Oltre il velo

di Halfblood_princess
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo primo: What if ***
Capitolo 3: *** Capitolo secondo: Expecto Patronum ***
Capitolo 4: *** Capitolo terzo: Nightmare ***
Capitolo 5: *** Capitolo quarto: Ravenclaw ***
Capitolo 6: *** Capitolo quinto: Truth ***
Capitolo 7: *** Capitolo sesto: Hogsmeade ***
Capitolo 8: *** Capitolo settimo (parte prima): The price of the truth ***
Capitolo 9: *** Capitolo settimo (parte seconda): The price of the truth ***
Capitolo 10: *** Capitolo ottavo: Not all Slytherin are death eater ***
Capitolo 11: *** Capitolo nono: Coming b(L)ack to you ***
Capitolo 12: *** Capitolo decimo: Helping a... friend ***
Capitolo 13: *** Capitolo undici: Finally home ***
Capitolo 14: *** Capitolo dodici: Sleepover ***
Capitolo 15: *** Capitolo tredici: This is not a goodbye ***
Capitolo 16: *** Capitolo quattordici: You look different ***
Capitolo 17: *** Capitolo quindici: Heartache ***
Capitolo 18: *** Capitolo sedici: The burrow ***
Capitolo 19: *** Capitolo diciassette: Order of the Phoenix ***
Capitolo 20: *** Capitolo diciotto: R.A.B. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo


Il cadavere del Signore Oscuro era riversato scompostamente a terra.

Davanti a lui due giovani, un ragazzo ed una ragazza, si abbracciavano stretti nel vano tentativo di farsi forza l'uno con l'altra.

Intorno a loro vi era solo desolazione: le mura del castello di Hogwarts, che aveva ospitato l'ultimo atto della seconda guerra magica, erano completamente distrutte e ad adornare quel doloroso spettacolo vi erano centinaia di corpi senza vita sparsi sulle macerie dell'edificio.

I Weasley, Hermione, Remus, Tonks, la professoressa McGranitt e tanti, troppi, altri non erano riusciti a sopravvivere a quella carneficina; nessuno ce l'aveva fatta, eccetto Harry e April Potter.

Come in un incantesimo il tempo sembrava essersi fermato, ma ben presto l'aria si riempì di urla di disperazione, segno che i famigliari delle vittime erano incominciati ad arrivare. Fu solo allora che i due ragazzi si alzarono e, cercando di non guardare i corpi senza vita di coloro che erano stati loro amici, si diressero verso il villaggio di Hogsmeade per poi smaterializzarsi a Londra, al numero 12 di Grimmauld Place.

 

Harry ed April non avevano parlato molto da quando, la battaglia si era conclusa. Passavano le giornate ognuno nella propria stanza, scambiandosi parola solo se necessario, mentre nelle loro menti il ricordo di coloro che si erano sacrificati per la libertà ed il senso di colpa per essere sopravvissuti si facevano sempre più pesanti, al punto che neanche la pozione senzasogni riusciva più ad ostacolare i loro incubi.

 

Erano le cinque di mattina del 1 settembre quando qualcosa cambiò.

Harry stava vagando, come ogni giorno, per la casa appartenuta al suo padrino, quando fu attirato da dei rumori soffocati provenienti dal salotto. Afferrata la bacchetta, cercando di fare meno rumore possibile, decise di controllare la stanza. Lentamente aprì la porta e vide che seduta per terra c'era sua sorella in lacrime.

"Harr..y...io...n..io non ce la faccio più." disse la ragazza soffocando un singhiozzo, prendendosi la testa fra le mani.

"Lo faremo insieme April." disse il ragazzo prendendo la sorella per mano e portandola nella piazzetta di fronte all'abitazione. I due si guardarono per qualche istante e solo dopo che la ragazza annuì, una volta intuiti i pensieri del ragazzo, si smaterializzarono davanti ad una cabina telefonica in un vicolo del centro di Londra.

I due ragazzi non ebbero problemi ad entrare nel Ministero della Magia, a quell'ora deserto, e ben presto si ritrovarono in una grande sala circolare con al centro un grande arco di pietra. I due si fermarono il tempo di guardarsi negli occhi un istante e, senza mollare la presa dalla mano del compagno, si gettarono nell'arco con un unico pensiero: tutto quel dolore sarebbe finalmente scomparso.



Angolo autrice
Ciao a tutti! Innanzitutto vi ringrazio per aver letto questo piccolo prologo. Ad alcuni, forse, risulterà familiare. Ebbene, anni fa avevo iniziato a pubblicare questa fic, interrompendomi presto e cancellandola per vari motivi. A distanza di anni ho ritrovato sul mio pc il file della fic, ed ho deciso di modificarla (un bel po' dal punto di vista della trama) e di ripubblicarla. Tra pochi minuti pubblicherò anche il primo capitolo, mentre gli altri li pubblicherò più avanti (quando me lo permetterà l'università .-.).
Grazie ancora di tutto! :)
Halfblood_princess

 

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Capitolo 2
*** Capitolo primo: What if ***


Capitolo primo: What if

Attenzione: da questo momento la narrazione sarà dal punto di vista di April 

 

"E voi chi siete?" chiese una voce famigliare facendoci sobbalzare.

Io ed Harry aprimmo gli occhi di scatto scoprendo di essere finiti in un grande studio circolare sommerso dagli oggetti più strani e da caramelle di svariati tipi, al centro della stanza c'era una grande scrivania e, lì seduto, un vecchietto con una lunga barba argentea e penetranti occhi azzurri.

"Professor Silente?" domandai con voce strozzata. Ok: il preside era morto e noi eravamo morti quindi era 'logico' incontrarlo, ma come mai ci trovavamo nel suo studio di Hogwarts? E perchè non ci riconosceva?

"Si, sono io. - iniziò sorridendo il vecchio, che evidentemente trovava la situazione in qualche modo divertente – Tuttavia non avete ancora detto chi siete e soprattutto perchè siete comparsi nel mio studio."

"Dov'è che siamo?" chiese Harry boccheggiando.

"Siete nel mio studio ad Hogwarts, e visto che mi sembrate particolarmente spaesati, aggiungo che sono le 2 di pomeriggio del primo settembre 1977" rispose pazientemente Silente.

"Come è possibile?! Noi dovremmo essere morti! Abbiamo attraversato il velo nell'ufficio misteri!" continuò Harry guardandomi, evidentemente arrabbiato: anche la morte sembrava farsi beffe di noi.

"Il velo?" domandò l'uomo rabbuiandosi.

"Si, noi pensavamo che una volta oltrepassato avremmo trovato la pace, invece ci siamo ritrovati qui. Io non capisco." spiegai.

"Il velo è sempre stato un mistero. Nessuno che l'abbia oltrepassato è mai tornato indietro, quindi un tempo si presumeva che le persone morissero nel farlo, ma evidentemente non è così. L'ufficio misteri non ci chiama così per caso, ed ha al suo interno oggetti che nemmeno la mente più fantasiosa riuscirebbe a immaginare. Non mi sorprende affatto che al suo interno si nasconda una specie di portale. Tuttavia, mi sorge spontanea una domanda: perchè avete voluto rischiare la vostra vita così?" disse l'anziano preside.

Harry ed io ci guardammo, l'essere finiti veramente nel 1977 significava aver la possibilità di sconfiggere Voldemort prima che uccida così tanti innocenti, ma soprattutto ci saremmo potuti riscattare, pagando il nostro debito con le vittime della nostra epoca. Forse ci sarebbe stata una speranza.

"So che le può sembrare incredibile, ma noi veniamo dal 1998. Lì qualche tempo fa la guerra è terminata e Voldemort è stato finalmente sconfitto. Il prezzo da pagare, però, è stato troppo alto: sono morte centinaia di persone, compresi quasi tutti coloro che conoscevamo e amavamo. Non avendo più nulla per cui vivere abbiamo deciso di dar fine al nostro dolore una volta per tutte e così abbiamo oltrepassato il velo." iniziai cercando di non guardare negli occhi il vecchio preside.

"E' stato sconfitto solamente dopo tutti quegli anni?" sussurrò il preside.

"Si, e penso di parlare anche a nome di mia sorella nel dire che adesso faremo di tutto per sconfiggerlo in questo tempo. Nessuno dovrà mai più provare un dolore pari al nostro." continò Harry.

C'era stata data una seconda possibilità, non dovevamo sprecarla in alcun modo.

Silente si limitò a fissarci intensamente negli occhi, come per accertarsi della veridicità delle nostre parole. Come fargliene una colpa? Se fossimo finiti da qualsiasi altra parte ci avrebbero rinchiuso al San Mungo.

"Ve ne sono grato, - disse poi l'anziano, stupendoci. Evidentemente aveva capito che nons tavamo mentendo - ma concedete due domande a questo povero vecchio: come faranno due ragazzi a sconfiggere l'oscuro signore? E poi: siete i figli di James Potter e Lily Evans vero?".

Mi stupii: non avevo riflettuto sul fatto che essere nel 1977 avrebbe comportato il conoscere finalmente i nostri genitori e, dalla faccia che stava facendo mio fratello, anche lui, come me, non ci aveva pensato.

"Si, noi siamo Harry ed April Potter, signore, e per quanto riguarda la sua prima domanda le sembrerà strano, ma ce la siamo posti un milione di volte durante questi anni: come faranno due ragazzini a sconfiggere Tom Riddle, uno dei maghi più forti mai esistiti? Lei, il lei nel nostro tempo intendo, ci ha sempre dato fiducia e alla fine, beh ci siamo riusciti." spiegò mio fratello.

"Bene, da quel che vedo dovreste avere 17/18 anni, che ne direste di frequentare il settimo anno qui ad Hogwarts? Mi stareste vicino e magari riuscirò pure a darvi un aiuto per sconfiggere Voldemort." disse con un sorriso paterno in viso.

"Sarebbe fantastico, signore, visto che nel nostro mondo non abbiamo avuto la possibilità di terminare i nostri studi, ma c'è un problema: io e mia sorella abbiamo solamente le nostre bacchette e nessun soldo..." spiegò Harry che sembrava eccitato dalla prospettiva di poter tornare a scuola.

"Di questo non dovete preoccuparvi perchè la scuola ha un fondo per gli studenti che non hanno disponibilità monetarie, provvederò a farvi spedire tutto il necessario entro l'arrivo degli studenti questa sera e poi, durante il primo fine settimana ad Hogsmeade, potrete acquistare ciò che vi manca. Per quanto riguarda lo smistamento penso che vorrete alloggiare nella vostra vecchia casa, scommetto che eravate in Grifondoro, giusto? - ci chiese mentre noi annuivamo – Perfetto! Allora lei signor Potter sarà in stanza con Potter, Black, Minus e Lupin, mentre lei signorina starà con Evans e Prewett. Suppongo che un cambio di cognome sia fondamentale, quindi se per voi va bene sarete i gemelli Smith."

"E' perfetto professore, la ringraziamo tanto." dissI.

"Ora andate in dormitorio a riposarvi, mi sembra proprio che ne abbiate bisogno. La parola d'ordine è 'Godric'. Ah la cena è alle 7, ma questo dovreste saperlo." ci congedò Silente mentre ci accompagnava verso la porta del suo studio: aveva capito che avevamo un assoluto bisogno di stare da soli a riflettere dopo tutto ciò che ci era successo.

"Grazie di tutto" sussurrammo.

 

Raggiungemmo la sala comune circa mezzoretta dopo, accomodandoci subito sulle poltroncine di fronte al fuoco. Subito i ricordi di tutti i brutti e bei momenti passati in quella stanza mi riaffiorarono in mente, ma furono presto interrotti dalla voce di mio fratello

"E così siamo ancora qui." disse con voce atona continuando a fissare le fiamme. Avere una seconda possibilità aveva dei lati positivi, ma ciò significava dover riaffrontare tutto dall'inizio: Horclux, mangiamorte e Voldemort.

"Così sembrerebbe." risposi.

"Non lascerò che ti accada più nulla di brutto April, lo giuro. Farò di tutto perchè tu possa essere di nuovo felice!" esclamò Harry, guardandomi intensamente negli occhi. Improvvisamente si alzò e senza darmi il tempo di rispondergli, si diresse verso i dormitori maschili.

"Andiamo a riposarci: quella di stasera sarà una lunga cena." continuò voltandosi per un attimo e sorridendomi tristemente, prima di continuare a salire le scale scomparendo dalla mia vista. Sospirai, decidendo di seguire il consiglio di mio fratello, dirigendomi verso la mia nuova camera. Vidi con piacere che il mio letto era già stato inserito e, senza aspettare un solo secondo mi buttai su di esso sprofondando subito nell'incoscenza.

 

Mi svegliai alle cinque, per la prima volta da molto tempo fresca e riposata. Certo, le occhiaie c'erano sempre, ma almeno non sembravo più un mostro. Una volta alzata notai che ai piedi del mio letto c'era un grosso baule con all'interno tutto il necessario per la vita nella scuola, compreso un sacchetto con dentro 20 galeoni. Presa la divisa e la biancheria decisi di andare a fare una doccia e, in poco più di mezzora, ero già uscita da bagno e mi stavo specchiando per cercare di riuscire a dare un senso ai miei lunghi capelli neri, troppo simili a quelli del mio gemello. Una volta finito scesi in sala comune dove trovai Harry già seduto sul divano ad osservare le fiamme. Arrivata giù si alzò e mi prese subito per mano.

"Andiamo?" mi chiese.

"Andiamo."

 

Arrivati in Sala Grande notammo che tutti i tavoli erano ancora vuoti, eccetto quello dei professori in cui gli unici posti mancanti erano quelli della professoressa McGranitt e di Hagrid, segno che gli studenti stavano per arrivare. In silenzio ci sedemmo all'estremità esterna del tavolo riservato ai Grifondoro, proprio mentre un piacevole brusio di voci annunciava l'arrivo degli altri studenti.

"Ehi Evans esci con me?" urlò un ragazzo con capelli corvini MOLTO spettinati, occhi nocciola e occhiali rotondi.

"Nei tuoi sogni Potter." rispose non troppo convinta la ragazza rossa con grandi e luminosi occhi verdi.

Il sangue mi si gelò nelle vene ed il tempo sembrò fermarsi: mamma e papà! Non riuscivo a crederci, eravamo davvero nella stessa stanza di Lily e James Potter? Mi girai verso Harry e notai che aveva gli occhi lucidi. Gli strinsi la mano, dovevamo essere forti.

Nemmeno a farlo apposta, si sedettero tutti quanti di fianco a noi: mamma, papà, la mamma di Neville, Remus, Minus ed infine Sirius. Le lacrime mi salirono prepotenti agli occhi, ma lottai per non farle scendere, mentre Harry mi lasciò la mano per circondarmi le spalle con un braccio. La morte del padrino di mio fratello mi aveva sconvolta ed anche a distanza di anni facevo fatica a parlarne senza scoppiare a piangere: non riuscivo a superarla.

"Ehi voi, siete nuovi?" ci chiese Sirius.

"Black! Ti pare questo il modo di presentarti? Scusatelo, ha solo un neurone." disse Lily scoccando un'occhiata truce a Sirius.

"Tranquilla, non importa. Comunque si, siamo nuovi. - rispose Harry - Io sono Harry Smith mentre lei è mia sorella April, molto piacere."

"Piacere nostro – iniziò Remus, seduto di fronte a me, porgendoci la mano – io sono Remus Lupin e loro sono James Potter, Sirius Black, Peter Minus, Lily Evans ed Alice Prewett." continuò mentre ad uno a uno ci salutavano.

"Come mai siete entrati solo ora ad Hogwarts?" ci domandò James.

Merlino! Non avevamo pensato ad uno straccio di copertura, e di certo non potevamo mica raccontargli la verità.

"Fino all'anno scorso ci insegnavano a casa i nostri genitori, ma quest'estate sono stati uccisi dai mangiamorte. Non avendo più nessuno siamo venuti a frequentare l'ultimo anno qui." spiegò Harry salvandomi.

"Oh, mi dispiace – disse James perdendo il suo sorriso – vedrete che qui a Grifondoro vi sentirete come a casa, ed in più saremo in classe insieme!".

Non sapeva quanto aveva ragione: Hogwarts era da sempre stata la nostra unica e vera casa. Io ed Harry ci limitammo a sorridere tristemente per poi concentrarci sulle solite parole di benvenuto di Silente.

 

Il cibo, come al solito, non tardò a comparire, ma questa sera, come le precedenti, non avevo fame.

"Ti prego mangia qualcosa April, sono settimane che non fai un pasto decente, fallo per me." mi supplicò Harry con sguardo preoccupato. Odiavo farlo stare così, ma dalla fine della guerra, avevo lo stomaco chiuso.

"Non ho fame fratellino, ma mangerò domani. Prometto."

"April, ti prego, rischi di sentirti male." continuò imperterrito.

Gli altri, che intanto avevano sentito la nostra piccola discussione, si girarono verso di me ed iniziarono a fissarmi.

"Io... scusate se mi intrometto, però è vero April: sembri parecchio sciupata e sei molto pallida." disse Alice, mentre Lily annuiva convinta.

"Se vuoi posso imboccarti, tesoro." propose Sirius ammiccando e guadagnandosi sguardi furiosi da parte di tutti, Harry compreso.

"Uff..." sospirai addentando una coscia di pollo svogliatamente, scoprendo che in realtà la fame non mi mancava per niente. Non dissi nulla però, testarda com'ero non volevo darglela vinta.

"Non avevi fame eh?" mi sussurrò Harry strappandomi un piccolo sorriso.

Appena terminato di cenare io ed Harry ci alzammo intenzionati a tornare al più presto in sala comune, ma i malandrini, che evidentemente avevano come obiettivo il non lasciarci in pace nemmeno per un secondo, ci fermarono e ci obbligarono ad andare insieme a loro. Io e mio fratello, però, non fummo troppo di compagnia ed una volta oltrepassato il ritratto della Signora Grassa ci scusammo e salimmo ognuno al proprio dormitorio per metterci a dormire: domani sarebbe stata una lunga giornata.

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Capitolo 3
*** Capitolo secondo: Expecto Patronum ***


CAPITOLO SECONDO – Expecto Patronum

 

Il sole era appena sorto quando aprii gli occhi. Cercando di fare meno rumore possibile scostai le tende del mio letto e mi alzai dirigendomi subito in bagno per lavarmi e vestirmi. Una volta completata la mia routine mattutina ritornai in camera, notando che le ragazze si stavano svegliando così, dopo aver mormorato un timido buongiorno, scappai di corsa in sala comune, sperando che mio fratello fosse già lì ad aspettarmi.

Come da me sperato lui era lì, seduto insieme a Remus nel divanetto di fronte al camino. I ricordi di tutte le giornate passate lì a fare i compiti o semplicemente a chiacchierare del più e del meno con Hermione e Ron si fecero strada nella mia mente, ma cercai di scacciarli.

"Buongiorno." li salutai, abbracciando mio fratello.

"Buongiorno" mi risposero sorridenti.

"Hai dormito bene April?" mi domandò Remus.

"Diciamo di si e voi?" Era meglio evitare di dire che anche quella notte avevo rivissuto i ricordi di quando eravamo stati catturati dai Ghermidori e portati al Malfoy Manor, non volevo far preoccupare Harry più del necessario.

"Tutto bene." continuò sorridendomi dolcemente, interrompendo i miei pensieri.

Guardando Harry notai, però, che le sue occhiaie erano più profonde, come me evidentemente aveva fatto un altro incubo; avremmo mai smesso? Mi domandai seguendo i due verso la sala grande.

Una volta preso posto come di consueto la professoressa McGranitt passò a portarci il nuovo orario scolastico e notai con piacere che le prime due ore di quel giorno sarebbero state di Difesa, seguite poi da altrettante ore di Pozioni.

"Remus, chi è il professore di pozioni?" domandai addentando un croissant.

"Horace Lumacorno. E' il direttore di Sepreverde ed è a posto, se non si conta il fatto che ha decisamente delle preferenze nei confronti di certi alunni. Ha fondato addirittura un club per questa elite." rispose.

Scambiai un veloce sguardo con Harry, almeno qualcosa non era cambiato.

"Signori e signora, buongiorno." ci salutò James con un inchino, facendomi sorridere.

"Sono le 7 e un quarto e siete già a fare colazione? Devo segnarmi questa data." scherzò Remus spostandosi per fargli posto.

"Ah. Ah. Ah. Spiritoso Rem, sei per caso in 'quel periodo'?" gli chiese Sirius sghignazzando e sedendosi a fianco a me.

"Tu... brutto... cane pulcioso!" sibilò il licantropo, completamente rosso dalla rabbia.

"Allora, per prima cosa non ho le pulci e secondo, ma decisamente non meno importante, io sono bellissimo." replicò Felpato passandosi in maniera sexy una mano fra i capelli.

"Oh si, Sirius. Sei così dannatamente figo!" lo prese in giro James, tirandogli una manata non tanto leggera sulla schiena che gli fece andare di traverso il succo di zucca che aveva appena bevuto.

"Zitto ramoso. A differenza tua, tutte le ragazze del castello mi sbavano dietro." esclamò Sirius offeso.

"Ehi bambola, ti andrebbe di divertirti con me questa notte?" mi domandò ammiccando.

Inizialmente arrossii, poi la mia mano si mosse da sola e si andò a schiantare contro la guancia di Sirius. Quasi sorpresa anch'io per quel gesto rimasi immobilizzata.

"Io....scusa" mormorai sconvolta, mentre le lacrime iniziavano a cadere dai miei occhi.

Mi alzai di scatto e mi allontanai di corsa fino ad arrivare al bagno delle ragazze del secondo piano: il bagno di Mirtilla Malcontenta, l'unico luogo in cui sapevo che sarei potuta rimanere da sola.

Crollai a terra scossa dai singhiozzi che non riuscivo a fermare e mi presi la testa fra le mani: cosa c'era che non andava in me? E soprattutto: perchè avevo reagito così?

Dopo qualche minuto, anche se a me sembravano passate ore intere, mi sentii abbracciare da dietro e, riconoscendo l'odore di Harry, non mi spaventai.

"Calma, April. Non è successo nulla." mi sussurrò.

Non risposi subito, ma lo afferrai e, abbracciata stretta a lui come se fosse l'unico pilastro su cui aggrapparmi per non cadere in un baratro, iniziai lentamente a calmarmi e solo una volta che i singhiozzi furono cessati parlai.

"Quando Silente ci ha detto che era vivo ero così felice: lo avremmo rivisto, ma lui non non è come il m.. come il nostro Sirius. Io non ce la faccio a guardarlo negli occhi, non ce la faccio a non pensare a lui. Sono passati anni, ma mi manca sempre così tanto Harry."

"Lo so, non passa giorno in cui io non pensi a lui, a Remus, a Ginny, a Hermione, a Ron e a tutti gli altri, ma lui... no, tutti loro, avrebbero voluto che noi riuscissimo ad andare avanti, malgrado sia quasi impossibile farlo. Con il tempo ce la faremo, ne sono convinto."

Chiusi gli occhi, stringendo le palpebre per evitare di piangere ancora. Perchè tutto doveva essere così difficile? Perchè non potevamo avere una pausa da tutto il dolore e da tutti i ricordi che affollavano la nostra mente?

Lentamente sciolsi l'abbraccio con Harry donandogli un timido sorriso, poi mi alzai ed andai a sciacquarmi il viso cercando invano di far sgonfiare i miei occhi.

"Ce la fai ad andare a lezione?" mi domandò Harry.

Annuii con un cenno del capo e, dopo aver afferrato la sua mano, ci dirigemmo verso l'aula di Difesa. Una volta entrati, notammo che Remus aveva tenuto il posto ad Harry, mentre Lily, che stava sgridando animatamente Sirius, a me, lasciando Peter e Alice in banco assieme, nonostante quest'ultima non ne fosse particolarmente felice.

Cercando di tenere lo sguardo basso mi sedetti vicino a Lily, iniziando subito a rovistare nella borsa per dare la vaga idea di essere impegnata.

"April – iniziò Sirius picchiettandomi sulla spalla – vorrei chiederti scusa. Prima stavo solo scherzando, non volevo che te la prendessi." si scusò, sfoggiando il suo miglior sguardo da cucciolo bastonato.

"Oh tranquillo, sono stata io la sciocca. Avrei dovuto capirlo che stavi solamente scherzando." risposi imbarazzata, ridacchiando nervosamente.

"Non hai pianto per me vero?" Mi domandò ancora con un tono quasi supplicante.

"No. No, tranquillo." dissi cercando di non far tremare la voce e sorridendo, mentre il professore, ringraziando Merlino, entrava in aula.

"Bentornati ad un nuovo anno scolastico! Per i nuovi arrivati mi presento: sono il professor Blake. Quest'anno, ragazzi, per voi sarà un anno difficile: ci sono i MAGO e dovrete impegnarvi al meglio. Direi di iniziare subito: Fuori le bacchette ragazzi! Quest'oggi ci eserciteremo sui patroni, qualcuno di voi conosce l'incantesimo? - chiese mentre un silenzio imbarazzante calava in aula – Proprio nessuno?"

Timidamente sia io che mio fratello alzammo la mano.

"Oh, perfetto! Signorina Smith, se non sbaglio, illumini questa classe di scansafatiche!"

"L'incanto Patronus è un incantesimo molto difficile che serve a contrastare i dissennatori. Per riuscire ad evocare un Patronus occorre visualizzare nella mente il ricordo più felice che si possiede e pronunciare la formula 'expecto patronum'. L'incantesimo può assumere due forme. La prima, e più debole, è una nebbia argentea, mentre la seconda, chiamata patronus corporeo, assume la forma di un animale diverso per ognuno di noi." spiegai.

"Perfetto! 10 punti a Grifondoro! Ora, qualche coraggioso volontario? Nessuno? Vediamo un po' Harry e April Smith siete nuovi, ed avete alzato entrambi le mani per rispondere, vediamo ora cosa sapete fare."

Io ed Harry ci alzammo ed andammo al centro dell'aula, dove il professore ci aveva indicato. Con uno sforzo enorme cercai nei miei ricordi uno dei momenti più felici della mia vita e, in sintonia con mio fratello, gridai l'incantesimo.

"EXPECTO PATRONUM!"

Un cervo ed grande cane argentei uscirono dalle nostre bacchette ed iniziarono a vagare per la classe per poi affievolirsi lentamente.

"Bravissimi! Altri 10 punti a Grifondoro! Ora tocca a voi altri, vediamo se sapete fare meglio dei due nuovi arrivati!"

L'aula si riempì subito di voci e nubi argentee, ma nessuno riuscì a produrre un patronus completo. Nel frattempo il professor Blake ci fece diverse domande sul programma affrontato e ci disse che per qualsiasi dubbio saremmo potuti andare da lui.

"Siete stati bravissimi! - osservò Lily invidiosa una volta usciti dall'aula – Io sono solo riuscita a produrre della nebbiolina argentea. Non è che potreste aiutarmi?" domandò ansiosa, mentre gli altri annuivano al suo fianco.

"Molto volentieri, ma penso che Harry sia più bravo di me ad insegnare." dissi soffocando con un colpo di tosse la parola "ES" e suscitando le risate di Harry proprio mentre entravamo nell'aula di Lumacorno che, come il professor Blake, fece un discorso sull'importanza del rendimento costante in vista dei MAGO.

"Quest'oggi prepareremo il distillato della morte vivente, ragazzi. Le istruzioni sono sulla lavagna. Buon lavoro!" spiegò il professore, iniziando ad aggirarsi tra i banchi.

Harry, in panico, mi guardò con sguardo da cucciolo bastonato chiedendomi silenziosamente aiuto. Sbuffando scherzosamente mi avvicinai a lui, cercando di aiutarlo il più possibile, proprio come succedeva ogni volta a lezione con Piton.

Anche quelle due ore passarono velocemente ed in un batter d'occhio ci ritrovammo nuovamente nella Sala Grande a pranzare.

"Harry, April, Jamie lo sapete che vi scambierei per fratelli da quanto siete simili?" disse improvvisamente Sirius fissandoci e facendomi quasi strozzare con il cibo.

"Mi spiace Sirius, ma l'unica parente che ho è April." spiegò mio fratello sorridendo appena; eravamo solamente al secondo giorno e già ci scambiavano per parenti. Quanto saremmo ancora riusciti a mantenere la copertura?

"Harry, visto che abbiamo un'ora libera non è che potresti aiutarci con l'incantesimo?." chiese Lily una volta terminato di mangiare.

"Certo, sapete mica dove potremmo esercitarci?" mentì Harry.

"Stai parlando con i malandrini amico! Venite!" disse Sirius sfoggiando il suo miglior sorriso malandrino.

Ci alzammo dalla panca e seguimmo silenziosamente Black che ci guidò al settimo piano fermandosi proprio davanti all'arazzo di Barnaba il Babbeo. Sapevo già dove ci avrebbe portato: nella stanza delle necessità. Dopo esser passato tre volte di fronte alla parete, la porta apparì e Sirius ci esortò ad entrare.

Era un'aula grande, molto simile a quella che la stanza creava per noi per l'ES. Mi avvicinai allo specchio in fondo alla parete destra, in cui anni prima, o forse sarebbe meglio dire tra molti anni a partire da adesso, avevamo appeso le foto del vecchio ordine insieme a quella di Cedric Diggory. Sfiorai con le dita lo speccho e ricordai. Ricordai che non eravamo lì per giocare, o fare gli studenti modello o ancora amicizia, eravamo lì per distruggere Voldemort. Quella sera avrei dovuto parlare con mio fratello: dovevamo iniziare ad escogitare qualche piano per distruggere gli horclux, cominciando proprio da quello nascosto nel castello.

"Allora professore... ci spieghi!" disse James ridendo e guadagnandosi un'occhiataccia da Lily.

"Il professor Blake è stato molto chiaro. Per riuscire nell'incantesimo occorre visualizzare nella mente il ricordo più felice che avete e pronunciare la formula. Io vi consiglio di provare e riprovare solo così troverete il ricordo felice. E' così che sia io che mia sorella siamo riusciti ad impararlo." disse.

"Quando lo avete imparato?" domandò Remus.

"A 13 anni. I.... nostri genitori credevano fosse utile sapersi proteggere anche dai dissennatori in questi tempi bui." risposi.

I ragazzi rimasero ammutoliti, ma dopo averli ancora una volta esortati, cominciarono ad esercitarsi. Lily fu la prima a provare, seguita a ruota da tutti gli altri.

"Fermatevi, così non va. James, qual è il ricordo che stai utilizzando?" chiese Harry.

"La mia prima volta su una scopa." rispose, facendosi piccolo piccolo.

"Non va bene! Non è un ricordo abbastanza intenso!" replicò Harry mentre io ridevo. E dire che al terzo anno era lui quello ad aver utilizzato quel ricordo! Vagai con lo sguardo per la stanza e vidi che Sirius mi stava fissando, di nuovo. Distolsi subito lo sguardo cercando di concentrarmi sulle parole di Harry.

"Qual è il vostro ricordo felice?" chiese James, punto sul vivo.

"Quello di un semplice pomeriggio di primavera in riva al lago con la ragazza che amo."

"Il mio invece è quello della sera della vigilia di Natale, eravamo a casa del padrino di mio fratello e stavamo cantando le carole natalizie, opportunamente modificate per l'occasione, mentre finivamo di addobbare l'albero di Natale con delle orribili palline fucsia a pois verdi." sorrisi. Quello era sicuramente stato il Natale più bello di sempre. Assieme ai Weasley, Sirius e Remus, era la prima vera volta che passavo la festività assieme a tutte le persone che ritenevo la mia vera famiglia.

"Che fine hanno fatto tutti?" domandò Alice.

"Se ne sono andati." sussurrai.

A causa nostra, continuai nella mia mente. Tutti coloro che amavo erano morti solo perchè io ed Harry non ci eravamo consegnati in tempo a Voldemort, c'era però una persona che aveva subito una sorte peggiore della morte. Ginny, la coraggiosa e forte ragazza di mio fratello, aveva subito la stessa sorte dei coniugi Paciock. Io ed Harry eravamo andati a trovarla una sola volta, ma il dolore di vedere così era troppo forte.

"Io... io non credevo... scusate sono uno stupido." si scusò James.

"No che non lo sei – intervenni dolcemente io – hai solo fatto una domanda. Ora pensate al vostro ricordo." dissi mettendo una mano sulla spalla di Harry.

"Expecto patronum!" disse Remus.

Dalla sua bacchetta uscì un grande lupo che si affievolì dopo poco.

"Bravissimo Lunastorta! Sapevo che ce l'avresti fatta!" esclamai saltandogli letteralmente addosso e facendolo arrossire. Harry mi fulminò con lo sguardo e solo allora mi accorsi della grande stupidata che avevo fatto: l'avevo chiamato Lunastorta! Merlino, perchè avevo ereditato l'intelligenza di mio padre? Fortunatamente non se n'era accorto nessuno, o forse stavano solo facendo finta di niente.

Un cervo, una marmotta, un topo, e un grosso cane mi passarono a fianco.

"Oh non è giusto perchè voi ce la fate ed io no?" sbuffò Lily.

"Sono convinto che tu ce la possa fare." disse James sorridendole e facendola arrossire. Qui gatta ci cova, pensai, ed ebbi subito la conferma quando, poco dopo, agli animali già presenti si unì una cerva.

"Bravissimi! Tutti quanti dico davvero. Ora però sarà meglio incamminarci o arriveremo in ritardo per la lezione!" finì Harry.

Velocemente, per paura di arrivare in ritardo e subire le ire della professoressa, scendemmo nell'aula di trasfigurazione dove seguimmo tre estenuanti ore di lezione con la professoressa McGranitt, Minnie per i malandrini.

A fine giornata eravamo tutti mentalmente provati, ma non potevamo ancora staccare la spina a causa della quantità immane di compiti che i professori ci avevano già gentilmente rifilato. Io, Alice e Lily ci diressimo in biblioteca per studiare, mentre i ragazzi, ovviamente, andarono a divertirsi in giro per il castello.

"A mezzanotte in sala comune." sussurrai a mio fratello mentre lo abbracciavo per salutarlo.
 



Angolino dell'autrice

Buonasera a tutti! Intanto grazie per aver letto anche questo capitolo :) . Volevo cogliere l'occasione per ringraziare chi ha letto, inserito fra i preferiti/seguiti e soprattutto chi ha recensito questa fic: grazie mille a tutti!! :)
Visto le critiche (e ringrazio, davvero, coloro che me l'hanno fatto notare u.u) nei prossimi giorni/settimane (ho un esame la prossima settimana e quindi sono un po' indaffarata) modificherò sia il prologo che il primo capitolo per renderli sia più leggibili che capibili. 
Detto ciò vi auguro una buona serata. A presto!
Halfblood_princess

 

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Capitolo 4
*** Capitolo terzo: Nightmare ***


Capitolo terzo: Nightmare
 

Dopo una sessione di studio intenso, che poteva far invidia a quelle che Hermione imponeva ogni qualvolta c'era un compito in classe importante o un esame, io, Lily ed Alice ci diressimo in sala grande per goderci il banchetto che, come tutte le altre sere, era spettacolare.

Una volta finito di mangiare decidemmo di andare in sala comune, dove ci sistemammo su un grande e comodo divanetto rosso vicino alle scale per i dormitori, a chiacchierare del più e del meno: dalle lezioni che avremmo affrontato, a cosa avremmo fatto una volta finiti gli studi.

"Allora April, raccontaci un po' di te." mi esortò Alice ad un certo punto.

"Non saprei davvero cosa dire." iniziai io sulla difensiva, cosa potevo raccontare di me senza rivelare nulla sul mio passato?

"Eddai ..." insistè.

"Alice, magari non ne ha voglia. Oggi è stato molto stancante e ricorda poi che per lei è la prima volta ad Hogwarts." mi salvò Lily.

"E va bene hai ragione, ma sappi che ben presto vorrò sapere tutto di te. Ed ora, – continuò la futura signora Paciock - bella rossa, passiamo a te: cos'è questa storia che non hai ancora insultato Potter?"

Il viso di Lily avvampò di colpo divenendo rosso quasi quanto i suoi capelli.

"Non so proprio di cosa tu stia parlando." disse la rossa sulla difensiva.

"Oh, lo sai benissimo invece. Devi sapere, April, che ogni giorno di ogni anno Lily ha sempre rimproverato James Potter per qualsiasi cosa mentre adesso, come per magia, sembrano andare d'amore e d'accordo."

"Io...no.... Sta mentendo!" boccheggiò Lily facendo scoppiare a ridere sia me che Alice.

"Alice – mi intromisi – Ho notato che anche tu stavi fissando un ragazzo in sala grande."

Questa volta fu il turno della Prewett di arrossire mentre Lily, dopo avermi rivolto uno sguardo di gratitudine, scoppiò a ridere.

"Ok, ok ho capito: mi faccio i fatti miei." sbuffò la ragazza imbronciata.

Scoppiai nuovamente a ridere per la faccia della ragazza, col cuore per una volta libero dalle mille preoccupazioni che lo affliggevano da lungo tempo.

"April?"

La voce di mia madre mi riscosse violentemente dai miei pensieri.

"Dimmi." risposi.

"Dicevamo se vieni anche tu a dormire, è stata una giornata lunga e domani lo sarà ancora di più." continuò Lily con sguardo preoccupato.

"Oh, no grazie. Aspetto che scenda mio fratello." dissi accennando un sorriso.

Le ragazze annuirono e dopo una buonanotte veloce, salirono le scale dirette verso la nostra stanza.

Rimasi lì, su quel divanetto che mi aveva ospitato innumerevoli volte ripensando al tempo appena trascorso con mia madre. Ancora non ci credevo: il sogno di una vita si era finalmente realizzato ed io mi sentivo ancora emozionata come non lo ero da tempo. Vagai con lo sguardo per la stanza ormai vuota e ricordai inconsciamente tutti i momenti passati lì. Il tavolo davanti alla finestra, che aveva ospitato tante sedute di studio, il divanetto di fronte al camino, su cui avevamo organizzato mille piani ed il camino stesso, che era stato utilizzato da Sirius per mettersi in contatto con me ed Harry durante il nostro quarto e quinto anno.

Sospirai, alzandomi ed andando dalla finestra. Oramai era buio, ma sapevo che se fosse stato giorno sulla destra avrei scorto le torrette del campo di Quidditch, mentre al prossimare della foresta proibita avrei visto la piccola capanna di Hagrid. Strinsi gli occhi cercando di immaginare di essere ancora nella mia epoca con tutti i miei amici vivi, ma ciò che visualizzai furono fiamme e desolazione, contornate da urla di dolore e da un penetrante odore di polvere e cadeveri.

"April!"

Sussultai, colta alla sprovvista. La mia mano andò veloce alla bacchetta nella tasca sinistra della mia uniforme, la estrassi e mi girai di scatto puntandola verso lo sconosciuto che mi aveva chiamata, ma ciò che vidi era Harry.

"Harry... Scusami."

Sospirai sollevata, per poi sedermi sul divanetto a fianco alla finestra rinfoderando la bacchetta.

"Tutto bene?" mi domandò preoccupato e sedendosi a fianco a me.

"Si, scusami. Ero sovrappensiero e mi hai spaventata." confessai.

Mi guardai intorno per essere cerca che nessuno fosse in ascolto, poi parlai nuovamente.

"Harry, io credo che dovremmo iniziare a pianificare qualcosa per gli horclux." sussurrai.

Harry mi guardò fisso negli occhi, verde nel verde, e strinse i pugni fino a far diventare le nocche bianche, evidenziando la lunga e contorta cicatrice sulla mano sinistra che recitava ancora a chiare lettere "non devo dire bugie". Sapevo che non era affatto semplice, soprattutto ora che avevamo appena assaggiato una succulenta fetta della normalità che non avevamo mai potuto avere, ma non potevamo permetterci di riposare anche solo un giorno. Dovevamo farlo per tutti coloro che avevano sacrificato la vita per la causa e che erano morti per noi.

"Hai ragione. – iniziò - Il diadema è qui nel castello, potremmo recuperarlo facilmente."

"E' vero, ma come faremo a distruggerlo? Non so te, ma io non ho nessuna zanna di basilisco con me." replicai.

"Potremmo... - continuò mio fratello - Potremmo andare a vedere a Nocturne Alley."

"E quando avresti intenzione di andare? Non possiamo andarcene così, daremo nell'occhio."

"C'è sempre l'uscita di Hogsmeade che dovrebbe essere verso metà ottobre. Potremmo andare e materializzarci da lì, non dovremmo metterci più di mezza giornata." propose.

Guardai attentamente mio fratello: aveva ragione, sicuramente lì avremmo trovato qualcosa in grado di distruggere quel manufatto, anche se prima avremmo dovuto fare delle ricerche.

"Dovremmo stare molto attenti e fare in modo che nessuno ci scopra, quindi direi di travestirci in qualche modo. Dovrei ricordare qualche incantesimo per cambiare il colore dei capelli e degli occhi."

"Per gli abiti ci penserà la stanza delle necessita. Sicuramente qualcuno ha abbandonato qualche abito lì, sperando che non siano come quello del ballo del ceppo di Ron." disse Harry scoppiando a ridere.

Lo seguii a ruota contagiata dalla sua risata, che purtroppo sentivo molto di rado. Appoggiai la testa sulla sua spalla, cercando di calmarmi, e chiusi gli occhi per qualche istante.

"E' meglio andare a dormire adesso, è tardi e domani sarà un'altra lunga giornata."

"Hai ragione." concordai alzandomi di malavoglia.

"Buonanotte fratellino."

"Buonanotte sorellina."

Salutato Harry mi diressi subito verso le scale per il dormitorio desiderosa di sdraiarmi finalmente sul mio letto. Aprii lentamente la porta della camera, cercando di farla scricchiolare il meno possibile per non svegliare le altre che dormivano profondamente, ed entrai. Mi cambiai velocemente e mi sedetti sul letto chiudendo le tende del baldacchino, mormorai un flebile muffliato e posai la bacchetta sotto il cuscino. Mi sdraiai e, non appena la mia testa toccò il cuscino, mi addormentai di colpo.

Ero in un corridoio scuro molto simile a quello di ingresso di Grimmauld Place, ma a differenza di esso era lunghissimo, tanto da non vederne la fine. Mentre procedevo in avanti le pareti si restringevano pian piano, mentre il soffitto iniziava a diventare sempre più alto; iniziai a sentirmi soffocata e desiderai uscire da quel posto. Una porta apparve subito sulla mia destra: era grande, lucida e nera, fatta di legno ed intarsiata in modo elaborato. Al centro di essa c'era un grande pomello dorato, lo strinsi e la stanta iniziò subito a vorticare, come se avessi preso una passaporta. Mi ritrovai improvvisamente in una sala circolare piena di porte, le une uguali alle altre ad eccezione di alcune, che avevano una grande x rossa su di esse; ne scelsi una a caso e procedetti sicura attraverso essa.

Questa volta ero in una foresta molto simile alla Foresta Proibita, decisi di seguire un sentiero di fronte a me e dopo poche centinaia di metri mi ritrovai in un una radura. Al centro di essa c'era un tavolo e su di esso una pietra. La presi in mano e la studiai: era piccola e da una parte aveva un incisione del simbolo dei doni della morte: la pietra della resurrezione! Senza pensarci due volte chiusi gli occhi ed iniziai a farla ruotare nella mia mano.

Uno... due... tre...

Aprii gli occhi impaziente, non ero più sola, ma bensì contornata dai fantasmi di tutte le persone che erano scomparse e a cui volevo bene. Erano sorridenti e mi guardavano con dolcezza: Hermione, mia madre, mio padre, Sirius, Ron, c'erano proprio tutti. Una goccia d'acqua cadde sul mio viso, alzai gli occhi al cielo per poi riposarli sui miei cari, ma qualcosa era cambiato nei loro sguardi e nei loro volti: non erano più sorridenti, ma contorti dalla rabbia. Iniziarono ad urlare, urla di scherno, urla di odio, urla di dolore. Mi additavano contro ritenendomi causa della loro morte, come potevo dargli torto? Mi accasciai sul terreno, piangente e mi rannicchiai in posizione fetale scossa dai singhiozzi poi, improvvisamente, il silenzio tornò sovrano. Con un po' di timore riaprii gli occhi e mi rialzai, questa volta ero in una grande villa con ricchi arredi e splendidi arazzi sulle pareti. Mi girai intorno affascinata da quelle grandi opere e ritrovandomi presto davanti ad un uomo con lunghi capelli biondi e glaciali occhi azzurri: Lucius Malfoy. Mi tirai indietro spaventata, cercando di tirare fuori la mia bacchetta, ma scoprii di avere le mani legate da una corda. Mi voltai nuovamente verso l'uomo che stava estraendo la bacchetta nascosta nel suo bastone da passeggio e sorrise puntandola su di me.

Chiusi gli occhi.

"Crucio!"

 

Mi svegliai urlando, ansante e sudata, scossa da tremiti di dolore e paura, col ricordo dell'incubo ancora vivo dentro di me ed in più la gola bruciava come non mai, come se avessi urlato per tutta la notte. Mi passai una mano sul volto cercando di riprendere fiato e ringraziai mentalmente Merlino per il fatto che ogni sera, prima di andare a dormire, lanciavo l'incantesimo muffliato. Cercando di raccogliere il coraggio scostai le tende del baldacchino e mi diressi immediatamente a fare un a doccia nella speranza che l'acqua, scivolando su di me, portasse via anche i miei brutti pensieri.

Tornai in camera che non era ancora l'alba, il cielo era ancora scuro, ma una timida luce iniziava ad apparire nelle colline ad est. Di tornare a dormire non se ne parlava, la sola idea di rimettermi a letto e rischiare di fare un altro brutto sogno mi terrorizzava, quindi decisi di prendere la mia borsa, con già l'occorrente per la giornata, e di dirigermi verso la riva del lago nero.

Cercando di non svegliare l'intero castello mi avventurai per le scale e per le varie scorciatoie che Fred e George mi avevano insegnato anni prima e mi sedetti sotto una quercia vicino al lago, appoggiando la schiena sul tronco del grande albero e rivolgendo lo sguardo verso est.

Vidi sorgere l'alba e risvegliare la foresta, ed anche la grande piovra mi diede il suo buongiorno facendo schioccare un suo tentacolo sulla superficie del lago.

Quando l'orologio che tenevo al polso segnò le sette, decisi di rientrare nel castello per fare colazione. La Sala grande era quasi vuota e solo pochi corvonero mattinieri erano presenti, già intenti a studiare su dei voluminosi libri. Con calma mi sistemai nella parte più estrema del tavolo dei Grifondoro, quella rivolta verso il portone di entrata, in modo da poter vedere chi entrava e, nel mentre, mi servii di caffelatte, brioche e marmellata.

"Dove diavolo eri?" mi domandò Harry arrabbiato, entrando nella stanza come una furia.

"Buongiorno anche a te Harry – lo salutai ironica – ero in riva al lago, non riuscivo a dormire." spiegai, addentando la brioche.

"Potevi dirmelo, o lasciare un biglietto. Mi sono spaventato quando Lily mi ha detto che non eri in camera!" continuò, sedendosi di fronte a me ed addentando una fetta biscottata.

"Scusami." sussurai in preda ai sensi di colpa.

Harry mi guardò fisso negli occhi, ancora furente, ma dopo pochi attimi il suo sguardo si addolcì.

"Va bene, ma non farlo mia più!"

Annuii donandogli un timido sorriso.

"Buongiorno!" ci salutarono i malandrini, sedendosi vicino a noi.

Sia io che Harry rispondemmo al saluto cercando però di evitare di incrociare lo sguardo con Codaliscia. Fino ad allora avevamo cercato di ignorarlo il più possibile e per quanto mi riguardava, avrei continuato a fare così fino a quando io e mio fratello non avremmo trovato il modo di liberarci di lui.

"Si sa già quando sarà in programma la famosa gita ad Hogsmeade di cui tutti parlano?" domandai.

"Questa mattina è apparso il manifesto in bacheca, la prima sarà il primo ottobre." rispose Peter.

Decisa ad ingnorarlo il più possibile, lo guardai e sorrisi forzatamente, forse un po' troppo, per poi riposare di nuovo lo sguardo su Harry. Un silenzio imbarazzante scese sul gruppo. Con la coda dell'occhio notai che Codaliscia era rimasto interdetto dal mio comportamento e con lo sguardo chiedeva una risposta a Remus che si limitò ad un'alzata di spalle; James e Sirius invece si stavano guardando fissi, come impegnati in una conversazione mentale.

"Beh – iniziò Remus – Che dite, andiamo a lezione?"

Felice del fatto che avesse finalmente spezzato il momento di imbarazzo annuii convinta, seguita a ruota da mio fratello. Raccolta la borsa mi alzai, seguendo con Harry i malandrini verso la serra di erbologia.

La lezione iniziò pochi minuti dopo il nostro arrivo ed una giovane versione della professoressa Sprite ci ordinò subito di dividerci in squadre da tre persone e di travasare le piantine appena nate di tranello del diavolo. Quello che si prospettava come un compito semplice in realtà non lo fu. La piantina, sebbene piccola, aveva una forza immane nei suoi tentacoli ed evidentemente non aveva per niente voglia di cambiare casa perchè cercava di staccarci le dita, o addirittura la mano, ogni qual volta ci avvicinavamo a lei. Nonostante questo, tre ore di tempo, innumerevoli tentativi e qualche livido sulle mani, io, Harry e Remus riuscimmo a svolgere il compito proprio allo scadere del tempo.

Uscimmo dalla serra, rivolti nuovamente verso il castello, già stanchi nonostante fossero solo le 11 di mattina. Fortunatamente, avevamo le successive due ore libere così io ed Harry, dopo aver rifilato una veloce scusa ai malandrini, ci avventurammo al settimo piano, diretti verso la stanza delle necessità.



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Angolino Autrice

Buonasera a tutti! 
Innanzitutto scusate il ritardo, ma sono davvero molto occupata con gli studi, in più, come se ciò non bastasse, mia sorella domani fa la Cresima ed i miei hanno ben pensato di fare la festa in casa delegandomi così un sacco di faccende -.-'''. Cooomunque, ringrazio tutti coloro che hanno letto e/o inserito la storia fra le seguite/preferite/da ricordare, ma soprattutto chi ha recensito. Vi adoro e vi ringrazio davvero di cuore ^^.
Detto ciò buona serata ed in anticipo buona domenica ;)

Halfblood_princess

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Capitolo 5
*** Capitolo quarto: Ravenclaw ***


Capitolo quarto: Ravenclaw
 

Entrare nella stanza delle necessità fu più complicato di quanto io ed Harry avessimo previsto. Quasi come se lo stessero facendo apposta, il corridoio era pieno di studenti che chiacchieravano andando a lezione ed io e mio fratello dovemmo aspettare più di mezzora affinchè si liberasse. Solo allora Harry riuscì a camminare tre volte avanti ed indietro davanti al muro di fronte al ritratto di Barnaba il Babbeo, chiedendo alla stanza un posto dove avremmo potuto trovare dei vestiti.

La porta apparì, era piccola e sembrava quella di uno sgabuzzino, ma per paura che qualcuno arrivasse, entrammo di corsa convinti di ritrovarci in una grande cabina armadio; non era, però, ciò che la stanza aveva previsto per noi. I vestiti c'erano, certo, ma insieme a loro c'erano valanghe di oggetti dei più svariati tipi: dalle scope a grandi tappeti: eravamo nela stanza in cui tutto era nascosto, nella stanza in cui era nascoto il diadema di Priscilla Corvonero.

"Harry, cosa hai chiesto esattamente alla stanza?" Domandai.

"Semplicemente di portarci in un luogo in cui avremmo trovato dei vestiti, ma non mi aspettavo di certo questo." Rispose guardandosi ancora intorno incredulo.

Senza fretta vagammo per la grande stanza alla ricerca di abiti adatti alla missione e, sebbene con un po' di sforzo, li trovammo: un lungo vestito blu scuro per me, mentre per Harry una tunica nera da mago, molto simile a quella che aveva indossato al ballo del ceppo. Una volta infilati i vestiti in borsa, e dopo un veloce spuntino con un tramezzino che avevamo scroccato dalle cucine mentre stavamo salendo verso il settimo piano, mi alzai dirigendomi fuori dalla stanza diretta verso la prima, ed unica, lezione del pomeriggio, ma fui bloccata da Harry.

"April - iniziò – io credo dovremmo prenderlo."

Guardai mio fratello sconvolta: non gli bastava aver avuto l'esperienza di aver tenuto il medaglione con se per mesi? Non ci tenevo affatto a replicare l'esperienza visto che avremmo dovuto aspettare per un mese o più la gita ad Hogsmeade per poter sgattaiolare a Nocturne Alley e comprare una zanna di basilisco, sempre se ne avremmo trovata una.

"Sei pazzo? Non lo prenderà nessuno qui. Rimarrà in questa stanza a prendere polvere ancora per molti anni, fino a quando non arriveremo noi."

"Si – continuò - forse hai ragione, ma rifletti: il nostro arrivo ha già sconvolto molto il mondo attuale, chi ci dice che domani qualcuno non venga a prenderlo?"

Imprecai mentalmente: aveva ragione. Nessuno ci dava la certezza che l'horclux sarebbe rimasto lì dov'era, e se qualcuno lo avesse preso sarebbero stati guai grossi, ma nonostante il mio cervello mi dicesse che era la cosa giusta da fare, il mio cuore rimaneva terrorizzato al solo pensiero di portare di nuovo tale peso.

"Sarà diverso dal portare il medaglione." disse Harry.

Sospirai abbattuta ed annuii. Ero una Grifondoro, dovevo essere coraggiosa.

Trovare l'horclux fu molto facile, era nella stessa scatola vicina allo stesso armaio dove l'avevamo trovato mesi prima. Una volta preso lo avvolsi nel mio vestito, infilandolo poi nella borsa sotto ai libri e nell'esatto momento in cui la richiusi iniziai ad essere arrabbiata e triste. Chiusi gli occhi per cercare di contrastare l'influenza del manufatto e cercando di ripetermi a mente che tutto ciò che pensavo non era opera mia, ma dell'horclux e della sua malvagità. Harry mi guardò con sguardo colpevole, ma con uno sforzo sovraumano cercai di lanciargli un sorriso per rassicurarlo.

"Andiamo – dissi - abbiamo già perso troppo tempo qua dentro, dobbiamo andare a lezione."

Cercando di farci notare il meno possibile, ci dirigemmo verso l'aula di pozioni, ancora vuota, e ci sistemammo nel banco vicino al muro dell'ultima fila. Posai la borsa fra me e mio fratello, sospirando di sollievo quando sentii la pressione che premeva nella mia mente affievolirsi un poco, ed attendemmo l'arrivo degli altri studenti.

Le prime ad arrivare furono Lily ed Alice che ci passarono a finaco salutandoci calorosamente, ma posizionandosi nel primo banco di fronte alla cattedra, seguiti poi da tutti gli altri Grifondoro e Corvonero. Gli ultimi ad arrivare furono i malandrini, che presero posto a fianco a noi.

"Che fine ha fatto Cod...ehm Peter?" Chiese Harry non vedendo arrivare Codaliscia.

Remus scoccò un'occhiataccia a James e Sirius, come rimproverandoli per qualcosa che avevano fatto, poi si rivolse a noi.

"Diciamo che ha avuto un piccolo incidente. - spiegò - È in infermeria e ci starà per i prossimi tre giorni."

Harry ed io annuimmo, gioendo mentalmente per la fortuna, se ci fosse stato anche Minus sarebbe stato difficile trattenersi dal lanciargli un avada kedavra, soprattutto grazie al "piccolo regalino" che io ed Harry avevamo preso nella stanza delle necessità.

La campanella suonò e puntuale come un orologio Lumacorno fece il suo ingresso, iniziando a spiegare la lezione del giorno. Furono le tre ore tra le più lunghe della mia vita. Nonostante non avessi più addosso il diadema, la sua influenza, mista alla preoccupazione che qualcuno potesse prendermi la borsa, mi continuava a distrarre, facendomi rimproverare da Lumacorno dopo che avevo fatto accidentalmente esplodere il calderone. Sconsolata, accolsi con sollievo il dolce suono della campanella che annunciava la fine della lezione e dopo essermi di nuovo messa la borsa e riaccolto il grave peso del pezzo dell'anima di Voldemort ci alzammo allontanandoci dall'aula.

"April, dammi la borsa." disse Harry.

"Sto bene." replicai stizzita, mi mancava solo mio fratello che mi ordinava cosa fare.

"Insisto, e per di più non stai bene, sei pallida." continuò.

Mi voltai verso di lui, con sguardo furente, possibile che mi dovesse sempre e perennemente dire che cosa è giusto per me?

"Perchè devi sempre e continuamente insistere? Ti ho detto che sto bene!" urlai, ma non appena chiusi la bocca mi maledii mentalmente per ciò che avevo fatto. Mi ero fatta influenzare dal diadema, proprio come era successo a Ron col medaglione, ed a pagarne le conseguenze, come al solito, era mio fratello.

"Scusa." sussurrai.

Harry mi guardo intensamente, rimproverandomi per la testardaggine, ma facendomi intuire che non ce l'aveva con me per le parole che gli avevo appena detto. Sorrisi leggermente, felice che non si fosse offeso.

"Che voce soave April" mi prese in giro Sirius, sghignazzando assieme a James.

Decisa a non dare di nuovo spettacolo li ignorai, continuando a camminare davanti a me con a fianco Harry e Remus. Continuammo così per un po' e stavamo per uscire dai sotterranei quando James e Sirius ci bloccarono.

"Guarda chi abbiamo qua Ramoso, mi pare di vedere una bottiglia d'olio." scherzò Sirius.

"Ma no felpato che dici è solo Mocciosus." gli diede corda James, non prima, però, di aver controllato che Lily non fosse nei paraggi.

"Ehi Mocciosus, nemmeno quest'estate ti sei fatto una doccia vedo." continuò Black.

Mi girai, incuriosita da quello che stava succedendo e vidi che scendente dalle scale, c'era un ragazzo alto e magro, pallido e con un lungo naso adunco. Non era bello ed in più aveva lunghi capelli neri che sembravano unti. Avrei riconosciuto quella persona tra un milione: Severus Piton. Faceva un certo effetto vederlo giovane e per di più della mia stessa età. Il giovane futuro professore evitò i due malandrini con lo sguardo, continuando imperterrito il suo percorso deciso ad ignorarli, ma i due non si fermarono.

"Che dici James se gli facciamo noi un bagno? Il lago nero d'altronde è qui vicino." domandò ironico Sirius.

"Che schifo io non lo tocco!" replicò nostro padre.

"Mocciosus dove vai? Non sai che non si girano le spalle a chi parla con te?" continuò Black, mentre una piccola folla iniziava a radunarsi attorno a loro.

Ero furente, a prescindere da chi fosse perchè lo satvano trattando in quel modo? Non gli aveva fatto nulla. Aprii la bocca, decisa a metter fine a quella scenata, non mi era mai stato simpatico il professor Piton, sebbene l'avessi rivalutato molto dopo la scoperta che ci aveva aiutato di nascosto tutti quegli anni, ma non avevo intenzione di far continuare questa farsa. Come al solito però i miei piani andarono in fumo perchè Harry mi anticipò.

"A voi invece non hanno mai detto che parlare così ad una persona è maleducazione, ma soprattutto che fare i bulli è da persone stupide?" domandò.

il silenzio calò nel corridoio e perfino Piton, che in tutto quel tempo si era limitato a fissare il pavimento, si voltò a guardare Harry con sguardo incredulo. Chi, però, era più incredulo di lui erano i due malandrini.

"Stanne fuori Harry, non sai di cosa stai parlando." disse James.

"A me sembra di si. – continuò - Mi pare che ve la stiate prendendo con lui senza nessun motivo."

"Ma almeno sai chi è lui?" chiese Sirius.

Harry guardò i malandrini, si voltò verso di me e poi si diresse verso Piton, tendendogli la mano.

"Piacere Harry Smith."

Piton, ancora incredulo, gli strinse la mano sussurrando il suo nome. Orgogliosa del gesto di Harry mi affrettai ad imitarlo, presentandomi anche io al nostro odiato professore di pozioni. Ben presto la folla, che aveva capito che non ci sarebbe stato nessuno scontro, svani ed anche Piton dopo un cenno di saluto rivolto a me ed Harry andò via. Una volta che tutti se ne furono andati, Sirius si avvicinò a noi furente.

"Ma lo sapete che avete fatto?" domandò arrabbiato.

"Abbiamo impedito che facessi la figura dell'idiota." dissi.

Sirius boccheggiò.

"Io? La figura dell'idiota? Non credo proprio, io sono Sirius Black, bambola."

Lo guardai intensamente, la tensione della giornata mista all'influenza negativa dell'horclux ed al fatto che ero arrabbiata per quello appena successo, mi fecero parlare senza riflettere.

"Tu non sei lui."dissi.

Sirius mi guardò con sguardo stranito, cercando poi risposta con lo sguardo agli altri malandrini che si limitarono ad alzare le spalle.

"Scusa?" domandò.

"Ciò che April cercava di dire – disse Harry posando una mano sulla mia spalla - è che fare il bullo con la prima persona che capita non ti fa sembrare più figo."

"Quello lì è un serpeverde!" disse James come se questa fosse una scusa più che buona.

"E allora?"continuò Harry.

"Allora? I serpeverde sono tutti mangiamorte." esclamò

"E chi te lo dice?" domandai. Certo magari potevano non avere una buona fama, ma Severus Piton alla fine, si era rivelata una persona buona, ed anche Draco Malfoy alla fin fine non era solo che una persona obbligata dagli altri ad essere ciò che non era.

"Ma li hai visti? Adorano le arti oscure, venerano Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato. Non vi basta?" finì Sirius.

"Ognuno ha luce e oscurità dentro di se, - iniziò Harry usando la frase che proprio Sirius aveva detto a lui anni prima - l'importante è da che parte uno sceglie di agire. Io non giudicherò una persona dalla casa di appartenenza e se mi limitassi a giudizi superficiali con voi non ci avrei mai parlato."

Detto questo Harry prese e si allontanò dal gruppo. Dopo aver guardato male James e Sirius lo seguii, fino ad arrivare in cima alla torre di astronomia, dove lo trovai ad osservare il panorama ed il sole che scendeva sempre di più fino a nascondersi fra le colline. Decisi di sedermi, aspettando che fosse lui a parlare.

"Piton aveva ragione. - disse ad un certo punto - Nostro padre non era una bella persona, e nemmeno Sirius."

Mi alzai, lasciando per una volta la borsa a terra e lo abbracciai cercando di dargli più conforto possibile. Harry si girò ricambiando l'abbraccio.

"Dobbiamo agire subito." mi sussurrò.

"Cosa?" domandai sciogliendo l'abbraccio.

"Dobbiamo agire subito, l'influenza del diadema si fa sentire troppo e non possiamo per mettere che qualcuno lo scopra, Piton in primis. Dobbiamo distruggerlo."

"Ci scopriranno! Quando non ci vedranno a cena ci verranno a cercare."

"Con un po' di fortuna saranno ancora arrabbiati con noi e non ci vorranno vedere. Avevi ragione: non possiamo portare questo peso così a lungo, soprattutto qui ad Hogwarts, ma non possiamo nemmeno rimetterlo dov'era. Dobbiamo farlo questa sera." disse con tono grave Harry.

Guardai mio fratello, dal suo tono era convinto della decisione che aveva preso e provare a fargli cambiare idea sarebbe stato inutile.

"Va bene."

Il mio gemello ed io attendemmo che il grande orologio scoccasse le sette e ci avviammo di corsa verso le nostre camere a recuperare il sachetto di galeoni che Silente aveva dato a ciascuno di noi. Avevamo parlato molto sul fatto se interpellare il preside per farci aiutare, ma il fatto che ci avesse accolti senza farci bere veritaserum o senza entrare nelle nostre menti, ci sembrava strano persino per lui, e viste tutte le esperienze di tradimenti che avevamo avuto, seppur ritenessimo impossibile che Silente si schierasse dalla parte di Voldemort, avevamo deciso di evitare di chiamarlo in gioco.

Una volta presi i nostri pochi spiccioli ci avviammo verso il Platano picchiatore, prememmo il grande nodo sul tronco dell'albero ed entrammo nel passaggio segreto. Arrivati alla stamberga ci cambiammo e alterammo l'aspetto. Ad Harry feci crescere i capelli e barba entrambi rossi, mentre gli occhi glieli colorai di azzurro. Anche io mi modificai l'aspetto, accorciando i miei capelli corvini, che arrivavano a metà schiena, e tingendoli di rosso, mentre gli occhi, verdi come quelli di Harry, li colorai di azzurro.

"Ecco fatto."

Harry annuì strofinandosi la barba e mi tese la mano. La afferrai con forza ed insieme ci smaterializzammo in un vicolo di Diagon Alley. La via era bella come sempre, i negozi colorati con le loro bizzarre insegne erano sempre gli stessi: Olivander, Madame McClain, mancava solo la gelateria di Fortebraccio che avrebbe aperto di lì a pochi anni. Non senza un briciolo di tristezza, ci dirigemmo con passo veloce verso l'apertura che portava a Nocturne Alley, entrando velocemente da Magie Sinister.

Il negozio non era cambiato di una virgola, sugli scaffali c'era qualsiasi tipo di merce inquietante, ricoperta da uno spesso strato di polvere. Io ed Harry si dirigemmo al bancone suonando il campanello ed in pochi secondi un ometto piccolo fu al banco.

"Di cosa avete bisogno?" domandò con fare viscido, fissandomi insistentemente.

"Zanne di basilisco." disse Harry.

Sinister si girò verso di lui, squadrandolo da capo a piedi.

"E come mai due ragazzi giovani come voi hanno disogno di un ingrediente tanto raro?" continuò.

"I nostri affari ci appartengono." sbottò Harry estraendo la bacchetta dalla tasca della sua veste.

"Calmi, calmi. La mia era solo curiosità, non tutti i giorni mi chiedono una cosa simile. Dovrei averne ancora una in magazzino. Accio zanna di basilisco."

Aspettammo qualche secondo, poi una scatola volò in mano al proprietario del negozio. L'uomo la aprì rivelandone il contenuto: una lunga zanna bianca.

"Sono trenta galeoni." disse sorridendo malignamente.

Harry si affrettò a porgere le monete all'uomo, prendendo la zanna e nascondendola fra le pieghe del vestito. Dopo un breve saluto, ci dirigemmo velocemente verso il vicolo in cui eravamo apparsi, per ri-smaterializzarci nuovamente nella stamberga strillante.

Un sospiro di sollievo uscì dalle mie labbra non appena posai i piedi sulle assi del pavimento scricchiolanti della casa stregata e sciolsi gli incantesimi che avevo lanciato su di noi con un veloce "Finite". Mi voltai verso Harry sorridendo: ce l'avevamo fatta! Il mio sorriso, però, così come era nato morì subito non appena vidi tre figure conosciute dietro ad Harry.

"Dove siete stati?" domandò Sirius.





 

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Angolino autrice

Buonasera! Questa volta ho fatto presto XD ed in più ho finalmente fatto apparire il nostro Severus Piton (anche se non ha fatto nulla in pratica u.u). Forse però sono stata un pochino cattiva a terminare il capitolo così, quindi cercherò di non farvi attendere molto :) .
Giusto due precisazioni: sinceramente non so quando Fortebraccio abbia aperto la sua gelateria, quindi ho supposto che fosse ancora chiusa in quel periodo, ed altra cosa: non avevo la più pallida idea di quanto potesse costare una zanna di basilisco, quindi ho scelto un prezzo a caso.
Come al solito un grazie di cuore a tutti quelli che seguono la storia, vi adoro!!!! 
Mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate (se vi fa schifo, se vi piace, se avete consigli ecc)!!! :)
Buona serata a tutti, e per chi va all'università o ha la maturità: in bocca al lupo con lo studio!!! D:

Halfblood_princess

 

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Capitolo 6
*** Capitolo quinto: Truth ***


Capitolo quinto: Truth
 

Mi voltai verso Harry sorridendo: ce l'avevamo fatta! Il mio sorriso, però, così come era nato morì subito non appena vidi tre figure conosciute dietro ad Harry.

"Dove siete stati?" domandò Sirius.

 

Il sangue mi si gelò nelle vene mentre il cuore iniziò a battere a mille all'ora. Ci avevano scoperti ed erano tutti lì: Sirius, James e Remus, ad attendere nostre spiegazioni. Boccheggiai, cercando di trovare una qualche storia credibile che potesse giustificarci, ma la mia mente era vuota. Guardai Harry, ma lui era nelle mie stesse condizioni, pallido come un fantasma.

"Non ci avete sentito?! Dove siete stati?" ripetè Sirius, che iniziava ad alterarsi.

"Come siete arrivati qui?" chiese Harry cercando di tergiversare.

"Stavamo andando da Peter, ma vi abbiamo visti e seguiti. Ora rispondete alla nostra domanda." disse James.

Rifettei, che cosa potevamo inventarci? Non potevamo dirgli che eravamo andati solamente a fare un giro perchè non avrebbe giustificato la nostra conoscenza del passaggio, ma non mi sentivo nemmeno di obliviare le loro menti: non lo avevo mai fatto prima ed avevo paura di combinare qualche pasticcio. All'improvviso, però, mi venne un'idea.

"Eravamo in missione per l'ordine della fenice."

Harry si voltò immediatamente verso di me con sguardo stupito, ma cercai di fare finta di niente.

"E che diavolo sarebbe questo ordine di non so cosa?" domandò Black, interrotto subito da James.

"E' un gruppo di persone che combatte contro Tu-sai-chi."

Sirius si voltò a guardarlo, stupito delle conoscenze del suo amico, mentre James si affrettò a spiegarsi.

"Ho sentito parlarne mamma e papà." finì, imbarazzato.

Remus annuì, iniziando a camminare avanti ed indietro per la stanza Non era decisamente di buon auspicio la cosa, conoscevo il mio padrino e sapevo che quando iniziava a fare così voleva dire che stava mettendo in moto il suo cervello.

"Forse è così, ma questo non spiega il perchè conoscevate il passaggio segreto."

"Silente ce ne ha parlato." si affrettò a dire Harry.

"E scommetto che ha anche detto ad April del mio soprannome che nessuno conosce , fatta eccezione per Sirius, James e Peter."

Sirius scoppiò a ridere, avvicinandosi a Remus per dargli pacca sulla spalla, esprimento il suo orgoglio per l'astuzia dell'amico. Nello stesso istante, io mi stavo maledicendo per la mia stupidità: nella stanza delle necessità mi ero fatta prendere dalla foga e non avevo riflettuto.

"Questa è un'altra storia." sussurrai.

"Scommetto che ciò che ci avete raccontato su di voi non è vero." disse James.

"Hai visto come proteggevano Mocciosus, sono dei mangiamorte sotto copertura, te lo dico io!" continuò Sirius.

Harry alzò la manica del braccio sinistro. "Allora, sono un mangiamorte?"

I tre non dissero niente, limitandosi a guardarmi. Sospirai ed alzai anche io la manica rivelando il mio braccio illibato.

"Beh – disse Sirius -questo... questo non vuol dire che non siate nemici, magari vi devono ancora marchiare."

Remus ci fissò insistentemente, abbassai lo sguardo.

"Non credo lo siano, ma questo non vuol dire che io mi fidi di voi."

Harry sospirò passandosi una mano sul viso con fare stanco e sedendosi poi sul bordo del letto dove avevamo posato la borsa. Mi avvicinai a lui preoccupata.

"Tutto bene?"

"Si, sono solo un po' stanco e credo che la cosa andrà per le lunghe" disse lanciando un'occhiata eloquente alla borsa.

"Sentite, è tardi, avremo modo di parlarne un'altra volta." dissi rivolgendomi ai tre malandrini, ma Remus, per contro, si avvicinò alla poltrona, la spolverò e si sedette.

"Non c'è fretta." replicò.

Sapevo che era testardo, lo aveva dimostrato quando voleva assolutamente unirsi alla missione che Silente ci aveva affidato, ma non pensavo raggiungesse questi livelli. Mi avvicinai ad Harry e mi sedetti accanto a lui, anche James e Sirius seguirono il nostro esempio posizionandosi vicino al giovane Lupin.

Il silenzio scese nella stanza, fino a quando James non si decise a parlare.

"Allora, ehm, April ed Harry sono davvero i vostri nomi?"

"Si." rispose Harry.

"E c'è qualcosa di vero nella storia che ci avete raccontato al banchetto di inizio anno?" continuò.

Io ed Harry annuimmo.

"Cosa?" domandò incalzante Sirius.

"Che tutti coloro che amavamo sono morti per mano dei mangiamorte e di Voldemort." risposi, mentre i tre sussultarono sentendo pronunciare il nome dell'oscuro signore.

"Oh, andiamo – disse Harry esasperato– E' solo un nome! Voldemort è un uomo come tutti."

"Come fate ad essere così sicuri, a parlare così tranquillamente di lui, quando tutto il mondo magico ne è terrorizzato?" chiese James.

"Ve l'abbiamo detto: lavoriamo per l'ordine!" risposi.

"E l'ordine lo sa?" domandò Remus, che fino a quel momento era stato in silenzio ad ascoltare. Sorrisi, non sapendo se essere compiaciuta o frustrata dalla sua astuzia.

"Non ti si può mai nascondere nulla eh Lunastorta?" continuai.

Remus mi guardò, scrutandomi a fondo con aria interrogativa, ma non disse nulla.

"Vi racconteremo tutto, – promise Harry – ma vi chiediamo solamente del tempo. Non sarà nè bello nè facile per noi."

I tre malandrini si guardarono per qualche istante, come impegnati in una conversazione mentale, poi guardarono di nuovo verso di noi e, a tempo, annuirono. L'avevamo scampata, anche se ancora per poco. 

"Va bene, - disse Remus – però vogliamo sapere cosa siete andati a fare, e non raccontateci bugie, ma soprattutto non veniteci a dire che non potete. Direi che vi abbiamo già dato una grande prova di fiducia."

Guardai Harry ed annuii, era inutile cercare di ingannarli. Mio fratello, allora, tirò fuori dalla tasca interna della sua tunica la zanna di basilisco che avevamo comprato da Sinister. I tre sussultarono.

"Quello è un ingrediente da magia nera! A cosa diavolo vi serve?" esclamò Sirius.

"Giurate di non dire a nessuno, compreso Peter Minus, ciò che vi staremo per dire?" domandò Harry.

"Harry sei pazzo?" esclamai, ma ricevetti solo un'occhiata eloquente. Mi zittii, mentre gli altri annuivano. Ero d'accordo di rivelargli qualcosa, ma non tutto, era troppo pericoloso!

Mio fratello si avvicinò alla borsa e prese il diadema mostrandolo ai tre.

"Come vi dicevo, Voldemort è un uomo come ogni altro: è mortale, ma ha una tremenda paura della morte, ed è qui che viene il difficile. Proprio per superare la sua paura ha deciso di dividere la sua anima in pezzi creando sei Horclux, in modo tale che se il suo corpo venisse ucciso lui continuerebbe a vivere. Questo che ho in mano è uno dei pezzi della sua anima e può venire ucciso solo in pochi modi, uno dei quali pugnalandolo con una zanna di basilisco."

I tre erano increduli e fissavano allarmati il diadema che Harry teneva in mano, quasi convinti che mentre erano distratti li avrebbe attaccati. Mi avvicinai a mio fratello mettendogli una mano sulla spalla, adesso che sapevano tutto era inutile aspettare ancora, dovevamo agire subito perchè il rischio era grande. Harry sembro percepire i miei pensieri e mi tese diadema e zanna.

"A te l'onore sorellina." disse.

Lo guardai male, anche nella nostra epoca lo avevo ucciso io, ma di certo non mi scoppiava il cuore di gioia nel doverlo fare nuovamente. Afferrai ciò che Harry mi tendeva e mi allontanai dai quattro, posizionando il diadema per terra e stringendo in pugno la zanna. Presi un respiro profondo caricando il braccio per il colpo, ma fui fermata da un fumo nero che uscì dall'horclux, invadendo gran parte della stanza. La figura di una ragazza apparve ed io mi ritrassi, come se mi fossi scottata.

"Her...Hermione..." sussurrai.

La figura non sorrise, ma si parò davanti a me con braccia incrociate al petto.

"Ti credi intelligente come me, vero April. - iniziò sprezzante – Fammelo dire una volta per tutte: sei solo una stupida."

Feci qualche passo indietro, colpita dalle parole dure di quella che era stata da sempre la mia migliore amica. Continuavo a fissarla, come incantata, ma ben presto altri fantasmi si affiancarono a lei.

"Una stupida – continuò Ron per lei - che ci ha fatto ammazzare tutti."

"Assassina." dissero in coro Fred e George.

"Non volevo..." sussurrai.

"Non volevi cosa? - disse Tonks – Non vedrò mai mio figlio crescere per colpa tua. Se ti fossi consegnata subito non ci avresti uccisi tutti."

"Tu meriti di morire." continuò Hermione, riprendendo la parola.

Caddi a terra sopraffatta, come nel mio sogno, dai sensi di colpa. Lasciai scivolare la zanna sul pavimento ed iniziai a piangere, supplicando il perdono di tutti. Non potevo andare avanti così, non potevo vivere sapendo che la mia vita dipendeva dalla morte di decine e decine di persone. Vidi Harry passarmi accanto, prendere la zanna e trafiggere il diadema e poi raggiungermi di corsa abbracciandomi stretta e sussurrandomi parole di scusa per aver voluto che fossi io a distruggerlo. Non sentii niente, non capii niente, ancora sconvolta dalla visita dei miei amici.

"Ti prego Harry... - dissi tra i singhiozzi – non posso.... non posso rivivere tutto da capo." Lo supplicai, non volevo e non potevo sopportare tutto un'altra volta.

"Abbiamo promesso." repiclò duro Harry.

Continuai a singhiozzarre, aggrappandomi stretta a lui, unica mia certezza in questo mondo e solo dopo quella che parve un'eternità riuscii a calmarmi. Quando il peggio fu passato, Remus si avvicinò a noi, esitante.

"Tieni – disse imbarazzato tendendomi un piccolo pacchetto – A me fa stare meglio quando sono triste."

Lentamente sciolsi l'abbraccio con Harry e presi ciò che mi stava porgendo. Un sorriso apparve sul mio volto senza che potessi impedirlo quando vidi che ciò che mi aveva dato era una barretta di cioccolata. Di slancio lo abbracciai per ringraziarlo.

"Grazie – sussurrai – Hai sempre saputo come tirarmi su il morale."

Sentii Remus irrigidirsi e sciogliere l'abbraccio per guardarmi in viso, ma non gliene diedi la possibilità, alzandomi da terra.

"Sarà meglio tornare nei dormitori." proposi.

I quattro annuirono e silenziosamente ci avviammo verso il castello, diretti ognuno nella propria camera. Velocemente mi preparai e mi addormentai immediatamente una volta che mi posai sul letto.

"April?...... April?"

Aprii gli occhi di scatto, spaventata e mezza accecata dalla luce intensa che proveniva dalla finestra a fianco al mio letto e mi ritrovai di fronte Lily, già vestita di tutto punto.

"Buongiorno dormigliona, – mi disse – sono già le sette e mezza, dobbiamo andare."

Velocemente mi alzai iniziando a prepararmi di fretta e furia, mentre la ragazza rideva delle mie acrobazie per cercare di vestirmi e di preparare la borsa allo stesso tempo. La guardai male, ma quell'attimo di distrazione mi fece cadere rovinosamente a terra. Lily scoppiò nuovamente a ridere e ben presto mi unii a lei contagiata dal suono della sua risata.

"Ti sei fatta male?" Mi domandò una volta ripreso fiato.

"No, tranquilla." risposi rialzandomi da terra e raccogliendo libri e quaderni.

Vidi Lily fissarmi, come indecisa se dirmi o meno qualcosa, poi si decise.

"Siete diventati molto amici con i malandrini." disse.

"Si, si può dire così."

"E, ehm, James parla mai di me?" chiese imbarazzata.

Mi fermai immediatamente voltando lo sguardo verso la rossa, sorridendo sorniona.

"Come mai me lo chiedi?"

Lily mi guardò mordendosi le labbra, nuovamente indecisa se parlare o meno.

"Non dico niente a nessuno." la tranquillizzai.

"Nemmeno ad Alice?" domandò.

"Nemmeno a lei."

"Mi piace James Potter! - esclamò tutto di botto – Ecco l'ho detto!"

Sorrisi raggiante, felice di poter assistere ad uno dei primi atti della storia dei miei genitori.

"Sareste proprio una bella coppia, e poi non fa altro che parlare di te." aggiunsi dandole una pacca leggera sulla spalla.

Mi voltai, prendendo la borsa e dirigendomi di corsa verso l'aula di Incantesimi, seguita a ruota da una Lily ancora imbarazzata.

La giornata trascorse tranquillamente, le lezioni furono pesanti e persino durante la pausa pranzo fummo obbligati a svolgere la marea di compiti che ci avevano assegnato. I malandrini si comportarono naturalmente, come se nulla fosse successo, anche se, come mi fece notare Harry, quando pensavano non guardassimo ci lanciavano delle occhiate penetranti.

Dopo una cena veloce, James e Sirius si allontanarono, dicendo che dovevano fare una cosa importante e Lily ed Alice li seguirono a ruota, dirigendosi però, verso la sala comune, dove avrebbero continuato i loro compiti. Harry, le seguì malvolentieri, pronto ad una nottata in compagnia del tema di pozioni che doveva ancora finire di scrivere.

In men che non si dica io Remus rimanemmo da soli.

"Io devo andare nella stanza delle necessità." dissi alzandomi.

"Ti accompagno." continuò imitandomi.

"Non ce n'è bisogno..." iniziai, cercando delle scuse affinchè non venisse con me.

"Insisto."

Annuii, rassegnata al fatto di avere un accompagnatore. In silenzio ci arrampicammo fino al settimo piano, passai davanti al corridoio di Barnaba il Babbeo tre volte, ed entrammo nella stanza.

"Cos'è questo posto?" domandò Remus.

"Il posto in cui tutto è nascosto." risposi, iniziando a cercare la scatola in cui era contenuto l'horclux che non faticai a trovare.

Io ed Harry avevamo convenuto di posare l'ormai definto pezzo di anima di Voldemort nel posto in cui l'avevamo trovato,lasciando un biglietto, proprio come aveva fatto il fratello Regulus prima di noi.

"Che stai facendo?" chiese Remus, vedendomi posare il diadema.

"Rimetto a posto.

"Senti – iniziò Lunastorta – So che abbiamo detto che vi avremmo dato tempo, e posso prometterti che non dirò nulla agli altri, ma io devo sapere: cosa sai di noi e perchè?"

Sospirai, sendendomi su una poltrona che emise una nube di polvere.

"Ed io che pensavo che tu in particolare avresti capito cosa significa non poter rivelare il proprio segreto."

Remus mi guardò con sguardo spaventato, indietreggiando.

"Non so di cosa tu stia parlando."

"Io invece credo di si, ma non aver paura non l'ho mai detto a nessuno del tuo 'piccolo problemino peloso', e di certo non lo farò in futuro." dissi.

"Come...come...? Non hai paura?" domandò balbettando.

"Paura, di te? Ma andiamo! Sei la persona più tranquilla e buona del mondo!" esclamai.

Remus arrossì, ma si vedeva che era più rilassato dopo aver constatato che non avevo timore di lui per la sua condizione.

"Come fai a saperlo?"

Sapevo che non avrei dovuto dirglielo, sapevo che avrei solo che peggiorato la situazione, ma Remus non era solo il mio padrino, era stata l'unica mia figura paterna e faceva male il fatto che non mi riconoscesse.

"Me l'hai detto tu."

"Io? Non è possibile, non avrei mai... Non ti conosco neanche!" esclamò confuso.

"Adesso non mi conosci." sussurrai, sperando che cogliesse il senso della mia frase.

"Cosa vuoi dire con ades...." Remus si bloccò, sgranando gli occhi e guardanodmi come se fossi un alieno appena disceso sulla terra.

"Non è possibile."

"Fidati – risposi – Non lo credevo manco io." dissi sorridendo tristemente.

Remus iniziò a percorrere la stanza con grandi falcate e dicendo frasi sconnesse a voce alta fra se e se. Lo avevo traumatizzato.

"Perchè non avete detto niente? Sarebbe stato diverso, cambia tutto!" disse riprendendo la parola.

"Non è così semplice per me ed Harry. Sono... - sospirai - Sono successe tante cose."

A quel punto Remus sembrò capire. Collegò tutti i piccoli pezzetti di verità che gli avevamo fornito: dalla piccola rivelazione di qualche minuto prima, a ciò che gli avevamo raccontato la prima volta che ci eravamo visti. Il suo sguardo si fece triste e si sedette guardandomi fissa.

"Non ha importanza il quando. – dissi anticipando la domanda – Cambieremo ciò che sarà, e questa è una promessa."

Remus annuì prendendo dalla tasca una barretta di cioccolato, addentandone un pezzo. Sorrisi, non era cambiato niente.




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Angolino autrice

Buongiorno a tutti! 
Meno un Horclux :D, e finalmente si inizia ad intravedere qualche scorcio di verità, anche se le cose importanti sono ancora da scoprire u.u!
State davvero diventando tanti a seguire la storia e vi ringrazio davvero tantissimo! Fatemi sapere, però, cosa ne pensate e se avete consigli da darmi!!!!! :)
A presto.

Halfblood_princess 

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Capitolo 7
*** Capitolo sesto: Hogsmeade ***


Capitolo sesto: Hogsmeade
 

Le settimane erano passate velocemente ad Hogwarts, l'autunno era arrivato accompagnato da abbondanti piogge, che avevano perfino fatto rimandare la gita di Hogsmeade, e dall'ammontare della roba da studiare aumentava di giorno in giorno in modo vertiginoso. In quel periodo io ed Harry cercammo di comportarci il più normalmente possibile, cercando di non destare ulteriori sospetti ai malandrini, approfittando del fatto che non avevano più domandato nulla sul nostro passato. Remus, però, era una storia a parte, continuava a lanciarmi occhiate come se volesse domandarmi un milione di cose, ma non sapendo mai da dove partire. Avevo paura di rivelare tutto, e se non mi avesse creduto? Se non volesse aver nulla a che fare con noi? 

Come ogni giorno da qualche settimana a questa parte io ed Harry, assieme agli altri malandirni e Lily eravamo occupati a studiare in sala comune, occupando gran parte dello spazio disponibile, facendo infastidire tutti gli altri poveri studenti che cercavano un posto dove stare.

"Allora James, quali sono le proprietà del distillato della morte vivente?" domandò Remus sfogliando il libro di pozioni.

James chiuse gli occhi, strizzandoli forte per concentrarsi e facendo diventare la fronte rossa. Tutti quanti cercavamo di mantenere un serio contegno davanti all'espressione buffa del ragazzo, ma nessuno, nemmeno Merlino in persona, si sarebbe mai aspettato di sentire una risata cristallina da parte di Lily. James aprì gli occhi di scatto guardandola come se avesse visto il fantasma di se stesso e Lily, imbarazzata, smise immediatamente.

"Allora James?" disse Harry per spezzare la tensione creatasi.

James lo guardò confuso.

"Cosa?"

"Il distillato della morte vivente. Le proprietà. Andiamo James, vuoi ripetere l'anno?" disse Remus scocciato.

"Non me le ricordo." rispose.

"Ti aiuto io." disse Lily con voce acuta, ancora rossa dall'imbarazzo.

James la guardò per la seconda volta come sa avesse visto uno zombie ed annuì incredulo. Sorrisi.

"Io ed Harry dobbiamo andare a fare quella cosa, vero?"

"Quale cosa?" domandò.

"Quella cosa." continuai, guardandolo in modo eloquente.

"Uh! Quella cosa!"

"Vi seguiamo." disse Remus prendendo Sirius e Peter per un braccio e trascinandoli letteralmente via.

Senza dare tempo a James e Lily di dire qualcosa, lasciammo la sala comune.

"Dove andiamo?" domandò Sirius, scocciato per non poter stare assieme al migliore amico.

Alzai le spalle.

"In biblioteca?" propose Remus.

Sirius lo fulminò con lo sguardo, ricordandomi tanto le scene divertenti in Grimmauld Place di quando lui e Remus litigavano sulle più sciocchezze più assurde: su quali tazze da te erano le migliori, a che canzone cantare per prima la vigilia di Natale. Mi avvicinai ad Harry e mi lasciai circondare le spalle con un braccio, cosa avrei fatto senza di lui?

"Perchè non usciamo fuori?" proposi.

I tre annuirono, decidendo così di dirigerci verso il parco del castello e sistemandoci in riva al lago nero. Il sole era alto nel cielo, e sebbene ci fosse un venticello fresco si stava bene. Sirius, Peter, Harry ed io, iniziammo subito a giocare a palla approfittando della bella giornata, mentre Remus, pallido a causa della luna piena appena trascorsa, decise di sedersi sotto un albero a leggere un libro. Dopo mezzoretta passata a giocare, decisi di avvicinarmi a lui per riprendere fiato, sistemandomici a fianco ed appoggiando la schiena al tronco. Guardai i tre che giocavano, non vedevo così felice Harry da tempo ed il solo vederlo sorridere mi riempiva il cuore di gioia. Spostai poi lo sguardo su Peter Minus ed il sorriso svanì dal mio volto, dovevamo trovare un modo per allontanarlo o sarebbe stato un guaio, soprattutto se aveva già iniziato a dare informazioni ai mangiamorte, ma come...

"A che pensi?" domandò Remus prendendomi alla sprovvista.

"Al futuro." risposi senza mezzi termini, nessuno poteva sentirci.

Remus mi guardò. Ricambiai lo sguardo accennando ad un sorriso, mi piaceva farlo stare sulle spine, marima che il licantropo potesse dire qualcosa, Harry e gli altri ci raggiunsero sedendosi accanto a noi. Guardai mio fratello e sorrisi poi, con cattiveria pura, infilai le mie mani gelate nella sua schiena, facendolo sobbalzare.

"April!" urlò.

Scoppiai a ridere malignamente, fin da bambini adoravo fargli questo scherzo proprio perchè lo odiava. Il mio gemello mi guardò male, come se lo avessi appena tradito, ed io risposi al suo sguardo sfoggiando la mia migliore faccia angelica. Il tempo passò più velocemente del previso e quando il sole iniziò a tramontare, ci diressimo verso la sala grande dove trovammo già James e Lily intenti a parlare civilmente, mentre mezza Hogwarts li guardava con gli occhi fuori dalle orbite, Alice, seduta qualche posto più a lato con il suo nuovo fidanzato Frank Paciock, compresa. Una strana sensazione mi salì alla gola: erano così felici, ed erano morti soltanto a causa della nostra nascita.

"Eccovi! Il banchetto sta per incominciare." disse Lily, raggiante.

James, nel mentre, la guardava adorante, come se esistesse solo lei e nessun altro; avrei mai trovato una persona che mi guardava così? Girai lo sguardo ed incontrai quello di Sirus, mi girai immediatamente, prendendo posto fra Harry e Remus.

Come di consueto il banchettò apparì dal nulla più sontuoso che mai, accompagnato da lanterne a forma di zucca e da tonnellate di dolci che spuntavano da ogni dove. Anche se cercavo di farci meno caso possibile, c'era la presenza costante dello sguardo di Peter che non mi faceva godere per niente la cena e la cosa iniziava a darmi fastidio.

"Vuoi qualcosa?" sbottai infastidita.

"Io... vuoivenireadhogsmeadconme?" disse.

"Come?"

"Vuoi venire ad Hogsmeade con me domani?"

Impallidii colta alla sprovvista, se c'era una cosa che non mi aspettavo era questa: avevo notato il suo perenne fissarmi, ma non ci avevo mai dato peso. Brividi freddi mi salirono lungo la schiena mentre i ricordi di Malfoy manor si facevano strada in me.

"No" dichiarai perentoria sperando che il mio rifiuto secco mettesse fine alla discussione.

"Perchè?" insistè.

"Non lo conosci il significato della parola 'no'?" ribattei.

"Perchè mi tratti sempre così? Non mi parli mai e quando lo fai sei odiosa."

Respirai profondamente, ripetendomi mentalmente che magari questo Codaliscia non era ancora una persona malvagia e che non era il caso di trattarlo così, ma non ce la facevo era più forte di me.

"Se sono odiosa perchè mi hai chiesto di uscire? Comunque non mi piaci, ecco tutto." risposi.

Peter Minus, però, non si era dato ancora pervinto e stava di nuovo per controbattere, ma Harry lo anticipò.

"Non hai sentito quello che ti ha detto?" disse freddo.

Peter annuì, furibondo, e si alzò andandosene dalla sala. Nessun senso di colpa, nessun rimorso, solo il senso di liberazione di non averlo più davanti a me, forse ero una persona orribile, ma non potevo rimanere indifferente dopo tutto quello che aveva causato.

"Perchè l'hai trattato così?" mi domandò Sirius.

"Così come?" chiesi, facendo finta di nulla.

"Come se fosse l'essere più ripugnante di questa terra."

'Perchè lo è' pensai, ma frenai la lingua.

"Non mi piace."

"Beh non mi pare il modo giusto con cui trattarlo." continuò.

"Oh, perchè tu invece sai esattamente come trattare con le persone vero, Sirius?"

Sirius divenne rosso come un pomodoro e stava per rispondere, ma fu bloccato da James.

"Quello che Sirus intendeva dire era che non ti ha fatto nulla e tu lo tratti di m*rda."

"Ma andiamo!" sbuffai.

Feci scorrere lo sguardo sui presenti, Remus continuava a mangiare come se non fosse successo niente, mentre Lily abbassò lo sguardo, come per dare ragione ai due.

"Bene. Ottimo." affermai alzandomi e allontanandomi dalla sala con passo pesante, seguita a ruota da Harry.

Mi diressi in sala comune continuando a parlare da sola ed esclamando cose senza senso, Harry abituato ai miei scatti d'ira mi seguì in silenzio.

"Io sarei la persona orribile?" domandai, sfogando la mia rabbia su un cuscino della sala comune.

"Loro non sanno."disse lui prendendo le loro difese.

Lo guardai male, ma se ne infischiò raggiungendomi ed abbracciandomi per calmarmi. Ricambiai l'abbraccio mentre le lacrime raggiungevano i miei occhi; odiavo questo aspetto di me, ogni volta che mi arrabbiavo iniziavo anche a piangere.

"Lo odio." sussurrai una volta che mi fui calmata.

"Anche io."

Sciolsi l'abbraccio, sedendomi stancamente sul divano.

"Allora domani andiamo alla grotta?"

Io e mio fratello ne avevamo parlato a lungo e avevamo deciso che era tempo di recuperare un altro horclux approfittando della gita ad Hogsmeade rimandata. Harry annuì, sedendosi accanto a me.

"Taci Harry – lo anticipai - Verrò con te e non accetto altre discussioni sull'argomento."

"Il giorno in cui sarai meno testarda pioveranno galeoni dal cielo." mi prese in giro.

Lo giuardai male e gli lanciai un cuscino in faccia, ma alla vista del suo volto sconvolto per l'affronto scoppiai a ridere, seguita a ruota da lui. Non aspettammo molto prima di andare a dormire, dovevamo essere lucidi e riposati e lo studio non occupava solo gran parte delle giornate, ma anche molte notti, in più spesso ci vedevamo in sala comune qualche ora prima dell'alba per preparare i nostri piani.

La mattina mi svegliai a causa dei raggi del sole che mi colpivano il viso. Alice e Lily stavano ancora dormendo, quindi cercando di fare più piano possibile andai in bagno a prepararmi, vestendomi con degli abiti babbani, un maglione beige ed un paio di jeas corredati da un paio di scarpe da tennis, che io ed Harry avevamo trovato nella stanza delle necessità qualche giorno prima. Una volta pronta scesi in sala comune, dove ad attendermi c'era già Harry. Senza perdere tempo andammo subito a fare una veloce colazione, per poi posizionarci all'ingresso ad aspettare l'arrivo dei professori e degli studenti. Dopo poco meno di un'ora la folla iniziò ad accumularsi e, capeggiati da Hagrid, il professor Vitius e la McGranitt partimmo. Durante la breve passeggiata fummo presto raggiunti dai malandrini e Lily.

"Vi unite a noi?" domandò Remus con un sorriso.

"Meglio di no. - rispose Harry, dopo aver visto l'espressione di Sirius a quell'invito - Sarà per la prossima."

Remus annuì, capendo il motivo del nostro rifiuto.

Arrivammo presto nel villaggio, l'aspetto era sempre lo stesso e faceva uno strano effetto tornarci dopo tutto quello che era successo. Il grande gruppo di studenti si divise e, onde evitare sospetti, mio fratello ed io avevamo deciso di farci vedere un paio di volte in diversi posti. A mezzogiorno, approfittando del fatto che la maggior aprte delle persone si sarebbe recata presso i tre manici di scopa, ci diressimo verso la grotta dove Sirius aveva vissuto per qualche tempo, ove ci smaterializzammosubito su un grande scoglio dove eravamo stati anni prima.

Il mare quel giorno era piatto e senza timore ci gettammo in acqua attraversando a nuoto lo spazio che ci separava dall'isola rocciosa. Una volta riemersi il cuore iniziò a battermi a mille, un conto era recuperare il diadema, nascosto nel castello, un altro era affrontare un intero lago pieno di inferi. Degluitii, mentre Harry, tagliandosi la punta del dito apriva il passaggio.

Fortunatamente la barca era nello stesso posto in cui Silente l'aveva trovata anni prima, ed in men che non si dica, facendo attenzione a non toccare l'acqua, raggiungemmo l'horclux.

"Lo faccio io." dichiarai.

"No." esclamò Harry.

"Harry, non essere stupido, se dovessi svenire non riuscirei a portarti e combattere nello stesso tempo, sono meno forte e meno brava a combattere di te."

"Non ti farò bere questa cosa sapendo che potrebbe ucciderti." continuò.

Mi avvicinai a lui e gli presi le mani nelle mie, guardandolo negli occhi. Verde nel verde.

"Starò bene." promisi, anche se in cuor mio non convinta delle mie stesse parole.

Harry annuì, anche se non certo della piega che aveva preso la missione. Soddisfatta, mi avvicinai al bacile di pietra, presi la conchiglia che fungeva da calice e raccolsi una bicchierata di quello strano liquido trasparente.

"Alla tua salute Voldemort." dichiarai, e bevvi.

Il liquido non aveva nessun sapore, era come bere acqua e rincuorata da questa cosa ne presi un altro bicchiere.

Due, Tre...

La gola iniziò a bruciare mentre improvvisamente mi sentii più debole e caddi a terra, frastornata. Harry si avvicinò, aiutandomi a sedere e potandomi di nuovo la pozione.

Quattro, Cinque, Sei...

I pensieri iniziarono a farsi sfuggenti e delle voci mi rimbombavano nella testa, sapevo che era solo la mia immaginazione, sapevo che era colpa della pozione, ma le parole ferivano più di coltelli affilati. Iniziai a piangere, chiedendo ad Harry di smettere.

Sette, Otto, Nove...

Non ce la facevo più, chiedevo pietà, ma Harry continuava a portarmi quella bevanda diabolica; le voci erano sempre più forti e reclamavano giustizia chiedendo la mia morte. Iniziai a pregarla anche io.

Dieci.

Le voci smisero di parlare, ma tuttavia la mia mente era ancora molto annebbiata. Provai a muovere le braccia, poi le mani ed infine le gambe, ma ero paralizzata come una bambola. Sentii Harry dirmi che ce l'avevamo fatta, ma un dolore lancinante alla testa mi fece lentamente perdere coscienza. Da lì in poi solo flash: vidi Harry urlarmi di muovermi, delle mani che mi toccavano cercando di trascinarmi giù, dei lampi di fuoco vicino al mio viso, ed infine il sapore salmastro dell'acqua che entrava nella mia gola. Quando riaprii gli occhi la prima cosa che vidi furono gli occhi verdi di mio fratello. Eravamo in una grotta, ma non si avvertiva più l'odore di salsedine, eravamo ad Hogsmeade.

"Harry" sussurrai

Mio fratello mi abbracciò stretta, facendomi sfuggire un gemito di dolore.

"Pensavo fossi morta." mi disse, lo sguardo ancora velato dalla preoccupazione e dall'angoscia di avermi persa.

Lentamente, e con il suo aiuto, mi alzai a sedere, bevendo un po' del succo di zucca che mi stava porgendo.

"Cosa è successo?"

"Gli inferi ci hanno attacato, ma sono riuscito a portare entrmbi fuori dalla grotta, e notiziona: abbiamo un horclux in meno. - disse facendomi vedere il medaglione ormai rotto – Non mi sembrava saggio portarlo in acqua con noi mentre era ancora 'vivo'" spiegò.

Annuii convinta, ricordandomi della sua esperienza nel laghetto quando aveva cercato di recuperare la spada di grifondoro.

"Grazie per avermi salvata."

Harry mi sorrise, abbracciandomi nuovamente.

Nonostante le mie proteste, prima di riscendere nel villaggio aspettammo qualche ora, e fu solo grazie ad un miracolo cge arrivammo proprio in tempo per l'appello prima di tornare al castello. Remus si avvicinò subito a noi.

"Tutto bene?" domandò vedendo che stringevo il braccio di Harry per non cadere per terra.

Annuii, cercando di fare il segno dell'ok con la mano, ma una fitta alle costole mi piegò in due e tutto divenne nero. 


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Angolino autrice

Buonasera a tutti!
Tre piccoli accorgimenti:
- lo so, ho trattato Codaliscia in modo orribile, ma vi guro è il personaggio che odio di più, dopo la Umbridge ovviamente u.u
- Ho deciso di fare un salto temporale perchè mi sembrava troppo inverosimile che Harry ed April andassero a cercare, il giorno dopo aver distrutto il diadema, un altro horclux, in più ho voluto dargli un attimo di pausa 
- lo so (di nuovo) ho terminato il capitolo lasciandolo "in sospeso", in questo periodo ho un po' di esami e quindi non so quando riuscirò a pubblicare, ma cercherò di non farvi aspettare più di una settimana (non posso promettervelo purtroppo :/)
Detto questo colgo, come sempre, l'occasione di ringraziarvi di cuore, siete sempre di più a seguire la storia e non so davvero come sdebitarmi!!
Fatemi sapere cosa pensate anche di questo capitolo!
Alla prossima

Halfblood_princess


 

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Capitolo 8
*** Capitolo settimo (parte prima): The price of the truth ***


Capitolo settimo (parte prima): The price of the truth
 

Quando finalmente aprii gli occhi la prima cosa che mi colpì fu il dolore alla testa, talmente forte da farmi richiudere gli occhi sofferente e farmi emettere un gemito di dolore.

"April?"

Riaprii gli occhi, seppur con uno sforzo non indifferente e vidi di fronte a me il volto di mio fratello contorto dalla preoccupazione. Mi guardai intorno, eravamo in infermeria ed era tutto buio, eccezion fatta per una luce sul mio comodino segno che era notte fonda.

"Sei viva." esclamò e senza darmi tempo di ripondere si fiondò ad abbracciarmi, facendomi sfuggire un nuovo gemito di dolore. Harry si ritirò di scatto, scusandosi con un sorriso.

Immediatamente mi porse un bicchiere colmo di un liquido verdognolo decisamente non invitante, senza esitare lo presi, deglutendo tutta la pozione che come previsto aveva un gusto orribile, ma subito il dolore alla testa si attenuò, sparendo quasi completamente. Tesi il bicchiere ad Harry e facendomi forza sulle braccia mi misi a sedere.

"Cosa... Cosa è successo?" domandai.

Harry mi guardò, scurendosi nuovamente in volto.

"Inizialmente sei svenuta, poi hai iniziato ad agitarti, come se avessi una crisi epilettica. La McGranitt ed Hagrid ti hanno subito portato qui in infermeria. Madama Chips ti ha subito visitata: 2 costole rotte, una bella botta in testa ed un principio di avvelenamento. - spiegò – Ti chiedo scusa."

"Scusa per cosa? Harry, non è stata colpa tua ok?"

Harry stava per replicare, ma si fermò. Voltai lo sguardo verso l'entrata della mia 'camera' creata grazie a dei paravento, e vidi il preside. Egli si avvicinò a noi, sedendosi tranquillamente sul mio letto e posando un pacchetto di gelatine tutti gusti +1 sul mio comodino senza smettere un attimo di sorridere.

"Buonasera Harry, April vedo che stai meglio."

"Si, preside."

"Bene. Penso immaginiate il perchè sono qui: cosa è successo?" domandò.

Io ed Harry ci guardammo, indecisi sul da farsi, anche se a mio parere sarebbe stato inutile mentire al vecchio uomo, quindi con un veloce gesto del capo annuii. Harry sospirò, ed estrasse il medaglione in frantumi, porgendolo a Silente.

"il segreto di Voldemort." disse.

Silente lo guardò con sguardo grave, dedicando poi la sua attenzione al manufatto, rigirandoselo fra le lunghe dita, ad un certo punto si immobilizzò e ci fissò.

"Horcrux?" sussurrò.

"Esatto." risposi.

Il preside tese nuovamente il medaglione ad Harry.

"So che vorrebbe aiutarci, ma credo sia necessario che la missione resti segreta. Voldemort la teme, ed ho mille motivi per pensare che i suoi spostamenti siano controllati." disse Harry.

"Sono pienamente d'accordo con te Harry, ciononostante insisto affinchè prima di andare in missione veniate da me, per elaborare un piano che vi permetta di rimanere incolumi, onde destare sospetti nella scuola."

Il preside si alzò, andando nuovamente all'entrata.

"Vi auguro una buona serata, e vi ricordo – continuò con un guizzo nei suoi occhi azzurri – che la verità alla fine salta sempre fuori, che lo si voglia o no."

Silente se ne andò, lasciando me ed Harry basiti. Che cosa intendeva dire, ma soprattutto perchè doveva parlare sempre per enigmi?

Posai la testa al cuscino e chiusi gli occhi per un momento, ma un rumore mi destò nuovamente, mettendomi in allarme. Harry prese la bacchetta alzandosi ed andando all'ingresso, ma la abbassò subito.

"Andiamo ragazzi – disse – a che cosa serve essere invisibili se fate questo rumore?"

Il chiacchierio si spense immediatamente e proprio davanti ad Harry apparirono James, Sirius e Remus, tutti e tre visibilmente imbarazzati per essere stati scoperti.

"Sedetevi." dissi.

James e Sirius si fiondarono subito a prendere delle sedie, posizionandole in fondo al mio letto, mentre Remus si sedette proprio dove qualche minuto prima si era posizionato Silente.

"Come stai?" mi domandò Remus.

"Tutto bene." risposi tendendo le labbra in un timido sorriso.

"Senti, – continuò lui – dopo quello che è successo questo pomeriggio ho dovuto dirglielo."

"Dirgli cosa?" domandò Harry.

Chiusi gli occhi per un istante, voltandomi poi verso Harry.

"Potrebbe essermi scappato qualche particolare sul fatto che non siamo propriamente di qua."

"Tua sorella sostiene che ci conoscete e che venite dal futuro." concluse per me Sirius, ma con un'espressione non convinta.

"Perchè non mi hai detto nulla?" esclamò.

"Avevo paura della tua reazione."

Harry mi guardò, lo sguardo era ancora acceso, ma fortunatamente non sembrava arrabbiato.

"Come mai siete qui?" domandò il mio gemello, rivolgendo di nuovo la sua attenzione sui malandrini.

James e Sirius si guardarono, come per decidere chi dei due dovesse prendere la parola, ed alla fine James si decise.

"Abbiamo rispettato il vostro silenzio come ci avevate chiesto, ma alla luce dei fatti accaduti oggi vogliamo sapere sia cosa è successo per ridurre April così, sia la verità su tutto."

James guardò Sirius, ottenendo dal corvino uno sguardo di profonda ammirazione. Con un po' di fatica mi alzai in piedi, aggrappandomi ad Harry quando per poco non persi l'equilibrio.

"Se volete sapere tutto questo non è il posto adatto." risposi ai loro sguardi interrogativi.

Grazie all'aiuto della mappa, al mantello dell'invisibilità e ad una buona dose di fortuna, riuscimmo a raggiungere la Stanza delle necessità senza essere beccati da nessuno, se non si conta il piccolo incidente con Mrs Purr, finita nel water del quarto piano. Era incredibile come prima del quinto anno mio e di Harry riuscissimo ad organizzare piani senza utilizzare la stanza, di cui ora non potevamo fare a meno.

Questa volta la sala aveva preso le sembianze di un salotto, con grandi divani rossi ed un camino con un fuoco scoppiettante che rendeva calda la stanza. Stanca per lo sforzo mi fiondai diretta sul divano, sedendomi con un sospiro di sollievo, gli altri si affrettarono ad imitarmi.

"Allora, da dove volete cominciare?"domandò Harry.

"Cosa è successo a tua sorella?" domandò Sirius.

"Eravamo andati in missione e per recuperare l'horcrux ha bevuto una pozione che l'ha fatta stare male facendola svenire. Guando pensavo fosse tutto finito, ci hanno attaccati degli inferi, e nella fuga credo di averle incrinato le costole e fatto battere la testa." rispose Harry stringendo i pugni.

Posai una mano sulle sue stringendogliele.

"Non sarei qui a parlare se non fosse per te."lo ringraziai.

"Non siete obbligati a far tutto da soli. Possiamo aiutarvi!" disse James.

"No." esclamammo io ed Harry contemporaneamente.

"E' troppo pericoloso." iniziai io.

"E ciò che stiamo compiendo è di massima segretezza, non possiamo rischiare di farci scoprire." continuò il mio gemello.

Ci guardammo e sorridemmo, era da un sacco che non ci completavamo le frasi l'uno dell'altro.

"E perchè per voi non è abbastanza pericoloso?" chiese Sirius.

"Perchè noi ci siamo passati già una volta." risposi perdendo il sorriso.

"Raccontateci." ci esortò Remus.

"E' inutile stare a parlare di come è scoppiata la guerra, lo sapete benissimo, lo state vivendo. Voldemort acquisterà sempre più potere, e riuscirà quasi a prendere possesso del ministero della magia, ma grazie ad una profezia il suo piano avrà una battuta d'arresto e per quindici anni non si farà vedere."

"Poi tutto ebbe inizio di nuovo. – disse Harry prendendo la parola – Le scomparse, la paura, le morti e Voldemort, grazie ai suoi seguaci ed alla paura che eserciava sul mondo magico riuscì a prendere il pieno controllo del Ministero e di Hogwarts. I nati babbani erano costretti a rifugiarsi nelle foreste, cacciati come animali da mangiamorte e Ghermidori, ed i pochi membri dell'Ordine della Fenice erano sparpagliati per il paese, per cercare di aiutare più persone possibile, ma consci del fatto che la speranza era ormai perduta. Si viveva alla giornata, andando a dormire con la paura di non svegliarsi più, o peggio, ritrovarsi in una cella di Azkaban."

"Silente... Silente ci ha aiutati per quanto ha potuto, rivelandoci tutto ciò che sapeva compreso degli Horcrux. Circa un anno e mezzo fa partimmo, io Harry e due nostri amici. Vivemmo nascosti dal mondo per mesi, spostandoci ogni giorno alla ricerca anche del più piccolo indizio che ci potesse aiutare a salvare il mondo magico. Poi fummo catturati e torturati da dei mangiamorte e lì una nostra amica morì, piuttosto che rivelare qualsiasi cosa sulla nostra missione. Ne uscimmo per miracolo e dopo qualche tempo di latitanza, ci recammo ad Hogwarts per distruggere il diadema, ma fummo scoperti di nuovo ed ebbe inizio l'ultimo atto della guerra. Voldemort radunò il suo esercito di Mangiamorte e lo portò davanti alle mura del castello." mi fermai, era troppo, ma Harry riprese nuovamente la parola.

"La battaglia durò tre giorni e ci diede il tempo necessario per distruggere tutti gli horcrux rimasti e di uccidere Voldemort, ma non avevamo vinto. Il castello, per come lo conoscete ora non esisteva più e tutti, tutti quanti, erano stati uccisi." Terminò Harry.

Strinsi le mani con quelle di Harry, cercando di farmi forza. Era difficile convivere con i ricordi, ma parlarne ad alta voce, rivivendoli da capo lo era ancora di più; mi sembrava quasi di sentire l'odore di polvere e morte, e le urla dei feriti. Chiusi gli occhi con forza per cercare di spazzare via quelle sensazioni: ero ad Hogwarts, ero salva e tutto questo non si sarebbe verificato.

Il silenzio arieggiò nella staza per diversi minuti, di certo non doveva essere semplice metabolizzare tutto ciò che gli avevamo rivelato. Remus, aveva lo sguardo fisso nel fuoco, James si teneva il volto fra le mani, mentre Sirius ci fissava inistentemente, mi voltai.

"Perchè dovremmo credervi?" domandò Black.

Domanda più che lecita, anche io fossi stata in lui non avrei creduto subito ad una storia tanto bizzarra. Col pensiero chiesi mentalmente alla stanza di porgermi un pensatoio e, proprio al posto del tavolino da salotto, apparve.

"Penso che l'unico modo sia farvi vedere." decretai.

Presi la bacchetta, intenzionata a selezionare un ricordo che mostrasse che la nostra storia era vera, che venivamo dal futuro, ma Harry bloccò la mia mano, estraendo la sua bacchetta e compiendo per me l'azione. Non appena fu tutto pronto, immergemmo il viso nel bacile.

Eravamo in una lunga sala da pranzo, le pareti erano nere, ricoperte di stoviglie, quadri e un gran numero di ragnatele corredate da ragni: eravamo in Grimmauld Place. Seduti al tavolo, mentre stavano facendo colazione, c'eravamo io, Harry, una versione più vecchia di Remus e, il mio cuore fece un balzo, a capotavola c'era Sirius. Girai lo sguardo a vedere i Malandrini, erano pallidi quanto un lenzuolo, malignamente sorrisi, ecco cosa ci voleva per levargli le parole di bocca.

"Allora, Molly come vi schiavizzerà oggi?" domandò Sirius.

La me stessa di qualche anno prima si apprestò subito a ripondere.

"Dobbiamo finire di pulire il salotto, l'infestazione di Doxy è più grande del previsto."

"Remus, la signora Weasley ha detto se puoi andare nello studio a controllare lo scrittoio, pensa ci sia un Molliccio dentro, ma non ne è convinta." continuò Harry.

"Dille che ci andrò subito dopo aver scritto una lettera a Silente."

Harry annuì.

"Sarà meglio che fai attenzione Lunastorta. Mia madre era tutt'altro che sana di mente, ci potrebbe essere di tutto." dichiarò Sirius.

"Ah! Ecco da chi hai preso!" esclamai ridendo.

Sirius si immobilizzò come un cane che fiuta la preda, si alzò in piedi e prendendomi come un sacco di patate, mi portò in un'altra stanza, mentre io, urlante, protestavo. Mi avvicinai alla porta da dove erano spariti e posai una mano sullo stipite, quanto mi mancavano quegli anni. La stanza iniziò presto a svanire e ci ritrovammo nuovamente nella stanza delle necessità.

I malandrini erano ancora pallidi, soprattutto Remus e Sirius, che avevano visto i corrispettivi loro stessi da adulti, chissà a cosa stavano pensando.

"Direi – iniziò Remus – che sulla veridicità della loro storia non ci sia altro da aggiungere."

Sirius si limitò ad annuire, incapace di proferire parola.

"Voglio sapere di più. - esclamò James – Perchè non c'ero anche io con voi? Perchè li conoscevate? E perchè eravate nella casa dei genitori di Sirius?"

"Non credo sia saggio rispondere a tutto." iniziai.

"Al diavolo i vostri misteri! Non potete rivelarci le cose a metà ed aspettare che noi ce ne stiamo qui seduiti e zitti e accettiamo tutto. Oramai quel futuro non esiste più dal momento in cui siete arrivati qua." sbottò James.

Una lacrima cadde dai miei occhi.

"Non voglio farti male James, è l'ultima cosa che voglio." sussurrai.

"Ho diciasette anni, sono adulto e voglio sapere."

Guardai Harry, supplicandolo con lo sguardo di fare qualcosa.

"Non possiamo April, siamo arrivati fin qui, è inutile tenere tutto dentro."

Voltai lo sguardo, con ancora le lacrime agli occhi.

"Grimmauld Place era la sede dell'ordine della fenice, Sirius l'aveva offerta come quartier generale al ricominciare della guerra ed io e April eravamo lì per le vacanze estive, assieme a dei nostri amici. Conosciamo loro due perchè Sirius è il mio padrino, mentre Remus quello di April e James – guardai Harry un'ultima volta, supplicando di non farlo – tu non eri lì perchè sei morto circa quattordici anni prima."

Una ventata d'aria gelida si abbattè sul gruppo.

"Morto – sussurrò mio padre – come?"

"Ti sei sacrificato per salvare la vita di tua moglie e dei tuoi figli." continuò Harry cercando di mantenere, senza successo, un tono distaccato.

"Mia moglie ed i miei fig..." James si interruppe, iniziando a guardarci intensamente. La gola mi diventò improvvisamente secca e non riuscendo a sostenere il suo sguardo, mi voltai: qualsiasi cosa pur di non vedere il suo viso.

James si alzò, accucciandosi proprio davanti a dove io ed Harry eravamo seduti. Continuavo a voltare lo sguardo, cercando di non guardare la sua figura, ma le lacrime salirono prepotentemente agli occhi iniziando a rigare le mie guance. Sentii la mano di James sulla mia e inconsciamente mi voltai, incontrando i suoi occhi nocciola ed i suoi capelli ribelli tali e quali ad i miei. Sentii Harry irrigidirsi.

"E' una bella fine, sarò fiero di morire per proteggere la donna che amo ed i miei figli, soprattutto se questi ultimi sono due persone forti come voi. - disse – Sono fiero delle persone che siete diventate."

Rimasi a bocca aperta quando ci abbracciò stretti, per la prima volta sentivo il calore del corpo di mio padre e non potei non trattenere un singhiozzo, mentre mi aggrappavo stretta a lui.




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Angolino autrice

Buonasera a tutti!
Lo so, dovrei studiare perchè venerdì ho un esame, ma non ho potuto non aggiornare anche se, come avrete notato dal titolo, si tratta solo della prima parte del capitolo. Mi hanno fatto notare (e per questo ringrazio ancora una volta DarkViolet92) che fino allo scorso capitolo ho scritto male la parola 'horcrux', quindi ehm scusatemi, non succederà più xD!
Detto questo, fatemi sapere cosa pensate del capitolo.
Grazie a tutti coloro che seguono e recensiscono, vi adoro!!!

A presto

Halfblood_princess

 

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Capitolo 9
*** Capitolo settimo (parte seconda): The price of the truth ***


Capitolo settimo (parte seconda): The price of the truth

"E' una bella fine, sarò fiero di morire per proteggere la donna che amo ed i miei figli, soprattutto se questi ultimi sono due persone forti come voi. - disse – Sono fiero delle persone che siete diventate."

Rimasi a bocca aperta quando ci abbracciò stretti, per la prima volta sentivo il calore del corpo di mio padre e non potei non trattenere un singhiozzo, mentre mi aggrappavo stretta a lui.

 

Avevo sempre sognato di abbracciare mio padre, chi non lo avrebbe fatto al posto mio, sognavo che un giorno potesse tornare, spiegandoci che non si era fatto vedere per tutti quegli anni perché era rimasto imprigionato nelle segrete del maniero di qualche mangiamorte, ma nemmeno nelle mie fantasie più sfrenate avrei pensato di provare una gioia così grande. Sentire il suo profumo, il suo respiro fra i capelli, sentire il suo cuore battere vicino al mio era tutt'altra cosa, una gioia diversa, indescrivibile.

James sciolse l'abbraccio sorridendoci timidamente e dandoci una energica scrollata ai capelli, riprendendo poi il suo posto accanto ai suoi due amici che ci fissavano imbarazzati. Cercai di darmi un contegno asciugandomi occhi e guance nonostante sapessi di avere un aspetto orribile e degli occhi gonfi quanto quelli di un rospo, o peggio, come quelli della Umbridge.

"Chi altro poteva scegliere Sirius come padrino del proprio figlio?" scherzò Remus, facendomi ridere e smorzando la tensione.

"Ehi!" esclamarono in coro i due interessati.

"Spero che questi due scansafatiche abbiano aiutato la mia dolce mogliettina dopo la mia eroica dipartita!" continuò James.

Io ed Harry ci rabbuiammo, ed io mi chiesi come faceva nostro padre a scherzare sempre su tutto, morte compresa.

"Nonostante tu abbia fatto di tutto per proteggerla, anche lei è stata assassinata quella notte."

"Lily..." interruppe James, il suo sorriso era svanito lasciando il posto ad una maschera di orrore.

Sgranai gli occhi e cercai di ignorare il colpo al cuore che mi aveva provocato vedere il suo viso in quello stato.

"Come fai a sapere che è lei?" domandai.

"I vostri occhi, esiste solo una persona al mondo che ne ha un paio tanto belli." ci spiegò.

"Ma c'eravamo noi, io e Remus, vi abbiamo preso noi, vero?" domandò Sirius.

"Le cose non sono così semplici. Tu Sirius sei stato via per dodici anni per... una missione per conto dell'Ordine – mentii – ed anche tu Remus sei stato via a lungo."

"E che mi dici di Peter?" continuò James senza perdere la speranza.

"Peter – iniziò Harry con una dose di sangue freddo che non sarei mai riuscita ad avere – ha avuto problemi molto gravi, così siamo stati affidati a zia Petunia, la sorella di Lily."

James non sembrava molto soddisfatto, ma alzò le spalle.

"Beh, è pur sempre famiglia." disse.

Annuii con un sorriso tirato, era inutile addossare sulle loro spalle ulteriori fardelli; mi era bastato vedere solo una volta lo sguardo di James spezzato e non ci tenevo a replicare la scena una volta che gli avrei detto che la causa della sua morte e della maggior parte delle sfortune dei suoi cari era da attribuirsi ad uno dei suoi attuali migliori amici.

Appoggiai la testa allo schienale del divano guardando distrattamente le fiamme, Silente aveva torto: non avrei mai detto tutta la verità, non avrei caricato altri di tutte le mie sofferenze e nessuno lo avrebbe mai scoperto.

"Harry, come ti sei fatto quella cicatrice?" domandò Remus.

"Penso c'entrino una scopa volante da bambini ed un vaso." rispose Harry, a volte credevo mi leggesse nel pensiero.

"Non c'è da stupirsi." sussurrò Sirius, ricevendo una pacca decisamente non fraterna, da parte di James.

"Parlateci di voi, di noi sapete vita, morte e miracoli." ci chiese James.

"Non è che ci sia tanto da dire." iniziò Harry.

Sbuffai, infastidita dalla modestia di mio fratello.

"Mister 'io non sono nessuno' è diventato cercatore al primo anno, portando la squadra alla vittoria per la prima volta dopo sette anni e ne è diventato poi capitano al sesto. Per di più è stato anche il vincitore della Coppa Tremaghi." dissi, guadagnandomi un'occhiataccia da parte del mio gemello; risposi con una linguaccia.

"Mio figlio è un campione!" urlò James iniziando a saltare per la stanza ed imbarazzando a tal punto Harry da farlo divenire rosso quanto un pomodoro.

"Perché non parlare della mia adorata sorellina – iniziò mio fratello, guardandomi con sguardo assassino – Seconda di tutta la scuola nei GUFO."

James si arrestò, fissandomi.

"Mi figlia è una secchiona." sospirò abbattuto.

Sirius gli si avvicinò e gli batté una mano sulla spalla per dargli forza.

"Ehi!" esclamai facendo finta di essere arrabbiata.

"Non starli a sentire April, studiare è importantissimo." disse Remus con un sorriso.

"Grazie Rem, almeno tu mi capisci!"

James e Sirius scossero la testa, delusi dal nostro comportamento.

Appoggiai la testa sulla spalla di Harry colta da improvvisa stanchezza, sbadigliai avvicinandomi di più a lui in modo che mi tenesse caldo ed in men che non si dica mi addormentai cullata dalla voce della mia famiglia.

 

Quando mi svegliai era già mattina inoltrata, mezzogiorno passato secondo l'orologio posto sul mio comodino e, cosa importante, ero di nuovo in infermeria. Sbadigliai stiracchiandomi, mettendomi seduta sul letto e strofinandomi gli occhi ancora impastati di sonno.

"Buongiorno bella addormentata, mi hai fatto quasi venire un infarto ieri!" esclamò una voce alla mia sinistra.

Saltai, colta alla sprovvista e mi girai vedendo in una sedia accanto al mio letto Lily. Mi posai una mano sul cuore che batteva all'impazzata.

"Non farlo più." esclamai.

Lily alzò un sopracciglio guardandomi storta, ma la sua falsa arrabbiatura svanì in un attimo precipitandosi ad abbracciarmi.

"Pensavo fossi morta!" mi sussurrò.

Ricambiai l'abbraccio un po' impacciata e sconvolta dalla manifestazione di affetto improvvisa.

"Scusami." sussurrai.

Lily tornò a sedersi e cercando di non farsi vedere si asciugò gli occhi.

"Harry mi ha detto che hai mangiato qualcosa alla Testa di Porco che ti ha fatto stare male. Non dovete mai andare lì – esclamò – non è un posto per niente raccomandabile."

"Si, beh, diciamo che l'abbiamo imparato." replicai imbarazzata.

Lily scosse la testa.

"Ti ho portato una copia degli appunti di questa mattina, in modo da non farti rimanere indietro." mi disse indicandomi tre pergamene posate su un'altra sedia accanto a lei.

"Tranquilla Lily, Aprillina è una secchiona di prima categoria, non rimarrà indietro." rispose James entrando.

Sbuffai, guadagnandomi un'occhiata truce.

James si sporse a salutare Lily con un casto bacio sulla guancia, posando poi sul mio comodino un vaso con dei fiori. Ecco, adesso mi sentivo decisamente imbarazzata, perché non continuavano la loro storia amorosa in un posto in cui non ero obbligata ad assistere?

"Beh io... io vado. - balbettò la rossa – Ci... ci vediamo!"

"E' cotta di me." disse James dandomi un colpo col gomito una volta che Lily fu sparita.

"James." lo ripresi.

"Allora April, parliamoci chiaro, l'ho detto anche ieri, ma tu stavi già russando come un orco, quindi non penso tu mi abbia sentito. Non devi assolutamente chiamarmi James, puoi chiamarmi papà, papuccio, papino, anche paparino, ma mai, nemmeno una volta, James. Ok?"

Lo guardai e non resistetti alla tentazione di abbracciarlo forte.

"Papà." dissi assaporando quelle due sillabe fra le mie labbra.

James si staccò imbarazzato.

"Vabbè, ecco, ora che la questione è chiarita io ehm... io vado eh..." mi disse, facendomi ciao ciao con la mano allontanandosi, non prima di essere inciampato più volte.

Il pomeriggio passò veloce, grazie anche ad una visita di Harry, e dopo che Madama Chpis mi ebbe portato la cena e dopo essersi raccomandata di prestare la più assoluta attenzione, mi lasciò finalmente libera di tornare nella sala comune.

Una volta arrivata salutai tutti calorosamente, ma mi fiondai subito in camera a causa della debolezza che permaneva nel mio corpo. Prima di andarmene a letto mi sedetti accanto alla finestra guardando il paesaggio oscuro, vidi del fumo uscire dalla capanna di Hagrid, che sarei dovuta andare a ringraziare presto, ma ciò che attirò la mia attenzione era una bestia scura a quattro zampe al margine della foresta. Essa si fermò per qualche attimo quasi come se mi stesse fissando, per poi rientrare dentro il fitto bosco scomparendo dalla mia vista. Che diavolo era?

Riaffrontare la normale routine da studente in crisi l'indomani non fu facile come il previsto, la mia testa non riusciva a captare tutte le informazioni che gli insegnanti ci davano e per di più non riuscivo a fare altro che pensare a ciò che avevo visto dalla finestra la sera prima. Ne parlai con Harry appena riuscimmo ad essere soli, qualche minuto prima delle lezioni pomeridiane, ma tutto quello che seppe dirmi era di stare tranquilla e che di sicuro mi ero immaginata tutto a causa degli ultimi eventi che mi avevano interessata.

Quella notte attesi che la bestia si ripresentasse di nuovo davanti alla mia finestra, ma non fu così ed iniziai a pensare che forse Harry aveva ragione. Avevo appena preso sonno quando fui svegliata da un gran vociare in stanza. Aprii gli occhi e vidi Lily e Alice in piedi al centro della stanza a parlare.

"Shh... Vuoi svegliare April?" sussurrò Lily.

"Cosa è successo?" domandai assonnata, avvicinandomi alle ragazze.

"Lily e James si sono baciati!" esclamò Alice.

"Davvero?! - urlai oramai del tutto sveglia – E' fantastico!"

Lily mi guardò, sorridendomi timidamente ed arrossendo. Mi avvicinai per andarla ad abbracciarla per congratularmi con lei, ma fui interrotta da un grido proveniente dai dormitori maschili.

"HO BACIATO LA EVANS!"

Chiusi gli occhi per un istante e quando li riaprii vidi Lily pallida come un lenzuolo.

"Ecco, – annunciò Alice – ora lo sa tutta Hogwarts."

Faticai non poco per cercare di trattenere le risate, guadagnandomi un'occhiataccia dalla rossa. Le sorrisi per scusarmi e prendendo la mia vestaglia, decisi di scendere in sala comune in modo da lasciare parlare da sole le due amiche.

Sorprendentemente, visto che era l'una di mattina passata, trovai qualcuno seduto sul divano. Remus aveva i capelli sparati in ogni direzione, la vestaglia infilata a rovescio e guardava incantato le braci del camino.

"Non sono l'unica ad essere stata svegliata." dichiarai.

"Tuo padre è... è.... "

"Un idiota." conclusi per lui.

"Esatto."

Remus posò stancamente la testa sullo schienale, passandosi una mano sul viso come per scacciare via la stanchezza.

"Ti spiace?" domandai indicando il posto a fianco a lui.

"Vieni pure." disse facendomi posto.

Mi sedetti accanto a lui.

"Ti ringrazio, e ringrazio anche Harry, per aver mentito a Sirius e James. Non ce l'avrebbero fatta a sentire un'altra brutta notizia." disse.

Lo guardai truce, irritata dalla sua arguzia.

"Ti si può nascondere qualcosa, Rem?"

"Senso di lupo. - disse ridacchiando – Me ne parlerai un giorno, quando ti sentirai pronta?"

Annuii, promettendomi di migliorare le mie abilità di bugiarda.

"So che non dovrei chiederlo, ma ...come dire, avrò mai una famiglia mia?" domandò imbarazzato.

"Avrai una brava e bella moglie, che penso ti avrebbe portato all'altare sotto Imperio se avessi rifiutato, e avrai anche un figlio."dissi guardandolo dolcemente.

Remus mi guardò incredulo.

"Un figlio? E .... e lui..."

"No, non è un lupo mannaro." risposi intuendo le sue preoccupazioni.

"Grazie." disse.

"Non ci sarà un cura vero?" continuò.

Lo guardai tristemente, negando con la testa. Remus buttò giù il boccone amaro, irrigidendosi un pochino, ma vedendo il mio sguardo mi sorrise circondandomi le spalle con un braccio.

"L'importante è che non lo sia mio figlio." dichiarò.

Sorrisi di rimando non sapendo che cosa rispondere, maledicendomi mentalmente per non aver mai provato ad imparare la ricetta della pozione Antilupo.

Aspettammo in silenzio un'oretta, troppo stanchi anche solo per chiacchierare poi, dopo esserci scambiati nuovamente la buonanotte, tornammo a dormire. Prima di fiondarmi nel letto scoccai uno sguardo speranzoso alla finestra e come la sera precedente la bestia era lì a guardare verso la torre di Grifondoro. Esitò un attimo e poi tornò nella sua tana nella Foresta proibita.

Almeno, pensai prima di prendere sonno, avevo la conferma di non essere uscita completamente di testa.



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Angolino autrice

Buonasera! :D
Esame fatto e capitolo nuovo, proprio come promesso ;)
Questa sera sono un attimino di fretta quindi passo subito a ringraziare tutti coloro che leggono, seguono in qualche modo o recensiscono la storia. E' una fic a cui tengo molto e vedere che siete sempre di più a seguirla mi fa davvero (DAVVERO) piacere :).
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo!
A presto

Halfblood_princess



 

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Capitolo 10
*** Capitolo ottavo: Not all Slytherin are death eater ***


Capitolo ottavo: Not all Slytherin are death eater
 

Quella mattina non era iniziata decisamente bene.

Tralasciando il fatto che uno zombie avrebbe avuto più vitalità di me, ero riuscita nell'impresa mai riuscita nei precedenti sei anni di scuola: ero arrivata in ritardo, e per questo dovevo ringraziare i miei carissimi genitori. Senza tener conto di questo, o del fatto che non ero nemmeno riuscita a fare colazione, o ancora che avevo fatto due volte le scale fino al dormitorio perché mi ero dimenticata dei libri (e non avevo pensato all'eventualità di utilizzare un incantesimo di appello), andava tutto alla meraviglia.

Tutto. Alla. Meraviglia.

Meraviglia.

Eccetto James Potter.

Era piacevole il suo volermi stare accanto per recuperare il tempo perduto, il suo volermi dare affetto e proteggermi dal mondo esterno, ma era una vera e propria piattola e Sirius Black non era da meno. Dovevo sempre e perennemente stare tra loro due, James aveva fatto affatturare da Sirius un ragazzino del terzo anno che aveva fa osato guardarmi per un secondo di troppo, mi portavano le borse, mi spostavano la sedia e, peggio di tutto, mi chiamavano principessa. Inutile dire che alla fine delle ore pomeridiane di lezione ero mentalmente instabile, grazie anche al fatto che Harry non faceva niente per aiutarmi, ma alimentava le ansie dei due Malandrini.

Non dovresti andare da Lily?” domandai ad un certo punto a James.

Eravamo rimasti io, lui ed Harry visto che Sirius era andato ad incontrarsi con una ragazza, Remus era in biblioteca e Peter da quando avevo rifiutato il suo invito ad Hogsmeade, stava con noi solo durante le lezioni, evidentemente offeso dal mio comportamento e dal fatto che i suoi migliori amici non gli davano manforte.

Ha detto che dopo la figura che le ho fatto fare non vuole vedermi per almeno due giorni.” rispose il ragazzo prendendomi sottobraccio.

E non ti importa di cosa potrebbe pensare nel vederci così attaccati?” continuai nella speranza di vedere la sua sicurezza vacillare. Ci riuscii.

Tu sei mia figlia...” iniziò dubbioso.

E lei non lo sa e non lo deve sapere.” terminai per lui.

James si fermò e si girò verso di me, guardandomi dritta negli occhi.

So cosa vuoi fare, ma non finirà qui.” esclamò prima di scappare verso il dormitorio chiamando l'amata a gran voce.

Sospirai di sollievo. Harry, dietro di me, rise ed io per contro lo guardai male, me l'avrebbe pagata anche lui prima o poi.

Che vuoi fare sorellina?” domandò.

Alzai le spalle, in quel momento l'unica cosa che volevo era assaporare la mia ritrovata libertà.

Tu?

Harry sorrise indicando il campo di Quidditch che si intravedeva dalla finestra.

E va bene, ma io non salgo sulla scopa.” lo avvisai.

Il mio gemello mi ringraziò con lo sguardo e mi prese sottobraccio scortandomi, come aveva fatto nostro padre prima di lui, per i corridoi del castello e per il giardino fino ad arrivare al campo. Lì, lo salutai e mentre lui andava a recuperare una scopa ed un boccino, io mi avventuravo sulle scale prendendo posto su una delle torrette. Assaporai l'aria fresca e, stringendomi nel mantello, tirai fuori un libro iniziando subito a leggere, ma venni interrotta da una voce.

Che ti è successo ad Hogsmeade?

Mi girai, colta alla sprovvista e vidi che qualche fila sopra rispetto alla mia, si trovava Severus Piton, anche lui con un libro fra le mani. Mi alzai ed andai a sedermi vicino a lui.

Ho mangiato qualcosa alla Testa di Porco che mi ha fatto male.” risposi.

Severus meditò un attimo, elaborando la mia risposta.

A me sembrava più un sintomo di avvelenamento, più che un'indigestione.” replicò.

Avvelenamento da cibo.” risposi ancora sorridendo.

Severus sbuffò, ricominciando a leggere il grosso tomo che aveva appoggiato sulle gambe.

Come mai sei qui?” domandai curiosa, che io sapessi non giocava a Quidditch.

E' un posto pacifico e non c'è nessuno, o meglio non c'era nessuno fino a qualche minuto fa.

Annuii. Aveva ragione, nessuno andava mai al campo a meno che non ci fossero in programma partite o allenamenti.

Perché tu e tuo fratello girate assieme a Potter e Black?” continuò.

Sono brave persone e ci stanno aiutando ad ambientarci e a farci sentire come a casa nostra.

Sono tutto tranne che brave persone.” disse il Serpeverde rabbuiandosi e strofinandosi il braccio sinistro.

Non ho detto che sono persone perfette, anche le persone brave compiono errori, l'importante è che cerchino di rimediare.

Non sempre si può rimediare.” replicò.

Io credo di si. – iniziai volgendo lo sguardo verso Harry che aveva appena preso quota – Si può iniziare ammettendo che si ha sbagliato e chiedendo scusa.

Severus mi guardò, incerto su che dire. Rimase in silenzio per qualche minuto riflettendo sulle mie parole, poi riprese.

Siete persone strane te e tuo fratello. - dichiarò – Siete due Grifondoro, passate la maggior parte del tempo con i malandrini, eppure siete qua, mi rivolgete la parola e non per insultarmi.

Se c'è una cosa che ho imparato è che non tutti i Grifondoro sono buoni e neppure tutti i Serpeverde sono mangiamorte crudeli. Mi sembri una brava persona, Severus, ecco perché parlo con te.

Lui mi guardò ancora una volta stupito, ma io avevo lo sguardo fisso rivolto verso Harry, che correva nel vento alla ricerca del boccino d'oro. Avevamo entrambi bisogno di Piton per recuperare l'anello, ma lui adesso era un mangiamorte convinto e non potevo calcare troppo la mano; dovevamo conquistare la sua fiducia. Per un attimo mi sentii un mostro, stavo facendo amicizia con lui solo perché ci serviva e se non fosse stato così non so se mi sarei mai avvicinata a lui.

Ehi April, Severus, prendete una scopa anche voi che facciamo due tiri dai!” ci chiese Harry, piazzandosi davanti a noi.

Mi vuoi vedere morta fratello? Sai che io e le scope non andiamo d'accodo.” dissi facendo finta di essere scandalizzata.

Severus?” domandò Harry.

Il ragazzo negò, allibito per l'invito, forse per oggi era stato abbastanza traumatizzato, pensai divertita. Harry sbuffò, riprendendo la caccia al boccino.

Siete strani forte.” sussurrò il Serpeverde facendomi scoppiare a ridere, non avrei mai pensato che il tenebroso professore di pozioni potesse essere simpatico.

Rimanemmo al campo ancora per un'oretta, finché il sole non decise di tramontare e non si vedemmo più un palmo da naso. Dopodiché tutti e tre ci dirigemmo verso la Sala Grande, dove la cena era già stata servita. Io ed Harry salutammo Piton con un cenno e ci avvicinammo ai nostri amici, notando che James e Lily erano seduti vicini e, a giudicare a come si comportavano, avevano fatto pace; a fianco a James c'era Sirius, mentre alla destra di Lily si trovavano Remus e Peter. Io e mio fratello ci piazzammo di fronte a loro, occupando i posti che ci avevano tenuto.

Buonasera.” li salutammo prendendo posto, iniziando subito a servirci.

Dove eravate?” domandò James.

Al campo da Quidditch, Harry ha volato un po' ed io ho letto un libro.

James e Sirius alla parola 'libro' rabbrividirono e sia Lily che Remus gli scoccarono un'occhiataccia.

La cultura è più importante di quanto credi, James.” dissi malignamente, calcando il nome di mio padre, sapendo che gli dava fastidio.

Concordo con lei.” disse Lily.

Lilyyy. - sbuffò James – Non devi darle ragione solo perché assomiglia a te.

Io, Harry, Remus e Sirius sbiancammo, seguiti a ruota da James non appena si accorse di quello che aveva detto.

E meno male che assomiglia a me, ti immagini un James Potter donna?” disse Lily scherzando e fortunatamente non capendo il vero senso delle parole del suo ragazzo.

Harry scoccò un'occhiataccia a James, il quale chinò la testa sul piatto continuando a mangiare e facendo finta che nulla fosse successo. Sospirai di sollievo, riprendendo anche io a mangiare, anche se il mio cuore continuava a battere all'impazzata. All'improvviso un rumore di una panca spostata mi fece nuovamente distogliere la mia attenzione dal piatto, alzai lo sguardo e vidi Peter in piedi.

Io vado.” dichiarò, allontanandosi dal gruppo senza salutare.

James si rabbuiò, Sirius riprese a mangiare con più voracità di prima, mentre Remus mi guardò, che avesse intuito anche il motivo del nostro odio verso Minus?

Cosa è successo tra voi e Peter, James?” domandò Lily.

James non rispose continuando a mangiare.

Divergenze di opinioni.” rispose Remus per lui.

La rossa annuì, senza commentare.

Scusa, sei Harry Smith?” domandò una ragazzina del primo anno ad Harry.

Si, sono io.” rispose.

Silente ha detto che vuole vedere te e tua sorella subito.

Harry ed io annuimmo e salutando gli altri ci dirigemmo immediatamente verso lo studio del preside, rimuginando su cosa potesse esserci di tanto importante da doverci vedere subito.

April, Harry accomodatevi, mi scuso per avere interrotto la vostra cena.” disse Silente facendoci segno di accomodarci sulle poltrone davanti alla sua scrivania.

Io ed Harry ci sedemmo ed il fatto che lo studio fosse uguale a quello della nostra epoca ci fece sentire per un attimo come se fossimo tornati a casa.

Cosa è successo?” domandò Harry preoccupato..

Mi hanno appena informato che Fabian e Gideon Prewett* sono stati uccisi da Voldemort.”

Mi rabbuiai, come avevamo fatto a dimenticarci dell'assassinio dei fratelli della signora Weasley?

Noi non...” iniziò Harry.

Non è per farvi sentire in colpa che vi ho chiamati, non è stata colpa vostra e non si può pensare di rimediare a tutto, ma alla luce di questi avvenimenti posso affermare che la guerra è vicina e penso sia importante ricominciare la ricerca degli horcrux.” disse Silente.

Harry ed io annuimmo.

Il prossimo Horcrux, il più sicuro da recuperare, è un anello tramandato dai Gaunt. Si trova nella loro vecchia casa, in una scatola nascosta sotto le assi del pavimento, ma solo una persona con il marchio nero può aprirla**” spiegò Harry.

Questo è un vero problema, ci serve un mangiamorte redento e non credo di averne a disposizione.

Sappiamo a chi chiedere, ma abbiamo bisogno di tempo per convincerlo che quella che ha intrapreso non è la strada giusta.” dissi al preside, avevamo bisogno di Piton ora più che mai.

Chi è?“ domandò curioso il preside.

Severus Piton.” dichiarò Harry.

Silente ci guardò stupito, per poi sorridere.

Va bene, mi fido del vostro giudizio, ma adesso andate, vi ho già derubati abbastanza del vostro tempo.

Io ed Harry ci alzammo e, dopo aver salutato il preside, uscimmo dal suo ufficio tornando nel corridoio. Una volta arrivati mio fratello diede un pugno contro il muro.

Come abbiamo fatto a dimenticarci dei fratelli di Molly?” esclamò Harry arrabbiato.

Mi avvicinai a lui, gli presi fra le mie la mano con cui aveva tirato il pugno e lo abbracciai. Da oggi avevamo altre due persone da aggiungere alla lista di quelle che non eravamo riusciti a proteggere.

Harry sciolse l'abbraccio, ma tenne stretta nella sua la mia mano, e dopo un piccolo sorriso ci dirigemmo insieme verso la torre di Grifondoro. Una volta entrati notammo che erano già tutti lì, raccolti in cerchio davanti al camino ad aspettarci. Lily ci rivolse un grande sorriso come saluto, ma né io né Harry avevamo voglia di parlare e dopo un cenno, ci avviammo ognuno nella propria stanza.

Una volta entrata chiusi la porta e mi appoggiai su di essa. Avevamo trovato il medaglione e il diadema, ma ci mancavano ancora l'anello, il diario, la coppa e Nagini. Sospirai, ce l'avremmo mai fatta?

Raccogliendo le forze mi staccai dalla porta, dirigendomi dalla finestra e guardando il parco del castello illuminato dai timidi raggi della luna, era inutile che continuavamo a prenderci in giro, avremmo dovuto abbandonare Hogwarts se volevamo davvero terminare la nostra ricerca. I miei pensieri, però, furono bruscamente interrotti da una grande figura nera che oscurò la mia vista dal castello, mi ritirai spaventata, afferrando immediatamente la bacchetta, ma ciò che vidi era Sirius su una scopa che bussava alla mia finestra affinché la aprissi.

Andai ad aprire ed il ragazzo atterrò elegantemente in mezzo alla mia stanza.

Volevi farmi prendere un infarto?” domandai arrabbiata.

Sapevo di essere bello, ma non addirittura da infarto. Ti ringrazio.” disse facendomi l'occhiolino, scossi la testa scandalizzata dalla sua risposta.

Cosa vuoi?

Vedere come stai. Remus è andato da Harry ed io sono venuto da te.” spiegò, sedendosi sul letto di Lily.

Non ho niente.” replicai sedendomi sul mio letto, di fronte a lui.

Sirius per contro alzò un sopracciglio.

Cosa voleva Silente?

Ci...ci ha detto che dobbiamo sbrigarci., la guerra è vicina.” risposi.

Sirius si fece serio, perdendo il suo sorriso.

Voglio aiutare.” dichiarò.

No!” esclamai.

Perché Remus lo fai partecipare rivelandogli cose sul futuro, mentre a me non dici nulla? Sembra quasi tu mi stia ignorando!” esclamò alzandosi in piedi.

Io non dico nulla a Remus, è lui che capisce sempre tutto e non è vero che ti ignoro, mi pare di stare parlando con te adesso.

Beh di certo non ti comporti come con il me stesso del futuro. Perché?

Non è facile, ok?” Sbottai irata.

Non ti ho chiesto se è facile, ti ho chiesto perché.” continuò insistente.

Sei la solita testa di cazzo.” replicai.

Tu non mi sembri tanto diversa da me.

Non ho mai superato la tua morte, ok? Mi è difficile parlare con te.” sussurrai voltando lo sguardo per non vederlo.

Sirius si zittì, avvicinandosi e sedendosi a fianco a me.

Come è successo?” domandò con tono di nuovo calmo.

Eravamo al ministero, c'è stata una battaglia e tua cugina Bellatrix ti ha fatto cader...” mi bloccai.

Bellatrix aveva lanciato uno schiantesimo contro Sirius facendolo cadere attraverso il velo, ma non lo aveva ucciso, non aveva lanciato un avada kedavra! Senza dare una spiegazione andai in sala comune, per poi salire nella camera di Harry mentre Sirius continuava a chiamarmi preoccupato per la mia reazione. Spalancai la porta entrando nella stanza dove Harry e Remus erano intenti a parlare, se fosse stato un altro giorno mi sarei lamentata per il caos che regnava in quella stanza, ma le priorità erano altre al momento. Mi avvicinai a mio fratello, che mi guardava con sguardo preoccupato, e mi piantai di fronte a lui.

Harry – esclamai - era uno schiantesimo!

Mio fratello mi guardò male, voltando lo sguardo verso Remus e Sirius nella speranza che qualcuno spiegasse le mie parole. Sospirai, perché non capiva?

Bellatrix ha lanciato uno schiantesimo!” spiegai.

Harry tornò a guardarmi, sgranando gli occhi ed alzandosi in piedi capendo ciò che volevo dirgli.

Dove hai detto che hai visto quella bestia?

Ok, mia cugina ha lanciato uno schiantesimo, brava Bellatrix le farò i complimenti, ma cosa sta succedendo?” domandò Sirius.

L'ho visto al confine con la foresta, vicino alla capanna di Hagrid.” risposi ignorando il corvino.

Harry annuì, rovistando nel baule di James e prendendo il mantello prima di dirigerci fuori dalla stanza.

Ehi! Dove state andando?” continuò Remus seguendoci.

A recuperare un amico.” rispose Harry eccitato.


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Angolino autrice

Salve a tutti!
Inizio subito con due precisazioni:
* Non so esattamente quando siano morti i fratelli di Molly, ma mi serviva una morte xD
** So che la scatola con l'anello era sotto le assi del pavimento di Gaunt, so (o almeno HarryPotter Wiki me l'ha confermato xD) che Tom ha messo due incantesimi: uno sull'anello, ed uno sulla baracca in modo che nessuno si potesse afficinare, ma non sono convinta del fatto che servisse una persona marchiata per entrare (mi sembra di averlo letto da qualche parte, ma non ricordo dove e di conseguenza potrei essermelo immaginato), però la cosa mi serve ai fini della storia, quindi perdonate questo piccolo cambiamento.
Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto, grazie a tutti coloro che leggono/seguono in qualche modo/hanno redensito, vi adoro!
Fatemi sapere cosa ne pensate!

Halfblood_princess

PS:Avete superato la cinquantina, grazie mille!!! <3

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Capitolo 11
*** Capitolo nono: Coming b(L)ack to you ***


Capitolo nono: Coming b(L)ack to you




Entrare nella foresta proibita di notte non era stata la mia priorità da quando io e mio fratello eravamo arrivati in quell'epoca, visto che le poche volte che lo avevamo dovuto fare non era stata una bella esperienza, soprattutto per il mio gemello. Andando in ordine avevamo incontrato Voldemort, due volte, centauri impazziti, giganti, aracnidi della dimensione di una macchina, per non parlare dei draghi. Di certo questo posto non ci portava bene, ma quella sera non vedevo l'ora di ritrovarmi tra il fitto fogliame della foresta, ad assaporare il profumo di foglie cadute e sottobosco.

Arrivarci, però, non era mai stato così difficile a cominciare dal fatto che il mantello dell'invisibilità era uno e doveva coprire cinque persone perché James, vedendoci correre fuori dalla sala comune come se fossimo stati rincorsi da una mandria di ippogrifi inferociti, aveva ben deciso di seguirci lasciando Lily in compagnia di Alice, ed a nulla erano servite le proteste mie e di Harry.

Fortunatamente per noi, erano ancora le nove ed il coprifuoco non era ancora scattato così potemmo correre velocemente, rischiando più volte di romperci l'osso del collo mentre scendevamo le scale, arrivando al portone di ingresso in meno di dieci minuti.

Dove stiamo andando?” domandò Sirius ancora una volta, il suo tono era stanco, forse perché non aveva smesso un attimo di ripetere quella domanda.

Nella foresta, ma non possiamo andare tutti.” rispose Harry esasperato.

Il mantello ci coprirà fino alla ginocchia, visto il buio non penso noteranno le nostre gambe.” proposi io.

Harry annuì, non potevamo aspettare altro tempo e perderci in chiacchiere per evitare che i malandrini ci seguissero.

Siete ancora sicuri di venire con noi?” chiese ancora una volta mio fratello.

I tre malandrini annuirono decisi.

Vogliamo conoscere questo vostro amico.” disse Sirius.

Non trattenni un sorriso, chissà che faccia avrebbe fatto nel vedere se stesso più vecchio di circa una ventina di anni.

Senza farci vedere ci stringemmo ed indossammo il mantello avviandoci per i prati, inciampando ogni due per tre sia per via del buio, sia per il fatto che stare in cinque sotto un unico mantello non era per niente semplice.

Il cuore mi batteva a mille ed iniziai seriamente a pensare di stare per avere un infarto quando iniziai a sudare freddo ed a fare fatica a respirare. Nemmeno all'avvicinarsi dell'ultima battaglia ero così agitata, e per di più ero cerca che non sarei sopravvissuta se le mie congetture fossero state false. Durante la discesa dal dormitorio mi ero maledetta mentalmente più volte, non ero la sola ad essere stata segnata dalla morte di Sirius e non volevo vedere mio fratello deluso nel caso in cui la bestia che avevo visto non fosse stato il suo padrino. Avrei dovuto prima andare a controllare io, ma la foga del momento non mi aveva fatto riflettere. Sospirai agitata e mi sorpresi quando mi sentii stringere la mano, alzai gli occhi per vedere chi fosse e ne incontrai un paio color miele che mi fissavano preoccupati, Remus.

Cercai di sorridergli, ma tutto ciò che riuscii a fare fu una smorfia mal riuscita.

Superammo la capanna di Hagrid addentrandoci qualche metro dentro la foresta, poi, una volta al riparo dai possibili sguardi del guardiacaccia, ci togliemmo il mantello rabbrividendo per l'aria fredda della sera.

Facendo strada con la bacchetta in mano per far luce, mi inoltrai nella vegetazione seguendo il percorso che mi sembrava avesse preso la bestia che avevo visto, ma nessun indizio ci faceva pensare che fosse passato di lì qualcuno, non un'impronta o un qualche segno di passaggio. Le mie speranze iniziarono lentamente a crollare, nonostante facessi di tutto per mantenere alto il morale. Lui doveva essere per forza vivo.

Non c'è niente.” dichiarò Harry dopo che fu passata più di un'ora.

Mi girai verso di lui e notai che sebbene stesse cercando di non farlo notare, aveva lo sguardo abbattuto. Negai con il viso, continuando imperterrita ad andare avanti, ma Harry mi seguì afferrandomi per un braccio.

April. – iniziò – Sapevamo che era impossibile, è stato bello sperare, ma adesso è ora di tornare alla realtà.

Mi girai di scatto, allontanandomi da lui come se mi fossi scottata; sapevo quello che stava pensando, credeva che io mi fossi immaginata tutto, che la mia mente avesse prodotto quella visione solo perché Sirius mi mancava troppo. Chiusi gli occhi per un istante per combattere le lacrime e mi voltai di nuovo verso mio fratello ed i malandrini.

Dobbiamo continuare a cercare.

I ragazzi mi guardarono con uno sguardo misto fra pena e comprensione.

Torniamo dentro, fa freddo.” disse James.

No.” 

April non fare la bambina.” esclamò Harry che iniziava ad alterarsi.

Tuo fratello ha ragione, è meglio che torniate dentro prima di prendervi un colpo.” disse una voce alle mie spalle.

Vidi Harry ed i ragazzi sbiancare ed il cuore iniziò a battermi più veloce e talmente forte che lo sentivo rimbombare nelle orecchie. Mi girai lentamente in direzione della voce e lì, a quelli che dovevano essere cinque metri di distanza, c'era Sirius Black uguale identico a come ci aveva lasciato anni prima. I capelli e la barba, neri come il carbone, erano in ordine e gli occhi, quei suoi meravigliosi occhi grigi, mi fissavano divertiti.

Sirius Orion Black, migliore amico di mio padre, padrino di mio fratello, evaso di Azkaban, nonché membro dell'ordine della fenice era di fronte a me, vivo.

Harry fu il primo a muoversi, dirigendosi a grandi passi verso l'uomo e stringendolo forte.

Ce ne avete messo di tempo a capire, eh?” scherzò l'uomo sciogliendo l'abbraccio con Harry e fissandomi insistentemente.

Bastarono queste nove parole per farmi sciogliere e farmi correre verso di lui piangendo, questa volta davvero, come una bambina. Mi strinsi forte a lui e fu come ritrovarmi a casa, come se fossimo ancora a Grimmauld Place a fare le pulizie, come se Voldemort ed il resto del mondo non esistessero, come se tutto andasse bene e fossi ancora una ragazzina di quindici anni.

Mia cugina non mi ha ucciso, ma ci riuscirai tu se continui a stringermi così.” disse.

Feci un verso strano, un misto fra un singhiozzo ed una risata, e gli tirai un pugno sul petto rintanandomi di nuovo nell'abbraccio che non avevo intenzione di sciogliere. Sirius rise, solleticandomi la fronte con la sua barba.

Cosa... come...” sentii balbettare il giovane Sirius.

Tartufo sogghignò.

Beh, fa un effetto strano vedersi ringiovanito.” esclamò.

Non immagini vedersi vecchio, amico.” rispose l'altro.

I due si guardarono un attimo scoppiando a ridere contemporaneamente.

Nonostante desiderassi stare così ancora a lungo, sciolsi l'abbraccio asciugandomi con il dorso della mano gli occhi. Girai lo sguardo curiosa di vedere le reazioni degli altri due malandrini e scoppiai a ridere quando vidi Remus, pallido come un lenzuolo, sedersi a terra.

Non ne bastava uno?” domandò.

I due Black lo guardarono male ed il giovane non esitò a dare al lupo mannaro uno schiaffo in testa. Tartufo sorrise, concentrando poi la sua attenzione su James. Si avvicinò lentamente a lui, abbracciandolo.

Mi sei mancato amico.” disse con voce rotta dall'emozione.

James non seppe come rispondere, limitandosi a ricambiare la stretta.

Mentre Sirius si ricongiungeva con l'amico, decisi di seguire l'esempio di Remus e mi sedetti a terra, ancora incredula per tutto quello che era successo, fino a qualche minuto prima lo credevo morto ed ora era lì di fronte a noi come se nulla fosse successo. Nella mia testa c'erano un sacco di domande che avrei voluto porgli, ma ce n'era una che mi premeva fare: perché dopo tutti questi mesi non si era mai fatto vedere rivelando la sua presenza?

Perché non ti sei mai fatto vedere?” domandò Harry rubandomi le parole di bocca.

L'uomo si girò, allontanandosi da James, il volto non era più sereno, ma turbato.

Quando ho visto che erano arrivate due persone mi sono diretto subito nell'ufficio di Silente per sapere chi fossero. Mi disse di voi, ma al contempo mi fece giurare di non rivelare la mia presenza perché avevate un compito importante da svolgere. Mi sono allora limitato ad osservarvi senza mai farmi vedere, almeno fino a quando April non è stata male ad Hogsmeade. Ho deciso quindi di darvi qualche indizio in modo che voi scopriste di me, senza dover rompere la promessa.” spiegò.

Strinsi i pugni fino a far diventare le nocche bianche e risaltando la cicatrice che, come mio fratello, avevo sulla mano sinistra. 'Non devo dire bugie'. Perché Silente ci aveva fatto questo? Avevamo promesso di compiere la missione qualsiasi cosa fosse accaduta, perché ci avrebbe dovuto nascondere una cosa tanto seria? Aveva paura che se avessimo ritrovato Sirius ci saremmo dimenticati del motivo che ci spingeva a rimanere qui? Non avevamo dato motivazioni abbastanza valide per voler combattere?

Buttai giù il boccone amaro, dovevamo aspettarcelo, io ed Harry, ci aveva nascosto il fatto che mio fratello sarebbe dovuto morire per uccidere Voldemort, perché non nasconderci anche questo.

Per il bene superiore.” sussurrai tra me e me suscitando l'attenzione di Harry.

Adesso non importa. – continuò Sirius – Siamo di nuovo tutti assieme, è questa la cosa importante.

Io ed Harry annuimmo insieme, cercando di pensare a ciò che la serata ci aveva portato di bello, ma non sarebbe di certo finita lì.

Scusate se vi interrompo, – domandò Remus – ma come fai ad essere vivo? April e Harry ci hanno detto che eri morto.

Beh tecnicamente lo ero per loro. – rispose l'interessato – Sono stato schiantato da Bellatrix e caduto oltre al velo nell'ufficio misteri e non penso abbiano mai preso in considerazione il fatto che potessi essere vivo. Comunque grazie Lunastorta, mi hai ricordato di una questione importante.

Voi due – continuò indicandoci – Che diavolo avevate intenzione di fare?!

Non sono affari tuoi, Sirius.” rispose Harry intuendo ciò a cui Sirius si riferiva: il nostro 'salto' nel velo.

Oh, lo sono eccome ragazzo! Mi aspettavo un po' più di cervello da voi due e da te Harry un po' più di responsabilità nei confronti di tua sorella!” esclamò.

Tu non hai idea di quello che abbiamo passato Sir, sono morti tutti per causa nostra.” spiegai.

E secondo quale logica il vostro gesto avrebbe aiutato? In questo modo avreste reso vani tutti i sacrifici che sono stati fatti per mantenervi in vita, avreste reso vana la morte di tutti coloro che vi volevano bene.

Mi zittii colpita dalle parole dure dell'uomo. Mi aspettavo che avremmo passato la serata ridendo, ricordando con gioia i momenti passati assieme; di certo non mi aspettavo ci facesse una predica su ciò che avevamo fatto. Non doveva essere un momento di gioia questo?!

Voltai lo sguardo, troppo imbarazzata per guardarlo in faccia e la stessa cosa fece Harry. Sentii Sirius del futuro sospirare, avvicinandosi a me ed a mio fratello, posandoci una mano sulla spalla.

Non voglio dire che io non sono felice di vedervi qua. Potervi riabbracciare è la cosa più bella che potesse capitarmi e non pensavo potesse accadere prima di molti anni a questa parte, ma non mi sarei mai aspettato un comportamento così da parte vostra.

Io ed Harry annuimmo in silenzio. Non andavo fiera di quello che avevamo fatto, ma non avrei potuto vivere una vita senza tutti loro, senza poter in qualche modo rimediare per quello che avevo fatto. L'uomo ci guardò, abbracciandoci nuovamente.

Non avete idea di quante volte ho sognato di riabbracciarvi.” disse ancora.

Nascosi il volto nella sua spalla. Non aveva idea di quante volte avevo sognato anche io la stessa cosa, ma rimasi zitta, troppo imbarazzata per dirglielo.

Non vorrei interrompere, ma fa un freddo cane qua fuori, sarà meglio tornare dentro.” disse il giovane Sirius.

Sciogliemmo l'abbraccio ed effettivamente, notai solo in quel momento, il freddo era pungente ed aiutato dal fatto che nella corsa per scendere nella foresta non avevamo preso i nostri mantelli.

Vieni con noi?” domandai speranzosa verso il padrino di mio fratello, non volevo lasciarlo andare, troppo spaventata dal fatto che potesse andare via.

L'uomo annuì.

Perché no, alloggerò nella stanza delle necessità.” disse sorridendo dolcemente.

Per un attimo, alla vista del suo sorriso malandrino, il cuore smise di battere, ma mi affrettai a voltarmi ed a seguire i malandrini che cercavano la strada per uscire dalla foresta.

Se andare in cinque sotto lo stesso mantello mi era sembrato difficile, non era nulla rispetto ad andarci in sei, soprattutto per me che stavo in mezzo ed ogni secondo qualcuno mi pestava un piede o mi dava un colpo. Arrivammo senza problemi di fronte al ritratto della signora grassa alle undici passate; la donna del ritratto dormiva già, russando alla grande.

Allora grazie per il mantello James.” disse Sirius a mio padre, il quale aveva insistito per lasciargli il mantello in modo da muoversi in maniera indisturbata nel castello.

Di nulla amico.” rispose dandogli una pacca sulla spalla.

Buonanotte ragazzi – salutò Sirius – e buonanotte April.” terminò dandomi un piccolo bacio sulla fronte.

Avvampai, presa alla sprovvista dal gesto d'affetto e non ebbi il tempo di rispondere perché venni spinta all'interno della sala comune, senza che nemmeno mi fossi accorta del fatto che la signora grassa si era svegliata aprendo il passaggio.

Non avvicinarti a Sirius Black senza essere scortata da me, Harry o Remus!” mi ordinò James una volta che tutti furono entrati.

Sgranai gli occhi sorpresa dalla sua affermazione e guardai Sirius di quell'epoca con sguardo stranito in cerca di una risposta per il comportamenteo del ragazzo.

Tranquillo papà, le ha solo dato la buonanotte!” intervenne in mia difesa Harry divertito.

Nessuno deve toccare con le labbra mia figlia!” esclamò.

Rimasi a bocca aperta, allibita per la grandezza dei castelli mentali di mio padre, si arrabbiava così tanto per un bacio sula fronte da parte di uno dei suoi migliori amici?

Io vado a dormire, buonanotte!” li salutai prima di essere del tutto coinvolta nella discussione.

James stava per replicare, ma io era già sulle scale diretta alla mia camera. Lily ed Alice dormivano già, quindi cercai di fare più piano possibile e mi sistemai a letto.

Guardai incantata le stelle che si intravedevano dalla finestra, il cuore mi batteva ancora forte per le emozioni provate. Quante volte avevo sognato il ritorno di Sirius? Quante volte avevo desiderato di sentire un'ultima volta la sua voce? Quante volte avrei voluto stringermi a lui e baciarlo?

Mi rigirai nel letto, stringendo le coperte.

Ero sempre stata convinta che fosse una stupida cotta da ragazzina che si innamora dell'uomo più grande di lei, troppo più grande di lei. Eppure, pensai, quando avevo visto il giovane Sirius avevo provato un centesimo di tutte le emozioni che sentivo ogni volta che avevo visto la sua versione adulta in Grimmauld Place. Chiusi gli occhi con forza scuotendo energeticamente la testa per cacciare via i pensieri. Se c'era una cosa che la guerra mi aveva insegnato è che non è il momento adatto per pensare ad infatuazioni, ma nonostante sapessi questo, nonostante sapessi che il mio desiderio, anche in tempo di pace, fosse impossibile da realizzare, non potei fare a meno di addormentarmi sorridendo cullata dall'immagine del volto dell'uomo e per la prima volta da molto tempo, non ebbi nessun incubo.




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Angolino autrice

Buonasera,
SCUSATE, scusate e scusate il gioco di parole stupido nel titolo, ho cercato di fermare la mia mano, ma è stato più forte di me D:.
Dopo queste scuse (più che dovute) vorrei ringraziarvi davvero tanto, non pensavo assolutamente che la comparsa di Felpato generasse tutto questo scalpore, ma ehi, stiamo parlando di Sirius ilpiùfigodelmondo Black u.u
So che il capitolo è corto, ma non volevo farvi aspettare molto, posso però assicurarvi che il prossimo arriverà sicuramente entro l'11.
Che altro dire, sono davvero contenta che la storia stia piacendo e che siate così tanti (non me lo sarei mai aspettato o.o)
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Un grazie di cuore a tutti.


Halfblood_princess

PS: A scanso di equivoci, ricordo che Harry ed April sono entrambi maggiorenni.

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Capitolo 12
*** Capitolo decimo: Helping a... friend ***


Capitolo decimo: Helping a... friend

Quando quel venerdì mattina mi svegliai stavo malissimo: il naso mi colava, la gola mi bruciava e continuavo a starnutire. A nulla erano valse le mie proteste sul voler comunque andare a lezione e nel giro di un'ora ero stata portata di peso in infermeria da parte di quelli che credevo miei amici, ma che in realtà, e non avevo esitato a dirglielo, erano delle perfide serpi. Avevo appena rincontrato Sirius e volevo assolutamente andarlo a trovare per recuperare tutto il tempo perduto, eppure mi ero ritrovata nuovamente bloccata in infermeria per un intero giorno ed un'intera notte, obbligata a trangugiare pozioni dal sapore a dir poco orribile e litri di brodo di pollo.

Poi, finalmente, era arrivato sabato mattina e con essa la mia nuova libertà. Per fortuna, avevo pensato, nel mondo magico i raffreddori si curavano nel giro di una sola giornata, anche se dovevo ammettere che continuavo ad avere un discreto mal di gola, cosa che ovviamente non avevo fatto sapere a Madama Chips. Carica come non mai e desiderosa di arrivare il prima possibile nella stanza delle necessità, indossai la divisa e mi diressi subito verso le cucine, tappa obbligatoria prima di salire al settimo piano, ma i miei piani erano stati nuovamente ostacolati da una mano che mi aveva afferrato il braccio tirandomi in un'aula vuota al terzo piano. Merlino, imprecai, mai una cosa che andasse come previsto.

Mi guardai intorno cercando il mio rapitore e di fronte a me vidi Severus Piton che bloccava con vari incantesimi la porta, mormorando anche un Muffliato in modo che nessuno potesse sentirci; senza farmi vedere posai la mano sull'impugnatura della mia bacchetta. Severus si girò e solo allora notai che aveva il volto più pallido del solito e su di esso un'espressione molto preoccupata. 
Mi devi aiutare.” disse con tono grave avvicinandosi a me.

Cosa è successo?” domandai.

Dal tono e dal modo in cui aveva prestato attenzione al fatto che nessuno ci vedesse o ascoltasse doveva essere qualcosa di serio, qualcosa che sicuramente riguardava Voldemort.

Prometti che non mi giudicherai e non dirai nulla a nessuno?

Annuii.

Severus esitò un attimo ed alzò la manica del braccio sinistro mostrando il marchio nero che risaltava come un prete sulla neve sul pallore della sua pelle.

Di cosa hai bisogno?” chiesi.

Piton mi guardò esterrefatto, evidentemente si aspettava facessi domande sul perché avesse fatto un gesto simile.

Non scappi? Non mi giudichi? Non... non fai niente?” domandò allibito.

Non sono nessuno per giudicare le scelte di una persona.” spiegai.

Il ragazzo annuì iniziando a percorrere l'aula a grandi falcate, il grande passo oramai era stato fatto.

Loro... Lui vuole che ammazzi dei babbani.” mi disse.

Non ti sei unito a lui proprio per quello?

Severus si girò di scatto verso di me colto sul vivo dalla mia domanda, sembrava stesse per ribattere qualcosa di acido, ma si fermò.

Ho sbagliato, non era questo ciò che volevo.

Annuii, sospirando e cercando di trovare una soluzione alla situazione. Certo potevo dargli qualche utile indizio in modo da non farsi ammazzare, ma non sapevo se sarebbe bastato, la storia era già cambiata troppo rispetto all'originale. Non potevo dargli la sicurezza che mi stava chiedendo, ma mi serviva assolutamente il suo appoggio. Nella mia testa maledissi più volte Merlino e tutte le sue mutante, malgrado odiassi doverlo fare, soprattutto visto gli ultimi sviluppi, dovevo chiedere aiuto al preside.

Quando hai questa prova?” domandai.

Durante le vacanze invernali. Puoi aiutarmi?” disse speranzoso.

Si, ma a qualche condizione e non guardarmi così perché questa è una cosa grossa. – risposi guardando il suo volto che si era contratto in una smorfia non appena gli avevo detto che avevo delle condizioni. - Ci stai?

Severus rimase in silenzio per qualche minuto ponderando le scelte che aveva, poi annuì.

Cosa devo fare?

Per prima cosa dovrai fare un voto infrangibile con me, mi fido di te Severus, ma quello che ti rivelerò è di vitale importanza per la fine della guerra e non posso rischiare che qualcuno di indesiderato venga a sapere qualcosa. Punto secondo, prima delle vacanze invernali verrai con me a recuperare un oggetto e nessuno lo dovrà sapere; punto terzo, io non posso proteggerti quindi dovremmo parlare con Silente, lui è a capo dell'Ordine della fenice e ti aiuterà.

Il mio futuro professore di pozioni annuì tendendomi la mano. Esitante la strinsi: era fatta.

Comportati come al solito per ora, nessuno deve sospettare qualcosa.” gli suggerii.

Grazie.” sussurrò.

Sorrisi di rimando, avvicinandomi alla porta e sciogliendo gli incantesimi del serpeverde, posai la mano sulla maniglia della porta, ma qualcosa mi fermò, girai lo sguardo nuovamente sul ragazzo e parlai.

Senti – iniziai – fidati di me, troveremo il modo per risolvere questo pasticcio, eh.

Severus mi guardò speranzoso ed annuì, strofinandosi ripetutamente il braccio sinistro come se volesse cancellare tutto ciò che aveva fatto. Mi voltai nuovamente verso la porta uscendo definitivamente dall'aula e ricominciando a salire le scale.

Piton non era mai stato il mio insegnante preferito, anzi in certi momenti lo odiavo proprio nonostante la sua materia mi affascinasse più di ogni altra cosa, ma quando Harry mi aveva fatto vedere i ricordi che gli aveva donato, quando vidi tutto ciò che aveva fatto solo per amore di una persona, avevo cambiato ogni mia opinione su di lui. Forse era sbagliato, forse era solo una sorta di pena nei suoi confronti che mi faceva agire così, ma non volevo rivivesse l'inferno che aveva passato: era un uomo buono, non si meritava una fine del genere.

Terminai i miei pensieri sull'ombroso professore non appena arrivai all'entrata delle cucine, feci il solletico alla pera del dipinto ed entrai. Inutile dire che fui subito assalita da una valanga di elfi domestici che mi riempirono due cesti di viveri, così tanti che avrebbero potuto sfamare l'intera famiglia Weasley.

Una volta uscita di lì, attenta a non farmi vedere dai professori, mi fiondai su per le scale arrivando velocemente, e senza fiato, al corridoio del settimo piano. Come di consueto camminai avanti ed indietro tre volte desiderando che apparisse la stanza in cui Sirius Black era nascosto e, proprio come da me richiesto, apparve una grande porta in legno scuro finemente intarsiata.

Aprii la porta, entrando immediatamente nella stanza. Essa era grande e troneggiata da un grande letto a baldacchino, di fronte ad esso c'era un grande divano rosso affiancato da due poltrone e, in fondo alla stanza, un grande camino con al centro un grande fuoco scoppiettante. Ai lati della camera c'era una grande libreria ed a fianco un giradischi mentre in piedi al centro della stanza c'erano mio fratello accanto al suo padrino ed i tre malandrini.

Buongiorno.” salutai.

I cinque si voltarono verso di me, raggiungendomi di corsa.

Dove diavolo eri?” mi domandò il mio gemello.

Ero a parlare con un... amico.” dissi lanciandogli un'occhiata eloquente verso nella speranza che capisse con chi avevo parlato.

Harry mi rispose con uno sguardo confuso, alzai gli occhi al cielo.

Chi è sto qua che ti ha trattenuto che lo affatturo!” esclamò James.

Papà calmati, parlavamo di un compito di pozioni.” continuai lanciando una seconda occhiata eloquente ad Harry.

Questa volta, fortunatamente, capì. Mi girai verso il vecchio Sirius, salutandolo di nuovo con un sorriso e porgendogli i cestini che gli elfi mi avevano dato.

Un regalino per te.” dissi.

Cibo!” esclamò l'uomo, fiondandosi su di esso come un animale, seguito a ruota dal se stesso più giovane, Harry e James.

Li guardai sbigottita allontanandomi verso Remus, seriamente impaurita che nella foga potessero mangiare anche me. Il lupo mannaro mi guardò con sguardo di scusa facendomi un cenno affinché ci sedessimo sul divano.

Come stai?” mi domandò.

Meglio, grazie. Madama Chips mi ha dato delle pozioni ed adesso sto bene.

Voltai lo sguardo verso gli altri incrociando quello di James che, adocchiato il posto vuoto a fianco a me, si sedette immediatamente. Anche i due Sirius ed Harry lo imitarono.

Ragazzi, – iniziai – sembravate degli animali lasciati alla fame per mesi”

Grazie per il complimento, April.” esclamò Harry.

Lanciai un'occhiataccia a mio fratello.

Che c'è – continuò – non abbiamo fatto né colazione né pranzo.

Chiusi gli occhi per un istante cercando un valido motivo per non affatturare mio fratello, ma al momento non me ne veniva in mente neanche uno. Quando li riaprii incrociai lo sguardo di Sirius della mia epoca, arrossii e mi voltai immediatamente verso Remus iniziando a chiacchierare su dei libri che aveva preso qualche settimana prima in biblioteca. Gli altri quattro, annoiati dai nostri discorsi, iniziarono a parlare di Quidditch ed io approfittai dei momenti di distrazione del lupo mannaro per lanciare qualche occhiata verso il vecchio padrino di Harry.

Sirius – disse ad un certo punto il giovane Black – April ed Harry mi hanno detto che sei... che sono... oh insomma che siamo stati via per dodici anni, ma non mi hanno voluto spiegare il motivo quindi chiedo a te. Dove eravamo?

Beh, ma te l'ho detto era per una missione per l'Ordine della Fenice.” dissi con voce tremante e sperando che Sirius sostenesse la mia storia, gli lanciai uno sguardo supplicante.

Ho dovuto girare il mondo per questioni diplomatiche, nulla di entusiasmante.” disse Tartufo, seppur in maniera fredda.

Il giovane Black sembrò soddisfatto della risposta e non indagò oltre, iniziando però a fare domande sulla vita privata come per esempio se si fosse sposato, se avesse avuto dei figli, o addirittura se fosse riuscito a portarsi a letto una certa strega di nome Angelica Court.

Ragazzi – interruppe ad un certo punto Remus – Sono le due e mezza, avevamo appuntamento con Peter mezzora fa!

Il vecchio Sirius sbiancò, fissando insistentemente me e mio fratello mentre i tre malandrini si alzavano raccogliendo le loro cose e dopo un veloce saluto si allontanarono di corsa dalla stanza lasciandoci soli.

Io ed Harry ci guardammo per un istante ed attendemmo lo scoppio della bomba in silenzio. Felpato si alzò, andò verso il muro e tirò un pugno.

Non avete detto nulla di Peter?!” esclamò furibondo.

Ce ne stiamo occupando, Sir.” disse Harry alzandosi ed avvicinandosi a lui.

Ci sembrava inutile caricarli con ulteriori fardelli.” continuai io.

Inutili fardelli?! E' un pericoloso mangiamorte che ha fatto uccidere i vostri genitori e voi ritenete questo un inutile particolare?! Vi giuro ragazzi che se mai dovessi incontrarlo, e viviamo sotto lo stesso tetto quindi accadrà, compirò l'omicidio per cui sono stato condannato e per cui ho passato dodici fottutissimi anni della mia vita ad Azkaban!” continuò.

Sirius... - iniziai – che cosa cambierebbe dirglielo? Lasciali divertire finché possono, sai meglio di me che la guerra arriverà presto, non anticipiamogliela.

L'uomo mi guardò negli occhi, poi si passò una mano sul volto con fare stanco risedendosi poi sulla poltrona. Lo guardai, so che non era facile per lui comportarsi come se niente fosse, d'altronde Peter era stato la causa di tutte le sue disgrazie, ma se voleva bene ad i suoi vecchi amici doveva tenere duro.

Che voleva Piton?” domandò Harry cambiando discorso.

Mi ha chiesto di aiutarlo ad uscire dal giro dei mangiamorte. - risposi – Gli ho detto parleremo con Silente, ma che prima dovremmo fare una cosa.

Come mai questa improvvisa amicizia con Mocciosus?” domandò l'uomo con tono freddo.

Andiamo Sirius anche tu con questa storia?” chiesi esasperata, perché continuavano a trattarlo così?

Se preferisci passare il tempo con lui vai, nessuno ti obbliga a stare qui con questo vecchio.

Sgranai gli occhi fissandolo, ma che diavolo aveva?

Ti ho spiegato il perché ci serve il suo aiuto ed anche il ruolo che ha avuto nella fine della guerra.” disse Harry, anche lui sbigottito per lo strano comportamento dell'uomo.

Ciò non toglie che non mi è mai piaciuta come persona.” continuò l'uomo.

Scossi la testa esasperata, si comportava esattamente come il se stesso diciassettenne. Guardai Harry, ma lui si limitò ad alzare le spalle sconfitto. Il mio gemello si alzò prendendo la borsa ed avvicinandosi alla porta.

Devo passare in biblioteca a prendere dei libri ed arrivo.” annunciò, uscendo fuori dalla stanza e lasciando me e Sirius da soli.

Per qualche minuto il silenzio regnò sovrano, rotto solo dallo scoppiettio della legna nel camino.

Mi sei mancato.” sussurrai ad un certo punto.

Sirius alzò lo sguardo volgendolo verso di me. Sorrise, alzandosi e prendendo posto a fianco a me circondandomi le spalle con un braccio, nessun segno del tono freddo di qualche minuto prima.

Mi sei mancata anche tu.” disse posando la testa sulla mia e solleticandomi con i suoi capelli.

Harry mi ha raccontato quello che è successo dalla mia scomparsa in poi, – continuò – siete stati molto coraggiosi.

Sorrisi spostandomi per guardarlo negli occhi.

Avresti fatto lo stesso tu.” risposi.

Sirius distolse lo sguardo, guardando davanti a se il fuoco.

Cosa ne pensi di questa epoca?” mi domandò cambiando discorso.

Posai la testa sulla sua spalla riflettendo, non avevo mai realmente pensato se mi piacesse vivere qui o meno.

Non male, – dissi – ma la musica fa schifo.” lo presi in giro, ricordando tutti i discorsi che ci faceva a Grimmauld Place sul fatto che la musica della fine degli anni Settanta era la migliore.

Sirius si mosse sciogliendo l'abbraccio e guardandomi divertito con una finta faccia offesa.

Ragazza, stai parlando dei meravigliosi anni Settanta!” esclamò.

Scoppiai a ridere.

Ma smettila!” dissi ridendo.

Sirius mi guardò malignamente alzandosi in piedi e raccogliendomi come un sacco di patate, iniziando a farmi girare per la stanza facendomi il solletico. Continuai a ridere fino a rimanere quasi senza fiato, cercando inutilmente di scappare dalla mia prigione e fui salvata solo dalla mia borsa in cui l'uomo si inciampò facendoci rovinosamente cadere a terra tra il divano ed il letto.

Stai bene?” mi domandò.

Annuii cercando di riprendere fiato, ma la mia tortura non era ancora finita. Sirius si alzo in ginocchio ricominciando a farmi solletico sulla pancia. Iniziai a chiedere pietà, ma lui non sembrava concermela.

April?

Sirius si fermò, alzando la testa al di sopra del divano come un segugio che punta la sua preda e si alzò. Con fatica lo imitai, sicuramente, pensai, mi sarebbe venuto un bel livido sul fianco destro dove avevo battuto sul pavimento, ma feci finta di nulla. Volsi lo sguardo verso i nostri ospiti e notai che alla porta c'erano di nuovo i tre malandrini. Remus sembrava divertito mentre James era completamente rosso in faccia. Arrossii cercando di sistemarmi come potevo, chissà che stavano pensando.

Come mai già qua?” domandai.

Peter non si è fatto vedere, o forse se n'è andato quando non ci ha visti arrivare.” spiegò Remus sedendosi sul divano seguito a ruota dal giovane Felpato.

James rimase accanto alla porta ancora rosso in viso.

Non ti siedi papà?” chiesi prendendo posto nella poltrona accanto a quella del giovane Sirius.

Il ragazzo annuì sedendosi di fronte a me e lanciando sguardi di fuoco verso l'uomo.

Non vedo Harry.” disse mio padre.

E' andato a prendere dei libri in biblioteca.” rispose il vecchio Sirius.

E vi ha lasciati soli?” domandò ancora.

Beh si.” risposi titubante, impaurita dalle cose a cui stava pensando in quel momento.

Harry, eccoti!” esclamò Remus vedendo arrivare Harry con una pila di libri in mano.

Risposi allo sguardo confuso di mio fratello dicendo quello che i malandrini mi avevano riferito su Peter e lui si sedette a fianco a James, posando in modo poco aggraziato i libri sul tavolino da te.

Passammo il pomeriggio a fare i compiti per la settimana successiva, aiutati da Sirius che fortunatamente si ricordava qualcosa di quello che aveva studiato nel suo settimo anno, il che lasciò il povero Remus basito e quasi commosso dal fatto che tutte le volte che aveva obbligato i malandrini a studiare erano servite a qualcosa.

Il tempo passò più in fretta del previsto ed alle sette, incoraggiati da Sirius, andammo in sala grande a cenare con la promessa che gli avremmo portato qualcosa da mangiare. Prima di andare, però, mi afferrò per la mano facendomi rimanere indietro rispetto al gruppo.

Perchè James mi guarda così?” domandò.

So che è assurdo, – iniziai arrossendo – ma credo che abbia paura tu ci stia provando con me.”

Sirius fece un sorriso malandrino, che mi diede non poche preoccupazioni, poi mi lasciò il braccio salutandomi e lasciandomi raggiungere gli altri.

Che voleva?” domandò Harry non appena li raggiunsi.

Mi ha chiesto di portargli del pollo arrosto.” mentii ancora preoccupata per l'espressione malandrina dell'uomo.

Se c'era una cosa che avevo imparato durante le vacanze a Grimmauld Place era che quando Sirius Black ti rivolgeva quello sguardo bisognava preoccuparsi molto.

Quando arrivammo in sala grande ci sistemammo vicino a Lily che gentilmente aveva tenuto i posti per tutti noi, ciò che però non mi aspettavo di vedere era Peter Minus di fronte a lei.

Ciao ragazzi. - ci salutò il ragazzo balbettando -Vol...volevo chiedervi scusa per come mi sono comportato in questo periodo, non succederà più.” si scusò.

Non ti preoccupare.” disse dolcemente Remus sorridendo, imitato da tutti noi.

Se c'era una cosa che non mi sarei mai aspettata era che Peter ci chiedesse scusa, forse, pensai, non era troppo tardi per lui ed io e mio fratello ci eravamo comportati male senza nessun motivo apparente.

Feci vagare lo sguardo fino al tavolo dei Serpeverde incrociando distrattamente lo sguardo di Severus, era serio e con un impercettibile movimento di testa mi indicò il posto in cui era seduto Peter. Mi alzai immediatamente da tavola scusandomi con gli altri ed allontanandomi di corsa dalla sala seguita da Harry, entrando nell'aula vuota in cui ero stata la mattina. Percorsi la stanza a grande falcate sotto lo sguardo dubbioso di Harry fino a quando non vidi entrare il Serpeverde.

E' diventato un mangiamorte, vero?” domandai.

Il ragazzo annuì ed Harry prese a calci un banco.

Non possiamo rischiare che venga a sapere qualcosa per sbaglio, conosce la mappa, sa dove James tiene il mantello. E' pericoloso e Tartufo aveva ragione.” dissi rivolgendomi ad Harry.

Severus ci guardò non capendo ciò di cui stavamo parlando.

Mettiti comodo Severus – iniziò Harry iniziando a proteggere l'aula con degli incantesimi - abbiamo del lavoro da fare e tanto di cui parlare.”


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Angolino autrice

Buonasera!
Come promesso il nuovo capitolo prima dell'undici :)
Visto che mi sto letteralmente addormentando sulla tastiera del computer, non mi dilungo in chiacchiere e vi lascio alla lettura. Come al solito ringrazio tutti coloro leggono/seguono o recensiscono la storia, vi adoro <3!
Buonanotte a tutti
Un bacio

Halfblood_princess

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Capitolo 13
*** Capitolo undici: Finally home ***


Capitolo undici: Finally home

 

Mettiti comodo Severus – iniziò Harry iniziando a proteggere l'aula con degli incantesimi - abbiamo del lavoro da fare e tanto di cui parlare.”

 

Severus annuì, sedendosi nel banco a fianco a lui ed io lo imitai prendendo posto esattamente di fronte seguita subito da Harry.

Tesi immediatamente la mano verso il serpeverde e dopo un minuscolo attimo di esitazione, lui la strinse. Feci un cenno verso Harry che si sbrigò a sfoderare di nuovo la bacchetta puntandola verso le nostre mani unite, un sottile nastro rosso di luce comparve intrecciandosi sui nostri polsi, era caldo, ma non dava fastidio.

Giuri tu, Severus Piton, di non rivelare nulla di ciò che ti sveleremo a meno che io e mia sorella non ti diremo il contrario?” chiese il mio gemello.

Giuro.”rispose sicuro.

Il nastro brillò ancora una volta per poi fondersi nella nostra pelle provocandoci un lieve senso di bruciore, come se fossimo stati per qualche attimo di troppo sotto un getto d'acqua troppo caldo. Era fatta.

Grazie.” dissi scostando la mano da quella del ragazzo.

Adesso ditemi che cosa devo fare.

Dobbiamo andare a recuperare un oggetto magico in una vecchia casa.

E perché servo io?” continuò dubbioso, di certo si aspettava qualcosa di fenomenale visto che l'avevamo fatto giurare.

Perché Voldermort ha imposto degli incantesimi e solo chi ha il marchio nero può entrare.” spiegò il mio gemello.

Severus sgranò gli occhi battendo violentemente un pugno sul tavolo.

Sapevate che vi serviva un mangiamorte già prima di conoscermi ed avete colto l'occasione al volo! E' per questo che avete iniziato a parlare con me!” esclamò ferito.

No! - disse Harry – Ci servi è vero, ma avremmo comunque cercato di avvicinarci a te: sei un mangiamorte, hai il marchio, ma non sei come gli altri e non meriti il loro stesso destino.

Parlate come se mi conosceste da una vita.” disse Severus, non sembrava più offeso come prima, ma continuava ad essere sospettoso.

Non da una vita forse, ma sono più di sette anni che ti conosciamo. Ammetto che non subito mi sei stato simpatico, ma ti sei rivelato una persona degna di fiducia.” spiegai sorridendo.

Raccontammo tutto: della nostra provenienza, della profezia, dei nostri anni ad Hogwarts, della missione che Silente ci aveva affidato ed infine del ruolo che lui aveva avuto nella guerra. Le parole uscirono come fiumi, finalmente libere da restrizioni ed il peso sullo stomaco che gravava su me e mio fratello si affievolì di un po': non eravamo più i soli a sapere tutto. Una volta terminato di parlare Severus rimase qualche istante in silenzio per metabolizzare tutte le informazioni che aveva ricevuto. Non aveva fatto commenti durante il nostro racconto, limitandosi ad ascoltare attentamente ogni particolare.

Forse sono pazzo, ma sapete cose di me che non ho mai detto a nessuno. - iniziò – Vi credo e vi aiuterò.

Grazie.” lo ringraziammo in coro io ed Harry.

Severus ci guardò, cercando di rispondere al sorriso che gli avevamo fatto, ma era pallido ed ancora sconvolto da tutto quello che gli avevamo rivelato.

Credo sia meglio andare – disse Harry ad un certo punto- o gli altri si insospettiranno della nostra assenza.

Io ed il nostro vecchio professore di pozioni annuimmo e dopo aver tolto gli incantesimi di Harry ci dirigemmo fuori dall'aula dividendoci. Il mio gemello ed io salimmo le scale arrivando al quarto piano dove incontrammo Sirius, Remus James e Lily.

Dove eravate finiti?” domandò Sirius.

Dovevamo controllare una cosa, dov'è Peter?” rispose Harry.

Sirius e James ridacchiarono scambiandosi poi il cinque.

Ha trovato una ragazza, una del sesto anno di tassorosso, per questo non sta quasi mai con noi.” spiegò Remus anche lui divertito.

Annuii, certa che quella era soltanto una delle innumerevoli bugie che il topo aveva rifilato a quelli che chiamava amici.

April!

Sentendomi chiamare mi voltai verso la base delle scale, dove un affannato Severus cercava di raggiungermi.

Non mi hai detto quando ci vedremo per quella cosa.” mi disse lanciandomi un'occhiata significativa.

Nella foga di raccontare la verità io ed Harry ci eravamo dimenticati di metterci d'accordo per quando andare a recuperare l'horcrux.

Hai ragione! - esclamai – Tu... tu tieniti sempre pronto.

Il ragazzo annuì, riscendendo le scale diretto verso i sotterranei, ma non prima di averci salutato tutti, malandrini compresi. Mi girai nuovamente verso il gruppo che, notai solo in quel momento, mi fissava con gli occhi fuori dalle orbite.

St... sta... stai uscendo con Mocciosus?” chiese Sirius.

Ti ho già detto di non chiamarlo così.” replicai.

Rispondi.” mi intimò James.

James anche se ci volesse uscire? Non è... magari... - balbettò Lily in cerca delle parole giuste - oh, insomma non è tua figlia!

James aprì la bocca per replicare, ma lo fermai.

Stai zitto James.”

Ti ho detto di non chiamarmi James.” continuò arrabbiato.

Ed io ti ho detto di non dire nulla.” replicai, anche io stavo perdendo la pazienza, possibile che dovesse fare un affare di stato ogni volta che parlavo con un ragazzo?

Stai uscendo con Mocciosus si o no?!

No, ma anche se fosse sarebbe un problema?” risposi.

Sarebbero tanti i problemi ragazzina.

Non puoi controllare la mia vita!” esclamai furibonda.

Credo di avere il diritto per farlo.” disse James avvicinandosi verso di me, ma non gliene diedi la possibilità e prima che potesse arrivare a me iniziai nuovamente a salire le scale.

April Potter, vieni subito qua!” gridò.

Mi fermai di scatto, un piede ancora a mezz'aria, e mi voltai verso di lui fulminandolo con lo sguardo.

Potter? Siete parenti?” esclamò Lily stupita.

È una lunga storia.” balbettò Remus.

Non dovevamo assolutamente dirgli niente Harry, evidentemente non capiscono che significhi la parola segreto.” sbottai.

Non ti permetto di parlarmi così, a casa mia non sarebbe mai succ...” rispose James con lo stesso tono, ma lo interruppi.

Allora è una fortuna che non sono cresciuta a casa tua!

Mi portai le mani al viso di scatto, che avevo detto! Le lacrime iniziarono a bagnarmi il visto ed io scappai diretta verso un posto isolato subito dopo aver mormorato un flebile scusa.

Corsi veloce su per le scale, fiondandomi diretta verso la torre di Astronomia, luogo dove sapevo non ci sarebbe stato nessuno. Una volta arrivata scoppiai a piangere definitivamente e mentre i singhiozzi mi scuotevano il corpo continuavo a maledirmi per il modo in cui mi ero comportata. Perché ero scoppiata così, perché gli avevo detto quella cosa orribile? Il sogno della mia vita si realizzava e potevo finalmente riabbracciare i miei genitori ed io gli dicevo che era un miracolo che non fossi cresciuta con loro. Mi rannicchiai a terra tremante, portandomi le ginocchia al petto ed abbassando il viso. Ero una stupida e se mio padre non avesse più voluto parlarmi avrebbe avuto tutte le ragioni del mondo. Singhiozzai ancora una volta, perché dovevo sempre rovinare tutto?

Passarono i minuti, ma il mio pianto continuava a non voler cessare ed ogni volta che con forza mi asciugavo le guance rigate dal lacrime, esse tornavano subito umide come prima.

April?” domandò esitante una voce.

Alzai il volto e ritrovai Lily di fronte a me.

Vattene via.” sussurrai, ma lei non badò alle mia parole sedendosi a fianco a me ed abbracciandomi.

Cercai di fare resistenza, ma alla fine mi abbandonai nella stretta. Iniziai a calmarmi.

Harry... - iniziò la ragazza – mi ha detto tutto.

Mi scostai dall'abbraccio come ustionata, impaurita dalla sua reazione, ma lei mi sorrise dolcemente.

Non volevo parlare così a Jam... a papà. – sussurrai – Io... Io non lo so, sono scoppiata. E' già così difficile stare attenti a quello che si dice, a dover misurare le parole e lui è sempre così possessivo e mi fa impazzire a volte. Gli voglio così bene ed ora non mi parlerà mai più.

Sai che ero gelosa di te?” mi disse.

Gelosa?” domandai.

Quando James non ci sei e parla di te gli si illuminano gli occhi e quando invece lui è con te non ti perde mai di vista nemmeno per un istante. Fino a qualche minuto fa credevo provasse qualcosa per te, ma adesso che so la verità capisco tutto. James è sempre stato un po' maniacale, lo dimostra anche il fatto che per gli scorsi sei anni non ha fatto altro che chiedermi di uscire ogni giorno, ma su di una cosa sono sicura: ti vuole bene e ti perdonerà.

Dici?” sussurrai.

Lily annuì, ristringendomi di nuovo in un abbraccio materno che questa volta ricambiai subito.

Torniamo dagli altri?” mi chiese non appena mi fui calmata.

Annuii alzandomi ed insieme ci dirigemmo verso il settimo piano diretti verso la stanza delle necessità. Prima di arrivare decisi di dire a Lily chi avrebbe trovato, ma mi tranquillizzò dicendomi che Harry le aveva detto anche questo. Non senza esitazione entrammo ed io mi diressi subito verso mio padre, in piedi a guardare le braci del caminetto.

Ti chiedo scusa.” sussurrai guardando il pavimento.

James si avvicinò e mi abbracciò di slancio.

Accetto le tue scuse se tu accetti le mie, a volte sono un po' esagerato.

Annuii ricambiando la stretta.

James si staccò, guardandomi negli occhi e sorridendomi dolcemente, poi si avvicinò a Lily dandole un dolce bacio.

Visto Lily che bei figli abbiamo? Tali e quali al papà.” esclamò orgoglioso.

Io ed Harry arrossimmo scambiandoci un furtivo sguardo esasperato. Mi sentii stringere la vita da due mani, mi girai e vidi il padrino di mio fratello sorridermi e posarmi un leggero bacio sulla guancia per consolarmi, se possibile arrossii ancor di più. Vidi James guardarci male, ma non disse nulla, stringendo la mano a Lily e prendendo posto. Lo imitammo.

Io non volevo comportarmi così, – disse James – ma dovete capire che Piton è in compagnie poco raccomandabili, sta spesso con mangiamorte.

Lo sappiamo.” disse Harry.

E ci parlate lo stesso?” esclamò il giovane Sirius basito.

Abbiamo assolutamente bisogno di lui nella nostra ricerca.” spiegai.

Cosa? Vi tradirà, vi farà uccidere!” esclamò James.

Non ci tradirà, April ha stretto un voto infrangibile con lui per precauzione, ma è una persona di cui si ci può fidare.” disse Harry

Come fate ad esserne così sicuri?” continuò nostro padre.

Semplicemente perché è solamente grazie a lui che io ed Harry siamo rimasti in vita per tutti questi anni.” dissi sorridendo.

Sentii Sirius a fianco a me irrigidirsi un pochino, ma feci finta di nulla.

Vi ha protetti?” domandò nostra madre stupita.

Ha fatto molto di più di questo.” dissi.

e l'ha fatto per te.” terminò Harry.

Lily annuì commossa.

Insomma... ci provava anche con il fantasma di mia moglie.” scherzò James per spezzare la tensione, ma ricevette solo occhiatacce. Il ragazzo si fecce piccolo piccolo.

Io ho saputo tutto questa sera, quindi magari ne avete già parlato, ma perché Voldemort cercava la nostra famiglia e perché una volta scoperto che ci voleva uccidere non abbiamo fatto niente per proteggerci?” domandò la rossa.

Questo - iniziò Remus – non l'avevamo chiesto.

Guardai prima Harry, poi Sirius, era davvero arrivato il momento di dire tutta la verità e non potevamo tornare indietro. Non mi era pesato dirlo a Piton, ma con loro era un'altra storia. Feci vagare lo sguardo sulle quattro persona davanti a me, era più forte di me, volevo proteggerli dall'orrore del futuro più di ogni altra cosa.

Se non lo fate voi lo faccio io.” annunciò Sirius.

Ecco giungere i soli col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore. Nati da chi li ha tre volte sfidato, nati sull'estinguersi del settimo mese; l'Oscuro Signore li designerà come suoi eguali, ma loro avranno un potere a lui sconosciuto e una delle due parti dovrà morire per mano dell'altra, perché nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive. – recitai – Questa profezia è il motivo per cui il signore oscuro ci cercava, credeva che i due fossimo io ed Harry e quando scelse di credere in questo lui ci 'designò come suoi eguali'. Entrò in casa nostra, vi uccise e poi scagliò l'Avada Kedavra contro Harry, ma grazie all'amore che ci avevi donato morendo per noi, Lily, essa rimbalzò uccidendolo.

Continuerei io, ma credo che la persona più adatta a raccontare come si sono svolti i fatti sia Sirius.” disse Harry guardando l'uomo; lui annuì.

Quando venimmo a conoscenza del fatto che Voldemort vi cercava andammo subito da Silente, sapevamo che c'era una spia nell'ordine e quindi il preside impose l'incanto fidelius. Volevate scegliere me come custode, ma era la scelta più scontata; non fraintendetemi, non avrei rivelato mai nulla, ma la mia eventuale morte avrebbe rotto l'incantesimo, quindi vi consigliai di scegliere Peter, la scelta meno ovvia.” disse Sirius.

No!” esclamò Remus alzandosi.

Sirius lo guardò con sguardo triste.

La scelta è stata quella sbagliata. La spia era Peter e vi ha veduti a Voldemort.

Il silenzio calò nella stanza, rotto solo dai singhiozzi di Lily. Remus era in piedi e guardava sconvolto l'uomo, il giovane Sirius continuava a lanciare sguardi verso me ed Harry supplicandoci di smentire quello che le sue orecchie avevano appena sentito, mentre James era una statua, il colore gli era sparito dal volto e gli occhi erano vuoti.

Io lo uccido!!” esclamò il giovane Felpato.

La sua copia adulta scoppiò a ridere senza gioia, facendo 'risvegliare' James dal suo torpore.

Cosa credi volessi fare? Andai da lui poche ore dopo, lo obbligai a confessare, ma lui mi ingannò, uccise tutti i babbani che avevano assistito alla scena, si tagliò un dito e sparì facendosi credere morto. Gli auror arrivarono poco dopo, a nulla servirono le mie urla e mi rinchiusero senza processo ad Azkaban.

Azkaban?” sussurrò il giovane Black senza più colore in volto.

Non preoccupateviPeter ha pagato per quello che ha fatto.” dissi cercando di far sviare l'argomento della conversazione lontano da Azkaban visto che sapevo che Sirius non ne parlava volentieri.

Dopo la nostra morte cosa è successo?” domandò Lily cupa.

Venimmo affidati a zia Petunia e zio Vernon. Non fu un'infanzia felice e vivemmo nell'ignoranza del mondo magico fino a quando Hagrid non ci venne a prendere proprio il giorno del nostro undicesimo compleanno e non ci rivelò che eravamo maghi.” raccontò Harry.

Andammo ad Hogwarts, conoscemmo i nostri migliori amici, la verità sulla vostra morte ed un sacco di altre cose, tra cui l'innocenza di Sirius. Ogni estate dovevamo tornare all'inferno, ma sopportavamo e nonostante mille disavventure a scuola, avevamo trovato una vera casa.” continuai sorridendo dolcemente nel a tutti i più bei ricordi del nostro periodo scolastico.

Poi Voldemort ricomparve e dopo la morte di Silente, alla fine del nostro sesto anno, decidemmo di non tornare ad Hogwarts. Il primo agosto partimmo, io April ed i nostri due migliori amici. Visto che eravamo ricercati vagammo per i boschi di tutta la Gran Bretagna alla ricerca dei pezzi di anima di Voldemort e nonostante molti momenti di sconforto, nonostante il fatto che le morti aumentassero ogni giorno, tutto procedeva nel verso giusto, almeno fino a quando non fummo catturati e portati a Malfoy Manor. Restammo imprigionati tre giorni e fummo torturati per avere informazioni.

Una volta scappati rubammo alla Gringott, riuscendo per miracolo a scappare sul dorso di un drago e dopo ci recammo ad Hogwarts. Lì scoppiò l'ultima battaglia e lì tutto ebbe fine.” conclusi, i particolari sarebbero stati rivelati quando necessario.

I tre malandrini e Lily ci guardavano con orrore, sconvolti dalla nostra rivelazione.

Come avete fatto a tornare indietro?” domandò ancora Lily.

Noi non volevamo tornare indietro, volevamo solo finisse tutto il dolore e tornare finalmente dai nostri amici. Abbiamo attraversato un arco di pietra nell'ufficio misteri e siamo comparsi la mattina del primo settembre nell'ufficio di Silente.

Non voglio questo futuro! - esclamò James con gli occhi lucidi – Non voglio una vita in cui uno dei miei migliori amici mi tradisce, i miei figli passano ogni tipo brutta esperienza. Un mondo in cui i miei figli decidono di suicidarsi.

Non avrai quel futuro, nessuno lo avrà. Oramai siamo qua per un motivo: uccideremo Voldemort.” disse Harry.

Il silenzio regnò per la stanza per diversi minuti, fino a quando l'uomo alla mia destra non decise di parlare.

Sono dei bravi ragazzi - disse il vecchio Sirius – proprio come i loro genitori. Pensano sempre prima agli altri che a loro stessi.

Guardai Sirius divertita. Mi presi i capelli corvini, che tenevo sciolti, e mi portai una ciocca al viso in modo da simulare dei baffi.

Sono dei bravi ragazzi proprio come i loro genitori.” feci il verso per spezzare la tensione creatasi.

Pensano sempre prima agli altri che a loro stessi.” continuò per me Harry.

Io ed il mio gemello ci guardammo e scoppiammo a ridere.

Voi due siete degli ingrati!” esclamò Sirius.

Uooho Sirius si è offeso.” lo canzonò Harry.

Che paura.” ridacchiai.

Merlino, siete peggio di vostro padre.” sussurrò l'uomo scatenando l'ilarità generale.

Ridendo, posai la testa sulla spalla dell'uomo che avevo scoperto di amare guardando il suo viso divertito per poi voltarmi verso Harry che rideva di cuore accanto a Remus, non vedevo entrambi così felici da molto tempo. Sorrisi ancora una volta, il cuore mai così leggero da anni: la verità era stata detta. Certo non avevamo detto che Harry era stato un horcrux, o della pietra filosofale, o del basilisco e di tutte le disavventure che avevamo avuto nel corso dei nostri anni ad Hogwarts, ma quelli erano dettagli che sarebbero venuti con il tempo: il più era fatto, la parte cruciale rivelata.

Mi sentii stringere la mano da Sirius, ed io ricambiai la stretta, portando l'altra mano verso mio fratello e stringendogli la sua. Girai lo sguardo verso i miei genitori e notai che Lily mi stava fissando con un grande sorriso che gli arrivava fino agli occhi e James, a fianco a lei, rideva assieme ai suoi due migliori amici mentre teneva abbracciata con un braccio il dolce amore della sua vita.

La strada fatta era tanta, quella da percorrere ancora di più, ma adesso, nonostante le perdite gravassero sempre sul mio cuore, ero felice ed io ed Harry eravamo finalmente a casa,


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Angolino autrice

Buonasera :D
Non credevo di farcela a pubblicare entro il weekend, ma grazie a trenitalia che mi ha gentilmente soppresso un treno e fatto ritardare quello dopo (<3)  ce l'ho fatta.
FINALMENTE la verità è stata detta, nel prossimo (forse) capitolo vedrete come i Malandrini decideranno di comportarsi nei confronti di Peter oddioquantoloodio Minus.
Detto questo come al solito vi ringrazio di cuore (vi sarete rotti dei miei ringraziamenti, ma io continuo a farveli u.u) fatemi sapere cosa ne pensate. 
Alla prossima

Halfblood_princess

 

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Capitolo 14
*** Capitolo dodici: Sleepover ***


Capitolo dodici: Sleepover

 

Dopo avergli rivelato la verità, i Malandrini e Lily non avevano più fatto domande sul loro futuro, evidentemente per paura di scoprire ulteriori brutte notizie e, per passare il tempo, con approvazione unanime avevamo deciso di fare un torneo a scacchi magici che Harry aveva richiesto alla stanza. Il momento più esilarante della serata era sicuramente stato quando James aveva iniziato a supplicare il suo alfiere di non uccidere il re di Lily, che giocava contro di lui. Alla fine il pezzo degli scacchi non aveva fatto come ordinato, spaccando la pedina della rossa e lanciando la testa del re verso James. La finale, invece, si era disputata fra i due Sirius, entrambi assi degli scacchi, e la partita era volta a favore del più giovane dei due facendolo esultare in modo smisurato.

Non voglio tornare nel dormitorio!” esclamò il giovane Felpato lanciandosi violentemente nel letto.

E' l'una passata, cosa vorresti fare: andare a fare shopping?” domandò un assonnato Lunastorta.

Sembri mia madre.” replicò il giovane acido.

Per me potete restare quanto volete, mi fa piacere la compagnia.” disse la sua controparte più vecchia.

James si animò, alzandosi in piedi e salendo sul tavolino da caffè.

Facciamo un pigiama party!” esclamò.

Io ci sto.” risposero in coro i due Sirius battendosi il cinque.

Anche io.” concordò Harry, seguito a ruota da Remus, al quale a mio parere sarebbe andato bene tutto a patto che si andasse a dormire.

Io e Lily ci guardammo ed annuimmo, avremmo accettato a patto che il letto fosse stato nostro. Gli altri, seppur James fosse riluttante, acconsentirono e subito altri quattro letti singoli apparvero dal nulla dal lato opposto rispetto a quello già presente nella camera.

James ordinò alla stanza un paravento dietro cui cambiarsi e dei pigiami per tutti, ma evidentemente aveva chiesto di trovare i più imbarazzanti visto che a me toccò un'orribile camicia da notte verde acido con un sacco di gattini fucsia che giocavano con gomitoli. Sorprendentemente però non ero quella messa peggio visto che Lily aveva un'improbabile camicia fucsia che faceva a pugni con il colore dei suoi capelli, mentre Remus indossava un orribile pigiama azzurro pieno di merletti.

Una volta cambiati non potemmo fare a meno di scoppiare tutti a ridere per le nostre improbabili tenute.

Lily, amore della mia vita, sei bellissima anche con quel pigiama, ma ti prego non mettertelo la notte di nozze!” esclamò il ragazzo facendo diventare di fuoco il viso della ragazza che non esitò a lanciare una scarpa in testa al fidanzato.

Risi, avvicinandomi al letto e stendendomi su di esso, era maledettamente comodo. Lily prese posto anche lei ed i ragazzi fecero lo stesso.

Non vi ci abituate ragazze, quel letto è il mio.” ci minacciò il vecchio Sirius.

Potevi chiederne alla stanza uno uguale.” sbottai sistemandomi meglio nel letto per far dispetto all'uomo.

Per tutta risposta mi beccai un cuscino in faccia, che rilanciai verso il proprietario senza esitazione. Lily si volse verso di me sorridendo sorniona, la guardai male, ma lei non disse nulla continuando a ridacchiare e facendomi innervosire.

Che avete voi due da ridere?” domandò Harry.

Stavamo notando che il tuo pigiama è orribile fratellone.” risposi.

Harry guardò il suo bellissimo pigiama giallo evidenziatore decorato con meravigliosi unicorni azzurri e fece uno strano verso.

Parla quella che sembra appena stata vestita dalla Umbridge in persona.” replicò scatenando l'ilarità del vecchio Sirius.

Divenni rossa dalla rabbia e lanciai due cuscini verso i due: vendetta.

Chi è questa Umbridge di cui parlate? Il nome mi sembra familiare.” domandò Remus.

E' stata nostra insegnante di difesa contro le arti oscure al quinto anno. E' una vecchia megera ossessionata dal rosa e dai gattini, dovrebbe aver già iniziato a lavorare al Ministero, se non sbaglio” spiegò Harry.

Potter! -esclamai cercando di imitare la voce della donna - Non devi dire bugie!

Harry si alzò a sedere guardandomi in faccia con espressione quasi spaventata, evidentemente la mia imitazione era venuta bene.

Suppongo che non sia stata la vostra insegnante preferita.” disse Lily.

Supponi bene! Il migliore insegnante di difesa l'abbiamo avuto al terzo anno.” rispose mio fratello.

Lo conosciamo?” domando James curioso.

E' esattamente alla tua destra.” continuai io sorridendo.

I presenti si voltarono alla destra di mio padre, dove un imbarazzato Remus ci guardava come se fossimo degli alieni.

Ero un professore?!” esclamò meravigliato.

Il migliore che si potesse avere.” sentenziammo in coro io ed il mio gemello.

AH! Lo sapevo saresti diventato un prof! Hai troppo l'aria da maestrino!” esclamò il giovane Sirius ridendo e beccandosi un cuscino in faccia dal licantropo che, a differenza di prima, era sveglissimo.

Quindi avete avuto almeno tre professori diversi di difesa?” domandò Lily incuriosita.

In realtà ne abbiamo avuto uno diverso ogni anno, la cattedra era abbastanza sfortunata.” iniziai.

Al primo anno abbiamo avuto un professore che conteneva in se l'anima di Voldemort, al secondo un impostore buono a nulla, al terzo Remus, al quarto un mangiamorte che si faceva passare per Alastor Moody, al quinto la Umbridge ed al sesto Severus.” terminò Harry.

Sirius, James, Lily e Remus ci guardarono stupiti con occhi grandi quando una pallina da golf, se possibile.

Mocc.... Piton professore?” domandò James senza fiato.

Si, dalla fine della prima guerra è stato professore di pozioni per poi passare a difesa e durante quello che doveva essere l'ultimo nostro anno è diventato preside.” disse il mio gemello.

Non pensavo avesse questa aspirazione.” mormorò Lily seriamente stupita.

Beh, sinceramente non so se è stata una sua scelta oppure è stato obbligato dalle circostanze a fare quel lavoro.” risposi dubbiosa, non mi ero mai chiesta perché Piton facesse quel lavoro.

Come ha fatto diventare preside? - domandò Remus – La McGranitt è vicepreside.

E' vero, ma la scuola era sotto dominio dei mangiamorte e Piton in quel periodo faceva il doppio gioco per noi. Voldemort aveva molta fiducia in lui, quindi lo nominò preside.”

Gli altri annuirono, soddisfatti della spiegazione. Era stata una fortuna che fosse andata così, se fosse diventato preside qualcuno come Bellatrix o Rodolphus Lestrange le cose sarebbero decisamente andate molto peggio per tutti.

Professor Lupin, chi l'avrebbe mai detto.” sussurrò Remus facendo ridere tutti.

Tartufo si agitò alzandosi a sedere, guardando prima me e poi Harry con sguardo malandrino.

Come è finita tra mia cugina e... voi-sapete-chi” domandò eccitato.

Si sono sposati ed avuto un figlio!” esclamò Harry ridendo.

Sirius sorrise, mettendosi di nuovo sdraiato con le braccia incrociate sotto la testa.

Guarda te, ho un nuovo cuginetto e non me lo venite manco a dire.”

Di chi state parlando?” chiese l'altro Sirius.

Top-secret.” rispondemmo in coro io ed Harry.

Nella stanza tornò il silenzio e vidi Harry rigirarsi distrattamente il bracciale che aveva al polso destro, un regalo che Ginny gli aveva fatto al sesto anno e che non aveva mai smesso di portare; mi sentii male per lui. Cercai di inventare qualcosa per distrarlo, ma la mia mente era completamente vuota, poi ebbi un'idea.

Una volta Harry ha perso l'Hogwarts Express ed è arrivato al castello su una macchina volante.

Harry!” esclamarono James e Lily in coro.

Il primo aveva tono eccitato, la seconda, invece, lo stava rimproverando.

Grazie April.” disse sarcastico la mia controparte maschile.

Che figata.”“Perché hai fatto una cosa simile?” dissero di nuovo in coro i nostri genitori.

Beh avevo perso il treno ed io e Ron, il mio migliore amico, non sapevamo cosa fare, così abbiamo preso in prestito la macchina di suo padre e siamo volati fino al castello, solo che siamo finiti dritti nel platano picchiatore.” spiegò.

E' un miracolo che non siete morti.” esclamò Lily arrabbiata.

James e Sirius, al contrario, lo guardavano adoranti come se fosse un dio appena sceso in terra.

Hai un figlio fantastico!” disse il giovane Sirius dando una gomitata all'amico.

Già” annuì James ancora a bocca aperta.

Harry mi guardò con sguardo malandrino, cosa voleva? Una scintilla malvagia gli apparve negli occhi e solo allora capii. Avevo fatto tante brutte figure nella mia vita, ma ce n'era una che lui si divertiva particolarmente a raccontare.

Harry non provarci.” lo minacciai.

L'hai voluto tu sorellina.”

Prima che potesse dire altro mi fiondai nel suo letto lanciandomi a pesce su di lui, iniziando a picchiarlo, ma lui, preparato ad una mia reazione, mi prese subito i polsi fermandomi.

Scommetto due galeoni su mia figlia.” sussurrò James ai due Sirius.

Mi girai un attimo verso i tre fulminandoli con lo sguardo, ma fu fatale ed Harry mi abbracciò forte in modo da non potermi muovere.

Ho sempre vinto io quando eravamo piccoli.” mormorai cercando di liberarmi, da quando mio fratello era così forte?

Ti lasciavo vincere.” sussurrò divertito.

Lo guardai male cercando ancora di liberarmi, ma sembrava che le sue braccia fossero di marmo. Harry rise, facendomi innervosire.

April aveva una cotta per Draco Malfoy, figlio di Lucius Malfoy.”

HARRY!” urlai.

I malandrini mi guardarono come se Harry avesse appena detto che io in realtà ero un uomo, figlio illegittimo di Silente e della professoressa Sprite. I tre più il vecchio Sirius iniziarono a far finta di avere conati di vomito ed io arrossii. Mi vergognavo terribilmente di quella cosa e mio fratello continuava a rinfacciarmela. Tutto era successo quando lo avevamo incontrato per la prima volta da Madama McClain, nessuno poteva negare che fosse un bel bambino ed in più era il primo mago della nostra età che incontravamo. Avevo passato il resto delle vacanze estive a fantasticare su quanto sarebbero stati belli i nostri bambini, ma non appena lo avevo conosciuto meglio durante la cerimonia dello smistamento, avevo capito che lui non era decisamente una bella persona e la cotta, così come era comparsa, sparì.

Sei un fratello orribile. - esclamai – E Sirius, per le mutande di Merlino, sei adulto non comportarti da bambino.”

Mi alzai per tornare nel letto, ma mi sentii prendere per i fianchi da due grandi mani che mi buttarono di nuovo giù.

Ehi tu, più rispetto per i vecchi!” esclamò con sorriso malandrino Sirius posizionandosi pericolosamente vicino al mio viso.

Arrossii ancora una volta, cercando un modo per sgusciare fuori dalla sua presa, ma fui fortunata e dopo che l'uomo ebbe riso per la mia espressione, mi lasciò inaspettatamente andare ed io mi affrettai a tornare nel letto con Lily mentre il cuore mi batteva a mille.

E' ora di dormire.” annunciò Lily salvandomi dall'imbarazzante situazione.

Concordo!

Nonostante le proteste di James, ci scambiammo la buonanotte, chiudendo finalmente la luce e sistemandoci per dormire.

April – disse James dopo pochi minuti - per favore non fare sogni impuri sul figlio di Lucius Malfoy, il mio cuore non potrebbe reggere.

Sentii i ragazzi ridere, Remus compreso, ma io non risposi, limitandomi a lanciare un cuscino su mio padre, chiudendo subito dopo gli occhi ed addormentandomi all'istante.

La mattina successiva fui svegliata da delle urla. Aprii gli occhi svogliatamente, vedendo mio padre urlare contro Remus ed Harry.

Che succede?” domandai assonnata.

Volevano andare a fare colazione, così li ho avvertiti di comportarsi normalmente con Peter per non destare sospetti.” spiegò Harry.

Non volevo litigare nuovamente con mio padre, quindi cercai le parole giuste per farlo tranquillizzare, appellandomi a Morgana, Merlino e tutti gli altri grandi maghi sulle figurine delle cioccorane.

Se vi comporterete in modo strano avrà dei sospetti, vi seguirà, scoprirà di Sirius e di noi, riferirà tutto a Voldemort e lui ci verrà a cercare e ci ucciderà.” spiegai stropicciandomi gli occhi ancora impastati di sonno.

James ingoiò il boccone amaro, ma annuì.

E va bene, ma lo faccio solo per voi. Harry, perché non me l'hai spiegato così?” domandò rivolto verso mio fratello.

Harry si diede una manata in faccia mentre io mi lasciai cadere all'indietro risdraiandomi sul letto e rimbalzando per l'eccessiva morbidezza, ma oramai ero sveglia ed era inutile tornare a dormire, quindi mi rialzai di scatto, presi la mia divisa e mi fiondai dietro il paravento per cambiarmi.

Allora, andiamo a fare colazione?” domandai.

Con lo stomaco che tribolava per la fame, visto che la sera prima sia io che mio fratello avevamo praticamente saltato il pasto, scendemmo a fare colazione, notando fortunatamente l'assenza di Peter, ed una volta fatto ciò ci dividemmo. James e Lily andarono a fare una passeggiata, Remus e Sirius andarono a portare la colazione a Sirius ed io e Harry rimanemmo soli. Camminammo un po' per il castello, decidendo poi di uscire nel parco per prendere un po' di aria e posizionandoci in riva al lago nero.

Cosa ci stiamo dimenticando?” domandò Harry ad un certo punto.

Feci mente locale, cercando di ricordare tutto ciò che avevamo fatto e quello ancora da fare: horcrux, persone da trovare, ricordi da svelare; mi sembrava avessimo tutto, certo dovevamo ancora dire a Severus quando saremo andati a recuperare l'anello dei Gaunt, ma a parte questo nulla di altro.

Mi sembra niente.” risposi.

Harry mi guardò per un attimo dubbioso, poi si rilassò.

Sono convinto del contrario, ma lo scopriremo.” sorrise.

Ci sarebbe utile la ricordella di Neville.” scherzai.

Harry rise dandomi un colpetto sulla spalla con un pugno. Lo guardai storto, non lo avevo proprio del tutto perdonato per la figuraccia che mi aveva fatto fare la sera prima.

Sai, non mi trovo male qua.” disse ad un certo punto.

Lo guardai, inclinando per un attimo la testa di lato.

Si, anche io.” risposi appoggiandomi a lui.

Harry mi guardò, gli occhi gli brillavano di malizia.

Io so perché sei felice qua.

E sentiamo, perché?

Perché c'è Sirius.

Rimasi ferma per un momento, irrigidendo i muscoli: Harry Potter, mio fratello gemello, che non si era nemmeno accorto che ad Hermione piaceva Ron e viceversa, si era accorto che il suo padrino non mi era indifferente? Cercai di non dare a vedere la mia agitazione, rilassando nuovamente i muscoli.

Anche tu non mi sembri triste per la sua ricomparsa.” replicai.

Harry mi guardò ed io cercai di non arrossire, ma scoprii a mio malgrado di non avere ancora il potere di impedire di imbarazzarmi.

Aaah lo sapevo!

Sapevi cosa Harry?” disse una voce alle mie spalle.

Mi girai impaurita e vidi il giovane Sirius con Remus ed un grosso cane nero.

Che ci fa lui qui?” domandai spaventata che qualcuno potesse vederlo, o peggio, che qualcuno potesse aver sentito la nostra conversazione.

Ha insistito.” disse Remus con tono stanco e sedendosi a fianco a me.

Il grande cane nero iniziò a correre felice per i prati trovando un legnetto e portandolo ai piedi di Harry.

Non guardare me.” disse lui.

Il cane sembrò sbuffare, riprendendo il bastoncino e posandolo questa volta ai miei piedi. Alzai un sopracciglio.

Fai sul serio?” chiesi.

Il cane riprese il bastone e lo posò direttamente sulle mie ginocchia, iniziando a scodinzolare. Sospirai divertita e presi il bastone lanciandoglielo. Il cane corse, lo riprese, e tornò indietro. Andammo avanti così per qualche minuto, fino a quando poi Sirius, stanco, si sedette posando il muso sulle mie gambe.

Dovresti rimanere cane, sei più gestibile così.” lo presi in giro.

Sirius mi guardò male, ringhiando, ma lo ignorai dandogli un buffetto in testa.

Allora – iniziò il giovane Felpato – quando andiamo a recuperare il prossimo horcrux?

Andiamo?” domandò stupito Harry.

Si, voi due, i due Sirius, James e me.” disse Remus come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

No, no, voi non venite da nessuna parte, andremo io, Harry e Severus.

Sirius abbaiò forte, evidentemente con l'obiettivo di farci diventare tutti sordi.

Noi e James abbiamo parlato e se non ci farete venire vi seguiremo.” continuò il licantropo sogghignando con fare malandrino.

Sirius mi guardò scodinzolante con occhi da cucciolo bastonato, distolsi lo sguardo ed allora si posizionò davanti ad Harry sfoderando la stessa tecnica.

E va bene, ma a patto che obbediate ad ogni nostro ordine.” disse il mio gemello.

I tre annuirono soddisfatti ed io iniziai a credere che non potessero esistere persone più testarde di loro, tanto valeva far venire anche Lily e perché no, anche le loro famiglie. Mi bloccai, dandomi mentalmente della stupida: Harry aveva ragione, avevamo dimenticato qualcosa, o meglio, qualcuno. Mi voltai verso mio fratello con sguardo preoccupato.

R.A.B.” esclamammo in coro.


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Angolino autrice

Buona quasisera a tutti! :D
Come avrete letto non succede un granchè in questo capitolo, ma dopo gli avvenimenti dello scorso ho deciso di "alleggerire" la situazione. Come alcuni di voi mi hanno chiesto ecco comparire, anche se indirettamente, Regulus che piano piano entrerà a far parte anche lui della storia :)
Colgo come sempre l'occasione per ringraziarvi tutti quanti, vi adoro!
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Al prossimo capitolo

Halfblood_princess

 

 

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Capitolo 15
*** Capitolo tredici: This is not a goodbye ***


Capitolo tredici: This is not a goodbye
 

Maledizione al mio stupido cervello ed a quello di mio fratello.

Come diavolo avevamo fatto a dimenticarci di Regulus Black?!

Eravamo andati a prendere il medaglione che nel nostro mondo aveva sostituito con un falso horcrux, vivevamo a stretto contatto con suo fratello, stavamo aiutando un mangiamorte pentito come lui ad avere il futuro che si meritava e noi lo avevamo dimenticato.

Dimenticato!

Il senso di colpa che stavo provando in quel momento era mostruoso anzi, mi corressi, io e mio fratello eravamo dei mostri, troppo occupati a pensare alla scuola ed nostra famiglia per ricordarci di lui.

Chi è R.A.B.?” domandò Remus curioso.

Mi girai verso il licantropo, mi ero per un attimo dimenticata che anche lui e gli altri erano lì con noi.

Storia lunga, poi vi racconteremo.” rispose Harry per poi voltarsi a guardarmi preoccupato.

Intuii il motivo del suo stato d'animo, se ci eravamo dimenticati di una persona così importante che altro avevamo scordato?

Sarà meglio tornare al castello, è quasi ora di pranzo.” dissi.

I quattro annuirono, alzandosi e seguendomi nella camminata verso il castello. Prima di andare a pranzare, ci appartammo in un'aula vuota dove Sirius riprese le sue sembianze umane e si nascose sotto il mantello, dirigendosi verso la stanza delle necessità.

Anche noi quattro lasciammo l'aula, spostandoci in Sala Grande in cui notammo l'assenza di Lily, James e Peter.

Giocando distrattamente con il cibo nel mio piatto, feci vagare lo sguardo per la grande stanza, passando dal tavolo dei professori fino ad arrivare a quello dei Serpeverde, dove vidi Severus circondato da quelli che chiamava amici. Attesi che il ragazzo si alzasse dalla tavola ed uscisse dalla porta prima di seguirlo, con me anche mio fratello, Sirius e Remus.

Severus, vedendomi entrò in un'aula vuota e noi lo imitammo.

Perché loro due sono qui?” esclamò il Serpeverde.

Mocciosus non credere di esser l'unico a non volere questo incontro.” sbottò Sirius.

Fulminai i due con lo sguardo.

Per favore, non rendiamo le cose più difficili del previsto. Sev, loro sono qui perché sanno tutto e vogliono aiutare.” spiegai.

I futuro professore stava per replicare, ma per fortuna Harry lo interruppe.

E' ora di smettere con battibecchi da bambini, se volete aiutarci dovete collaborare, altrimenti vi farò io stesso un incantesimo Oblivion!” esclamò Harry.

I due annuirono, seppur non del tutto convinti.

Dobbiamo andare oggi stesso.” annunciai.

Pensavo aspettassimo almeno una settimana!” esclamò Severus.

Diciamo che abbiamo ricordato altre cose da fare ed il tempo è poco.” rispose Harry.

Riguarda R.A.B.?” domandò Remus.

Annuii. Severus volse lo sguardo verso Remus, per poi posarlo su di me aggrottando la fronte.

Cosa c'entra Regulus Black?” domandò.

Come hai fatto a capire che è lui?” replicò Harry.

Me lo avete appena confermato voi adesso e comunque la sua stanza è di fronte la mia e ci sono le sue iniziali sulla porta.” spiegò.

Sirius ci guardò come se fosse appena stato tradito.

Cosa è successo a Reg?” domandò serio.

Per ora nulla, ma entrerà nelle schiere dei mangiamorte finendo col pentirsi ed essere ucciso da Voldemort in persona.

Sia Sirius che Severus sgranarono gli occhi, ma avevano un'espressione preoccupata.

Fino a Natale potrei provare a parlargli, è un bravo ragazzo.” propose il pozionista.

Grazie, Mocciosus.” disse.

Chiusi gli occhi per un solo istante, pensando che quello fosse il massimo di cortesia a cui potevamo aspirare. Fortunatamente, Severus non rispose.

Vediamoci alle dieci davanti alla statua della strega orba. Vestitevi comodi e portate la bacchetta, non potete fare magie, ma non si sa mai. Non fatevi seguire da nessuno.” dissi..

Perché parlate al plurale, non rimanete con noi?” domandò Sirius.

Negai guardando mio fratello.

Abbiamo delle cose da fare prima. - iniziai – Remus, mi raccomando non dite nulla a Lily, siamo già in troppi per questa missione.

Il ragazzo annuì.

Mi avvicinai alla porta, aprendola ed uscendo seguita da Harry, non prima di salutare i tre studenti. Una volta che fummo lontani dalla portata di orecchie indiscrete parlai.

Ci smaterializziamo direttamente lì?” domandai.

Direi che è la scelta migliore. Come mai non sei voluta rimanere con loro?

Perché dobbiamo ideare un piano!” esclamai.

Harry rise, facendomi rimanere allibita, possibile che non prendesse la cosa seriamente?

C'è un motivo se tu ed Hermione siete diventate subito amiche, ma hai ragione, questa volta non siamo solo io e te.

Passammo il resto del pomeriggio e della sera a cercare di inventare diversi piani nel caso in cui le cose non fossero andate bene. Certo la missione si limitava ad un semplice recupero, ma non sapevamo molto delle protezioni a guardia dell'horcrux, ci sarebbero potuti essere inferi, o peggio, mangiamorte.

Cenammo con dei panini che avevamo sgraffignato dalle cucine ed alle dieci precise fummo nel posto concordato, dei malandrini e di Severus nessuna traccia.

Attendemmo diversi minuti ed io iniziai ad innervosirmi, ma proprio quando sembrava che le speranze fossero perdute, vedemmo arrivare quattro paia di gambe senza i rispettivi corpi, mentre dal lato opposto del corridoio un trafelato Severus con la bacchetta pronta in mano.

Andiamo.” disse Harry colpendo la gobba della strega ed entrando del passaggio.

Io, lui ed il vecchio Sirius, che aveva in qualche modo recuperato una bacchetta, accendemmo subito la luce, in modo da camminare tranquillamente e senza il rischio di inciamparci. Severus non aveva fatto domande sulla presenza dell'uomo visto che gli avevamo già raccontato tutto di lui.

Non voglio sapere perché siete arrivati in ritardo, – iniziò Harry – ma qui le cose si fanno serie. Non usate nessun incantesimo, eccetto tu Tartufo, se non in pericolo di vita, avete ancora addosso la Traccia e il ministero alle calcagna è l'ultima cosa che vogliamo; obbedite a me e mia sorella e se vi diciamo di scappare, scappate senza voltarvi indietro, qualsiasi cosa succeda.

I giovani annuirono, mentre il vecchio Sirius si limitò a guardarci intensamente.

Sirius?” domandai.

Non posso promettervi di lasciarvi indietro, ma va bene per il resto.” disse.

Harry ed io annuimmo, continuando a procedere nel tunnel fino a quando non trovammo la botola che segnava l'accesso alla cantina di Mielandia. Con Harry ne avevamo parlato, era inutile uscire e rischiare di essere scoperti per raggiungere la grotta in cui smaterializzarci, visto che eravamo fuori dai confini di Hogwarts, sarebbe andato bene farlo lì.

Ok, James, Remus, Severus prendetemi la mano. - i tre mi guardarono male – Dobbiamo smaterializzarci.” spiegai.

I tre fecero come promesso, mentre i due Sirius quelle di Harry.

Ci vediamo dall'altra parte.” disse Harry scomparendo assieme ai due in un sonoro pop.

Focalizzai nella mia mente il posto da raggiungere ed anche io, con i tre, scomparii.

L'aria fredda colpì il mio viso come uno schiaffo facendomi rabbrividire. Mi guardai intorno usando la luce della bacchetta come torcia, la casa dei Gaunt era come nei ricordi che ci aveva mostrato Silente, solo più fatiscente e ricoperta di erbacce ed uno spesso strato di neve. Mi girai verso i malandrini e Piton erano tutti piegati in due per cercare di placare la nausea che li aveva assaliti e non potei fare a meno di ridere di loro.

Allora, che dobbiamo fare?” chiese il vecchio Sirius.

Noi nulla. - iniziò Harry – Severus dovrà entrare nella casa e prendere una scatola sotto le assi del pavimento della cucina.

L'interessato si avvicinò, il volto era ancora un po' pallido per via del viaggio, ma annuì.

Apri la scatola e prendi l'anello che c'è dentro, poi riponila dov'era. Mi raccomando Severus, non indossare l'anello per nessun motivo al mondo.” terminai, l'ultima cosa che volevo era farlo ammazzare.

Il ragazzo annuì ancora entrando dentro la casa e scomparendo dalla nostra vista.

Tutto qui?” domandò James.

Alzai un sopracciglio guardandolo storto.

Avrai altre occasioni per dimostrare il tuo coraggio papà. – disse Harry – La nostra è una missione di segretezza.

Il ragazzo annuì, andando ad aiutare Remus che non si era ancora ripreso. Mi voltai nuovamente verso la casa attendendo la ricomparsa del Serpeverde. Harry mi si affiancò prendendomi la mano destra nella sua.

Andrà tutto bene.” mi sussurrò.

Dovemmo attendere poco meno di mezzora prima della ricomparsa del ragazzo. Sembrava incolume e teneva una cosa stretta nella mano che ci porte subito.

Presi l'horcrux rimirandolo fra le mani soffermando la mia intenzione sulla pietra incastonata su di esso. Il cuore iniziò a battermi velocemente, ero talmente eccitata dall'aver ritrovato la pietra della resurrezione che non sentii manco l'influenza negativa dell'horcrux. Mi riscossi dai miei pensieri guardando Severus.

E' andato tutto bene?” domandai.

Il ragazzo annuì ed io mi voltai verso Harry. Gli diedi l'anello mentre io prendevo la zanna di basilisco dalla borsa. Esitai un attimo.

Posso farlo io?” domandai.

Harry annuì, posando l'anello per terra ed io senza esitazione lo colpii facendo attenzione a non toccare la pietra. Una folata di vento ci fece cadere a terra, ma nulla di altro accadde; ripresi subito l'horcrux mettendomelo in tasca.

Direi che possiamo tornare al castello.” disse Harry.

Gli altri annuirono, seppur non felici di smaterializzarsi ancora una volta.

Harry... abbiamo la pietra, non potremmo prima provarla?” domandai esitante.

April...” iniziò lui voltandosi verso di me.

Non voglio tenerla, solo... vorrei salutarli.” sussurrai.

Harry chiuse gli occhi per un attimo, ma annuì dicendo agli altri che io e lui avremmo fatto una piccola deviazione; i Malandrini e Severus non volerono sentire ragioni ed insisterono per venire con noi. Ci riprendemmo di nuovo la mano, smaterializzandoci questa volta nella foresta di Dean accanto al laghetto in cui Harry aveva ritrovato la spada un anno prima.

Mi guardai intorno incantata dal paesaggio invernale, ricordando il freddo che avevamo avuto quando avevamo soggiornato lì, poi mi girai verso Harry tendendogli la mano, mentre con l'altra prendevo l'anello. Harry si avvicinò afferrandola e con il cuore a mille rigirai la pietra tre volte.

Rimasi senza fiato quando i miei occhi si posarono sulle figure sorridenti di tutti quelli che una volta potevo chiamare amici, aprii la bocca per parlare, ma non una parola uscì. Harry accanto a me si irrigidì e vidi i nostri cinque compagni avvicinarsi a noi preoccupati per la nostra reazione.

Prendeteci la mano.” sussurrò Harry.

I ragazzi fecero come promesso e li sentii trattenere il fiato.

Ragazzi, come avete fatto?” chiese il vecchio Sirius.

Nell'horcrux era custodita la pietra della resurrezione, uno dei doni della morte. Noi in questo mondo non siamo ancora nati, né morti, quindi le nostre anime sono libere ed in grado di presentarsi.” rispose il fantasma di Hermione.

Hermione non cambia mai.” disse Ron prendendo per la vita la ragazza.

Quando avevo chiesto ad Harry di provare ad usare la pietra non sapevo se il mio piano avrebbe funzionato o meno, ma la curiosità aveva prevalso e sebbene la speranza di rivedere i miei cari fosse una su un miliardo avevo voluto provare. Volevo dirgli le cose che non avevo potuto dire, che mi dispiaceva per quello che era successo, che avremmo fatto tutto il possibile per rimediare ai nostri errori... Dirgli un'ultima volta che gli volevamo bene.

Non desideravo altro in quel momento se non vederli un'ultima volta, ne avevo bisogno come avevo bisogno dell'ossigeno per respirare, ma ora che erano lì non riuscivo a parlare, troppo sopraffatta dalle emozioni, troppo spaventata che potessero avercela con noi.

Ehi April, Mrs Purr ti ha mangiato la lingua?” domandarono i gemelli in coro.

Risi e singhiozzai allo stesso tempo, stringendo più forte che mai la mano di mio fratello.

Ci dispiace.” sussurrammo in coro io ed il mio gemello.

Hermione, Ron, Neville e Luna si avvicinarono a noi, fino a rimanere a meno di un metro di distanza.

Miseriaccia! - esclamò Ron – Anche voi non siete cambiati per nulla, sempre a darvi colpe per cose più grandi di voi!

Ditemi che non credete che sia tutta colpa vostra.” continuò Neville esasperato.

Abbassai lo sguardo, incapace di sostenerlo.

Ragazzi, quello che è successo non è colpa vostra, non dovete sentirvi in colpa per noi.” disse dolcemente Hermione.

Se ci fossimo consegnati subito....” iniziò Harry.

Non sarebbe cambiato niente, avreste solo anticipato tutto.” concluse Luna con la solita aria sognante.

Non passate il tempo a crucciarvi su ciò che è stato, pensate piuttosto a come fermare l'avanzata di Voldemort. - disse Hermione facendosi seria – Vi mancano la coppa, il diario, Nagini e lui; potete farcela.

Non sappiamo dove sono, non abbiamo indizi.” dissi.

Per questo posso aiutarvi io.” disse un fantasma che stava dietro a tutti, lui si avvicinò lentamente posizionandosi a fianco a Ron. Draco Malfoy.

Sia io che mio fratello gli rivolgemmo uno sguardo dubbioso.

Io so dove è il diario che mio padre ha messo nel calderone di Ginny Weasley. Dai suoi racconti è sempre stato nella libreria di famiglia al Manor da quando lui è entrato nelle fila dei Mangiamorte.” disse.

Perché ci vuoi aiutare, Malfoy? Perché dovrei fidarmi di te?” domandò Harry.

Malfoy lo guardò e sorrise sprezzante.

Per quanto ti possa sembrare strano, Sfregiato, non voglio morire a diciotto anni e tu e tua sorella siete l'unica speranza.” spiegò.

Harry annuì, fidarci di lui era la sola possibilità al momento, non avevamo la minima idea di dove trovare la coppa e il diario e dovevamo prendere per vero ogni indizio che giungeva alle nostre orecchie, anche se così facendo avremmo dato fiducia a Malfoy

Harry, April, salvate i miei genitori.” disse Neville con sguardo triste.

E non dimenticatevi di noi.” continuò Luna.

Non lo faremo, ma abbiamo la pietra, possiamo riparlare fino a quando non nascerete, potremmo....” balbettai.

Hermione mi sorrise triste e con la mano cercò di toccare la mia, ma ci passò attraverso. Un brivido freddo mi attraversò la schiena.

Dovete andare avanti.” sussurrò.

Le lacrime salirono prepotenti agli occhi, ma non feci nulla per fermarle.

Hermione.” supplicai, ma lei tornò al suo posto a fianco a Ron, abbracciandosi stretta a lui senza perderci un attimo di vista.

Vi vogliamo bene.” disse ancora la mia migliore amica.

Ti prego.” continuai.

Hermione e gli altri ci guardarono tristi.

Questo non è un addio, ci rivedremo tra qualche anno.” disse Neville.

Non vi ricorderete di noi.” replicò Harry.

Non importa, saremmo comunque di nuovo tutti assieme, proprio come una volta.” continuò Ron.

Lasciateci andare, non potrete vederci, ma saremo sempre con voi.” ci esortò ancora una volta Hermione.

Vi vogliamo bene.” sussurrammo io ed Harry.

Chiusi gli occhi e con una forza che non credevo di possedere aprii la mano con cui tenevo l'horcrux, lasciandolo cadere per terra. Quando li riaprii eravamo nuovamente in sette. Mollai la presa con mio fratello e mi smaterializzai nuovamente nel passaggio segreto prima che la mia mano potesse riafferrare il dono della morte. Pochi secondi dopo sentii arrivare i ragazzi. Mi asciugai violentemente le lacrime dal volto girandomi verso i sei.

Chi erano quelle persone?” domandò James.

Amici.” sussurrò Sirius ancora sconvolto.

Torniamo al castello.” supplicai.

I ragazzi annuirono ed in silenzio ci avviammo lungo il corridoio scuro, giungendo in fretta alla fine del passaggio. Facendo attenzione a non fare rumore uscimmo e Severus, dopo averci salutato si avviò verso i sotterranei, mentre noi salivamo le scale verso il settimo piano. Salutammo anche Sirius, diretto nella sua stanza, ed entrammo nella sala comune di Grifondoro.

Dove diavolo eravate?” esclamò una voce.



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Angolino autrice

Salve a tutti!
Quando ho deciso di scrivere la fanfiction non avevo previsto di far usare ai gemelli la pietra, ma mentre stavo sistemando il capitolo ho pensato che magari, avendone la possibilità l'avrebbero fatto. Ho però deciso di far comparire solo le anime di chi non è ancora nato o morto, supponendo che esse, essendo "libere" possano viaggiare come e quando vogliono. Spero non me ne vogliate >.<
Detto questo, vi ringrazio come sempre di cuore per tutto, vi adoro! Fatemi sapere cosa ne pensate:)
Vi auguro un bon proseguimento della giornata

Halfblood_princess


 

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Capitolo 16
*** Capitolo quattordici: You look different ***


Capitolo quattordici: You look different

 

Dove diavolo eravate?” esclamò una voce.

 

Alzammo lo sguardo, non preparati a trovare qualcuno ad aspettarci nella sala comune visto che era mezzanotte passata e l'indomani sarebbero ricominciate le lezioni. La stanza era buia, illuminata solo da delle candele poste sul tavolino a fianco ad una poltrona e lì seduto c'era Peter Minus.

Allora?” domandò il ragazzo.

Eravamo a fare un giro nella foresta, Codaliscia.” rispose James cercando di sembrare il più naturale possibile.

Peter lo guardò storto, evidentemente non gli credeva.

Sono stato gentile, mi sono scusato e voi mi continuate ad escludere!” esclamò ferito.

Rimasi in silenzio, l'ultima cosa che volevo sentire in quel momento era una scenata di gelosia da parte di colui che avrebbe venduto i miei genitori.

Andiamo, stai scherzando!” disse Sirius incredulo.

Non sto scherzando Sirius! Tenete più a loro due che conoscete da qualche mese che a me!” continuò rosso in volto, sembrava stesse per scoppiare.

Peter, stai calmo. Nessuno ti sta escludendo, semplicemente non ti abbiamo più visto oggi e quindi non abbiamo potuto chiederti di venire con noi.” continuò Remus con fare pacato cercando invano di ristabilire la calma.

No, non sto calmo! Mi sono stufato di tutta questa situazione, di loro! Pensavo foste miei amici!” urlò il ragazzo rischiando di svegliare l'intero castello.

Adesso ne avevo abbastanza. Ero appena tornata da un'esperienza non semplice e lui stava qua ad assillarci con le sue paranoie? Non dico che non avevo colpe, ma non ce la facevo più.

Smettila.” ordinai.

Il ragazzo si zittì e mi guardò con rabbia avvicinandosi a me con fare minaccioso, il topo ritrovava il suo coraggio?

Ne ho abbastanza delle tue scenate di gelosia, ne ho abbastanza delle tue bugie. - continuai – E' colpa tua se sono in questa situazione di merda, forse non ti ho trattato nella maniera corretta, forse dovevo darti speranza, ma ne ho abbastanza adesso.

Peter arretrò spaventato dalla mia reazione perdendo il poco coraggio che aveva trovato e non potei fare a meno di essere contenta per questo.

Non so di cosa tu stia parlando.” squittì.

Io credo proprio di si, mangiamorte.” sussurrai in modo che solo lui potesse sentirmi.

Presi la bacchetta, allontanandomi un pochino e puntandogliela contro. Il ragazzo chiuse gli occhi impaurito.

April!” mi riprese Harry.

Mi voltai verso mio fratello per un attimo, poi sospirai rivoltandomi verso il ragazzo. Sarà per un'altra volta, pensai, prima di mormorare un flebile oblivion e riporre la bacchetta nella veste. Lo sguardo del ragazzo si fece vacuo per poi tornare a guardarci confuso. Sfoderai il mio miglior sorriso.

Come mai siamo qua?” domandò.

Siamo andati a fare un giro nella foresta tutti assieme ed adesso stavamo andando a dormire, non ricordi?” spiegai cercando di essere più convincente possibile.

Il ragazzo annuì, seppur non del tutto convinto, scusandosi e salendo le scale del dormitorio per tornare a dormire. Quattro paia d'occhi lo seguirono per poi posarsi su di me. Non avevo voluto fare l'incantesimo della memoria agli altri perché non ero pratica ed avevo paura di combinare qualche disastro, ma con lui era tutta un'altra storia.

Cosa volevi fare?” mi domandò Harry raggiungendomi a grandi falcate.

Niente.” sussurrai distogliendo lo sguardo da lui.

Guardami April.

Alzai lo sguardo con tono di sfida, voleva farmi credere che lui era felice di avere sempre il topo fra i piedi?

Ti sto guardando, Harry.

Sei un'incosciente! Se l'incantesimo non avesse funzionato avresti potuto mandare in fumo tutto il lavoro di mesi!” esclamò arrabbiato.

Cosa dovevo fare? Stare lì a sorridergli ed a rassicurarlo come stavate facendo voi?” domandai.

Harry mi guardò, negli occhi un velo di delusione che mi ferì come una pugnalata al petto.

A volte non ti riconosco più. Quando mi sembra di vederti tornare quella di prima, spunta sempre fuori questa parte di te, proprio come quando eravamo sulle scale ed hai detto quelle cose orribili a papà. Cosa volevi fare con Peter? Ucciderlo? Volevi ridurti come lui e gli altri mangiamorte?” sussurrò.

Rimasi in silenzio. Volevo davvero ucciderlo? Una parte di me diceva di no, non volevo farlo nonostante tutto quello che ci aveva fatto passare, ma un'altra parte mi diceva che era l'unica soluzione possibile. Mi spaventai quasi dei miei stessi pensieri ed Harry parve accorgersene.

Mi preoccupi a volte.” continuò mio fratello avvicinandosi e prendendo le mie spalle con le mani.

Annuii, incapace di proferire parola, ciò che mi aveva detto Harry mi faceva pensare che forse c'era qualcosa di sbagliato in me, magari la vicinanza con gli horcrux mi aveva cambiata, mi aveva in qualche modo guastata. Sentii Harry sospirare e stringermi in un abbraccio.

Parla con me.” sussurrò ancora.

Va bene.” risposi piano sciogliendo l'abbraccio.

I malandrini, che fino a quel momento erano stati in disparte, si avvicinarono a noi, ci augurarono la buonanotte con un abbraccio stritolatore e, trascinando Harry via con loro, andarono in camera lasciandomi sola nella sala comune.

Se fino a qualche minuto prima la mia intenzione era quella di mettermi finalmente a letto e dimenticare la giornata, adesso non ne avevo più voglia, troppo turbata da tutta la situazione. Girai un po' per la stanza, approfittando della solitudine per cercare di pensare ad un modo per intrufolarci a Malfoy Manor, ma la mia mente continuava a tornare a Peter ed a quello che stavo per fargli. Scossi la testa nella vana speranza di sgombrare la mente da quei pensieri, ma il tentativo fu vano. Guardai l'orologio, segnava le tre precise, sentivo la stanchezza sulle spalle, ma non volevo salire nel dormitorio. Decisi allora di scrivere un biglietto ad Harry e lasciarlo appuntato in bacheca in modo che lo trovasse la mattina seguente, incantandolo in modo che solo lui riuscisse a leggerlo, ed uscii dalla sala comune. Il buio mi accolse e mi affrettai a sfoderare la bacchetta ed a mormorare Lumos, dirigendomi verso il ritratto di Barnaba il Babbeo in punta di piedi ed intrufolandomi nella stanza di Sirius.

La camera era buia ad esclusione di una tenue luce che proveniva dalle braci, oramai quasi spente, nel camino. Lentamente mi avvicinai al grande letto a baldacchino in cui l'uomo, a torso nudo, russava alla grande. Nel vederlo così arrossii.

Sirius.” sussurrai.

L'uomo si girò nel letto disturbato, riprendendo a russare dopo pochi secondi.

Sirius.” lo richiamai a voce un pochino più alta.

Nessun risultato. Con l'indice della mano sinistra toccai la spalla chiamandolo ancora una volta. Finalmente aprì gli occhi.

April! - esclamò con la voce impastata di sonno – Che diavolo ci fai qui?

Ho bisogno di una mano.

Senza aspettare nemmeno un secondo l'uomo si sedette accendendo la luce guardandomi con occhi preoccupati.

Che succede?” domandò.

Spiegai all'uomo quello che era successo con Peter e quello che mi aveva detto Harry, senza soffermarmi troppo sul fatto che se mio fratello non mi avesse fermato forse lo avrei ucciso. Quando finii il racconto mi sentii subito meglio, sfogarmi aveva dato i suoi frutti.

Non è per raccontarmi questo che sei venuta qua.” disse.

Esatto. So che è una pazzia, so che questo confermerebbe la teoria di Harry sul fatto che sono un'incosciente, ma ho bisogno di farlo.

Sirius mi guardò, invitandomi ad andare avanti.

Voglio andare a rubare il diario ai Malfoy. Questa notte.

Sirius mi guardò come se gli avessi chiesto di trasformarsi in un unicorno rosa e farmi fare un giro per il castello.

April...” iniziò.

No Sirius, ne ho bisogno, mi sentirei molto più tranquilla sapendo che l'horcrux è nelle mie mani .” spiegai.

In quel modo, senza tutta la tensione addosso, forse mi sarei tranquillizzata e sarei stata di nuovo la stessa ed Harry non si sarebbe dovuto preoccupare per me.

Sentimi bene, se ti conosco, e fidati ti conosco, riusciresti a stare tranquilla solo con Voldemort sotto tre metri di terra. Il tuo è un piano folle che non potrebbe mai riuscire data la tua stanchezza e dopo tutto quello che è successo oggi.” mi disse.

Cercai di replicare, ma l'uomo mi mise una mano davanti alla bocca impedendomi di farlo.

Non ho finito. - continuò – Se non vuoi far preoccupare Harry evita di fare queste pazzie, ok? Ora vieni a dormire.

L'uomo levò la mano dalla mia bocca, trascinandomi letteralmente a letto e coprendoci con lo spesso piumino. Cercai di divincolarmi e scappare, ma l'uomo mi bloccò con un incantesimo.

Ti odio.” sibilai.

L'uomo si voltò verso di me sorridendomi malignamente.

Ti voglio bene anche io. Ora dormi.” terminò spegnendo la luce e sdraiandosi accanto a me.

Fissai il soffitto della stanza, pensavo che Sirius, pazzo com'era, avrebbe appoggiato il mio piano, invece aveva rifiutato facendomi la ramanzina. Le sue parole bruciavano come punture spilli perché in fondo in fondo sapevo che aveva ragione, anche se non volevo ammetterlo.

Scusami, non è vero che ti odio.” sussurrai.

Sentii l'uomo trattenere una risata, prendendo la bacchetta e sciogliendo l'incantesimo che mi immobilizzava.

Non hai paura che scappo?” domandai.

Sei di nuovo te stessa adesso. Certo che hai degli assurdi sbalzi di umore, hai mica le tue cose?” scherzò.

Diventai rossa come un pomodoro dandogli una manata sulla schiena talmente forte che mi feci male anche io. L'uomo mugolò qualcosa sul fatto che ero manesca, allontanandosi verso l'estremità del letto e cercando di riprendere sonno.

Sirius?

Si?” rispose stancamente.

Buonanotte.”

L'uomo si girò nuovamente dalla mia parte sorridendomi nel buio e posandomi un bacio sulla fronte.

Buonanotte.” sussurrò.

Mi voltai dalla parte opposta imbarazzata, chiudendo nuovamente gli occhi e prendendo finalmente sonno.

Quando mi svegliai la mattina seguente, la prima cosa che vidi furono tre paia d'occhi, uno color nocciola, mentre gli altri due verdi come i miei. Mi spaventai indietreggiando immediatamente.

Non fatelo mai più!” esclamai mettendo una mano sul cuore, era il modo di svegliare la gente?

Mio fratello ed i miei genitori mi guardarono male ed io feci vagare il mio sguardo per la stanza incontrando quello grigio di Sirius che mi chiedeva silenziosamente scusa.

I due uomini della mia famiglia aprirono bocca per parlare, ma furono interrotti da Lily.

Signorina io pretendo una spiegazione!” urlò la rossa inviperita.

Sgranai gli occhi impaurita dalla reazione di mia madre che era sempre così timida e tranquilla, voltandomi poi verso Harry e James, impauriti quanto me per la reazione della rossa.

Passi tutta la giornata Merlino sa dove, non torni nel dormitorio a dormire, vengo a sapere che tu, tuo fratello, tuo padre, Severus e quegli sciagurati dei vostri amici andate in missione senza dirmi nulla e poi scompari nella notte lasciando un biglietto in cui spieghi che sei 'dovuta andare in missione'. Ti sembra il modo di comportarti?

Aprii la bocca per rispondere, ma fui interrotta anche io dalla furia di mia madre.

Mi sembra di averla presa bene tutta la verità, non ho fatto scenate, non ho fatto nulla sapendo che per voi non dev'essere facile ritrovarvi in questa situazione e come mi ripaghi? Cercando di farmi morire di crepacuore anzitempo? - continuò la rossa - E voi due non credete di essere innocenti, non mi avete detto niente! Se foste morti che avrei fatto?!

Mamma non è colpa loro, ho detto io di non dirti nulla perché eravamo in troppi ed era pericoloso.” cercai di dire, ma venni fulminata da uno sguardo della ragazza

Notai, però, che alla parola mamma il suo sguardo si intenerì per qualche istante. Lily sospirò, intrappolandomi in un abbraccio stritolatore.

Pensavo ti fosse successo qualcosa!” sussurrò.

Scusami.

Lily si staccò da me, cercando di guardarmi male, ma non ce la fece.

Giurate di non farlo mia più. - disse rivolgendosi anche verso James ed Harry - Voglio essere al corrente di tutto, non voglio più essere esclusa.

Noi tre annuimmo, intimoriti che potesse di nuovo scoppiare come prima. Solo quando la ragazza si fu calmata Sirius si avvicinò di nuovo a noi.

Allora, - domandò l'uomo srridendo – mi avete mica portato la colazione?

Scoppiai a ridere per la faccia dei miei familiari, alzandomi finalmente dal letto e sgranchendomi le gambe.

Scoprii presto di aver perso tutte le lezioni della mattina, così passai la pausa pranzo a copiare gli appunti di ciò che mi ero persa maledicendo me stessa per non essermi svegliata prima. Harry non mi disse niente per il mio comportamento della sera prima, comportandosi come sempre evidentemente pensando che la reazione di nostra madre fosse stata sufficiente. Quanto aveva ragione.

Passai il resto della giornata a cercare di stare il più attenta possibile e giunta la fine delle lezioni, corsi assieme ad Harry nello studio di Silente dove gli raccontammo dell'horcrux in meno, senza però scendere nei particolari ed omettendo il fatto che incastonata nell'anello c'era la pietra della resurrezione; poi passammo ad argomenti più scottanti come la protezione di Severus. Silente ci ascoltò attentamente, dicendo che avrebbe fatto tutto il possibile per garantire la protezione del ragazzo.

Professore – disse Harry fermandosi prima di uscire dal suo studio – Ci sarebbe un'altra cosa.

Il vecchio preside fece segno di andare avanti.

Il prossimo horcrux dovrebbe essere nella libreria in Malfoy Manor, ma non sappiamo come andarlo a recuperare.

Credo che di questo me ne posso occupare io con l'ordine.” disse Silente.

Io ed Harry ringraziammo l'uomo, uscendo dallo studio. Nonostante non ci fidassimo pienamente di Silente, sapevamo che in quel frangente era l'unico che avrebbe saputo aiutarci, in più ora sapevo che la cosa giusta da fare era quella e non andare a svegliare alle tre di mattina il padrino di mio fratello per cercare di coinvolgerlo in una missione suicida. Come diavolo mi era venuto in mente di farlo?

Sentii Harry prendermi sottobraccio ed io mi strinsi a lui, raggiungendo insieme gli altri in Sala Grande. Peter era con i malandrini che ridevano e scherzavano tutti assieme quasi come se non fosse mai successo nulla. Mi avvicinai a loro sedendomi a fianco a Remus, pallido per via della luna piena, che giocava con il cibo nel piatto, ma non appena mi vide mi salutò con un sorriso caloroso.

Cenammo tranquillamente e mentre i malandrini accompagnavano il licantropo al platano picchiatore, io ed Harry ci dirigemmo prima a portare la cena a Sirius e poi in sala comune a cercare di metterci in pari con i compiti aiutati da una volenterosa Lily.

Quando il giorno dopo scendemmo a fare colazione in Sala Grande c'era il putiferio. Io ed Harry corremmo immediatamente verso Lily ed Alice, spaventati che qualcuno potesse aver scoperto qualcosa su Remus, visto che né lui né gli altri erano lì.

Cosa succede?” domandai preoccupata a mia madre.

C'è stato un attacco a Londra, hanno ucciso una dozzina di babbani.” spiegò Lily pallida in volto indicandoci l'articolo della Gazzetta del Profeta.

Mi avvicinai per guardare meglio, ma fui interrotta dall'arrivo di un gruppetto di Serpeverde che, ignorando le altre persone presenti, si rivolsero verso Lily.

Che c'è Evans, paura di essere la prossima?” la prese in giro il ragazzo.

Stai zitto Dolohov.” lo minacciò Harry.

Oh, vedo che abbiamo un ammiratore, evidentemente il tuo sangue sporco attira molto.” continuò il ragazzo.

Fermai Harry giusto in tempo prima che tirasse un pugno in faccia al ragazzo, il quale si allontanò di qualche passo ridendo.

Non ne vale la pena, Harry. I mangiamorte come lui avranno la fine che si meritano.” sibilai.

Non finisce qui Smith. Sanguesporco Evans, alla prossima.

Dolohov mi guardò duramente indispettito dalla mia reazione, poi così come era arrivato, si allontanò dirigendosi verso il tavolo della sua casa.

Harry, non dovevi intrometterti, Dolohov è solo uno stupido.” disse Lily avvicinandosi a noi.

Non deve permettersi di parlarti così.” replicò Harry duro.

Lily sorrise abbracciandolo e facendoci segno di sederci in modo da poter fare colazione.

Lo scambio di battute con Dolohov fece presto il giro della scuola raggiungendo i Malandrini che si ripromisero di non lasciare più Lily da sola e di vendicarsi, tirando anche in ballo come arma segreta il letale morso del povero Remus, ancora debole per la notte precedente.

A causa degli eventi nella capitale, le lezioni pomeridiane furono tutte cancellate per una riunione dei professori ed io ne approfittai per andare a ringraziare Sirius per avermi fermata dall'andare in missione.

Sei venuta qui per vendicarti?” domandò l'uomo ridendo nel vedermi entrare.

In realtà volevo ringraziarti e scusarmi per averti messo in una brutta posizione.” replicai sedendomi sulla poltrona difronte a lui.

L'uomo mi sorrise.

Ti rendi conto che mi hai fatto fare la parte della persona coscienziosa?

Chiedo venia signor Black.” scherzai.

Per colpa tua dovrò fare subito qualcosa di stupido per compensare.” continuò l'uomo parlando fra se e se.

Rimasi per un attimo allibita, incapace di capire se stava scherzando oppure se parlava seriamente.

Non sei proprio cambiato.” dissi.

Non si può dire lo stesso di te.

Lo guardai storto.

Sei cresciuta e sei maturata, nonostante ogni tanto fai qualche uscita folle, come quella dell'altra notte. In più sei diventata proprio una bella donna.

Arrossii distogliendo lo sguardo dall'uomo, perché mi doveva sempre fare quell'effetto?

Non mi dire che ti sto facendo imbarazzare.” disse Sirius divertito avvicinandosi a me.

Girai nuovamente lo sguardo ancora più rossa in volto mentre lui si posizionava di fronte a me catturandomi il mento con la mano in modo da obbligarmi a guardarlo in viso. Rimasi prigioniera del suo perfetto sguardo grigio e non riuscii a staccarmi, il suo volto si fece serio.

April...” sussurrò.

Hei ragazzi!” ci salutò il giovane Sirius entrando assieme al resto della compagnia.

Il vecchio Sirius si alzò di scatto.

Non hai niente nell'occhio.” mentì, avvicinandosi agli altri e riprendendo a comportarsi come sempre.

Rimasi ferma per qualche attimo con ancora il cuore a mille, poi mi affrettai ad alzarmi anche io per salutare i ragazzi e Lily, sistemandomi il più lontano possibile da Tartufo.

In un primo momento non seguii molto i discorsi degli altri, troppo impegnata a cercare di ignorare le occhiate che il vecchio Tartufo continuava a lanciarmi mentre gli altri erano distratti.

Tu cosa ne pensi April?” domandò mio fratello.

Come?” chiesi.

Stavamo parlando dell'ubicazione della coppa.” disse Harry con sguardo preoccupato per la mia mancanza di attenzione.

Oh, ehm penso sia sempre nella camera blindata di Bellatrix. Temo dovremmo rubare nuovamente alla Gringott.

Allora eravate seri, pensavo steste scherzando la prima volta che ne avete parlato.” esclamò il giovane Sirius.

Come diavolo avete fatto?” domandò James.

Beh entrare è stato abbastanza semplice, April si è trasformata in Bellatrix mentre gli altri erano sotto il mantello dell'invisibilità, ma il folletto che ci ha aiutati ad entrare ci ha traditi facendoci scoprire, così siamo dovuti scappare su un drago a guardia delle camere blindate che ha sfondato pavimento e soffitto della banca.” spiegò mio fratello.

Rubato alla Gringott. - balbettò Lily - Devo sedermi.”

Lily, tesoro, sei già seduta.” le rispose James preoccupato.

Lily si guardò un attimo intorno arrossendo.

Chissà che facciano avrebbero fatto scoprendo che Harry aveva ucciso un basilisco o che aveva addirittura combattuto contro draghi, sirene o, peggio, schiopodi sparacoda. Sorrisi tra me e me, ma un altro sguardo furtivo di Sirius mi fece arrossire nuovamente. Mi diedi mentalmente della stupida, se avessi continuato così avrebbe scoperto in un attimo che avevo una cotta per lui.

Quindi cosa avete intenzione di fare per recuperarlo?” domandò Remus.

Proprio non lo so.” sospirai affranta, certo avevamo ovviato il problema del diario, ma questo non era da meno.

Parliamo di cose altrettanto serie! - esclamò James interrompendoci – A Natale tutti da me, pure tu Sirius!

Non credo sia il caso.” iniziò Harry.

Oh, è vero non ve l'ho detto, questo non è un invito, è un ordine.” continuò il ragazzo.

Scossi la testa divertita dalle priorità di mio padre.

Perchè no. – esclamai – Sarà divertente.

Harry mi guardò storto, ma il suo volto si aprì in un sorriso ed annuì ed anche Lily, seppur inizialmente reticente, accettò di buon grado.

Sarà un Natale fantastico!” esclamò James afferrando per i fianchi Lily e posandosela in grembo dandole un dolce bacio.

Continuammo a fare progetti per Natale, il vischio era stato assolutamente bandito da James nonostante le reticenze dei due Sirius, secondo i quali non sarebbe stato Natale senza di esso ed i momenti imbarazzanti che causava, raccontando di come una volta loro padre Orion dovette baciare loro zio.

No, no e no. Non correrò il rischio che mia figlia dia il primo bacio ad uno di voi!” si impuntò mio padre facendomi arrossire, ecco che tornava il James iperprotettivo.

Di certo non lo avrei corretto dicendogli che non era il mio primo bacio. I due Sirius lo guardarono offesi.

Guarda che sono un gran baciatore!” esclamarono in coro.

Per l'amor di Merlino.” sospirai nascondendo il viso fra le mani imbarazzata dalla situazione.

Ragazzi vi sembra il caso?” domandò Remus.

Guardai il ragazzo riconoscente , ma James non mollò.

Sono cose importanti Rem, nessuno bacia la mia bambina finché non avrà 60 anni.

Io ci rinuncio.” sussurrò il licantropo.

E se stesse per morire affogata e l'unico modo per salvarla fosse baciarla per immetterle aria nei polmoni?” domandò il vecchio Sirius riscuotendo l'approvazione del suo se stesso più giovane.

James aprì la bocca per parlare, ma la richiuse subito. Il suo volto si fece prima pallido come un lenzuolo per poi diventare rosso: l'avevano mandato in crisi.

Niente vischio e finiamola qui.” intervenne Lily salvandomi.

La ringraziai con lo sguardo appoggiandomi sollevata allo schienale del divano.

Per adesso ero salva.



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Angolino autrice

Buonsalve salvino!

Capitolo abbastanza inutile, ma non posso far accadere tutte le cose una di fila all'altra D:
Silente finalmente si renderà utile (forse) e Voldemort inizierà presto la sua "scalata verso il potere". 
Se per caso vi state chiedendo perché Dolohov, sappiate che lo ha scelto a caso mia sorella perchè non mi sapevo decidere, lei non ha mai letto Harry Potter (*brividi*) e quindi la scelta è stata totalmente causale. Per questa volta non sono stata a guardare se effettivamente stava frequentando Hogwarts in quel preciso anno.
Detto questo, come sempre vi ringrazio di cuore per tutto, mi fa piacere vedere che siete sempre di più a seguire la fic, vi adoro!!!
Fatemi sapere cosa ne pensate.


Halfblood_princess

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Capitolo 17
*** Capitolo quindici: Heartache ***


Capitolo quindici: Heartache
 

Le settimane erano passate velocemente da quando avevamo recuperato l'anello, novembre aveva lasciato spazio a dicembre e ad una vera e propria tempesta di neve che aveva fatto sospendere gli allenamenti di Quidditch e le lezioni in serra di erbologia.

Durante quel periodo avevo cercato il più possibile di mantenere le distanze da Peter, sia per via del fatto che continuava a non starmi simpatico, sia perché ero ancora turbata da quello che era successo la notte in cui gli avevo cancellato la memoria. Fortunatamente, non avevo più avuto attacchi di rabbia, ma nonostante questo continuavo a non voler sfidare la sorte. Peter Minus, però, non era l'unica persona da cui continuavo a fuggire.

Sirius Orion Black non faceva altro che continuare a fissarmi da quando ero andata a ringraziarlo per avermi fermata da intraprendere la, come la chiamava mio fratello, 'missione suicida'. In un primo momento avevo creduto che fosse solamente una mia paranoia, ma anche Harry lo aveva notato, confidandomi che era preoccupato per l'uomo. Non sapevo cosa Felpato volesse da me, ma di certo non glielo avrei chiesto, troppo imbarazzata dal rimanere sola con lui ed impaurita che potesse aver scoperto qualcosa dei miei sentimenti. Voleva sicuramente parlarmi di qualcosa di importante quel pomeriggio, prima che fosse interrotto dalla sua controparte più giovane, ed avevo l'impressione volesse dirmi di smettere di farmi false speranze su di lui. Nonostante viverei nel dubbio non fosse per niente piacevole, non volevo verificare la mia ipotesi, ma preferivo crogiolarmi nell'ignoranza e continuare inutilmente a sognare; per di più sia io che mio fratello avevamo ben altro a cui pensare.

Dopo settimane di discussioni eravamo finalmente riusciti ad elaborare un piano per recuperare la coppa di Tosca Tassorosso. Non sapevamo se effettivamente fosse già nella camera blindata dei Lestrange, ma essendo l'unico posto in cui provare a cercare avevamo deciso che avremmo di nuovo fatto irruzione nella Gringott. Questa volta, conoscendo già i pericoli che ci attendevano, ci saremmo nascosti sotto il mantello dell'invisibilità ed accompagnato Sirius a fare un prelievo visto che la sua camera blindata, essendo di una casata antica, era nei livelli più bassi proprio come quella di Bellatrix. Lì, avremmo usato la maledizione imperius sul folletto, ci saremmo fatti aprire la camera giusta ed avremmo cercato l'horcrux; una volta finito avremmo poi cancellato la memoria al povero banchiere e saremmo tornati in superficie senza chiedere un passaggio al drago guardiano. Il piano era fantastico ed elaborato nei minimi particolari, ma nonostante questo avevamo deciso di aspettare ad attuarlo, almeno fino a quando Silente non ci avrebbe riferito che anche il diario era stato trovato e distrutto.

Era la sera prima della partenza per le vacanze natalizie quando un ragazzino del primo anno ci venne a chiamare in sala comune, dicendoci che Silente ci voleva vedere immediatamente ed interrompendo fortunatamente una sfuriata di James causata da un incidente con il vischio che vedeva come protagonisti la sua amata Lily ed il povero Remus.

Senza attendere un minuto io ed Harry ci alzammo in piedi, dirigendoci di corsa verso lo studio del preside agitati come non mai per le notizie che ci attendevano.

Il vecchio uomo era seduto alla sua scrivania ad attenderci, le mani incrociate sul piano del tavolo ed il viso corrucciato in un'espressione seria; di fronte a lui in vecchio diario nero che aveva qualcosa di molto familiare.

Ce l'ha fatta.” sussurrò Harry avvicinandosi a lui.

Silente alzò lo sguardo, invitandoci a sederci sulle sedie di fronte a lui. Obbedimmo.

Si Harry, ce l'ho fatta.

Come?” domandai curiosa, come aveva fatto ad intrufolarsi a Malfoy Manor ed uscirne illeso? Ok che era un dei più grandi maghi della storia, ma ero comunque allibita.

Oh, è bastato chiedere ad Alastor Moody, capo degli auror, di fare una visita ufficiale a Lucius Malfoy e sostituire questo con uno falso. Nessuno si è accorto di niente.” spiegò indicando il diario.

Annuii, non avevo pensato alla possibilità di interpellare Malocchio. Posai lo sguardo sull'ex horcrux notando solo in quel momento che era per più di metà bruciato.

Non penso vi dispiaccia sapere che ho già provveduto a distruggerlo con l'ardemonio.” disse il preside.

Scossi la testa, era un gran sollievo sapere di avere un horcrux in meno, adesso mancavano solo la coppa, Nagini e Voldemort stesso. Fino ad adesso era andato tutto molto meglio del previsto ed un senso di speranza iniziava a farsi largo nel mio cuore, forse non tutto era perduto e saremmo riusciti davvero a concludere la guerra ancora prima che iniziasse.

Ho visto dagli elenchi che mi ha presentato la professoressa McGranitt che avete scelto di passare il Natale fuori dal castello.” constato il preside.

Si, andremo dai Potter.” rispose Harry.

Silente annuì, come se fosse già al corrente della cosa.

Molto bene. Credo che a questo punto sia importante presentarvi ufficialmente all'Ordine, quindi una delle sere durante le vacanze vi verrò a prendere.” continuò l'anziano.

Mi morsi il labbro inferiore indecisa sul da farsi, non ero così convinta di voler già uscire allo scoperto, sarebbero potute esserci delle spie. Guardai Harry, la sua espressione era risoluta.

D'accordo.” rispose anche per me mio fratello.

Silente annuì soddisfatto, alzandosi ed accompagnandoci nuovamente alla porta del suo studio.

Vi chiedo un'ultima cosa, dite al signor Black di prestare molta attenzione, non deve assolutamente essere visto.

Per un solo istante rimasi congelata, eravamo stati attenti a non essere scoperti, ma evidentemente il vecchio preside aveva scoperto che avevamo ritrovato Sirius. Mi chiesi quante altre cose sapeva che non ci aveva rivelato, ma rimasi in silenzio, annuendo ed uscendo dalla porta del suo studio, diretta nuovamente verso la torre di Grifondoro.

Io ed Harry tornammo in sala comune senza parlare e seguendo l'esempio degli altri nostri compagni, andammo a dormire in vista della partenza dell'indomani.

Il giorno dopo regnava il caos.

Alice si era dimenticata di fare il baule e quindi aveva ben deciso di svegliare me e Lily inciampando nel suo bagaglio e cadendo rovinosamente a terra trasportando con se tutto il suo comodino, in più dalla sala comune e dal resto dei dormitori provenivano le urla di chi, come la mia compagna di stanza, non aveva ancora finito di preparare la roba per la partenza.

Con fare stanco mi alzai e mi preparai, indossando dei semplici abiti babbani che avevo preso tempo prima dalla stanza delle necessità, un maglione bianco e un paio di jeans, per poi prendere il mio baule, rimpicciolirlo con un incantesimo e mettermelo in borsa. Non vedendo nessuno dei miei amici, decisi di andare a vedere a che punto erano i ragazzi.

Salii su per i dormitori maschili, cercando di evitare la mandria di ragazzi che correvano da una parte all'altra per riuscire a terminare tutto in tempo ed una volta arrivata alla loro porta mi stupii di non sentire nessuna voce. Bussai, ma non sentendo rispondere nessuno decisi di entrare. I cinque erano ancora addormentati e stesi nei loro letti, russando alla grande.

Ragazzi!” esclamai a voce alta, non avrei provato a chiamarli più pacatamente visto che sapevo che non mi avrebbero sentita.

I cinque, molto lentamente, aprirono gli occhi.

Che ci fai qui?” domandò mio fratello con voce assonnata.

Sono le nove ed un quarto, tra tre quarti d'ora dobbiamo prendere le carrozze e voi state ancora a letto.” spiegai.

I cinque si guardarono per un momento, per poi alzarsi dal letto velocemente ed iniziare a far di corsa le valigie. Li guardai lavorare allibita fino a quando Harry si avvicinò a me mentre cercava ti togliersi la maglia del pigiama e nel contempo mettersi un maglione.

Vai a chiamare Tartufo, per favore.” sussurrò.

Non potete andarci voi?” domandai, cercando di non dare a vedere la mia reticenza nel farlo.

Harry fece vagare uno sguardo per la stanza per poi posarlo di nuovo su di me, alzando un sopracciglio.

Sospirai, uscendo dalla stanza e dalla sala comune e dirigendomi verso la stanza delle necessità per chiamare Sirius. Sarebbe stata la prima volta da mesi in cui rimanevamo soli, ma cercai di non pensarci per non agitarmi più del previsto; sembravo una ragazzina di tredici anni alla sua prima cotta, pensai. Prendendo un respiro profondo bussai alla sua porta, entrando una volta sentita la sua voce.

L'uomo era seduto sulla poltrona di fronte al caminetto a sorseggiare una tazza di te e non appena mi vide si alzò, salutandomi calorosamente.

Sono venuta a chiamarti, gli altri sono un po' in ritardo.” spiegai entrando.

Va bene.” rispose.

Sirius raccolse da terra la borsa che aveva preparato, rimpicciolendola con un incantesimo e porgendomela. La afferrai e la misi subito nella mia borsa.

Io ti aspetto giù all'ingresso.” dissi spezzando il silenzio che si era creato.

Non avevo mai avuto problemi a parlare o a scherzare con l'uomo e questo freddo fra di noi mi faceva male, in più in questi pochi minuti ero stata fortunata e non mi aveva chiesto nulla, quindi non volevo sfidare ulteriormente la mia fortuna. Senza attendere una sua risposta mi girai andando verso la porta, ma fui fermata.

April.

Chiusi gli occhi per un istante per poi girarmi verso l'uomo cercando di mantenere un'espressione neutra.

Devo parlarti.” continuò lui.

Il mio cuore perse un battito, ma cercai di non dare a vedere la mia agitazione.

Possiamo anche parlarne a casa di James, è già tardi e non voglio arrivare in ritardo.” dissi.

L'uomo si avvicinò negando con la testa.

Ho già aspettato a sufficienza.” replicò.

Strinsi i pugni nelle mie tasche e cercai di mantenere un'espressione incuriosita, ma tranquilla, come se non avessi nulla da nascondere.

Sirius si avvicinò ancora di più, troppo di più, e vista la vicinanza cercai di muovermi, ma qualcosa me lo impedì. Guardai l'uomo, aveva un'espressione sorpresa ed anche lui come me non riusciva a muoversi, decisi allora di guardare in alto e lì vidi la causa della del nostro male: il vischio tanto odiato da mio padre. Mi complimentai mentalmente verso la parte più inconscia del mio cervello per l'ottimo desiderio che aveva fornito alla stanza.

Oh, ma dai!” esclamai scocciata.

Senza aspettare un secondo diedi un veloce bacio sulla guancia a Sirius, sbloccando l'incantesimo ed allontanandomi nuovamente verso la porta, ma fui nuovamente bloccata, questa volta da una stretta ferrea sul mio braccio destro.

Mi girai ancora una volta e vidi Sirius con la stessa faccia seria di prima. Perché mi stava facendo questo? Perché non mi diceva semplicemente che aveva capito tutto e che dovevo smettere di fare sogni su di noi? Per ogni secondo che aspettavo il verdetto finale il cuore faceva sempre più male. Sirius continuava a guardarmi serio, ma non sembrava aver intenzione di parlare; colta dalla disperazione, decisi di mettere fine al mi supplizio parlando per prima.

So già cosa mi vuoi dire, so che non devo farmi illusione, non sono una stupida.” sussurrai senza guardarlo in viso.

Ecco, lo avevo detto, adesso era fatta, avevamo risolto tutto ed il mio cuore era definitivamente spezzato. Cercai di liberarmi dalla sua presa, ma non ci riuscii visto che la sua mano era sempre stretta salda attorno al mio braccio.

Lasciami andare.” supplicai, ma lui continuava a fissarmi con i suoi penetranti occhi grigi.

Non riuscendo a sopportare il suo, distolsi nuovamente lo sguardo perché sapevo che da lì a poco avrei iniziato a piangere, ma inaspettatamente mi sentiti tirare verso di lui e Sirius mi afferrò per le spalle.

Guardami.” disse.

Scossi la testa.

Per favore.” ripeté.

Non avendo mai sentito Sirius chiedere per favore, alzai lo sguardo verso di lui stupita e quando lo feci lui posò le sue labbra sulle mie e mi baciò.

Inizialmente non risposi, troppo scossa dall'accaduto, Sirius Black mi stava davvero baciando? Rimasi ferma come una statua di ghiaccio e con gli occhi spalancati dalla sorpresa, non dovevo essere proprio un bello spettacolo. Sentii Sirius staccarsi da me ed allontanarsi di qualche passo guardandomi quasi spaventato.

Ti chiedo scusa ho frainteso, pensavo provassi anche tu qualcosa per me, ma... sono uno stupido, di certo preferiresti il me più giovane. Fai finta che non sia successo niente, ok?

Senza recepire molto di quello che mi aveva appena detto, annullai la distanza che si era creata avvicinandomi a lui e ricambiando il bacio che mi aveva dato pochi secondi prima e mentre l'uomo che amavo rispondeva, non potei fare a meno di pensare che era vero quello che si diceva in giro: Sirius Black era un ottimo baciatore.

Quando ci staccammo, a corto di fiato, rimasi abbracciata a lui, appoggiando la mia testa sul suo petto ed ascoltando il ritmo del suo cuore che batteva all'impazzata, quasi sincronizzato con il mio.

James mi ammazza.” sussurrò ad un certo punto ed io non potei fare a meno di scoppiare a ridere.

Felice come una bambina a Natale, io e Sirius, in forma canina ed a cui avevo colorato il pelo di beige per evitare che Peter lo riconoscesse, ci avviammo per le scale della scuola, scendendo fino ad arrivare davanti al portone di ingresso dove ad attenderci c'erano gli altri. Vedendo il grosso cane al mio fianco, le domande da parte degli altri studenti non si fecero attendere e proprio come avevo concordato con mio fratello, raccontai che era il cane di famiglia e che Silente ci aveva dato il permesso di portarlo a scuola, ma di non tenerlo alla vista.

Pensavamo vi foste persi!” esclamò il giovane Sirius vedendoci arrivare.

Dovevamo finire di fare i bagagli.” spiegai, cercando di non pensare al motivo del nostro vero ritardo, conscia del fatto che sarei arrossita.

Senza attendere ulteriormente, salimmo tutti sulla prima carrozza che ci passò a fianco, rubandola letteralmente ad un gruppetto di Serpeverde che voleva passarci davanti.

Tutto bene?” mi domandò Harry.

Magnificamente.” sorrisi, appoggiando la testa sulla sua spalla.

Non fui molto di compagnia sia durante il viaggio in carrozza che quello in treno, troppo intenta a pesare a quello che era successo nella stanza delle necessità. 

Quando scendemmo dall'Hogwarts Express seguimmo James fra la folla e lo vedemmo avvicinarsi ad una coppia. L'uomo era la copia esatta di James, ma invecchiata di qualche anno, mentre la donna aveva i capelli neri e gli occhi azzurri ghiaccio. I due ci stavano salutavano con un sorriso in volto e James, incurante di essere in pubblico, corse subito ad abbracciarli, seguito a ruota da Sirius e da Remus.

Mamma, papà – iniziò James – lei è Lily, la mia ragazza, mentre loro sono Harry ed April con il loro cane Tartufo.

E' un piacere vederti Lily, James ci ha parlato davvero molto di te.” la salutò la donna andando subito ad abbracciarla come se la conoscesse da anni.

Lily non poté fare a meno di arrossire balbettando un saluto ed avvicinandosi a James.

Non è la sola di cui ci ha parlato. - continuò l'uomo avvicinandosi a me ed a mio fratello, accogliendoci in un abbraccio che mi fece sciogliere il cuore – Io sono Charlus e lei è mia moglie Dorea.

Molto piacere.” sussurrammo.

Un forte abbaiare ci interruppe, ed un Sirius scodinzolante corse incontro ai due adulti facendogli le feste. I due risero per il saluto dell'animale, ricambiandolo con delle carezze alla testa.

Credo sia ora di andare.” disse mio nonno.

Dorea annuì, tirando fuori dalla borsa un vecchio straccio e porgendocelo. Ognuno di noi toccò un pezzo dell'oggetto, mentre il povero Sirius era stretto fra le braccia di Charlus con un'espressione strana, quasi impaurita. In un attimo la famigliare sensazione di essere tirata per l'ombelico mi colse e ci ritrovammo improvvisamente in un grande salotto.

La stanza aveva le pareti bianche e delle grandi travi scure sorreggevano il soffitto. Un camino talmente grande da farci entrare due persone troneggiava su un lato della stanza circondato da due poltrone ed un divano rossi come lo stendardo di Grifondoro. Sul lato opposto ad esse c'era una libreria che ricopriva un'intera parete e li a fianco una grande scala che saliva al secondo piano dell'abitazione.

Benvenuti a casa Potter.” esclamò James.

Dopo i soliti convenevoli, la madre di James mostrò a me ed a Lily la camera dove avremmo dormito, spiegandoci che i ragazzi avrebbero condiviso la camera di James. Iniziai subito a disfare i bagagli, prendendo posto nel letto a fianco alla finestra che mostrava un incantevole paesaggio innevato.

Mi sei sembrata assente durante il viaggio, stai bene?” mi domandò mia madre.

Si, è che ero sovrappensiero.” risposi evasiva, la ragazza parve accorgersene.

C'entra il fatto che Silente vi ha chiamati nel suo ufficio ieri sera?” continuò.

Annuii, cogliendo al volo l'occasione di una via d'uscita. Lily rimase in silenzio per qualche istante, metabolizzando la cosa, poi cambiò discorso.

Sembrano molto simpatici i genitori di James.

Concordo, sua madre è molto dolce.

Pensavo fossero molto diversi.” sussurrò la ragazza.

Anche io non me li aspettavo così normali.” scherzai, facendo scoppiare a ridere mia madre.

Le nostre risate furono bruscamente interrotte da una specie di bussare alla porta. Lily, più vicina, si sbrigò ad aprirla ed un cane si affrettò ad entrare, trasformandosi in umano non appena Lily chiuse la porta.

Lily, James ti vuole vedere.” disse Sirius.

Lily si affrettò a sistemarsi i capelli, ringraziando l'uomo e dirigendosi fuori dalla stanza chiudendo nuovamente la porta dietro di se. Guardai l'uomo alzando un sopracciglio.

Sei un pessimo bugiardo Black.

L'uomo sorrise malandrino avvicinandosi a di me come farebbe con una preda.

Non potevo stare senza di te.” sussurrò.

Fino ad adesso è sempre andata così.

Ed è stata una sofferenza.” disse azzerando le distanze fra noi.

Penso sia meglio non dirlo agli altri.” sussurrai.

Concordo, ci tengo alla mia bella testa.

Sorrisi, ancora non mi sembrava vero che tutto questo fosse reale, ma se era un sogno non volevo decisamente essere svegliata. Avvicinai il mio viso al suo, alzandomi sulla punta dei piedi ed aggrappandomi alle sue spalle per mantenere l'equilibrio; vidi Sirius sorridere ancora di più.

Sirius, ti devi essere sbagliato, James non mi stava cercando.” escalmò Lily rientrando in camera.

Mi staccai immediatamente dall'uomo, riprendendo a sistemar i vestiti senza alzare lo sguardo.

Scusa Lily, la vecchiaia fa brutti scherzi.” scherzò Sirus, riprendendo la sua forma canina ed uscendo dalla camera.

Vidi Lily fissarmi per qualche istante mentre io continuavo imperterrita a sistemare i maglioni che mi ero portata, fortunatamente dopo poco smise riprendendo anche lei a lavorare, per quella volta l'avevamo scampata.

Solo quando sentimmo che la cena era pronta scendemmo nuovamente al piano di sotto, raggiungendo i genitori di James assieme agli altri nella grande sala da pranzo, il cui tavolo era ricolmo di ogni prelibatezza.

April, cara, cosa posso preparare al tuo cane?” domandò gentilmente la donna.

Niente signora Potter, gli darò qualcosa di quello che ha già preparato, la ringrazio.”

Chiamami Dorea, cara.

Va bene.” risposi un po' impacciata.

Affamati prendemmo posto ed io mi sistemai fra mio fratello e Remus, iniziando a mangiare e scoprendo che quello che dicono sulle nonne, ovvero che il loro cibo è il migliore al mondo, era verissimo.

Harry, April, James ci ha raccontato della vostra storia purtroppo, quindi se aveste bisogno di qualsiasi cosa non esitate a chiederci.” disse Charlus ad un certo punto.

Grazie mille.” sussurrammo in coro, colti alla sprovvista dalle parole dell'uomo.

Oh, ma non sono teneri? Rispondono in coro!” disse Dorea dolcemente e facendo arrossire sia me che mio fratello.

Mamma per favore.” esclamò James, imbarazzato anche lui.

Sua madre lo fulminò con lo sguardo e mio padre distolse lo sguardo riprendendo a mangiare, ma con sguardo basso sul piatto. Sorrisi e ne approfittai per allungare un pezzo di polpettone a Sirius, che attendeva sotto il tavolo sbavando.

Allora ragazzi, la scuola sta finendo, che cosa avete intenzione di fare una volta finiti gli studi?” domandò mio nonno.

Io auror.” esclamarono in coro James, Sirius ed Harry.

Io voglio lavorare al ministero.” rispose Lily.

Io vorrei provare ad insegnare.” rivelò Remus, ricevendo l'approvazione da parte di tutti ed un sorriso da parte mia.

E tu April?” domandò Dorea.

Riflettei, non avevo mai realmente pensato al mio futuro visto tutto quello che era successo, ed a differenza di mio fratello non ero mai stata convinta su quello che avrei voluto fare una volta finiti gli studi. La carriera da auror non faceva decisamente per me, ne avevo già avuto abbastanza di maghi oscuri per una vita intera, mentre di entrare nel ministero, dopo tutto quello che era successo, non se ne parlava.

Io... credo vorrei fare la guaritrice.” sussurrai.

April, ma è fantastico!” esclamò mia madre facendomi arrossire.

Harry mi strinse la mano in segno di approvazione.

La serata trascorse tranquilla e vista la stanchezza accumulata a causa del viaggio, andammo a dormire presto.

Quando il giorno dopo ci svegliammo, i coniugi Potter non c'erano ed avevano lasciato un biglietto sul tavolo accanto ad un vassoio di biscotti e brioches, spiegandoci che sarebbero assenti tutto il giorno a causa di un imprevisto. Sirius aveva subito colto l'occasione per ritrasformarsi in umano e abbuffarsi di cibo come se non ci fosse un domani.

Ragazzi, mangiate in fretta, abbiamo un sacco da fare!” esclamò James esaltato come un bambino.

Finito di mangiare misi a lavare i piatti con un colpo di bacchetta e raggiunsi gli altri in salotto, dove ad attenderci c'era un albero di Natale alto due metri e, accanto a lui, tre scatoloni di palline ed addobbi vari.

Dobbiamo appendere tutto?” domandò Lily impaurita.

Certo!” disse James.

D'accordo!” esclamai rimboccandomi le maniche ed aprendo il primo scatolone.

James mi guardò fiero, avvicinandosi subito a me per aiutarmi, seguito a ruota dagli altri.

Presi alcune palline e mi avvicinai all'albero, ma fui subito raggiunta dal vecchio Sirius che iniziò anche lui ad addobbare.

Allora, ti diverti?” mi sussurrò in modo che potessi sentirlo solo io.

Si, e tu?

L'uomo annuì convinto.

E' come tornare a casa.” disse.

Ehi voi due! - esclamò James – siete troppo vicini per i miei gusti!

Sirius scoppiò a ridere mettendosi sull'attenti e scostandosi da me di mezzo metro, James parve soddisfatto posizionandosi però per precauzione in mezzo a noi.

Passammo il resto della mattinata a cercare di riordinare tutto e quando si avvicinò l'ora di pranzo io e Lily decidemmo di andare in cucina a preparare qualcosa da mangiare per tutti mentre gli 'uomini' continuavano i lavori sotto le direttive di James.

Lily – esclamò Sirius entrando in cucina – Sei l'unica che puoi salvarci! James continua ad insistere che dobbiamo smontare parte dell'albero perché ci sono della palline verdi vicino a quelle argento e gli ricordano i serpeverde. Potresti farlo ragionare?

Lily sospirò togliendosi il grembiule ed annuendo.

Puoi finire tu qui, Sirius?” domandò la rossa.

L'uomo annuì lavandosi le mani e prendendo il posto della ragazza accanto a m nel mentre che Lily usciva dalla stanza sbattendo dietro di se la porta ed urlando il nome del fidanzato in un tono decisamente non rassicurante.

Posso immaginare chi ha deciso di mettere le palline in quel modo.” dissi continuando a tagliare le patate come se nulla fosse.

Non so di cosa tu stia parlando.” replicò l'uomo.

Posai il coltello, girandomi verso di lui ed alzando un sopracciglio. Anche Sirius si voltò verso di me, avvicinandosi e spingendomi contro il tavolo, mettendo poi le sue mani sui miei fianchi.

Io credo proprio di si.” sussurrai vedendolo avvicinarsi verso il mio viso.

Sirius annullò di nuovo le distanze fra noi, baciandomi ed io iniziai a credere che se avessi provato questi sentimenti ogni volta sarei morta di infarto.

Trovatemi subito qualcosa da fare Jame sta imp.... Oh Merlino!

Mi staccai da Sirius spingendolo lontano da me e cercando di riprendere un aspetto accettabile, girandomi poi verso la voce.

Remus era pallido come un cencio ed aveva la bocca completamente spalancata.

Ti entreranno le mosche in bocca, Lunastorta.” sogghignò Sirius.

Diedi un colpo sul petto all'uomo, facendolo esclamare di dolore, poi tornai a guardare Remus.

Tu... lei... State assieme? James ti ammazza, Sirius!” balbettò il ragazzo.

Feci per rispondere, ma effettivamente neanche io sapevo che cosa eravamo, ci eravamo baciati per la prima volta il giorno prima e non avevamo mai discusso della cosa.

Si, stiamo assieme e grazie per la fiducia Lunastorta.” disse Sirius.

Mi girai verso l'uomo sorridendo, abbracciandomi a lui e dandogli un piccolo bacio sulla guancia.

Sono ancora qui!” esclamò a voce pericolosamente acuta il licantropo.

Arrossii di botto staccandomi nuovamente da Sirius.

Non dire niente a nessuno, per favore.” lo supplicai, cercando di sfoggiare il mio miglior sguardo da cucciolo bastonato.

Remus rimase in silenzio per qualche istante, poi annuì. Corsi subito ad abbracciarlo ed a dargli un bacio sulla guancia.

Sei il padrino migliore del mondo!” esclamai facendolo arrossire.

Sentii Sirius sogghignare ed io lo guardai male.

Va bene, ma adesso trovatemi qualcosa da fare prima che James mi venga a prendere!” disse il ragazzo.

Passammo il resto della giornata a finire di addobbare l'albero che James alla fine era riuscito a smontare, controllando attentamente di non mettere le palline vedi accanto a quelle argentee. Remus stava mantenendo il segreto, nonostante ogni tanto scoccasse qualche occhiata verso me e Sirius, soprattutto quando eravamo troppo vicini.

La sera arrivò presto e con essa i coniugi Potter che avevano deciso di prendere delle pizze per cena. I due si scusarono per la frugale cena della vigilia, promettendo che il pranzo del giorno dopo sarebbe stato fantastico, ma nonostante questo io non potevo chiedere di più, questa era una della vigilie di Natale più belle della mia vita.

Andai a dormire con il sorriso sul volto, felice come non mai per la bella giornata in famiglia che avevo passato, sperando interiormente che non fosse l'ultima.

La mattina dopo fui svegliata da delle urla.

Allarmata aprii gli occhi e vidi che Lily non era più in stanza, afferrata la bacchetta mi diressi in punta di piedi verso il luogo del rumore, spaventata che i mangiamorte potessero aver fatto irruzione nella casa, ma ciò che vidi mi fece scoppiare a ridere. Ammucchiati a meno di un metro da una grande pila di regali, c'erano i malandrini più Harry e Sirius in forma canina, che cercavano di tenere James lontano dai doni, mentre Lily si copriva imbarazzata il volto. Nel sentire la mia voce i sei si voltarono verso di me.

Finalmente! Adesso posso aprire i regali?” domandò ironico mio padre.

I cinque lo mollarono e lui finalmente iniziò a scartare i suoi agognati regali.

Anche io mi avvicinai all'albero, ansiosa di vedere ciò che mie era arrivato. Per primo presi il regalo di mio fratello che si rivelò essere un magnifico orologio, poi presi quello di Remus e del giovane Sirius che avevano pensato di regalarmi un fantastico libro di pozioni, infine fu il turno di quello dei miei genitori, un bellissimo vestito verde bottiglia. Ringraziai calorosamente tutti per i regali stringendo ognuno di loro in un abbraccio spacca costole.

Mi sistemai sul divano, iniziando a sfogliare il mio nuovo libro, quando vidi avvicinarsi Sirius con un sacchetto rosso in bocca che mi posò sulle gambe. Sorrisi dandogli un piccolo buffetto.

Anche io ho un regalo per te dopo.” sussurrai.

Il cane abbaiò, incitandomi a scartare il regalo ed io feci subito come richiesto. All'interno del sacchetto c'era un bellissimo bracciale argenteo, con un piccolo ciondolo a forma di stella.

Non dovevi, è troppo!” sussurrai, ma il cane abbaiò ancora una volta, dandomi la zampa.

Sorrisi, indossando subito il regalo.

Buon Natale, ragazzi!” esclamarono i miei nonni entrando nella stanza con un vassoio di biscotti.

Mi avvicinai ai due, e troppo golosa per fermarmi rubai subito un biscotto assaporandone la dolcezza.

Sono squisiti!

Dorea sorrise, porgendomene un altro che mi affrettai a prendere.

Mi voltai verso Harry sorridendogli dolcemente, ma il sorriso mi morì sul volto quando lo vidi sbiancare e cadere a terra svenuto. Lasciai cadere a terra ciò che avevo in mano, correndo verso di lui ed urlando il suo nome.


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Angolino autrice

Buonasera a tutti!
Innanzitutto SCUSATE il ritardo, ma è stata una settimana davvero intensa e non ho avuto il tempo di scrivere e poi sistemare il capitolo. Spero ovviamente che il capitolo vi sia piaciuto e ne approfitto come al solito per ringraziarvi tutti di cuore, vi adoro.
Come avete letto, finalmente Sirius e April si sono dichiarati a vicenda, ma (c'è sempre un ma) non hanno ancora affrontato James Potter! u.u Ho qualche idea nel mio piccolo cervellino malato, ma se volete consigliarmi come James dovrà reagire alla scoperta che sua figlia ama il suo migliore amico, io sono aperta a nuove idee u.u.
Detto questo vi saluto!
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Alla prossima!

Halfblood_ princess

PS: non sono convinta al 100% di riuscire a pubblicare un capitolo prima di sabato, ma farò il possibile per riuscirci :)
PPS: non ho trovato descrizioni dei genitori di James, qundi sono andata un po' a sentimento xD

 

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Capitolo 18
*** Capitolo sedici: The burrow ***


Capitolo sedici: The burrow

 

Lasciai cadere a terra ciò che avevo in mano, correndo verso di lui ed urlando il suo nome.

 

Il corpo di Harry era disteso per terra scompostamente, nella mano ancora la carta del regalo che stava per aprire e sul viso, pallido come quello di un cadavere, c'era un'espressione agonizzante.

Harry!” gemetti arrivando accanto a lui e stringendogli la mano.

April, spostati dobbiamo portarlo subito al San Mungo!” sentii dirmi da qualcuno.

Negai con forza, iniziando a cercare di svegliare il mio gemello scuotendolo per i vestiti. Non poteva morire, non poteva farmi questo e lasciarmi sola.

Sentii delle mani prendermi e cercare di spostarmi, ma mi divincolai abbracciandomi al corpo esanime di Harry, chiamando ancora una volta il suo nome. Accarezzai il suo volto, passando la mano sulla cicatrice che risaltava rossa sulla sua fronte bianca e madida di sudore, scottava ed io non potei fare a meno di preoccuparmi ancora di più.

April...” sussurrò Harry aprendo gli occhi.

Il mio cuore perse un battito quando lo vidi svegliarsi e tutto ciò che era attorno a me parve scomparire. Sorrisi verso di lui, ma il mio gemello mi guardò preoccupato e con lo sguardo pieno di terrore.

E' lui.

Rimasi shoccata per un istante, ma un dolore alle tempie mi colse alla sprovvista e mi trafisse come una stilettata al cuore. Era troppo, più forte delle cruciatus che avevo subito durante la guerra e mi impediva di pensare o di mantenere il controllo del mio corpo.

Chiusi gli occhi crollando accanto a mio fratello paralizzata dal dolore che stavo provando, ma ben presto qualcosa cambiò e sentii una presenza scivolare nella mia testa. Cercai di ricordare tutto ciò che Piton ci aveva insegnato sull'occlumanzia, cercando di mantenere il controllo e creare un muro che avrebbe reso impossibile accedere ai ricordi più importanti.

Chi cercava di entrare nella mia testa, però, sembrò accorgersene e mi procurò una nuova ondata di dolore che mi fece quasi urlare e ritentò più e più volte senza demordere. Ogni volta cercai di alzare un muro, reclamando ogni grammo di forza che avevo in corpo, ma non sarei resistita a lungo. Fortunatamente per me, colui che cercava di prendere informazioni si stancò, lasciandomi libera.

Riaprire gli occhi fu uno degli sforzi più grandi che avevo richiesto al mio corpo nell'ultimo periodo e la prima cosa che vidi furono due paia d'occhi, uno grigio, mentre l'altro verde come i miei. Sentii chiamare il mio nome, sospiri di sollievo e sentii trasportare il mio corpo e posarlo su qualcosa di morbido, probabilmente il mio letto, ma non riuscii a rispondere nulla.

H..Ha...rry.” cercai di sussurrare, la mia priorità più importante era sapere come stava mio fratello.

Harry sta bene, è in camera a riposare.” mi disse una voce che associai a Dorea.

Deglutii mentre il mio cuore rallentava il suo battito nel sapere che non era in pericolo. Presto però questa preoccupazione venne sostituita da un'altra ugualmente soffocante, se Harry aveva ragione colui che aveva cercato di entrarci nella mente era Voldemort e se ciò era vero significava che qualcuno gli aveva parlato di noi e gli aveva esposto dei dubbi in merito. Pregai che non fosse venuto a conoscenza del fatto che sapevamo degli horcrux, era andato tutto per il meglio fino ad adesso, non poteva andare tutto in fumo ad un passo dalla fine!

April, cara, devi dirmi cosa è successo.” disse Dorea interrompendo il flusso dei miei pensieri.

Negai con la testa, non volevo parlarne, non con lei. La donna parve capirlo e rispettò il mio silenzio.

Vuoi che chieda a Lily di rientrare? Le ho detto di aspettare fuori fino a quando non mi fossi assicurata che tu stessi bene.

Si, grazie.” sussurrai.

Dorea annuì, uscendo dalla camera e facendo entrare un'ansiatissima Lily in compagnia del vecchio Sirius; i due corsero subito al mio capezzale.

Come stai?” domandarono in coro, il volto di entrambi era corrugato dalla preoccupazione.

Adesso bene, Harry?

Harry è a posto, voleva venire da te, ma glielo abbiamo impedito visto è ancora debole.” rispose Lily.

Annuii, soddisfatta da una spiegazione più completa sulle condizioni di mio fratello.

Cosa è successo?” domandò Sirius.

Credo che Voldemort abbia cercato di entrare nelle nostre menti per sapere più su di noi.

I due sussultarono e sentii Sirius stringermi forte la mano.

Perché?” domandò Lily spaventata.

Non lo so.” risposi, non volevo metterla ulteriormente in ansia fino a quando non sarei stata certa di cosa era successo.

Lily si sedette sul letto con fare stanco, passandosi una mano sul volto.

Dorea e Charlus volevano portarvi al San Mungo, ma siamo riusciti ad impedirlo.” disse la rossa.

Come?” chiesi, non mi sembravano persone che si lasciavano convincere facilmente.

Beh – balbettò Sirius – potrebbe essere che quando vi volevano portare via io mi sia accidentalmente trasformato davanti a loro.”

Oh, Sirius!”esclamai, l'unica cosa che non doveva fare, da cui Silente ci aveva addirittura messi in guardia, l'aveva fatta.

Dorea e Charlus l'hanno presa bene!” continuò l'uomo come se questo cambiasse le cose.

Era l'unico modo.” disse Lily prendendo le parti dell'uomo, sorprendendomi.

Decisi di non continuare ad insistere, sarebbe stato inutile piangere sul latte versato. Mi girai verso mia madre che si alzò, sistemandosi la gonna.

Vado a chiamare tuo padre e gli altri in modo che ti possano venire a vederti.” disse uscendo dalla stanza e chiudendo la porta dietro di se.

In quell'esatto momento Sirius si avvicinò a me baciandomi con urgenza.

Pensavo di averti persa.” sussurrò posando la fronte sulla mia.

Sorrisi accarezzandogli la guancia, ma dovemmo presto interromperci visto che sentimmo i passi concitati degli altri arrivare.

James aprì la porta di scatto correndo verso di me ed abbracciandomi con foga.

Papà – sussurrai – mi stai strozzando.

James lasciò la presa scusandosi, ma potrei giurare di averlo visto asciugarsi gli occhi con il dorso della mano. Dopo di lui fu il turno di essere abbracciata dal giovane Sirius, cosa che fece irrigidire la sua controparte più vecchia, ed infine da Remus, che mi mise in mano una barretta di cioccolato obbligandomi a mangiarla di fronte a lui.

Io vado a vedere come sta Harry.” disse il mio Sirius allontanandosi dalla stanza.

Mi dispiacque vederlo andare via, ma sapevo che sarebbe stato meglio così. Remus mi scoccò uno sguardo furtivo che ignorai, dedicando la mia attenzione agli altri due malandrini che mi raccontarono per filo e per segno ciò che era successo.

Io però non ne volevo sapere di stare a letto, mio fratello era stato male ed io volevo stare con lui, quindi nonostante le proteste animate dei tre, con un po' di fatica mi alzai crollando a terra in pochi passi. James mi fu subito accanto.

Non puoi camminare, sei troppo debole.” mi disse accucciandosi accanto a me.

Voglio andare da Harry.” sussurrai, mi sentivo tanto una bambina che fa i capricci, ma avevo bisogno di vedere l'altra parte di me.

Va bene.” rispose mio padre.

Lo guardai sorpresa e lui sorrise malandrino, raccogliendomi da terra come se fossi un sacco di patate ed issandomi.

Papà che fai?” esclamai allarmata.

Ti porto da tuo fratello.” rispose come se fosse la cosa più ovvia del mondo ed io rischiai di commuovermi per il suo gesto.

Uscimmo dalla camera ed entrammo in quella di James, a due porte di distanza rispetto a quella in cui ero. Harry era a letto ed anche lui cercava di alzarsi, accanto a lui Lily, Dorea, Charlus e più in disparte Sirius.

James mi posò sul letto a fianco ad Harry ed io mi lanciai addosso a lui abbracciandolo forte. Il mio gemello ricambiò il mio abbraccio, nascondendo la testa fra i miei capelli; non mi importava degli sguardi degli altri, eravamo insieme ed era l'unica cosa che contava.

James! - sentii esclamare Dorea – Non dovevi farla alzare dal letto!

Ma mamma voleva venire da Harry!

E' ancora debole, avresti potuto farla stare male di nuovo.

E' colpa mia, ho insistito e sarei arrivata strisciando piuttosto. Pa... James mi ha solo facilitato il compito.” dissi incolpandomi in modo che mio padre non dovesse subire una ramanzina per colpa mia.

Dorea annuì, rivolgendomi un sorriso dolce, ma continuò a fulminare il figlio in un modo che mi ricordava terribilmente la signora Weasley.

Stavamo dicendo ad Harry che abbiamo mandato un patronus a Silente, sarà qui in poco tempo.” disse Charlus prendendo la parola.

Annuii, per nulla felice della cosa e notando lo sguardo di mio fratello vidi che non ero l'unica a pensarla così.

Andiamo ragazzi, – riprese l'uomo – lasciamoli riposare.

I cinque annuirono, seppur svogliatamente, alzandosi e dirigendosi fuori dalla stanza assieme ad i coniugi Potter, che chiusero delicatamente la porta dietro di loro.

Il silenzio regnò nella stanza per qualche minuto, poi Harry parlò.

Ha visto qualcosa?” mi domandò.

No, sono riuscita a bloccarlo e tu?

Harry negò pensieroso, questa volta ci era andata bene, ma non sapevo se sarei resistita a lungo ad una tortura del genere.

Dobbiamo assolutamente prendere l'horcrux in questi giorni, non possiamo rischiare che venga a conoscenza di ciò che sappiamo.

Hai ragione, ma poi cosa faremo? Ci presenteremo a casa sua dicendogli 'ehi ciao Voldy, siamo venuti ad ammazzare te ed il tuo serpente?'” domandai sarcastica.

Non mi sembrano cose su cui scherzare.” replicò Harry infastidito.

E' vero, però bisogna pensarci.

Ci penseremo quando sarà il momento.” disse ancora duro, ma non appena si accorse del tono che aveva utilizzato cercò di tranquillizzarsi, stringendomi la mano in una stretta che voleva essere rassicurante.

Io non mi rassicurai per nulla, per un attimo mi sembrava tornato Harry dell'estate in cui Cedric era morto, sempre arrabbiato e preoccupato. Il mio gemello parve captare i miei pensieri, ma non disse nulla al riguardo ed io sapevo che il fatto che Voldemort aveva cercato di entrare nella sua mente lo aveva turbato molto, anche se non voleva ammetterlo.

Harry, non crederai di essere ancora un horcrux, vero? E' impossibile.” sussurrai.

Come fai ad esserne certa?

Perché l'anima di Voldemort che era in te è stata già uccisa e qui non lo abbiamo mai visto, a meno che tu non l'abbia beccato in bagno.

Harry non disse nulla, ma sembrò tranquillizzarsi di poco.

Sirius, quello della nostra epoca, era molto preoccupato per te.” disse cambiando discorso.

Cercai di non cogliere la provocazione, non sapendo che reazione potesse avere il mio gemello nel sapere che stavo con il suo padrino.

Lo era anche per te, sai com'è fatto.” continuai sorridendo.

Lo conosco bene, April, e non l'ho mai visto così impaurito. La domanda che mi pongo è perché.” replicò, non aveva un tono di accusa, ma era semplicemente incuriosito.

Cercai di formulare una risposta coerente e che avrebbe messo a tacere la sua curiosità, ma per fortuna fui salvata da un leggero picchiettio alla porta.

Avanti.” disse mio fratello.

La porta si aprì ed il vecchio preside di Hogwarts entrò nella camera, salutandoci e posizionandosi subito in fondo al letto si cui eravamo io ed Harry.

Cosa è successo?” ci domandò senza tanti preludi.

Qualcuno ha cercato di entrare nelle nostre menti e la sensazione è la stessa di quando lo faceva Voldemort anni fa.” spiegò Harry.

Silente annuì grave.

Dovremmo accelerare un po' i tempi e recuperare l'ultimo horcrux prima che scopra altro, poi penseremo a come sistemare il serpente e Voldemort stesso. Vi informo già che domani ci sarà la riunione dell'ordine e vi verrò a prendere dopo cena.” disse il preside.

Va bene.” sussurrai.

Silente mi fissò con i suoi penetranti occhi azzurri, scrutandomi quasi nell'anima.

Purtroppo non posso fare molto per aiutarvi, non esistono incantesimi in grado di bloccare un mago che cerca di leggervi la mente, ma sono sicuro farete del vostro meglio per resistergli.

Io ed Harry annuimmo ancora una volta.

Si sa chi è stato a parlare di noi?” domandò mio fratello.

Purtroppo no, ma cercherò di scoprire qualcosa al più presto.” promise Silente.

I miei doveri da preside purtroppo mi chiamano – continuò alzandosi – ci vedremo domani, per adesso riposate.” terminò l'uomo smaterializzandosi senza nemmeno darci il tempo di proferire parola, sembrava quasi si stesse comportando come durante il nostro quinto anno e la cosa non mi piaceva affatto.

Io ed Harry rimanemmo abbastanza allibiti per la velocità della visita dell'uomo data l'importanza di ciò che era successo. Sospirai e decisi di riprovare al alzarmi e, sebbene fossi traballante, ci riuscii. Mi avvicinai alla porta girandomi verso mio fratello che mi stava guardando con rimprovero.

Ho fame, scendi?

Harry si mise a ridere, ma annuì, alzandosi anche lui e raggiungendomi. Molto con calma scendemmo le scale, avvicinandoci alla sala da pranzo in cui i ragazzi stavano preparando la tavola.

Che diavolo ci fate qui?” domandò nostra madre.

Abbiamo fame.” spiegò Harry sedendosi.

Lily non era molto convinta della risposta che mio fratello gli aveva dato, ma non disse altro, limitandosi a sistemare l'ultimo piatto. Mi sedetti subito a fianco ad Harry e fui subito raggiunta da Remus che iniziò a domandarmi come stessi, per poi iniziare a parlare eccitato del libro che io e mio fratello gli avevamo regalato.

Nonostante le disavventure della mattina, il pranzo fu fantastico ed alla fine di esso nessuno riusciva più a muoversi da quanto eravamo pieni. Con un grande sforzo rotolammo in salotto, dove ci sedemmo sul divano e sulle poltrone, mentre i coniugi Potter sistemavano i piatti e gli avanzi.

Questo è decisamente uno dei Natali più belli di sempre.” dichiarai.

Ti rendi conto che sei quasi morta vero?” domandò il giovane Sirius.

Oramai ci ho fatto l'abitudine, se avessi avuto uno zellino per ogni volta che io ed Harry siamo stati in pericolo saremmo più ricchi della tua famiglia.” esclamai sorridendo.

Non sono cose divertenti April.” mi rimproverò mia madre.

Ma è la verità! Anche se Harry ne ha passate più di me visto che cercava sempre di non portarmi con lui.” continuai.

Perché Harry è una persona più responsabile e ci pensa due volte prima di fare una cosa.” disse nostra madre.

Non riuscii a trattenermi e scoppiai a ridere, seguita a ruota dal vecchio Sirius. Harry ci fulminò con lo sguardo mentre le guance gli si tingevano di rosso.

Mio fratello era tante cose: coraggioso, leale, generoso ed io gli volevo un bene infinito, ma se c'era una cosa che faceva sempre era agire prima di pensare, come quando al sesto aveva rincorso i mangiamorte rischiando di farsi uccidere, o ancora al secondo quando aveva affrontato un basilisco da solo.

Scusa fratellone.” mormorai fra le risate mentre Lily e gli altri ci guardavano incuriositi.

Il pomeriggio passò velocemente e ci divertimmo a cantare carole natalizie ed a giocare con dei giochi in scatola visto che a me ed Harry era stato espressamente vietato di mettere il piede fuori dalla porta. Quando la sera arrivò e mi sdraiai nuovamente nel letto non potei fare a meno che ringraziare il cielo e la stanchezza e la tensione provata nella giornata mi assalirono di colpo facendomi addormentare in un attimo.

Fui svegliata da un leggero picchiettio al braccio. Aprii gli occhi e notai che era ancora buio, segno che era ancora notte, mi guardai intorno alzandomi a sedere e notai Tartufo a fianco al mio letto, quasi mi fece prendere un colpo.

Sei impazzito! Vuoi farmi venire un infarto?” sussurrai.

L'uomo sorrise, posandosi l'indice sulle labbra in segno di fare silenzio. In meno di un secondo mi prese in braccio e mi portò in salotto, posandomi sul divano e posizionandosi a fianco a me, circondandomi le spalle con un suo braccio. Incurante del motivo per cui aveva fatto ciò accolsi con gioia la sua offerta, mettendo la testa sulla sua spalla e beandomi della sua vicinanza.

Come mai mi hai portata qui?” domandai.

Volevo stare un po' solo con te.” rispose accarezzandomi la testa.

Sorrisi nel buio avvicinandomi ancora di più a lui, era frustrante dover far finta di nulla quando eravamo con gli altri.

Harry sospetta già qualcosa.

Merlino! Non si è accorto di Hermione e Ron per anni e dopo due giorni si accorge di noi?” domandò allibito.

E' la stessa domanda che mi sono posta io.” replicai.

Vorrà dire che staremo più attenti” disse Sirius dandomi un bacio veloce.

Il rumore di una persona che tossisce ci fece sobbalzare.

Tornate ognuno nelle vostre camere prima che gli altri vi becchino.” disse Remus affacciato dalle scale.

Sentii Sirius sbuffare.

Eddai Lunastorta!” esclamò spazientito, ma Remus non si fece abbindolare.

Visto che James non sa niente, in qualità di suo padrino devo vigilare, soprattutto conoscendo i tuoi trascorsi Sirius.

Non potei fare a meno di ridere vedendo la faccia allibita dell'uomo che guardava Remus come se fosse un mostro. Sirius si alzò, mi riprese in braccio e mi portò sulle scale, ma non appena passammo di fianco a Remus mi baciò in un modo decisamente non casto. Sentii Remus emettere un suono che aveva tutta la parvenza di essere un ringhio, poi tirò un mascone a Sirius che risuonò per tutta la stanza. L'uomo esclamò dal dolore, sbrigandosi a salire le scale e posandomi nuovamente in camera mia, tornando assieme al Licantropo nella sua. Mi addormentai nuovamente, questa volta con un sorriso sul volto.

Quando la mattina mi alzai ero di nuovo in forma, tutto quello che ci voleva era una bella dormita. Dopo aver salutato Lily ed essermi cambiata, scendemmo a fare colazione dove ad attenderci c'erano già tutti e senza aspettare altro tempo mi sistemai tra i due Sirius, proprio di fronte a Remus. Guardai il licantropo in segno di sfida e lui per contro mi diede un calcio sotto il tavolo. Stavo per rispondere alla provocazione, ma l'arrivo di Charlus e Dorea ci fece entrambi distrarre.

Allora ragazzi, questa sera io, Charlus, Harry, April dovremmo assentarci per qualche ora, quindi non combinate disastri. Remus, Lily contiamo su di voi.” disse Dorea.

Silente, ci aveva riferito la donna il giorno prima, aveva deciso che Sirius non sarebbe apparso all'ordine fino a data da destinarsi, ma sarebbe rimasto nelle 'retrovie' e sorprendentemente l'uomo aveva preso la cosa bene.

Perché dovete andare via?” domandò il giovane Sirius.

Dobbiamo parlare con Silente.” rispose Charlus.

Non è vero! - esclamò James arrabbiato – Andate ad una riunione dell'ordine!

James, per favore.” iniziò mia nonna.

Il ragazzo sbatté un pugno sul tavolo alzandosi in piedi.

Perché non possiamo partecipare anche noi? Abbiamo quasi diciassette anni.

Per l'appunto, siete ancora troppo giovani. - esclamò Charlus – La guerra non è un gioco, ragazzo. Per quello che vale non sono nemmeno d'accordo all'ammissione di loro due, ma Silente ha deciso così.

James rimase in silenzio, alzandosi e uscendo dalla stanza seguito a ruota da Lily, Remus e dal giovane Sirius.

Io e gli altri continuammo a mangiare in silenzio e quando terminammo io, mio fratello e Sirius ci dirigemmo verso la camera di nostro padre nella speranza di farlo ragionare. Sapevo che voleva prendere parte a questa guerra, ma ero d'accordo con suo padre, se io avessi potuto scegliere non avrei mai affrontato tutto questo.

Bussammo alla porta, ma non ricevendo risposta decidemmo di lasciarlo sbollire assieme agli altri ancora per un po' e ci dirigemmo verso la camera mia e di Lily dove ne approfittai per dare il mio regalo a Sirius, che avevo dimenticato.

Seduti sul letto non potemmo fare a meno di rivangare i momenti passati, cercando di non pensare troppo alle cose brutte che la guerra aveva provocato.

Ragazzi – disse Dorea entrando dopo un paio d'ore – James e gli altri sono lì con voi?

No, cosa succede?” domandai in ansia.

Non li trovo.” rispose Dorea.

Colta dalla paura mi diressi di corsa verso la stanza di James, aprendola con un colpo di bacchetta e notai che era vuota, l'unico indizio era sul letto: un piccolo foglio di pergamena.

Harry si avvicinò per primo leggendo il foglio e imprecando.

Sono andati alla Gringott.” dichiarò.

Il mondo iniziò a diventare pericolosamente più pensate e dovetti sedermi per non finire stesa sul pavimento. Perché quegli stupidi avevano deciso di fare una cosa simile? Ne avevamo già parlato quando avevamo fatto il piano ed erano sembrati d'accordo sul da farsi.

Come mai sono andati in banca?” domandò confusa la donna.

Mi voltai verso di lei e cercai di sfoderare uno dei sorrisi più credibili che avevo.

Una stupida scommessa tra James e Sirius su chi è il più ricco.

Vidi Dorea tranquillizzarsi, segno che aveva creduto alla mia bugia.

Quando tornano vedranno cosa significa non avvisarmi!” esclamò donna lasciando la stanza sbattendo la porta ed andando sicuramente a comunicare a Charlus l'accaduto.

Che diavolo facciamo?” domandai allarmata.

Harry mi guardò con sguardo preoccupato.

Attendiamo, è l'unica soluzione.

Annuii con le lacrime agli occhi dalla preoccupazione e mi fiondai fra le braccia di Sirius nascondendo il viso nell'incavo del suo collo, incurante della presenza di mio fratello.

Fu l'attesa più lunga della mia vita. Io Sirius ed Harry ci sentivamo completamente impotenti: non potevamo presentarci in banca e non potevamo dire la verità. Eravamo bloccati in quella casa nella periferia di Londra ad aspettare, mentre cercavo invano di convincermi che se qualcosa fosse andato storto lo avremmo subito saputo. Mi maledissi mentalmente per aver rivelato loro tutti i dettagli della nostra scorsa visita in banca.

Forse stanno arrivando.” disse Harry dopo un'ora di silenzio.

Mi avvicinai di corsa a lui, sporgendomi dalla finestra da cui era affacciato notando dei pallini in cielo che si avvicinavano velocemente alla casa. Solo quando riconobbi i capelli di mia madre mi tranquillizzai e la rabbia iniziò a montare.

I quattro entrarono con le scope in camera scendendo agilmente e sfoderando un sorriso mentre ci mostravano la piccola coppa di Tassorosso. In quel momento avrei dovuto provare felicità, ma quello che sentivo era molto più vicino ad una tremenda rabbia assassina. Vidi Harry, con sguardo furente, lanciare un incantesimo alla stanza in modo da insonorizzarla.

Cosa volevate fare?” domandò con un inquietante tono calmo.

Sirius sorrise avvicinandosi e posando la coppa sulla scrivania di James.

Abbiamo recuperato l'horcrux.” disse battendo il cinque a James, Remus e Lily.

Abbiamo seguito il piano alla perfezione, la coppa era un po' nascosta, ma ce l'abbiamo fatta e nessuno si è accorto di nulla. Lily ha cancellato la memoria alla perfezione al folletto.” spiegò James orgoglioso.

Potevate morire!” esclamò Harry.

Non è successo.” replicò il giovane Sirius sorridente.

Volevamo solo aiutarvi.” continuò Lily.

Se ci vorreste davvero aiutare non rischiereste di farci morire di paura.” disse Harry.

Ok, d'accordo, forse ci siamo fatti prendere la mano, ma voi avevate la nostra età quando avete iniziato a combattere e nessuna esperienza alle spalle e poi non potete pensare di proteggerci sempre.” disse James.

Invece si! - esclamò Harry – Dannazione è per questo che abbiamo deciso di restare.

Noi volevamo fare vedere che siamo abbastanza capaci per entrare nell'ordine.” sussurrò Remus.

Io avrei dato qualsiasi cosa per non dover combattere questa guerra, non dovete cercare in tutti i modi di farvi coinvolgere. Oramai quel che è fatto è fatto, siete stati bravi, ma non aspettate che vi dica che avete fatto bene.” dissi.

I quattro guardarono per terra imbarazzati, forse avevano capito che non avevano fatto bene ad andarsene senza dire nulla. Sospirai ed uscii dalla stanza chiudendo la porta dietro di me ed iniziando a piangere per scaricare la tensione. Mi chiusi nella mia stanza, sdraiandomi sul letto soffocando i singhiozzi col cuscino. Odiavo questa parte di me, odiavo comportarmi così e scoppiare a piangere ogni tre per due... odiavo questa guerra. Harry arrivò poco dopo sdraiandosi accanto a me.

Credo che abbiano capito.

Speriamo” sussurrai.

Un grido improvviso di Dorea ci fece letteralmente saltare sul letto. Io e mio fratello ci girammo verso la porta e vedemmo entrare di corsa il mio Sirius che richiuse la porta lentamente in modo da non fare rumore.

Li ha beccati.” disse.

Non potei fare a meno di scoppiare a ridere, seguita a ruota dai due: forse la strigliata di Dorea avrebbe avuto più effetto delle nostre parole.

Passammo la successiva ora a sentire le urla della donna che non risparmiò nessuno dei quattro, poi ci venne a chiamare per informarci che il pranzo era pronto con la solita aria gentile di sempre, come se non fosse accaduto nulla.

Il pasto trascorse tranquillo così come il pomeriggio che i ragazzi lo passarono a fare le pulizie per casa, punizione di Dorea per non averla avvisata della loro scappatella a Diagon Alley. Io, mio fratello e Sirius, approfittammo del tempo libero per distruggere l'horcurx ed io inviai anche una lettera a Severus domandandogli se avesse fatto progressi con Regulus, una volta tornata a scuola avrei dovuto parlare con entrambi.

Erano le otto di sera ed avevamo appena finito di cenare quando il campanello della porta suonò annunciando l'arrivo di Silente. Io Harry ed i genitori di James ci alzammo andando ad aprire la porta.

Buonasera.” disse l'anziano entrando.

Salutammo l'uomo e lui ci consegnò immediatamente un piccolo pezzo di pergamena dove era rivelato il luogo dell'incontro dell'ordine, proprio come aveva fatto Moody quando eravamo entrati per la prima volta a Grimmauld Place.

Harry mi passò il piccolo foglietto sorridendo e non potei fare a meno di farlo anche io non appena lessi le due parole scritte sulla carta: la Tana.


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Angolino autrice

Scusate, scusate e SCUSATE!
Lo so sono in tremendo ritardo, ma ho avuto davvero duecentomilioni di cose da fare e non ho avuto il tempo di finire di scrivere e sistemare il capitolo D: ... scusate ancora, cercherò di non farlo succedere più >.<
Detto ciò vi ringrazio come sempre (spero non mi fustigherete D:), vi adoro!
Fatemi sapere come ne pensate!
Alla prossima (non in ritardo)

Halfblood_princess

 

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Capitolo 19
*** Capitolo diciassette: Order of the Phoenix ***


Capitolo diciassette: Order of the Phoenix
 

Resi il pezzo di pergamena a Silente sorridendo al solo pensiero di tornare nell'edificio in cui avevo passato le vacanze più belle della mia vita e che era casa di quella che avevo sempre considerato la mia vera famiglia.

Professore, dovrei parlarle in privato.” dissi all'anziano.

L'uomo annuì, scusandoci per la momentanea assenza e dirigendosi in cucina. Lo seguii, chiudendo dietro di me la porta.

Dimmi pure.” mi esortò.

Volevo solamente dirle che anche la coppa di Tosca Tassorosso è stata recuperata e distrutta.” spiegai, evitando con cura di dirgli chi era stato a fare ciò per paura della sua reazione.

Ottimo, questa è proprio una fantastica notizia. Deduco però dalla tua espressione, che questa non è l'unica cosa di cui volevi parlarmi.” disse sorridendomi gentilmente.

Mi morsi il labbro inferiore indecisa sul da farsi. Da una parte volevo esporre i miei dubbi nella speranza di ottenere una risposta, mentre dall'altra avevo paura di ciò che sarei venuta a sapere. Decisi che vivere nel dubbio sarebbe stato peggio e parlai.

Volevo... Volevo domandarle come ha fatto Voldemort ad entrare nella mia mente ed in quella di mio fratello visto che  data la mancanza di contatto visivo non si può trattare di legimanzia.

Credo che quello di cui tu hai paura sia che tu e tuo fratello siate degli horcrux. Da quello che mi avete raccontato, Harry nella vostra epoca lo era, ma la parte di anima di Voldemort che risiedeva in se è stata uccisa. Esistono molte magie per entrare nella mente di una persona, non pensare subito al peggio, nonostante ammetto che non bisogna escludere anche quella possibilità visto che arrivando in questo mondo avete stravolto molte cose.

Annuii, per nulla tranquillizzate dalle parole di Silente. Per prima cosa il fatto che non avesse del tutto escluso che potessimo essere degli horcurx mi turbava molto, ma ciò che forse mi preoccupava ancora di più era il fatto che se non era così allora significava che qualcuno ci aveva lanciato un incantesimo. Avrei assolutamente dovuto fare delle ricerche al più presto.

Senza dire nulla, seguii il preside nuovamente in salotto dove gli altri ci stavano attendendo. Scambiai un veloce sguardo con mio fratello, in modo da fargli intendere che avremmo parlato più tardi e poi, dopo aver salutato Sirius, Lily ed i malandrini, mi smaterializzai assieme ai miei quattro compagni nel luogo indicato dal biglietto.

Per un attimo rimasi senza parole.

La Tana era proprio come la ricordavo, sbilenca ed in bilico giusto per magia, il giardino era cintato dallo stesso steccato rotto in più punti che mi ricordavo ed a fianco alla casa c'era la rimessa dove il signor Weasley teneva la macchina prima che Harry e Ron la rubassero. A piccoli passi ci avvicinammo alla porta d'ingresso dell'abitazione e Silente, a capo del nostro piccolo gruppetto di persone, senza esitazione bussò.

Parola d'ordine?” domandò una voce dall'interno che non riconobbi.

Fenice.” pronunciò sicuro il preside.

Sentimmo un rumore di catenacci e la porta si aprì di scatto. La luce all'interno della casa ci abbagliò per un istante e non appena ebbi riacquistato la vista notai che sulla porta c'era un uomo con molti capelli rossi ed un'espressione sorridente. Arthur Weasley era di fornte a noi.

Venite, venite.” ci esortò.

Ad uno ad uno entrammo, ritrovandoci nel familiare salotto di casa Weasley. Ad accoglierci venne una donna con lunghi capelli rossi ed un grande pancione, segno che stava aspettando un bambino: Molly.

Che piacere vedervi!” esclamò la donna salutando i coniugi Potter e Silente.

Dopo che i tre ebbero ricambiato il saluto, Molly si concentrò su me e mio fratello. Rimasi un attimo imbambolata a fissarla immersa nei miei pensieri, constatando che anche lei era quasi irriconoscibile e molto più rilassata nonostante i tempi bui.

Io sono Molly, molto piacere.” ci disse sorridendo e coinvolgendoci in uno dei suoi famosi abbracci stritolatori.

Io April.

Ed io Harry.” rispondemmo imbarazzati.

Se possibile, Molly sorrise ancora di più e ci invitò a sederci sul divano vicino alla finestra accanto ai nostri nonni. Due piccoli bambini dai capelli rossi si avvicinarono a noi.

Ciao Bill, ciao Charlie.” sussurrai.

I due sorrisero e Bill, il più grande, mi diede la mano, simulando la stretta degli adulti. Scoppiai a ridere seguita a ruota da mio fratello che scompigliò scherzosamente i capelli ai due.

William! Charlie! Lasciate stare i nostri ospiti!” esclamò Molly.

I due bambini sbiancarono, correndo al riparo sotto il tavolo della cucina, troppo spaventati dalla madre.

Signora Weasley non ce n'è bisogno, non stavano facendo nulla di male.” disse mio fratello.

Molly si calmò, riprendendo il tono pacato di sempre.

Chiamami Molly, caro.

Harry annuì e proprio in quel momento Silente batté le mani, facendo spegnere il piacevole chiacchiericcio in stanza.

Mentre l'uomo andava a sedersi su una improbabile poltrona viola, feci vagare lo sguardo per la stanza, notando solo ora gli altri componenti dell'Ordine. Il primo che notai, per ovvie ragioni, fu Hagrid, a fianco a lui sedeva Alastor Moody, che a differenza di quando lo avevo conosciuto aveva entrambi gli occhi e non gli mancavano pezzi del suo naso. Poco distante, sul divano di fronte al mio, stava una coppia con una bambina dell'età di Bill che continuava a cambiare colore di capelli: Andromeda, Ted e Ninfadora Tonks. Diedi una leggera gomitata ad Harry, indicandogli con lo sguardo le persone di fronte a noi ed il suo volto si aprì in un sorriso. Continuai a far vagare lo sguardo, ma a parte la professoressa McGranitt, seduta vicino a Silente, non riconobbi nessuno. In quel momento Silente parlò.

Buonasera a tutti. Vorrei iniziare la riunione col presentarvi Harry ed April Smith, nuovi componenti dell'Ordine. Attualmente stanno svolgendo una missione in incognito i cui particolari saranno rivelati più avanti. Detto questo, iniziamo subito con i rapporti; Alastor?

Malocchio si alzò e solo in quel momento notai che anche in quell'epoca gli mancava una gamba.

Lucius Malfoy continua a venire al ministero ed a parlare con il ministro, temo che stia acquisendo sempre più potere. So per certo che degli indicibili sono stati corrotti.” ci informò.

Silente annuì grave.

Continua a controllarlo ed a reclutare più persone possibili. Altre notizie?

Mi sono arrivate voci che i dissennatori di Azkaban si stanno agitando più del solito. In settimana andrò io stesso a controllare di persona.” continuò Moody.

Dissennatori?” domandò Molly con voce acuta.

Riflettei per un secondo, cercando di ricordare tutte le informazioni che avevo sulla prima guerra magica, ma non mi sembrava di ricordare che i dissennatori avessero preso parte alla battaglia.

Si Molly. - disse Silente – Temo che anche loro saranno dalla parte di Voldemort. Harry, April voi cosa ne pensate?

Harry si mosse a disagio accanto a me e, seppur di controvoglia, si alzò in piedi. Io decisi di rimanere seduta visto che tutto quello che sapevo io lo conosceva anche mio fratello.

Non credo che i dissennatori prenderanno parte ad un'eventuale battaglia, ma sono pur sempre creature oscure, quindi credo che bisognerà prestare la massima attenzione.” disse mio fratello imbarazzato da tutta l'attenzione.

Grazie Harry.” lo ringraziò Silente facendogli segno di sedersi.

Andiamo Albus, sono solo due ragazzini cosa vuoi che ne sappiano?” domandò Malocchio.

Hanno molte più risorse di quando danno a vedere.” rispose enigmatico a Silente.

Moody sbuffò spazientito con il suo solito modo di fare.

E sentiamo, che altro hanno da dirci?

Che i mangiamorte da tenere più sott'occhio sono Bellatrix Lestrange e Barty Crouch jr.” replicai.

Moddy e tutti gli altri componenti dell'ordine mi guardarono sbigottiti.

Andiamo! Stanno farneticando! Va bene la Lestrange, ma il figlio di Crouch è impossibile!” esclamò l'auror.

Potrai verificare tu stesso le loro parole, Alastor.” disse Silente.

Moody si zittì, riprendendo posto dopo aver barbottato qualcosa che per mia fortuna non capii. Il silenzio aleggiò per qualche istante per la stanza, fino a quando Molly non prese la parola.

Su una cosa Alastor ha ragione. Harry ed April sono soltanto dei ragazzi, perché li hai lasciati entrare nell'ordine?

Mi girai verso la signore Weasley, sapevo che avrebbe fatto in modo di farci escludere e questa conferma mi aveva fatto sorridere e ricordarmi i vecchi tempi.

Molly ha ragione, - si intromise Dorea – vanno ancora a scuola con James!

Come ho già detto hanno più risorse di quanto diano a vedere.” ribadì Silente cercando inutilmente di acquietare le due donne.

Harry, il mio dolce e pazzo fratello, si intromise.

Io e mia sorella sappiamo benissimo a cosa andiamo incontro. Sappiamo che questo non è solo un gioco ed in più non ci spaventa quello che dovremmo fare.

Vogliamo fermare Voldemort prima che al guerra abbia inizio.” continuai.

La guerra è già iniziata.” replicò Moody ponendo fine alla discussione.

La riunione continuò tranquillamente per un'altra oretta e nessuno ebbe più nulla da replicare alla presenza mia e di mio fratello, nonostante ciò ero comunque turbata dalle ultime parole dell'auror. Parlammo di vari piani che l'ordine stava attuando, tra i quali cercare di portare dalla propria parte i giganti e le acromantule, in più organizzarono diversi turni per sorvegliare diversi mangiamorte in modo da cercare di anticipare le loro mosse. Io ed Harry fummo esclusi da questi turni con la scusa che andavamo ancora ad Hogwarts. Per una volta Silente non fu dalla nostra parte.

Una volta terminata la riunione e dopo aver subito un abbraccio stritolatore da parte della signora Weasley ed averle promesso di prestare la massima attenzione e di andarla spesso a trovare, io mio fratello ed i coniugi Potter ci avviammo fuori dall'abitazione, uscendo dal giardino in modo da poterci smaterializzare nuovamente nella casa dei due. Ad attenderci in salotto c'erano i malandrini e Lily, ma di Sirius nessuna traccia.

Non appenaci videro, James ed il giovane Sirius furono subito in piedi, avvicinandosi velocemente verso di noi iniziando ad assillarci con numerose domande sull'Ordine. Dorea si scaldò subito con suo figlio, intimandogli di andare subito a dormire e di non fare domande a cui, in ogni caso, non avrebbe avuto risposta nemmeno fra un milione di anni. Arrabbiato, James salì in camera seguito a ruota dai suoi compagni; Dorea sospirò girandosi verso me e mio fratello, che avevamo assistito alla scena muti come pesci.

Mi raccomando ragazzi, non ditegli niente.” sussurrò preoccupata.

Annuimmo, seguendo James nella sua camera consci del fatto che non avremmo potuto mantenere la parola.

Salii le scale e dopo aver detto a mio fratello di aspettarmi, mi diressi nella mia camera in modo da cambiarmi e mettermi il pigiama visto che sapevo che sarebbe stata una discussione molto lunga. I miei piani furono però bruscamente danneggiati dalla presenza di un uomo in pigiama, che era sdraiato sul mio letto e mi fissava divertito con stampato sul volto un sorriso malandrino.

Sei arrivata finalmente.” disse.

Arrossii alla vista di Sirius in quello stato, mentre nella mia mente nascevano le idee più disparate su come occupare il tempo prima di andare nella camera di mio padre. Mi morsi l'interno della guancia e cercai di sorridere all'uomo, chiudendo la porta dietro di me e cercando di trovare pensieri più casti.

Si, giusto adesso. Che ci fai sul mio letto?” domandai avvicinandomi e sedendomi sul bordo.

Ti aspettavo.” rispose alzandosi sui gomiti e continuando a guardarmi divertito.

Cercando di mantenere lo sguardo ben lontano dai pozzi grigi che erano i suoi occhi, mi rialzai in piedi andando dal mio baule e prendendo da esso il mio pigiama.

Beh adesso dovresti andare, mi devo cambiare e c'è Harry che mi aspetta fuori dalla porta.

Per me fai pure, non è un problema.” rispose sghignazzando.

Voltai lo sguardo verso di lui arrossendo fino alla punta dei capelli.

SIRIUS!” esclamai.

L'uomo scoppiò a ridere per il mio imbarazzato, avvicinandosi a me e posandomi un leggero bacio sulle labbra, sussurrandomi che mi avrebbe aspettato fuori. Solo quando si fu richiuso la porta dietro di se mi sedetti sul letto prendendomi il viso, ancora in fiamme, fra le mani ascoltando per qualche attimo il mio cuore che batteva all'impazzata, convinta come non mai che prima o poi sarei morta di infarto.

Cercando di non perdere ulteriore tempo mi cambiai, legando i capelli in una treccia veloce.

Eccomi.” dissi uscendo dalla camera.

I due sorrisero e senza ulteriori indugi bussammo alla porta di James. Ad aprirci fu Remus, che ci accolse dentro con un gran sorriso.

Figlioli! - esclamò James in tono plateale – E' vero che adesso direte tutto ciò che è successo al vostro paparino adorato?

Vidi Lily nascondersi il viso fra le mani ed il mio gemello ed io ci guardammo un attimo negli occhi scoppiando a ridere nonostante le occhiatacce di nostro padre.

Ti diremo tutto, paparino.” iniziai.

Anche se dopo la storia dell'horcrux vi meritereste di stare nella più completa ignoranza.” terminò Harry.

Questi sono i miei figli!” riprese James allegro venendoci ad abbracciare così forte da fare concorrenza alla signora Weasley.

Dopo esserci riusciti a staccare, ci sedemmo sui letti in modo da essere più comodi e come ogni volta presi il posto di mio fratello. Harry mi guardò supplicante, ma alla vista del mio sguardo alzò gli occhi al cielo, spostandomi di peso in modo da far spazio anche a lui.

Allora – disse il giovane Sirius eccitato – raccontateci tutto!

Beh, intanto la riunione era in casa dei Weasley.” iniziò Harry venendo subito interrotto dal vecchio Black.

Dai Weasley? Come stanno?” domandò.

Tutti bene. Abbiamo visto Molly ed Arthur insieme a Bill e Charlie, non Percy, si vede che l'avevano messo a letto.” rispose il mio gemello.

Chi altri c'era?” domandò l'uomo.

C'erano Silente e la McGranitt, poi Moody...” venni bruscamente interrotta da James che si avvicinò a me.

Moody? - domandò con voce tremante dall'eccitazione – Alastor Moody?

Ehm si.” balbettai esitante.

Mio padre si alzò di scatto.

Non mi importa come, ma la prossima volta dovete portarmi da lui. E' il mio idolo! Non esiste un auror come lui!” esclamò.

Harry, Sirius ed io ridemmo.

Va bene. - dissi sorridendo – Comunque c'erano anche tua cugina, Ted e Ninfadora.

Questa volta fu il turno del vecchio Sirius di alzarsi in piedi agitato e non potei fare a meno di pensare che nonostante non fossero fratelli di sangue lui e mio padre erano proprio identici. In che diavolo mi ero andata a cacciare innamorandomi di lui?

C'era Dora?” domandò, lanciando uno sguardo furtivo a Remus.

Si, e prima che tu possa dire altro ti ricordo che è minorenne al momento.” concluse Harry sorridendo e smontando l'entusiasmo dell'uomo.

Cosa c'entra mia cugina?” domandò il giovane Sirius.

Dopo ti spiego. Continuate.” replicò la sua controparte più vecchia.

Non c'è molto da dire, hanno fatto i turni per sorvegliare dei mangiamorte il prossimo mese, Alastor ha detto che Lucius Malfoy continua ad andare a far visita al ministro, infine hanno parlato dei dissennatori.” spiegò Harry.

I cinque annuirono gravi iniziando a farci domande a raffica su chi altri era presente e quali mangiamorte stavano seguendo. Rispondemmo ad ogni domanda nel modo più accurato possibile, fino a quando stanca per la giornata supplicai tutti di andare a dormire visto che era mezzanotte passata. Lily accolse di buon grado la mia richiesta ed entrambe andammo nella nostra stanza mettendoci sotto le coperte ed addormentandoci in un istante.

Proprio come la notte precedente fui svegliata da un picchiettio al braccio. Aprii gli occhi e mi ritrovai a meno di una decina di centimetri il volto di Sirius che mi sorrideva allegro. Senza darmi il tempo di dire nulla mi prese fra le sue braccia e mi portò giù di sotto in salotto, posandomi sul divano e posizionandosi accanto a me circondandomi con un braccio. Senza dire nulla mi accoccolai vicino a lui beandomi della sua vicinanza.

Come mai così silenzioso?” chiesi dopo qualche minuto di silenzio, era strano vederlo silenzioso.

Stavo riflettendo.” rispose.

Senza staccarmi troppo, alzai lo sguardo verso di lui, nonostante fosse buio potevo notare la sua espressione preoccupata.

Su cosa?

Su tante cose, sulla guerra, su James, su di noi.”

Mi devo preoccupare?” domandai impaurita.

Sirius sorrise scuotendo il capo.

Mi dispiace informarti che io non ti lascerò per nulla al mondo.” mi sussurrò nell'orecchio per poi baciarmi dolcemente.

Cosa ti preoccupa?

Sirius si mosse a disagio sul divano, cercando di zittirmi con un altro bacio, ma questa volta mi scansai. Aprii la bocca per parlare, ma come la notte precedente sentii un colpo di tosse proveniente dalle scale. Sentii l'uomo a fianco a me imprecare sonoramente, per poi alzarsi, prendermi di nuovo in braccio e riportarmi in camera, passando davanti ad un assonnato Remus.

Tornai a dormire immediatamente, cercando di ricordarmi che l'indomani avrei dovuto corrompere Remus per riuscire a parlare con Sirius in santa pace.

La mattina dopo mi svegliai a causa di un forte rumore proveniente dalla camera di James. Aprii gli occhi stancamente, sfregandomeli con le mani in modo da schiarire la vista annebbiata per il troppo sonno. Sbadigliando mi tirai a sedere, notando che anche Lily, come me, era stata svegliata da quel suono improvviso. Mia madre si girò verso di me, salutandomi con un dolce sorriso.

Buongiorno.” la salutai.

'giorno. - rispose lei – Dove sei stata ieri notte?

Sono andata in bagno.” risposi velocemente.

La rossa mi guardò alzando un sopracciglio, segno che non mi credeva affatto.

Decisi di alzarmi in piedi e per evitare che mi facesse ulteriori domande, mi diressi di corsa in bagno. Aprii la porta della stanza, richiudendola subito dopo dietro di me ed avvicinandomi al lavandino.

Tesoro, se volevi vedermi senza maglia potevi dirmelo.

Mi girai di scatto, trovando Sirius di fronte a me con solo i pantaloni del pigiama e un asciugamano al collo, col quale si stava asciugando i capelli. Arrossii proprio come il giorno prima.

Scusa, non sapevo fosse occupato.” sussurrai, andando verso la porta.

Nonostante stessimo insieme e lo conoscessi da anni, vederlo in quello stato mi imbarazzava un sacco.

Tranquilla, ho finito.” disse dolcemente, avvicinandosi e baciandomi.

Proprio in quel momento la porta si aprì di scatto, convinta come non mai che fosse Remus, visto che ci faceva costantemente la guardia come un cane rabbioso, mi staccai malvolentieri dall'uomo, girandomi verso la porta. Quello che vidi, però, mi fece sbiancare.

Certo Remus c'era, ma era pallido e si trovava dietro ad un altra persona. James Potter era pallido in volto e ci guardava con uno sguardo degno di una persona indemoniata. Mi allontanai da Sirius lentamente, impaurita che un movimento troppo rapido potesse innescare mio padre.

Ehm... - iniziai – non è come sembra.

Non ci furono cambiamenti nell'espressione di mio padre, ma il viso, che prima poteva far concorrenza a quello di un cadavere, si stava lentamente colorando di rosso. Gli sarebbe mancata solo una vena pulsante sulla fronte e sarebbe assomigliato un sacco a zio Vernon quando si arrabbiava.

Papà?” domandai esitante.

James si riscosse, puntando lo sguardo prima su di me e poi sull'uomo al mio fianco.

Che diavolo stavi facendo con mia figlia?!” esclamò ad alta voce.

Mi mossi a disagio sul posto, prendendo la parola per evitare che Sirius facesse danni.

Sono entrata in bagno e c'era lui, stavo per uscire, ma mi sono inciampata e gli sono finita addosso.” dissi cercando di essere più credibile possibile. La cosa non funzionò.

Allora mi spieghi perché aveva la lingua nella tua bocca?” domandò irato.

Arrossii, diventando più rossa dei capelli di mia madre, che sentendo gridare James si era avvicinata al luogo della discussione, assieme a lei Sirius ed Harry. Sarei voluta sprofondare nel terreno.

Cosa succede?” domandò Lily preoccupata.

Succede che questo qua limonava con mia figlia!!” disse con un tono pericolosamente calmo.

Ok James, ci hai beccati stiamo assieme, ma non potrei mai farle del male. Adesso che lo sai ci sta un bell'abbraccio di gruppo e che dici, posso chiamarti anche io papà?” domandò l'uomo al mio fianco sorridendo e circondandomi con un braccio in vita.

Chiusi gli occhi per un istante, chiedendomi perché doveva essere così stupido e li riaprii giusto in tempo per vedere mio padre avvicinarsi a noi e atterrare Sirius con un cazzotto in viso, gettandosi poi su di lui ed iniziare a picchiarlo.

Io e gli altri spettatori rimanemmo un attimo basiti, per poi iniziare a muoverci e cercare di separare mio padre dal mio fidanzato, il quale si stava lasciando picchiare senza reagire in nessun modo.

Solo grazie all'intervento di Sirius, Remus e Harry riuscimmo a far rialzare James.

Mi inginocchiai subito accanto a Tartufo, cercando di aiutarlo a metterlo seduto. Aveva il viso già coperto di lividi, accompagnato a qualche taglio sulla fronte, sullo zigomo destro e sul mento. Preoccupata come non mai, presi dall'armadietto lì a fianco un asciugamano, lo bagnai e iniziai a tamponargli i tagli.

Allontanati da lui April!” urlò James.

Ignorai mio padre, continuando a fare ciò che avevo iniziato. Sirius era stato stupido, ma mio padre non doveva cercare di ucciderlo di botte!

James, per l'amor di Merlino calmati!” esclamò Lily.

Non mi calmo Lils! Cazzo Sirius sei vecchio! E per di più è mia figlia!

Sirius a fianco a me lo guardò, ma rimase in silenzio senza dire nulla. Forse una di quelle cose di cui era preoccupato la notte prima era proprio la reazione di James.

Papà, calmati. Sono maggiorenne e so benissimo quello che faccio.

No tu non sai quello che fai! Lui è Sirius, per Godric! Lui va solo a letto con le donne non ci sta insieme seriamente!” urlò.

Sirius, quello giovane, diede un colpo di tosse e guardò male il suo amico.

Parlavo con il te più vecchio Felpato, tu puoi fare quello che vuoi.” continuò con voce calma.

Il giovane Sirius annuì, soddisfatto della risposta dell'amico.

Sono cambiato, non sono più la persona che ero.” disse il mio Sirius.

James lo fulminò con lo sguardo pronto a replicare, ma fu bloccato da Lily.

James smettila.

Il ragazzo guardò la fidanzata con occhi sgranati ed espressione tradita.

Concordo con te sul fatto che avrebbero dovuto dircelo, e so che la differenza di età è molta, ma chi meglio del tuo migliore amico per sapere che tua figlia verrà protetta?” continuò la ragazza.

Ma Lily...” iniziò mio padre.

Avresti preferito qualcuno della sua età come Severus?

Mio padre sbiancò, seguito a ruota dal giovane Sirius e anche dall'uomo a fianco a me. James sbuffò, liberandosi dalla stretta di chi lo stava tenendo e guardandoci.

La cosa non mi piace. - disse – Sirius, se torci un capello a mia figlia, o se provi a mettere le mani in zone proibite, di cui ti farò un elenzo a breve, prima ti castro e poi ti uccido nel modo più violento possibile.

Rimasi per un attimo basita dalle parole di mio padre: zone proibite? Decisi di non replicare per non innescare di nuovo la sua ira e Sirius parve d'accordo con me perché si alzò e diede la mano a mio padre. Sospirai di sollievo e mi voltai solo in quel momento verso gli altri componenti della banda. Remus, Lily ed il giovane Sirius erano sorridenti, mentre a fianco a loro più in disparte c'era il mio gemello che mi guardava con una strana espressione in viso. Senza dire nulla si allontanò e, approfittando delle chiacchiere di mio padre che stava già iniziando a redigere l'elenco di cui parlava prima, seguii Harry nella sua camera, chiudendo la porta dietro di me.

Harry?” lo chiamai.

Da quanto tempo va avanti questa storia?” domandò mio fratello senza girarsi.

Da quando siamo partiti da Hogwarts.” sussurrai.

Sapevo che avevi una cotta per lui, ma perché non me lo hai detto?” chiese Harry, girandosi verso di me.

Credevo non avresti capito. E' il tuo padrino dopotutto.” spiegai.

E allora hai pensato che io ti avrei obbligata a non stare assieme a lui?

Annuii impercettibilmente, vergognandomi delle mie azioni stupide.

April, io voglio solo che tu sia felice.” disse avvicinandosi a me.

Annuii di nuovo a sguardo basso, lasciandomi abbracciare e ricambiando la stretta, posando la testa sulla spalla del mio gemello.

Scusami Harry.” sussurrai commossa.

Fa niente, da adesso in poi mi dirai tutto però.”

Ok.

Lasciai la presa, asciugandomi l'unica lacrima che era uscita dai miei occhi verdi e guardando sorridente Harry. Lo vidi avvicinarsi di nuovo, darmi un bacio sulla guancia per poi allontanarsi verso la porta.

Dove stai andando?” domandai.

Controllo che papà metta determinati posti nelle zone proibite.

Rimasi a bocca aperta mentre Harry usciva dalla camera, pensando che a questi punti io e Sir saremmo stati molto più liberi prima quando dovevamo nasconderci.

Sospirai, uscendo anche io dalla camera e tornando nell'affollato bagno, ricominciando a medicare Sirius. L'uomo mi guardò sorridente ed io non potei fare a meno di contraccambiare.

Non avremo più vita, lo sai?” sussurrò.

Lo so.” replicai, dandogli un leggero bacio sulle labbra, che fortunatamente sfuggì agli altri.

Visto che sapevo che mio padre ci avrebbe messo una vita a redigere le sue regole, decisi di scendere, accompagnata dal vecchio Sirius, Remus e Lily, a fare colazione, dove ad attenderci c'era uno dei grossi barbagianni di Hogwarts. Vedendomi, l'animale si avvicinò a me, tendendomi la zampa in modo da poter sfilare la lettera. Feci come richiesto e visto che sulla busta c'era il mio nome la aprii.

Di chi è?” domandò Sirius.

Severus.” mormorai sovrappensiero, mentre leggevo il testo della lettera.

Ah, non sapevo che foste così amici.” replicò stizzito.

Alzai lo sguardo dal foglio guardandolo sconsolata.

Sirius, ti prego non fare il geloso.” dissi.

L'uomo non disse nulla, alzandosi per andare a prendere una tazza di caffè mormorando tra se e se qualcosa sui suoi addominali che erano più scolpiti rispetto a quelli di Mocciosus. Feci finta di non sentire niente, riprendendo a leggere concentrandomi sulle parole che mi aveva scritto il mio ex professore di pozioni. Diceva che stava bene, che Silente lo aveva messo in un dormitorio separato per precauzione, visto che non essendo andato alla sua 'iniziazione' aveva ufficialmente tradito Voldemort. Poi aggiungeva che aveva parlato più volte con Regulus, ma nulla aveva sortito l'effetto desiderato. Sospirai affranta, avevo davvero sperato che sarebbero bastate le parole di Severus per farlo ragionare, ma evidentemente mi ero sbagliata. Rimisi la lettera dentro la busta, appuntandomi mentalmetne di scrivergli non appena finita colazione.

Tutto bene?” domandò mia madre preoccupata.

Sirius si voltò verso di me con sguardo serio, sedendomisi accanto.

E' che gli avevo detto di parlare con tuo fratello, di farlo ragionare, ma non ha funzionato.” dissi.

Sirius annuì.

Noi Black abbiamo la testa dura.

Puoi dirlo forte.” esclamammo io Lily e Remus in coro.

Sirius ci guardò male, ma non disse altro.

Ci proverò a parlare io, se non dovesse funzionare manderemo Sirius giovane e troveremo una soluzione.

Va bene.” disse, riprendendo a mangiare senza commentare altro.
Sapevo che non aveva avuto un rapporto facile con suo fratello a causa di loro madre, ma la sua indifferenza mi meravigliava. Decisi di non dire altro sull'argomento, addentando un croissant. 
Per qualche minuto nessuno emise un suono, troppo impegnati a fare colazione, poi mia madre parlò di nuovo.

Davanti a James vi ho preso le difese, ma Sirius, sappi che se farai del male a mia figlia dovrai fare i conti con me.

Sirius tossì, sputacchiando pezzi di biscotto che gli erano andati per traverso.

Ok. - rispose – Possibile che nessuno si fidi di me?” terminò sconsolato.

Sorrisi, avvicinandomi a lui e dandogli un bacio sulla guancia per consolazione.

Ehi voi due! Niente lingua!” esclamò James dietro di noi.

Chiusi un attimo gli occhi per poi riaprirli e girarmi verso di lui, aveva un foglio di pergamena in mano lungo almeno mezzo metro.

Sirius – disse ancora mio padre – dobbiamo parlare.

Vidi Sirius sbiancare per un secondo per poi alzarsi e raggiungere mio padre.

Se non dovessi tornare – disse – vendicami.


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Angolino autrice

CHIEDO UMILMENTE SCUSA PER IL RITARDO!!!
Scusate davvero tanto, ma questa volta GIURO che non è stata colpa mia. Non ho avuto la linea per circa due settimane e la Telecom si è decisa a ripristinare tutto oggi. SCUSATE ancora!!!!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, posso assicurare che non ci sarà più un ritardo così grave!!
Ne aproffitto come al solito per ringraziare di cuore tutti quanti, vi adoro!
Fatemi sapere cosa ne pensate.

Halfblood_princess

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Capitolo 20
*** Capitolo diciotto: R.A.B. ***


Capitolo diciotto: R.A.B.
 

Le vacanze erano finite velocemente, molto più di quanto avessi voluto ammettere.

Passare il Natale con i miei genitori e le persone che consideravo la mia famiglia nella casa dei miei nonni era stato fantastico,nonostante l'attacco mentale di Voldemort la mattina di Natale ed il piccolo incidente che aveva coinvolto Sirius, Dorea e Charlus. Spiegare perché una copia esatta del giovane Sirius, invecchiata di circa vent'anni, era in casa loro non era stato affatto semplice, ma James, Remus e Lily avevano raccontato la parte della storia che riguardava l'uomo, spiegando che Silente sapeva tutto, ma che nessuno doveva sapere chi era o che fosse anche un animagus. La storia si era risolta bene ed i genitori di mio padre non avevano più voluto sapere nulla. Fortunatamente, non avevano chiesto niente su me e mio fratello anche se li avevo trovati più volte a guardarci, segno che forse stavano sospettando qualcosa.

Da quando poi i ragazzi e Lily avevano scoperto di me e Sirius, io e l'uomo non avevamo più avuto un momento solo per noi due. James, scoperto che la notte ci vedevamo e stavamo qualche tempo sul divano, aveva convinto Harry a fare un incantesimo all'animagus, che consisteva in una sveglia che si attivava solo nel caso in cui lui si fosse alzato dal letto la notte senza permesso di uno dei malandrini o di Harry. Inutile dire che quando l'incantesimo si era attivato per la prima volta ci eravamo presi tutti un colpo ed avevamo temuto un attacco dei mangiamorte.

Tornare ad Hogwarts fu bello ed in parte liberatorio, nonostante il fatto che Sirius dovette rimanere nascosto per tutto il tempo visto che Peter si unì a noi. Durante viaggio cercai di evitare Codaliscia il più possibile, chiacchierando con mia madre e mio fratello, approfittando poi dei momenti di calma per leggere un libro. Il banchetto di ritorno dalle vacanze fu come al solito magnifico e ben presto, sfiancati dal viaggio e dal troppo cibo, ci rintanammo ognuno nella propria stanza per riposarci per le lezioni dell'indomani.

Quella stessa notte, non appena Lily e Alice si furono addormentate profondamente, mi alzai dal letto, mi vestii con la mia uniforme e mi diressi verso la stanza delle necessità. Stando attenta a non imbattermi in Gazza o in qualche professore, arrivai al ritratto di Barnaba il Babbeo, dove richiesi la porta che mi serviva. Entrata nella stanza buia mi tolsi scarpe e calzini, intrufolandomi nel letto di Sirius.

April, che ci fai qui?” domandò l'uomo assonnato spostandosi per farmi spazio.

Recupero il tempo che abbiamo perso.” sussurrai, accoccolandomi vicino a lui e chiudendo gli occhi.

L'uomo si avvicinò a me, stringendomi con un braccio e chiudendo gli occhi anche lui.

Quando la mattina dopo mi alzai, la prima cosa che vidi furono due paia di occhi grigi che mi osservavano attenti ed il mondo non mi era mai sembrato tanto bello.

Buongiorno.” sussurrò Sirius.

'giorno.” risposi assonnata.

Non volevo svegliarti, – disse – ma sono già le sette e cinquanta.

Annuii, accoccolandomi di nuovo a lui per poi realizzare ciò che mi aveva detto.

Mi alzai di scatto dal letto afferrando la bacchetta, calze e scarpe, cercando di infilarmi tutto nello stesso momento e dopo aver dato un bacio veloce all'uomo, che mi guardava senza parole, scesi di corsa le scale per arrivare in sala grande.

Che fine avevi fatto?” esclamò James non appena mi vide arrivare.

Ero in biblioteca.” risposi, afferrando al volo un toast e appellando la borsa con i miei libri.

James mi squadrò da capo a piedi, ma non disse nulla.

Visto che il tempo era poco, corremmo verso l'aula di Trasfigurazione, prima materia della mattinata, e per qualche miracolo arrivammo giusto in tempo. Mi sedetti a fianco a Remus ed iniziammo la lezione. Solitamente sarei stata attenta e avrei preso un sacco di appunti visto che le lezioni della McGranitt erano molto complicate ed i MAGO sarebbero stati tra pochi mesi, ma la mia mente continuava a vagare altrove: alla notte appena passata a dormire accoccolata a Sirius, a Piton e Regulus ed a mio fratello, che era sempre più distante. Guardai il mio gemello di soppiatto cercando di non farmi scoprire e lo vidi intento a fissare il vuoto con sguardo assente mentre si rigirava tra le dita il braccialetto di Ginny. Per un attimo la mia mente fu offuscata dal ricordo della ragazza e di come l'avevamo ritrovata qualche giorno dopo la battaglia finale. Un brivido mi corse su per la schiena e strinsi i pugni sul banco, ma all'improvviso mi sentii afferrare da una mano fredda, Remus. Il ragazzo mi guardò preoccupato, domandandomi silenziosamente se tutto andava bene; sorrisi confortante cercando di recuperare l'attenzione persa e ricominciando a prendere a appunti. Quando finalmente la professoressa terminò le sue due estenuanti ore di lezione, mi avvicinai ad Harry prendendolo sottobraccio e dirigendoci verso le successive due ore di incantesimi nelle quali avrei potuto parlare con lui per cercare di farlo distrarre dai suoi pensieri tristi.

April Smith!

Sentendomi chiamare mi girai e vidi nel corridoio, a qualche passo di distanza rispetto a me e mio fratello, un ragazzo molto bello, con capelli corvini, carnagione pallida e penetranti occhi grigi. Non avevo mai visto Regulus Black in vita mia, ma non feci fatica a riconoscerlo. Feci un cenno ad Harry, incoraggiandolo a proseguire e raggiungere gli altri che nel frattempo erano andati avanti.

Chi sei?” mentii.

Penso tu lo sappia già visto che giri con la compagnia di mio fratello.” rispose.

Allora riformulo la domanda: cosa ti serve da me, Regulus?

Il ragazzo mi guardò per qualche istante socchiudendo gli occhi e si avvicinò a me. Solo in quel momento notai che eravamo soli in corridoio e cercando di farlo sembrare come un movimento involontario, avvicinai la mano alla tasca in cui tenevo la bacchetta.

Stai lontana da Severus.” sibilò.

Come prego?

Pensi non lo sappia? Sei tu che gli hai messo in testa strane idee sul fatto che i mezzosangue ed i babbani sono persone come noi!” esclamò irato.

Rimasi per un attimo basita e lo guardai in viso per qualche istante rimuginando sulle sue parole.

Severus è una persona intelligente, a differenza tua ha capito che siamo tutti esseri umani e che dire che chi non è in grado di usare la magia, o chi ha parenti non maghi è inferiore ad un purosangue è solo una stronzata razzista.” risposi acida.

Regulus strinse gli occhi spingendomi per le spalle sbattendomi contro il muro con forza tirando fuori la bacchetta e puntandomela al collo. Cercai di liberarmi dalla presa, ma era troppo forte per me.

Come hai osato?” sussurrò.

April!” esclamò una voce.

Regulus si staccò da me come scottato, girandosi verso la persona che aveva parlato. Feci lo stesso anche io, vedendo all'inizio del corridoio suo fratello maggiore, che aveva il volto pallido ed un'espressione arrabbiata.

Che diavolo stavi facendo Reg?” esclamo irato.

Il ragazzo non rispose, rinfoderando la bacchetta e girandosi tornando da dove era venuto.

Non parlo con i traditori del proprio sangue.” sussurrò prima di andarsene.

Sirius rimase in silenzio per qualche istante per poi avvicinarsi a me velocemente.

Ti ha fatto male?” domandò preoccupato.

No, grazie Sirius.” risposi sorridendo, ma ancora un po' scombussolata per via dell'accaduto, non mi aspettavo una reazione simile e questo complicava i miei piani.

Non dire niente a nessuno per favore.” continuai.

Sirius mi guardò per un attimo, poi annuì prendendomi a braccetto e scortandomi in aula dove la lezione era già iniziata da qualche minuto.

Il resto della giornata passò senza incidenti e nonostante il fatto che non rimasi molto attenta a lezione, riuscii a guadagnare 10 punti in modo da recuperare quelli che io e Sirius avevamo perso arrivando in ritardo. Più tardi durante la giornata, di non unirmi agli altri per cena, preferendo recuperare tutti i compiti che avevo lasciato indietro, sorprendentemente anche Harry si unì a me.

Come la notte precedente attesi che mia madre e la sua amica si fossero addormentate per poi sgattaiolare fuori dal dormitorio e, pregando che nessuno dei malandrini o mio fratello stesse guardando la mappa del malandrino, mi rifiondai nella camera di Sirius. Questa volta l'uomo era sveglio e mi stava attendendo leggendo un libro.

Ma allora sai leggere.” sussurrai sdraiandomi accanto a lui.

Sirius sbuffò, chiudendo il libro e posandolo sul comodino per poi voltarsi verso di me.

Siamo molto simpatiche questa sera.” replicò.

Feci la linguaccia, accoccolandomi sul suo petto e chiudendo gli occhi. Felpato non disse nulla, limitandosi a chiudere la luce con un colpo di bacchetta e circondandomi con un braccio. Rimanemmo in silenzio per qualche minuto.

Cosa ti preoccupa?” sussurrò.

Niente.

April...

E va bene. Ho visto tuo fratello oggi, mi ha detto di stare lontana da Severus e poi mi ha minacciata, ma tranquillo so come cavarmela.” spiegai.

Sirius si irrigidì.

Quel piccolo stronzetto!” esclamò.

Sirius!

No, non la passa liscia!

Sirius! Tuo fratello è buono, deve solo capirlo.” replicai, posandogli una mano sul petto e voltandomi in modo da incrociare il suo sguardo.

L'uomo non disse nulla, ma potevo vedere chiaramente, nonostante il buio, che aveva distolto i suoi occhi dai miei concentrandosi su un punto indefinito dietro di me.

Eravamo molto uniti una volta, sai? Non c'era giorno che non combinavamo qualche guaio in casa, poi andai ad Hogwarts e nel tempo in cui io ero a scuola mia madre gli fece il lavaggio del cervello. Quando tornai a casa per le vacanze estive mio fratello non esisteva più, ma al suo posto c'era un perfetto damerino purosangue.” sussurrò, era la prima volta che lo sentivo parlare in questo modo di suo fratello.

Troveremo il modo di salvarlo.” dissi, ora più che mai convinta di ciò che andava fatto.

Vidi l'uomo tornare a guardarmi e sorridere facendomi per un attimo mancare il respiro. Lo vidi ridacchiare alla vista della mia reazione, ma non aspettò a lungo prima di chinarsi a baciarmi.

Il giorno dopo arrivai nuovamente in ritardo a colazione, ma niente e nessuno poteva guastare il mio buon umore, nemmeno i due rotoli di pergamena di compito per l'indomani che Lumacorno ci aveva rifilato di punizione perché James e Sirius avevano fatto esplodere i calderoni di alcuni serpeverde dando inizio ad una vera e propria battaglia in aula. In conclusione, mi sentivo come se avessi bevuto un'intera bottiglia di felix felicis.

Mi vuoi dire che hai?” mi domandò ancora una volta Harry al termine delle lezioni pomeridiane, era tutto il giorno che continuava a chiedermi se stavo bene, soprattutto dopo che gli avevo raccontato della mia piccola disavventura con Regulus.

Niente fratellone, sono solo felice, è un crimine?” risposi sorridendo e guadagnandomi un'occhiataccia dal mio gemello.

Scoprirò ciò che mi tieni segreto.” sibilò Harry facendomi ridacchiare.

Ancora sorridendo lasciai mio fratello, avvicinandomi a Remus e mia madre e prendendoli a braccetto iniziando a programmare il tema che avremmo dovuto svolgere. La comparsa di Regulus mi fece dimenticare tutto. Senza una parola ai miei due accompagnatori sciolsi la presa, avvicinandomi al ragazzo con passo sicuro.

Black!” lo chiamai.

Cosa vuoi Smith? Non ti è bastata la nostra conversazione di ieri?” sogghignò.

Devo parlarti.” replicai ignorando ciò che mi aveva detto.

Era un azzardo, ma se volevo salvarlo le sole parole non sarebbero servite a niente, se conoscevo le teste dure dei Black, per fargli cambiare idea l'unica cosa che sarebbe servita sarebbero stati i fatti.

Se non volessi venire?” disse il ragazzo.

Verrai comunque.

Regulus mi squadrò, ma annuì con un impercettibile gesto del capo. Senza dargli tempo di fare nulla lo afferrai per il braccio iniziando a salire velocemente le scale per arrivare al settimo piano.

Mi hai portato in un corridoio vuoto?” esclamò stizzito una volta di fronte al ritratto di Barnaba il Babbeo.

Sorrisi, iniziando ad andare avanti ed indietro richiedendo la camera di Sirius, precisando alla stanza di non lasciare andare Regulus a meno che io non gliene abbia dato il permesso. La porta, come sempre, comparve e ciò fece rimanere di stucco il ragazzo.

Andiamo.”dissi entrando nella stanza.

Appena Sirius mi vide, mi sorrise malandrino avvicinandosi a me. Nel vedere il suo volto, la mia mente vagò nei ricordi della notte appena passata ed arrossii, ma non appena vidi il cambiamento di espressione nell'uomo ricordai il motivo per cui ero venuta lì.

E' uno scherzo di cattivo gusto?” esclamò Regulus sbattendo la porta dietro di se.

April, che diavolo hai in mente?” ribatté Sirius.

Regulus ti presento tuo fratello Sirius arrivato dal futuro.” dissi sorridendo.

Credi seriamente che io mi beva questa storia?” chiese il ragazzo.

La mia risposta fu bloccata dall'arrivo dei malandrini, di mia madre e di mio fratello. Anche il giovane Sirius, alla visione di suo fratello in quella camera, impallidì.

Che diavolo ci fa qui Reg?!” esclamò il giovane.

Regulus lo guardò, passando poi lo sguardo sul vecchio Sirius e per finire su di me. Ignorai il serpeverde, guardando intensamente Harry.

Credo che l'unico modo per fargli capire sia mostrargli qualcosa.” dissi.

Harry annuì, evocando un pensatoio ed iniziando ad inserire alcune delle sue memorie nel bacile di pietra.

April non capisco, perché hai fatto venire qui il fratello di Sirius?” domandò mia madre con voce calma, ma che tradiva il suo reale stato d'animo.

Stai zitta sporca mezzosangue nessuno ti ha interpellato!

Sapendo cosa questa frase avrebbe scatenato afferrai la bacchetta urlando “Immobilus.”

April lasciami andare, hai sentito come l'ha chiamata?

Approfittando dell'incantesimo Regulus rincarò la dose.

Cos'è Potter ti da fastidio? Sto solo dicendo quello che è, non sarebbe nemmeno dovuta essere qui! L'oscuro signore rimetterà presto la tua ragazza nel posto in cui deve stare!

I malandrini cercarono in tutti i modi di liberarsi dall'incantesimo, ma non demorsi.

Regulus, tappati la bocca o li lascio liberi di pestarti di botte. - replicai stizzita – Non starlo a sentire, mamma.

Lily annuì, mentre alla parola 'mamma' Regulus mi scoccò uno sguardo incuriosito.

So che vorreste prenderlo a pugni tutti, ma promettetemi di non farlo, vogliamo fargli vedere dei ricordi e se poi sarà ancora della stessa opinione potrete pestarlo.” disse Harry estraendo un ultimo filamento argenteo dalle sue tempie.

Va bene, ma vedremo anche noi i ricordi.” disse James.

Annuii, sciogliendo l'incantesimo con un tocco di bacchetta.

Dopo di te.” dissi indicando al serpeverde il pensatoio.

Dopo un attimo di esitazione il ragazzo immerse il viso, seguito a ruota da tutti noi.

 

Eravamo nel salotto di Grimmauld Place. Sul divano al centro della stanza stavamo seduti io, mio fratello e Sirius, mentre nell'angolo della stanza, vicini alla libreria, c'erano Remus ed Hermione che parlavano con un libro in mano.

Non sapevo avessi un fratello, dov'è ora?” domandò Harry incuriosito.

E' entrato a far parte dei mangiamorte ed è morto non so come prima che mi rinchiudessero ad Azkaban.

 

La scena cambiò, ci trovavamo in un isolotto in mezzo ad un lago, al centro c'era un bacile pieno di liquido trasparente e sul fondo di esso un medaglione.

Perché non posso berla io, la pozione?” chiese Harry, disperato.

Perché io sono molto più vecchio, molto più capace e molto meno prezioso di te - rispose Silente - Per l'ultima volta, Harry, mi dai la tua parola che farai rutto quel che potrai per costringermi a bere?

Non posso...?

Mi dai la tua parola?

Ma...

La tua parola, Harry.

Io... d'accordo, ma...

Prima che Harry potesse aggiungere altro, Silente immerse il calice di cristallo nella pozione.

 

Ci ritrovammo improvvisamente ad Hogwarts, sulla torre di astronomia al tramonto. Sotto di noi, nel parco, ancora persone che arrivavano a dare il loro ultimo saluto alla tomba di Silente.

Non ci credo ancora che Silente sia morto, mi sembra un brutto sogno.” disse la me stessa del passato stringendosi ad Hermione.

Avete recuperato l'horcrux, Harry?” domandò la riccia.

E' un falso.”rispose atono il mio gemello.

Come?!”esclamò Ron.

Harry aprì il medaglione e ci porse il biglietto contenuto in esso.

Al signore oscuro

so che avrò trovato la morte molto prima che tu legga queste parole, ma voglio che tu sappia che sono stato io ad aver scoperto il tuo segreto. Affronto la morte nella speranza che, quando incontrerai il tuo degno rivale, sarai di nuovo mortale. R.A.B.”

Chi è R.A.B.?”domandai.

Non ne ho la più pallida idea.” sospirò Harry.

 

Fummo di nuovo in Grimmauld Place, sul pianerottolo del primo piano, questa volta eravamo solo io Harry, Ron ed Hermione e l'atmosfera nella casa era più lugubre del solito.

Scendiamo in cucina a cercare qualcosa per fare colazione?” domandò Hermione.

I tre annuirono, ma Harry si bloccò di fronte ad una porta.

Hermione, April, Ron tornate qui!” disse con voce calma il mio gemello.

Cosa succede?” domandai.

R.A.B., credo di averlo trovato.

I tre trattennero rumorosamente il fiato avvicinandosi al ragazzo.

Nella lettera di tua mamma? Ma io non ho visto...” iniziò Hermione.

Harry scosse il capo, indicando il cartello sulla porta davanti a cui si era fermato.

Non entrare senza il permesso di Regulus Arcturus Black.”

 

La scena cambiò ancora una volta, eravamo nella cucina della stessa casa.

Kreacher!” esclamò Harry con forza e con un velo di emozione.

L'elfo domestico apparve facendo un inchino forzato.

Kreacher! C'era un medaglione con un serpente inciso, lo avevi preso tu anni fa mentre stavamo pulendo, che fine ha fatto?

L'elfo storse la bocca scoppiando in un pianto disperato.

Kreacher ha disubbidito agli ordini di padron Regulus! Kreacher è un cattivo elfo domestico!

Cosa vuoi dire?” sussurrò me stessa.

Il padrone aveva ordinato a Kreacher di distruggerlo, ma Kreacher ha fallito! E poi il ladro è arrivato e l'ha rubato.

Chi è stato Kreacher?” domandò Harry con rabbia.

Mundungus Fletcher, padrone.

Trovalo” sibilò ancora una volta il mio gemello.

 

Il paesaggio si fece nero per qualche istante e vidi Harry avvicinarsi a Regulus, che aveva una faccia sconvolta.

Visto che hai detto che Voldemort ha ragione, che i babbani ed i nati babbani sono persone inferiori, voglio farti vedere che cosa fa loro Voldemort. Lascerò giudicare a te se è una cosa giusta o meno.

Guardai Harry spaventata.

Harry, ci sono anche gli altri.” lo avvisai.

Ho usato solo pochi ricordi essenziali.

La scena cambiò e fui spaventata da ciò che Harry aveva inserito nel pensatoio, non volevo turbare i ragazzi più del necessario.

 

Eravamo ai lati di un grande tavolo nero, ai margini, seduti su elegati sedie d'ebano, c'erano circa due dozzine di mangiamorte, capeggiati da Voldemort in persona. Sopra il tavolo, sospesa con un incantesimo c'era una donna.

La professoressa Burbage insegnava tutto sui babbani ai figli di maghi e streghe spiegava che non sono poi così tanto di versi da noi, se fosse per lei ci farebbe accoppiare tutti con babbani o lupi mannari.” disse Voldemort con disprezzo.

La donna si agitò, cercando di liberarsi dall'incantesimo supplicando di lasciarla andare e di avere pietà di lei.

Voldemort sorrise, estraendo la bacchetta e puntandogliela contro.

Avada kedavra!

Il volto della donna si rilassò ed il suo corpo ricadde esanime sul lungo tavolo scuro. L'oscuro signore sorrise ancora una volta accarezzando la testa del serpente al suo fianco.

La cena, Nagini.” sussurrò dolcemente.

 

Il paesaggio cambiò nuovamente, era notte e questa volta eravamo in un grande campeggio. Tutto intorno a noi c'erano persone che urlavano e scappavano e delle persone incappucciate tenevano in ostaggio dei babbani che strillavano spaventati.

Cosa stanno facendo ai babbani del campeggio?” esclamò Ron a voce acuta.

 

Distolsi lo sguardo abbassandolo verso terra e la scena cambiò ancora una volta; non ebbi bisogno di guardarmi intorno per sapere che eravamo di nuovo a Malfoy Manor. Presi un respiro profondo stringendo le mani a pugno ed alzai lo sguardo cercando di farmi forza, vidi un lampo rosso e sentii delle urla, le mie urla, che invadevano la stanza, ma non ci feci caso, rivolgendo lo sguardo lontano da me e Lucius Malfoy, soffermandomi invece su Bellatrix Lestrange che era china su Hermione,

Che avete rubato dalla mia camera blindata?”domandò la donna con voce acuta.

Nulla, lo giuro!” pianse Hermione.

Risposta sbagliata lurida mezzosangue.

Le urla di dolore di Hermione sostituirono le mie mentre Bellatrix si chinava sul suo braccio incidendole sulla pelle la parola 'mudblood'.

 

Chiusi gli occhi per un istante e quando li riaprii mi ritrovai di nuovo nella stanza di Sirius, presi un sospiro di sollievo, soffermando poi la mia attenzione su Harry che aveva lo sguardo fisso su Regulus che si teneva le mani sul viso.

Lascio a te giudicare ciò che hai visto.” sussurrò Harry allontanandosi da lui.

Feci vagare lo sguardo nella stanza, incrociando Lily e James abbracciati e Remus pallido come un cencio. I due Sirius invece avevano lo sguardo basso e le mani strette a pugno. Mi avvicinai ai due, posando una mano sulla spalla ad entrambi.

Andate da lui.” sussurrai.

I due annuirono, ma lo sguardo che mi lanciò il mio Sirius mi fece intendere che c'erano tante cose di cui voleva parlare con me. Senza attendere un altro istante seguii mio fratello fuori dalla stanza.

Che ti è venuto in mente di far vedere quei ricordi anche agli altri?!” esclamai una volta assicuratami che nessuno ci stesse seguendo.

Quando ha detto quelle cose sui nati babbani non ci ho più visto, doveva vedere.

Sospirai, era stata una 'terapia d'urto', ma sembrava avesse avuto successo.

Diciamo che abbiamo alte probabilità di averlo convinto.” sussurrai passandomi una mano sul viso. Rivedere le scene di Malfoy Manor non era stato niente piacevole ed il ricordo del dolore che avevo provato era ancora vivo dentro di me.

Scusami, non ho pensato, sono uno stupido.” sussurrò Harry intuendo i miei pensieri.

Non fa nulla.” dissi cercando di non fargli pesare la cosa, c'erano già tante cose che lo turbavano, ci mancava anche la mia salute mentale.

In ogni caso dovevo parlare da sola con te.” iniziai.

Dimmi.” mi incitò Harry.

E' inutile girarci attorno, dovremmo affrontare Voldemort e lo sappiamo entrambi. Non sappiamo, però dove si svolgerà questo scontro e ci sono molte probabilità che il luogo sia di nuovo questo. Se così dovesse essere avremo un grosso problema, perché lui ha nel castello un arma che difficilmente nel mezzo di una battaglia potremmo distruggere.” spiegai.

Di cosa stai parlando?” chiese mio fratello.

Harry, - iniziai - dobbiamo uccidere il basilisco.”


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Angolino autrice:

Buongiorno a tutti!
Sebbene non arrivato velocemente, ecco il diciottesimo capitolo e con esso Regulus Black (non me n'ero dimenticata xD)
Come al solito voglio ringraziare tutti coloro che seguono in qualche modo, leggono o recensiscono, vi adoro!
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Alla prossima

Halfblood_princess

 

 

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