Him

di TheIrishKiss
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I Need A New Direction ***
Capitolo 2: *** 'Cause I Have Lost My Way ***
Capitolo 3: *** Love Is A Dangerous Game To Play ***
Capitolo 4: *** Hearts Are Made For Breaking And For Pain ***
Capitolo 5: *** A Milion Little Pieces ***
Capitolo 6: *** I've Stolen From You ***
Capitolo 7: *** I Want My Message Read Clear ***
Capitolo 8: *** I'll Show You The Way (The Way I'm Going) ***
Capitolo 9: *** Believe Me When I Say Goodbey ***
Capitolo 10: *** Forever Is For Good ***
Capitolo 11: *** I Promise You ***
Capitolo 12: *** And I Am Finally Free ***
Capitolo 13: *** Until The Truth Becomes A Lie ***
Capitolo 14: *** Until You Change, Until You Deny ***
Capitolo 15: *** Look In My Eyes ***
Capitolo 16: *** You're Killing Me ***
Capitolo 17: *** The Love We Had ***
Capitolo 18: *** We Had To Let It Go ***
Capitolo 19: *** Demon, Where Did My Angel Go ***
Capitolo 20: *** To Buy The Truth ***
Capitolo 21: *** And Sell A Lie ***
Capitolo 22: *** The Last Mistake Before You Die ***
Capitolo 23: *** So Don't Forget To Breath Tonight ***
Capitolo 24: *** Tonight's The Last So Say Goodbey ***
Capitolo 25: *** To Battle Is The Only Way We Feel Alive ***
Capitolo 26: *** I Feel Apart, But Got Back Up Again ***
Capitolo 27: *** I Not Saying I'm Sorry ***
Capitolo 28: *** One Day Maybe We'll Meet Again ***



Capitolo 1
*** I Need A New Direction ***


Pov. Jared

- No! No! Assolutamente no! -.
Jared si alzò di scatto dall'enorme tavolo avvolto dalla penombra e si voltò bruscamente di spalle, mentre il giovane attore lo fissava immobile sul palco, con il viso sconvolto.
Emma gli fece un cenno della mano e lui non se lo fece ripetere due volte prima di scappare via.
- Non è possibile! - continuò a gridare Jared, portandosi le mani al volto, ormai scavato e stanco, logorato dai troppi problemi che gli affollavano la mente - Mi sembra di essere stato chiaro su quello che volevo! -.
- Sei stato chiarissimo.. come sempre..-.
Lui si voltò di scatto verso la sua assistente che nemmeno lo guardava e iniziava a riordinare i numerosi fogli sparsi sul tavolo.
- E allora perché sono più di due settimane che siamo qui e ancora non ho trovato l'attore per interpretare il mio protagonista?! -.
Quello era il suo primo film da regista.
Una cosa che aveva sognato tutta la vita e che adesso stava per realizzarsi.
Ma come poteva continuare il suo lavoro se quegli idioti non erano capaci di trovargli uno straccio di attore che almeno si avvicinasse a come lui vedeva il suo personaggio?!
Eppure non gli sembrava di aver chiesto molto!
Era così difficile per lui ottenere ciò che voleva?!
- La risposta è molto semplice..-.
- E allora illuminami! -.
A quel punto lui la vede voltarsi, per guardarlo negli occhi.
- Non troverai mai nessuno che sia giusto per questo personaggio, Jared..- gli disse – Perché c'è solamente una persona al mondo capace di interpretarlo.. E tu lo sai meglio di me..-.
Lui rimase il silenzio, poi sospirò e tornò a sedersi.
Lasciò cadere la testa in avanti per poi raccoglierla con le mani.
Eccome se lo sapeva..
Lo aveva sempre saputo.
Infondo, aveva creato quel personaggio pensando a Lui.. come del resto aveva sempre creato ogni singola cosa pensando solo ed esclusivamente a Lui..
Si, ma cosa avrebbe dovuto fare adesso?!
Rinunciare a tutto?! Abbandonare la sua idea e sperare che un giorno, forse, gliene sarebbe venuta un altra in cui Lui non centrasse niente?!
Oppure doveva continuare a fare provini su provini nell'attesa di trovare qualcuno che potesse sostituirlo?!
No.. era inutile..
Nessuno poteva sostituirlo.. Nessuno..
Come poteva trovare qualcun altro se nella sua testa continuava ad esserci Lui..
Rimase immobile per qualche minuto, in silenzio..
Non volava nemmeno una mosca, persino Emma aveva smesso di sistemare i suoi fogli.
Jared sentiva i suoi occhi che lo guardavano, in attesa.
Lentamente sollevò la testa e si voltò a guardarla.
- Contattalo.. - disse prima di alzarsi e sparire alla sua vista.

Ciao a tutti! Inizio con il dire che è la prima volta che scrivo FF, ma visto che amo questi due uomini alla follia ho pensato che valesse la pena provarci, questo è il primo capitolo Fetemi sapere se vi piace e io pubblicherò il continuo Baci

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Capitolo 2
*** 'Cause I Have Lost My Way ***


Pov. Colin

Quella mattina, Colin si svegliò nel proprio letto, nella sua splendida casa a Los Angeles.
Sbadigliò lentamente e si stirò la pelle per poi mettersi seduto.
La mattina era calda. Il sole entrava dalla finestra e illuminava la stanza.
Colin si guardò intorno per un attimo, poi decise di alzarsi.
Con addosso ancora il pigiama uscì dalla porta e scese le scale per raggiungere la cucina.
Mentre si versava del caffè in una tazza, sbadigliò nuovamente e si mise in ascolto.
L'intera casa era avvolta dal silenzio.
Troppo silenzio, per i suoi gusti.
Henry era da sua madre e Claudine, da quando aveva deciso di avere un bambino, si faceva vedere sempre meno.
Era solo. Completamente solo.
Per un attimo si chiese per quale motivo continuasse a vivere in una casa così grande.
E così silenziosa.
Prese fiato, abbandonandosi all'idea di passare un altra giornata in solitudine.
Come spesso gli era capitato negli ultimi anni, non aveva mai voglia di uscire, a parte per andare alle lezioni di yoga o a fare la spesa, ma solo se si costringeva a farlo.
Da quando aveva finito di girare il suo ultimo film, ormai parecchi mesi prima, non gli restava nulla da fare.
E lui odiava non avere nulla da fare!
Si, perché, se non si teneva impegnato allora iniziava a pensare, iniziava a ricordare..
E questo non poteva che essere gravoso per lui.
Forse doveva iniziare a valutare qualcuno dei copioni che sua sorella gli aveva lasciato sulla scrivania del suo studio, così, prima trovava un altro ruolo da interpretare e prima si allontanava da quella casa e da tutto quel silenzio.
Ancora mezzo addormentato e a piedi scalzi si incamminò verso il suo studio.
Si sedette alla poltrona e, grattandosi la testa, si costrinse ad abbassare lo sguardo sull'ordinata sguardo sull'ordinata pila di fogli di fronte a lui.
E quando il suo sguardo cadde sul nome del regista del primo copione.. per poco non gli venne un colpo!!
Coosaa??! Non era possibile!!
Non poteva essere.. Lui!!
Colin sentiva di avere gli occhi spalancati dalla sorpresa.
Non riusciva a crederci! Eppure ci vedeva benissimo!
Forse era un scherzo della vista, forse stava ancora sognando..
Si portò le mani agli occhi e iniziò a fregarseli energicamente ma quando tornò a guardare il foglio, quel nome, il suo nome, era ancora lì.
Jared Leto. Regista?
Wow! Questo non se lo sarebbe mai aspettato!
Anche se.. aveva avuto più volte prova in passato che Jared fosse un tipo incredibilmente sorprendente..
Da quanto tempo non lo vedeva? Da un anno? Forse anche di più.
Per un lungo periodo di tempo aveva deciso di seguirlo, nonostante tutto.
Lo aveva seguito nel suo processo di trasformazione per il ruolo di Rayon in Dallas Buyers Club, sempre da lontano, come uno spettatore qualunque.
Lo aveva visto prendere così tanto le sembianze di quel personaggio da non sembrare nemmeno più lui, e si era anche preoccupato per lui quando lo aveva visto terribilmente dimagrito.
Poi lo aveva visto riprendersi, sbocciare di nuovo.
C'era stato anche lui quella notte ai Golden Globe, quando lo aveva visto brillare su quel palco come se fosse illuminato di luce propria, e aveva gioito anche lui quando gli avevano consegnato la statuetta dorata degli Oscar.
Si era sentito molto orgoglioso di lui..
E poi.. e poi lo aveva visto cambiare, sempre di più, farsi trasportare dalla fama, dalla gloria.. e ad un certo punto non era più riuscito a guardarlo.
Lo aveva lasciato andare, come gli aveva detto Lui quella notte di molti anni prima..
“Basta! È finita..”
E ora.. ora eccolo lì..
Che ricompariva dal nulla sulla sua scrivania..
Jared Leto, regista.
E proprio mentre si ripeteva queste tre parole nella mente non riuscì a fare a meno di chiedersi.. perché?
Perché quel copione era arrivato sulla sua scrivania?!
Perché Lui aveva voluto che gli arrivasse?!
Per sbattergli in faccia il proprio successo?
Oh, no, non era da lui.
Jared non era tipo da fare queste cose. O almeno, non lo era il Jared che conosceva lui.
No, e allora.. perché?
Per quale motivo farlo?
E mentre cercava invano una risposta alla sua domanda, quasi inconsciamente girò la prima pagina.. e iniziò a leggere..

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Capitolo 3
*** Love Is A Dangerous Game To Play ***


Pov. Jared

Non era possibile che lo avesse fatto davvero!!
No!! No! No! No!
Doveva essere impazzito!
Molto probabilmente aveva la febbre.. o magari anche qualcosa di più grave!
Di certo, non doveva essere stato in sé quando aveva detto quella maledetta parola!
Contattalo..
Ma stava scherzando??! Come aveva potuto farlo?!
No, si era bevuto il cervello! Assolutamente!
Perché lo aveva fatto?! Perché?!
E, soprattutto, perché non aveva fermato il tutto immediatamente!
Perché non era tornato subito sotto del dannatissimo palco a dire a Emma che era uno scherzo, che si sentiva molto comico in quel momento e di farci una risata sopra e continuare a vivere come se niente fosse?!
E invece no! Non aveva fatto nulla!
Né subito, né i giorni seguenti.
Si era limitato a starsene lì come un idiota mentre quel copione veniva spedito!
Senza. Dire. Niente!
Che poi, cosa avrebbe dovuto dire?! Aveva detto lui di inviarglielo!
Se avesse ritirato l'ordine di certo qualcuno si sarebbe fatto due domande..
Domande al quale a quel punto la risposta sarebbe stata chiara.. visto tutte le cose che si erano dette, e ancora si dicevano su di loro..
No, di certo non poteva lanciare il sasso e poi ritirare la mano!
Così era rimasto ad aspettare, sperando con tutto sé stesso che Lui non accettasse l'incarico.
Quella di certo sarebbe stata la soluzione migliore.
Anche se.. anche se poi si sarebbe ritrovato senza uno straccio di attore.. e di nuovo al punto di partenza.
Ma no! No! Non poteva tornare a lavorare con Lui!
Non poteva rivederlo di nuovo! Non dopo tutti quegli anni!
Non.. dopo tutto quello che era successo..
No, quella era l'unica soluzione.
Lui non accettava, Jared avrebbe cercato fino allo sfinimento qualcun altro, nessuno ne sarebbe venuto a conoscenza e amici come prima ognuno per la sua strada!
Che francamente era la cosa migliore per entrambi!
Ma poi, un giorno, mentre stava facendo colazione.. i suoi occhi erano rovinosamente caduti sulla notizia.. e per poco non aveva rischiato di soffocarsi con il caffè!
“Colin Farrell, attore protagonista nel primo film di Jared Leto!”
Lo aveva saputo così.. da un giornale..
Dopo almeno dieci minuti in cui non era riuscito a fare nient'altro che rimanere immobile a fissare quella frase, aveva afferrato il cellulare per inveire furiosamente contro Emma, chiedendole ripetute volte per quale motivo lo stampa lo era venuto a sapere prima di lui, che altro non era il regista del film!
La ragazza si era scusata come possibile e lui per tutta risposta, le aveva riagganciato in faccia.
E ora?! Cosa poteva fare per togliersi da quel casino?!
Dire che non era più interessato a Lui per il ruolo nel suo film?!
Si, certo! Come no!
La notizia era già sulla bocca di tutti!
Fare una smentita sarebbe stato come dire al mondo intero “Ah, si, comunque avevate ragione, eh! Io e Colin Farrell abbiamo avuto una storia molto tempo fa, ma non è finita nel migliore dei modi e quindi da allora non ci parliamo più!” solo che in modo leggermente meno esplicito!!
E poi.. adesso aveva un attore..
E non un attore qualunque!
L'attore per eccellenza!
Lui era.. perfetto.. per il suo film!
Su questo c'era poco da discutere!
E avere Lui, era come aver dato al suo film tutto ciò che gli serviva per essere completo!
Quindi cosa doveva fare?
Pensare al suo bene.. o a quello della sua arte?
Si sentiva completamente con le spalle al muro.
E all'improvviso, non gli restò nient'altro da fare che prendere un respiro profondo, preparare la valigia e volare in Sud Africa per sistemare il set prima dell'inizio delle riprese.
Se si fosse fermato solo un attimo a pensare.. allora non lo avrebbe fatto. E non poteva.
Quella era la sua unica occasione, non poteva lasciarsela scappare.
Si trattava di lavoro infondo!
Un lavoro che amava con tutto sé stesso, al quale, insieme alla musica, aveva dedicato la sua intera vita, e per il quale aveva deciso di rinunciare a molte cose.
Doveva mettere il suo film prima di tutto.
Prima di Lui, prima di sé stesso, prima di tutto quello che c'era stato tra di loro.
Infondo, non era poi così difficile.
Bastava indossare la sua solita maschera.
Quella che aveva indossato negli ultimi anni, quella capace di schermire la sua anima al mondo intero, di renderlo quasi incorporeo, etereo, irraggiungibile.. lontano.
Ecco, sarebbe stato così.
E forse.. forse in quel modo sarebbe riuscito a lasciarsi tutto alle spalle, una volta per tutte.

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Capitolo 4
*** Hearts Are Made For Breaking And For Pain ***


Pov. Colin

Colin controllò l'orologio.
Erano le 10 e mezza.
Il volo per Johannesburg sarebbe partito solo un ora dopo.
Aveva tutto il tempo di andare al bar a prendere un caffè e magari fumarsi anche una sigaretta, visto che ne aveva davvero bisogno.
Spinse la porta di servizio e uscì sulla veranda dell'aeroporto.
La mattina era calda, il sole splendeva nel cielo sgombro di nuvole e Colin dovette resistere alla tentazione di arrotolarsi fino ai gomiti le maniche della camicia bianca che indossava.
Riprese fiato e, slacciandosi qualche bottone del colletto, si accese una sigaretta mentre gli aerei di linea sfrecciavano sopra la sua testa.
Si immerse per un attimo nel silenzio, assaporando il fumo che gli riempiva i polmoni quando all'improvviso gli giunse all'orecchio il suono del suo cellulare.
Buttò a terra la cicca e, passandola sotto la suola di una scarpa, rispose.
- Ciao, Eamon..-.
- Cosa diamine stai facendo??! -.
Doveva aspettarsela quella chiamata.
Era ovvio che suo fratello avesse qualcosa da dire sulla sua decisione.
- Non so a cosa ti riferisci..- mentì rimanendo sul vago.
- Oh, ma smettila! - esclamò lui - Cosa credi che qui in Irlanda le notizie non arrivano??! Tutto il mondo ne sta parlando!! Quindi.. ripeto.. cosa diamine stai facendo??! -.
Già. Tutto il mondo ne stava parlando.
Colin aveva visto i giornali e aveva saputo dei servizi in tv.
Poteva una notizia sconvolgere così tanto? Si che poteva.
Soprattutto se riguardava loro due..
- Sto per partire per il Sud Africa..-.
- Oh, questo lo so! Claudine me lo ha detto! Ma smettila di fare il finto tonto! Sai a cosa mi riferisco! -.
Si, lo sapeva.
Suo fratello voleva sapere perché aveva fatto quella scelta, perché aveva accettato di recitare in quel film, perché aveva deciso di tornare a lavorare con Lui..
Quelle domande se le era fatte anche Colin, prima e dopo aver preso quella decisione..
E, in un certo senso, continuava a farsele.
Ma la risposta.. la risposta era molto semplice.
Dall'esatto momento in cui aveva iniziato a leggere quel copione.. se ne era innamorato!
Non era mai successo che sentisse un legame così profondo con un personaggio, addirittura prima di iniziare ad interpretarlo.
Era come se quel film parlasse di lui, di una parte di sé che forse nemmeno lui conosceva, che era nascosta in qualche suo anfratto segreto.
Era un film.. geniale.
Non avrebbe potuto non accettare quella parte. Non se lo sarebbe mai perdonato.
Del resto, negli ultimi anni, molti lo avevano criticato per le sue scelte di copione, accusandolo di essere diventato troppo ripetitivo e banale.
Quel film era la sua occasione per dimostrare al mondo che era ancora capace a recitare, che poteva ancora brillare come una volta.
E poi.. e poi c'era Lui..
E per quanto ci provasse, non poteva sfuggirgli..
- Colin..-.
La voce di suo fratello aveva cambiato tono. Non era più arrabbiato, era solo comprensivo.
- Lo sai che ti farai del male.. vero? -.
Eamon sapeva tutto. Aveva sempre saputo tutto, fin dall'inizio.
In tutti gli anni che era durata la loro storia, Colin si era sempre confidato con lui.
Era l'unico che riusciva a capirlo.
Ed era davanti alla sua porta che era andato la notte in cui era finita, in lacrime e con il cuore irrimediabilmente spezzato.
“Fa troppo male, Eamon.. fa davvero troppo male”
Scosse la testa.
- È lavoro..-.
Era l'unica cosa che poteva dire. Era lavoro.
Lui non centrava nulla. Lui era solo un regista come tanti.
Colin andava lì per il film. E basta.
- E allora vedi bene di farlo rimanere tale! - esclamò il fratello - Visto che l'ultima volta non è stato proprio così ed entrambi non vi siete ancora ripresi..-.
Colin lo sentì riprendere fiato.
- Ma almeno.. ci hai parlato? -.
Ehm.. no. In effetti no.
Per un attimo aveva pensato di chiamarlo..
Aveva ancora il suo numero in rubrica..
Ma poi non aveva avuto il coraggio per farlo.
Ammesso che avesse ancora lo stesso numero.. cosa gli avrebbe detto?
Era da così tanto tempo che non si parlavano..
- No.. non ancora.. ci ha pensato Claudine..-.
- No, fammi capire, Colin! Tu stai partendo per andare in Sud Africa a recitare nel suo film e ancora non gli hai fatto nemmeno uno straccio di telefonata per sapere come stanno le cose??! -.
Come stanno le cose??! Ma come voleva che stiano?!
Non c'era niente di cui parlare! Era tutto parecchio chiaro!
E poi.. se Lui avesse avuto qualcosa da dire poteva anche farla Lui quella telefonata!!
Si trattava del suo film, no?! Se non lo voleva come attore allora gli bastava dirglielo subito!
Colin iniziava a stancarsi di quella chiamata.
Era sempre stato libero di scegliere le parti che voleva senza che nessuno ci mettesse il naso, e invece questa volta per qualche motivo, tutti avevano qualcosa da dire!
Eamon, Claudine, la stampa, l'intero universo, tutti aveva detto la loro!
Ma perché non lo lasciavano in pace?!
Era una sua scelta, era una sua decisione, e doveva prenderla da solo!
Se poi si fosse fatto male erano fatti suoi e di nessun altro.
- Senti, Eamon, ora devo andare..- tagliò corto - Tra poco mi parte l'aereo -.
- Okay, va bene. Fai quello che vuoi..- si arrese - Ma stai attento.. okay? Non voglio dovermi ritrovare a raccogliere i tuoi pezzi un altra volta..-.
Colin abbassò gli occhi e riprese fiato.
- Va bene..- disse – Stai tranquillo..-.
- Si, facile a dirsi! Chiama quando atterri..-.
- Certo. Ciao, Eamon..-.
- Ciao, fratellino..-.

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Capitolo 5
*** A Milion Little Pieces ***


Pov. Jared

Il sole africano gli illuminò il viso quando uscì dalla sua tenda e iniziò a camminare nella radura arsa del deserto.
Si guardò intorno, sistemandosi l'enorme cappello che portava sul capo.
Per difendersi dai forti raggi solari si era anche spalmato addosso una dose massiccia di crema ad alta protezione e ora la sua pelle chiara era umida e appiccicaticcia.
Continuò a camminare nel piccolo campo allestito vicino alla zona dove sarebbero iniziate le riprese.
Due uomini che trasportavano un enorme cassa piena di strumenti lo salutarono calorosamente e lui ricambiò con un semplice gesto del capo per poi affrettarsi a raggiungere Emma che già da ore stava sistemando le varie carte sull'enorme tavolo pieghevole.
C'erano ancora moltissime cose da decidere e Jared era intenzionato ad iniziare il prima possibile.
Del resto, era un assurdo perfezionista.
Non avrebbero nemmeno pensato di iniziare fino a quando tutto non fosse stato assolutamente perfetto.
Passò l'intera mattina e anche le prime ore dal pomeriggio con la testa china sui fogli, cercando di esprimere al meglio ciò che vedeva nella sua testa, quando all'improvviso.. lo sentì.
Sentì i suoi passi, lenti, che sollevavano la polvere..
Sentì i suoi occhi, fissi, sulla sua schiena..
Sentì il suo profumo, era lontano, sì, ma era inconfondibile.
Era arrivato..
Jared aspettò ancora qualche istante prima di voltarsi, lentamente, mentre sentiva quella dannata morsa dentro di lui stringersi sempre più forte, e fu allora che lo vide.
Lui. Colin.  
- Ciao.. Jared..-.
La sua voce, calda, splendidamente accentata.
-  Ciao.. Colin..-.
Lo disse automaticamente, con la voce ridotta quasi ad un sussurro, mentre non riusciva a fare nient'altro che restare fermo a guardare il corpo scolpito e statuario dell'irlandese.
Indossava dei pantaloni stretti, neri, che segnavano i muscoli delle gambe e la camicia bianca era slacciata di qualche bottone, per liberarsi dal caldo afoso dell'Africa.
Sulla spalla portala la tracolla del suo grande borsone da viaggio.
Lo vide sollevare una mano, sfilarsi gli occhiali da sole e guardarlo con i suoi profondi occhi scuri.
Ringraziò interiormente che fosse troppo lontano per sentire il battito del suo cuore che gli batteva incontrollabile nel petto.
Dopo un altro lunghissimo attimo di silenzio, Jared cercò di distogliere lo sguardo da Lui, di dire qualcosa o comunque di fare qualsiasi cosa che non fosse continuare a fissarlo.
E poi.. si ricordò della promessa. La promessa che aveva fatto a sé stesso.
Incorporeo, etereo, irraggiungibile.. lontano.
In quell'istante il suo volto cambiò completamente.
Il suo viso divenne serio, la mascella gli si serrò automaticamente e i suoi occhi si strinsero in due fessure.
Abbassò gli occhi fingendo di dover tornare a osservare il foglio che stringeva ancora tra le mani e poi tornò a guardare nella sua direzione, ma senza guardarlo direttamente.
- Benvenuto..- gli disse con la voce diventata improvvisamente fredda – Le tende sono da quella parte, chiedi a qualcuno e ti indicherà la tua.. alle quattro ci sarà la riunione generale..-.
Detto questo tornò a voltarsi come se avesse sprecato già troppo tempo e neanche si girò quando lo sentì dire - Va bene..- per poi annuire e sparire in direzione delle tende.
Sentì i suoi passi allontanarsi e prese un respiro di profondo tornando a concentrarsi sul suo lavoro quando vide il corpo di Emma avvicinarsi al suo.
- Jared..- lo chiamò - Va tutto bene? -.
Si voltò a guardarla, enormemente stupito da quella domanda.
- Si, certo che va tutto bene!! - esclamò brusco - E ora portami quei documenti che ti ho chiesto! In fretta! Non ho tempo da perdere! -.

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Capitolo 6
*** I've Stolen From You ***


Pov. Colin

Appoggiò a terra il suo grande borsone scuro e si lasciò cadere sulla branda di ferro.
Cercò di riprendere fiato, portandosi le mani al volto.
Per tutta la durata del lunghissimo viaggio aereo e della scomoda traversata in jeep fino al luogo delle riprese, Colin non aveva fatto altro che pensare a come sarebbe stato incontrarlo di nuovo.
A come avrebbe reagito, a cosa Lui avrebbe detto, a come lo avrebbe guardato.. se lo avesse fatto come lo faceva un tempo, oppure come.. come quella notte..
E quando lo aveva visto, di spalle, chino su quell'enorme tavolo pieno di carte, aveva dovuto fermarsi e raccogliere tutto il proprio coraggio prima di avvicinarsi e salutarlo.
Era stato uno piccolo shock vederlo con i capelli corti e biondi, quando fino a poco prima li aveva portati molto lunghi e castani, in un chiaro riferimento ai tempi passati che in Colin non era certo passato inosservato, ma quando si era voltato, lentamente, e aveva di nuovo incrociato i suoi grandi occhi azzurri, per un attimo Colin si era sentito mancare.
Era ancora così incredibilmente bello..
Nel lungo attimo di silenzio, aveva pensato di dirgli qualcosa, qualcosa che non fosse solo un semplice “ciao” seguito dal suo nome, magari anche solo chiedergli come stesse..
Ma non c'era riuscito, era rimasto lì immobile a guardarlo, a guardare il suo fisico asciutto stretto in una semplice maglietta nera, a studiare quel buffo cappello che aveva indossato per proteggersi dal sole.. e alla fine era stato troppo tardi..
In un istante lo aveva visto improvvisamente schermirsi, farsi serio, chiudersi in sé stesso e guardarlo come lo aveva guardato quell'ultima volta, come mai avrebbe voluto che lo guardasse di nuovo.
Colin prese fiato, mettendosi alla disperata ricerca del pacchetto di sigarette e ammise con sé stesso che sarebbe stato più difficile di quanto si sarebbe aspettato.

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Capitolo 7
*** I Want My Message Read Clear ***


Pov. Jared

- Tengo molto a questo film.. ed è mio obbiettivo far si che tutto proceda per il meglio..-.
La riunione generale era iniziata solo da pochi minuti e Jared non aveva intenzione di farla durare ancora per molto.
Quando aveva messo piede nella grande tenda allestita tutti si erano voltati a guardarlo, interrompendo automaticamente qualsiasi discorso avessero iniziato nell'attesa.
Il regista si era guardato intorno e aveva incrociato i suoi occhi.
Lui era seduto dalla parte opposta del lungo tavolo e lo guardava con sguardo attento, appoggiato con un gomito al poggiolo della sedia e con il mento racchiuso nella mano.
Jared avevo distolto frettolosamente lo sguardo da Lui e aveva iniziato a parlare, con tono chiaro e deciso, in modo che tutti capissero quello che stava dicendo.
- La cosa fondamentale è che voi facciate esattamente ciò che vi viene detto – disse – Non tollererò alcuna presa di posizione o suggerimento. Le scene e i dialoghi non verranno in alcun modo cambiati -.
A sentire quelle parole anche lui si chiese se per caso non stesse esagerando, se quel tono autoritario fosse davvero necessario, ma quello che intendeva far capire alle persone del suo staf era che lui pretendeva la precisione, una precisione che solo lui poteva dare.
Quello era il suo primo film, di certo non poteva vantare una grande esperienza in quel campo, se non per i video musicali, ed era sicuro che molte persone non avessero piena fiducia nelle sue capacità.
La prima cosa che doveva fare era far capire a tutti quanto fosse professionale, serio e concentrato.
Lo staf doveva capire che il capo era lui, e le decisione le prendeva lui e lui soltanto.
E sopratutto, Lui doveva capirlo.
E fu proprio Lui che guardò negli occhi in quel momento.
- Sono stato chiaro, signor Farrell? -.
Signor Farrell..
Wow..
Non lo aveva mai chiamato così.. nemmeno i primi tempi che si erano conosciuti.
Per un attimo Jared si fermò a pensare se avesse davvero bisogno di tutta quella formalità ma subito capì che la risposta era più che chiara.
Sì, ne aveva bisogno.
C'era un unico modo per poter lavorare di nuovo con insieme, trattarlo come tutti gli altri, considerarlo una persona qualunque, fingere che non fosse importante, fingere che non lo fosse mai stato.
Lo vide guardarlo negli occhi attraverso i metri che li separavano, senza dire niente, e non ci volle molto prima che iniziasse a credere di non poter resistere alla forza del suo sguardo, ma poi si trattenne e continuò a guardarlo, sostenendolo con tutta la forza e la decisione che possedesse.
Non avrebbe ceduto a lui. Non di nuovo.
Il silenzio cadde per un lungo attimo, inesorabile.
Jared sentiva gli sguardi delle persone dello staf che assistevano alla scena senza sapere di preciso cosa fare e poi lo vide staccare il mento dalla mano e annuire.
- Chiaro -.
Solo una parola. Non c'era altro da dire.
Jared annuì a sua volta e distolse lo sguardo.
- Perfetto - esclamò - E ora tutti al lavoro.. domani iniziamo le riprese..-.
E senza aggiungere più niente, si affrettò a raccogliere le sue cose e a sparire oltre l'uscita della tenda.

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Capitolo 8
*** I'll Show You The Way (The Way I'm Going) ***


Pov. Colin

“Ma chi si crede di essere???!“
Colin era fuori di sé.
Camminava a grandi passi nello spazio deserto per cercare, senza troppi risultati, di calmarsi.
In quegli anni aveva ormai imparato a come trattenere la rabbia grazie a tutti i corsi di yoga e di meditazione a cui aveva partecipato e che lo avevano fatto diventare di certo un uomo più tranquillo ed equilibrato... ma in quell'occasione prendere due respiri profondi e fare qualche “ohm” non sarebbero serviti proprio a un bel niente!
Era troppo arrabbiato!!
E il motivo era Lui.
E il modo di fare che aveva avuto durante la riunione generale.
Il tono che aveva usato, come se avesse cose più importanti da fare che parlare con loro, il modo in cui gli aveva guardati, altezzoso, squadrandoli dall'altro in passo.
Ma chi si credeva di essere?
E soprattutto, con chi si credeva di parlare?!
Colin conosceva la maggior parte delle persone dello staf ed erano tutti grandi professionisti.
Non si meritavano di essere trattati in questo modo.
Va bene, Lui era il regista, e il regista è il “capo” del set cinematografico, ma questa carica non gli consentiva di far risultare gli altri come degli inutili pezzenti!
Eh, no! Così era troppo! Più di capo sembrava un dittatore!
Non tollererò alcuna presa di posizione o suggerimento..
Ma stavamo scherzando!!
Colin aveva recitato in più di trenta film e di certo non si sarebbe fatto dire come fare il proprio lavoro da uno che a malapena ne aveva fatti la metà!!
Ok.. forse adesso stava esagerando..
Jared era un grande attore, Colin lo aveva sempre pensato, e non aveva fatto molti film solo perché aveva deciso di fare altre scelte artistiche.
Era molto bravo sul suo lavoro, qualsiasi cosa decidesse di fare
Ma questo non voleva dire che dovesse comportarsi come se sapesse tutto lui!
Eh no! Questo non andava bene!
E la cosa che più lo faceva arrabbiare era che Lui non era così!!
Anzi! Lui era sempre stato gentile e altruista con le persone con cui aveva lavorato!
Si, era preciso nel proprio lavoro, preciso in modo quasi maniacale, ma di certo non era un pallone gonfiato! Non lo era mai stato!
E il fatto che fingesse di esserlo.. era questo che faceva arrabbiare Colin più di qualunque altra cosa!
E poi.. quella cosa di chiamarlo per cognome?! Signor Farrell!!
Come se non si fossero mai conosciuti prima!!
Che senso aveva? Infondo, tutti sapevano che loro aveva già lavorato insieme..
E poi, se proprio bisognava dirla tutta, non erano mai stati neanche solo semplici colleghi!
E ignorarlo.. era da idioti! Ecco, sì, da idioti!
Come quella cosa di tingersi i capelli con quell'inguardabile tinta bionda!
Ma andiamo! Era quasi ridicolo!
Cerco di prendere fiato e iniziò ad  incamminarsi a passi veloci verso la sua tenda e quando la raggiunse e varcò come una furia la soglia... non poté fare a meno di trattenere il fiato..

 

 

 

 

Ciao a tutti!

Inanzi tutto vi ringrazio di cuore per le molte visite e per i commenti positivi! Sono veramente molto contenta!

Purtroppo mi devo prendere una breve pausa.. ma non temete! Tornerò presto con un nuovpo capitolo di questa storia!

Baci baci <3

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Capitolo 9
*** Believe Me When I Say Goodbey ***


Pov. Colin

Rimase immobile, fermo appena oltre la soglia a fissare con gli occhi sbarrati l'uomo che gli era di fronte
Lui era in piedi in mezzo alla tenda, che ora Colin aveva ben capito non si trattasse della propria, con indosso solo dei pantaloni neri, stretti, a vita bassa, che gli lasciavano scoperte le curve delle anche.
In mano teneva una maglietta pulita, mentre quella che fino a poco prima aveva indossato era abbandonata disordinatamente sulla sua branda.
Doveva aver appena fatto una doccia, a giudicare da come i capelli ancora umidi gli ricadevano sulla fronte.
Per un lungo istante Colin non riuscì a fare nient'altro che restare a guardarlo, come ipnotizzato dalla sua assoluta bellezza.
Poi si riscosse vedendo il suo sguardo, sorpreso, ma allo stesso tempo severo e terribilmente glaciale.
- Sc- scusa..- balbettò dopo essersi costretto a sollevare gli occhi dal suo ventre dannatamente scolpito – Io.. io credevo che fosse la mia tenda..-.
Jared lo guardò per qualche altro secondo poi abbassò lo sguardo e si sbrigò ad infilarsi la maglietta.
- La tua è due tende più avanti..- disse senza nemmeno guardarlo per poi voltarsi e raggiungere il tavolo pieno di carte.
Colin lo vide fare finta di niente e abbassare lo sguardo sul suo lavoro e non poté fare a meno che sogghignare.
- Ah.. allora me lo dai ancora del “tu”..-.
A quelle sue parole Lui si fermò, come se stesse pensando a come reagire poi Colin lo vide irrigidirsi e voltarsi lentamente.
Fece qualche passo verso di lui, non troppi, giusto il necessario per fargli capire che non temeva la sua vicinanza.
- Senti.. Colin..- disse prendendo fiato – Io e te dovremmo passare molto tempo.. insieme..-.
Lo guardò negli occhi.
- E penso che sia giusto essere chiari fin da subito..-.
Colin rimase ad ascoltarlo senza dire niente.
Non lo aveva mai visto così tanto conciso in vita sua. E questo un poco lo spaventò.
- L'unica cosa a cui penso in questo momento è il mio film.. questa è l'unica cosa che conta per me..- disse - Quindi credo che la cosa migliore da fare sia solamente una..-.
Colin non si mosse nemmeno di un millimetro quando Lui avanzò ancora di qualche passo fino ad essergli davanti.
- Io mi limito a fare il mio lavoro, tu limitati a fare il tuo..-.
Non gli rispose.
Si limitò a guardarlo negli occhi.
Quei suoi grandi occhi azzurri, che erano la prima cosa di cui Colin si era innamorato.
Era rimasto impigliato con tutto sé stesso in quegli occhi, che aveva visto più volte brillare come se fossero stati dotati di luce propria.
Ma adesso, adesso che li aveva rivisti.. non sembrano nemmeno più gli stessi.
Purtroppo niente era più lo stesso.
- D'accordo..- disse prima di guardarlo ancora un attimo e affrettarsi ad uscire di lì.

 

Ciao a tutti!

Eccomi tornata! Scusate per la pausa ho cercato di tornare il prima possibile.

Come promesso ecco a voi un nuovo capitolo di questa storia.

Spero che vi piaccia! Fatemi sapere se vi piace!

Baci Irlandesi <3

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Capitolo 10
*** Forever Is For Good ***


Pov. Jared

Aspettò di sentire i suoi passi allontanarsi completamente prima di riprendere fiato.
Abbassò gli occhi e si decise a voltarsi per raggiungere il tavolo pieno di carte.
C'erano ancora un sacco di cose da controllare prima dell'inizio delle riprese.
Si mise seduto ed iniziò a studiarle attentamente, ma per quanto ci provasse presto si rese conto di non riuscire a concentrarsi.
Continuava a pensare a quello che era appena successo, al loro improvviso incontro.
Quasi non ci credeva di esserci riuscito davvero.
Non dare peso al fatto che tra tutte le tende con cui Lui avrebbe potuto confondersi lo aveva fatto proprio con la sua, rimanere indifferente al fatto di essersi ritrovato di nuovo seminudo di fronte a Lui e soprattutto essere riuscito a rimanere impassibile mentre l'altro lo guardava negli occhi e avvicinarsi come se la sua vicinanza non lo turbasse minimamente.
Non capiva ancora precisamente quale fosse il vero motivo che aveva spinto l'irlandese a scegliere di recitare nel suo film ma dubitava che fosse solo perché gli era piaciuta la parte.
Infondo..  non era stato Lui a lasciarlo, ma il contrario..
Per quello era stato meglio chiarire fin da subito, in modo che non ci fossero fraintendimenti.
Tra loro era finta.
E non ci sarebbe stato più niente.
Non poteva esserci più niente.
Aveva già sofferto troppo..
Scosse la testa per allontanare qualsiasi tipo di pensiero e tornò a concentrarsi sul suo lavoro.
Quello, di certo, non avrebbe mai potuto tradirlo.

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Capitolo 11
*** I Promise You ***


Ciao a tutti!

Scusate il ritardo ma come la maggior parte di voi credosono stata imbottigliatta nel panzo di Pasqua con i parenti.. e non ho potuto aggiornare.

Comunque ora eccomi qui! Sfrutto l'occassione per dire un paio di cose visto che non l'ho ancora fatto.

Inanzi tutto mi fa molto piacere che la mia storia vi piaccia e ringrazio di cuore @Viv910 per i suoi bellissimi commenti <3

Questa storia non è altro che la mia "versione della storia", diciamo che ho voluto scrivere cosa accadebbe a mio avviso se i nostri due uomini si incontrassero adesso.

Come avete visto Jared si comporta in modo estremamente freddo nei confronti del povero Colin.. ma..

Cosa succederebbe se all'improvviso entrasse in scena un altra persona? Una persona molto.. intima.. del bel Irlandese?

Buona lettura

Baci Irlandesi <3

 

 

 

 

 

 

Pov. Colin

Era passata ormai qualche settimana dall'inizio delle riprese e Colin si era presto reso conto che Lui aveva ragione.
La cosa più sensata, per entrambi, era che si concentrassero esclusivamente sul film, senza distrazioni e, soprattutto, senza inutili speranze.
Sì, ammetteva di averci pensato, all'inizio, dì aver creduto che forse c'era un motivo per cui Lui lo aveva voluto nel suo film, un motivo che non fosse totalmente professionale.
Ma poi aveva dovuto arrendersi all'evidenza.
Era solo lavoro, tanto valeva mettersi il cuore in pace.
E in fondo, forse era giusto così..
Il film stava procedendo molto bene, questo era l'importante e, anche se doveva attingere a tutta la sua scorta di pazienza per far fronte alle numerose critiche e correzioni del regista, poteva dirsi contento, almeno su questo punto.
Più il tempo passava e più il clima di quella particolare zona desertica diventava sempre più secco e terribilmente caldo.
In quei giorni, poi, aveva iniziato a fare così tanto caldo che le riprese vennero spostate solo alle ore più fresche della prima mattina e del tardo pomeriggio in quanto per tutto il resto della giornata era impossibile stare all'aperto.
Era circa metà pomeriggio quando Colin aveva raggiunto la grande tenda che ospitava la zona costumi e aveva iniziato a prepararsi per l'inizio delle riprese.
La truccatrice, una ragazza giovane e dal viso ricoperto di lentiggini, si era da poco allontanata per prendere alcune cose e lui si trovava completamente da solo.
Era immerso nel silenzio, beandosi della piacevole arietta fresca che gli arrivava sul viso tramite un vecchio ventilatore quando all'improvviso gli giunse all'orecchio una voce estremamente famigliare.
- Oh, buon cielo che caldo!! Mi sto letteralmente sciogliendo!! -.
Si voltò di scatto verso l'entrata e proprio in quell'istante apparve il suo volto.
- Sacha!! -.
Il ragazzo si voltò verso di lui per poi fermarsi, togliersi con un gesto teatrale gli occhiali da sole e sorridergli.
- Ciao, baby! -.
Colin non riusciva a credere ai suoi occhi.
Lui e Sacha Quarles erano amici da molti anni e negli ultimi tempi avevano avuto modo di frequentarsi sempre più assiduamente, per lavoro e non solo, ma mai e poi mai si sarebbe aspettato che un giorno lo avrebbe visto apparirgli davanti nel bel mezzo del deserto africano!
Ancora stupito si alzò per salutarlo con un forte abbraccio e due grossi baci sulle guance e poi si fermò a guardarlo, allibito.
- Sacha! Ma cosa ci fai tu qui?! -.
Alla sua domanda vide il sorriso sparire all'improvviso dal volto dell'amico.
- Ehi! Perché tutta questa sorpresa?! - esclamò fingendosi offeso – Sono sempre il tuo hairstylist, ricordatelo!! -.
Tornò a sorridergli.
- E poi, credevi davvero che Claudine ti avrebbe lasciato tutto solo nelle grinfie di quello la!!! -.
Colin lo vide guardarsi un attimo intorno per controllare che non ci fosse nessuno e poi avvicinarsi.
- L'ho visto, prima..- disse abbassando il tono di voce - Si aggirava per il campo dando ordini a destra e a manca come una zitella inacidita..-.
Alzò gli occhi al cielo e tornò a parlare normalmente riprendendo ciò che stava dicendo prima della piccola parentesi.
- Ma visto che lei al momento è decisamente troppo gravida per poter viaggiare, sono venuto io! -.
Lo guardò negli occhi, dubbioso.
- Perché?! - chiese - Non ti vado bene forse?!! -.
- Oh, no, Sacha, assolutamente! - si affrettò a chiarire - Anzi, sono felice che tu sia venuto! Mi mancavi..-.
- Oh, anche tu mi mancavi, zuccherino!! - disse lui intenerito - Ma per favore ora sediamoci! Non puoi neanche immaginare che razza di viaggio ho dovuto fare per raggiungerti! E poi non dire che non ti voglio bene, eh!! -.
Colin gli sorrise e insieme presero posto sulle due sedie vicino allo specchio del trucco.
Si fece portare due bicchieri di the freddo e Sacha iniziò a raccontare, tutte le cose “assurde” che erano successe in sua assenza e che Colin si era “disgraziatamente” perso, quando ad un certo punto lo vide sospirare platealmente.
- Oh, ma lasciamo perdere tutte queste scemenze! Piuttosto..-.
Lo guardò negli occhi.
- Dimmi un po'.. come va.. con Lui? - chiese - E sopratutto chi è che gli ha fatto quella tinta??!!  È sempre bello, su questo non si discute, ma così conciato sembra la regina delle nevi!! -.
A quella battuta Colin non poté fare a meno di sorridere.
Sì, Sacha gli era proprio mancato. Gli era mancato il suo incredibile umorismo.
Era una delle poche persone che ancora riusciva a farlo ridere.
E, poi, effettivamente, iniziava a sentirsi un po' solo, in balia di tutta quella situazione, che sì, aveva trovato una qual sorta di equilibrio, ma non si potava certo definire facile!
Stare così a stretto contatto con Lui, per così tanto tempo.. no, non era facile per niente!
Era bello avere di nuovo vicino qualcuno che fosse dalla sua parte.
Colin lo guardò per un attimo e capì che, a parte la battuta, l'amico stava parlando sul serio quando gli aveva fatto quella domanda e che quindi pretendeva una risposta.
- Va.. bene..- ammise - Siamo tutti e due molto concentrati sul lavoro..-.
- Solo questo? - chiese lui, scettico.
- Si.. e credo sia meglio così..-.
- Oh, di certo, baby! - esclamò Sacha - Sempre meglio che vederti ridotto ad uno straccio come l'ultima volta! -.
Sentendo quelle parole, Colin sentì la necessita di abbassare lo sguardo.
Tutti quelli che lo conoscevano, che lo conoscevano davvero, quelle poche persone a cui lui  aveva dato la sua piena fiducia, erano a conoscenza di tutto quello che era successo tra di loro e avevano visto quanto lui fosse stato male per il modo in cui era finita.
E Colin sapeva che ognuno di loro avrebbe cercato in ogni modo di proteggerlo per evitare che soffrisse ancora così tanto.
Sentì gli occhi di Sacha su di sé e quando alzò lo sguardo vide che lo stava fissando.
- Anche se, a dire la verità, non è che tu sembri stare poi così alla grande..- disse guardandolo attentamente.
Poi sorrise.
- Oh, ma ora ci sono io!! -.
Colin lo vide alzarsi, posargli una mano sulla spalla mentre gli si metteva alle spalle e dopo aver avvicinato il volto al suo, guardarlo attraverso lo specchio che avevano di fronte.
-  Ci penso io a te..- sussurrò - Alla faccia di quello là!! -.
Colin si soffermò un attimo sul suo sorriso e non poté fare a meno di fare altrettanto.
Chi lo sa.. magari adesso che c'era lui si sarebbe sentito un po' meglio..
Anche se ne dubitava.
Quel male dentro lo sentiva da così tanto tempo che ormai si era arreso al fatto che non sarebbe mai andato via.

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Capitolo 12
*** And I Am Finally Free ***



Pov. Jared

In quel momento, per la prima volta, Jared si stava fortemente recriminando di aver scelto il deserto come ambientazione per il suo film!
E, soprattutto di aver deciso di iniziare le riprese proprio in quel particolare periodo!
Faceva così tanto caldo che alle volte diventava impossibile lavorare.
Le scene dovevano essere girate solo nelle ore più “fresche” e questo comportava molti problemi per quanto riguardava la luce e l'organizzazione in generale.
Per alleviare un po' questo continuo calore, e per evitare di prendersi un'insolazione, aveva dato l'ordine di costruire un grande gazebo in modo che potesse consultare tutte le sue amate carte in una sorta di ombra.
Non che questo migliorasse molto la situazione, anzi, sotto quell'impalcatura faceva addirittura più caldo!
Quel giorno,poi, Jared sudava talmente tanto che i vestiti gli si incollavano alla pelle e le gocce di sudore gli scivolavano sulla fronte e gli andavano a finire sugli occhi, impedendogli di vedere.
Si tolse con un gesto di stizza il capello e gli occhiali da sole e si portò una mano agli occhi per pulirseli.
E proprio mentre stava cercando di darsi una sistemata, fu allora che il suo sguardo cadde su di Lui.
Era seduto qualche metro più avanti, su una sedia pieghevole, con indosso una camicia leggera di colore chiaro e un paio di occhiali da sole dalle lenti scuri in bilico sul naso.
Jared si fermò a guardarlo, incredulo.
Non era la sua figura ad aver attratto la sua attenzione, almeno non tutta la sua figura..
E nemmeno il fatto che anche i suoi vestiti gli aderissero ad corpo mettendo in risalto ogni suo muscolo..
No, era un particolare ad averlo colpito così tanto..
Quel piccolo particolare sul suo volto..
Il sorriso.
Era lontano ma poteva vederlo chiaramente.
Quel suo sorriso aperto, spontaneo, che Lui mostrava solo in particolari occasioni, come se fosse un dono da fare solo a chi se lo meritava davvero..
E ora lo stava mostrando.. all'uomo che gli era di fronte..
Jared spostò lentamente lo sguardo sull'altra figura e corrugò le sopracciglia quando si accorse di non averlo mai visto prima.
Era un uomo alto, dalla corporatura robusta e dai capelli scuri.
Stava in piedi di fronte a Colin e i due parlavano animatamente, ridendo tra di loro.
- E quello chi è??! - esclamò all'improvviso con un tono così acuto che Emma quasi si spaventò.
La ragazza alzò lo sguardo dai suoi documenti e dopo aver visto a chi il suo capo si riferiva rispose senza darci troppo peso - Si chiama Sacha Quarles, è l'hairstylist personale di Colin..-.
- L'hairstylist personale??! - esclamò lui sempre più allibito.
Lei annuì.
- Mh mh - rispose - È arrivato ieri..-.
“Ieri??!! E perché io non ne so niente??!”
Per un attimo fu sul punto di esclamarlo ad alta voce ma riuscì a trattenersi e si limitò a tenere lo sguardo sui due uomini, che continuavano a ridere di gusto.
All'improvviso sentì un nodo di rabbia raggiungergli lo stomaco.
Un hairstylist??! Ma non gli bastavano quelli che avevano a disposizione??!
E poi perché non l'aveva avvertito che sarebbe arrivato qualcuno?!!
Quello era un set cinematografico, il suo set, mica un motel sulla superstrada!
Non poteva mica entrarci chi voleva!!
Lui.. Lui.. avrebbe anche potuto chiedere il suo permesso prima di far arrivare il suo.. hairstylist.. se proprio ne aveva bisogno!!!
Cosa credeva?! Che avrebbe avuto qualcosa da ridire?!
Ma per chi lo aveva preso?!! Perché mai avrebbe dovuto avere qualcosa in contrario?!!
Se lo avesse saputo in tempo.. gli avrebbe fatto preparare.. una tenda..
Chissà dove aveva dormito quella notte..
E chissà che cosa avevano da ridere così tanto quei due??!!
Jared sentiva dentro di sé un vortice così grande di emozioni che per un attimo ne venne completamente travolto.
Vide il ragazzo piegarsi verso di Lui, sistemargli con un gesto attento una ciocca di capelli scuri sulla fronte, e poi.. sorridergli.. e passargli delicatamente una mano sulla guancia..
“Eh, no! Questo è troppo!”.
All'improvviso non capì più niente!!
In un attimo, senza che nemmeno se ne rendesse conto stava già camminando come una furia verso di loro.
Appena li raggiunse i due si voltarono a guardarlo, sorpresi.
Si fermò a pochi passi loro e puntò gli occhi contro quelli di Sacha.
L'hairstylist era molto più alto di lui ma questo non importava, la forza dello sguardo di Jared in quel momento sarebbe stata capace di distruggere una montagna.
Non disse niente, si limitò solo a guardarlo, scrutandolo come se volesse studiare ogni suo piccolo particolare.
Poi, così improvvisamente da fargli scuotere entrambi, spostò lo sguardo su di Lui.
Ne studiò per un attimo il volto e poi, senza che l'altro minimamente se l'aspettasse, si chinò su di Lui, avvicinò il suo viso al suo.. e con un gesto preciso spostò quell'esatta ciocca che poco prima l'hairstylist aveva sistemato ma questa volta per metterla esattamente dove lui voleva che stesse!!
Jared rimase a guardarlo per un brevissimo istante poi si risollevò e fece qualche passo indietro.
- Ora vanno bene..- esclamò - Tra dieci minuti si inizia -.
E senza aggiungere nient'altro si voltò per tornare al proprio lavoro, lasciando i due uomini completamente senza parole.

 

 

Eh eh eh..

Mi sono divertita molto a scrivere questa reazione da parte di Jared, spero sia piaciuta anche a voi

Ma adesso? chissà cosa succederà..

Lo scoprirete molto presto

Ringrazio di cuore chi sta continuando a leggerla e soprattutto a chi decide di commentare, grazie, spero che continui a piacervi

A presto <3

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Capitolo 13
*** Until The Truth Becomes A Lie ***


Pov. Jared


Erano ormai quasi a metà delle riprese e quella sarebbe stata l'ultima notte che avrebbero passato in Sud Africa.
La mattina dopo, infatti, sarebbero partiti per raggiungere la Tunisia.
Era quasi tutto pronto, già parte del campo era stato smontato e preparato per il trasferimento, mancava solo girare l'ultima parte di una scena.
Jared aveva già raccolto le sue cose nel borsone da viaggio e stava sistemando tutto prima della partenza.
Quel tipo, quel Sacha, se n'era andato.. qualche giorno dopo la sua.. assurda.. reazione.
Reazione del quale Jared si era prontamente pentito!
Non avrebbe dovuto reagire in quel modo! Anzi, non avrebbe dovuto proprio reagire!
Avrebbe dovuto fare finta di niente e mandar giù fino a quando quel tipo se ne sarebbe andato.
Per fortuna però, Colin sembrava non averci fatto molto caso, aveva continuato a fare il suo lavoro, come lui gli aveva chiesto, e quindi aveva potuto fare un sospiro di sollievo.
L'ultima cosa che voleva era che Lui capisse ciò che provava realmente.
Guardandosi per un attimo intorno e controllando di non aver dimenticato niente, si decise ad uscire e raggiungere il set.. ma quando mise piede fuori dalla tenda e alzò gli occhi al cielo si rese conto che c'era un problema, un enorme problema!!
Il cielo non era limpido e privo di nuvole come al solito, ma bensì completamente coperto da nuvole grigiastre.
Jared rimase a fissare incredulo quello spettacolo e trattenne a stento un imprecazione.
Ma quando mai si era visto un cielo nuvoloso.. in Africa??!
Non dovette raggiungere il set per capire che quella era una grossa grana.
La luce, quel giorno, era completamente differente da quella dei giorni precedenti, e quindi le riprese risultavano diverse da quelle che già avevano fatto.
E questo era un vero disastro!!
Non potevano certo aspettare che il tempo cambiasse visto che dovevano partire il giorno dopo e certo non potevano farlo con una scena incompleta!
Era davvero un bel casino! E Jared doveva assolutamente trovare una soluzione.
Iniziò a discutere con gli addetti alle luci per capire dove posizionare le lampade per riuscire a ricreare la giusta ambientazione ma ci volle poco perché si rendessero conto che era una specie di impresa impossibile!
Ben presto Jared si sentì sull'orlo di una crisi di nervi.
Iniziò a sbraitare isterico e lo staff non sapeva più cosa provare per accontentarlo.
- Zitti tutti!! - urlò esasperato.
Chiuse gli occhi e respirando lentamente cercò di recuperare la calma.. di concentrarsi..
E fu allora che sentì un corpo affiancarsi al suo.
Aprì lentamente gli occhi.. e per poco non urlò quando se lo ritrovò a pochi centimetri dal viso!
Rimase immobile quando lo vide sporgersi davanti a lui per osservare le carte posizionate sul tavolo.
La maglietta a maniche corte gli metteva in evidenza le spalle e lasciava scoperto il grande tatuaggio sulla spalla destra.
Era talmente vicino che poteva sentire chiaramente il suo profumo..
Quel profumo intenso, che mischiava insieme dopobarba, sudore e fumo di sigaretta.
Per un attimo trattenne il respiro mentre Lui dava ancora un occhiata alle carte prima di alzare lo sguardo sul suo volto.
- So che non vuoi suggerimenti..- disse - Ma credo di avere una soluzione..-.
Jared non riuscì a dire niente, si limitò a fissarlo mentre perdeva lo sguardo sulla radura del set e alzava un braccio per indicargli un punto poco lontano.
- Se noi posizioniamo una lampada lì, una al suo opposto là, vicino a quei cespugli, e poi
una terza frontalmente.. io credo che dovremmo riuscire ad ottenere la luce giusta..-.
Si voltò di nuovo verso di lui.
- Cosa ne dici? -.
Jared si sentì immobilizzato.
Non riusciva a fare nient'altro che continuare a guardarlo negli occhi.
- Di-dico..-.
Sentiva di avere la bocca secca, gli sudavano le mani e il cuore non dava segno di voler rallentare la sua folle corsa.
Il suo corpo era decisamente troppo vicino..
Rimase ancora per un attimo con lo sguardo perso in quello dell'altro.
Poi, all'improvviso, riuscì a scuotersi.
- Dico che va bene..-.
Deglutì a secco e si costrinse a straccare gli occhi da Lui.
- Proviamoci! -.
Prese fiato e si allontanò il più velocemente possibile verso il centro del set, prima che tutto quello che avesse sentito diventasse troppo forte.. prima che non fosse più riuscito a resistergli.

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Capitolo 14
*** Until You Change, Until You Deny ***


Pov. Colin

Colin prese fiato e accendendosi una sigaretta si sedette sul vecchio tronco di un albero caduto.
Perse lo sguardo nel silenzio del paesaggio africano.
Il sole era appena tramontato e tutta la radura era invasa da una splendida luce aranciata.
Quella sarebbe stata l'ultima notte che avrebbero passato in Sud Africa, la mattina dopo sarebbero partiti per la Tunisia e la prima parte delle riprese poteva dirsi ufficialmente conclusa, nonostante quel piccolo problema che avevano avuto.
Per molto tempo era rimasto in disparte ad osservare lo svolgersi della situazione.
Aveva visto lo staff cercare inutilmente una soluzione.
Aveva visto Lui diventare completamente matto.. essere quasi sull'orlo di una crisi di nervi..
Non gli era mai successo di vederlo così nel panico.
Di solito Lui sapeva destreggiarsi alla grande tra i mille problemi improvvisi che la professione che aveva scelto gli metteva di fronte, ma in quel caso, sembrava completamente perso.
Colin non aveva potuto restare lì a guardarlo senza fare niente.
Per quello aveva deciso di intervenire.
Di certo non era un esperto in tutto ciò che riguardava le luci o la regia in generale, in quanto in tutta la sua carriera si era limitato a concentrarsi sulla recitazione, ma aveva già assistito a problemi del genere in passato e forse aveva imparato qualcosa.
E in effetti il suo suggerimento era stato corretto e Colin era orgoglioso di sé, in un certo senso.
In qualche modo era riuscito ad aiutarlo.
Prese fiato ripensando ai pochi ma allo stesso tempo infiniti minuti in cui  loro erano stati ancora uno vicino all'altro..
Ripensando a tutto ciò che aveva provato sentendo di nuovo la sua vicinanza, sentendo di nuovo il profumo della sua pelle, incrociando di nuovo i suoi splendidi occhi azzurri..
Era ancora capace di farlo impazzire completamente.
Si posò la sigaretta sulle labbra e aspirando lentamente, chiuse per un attimo gli occhi.
Colin sapeva che tra di loro non ci sarebbe stato più niente, o almeno, si era arreso a questo fatto, visto come Lui si era comportato quando si erano rincontrati e quello che gli aveva detto quando avevano parlato.
Però, nonostante tutto c'era una cosa che ancora non riusciva a togliersi dalla testa.
Se davvero per Jared era finita, se davvero non provava più niente per lui..
Allora perché aveva reagito in quel modo con Sacha?
Ci aveva pensato molte volte da quando era successo, senza trovare una soluzione
Bhè, una soluzione c'era..
La gelosia.
Anzi, per Sacha era l'unica possibile. E a suo avviso era anche più che logico.
Per quello l'amico aveva deciso di andarsene.
“Sai com'è.. non vorrei ritrovarmi con un coltello conficcato nella schiena..” gli aveva detto prima di partire.
E Colin ci aveva pensato tanto, si era arrovellato senza freno, ma per quanto ci provasse non era riuscito a trovare altra soluzione per quel gesto così inspiegabile..
Ma forse, forse Lui aveva solo voluto sancire la sua autorità, fare vedere al nuovo arrivato che nonostante tutto il capo era Lui e Lui prendeva tutte le decisioni, anche dove posizionare una semplice ciocca dei suoi capelli!
Quindi Colin aveva lasciato perdere e aveva fatto finta di niente.
Fino a quel giorno..
Fino a quando i loro sguardi si erano di nuovo incrociati..
Si stava sbagliando.. oppure lo aveva visto vacillare?
Nel lungo istante in cui si era perso negli occhi dell'altro aveva davvero letto quello che credeva?
Anche Jared aveva provato le stesse emozioni che aveva provato lui?
Colin lo conosceva.. lo conosceva fin troppo bene
Erano passati all'incirca 12 anni da quando si erano conosciuti e in tutto quel tempo Colin aveva imparato a leggerlo come se fosse un libro aperto.
E forse era l'unico che ci riusciva-
Ma allora..
Allora se era così..
Se aveva davvero percepito tutto quel vortice irresistibile di emozioni..
Allora forse non era ancora finita!!
Forse c'era ancora una possibilità!!
E se quella fosse stata la sua ultima occasione?!
L'ultima possibilità di convincerlo davvero che era pentito per tutto quello che aveva fatto e che per lui non era cambiato nulla, che lo amava nello stesso incredibile modo, se non forse anche un po' di più?!
Se era così..
Poteva davvero continuare a fare finta di niente?
Poteva davvero lasciarsela scappare?

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Capitolo 15
*** Look In My Eyes ***


Pov. Colin


La Tunisia era davvero un paese meraviglioso.
In tutta la sua carriera, Colin, avevo dovuto viaggiare molto e si era trovato a visitare decine e decine di paese diversi, ma quello era uno dei pochi nel quale ancora non era stato, quindi era contento di avere quella possibilità.
Il set era stato montato vicino ad una specie di altopiano.
Colin poteva perdere lo sguardo nell'infinito dal portico del suo bungalow.
Altra cosa di cui era contento.
Non che avesse avuto problemi a dormire in una tenda come aveva dovuto fare in quel primo mese, lui aveva imparato ad adattarsi a tutto, ma era piacevole poter di nuovo dormire in un letto degno di questo nome.
Scese gli scalini che precedevano il porticato e raggiunse la zona delle riprese.
Si mise seduto sulla sua sedia pieghevole, osservando gli addetti allo staff lavorare senza sosta per preparare il set quando all'improvviso sentì una voce chiamarlo.
Si voltò di scatto e gli apparve il volto giovane di Emma.
Colin aveva avuto modo di conoscerla molto bene negli anni passati e avevano anche fatto amicizia, ma purtroppo non era ancora riuscito a scambiare due parole con lei visto che era sempre impegnata a stare dietro ai capricci di Jared, che Colin ben sapeva essere molteplici ed estremamente impegnativi.
La ragazza lo raggiunse reggendo tra le braccia un numero spropositato di documenti e gli mostrò un flebile sorriso.
- Ciao, Colin..- lo salutò – Puoi anche andare a riposarti, le riprese oggi saltano..-.
Lui la guardò stupito.
- Saltano? E perché? -.
- Jared non sta bene..-.
Fu l'unica cosa che disse prima di sparire senza dare a Colin nemmeno il tempo di chiedere spiegazioni.
Jared non stava bene?
All'improvviso un senso di preoccupazione iniziò ad impossessarsi di lui.
Conoscendolo, non era certo tipo da farsi fermare da qualche tipo di malattia, anzi, più volte gli era capitato di vederlo salire su un palco con 40 di febbre e con la voce completamente azzerata.
Se aveva deciso di far saltare le riprese allora voleva dire che stava veramente male.
Per quello decise di andare da Lui.
Prese fiato mentre saliva i pochi gradini che portavano alla porta d'entrata del suo bungalow e varcò la soglia nell'esatto istante in cui Lui usciva dalla porta del bagno.
Si fermarono entrambi a guardarsi.
Lui indossava una maglietta larga e dei vecchi pantaloni della tuta.
Aveva il volto terribilmente pallido e due enormi occhiaie scure sotto gli occhi.
Ma nonostante tutto aveva ancora la forza per guardarlo male.
- Uhm! Bene! - esclamò - Ci mancavi solo tu..-.
- Volevo vedere come stavi..-.
Lui lo guardò per un attimo poi alzò le spalle.
- Bhè, eccomi qui.. ora puoi anche andartene..-.
Colin lo seguì con lo sguardo mentre si trascinava verso il letto per tornare a coricarsi.
- Che cos'hai? - gli chiese.
Jared alzò un'altra volte le spalle.
- Bho, credo sia stato.. il cibo..- rispose - Devo aver mangiato qualcosa che mi ha fatto male..-.
Colin lo osservò attentamente mentre si stendeva a letto.
Lo sentì fare un leggero lamento e abbandonare la testa sui cuscini e provò l'improvviso dovere di raggiungerlo, ma appena fece un passo Lui lo fermò.
- Ma non ho bisogno del tuo aiuto! - precisò brusco - Me la cavo benissimo da solo -.
Sentendo quelle parole Colin non poté fare a meno che sorridere.
Jared e il suo incredibile orgoglio.
Doveva stare molto male, a giudicare dal modo in cui parlava e dal fatto che riuscisse a malapena a tenere gli occhi aperti, ma non lo avrebbe ammesso neanche sotto tortura.
Ma se Lui era orgoglioso, Colin era strafottente.
Se ne fregò di quello che gli aveva detto e si affrettò ad avvicinarsi.
Prese una sedia e la spostò vicino al suo letto.
Si sedette lentamente e allungò una mano per posarla sulla sua fronte.
- Mi sa che hai la febbre..-.
Ebbe appena il tempo di dire queste parole che Lui aveva già riaperto gli occhi e si era scostato brusco dal suo tocco.
Lo guardò di nuovo male.
- Ti ho detto di andartene..- sibilò - Non ho bisogno di.. -.
- Smettila! -.
Lo interruppe, lasciandolo per un attimo senza parole.
- Smettila di respingermi..- gli disse - Voglio solo prendermi cura di te, permettimi almeno di fare questo..-.
Lui lo guardò per un attimo, poi sospirò e chiuse gli occhi.
Colin rimase a guardare il suo volto per un tempo indefinito e all'improvviso gli ritornò alla mente un giorno, di qualche anno fa, durante le riprese dell'ultimo film che avevano girato insieme, Alexander, il film che aveva dato vita a tutto.
Si ricordò di come Jared fosse stato male, una notte, di come il suo volto fosse simile a quello che aveva ora davanti agli occhi.. di come lo aveva scongiurato, quasi pregato di rimanere con lui..
Quando i ruoli si erano scambiati?
Quando Jared era diventato quello cinico e austero e lui quello dolce e desideroso del suo affetto?
Non riuscì a resistere alla tentazione di allungare di nuovo la mano e accarezzargli lievemente la fronte.
- Che fine a fatto il mio Jared? -.
Forse avrebbe voluto solo pensarlo, ma in qualche modo quelle parole uscirono spontanee della sua bocca.
Furono così tanto inattese che Lui riaprì gli occhi e si voltò a guardarlo, con gli occhi lucidi per la febbre.
- È morto..- sibilò – Lo hai ucciso tu..-.
A quelle sue parole Colin non riuscì a fare altro che abbassare lo sguardo mentre il senso di colpa per tutto quello che aveva fatto, per tutto quello che gli aveva fatto, tornava a logorarlo come aveva fatto negli ultimi cinque anni, come mai avrebbe smesso di farlo.
Ritrasse la mano sulla sua fronte e la strinse in un pugno.
Tornò ad alzare gli occhi su di Lui solo quando sentì che si era addormentato.
Rimase a guardarlo per tutta la notte, seduto sulla sedia vicino al suo letto.
Ogni tanto gli sentiva la fronte per vedere se la febbre si alzava e osservava il suo petto alzarsi e abbassarsi seguendo il ritmo del suo respiro, fino a quando alle prime luci dell'alba il sonno ebbe la meglio e finì per addormentarsi anche lui, con la testa appoggiata al suo cuscino.

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Capitolo 16
*** You're Killing Me ***


Pov. Jared

Era primo pomeriggio quando Jared si svegliò.
O almeno così credeva, a giudicare dalla luce del sole che filtrava attraverso le finestre del suo bungalow.
Lentamente si sollevò a sedere sul letto e si guardò intorno.
Era solo, ma aveva come l'impressione di non esserlo da molto.
In quel momento i suoi occhi caddero sulla sedia vuota posizionata vicino al suo letto.
Allora non era stato un sogno..
Prese fiato e scosse leggermente la testa.
Si sentiva meglio, forse non era proprio in ottima forma, ma comunque stava abbastanza bene da potersi alzare dal letto, cosa che in ogni caso avrebbe fatto.
Una giornata di pausa era già troppo, avrebbero dovuto sbrigarsi se volevano recuperare le scene in tempo e non poteva di certo permettersi di sprecare altro tempo.
Si alzò lentamente e raggiunse il bagno dove si fece una doccia veloce e cercò di darsi una sistemata, poi tornò in camera ed estrasse dal borsone una maglietta pulita.
Aveva appena finito di infilarsela quando sentì il rumore della porta che si apriva.
Si voltò di scatto e lo vide entrare.
Lui si fermò sulla soglia a guardarlo, poi sorrise.
- Vedo che stai un po' meglio..-.
- S-si.. grazie..-.
Vide il suo volto farsi incredibilmente stupito del fatto che Jared non gli avesse risposto male. E di questa cosa si stupì anche lui.
Forse era tutta colpa della stanchezza.
Colin fece qualche passo all'interno della stanza e solo allora Jared si accorse che in mano teneva uno strano contenitore.
- Ti ho portato questo..- disse porgendoglielo - È quella strana zuppa..  quella che prendevi sempre.. durante.. Alexander..-.
Abbassò lo sguardo e si lasciò scappare un sorriso.
- Ho dovuto girare parecchio per trovarla, perché a quanto pare qui non la conoscono, ma..- disse - Mi ricordo che era l'unica cosa che riuscivi a mangiare quando stavi male..-.
- Te lo ricordi ancora? -.
Adesso era il suo turno di essere stupito.
Lui tornò a guardarlo negli occhi e Jared sentì un brivido percorrergli la schiena per l'intensità con il quale lo fece.
Per un attimo si sentì di nuovo invaso da Lui. Come la prima volta.
- Mi ricordo tutto..- sussurrò - Ogni singola cosa..-.
Lo vide prendere fiato e dentro di sé sentì la necessità di fare lo stesso.
- Mi ricordo il suono della tua risata nel bel mezzo della notte.. mi ricordo il profumo dei tuoi capelli appena lavati.. mi ricordo come la tua pelle si illumina alla luce della luna..-.
- Basta! -.
Lo interruppe così bruscamente che Lui trattenne il fiato.
Jared si portò le mani al volto e scosse la testa.
Non poteva starlo a sentire.
- Smettila, Colin! -.
- No! -.
Ebbe soltanto il tempo di alzare lo sguardo che se lo ritrovò davanti, con il viso a pochi centimetri dal suo.
- Non la smetto! - disse - È inutile che insisti, Jared! Io non smetterò mai di dirti queste cose! Non smetterò mai di cercare di farti capire quello che provo davvero! Perché l'ho nascosto per troppo tempo! Per troppi anni ho mentito a me stesso dicendomi che non ti amavo e che non significavi nulla per me, ma non è vero!! Io ti amo, Jared! Ti amo come la prima volta che ti ho visto, ti amo come ho continuato a fare per tutti questi anni, ti amo come non smetterò mai di fare! -.
Gli prese le mani e le strinse tra le sue.
- E ora guardami negli occhi e dimmi la verità! Dimmi se davvero tu non provi più le stesse cose che provo io! Dimmi se veramente io non valgo più niente per te!! -.
Ascoltando quelle parole, che Lui gli diceva con così tanta sincerità da fargli quasi male, Jared non riuscì a fare altro che guardarlo negli occhi, quei suoi occhi scuri velati di lacrime, che conosceva perfettamente, che erano stati il centro della sua vita.
Lui era stato la sua vita.
Il suo grande amore, il suo desiderio più grande.
Ma poi tutto si era distrutto.
E non poteva tornare indietro.
- È finita..- disse con la voce ridotta ad un flebile sussurro che gli bruciò la gola - È finita..-.
Non riuscì a trattenere le lacrime che arrivano a riempirgli gli occhi e fu costretto ad abbassare lo sguardo, per non farsi vedere da Lui.
Lui che rimase immobile a guardarlo, Lui che allentò all'improvviso la presa sulle sue mani e lasciò che scivolasse via.
Il silenzio scese inesorabile nella stanza.
Era così pesante che Jared si sentì soffocare.
Non volle alzare lo sguardo sull'uomo che gli era davanti, nemmeno quando lo sentì singhiozzare.. nemmeno quando disse..
- Ora sei tu ad uccidere me..-.
Sentì i suoi passi raggiungere veloci l'uscita e strinse gli occhi quando sentì il rumore della porta che sbatteva definitivamente dietro le sue spalle.

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Capitolo 17
*** The Love We Had ***


Pov Colin

 

Si chiuse in fretta la porta alle spalle e raggiunse il suo letto.

Si lasciò cadere sul materasso e si prese il volto tra le mani mentre le lacrime iniziavano a scivolargli incontrollabili sul viso.

Ci aveva provato.

Aveva aperto di nuovo il suo cuore all'uomo che amava e Lui lo aveva nuovamente distrutto.

Aveva fatto tutto ciò che poteva fare, a parte baciarlo, ma anche quello sarebbe stato inutile, infondo.

Era finita.

E la colpa era sua.

Come aveva fatto a rovinare tutto..

Tirò su con naso e si stese a letto.

Abbandonò la testa contro il cuscino e fu allora che i suoi occhi caddero sul'IPod nero abbandonato sul comodino.

Prese fiato e senza pensarci, allungò una mano per afferrarlo.

Si mise le cuffie e con gli occhi ancora pieni di lacrime cercò quella canzone.

La sua canzone.

Chiuse gli occhi e spinse il tasto play.

 

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Capitolo 18
*** We Had To Let It Go ***


Ciao a tutti!!!

Ebbene si! Eccomi di nuovo!

Oggi è una giornata importante perchè è stato il mio primo giorno di lavoro, quindi per festeggiare voglio condividere con voi il nuovo capitolo!

Spero ne siate contenti.

Vi ringrazio di nuovo perchè state continuando a leggerla e ringrazio ancora di cuore Viv910 per le sue bellissime recensioni <3

Detto questo vi lascio alla lettura

A presto

Baci Irlandesi <3

 

 

 

 

Pov. Jared

 

 

Era completamente solo, avvolto nell'oscurità del sala dove conservano le registrazioni.

Fissava il suo viso proiettato sullo schermo del computer mentre guardava e riguardava le scene del suo film.

Il suo film..

Quel film complicato, introspettivo, che parlava di un viaggio di un uomo che arriva a scoprire la parte più nascosta della sua anima.

Chissà se Lui l'aveva già scoperta quella parte, quella parte che Jared aveva visto sin dalla prima volta che aveva incrociato i suoi occhi scuri, nell'esatto istante in cui si era innamorato di Lui.

Non aveva mai amato nessuno come aveva amato Lui, nemmeno Cameron.

Era stato tutto così improvviso e così intenso che all'inizio gli aveva anche fatto paura, ma non aveva potuto fare altro che farsi travolgere da quell'uragano di emozioni.

Com'era stato folle il loro amore!

Quell'amore puro e impossibile, che non aveva mai avuto un futuro ma che li aveva spinti a provarci lo stesso.

Non era mai stato semplice tra di loro. Erano essenzialmente molto diversi.

Amare Colin era stato il rischio più grande che avesse mai deciso di correre.

Non era facile amarlo, con tutte le volte che lo aveva respinto, tutte le volte che lo aveva trattato male, con i suoi continui sbalzi di umore e.. il suo problema con l'alcol.

Ma aveva sopportato tutto.

E si era sentito anche in colpa. Si era odiato!

Quando non aveva potuto stargli vicino quando Lui ne aveva bisogno.

Troppo cose gli avevano impedito di farlo.

Il lavoro, e chiacchiere della gente, il pericolo che il loro amore segreto venisse scoperto, la paura di perdere tutto.

Aveva fatto il possibile, ma il possibile non era stato abbastanza.

E all'improvviso tutto quello per cui aveva lottato gli era stato portato via.

 

Io ti amo, Colin!! Come hai potuto farmi questo?!!”

 

Strinse gli occhi a quel ricordo straziante, mentre un nodo di rabbia gli chiudeva la gola.

Lui lo aveva tradito.

Non solo fisicamente, aveva tradito la sua fiducia, aveva tradito il suo amore, aveva tradito tutto.

Ma nonostante quello..

Jared ci aveva provato..

Lo aveva fatto tornare nella sua vita.

Ma ben presto aveva capito che era tutto inutile.

Per quanto lo amasse, per quanto vivesse unicamente di Lui, non ce la faceva a perdonarlo..

Ed era per questo che lo aveva lasciato, quella notte di tre anni fa.. quando tutto era definitivamente finito.

E ora..

Ora cosa pretendeva?!

Cosa credeva?!

Che bastasse qualche parola dolce, qualche mese passato a stretto contatto per cancellare tutto?!

Pensava forse che Jared non sapesse che Lui lo amasse?!

E che avesse continuato a farlo con tutta la sua anima per tutti quegli anni??!

Lo sapeva! Lo sapeva, dannazione!
Ma quello non cambiava niente.

Non era così facile.. non lo era mai stato..

Jared si alzò di scatto e uscì dalla stanza per raggiungere il set.

C'era un film da finire.

Raggiunse la zona delle riprese e si guardò intorno.

Lui non c'era, molto probabilmente si stava ancora preparando.

Si avvicinò al tavolo per afferrare il copione e il suo sguardo venne colpito da qualcosa che brillava alla luce del sole.

Spostò i fogli che coprivano l'oggetto e vide che si trattava di un IPod.

L'IPod di Colin.

Non c'era dubbi che fosse il suo.

Glielo aveva regalato lui qualche anno prima.

Poco prima di consegnarglielo gli era scivolato rovinosamente dalle mani e la vernice nera che lo ricopriva si era irrimediabilmente graffiata.

Avrebbe voluto prendergliene un altro ma Lui non aveva voluto.

Diceva che così era unico.

Senza pensarci allungò una mano per afferrarlo e al suo tocco lo schermo si illuminò mostrandogli il nome della canzone che stava ascoltando..

Quella canzone..

La sua canzone..

From Yesterday..

Con al suo fianco il simbolo della ripetizione continua.

Jared fissò per un tempo indefinito quel nome che conosceva così tanto bene quando all'improvviso sentì di nuovo quella rabbia ceca stringergli lo stomaco.

Cosa significava quel gesto?!

Lasciare il suo IPod sul suo tavolo in modo che lo vedesse! Che vedesse cosa stava ascoltando!

Cosa credeva di ottenere facendo così??!

Voleva farlo sentire ancora più in colpa?!

Come se già non bastasse vedere tutto quel dolore impresso nei suoi occhi!

Con un gesto d'ira afferrò il dispositivo e senza nemmeno fermarsi a pensare corse verso la zona dei costumi.

Sapeva che Lui era lì.

Entrò come una furia spalancando la porta e lo vide in piedi vicino allo specchio del trucco.

Senza neanche fare caso a tutte le persone che li circondavano, lo raggiunse e puntò con rabbia gli occhi nei suoi.

- Che cos'è questa storia??! - esclamò fuori di sé mostrandogli il display.

Lui lo guardò per un attimo stupito poi quando capì a cosa si stava riferendo il suo volto si fece improvvisamente duro.

- Cosa c'è?! - chiese con una voce così impassibile che non sembrava neanche appartenergli - Non posso neanche ascoltare una canzone adesso?! -.

Era irritato.

- Vuoi per caso farmi un bell'elenco delle canzoni che posso o non posso sentire?! -.

Jared esitò leggermente quando Lui gli strappò il dispositivo tra le mani per poi riconsegnarglielo con rabbia.

- Ecco! Se è questo il problema, prendilo! Fanne quello che vuoi! Buttalo! Distruggilo! Basta che mi lasci in pace!! -.

Jared lo guardò negli occhi.

Gli occhi di un uomo messo con le spalle al muro, che cerca in qualche modo di difendersi.

E questo non fece altro che farlo arrabbiare ancora di più.

Strinse il pungo contro l'oggetto e guardandolo negli occhi glielo impresse con rabbia sul petto.

Sentiva gli occhi di tutto lo staf su di sé.

- Tra dieci minuti iniziano le riprese! - sibilò per poi voltarsi e uscire sbattendo la porta alle sue spalle.

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Capitolo 19
*** Demon, Where Did My Angel Go ***


 

 Pov. Colin


- Pronto.. Claudine..-.
- Ciao, fratellino! Come stai?! -.
- Io sto..bene.. ma tu piuttosto, come stai? E James e Henry? Stanno bene? -.
- Sisi stiamo tutti bene.. ma raccontami! Stai per partire? -.
- Si, ci stiamo spostando.. stiamo andando in Marocco..-.
- In Marocco??! -.
- Si..-.
- Ma.. perché?! Perché proprio lì?!
- Non lo so.. non lo so..-.
- Cole? -.
- Si? -.
- Ti voglio bene..-.
- Anche io..-.


Pov. Jared

Jared rabbrividì appena mise piede fuori dalla doccia e la sua pelle bagnata venne a contatto con l'aria tiepida che proveniva dalla porta del bagno aperta.
Si asciugò velocemente, si legò un asciugamano intorno alla vita e con i capelli ancora bagnati raggiunse la sua stanza dell'hotel di Melilla.
Lentamente si avvicinò alla finestra si mise ad osservare assorto lo spettacolo delle onde frastagliate del mare.
Era incredibile come tutto fosse rimasto assolutamente come se lo ricordava.
Non era cambiato niente da quanto era stato lì l'ultima volta, ormai dieci anni prima, e questo non faceva altro che riportargli con ancor più fiorente facilità quei lontani ricordi alla mente.
Per un attimo anche la rabbia sembrava attutita, inglobata da quei pensieri così felici che facevano male.
La felicità..
Non si ricordava neanche più cosa fosse.
Non esisteva senza di Lui.

Jared..

Si voltò di scatto, mentre il cuore per un attimo aveva accelerato il suo battito.
Il suo letto era ora così inevitabilmente vuoto.
Eppure gli era proprio sembrato di sentire davvero la sua voce, sussurrare lievemente il suo nome..
Scosse la testa, riprese fiato e si apprestò a vestirsi.
Era lì solo da un giorno..
Quel posto lo avrebbe fatto impazzire.

 

 

E siamo in Maroccoooo!!!

Posto decisamente interessante direi... ehm.. ehm..

Si, lo so è un capitolo molto piccolo, perdonatemi, domani ne pubblicherò subito un altro.. e vi avviso che siamo quasi alla fine e che i prossimi quattro capitolo sono decisamente molto importanti..

Ringrazio di cuore Swan74 per la sua bellissima recensione e anche tutti quelli che stanno leggendo <3

A presto

Baci Irlandesi <3

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Capitolo 20
*** To Buy The Truth ***


Pov. Colin

 

Colin guardava il mare seduto sulla sabbia bianca della spiaggia del Marocco.

Respirava l'aria ricca di iodio e si portava una mano a spostarsi un ciuffo di capelli caduto sulla fronte.

Era proprio su quella spiaggia che aveva scoperto di amarlo, quel giorno in cui Lui aveva deciso di buttarsi tra le onde.

Correva, ridendo, chiamando il suo nome, mentre la luce del tramonto gli illuminava il viso.

 

- Non guardarmi così, Farrell.. potrei iniziare a pensare che non puoi più fare a meno di me.. e allora sì che sarebbe un bel casino..-

 

Ora quella stessa luce illuminava solo il suo di volto, arreso, sconfitto, perso nei ricordi, il cui peso lì, sembrava ancora più forte e schiacciante.

Colin quasi si sentiva soffocare.

 

- Jared? Cosa stai facendo?

- Ti lego i polsi.. così non te ne puoi andare..-

- Ma io non me ne vado! -.

- Tra poco le riprese saranno finite e tu te ne andrai!

- Ehi.. ehi, guardami negli occhi! Io non me ne vado! Lo so sarà difficile.. E dovremmo stare lontani.. Ma ce la faremo! Ce la faremo, Jared! Esistono gli aeri, i treni, le automobili.. e sai una cosa? Posso farmi anche chilometri e chilometri a piedi se lo voglio! Io non ti lascio andare! Non lo farò mai!”

 

Quei ricordi, quei maledetti ricordi, lo stavano distruggendo lentamente, insieme al senso di colpa.

Per quanto ancora poteva sopportare tutto quel dolore?

Per quanto ancora, soprattutto ora che sapeva che non c'erano più speranze?

Avrebbe dato di tutto per poter tornare indietro!

Per poter avere almeno una seconda occasione per poter cambiare le cose!!

Ma non poteva farlo..

Allora, almeno, voleva poter dimenticare!
Voleva poter liberarsi di tutti i fantasmi del proprio passato!

Anche solo per un secondo!
E conosceva solo un modo per poterlo fare..

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Capitolo 21
*** And Sell A Lie ***


Pov. Jared.

 

- I produttori vogliono sapere come procedono le cose.. quando hai intenzione di terminare le riprese..-.

La voce di Emma gli giungeva distante, mentre perdeva lo sguardo dello spazio deserto di fronte all'entrata del loro hotel.

- Jared? Mi ascolti? -.

- Si.. si.. ti ascolto..-.

- Allora? Cosa gli dico? -.

- Digli che.. digli che le riprese finiranno la settimana prossima.. e che se vogliono..-.

Si bloccò all'instante quando all'improvviso lo vide.

Stava camminando verso l'entrata dell'hotel, con il volto basso, trascinando un piede davanti all'altro.

I suoi occhi si posarono sulla bottiglia di vetro scura che Lui teneva stretta nella mano destra.

In un attimo gli era addosso, come una furia.

Gli strappò la bottiglia di mano e dopo aver visto che era ancora piena, gridò rabbioso e la lanciò in aria.

Il vetro s'infranse in mille pezzi a qualche metro da loro.

Jared gli si mise di fronte, così vicino da fagli sentire il proprio respiro sul viso e guardandolo negli occhi, gli puntò un dito contro.

- Provaci un altra volta e io ti mando a casa!! -.

Urlava, completamente fuori di sé.

- Non mi importa se il film non è ancora finito! Se provi di nuovo a fare una cosa del genere tu hai chiuso!! -.

Sentiva il corpo tremare dal furore che provava in quel momento.

L'uomo di fronte a sé lo guardava con un espressione indecifrabile dipinta sul volto.

Jared gli lanciò un altra occhiata carica di rabbia e, voltandosi, si affrettò a rientrare.

Corse su per le scale fino a raggiungere la sua stanza.

Digitò il codice con le mani che tremavano, spalancò la porta ed entrò come un ossesso senza richiuderla alla sue spalle.

Sapeva che lo stava seguendo..

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Capitolo 22
*** The Last Mistake Before You Die ***


Pov. Colin

 

- Jared!!! -.

La porta sbatté secca dietro di lui.

- Pensi davvero di poterlo fare??! Eh??!! Credi di avere il diritto di poter dire che non te ne importa più niente di me e poi venirmi a fare una scenata del genere??! E guardami in faccia quando ti parlo!! -.

Lo afferrò per un braccio e con un gesto brusco lo fece voltare per poterlo guardare negli occhi.

- Non funziona così!! - urlò - Infondo non te ne è mai fregato nulla di me o del mio problema!! Altrimenti non mi avresti lasciato da solo in quel posto! -.

I mesi passati al rehab.

L'astinenza forzata che logorava ogni singola parte del suo corpo e della sua mente.

Completamente da solo.

A quella accusa vide gli occhi di Jared infuocarsi, come se dentro di lui fosse esploso un vulcano di rabbia.

- Come puoi dire una cosa del genere??!! -.

Urlava anche Lui, furioso, con tutto il fiato che aveva in gola.

- Io ti amavo!! -.

Quelle parole erano coltellate allo stomaco.

- Non immagini minimamente quanto sia stato difficile per me lasciarti lì!! Cosa io abbia provato a saperti chiuso in quell'istituto! Sapere tutto quello che ti stava succedendo e non poter fare assolutamente nulla per aiutarti!! Non lo sai che cosa ho passato io!! -.

Gli arrivò davanti, gli puntò un dito contro.

- Quindi non provare a rinfacciarmi una cosa che sono stato costretto a fare unicamente per te!! - gridò - Non ci provare nemmeno! Non sono stato io a buttare tutto nel cesso, Colin, ricordatelo!! -.

Ricordarselo..

Non riusciva a pensare ad altro. E Lui continuava a rinfacciarglielo.

Colin lanciò un grido, portandosi le mani al volto.

- Ancora con quella storia!!! -.

Lui lo guardò negli occhi. Non lo aveva mai visto così arrabbiato.

Erano troppe le cose lasciate in sospeso e ora uscivano fuori una dopo l'altra perché nessuno dei due riusciva più a tenersele dentro.

- Quella storia??! - esclamò furibondo - Tu ci hai fatto un figlio con lei, Colin!! E per molto tempo sei stato con lei perché ti andava bene!! Non puoi definirla solo “quella storia”!!! -.

- Lo so!! So quello che ho fatto, maledizione!! -.

Era fuori di sé dalla rabbia.

Una rabbia ceca, furiosa, come quella dell'uomo che aveva davanti a sé.

- Ma cosa avrei dovuto fare??! Henry è mio figlio!! Avrei forse dovuto abbandonarlo?! -.

- Non avresti proprio dovuto farlo..-.

Colin si fermò per un attimo a guardarlo negli occhi mentre una smorfia di dolore e rassegnazione gli dipinse il viso.

Non era cambiato niente, Lui era ancora arrabbiato, nonostante fossero passati ormai cinque anni, e non avrebbe mai smesso di esserlo.

- Per quanto ancora continuerai così? - chiese con la voce più bassa ma carica di amarezza - Per quanto ancora vorrai punirmi per quello che ho fatto fatto?! -.

Lui lo stava uccidendo, lentamente.

Con la sua ira, la sua freddezza, la sua lontananza.

Non avrebbe smesso fino a quando non lo avesse visto steso a terra, completamente senza vita.

E allora..

Tanto valeva farla finita subito, in quella camera di Melilla, il posto il cui tutto era iniziato.

Si guardò intorno e ci volle solo un attimo perché i suoi occhi videro la lama argentata posta in bella vista sulla sua scrivania.

Non si fermò nemmeno a pensare cosa ci facesse un coltello come quello in camera sua.

Lo afferrò, glielo mise in mano e se lo posizionò sul petto.

- Avanti!! Fallo!! - gli urlò - Finisci il lavoro! Uccidimi una volta per tutte!! -.

Lo guardò negli occhi, quei bellissimi occhi azzurri pieni di furore e di lacrime di rabbia.

Sapeva che sarebbe finita così, lo aveva saputo fin dall'inizio..

Lui.. lo avrebbe ucciso..

Vide il suo volto tingersi d'odio, d'odio nei suoi confronti, per tutto quello che aveva fatto, per averlo fatto soffrire come nessun altro al mondo, per aver rovinato tutto..

E Colin capì che lo avrebbe fatto davvero..

Trattenne il fiato quando sentì la punta affilata premergli contro la pelle..

E chiuse gli occhi..

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Capitolo 23
*** So Don't Forget To Breath Tonight ***


Pov. Jared

 

Un rumore metallico invase la stanza quando Jared lasciò cadere l'arma che fino a poco prima aveva stretto in pugno.

Barcollò indietro, con le gambe che tremavano e gli occhi sbarrati, scioccati dal fatto che per un attimo aveva pensato di poterlo fare davvero.

Di essere capace di uccidere l'uomo che amava.

Si voltò di spalle come per voler sfuggire a quella consapevolezza e raggiunse la scrivania dove si aggrappò con le mani e urlò mentre iniziava a piangere disperato.

I singhiozzi gli squarciavano il petto, impedendogli di respirare.

Sentì i suoi passi avvicinarsi e le sue mani posarsi sul suo corpo.

- Jared..-

La sua voce era ridotta ad un sussurro.

Tremava, poteva sentirlo chiaramente.

- Jared.. respira.. non è successo niente..-.

Cercava di calmarlo, di tranquillizzarlo, ma niente sarebbe servito.

Non poteva crederci che quel pensiero avesse davvero attraversato la sua mente.

- Prendi fiato.. amore..-.

A sentirsi chiamare in quel modo si voltò di scatto verso di Lui mentre le lacrime gli solcavano incontrollabili il viso.

Come avrebbe potuto vivere senza di Lui?

In un attimo gli fu contro.

Sentì di nuovo il calore del suo corpo contro il proprio.

Si mise alla disperata ricerca di Lui, del suo corpo, delle sue morbide labbra, della sua lingua calda contro la sua, mentre tutto ciò che si era tenuto dentro usciva fuori come un fiume in piena.

- Ti amo.. ti amo.. ti amo..-.

Lo aveva nascosto per troppo tempo, agli altri, a sé stesso.

E ora non riusciva più a smettere di dirlo.

- Ti amo..-.

Lui sorrise.

Lo afferrò per i fianchi e lo spinse sul letto.

In un attimo gli tolse i vestiti e poi si spogliò a sua volta.

Jared lo vide in piedi, nudo, di fronte a sé.

Non esisteva niente di più bello, niente di più perfetto di Lui.

Allungò le braccia e Lui lo raggiunse, lo baciò teneramente mentre le lacrime ancora gli rigavano il viso.

- Non lasciarmi mai più! - lo pregò.

- Non lo farò mai! Per nulla al mondo, amore mio! -.

Riprese a baciarlo sempre più intensamente mentre le loro mani si intrecciavano e i loro corpi fremevano l'uno contro l'altro.

Jared si staccò di poco e si voltò di spalle per accoglierlo finalmente dentro di sé.

Fremette sentendo le sue mani calde accarezzarlo e i suoi baci posarglisi sulla schiena.

Dovette chiudere gli occhi quando Lui lo penetrò, lentamente, e in quell'attimo si ricordò quello che ormai si era dimenticato.

Cosa volesse dire essere amato con tutto sé stesso, cosa volesse dire appartenere davvero a qualcuno.

Avrebbe anche potuto provarci con qualcun altro, ma nessuno sarebbe stato come Lui. Mai.

Venne più volte quella notte e così tanto copiosamente che alla fine dovette accasciarsi esanime sul letto.

Riaprì gli occhi solo quando sentì la sua mano accarezzargli la guancia

Lo guardò negli occhi e vide che stava sorridendo.

Lui si stese al suo fianco, avvicinò il viso al suo e gli baciò le labbra, le guance, gli occhi, la fronte, di continuo, con l'amore che solo Lui poteva dargli, fino a quando Jared non si addormentò, stretto tra le sue braccia.

 

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Capitolo 24
*** Tonight's The Last So Say Goodbey ***


Pov. Colin

 

Era quasi mattina quando Colin riaprì gli occhi.

La prima cosa che sentì fu il calore del suo corpo addormentato e il peso del suo viso sul petto.

Quante volte aveva sognato quel giorno, il giorno in cui avrebbe potuto di nuovo stringerlo tra le braccia.

Ma insieme alla felicità, assoluta e incontrollabile, provò anche un terribile senso di tristezza.

Sapeva che quello che era successo quella notte non avrebbe sistemato nulla.

Il fatto che Lui gli avesse detto di amarlo non voleva dire che lo avrebbe perdonato.

Colin lo sapeva benissimo.

Presto il sole sarebbe sorto e tutto sarebbe tornato come prima.

Erano successe troppe cose, troppo gravi, e non sarebbe bastato così poco per cancellare tutto.

L'amore non era abbastanza.

Sollevò una mano per accarezzargli ancora una volta i capelli.

Lo strinse a sé e strinse gli occhi premendo le labbra contro la sua fronte per imprimere per sempre quel momento perfetto nella sua mente.

E poi, anche se non avrebbe mai voluto, anche se dovette lottare con tutto sé stesso per farlo, scivolò via da Lui.

Non lo avrebbe mai lasciato.. ma doveva lasciarlo andare.

Si rivestì senza fare rumore per evitare di svegliarlo e si avviò lentamente fuori dalla sua stanza, costringendosi a non guardarsi indietro.

 

 

 

Pov. Jared

 

Jared si era svegliato con il tocco delle sue labbra sulla pelle ma aveva fatto in modo che Lui non se ne accorgesse.

Aveva preso un lungo respiro dell'aria invasa dal suo profumo ed era rimasto immobile quando Lui era scivolato via.

Una parte di sé avrebbe voluto fermarlo, gridargli di rimanere, ma l'altra parte era più forte e non glielo permise.

Così rimase immobile, senza dire nulla, mentre il suo Lui si rivestiva e spariva silenzioso fuori dalla sua vita.

 

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Capitolo 25
*** To Battle Is The Only Way We Feel Alive ***


Pov. Colin

 

Colin sollevò gli occhi sul cielo plumbeo di fine Ottobre quando scese dal taxi che lo aveva portato di fronte al teatro Newyorkese che quella sera avrebbe ospitato la prima del film.

Diede una cospicua mancia al tassista e afferrando con una mano la sua borsa da viaggio risalì i gradini per raggiungere l'entrata.

Si tolse gli occhiali da sole mentre varcava la hall e non ci volle molto perché sentisse la sua voce.

Lui era qualche metro più avanti e parlava animatamente con un addetto ai suoni.

Colin si fermò a guardarlo.

Non si erano più visti dalla fine delle riprese, quasi due mesi prima, e anche se Colin era definitivamente tornato alla sua casa, a Los Angeles, ai suoi bambini e alla sua monotona vita, non aveva smesso nemmeno un attimo di pensare a quella notte a Melilla, e a ciò che Lui gli aveva detto.

E sapeva che anche Jared lo aveva fatto.

Ci volle qualche minuto perché si accorgesse della sua presenza ma quando finalmente alzò gli occhi su di lui, lo vide trattenere per un attimo il fiato.

- Colin..-.

Colin sorrise lievemente e si avvicinò mentre il povero addetto ai lavori sfruttava il diversivo per liberarsi dalle grinfie del regista e scappare via.

Si fermò a circa un metro da Lui, non voleva rischiare di avvicinarsi ancora di più.

- Ciao.. Jared..-.

Un lungo silenzio seguì quel normale saluto, mentre tutti e due si sentivano completamente impacciati uno di fronte all'altro.

Fu Colin il primo a scuotersi.

- Allora.. - disse - Questa è la grande serata..-.

- Già..-.

- Sei nervoso? -.

- Un po'..-.

- Non esserlo.. andrà tutto alla grande..-.

Si guardarono negli occhi per un attimo così lungo da sembrare infinito.

Colin inconsciamente tratteneva il respiro.

Quando all'improvviso..

- Ma guarda un po' chi si vede!! -.

Entrambi si scossero e si voltarono verso l'ingresso dove videro camminare verso di loro il corpo alto di Terry Richerson.

- Jared Leto e Colin Farrell di nuovo insieme! - esclamò - In un film.. si intende..-.

Colin lo squadrò per un attimo, cercando di contenere una smorfia di disgusto.

Quello era di certo l'unico “uomo” che non avrebbe mai voluto incontrare.

- Terry! - esclamò Jared, estremamente sorpreso - Cosa ci fai qui? -.

Lui gli sorrise e lo raggiunse.

Posò una mano sulla sua schiena.

- Non potevo certo perdermi la premier del tuo film..- disse lasciavo - E poi è un occasione per farti.. qualche foto..-.

Colin cercò di non fare caso al tono con cui disse quelle parole e rimase in silenzio mentre la mano del fotografo scivolava impunemente lungo la sua schiena.

Distolse lo sguardo.

- Io.. ora vado a prepararmi.. - disse facendo qualche passo verso la zona dei camerini - Ci vediamo dopo.. Jared..-.

Non si curò nemmeno di sforzarsi per salutarlo.

Richerson sapeva perfettamente come la pensava su di lui e sul suo lavoro.

Più volte il fotografo gli aveva proposto degli scatti ma Colin aveva sempre rifiutato.

Le sue foto non gli piacevano per niente.

Erano troppo eccessive e alle volte anche parecchio volgari.

Se quella era “arte” era un arte che a lui non interessava.

Raggiunse il suo camerino e si chiuse la porta alle spalle.

Appoggiò la sua borsa su una poltrona e vide che il completo nero che avrebbe indossato era già appeso al separè di metallo.

Fece un sospiro profondo e iniziò a cambiarsi, cercando con tutto sé stesso di togliersi dalla testa il pensiero delle mani di quell'uomo che scivolavano su di Lui.

Si era appena infilato la camicia candida quando all'improvviso sentì la porta aprirsi alle sue spalle.

Si voltò di scatto e questa volta non riuscì a trattenere la nausea.

- Oh, ma allora c'è ancora delle pelle sotto quella camicia! -.

- Non ti hanno insegnato a bussare, Richerson! - esclamò irritato mentre il fotografo faceva qualche passo nel suo camerino.

- Oh, ora non fare il pudico, Farrell! Non ci crede nessuno! -.

Lo vide sogghignare.

- Non sono certo io che ho girato quel famoso Sex Tape, qualche anno fa...-.

A quelle parole Colin non ci vide più.

In un attimo gli era addosso.

Lo afferrò per le spalle e lo immobilizzò con forza contro il muro del camerino.

Puntò gli occhi scuri nei suoi.

- Non so che cosa tu sia venuto a cercare, Richerson! Ma visto che ci sono voglio mettere in chiaro una cosa..- sibilò a pochi centimetri dal suo viso - Tu non mi piaci! E tanto meno mi piace il fatto che tu abbia portato Jared nel suo schifo di mondo! -.

Lo spinse con ancora più forza contro il muro in modo che capisse che non stata scherzando.

- Per tua fortuna non posso fare nulla per cambiare questa cosa ma ti conviene stare attento alle mie parole - gli disse - Tu fagli del male, torcigli anche solo un capello, e, giuro su Dio, che te la vedrai con me! -.

Lo tenne fermo ancora per qualche istante mentre l'altro restava in silenzio schiacciato, dalla sua forza, e poi si allontanò per liberarlo.

- E ora sparisci! -.

Richerson lo guardò con il volto lievemente arrossato poi si sistemò i vestiti e uscì in fretta dal suo camerino.

 

 

 

 

Ciao a tutti!!

Stiamo arrivando alla conclusione, mancano davvero pochissimi capitoli

Spero che questo vi sia piaciuto

Non posso nascondere di aver goduto parecchio a far "scontrare" Colin con quel essere immondo di Richerson! Ovviamente non lo sopporto e se avessi avuto il Colin di qualche anno fa gli avrei volentieri spaccato la faccia!

Ma, ahimè, in questo caso, Colin ora è molto diverso e questo è tutto quello che farebbe a mio avviso, però va bene così, mi accontento.

Grazie mille a chi ha recensito e a chi continua a leggere <3

Alla prossima!

Baci Irlandesi <3

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Capitolo 26
*** I Feel Apart, But Got Back Up Again ***


Pov. Jared

 

- Jared! Da questa parte! -.

- Jared! Di qui! Una foto! -.

Si voltava seguendo il volere dei fotografi mentre i flash delle macchine fotografiche lo accecavano con la loro luce.

Mise le mani nelle tasche dei pantaloni scuri e abbassò per un attimo lo sguardo sul tappeto rosso, prima di tornare a guardare in camera e sorridere.

Era contento.

Era contento perché il film era stato un successo.

Era contento perché finalmente ce l'aveva fatta.

Era contento perché c'era anche Lui.

Si guardò intorno per cercarlo e lo vide qualche metro più avanti.

Rivolgeva sorrisi di circostanza ai fotografi che lo tempestavano di scatti, stretto splendidamente in quel completo scuro.

Jared rimase a guardarlo per un tempo indefinito poi Lui si voltò.

I loro sguardi si incrociarono attraverso i metri che li separavano.

- Jared! Colin! Una foto! -.

- Si! Una foto insieme! -.

Continuò a guardarlo senza dire niente e poi fece qualche passo verso di Lui.

Anche Colin non aveva ancora smesso di guardarlo e non lo fece neanche quando lo ebbe raggiunto.

La voce dei fotografi arrivava lontana, distante.

Lui sorrise e Jared fece altrettanto.

Per un istante fu come se ci fossero solo loro.

Solo loro due. Di nuovo.

Illuminati dai flash delle macchine fotografiche.

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Capitolo 27
*** I Not Saying I'm Sorry ***


Pov. Colin

 

 

Colin spinse con una spalla la porta a vetri che conduceva alla terrazza esterna e fece un respiro profondo.

Il film era stato un successo e lui non poteva che essere soddisfatto.

Aveva ricevuto moltissimi commenti positivi e quasi tutti i critici gli avevano fatto i complimenti per l'interpretazione e l'intensità con la quale aveva dato vita a quel personaggio.

Alcuni gli avevano detto che sembrava quasi che non stesse recitando ma che quel personaggio fosse davvero lui.

E in effetti per un certo verso era proprio così.

Si avvicinò al parapetto e dai pantaloni eleganti estrasse il pacchetto di sigarette.

Se ne accese una e perse lo sguardo nel bosco avvolto dall'oscurità che circondava l'hotel dove si teneva il party.

Per tutta la durata della festa si era limitato a stare in disparte e scambiare due parole con chi veniva a congratularsi con lui ma ad un certo punto aveva sentito la necessità di allontanarsi.

Tutta quella confusione non faceva più per lui oramai.

Rimase per qualche minuto, fermo, mentre alle sue spalle poteva sentire lontane le risate e le grida degli invitati alla festa, quando all'improvviso una voce lo sorprese.

- Allora è proprio vero che chi non muore si rivede! -.

Colin si votò di scatto ed ebbe un sussulto di sorpresa quando i suoi occhi incrociarono quelli incredibilmente chiari dell'uomo che stava camminando verso di lui.

- Shannon Leto! - esclamò non riuscendo a contenere lo stupore.

Erano anni che non vedeva il fratello maggiore di Jared e di certo non si sarebbe aspettato di vederlo tanto presto.

Tra di loro non c'erano stati parecchi contrasti in passato.

Erano entrambi uomini dal carattere forte e si erano scontrati fin da subito.

Il batterista non aveva mai visto di buon occhio né Colin e né, tanto meno, la sua storia con il fratello minore, e non aveva mai tentato di nasconderlo.

Per quello Colin fu enormemente stupito nel vederlo avvicinarsi tranquillamente con in mano due bicchieri pieni di un liquido trasparente.

- Ehi, irlandese! -.

Gli sorrise.

- Ti ho visto scappare via e ho deciso di fruttare l'occasione per venire a congratularmi con te - disse - Complimenti! Il film è davvero bellissimo -.

Così dicendo gli porse uno dei bicchieri.

Colin abbassò gli occhi su uno di essi poi scosse la testa.

- Ti ringrazio ma io non..-.

- Oh, tranquillo! È solo acqua tonica - chiarì il musicista - Siamo tutti e due sulla stessa barca -.

Colin lo guardò per un attimo poi annuì e afferrò il bicchiere.

- Ho saputo di quella storia, l'arresto, di questa estate..- disse - Mi dispiace, deve essere stata dura..-.

A quelle parole Shannon si voltò di scatto verso di lui e Colin temette che lo avrebbe mandato a farsi fottere per aver preso così tanta confidenza ma poi lo vide abbassare lo sguardo e stringersi nelle spalle.

- Si.. è stata molto dura..- confessò - Ma è passato.. ora sono un uomo nuovo, ho davvero finito con tutta quella roba..-.

Sollevò di nuovo lo sguardo su di lui e si lasciò scappare un sorriso.

- Ho persino una fidanzata adesso! -.

- Davvero? -.

- Si..- rispose - Credo sia quella giusta..-.

Colin lo guardò negli occhi poi gli sorrise.

- Sono contento, davvero.. - disse - Te lo meriti..-.

Ebbe solo il tempo di finire quella frase che una forte risata li sorprese dall'interno della sala.

Entrambi si voltarono per capire cosa fosse successo e videro Jared in piedi sul palco, illuminato da un cono di luce, che faceva spettacolo, beandosi tra le acclamazioni della gente.

Colin lo guardò per un attimo poi si voltò tornando a guardare la figura frastagliata degli alberi e prese di nuovo fiato.

Sentì che Shannon faceva lo stesso.

- Senti.. Colin.. c'è una cosa che vorrei dirti..-.

Si voltò a guardarlo e lo vide abbassare lo sguardo.

- Non è che tu mi sia mai andato molto a genio.. e credo che questo tu lo sappia..-.

- Già..-.

- Ma nonostante questo..- riprende - Io ti capisco..-.

Shannon lanciò un occhiata alle sue spalle per poi tornare a guardarlo.

- È incredibilmente facile innamorarsi di Lui.. ma non lo per niente continuare ad amarlo..- disse - E lo dice uno che lo fa da ben quarantatre anni! -.

Rise.

- Mio fratello è un uomo meraviglioso, ha tantissimi pregi, ma anche un immenso mare di difetti! - esclamò sincero - Tra cui un incredibile orgoglio! -.

Scosse la testa.

- Lui non da amore.. a chiunque.. e quando ama da tutto sé stesso! E se quella persona fa solo anche un piccolo sgarro nei suoi confronti.. sarà davvero difficile che Lui la perdoni..- disse - Non è certo molto incline al perdono -.

Alzò le spalle.

- Guarda me!! - esclamò - A malapena mi rivolge la parola da quest'estate! E io sono il suo unico fratello!! -.

Colin abbassò lo sguardo e lo sentì sospirare

- So quanto tu tieni a Lui, Colin - disse - L'ho capito, ci ho messo qualche anno, in effetti, ma alla fine l'ho capito.. e c'è una cosa che voglio dirti..-.

Lo guardò negli occhi.

- Tu sarai sempre importante per Lui! Questo non può cambiare! -.

Lo guardò ancora per un attimo poi alzò le spalle.

- Devi solo dargli del tempo.. prima o poi riuscirà a perdonarti.. ne sono sicuro..-.

Colin rimase in silenzio e guardò negli occhi quell'uomo che gli era di fronte, che aveva appena detto parole che mai e poi mai si sarebbe aspettato di sentire da lui.

Lentamente si voltò a guardare la vetrata trasparente.

Fissò quell'uomo bellissimo, irraggiungibile, che splendeva in quel cono di luce come se fosse la cosa più preziosa del mondo.

Nemmeno sentì il tocco di Shannon sulla sua spalla e i suoi passi che si allontanavano da quanto era preso a guardarlo ridere.

Lui. Jared.

Il centro del suo universo.

L'amore della sua vita.

Forse Shannon aveva ragione, forse un giorno sarebbe tornato da lui.

E all'improvviso Colin capì che non gli importava quando tempo doveva ancora passare prima che quel giorno arrivasse, valeva la pena aspettarlo.

Anche se lo avesse dovuto fare per tutta la vita.

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Siamo giunti quasi alla fine, quello di domani infatti sarà, ahimè, l'ultimo capitolo..

Come sempre vi ringrazzio per le letture e i commenti e spero che questo capitolo vi sia piaciuto.

Lo Shannon che ho descritto è di certo uno Shannon molto più profondo e saggio di quanto a dire il vero sia in realtà, ma mi serviva qualcuno ceh arrivasse a dare una sorta di speranza al nostro povero Colin, e credo che lui sia la persona giusta.

Cosa dire d'altro.. bhè, penso niente..

A domani con l'ultimo capitolo!

Baci Irlandesi <3

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Capitolo 28
*** One Day Maybe We'll Meet Again ***


Pov. Jared

 

La festa era finita.

Jared prese fiato e aprì la porta della sua stanza.

La lasciò chiudere alle sue spalle e si sfilò la giacca azzurra che poi lasciò cadere su una poltrona.

Si portò una mano a slacciarsi un paio di bottoni della camicia nera e si avvicinò lentamente allo specchio posto sopra la piccola scrivania.

Guardò la sua immagine riflessa.

Il suo volto ora rilassato anche se stanco, gli occhi azzurri cerchiati da leggere occhiaie e i capelli biondi che ricadevano in semplici ciocche sul la sua fronte.

Poi abbassò lo sguardo.. e la vide.

La rosa bianca.

Lui era stato lì.

La fissò per un lungo attimo incredulo poi si guardò intorno come se si aspettasse di vederlo comparire da un momento all'altro ma ciò non accadde.

Era solo.

Tornò a guardare quel fiore, fissò per un tempo indefinito i candidi petali spiegazzati e poi all'improvviso si riscosse.

Non poteva lasciarlo andare via così.

Senza pensarci neanche un attimo corse fuori dalla stanza fino a scendere le scale e uscire nel cortile illuminato da lampioni.

Corse, corse senza freno, sperando che Lui non se ne fosse ancora andato.

Svoltò l'angolo e lo vide.

Stava per salire su una macchina nera che lo avrebbe portato all'aeroporto.

- Colin!! - urlò per fermarlo con tutto il fiato che aveva in gola.

Lui si fermò e si voltò lentamente a guardarlo, stupito.

Forse non si aspettava che lui sarebbe arrivato. O forse si.

Jared si fermò a pochi passi da Lui.

Lo guardò per un tempo infinito mentre cercava di riprendere fiato e di rallentare il battito del cuore che gli galoppava incessante nel petto.

Lui continuava a guardarlo e Jared per un attimo non seppe cosa dire ma poi si riscosse.

Prese fiato.

- Grazie..-.

Lo guardò negli occhi.

- Grazie per aver deciso di recitare nel mio film - disse - Non avrebbe avuto tutto questo successo se non fosse stato per te -.

Lui lo guardò per un attimo.

Sorrise.

E Jared non riuscì a trattenersi dal fare altrettanto.

- Ora devo andare..- disse Lui.

Lanciò un'occhiata verso la macchina nera che lo aspettava poi tornò a guardarlo.

- Ciao, Jared..- disse guardandolo negli occhi.

- Ciao.. Colin..-.

Lo guardò negli occhi per l'ultima volta e poi lo vide sorridergli in quel suo folle, incredibile modo.

E lo vide entrare in macchina e allontanarsi lentamente fino a sparire oltre la linea dell'orizzonte.

Lui.

Eternamente, inevitabilmente, fatalmente.

Lui.

 

 

 

THE END.

 

GRAZIEEEEE!!!

Grazie di cuore a tutti quelli che hanno letto questa storia e soprattutto a quelli che hanno recensito!

Scrivere finalmente di questi due uomini, dopo che per anni hanno avuto il ruolo di ispirarmi per le mie storie e soprattutto dopo che "Ricordi di una vita qualcunque", il mio primo romanzo e quello più specificatamente ispirato a loro, è stato pubblicato, direi che è stata una vera sfida, una sorta di piccola avventura che mi sono presa il rischio di compiere e non posso nascondere di essere assurdamente felice del successo che ha avuto!

Questo finale forse non è quello più felice che avrebbe motuto esserci ma è quello più possibile..

Sono fatti per stare insieme e, chi lo sa... forse un giorno si rincontreranno! <3

E niente.. direi che per me è ora di andare..

Ma volevo solo dirvi un ultima cosa

Questa è stata la mia prima FF.. ma..

Forse non sarà l'ultima.. :D

Vi voglio bene <3

Grazie ancora e..

BACI IRLANDESI!!!! <3 <3 <3

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