Yes, my lord.

di Shieru_Senpai
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ( I ) Il nuovo arrivato. ***
Capitolo 2: *** ( II ) ***



Capitolo 1
*** ( I ) Il nuovo arrivato. ***


 

NOTE : yo, gente.
questa è la prima fanfiction che pubblico, ma non la prima che scrivo.
sono passati pochissimi giorni da quando ho finito di vedere Kuroshitsuji e mi è venuto in mente di creare questa storia ( che ovviamente non rispecchierà tutti gli aspetti di Kuroshitsuji o dei personaggi. )  Non so se riuscirò a far uscire parecchi capitoli, spero di si. E nulla qui Taemin è Ciel, Minho è Sebastian e il nuovo maggiordomo è Jonghyun. Il giardiniere, il cuoco saranno gli altri due componenti degli SHINee ( Kibum e Jinki. ) e Mey Rin sarà.. semplicemente lei ( uguale con Lizzy. )  Spero vi piaccia e spero me lo facciate sapere.. così che la mandi avanti e nulla, buona lettura. ( ah, e in caso di errori di battitura – tralasciando la dislessia che delle volte non aiuta affatto – scrivetemeli pure, così potrò correggerli appena notati... grazie. ; ; )

 

 

 

 

 

I

 

6 : 45

 

 

 

Quella mattina, nel casato Phantomhive girava una certa tranquillità.

 

“ il signorino ha chiaramente detto che vuole riposare almeno fino alle sette. Occupatevi delle persone che stanno per presentarsi qui, io lo convincerò ad alzarsi poco prima. ” come al solito Minho, il maggiordomo, riusciva a dividere i compiti degli altri servitori, rendendogli le cose molto semplici ( conoscendo il loro modo sbadato di agire in ogni situazione. ) osservò silenziosamente il giardiniere scendere la scalinata per andare ad aprire il grande portone e lasciar entrare le persone ( principalmente uomini o ragazzi sui venti anni, tutti in smoking  ) per poter diventare il nuovo servitore del casato. Aspettò paziente l’arrivo di Mey Rin che avrebbe accolto i signori conducendoli nel grande salone. La solita divisa da cameriera era sparita, per questo giorno importante, e indossava un abito non troppo appariscente, anzi. Il tessuto sembrava morbido al solo contatto visivo ed era del colore dei capelli della stessa ragazza, solo più chiaro, più elegante. Cercò di risultare un minimo aggraziata e sistemandosi gli occhiali sfoderò un bel sorriso che venne subito ricambiato dal resto delle persone.

 

 

 

7 : 05

 

 

 

Le tende della camera del signorino si aprirono lentamente mentre quest’ultimo si rigirava tra le coperte infastidito da quei caldi raggi che lo colpivano giusto in faccia.

 

“ chiudila.. voglio restare qui a dormire, sono stanco. ”

 

“ spiacente, padroncino. Ma il salone è già pieno di giovani ragazzi pronti a giocarsi il titolo di ‘secondo maggiordomo della residenza del casato Phantomhive.’ ”
 

Un sospiro lasciò le labbra di Taemin, fu inevitabile. Non che fosse un tipo pigro o cose del genere, solo che ultimamente si era imbattuto in uno strano caso, e la notte precedente la sua mente si era focalizzata sul problema, rifiutando ogni invito di Morfeo. Si lasciò scoprire e si mise seduto sul bordo del letto, osservando i movimenti di Minho che cercava nell’armadio un vestito adatto alla situazione del giorno.

 

“ non metterci troppo, ora che sono sveglio potrei annoiarmi.
In più, noto che non mi hai portato il tè, questo non va assolutamente bene. ”

 

E neanche il tempo di accorgersene che il maggiordomo era in ginocchio davanti a lui.
Gli prese con la sua solita delicatezza il piede ed infilò la calza fino a farla arrivare al ginocchio.

 

“ sono spiacente, padroncino ma temo che quest’oggi dovrà fare la sua colazione giù, nella sala principale. Lì potrà scegliere il cameriere che preferisce in base alle qualità di quest’ultimo. ” La sua calma delle volte risultava snervante, per Taemin, che non rispose ma si limitò  a non collaborare minimamente mentre l’altro cercava di vestirlo, infilandogli i pantaloni, la camicia e il resto. Si lasciò pettinare le ciocche lisce guardando qualche istante il suo riflesso nello specchio.

 

7 : 35

 

 

“ Attenzione, chiedo un attimo di silenzio.
Signori, innanzitutto sono lieto di avervi qui. Il signorino Taemin sta per arrivare, di conseguenza vi chiedo di mettervi comodi ed uno alla volta vi potete avvicinare al grande tavolo, dove vi sceglieranno a seconda delle vostre capacità e qualità. ” il giardiniere ( che quella mattina tutto sembrava tranne che un semplice giardiniere ) richiamò l’attenzione di tutti i presenti, facendo calare il silenzio. Erano tutti molto agitati, e questa sensazione era appena percepibile. Insomma, tutti cercavano di mantenere una certa postura, una certa dignità. Quando Taemin fece il suo ingresso nel grande salone si chinarono tutti, mentre quest’ultimo guardava avanti e andava ad occupare posto al grande tavolo, dove lui e Minho avrebbero scelto.

 

Il primo fu un ragazzo dagli occhi vispi, l’aria sveglia. Passò il suo curriculum ai due seduti e dimostrò le sue abilità preparando il tè, ( c’era tutto il materiale e tutta l’attrezzatura in un angolo della sala messa apposta per testare le capacità di queste persone ) nel servire, eccetera. Segnarono il suo nome su un pezzo di carta e quest’ultimo dopo un lungo inchino si dileguò prendendo il posto di un uomo che si era appena alzato per iniziare lui a mostrare le sue abilità. Taemin li guardava tutti quanti, ogni persona che gli si proponeva davanti sentiva il peso degli occhi blu di Taemin che guardava senza un minimo di umanità, senza neanche un accenno di sorriso. Il suo viso aveva un’espressione impassibile, completamente. Si limitava a sorseggiare il tè che gli preparavano, osservando ogni minimo movimento, ogni minima imprecisione. Lui notava tutto. Essendo abituato con Minho che faceva il suo lavoro con estrema eleganza e precisione, quelle persone gli sembravano inutili. Nonostante fossero motivati tutti.

 

8 : 59

 

 

Mancavano ancora la metà delle persone che erano nella stanza. La cosa lo annoiava terribilmente, ma aveva bisogno di un secondo maggiordomo. A breve aveva deciso di donare una pausa ( giusto perché voleva passare un’estate tranquilla, senza i soliti danni che i servitori combinavano ) cercando qualcuno che potesse stare al fianco di Minho in modo soddisfacente, qualcuno davvero bravo.

 

“ che noia. ”  sussurrò vicino all’orecchio di Minho, mentre un ragazzo stava preparando il tè.

 

“ non dica così, padroncino. ”

 

“ sono stanco di assaggiare tè. Voglio vedere qualcosa che mi stupisca. ”

 

E al termine di quelle parole il ragazzo che li raggiunse attirò la loro attenzione, porgendo il curriculum tra le mani di Minho.
La pelle non troppo chiara, due occhioni a mandorla, capelli castano chiaro e lo smoking completamente nero. Completamente perché anche la camicia aveva quel colore. Nel taschino sul petto alcun fazzoletto, bensì una rosa, bianca. Questo catturò l’attenzione di Taemin che annuì al ragazzo così che potesse dare inizio al suo breve servizio.

 

Il ragazzo era decisamente troppo basso rispetto a Minho. Taemin pensò che gli potesse arrivare al petto ma forse anche più in basso ( anche se alla fine il più piccolo sia di altezza che ovviamente di età rimaneva lui. )
Quando si avvicinò gli occhi del padrone di casa ricaddero su quella rosa, candida, pura. Nessuna imperfezione sui suoi petali, sembrava finta.
Il ragazzo una volta posata la tazzina con delicatezza prese la rosa e la avvicinò al piattino, lasciandola lì ; chinò infine leggermente il capo e restando in una posizione dritta, con i piedi uniti, osservò senza alcuna insistenza il ragazzino davanti a se.
Quest’ultimo non aspettò un istante e iniziò a sorseggiare il tè. Ci furono attimi di silenzio, poi si alzò. Non arrivava all’altezza del ragazzo davanti a se, ma riusciva almeno a guardarlo negli occhi ( al contrario di Minho ) prese la rosa tra le dita e accarezzandone i petali con assoluta tranquillità, disse, semplicemente.

“ il tuo nome. ”

 

“ Kim Jonghyun. ” non c’era alcun tipo di esitazione, non c’era né paura né timore a parlare con lui.

 

“ Benvenuto nella residenza del casato Phantomhive. ” detto questo si girò, dando le spalle al resto delle persone presenti e uscì dalla stanza, chinando per qualche secondo il capo in segno di ringraziamento a tutti quelli che si erano presentati lì, e in segno di scuse a tutti coloro che non aveva visto alla pratica.


 

11 ; 35

 

 

Mey Rin era tornata con il suo vestitino da cameriera e puliva distrattamente guardando fuori dalla finestra. Il nuovo arrivato aveva reso tutti tesi e distratti. Il suo fascino aveva già colpito la povera Mey Rin. Sì, la stessa che sentiva le guance andare a fuoco ogni volta che guardava Minho.
Persa tra i suoi pensieri quasi andò a sbattere contro il carrello a due piani ( uno dei quelli tipici dei ristoranti di lusso, completamente in legno ) che Jinki ( il cuoco ) portava in salone.

 

“ ma che fai.. vuoi stare attenta? ”

 

“ scusami, Jinki.. lascia, li porto io in salone.
hai molto ancora da lavare, vero? ”

 

Annuì.  “ tutte quelle tazzine da tè.. in una sola giornata. ”

 

“ ti passo a dare io una mano tra poco, appena finisco di sistemare queste già pulite, va bene? ”

 

“ Grazie, davvero. ”

E si sorrisero. Portò le mani su quel carrello che spinse piano fino al salone. La stanza era da poco stata pulita da lei stessa. Era enorme ; ai lati vi susseguivano delle bellissime vetrine di legno bianco, pulite e lucidate, piene di eleganti bicchieri, piatti, e ogni tipo d’argenteria sistemata alla perfezione, che si riuscivano a vedere attraverso il grande vetro trasparente. Prese una sedia e la avvicinò a quel mobile in legno, così da salirci sopra per poggiare le tazzine una per una in modo ordinato vicino ai piatti, tenuti fermi da deboli sostegni. Deboli perché non ci voleva molto per farli cadere lo stesso. Difatti servivano solo per tener dritto il piatto, non per fare in modo che esso non cada.

 

− Queste stupidissime tazzine vanno proprio così in alto? Non dentro, addirittura sopra il mobile, robe da matti ! –  pensava, mettendosi sulle punte ogni volta che doveva posare la tazzina su quella lastra liscia di legno. Si maledisse, perché l’idea di mettere le tazzine e i piatti più belli lì, in alto, era stata proprio sua. Poi con la coda dell’occhio vide un’ombra avvicinarsi e girando il viso vide quello di Jonghyun. Il cuore fece un tuffo nel vuoto, così come un piatto che aveva appena accidentalmente colpito con la mano. Cercò di afferrarlo con il risultato di sentir la sedia scivolargli da sotto i piedi : chiuse gli occhi.

 

“ Signorina, stai bene? ” una voce, bassa.

 

“ m – ma come..  ” l’impatto con il terreno non l’aveva affatto sentito e forse Minho era sbucato come suo solito e l’aveva presa al volo, come era già successo qualche altra volta. E invece no, quando aprì gli occhi le braccia che la reggevano distante da terra erano quelle di Jonghyun, il ragazzo seppur basso era davvero forte e i suoi riflessi erano invidiabili. Inutile dire che se di solito si faceva rossa ora era fucsia.

 

“ g – grazie io non.. ”

 

“ non importa, tutto bene? ” annuì. Quella voce era profonda e rassicurante non poté che annuire a quella domanda.
Poi la mise giù ridandole il piatto tra le mani e quando la ragazza si ricompose notò la figura di Minho dietro di loro.

 

“ Minho.. hai visto? Jonghyun mi ha salvata ! credo che il signorino abbia scelto proprio bene. ”

 

Minho non rispose. Guardò Jonghyun dritto negli occhi e si allontanò per raggiungere la camera del suo padrone.


 

 

12 : 34

 

− Toc toc.

 

Non ricevette subito risposta.
Proprio quando aveva deciso di tornare al suo lavoro sentì la sua voce.

 

“ Se sei Minho, puoi entrare. ” sorrise, appena.

Aprì lentamente la porta richiudendosela poco dopo alle spalle.
Quella stanza non era delle più grandi, ma Taemin accucciato tra le coperte di un letto enorme e ormai disfatto, la faceva sembrare il doppio più grande.

 

 

“ che c’è ? ” mormorò piano, con voce stanca. 

 

“ mi chiedevo se avessi bisogno di qualcosa. ”

 

“ che ore sono?  ”

 

“ mezzogiorno e trentacinque. A breve si pranza. ”

 

“ non è un po’ tardi? ”

 

“ si, padroncino. Ma abbiamo avuto molto da fare dopo che gli ospiti sono andati via, quindi le chiedo ancora un attimo di pazienza, Jinki ha quasi terminato. ”

 

“ voglio mangiare qui, oggi. ”

 

“ no, non credo si possa fa — ”

 

“ ho detto.. voglio mangiare qui, oggi. ”

 

silenzio.

 

“ Minho? Controlla Jonghyun. Portami il pranzo e poi voglio che gli insegni tutte le mie abitudini, ora Key gli starà mostrando le varie stanze, ovviamente non la mia. Occupati di lui, dopo. ”

 

“ padroncino.. ”

 

“ Questo è quanto. ”

 

“ Yes, my lord. ” si inchinò. 

 

 

 

 

Il giro per quasi tutte le stanze del palazzo era stato abbastanza piacevole, con la compagnia di quella specie di felino – umano. Mentre gli camminava di fianco Jonghyun ne aveva approfittato per guardarlo : i suoi capelli biondi gli solleticavano appena il collo bianco, il suo sorrisino da gatto metteva in mostra gli zigomi alti e inutile dire che era più alto di Jonghyun. Il giro durò poco, nel mentre Minho portava il pranzo nella camera del signorino, lasciando un’occhiata a Jonghyun che si trovava a passare lì con Key proprio in quel momento. Si fermò.

 

“ che c’è lì dentro? ”

 

“ la camera del padroncino. ”

 

“ mangia in camera? ”

 

“ di solito no.. oggi forse è stanco.. non saprei dirti. ” un sorriso, luminoso. Non che ci fosse un motivo di sorridere, ma alla fine anche Jonghyun ne accennò uno.

 

“ Ah, Jonghyun ! ora devo sbrigare delle cose, ci si vede in giro. ” e con fare amichevole lo salutò, sparendo tra i corridoi.

 

Jonghyun non riuscì a fare un passo che Minho era già fuori dalla camera di Taemin.

 

“ perfetto, proprio te cercavo. ” il tono di Minho era impassibile, senza emozioni. Il suo sguardo però, sembrava severo.

 

“ dimmi tutto. ”

 

“ porta rispetto. ”

 

“ mi dica, allora. ”

 

Minho sospirò guardandosi intorno.

 

“ il signorino ha detto che devo insegnarti le abitudini che abbiamo qui, quindi sta attento, e ha detto che dopo, per metterti alla prova, dovrai andare a ritirare il vassoio che ho lasciato in camera sua. Beh, detto questo penso che posso iniziare a spiegarti quel che devi fare e come lo devi fare, sei pronto? ”

 

“ Sono pronto. ”

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Capitolo 2
*** ( II ) ***


II

 

14 : 52

Il tempo era passato velocemente e Jonghyun non aveva fatto altro che ripassare e perfezionare cose che già sapeva fare. L’arte del saper preparare un tè, così come  cucinare un piatto perfetto non era affatto un problema per lui, era bravo quasi quanto Minho. Lo stesso valeva per l’arte riguardante i Nihon teien.
Fu quando tornarono in cucina che iniziò il divertimento ; ogni tanto si lanciavano occhiatine di sfida e rendevano alcuni esercizi, delle vere e proprie gare a chi cucinava meglio, a chi era effettivamente il migliore. I ‘giudici’ erano Key e Jinki che ammiravano i due lavorare gli alimenti con le labbra schiuse, stupiti. Jinki si sentì piccolo piccolo perché alla fine quello era il suo lavoro, non quello di quei due matti.

“ assaggiate. ”
ubbidirono. ( non che avessero molta altra scelta. )

“ dio.. è delizioso.. ” commentò Jinki leccandosi le labbra come a voler sentire ancora quel sapore davvero perfetto.

 “ decidete, qual è meglio? ” chiese Jonghyun guardando con sguardo fermo Key, che iniziò a sentirsi a disagio sotto quei grandi occhi.

“ mi piacciono tanto entrambi. ” non bastava, i due maggiordomi li stavano consumando con gli occhi
“ ma.. ma quello di Minho è il più buono. ” aggiunse Jinki.

“ a me piace.. quello di Jonghyun. ” quest’ultimo sorrise.

I due si guardarono, negli occhi. Jonghyun aveva il capo appena alzato verso l’alto data l’altezza di Minho e non poté fare a meno di sospirare.

“ è un pareggio. ”

 

“ scusate se vi interrompo ma.. penso che il signorino abbia finito da molto di mangiare, contando che sono le tre. ” Mey Rin aveva appena fatto il suo ingresso nella grande e bella cucina. Jonghyun sbiancò, era compito suo andare a ritirare il vassoio dalla camera di Taemin, quel giorno. Minho sorrise.

“ quindi tu.. ”

“ su, ora sei ben allenato. Vai a prendere il vassoio, muoviti. ” finito di parlare, Minho gli diede una leggera spintarella per incoraggiarlo.

 

15 : 15

 

- Toc toc.

Zero, neanche una parola.

“ Taemin, posso? ”

“ Entra. ”

Il corpo di Taemin era ancora accucciato tra le coperte ; aveva delle ciocche che gli ricadevano sulla fronte ed era girato verso il muro, tenendo una mano sul proprio ventre.

“ Sta male? ”

“ Non farlo più, Jonghyun. ”

“ Cosa.. ”

“ Mi hai chiamato per nome. Non devi. ”

Jonghyun sospirò piano prendendo il vassoio da sopra il comodino.

“ Spero lei possa accettare le mie più risentite scuse, padrone. ”

“ Mh.. ”

“ Tolgo il disturbo, riposi bene. ”

Non fece in tempo a dire altro che quando si girò per poterlo guardare.. lui non c’era più. La porta socchiusa e una rosa bianca al posto del vassoio. Incredibile..

 

16 : 40

 

“ Jonghyun, sai giocare a scacchi? ”

Ora erano entrambi nell’ufficio del più piccolo. Il maggiordomo vestito di nero, con una rosa bianca nel taschino era davanti a lui : piedi uniti e schiena dritta.

“ No, mi dispiace. ”

“ Peccato, Jonghyun, peccato. ” accennò un sorriso, nulla a che fare con un sorriso dolce.

“ Imparerò, per lei. ”
Taemin si limitò ad annuire.

“ Signorino, c’è Lizzy, al piano di sotto. ” Minho aveva appena aperto la porta dopo aver bussato con tocchi lievi. Un lungo sospiro uscì dalle labbra di Taemin che si passò lentamente la mano tra i capelli. In ogni caso non aveva altra scelta e si alzò lentamente lasciando il suo stesso studio, occupato a pensare a cosa Lizzy potesse volere.

( Ufficio Taemin. )

“ ti stai comportando bene, Jonghyun? ”

“ mi comporto sempre bene, Minho. ”

“ durerai poco. ”

“ tu credi? L’estate deve ancora iniziare. ”

Un sorriso beffardo, sulle labbra di Minho e Jonghyun se ne preoccupò, ma non lo lasciò a vedere minimamente.

 

( Piani inferiori. )

“ MINNIE ! ” la sua vocina stridula era irritante, socchiuse gli occhi mentre quella figura sorridente gli correva incontro stringendo le braccia intorno al suo collo.

“ Lizzy, come stai? ” la lasciò fare, senza ricambiare l’abbraccio.

“ benissimo, Minnie, tu come stai? Ti fai sempre più stupendo, aah. ”

“ beh.. grazie. ” come si sentiva in imbarazzo con lei, non succedeva con nessuno. Non sapeva bene come comportarsi. Erano fidanzati, ma non per scelta loro, solo che Lizzy ci  credeva davvero, credeva in Taemin e lo amava, a modo suo.

“ Miinnie ! Quando mi porti a fare un giro? ”

“ io.. beh.. ”

“ oh.. Minnie. Sai che tra tre giorni è il mio compleanno, vero? ”

“ Certamente. ” mentì.

“ aah, lo sapevo io ! Minnie, Minnie ! che faremo, poi? ” agitazione.

“ ..è una sorpresa. ”

“ ma allora è vero che mi hai preso qualcosa ! Minnie, sono felice che mi pensi. ”

Si sforzò di fare un ‘sorriso’ ma Lizzy non lo notò : il suo sguardo si era perso dietro Taemin, che non capiva che guardasse. Allora si girò ; Jonghyun.

“ c – chi è quello? ”

“ un secondo maggiordomo, si chiama Jonghyun. ”

Quest’ultimo sorrise e si avvicinò alla ragazza che prese delicatamente per mano e si inchinò davanti a lei.

“ è un vero onore per me, fare la sua conoscenza Lady Elizabeth. ” lei arrossì. Quando lui le lasciò la mano lei continuò a guardarlo, sembrava persa. Taemin sentì lo stomaco rivoltarsi, e cercò di catturare l’attenzione della ragazza.

“ Lizzy, ora vai a casa, su. Ci vediamo il giorno del tuo compleanno, qui. ” e le prese la mano, portandola con se fino al portone.

“ .. no dai aspetta ! voglio restare ancora un po’ a parlare con te e .. con lui.. ”

Ma Taemin fu più veloce e quando vide il padre di Lizzy avvicinarsi per portarla a casa lo salutò con un breve gesto del capo e si allontanò da lei, chiudendo la porta.

“ Padroncino, non dovrebbe trattare così una Lady. ”

Lo fulminò con lo sguardo ; Jonghyun si morse il labbro inferiore, doveva tacere.

“ Padroncino, è pronto il tè. ” E seguendo la voce lontana di Minho, Taemin lasciò i piani inferiori salendo la grande scalinata, seguito da Jonghyun a pochi scalini sotto rispetto a lui.

 

 

17 : 00

 

Taemin sorseggiava tranquillo riflettendo su cosa poteva fare per terminare quella giornata a dir poco noiosa.

 

“ Jonghyun, vieni qui. ”

Il maggiordomo restò in piedi nonostante avesse una sedia libera proprio di fianco e osservò il giovane che si prese qualche minuto prima di iniziare a parlare.

“ Dove le prendi? ”

“ A cosa si riferisce? ”

“ A quelle rose, dove le prendi? ” e allungando la mano verso il piattino ( dove prima era poggiata la tazzina di tè ) prese la rosa bianca lasciata dal maggiordomo. Ogni volta che Jonghyun metteva mani in qualcosa lasciava una rosa bianca.

“ Sono le mie rose. ”

“ Dove le tieni nascoste? Nella tua stanza? ”

“ io non nascondo nulla, padroncino.”

“ Menti.  ”

Sulle labbra di Jonghyun comparve un sorrisino beffardo, e Taemin affinò gli occhi, riducendoli a due piccole fessure.

“ Ha finito di bere? ”

Taemin lasciò la tazzina, si alzò e uscì dalla stanza.

 

20 : 50

 

La cena era finita già da tempo e Taemin era pronto per andare a letto, si sentiva stanco. Non ci mise molto a raggiungerlo il secondo maggiordomo, che entrò dopo aver bussato più volte ( senza aver ricevuto risposta. )


“ Ti stavo aspettando. ”

“ Sono qui, padroncino. ”


“ Ho sonno, non perdere tempo. ” il solito tono severo.
Jonghyun ubbidì avvicinandosi al ragazzino seduto sul bordo del letto e alzando il cuscino prese il suo pigiama accuratamente piegato.

Si chinò subito dopo davanti a Taemin che neanche lo guardava. Iniziò a sbottonare i bottoni della sua camicia bianca con una calma snervante per il più piccolo, che ogni tanto sospirava, scocciato. Invece Jonghyun era abbastanza interessato. I suoi occhioni grandi erano concentrati sui propri movimenti ; una volta sbottonata del tutto la lasciò scivolare sul letto con un gesto gentile delle sue grandi mani. Taemin rabbrividì. La sua stanza non era tra le più calde, il maggiordomo iniziò ad osservare il petto del ragazzo muoversi lentamente a seconda del suo respiro, mentre gli infilava la maglia.  Aveva solo sfiorato la sua pelle fredda, liscia e bianchissima. Tolte le scarpe fece uguale con i calzini e i pantaloni, che li lasciò cadere delicatamente sul pavimento mentre si allungava per prendere il pezzo inferiore. Si sentì a disagio, il minore, di solito era Minho a cambiarlo ; in più Jonghyun aveva un modo di fare diverso, lo osservava e lo scrutava in ogni parte del corpo che gli scopriva, e questo gli dava fastidio. Una volta nel letto il maggiordomo lo coprì fino al collo e si allontanò per prendere il candelabro con tre candele bianche accese, pronto per uscire dalla stanza.

 

“ Buonanotte, padroncino. ”

“ No, resta. ”

“ come, scusi? ”

“ Resta qui, finché non mi addormento. ”  un mormorio.

Si avvicinò ancora, fino a raggiungere il letto di Taemin, dove si sedette.
Quando il ragazzino socchiuse gli occhi Jonghyun posò una mano sul suo viso, sfiorandogli delicatamente una guancia calda, mentre l’altro era già crollato. 

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