Groviglio nella storia

di Le Cicche
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Platone e Socrate ***
Capitolo 2: *** Aristotele e Alessandro Magno ***
Capitolo 3: *** Leonida e i 300 ***
Capitolo 4: *** Cesare ***
Capitolo 5: *** Catullo ***
Capitolo 6: *** Re Artù e il suo seguito ***
Capitolo 7: *** Dante Alighieri ***
Capitolo 8: *** Lorenzo il Magnifico e la sua corte ***
Capitolo 9: *** Leonardo Da Vinci ***
Capitolo 10: *** Michelangelo ***



Capitolo 1
*** Platone e Socrate ***


PLATONE E SOCRATE

 

-Iperuranio, idee, ooh questa si che è filosofia!-
-Ma che cazzo stai a di?-
Era un giorno come tanti altri ad Atene, e Platone, cioè io, un giovane ragazzo, stavo parlando a dei bambini in una via polverosa della polis greca.
Ero talmente preso dal mio discorso che non mi accorsi della figura dietro di me.
-Sei una…CAPRA! Quante volte te lo devo ripetere? Tu devi dire di sapere di non sapere! Così fai bella figura davanti agli altri, e poi smerdarli facendogli vedere che in realtà sei super intelligente.-
-Mi perdoni Socrate, maestro! Io sono capra! In realtà è lei il più figo, intelligente e sapiente e…-
-ok, ok, sta zitto! La tua voce da plebeo urta il mio cervello fino, e poi, io so di essere intelligente.-
I bambini guardarono male il muovo arrivato, che solo allora si accorse di loro.
-Ciao bimbi, io sono Socrate!-
-…che brutto che sei!- Rispose uno dei fanciulli.
-Ssssssh…l’importante non è l’aspetto esteriore, ma quello che c’è qui!-
-La tempia?-
-Il cervello! Capr…bimbo dolce! Ma non ti preoccupare, questa è una prerogativa che ho solo io, perché…sono intelligente sopra ogni sapiente zoticone di tutta la Grecia!-
E nel dirlo esibii un sorriso a 54. Strano…pensavo fossero solo 32 i denti umani!
Senza esitare oltre sbucai da dietro la spalla di Socrate.
-E ricordate, l’importante è l’idea!-
Il maestro non mi fece nemmeno finire e mi ficcò in testa un’anfora che c’era lì vicino.
-“l’idea” l’hai decisa tu, CAPRA! Quante volte di devo dire do non inventare cose a caso?-
-Scusi, scusi!-
Finito tutto questo teatrino ce ne andammo, ma udii uno dei ragazzini affermare
-secondo me il vecchio ha la faccia di uno che morirà presto!-
Poi anche loro se ne andarono.
Io e il maestro continuammo ancora per un bel po’ a battibeccare.
-Platone, sul serio, sei proprio una capra, che cosa farai quando io tirerò le cuoia? Tra l’altro di mia spontanea volontà, perché io sono stoico!-
-Lei è sofista, maestro!-
-Stai zitto! Sto parlando io! E ora rispondimi!-
Sbattei le palpebre confuso per una pio di volte.
-…Allora…scriverò molte opere, che poi le generazioni future dovranno per forza studiare. Ah e scriverò anche ciò che lei afferma. Vivrò di rendita alle sua spalle, fonderò una scuola, trasmetterò tutti i mei saperi a qualche ragazzino deviato, che in seguito diventerà ancora più famoso di me, e la sua filosofia verrà adottata come cardine di qualche religione non ancora formatasi.-
 -Bravo! Questa si che è avere ambizione!-
Il maestro mi ha fatto un complimento YEEE!
-Ora su Paltone, andiamo a rompere le palle ai sapienti di Atene!-
-Siiiii! Adoro rompere le palle!-
-Oh lo so, lo so!-

 

*-*-*-*

 

Dopo aver rotto le palle ai sapienti, che fecero il culo a Socrate, lo condannarono pure a morte.
-Merda, merda, merda! Ok, calma , ragioniamo! Non voglio lasciarci la pelle, sono troppo intelligente!...IDEA! Platone! In do cazzo stai?-
Ero sempre tato lì accanto a lui…
-Dica-
-Ho un’ idea per salvarmi la pelle! Vai nell’erboristeria del foro e compra un chinotto. Spaccialo per cicuta e poi torna indietro!-
Io annuii e corsi in erboristeria.
-Ok, allora, il maestro vuole un chinotto per spacciarlo per cicuta…o era il contrario? No, forse vuole tutti e due…boh! Ah ho capito! Vuole organizzare una festa in cella! Ok, allora predo un po’ di tutto!-
 Torno alla cella con bottiglie di ogni genere, patatine, pizzette e focacce. Nel frattempo ne approfitto per invitare anche altri filosofi; la cella si riempì di gente.
Tutto andò per il meglio, fino a che Socrate non stramazzò a terra.
-Maestro…maestro!-
Mi guardo attorno e poi mi ricordo della bottiglia di cicuta.
-Ooooh cazzo! Ora che dico a sua moglie? Aspetta…forse erano divorziati…lo spero…meglio per me! We Ari, vieni con noi a piangere al funerale?-
-No, non posso sto fondando il liceo nella mia testa-
Boh…sti dotti!
- No alt! Chi è Ari?-
Lui mi sorride malizioso.
-Non si preoccupi, tra qualche anno mi conoscerà bene!- poi se ne andò.
In tutto questo mi avvolgo un riccio sul dito.
-Va bene…Raga andiamo al funerale che poi devo scappare, ho una scuola da fondare e opere su opere da scrivere!-
Ah e voi che avete letto recensite! Altrimenti l’iperuranio vi perseguiterà diventando il vostro incubo peggiore! Altro che mito della caverna!
Kiss Platone!
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELLE AUTRICI

Buongiorno a tutti gente! Qui parlano Cammi e Alex. L’idea di scrivere questa raccolta di OS ci è venuta mentre la nostra prof di filosofia interrogava su Hegel. Noi, da brave alunne già interrogate e sapienti ahahah ci credo ancora dopo cinque anni abbiamo deciso di scrivere una raccolta in chiave comica su quelli che secondo Hegel sono i veri protagonisti della storia, gli eroi.
Naturalmente, se non si è capito, i nostri non sono proprio eroi. ;)
Se ci sono errori di battitura fatemelo presente, così rimedierò.
Se dopo aver letto l’elenco dei nostri personaggi, crediate che ne manchi qualcuno che vi sta a cuore ( ne abbiamo saltati alcuni apposta per farvi interagire), potete farcelo sapere, e noi, dopo aver terminato i personaggi predefiniti, scriveremo una OS anche su di lui/lei. Chiediamo solo un piccolo piacere: NON proponete personaggi come Mussolini, non ce la sentiamo di ironizzare su quello che è successo a causa solo nel 900.Grazie e ci sentiamo alla prossima!
Ciao ciao
Camilla e Alexandra

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Capitolo 2
*** Aristotele e Alessandro Magno ***


ARISTOTELE E ALESSANDRO MAGNO

 

Hey gente, sono tornato! L’avevo promesso durante la festa di Socrate! Però…è stato divertente, anche Socrate pare si sia divertito da morire. AH AH AH bene.
Io adoro il mondo, le piante, gli animali, il cosmo e l’etere…l’etere è fantastico!
Ero qui tranquillo, seduto sulla mia seggiola, mentre penso a come fondare e fare pubblicità al mio nuovo progetto, il Liceo, quando quel rompi del mio nuovo allievo mi tirò la tunica.
-maestro! Ho finito il compito!-
-e va bene Alessandro, fammi vedere!-
Mi porse la sua tavoletta e io guardai.
-Ma che minchia scrivi? Così mi fai passare anche da deficiente! Ti pare anche solo minimamente logica questa traduzione?-
I suoi occhi si riempirono di lacrime…questi bambini, piangono pure? Non sono ancora al massimo della non sopportazione?
-ma…maestro…lei non mi ha mai insegnato come si traduce! Mi ha detto che era troppo occupato e che mi bastava…-
-Certo! Io devo fondare il Liceo! Mica posso occuparmi di un tappo, strafigo, che morirà troppo presto…in compenso mi servono i soldi di tuo padre!-
-Maestro, non mi dica queste cose!-
-Zitto bestia! Una capra è più intelligente di te! Al massimo tu potrai essere ricordato per le tue conquiste, visto il quoziente intellettivo pari a quello di un carciofo che ti ritrovi!-
Il bambino alzò il ditino.
-Anche per il mio aspetto!-
-…anche per quello, ma non cancella il fatto che ha il cervello pari a quello di un broccolo!-

 
*qualche anno dopo*
Sul campo di battaglia le urla si innalzavano insieme al rumore di spade che cozzavano sugli scudi (wow, come siamo colte).
Un giovane sulla trentina combatteva in mezzo ai suoi soldati.
-Wow che forza! E il mio mentore che continuava a dire che ero una bestia! AH invece sto conquistando tutto il mondo! W Alessandro! W me! Sono tre spanne sopra gli altri!-
In quel momento una zanzara si posò sulla mente perfettissima di Alessandro e lo punse.
-Ahi! Ti ammazzo troia!- dopo di che si diede una cinquina sulla fronte; ovviamente la zanzara volò via.

 
*una settimana dopo*
-Maestro, maestro, una lettera per voi!-
-Chi cazzo rompe le palle? Mi sto preparando per andare alle terme! Uffa!-
Il mio allievo mi consegna una busta, io la aprii e lessi ad alta voce.
-ah, una lettera dalla Macedonia! Bla bla bla…con immenso dolore vi annunciamo la prematura scomparsa del grande e bellissimo Alessandro Magno.-
Chi era Alessandro Magno? Io non conoscevo nessun…aaaaaaah, la capra!
-Toh, mi hanno ammazzato la capra! Oh beh! Non è una grande perdita…lo dicevo io che non avrebbe tirato a lungo!-
Il mio allievo mi guardò malissimo.
-Lei…aveva predetto…-
Poi corse via terrorizzato.
Ok, da oggi odio ancora di più la capra; perché ogni vola che parlo a qualcuno, loro prendono in mano cornini e ferri di cavallo gridandomi contro che porto sfiga.
Grazie mille capra! è tutta colpa tua, come sempre!
Baci
Aristotele

 

 

 

 

 

 








NOTE DELLE AUTRICI
Tam tam tam! Ecco per tutti voi, che avete avuto il fegato di leggere, una nuova one shot. Questa volta su Aristotele e Alessandro Magno.
Ringraziamo Little balck cat e rossella0806 per aver inserito la storia tra le seguite, Semplicemente_bea per averla inserita tra le preferite e Elodie90 per aver recensito!
Rinnoviamo l’invito a farci sapere se c’è qualche personaggio in più di cui volete la os, faremo di tutto per accontentarvi! :)
Ciao ciao
Camilla e Alexandra

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Capitolo 3
*** Leonida e i 300 ***


LEONIDA E I 300

 

 

-Ooh gente! Siamo in 300, organizziamo un pigiama party a casa mia?-
I miei guerrieri mi guardarono malissimo, poi uno mi si avvicinò.
-Maestà! Dobbiamo andare a combattere i Persiani, sennò prenderanno Sparta, oltre a tutta la Grecia, e poi baci baci ai pigiama party e al nostro lavoro da tronisti negli episodi di “Guerrieri e ancelle”.-
Tutti risposero con un “noooooooo” disperato, mentre io feci una faccia a metà tra il deluso e lo scioccato…esiste la parola “scioccato”? Boh, non so, devo mantenere il luogo comune di “bello e palestrato = perfetto deficiente”. Ihihihih.
Mia moglie entra nella stanza con un vassoio di merendine. –Caro, la merenda! Per tutti gli dei…ma quanti siete? 300?-
-Si, 300! Forti, fighi e palestrati!- Perché siamo fighi vero tesoruccio?-
-Beh…considerando che andate in giro in mutande…si, più della metà ha un bel fisico. Ora vado a prendere altre paste, forse è meglio…-
-Ok cara! A proposito! Come sta nostro figlio? Non lo vedo da quando ho tentato amorevolmente di buttarlo giù dalla rupe!-
-…bene…tu però ignoralo, non credo che vorrà vederti prima di altri vent’anni…e dopo i venti credo avrà la forza sufficiente per farti pagare una cosa del genere.-
Silenzio.
-Aaah! Cara! Ricordati di chiamare l’estetista per la mia pulizia delle unghie!-
Mia moglie se ne andò e i miei uomini si avvicinarono. –Andiamo a combattere?-
-Di già! Ma così mi rovino l’abbronzatura e i miei bilioni di addominali!-
-Signore Leonida, gli ateniesi stanno già preparando la flotta!-
Io mi rabbuiai –ok, ma noi non siamo ad Atene…QUESTA è SPARTA!- ho sempre sognato di gridare questa frase. Poi afferrai una merendina e l’addentai, BUONA!
 

*DUE GIORNI DOPO*

Ma che palle! Perché? Perché? Sono su un campo di battaglia ad infilzare nemici a destra e a manca, quando tre giorni fa ero ad una seduta dal mio estetista di fiducia.
Uno dei miei uomini gridò –Maestà, è arrivato Serse!- Mi voltai di scatto e mi avvicinai a Serse a passo fiero e grintoso, lui si stava avvicinando dal fondo delle Termopili (che non so perché mi fa sempre venire in mente un nome delle terme), ci guardiamo negli occhi e – Ciaoooooo!- gridiamo assieme. –oddio, oddio, oddio, da quanto tempo non ci vediamo, sei in splendida forma Serse caro!-
Mentre ci salutiamo eseguiamo una perfetta coreografia di saluto, simile al flik flak ma mooolto più ganza. – stai d’incanto anche tu! Come sta tua moglie? E tuo figlio?-
-Mia moglie sta benissimo, ora va anche in palestra otto ore al giorno sei volte alla settimana. Mio figlio…non so…non lo vedo da quando l’ho buttato giù dalla rupe, ma penso stia bene, se non è morto. E tua moglie?-
-…perché? Ho una moglie? Davvero? Momento che chiedo in regia…mmm….si….ok…le autrici non sono informate su questo fatto, comunque grazie!-
Cominciamo a parlare tra di noi sul campo di battaglia, quando gli altri soldati ci gridarono dietro che eravamo dei maledetti bimbi infighettati e che invece di parlare dovevamo ammazzarci a vicenda. –mamma mia che lagna che siete! Facciamo così, guardate! AUTRICIIII! Chi vince?-
Dal cielo entrò una voce di una ragazza irritata –Vince Leonida, ma poi lui e il suo esercito verranno battuti dagli ateniesi!-
-IIIIIIIIK, che cosa da plebei! Senti Serse, che ne dici se andiamo dall’estetista insieme? Facciamo trattamento di gruppo!-
-Ok, certo!-
Mi voltai verso i miei uomini che mi fissavano sempre più stralunati, chissà perché?
-Ok cari, voi continuate pure, chi non muore stasera viene da me per il pigiama party! Ok?-
Nessuno mi cagò di striscio, anzi, la  battaglia, che si era fermata per osservare me e Serse spettegolare, rincominciò tra le grida burbere e rozze dei soldati sudati che si prendevano a spadate.
Mentre ce ne andavamo Serse disse –sai, credo che stasera saremo solo noi due!-
-Credo anche io! Ma che ci vuoi fare? La natura predilige solo i più fighi!-
-Già, già, queste sono parole che passeranno alla storia!-
-Esatto! Assieme a “Questa è Sparta”!-
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO DELLE AUTRICI
Ciao all’universo mondo! Dopo un lungo periodo di silenzio eccoci di nuovo qui a rompere le palle scrivere una nuova OS. Che ne pensate? È abbastanza divertente? È abbastanza “Groviglio nella storia”? Fatecelo sapere ;)
Questa volta ringraziamo Biggi2001 per aver inserito la storia tra le preferite e Adria, alessandroago_94 e Clairy93 per averla inserita tra le seguite!
Inoltre ringraziamo nuovamente quest’ultima per averci suggerito nuovi personaggi; promettiamo di soddisfare la tua richiesta una volta terminata la lista! :)
Ciao ciao
Camilla e Alexandra

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Capitolo 4
*** Cesare ***


Cesare, Bruto e Ottaviano

 

-Quante volte te lo devo ripetere Bruto? Piantala di giocare con i coltelli! Finirai per infilzare qualcuno.-
Bruto fece il broncio e mise giù il pugnale, mentre Ottaviano, mio nipote, giocherellava con la sua tunica.
-No, no! Ottaviano, più classe nel tuo portamento! Uff, metti che diventi imperatore, ti metti a giocare con la tunica durante una parata militare in tuo onore?-
-Perché dovrei diventare imperatore?-
-Perché io LO VOGLIO! Tu devi essere tutto quello che io non sono! Avere una bella famiglia, una bella infanzia, successo e SOLDI, SOLDI, SOLDI!-
In quel momento Bruto mi guardò male.
-Papi, sono io tuo figlio, non lui!-
-Lo so caro, ma tu sei già PERFETTO! Giochi con i coltelli come niente fosse; potresti uccidermi se volessi! Ma tu non vuoi, vero?-
-Sss…no…no!-
Disse in modo vacuo, poi si mise a fischiettare “Sali su sul Palatino” e a girarsi i pollici.
In quel momento entrò un servitore che mi annunciò che da lì a poco sarebbero iniziati i giochi al Colosseo.
-oooh! Evviva, evviva! Adoro andare lì a fare bella figura e a salutare il pubblico adorante con una mano mentre altra gente si ammazza di botte per me!-
-Posso venire anche io papà?-
-NO!-
-Posso venire anche io zio?-
-Certo Certo!-
Bruto mi lanciò uno sguardo che avrebbe ghiacciato anche le coste dell’Africa, ma finché si limitava a giocare con i coltelli non mi nuoceva, per cui OH OH OH!
Mentre mi dirigevo al Colosseo faci mente locale su quello che avrei dovuto fare nei prossimi giorni. Fino al week end sarei stato occupato, poi…la settimana prossima era libera. PERFETTO! Sarei andato a conquistare un altro pezzo di mondo, tanto non avevo un cazzo da fare!

 
*Nel pomeriggio*
-Esercito! Ho deciso! Visto che mi annoio settimana prossima si va a conquistare un altro pezzo di mondo, così farò odiare i romani ancora di più a tutta l’umanità…e anche ai nostri successori che tra più di 2000 anni dovranno impararsi a memoria tutte le date delle mie campagne militari!-
-oooh nooooo! Ancora! Avevamo appena disfatto i bauli da viaggio!
-Basta lamentarsi! Avete un grande comandante, cosa volete di più? Ho conquistato la Gallia, sono un GALLO!...no che schifo…SONO UN TORO! E poi siamo in primavera, maggio è il mio periodo dell’anno preferito, fa caldiiiiiino, l’ideale per partire in guerra!-
Guardai la meridiana da polso…
-Uuuuuh ma è tardissimo! Devo andare in senato a farmi idolatrare! Mi raccomando gente! La settimana prossima si parte!-
Detto questo mi voltai facendo ondeggiare il mantello rosso e me ne andai dalla caserma.

 
*In caserma*
-ragazzi, io non ho sbatti di partire ancora!-
-Nemmeno io! Sono appena tornato e ho comprato un abbonamento annuale per gli spettacoli del Circo Massimo! Ho speso un sacco di soldi e non è rimborsabile.-
-Speriamo tiri le cuoia in fretta. Magari prende il colera o viene ammazzato da qualche suo parente che coltiva ideali diversi dai suoi.-
-ma va a cagare! Non succederà mai! Quello ha la pellaccia dura!-
 

*Qualche ora più tardi, in senato*
Ottaviano camminava per il senato in cerca dello zio Cesare, quando incontrò Bruto.
-Ciao Bruto! Hai per caso visto lo zio?-
Lui lo guardò in modo vacuo.
-Nooo, non l’ho visto oggi!-
-Ma stai ancora giocando con i coltelli? Sai che lo zio non vuole, finirai per uccidere qualcuno e poi…quello è sangue?-
-NOOOOOOOOOO! È vino raffermo!-
-oooh!-

 

 

 

 

 

 

 

 

 
NOTE DELLE AUTRICI
CIAOOOO! Ed eccoci qui dopo una miriade di tempo! Chiediamo scusa, ma paradossalmente quando abbiamo molte interrogazioni a scuola e quindi tempo per scrivere le storie, poi a casa non ne abbiamo per pubblicarle. Ma non temete, ne abbiamo molte già scritte…devo solo trovare il tempo per batterle a computer e pubblicarle. Ringraziamo Claire Watson per aver inserito la storia tra le seguite!
Ciao ciao

Cammi e Alex

 

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Capitolo 5
*** Catullo ***


CATULLO

 

 

-Oh dolce passerotto che godi delle attenzioni della bellissima…-
Il passerotto mi fece la cacca sulla mano.
-MUORI delinquente alato! Ti ucciderò con le mie stesse mani!-
Lesbia mi fermò il braccio.
-Non ci provare-
-cosa? Ma…ma…perché fai così Lesbia? Preferisci un misero passerotto a me?-
-Si! E ti conviene non alzare un dito su di lui, se non vuoi vedere il TUO passero in astinenza. Chiaro?-
Questo era un ottimo motivo! Il passerotto cinguettò vittorioso sul davanzale della finestra.
-MALEDETTO, adesso ti sparo!-
-Catullo non os…che significa “sparare”?-
-Ah boh, non lo so, mi è uscito spontaneo!-
Si sentì un fruscio di tende spostate e Lesbia drizzò il collo come un segugio.
-è tornato mio marito, vattene, vattene, pussa via!-
-oooh, ok, ok, piano, piano, adesso vado! Andrò a scrivere una marea di elegie che i poeti elegiaci riprenderanno senza mai attribuirmi il ruolo di poeta elegiaco…STRONZI!-
Lesbia mi spinse fuori in giardino e io finii dritto in un cespuglio di rose. AHI AHI che male!
Lesbia, oh dolce Lesbia, io tornerò amore mio! Dalla finestra uscì il passerotto.
-Fanculo! Muori!-

 
*Alcuni anni dopo*
-Io ti odio Lesbia. TI ODIO. Ma allo stesso tempo ti amo! Apri lesbia, apri!
Odio et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.                                          
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.-
 

 

Odio e amo. Perché faccia questo tu mi chiedi
Lo ignoro, sento che accade e mi tormento.

 

 
Lesbia si sporse dalla finestra e, con la sua grazia pari solo a quella di Venere in persona, mi tirò un’anfora piena di garum in testa.
-Che schifo! Sono allergico al garum! Perché non mi hai tirato un’anfora di vino?-
-La vuoi piantare? Non riesco a dormire!-
-perché mai?-
Le dissi con la faccia da cucciolo smarrito.
-Vuoi l’elenco?
1) è da tre notti che stai appollaiato davanti alla porta e la gratti con le unghiette, me l’hai rovinata tutta. BARBARO!
2) L’altra notte ti sei messo ad ululare alla luna! Mio marito pensava ci fosse un lupo e voleva venire fuori a farti la pelle! Solo Giove sa come ho fatto a trattenerlo!
3) Mio marito sospetta qualcosa (e non gli do torto)
4) Non chiudo occhio da una settimana, ho le occhiaie…Voglio dormire!-
Dalla domus si sentì una voce.
-cara, con chi stai parlando?-
-Con il cane caro!-
-Aaah ok….Abbiamo un cane?-
-certo! L’ho comprato ieri al mercato! E si è mangiato il mio passerottino!-
Il marito di Lesbia scoppiò a ridere.
-oh bene! Già mi piace quel cane!-
-Eh eh eh bene andiamo a nanna! Notte Catullino!-
Chiuse la porta e se ne andò. No…Lesbia mi manchi di già! Ci scriverò sopra un’elegia.
 

*Il mattino successivo a casa di Catullo*

 
- [...] Dein, cum milia multa facerimus,
conturbabimus illa, ne sciamus,
aut ne quis malus invidere possit,
cum tantum sciat esse basiorum.-

 
[...]Poi quando avremo accumulato molte migliaia,
le mescoleremo, affinché non ne conosciamo (il numero)
nessun cattivo possa invidiarci
sapendo esserci una tale quantità di baci.

 

 
Ero nel pieno della mia fase creativa quando mi distrassi per il prurito al collo, dovuto alla mia allegria al garum.
-FRATELLONE! Mi serve il rimedio per l’allergia. ORA!-
Mio fratello arrivò e mi lanciò il contenitore della pomata in testa.
-Si dice “per favore” BESTIA!-
-sssh…mmmmh…va bene!-
Biascicai. Ma mi risultava difficile dire quelle parole.
-mmm…sssh…peee….ffavvviiii….-
Mio fratello si schiaffeggiò una mano sul viso.
-Seeh vah beh, lascia stare! Mamma mia fratellino, mi stremi con le tue richieste! Di questo passo finirò nella tomba molto presto.-
-ooooh esagerato!-
-Io non esagero, Catullo!-
-Si esageri! Ma nel dubbio ti scriverò una poesia funebre! Ti va bene un bel testo in latino?-
Mio fratello mi tirò una cinquina in testa facendomi spatasciare il mio bel nasino sullo scrittoio.
-Aihaaaaa!-
Dissi in tono piagnucoloso.
-Se la poesia uscirà male e nessun poeta di fine Settecento la copierà sarà tutta colpa tua!-
-Correrò il rischio!-
 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELLE AUTRICI
Ciaooo! Questa volta sono stata veloce! Anche Alex è fiera di me! :)
Allora che ne pensate? Catullo è sempre stato uno dei miei autori latini preferiti ma devo dire che ridicolizzarlo mi ha divertito molto lo stesso! Ahahah.
La traduzione dei testi latini mi sembrava d’obbligo, per chi non li conoscesse. La traduzione è opera della nostra ex prof di latino, tutti i diritti vanno a lei (Anche gli errori) ahahah!
Nel caso in cui troviate degli errori di battitura fetemelo sapere, così correggerò!
Ciao ciao

Cammi e Alex

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Capitolo 6
*** Re Artù e il suo seguito ***


Re Artù e il suo seguito

-Merlino! Dove sei? Devo parlarti.-
Merlino arrivò tutto trafelato portandosi dietro la sua sfera magica e un paio di creaturine di dubbia origine.
-Mi dica Maestà!-
-Ginevra mi ha detto che stasera per cena le andrebbe del cinghiale e mi ha consigliato di andare a caccia. Vieni con me?-
-Sire, lasciate di nuovo la regina da sola?-
-ooh non ti preoccupare, c’è Lancillotto a farle compagnia!-
-Oh si…immagino…Sire dovreste passare più tempo con la vostra consorte.-
-ma no! Perché?-
Merlino sospirò rumorosamente.
-Oh mamma! È un caso disperato!-
-We Merlino! Mi stai insultando? Guarda che assumo mia sorella Morgana al tuo posto!-
-NO MORGANA NO!-
Ah ah ah l’ho fatto desistere, bravo me!
-Ora vado a dire a Ginevra che andiamo a caccia!-
Mi alzai dal mio trono e fecci frusciare il mio mantello rosso ornato di bianco ermellino.
-Merlino, gli effetti speciali!-
-subito sire!-
Mi avviai nel corridoio mente il vento faceva fluttuare morbido il mio mantello e i miei meravigliosi ricci neri come la notte. La luce illuminava il mio viso bellissimo e creava sulla mia pelle dei contrasti chiaroscurali che avrebbero fatto invidia alle più belle e raffinate sculture greche e romane. (Figo…sono figo. Punto e basta!) Ovviamente nessuno avrebbe dovuto vedere Merlino che soffiava sul mio mantello e la sua bacchetta magica che come una fiaccola illuminava tutto; ma vah beh!
Bussai alla porta della mia adorata consorte.
-Ginevra! Mia dolce metà!-
Si sentì un “Oddio” e poi un fru fru tra le fratte.
-Cara aprimi- continuai – Non costringermi ad usare Excalibur!-
-No no caro! Però non entrare perché…sono tremendamente malata cofh cofh…senti che tosse? Penso di aver preso la lebbra.-
-Ma stamattina stavi benissimo e…-
Mi accorsi che il mantello aveva toccato terra.
-Merlino! Che cazzo stai facendo? Soffia!-
-Sire, mi gira la testa-
-Non me ne frega! SOFFIA!-
-Si sire…fffh…fffh…è lei il re.-
Ecco bravo…tornai al mio dolce amore.
-Gin, ci sei tesoro?-
-si si, vai a fare la battuta di caccia, sono certa che stasera starò di certo meglio!-
-Molto bene amore…aah per caso hai visto Lancillotto?-
-Chi è Lancillotto?-
-Come chi è? Cara, il mio cavaliere…devi essere proprio malata…è quello che ti fa compagnia mentre io sono via…-
-no, cioè…so chi è…ma non l’ho visto! Smettila Lancillotto!-
-Cosa?-
-Niente caro, vai!-
-Molto bene, a stasera!-

*meno di un’ora dopo*
La battuta di caccia durò molto poco; non perché non ci fossero prede o perché, da bravo re viziatissimo, avessi puntato i piedi per tornare a casa presto; semplicemente dopo dieci minuti Merlino stramazzò a terra ansimante. Beh scusate! Qualcuno doveva pur far svolazzare il mio mantello, visto che eravamo in una torrida giornata estiva senza vento.
Tornati al castello lo feci appoggiare ad una parete.
-è tutto ok?-
-No, mi gira la testa-
-Merlino, pirla! Potevi usare un incantesimo invece che soffiare per tutto il tempo!-
Silenzio.
-E che cazzo! Me lo dice ora?-
Probabilmente Merlino mi avrebbe trasformato in un criceto se Lancillotto non ci fosse passato davanti tutto trafelato; si sistemava i capelli scompigliati e si faceva aria con una mano per alleviare il rossore sulle guance.
-Tallì Lancillotto! Da indua t’arivat?- (da dove arrivi? In dialetto pavese)
-em…ecco…io…-
-Dalla tua espressione so io dov’eri! Fatto conquiste? Chi è la fortunata? Posso conoscerla?-
-Non so se ti piacerebbe saperlo…-
-Ooh su su, confidati! Siamo best! Condividiamo tutto!-
-Su questo non ho dubbi…ma proprio tutto tutto?-
-beh certo! Posso prestarti Merlino, sa far svolazzare i mantelli benissimo…certo ogni tanto si inceppa ma…-
Merlino mi grugnì contro.
-Non ora Meli, sto parlando! In effetti qualcosa che non posso condividere con te c’è! La Gin! La Gin è mia! Anzi, vado a vedere come sta, chissà se si è ripresa?-
-ooh sono scurissimo di si!-
Che carino! Si preoccupa di come sta mia moglie. Beh io vado!
Kisses, il fighissimo Artù.









NOTE DELLE AUTRICI
Ciaoooo, sono felice che finalmente riesco a pubblicare regolarmente (Questa storia, perché in effetti con le altre sono indietrissimo). Cosa ne dite? Artù è abbastanza un povero sfigato? Ahahah.
Rinnovo la nostra offerta a farci sapere se ci sono personaggi che volete che inseriamo, per ora abbiamo già ricevuto delle idee e spero che vengano divertentissime! Se ci sono errori di battitura fatemi pure sapere! :)
Ringraziamo Maki Chan e Gatto1967 per aver inserito la storia tra le seguite, Annet per averla inserita tra le preferite…e le seguite, Littleciop per averla inserita tra le ricordate e _Lucy Weasley per averci fatto sapere il su parere!(spero di non aver dimenticato nessuno) Ogni volta che pubblichiamo aumentate! Per noi significa moltissimo, grazie dal profondo del cuore!
E NATURALMENTE BUON ANNO :) <3
Ciao ciao
Cammi e Alex


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Capitolo 7
*** Dante Alighieri ***


Dante Alighieri


Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una locanda oscura, che la dolce Beatrice ebbi smarrita.
-Beatrice dove sei?- gridai facendo voltare tutti gli ospiti della locanda. Una manina candida spuntò in mezzo alla folla.
-Sono qui Dante, vieni, vieni!-
Mi avviai presso Beatrice portandomi dietro il suo baule da viaggio, le sue scarpe, i suoi trucchi, il cane al guinzaglio, il gatto sottobraccio e la gabbia del criceto in bocca.
Appoggiai tutto sul tavolo e presi un grande sospiro di sollievo.
-Aaah finalmente un po’ di pac…AAAAAH!-
Mi nascosi immediatamente sotto il tavolo, facendo scappare anche il gatto per la paura. Maledetta bestiaccia, l’avrei ripreso più tardi.
Beatrice si sporse sotto il tavolo tirandomi la tunica rossa.
-Dante, che succede? Il mio micio devi riportarmelo indietro!-
-Ssh Bea, silenzio, non urlare!-
-Perché?-
Con il dito le indicai la causa del mio terrore. Tra la folla, un donna stava sbraitando dietro all’oste e lo minacciava brandendo un cucchiaio di legno da cucina.
-La conosci?- mi domandò Bea.
-Si…è…mia moglie.-
Gemma Donati si voltò (ma che razza di udito aveva?) e mi incenerì con lo sguardo camminando verso di me come solo il traghettatore delle amine dannate, Caronte, avrebbe potuto fare.
-Eh eh, ciao Gemma!-
-…Beatrice…DANTE!-
Mia moglie infilò la mano sotto il tavolo e prendendomi per il naso mi costrinse ad abbandonare il mio sicuro e confortante nascondiglio.
-Cosa ci fai qui? Dovresti essere a casa a pulire i pavimenti; dovrei fare tutto io? Col cazzo! Voglio la parità dei sessi!-
-Ahi ahi, cara, no, aspetta, ahi!-
-Sta zitto! Dovevi occuparti della questione della lingue eh? Questa lingua non ti piace? Poi cose se non bastasse salta fuori anche sta squinzia e allora inizi Beatrice di qua, Beatrice di là! Ci manca solo che ti metti a litigare con il papà! E poi? Chi ci va di mezzo? Io! Io! Io!-
In tutto questo mi scekerò come un cocktail di malto e vino. Ahi.
-Mi scusi, ma perché sta scekerando il mio schiavo? Poi me lo rovina! Poi chi mi ripiglia il Miao?-
-Il chi?- chiese Gemma a Beatrice senza mollare la presa su di me.
-Miao, è il mio micetto!-
-Spero se lo mangi Cerbero il tuo micetto!-
Poi mi guardò con occhi di fuoco, imitando la mia voce.
-Aah cara, io esco, ho una riunione in comune. Cara, ho una riunione con i guelfi bianchi. Cara, stasera partita di calcetto, guelfi banchi contro guelfi neri! Invece stavi qui a divertirti con questa squinzia!-
Beatrice, forse sentendosi offesa, si mise le mani ai fianchi sbuffando.
-Ma come ti permetti? Ti stacco il naso!-
-Provaci biondina!-
Partì una mega rissa tra le due donne. Mentre distruggevano mezza locanda, io riuscii ad uscire gattonando.
-Dove vai?-
Una mano famigliare mi prese per il colletto della veste.
-Gemma cara, devo andare! Il lavoro mi attende. Devo scrivere un’ opera che mi renderà famoso in tutti i luoghi, per tutto l’avvenire, un opera che i ragazzi dovranno imparare a memoria a scuola se non vogliono sembrare delle capre senza cultura. Quando si nominerà il nome Italia tutti , in tutto mondo, lo collegheranno al mio nome!-
-Una nuova opera?-
-si, ci inserirò anche tuo fratello e quella tua parente, sai quella che voleva diventare suora ma fu costretta a sposarsi? Te la ricordi? La Piccarda Donati!-
Gemma mi guardò in modo truce.
-E poi?-
-E poi…tanti personaggi famosi, da Ulisse a Catone, da Manfredi a S.Agostino. Aaah e Virgilio, lui sarà la mia guida terrena. Virgilio is the best! E poi…Lei…che mi salverà…-
-Lei CHI? Spero non sia un nome che inizia per la “B”!-
Io richiusi la bocca silenziandomi all’istante.
-DIMMELO-
Mi ringhiò contro.
-no no…inizia per la “B”.-
Gemma mi lasciò andare con poca grazia.
-Ti giuro, non so perché mi ostino a stare con te! Poi guardo il conto in banca e…wow! Ti conviene continuare a portare a casa i money se non vuoi che ti faccia esiliare dal caro papa di turno!-
-Cara, il fiorentino è una lingua bellissima, non usare neologismi di origine anglosassone, sono uno scempio e…-
Per tutta risposta mia moglie mi infilò in bocca il cucchiaio che aveva tenuto in mano tutto il tempo e poi se ne andò gridando frasi non adatte ad una donna della sua condizione sociale.
Bah, le donne, chi le capisce è bravo!
-Beaaaaa! Andiamo insieme a trovare Nostro Signore! Lo sai che è intangibile, anzi INEFFABILE!-














NOTE DELLE AUTRICI
Eccoci qui dopo parecchio! Una storiella sul caro (e amatissimo da tutti) Dante! In effetti ci siamo sempre domandate cosa pensasse Gemma Domani leggendo le opere del marito, visto che sono tutte dedicate a Beatrice e lei non viene mai manco nominata una volta! Voi non ci avete mai pensato?
Questa non è di certo una delle storie più divertenti, ma se avrete pazienza, presto pubblicheremo la one shot su Lorenzo il Magnifico, che a nostro parere è molto divertente (mai come Re Artù!), ovviamente poi toccherà a voi farcelo sapere!
Ringraziamo Anouk BaudelaireLysL_97 per aver inserito la storia tra le seguite, e gigliuss per averla inserita sia tra le seguite che tra le preferite. Ah e naturalmente a tutti i nostri “seguitori” veterani! GRAZIE!
Vi chiedo un piccolo favore...a causa dello studio ho scritto questa storia molto in fretta e senza rileggere, se ci sono errori fatemelo notare! Grazie in anticipo!
Ciao ciao
Cammi e Alex

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Capitolo 8
*** Lorenzo il Magnifico e la sua corte ***


Lorenzo il Magnifico e la sua corte


-Ok, Pico! Questa parte di Firenze mi fa schifo; abbattila e costruiscici un bel giardino. Che ne dici?-
Pico della Mirandola guardò le case che aveva davanti –Non credo sia una buona idea…-
-Ufffffaaaaa! Ora dove lo metto Poliziano? Continua a saltellare per il palazzo spargendo fiori di qua e di là! Mi sporca in giro. Pensa che un giorno l’ho pure beccato a parlare con un quadro, sai quello nuovo che mi ha fatto Botticelli? Quello con la Venere che esce dalla conchiglia?-
Pico annuì ma senza rispondermi davvero, così io continuai.
-Ecco! Ci stava parlando insieme! Diceva che Venere gli aveva palato e ispirato la sua nuova opera. Sai che palle? Io non reggo un’altra sua infinita opera!-
Poi un sorrisetto malizioso mi solcò le labbra.
-Pico…vuoi sentire la mia poesia?-
Pico strabuzzò gli occhi.
-No! Un’altra volta “Bacco e Arianna” no! Non ne ha un’altra, sire?-
-Uff! Bacco e Arianna sono SUPER! Altro che Venere! Loro sono ganzi assieme, spaccano e…-
-Si ok ok! Va bene! Sentiamo, di nuovo, la poesia!-
Uuuuuh bene! Mi schiarii la voce e iniziai a recitare con enfasi i versi.

-Quant'è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Quest'è Bacco e Arianna,
belli, e l'un dell'altro ardenti:
perché 'l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'e certezza.
Questi lieti satiretti,
delle ninfe innamorati,
per caverne e per boschetti
han lor posto cento agguati;
or da Bacco riscaldati,
ballon, salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto sia:
di doman non c'è certezza.-

-Sire, Sire! Aiuto!-
Michelangelo uscì da una delle porte del palazzo, tutto trafelato, interrompendo sul più bello la mia poesia. UFFA!
-Che succede? Non dovresti essere a lavorare al mio monumento funebre e a quello di mio fratello…al suo in particolare…? Metti che ci cadono in testa delle tegole e moriamo?-
-Sire, un tipo strano è entrato saltellando nella stanza in cui lavoravo! Dopo avermi messo una ghirlanda di fiorellini azzurri in testa si è messo a parlare con la statua che stavo scolpendo! Come faccio ad andare avanti?-
-Ooh non preoccuparti Miki! Dagli una botta in testa, tanto è Poliziano!-
-Non posso, mi ha rubato il martello. Ha detto che è uno strumento del demonio che porta dolore e minaccia la pace nel mondo.-
-Grr, ecco perché volevo un giardino, così rompeva le palle agli arbusti!-
Mi alzai dalla sedia e mi recai nel laboratorio di Michelangelo.
-Poliziano, cosa stai combinando?-
Poliziano si voltò verso di me scuotendo i candidi boccoli biondi e guardandomi con due lucidi occhietti da cerbiatto.
-Aaah adesso ho capito tutto! Hai gli occhi lucidi, ti sei fatto di gangia!-
Lui mi fissò intensamente, poi rispose.
-Cos’è la gangia?-
Ecco appunto…
Senza aggiungere altro lo presi per un braccio e lo buttai nel cortile sul retro.
-Tho! Sta lì! Parla con i fiori, magari trovi i folletti.-
-Oooh folletti!-
Poliziano si mise a saltellare tra le rose. Olè! Almeno non rompeva più.
Ritornai nello studio di Michelangelo, quando ad un tratto entrò nella stanza un ragazzino riccioluto, alto un metro e uno sputo e con grandi occhi da cerbiatto…pure lui…
Michelangelo lasciò cadere a terra lo scalpello e gli puntò un dito contro.
-Raffaello? Che? Tu…tu….tu…che…ci fai qui?-
-Ecco io….-
Iniziò a puntellarsi le dita una contro l’altra. Ah no! Un altro Poliziano moro no! Poi facciamo i velini…non ho idea di cosa siano, ma so che faranno furore in futuro. Raffaello tossì e poi parlò senza prendere fiato.
-Io volevo invitarvi alla mia festa di compleanno!-
-Ooh che carino!- azzardai –Quanti anni compi? Quindici?-
-No…venti…-
Ah ok. Non posso sempre ricordarmi tutto di tutti i miei sottoposti, sono una marea. Michelangelo iniziò a ringhiare.
-Grrrr, non lo voglio quello lì! È troppo…PERFETTO! Non ci può essere tanta perfezione in uno alto un metro e un’ unghia. E poi la pittura non è niente! È meglio la scultura! The best art in the world! Tutto deve essere MUSCOLOSO E INCOMPLETO!-
Raffaello nel frattempo si era fatto piccolo, piccolo in un angolino della stanza, consolato da Pico della Mirandola.
Ok, erano i più grandi artisti in circolazione, ma erano anche un branco di invasati. Ma non potevo non prenderli a palazzo; io devo averli nel mio seguito così che in futuro, grazie alla loro arte, tutti mi adoreranno!
In fondo io sono Magnifico…Lorenzo in Magnifico!










NOTE DELLE AUTRICI
Buongiorno a tutti! Ecco a voi il capitolo sulla corte dei Medici di Firenze! Non potevano non avere uno spazio tutto loro!
Questa volta ringraziamo Young50 per aver inserito la storia tra le preferite ed Elodie90 e Sofja Ivanovna per averla inserita tra le seguite.
Ciao ciao
Cammi e Alex

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Capitolo 9
*** Leonardo Da Vinci ***


LEONARDO DA VINCI


Stavo trafficando nel mio laboratorio. Avevo appena avuto un’illuminazione. Con la mano destra scrivevo le mie teorie, con la sinistra disegnavo lo schizzo preparatorio della mia nuova opera, con i piedi miscelavo varie sostanze per vedere che cosa succedeva, mentre con la bocca dipingevo la “Vergine delle Rocce”.
Il mio garzone mi guardò con una strana espressione.
Sputazzai via il pennello
- Che hai da guardare? Sappi che il mio cervello è superiore al vostro almeno del 20%! Mica sono una cacchetta come voi!-.
- Ehmm signore, è appena arrivata una lettera per voi. Vorrebbero che andaste a vedere la nuova opera di Michelangelo: “Il David”. -
- Cosaaa??? No no no! Io non vado a vedere quello schifo! Puzza addirittura! Se ci vado va a finire a rissa, ci scommetto! Io ho altro da fare che perdere tempo con la plebaglia! -
-Ok Maestro! Ah oggi è venuto Vasari a chiedere se potevate rilasciargli un’intervista da inserire nella sua nuova opera. Pare voglia scrivere una raccolta delle biografie degli uomini più illustri di questo tempo! -
- No nonono! Io non parlo con la gente comune dovresti saperlo! Toh guarda ci ho già pensato io! Quel libro sul tavolo è la mia biografia, che IO ho scritto in un giorno! C’è tutto, anche il discorso sulla mia massa celebrale altamente sviluppata! Che vada a rompere a Michelangelo o a qualcun altro: io DEVO LAVORARE! -
Oddio un’altra idea!! Il mio genio non ha limiti!
- Garzone! Mi è venuta in mente un’invenzione che è…..wow! Vedrai che figo usarla in battaglia! Dai la sperimenteremo insieme! -
Il mio garzone impallidì: - Nononono! Adesso sono io che mi rifiuto! L’ultima volta mi ha lanciato da una rupe chiuso dentro ad una botte di legno che si avvitava su se stessa! -
- Era un’ aliante…-
- Non mi importa che cazzo era!!! So solo che mi ci è voluto un mese per riprendermi da tutte le fratture e le botte! Per non parlare dello shock emotivo! Mi si è bloccata addirittura la crescita! -
- Ooooooh sempre il solito esagerato! Tu sei bassino di natura! -
Il garzone, incazzato come una biscia, se ne andò.
- Bravo! Vai via dal genio! Vai a lavorare per qualche sfigato come…non so! Ma una cosa è certa: non passerai alla storia come me! -
Dalla porta si sentì un “preferisco vivere!”
Bravo bravo! Mi sono rotto! Cambierò città per la trecentomilionesima volta e cercherò un nuovo garzone! Se nessuno mi conosce avrò più scelta! E poi, portando il mio genio al servizio di qualcun altro, diventerò famoso! Pieno di soldi….. gaaaaaa!!!!
Andrò a Parigi! Il re mi aveva offerto un lavoretto. Altro che Lorenzo il Magnifico! Ma prima farò una capatina a Milano per farmi idolatrare un po’!
Gagagaga!

Firmato: Leonardo Da Vinci il Genio! ( Wuè! Ho firmato con la mano sinistra mentre con la destra disegnavo! ).









NOTE DELLE AUTRICI
Buongiorno! Dopo tanto siamo finalmente tornate, anzi se non fosse stato per Alex questa volta avreste dovuto aspettare ancora moooooolto prima di leggere. Di solito batto io a computer, ma in questo mese ho un sacco di interrogazoni, così visto che Alex aveva finito tutto ha scritto lei, sollevandomi da un bel peso!
Ebbene, che ne dite di Leonardo super egocentrico? (Anche se lo era davvero). Si, quasta storiella è corta corta, ma speriamo vi sia piaciuta lo stesso! :)
Ringraziamo Nina Yoshiko per aver inserito la storia tra le seguite!
Ciao ciao
Cammi e Alex

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Capitolo 10
*** Michelangelo ***


 

MICHELANGELO

 

Non ne posso più….ho il torcicollo! È da più di due mesi che sono appeso a testa in giù a delle corde. Peggio di Tarzan!
E tutto perché devo dipingere sto soffitto sminchio. Io odio dipingere! Perché non l’hanno fatto fare a Raffaello! Ah già…. Sta dipingendo le camere del pret.. Papa! Papa!
Uffa!!! Odio dipingere… perché non posso fare una scultura??? Sai che figo? Tutto….muscoloso….tuttto… INCOMPLETO! Poi ogni tanto arriva il Papa a rompere le balle… quello non va bene, quello è poco pudico, quello è troppo pudico, troppo basso, troppo magro…ecc ecc.
Ad un tratto arrivò l’unico garzone che non avevo ancora cacciato via a pedate nel sedere:
< Maestro! Maestro! Ho bisogno! >.
Uffa…con uno strattone mi calai a testa in giù dal soffitto. < Che vuoi? Non vedi che sono impegnato? >.
< Maestro… volevo ricordarle che deve ritirare il compenso per il Tondo Doni! È da secoli che la attendono! Guardi che alla fine fanno prima a morire per la peste! >.
< Che palle! Io non ci vado lì! E poi finalmente il sangue mi ha raggiunto il cervello e se mi metto in posizione eretta finisce che vomito anche l’anima! >.
< Ma….siamo senza soldi…così non arriveremo mai a fine mese! >.
< E allora? Io progetto di rimanere sul soffitto a imitare Tarzan per ancora tre mesi! E intanto scrocco al Papa il cibo! Più che altro sei tu che ti devi preoccupare…>.
Raffaello alzò la manina: < Posso andare io a ritirarla! >.
Mi girai di scatto: < Uno: da dove sbuchi? Due: ok basta che non te li intaschi tu i soldi, altrimenti ti stacco i riccioli uno a uno! >.
Il ragazzo impallidì < Ecco..io è da un po’ che la osservo… avevo finito la prima stanza e così ho pensato di concedermi una pausa… è molto bello comunque! >.
< Lo so! Non per questo sono Michelangelo! Altro che i tuoi dipinti in cui sembrano tutti effeminati! Qui abbiamo tutto muscoloso e… INCOMPLETO! >.
Raffaello uscì dalla stanza in lacrime seguito dal mio garzone. Oh finalmente un po’ di pace….. < MICHELANGELO! >. Merda!
Il Papa entrò a passo di carica: < Come va il lavoro? >.
< Fino a dieci minuti fa da Dio….adesso inizio a sentirmi infastidito! >.
< Non nominare il nome di Dio invano! Allora…vediamo come va qui! Mamma mia! Non va per niente bene! È tutto troppo poco pudico! Coprili con qualcosa! Entriamo pure nell’inverno sentono freddo! Guarda che se non lo fai tu sarò costretto a chiamare un altro artista a cui daranno un soprannome ridicolo! >.
< NO! NON SONO POCO PUDICI SONO MUSCOLOSI E INCOMPLETI! E ora….FUORI! >.
Con un sistema di carrucole mi tirai su, non prima di aver buttato fuori dalla stanza il Papa e chiuso a chiave la porta! ( il tutto stando a testa in giù gente! ).

TRE MESI DOPO.

< Maestro, allora la prossima opera? >.
< Con calma garzone, con calma, adesso voglio solo tornare a casa! >.
< Ok… ma maestro…. LA SMETTA DI CAMMINARE A TESTA IN GIÙ!  Non è più sull’impalcatura! Ci guardano tutti male! >.
Eheheheheh…. Mi dispy!
Vostro muscoloso e incompleto Michelangelo! 

NOTE DELLE AUTRICI: 

Mmmmmh ok...devo dire che questa volta siamo parecchio in ritardo, ma vi prego di perdonarci, abbiamo iniziato le simulazioni degli esami e abbiamo pochissimo tempo libero, sia per scrivere le one shot sia per batterle a computer. In ogni caso speriamo che anche questo capitolo vi sia piaciuto e speriamo di risentirvi presto nella prossima one shot! ;)
Ringraziamo Frenzthedreamer per aver inserito la storia tra le preferite e fioreblu96 per averla inserita tra le seguite! :)
Ciao Ciao
Cammi & Alex

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