Ringrazio
anche solo chi legge.
Cap.2
Elly e
Goten
Elly
si
sedette sul prato, guardando i riflessi arcobaleno prodotti dalla
riflessione
della luna sulla superfice liscia della sfera del drago, la sfera
arancione si
rifletteva nelle sue iridi.
“Così
davvero queste possono dare una seconda chance a chi è
morto? In tutta la mia
vita mai avrei pensato fosse possibile qualcosa del genere. Da quando
è
iniziata questa faccenda, mi sembra di essere finita in un mondo
parallelo”
sussurrò. Goten le s’inginocchiò
davanti e socchiuse gli occhi, sorridendole.
“Benarrivata,
salvatrice del mondo. Iniziavo a pensare di essere caduto io in
un’altra
dimensione, quella in cui non siamo più amici”
disse Goten. Elly lo guardò in
viso e rabbrividì.
“Perdonami
Goten, perdonami! È tutta colpa mia!”
gridò Elly.
“Siamo
una
famiglia… ho fiducia in te, sorellina”
sussurrò Goten, si abbandonò tra le
braccia di Elly ed esalò l’ultimo respiro con un
gemito.
La
bionda
riabbassò il capo, le sue iridi divennero liquide. Una
lacrima le rigò il viso,
strinse più forte la sfera del drago fino a far sbiancare le
nocche. Goten la
strinse a sé, Elly lasciò cadere
nell’era morbida la sfera che rotolò fino alle
altre e si accasciò contro il Son, singhiozzando.
“Goten!”
gridò. Strinse il giovane a sé e gli nascose il
viso nell’incavo del collo. “I…
io…” farfugliò. Tirò su con
il naso e si asciugò le lacrime con il dorso
guantato della mano.
“Avevo
dimenticato che tu non avevi mai visto tornare in vita nessuno. Io sono
abituato a questo da quando ero piccolo” spiegò
Goten. Elly alzò lo sguardò e
sbatté un paio di volte le palpebre.
“Non…
non
riesco a crederci” mormorò. Goten alzò
le spalle.
“Eppure
eccomi qui” rispose. Elly si staccò da lui e
annuì.
“Non
mi
decidevo a venire anche perché non riuscivo a crederci.
Forse è meglio così,
non avrei voluto che gli altri mi vedessero piangere”
sussurrò. Goten si
sedette per terra, piegò le gambe e mise un braccio sulle
ginocchia.
“È
bello
rivederti, amico mio”. Aggiunse Elly. Goten
deglutì.
“Ho
assistito alla fine dello scontro insieme a Re Kaioh. Il suo pianeta
è
ripristinato. Sei stata incredibile, ma dovevi vedere la faccia di Re
Kaioh a
sentire la tua aura arrivare a quei picchi di potenza”
spiegò. Sorrise ad Elly
e la guardò in viso, la giovane arrossì, sorrise
a sua volta premendo il mento
sul petto e si mise una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Io
non ti
ringrazierò mai abbastanza per il tuo eroismo. Sei stato
grandioso, se tu non
avessi combattuto contro di lui mentre non c’ero, sarebbe
successo
l’irreparabile” rispose con voce tremante. Goten si
massaggiò il collo e
abbassò lo sguardo.
“Era
una
scelta forzata. Solo io e Goten, nel gruppo, risentivamo meno degli
effetti del
gas perché più giovani. E nessuno di loro sarebbe
potuto essere resuscitato.
L’avrebbe fatto chiunque altro al mio posto”
ribatté. Elly gli mise una mano
sulla spalla.
“No,
Goten,
il tuo è puro e semplice coraggio. Lo ricorderò
ogni volta che avrò paura di
qualcosa” disse. Alzò la mano e gli diede una
pacca sulla spalla. Goten
ridacchiò e scosse il capo.
“Paura,
tu?
Mi sembra che non ti sei arresa contro Devil ed è stato uno
dei peggiori
avversari che abbiamo mai affrontato” ribatté.
Elly lo abbracciò, continuando a
sorridergli. Goten le scompigliò la frangetta di capelli
biondi.
“Ho
avuto
ragione ad aver fiducia in te, sorellina!”. Le
strofinò le nocche sulla testa
ed Elly ridacchiò. Goten riabbassò la mano,
alzò lo sguardo ed osservò il cielo
azzurro.
“Junior
non
verrà a salutarmi, vero?” chiese. Elly si
staccò da Goten e avvertì una fitta
al cuore. Si morse un labbro fino a sentire il sapore metallico del
sangue.
Goten abbassò lo sguardo e la vide impallidire.
“Ehi”
sussurrò, alzando un sopracciglio. La osservò
voltare di scatto la testa.
“Che
ti
prende? Ho solo chiesto dov’è Junior”
sussurrò.
“Junior
non
c’è, Goten” biascicò Elly.
Goten si concentrò e cercò di percepire
l’aura di
Junior, il suo battito cardiaco accelerò.
“Che
cos’è
successo?” chiese. Elly strinse un pugno e
conficcò le unghie nel palmo.
“È
morto
dopo di te. Mi ha… salvato la vita prendendosi un colpo
letale di Devil al
posto mio” bisbigliò. Goten sospirò, si
passò la mano dietro la testa, i suoi
occhi erano vitrei e sgranati, la bocca socchiusa con le labbra
tremanti e
aveva la tachicardia.
“Non
è
possibile” esalò. Elly abbassò lo
sguardo, osservando il manto erboso,
concentrandosi su una zolla di terra. Goten si alzò in
piedi, ansimando.
“Ripoteremo
in vita anche lui!” gridò. I suoi occhi erano
liquidi e le sue iridi nere erano
leggermente ingrigite.
“Shenron
lo
ha già riportato in vita, non può. Goku mi ha
spiegato che sarà quasi
impossibile depurare le sfere di Polunga dopo un inquinamento come
quello che
hanno subìto tempo fa. E se anche ci riuscissimo, non
saremmo del tutto sicuri
che... che Junior possa tornare”. Spiegò Elly e la
voce le si spezzò in più
punti. Goten strinse i pugni e i capillari sui dorsi pulsarono.
“Non…
non
posso crederci” sussurrò. Elly chiuse gli occhi e
piegò indietro la testa.
“Mio
nonno
una volta mi disse che bisogna anche saper perdere, ma forse, la mia
natura
saiyan si rifiuterà per sempre di accettare una sconfitta
come questa”. Ammise
con un flebile sussurro. Riaprì gli occhi e si
voltò verso Goten, l’aura del
Son si era incrementata.
“Più
che
accettare la sconfitta, credo che bisognerebbe imparare ad accettare
ciò che
non si può cambiare”.
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