Le Conseguenze De...

di Shenron87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Indice ***
Capitolo 2: *** Trent'anni dopo ***
Capitolo 3: *** Indovina chi viene a cena ***
Capitolo 4: *** Tsundere ***
Capitolo 5: *** Certe Notti ***
Capitolo 6: *** Certe Notti 2 ***
Capitolo 7: *** Gasper Vladi ***
Capitolo 8: *** Back to Future ***
Capitolo 9: *** Back to Future 2 ***
Capitolo 10: *** Back to Future 3 ***
Capitolo 11: *** Back to Future 4 ***
Capitolo 12: *** Back to Future 5 ***
Capitolo 13: *** Back to Future 6 ***
Capitolo 14: *** Sergei ***
Capitolo 15: *** Un Diamante è per sempre... ***
Capitolo 16: *** Il Caos e l'Attimo fuggente... ***
Capitolo 17: *** Fringe ***
Capitolo 18: *** In The End (parte 1) ***
Capitolo 19: *** In The End (parte 2) ***
Capitolo 20: *** GRAZIE ***



Capitolo 1
*** Indice ***


LE CONSEGUENZE DE....
INDICE

1. 30 anni dopo



Nota dell'Autore
Salve Ragazzi, questo è il primo capitolo del nuovo arco. Ttemevo che la mancanza di idee
mi impedisse di pubblicare oggi... ma aver trovato il finale giusto mi h permesso di ritrovare
entusiasmo e idee per scrivere, ad oggi, ben sei capitoli.
Ma bando agli indugi vi lascio liberi di leggere e commentare, anche negativamente se vi
va...
P.S
Chiedo scusa per l'accaduto ma cercando di cancellare l'indice ho cancellato anche tutta la storia... i'm so sorry. Chiedo scusa anche a Death crow & Re Nero e a Kurama perchè sono andate perse anche le loro recensioni.

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Capitolo 2
*** Trent'anni dopo ***


Trenta anni dopo

Salotto di Kalel anno 2045
“Allora ragazzi dove eravamo arrivati con la nostra storia?” chiese un uomo con i capelli neri, la frangia argentata ed il pizzetto sul mento.
“Siamo arrivati a quando ti sei baciato con la Sona” disse una ragazza dai capelli neri.
"Giusto Serafall" rispose Kalel sorridendo.
“Adesso però ci racconterai della fine del mondo?” chiese un ragazzo con i capelli neri e la frangia dorata.
“e si Azazel kun... ma prima...”
“Prima cosa? Dai papà è una vita che ci tieni qui... è una punizione?” sbottò un ragazzo dai capelli rossi.
“Si Sirzech... forse è una punizione...” rise Kalel.
“In ogni caso eravamo rimasti al bacio... il primo bacio di Sona...” disse con faccia ebete Kalel
“Dopo quel bacio ci trasferimmo in Giappone e riprendemmo le nostre normali attività con una differenza... dovemmo distribuire nuovi volantini ai nostri clienti visto che Rias non erapiù un pilastro ed io non ero nelle condizioni di reclamare, per il momento almeno, ladignità che mi spettava di diritto.”
“E quindi mamma ha preso le redini?” chiese una delle figlie di Sona.
“Si e no Serafall. Lei non aveva servi, quindi la sua era una carica meramente simbolica. Lei però riuscì ad organizzare il lavoro in un modo che ne Rias ne io, che mai avevo gestito inacrichi burocratici, avremmo potuto fare. Il che fu un bene visto che io, Angela, Rias ed Akeno avevamo perso così tanto potere da essere regrediti al livello che avevamo quandoeravamo dei bambini.”
“Eravate così deboli?” chiese Azazel sconvolto.
“Si ma se Rias ed Akeno dall'alta classe erano scesi nella bassa, io ed Angela eravamo distrutti. Lei da dieci ali e dalla possibilità di usare il Balance Breaker di Ddraig era scesa al livello di un angelo con due ali, incapace perfino di sentire la voce di un compagno che le parlava da anni. Lei era scesa dalla classe suprema a quella bassa... un calo di circa l'80% e
forse più del suo potere.”
“E tu papà? Tu avevi sei ali ed eri un demone di alta classe...” chiese Sirzech.
“Io avevo perso molto, ma all'inizio non mi importava. Ero felice di poter stare accanto alle donne che amavo ed ero convinto che grazie al fratello di tua madre, che fu un padre per me quando non sapevo nemmeno cosa significasse quella parola; grazie ai genitori di Angela edi Akeno... e si, anche al mio, nessuno ci avrebbe attaccati. Avevamo anche Indra a tutelarcie quindi ci allenammo con la convinzione che tanto il tempo non ci mancava....”
“Ed invece?” chiese la figlia che Kalel aveva avuto da Zenovia che aveva lo stesso taglio dicapelli della madre ed un carattere più dolce.
“Invece Xena... tua madre, con tutta la sua iniziale rudezza, ed Irina ci fecero capire che i pazzi esistono sempre...”
“Kokabiel?” chiese timidamente Sirzech un figlio dell'ormai adulto Nephilim.
Ne aveva avuti tanti in quel periodo, e molti erano coevi, ma solo pochi parlavano.
A farlo erano quelli più grandi, quelli che avevano avuto più tempo per stare con lui.
Gli altri lo amavano, ma lo guardavano con rispetto e spesso timore a causa delle leggende che erano sorte su di lui.
In fondo Kalel era diventato colui che sosteneva il cielo... colui che reggeva le sorti di un mondo; colui che amministrava la giustizia e che se fosse morto, questa volta nessuno avrebbe impedito all'universo di cessare di esistere.
O così credevano i più piccoli almeno.
Kalel però lo sapeva e per questo alzandosi si allontanò dalla sua scrivania e si avvicinò aldivano facendo segno ai più piccoli di avvicinarsi.
Li abbracciò tutti, uno per uno e sebbene loro si ritraessero imbarazzati, perché “eranograndi”, accettarono il suo affetto.
In quel momento il Nephilim si chiese se il Dio della Bibbia avesse abbracciato o cullato i suoi angeli quando li creò dal nulla o se invece li avesse generati già adulti.
Aveva avuto anni per chiederlo a suo padre o al frammento di Dio rimasto in lui ed ora era tardi... non poteva più chiederlo a nessuno.

Un pensiero simile gli venne pensando ai capostipiti dei pilastri.
Si domandò infatti se Lilith e Lucifero avessero abbracciato almeno Rivezim o se la sua follia non fosse frutto di carenza d'amore ma al contrario di eccessivo amore.
In fondo con lui, per quanto burberi, i due Dei erano stati comprensivi e paterni in un certo senso.
Enigmatici, senza ombra di dubbio, ma paterni al punto da permettergli di scegliersi un percorso tutto suo... o così credeva all'epoca.
“Si ragazzi Kokabiel, il Caduto che mi separò dalla donna che considero mia madre e l'essere che per poco non violentò ed uccise le vostre madri...” disse con un ombra di dolore nel volto.
Tutti si accorsero che ricordare quel periodo lo faceva soffrire e non volevano che lui diventasse triste.

Loro erano cresciuti in un mondo pacifico e reso abitabile dai suoi sforzi, ma tutti sapevano che per ottenere quel risultato molti erano stati i morti e tra di essi, gli amici e gli alleati che i loro genitori avevano perso erano moltissimi.
“Non devi parlarne se non vuoi...” disse una ragazza dai capelli argentati.
“No Gondul-chan... dovete sapere. Forse nel caso di Kokabiel, non vi racconterò i dettagli perché ancora siete piccoli per sentire certe cose... ma non voglio che un giorno, se dovessi morire, voi diciate agli uomini che sono perfetto e che ogni cosa che ho fatto è stata perfetta. Ho fatto errori ed è giusto che voi, ascoltandomi, possiate evitarli quando sarete grandi.”
“Ad esempio?” chiese Gondul scettica.
“Mai tenere troppo tempo in un cassetto un segreto che sapete non essere un segreto... per un motivo simile stavo per perdere Akeno-chan.” disse Kalel con dolcezza.
“E come....”.
“Se mi dai il tempo ci arriviamo... ma prima dobbiamo partire dal principio. Tutto era iniziato con l'arrivo di Sona, che priva di pezzi aveva preso a vivere stabilmente a casa nostra. Lei all'inizio era scettica all'idea di dormire nello stesso letto con un ragazzo al di fuori del matrimonio. Ma alla fine, dopo aver notato che nulla di indecente e indecoroso avveniva nel lettone che Nonna Grayfia aveva provveduto ad ingrandire, decise di unirsi anche lei, creando un po di attrito. Per le leggi dei demoni infatti, lei era la fidanzata ufficiale, ma nella mia visione del mondo tutte e quattro avevano la stessa dignità. Come le altre ragazze che conobbi dopo” si affrettò a precisare il Dio visto che negli anni da quattro il numero continuò ad aumentare.
Non che ce ne fosse bisogno visto che i figli aveva visto come il padre non mancasse mai di rispetto alle madri e raramente, da che loro avevano memoria, erano sorti problemi amministrativi.
“Come vi ho spiegato, l'arrivo di Sona era stato necessario per permettere ai miei servi e a quelli di Rias di continuare a lavorare nel ramo dei contratti, visto che fino alla conferenza,
non mi fu concesso usare ne il nome dei Gremory ne quello dei Valefor. Con il suo arrivo, potemmo quindi far iniziare ad Asia e Saji il lavoro di demoni facendoli diventare apprendisti al seguito di Koneko e Kiba. Inutile dire che erano molto diligenti ed iniziarono a dare splendidi risultati fin da subito.” disse prendendosi una pausa di quelle teatrali che sapeva piacere ai figli in modo spasmodico. Quando vide che i bambini, o i ragazzi visto che ormai tutti andavano al liceo, si erano dimenticati di respirare, riprese il discorso.
“Con le belle notizie però anche quelle cattive non tardarono ad arrivare ed infatti, silenziose come un elefante in una cristalleria, due emissarie delle chiese cristiane vennero a richiedere la nostra non ingerenza in una missione che vedeva Paradiso e Grigori ai ferri corti. Sona, su cui gravava la responsabilità nominale del territorio, diede la sua parola che i
demoni non avrebbero interferito... ma lei non aveva demoni sotto il suo comando. Ero io a detenere il potere militare in Giappone. Certo un potere misero se comparato a quello che avevo dispiegato contro Raiser o Serafall, ma sempre nominalmente potente. Per degli umani almeno.” disse sospirando con tristezza. Il ricordo della sua debolezza infatti ancora lo perseguitava e per questo, ancora adesso, lui che era ormai l'essere più potente del loro e di altre dozzine di mondi, continuava ad allenarsi senza sosta. “Lo zio Kiba, il cavaliere di Rias, come dovreste sapere odiava la chiesa e per questo sfidò una delle due emissarie, Zenovia. Per evitare che si ferissero a vicenda e quindi avessi noie con la famiglia di Angela, ordinai a Goemon e Shigure di intervenire se lo scontro fosse degenerato. Loro infatti, essendo diventati dei Nephilim reincarnati, non avevano perso il potere che avevano e quindi i miei ragazzi rimanevano in grado di affrontare senza problemi demoni o angeli di classe media. In ogni caso Kiba venne sconfitto ma, grazie alle parole e a qualche schiaffo da parte di Shigure rimase a proteggere Rias, troppo debole per difendersi da, Kokabiel un angelo con dieci Ali.”
“Era forte?” chiese Sirzech
“Ti dirò la verità... era crudele. Crudele da far paura visto che noi eravamo deboli. Ma oggi perfino Asia potrebbe ucciderlo facilmente, ma all'epoca... diciamo che era un avversario troppo esperto e potente per noi. Per questo decisi di ignorare le nostre alleate e di concentrarmi sulla ripresa dei miei poteri, allenandomi e cercando di sviluppare una tecnica segreta assieme ad Angela. Io infatti, per qualche motivo non potevo essere potenziato da Ddraig, ne potevo ricevere danni da Vritra, che sembravano riluttanti ad affrontarmi, sebbene, all'epoca, nessuno dei due draghi osò dirmi il motivo.”
“E qual'è il motivo?” chiese Azazel
“E se te lo dico adesso... ti farei uno spoiler da cartellino rosso.” rise Kalel.
“Quindi, visto che dal torneo con Raiser erano passate alcune settimane, affidai Saji, che adesso possedeva un unico Sacred Gear che conteneva l'intera anima di Vritra, alle cure di Docrates e degli altri miei servi affinché continuasse il suo allenamento. Io invece, assieme
ad Angela mi dedicai alla ricerca di un rimedio, temporaneo alla mia debolezza e lo trovai.”
“Davvero?” chiese Xena
“Si, anche se mi costava molta fatica usarlo e il suo tempo di utilizzo era limitato... oltre ad
essere deleterio per il mio fisico ed inferiore all'originale sotto ogni aspetto. È una tecnica che dallo scontro con vostro zio Sairaorg uso raramente.”
“Ma scusa Papà... non potevi trasformarti come facevano i Valefor?” chiese Sirzech
perplesso.
In quel momento Kalel si arricciò il pizzetto e disse con imbarazzo : “Si... potevo
trasformarmi, ma anche se la mia forza aumentava di dieci volte, rendendomi forte come un angelo di dieci, dodici ali... la mia velocità diminuiva drasticamente al punto che era inutile pensare di usarla su avversari del mio stesso livello.”
“Come Trunks versus Perfect Cell?” chiese Azazel con saccenza.
“Si piccolo, il concetto è quello. Comunque anche se alla fine noi facemmo di tutto per
evitare lo scontro... con tutti i mezzi possibili, lo stesso non si potè dire di Kokabiel che voleva distruggerci in quanto potevamo rappresentare un ostacolo al suo piano più ambizioso : “la guerra totale”. Guerra che avrebbe portato allo sterminio di tutti gli Angeli etutti i Demoni.”
Fu allora che la voce di Kalel divente bassa e piatta e iniziò a raccontare come, comparendo sopra il Dojo, Kokabiel getto il corpo nudo e martoriato di Irina, una delle due ragazze mandate dalla chiesa.
“All'epoca non andavamo d'accordo a causa di alcuni stupidi commenti che Irina e Xenovia fecero verso Asia, una bambina che aveva perso tutto per colpa di Dio e della Chiesa... ma anche in quel caso lei non si meritava un simile trattamento. Era una ragazza bionda con delle trecce molto lunghe ed un fisico molto bello e solo l'ironia bastarda di cui Dio è capace l'aveva costretta ad impugnare delle armi e a rinunciare a tutto per la fede, quando avrebbe dovuto vivere come una normale adolescente.
Volando sopra le nostre testa quel genocida ci comunicò che entro un ora avrebbe fuso le cinque Excalibur in suo possesso e poi avrebbe distrutto la città, se io non lo avessi affrontato col potere che aveva fatto tremare tutti gli inferi.
Potere... inutile dirlo che non avevo più e che lui non voleva darmi il tempo di recuperare da ciò che intuivo. Fu allora che ci vestimmo e ci recammo al nostro liceo, dove il corvo si era rifugiato e lottammo contro i cerberi in suo possesso.
Rias, Asia ed Akeno furono ferite da esseri che un tempo le due ragazze avrebbero ucciso facilmente e solo le lance di luce mie e di Angela impedirono la loro morte... sebbene fossero troppo deboli per continuare a combattere.
Mandammo Kiba, Goemon e Shigure a dare manforte a Xenovia che si era ritrovata ad affrontare un esorcista esiliato che a quanto pare non avevo ucciso in modo definitivo : Freed.
Le spade di Kiba erano cartapesta in confronto all'Excalibur forgiata da cinque frammenti, e quelle dei miei servitori, seppur resistendo, non riuscivano a ledere in nessun modo la lama Sacra.
Fu solo un idea di Sona a risolvere la situazione.
Lei fece unire tramite le linee di Saji, Angela a Goemon in modo da trasferire i potenziamenti senza bisogno di contatto. Fu così che Goemon spezzò la spada di Freed mentre Shigure e Kiba neutralizzavano la minaccia... definitivamente questa volta.”
“Fu allora che lo Zio Kiba ottenne il Balance Breaker?” chiese Xena che amava in modo esagerato le spade.
Un po come sua madre d'altronde.
“Si piccola, Balba, l'ideatore del progetto Excalibur gettò un prisma a Kiba che contenenva il potere sacro che aveva estratto dai compagni di tuo zio. L'enorme mole di poteri scatenati
sul campo permise ai residui delle anime di quei bambini di materializzarsi, cancellando i fantasmi che opprimevano Kiba e permettendogli di accedere ad un potere superiore : il Balance Breaker del suo SG che creava spade demoniache. Grazie ad esso riuscì a creare una spada che sembrava essere simile a me quando perdevo il controllo da piccolo. Emanava infatti entrambe le energie, sacra e demoniaca, che fluivano senza mischiarsi. Tale fenomeno fece comprendere al Vescovo che oltre a Lucifero, anche Dio era morto.”
“Dio era morto?” urlarono in coro i ragazzi
“Pensavo che l'aveste capito piccoli...” obiettò Kalel stupito
“E perché avremmo dovuto?” chiese Sirzech
“Beh se Dio fosse stato vivo, Indra non sarebbe sceso dal suo mondo e avrebbe gestito la Scelta in maniera diversa. Sono inoltre convinto, e non credo di sbagliare, che se fosse stato vivo non avrebbe permesso ad Angeli e alla chiesa di commettere simili atrocità. In ogni caso Kokabiel si limitò a confermare una notizia che aveva sconvolto tutti eccetto me. Io
infatti già sospettavo che lui fosse morto."
"Davvero? E come mai?" chiese Gundol
"Beh se fosse stato vivo non mi avrebbe mai rivelato informazioni sulle SG e sul sistema che gestisce i miracoli. Per questo rimasi impassibile. Anche il nostro nemico però rimase indifferente alla notizia e, dopo aver ucciso Balba con una lancia di luce, scese in campo pronto ad affrontarci....” spiegò con pazienza il padre ai suoi figli.
“Inutile dire che nulla di ciò che ideammo funzionò. Tisifone e Docrates tornarono al loro
aspetto originale, Kurama usò ogni singola pianta in suo possesso, Goemon usò ogni abilità che aveva rubato, compreso quelle che aveva ottenuto tagliando excalibur, Shigure usò ogni tipologia di arma, Koneko e Saji si lanciarono all'attacco usando ogni loro risorsa... ma uno dopo l'altro ognuno di loro cadde, senza che Kokabiel si muovesse dal punto in cui era atterrato. Solo Kiba e Xenovia sembrarono riuscire a fare qualcosa... il primo ricorse a ben tre spade sacro-demoniache riuscendo a infliggergli un taglietto sulla guancia creando la terza tra i suoi denti e colpendolo come se fosse Zoro di One piece. Xenovia invece tirò fuori Durandall, la spada di Orlando, con cui sembrò metterlo in difficoltà, ma... non fu così. Kokabiel si limitò a fermare la spada con due dita deridendo la ragazza asserendo che lei non era nulla rispetto al precendete possessore di Durandall. Alla fine rimanemmo io, Sona, Angela e Saji. Saji fu il primo a cadere. Lui infatti aveva usato molta energia per tenere collegati Angela e i membri delle due squadre per tutta la durata dello scontro. La seconda a cadere fu Angela che riuscì a portare, per la durata di un singolo attacco, Sona al livello di Kokabiel che attaccò con moltissima acqua ma che non riuscì a ferire visto che gli fu sufficiente spostare l'attacco col palmo della mano.”
In quel momento Kalel si zitti rivivendo quei momenti come se fosse ancora sul campo di battaglia.
Il suo corpo infatti aveva memorizzato ogni livido o ferita che aveva subito negli anni, e che anche se rigenerati ancora lo tormentavano nel sonno.
Quando Angela cadde, Kokabiel mostrò la sua vera natura, e con calma si avvicinò a Rias ed
Akeno strappando loro i vestiti.
Ricordava ancora come, visto che anche Angela era priva di forze, si fosse gettato contro di lui e come, con un semplice calcio, lui venne respinto.
Ricordava come, incurante delle sue lacrime e di quelle delle ragazze, le privava dei vestiti.

Fu allora che Gundol, vedendolo assente richiamò la sua attenzione

“Fu allora che tu il segreto di cui ci hai parlato venne rivelato?”
“Si piccola...” ammise sommessamente.
“Ricordo ancora le sue parole, rivolte ad Akeno, la figlia di un suo simile e che aveva iniziato ad odiare la sua razza dopo la morte di sua madre. Kokabiel disse testualmente : “ Tu dici di amare Kalel... belle parole. Ma lo ameresti ancora se sapessi che lui è il vero responsabile della morte di tua madre? Perchè invece non diventi mia moglie. Moglie di un membro della razza che tu hai abbandonato a causa sua?”
Ovviamente, sia lui che le ragazze presenti all'epoca e che stavano ascoltando il racconto sapevano bene che Kokabiel non aveva usato parole cosi dolci.
Lui era un genocida che violentava qualunque forma di vita di sesso femminile... di certo Akeno non sarebbe diventata sua moglie.
“Li il mio mondo crollò. Avrei voluto rivelare io il mio segreto ad Akeno... ma lui per la
seconda volta mi privò di qualcosa. Da piccolo mi privò della mia innocienza e dell'affetto di mia madre... ed ora mi portava via Akeno e voleva farle qualcosa che non avrei mai tollerato. Fu allora che evocai la mia dimensione, quella che ricevetti in dono da Ajuka-sama, e spedì li tutti i miei amici e le donne della mia vita. Forse io sarei morto... ma loro avrebbero potuto evitare umiliazioni che preferisco non nominare. Io sapevo infatti, anche se quello che avevo vissuto da piccolo era solo un finto ricordo, che lui non avrebbe esitato nemmeno davanti al fatto che erano solo delle ragazzine.” disse stringendo i pugni fino quando le sue nocche non divennero bianche.
“Lui doveva morire! Non per vendetta, visto che mia madre era viva e non era stata sfiorata da lui. Lui doveva morire per evitare che mietesse altre vittime e che altri pensassero che io e la mia famiglia eravamo facile terra di conquista. Fu per questo che iniziai a raccogliere le mie energie e gridai : “Ddraig no Ken” e notai la consueta tensione causata dal raddoppio della mia forza.”
“Come papà?” chiese Azazel con un sorrisetto beffardo
“Ddraig no Ken?” rise Michele
“Beh qualcosa da ridire?”
“Sembrerebbe un plagio del Kaioh no Ken di Goku...” rispose Sirzech.
“E perché? La scimmia col bastone e la nuvola? L'aura rossa del Kaioh ken non sono simili a Sun Wukon e al potere di Ddraig? Magari Toriyama si è ispirato a loro... in ogni caso lo chiamai così solo per evitare querele. Inoltre non potevo usare il nome Kaioh ken in duello, non dopo che mia madre si era lamentata con me, quando arrivai negli inferi, dicendo che usare la Kamehameha contro Indra era da immaturi”
“Beh la nonna aveva ragione...” obiettò Gundol
“Quindi avete qualcosa sul fatto che mi piace Dragon Ball?” disse Kalel fissandoli con attenzione “...e prima che rispondete vi ricordo che sono io a darvi la paghetta...” intimò il ragazzo e quando vide che nessuno osava dissentire, fiero del clima di terrore che aveva generato permise a Xena di porre una domanda.
“Ma come facevi ad usare un potere di Ddraig se Angela, colei che possiede il booster gear non poteva e non può nemmeno adesso potenziarti?”
“Bella domanda...” concesse il Dio
“Ti ricordi di questo?” disse convogliando un po di potere nel palmo sinistro e facendo apparire un marchio formato da tre tomoe nere.
“Ovvio...” ammise la ragazza.
“Beh il marchio di Lucifero mi permette di assorbire le tecniche altrui. Con questo ho assorbito il potere della distruzione da Sirzech e tenendo la mano di Rias ho copiato alcune caratteristiche che vostro zio non aveva... anche con Sona è successa una cosa simile...”
“Si papà... le tenevi la mano... fidati che ci stiamo credendo...” disse Serafall con un sorrisetto malizioso che gli ricordò per un attimo la vecchia Maou.
“I-In ogni caso ciò accade a patto che io possa assorbirne la fonte. Se è energia o magia non c'è problema. Ma per i sacred Gear dovrei assorbirli interamente... solo che...” spiegò Kalel imbarazzato dalla precocità dei figli e pensando che lui e le ragazze alla loro età non erano così maliziosi.

“Quelli di tipo drago creano gioielli... che tu hai staccato da mamma mentre faceva il Balance Breaker vero? Ma avevi detto che non poteva farlo appena diventata Nephilim...” domandò Michele.
“Tutto esatto, ma Indra mi fece assorbire un gioiello prima che il match con Raiser iniziasse. Ci mandò in una dimensione creata da lui e ne presi uno dalla sua armatura. Col permesso di Ddraig ovviamente. Anche se...”
“Anche se?” lo esortò a continuare Gondul.
“Avendo assorbito solo un gioiello... ed avendo, anche adesso, qualche problema con i poteri derivati dai draghi... potevo moltiplicare la mia forza solo alcune volte... non ogni venti secondi come fa Angela. Non potevo nemmeno trasferire il potere ad altri. Informai il mio nemico di ciò e lui rispose che avrebbe aspettato... del resto non avevo dubbi che un guerrafondaio come lui avrebbe accettato.”
“Gli hai chiesto perché ti torturò la mente da bambino?” chiese Michele ma Kalel si limitò a negare con la testa.

“No piccolo... lui era un pazzo amante della lotta. Uno di quelli che nei tempi di pace si trova a disagio, uno di quelli che non si cura delle conseguenza. Chiederglielo sarebbe servito solo a farmi arrabbiare di più. Per questo, raddoppia la mia forza e mi scagliai contro di lui. Ma ero ancora troppo debole e lo stesso si ripetè quando raddoppia la mia forza una seconda volta. Al mio nemico fu sufficiente bloccare i colpi con le dita e solo quando la portai ad un livello pari a otto volte quello iniziale, riuscì a mettere a segno qualche colpo.” raccontò con voce misteriosa.
“Quando però credevo di farcela, la mia resistenza crollò e subì i colpi più potenti che avessi subito in vita mia. Ero talmente malridotto che non avevo nemmeno la forza di rigenerarmi e fu allora che venni salvato da un guerriero di cui poco mi fidavo e poco mi volevo fidare : il vanishing dragon. All'epoca era molto tracotante e si limitò a ridurre a zero la forza del mio nemico strappandogli le ali e portandolo via con se. Disse solo due cose prima di congedarsi. La prima è che per colpa mia, un Ddraig come mai c'e ne erano stati prima, era diventato pateticamente debole costringendo Albion ad attendere ancora un degno sfidante e la seconda è che ero stato un coglione.”
“Ti ha chiamato in quel modo?” chiese sconvolto Azazel 
“Beh all'epoca era in cerca di validi sfidanti. E quando vide che io che avevo la forza di un Dio, potente oltre misura, mi ero ridotto a strisciare come un verme... beh quello fu un gesto poco gradito...” disse sospirando.
“Era vero purtroppo. Ero debole ed aveva ragione. Talmente debole che passarono molte ore, prima che qualcuno potesse darmi una mano a tornare a casa e a mettere al sicuro i feriti, moltissimi, che avevo spedito nella dimensione alternativa. Per giorni rimasi costretto a letto, a causa delle ossa spezzate, e dei muscoli che si erano sfilacciati. Le ferite e le tumefazioni poi erano innumerevoli e solo le amorevoli cure di Asia, riuscirono ad accorciare i tempi di recupero. Anche gli altri erano messi male... ma quelle messe peggio di tutti erano Saji, e le ragazze. Angela e Saji avevano il corpo ridotto in condizioni critiche per l'eccessivo utilizzo di Ddraig e Vritra. Rias era stata avvelenata dagli artigli del cerbero e Akeno... beh lei non stava male fisicamente, ma dal giorno in cui si riprese non volle
rivolgermi la parola. Smise anche di coricarsi con noi e più di una volta mi ritrovai a fissare la sua porta senza avere il coraggio di entrare. Nessuna delle ragazze osò però domandarmi nulla. Fu allora che i dubbi mi assalirono per la prima volta.”
“Dubbi? Tu avevi dei dubbi?” chiese Michele
“Beh si.. tutti li hanno piccolo. Io credevo che anche le altre mi odiassero perchè ero convinto che se fossi rimasto un demone avrei avuto la forza di oppormi a Kokabiel per questo, la prima notte in cui le ragazze erano tornate a dormire con me mi alzai ed uscìì dall'edificio principale. Attraversai il giardino e mi avvicinai al dojo dove presi un sacco ed inziai a riversarci dentro tutti i sentimenti che provavo, e quelli che non sapevo di provare.”
“E cosa successe?” chiese Sirzech
“Non so con precisione perché ero lievemente fuori di me dalla rabbia. So che più tempo passava più mi rendevo conto di quanto mi odiassi. Ero debole, e non potevo difendere nessuno. Fu allora che la rabbia prese il sopravvento e venni accecato da un'ira, che mai in vita mia avevo provato e svenni.”
“sei svenuto?”
“Si piccoli... ciò che mi fu raccontato è che generai tanta energia da distruggere il dojo e, se mia madre non avesse evocato una barriera molto forte, avrei raso al suolo tutti e tre gli edifici e forse l'intero quartiere. Avevo perso conoscenza dopo i primi pugni quando mi era reso conto che le mie mani, mani che prima potevano sbriciolare montagne, adesso sanguinavano contro della semplice stoffa. La nonna mi riferì che prima di svenire le mie
iridi erano scomparse e che il mio corpo aveva subito altri cambiamenti che ormai voi conoscete bene...”
“Quella fu la prima volta?” chiese Michele meravigliato
“No... non mi resi conto di nulla. La prima volta in cui lo usai in modo consapevole fu contro Loki e tutto perché di solito, grazie agli allenamenti del mio maestro, io dominavo alla perfezione la mia rabbia e le altre emozioni negative.”
“E poi?” chiese Gondul
“E poi mi svegliai sul mio letto, stranamente solo con mia madre che dormiva al mio fianco come quando ero piccolo...”

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Note Dell'Autore

Eccoci con un nuovo inizio, nel precedente Arco, tutto incentrato sulla Scelta di Kalel, Kalel ha scelto facendosi guidare dal cuore ed in questo capitolo, mentre parla con i figli avuti dalle sue ragazze, in un futuro molto lontano, rivela come in un primo momento il cervello gli avesse suggerito che avesse fatto una colossale S*******a.
Con questo siamo entrati nel quarto volume, quinto se consideriamo il volume zero inventato ex-novo con il piccolo Kalel.
Il terzo, sia per una totale avversione verso Kokabiel, che per non dover fare copia ed incolla, cosa che avrei dovuto fare per carenza di margini narrativi, ho preferito farlo riassumere ed edulcorare, per motivi di pubblico minorile (i figli di Kalel), da un padre i suoi figli.
C'era anche un motivo psicologico che impedisce a Kal di narrare tali eventi.
Anche adesso, anche se ha "Fenomenali Poteri Cosmici (senza essere racchiuso in un minuscolo spazio vitale) quella sconfitta è per lui così dolorosa che non vuole rivangare il passato e anche le ragazze che lo ascoltano senza farsi vedere lo sanno.
A peggiorare la situazione lo stronzetto svela il motivo per cui Kalel, in dieci anni non ha
mai baciato Akeno : Kalel è responsabile della morte della madre di Akeno...
Come è possibile? Beh dovrete pazientare...
Al prossimo capitolo Bro (e non temete, torneranno normali)

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Capitolo 3
*** Indovina chi viene a cena ***


Indovina chi viene a cena
Lentamente con fatica Kalel aprì gli occhi e la prima sensazione che percepì fu quello di un seno che, per quanto grande e soffice non riportava alla mente nessun pensiero ecchi.
Conosceva a menadito la sensazione del seno abbondante e generoso di Rias ed Akeno o di quelli gentili e soffici di Sona ed Angela e questo non apparteneva a nessuno di loro.
Anche il profumo che percepì era troppo familiare, era un profumo che non sentiva da anni e che solo di recente, Grayfia aveva iniziato ad acquistare nuovamente.
Era il profumo della sua fanciullezza, il profumo di quando lui era piccolo e bastava correre a piangere dalla sua mamma perché ogni problema si potesse risolvere.
Adesso però non era più così.
Adesso piangere non solo era inutile, ma avrebbe causato problemi anche ad altre persone che, per preoccuparsi di lui, avrebbero distolto la loro attenziona da problemi più incombenti.
Non ebbe bisogno di girarsi quindi per sapere che Grayfia, la donna che Angeli e Demoni definivano ormai la sua madre surrogato, ma che per lui era l'unica madre che avesse mai avuto e di cui avesse mai avuto bisogno, era coricata accanto a lui e lo stava abbracciando come quando era piccolo.
“Sei sveglio?” domandò all'improvviso la diavola sapendo di non sbagliare.
“Come...”
“Sono tua madre... so quando ti svegli.” rispose con dolcezza senza dover nemmeno pensare alle parole da usare.
“Capisco...” rispose mesto cercando di alzarsi prima che una fitta lo riportasse alla realtà.
“Ieri ti sei sforzato troppo riaprendo ferite vecchie e creandone di nuove... si può sapere che ti è preso?” chiese con evidente apprensione.
“Niente...” mentì il ragazzo,
Odiava quando la gente si preoccupava per lui e per questo evitò lo sguardo della donna che sapeva leggergli dentro come poche persone.
“Non puoi muoverti ed anche volendo non potresti scappare... perché non ti confidi con me?
Come facevi da piccolo...” lo esortò la madre cercando di rassicurarlo.
“Già da piccolo... in fondo è esattamente ciò che sono. Piccolo e patetico...”
“Kalel dai... sono la mamma. Dimmi cosa ti sta passando per la testa. Sai che di me ti puoi fidare.”
“HO PAURA VA BENE?” urlò il ragazzo inconsapevole che altre persone lo stavano guardando.
Non voleva alzare la voce e lei lo sapeva.
Per questo rimase in silenzio ad ascoltare la confessione del ragazzo che, piangendo, aveva mitigato i toni.
“È uscito fuori il Bianco ed ha sconfitto uno che avrei voluto uccidere con le mie mani e che se si fosse fatto vivo quando trovammo Asia oggi sarebbe già in compagnia di Hades.
Il Bianco ha detto che un giorno verrà per Angela ed io non sono in grado di fare nulla. Non sono riuscito a difendere Rias, Akeno e Sona. Potevano morire o peggio ed io sono terrorizzato al punto da essere inutile.”
“Oh piccolo... la colpa è nostra. Dovevamo prevedere che poteste incombere in maggiori pericoli.” disse comprensiva
“Dovevamo mettere dei Demoni più forti a vegliare su voi..”
“Si e così passerò come quello che non è stato in grado di difendere nessuno...”
“Un altro demone avrebbe lasciato le ragazze ed avrebbe permesso a Kokabiel di violarle pur di mettersi in salvo... tu le hai salvate. Suvvia, Rias ed Akeno ci hanno rimesso solo un'uniforme e sanno che, come guerriere, corrono un rischio simile...” disse seria.
“Loro non devono correre un rischio simile... devo tornare forte in poco tempo... non si può rifare il giochetto della dimensione speciale?”
“No piccolo... Indra e Son Wukong non possono incontrarti per ora. Hanno alcune problemi politici nel loro mondo...”
“Capisco...” mormorò il ragazzo zittendosi per alcuni minuti.
Grayfia stava per chiedergli cosa lo assillasse quando lui parlò e chiese, con voce titubante una speciale attrezzatura per l'allenamento.
“Ma sei impazzito?”
“No... io sono uno dei pochi che potrebbe usarla. Quando mi riprenderò almeno...” disse serio.
“Perchè? Almeno questo potresti dirmelo?” domandò perplessa.
“Perchè Sirzech aveva accennato a qualcosa di simile prima che finissi, per l'ultima volta, in un letto a causa di uno scontro. È stato quando ti ho... beh quando...” disse rosso in viso ricordando solo adesso che non aveva visto una serva, sposata con il Maou, ma sua madre.
“Quando mi hai visto con Sirzech...” mormorò con dolcezza.
“Si, anche se all'epoca non sapevo... che tu eri tu...” disse imbarazzato.
“Lo spero... anche perché stranamente, da quel giorno hai iniziato a farti il bagno da solo...” disse con voce glaciale
“Non capisco a cosa alludi...”
“Sai bene a cosa alludo... e a tal proposito... cosa vogliamo fare con quelle cose che hai dentro il tuo armadio? Non vorrai che Sona le veda? Lei si che si comporta come è una vera principessa. Non come Rias che è fin troppo disinibita.” disse sbuffando.
“Quali cose?” chiese con finta innocienza.
“Kaiser Alel Valefor...” lo chiamò la donna con il suo nome per intero.
“Oh quelle cose... sono state consegnate qui per errore.” disse imbarazzato.
“Quindi se per caso le avessi buttate, a te non dispiacerebbe?”
“Beh... no di certo” rispose rabbrividendo mentre la madre gli donò un enorme ammontare di energia.
“Ora rigenerati e fila a farti una doccia. Da solo però. Non tollero atti promisqui fino a quando resterò in questa casa...” ordinò la donna alzandosi e dirigendosi verso la cucina.
“Si mamma...” sbuffò il ragazzo mentre si rigenerava
“Mamma... posso farti una domanda?” domandò mentre si alzava.
“Dimmi...” rispose mentre si fermava sulla porta.
“Cosa devo fare con Akeno...”
“Da Demone d'alta classe e moglie di un Maou ti direi di non fare nulla visto che potresti chiedere a Rias di ordinarle di farti di tutto... ma non ti ho cresciuto perché tu assomigliassi a Raiser. Da donna ti direi di comportarti in modo galante e di aspettare che sia lei a venire da te. Da madre ti direi di seguire il consiglio del Genio di Aladdin : Dille tutta la verità.”
“E non è tardi?”
“Non è mai troppo tardi per dire la verità” disse uscendo dalla stanza.
Ero appena uscito dalla doccia quando, indossando una tuta, mi recai in cucina attratto dal buon profumo che proveniva da li.
A quanto pare mia madre è fermamente decisa a rimettermi in sesto e per questo lei, una fautrice della dieta arrivata a privare Rias dei dolci per farla entrare nel vestito che avrebbe dovuto indossare per il fidanzamento con Raiser, ha preparato una leggerissima cena a base di tortellini con piselli, prosciutto e panna, dozzine di cotolette accompagnate con crocchette
di patate ed anelli di cipolla, tiramisù e cannoli con la ricotta.
“Voi che il colesterolo compia l'impresa che per poco non è riuscita a Kokabiel?” domandai  sarcastico.
“Zitto e mangia...” fu il commento stizzito di mia mamma che mi rifilò un colpo col cucchiaio di legno sulla testa.
“Tua madre è sempre stata così, Kalel.” esordì una voce comparsa all'improvviso.
Udire una voce, che non apparteneva a nessuno di noi, attirò l'attenzione di tutti i presenti in cucina e, quando tutti si voltarono in direzione dell'origine di quella voce, notammo che
apparteneva ad un uomo dai capelli color cremisi stava sorridendo piacevolmente : Sirzech- sama.
“O-O-O-Onii-sama!” disse Rias che si era lasciata sfuggire una una voce stupita mentre tutti, escluso me si erano inginocchiati.
“Per favore rilassatevi, oggi sono venuto per affari privati.” disse avvicinandosi alla sedia e prendendo posto accanto a me, l'unico che ancora non aveva cenato.
“Onii-sama, perché sei qui?” chiese Rias dubbiosa.
Domanda lecita visto che lui governa la società dei demoni e si era presentato nel mondo umano in una cucina piccola anche per gli standard dei demoni di bassa classe.
Dopo aver detto questo, Maou-sama consegnò un modulo stampato vuoto.
“C'è l'incontro scuola-famiglia, giusto? Sto pensando di partecipare anche io. Voglio vedere da vicino la mia sorellina che si impegna a scuola."
“Grayfia glielo hai detto tu ad Onii-sama?” domandò lievemente irritata Rias e fu strano vedere mia madre turbata rispondere che era un suo dovere di moglie informare Sirzech del giorno del colloquio.
“Soprattutto considerando che io devo partecipare a quelli di Kalel, visto che dubito che Azazel vi prenderà parte.” disse felice.
Probabilmente perché per la prima volta entrambi sapevamo che lei era li per me e in qualità di madre.
“Non è necessario...” borbottai
“Quest'anno ti diplomi... è necessario eccome.” fu la sua risposta schietta.
Risposta a cui io e Rias potemmo solo rispondere con un sospiro.
“Su Rias, non fare così. Anche se i miei doveri di Maou sono gravosi, non casca il mondo se mi prendo un giorno libero per i colloqui. Dovrebbe venire anche nostro padre e qualcuno
per Sona-chan.”
“Q-Questo non è giusto! Sei il Maou... non puoi lasciare il lavoro e venire qui! Non puoi trattarmi diversamente dagli altri!” protestò Rias che non tollerava favoritismi.
Tuttavia, Sirzech girò la testa di lato, negando le parole di Rias.
“No no, anche questo fa parte del mio lavoro, Rias. In realtà pensavo di condurre la conferenza tra le tre fazioni in questa casa e sono venuto a ispezionare il luogo d’incontro.”
“C-C-Cosa? Seriamente?” dissi incapace di nascondere il mio stupore.
Anche se non ero il solo ad essere scioccato.
“...Qui? Sul serio?” Rias aveva gli occhi spalancati.
“Certo. Casa sembra essere legata al meeting dal destino. Ci vive il figlio di Azazel, il leggendario Sekiryutei, il possessore della spada sacrodemoniaca, il possessore di Durandal,
le sorelline di due Maou. Kokabiel e l' Hakuryuukou sono venuti fin qui per voi. Non puoietichettare questi eventi come coincidenze. Forti Poteri si continuano a mescolare in questa
città e credo che non sia solo Angela ad alterare la realtà. Io credo che la persona che stia accelerando questa serie di eventi sia proprio Kalel-kun.”
“Capisco...” mormorai mentre il mio stomaco mi mandava un messaggio inequivocabile.
“Ma quanto tempo ho dormito?”
“Una settimana.” rispose Rias preoccupata.
“Capisco...” mormorai mentre lentamente mangiavo.
“Ti vedo giù... eppure hai salvato la città, le ragazze sono salve e nessuno è rimasto ferito in modo grave.”
“Nessuno è rimasto ferito? Rias ed Akeno... Sona ed Angela stavano per...” mormorai furente.
“Come credo che tua madre ti abbia detto... sapevano a quali rischi andavano incontro. Erano demoni o Angeli... non donnicciole umane abituate a fare l'uncinetto.” disse serio.
“Ma...”
“Kal... non puoi farti carico di sofferenze altrui. E questo lo capirai alla conferenza... sei giovane anche per gli standard umani. Devono essere gli adulti a preoccuparsi... e forse non
lo sai ma il bianco è stato mandato da tuo padre...”
“Ne sei sicuro?” dissi sarcastico
“Perchè lo chiedi?”
“Mi sembra strano che un guerriero con il sangue di Lucifero obbedisca ad un angelo...” commentai lapidario facendo cadere il gelo nella stanza.
“I-Il sangue di Lucifero...” domandò spaventata Sona.
“Si Sona... il marchio lo ha riconosciuto come un suo simile. Potrebbe essere un nipote... mezzosangue tra l'altro o non avrebbe Albion” dissi finendo di mangiare i tortellini ed
aggredendo il piatto di cotolette che la madre gli aveva messo davanti.
“Ma perché è con Azazel...” domandò Sona.
“Magari è nato da una svel...” risposi di getto bloccandomi alla vista del modo in cui mia madre mi fissava.
“... da una relazione occasionale... e nessuno della sua famiglia sa qualcosa della sua presenza...” suggerì sperando che mia madre non si fosse arrabbiata troppo per il mio linguaggio.
“Può essere...” concesse Sirzech.
“Comunque oggi vorrei scambiare qualche parola con te... quindi ti dispiace se, esclusa tua madre che sembra voler recuperare il tempo perso, io mi accomodo in camera tua?”
domandò Sirzech.
“È un segreto che non posso rivelare alle ragazze?” chiesi titubante.
“No... ma è da quando eravamo in Sicilia che non passavamo una nottata a parlare...” disse sorridendo ma si intristi un po quando vide il mio sguardo perplesso.
“Non ti ricordi il demone che veniva a trovare te e tua madre?”
“Eri tu?”
“Beh o ero io o devo stare attento quando passo da una porta...” disse ridendo prima di ricevere un colpo di legno in testa.
Mia madre di sicuro non aveva gradito l'allusione.
“Non ti ho mai tradita... posso farlo ora se vuoi... gli spasimanti non mi mancano...” commentò gelida Grayfia.
“No-No aspet... Non posso dormire con Kal?” sbottò Rias, che sembrava dello stesso parere di Angela e Sona (anche se cercava di non darlo a vedere).
Rias si era avvicinata a Sirzech con una faccia severa quasi come se l'evento accaduto prima del duello con Raiser non fosse mai accaduto.
“Volevo parlare un po' da solo con lui mentre stavo a letto. Scusa, Rias, ma per questa sera mi presti Kalel-kun."
Rias che dorme nel letto con me ogni notte - beh quasi visto che non so se ha dormito con me mentre ero in coma - sembra essere molto triste per non poter dormire con me.
Certo anche io sono molto triste di non poter dormire con lei anche se a causa di Akeno prima, e di Sona poi, non ho avuto ancora la possibilità di fare cose ecchi in quel letto tanto
comodo.
[Sei fortunato che Angela abbia sviluppato una personalità così forte e decisa...] disse l'ombra bianca
[Già se no saresti il Re Vergine dei Nephilim.] convenne l'ombra nera.
“Vi sembra il momento di farvi vivi?” sbottai ignorando la presenza di tutti i presenti.
“Non potevate venire quando avevo bisogno di voi?”
[Ti diamo fastidio?] chiese l'ombra nera
“Si che mi date fastidio... è brutto sapere che quando sto con le mie ragazze voi state fissi a guardarle come avvoltoi... e quando ho bisogno voi fate gli gnorri...”
[Ce ne andiamo tranquillo... volevamo solo dirti una cosa...] dichiarò l'ombra bianca.
“E cosa?” domandai sbuffando
[Stai attento al capostipite dei Bael... lui vorrà usarti. Non lasciarglielo fare.] rispose l'ombra nera.
“Che significa che devo stare attento al capostipite dei Bael?” domandai.
Ma le voci non si fecero più sentire.
“È successo qualcosa piccolo? All'improvviso hai mormorato qualcosa e sei diventato silenzioso di botto.” mi domandò mia madre perplessa.
“Nulla... solo un consiglio criptico riguardo un fantomatico capostipite dei Bael...” dissi
mentre sul volto di mia madre comparve un ombra di paura.
“Beh è questo il motivo per cui volevo parlarti. Quel demone vuole incontrarti...” disse Sirzech.
“E allora? Tu sei il Maou... digli che non vuoi e basta...”
“Piccolo non è facile come credi. Se lui non avesse appoggiato la causa di mio marito e dei suoi amici, i demoni oggi sarebbero estinti.”
“Oh che sorpresa... è ovvio che ha preferito sostenere la fazione che conteneva due Superdemoni...”
“Piccolo anche l'altra ne aveva uno. I superdemoni in origine erano quattro. Sirzech ed Ajuka, tua madre... e..”
“e...?” esortai
“Il figlio di Lucifero e Lilith... Rivezim.”
“Che chissà perché ho il sospetto che un giorno mi verrà a cercare...” sbottai frustato.
“Quindi il meraviglioso mondo in cui viviamo lo dobbiamo allo zietto?” chiesi cercando di
cambiare discorso alla vista dello sguardo spaventato di mia madre.
“Si e cosa pensi di fare?” chiese Sirzech studiandomi.
“Beh lo ascolterò e male che vada chiederò consiglio al Nonnino che mi ha dato il suo marchio... che se la sbrighino loro... in fondo padre e figlio avranno molte cose da dirsi...” dissi continuando a mangiare.
“Ho problemi più seri da affrontare che pensare alla politica... devo diventare più forte.” borbottai.

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Avevo finito di mangiare mia madre mi fece andare a lavare i denti e mi mandò a letto perchè dovevo recuperare le energie perse contro Kokabiel.
Unica concessione fu che potevo dare il bacio della buona notte a Rias, Angela e Sona.
Akeno aveva salutato tutti e si era congedata prima che potessi parlarle : mi stava evitando.
“Kal...” disse Rias abbracciandomi
“Puoi dormire senza che io non sia accanto a te? Comunque non mi va bene se non sei vicinoa me...” borbottò imbronciata.
“Rias torniamo nella nostra camera, c'è sua madre con lui. Ti faccio compagnia io. Bene allora, Sirzechs-sama, Grayfia-sama, buonanotte.” disse Sona con voce gentile mentre si portava Rias in camera che mormorò solo : “Lo so, Sona...” mentre si allontanava dal mio corpo.
“Ah, Um, Kal-kun, buona notte. Anche se penso che sia un peccato questa sera dormirò nella mia stanza.” disse Angela sorridendo maliziosa mentre si dirigeva nella sua camera.
Gli unici rimasti eravamo io, mamma e Sirzech-sama.
“Ora, dovremmo andare dentro?” chiese Sirzech
“S-Si!” dissi preoccupato.
Andare dentro con lui mi rende un po nervoso!
È vero che dice che da piccolo veniva a trovare me e mamma, anche perché io non sarei capace di resistere tutto quel tempo lontano da Rias o da Angela, ma è la prima volta che, da
Maou, io e lui rimaniamo soli tanto tempo.
Si a volte mi portava in campeggio, ma c'era Kiba, Sairaorg o qualche suo servitore... non eravamo mai stati soli.
Oggi almeno la sua postura è elegante e l'aura demoniaca che lo circonda è tranquilla... diversa insomma dal giorno in cui distrusse il mio salotto.
Ma anche un principiante potrebbe sentire la spaventosa concentrazione di potere magico sulla pelle.
Ora come ora, solo concentrando un po' del suo potere sarei ridotto in cenere.
Ma non credo che sia questa la sua intenzione o almeno lo spero visto che è uno dei tre demoni più forti mai esistiti.
Mentre mi stavo preparando per dormire, con mia madre accanto a me, mi resi conto che non avevo pensato a niente da dirgli.
Le luci erano spente e lui dormiva sul pavimento quando esordì con una frase che mi lasciò basito.
“Mi dispiace per quello che è successo l'altro giorno. Non pensavo che avresti fatto una scelta simile, ma non volevo che Rias sposasse il suo secondo cugino. I Bael ci avevano messo con le spalle al muro e non avevamo molta scelta. Certo se avessi fatto l'amore con Rias sarebbe stato meglio, visto che lei sarebbe ancora una nobile...”
“Ma avrei spezzato il cuore a Sona ed oggi ci sarebbe lei a dover sposare uno dei due che ambivano alla dote di Rias.” dissi pacato “......Si.” convenne il Maou.
“Molti temono la tua decisione visto che pensano ad un eccessivo potenziamento del tuo potere... ma quando ti conosceranno sono sicuro che queste preoccupazioni svaniranno.”
“...non ho tali ambizioni politiche... io mi sarei accontentato di vivere qui... già l'idea di amministrare un intero feudo è noiosa...” dichiarai con sincerità.
“Capisco... e cosa pensi di fare con i Phenex? Sai che ti verrà chiesto un parere alla riunione?"
“...Per quale scopo? Io non ho il potere di esigere niente...” mormorai rattristato.
“Su questo ti sbagli... Dio e Lucifero ti hanno elevato al loro stesso rango, per i Nephilim almeno e Indra ti ha riconosciuto come alleato. Fai cose ecchi con ragazze imparentate con i
vertici delle tre fazioni... Akeno esclusa... e non è difficile pensare che da qui a qualche anno potrai fare grandi cose...”
“Se vivrò tanto a lungo...” sospirai mesto.
Come se capisse la mia situazione Sirzech-sama parlò con gentilezza.
“Non preoccuparti. Garantisco la tua sicurezza. Finalmente il bambino che mia moglie ha tenuto in grembo per secoli è nato ed ha trovato la via di casa scegliendo il suo percorso. È
ovvio che avrai un trattamento speciale. Anche la mia sorellina, e quella di Serafall ti considerano caro. Non le ho mai viste divertirsi così tanto, anche nel mondo sotterraneo.
Sono sicuro che deveno divertirsi tutti i giorni grazie a te.”
Sentendolo parlare così, mi resi conto di quanto volesse bene a Rias e quanto gli sia costato inscenare quella pantomima alcuni giorni fa.
Avevo saputo da Rias che si era scusato sia con lei che con le altre ragazze mentre io parlavo con Sona nel balcone del palazzo dei Maou... ma sentirselo dire fa tutto un altro effetto.
“Kaiser Alel Valefor. Abbi cura di mia sorella, di Rias, d'ora in poi.”
“Si Sirzech-sama.” mormorai.
“Grazie... Oh Kalel-kun non chiamarmi in modo così ufficiale. Ti ho tenuto in braccio quando eri piccolo... ti ho cambiato i pannolini ed ora sposerai mia sorella. Onii-san va bene.”
“Se per te va bene... Onii-san”
“Problemi piccolo?”
“No mamma... solo che io sto sposando la sorella dell'uomo che hai sposato. È un situazione un po' ingarbugliata... peggio di una soap opera...”
“Solo un po'..." disse ridendo "...ma ora dormi che devi recuperare le energie.”
“Notte mamma... notte Onii-san”
“Buona notte, Kal-kun.” disse Sirzech
“Ah piccolo?” chiese mia madre
“Si?”
“Se provi ad alzarti per andare a distruggere il dojo di nuovo ti stendo” disse
abbracciandomi mentre Sirzechs-sama si stava per addormentarsi accanto a me.

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Angolo dell'autore
Salve raga oggi un piccolo capitolo di passaggio visto che chi ha letto la novel sa che il succo
viene dopo...
Oggi abbiamo un kalel spaventato e che, dopo tanto tempo riscopre quanto è bello avere una mamma e Sirzech che lo mette in guardia perchè grandi cose accadranno .
Nel prossimo arriverà Albion e tante sorprese... e vi imploro di non uccidermi nel sonno per aver fatto una cosa che risulterà ovvia.
Akeno invece è lievemente incazzata con Kalel a causa della frase detta da Kokabiel e per almeno un bel numero di capitoli sarà veramente infuriata.

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Capitolo 4
*** Tsundere ***


Salve ragazzuoli... eccoci con il terzo capitolo e con la sorpresa per cui molti di voi mi odieranno... ma tranquilli vi prometto che a fine conferenza avrete una sorpresina (ma non vi anticipo niente altrimenti che sorpresina sarebbe?) Beh vi lascio leggere il capitolo :)
P.S aggiungo un link per chi non conoscesse il significato del titolo (poche credo, ma meglio non rischiare)

http://it.wikipedia.org/wiki/Tsundere

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Capitolo 3 : Tsundere

Sirzechs e mia madre rimasero in città per alcuni giorni, sebbene le ragazze non gli abbiano più concesso di monopolizzarmi la notte.
Il giorno dopo che si erano fermati a dormire in camera mia infatti Sirzechs e mia mamma si trasferirono in una delle stanze che le ragazze avevano, generosamente, concesso loro.
In fondo esclusa Akeno, che mi odiava senza più provare a nasconderlo, e Sona che non voleva sembrare troppo spudorata davanti a sua suocera, Angela e Rias non vollero sentir
ragioni e pretesero di poter recuperare il tempo perso.
Non che potesse accadere qualcosa di spinto, visto che mia madre esigeva che tutte e tre arrivassero caste al matrimonio, ma nulla vietava a me, ad Angela e Rias di indulgere in
romantiche effusioni.
Rigorosamente vestiti ovviamente o al limite in lingerie, altrimenti mia madre avrebbe demolito la casa, e me come ovviamente capirete...
E pensare che è una diavola e che le ho visto fare cose che non ho nemmeno il coraggio di chiedere ad Angela.
Durante questi giorni che precedono il meeting, mio cognato sta studiando la città perché vorrebbe introdurre negli inferi alcune novità umane.
È rimasto infatti piacevolmente colpito dalle sale gioco, in cui ha voluto provare ogni tipo di gioco, dai fast food, dove assaggiò ogni tipo di hamburger e dai centri commerciali.
Siamo andati in visita anche al santuario Shinto dove lui protesse Sona e mamma, anche se mia madre non ne aveva proprio bisogno, con il suo oppressivo potere demoniaco che ha
scacciato il potere sacro del santuario.
Noi invece eravamo entrati senza problemi visto che, come spiegai ai ragazzi, noi potevamo accedere benissimo al santuario.
In fondo era logico ritenere che se quando ero incompleto, il potere di un Indra non mi aveva avvelenato, loro diventati tutti nephilim, puri o reincarnati, non avrebbero risentito
minimamente del potere del santuario.
Poi, qualche giorno prima dell'incontro scuola-famiglia, un uragano ci investì.
All'uscita della scuola infatti notammo una ragazza dai capelli di un argento più scuro di quello di mia madre ferma davanti l'ingresso principale.
Stava solo guardando verso l'edificio scolastico, ma quando si accorse della presenza di Angela vidi che i suoi occhi la studiavano con attenzione.
Quegli occhi erano così trasparenti che uno si sarebbe potuto specchiare dentro.
Con il sorriso di un angelo ci rivolse la parola mentre si avvicinava.
“Io sono Lilith. La Hakuryuukou.”
“Lo so...” risposi gelido.
Io ero l'unico presente quando mi salvò le chiappe da Kokabiel ed avevo riconosciuto subito quel particolare tipo di energia che univa le caratteristiche di un drago e di un demone...
solo che, essendo intervenuta coperta da una pesante armatura, non mi aspettavo che appartenesse ad una ragazza.
“Questa è la prima volta che ci incontriamo Sekiryutei, Angela.” disse ignorandomi del tutto.
“Cosa vorresti dalla mia ragazza?” dissi mettendomi tra di loro mentre Angela la guardava preoccupata.
In fondo la capivo. Un tempo avrebbe potuto competere ad armi pari o forse anche vincere a causa del vantaggio strategico che la luce poteva darle contro il suo nemico ed ora invece...
beh ora non c'è partita.
Anche il vecchio Ddraig era nervoso al punto che persino io, ne avvertivo la coscienza ribollire nella mano sinistra della mia ragazza.
“Vuoi concludere la resa dei conti tra rivali qui? Con tutti questi civili inermi?” domandai teso, venendo ignorato per l'ennesima volta.
“Cosa ci trovi in lui?” chiese sorridendo.
“Prego?” chiese Angela.
“Si è carino... assomiglia a suo padre eccetto per la frangia argentata e per la mancanza di pizzetto... ma guardati. Per colpa sua. da avversaria passabile, sei diventata un rifiuto...”
disse Lilith mentre, facendo un sorriso inappropriato, stava avvicinando la sua mano verso il viso di Angela.
Il gesto però non venne completato perché, in quel momento, Kiba e Zenovia intervennero puntando le loro spade verso la portatrice di Albion.
Angela era tanto nervosa che non aveva sentito la loro presenza. Erano corsi verso di lei con la velocità di un Cavaliere perché era in pericolo?
L'intensa energia emessa dalle due spade e gli occhi che entrambi i cavalieri di Rias mostravano, sembravano dare ragione ai miei sospetti.
Peccato che le voci e le mani dei due guerrieri lasciavano presagire ben altro : le loro voci celavano una sottile vena di paura e le mani stavano tremando.
“Ragazzi abbassate le armi...” intimai
“Sta accompagnando mio padre in questa riunione e se dovesse succederle qualcosa, sarebbe Sona a doversi assumere le conseguenze delle vostre azioni.” dissi con voce risoluta.
“Esattamente tesoruccio... anche se converrai con me che quelli che corrono dei rischi siete voi. Tra me e voi c'è una grande differenza di potere. Voi che non potevate vincere contro
personaggi come Kokabiel non sarete in grado di vincere contro di me.” intervenne melliflua.
“Per ora almeno... dacci tempo e sarai servita a dovere” risposi gelido.
“Perchè dovrei fare una cosa simile? Non sarebbe più facile uccidervi ora?” domandò
continuando a mantenere lo stesso tono di sempre.
“Beh perché dubito che la nipote di Lucifero sia una vigliacca che aggredisce persone inermi...” risposi tracotante anche se in cuor mio temevo il potere di un tizio che si permetteva di guardare, dall'alto in basso, uno come Kokabiel ed apostrofarlo con “personaggi come”.
“Kalel... Angela quanto ritenete di essere forti?” chiese all'improvviso ignorando la mia provocazione.
“Non saprei? Poco adesso?” risposi sarcastico
“Contando dall'alto la vostra posizione, ora che avete perso più dell'ottanta percento della vostra forza, non rientrate nemmeno nei migliori mille. Forse tra il millesimo e il mille e cinquecentesimo posto.”
“C'è un sacco di gente forte al mondo. Anche Sirzechs Lucifer non entra nella top ten. E tu, Kalel, quando ti stavi trasformando rientravi nei primi cento posti... forse nella top
cinquanta. Ti rendi conto di cosa hai gettato via? E per chi per una ragazza piatta come lei o per quelle due oche?”
“Gelosa?” sibilò Angela gonfiando il petto mentre percepivo Akeno e Rias avvicinarsi.
“Di chi? Di uno così?”
“Beh lui sa come rendere felice una donna...” rispose Angela impettita.
"Vedremo..." rispose divertita.
Fu allora che, approfittando del fatto che i cavalieri di Rias erano riposo, Lilith prese il mio braccio e mi trascinò a se baciandomi.
Io ero senza parole. Non perché lei fosse brutta... anzi, lei era proprio bella con un seno simile a quello di Xenovia che premeva sul mio petto e un sedere sodo su cui mi aveva
costretto a mettere una mano e a palparlo.
Ero senza parole, perché, se per me Angela era una persona estroversa, Lilith era... Non lo so.
Non mi vengono parole educate e cortesi da attribuirle in questo momento.
Non quando la sua lingua sta esplorando con foga ogni anfratto della mia cavità orale e la sua gomma da masticare sembra essere la palla di un biliardino per tutti i movimenti che sta
facendo.
Fu dopo alcuni minuti che si staccò delusa dicendo solo : “Mediocre”
“E che ti aspetti... mi baci davanti alla mia ragazza e credi che ci metta impegno e passione?” protestai indignato mentre Angela sembrava furiosa.
La mia replica però sembrò divertire Lilith.
“Allora facciamo così...” disse avvicinando il dito al mio petto e facendolo scorrere, verticalmente, dal collo alla patta dei pantaloni stuzzicando una virilità che sembrava aver
gradito le sue attenzioni.
“...baciami come se stessi baciando la Gremory, la Sitri o Angela... oppure ti lascerò inerme al suolo mentre ti faccio vedere come le uccido, una ad una...” sussurrò sorridendo mentre la sua energia raggiungeva livelli troppo al di sopra delle nostre possibilità.
La sua richiesta mi lasciò impietrito, visto che non solo mi stava ricattando, ma lo faceva sapendo che io avrei passato un brutto quarto d'ora a casa.
“Sto aspettando...” mormorò con voce soave.
“Mi dai la tua parola che se lo farò tu non le toccherai?”
“Se sarò soddisfatta dal tuo bacio, vi lascerò andare... hai la mia parola.”
Io mi voltai ma nessuna delle ragazze, da Angela a Xenovia mi fu d'aiuto. Erano imbambolate prive d'espressione.
Kiba invece mi guardava come per dire :
“Fratello che ci vuoi fare... è il prezzo da pagare quando si è belli.”
“Io non mi considero bello” gli risposi con lo sguardo e lui, facendo spallucce, disse ad alta voce la frase che non mi sarei aspettato da lui.
“È la domanda che crea il prezzo... e tu hai moltissima domanda” disse poggiando la mano sulla mia spalla per infondermi coraggio.
Che dire a volte Kiba ed io ci capiamo senza bisogno di parlare.
“Se non vuoi basta dirlo e le uccido ora... almeno eviteranno umiliazioni future...” domandò melliflua
“Toglimi una curiosità...” intervenni bloccandola.
“Spara...”
“Perchè una ragazza carina come te, arriva a ricattare per avere un bacio quando potresti avere chiunque...”
“Mi trovi carina?” disse portandosi le mani al viso come ogni normale ragazza.
Io volevo dire di si, sperando magari di riuscire a creare un dialogo con lei, ma vidi la sua espressione mutare di colpo.
Sul suo viso infatti comparve un'espressione beffarda.
“Oh hai scoperto l'acqua calda... è ovvio che sono bella. Vuoi sapere perché io ti ricatto? Io non sono una ragazza docile e remissiva che si scioglie per una carezza o un complimento
come le oche da cui sei circondato... a letto comando io... hai capito verginello? E poi lo so che posso avere chi voglio... ma io voglio te. Sei l'unico degno di sfiorarmi visto che, come
me, hai il potere di cambiare il tuo destino... Pensa positivo se il bacio mi soddisferà sarai premiato.” disse avvinghiandosi a me.
Il bacio questa volta durò più a lungo visto che, per mero spirito di sacrifico, io fui costretto a partecipare sperando di riuscire a salvare le mie ragazze, presenti e assenti, da morte
certa.
Se devo essere sincero devo ammettere che lei baciava con così tanta foga, che oltre a darmi l'impressione che non avesse l'esperienza che professava di avere, mi mise in difficoltà al
punto che stavo per cedere.
Fu in quel momento che Angela mi venne in aiuto sostenendomi come se fosse un allenatore durante un incontro di pugilato.
“Forza Kalel, dimostra a quella troia cosa sai fare. Dimostrale che ti ho insegnato bene.”
Inutile dire che quelle parole non furono così ben accette da Rias e da Akeno che, giunte alle spalle di Angela senza farsi notare, mi fissarono con astio.
Xenovia invece sembrava sollevata che sapessi il fatto mio... anche se non capisco il motivo di tanto sollievo.
Alla fine dopo ben cinque minuti di orologio, controllati con spasmodica attenzione, lei si staccò.
Era visibilmente arrossata in volto e tossendo bofonchiò qualcosa come :
“Si... non sei maluccio, per un verginello. La prossima volta che ci vedremo approfondirò la tua istruzione... magari ti lascerò andare in seconda base... o in terza se ti andrà. Credo che
sarai stufo di palpatine e carezze... magari vuoi intraprendere la carriera di speleologo...” disse allontanandosi.
“Ehi brutta zoccola... avvicinati a lui e ti apro il culo...” urlò Angela.
“Non fraintendere sorella... il fatto che a te piaccia prenderlo li... non significa che io abbia le tue preferenze...” replicò ridendo e facendo sorgere un terribile sospetto nella mia mente.
Non è che lei sapeva qualcosa che doveva rimanere segreto?
“Io non ho simili preferenze...” mormorò Angela visibilmente imbarazzata dagli sguardi di Kiba e Xenovia.
“Se lo dici tu... tuttavia Kalel è un frutto raro. Non preoccuparti te lo allenerò per bene così durante la vostra prima notte vi renderà felice, Rias Gremory o forse dovrei dire Sona Sitri...
che confusione. Avete già deciso chi di voi si concederà per prima?” disse ridendo in modo sadico mentre volgeva lo sguardo verso le ragazze ferme alle mie spalle.
Seguendo il suo sguardo, Angela si voltò e vide Rias in piedi con dietro Sona ed Akeno.
Sona aveva uno sguardo triste mentre Rias ed Akeno sembravano voler combattere.
“Hakuryuukou, qual'è il significato di questo? Se hai dei legami con gli angeli caduti allora contattare più di quanto richiesto è...” cercò di dire Sona.
“I due Draghi celestiali e quelli connessi a loro in passato non hanno avuto una vita soddisfacente. Io penserei di iniziare a darmi una mossa... visto che potreste morire da un momento all'altro...” disse Lilith seria fermando le parole delle ragazze e di Sona.
“Comunque oggi non sono venuta qui per combattere. Volevo solo vedere la scuola che ho visitato l'ultima volta. Sono venuta solo per scortare Azazel, ma mi sono annoiata. Non voglio combattere il gallese qui, per non menzionare che ho un sacco di lavoro da fare.”
Dopo aver detto questo, il Vanishing girò i tacchi, e si allontanò.
Però, anche se quella ragazza si era allontanata, l'atmosfera di tensione non si dissolse.
Kiba e Zenovia rinfoderarono le loro spade ma non c'era nessun segno di sollievo dalla loro espressione.
“R-Rias... posso spiegare...” mormorai pietrificato davanti allo sguardo che la principessa della distruzione cremisi mi rivolgeva.
“A casa faremo i conti...” sibilò Rias prendendomi per un orecchio e portandomi a casa.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Tornati a casa, grazie ad un cerchio magico, l'inferno scese sulla terra.
Rias infatti non disse nulla fino a quando non fummo nel salotto... ma quando arrivammo avrei preferito essere morto.
“Noi tre non ti bastiamo?” domandò glaciale.
“Rias non è come credi...” mormorai contrito.
“E cosa dovrei credere? Avanti spiegamelo... ti vedo avvinghiato ad una perfetta sconosciuta. Hai ancora il segno del suo rossetto addosso...” urlò.
“Rias... Kalel... cos'è successo...” domandarono Sirzech e mia madre.
“Grayfia... Onii-sama non sono affari vostri...” urlò Rias
“E cosa dovevo fare Rias dimmelo... attaccare l'accompagnatrice di mio padre? Far saltare la
conferenza?” mi difesi.
“Oh e baciarla cos'era? Diplomazia?” urlò
“Rias... io non volevo baciarla....” dichiarai debolmente.
“Oh non volevi... poverino. Avete pomiciato per ben cinque minuti, le tue mani sono andate in luoghi dove non hai mai nemmeno sfiorato me e ancora asserisci che non volevi?”
“Chiedo scusa... Rias sama... ma Kalel sama non ha colpe.” si intromise Xenovia.
“Si è vero. Lui non voleva baciarla, ma non ha avuto scelta. Lei è la ragazza che ha sconfitto Kokabiel contro cui tutti noi messi insieme non abbiamo potuto fare nulla.” ammise Kiba.
Ah Kiba, se fossi una ragazza ti bacerei.
“Kiba dimmi tutto senza tralasciare nulla. Tu invece siediti sul divano e non aprire bocca fino a quando io o Sona non ti interpelliamo...” sibilò Rias mentre Sona sembrava
imbarazzata ed Akeno mi fissava con talmente tanto astio che, se fosse stato possibile uccidermi con gli occhi, a quest'ora sarei morto dozzine di volte.
Kiba e Xenovia raccontarono ogni cosa avevano sentito, compreso il pericolo che avrebbero corso le ragazze della casa se io non l'avessi baciata con passione la seconda volta, visto che
la prima era stata lei a violentarmi.
“Questo non giustifica però il fatto che...” inveì Rias con foga.
“Giustificarsi? Giustificarsi? Con che coraggio oso anche solo pensare che lui dovrebbe giustificarsi?” si intromise Angela.
“Prego?” domandò mia madre squadrandola torva in modo che lei potesse ritrattare.
Solo che mia madre ha avuto poco tempo per stare in compagnia di Angela visto che lei viveva dal nonno e non dai Gremory e quindi non sapeva che Angela non è il tipo che
ritratta... anzi... se necessario rincara la dose.
“Lei non si intrometta. Sarà anche la mia futura suocera ma deve stare fuori da questa situazione che è anche colpa sua...” rispose Angela gelida.
“Ora stammi a sentire Rias... ma in che mondo vivi?”
“Che vuoi dire?” domandò indignata il mio pedone.
“Sei così arrogante che pretendi di impartire ordini come se fossi una principessa. Ti ricordo che sei una serva come me. Anzi tu sei al di sotto di me nella scala gerarchica e faresti bene a non dimenticarlo.” rispose Angela scandendo ogni singola parola, sillaba per sillaba in modo che tutti comprendessero il suo punto di vista.
“Ma... io sono...”
“Tu sei un pedone ed è solo a causa della sua grande gentilezza che Kalel-sama ti sta permettendo di rimanere casta fino al matrimonio. Altri demoni ti avrebbero già scopato
con una foga tale da renderti incapace di camminare per settimane visto con quanta insistenza da anni gliela sbatti in faccia pur sapendo che Grayfia-sama interverrà a fermarvi.
Anche adesso che sei un pedone, e che potresti fare sesso con lui ogni giorno, come facevano le serve di Raiser, non fai niente di ecchi con lui... obbedisci ancora a mammina quando ora
è a Kalel che devi obbedienza.”
“Angela ti ricordo che io sono...”
“Tu eri rossa... eri... Ora sei un pedone. E sei così pateticamente debole che non saresti in grado di difendersi se quella troia di oggi, o altre più decise ad ambire ai soldi di Kalel, volessero ucciderti. Lui ha fatto ciò che doveva e lo sai. In secondo luogo se Kalel, avesse voglia di portarsi a letto quella ragazza tu ti starai zitta visto che tu e Sona dovrete rimanere caste fino al matrimonio. Lui è un ragazzo e ha le sue esigenze. Esigenze che non ha mai rinfacciato a nessuna delle ragazze qui presenti... inoltre dietro la sua mossa potrebbe esserci un motivo.”
“Ad esempio?” domandò stizzita Akeno.
“Magari portare un secondo longinus nel vostro schieramento ed evitare per una volta che il bianco ed il rosso si distruggano a vicenda?” intervenne una voce femminile che si affacciò
dal bagno con indosso un asciugamano avvolto attorno al corpo.
Aveva i capelli argentati, corti come quelli di Zenovia, tutti umidi e le sue forme erano celata appena dal telo.
Sull'interno della coscia inoltre si poteva distinguere, in modo nitido, un tatuaggio che rappresentava un piccolo draghetto.
“Che ci fai qui troietta?” sibilò Angela con aggressività.
“Io?” chiese con un faccino ingenuo.
“... beh non sapevo dove andare e ho pensato di venire a vivere con Kal-Kun. In fondo, dopo quello che è successo oggi, ha delle responsabilità da prendersi.” aggiunse con malizia.
“E dove pensi di dormire?” chiese Rias
“Beh visto che qualche cretina crede di più alle parole di un genocida che la stava per violentare piuttosto che alle azioni di un ragazzo che per lei ha più volte rischiato di morire...
credo che occuperò il posto lasciato libero da lei...”
“E se volessi tornare la?” replicò Akeno con acidità.
“Non credo sia il caso, in fondo una sorellina non può dormire nel letto dove dormono tre spose legate da contratto... ed una concubina come me... il letto di un Re serve per fare cose
divertenti...” replicò con una punta di malvagità nella voce.
“Dammi un valido motivo per cui dovrei farti restare qui?” chiese mia madre molto alterata.
“Perchè questa è casa di suo figlio... non sua.” disse gelida per poi rivolgere il suo sguardo verso di me e guardarmi con malizia.
“...e se suo figlio mi farà restare, posso pagare l'affitto in modi che sono sicura che non gli dispiaceranno... forse sarò inesperta ma ho tanta voglia di imparare...” aggiunse con voce
suadente.
“Alla tua età non dovresti. Cosa diranno i tuoi genitori?” balbettò mia madre furiosa.
Fu allora che la ragazza disse qualcosa che nessuno aveva mai osato dire a mia madre e che credo nessuno oserà mai più dirle.
“Signora capisco che quando cambiava i pannolini a Mosè gli usi ed i costumi erano diversi... ma io sono abbastanza grande per decidere a chi concedermi senza bisogno del suo
star bene. Non ho genitori in vita, non ho dote, non ho titoli... ho solo un Longinus che se Azazel morisse i Grigori, che ne possiedono altri, potrebbero decidere di sottrarmi per darlo
a qualcuno che rispecchi meglio le loro aspettative. Inoltre se per i Grigori il mio Longinus è uno di tanti, per suo figlio potrebbe essere utile ad aumentare il suo prezzo durante le
trattative future... e cosa chiedo in cambio?” disse con voce contrita.
“Una bottarella?” suggerì Angela stizzita.
“Quella non guasterebbe..." ammise divertita "...ma un tetto sulla testa e la protezione di Kal-kun. Un posto dove possa dormire tranquilla che nessun Kokabiel di turno mi narcotizzi
ed abusi di me o dove nessuna Raynare avveleni il mio cibo.”
Rias stava per rispondere ma io la precedetti.
“Puoi restare se vuoi...”
“Cosa?” chiesero in coro tutte le ragazze e mia madre.
“Resterà qui...” dichiarai con voce ferma rivolgendomi alle ragazze e a mia madre che mi fissarono come se le avessi schiaffeggiate.
Sirzech invece sorrideva.
“...ma firmerai un contratto vincolante... e non dormirai in camera mia fino a quando le altre ragazze non si fideranno di te.” continuai rivolgendomi a Lilith.
“Quindi diventerò una tua serva?”
“Non ho posti in squadra e dubito che Rias o Sona possano reincarnarti..."
“Quali sono le tue condizioni allora?” domandò perplessa.
“Semplici. Ti iscriverai a scuola, ti farai delle amiche e abbandonerai la via della vendetta...”
“Io sono il Vanishing Dragon... non sono una fragile donnicciola...” replicò offesa.
Io mi limitai a toccare il telo da doccia e a schioccare le dita.
Lentamente il telo si distrusse lasciandola completamente nuda. Lilith ebbe a stento la prontezza di riflessi di di coprirsi ed abbassarsi mentre il telo svaniva e il suo viso si colorava
di rosso.
“C-Come hai osato?” urlò sorpresa.
“Strano...” dissi divertito
“C-Cosa?”
“Giurerei di aver visto delle tette... e quella reazione? La virile Lilith che si imbarazza per così poco?” dissi togliendomi la giacca e coprendola con delicatezza mi fermai aspettando
una sua reazione.
Sapevo che mi sarebbe arrivato uno schiaffo e così fu... lo ricevetti non appena lei chiuse, con estrema furia, i bottoni.
Se avesse voluto avrebbe potuto decapitarmi ma non era il colpo di un guerriero.
Era il lento e debole schiaffo di una ragazza e per questo, pur potendo evitarlo, decisi di accogliere quel suo gesto di rabbia.
Era il segno che lei non era così risoluta come voleva far credere... Era il segno che lei poteva ancora essere salvata e che, nascosto sotto diversi strati di cinismo, nel suo petto batteva
ancora il cuore di una ragazza pura.
“P-Perchè lo hai fatto.” urlò indignata abbassando lo sguardo per la vergogna.
Io presi il suo mento e la costrinsi a guardarmi negli occhi mentre con dolcezza dissi :
“Una rosa non potrà mai diventare un lillà. Una rosa, sia che essa sia rossa o bianca, resta sempre una rosa...”
“Stai dicendo che siccome sono nata donna dovrei mettermi a scodellare bambini? Dovrei permettere a tutti di umiliarmi solo perché non sono nata con un pene?” urlò piangendo.
Io però l'abbracciai e, nonostante le sue resistenze, la strinsi a me.
“Sto dicendo che tuo nonno deve essere un mostro se tu hai preferito scappare di casa e vivere con i Caduti che, quando eri debole e mio padre non sarà stato presente, gentili non saranno stati con una ragazza che per metà era una diavola. E un trattamento simile lo avrai ricevuto dai demoni o dagli umani che avrai incontrato durante i tuoi viaggi, visto che ai loro
occhi sei un ibrido...” dissi con dolcezza.
“Tu che ne sai. Tu sei nato purosangue.” sbottò
“Mi fa piacere che tu creda una cosa simile, ma sia per gli angeli che per i demoni, io sono e rimarrò un ibrido. Inoltre ho vissuto tra gli uomini ed ho visto come, due ragazze per metà
angelo venivano trattate. E le tue ali non hanno piume... non hai bisogno di tirare fuori le unghie. Qui non saresti sola. Se vuoi restare non hai che da chiedere...”
“Non che mi interessi più di tanto... ma se volessi ... potrei davvero restare?” chiese timidamente la piccola tsundere.
“Si... certo... le camere non mancano.”
“Grazie” mormorò imbarazzata anche se le altre non sembravano fidarsi di lei.
“Farò qualunque cosa per te... anche le cose ecchi...” mororò con un filo di voce.
“Se vuoi restare puoi farlo... ma non è necessario che tu faccia cose ecchi. Il contratto sarà più che sufficiente.”
“Perchè insisti tanto sul contratto?” chiese Kiba
“Perchè lei in teoria è l'ultima discendente di Lucifero. Per questo corre il rischio che vecchie volpi della politica tentino di usarla contro di me o di Sirzech-sama. Col contratto lei
diventerà una mia suddita e quindi...”
“Per parlare con lei dovranno prima vedersela con te ed Indra?” disse Kiba raggiante.
“Si... e dubito che suo nonno o altri demoni si metterebbero contro un intero Pantheon di Dei... ora fila a cambiarti che non voglio che tu litighi con le mie ragazze ed Akeno... Akeno
accompagnala.”
“Perchè io?” chiese irritata
“Perchè Rias, Sona e Angela sono le mie ragazze. Kiba è un ragazzo e sento che Xenovia ha delle domande da pormi. Non ho autorità su mia madre o su mio cognato, e tu non vuoi
stare un minuto di più in mia presenza quindi, visto che mi odi così tanto, potresti mostrare la casa ad una ragazza che non ha arrecato nessun offesa alla tua persona.”
“Se così desidera sua Maestà lo farò con infinito piacere...” disse Akeno esibendosi in un sorriso di circostanza.
“Si lo desidero... grazie...” risposi con un sorriso simile “E una cosa...”
“mi dica... signore.” rispose con finta accondiscendenza.
“Hai tempo fino alla fine della conferenza per fare mente locale... perché dopo la conferenza parleremo.”
“E se non volessi? Mi ucciderà o pretenderà da me certe licenze che la mia padrona o Sona-sama non le possono concedere?”
“Primo, non era una richiesta. Ti ho cercato per settimane e ho ricevuto solo silenzio. Secondo, anche se forse non mi credi, ti voglio troppo bene per farti del male e se fossi sincera con te stessa lo ammetteresti visto che, se così non fosse, non saresti così acida con me. Terzo, se tu non volessi... beh getterò la spugna...” dissi mesto
“...e sarai libera di trasferirti nell'edificio secondario in modo che la nostra reciproca presenza non ci urti... ma sappi che, se deciderai di negarmi la possibilità di spiegarmi, beh non ci sarà una seconda volta. Ora puoi andare...” dissi con voce decisa.
“Come desidera signore.”
Fu quando si allontanò che sospirando sentii il peso degli anni infierire su di me.
“Prima che qualcuno dica qualcosa, voglio premettere che oggi non ho intenzione di tollerare critiche riguardo a come mi sono comportato. Domani potrete dirmi ciò che vorrete ma oggi no. Sono già stato messo in croce per inezie.” dissi con amarezza.
“Ma...”
“Niente ma Rias. Ci sono decine di motivazioni diverse che potrebbero impedire ad avvocati di contestare la mia decisione. Ma io dirò solo quella che mi preme.” la bloccai prendendomi
una pausa.
“Non è difficile capire cosa ti attira di una ninfomane...” sbottò Angela.
“Amore... tu cosa hai fatto il primo sabato in cui ci siamo visti dopo Kyoto?” domandai spiazzandola e divertendomi, per una volta, a metterla in difficoltà.
“C-Cosa c'entra? Io sono una tua serva e sono una tua promessa...” domandò rossa in viso mentre Rias e Sona la guardavano con curiosità.
“C'entra perché lo hai fatto perché ti sentivi sola e temevi che Rias, standomi attaccata ogni giorno, mi monipolizzasse. Lei è come eri tu... solo che lei non ha avuto la fortuna di
incontrarmi quando era piccola. È stata accolta da mio padre che per giustificare la sua presenza l'avrà allenata fino allo sfinimento. Lei è cresciuta in un luogo dove sicuramente
era l'unica bambina. Non ha potuto fare shopping, ne innamorarsi perché lei era un demone in un luogo pieno di angeli vecchi più di Matusalemme... angeli che magari erano fanatici come Raynare che non vedevano di buon occhio un demone. Se resterà sola finirà per farsi divorare dall'odio come accadde ai draghi leggendari sigillati nei SG o peggio...”
“Peggio? Cosa c'è di peggio?” domandò Rias scettica
“Che venga uccisa per toglierle il SG come accadde ad Asia o che magari finisca per farsi usare da qualche cellula terroristica...”
“E per salvare lei tu la accogli qui?”
“E cosa ho fatto fino ad oggi Rias? Ogni menbro della mia squadra e della tua hanno vissuto una vita travagliata ma lo abbiamo salvato. Non puoi chiedermi di lasciare a se stessa una
ragazza con simili potenzialità...”
“E se ti stesse ingannando? Se ti voltasse le spalle nel momento del bisogno?” domandò Rias
“Lo farei lo stesso. Non le sto dando un tetto perché ho secondi fini. Non ho bisogno di lei per soddisfare le mie pulsioni sessuali o per usarla come un arma. Lo faccio per sdebitarmi
di Lucifero. Se lui non mi avesse aiutato io oggi sarei morto, e voi chissa nelle mani di quale pervertito sareste adesso... se foste sopravvissute ovviamente. Lei è la sua ultima discendete
e, visto che non gli sta molto a cuore il figlio, salvare Lilith è il minimo che posso fare per sdebitarmi con l'ombra nera... ed un Pheles ripaga sempre i suoi debiti.”
“E sei pronto a correre questo rischio?” insistette Rias.
“Io voglio fidarmi di lei... come mi fido di ognuna delle persone che ho scelto di avere accanto. So che state parlando per pura gelosia... ma provate a conoscerla senza farvi accecare da inutili pregiudizi e vedrete che ho ragione. Se invece volete discriminarla solo perché suo padre e suo nonno sono sulla black list di tutte e tre le fazioni allora non sareste
diverse da coloro che vi giudicavano o che vi giudicano oggi... e vuol dire che ho sbagliato nel giudicare voi delle ragazze mature” dissi squadrandole una ad una.
“Ma Kalel è diverso...” obiettò Angela
“Cosa? Tu eri un Angelo ed io ero convinto di essere un demone. Ed oggi dormiamo serenamente nello stesso letto. Akeno era un angelo caduto eppure ma fino ad una settimana fa siamo riusciti a convivere. Prendiamo Kiba e Xenovia. Ti ricordi quanto odiavano i demoni all'inizio? Lei ha solo bisogno di un posto dove trovare se stessa...”
“Perchè sei così convinto che possa funzionare? Cosa ti fa credere che non cercherà di uccidermi a causa della rivalità dei due draghi?”
“Perchè in questo stesso salotto ho visto due ibridi angelici, che già tra di loro si odiavano per antiche acredini, stringersi la mano per consolare e fare da scudo ad una Diavola. E se
voi siete cambiate anche i due draghi celesti possono cambiare... ora Angela preparati perché mi servi in qualità di regina. Metti da parte ogni rivalità e ricorda che io amo te, e
Rias... e provo qualcosa anche per Sona e questo niente potrà cambiarlo.”
“E Akeno?” domandò Rias
“Sapete tutti cosa provo per lei... e grazie a quello stronzo ora sapete perché non sono degno di lei...” risposi dopo aver sospirato.
“Quindi noi dovremmo tollerare che lei ti provochi?” chiese irritata la mia principessa dai capelli rossi.
“Siete cresciute come principesse dei demoni, quindi sapete già la risposta... se per salvarla dall'odio quella è l'unica strada possibile allora direi che siamo fortunati visto che è un
piccolo sacrificio.”
“Uffa un tempo eri così carino quando eri timido ed insicuro...” sbottò Rias
“Un tempo ero un bambino che cercava sua madre... ora sono un Duca che deve garantire almeno ad i Nephilim alle sue dipendenze di poter arrivare a mangiare il panettone senza che qualcuno cerchi di usarci per i suoi fini...”

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“Lo hai sentito?” domandò Lilith
[Si partner... è uno strano essere...]
“Mi trova carina... e pur sapendo chi sono vuole che resti...”
[Forse è perchè sa chi sei che lo vuole... per tenerti d'occhio] suggerì il vecchio drago
“Che dovrei fare? Lui non è male... e poi... beh mi ha trattata da ragazza. Nessuno lo aveva mai fatto. Per i Caduti ero un arma... per gli umani ero un mostro da eliminare e per i demoni una sporca ibrida da sodomizzare...” disse pensierosa.
[Non saprei... se avesse voluto ucciderti lo avrebbe potuto già fare...]
“Ma se è debole...” protestò la ragazza.
[Dove non arriva la forza, arriva la tecnica... e lui ha la tecnica. Inoltre ti ricordo che tu hai battuto Kokabiel solo grazie a me. Senza il mio aiuto tra voi due non c'è una gran
differenza... anche il Nephilim non se ne è ancora reso conto. Comunque credo che ti convenga unirti a lui...]
“D-Dovrei f-fare q-quelle c-cose?” mormorò imbarazzata “I-Io s-sono v-vergine...”
[Intendevo in senso militare e politico...] precisò sospirando.
“E la tua vendetta? Se mi unisco a lui tu non potrai vendicarti...” domandò per cambiare argomento.
[Non è così facile. Ho parlato con Ddraig e ho ricevuto un suo ricordo. Se per vendicarmi facessi male alla biondina, lui ci ucciderebbe... e preferisco vivere. Inoltre postresti vendicarmi in modi più subdoli e meno violenti.]
“Ma io volevo affrontare nemici forti...” sbuffò la ragazza
[Beh se quel Nephilim ha attirato tre draghi leggendari... i nemici non mancheranno...]
“Quindi firmo?”
[Prima vediamo cosa ci offre... e cosa ci da in cambio del nostro potere...]
“Beh io solo per il bacio di oggi e per quello che mi ha detto rimarrei a vita... se poi penso a come sfiorava quella biondina e a come o dove la baciava...” disse rossa in volto mentre il
suo sangue iniziava ad affluire in altre parti del suo corpo.
“Inoltre sembrava che sapesse cosa stavo pensando... o cosa avevo bisogno di sentirmi dire...” cercò di dire per cambire argomento.
[Ho avuto anche io questa impressione piccola... sapeva troppe cose]
“Già...”

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Note dell'Autore
Allora eccoci qui... mi odiate? Spero di si. In fondo però non potevo far picchiare Angela da
Vali ma vi garantisco che alla conferenza di pace le mazzate ci saranno lo stesso.
Il titolo, come avrete compreso è riferito a Lilith che fa tanto la burbera ma sotto sotto è una romanticona...
Per le citazioni chissà se le indovinate tutte :) Ma quella che ho fatto dire a Kalel che ha come tema i fiori per me ci stava come il cacio sui maccheroni.
Quindi lo scontro tra i due draghi leggendari cambierà campo di battaglia? Si sposterà tra le
lenzuola? Maybe yes...
Vi aspetto al prossimo capitolo e commentate se volete :D

P.S sono riuscito a rimettere i capitoli perduti...

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Capitolo 5
*** Certe Notti ***


Salve a tutti Boys and Girls... chiedo scusa per il ritardo nel pubblicare ma sapete... tra il 25 aprile, il 1° Maggio... l'università e il dolore cronico al braccio... ho avuto poco tempo per editare il capitolo... per il resto... bando agli indugi vi lascio liberi di leggere il nuovo ed entusiasmante capitolo...

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Certe notti

(Camera da letto degli ospiti)

“Hai visto cara?” domandò Sirzech passando un braccio sotto il collo di sua moglie mentre dormivano in un letto singolo, troppo piccolo rispetto a quelli a cui erano abituati loro.
“Si... devo dire che ha preso il fascino di suo padre... ma fortunatamente ha ereditato il cuore di Serana. Lei riusciva a vedere il buono in tutti.”
“Però sua madre non era così risoluta. Quando ha dato quegli pochi ordini sembrava te...” rise Sirzech
“Vuol dire che abbiamo fatto un buon lavoro...” rispose compiaciuta la donna poggiando la testa sul petto del marito.
“Sai che potremmo fare?” domandò il Maou baciandole il collo.
“Sirzech... siamo a casa di mio figlio...”
“Nostro figlio.” la corresse il Maou lievemente stizzito.
“...e se guardi dentro di te sai che è vero. Non nego che siano stati Azazel e Serana a concepirlo... ma tu lo hai partorito ed io ero con te quando mi hai triturato una mano durate il travaglio. Inoltre, sebbene lui abbia perso molti ricordi... sono io che gli ho fatto da padre quando era piccolo...”
“Si questo è vero...” ammise divertita con un lampo di malizia negli occhi .
“...e pochi uomini avrebbero sposato una ragazza madre... insegnando, tra le altre cose, a pescare ad un bambino non suo...” proseguì accarezzandogli la guancia.
“Beh siamo stati con lui per secoli prima che nascesse..." bofonchiò il demone arrossendo.
"...mi ci ero affezionato, anche se credo che si stia vendicando.”
“Di cosa?” chiese divertita la donna
“Del fatto che mi prenda certe licenze con sua madre...”
“Suvvia... sai che lui e Rias si amano...”
“Lo so... ma pensare a due bambini che per anni hanno condiviso la culla potrebbero darsi al sesso sfrenato nella stanza accanto mi fa sentire vecchio...” disse mentre qualcuno bussò alla porta.
“Onii-sama... Onee-sama... è permesso?”
“Avanti Rias... entra...” Rispose Grayfia.
“Vi ho interrotti?” chiese rossa in volto.
“Come se non fossimo abituati alle interruzioni tue e di Kalel...” mormorò Sirzech prima che Grayfia gli rifilasse una gomitata per zittirlo.
“Figurati piccola dimmi...”
“V-Vorrei chiedervi una cosa... ma mi dovete promettere che non vi arrabbierete”
“Riguarda le parole di Angela?” domandò la donna guardandola sottecchi.
“Anche... vorrei che, visto che Kalel mi ha promesso di sposarmi... mi venisse permesso di...” cercò di dire la rossa prima che l'imbarazzo la bloccasse.
“Vorresti fare l'amore con lui?” chiese con dolcezza Grayfia.
“S-Si. Tu sei mia cognata, ma in un certo senso sei sua madre... ed ogni giorno che passa altre ragazze si avvicinano a lui. Ragazze che non sono tenute a...”
“Ad aspettare... hai paura che Lilith o Zenovia gli saltino addosso mentre sei assente?”
“Anche... ma ho paura che perda interesse per me... inoltre io non sono più una nobile e...”
“...e con tutti i problemi che ha Kalel da affrontare temi che il vostro matrimonio e la vostra prima notte di nozze slittino... giusto?” chiese Sirzech.
“Beh si... inoltre io lo amo e lui mi ama... sono sicura che non mi abbandonerebbe.”
“Rias... cosa ti affligge? Cosa ti affligge veramente...”
“Ho paura Onii-sama...”
“Paura?” domandò perplesso il Maou
“Si... fino ad oggi avevo messo a tacere i miei dubbi e le mie paure sotto un tappeto... ma da quando è comparsa Lilith ho paura che nemici, meno inclini al dialogo, attacchino Angela o Lilith per ucciderle e Kalel... si faccia male per proteggerle come è sempre successo... solo che ora... ora...” disse iniziando a piangere.
Grayfia vedendola si alzò e la accolse tra le sue braccia.
“Su hai visto quanto potere giace sopito in lui. Deve solo riuscire a tirarlo fuori nel modo giusto e tutte le tue preoccupazioni svaniranno. Avrete un intera estate per allenarvi con impegno..." disse stringendola a se.
"...comunque se vuoi donarti a lui, vedrò di parlare con tua madre e perorerò la tua causa visto che ormai sei grande ed inoltre non sei più promessa ad un altro demone.” proseguì cercando di consolarla.
Sentendo quelle parole Rias stava per urlare di gioia e per ringraziarla quando per la seconda volta qualcuno bussò alla porta.
Era Akeno che, indossando una camicia da notte, chiese di poter entrare perché aveva bisogno di parlare con Grayfia.
La donna ebbe a stento il tempo di asciugare le lacrime di Rias prima che la ragazza varcasse la soglia della camera.
In base a ciò che disse, la corvina voleva scusarsi del suo comportamento e sperava che una donna adulta potesse suggerirle come comportarsi in quella che per lei era una situazione disperata.
Non ricevette alcun consiglio però.
Dopo aver posto la domanda infatti, una dopo l'altra bussarono : Xenovia che voleva fare un bambino con Kalel ma si sentiva in colpa a causa della reazione di Rias per un bacio dato a Lilith ed infine entrarono Sona che non trovando le altre ragazze si era preoccupata e Lilith che voleva comunicare che Kalel sembrava non essere in casa.
“Sirzech...” mormorò sospirando alla notizia che il figlio non era in casa.
“Devo proprio?” domandò restio
“Come hai detto poco fa? Che per te è un figlio visto che lo hai cresciuto con me?”
“S-Si?”
“Allora cercalo con la magia. Solo i leader delle tre fazioni possono farlo senza violare la tregua o non avremmo dovuto spiare tua sorella per evitare ciò che sai...”
“Ok ok..” mormorò sbuffando “Draum Kopa...” disse indicando uno specchio molto grande sul quale uno spettacolo, che nessuno dei presenti si aspettava, comparve.

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“Sapevo di trovarti qui...” disse Angela che non indossava nulla.
"...quando sei pensieroso vieni spesso nell'edificio di tuo nonno..."
“Oh Angela... ciao. Avevo bisogno di schiarirmi le idee e oggi casa nostra era un po troppo affollata...” rispose distratto Kalel che indossava solo un paio di boxer.
“Quanto entusiasmo... vuoi che me ne vada o preferisci che rimanga a tenerti compagnia?” chiese maliziosa facendo scorrere il piede sul costume del ragazzo sperando di risvegliare la virilità del partner.
“Ti prendo una sedia?” chiese facendo finta di nulla.
“Ho un idea migliore...” disse sfilandogli il costume e ravvivando con gesti rapidi e precisi la virilità di Kalel.
Si aiutò anche con la bocca fino a quando la consistenza e la grandezza non furono adeguate agli scopi che si era prefissata.
Fu allora che prendendo per mano Kalel lo fece accomodare per terra e si sedette su di lui, accogliendolo dentro di se.
“...fammi tu da sedia...” disse maliziosa mentre faceva apparire il guanto.
“Il Booster Gear? Sai che, per quanto mi possa solleticare l'idea di un power up, lui non funziona su di me...” rise il ragazzo
“E chi ti dice che voglio usarlo su di te?” rispose potenziandolo al massimo.
“Ed ora?” domandò divertito Kalel
“Voglio farti un regalo...” disse appoggiando il guanto sul suo seno e trasferendo il potenziamento ad esso.
In breve le sue tette crebbero di volume fino a diventare grandi come quelle di Rias.
“Cosa?”
“Tutte le donne della tua vita le hanno grandi... Rias, Akeno, Xenovia e quella troietta che ha osato baciarti le hanno grandi. Sona sarà la tua prima moglie e quindi quando lei vorra averti le basterà schioccare le dita... non voglio perderti perché le mie tette non hanno voluto crescere... quindi ho pensato di potenziarle...” disse con una voce da bambina.
“E tu pensi che abbandonerei la ragazza che pur di fare sesso con me, mi ricatta?” rispose Kalel baciandola.
“Sai che non abbandonerò nessuna di voi quattro. Anche se non ho capito perché hai messo in mezzo Lilith e Xenovia...” prosegui il nephilim causando una serie di sospiri nella ragazza
“Oh cielo... Sarai migliorato nei preliminari... ma quanto a riconoscere i segni sei rimasto ingenuo come prima. Xenovia è attratta da te e anche la troietta. Ddraig mi ha comunicato che Albion gli ha detto che lei ha avuto modo di vedere il video con cui io ti ricatto da un anno... e...”
“e...” la esortò a continuare
“Beh diciamo che è rimasta colpita della resistenza di un certo bastoncino che è crollato solo dopo due ore ed otto ripetizioni...” disse abbracciandolo mentre si muoveva inarcando la schiena in modo che, il suo seno maggiorato, potesse accogliere la faccia del ragazzo mentre entrambi raggiungevano l'apice del piacere.
Alcuni minuti dopo, quando entrambi si ripresero, la ragazza agitò un dito e tramite un cerchio magico fece comparire un libro.
“Bene... visto che il primo round è finito... ora iniziamo il ripasso” disse alzandosi e, tenendolo per mano lo portò in una delle camere da letto prendendo posizione su di un materasso
“Ancora quel libro?”
“Kaiser Alel Valefor...” tuonò Angela stupendo sia Kalel che tutti coloro che stavano assistendo, da casa, alla scena.
Lo stupore era giustificato sia perché aveva usato un tono di comando molto simile a quello di Grayfia, arrivando a chiamare col nome completo il suo Re, sia per l'assurda aura di potere che una ragazzina nuda poteva manifestare semplicemente puntando un dito verso il ragazzo.
“S-Si...” balbettò intimorito.
“Tu ora mi scoperai e farai quello che dico io... e come lo dico io perché la tua prima notte di nozze con la moglie ufficiale si avvicina e io non voglio essere presa in giro dalla regina di Sairaorg o da quella di Raiser chiaro?” disse terminando la frase punzecchiando il suo petto con l'indice.
“C-Come? E loro cosa c'entrano?”
“Hanno osato mettere in dubbio le tue capacità e non permetterò che quando ci sarà la prima notte tu mi metta in imbarazzo. Ne va della mia reputazione...”
“E tu che c'entri?”
“C'entro eccome visto che sono la tua regina...”
“Ma...”
“Se continui a parlare e non ti metti all'opera mostrerò il video compromettente alla tua cara mammina... a Rias-chan e ad Akeno...”
“Rias...” cercò di dire Kalel venendo bloccato dalla risposta di Angela.
“Rimarrebbe con te perché è la tua serva?”
“Sai che non considero nessuno di voi dei servi... però sono convinto che mi ascolterebbe...”
“Già come per il bacio che Lilith ti ha estorto oggi? Cosa pensi che direbbe se vedesse il video dove fingo anche di piangere? Pensa a quanto la mamma, che ti vuole taanto bene, rimarrebbe delusa dall'idea di aver cresciuto un clone di Raiser...”
“Sei una strega...” sbottò Kalel
“Lo so... ora soddisfami o sai cosa ti attende... e mi raccomando non sbagliare o dovrai ricominciare da capo...” disse maliziosa.
Fu solo dopo alcune ore che entrambi caddero esausti sul materasso.
C'erano stati momenti in cui lei dedicava le sue attenzioni al suo ragazzo, momenti in cui accadeva il contrario e momenti in cui i loro corpi si univano al punto che perfino Grayfia e Sirzech avevano difficoltà a capire dove finisse un corpo e dove iniziasse l'altro.
“Preparesti l'acqua per il bagno tesoro?” mormorò Angela esausta.
“Dobbiamo proprio alzarci?” protestò debolmente Kalel.
“Beh dovremmo tornare o si accorgeranno della nostra assenza e penso che dopo tutta questa ginnastica tanto profumati non siamo...” rise la ragazza.
“Posso farti una domanda?” domandò Kalel spiazzandola per lo sguardo serio che mostrava.
“Se posso risponderti si...”
“Sei legata a me da un contratto a prova di bomba... mi hai fatto perdere la verginità... mi hai insegnato cose sul sesso che nemmeno pensavo di dover conoscere e mi coccoli quando sono troppo nervoso. Sei arrivata a ricattarmi pur di costringermi a farti cose, che in fin dei conti piacciono più a me che a te...”
“Non è vero...”
“Sai che è così... fino a quando mia madre ti controllerà e dovremo ricorrere a simili alternative tu otterrai ben poco...”
“Non è un peso se questo ti preoccupa... hai rischiato la vita per salvarci da Kokabiel e decine di volte prima e sei ripagato dai gesti infantili di Akeno che non si rende conto di quanto tu la ami e di quanto tu soffra a causa del suo odio malriposto.”
“Angela... Akeno è diventata orfana per colpa mia, e tu lo sa...” disse Kalel.
Fu allora che la ragazza gli rifilò uno schiaffo.
“Dillo di nuovo e ti taglio il pene solo per il gusto di vedertelo rigenerare...” sbottò seriamente incazzata.
“Ma...”
“Come puoi incolparti del fatto che tuo padre ha mandato Barakiel a salvarci da Diodora? Tu credi davvero che un angelo con dieci ali prendesse ordini da un bambino come te? La colpa è tua se degli uomini hanno approfittato dell'assenza di Barakiel per attaccare casa di Akeno?” urlò.
“Si è colpa mia... se io...” disse venendo interrotto da un secondo schiaffo.
“Se tu cosa? Se non fossi nato? Stai davvero pensando una simile stronzata? Sai cosa sarebbe successo se tu non fossi nato?”
“Cosa? Che tu saresti in paradiso e loro avrebbero una vita felice?”
“Davvero lo credi? Pensi davvero che io sarei rimasta in quel monastero? È probabile invece che sarei morta a causa di Diodora e magari Ddraig sarebbe finito ad nelle mani di un pervertito. Tu hai salvato ognuna di noi... da futuri alternativi che ci avrebbero visto morte o peggio schiave di padroni o del marito di Rias nel caso delle serve della rossa. Akeno è solo confusa perché ti ama e ha visto te baciare Sona e Lilith quando tu non la consideri...”
“E che dovrei fare? Prenderla e fare l'amore con lei sul tavolo della cucina come ne il “Postino”?”
“Non sarebbe male come idea... di sicuro non rimarrebbe delusa...” sorrise maliziosa.
“...comunque che volevi chiedermi prima che ti interrompessi?”
“Ah si...” disse Kalel rammentando il suo dubbio iniziale
“Sei legata a me da un contratto a prova di bomba... mi hai fatto perdere la verginità... mi hai insegnato cose sul sesso che nemmeno pensavo di dover conoscere e mi coccoli quando sono troppo nervoso. Sei arrivata a ricattarmi pur di costringermi a farti cose, che in fin dei conti piacciono più a me che a te...”
“...e ti chiedi perché ancora ti ricatto col video?”
“Beh si...”
“Quando sei stato concepito Kalel?” domandò seria.
“Beh non saprei... tanto tempo fa... in una galassia lontana lontana?” domandò con malcelato sarcasmo.
“Ti rispondo io idiota... in base alle poche informazioni ottenute da Ddraig, quando i due draghi furono sigillati nei rispettivi Longinus...”
“O-Ok e che c'entra?”
“Tua madre quando si è sposata con Sirzech-sama?”
“N-Non s-saprei...”
“Solo dopo che Sirzech-sama divenne Maou...” rispose glaciale
“Ok e allora?”
“Devo spiegartelo col cucchiaino?”
“No vorrei che, anche dopo ore di sesso sfrenato, comprendessi che ho difficoltà a rimanere concentrato se sento il tuo corpo premere sul mio...” disse imbarazzato.
La frase fece tornare un sorriso sul volto di Angela che mitigò il suo tono.
“Scusa pensavo che dopo ore di sesso fossi stanco di avermi vicino... comunque il concetto di fondo e che tua madre di sicuro non è arrivata vergine all'altare...”
“C-Cosa?”
“Ho sentito una vecchia serva parlare del periodo in cui tuo nonno dovette isolare magicamente un intera ala per permettere agli abitanti del castello di non sentirla...”
“Grazie ma preferivo non sapere certe cose...”
“Oh cazzo... sei per metà un demone... come puoi essere così bigotto. A tua madre piace scopare, a me piace scopare e a nostra figlia, se ne avremo una, piacerà scopare...”
“O-Ok... e allora?”
“Tua madre però non solo tiene d'occhio Rias e Sona, le cui famiglie sono presenti. Ma tiene d'occhio me... impedendomi di fare cose che ogni regina ha già fatto col suo Re. Regine come Yubellona o come la cara Kushina Abbandon tanto per citare due mie coetanee.”
“Beh pare che tramite un ambasciatore la famiglia di tuo padre abbia chiesto che perlomeno potessi arrivare casta all'altare...”
“Il paradiso non ha diritto di pretendere che io faccia la monaca. Ho scelto di diventare una diavola per essere libera di scegliere cosa fare della mia vita e tu, pur di non deludere la tua mammina, non tieni conto dei miei sentimenti e del fatto che essendo una serva è tuo diritto trombarmi e nemmeno Dio può opporsi...”
“Quindi io cosa dovrei fare? Buttarmi infischiandomene del fatto che tuo padre potrebbe uccidermi per quello che mi chiedi di fare?” disse alzandosi dal letto e cominciando a camminare in tondo per la stanza.
“Ora ascoltami. Mio padre non c'entra... tua madre non c'entra. Qui siamo solo io e tu, un re e la sua serva. Un ragazzo e la sua fidanzata, legati da un contratto vincolante. Ora guardami e rispondimi con sincerità.” disse parlando con voce decisa
“Ok..”
“Tu mi ami? Non dico quanto Rias o Akeno... almeno un pochino”
“Sai che ti amo...”
“Mi sposeresti anche se non arrivassi vergine al matrimonio?”
“No ti scambierei per un paio di cammelli... che cazzo di domande fai? Ovvio che ti sposerei...”
“Se rimanessi incinta nostro figlio potrebbe sperare di essere amato da te, anche se non fosse l'erede del tuo casato? Passeresti del tempo con lui?”
“Certo che si...” rispose il ragazzo senza nemmeno pensarci.
“Allora se vuoi che cancelli quei video... tutti i video che abbiamo fatto in questo annetto... Fai l'uomo, e comportati da Re... che per Sona e Rias tu debba aspettare è giusto. Loro sono delle principesse, educate come tali. Ma io non lo sono... per questo voglio che tu mi renda donna... ora...”
“Ora?” domandò sorpreso il ragazzo consapevole che sia lui che lei sapevano bene che qualcuno li stava spiando.
“Si... il momento è giunto. Ti ho insegnato tutto ciò che dovevi sapere mio giovane padawan.” disse coricandosi ed aprendo le sue braccia per indicare che fosse pronta ad accoglierlo.
“Pensa positivo... facendo pratica con me...”
“Non dire altro...” la bloccò Kalel scostando leggermente le gambe della ragazza per osservare con attenzione lo scrigno che racchiudeva ogni tesoro.
“Come?” domandò Angela cercando di vincere l'imbarazzo.
“So che è egoista dirlo... ma non lo farò per Rias e Sona... sarebbe ingiusto nei tuoi confronti...”
“E allora perché lo fai?”
“Perchè davanti a me ho una stupenda ragazza che non solo ha rinunciato a tutto per me... ma ha sprecato intere settimane per rendermi meno goffo... in modo che altre ragazze potessero godere dei tuoi insegnamenti...”
“Che ci vuoi fare sono una filantropa...” disse per sdrammatizzare.
“Sai che ti amo vero?” mormorò Kalel
“Ci mancherebbe o non ti concederei certe libertà...” replicò rossa in volto Angela.
“Concedermi?” domandò malizioso “Credo che stai dimenticando una cosa...” disse avvicinandosi al corpo della ragazza in modo che le loro teste fossero una sotto l'altra ed il suo bacino fosse accolto tra le cosce, divaricate di Angela.
“E cosa?”
“Io sono il Re... certe licenze me le prendo...”
“Oh... finalmente la frase che ti volevo sentire dire da anni...” disse cingendogli il collo con le braccia ed accogliendo, con una lieve fitta di dolore, l'ingresso nel mondo degli adulti.
In quel momento, mentre un piccolo flusso di sangue tingeva di rosso le lenzuola di lino bianco Kalel, sentendo la sua resistenza calare pericolosamente, iniziò lentamente ad uscire ma venne fermato da Angela che, oltre ad avvicinare la sua testa alla sua baciandolo con una dolcezza che mai aveva mostrato, cinse il suo bacino con le gambe costringendolo non solo a fermarsi ma a scivolare più a fondo di quanto avesse fatto prima.
Fu allora che il ragazzo guardandola gli chiese se ne era sicura visto che, nonostante la natalità bassa il rischio c'era.
“Abbiamo fatto 30 facciamo 31...” si limitò a dire la giovane donna.
“E se resti incinta?”
“Prendila con filosofia... avresti un erede e mio padre e tua madre potranno ucciderti senza problemi...” disse ridendo mentre accoglieva, con una felicità difficilmente descrivibile a parole, una sensazione di tempore che riscaldava il suo corpo e che aveva aspettato da tempo.
Per questo, in silenzio si alzò e coprendosi con un lenzuolo evocò un portatile e si apprestò a cancellare ogni copia disponibile del video.
“Lascia perdere...” mormorò Kalel
“Perchè ho promesso...”
“Ed io ho firmato la mia condanna a morte..." disse mesto
“Rias appena lo saprà mi ucciderà o lo farà mia madre... una prova che l'eventuale figlio è mio ci vuole no? Inoltre non lo mostresti mai a nessuno...”
“Cosa te lo fa credere?”
“Perchè tu non sei una strega. Potevi impormi di ritirarmi dal match con Raiser, visto che non sopporti ne Rias ne Akeno, eppure mi hai permesso di gareggiare sapendo che Rias avrebbe ottenuto lo status di prima moglie. Potevi rifiutare l'idea che sposassi Sona e chiedermi, in virtù del fatto che sei stata la prima donna che io abbia incontrato, di diventare tu la prima moglie... ma ti sei sempre fatta da parte. Tu non avresti mai usato un video per farmi litigare con Rias...”
“E cosa ti rende così sicuro?” domandò sospirando.
“Perchè ti conosco...” rispose semplicemente “...ora che ne dici se ci facciamo una doccia e magari... facciamo uno spuntino notturno di quelli iper-iper calorici?”
“È una buona idea... anche io ho un certo languorino. Preparare l'acqua che arrivo subito” disse baciandolo con dolcezza.
Il ragazzo si recò in bagno e maneggiò con attenzione le manopole dell'acqua quando una domanda di angela lo costrinse ad affacciarsi dal bagno :
“Cosa vuoi fare con Rias e Sona? Pensi di dirgli che noi... beh che non abbiamo aspettato il matrimonio?”
“Beh visto che nella nostra cultura la poligamia è una consuetudine... e visto che tu sei una delle mie fidanzate penso che sia giusto che loro lo sappiano...”
“Approvo la tua scelta. La sincerità prima di tutto... però ti suggerirei di portare dei fiori... o dei cioccolattini...”
“Io opterei per la seconda... a Rias e Sona piacciono i dolci”
“Allora ci fermiamo nel locale dove prendiamo i dolcetti a Koneko...”
“Buona idea... ma muoviti o rischiamo che mia madre, o una delle ragazze non vedendoci ci divinasse e beh... dubito che sarebbero comprensive... anche perché mia madre temo ti detesti...” esclamò Kalel.
“Oh ma non mi dire..." sbuffò Angela
"...ma tranquillo tua madre ti adora e poi io sono una delle tue promesse oltre ad essere la tua regina. Nessuna legge mi vieta di soddisfare le tue fantasie prima del matrimonio altrimenti Raiser avrebbe avuto qualche problema con i Gremory... visto come usava le sue di serve.”
“Raiser... già...” mormorò rabbuiandosi
“A che pensi... amore?”
“Che alla riunione ci sarà quel simpaticone di Bael... il capostipite... e di sicuro vorrà parlare della faida con i Phenex.”
“Teso?”
“Un po'... ci sono migliaia di cose di cui vorrà discutere. Dai tributi degli ultimi secoli, allo status del ducato, alle truppe... sarà una trattativa estenuante...” rispose insofferente.
“Beh in fondo è logico. Stiamo parlando del demone più influente dal punto di vista politico. Uno senza il cui benestare nessun pilastro si muoverebbe... sia in ambito matrimoniale che politico...”
“Come?” chiese Kalel fulminato da un lampo di genio.
“Credo che dovremmo fare meno sesso caro...” disse sospirando divertita
“...ho detto che lui è il demone più influente e che nessun pilastro si muove senza avere il suo benestare...” disse venendo interrotta da un bacio.
“Ti ho detto che sei un genio?” domandò Kalel sorridendo come uno stupido.
“Si... ma fa sempre piacere sentirselo ripetere... ma perché?”
“Perchè adesso so come tenere Bael per le palle... ma prima devo parlarne con il coach...”
“Con Nonno Lucio?”
“Si... lui saprà dirmi se è un idea buona o se è meglio usarla in un secondo momento. Ora che ci penso...”
“Che altro è successo?” domandò rassegnata.
“Sirzech-sama mi ha informato che Michele-sama vuole vederti...”
“Per quale motivo?” domandò tesa.
“Boh... dice che è importante... ci sarà Sona o Akeno...”
“Comunica a Sirzech sama che o ci sarai tu o io non muoverò le mie chiappette da qui...”
“Ma davvero?” disse ironico Kalel
“Si perché?”
“Perchè mi immagino la scena... appena torno gli dirò testualmente : “Onii-sama Angela si rifiuta di muovere le sue chiappette a meno che io non sia presente...”
“Mi prendi per il culo?” domandò la ragazza inarcando un sopracciglio.
“Credevo di averlo già fatto...” rispose sardonico il ragazzo mentre sulla faccia della ragazza era comparsa una faccia divertita.
“Oh mio Dio quanto siamo spiritosi...” disse tirandogli una gomitata nello stomaco e fingendosi imbronciata.
“Ti sei offesa?”
“Si... molto... non solo ti ho addestrato e partendo da un mediocre amatore ti ho costretto ad allenarti fino a renderti capace di vincere le olimpiadi... ma devo anche subire il tuo sarcasmo...”
“E se mi facessi perdonare?”
“Come?” domandò fintamente imbronciata.
“Con un idea molto romantica...”
“Quanto romantica...”
“Beh potresti trovarla molto eccitante...”
“Quanto eccitante?”
“Beh oserei dire che ciò che hai provato fino ad ora è stata una singola goccia nel deserto... però devi entrare nella doccia, chiudere gli occhi ed aprire l'acqua... poi io arriverò a stupirti.”
“Mi posso fidare?” domandò scettica la ragazza mentre si avvicinava alla doccia.
“Per chi mi prendi... pensi davvero che ti giocherei qualche tiro mancino? Mi pare che quella che mi ha ammanettato e violentato per ricattarmi pur di ottenere del sesso sei stata tu...” replicò il ragazzo offeso.
“Ok... ok mi fido...” disse entrando nella doccia mentre con la mano apriva il passante dell'acqua che portava l'acqua dal tubo al bocchettone della doccia.
“È FREEEEEDDA... STRONZO CHE NON SEI ALTRO...” urlò la ragazza aprendo gli occhi all'improvviso.
“Il cerchio ora è completo... l'ultima volta tu eri il maestro ed io il discepolo... ora sono io il maestro...”
“UN MAESTRO CHE MORIRA' PRESTO APPENA LO AVRÒ TRA LE MANI”
“Abbattimi e diventerò più potente di quanto immagini...” disse ridendo mentre entrava nella doccia ignorando il freddo che proveniva dall'acqua e iniziando a mordere il lobo di un orecchio.

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“Si sono rivestiti...” mormorò Lilith con un pizzico di delusione.
“Certo che il vostro ragazzo è instancabile Rias-sama... e la sua regina gli ha insegnato proprio molte … cose...” osservò Xenovia rossa in volto.
“Non immaginavo che Angela fosse così perversa...” dichiarò Sona imbarazzata al massimo.
Evidentemente per lei era stato difficile rimanere impassibile quando l'unica sostanziale differenza tra di loro erano gli occhiali, il colore e la lunghezza dei capelli (leggermente più lunghi per la bionda) mentre per il resto erano simili.
Dire che era stato facile per lei immaginare di essere al posto della regina di Kalel era un eufemismo.
“Ed è così dotato...” disse Akeno con lo sguardo perso nel vuoto.
“Onee-sama che devo fare?” chiese rossa in volto sapendo di rivolgersi alla madre del suo ragazzo.
“Se permetti un consiglio Rias-chan...” esordì Sirzech stranamente serio.
“Si?”
“Tienitelo stretto. Ti ama, e non vuole mentirti ne ferirti. Inoltre... che ne dica mia moglie... Angela è, e rimane una fidanzata come te e Sona. Non è andato con un'altra donna. È anche la sua regina... come tu sei il suo pedone...”
“Sirzech ha ragione... inoltre ho avuto l'impressione che lei sapesse di essere osservata...” convenne Grayfia amareggiata.
“Come?” Urlarono le ragazze escluse Sona e Lilith.
“Si... molte volte ha provocato Kalel per fargli rivelare cose che voleva che venissero sentite...” continuò Grayfia.
“Ad esempio?”
“Beh il motivo per cui si sente in colpa con Akeno-chan. Il fatto che vi ama... e altre cose...” rispose acida.
“Ma lei la odia?” chiese Sona "Ad Angela-chan insomma..."
“Odiare no... non mi sono mai fidata di lei. Lo conosce in un modo tale che nessuna di voi potrà mai superare... ha un ascendente su di lui enorme e riesce gestirlo come se fosse un bambino e poi...”
“Smettila tesoro..." la bloccò il fratello di Rias.
"...non la sopporti solo perché alla sua età eri come lei... e se mi permetti... lei sarebbe una prima moglie perfetta. Come lo sei stata tu per me...” la rimbeccò il marito concludendo con un complimento nella speranza di mitigare una probabilissima rabbia della moglie.
“Ma Onii-sama...” protestò Rias
“Rias... so che è brutto che io lo dica davanti a te o a Sona. Ma guardando la situazione dall'esterno lei sarebbe la ragazza ideale per quel ruolo.”
“E cosa te lo fa credere?”
“Lei riesce a gestirlo e non gli ho mai visto perdere il contegno, eccetto una volta in cui ho detto delle parole molto brutte e lei è scoppiata in lacrime. Ma nonostante tutto è riuscita a rimanere lucida e a calmare Kalel o adesso sarei morto...”
“Stai scherzando spero? Tu sei uno dei demoni più forti attualmente in vita...”
“No Rias... se Kalel quel giorno avesse ceduto davvero all'ira... nessuno in quella sala avrebbe potuto fermarlo. Nemmeno io che sono la madre. Angela invece è riuscita a calmarlo solamente abbracciandolo.” spiegò Grayfia sospirando con cupa rassegnazione.
“Inoltre tu oggi per un bacio hai fatto una scenata assurda, e Sona non ti ha fermato perché siete amiche quando, come prima moglie, avrebbe dovuto redarguirti. Hai dato un pessimo spettacolo davanti ad un ospite come Lilith che è una rappresentante dei Grigori, o a tuo fratello che rimane un leader di una fazione straniera. Lei ha avuto un solo momento di difficoltà quando lui ha accettato di ospitarla ma dipende dal fatto che il Rosso ed il Bianco si sono uccisi per secoli ed ha avuto paura ad averla sotto lo stesso tetto ora che è debole. Ma quando Kalel ha spiegato le sue motivazioni ha obbedito."
"Già..." intervenne Sirzech "...Tu invece eri bellicosa fino a poco fa quando, perdonami Lilith, pur di ottenere il potere di quella ragazza io stesso avrei ordinato a Kalel di sedurla se fosse ancora un demone...”
“Si figuri Sirzech-sama. Lei ha solo espresso un giudizio politico...” rispose cortese Lilith.
“Ma c'è dell'altro Rias...”
“Cosa Onee-sama?”
“Quando hai iniziato ad interessarti sul serio ai ragazzi... verso le medie quindi.. tu non volevi divederlo con nessuna, Akeno esclusa. Hai fatto piangere più volte Sona. Hai tenuto Angela lontana da lui costringendola, visto anche il fisico meno favorevole alla seduzione, a concedere alcune libertà che, da donna adulta, posso dirti che non è facile concedere a cuor leggero. Tutto pur di attirare la sua attenzione. Lei avrà giocato sporco, non lo nego, ma tu hai avuto Kalel sei giorni la settimana quando ve lo contendevate solo in due. Ora solo in questa casa ci sono cinque spasimanti e lei, pur avendolo in pugno, pur potendolo monopolizzare... lo ama tanto da capire che lui ha bisogno anche di voi."
“Si ma non è nobile però...” obiettò Rias
“Ma non lo so sorellina... Angela non ha mai detto nulla riguardo la sua ascendenza... ne il paradiso ha fornito dettagli come fecero i Grigori per Akeno. Ciò che sappiamo è che Kalel è molto preoccupato di una possibile reazione di suo suocero... il che significa che è un pezzo grosso.” si intromise Sirzech.
“Allora che dovremmo fare quando torna?”
“Se tenete a lui dovete evitare lo scontro diretto con Angela perché lei gli ha mostrato di tenere a voi. Se voi l'aggrediste verbalmente passereste dalla parte del torto.”
“E come dovremmo rispondere?” chiese Sona.
“Ora ve lo dico... ma non sarà facile per voi...” ammise Grayfia.

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Nda

Salve boys... manca poco alla conferenza dove il passato di Kalel verrà svelato ai più... e verrà svelato in un modo che devo ancora decidere se rendere lineare (racconto...) o molto contorto (ed io amo le cose contorte :) )
Per il resto se vedeste errori, avendo io solo due occhi, non esitate a dirlo che a volte mi capita di non notarli causa distrazione dovuta da ingombro di idee che si accavallano :)
Al prossimo capitolo e see u later :)

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Capitolo 6
*** Certe Notti 2 ***


Certe notti 2...

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Quando i ragazzi tornarono a casa videro che le luci erano accese e per questo, entrando cercarono di comportarsi come se nulla fosse successo.
Sapevano infatti che la loro piccola defezione era stata notata e negare le evidenze, specialmente con sua madre in casa, poteva essere un errore da "GAME OVER".
Entrarono quindi dall'ingresso principale, per non dare nell'occhio, si tolsero le scarpe ed attraversando il salone si fecero strada fino alla cucina dove videro Sirzech e Grayfia che, seduti al tavolo, sorseggiavano del te verde, rigorosamente senza zucchero.
“Oh siete tornati? Vi siete divertiti?” esordì la donna sfoggiando un sorriso che, per quanto a prima vista sembrasse sincero, fece pensare ai due ragazzi di essere la capra legata che venne data in pasto al T-Rex nel film Jurassik Park.
“Cosa ti fa credere che ci siamo divertiti?” domandò Kalel sfoggiando un sorriso teso.
“Beh siete due innamorati che sono usciti di nascosto senza dire nulla... magari vista l'età non sarebbe insolito se vi foste chiusi in qualche stanza di un motel per godere delle attenzioni reciproche... lontano dallo sguardo di una madre.” disse dirvertita la madre di Kalel ponendo un enfasi particolare sulla parola "motel", "attenzioni reciproce" e "madre".
Lui la fissò e, sapendo fin dove potesse spingersi quella donna, guardò Sirzech.
Il Maou si limitò a muovere in modo impercettibile la testa, facendo segno, con gli occhi, di scusarsi con la madre.
“Chiedo scusa madre... il fatto è che...”
“Dimmi pure non ti mangio mica..." disse fingendosi democratica quando in realtà era già in modalità ufficiale delle SS.
"...un tempo anche io sono stata giovane ed innamorata...” lo esortò a parlare con voce stucchevolmente finta.
“No il fatto è che ero preoccupato per la situazione con Akeno, per la conferenza, per l'incontro con mio padre... e quindi ero uscito a camminare senza una meta... lei non mi ha visto e mi è venuta a cercare e così abbiamo parlato del più e del meno... scusa se non ti ho avvisato...” aggiunse sperando di far leva sui sensi di colpa della donna.
"...ma sai da quando ci siamo separati, non mi hai mai detto, come Grayfia, di doverti avvisare se uscivo... ed il nonno è sempre stato uno spirito libero... sai mi è difficile abiutarmi all'idea di dover chiederti il permesso per fare qualcosa..." disse il ragazzo fingendosi contrito.
“Oh ma non devi giustificarti... in fondo sei bello grande e fidati... se ti fossi comportato male, anche da cameriera ti avrei punito... e mi pare di averlo fatto in passato una volta o due vero?" disse squadrandolo per fargli capire che stava oltrepassando il limite.
"...comunque immagino che lo abbiate fatto vero?” chiese spiazzandoli tornando a sorridere
“Spero che abbiate preso le dovute precauzioni... non credo di essere pronta all'idea di diventare nonna... sembra ieri che ti cambiavo i pannolini...” disse accarezzandogli il viso con dolcezza.
Quel gesto costrinse i due ragazzi a guardarsi negli occhi.
Quando i loro sguardi si incrociarono compresero che entrambi sapevano : ciò che temevano era appena divenuto realtà.
"Cazzo... lo sa..." pensarono all'unisono sospirando.
“M-Mamma perché dici questo?” domandò Kalel imbarazzato sperando di non essere stato sgamato.
“Per il modo in cui cammina Angela-chan...” disse con dolcezza la madre facendo arrossire anche la regina di Kalel.
"Merda... siamo fottuti..." pensò Kalel.
“Spero che tu non sia stato rude o insensibile come sono di solito i maschi... la prima volta poi, può essere traumatica a volte...” ammonì la madre.
“È s-stato dolcissimo Signora.” disse Angela mostrandosi pudica come mai era stata in vita sua visto che negare avrebbe solo peggiorato la situazione.
Il festival dell'ipocrisia insomma.
“Sono felice per te... la prima volta è una esperienza importante per una ragazza. Certo se fosse avvenuta dopo il matrimonio, i parenti di tuo padre sarebbero stati più felici..." disse fulminandola con lo sguardo.
"...ma ormai sei grande e come ragazza hai tutto il diritto di concederti a chi ami...”
“Detto da lei sembrerebbe un complimento signora...” commentò asciutta Angela mettendo da parte i formalismi.
“Suvvia... ti frequenti con mio figlio... puoi chiamarmi mamma quando siamo soli...”
“Davvero? Ho sempre avuto l'impressione che...”
“...che ti odiassi? Mia suocera mi fece lo stesso effetto quando io e Sirzech la informammo che ci volevamo sposare... credo che sia l'insicurezza ed il timore che una fidanzata prova nel sapere che per quanto sia brava sotto le coperte... la mamma rimane la mamma...” rispose la madre di Kalel sorseggiando il suo te.
“Oppure potrebbe essere la presa di coscienza che il figlio che dipendeva tanto dalla madre non ha più bisogno di lei... perché diventa autosufficiente...” replicò stizzita la ragazza mentre l'aria si riempiva di tanta elettricità da far desiderare ai due uomini di sgattaiolare fuori dalla stanza.
“Vedremo se sarai ancora di questo parere fra un secolo o due...” replicò con tono divertito.
“In ogni caso mamma... secondo te... dovrei dirlo a Rias e alle altre?” la interruppe il ragazzo sperando di evitare lo scoppio di una lite che poteva causare milioni di morti.
“Per me dovresti..." rispose la donna dopo aver preso un altro po di te.
"...anche se Angela è una fidanzata come Sona e Rias è un gesto di correttezza nei loro confronti...”
“Ti dispiace se andiamo da loro?” propose Kalel con voce dolce e i consueti occhi da cucciolo che mai lo avevano tradito.
Mai fino a quel momento almeno...
“Si mi dispiace... vorrei parlare un po con la splendida ragazza che da bambino ti ha reso un uomo...”
“Non la vorrai...” balbettò il ragazzo
“Te la tornerò tutta intera... o almeno farò in modo che possiate continuare a divertirvi... ora andate e lasciateci parlare di cose da donne...” intimò la donna esiliando i maschi dalla cucina mentre nessuno osava disobbedire.

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Cortile della casa di Kalel

“Quindi hai fatto l'amore per la prima volta eh...” disse Sirzech con tono cordiale.
“Onii-sama... almeno tu potresti essere sincero?”
“Che intendi piccolo?”
“Tu mi hai divinato per tutto il tempo...” non era una domanda e il Maou lo comprese
“Come lo hai capito?”
“Beh in verità non sapevamo chi fosse. Avevamo evocato alcuni incantesimi per avvertirci nel caso in cui qualcuno ci avesse spiato... ma mamma oggi era talmente nervosa che mi sono dovuto ricacciare dentro alcune risposte per timore che mi uccidesse con le sue stesse mani...”
“Anche Angela però ha un bel caratterino...” rispose il Maou pensando al coraggio con cui la ragazza aveva tenuto testa alla moglie.
“Puoi dirlo... a volte è così identica alla mamma da far paura...”
“Si abbiamo visto... forse per questo non vanno d'accordo... come non andavano d'accordo mia madre e tua madre...”
“E come mai oggi sono così in buoni rapporti?” chiese spinto da vera curiosità il ragazzo.
“Beh quando mia madre diede una mano a farti nascere... beh diciamo che le incomprensioni si dissolsero come bolle di sapone...”
“Capisco e quindi per farle riappacificare dovrei farla diventare nonna? Un po prestino non credi?” domandò con sarcasmo il ragazzo.
“Beh dopo la cavolata che avete fatto alla fine il rischio c'è...” lo ammonì il Maou.
“Ah capisco... e tu non è che hai buttato l'occhio sulla mia ragazza vero?” domandò con severità Kalel.
“No tua madre mi ha fatto mettere i filtri per oscurare Angela...” rispose Sirzech con un sorriso compresivo e rassicurante.
“e su di me vero?” domandò sperando di non venir contraddetto.
“Non esattamente..." disse mentre Kalel sentiva la terra franare sotto i piedi
"...le ragazze si sono leggermente ribellate dicendo che almeno in video volevano vedere ciò che mia sorella vede ogni volta che si fa il bagno con te...” rispose rassegnato il Maou.
“Ok... no problem...” disse sereno Kalel
“Non sei imbarazzato?” chiese stranito il re dei demoni.
“Dopo quaranta sabati e svariate sessioni nei bagni della scuola o in altri posti, quando Angela mi chiamava perché voleva che corressi da lei, le parole : imbarazzo, pudore, vergogna, timidezza e ritrosia sono state cancellate dal mio vocabolario. Ma parlando di cose serie...”
“Spara...”
“Cosa devo aspettarmi in camera mia? Mi crocifiggeranno per aver fatto sesso o mi salteranno addosso sperando che... beh mi sono spiegato...”
“Non posso aiutarti sono un Maou e dovrei rimanere imparziale...” rispose teso sapendo che se avesse parlato rischiava serie ripercussioni.
Ripercussioni chiamate Grayfia e “stallattiti nei gioielli di famiglia”.
“...Stronzate... sei un maschio e mi stai mandando allo sbaraglio in un covo di potenziali vedove nere o mantidi religiose... hai il dovere morale di sostenermi. Lo sancisce il sacro codice dei fratelli.” disse Kalel materializzando un libro sulla sua mano la cui copertina in pelle presentava delle rune in oro che componevano la parola "Codice"
“Il codice è vero...” disse Sirzech concedendosi un sorriso.
“...però mi pare che dicesse qualcosa sul non toccare le sorelle del fratello...” commentò divertito
“Si vero...” ammise il ragazzo “...e se non erro mi pare di ricordare di aver letto qualcosina sul non toccare la mamma del fratello...”
Touche...” concesse Sirzech ridendo “...comunque le ragazze ti ignoreranno e faranno le gentili per farti cullare sugli allori...”
“Strategia?” domandò il ragazzo sapendo quanto pericoloso e costoso potesse essere un errore contro una simile forma di vendetta.
“Aspetteranno che tu ti senta in colpa e li ti presenteranno il conto. Quindi riconosci le tue colpe ed implora la clemenza della corte... sfrutta ogni freccia del tuo arco o dopo il matrimonio ti ritroverai con le palle chiuse nel cassetto...”
“Allora vado... prega per me...” disse deglutendo e tornando dentro.
“Vai pure...”

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Con estrema lentezza, come solo un condannato a morte potrebbe camminare, Kalel si diresse verso la sua stanza dove, con le abilità ottenute dal suo maestro, sapeva si trovavano ben cinque forze vitali di cui una molto più potente delle altre.
Le riconosceva tutte, una per una ed avvertiva una certa eccitazione nell'aria.
Bussò con timidezza e chiese se poteva entrare.
“È camera tua sciocchino...” esordì Rias sorridendo ed avvicinandosi per porgerli un saluto che non si aspettava.
“...se ci trovi nude è un problema nostro non tuo...” disse prima di averlo baciato.
“Io non lo chiamerei un problema” disse rispondendo al bacio con rinnovato trasporto.
“B-Baceresti anche me?” chiese Sona con le gote arrossate.
“Davanti a tutte?” domandò Kalel sorpreso da una simile richiesta lei infatti pur amando le effusioni, odiava le manifestazioni di affetto in pubblico.
“Beh sono ragazze... e poi ci hanno già visto baciarci se ben ricordi...” replicò riferendosi al loro primo bacio scambiato in diretta.
“Ogni vostro desiderio è un ordine” rispose con un inchino mentre cercava di ripetere lo stesso identico bacio che aveva dato a Rias.
Sapeva che da quel momento, dal momento che lo avevano visto soddisfare ogni fantasia di Angela, sarebbero sorte le lotte per le attenzioni e lui, il loro fidanzato, avrebbe dovuto fare in modo che ognuna di loro ricevesse le stesse dosi di carinerie.
Questo fino al giorno in cui Sona non sarebbe diventata la Premiere Dame e quindi avrebbe gestito lei il suo harem.
Quando ebbe finito, si staccò con dolcezza e chiese se per cortesia Xenovia e Lilith avessero potuto congedarsi perché voleva dire una cosa alle tre ragazze restanti.
Fu dopo parecchi tentativi che riuscì ad attirare le loro attenzioni con un paradossale : “ragazzi i miei occhi sono qui e non sotto la cintura”.
Tale frase fece imbarazzare le due ragazze che borbottarono flebili scuse.
“Rias non è che gli hai detto qualcosa di esagerato su di me? Magari per farmi una buona pubblicità che non mi merito?” chiese fingendosi modesto.
“Ma no... gli ho solo detto qualcosina di quello che ho visto in bagno. In fondo Sona ne avrà bisogno per la prima notte... sai essendo lei la futura prima moglie...” rispose la ragazza fingendosi troppo pudica per essere più precisa e meno allusiva.
“Capisco...” disse rosso in faccia mentre attendeva che la porta si chiudesse lasciandolo solo con le sue due fidanzate.
Akeno infatti scelse di seguire Lilith, con cui condivideva la camera, e Xenovia.
“Allora di che vuoi parlarmi caro?” chiese Rias sorridendogli in un modo che ferì Kalel nel profondo.
Sapeva infatti che non meritava che la rossa le rivolgesse un simile sorriso... non dopo che le aveva mentito per un anno e passa.
“Rias... Sona... io non sono stato sincero con voi e me ne dolgo... vorrei fare ammenda. Sempre che tu vogliate perdonarmi è ovvio...” disse prostandosi a terra.
“P-Perchè dovremmo perdonarti?” chiese Sona perplessa e con voce flebile.
“P-Perchè... c-come d-dire...”
“Fai l'amore con Angela da un anno a questa parte vero? E sai che abbiamo visto... come hai passato il tempo oggi vero?” disse Rias senza nemmeno bisogno di guardarlo.
Non era una domanda e Kalel lo sapeva.
In quel momento infatti Rias lo stava fissando, senza astio o senza broncio.
Quello che gli rivolgeva infatti era il classico sguardo che faceva nei momenti in cui accantonava il suo lato sensuale o giovanile e iniziava a comportarsi da principessa che esigeva risposte.
“Si Rias... e vorrei poterti dire che è colpa di Angela... ma in realtà la colpa è mia...” disse consapevole che più di un incantesimo spia era stato azionato.
Uno emanava il potere di sua madre, uno quello di suo cognato e l'altro era di Lilith.
“Dici che la colpa è tua, ma Angela ha accennato ad un video che avrebbe mostrato a Rias e a tua madre... potresti parlarcene?” chiese Sona imbarazzata
“...Se ti va ovviamente...” si apprestò ad aggiungere.
“Lilith lo ha visto... Angela lo ha detto in modo chiaro. È quello il motivo per cui lei è venuta qui... quindi ritengo che lei lo abbia raccontato almeno a voi ragazze mentre tornavamo qui...” rispose Kalel serio.
“Si lo ha fatto, ma dopo averti visto fare tante cose con Angela, si è limitata a dire che eri migliorato in modo esponenziale e che lei ti aveva istruito bene...” replicò Rias rossa in volto al solo pensiero di ciò che aveva visto.
Sospirando Kalel guardò Rias e pensò che in fondo dopo ciò che avevano visto quel giorno... un po di verità non avrebbe guastato.
“Beh tutto è iniziato il primo sabato dopo la gita a Kyoto. Ci stavamo baciando e, durante una pausa, le chiesi se aveva avuto altri ragazzi” disse meritandosi un occhiataccia da parte delle due principesse.
“Un po sgarbata come domanda Kalel...” dichiarò Sona con severità.
“Confermo... cosa ti ha spinto a porre una simile domanda ad una ragazza mentre ti stava baciando?” disse Rias dimenticando la rivalità con la bionda.
“Il fatto è che...” mormorò Kalel imbarazzato e temendo la reazione della fidanzata capace di cancellare dal creato tutto ciò che aveva di più caro.
“Che?” chiese Rias squadrandolo.
“Che baciasse meglio di te...” rispose mortificato.
“Prego?” domandò glaciale Rias mentre il suo corpo veniva pervaso da un sottile, ma non troppo, strato di energia rossa.
“Rias non dico che ora tu sia inferiore a lei... adesso baci divinamente e non oserei mentirti... ma all'epoca tu mi avevi baciato per una settimana intera e lei non mi aveva più baciato da quel bacio casto dato a Kyoto...”
“Quindi ti sei incuriosito di tanta abilità?” chiese Sona cercando di distrarre Rias dal disintegrare mobili e suppellettili visto che il suo potere su Kalel non avrebbe avuto effetto.
“Beh ovvio... aveva sempre rifiutato ogni pretendente. Ma lei disse che io ero il primo ragazzo in assoluto... e che era stato grazie agli insegnamenti di Tisifone che era migliorata.”
“Ma è impossibile... stai dicendo che ha permesso che Docrates la baciasse e ci facesse sesso?" chiese Rias tornando in se.
“No... sapete tutte e due che fine ha fatto l'ultima che ha salutato la mia torre. Inoltre io sono stato il primo a fare certe cose con lei. Tisifone me lo ha confermato dicendo che durante l'allenamento che aveva impartito ad Angela... beh...”
“Beh?” la esortò Sona
“... le aveva fatto usare degli oggetti di forma simile....” sussurrò con voce flebile.
“Oh...” dissero in coro Rias e Sona divenute rosse appena compreso a cosa alludesse il ragazzo.
“Ma perché è arrivata a ricattarti. È questo che non mi spiego. Tu eri il suo re ed il suo ragazzo le bastava chiedertelo.” chiese Sona incapace di comprendere il filo logico dei pensieri di Angela.
“Perchè lei ed io avevamo fatto la promessa che dopo aver perso la verginità l'avrei fatta chiamare e l'avrebbe persa pochi secondi dopo...” spiegò Rias rossa in volto davanti allo sguardo che Sona le stava rivolgendo.
“Solo che, al momento della scommessa, Rias aveva omesso che la sfida tra me e Raiser era stata fissata a dopo la sua laurea...” intervenne gelido Kalel facendo guadagnare alla rossa una seconda occhiataccia da parte dell'amica.
“Beh che ne potevo sapere io che lei avesse tutta quella fretta... tu sembravi calmo...” si giustificò la ragazza.
“Calmo? Come potevo essere calmo quando vedevo ogni giorno tutto quel ben di dio e sapevo di non poterlo toccare perché era destinato ad un altro demone?” sbottò il ragazzo ricoprendosi a sua volta di un sottile strato di energia rosso.
“Tu hai chiesto di anticipare...” mormorò Rias
“Si Rias perché stavo impazzendo. Il pensiero poi che Akeno avrebbe dovuto soddisfare quel porco di mio cugino era una delle idee che mi facevano uscire di senno...” disse poggiandosi esausto sul letto.
Un maratona di sesso ed un approccio di combattimento nella stessa giornata non erano compatibili.
“Ma tu non avresti mai tradito la fiducia di Rias e quindi lei ha dovuto trovare un cavillo per tenerti legata a lei e silenzioso...” azzardò Sona cercando di cambiare discorso.
“Beh all'inizio si... ma dopo due ore di preliminari..." rispose il ragazzo cercando di non usare terminologie poco consone al rango che aveva e che sua madre gli avrebbe fatto pagare caro.
"...diciamo che l'idea di non poter fare ancora cose simili per almeno atri sette anni... beh divenne insopportabile. Il pensiero poi che Angela potesse andare a cercare altri ragazzi... mi rendeva geloso...” aggiunse mesto.
“Quindi ti ha ricattato... ma tu sapevi che non avrebbe mai tenuto fede a quel ricatto... allora perché hai ceduto. Potevi ribaltare la situazione...” domandò Rias perplessa.
“Raiser... Sairaorg...” si limitò a dire Kalel.
“Che c'entrano?”
“Beh tu non stai molto negli inferi... Angela si. Diciamo che si è dovuta sorbire le grandi gesta erotiche di due Demoni d'alta classe raccontati con dovizia di particolari dalle loro regine...”
“E allora?”
“È quello che ho detto pure io... fino a quando Angela, parlando con Tisifone, non ha ritenuto necessario che io assistessi ai preliminari tra Tisifone e Docrates...”
“Eh? Tu hai visto loro due fare sesso?”
“Si... certo si sono limitati come ci siamo limitati io ed Angela oggi... perché credevamo fosse Lilith a spiarci e ci sono cose che Angela non ama fare in pubblico... ma alla fine, quando Docrates si addormentò e Tisifone tornò dopo essersi fatta la doccia compresi il punto di vista di Angela...”
“Ovvero?”
“Ovvero che la mattina dopo la nostra prima volta, quando lei mi chiese di ricambiare ciò che lei mi aveva fatto la sera prima... beh io ero stato pietoso.” disse con voce flebile e nella quale si evidenziava il suo imbarazzo.
“Beh era la tua prima volta...” disse Rias cercando di consolare il ragazzo
“Angela si era allenata e tu no... era ovvio che...”
“Ovvio un corno Rias...” sbottò Kalel
“Va bene che Sairaorg è fidanzato con Kuisha e lui mi sta simpatico quindi sono felice che sia un amatore straordinario. Ok che Docrates e Tisifone fanno sesso ogni giorno da quando andavano alle medie ed ora sono al primo anno di Università. Posso comprendere che non posso competere con tuo fratello, visto che lui e mia madre sono sposati da secoli e, da ciò che ho scoperto oggi, fanno sesso dal periodo in cui io venni concepito... ma non sopportavo l'idea...”
“...di essere inferiore a Raiser giusto?” domandò sospirando Rias
“Esatto...”
“Ma perché tutta questo senso di inferiorità... io amavo, amo ed amerò solo te... saresti migliorato.” replicò con dolcezza la rossa.
“Si lo ha detto anche Angela quando sono stato penoso... ma se dovevo portarti via da Raiser dovevo fare in modo che tu non dovessi mai rimpiangere il fatto di non esserti sposata con lui...”disse con stizza il ragazzo che non sopportava di essere inferiore ad un membro di una famiglia che non lo aveva accettato.
“Ma lui ha un Harem da quando ha quattordici anni ed adesso si sta laureando. È logico che tu non potevi essere al suo livello... ma poi che c'entra tua madre e Sirzech sama?” chiese Sona perplessa.
“Una notte, quando eravamo piccoli, siamo rimasti soli e lui sentendo un rumore si diresse a chiamare mio fratello beccando Grayfia, che all'epoca fingeva di essere una cameriera, a fare certe cose con mio fratello. Lui non sapeva che erano sposati... anche se istintivamente forse sapeva che lei fosse sua madre” spiegò Rias con dolcezza.
“Già anche se è difficile pensare a lei come a mia madre... l'ho cercata per dieci anni e l'ho sempre avuta accanto... le tre figure di lei si confondono a volte.” disse con voce stanca.
“Quindi dopo aver scoperto che eri penoso... cosa hai fatto? Hai chiesto a Tisifone di concedersi a te?” domandò Sona irritata.
“Ho chiesto aiuto a Tisifone si..." disse fissando Sona fino a quando non distolse lo sguardo. 
"...ma non ho mai usato la mia posizione per opprimere i miei servi. Inoltre Tisifone, pur dichiarando che mi avrebbe obbedito se glielo avessi chiesto, preferiva che io mi dedicassi ad Angela. Lei sapeva che lei mi aveva sempre amato e non voleva farla ingelosire...”
“E come vi ha aiutato allora?” chiese Rias perplessa.
“Beh... ogni volta che andavo a trovare Angela... lei rimaneva a guardarci e mi puniva ogni volta che sbagliavo qualcosa...” si limitò a dire il ragazzo con schiettezza.
“Tutto questo per me?” chiese Rias con voce ferma e un paio di occhi che però tradivano la sua felicità.
“Si... e per Angela anche. So che è brutto dirlo ma anche lei ha diritto ad un po di felicità...”
“Si vero... ma cambiando argomento... tu sai chi è il padre di Angela?” chiese Sona sperando di ottenere una risposta.
Ma il ragazzo si limitò a sollevare le spalle e a negare.
“So che è un pezzo grosso... Angela non è mai scesa nei dettagli. Ognuno ha diritto ad avere i suoi segreti e se Angela vorrà rivelarmelo o meno è una sua scelta.”
“Giusto...” convenne Rias “...però se vuoi essere perdonato...” continuò con voce lasciva.
“Amore... anche volendo... anche se tua madre ci desse il permesso... oggi sarei un po stanco...” si giustificò balbettando al pensiero che la stava rifiutando per la seconda volta e nessun essere dotato di pene avrebbe rifiutato Rias per ben due volte.
“e chi dice che faremo sesso?” disse con un finto broncio.
“No?” chiese deluso il ragazzo
“Negativo... io non sono una serva qualsiasi... la mia verginità non è così facile da carpire...” disse sorridendo maliziosa.
“Allora cosa vuoi?” domandò ammiccando.
“Voglio vedere il video che ha visto Lilith... con te, Sona, Angela e perché no... con Akeno.”
“Ma lei mi odia... oggi non è nemmeno rimasta... anche se mi ha sentito dire cose che avrei voluto dirle di persona...”
“Non è rimasta per altri motivi...” intervenne Rias interrompendo il ragazzo.
“Altri motivi?”
“Beh... io e te il bagno assieme lo facciamo da tempo... e diciamo che sono preparata all'idea che la nostra prima volta sarà... impegnativa per me...” disse arrossendo.
“Cioè?” rispose il Nephilim con perplessità.
“Kalel... tu forse non te ne rendi conto... ma sei molto...”
“Molto cosa? Rias non farti tirare le parole di bocca... sono esausto. Cosa sarei? Scemo? Perverso?”
“Credo che la parola che Rias stia cercando sia dotato...” si intromise Sona con voce flebile e rossa come mai.
“Io dotato? Ma stai scherzando?”
“Forse non ti ricordi quando abbiamo medicato Kiba o Saji... ma a parità di età loro non reggevano minimamente il confronto con te...”
“Si ma con Docrates...” protestò il nephilim.
“Sciocchino, lui è un mezzogigante... è un bene per noi che tu non sia come lui...” disse Rias ridendo.
“oh...” esclamò sorpreso Kalel.
“Già anche Xenovia era picevolmente stupita delle tue... potenzialità” convenne Sona.
“E mia mamma come ha preso il fatto che...”
“Che inducevi nel peccato con la tua regina?” domandò Sona intuendo la domanda.
“Si...”
“Beh all'inizio imbarazzata... beccare il figlio non deve essere un esperienza che le madri vorrebbero fare... specialmente se pensi che un tempo ti cambiava il pannolino o ti allattava ed ora....” disse Rias fermandosi incapace di continuare.
“...beh diciamo che per te le tette hanno un altre funzioni...” continuò la rossa squadrandolo.
“Poi non le è piaciuta la storia del ricatto... ma quando ti ha alzato la voce Sirzech ha detto che è molto simile a tua madre...” intervenne Sona
“Capisco... beh e a me che deve piacere non a mia madre...” si limitò a dire il ragazzo alzando le spalle.
“Beh questo a tua madre non piacerà... ma almeno stai diventando grande...” disse Rias con voce fintamente commossa.
“Per questo ed altri motivi io e le ragazze, abbiamo preso una decisione...” disse Sona con voce decisa.
“E quale?” domandò Kalel perplesso
“La nostra idea è questa......” spiegò Rias avvicinandosi a Kalel e mormorando in maniera quasi impercettibile.
“State scherzando?” urlò Kalel cadendo dal letto per lo stupore.
“Siamo serie... Rias ne ha già parlato con suo fratello e sua cognata. Io ne ho già parlato con la mia Onee-sama e domani ne parleremo con chi di dovere. Qualche problema potrebbero darcelo i Bael... ma loro hanno già fatto una figuraccia e quindi i Maou e tu potrete gestire la vicenda. I Miei genitori e quelli di Rias capiranno...” dichiarò Sona decisa.
“Ma ne siete sicure?”
“Si... ma questa cosa deve rimanere segreta fino al termine della conferenza di pace. Voglio però che venga considerata come un gesto di pace e che la cosa non venga presa come un pretesto per attaccare briga...” disse Rias un po imbronciata.
“Non sono sicuro che chi di dovere accetterà... ma visto che sembrate in uno stato di grazia... mi aiutereste a salvare Angela da mia madre? Non vorrei che da domani mi ritrovi bersagliato da stalattiti di ghiaccio o da lance di luce ogni volta che faccio qualcosa che le farà arrabbiare...” disse sorridendo.
“Si ma vogliamo vedere il video...” rammentò Rias.
“Per me potete chiamare anche Xenovia e Lilith o Akeno... ma non mostratelo a Koneko o ad Asia. Se possibile vorrei che loro rimassero bambine pure come sono adesso...”
“E Shigure?”
“Shigure? Lei ha già appreso tutto ciò che Tisifone aveva da insegnarle...” disse ridendo.
“Mi stai dicendo che il mio Kiba?” tuonò Rias sconvolta.
“Non solo te lo dico... ma da qualche parte dovrebbe esserci un video su di loro...” rise Kalel per la prima volta da che era tornato a casa.
"...E se Saji si mettesse a seguire i consigli di Vritra... tu saresti l'ultima. L'ultima delle puritane (*)...”
“Non è che perché hai fatto sesso devi vantarti...” lo ammonì Rias con lo sguardo da bambina.
“Ma io non mi vanto... so di essere bravo...” disse Kalel aprendo la porta per andare a cercare Angela.

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NDA

Salve truppa... chiedo scusa per il lieve ritardo ma tra la fine delle lezioni e vari problemi, tra cui una sagra del fumetto qui alle pendici dell'etna, ed il mio caro arto destro che fa i capricci il tempo è volato via.

che dire... oggi Kalel ha vissuto la peggiore esperienza che un uomo può provare... la prima lite tra madre e fidanzata...

Oggi ho ridotto le citazioni a due...
Il codice dei fratelli ovvio riferimento al codice inventato da Barney di How i meet your mother (alla fine arriva mamma) e una battuta che rimanda all'ultimo dei mohicani...

Vi aspettavate che Kiba già avesse pucciato il biscotto?
Vi ricordo che ancora... sulla linea del romanzo, deve avvinire l'incontro scuola famiglia... dico questo perchè dopo questa terza stagione di Anime sono rimasto profondamente deluso... deluso forte... uno schifo. ma non parlo per evitare spoiler a chi ancora dovesse vederla. Il Novel è anni luce meglio....

Ricordo sempre che io seguo il Novel e non l'anime quando scrivo i capitoli... quindi vi saluto e spero che commentiate numerosi.
Anche le critiche più devastanti sono ben accette, purchè non siano offensive :)
A presto boys nd Girls...

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Gasper Vladi ***


Salve raga... mi scuso fin da ora ma, dal mio modesto punto di vista sento che questo capitolo vi farà schifo, almeno la prima parte. Sono giorni che cerco di renderlo migliore ma nisba... nada de nada... questo capitolo proprio non mi cala e non ho lampi di genio che mi aiutino a renderlo migliore... ma era necessario per presentare uno degli ultimi personaggi e per introdurre la conferenza di pace.
Quindi, pur di non lasciarvi ancora senza nulla da leggere vi darò modo di stroncarmi con critiche apocalittiche perchè, in tutta onestà non so più che pesci prendere per renderlo migliore di così....
Ma va bene così... vi lascio liberi di leggere...

Gasper Vladi

Da quel sabato in cui io ed Angela fummo colti con le mani nella marmellata, i giorni passarono e con essi anche l'incontro scuola famiglia. Nonostante tutto però esso rimarrà inciso nella nostra memoria visto che io, Sona e Rias abbiamo vissuto momenti imbarazzanti a causa della presenza di mia madre, che attirava fin troppe attenzioni per i miei gusti, della sorella di Sona, che si era presentata con un vestito da ragazza magica che lasciava fin troppo poco spazio all'immaginazione, di Sirzech e dei miei suoceri.
Sirzech si presentò come fratello di Rias e come marito di mia madre che, dopo il divorzio, si era sposata in seconde nozza con il fratello di quella che era la mia ragazza.
Dopo la visita a scuola dove, come animali in un circo, i docenti ci hanno costretto a mostrare ai nostri parenti alcune attività a caso, in base all'orario delle lezioni di quel giorno, tornammo a casa dove gli adulti, se così si potevano definire, si diedero alla pazza gioia tirando fuori alcune bottiglie di liquore e vecchi album fotografici di Sona e Rias.
Inutile dire che questo non piacque molto alle due ragazze che ben presto raggiunsero il punto di non ritorno arrivando a congedarsi furiose dalla stanza.
Inutile dire che le capivo e ringraziavo il cielo che mia madre non avesse deciso di unirsi a loro tirando fuori a suo volta foto compromettenti.
A nessuno piacerebbe se foto particolarmente imbarazzanti venissero messe in mostra senza curarsi dei sentimenti della persona ritratta.
Io ovviamente le seguii visto che ero l'unico ragazzo presente nell'edificio principale.
Gli altri infatti erano rimasti nel loro edificio in modo da permettere agli adulti di divertirsi senza doversi trattenere (anche se so che lo hanno fatto perché si annoiavano... razza di ingrati... io li salvo e loro mi lasciano in balia di suoceri e cognati...).
Quando arrivai nella mia camera...  anche se sarebbe più corretto definirla la camera delle ragazze in cui ho, a volte, il permesso di dormire, vidi le ragazze rannicchiate sul letto con le due regine che le consolavano e Lilith che, senza contenersi, era scoppiata a ridere.
Io non ebbi nemmeno il tempo di parlare per tentare di consolarle che i miei cognati entrarono nella stanza asserendo che dovevamo parlare con Rias e Sona.
Non sto qui a dire i dettagli, non voglio certo tediarvi, ma in poche parole ci informarono che la proposta delle due principesse era stata accolta dai quattro Maou e dal rappresentante del paradiso.
I Gremory ed I Sitri più anziani aveva storto un po il naso, ma i genitori avevano accettato di buon occhio vista l'amicizia che lega le mie suocere e le mie due ragazze.
“Quale proposta?” chiese Angela con un tono di voce glaciale che nulla di buono lasciava presagire.
“Biondina non ti riguarda...” rispose Lilith seria
“Già non ti preoccupare alla riunione verrai messa al corrente in ogni caso...” commentò divertita Akeno che in quei giorni aveva ripreso a parlarmi sebbene si sentisse imbarazzata.
(spero a causa delle sue azioni passate... perché sarebbe un po troppo imbarazzante pensare che ogni volta che mi vede non fa altro che immaginarmi nudo... sbaglio? In fondo siamo cresciuti come fratelli...).
Inoltre, come ultima notizia, ci venne comunicato che Rias avrebbe potuto togliere il sigillo che teneva segregato il suo primo alfiere.
Decidemmo quindi che lo avremmo liberato il giorno seguente quando tutti, mia madre e Sirzech compresi, avrebbero lasciato la casa visto che a proteggerci bastava Lilith.
In fondo ciò che mia madre temeva accadesse... era accaduto più volte sotto il suo naso e ben due volte sotto i suoi occhi.
Dico due perché la mia cara genitrice ha letterlente insistito per guardare il video compromettente con cui Angela fingeva di ricattarmi assieme a Rias e alle ragazze mentre Sirzech ritenne, dall'alto della sua secolare saggezza, necessario andare a comprare gli stuzzichini per tornare misteriosamente a video finito.
Quando lo spettacolo finì non so dirvi se mia madre fosse più delusa dalla mia ingenuità o se piacevolmente sorpresa dall'ingegno malefico di Angela che, nata come angelo bianco, aveva trovato un escamotage che una diavola o una caduta non avevano mai nemmeno intuito.
“Almeno sul finale un po di romanticismo c'è stato...” disse sospirando.
“Si come quando ti ho beccata con Sirzech... li di romanticismo ce n'era a tonnellate.” mormorai di spalle mentre su tutta la stanza calò un silenzio carico di tensione ed istinti omicidi unidirezionalmente rivolti a me.
Ovviamente mia madre mi aveva sentito e non le era piaciuto ciò che avevo sussurrato stizzito.
“Stai per caso insinuando che a sua signoria da fastidio che sua madre, una diavola adulta e vaccinata e che ha sofferto le pene dell'inferno quando ti sei deciso a nascere dopo ben quarantotto ore di travaglio, faccia certe cose con suo marito?” disse inarcando il sopracciglio.
Secondo voi potevo rispondere che mi dava fastidio? A voi avrebbe dato fastidio? Beh a me moltissimo... ma non potevo dirglielo visto che Sirzech, anche se non era realmente mio padre, era pur sempre l'unico uomo che la donna che mi ha partorito e cresciuto avesse mai amato.
Per questo mi limitai a negare con un cenno del capo nervosamente.

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Il giorno seguente, quando la casa era finalmente libera, assieme ad i membri delle due squadre, Io, Rias e Sona ci recammo nella mansarda dell'edificio secondario dove, davanti alla porta, compariva una scritta :
“VIETATO L'ACCESSO”
Potenti sigilli inoltre impedivano che curiosi accedessero alla stanza in cui viveva Gasper, l'alfiere di Rias.
Io mi fermai e guardai Rias che, dopo aver sciolto i sigilli che impedivano l'accesso alla stanza, mi fece cenno ed aprì la porta.
"Noooooooooooooooooooooooo!" urlò l'alfiere di Rias vedendo la porta di camera sua aprirsi.
Nessuno di noi si stupì, se si escludono i nuovi acquisti di Rias, ma vidi Rias sospirare mentre con accanto Akeno entrava dentro la stanza.
"Buon giorno a te. è bello vederti così energico." esordì la mia rossa preferita.
"Perchéééééééé?" urlò Gasperino estremamente confuso.
"Ara ara, il sigillo è stato rimosso, lo sai? Sei libero di uscire ora. Non vuoi venire con noi?" chiese Akeno con voce gentile.
"Noooooooooooo! Questo posto è beeeeeeeello! Non voglio andare fuori! Non voglio incontrare personeeeee! "
Asia ed Saji si scambiarono un'occhiata, ed inclinarono la testa. Anche Zenovia si lasciò sfuggire uno sguardo perplesso.
Solo i ragazzi più anziani compresero le circostanze, Kiba sorrideva amaramente e Koneko chan si lasciò sfuggire un sospiro.
La stanza era immersa nel buio perché, a causa di insegnamenti duri a morire, lui aveva chiuso ogni finestra.
Aveva così paura del mondo che arrivò a nascondersi dentro una scatola di cartone e solo il fatto che la trasfigurai in un topo lo costrinse a stare in nostra compagnia.
“Gasper... vorrei parlarti...” dissi serio ma visto che non ottenni risposta fu Rias a parlare con i suoi nuovi servi.
"Non giudicatelo dalle apparenze. Se non fosse così timido sarebbe il più forte membro della squadra dopo Akeno. Dispone di una potente Sacred Gear grazie alla sua metà umana e proviene da una famiglia di vampiri purosangue con un buon lignaggio. Per questo è piuttosto versato nell'utilizzo delle abilità da vampiri. Eccelle inoltre nella magia umana esercitata pure dai maghi."
“Ma è giusto venire a chiamarlo a quest'ora? C'è ancora il sole e loro dovrebbero essere vulnerabili ad esso o sbaglio?” chiese Saji e Rias annui
“Avresti ragione se lui fosse un vampiro normale ma lui possiede il sangue di un vampiro speciale conosciuto come il “Day walker” che può muoversi durante il giorno, quindi non c'è nessun problema. Tuttavia, non gli piace."
“Non sapevo che ci fosse un vampiro simile” disse Saji confuso “...ma se resta qui come fa con le lezioni? E poi perché è rimasto chiuso qui?”
"No! Io sto bene all'interno di questa scatola di cartone! L'aria e la luce del mondo esterno sono un nemico naturale per meeeee! Per favore fatemi rimanere un ragazzo che vive in una scatolaaa di cartone! "
“Purtroppo non riesce a controllare la sua SG per questo Sirzech-sama e l'arciduca Agares hanno stabilito che venisse tenuto confinato di giorno.” risposi calmo cercando di ignorare la crisi di panico di Gasper.
"E per la sua alimentazione? Non ha bisogno di sangue essendo un vampiro?"
Fu Rias a rispondere alla domanda.
"Dal momento che lui è un mezzo vampiro, lui non ha spesso sete di sangue. Se gli fornisci il sangue una volta ogni 10 giorni non c'è nessun problema. Anche se sembra che inizialmente non gli piacesse bere il sangue." spiegò Rias gettando lo sguardo sull'orologio appeso al muro.
"Per il momento, fino al ritorno mio e di Kalel affidiamo l'addestramento di Gasper a voi ragazzi. Prendetevi cura di lui. Angela e Akeno verranno con noi nell'edificio principale dove avverra la riunione per i capi delle tre fazioni. Yuuto e Saji voi invece siete stati richiesti per i dettagli sul Balance Breaker e sul ritorno dal mondo dei morti di Vritra."
"Sì, Rias-sama." dissero in coro i ragazzi mentre io e il piccolo gruppetto al mio seguito ci allontanammo.

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Eravamo tornati nell'edificio principale da pochi minuti tramite un piccolo corridoio aperto che connetteva i due edifici quando vidi il volto di Angela rabbuiarsi.
“Non me la sento” mormorò fermandosi all'improvviso.
“So che può essere difficile per te incontrare un altro angelo bianco... ma sei con me... ci saranno anche Akeno, Rias e Sona. Non sarai da sola...” dissi cercando di consolarla.
“Kalel ci sarebbe una cosa che non ti ho detto...” mormorò con un filo di voce segno che ciò che doveva dirmi la terrorizzava e non poco.
Inutile dire che mentre lei mi confessava il suo scottante segreto il coraggio pian piano abbandonava anche me.
“È successo qualcosa?” chiese Rias.
“Nulla... a parte che ho appena visto la mia vita scorrermi davanti... breve ma intensa. Almeno non morirò vergine...” sospirai mentre Angela mi rifilò uno scappellotto sulla nuca.
“Su ci sono i nostri fratelli... c'è anche Lilith su cui hai fatto colpo... c'è tuo padre... e forse potrebbe esserci l'angelo a cui hai deflorato la figlia che vuoi che sia...” disse Rias sistemandomi la camicia e la cravatta.
“Già puoi farcela Kal-kun” disse Sona mentre ci avvicinavamo alle scale che conducevano al bunker dove svolgevamo le normali attività burocratiche.
Naturalmente mia madre aveva passato gli ultimi giorni a renderlo presentabile per gli ospiti e per questo notammo come i nostri mobili erano stati gentilmente sostituiti da un tavolo molto grande, a cui vi erano già seduti i due Maou che avrebbero preso parte alla discussione, Michele e un uomo che sarebbe dovuto essere mio padre.
I genitori di Sona, quelli di Rias ed ovviamente mia madre erano seduti in un divanetto posto a ridosso del muro dove un tempo c'era la scrivania di Rias e, strano ma vero, anche il mio nonnino, per nulla sorridente, assieme ad un vecchio che aveva le fattezze di Sairaorg e di suo padre.
Anche se forse sarebbe giusto dire il contrario visto che, in base all'età mostrata poteva essere solo una persona : Lord Bael.
Perfino mia suocera e mia madre, due donne che definire spaventose quando sono arrabbiate è dir poco, sembravano preoccupate.
I posti al tavolo dei Vip erano disposti senza un'apparente ordine logico.
Ad un lato del tavolo vi erano Sirzech e Serafall, a quello opposto Lilith e il capo degli angeli caduti, in uno dei lati lunghi vi erano due sedie.
Nella prima vi era Michele, riconoscibile tra mille a causa delle sue dodici ali dorate, e dell'aureola che un angelo caduto non poteva avere, e l'altra era vuota.
“Sarà per Lord Bael ovviamente.” pensai mentre mi dirigevo, assieme a Rias e gli altri nella zona dei divanetti.
Serafall però mi fermò sorridendo.
“Kalel-kun. Tu e la tua regina dovete sedervi qui...” ci comunicò con aria divertita.
“Capisco...”
Una sola parola. Non molto lo so ma avendo il cuore che mi batteva a mille qualcosa per tranquillizzarmi dovevo pur dire.
Non so se l'esempio vi sarà d'aiuto ma è come quando all'esame di maturità ti trovi ad un tavolo con attorno tutti i professori delle materie più complesse che ti guardano e studiano le tue reazioni.
Se invece volessi utilizzare un esempio più consono al mio ruolo... beh mi sentivo come Cavour alla conferenza di pace dopo la guerra di Crimea.
Ero il rappresentante di un piccolo paese che veniva invitato alle conferenze di pace delle superpotenze.
Per meriti non miei soprattutto.
“Bene ora che il Leader dei Nephilim è giunto direi di iniziare no?” domandò il capo dei caduti.
“Non ho obiezioni...” rispose Michele che lanciava occhiate indagatrici a me ed Angela.
“Bene... per cominiciare, visto che Dio e Lucifero ti hanno riconosciuto come il capo di una nuova stirpe... tu hai diritto di parola soprattutto oggi...” esordì Sirzech
“Perchè soprattutto oggi?” chiesi perplesso.
“Beh vedi tu sei nato Nephilim e sei tuttora Nephilim quindi noi non potevamo esigere tributi da te o dal tuo popolo. A questo si deve aggiungere tutta una serie di formalità burocratiche e via così...” spiegò Serafall.
“Capisco...”
Di nuovo una singola parola.
Di sicuro sembrerò il meno loquace diplomatico di tutti i tempi ma per la retorica ci sarebbe stato tempo in futuro.
Quello era il giorno del panico più totale.
“Quindi per cominciare ti lasciamo discutere alcune pratiche con il primo Bael...”
“Di già?” chiesi istintivamente per poi correggermi in calcio d'angolo.
“...pensavo che avremmo lasciato la politica interna per ultima...”
“Mi fa piacere vedere che ti consideri ancora un demone... ma per quanto riguarda i tuoi domini le nostre relazioni sono relazioni di politica estera...” rispose mio cognato sorridendo.
“Ok diamo il via alle danze...” risposi rassegnato mentre mi sedevo, col cuore che batteva a mille, sulla sedia indicatemi e con Angela che prendeva posto dietro di me.
[Tranquillo marmocchio... stai sereno... a Bael non sai quanti pannolini ho cambiato...]
“Lord Bael si può accomodare” annunciò Sirzech sama.
Fu allora che Lord Bael si alzò e con indosso un completo di color nero si avvicinò con un bastone da passeggio che sembrava un mero ornamento piuttosto che uno strumento necessario alla sua deambulazione.
“Allora giovanotto... finalmente ci conosciamo. Sei stato un tipetto veramente problematico...” esordì con un sorriso chiaramente falso.
“Tipetto problematico?” pensai sorridendo a mia volta.
[Ignora la provocazione... vuole vedere fino a che punto sei in grado di tollerare gli insulti... sai cosa devi rispondere...]
“È un piacere incontrarla Lord Bael...” dissi cercando di mantere un contegno adeguato al mio nuovo status.
Status che non sentivo mio e che soprattutto non volevo.
“Allora... ho saputo che hai avuto problemi con i Phenex... è un peccato... un vero peccato che abbiano tentato di ucciderti, aggredendo anche la donna che si è presa cura di te per ordine di mio padre...”
“Suo padre?” chiesi usando un tono sorpreso come Lucifero mi aveva spiegato.
“Si forse sei troppo giovane per saperlo ma io sono il primo demone creato da Lucifero. L'abilità che i miei discendenti e i nipoti che vedi qui riuniti usano mi venne donata da lui in persona...”
“Quindi in parte siamo parenti...” dissi intravedendo un sorriso sul volto di mio padre e di Michele.
“Come figliolo? Perdonami ma alla mia età certi discorsi mi confondono.”
“Beh quando nacqui io avevo qualche goccia di sangue di Lucifero e del Dio della Bibbia che scorreva nelle mie vene... ma quando sono rinato... il loro sangue ha sostituito quello vecchio quindi è come se fossimo imparentati... come se fossi Lucifero e Dio allo stesso tempo...” spiegai con tono allegro.
[Colpito e affondato... e lo sa anche lui... ora vedremo il Gran Re perdere le staffe...] comunicò il padre di tutti i demoni.
“Non sapevo questa cosa...”
“Nemmeno io... il frammento dell'anima di Lucifero che si trova dentro di me, mi ha informato di questo solo recentemente.”
“Capisco... quindi lui ti parla?”
“Beh si... loro mi hanno detto che ho molto da imparare prima che ci separiamo definitivamente...” risposi.
“Questo è un bene... almeno non sei solo a dover gestire responsabilità così ingenti...”
[È sincero...] si limitò a dire il vecchio nume.
“La ringrazio per l'interessamento ma anche senza di loro non sarei mai solo...”
“Mi fa piacere saperlo... vedo che Mephisto e la moglie di mio nipote ti hanno cresciuto bene... ora se non ti dispiace vorrei affrontare alcune questioni in sospeso...”
“Si figuri...”
“Bene allora io vorrei iniziare dalla possibile faida con i Phenex... così da mostrare la buona fede dei demoni...”
[Attento... se sarai clemente verrai visto come un debole e la autorità sarà minata... se invece sarai troppo desideroso di vendetta i rapporti con Michele e tuo padre potrebbero bruciarsi per sempre e sarai nelle sue mani visto che i demoni sono controllati da lui.]
“Anche con mio padre?” chiesi telepaticamente.
[Non ti ha mai visto... potrebbe non provare nessun affetto per te... se fossi troppo sadico e violento potrebbe ritenerti una minaccia per il suo popolo e come sovrano ha delle responsabilità...]
“Capisco... cominciamo dalla faida allora...” risposi ad entrambi con gli occhi di tutti puntati su di me.
Fu allora che schioccando Lord Bael evocò qualcosa che non avrebbe dovuto evocare.
Nella sala, davanti allo sguardo di tutti i presenti apparve una ragazzina bionda accompagnata da un ragazzo simile a Raiser, ma con un viso più raffinato e vestito in modo più ricercato.
Ravel invece portava un mantello avvolto attorno al corpo e da alcuni dettagli, che erano lampanti ad occhio nudo, notai avvertiva un grande freddo o era terrorizzata.
Il suo corpo infatti non faceva altro che tremare e il suo respiro era affannato.
“Avevo detto nuda...” sibilò Bael e questo mi fece comprendere il motivo di tanto terrore.
“Lord Bael... maestà è una bambina... non basta che lui accetti il dono? Poi lei sa cosa deve fare e quello può farlo in separata sede.”
Sentendolo parlare in quel modo feci segno ad Angela di avvicinarsi e mormorando le pregai di riferire a mio cognato una richiesta.
Le sussurrai solo alcune parole ma lei tesa, più per il comportamento del Gran Re che per la richiesta in se, obbedì andando a riferirle a Sirzech che, in modo impercettibile, senza farsi vedere annuì con il capo.
In quei pochi momenti, mentre io ero intento ad evitare che la rabbia prendesse il sopravvento, il capostipite dei Bael schioccò le dita ed il mantello che copriva le fattezze di Ravel si ridusse in cenere espondendo il corpo nudo di una quattordicenne agli occhi di tutti.
“Kiba... Saji... chiudete gli occhi” mormorai gelido ma, per qualche strano motivo sapevo non c'è ne sarebbe stato bisogno... sapevo con assoluta precisione, senza timore di sbagliarmi, che tutti erano intenti a guardare me.
Cosa che, in altre circostanze mi avrebbe imbarazzato non poco.... ma non quel giorno.
Quella mattina ero profondamente incazzato... incazzato come poche volte in vita mia ero mai stato.
“Come risarcimento potrai tenere questa ragazza com...” spiegò Lord Bael che non ebbe modo di terminare la frase perchè, non so come, ma lo scaraventai contro un muro.
E non stavo nemmeno usando il potere rubato a Ddraig!
Inutile dire che tutti gli adulti erano letteralmente senza parole.
Lilith sorrideva e anche le ragazze era felici che avessi reagito, specialmente Rias che sarebbe finita in mano ad un cugino che era cresciuto con gli stessi ideali di quel vecchio porco.
Non dissi nulla. Non mi fidavo della mia voce che sentivo sarebbe stata colma di rabbia e che avrebbe di sicuro avrebbe rasentato il turpiloquio.
Quell'uomo aveva costretto Rias a compiere una vera e propria follia e sempre a causa di quell'uomo, lei, Akeno ed Angela aveva pianto moltissimo il giorno in cui mio cognato aveva cercato di farmi scegliere di diventare un angelo per il bene della sorella.
Rimanendo silenzioso quindi feci solo un gesto.
Allungai la mano verso Angela che mi porse il mantello di mio cognato che avevo mandato a chiedere in prestito.
Il modo in cui lo ricevetti però mi lasciò perplesso.
La mia regina infatti dovette fare il giro del tavolo per consegnarmi il capo d'abbigliamento quando prima si trovava alle mie spalle.
Fu questo particolare che mi fece comprendere che non ero più seduto al mio posto.
Evidentemente mi ero mosso istintivamente ed avevo scavalcato il tavolo di legno ma avevo altro a cui pensare e per questo, avvicinandomi lentamente, posi il mantello su Ravel coprendola con delicatezza ed osando perfino abbracciarla per farle capire che non era mia intenzione arrecarle alcun danno.
“Su Ravel non piangere... non ti farò nulla e quel vecchio porco nemmeno... te lo prometto.” dissi asciugando le sue lacrime con i polpastrelli dei pollici.
“Tu invece non avresti dovuto nemmeno portarla qui...” dissi al fratello della bambina che era l'alfiere di Raiser.
“Ma il Gran Re...” domandò Ruval perplesso.
“E da quando il Gran Re è superiore ai Maou? Solo per qualche folle idea partorita dalla mente di un folle?” chiesi senza togliere lo sguardo dal vecchio.
“Vuoi vedere per quale motivo?” disse il Gran Re condensando una sfera bianca nella sua mano.
“Lord Bael si rende conto di ciò che...” urlò mio padre balzando in piedi.
“Suvvia lasciatelo fare... è tempo che qualcuno insegni al Gran Re il motivo per cui non conviene farmi girare le palle...” mormorai gelido alzando la mano sinistra esattamente come feci alcuni anni prima quando per gelosia sfidai Sirzech.
Vedere quel gesto fece sorridere infatti mio cognato che fece segno a tutti di fermarsi e di restare a guardare in silenzio.
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso e il Gran Re, offeso da una simile mancanza di buona creanza e di rispetto nei suoi confronti lanciò la sfera senza pensarci evitando però di mirare ad organi vitali.
Inutile dire che, come accadde molti anni fa con la sfera di Sirzech, anche questa volta il marchio, comparso sul palmo della mia mano, fece il suo lavoro assorbendo la sfera biancastra sebbene questa volta lo fece con maggiore velocità rispetto a tutte le volte in cui l'avevo utilizzato in passato!
“Se vuole rimanere un demone le consiglio di sedersi o la priverò dei suoi poteri che tanto la rendono fiero.” lo ammonì con un cipiglio autoritario che non credevo nemmeno di possedere
“Le trattative sono saltate...” sbottò il vecchio.
“Infatti... da ora si fa quello che dico io o non uscirà vivo da qui.” lo minacciai indicandogli la sedia.
Quando si fu seduto chiesi ad Akeno di accompagnare la piccola Ravel di sopra e darle dei vestiti per tornare a casa. La regina di Rias acconsentì sorridendomi e prendendo Ravel la scortò nella camera di Koneko, unica ragazza che aveva un età ed una taglia simile a quella della mia lontana cugina.
“Bene..." dissi una volta che Ravel si allontanò 
"...spiegati e cerca di essere convincente. Spiegami perché non dovrei chiamare Indra-kun e chiedergli di radere al suolo il tuo feudo. E non dirmi stronzate come che sei necessario per il mondo dei demoni perché se mi girano le palle divento leggermente aggressivo e tu sei sulla buona strada per riuscirci...”
“La legge...”
“La legge un cazzo... conosco ogni singola legge di inferno e paradiso... e nessuna prevede l'umiliazione di una ragazzina.” tuonai.
“E come volevi risolvere la faida?”
“Con una lettera di scuse forse? Un assegno? Un bonifico o una donazione?” risposi con malcelato sarcasmo.
“Stai scherzando spero... loro hanno agito alle mie spalle cercando di...” disse prima che le mie risate lo interrompessero.
Quando smisi, asciugandomi una lacrima, incurante delle sue occhiatacce risposi.
“Primo, che il tuo regale orgoglio sia stato leso non è un problema che riguarda me. La colpa è del fratello di mia nonna, prendete lui e spogliate lui, non una bambina che non era nemmeno nata quando mia madre dovette rifugiarsi sulla terra...”
“È morto durante una schermaglia alcuni secoli fa...” fu la pronta risposta del Gran Re.
“Capisco...” mormorai “...beh allora passiamo al punto numero due...”
“Il numero due?" domandò indignato
"Si Bael il numero due. Se hai punito così Ravel che appartiene ad una generazione di Phenex ignari di tutto... cosa pensi di fare con Diodora...”
“E lui che c'entra?”
“Lui ha quasi ucciso la figlia di un membro di spicco del paradiso perché nella sua mente malata doveva violentarla non appena quel micropene che si ritrova gli sarebbe iniziato a funzionare. A causa di ciò io ho dovuto reincarnarla in demone. Inutile dire che per colpa sua abbiamo rischiato che il paradiso ci dichiarasse guerra per aver causato la morte del primo bambino angelico da secoli a questa parte... eppure non lo vedo nudo ad attendere la punizione...” risposi gelido.
“Lui è l'unico erede degli Astaroth...”
“E allora? Io sono l'unico erede dei Valefor, uno dei cinque, anzi ad oggi quattro principi dell'inferno. Inferiore per rango solo ai Bael e agli Agares. Sono protetto da Dio e Lucifero che gli hanno conferito il rango di Maou e lui ha cercato di uccidermi lo stesso... ma passiamo a te...”
“A me?”
“Vuoi un altro pugno? Si a te... tu sei ugualmente colpevole ai miei occhi... come ti dichiari?”
“Colpevole di cosa?”
“Ruval... rispondi con sincerità...” chiesi spiazzando tutti per il repentino cambio di interlocutore.
“Se posso...”
“È vero che i pilastri non si muovono senza il permesso di questo qui?” domandai indicando il vecchio trombone in abito nero.
“S-Si è vero...”
“È vero che nell'inferno non si muove foglia che Lorb Bael non voglia?” chiesi riformulando la domanda in modo da rendere palese dove volessi arrivare.
“Beh si.. anche per le alleanze il suo star bene è vincolante...” mormorò mesto.
“E allora come mai tuo nonno, il fratello di mia nonna si è mosso? Ha disobbedito al Gran Re che poteva disintegrarlo con facilità?” incalzai spiazzando tutti i presenti eccetto Angela, la fonte originaria del mio cavallo di battaglia.
“Stai insinuando che... io avrei ordinato?” balbettò confuso il vecchio demone che non si aspettava una simile accusa.
Un accusa che cambiava le carte in tavola e sviava le colpe dei Phenex mettendo in ballo anche i Bael che, dopo le vicende che riguardavano Rias, avevano ottenuto la medaglia d'argento tra i demoni più odiati.
“Non sto insinuando Bael... lo dico per certo..." risposi pacato ma risoluto.
"...tu mi volevi morto visto che Lucifero ti ha informato che io ero un Nephilim e che se i demoni avessero giocato bene le loro carte io avrei potuto prendere il suo posto quando sarebbe andato in pensione. Certo non pensava di morire... ma tu non potevi permettere che io, diventando un Dio dei demoni, un Kishin, ricreassi i pilastri scomparsi ex-novo e cambiassi le leggi che tu avevi fatto passare con la scusa che eri il demone più puro tra quelli rimasti in vita...”
“Non hai le prove...”
“Giusto non ho le prove... come se per ucciderti ne avessi bisogno...” lo gelai.
“Come se per privarti dei poteri come monito per i pomposi palloni gonfiati che vivono nel tuo feudo avessi bisogno di prove...” tuonai deciso.
Era cotto.
Fu per questo motivo che, come suggeritomi da Lucifero mentre ordivamo quel macchiavellico piano, gli offrì una possibilità di uscirne pulito e di mettere a tacere tutto prima che l'opinione pubblica ne venisse informata.
“però....” dissi con voce calma e distaccata
“...però cosa?”
“Accetta le mie condizioni e sarai graziato.”
“E quali sarebbero...”
“In primo luogo io voglio il posto che mi spetta nei pilastri. Voglio che i miei sudduti possano stipulare contratti ricorrendo al mio nome e al mio marchio. In secondo luogo esigo che Rias, la tua cara nipotina, venga elevata di nuovo alla dignità ducale che a causa tua, che ricordiamolo sapevi che non ero metà umano, hai costretto a diventare una mia serva riesumando una legge vetusta ed ingiusta. In terzo luogo mi firmerai un foglio che mi darà carta bianca per uccidere qualunque demone attenti alla vita dei miei servi e dei miei sudditi... Diodora in primis.”
“Posso darti il primo... ma gli altri due? Non credi di esagerare? Diodora è...” balbettò il vecchio demone che sapeva di essere con le spalle al muro.
Aveva perso su tutti i fronti e le condizioni per trattare una pace, seppur irrisorie dal punto di vista economico, lo avrebbero distrutto politicamente se la transizione fosse stata gestita male.
“Un coglione che se morisse liberebbe gli inferi dai suoi feticismi e dalla sua stupidità. Ha attaccato due volte briga in territori non assegnati a lui e per ben due volte ha manifestato attenzioni malsane verso membri del mio popolo : verso Angela, che spero tu sappia mi è particolarmente a cuore ed Asia, una suora che ha perso tutto a causa sua. Per il punto di Rias qual'è il problema?”
“Che hai già una moglie ufficiale... e senza di lei avresti accesso alle risorse e alle truppe di ben tre feudi... con Rias ne avresti quattro più le truppe. Non ti sembra di esagerare?”
“No non mi sembra...” dissi gelido “e se ti calmi ti spiego anche il perché.”
“Sono tutt'orecchi...”
“Primo, la donna che è oggi qui presente e che mi ha partorito, cresciuto e che credo mi sculaccerà a fine riunione... mi ha dato un fratellino. Rias ha firmato una carta che dichiara che alla maggiore età di Millicas, lui erediterà il feudo e tutto ciò che ne consegue... legioni comprese. In secondo luogo, Serafall-dono è una bella donna e potrebbe sempre diventare madre se si sposasse... quindi se lei mi regalasse un nipote, il feudo e le legioni di Sona passerebbero a lui.” dissi mostrando i fogli passatimi da Angela.
“Sono in regola...” ammise Bael
“Lo so... io le cose le faccio bene IO... senza traumatizzare bambine innocienti IO...” risposi enfatizzando qualche parola a caso.
“E allora cosa ne guadagneresti?”
“Nulla. Io non ho bisogno di guadagnare nulla quando in questa casetta campiamo con pochi spiccioli e siamo felici. Mia madre biologica, Serana Valefor mi ha lasciato l'intera fortuna di un casato estinto... non ho bisogno di appropriarmi di ulteriore denaro... Ho solo promesso a Rias che le avrei fatto riottenere il prestigio perduto e la possibilità di viaggiare negli inferi senza di me senza dover temere di poter essere aggredita in quanto principessa in disgrazia.”
“E sposerai ancora la figlia di Lord Sitri?”
“Ovvio... mia madre e suo marito hanno fatto una promessa e come tale io la rispetterò, visto che tra le altre cose la ragazza in questione mi sta diventando molto cara...”
“E chi sarà la moglie ufficiale? Con due Duchesse... quale dei loro figli potrà rivendicare i tuoi domini una volto maggiorenne...”
“Nessuna delle due...” dissi sereno mentre vedevo il sorriso sui volti di Rias e Sona e mentre la mano di Angela inziare ad artigliarmi la spalla.
“E chi sarà?”
“Beh c'è una spiegazione che non darò a te Lord Bael... ma la mia sposa ufficiale sarà Angela, la mia Regina.” dissi sereno mentre un istinto omicida di dimensioni colossali si concretizzava alle mie spalle.

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Nota Dell'Autore

TADADADAAA... colpo di scena.... lo so mi odierete ma sia Rias che Sona sono due ragazze che nella novel (sona in primis) se la tirano troppo...
in questa volevo ridimensionarle e renderle meno piene di se...
Quindi.. che vi piaccia o meno... la First lady sarà... anche se forse poteva essere leggermente palese... Angela.

Ed ecco che la vendetta delle ragazze ha preso forma senza che Kalel sospettasse nulla ma... non temete... tutto vi sarà più chiaro.
Un giorno, non molto lontano capirete il perchè le due ragazze abbiano fatto un passo indietro su consiglio di Grayfia (anche se il motivo non dovrebbe risultarvi difficile da comprendere...).
Come direbbe lo zio di Spiderman... da grandi poteri derivano grandi responsabilità e da grandi responsabilità (aggiunta mia personale) derivano piccole porzioni di tempo libero...
Ma non temete... Angela avrà il Booster Gear, Sarà un po perversa... ma non è scema come Issei... ha già in serbo la sua contromossa... contromossa che potrebbe e dico potrebbe avere risvolti piccanti...
Per il resto ci si vede al prossimo capitolo dove qualche dettaglio del passato di Kalel e di Angela verrà svelato.
Per Akeno voglio seguire l'esempio della novel e trattarlo poco prima del viaggio in Romania...
Mi raccomando... siate spietati che oggi me lo merito come mai... :)


 

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Capitolo 8
*** Back to Future ***


Salve a tutti oggi vi comunico una notizia importante... ho appena finito di scrivere il volume cinque che, contando questo che pubblicherò oggi... rullo di tamburi mi ha permesso di avere materiale per ben 20 capitoli.
Alcuni saranno standard... ovvero 10 pag, altri invece sforeranno le 20 perchè impossibile da suddividersi... comunque per dovere di cronaca considerate questo come il capitolo di sabato scorso ergo, Sabato ne avrete un altro... il primo di una lunga serie di capitoli che servono a dare Risposte.
Ammetto che ho avuto alcuni problemi per scriverli perchè per evitare incongruenze nella trama de "LA SCELTA", che qualche lettore assiduo potrebbe farmi notare, ho dovuto rileggermi la saga precedente per tenere un filo logico...
Avviso numero 2... dal prossimo capitolo la trama sarà un po CONTORTA... quindi se avete dubbi, prima di smettere di seguirmi... beh esponeteli :)
Ora vi lascio all'ultimo capitolo prima del (piccolo spoiler) il passato di Kalel.. quello segreto che solo pochi conoscono ed in modo parziale :)
Come al solito Critiche e Lamentele saranno bene accette perchè mi possono solo aiutare a fare meglio :)

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Back to the Future

“Una serva la tua sposa?”  domandò il capostipite dei Bael sconvolto da una tale violazione dei cerimoniali.
“Tuo nipote Sairaorg sta facendo la stessa cosa..." replicò prontamente Kalel incalzandolo per non dar tempo alla vecchia volpe di trovare un cavillo.
"...inoltre Angela è un  serva solo nel mondo dei demoni... nel mio queste distinzioni non esistono...” rispose piccato.
“Ma Kusha è una Abbandon! Angela-chan, per quel che vale essere il Sekyuritei, ma è un demone reincanato.”
“Angela, Rias aprireste le vostre ali per cortesia?” chiesi con garbo rivolgendomi alle mie ragazze.
Loro lo fecero e, davanti agli occhi di tutti i presenti, per la prima volta le ragazze mostrarono le loro ali ad esponenti di altre razze.
“Ali piumate?” mormorò perplesso Ruval
“Con piume argentate?" domandò sconvolto il primo dei Bael.
“Ovvio. Se ti ricordassi il giorno in cui ho compiuto la mia scelta, scelta che avrei evitato diventando un demone, da un nucleo nero e una grazia bianca ha avuto origine un Core argentato. Da un energia nera e densa e da una bianca ed eterea ne ho ottenuta una argentata e fluida... le ali delle mie ragazze sono identiche alle mie. Ognuna delle ragazze che ha toccato le mie fonti di energia è diventata una nephilim purosangue.”
“Capisco... quindi lei è una purosangue e Sona, che è un demone, la userai solo per fare scopare?” fu la domanda cinica e bastarda del primo Gran Re che mi fece venire voglia di stamparlo in un muro.
“Non mi confondere con le merdacce come Diodora...” dissi evocando un pezzo degli scacchi.
“Un evil piece?” domandò sorpreso il Gran Re.
“Ti sbagli è un Middle-piece. Il nome è provvisorio perché, come mia madre non fa altro che rinfacciarmi, faccio schifo con i nomi ma, visto che per ora sono un po debole per modificare Sona e altre forme di vita, per il momento ricorrerò a questo palliativo.”
“Stai scherzando spero? E quindi tu pensi che, dopo il trattamento ricevuto oggi, io permetterò ad Ajuka-kun di continuare la produzione...” cercò di dire prima che mi mettessi a ridere per la seconda volta.
“Cosa c'è adesso?”
“Non è stato Dio a modificare i pezzi di Ajuka sama. Sono stato IO.” dissi scioccando tutti questa volta.
Quello era un segreto che avevo tenuto in serbo per occasioni simili.
“Pensi che se volessi non potrei crearli quando e come voglio? Ordina pure ciò che hai minacciato e perderai la faccia.”
“Allora perché hai...”
“Perchè ho chiesto ad Ajuka sama di crearli? Perchè mia madre era una diavola e morì per darmi alla luce. Grayfia Lucifuge, che ha accolto il mio embrione, mi partorito, cresciuto e coccolato fino ad oggi è una diavola. Sona è una diavola e Rias lo era e lo sarebbe ancora se non fossi intervenuto tu. Sirzech mi ha fatto da padre fino ad oggi e Serafall da zia, credo... sa a volte le sue attenzioni sono un po ambigue.” mi giustificai portandomi una mano dietro la testa.
“...Mio nonno è un demone ma mi ha adottato anche se non c'erano rapporti di parentela... devo continuare o capisce da solo il motivo per cui ho lasciato il compito ad Ajuka sama?” domandai con sarcasmo.
“In verità no...”
“Perchè quando diventeremo un popolo numeroso, nel malaugurato caso che io dovessi morire, i miei discendenti sapranno che se esistono lo devono anche a voi. Non voglio che i miei nipoti cerchino di distruggere le tre fazioni se, fra un era geologica voi foste più deboli militarmente di quanto siete oggi. Io voglio la pace, ed eccetto voi Bael e Diodora, che sembrate volermi fare girare le palle, gli altri demoni lo hanno capito. Io preferisco mettere una pietra sopra alla faida con i Phenex piuttosto che arrecare del danno fisico o psichico a quella che è ad oggi una bambina nemmeno nata all'epoca dei fatti. Preferisco essere in debito con il Regno dei demoni piuttosto che dare vita a settantadue pilastri arroganti che, data la loro futura manifesta superiorità, un giorno cerchino di rimpiazzarvi del tutto. Ora la vuole mettere quella cazzo di firma o deve passare alla storia come il cretino che ha gettato nel cesso la migliore occasione che gli inferi abbiano mai avuto?” tuonai con veemenza dando un teatrale pugno sul tavolo.
“Evidente superiorità?” chiese stizzito Bael ma si zittì quando mi vide creare una sfera di distruzione “speciale”
"Come?"
“Questa non è altro che potere della distruzione unito alla luce... niente di più... niente di meno. Ci sarei arrivato anche io a crearlo un giorno, visto che già fondevo gli elementi con la luce o la distruzione con gli elementi. Mi ero sempre chiesto cosa sarebbe successo se li avessi mischiati, ma a quanto pare esisteva già. Questo spiega il perché i Phenex la temano... ma per un nephilim come me, che tra l'altro può contare sul potere dei Phenex, non è niente di che...” dissi dissolvendola.
“Ok... mi hai convinto... accetterò le tue richieste... tutte... ma ad una condizione. Non esigerai i soldi dei tributi e il feudo rimarrà sotto la giurisdizione dei demoni.”
“Se leggesse l'accordo si accorgerebbe che già offrivo quelle condizioni... ma non voglio ingerenze di politica interna sul mio feudo. Alcune leggi dei Valefor fanno schifo ed altre dei demoni non intendo rispettarle...” dissi prendendo dalle mani di Angela il trattato che avevo fatto redigere a mio nonno.
“È tutto in ordine...” ammise il mio interlocutore sospirando ed apponendo la sua firma, correlata dal timbro del Gran Reame in ognuna delle tre copie.
Una infatti sarebbe rimasta a me, una andava all'archivio dei Pilastri, e una a quello dei Maou.
“Beh direi che è tutto... la faida è risolta?” chiese timoroso il Gran Re.
“Per me si... ma avvisi Diodora che meno si avvicina a me o ai miei sudditi più saremo felici...”
“Lo farò... ma mi toglieresti una curiosità?”
“Se posso...”
“Perchè ti sei arrabbiato tanto alla vista di quella che per te sarebbe solo una estranea nuda?” domandò mentre con lo sguardo mi studiava attentamente.
Sentire quella domanda mi fece sospirare visto che, per me almeno, la risposta era ovvia ma, visto che a quanto pareva non lo era, decisi di scegliere con cura le parole prima di parlare.
Non volevo tornare più sull'argomento.
Fu solo dopo alcuni minuti di assorta meditazione che iniziai a parlare.
“Quando avevo sette anni Kokabiel giocò con la mia mente facendomi credere che mia madre fosse stata violentata ed uccisa davanti a me che, impotente, ero stato costretto a guardare.” dissi mentre gli adulti distoglievano lo sguardo.
“A causa di questo episodio ho iniziato a girare per il mondo per vendicarmi e la prima persona che incontrai fu Angela. Diodora, un bambino malato di mente, decise che era cosa buona e giusta rapirla, in quanto ex-suora, per poterla violentare una volta adulto. Pochi giorni fa Kokabiel ha tentato di violentare le ragazze che vivono in questa casa e se non l'ha fatto è perché sono riuscito, per il rotto della cuffia, a salvarle in una dimensione creata da Ajuka-sama e che solo io posso richiamare. Ed oggi lei ha trattato una bambina come se fosse un oggetto... sa fare due più due o devo regalarle una calcolatrice?” chiesi senza smettere di fissarlo negli occhi.
“Quindi immagino che se fosse stata più grande tu ti saresti infuriato lo stesso...” ipotizzò il demone.
“Anche se fosse stata un angelo bianco o nero... anche se fosse stata una semplice mortale non avrei tollerato simili azioni...” fu la mia risposta decisa.
“Capisco...” disse concedendosi finalmente un sorriso.
“Inoltre c'è una distinzione tra antipatia e odio...”
“Ovvero?”
“Che ho avuto l'occasione di vendicarmi con Raiser e non l'ho volutamente usata. Ruval mi sembra a posto e se fosse stato lui ad essere promesso a Rias avrei accettato anche una sconfitta, a malincuore ma lo avrei fatto. Ravel-chan non ha fatto o detto nulla per meritarsi la mia antipatia. Durante il match volevo solo dimostrare quanto fossero stati sciocchi a disprezzarmi quando, se mi avessero cresciuto loro, io oggi sarei un demone sposato con Sona e Raiser lo sarebbe con Rias. Saremmo cresciuti da cugini e non avrei dovuto sfidarlo. Con Diodora è diverso. Ho già chiuso un occhio quando ha invaso il territorio di Rias... non lo perdonerò una seconda volta. La prossima volta che farà mezzo errore lo cancellerò dall'esistenza...” dissi evocando una lancia di luce e dissolvendola con una stretta un po troppo forte.
“Sei stato chiaro. Sarai un grande Maou fra un paio di anni...” dichiarò il Gran Re dei Gran Re sorridendo.
“Che? Io non voglio essere un Maou...” protestai con veemenza.
“E perché di Grazia? Hai fibra morale, hai il potere, hai il carattere di un Maou... hai anche il pedigree per esserlo...”
“Perchè mi piacciono le ragazze e con Lilith già ne ho cinque che mi vogliono sposare... i Maou ne possono avere una sola...”
“Le leggi sono fatte per essere cambiate se necessario... vorrà dire che per te cambieremo le leggi o faremo un eccezione... a presto ragazzo. Ho grandi progetti in serbo per te...” disse smaterializzandosi mentre il ragazzo guardava gli adulti sconvolto.
"Beh gli sei piaciuto..." dichiarò mio nonno sorridendo.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°

“Che ne dite di una pausa?” propose Serafall sorridente e tutti,
Sentendo la proposta tutti acconsentirono e per questo mi avvicinai a Sirzech e gli chiesi se avessi sbagliato.
“Beh... si può dire che hai preso da tuo nonno. Sei il primo dopo millenni che mette in riga il mio antenato...” disse serio.
“Inoltre hai ottenuto che il nome di Rias-tan venisse riabilitato e che tutte le concessioni venissero elargite... un secco tre a zero...” convenne Serafall-dono.
“Anche se non mi ricordavo di averti insegnato un simile linguaggio...” obiettò acida mia madre.
“Scusa... ma sai che su certe cose mi fanno arrabbiare...” protestai debolmente.
“Per oggi passi... ma che non diventi un abitudine o ti sculaccerò davvero fino a quando non sarò morta... ed il fatto di essere il capo di una fazione non ti proteggerà da me.”
“Si mamma...” dissi esausto mentre mi accasciavo sulla sedia.
“Kalel che hai fatto ai capelli?” chiese Sona.
Vedendola stranita io li toccai preoccupato ma, sentendoli normali chiesi di cosa stesse parlando visto che erano ancora tutti in ordine.
“Scusa Sona..." la interruppe Angela glaciale.
"...il look può attendere... che vuol dire che sarò la moglie ufficiale? Io volevo essere la concubina, quella che quando volevi uno svago era sempre pronta a farti divertire...” disse Angela indignata ed infischiandosene del fatto che due Angeli erano a pochi centimetri da noi e ci guardavano straniti.
Gli altri invece sorridevano divertiti.
“Forse è meglio se ti siedi...” mormorai evocando una sedia.
Mi sarei alzato io, ma ero troppo stanco per farlo.
“Ti prego non dirmi che sono incinta. Abbiamo fatto sesso normale una volta sola... non posso essere incinta.” chiese con evidente allarme.
“No non lo sei... ma avrei evitato di dire certe cose qui...” dissi teso come una corda mentre lanciavo uno sguardo verso gli angeli che erano impeccabilmente stoici come quando erano entrati.
“Allora perché questa tortura? Cosa ho fatto di male per meritarmi noiosissime cene di gala e altri eventi mondani?” protestò con un vocetta quasi da bambina.
“Da dove iniziamo... ti ricordi il giorno in cui Lilith mi ha baciato due volte?”
“Si...” rispose inarcando un sopracciglio al pensiero di Lilith che mi baciava.
“Beh da ciò che mi hanno spiegato le ragazze al nostro ritorno... Rias, che fino a questa mattina era una serva, non doveva permettersi di rimproverare il suo, apro virgolette, padrone, chiudo virgolette.” spiegai facendo il segno delle virgolette con le dita.
“Si infatti l'ho redarguita...” convenne la mia futura sposa e, dato che non capiva l'importanza di ciò che aveva fatto, le feci notare con pazienza che doveva essere Sona a farlo in qualità di futura prima moglie.
"...Solo che lei si sente in colpa, perché secondo lei è Rias la ragazza che dovrebbe essere insignita di tale titolo, e quindi non riesce a rimproverarla.”
“E allora? Tutto qui?” protestò con molta veemenza la mia regina.
“No... se a questo si aggiunge : il motivo per cui mi hai sottoposto a quel tuo addestramento speciale; il fatto che tu abbia pensato sempre alla felicità delle altre ragazze anziché a te stessa; il fatto che tu riesca a calmarmi quando sono un po seccato e potenzialmente letale; il tuo naturale e, di solito, raffinato comportamento in situazioni importanti ed il cipiglio con cui tu mi tieni testa... cosa che nessuna delle ragazze riesce a fare...”
“Sono solo scuse... io non sono nata per fare la prima moglie.”
“Lo sei” intervenne Rias risoluta.
“Hai sempre fatto di tutto per garantire la felicità di Kalel... esattamente come dovrebbe fare una prima moglie. Io ed Akeno gli abbiamo causato solo preoccupazioni. Tu invece gli hai sempre tirato su il morale e lo hai guidato affinché facesse le scelte giuste. Senza di te inoltre sarebbe morto prima che lo conoscessimo quindi è giusto che sia tu a sposarlo ufficialmente. Io e Sona siamo favorevoli.” disse sorridendo in un modo mellifluo che non piacque ad Angela.
“Già... inoltre devi considerare ciò che ti disse Kalel quando...” intevenne Sona arrossendo “...beh quando gli hai concesso la tua verginità...”
“Cribbio ma è un vizio parlare di queste cose qui... non potete essere meno esplicite?” tuonai terrorizzato.
“Sei stato fantastico e lo sai quindi non ti preoccupare visto che è stata una mia decisione. In ogni caso cosa avrebbe detto?” disse Angela ritornando a fissare con astio le ragazze.
“...che tu potevi pretendere il titolo in quanto eri la prima donna che aveva incontrato. Potevi pretendere che lui si opponesse al matrimonio con Sona come io mi ero opposta a quello con Raiser. Potevi farti mettere incinta ma, ad oggi, non hai fatto ricorso ad un tale espediente. Potevi mostrare il video dove fingevi di essere costretta a fare sesso con lui, quando invece eri tu che lo stavi quasi violentando...”
“Ma allora c'è l'avete con me? Volete che io muoia?” sbottai venendo ignorato.
Per questo, lentamente e con nonchalance, spostai la sedia il più lontano possibile dagli angeli bianchi e mi avvicinai a Serafall che guardava il mio comportamento stranita.
“Sono solo scuse...” tuonò Angela ma Rias replicò seria.
“Tu hai rinunciato alla tua famiglia quando Sona non lo ha fatto ed io l'ho fatto solo perché tu mi avevi garantito che Kalel aveva un asso nella manica imbattibile... tu lo meriti più di tutte noi... e se Kalel smettesse di tremare c'è un motivo che lui ha considerato e non ci ha voluto rivelare”
“E quale sarebbe? Bada bene a ciò che dici o ti recido ciò a cui tieni di più solo per il gusto di vedertelo rigenerare...” disse Angela con un tono di voce gelido.
“I-Io t-te l-lo d-dico ma ti ricordo che siamo alla riunione che dovrebbe portare la pace e le parole che dirai potrebbero influenzare l'esito...” risposi cercando di farmi forza.
“Parla e sappi che non ti garantisco nulla...” replicò Angela inarcando il sopracciglio.
“Io sarei figlio di quello li...” dissi indicando Azazel.
“Quello li? Un po di rispetto per diamine... sarei tuo padre...”
“Si e ti ho visto due volte in diciassette anni...” dissi serio prima che una mano di Angela mi arpionasse la faccia riportandola in una posizione tale che potessi guardare solo lei.
“Continua a parlare e vedi di non distrarti cocco... io non sono paziente come mia suocera...” intimò con un cipiglio che non ammetteva repliche.
“Mia madre era una diavola...” prosegui tutto d'un fiato.
“Stai per toppare.... enormemente... ma continua. Voglio vedere come sbatterai il muso...”
“Ok... stavo dicendo che io sarei legato da vincoli di sangue ad entrambe le razze e sono molto affezionato ad Akeno che come sai... beh non dico altro prima che mi toglie il saluto per un altro mese...”
“Ed io dovrei diventare la moglie ufficiale, oltre per i validi motivi che hanno citato Rias e Sona, solo perché mio padre è un angelo? Solo per legarti alla razza con cui non hai un legame di sangue con un vincolo matrimoniale?” domandò cominciando ad alterarsi non poco motivo per cui cercai di convincerla.
“Beh i matrimoni servono a questo... e poi...Beh io ti amo... tu mi ami... ci divertiamo a stare insieme...”
“Dammi un motivo valido... uno vero...”
“U-Uno vero?”
“Si...”
“Beh come moglie ufficiale puoi mandare Rias e Sona in camera loro e non dovremmo andare in un motel a fare l'amore. Potresti decidere quante persone dormiranno nel letto e che giorni... e poi così loro due...” dissi indicando Rias e Sona
“...non litigheranno per la supremazia e ci sarà pace ed armonia nella casa..."
“Io non voglio...” protestò debolmente Angela.
“Ma fallo per me...” la incalzai con gli occhioni dolci
“ I meriti li hai... potremo fare ciò che ci piace tanto in casa senza doverci sentire in colpa...”
“Si ma lo sai che tua madre mi odia... sai che vorrà che le domeniche si vada da lei vero?” sbottò all'improvviso tirando fuori un argomento che non mi sarei mai aspettato.
“Ci saresti andata lo stesso se avessimo avuto un figlio ed una di loro fosse stata la moglie ufficiale.”
“No TU ci saresti andato assieme al bambino e alla moglie ufficiale...” replicò Angela alzandosi di botto ed iniziando a percorrere il bunker in lungo e largo.
“Se dovessi accettare... chi organizzerà il matrimonio?”
“Ovviamente tu...” convenni sapendo che non era quello il momento per avanzare proteste.
“E se tua madre volesse interferire?”
“Le ricorderei che ha, ad oggi, altri due matrimoni in cui può avere carta bianca per la mia parte di decisioni...” risposi sperando che mia madre non scegliesse quel momento per diventare volitiva come la madre di Rias.
“Per la tua parte?” replicò Angela inarcando un sopracciglio.
“Beh credo che per il loro matrimonio Rias e Sona qualcosa vorranno decidere o al massimo vorranno dire la loro le mie suocere...”
"Voglio una cerimonia semplice... niente tv, niente giornalisti, niente diretta e soprattutto niente banchetti pantagruelici. Qualche invitato ma non più di cento. Non ti azzardare ad invitare ogni nobile che esiste perché ti mando in bianco da qui all'Armageddon mi sono spiegata?”
“Cristallina...”
“E decido io il buffet e tutto... anche se non sarà come tua madre desidera ok?”
“O-Ok...”
“Mettilo per iscritto...” disse facendo apparire un documento sul palmo della mia mano.
Lo lessi con attenzione, come mi aveva insegnato il nonno, e vidi che il foglio prevedeva, oltre che alle eventualità citate da Angela, eventualità nemmeno contemplate.
Quando mi resi conto che tutto era in ordine vergai i vari fogli con la mia firma e ricevetti la mia copia.
“Ora che ho firmato potrei sapere quando lo hai scritto? È un po troppo preciso...” chiesi perplesso.
“La mattina dopo che abbiamo fatto sesso la prima volta...” rispose senza nemmeno bisogno di pensarci.
“Un anno fa?” domandai sconvolto, sentimento condiviso da tutti i presenti.
“Prevenire è meglio che curare. Sapevo che prima o poi avresti preso la mia verginità e che magari, per caso ovviamente, Grayfia ci avrebbe sgamati...”
“Che vuoi dire?” intervenne mia madre.
“Che pur non sapendo che lei fosse sua madre, stavate sempre incollati. Aveva legato troppo con lui per essere una lontana parente della madre e poi sapevo che se qualcuno avesse notato le mie molteplici abilità, prima o poi, avrebbe iniziato a volermi rifilare responsabilità che non volevo. Quindi, se devo assumermi certe responsabilità, voglio carta bianca. Non voglio che lei venga ad imporre il suo modello educativo ai miei futuri figli... o che venga a decidere come arrederò i castelli...” replicò decisa mentre mio nonno sorrideva sotto i baffi.
“E quando avrei cambiato l'arredamento di un immobile di mio figlio?” tuonò mia madre ma Angela non si degnò nemmeno di rispondere.
Si limitò a muovere l'indice in circolo indicando la stanza in cui ci trovavamo.
“Ma che c'entra. Questo è...”
“Questa è casa di Kalel, comprato con i soldi di suo nonno. Lei sarebbe dovuta andare da lui e domandargli il permesso. L'ha fatto madre?” domandò scandendo l'ultima parola con malcelato sarcasmo.
Questo zittì mia madre ma permise a Ruval di intervenire.
“Scusa Kalel posso farti una domanda?”
“Si se questo mi salverà da una lite tra la mia futura sposa e mia madre...” risposi sospirando.
“Non metto in discussione il fatto che i Maou-sama ritengono che lei abbia le qualità morali e il cipiglio di una prima moglie... ma cosa ti spinge a preferire la figlia di un angelo qualsiasi e di un umana ad una principessa? A questo punto potevi chiedere a Rias di diventare la prima e Sona la seconda.”
“La tua è una domanda logica ma il fatto è che....” cercai di rispondere ma Sirzech intervenne severo.
“Rias è troppo egoista. Quando doveva dividere Kalel solo con Angela il rapporto era sei giorni ad uno. Adesso le ragazze che vorrebbero stare con Kalel sono cinque e tra loro quattro hanno un rango più o meno simile a quello di mia sorella...” spiegò indicando Akeno, Sona, Angela e Lilith.
“Già Angela-tan è la scelta migliore... Sia per il potere che esercita sul suo futuro sposo che per il modo con cui gestisce le altre ragazze dell'Harem di Kalel. Inoltre è la detentrice di uno dei due draghi celestiali... e nemmeno i suoi natali scherzano...”
“Scusi Leviathan dono... ma mio padre mi chiuse in un monastero e non l'ho mai conosciuto. Tutto ciò che so di lui lo devo a ciò che alcune suore mi dissero o a ciò che dice la bibbia. Sono scappata dal monastero e per sposare Kalel sono diventata un demone. Il fatto di poter provare piaceri che, vivendo in un monastero, non potevo nemmeno immaginare è solo un extra. E prima che pensiate che sia una ninfomane sappiate che mi riferivo ad altro... anche se il sesso con Kalel è soddisfacente...” disse scandendo le ultime parole mentre sfidava mia madre con lo sguardo.
“Ovvero?” chiese Azazel serio.
“Ovvero che, mentre i bambini umani mangiavano ciò che volevano, io dovevo mangiare roba semplice, priva di qualsiasi sapore che potesse ostacolare la mia ascesa. Non potevo sentire la musica che piaceva alle mie amiche e non potevo uscire dal monastero nemmeno per fare una passeggiata.”
“Era per il tuo bene allora...” replicò mio padre serio.
“Per il mio bene sarebbe stato venire di me e presentarsi. Io non volevo balocchi o altro io volevo passare del tempo con mio padre... ma a quanto pare aveva di meglio da fare. Quindi non venite a dire che Kalel mi sposa per il sangue che porto... Se lo fa è perché mi ama e perché gli piace la persona che IO sono diventata...” disse quasi in lacrime.
In quel momento mi resi conto che da marito dovevo intervenire e salvare Angela dai suoceri o non sarebbe sopravvissuta allo stress.
“Angela... la gente è stupida e dirà cose anche peggiori. Dirà che ti sei fatta mettere incinta per elevarti socialmente, che hai versato una pozione d'amore nella mia bibita preferita. Dirà qualsiasi cosa con il solo scopo di ferirti ma non ti curar di loro e guarda e passa... sono sicuro che c'è un motivo valido per cui tuo padre non si è mai fatto vedere. Magari, quando accetterai l'idea di volergli parlare... beh potrà dirtelo.” dissi accarezzandole la guancia nonostante la difficoltà di sollevare le braccia.
“Si ma non sono pronta per questo...” obiettò gelida.
“E quando lo sarai io ci sarò...” risposi stringendole la mano.
“Scusate non volevo porvi in imbarazzo...” disse mio cugino contrito.
“Tranquillo... oggi Angela ha ricevuto troppe emozioni. Ha incontrato per la prima volta degli angeli bianchi come lei e si sente un po scombussolata...” dissi fingendo una tranquillità che non avevo.
“Figurati ognuno ha ferite che lasciano il segno..." rispose cortese il mio cugino più anziano.
“Sirzech-sama... le dispiace se mi congedo? Vorrei portare la mia sorellina a casa e rassicurare i miei genitori...”
“Non vedo alcun motivo per negarti il permesso... vai pure e porgi le mie scuse per il disturbo arrecato.”
“È stato un piacere conoscerti Kal-kun... anche se per la seconda volta ci vediamo in occasioni poco amene...” si congedò Ruval, prossimo erede dei Phenex.
“Che ci vuoi fare... quando sei il primo di una stirpe i primi millenni sono sempre così...” risposi scherzandoci su.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Dopo pochi minuti dalla smaterializzazione di Ruval con la sorella che dormiva tra le sue braccia la riunione continuò.
Mio padre e Michele osservarono con interesse la “Spada del traditore” di Kiba, il Balance Breaker del primo SG del cavaliere di Rias.
“Si è come ha detto Balba. L'assenza di Dio e di Lucifero ha permesso la creazione di questo Balance Breaker anomalo...” disse mio padre osservando la spada e saggiandone il potere con alcuni brevi cerchi magici.
“Forse è un segno di cambiamento...” propose Michele.
“In che senso?” chiese Sirzech.
“Beh da un singolo Nephilim incompleto siamo arrivati ad averne quasi una dozzina completa... Kiba-kun ha ottenuto una spada che riunisce insieme due elementi opposti... forse dovremmo mettere da parte vecchi rancori e difendere ciò che ci è stato lasciato...” disse sorridendo verso di me e di Angela che si irrigidì in modo impercettibile.
“Si non sarebbe una cattiva idea visto che così io potrei rivedere mio figlio... tutte le volte che voglio almeno...” dichiarò Azazel chiudendo i vari sigilli ed informando i presenti che avrebbe fatto avere loro i risultati non appena possibile.
“Io non avrei nulla da ribattere ma temo che Kalel-kun sia arrivato al limite per quanto riguarda le faccende burocratiche... Oggi in fondo è stata una giornata impegnativa per un ragazzo della sua età. Che ne dite se le trattative per la pace proseguano domani e dopodomani come stabilito...”
“Io sarei d'accordo ma vorrei vedere le Sacred Gear di Vritra... è raro vederle tutte insieme nello stesso punto”
Anche Saji e Vritra vennero analizzati e studiati per alcuni minuti e solo dopo parecchi minuti Azazel torno dal suo personale iperuranio.
“Ma è impossibile... sapevo che le avevi installate, dentro l'Absorbition Line... credevo che avessi solo messo messo i pezzi uno dentro l'altro... ma creare una sola Sacred Gear che le contenesse tutte è qualcosa che va al di là delle mie più rosee aspettative... mi hai stupito ragazzo.”
“Ah parla col vecchio... io ho solo fatto ciò che mi ha detto lui... lui voleva finire un lavoro lasciato in sospeso per mancanza di tempo... tutto qui.”
“E l'anima come l'hai curata?” chiese Azazel
“All'inizio con le arti mediche dei Valefor. Poi, quando la mia forza è crollata drasticamente, con le lacrime di Fenice che produco io...” risposi con semplicità.
“Quindi alla fine Raiser aveva ragione... la fenice con i poteri dei Valefor è veramente miracolosa...” esordì Rias con voce flebile.
“Si ma ti prego non dirglielo o si monta la testa...” risposi sbuffando ma mio padre non era dello stesso parere.
“Negativo... io stesso ho ricevuto le cure di tua madre... e ti posso dire che le sue lacrime e le sue abilità mediche non erano molto diverse da quelle di un Phenex o un Valefor normale...” rispose Azazel mentre congedava Saji.
“A-A proposito di m-mia m-madre... non è che potrei...” dissi teso.
“Sapere ciò che ti è stato tenuto nascosto?” domandò Sirzech serio
“Si.. se è possibile ovviamente...”
“E se ciò che che ti diremo non ti dovesse piacere?” domandò Michele.
“Dopo ciò che ho vissuto dubito che qualcosa possa turbarmi... A patto che non mettiate scene che vorrei risparmiarmi...”
“Ad esempio?”
“Salterei i dettagli del parto e del mio concepimento...” disse con imbarazzo.
“Quanto pudore per essere mio figlio... si nasce in un modo solo...” rise Azazel.
"So come si nasce ma già mi è bastato vedere..." dissi bloccandomi per l'imbarazzo.
“Si per me non è un problema...” disse Serafall
Anche gli altri convennero e per questo Sirzech, facendo apparire un cristallo di forma sferica nella sua mano disse :
“Allora Kalel kun... devi sapere che nemmeno noi sappiamo tutto. Noi possiamo dirti ciò che abbiamo visto.”
“Me lo farò bastare.”
“Allora ti mostreremo ciò che accadde...” disse Sirzech con voce piatta.

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Nota dell'autore...

Allora ragazzuoli il primo giorno di trattative volge al termine... ma la giornata è ancora lungi dall'essersi conclusa... ci vediamo sabato :)
P.S dubbi e altro nei commenti e state certi che risponderò... :)
Hasta manana raga :)

 

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Capitolo 9
*** Back to Future 2 ***


Salve a tutti ed eccoci al capitolo della settimana (quello di giovedì era il capitolo della settimana precedente...).
Volevo fare due precisazioni, molti, come Kurama, potrebbero aver letto il capitolo verso Dicembre, in un altra Fiction...
Diciamo che quello fu un bonus per premiare i fedeli lettori ma ahime non era completo. Voi avete letto solo il capitolo che potevate leggere in quel moment, per ovvi motivi che comprenderete oggi, ed infatti molti dubbi sono sorti sul perchè alcune persone si fossero comportate in un certo modo.
Il secondo è che vedrete alcune parti in grassetto questo sono le parti in cui parlano i protagonisti... e le ho scritte così per evitare confusione con i dialoghi delle scene che i protagonisti vedranno.
Per il resto vi lascio liberi di leggere :)

P.S LEGGERE LE NOTE OGGI È DI VITALE IMPORTANZA....

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Back to the Future 2

Quando, nella sala della riunione, il silenzio era stato di nuovo ristabilito Sirzechs decise che era finalmente arrivato il momento di parlare.
Su pressione di Kalel, il Maou aveva infatti concesso l'ingresso e la visione di quei ricordi anche ai servitori di Kalel e Rias.
Molte erano stati i dubbi riguardo quella scelta ma Kalel li zittì dicendo che, come lui sapeva il passato dei ragazzi, era giusto che loro sapessero il suo.
Non voleva avere segreti e, sentendo quelle parole nessuno, osò ribattere.
In fondo quella era la sua storia e già molti la sapevano quindi, una decina di persone in più o in meno non faceva molta differenza.
“Come ti stavo dicendo...” esordì Sirzech con in mano una piccola sfera simile ai gioielli delle Armature dei due Draghi Celesti.
“...nemmeno noi sappiamo tutto. Ciò che saprai sarà quindi, per forza di cose, incompleto e lacunoso.”
“Beh sempre meglio di niente...” rispose il ragazzo sospirando.
“A volte però è meglio non sapere che sapere poco e diventare preda di dubbi...” obiettò Michele.
“Non metto in discussione la validità delle vostre parole Michele-sama ma... se non so come sono arrivato qui non posso scegliere come andare avanti...” rispose con un tono cortese il giovane che, alla luce delle indiscrezioni che Rias si era lasciata sfuggire, non voleva che una guerra fredda si instaurasse con il paradiso.
“Un buon proposito... su Sirzechs farti pregare da un bambino non è eticamente corretto per un demone...” commentò Azazel divertito.
Sirzech quindi si limitò ad annuire mentre con un cerchio magico accese il proiettore.
“Questo è un proiettore inventato da Ajuka. Funziona con i ricordi e quindi inizierà e finirà con quelli di tua madre... quella che non hai mai potuto conoscere...” mentì il Maou.
Ma non era quello il momento per raccontare tutta la verità.
“Ok...” mormorò il ragazzo mesto mentre dalla sfera si manifestò un raggio di luce che colpì Kalel, Angela, Akeno, Rias, Sona e Lilith per poi ritrarsi nella sfera.
Uno dopo l'altro i ragazzi collassarono e solo l'intervento degli adulti impedì che cadendo si facessero male.
“Perchè non gli hai detto la verità?” domandò Grayfia irritata.
“Secondo te avrebbe cambiato idea?” rispose Sirzech sconsolato.
“Inoltre non gli succederà nulla... e lo sapete tutti...” disse Azazel triste.
“Volevi andare anche tu?” domandò Grayfia incuriosita.
“No... io ho già ricevuto tanto... è giusto che siano loro questa volta...” rispose Azazel afferrando Lilith e poggiandola accanto agli altri ragazzi svenuti.
“Scusi Sirzech sama... ma cosa è successo a Kalel e alle ragazze?” chiese Tisifone.
“Beh credo che siano andati a trovare delle risposte...” intervenne Mephisto agitando debolmente la mano.
Quando il movimento delle sue dita terminò la sfera divenne un rettangolo grande quanto l'intera parete e mostrò l'immagine di un enorme spazio totalmente bianco.

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Quando Kalel riaprì gli occhi, si rese conto di non essere più nel bunker ma all'interno di un enorme spazio bianco le cui reali dimensioni non era possibilie stimare.
Le ragazze erano già sveglie, ma sembravano spaventate.
Non sento Albion...” intervenne Lilith preoccupata.
Non puoi Lily...” intervenne Kalel attirando l'attenzione su di lui.
Come lo sai? E Soprattutto come mi hai chiamata? Lily?
Oh come fai? Ti ho vista nuda... mi hai baciato due volte e ti scandalizzi per un soprannome...” rispose Kalel con noncuranza mentre il volto della ragazza si tingeva di rosso.
Io sono la discendente di Lucifero... io detengo il potere di uno dei due Draghi celestiali... e...” disse indignandosi per le parole.
E sei cotta di me... lo capisco... sono troppo carino ed è inutile che cerchi di negare le evidenze...” disse ponendo una mano sulla testa della ragazza i cui occhi iniziavano a dardeggiare.
Su sto scherzando...” rispose Kalel tornando serio.
Ho promesso di proteggerti e questo è ciò che farò... ma qui Albion non puoi sentirlo...” spiegò il ragazzo con pazienza.
"E come lo sai?” chiese Rias perplessa.
Beh mia madre, Grayfia per farci capire, non ha mai potuto insegnarmi ad usare i poteri dei Phenex e dei Valefor... quindi, durante il mio viaggio, Lucifero per addestrarmi mi portava in mondi simili allenando la mia anima durante il sonno. In questo modo ho padroneggiato tecniche che richiedevano anni di allenamento in poche settimane. Lo stesso vale per la cultura generale visto che in un sogno o in un illusione il tempo è relativo.” spiegò il Nephilim cercando di rimanere calmo.
La situazione infatti non piaceva nemmeno a lui e molte cose non quadravano.
Quindi i nostri corpi sono?” lo incalzò Rias decisa a vederci chiaro.
Esatto dentro il vecchio bunker...” rispose Kalel
Ma allora gli altri saranno preoccupati?” chiese Akeno
No... gli adulti dovrebbero sapere come funzionava il proiettore o non sarebbero stati così sciocchi da usarlo... e non dovete nemmeno preoccuparvi di rughe o altro... le anime non invecchiano.” affermò Angela serena.
Fu mentre parlavano che l'ambiente circostante iniziò a dissolversi e al posto dello spazio bianco comparve un luogo che nessuno aveva mai visto.
Si trovavano in una caverna illuminata solo da un tenue fuocherello, acceso con della legna secca.
“Maledizione non pensare nemmeno di morire. Sai che lavata di capo mi faranno i superiori se tu schiatti?” urlò una ragazza, di cui il gruppo di giovani vedeva solo la schiena, mentre praticava un massaggio cardiaco ad un ragazzo dai capelli neri.
“Merda... non respira...” pensò mentre discostando le sue labbra iniziava a praticargli la respirazione bocca a bocca.
Fu dopo qualche secondo che i ragazzi videro una mano palpare il sedere della piccola crocerossina e la ragazza staccarsi rifilando un ceffone al suo assistito.
“Stronzo!” urlò la ragazza “Non solo ti salvo la vita e tu infili la lingua?”
“Suvvia... come sei pudica... che cos'era il tuo primo bacio?” rise il ragazzo.
“S-Si... lo avevo riservato per l'uomo giusto...”
“E chi meglio di colui che per salvarti da Albion si è rotto un paio di coste?” disse ridendo.
“Salvarmi? Salvarmi? Tu credi davvero che io avessi bisogno del tuo aiuto?” domandò indignata la donna con un tono che non ammetteva repliche.
“E cosa vorresti fare? Tornare sul campo di battaglia adesso che hai usato le tue ultime forze per curarmi?”
“E a te cosa importa?” protestò la ragazza con veemenza.
Il ragazzo però le portò una mano sul viso accarezzandola con dolcezza.
“Importa perché sarebbe uno spreco far morire una ragazza meravigliosa come te.”
Ma dai cazzo ma si può essere così banali... cosa sai di lei? Conosci qualcosa del suo passato? O ti piace solo perché ha un bel paio di tette? sbottò Kalel
...Ci manca solo che lei si cali gli slip per una frase così patetica... proseguì indignato il ragazzo
Beh a me dicesti una cosa simile mi pare... mormorò Lilith imbronciata.
Io non uso queste frasi per portarmi a letto le ragazze...” ribattè Kalel piccato.
“Non attacca Azazel... non te la darò... io non sono tipo da romanticherie. Io sono l'ultima erede dei Valefor. Non terra di conquista per galletti come te...” dichiarò con orgoglio la ragazza
Quella sarebbe tua madre?” domandò sorpresa Rias
È stupenda...” mormorò Sona
Però non vi ricorda...” si intromise Angela
Si... sembra Grayfia... anche se qui sembra molto giovane...
Davanti ai ragazzi infatti vi era una ragazza che, eccetto per il colore dei capelli, color rame, e degli occhi di un verde intenso, era la copia spiccicata di Grayfia.
“Suvvia... anche le amazzoni una volta l'anno si concedevano dei lussi... e loro erano guerriere che rimaste incinte decapitavano i mariti...”
“Dammi un motivo valido...” cercò di dire prima che la sua sfuriata venisse interrotta da un giovane Azazel che la baciò con passione.
“Perchè sei l'ultima della tua famiglia, dovrai sposare un perfetto sconosciuto e fuori ci sono due dei draghi più forti di tutti i tempi che si danno battaglia schiacciando esseri come me, con la stessa facilità con cui io schiaccerei una formica.”
“Io potrei batterne uno...” rispose con orgoglio Serana
“Non ne dubito Sery...”
“Sery? Come mi hai chiamato?” domandò la ragazza inarcando un sopracciglio.
“Suvvia ci siamo baciati... mi hai visto nudo e ti scandalizzi per un soprannome? In ogni caso pensaci... nella migliore delle occasioni potremmo morire entro sera se loro decidessero di spostare la loro battaglia qui vicino... e noi non abbiamo energie per muoverci...”
“E di chi è la colpa?”
“Ho promesso a Lucifero di proteggerti... ed io mantengo sempre le promesse...”
Ho come l'impressione di aver già vissuto questa scena...” mormorò Lilith con sarcasmo mentre tutte le altre ragazze fissavano Kalel scuotendo la testa.
Sarà una tua impressione...” mormorò teso il ragazzo.
“In ogni caso anche volendo non saprei come fare... non mi sono mai interessata a cose così sdolcinate...” dichiarò schietta la diavola.
“Se vuoi ti insegno io...” mormorò Azazel baciandola mentre, con gesti semplici ma già collaudati, sfilava uno ad uno gli indumenti che coprivano la ragazza, senza che lei dovesse distogliere l'attenzione dal vortice di lingue che stava avvenendo nelle loro bocche.
Quando però, di un intera tenuta di battaglia, solo un sottile lembo pizzo bianco era rimasto a tutela della sua... purezza, la diavola ebbe un attimo di esitazione.
“Vuoi che mi fermi?” chiese Azazel con un tono di voce che non lasciava trasparire frustrazione.
“......n-no” mormorò la ragazza.
“Sei preoccupata di violare qualche dogma? Sai che nulla vieta ciò che stiamo facendo” disse dolcemente l'angelo caduto.
“v-veramente... c-ci s-sarebbbe u-un p-problemino...”
“È la tua prima volta?” chiese addolcendo la voce
“S-Si...” dichiarò rossa in viso
“Allora sarò gentile, non ti preoccupare...” disse baciandola
E lo fu al punto che da relazione occasionale di una manciata di minuti, finirono per restare insieme fino all'alba del giorno dopo... e per molti altri giorni ancora.
Solo quando, alcuni giorni dopo, nei cieli risuonò il segnale convenuto che avvisava che Albion e Ddraig erano stati sconfitti si rivestirono in fretta e furia per andare nel punto d'incontro convenuto.
Aveva percorso alcuni metri in volo quando Azazel notò che qualcosa non andava... la donna che gli aveva fatto perdere la testa non aveva ancora lasciato la caverna.
La donna era infatti svenuta prima ancora di mettere un piede fuori dalla grotta.
Hai visto?” domandò Angela.
Si...” fu il commento lapidario di Kalel
...anche se avevo chiesto di non vedere come sono stato concepito...
Volevo dire che tua madre è svenuta...” replicò la Regina sospirando.
Si lo so... è di sicuro a causa mia...” disse con amarezza.
Si ma guarda, tuo padre sembra preoccupato... lo consolò Rias.
Azazel infatti, preoccupato era corso da lei e prendendola in braccio si era smaterializzato immediatamente da Dio, sotto lo sguardo stupito di tutti i vertici delle 3 fazioni.
Ai presenti non ci volle molto per comprendere l'accaduto, avvertivano infatti la nuova vita che con prepotenza si stava facendo spazio nel mondo.
“Ehi vecchio... si può salvare? So che ti ho deluso... ma lei e il bambino non hanno colpe! Nemmeno io sapevo cosa sarebbe successo.” implorò Azazel.
Ed era vero. Non immaginava che due specie differenti potessero procreare ne che si potesse sentire male per questo.
“Perché non ci ho pensato prima...” sbottò Dio stupendo tutti.
“Sapevo che c'era un dettaglio che mi sfuggiva... Perché sono stato così negligente?!!” si disperò, dando un pugno su bracciale della sedia su cui era seduto, mandandolo in frantumi.
Come se fosse l'unica negligenza di cui ti sei macchiato...” sbottò Kalel mentre tutte le ragazze si voltarono a guardarlo.
Anche i due Dei si girarono verso di lui e lo squadrarono straniti ed infastiditi.
“Kalel ci stanno guardando...” lo ammonì Sona.
Sai che paura... dei ricordi che ci guardano... ci sarà qualcuno dietro di noi, anche se non possiamo vederlo...” mormorò il Nephilim.
Riportando la sua attenzione sul gruppo eterogeneo presente nella tenda, il Dio della Bibbia prese un pezzo di carta e lo vergò con la sua caligrafia.
Nessuno dei ragazzi riuscì a leggere cosa stesse scrivendo e quindi rimasero con questo dubbio fino a quando il dio si rivolse ad un suo Arcangelo e gli disse :
“Uriel, porta questa legge in paradiso. Non devono più verificarsi simili concepimenti...” intimò in modo perentorio ad un Arcangelo che si smaterializzò immediatamente.
“Senti paparino parla chiaro, qual'è il problema?” sbottò Azazel poco incline ad essere paziente.
Ma non fu Dio a rispondere... in quel momento a parlare fu Lucifero.
“Riuscireste voi tutti... con noi due in vita a fondere luce e oscurità? Sacro e Profano?”
“No...” risposero tutti i vertici che pensavano all'unione di una comune spada sacra con una banale spada demoniaca.
“QUALE È IL PROBLEMA?” Urlò Azazel che in quei giorni aveva iniziato ad affezionarsi alla donna.
Oh finalmente una domanda sensata... si vede che almeno ci teneva a Serana...” mormorò leggermente soddisfatto il nephilim mentre le ragazze, capendo il suo stato d'animo, evitarono di ribattere.
“Serana in questo momento, per mettere al mondo quel bambino, sta consumando le stesse energie che tu useresti per fondere Gram e Caliburn...” dichiarò Lucifero mesto.
Cosa?!” urlarono in coro il gruppo di Nephilim consapevoli che stesse parlando rispettivamente della più forte spada di attributo sacro, e di quella con il maggior potere demoniaco esistenti al mondo.
“Ma nessun Angelo potrebbe, ci vorrebbero decine di esseri di classe S insieme per farlo....” sbiancò Ajuka
“Un Dio può?” chiese Sirzech timidamente.
“Non da solo.” sentenziò il Dio della bibbia con aria solenne.
“Dovremo ricorrere a procedure drastiche se vogliamo salvare la ragazza” disse Dio.
Avanti non fate gli stronzi... per convertire Angela, Rias ed Akeno avete usato la nostra energia oltre che quella di due miseri frammenti delle vostre anime. Cosa potreste fare con i vostri corpi integri e l'energia di un superdemone come mia madre? sbottò il nephilim guadagnandosi un altra occhiataccia da parte dei due numi.
Kalel ci stanno guardando...” esclamò Akeno intimorita.
Si come no... adesso quello che Sirzech Lucifer-sama ha usato era uno strumento che ha mandato le nostre coscienze indietro nel tempo e nessuno ci ha avvisato facendoci correre il rischio di distruggere la nostra linea temporale? Dai mica siamo in Final Fantasy VIII.” replicò con una dose letale di sarcasmo.
Perchè no... magari l'unico modo per farci ottenere delle risposte era chiederlo alle due divinità morte durante la guerra... Propose Angela mentre i due Numi ascoltavano quel dialogo con grande attenzione.
Non sarebbe rischioso? Cosa ci impedirebbe di cambiare il futuro? Cioè di cambiare il nostro passato...” Domandò Kalel in modo retorico.
Stai ancora pensando a quanto sarebbe migliore il mondo senza di te?” Sbottò Angela minacciandolo, alzando la mano, di prenderlo a ceffoni.
N-No... Non oserei dire una simile... corbelleria... ma metti che Akeno o tu incontriate vostro padre e parlaste a caz..si giustificò il ragazzo fermandosi davanti all'occhiataccia di Angela
“...a sproposito... voi non nascereste e magari il mio destino sarebbe stato diverso... sono quello che sono grazie a voi tre e a Sona...Continuò tirando un sospiro di sollievo nel vedere il sopracciglio della ragazza abbassarsi.
Quando torneremo ringrazia tuo padre...sbuffò la ragazza esasperata.
...non ti avrà cresciuto ma almeno hai ereditato il suo charm...
“NO... lui sarà forte... sarà speciale lo sento. Può porre fine a questa stupida guerra iniziata per un motivo che nessuno ricorda. Ho perso tutta la mia famiglia, non lascerò che per salvarmi mio figlio muoia. Sarà stato un incidente di percorso, ma sono la madre e se lui muore io lo seguirò.” disse Serana riprendendo conoscenza.
Toccante mamma... stupido ma toccante... mai tanta fiducia è stata così malriposta...mormorò il ragazzo mentre lacrime sgorgavano senza che lui potesse fare nulla per fermarle.
“E così sarà... hai consumato circa un millennio di vita al giorno.” la rimbeccò il Maou tornando a concentrarsi sul gruppo di persone del suo tempo.
“Allora non mi interessa... lasciatemi morire con dignità... chiedo solo questo.” rispose Serana risoluta.
Sentendola parlare uscirono tutti i vertici dei demoni, dei caduti e degli angeli eccetto Grayfia e Mephisto, i due superdemoni che facevano da valletti al Dio degli inferi, Michele ed il padre del bambino.
Fu allora che la diavola si voltò e sembrò guardare il ragazzo e si concesse un sorriso.
Si rivolse allora verso Grayfia, che sembrava avere l'età di Koneko.
“Grayfia, tu sei la mia migliore amica ed una delle poche parenti cui mi posso fidare... io porterò la gravidanza avanti il più possibile. Se puoi allevalo come se fosse tuo...”
“Lo farò...” disse Grayfia piangendo e stringendole la mano.
Si lo farà...mormorò Kalel mentre Rias gli stringeva la mano.
Vedendo un simile amore, per un ibrido Dio e Lucifero si guardarono in viso e sospirarono.
Un Dio non poteva farlo da solo... ma li ve ne erano due. (*)
“Mi avete convinto. Se sei disposta a morire, pur di salvarlo lo faremo nascere. Sei d'accordo con me Lucio?”
“Odio quando mi chiami così ma, visto che forse potrei evitare ai Valefor l'estinzione, ti darò una mano. Tu però dovrai sopportare un grande dolore... peggiore anche del parto.” disse rivolgendosi alla ragazza.
“O-ok...” disse la ragazza con coraggio e determinazione.
“Grayfia. Quando avremo stabilizzato l'embrione lo impianteremo dentro di te. Se sei decisa ad andare avanti, prendi questa pozione. Farà in modo che il tuo endometrio si inspessisca per supportare la gravidanza.” disse facendo comparire una fialetta e consegnandola alla donna.
“Quindi fra 9 mesi sarò madre?” chiese emozionata dopo averla bevuta, fino all'ultima goccia, senza esitare.
Ottimista tua mamma... in che anno sei nato?rise Lilith
Boh credo nel 1997 d.C. Ovviamente con tutti gli adulti che giocano con i miei ricordi non ne sono più così sicuro...rispose asciutto Kalel mentre i due Dei continuavano a fissarlo con attenzione.
“Nove mesi? Forse occorranno secoli.” rispose Dio mentre continuava a guardarlo.
“...già inoltre non sappiamo nemmeno cosa uscirà fuori, come puoi chiederci quanto durerà la gestazione. Però ti posso dire che entrerà in stasi fino a quando non sentirà che l'epoca in cui lui sarà necessario non giungerà. Te la senti ancora? Nessun diavolo ti sposerà mai visto che non potrai dargli figli fino a quando il piccolo non nascerà...” puntualizzò il dio degli inferi.
“Sopporterò con pazienza... ho fatto una promessa.” rispose decisa
“Ok allora facciamolo...” disse il dio della Bibbia sorridendo.
In quel momento le mani del dio Bibblico divennero bianche come la neve mentre quelle di Lucifero divennero nere come la notte.
“Ti vanno bene le modifiche che voglio fare?” domandò Lucifero, senza bisogno di spiegare, come se il suo collega le conoscesse nel dettaglio.
“Si, visto che è la madre che si sta sacrificando, mi sembra giusto che un giorno sia più probabile che scelga il vostro schieramento.”
“Scelta? Schieramento?” chiese Azazel confuso
“Si un giorno dovrà scegliere una razza tra Angeli e Demoni. Se poi volesse cadere, quella sarà una sua scelta secondaria. A scelta avvenuta perderà i doni della stirpe rifiutata” rispose Dio mentre le ragazze si guardavano e ridevano al pensiero che a causa loro Kalel aveva fatto diversamente...
“Ok... ma come farete con i danni da luce che Grayfia subirà una volta che l'embrione verrà impiantato?” chiese Ajuka
Già come faranno ad evitare l'vvelenamento da luce?chiese Rias perplessa.
Su Rias voi sapete la risposta...rispose in modo stanco il ragazzo.
I frammenti di anima nelle fonti di energia?domandò Sona colta da una geniale intuizione.
Si...rispose il ragazzo annuendo.
“Metteremo un frammento della nostra anima, attorno all'organo di pertinenza...” rispose Lucifero ammiccando ai ragazzi.
Ok ora è ufficiale o ci sentono... o ci stanno spiando dal passato” mormorò Kalel.
“Così assorbirete gli elementi sacri e demoniaci?” domandò Grayfia
“Si anche se non è detto che nasca a termine, in quel caso farai un cesareo. Un sacrificio è troppo... due inaccettabili.” dichiarò Lucifero serio come mai lo era stato da secoli a questa parte.
Terminato di parlare i due Dei si zittirono ed iniziarono a lavorare, nel silenzio più assoluto.
Silenzio che tutti i presenti rispettarono e che solo le urla di dolore lanciate da Serana, ad intervalli di tempo regolare, interrompevano.
I due numi lavorarono per ore fino a quando il corpo di Serana Valefor, che aveva smesso di urlare, per il continuo contatto con l'elemento sacro del dio della bibbia, non svanì nel nulla.
Dove un tempo vi era l'elitè dell'inferno adesso vi era un puntino che brillava.
Oh... quello sarei io...mormorò il ragazzo meravigliato.
“Quello... è tutto ciò che resta di mia cugina...” mormorò Grayfia lievemente rattristata mentre, senza nemmeno pensarci, si avvicinò a quel puntino luminoso cercando, istintivamente, di afferrarlo.
“Pensaci... per i canoni dei demoni sei ancora una bambina.” disse Ajuka fermandola con un braccio.
“Se farai una cosa simile, verrai bandita dalla tua famiglia e varrai meno di una serva. Vale la pena rischiare tanto per mantenere una promessa? Troveremo una serva che si accolli un simile fardello.”
“Ajuka-kun, la mia famiglia è una famiglia di servi. I miei genitori dovrebbero essere fieri del mio operato perché, attraverso me, un abilità unica di un pilastro continuerà ad esistere. Inoltre, se non lo farò io, un amica di Serana, quale donna mai lo farà? È mio dovere, impedire che il sacrificio, compiuto da Lucifero-sama sia reso vano da oche dominate da paure simili.” dichiarò con orgoglio la ragazza.
Beh hanno ragione entrambi...ammise Akeno.
Kalel non era tanto sicuro che avessero ragione entrambi.
Avrebbero potuto costringere una serva a partorirlo e lei avrebbe potuto crescerlo senza rinunciare a nulla.
Per questo continuò a guardare la sua mamma allungare le mani e, senza stringerle, avvicinare quel minuscolo ammasso di cellule al suo ventre sentendolo farsi strada attraverso la cute ed i muscoli che lo separavano dal suo utero.
Quando tutto ebbe termine, priva di sensi cadde verso il suolo e solo il provvidenziale intervento di Sirzech impedì che si facesse male.
I ragazzi sapevano, grazie ai racconti di Grayfia, che lui era dal giorno in cui era diventato un valletto che non faceva altro che guardarla.
Era naturale, quasi scontato, che lui fosse il primo ad accorgersi che stava perdendo conoscenza.
“Mephisto. Tu sei uno dei demoni più antichi e potenti. Hai scelto di non combattere e per questo anche i Caduti e Dio hanno evitato di provocarti. Portala in un castello ed erigilo a tua dimora permanente. Darò ordine che nessuno si avvicini perché stai vigilando sul futuro dell'inferno, e credo che Dio e Azazel faranno lo stesso.” ordinò Lucifero con voce ferma.
“E con i Phenex? Lo zio di Serana avrà buoni motivi per violare il tuo comando...” chiese Ajuka timoroso.
“Comunicheremo che lei è in vita, in stasi a causa dei danni causati dalla gravidanza. In sua assenza le sue proprietà verranno amministrate direttamente dai Maou e se dovessimo morire da Grayfia in qualità di tutrice del piccolo. Troppi pilastri sono morti senza avere discendenti, e se con lui posso riuscire dove con altri ho fallito...beh credo che Serana se lo meriti.”
“Posso andare con lei signore?” chiese Sirzech prendendo il coraggio a due mani.
“Andare con lei? Perché?” chiese Lucifero studiandolo.
“Lei tiene qui fermi ad oziare me ed Ajuka, quando se fossimo scesi in campo la guerra avrebbe avuto un altro corso. Qui sono inutile, basta il mio amico a farle da scorta, ammesso che lei ne abbia veramente bisogno. Se invece andassi con lei, almeno potrei farle compagnia e magari proteggerla quando Mephisto è impegnato con i suoi doveri di capo dei maghi.”
Oh quindi è così che inizia la storia d'amore più famosa degli inferi? mormorò Lilith con gli occhi sgranati mentre tutti si erano voltati a fissarla.
Beh? Una ragazza non può guardare film romantici?chiese arrossendo.
No è che non pensavamo che...Mormorò Sona
Beh non è che Azazel poteva farmi allenare sempre... qualche passatempo dovevo averlo...si giustificò Lilith
Come guardare i video amatoriali di due ignari innamorati che si scambiano un po di romantiche effusioni...borbottò Angela
...spero che tu non abbia fatto ciò che penso mentre li guardavi... anche se da una ragazza spudorata come te mi aspetto questo è altro...sbottò senza degnarla di uno sguardo mentre tutte le altre ragazze arrossivano.
Comunque è qui che Onii-sama e Onee-sama cominciarono a frequentarsi...si intromise Rias per cambiare argomento.
Già...convenne Akeno
“Dillo che ti piace." rispose Lucifero rivolto a Sirzech sorridendo nel vedere il volto del ragazzo diventare dello stesso colore dei suoi capelli.
"Oh non giustificarti... ho visto come la guardi. E sia visto che è per un nobile intento acconsento. Anche se non so se potrai sposarla, forse potrai prenderla come amante... ho fatto troppe concessioni alle casate nobiliari” disse triste il Maou.
Concessioni che hanno fatto proliferare leggi ingiuste che, se fossi ancora vivo nella nostra epoca, anche tu avresti difficoltà a mutare... e noi ne abbiamo pagato le conseguenze!sbottò Kalel.
“Io avrò solo lei... se lei mi vorrà questo è sottointeso...” disse mentre la sorreggeva tra le braccia con insolita dolcezza.
Oh che cosa romantica...dissero in coro le ragazze sospirando mentre Kalel si limitò a sbuffare.
Le sue ragazze non si rendevano conto che la loro relazione con lui era vista nello stesso modo dalle diavole degli inferi.
Lo stesso Sirzech però non si rese conto di quanto quella frase rese orgoglioso il Dio dei Demoni.
“Ah se mio figlio avesse metà della tua fibra morale, avrei già abdicato da tempo” mormorò in modo che solo Dio ed il gruppo di viaggiatori potessero sentire i suoi pensieri.
Ovvio... mio nonno è un mostro...Sbottò Lilith
“Beh per quanto ne sappiamo, a fine guerra potremmo essere morti entrambi e voi giovani potreste essere costretti a prendere il nostro posto...” ammiccò Dio.
“Lasciali divertire... anzi devono divertirsi” dichiarò il nume con un tono di voce faceto.
“Perché?” chiese Grayfia riprendendo conoscenza ed arrossendo per l'estrema vicinanza ad un ragazzo, oltre che per l'allusione del Dio.
“Diciamo che renderà più agevole il parto...” rispose Lucifero ammiccando a sua volta.
“Ora uscite tutti... che vorrei scambiare due chiacchere con Lucio... Anche tu Azazel-kun... prendetevi cura di Grayfia e convocate qui la sua famiglia che dobbiamo parlare con loro... ma non fate entrare nessuno fino a quando non daremo il nostro consenso.”
“Se il Gran Re o l'Arciduca chiedono... lei è svenuta perché ha perso la sua migliore amica e la sua unica cugina... dovrebbero capire anche se non ci metterei la mano sul fuoco...”
“O-Ok...” borbottò il ragazzo mentre gli altri uscivano silenziosi.
Quando il folto gruppetto, capeggiato da Sirzech che portava in braccio Grayfia, lasciò la tenda i due dei si voltarono e sorridendo dissero :
“Bene... ora che ne dici di scambiare due chiacchere?” disse Dio
“Già credo che sia giunto il tempo...” rispose Lucifero.


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Note dell'autore...

1) Riferimento a FF VIII
In quel videogioco la coscienza del protagonista, e quella di alcuni amici, viene mandata indietro da Ellione, perchè aiutino il padre del protagonista ed i suoi amici. Questi sentono delle voci e, durante i combattimenti ottengono i parametri e le abilità dei ragazzi inviati indietro nel tempo.
Ellione voleva cambiare il passato ma poi capisce che il suo passato è quello proprio perchè lei ha mandato indietro i ragazzi.
Qui diciamo è lo stesso... Kalel è nato Nephilim, con le abilità che possiede perchè i due Dei lo hanno visto da grande e gli è piaciuto ciò che hanno visto.... un paradosso vero?
Ma questa è solo la prima piccola chicca che ho in serbo per voi...

DEUS EX MACHINA
Kalel nasce Nephilim, nell'epoca in cui è nato (ovvero dopo molti secoli dalla fine della guerra) solo perchè i due Dei avevano visto che lo splendido ragazzo era diventato così grazie alle ragazze che si era portato dietro.
Quindi le ragazze diventano Nephilim perchè gli Dei, dal passato sapevano che ciò era già successo...
Questo fenomeno l'ho pensato ispirandomi ad un episodio di FRINGE dove un serial Killer, inventa un veleno sapendo che in un universo alternativo esso era già stato creato... come capirete il meccanismo è lo stesso.
I due Dei pensano che loro vengano da un universo alternativo (e spiegherò in seguito il perchè) dove Kalel era stato creato da un Dio e un Lucifero alternativi e quindi lo copiano permettendo così al ragazzo di tornare indietro nel suo stesso passato.... e permettere quindi la sua stessa creazione e la modifica delle ragazze...
Non sottovalutate questo perchè ogni evento di Kalel è basato sulla sua comparsa nel passato... tutte le differene con la novel nascono dal suo viaggio...

LETTORI PIGNOLI.....
I lettori più accaniti, quelli che pur di sapere qualcosa sul passato di Kalel si sono spolpati anche la fiction "HP e i poteri degli inferi" diranno...
"a ma tu mica hai messo le voci dei crono-nauti..."
"A ma tu non hai fatto altro che copiare il vecchio capitolo e aggiungere le vocine..."
In verità vi dico che.... questo capitolo era pronto da Dicembre... è stato difficile creare la storia prima... specialmente Kokabiel che ho omesso del tutto per motivi di tempo e che di blocco ispirativo.
Non appena ho deciso di darvi un piccolo spoiler avevo in mente di non svelare tutto... altrimenti il colpo di Scena di Sona e tutto il motivo che spinse Serafall a combattere se ne andava a quel paese...
QUindi io ho tagliato le parti del viaggio che Kalel doveva ancora fare e che ha fatto oggi e vi ho fatto vedere solo il punto di vista di Serana, Azazel, Ajuka, Sirzech, e Grayfia....

Oggi credo di aver scritto più nelle note che nel capitolo quindi vi do un saluto caloroso e ci vediamo sabato o domenica... dipende da quale delle duie fiction pubblicherò prima :)
A presto bros :)

 



 

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Capitolo 10
*** Back to Future 3 ***


Salve truppa... oggi vi posto con un po d'anticipo visto che le fiction da aggiornare sono tornate ad essere tre :)
Ricordo, per chi amasse i Cross-over, che Harry Potter e i poteri degli inferi è un cross-over con High-school dxd.
Ma veniamo al capitolo... siamo ancora nel passato di Kalel... prima abbiamo visto il concepimento oggi... beh non ve lo dico o poi non leggete più :).
Vi posso anticipare che la seconda parte del e un piccolo scambio di battute tra le due coppie "Reali" mi è divertito molto scriverlo :) ci si vede nelle note :)
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Back to Future 3

I ragazzi non seppero mai cosa si fossero detti le due divinità.
Nello stesso istante in cui loro rimasero soli con i numi, la tenda ed il suo mobilio iniziarono a vorticare e a dissolversi.
Quando il vortice di immagini ebbe termine i ragazzi si trovarono all'interno di un castello, molto grande, che tutti riconobbero.
Era il castello dove Kalel aveva fatto vivere i suoi servi mentre lui era in viaggio attorno al mondo o durante il suo soggiorno presso la casa di Rias.
Durante la loro visita videro Grayfia e Sirzech frequentarsi, non potendo fare altrimenti dato che erano gli unici due adolescenti presenti, come il loro amore sbocciò e, da semplice infatuazione, divenne qualcosa di più serio e maturo.
Videro il primo bacio della futura coppia regale, scambiato dopo appena una settimana, il primo bagno insieme e la loro prima volta.
Kalel però non fu costretto a bestemmiare in aramaico visto che, ogni qualvolta le scene diventavano un po troppo spinte, la qualità delle immagini e dell'audio diminuiva fino a censurare ogni possibile fonte d'imbarazzo per il Nephilim che, tra le altre cose, non sarebbero state poche.
Videro le interminabili cavalcate lungo i confini dell'isola su cui sorgeva il castello e le serate passate a leggere libri più o meno aulici.
Videro Sirzechs baciarla e promettere di tornare il più presto possibile quando, nonostante la tregua che Paradiso e Grigori offrivano e bramavano, i discendenti dei Maou pur di continuare la guerra diedero inizio ad una guerra di successione per il trono degli inferi.
Lei, anche volendo, non poté partecipare ma non fu un problema. Entrambe le fazioni infatti sapevano che il destino degli inferi dipendeva dal bambino che portava in grembo e quindi concordarono che la sua presenza sul campo di battaglia non fosse necessaria.
Non che avesse il potere di cambiare le sorti della battaglia come invece fece Sirzechs-sama.
L'attuale Maou, per amore della ragazza, pose fine ad una guerra che sarebbe potuta durare anni nell'arco di un mese al termine del quale non fu l'unico a recarsi al castello di Mephisto per parlare con Grayfia.
I suoi amici, insigniti del titolo di Maou grazie alle manovre politiche del capostipite dei Bael, erano stati informati da Sirzechs e Ajuka del gesto di amore disinteressato che la ragazza aveva fatto e che le era costato tutto.
I genitori di Grayfia infatti, morti durante la guerra civile, l'avevano ripudiata anche se aveva obbedito ad un ordine diretto di Lucifero perché, secondo loro, le sue azioni avevano arrecato disonore alla famiglia che aveva dovuto annullare un matrimonio combinato.
Per non dire che ritennero che l'avesse fatto proprio per evitare il matrimonio.
Fu allora che Serafall, sapendo quanto il suo amico amasse la futura “Ultimate Queen”, propose uno stratagemma, quello poi proposto da Rias all'uomo della sua vita, perché i due si potessero sposare.
Divenuta la Regina di Sirzechs, Grayfia, Serafall ed il fratello di Rias informarono le rispettive famiglie che il matrimonio combinato tra i due Maou non si sarebbe celebrato.
Tutto quindi procedette come Grayfia aveva raccontato a Kalel nell'infermeria dello stadio poco dopo la sua metamorfosi.
I Sitri infatti accettarono l'annullamento del matrimonio, non senza polemiche, a patto che Kalel sposasse Serafall o un'eventuale ragazza della sua età nata nella casata della Maou.
Quando l'accordo fu raggiunto, i due ragazzi si sposarono ed andarono a vivere nel castello dei genitori di Rias dove, di giorno la madre di Kalel si comportava da cameriera, e di notte trascorrevano intense notti di passione al termine delle quali, mentre Grayfia fingeva di dormire, Sirzech parlava con l'embrione di Kalel promettendogli svariate cose.
Le promesse infatti andavano dall'andare a pescare a fare il campeggio insieme o alla donazione di quei fumetti che solo due giorni prima Grayfia aveva trovato nell'armadio di Kalel ed incenerito mentre entrambi versavano lacrime amare.
Poi gli anni passarono rapidi ed il castello dei Gremory venne scosso dalle urla di una principessina nata con un piccolo ciuffetto di capelli rossi.
La piccola Rias però non era sola, con lei dormiva anche un altra principessina dai capelli neri, nata nella casata dei Sitri che si trovava in quel castello perché le madri, essendo amiche di vecchia, avevano deciso di passare insieme gli ultimi mesi di gravidanza.
Alcuni mesi dopo, mentre le due madri allattavano le loro figlie, il corpo di Grayfia iniziò a cambiare, assumendo determinate caratteristiche che le due donne non mancarono di notare ma non dissero nulla.
Dopo secoli di attesa, non volevano alimentare false speranze nella coppia che ormai non vedeva l'ora di stringere tra le braccia quel bambino.
Quando però le nausee divennero una costante delle giornate della Regina, ed il suo umore mutava in modo repentino al punto che Sirzechs non sapeva più cosa aspettarsi quando le parlava, le due donne la fecero sedere e le dissero che non avrebbe più dovuto lavorare per i prossimi mesi.
La donna fu spiazzata e cercò di protestare ma la suocera disse solo :
“Il tuo ometto ha deciso di conoscere la sua futura moglie...”
Le sue future mogli” disse Kalel che ascoltava le discussioni con un pizzico di noia.
In fondo a lui interessavano altri dettagli, e di certo sapere come far passare le colichette ad una neonata non erano informazioni che reputava importanti.
Poi i mesi accelerarono e Grayfia divenne sempre più rotondetta fino a quando, durante le idi di luglio, il bambino non diede il primo dei suoi tanti ultimatum.
Solo che non fu sportivo e decise di non dare tempo alla madre di potersi recare in ospedale costringendola a partorire in casa aiutata dalle future suocere del piccolo Kalel e da Serafall che, dopo un travaglio lungo ed estenuante, recise il cordone e consegnò il piccolo bambino, avvolto da una coperta, ad una madre stanca ma felice.
Se mi hai messo un simile parassita dentro il mio utero sei un Nephilim morto...” sibilò Angela glaciale che poco aveva gradito la vista e che temeva di aver commesso un errore di valutazione quando era diventata tutt'uno con il ragazzo nel modo convenzionale per la prima volta alcuni giorni prima.
Concordo...” convennero le altre ragazze del gruppo che, per la gioia di Kalel, non sembravano più così desiderose di diventare madri.
“Ho solo due cose da dire” esordì Grayfia esausta.
“Se mi farai arrabbiare, dopo tutto ciò che mi hai fatto passare in queste quarantotto ore di travaglio... sei un ometto morto.” disse con voce dolce mentre gli accarezzava il visetto paffuto con amore che commosse non poco il ragazzo.
“E la seconda?” chiese Sirzech la cui mano aveva più ossa di quante ne aveva all'inizio del parto.
“...mettimi incinta e sei un Maou morto...” rispose con voce gelida mentre il bambino, attaccatosi al seno, aveva iniziato a mangiare.
Subito dopo la scena mutò ancora e il palazzo dei Gremory era in fiamme a causa dell'attaccò di un gruppo di banditi che avevano intenzione di uccidere il pargolo ancora in fasce.
Era stato necessario l'intervento di Sirzech sama perché il gruppo composto da centinaia di demoni fosse sconfitto.
Grayfia e la Madre di Rias infatti non potevano combattere al meglio contro un gruppo di demoni, dovendo pensare anche a proteggere i due neonati.
Sconfitto il gruppo di demoni il capo della casata Bael ordinò ai Phenex, la cui regia dietro all'attentato era stata denunciata dalla madre di Serana, di cessare con gli attentati verso l'erede del casato Valefor.
La nonna di Kalel però non fu d'accordo e pretese la testa del fratello in quanto aveva attentato a tutto ciò che rimaneva della sua famiglia.
Che nonnina risoluta...” commentò Kalel commosso.
Dopo l'attentato, nonostante le numerose raccomandazioni, Grayfia decise di lasciare il palazzo dei Gremory e di recarsi presso Mephisto in modo da evitare che Rias venisse messa in pericolo nuovamente.
Per tre anni madre e figlio vissero nel castello con Sirzechs, che pranzava, cenava e passava la notte con loro, e con i Gremory che ogni sabato li andavano a trovare portando a volte la nonna di Kalel.
E fin qui tutto combacia... l'attacco, la fuga, e l'aver vissuto dal nonnino per tre anni. Certo non sapevo che Sirzech-sama venisse a giocare con me, ma dovendo assicurare un nipotino a mia suocera, che sappiamo come ci tenesse, è logico che non sarebbe rimasto per anni lontano da mamma...” analizzò con calma e sangue freddo Kalel che era stato scosso da molte informazioni che lo alleggerivano da numerosi e gravosi dubbi che albergavano nel suo cuore.
Però hai una nonna...” intervenne Angela.
Non saprei cosa risponderti. Forse è a lei che si riferivano i Maou quando mi dissero che non tutti i Phenex mi odiavano. Però temo che sia morta...” rispose Kalel perplesso.
Probabile... altrimenti si sarebbe fatta viva dopo il duello con Raiser.” convenne Rias pensierosa
Poi accadde ciò che Kalel ricordava.
Lui, sempre depresso per il clima tetro del castello, iniziò a seguire suo nonno assieme alla madre durante gli spostamenti che compiva per adempiere ai suoi incarichi come capo dei maghi.
Con la madre ed il nonno visitarono Il Regno Unito, dove videro molti luoghi magici tra cui il complesso di Stoneage, la Scandinavia con i suoi fiordi, Salem, la Francia ed infine in Italia dove il bambino iniziò a sorridere alla vista del cielo più azzurro che avesse mai visto.
Ti piaceva il sole...” osservò Akeno sorridendo.
Beh sono in parte angelo... credo sia naturale...” rispose confuso mentre le immagini mostravano il terreno siculo dove il nonno fece costruire la casa che si ricordava.
Era una villa su due piani in cui al pian terreno vi erano la cucina, il salone e la biblioteca, mentre in quello superiore le camere da letto.
Li il nephilim passò ben cinque anni dove la madre lo educò nelle basi dell'uso del potere demoniaco e delle buone maniere.
Insegnanti mandati dal nonno di Kalel lo educarono anche in altre svariate materie, dalla storia dei demoni a materie prettamente umane.
Anche durante quel periodo Sirzech mangava con loro, giocando con Kalel e passando le serate a guardare le stelle con la moglie mentre il piccolo dormiva beato tra le loro braccia.
Ciò che stupì tutti era che in quel frangente Sirzechs, sebbene Kalel fosse già capace di parlare e ricordare, non solo si facesse chiamare papa... ma non fece mai ricorso ad incantesimi atti a celare o modificare le sue fattezze.
Nessuno però ebbe il tempo di esporre i propri dubbi perchè la scena mutò ancora e tutti videro Kalel, in divisa, uscire da una scuola elementare ed imbattersi in un gruppo di bulli che avevano preso di mira bambina vestita da suora.

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“Non vi vergognate? Un pugno di studenti delle scuole medie che fanno gli stronzi con una bambina delle scuole elementari?” disse il piccolo Kalel rivolgendosi al gruppetto di bulli.
“Vuoi che ce la prendiamo con te? Sappi che facciamo tutti Karate...” rispose quello più grosso avvicinandosi ed afferrandolo per il bavero dell'uniforme scolastica.
“Mossa inutile e anche pericolosa...” replicò sorridendo il bambino che si limitò ad afferrare il polso del ragazzo e a fratturarlo con semplicità disarmante.
Le urla del bullo più temuto del quartiere fecero perdere la voglia di combattere al resto del gruppo che, alla prima occhiata del ragazzo, se la diedero a gambe levate.
“Tu che fai? Te ne vai o devo ucciderti qui...” domandò Kalel serafico.
“U-Uccidermi?” chiese il capo dei bulli.
“Che cosa c'è? Fai il duro con una bambina ed ora tremi come una foglia?” domandò glaciale il piccolo Kal.
“Risparmiami... ti prego...” implorò mentre un gruppetto di studenti di entrambe le scuole guardavano la scena sconvolti.
“Se lo faccio non voglio più sentire i bambini lamentarsi che gli hai rubato soldi e merenda altrimenti...”
“Lo farò... lo farò... cambierò te lo giuro...”
“Ti avverto... oggi ti risparmio solo perché c'è una bambina... la prossima volta che ti becco a fare il bullo ti farai almeno un anno in ospedale...” disse gelido il ragazzo mollando la presa.
Quando il bulletto fu libero corse via prendendo strade secondarie e Kalel si avvicinò alla sua coetanea e le chiese se stava bene.
“M-Mi s-sono p-persa...” mormorò la bambina.
“Su non preoccuparti... ti accompagno io... basta che mi dove devi andare...” cercò di rassicurarla Kalel mostrando un sorriso gentile.
“I-Io d-dovrei a-andare a-alla s-stazione d-dei treni... ma ti prego... Demone-san non uccidermi...”
“E perché dovrei ucciderti? Non ho ucciso loro e dovrei uccidere te?” chiese stranito.
“Non neghi di essere un demone?” domandò la piccola novizia.
“Sono nato così...” rispose semplicemente porgendole la mano e guidandola attraverso traverse e traversine dalla scuola alla stazione che, ironia della sorte, era a pochi metri da dove la bambina si era smarrita.
Oh eri carina vestita da suora...” ironizzò Akeno rivolta ad Angela.
Grazie... ma non sono io...”  rispose Angela sorridendo mentre, in quel preciso momento un ragazzo biondo con i capelli corti, Jeans strappati e una maglietta a maniche corte si avvicinò alla ragazza e, sussurrandogli una parola all'orecchio, la fece allontanare di corsa.
“Urca... che le hai detto per farla scappare così? Ti sei dichiarato?”
“Non ti riguarda immondo spirito...” replicò il ragazzo tirando fuori due ali da angelo bianco.
“Senti amico... non ho voglia di litigare con te. Sembri pateticamente debole... vattene e fingerò di non averti visto...” rispose Kalel stupendo tutti per la sua arroganza.
“Invece guardami pure... so che c'è un demone che rapisce le suore... ed io lo fermerò...” disse creando una lancia di luce nella mano.
“Dai smettila...” replicò il piccolo Kalel spazientito.
“...poi ti fai male e i tuoi genitori fanno scoppiare una guerra...” proseguì prima che un pugno lo facesse volare qualche metro più in la.
“Ma sei scemo?” urlò Kalel lievemente alterato
“Attacchi all'improvviso?”
“Il fine giustifica i mezzi... lo diceva...” lo canzonò il biondo prima Kalel accorciando le distanze restituisse il favore.
“Macchiavelli... lo so... per chi mi prendi...” disse concentrando molto fuoco nella mano dandogli la forma di una spada.
“Allora devo ricredermi demone rapitore di suore, non sei male...” disse creando di nuovo una spada visto che la precedente si era dissolta a causa della perdita di concentrazione causata dal pugno ricevuto.
I due ragazzi si fissarono a lungo prima che si decidessero a partire all'attacco.
Stavano per colpirsi, i metri si erano tramutati in centimetri, quando due mani li afferrarono da dietro e li separarono.
Mani femminili, mani che li avevano tenuti in braccio da piccoli e che sapevano li avrebbero puniti da li a poco.
Non ci furono rimproveri, non ci furono ceffoni... per quello, lo sapevano entrambi, ci sarebbe stato tempo in separata sede.
Ci furono solo due paia di occhi che li scrutavano colmi di delusione.
“Scusa mamma...” mormorarono contriti all'unisono.
“Non attacca Kalel...” rispose Grayfia inarcando il suo temibile sopracciglio.
“Sono alquanto delusa Angela...” rispose la donna, dai capelli biondi che aveva fermato la furia della figlia.
Angela?!?!” urlarono le ragazze del gruppo venendo ignorate.
Aspetta... qui c'è qualcosa che non quadra...” mormorò Angela.
Già..." convenne il Nephilim venendo interrotto da Sona.
Che cosa?” si intromise Sona
Se Angela è un mezz'angelo e sappiamo che ha ereditato i suoi poteri da suo padre... perchè ha chiamato Mamma, una donna che di umano ha ben poco? E che Angela sia metà umana è un dato di fatto visto che è grazie al sangue umano che ha potuto ottenere Ddraig..."
"Vero!" mormorarono le ragazze notando come la sua osservazione fosse giusta.
Inoltre all'epoca eravamo entrambi belli freschi con un potere di classe media quindi quella donna dev'essere bella forte..." dichiarò Angela sospirando.
La pazienza della ragazza era infatti agli sgoccioli.
Per ogni nuova risposta che trovavano, nuove domande si affacciavano nelle loro menti e quella su chi potesse essere quella donna e in che rapporto fosse con Angela lasciò interdetti tutti.
Era risaputo infatti che, i cosidetti demoni di Alta classe nascevano col potere sopito pari a quello che possedeva Rias prima di diventare un Nephilim e che, per risvegliarlo e controllarlo impiegavano alcuni anni.
Certo, c'erano rarissimi casi di demoni che passavano il tempo ad allenarsi o che nascevano con un potere sopito di classe S... ma anche loro, a quell'età, non andavano oltre la classe media.
Era quindi impossibile per la madre di Angela fermarla.
Specialmente alla luce di ciò che Angela raccontava di lei... ovvero che sua madre era una donna mingherlina, pia, devota e soprattutto... morta di parto!
Ma mia madre dovrebbe essere morta ed io dovrei essere stata affidata ad alcune suore...” esclamò non riuscendo più a trovare una spiegazione razionale.
“Gabriel-sama le prego di accettare le più sentite scuse... mio figlio non ha compreso ancora le regole della buona creanza. Se sarà così gentile da fingere che questo increscioso evento non sia mai accaduto mi premurerò di rammentargliele di persona...” disse Grayfia, che in quel momento aveva i capelli color rame per essere simile alla vera madre di Kalel.
“Oh non c'è bisogno che punisca un bambino per una colpa non sua. È stata mia figlia ad attaccar briga... signora?”
“Serana...”
“Serana ha detto...” disse la Serafina dai capelli biondi osservando il bambino con attenzione.
“Si signora...” rispose Grayfia chinando il capo.
“Adesso è tutto più chiaro... so bene chi è lei... e chi è questo bel bambino...” disse mentre Grafia si irrigidiva impercettibilmente.
“Davvero?” chiese la moglie di Sirzechs tesa e pronta a combattere.
“Si... Michele-sama, il padre della giovane bambina che vede qui Serana-sama mi ha detto tutto di lui...”
"Michele-sama?!" esclamarono le ragazze fissando prima Angela e poi Kalel ma vennero ignorate di nuovo.
I due ragazzi sapevano che non era quello il momento per rispondere... quello era il momento per ascoltare.
“Bambina?” chiese Grayfia osservandola bene.
A prima vista sembrava un maschio e ciò giustificava il fatto che Kalel si fosse difeso.
Lui non di solito non attaccava mai le ragazze.
“E come mai Michele-dono avrebbe rivelato un segreto che solo lui, in paradiso dovrebbe sapere?”
“Perchè Dio mi ha rivelato che il destino della bambina che mi ha concesso di partorire, pur restando immacolata...” si apprestò ad aggiungere come se per lei fosse importante precisare di non aver mai conosciuto il tocco di un uomo.
“...si intreccerà con quello del piccolo Kalel...” rispose orgogliosa di aver ottenuto un tale onore.
“Mio figlio sceglierà di diventare un angelo?” domandò scioccata Grayfia guardando Kalel che la fissava incuriosito.
I due bambini infatti non capivano ciò che veniva detto, visto che le madri parlavano in enochiano, la lingua delle creature bibbliche che Language non traduceva e che avrebbero imparato alla vecchia maniera.
“Le direi una bugia se le dicessi che ci sia stato detto cosa sceglierà..." dichiarò seria
"Sappiamo solo che la nostra bambina diventerà un demone per un paio di anni e Dio ha accennato qualcosa sul fatto che la scelta di vostro figlio ci avrebbe sorpresi tutti.” disse sorridendo.
“Come può essere felice di separarsi da sua figlia...” chiese perplessa la diavola che non riusciva a pensare all'idea di separarsi dal piccolo che tanto aveva atteso.
“So che sembra folle, io stessa ho pianto molto quando l'ho scoperto..." ammise la madre di Angela tornando seria.
"...ma sapere che lei si innamorerà tanto di vostro figlio e sarà ricambiata... beh mi rende felice...” dichiarò con gioia la Serafina.
Gabriel però non riuscì a condividere con Grayfia, estremamente legata al piccolo Kalel, la sua forte fede e la sua innaturale speranza.
“Perchè?” domandò Grayfia guardinga.
“Beh... almeno qualcuno si prenderà cura di lei visto che, pur essendo la figlia di Michele e pur venendo educata da me, in lei non si è sviluppata la vocazione...” spiegò con un sorriso tirato.
“E come può essere successo?” chiese la diavola che continuava a non capire.
La vocazione nasceva spontanea in chiunque avesse una singola goccia di sangue angelico, di angelo bianco ovviamente, nelle vene.
Tali uomini erano passati alla storia come grandi profeti ed una volta dimostrata la loro fede, e non prima, gli sarebbero state spalancate le porte del paradiso.  
“Beh ne io ne Michele lo sappiamo...” ammise la Serafina.
“Mi dispiace...” disse la diavola dopo alcuni minuti di silenzio.
“Ma c'è qualcosa che non capisco. Lei e Michele non siete fratelli? Come potete aver avuto un figlio insieme se...” domandò curiosa di sapere come mai, con tante angele, Michele avesse scelto proprio sua sorella per mettere al mondo una figlia.
“Lasciando perdere che sono molti gli esseri superiori che hanno sposato la propria sorella, come Zeus ad esempio... ma noi Angeli siamo, come dire, prodotti in serie. Gli arcangeli con dodici ali sono stati i primi e ci consideriamo fratelli anche se non abbiamo veri e propri legami di sangue. Certo, poi alcuni scoprirono le gioie del sesso e caddero come Azazel...” disse con voce in cui si notava parecchio sarcasmo.
“...ma Angela non è nata da una relazione incestuosa se quello è ciò che la preoccupa... quello è un tabù per nostro padre...”
“E quindi tu e Michele-sama non avete...?” domandò guardinga
“Nono... Dio ha preso un ovulo di una donna umana molto pia e devota ed un cosetto di Michele-sama...” disse rossa in volto
“...e mi ha concesso l'onore di poter diventare madre senza che, in preda alla lussuria, rischiassi di cadere portandomi dietro Michele-sama lasciando così il paradiso privo di una guida. Certo per qualche strano motivo Angela è nata solo qualche anno fa... ma, anche se non ha il mio sangue, ho desiderato stringerla a me così tanto che l'amo come se fosse mia...” spiegò la serafina mentre il gelo calò nel gruppo di spettatori.
Quella rivelazione lasciò sconvolta Grayfia ma fu devastante per i ragazzi in ascolto.
In qualche modo la piccola Angela aveva avuto una gestazione simile a quella del suo futuro ragazzo, sebbene i suoi poteri fossero notevolmente diversi.
“Si ma non capisco il perché darci dei figli e poi decidere di toglierceli dopo che ci siamo affezionati a loro...” protestò Grayfia mentre Kalel le strattonava la gonna dichiarando di aver fame.
“Si piccolo ora andiamo...” disse tornando a parlare in italiano per farsi capire dal piccolo.
“Beh tutti i cuccioli prima o poi lasciano il nido...” rispose la Serafina sorridendo mesta.
"...loro lo faranno solo un po prima del tempo..."
“Ma per caso mi sai dire quanto manca?”
“Alla scelta?”
“Si...” rispose Grayfia tremando al pensiero di doversi separare dal bambino che tanto aveva aspettato.
“Lui dovrebbe scegliere entro e non oltre i diciotto anni. Non conosco i dettagli ma so che quel giorno qualcuno lo aiuterà a ricordarsi di te... così ci ha detto Dio.”
“Si dimenticherà di me?” chiese quasi in lacrime mentre gettava uno sguardo al figlio che si scambiava occhiate di puro odio con la figlia di Gabriel.
“Si... qualcuno gli cancellerà i ricordi e lo stesso succederà con Angela... ma mi pare che Dio abbia accennato al fatto che ti incontrerà a casa di tuo marito...”
“Capisco... quindi loro due dovranno passare del tempo insieme? E lei diventerà un demone... quindi sarà mio figlio a reincarnarla?” chiese sospirando nel vedere la bambina fissare con astio Kalel che ricambiava con altrettanto odio.
“Si... e ti faranno penare non molto... se puoi...” chiese con voce fioca.
“Dimmi pure...”
“Fai che arrivi vergine al matrimonio... anche se dovrò lasciarla andare mi farebbe piacere che...” disse mentre in quel momento Angela e Kalel si sentirono lievemente in colpa.
“Ci posso provare... ma sai come sono fatti i giovani... se poi dici che diventerà un demone... beh la vedo dura...” disse sospirando.
“Beh l'importante è che si amino quando... beh... mi hai capito...” mormorò la donna arrossendo.
“Su Kalel chiedi scusa alla bambina qui presente ed andiamo a casa...”
“Bambina? Guarda che quello è un ragazzo... e poi ha cominciato lui...” sbottò Kalel mentre la serafina annullava la magia che teneva legati i capelli e faceva comparire una lunga chioma composta da innumerevoli fili d'oro.
Anche il look casual da bulletto del Bronx scomparve sostituito da un vestito di color verde acqua, semplice ma molto indicato per una bambina.
“Cos'hai da guardare? Vuoi che ti pesti ancora rapitore di suore?” domandò Angela mentre  afferrava per il bavero uno sconvolto Kalel.
“Semmai sei tu che mi stavi fissando racchia...” rispose il bambino mentre a sua volta afferrava a sua volta la ragazza per il colletto del vestito.
“Racchia a me? Guarda che sono bellissima...” protestò la bambina alzando di un paio di ottave la sua voce.
“Si ed io sono un Dio... e comunque ho visto ragazze più carine...” replicò con ostinazione il bambino.
“Quando crescerò mi implorerai di baciarti...” replicò la piccola Angela con un cipiglio che tutti già conoscevano.
Ciò che non si aspettavano però fu la reazione di Kalel alla provocazione di Angela.
“Così?” chiese Kalel stampandole un bacio sulle labbra che sconvolse tutte le esponenti del genere femminile che guardavano la scena, sia le due madri che quelle che, dal futuro, osservavano grazie al meccanismo di Ajuka.
La piccola Angela però non la prese bene.
La sua faccia si trasfigurò in una maschera di rabbia e furia cieca al punto che, senza pensarci su troppo a lungo, rifilò a Kalel una ginocchiata in un punto in cui, non importa a quale stirpe appartieni, se sei un maschio soffrirai.
“Ma sei scema oltre che racchia?” mormorò gemendo dal dolore.
“Racchia? Eppure mi hai baciato...” disse gelida afferrandolo per il bavero.
“Considera una buona azione... nessuno bacerebbe una befana come te...” disse mentre la stretta attorno al suo collo divenne sempre più serrata.
“Ora ascoltami spirito immondo... dovessi cadere... dovessi vendere l'anima al diavolo in persona giuro che tu pagherai questo affronto. Tu hai carpito la mia innocienza e per questo ti assumerai le tue responsabilità e mi sposerai chiaro?” intimò la ragazza con un tono che non ammetteva repliche.
“Si... quando avrei le tette... se mai le avrai. Secondo me tu sarai piatta come una tavola da surf... e sappi che la prossima volta sarai tu a chiedermi di baciarti...” disse sostenendo il suo sguardo con astio mentre Grayfia, scusandosi per il comportamento del figlio, lo prendeva per mano e lo trascinava via imbarazzata.
“Preferisco ammanettarti ad un letto e farlo contro la tua volonta piuttosto che implorarti...” lo minacciò la ragazza mentre Gabriel la portava a casa rossa in volto.
“Questa è tutta colpa dei geni di Azazel... Serana non era così sfacciata. Testarda si... ma così spudorata no...” mormorò Grayfia mentre Gabriel si chiedeva come sua figlia potesse essere così libertina se aveva passato anni interi ad educarla.
Quando se ne furono andati lo scenario divenne bianco e Kalel si sentì lo sguardo di tutte fissato su di lui.
Angela...
Dimmi...” mormorò gelida mentre un alone bianco la ricopriva.
Dirti che ero un bambino e che in questi anni sono cresciuto e che mi dispiace per quello che ho detto all'epoca servirebbe?” chiese il ragazzo con voce flebile.
No... sei stato un cafone... quello era il mio primo bacio...” replicò Angela senza alzare la voce.
Beh tu mi avevi preso a pugni... e poi in teoria mi hai ammanettato al letto...” replicò Kalel fissandola negli occhi.
Touchè...” ammise la ragazza “...come pensi di rimediare?” chiese studiandolo.
Fissiamo la data e ti porto a scegliere l'anello?” suggerì speranzoso.
Lo voglio costoso...” Replicò sostenendo lo sguardo mentre lui la fissava “...al punto che quando vorrai insultarmi di nuovo ripenserai allo scontrino e ti verrà da piangere...” disse lasciandosi sfuggire un sospiro divertito mentre, annuendo, il ragazzo diceva “...Ok...
Bravo cocco... così ti voglio... carino e coccoloso...” rise abbracciandolo.
Ci aveva messo un po ma alla fine aveva ottenuto ciò che voleva.
Ora mancava solo l'anello al dito e sarebbe stato suo, battendo concorrenze ben più blasonate e ben più dotate fisicamente ed economicamente.
Ma non fare i conti senza l'oste...” l'avvisò Kalel.
Che vuoi dire?
Non pensi che tua madre e mia madre... abbiano parlato di un certo video? Si, forse tuo padre potrebbe chiudere un occhio... ma tua madre?” chiese il Nephilim.
Oh... merda...” fu l'unico commento di Angela prima che lo scenario cambiasse ancora...

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Note d'Autore

Salve boys... finalmente Kalel è nato ed ha conosciuto Angela.
L'idea iniziale era che quella vestita da Suora fosse lei e lui la salvasse da qualche demone esiliato...
Poi ho pensato che Angela, per come l'avevo caratterizzata non era tipo da vestirsi da suora come continua a fare Asia... quindi ho optato per un Look più aggressivo...
E poi, diciamolo... secondo voi Angela è il tipo di ragazza che si fa salvare dal primo che incontra? Io non credo.
Poi volevo che il loro amore non fosse scontato... Angela se l'è dovuto sudare l'unico anello perchè al gioco del trono o si vince o si muore...
Per quanto riguarda Gabriel (che nella Wiki inglese è data come sorella di Michele) beh all'inizio doveva essere la zia che porta Angela di nuovo in chiesa... ma poi, come vedrete sabato prox la trama è cambiata in corso d'opera... e ho voluto che provasse le gioie della maternità senza farla cadere.

Angela...

Naturalmente, tornando al capitolo scorso capirete che Dio l'ha fatta nascere in quel tempo e in quel modo per farle avere Ddraig e per farle incontrare Kalel... che altrimenti non avrebbe incontrato e avremmo avuto il paradosso spiegato nel capitolo precedente...

Per il resto se avete dubbi chiedete pure :)

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Capitolo 11
*** Back to Future 4 ***


Salve ragazzuoli... chiedo scusa se sono un po in ritardo ma Ferragosto l'ho passato fuori dal mondo civile e sabato/domenica è mancata la corrente a casa e quindi nisba.
Per scusarmi oggi posto il capitolo di sabato e a fine settimana torneremo in pari :)
Come al solito oggi affronteremo il passato di Angela e Kalel tentando di svelare molti misteri lasciati irrisolti nella prima Saga.
Perchè Kalel ed Angela non ricordano nulla dei loro genitori... beh un po di pazienza e lo saprete :)
A presto boys :)

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Back to Future 4

Come già accaduto molte volte prima di allora, la scena era mutata di nuovo.
Questa volta i ragazzi, spediti nel passato da Sirzech, si trovavano in una campagna dove sorgeva una villetta lambita dalle fiamme.
Molte salme avrebbero ornato il paesaggio se i suoi abitanti fossero stati dei semplici esseri umani ma, essendo in realtà demoni, i loro corpi si erano dissolti non appena esalato l'ultimo respiro.
Le ragazze cercarono con lo sguardo il piccolo Bruce e lo videro rannicchiato, in posizione fetale, mentre un gruppo di angeli caduti capitanati da Kokabiel controllava se qualche altro demone fosse sopravvissuto.
Avevano assistito all'intera scena.
Grayfia non era presente e lo stesso si poteva dire di Mephisto o Sirzech.
Solo Kalel e dei domestici che, come tali, non brillavano certo per livello di combattimento e abilità.
Era stata un strage ma stranamente, per i canoni di Kokabiel almeno, quel giorno non avvenne nessuno stupro.
Ci fu solo una carneficina che avrebbe fatto impazzire un veterano, figurarsi un bambino abituato ad uno stile di vita pacifico e spensierato.
“Che delusione... ed io che mi aspettavo di divertirmi con la moglie di Sirzech. Dicono che sia molto bella per essere feccia...” disse ridendo Kokabiel mentre sotto lo sguardo delle ragazze Kalel aveva stretto i pugni con tanta forza da renderli esangui.
“Ma ciò che mi fa imbestialire è come tu, il figlio di Azazel sia uno smidollato. Tua sorella, in parte umana, alla tua età avrebbe potuto uccidere tutti eccetto me... eppure sei stato...”
“Lascia stare il mio futuro marito...” urlò una voce da bambina distraendo il folle dal suo soliloquio.
“Oh la figlia di Michele e Gabriel...” disse ridendo
“...e perché, di grazia, un angelo bianco, dovrebbe difendere il figlio di una diavola?” chiese
“Perchè mi ha baciato e deve prendersi le sue responsabilità...” rispose facendo apparire quattro ali ed il sacred Gear che tutti ormai conoscevano.
“Il booster gear e quattro ali?” domandò ridendo mentre con il capo fece cenno a quattro dei suoi uomini di intervenire.
Erano tutti veterani, anche se non molto dotati visto che oltre le due ali non andavano, ma alla piccola Angela fu sufficiente un piccolo Boost per poterli ferire in modo letale con una lancia di luce.
“O tu si che sei forte. Una buona accoppiata lo devo ammettere... forse il miglior Sekyuritei mai esistito...” la lodò il caduto.
“Meno formalità e preparati a morire...” lo minacciò Angela.
“Ma dai... sei seria mocciosa?” la derise Kokabiel rimanendo fermo.
“Sappiamo entrambi che per eguagliare il mio potere avrai bisogno di tempo... ed io sono troppo forte perché tu possa schivare i miei colpi...” disse accorciando le distanze ed incombendo su di lei minaccioso.
“Se non provo non lo sapremo mai...” replicò Angela cercando di caricare un altra volta il booster gear, ma un ceffone di Kokabiel la fece volare di alcuni metri facendole perdere la carica acquisita.
“Smettila... non sono qui per te... sarai carina ma non assomigli per nulla a tua madre. Con lei si che mi vorrei divertire un po.” intimò il caduto vedendola tentare di attivare una seconda volta il sacred gear di Ddraig.
Un secondo ceffone la colpì mentre i ragazzi provenienti dal futuro osservavano la scena.
Vedere Angela picchiata in quel modo da Kokabiel che, per eliminare una seccatura, era arrivato a premerle il viso con un piede forzandola a stare per terra fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Kalel, quello “adulto”, si lanciò contro l'uomo che odiava più di chiunque altro con l'intento di fermarlo... ma riuscì solo a passarci attraverso.
Fermati kal... non puoi alterare il passato...” lo ammonì Sona che, per quanto fosse frustrata, cercava di mantenere una parvenza di self-controll.
Dio e Lucifero ci vedevano, ci sentivano... Perché li potevamo interagire e qui no?” urlò frustrato il ragazzo.
Loro erano dei. Qui invece non c'è ne nessuno...” spiegò comprensiva Akeno mentre Rias, Lilith ed Angela alternavano lo sguardo tra Kalel, che si sentiva frustrato e sembrava di nuovo quello che aveva atterrato il primo Bael, e Kokabiel che sembrava divertirsi al pensiero di poter far scoppiare una guerra semplicemente uccidendo la figlia di due Serafini.
Ti sbagli Akeno.” dichiarò Kalel con voce estremamente bassa quasi sepolcrale
...in questo preciso momento di Dei ce ne sono ben due...” disse il Nephilim illuminandosi come se avesse avuto un idea geniale.
Senza parlare quindi si avvicinò a se stesso e afferrandosi per il bavero iniziò a scuotersi sotto lo sguardo sconvolto delle ragazze.
Per quanto vuoi dormire ancora?” sbottò il più anziano dei due.
“C-Cosa?” mormorò schiudendo le palpebre. “Chi sei tu?”
Il fantasma del natale futuro idota... quella bambina sta per morire per salvare la tua inutile pellaccia e tu fai il minchione?
“Ma la mamma...” mormorò in lacrime il bambino .
Quella bambina lascerà casa sua per seguirti. Diventerà un demone pur di starti vicino... Certo, oggi non vi sopportate ma un giorno non potrai vivere senza di lei. Quindi smettila di fare la femminuccia e combatti... combatti per lei... combatti per il vostro futuro...
“Ma io ho paura...” urlò il bambino
“...e poi cosa posso fare io, un bambino, contro un Arcangelo citato nella bibbia...”
Alzarti e combattere. Dio e Lucifero hanno fatto di tutto per farti nascere... e se loro hanno avuto fiducia in te... non pensi che ne sapessero di più di un Arcangelo privo di qualche rotella?
“Ma... non ho più energie...” pigolò il piccolo Kalel.
Una fenice risorge sempre dalle sue ceneri moccioso...” urlò il ragazzo mentre le ragazze lo guardavano sconvolte.
Guarda la biondina alle mie spalle. Angela diventerà così... guarda le altre adesso... loro hanno bisogno di te... senza di te il loro futuro sarà triste. E poi tu hai due fonti di energia non una!” lo incalzò il ragazzo con un fervore quasi religioso.
“Due?”
Si tuo padre è un Arcangelo e tua madre una dei quattro demoni più forti mai esistiti. Solo facendo ricorso ad uno dei due poteri potresti uccidere quel verme a occhi chiusi... ma tu sei piccolo per usarle al massimo del loro potenziale quindi usale entrambe...
"Ma non so come... non sapevo nemmeno di avere poteri da Angelo...”
Lo so... fidati di me Kalel...” mormorò il vecchio Kalel mettendo una mano sulla spalla del giovane se stesso.
Non trattenerti... lasciati andare... arrabbiati...” lo esortò il Nephilim infilando la mano dentro il petto del ragazzo spinto da un atavico istinto.
In quel momento il corpo del giovane Kalel, inglobò lo spirito del vecchio Kalel ed iniziò a fremere.
L'energia, prima sopita iniziò a fuoriuscire copiosa dai nuclei ricoprendo il ragazzo di una duplice aura che, metà nera e metà bianca, esplose in una colonna di energia che si elevò per miglia e miglia nel cielo.
Perfino Kokabiel, avvertendo un simile ammontare di energia, si fermò dal torturare Angela e si girò per cercare l'origine di un simile potere così anomalo.
“Ma guarda allora il figlio di Azazel non è così inutile allora... ora sembri davvero un guerriero degno di sfidarmi...” disse ridendo in modo sadico mentre i suoi occhi brillavano di luce malvagia.
“C-Cosa è successo a quello spirito immondo?” domandò la piccola Angela vedendo comparire un paio di ali bianche sul corpo di kalel.
“A-Ali c-come le mie?” balbettò mentre si sforzava di tenere gli occhi aperti.
“Non te lo hanno detto troietta? Suo padre è un angelo caduto... e sua madre una diavola. Lui non è un demone puro... non è un Angelo... ma potrebbe diventare entrambi...”
“Q-Quindi se...”
“Oh si... se sopravvivesse protrebbe diventare un angelo, anche se ciò che cerchi tu farebbe lo farebbe cadere... ma sai che ti dico. Abbiamo Albion... avere Ddraig ed un Caduto con le abilità dei Valefor e dei Phenex ci permetterebbe di creare un armata invincibile. Albion, Ddraig e migliaia di angeli caduti, anche nati da umane, con i poteri di rigenerare le loro ferite... L'inferno cadrà... il paradiso cadrà... e chi se ne frega se per farlo io dovrò morire.” disse sorridendo in modo sadico.
“C-Che vuoi farmi...”
“Ti cancellerò i ricordi... farò che tu ti dimentichi di tua madre e che tu provi un odio senza misura per tuo padre, Michele. Che potrei fare... ecco! Ci sono...” esclamò divertito.
“Farò in modo che tu creda di essere stata abbandonata in un monastero così che quando il tuo futuro sposo verrà da noi, tu non abbia un motivo valido per rifiutare di seguirlo... e tu sai cosa succede se ti modificherò i ricordi vero?”
“C-Che nessuno potrà metterli a posto... o rischierò di impazzire...” rispose Angela piangendo consapevole che nessuno avrebbe potuto salvarla.
“Esatto... ma tranquilla... ciò che provi per il piccolo resterà immutato. Non sai che gioia proverò quando un giorno vedrai tua madre e non riconoscendola l'attaccherai...” disse sollevando la bambina con una mano e poggiando due dita sulla sua fronte.
Un urlo agghiacciante echeggiò per il campo di battaglia e poi silenzio.
Tutte le ragazze videro Angela tentare di liberarsi dalla morsa, reagire, soffrire e poi perdere i sensi mentre Kalel, riacquistato un po di vigore si stava rigenerando le ferite inflittegli dagli angeli caduti e si avvicinava lento ed inesorabile verso il caduto.
Poi all'improvviso il ragazzo scomparve non visto da nessuno dei presenti.
Uno dopo l'altro i caduti al comando di Kokabiel, chi in cielo a controllare se fosse arrivato qualcuno, chi a terra ad eseguire gli ordini di Kokabiel, vennero trafitti da lance di luce metà bianca e metà nera che li uccisero senza dar loro tempo e modo di capire cosa stesse succedendo.
Solo Raynare, una caduta che si trovava alle spalle di Kokabiel si salvò da quella raffica di dardi luminosi.
“Ma bene... allora qualcuno ha ritrovato le palle... quella troia di tua madre non ti ha reso uno bambino snob, viziato e smidollato...” disse ridendo il caduto senza notare che lo sguardo del bambino, di infantile non aveva più nulla.
Solo le ragazze se ne resero conto... quello non era il Kalel di quel tempo. Quello era il loro Kalel che voleva vendicarsi di ciò che ancora doveva accadere e che per farlo stava usando un potere che aveva perso e che all'epoca non sapeva controllare.
L'adulto nel corpo di un bambino afferrò il polso del nemico e lo strinse fino a quando il sorriso non morì sul volto di Kokabiel che iniziò a mostrare segni di sofferenza venendo così costretto a mollare la presa su Angela.
Lui la prese al volo e si spostò indietro fino a tornare nel luogo in cui era rannicchiato in posizione fetale.
Li evocò il cerchio magico dei Valefor generando una barriera arancione che aveva lo scopo di sanare le ferite e ripristinare le scorte energetiche della ragazza.
Ci vollero alcuni istanti prima che lei riaprisse gli occhi e si ritraesse spaventata dalla vista di Kalel.
“Faccio paura vero? Purtroppo non avevo altro mezzo per salvarti... mi dispiace per averti chiamata racchia... non lo pensavo sul serio.” disse con voce alterata che sembrava formata da due diversi timbri vocali.
“Chi sei...?” domandò con voce impastata
“...Beh sono il ragazzo che hai picchiato...”
“Questo lo so... ma tu non sei lui... lui sta dormendo...” replicò guardandolo con intensità, come se una parte più antica, un tempo sopita, si fosse risvegliata in lei.
“Beh è una lunga storia e non ho il tempo per dirti tutto. Un giorno saprai la verità ma fino a quel giorno ti basti sapere che appena la tecnica si scioglierà potrei perdere la memoria. Non so come accadrà... so solo che nel mio tempo sei stata tu ad insegnarmi ad usare i miei poteri di Angelo...”
“Capisco... e... nel tuo futuro...” mormorò arrossendo.
“Si...” disse il ragazzo mettendole una mano sulla guancia.
“...ti vorrò molto bene nel nostro futuro, anche se non mi accorgerò dei tuoi sentimenti per molto tempo. In quello sono un po imbranato. Ti prometto però che appena torno a casa ti porto a comprare l'anello perché, anche se non lo sai, oggi hai perso molto a causa mia... e mi prenderò le mie responsabilità...” promise Kalel alzandosi ed erigendo una barriera per evitare che venisse presa come ostaggio.
Con gaglioffi del calibro di Kokabiel è meglio non correre rischi.
“Me lo auguro... quel pazzo mi stava uccidendo...” replicò sorridendo la bambina mentre lui si allontanava.
“Allora porco...” urlò il bambino inclinando il collo, prima da un lato e poi dall'alto, in modo che le bollicine d'aria contenute nelle articolazioni scoppiassero mentre l'angelo, massaggiandosi il polso, lo guardava con attenzione.
“...finito di curare le tue ferite?” chiese sorridendo.
“Da un pezzo...” rispose balzando in avanti e fendendo l'aria con una spada di luce.
Kalel non perse tempo e saltando si posizionò sul piatto della lama per poi, quando lui l'agitò per farlo cadere, atterrare al suolo e colpirlo con un unico pugno all'altezza della bocca dello stomaco.
“Questo è per Angela...” disse il ragazzo con voce gelida mentre il caduto si contorceva dal dolore.
“Questo invece è per tutto ciò che avevi in mente di farmi passare o che mi farai passare in futuro...” disse concentrando moltissima energia nelle mani.
“Ma sei matto... come fai a generare tanta energia?” domandò il caduto sconvolto.
“Tanta?” disse ridendo “Questo ancora è niente... quante ali mi vedi?”
“Due... perché?” chiese Kokabiel stranito.
“Il massimo non è dodici forse?” rise il ragazzo.
“C-Cosa?” mormorò il caduto sconvolto
“Mi hai capito... il fatto che ho solo otto anni mi limita a poter usare una frazione del potere che giace sopito in me... ma anche se posso usare il potere di un angelo con due ali, e di un demone di classe media me lo farò bastare... certo, contro un arcangelo da dieci ali non basterà ad ucciderti... ma almeno ti metterò fuori combattimento per un pò...” disse cercando di scagliare la sfera con la massima velocità possibile.
Il colpo però non raggiunse mai il bersaglio visto che Kalel svenne all'improvviso e la sfera si dissolse.
Lo sforzo sostenuto fino a quel momento era stato troppo per quel gracile corpicino che si ritrovava e per questo il bambino cadde al suolo mentre il vecchio Kalel si ritrovò fuori dal corpo del se stesso più giovane.
Merda... una manciata di secondi in più e forse...” Mormorò Rias.
Mi dispiace contraddirti Rias ma non sarei mai riuscito a sconfiggerlo con quel corpo e quel poco potere...” la contraddisse Kalel sospirando.
Ma...
No Rias... la linea temporale prevede che io, da un futuro che mi ha visto scappare di casa, smemorato con Angela al mio fianco, torni indietro nel tempo con voi. Non potrei mai cambiare il passato perché altrimenti non potrei tornare indietro e tutto ciò che ho cambiato non sarebbe accaduto. È la teoria del paradosso...” spiegò il ragazzo sospirando.
E allora perché lo hai fatto?” domandò Sona perplessa.
Perchè Kokabiel è un pazzo guerrafondaio. Io gli ho dato un motivo per giocare con i miei ricordi. Se non lo avessi fatto lui mi avrebbe ucciso... ora invece lui vorrà affrontarmi da adulto...” spiegò Kalel mentre il caduto ripeteva su di lui ciò che già aveva fatto con Angela.
“Ci vedremo zuccherino... spero che diventi come tua mamma così ci divertiremo un mondo fra qualche anno...” disse svanendo proprio mentre arrivavano sul posto Grayfia e Gabriel seguite da Michele, Sirzech ed Azazel.
Angela non si era accorta di loro ne di Mephisto, che irritato da ciò che era successo, la fece addormentare con un incantesimo.
“Sirzech... ragazzi...” disse il vecchio.
“Mephisto-dono... lei sa cosa è successo?” chiese il Maou perplesso.
“Si... diciamo che mio nipote non riesce a contenere tutto il suo potere e a volte va in berserk...” spiegò sospirando.
“Oppure è una modalità che si attiva per legittima difesa quando la minaccià è superiore alle ordinarie forze del piccolo...” propose Azazel.
“Si ma adesso entrambi hanno i ricordi confusi. Ci vorranno anni prima che tutto torni alla normalità. Forse non ricorderà nemmeno il volto di Grayfia a causa del trauma a cui Kokabiel lo ha sottoposto... e noi non possiamo accusare Kokabiel di nulla perché i ragazzi sono vivi e privi di memoria...” sbottò Sirzech nervoso.
“Se solo Kalel fosse in grado di usare i suoi poteri di Valefor... potrebbe curare la mente di Angela rimuovendo i finti ricordi...” mormorò Gabriel mesta.
“Un giorno il piccolo ci riuscirà... ora andiamo via... solo loro possono dare un senso alle loro vite dopo che le loro menti sono state confuse...” spiegò il demone.
“E che faremo?”
“Veglieremo su loro i segreto...” disse Azazel serio.

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Dove siamo?” chiese Akeno vedendo la scena mutare nuovamente.
Se i ricordi non mi ingannano...” disse Angela con un aria meditabonda.
...dovremmo essere in Italia poco dopo l'attacco di Kokabiel. La lasciammo per andare in Francia ed in Grecia solo dopo aver trovato Goemon e Tsubaki vicino ad un ingresso per il regno di Ade che si trova in Campania. Poi ci tornammo a squadra quasi completa quando Diodora ci attaccò...
Avevi già i pezzi?” chiese Sona stranita.
No viaggiammo per settimane come amici... poi Diodora fece il cretino e li ottenni per evitare una possibile guerra col paradiso...” spiegò Kalel.
Beh essendo lei la figlia di Michele-sama e Gabriel-sama la cosa è del tutto logica...” convenne Rias che fissava Angela.
La regina, se era frustrata per le rivelazioni sulla sua famiglia, non lo diede a vedere tanto era intenta a seguire le vicende della se stessa più piccola.
“Mi stai ancora seguendo biondina?” chiese Kalel rivolto alla giovane Angela con astio.
“Si devi imparare ad usare i tuoi poteri di Angelo o perderai il controllo ancora...” sbottò esasperata.
“...e si dia il caso che io, essendo per metà un angelo, li sappia usare e che ti possa insegnare ciò che so...”
“Non voglio l'aiuto di nessuno...” replicò stizzito il Nephilim.
“Non fare l'idiota... hai delle responsabilità da prenderti devi sposarmi...”
“Ancora questa storia? Io non devo proprio nulla... se dovessi sposare ogni ragazza che bacio dovrei crearmi un Harem...”
“Fallo. Se è questo ciò che vuoi... se per ottenere ciò che mi spetta dovrò dividerti con altre mi sta bene... anzi così dovrò evitare di fare bambini con te...“ disse bloccandosi nel vedere lo sguardo gelido di Kalel.
Uno sguardo che nessuna ragazza aveva mai visto rivolgere ad un'esponente del gentilsesso.
Raynare esclusa ovviamente.
“Dammi un valido motivo per cui io non dovrei ucciderti... sei come loro...” l'apostrofò con voce fredda e crudele il ragazzo mentre Akeno volse lo sguardo sconvolta verso il suo Kalel che aveva distolto lo sguardo da quella scena.
Quella non era stato certo uno dei suoi momenti migliori.
“Perchè tu mi hai salvato da quel guerriero... tu mi hai detto che avresti perso la memoria... tu mi hai detto che ti serviva un maestro per insegnarti ad usare la luce...” protestò Angela quasi giunta al limite di sopportazione.
“Lo hai già detto... voglio un valido motivo per cui mi dovrei fidare di un Angelo. Mio padre non si è mai fatto vedere ed un suo uomo ha ucciso mia madre e i servitori di mio nonno. Quell'angelo femmina mi ha tenuto bloccato mentre mia mamma... beh lo sai.”
“No non so niente!” urlò Angela.
“Cosa?” domandò incredulo Kalel che si domandava cosa gli impedisse di ucciderla su due piedi.
“Non c'era nessuna mamma quando siamo arrivati a casa tua... non è successo nulla quante volte devo dirtelo... abbiamo solo affrontato quel mostro dalle ali nere e stop. Lui ti ha cancellato la memoria e sei svenuto ed io pure perché troppo stanca. Poi hai iniziato a piangere e a viaggiare in cerca di un angelo che può uccidere entrambi come se fossimo formiche.”
“Quindi mi stai dicendo che mia madre è viva e in un mese non è mai venuta a cercarmi?” domandò con malcelato astio.
“Magari l'hanno rapita... magari si trova negli inferi... non lo so...” urlò esasperata.
“...ma non puoi andare in tilt così, fai solo il suo gioco. Devi imparare a controllarti e a controllare i tuoi poteri da angelo. Non posso battere tutti gli esiliati da sola...”
“Perchè non torni a casa tua invece?” chiese Kalel senza sapere che Angela avesse raggiunto il suo limite.
“PERCHÈ NON HO UNA CASA IDIOTA...” sbottò Angela iniziando a piangere.
“NON HO MAI CONOSCIUTO MIO PADRE... E QUANDO MIA MADRE È MORTA MI HA SPEDITO IN UN CONVENTO. ED IO LI NON CI TORNO MI SONO SPIEGATA? IO NON VOGLIO DIVENTARE UN SUORA... E SE PER ESSERE LIBERA DOVRÒ SPOSARE TE, IL PRIMO RAGAZZO CHE MI HA BACIATO, UN RAGAZZO CHE MI ODIA PER CIÒ CHE SONO IO LO FARÒ CHIARO?” urlò mettendo l'indice sul petto del ragazzo iniziando a infilzarlo con il dito fino a farlo indietreggiare.
“O-Ok... non fare così...” mormorò imbarazzato.
“...puoi fare un po di strada con me...” concesse Kalel abbracciandola goffamente per farla smettere di piangere.
“Sei uno stronzo, egocentrico egoista. Pensi solo a te stesso e non ti accorgi che anche altri soffrono...” lo offese la ragazza mentre il Kalel del futuro si voltò verso la sua Angela.
Di mezza parola e giuro che, in qualità di prima moglie, ti farò andare in bianco per decenni e costringerò le altre ragazze a rimanere vergini in eterno...” lo anticipò gelida Angela prima ancora che Kalel aprisse bocca per parlare.
Ma io non ho detto niente...Protestò.
Sappiamo entrambi che stavi per dire qualcosa di cui ti avrei fatto pentire. Sei un libro aperto per me... e anche se ti ho offeso... sai che avevo ragione.
Ma...” cercò di dire il ragazzo.
Quale parte di stai zitto ti è sfuggita?” replicò cinica.
Anche per Angela quell'episodio non era uno di quelli che aveva piacere di ricordare e dovette sforzarsi moltissimo per evitare di scoppiare in lacrime... e tutto per colpa di Kokabiel.
Scusa...” mormorò il ragazzo abbracciandola.
...però tu sai che all'epoca ero viziato. Ci ho messo mesi per capire che sbagliavo... Non puoi rinfacciarmi cose che abbiamo già vissuto e superato. So che non posso cancellare il passato... ma credevo di aver fatto ammenda in questi anni...” mormorò con voce flebile e quasi supplichevole.
Non attacca tesoro..." lo interruppe Angela staccandosi da Kalel.
"...per quello che mi hai detto ti ho perdonato da un pezzo o fidati...” disse indicando il suo corpo.
...tutto questo lo avresti visto col binocolo sempre che non ti avessi cavato gli occhi...
Allora...” borbottò il ragazzo confuso.
Tu volevi fare il furbo e comprarmi un anello meno costoso con la scusa che io ti ho offeso... e sappiamo entrambi che ho ragione...” disse Angela fissandolo con un sopracciglio sollevato.
Tesoro... sono un Pilastro... potrei comprarti miniere, catene di gioiellerie... che vuoi che sia un anellino...
Oh piccolo...disse ridendo in modo da far venire i brividi al ragazzo.
...ma io mica voglio un anello normale. Io voglio un gioiello forgiato dai nani norreni...” disse sorridendo sadica.
D-Dai n-nani n-norreni?” domandò mentre le forze lo abbandonavano.
Si amore... io sarò la prima moglie e non voglio mica sfigurare con le altre nobili... ma non prendertela con me. Prenditela con tua madre...” disse sorridendo in modo sadico.
Che c'entra mia madre?” chiese Kalel confuso
Vedi tesoro... io volevo fare l'amante, la concubina e per fare ciò mi bastava ciò che mi hai comprato fino ad oggi. Qualcuno invece voleva vendicarsi del fatto che io avessi carpito la tua verginità con l'inganno e abili sotterfugi e quindi mi hanno messo con le spalle al muro mettendo in mezzo mio padre... beh ed ora tu paghi per la tua ingenuità...
E che c'entra questo con mia madre?” riformulò la domanda il nephilim.
Semplice cocco. Rias è troppo impulsiva. Avrebbe fatto una delle sue classiche scenate e tu, per difendermi, visto che io sono sempre stata docile e remissiva nei suoi confronti, avresti litigato con lei...” disse fissando le ragazze una ad una mentre abbassavano lo sguardo imbarazzate.
...tua madre invece è stata furba. Sa bene che come prima moglie avrei poco tempo da dedicarti dovendo stare dietro ai mille impegni burocratici che la mia posizione comporterebbe... quindi la sua vendetta è stata di privarci del tempo che passavamo insieme...” spiegò con calma e compostezza.
C-Come lo sai?” mormorò Rias.
Non lo sapevo... me lo hai appena detto tu. Comunque sappi che non sono scema Rias, non credere che non avessi previsto la mossa di mia suocera...
Che vorresti dire?” domanò la rossa preoccupata come mai lo era stata prima di allora.
Lo vedrai Rias... lo vedrai...
A-Angela... m-ma s-se è un idea di mia madre io... noi...” domandò lievemente preoccupato di ciò che poteva capitargli.
Oh tranquillo non ti manderò in bianco anzi...” lo rassicurò la ragazza avvicinandosi a lui in modo che il suo seno premesse sul suo petto e cingendogli il collo con le braccia.
...visto che devi abituarti all'idea di avere un Harem da oggi, tutte le volte che lo faremo, tutte le volte che mi farai raggiungere il culmine del piacere...” disse la ragazza fissando con astio le sue rivali una per una e scandendo le parole in modo da risultare più sensuale possibile.
...loro guarderanno lontane dal letto così che imparino ciò che piace a MIO marito...” proseguì mordendogli il lobo dell'orecchio.
Non oserai...” tuonò Rias.
Ma davvero duchessina? Ti ricordo che sposando Kalel, un principe per i demoni ed un Maou per noi, io supero ognuna di voi in rango. Così imparate a mettervi contro di me. Avete inscenato questa pantomima con la scusa del “gesto di pace”? Beh spero che abbiate capito che io non sono Kalel. Con me un faccino dolce non serve per abbindolarmi...” disse con voce stucchevole mentre lo scenario mutava di nuovo.

to be continued....

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Note d'Autore

Salve ragazzuoli...
Adesso sapete perchè Kalel odiava Raynare e Kokabiel e perchè la nostra eroina preferita non sapeva di avere una madre.
Dulcis in fundo, come vi avevo detto... ecco la vendetta di Angela concretizzarsi... avevo detto che non lei non aveva preso bene il tiro mancino di Grayfia ed ora le ragazze ed il povero Kalel ne pagheranno il prezzo perchè...
Il padrone dell'anello non divide il suo potere con nessuno direbbe il buon caro vecchio Gandalf ed ora l'anello spetterà alla mia bionda preferita... per il resto ringrazio i lettori silenti, quelli che portano avanti il "tassametro" e coloro che hanno messo la storia nei preferiti, nei seguiti o nei ricordati.
Anche coloro che mi hanno messo tra gli autori preferiti meritano qualche parola di ringraziamento...
Per il resto ci si vede nei commenti, anche perchè adoro leggere le teorie dei lettori, e vi do appuntamento a Sabato prossimo quando dovrei pubblicare il prossimo chap (o almeno spero :) )
A presto boys

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Capitolo 12
*** Back to Future 5 ***


Salve raga, chiedo scusa, ma ho avuto alcuni piccoli contrattempi quindi vi avverto fin da subito che questo è il capitolo della scorsa week (5 settembre) e sabato pubblicherò quello giusto...
Per il resto vi lascio liberi di leggere :)
P.S : giuro che non dirò più nulla contro quelli che postano i capitoli dei manga in ritardo di un paio di giorni :)

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Back to Future 5

Questa volta lo scenario, se possibile, era ancora più tragico dei precedenti.
I servi di Kalel, esclusi Kurama e Rias, erano a terra e versavano in condazioni che definire critiche era un eufemismo.
Che cos'è successo?” chiese Akeno sconvolta nel vedere i ragazzi, che conosceva per essere molto ostici da affrontare, vertere in simili condizioni.
Kalel ed Angela, ignorando lo sguardo delle altre ragazze, pronunciarono una sola parola che sembrava al tempo stesso una bestemmia ed una maledizione.
Diodora...
Quel giorno infatti era impresso, in modo nitido ed indelebile, nella loro mente.
Avevano incontrato e salvato da banditi, parenti crudeli, demoni esiliati e da vari gruppi di esorcisti e cacciatori di creature oscure i due cavalieri, le due torri, e Tisifone.
Poi quando il gruppo, grazie ai vari allenamenti a cui Kalel ed Angela li avevano sottoposti, era progressivamente migliorato ed aveva imparato a viaggiare in modo discreto e fuori dai radar dei vari gruppi che li volevano morti eccolo li... come un fulmine a ciel sereno : Diodora.
E visto che le sventure, come videro tutti, non vengono mai da sole, lo stronzo era accompagnato da un demone che nessuno riconobbe e che si ergeva sul campo di battaglia vestito da cameriere.
“Hai allenato bene i tuoi futuri servi nipote di Mephisto-dono... ma la biondina verrà con il mio padrone...” dichiarò l'uomo che, indossando in modo impeccabile un completo da cameriere, teneva per il collo il ragazzo.
“Ed in base a quale assurdo motivo...” protestò Kalel.
“Lui è l'erede del casato Astharoth. Ciò che un Pilastro come lui comanda, un demone come te dovrebbe eseguire con piacere... e lo stesso vale per te mezz'angelo...”
“Fottetevi...” replicò Angela sollevandosi a fatica.
“O è quello che ho intenzione di farti un giorno... sai ho un debole per le suore...” rispose il pilastro ridendo in modo sadico.
“Sai dovresti essere internato...” rispose Kalel mentre, sorprendendo il servitore di Diodora ustionò il polso con della luce concentrata nel palmo delle sue mani.
Una volta liberato però un colpo, scagliato a tradimento da Diodora, lo colpì alle spalle squarciandogli una buona parte del fianco.
“KALEL...” urlò Angela mentre il ragazzo lentamente cadeva al suolo.
Lo scontro contro il maggiordomo lo aveva indebolito al punto che non aveva visto arrivare il colpo di un demone di classe media suo pari.
“Appena Mephisto dono lo saprà...” urlò la ragazza mentre le lacrime iniziavano a sgorgare senza che riuscisse a fermarle.
“Allora...” rise Diodora.
“...vorrà dire che dovrò tenerti segregata fino a quando non imparerai che tradirmi non è un opzione tollerat...” proseguì Diodora venendo bloccato da Ddraig che, dal gioiello in cui era sigillato, emise un suono talmente forte da essere udibile anche a coloro che non possedevano un legame col drago.
Poi il Ddraig diresse la sua voce verso Diodora
[Ehi pezzente... Il tuo nome è Diodora, giusto?] disse mentre la ragazza depose con gentilezza il corpo di Kalel a terra e si alzò.
[Tu...] iniziò a dire il drago mentre Angela camminava, verso Diodora priva di coscienza.
Quando la futura Regina di Kalel fu a pochi passi dal demone la voce di Ddraig fuoriuscì dalla bocca della ragazza.
Il suo suono non aveva nemmeno una piccola emozione e, se si escludeva Kalel che aveva già visto quella scena e Lilith che conosceva il fenomeno che Angela aveva incosciamente attivato, tutte le altre avevano i brividi.
[Hai fatto la scelta sbagliata.]
DOOOOOOOOOOOOOON!
Il panorama venne scosso violentemente, ed Angela iniziò ad emettere dell'aura rossa come il sangue.
Quell'aura iniziò a salire, e divenne più grande fino a quando non iniziò a tingere l'intera area di battaglia di rosso.
Tutti, perfino quell'idiota di Diodora potevano capire dalla qualità dell'aura che sentiva sulla mia pelle che quell'aura fosse pericolosa! Dalla bocca di Angela veniva emessa una maledizione come un canto.
La voce non era solo quella di Angela.
Era giovane e vecchia. Maschile e femminile.
Un suono raccapricciante che si mischiava alle voci di altre persone.

[Io, sono quello da risvegliare...
I due Draghi celesti a cui sono stati rubati i principi del dominio da Dio.... Mi viene da ridere “all'infinito”, e da piangere al “sogno”....
Diventerò il Drago Rosso del Dominio...
]

In quel momento, quando la nefasta “filastrocca” giunse alla sua infausta fine, l'armatura di Angela che solo Kalel conosceva perché, grazie alle dieci ali che aveva prima di diventare una Nephilim pura, Angela non aveva mai dovuto usare il suo booster gear oltre il livello di guanto, iniziò a cambiare....
Divenne più affilata, e crebbero delle ali larghe.
Da entrambe le mani e da entrambi i piedi, comparvero degli artigli mentre dal suo elmo, apparvero molte corna.
Poi, da tutti i gioielli sul suo corpo, venne emesso un urlo mescolato alle voci miste che avevano recitato quell'arcano ritornello.

[Ed io ti farò sprofondare nelle profondità del purgatorio cremisi!
Juggernaut Drive!]

GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOON.....

L'area attorno ad Angela-chan venne spazzata via!
Il suolo, le nubi, le rocce e gli alberi... Tutto venne distrutto dall'aura rossa come il sangue che l'armatura di Angela sprigionò.
“Gugyaaaaaaaaah!!”
La ragazza ruggì come se fosse una bestia e si alzò sul luogo con i suoi quattro arti muovendo le ali!
Poi si mosse ad una velocità che solo Kalel e Lilith riuscirono a seguire, anche se il ragazzo ci riuscì grazie al fatto che lui sapeva cosa sarebbe successo.
Le ragazze invece sentirono l'urlo del servitore di Diodora il cui petto era stato trafitto da un diretto della regina che guardava il demone con lo sguardo vuoto mentre il suo capo era leggermente inclinato.
Quando le ragazze si voltarono Angela, che si era mutata in una dragonessa in miniatura, stava mordendo la spalla del demone grazie ad un bocca che era comparsa sull'elmo.
Il campo di battaglia venne riempito dal suono della carne che veniva strappata.
“Dannata!” urlò il demone servitore mentre Diodora era talmente terrorizzato da non riuscire a muovere un muscolo.
Nell'inutile tentativo di divincolarsi da quella morsa, il demone responsabile del massacro perpetrato ai danni di un gruppo di ragazzini, creò una sfera di energia demoniaca con il suo braccio destro e provò a rilasciarla verso Angela ma, da uno dei gioielli, comparve il braccio di un drago, ricoperto da scaglie rosse, che strappò l'arto del demone facendo schizzare il suo sangue su tutto il terreno.
Fu in quel momento che in prossimtà della bocca del “drago” si incominciò ad addensare un enorme quantitativo di luce, mentre le voci dei gioielli continuavano a gridare [Boost.]
In poco tempo, sotto lo sguardo attonito di Diodora e delle ragazze Angela, ormai andata totalmente in berserk, rilasciò un quantitativo di luce superiore a quella che il più potente degli angeli avrebbe mai potuto rilasciare.
Inutile dire che del demone, e di parecchie montagne colpite dalla sfera di luce, non rimase nemmeno un minuscolo atomo.
Ora Rias spero capirai perché ti avevo detto che, usando il Balance Breaker, Leviathan-sama non era una grande minaccia... almeno non con un Angela che aveva dieci ali...” disse il ragazzo sorridendo mesto.
Ma questo è il Balance Breaker di Ddraig?chiese la rossa.
No...” lo corresse il ragazzo
Questo è il rilascio finale del Booster Gear e del Divide Dividing...
Ma cosa?balbettò la principessa dei Gremory.
Questo non consuma resistenza come l'armatura priva di corna, zanne ed artigli. Questa forma consuma la durata vitale di chi la usa, uccidendolo...Spiegò mesto il ragazzo.
Sentendolo parlare con così tanta amarezza le ragazze non poterono fare a meno di chiedersi cosa ancora doveva succedere.
Fu in quel momento che il piccolo Kalel si rimise in piedi.
Ma tu sei vivo...” esclamò Akeno
Anche se per un terzo Akeno... sono pur sempre un Phenex. si limitò a rispondere il ragazzo sospirando mentre le ragazze spalancarono gli occhi come se si fossero appena ricordate di un dettaglio importante.
Ok che ho sempre odiato i miei legami con quella famiglia ed ho nascosto a tutte, Angela esclusa, quelle mie abilità. Specialmente dopo che Rias era stata promessa a mio cugino... ma questo non significa che in caso di necessità non ne abbia fatto uso...” spiegò il ragazzo senza distogliere lo sguardo dalla scena.
Il suo alter-ego più giovane infatti si era avvicinato ad Angela che lo fissava come se non lo conoscesse.
“Smettila di distruggere tutto Angela...” disse risoluto.
Aveva le braccia spalancate e la fissava con occhi decisi in cui non vi era traccia di paura.
Certo che voi Phenex siete pazzi... metterti davanti ad un Draco Celeste in berserk... stai rischiando molto... obiettò Sona indispettita da un simile comportamento.
Vero...convenne Rias preoccupata ma rassegnata dal fatto che quel comportamento era il motivo per cui lei e le altre si erano innamorate di lui.
Quando lo conobbero infatti non era quel fortissimo guerriero che umiliò Raiser con solo cinque colpi, ma era quel bambino che infondeva sicurezza nel prossimo e che con i suoi modi gentili e risoluti riusciva a cavarsela in ogni situazione.
Lui non rischia un bel niente...” sbottò Lilith che infischiandosene di ciò che le altre avrebbero potuto pensare proseguì imperterrita.
...altrimenti avrei già ucciso quella stronzetta col guantone... voi tutte... e mi sarei presa Kalel e lo avrei tenuto in una stanza pronto a soddisfare le mie fantasie...” mormorò Lilith rossa come un peperone mentre Ddraig aveva ripreso a parlare.
[Spostati marmocchio... i tuoi poteri di Fenice non ti salveranno da un colpo simile. Morirai sul colpo... Inoltre ormai la sua vita sta finendo anche se si fermasse...] Disse il drago mentre in prossimità della bocca dell'armatura altra luce veniva ammassata.
Kal intervieni...” lo supplicò Akeno venendo ignorata.
Qui non ho usato quella modalità Akeno-chan... la userò solo un'altra volta prima della scelta. Contro Indra.”
E come pensi di vincere?” Domandò Sona perplessa.
Non so come ho fatto... ma l'ho fatto...” disse il ragazzo mentre la sfera di luce, scagliata da Angela lo raggiunse causando una violenta esplosione che, a dispetto delle dimensioni però creò un cratere molto più piccolo rispetto alla sfera precedente.
Kalel inoltre era perfettamente illeso.
Cosa?urlarono le ragazze sorprese mentre Angela e Kalel guardavano la scena consapevoli di ciò che sarebbe successo.
Un attimo dopo infatti, mentre gli occhi di Kalel si erano illuminati di bianco il bambino afferrò la zampa che Angela aveva alzato con l'intento di ferirlo.
Quando l'arto fu saldamente tra le mani del Nephilim però, l'armatura di Angela svani all'istante.
“Cosa è successo?” mormorò il ragazzo esausto.
“Hai usato un abilità insolita ragazzo...” esordì un uomo dai capelli verdi apparso alle sue spalle accompagnato da un uomo dall'aria severa che le persone nel gruppo dei giovani riconobbero subito.
“E tu chi sei?”
“Io sono Ajuka Beelzebub, lui invece è Barakiel-sama lui è...”
“So bene chi è e per chi lavora... ma vorrei sapere che ci fa con lei... da quando Caduti e Demoni collaborano?” chiese scrutandoli con attenzione.
“Diciamo che Azazel era preoccupato per te...” rispose l'uomo sostenendo lo sguardo.
"...è un anno che ti tengo d'occhio su ordine di tuo padre..."
"Capisco...” si limitò a rispondere il ragazzo.
“Mi dispiace per il comportamento di mio fratello... per quel che vale i tuoi amici hanno combattuto bene contro un demone di classe suprema. Anche Angela ha fatto un...”
“Stia zitto...” urlò il ragazzo barcollando.
“...i miei amici sono tutti morti e lei parla di bel combattimento? Angela per salvarmi ha consumato la sua durata vitale e non so nemmeno io quanto gli resta da vivere e lei parla di bel combattimento? Pensa che delle scuse e dei complimenti bastino?”
“E cosa vorresti? Vendetta?” domandò il Maou studiandolo con attenzione senza mostrare rabbia per il tono con cui Kalel si era rivolto a lui.
“A meno che non possa riportare in vita i miei amici e non possa ridare ad Angela gli anni che ha perso... si voglio vendetta per loro. Non abbiamo violato nessuna legge degli inferi o del paradiso e siamo stati attaccati a tradimento da quel maiale. O forse si aspetta che chiuda un occhio perché è l'erede di un casato dei Pilastri...”
“Allora questa la porterò con me...” dichiarò tronfio Diodora che, come evinsero tutti, non sapeva quando tapparsi la bocca.
Una spada di luce, evocata in modo istintivo però stava per risolvere il problema alla radice e solo un impercettibile capogiro permise al futuro capo degli Astaroth di evitare un taglio di capelli troppo radicale.
In cambio però il demone si ritrovò uno squarcio che gli attraversava mezzo torace.
“Sei anche un necrofilo adesso?” domandò Kalel sul punto di incazzarsi di brutto.
“Sei solo un plebeo... non sai che i nobili ricevono gli evil pieces? Loro possono resuscitare...” sbottò Diodora con aria di superiorità.
“Tu non hai trecidi anni Astaroth... mi stai dicendo che le leggi cambiano in base alle parentele?” domandò irritato il ragazzo.
“Non esiste nessuna legge Pheles... sono i genitori a decidere a che età comprare il set di scacchi. I miei genitori me lo hanno regalato ieri. Altri lo ricevono a quattordici anni oppure mai... non c'è una vera e propria legge...” lo derise il ragazzino smilzo incurante della presenza del fratello.
“...chiedine uno ai tuoi genitori o a tuo nonn...” disse prima che un pugno di Kalel lo mandasse per terra privo di sensi.
“Se le cose stanno così... se per te questo idiota è importante... mi daresti un set di pezzi? Penso che mio nonno capirebbe. Male che vada potrei pagarteli a rate... farò qualunque cosa...”
“Per un angelo metteresti da parte la tua dignità ed il tuo orgoglio di demone? Per un angelo bianco metteresti da parte la tua sete di vendetta?” chiese con uno sguardo intenso.
“No... non per un angelo. Per la mia amica... e poi io stesso per metà lo sono...” rispose sostenendo lo sguardo del Maou che dopo alcuni secondi si mise a ridere.
“Ora capisco cosa il vecchio Lucifero ha visto in te...” esclamò divertito il Maou.
“...e sia... comunque non hai bisogno di fare nulla. Tuo nonno ne aveva ordinati un set non appena hai iniziato a viaggiare per il mondo.” disse porgendo una scatoletta che conteneva dei pezzi color arancio.
“Penso che tu sappia come funzionano vero?” chiese il Maou avvicinandosi a suo fratello e smaterializzandosi, senza attendere una risposta, con lui tramite un cerchio magico.
Lentamente il ragazzo aprì il cofanetto e prese in mano il suo primo pezzo : una regina.
Lui sapeva, senza nemmeno bisogno di pensarci, a chi avrebbe dato quel pezzo ma, visto che lei era ancora viva, avrebbe aspettato il suo risveglio per domandarglielo.
Lui non era Diodora... lui avrebbe permesso ad Angela di rifiutare e in quel caso avrebbe trovato un modo per ridarle gli anni di vita persi a causa del suo Sacred Gear.
“Logan è un licantropo... veloce, forte fisicamente e sa usare la magia... Docrates è un gigante... beh a loro darò le torri così da avere un Tank puro ed una torre in grado di scagliare, se necessario attacchi magici a distanza e molto potenti.” disse avvicinandosi ai loro cadaveri e poggiando sui loro corpi i due pezzi color arancio.
“Goemon e Shigure... beh inutile dirlo sono Shinigami ed abili nell'uso della spada quindi...” mormorò poggiando i due cavalli sui due gemelli.
“...mentre Tisifone odia usare i suoi poteri di lamia perché li reputa anti-estetici. Le darò un alfiere così che possa imparare la magia e quindi usare un medoto alternativo per combattere...” decise posando un alfiere addosso alla ragazza dai capelli verdi.
“Io ve lo comando... alzatevi e diventate i miei servitori in base al pezzo che vi ho donato...” recitò il ragazzo mentre una luce arancione avvolse i ragazzi.
“Adesso cosa pensi di fare?” chiese Barakiel con voce ferma.
“Li porterò al castello di mio nonno. Li saranno al sicuro.” disse il ragazzo deciso.
“E tu invece?”
“Io resterò con loro fino a quando non si sveglieranno poi partirò per cercare mia madre. Angela è sicura che sia viva e dopo ciò che ha fatto per me non posso dubitare delle sue parole...” disse smaterializzando i suoi ragazzi al castello di suo nonno senza attendere una risposta.
I giorni passarono ed Angela, grazie alle cure di Kalel e Mephisto si riprese, ed in pochi giorni potè tornare a camminare sebbene aiutata da un bastone.
“Quindi mi resta meno di un secolo di vita...” mormorò sospirando la Sekyuritei.
“A causa mia si...” disse Bruce mentre suo nonno ascoltava in religioso silenzio.
“...e tu vorresti reincarnare me, un mezz'angelo in un demone?”
“L'idea è quella...”
“E poi dovrei rimanere qui mentre tu vai in giro per il mondo...”
“Vedo che non hai perso quel briciolo di cervellino che avevi Angela...” rispose Kalel sorridendo ma la risposta di Angela lo spiazzò.
“Fottiti... io vengo con te...” rispose la ragazza con un cipiglio deciso.
“Hai consum...”
“Si certo e se divento la tua regina sarò tenuta ad obbedire ai tuoi ordini. Chi mi garantisce che crescendo senza di me tu non diventi come quel porco ed un giorno non mi chiederai di diventare una tua concubina costretta ad assecondare ogni tua perversione...” rispose la ragazza fissandolo con astio mentre Kalel, quello che veniva dal futuro, fissava la sua Angela chiedendosi cosa avesse potuto farle cambiare idea in modo così radicale.
La ragazza sembrò accorgersene e per questo si voltò e lo fissò con intensità.
Ero già innamorata di te sciocchino...” rispose Angela sorridendo.
...solo che all'epoca non volevo accettarlo...” proseguì accarezzandogli il viso.
“Sai bene che non ti chiederei mai una cosa simile... sono mesi che viaggiamo insieme. Ormai sei diventata parte della famiglia...” replicò Kalel stizzito da una simile mancanza di fiducia.
“Di ciò che vuoi ma se vuoi che resti qui, mentre vai a divertirti con qualche sgualdrina, beh allora esigo che mi sposi....”
“Ma lo sai che sei cocciuta... io voglio salvarti la vita...”
“No... tu vuoi che io sia sottomessa a te è diverso. Tu vuoi che diventi una tua serva e non vuoi avere la mia morte sulla coscienza. Quindi se non vuoi seppellirmi tra meno di un secolo deciditi. O mi porti all'altare e mi tratterai da prima moglie anche se tuo nonno avesse già organizzato altri matrimoni o io ti seguirò e se incontreremo quel demone e lui mi rapirà o peggio sarà solo colpa tua...” rispose Angela fissandolo negli occhi.
“Quindi per salvare quella tua pellaccia... per convincerti a rimanere... dovrei prenderti in sposa anche se mi detesti?”
“Si... se devo rinunciare al paradiso, e correre il rischio di ritrovarmi a dover fare cose spudorate.. allora che almeno ciò avvengano dentro il matrimonio.” disse risoluta.
Kalel non era molto favorevole ma suo nonno si limitò ad annuire e quindi sospirando accettò.
“E sia. Però tu rimarrai qui e studierai con il nonno. Devi imparare a controllare i tuoi nuovi poteri e quelli di quella lucertola troppo cresciuta...” disse prendendo il pezzo e recitando la formula mentre l'ambiente cambiava ancora.

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“Sicura che ti va bene averlo lasciarlo andare senza nemmeno salutarlo?” chiese una Tisifone dai tratti ancora immaturi ma che nonostante tutto esibiva delle curve ben proporzionate.
“Che dovrei fare? Dargli un bacietto come ogni brava mogliettina farebbe?”
“Se fai ancora la zitella acida e bisbetica non lo conquisterai mai...” replicò esasperata la ragazza dai capelli verdi.
“E chi lo vuole quello. Io voglio solo i suoi soldi... ti rendi conto delle assurdità che dici? Io conquistare quel pallone gonfiato, tronfio, egocentrico...”
“A cui tenevi la manina quando di notte aveva gli incubi e la cui apparente morte ti ha mandato in Berserk?” replicò l'alfiere con calma apparente.
“Sentimi bene...”
“No sentimi tu Angela..." esplose la ragazza.
"Potrai ingannare lui... potrai ingannare te stessa ma io so cosa provi per lui e ti garantisco una cosa. Se lui, durante questo viaggio dovesse incontrare una ragazzina dolce e sensibile tu, quel bel contratto lo potrai usare solo come carta igenica...” sbottò stupendo i presenti.
“E cosa dovrei fare? Comportarmi da spudorata come fai tu con Docrates?” chiese inarcando un sopracciglio.
“Fidati Angela-chan. Se ciò che vedo resterà immutato...” disse indicando il petto della ragazza.
“...dovrai essere molto più spudorata di me se vorrai legarlo a te.”
“E perché?” protestò indignata.
“Perchè lui ha il potere di attrarre le persone, specialmente le ragazze e non ci vorrà molto perché qualche ragazza più dotata di quanto mai potrai sperare di essere lo circuirà. Suo padre è il capo dei caduti e sua madre una diavola. Non pensi che le esponenti dei due popoli inizieranno a stuzzicare la sua virilità non appena inizierà ad interessarsi alle ragazze? O credi che vorrà perdere tempo con un maschiaccio?” chiese allontanandosi per darle modo di riflettere.
“Meglio così... avrò i suoi soldi ed eviterò che mi chieda di fare cose spudorate...”
Devo ricordarmi di regalare qualcosa a Tisifone...” mormorò Kalel divertito prima che uno scappellotto gli facesse capire di essere stato sentito.
“Quando cambierai idea ed avrai dei dubbi... io sarò disponibile ad aiutarti perché la vedo dura per te ragazzina sciocca riuscire a farlo innamorare di te...” disse uscendo dalla stanza.
“Come se volessi baciare quel coso...” Borbottò la ragazza mentre la scena cambiava.

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Angela non indossava più i jeans strappati e la magliettina che le davano l'aspetto trasandato di cui andava fiera ma un completino azzurro che metteva in risalto i suoi occhi ed il colore dei suoi capelli.
“Quanta eleganza... ti sei messa in tiro per lui?” domandò Tisifone con malizia.
“Come se mi importasse. Ho messo il primo vestito che capitava... tutto qui...” replicò Angela mentre una lieve sfumatura di rosso tingeva le sue guance e la sua gote.
“Se lo dici tu...” fu la risposta divertita di Tisifone.
“...Allora non ti dispiacerà se ti accompagno a trovare il nostro padrone vero?” chiese con nonchalance.
“Fa pure...” rispose Angela evocando un cerchio che li condusse all'ingresso del castello dove, privo di sensi, avrebbe dovuto trovarsi Kalel.
La ragazza seguì un domestico e, come gli fu insegnato, salutò il padrone di casa.
“Suvvia Angela-chan questi formalismi mi fanno sentire vecchio...” disse Sirzech-sama cordiale.
“Quanto alla tua richiesta devo chiederti di attendere... Kalel si sta allenando con il suo maestro e non tornerà prima di questa sera. Intanto fate come se foste a casa vostra... anzi potreste andare a fare compagnia a mia sorella e alla ragazza che, salvata da Kalel, diventerà la regina di Rias...”
“ R-Ragazza...” mormorò Angela sbiancando. “...Kalel ha viaggiato con una ragazza per tutto questo tempo?”
“Si perché?” chiese confuso il Maou.
“No... nulla signore... solo che lui è un tale pervertito che mi preoccupo per l'incolumità di ogni ragazza che gli sta accanto...” si affrettò a rispondere.
“Oh... io non saprei che dirti. Dovresti parlare con lei, ma non mi pare che lei abbia accennato a comportamenti fuori luogo da parte sua...” rispose divertito il demone.
“Come desidera... sarò felice di constatare se il mio futuro sposo...” disse enfatizzando la parola sposo.
“...si è comportato in modo spudorato...”
Quando le due ragazze furono congedate, grazie ad un domestico che le guidava, giunsero in una stanza dove videro le due bambine in questione.
Quella vista ebbe un effetto catastrofico sul temperamento di Angela e sulla sua risoluzione.
“Beh Akeno-chan... tu potrai essere la seconda moglie visto che ti piace tanto. Io purtroppo, come prima moglie avrò molti impegni quindi potrai stare con lui a lungo...” esclamò Rias con il suo classico cipiglio.
“Se mi piace? È perché tu lo hai visto solo mentre era svenuto... ma è dolce... carino... sensibile... altruista... è perfetto... poi è forte. Poi lo hai visto com'è coccoloso quando si trasforma?”
“Si... le sua ali bianche sono bellissime... di sicuro dev'essere una magia molto rara che suo nonno gli deve aver insegnato da piccolo...”
Coccoloso?” domandò Kalel sbigottito.
Se avessi saputo che vi piacevo l'avrei usata più spesso...” dichiarò il ragazzo che si era sempre trattenuto dall'usarlo sia per ovvi motivi pratici, vista la particolare difficoltà nell'affrontare guerrieri più rapidi, ma anche per motivi prettamente estetici.
“Carino... coccoloso... sensibile... lui?” mormorò Angela in preda ad uno shock di proporzioni apocalittiche.
“Angela riprenditi...” l'ammonì Tisifone che si era resa conto del fatto che le due ragazze avevano smesso di parlare e si erano accorte della loro presenza.
“Salve... io sono Angela, la regina di Kalel Pheles-sama e una delle sue future mogli...” disse la ragazza esibendosi in un inchino che non avrebbe mai voluto fare.
Lei però era una serva e come tale doveva inchinarsi d'innanzi ad una nobile.
“Angela?” chiese Akeno sorpresa.
“Si... ci conosciamo?”
“Beh no... ma Kalel parlava spesso di te. Diceva che eri un maschiaccio ma che in fondo, per quanto burbera e bisbetica senza di te non sarebbe riuscito a sopravvivere.”
“Maschiaccio... bisbetica...” mormorò con lo sguardo perso nel vuoto.
“Si... ma credo che ti voglia bene...” si affrettò a giustificarsi Akeno.
“Capisco... si è fatto tardi... potete far presente al mio padrone che suo nonno vorrebbe avere suo notizie e che gli manda a dire che è suo dovere controllare i suoi servi ogni tanto?” domandò genuflettendosi e allontanandosi con un insolita dignità.
Come al solito i ragazzi non ebbero la facoltà di decidere quale gruppo ascoltare e, in quel caso, si videro costretti a seguire Angela e Tisifone fin dentro il castello di Mephisto dove l'alfiere fece allontanare tutti i ragazzi da Angela che, presa per mano, portò in camera sua.
“Allora che c'è che non va...?” chiese la ragazza fissando la regina con intensità.
“N-Niente...”
“Parlamene. Ti ascolterò...” la esortò la ragazza.
“Non c'è niente che non va...” si ostinò a rispondere la bionda.
“Guarda che se non ti decidi a parlare ti farò molto male...” l'ammonì Tisifone che si guadagnò un sospiro affranto da parte di Angela.
“Si tratta di quelle ragazze. La mora è così carina e lo hai visto anche tu. Inoltre è una caduta... sai che tette le verranno fuori tra qualche anno? Io invece ho una madre umana e nemmeno molto dotata. Poi lei è dolce e trova Kalel meraviglioso. Rias-sama invece è la sorella di un Maou, discende dal Gran Re e dai Gremory ed è ricca, carina ed ha tutte quelle caratteristiche che la renderebbero una prima moglie ideale. Io invece sono...” disse facendo una pausa ed indicandosi.
“...guardami Tisifone... sembro ridicola confrontata a loro... sono un maschiaccio dal pessimo carattere...” disse in lacrime senza sapere che quelle parole colpirono in modo critico il Kalel del futuro che non si era minimamente reso conto di quanto avesse fatto soffrire Angela in passato.
Poi arrivò Tisifone che con tutta la sua proverbiale grazia e sensibilità rifilò un ceffone alla Regina scuotendola dalla sua autocommiserazione.
“Ora ascoltami... tu sei la figlia di Michele e non la sorella di un Maou imparentata con un Gran Re o la figlia di uno dei Leader dei Caduti. Tu in quanto a titoli sei superiore a tutte loro...”
“Mio padre mi odia... non mi è mai voluto venire a trovare una singola volta... che titoli vuoi che abbia.” urlò piangendo.
“Allora createli tu i titoli. Kalel non è un demone purosangue quindi è fuori luogo che, nonostante i soldi di suo nonno o dei Valefor, gli venga concessa la mano di una purosangue prima nell'asse ereditario. Akeno è la sua regina e come tale dovrà soddisfare le fantasie del marito di Rias per molti anni prima di poter prendere marito. Pensi che Kalel potrebbe accontentarsi degli scarti di un altro uomo?” domandò addolcendo il tono della voce ed abbracciando la ragazza.
“N-No...”
“Esatto inoltre sappiamo entrambe che suo nonno sta trattando con i Sitri a causa di un accordo tra la sua defunta madre e i genitori della piccola Sona...”
“E allora?”
“Allora Kalel nella peggiore delle ipotesi, si troverà a dover sposare una ragazza che non conosce mentre si vedrà portare via Rias ed Akeno e tu sai quanto sia fragile a causa della morte di sua madre vero? Tu sei l'unica che riesce a farlo ragionare quando è seccato. Tu devi restare forte per lui...”
“E cosa dovrei fare? La natura mi è avversa e non avrò mai il carattere di Akeno... ne i soldi delle due principesse...”
“Sei scema allora?” tuonò Tisifone stupendo i presenti.
“...loro lo hanno conosciuto e si sono invaghite di lui solo perché tu lo hai preso per mano quando è caduto e lo hai aiutato a risorgere più forte e migliore di prima... e adesso che sta uscendo dal tunnel tu vorresti arrenderti e lasciarlo a loro? A delle bambine viziate dal sangue Blu o ad una che incolpa il padre di qualcosa che non sta ne in cielo ne in terra? Tu sei stata abbandonata! Barakiel era solo fuori casa per una missione...”
“Allora aiutami... io non so come far capire a quel testone che...” mormorò in lacrime.
“Vieni con me...” disse prendendo la sua carta di credito e facendo apparire un cerchio da teletrasporto.
I ragazzi videro Tisifone guidare Angela prima dal parrucchiere dove le fece tagliare ed acconciare i capelli nello stesso modo di Sona, e poi in un negozio di occhiali dove le fece comperare un paio di occhiali, di forma simile a quelli dell'amica di Angela.
“Fidati... quelle due punteranno sui capelli lunghi e due diversi tipi di bellezza. La rossa crescendo punterà sul suo fascino scandinavo o nord europeo... mentre la mora sul suo fascino da ragazza del sol levante.” si giustificò Tisifone.
“Beh io sono bionda potrei...”
“No Angela... se cerchi il confronto con Rias perderai. Lei è in parte Bael... tu in parte asse da stiro. Ho visto le foto di tua madre... devi puntare su una diversa categoria di bellezza...”
“Categoria?”
“Si hai molto da imparare ma hai presente ciò che io e Docrates facciamo?”
“S-Si...”
“Beh ai ragazzi piace e su certi siti ci sono diverse categorie di ragazze. Quindi, se vuoi tenerti stretto Kalel, devi smettere di fare la suora e diventare una bellezza acqua e sapone che nessuno deve considerare una minaccia... poi, quando Rias e Akeno o chiunque sceglierà Mephisto-dono, abbasseranno la guardia tu agirai.”
“E come...” chiese Angela confusa.
“I ragazzi adorano le ragazze con gli occhiali che sembrano della santarelline e poi sotto sotto... a letto sono delle furie...” spiegò con una luce perversa negli occhi.
“A-A l-letto... io dovrei... noi dovremmo... cioè...”
“Si Angela... tu devi! Non puoi fare la ragazzina dolce e stucchevole... non subito almeno. Quel ruolo lo prenderà Akeno. Rias invece non potrà spingersi molto oltre perchè, per volere della famiglia, dovrà restare vergine fino al matrimonio e li entri in gioco tu mia cara...”
“E che dovrei fare...”
“Quando vedrai che Kalel è in preda agli ormoni gli permetterai di sfogarli con te... lo educherai... lo ammaestrerai fino a farlo diventare un cagnolino che obbedisca ad ogni tuo volere...” disse sorridendo in modo sadico mentre Kalel iniziava a sentire una leggera pressione attorno al collo, simile a quella di una corda che lentamente si stringe.
“...gli insegnerai forme di piacere che lui non immagina nemmeno e di cui, dopo averle provate, come maschio non potrà più fare a meno... ed il fatto che tu viva qui, lontano dai servi di Rias, ti permetterà di agire nell'ombra lontano da occhi indiscreti...”
“E chi ti assicura che prima o poi non si...”
“Stanchi di te? Vedi piccola... questo è brutto da dire ma è perché sei bisbetica che proprio tu non corri questo rischio...” rispose sospirando.
“Come prego?” domandò confusa la regina.
“Quelle due smorfiose lo hanno visto forte, coraggioso e si sono buttate su lui come mosche sul miele. Tu lo hai visto debole e sei stato al suo fianco lo stesso e Kalel questo lo sa e difficilmente lo dimenticherà. Inoltre Kalel è un ragazzo che ha perso la madre e quindi...” disse sospirando.
“Quindi?” la esortò a parlare la bionda mentre si avvicinavano ai negozi.
“...quindi è un moccioso che non riesce a stare in piedi da solo. Ha bisogno di una ragazza che gli tenga testa e che lo aiuti a rialzarsi e si mostri autoritaria e decisa come la donna che lui ha perso. Non di un'oca che lo vuole solo per evitare un matrimonio combinato o un'altra che vede in lui la figura maschile ideale visto che il padre l'ha delusa.”
“Quindi io dovrei essere carina, dolce con lui... ma severa se necessario? E chi mi assicura che non mi idealizzerà scambiandomi per la madre che ha perso...”
“Oh ma lui lo farà... lui cercherà affetto e comprensione da te perché, anche se non se ne rende conto tu gli ricordi sua madre. Inoltre, anche se dovesse ritrovare sua madre, il trauma che ha subito è talmente grande che per quanto possa innamorarsi di ragazze dolci e sensibili... lui avrà una predilizione per le ragazze con un carattere come il tuo. E se avessi ascoltato ti saresti resa conto che ho ragione.”
“E come... quando...”
“Akeno ti conosceva!” rispose Tisifone esasperata.
“Questo è segno che lui ha parlato molto di te... aveva lei, sarà stato forte, magnifico e straordinario... ma parlava di te. Devi solo fargli capire che tu lo ami e che lui, anche se non lo sa, ama te...” spiegò con dolcezza la ragazza mentre entrata in un negozio di vestiti si preoccupava di scegliere i vestiti più adatti al suo piano.
“Ma alcuni...” disse indicando vestiti molto più grandi di lei.
“Alcuni li indosserai quando sarai più grande... altri quando il nostro piano prenderà il via...” disse mentre la scena cambiava e si vedeva una stanza in cui erano presenti oggetti “ludici” di varia forma e dimensione con cui Tisifone insegnava certe pratiche ad Angela mentre quella del futuro osservava senza battere ciglio.
Lo stesso non si poteva dire delle altre che definirle imbarazzate era un eufemismo.
Kalel invece era in tilt.
Tuo padre mi ammazza. Tuo padre mi ammazza e conficcherà la mia testa sull'obelisco di piazza San Pietro...” ripeteva il ragazzo come un mantra.
Tranquillo... ho subito cose tanto dolorose ed umilianti mentre mi allenavo con Tisifone che non permetterò che tu muoia... lo tranquillizzò la ragazza con dolcezza.
Inoltre è una mia scelta decidere a chi concedermi e cosa fare per soddisfarti... non di mio padre... proseguì accarezzandogli il volto mentre la piccola Angela imparava a baciare bene, cucinare qualcosa senza carbonizzarlo o ascoltava Tisifone per capire quando alternare la severità alla dolcezza e alla comprensione.
Grazie a tali insegnamenti, nell'arco di pochi mesi il rapporto tra Angela, diventata sempre più femminile, e Kalel migliorò al punto che da burrascoso divenne amichevole.
Kalel che, pur negandolo a se stesso, aveva sentito la mancanza di Angela durante l'anno con Akeno e quello con Sun Wukong, fu piacevolmente colpito dal ritrovarsi davanti un'Angela meno bellicosa e leggermente più femminile ma ugualmente forte di carattere.
Anche l'aver smesso di tormentare il ragazzo con il fatto di doverla sposare sembrò riscuotere un certo successo al punto che anche Kalel mise da parte alcuni comportamenti infantili ed iniziò a trattarla meglio.
Poi la scena cambiò di nuovo ed i ragazzi videro un piccolo Kalel fissare il seno della madre di Rias per evitare che la donna gli sondasse la mente....

to be continued

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Capitolo 13
*** Back to Future 6 ***


Salve Raga... oggi sono puntuale lol :)
Ringraziando i Maou il cielo è azzurro sopra casa mia e quindi niente ritorno al medioevo :)
Vi lascio all'ultimo flashback sul passato di Kalel e vi avviso fin da ora, che il prossimo avrà come protagonista Sergei, un personaggio creato ad Hoc che darà saggi consigli e farà altre comparsate prima che il quarto volume termini con un colpo di scena :)

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Back To future 6

La scena cambiò nuovamente ed i ragazzi videro un piccolo Kalel fissare il seno della madre di Rias per evitare che la donna gli sondasse la mente.
Certo, il ragazzo evitò che la sua psiche venisse violata con quel curioso espediente, ma ciò non toglie che comunque si beccò una tirata d'orecchi da parte di Rias che gli promise più severe punizioni a casa.
Videro l'arrivo di Mephisto e la discussione che Kalel ricordava essere avvenuta dopo pochi giorni dal suo arrivo.
C'è qualcosa che non quadra...” mormorò il ragazzo mentre si massaggiava l'orecchio martoriato.
In che senso?” domandò Sona.
Beh questa discussione è avvenuta dopo che ho salutato il mio maestro ma prima che Angela iniziasse a cambiare...” rispose Kalel serio.
Dici che i ricordi non ci vengono mostrati in ordine cronologico?" chiese Akeno perplessa.
No... più che altro sembra che siano raggruppati per argomento... prima come sono nato, poi come ho incontrato Angela e perché l'ho abbandonata da mio nonno. Poi perché lei è cambiata... in linea teorica, se fosse un ordine cronologico dovrebbe parlare anche di come ho incontrato voi...” rispose Kal per poi zittirsi nel vedere la suocera sospirare ed iniziare a parlare.
“È cresciuto molto Mephisto dono... all'inizio non l'ho nemmeno riconosciuto... poi ho visto come lo guardava mia nuora ed ho capito...”
“Già... non sei mai andata a trovarli sulla terra da quando Grayfia-chan si è trasferita. Deve aver sofferto molto la mancanza di sua nuora e di quel pargoletto...”
“Veramente mia nuora veniva a trovarci ogni giorno mentre il piccolo era impegnato a studiare o quando era a scuola. Certo, non parlava di lui o non mostrava foto per evitare che delle spie dei Phenex capissero che lei era la donna che si prendeva cura dell'ultimo dei Valefor, ma mi sarebbe piaciuto che crescesse qui. Almeno...”
“Sarebbe cresciuto con Rias e lei non si sarebbe innamorato di lui?” domandò Mephisto sapendo la risposta.
“Beh si... lei sa dell'accordo tra i Sitri e sua madre... certo potremmo rompere l'accordo con i Phenex... ma con la madre di Serafall nascerebbero problemi.”
“Io non mi sono mai sposato piccola...” disse il vecchio demone.
“...ma una cosa posso dirtela. Kalel doveva perdere la memoria, viaggiare ed incontrare sia la sua regina che quella di sua figlia...”
“Si ma io come... cosa...”
“Lasciali crescere... altri sanno cosa devono fare. Lucifero ha dato disposizioni ben precise, a persone ben precise, affinchè mio nipote faccia le scelte giuste. Tu devi soltanto fare la mamma e guardare Rias innamorarsi di lui... ed un giorno dovrai lasciarla andare...”
“Lasciarla andare? Quindi Kalel diventerà un angelo? E a Grayfia chi ci penserà... l'ha già perso una volta. Non sai com'erano tristi lei e mio figlio quando quel porco di Kokabiel gli ha manomesso i ricordi al punto che non riusciva più a riconoscere nemmeno i suoi genitori...”
“Però si sente istintivamente legato a lei..." la contraddisse il vecchio demone.
"...e poi un giorno ricorderà e vedrà che Grayfia, nei limiti impostigli a causa dell'amnesia, gli è stata vicina non appena lui l'ha ritrovata...” proseguì Mephisto con maggior dolcezza.
“Non posso sbottonarmi più di così... ma una cosa però te la posso dire...” ammiccò il diavolo.
“...sei così sicura che Kalel possa scegliere?”
“Come? Scusi ma non capisco...” ammise la madre di Rias.
“Prendiamo gli Angeli... gli angeli puri cadono non appena finiscono  preda di emozioni poco consone al loro status...”
“Si questo si...”
“...ma i mezzi angeli non cadono. Per questo non vengono ammessi in paradiso e sono tenuti sott'occhio per evitare che, senza il pericolo di cadere, si comportino in un modo tale da instillare nei credenti dei messaggi sbagliati.”
“Si va bene Mephisto dono... ma questo non spiega perché hanno permesso ad Angela-chan di viaggiare con lui...”
“Beh mi sembra ovvio. Lui non deve prendere il posto di Dio o di Lucifero... lui deve prendere il posto di entrambi.” disse sorridendo mesto.
“C-Cosa?”
“Questo tu non puoi saperlo. Sei troppo giovane... ma in origine Lucifero e Dio erano un solo essere. Potentissimo oltre ogni misura. Lui non proveniva da questo mondo. Giunto sulla terra però... beh nemmeno lui sa perché ma venne contaminato da qualcosa e nacque in lui una parte incline al vizio e al peccato...”
Ok... temo di sapere come andò a finire e la cosa non mi piace...” sbottò Kalel infastidito.
“Quindi si divisero?” chiese la donna perplessa.
“Non esattamente. La parte buona espulse la parte che lo rendeva impuro e iniziò a convertire i popoli del medioriente...”
Odio avere ragione...” mormorò il ragazzo.
“Privando molti degli attuali pilastri dei loro fedeli...” proseguì con voce sommessa la donna.
“Beh più che molti... tutti. Certo non tutti accettarono di diventare demoni e quindi decisero di cadere nell'oblio. Altri, come quelli greci, sopravvissero grazie ai miti e alle leggende che il mondo classico, grazie a opere letterarie ritenute innocue, tramandò fino ai giorni nostri... idem per quelli norreni. Poi oggi grazie ai fumetti e ai cartoni... diciamo che hanno catalizzato molta attenzione dei giovani umani e con essa l'energia sufficiente a sopravvivere.”
“Cartoni? Fumetti?” chiese confusa la
“Beh prendi la saga di Asgard della Marvel. Li vi sono Thor, Odino, Loki... e dozzine di altri dei minori. Oppure prendi l'opera di Kurumada finanziata dall'Olimpo. Certo, Atena fa la parte dell'oca giuliva e si sono inventati cose che non stanno ne in cielo ne in terra come cavalieri e altro per vendere qualche pupazzetto, ma da quando Kurumada ha iniziato a disegnare molti bambini hanno ricominciato ad appassionarsi alla mitologia greca e casualmente l'autore ha fatto qualche omaggio anche a quella norrena con saghe e film incentrati su Adgard...”
“Quindi non appena sapranno che Dio è morto...” balbettò la donna.
“Lo sanno tutti che Dio è morto...” lo contraddisse Mephisto.
“Sono stati Odino, Zeus e Indra a spiegare a quell'essere come liberarsi della malvagità e sono tutti pentiti di ciò perché, a causa di quel gesto, è nato Lucifero. Per questo Indra sta aiutando Kalel e continuerà a farlo...”
“Indra vuole aiutare un potenziale rivale?”
“Non posso presumere di conoscere le ragioni che lo spingono a farlo... ma so che questa volta, per come hanno gestito le cose, Kalel non potrà dividersi. Lo hanno circondato di ragazze di tutte e tre le stirpi proprio per rendergli impossibile scegliere...”
“E perché... potrebbe diventare ciò che vuole...”
“Perchè Kalel ama sua madre che è un demone ma, grazie ad Angela ed Akeno, ha smesso di odiare la razza di suo padre... anzi proprio per loro non potrà abbandonare la sua controparte angelica. Angela per lui ha rinunciato al paradiso e alla famiglia ed un simile gesto non passerà inosservato...”
“E allora il piccolo cosa farà. Se non abbandonerà la sua parte angelica... ne quella di demone a cui è legato per via di Grayfia...”
“Semplice. Resterà ciò che è adesso. Per questo Indra ha mandato il suo uomo migliore ad addestrarlo. Per questo lo ha costretto a lottare con lui... per questo farà tutto ciò che non ha fatto per il piccolo Dio quando ne aveva l'occasione accecato dall'invidia per i poteri latenti di quell'essere...”
“Si ma che cos'era allora... se da lui sono nati un dio luminoso ed uno oscuro...”
“Beh cara... lui era un Nephilim.” spiegò Mephisto.
“E come fa a dire che i Nephilim sono esseri divini a loro volta?” domandò Venelana.
“Beh se ti ricordi, su di lui non funzionarono ne gli Evil Pieces di sua madre ne i miei. È per la sua natura divina che lui non potrà mai diventare un pezzo della scacchiera di Rias. Certo, non possiamo andare da un bambino a dirgli che è un dio, ma per questo dobbiamo crescerlo con cura perché lui è una di quelle divinità che, da qui ad un paio di secoli, farà grandi cose."
“E cosa possiamo fare?”
“Noi... beh  a parte amarlo come sta facendo sua madre niente. Il resto è tutto nelle mani di Angela, Rias ed Akeno... anche se da ciò che Lucifero mi ha detto anche altre due ragazze avranno un ruolo importante...” disse alzandosi e porgendo una lettera sigillata.
“Leggila... Lucifero l'ha scritta per te...” disse smaterializzandosi.
I ragazzi non seppero cosa c'era scritto videro solo il volto della donna diventare bianco come un cencio, e la madre di Rias chiamare suo marito per comunicargli che sarebbero andati a fare visita ai Bael.
Poi la scena cambio ancora.
“Bene Sirzech e Grayfia... vi chiedo scusa se vi lascio Rias, Akeno ed il piccolo... li porterei con me ma la faccenda è di vitale importanza.”
“Figurati madre... se vuoi posso occuparmene io...” propose Sirzech che sapeva quanto la madre odiasse recarsi nel feudo del fratello.
“No... è una faccenda che riguarda me personalmente. Voi invece cercate di darmi un nipotino da coccolare visto che mia figlia è così decisa a sposare e dare eredi al casato di colui che legalmente sarebbe suo nipote...”
“Ma non è suo...” protestò Grayfia.
“Grayfia... lo sappiamo entrambe che tu hai partorito il figlio di tua cugina e di quello scapestrato di Azazel... ma è nato dentro il vostro matrimonio e visto che Sirzech non ha detto nulla, ne ti ha ripudiato... e visto che Azazel non ha mai riconosciuto suo figlio... beh lui è vostro figlio e ciò fa di lui mio nipote ed il nipote di Rias. Che poi, legalmente gli spetti di diritto il feudo di sua madre... beh questo è una decisione del tuo predecessore e come tale insindacabile anche per il mio antenato.”
Minchia che casino...” sbottarono Rias e Kalel in sincronia.
“E tu che stai andando a fare in quel territorio allora?” chiese Sirzech perplesso.
“Suvvia Sirzech... sappiamo entrambi che se avessi avuto gli scacchi demoniaci durante la tua adolescenza... non avresti passato le giornate nell'Harem di tuo padre...” disse mentre il demone arrossiva.
“L-Lo s-sapete?”
“Si... come so bene che un giorno vostro figlio si renderà conto che dormire con due ragazze ha i suoi pro... ed i suoi contro e potrebbe decidere di “esplorare” territori ignoti...” disse ridendo.
“E allora?”
“Beh i demoni ci mettono anni a prendere decisioni per le faccende stupide come i matrimoni e gli status... e pochi per quelle realmente importanti quindi, onde evitare problemi, devo chiedere al mio Avo come comportarmi nel caso in cui Rias e Kalel decidano di invalidare i rispettivi contratti concedendosi una sana dose di sesso prematrimoniale...”
“E Raiser?”
“Non ho scelto io quel facchino come sposo di mia figlia. Fu tuo padre a farlo sapendo che in caso di un game Rias non potrà mai vincere... non se il duello si farà prima che lei abbia il giusto allenamento... e tuo padre farà così...”
“Tu non vuoi...”
“Che mia figlia sposi un Phenex? Beh loro sono demoni con tutti i requisiti per prendersi cura di Rias... però... Raiser è solo il terzogenito e in quanto a buone maniere lascia molto a desiderare. Kalel invece... è un Valefor che ha ereditato entrambi i poteri... e diciamo che è un buon partito oltre a sapere come comportarsi in modo decoroso. ”
Cosa?” sbottò Rias
Te l'avevo detto che tua madre faceva il tifo per noi Rias... lei Raiser non l'ha mai sopportato e forse credo che il motivo sia che a causa dei Phenex, io e mia madre abbiamo vissuto lontani da voi, quando poteva crescermi come un nipote... e poi magari dirmi, poco prima del matrimonio, che avevo dei diritti sui territori dei Valefor...” disse Kalel sorridendo.
Ma io le sono sempre andata contro perché credevo che...” mormorò in lacrime.
Dai Rias... anche tu litigherai con i nostri figli prima o poi... è normale. Poi tua madre sapeva che te la saresti presa con lei... ma sai che ti vuole bene e che non serva rancore...” la confortò il ragazzo grato di avere una suocera tanto comprensiva.
Appena torno le chiederò di scusarmi...” mormorò decisa.
Mentre seguivano la madre di Rias che si accomodava in silenzio nella carrozza dove il marito l'attendeva.
Non rimaniamo qui?” chiese Lilith perplessa.
No... oggi è il giorno in cui becco i miei genitori a fare sesso, poi domani sfiderò mio padr...” disse bloccandosi imbarazzato.
Aveva chiamato il marito di sua madre, padre... e di sicuro Azazel stava guardando la scena.
Beh Sirzech-sama ti ha cresciuto da ciò che abbiamo visto... non penso che si offenda se lo chiami padre...” lo confortò Sona intuendo cosa gli passasse per la testa.
...e non è colpa tua se Azazel non si è mai fatto vivo...” lo consolò Akeno.
Ragazze... io penso che Azazel volesse crescere suo figlio ma si sia fatto da parte per rispetto verso Grayfia-sama...” le contraddisse Angela sospirando.
Che vuoi dire?” chiese Rias.
Beh mia suocera, ha aspettato per secoli prima che Sua Altezza Serenissima si degnasse di interrompere il suo letargo. È lei che ha subito, nausee, insonnia, piedi gonfi, quarantotto ore di travaglio e tanto altro... forse ha deciso di non farsi vivo perché lui potesse stare con la donna che tanto aveva penato per farlo nascere...
E Kokabiel questo non poteva accettarlo... ed è intervenuto...” mormorò Lilith.
Ora tutto, o almeno una parte del tutto, sembrava acquisire un senso agli occhi di Kalel.
Solo una cosa non quadrava...
Perchè Lord Bael aveva fatto lo stronzo, se lui sapeva tutta la storia di Kalel?
Nessuno però rispose a quella fatidica domanda che aleggiava nell'aria... nessuno infatti aveva la presunzione di sapre cosa potesse spingere un demone tanto longevo da ricordarsi la nascita di quasi tutti i demoni ad agire in modo così insolito.
“A cosa devo la tua visita Sorella... è così raro vederti qui, se non in occasione di rari eventi mondani...” domandò lo zio di Rias mentre riceveva la madre di Rias in un salottino lontano dalla corte dove svolgeva le sue funzioni di Pilastro.
“Non negherò che, da quando nostro padre è deceduto, trovo discutibili molte delle tue scelte... in primis il modo in cui tratti Sairaorg che avrebbe potuto crescere con sua cugina invece che esiliarlo...”
“Ricordati...”
“Non sono venuta qui per discutere con te! Tanto sai come la penso e sappiamo entrambi che ne pagherai le conseguenze quando Sairaorg crescerà...” lo interruppe la madre di Rias con cipiglio deciso.
“...Sono qui per chiedere udienza al capostipite... ed è una vicenda molto delicata che solo tu, l'attuale Gran Re, puoi sapere... nessun nobile che origlia sarà tollerato...” spiegò la donna senza perdere la calma.
“...nemmeno mio marito che si trova ad interloquire con alcuni dignitari...”
“E sia... lo chiamerò... ma sai che odia essere disturbato per cose futili...”
I ragazzi attesero per quelli che sembrarono ore ma solo quando stavano per perdere le speranze un cerchio magico dei Bael si palesò nella stanza.
“Maestà...” mormorò la donna genuflettendosi.
“Su piccola... alzati... sarai la figlia nata dalla seconda moglie di un mio nipote... ma in te scorre il mio sangue in fondo...”
I ragazzi non seppero se quelle parole si sarebbero dovute intendere come un insulto, al fatto di essere la figlia di una moglie, non legale, o come un complimento.
Per questo non dissero nulla rimanendo ad ascoltare.
“A cosa devo l'onore di essere convocato da entrambi i figli di mio nipote?”
“Mia sorella ha espresso il desiderio di parlarle... ma ha detto che solo lei ed io possiamo sapere ciò che verrà detto... nemmeno suo marito può...” rispose il Gran Re regnante con evidente insofferenza.
“Riguarda il figlio di Grayfia Lucifuge?” chiese il capostipite.
“Ma la moglie di mio nipote non è incinta...” protestò il Gran Re.
“È una lunga storia... per sommi capi ti basti sapere che Serana Valefor e Azazel misero in cantiere un embrione. Embrione che nacque con entrambe le prerogative dei genitori...” spiegò sospirando la prima generazione.
“Un Nephilim?” chiese il Gran Re stupito.
“Si... ma togli un... attualmente è IL Nephilim... solo ed unico. Il sistema di Dio impedisce che altri vengano creati, perfino in provetta...”
“Capisco e qual'è il problema?”
“Il problema figliolo è che Serana consumò tutta la sua vita in pochi giorni al tempo in cui i draghi celestiali vennero sigillati nei rispettivi Sacred Gear. L'embrione, opportunamente modificato, venne impiantato nel ventre di Grayfia-chan e per secoli è rimasto in stasi fino a qualche anno fa...”
“Quindi i Phenex hanno attaccato la moglie di Sirzech-kun a casa di mia sorella perché credevano che...”
“Si che Serana fosse viva e debole. Quella fu una scusa inventata da Lucifero per giustificare la reggenza, da parte di Grayfia, del feudo e la successione da parte di Kaiser Alel Valefor una volta maggiorenne... ma, anche se Azazel si fece da parte rinunciando a riconoscere il figlio permettendogli di crescere con i demoni, per amore di Serana e per gratitudine verso Grayfia che ha permesso a suo figlio di venire al mondo, Kokabiel non era d'accordo e ha letteralmente manipolato la mente di quel ragazzo e della figlia di un alto esponente del Paradiso che oggi è la regina del Nephilim...”
“Si ma non vedo qual'è il problema... Grayfia lo ha trovato ed ora, anche se confuso e privo di ricordi è di nuovo con lui...” borbottò confuso lo zio di Rias.
“Il problema Maestà è che Sirzechs, per sposarsi ha promesso che il ragazzo avrebbe sposato una delle figlie di Lord Sitri ma...”
“Si è innamorato della piccola Rias ed è ricambiato vero?” chiese sorridendo il vecchio demone.
“S-Si solo che...”
“Legalmente sono zia e nipote anche se non hanno vincoli di sangue. Un po come i moderni casi di “utero in affitto” o di “fecondazione eterologa” che affliggono i tribunali al giorno d'oggi... loro non sono i genitori biologici ma lo hanno partorito, amato e cresciuto...”
“Quindi mi chiedevo se fosse possibile una dispensa... visto che non sono parenti geneticamente parlando... oddio Grayfia e Serana erano cugine ma con Rias non c'è nessuna ascendenza.”

(Nota di Shenron : il diritto italiano e nipponico vieta i matrimoni tra un discendente (figlio o nipote) ed un ascendente (padre-madre-zia-nonni) 0 tra fratelli ma permette invece il matrimonio tra cugini (strano ma vero) anche se wikipedia è ben documentata...)

“Si problemi non ce ne sono... se si esclude quelli con i Sitri...” borbottò il vecchio.
“...ma non è la prima volta che un contratto viene rotto...”
“Veramente ci sarebbe dell'altro...” disse la donna evocando una lettera e porgendola al vecchio demone che, con voce solenne la lesse.
Cara Figliola...
Se stai leggendo questa lettera io e Dio siamo morti e voi vi siete liberati dei membri dei casati dei Maou che, non esito a definire feccia. Mio figlio in Primis.
É questo il motivo per cui avevo permesso la nascita di demoni come Sirzech, Ajuka o Serana.
Loro avrebbero dovuto prendere il nostro posto e magari uccidere mio figlio che è troppo crudele anche per i nostri standard.
Quando però Serana è morta per salvare quel piccolo ammasso di cellule... beh devo dire che a me e Dio è venuto in mente di dare ad Angeli e Demoni una possibilità per mettere fine ad ogni conflitto.
Quel giorno infatti, grazie alla lacrima di Crono, il figlio di Serana è venuto a trovarci da un futuro molto lontano e abbiamo visto che forse era tempo di dare una seconda possibilità ai Nephilim.
Per questo abbiamo migliorato il suo corpo e le abilità di sua madre in modo da creare un Nephilim che a suo tempo realizzerà il progetto per cui è nato...
Lui amerà tre ragazze all'inizio, la figlia di un Angelo, la figlia di un Caduto e la figlia che tu prometterai ad un pervertito nato tra i Phenex.
Per loro lui farà la scelta giusta... anche se in futuro altre arriveranno ad essere importanti per lui tra cui la sorellina di Serafall e forse la nipote di mio figlio...
Fai leggere questa lettera al tuo avo che è stato istruito a dovere.
Non odiarlo perché lui dovrà essere rigido ed inflessibile come non mai perché Kalel-kun deve capire cosa vuole essere e questo lo potrà fare solo quando avrà toccato il fondo...
Bael dovrà mettere in atto la legge che costringerà Rias a sposare il secondo figlio di suo zio... e dovrà portare Ravel Phenex nuda in dono a Kalel durante una conferenza di pace tra le tre fazioni che avverrà dopo la scelta...
Kalel non le prenderà bene ma l'amore per Rias impedirà che Bael venga incenerito... almeno lo spero.
P.S
Ah se possibile sarebbe il caso che durante quella conferenza gli venisse scagliata contro la distruzione speciale... c'è un demone che insidia troppo la regina di Kalel e dopo la scelta lui sarà troppo debole per difenderla... avere un simile deterrente per tenere a bada i demoni troppo bellicosi non guasterebbe....


“Beh Lucifero ha sempre avuto questo vizio... se avesse parlato a suo tempo ti avrei evitato una simile sfacchinata figliola... comunque si... avrai la dispensa.” sospirò il vecchio che sentiva il peso dei secoli incombere su lui.
“...certo dovrò fare la parte dello stronzo, ma non è la prima volta... almeno è per un bene superiore...” mormorò mentre la scena mutava ancora solo che questa volta, mentre tutto il paesaggio vorticava, si destrutturava e si ricomponeva in forme sempre nuove per poi diventare totalmente nero.
Il viaggio era finito ma questo non voleva dire che le domande fossero finite.
Per decine di dubbi infatti era stata trovata una risposta più o meno convincente.
Per altri, non pertinenti al loro viaggio almeno, la risposta non era stata nemmeno accennata.
Kalel però, quando riaprì gli occhi sapeva che qualcosa non quadrava e che tutti avevano avuto questa sensazione.
C'era un cetriolo nell'aria... e bello grosso che era stato messo da parte per lui.
Lui non era nato perché i due stronzi si erano commosi alla vista di Serana e sua madre che si erano scambiate promesse da amichette del cuore... no no.
Tutta questa commozione non giustificava tutte le mosse precise che i due Dei avevano fatto perché si arrivasse a quel punto.
La creazione di Angela, il fatto che casualmente abitassero entrambi nella stesso capoluogo di provincia siciliano... il suo incontro fortuito con lei... e con le altre.
Era un caso che Angela avesse proprio il Booster Gear... l'unico capace di attirare anche Lilith?
Era un caso che lui viaggiando nel tempo causasse l'amnesia di Angela e la sua?
E se ogni gesto che aveva compiuto fino a quel momento fosse stato finalizzato ad uno scopo? E se si... quale?
“Io devo andare...” mormorò il ragazzo alzandosi di botto e lasciando la sala incurante di chiunque lo chiamasse.
“Kalel...” mormorò Rias cercando di corrergli dietro.
“Che nessuno si muova...” tuonò Angela calamitando l'attenzione di tutti su di se.
“Prego?” chiese Grayfia.
“Mi ha sentito madre. Il mio ragazzo ha bisogno di riflettere e nessuno lo deve assillare in questo momento.”
“Ma...” protestò la donna.
“Ma un corno! Sono diciotto anni che lo osservate in ogni momento della sua vita senza curarvi dei suoi sentimenti come se fosse un animale in gabbia. Non avete avuto nemmeno il buon senso di mettere dei filtri per evitare che i suoi momenti più intimi venissero visti da cani e porci...”
“Ehi...” protestò Lilith.
“Non parlo di te sciacquetta. Tu hai visto quei video perché è stato voluto... ma al tuo posto poteva esserci Kokabiel, Diodora o altri. Lui non si è mai lamentato anche se, essendo ripreso, ha dovuto sopprimere i suoi sentimenti a livelli insopportabili...”
“Sopprimere?” chiese Grayfia perplessa.
“Si Signora sopprimere. Per anni è stato sotto i riflettori sapendo che anche la sua prima volta mancata con Rias era ripresa. Non è mai potuto essere veramente solo una singola volta perché era un sorvegliato speciale...” spiegò gelida.
“Stai forse criticando i miei metodi educativi?” domandò Grayfia.
“Lei potrà anche non credermi ma no... non la sto criticando.” replicò Angela sostenendo lo sguardo della suocera.
“Io so che lei ha sofferto tanto quanto Kalel... ma lei deve mettersi nei suoi panni. Per anni Kalel ha avuto il dubbio che lei fosse sua madre... certo lo scacciava ricordava il modo in cui era morta, ma ciò non toglie che quando i nobili come lui uscivano per prendersi una birra lui era obbligato a declinare perché, essendo ripreso, non poteva fare le cazzate che Sairaorg-sama o Raiser-sama hanno fatto durante l'adolescenza. Kalel è stato costretto a stare sull'attenti per anni senza potersi sfogare nemmeno quando eravamo insieme perché era sempre monitorizzato.”
“E cosa dovrei fare... lui è...”
“Se gli vuole bene deve lasciarlo respirare. Ormai è cresciuto e non può correre a piangere dalla madre. Dimostri che si fida di suo figlio  e gli dia il tempo di metabolizzare la notizia senza spiarlo...”
“Ma scusa che ha scoperto di così assurdo... ha scoperto che mio fratello gli faceva da padre? Che mia madre sapeva di lui...” si intromise Rias perplessa.
“Ognuno interpreta dati simili in modi diversi...” fu il commento sibillino di Angela che si andò a sedere.
“E tu cos'avresti interpretato?” domandò Rias sprezzante.
“Che Dio non si fidava di Kalel e per questo gli hanno fabbricato una puttana ad hoc che fungesse da valvola di sfogo alla sua rabbia...” replicò con amarezza sostenendo lo sguardo di Rias fino a quando la rossa non ritenne opportuno distogliere lo sguardo.
“...che nell'ombra c'è qualcosa o qualcuno che Dio e Lucifero singolarmente, per quanto forti, nemmeno all'apice dei loro poteri potevano battere e per questo hanno pensato bene di scaricare tutte le responsabilità su Kalel quando nel mondo c'è un fottio di Dei forti e vecchi a sufficienza e che il ragazzo di cui, nonostante tutto il suo caratteraccio, mi sono innamorata... non solo ha capito le stesse cose che vi ho detto... ma ha rivissuto tutti i momenti più traumatici della sua vita ed ha visto che effetto hanno avuto le sue parole su di me. Ti basta rossa?”
“E perché lo hai lasciato andare?” urlò Akeno
“...Adesso è solo. E se venisse attaccato da un esiliato?”
“Non ci sono esiliati in grado di nuocergli in questo momento Akeno...” rispose sorridendo.
“E come lo sai?” replicò stizzita la mora.
“Perchè mentre voi giocavate a fare la principessa e la dama di compagnia... mentre imparavate i modi delle ragazze dell'alta società... io ho passato ogni oncia del mio tempo a perfezionare i poteri con cui sono nata...” disse evocando un elemento per dito.
Una fiammella nel pollice, una goccia nell'indice, un po di elettricità nel pollice, del vento nell'anulare e del ghiaccio nel mignolo.
“Come spero tu Akeno, una regina come me, dovresti sapere... la terrà è difficile da creare dal nulla oltre a non essere molto utile... è più facile prendere una roccia dal suolo e usarla o plasmarla piuttosto che crearla ex novo...” disse mentre iniziava ad incanalare la luce nelle falangi fino a mutare il colore degli elementi in un bianco quasi accecante.
“Ma è la stessa cosa che...”
“Ha fatto Kalel contro Raiser? Beh si Sona. Solo che lui ha donato agli elementi il potere distruttivo della tua abilità innata... di cui ha un discreto controllo pur avendola allenata così poco. In ogni caso la base da cui è partito è questa.”
“Quindi Kalel può fare la stessa cosa?”
“Si... l'ha imparato guardandomi allenare prima che diventassimo una coppia. Questo perché IO ho sempre fatto di tutto per rendermi utile per il mio Re...” esclamò lanciando una frecciatina ad Akeno.
“...ho padroneggiato Ddraig ed il Balance Braker allenandomi con Tannin su consiglio del mio amichetto per mesi. Ho sbloccato ben dieci ali per lui e lo tengo sempre d'occhio al contrario vostro...”
“Spiegati...” si intromise Sona bloccando sia l'invettiva di Rias che quella della sua regina.
“Diciamo che durante il nostro viaggio Kalel ha involontariamente  avuto modo di ricaricare la sua anima... non so bene di quanto... ma lo ha fatto...” disse facendo intendere che non si sarebbe sbilanciata oltre.

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Note d'autore

Salve vi avevo detto che Angela e Kalel non avrebbero preso bene le rivelazioni solo che Angela è più forte emotivamente...
Non ho molto da dire in realtà... questo è un capitolo molto semplice in realtà.
Un unica precisazione anzi due...
La storia degli dei che necessitavano di attenzione per non morire... beh diciamo che mi è venuta in mente guardando un film con Perseo, un Kraker e dei che punivano i mortali che non pregavano più per loro.
Qui invece si sono messi a fare fumetti e cartoni animati :)
La seconda è che Kalel non è causa della perdita di memoria di Kalel-piccolo.
Lui recupera i ricordi e parte delle energie toccando l'anima più giovane ma aspettatevi un Kalel forte come Sona, non oltre (di base ovviamente).
L'idea mi è venuta vedendo supernatural dove gli Angeli usano le anime per ricaricarsi e potenziarsi (so che un vero fan mi lincerebbe per una spiegazione spiccia come questa... ma qui ce la faremo bastare :) )
Per il resto, dubbi, critiche, lodi otterranno risposta nei commenti :)

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Capitolo 14
*** Sergei ***


Salve a tutti... eccoci al nostro consueto capitolo settimanale.
Oggi faremo la conoscenza con un simpatico personaggio di nome Sergei che svolgerà un ruolo fondamentale nella trama dell'opera ma non dico altro perchè se no vi rovinerei la sorpresa :)
Quindi vi lascio al capitolo e vi aspetto nelle note :)

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Sergei

Aveva corso a lungo per le vie della città e, sebbene il suo cervello gli dicesse di aver esaurito le scorte di energie che gli erano rimaste dopo la scelta, il suo corpo sembrava non condividire le sue previsioni.
Fu solo quando giunse ai margini del sobborgo che il ragazzo si fermò.
Era arrivato nell'unico luogo in cui sarebbe riuscito a fare mente locale... una vecchia stazione di servizio che ormai rimaneva aperta solo grazie ai guadagni che il custode, un vecchio essere umano, faceva le rare volte in cui qualcuno si fermava per comprare qualcosa.
Custode che aveva, nel corso degli anni, instaurato un insolito rapporto con Kalel che, ogni volta che aveva un dubbio non esitava a ricorrere ai consigli di un essere umano che non lo avrebbe giudicato.
“Ehi jii-san...” chiamò Kalel affacciandosi nel negozio.
“Sono nell'officina...” urlò di rimando il vecchio commesso che non degnò di uno sguardo il ragazzo quando arrivò nell'officina posta sul retro del negozio.
“Passami la chiave da 9¾...” chiese burbero pur trovandosi davanti ad un essere che un giorno avrebbe preso il posto di Dio.
Il ragazzo però non ci fece caso e riconoscendola al volo, dopo averla raccolta da terra decine di volte in passato, la porse con delicatezza al vecchio.
Il Benzinaio trafficò un po con un motore che di partire non ne aveva voglia e solo quando vide il ragazzo risoluto ad aspettare porse la fatidica domanda.
“È da un po che non ti fai vivo...”
“Beh è stato un periodo pieno di notizie... alcune belle ed alcune brutte...” disse consapevole che qualcuno lo stesse spiando.
Non era la prima volta e di sicuro non sarebbe stata l'ultima.
“Non esistono brutte notizie... ne quelle belle... esistono solo le notizie.” replicò il vecchio che, come Kalel, sembrava totalmente fuori luogo sul suolo nipponico.
Il vecchio infatti sembrava di origine indeuropea, con capelli e barba di un biondo platinato ormai tendente al bianco.
Aveva occhi penetranti che davano l'impressione di aver visto cose che dei normali umani non avrebbero mai potuto vedere o perlomeno non senza perdere la propria sanità mentale.
Di solito indossava la divisa da benzinaio, di una tonalità di azzurro che tendeva al blu e, particolare che aveva sempre colpito il ragazzo, due scarpe diverse sia per forma che per dimensioni.
Una infatti era leggermente più alta dell'altra.
“Filosofico come sempre vero Sergei?” domandò sorridendo in modo mesto.
“Oh oggi sei messo peggio del solito...” disse all'improvviso il vecchio sollevando lo sguardo.
Per questo decise di posare gli attrezzi ed avvicinarsi all'uscita.
“...seguimi...” sbottò incamminandosi verso una collina poco distante dalla stazione di servizio.
Li non c'era nulla se si escludeva un vecchio pesco che, in quel particolare momento dell'anno, stava fruttificando.
A Kalel però piaceva quel posto, gli infondeva una sorta di serenità e lo stesso si poteva dire di quell'uomo così pacifica.
Non era un demone, non era un angelo o un guerriero addestrato da qualche organizzazione religiosa, ma aveva capito subito che il ragazzo non era umano e. nonostante questo, lo aveva sempre accolto con un sorriso e a Kalel ciò bastava.
“Allora cosa ti turba? Ti manca tua madre?” domandò una volta arrivato in cima alla collina.
“No... lei l'ho trovata e come dicevi tu avrei dovuto fidarmi del mio istinto...” rispose il ragazzo con lo sguardo perso nel vuoto.
“Problemi riguardante la scelta?”
“Nisba... ho scelto settimane fa. Per questo non sono potuto venire... gli effetti sono stati più pesanti del previsto...” rispose chiudendo gli occhi ed abbracciando col pensiero le coscienze di ogni forma di vita presente in quel lotto di terra.
“E cosa hai scelto? Se non sono indiscreto... non mi sembri un demone puro o un angelo Nephi-kun...” mormorò aspirando un po di fumo dalla pipa.
Pipa che per poco non gli cadde dalle mani quando Kalel rispose al vecchio con un criptico ed ermetico, “Ho scelto di non scegliere...”
Ma si riprese in fretta trovando anche le parole giuste da rivolgere a quel ragazzo tanto confuso.
“Sei rimasto ciò che eri... saggia decisione e devo ritenere che lo hai fatto per le tue ragazze?”
“Beh è una storia complicata...” rispose spiegando gli avvenimenti intercorsi nei pochi giorni che precedettero il duello col cugino, compresi il finto litigio con il padre-cognato e il dialogo con Indra.
“Quel dio mi stupisce... Tutti lo descrivono come il dio della guerra capace di distruggere perfino Vritra, senza versare una goccia di sudore, eppure sembra riporre molta fiducia in te...”
“È questo il problema...” sbottò il ragazzo ignorando che lo stessero divinando.
Tanto ormai ci aveva fatto il callo.
Per questo continuò a raccontare gli eventi spiegando, per filo e per segno ogni minimo particolare, dal duello col cugino, risparmiato per poter tentare di rimanere in buoni rapporti con i demoni, all'aver accettato l'amore di Sona e Lilith.
Narrò anche il duello con Kokabiel, l'uomo che gli aveva fottuto il cervello, la sua sofferenza per la debolezza che gli aveva impedito di difendere le donne della sua vita, la conferenza di pace e il loro viaggio nel tempo.
“Capisci? Tutto... dalla mia nascita all'incontro con Angela, Akeno e Rias... dalla mia scelta al duello con Kokabiel e perfino la mia reazione davanti al comportamento del capostipite dei Bael... tutto è stato deciso a tavolino. I due Dei hanno creato un oggetto da farmi usare per vedere se i miei progressi erano accettabili e hanno imbastito una strategia per farmi diventare ciò che sono e per farlo hanno giocato con le vite di altre persone. Angela non ha mai avuto la possibilità di stare con sua madre e suo padre. Akeno ha perso sua madre. Rias ha sofferto le pene dell'inferno a causa di un piano atto a non farmi scegliere e Sona... beh lei ha sofferto perché, circondato da altre ragazze non ho capito i sentimenti di una ragazza troppo timida per dimostrarmeli...”
“Continua...” mormorò il vecchio aspirando dalla sua amata pipa.
“...tira fuori ciò che hai dentro o non potrai mai andare oltre...”
“Che devo dire? Che sono stato stupido a reagire alla provocazione di Bael oggi?”
“No." lo corresse il vecchio.
"Li hai fatto bene. Anche se progettata a tavolino... la piccola Ravel ha sofferto ed è stata umiliata e chi, pur avendo il potere, non lotta contro le iniquità è un essere più malvagio di coloro che perpetra il male...” rispose Sergei inspirando profondamente.
“...anche se devi imparare a non reagire ad ogni provocazione. Ricorda che il guerriero agisce, lo stolto reagisce. A tal proposito potevi farti insegnare come reincarnare le tue donne in Nephilim e preservare il tuo potere... così Kokabiel non avrebbe messo in pericolo nessuno.”
“Quella è l'unica cosa che non rimpiango...” replicò il ragazzo stupendo il vecchio.
“...quindi preferisci l'amore di quelle ragazze al potere?” chiese studiando le sue reazioni.
“...beh è così brutto?”
“No anzi... per essere un amore creato a tavolino oserei dire che tutti voi ci credete anche fin troppo...” lo punzecchiò il vecchio.
“Che vuoi dire?” domandò il Nephilim.
“Sono solo intuizioni... potrei sbagliare...” si schernì Sergei.
“Preferirei ascoltarle e farmi una mia idea...” replicò Kalel sorridendo a sua volta.
“Beh in questo caso... non può essere che forse e dico forse... voi tutti avete avuto una scelta?”
“In che senso? Se hanno manipolato gli eventi è logico pensare che ciò che ha fatto innamorare le ragazze di me e viceversa l'hanno progettato loro...”
“Davvero? Quindi mi stai dicendo che le ragazze sono così stupide da farsi condizionare e non hanno pensato con le loro teste?”
“Non ho detto questo e lo sai...” sbottò il ragazzo.
“Ho detto che per arrivare a farci innamorare hanno messo in scena delle tragedie e che hanno costretto le ragazze più importanti della mia vita a soffrire per cosa? Per plasmare un soldatino?”
“O forse per educare un Re...” lo corresse il vecchio.
“E ti sembra giusto? Quale regno può definirsi giusto se nato col sangue e ti ricordo che uno di loro era il dio della bibbia. Un dio che parla di amore...”
“Amore? E dove? Nel vecchio testamento non c'è un singolo gesto che definisca come amorevole il Dio che porti dentro. Era collerico, vendicativo... Ha ucciso dei bambini per salvare delle persone che avrebbe potuto teletrasportare lontano dall'Egitto schioccando le dita e lo ha fatto solamente perché gli egizi non credevano in lui. Ha stabilito come peccati ogni cosa che caratterizza l'essere umano ed esilia i suoi angeli al minimo errore...”
“Beh nel Nuovo Testamento...”
“Ma il Nuovo Testamento non parla di lui. Per quanto ne sappiamo Dio potrebbe essere morto e suo figlio ha cercato di sistemare i danni che ha fatto...” sbottò il vecchio che tanto lontano dalla verità non era.
Solo che Kalel non poteva dirglielo.
L'idea che Dio fosse vivo, ed il fatto che la sua morte era nota ad un pugno di esseri molto limitato, era tutto ciò che impediva ad altre mitologie di invadere i territori delle tre fazioni.  
“Ma non è questo il punto... non pensi che i due Dei che ti hanno creato hanno voluto approfittare di te per dare un po di felicità a persone che avrebbero sofferto lo stesso?”
“Come?” mormorò perplesso
“Beh Akeno viveva da sola con la madre mentre il padre andava spesso in missione... non credi che i parenti della madre avrebbero colpito prima o poi?”
“Può darsi...” ammise il ragazzo.
“Quindi sarebbe scappata di casa lo stesso e magari da sola sarebbe morta prima di incontrare la diavola per la cui mano hai lottato con tuo cugino... oppure poteva trovarla quel demone che odi tanto. Rias invece sarebbe andata in sposa a tuo cugino o magari al tuo posto avrebbe amato un Imperatore Rosso fissato con le tette...” disse Sergei con uno strano luccichio negli occhi che Kalel, troppo intento a fissare il cielo non vide.
“Beh si... non è uno scenario insolito. Eccetto per il Ddraig fissato con le tette. Sarebbe troppo da Harem-manga...”
“Ed Angela? Credi davvero che ti accusi di ciò che le hai detto da piccolo o che di dia la colpa delle sue sfortune?”
“Beh mi prenderebbe a schiaffi se lo accennassi...”
“E farebbe bene perché in ogni caso, se fosse vero che è stata creata per stare con te... lei respira grazie a te! Ha sofferto, non lo nego, ma vive. E da ciò che mi hai raccontato direi che è più che soddisfatta della sua attuale vita.”
“Ma a causa mia ha dimenticato i suoi genitori...”
“A causa di Kokabiel...” lo corresse il vecchio
“...ma i suoi genitori sono vivi e il tempo a voi esseri sovrannaturali non manca quindi può sempre riallacciare i rapporti ed è qui che entri in gioco tu. Devi essere forte e sostenerla quando la sua proverbiale forza vacillerà...” replicò il vecchio inspirando a fondo il fumo.
“Ma torniamo a noi... che mi dici di tuo padre? Gli hai parlato?” domandò quando la pausa era diventata troppo grande
“Quale padre?” chiese il ragazzo senza evidenti doppi fini.
“Seccato con lui?” domandò di rimando il vecchio che continuava a fissare il cielo.
“No... ma il problema è che ne ho due...” si limitò a rispondere Kalel.
“Due dici...” disse il vecchio con lo sguardo perso nel vuoto.
“Beh... si... Sirzech, il marito dell'unica donna che riesco a considerare mia madre mi ha fatto da padre per ben sette anni... oggi viaggiando indietro beh diciamo che ho riacquistato tutti i ricordi del mio passato...”
“E come?”
“Beh mi sono fuso con me stesso più giovane prima che Kokabiel mi fottesse il cervello. Non so dirti il perché ma quel giorno io persi la memoria riguardante i miei anni da bambino. A quanto pare, so che è strano, il contatto tra la stessa anima presa da momenti diversi ha permesso a quella più vecchia di recuperare i ricordi che Kokabiel aveva cancellato. Non me ne sono accorto subito... ma una volta tornato nel mio corpo ho iniziato ad avere flash del mio passato con Sirzech di cui prima non riuscivo a ricordare il volto, anche se mai lo aveva cammuffato, e di mia madre. Certo qualcosa su di lei era rimasta tipo i sentimenti che provavo, certi gesti... ma non mi ricordavo mai che aspetto avesse, nemmeno quando Indra mi ha rimosso il finto ricordo...”
“Non ti ricordavi di lei?” domandò confuso il vecchio.
“Sentivo che era lei e che poteva solo essere lei... ma come per Sirzech non ricordavo il suo volto. Quando mi sforzavo di ricordarli erano entrambi sfuocati... ma adesso è come se avessi trovato i fotogrammi mancanti...”
“Quindi questo Sirzech è stato un padre per te...”
“Si... e adesso vedo che anche dopo ha cercato, nei limiti della mia amnesia, di esserlo. Mi ha portato a pesca, in campeggio cercando di farmi rivivere momenti che avevo già vissuto sperando che guarissi. Idem mia madre... adesso molti dei gesti che fece una volta giunto a casa dei miei futuri suoceri mi sono più chiari...”
“Beh lei in fondo, da ciò che ho capito si può intendere realmente come tua madre... ti ha anche portato in grembo...”
“Beh si... e tecnicamente sono nato durante il loro matrimonio come nei casi di utero in affitto... solo che...”
“Tuo padre biologico non è mai venuto a trovarti...” concluse il vecchio al posto di Kalel.
“...lo odi?”
“Odiarlo?” chiese il ragazzo più a se stesso che al vecchio.
“Beh non saprei... credo che si sia fatto da parte perché si sentiva in colpa per la morte della mamma biologica e che, sapendo quanto mia madre avesse sofferto pur di tenermi, abbia deciso di farmi vivere come demone. Volendo poteva portarmi con se il giorno in cui Indra mi ha sconfitto... ma ha preferito lasciarmi con Akeno e, anche se non l'ha detto per evitare di far sentire in colpa i miei genitori, con mia madre...”
“Situazione ingarbugliata...”
“Beh se ci aggiungi che io e la sorella del mio padre adottivo ci baciamo...”
“Un bel casino...”
“Si ma mia madre ha evitato di dirmi la verità per permettere a me e Rias di amarci... in fondo non ci sono documenti che attestino la mia nascita all'interno del matrimonio della coppia reale e tra me e Rias non c'è nessun vincolo di sangue che possa impedire ciò... quindi un giorno la sposerò.” disse deciso.
Poi aggiunse, rendendosi conto di aver detto la frase con troppa convinzione “...sempre che lei voglia ovviamente...”.
“Capisco... quindi allora... ciò che ti turba non sono le rivelazioni riguardo la tua famiglia... anomala ma pur sempre famiglia...” chiese fissando il cielo.
“No... anzi tutti i pezzi hanno iniziato a combaciare... finalmente oserei dire.”
“E allora cosa ti turba mio giovane amico? Il fatto che Dio e Lucifero, morendo per combattere una stupida guerra, abbiano scaricato su di te ogni responsabilità?” chiese mentre, non visto, sul suo volto comparve un sorriso sadico.
“Beh si...” rispose di getto per poi voltarsi di scatto e fissare Sergei.
“Tu lo sapevi?”
“Lo intuivo... creare un essere simile a com'erano loro prima di dividersi. Creare un simile cordone di sicurezza per monitorare i tuoi progressi... era chiaro che dovessero temere di poter morire entrambi. Altrimenti Indra si sarebbe fatto i fatti suoi e Dio avrebbe avuto un ruolo maggiore nella tua storia...”
“E quindi invece che porre fine alla guerra prima di morire si aspettano che io metta da parte i miei sogni per fare il lavoro sporco? Che io mi sieda su di un trono e riunisca tutte le fazioni in un unico popolo e che rischi la vita contro Dei vecchi più del mondo stesso... divinità che LORO hanno sfidato, che LORO hanno offeso a causa della loro superbia... tutto per rimediare ai LORO sbagli?” urlò mentre il vecchio lo guardava con un misto di compassione e tristezza.
“Cosa posso fare io contro i dodici dei dell'Olimpo e tutti gli dei minori, i semidei e gli eroi ai loro ordini? Cosa potrei fare contro Odino, gli Asgardiani ed i membri della mitologia Norrena? Cosa potrei fare contro gli dei dei Popoli Celtici o Precolombiani o contro quelli dei Pantheon sopravvissuti alla tentazione di Lucifero. Io sono solo un ragazzo che voleva avere... anzi che vuole avere una vita normale. Non voglio guidare Armate. Non voglio disporre della vita di altre persone... non voglio che gli uomini, se un giorno dovessi morire, uccidano in nome mio sperando di farmi felice. Ho affrontato più nemici mortali io, in diciotto anni, che tutta la mia generazione di demoni o Angeli messi insieme. Mi hanno tolto mia madre... hanno fatto morire i miei amici... hanno fatto avere a due ragazze, che volevano solo una vita tranquilla, i due draghi più problematici di tutti i tempi condannandole a doversi uccidere un giorno... e tutto perché io maturassi?” domandò in lacrime.
“Perchè tutti si aspettano grandi cose da me? Perché tutti ripongono in me le loro speranze solo perché due pazzi scellerati hanno stabilito così? E se dovessi fallire? E se non fossi tagliato per fare ciò per cui sono stato creato? E se non volessi essere il Supremo pezzo grosso e volessi solo passare le giornate a fare l'amore con le mie ragazze?” domandò con un amarezza che fece accapponare la pelle anche a coloro che stavano guardando la scena da lontano.
In fondo chi sarebbe stato felice di sapere che ancora prima di nascere il proprio destino era già stato deciso a tavolino.
Nemmeno Raiser o Diodora avevano subito un destino simile...
Certo avevano dei paletti fissi da rispettare, ma poi hanno avuto un ampio margine di azione mentre anche il suo viaggio per il mondo o le scopate con Angela erano state progettate a tavolino.
Il vecchio si limitò a fumare e a guardarlo con attenzione ponderando con cura le parole da usare prima di aprire bocca.
“Forse i governanti migliori sono quelli che non l'hanno mai desiderato. Quelli che, come te, si vedono affidare la guida e raccolgono lo scettro perché devono, e scoprono con loro sorpresa di impugnarlo bene. E poi perché ti crucci. Il passato è storia, il futuro è un sogno... il presente invece è un dono...” disse il vecchio con voce compassata.
“Quindi dovrei vivere alla giornata quando un nemico potrebbe uscire fuori all'improvviso per uccidermi prima che diventi una minaccia per i suoi piani?” chiese il ragazzo con meno amarezza e con un tono meno impetuoso e più rassegnato.
“Come posso dormire sugli allori se non so cosa succederà...”
“Devi abbandonare l'illusione del controllo se vuoi vincere i tuoi nemici. Devi smettere di credere di poter controllare ogni cosa...”
“Illusione?” domandò Kalel perplesso.
“Esatto... prendi quest'albero.” disse indicando il pesco su cui avevano appoggiato la schiena
“...Non posso farlo fiorire quando mi aggrada o farlo fruttificare prima del tempo...”
“Però ci sono cose che possiamo controllare...” disse Kalel appoggiando la mano e rilasciando un po di energia naturale utile a far cadere solo uno o due frutti nati da un piccolo ramo solitario.
Il ragazzo li prese al volo prima che cadessero e ne porse uno al vecchio.
“Possiamo decidere quando raccogliere la frutta...” disse orgoglioso mentre una terza pesca, senza che lui avesse fatto nulla, gli cadde in testa.
Il vecchio trovò divertente vedere che la natura avesse qualcosa da ridire all'essere creato per ordinarla ma il ragazzo proseguì imperterrito.
“Possiamo decidere dove piantare i semi...” esclamò dopo aver estratto il seme ed averlo piantato in una piccola buca.
“Ma qualunque cosa tu farai questo seme crescerà e diventerà un pesco... tu potresti volere un melo o un pero ma otterrai un pesco...” mormorò il vecchio con uno sguardo insolitamente dolce.
“Ma un pesco non può difendere quattro fazioni e più di due miliardi di esseri umani da ogni singola minaccia...” sbottò il ragazzo.
“Potrebbe!" lo corresse Sergei.
"Sempre ammesso che chi lo ha piantato accetti di amarlo e di guidarlo fino a quando non avrà compiuto il suo destino..” disse il vecchio coprendo con amore il seme.
“Quindi qualunque cosa faccia... io sarò un pesco?”
“Beh puoi vederla così... ma ciò è confortante non credi?” chiese il vecchio.
“In che senso?”
“Vuol dire che loro sanno che anche se hai dei dubbi... cosa naturale alla tua età... tu un giorno potrai adempiere con successo al tuo destino. Certo, per arrivare a quel fatidico appuntamento con la storia hanno forzato un po troppo la mano... ma tu non sei un uomo mortale la cui influenza sugli eventi è minima... tu sei un Dio. Un dio giovane e inesperto ma per tutti c'è un inizio. Zeus impiegò ben un anno divino per poter essere pronto ad affrontare suo padre...”
“Anno divino?”
“Trecentosessantacinque anni umani circa...” rispose il vecchio con noncuranza.
“...con il tempo la debolezza e l'inesperienza verranno mitigati da forza e saggezza e se, per ammazzare il tempo, tu volessi giacere con le tue ragazze credo che nessuno avrebbe qualcosa da ridire...”
“Dici davvero?”
“Certo... tutti i semidei greci, norreni ed anche il figlio del Dio che ti ha creato hanno avuto dei problemi nell'accettare che la loro nascita era dovuta ad un esigenza contingente da parte delle più alte gerarchie... anzi forse tu sei quello che l'ha presa meglio di tutti... non hai raso al suolo nulla...” disse alzandosi e mettendosi una mano in tasca.
“Tieni... voglio che la prendi tu. Mi ha portato fortuna durante questi lunghi anni magari lo farà anche con te...” disse lanciandogli una collana con incastonata una specie di volatile stilizzato.
“Dai Sergei... non posso...”
“Su su insisto... mi rimane poco tempo da passare su questo piano della realtà e voglio che la tenga tu...”
“Non vuoi nemmeno che ti curi? Sai che potrei farlo facilmente.”
“Non preoccuparti. Sono decenni che convivo con la mia condizione... ormai ci sono abituato... ma ora va o le tue ragazze potrebbero pensare che le tradisci...” disse allontanandosi per tornare in officina senza attendere una risposta.
“Grazie vecchio....” sbottò il ragazzo indossando la collana.
“Dovere figliolo. A che serve invecchiare se non puoi condividere l'esperienza con i giovani...” si schernì Sergei mentre Kalel, rincuorato dalle parole del vecchio russo, rimase un po a guardare il cielo prima di smaterializzarsi nel cortile di casa sua.

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Il sole era ancora alto quando Kalel fece il suo ritorno al monastero e molte delle preoccupazioni che lo affliggevano erano state dissipate dal colloquio con Sergei.
Non appena però si avvicinò all'ingresso la vista di un ombra umana lo destò dai suoi pensieri.
Se all'inizio, causa anche la distrazione, ebbe un momento d'incertezza che gli impedì di riconoscere il proprietario di quell'ombra, sforzandosi e guardando con attenzione però vide il volto di una persona nota.
"Bentornato, Kal-kun".
"Akeno-chan?"
Era la figura di Akeno-san vestita da fanciulla del santuario che mi venne incontro e senza fermarsi mi disse :
"Mi dispiace, Kal-kun. Per anni ho disprezzato mio padre e la mia razza senza sapere che anche tu eri come me e le mie parole ti facevano soffrire. Ho anche dato retta alle parole dell'uomo che ha causato molte sofferenze a te e ad Angela senza riflettere sul fatto che per stare con me tu hai trascurato altre persone. Ti ho sempre dato per scontato facendo il minimo per tenerti vicino perché temevo che, a causa del mio sangue, tu mi odiassi ed invece sei sempre stato presente per me finendo anche per farti male pur di salvarmi...".
"Ah, non c'è problema... sai che ti voglio bene...” mormorò il ragazzo riflettendo sul da farsi.
“Come una sorella...” sbottò Akeno allontanandosi infastidita.
Ma non fece molta strada perché Kalel, spinto da un insolito ardimento, evitò di pensare al fatto che, come al solito, qualcuno lo stesse divinando e l'afferrò per il polso.
“No... non come una sorella...” disse deciso.
“Tisifone per me è una sorella maggiore, Shigure, Koneko-chan ed Asia sono per me delle sorelline... io è da un po di tempo che non riesco a vederti più come una sorella. Ormai per me sei una delle ragazza con cui vorrei passare la mia, non so quanto lunga, vita.
“Quindi per te sono una donna?” chiese la ragazza titubante.
“Si... e so che è stato scortese da parte mia ignorare i tuoi sentimenti per me... con Angela e Rias... beh loro hanno preso l'iniziativa. Con Sona avevo molto da farmi perdonare per la mia miopia e con Lily beh con lei speravo di evitare un inutile spargimento di sangue e di dissipare i fantasmi che la tormentavano quando però non sono mai riuscito a farlo con te... perché anche io avevo degli scheletri nell'armadio.”
“Capisco...” mormorò
“Scusami se hai sofferto a causa mia...” esclamò Kalel all'improvviso.
“Tu non hai colpe. Quell'uomo ha obbedito ad Azazel... tu eri un bambino come me... e non dire che se non fossi nato sarebbe cambiato tutto perché quell'uomo ti ha spiegato molto bene che al massimo potresti solo aver migliorato una situazione di per se catastrofica e sai come la pensa Angela al riguardo.”
“Non sia mai che io faccia alterare Lady Valefor...” scherzò Kalel che mollò il polso ed afferrò la mano di Akeno iniziando a giocare con le dita dalla corvina.
"Kalel cosa...”
“Akeno... posso baciarti?” chiese il ragazzo all'improvviso mentre il cuore di Akeno iniziava a perdere colpi.
“S-Sei s-sicuro?” mormorò la ragazza.
“Si... avrei voluto baciarti prima ma, tra un senso di colpa, un duello con mio padre prima e mio cugino poi, spasimanti che mi minacciano pur di avere un bacio, ragazze innamorate che pur di vedermi felice preferiscono lasciarmi andare e spadaccine che tentano di violentarmi negli spogliatoi della piscina... beh diciamo che il tempo è mancato. Poi è arrivato Kokabiel e abbiamo litigato quindi vorrei baciarti prima che qualcuno o qualcosa venga a rubarci questo attimo di pace...” disse avvicinandosi.
“Ma ci vedranno tutti...”
“Il mio primo bacio con Rias ed Angela fu in diretta tramite sigillo magico, il mio primo bacio con Sona lo avete visto tutti dall'infermeria, il mio primo bacio con Lily e anche il secondo beh tanto intimo non è stato... sai come si dice... squadra che vince non si tocca...” mormorò cingendola per la vita e stringendola a se in modo che sentisse quant'era felice di averla vicino.
“Che c'è... sei nervosa?”
“Beh un po... è il mio primo bacio...” mormorò.
“...sai dicono che io sia abbastanza bravo...” mormorò di rimando mentre, sentendo il cuore di Akeno battere all'impazzata, la lingua di Kalel iniziò a picchiettare sui denti della ragazza che si dischiusero per permettere al ragazzo di iniziare a condurre le danze.
Non fu un bacio focoso come quello che pretese Lilith, ne dolce e umido come quello con Sona che non era previsto ed era stato preceduto da innumerevoli lacrime e decine di parole per convincere la ragazza a fidarsi delle sue buone intenzioni.
Non fu nemmeno passionale come quelli che Rias esigeva non potendosi spingere oltre e che, se avessero imitato, avrebbe portato i due a cadere dalla scalinata... e non fu nemmo colmo di complicità come quelli che ormai si scambiava con Angela.
Fu un bacio che era simile ai treni italiani... sarebbe dovuto arrivare prima e a causa di tale ritardo molti disagi si erano accumulati.
Ma, proprio come quei treni, una volta arrivati a destinazione i passeggeri di quel bacio poterono tirare un sospiro di sollievo perché, dopo aver atteso a lungo alla stazione, ormai nulla poteva far perdere loro la speranza che ormai il peggio era passato e si poteva solo migliorare...

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Note d'autore

Salve raga...
Spero che Sergei vi sia piaciuto visto che ho adorato fondere più elementi per crearlo.
Ma andiamo con ordine prima che qualcuno segnali il capitolo che aad ora mi è piaciuto più di tutti scrivere.
1) La frase dello scettro, lo ammetto l'ho preso dal dialogo tra Harry e Silente nel momento in cui Harry è in fin di vita e deve decidere se vivere o no. L'ho trovato perfetto per un essere che scopre di essere un DIo con enormi responsabilità sulle spalle.
2) Il personaggio Sergei è ispirato a Socrate, protagonista in un film molto bello chiamato Peacifull Warrior di cui vi lascio i link per chi volesse vederlo.
è diviso in due parti.

https://www.youtube.com/watch?v=iVnhq8Xebgw
https://www.youtube.com/watch?v=BWHYfGOGmAY

3) Alcune parti... devo specificarle?
Vabbe lo faccio perchè sono buono... il pesco, la frase sul presente che è un dono, la scena in cui Kalel fa cadere i frutti... è presa da Kung Fu Panda, riadattandolo un po.
Che dire... quella tartaruga è fenomenale :)

Ma ora che i credits sono stati fatti... veniamo a noi.
Finalmente gli effetti del dispotismo illuminato di Angela si incominciano a vedere... in realtà il bacio era previsto per il prossimo capitolo ma quello con Sergei era di nove pag, il successivo di diciassette e quindi ho deciso di rubare qualche pagina (tre per la precisione) a quello di Sabato prossimo così, per scaramanzia :)
A presto e ci si vede nei commenti, con chi vuole, o al prossimo sabato per i silenti lettori che mi danno quello stimolo a continuare a scrivere :)


 

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Capitolo 15
*** Un Diamante è per sempre... ***


Salve boys... il secondo arco narrativo è agli sgoccioli... solo quattro capitoli, oltre questo ed inizierà la terza saga tutta incentrata su un viaggio mooolto lungo e contraddittorio per certi versi.
Viaggio che, rullo di tamburi inizierà per colpa di Sergei... o forse come direbbero i fisici quantistici è già iniziato ma i viaggiatori ne sentiranno gli effetti solo fra qualche tempo :)
Si mi faccio troppi trip mentali :)
In ogni caso questo capitolo presenta una parte che molti mi hanno chiesto... il confronto Miky-Kal anche se, visto il motivo per cui è nata Angela, non andrà come molti di voi avevano ipotizzato :)
Per adesso quindi vi lascio leggere e ci si vede nelle note :)

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Trilogy... un diamante è per sempre

I due ragazzi non seppero per quanto tempo si erano intrattenuti anche perché avevano molte cose da dirsi e, visto che la conferenza sarebbe ripresa il giorno successivo, non gli importò che qualcuno lo stesse divinando mentre recuperavano il tempo perduto.
“Gli altri?” chiese infine Kalel.
“Beh tuo padre sta parlando con Lilith. I tuoi suoceri e tua madre stanno prendendo il te con Michele e Sirzech sama... e le ragazze... beh loro obbedendo ad Angela ti stanno dando un po di tempo per riflettere.”
“Sai detto così sembrerebbe che mia madre abbia tradito a suo marito con il capo dei Grigori...” rise il ragazzo sapendo che sua madre si sarebbe infuriata per quell'allusione.
“...e mio nonno?”
“Appena ti sei avvicinato a casa è tornato ai suoi molteplici impegni...”
“Capisco... che ne diresti di entrare?” chiese sapendo che Michele e suo padre non erano rimasti li senza una valida motivazione.
“Ok...” disse Akeno afferrando il braccio di Kalel e stringendosi a lui per tutto il resto della strada.
Solo una volta entrati in casa la ragazza si scollò.
Forse per rispetto verso Rias e Sona i cui genitori erano seduti nel soggiorno, forse per timore della reazione di Angela e Lilith ma la ragazza non si vantò di ciò che era successo.
“Ti sei ripreso?” chiese Angela squadrandolo da cima a fondo.
“Beh diciamo che ho faticato a mettere i tasselli al loro posto... ma adesso si... mi sono ripreso. Tu?”
“Mi fa piacere... beh è stata una bella botta. Convinzioni di una vita crollate come un castello di carte in pochi minuti... ma mi riprenderò. Ci vorrà del tempo ma dovrei farcela.”
“Scusami...” mormorò abbracciandola all'improvviso.
“...per tutto. Ti prometto che un giorno riuscirò a ripristinarti la memoria...”
“Non ho fretta e per le scuse te l'ho già detto... ti ho perdonato da tempo. All'epoca eri un bambino e sei cresciuto per fortuna...” rispose accarezzandogli la nuca.
“...comunque preparati. Mio padre vorrebbe parlarti...” mormorò la ragazza staccandosi dall'abbraccio e, prendendolo per mano, lo guidò fino al salotto dove, come al solito, innumerevoli occhi lo fissavano.
"Ecco finalmente il ladro di virtù..." esordì Michele squadrando il ragazzo con attenzione.
“Come?” chiese Kalel spiazzato.
“Neghi forse che hai carpito la purezza di mia figlia?” lo incalzò.
“N-No...” rispose cercando con lo sguardo l'aiuto di qualunque anima pia che volesse aiutarlo.
“...ma è successo solo pochi giorni fa... prima ci siamo limitati a semplici effusioni tra innamorati...” balbettò il ragazzo.
“Come la sodomia?” chiese Michele mentre l'atmosfera diventava sempre più tesa ed il suo corpo si ricopriva di scariche elettriche.
“S-Si...” rispose di getto il ragazzo che ricevette un pizzicotto, non visto, da Angela.
“...cioè no...” si corresse quando ormai era tardi.
“Non lo sai che è peccato?” domandò scrutandolo torvo.
“Beh Angela era un demone all'epoca ed io... beh... io optavo per diventarlo ed in fondo... ci sono peccati peggiori rispetto alla lussuria e alla gola...”
“Capisco... ed ora mi dirai che è stato un incidente? Sei accidentalmente scivolato dentro mia figlia?”
“Padre!” tuonò Angela scrutandolo torvo.
“IO ho costretto Kalel a fare l'amore con me, quindi se devi prendertela con qualcuno prenditela con me e poi...”
“Poi?”
“Di chi è la colpa? Pensi che mi sia piaciuto...” disse fermandosi a riflettere per poi aggiungere, incurante della presenza dei genitori di kalel, di Rias e di Sona
“... oddio se non mi fosse piaciuto non avremmo fatto sesso così spesso... ma avrei preferito farlo alla vecchia maniera se... e dico SE qualcuno non avesse costretto mia suocera a controllare LA SERVA di Kalel...”
“S-Serva?” balbettò Michele.
“Si serva...” replicò gonfiando il petto
“...e mi piaceva esserlo. Nessun impegno, nessuna responsabilità e tutto il tempo libero per far rilassare il mio amoruccio... poi tu non lo conosci... è un bravo ragazzo come pochi ed è totalmente diverso dai demoni perversi che mi volevano solo per fare cosacce...”
Sentire la figlia parlare così fece sospirare l'Arcangelo.
“Se ti sentisse parlare tua madre...”
“Mia madre sperava che ci amassimo quando avremmo deciso di fare sesso... e ci amiamo...” disse mentre a Michele quella frase, ed il modo in cui era stata pronunciata, fece scorrere tutta la sua vita davanti agli occhi.
Una vita mooolto lunga.
“Inoltre posso accettare che prima che Kokabiel intervenisse eravamo una famiglia felice... posso crederci... posso sperarlo... ma sono cresciuta con dei finti ricordi fino ad oggi e non sarò più la bambina obbediente che potreste ricordarvi. Sono una donna ormai ed ho le mie esigenze...”
“Ma tu sei...”
“Io sono la futura moglie di Kalel ed ho lottato con le unghie e con i denti per vincere la concorrenza di ragazze più blasonate e dotate di me. Sono la Regina del mio futuro marito e se vorrai ritornare a far parte della mia vita, della nostra vita...” disse stringendo la mano di Kalel con dolcezza.
“...devi accettare le mie scelte... specialmente  quelle sessuali.”
“Però...” cercò di dire l'Arcangelo ma lo sguardo di Angela, con tanto di sopracciglio inarcato lo fece desistere.
“Ok... ok... per quel che vale avete la mia benedizione ma non sperare di cavartela così con tua madre... lei ha molte cose da dirti e non è facile vincere una discussione con lei se si impunta...” sospirò l'arcangelo.
“Ma veniamo a noi Kalel-kun... da ciò che ho visto tu hai radunato ben tre draghi leggendari alla tua corte...”
“Tre?” chiesero i genitori di Sona e Rias
“Si madre... a quanto pare la discendente di Lucifero, il Vanishing Dragon più forte mai esistito, si è invaghita di mio figlio e per questo ha fatto richiesta di diventare una sua vassalla...” rispose Grayfia sorridendo tesa.
“La mia presenza le crea qualche problema signora?” esclamò Lilith che, assieme ad altri ragazzi ed Azazel, aveva fatto capolino in soggiorno.
“Non sia mai... con chi mio figlio decide di concupire non è più una mia responsabilità ma di Angela-chan adesso...” disse sorridendo melliflua.
“Concordo...” concesse Michele tagliando la discussione sul nascera.
“...ma questo mi pone un dilemma...”
“Dilemma?” chiese Kalel
“Si... volevo farvi dono di un oggetto che sarebbe potuto servire come dimostrazione delle buoni intenzioni del paradiso verso gli inferi e verso il tuo popolo Kalel-kun... ma con tre draghi ai tuoi comandi... beh non saprei a quale donarlo” disse facendo comparire una spada dalla foggia insolita.
La lama era simile a quella di una spada europea, con i bordi dentellati in prossimità della guardia che presentava delle specie di uncini color oro.
Non appena la videro Angela, Lilith e Saji fecero istintivamente un balzo indietro.
“P-Perchè h-ho p-paura anche se la spada è lontana da me?” chiese Saji tremando come una foglia.
“Perchè quella è una Dragon Slayer...” sbottò Lilith senza smettere di fissare la lama.
Sapeva che la chiesa la possedeva ma vista la scomparsa di Gram, in mano ad un esorcista della chiesa svanito nel nulla, non si aspettava che Michele donasse la seconda spada più forte di quel genere con così gran disinvoltura.
“Una dragon Slayer... è un dono meraviglioso ma non posso accettarla...” disse Kalel stupendo tutti.
“Posso chiederti il perché?” domandò Michele.
“Beh... voi vi fidate di me e mi fa piacere... ma se un giorno dovessi cambiare? Non vi conviene tenerla voi nel caso in cui io chieda a Ddraig e Albion o a Vritra di seminare morte e distruzione? Dubito che un Angelo o un umano, per quanto forte, possa usare Gram a lungo senza subire danni ingenti...”
“Ciò che dici è giusto... ma voglio fidarmi di te lo stesso...” rispose Michele sorridendo e qualcosa in quel sorriso fece desistere il nephilim dal replicare.
“...quindi dovrei darla ad uno dei miei portatori di SG di tipo drago?”
“Sarebbe l'ideale visto che i Draghi di solito attirano altri draghi o esseri con caratterische simili a quelle di un drago.”
Sentire Michele parlare così fece sorgere dei dubbi al ragazzo.
In fondo, per quanto assoggettati ai vari dei o alle varie fazioni, senza Ddraig ed Albion in carne ed ossa a tenerli a bada, nessuno avrebbe potuto garantire che i rimanenti Re Draghi non facessero fronte comune e magari allearsi contro di loro.
“Capisco. Quindi, quando Sirzech-sama mi ha accennato che voleva parlare con me ed Angela, era per donarle la spada?”
“In origine si. Lilith-chan ancora era legata a tuo padre, a cui ho già mandato in dono qualcosa, e non sapevamo del risveglio di Vritra... quindi beh adesso dovresti decidere tu...” rispose l'Arcangelo.
Kalel rimase in silenzio alcuni istanti prima di rendere nota la sua decisione.
“Beh per bilanciare le forze sarebbe giusto darla a Saji, che è il più debole tra di loro...”
“Sarebbe?” chiese Rias perplessa.
“Si Rias sarebbe... Angela, per quanto sia la mia ragazza, è pur sempre la figlia di Michele-sama ed un dono fatto a lei non avrebbe lo stesso effetto di un dono fatto ad un membro della famiglia del Maou.” spiegò con voce pacata.
“Ma anche tu... saresti... beh l'hai sentito... più o meno è come se mio fratello e mia cognata ti avessero adottato...” protestò Rias venendo fermata dallo sguardo triste del fidanzato.
“Fidati... per i demoni intransigenti io sono pur sempre il figlio del governatore degli Angeli caduti e forse, se saranno così clementi da ricordarlo, di un pilastro. Sono colui che ha ucciso sua madre dopo appena qualche giorno di gestazione e, dulcis in fundo, colui che ti ha fatto diseredare e che, in barba alle leggi, sta sposando un Angelo come prima moglie tenendo due duchesse come concubine...”
“Ma l'abbiamo voluto noi...” protestò la rossa.
“E poi tu sei il primo della tua stirpe... puoi creare tutte le leggi che vuoi ed i matrimoni li puoi giustificare come metodi per rafforzare delle alleanze...” si intromise Sona.
“Si lo so che i politici capiranno le mie decisioni... ma all'opinione pubblica non interesserà. Se il gesto di Michele-sama deve servire a migliorare i rapporti tra inferno e paradiso, Saji è l'uomo giusto. È il pedone della sorellina del Maou e poi, ad essere sinceri, non voglio creare ulteriori motivi d'attrito tra Albion e Ddraig...”
“Beh visto che insisti... non obietterò. Saji, nonostante Vritra e la trasformazione in Nephilim, è rimasto un po deboluccio. Tutto ciò che potrà renderlo più forte è ben visto...” sentenziò Rias.
"Bene allora...” si intromise Michele schiarendosi la voce.
“...visto che essendo un Nephilim la luce non ti dovrebbe dare fastidio, e dato che questa spada è stata modificata perché la utilizzasse anche un essere in possesso del potere di un drago... prima di donartela... pensi di essere in grado di assimilarla nell'assorbition Line che funge da scheletro per la nuova Sacred Gear?"
"Ehi Vritra... pensi che sia fattibile?” domandò il biondo.
[Beh prima dello scontro con Kokabiel ti avrei detto di no... poi è nata quella spada anomala ed io, contro ogni probabilità, sono tornato cosciente... quindi, in linea teorica si puoi provare. La sacred gear risponderà ai tuoi sentimenti. Se desideri questo, dovrebbe essere possibile.] rispose il drago.
Poi un pensiero fugace bloccò il ragazzo.
"Posso fare una domanda?"
“Certo... se possibile ti risponderò...” disse Michele.
“Capisco le buone intenzioni... ma il matrimonio tra Angela-san e a Kalel-sama non è già un gesto di pace sufficiente a distendere gli animi? Perchè donare anche una delle poche armi contro i draghi a vostra disposizione...”
“Perchè dalla firma del contratto inizieranno i casini Saji...” intervenne Kalel rassegnato.
“Ad oggi la pace regna solo ed esclusivamente perché tutti, eccetto i sovrani dei pantheon, sanno che il Dio più potente di tutti, uno che trattava Shiva, l'attuale numero uno, come un poppante è vivo e vegeto in attesa di distruggere chiunque invada i territori cristiani... appena questo trattato verrà stipulato però...”
“Però?” chiese il ragazzo
“Beh gli dei minori, troppo deboli per sfidare i vari sovrani ma abbastanza forti per fare danni, capiranno che Dio è morto e che siamo una facile terra di conquista per le loro mitologie. Ora, per rispondere alla domanda i draghi realmente pericolosi per voi sono pochi, ma tutti in mano alle mitologie che potrebbero trovare giovamento dalla nostra scomparsa. Inoltre Indra è ai ferri corti con Shiva e quindi non può sbilanciarsi troppo contro altri Dei. Contro i Demoni si perché ne può uccidere a migliaia... ma contro Dei del calibro di Atena o Odino no...”
[Beh di norma, loro non escono dal loro territorio. Dato che un accordo implicito anti-guerra era presente.] si intromise Ddraig.
[“Si e gli dei che quelle stesse mitologie hanno messo all'angolo? Non pensi che potrebbero venire qui a fare danno sapendo di non avere Dei potenti come avversari?] replicò Albion.
[Osi contraddirmi?] sbottò il rosso.
[E se anche fosse?] replicò il bianco.
“Smettetela. Tutti e due...” sbottò Kalel stizzito.
“...non ho voglia di vedere Angela e Lilith litigare. Già mi è bastata una Modalità Colosso... due, specialmente contemporanee non saranno tollerate. Chiaro?”
[S-Si...] mormorarono contriti i due .
“Ed un giorno spero mi direte cosa vi terrorizza tanto di me... ho sempre trovato meravigliosi i draghi...” disse Kalel, con voce quasi annoiata, tornando a guardare il pedone di Rias.
“Ora Saji-Kun assorbi Ascalon e facciamola finita... stai terrorizzando Lilith ed Angela agitando quella spada...”
“S-Scusatemi...”    
[Partner, concentra la tua coscienza sul l'absorbition line. Io ti seguirò dopo. Prova a combinare l’energia della spada che hai in mano con quella della sacred gear.]
Seguendo le istruzioni di Vritra Saji si concentrò sul richiamare la sua sacred gear e, quando apparve un guanto che sembrava un piccolo drago nero in miniatura, il ragazzo provò a combinare l'energia dell'Absorbition Line modificato con l’energia della spada sacra che teneva in mano.
Fu in quel momento, mentre l'aura sacra iniziò a scorrere nella Sacred Gear che accadde.
L'aura di Ascalon, mentre scorreva nella sacred gear, causò leggere fitte di dolore al povero Saji che sentiva scorrersi un'aura potentissima nel corpo ma poi, lentamente, diventò familiare.
“Credo che sia stato assorbito da Vritra...” dichiarò Saji dopo che avvertii che quel potere veniva acquisito dal drago che risiedeva in lui.
Poi un lampo violaceo illuminò il guanto che, a livello della bocca, presentava parte della lama.
L'elsa e la guardia infatti erano incastonate dentro l'Absorbition Line.
[Mi sono unito alla spada... anche se non credevo che sarei stato io il secondo drago in famiglia a mangiare una spada sacra...] esclamò divertito riferendosi ad un altro Drago particolarmente legato ad una spada.
“Come ti senti?” chiese Saji preoccupato.
[Onestamente? Non so dirti... so che adesso dovrebbe venirti più facile usare le mie abilità contro dei rettili... ma per il resto non saprei]
“Bene bene... ora devo andare... ma credo che ci divertiremo un mondo Kal... prenditi cura di Lilith mentre io sono via...” disse il padre di Kalel smaterializzandosi.
“Beh anche io è ora che vada...” convenne Michele congedandosi a sua volta.
“Bene...” esclamò Kalel. “Il primo giorno di trattative è finito... La mia testa è ancora sul collo... quindi c'è una sola cosa da fare...” esclamò Kalel mentre vedeva Akeno confabulare con Rias, Sona e Lilith.
“Ovvero?” chiese Angela venendo ignorata.
“A voi va bene ragazze?” chiese Kalel studiando le loro reazioni.
“Si per noi va bene...” rispose Rias sorridendo.
“Angela... hai tempo di farti una doccia e di cambiarti... io ti aspetto qui. Tanto prima che voi donne vi preparate passano ere geologiche...”
“Ma dove...” cercò di dire la ragazza prima che un dito le fermasse la bocca.
“Fidati di me e non fare domande una buona volta...”
“O-Ok... allora io andrei. Con permesso...” rispose la ragazza perplessa.
Quando se ne fu andata Grayfia fece segno al ragazzo di sedersi vicino a lei.
“Volete parlarmi madre?” chiese il ragazzo sorridendo.
“Adesso sai più o meno tutto... certo ti mancano...”
“No madre...” lo corresse il giovane stringendole la mano
“...quando mi sono fuso con il me più giovane, anche se non so perché, sembra che la mia anima abbia copiato i ricordi della sua controparte giovanile...”
“Capisco... e che idea ti sei fatto?” chiese incerta come mai Kalel l'avesse mai vista.
Il ragazzo sapeva che qualcuno l'aveva spiato ma, per quanto a mente lucida con il senjustu fosse possibile intuire chi avesse evocato l'incantesimo, in quel momento era tanto scosso da non sapere chi aveva seguito la sua discussione con Sergei.
Figurarsi indovinare cosa potesse aver visto il suo personal-stalker e che idea si era fatto del suo sfogo.
Per questo il ragazzo, chiudendo gli occhi, decise di parlare chiaro una volta per tutte...
“Madre...” esordì con voce pacata.
“...so che Serana ha fatto molto per me ed ha sofferto un dolore atroce a causa del potere Sacro del Dio della bibbia... ma anche adesso, anche dopo aver visto la sua determinazione e il suo amore per me... beh non riesco a considerarla mia madre...” disse contrito il ragazzo sotto lo sguardo dei Sitri, dei Gremory e dei suoi genitori.
“... non so spiegartelo a parole... ma è come se ad un orfano che viene amato viene mostrato il video dei suoi genitori morti quando aveva pochi giorni di vita. So che è crudele ed è una mancanza di rispetto nei suoi confronti, visto che ha dato la vita per me... nei tuoi, che sei sua cugina e degli eventuali parenti di lei che potrebbero essere in vita... ma tu sei mia madre e spero di non dover tornare di nuovo su questo argomento. Tu mi hai portato in grembo... tu mi hai aspettato per secoli e mi hai partorito visto che non ti ho dato il tempo di arrivare in ospedale...” disse abbracciandola.
“Tu hai preso tutto, rinunciando alle comodità dei vari castelli di papà o dei demoni che, a rigor di legge, sarebbero i miei nonni ed hai passato anni a crescermi sulla terra senza farmi mancare nulla...”
“Capisco...” mormorò commossa la donna.
“...quindi, se ho ben capito... per te Sirzech è un padre?” chiese osservandolo con attenzione.
“Si faceva chiamare così una volta...” rispose pacato il ragazzo.
“...e credo che se non avessi perso la memoria me lo avrebbe concesso fino ad oggi... o sbaglio?” chiese il ragazzo spiazzando i due coniugi con rempentino cambio di interlocutore.
“Beh ovvio...” rispose il Maou dopo aver ripreso il controllo di se.
L'essere considerato nuovamente in quel modo dal ragazzo, dopo la bellezza di quasi dieci anni di amnesia l'aveva commosso molto.
“...sei il figlio che mia moglie ha deciso di portare in grembo e mica ti ha concepito tradendomi... anzi. É stato quel gesto di amore incondizionato a farmi capire che non avrei potuto passare l'eternità con nessun altra donna...” disse prendendosi una pausa.
“...ma non sei alterato per il fatto che ti abbiamo tenuto nascosta la verità? In fondo mia madre ti chiese di non legare troppo con Grayfia; tuo nonno davanti a te mentì più volte e quando chiedevi qualcosa su tua madre glissava... Grayfia finse di essere Serana durante tutta la tua crescita e non rivelò la sua vera identità una volta che ti sei risvegliato al mio castello. Se poi aggiungiamo il mio comportamento da stronzo poco prima della scelta avresti ogni motivo per odiarci...”
“Si è vero... sono alterato...” disse gelido “...ma non con voi.” proseguì imperterrito.
“Vostra madre, ha detto quelle parole preoccupata per mia mamma... già mi aveva perso una volta e c'era il pericolo che scegliessi di diventare un Angelo e quindi sarei finito lontano da lei. Mio nonno non voleva che, davanti a qualche nobile potenzialmente ostile, mi sfuggisse il fatto di essere un Valefor. Per quanto riguarda la mamma potrebbe aver omesso la verità per gli stessi motivi di mio nonno e per un motivo ovvio...”
“E posso chiedere quale sarebbe?” chiese la madre di Sirzech.
“Perchè mi ero innamorato di vostra figlia signora...” rispose risoluto il ragazzo facendo sussultare Rias che arrossì.
“...e se i miei genitori mi avessero detto la verità, per proteggermi avrebbero dovuto rivelare tutto alla stampa ed ufficializzare la mia adozione, almeno da parte paterna... quindi...”
“Non avresti potuto sposare mia figlia...” sorrise la donna
“Esatto... ora invece è diverso... a tal proposito madre...” disse il ragazzo.
“Dimmi...”
“Io vorrei poter fare l'amore con Angela senza essere divinato... quando ero più piccolo non era un peso... ma adesso direi che anche se non ti fidi di me...”
“Kalel...”
“...io vorrei...”
“KALEL!” tuonò la donna.
“Si?”
“Io mi sono sempre fidata di te... eccetto quel bacio che hai rubato ad Angela sei sempre stato un perfetto gentiluomo e con Rias l'hai dimostrato... ma se ti divino, e lo continuerò a fare, è perché non mi fido di loro.” disse indicando le ragazze che abbassarono lo sguardo.
“Si ok... ma non ho intenzione di fare l'amore con Rias senza il permesso dei miei suoceri, e lo stesso vale per Sona... come ho intenzione di ottenere la benedizione del padre di Akeno prima di andare troppo oltre...”
“Ma...” balbettò la corvina.
“Akeno... tu lo hai visto una volta... ma tuo padre mi ha salvato dozzine di volte restando nell'ombra, come ha fatto Azazel con noi fino al duello con Indra... glielo devo. Che poi tu non vuoi parlargli è un conto, ma per senso dell'onore io gli chiederò la tua mano un giorno...” disse mentre gli adulti si guardavano perplessi.
“È successo qualcosa?” chiese Sirzech incuriosito.
“Solo quello che doveva succedere alcuni mesi fa...” fu la risposta concisa di Kalel.
“...ma ora devo andare... Angela già mi sta aspettando fuori e non è un bello spettacolo quando si arrabbia...” disse il ragazzo alzandosi.
“Dove andrete di bello?” chiese Grayfia tesa.
“Di sicuro non in una camera di motel...” la provocò Kalel.
“Come?”
“Beh diciamo che vederti partorire ha fatto calmare un po i bollenti spiriti alle crononaute...” rispose il ragazzo dirigendosi verso la porta del soggiorno.
“...ma proprio per questo gradirei che non ci divinaste. È un momento privato e come si dice tra moglie e marito non mettere il dito...”
“E con Azazel? Che intenzioni hai con lui?” chiese Sirzech di getto.
“Beh... lui di sicuro si sente responsabile della morte di Serana e per questo ha deciso di non privarmi della possibilità di avere una madre. Grazie a ciò ho trovato anche un padre. Quando ho trovato Akeno ha vegliato su di noi per un anno e quando avrebbe potuto facilmente portarmi con se, visto che credevo che mamma fosse morta e non avevo più ricordi... beh lui con la scusa di far rimanere uniti me ed Akeno mi ha lasciato nuovamente nelle mani di mia madre...”
“COME?” chiese Akeno confusa.
“Akeno... mi hanno cancellato sette anni di vita. Potevano cancellarti i ricordi di come è morta tua madre e portare entrambi al loro rifugio segreto... ma non l'hanno fatto. Anzi ci hanno affidati a mio padre e mia madre ha parlato con i tuoi parenti...”
“E quindi?” chiese Sirzech.
“Diciamo che pur non potendo dire frasi sdolcinate a causa del fatto che le prime parole in diciassette anni le abbiamo scambiate oggi... beh se vorrà provare a conoscermi gli lascerò la porta aperta.”
“Quindi lo hai perdonato?”   
“Diciamo che capisco il motivo della sua scelta e al suo posto forse anche io avrei fatto lo stesso...” rispose il ragazzo con voce distante.
“Sei molto saggio...” concesse il Maou.
“Nah... pragmatico... se scoppiasse una guerra mica potrei passare le giornate a fare l'amore con le mie ragazze e poi mica voglio passare i secoli a rimproverare le tre fazioni...”
“Rimproverare?” domandò confusa la madre di Kalel.
“Beh... per ora sono piccolo mamma, ma dammi un secolo o due e ci sarà un nuovo sceriffo in città...” esclamò divertito il ragazzo abbandonando il salotto.

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“Hai sentito?” chiese Sirzech commosso.
“Si... ci considera i suoi genitori anche se gli abbiamo mentito...” rispose Grayfia che si lasciò sfuggire qualche lacrima.
“Già... e ha perdonato Azazel...”
“Si vede che avete fatto un buon lavoro con lui...” concesse Lord Gremory soddisfatto.
“...anche se mi domando dove sia andato...” continuò il capofamiglia dei Gremory.
“Oh caro... è così ovvio...” esclamò divertita la donna.
“Ovvero?” chiese mentre tutti concordavano con lui.
“Allora, visto che i suoi genitori sono troppo commossi per usare il loro cervello e al suo suocero manca l'acume... beh direi di attendere il loro ritorno... tu che dici mia vecchia amica?” chiese la donna rivolgendosi alla madre di Sona.
“Ma si... aspettiamo che sono curiosa...” concesse la donna sorridendo mentre le ragazze confabulavano.

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I due fidanzati stavano camminando in silenzio da un po di tempo per le vie di Kouh quando Angela si decise di parlare.
“Posso chiederti dove stiamo andando? La strada del motel è un po che l'abbiamo superata...” mormorò con un filo di voce.
“Ti è così difficile pensare che, dato il nostro prossimo matrimonio, io voglia passare del tempo con te anche senza sfilarti le mutande?” domandò prendendole la mano.
“Beh che tu sia cotto di me lo so... ma pensavo di battere il ferro finché è caldo... sai non appena Rias o Akeno ti concederanno le loro grazie potresti preferire loro a me...” mormorò la ragazza mesta.
“Sai che non potrei mai stancarmi di te... tu sei stata la prima per molte cose... il mio primo bacio, la prima che ho incontrato tra tutte voi, la mia prima esperienza sotto le coperte.” disse sollevandole il viso con due dita.
“Sei stata paziente quando sbagliavo ad usare la luce o quando al posto di un orgasmo ti provocavo il solletico...”
“Beh una regina deve sostenere il suo padrone...” replicò con orgoglio misto a dolcezza la ragazza.
“E tu sei stata la regina migliore che potesse capitarmi...” mormorò il ragazzo stampandole un bacio casto sulle labbra
“...la mia piccola racchia... è diventata una bellissima ragazza, che oggi ha messo da parte l'orgoglio e mi ha mandato Akeno perché la baciassi...”
“Sapevo che se avessi avuto la possibilità di restare solo con lei avresti fatto la cosa giusta... ormai sai quando agire o no con una ragazza. L'ho capito quando hai fatto breccia nel cuore di Sona e quando hai fatto colpo su Lilith.”
“E tu sai che sei l'unico baluardo tra il mio pene e Lilith o Zenovia vero?”
“Cercherò di tutelarlo... in fondo lo dovrebbero dichiarare patrimonio dell'umanità” scherzò lo ragazza che si guardò in giro non riconoscendo il luogo in cui erano.
“Posso farti una domanda?” mormorò il ragazzo.
“Certo...”
“Entriamo?” domandò.
“E dove?” chiese Angela perplessa.
“A comprare l'anello?” domandò il ragazzo con un tono che lasciava trasparire che per lui fosse ovvio.
“Ma io...” balbettò la ragazza che, in cuor suo, credeva che il ragazzo avesse capito che non ci teneva realmente all'idea di avere un anello costoso al dito.
Lei non era una ragazzina viziata che aveva bisogno di oggetti per testimoniare il suo status.
“Si lo so... ma fino a quando non mi insedio non ho i mezzi per comprarti un anello dai nani e troverei ridicolo chiedere i soldi ai miei genitori per una cosa così importante... quindi ti chiedo di pazientare un po ed intanto puoi sceglierti qualsiasi anello... poi dopo l'insediamento compreremo anche quello...”
“Allora voglio quello...” mormorò la ragazza indicando indicando un piccolo anello che presentava un piccolo zaffiro incastonato in modo da avere la foggia di una goccia.
“...se possibile ovviamente. So che tua madre tiene d'occhio i conti della tua carta di credito...” mormorò mesta quando si rese conto che, nascosto dalla seta su cui erano adagiati l'anello, qualche zero era stato coperto.
“Credo che per questa volta chiuderà un occhio...” rispose entrando con lei nella gioielleria.
“...poi tu meriti questo ed altro. Non sarei qui senza il tuo supporto.” dichiarò il ragazzo mentre il proprietario della gioielleria si stava avvicinando.
“Salve... come posso esserle utile?”
“Beh vorrei regalare un anello alla mia fidanzata, visto che dovremmo convolare a nozze...”
“Capisco...” disse guardando i due ragazzi.
“Avete già un idea o volete un suggerimento... sapete non siete la prima coppia di giovani che aiuto a trovare l'anello giusto.”
“Veramente...” disse Kalel.
“Alla mia ragazza piace quel piccolo anello in vetrina... quello d'oro bianco con lo zaffiro a forma di goccia...”
“Q-Quello?” esclamò con sgomento il commesso.
“È già stato venduto?” domandò il ragazzo perplesso.
“Amore...” intervenne Angela.
“...credo che pensi che due liceali non possano permettersi un simile anello...” fu il commento della ragazza che aveva intuito perché il commesso fosse rimasto interdetto.
“Infatti... magari posso farvi avere altri anelli più consoni alle vostre finanze...”
“Ah ok...” disse il ragazzo sorridendo per evitare di disintegrarlo sul posto.
“...quindi avete anche anelli più costosi?” chiese uscendo la carta di credito per le piccole spese, quella con il limite più basso a sua disposizione.
“In verità quello è il prezzo più pregiato a nostra disposizione. Forgiato da orefici italiani mentre il gioiello, estratto in una miniera sudafricana, è stato tagliato ad Amsterdam...”
“Allora vale tutto il suo valore...” rispose il ragazzo tirando fuori un sorriso di circostanza.
“Guardi che noi non pratichiamo pagamenti rateali...”
“Senta... prima di perdere un potenziale cliente... controlli il contenuto della carta. Io sono paziente e se necessario potrei anche andare ad Amsterdam o a Milano per comprare un anello, ma ho ospiti a casa e vorrei tornare prima di cena....” replicò il ragazzo smettendo di sorridere.
“Guardi che se è uno scherzo...” rispose il proprietario della gioielleria prendendo con malagrazia la carta di credito.
Quando però controllò il limite di pagamento di quella carta il volto del negoziante sbiancò di colpo.
“U-Un m-milione d-di d-dollari?”
“Si mia madre dice che non posso superare quella cifra...” rispose il ragazzo mellifluo.
“E lei li spende tutti?”
“Credo di non essere tenuto a rispondere... ora posso avere quell'anello?” domandò il ragazzo facendo notare al proprietario che era stato lievemente indiscreto.
L'uomo, arrossendo se ne accorse e corse a prendere il gioiello che Kalel pagò senza battere ciglio e fece indossare alla ragazza.
Salutati i commessi i due ragazzi uscirono dalla gioielleria e si incamminarono verso casa.
“Grazie...” mormorò Angela con occhi in cui si poteva vedere la felicità.
“Dovere... in fondo ho carpito la tua purezza... mi hai venduto la tua anima e mi hai anche ammanettato al letto...”
“Già l'ho fatto...” ammise divertita.
“...e tu ti stai prendendo le tue responsabilità...” proseguì con un tono più serio.
“Sbaglio a farlo?” domandò Kalel con voce roca.
“Non dico questo... solo che mi sembra strano... ho pianificato tutta la mia vita per poter ottenere il tuo cuore e diventare la tua favorita... ed ora...”
“Ora dobbiamo solo decidere la data...” concluse per lei Kalel.
“...e a tal proposito...” mormorò il ragazzo imbarazzato.
“Dimmi... non ti mangio mica...”
“Non potresti limitare le frecciatine verso mia madre? Adesso sappiamo perché si è comportata in modo così severo con te...”
“Ci proverò...” rispose la ragazza senza doverci nemmeno pensare.
“Grazie... per me è importante...”
“Ma non tollererò ingerenze a casa e con i figli che spero un giorno di poterti dare...”
“Ti è ritornata la fissazione per la maternità?” chiese preoccupato.
“Oh figurati... non sono ancora pronta ad esserlo.... fra un decennio o due però un piccolo Nephilim lo vorrei...” disse fermandosi all'angolo della via dei motel.
“Perchè ti sei fermata?”
“Beh da quando torneremo a casa io sarò la futura Signora Valefor... dovrò regolamentare i tuoi approcci con Rias, Sona, Akeno, Lilith e Zenovia... dovrò insegnare loro a soddisfarti e, in base alle volontà dei genitori, assistere alle loro prime volte con te e magari parteciparvi...” disse divertita.
“E quindi?”
“Beh, sua maestà concederebbe alla sua umile serva di soddisfare le sue perversioni un ultima volta prima di dover assumere quel ruolo?” chiese con voce suadente e sguardo malizioso mentre, prendendogli la mano, lo guidava verso uno dei tanti motel.
“Permesso accordato...” rispose Kalel lasciandosi guidare come sempre.

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Note d'autore

Salve eccoci qui... come si dice... chi trova un diamante trova un amico...
Anche se, una bella Dragon Slayer fa la sua bella figura ma torniamo seri.
So che vi aspettavate che Ascalon andasse ad Angela... ma volete mettere lo squallore di una spada sacra che, al massimo diventa più forte con Ddraig o con Angela che lancia un attacco di Aura stermina draghi come nel novel con... una spada che emette fiamme nere sterminatrici di draghi, assorbe l'energia (stile Dakki di Inuyasha o Samehada di Naruto) e che può paralizzare i nemici con le ombre? No mi dispiace Vritra Rules! Solo che viene sempre sminuito.
Poi ci sono stati chiarimenti vari e finalmente Angela ha ottenuto "L'ANello del Potere" che dire tutto è bene ciò che finisce bene?
Eh no... chi come Kurama (non per fare nomi) ha letto la fiction HP e la stirpe maledetta sa che io sono tutto fuorchè banale ed il lieto fine lo faccio sudare :)
Volete un esempio?
Entro la fine della conferenza di pace... un Nephilim morirà....
(RISATA MALEFICA....)
A Sabato oppure ci si becca nei commenti :)

 

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Capitolo 16
*** Il Caos e l'Attimo fuggente... ***


Salve a tutti... oggi per voi ci sarà un megacapitolo.
Sia in termini di lunghezza (ben 20) contro le usuali 10 e che per farlo ho accorpato ben due capitoli  dato che non me la sentivo di lasciarvi una settimana col fiato sospeso... a volte  mi ricordo di avere un cuore.
Ma bando gli indugi... vi lascio al capitolo...

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Il Caos e l'Attimo fuggente...

Erano passate esattamente ventiquattro ore quando, al calar del sole, la conferenza ''F3 + 1'' riprese e, se durante il primo giorno di trattative molti erano stati i non addetti ai lavori presenti, quel giorno non fu permessa la presenza di occhi indiscreti.
La mattina precedente infatti aveva lo scopo di risolvere problemi minori come lo status di Rias, la faida con i parenti materni e per mostrare al ragazzo ciò che aveva dimenticato.Il tempo dei giochi però era finito e per questo solo la squadra di Kalel e di Rias, presenti durante l'attacco di Kokabiel vennero fatte assistere alla riunione.
Ora però si doveva discutere di faccende di una certa rilevanza e per questo solo un piccolo gruppo di persone, vicine a Kalel, furono fatte entrare.
Quando lo fecero i ragazzi videro che il bunker era infatti avvolto dal silenzio e tutti al tavolo avevano una faccia così seria che Asia afferrò la punta dei vestiti di Saji come se si sentisse a disagio.
“Mia sorella più giovane, la sua famiglia e la sorella della mia collega con i suoi accompagnatori.” disse Sirzech presentando ufficialmente Rias e Sona ai VIP delle altre fazioni.
Le ragazze si inchinarono come era stato loro ripetuto all'infinito durante la loro infanzia e si disposero ai bordi della stanza in attesa di essere interpellate.
“Durante l'incursione di Kokabiel di alcuni giorni fa erano attivi, così come Kalel-dono per evitare che la città venisse cancellata dalle mappe.” spiegò il Maou.
“Ho sentito il rapporto. Vi porgo ancora una volta i miei ringraziamenti.” dichiarò Michele mentre le ragazze, con disinvoltura, fecero un secondo un inchino.
“Mi dispiace che Kokabiel vi abbia attaccato.” esordì Azazel che, a dispetto di tutte le previsioni, parlò senza mostrarsi troppo preoccupato.
Sentendolo parlare sia Rias che Sona strinsero la bocca ma non dissero nulla e, quando Sirzech indicò delle sedie, seguirono Grayfia e si accomodarono.
“Ora che sono arrivati tutti, darò per scontato che le persone qui presenti siano al corrente della Non-Esistenza di Dio.” dichiarò con solennità il Maou e nessuno, dalle reazioni, sembrò dissentire.
“Allora, riconoscendo questo, continuiamo la conversazione.”
In questo modo, con la sentenza di Sirzechs-sama la conferenza fra le tre grandi potenze e il rappresentante dei Nephilim iniziò e non ci furono problemi che potessero interromperla.
Gli angeli erano preoccupati per la possibile estinzione delle tre fazioni se le schermaglie fossero continuate, i demoni non avevano intenzione di combattere altre battaglie senza senso e perfino i caduti era d'accordo.
Certo, ogni tanto Azazel buttava qualche parolina che faceva calare il gelo nella stanza ma Kalel ebbe l'impressione che lo facesse solo per divertirsi un po.
Poi infine venne il momento in cui Sona, essendo Kouh sotto la sua responsabilità, dovette fare rapporto riguardo la vicenda di Kokabiel.
“Allora, Sona. Potresti parlarci dell'incidente di alcuni giorni fa?” chiese Sirzech.
“Si, Lucifer-sama.”
Dopo essere stati chiamati da Sirzechs, Sona, Rias ed Akeno si alzarono, parlarono o risposero alle domande mentre i leader più Kalel ascoltavano con attenzione.
Al Nephilim però non sfuggì che le mani delle ragazze, forse a causa dell'elevato livello di nervosismo, tremavano.
Lui però sapeva che da quel discorso molto poteva cambiare e l'atmosfera pesante non aiutava le ragazze che sentivano incombere su di loro enormi responsabilità.
Responsabilità che non avevano mai dovuto sopportare visto che, fino a quel momento, era sempre stato lui a sostenere tali oneri e quindi sapeva bene che, anche se voluti, erano troppo gravosi per esseri così giovani
Gli altri Leader però mostrarono espressioni diverse al resoconto.
Qualcuno emise un sospiro, altri aggrottarono le sopracciglia o sorrisero mesti. Quando le ragazze terminarono di parlare, Sirzech le fece accomodare e chiese ad Azazel quale fosse il suo parere.
Vedendo tutti gli sguardi su di lui, il Governatore dai capelli neri fece un piccolo sorriso ed iniziò a parlare.
“Riguardo all'incidente di alcuni giorni fa, Kokabiel, un leader della nostra Organizzazione Centrale, Grigori, ha agito di sua iniziativa tenendo all'oscuro tutti, me compreso. La sua cattura è stata eseguita da Lilith ed il tribunale militare ha sentenziato che venisse congelato in eterno nel Cocito, da cui non può più uscire. Questo è tutto... anche se avevo inviato una copia dei dossier a tutti...”
“Non esattamente...” pensò sospirando Kalel che non era stato avvisato però preferì lasciar correre piuttosto che impedire un potenziale trattato di pace.
Anche Michele sospirò prima di parlare.
“Come spiegazione, è la peggiore ma... conosco la vostra storia personale e so che non state tramando contro di noi.”
“Non ho interesse nelle guerre. Inoltre Kokabiel mi ha disprezzato pesantemente e anche il rapporto di Rias chan lo conferma...” rispose Azazel
“Questo è vero...” si intromise Kalel senza pensarci troppo.
“...quel coso non ha fatto altro che discriminare la tua ossessione per le Sacred Gear e la tua scarsa volontà di combattere...” si giustificò il ragazzo quando vide gli sguardi di tutti su di lui.
Il disagio comunque durò poco visto che tutti iniziarono a chiedere ad Azazel il motivo per cui avesse raccolto tanti umani possessori di SG.
Il sospetto che volesse dichiarare una guerra serpeggiava nelle alte sfere dei specialmente dopo che aveva trovato il Vanishing Dragon.
“Ehi io non sono un oggetto...” sbottò Lilith indignata.
“...Azazel-sama mi ha solo dato un tetto sulla testa...” continuò fino a quando Azazel non le fece segno di non difenderlo oltre.
Sentendo il parere dei due, Azazel sorrise amaramente.
“Se l'ho fatto è stato solo per il bene della ricerca sulle Sacred Gear, non per scatenare una guerra verso di voi o altre mitologie. Non ho alcun interesse in una guerra a quest'ora così tarda. Il mondo in cui viviamo adesso mi soddisfa pienamente e per questo ho ordinato ai miei subordinati di non interferire con la politica e la religione del mondo umano, ne nelle attività dei demoni... Accidenti, la fiducia in me tra le tre fazioni è la minore?”
“Questo è vero.”
“Proprio così.”
“è esattamente così☆”
I pareri di Sirzechs-sama, di Michele-san e di Leviathan-sama coincidevano... loro non si fidavano del Governatore degli angeli caduti e questo fece esasperare Azazel che gettò gli occhi al cielo.
“Ed io che pensavo che foste migliori dei vostri predecessori ma, da quanto vedo, siete dei ragazzi problematici. Allora sigliamo una pace così voi possiate dormire sogni tranquilli ed io tornare alle mie ricerche...” disse contrariato.
Alle parole di Azazel, ogni fazione fu sorpresa per un po.
Michele-san che era sorpreso dalla proposta di Azazel sorrise.
“Si, anche io avevo pianificato di proporre la pace alla fazione dei Demoni ed al Grigori. Se le scaramucce come quelle con Kokabiel continuassero...”
“Scaramucce?” chiese Kalel perplesso.
“Si figliolo... scaramucce. Ad oggi gli uomini non rammentano nemmeno le grandi battaglie tra le varie fazioni. Troppi secoli sono passati da quel giorno in cui ci unimmo per fermare i due Draghi celestiali e dal giorno in cui tu sei stato concepito.” disse Michele sorridendo mesto.
“Per questo...” riprese Michele fingendo di non aver dovuto interrompere il suo discorso
“...se il rapporto delle tre fazioni rimane così com'è... allora sarà dannoso per il mondo visto che coloro che ne reggevano le sorti, a causa della guerra, sono stati annientati... anche se diciamo che lo hanno voluto loro...”
Sentendolo parlare, Azazel scoppiò a ridere.
“Ha! Hai finalmente aperto gli occhi vedo. Prima eri sempre Mr Bravo Ragazzo che non diceva mai a nostro padre che “forse” stava sbagliando.”
“...Ho perso molto a causa della guerra. Tuttavia è nostro dovere guidare gli essere umani. Noi Serafini abbiamo siamo dell'idea che sia nostro dovere sorvegliare i figli di Dio d’ora in poi, e di guidarli.”
“Sai che sentendoti parlare ho pensato che a causa del tuo discorso saresti caduto? Ma hai recuperato il sistema, giusto? È diventato un mondo buono... completamente differente dal tempo in cui noi cademmo
Anche Sirzechs concordava su quanto i suoi colleghi avevano detto.
“Siamo nella stessa situazione... per la continuazione delle specie, una guerra è l'ultima cosa che ci serve. Per questo anche noi non vorremmo dover combattere ancora...”
Alle parole di Sirzechs, anche Azazel annuì.
“Si. Se facciamo un'altra guerra, le tre fazioni si distruggeranno definitivamente a vicenda. E poi, gli altri pantheon scenderanno in campo per contendersi ciò che avremo lasciato incustodito. Non possiamo fare le guerre adesso... ma su una cosa non sono d'accordo con te...” disse con un'espressione incredibilmente seria, totalmente diversa da quella che aveva pochi minuti prima.
“Pensi che un mondo senza Dio è sbagliato? Pensi che un mondo senza Dio sarebbe decadente? Mi dispiace dirlo ma non è così. Io e te siamo entrambi sani e vivi.” disse rivolgendosi a Michele allargando le braccia.
“....il mondo si muove anche senza un Dio.” proseguì con fare teatrale che Kalel ritenne superfluo.
Già con il suo discorso infatti aveva fatto riflettere tutti... ma c'era una lacuna enorme.
Lacuna che non avrebbe rivelato fino a quando non avrebbero messo la firma nel trattato.
Dio non era morto... e nemmeno Lucifero. Non del tutto almeno.
Era mentre rifletteva su questi argomenti “filosofici” che la discussione si spostò su argomenti via via meno importanti fino a concludersi.
In quel momento la sensazione di nervosismo che aleggiava nell'aria si ridusse notevolmente e Michele fissò con intensità Kalel.
“Ora... visto che la discussione si è risolta in una buona discussione... Hai qualche domanda da fare Kalel-kun?”
Gli sguardi di tutti si concentrarono verso di me che di domande ne avevo ben più d'una.
“In verità si... ne avrei alcune...” rispose Kalel scegliendo con cura le parole da usare.
“Perché avete esiliato Asia e Zenovia?” chiese costringendosi a sostenere lo sguardo del suo futuro suocero.
“Capisco che Asia, possa aver curato un demone... ma restava una bambina. Non potevate cancellare i ricordi dei fedeli e rimproverarla solamente? In fondo lei, pur sapendo che Dio è morto, continua a pregare ogni giorno e si attiene ai precetti che le avete insegnato. Lo stesso si può dire per Zenovia. Ok che adesso cerca di violentarmi un giorno si, e l'altro pure... ma lei era talmente credente da rasentare il fanatismo quando la conobbi... e la sua fede è immutata...”
Quando sentirono la domanda di Kalel, tutti assunsero un'espressione stupita e sembrava che si chiedessero : “Perché sta parlando di questo adesso?”
“Mi dispiace... so che sembra una domanda fuori luogo, ma se devo guidare quei ragazzi non voglio farlo come fecero Lucifero e Dio. Hanno fatto troppi errori... se devo sbagliare lo farò a modo mio. Per questo ho deciso che tratterò ogni membro del mio popolo come parte della mia famiglia...” disse il ragazzo risoluto.
Michele, sentendo parlare il futuro genero e vedendo l'anello al dito della figlia si rese conto che il ragazzo forse si lasciava guidare un po troppo dal cuore ma almeno era un ragazzo sincero.
Aveva promesso un anello e dopo nemmeno un giorno la figlia, unica tra le ragazze del gruppo, sfoggiava un anello ed i suoi occhi risplendevano di una luce nuova.
Per questo decise di parlare in modo serio.
“Posso solo scusarmi per questo... ma dopo la morte di Dio, il Sistema che usava per governare la protezione divina, la misericordia ed i miracoli è rimasto attivo ma...”
“Dopo che Dio è morto, in quel sistema si è verificato qualche difetto... vero?” chiese Kalel sospirando nel vedere Michele annuire alla domanda.
“Ad essere onesti, richiede un tributo grande da chi lo usa ad eccezione di Dio. Con me come centro, gli altri Serafini in sono in grado di avviare il sistema ma... rispetto al tempo in cui Dio esisteva, la protezione divina e la misericordia per coloro che credono in Dio non è completa. È spiacevole da dire, ma coloro che possono ricevere la salvezza sono pochi.”
“Beh Kokabiel aveva accennato ad una cosa simile...” convenne Kalel perplesso.
“Per questo, abbiamo dovuto allontanare le persone legate alla chiesa che avrebbero potuto interferire sul sistema. Ad esempio i possessori del Twilight Healing di Asia Argento, o i possessori del Boosted Gear, del Divine Dividing o di altri Longini.” disse guardano con malcelata tristezza la figlia.
“Quindi Angela non sviluppò la vocazione perché il Sistema aveva stabilito che lei ricevesse il Booster Gear... e Asia venne esiliata perché avrebbe potuto influenzare la fede dei credenti?”
Alla domanda di Kalel, ancora una volta Michele-san annui.
“Si. Se c'è una persona dotata di poteri taumaturgici influenzerà la fede di quelli intorno a lei. La nostra sorgente è la fede dei credenti e privi di Dio, ciò che può influenzare il sistema per noi è un potenziale pericolo... un altro esempio di influenza sul sistema...” spiegò venendo interrotto da Zenovia.
“Sono le persone che sono al corrente della non esistenza di Dio, giusto?”
“Si Zenovia. Perderti è stata una grave ferita anche per noi ma se troppi Angeli o troppe persone venute a conoscenza della non esistenza di Dio, si avvicinassero ad un luogo con una connessione diretta... beh i danni al sistema potrebbero essere irreparabili. Mi scuso, ma non c'era altro modo se non rendere te ed Asia Argento eretici.” disse Michele chinando il capo imbarazzando, non poco, i ragazzi.
Il Leader degli Angeli si stava scusando con Asia e Zenovia che avevano uno sguardo stupito e non sapevano cosa rispondere.
La sorpresa però fu di breve durata e Zenovia, scuotendo il collo di lato e sorridendo disse : “No, Michele-sama, per favore non scusarti. Anche così, sono stata allevata dalla chiesa fino a questa età e si... Mi è dispiaciuto un po' ma le cose che non potevo fare quando stavo servendo la chiesa, le cose che mi erano proibite, adesso colorano ogni giorno della mia vita. So che potrei far arrabbiare gli altri credenti ma... anche essendo per metà un demone... sono soddisfatta della mia vita attuale.”
Quelle parole fecero sorridere sia Rias che Kalel.
La prima perché sapere che la sua spadaccina fosse felice di essere diventata un membro della sua famiglia aveva lenito parte dei sensi di colpa che le attanagliava il cuore.
Il ragazzo perché si ricordava Rias da diavola e ogni giorno che passava vedeva come la sua parte angelica stava apportando modifiche sostanziali mitigando, e di molto, alcuni difetti caratteriali della rossa.
Anche Asia era più o meno dello stesso parere al punto che, con le mani unite disse : “Michael-sama, anche io mi sento felice. Dal momento che ora ho un sacco di persone importanti nella mia vita. E poi ho incontrato e parlato con lei, Michele-sama... è un onore!”
Sentendole parlare così Michele mostrò un espressione di sollievo.
“Mi dispiace. Vi sono grato per averci perdonato dal profondo del vostro cuore. Lascio a te la Durandal, Zenovia, visto che fai parte della famiglia di Rias Gremory, la sorella di Sirzechs allora sono a mio agio sapendo che non sarà usata da qualcuno animato da cattive intenzioni.” disse mentre Azazel fissava Asia che, resasene conto iniziò a tremare.
“Sembra che i miei subordinati abbiano tentato ti ucciderla di nascosto. Ho ricevuto il rapporto.” disse senza la minima ombra di rimorso.
“Proprio così... se non è morta è solo per merito di Kalel-sama che per proteggerla da altri attacchi ha dovuto farla diventare una diavola... e lo stesso vale per me! Può essere accaduto in un posto senza che voi ne foste informato, ma alcune Angeli Caduti donne che vi ammiravano hanno quasi ucciso Asia per amor vostro.”
“Eppure il tuo Leader non dice nulla...”
“Solo perché ha già detto tutto lui... non fraintendere... il fatto che non abbia detto nulla non implica che in separata sede non avrei parlato...” disse Kalel asciutto.
“E cosa avresti voluto dirmi?” chiese Azazel sorridendo.
“A te nulla... posso solo intuire le difficoltà nel tenere d'occhio un intero popolo... ma non capisco come potessi ritenere il pedone di Rias pericoloso alla tua organizzazione. Capisco che il SG di Asia potesse fare gola ad un pugno di oche che volevano, scusami il termine, farsi strada fino al tuo letto... ma quello di Saji non era un Longinus ed era anche il più debole ed il meno pericoloso dei quattro SG di Vritra... cioè non ha senso ucciderlo per evitare minacce...”
“Ciò che dici è vero. In passato noi Angeli Caduti abbiamo eliminato quei possessori delle Sacred Gear che avrebbero potuto causare danni alla nostra organizzazione e al mondo. Ed è vero che Saji, pur essendo privo di talento, non era pericoloso vista l'inutilità del suo SG... ma nel suo caso si è trattato di una svista. L'angelo addetto a controllare i SG presenti a Kouh aveva notato la presenza di Ddraig e si era convinto che Saji fosse in possesso del Booster Gear. Quando ci siamo accorti dello sbaglio lo avevate già reincarnato
Tuttavia, anche se mi scusassi ora, sarebbe troppo tardi. Per questo motivo, sto pensando di fare una cosa che solo io posso fare per farti stare su entrambe le gambe.” disse lasciando nel dubbio molti dei presenti.
Nessuno infatti capiva le vere intenzioni di Azazel che all'improvviso cambiò argomento.
“Credo che sia giunto il momento di sentire il parere delle altre persone... quelli che sembrano capaci di poter influenzare il mondo. Che intenzioni hanno gli invincibili Drago-sama? Prima di tutto, Lilith. Cosa vuoi fare per il mondo?”
Alla domanda di Azazel, Lilith – l'Hakuryuukou – sorride.
“Beh mi piacerebbe lottare con guerrieri degni di nota e credo che restando al fianco di Kal-kun gli stimoli non mi mancheranno...” dichiarò sostenendo lo sguardo di Angela.
Poi venne la volta della regina di Kalel.
“Allora, Sekiryuutei, invece tu?”
“Io non ho particolari ambizioni. Io seguirò Kalel. Qualunque cosa lui decida di fare io lo sosterrò....” dichiarò prima di notare che qualcosa non andava... la situazione all'interno della sala era mutata.
Michele stava guardando fuori da una finestra mentre Sirzechs e Azazel stavano discutendo di qualcosa che sembrava essere serio.
"Oh, la Sekiryutei è tornata." disse Azazel non appena la vide di nuovo cosciente. "E-È successo qualcosa?" chiese la bionda guardandosi attorno.
La gente infatti era divisa tra quelli che ancora in grado di muoversi e quelli bloccati.
Tutti i pezzi grossi si muovevano.
Sirzechs-sama, Leviathan-sama, Grayfia-san, Michele-san e Azazel, così come il Vanishing Drago sembravano essere in grado di muoversi.
"Sembra che tu, Saji, Yuuto e Zenovia siate gli unici ancora in grado di muoversi." disse Kalel mesto.
Al contrario Rias, Asia, Akeno, Koneko, Sona ed i ragazzi di Kalel erano totalmente paralizzati.
"Probabilmente siete ancora in grado di muovervi perché tu sei la Sekiryutei, Yuuto ha raggiunto il Balance Breaker arrivando a possedere un'irregolare spada sacra demoniaca, Zenovia ha invocato Durandal mentre Vritra è intervenuto in soccorso di Saji." spiego Kalel.
Proprio come aveva detto il ragazzo infatti, Durandal emanava la sua pericolosa aura in mezzo alla stanza sebbene sembrava che la ragazza stesse mettendo via l'arma proprio in quel momento;
"Capisco... ma cosa...?"
"Siamo sotto il fuoco nemico. In ogni epoca quando una fazione cerca di formare una pace con altre potenze, c'è sempre il raduno di coloro che non approvano la pace e cercano di interferire". Disse Azazel indicando fuori dalla finestra.
I ragazzi, guardando nella direzione in cui il capo dei Caduti aveva indicato, videro che c'erano delle sagome umane nel cortile della casa ed in aria.
Guardando più attentamente, questi ragazzi, simili a dei maghi,
indossavano abiti neri e continuavano a sparare proiettili magici contro la sede della conferenza ma, per fortuna, questi attacchi non sembravano fare alcun danno all'edificio.
Ciò nonostante, mentre i dubbi divoravano i ragazzi, l'offensiva non diede segni di cedimento.
Azazel, che era in piedi accanto ad Angela, invece sorrideva senza paura.
"Quei ragazzi sono i cosiddetti maghi. La loro magia è stata ricavata dal sistema magico dei demoni da parte del mago leggendario "Merlino" e riformulata in modo da adattarla agli esseri umani.” spiegò più per Saji che per gli altri.
Kalel, e Angela infatti, pur non usandola per mera praticità, avevano imparato da Mephisto ad usarla, mentre Zenovia e Yuuto pur non sapendola usare erano stati istruiti in passato da Rias o dalla chiesa.
“...Dalla potenza della magia che stanno emettendo, direi che ognuno di loro possiede le abilità di un demone medio" spiegò Azazel facendo demoralizzare, e non poco, Saji.
“Quindi quei ragazzi nel giardino sono più forti di me e ce ne sono moltissimi...” esclamò Saji sconsolato.
“Saji piangerti addosso non cambierà le cose...” lo ammonì Kalel calmo come il mare prima di uno tsunami.
“Beh, i loro attacchi non sono in grado di danneggiare questo edificio, visto che una barriera creata da me, Sirzechs e Michele lo sta ricoprendo... ma a causa di questa barriera non possiamo lasciare l'edificio".
“È la terza volta che parlate senza cognizione di causa e sta diventando un po fastidioso...” sbottò Kalel.
“Prego?” chiese Azazel perplesso.
“Il primo errore è stato sul sistema dei miracoli, ma ci tornerò dopo a crisi finita...” rispose Kalel.
“Ed il secondo?” chiese Sirzech.
“Beh quello lo ha fatto Zenovia ed il terzo è che nessuno, nemmeno mia madre si ricorda che i due edifici sono collegati da un corridoio coperto? Se hanno preso Gasperino sono già capaci di arrivare fin qui ed in tutta onestà non ho intenzione di restare a guardare mentre cercano di forzare la SG di Gasper ad entrare in Balance Breaker...”
“Forzare? E cosa rischia Gasper-kun?” chiese Saji preoccupato per il suo Kohai.
“Se la sua SG avesse un animale mitologico, come Ddraig, Albion o Vritra... beh Gasper potrebbe trovarsi con parti del corpo di quell'animale al posto delle sue. Con quelle come la sua o quella di Yuuto... beh si può andare dalla perdita di coscienza, alla riduzione della durata vitale massima...” spiegò Kalel stupendo Azazel.
“E tu...” chiese Zenovia con voce strozzata.
“Beh credo che corriamo il rischio che perda il controllo come accadde ad Angela...” rispose sapendo che tutti avevano visto il suo passato.
"Si ma come hanno fatto ad ottenere il controllo di Gasper...”
"Molto probabilmente, hanno usato una Sacred gear in grado di trasferire i poteri della sacred gear del mezzo vampiro e con forza l'hanno fatto entrare in uno stato di Balance Breaker.” intervenne Azazel.
“Ma, hanno trasferito il potere? Ci sono altre sacred gear con questo tipo di capacità?” chiese Saji preoccupato.
"Beh solo in questa stanza ci sono tre SG capaci di fare ciò... il Booster Gear che raddoppia all'infinito e trasferisce ad altri, il Dividing Divide che dimezza e trasferisce al suo possessore, e la tua che assorbe l'energia col contatto e la trasferisce a te stesso o ad altri. Tutte le Longinus sono solo una combinazione di più abilità. Forse le Longinus sono nate a causa di una sorta di bug o errori nel Programma delle sacred gear costruito da Dio; questo è uno dei pareri di noi 'Grigori'.”
“Ah ma che assurdità vai dicendo... le Longinus nate da dei Bug... ma oggi è il festival delle castronerie?” domandò Kalel sarcastico mentre tutti lo guardavano.
“Non abbiamo tempo... prima Gasperino e poi ti dico, anzi vi dico due o tre cosette su cui avete toppato alla grande...” sbottò infastidito che nessuno capisse una cosa tanto semplice.
“Eh sia... anche i soldati al di fuori di questa casa sembrano essersi fermati." disse rivolgendo la mano respinta verso la finestra con un sospiro.
Un immenso numero di lance di luce apparvero nel cielo per cadere sui maghi nel momento in cui Azazel abbassò la mano.
Anche i terroristi avevano delle barriere di protezione, ma vennero attraversate senza problemi e i maghi furono massacrati ed i loro corpi si ammassarono nel cortile.
"Questa casa è avvolta da una barriera. Ma, nonostante questo, sono apparsi all'interno della barriera. Ci devono essere dei cerchi magici per il trasferimento. Ad ogni modo, se aumentano ancora l'effetto della Forbidden Balor View, la SG del vostro amico vampiro, c'è la possibilità che possano bloccare anche noi. Ed un volta fatto... beh temo che saranno augelli per diabetici.” spiegò il Governatore dei Caduti mentre altri cerchi magici apparvero in diversi punti del cortile iniziando a brillare minacciosamente.
Dai cerchi magici apparvero altrettanti maghi quanti quelli che erano stati abbattuti
"Ecco che ricominciano... sono troppo ben organizzati perché sia un attacco improvvisato..." disse tra se e se mentre il gelo calava sulla stanza.
"Non possiamo scappare da qui?" domandò Saji ma Azazel scosse la testa alla sua domanda.
"Non possiamo fuggire a causa della barriera che ricopre la casa... ma se la barriera venisse sciolta, la città ed i suoi abitanti potrebbero essere presi di mira. So che è brutto dirlo, ma dobbiamo aspettare che la mente dietro quest'attacco appaia. Se ci chiudiamo qui dentro per un po, forse si stuferanno di aspettare e mostreranno il loro volto. Mi piacerebbe sapere chi è l'artefice di tutto questo". Disse con una calma che Kalel gli invidiò.
“Certo vi sono quattro esseri di classe Maou dentro la barriera, cinque contando pure la mamma, due draghi Celesti e Vritra e due possessori di armi Sacre... ma chi gli assicura che i nostri avversari non possano disporre di forze anche maggiori?” pensò Kalel.
"Detto questo, anche se noi leader non possiamo muoverci mentre organizziamo i preparativi, il nostro primo obiettivo è quello di riprendere Gasper dall'edificio secondario, che è diventato la base dei terroristi. " disse Sirzechs anche se era più facile a dirsi che a farsi.
Il rischio di finire sotto il fuoco nemico mentre i leader rimanevano bloccati dentro la barriera era molto elevato.
"Andremo noi.” dichiarò Kalel mostrando una forte volontà nei suoi occhi mentre parlava.
Sirzechs sentendolo si mise a ridere.
"Sapevo che l'avresti detto... ma in che modo hai intenzione di raggiungere l'edificio secondario? È pieno di maghi al di fuori di questo edificio ed il passaggio di cui parli potrebbe essere sorvegliato o presentare trappole magiche... Il trasferimento è inoltre bloccato dalla magia." disse guardandolo con serietà.
“Beh il modo è semplice...” rispose Kalel senza scomporsi.
“Kiba e Zenovia rimarranno qui a proteggere i ragazzi il cui tempo è stato bloccato... io, Angela e Saji agiremo.” proseguì iniziando ad eseguire tutta una lunga sequenza di segni con le mani, uniti a formule che nessuno li dentro parve riconoscere.
Con una nuvoletta di fumo infine comparvero numerosi Shikigami.
Erano esseri bianchi quasi totalmente inutili dal punto di vista combattivo, data la debolezza attuale di Kalel, ma per il piano del ragazzo erano più che sufficienti.
“Allora... uno di voi rimarrà qui e farà da raccordo fra me e i leader delle fazioni. Sette vadano nelle camere, nel salotto e nella cucina e delle ragazze, uno per stanza a controllare se gli invasori sono arrivati fin qui. Gli altri voglio che si mettino a protezione del passaggio coperto. Prendete tutti il mio aspetto in modo da confondere i maghi...” ordinò ai vari esserini bianchi e gommosi.
“Kalel cosa sarebbero?” chiese Angela.
“Sun Wukong mi ha insegnato molte cose in quell'anno in cui sono stato suo allievo... loro sono Shikigami. Sono esseri creati con i capelli del loro possessore, almeno di norma... io uso le foglie. Kurama me ne crea di buone ogni volta che le mie scorte finiscono...” disse mostrando un suo capello prendere fuoco e diventare cenere una volta staccatosi dal suo corpo.
“E a cosa servono?” chiese Zenovia.
“Beh il maestro li usava per distrarmi nei combattimenti, per farmi abituare a combattere contro molti avversari... o per farmi imparare a controllare alla perfezione il touki visto che, avendo padroneggiato il potere demoniaco con mia madre, e quello angelico con angela lui mi sigillò entrambi per farmi imparare ad usare il touki con tutti gli annessi...”
“Sai usare Senjustu e youjustu?” chiese ammirato Azazel
“Si perché?”
“Niente è che di solito solo creature nate con una particolare predisposizione possono impararlo...” continuò il Governatore.
“Beh, il maestro diceva che anche demoni o angeli potrebbero impararlo se fosse più umili... ma che quando uno nasce capace di manipolare gli elementi o ha poteri anomali come la distruzione, non sente il bisogno di migliorarsi...” disse il ragazzo scrollando le spalle.
Ricordava infatti che un tempo anche lui si sentisse orgoglioso della sua pirocinesi, della sua aerocinesi e delle sue capacità di rigenerazione tipiche dei Phenex che aveva imparato, grazie ad Angela ad unire alla luce... ma quando poi comprese che, per un demone tipico delle tradizioni orientali come una nekomata, era relativamente facile bloccare la circolazione dell'energia ed inattivare ogni abilità magica demoniaca... beh si era dovuto ricredere.
Raiser stesso era caduto ai suoi piedi a causa dello stesso meccanismo.
“Beh e per quanto riguarda l'infiltrazione fino al palazzetto secondario?” chiese Grayfia.
“Pensavo di usare la dimensione che Ajuka-sama mi ha donato per allenarmi senza dover tornare negli inferi...” disse il ragazzo mentre i volti dei suoi genitori e di Serafall si illuminarono.
“...certo non possiamo spostare i ragazzi il cui tempo è fermo... ma se portassi li Gasper gli effetti dovrebbero svanire...” dichiarò Sirzech entusiasta per una trovata così brillante.
"Capisco, una dimensione tascabile... degno dell'inventore dei Rating Game... Dal momento che si aspetteranno un nostro intervento frontale, forse proprio per quel corridoio che unisce i due edifici, un azione simile potrebbe cogliere l'avversario di sorpresa. Almeno evitereste qualche trabocchetto." disse Azazel apprezzando l'inventiva.

"Va bene. Tuttavia...” disse Sirzech rivolgendo per un attimo lo sguardo verso Saji ed Angela per poi spostarlo in direzione del Governatore dei Caduti.
"Azazel, secondo una voce, tu stavi cercando un modo per gestire le SG per un determinato periodo di tempo, giusto?"
"Sì, è esatto, ma perché lo chiedi?"
"Sarebbe possibile controllare il Sekiryutei e il Prison Dragon?" chiese ma Azazel non rispose alla domanda.
Il Governatore degli angeli caduti iniziò a cercare qualcosa nel taschino e fece segno ad Angela e Saji di avvicinarsi.
"Ehi biondini... avvicinatevi..." li esortò Azazel.
"I-io sono Saji Genshirou!"
"Fa lo stesso. Prendete questo... " disse gettando qualcosa ad Angela e Saji.
Sembravano degli anelli larghi da mettere intorno alla mano e su di essi erano scolpiti i volti di molti personaggi strani.
"Questi sono bracciali con il potere di controllare una SG entro un certo limite. Se trovi il suddetto mezzo-vampiro, mettigliene uno addosso. Lo aiuterà a controllare il suo potere, in qualche modo."
"Ma, ce ne sono tre qui...” fece notare Angela.
"Gli altri sono per voi... Il SG di Saji ha subito molte modifiche rispetto al passato. Già avendo creato un unico SG, i parametri ed i dati raccolti in passato per i SG divisi, sono diventati obsoleti... tutti i parametri infatti sono fuori scala. Con l'aggiunta di Ascalon... beh non so dirvi cosa succederà. Considerala una precauzione per evitare che entri in berserk. Per la futura Signora Valefor invece, visto che con la trasformazione il suo potere è diminuito e la sua SG è regredita... Se lo indosserà, per un breve periodo, sarà in grado di entrare in uno stato di Balance Breaker senza pagare alcun prezzo.”
"Come effetto collaterale, Saji potrebbe annullare temporaneamente il sigillo che blocca i suoi poteri di pedone... perché gli è stato applicato un sigillo vero?" chiese Azazel.
“Si Rias lo ha fatto...” si limitò a rispondere Kalel
"Questa è solo la mia opinione personale, ma in termini di distribuzione dei pezzi... Vritra, completo vale sette mentre tu al massimo, a voler essere buoni, uno... La [Promozione] serve anche per rilasciare il vero potere di Vritra."
“Così poco?” chiese Saji sconsolato.
“Beh... tu eri umano con un SG scadente che mio figlio ha migliorato...” disse il Governatore aggiungendo di usare l'anello come ultima risorsa visto che Saji peccava di esperienza e poteva rimanere a secco di energie all'improvviso.
“Inoltre ricorda che Vritra, pur essendo pari ad un Maou, era un drago che non ha mai sviluppato una forza esplosiva come Ddraig. Lui usava molto l'astuzia ed ha sviluppato moltissime tecniche che, se non le controllerai alla perfezione, potrebbero uccidere te e i tuoi amici”.
“Capisco... Ho sempre saputo che quello incredibile era Vritra... tuttavia non mi arrenderò così facilmente” mormorò Saji mesto.
"Azazel, quanta strada hai fatto nella ricerca sulle sacred gear?" chiese Michele sospirando, ma il Governatore Generale degli angeli caduti si limitò a sorridere senza paura.
"Beh visto che colui che ha creato le sacred gear non è qui... Non è meglio se c'è qualcuno in grado di decifrare le sacred gear almeno un po? Ho sentito che ci sono tante cose che nemmeno tu conosci, vero? "
"Credo che il problema sia sul fatto che tu sei l'unico che conduce questo tipo di ricerca..." disse mentre Kalel si concentrava per creare il varco della dimensione tascabile.
"Kalel-sama, ti prego di fare in fretta..." disse Zenovia mentre Azazel e l'Hakuryukou stavano conversando profondamente.
"Lilith"
"Si?"
"Vai ad attirare l'attenzione del nemico all'esterno. Se uscissi allo scoperto potresti scombussolare la loro strategia non poco. Se farai così, non si aspetteranno che il Sekiryutei si trasferirà nella loro base e darai a Kalel un po di tempo per agire indisturbato..." disse Azazel serio.
"Ok... ma lo faccio solo per Kalel... se dipendesse da me distruggerei l'edificio secondario... tanto il vampiro non è un elemento così fondamentale per gli equilibri della squadra della Rossa.” disse mentre Azazel sospirava.
In quel momento ali di luce uscirono dalla schiena di Lilith.
"Balance-Break." esclamò Lilith.
[Vanishing Dragon Balance Breaker!!!]
Dopo questo suono, un'aura bianca come la neve ricoprì completamente il corpo di Lilith e, quando la luce si fermò, il suo corpo fu avvolto da un'armatura che emetteva una luce bianca.
La ragazza guardò un attimo sia Kalel che Angela, aprì la finestra del Bunker e si precipitò verso il cielo dal quale, dopo pochi secondi, provenne una terribile onda d'urto.
“Beh mica male...” dichiarò Kiba con Zenovia che annuiva mentre Kalel guardava Angela sospirare.
“Non potevo innamorarmi di un ragazzo che facesse meno colpo sul genere femminile? chiese afflitta.
“Beh pensa positivo... tanti nemici tanto onore...” rispose allegro Kalel che ignorò lo sbuffo divertito di Angela.
"Azazel, continuando il discorso di prima." si intromise Sirzech attirando l'attenzione di tutti.
"Sì, riguardo cosa?"
"Cosa stai cercando di ottenere raccogliendo tutti questi possessori di Sacred Gear, giusto? A che ti serve il potere per uccidere Dio, se Dio non esiste più?"
Azazel scosse la testa a questa domanda.
"È una contromisura." si limitò a rispondere.
"Contromisura? Questo è un discorso strano e senza senso visto che rifiuti la guerra" disse Michele con stupore.
"Ho detto così, giusto? Beh io non voglio entrare in guerra contro di voi... Tuttavia, i mezzi per difendersi sono necessari anche se non per difenderci da voi..."
"Allora?"
"...il nostro bersaglio è la brigata del caos." disse mesto.
Il nome, per quanto inquietante però, non diceva nulla nemmeno ai vertici di Inferno e Paradiso che aggrottarono le sopracciglia.
"È un'organizzazione uscita allo scoperto di recente ma il mio Vice, Shemhaza, mi ha informato che pare abbia radunato i membri più pericolosi da tutte e tre le grandi potenze. Vi sono anche alcuni possessori di SG che hanno già raggiunto il Balance Breaker e qualche Longino."
"E il loro obiettivo sarebbe?" chiese Michele.
"Sono terroristi a cui non garba l'attuale ordine del mondo".
“Ed il loro Leader?”
“Beh direi che lo conoscete tutti...” mormorò mesto.
“Crono. Figlio di Gea ed uccisore del suo stesso padre...” disse mentre tutti, tranne Saji rimasero senza parole sentendo le parole di Azazel.
"...Capisco, così quel tiranno ed i suoi fratelli sono riusciti ad evadere da un luogo in cui nemmeno Ade ha accesso..." mormorò Sirzech con un espressione orribile.
[Sì, Crono è il leader della "Brigata del Chaos".] esordì una voce che divenne udibile grazie ad un cerchio magico apparso sul pavimento.
Cerchio che quasi tutti riconobbero eccetto Saji che, sul mondo dei demoni, aveva ancora molto da imparare.
"Capisco. Così sei giunto! L'artefice di questo vile agguato..." sbottò Sirzechs facendo schioccare la lingua.
"Kalel trasferitevi in fretta!" ordinò il Maou e Kalel, quella volta non ebbe alcuna intenzione di ribattere.
Loro erano di troppo e troppo deboli per un nemico simile e per questo, senza nemmeno salutare si smaterializzarono.

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(la narrazzione passa a Saji)

Ancora prima che me ne accorgersi, eravamo già nella camera di Gasper.
Non avevamo fatto nessun rumore e, grazie all'imboscata messa in atto dagli Shikigami che, attraversando il corridoio coperto avevano attivato molti incantesimi e quindi avevano attirato l'attenzione dei maghi, Kalel ed Angela erano riusciti a disattivare la magia che vincolava il vampiro ad un muro e a portarlo nella dimensione alternativa senza che nessuno si rendesse conto di nulla.
Io stavo quasi per esultare per la buona riuscita della missione quando vidi il volto malinconico di Angela.
“Kalel...” disse dopo aver attivato un cerchio magico che, da ciò che compresi, scansionò il corpo di Gasper.
“Lo so...” rispose il ragazzo sul cui volto era comparsa un ombra di desolata rassegnazione.
Non accennava nemmeno ad urlare... era la prima volta che lo vidi così impotente.
Si limitava a stringere le nocche più che poteva al punto che divennero esangui.
“Shikigami... rapporto...” sibilò con un filo di voce.
È apparsa la discendente di Leviathan passo... La Brigata è agli ordini di Cronos... Azazel-sama la sta affrontando passo... ha tirato fuori un barattolo e delle mosche sono uscite assumendo il controllo di Lilith-sama passo... Lilith-sama, fuori controllo ha attaccato Azazel-sama alle spalle ferendolo...” riferì l'esserino creato da Kalel.
“Gli altri?” chiese Kalel sforzandosi di rimanere tranquillo.
Dopo che il vampiro è stato spostato in un altra dimensione gli altri ragazzi hanno ripreso a muoversi...
“Capisco...” mormorò Kalel con voce assente.
Devo riferire qualcosa a Sirzech sama?
“Si... comunica che sto portare qui i ragazzi... Gasper-kun è in fin di vita e non gli resta molto...” disse schioccando le dita e creando un varco che portò nella dimensione i membri delle due squadre e Lilith che era totalmente fuori controllo.
Kalel però non era dell'umore per affrontare il Vanishing Dragon e per questo stava per ordinare a tutti i presenti di metterla fuori combattimento senza ucciderla o ferirla gravemente.
L'ordine però non uscì nemmeno dalla sua bocca perché vide la ragazza svenire e rilasciare la sua armatura a causa di una persona che non si aspettava di vedere dentro la sua dimensione tascabile.
In piedi, di fronte a tutti loro vi era Sergei... e sorrideva...

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“Che ci fai qui...?” mormorò Kalel mentre tutti lo fissavano ad occhi aperti.
“Beh... dirti che potrei aver omesso qualche piccola informazione aiuterebbe ad instaurare un clima di fiducia?” chiese il vecchio prendendo la pipa ed iniziando a inspirare profondamente.
“Senti vecchio... non c'è tempo... Gasper sta morendo...” protestò Kalel.
“Ah ragazzo... quante volte ti ho detto di smettere di preoccuparti del futuro e di vivere l'attimo... Carpe diem figliolo... Carpe diem...” lo rimbeccò il vecchio mentre tutti lo guardavano stralunati.
“Aspetta...” chiese Kalel facendo mente locale
“...Come hai fatto ad entrare in una dimensione parallela? Chi sei in realtà?”
“Non l'ho detto?” domandò ridendo.
“No non l'hai detto...” rispose Kalel mentre tutti erano pronti a combattere alla minima avvisaglia di pericolo.
“E ci tieni tanto a saperlo? Sapere il mio nome cambierebbe l'opinione che ti sei fatto su di me? Saperlo cambierebbe il fatto che è logico che un semplice umano non potrebbe riuscire ad entrare nella tua dimensione?”
“Beh no...” ammise il giovane “...ma...”
“Vorresti delle risposte...” completò la frase il vecchio.
“Si...”
“Beh credo che queste dovranno attendere...” disse agitando la mano debolmente.
In quel momento, sotto lo sguardo attonito di tutti i presenti, il corpo di Gasper, attraversato da spasmi violenti, si immobilizzò.
Non era però a causa della fine di atroci sofferenze...
Il corpo del piccolo vampiro si era immobilizzato esattamente come era successo al gruppo di ragazzi poco prima.
“Ora il tuo amico non rischia di morire... per il momento almeno...” disse Sergei sorridendo sebbene il suo sorriso non fu contaggioso.
Kalel e gli altri infatti si irrigidirono.
“Tu sei Cronos?” domandò il Nephilim teso come una corda di violino.
“Credi che, se fossi Cronos, ti avrei lasciato vivere così a lungo?”
“Potresti...”
“Potrei, potrei... sai che ti dico? Mi hai stufato e per questo non saprai il motivo per cui mi sono scomodato...” sbottò il vecchio puntando i ragazzi uno alla volta con un dito.
All'improvviso, il rumore di piccoli oggetti metallici che cozzavano col pavimento li fece preoccupare e, quando guardarono per terra, videro che le loro remore erano giustificate.
Ognuno di loro aveva perso il proprio Middle Piece.
“Ti darò un consiglio... l'ultimo per questo arco narrativo o saga che dir si voglia. Kalel tu non otterrai altri servitori oltre quelli che vedi qui. Rias invece dovrebbe tenere da parte una torre per il momento in cui tornerete dal viaggetto che vi farò fare. Ridistribuite i pezzi e sappi che, se tieni alla Sitri e alla Lucifer, anche loro dovranno cambiare specialmente se vorrai fare cose ecchi con loro... e ricordate... Cronos è uno specchio per allodole. Il vero ed ultimo nemico non si trova nemmeno nel vostro mondo...” disse svanendo nel nulla lasciando i ragazzi senza parole.
“Ragazzi che facciamo?” chiese Sona raccogliendo i pezzi.
“Aspettiamo che Lilith si svegli...” rispose Kalel.
Inutile dire che, ironia della sorte, non ne ebbero il tempo perché la dimensione si dissolse senza preavviso e si trovarono catapultati in un vero campo di battaglia.
Anche se forse non era il campo di battaglia che speravano...

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Note d'autore

Tadada... colpo di scena... Sergei rompe la quarta parete e inizia a svelare le sue carte...
Poverini... poverini... loro non sanno cosa li aspetta... Io si e ringrazio che loro non possano rompere la quarta parete o io vivrei ben poco.
Una cosa è certa... questo viaggetto darà una risposta alla domanda più importante che Kalel si è sempre posto e, se siete stati attenti, in fondo sapete anche voi quale visto che più volte e risponderà anche a domande che pure voi vi siete chiesti...
Ma torniamo a noi... la pace è siglata, Kaos Brigate è arrivata a rompere come al solito ma qui c'è una differenza...
Il villain finale... non è Ophis... ma qualcuno di peggiore visto che Cronos è ambizioso e non distratto come Ophis - sto su una sedia – do i miei serpenti a chi li chiede...
Ma tanto che vi frega... i ragazzi potrebbero non tornare dal loro viaggio in tempo (e qui ho fatto la battuta Cronos-tempo) per salvare tutto e tutti...
Ma torniamo seri che c'è qualcuno che muore... e si... a me Gasper come viene dipinto non piace ma ora la domanda da un milione di dollari.
Chi riceverà la SG di gasperino?
Vi chiedo di rispondere per vedere se la mia idea (che non vi svelo) è buona o da cambiare :)
A presto e non odiatemi troppo :)
Tanto so che dal prossimo inizieranno i bestemmioni in aramaico, curdo, iracheno, e scillipotese :)

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Capitolo 17
*** Fringe ***


Salve a tutti... non potevo resistere e quindi oggi anticipo un po :)
Buona lettura :)

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Fringe

Erano appena ricomparsi sul campo di battaglia quando videro che lo scontro, che prima si stava svolgendo sopra la loro casa, si era spostato sopra il territorio della Kouh Accademy.
“Sirzech-sama...” dissero i servitori di Kalel e di Rias inginocchiandosi davanti al Maou che li fissava attoniti.
Lo stesso si poteva dire di Grayfia, di entrambe le due Leviathan e di Azazel che, per quanto fosse ferito, non si aspettava certo di vedere uno spettacolo simile.
“Oni-sama ti prego... Gasper-Kun sta morendo... salvalo...” disse Rias in lacrime.
“Rias!” tuonò Kalel irrigiditosi nel vedere la madre vestita da cameriera.
Erano almeno sette anni che non lo faceva più.
“Staccati da lui immediatamente...! E voi alzatevi e mettetevi sulla difensiva...” disse aspro.
“Ma perché... è mio fratello...” mormorò Rias contrita
“No. Non lo è...” intevenne Angela tesa puntando un punto del parco scolastico dove vi era una Rias seguita a ruota a ruota da un ragazzo che portava in spalla un Gasper più in salute del loro amico.
“C-Cosa... d-diamine...” mormorò Rias staccandosi dall'essere che assomigliava, come una goccia d'acqua al fratello e che la guardava stranito.
Nel gruppo del Sosia vi era anche una ragazza simile ad Akeno e quasi tutta la squadra di Rias combaciava.
In quel momento Kalel puntò il dito verso Lilith e le fece riprendere i sensi mentre tutti gli sguardi dei presenti rimanevano incollati a loro.
“Ahi...” mormorò la ragazza.
“Kalel kun... mi spiace... ma delle mosche sono entrate nelle mie orecchie e...” si giustificò la portatrice di Albion.
“Non devi scusarti...” disse Kalel con dolcezza.
“...di sicuro erano le mosche del vecchio Beelzebub... tu non hai colpe e sono sicuro che nessuno è seccato con te... ma...”
“Ma cosa?”
“Noi non siamo più a casa...” disse indicando il gruppo di demoni che guardavano la scena.
“Oh... e come sarebbe successo?” chiese perplessa.
“Di sicuro non sono stati i Leader delle tre fazioni...” intervenne Angela.
“Ok... ora io vado a fare qualche domanda... potresti occuparti tu di difendere i ragazzi? Magari insieme ad Angela?” chiese facendole lo sguardo da cucciolo.
“Ma certo tesoruccio...” rispose la ragazza saltandogli addosso e stampandogli un bacio casto.
“...per te questo è altro... Balance Breaker...” urlò venendo avvolta dalla sua armatura e mettendosi a difesa dei ragazzi mentre i presenti li guardavano ancora più straniti.
“Ragazzi... inutile dirvelo ma se siamo finiti in un mondo dove le persone che amiamo sono malvagie siamo fottuti... In ogni caso non fate mosse avventate...” disse il ragazzo mentre Angela tirava fuori il booster Gear, i due spadaccini tiravano fuori le loro spade e Kurama una rosa rossa che tramutò in una frusta.
“Azazel-sama... la donna con cui sta combattendo appartiene alla Brigata del Kaos?” domandò Kalel avvicinandosi.
“Si ragazzo... perché?” domandò guardingo il governatore dei caduti.
“Devo farle qualche domanda... può farsi da parte?” chiese il ragazzo risoluto.
“Sai che dovrai spiegarci molte cose vero?”
“Se potrò lo farò...” disse abbozzando un sorriso.
“Ora... lei sarebbe la discendente di un Maou?” chiese Kalel temendo la risposta.
“Vuoi un autografo?” chiese sarcastica.
“Oh no... volevo chiederle un paio di cose e poi mi farò da parte... non amo combattere...”
“Allora, visto che stai per diventare un mio suddito... risponderò alle tue domande...”
Kalel stava per risponderle in malo modo ma si trattenne.
Aveva bisogno di sapere come comportarsi e per questo non poteva agire in modo impulsivo.
“Voi siete parte della Brigata del Caos giusto?”
“Si...” rispose la donna studiandolo.
“E volete impedire la pace tra le tre fazioni giusto?” chiese il ragazzo fissandola negli occhi anche se il seno scoperto lo distraeva.
“Ovviamente...” rispose con il tono di una persona che non pensava potesse esserci un motivo migliore.
“Questo perché alla morte dei due tromboni voi volevate continuare la guerra ed avete perso contro Sirzech-sama ed i suoi amici?”
“Purtroppo si...”
“Capisco... e avete scelto un leader che unisse la maggior parte di coloro che non approvano la pace?”
“Hai indovinato ancora...”
“Bene... allora chiama Crono e digli di muovere il suo culo flaccido e di riportarci a casa... ho cose più serie da fare che viaggiare in universi paralleli...”
“C-Crono?” chiesero in coro i presenti.
“Si Crono... non è lui il vostro Leader?” domandò il ragazzo perplesso sentendosi gli sguardi di tutti addosso.
“Crono è sigillato nel Tartaro assieme ai titani. Perché dovremmo accordarci con uno che mangiava i figli...” domandò Katarea esterrefatta.
“E allora chi state usando come bandiera?”
“Ophis magari?”
“Ophis?!” domandò sconvolto il ragazzo guardando i suoi amici.
“...e perché non babbo natale mentre che ci siete... suvvia... ora le ho sentite tutte. Ed immagino che Angeli, Angeli Caduti e Demoni vi credano sulla parola...” la derise il Nephilim.
“Veramente...” si intromise un ragazzo dai capelli Argentati e che indossava la stessa armatura di Lilith.
“...è perché l'abbiamo vista che in molti ci siamo uniti alla Kaos Brigate...”
“Ah certo... ehi Ddraig ed Albion... i miei ovviamente... voi avete mai visto Ophis?”
[Mai in secoli di vita... sappiamo che dovrebbe esistere da qualche parte...] si intromise Ddraig.
[...forse è qui che vive...] propose Albion con stupore.
“Si ma dai... è impossibile...”
[Anche tu non dovresti esistere però lo fai...] intevenne Vritra.
“E questa lucertola troppo cresciuta... ha il potere di rimandarci nel nostro mondo?” chiese Kalel d'istinto.
[In base alle leggende... dovrebbe avere i poteri di Ddraig ma su una scala nettamente maggiore...] disse Albion.
“E quindi il grande Rosso...” borbottò Kalel più per se stesso che per altri
[Sarebbe la controparte di Albion... entrambi hanno quattro volte la forza mia e di Albion messi insieme... di base ovviamente... poi noi non li abbiamo mai visti quindi... prendi ciò che ti diciamo come una favola per cuccioli di drago...] spiegò Ddraig.
“Quindi... visto che qui Crono è ancora ai domiciliari... nessuno può rimandarci a casa? Quindi siamo fottutamente bloccati in una guerra contro una delle due lucertole più forti mai esistite al cui confronto voi due, quando avevate un corpo, eravate due cuccioli?”
[In sintesi... si...]
“Quindi io dovrei sopportare quel debosciato che sta alternando lo sguardo dalle tette della sua Rias a quelle della MIA Rias? Da quelle dell'Akeno di questo mondo a quelle della MIA Akeno? Che sta fissando le tette di Lilith senza ritegno?” disse mentre il ragazzo in questione divenne rosso in volto.
“Capisco...” disse voltandosi verso le ragazze.
“Ora cosa farai? Ti unirai alla brigata? Non sembrate male...” dichiarò la donna con fare materno.
“Ringrazia che mia madre mi ha insegnato la buona creanza e che non voglio dare spettacolo perché dopo ciò avete fatto... dopo ciò che ci avete fatto perdere... dovrei ucciderti nel modo più sadico e cruento immaginabile...” disse mentre il marchio sulla mano iniziò a risplendere sotto lo sguardo attonito di tutti i presenti.
“Ma davvero?” chiese ignorando il fatto che tutti stessero guardando quell'evento così insolito.
“Si.” rispose gelido. “La vedi la biondina col guanto rosso? Beh dovevamo solo fissare la data del matrimonio... ed ora invece ci troviamo in un mondo dove io non esisto. In un mondo dove magari pretenderanno che la MIA Rias sposi qualcuno deciso da loro vanificando la vittoria che ho conseguito su quel coglione di Raiser meno di un mese fa. Un mondo dove magari Sona subirà un destino simile...” disse mentre i segni del marchio di Lucifero erano diventati rossi ed avevano iniziato a risalire lungo il braccio e di li ne torace e nel volto.
“Un mondo dove Diodora cercherà di rapire nuovamente Angela e Asia per violentarle visto che lui è un porco debosciato e mi trovo in un mondo dove io non ho nulla per difenderle da un pilastro... non senza rischiare di diventare un criminale ricercato...” disse iroso incurante degli sguardi dei presenti.
“...e tutto perché voi Maou decaduti non sapete accettare l'idea di vivere in pace?” chiese con una voce sepolcrale che fece accapponare la pelle.
“Gasper-kun... un bambino dolce e gentile morirà perché, nonostante i poteri che Dio e Lucifero mi hanno dato io non posso curare i danni che voi gli avete inferto. Lilith, che quello stronzo di Rivezim ha fatto soffrire non so quanto...” disse mentre tutti, compreso il ragazzo dai capelli argentati, sobbalzarono appena quel nome venne pronunciato.
“...voleva solo vivere una vita tranquilla ma qualche debosciato discendente di Beelzebub doveva fotterle il cervello con le sue mosche... e tu mi chiedi se voglio unirmi a voi?” chiese inclinando il collo di lato.
“Vuoi opporti a noi?”
“E se dicessi di si?” chiese il ragazzo spiegando le sue ali argentate.
“Direi che sei pazzo... non puoi nemmeno competere con Vali il nipote di Lucifero e vorresti competere con me... un demone di classe suprema?”
“Beh posso provarci no?” disse il ragazzo con un'espressione dannatamente seria.
"...ma prima toglimi una curiosità. Nel mio mondo non eri così forte... Come hai fatto ad avere quest'aura con un retrogusto di rettile? È stato Ophis?"
La Diavola sorrise alla domanda di Kalel.
"Sì, lui è il drago con una potenza infinita. Al fine di ricreare il mondo, ho preso in prestito un po del suo potere. È grazie ad esso se posso sconfiggere Azazel. C'è anche la possibilità che io possa sconfiggere Sirzechs e Michele..."
“Ah ok... fino a quando hai ottenuto il potere di Ophis...” disse il ragazzo sorridendo “...non c'è possibilità che io perda...”
"Che sciocchezza! Molto bene, ti darò il colpo di grazia. Io ti distruggerò marmocchio insolente"
“Ah ma così non è giusto... io non posso picchiare una ragazza...” disse sorridendo mesto.
“...quindi te lo dirò per l'ultima volta... arrenditi perché se farò ricorso a questa tecnica non esiste che tu possa sconfiggerla. Se la dovessi usare tu cesseresti di vivere.”
“Arrendermi io...” lo derise la ragazza preparando un colpo di energia immensa.
Kalel, pur notandone la pericolosità, non accennò a scansarsi cosa che fece preoccupare la Rias di quel mondo.
“Ma perché non gli dite nulla... ditegli di schivare almeno...” protestò la volitiva rossa.
Fu Angela a rispondere, zittendola come solo lei sapeva fare.
“Il mio ragazzo è figlio di Arcangelo e di una Superdiavola. Combatte da quando ha sette anni ed è stato allievo del primo Sun Wukong che gli ha insegnato ad usare Senjustu e youjustu... non esiste che lui faccia errori di calcolo...” disse con nonchalance e totale fiducia nel suo promesso sposo.
Sentendo quelle parole tutti sbiancarono...
“Ma è impossibile... non possono nascere esseri simili, nemmeno in laboratorio...” disse Azazel bianco come un cencio.
“Eppure ne ha davanti più di una dozzina...” replicò asciutta la ragazza che voleva seguire lo scontro.
“Che fai? Non scappi? Sei impietrito dalla paura?” domandò la donna mentre, sbadigliando, Kalel portò una mano in avanti e generò una sfera di color cremisi.
“Sei un Bael?” domandò perplessa la donna.
“No...” si limitò a dire il ragazzo con noncuranza mentre la sfera rossa si muoveva e lentamente diventava bianca e via via più grande.
“Ma quella è...” balbettò Sirzech seguito a ruota dai demoni presenti sul luogo.
“Si... perdonami se non gioco con te ma sono stanco di tutta questa situazione e vorrei pomiciare un po per sfogarmi...” disse scagliandola contro la donna che sparava di deviarne il corso con il colpo caricato dal potere di Ophis.
Anche Vali tentò di intervenire cercando di dimezzare il potere della sfera ma essa proseguì imperterrita nel suo cammino cancellando ogni cosa che incontrasse... Katarea compresa che non ebbe modo nemmeno di urlare tanto rapida fu la sua morte.
Sicuro di aver centrato il bersaglio, il ragazzo si voltò e si avvicinò ad Azazel che curò con un breve incantesimo.
Poi si diresse verso il suo gruppo ma un tentacolo apparve attorno al braccio del ragazzo lacerandone la pelle e facendolo sanguinare.
“Oh... l'ultimo peto della puzzola...” esclamò divertito Kalel.
“Io non riderei...” lo ammonì Azazel serio.
“E chi ride... questo vestito è costoso... chi la sente mia madre se lo rovinassi...” disse Kalel con noncuranza.
“Quel tentacolo è una tecnica suicida...” esordì Sirzech serio.
“I Leviathan potevano trasformare parti del corpo in tentacoli e se messi alle strette potevano trasformare la loro vita in energia e i loro corpi in bombe...”
“Ah ok...” disse il ragazzo stringendosi le spalle.
In un istante sotto lo sguardo stupito di tutti, Kalel creò una spada di luce e si recise il braccio.
“Seriamente? Si è tagliato il braccio?” chiese il ragazzo dallo sguardo perverso.
“Ho fatto male? Se avessi usato la distruzione mi sarei inflitto danni maggiori dei benefici che avrei sperato di ottenere...” spiegò pacato mentre il sangue iniziava a diventare cenere.
“Bene bene... allora i poteri dei Leviathan non sono così inutili...” mormorò sorridendo mentre, poggiando la mano che gli rimaneva sul suo braccio reciso, attivò il marchio.
Lentamente il braccio di Katarea veniva risucchiato dal Sigillo del Re dei Demoni diventando sempre più piccolo fino a sparire del tutto.
Quando anche l'ultima porzione fu assorbita i segni sul corpo di Kalel regredirono fino a svanire del tutto restando visibili solo a livello della mano del ragazzo.
“Bah... disgustosi...” dichiarò schifato il Nephilim.
“...i poteri dei Bael e di Ddraig erano più appetitosi.” dichiarò senza rifletterci su.
“I poteri di Ddraig?” chiese il ragazzo dai capelli argentati perplesso venendo però ignorato di brutto.
“Si... poi ti spiego... se fai il bravo bambino.” sbottò Kalel mentre lentamente, rigenervava l'arto perso.
Sotto lo sguardo stupito di tutti i presenti, mentre l'arto reciso diventava cenere, un nuovo arto ricompariva partendo dalle ossa.
“Bene... ora sono come nuovo...” disse allegro mentre tutti i demoni lo guardavano straniti.
“Che avete da guardare? Mai visto un Phenex rigenerarsi?”
“Si... ma loro sono più rapidi...” disse il demone con la faccia da scemo che Kalel non tollerava più di tanto.
“Ho i miei motivi... tutto qui...” rispose il ragazzo
“Ora... Vanishing Dragon... a cosa devo la tua allenza con Ophis?”
“Beh diciamo che bramo sfidare nemici validi...” rispose il ragazzo alleato con la Brigata.
“Allora la vedo dura...” sbottò Kalel fissando il portatore di Ddraig di quel mondo.
“Perchè?”
“Beh il tuo vero ed unico avversario è un individuo che definire patetico è un eufemismo... forse ti sarebbe convenuto combattere la brigata piuttosto che allerti con loro.”
“Già... Crudele il destino vero? Il discendente di Lucifero, detentore del Vanishing Dragon, si trova come rivale un semplice umano come LUI che per caso possiede il Drago Gallese. Dite quello che volete, ma credo che questo sia ingiusto... il divario tra noi due è troppo grande. "
“S-Stai p-parlando d-di m-me?” chiese il ragazzo dalla faccia scema.
Vali annuì divertito.
"Ho fatto delle ricerche sul tuo conto. I tuoi genitori sono ordinari esseri umani e tu eri un umano del tutto ordinario, un semplice studente di scuola superiore fino a quando non sei rinato come demone. Senza la tua sacred gear, tu sei nulla."
Quel ragazzo si mise a ridere con un'espressione compassionevole.
"Noioso. Se i tuoi genitori fossero almeno stati dei maghi, forse la storia sarebbe andata diversamente. Proprio così! Che ne dici di questo tipo di impostazione? Puoi diventare un vendicatore!"
Kalel vide con chiarezza che il portatore di Ddraig non aveva ancora capito dove il portatore di Albion volesse andare a parare.
Per questo, consapevole degli sguardi degli adulti e dei demoni al servizio di quella Rias ordinò ad Angela e a tutti i suoi uomini di erigere una barriera. Angela e Lilith annuirono.
Anche loro intuivano quale sarebbero state le prossime parole di quel demone che, ineluttabili come le tasse, giunsero alle orecchie del povero malcapitato su cui era piovuto un fardello enorme.
"Io ucciderò i tuoi genitori. Se lo farò... se i tuoi genitori venissero uccisi da me di sicuro dedicherai la tua vita ad allenarti per uccidermi giusto? Oppure..."
“Violenterai le sue donne?” sibilò Kalel il cui volto era una maschera d'odio.
La controparte di Lilith infatti non sapeva di aver toccato uno dei tasti su cui Kalel proprio non era tollerante e che ciò  avrebbe permesso al Nephilim di liberare, tutta in una volta, ogni singola oncia di rabbia che aveva accumulato a causa della sconfitta con Kokabiel, del confronto con Bael I e dell'impossibilità di salvare Gasper.
“Tu di che ti impicci... tu hai già la tua Gremory, la tua Caduta e quel bocconcino dai capelli biondi...”
“Bocconcino?” mormorò Kalel mentre nella sua mente tornò il ricordo dell'ultimo demone che l'aveva definita tale... un tale di nome Diodora.
E li non ci vide più.
Fu in quel momento che nubi temporalesche si addensarono nel cielo e iniziarono a rilasciare numerosi fulmini che andarono ad impattare, con grandissima violenza, sulla barriera esterna mentre il corpo del ragazzo iniziava una lenta ed inesorabile metamorfosi.
I suoi capelli, simili a quelli di Azazel, iniziarono a emettere bagliori cremisi, seppur in modo discontinuo.
Vi erano infatti momenti in cui i capelli assumevano una sfumatura cremisi a momenti in cui ritornavano neri.
Lo stesso fenomeno, quasi in contemporanea, avveniva a livello delle sue ali dove i bagliori argentei, prodotti dalle piume, si alternavano a bagliori del colore simile a quello dei capelli di Rias che illuminavano la notte in modo spettrale.
Azazel e Michele guardando la scena credettero, per un momento, che anche quello strano essere fosse soggetto alla caduta... ma, non avendo dati a sostegno di quell'ipotesi, la scartarono subito.
Poi, dopo alcuni minuti in cui l'aura del ragazzo non aveva fatto altro che aumentare, il corpo di Kalel venne avvolto da un turbine di energia cremisi che stabilizzò il colore di capelli e del piumaggio in quella spettrale sfumatura di rosso.
Ma non furono solo i capelli e le piume a subire una simile trasformazione.
Lo stesso accadde anche a livello dell'iride, di solito nere, che divennero di un verde molto chiaro mentre gli arti erano stati sostituiti dai prodigiosi artigli di un'aquila ricoperti di uno spesso strato di piume cremisi che si estendeva anche a parte dell'addome.
Solo i pettorali ed il collo rimasero normali.
“Sto venendo a prenderti bastardo...” disse Kalel espandendo la sua aura a più non posso mentre Vali, per la prima volta da tempo, tremava d'innanzi a qualcuno.
“Che vuoi tu... io voglio Issei Yuudo e se per farlo...”
“Forse non ci siamo spiegati. Di quel fallito puoi fare ciò che vuoi... ma mai... e dico mai... minacciare una ragazza, specialmente se è simile a qualcuno che amo...” lo ammonì Kalel.
“Per la mia Akeno ho sfidato Indra. Per Rias l'intero casato dei Bael che volevano darla in sposa al secondo genito del Gran Re se io avessi sconfitto Raiser... e pensi che permetterei a te di sfiorare Asia o Koneko dopo quanto hanno sofferto? E per cosa? Per una fottuta sfida? No mi dispiace... già ho fallito due volte contro Kokabiel a causa della mia debolezza e non permetterò, ad una merda come te, di far soffrire ragazze simili a quelle che fanno parte della mia famiglia...” urlò con voce decisa prima di scomparire per ricomparire alle spalle del Vanishing Dragon che aveva iniziato a creare una sfera di energia di grosse dimensioni.
[Vali ci conviene ritirarci... i miei poteri non funzionano su di lui...] lo ammonì Albion preoccupato come mai Vali lo aveva sentito.
“Allora limitati a difendermi... è stanco per lo scontro con Katarea, non durerà a lungo...” rispose il discendente di Lucifero.
“Si avete ragione entrambi... ma sebbene abbia poco tempo... me lo farò bastare...” rispose il ragazzo ricoprendo il suo braccio col potere della distruzione ed iniziando a crivellare l'armatura di pugni creando squarci che il drago si premuniva di riparare il prima possibile
Era vero che, ad un occhio esperto questa strategia poteva sembrare controproducente per il Nephilima, ma tutti si accorsero che in poco tempo il livello di energia di Vali era calato a picco.
[Vali scappiamo...] lo esortò nuovamente il Drago.
“Si può sapere perché lo temi tanto?” sbottò l'argenteo.
[Cazzo... è possibile che tu non lo riconosca? È un Garuda... Garuda mangiava i draghi ed i Serpenti... fu la rabbia a trasformare una Fenice sacra in un Garuda. Lui perse la madre a causa di un Naga ed impazzì. Tu hai di sicuro rievocato qualche trauma legato alla madre del ragazzo... o a qualche figura a lui cara...] spiegò mentre Kalel si voltò verso le ragazze e Saji che sembravano sorpresi quanto lui per la scoperta ma decise che avrebbe affrontato la questione in un altro momento.
Anche se non c'era un timer lui sapeva che aveva si e no pochi minuti di autonomia prima di rimanere a secco e per questo, folgorato da un idea, smise di ricoprirsi con il potere della distruzione e si ricopri di sola, e semplice luce.
In fondo lui aveva capito che il ragazzo aveva sbagliato a parlare e non avrebbe mai dato atto a quelle minacce... ma ormai non poteva tirarsi indietro.
Il suo pugno però, forte della potenza acquisita e ricoperto dalla luce tipica degli angeli, fece breccia nell'armatura trafiggendolo a livello del diaframma.
Per fare quella mossa però anche lui aveva dovuto abbassare la guardia e per questo, nello stesso istante dell'impatto, il torace di Kalel venne perforato da un diretto di Vali carico con tutta la sua energia demoniaca.
Solo la grande capacità di leggere i flussi di energia aveva permesso al Nephilim di evitare che il suo cuore venisse reciso.
“N-Non m-mi h-hai a-ancora b-battuto...” mormorò il Vanishing dragon atterrando a fatica mentre Bruce si rigenerava con facilità.
“Half Dimension...” urlò Vali con un sorrisetto sadico sul volto.
“Questa tecnica potrà non avrà effetto su di te... ma dimezzerò ogni cosa...”
“E allora?” chiese il ragazzo perplesso non capendo le implicazioni di tale nefasta tecnica.
Circondato da un'aura splendente e da una voce provenienti dal suo gioiello, Vali indicò con la mano degli alberi sparsi che si trovavano sotto di lui.
All'improvviso, lo spessore degli alberi venne dimezzato in un attimo e lo stesso accadde agli alberi nei paraggi.
"Kalel-Kun...” intervenne Lilith che iniziò a parlare pochi secondi prima che lo facesse Azazel.
“...fai attenzione. Quella tecnica dimezza tutto ciò che circonda Albion. In altre parole, se Vali o io facessimo sul serio... beh il tuo meraviglioso pene verrebbe dimezzato..." disse mentre sul volto di Angela comparve un espressione che terrorizzò non poco Kalel.
“Tu!!!” urlò Angela afferrando, con entrambe le mani, Lilith per le spalle.
“...possiedi una tecnica così deleteria per il genere femminile? Sai quanto tempo ho messo ad insegnare certe cose al mio futuro marito?” urlò incurante dello sguardo imbarazzato di Grayfia e delle ragazze di quell'universo alternativo.
“Beh devi dividerlo anche con noi...” bofonchiò l'argentea posseditrice di Albion.
“E come potrò farlo se voi empi draghi bianchi dimezzerete...” disse bloccandosi colta da un epifania.
“...un attimo. Ora che ci penso voi non potete dimezzare il suo pene...”
“E tu che ne sai?” fu la domanda di Rias, Sona ed Akeno.
“Beh io ho provato a raddoppiarne le dimensioni... sapete... mi annoiavo...” disse lievemente imbarazzata.
“R-Raddoppiare il suo...” mormororano le altre ragazze.
“Ma che problemi hai... non ti bastava a dimensioni naturali?” protestò Rias sconvolta.
“Ah e quindi non riuscendoci hai provato ad usare il boost sul tuo seno?” chiese Akeno sorridendo maliziosa.
“E funziona?” chiese il pervertito che Vali voleva sfidare.
“Beh si...” rispose Angela ignorando il suo omologo.
“SCUSATE?” urlò Issei perplesso
“Si?” chiese Angela fissandolo con tutto l'astio necessario a fargli capire che odiava essere interrotta.
“Invece di parlare di un pene che non interessa a nessuno...” disse meritandosi un occhiata da parte di tutte le ragazze del gruppo di Kalel che lo fissarono al punto che desiderò non aver mai aperto bocca.
Azazel però comprese cosa quel ragazzo volesse dire e prese parola.
“Si figliolo... quel potere ha effetto anche sul seno delle donne. La tua rossa, la tua mora si ritroveranno, se fortunate, una seconda per le altre invece... beh penso che hai capito no... e questo se Vali venisse fermato entro i prossimi dieci secondi altrimenti...” spiegò il Caduto con in volto un sorriso sadico.
Sentendo quelle parole Issei, guardò le ragazze attorno a lui con un espressione così sconvolta che nemmeno se gli avessero comunicato che Miss maglietta bagnata era stata annullata, avrebbe reagito così.
“Il seno di Buchou e di Akeno-san dimezzato?” mormorò osservando le sue ragazze con lo sguardo assente.
"Non scherzare con meeeeeeeeeeeeeeeeeeee!" disse emettendo un enorme quantità di intento omicida mentre indossava la sua armatura grazie al braccialetto che in quell'universo Azazel aveva dato al ragazzo.
"Tu bastardo! Hai intenzione di dimezzare il senooo della Buchou?"
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Si udirono risuonare più voci dai gioielli della mia armatura.
"Io non ti perdonerò! Tu sei l'unica persona che sicuramente non perdonerò! Io ti abbatterò! Ti distruggerò! Valiiiiiiiiiiiiiiii! "
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Nei miei dintorni tutto volò via!
Il terreno su cui ero in piedi si trasformò in un cratere.
Le finestre del vecchio edificio scolastico andarono in frantumi e la parete iniziò a crollare.
Tutto il corpo del ragazzo era avvolto dalla più grande massa d'aura che Kalel avesse mai sentito.
"Ahahaha! Che accidenti è questo!? Sul serio! Il suo potere di drago si è attivato perché i seni della sua padrona potrebbero essere dimezzati! " Azazel sghignazzò e scoppiò a ridere.
Evidentemente, al contrario di Kalel che si sentiva emotivamente vicino al ragazzo, anche se non poteva dirlo a causa delle ritorsioni che Angela avrebbe messo in atto fin dalla sera stessa, Azazel non capiva l'importanza di poter giocare con dei seni ben proporzionati.
"Prova a fare una mossa su Rias Gremory e ti distruggerò a tal punto da impedirti di reincarnarti ancora, maniaco dimezza coseeee!" urlò il ragazzo mentre le nuvole richiamate dalla furia di Kalel si ruppero e, nel cielo notturno, la luna piena che era nascosta, apparve.
"Oggi è pieno di sorprese. Chi avrebbe mai pensato che un simile potere sarebbe esploso per il seno di una donna. Interessante!” disse l'Hakuryukou volando lontano dal suo rivale.
Issei invece lo raggiunse subito e gli diede un calcio di lato mentre volava.
"Mi ha superato in velocità?" domandò sorpreso dal constatare che il pensiero di veder dimezzare dei seni tanto bramati avesse reso un ragazzo tanto placido così furioso.
Un pugno ruppe la sua guardia e Vali sputò bile dalla sua bocca mentre il rivale lo continuava ad attaccarlo senza che lui riuscisse a difendersi.
"Questo è per seni di Akeno-san!" urlò mentre lo colpiva al volto rompendogli il casco.
“Questo è per il seno di Asia, che sta ancora crescendo!" disse mentre riduceva in frantumi le ali dell'armatura.
"Questo è per il seno di Zenovia!" urlò mentre lo calciava vigorosamente in aria.
"Infine! Questo è per seni di Koneko-chan che scomparirebbero se tu li dimezzassiiiiiii!"
“Ti quoto... anche Angela ha corso un serio pericolo...” pensò Kalel mentre sentiva uno sguardo assassino perforargli la nuca.
“Sono morto...” pensò Kalel sudando freddo.
In quel momento Vali rovinò al suolo e vomitò sangue dopo aver incassato quel colpo potente.
"Koneko-chan! Si preoccupa per i suoi piccoli seni, lo sai? E tu vorresti dimezzarli? Non te lo permetterò! Riesci a capire il suo dolore?" inveì il ragazzo che non aveva paura di esternare i suoi sentimenti.
Al contrario di lui che era incazzato nero però, Vali sorrise felicemente.
"... Interessante. Davvero interessante." "Albion, pensi che lui sia abbastanza degno per mostrargli il [Juggernaut Drive] dell' Hakuryukou, visto il livello di potere di Hyoudou Issei?"
[Vali, non è una buona scelta in questo luogo. Se si entra incautamente nel "Juggernaut Drive", Ddraig potrebbe fare lo stesso e poi... non è detto che quel Garuda ce lo permetta data la vicinanza con i suoi amici]
"Andrà tutto bene, Albion.
[Io, che sto per risvegliarmi, in suprema giustizia]” urlò mentre sia Lilith che Angela lo guardavano sconvolte.
“Sei così folle da rischiare la vita?” urlò Lilith allarmata.
“Per cosa poi? Kalel, da piccolo ha annullato il mio Juggernaut Drive con facilità e potrà rifarlo se necessario...” lo ammonì Angela
Ma nessuno seppe che cosa avrebbe fatto il ragazzo perché un uomo che indossava un'armatura simile a quella del maestro di Kalel si mise tra i due draghi celesti.
"Vali, sono venuto per te".
Era un uomo giovane dall'aspetto rinfrescante che parlò a Vali allegramente.
"Bikou. Che cosa sei venuto a fare? "
Vali si alzò in piedi mentre si asciugava il sangue dalla bocca.
"Non è crudele? Ho fatto un lungo viaggio e sono venuto in quest'isola solo perché il mio partner è in un mare di guai, sai? Gli altri ragazzi stavano facendo un gran baccano presso la sede, lo sai? Visto che ci stiamo riunendo per combattere gli dei del paese del nord, tu saresti dovuto fuggire e tornare subito non appena la missione è fallita, giusto? Katarea non è riuscita ad assassinare Michael, Azazel e Lucifer, giusto? In questo caso, anche il tuo ruolo di osservatore è finito. Vieni con me."
"... Ho capito, quindi è già l'ora".
"Chi sei?" urlò Issei che non sembrava felice di essere stato interrotto.
Una mano di Kalel, avvicinatosi di soppiatto però impedì al ragazzo di fare una stronzata che gli sarebbe stata fatale.
"È il discendente del mio maestro... Sun Wukong... quello del mio mondo mi parlava spesso di te...” disse il ragazzo salutandolo con il tipico saluto delle arti marziali cinesi che consisteva nel pugno destro chiuso contenuto dal palmo di quello sinistro.
“Sei stato allievo di First Generation?” domandò felicemente sorpreso.
“Si... è stato un anno interminabile... ma non credo che sarebbe felice di saperti con dei criminali...”
“Allora un giorno ci sfideremo nel senjustu per vedere quanto sei bravo visto che oggi non lo hai usato...”
“Non vedo l'ora..” disse Kalel di rimando mentre Bikou girando un bastone che gli apparve in mano trafisse il terreno.
Immediatamente, un buco nero apparve sul terreno ed inghiottì Vali e Bikou facendoli sprofondare completamente al suo interno.
In quel momento l'armatura di Issei e la trasformazione di Kalel svanirono, solo che Kalel almeno riuscì a rimanere in piedi
"Azazel! Non hai un altro anello? Non posso lasciarlo scappare! "
"E poi che faresti? Combatteresti entrambi da solo? Io sono al limite, i tuoi amici non sono al loro livello e non manderò i miei a salvarti il culo..." lo ammonì Kalel severo
“Un giorno avrai la tua rivincita... fino ad allora impara a controllare quella lucertola troppo cresciuta...” continuò addolcendo i toni e dirigendosi verso il suo gruppo.
“Temo di dovervi delle spiegazioni... ma vi avverto... non sarà piacevole...” disse Kalel rivolgendosi ai vertici delle tre fazioni di quel mondo.
“C'è un posto dove poter stare comodi?” chiese abbozzando un sorriso “...sarei un pochettino a corto di energie.”

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Note d'autore...

Salve Boys... oggi non ce la facevo ad aspettare e dato la lieve pioggerellina che affligge la mia città... beh vi regalo un bel capitolo...
Come avrete capito la mia follia... ha sfornato un Cross Over nel Cross Over...
Sergei ha finalmente deciso di rispondere alla domanda che Kalel si è sempre posto... "Forse era meglio che non fossi mai nato..." beh ora vedremo se continuerà a pensarla così...
Ma chi è Sergei? BEh lui si presenterà nei prossimi capitoli e vedrete che Ruolone ha avuto... ma dirà la verità?
Non è la prima volta che un tobi-Madara si scopra essere un obito o viceversa..
Intanto scopriamo perchè i Draghi hanno sempre temuto Kalel e gli rinfacciavano che era "strano per lui aiutare dei Draghi".
Ora scopriamo perchè Angela non poteva usare i Boost su Kalel e viceversa, sebbene lo abbia scoperto in un modo poco convenzionale.
E capiamo anche perchè nell'uso dei poteri di Ddraig è così limitato... il piccolo Kalel è un Dragonslayer vivente è ciò che Dio ha donato a Kalel, mentre Lucio donava il suo marchio :)
E lo so... come trasformazione sembra quella in Supersayan ma a mia discolpa Angela lo sfotterà nel prossimo captolo e poi la trasformazione era ciò che avevo in mente... per farvi un idea immaginatevi la Fraccion di Barragan (bleach) solo con volto e petto umani.
QUesta trasformazione prederà il posto di quella Valefor (vd Valefor ffx) con due sottili differenze.
La trasformazione in Valefor rende 10 volte più forti del corpo base e rende lenti (per citare db è come la scimmia... fortissima ma lenta) e avrebbe permesso, se sviluppata, di usare i poteri di Ddraig.
La forma Garuda invece rende 50 volte più forti del corpo base (ricordo che dopo la scelta Angela,RIas,Akeno e Kalel sono diventati forti come Issei pre-cessione arto, mentre Kalel dopo la fusione con se stesso è forte quanto Akeno inizio novel).
La forma Garuda però non consente l'uso dei poteri Draconici anzi...
Comunque adesso sapete perchè Sergei ha fatto la battutina sull'imperatore Rosso... ma... tranquilli la convivenza sarà pacifica... in fondo avete visto come Kalel stimi Issei e come le ragazze di Kalel prendano in considerazione l'opinione dell'imperatore del Seno :)
A presto e vi avverto che nei prossimi capitoli, per spezzare ci saranno momenti drammatici, notizie, e gag per omaggiare alcuni special che, per motivi di trama non si possono inserire nel filone narrativo di HSDxD :)
Mi raccomando... sono pronto a tutto... ho anche caramelle per Majin Buu e spero che chi voleva vedere lo scontro tra il rosso ed il bianco non sia rimasto deluso :)
"Temo che ci saranno ben 4 draghi celesti che piangeranno. Uno per il sedere, uno per il seno e due per il c...o..." a presto boys :)

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Capitolo 18
*** In The End (parte 1) ***


Salve Boys... eccoci qui per un nuovo capitolo de "Le Conseguenze de..." il penultimo prima che inizi il viaggio (per adesso siamo al terminal.... ok giuro che la smetto con le freddure pessime....).
Oggi, se non ricordo male, scopriremo qualcosa su Sergei (ma sarà vero... o sarà ciò che Sergei ha fatto credere? Lo scoprirete...), capiremo perchè Sergei ha privato i nostri ibridi preferiti dei loro pezzi e scopriremo che cosa accadrà a Gasper, e perchè sta morendo... (a parte il mio odio viscerale per l'autore reo di aver creato un pg dalle mille potenzialità ed averlo reso così inutile...).
Voglio essere sincero... questo capitolo in realtà era unito al prossimo quando lo scrissi... solo che... beh quaranta pagine il forum non me le farebbe mai postare quindi l'ho diviso ergo... preparatevi. Il meglio l'ho lasciato per concludere il capitolo :)

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In the End (parte 1)

Era passata un ora dalla fine dello scontro tra Vali e il duo Kalel-Issei.
Lasso di tempo nel quale i ragazzi si erano rinfrescati e cambiati d'abito.
In quello stesso arco di tempo, su richiesta di Kalel, i Maou convocarono i coniugi Gremory, i coniugi Sitri, gli attuali Gran Re e Arciduca con il capostipite dei Bael e Mephisto.
I tre vip non erano molto contenti della convocazione improvvisa ma fecero buon viso a cattivo gioco.
“Bene... ora che anche i servitori di Sona-chan... della nostra Sona-chan sono arrivati... direi che siamo tutti...” esordì Sirzech con tono affabile.
“Si ma vi chiedo di attendere un attimo...” disse il ragazzo mentre sul pavimento dell'aula di occulto iniziava a disegnare simboli in sanscrito di cui solo Mephisto conosceva lo scopo.
Quando l'ultimo dei glifi venne vergato una voce nota riverberò nella stanza.
“Cosa vedono i miei occhi? Un piccolo Nephi-kun... è da un po che non ne vedevo uno...” disse sorridendo il nume.
“Indra... ciao...” disse il ragazzo correndo ad abbracciarlo tra lo stupore generale.
“Ehi piano. Forse non sembra ma sono molto vecchio...” disse abbozzando un sorriso.
“...anche se temo di non essere il tuo Indra...” proseguì il nume che rimase sorpreso dalla risposta del ragazzo che affermò, non solo di averlo intuito, ma anche di essere rincuorato dal vederlo simile a quello che ricordava.
“E perché?”
“Beh perché tu sei stato sempre presente quando avevo bisogno di aiuto. Tu mi hai aiutato a scegliere... hai offerto un'allanza al mio popolo...” disse tirando fuori l'accordo che aveva stipulato con il dio della guerra del suo mondo.
“Si...” convenne il Dio “...un'alleanza difensiva... che intendo onorare visto che sembri avere una così alta stima di me. Posso però chiederti cosa ti ha spinto a chiamarmi? È per il fatto che qualcuno ti ha portato in un universo dove tu non sei nato?”
“Anche...” rispose il Nephilim.
“Capisco... ma capirai che se non mi spieghi cos'è successo non posso aiutarti.”
“Beh per sommi capi... un tizio di nome Sergei che ritenevo essere un umano è entrato in una dimensione tascabile che Ajuka sama mi regalò da bambino. Ha messo in stasi Gasper, ci ha privato dei pezzi degli scacchi che Dio mi ha insegnato come creare per darmi un popolo... ed infine ci ha fatti apparire qui...” spiegò il ragazzo.
“Dove Ddraig è in mano ad un pervertito e Albion ad un pazzo guerrafondaio...” aggiunse con stizza fissando Issei fino a quando il ragazzo non smise di fissare le ragazze del suo gruppo.
“E come pensi che abbia fatto?” chiese Indra studiandolo con attenzione.
“Credo che abbia a che fare con il tempo... per questo sospettiamo sia stato Cronos a mandarci qui.” rispose il ragazzo con calma.
“Non credo... questo tizio vi ha tolto i pezzi nefiliaci che hai creato partendo da quelli infernali di Ajuka-kun... eppure siete vivi e siete ancora tutti Nephilim da ciò che sento...” lo contraddisse Indra diventando serio tutto d'un tratto.
“Si e con questo?”
“Beh il tuo ragionamento è corretto. Quell'individuo ha manipolato la vostra linea temporale... ma hai fatto un errore...” proseguì il Dio cercando di far capire il suo pensiero a dei bambini.
“Ah si e quale?” domandò Kalel mentre i suoi amici non fiatarono.
“Crono vi avrebbe fatto regredire ad un livello tale da potervi educare come suoi figli... lo conosco bene quel vecchio mangia bambini...” disse stizzito.
“Voi invece avete subito delle modifiche precise ed accurate. Per spiegartelo in poche parole... è come se da un libro, un revisore attento modificasse una singola parola anziché cancellasse un'intero capitolo...” disse mentre lo sguardo degli adulti si illuminò.
“Quindi... Crono sarebbe il revisore dei capitoli e colui che ci ha spedito qui... ha controllato la punteggiatura?” chiese Saji perplesso.
“Esattamente Bro-kun...” sorrise il nume.
“E chi ha un potere simile se non Crono. Lui è il dio del tempo...” domandò Sona perplessa a sua volta.
“Cronos è il Dio del tempo lineare... delle stagioni, delle ere geologiche. Ma esiste un secondo Dio del tempo. Certo, forse meno noto del tirannico Re dei Titani... ma ricopre un ruolo molto più significativo ed importante nelle vite dei mortali.”
“E chi sarebbe...” chiese Kalel confuso.
“Kairos, il dio dell'attimo." disse Indra con fare teatrale.
"Di solito non ingerisce nelle vicende dei mortali ma volte si annoia, sceglie una persona e modifica alcuni attimi della sua vita per migliorare certe situazioni... inoltre è sempre stato ai ferri corti con suo fratello maggiore che, da quanto ho capito, è a capo della Brigata del Caos che ha attaccato casa tua vero?”
“Si... ma non capisco cosa c'entra...”
“Lui cosa ti ha detto spedendoti qui?” domandò curioso.
“Che Crono è uno specchio per allodole ed il vero nemico non proveniva dal mio mondo... e che dobbiamo usare i pezzi in modo che a Rias rimanga una torre, per quando torneremo a casa, e che devo inglobare Lilith e Sona...”
“Inglobare un pilastro nella scacchiera? È un eresia...” sbottò il Gran Re prima che la comparsa di una sfera di distruzione totalmente bianca lo zittisse di botto.
“Mi pare che sui membri del mio universo il Gran Re di questo non abbia diritto di parola...” lo ammonì con severità Kalel riassorbendo la sfera.
“Quindi tu sostieni che Kairos abbia modificato i pezzi in modo che uscissero da noi?” proseguì tornando a rivolgere la sua attenzione su Indra.
“Si. È ciò che credo...” rispose il nume mentre Kalel evocò dei cerchi che Ajuka riconobbe subito.
Nessuno lo interruppe mentre con i cerchi analizzava i middle-piece in mano a Rias e ad Angela o mentre li faceva fluttuare vicino ai suoi "sudditi".
“Si. Può. Fare!” urlò dopo che i cerchi confermarono la sua teoria.
“Cosa hai capito?” chiese Rias.
“Sergei ha modificato i nostri “Pieces” portandoli sia indietro che avanti nel tempo...”
“Non capisco...” sbotò Rias.
“Ti ricordi che quando ho scelto di rimanere un Nephilim io, tu, Angela e Akeno siamo regrediti ad un livello pari a quello dei demoni di bassa classe?”
“Si ovvio... questo è accaduto perchè hai convertito me, Angela ed Akeno in Nephilim purosangue.. e loro in Nephilim Reincarnati modificando i pezzi di Ajuka-sama.”
“Ciò che dici non è esatto. I pezzi di Ajuka-sama hanno già l'energia necessaria per convertire qualcuno. È il programma installato nel pezzo che usa l'energia per mutare la fisiologia del soggetto ricevente.” spiegò Kalel sorridendo.
“E allora perché abbiamo perso energia?” chiese Akeno perplessa.
“Perchè, per quanto sia brutto dirlo, l'energia si è dissipata a causa del viaggio nel tempo...” disse il avvicinandosi ad una delle lavagne presenti nel club.
Quindi prese un gessetto ed iniziò a disegnare tre Piramidi a gradoni da un lato, ed una serie di quadrati che diventavano più grandi man mano che si allontanavano da quello iniziale dall'altro.
“Ora cercherò di essere il più semplice possibile...” esordì Kalel.
“Nella piramide a Sinistra abbiamo in cima Lucifero, i tre Maou che convertì assieme alle consorti loro e a Lilith e, scendendo, i settantadue pilastri originali ed i capostipiti degli extra. In fondo abbiamo i demoni di classe media ed infine quelli di classe bassa. Chiaro?”
“Si...” risposero le ragazze mentre Kalel iniziava a scrivere sulla piramide di destra.
“Qui invece abbiamo Dio, Gli Arcangeli e gli Angeli di classe Ultima e a seguire gli Angeli di classe media e quelli di bassa classe... poi le varie suddivisioni interne non contano. Ciò che conta è che come a destra anche a Sinistra abbiamo le stesse suddivisioni.”
“Ora che cosa capite...”
“Beh che in cima ci sono i due Dei, e poi a scendere i livelli di energia sempre minori...” disse Sona.
“Esatto... ora rispondetemi... noi invece cosa siamo?”
“Beh noi siamo una via di mezzo tra i demoni e gli angeli...” disse Rias.
“Errore...” sbottò il ragazzo infastidito.
“Come errore...” tuonò la ragazza.
“Tua madre era una diavola, e tuo padre è Azazel...” disse la rossa mentre il nominato per poco non soffocò a causa del vino che gli era andato di traverso.
Kalel lo ignorò.
“Si ok... quei due avranno fatto qualche ora di sesso... ma mia madre consumò quasi un decimo della sua vita a giorno di gestazione. Capirete che, senza l'intervento dei due pezzi grossi, io sarei arrivato al massimo al nono giorno di vita embrionale. Urca che traguardo.” disse sarcastico.
“Tu sei mio figlio?” chiese il Governatore dei Caduti approfitando di un momento di silenzio.
“Ti credevo un attento osservatore...” lo derise Kalel
“...non vedi che siamo simili eccetto la frangetta?”
“Beh io pensavo che...” borbottò il governatore dei caduti imbarazzato.
“Che cosa? Che fossi un tuo fan e usassi questo aspetto per rimorchiare?”
“Beh si...” sbottò scombinandosi i capelli.
“E chi è tua madre?” chiese Sirzechs
“Quella biologica Serana Valefor...” rispose mentre sul volto dei demoni presenti comparve un'espressione che i Nephilim non seppero riconoscere.
“È successo qualcosa?” chiese Kalel preoccupato.
“Beh ne parleremo più tardi... continua il tuo ragionamento. Mai interrompere una mente al lavoro...” disse Ajuka-sama esortandolo.
“O-Ok... Indra tu sai cosa è successo a Dio?”
“Si lo sanno tutti i pezzi grossi... è morto durante la guerra...” disse stupendo i presenti.
“Ok... allora posso continuare...” disse Kalel ridendo.
“Angela ti ricordi che tuo padre ci ha detto che il sistema creato da Dio non funziona bene?”
“Ovvio...” rispose Angela mentre anche Michele per poco non soffocava a causa del te che stava degustando.
“...Io ricordo tutto. Che regina sarei se non prestassi attenzione? E si... prima che chiedi sono tua figlia Michele-sama, almeno nel mio universo... ma come per Kalel... ne parleremo dopo...” disse con un cipiglio che fece colpo sui presenti.
“Si ma tuo padre ha detto, mi perdoni il termine, una stronzata colossale...” disse mentre Michele lo guardava stranito.
“...ed anche mio padre o tu Zenovia oggi avete detto delle stronzate immani...”
“Tua madre ti ucciderà...” disse Angela sorridendo.
“Mia madre doveva ucciderci quando, pur avendo fatto migliaia di sforzi, ha scoperto che noi ci davamo da fare perché una regina a caso era alquanto intraprendente...” l'ammonì Kalel sorridendo.
“E che c'entra... quello è quello...” disse rossa in volto mentre la Rias di quell'universo la guardava sorridendo maliziosa.
“...tu stai offendendo un paio di persone...”
“No... io sto offendendo delle teorie su cui... scusa l'arroganza io sono l'unico che sa la verità. Come quella stronzata sui Longini che nascono da Bug o sul fatto che noi siamo mezzi-demoni...” disse guardando prima suo padre e poi Zenovia che abbassò lo sguardo imbarazzata.
“E perché sarebbero stronzate?” chiese Ajuka-sama sorridendo.
“Beh durante la nostra conferenza, i Leader hanno mandato me, Angela, Akeno, Rias, Sona e Lilith indietro nel tempo con un artefatto che durante il viaggio abbiamo scoperto essere una lacrima di Crono... ovvero...”
“Sangue del dio Crono cristallizzato... le abbiamo anche qui...” tagliò corto Azazel.
“Beh durante quel viaggio, se si escludono momenti imbarazzanti come quando tu hai rimorchiato Serana...”
“Serana?”
“Beh è brutto da dire... ma non avendola mai conosciuta mi risulta difficile chiamarla mamma come per me è difficile chiamarti padre...” si giustificò Kalel
“Capisco... e perché non ti avrei mai visto nel tuo universo?” chiese Azazel.
“Beh perché nel mio universo, dopo che i due vecchi hanno modificato il mio corpo e le mie abilità...”
“Modificato?” lo interruppe Michele confuso.
“Beh a questo punto credo di dover partire dall'inizio...” disse il ragazzo sospirando e chiedendo a tutti di non interromperlo per evitare di omettere qualcosa.
Con voce serena il ragazzo iniziò a raccontare ciò che avevano scoperto ma non iniziò dal suo passato, bensì dall'incontro tra Serana e Azazel sfociato in un paio di giorni di passione.
Narrò quindi della tragica scoperta e del gesto che la donna fece scegliendo di morire con Kalel.
Poi parlò del fatto che i due Dei modificarono l'embrione rendendolo migliore e capace di sopportare i poteri congiunti delle due razze e sbiancandogli le ali grazie ai frammenti d'anima che inserirono dentro di lui.
Poi spiegarono come Grayfia, e quella di quel mondo lo guardò con attenzione, si fece impiantare l'embrione della cugina e lo portò in grembo per secoli.
Parlò quindi del periodo in cui lei e Sirzech vissero da Mephisto e di come, per tornare da lei, in un mese pose fine alla guerra civile sebbene, dalle facce che fecero i presenti, i ragazzi ebbero l'impressione che in quel mondo la guerra durò più a lungo.
Poi parlò del fatto che, per potersi sposare e fargli da genitori, la coppia reale ruppe il contratto matrimoniale che legava Sirzech e Serafall.
E li ci furono facce sconvolte.
“Io e Sir-tan promessi? Impossibile...” esclamò sconvolta la Maou.
“Beh nel mio mondo è così... e questo ha reso la mia vita un po' complessa...” disse Kalel imbarazzato.
“Perchè?” chiese la Rias di quel mondo.
“Perchè per potersi sposare... i genitori di Sona pretesero che io sposassi Serafall-dono o una ragazza della mia età...” disse indicando Sona con la testa.
“Quindi tu sei fidanzato con la me di quel mondo?” chiese scettica la Sona-alternativa.
“Beh è una lunga storia... ci arriveremo...” promise Kalel che continuò la sua storia dicendo che per secoli rimase in stasi fino al giorno in cui decise di nascere.
“A casa e dopo quarantotto ore di travaglio...” sbottò Angela.
“Si lo so... se ti ho messo incinta mi uccidi...” disse Kalel scimmiottandola e venendo rapidamente afferrato per l'orecchio.
“Come scusa?”
“No ti prego... non lo faccio più...” implorò il ragazzo mentre.
“Ricordati che loro...” disse indicando le ragazze del suo gruppo
“...potranno provare le gioie del sesso... solo su mia gentile concessione...” disse continuando a tirarlo per l'orecchio.
“...e mentre che ci siamo... perché quando Vali ha attentato alle tette delle ragazze presenti hai indugiato su di me? Temevi che diventassi piatta?” disse glaciale con un tono che a tutti i membri di quell'universo ricordò Grayfia.
“N-No... temevo di perdere delle compagne di viaggio... sai mi ci hai fatto giocare così tanto...” disse con gli occhioni da cucciolo.
“Capisco... ma sappi che non finisce qui...” disse la ragazza sbuffando e tornando a sedersi.
Fu così che, mentre si massaggiava l'orecchio, Kalel narrò di quando, in seguito all'attacco da parte di mercenari assoldati dal nonno di Raiser, la madre e Sirzech si trasferirono al castello scandinavo di Mephisto e dove rimasero per tre anni per evitare che Rias venisse presa di mira.
“Poi, siccome il castello del nonno è veramente lugubre... Per un bambino almeno...” disse Kalel.
“Iniziai a viaggiare per il mondo con lui e la mamma. Sirzechs-sama ogni sera ci veniva a trovare fino a quando, andando in Sicilia non iniziai a sorridere. Il nonno mi costruì una casetta e vissi li con mia madre e mio padre per i successivi cinque anni dove venni educato per assumere il mio ruolo di capo dei Valefor...” disse facendo una pausa.
Quando riprese il suo volto era più teso ed iniziò a raccontare il suo rapporto con la giovane Angela, omettendo parti del suo passato inutili ai fini del racconto.
Narrò poi l'aggressione di Kokabiel e come avesse modificato i suoi ricordi e quelli della sua regina.
“Quindi quando Vali ha detto quelle cose...?” chiese il Kiba-alternativo.
“Si... io per anni, anche se ero circondato Rias e le altre ragazze, ho avuto il chiodo fisso di vendicarmi dei Phenex e di Kokabiel. Sai... da bambino credevo che se i Phenex non avessero attaccato la mia casa nel mondo dei demoni, lei non avrebbe messo piede sulla terra e quindi Kokabiel non le avrebbe fatto male...” disse sospirando.
“Quindi quando avrai scoperto che la mia controparte doveva sposare Raiser...” intervenne Rias pensierosa.
“Si... diciamo che l'odio era talmente grande che Serafall-dono mi sfido con la scusa che Rias non mi meritava...” disse stupendo tutti.
“Come?” chiese la rossa.
“Beh tu non potevi battere Raiser, nemmeno con Saji e Vritra allo stato in cui sono adesso. Quindi io ottenni da tua madre di poter sfidare Raiser al tuo posto, ma quando si resero conto che odiavo troppo i miei cugini... beh decisero di mettere in campo un Maou per evitare che perdessi il controllo...” spiegò il ragazzo.
“Quindi...” chiese Sona venendo interrotta.
“Ora ci arriviamo...” sorrise il ragazzo che narrò del viaggio con Angela e di come Diodora avesse causato la morte di molti dei servi di Kalel e del Juggernaut Drive di Angela che Kalel, come molti sapevano, aveva fermato.
“Quindi tu poi hai ricevuto i pezzi dal me di quel mondo vero?”
“Si... volevi dare una chance a tuo fratello anche se adesso hai perso le speranza. Mi hai anche rimproverato per non averlo ucciso quando potevo...” confermò il Nephilim che spiegò come Angela, che era già innamorata di lui, chiese di diventare una delle sue mogli prima di dargli il permesso di renderla una sua serva.
“Poi, visto che i miei amici erano al sicuro io seguì il consiglio di una voce che mi diceva di andare in Giappone.”
“Una voce?” chiese il Gran Re perplesso.
“Si ma non sono pazzo... Dio e Lucifero per evitare che con la luce avvelenassi anche mia madre misero un frammento minuscolo delle loro anime dentro di me. Sono stati loro ad insegnarmi ciò che so... controllo dei poteri demoniaci dei Phenex, dei Valefor, del Marchio di Lucifero compresi. Dio invece mi insegnò alcune cosette e mi indicava dove trovare delle persone che per me sarebbero diventate speciali...”
“Ed hai trovato me?” chiese Akeno-alternativa guardandolp con attenzione.
“Beh si... e ci ho messo settimane a farti fidare di me...”
“Sfido io... tu che faresti se ti svegliassi nuda in presenza di un diavolo?” borbottò rossa in viso Akeno.
“Magari chiederei spiegazioni invece che scagliare fulmini a casaccio?” sbottò Kalel
“...comunque io e lei viaggiammo a lungo fino a quando, ferito a causa di un agguato, incontrammo una diavola che voleva sapere perché facevamo esorcismi nel suo territorio...” disse sorridendo.
“Ovvero me?” chiese la Rias alternativa.
“Si... ma visto che eccetto il nonno non sapevo di quali demoni fidarmi... mi sono trasformato e scappai con Akeno per finire in balia di Indra che diceva di voler uccidere la mia amica...” disse sorridendo
“Invece ti ha messo alla prova?” chiese Azazel.
“Si voleva che mi rendessi conto del mio potere... e devo dire che ci andò pesante minacciandomi di torturare Akeno in modi molto atroci...”
“Immagino...” disse Azazel smettendo di sorridere.
“Quando poi ero sul punto di svenire mi ha lasciato ad entrambi i miei padri... e a mia madre...”
“Quindi in quel momento hai ricordato tutto?” chiese Sirzech.
“No... non ho recuperato la memoria. Ho visto Azazel dire a mio padre che preferiva lasciarmi con Akeno per evitare che, non fidandomi dei demoni, io violassi il confine per stare con lei che non poteva andare nel territorio dei caduti. Se poi aggiungiamo Kokabiel e la miriade di esorcisti del vaticano uccisi... beh andare a casa dei Gremory era ormai l'unica scelta razionale. Fu così che mi ritrovai al castello di Lucifero nel territorio di Sirzech-sama con Rias che mi guardava e mia madre vestita da cameriera. Al mio risveglio mi furono spiegate alcune cose, tipo l'avvelenamento da luce e li iniziai a sospettare qualcosa...” disse Kalel più al suo gruppo che agli altri.
“Cioè?” chiese Rias.
“Beh mia madre mentre mi spiegava quel fenomeno portava involontariamente la mano al ventre e sorrideva in un modo triste. Certo all'inizio pensavo che fosse perché ero il figlio di sua cugina... ma poi alcuni dettagli del suo comportamento mi fecero ricordare i gesti di mia madre...”
“E gli hai chiesto se fosse lei?” chiese Rias ma Kalel negò con il capo.
“Non gli chiesi mai nulla perché un giorno scoprì che lei era la moglie del Maou da secoli e solo pensare che avesse tradito il Maou con un Angelo Caduto... beh era un eresia...” spiegò il ragazzo sempre pacato.
“E come l'avresti scoperto? Io faccio sempre attenzione a non comportarmi da moglie in pubblico...” si intromise la moglie del Maou.
“Beh... io evit...” cercò di dire il ragazzo prima un occhiata di Grayfia lo persuase a parlare.
“Una sera la madre di Rias era andata dal Capostipite per mostrare una lettera che Lucifero scrisse per spiegare a lei e ai Bael come gestire la mia crescita... quel giorno voi avete congedato i domestici e, dopo che ci avete messi a dormire...” disse rosso in volto.
“Allora?” chiese Grayfia fulminandolo con lo sguardo.
“Beh io all'epoca avevo due fonti di energia, una da Angelo ed una da Demone... quindi dormivo poco. Ho sentito un rumore e sono andato a chiedere aiuto a Sirzech sama che...”
“Devo tirarti la verità? Come hai scoperto che sono la moglie di Sirzech...”
“Ti ho vista nuda in camera sua che facevate un giochino perverso ok?” sbottò rosso in volto il ragazzo.
“C-Come?” balbettò Grayfia rossa come un peperone a sua volta.
“Si lui fingeva di essere il padrone cattivo che ti avrebbe licenziato se non facevi certe cose... ed era anche imbarazzato nel doverle dire...” aggiunse il ragazzo fissando il pavimento.
“E tu quanto avresti visto?” chiese Azazel divertito.
“Tutto...” disse rosso come un peperone.
“...ma solo perché avete sigillato la porta impedendomi di uscire...” si apprestò a giustificarsi il ragazzo.
“Beh vedere i genitori fare certe cose...” si apprestò a dire Lord Gremory.
“Si lo so... anche Rias e Sirzech hanno beccato i loro ma ciò non toglie che all'epoca pensavo che Grayfia fosse una serva e siccome mi preoccupavo di Akeno, che si trovava ad essere la serva della sorella di un Maou con i precedenti di Diodora sulle spalle...”
“Sei scappato?” chiese Rias-alternativa.
“No... ho sfidato Sirzechs a duello.” disse stupendo i presenti.
“Si l'idota lo ha fatto... è stato in coma per giorni...” sbottò Rias.
“Tuo fratello non mi ha colpito nemmeno una volta...” ribattè il ragazzo.
“E allora come sei finito in coma?” replicò la Rias di Kalel.
“Beh visto che tu distruggeva la luce e le fiamme con facilità, e nemmeno come Valefor riuscivo a sfiorarti... beh Lucifero mi disse di usare il marchio sulla distruzione ed io l'ho fatto, andando al tappeto per un po...” disse emettendo una piccola sfera e gestendola come solo Sirzech, grazie ai poteri dei Gremory, poteva fare.
“Ho imparato il tuo stile di lotta da quella sfera... poi, dormendo abbracciato a Rias ho appreso anche la sua tipologia di distruzione...” disse il ragazzo.
“Quindi da quando dormiamo nello stesso letto...” disse Sona arrossendo sotto lo sguardo sconvolto della sua omologa e della sua scacchiera.
“No...” la contraddisse il Nephilim
“...all'epoca non controllavo quel potere... ora si... inoltre, anche se hai deciso di sposarmi, non copierò il tuo potere senza il tuo permesso...” rispose il ragazzo sorridendole.
“Quindi è così che hai ottenuto il potere dei Bael...” sorrise il Maou.
“Beh si... anche se quello dei Leviathan aveva un sapore orribile...” esclamò con una smorfia Kalel.
“Comunque poi cos'è successo?” chiese Sirzech serio.
“Beh mia suocera lesse nella mia mente e ti prese a schiaffi...”
“Ovvio...” esclamò la madre di Rias
“...disse che se dovevate fare certe cose potevate dirlo e lei ci avrebbe portato nel territorio dei Bael... li la nostra Serafall e la madre di Rias vi dissero, a modo loro di smettere con, parole di mia suocera, quella pagliacciata della cameriera che ormai, con Lucifero morto, non aveva più senso.”
“Sfondi una porta aperta figliolo...” intevenne la madre di Rias sorridendo.
“E io...” chiese Grayfia titubante.
“Si... nel mio mondo lo hai fatto. Poi hai fatto un siparietto con Serafall con cui, non so qui, ma nel mio mondo eri un po in competizione.”
“Del tipo...”
“Beh diciamo che mia sorella ha una lunga schiera di trastulli nel nostro mondo...” disse Sona imbarazzata.
“Trastulli?” chiese la madre di Sona stranita.
“Si e davanti a Rias, ad Akeno e a mia madre... lei faceva intendere che le sarebbe piaciuto che lo diventassi anche io...” disse mentre le ragazze lo fissavano torve.
“...comunque... la madre di Rias prese in mano la situazione e disse che mia madre e mio padre avrebbero scelto castelli meno affollati per fare certe cose e che se io avessi tentato di farle con Rias mi avrebbe castrato con la distruzione.”
“Vedo che il metodo persuasivo dei Bael funziona ancora...” sorrise il capostipite dei Bael.
“Io chiesi di poter sfidare Raiser per sposare Rias... e prima che me lo domandate... non sapevo di avere un contratto con Sona. Come non sapevo che si fosse innamorata di me... fu questo, credo, il motivo per cui non venne con noi in giappone e rimase negli inferi...”
“Motivo per cui non ha servitori?” domandò con acidità la Sona-alternativa.
“Si... Kalel aveva occhi solo per Rias e non si rese conto nemmeno che Angela ed Akeno lo amassero... però poi si è fatto perdonare...” intervenne Sona.
Kalel quindi continuò a raccontare la sua storia narrando l'incontro con Koneko e Kiba ed infine Saji ed Asia che, sebbene siano coincisi, Saji escluso che in quell'universo serviva Sona, avevano delle differenze sostanziali.
“Quindi mio fratello responsabile di ciò?” chiese Ajuka meditabondo.
“Si... ma se volessi la conferma basterebbe chiederlo agli alfieri delle due Rias...” replicò il ragazzo mostrando una foto di Diodora alla ragazza che confermò l'identità del demone che causò la sua scomunica e l'inizio delle sue sofferenze.
“Però voi almeno l'avete salvata...” protestò Issei.
“Beh se fosse dipeso da Saji sarebbe morta...” lo consolò Kalel.
“...ma io non ero mediocre come voi due... io ero fenomenale...” sospirò il ragazzo che continuò a raccontare del giorno in cui, a causa di una vecchia legge dei Bael, Rias arrivò quasi ad implorarlo di fare l'amore con lui.
“E l'avete fatto?” chiese Issei con vivo interesse.
“No... avevo fatto una promessa a mia suocera e non lo feci però...”
“Però cosa?” domandò Sirzech.
“Lei pretese di diventare una mia serva per avere il potere di combattere contro Serafall...” disse gelando tutti i presenti.
“Voi avete fatto cosa?” urlò la madre di Rias.
“Madre... io sposarmi con mio cugino? Con il figlio di uno che ha esiliato il proprio primogenito per mancanza del potere della distruzione?” sbottò Rias ignorando che quella non era sua madre, e che il padre degenere in questione era presente.
“Poi Kalel era nobile di suo... e all'epoca sapevamo che il motivo che lo spinse ad applicare quella legge era che fosse il nipote di Mephisto-dono con cui i Bael erano ai ferri corti, almeno da noi. Lui infatti non era stato riconosciuto come figlio di mio fratello e mia cognata, ma come figlio di Serana e padre umano...” continuò con fervore la ragazza.
“Rias Gremory...” tuonò la donna.
“Con chi credi di parlare... spero che ti renda conto delle implicazioni...”
“Signora... non c'erano implicazioni...” si intromise Kalel temendo che la situazione degenerasse.
“Io sono tutelato da una legge promulgata dai vecchi tre leader delle tre fazione e confermata dagli attuali... le leggi di Angeli, caduti e demoni non si applicano su me ed il mio popolo...”
“Ma anche se sei il figlio biologico di Serana ed Azazel... rimani nato nel matrimonio di mio figlio...”
“Lucifero pensò alla stessa cosa... per questo avendomi visto innamorato di Rias e Sona, fece una lettera che lei portò a suo fratello e al Primo Bael perché io fossi dispensato dalle leggi in materia.” disse sereno.
“Ed in questa lettera cosa c'era scritto?” chiese il primo Bael curioso.
“Beh che lei doveva far applicare quella legge vetusta e che alla conferenza di pace doveva portarmi in dono, nuda, la sorellina di Raiser e di scagliarmi la distruzione speciale...” rispose pacato il ragazzo.
“...ma andiamo con ordine. Dopo il gesto di trasformare Rias in un pedone i miei genitori vennero a trovarmi assieme al nonno ed altre persone... quel pomeriggio mio padre si comportò in un modo tale che nessuno ci avrebbe creduto mai...”
“In che senso?” chiese Sirzech stranito.
“Ha fatto lo stronzo... mi ha distrutto mezza casa... ha minacciato di mandare Rias, Akeno ed Angela, che aveva suggerito lo stratagemma a Rias, a fare le puttane per i galeotti...” disse mentre Sirzech lo guardava stranito.
“E perché? Se eri protetto...”
“Beh all'epoca sapevamo che, la protezione sarebbe durata fino alla scelta. E voi sapevate che potevo diventare o Angelo oppure Demone... e come demone...”
“Io e la mia famiglia avremmo preteso le vostre teste... quindi mio nipote ha agito in quel modo per farti diventare un angelo...” sospirò il capostipite dei Bael.
“Si ma io odiavo la chiesa per ciò che ci aveva fatto soffrire... Akeno aveva i suoi problemi con i caduti, dove c'era ancora Kokabiel e portare li dodici demoni mi sembrava un azzardo... quindi quel giorno crollai. Ero con le spalle al muro... disperato e Dio e Lucifero non mi aiutavano con le loro opinioni discordanti. Fu li che sei arrivato tu Indra...”
“Tu?” disse divertito il nume sottolineando la continua mancanza di rispetto che riceveva da Kalel.
Sebbene non gli desse poi chissà quale fastidio.
“Si mi hai detto che il piccolo me... quello che ti aveva definito uno stronzo, pallone gonfiato che rifiutava il paradiso per stare con Akeno... non avrebbe mollato la spugna e che stare con i demoni mi aveva rammollito. Mi dicesti che visto che in paradiso o all'inferno sarei stato sottomesso a leggi altrui che reputavo stupide...”
“Ti dovevi creare il tuo regno e le tue leggi immagino...” disse sorridendo.
“Si una frase simile... poi mi dicesti che volendo potevo rimanere ciò che ero e che facendo ciò ne i Bael, ne la chiesa avrebbero sfiorato me e le ragazze grazie alla legge di Dio e della bibbia...”
“E tu sei rimasto un Nephilim...” si intromise Ajuka tirando le somme.
“Si... quel giorno Dio e Lucifero “uscirono” sotto forma di Ombre dalle mie fonti di energia e modificarono il mio corpo.”
“E che fecero?” chiese il Nume.
“Beh io avevo una grazia ed un nucleo che si fusero in un unico organo che produce un energia argentata che mi permette di usare sia la luce che i miei poteri da Pilastro...” spiegò il ragazzo.
“Capisco e loro?”
“Beh Angeli e demoni non possono procreare... ma io non posso nemmeno mettere incinta una diavola o un angela... nemmeno un umana. Quindi Dio e Lucifero mi diedero delle compagne della mia stessa stirpe...” disse il ragazzo accennando all'incontro con Zenovia, l'attacco di Kokabiel e l'arrivo di Lilith.
Poi parlò della conferenza di pace e del loro arrivo in quel mondo.
“Ciò che hai detto è interessante... ed i dati che ho raccolto su di voi confermano che non venite da questo universo... ma...” dicharò Ajuka mesto per la sensazione di impotenza che lo divorava.
“Non puoi farci tornare... lo intuivamo...” disse Kalel.
“...forse non torneremo mai... o forse torneremo quando Kairos deciderà che è giunto il momento...” sospirò il ragazzo sconsolato.
“...ma dovevate sapere...”
“Ti ringrazio per la fiducia... ma puoi toglierci dei dubbi?” chiese Azazel.
“Se posso...”
“Allora dicci come mai hai perso tanta energia... Hai detto che Angela aveva una forza pari a quella di Kokabiel ma adesso...”
“Subito... tu sai dirmi perché la lacrima di Crono ha fatto viaggiare le tre ragazze che hanno toccato le mie fonti di energia, Lilith che si è innamorata di me spiandomi tramite i sigilli che l'Azazel del mio mondo mi aveva impresso, e Sona?” chiese il ragazzo sorridendo e tornando alla lavagna.
“Non lo so...”
“Te lo dico io... Le tre ragazze hanno toccato le mie fonti e quindi sono entrate in contatto col potere di Dio e Lucifero direttamente. I miei amici ed i servi di Rias invece sono entrati in contatto con quel potere tramite il legame Re-pezzi minori...”
“Plausibile... Un enorme ammasso di energia “nephiliaca” ha sfiorato i pezzi e ne ha modificato le cellule energetiche e riscritto il programma...”
“Si ma i ragazzi non hanno le caratteristiche dei demoni reincarnati...” spiegò il ragazzo mostrando i dati che aveva raccolto al Maou e ad Azazel.
“Loro sono...” balbettarono i due scienziati.
“Esatto... Dio e Lucifero hanno privato i miei servi e quelli di Rias della loro componente umana, nel caso degli ibridi, rendendoli Metà Nephilim e metà gigante, lamia, shinigami, kitsune, nekomata, vampiro e così via. Solo quelli creati su base umana o hanno mantenuto la parte umana visto che è stata la parte demoniaca ad essere rimpiazzata...”
“Si ma non capisco che centra questo con i pezzi...” intervenne Rias
“I pezzi sono stati attraversati dal potere di due dei alimentati da, un nephilim di classe suprema, un Angelo di classe suprema, una diavola di classe alta, Akeno e dal potere di Ddraig che, per un breve lasso di tempo, aumentò temporaneamente la nostra forza...” disse il ragazzo.
“E allora?” lo incalzò la rossa.
“Allora i pezzi sono creati per evolversi nel caso in cui il potere di una persona aumentasse. Un esempio di questo fenomeno è avvenuto quando ho riportato integro Vritra... i pezzi di Saji si sono evoluti e su otto pedoni uno è diventato mutato. Poi però tutti i pezzi hanno subito il maestoso potere che vi ha trasformato. Secondo voi quindi cosa può essere successo ai vari pezzi che ora teniamo in mano?”
“Stai dicendo che sono tutti pezzi mutati?” chiese Sona sconvola, unica ad aver capito dove il ragazzo voleva andare a parare.
“Non lo dico... è così... anche quello di Zenovia che, a rigor di logica non è stato usato quel giorno... o la torre che non hai mai usato è un pezzo mutato...”
“Ok... e che c'entra Kairos?” domandò Angela squadrandolo.
“Lui ha detto che a Rias deve rimanere una torre e che io devo integrare Sona e Lilith e non avrò altri servi oltre loro... ma sappiamo entrambi che la discendente di Lucifero del NOSTRO universo...” disse fissando il Gran Re.
“...che ha chiesto la MIA tutela... come minimo pretenderebbe un pezzo mutato per diventare un pezzo della mia scacchiera... come per Angela, la figlia di Michele-sama, è stata necessaria una regina mutata.”
“Ovviamente...” convenne Rias.
“E cosa pensi ci voglia per una, anzi per due, Nephilim purosangue? Una che ha un abilità dei Sitri ed una Lucifer che ha Albion con se?” chiese sorridendo il ragazzo.
“Beh come minimo...” disse Sona bloccandosi.
“Ehi aspetta. Io sono una diavola...” esclamò Sona.
“No non lo sei... devo deludere le tue aspettative ma non lo sei. Nemmeno Lily lo è...” disse Kalel sorridendo.
“Ma stamattina, dopo il bagno le mie ali erano ali di Demone...” protestò debolmente.
“Si ma poi abbiamo incontrato Kairos e li ha usato il suo potere speciale...” disse il ragazzo scrivendo A e B sulla lavagna.
“Il momento A, è il momento in cui io ho scelto di diventare un Nephilim. All'epoca non sapevo ancora del contratto, ne sapevo quanto forti fossero i tuoi sentimenti per me...” disse il ragazzo mentre Sona arrossiva.
“Poi abbiamo iniziato a vivere sotto lo stesso tetto e, pur non potendo andare troppo oltre visto che mia madre ci teneva al guinzaglio... beh abbiamo visto che qualcosa è nato...”
“Beh si...” ammise Sona.
“Poi abbiamo incontrato Lilith che è cresciuta osservando le mie giornate grazie al sigillo ed ha deciso di volermi conoscere...” disse mentre anche l'altra ragazza arrossiva.
“Ha chiesto asilo politico e le ho promesso che l'avrei protetta e, se lei avesse voluto, anche amata. Certo... la cosa non è stata vista bene da due lucertole troppo cresciute ma se vogliono vivere si adatteranno...”
“Giusto... e ricordati che io non ho una famiglia. Akeno avrà un padre ma non c'è bisogno che chiedi a mio nonno la mia mano. Lui mi odia e...”
“E morirà per mano mia un giorno...” dichiarò il ragazzo.
“D-Davvero?” disse la ragazza sconvolta da una simile dichiarazione.
“Beh se i vecchi Maou sono nella brigata del Caos... ci sarà anche lui no? Prima o poi lo incontreremo e gli farò pagare il fatto di averti fatto soffrire... e poi a Lucifero non piaceva come demone. Lui avrebbe voluto cedere il trono a Sirzech... lo hai sentito...”
“Si ma lui è fortissimo...” balbettò la ragazza.
“Ed io mi allenerò...” promise il ragazzo sorridendo.
“E se diventassi una tua serva...” disse sfoggiando degli occhi da cucciolo.
“S-Si...” balbettò il ragazzo.
“Faresti cose ecchi con me?” chiese sfidando Angela con lo sguardo.
“Beh direi che sarebbe possibile...” concesse Angela stupendo tutti.
“Davvero?” chiesero Lily e Kalel all'unisono.
“Si certo... io amo il mio futuro marito ed è mio dovere regolare il suo Harem... quindi credo che se farai la brava non ci sarebbe nulla di male... inoltre tu non devi arrivare vergine al matrimonio come certe signorine beneducate che mi hanno privato del ruolo di amante per affibbiarmi quello della First Lady...” disse fissando Rias, Akeno e Sona che chinarono lo sguardo.
“...con la scusa di non voler litigare con l'amichetta ed ascoltando la suocera... in ogni caso cosa significa che loro sono Nephilim? Loro non c'erano... ne erano servi...”
“Hai ragione... ma Kairos ha unito il punto A, dove io sceglievo a quale stirpe legarmi, con un punto B che corrisponde ad un futuro dove loro due erano già diventate mie serve. Poi, so che sembra assurdo, in base ai sentimenti che loro provavano per me... il potere congiunto dei due frammenti divini ha mutato la loro fisiologia di demone in quella di un nephilim...”
“Esatto...” esordì la voce di un vecchio che interruppe la spiegazione di Kalel.
“Almeno il cervello ti funziona...” dichiarò Sergei sorridendo.
“Ed avrai capito che...”
“Essendo Sona e Lilith più distanti, in un contesto spazio-dimensionale, rispetto ai demoni presenti nell'arena, l'energia richiesta aumentava in modo geometrico. Ovvero per ogni tot di tempo che separava il punto A e quello B, l'energia necessaria raddoppiava. Sono passati trenta giorni e quindi io e le altre ci siamo ridotti a delle larve... e se siamo vivi lo dobbiamo a Ddraig che è stato usato involontariamente da Angela o dal frammento di Dio.”
“Esattamente... Per me è facile unire “attimi” diversi e visto che l'energia di due Dei era mossa dall'amore per Rias, Akeno ed Angela... unendo i due attimi, attimi dove il tuo amore per loro era simile a quello per le tre belle che già amavi... beh il risultato era ovvio...”
“Si ma perché ci hai portato qui...” protestò Kalel.
“Mio fratello non vi darà il tempo di allenarvi e, anche se lo facesse, alla prima difficoltà sarebbe facile per lui riportare i vostri corpi ad un'età in cui la vostra massima aspirazione era un sederino asciutto ed una poppata... anzi. Meno mio fratello sa della tua esistenza meglio è. Fargli credere che siete dispersi vi darà il tempo di allenarvi ed inoltre...”
“Il vero nemico è qui... ma chi è il nemico? Ophis?”
“Ancora? Ophis è solo uno specchietto per allodole... anzi un giorno Vali lo porterà a casa di Issei-kun per farvela conoscere e magari rubarla alla brigata del Caos... ops... spoiler...” disse sorridendo Sergei.
“Capisco...” disse il ragazzo.
“Ma puoi aiutare Gasperino?” domandò di getto.
“Non posso... ciò va oltre le mie capacità..." disse il vecchio nume smettendo di sorridere.
“Spiegati...” chiese il ragazzo.
“La Sacred Gear di Gasper è stata forzata ad andare in Balance breaker con una sostanza che usa il sangue del Maou originale. Di Shalba Beelzebub per essere precisi...”
“Ok e allora? Gasper ha...”
“Gasper è un Nephilim solo per metà e solo tu e tu soltanto hai il sangue di Lucifero e di Dio in circolo. Rias è una Nephilim con sangue dei Bael e dei Gremory a cui è stato concesso l'uso della luce. Akeno ed Angela, in quanto ibridi angelici hanno ottenuto un Core, come lo hai chiamato tu, che oltre alla luce concede loro di usare i poteri dei demoni... anche se hai ragione tu... su tutto il resto...”
“Scusi... Kairos-sama... il ragazzo avrebbe il sangue di Lucifero e di Dio?” chiese il Gran Re attuale.
“Ovvio o non potrebbe usare il suo marchio... perché?”
“Ma suo figlio ed i suoi nipoti...”
“Beh loro sono demoni, non dei... il marchio è un abilità che Dio e Lucifero avevano prima di separarsi... quindi non può essere ereditata dai figli di una parte dell'essere originario...” spiegò il Dio con una pazienza che Kalel gli invidiava.
“Senti che Dio e Lucifero si fossero divisi è una cosa che mio nonno sapeva e quindi anche il primo Bael lo deve sapere... ora dimmi perché Gasper non può essere aiutato...” sbottò il ragazzo preoccupato per il vampiro.
“Perchè... per quella sostanza non ha agito su un SG che fornisce armature, spade o altro. Quell'intruglio ha agito su un SG la cui funzione primaria è arrestare il tempo. Nemmeno il tuo sangue di fenice può agire su di lui perché...”
“La sua linea temporale è stata avvelenata...” esordì Ajuka serio facendo sussultare i presenti.
“Si...” convenne il dio dell'attimo.
“Tempo avvelenato?” chiese Rias preoccupata per il suo servo.
“La Brigata ha creato per alcuni Sacred Gear, il corrispettivo del Juggernaut drive e, come molti di voi sanno, quella modalità consuma la vita di chi lo usa. Il SG di Gasper però blocca il tempo... quindi la droga ha agito su tutta la linea temporale del bambino. Dal momento in cui ha attivato la prima volta il suo Sacred Gear fino al giorno in cui sarebbe dovuto morire.” spiegò il nume assumendo un aria grave.
“Quindi in pratica mi stai dicendo che Katarea ha consumato un intero arco di tempo che ancora il povero Gasper non ha nemmeno usato?” sbroccò il ragazzo.
“In poche parole si...” rispose Sergei.
“E non puoi riportarlo al momento subito precedente l'attivazione della sua Sacred Gear?”
“Kalel... il tuo amico ha attivato la sua Sacred Gear prima di nascere.” dichiarò il Nume lasciando i ragazzi di entrambi i gruppi di stucco.
“Quindi...” mormorò il ragazzo con l'espressione di uno a cui avevano appena detto che il Natale è stato cancellato.
“Anche riavvolgendo la sua vita. Senza una vampira il cui corpo possa accogliere un embrione senza ucciderlo a causa del rigetto... il vampiro morirà.” dichiarò Azazel con un viso grave.
“E se è ancora vivo è solo perché Kairos-sama lo ha tolto dal tempo...” proseguì il Governatore dei Caduti.
“Tolto dal tempo?” chiese Issei confuso.
“Si... in pratica Kairos-sama sta permettendo al ragazzo di vivere, grazie al suo potere, al di fuori del tempo stesso ma è solo un palliativo..” intervenne Ajuka che però non riuscì a farsi capire dal ragazzo.
“Beh immaginati il fenomeno successo quando Gasper è andato fuori controllo... tu ti potevi muovere anche se il tempo per altri era fermo... beh in questo momento l'idea per sommi capi è quella...” spiegò Azazel sospirando.
Anche per esseri che avevano fatto dello studio del tempo la loro unica occupazione era un concetto complesso.
Spiegarlo ad un pervertito con le tette al centro dei suoi pensieri... beh era impossibile.
“Quindi dovremmo rassegnarci a vedere Gasper-kun morire?” sbottò Rias mentre Kalel si avvicinò alla lavagna, ne modificò le dimensioni rendendola molto più grande e lunga, e la girò dall'altro lato.
Poi iniziò a scrivere una lunga serie di formule che nessuno eccetto Ajuka ed Azazel riuscivano a comprendere.
Alla fine, quando ebbe finito e tutti i suoi calcoli lo soddisfarono il ragazzo si voltò e fissò Saji.
“Saji... entra in Balance Breaker... e anche tu Lilith...”
“Ma io non l'ho mai fatto...” protestò il biondo.
“Sentimi Saji... io sono di solito paziente, ma il tempo è poco... hai il braccialetto che ti ha dato mio padre no? Ci penserà lui e Vritra a fare tutto il lavoro...” chiese esasperato.
“...e mentre loro fanno questo... voi di questo universo trovatemi Fafnir...”

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Note d'Autore...

Salve ragazzuoli... che dite? L'ho guadagnata la pagnotta oggi?
Oggi molte differenze sono state svelate.
Sona vs Sona originale... amore contro logica...
Una ha i servi, l'altra no.
La Serafall di un mondo è una... mangiatrice di uomini e qui una ragazza magica svampita.
Ajuka sembra lo stesso e anche Falbium... Grayfia... beh lei non si è evoluta da cameriera a mamma-first lady senza il piccolo Kalel...
Miky è lo stesso ma Azazel qui è meno triste.
Il processo che ha subito Gasper è un processo che compare nei volumi 11-12 ed è usato da alcuni membri della brigata per potenziare i propri Balance Breaker e ne parlerò più nel dettaglio nel volume apposito (fra poco visto che spero di accelerare :)) ed ha effetti tali che le lacrime di fenice non funzionano su Gasper però ha avuto effetti letali come avrete visto...
Il piano di Kalel? Beh è qualcosa di folle e che mi serve soprattutto per scrivere qualche scenetta comica.... ovvero è una cosa che vedrete una volta sola :)
Vi lascio divorare dalla curiosità per un po...
A presto :)

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Capitolo 19
*** In The End (parte 2) ***


Ragazzi... faccio pena... quasi dodici mesi di pubblicazioni e solo oggi scopro che, accanto all'elenco a banderuola del carattere c'era l'opzione per editare il testo e renderlo tutto continuo.
(quando lo copio dal foglio virtuale appare tutto diviso con una riga vuota ogni riga scritta...) e fino ad oggi ho passato ore ed ore a editarlo manualmente...  spaccandomi le dita... e sprecando ore di tempo quando... ho fatto tutto in pochi minuti... :(
Dovrei ritirarmi a vita privata :(
Vi lascio leggere mentre mi deprimo da solo... ritardi evitabilissimi... non evitati sob... :(

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In the End (parte 2)

 
I due ragazzi, terminato l'incarico che Kalel gli aveva affidato, erano tornati nell'aula del club di ricerca sull'occulto, più o meno sfiniti.
Lilith ovviamente era fresca come una rosa, ma Saji versava in condizioni critiche.
“Scusi... Kalel-sama... il Balance Breaker di Vritra è estenuante...” si giustificò il ragazzo col fiatone..
“Tranquillo... ora manca Fafnir... ci sono novità?” chiese mentre Azazel lo guardava con intensità.
“A che ti serve Fafnir?” domandò il capo dei caduti perplesso.
“Ho in mente un piano che forse può funzionare... sai dov'è il drago gigante?” replicò Kalel evasivo.
“Si... è qui dentro...” disse il leader dei caduti tirando fuori una specie di pugnale dorato con una sfera violacea in cima.
“...ma a che ti serve?” domandò nuovamente mettendo in chiaro che non avrebbe consegnato il drago se lui non avesse risposto.
Per questo, a malincuore, il Nephilim rispose.
“Se io assorbissi i poteri dei tre draghi che ho richiesto potrei annullare la maledizione che grava su Gasper...” disse serio mentre lo sconcerto si diffondeva a macchia d'olio nella stanza.
“Ma è impossibile... tu sei un Dragon Slayer... non puoi...” protestò Azazel mentre tutti gli adulti convenivano con lui.
“Unirmi a dei draghi?” domandò sarcastico il ragazzo.
“Esatto...” rispose il padre-alternativo.
“Si da il caso che l'ho già fatto per affrontare Kokabiel quando Zenovia venne in città...” rispose pacato il giovane.
“Ah si e quale potere di drago hai assorbito?” chiese Azazel con foga.
“Il mio...” intervenne gelida la regina di Kalel
“...e sebbene ci siano dei limiti enormi... delle differenze sostanziali tra me e lui... anche lui può usare il Boost. Certo, durante lo scontro contro Kokabiel, non sapeva trasferire il potere perché, quando lo affrontammo, lo aveva ottenuto da poco tempo... ma credo che si sia allenato a sufficienza...” disse Angela rimanendo perfettamente composta.
“E se ha assorbito il potere di Ddraig non vedo perché non possa assorbire quello di Albion o di draghi a loro inferiori.” proseguì la bionda senza mostrare la benchè minima incertezza.
“Capisco che lo ami ma se dovesse...”
“Lui non è il tipo che fa il passo più lungo della gamba... se ha deciso di provare è perché ne è sicuro...” intervenne Rias decisa.
“Rias... c'è una cosa che però non sai...” intervenne il ragazzo mesto.
“Dimmi...”
“Gasper... Gasper come lo conosciamo noi morirà...” disse il ragazzo sospirando.
“Perchè?”
“Vedi... io sono un Dragon Slayer... e come tale i poteri dei draghi non sono molto compatibili con me. Il Boost di Ddraig io sono riuscito ad usarlo quattro volte di fila prima di collassare ma all'epoca ero un Nephilim di Bassa Classe... oggi potrei arrivare a ben dieci, venti boost... usarne all'infinito è qualcosa che non rientrerà mai nelle mie corde... oltre a non poterlo usare in modalità Garuda.” spiegò il Nephilim con estrema pacatezza.
“Strano che non gli hai dato qualche nome di Dragon Ball...” lo derise Angela.
“Spiritosa...” rispose con gli occhi che divennero due fessure.
“Ma dai... a Indra lo hai ferito con la Kamehameha... contro Kokabiel hai usato il boost di Ddraig chiamandolo Ddraig no Ken... questo che ne so... potevi chiamarlo Super Garuda-jiin... in fondo quando ti sei trasformato eri seccato come Goku su Nameck...” disse mentre per le risate le lacrimavano gli occhi e gli altri nephilim lottavano per non ridere.
“Sei bravo in tante cose... a letto sei superbo... ma a trovare i nomi... vorrei sapere da chi hai preso...” continuò la ragazza in preda ad un moto di ilarità.
“Ha davvero usato questi nomi?” chiese sconvolto Azazel.
“Si...” risposero le ragazze del gruppo di Kalel all'unisono con una faccia tra il demoralizzato e l'imbarazzato.
“Sob... da chi puoi aver preso....” si lamentò il Caduto.
“Coff...” fece Michele mettendosi la mano davanti alla bocca
“...Lama Fiammeggiante dell'Aura Oscura Scintillante... coff...” continuò il capo degli Angeli mentre i demoni più anziani si sforzarono di mantenersi seri e i giovani li guardavano straniti.
“Ancora quella storia? Era il mio primo progetto sperimentale quando ero in paradiso... e tu lo hai usato per sputtanarmi durante la guerra distribuendo il mio dossier sotto forma di volantini...”
“Io?” disse Michele sorridendo. “Ho solo trovato bellissimo il progetto, con tanto di illustrazioni, ed ho pensato che tutti dovessero sapere quanto talento avessi...” lo punzecchiò Michele.
Sentendo quelle parole, il viso di Azazel divenne rosso.
“Chiudi il becco! Per colpa di quei volantini, sono stato preso per il culo dai leader del mio gruppo che mi hanno chiamato [Governatore della Lama Fiammeggiante dell'aura Oscura Scintillante] per un bel po’ sai!? E non è finita qui! A volte se ne uscivano con frasi del tipo “Hey Azazel, puoi inviare la [Lama Fiammeggiante dell'aura Oscura Scintillante] come arma segreta?” oppure “Hai intenzione di eliminare i nemici usando la [Lama Fiammeggiante dell'aura Oscura Scintillante] e non dimentichiamo “Azazel-san, dov'è il tuo coltello da cucina, anche conosciuto come la [Lama Fiammeggiante dell'aura Oscura Scintillante]?”, dannazioneeeeeee!” disse Azazel mentre Kalel dichiarava, ascoltato dai soli ragazzi.
“Io non darò più nomi a niente...”
“Hahaha, beh lo ammetto. Quello è stato scortese da parte mia!” replicò Michele mentre Kalel attivava il marchio presente nel palmo sinistro ed inglobava la sfera di Vritra e quella di Albion sotto lo sguardo sconvolto dei presenti.
“Ora mi dai Fafnir?” sbottò il ragazzo irritato.
“Tieni...” disse il Governatore dei Caduti.
“Questa non è opera del vecchio...” esclamò Kalel dopo averle dato una semplice occhiata.
“Ok... i materiali sembrano gli stessi... ma...” disse facendo apparire dei cerchi di cui solo lui capiva il significato.
“...la distribuzione d'energia è sballata... metto questo qui... inverto questi parametri...” disse modificando alcuni parametri ad una velocità tale da far impallidire Azazel, che il Sacred Gear l'aveva creato, e stupendo Ajuka.
“...modifico l'integrale... armonizzo il sistema lineare in funzione delle abilità di Fafnir... ed ecco... la prima Sacred Gear non legata alla vita del possessore... e ora Fafnir potrà passarti l'energia, non come prima...” disse sorridendo e lanciandola al proprietario.
“C-Come hai fatto?” chiese Azazel sorpreso.
“Te l'ho detto. Secondo i due vecchiacci io dovrei prendere il loro posto quindi, mentre dormivo mi istruivano su Angeli, Demoni, diritto, diplomazia e su come aggiustare le varie tecnologie che avevano creato o lasciate incomplete...” disse sorridendo in modo mesto.
“...ora se potessi andare fuori e portarmi un gioiello di Fafnir... te ne sarei grato...” disse il ragazzo che chiuse gli occhi per concentrarsi meglio.
Quando l'Azazel di quella dimensione tornò con il gioiello, Kalel allungò la mano in direzione dell'uomo ad occhi chiusi, sapendo dove si trovava.
“Senjustu...” si limitò a dire notando l'agitazione nel gruppo di demoni.
“...anche se sarebbe più corretto dire... grazie all'allenamento per imparare il Senjustu...” si corresse Kalel visto che non stava usando il touki.
Il ragazzo assorbì quindi il gioiello di Fafnir e si mise a pensare davanti alla lavagna.
“Qualche problema Kalel?” chiese Rias quando vide che erano passati alcuni minuti e il ragazzo non aveva ancora spiccicato parola.
“Beh in verità si...” disse sospirando.
“E quale?” lo incalzò la rossa.
“Beh il problema di fondo è che se è vero che ora ho tutte le abilità che mi servono... mi manca il tempo e Kairos, in base ai miei calcoli non ha il potere che mi serve...”
“Ti serve il potere di mio fratello?” domandò il vecchio perplesso.
“No... nemmeno... a meno che tuo fratello non mi possa permettere di eseguire molte procedure contemporaneamente... potrei moltiplicarmi come mi ha insegnato il mio maestro... ma...”
“Ridurresti la tua energia diventando troppo debole e sprecheresti inutilmente le tue energie...” intervenne Indra che conosceva i limiti di quella tecnica.
In fondo l'aveva insegnata lui allo scimmiotto.
“Esatto...” si limitò a rispondere il ragazzo.
“E se qualcuno ti moltiplicasse usando una fonte di energia esterna?” chiese Azazel sorridendo.
“Si sarebbe fattibile... peccato che non esistano SG con questa abilità e non avrei il tempo per crearne una...” disse il ragazzo.
“Scusa ma perché non chiedi ai tuoi servi e ad Azazel-sama di aiutarti?” domandò Issei.
“Perchè la fonte di energia da gestire è immensa.” intervenne Ajuka che aveva capito il problema semplicemente guardando la lavagna.
In fondo si parlava di un'energia di classe Maou che si estendeva in un arco vitale di almeno diecimila anni.
“...il loro Saji è troppo inesperto per gestire simili moli di energia, e Angela, sebbene possa usare il booster Gear meglio di te e dello stesso Kalel-kun, è troppo debole per mantere un ritmo costante a lungo.”
“Oh... capisco...” mormorò il ragazzo mentre Kalel rifletteva.
“A cosa rifletti caro?” chiese Angela con dolcezza intuendo quanto supporto necessitasse l'amato.
“Stavo pensando al periodo in cui mi sono infiltrato tra i caduti di Raynare...” disse tutto d'un getto.
“Quei pazzi dicevano che mio padre ama inventare cose strambe... mi pare che avesse inventato anche...” disse il ragazzo sforzandosi di ricordare.
“Un raggio che moltiplica le cose?” chiese Azazel sorridendo.
“Si mi pare di si... però funzionerebbe su un essere vivente?” chiese Kalel perplesso.
“Non so a che punto ero in quell'universo... ma ti posso assicurare che qui il mio raggio è completo e funziona al cento per cento...” disse evocando una pistola da una dimensione parallela simile a quella dove Zenovia teneva Durandal.
“Kalel... ti fidi al punto di rischiare?” chiese Akeno.
“Beh se non fosse per lui i tuoi parenti ci avrebbero linciato. Ha passato un anno a seguirci quando poteva portarci a casa sua con estrema facilità ma ha avuto fiducia in noi...”
“Ma lui non è tuo padre... ci somiglia ma...” protestò la corvina.
“Akeno... è vero. Questo non è il nostro mondo e ci sono differenze sostanziali. Le vostre controparti mi sembrano un po meno disinibite, o più rigide nel caso di Sona. Io ed Angela non ci siamo, i due Draghi celesti sono maschi... di cui uno è in mano ad un pervertito di prima categoria e l'altro ad un fanatico della guerra... ma voglio fidarmi... male che vada mi rigenererò...”
“Tu ti fidi sempre di tutti...” sbottò la mora.
“Ed è per questo che oggi Lilith è con noi invece che essere con un pugno di pazzi a cercare di distruggere il mondo...” disse accarezzandole il viso.
“Uffi...” mormorò la ragazza imbronciandosi.
“Prosegui vecchio...” disse fissandolo negli occhi.
“Vecchio?” chiese sorridendo in modo sadico.
“Beh giovane non sei... ora muoviti che devo cogliere l'attimo fuggente...” disse chiudendo gli occhi.
“Ammiro il tuo coraggio...” replicò Azazel sorridendo.
“...anche se non hai nulla da temere. Io non sbaglio mai...” garantì il Caduto premendo il grilletto.
Il ragazzo sentì il raggio colpirlo ed ebbe l'impressione di venire immerso nell'acqua fredda e poi sentì le ragazze urlare.
“Oh mio Dio...” esclamò Zenovia.
“Kalel...” mormorò Rias sconvolta.
“Cosa gli hai fatto?” ringhiò Angela.
“È tutto finito... andato... per sempre...” pianse Akeno.
“Ragazze sono vivo...” esclamò Kalel dopo essersi portato due dita sul polso per controllare il battito.
“Fosse quello il problema...” esclamò Lilith depressa.
“E allora qual'è?” chiese il ragazzo mentre tutti lo fissavano sgomenti e sul volto di Issei era comparso un sorriso da ebete che urtò non poco il ragazzo che di pazienza, in quel momento, ne aveva poca.
“Ok... io sono stato paziente...” disse avvicinandosi ad Issei con fare minaccioso.
"...Che problema hai? Non ti bastano le tue Rias e Akeno? Devi fare pensieri osceni anche sulle mie?” disse afferrandolo al bavero e sollevandolo da terra con relativa facilità.
“Non su loro...” mormorò soffocando.
“E su chi allora? Sulla ragazza di Docrates? Su quella di Kiba o su Asia-chan e Koneko?” lo incalzò infuriato.
“Temo amore... che li stia facendo su te...” disse Angela con voce grave mentre Kalel iniziò a fissarlo con un sopracciglio inarcato.
“Amico no... dai... questo è troppo... sono un Dio comprensivo. Puoi fare pensieri osceni su qualsiasi maschio... ma non su di me...”
“Comprensiva... amore... ora puoi essere al massimo comprensiva...” sussurrò Angela sempre più depressa mentre Issei sorrideva in modo sadico.
“L'hai voluto tu...” mormorò Issei deciso poggiando una mano sul braccio di Kalel che comprendendo cosa stava per fare quasi in modo istintivo lo lasciò cadere ed indietreggiò.
“...Se fossi in te io non lo farei amico...” disse il Nephilim con sguardo furioso.
“Invece lo farò così imparerai cosa succede a sfidarmi... conoscerai il terrore del Dress Break...” disse schioccando le dita mentre la Koneko di quel mondo scuoteva la testa sconsolata, il Kiba-alternativo si esibì in un sorriso tirato, Akeno rise in un modo che Kalel mai aveva visto fare alla sua e che gli sembrò molto strano e Rias sospirò imbarazzata.
“Scusami per ciò che il mio servo sta per fare... è molto avido in fatto di corpi femminili... forse un po troppo...”
“Oh figurati... tanto quella tecnica su di me non funzionerà mai...” dichiarò sicuro di se il Nephilim, anche se forse chiamarlo IL adesso era un po eccessivo.
“Guarda che se schiocco le dita e tu rimarrai senza...”
“Vestiti? Fallo... mia madre mi fece apporre un sigillo per controllarmi. Con Angela ho fatto sesso in diretta non so quante volte... non ho nulla da temere a mostrarmi nudo...” lo sfidò Kalel.
“Come vuoi...” sbottò Issei irritato che si decise ad attivare la sua magia.
Non avvenne però ciò che lui sperava.
La magia che doveva privare Kalel dei vestiti non solo non si attivò ma, mentre Kalel sogghignava, furono i vestiti di Issei a svanire tra i gridolini sconvolti di Asia e lo stupore delle ragazze del suo gruppo.
“Ti avevo avvisato fratello... anche io ho inventato quella tecnica! Conosco ogni suo punto debole e so come ribatterla...” lo schernì Kalel (nda Camus dell'Acquario che mi guardi dal paradiso dei cavalieri... perdonami).
“Come? E quando l'hai usata?” chiese Issei curioso.
“Beh una volta su Lilith e una volta quando un demone esiliato ci attaccò forte di un armatura demoniaca...” spiegò Kalel.
“...Rias non era ancora entrata nelle nostre vite e Goemon era troppo debole all'epoca per scalfire quella corazza... quindi messo alle strette ho pensato ad una tecnica che distruggesse ciò che copre un corpo. Una tecnica che richiedesse poca energia... poi la mia mente ha fatto il resto... e capirai che dei vestiti sono niente rispetto ad un armatura...”
Quella rivelazione fu scioccante per Issei.
“Cioè con quella tecnica potevi spazzare le fiamme di Raiser?”
“Beh volendo si... ma perché? Raiser non è tutto sto granchè... almeno non per chi può usare la luce o l'acqua. Potevi batterlo anche tu imparando una tecnica d'acqua facile e potenziandola col booster gear..." disse fissando il braccio del ragazzo con intensità. 
"Ma vedo che per batterlo hai dovuto dare a Ddraig il tuo braccio... idiota anche in questo...” sospirò Kalel scuotendo il capo con vigore.
“Ah si? Io non ero un essere con poteri come i tuoi. Tu, al mio posto, che avresti ceduto?” chiese di getto il demone reincarnato.
“Le ali...” rispose senza nemmeno pensarci mentre un filo di vento, entrato dalla finestra, riempì con il suo lieve rumore il silenzio che si era venuto a creare con quella rivelazione.
Nessuno ci aveva pensato.
“...sono due, sono molto più grandi di un braccio e non le usi spesso. Avresti avuto ben più di una manciata di secondi per usare il Balance Breaker... forse anche dieci minuti minuto e potendole nascondere a piacimento non dovresti farti drenare il potere ogni tot di tempo. Ora mi dite cosa vi ha fatto preoccupare...” disse distogliendo lo sguardo da Issei che aveva iniziato a dare testare sul pavimento e a ripetersi quanto fosse stato stupido a non averci pensato visto che, all'epoca dello scambio, se aveva vinto era stato solo grazie a vili trucchetti.
“Kalel... non so come dirtelo... credo che forse mostrartelo sarebbe più facile... ma non preoccuparti... troveremo un modo per... per invertire il processo...” esordì Angela evocando uno specchio che inclinò in modo che il ragazzo si guardasse.
“Oh...” fu l'unico commento che il nephilim fece prima di iniziare a sorridere.
“...certo che sono diventato uno schianto... ho sempre pensato che da ragazza sarei stato incredibilmente sexy... e che tette che mi ritrovo... sono enormi...” esclamò mentre il suo gruppo lo guardava sconvolto mentre si palpava il seno da solo.
“Ah tranquille... so che qualcuna si sta chiedendo se sono pazzo... ma no non lo sono. Conoscevo l'esistenza di questa invenzione... causa una trasformazione temporanea... un paio di ore al massimo e sarò tornato normale...” disse con nonchalance.
“Ora se Azazel è pronto... magari direi di usare il raggio su una mela prima di farmi spuntare le branchie o tre teste...”
“Tranquillo a volte mi capita di confonderle...” si giustificò il governatore dei caduti che prese una pistola dall'aspetto simile.
“...ma non capiterà più...” promise premendo il grilletto.
In quel momento nella stanza comparvero una ventina di ragazze tutte identiche a Kalel con lunghi capelli neri, simili a quelli di Akeno ma con una frangetta argentata, che cadevano sulle loro spalle.
Il viso era simile a quello di Kalel ma molto più femminile ed al posto dei pettorali erano comparsi due seni simili, per forma e dimensione, a quelli di Zenovia e Lilith.
“Bene... se siete me sapete cosa fare vero?”
“Ovvio...” dissero in coro.
“Bene allora spiegatemi il piano...” li provocò il Nephilim.
“Tu che sei l'originale rimarrai a guardare. Noi ci divideremo in cinque squadre da quattro...” disse la più vicina dei cloni.
“...La squadra Albion, la squadra Ddraig, la squadra Vritra e quella Fafnir. La quinta sarà la squadra medica... ma prima...” mormorò mesta il clone.
“Prima Azazel deve rimuovere il Forbidden Balor View da Gasper... dal nostro Gasper... e Kairos deve portarlo al momento stesso in cui ha subito l'influsso del sangue di Shalba...” concluse il Kalel originale.
“Vi ricordo che per tutta la durata del processo dovete rimanere così perché, più forti diventiamo più è lo stress che Albion e Ddraig causano al corpo. Io non possiedo un mezzo per dissipare l'energia in eccesso come il Dividing Divide e non voglio passare ore a letto con i muscoli lacerati da overdose di Booster Gear. Gli effetti collaterali di Fafnir e Vritra sono solo teorici perché il primo è nato oggi come Sacred Gear e l'altro è la fusione di quattro Sacred Gear diversi... ergo non fate stronzate ragazze...”
“Tranquilla... noi siamo te e siamo qui per risolvere i problemi...”
“Vero, ma non è ancora giunto il momento di baciarci a vicenda ok?” rispose il corpo principale volgendo lo sguardo ad Azazel.
“Ne sei sicuro?” chiese il Governatore.
“Si... lo sono...” disse il ragazzo facendo apparire dei cerchi inviandoli verso Gasper.
In quel momento il ragazzo riprese conoscenza.
“K-Kalel sama... è giunta la mia ora...” disse il vampiro mentre Rias lo guardava in lacrime.
Sentirlo parlare in quel modo era troppo da sopportare.
Certo non era mai stato un tipetto ottimista ma almeno era sempre energico.
In quel momento invece era rassegnato al peggio.
“Si lo è...” disse con pacatezza. “...sarebbe bello poterti dire che è tutto un sogno... ma odio le bugie. Vorrei poterti dire che andrai in un posto migliore... ma non so dove vanno a finire i Nephilim dopo la morte. Non so nemmeno se esiste un luogo per quelli come noi...”
“A-Allora c-cosa m-mi r-resta?” chiese il vampiro con un filo di voce.
“Beh... puoi arrenderti, scoprirlo e magari venire in sogno a dirci cosa c'è oltre il velo. Oppure puoi lottare e darmi il tempo di creare un luogo dove mandarti fra molti secoli a partire da oggi...”
“P-Posso s-scegliere?” chiese il vampiro guardandolo con occhi vitrei e spenti.
Era cieco a causa del troppo uso dei suoi occhi.
“Si... certo... se vorrai arrenderti userò la distruzione su di te.” disse mentre sentiva su di se gli sguardi, non troppo gentili, del gruppo di demoni al servizio di Rias-alternativa.
Gli adulti invece avevano capito che quello era un gesto di misericordia.
“E s-se v-volessi l-lottare?” chiese stupendo tutti.
“Soffrirai di più... ma potresti avere una seconda chance...”
“N-Non v-vedo m-molta d-differenza... m-ma h-ho u-una r-richiesta...”
“Spara campione...”
“L-La m-mia S-Sacred G-Gear... v-voglio c-che l-la t-tenga t-tu. C-Così p-potrai d-difendere i-i m-miei a-amici...” disse balbettando per la stanchezza mentre Kurama sbiancava.
“Ok... se non dovessi farcela la userò io...” concesse il nephilim.
“N-No...” tuonò
“...A-Anche s-se s-sopravviverò... n-non v-voglio u-un p-potere c-come q-quello...”
“Se è ciò che vuoi... non mi opporrò... ma tu che vuoi fare?” chiese Kalel.
“T-Tu d-dici s-sempre c-che u-un r-ragazzo d-del g-gruppo G-Gremory d-deve l-lottare v-vero?” disse mentre il suo omonimo lo guardava con ammirazione sforzandosi di trattenere le lacrime.
“Si... ovvio.”
“A-Allora... l-lotterò. M-Mi f-fido d-di t-te...”
“Ti ringrazio... ma ora dormi...” disse Kalel evocando un incantesimo soporifero ed anestetizzante.
“Ossan... rimuovilo... potrei farlo io ma...” balbettò con un filo di voce.
“Capisco... non dire altro...” lo fermò il caduto che evocò una serie di cerchi atti ad estrarre le Sacred Gear dal corpo di Gasper.
Una luce verde illuminò il corpo del ragazzo che, nonostante tutto si lamentò più volte nel sonno.
Il processo, durante il quale nessuno parlò, durò alcuni minuti ma Kalel intuiva, dalle facce di Issei, che grazie alla sua Akeno adesso era di nuovo vestito, e di Saji cosa pensassero.
“Saji mi auguro che non dirai altro di cui potresti pentirti un giorno...” lo ammonì una volta che il processo fu stabilizzato dall'Azazel-alternativo.
“Ma...”
“Michele-sama ci ha spiegato il motivo dell'esilio di Asia, e sappiamo perché quelle cadute cercarono di rubare il SG di Asia... possiamo non essere concordi sul concetto di amore che le fece agire... ma io ho ucciso quelle donne. Ho salvato Asia che, da noi non è morta mentre qui Rias-alternativa l'ha reincarnata in demone e sembra felice. Non ti dico di perdonare ciò che è successo ma fidati di uno che ha vissuto nell'odio per anni... lascia perdere. Ho sprecato anni che potevo passare a pomiciare con Rias, Akeno ed Angela facendo allenamenti assurdi e poi una volta che tutto finisce ci si trova con un enorme vuoto dentro...” disse con amarezza.
“Si ma come può un Generale non sapere cosa fanno le sue truppe...” protestò Saji con veemenza.
“Strano detto da te...” intervenne Angela stizzita.
“Come?”
“Rias ti aveva ordinato di non intrometterti negli affari dei Caduti per evitare un conflitto e tu hai fatto irruzione con Kiba e Koneko. Un altro pilastro... un Phenex, un Bael ad esempio... beh loro ti avrebbero ucciso per insubordinazione.”
“Ma...” cercò di ribattere Saji venendo interrotto dalla regina che proseguì imperterrita.
“...poi c'è stato Kiba che ha perso il senno per le spade sacre... e li c'è stata la valle... tu, Koneko, Kurama, Shigure avete disobbedito a Kalel e vi siete alleati con la chiesa quando gli ordini erano di rimanere a guardare perché sapevamo che Kokabiel sarebbe venuto a sfidarci... devo continuare? Hai aperto bocca in una conferenza tra le quattro fazioni dove nemmeno io, la figlia di un leader, ho fiatato senza essere stata interpellata. Kalel ha dovuto prendere le tue difese e per un pelo non è saltato tutto... ora dimmi. In quindici Nephilim abbiamo avuto tre insubordinazioni da parte tua, due per Kiba e Koneko, ed una per Kurama-kun e Shigure-chan... e vi teniamo d'occhio dalla mattina alla sera... ora immagina un esercito con intere legioni... non pensi che qualche esaltato possa anche esserci?”
“Beh si...”
“Allora da oggi, prima di dare fiato alla bocca, rifletti. Ed ora zitto che il processo è finito e Kalel deve concentrarsi.” disse incrociando le braccia.
In quel preciso istante il Capo dei Caduti estrasse il Forbidden Balor View da Gasper che iniziò a perdere i sensi.
“Squadra Fafnir?” ordinò il Kalel originale.
“Si...” rispose un clone trasformando le sue braccia in tentacoli dorati con cui afferrò la SG che, opaca e nera, iniziò a risplendere fino a diventare una sfera bianca e trasparente.
“Fatto...” disse il clone svanendo in una nuvola di fumo.
“Bene... ora che la maledizione da questo tempo è rimossa abbiamo pochi minuti prima che Gasper muoia del tutto e non voglio andare ad aprire il culo ad Ade per riaverlo con noi... quindi... Squadra Albion e Squadra Medica... sapete cosa fare.” ordinò mentre un clone si avvicinò al ragazzo ed iniziò ad eseguire incantesimi antichi imparati da Sun Wukong.
Un secondo Clone invece trasformò le sue mani in tentacoli, simili a quello che aveva ferito Kalel, ma di colore bianco.
“Divide... Divide... Divide... Divide... Divide...” era la voce che veniva emesso dal tentacolo che, come quello precedente, presentava delle sfere colorate ad intervalli regolari in base al potere di drago usato.
“Squadra Vritra... tentacolo nero... assorbi l'energia dal tuo compagno e trasferiscila a me...” ordinò Kalel con voce precisa.
Il clone eseguì senza fiatare e traferì l'energia all'originale per alcuni minuti prima di scomparire assieme al clone-Albion.
“Un altro Albion ed un Vritra... e si prepari un altra coppia simile” intimò il nephilim avvicinandosi alla finestra e tenendo in mano una sfera di energia molto concentrata e potente.
“Tutta quella?”
“C'era un motivo per cui tu Saji non potevi aiutarmi... il sangue di un Maou, agendo su un SG creato da Dio crea qualcosa di simile a me... è normale che il corpicino di Gasper non regga. Anche se credo che in un SG come quello di Kiba o il tuo non sia così deleterio...” disse mentre anche la seconda coppia di cloni svanì venendo sostituita dalla terza.
Sul fronte medico intanto il primo clone era stato appena sostituito da un secondo e quindi da un terzo.
“Quanta vita ha recuperato?”
“Grazie al potere di Albion e Fafnir... la maledizione che affliggeva il presente della sua linea temporale è stata indebolita...” sentenziò Kairos con una certa soddisfazione.
“Bene... i tre Fafnir tutti insieme... usate il tentacolo dorato ed eliminate la maledizione da tutta e sottolineo tutta l'arco vitale contaminato da quell'immondo intruglio usato su Gasperino...”
“Si boss...” dissero in coro.
“Voglio tre Ddraig a potenziare i tre Fafnir. Se necessario i due Vritra rimasti possono assorbire energia da me e trasferirla a loro..” disse visto che l'energia ancora risplendeva nel palmo del ragazzo che ne gestiva il potere con relativa tranquillità riuscendo perfino a concentrarla in poco spazio.
La sfera però non rimase li a lungo.
I due Cloni dai tentacoli neri assorbirono l'energia suddividendola tra i tre Cloni della squadra Fafnir rimasti.
I Tre Ddraig invece svanirono subito dopo aver raddoppiato la loro energia cinque volte ed averla trasferita ai tre Fafnir che impiegarono molti minuti a cancellare ogni traccia degli effetti del famaco dopante sulla linea temporale del Vampiro.
“Fatto... ora la linea è pulita ma...” disse Kairos serio.
“...ma così niente impedirà a Gasper di morire per avergli tolto la SG... lo so... ho calcolato tutto...” replicò Kalel stizzito.
“Ragazzi... ora stiamo per fare la storia...” esordì il Nephilim
“...che tutti i guaritori ripristino gli anni di vita persi a Gasper...”
“Potresti usare il Bouchujutsu...” propose Indra sorridendo mellifluo.
“Fottiti...” fu il commento unisono e indignato che tutti i cloni rimasti e dell'originale mandarono al nume.
“C-Cosa sarebbe?” chiese Issei mentre Koneko gli tirava un pugno nello stomaco.
“Niente che ti riguardi...” fu la spiegazione della piccola Koneko.
“Grazie... ti devo un favore...” disse Kalel sorridendole.
Quando infine i guaritori svanirono uno, dopo l'altro, Kalel guardò i membri della squadra Ddraig che iniziarono a potenziarsi e a trasferire i poteri a quelli della squadra Albion per poi svanire a seguito dello sforzo.
“Bene ora un tentacolo sul SG ed uno su Gasper e cominiciate...”
E fu così che sotto lo sguardo meravigliato di tutti i presenti Gasper iniziò a rimpicciolirsi.
“Half Dimension?” chiese Azazel.
“Una specie... la chiamerò Rewind Bio...” sorrise il Kalel mentre Gasper smetteva di soffrire e lamentarsi nel sonno diventando sempre più piccolo.
Poi, dopo alcuni minuti i cloni svanirono e Kalel si avvicinò alla SG che afferrò e al divano dove Gasper pochi minuti prima dormiva beato.
“Signore... ho una richiesta...” esordì Kurama.
“Spara...”
“Vorrei prendere il posto di Gasper nella squadra di Rias-sama... solo così potrò mantenere la promessa che io e Gasper ci siamo fatti e poi... Gasper avrebbe voluto così...” chiese con voce flebile.
“Se Rias vorrà... non mi opporrò. Rias tu che dici?”
“Dov'è il mio servo?” chiese in lacrime.
“Morto... Gasper... quello che conoscevi tu è morto...” disse il ragazzo mentre Rias alzandosi gli tirò un ceffone.
“TU... avevi promesso...”
“Che avrei posto fine alle sue sofferenze... e l'ho fatto. Non puoi pretendere che Gasper vivesse come prima dopo che gli ho tolto la Sacred Gear... ho dovuto fare ricorso ad un piccolo espediente...”
“Dimezzarlo? Farlo diventare il primo vampiro che si nutre di insetti?”
“Rias fidati di uno che in questo momento ha un dolore atroce alla schiena, alla pancia ed avrebbe voglia di uccidere qualcuno a mani nude... sei troppo emotiva... ora calmati e rifletti con me ok?” disse con voce gentile.
“Ok ma sappi che se non sarò soddisfatta ti prendo a calci nelle palle...”
“Ok Ok...” rise Kalel che in quel momento non correva quel rischio. “Partiamo dall'inizio ok?”
“Ti seguo...”
“I Cattivoni hanno dopato il SG di Gasper...”
“E qui ci siamo...”
“E per qualche strano motivo... un SG che blocca il tempo è entrato in modalità colosso e non solo ha consumato la vita di Gasper ma ha avvelenato l'intera linea temporale in cui Gasper era vivo...”
“Si lo so..”
“Quindi, col potere di Fafnir e Albion e Ddraig, ho indebolito e rimosso la maledizione che affliggeva il SG...”
“E qui tutto è andato bene...” replicò stizzita.
“Poi hai fatto danno con l'Half dimension di Albion...”
“E qui sbagli...” disse prendendo la mano di Rias e portandola vicino al divano dove Gasper dormiva.
“Eccoti Gasper...” dichiarò con orgoglio prendendo un bambino biondo e nudo che, regredendo, era scivolato dentro la maglietta.
“Non è possibile... come hai fatto?” mormorò in lacrime.
“Dopo... ora ho un piccolo problema... Angela alzati ed andiamo in bagno.”
“Kalel io ti amo... ma non mi sembra il caso di...”
“Angela ho detto andiamo in bagno... non ti ho chiesto di scopare...” disse con un tono brusco che sorprese tutti.
“Kalel... che ti prende? Se non ti conoscessi mi sembreresti una donna con il ciclo...” sbottò la ragazza alzandosi per poi fissare ciò che una volta era il suo ragazzo con attenzione.
“Kalel non mi dirai che hai il ciclo?” chiese preoccupata dal vedere che sembrava teso come mai lo aveva visto.
“Ok se ti fa stare bene... non ho il ciclo ok? Ora muoviti e fammi compagnia...” sbottò avvicinandosi alla porta e aprendola con estrema delicatezza.
La spinse senza usare la maniglia facendola andare a sbattere contro il muro che si trovava una decina di metri in avanti.
Mentre Kalel si allontanava, con voce soave, tutti lo poterono udire.
“Dovreste scrivere una protesta... chi ha inventato l'idea stessa del ciclo è sadico, cinico bastardo. Doveva odiarle proprio le donne... e poi come fate a vivere con tutti questi ormoni. Io per poco non mandavo tutto il processo a puttane a causa di tutto questo scombussolamento e poi chi la sentiva a Rias..." sbottò.
"E giuro che il primo che ride lo uccido con la distruzione albina o come cazzo si chiama... e poi come può mio padre e Azazel-alternativo aver inventato un aggeggio infernale? E se mi ubbriacassi e finissi a letto con quel demente che possiede Ddraig? E se restassi incinta e poi ritornassi uomo? Finerebbe come nel film di De Vito? Mi dovrebbero fare il cesario? E se non tornassi più uomo? E se mia madre mi organizzasse un matrimonio combinato? Io non voglio fare sesso con un uomo...”
“Per il dolore... beh è individuale. Per gli ormoni ci si fa il callo con gli anni e ti assicuro che NESSUNO si permetterà di ridere...” disse con un tono che non ammetteva repliche rivolto ai ragazzi presenti.
“...quindi tu non ucciderai nessuno e si chi ha inventato il concetto stesso di mestruazione è uno stronzo. Ti prometto che impedirò con ogni mezzo che tu finisca a letto con quel pervertito a costo di doverti legare al letto... e se dovessi rimanere incinta beh credo che saresti una splendida mamma...” disse con dolcezza sapendo che, anche se lei avesse riso, lui non gli avrebbe mai fatto nulla.
“Sfotti?”
“Un pochino...”
“Poi che farai? Irromperai al mio fidanzamento dicendo che la mia verginità ti appartiene?” urlò mentre nella sala tutti i demoni si voltarono verso Issei e i Nephilim fissarono la scena con perplessità.
“Beh solo un idiota, privo di buona creanza lo farebbe...” replicò la ragazza seria.
“...però si... irromperei e direi che sei la donna della mia vita... ora prendi questo e...” disse porgendole un assorbente.
“Io dovrei mettere, quello? Li dentro?” chiese isterico
“È un assorbente interno... quindi dove credi che vada?” domandò spazientita.
“Non lo voglio...” protestò in modo infantile.
“Dammene uno di quello che fanno vedere in televisione... quello con le ali che ti rende libero come una farfalla...”
“Come vuole sua signoria...” sbottò la ragazza digrignando i denti e tornando nella sala.
“Qualcuno ha un...” domandò la ragazza venendo bloccata da alcune mani alzate.
“Tieni Angela e cerca di essere comprensiva... è pur sempre un ragazzo...” la ammonì Tisifone.
“Si ma tutte quelle storie per un assorbente interno. Io che dovrei dire che è stato il mio primo ragazzo... e lo hai visto quanto è dotato...”
“Beh devo ammettere che per non essere un mezzogigante come il mio Doccy è messo bene... e si... per te che non sei una Lamia deve essere stato impegnativo." convenne la ragazza dai capelli verdi.
"Ma ricorda che tu sei nata ragazza lui no...”
“Si ma sta delirando. Capisco la paura di rimanere incinta perché bevendo qualcosa finisca a letto con qualcuno... ma cazzo chi può essere così idiota da irrompere in una festa di fidanzamento di una She-Kalel, sapendo che i genitori sono la Regina finale e un Maou dicendo : “la verginità di vostra figlia mi appartiene...” ma nemmeno se fosse stata la festa di fidanzamento tra Raiser e Rias una persona normale si renderebbe così ridicolo rischiando di venire distrutto dalla madre di Rias... certo con parole migliori si potrebbe anche fare... ma perfino Kalel ha optato per sfidare Raiser ed evitare di compiere un gesto simile.”
“Angela... ti ricordo che quando hai il ciclo sei insopportabile... Rias disintegra tutto ed Akeno impedisce a tutti di usare computer, Tablet e telefonini a causa dell'elettricità che emana... per essere capace di fare danni enormi Kalel l'ha presa con filosofia...” le rammentò l'alfiere di Kalel con severità.
“Si ma spero che finisca...”
“Veramente...” mormorò Azazel trattenendo una risata.
“Veramente cosa?” disse Angela scrutandolo con astio.
“Io avevo tarato il raggio per creare i cloni necessari al rituale... quindi...” spiegò Azazel teso mentre Rias, con in braccio il piccolo Gasper, lo fissava torva sostenuta silenziosamente da tutte le ragazze innamorate di Kalel, Sona compresa.
“Quindi?”
“Beh potrebbe restare donna a lungo...” rispose deglutendo.
“Ok... ora ti spiego un paio di cosette...” replicò Angela che, in quel momento, di sorridere aveva ben poca voglia.
“Io sono nata con poche tette e, sebbene non me lo abbia mai fatto pesare, so che al mio futuro marito piaccono le tette voluminose come quelle di Rias ed Akeno mi segui?”
“Si...”
“Lasciando perdere che il mio ragazzo, cambiando sesso si ritrova un seno più grande del mio... ed è già una cosa irritante... Quando credevo che mio padre mi odiasse ho dovuto lottare per conquistarmi il cuore di Kalel. Ho dovuto ammanettarlo al letto, violentarlo, ricattarlo di far vedere il video a Rias e a sua madre dove, pur facendo tutto di mia iniziativa io fingevo di piangere mentre tutto ciò che facevo era mostrargli come io, una serva, potevo aiutarlo a sfogarsi visto che la principessina Cremisi doveva, da demone, arrivare vergine al matrimonio. Questo perché anche Kalel, pur essendo maschio, era tenuto per le palle da sua madre e quindi non poteva scoparmi. E tutto per qualche assurda promessa che la madre di Kalel aveva stipulato con la mia e, solo dopo un anno di sesso estremo, sono riuscita a convincerlo a deflorarmi...”
“O-Ok... ma che c'entra?”
“C'entra perché se non vuoi che io e Lilith ti si faccia entrare nel coro delle voci bianche... vedi di ridarci il pene di Kalel esattamente come lo ricordavamo o non risponderemo delle nostre azioni...” sbottò la ragazza allontanandosi furiosa per aver perso lo “scettro” del potere.
 
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Erano passati alcuni minuti prima che Kalel, i cui occhi erano gonfi, tornasse nella sala.
Nessuno però rise.
Le ragazze capivano cosa stesse passando, i maschi non lo invidiavano ed avevano compassione di lui.
Azazel era appena stato minacciato da entrambi i possessori di Longini e quindi non disse nulla.
“Allora...” esordi Kalel “...come stavo dicendo, prima di essere interrotto... durante la conferenza avete detto 3 stronzate apocalittiche. La prima l'hai detta tu Zenovia. Noi non siamo mezzi demoni o mezzi Angeli... sono loro che sono mezzi-Nephilim.” disse indicando angeli e demoni.
“Noi esistiamo da prima e loro sono un nostro derivato... dei discendenti se così li vuoi definire...”
“E come...?” chiese la ragazza perplessa.
“Dio e Lucifero in passato erano un unico Nephilim, come lo sono io adesso anche se, ciclo permettendo, solo più simpatico e meno scontroso.” disse sforzandosi di contenersi.
“Questo ci pone al punto numero due... Il sistema di Dio non è difettoso... Michele-sama...”
“No?” chiese perplesso.
“No... mi perdoni il termine ma lo siete voi Angeli.” disse lasciando di stucco tutti.
“Come?” chiese perplesso.
“Dio era un Nephilim sia buono che cattivo ma si scinde in due... cosa rimane?”
“Non ti seguo...”
“Ok rispondo io... come un Namecciano dividendosi da due namecciani più deboli, un Nephilim dividendosi darà sempre due Nephilim. Certo Dio sarà stato un Nephilim di pura bontà ma sempre Nephilim rimaneva. Poi se vi ha creato così per paura che subiste ciò che ha subito lui o per altri motivi non saprei... ma voi non siete Nephilim. Voi siete angeli e come tali non potete alimentare un sistema che, per funzionare, richiede l'energia di un Nephilim.”
“Quindi se tu...” azzardò timidamente Michele.
“Si il sistema tornerebbe a pieno regime ma io non posso, ne voglio farlo e per tre motivi validi...”
“Quali?”
“Primo, io potrei essere rispedito a casa domani stesso. Due reputo senza senso il 99,99% dei dogmi di cui andate fieri e tre... se io ed Angela mettessimo piede in paradiso solo con quello che facciamo per riscaldarci cadreste tutti quanti.” rispose sorridendo in modo mellifluo.
“Perchè reputi i nostri dogmi senza senso?” chiese triste.
“Perchè avete espulso Asia ma avete tenuto uno Balba nei vostri ranghi per anni. Io, se fossi stato in lei, lo avrei impalato. Non c'è fine che giustifichi la morte di un bambino...” disse Kalel sostenendo lo sguardo.
“Punite un angelo che si fa una sana scopata e tenete tra di voi quelli che compiono massacri per punire gli uomini che sbagliano... cazzo...”
“Beh non hai tutti i torti però...” ammise Michele.
“Però sono realistico. So bene che se io venissi in paradiso e modificassi il sistema per adattarlo a me... perderesti molti angeli intransigenti...”
“Si...”
“Però potremmo trovare un accordo...”
“E quale?”
“Io do una messa a punto al sistema... lo formatto e lo regolo affinché funzioni con lei al centro. Magari facendo qualche piccola modifica ed il paradiso di questo universo accetterà le condizioni dell'accordo che ho stipulato con i membri del paradiso del mio mondo.”
“Che modifica?”
“Beh ad esempio il criterio di assegnazione dei miracoli... madri di famiglia che muoiono di tumore e politici corrotti che guariscono? E poi chiedete il perché del calo della fede?”
“Beh si può fare...” sorrise Michele.
“E magari un up-grade visto che il medioevo è finito?”
“Vedremo...” concesse Michele. “Ma che concessioni ho fatto al tuo popolo?” domandò il Capo degli angeli.
“Beh mi ha riconosciuto lo status di Leader del mio popolo che Dio mi aveva dato, e ciò che ne consegue, ha donato a Saji Ascalon e fatto tenere Durandall a Zenovia. Mi permetterà sposare sua figlia senza decapitarmi perché abbiamo consumato prima del matrimonio...”
“Ah capisco... ma ho fatto lo stesso anche qui... quindi credo di potervi convalidare la parte dell'accordo che prevede il tuo status e l'immunità che ne consegue. Per mia figlia... sappiamo entrambi che in questo universo non ho provato le gioie della paternità quindi non so come avrei reagito.” dichiarò Michele.
“Veniamo a noi Azazel-alternativo...” disse Kalel fissando la versione alternativa del padre.
“Eccomi ragazza...”
“Tu solo per quello che sto provando, per la sofferenza fisica e l'umiliazione che provo in questo momento me lo dovresti anche se non sei il mio padre fisiologico... quindi ci aggiungiamo l'armatura di Fafnir e siamo a posto?”
“Io non vedo perché no... siete cresciuti con Sirzech e hai ucciso una terrorista e lottato con Vali... sono curioso poi di vedere Vritra intero cosa sa fare... e poi mica posso permettere che per sbarcare il lunario vi uniate a Ophis... ma...”
“Ma cosa?” sbottò Kalel lievemente indisposta.
“La terza stronzata che abbiamo detto?” chiese curioso.
“Ah giusto... i Longinus non sono nati da Bug. Non c'è nessun difetto nel programma. Sono nati perché Dio sapeva che sarebbe morto e voleva dare agli uomini armi contro eventuali invasioni da parte di divinità bellicose e poco amanti del genere umano...” spiegò il ragazzo lasciando di stucco Azazel.
“...e da qui alla fine forse saranno anche più di 13... perché se i due numi erano così preoccupati da crearmi... dubito che abbia svelato le sue carte tutte in una volta... ma veniamo a noi Sirzech-sama...”
“Si...”
“Beh le condizioni che ho chiesto ai demoni erano le più pesanti ma temo di non poterle richiedere... non tutte almeno...” disse sospirando mentre tirava fuori il trattato firmato con i demoni ed i contratti matrimoniali
“Alcuni punti inoltre sono superflui qui da voi perché Rias e Sona voi le avete come demoni e quindi cosa io e le mie Rias e Sona facciamo non è affare del Gran Re...” disse fissando con astio lo zio di Rias.
“Non riesci a fidarti di noi vero?” chiese ridendo Zekram Bael.
“No... per nulla...”
“Beh devo dire che fai bene...” proseguì il capostipite dei Bael.
“Allora...” si intromise Sirzech.
“Per i territori... ed il feudo... ne parleremo in seguito visto che ci sono delle cose che è meglio... beh affrontare a mente lucida e senza ormoni in circolo...”
“Per la parte politica non è un problema. So che ci saranno dei problemi... lo avevo intuito...” dichiarò Kalel abbozzando un sorriso.
“...ma la concessione che se qualcuno dovesse attaccare qualcuna delle mie serve io ho carta bianca di ucciderlo, dopo le ultime scoperte, non è trattabile. Diodora è un coglione qui come a casa mia... solo che qui non ha avuto modo di conoscere i miei pugni e non voglio correre rischi...”
“Beh per me va bene...” dichiarò Ajuka-sama con nonchalance.
“Però si potrebbe...” cercò di dire prima che Kalel tirasse fuori un pennino e lo consegnasse al Maou.
“Qui ci sono tutti i dati che ha raccolto dal mio arrivo al castello di mio padre al giorno in cui ho scelto cosa essere. In aggiunta ci sono anche gli esami che ha fatto su di me e la mia stirpe... ma non chieda di metterci dei cerchi per monitorarci perché sono dieci anni che vengo monitorato e dal file ho dovuto togliere ore ed ore di momenti personali tra me e le mie ragazze...”
“Me li farò bastare...” sorrise Ajuka-sama.
“Bene... e riguardo questo... Sirzech-sama vorrei che lei mettesse in conto che è altamente probabile che non esista un modo per tornare..." disse mentre i suoi amici sobbalzarono davanti alla rivelazione.
"...è triste, è crudele dirlo ma Kairos, prima di andarsene, non ha mai garantito che torneremo...” disse mentre i suoi servitori si rabbuiarono.
“Sei pragmatico...” disse Sirzechs guardandolo con intensità.
“Devo esserlo visto che altre persone dipendono da me per sopravvivere ed ormoni a parte...”
“Si...”
“...e per quanto mi stringa il cuore a dire certe cose a persone così simili a persone a noi care... le persone qui presenti hanno le loro vite, le loro famiglie ed i loro ricordi... noi i nostri. Forse alcuni sono simili... ma altri saranno per forza di cose diversi. Azazel non ha mai fatto sesso con mia madre e quindi non ha mai avuto me. La madre di questa Rias è diversa dalla madre della mia Rias visto che Rias qui non ha avuto me in casa per dieci anni e quindi il loro rapporto potrebbe essere totalmente diverso da quello che conosco...”
“Si capisco...” mormorò Rias mesta.
“E come pensate di sopravvivere? Dove pensate di andare a dormire?” chiese sospirando Grayfia.
“Beh quando eravamo piccoli siamo sopravvissuti girovagando per il mondo... ce la caveremo...”
“E vorresti farmi vagabondare? Ti rendi conto di ciò che hai detto ragazzo?” inveì la Rias-Alternativa.
“Non l'ho detto infatti...” la interruppe Kalel sorridendo.
“E allora?”
“Sai qui sei troppo volitiva...” sbottò zittendola.
“...e mio padre che si lamentava del tuo essere viziata... la mia Rias è più umile... specialmente quando parla al leader di una potenza straniera...” disse fissandola fino a quando, per l'imbarazzo non distolse lo sguardo.
“Vai al sodo... cos'hai in mente per mantenere la tua Rias o le altre ragazze?”
“Issei è importante per te?” domandò Kalel fissandola con intensità.
“È un mio prezioso servitore... Vorresti ricattarmi?” domandò la rossa ricoprendosi di un debole strato di aura cremisi.
“Non sia mai... un Valefor non ricorre a simili mezzucci...” disse ridendo.
“E allora?”
“Se ti dicessi che ho un accordo da offrirti?” domandò Kalel sorridendo.

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Note d'Autore...

Eccoci all'ultimo capitolo della Saga... ma non temete ho pronti fino alla fine del volume 6 e, appena arriverò a metà del cinque, passerò un fine settimana a scrivere 7 e 9 (l'8 mi pare sia una raccolta di one-shot se non ricordo male) e vi preannuncio che, se le cose vanno come devono, una ragazza del gruppo perderà la verginità nel settimo e nel nono ci sarà il matrimonio di Angela e Kalel... si ho deciso che glielo devo e non solo perchè Angela mi sta minacciando di evirarmi... ma perchè sono uno scrittore misericordioso e magnanimo...
Ho finalmente rivelato le tre stronzate (la terza è un piccolo spoiler del volume 18 o 19 non mi ricordo, mentre che i Longini aumenteranno lo dice Azazel vedendo all'opera quello di Gasper.)
Obito ha donato i suoi occhi a Kakashi e, dopo una lunga e sofferta meditazione, ho deciso di darli a Kalel invece che Kurama.
In fondo Kurama ha ancora otto code da sbloccare, ha l'arte del legno, ha il senjustu e lo youjustu da apprendere... non ha tempo per padroneggiare un Sacred Gear visivo.
Kalel diciamo che ha maggiore celerità di apprendimento.
Per le abilità dei draghi...
Sappiate solo che le userà poco e solo se necessario... anche se, per amore del colore, le fiamme nere di vitra potrebbero trovare una collocazione diversa (a buon intenditore poche parole e non vi dirò mai se vi sto trollando o meno... vi lascerò cuocere nel dubbio...)
Per quanto riguarda invece i tentacoli... li userà una volta sola e non con Angela... (non voglio alzare il Rating a Rosso perchè altrimenti molti ragazzi che non sono iscritti smetterebbero di leggere e io tengo anche a loro...)
Per le gag sono omaggi a storie autoconclusive che, per motivi di trama (siamo ancora a 4 volumi trattati su 18 e ancora si deve tornare nel mondo "originale" quindi capirete che la strada è ancora lunga :) ) non è possibile inserire.
-La She-Kalel è un omaggio ad un raggio inventato da Azazel (anche se temo che l'autore abbia plagiato to love ru Darkness...) dove Azazel usa il raggio su Kiba e Gasper in alcune novelle (io ne ho letta una sola dove Issei ha la febbre e Kiba si fa trasformare per fargli da infermiera... volume 13 credo perchè c'è già la nuova torre di Rias).
-La pistola moltiplicante... Si lo so, con i poteri di Vritra ed Albion avrebbe potuto assorbire l'energia da i Maou o i loro corrispettivi... ma, dato che adesso il termine è entrato nel dizionario zingarelli 2016... è stato solo per Babbiare (siculo che vorrebbe dire scherzare).
-La frase del clone di Kalel (non è ancora tempo di baciarci è una citazione a pulp fiction anche perchè dubito che Kalel, davanti ai genitori, ai suoceri se ne sarebbe uscito con la frase del Signor Wolf "non è tempo di farci pompini a vicenda"...
-ok... la citazione di Acquarius sul fatto che aveva inventato lui la polvere di diamante (smentita dall'autore stesso negli spin off del passato...) potevo risparmiarmela (ma anche no lol) ed infinie...
Mi sono tolto qualche sassolino con Issei (cazzo dagli le ali sono enormi... almeno due volte un braccio, l'una. Non vuoi farlo con Raiser per motivi di trama? Fallo con Kokabiel o Vali cribbio...)
Le frecciatine anche all'uscita di ISsei a fine secondo volume o al carattere di Rias non devo spiegarle ma il meglio verrà nel prossimo volume.
Sul Nephilim col ciclo... beh qui potrei ammettere di aver assorbito del fumo pe osmosi (gli studenti dell'appartamento sotto al mio) ma dopo un personaggio che soffre i dolori del parto volevo giocarmi anche questa carta.
Per la pubblicità occulta... fate finta di non averla letta ok?  
Come al solito nei prossimi giorni pubblicherò un capitolo con i ringraziamenti e vi comunico che, la terza parte, si intitolerà "IL VIAGGIO..."

A presto e commentate numerosi... un abbraccio squamoso dal vostro rettile scribacchino preferito :9
 

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Capitolo 20
*** GRAZIE ***


GRAZIE

Salve a tutti... eccoci qui con un nuovo ultimo capitolo e come al solito con i ringraziamente che vanno a chi legge questa storia (anche se ho notato che questo Fandom è troppo sottovalutato) nonostante questa storia abbia avuto un po di sfiga (per chi non ricordasse è quella che per sbaglio avevo cancellato al secondo capitolo cancellando alcune recensoni e alcune, molte in realtà, visualizzazioni.)
Inizio col ringraziare coloro che leggono per curiosità e che vengono a trovarmi anche da altri siti e che preferiscono leggere senza commentare (io per modestia farò finta di credere che la loro mancanza di commenti sia per l'assoluta assenza di difetti che li porta a preferire la mia operetta alla novel originale perchè sono tanto modesto :) ).
Ringrazio chi l'ha messa tra : 
Preferite :
1 - RedWing933
2 - SOUL OF KURAMA
3 - Zephiel97
e tra le Seguite
1 - Ansem6
2 - Deader
3 - marcomoratto98 
(e ce ne vuole di coraggio lol )
Ringrazio inoltre i miei quattro commentatori
Elementar_95, Kurama (presente anche nel primo arco narrativo), i fratelli Death Crow e Re Nero (come Kurama ma autori di un SERIE, ovvero più fiction che vi invito a Leggere perchè li potrei definire i miei Sempai dato che è leggendo la loro prima Novel che ho deciso di iniziare la mia) ed Infine Zephiel97 che si può definire una New Entry ma di quelle che ti fanno veneire voglia di pubblicare il capitolo del nuovo arco di martedi alle 3 di notte invece che Sabato (Halloween a parte)...
in ogni caso il terzo arco Narrativo prende il nome di IL VIAGGIO DE... e lo troverte nella mia pagina autore come storia o anche nela sezione Serie.
A presto e spero di ritrovarvi più numerosi di ieri ma meno di domani :)

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