Profumo di Sfida

di Sun Ivan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** Capitolo I- Secondo giorno di scuola ***
Capitolo 3: *** Capitolo II- Pranzo avvelenato ***
Capitolo 4: *** Capitolo III- Al Coffee Rest. ***
Capitolo 5: *** Capitolo IV- Hector, il vestitino ***
Capitolo 6: *** Capitolo V- Spesa, questione di carote ***
Capitolo 7: *** Capitolo VI- Maledetto Felix ***
Capitolo 8: *** Capitolo VII- MAL ***
Capitolo 9: *** Capitolo VIII- A casa De Mattei ***
Capitolo 10: *** Capitolo IX- Messaggi Notturni ***
Capitolo 11: *** Capitolo X- Chiarimenti. ***
Capitolo 12: *** Capitolo XI- La donna dei tuoi sogni. ***
Capitolo 13: *** Capitolo XII- Honorem ***
Capitolo 14: *** Capitolo XIII- In altre circostanze ***
Capitolo 15: *** Capitolo XIV- Balli Bagnati. ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


PROLOGO:

Mi chiamo Calla Raggi.
Oggi ho compiuto diciassette anni. 
Attualmente sono in camera mia, stesa su un letto che ormai sembra aver perso il potere di farmi addormentare. 

Oppure non riesco a dormire semplicemente perchè sento di amare e di odiare la mia vita allo stesso tempo.

Non riesco a chiudere occhio. Ma penso sia normale quando si ha una famiglia incasinata come la mia.

Mia madre è la donna piu falsa del mondo. Sul serio. Non esiste donna peggiore. Mente senza pudore, perfino ai suoi figli . Ma allo stesso tempo prova sempre ad essere una madre presente. Una madre amorevole e dolce. Ci vuole bene. Praticamente Laurette, vale a dire nostra madre, è un paradosso bello e buono.

Ho due fratelli più grandi e un fratellastro piu' piccolo.

Il maggiore dei miei fratelli è un giocatore professionista di poker, ha ventisei anni e non abita con noi, bensi abita in Francia insieme alla sua fidanzata parigina con la quale sta insieme da più di cinque anni.

L'altro mio fratello invece.. rullo di tamburi: detiene il più grande giro di droga della citta' ah e questo a ventidue anni.

Mio padre? Lui ha abbandonato mia madre a causa della mia nascita'. A quanto pare il fatto che io sia venuta al mondo è un tragedia peggiore anche di quella della caduta delle torri gemelle. Dopo nemmeno un anno che ha abbandonato la nostra famiglia, si è fidanzato con una ragazza che potrebbe benissimo essere scambiata per mia sorella. Ha più o meno ventinove anni.

Hanno deciso di ufficcializzare la loro relazione circa quattro anni fa, sposandosi. Invitati: tutta la famiglia tranne me. Perfino mia madre è stata invitata a partecipare. Ma ovviamente non ci è andata. Diciamo un po' per solidarieta' e un po' perche' in fondo ancora odia mio padre con tutto il suo cuore. La mamma è, oltre che ad una donna estrememante falsa, una creatrice di bambole di porcellana.

Mio padre e sua moglie Rachelle hanno un bambino. Quel bambino di soli unidi anni è l'amore della mia esistenza. L'essere piu' dolce del pianeta. Anche se nostro padre ancora non sa che lo conosco. E forse è meglio che non lo sappia.

Che ne dite? Proprio la famiglia perfetta vero?

Io e mio fratello Mark compiamo gli anni lo stesso giorno, solo che tra di noi ci sono cinque anni di differenza. Il motivo per il quale non riesco a dormire? Oltre al fatto che lui non è ancora tornato a casa e io non riesco a dormire se prima lui non torna a casa? Be' sicuramente centra con il fatto che, questa mattina, mentre stavamo facendo la nostra tipica colazione da compleanno - consiste nel comprare tutte le cose che piu' ci piacciono e ingozzarci come dei porci fino a stare male per la maggior parte della giornata restante- nostro padre lo ha chiamato. Lo ha chiamato per fargli gli auguri di compleanno. Questa è una scena che si ripete ogni anno. Nostro padre chiama tutti i membri della famiglia per far loro gli auguri, tutti tranne me. Mark gli ha attaccato il telefono in faccia subito dopo avergli risposto grazie. Non vuole che io mi senta esclusa. E forse dopo tutto questo tempo non dovrei sentermi cosi. Eppure non riesco a stare bene sapendo che a causa della mia esistenza la mia famiglia sia andata letteralmente in frantumi. Comunque sia so che Mark ha richiamato' papa' appena è uscito ' di casa.  E' ' fatto cosi'. Mi vuole un bene dell'anima ma ancora non è pronto a staccarsi da nostro padre completamente. Il che mi sembra naturale. Non voglio che faccia una cosa simile per me.

E quindi eccomi qui, a cercare di analizzare i milioni di motivi più che validi che m'impediscono di prendere sonno. Anche se so benissimo che il motivo principale per il quale non riescoa dormire è il messaggio di Felix. "Ho appena rubato il cellulare a tuo fratello solo per farti gli auguri di compleanno, certo che sei diventata grande eh?" Messaggio al quale non mi sono nemmeno presa la briga di rispondere.. la ragione per la quale non ho risposto? Perchè ' non ho il suo numero, e sarebbe decisamente imbarazzante ringraziare il ragazzo per il quale ho avuto una cotta collossale tutti i miei anni di infanzia fino ai dodici anni sul cellullare di mio fratello!

Maledetto Mark che ancora non è tornato a casa ma sopratutto maledetto Felix che mi manda messaggi carini proprio prima che io riesca a prendere sonno!

Altro che vita perfetta.

La mia vita è una sfida.



Il mio angolo:
E' la seconda storia che provo a scrivere, spero che vi piaccia.
Mi dispiace per aver scritto un capitolo senza un vero dialogo in esso era solo un prologo ..
Buona lettura, se avete critiche da fare, non abbiate paura ad esprimervi e' grazie ai lettori e alle loro critiche se riusciro' a migliorare nel tempo! 

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo I- Secondo giorno di scuola ***


Capitolo I- Secondo giorno di scuola

 

In rumeno la parola "nesimtita" pronunciata "nesimzita" significa " insensata" nel senso di persona senza buon senso.

Quando eravamo piccoli la mamma ci ha portati in vacanza a Bucharest e a Sibiu, una citta' montana della Romania, e fu in quell'occasione che mio fretello maggiore Alexander- autoproclamatosi Xander il magnifico – ha deciso di appioppiarmi questo soprannome, che poi ,nel tempo , ha assunto varie forme: Ness, Ita e Zita, ma solo recentemente ha iniziato a chiamarmi Nesi, e sembra piacerli proprio tanto, come sembra piacergli proprio tanto tartassarmi di messaggi vocali la mattina presto.

Infatti, è proprio cosi' che mi sveglio questa mattina.

Dopo l'ennesima notifica di messaggio mi costringo ad aprire gli occhi per vedere chi è il demone che ha deciso di risvegliarmi. Lo schermo del cellulare è pieno di notifiche vocali da parte di Xander il rompipalle..altro che magnifico! Mi stroppiccio gli occhi come un criceto e sblocco lo schermo per andare ad ascoltarle:

- NEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE ( per circa cinque secondi)

- SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII ( per circa otto secondi)

- NESI, NESI, NESI, NESI, NESI, NESI, NESI, NESI, NESI!!!

- SVEGLIATIIIIIIII, DEVI ANDARE IN QUEL BELLISSIMO POSTO CHIAMATO SCUOLAAAA

- E ORA CHE ANCHE OGGI HO COMPIUTO IL MIO DOVERE DI FRATELLO FANTASTICO TORNO A DORMIRE MENTRE TU INIZIERAI A PREPARARTIII!! SFIGATA!

- UN BACIO ANCHE DA PARTE DI CLARISSE CHE SI STA PER PREPARARE ANCHE LEI PER ANDARE A LAVORO!! E' UNA SFIGATA ANCHE LEIII!!

La ragazza di mio fratello: Clarisse, ha frequentato l'universita' di psicologia di Lione e lavora in un ospedale psichiatrico. Poverina, chissa' come fa a sopportare un elemento come mio fratello.

Non faccio neanche in tempo ad alzarmi dal letto che mi arriva un altro messaggio, questa volta scritto.

- Lo so che mi adori!

Odio whatsapp.

Detesto il fatto che mio fratello puo' sapere che ho letto il messaggio e quindi offendersi se non gli rispondo subito. Detesto anche le faccine a forma di cacca che sorride.

Inizio a rispondergli:

- 1. La tua ragazza non è sfigata solo perchè ha un vero lavoro e la decenza di andarci.. al contrario di qualcuno... !! 2. Ti adoro sul serio. 3. Torna a dormire Xander lo sfigato degli sfigati.

Ok, a volte mi fa salire il nervoso perchè è troppo energico, vale a dire tutto il mio contrario, pero' non posso negare di volergi un bene dell'anima.

Appena esco dalla doccia mi affaccio al mio armadio con il solito sguardo di sfida. Cosa diavolo indossero' oggi??

Questo è un vero dilemma. E diciamocela tutta. È un dilemma per assolutamente tutte le ragazze. Perfino quelle che dicono che i vestiti non contano purche' siano comodi hanno problemi di scelta la mattina.

Perchè abbiamo problemi? Perchè tutti i nostri vestiti fanno incredibilmente schifo la mattina. E poi ci rendiamo sempre conto che manca qualcosa.

Per esempio oggi vorrei davvero mettere i jeans neri con le cerniere eppure non sono sicura che mi starebbero cosi' bene se gli abbinassi alla camicietta grigia. E quindi passo piu' di mezzora ad analizzare cosa e cosa non indossare. Alla fine abbandono sia i jeans neri che la camicietta grigra. Oggi ho deciso:

Indosso un paio di pantaloni semi eleganti blu scuri, una camicia bianca e a righe blu, la giacca di jeans chiara, e le allie blu.

Le allie blu sono le mie all star blu. Si, sono matta da legare e do un nome alle mie scarpe. Specialmente alle all star visto che le adoro.

Ho iniziato ad adorarle quando ho scoperto che mio fratello Mark le odia. Secondo lui sono le scarpe che indossano i comunisti e i robbosi. Ogni giorno minaccia che una volta o l'altra dara' fuoco a tutte le mie all star. Convinto lui... !! Un po' di mascara e correttore per aggiustare le occhiaia e sono pronta.

 

In sella al mio scarabeo, giallo pastello, arrivo finalmente a scuola.

Appena arrivo nel cortile della scuola vengo sopraffatta dal chiecchiericcio superficiale degli studenti.

Dagli sguardi indiscreti della popolazione maschile e dalle frecciatine delle ragazze. Mi sento abbastanza sola. Tra la folla intravedo Adelaide che mi viene incontro.

Come descrivere Adelaide? Esotica. Carnagione abbronzata, capelli neri come la pece, occhi dal taglio orientale e neri. Bella? Oh cazzo si'. A parte il fatto che indossa una quarta e non ha un filo di cellullite sulle sue spendide gambette, è proprio bella. Ha lo sguardo magnetico e un sorriso che riesce ad illuminare il mondo intero in caso di blackout.

Il suo unico problema? È un po' zarra.

Mi abbraccia stretta.

- Com'è?

- Ho beccato un gran bel traffico per venire a scuola e non mi sono fumata nemmeno una sigaretta. Quindi non sono dell'umore giusto questa mattina! Tu invece che mi racconti?

- Sono scivolata nella doccia e mi fa male il fianco destro! Il che è una tragedia. Roberto ancora non da segni che io possa piacergli anche se ieri sera abbiamo parlato su facebook fino a tardi.

Roberto è uno dei miei migliori amici, e sta frequentando da poco una ragazza che si chiama Francoise, Adelaide sa tutte queste cose ma sembra non voler accettare che Roberto non sara' mai suo. E in realta' la capisco, Adelaide essendo molto bella puo' avere l'attenzione di tutti, pero' l'unico che vorrebbe sul serio è anche l'unico che non le reca mai troppa attenzione.

- Di cosa avete parlato? Le chiedo giusto per provare a risollevarle il mora, grazie al cielo funzione, il suo sguardo si illumino ed inizia a parlarmi senza sosta della loro conversazione. Passiamo la prima ora ad analizzare ogni cosa lui abbia detto.

E cosi' iniziamo la nostra seconda giornata scoltastica, con la professoressa di fisica che prova a spiegarci i principi dell'accellerazione meccanica mentre io e Ade non parliamo dei problemi di cuore.

Ieri non mi sono presa la briga di venire a scuola: non sopporto i primi giorni. Tutti fingono di essere entusiasti di ritrovarsi. I professori ci ripetono le stesse regole di tutti gli anni come minimo sette volte e alla fine della giornata ci ritroviamo sempre tutti con un grand bel mal di testa. Quindi preferisco evitare.

Motivo per il quale Adelaide sembra essere paricolarmente arrabbiata.

Per questo e per il fatto che mi sono cancellata definitivamente da facebook, una cosa che non sopporto è l'indiscrezione quindi ho deciso di rinunciare a facebook, anche perchè sinceramente stavo diventando un po' dipendente.

Quando suona la campanella dell'intervallo usciamo dalla classe e mi convinco a parlare con Adelaide del messaggio di Felix. Io e lei siamo in classe insieme dalla prima media, quindi sa tutto della cotta strafosferica che mi ero presa per lui.

Le faccio leggere il messagio, mentre sta mangiando un panino al prosciutto crudo.

-Oh mio dioo!! ma questo messaggio è l'equivalente di una confessione d'amore eterno! Esclama lei dopo aver letto il messaggio con gli occhi che le brillano.

La fisso perplessa. Forse mi ero dimenticata di dire anche che Adelaide è proprio scema.

E mentre strapazza come un'oca , Alec, uno dei ragazzi piu' belli della scuola è che è pure un anno piu' grande di noi, ci passa di fianco ridendo e scuotendo il capo.

Questa si che è un ingiustizia.

Appena usciamo da scuola saluto Adelaide e proprio quando esco dal cortile della scuola oltrepassando il cancello grigio slavato..mi blocco.

Perchè proprio di fronte a noi c'è un audi A1. E perchè appoggiato sul cofano di quella macchina c'è Felix.

Il che puo' significare solo una cosa: Mio fratello è stato arrestato.

Perchè prima di due anni fa, quando ancora non avevo MAL, il nome del mio amatissimo motorino, è sempre stato Mark quello che venina a prendermi da scuola.

Ma da quando ho MAL, a parte nei giorni di piogga torno sempre da sola a casa.

Mi piace la pioggia, nonostante abbia delle amicizie stabili e nelle quali ho sempre riposto la mia fiducia e il mio amore sono sempre stata un po' distante. Amo la solitudine per certi versi.

Sapete perchè vi sto dicendo tutto questo? Perchè è il modo in cui reagisco quando sono sul punto di svenire. E con una famiglia come la mia, credetemi lo svenimento è all'ordine del giorno. Sto per prepararmi a piangere nel frattempo gia' sento che le ginocchia hanno iniziato a sciogliersi, poi pero' vedo Felix sorridermi. E Oh Mio Dio. Ha un sorriso mozzafiato e dannatamente sexy, ed è proprio in questo momento che al posto delle lacrime nel mio cervello s'insinua una leggera confusione.

- Sembra che tu abbia visto un fantasma, peccato.. le tue compagne di classe sembrano piu' entusiaste di vedermi, forse dovrei venire a prendere loro da scuola, sono sicuro che almeno loro nel vedermi mi sorriderebbero' .

Lo guardo impassibile.

- Dio Felix. Ho capito benissimo che sei innamorato pazzo di me, e che non riuscivi a starmi lontano un momento di piu' pero' per delle valide ragioni ti consiglio proprio di andare a far colpo su qualche altra ragazza minorenne perchè io oggi non posso stare con te.

Lui se possibile mi sorride ancora di piu'.

- Hai paura di innamorarti di nuovo di me?

Ebbene si' gente. Il fatto che io sia stata stra cotta di lui quando ero piccola non è affatto un segreto. Purtroppo.

Immagino di non essere stata troppo discreta quando facevo di tutto pur di attirare la sua attenzione mentre lui era impegnato con mio fratello.

Povera ingenua Calla. Mi maledico. Da quando ho dodici anni usa la mia ex-cotta per lui come un'arma. Ma quando si tratta di ironia, specialmente con Felix, ho un certo talento.

- Oh dolcezza, ma io non posso innamorarmi di nuovo di te , quando, lo sai benissimo che non ho mai smesso di amarti alla follia.

I nostri sguardi s'incrociano per un secondo, i miei color miele si sciolgono nel suo sguardo ghiacciato e azzuro mare.

Proprio quando leggo nei suoi occhi che è sul punto di rispondermi per le rime, Cathrine Fabrice alias cagna in calore priva di quoziente intellettivo, lo interrompe:

- Calla! Prima non ho avuto modo di salutarti e di dirti quanto tu mi sia mancata quest'estate!

Non c'era bisogno di giri di parole. Io e Cathrine non abbiamo mai parlato per piu' di un'ora messa insieme in quattro lunghissimi anni. E purtroppo con una come lei in classe sono stati veramente lunghissimi.

Accetto l'ignoranza della nostra generazione, sul serio, non sono una saputella o cosa, ma quando durante la lezione di geografia stiamo parlando del Giappone e questa meravigliosa testa riccia e bionda se ne esce dicendo che è la capitale della Cina, capirete, che la mia vita è stata abbastanza difficile.

So benissimo che è venuta qui per far si che gli presenti Felix, cosa che non esito a fare.

- Cathrine lui è Felix, Felix.. lei è la mia compagna di classe alla quale sono mancata tantissimo quest'estate anche se non sa nemmeno sillabare il mio cognome, la favolosa Cathrine Fabrice.

Felix scoppia a ridere, e Cathrine mi incenerisce con lo sguardo.

- Be' io ora devo andare. È stato un piacere Felix!

E girando i tacchi con tutta la sua eleganza se ne va.

Sbuffo scuotendo la testa.

- Quindi.. perchè sei venuto qui?

- Sono venuto qui perchè tuo fratello mi ha promesso che oggi avremmo pranzato insieme ma poi ha ricevuto una chiama dalla mamma di Alexis e mi ha abbandonato ma per rimediare mi ha permesso di avere un appuntamento con te. E visto che io amo mangiare e passare il tempo con le belle ragazze, quando mi viene offerta la possibilita' di combinare le due cose, non posso fare a meno di accettare!

Un momento! Mi ha appena fatto un complimento? Sbuffo mentalmente. Non voglio ricaderci, non mi va di inziare a provare sentimenti fastidiosi ne tantomeno di sentire le farfalle nello stomaco.

- In questo caso è meglio che ti sbrighi per riuscire a raggiungere Cathrine e a farle l'invito perchè si dia il caso che io sia venuta a scuola in motorino, e che ho proprio intenzione di andare a casa a cucinare qualcosa.

Nei suoi occhi si forma uno sguardo di sfida. Afferra il cellulare e forma un numero.

- Mark, perchè non mi hai detto che tua sorella è venuta a scuola in motorino? Comunque mi sa che alla fine non usciremo visto che la tua splendida sorellina mi ha appena invitato a pranzare a casa vostra.

Parlano per ancora qualche altro secondo mentre io rinuncio alla mia lotta senza senso e con un'imprecazione mi dirigo al motorino.

- Come vedi, splendida Calla, anche se sono piu' che sicuro che a Cathrine non sarebbe dispiaciuto passare un po' di tempo con me, preferisco passare il mio di tempo a prenderti in giro.

Dannato Felix, chissa perchè ho il presentimento che neanche questa sera riusciro' a chiudere occhio.

 

 

Il mio angolo:

Ciao! Questo è il secondo capitolo che scrivo.

Come avrete notato la mia tastiera scrausa degli anni 30 non ha i tasti per le lettere con l'accento a parte questo ' è ' e spero non sia un problema.. Se ho fatto qualche errore o se non vi è piaciuto qualcosa o magari anche tutto il capitolo vi prego di dirmelo :) Anche se vi piace sarebbe carino se me lo faceste sapere! È una bella sensazione quando le persone ti dicono quello che pensano..

In ogni caso riguardo al capitolo, si muove abbastanza lentamnete ed è anche un po' lunghino, ma prometto che nel prossimo ce la mettero' tutta per renderlo piu' piacevole!

Vi ringrazio per aver letto!

Buona giornata, serata, notte, o quel che è ! 

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Capitolo 3
*** Capitolo II- Pranzo avvelenato ***


Capitolo II- Pranzo avvelenato.

 

-Potresti smetterla di guardarmi mentre cucino? Mi metti ansia.

- Mi spiace fiore, ma se non ti tengo d'occhio sono sicuro che avvelenerai il cibo. E poi devo ammettere che sei tremendamente eccitante con il grembiule.

Lo fulmino con lo sguardo.

- Non ho bisogno di avvelenare il cibo per ucciderti, e se non la smetti subito di fissarmi potro' verificare se è vero che i bei ragazzi diventano sexy con un occhio nero.

Lui mi fa il suo solito sorriso sghembo.

-Hai appena ammesso che sono un bel ragazzo?

Sbuffo, è proprio bello quando sorride, peccato che sappia parlare.

- Ora, non montarti la testa. Ah aspetta.. è troppo tardi per quello.

- Anch'io ti amo!

Scoppio a ridere, è veramente snervante e spero che stasera si ingoiera' la lingua nel sonno.

- Che fortuna! Ora se non vai a sederti a tavola giuro che verifichero' la mia teoria sull'occhio nero.

Giro le bistecche per non farle bruciare, e appena finisco gli rivolgo un'occhiata assassina per rendere piu' credibile la mia minaccia. Lui smette di sorridere, ma dai suoi occhi noto che in realta' sta solo cercando di trattenere le risate. Se fossi Goku lo spedirei all'altro capo del mondo con un'onda energetica. Peccato che io non sia Goku.

- Va bene Capo! Ti aspetto a tavola, so che ti manchero'

Scuoto la testa mentre lui finalmente mi lascia il mio spazio per finire di cucinare.

Ho gia' finito di preparare le penne ai quattro formaggi e il pure' di patate, mancano solo le bistecche.

Fin da piccola la mamma passava piu' tempo al negozio di bambole, dove tiene anche il suo studio, che a casa. Quindi ci siamo sempre dovuti arrangiare da soli.

Mi sono decisa ad imparare a cucinare quando mio fratello Xander, nove anni fa, si era messo in testa di preparare le patatine fritte per cena al posto di ordinare qualcosa come facevamo di solito. Ha bruciato quasi tutte le patatine e al posto di condirle col sale ha usato lo zucchero. Sono rimasta traumatizzata a vita perchè non è mica finita la, oh no.. visto che le patatine avevano assunto un gusto dolciastro lui continuava a buttarci sopra lo zucchero pensando che fosse sale. Non potro' mai dimenticarmi quel gusto orribile!

Finisco di preparare anche le bistecche e ci metto un coperchio sopra per non farle raffreddare mentre mangiamo il primo.

Quando porto i piatti in tavola Felix mi rivolge un sorriso entusiasta.

- Pero'.. che buon odore! Per la prima volta da quando siamo arrivati a casa gli sorrido anch'io. I complimenti di questo genere sono sempre ben accetti. Felix abita da solo nella casa accanto, quindi so che apprezza la cucina in casa piu' di chiunque altro, e di sicuro piu' di quel rompi scatole di Mark che si aspetta cibo a cinque stelle da me. Ogni volta trova un particolare che lo insoddisfa. Tranne quando gli preparo la cheesecake. Mark adora la cheesecake, motivo per il quale la cucino di rado. Lo so .. sembra che io sia perfida, ma in realta' lo conosco troppo bene e so per certo che se gliela cucinassi ogni settimana finirebbe per stufarsi! Quindi, in un certo senso, lo faccio per lui.

Mi tolgo il grembiule e Felix mi guarda con disappunto. È chiaro che non approva, e vedere il suo faccino triste mi fa ridere.

Iniziamo a mangiare parlando del piu' e del meno. Non ci sbraniamo a suon di battute squallide come al solito ma parliamo per davvero, cosa che non faccio mai con nessuno a parte con qualche amico e molto raramente. Mi piace ascoltare, non parlare.

Con i miei fratelli parlo di cartoni animati, della casa, di Harry Potter o dei signori degli anelli, a volte parliamo anche di calcio o di box. Con i miei amici non parlo tanto ma rido sempre, certo.. nell'ultimo periodo non ridiamo cosi spesso a causa di Camille.. Scuoto la testa non mi piace pensare a Camille.

Insomma avete capito no?? Non sono una ragazza che parla molto di se stessa, degli studi, o del piu' e del meno. E quindi non so davvero come comportarmi con Felix.

- Odi ancora la tua prof di matematica? Mi sorprende che se lo ricorda ancora! Due anni fa veniva qui a casa nostra tutto il tempo. E ogni volta mi stava ad ascoltare mentre mi lamntavo di quel demone della Giova! Quella donna ha una voce sottile ed irritante per non parlare poi del suo comportamento altezzoso. Ogni lezione finisce per lamentarsi del fatto che al posto di continuare l'universita e diventare farmacista ora passa il tempo ad insegnare a noi pesci lessi. Ma io dico.. è forse colpa nostra la sua carriera fallita? Oh Gesu'..

- Non penso di odiarla sul serio, diciamo piu' che altro che è estrememante fastidiosa. Per non parlare del fatto che la persona che odia di piu' a questo mondo sono io. Ogni lezione m'interroga sperando di cogliermi in fallo.. Fortuna che Mark è un mito nelle scienze esatte e mi aiuta ogni volta che puo'.

Felix si illumina quando sente il nome di mio fratello. Lo si capisce da kilometri di distanza che gli vuole bene sul serio. La verita' è che non si puo' non voler bene a Mark. È un vecchiaccio, ha tutte le concezioni sbagliate che un uomo possa avere e oltretutto fa il lavoro che fa.. se lavoro si puo' chiamare.. pero' è leale, ama la famiglia con un intensita' travolgente, farebbe di tutto per i suoi amici e non esita mai ad aiutare il prossimo. È intelligente, divertente e ha un'aria imponente che lo circonda. A volte sprigiona un' aria di autorita' che ti senti soffocare al suo fianco, ma poi fa una battuta stupida e ti sciogli insieme a lui per le risate. Se non fosse mio fratello lo sposerei, ma al contempo mi sento la ragazza piu' fortunata del mondo ad averlo come fratello perchè in questo modo so di avere la garanzia che mi vorra' bene per sempre.

Detto questo pero' ci tengo a dire che è anche l'uomo che piu' mi ferisce al mondo.

Conoscete l'espressione "Trova cio' che ami e lascia che ti uccida"? Ecco questo è esattamente cio' che dico io. Amo mio fratello, motivo per il quale so che mi uccidera'.

Felix si schiarisce la voce e io trasalgo tornando nel mondo reale.

-Si? Chiedo con aria innocente, va bene che non lo amo.. pero' sono stata maleducata, forse pensa che l'ho ignorato apposta. Sorrido.

- Spero per te che stavi pensando a me nudo.. Se no potrei arrabbiarmi visto che non hai ascoltato nemmeno una parola di quello che ti ho appena detto!

Pensare a lui nudo? Mmmh..

Provo subito a sviare la mia mente da quei tipi di pensieri.

- Meno male che stavo giusto pensando a te nudo. Se no ti saresti arrabbiato e chissa' cosa mi avresti fatto.

- Oh ti piacerebbe sapere quello che ti farei se fossi arrabbiato vero?

Il suo tono di voce e il modo in cui mi guarda mi costringono ad abbassare gli occhi. Sono una ragazza forte, con una famiglia come la mia è neccessario che io lo sia, ma quando lo vedo che mi fissa come se fossi una torta alla panna non ce la faccio a reggere il suo sguardo.

Con disinvoluta mi alzo dalla sedia, raccolgo i piatti sporchi da tavola e riempio un piatto con le due bistecche e il pure.

Io non mangio carne. Lui lo sa benissimo quindi senza indugiare oltre si avventa sul piatto.

Quando finisce di mangiare prendo il suo piatto sporco e inizio a lavare i piatti con cura.

Sto lavando una forchetta quando sento il contatto delle sue mani cingermi da dietro e bruciarmi la pelle. Trattengo un brivido e mi giro verso di lui con una faccia scocciata.

- Desideri? Chiedo alzando un soppracciglio.

Lui si apre in un sorriso di sfida.

- Penso che tu non sia ancora pronta a scoprire cio' che desidero. Soffia verso il mio viso. Oddio, svengo. Ho avuto un solo ragazzo in tutta la mia vita e anche se sono circondata dai maschi, non sono mai stata a stretto contatto con loro, e in questo momento la vicinanza di Felix è inebriante.

Mi mordo il labbro inferiore per ricordarmi che Felix è Felix e quindi di darmi una calmata. Prendo un respiro profondo.

- Lo penso anch'io. Rispondo secca e mi giro di nuovo verso il lavello per continuare a lavare i piatti.

Lui si avvicina pericolosamente al mio orecchio e quando parla manda tutta una serie di brividi che partono dalla spalla destra fino ad arrivare alla fine della schiena. Maledetto Felix.

- Cosa fai dopo?

- Niente..

Non ho ancora sentito nessuno dei miei amici, e la scuola è iniziata da appena due giorni quindi niente compiti. La casa è pulitissima, ora ho perfino finito di lavare i piatti.. non ho veramente nulla da fare per oggi.

- Esci con me.

Sembra piu' un ordine che una domanda. Scuoto la testa. Non usciro' mai con Felix.

- No, mi sono appena ricordata che piu' tardi mi devo vedere con Gregorie.

Gregorie Dicis è la mia migliore amica in assoluto. È una stronza, qualche lentiggine sulle guance e i capelli ricci piu' belli del mondo. Ha una lingua lunga e a volte si comporta troppo come una sciura. Riesce a rompere i coglioni per ogni cosa. È una perfezionista, pretende sempre di aver ragione e per piu' è anche permalosa. Nonostante tutto è una persona buona, e le voglio un bene dell'anima.

Negli occhi argentei di Felix non scorgo il dolore per il rifiuto, no, vedo una scintilla strana velargli lo sguardo: Sfida. E in questo momento mi rendo conto che non mi dara' pace.

- Perchè non vuoi uscire con me?

1. Perchè mi prendi in giro da quando ho sette anni. 2. Perchè sei il migliore amico di mio fratello e sarebbe troppo strano passare del tempo con te senza di lui, come è stato strano questo pranzo. 3. Perchè sei maledettamente sexy e non voglio passare anche stanotte a pensare al tuo splendido faccino.

- Perchè non sei cosi' affascinante come pensi di essere, quindi devi trovare qualcosa di piu' convincente che un "esci con me" per poter passare del tempo insieme a me.

Lui scoppia a ridere, felice come un bambino.

- Eri decisamente piu' simpatica a dodici anni! E va bene fiore, d'ora in poi vedrai che so essere molto convincente.

Si avvicina pericolosamente a me ma alla fine mi posa un bacio casto sulla fronte e se ne va.

Appena sento la porta d'ingresso chiudersi torno a respirare.

Maledettissimo Felix. Io ti uccido.

 

Visto che non ho di meglio da fare deciso di guardarmi un film che danno alla televisione ma a meta' film decido di rinunciare! Ho bisogno di sfogarmi con qualcuno. E chi meglio del bambino che sa mantenere i segreti meglio di chiunque altro? Decido di passare un po' di tempo al telefono con mio fratello - fratellastro, ma questo è solamente uno stupido dettaglio- Angelo. Che è veramente un angioletto! Ha i capelli ricci e dorati e gli occhi color cioccolato piu' profondi che esistano.

Al secondo squillo risponde la sua voce rimbalzante. Ormai ha gia' unidici anni e sta cambiando voce.

- Ciao sorellona!

- Ciao Angy! Sei con Rachelle e Julian? Julian è nostro padre.

- No, risponde facendomi fare un respiro di sollievo. Papa' e Rachelle non sanno che ho regalato il mio vecchio iPhone 4 ad Angy per riuscire a parlare con lui di nascosto, quindi non lo chiamo mai troppo spesso. Di solito è lui quello che mi chiama appena riesce a liberarsi di quei due. Per avere undici anni è molto sveglio.

Senza perdere tempo mi perdo nel raccontargli tutta la mia giornata e lui resta ad ascoltarmi con attenzione cercando di non interrompermi per quando possibile. Alla fine quando gli spiego che quel elemento di ragazzo mi ha dato pure un bacio sulla fronte scoppia a ridere.

- È chiaro sorellina! Sta cercando di conquistarti, oppure si annoia e vuole semplicemente prenderti in giro, ma visto che sei una ragazza bellissima penso che stia semplicemente cercando di rimorchiarti.

Arrossisco agitata, il parere di Angelo conta piu' di quello di mille persone.

Sembra assurdo vero? Dopotutto ha soli unidici anni, ma come ho gia' detto precedentemente, nella mia famiglia non ce ne è uno normale! Angelo anche se all'aspetto di undici anni ha il cuore e la mente di un quarant'enne. E non sto scherzando il suo quoziente intellettivo è equivalente a 180.

Mi ero dimenticata di aggiungere questo dettaglio vero? Come dicevo prima, nulla di strano nella mia famiglia, no no!

- Quindi secondo te ci sta provando?

- Sembrerebbe di si, ma comunque è ancora troppo presto per trarre delle conclusioni! Forse, dopotutto, stiamo correndo troppo, vediamo come si comporta e non dimenticare di aggiornarmi. Capito?

Annuisco, poi mi rendo conto che stiamo parlando al telefono e che non puo' vedermi quindi gli trasmetto il si anche vocalmente.

- Tu invece che mi racconti Nano?

- Il solito, papa' mi riempie di regali dalla testa ai piedi ma non è mai presente, la mamma pensa ancora che la radice quadrata di 9 sia 8, e al posto di pulire se ne resta in camera a guardarsi il Mondo Di Patty, i professori cercano ancora ad essere piu' intelligenti di me, e ovviamente falliscono e alla televisione vedo sempre tette e culo! Ahh quasi stavo per dimenticarmene, qualche sera fa papa' si era ubriacato di nuovo e ha chiamato mia madre Laurette. La mamma è ancora arrabbiata. E papa' ancora si rifiuta di ammettere che le manca tua madre. Certo che la vita è veramente strana a volte.

- A chi lo dici Nano.. a chi lo dici.

Parliamo ancora per qualche minuto, ma ho perso la mia capacita' di concentrazione, il mio scricciolo se ne rende conto e mi saluta dicendomi che mi chiamera' domani sera.

Mi stendo sul divano con la vaschetta di gelato fra le mani persa nei miei pensieri, mio padre era innamorato sul serio di mia madre, eppure ha sempre odiato me, il motivo per il papa' ha lasciato la mamma è la mia nascita. Mi sono sempre chiesta perchè la mia esistenza lo disgustasse cosi' tanto ma non sono mai arrivata ad una conclusione. E quando scopro da Angy che a papa' la mamma manca ancora non faccio altro che sentirmi in colpa. L'unica cosa positiva che ha portato la mia nascita' e quindi anche la distruzione della mia famiglia è la comparsa di Angy.

Decido che sono dell'umore giusto per piangere a dirotto, quindi dopo aver mangiato qualche panino al posto della cena, prendo il dvd di Titanic, riprendo la vaschetta di gelato fra le braccia, e inizio a guardarmi il film. Piango sempre quando guardo Titanic, non tanto per la storia d'amore, di solito piango a dirotto per il comandante che decide di restare sulla nave che affonda .

 

Proprio quando iniziano i titoli di coda sento le chiavi girare nella toppa e il suono metallico della serratura che si apre. È cosi' che mi becca mio fratello, seduta sul divano, coperta sulle spalle, vaschetta di gelato alla nocciola in braccio e il naso che mi cola. Sto ancora piangendo quando vedo la sua espressione sconcertata e lo vedo scuotere la testa incredulo.

- Tu sei proprio una sfigata, e un caso perso. Ad averlo saputo prima sarei partito con Xander in Francia.

Io lo guardo con un'espressione da cucciolo ferito e lui scoppia a ridere sedendosi vicino a me sul divano.

- Che scema che sei.

Mi abraccia stretta. Non so quanto dura, ma so che sentire il suo profumo mi calma all'istante e vorrei poter morire tra le sue braccia, perchè Mark è stato tutto cio' che Xander e mio padre non sono mai stati: è sempre stato presente, paziente, con tanta voglia di crescermi e farmi diventare una brava persona. E tra le sue braccia so di essere protetta e tutte le cose senza senso della mia famiglia perdono importanza, tutte le mie preoccupazioni spariscono.. perchè lui è il mio fratellone, e lo sara' sempre.

- A proposito .. mi ha chiamato Felix prima, ha detto che gli piace la tua cucina. E mi ha anche chiesto di augurarti buonanotte.

Io annuisco ancora persa nelle emozioni che mi provoca il suo abbraccio. Poi ci allontaniamo, gli auguro la buonanotte e vado in camera mia.

Quando sono sotto le coperte ripenso a quello che ha detto Mark, e soprattutto ripenso al mio pranzo.

Maledetto Felix, perchè ti penso sempre prima di andare a dormire???

 

 

Il mio angolo:

Ecco qui un altro capitolo, anche questo capitolo è abbastanza lungo!

Scuusatemii, spero non sia troppo noioso!

Purtroppo i primi capitoli dureranno un po' di piu' perchè vorrei riuscire a farvi capire com' è fatta la nostra Calla!

Come al solito tutte le critiche, o i complimenti, o anche pareri neutri mi fanno piu' che piacere!

Buona Lettura!

P.S: scusatemi gli eventuali errori di grammatica, ma sono è tardi ormai e domani mi devo svegliare presto quindi non ho il tempo per fare la correzioneee, scusatemi ancora!

 

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Capitolo 4
*** Capitolo III- Al Coffee Rest. ***


Capitolo III- Al Coffee Rest!

 

Il mio angolo:

Ok, allora.. devo ammettere che questo capitolo è stato un po' piu' complicato degli altri. Essi, perchè qui inizia la vera e propria storia e avevo paura che se non l'avessi sviluppata come si deve poi avrei rovinato tutto, e tutt'ora non sono del tutto convinta del mio lavoro!

Comunque, è per questo motivo che ho aggiornato cosi' tardi!

Dunque... spero che vi piaccia.. qui impariamo un po' a conoscore sia Mark che Xander, e col tempo impareremo sempre meglio. Sono due caratteri diversissimi e l' unica cosa che hanno in comune è appunto l'amore per Calla.

 

 

 

 

 

Avevo tredici anni la prima volta che un poliziotto in borghese suonò

il campanello di casa mia.

In quel momento stavo mangiando un mandarino. Ebbene sì, mangiavo uno stramaledetto mandarino, non ebbi nemmeno il tempo di finirlo, tutto accadde molto velocemente.

Aprii la porta pensando che fosse Gregorie, e quando vidi due uomini davanti alla porta di casa al posto di riconoscere gli occhi castani della mia migliore amica, mi bloccai.

Il tempo si fermò, il mio cuore si fermò, tutto quanto divenne improvvisamente immobile.

Appena capii che quegli uomini erano dei poliziotti, il tempo, riprese a scorrere, solo che lo fece troppo velocemente.

I poliziotti si presentarono. Jacob Segris e Dennis De Luca. Peccato che Dennis De Luca io lo conoscevo già. Peccato che Dennis De Luca non sarebbe dovuto essere un poliziotto bensì uno degli amici di Mark. Dennis non ebbe il coraggio di guardarmi negli occhi quando parlò, tenne lo sguardo abbassato per tutto il tempo.

Mi disse che qualcuno aveva cantato e che erano qui per arrestare Mark, il mio Mark. Scorsi un tono di preghiera nella voce di Dennis.Quando alla fine trovò il coraggio di guardarmi negli occhi, capii. Lui mi stava scongiurando, mi stava pregando di dir loro che Mark non c'era, ed era quello che avrei fatto se proprio in quel momento Mark non fosse uscito dalla sua camera.

Quando il collega di Dennis lo vide, delle manette si volatilizzarono magicamente nella sua mano e si avviò verso mio fratello dichiarando i suoi diritti.

Dennis guardò Mark, e nei suoi occhi c'era vergogna e rammarico. Mark guardò Dennis e nei suoi occhi vidi delusione e qualcos'altro che non seppi interpretare.

Andai dritta verso Dennis.

- Non osare guardarlo, e non osare chiedergli scusa.

Dopo di che mi diressi verso Mark. E quello fu l'attimo più doloroso di tutta la mia vita. Quando i suoi occhi si incatenarono ai miei, quello che riuscii a leggere nel suo sguardo fu amore puro. In quel momento lui aveva capito che non c'era nessuna via di scampo. Sapeva benissimo che lo avrebbrero arrestato di li a poco, e al posto di dirmi le solite cazzate come quella di essere forte, oppure quella di aver cura di mia madre, Mark mi guardò. E il suo sguardo ebbe la capacita' di uccidermi. Quel suo sguardo mi trafisse in pieno cuore. E mi fece male, mi fece male perche', in quel momento Mark voleva imprimere tutto il suo amore per me in un unico sguardo. Per farmi capire che per lui ero la persona più importante del mondo, per farmi capire che ,qualunque cosa fosse successa da quel momento in poi, lui mi avrebbe sempre amato. E ci riuscii. E il fatto che Mark riuscii a farmi capire tutto quelle cose con uno solo sguardo mi distrusse.

Fu quello sguardo, quel preciso istante che mi cambiò per sempre.

 

Mi sveglio di soprassalto. Il ricordo dell'arresto di mio fratello aleggia ancora nei miei respiri pesanti.

Guardo fuori dalla finestra, il buio protegge la citta' come una coperta ricorperta di stelle.

Mentre guardo il cielo immenso mi sento sopraffarre da tutte le emozioni che di solito tengo legate nel mio cuore.

Il dolore per Camille, la rabbia che provo nei confronti di mia madre, il senso di abbandono che mi ha provocato la partenza di Xander .. ma sopratutto la paura. La paura costante che forse domani non sarò

più in grado di vedere il sorriso appena abbozzato di Mark.

Mi sento inquieta stanno e visto che ormai è da tanto che non lo faccio, decido di sguasciare via dal mio letto per poi infilarmi in quello di Mark. Appena sento il calore del suo corpo di fianco al mio, scoppio a piangere. In questo momento mi sento inconsolabile ma so che domani mattina sarò di nuovo in grado di sorridere.

 

Quando mi sveglio di nuovo mi sento molto più coraggiosa e allegra di stanotte.

Il profumo di Mark mi inonda le narici conferendomi un effetto calmante che nemmeno il valium sarebbe in grado di offrirmi!

Adoro veramente Mark, è per questo che a volte mi capita di scoppiare a piangere se mi ricordo che da un giorno all'altro lui potrebbe essere arrestato.

Ed è anche il motivo per il quale lo capisco. Mark ha uno stile di vita tutt'altro che salutare. Rischia sempre, a partire dai corsi di paracadutismo alle corse in moto sulle piste importanti d'Italia. Lui è fatto così .. ha deciso che visto che rischia sempre almeno ha intenzione di godersi la vita.

Mi stropiccio gli occhi nel tentativo di cacciare via il sonno rimasto.

Mi alzo dal letto e vedo che Mark è in cucina. Mi saluta con un cenno del capo visto che sta parlando al telefono, dai toni della conversazione capisco subito che sta parlando con Felix. Non solo perchè termina ogni frase con la parola "fra" ma anche perchè continua a fare scherzi su Marie che è la mamma di Felix.

Scuoto la testa. I ragazzi non si ricordano quasi mai i nomi delle ragazze con le quali vanno a letto ma se dovessi chiedere ad uno di loro il nome di una madre di un loro amico saprebbero risponderti subito! Sapete perchè ? Perchè in tutti i gruppi di ragazzi si fanno scherzi sulle mamme. Il che mi è sempre sembrato assurdo.

- Se Marie sapesse tutte le cose che dici a Felix probabilmente la prossima volta che andiamo in Toscana ti ucciderebbe.

Mark si apre in un gran sorriso.

- Oppure accetterebbe di fare tutte le cose sconce che sto illustrando a Felix e che io sicuramente vorrei farei con lei!

Scuoto la testa esasperata " Dio, ti prego, se esisti davvero.. regalagli un cervello sano!"

Vado in camera mia a recuperare il cellulare che ho lasciato in carica ieri notte prima di rifugiarmi nel letto di mio fratello.

Appena illumino lo schermo vedo tipo trenta chiamate perse di Gregorie.

La richiamo di corsa.

- Che succede? Le chiedo appena mi risponde.

Lei sbuffa indispettita e anche se siamo al telefono già so che si sta arrotolando uno dei suoi ricci sulle dita. La conosco fin troppo bene.

- è passata una settimana da quando e' iniziata la scuola e noi due ancora non ci siamo viste. Visto che oggi è domenica vedi di muovere il cuore, farti una doccia e venire al Coffee Rest, capito?

Non mi da nemmeno il tempo di risponderle che mi attacca il telefono.

Devo averla fatta arrabbiare sul serio.

Sono passati sei giorni da quando non ho più parlato con Felix. Dopo il pranzo a casa mia non ci siamo più visti.

Adelaide, durante le lezioni, ha continuato a dirmi che si farà vivo, io però non penso proprio.

E poi se andate a chiedere ad Adelaide vi dirà che mezzo mondo è innamorato di me.

Ma se veramente fosse così di certo adesso non sarei single.. giusto?

Scuoto la testa, oggi non voglio avere per la testa nessun ragazzo, tanto meno Felix.

Corro in camera mia per prendere un asciugamano e un cambio di biancheria intima: un completino bordeaux che mi è costato un occhio della testa! Camille mi ha ripetuto così tante volte che nella vita bisogna sempre avere l'intimo migliore per avere successo, che alla fine ho iniziato per fare come diceva lei!

Camille.. mi ha detto un sacco di cose che mi hanno condizionata nella vita. Ma adesso non ci voglio pensare.

È troppo presto per pensare a Camille.

Proprio prima di entrare in doccia vedo Mark che fa per entrare in bagno.

Nonostante viviamo in una casa grande io e i miei fratelli abbiamo sempre condiviso un bagno, mentre mi madre ha un bagno tutto per lei in camera sua. Un bagno che è off limits per tutti tranne che per lei!

-Caro fratellino, mi spiace per te ma devi aspettare il tuo turno! Devo farmi la doccia più veloce del mondo se non voglio farmi uccidere da Gregorie!

Mark che ancora parla al telefono con Felix mi ignora bellamente ed entra nel bagno sbattendomi anche la porta in faccia.

Che amore.

Sbuffo e torno in camera mia a preparare i vestiti che intendo indossare ,giusto per portarmi avanti.

Visto che fuori c'è bel tempo decido di indossare un vestitino floreale con la gonna ampia che mi arriva di qualche centimetro sopra le ginocchia.

Adoro indossare i vestiti anche se non lo faccio spesso. So che a Mark da fastidio quando mostro più pelle del dovuto, ma in fondo mi ha appena rubato il turno alla doccia! Di conseguenza ho tutto il diritto di indossare questo delizioso vestitino.

Quando finisco di farmi la doccia e di prepararmi becco Mark con la mano sulla maniglia della porta.

- Stai uscendo?

- Sì.. Stavo andando da Felix prima di andare a lavoro.

"Lavoro" odio il suono di questa parola pronunciata da lui, il suo cosidetto lavoro potrebbe far si che io non lo veda più per molto tempo.

- Mi accompagni da Gregorie? Se vado in motorino ARRIVERO molto più tardi e poi finisce che mi uccide sul serio.

Lui si apre finalmente in un sorriso sincero, il suo sguardo carico di amore fraterno.

Annuiesce mentre mi apre la porta e io mi precipito giù per le scale come una furia: devo sbrigarmi sul serio.

Il tragitto in macchina è silenzioso. In realtà la maggior parte del tempo che passo con Mark consiste nel silenzio. Siamo fatti in questo modo. Ci amiamo, ci proteggiamo a vicenda come possiamo, e se ce ne sarà bisogno domani gli donerò il mio fegato. Ma noi non parliamo spesso, non ne abbiamo bisogno. Ci conosciamo abbastanza da poter convivere in silenzio senza problemi. Il problema è che questo è un silenzio forzato. Mark sta cercando di nascondermi qualcosa.

Arriviamo in un baleno di fronte alla caffatteria della mamma di Gregorie: Il famosissimo Coffee Rest.

- So che mi stai nascondendo qualcosa, e non ti farò pressioni. Nel tempo ho imparato che con te meno cose si sanno e meglio è . A volte e' più facile proteggerti se non so quello che combini.. Però spero che tu sappia che ad un certo punto dovrai dirmi quello che ti turba.

Lui mi fissa sorpreso per alcuni secondi dopo di che si ricompone. Composto come sempre.

Mi accarezza i capelli con amore. - Sei troppo sveglia per essere mia sorella. Comunque oggi vorrei passare un po' di tempo con te, quindi, non stare troppo a chiacchierare sugli occhi dei bei ragazzi e torna a casa in fretta! Capito?

Faccio di sì con la testa e lo abbraccio stretto. - Ti chiamo appena finisco di parlare degli occhi e ovviamente anche dei culi dei ragazzi, così, se sei ancora in citta' mi vieni a prendere.

Lui mi sorride di nuovo e mi fa un cenno di saluto.

- Ah e comunque oggi ho chiuso un occhio, ma da domani lo devi bruciare quel vestitino!

Scendo dalla macchina e chiudo la portiera, Mark scoppia a ridere e un attimo dopo la sua macchina sfreccia nel traffico ad alta velocità fino a quando non sono più in grado di vederla.

Quando entro nel bar, Penn – la mamma di Gregorie- mi assale per stritolarmi in un abbraccio.

Adoro Penn, è calda, dolce e ha sempre un sorriso stampato sul volto. Nonostante questo c'è da precisare comunque che ha un bel caratterino! È sempre sull'attenti ed è anche piuttosto schietta.

Gregorie dopo avermi vista entrare , invece, controlla l'orologio.

- Sei arrivata in tempo per non farti massacrare e non ho sentito il tuo motorino quindi deve per forza averti portato Mark oppure Manuel.

Quando pronuncia il nome di Manuel la sua voce si affievolisce quasi impercettibilmente. Ma io la conosco e so che Manuel al momento è ancora un argomento tabù per lei.

Mi avvicino alla mia migliore amica e le stampo un bacio sulla guancia.

- Ma ciao sole, come mai così raggiante questa mattina?

La prendo in giro, lo faccio sempre. È un po' il nostro modo di relazionare questo.

- Sole un corno! Quell'idiota di Dennis si è messo in testa che io non lo amo più! Ma ti rendi conto?! Abbiamo finito per litigare ieri sera.

M'incupisco, è già un mese che Dennis sembra più distante con lei. Non posso far altro che preoccuparmi, è ­ la mia migliore amica e vederla stare male è peggio di un pugno nello stomaco.

Chiedo a Penn di portarci due birre al posto dei soliti cappuccini. Lei strabuzza gli occhi ma dopo qualche minuto si avvicina al tavolo con le birre in mano.

- Se già a quest'età avete iniziato a bere alla mattina presto.. è grave!

Poi torna al bancone borbottando tra se, io e Greg la ignoriamo.

Mi concentro su di lei.

- Ma tu sei sicura di amarlo sul serio?

In risposta lei mi fissa perplessa. - Io.. Non lo so Calla! Dio, ma perchè deve essere tutto così complicato con lui? Avevamo una relazione perfetta fino a tre mesi fa, poi abbiamo iniziato a litigare per ogni cosa! Abbiamo litigato pure per uno stupido film! Ma insomma.. Io non capisco! E poi un mese fa ha iniziato ad inventare scuse su scuse per farci litigare pure a causa di argomenti inesistenti! Io sinceramente sono stanca.

Beve una lunga sorsata di birra, so che non ha finito di parlare quindi non perdo tempo ad aprire bocca, non ancora almeno.

- Io gli voglio bene, davvero. Io gli voglio bene e so che morirei se un giorno mi lasciasse. Il punto è questo però! Io gli voglio bene e basta. Non lo amo Calla e tu lo sai. Non l'ho mai amato! Dio sono stata così stupida! Avrei dovuto ascoltarti un anno fa quando hai cercato di mettermi in guardia!

Beve un altro sorso.

- Tu e Camille mi avete avvertito e me lo dicevate sempre che quello che provo non è amore e che rischio di rovinare un'amicizia facendo questo passo, però lui era lì

.. Manuel mi ignorava e lui era lì, era lì che mi abbracciava e mi consolava e alla fine ci è scappato il bacio! Quando poi ne abbiamo riparlato mi ha detto di piacergli e io gli ho detto di provarci! Ma cosa ho avuto in testa? Ho pensato di lasciarlo ma poi ho capito che se lo avessi fatto lo avrei perso e allora sai cosa ho deciso? Certo che lo sai ! Questa storia te la avrò raccontata come minimo mille volte! - Sbuffa e alza gli occhi al cielo prima di continuare – In quel momento ho deciso che lo avrei reso l'uomo più felice del mondo, sono stata perfetta e mi sono stancata! Voglio essere travolta dai brividi Calla! Voglio essere libera di provare a farmi piacere qualcuno per davvero, voglio tentare di uscire con uno squilibrato di mente che almeno riesce a farmi provare qualcosa! Quindi,sì cazzo! Non lo amo! Ma so quello che voglio e so anche di cosa ho bisogno.. e purtroppo per me sono due cose molto diverse! Voglio innamorarmi sul serio e questo significherebbe lasciare Dennis, ma allo stesso tempo ho bisogno di lui!

Senza di lui mi sento sprofondare. Ho bisogno di sapere che se un giorno tutto dovesse andare a puttane io avrò come minimo lui..! E so benissimo di essere un'egoista di merda, però è cosi!

Poi finalmente scoppia a piangere, la abbraccio e lei finisce la sua birra in lacrime. La stringo ancora più forte. Non ho mai passato quello che sta passando lei. Ma so bene che dev'essere difficile. Lei vuole continuare a sentire Dennis vicino ma sa anche che non lo vuole nello stesso modo in cui lui vuole lei. Povero Dennis. In un certo senso capisco perchè si deve essere raffreddato. Si sarà sicuramente reso conto che quello che prova per Gregorie, è un sentimento a senso unico.

- Oh piccolina, ascoltami un attimo ok?

Lei annuisce mogia e mi si scioglie il cuore. Vorrei proteggerla dal mondo intero.

- Tesoro parla con lui, spiegagli che hai bisogno di una pausa. Credimi in questo momento hai bisogno di spazio per calmare gli spiriti e capire ciò che vuoi per davvero. Prova a vedere com'è la vita senza di lui e se proprio non ti piace allora ci torni insieme.

- E se quando decido che voglio farci pace lui rifiuta e mi lascia definitivamente?

Io alzo gli occhi al cielo.

- Allora è un idiota e tu andrai avanti perchè meriti di più di un ragazzo che non è in grado di gestire una pausa. Capito?
Lei tira su col naso e annuisce un'altra volta solo che non mi sembra molto convinta.

Mi faccio coraggio e inizio a parlarle dell'ultimo libro che ho letto solo per cercare di risollevarle il morale, per fortuna funziona!

Dopo un po', quando si è ripresa completamente, mi chiede cos'è successo questa settimana e le racconto di com'è andata a scuola e poi parliamo un po' di Adelaide.

Prima Adelaide faceva parte del nostro gruppo, tutti le volevamo bene come ad una sorella, poi però, ha inziato ad allontanarsi da tutto e tutti. Le uniche persone con le quali continuava a parlare eravamo io, Gregorie e Camille.

Ora sono rimasta solo io.

Non capisco bene cos'abbia ma di certo il suo comportamento mi preoccupa, Greg invece non la sopporta più. Secondo lei, tutto quello che fa Adelaide è per attirare l'attenzione.

Dopo aver parlato un po' di Ade, passiamo ad un argomento decisamente più piccante: Felix.

Le spiego in tutto e per tutto ciò che è successo tra di noi a partire dal messaggio che mi ha inviato per il mio compleanno.

Lei esulta come fosse una cheerleader!

- Non posso credere che mi hai fatto blaterare su Dennis per più di mezz'ora quando tu hai avuto degli sviluppi con il ragazzo più figo del pianeta!

Io scoppio a ridere. Greg è fatta così: Può essere stronza con tutto il resto del mondo, a volte anche con me, è capricciosa e spesso anche viziata ma io per lei verrò sempre al primo posto.

- Comunque da quel che mi racconti sembrerebbe proprio che non ti vede più come una bambina di dodici anni!

Io mi apro in un sorriso.

- Infatti! Peccato che non fa altro che ripetermi che gli piacevo di più quando ero piccola!

- Interessante.

Alla fine deviamo anche da questo argomento e inziamo a parlare del fatto che sulla piazza del mercato è apparso un nuovo the freddo al gusto di banane.

- Che schifo! Secondo me è assolutamente orribile, tutte le nuove invenzioni sono orribili!

- Si, hai ragione! Tipo il the freddo all'arancia che ora non si trova più da nessuna parte perchè è stato un fallimento totale!

-Ho deciso! Dobbiamo assolutamente assaggiare questo nuovo the alla banana!

Scoppiamo a ridere come delle matte tanto da guadagnarci un'occhiataccia da parte di Penn.

- Non vi farò mai più bere birra! Questa è una promessa.

Per ripicca ci mettiamo a ridere ancora più forte.

Passiamo ancora un po' di tempo insieme e verso le sei di sera, prima che Penn abbia l'opportunità di invitarmi a cena- una volta che ti invita è impossibile rifiutare, io le ho provato tutte ma non ha mai funzionato!- chiamo Mark.

Risponde al terzo squillo.

-Ooh, che c'è ?

Risponde sempre scocciato al telefono, tanto da farmi salire l'ansia ogni volta che lo chiamo!

- In macchina te lo avevo detto che ti avrei chiamato quando avessi finito con Greg, quindi io ti ho chiamato.

La voce mi trema leggermente. Non sopporto quando usa il suo tono scontroso contro di me.

- Ah ho capito! Va bene dai tra cinque minuti ti vengo a prendere, sei ancora al Coffee Rest?

-Sì.

Attacca senza nemmeno salutare e io poggio il telegono sul tavolino con un sospiro profondo.

- Era nervoso? Mi chiede Greg apprensiva, lei sa quanto voglio bene a mio fratello.. motivo per il quale non le va tanto a genio.

Tre settimane fa Greg si era messo in testa che il cinema dove avevamo pianificato di andare non era in una bella zona e quindi mi ha vietato di uscire di casa per due giorni interi. Io ovviamente sono scoppiata a piangere, non perchè io sia una ragazzina stupida e frignona, per carità ! Solo che a volte è così maledettamente frustrante il suo comportameno! E poi c'è anche il fatto che io cerco sempre di capirlo, ma lui invece non si mette mai nei miei panni.

A Greg non piace da quando, quattro anni fa, abbiamo litigato così pesantemente che ho passato un intero mese a piangere.

Dopo cinque minuti esatti ricevo un messaggio di Mark dove c'è scritto solo "Esci." capisco che oggi dev'esserci veramente qualcosa che lo turba. Faccio un respiro profondo e abbraccio Greg prima di uscire dal bar.

Esco e mi fermo un attimo. La saliva mi si blocca nella gola obbligandomi a tossire per riuscire a mandare giù anche la sorpresa.

Fuori dal Coffee Rest non c'è mio fratello bensi Felix!

- Ehilà principessa! Ti sono mancato?

Lo fisso perplessa per qualche secondo, poi mi faccio forza e mi dirigo verso la sua auto.

- No.

Lui mi squadra dalla testa ai piedi, indugiando qualche secondo più del dovuto sulle mie gambe nude. Dal sguardo si direbbe che ha voglia di mangiarmi. Si ricompone dopo qualche secondo.

- Dicono tutte cosi' all'inizio!

Sorride trionfante e fa partire la macchina.

 

Il mio angolo:

Dunque! Ecco fatto, spero che questo capitolo vi piaccia!

Lo so.. Qui non c'e' veramente nulla di piccante, e sinceramente un po' mi manca scrivere i dialoghi tra Felix e Calla..

Questo capitolo e' molto importante, qui si capisce meglio il carattere di Mark e finalmente conoscete Gregorie!! In questo capitolo tra l'altro appare sempre questa misteriosa Camille, credetemi Camille e' moooolto importante!

E un altro dettaglio da non scordare e' il fantastico Manuel!

Come al solito spero che recensirete o che mi invierete un messaggio privato per scoprire il vostro parere!!

Buona lettura!

 

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Capitolo 5
*** Capitolo IV- Hector, il vestitino ***


Angolo autore:

Signori e signoreeee in questo capitolo conosciamo Manuel!!

Emozionate? Mai quanto me.

Qui in questo capitolo, però, non si parla molto di lui.

Peccato, io adoro Manuel.. :(

In ogni caso non può mancare nemmeno Felix.

Qui la storia inizia a prendere forma sul serio.

Spero che vi stiate chiedendo chi è Camille!!


 


 


 

Non posso fare a meno di assumere un'espressione delusa quando noto Felix parcheggiare di fronte casa mia.

Speravo che saremmo andati altrove, speravo in una sorpresa che fosse in grado di distrarmi dai milioni di pensieri che mi frullano per la testa.

È difficile parlare con Gregorie, non solo per via dei suoi problemi con Manuel e Dennis ma anche perchè mi ricorda Camille.

Quando Greg ha bisogno del mio aiuto, non posso fare a meno di chiedermi che cosa avrebbe fatto lei al mio posto.

Scuoto la testa. Il presente Calla, devi pensare solo al presente.

Nel frattempo Felix è sceso dalla macchina ed è venuto ad aprirmi la portiera.

-Ma quindi ce l'hai la buona educazione! Solo che non vuoi usarla.

- Fiore, io sono sempre stato educato con te. E, credimi, se ti dico che sto ricorrendo a tutta la mia buona educazione e al mio autocontrollo per non fare gesti inappropriati da quando ti ho vista con questo maledetto vestitino!

D'un tratto mi dimentico come si respira e la bocca mi si riempie di saliva.

Dio! Il suo tono di voce riuscirebbe ad ammaliare pure la piùzitella delle zitelle! Ma come fa ad essere sexy e autoritario allo stesso tempo?!

Cerco di ricompormi e per non fargli capire quanto la sua affermazione mi abbia scombussolata e, devo ammetterlo, un pò eccitata, sparo la prima cosa che mi viene in mente.

- Non te la prendere con Hector.

E come se non bastasse, metto su un muso offeso da vera e propria bambina.

Bravissima Calla! Questo sì che è il modo giusto di ammaliare un ragazzo! Facendogli vedere la parte meno sensuale di te.

-Hector? Alza un sopracciglio con una smorfia confusa.

-Sì Hector, il mio vestitino!

-Non posso crederci! Dai ancora un nome a tutte le cose che ti capitano a tiro?!

Lo vedo mordersi il labbro nel tentativo di trattenersi dal ridere.

Lo squadro con uno sguardo truce.

- E tu, ovviamente, pensi ancora che sia una stupidaggine. E comunque è ovvio che ho dato un nome al mio vestitino.. è un regalo importante.

Nel dirlo provo a regolare il mio tono di voce, anche se ,alla fine, esce lo stesso lievemente spezzata. Spero che Felix non lo noti. Nei suoi occhi intravedo una luce di preoccupazione, ma comunque sia devo aprezzare il fatto che al posto di indagare oltre mi sorride comprensivo.

- Certo che è una stupidaggine! Per colpa tua , mia madre continua a chiamare le sedie per nome. È una tortura. " Fel, per piacere, non è che ti siederesti su Lucy? Oggi voglio George tutta per me".

- Ahahaha! E fa bene! Spero che protegga ancora Raymond dal tuo fondoschiena. -Riesco a dire tra le risate.

-Peggio di una mamma orsa! Non permette neanche a papà di sedersi sulla tua sedia.

Amo Marie. Potrei considerarla come una seconda mamma, è sempre stata presente.

Marie e Laurette – mia madre- sono amiche dai tempi del liceo.

Il loro sogno fin da piccole è sempre stato quello di vivere vicine e alla fine, da brave pazzoidi, sono riuscite a realizzarlo.

La famiglia di Felix ha abitato nella casa di fianco alla nostra per un sacco di tempo. E indovinate un pò?

La finestra della camera di ques'ultimo è proprio quella che si affaccia sulla finestra di camera mia. Destino, non è vero?

In ogni caso, ora i genitori di Felix si sono trasferiti in Toscana, a Cecino. Mentre Felix ha deciso di restare qui a Milano per continuare la sua carriera.

Felix, nonostante sia poco piùgrande di me, ha già un lavoro. Un lavoro vero, s'intende.

- Comunque, ritornando al discorso del tuo vestitino..

-Hector, chiamalo Hector- Lo interrompo solo per provocarlo.

Lui alza gli occhi al cielo esasperato strappandomi un sorriso.

- Non è un pò troppo corto Hector?

I suoi occhi sono incollati sulle mie gambe e grazie al suo pomo d'adamo osservo che fa fatica ad ingoiare la saliva. Quello che vede non deve dispiacergli. Quasi quasi sono tentata di rispondergli proprio così, però non voglio forzare troppo la mano, conosco Felix e se forzassi la mano con lui , so per certo, che risponderebbe alla stessa maniera. E visto che tra poco devo incontrarmi con mio fratello direi che è meglio volare basso.

-No, Hector va benissimo così com'è . E poi oggi Mark mi ha rubato il turno alla doccia. Gi spiego innocentemente.

Lui ruota gli occhi ma non mi risponde piu'.

Dopo aver finito di batibeccare con lui, mi rendo conto di aver già attrevarsato il giardino anteriore della casa. Per cui ora sono bloccata di fronte alla porta della mia dolce, dolcissima dimora.

Il cuore inizia a battermi forte nella gabbia toracica. Succede sempre, prima che io possa aprire vengo presa dall'emozione che forse, oggi, mia madre sarà a casa. E se così fosse potrei finalemnte sciogliermi nel calore di un suo abbraccio.

Per quanto falsa e assente, voglio bene a Laurette.

Mi manca ogni giorno di piu'. Sta sempre nel suo maledetto negozio di bambole e non torna quasi mai a casa per dormire.. E quando torna, ovviamente, finiamo per litigare.

Litighiamo perchénonostante io le voglia un mondo di bene, lei è sempre assente.

La cosa non mi ha mai dato particolarmente fastidio, ma in questo periodo ho bisogno di lei. Ho bisogno di avere qualcuno con il quale sfogarmi. Con il quale parlare di quanto mi manchi la presenza di Camille. Peccato che quel qualcuno non ci sia mai.

Quando entro sento un'odore di cibo cinese avvolgermi i sensi.

Fantastico! Stasera non devo cucinare!!

Entro in salotto seguita da Felix e trovo Mark che mi guarda prima con affetto e dopo con aria rassegnata.

Rassegnata perchéovviamente neanche a lui piace Hector, e affetto perchémi adora.

Di fianco a Mark c'è Manuel che appena mi vede entrare mi salta addosso imprigionandomi in un abbraccio.

E quando dico abbraccio intendo quegli abbraccia che ti lasciano senza aria, letteralmente.

-Manuel, cosi me la uccidi! - Appena mi lascia andare, mi giro verso Felix.

Ha per caso detto ME LA? Nel senso che sono sua??? Oh Gesu'!

- Oddio, non ci vediamo da una vita! E comunque.. ti sto aspettando da quasi due ore! Si può sapere come mai sei arrivata così tardi??

- Ehm, ero al Coffee Rest.

Lo sguardo di Manuel si rabbuia all'istante. So bene che ci tiene ancora a Gregorie. L'unica cosa che non riesco a capire è il perchéfaccia di tutto per tenersela lontana. I ragazzi sono veramente strani.

- Come sta lei?

Sospiro, so bene chi sia lei.

- Come vuoi che stia? Confusa. Anche se ormai ha capito che non potrà mai stare insieme a te, soffre. E non riesce ad innamorarsi sul serio di Dennis. Motivo per il quale intende chiedergli una puasa. Secondo lei, non è giusto continuare a stare con lui se poi, alla fine, non lo ama sul serio.

-Ho fatto veramente un bel casino vero?

Chiudo gli occhi con forza, giuro che sto per uccidere uno dei miei piùvecchi amici.

Un bel casino? Spezzare il cuore di Gregorie può essere paragonato ad un bel casino? Ma cos'è sono capitata nel mondo degli eufemismi???

Altro che bel casino, Manuel ha combinato una bella catastrofe!

Mark riesce ad intravedere la scintilla di rabbia che mi brilla negli occhi, quindi, per evitare disastri, si schiarisce la voce:

-Ho ordinato cinese per stasera! Speravo di mangiare insieme a te prima di parlarti di qualcosa!

Quel qualcosa di cui parla mi preoccupa.

Lo fisso perplessa. Sta forse cercando di darmi un brutta notizia cercando di addolcire la pillola con il mangiare cinese?

Faccio spallucce, meglio calmarsi prima di trarre conclusioni affrettate.

La serata inzia decisamente bene, io e Felix ci punzecchiamo, Manuel prende sempre le mie difese e Mark ride a qualche battuta.

Ad un certo punto, come al solito, finiamo di parlare di macchine.

Io amo le macchine, strano per una ragazza suppongo. Ma in fondo con tre fratelli maschi c'era da aspettarselo no?

Mark ci racconta della sua ultima corsa, non so se l'ho già accennato prima, ma, Mark fa le corse- sia legali che non- d'auto e di moto. Partecipa anche ad alcune gare di drifting.

Sono stata la sua mascotte porta fortuna in molte gare con le auto, ma non mi ha mai fatta avvicinare ad una moto da corsa.

- A proposito di corse! Calla, ma tu corri ancora? - Questo è Manuel. Per poco non mi soffoco con il riso alla cantonese. Felix vedendo che faccio fatica a respirare mi tira delle pacche sulla schiena. Lo ringrazio con lo sguardo e bevo un sorso d'acqua per raccogliere nuovamente la calma.

Anche io correvo un pò di tempo fa. Ero brava, molto brava, alcuni direbbero perfino "Troppo" brava.

Ma ora non piu'. Ho deciso di smettere per via di Camille, reprimo una fitta al cuore cercando di scacciare dalla mente il senso di colpa.

- No, non corro piu'. Il mio tono è monocorde e noto che Mark e Felix si sono irrigiditi.

Mi apro in un sorriso per mandar via la preoccupazione di Mark e le eventuali domande di Felix.

- Ma.. - Inizia Manuel.

- Manny, basta. Non corre piu', fine del discorso. Chiaro?

Il tono duro di Mark mette i brividi.

Finiamo la cena in silenzio.


 

Abbiamo finito di mangiare e i ragazzi si sono rinchiusi nella camera di Mark a parlottare. A volte riesco a sentire delle proteste, ma visto che io sono in cucina non capisco bene a chi appartengano. Sparecchio la tavola buttando la maggior parte dei piatti: che in realtà sono delle scatoline di cartone. Evviva il cibo da asporto.

Alla fine, però, mi tocca lavare le posate e bicchieri.

Sono al penultimo bicchiere quando una voce mi coglie di sorpresa facendomi cadere la spugna per terra.

- Giuro che se non parlassi ti sposerei.

Alzo un sopracciglio con fare scettico. Nel farlo incrocio lo sguardo ghiacciato di Felix. Oddio ma è possibile essere così belli?

Pelle perfetta, sopracciglia curate, folte ma non troppo. Labbra carnose al punto giusto, capelli neri come la pece ma dall'aspetto soffice ed invitante per le mie dita. Collo lungo, spalle larghe. Un corpo atletico, alto e slanciato.

Cazzo, odio il fatto che dopo tutti questi anni io lo trovo ancora attraente!

Fottiti Felix!

Scuoto la testa e gli rifilo una linguaccia.

- Penso la stessa cosa.

Mi giro di nuovo verso il lavello e mi piego per prende la spugna che è caduta per terra.

- Cazzo Calla!

Lo sento sospirare esasperato. Mi giro verso di lui con espressione stralunata. E adesso che vuole?

- Sono un uomo, il tuo vestitino è troppo corto, e tu ti pieghi?!

Deglutisco realizzando il senso delle sue parole.

La sua voce roca è travolgente.

-Io..

-Lascia stare, ora è meglio se vado a casa.

Si gira e se ne va cogliendomi completamente alla sprovvista. Coglione.

Stizzita continuo a cercare la spugna e finisco di lavare i bicchieri.


 

Quando anche Manuel esce dalla camera di mio fratello per andarsene la preoccupazione diventa palpabile. Tra un pò scoprirò di cosa voleva parlarmi Mark. Faccio un profondo respiro nell'esatto attimo nel quale Mark mi chiama per andare in camera sua.

Appena entro mi fa sedere sul divanetto al lato ovest della stanza.

- Calla.

Sorrido, che scemo!

- Mark.

Anche lui mi sorride.

Senza dire niente si avvicina al divano e mi abbraccia stretta.

- Ti va di raccontarmi come mai, ogni volta che io parto, litighi con mamma?

Strabuzzo gli occhi scioccata, e lui come diavolo fa a saperlo? Sento l'ansia divorarmi lo stomaco. So già che mi sgriderà.

-Ecco, diciamo solo che nell'ultimo periodo non comunichiamo tanto e lei viene a casa solo quando non ci sei tu. O peggio, quando non ci sono io. E quando torna non fa altro che pretendere, e blaterare.

Evito di dirgli che la sera beve piùdi quanto dovrebbe. Non ha bisogno di una preoccupazione in piu'. Lui però sembra aver acquisito la capacità di leggere nel pensiero.

- So benissimo che ha iniziato a bere, tranquilla, puoi dirmelo che è per questo.

Gli rifilo un'occhiata omicida.

- Quindi se sai tutte queste cose, che senso ha continuare a parlarne?

Mi sistemo delle ciocche ribelle di capelli castani dietro alle orecchie.

- Non mi va che litighi con la mamma. Sai bene che io non faccio altro che litigarci, tu sei la sua unica alleata in famiglia, senza di te, non le resta piùniente.

Trattengo le lacrime. Non voglio sentirgli dire queste cose. Mi sono stancata di dover essere quella che deve sopportare tutti e tutto. Lui non c'è quando la mamma mi tratta male. Da quel che ne sapevo, gli alleati non si trattano così.

- Ma allo stesso tempo so che ti è difficile. Calla, la mamma non sta molto bene. Penso che tu lo abbia capito ormai. Non vuole parlarne neanche con me, ma penso che le sia successo qualcosa. Quindi per favore, lasciala in pace.

Annuisco alla fine.

- Devo partire, domani ho un aereo per Cuba. Ho un favore da chiederti, in realtà piùdi uno.

Strabuzzo gli occhi, il cuore sembra ristringersi pian piano nel petto. Sto male e mi sento mancare.

Traduzione di "ho un aereo per Cuba": Ho un affare sporco da portare a termine. Se faccio anche solo un errore mi arrestano. Anche se non faccio errori rischiano di arrestarmi. In pratica, Calla, voglio che stai a casa a pregare che io ritorni sano e salvo.

Ecco quello che vuole dirmi. Lo so e mi uccide. Mi uccide perché so che anche se cercassi di fargli cambiare idea non c'è nulla che io possa fare. Mi uccide perchégli voglio un bene dell'anima e il fatto che da domani io possa correre il rischio di non rivederlo, fa male.

Respira Calla, respira. Andrà tutto bene.

- Quali sarebbero questi favori?

Lui mi sorride e mi abbraccia di nuovo.

- Primo: Stai tranquilla, tornerò da te e ti porterò in libreria così puoi comprarti tutti i libri che vuoi! Promesso. Secondo: Non dire a nessuno dove vado, e non chiamarmi mai, ti invierò un messaggio su whatsapp con il mio nuovo numero appena arrivo. Appena ricevi il messaggio, salvati il numero e cancella il messagio. Chiaro?-

Annuisco attenta.

- Terza, e ti prego non sclerare, questa settimana che starò via, per piacere vai a stare da Felix. La mamma ha deciso di andare a stare dalla Narcissa e non mi piace l'idea che tu stia da sola. Per piacere, fallo per me, se no continuerò a preoccuparmi per te.

Soffoco un gemito, questo è giocare sporco!

Sa benissimo che se mi dice che una cosa lo farà preoccupare farò di tutto per evitarla. Maledettissimo Mark, da quando sei diventato così sleale??

E maledettisima me che sono disposta a fare di tutto per lui.

- Va bene! Farò tutto quello che mi hai chiesto! Altro?

Sulla sua faccia appare un ghigno divertito.

- Si! Fuori dalla mia camera.

Gli faccio una linguaccia e mi alzo dal divano.

- Ah, e , donna? Domani preparami la colazione. è tutto, ora puoi andartene schiava.

Hahaha, simpatico come una gomma a terra quando non si hanno ruote di riserva!

Arrivo in camera, dove avevo lasciato il cellulare e noto due messaggi su whatsapp.

Apro il primo, è di Xander.

"Ciao Nesi! Perchénon mi hai cercato oggi? Cattiva!! Non ti voglio piùbene :(

A propositoooooo è apparso un nuovo episodio di Hunter x Hunter! Ma ti obbligo a non guardarlo!"

Ma che senso ha dirmi che è apparso se poi non vuoi che lo guardo???

" Ora invece me lo guardo! Quello cattivo sei tu invece, che senso ha istigare la mia curiosità se poi non vuoi che io la soddisfi?"

Mi risponde subito con una nota vocale.

- PERChéSONO XANDER IL MAGNIFICO, E TUTTO QUELLO CHE DICO è LEGGE. ORA VAI A DORMIRE SFIGATA.

Scuoto la testa divertita e controllo l'altro messaggio: numero sconosciuto. Mhhm.

" Ciao coinquilina! Se vuoi sopravvivere alla nostra convivenza, ti scongiuro, non indossare piùHector."

Il cuore inizia a battermi nel petto. Controllo la foto di profilo, incredula. Essi! è proprio Felix.

Visto che non è qui vicino a me ne approfitto per fare qualcosa che altrimenti non farei mai.

" Va bene Felix, ti accontenterò. Ora però affacciati. Così vedi quanto sono accondiscendente".

Mi affaccio alla mie finestra giusto in tempo per vedere la luce nella sua camera accendersi. Dopo qualche secondo si affaccia anche lui ed è solo in boxer. Oh Dio Santissimo! Uccidete quel ragazzo se no finisce che il mio corpo va in fiamme!!

Prendo coraggio e apro la cerniera laterale del vestito, piano piano.

Ricevo un altro messaggio.

" Ti prego, dimmi che stai per fare quello che credo che tu stia per fare".

Sorrido e mi sfilo le spalline del vestitino, dopo di che abbasso di qualche centimetro la stoffa fino a far intravedere il bordo del reggiseno. Lo faccio scendere ancora un pò e dopo con fare dispettoso spengo la luce, così non vede piùniente.

" Sarà una lunga settimana. Stronza!"

Scoppio a ridere e vado in bagno a cambiarmi.


 


 

Angolo autrice:

Eccoci qui con un nuovo capitolo.

Vi è piaciuto? Qualcosa non vi è piaciuto?

Avete qualche domanda? Non si capisce qualcosa?

Fatemelo sapere e sarò piùche lieta di rispondervi.

Mi spiace di aver pubblicato così tardi ma ho una buona scusa!

GITA DI FINE ANNO IMMINENTE.

Meta? Bulgaria!!! YAY si va al mare.

In realtà per me significa: OH MIO DIO, VADO AL MARE : Ho bisogno di comprarmi un costume da bagno nuovo, dei vestiti nuovi, e soprattutto di stare al telefono con le mie migliori amiche per ore a discutere della gita!

Se al tutto si aggiunge una mamma paranoica.. capirete che il tempo per PROFUMO DI SFIDA non c'è stato :(

Bacioni e buona lettura!!


 


 


 


 

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Capitolo 6
*** Capitolo V- Spesa, questione di carote ***


Capitolo V- La spesa, questione di carote


 

Io:

Chiedo umilmente perdono per eventuali sbagli di grammatica!!

Tra un mesetto farò la correzione dei capitoli, promesso!


 


 


 


 

Un peso sopra al mio corpo che m'impedisce di respirare. Ecco cosa mi strappa dal sonno.

Strabuzzo gli occhi in cerca di aria e noto che c'è qualcuno sopra di me che mi impedisce di respirare.

Tossisco leggermente per ritrovare un pò di ossigeno, poi con più foga, finchè quel qualcuno si alza e riesco a riempirmi i polmoni, tossendo ancora un pò .

Squadro con un'occhiata truce Mark, che è il carnefice del mio "dolce risveglio". Lui mi sorride sornione.

- Stavo per andare all'aereoporto! E visto che non mi vedrai per una settimana ho pensato che sarebbe stato carino fare colazione insieme.

Alle sue parole non riesco a non scogliermi in un sorriso. Non vederlo per una settimana, anche se è poco tempo, in effetti per me è una tortura.

Lo abbraccio stretto e mi alzo dal letto. Lui mi fissa con espressione stralunata.

- Non mi abituerò mai a vederti indossare certi pigiami!

Lo dice mentre scuote la testa per sparire subito dopo dietro la porta.

- Tra quanto devi essere in aereoporto?

- Un'oretta e mezza! Mi risponde dal bagno.

Guardo il mio riflesso allo specchio. I miei pigiami consistono in pezzi di lingerie di alta moda, sensuali e quasi tutti in pizzo. è una mia ossessione, un'ossessione che mi ha inculcato Camille. Lei e le sue regole per essere una donna di alta classe. Scuoto la testa reprimendo, ancora una volta, il ricordo di lei.

Oggi Mark parte e quindi andrò a stare da Felix. Arrossisco subito quando mi ricordo lo scherzetto che gli ho fatto ieri sera. Ma come ho fatto ad essere così audace?! Speriamo che non impazzirò questa settimana con lui.

Quando dico impazzire, ovviamente, non mi riferisco solo ai miei nervi.. ma anche ai miei ormoni.

Mi squilla il telefono. Rispondo senza verificare il numero e la voce squillante di Angelo si fa viva.

- Non pensavo mi avresti risposto. Di solito a quest'ora dormi sempre!

Sorrido. Amo ascoltare gli sbalzi irregolari della sua voce. Molte persone lo considerano snervante ma a me affascina. E poi è il mio fratellino super intelligente e non può mai essere snervante!

- Mi ha svegliata Mark.

Vorrei potergli dire che oggi parte per la Cuba e farmi rincuorare dalle sue parole sagge. Ma , ovviamente, non posso. Non posso perchè ho promesso a Mark che non ne avrei fatto parola con nessuno, e io mantengo sempre le mie promesse. Specie quelle fatte a Mark.

Aggiorno mio fratello sulla situazione di Felix dicendogli che sarà lui quello che verrà a dormire da noi, così che non debba spiegargli la vera situazione e lui emette un gridolino che mi trafigge l'orecchio.

- Ma sei pazzo? Mi hai rotto il timpano!

Lui scoppia a ridere.

- Il mio radard d'amore ha captato dei segnali molto potenti! Intravedo scene hot nei prossimi giorni e nottate di fuoco.

- Primo, non sapevo che avessi un radar d'amore! Secondo pensavo di star parlando con mio fratello e non con un meteorolgo del sesso, e terzo : da dove diavolo le hai prese le parole "hot e notti di fuoco"? - ribatto sconcertata.

Sento la sua risata cristallina al telefono e mi rilasso seduta stante, anche se le sue parole continuano a vorticarmi nel cervello.

- Che tu mi creda o no, i ragazzini della mia età sono peggio degli adulti quando si parla di sesso.

Mi inorridisco e gli trasmetto il mio disappunto con un grugnito.

- Spero per te che tu non sia così .

- Oh no. Io preferisco aspettare un bel pò di tempo, prima di immergermi in questo mondo.

Tiro un sospiro di sollievo.

- Qualche consiglio?

- Vuoi consigli hot o consigli normali?

- Lascia stare và ! - E scoppiamo entrambi a ridere.

Parliamo ancora un pò e poi chiudo la comunicazione per entrare in doccia e preparami. Decido di indossare un paio di jeans chiar e una camicetta bianca quasi trasparente da infilare dentro ai jeans stretti.

Ai piedi le mie dolcissime e splendide allie bianche. (all star bianche corte).

Quando finisco di prepararmi vado da Mark che è seduto in cucina.

- Te l'hai mai detto nessuno che sei proprio brutta? Mi fa la linguaccia.

- A parte te nessuno! Per fortuna. - Lo guardo male per qualche secondo ma poi mi apro in un sorriso.

Mark non fa altro che ripetermi che sono bruttissima. Che faccio facce strane, che non gli piace come mi vesto, che ho i capelli più orribili del mondo, che non mi so truccare, che non so camminare, che puzzo! Insomma me ne dice sempre di tutti i colori. Ma so benissimo che per lui sono la ragazza più bella del mondo, quella con l'odore migliore, i vestiti poi sono sicura che gli piacciono perchè li compro solo con lui! Gli unici vestiti che non mi ha comprato lui, sono quei pochi che mi hanno regalato i miei amici. Come Hector che è un regalo di Camille. I capelli, bè i capelli me li taglia e me li acconcia Alexis, che è la sua ragazza. Quindi direi che anche lì mi dice una bugia. È mio fratello e non mi fa quasi mai troppi complimenti anche se so benissimo che ha un buon parere di me. Anche perchè ho passato la maggior parte della mia vita a provare a non deluderlo, quindi!

- Andiamo a fare colazione direttamente da Felix, così, poi, rimani li. Prenditi tutto quello di cui hai bisogno.

È appena ritornato nella sua versione autoritaria quindi è meglio sbrigarsi e non porre obiezioni.

Passo in camera mia a prendere la valigetta con i vestiti, il beauty case e infine la mia borsa. Usciamo di casa e facciamo giusto tre passi prima di arrivare di fronte alla porta di Felix. Prima di bussare Mark tira fuori il portafogli e mi lascia un pugno di soldi. Non li conto nemmeno, tanto so già che sono troppi.

Forse per molti di voi sarò ipocrita visto che critico tanto il lavoro di Mark ma poi vado a spendere i suoi soldi. Ma non è proprio così , credetemi. Mark sa bene che se smettesse di fare il lavoro che fa, noi continueremmo a non avere problemi con il denaro. Dopotutto l'attività di nostra madre, benchè possa sembrare assurd, è molto redditizia. Il punto è che lui non lo fa per i soldi. I soldi sono solo un incentivo in piu'. La maggior parte li investe in orfanotrofi. Altri li mette da parte e con quelli che restano fa la sua bella vita senza dipendere da nessuno e ne da una parte anche a me. Soldi che, ci tengo a dire, spendo quasi sempre in libri, e cibo. Il resto lo metto da parte anch'io.

Quindi, sì . So benissimo che sono soldi sporchi, ma sono soldi sporchi che aiutano un sacco di bambini senza genitori, e che se tanto vengono guadagnati non ha senso buttarli, giusto?

Felix viene ad aprirci la porta.

E che dio mi aiuti: è a torso nudo. E dallo sguardo che mi rivolge appena mi vede, capisco che lo ha fatto apposta a presentarsi così.

Ingoio a fatica l'abbondo di saliva che mi si era formata sulla lingua. Dio santissimo ma come cazzo fa ad essere così perfetto??

Lui si scosta per farci entrare, appena gli passo di fianco mi afferra per il polso e si approfitta del mio attimo di sorpresa per baciarmi il collo. Lo guardo truce e con il corpo in fiamme.

Lui d'altro canto ignora la mia occhiataccia e si apre in un sorriso mozzafiato, è consapevole dell'effetto che mi fa.

-Buongiorno fiore.

Sarà veramente dura sopravvivere a questa settimana.

O almeno questo è quello che ho pensato.

Dopo aver fatto colazione, abbiamo accompagnato Mark all'aereoporto.

Appena mio fratello è salito sull'aereo Felix mi si è avvicinato di soppiatto alle spalle. Mi ha messo un braccio intorno alla vita e mi ha posato un altro bacio sul collo facendomi rabbrividire dalla testa ai piedi.

- Ora siamo soli, soletti. E non c'è nessuno che ti possa salvare – aveva sussurrato sulla mia pelle.

Ma dopo essercene andati non si è più avvicinato.

Ora siamo stesi sul divano in salotto a guardarci 21 Jump Street, e stranamente, ci stiamo comportando come se fossimo amici da una vita.

Bè , stranamente mica tanto visto che, effettivamente ci conosciamo da una vita.

Ridiamo ogni cinque minuti e non facciamo altro che commentare il film fino a quando a me non sfuggono un pò di lacrime.

Lui mi fissa sbigottito.

- E ora perchè piangi?

Rido debolmente. Non so se confessargli la verità oppure se inventare una scusa. Alla fine opto per la verità .

- La scena nella quale Channing Tatum si becca un proiettile per salvare il suo migliore amico mi ha commossa.

Lui prima mi fissa sterio, poi diventa perplesso e poi scoppia letteralmente a ridere.

- Dai, smettila di fare il prepotente! - E gli tiro un cuscino in faccia. Lui in tutta risposta ride ancora più forte.

- Giuro che smetto se mi dai un bacino.

Gli rifilo un'espressione insofferente e lui, come da copione ormai, ride ancora di più. Ride così di gusto che alla fine contagia anche me. Mi sembra quasi irreale starmene sul divano di Felix a ridere con lui. Mi chiedo perchè in passato non sia mai successo ma decido di non rispondermi per non rovinare questo momento magico.

- Ti va se andiamo a pranzare da qualche parte? Non ho fatto la spesa, visto che non cucino. - ammette imbarazzato.

Mi apro in un sorriso. So che Felix adora la cucina fatta in casa e so anche che da quando vive solo è difficile per lui poter mangiare qualcosa di cucinato in casa. Non mi va di vivere a scrocco a casa sua per una settimana, quindi decido di fare qualcosa per lui.

- Vado a fare la spesa e cucino io in questi giorni!

- Va bene, allora ti accompagno. - Il suo viso si è illuminato appena ha sentito che sarò io a cucinare. Ecco, in questi momenti, è decisamente adorabile.

Gli sorrido ancora una volta e lo vedo leggermente indeciso.

Alzo un soppracciglio per spronarlo a parlare.

- Sei bella quando sorridi.

Dice infine come se niente fosse, come se non mi avesse completamente travolta con questa frase. Come se non fosse il primo ragazzo che mi fa battere il cuore a mille all'ora, proprio come sta facendo anche adesso. Le guance mi si colorano di rosso e io mi schiarisco la voce per scacciare l'imbarazzo.

-Andiamo.


 

Appena arriviamo al super mercato noto che Felix è veramente un gentil uomo.

Primo: quando le porte automatiche si aprono fa entrare prima me.

Secondo: Si offre di prendere e di portarte lui il cestino della spesa.

Giriamo per i vari reparti e riempiamo il cestino, le commesse -che ovviamente mi conoscono, visto che sono sempre io quella che fa la spesa, e faccio la spesa quasi ogni giorno- mi lanciano occhiate insistenti.

Sbuffo e afferro Felix per il braccio trascinandolo via dagli sguardi indiscreti. Arriviamo al reparto dei vegetali e chiedo a Felix di occuparsi delle carote.

Lui mi scruta con un'espressione maliziosa: - diciamo che le carote non sono esattamente la mia passione. Ma per questo ed altro fiore.

Mi fa l'occhiolino e se ne va con la sua camminata sexy lasciandomi per un attimo in piena confusione.

Questo è tutto pazzo. Mi ci vogliono un pò di secondi per realizzare il doppio senso della frase e scoppio a ridere da sola come una ritardata.

Ora le commesse, oltre a pensare che Felix è mio marito, penseranno pure che sono pazza.

Continuo ad analizzare il resto delle verdure e dopo passo alla frutta.

Felix ritorna da me dopo qualche minuto, con uno sguardo trionfante e mi porge le carote. Le analizzo accigliata.

- Ma che carote mi hai portato, scusa? Sono tutte mosce! Io ho bisogno di quelle dure.

Lui mi rifila ancora una volta la sua espressione maliziosa.

- E così ti piacciono belle dure eh?

Strabuzzo gli occhi imbarazzata, ma mi ricompongo subito.

Maledetti doppi sensi. Vuole giocare? E allora giochiamo.

- Certo che mi piacciono dure, peccato pero, che tu non sia stato in grado di soddisfarmi. - Rispondo sfoggiando finto dispiacere. Lui si strozza con la propria saliva. Sa bene che l'ho fregato al suo stesso gioco. Dopo avergli sorriso in modo biricchino continuo ad analizzare la frutta per scegliere qualcosa di buono.

Una vecchietta, che passando di lì , ha assistito a tutta la scena scuote la testa disgustata e se ne va. Io arrossisco fino alla punta dei capelli e Felix ne approfitta per avere l'ultima parola.

-Amore, se vuoi dopo ti do una bella carota dura.

Io lo fisso schifata e gli assesto un bel pugno fra le costole. Lui si piega per il dolore e per le risate insieme. Che idiota!

Lo conduco stizzita fino alla cassa, dove la cassiera- che si chiama Cristina ed è sempre una gran chiacchierona- appena mi vede si illumina.

- Ciao Calla! - mi saluta appena arriva il nostro turno.

- Ciao- Rispondo al suo saluto diffidente, ma questo, com'è ovvio che sia, non la scoraggia minimamente.

- E questo bel bocconcino chi è ?

Ironico che dopo tutta la scena delle carote- che poi ho cambiato con delle altre carote più dure- la cassiera abbia proprio scelto di definirlo "bocconcino". Cos'è ? Oggi è il giorno delle analogie sul cibo??

- Felix, il suo convivente! Calla non le ha mai parlato di me?

Mi guardano entrambi con finto disappunto e io alzo gli occhi al cielo. Fantastico! Da domani in poi tutti i dipendenti del super mercato, e probabilmente non solo, penseranno che mi sto per sposare con Felix. E io, sono sempre più sicura che prima di stasera lo ucciderò. Non so bene come ma lo farò !

Usciamo dal super mercato con una me tutta rossa dalla rabbia e un lui tutto entusiasta per essere riuscito ad imbarazzarmi per l'ennesima volta.

Spero che lo investa qualcuno.

Lui da bravo gentiluomo non mi fa portare le buste della spesa, quindi dopo un minuto la rabbia è già sparita.

Nel tragitto di ritorno lui spezza il silenzio con la sua solità serietà : - Visto, pure la cassiera dice che sono un bel bocconcino. - Mi fa notare con tono ammiccante.

Sorrido senza capire dove vuole andare a parare. - E allora?

- E allora, dovresti approfittarne e mangiarmi. - Mentre lo dice mima un morso, e cazzo. è veramente sexy. Un altro difetto di Felix? Ha labbra e denti perfetti. Dunque, ogni volta che parla, si morde il labbro, ride o quant'altro non posso fare a meno di andare a fuoco. Stronzo.

- Impossibile, se ti mangiassi morirei avvelenata.

- Ma se sono dolcissimo!!! - Ribatte come un bambino. Al che ovviamente sorrido, insomma mi ha offerto la risposta su un piatto d'argento.

- Allora morirò di diabete.

Lui mi fa una linguaccia e mi scompiglia i capelli, nonostante tenga fra le mani i sacchetti della spesa. E nel farlo noto i muscoli delle braccia gonfiarsi leggermente. Oh cazzo, ma perchè deve essere bello? Penso che gli metterò un sacchetto in testa questi giorni. Sì Sì ! Anzi magari lo faccio vestire solo di sacchetti così anche il suo corpo risulterà meno attraente.

La giornata si svolge al meglio, mangiamo, ridiamo e ogni tanto lo vedo perdersi nei miei occhi. Ma chi voglio prendere in giro?? Ogni tanto, più tanto che ogni, sono io quella che si perde nei suoi occhi, e purtroppo non solo. Anche nei suoi gesti. Quando finiamo di mangiare si offre sempre di lavare i piatti. Prima di mettere qualcosa in tv mi chiede se il programma va bene anche a me. E giusto per essere stronza scelgo sempre programmi come media shopping e televendite. Lui però , a parte qualche commento acido all'inizio, non piega ciglio.

Mi chiede ogni ora se ho bisogno di qualcosa e decide pure di balzare i suoi amici per poter passare la serata con lui.

L'unico problema, se così si può chiamare, salta su , quando finiamo di mangiare per cena, e io esco in balcone a fumarmi una sigaretta.

Non l'avessi mai fatto.

Lui mi corre dietro in balcone e mi squadra con un disappunto palpabile.

- Bè ? - Gli chiedo acida.

- Bè , un corno. Perchè fumi? Non fa bene alla pelle. Visto che sei una bella ragazza suppondo che queste cose dovrebbero importarti.

È la seconda oggi che mi fa un complimento. Prima quello legato ai sorrisi e ora questo. Sta pianificando di farmi venire un attacco cardiaco?

- La mia pelle sta bene com'è . Grazie. E poi fumo perchè mi aiuta a scaricare i nervi della giornata. Non fumo tanto, ma ci sono momenti, nella giornata, nei quali voglio dedicarmi una sigaretta per calmarmi dallo stress, dalle preoccupazioni e dai pensieri inutili. Ecco tutto.

Lui sembra rifletterci per un pò . Probabilmente si aspettava una risposta più infantile. A volte penso ancora che mi veda come una bambina e non so perchè ma il pensiero m'infastidisce.

- Non mi piace vederti fumare.

Faccio spallucce.

- A me non piacciono le poesie di Ungaretti invece.

- Che scema che sei.

Gli tiro un pizzicotto che gli strappa un sorriso.

- Perchè non ti piace vedermi fumare?

- Preferirei tenermelo per me, se sei d'accordo.

Che stupido. Secondo lui lo lascio stare così ?Ma si rende conto che in qualità di femmina sono anche una curiosona cronica??

- No, non sono d'accordo.

Lui sbuffa esasperato.

- Perchè mi viene voglia di diventare la tua sigaretta e di sentire le tue labbra su di me.

Lo dice così . Come se stesse parlando di storia, il che fatemelo dire, mi fa impazzire. La sua sicurezza nella voce e le cose che ha appena detto mi fanno letteralmente impazzire, ma allo stesso tempo mi lasciano con la bocca spalancata per cui la sigaretta mi sfugge dalle labbra e cade per terra. Al che lui mi sorride sghembo trattenendo una risata. Coglione.

Come se niente fosse, poi, rientra in casa, lasciandomi lì , in balcone. Con la bocca ancora spalancata e il cuore che partecipa ad una maratona.

- Ehm, Felix.. io vado a cambiarmi. - Gli dico mentre rientro anch'io in casa. Tanto ormai la voglia di fumare mi è completamente passata.

Lui scrolla le spalle, è seduto sul divano a guardarsi uno dei tanti programmi di televendite che ha visto anche oggi. Scena che mi fa scappare una risata.

-Certo, fai pure. Sai già dov'è il bagno.

Già , lo so dov'è il bagno. Quando Marie e Massimo abitavano ancora qui, io passavo un sacco di tempo in questa casa.

Prendo dal bagaglio uno dei miei tanti "pigiami" di pizzo blu, e quando entro in bagno ne approfitto per farmi anche una doccia. Sperando che riesca anche a calmarmi.

Ormai è innegabile che io sia attratta da Felix, voglio dire.. come non esserlo? È bello, forte e in meno di un giorno si è dimostrato anche gentile. Bè in realtà è sempre stato gentile solo che ho sempre cercato di immaginarmelo come il più grande degli stronzi per cercare di togliermelo dalla testa.

Dopo essermi vestita con il pigiama di pizzo blu esco dal bagno, e mi avvio in camera.

Oggi Felix mi ha annunciato che dormiremo entrambi nel suo letto.

1. La camera degli ospiti è in rinnovazione quindi è piena di mobili per aria.

2. La camera dei suoi genitori è off limits persino per lui, figurarsi per gli altri ospiti.

3. Il divano era fuori questione perchè , a detta sua, non lascerebbe mai una ragazza dormire sul divano, ma allo stesso tempo non è abbastanza generoso per andarci a dormire lui stesso.

Quindi, si! Dormiremo nello stesso letto. Devo ammettere che all'inizio non sono stata entusiasta dell'idea. E ho provato anche a rifiutare ma lui ha detto qualcosa tipo: "lo so baby, le donne dopo aver dormito insieme a me, sono sempre sconvolte. Posso capire se non ti senti ancora pronta per uno come me".

Ho evitato di specificare che in realtà non sono pronta proprio per nessuno, in qualità di vergine, e ho alzato gli occhi al cielo. Dopo di che ho accettato senza più protestare. Pensa già che io sia una bambina perchè dimostrarglielo facendo scenate inutili? Dopotutto condividermo lo stesso letto e basta. Quando eravamo piccini è successo un sacco di volte.

Quando entro in camera, Felix che è già in boxer – la sua tenuta da sera – mi squadra scioccato.

E io gli rivolgo più o meno lo stesso sguardo. Solo che mi riprendo più in fretta. Lui invece continua a fissarmi come se volesse mangiarmi tutta in un sol boccone.

- Porca puttana Calla! Vai subito a cambiarti!

Lo fisso sbigottita. Non è proprio la reazione che mi aspettavo. Se devo essere sincera, speravo che non reagisse proprio.

- Come scusa? Perchè ??

Mi viene incontro a passo veloce e mi butta sul letto, salendo poi sopra di me.

- Perchè sono un ragazzo, e non sono un santo, anzi. E tu, con questo fottutissimo pigiama, stai mettendo a dura prova il mio auto controllo.

Il cuore è partito, penso che dal troppo battere sia riuscito a farsi un buco nel petto e sia corso via. Il respiro è accelerrato. Le labbra di Felix sono a meno di un centimetro dalle mie e io ho una voglia assurda di morderle. Il suo petto sfrega sul mio, uccidendomi. E il suo profumo fresco mi inebria le narici fino ad occuparmi tutto il cervello.

Cosa mi sta succedendo?

Facendo estrema fatica a non mordergli le labbra e a non saltargli addosso, mi schiarisco la voce.

- Felix. Tu vai in giro in boxer e io non cambierò il mio modo di vestirmi di notte solo perchè sei un maschio.

Lui mi sorride sfacciato.

- Quindi, ti fa effetto vedermi quasi nudo eh?

Alzo gli occhi al cielo e gli faccio il dito medio, lui si alza da sopra di me concedendomi di nuovo il privilegio di respirare.

Mi scruta per un altro pò e deglutisce a fatica. - Tu mi vuoi morto.

Poi spegne la luce e ci mettiamo a dormire.


 

Angolo autrice:

Ciao!!

Sono appena tornata dalla Bulgaria.

Prima di tutto ci tenevo a ringraziere tutti coloro che hanno aggiunto "Profumo di Sfida" tra le storie preferite/seguite!! Siete dolcissimi.

E soprattuto grazie mille a tutti quelli che hanno recensito finora la mia storia. Grazie mille.

Ora passando al capitolo.

Come vi è sembrato?

Nel prossimo capitolo si conosceranno un pò di più gli amici di Calla!!

Un bacione


 


 


 


 


 


 

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Capitolo 7
*** Capitolo VI- Maledetto Felix ***


Capitolo VI- Maledetto Felix


 


 

Io voglio lui morto? Ma stiamo scherzando?! È lui quello che sta cercando di uccidermi. E parlo sul serio.

A molte persone, verrebbe da pensare che il motivo per il quale il mio cuore, sta correndo come un matto , sia il fatto che io stia dormendo di fianco ad un ragazzo bellissimo. Voglio dire, al posto della pancia ha una splendida tartaruga. Per non parlare della faccia da angelo!! Mmmnh. Però no. Quello che mi sta praticamente uccidendo, provocandomi un batticuore tale che presto- ne sono certa- mi creerà un buco nel petto, è la presa di Felix sulla mia mano.

Sembra un gesto dolce, delicato. Di poca importanza giusto? Eppure per me è proprio l'opposto. È la prima volta in diciassette anni di vita che mi sveglio tenendo per mano qualcuno. Più che un gesto di poca importanza a me sconvolge e basta. Ai miei occhi è un contatto così intimo. E vedere le nostre mani legate mi piace decisamente troppo.

Sbuffo. E cercando di non svegliare Felix tolgo la mano dalla sua presa, ma proprio quando sto per alzarmi dal letto lui mi riacciuffa e mi stringe in un abbraccio stritolatore.

- Dove scappi? - Pure da appena sveglio riesce ad usare un tono malizioso. Un tono così malizioso che arrossisco fino alla punta dei capelli.

Mi ci vogliono cinque secondi per riuscire a riprendermi, tempo nel quale Felix, affonda il viso nel mio collo e inspira forte il mio odore, mandando piccoli brividi a tutte le mie terminazioni nervose.

Fantastico.

Grugnisco e me lo scrollo di dosso.

- Fai il bravo o niente colazione!

- Che assurdità! Tanto anche se non faccio il bravo, potrei benissimo mangiare te.

Arrossisco con più violenza. Maledetto Felix. Vuole giocare a questo gioco? E va bene giochiamo.

Mi scrollo la coperta di dosso e riuscendo ad aggirare il suo abbraccio mi giro verso di lui. Fisso i miei occhioni nei suoi e, anche se non ho la più pallida idea di quello che sto per fare, poggio le labbra sul suo collo, baciandolo con leggerezza. Alzo nuovamente lo sguardo su di lui per poter osservare soddisfatta che il suo respiro è accelerato. Il suo sguardo è pieno di desiderio e il modo in cui si morde il labbro inferiore, mi fa capire che sta cercando di trattenersi.

- Mangiami – sussurro sul suo collo. Lui fa un verso simile ad un ringhio e dopo di che con un sospiro pesante, molla la presa su di me e mi libera.

- Sei insopportabile a volte! - Sbuffa. Lo fisso a lungo e lui non può evitare di squadrarmi. E il modo in cui mi squadra, cercando di tatuarsi nel cervello ogni dettaglio del mio corpo, mi fa capire che indosso ancora il mio "pigiama", ed il che mi fa arrossire visibilmente. Mi schiarisco la voce mentre lui continua a guardarmi. Dopo aver notato il mio imbarazzo mi regala un sorrisetto obliquo. Cosa che mi fa innervosire.

- Sembra che tu abbia visto qualcosa che ti piace. - Gli sorrido noncurante. Lui mi guarda torvo per qualche secondo.

- Appunto,vado a farmi una doccia fredda.. Tu sarà meglio che cucini qualcosa di buono prima che ti mangi per davvero.

Appena si alza dal letto noto il rigonfiamento nei pantaloni e oltre che ad arrossire, mi sfugge anche una piccola risata.

Forse altre ragazze sarebbero scioccate nel notare certe cose. Io no. Ho abitato con due maschi per quasi tutta la mia vita. Senza contare tutti i ragazzi che sono venuti a dormire da noi. A parte Laurette (mia madre), sono l'unica donnina di casa - motivo che ha scatenato l'infinita gelosia e iper protettività dei miei frateli- quindi si può anche dire che io sia abituata.

Sbuffo e gli faccio una linguaccia. Vai così Calla, molto matura. Felix mi fa l'occhiolino ed entra in bagno.

Doccia fredda eh? Quindi forse non mi vede più come una bambina. Provo di non farmi troppi filmini in testa.

So bene che Felix non potrebbe mai provare niente nei miei confronti. Esco in balcone per vedere com'è il tempo.

Entro nuovamente in causa e vado a scegliere i vestiti per oggi: Una gonna a vita alta blu scura e a campana, ci abbino una camicia di pizzo aderente e color panna, ai piedi delle ballerine di pizzo anch'esse color panna.

Mi sono portata la maggior parte dei vestiti che con Mark non potrei mai indossare. Quello lì se mi vede con un paio di pantaloncini corti va su tutte le furie.

Vado in cucina ed inizio a preparare l'impasto per i pankcakes. Accendo la televisione e la connetto ad un canale di musica. Quando sento tra le casse scoppiare: "Maps" dei Marroon5 alzo notevolmente il volume.

Quando Felix esce finalemente dalla doccia, io sto ballando in cucina mentre preparo l'ultimo pancake. E mi fermo solo quando sento le sue braccia avvolgermi. Lasciandomi sfuggire un gridolino per la sorpresa.

- Stanotte ho fatto un sogno similie: te che balli, vestita in questo modo e cucinando qualcosa per me. - mi sussurra all'orecchio. Sento il corpo diventar3bollente e tutta una serie di brividi mi attraversa la schiena. Ora lo uccido, giuro.

- E com'è finito il tuo sogno? - Chiedo poi , giusto per non fargli capire quanto mi sconvolga stargli così vicina.

- Te la faccio vedere.

Aspetta qualche secondo che io finisca di preparare l'ultimo pancake e dopo mi afferra per la vita e mi trascina sul divano del salotto. Mi viene sopra e inizia a baciarmi il collo. Il cuore corre più forte che mai. Tanto che ormai sono sicura che sia già arrivato in Francia a salutare Xander. Tremo percorsa dai brividi e sento il desiderio scoppiare all'altezza della pancia. E se non fossi sconvolta da tutte queste emozioni, probabilmente, avrei già afferrato Felix per assaporare le sua labbra.

- E poi dici che sono io quella che ti vuole morto..

Lui ridacchia sulla mia pelle, solleticandomi ed eccitandomi allo stesso tempo.

Che cretino!

Faccio un respiro profondo provando a calmarmi. Un'impresa difficile, ma alla fine ci riesco e spingo il petto di Felix per farlo alzare.

- Non ne voglio più sapere dei tuoi sogni! - Dico inacidita mentre lui scoppia a ridere di nuovo.

- E io che pensavo che fossi un sogno diventato realtà!


 

Gli sorrido sghemba e gli scocco un bacio sulla guancia. Poi mi alzo dal divano ed iniziamo a fare colazione in silenzio finchè non vedo che ore sono. Cazzo! Mi alzo da tavola senza dire niente e corro in bagno a farmi la doccia più veloce del mondo.

Dopo essermi vestita vado in fretta alla porta. Quando Felix mi ferma giusto prima che io possa uscire.

- Dove pensi di scappare, fiore?? - Mi chiede scioccato. Che idiota.

- Sai com'è , non so se ti sei dimenticato ma c'è quell'enorme edificio chiamato liceo: stavo andando proprio lì. E poi tu non dovresti essere a lavoro??

- No, ho chiamato Sarah e le ho detto che vado domani. È un pò il vantaggio di essere il capo.

Alzo gli occhi al cielo. Vi ricordate quando vi ho detto che Felix lavora? Bene, provate un attimo ad indovinare che lavoro faccia: non ci riuscire? Ve lo dico io. Dirige un importante studio legale, il bastardo. Eh già! Sorpresaa!

Il migliore amico di un importantissimo spacciatore lavora a braccetto con la polizia e la legge. Assurdo?? Benvenuti nella mia vita!

In ogni caso mi irrigidisco leggermente sentendo il nome di Sarah. Non la sopporto quella. Avete presente la ragazza più popolare della scuola? Quella stronza, vipera e che si prende gioco dei più deboli? Ecco, ora immaginatevi quella persona, solo che ha finito il liceo e lavora per un vostro amico. Ora avrete in testa l'esatta immagine di quella stronza di Sarah. Anche se il motivo principale per la quale non la sopporto è per via di suo fratello, e per via delle cose che andata in giro a dire riguardo a Camille. E chiunque abbia mai avuto un problema con Camille, ha un problema anche con me. Oltre al fatto che cerca da sempre di mettere le mani su Felix. E .. anche se non dovrebbe, la cosa mi ha sempre dato un certo fastidio. Grr.

- Ti accompagno io. Ma solo se ti cambi. Tu non vai da nessuna parte vestita così.- Mi annuncia Felix, riuscendo così a distogliermi dai miei pensieri più cupi.

Lo guardo perplessa.

- No. Non mi cambio, cos'hanno che non va, i miei vestiti, eh? - Dopo aver fatto una bella domanda in stile adolescente, lui mi squadra per qualche secondo. Calmo. Troppo calmo. Il che significa pericolo. Infatti mi sbatte contro la porta. Per fortuna non usa troppa forza. E poi si schiaccia contro di me. Il suo viso ad un millimetro dal mio. La sua mano che si posa sulle mie gambe nude. E risale, risale piano, innarrestabile e fin troppo eccitante. Il mio cuore ormai non ha più la forza di correre, ma riesco a sentirne lo stesso i rimbombi pesanti.

E poi, Dio, poi la sua mano si infila sotto alla gonna. E il mio sangue è ormai divampato in mille fiamme di desiderio.

Perchè sì. Io desidero ardentemente Felix. Lo desidero da sempre. Cazzo. Lucidità.

Alla fine lo vedo deglutire con non poco sforzo e alzarsi da me. Torno a respirare, rossa in viso come non mai.

- Ecco, cosa non va nella tua gonna. E credimi, se non ti conoscessi da così tanto tempo, in questo momento saresti nel mio letto, nuda e l'unica cosa che saresti in grado di pronunciare sarebbe il mio nome.

E questa frase è la mia fine. Perchè all'improvviso vorrei che non mi conoscesse "da così tanto tempo". Sarò pure vergine, ma quando un ragazzo ti sfiora come mi ha sfiorata Felix, i pensieri casti sono inesistenti.

- Allora è una fortuna che nel mio liceo non esistano pervertiti come te, perchè non ho la minima intenzione di cambiarmi.

Il mio sguardo è una sfida, il suo, bè il suo non lo capisco bene. Sembra che voglia spogliarmi, strangolarmi e baciarmi nello stesso tempo. Poi scuote la testa rassegnato, dandomela vinta.

Quando entriamo nell'audi, iniziamo subito a litigare.

Motivo: che musica mettere. Tipico.

- No, caro. Non ho intenzione di spararmi nelle orecchie Wiz Khalifa.

- E io non voglio ascoltarmi Taylor Swift.

- Ma se non vuoi ascoltarla allora perchè hai un suo cd???

- Me lo hai regalato tu un pò di tempo fa. Ecco perchè !

- Ah è vero.

Mi ritorna alla mente quel ricordo.

Un annetto fa, Felix e io eravamo in macchina insieme. Stavamo andando a Gardaland insieme ai nostri amici e visto che le altre macchine erano tutte piene a me è toccato stare sola in macchina con lui.

Per il viaggio avevo deciso di regalargli il cd di Taylor Swift.

Lui si era messo a ridere promettendomi che lo avrebbe buttato, ovviamente, mandandomi su tutte le furie.

Sorrido pensando che, alla fine, non l'ha buttato.

- Dai, metti Taylor! - Cerco di fargli il faccino tenero e gli occhi grandi, ma non serve a molto visto che sta guidando e non mi fissa minimamente.

- No.

- Dai!! Non può non piacerti! è bellissima! - Cerco di convincerlo esasperata, ma lui fa una smorfia insofferente.

- Se è per questo sei molto meglio tu.

Mi strozzo con la saliva. Lo fisso con gli occhi strabuzzati. Non posso crederci.

- Hai appena detto che sono più bella di Taylor Swift?!

Lui mi sorride sfacciato - e se anche fosse?

Mi acciglio per qualche secondo e poi scuoto la testa incredula.

- Certo che sei proprio innamorato eh?

Proprio in quel momento, parcheggia di fronte a scuola.

- Ti piacerebbe. - Risponde ridendo e venendo ad aprirmi la porta. Che scemo!

Nel momento nel quale scendo dalla sua auto riesco a vedere che molti studenti si sono fermati ad osservarci. La maggior parte, com'è ovvio che sia, sono ragazze.

Le ragazze non fanno altro che fissarmi con freddezza da quando sono entrata in questa scuola. Poi quando mi hanno vista stare insieme ad Adelaide è come se il loro odio si fosse duplicato. Certo che le donne sono strane.

Felix mi offre il braccetto, che io rifiuto spingendolo e ridendo.

Per una volta decido che non m'interessa se tutta la scuola mi fissa. Per una volta decido che non m'importa se in questo momento quasi tutte le ragazze etero del mio liceo stiano cercando di far breccia nel cuore di Felix, alcune scuotendo i capelli, altre ancheggiando e altre ancora cercando di attirare la sua attenzione parlando ad un volume alto. Decido che non m'importa nemmeno del fatto che il mio cuore sembra impazzito ogni volta che sto vicina a questo cazzo di ragazzo. E sapete perchè ? Perchè Felix ha gli occhi incollati nei miei, e perchè quando mi guarda in quel modo: come se fossi l'unica ragazza al mondo, tutto il resto perde importanza.

Appena arriviamo di fronte alle porte giganti in ferro battuto del liceo, ci fermiamo.

Mi giro verso di lui e noto che mi sta ancora fissando. Sulle sue labbra c'è l'abbozzo di un sorriso.

- Cerca di non tagliarti le vene, perchè ti manco troppo, mentre sono a scuola. Va bene?

Lui sorride sghembo e mi avvicina una mano al viso, facendomi entrare in tilt. L'unica cosa alla quale posso pensare ora è il contatto della sua pelle con la mia. Mi scosta una ciocca di capelli dal viso e si avvicina pericolosamete ad esso. Quando i nostri nasi sono ad un millimetro di distanza, mi sorride ancora di più.

- Ci proverò. - E facendomi una linguaccia si scosta da me, con passo sicuro se ne va.

- Che cacchio è stato quello?! E perchè ieri non sei venuta a scuola???? - È Adelaide che mi strappa con forza dal mio stato di trance.

Sospiro e mi avvicino a lei, insieme ci avviamo alla lezione di fisica.

Ancora una volta passiamo la lezione a parlare di problemi di cuore al posto di pensare alla forza meccanica.

Le spiego in breve che io e Felix abiteremo insieme per una settimana, dicendole che è venuto a dormire da me, e non che sono io quella che dorme da lui. Come ho già detto prima, se Mark mi chiede di non dire a nessuno una cosa, allora la tengo solamente per me, anche a costo della vita.

Lei mi fissa con un'espressione sognante e quado le racconto quello che è successo stamattina praticamente si mette ad urlare di felicità. Facendoci sgridare dalla professoressa Parvani, quella di fisica.

Dopo la lezione sulle leggi della meccanica (o almeno penso che sia stato questo l'argomento) , inizia quella di matematica. E praticamente il mio cervello sta urlando aiuto. Infatti appena entra, la Giova, mi fissa con astio e mi chiama alla lavagna.

Mi chiede di fare esercizi che non ci ha ancora nemmeno spiegati. E anche se sono benissimo in grado di svolgerli- non perchè io sia un genio, ma perchè Mark me li ha già spiegati- mi rifiuto per principio.

- Desideri un 4 Raggi?- Chiede la prof, ma l'unica cosa sulla quale riesco a concentrarmi è la forfora che le cade dai capelli. Dio, ha più forfora che capelli. Innorridisco e smettendo di protestare inizio a fare l'esercizio.

Quando ho finito la Giova mi fissa ancora più inviperita di prima.

- Ti darei un 10 , ma visto che prima hai protestato penso che ti darò un 9.

Ma per fortuna i miei compagni di classe iniziano a protestare, e lei è praticamente costretta a darmi 10.

Ritorno al mio banco con un sorrisetto soddisfatto e mano piccoli bacini e tutti miei compagni.

Ok, le ragazze, la maggior parte sono stronze. Ma è così dappertutto. E poi con me, non sono poi tanto stronze.

Mentre i ragazzi della mia classe sono tenerissimi. Divertentissimi e la maggior parte bellissimi. Sono così issimi che è impossibile non amarli!!

All'intervallo Ade mi trascina fuori per parlarmi di Rob. è chiaro che è innamorata persa. E mi dispiace un sacco per Alessio Statti. Un nostro compagno di classe che praticamente è innamorato di lei dal nostro primo anno. E che proprio mentre lei mi parla di Rob, e di quanto sia divertente e affascinante, ci sta fissando.

Io cerco di darle dei consigli , anche se so che non li ascolterà mai.

Conosco Rob, e so che non lascerebbe mai Francesca. Per nulla al mondo. Forse potrebbe tradirla. Ma non la lascerebbe mai e poi mai. E Adelaide, questo, se lo deve mettere in testa.

Ma ogni volta che tento di spiegarglielo lei fa finta di essere attenta ad altre cose.

Pff. Faccio per entrare in classe quando vado a sbattere contro qualcosa. O meglio qualcuno. E quando alzo lo sguardo vorrei potermi scavare una bucca sotto i piedi, e sprofondarci dentro. Perchè , quel "qualcuno" contro il quale sono andata a sbattere, altri non è che Alec De Mattei. Vale a dire: Figo stratosferico dell'ultimo anno. Sento le guance andarmi a fuoco.

Lui mi sorride dolce.

- Ti sei fatta male?

Scuoto la testa decisa.

- Meno male! Non potrei perdonarmi di ferire un bel faccino come il tuo.

Le mie guance vanno letteralmente in fiamme e io inizio a sentirmi agitata.

Certo che Alec fa un certo effetto eh?

- Allora è una fortuna che non mi sia successo niente! Ti saluto!

E corro in classe spingendo anche Ade che mi sta fissando con la bocca spalancata. E lasciando anche Alec a bocca aperta.

- Sbaglio o Il Dio Greco in persona ha deciso di provarci con te????!!! - Purtroppo ha parlato a voce troppo alta, e ora i miei compagni di classe mi guardano curiosi.

- Chi? - Chiede Alessio Statti: quello che ha una cotta per Ade.

Io sbuffo. - Alec De Mattei. Ma non ci ha provato con me. Mi è semplicemente venuto addosso.

Dicendo cosi,' i miei compagni di classe perdono interesse, anche se alcune ragazze mi fissano con i cuoricini al posto degli occhi.

L'effetto Alec De Mattei.

Direi che almeno ogni ragazza della scuola, ad un certo punto, si sia presa una cotta per lui.

A me non era ancora successo purtroppo. Però devo ammettere che era bello da guardare.

- Comunque è più bello Felix. - Dice Ade, giusto prima che entri il prof di storia.

Sbuffo. Per colpa sua, ora mi ritrovo di nuovo a pensare a Felix.

E al nosto risveglio. E a tutte le emozioni che minacciano di sopraffarmi quando sono con lui.

Oh mio dio. Ho paura che se continuerò così, finirò di nuovo per prendermi una cotta per lui.

Stupido e maledettissimo Felix!!

Mentre esco da scuola ricevo un messagio. Abbasso lo sguardo per vedere chi è .

è un messaggio di Gregorie.

" Mi manchi. Sei un'amica pessima. Ci vediamo alle 18,30. Mangi a casa mia. E non provare nemmeno a rifiutare o ti strappo le palle." La finezza! Ricevo subito anche un altro messaggio " Lo so che non hai le palle, ma io te le strappo le stesso!"

Chi trova un amico trova un tesoro? Ehm, mi sa che per me dovrebbe essere : Chi trova un amico, trova un potenziale assassino!

Visto che sono troppo concentrata sul cellulare, inciampo nei miei stessi piedi e vado a sbattere contro qualcuno.

E con un sorriso splendido e affascinante Alec DeMattei mi accoglie fra le sua braccia.

- Due volte in un solo giorno, questa è fortuna. - Il suo tono ammiccante, e i suoi occhi biricchini mi strappano un sorriso.

- Se dopo esserti venuta contro la consideri fortuna, significa che devo proprio aver fatto colpo! - Cerco di scherzare per sciogliere l'imbarazzo, ma non sono sicura di riuscirci.

Poi d'un tratto noto un pò di ragazze che si girano nella mia direzione, il sorriso di Alec sparire e un braccio circondarmi le spalle.

- Ciao Felix. - Lo saluto fredda, ha appena azzerato le mie chances con Alec.

- Ciao tesoro, vogliamo tornare a casa?

Sbianco, lo doveva dire proprio così? Ora sono certa che tra me e Alec non ci sarà mai nulla.

Sbuffo e alla fine annuisco salutando il ragazzo più bello della scuola con un semplice cenno.

Il tragitto è breve e silenzioso.

Entro in casa che sto ancora sbuffando, e Felix non è da meno. Poi però decide di rompere il silenzio iniziando a sbottare.

- Quel tizio ti ha guardato le gambe! Io te l'avevo detto di cambiarti.

- Quel tizio si chiama Alec, e mi ha semplicemente guardata, non è un crimine! Smettila di essere paranoico e di fare il fratello più grande.

Lui mi guarda male ancora per qualche secondo.

- Cristo Calla, quello non si chiama "guardare" ma squadrare.

- E vorresti venire a dirmi che tu non mi guardi allo stesso modo?!

- è diverso. - Sbotta. E io mi ritrovo ad arrossire. Perchè nel profondo so bene che con lui è diverso.

So bene che se qualche altro ragazzo mi baciasse il collo come fa Felix, o se qualche altro ragazzo avesse fatto come ha fatto Felix questa mattina sulla porta, probabilemente, impazzirei di rabbia.

Non accetterei mai questo tipo di trattamento da parte di qualcun altro.

Sostengo il suo sguardo furioso per qualche secondo, poi in un momento di audacia gli vado incontro e lo abbraccio forte.

- Non sono una bambina. E non inizierò ad andare in giro con il burka solo perchè le persone hanno gli occhi. Ma questo non significa che mi vada bene essere squadrata dagli altri ragazzi. Ok? Solo perchè mi fissano non vuol dire che andrò a letto con loro.

Sento la tensione sciogliersi nel nostro abbraccio. Poi lui si stacca da me, e i nostri sguardi bruciano.

- So benissimo che non sei una bambina.

Mi bacia i capelli. Ma poi il momento magico finisce. Bisogna tornare alla realtà dove Felix è solo la mia cotta da bambina e io per lui sono solo la sorella del suo migliore amico.

Verso le sei inizio a prepararmi per uscire con Greg e gli altri. Abbiamo deciso di beccarci in gelateria e poi andare a giocare a bigliardo nel nostro pub preferito. Il che può benissimo essere tradotto in: Questa sera si fa tardi.

Mi trucco e poi indosso un paio di shorts che Mark non approverebbe mai, quindi figurarsi Felix! E una camicetta chiara da infilare dentro.

Indosso le allie bianche e sono pronta.

Ora devo solo convincere Felix a farmi uscire. So bene che se non gli chiedo di venire con me ho già perso in partenza quindi decido di non perdere tempo.

Lo raggiungo in camera sua, dove lo trovo steso sul letto intento a giocare a Need For Speed.

E sento un fremito attraversarmi. Mi mancano le corse, mi mancano le macchine, mi manca sporcarmi i vestidi di olio nero, schiacciare l'acceleratore e cavalcare le strade come una regina.

Ritorno alla realtà e mi avvicino a Felix che è ancora concentrato sul gioco.

- Felix- ma non penso mi abbia sentito, aspetto qualche secondo e lo chiamo di nuovo.

- Felix!- Ancora niente.

- Felix..- Zero assoluto, il suo sguardo è ancora fisso sul gioco.

Mi avvicino ancora di più a lui.

- Amore, voglio fare sesso. - Riesco a dire poi, con la voce più sensuale che ho nel mio repertorio. Lo vedo strabuzzare gli occhi e far cadere per terra il joystick.

Scoppio a ridere come una pazza e lui dopo qualche secondo mi segue.

- Perchè sei qui?

- Ecco – Mi interrompo realizzando quanto sia imbarazzante. - Mi stavo chiedendo – Faccio un'altra pausa e lo vedo sbuffare. Gli sorrido timida. - Ti andrebbe di uscire insieme a me ed ai miei amici stasera?

Il tempo si ferma mentre aspetto una sua risposta.

- Sì certo! - Dice poi, e io sorrido contenta come una bambina.


 

Siamo arrivati con un ritardo di quindici minuti.

Il motivo del mio ritardo? I miei vestiti. Ma poi alla fine sono riuscita a convincere Felix che gli shorts sono meglio della gonna e quindi ha accettato riluttante.

Appena arriviamo in gelateria Greg e Danielle mi saltano addosso. Danielle con amore e Greg con una furia omicida.

- Sei in ritardo cretina. - Sputa con disprezzo.

- Anch'io ti voglio bene – si sciogliei in un sorriso e mi abbraccia forte.

Prendo Felix per mano, che era rimasto in disparte – poverino- e lo trascino nel gruppo.

Gli faccio conoscere Roberto, la sua ragazza Francoise, Lorenzo, Enea, Luca, Philipp, Lynn e Matilde. Anche se la maggior parte già li conosceva da prima. Spesso capitava che si incontrassero alle corse d'auto.

Prima di andare al pub decidiamo di prenderci un gelato. Solo che i nostri amici sono tutti dei pigroni e come al solito quelle che vanno al bancone ad ordinare siamo sempre noi ragazze. Infatti mentre Rob, Felix e il resto dei ragazzi inziano a parlare tra di loro noi ci alziamo per andare al bancone. Conosciamo già i gusti dei nostri amici. Poi però mi ricordo che non so che gelato preferisce Felix.

Torno al tavolo per chiederglielo.

- Che gusto vuoi?

Lui mi guarda malizioso – Te. - Mi risponde con tutta la calma possibile mentre i miei amici si lasciano sfuggire pessime battutine. Ed esclamazioni di aprezzamento.

Fortuna che mi salva Greg : - Mi spiace cocco, se ci fosse stato un gelato al gusto di Calla, quello sarebbe stato mio.

Dopo aver finito i nostri gelati ed esserci fumati una sigaretta – cosa che ovviamente vale solo per i fumatori del nostro gruppo- ci avviamo al pub.

Quando entro vengo sommersa dall'atmosfera accogliente, la musica soft ma allo stesso tempo con un ritmo che ti sa prendere e dall'odore di legno.

- Ciao splendore! - Mi saluta Giorgio, il barista. Che dopo saluta anche tutti gli altri.

- Ora devo preoccuparmi pure del barista. - grugnisce Felix appena mi è vicino, in modo che io sia l'unica che lo possa sentire.

So benissimo a cosa si riferisce e mi sento arrossire anche se sono lusingata. Lusingata dalle sue attenzioni e dal suo modo prottettivo di fare, anche se so bene che appena Mark tornerà le cose tra di noi ritorneranno ad essere come prima.

Dopo un pò di birre inziamo a giocare. E io ho un vero talento per il bigliardo.

Ci gioco da quando sono piccina. I miei fratelli mi hanno insegnato poco dopo avermi insegnato a camminare.

Gioco contro Felix, come c'era da aspettarselo. E devo dire che lo sto stracciando. Siamo al terzo turno e io ho già infilato tutte le palle. Mi manca solo la nera, l'ultima e anche la più bastarda.

Dopo aver ingessato la stecca, mi piego sul tavolo e colpisco la palla proprio dove avrei dovuto colpirla. La sento affondare nella buca e inizio ad esultare come una bambina.

- Ahahaha, beccati questa mr. Avvocato.

Lui però non sorride, è incredibilmente serio e in meno di un secondo mi ha trascinata verso di lui. Sento intorno a noi che una nuova partita è iniziata, sento Lynn e Matilde litigare, sento Lorenzo- detto Lollo- commentare per filo e per segno la partita che è tra Greg e Roberto. E sento Danielle ridere con Luca, ignorando Enea di proposito. Enea che sono certa sia perso a fissarla. Insomma so bene quello che mi succede intorno, ma l'unica cosa sulla quale sono in grado di concentrarmi è lo sguardo di Felix.

- Mi fai morire. - Dice e subito dopo mi stringe fra le sue braccia.

- Non puoi pretendere di metterti questi pantaloncini microscopici, piegarti su quel cazzo di tavolo e aspettarti che io sia in grado di giocare, o pensare, o fare qualunque cosa.

Sento la sua bocca molto vicina alla mia. Ma poi la magia si rompe di nuovo.

- Cazzo Calla. - Lo sento imprecare e andare al bancone per bersi una birra. Grande. Solo lui è in grado di dirmi quelle cose, confondermi come una matta e poi sparire al bancone.

Fingo di non essere per niente turbata, anche se dentro di me c'è un fuoco ardente, e gioco con i miei amici fino a sera tarda.

Ma l'unica cosa che ho in mente è : Maledetto Felix.


 

Angolo autrice:

Ciao!

Come state ragazze? Come vi sembra l'inizio dell'estate?

Io tra un po' parto per la Francia! Yay!!

Ma soprattutto, come vi sembra questo capitolo??

Ringrazio con tutto il cuore tutte le persone che hanno recensito finora. Davvero siete uno stimolo bellissimo!!

Questo capitolo è verameeente troppo lungo.. Per non parlare poi del fatto che l'ho scritto di botto e quindi sarà sicuramente pieno di errori ( SCUSAATEMII!!)

Un bacio enorme! Spero di riuscire a recensire presto!

:)

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Capitolo 8
*** Capitolo VII- MAL ***


Capitolo VII- MAL


 

Il sonno mi avvolge completamente.

Sono stanca, ieri sera ho fatto tardi insieme agli altri e non ho la minima voglia di svegliarmi. Ma c'è qualcosa che continua ad infastidirmi, una specie di arietta che cerca di trascinarmi via dal sonno. Non voglio svegliarmi!

Poi d'un tratto sono avvolta in un gelo bagnato. Mi alzo di scatto dal letto, gli occhi spalancati e il cuore che fatica a starmi dietro.

-Ma che cazz...?!

Felix mi sta guardando con un secchio vuoto in mano, e dopo due secondi è piegato dalle risate. Hahaha, che ridere!

Ora lo uccido. Lo so, lo dico dall'inizio della storia. Ma questa volta lo uccido sul serio.

- Inizia a correre. - I miei occhi sono due piccole fessure. Mi alzo dal letto con un'espressione omicida e inzio a rincorrerlo per tutta la casa, facendo attenzione a non sbattere contro gli spigoli dei vari mobili. Nella mia impresa di inseguimento raccimolo una bottiglia d'acqua e appena riesco a metterlo all'angolo gliela verso addosso. Godendomi i suoi capelli trasudare di gocce d'acqua, godendomi il suo petto bagnato e la sua espressione sconcertata. E ringrazio il cielo di essere fredda e bagnata. Perchè al momento al mio interno c'è un vero e proprio vulcano che sta spargendo lava bollente per tutto il mio corpo.

Il ragazzo più bello del mondo, si riprende e mi afferra per la vita trascinandomi di nuovo a letto. Che ora è tutto bagnato. E inizia a farmi il solletico infliggendomi così una dolcissima tortura. Le mie risate esplodono per la casa e mi ritrovo a pregarlo di smettere. Non ce la faccio più .

Quando smette siamo entrambi bagnati, stesi a letto e con il respiro affannoso. Un risveglio come gli altri, no?

- Buongiorno fiore.

- Buongiorno un corno! Un giorno mi vendicherò !

Ignoro i suoi baci volanti e tra le risate mi immergo sotto il getto della doccia.

Stupendo!

E questi sono i giorni che passo insieme a Felix, ridiamo, ci stuzzichiamo. Io cucino, lui mi fa i complimenti. A volte lo guardo come se fosse un angelo, altre gli bestemmio dietro. Lui non perde la minima occasione per potermi toccare.

Quando ci spaparanziamo sul divano lui mi prende fra le sue braccia. ( Che sta diventando il mio posto preferito).

Non me la fa mai pesare se lo obbligo ad uscire con i miei amici. È sempre gentile. Non mi fa spendere nemmeno una lira. E cazzo, ha un modo tutto suo di sorridermi quando parliamo. E Dio, parliamo tantissimo. Con lui ogni argomento diventa interessante. Perfino parlare del tempo, o anche delle cicche da masticare. Tutto con lui prende una nuova sfumatura. Mi fa sentire intelligente, mi fa sentire bene. E io, giorno dopo giorno, sto perdendo la testa.

E così arriva anche il weekend. Amo i fine settimana.

1. Non mi devo svegliare presto.

2. Ho più tempo a disposizione.

3. Non mi devo svegliare presto.

4. Non mi devo svegliare presto.

5. Ho giá detto che non mi devo svegliare presto?

Ahahaha, ebbene sì. Sono un pò pigra. Ma diciamo semplicemente che amo dormire e stare con i miei amici fino all'alba. Quindi per forza di cose amo i fine settimana, giusto? Eppure questo fine settimana non lo amo per niente.

Perchè tra un pò tornerò a casa mia, e ho paura. Ho paura che quando Mark tornerá qui, le cose, tra me e Felix, cambieranno. E ritorneremo a comportarci come due sconosciuti, anche se sconosciuti non lo siamo mai stati.

E questo pensiero mi terrorizza.

Mi terrorizza quando mi sveglio, quando percepisco il calore della sua mano nella mia. Quando mi giro verso di lui e vedo il suo petto alzarsi ed abbassarsi ad un ritmo regolare. So che tra un pò non potrò più svegliarmi mano nella mano con lui.

Mi terrorizza anche quando sono sotto la doccia. Mi terrorizza quando mi vesto con un paio di jeans aderenti e una maglietta di seta con la schiena scoperta. Mi terrorizza anche quando noto che pure Felix si è svegliato e che mi sta mangiando con gli occhi.

Continuo ad aver paura di questo pensiero pure quando si avvicina e mi scompiglia i capelli con il suo sorriso diabolico. Mi fa paura quando gli tiro un pizzicotto e lui in risposta mi fa il solletico.

Mi fa paura quando, dopo aver fatto colazione, essere saliti in macchina, ed essere arrivati di fronte alla mia scuola, lui mi stringe forte tra le sue braccia.

- Non andare oggi. Tanto sei giá un genio.

- Stai cercando di corrompermi?? Chissá cosa direbbe Mark se lo sapesse. - Gli faccio l'occhiolino, e sicura che stesse scherzando apro la portiera dell'auto. Lui mi blocca con decisione.

- Hai ragione, non dovrei cercare di corromperti. E non dovrei voler passare così tanto sempo con te. Ma lo faccio comunque. E per quel che riguarda Mark? Confido nella tua discrezione. So che non gliene parlerai, vero?

Io annuisco, incantata. Il mio cervello si è praticamente fermato alla parte nella quale Felix ha ammesso che vuole passare del tempo con me. Bè non lo ha esattamente ammesso, ma siamo lì.

I miei occhi incontrano i suoi, che hanno il colore dell'azzurro liquido. E in questo momento sono miei. I miei occhi dorati appartengono ai suoi. E i suoi occhi appartengono ai miei. E il mio cuore batte all'impazzata. E sento sulla punta della lingua crescere le parole che descrivono i miei sentimenti. Sto per confessare se non fosse che il cellulare di Felix inizia a squillare.

Mi riprendo da quello che stavo per fare con dei respiri profondi.

Stavo per confessare?! Ma soprattutto cosa stavo per confessare? Io non provo niente per Felix. Bugiarda.

Cerco di non pensarci più , Felix ignora la chiamata e mi riguarda con un motto di rimorso nello sguardo.

Non ci faccio caso e mi apro in un sorriso.

- Ho deciso che salterò scuola oggi.

Lui risponde al mio sorriso. Un lampo divertito nello sguardo.

- Ah sì? E cosa ti avrebbe fatto cambiare idea?

- Un ragazzaccio abbastanza convincente. - Gli sorrido sfacciata, lui mi afferra la guancia e mi pizzica con delicatezza.

- Mi piace quando mi chiami ragazzaccio.


 

Saliamo anche l'ultima rampa di scale ed arriviamo. Siamo sul tetto del nostro palazzo. Romantico non è vero?

No. Io non sono un'amante dell'altezza. Posso sopportare l'alta velocitá , fare a botte, fare qualcosa di pazzesco insomma. Ma quando si tratta di altezza, io mi blocco.

Quindi sto giá rimpiangendo di aver saltato scuola. Poi però i miei occhi cadono su un lenzuolo steso sulla superficie del tetto. Il cestino da pic nic, e tre scatole che hanno tutta l'aria di essere dei giochi da tavola.

Riacquisto subito il mio buon umore e sorrido raggiante a Felix che mi fa l'occhiolino.

Lui non perde tempo e si stende sul lenzuolo, io invece sono ancora un pò riluttante.

- Lo sai vero che non mordo? E che puoi venire a sederti qui vicino a me?

Mi scappa da ridere, ha ragione. Come mai tutto a un tratto divento timida? Perchè hai paura. Ok. Fin qui ci ero arrivata anche da sola. Ma paura di cosa, scusa? Di perderlo.

Accantono subito quel pensiero e faccio un solo passo verso Felix.

-Bè . Qualche giorno fa, se non sbaglio, minacciavi di mordermi. - Gli sorrido di nuovo. Il mio sorriso in realtá è una sfida. Lui sembra cogliere il messaggio che si nasconde all'interno delle mie iridi.

- Certo, e ora minaccio di baciarti se non vieni subito vicino a me. - Spalanco gli occhi e la saliva che avevo in bocca mi va di traverso per la sorpresa. Ba-baciarmi? Una parte di me mi sta implorando di non fare come mi dice. è quella parte di me che desidera da giorni, forse anni, un suo bacio. Ma poi c'è anche l'altra parte di me. Quella saggia, razionale e che è coscente del fatto che Felix è l'equivalente di molti guai, che mi dice di andare a sedermi vicino a lui. Cosa che faccio, ma subito dopo gli mostro la linguaccia. Che posso dire? Sono una piccola ribelle.

Iniziamo a mangiare: Ovviamente non sono cose che ha cucinato lui, ma pasti complessi e deliziosi che sono sicura ha acquistato ad un ristorante.

Ho sempre pensato che il mio futuro uomo dovrá saper cucinare. Ma ora, mentre mango insieme a Felix, non riesco proprio a capire il perchè .

Non c'è nulla di male nel volere un futuro insieme ad un uomo che non sa cucinare. Non c'è nulla di male nel volere un futuro con Felix. O forse sì?

Scaccio anche questi pensieri, in fondo è veramente troppo presto per parlare di futuro.

- Stai pensando a me, nudo? - La sua voce maliziosa mi strappa dai pensieri.

Mi apro in un sorriso lascivo, e mi mordo il labbro apposta.

- Sto pensando a noi due, nudi.

Lo vedo deglutire a fatica e scoppio a ridere. Lui in tutta risposta mi lancia un chicco d'uva addosso. Ed è così che inizia.

Io prendo un bel grappolo d'uva e mi alzo in fretta. E correndo di qua e di lá per il tetto continuo a lanciargli addosso i chicchi d'uva. Lui fa lo stesso, ma sono veloce. E alla fine, quando crolliamo tutti e due stanchi. I miei vestiti sono immacolati mentre i suoi sono pieni di macchioline.

- Ora te la faccio pagare. - Dice dopo aver preso ancora qualche respiro. Mi salta addosso e inizia a farmi il solletico. Io rido, rido tantissimo. E mentre rido insieme a Felix mi dimentico di Camille, di Mark, di Xander, di mia madre che odia mio padre e di mio padre che invece, odia me. Mi dimentico di tutto, e l'unica cosa che ho nella mente sono le mani di Felix che mi solleticano e le sue labbra.

Mmmh, le sue labbra rosse, carnose, piene e che scongiurano di essere baciate. E io vorrei tanto accontentarle. Ma per fortuna mi fermo in tempo. Mordo il collo di Felix e smettiamo di ridere come pazzi.

Passiamo ancora qualche momento a provare di riprendere fiato, dopo di che, prendiamo uno dei giochi da tavola che ha preparato lui, e si dia il caso che è un puzzle. E iniziamo a farlo.

- Non entra. Non riesco a farlo incastrare – la sua voce è molto frustrata.

- Certo che non entra, non devi sforzare. Devi solo trovare un altro buco.

- Ma a me piace questo buco, peccato che è troppo stretto.

-Dio, se qualcuno ci sentisse probabilmente penserebbe che stiamo parlando d'altro. - Infatti. Dovete sapere che , no, non stiamo facendo sesso. E che i "buchi" dei quali stiamo parlando sono quelli del puzzle, che abbiamo quasi finito. Non senza aver litigato una centinaia di volte riguardo a quale pezzo debba esser messo in non so quale punto. Che ci posso fare? Io e Felix bisticciamo sempre ormai!

- Bè a me di certo non dispiacerebbe parlare d'altro- Mi sorride sornione e io scoppio a ridere.

Questo ragazzo non si smentisce mai. E più il tempo di questa serata avanza, più vorrei che si fermasse per sempre. Vorrei stare ferma in questo momento per il resto della mia vita.

Sembra tutto perfetto. Il battito accelerrato del mio cuore, il profumo fresco di Felix, le nostre risate cristalline. Aspetto solo un suo bacio, e so che mi bacerá . Vuole baciarmi, si vede nei suoi occhi, e io? Io voglio baciarlo da anni. Poi, un suono interrompe tutto.

È la suoneria del suo cellulare.

- Puoi rispondere tu per piacere?- Annuisco in risposta e mi sporgo verso il suo telefono. Rispondo senza verificare chi è .

- Ciao tesoro! Mi manchi! Prima non hai risposto al telefono. Posso passare da te più tardi, o la ragazzina abita ancora a casa tua?

Mi irrigidisco, la tensione sale a mille. Lo stomaco si serra e mentalmente prego in tutte le lingue del mondo che non sia lei.

Ti prego, ti scongiuro e ti supplico fa che non sia Sarah. Fa che non sia lei.

Guardo il display del cellulare e quando vedo che è proprio lei, mi sento quasi svenire.

E poi? Vi starate chiedendo. Poi che succede?

Poi non sento più nulla.

- È per te. - La mia voce è gelata. - Io vado un attimo in casa, se hai bisogno di qualcosa da giù fammi sapere- Continuo, la mia voce sempre più fredda. Felix afferra il telefono e quando legge il nome di Sarah sul display lo vedo sbiancare.

- Aspetta Calla, non è come pensi...

Scuoto la testa nel tentativo di fermarlo. Non ce la faccio. Non voglio sentire le sue scuse. E nel fra tempo continuo a ripetermi che sono una stupida. Un'idiota. Una deficiente.

Scendo in fretta le scale urlandogli contro che sto bene. Arrivo di fronte alla porta del suo appartamento e dopo aver aperto, scaglio le chiavi sul pavimento. Con forza. Tanto che uno dei suoi portachiavi merdosi si spezza a metá . Come il mio cuore.

Sono un'idiota. Non doveva andare così. Lo ho sempre saputo che Felix è un playboy. Che non è quello giusto. Che non devo provare niente per lui.

Ma allora che senso aveva? Che senso aveva guardare i film insieme sul divano, che senso aveva guardarmi con desiderio ogni notte, che senso aveva il picnic romantico? Che senso aveva tutto?

Ma soprattutto, perchè proprio con lei? Non me la sarei presa così tanto, fosse stata un'altra, ma perchè proprio quella puttana?

Scaccio via i pensieri e i sentimenti.

Mi accascio per terra per un minuto, forse due. Ma poi mi riprendo. Devo fare in fretta, devo scappare. Devo letteralmente scappare. Corro in camera e metto tutti i miei vestiti in uno zaino, il primo che riesco a trovare, che si dia il caso sia uno zaino delle tartarughe ninja.

Stupido Felix. Ora devo andare in giro come una cogliona con il suo stupido zaino.

Afferro il mio portafogli, lo caccio dentro allo zaino, prendo il giacchino di pelle appeso all'attacca panni ed esco di casa come una furia. Poi però mi ricordo che il caricatore è rimasto in presa e maledicendomi risalgo. Quando lo faccio mi ritrovo Felix ad aspettarmi in salotto.

- Calla, smettila di fare la bambina. Per favore calmati. Non è successo niente. - Possibile che le sue parole possano ferirmi di più ? Io una bambina? Giusto, che stupida che sono stata a pensare che, per lui, io possa essere qualcosa di più .

- Tranquillo Felix, me ne vado. E sono calma, davvero. Lo so pure io che non è successo niente. Andrò a stare da Lollo, o da Greg, forse da Enea, non è un problema. Non sono arrabbiata. Non hai sbagliato per niente. A parte il fatto che vai a letto con una troia, ma in fondo chi sono io per giudicare? - Non piangere Calla, Non piangere. Continuo a ripetermi mentre la mia voce si spezza un secondo. - In fondo, sono solo una ragazzina. - Respira Calla, respira. - Ora vado, così sei libero di darti alla pazza gioia. Tranquillo non dirò nulla a Mark, non c'è bisogno di farlo preoccupare inutilmente. Però ti prego, lasciami andare. - Ce l'ho fatta. E non sto piangendo. Non mi sto disperando. Non lo sto picchiando e non gli sto urlando contro. Se non fossi così sconvolta mi batterei il cinque da sola.

Faccio l'errore di guardarlo negli occhi, e leggo tutto il suo rimorso, senso di colpa e anche tutta la sua rabbia e il suo dolore. Non posso dirvi perchè stia provando quelle emozioni, o a cosa siano collegate. Posso solo dirvi che non avrei mai dovuto guardarlo negli occhi. Perchè posare le mie iridi dorate nelle sue color del mare, mi ha spezzato il cuore ancora una volta.

Poi mi ricordo che io sono Calla Raggi. La ragazza che ha il fratello che un giorno finirá in prigione, quella che ha un altro fratello ancora che abita in Francia e fa il giocatore di Poker, quella che ha un fratellastro che in pratica è Albert Einstein, quella odiata dal padre ed evitata dalla madre. Quella che ha degli amici strani a cui vuole bene. Quella che conosce a memoria le poesie di Shakespeare. Sono Calla Raggi, quella ragazza che tu non vorresti mai essere. Calla Raggi, quella che un pò ha una vita asssurda, ma che in fondo è felice da morire perchè è circondata da persone bellissime. Particolari, certo, ma anche bellissime.

Ed è il fatto che mi ricordo chi sono che mi aiuta a trattenere le lacrime, a fare un respiro profondo e a girare le spalle a Felix.

Ho una vita stramba, ma ho sempre resistito, non mi piegherò adesso nè per Felix nè per nessun altro ragazzo. Chiaro?

Felix è soltanto un ragazzo come gli altri.

È questo quello che sto cercando di farmi entrare in testa mentre cammino per le strade, con lo zaino in spalla e le lacrime agli occhi.

I miei piedi si stanno muovendo da soli, il cellullare ormai è scarico, e anche se ho preso il caricatore con me, non ho una presa a disposizione.

Mark mi ha lasciato abbastanza soldi da permettermi due settimane in un albergo di lusso. Ma no, non voglio usarli. Non così almeno.

So che se andassi a piedi fino a casa di uno qualsiasi dei miei amici mi accoglierebbero a braccia aperte. Però , non è lì che voglio andare adesso.

I miei piedi continuano a muoversi da soli, fino a quando non si fermano e io alzo lo sguardo con il cuore che mi batte a mille.

Ed eccole, le folle di persone entusiaste. Le ragazze poco vestite, l'odore di olio e di benzina che impregna l'aria.

Ruote di scorta ai margini della strada. Marciapiedi affollati e il rumore di motori.

Non so come mai, tra tutti i posti esistenti, io sia venuta proprio qui. Ma ora che ci sono mi sento bene.

Come se avessi rivisto una vecchia amica dopo tantissimo tempo, solo che al posto di notare i mille cambiamenti della nostra relazione, sono felice di far ancora parte della sua vita.

Ecco cosa rappresentano per me le corse in questo momento: una cara e vecchia amica.

A pochi metri di distanza intravedo Luca. E il mio cuore perde un battito è uguale a come lo ricordavo.

È un amico speciale di Mark, e prima correva anche lui, poi boom. Un incidente d'auto ed è rimasto paralizzato dalla vita in giù .

Ama troppo le corse per rinunciarvi, quindi, ora, si limita a fare il presentatore.

Tutti amano Luca. Assolutamente tutti. Prima dell'incidente, molti, non sapevano nemmeno che esistesse. Ora invece è sempre circondato di persone.

Una delle poche persone alle quali vuole veramente bene, però , è Mark.

Appena mi vede, gli sorrido. Lui sgrana gli occhi, incredulo.

-Calla??! Sei tu?

Alzo gli occhi al cielo.

- No, è zio paperone! - Lui scoppia a ridere e mi fa segno di andargli incontro.

Un pò riluttante accetto e vado verso di lui. Appena arrivo al suo cospetto ci sbracciamo e ci abbracciamo.

- Cazzo, pensavo che non ti avrei mai rivista da queste parti! - Sorride amaro. Un'altra persona alla quale vuole veramente bene? IO.

- Anch'io lo pensavo, Luca. Anch'io – Il mio tono è ancora più amaro. E lui, come al solito, mi tira un pizzicotto per farmi riprendere il sorriso. Peccato che tutto quello che mi esce è una smorfia di dolore. Ho detto che è parallizzato, mica che non ha forza nelle mani!

- Corri? - Ma dal suo tono di voce e dalla mia espressione si capisce giá la risposta. Sono venuta fin qui, seguendo l'istinto. Ma non salirò su una macchina da corsa. Non più . Ormai ho rinunciato a quella parte di me.

- Sei un'idiota. - Risponde solamente, e io con un alzata di spalle gli rivolgo un piccolo sorriso colpevole.

Dopo qualche minuto inizia la corsa, la prima macchina a partire è una f4 verde scuro. E sono sicura che è stata riverniciata da poco. Le ruote e il motore sono state modificate, ma non bene come ci si aspetterebbe da una macchina da corsa. Il resto delle macchine sono costose. Molto più costose dell'f4. Ma a parte il loro prezzo sono mediocri. Ed è in questo momento che realizzo che sono tutti dei pivelli amatori. Pff. Alzo gli occhi al cielo, le macchine partono e io so giá che sará la macchina verde scuro che ho addocchiato a vincere. L'unica macchina che ha come minimo una base.

Mi avvicino a Luca e gli allungo la mia puntata. Punto tutto.

Io non perdo, mai.

Avete presente quel detto che dice che chi è fortunato nel gioco è sfortunato in amore e viceversa? Ecco quella sono io. Visto che non perdo mai, non vinco mai in amore.

Forse è per quello che l'unico vero ragazzo che abbia mai avuto era uno stronzo di merda e che l'unico ragazzo che mi sia mai veramente piaciuto va a letto con una puttana.

Sembro tragica? Scusatemi, ma gli eventi di questa sera un pò rovinano il mio umore.

Dopo qualche minuto la corsa finisce, e la prima macchina ad oltrepassare il traguardo è appunto l'f4. Sorrido e ritorno da Luca per incassare la mia vincita. Lui brontola qualcosa riguardo alla mia fortuna sfacciata e io scoppio a ridere.

- Raggi? - è una voce poco famigliare quella che mi ha chiamata. Mi giro e rimango decisamente sorpresa a vedere il mio interlocutore.

-*-*-*

-RAGGI?! SEI VERAMENTE TU? E io che pensavo fossi una santarellina!

Lo fisso ancora sorpresa. Che cosa diamine ci fa lui qui?

- DeMattei? Cosa ci fai qui? - Gli chiedo, d'un tratto inacidita.

- Io? Io ci corro qui. - Mi risponde avvicinandosi sempre di più a me. Si ferma solo a qualche centimetro di distanza, quando il suo profumo speziato di cannella mi avvolge, giá , completamente.

Mi perdo ad osservarlo. È bellissimo. Ovvio. Ma adesso ha un'aria nuova che lo circonda. Qualcosa che me lo fa piacere un pò di più . Sará che da quando sono piccola le persone che amano le macchine hanno sempre avuto il mio rispetto. Mi chiedo se abbia corso anche stasera. Anche se una parte di me spera di no. Potrei appezzarlo solo se fosse il guidatore dell'F4, il resto delle macchine sono state una delusione.

è come se, da quando me ne sono andata, tutti gli autisti, quelli veri, se ne fossero andati. E ora gli unici che corrono sono solo i figli di papá che pensano che più una macchina è cara , più veloce è . Che branco di idioti. Scuoto la testa indignata prima di concentrarmi di nuovo su Alec DeMattei, ovvero, il ragazzo più bello della scuola.

- Ci sono anche altre persone della nostra scuola, a parte te?

Lui scuote la testa.

- Sono qui con mio fratello e con la sua fidanzata. - Sputa la parola fidanzata come se fosse un insulto, ma decido di non indagare oltre.

Non faccio in tempo a formulare una risposta che si succedono una serie di azioni:

1. Si sente una voce in lontanza: - Fratellino, è quella la tua ragazza?! Quindi ce l'hai veramente??

2. Alec mi guarda allarmato. - Scusa – sussurra nel panico, e poi si piega verso di me.

3. Le sue labbra si scontrano con le mie e io rimango scioccata, si stacca per qualche secondo: - Stai al gioco, poi ti spiego tutto, giuro.

4. Io lo guardo ancora scioccata quando un'idea mi attraversa la mente: - Sto al gioco solo se mi fai dormire da te stanotte.

5. Lui mi guarda sconcertato a sua volta ma poi annuisce con fare sbrigativo e mi bacia di nuovo.

E che bacio, avete presente i baci perfetti? Quelli profumati, dove ci si massaggiano a vicenda le labbra? Dove siete entrambi belli e vi godete il momento? Insomma i baci belli. Quelli studiati come quelli dei film? Ecco. Io sto vivendo quel tipo di bacio.L'unico elemento che manca all'appello? L'amore.

Quando ci stacchiamo, lo fisso con le guance arrossate per qualche istante e lui fa lo stesso. Nel nostro sguardo alleggia un alto grado di complicitá . Io farò finta di essere la sua ragazza. E lui mi offrirá una notte a casa sua. Mica male per una serata eh?

Vedo due sagome avvicinarsi a noi. Una maschile e una indubbiamente femminile ( Tutta curve).

Dopo qualche istante riesco a mettere a fuoco anche i volti delle sagome e il mondo si congela.

- Porco dio, MAL??? Cosa ci fai qui?!

Mi blocco. Questa serata è piena di sorprese. Alla faccia del picnic tranquillo. Scuoto la testa cercando di togliermi dalla mente il pensiero di Felix. Anche perchè quello che ho davanti a me è Gabriel. Gabriel DeMattei, ovvero, il mio avversario numero uno. In realtá , io, ero il suo avversario numero uno. Lui non è mai stato al mio livello. Solo ora realizzo che Alec e Gabriel hanno lo stesso cognome. E chi poteva immaginarlo? Al fianco di Gabriel c'è una ragazza minuta, con i capelli corvini, il naso piccino e gli occhi grandi e verdi. Sembra una bambola. Ha la pelle diafana ed è una ragazza molto bella. La guardo meravigliata e lei mi rivolge uno sguardo simile.

Nei suoi occhi, noto, non c'è traccia della solita invidia che mi rivolgono le altre ragazze. Solo uno sguardo pieno di curiosità.

Quando arrivano ad essere da un passo da noi, capisco che è il mio turno di parlare. Anche perchè Alec mi guarda confuso, Gabriel meravigliato e la ragazza di fianco a lui sembra molto curiosa. Sbuffo.

- Ciao Gabriel. Come va?- Faccio finta che il nostro incontro non sia nulla di che, lui però , non sembra dello stesso avviso.

- Porca puttana! Sei veramente tu? Sei veramente MAL? Giravano voci che dicevano che fossi sparita per sempre. - sentirmi chiamare MAL mi crea una piacevole fitta al cuore. Era il mio soprannome. Tutti ne hanno uno, il mio era MAL. Le iniziali della mia famiglia.

Angolo autore:

Morite dalla voglia di sapere chi è Gabriel?? Bè lo scoprirete presto!

Questo capitolo fa un pò schifo... Scusate! è che sto partendo per la Francia e sono di nuovo in mille sbatti!

Madre isterica? Ce l'ho. Computer diffettoso? Ce l'ho. Troppi vestiti, e una voglia pazzesca di prenderli tutti? Hmm fatemi pensare... ce li ho!!

Piccoli chiarimenti sul capitolo:

-Calla si trova alle corse clandestine dopo essere uscita dalla casa di Felix.

-Alec quando la bacia lo fa per un motivo preciso. Non è innamorato di lei.

- All'inizio del capitolo è il fine settimana, eppure Calla va a scuola, avete notato? Non perchè sono rimbambita, ma perchè dal mio punto di vista il fine settimana inizia venerdì!


 

Ad ogni modo spero di esservi mancata e spero che questo nuovo capitolo vi piaccia!

Vi auguro una buona lettura e spero che recensirete in tanti! AMO le vostre recinsioni!

Un bacio.

Ah e scusate gli eventuali errori, quando arrivo in Francia li correggo! 

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Capitolo 9
*** Capitolo VIII- A casa De Mattei ***


Capitolo VIII- A casa De Mattei


 

Avete mai provato ammirazione, per qualcuno che in fondo, non è migliore di voi?


 

Luc da una pacca sul sedere a Seline, l'arbitro delle corse.

Una ragazza con le gambe interminabili e molto nude, un culo mozzafiato e la scollatura più profonda della storia.

Immagino che tutti i suoi ragazzi le vadano dietro proprio per il suo immenso cul.. ehm volevo dire cuore.

Non sono agitata, non lo sono mai, ma appena vedo Seline capisco che devo darmi una mossa e mettermi in posizione.

Mi sistemo proprio prima della linea di partenza. Con i fari illumino il seno sudato di Seline.

Ho sempre pensato che fosse un nome troppo raffinato per una persona come lei.

Faccio spallucce all'interno dell'abitacolo. Giro lo sguardo verso sinistra e vedo una macchina che mi si affianca. La riconosco subito.

È una bmw serie 3 con il motore modificato. La macchina di Gab. Lo vedo ammiccarmi, sono sicura che è convinto di vincere. Lo è sempre.

Finora è il mio rivale numero uno, quello che più si avvicina al mio livello, il problema è che si avvicina ma non è assolutamente alla mia altezza.

Non capitemi male, non sono vanitosa, anzi, molti dicono che sono una persona modesta, però , dovete capire che qui, in questo contesto, la modestia non centra niente.

Guidare è un arte, dominare una macchina un talento, e saper gestire i cambiamenti continui alla quale sottoponi la tua auto da corsa, è un'impresa.

Quindi dovete credermi quando vi dico che io sono la migliore.

Meglio di Mark, meglio di Xander, di Felix, di Manuel e di tutti i ragazzi che ogni tanto partecipano a queste corse.

Meglio di Marcel, l'ex campione delle corse.

Io sono il meglio.

Mi perdo a pensare che a casa abbiamo finito i funghi e che devo andarli a comprare perchè Mark mi ha chiesto di preparargli i ravioli con panna e funghi. Penso anche che dovrei comprare i cereali che ci piacciono tanto, e che tra una settimana vogliamo andare per il week.end in Francia, a fare visita a Xander e alla sua fidanzata Clarisse.

Penso a tutte queste cose e mi perdo il gesto di Seline che annuncia la partenza.

Merda.

Inizio a ridere sentendo l'adrenalina farmi vibrare le ossa.

è stupenda questa sensazione, le ginocchia molli, il cuore che batte veloce, il sangue in subbuglio e lo stomaco chiuso per l'eccitazione della gara, della competizione e della velocita'.

Senza perdere altro tempo mando su di giri il motore, ingrano la marcia e sfilo per la strada mangiandomi l'asfalto, passo ad un millimetro da Seline facendole l'occhiolino.

Il fatto che sia una ragazza facile, in fondo, non me l'ha mai fatta odiare.

E qui inizia il divertimento. Perchè al momento sono l'ultima, ma avanzo ad una velocità estrema, la strada scorre troppo veloce per vederla, ma non ho bisogno di vederla, perchè la sento. La sento scricchiolare sotto le mie ruote, che ho montato personalmente insieme a Mark, la sento fremere al contatto con il motore potente.

Oddio, amo le corse.

E corro, corro come una pazza e in men che non si dica ho già raggiunto tutti. Manca solo una macchina da superare, e stranamente non è quella di Gab. è una vecchia audi R8.

Guardo nello specchio retrovisore e vedo Gabriel che è concentrato come non mai nella speranza di potermi superare. Rido di gusto perchè si è reso conto che lo sto guardando e mi fa un gestaccio.

Che ragazzino.

Continuo a correre, e affianco la macchina misteriosa. Solo che i vetri sono oscurati e non riesco a vedere chi ci sia alla guida. Alzo le spalle e la supero con facilita', proprio prima di una curva pericolosa.

Le emozioni che provo ora, rischiando la vita perchè ho preso la curva ad una velocità troppo alta sono pura frenesia. Non è che non abbia paura, un pò ce l'ho. Ma non mi faccio dominare da essa, sono io che la domino, sono io che decido che potere debba avere su di me e al momento mi esalta.

Boom, il battito del mio cuore accelera sempre di più , così come la macchina.

E poi supero la linea della vittoria. Lo chiamiamo così il traguardo. E sento applausi e urla provenire da tutte le parti. Neanche un secondo dopo vengo raggiunta dall'autista misterioso e subito dietro intravedo anche Gabriel.

Scendiamo tutti dalla macchina e mi blocco. Finalmente capisco cosa provano le persone quando mi vedono correre: stupore. Davanti a me non c'è un uomo, ne tanto meno un ragazzo magnifico.

No, davanti a me c'è una ragazza. Ed è bella. Non il tipo di bellezza commerciale, no, lei è proprio bella in modo naturale, senza labbra col rossetto o occhi pieni di mascara. A circondarle il viso allungato e con i lineamenti un pò sporgenti ci sono una massa di boccoli color caramello. E gli occhi più verdi che abbia mai visto.

Quasi mi si mozza il fiato. E noto che lei ha la stessa espressione, anche lei è sorpresa. Ma poi sorride, non un sorriso naturale o gioioso.

Non è quel tipo di persona.

È una ragazza raffinata, anche se assomiglia più ad una donna. E il suo sorriso indica che per lei sono interessante. Tutto qui. Niente gioia, niente sfumature infantili ad adornarle la persona.

La vedo venirmi incontro con un'eleganza impossibile da reggere. Con tanto di tacchi a spillo.

- Sei la prima che mi batte.- Nella sua voce non c'è nessun emozione particolare. Elenca semplicemente un dato di fatto. Ma la cosa sorprendente non è la sua totale assenza di emozioni, bensì la sua voce. è melodiosa, affascinante.

- E tu la prima che si avvicina così tanto a battermi-

A quel punto sorride davvero. Ed è veramente fantastica.

Lo so, sembra che io stia esagerando, insomma da come la descrivo sembra essere una dea, vero? Bè se la poteste vedere in questo momento capireste che è veramente strepitosa.

- Onorata. Io sono Camille, e tu?-

Avete mai provato ammirazione, per qualcuno che in fondo, non è migliore di voi? Io in quel momento la stavo ammirando.


 


 

Mi sveglio con il cuore che batte a mille. Ho sognato il nostro primo incontro. Sento una fitta al petto insopportabile, mi manca.

Caccio un respiro profondo e mi rigiro nel letto altre tre volte prima di capire che ormai, non ci sono più chances che io mi riaddormenti.

Forse è per colpa dell'ambiente estraneo che mi circonda. Anche se quando ero a casa di Felix non è mai sembrato essere un problema.

Sospiro e punto lo sguardo su Alec che sta ancora dormendo.

Mi tornano in mente gli avvenimenti dei giorni precedenti.

Appena ce ne siamo andati dalle corse siamo entrati nell'auto di Alec. Indovinate qual'era la sua auto? Se avete detto la f4 verde scura, sulla quale avevo puntato tutto, vincendo, bè avete indovinato!

Neanche il tempo di rientrare in macchina che Alec mi ha fissato a lungo per poi dirmi: - Spara-

Gli ho sorriso complice. - Va bene, amore – E lui è arrossito fino alla punta dei capelli. Che tenero. Ho soffocato una risata e cercando di ricompormi gli ho chiesto: -Cosa vuoi sapere?

- Tutto. - Mi ha risposto diventando serio. Ho sospirato per l'ennesima volta quella sera.

- Fino ad un anno fa ero come te. Correvo. A proposito non sei niente male, poi però è successa una cosa, ho fatto una promessa e ho smesso. Ho giurato a me stessa che non avrei più partecipato alle corse clandestine, se non in certe circostanze. E sono delle circostanze impossibili. Quindi ho smesso per sempre di correre. - Lui mi ha guardata un pò confuso cercando di tenere il passo con le mie spiegazioni.

- E prima che tu me lo chieda, non ti spiegherò assolutamente nulla sul come, cosa, perchè . Chiaro? Tutto quello che ti serve sapere è che ormai non corro più e che tuo fratello e io ci siamo conosciuti circa tre anni fa. Alla sua prima gara. Oddio, non puoi capire com'era scarso all'inzio. Poi pian piano è migliorato, affidandosi a me, anche se una parte di lui mi odiava perchè sono sempre stata migliore. - Rido al ricordo e Alec ride insieme a me. Probabilmente pensando al caratteraccio del fratello. - E siamo diventati amici. Praticamente era impossibile non vederci insieme alle corse, ma poi questo e quello è successo e ci siamo un pò allontanati. E poi – ho sospirato di nuovo – Ho smesso con le corse e quindi anche con Gabriel, cosa che sinceramente penso non mi abbia mai perdonato. - Ho finito il discorso con un altro sospiro. Quindi d'ora in poi avete tutti il diritto di chiamarmi signorina Calla Sospiro Raggi.

- Prima di tutto, io sono molto più di niente male. Secondo, sono felicissimo che tua la mitica e tanto ammirata MAL della quale mi ha parlato Gab. Anche se non avrei mai immaginato che la strappamutande Calla Raggi del nostro liceo fosse proprio la leggenda delle corse.

Sono scoppiata a ridere.

- E così ora mi chiamano pure strappamutande? Un mese fa ero considerata orgasmica. Mi sa che devo parlare con chi mette in giro queste voci e chiarigli il mio disappunto.

L'ho visto fissarmi con un sorriso gigante stampato in faccia.

- In effetti è molto meglio orgasmica di strappamutande.

Alla fine del tragitto verso casa, sembrava leggermente più inquieto ed agitato rispetto a prima. Così che, alla fine mi decisi a chiedergli cosa lo turbasse tanto.

- Si può sapere cos'hai? - Chiesi infatti esasperata, lui si è girato verso di me sorridendo impacciato. Oh, oh. Non potei che allarmarmi.

- Ho detto a Gabriel che sei la mia ragazza, questo comporta, ehm, di dormire insieme. - A quel punto ho capito la ragione di tanta agitazione e sono scoppiata a ridere.

- Tranquillo, non ho intenzione di violentarti. E va benissimo dormire insieme, tanto non faremo niente. Lo sai vero? - Alzai un sopracciglio.

- Certo che lo so! Cielo Raggi, ma per chi mi hai preso? - Gli feci la linguaccia e lui mi fece entrare in casa sua spintonandomi. Era bello passare del tempo insieme ad Alec, non saprei dire il perchè , forse perchè era naturale, il mio stomaco non era ripieno di farfalle, il mio sangue si comportava normalemente. Insomma, stare con Alec era una pausa da tutte le emozioni che mi provocava Felix, e al momento mi faceva anche evitare di pensarci. Forse era per questo che avevo subito accettato la sua proposta. Anche se preferisco dare la colpa al suo sguardo disperato proprio prima di baciarmi.


 

Quando entrammo nel salotto Gabriel e la ragazza di prima erano già lì ad aspettarci.

La serata passò in modo lento e caotico. Gabriel a quanto pare non era più arrabbiato con me, ma voleva sapere tutti I dettagli della mia relazione con Alec. Perfino I più intimi purtroppo. Facendo così arrossire sia me che suo fratello.

- E quindi, com'è il mio Alec a letto? - ha chiesto come se niente fosse. Io ho iniziato a tossire, per la sopresa mi era andata di traverso la saliva, e Alec era arrossito fino alla punta dei capelli. In quel momento ho capito: Gabriel faceva tutte quelle domande scomode solo per vedere se stavamo realmente insieme.

Mi sono schiarita la voce e mi sono fatta coraggio. Ho afferrato la mano del mio “ragazzo”.

- In realtà non l'abbiamo ancora fatto. Io non mi sentivo del tutto pronta e Alec ha detto che va benissimo lo stesso. Ma penso che presto supereremo anche quel traguardo. Vero amore? - Con il cuore in subbuglio per la vergogna mi sono avvicinata a lui e gli ho offerto un piccolo bacio a stampo.

Gab ha strabuzzato gli occhi e poi mi ha fulminato. Evidentemente quella risposta non era nei suoi piani. E tutto quello che potevo pensare io era “Beccati questo! Sei rimasto uno stupido ragazzino!”

La sua ragazza, Ariana, si è aperta in un sbadiglio gigantesco che per poco non inghiottiva tutto il pianeta.

- Va bene, quello era un evidente segno che dice “ noi adesso andiamo a dormire”. Quindi buona notte ragazzi, ci vediamo domani. - Detto questo Gabriel si è avvicinato a me e dopo qualche secondo di esitazione mi ha stretta in un lungo abbraccio.

- Non capirò mai perchè tu sia sparita, senza dirmi niente. Però mi ha fatto veramente piacere rivederti. Ancora non capisco però cosa ci fai con quel cretino di Alec- Ammicca prima di prendere Ariana per mano e condurla al di là di una porta bianca legno.

- Cos'ha detto per riuscire a zittirti in questo modo? - Ho scosso la testa evitando di rispondere ad Alec. Certo che le persone cambiano col tempo. E Gabriel si è dimostrato parecchio cambiato.


 

- Lascia stare tuo fratello, mi sembra il caso che tu mi dia qualche spiegazione amore.- Alec al posto di rispondermi mi ha preso per mano e mi ha portata nella sua stanza.

Una volta entrati è diventato timido. Non sapeva bene cosa fare, mi ha chiesto di accomodarmi e io con molta pazienza, l'ho incoraggiato a spiegarmi tutto.

- Allora, diciamo pure che tutto questo è nato per colpa di Gabriel e delle sue stupide esigenze. Questo fine settimana va al lago con Ary, e insiste per farmi andare con lui e con un' amica di Ary che in realtà è un'oca. Diciamo che si sente un piccolo Cupido di questi tempi e mi vuole accoppiare con quella cretina. Io ovviamente, non voglio andarci, quindi ho usato la scusa della ragazza. Dicendogli che la mia fidanzata si sarebbe arrabbiata se fossi andato insieme a lui. Solo che non mi ha creduto. E visto che la ragazza non ce l'ho stavo per dirgli la verità proprio stasera. Ma poi eccoti li', così bella e con lo sguardo perso. Sei la mia salvezza Raggi. - Beh certo il suo discorsetto non faceva una piega. Ma io sono un'osservatrice buona, anzi ottima.

- Da quanto tempo sei innamorato della ragazza di tuo fratello? - Gli ho chiesto infatti dopo,sicura di non sbagliare. Ogni colorito ha improvvisamente lasciato il viso di Alec. - C-come h-hai? - Ho sorriso in modo furbo. - Caro il mio Alec, se conoscessi la mia famiglia, capiresti che le persone come me ne hanno viste di tutti I colori in questa vita. Sono riuscita a capire che la ragazza di mio fratello era lesbica, prima che lo capisse lei. Riuscire a riconoscere I segni dell'amore in qualcuno, per quel che mi riguarda, non è difficile. - Ho fatto spallucce. Lui ha annuito, ma ma il colorito pallido non ha abbandonato il suo viso.

- Da sempre. Prima di mettersi insieme a mio fratello era la mia migliore amica. - Auch, ha l'aria di essere un vero dramma questa storia. Ho pensato tra me. Ma dopotutto I drammi degli altri sono sempre meglio dei miei. Quindi mi sono concentrata sulle sue parole, nella speranza di potergli essere d'aiuto in qualche modo.

- Sono innamorato di lei dai tempi dell'asilo. Ma per lei ovviamente non è cosi'. Non pensare, non è una santa, è coscente dei sentimenti che provo nei suoi confronti e la cosa le piace non poco. Le piace sentirsi contesa e desiderata. Spesso e volentieri mi riempie la testa di speranze solo per poi sbattermi in faccia la sua storia perfetta con Gabriel. Quindi sono in un bel casino. E ormai mi rifiuto di trascorrere del tempo insieme a quei due. Fa male. Fa terribilmente male vedere mio fratello, al quale donerei anche la mia vita, stare insieme alla donna che mi ha rubato il cuore. - In quel momento ho capito che tutti prima o poi, soffriamo per amore. E Alec mi è sembrato fragile, quasi sul punto di scomparire In un tornado pieno di dolore. E la voce gli tremava, non so se dalla tristezza o dal nervoso. Probabilmente si sentiva terribilmente frustrato all'idea di non poter fare nulla. Io invece, ho sentito di volerlo proteggere. Non so come mai, ma Alec mi era già entrato nel cuore dopo nemmeno un'ora. La vita è strana. A volte puoi passare degli anni insieme ad una persona e percepirla lo stesso come estranea, mentre altre ti bastano qualche minuto per capire a fondo qualcuno e imparare a volergi bene.

Alec è un ragazzo fantastico. E mi è dispiaciuto tantissimo per quello che sta passando. Cosi', alla fine, mi sono decisa a confessargli anch'io qualcosa della mia vita.

- L'unico ragazzo per il quale mi sia mai presa una sbandata si scopa la peggior nemica della mia vita. - Ho detto infine. Dirgli quella piccola tragedia, nel buio della sua stanza mi è sembrata la cosa giusta da fare. Anche perchè poi siamo scoppiati a ridere.

- Siamo un pò sfigati eh? - Ho sospirato di nuovo, e lui mi ha imitato. - Eh gia', siamo proprio sfigati.

- Direi che il tempo delle confessioni è finito. Buonanotte De Mattei. - Ho sussurato nel cuore della notte. Avevo sonno, e il mio cuore era confuso. Avevo bisogno di passare una notte tranquilla, cercando di togliermi Felix dalla mente. O meglio, cercando di togliermi Felix e Sarah dalla mente.

- Ma come, non sono più il tuo pucci-pucci? Sono ritornato ad essere De Mattei?- dopo questa affermazione, Alec ha addottato un'espressione triste. Espressione che mi ha fatto scoppiare a ridere. Sul suo viso bellissimo, quella smorfia indecente non può far altro che ridere. - Ma se è da quando mi hai vista che mi chiami Raggi. - Gli ho fatto notare poi. Lui come se nulla fosse mi ha stretto tra le sue braccia in un modo che mi piace pensare sia stato fraterno.

- Sai, se non fossi innamorato della ragazza di mio fratello, e tu non ti fossi presa una cotta per uno stronzo. In questo momento, saremmo nudi e ci staremmo divertendo molto di più . - Ha sorriso. Io sono arrossita quando ho sentito una stretta al cuore. Perchè quella frase, mi ha ricordato di nuovo Felix, sembrava più una delle cose che avrebbe detto lui in una situazione del genere. Ho sospirato. ( Sì lo so, starete sicuramente pensando- DI NUOVO??) Ancora non riuscivo a convincermi del fatto che Felix è uno stronzo.

- Se tu non fossi innamorato della ragazza di tuo fratello, e io non fossi presa una cotta per Felix, adesso non staremmo nemmeno insieme. -Gli ho fatto notare

Lui mi ha fissato in silenzio per un lungo istante.

- Questo lo dici tu, ma devi sapere che le ragazze che mi sbattono addosso per sbaglio, sono il mio punto debole.- Dopo averlo sentito sono arrossita, sentendomi a disagio. Ho chiuso gli occhi. Concentrandomi sul sonno accumulato.

Solo che quella notte non riuscii a prendere sonno. Non per la presenza di Alec De Mattei al mio fianco, il ragazzo più figo della scuola. Ma per la dolorosa presenza di Felix nel mio cuore. Nella mia testa continuavo a rivivere più versioni della nostra giornata insieme. Ho continuato a chiedermi cosa sarebbe successo se Sarah non avesse chiamato. E ogni volta che realizzavo che Sarah, aveva chiamato e che io non potevo farci niente dovevo sforzarmi di cacciare indietro le lacrime.

E così è passata la prima notte senza Felix. è passata insieme ad un Alec in pede d'amore per Ariana e ad un cuore diffettoso, il mio.

Al risveglio sono stata entusiasta nel notare che ero riuscita a dormire qualche ora. Ma il mio entusiasmo si è spento quando ho visto anche come mi ero risvegliata: Alec durante la notte aveva occupato tutto il letto, stendendosi in diagonale, e non solo me lo ero ritrovato con le braccia e le gambe spalancate, ma anche con il mio cuscino sotto braccio. Mi sono messa a ringhiare nervosa, facendolo svegliare.

- Mmmhm, buongiorno anche a te. Mi sono perso qualcosa? - Mi ha salutata sfregandosi gli occhi. Adesso glielo faccio vedere io il buongiorno, ho pensato afferrando il MIO cuscino dalle sue braccia e colpendolo in piena faccia. Dopo di che mi sono alzata dal letto scavalcandolo.

- Lo sai che le ragazze aggressive non sono proprio il massimo?! Anche se devo dire che ti sta bene quel pigiama. Devi aver reso la vita difficile al tuo ragazzo. - L'ho fulminato con lo sguardo, mi sono riavvicinata a lui, e gli ho tirato un'altra cuscinata in faccia, questa volta con più cattiveria. - Non è il mio ragazzo.- Ho replicato sbuffando ed entrando in bagno. Una cosa stra figa di Alec? Ha il bagno in camera.

Dopo esserci fatti la doccia, separatamente, siamo scesi in salotto per fare colazione.

Gabriel e la sua belli-ODIOSI-ssima ragazza erano già svegli e ci stavano aspettando con la colazione servita. Appena mi sono resa conto di aver catturato l'attenzione di Ariana ho preso la mano di Alec e mi sono stretta a lui con enfasi. Ebbene si'. Il mio scopo è stato quello di farla ingelosire. Perchè ? Perchè Alec non si meritava di essere trattato come giocattolo da una ragazza qualsiasi. Quando mi sono girata per vedere la reazione che avevo scaturito, dentro di me, ho fatto I salti di gioia. La piccola Ariana stava provando ad incenerirmi con lo sguardo. Peccato che io sono fatta di fuoco, e non mi incenerisco sotto lo sguardo di nessuno. Sono gli altri a bruciare a contatto con le mie occhiate. Quindi quella stronzetta dal culo piatto ( falso, Ariana aveva delle gran belle forme) doveva stare attenta.

Ed è così che è iniziato il mio divertimento personale. Ogni volta che Ariana si trovava nei paraggi facevo la civetta con Alec, che capendo le mie intenzioni doveva trattenersi dal non scoppiare a ridere ogni volta. E ogni singola volta quando sfidavo la ragazza di Gabriel con lo sguardo a reagire, lei faceva finta di non averci prestato la minima attenzione, andando a sbacciucchiarsi con Gab.Che stupida. Lo sapevo io, e lo sapeva bene anche Alec, che ci guardava sempre.

Quando Ariana ci ha annunciato che usciva con una sua amica, ho rinunciato al mio divertimento e ho deciso di passare un pò di tempo con Gabriel. E abbiamo parlato per ore. Abbiamo parlato della sua relazione con “Ary”, della sua relazione con Alec ma sopprattuto abbiamo parlato di macchine. Abbiamo parlato della grandezza del suo nuovo motore, e del fatto che si dovevano fare un bel pò di cambiamenti per riuscire a farlo entrare nel cuore della sua m3. Abbiamo speculato su vari modi di guidare. E poi abbiamo riso pensando al modo che addottava Luc di presentare le corse. Quando è ritornata a casa Ariana, troncando così la nostra conversazione, mi sono resa conto di una cosa che mi ha messo paura. Mi ha fatta entrare nel panico costringendomi ad inviare un messaggio a Greg chiedendole se potevamo vederci, e se potevo dormire da lei quella notte.

Mi ha risposto dopo nemmeno un minuto dicendomi di incontrarci al Coffee Rest. Sono andata subito da Alec ad avvisarlo che quella notte non sarei rimasta a casa sua ma che avrei continuato a fare finta di essere la sua ragazza fino a quando ne avesse avuto bisogno. Lui sorridendomi riconoscente si è offerto di accompagnarmi fino al Coffee Rest.

Quando siamo arrivati di fronte al locale l'ho salutato ringraziandolo di avermi accompagnata e sono scesa dall'auto, momento nel quale Greg mi è saltata addosso.


 

- Ok, ora mi spieghi cosa diamine ci facevi con quel figo di De Mattei! Non è mica il ragazzo più ambito della tua scuola? - mi ha assalita appena siamo entrate nel locale, senza nemmeno darmi il tempo di sedermi ad un tavolo. Tipico di Greg.

- Si', è proprio lui. è una storia lunga, ti va di ascoltarla?- Lei mi ha fatto segno di aspettare un momento.

- Mamma! Portaci due birre. - Ha detto per poi spronarmi a continuare. Ora capite perchè la amo?

Mezzora più tardi ho finito di raccontargli di Felix e di Alec e di tutta quella settimana pazzesca mentre lei innorridiva, imprecava, bisbigliava ed emetteva suoni ai quali non so dare un nome, a seconda di quello che le raccontavo.

- Cazzo Calla. Certo che la tua vita è veramente un casino. - Ha detto poi.

- Altro che casino, è una sfida! - le ho dato corda io con un tono esasperato. Di questo passo mi verranno i capelli bianchi molto presto.

- Quella puttana di Sarah. è proprio una stronza. Dovrei veramente farle il culo a quella zoccola. Ti ricordi quello che ti ha detto di Camille? Io a quella la uccido. Basta ho deciso. Questa è la volta buona che la uccido. - Io sono scoppiata a ridere vedendola così infervorata.

- Scusa, ma in teoria non dovresti essere nervosa anche con Felix?- Le ho chiesto poi indispettita. Lei mi ha sorriso raggiante.

- No. Felix è troppo bello per essere arrabbiati con lui. - Mi ha detto dopo.

- Ma se fino a due minuti fa volevi sposarti con Alec De Mattei. - Le ho fatto notare, offesa.

- Chiariamo subito una cosa: Non sai da quanto tempo Felix non sia andato a letto con Sarah. Non sai cosa prova nei tuoi confronti, e non hai la più pallida idea di quello che è successo tra quei due. Giusto? E poi non eravate una coppia, quindi non puoi incolparlo un pò di tempo fa è andato a letto con Sarah, ok? E poi per quel che riguarda Alec De Mattei? è stupendo, davvero. Ma Felix è da violentare. - Dopo aver finito il suo discorso mi ha guardata soddisfatta, come se la sua spiegazione avesse un qualche senso. E forse ce l'ha avuta. Ma al momento mi riufiutavo di darle ragione. La delusione per tutta la faccenda Felix bruciava ancora troppo per poterla analizzare da un punto di vista oggettivo.

- Tu e Dennis? - le ho chiesto poi.


 

- Mi manca Calla, ma la cosa peggiore di tutte è che non mi mancano I suoi baci, le sue carezze e I suoi abbracci, in un certo senso mi sento così bene ora che quelle cose non esistono più . Però mi manca la sua presenza. Il suo sistema di farmi sentire sempre unica. - Ha pianto quella sera. Ha pianto perchè :

Greg non ama Dennis, non lo ha mai amato, gli ha sempre voluto bene e basta.

L'ho abbracciato per dei momenti interminabili mentre lei piangeva per aver perso un amico, non un amore.

Dopo esserci ubriacate come si deve, siamo salite a casa sua, e ci siamo messe a cantare i pezzi migliori di James Blunt, One Republic e alcuni di Christina Aguilera. Una playlist non proprio leggera, ecco.

Dopo essere rimaste senza voce, ci siamo date alla cucina, cucinando così delle crepes al gelato favolose, poi ci siamo guardate p.s. I love you, piangendo ancora insieme.

- Greg, devo dirti una cosa. - Le ho detto alla fine del film.

- Cosa c'è ?- mi ha chiesto lei, con ancora le lacrime agli occhi.

- Oggi ti ho chiamata perchè ho avuto paura. Ho avuto paura di me stessa, non voglio infrangere la mia promessa. E Camille mi manca da morire, ma le corse, ecco, mi mancano anche loro- Le ho rivelato dopo qualche secondo di esitazione. Lei mi ha fissata con gli occhi tristi.

- Lo so tesoro, lo so. - Ha risposto solamente, prendendomi fra le sue braccia.

E ora eccomi qui. Nel letto, sveglia e che mi ritrovo a pensare a Camille, a Felix e a Mark che domani ritorna, dovrei andare a prenderlo dall'aereoporto insieme a Felix, se no avrebbe qualche sospetto. Il cuore mi si stringe a pensare che domani rivedrò Felix. Uff. Che palle, ecco perchè odio l'amore e tutte le situazioni sentimentali. Ti portano sempre ad uno stato d'angoscia emozionale. Basta. Da domani dico addio all'amore. Anzi non da domani, ma proprio da adesso.


 


 

Al risveglio la prima cosa che noto è un messaggio da parte di Felix. Faccio un lungo respiro e poi lo apro:

- Non riesco a dormire senza la tua mano.

Inviato alle 2.09.

Il mio cuore ha uno sbalzo appena leggo e vedo che me lo ha inviato durante la notte. E capisco che il mio proposito di dire addio all'amore sarà un pò difficile da rispettare.

Vorrei rispondergli che neanch'io riesco a dormire senza di lui. Che mi manca e che questi giorni non ho fatto altro che pensare a lui. Invece non lo faccio. Inghiotto l'amaro e le lacrime e gli rispondo:

- A che ora ci incontriamo per andare a prendere Mark?

Inviato alle 7.12

So già che sta dormendo quindi al posto di aspettare rimetto il cellulare sul comodino, ma proprio prima che che avessi il tempo di appoggiarlo, vibra. Giro lo schermo per vedere chi è e quando noto che è proprio lui, sgrano gli occhi per la sorpresa.

- Ti vengo a prendere dopo scuola.

Inviato alle 7.12


 


 


 

Angolo autrice:

Ciao! Spero con tutto il cuore di esservi mancate, come siete mancate voi a me, tutte, anche le visualizzazioni che non lasciano recensioni.

Allora, prima di tutto, sono tornata dalla Francia solo due giorni fa.

E perchè non hai pubblicato prima?

Perchè ho avuto da fare un mucchio di cose. Non sto scherzando.

Chiedo umilmente perdono, e spero di addolcirvi con questo capitolo. O forse no.

Allora prima di tutto, qui non c'è traccia di Felix. Triste ma vero. Felix in questo capitolo esiste solo verso la fine o se no attraverso il cuoricino di Calla.

Non odiatelo ragazze, è uno stronzo. Ma uno stronzo buono, quindi davvero non odiatelo.

Per quel che riguarda le cose importanti: Tadaaannn ecco a voi il primo incontro tra Calla e Camille.

Che ne pensate delle apparizioni di Alec e Gabriel? Come vi è sembrata l'amicizia tra Greg e Calla? E tra l'altro volevo precisarvi che nel prossimo capitolo se ne vedranno delle belle, perchè anche se hanno litigato, Calla e Felix rimangono pur sempre vicini, Felic è pur sempre il migliore amico di Mark, e Calla è pur sempre la finta ragazza di Alec!

Un dolce saluto, spero che questo capitolo vi piaccia, se notate errori fatemelo sapere, non vedrò l'ora di correggerli.

Grazie mille a tutti coloro che hanno recensito o messo la storia tra le preferite/ seguite/ da ricordare.

Ciao!


 

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Capitolo 10
*** Capitolo IX- Messaggi Notturni ***


 

 

 

 

Capitolo IX- Messaggi notturni.

 

Sono di nuovo in ritardo: perfetto.

Ecco perchè odio i mezzi. Sembra che i conducenti dei tram o degli autobus sappiano esattamente in che fascia d'orario tu ti debba inquadrare per non arrivare in ritardo, e poi facciano apposta a non venire mai in tempo.

Dopo l'ennesimo semaforo rosso che si prende il conducente del tram, decido che avrei fatto molto prima a piedi, infatti alla prossima fermata scendo e decido di farmi una corsetta.

Indosso un paio di jeans skinny color blu scuro e una camicetta rosa pallido. Ai piedi le inmanchibili all star, solo che questa volta sono blu. Le ho battezzate allie cielo. Proprio perchè hanno il colore del cielo notturno.

Arrivo a scuola dopo cinque minuti di corsetta e ringrazio Dio di essere brava nelle attività fisiche, altrimenti a quest'ora sarei schiattata sul marciapiede. All'entrata non c'è più nessuno, brutto segno. Significa che sono proprio in ritardo, cerco di guardare il lato positivo della cosa ricordandomi che se non c'è nessuno, riesco a risparmiarmi le occhiate truci del popolo femminile.

Odio il loro modo di fare, solo perchè ho sempre avuto una vita agiata e ho vestiti firmati mi guardano sempre con odio. Ma ovviamente non sanno nemmeno un quarto dei miei problemi. Grugnisco pensando alle ragazze frivole ed entro in classe. La professoressa Parvani mi scruta perplessa. Ma non vedo traccia di rimprovero nei suoi occhietti verdi e quindi mi apro nel sorriso migliore che ho nel repertorio.

- Buongiorno, signora. Mi scusi per il ritardo.- Le dico, la mia voce tutta miele. Lei mi sorride a sua volta e mi dice di andare a sedermi e che non c'è problema. Cerco Ade con lo sguardo ma non la vedo. Mi rattristo un po' e vado a sedermi nel banco in fondo, da sola. Stanchi, un mio compagno di classe, mi raggiunge poco dopo sorridente.

- Allora Raggi, oggi la tua gemella siamese non c'è ? - Mi irrita la sua voce, in realtà mi sta simpaticissimo, e penso di volergli pure un gran bene, ma la mattin, dopo un ritardo, una corsa e la delusione per la carenza della mia unica amica femmina di tutta la scuola, mi sento un po' irritabile. Borbotto indispettita in risposta e lui mi sorride luminoso offrendomi metà kinder bueno. E in questo momento decido che Alessandro Stanchi sarà mio marito, senza se e senza ma.

Tiro fuori il cellulare dalla borsa e scrivo un breve messaggio ad Ade:

- Si può sapere che fine hai fatto?

Inviato alle 8.47

Stanchi mi fissa per qualche secondo e poi inizia a parlottare di un gioco per il computer. Io lo ascolto solo a brevi tratti, lui se ne rende conto, ma comprensivo com'è , non me la fa pesare.

è proprio un amore. Peccato che la mia testa stia vagando su Felix, e su come sarà il nostro incontro.

Scommetto che qualunque cosa succeda oggi, sarà imbarazzante.

- Stai pensando ad un ragazzo? - annuisco amara e lui non mi fa più domande in proposito, ma cerca di risollevarmi il morale raccontandomi un po' di storie buffe che gli sono successe nel week.end. Lo ripeto e lo ribadisco: io, Alessandro me lo sposo.

 

Alla fine delle prime due ore, esco da sola nel corridoio per l'intervallo. Ma mi fermo sulla porta notando uno splendido ragazzo aspettarmi li'. Il mio Alec. Dico ' mio ' solo per divertimento. Gli vado incontro con un sorrisone.

- Ma ciao amore! - Butto lì con entusiasmo, consapevole che Sabrina Conci ci sta guardando.

Vi starate chiedendo chi è Sabrina Conci. Vi rispondo subito. Sabrina Conci è il male della nostra scuola. Perfida, rompipalle, si veste sempre alla moda e sulle labbra ha un intero tubetto di lucida labbra. È sempre lì a criticarti con aria da superiore e si crede una regina. Forse perchè i suoi genitori l'hanno sempre trattata come se lo fosse, o forse perchè tutti si fanno imambolare dalle sue tette enormi o dalle sue scarpe firmate e poi, si lasciano maltrattare da lei medesima. Che odio. La detesto, durante il mio primo anno qui ha preso in giro Vladimir, un nostro compagno di classe, solo perchè ha un problema quando parla: balbetta. E allora? Chissene frega se balbetta, quel ragazzo è un genio. E da quando mi sono intromessa per difenderlo mi ha sempre odiata. Cercando di rendere la mia vita scolastica il più imbarazzante possibile, come quando ha detto a tutta la scuola che ho il ciclo e che per quello non sono riuscita a fare educazione fisica. O quando ha riferito alla preside che al posto di frequentare le lezioni ero seduta nel bar di fianco alla scuola con Adelaide, e ci sono moltissime altre cose disturbanti che mi ha fatto in questi anni. Per me, quindi, è una soddisfazione chiamare Alec “amore” proprio quando c'è lei vicino. Ha sempre avuto una cotta per lui.

- Ciao bellezza.- Mi saluta baciandomi la guancia. Vedo Sabrina sgranare gli occhi e la mia Calla interiore fa i salti di gioia.

- Oggi viene a prendermi da scuola Gabriel e mi ha detto che gli piacerebbe salutarti, ora vado. Sei la migliore.- Mi bacia tra i capelli e se ne va. Lasciandomi sola ed interdetta. Mi fa molto piacer che suo fratello mi voglia salutare, ma c'è un solo problema: Felix.

Se Gabriel mi vuole salutare significa che devo far finta di essere la ragazza di Alec, e se Felix mi vede stare insieme ad Alec succederà una tragedia. Sbuffo rumorosamente e sento un grugnito infastidito alle mie spalle.

- E così sei riuscita a mettere le mani su De Mattei? Chissà cosa avrai dovuto fare per riuscirci.- Mi sputa addosso Sabrina. Alzo gli occhi al cielo e mi giro per affrontarla.

- Sorridergli, essere gentile, insomma le solite cose. A differenza tua, Conci, non ho bisogno di pagare un chirurgo per stare simpatica ai ragazzi. Ci vediamo. - L'ho spenta. Sono un mito. Mi batto il cinque mentalmente ed entro in classe dove ci sono i miei compagni che mi acclamano.

-Cazzo Raggi, le hai proprio fatto il culo a quella barbie!- fa un mio compagno di classe. Gli sorrido. Sono fiera di me.

 

 

 

Alla fine delle lezioni esco dalla classe con una certa ansia. All'uscita vedo aspettarmi Alec e mi sento ancora più ansiosa. Gli ho promesso che lo avrei aiutato nella sua farsa e non mi sembra giusto tirarmi indietro proprio adesso. Felix o non Felix io rimango una persona di parola. Così mi faccio coraggio e lo prendo per mano.

Ci avviamo verso l'uscita del cortile dove noto due cose straordinarie. Due macchine stupende, la audi A1 di Felix e la BMW M3 di Gabriel, parcheggiate una di fianco all'altra, e loro due che parlano calmi mentre ci aspettano. Mi ero dimenticata che quei due si conoscono grazie o meglio a causa delle corse clandestine. Felix appena mi vede mano nella mano con Alec mi fulmina con lo sguardo, Gabriel invece ci saluta sorridendo.

- Ciao ragazzi! - Ci saluta contento Gabriel. Alec gli sorride leggermente agitato, probabilmente deve aver notato il modo in cui Felix lo sta guardando. Decido di ignorarli entrambi e di concentrarmi su Gabriel.

- Ciao Gab! Come butta? - chiedo giusto per cercare di smorzare la tensione. Lui mi fissa per qualche istante ma poi risponde:

- Tutto a posto, sono venuto qui per prendere Alec. Ho sentito che tu e Felix andate a prendere tuo fratello Mark all'aereoporto, invece. Salutamelo. Io e Alec ora dobbiamo scappare che ci sta aspettando Ariana con una sua amica. -

- Che amica? - chiediamo io e Alec in coro, per poi guardarci complici. Spero per il povero Alec che non sia quella piaga della quale mia ha parlato.

- Un'amica e basta- Risponde Gabriel vago, gli faccio la linguaccia e mi sporgo un po', alzandomi sulle punte per baciare Alec velocemente. Il tutto sotto lo sguardo di fuoco di Felix. - Ciao amore, ci sentiamo al telefono- Penso che un po' mi diverta tutta questa sceneggiata, e dallo sguardo di Alec capisco che sta divertendo anche lui. - Certo tesoro- Mi risponde infatti facendomi l'occhilino. Scuoto la testa divertita e aspetto che se ne vadano prima di affrontare la furia di fronte a me.

Appena vedo la macchina di Gabriel sparire, chiudo gli occhi per qualche secondo e poi mi giro verso Felix che mi fissa con gli occhi più belli dell'universo. I più belli ma anche i più furiosi.

- Come butta? Amore? Tesoro? - Trema di rabbia, faccio per parlare ma lui non ha ancora finito.

- Cos'è questa storia? Perchè Gabriel è convinto che tu sia la ragazza di suo fratello? E cos'è stato quel bacio? è da lui che sei andata a dormire questi giorni? Da quanto tempo state insieme? Mark lo sa? E Xander? Incredibile...- Provo a parlare ma mi zittisce subito con lo sguardo. - Non provare a parlare. Cosa stavo dicendo? Ah già . Incredibile, fai l'offesa per Sarah e poi te ne esci con tutta questa storia di Alec?- Sembra furioso, molto furioso. Ma ha fatto un errore, mi ha ricordato di Sarah. Che scemo. Dimentico subito che davanti a me ho un ragazzo bellissimo per il quale provo dei sentimenti ancora poco definibili e divento una tigre.

- Stai zitto.- Provo a dirgli nervosa, ma niente lui continua a sparlare. E l'unica cosa che mi viene in mente di fare è quella di avvicinarmi a lui. Stringerlo forte tra le braccia e mordergli la punta del naso. Tace all'istante per la sopresa. Il cuore mi batte all'impazzata mentre cerco di parlare.

- Mark non sa nulla perchè non c'è nulla da sapere, e così anche Xander. Non stiamo insieme. E non sono offesa per Sarah. Puoi scoparti chi vuoi non mi interessa. Tu non mi interessi, non più ormai. - E le mie parole fanno male.Feriscono sia me che lui. Lo vedo intristirsi di colpo. Ma ovviamente non demorde.

- Se non state insieme allora perchè lo chiami amore? Perchè lo baci? - La sua lingua sembra fare un grandissimo sforzo nel pronunciare la parola “baci”.

- E tu perchè vai a letto con Sarah? - Lo sfido.

Geme sconfitto. - Tu sei una stupida. Non capisci niente- sbraita. Io lo guardo truce. Sarei io la stupida? Almeno non mi scopo una troia. Bè in realtà io non mi scopo nessuno.Ma questo è solo un dettaglio.

- Sali in macchina- ordina conciso. Io gli faccio la linguaccia quando non mi può vedere, e dopo eseguo.

Il tragitto fino all'aereoporto è silenzioso. Troppo silenzioso. Alla fine mi decido a parlare.

- Hai mangiato qualcosa oggi? - Gli chiedo, per informarmi. Chissà che dieta fa, quando non ci sono io a casa sua. Però mi pento all'istante per la mia domanda. Sono sicura che quando non ci sono io a casa sua, ci pensa Sarah a preparargli la colazione.

- Ho comprato una brioche dal bar vicino la tua scuola.- Mi risponde invecè , facendomi sospirare di sollievo e rubandomi un piccolo sorriso. Quando mi sente si gira verso di me, e nei suoi occhi non ci trovo più la furia. Anzi, sta sorridendo.

- Perchè sorridi? -

- Perchè in questa settimana sei riuscita a farmi impazzire ogni giorno. Pure adesso che sei seduta di fianco a me, in silenzio, riesci a farmi perdere la testa. Mi basta vederti sorridere per diventare matto.- Il mio cuore ha deciso di smetterla di collaborare ed è partito per andare a farsi un giro. Posso giurare di aver sentito come gli sia cresciuto un bel paio di piedini e abbia deciso di correre via. Lontano dal mio petto che si sta stringendo e allo stesso tempo allargando alle sue parole. Sento che il mio corpo è troppo piccolo e impreparato per poter gestire le emozioni che Felix mi provoca. E dopo faccio un errore: il mio sguardo cade sulle sue labbra. Oddio le sue labbra. Le VOGLIO. Voglio Felix. Sempre, anche adesso che so che è andato a letto con quella bastarda di Sarah, lo voglio. Devo stare impazzendo. Non c'è altra spiegazione se non questa. Deve essere per forza cosi'. Scommetto che insieme al mio cuore anche il mio cervello abbia deciso di partire lontano. E poi se ne esce dicendo che sono io quella che fa impazzire lui. Pff. Questo ragazzo non capisce proprio niente.

- Quella pazza qui sono io. -

- Su questo non ci piove, io sono pazzo in un altro modo. - Le sue parole mi sfiorano dentro. Mi giro verso il finestrino, mi sento arrossire e so che Felix sta sorridendo. Sorride sempre quando riesce a mettermi in imbarazzo.

Maledetto Felix.

Quando arriviamo all'aereoporto troviamo parcheggio proprio di fronte all'entrata degli arrivi. E mi rendo conto solo osservando le porte automatiche, che si aprono e chiudono facendo uscire i passegeri dei vari voli, che non to più nella pelle, e che Mark mi è mancato tantissimo.

Appena lo vedo uscire infatti gli vado incontro e capisco solo ora che tremo dal sollievo, che per tutto questo tempo sono stata in ansia per lui.

Mark mi bacia la fronte e mi sorride beato.

- Casa. - Dice solo questo, ma il tono di voce nel quale ha pronunciato quella parola, mettendoci tutto l'amore del mondo, vale più di mille parole. Sì Mark, penso, sei a casa. Io sarò sempre la tua casa.

Quando intravede Felix, però , mi scansa per poter andare da lui, tutto sorridente.

Al ritorno il mio posto in macchina è stato occupato da Mark, che continua a parlare a Felix di quanto siano belle le ragazze colombiane, facendomi innervosire. Nel fra tempo io tengo gli occhi incatenati allo specchietto retrovisore, ogni tanto becco Felix a fissarmi. E quando succede lo vedo aprirsi in un sorriso beffardo, notando la mia espressione imbronciata. Il bastardo.

- Ah Calla, ti ho comprato un po' di cose, spero che ti piacciano.- E sono sicura che è cosi'. Quando parte, Mark, mi porta sempre qualcosa. E per qualcosa mi riferisco a quadri bellissimi con i quali ho tappezzato tutte le pareti della mia camera. Quadri di natura morta, di donne nude, di animali, di paesaggi, di cieli. Insomma chi più ne ha più ne metta. Li amo. Ogni quadro ha la sua storia, e mi fanno sognare ogni volta che mi perdo a contemplarli. Sorrido felice. Mark è libero di parlare con Felix di tutte le belle ragazze del mondo, se poi mi porta un quadro.

 

- Materialista – borbotta Felix al mio orecchio poco prima di farmi entrare in casa. Mark vola subito al bagno, lasciandomi sola qualche secondo con Felix.

- Perchè scusa? - Chiedo dopo aver realizzato quello che mi ha detto. - Prima in macchina eri tutta gelosa perchè stavo parlando di ragazze, e l'attimo dopo, appena Mark ti ha detto che ti ha comprato qualcosa, sei ritornata felice. Vale così poco l'amore che provi per me? - Prova a scherzare. Io lo spintono giocosa.

- I quadri sono il mio vero amore, tu sei solo un passatempo, piccolo. - Ammicco facendolo scoppiare a ridere.

- E io che pensavo che fossi quella giusta – dice poi con tono affranto.

- Forse quella giusta è Sarah.- Ribatto acida. E ora tutti voi mi vorrete uccidere. Lo so, vi starete dicendo che ero ad un passo dal fare pace con Felix e dimenticare tutto e invece ho finito per dire la cosa sbagliata. Ma capitemi, si è scopato la mia peggior nemica. Su queste cose non ci passi sopra da un giorno all'altro.

- Chissà , magari non è una ragazza, magari per me quello giusto è Alec. Ah aspetta, è già stato prenotato vero? - Replica lui, che ormai è ritornato furioso. Sto per tirargli un pugno sul naso quando dal bagno esce Mark, salvando il suo bel faccino. Che fortuna sfacciata. Picchio il piede a terra, come una persona moooolto matura, e mi rifugio in camera mia, sbattendo la porta.

- A volte mi fa paura- sento Mark dire, facendomi ridere. Mi è mancato sul serio.

 

 

Dopo un'ora Felix è ritornato a casa sua, e io mi faccio abbastanza coraggio ed esco dalla mia stanza, ma quando apro la porta mi ritrovo Mark sulla soglia, intento a bussare. E quindi con il pugno all'aria e l'espressione stupita sul volto. Scoppio a ridere e lui mi segue a ruota.

- Cosa volevi? - Lo squadro per capire che intenzioni abbia.

- Solo chiederti se ti va se usciamo a cena insieme. - Il suo sorriso si allarga e capisco che mi vuole spiegare come sono andati gli affari in Cuba e si aspetta che io gli spieghi com'è andata la mia settimana con Felix. Accetto volentieri e prima che abbia anche solo il tempo di prende un altro respiro mi fiondo nella doccia. Ora che Mark è tornato mi tocca fare i turni per l'amata doccia.

Quando sono sotto il getto d'acqua calda ripenso alle parole di Felix, ai suoi gesti e al suo visto. E il mio corpo decide di andare in autocombustione. Quel ragazzo dovrebbe essere illegale. È troppo bello, troppo stronzo. Troppo destabilizzante. Troppo tutto.

Arriviamo al ristorante e noto, con una certa soddisfazione, che il cameriere – un giovane ragazzo, niente male – non riesce a togliermi gli occhi di dosso. Gli sorrido. E mi immagino Felix fulminarmi con lo sguardo. Fortuna che Felix non è qui.

M'incupisco pensando di quali modi si stia servendo per passare il suo tempo. Vi do un indizio, sono quasi sicura che non è da solo.

Sbuffo, e cerco di non pensare a lui con altre ragazze. Di non pensare a lui e basta.

Questa sera mi devo concentrare solo su Mark. Mi sono fatta anche bella.

Ero sicura che mi avrebbe portata in uno dei soliti ristoranti lussuosi. Lo fa sempre quando torna da un viaggio. E mi sono fatta bella per l'occasione. Mi sono truccata, anche se leggermente, al posto delle solite all star ho indossato un paio di scarpe col tacco vertiginoso, e poi ho deciso di fasciarmi il corpo con un vestito rosso che mi accarezza le curve. Il risultato? Quando sono uscita di casa e sono scesa nel parcheggio – dove mi stava aspettando Mark – ho avuto l'immenso piacere di ricevere un complimento da parte del mio fratellone.

E ricevere i complimenti di Mark per me è l'apice della felicità . Mi sento giusta, orgogliosa e soddisfatta ogni volta che mi dice quanto sono bella, o che sono matura, o si congratula per la mia intelligenza. Adoro i suoi complimenti. Non sono certo una ragazza frivola in cerca di attenzioni, questo no. Ma i complimenti di mio fratello sono qualcos'altro. Qualcosa di unico, sorprendete e strabiliante.

Quando dicevo che amo i miei fratelli alla follia, non scherzavo.

Ci sediamo ad un tavolo appartato e il cameriere ci porta due menu'.

- Di cosa avresti voglia? - mi interroga Mark. Io faccio spallucce.

- Decidi tu per me.- Gli rispondo decisa. Mark conosce i miei gusti, e quando ordina al mio posto non sbaglia mai. Al mio contrario. Quando sono io ad ordinare per la prima volta in un ristorante, combino sempre un casino.

- Quindi! Com'è andata questa settimana, ti sei comportata bene? -

- Ho cucinato, lavato, sono uscita con i miei amici, il solito. La tua? -

- Ho incontrato belle ragazze, alle quali, prima che tu mi uccida con la sola forza del pensiero, ho sempre risposto di essere felicemente fidanzato. Ho fatto affari, che mi faranno fare tanti soldi, e poi sono tornato dalla mia insopportabile sorellina. Il solito. - Finisce il discorso imitando il mio tono di voce, cosa che mi fa scoppiare a ridere.

Mark è fidanzato con Alexis da più di un anno ormai. E io adoro Alexis. A volte ho la sensazione di adorare Alexis più di quanto io adori Mark. Il che è tutto dire.

- Ah, ti ricordi di Gabriel? - Gli chiedo a metà cena. Lui annuisce con aria circospetta. - Bene, perchè attualmente sto fingendo di essere la ragazza di suo fratello. Percio', non cercare di uccidere Alec quando lo vedrai starmi vicino. D'accordo? - Finisco di parlare stampandomi un'espressione angelica sul volto.

Mark non sembra contento pero'.

- A che gioco stai giocando Calla? - il suo tono di voce ha il ruolo di spaventarmi, peccato che non ci riesca minimamente. Anche perchè io non sto giocando.

- Devo forse ricordarti che hai smesso con le corse clandestine? - continua lui, ignorando la mia indifferenza. Sbuffo.

- No, anche perchè non sto giocando a nessun gioco. Alec frequenta la mi scuola, diciamo solo che ero al momento sbagliato, nel posto sbagliato e Alec ne ha approffittato per parlarmi del suo problema. Ha bisogno del mio aiuto, e io ho intenzione di darglielo. Fine della storia.- Mark mi fissa inacidito, è chiaro che la mia spiegazione non gli va giu'. Ma io non ho intenzione di tirarmi indietro, lui sembra capire e tira fuori l'ultimo asso nella manica che ha a disposizione: Felix.

- E Felix che ne pensa di tutta questa storia? - chiede come se niente fosse. Io mi acciglio. - E Felix cosa c'entra? - rispondo allo stesso tono.

Lui mi sorride. - Pensavo foste amici. - replica il ragazzo di fronte a me, tranquillo.

Io stringo forte i pugni. - Qualcosa del genere, e non mi interessa il suo parere – borbotto.

L'espressione di Mark si trasforma e diventa intenerito. Non so bene cosa gli faccia tenerezza, ma decido di non indagare. Preferisco le atmosfere tranquille a quelle tese.

Finiamo di mangiare parlando del più e del meno. E mi rendo conto solo a fine serata che Mark non ha nominato nostra madre. Non ha chiesto di lei da quando è arrivato fino ad ora, il che è molto strano.

Dopo aver pagato il conto ci avviamo verso casa. In macchina nessuno dei due spiccica parola, ma va bene cosi'. Non è un silenzio forzato, ma del tutto naturale. Io e Mark siamo abituati a parlare solo quando abbiamo qualcosa da dire, per il resto ci accontentiamo l'uno della presenza dell'altra.

Arrivo in camera che sono sfinita, libero i capelli – che avevo tenuti prigionieri in una coda alta- e questi si sciolgono in mille onde che vanno ad accarezzarmi la schiena. Mi spoglio lentamente e rimanendo solo in intimo, spengo la luce. Prima di infilarmi sotto le coperte, tuttavia, il mio sguardo cade aldilà della mia finestra. Mi blocco con il cuore in gola. Aldilà della mia finestra c'è Felix. Un Felix che mi ha guardata spogliarmi dalla sua camera. Un Felix che al momento è senza maglietta. Un Felix che proprio ora mi sta sorridendo impertinente.

Con il cuore in subbuglio, alla fine, mi infilo sotto le coperte e afferro il cellulare. Ho un nuovo messaggio:

- Con quel vestito sei fenomenale. Il rosso ti dona. Ma senza, sei ancora più bella. Sogni d'oro. Felix. -

Certo, sogni d'oro un cavolo. Questo ragazzo mi farà diventare matta. Penso velocemente ad una risposta.

- Sei proprio un pervertito. Anche a me piace il mio vestito rosso, peccato che sia difficile da togliere. Se non fossi stato troppo impegnato a fare lo stalker pervertito, forse avrei chiesto a te di aiutarmi con la cerniera. Sognami stronzo. Calla-

Ho la finestra aperta, e deve averla anche lui, perchè riesco a sentirlo ringhiare. Rido soddisfatta e alla fine riesco veramente a dormire.

 

Il mio angolo:

Ciao carissimi lettrici!!

Primo: chiedo umilmente perdono: non pubblico sempre con regolarità . E non voglio nemmeno provare ad inventare qualche scusa. La colpa è esclusivamente mia. Mi spiace davvero tanto.

Voglio ringraziare tutte le persone che continuano a leggere questa storia, chi recensisce, chi l'ha messa tra le storie preferite/seguite/ricordate. Mi incoraggiate sempre tanto e vi ringrazio tantissimo!

Ora il capitolo: non sono particolarmente soddisfatta, ma questo solo perchè anche se necessario questo capitolo mi sembra un po' noioso. Ma spero comunque che a voi piaccia almeno un minimo.

Felix torna qui. Secondo voi a cosa si riferiva quando dice a Calla che lei non capisce niente? :)

Al prossimo capitolo! Un bacione.

Sun. 

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Capitolo 11
*** Capitolo X- Chiarimenti. ***


Capitolo X- Chiarimenti.





Mark è tornato da quasi due settimane. Ma da quando è tornato nulla è più uguale a prima.

Mio fratello non è mai stato un uomo scostante. Però, da quando è arrivato, due settimane fa, sembra essere diventato una donna in menu pausa. Ogni motivo è diventato buono per sbuffare, mettere il muso, incazzarsi, sbraitare e poi tornare a ridere.

Penso che la causa di tutto questo sia Alexis. Questi due sembrano fare sempre più sul serio, e ormai mio fratello è impazzito completamente. Non che la cosa mi dispiaccia. Anzi, io adoro Alexis. È la ragazza più dolce del mondo.

Perciò, quando mi sveglio non mi spavento nel vedere Mark che sta imprecando e inveendo contro la scatola di cereali. A quanto riesco a capire dai suoi urli e dalle parolacce colorite che tira fuori a quest'ora, azzarderei dire che il problema, è il giochino incluso nella scatola. Sembrerebbe che questa settimana è il terzo uguale che trova. E che sicuramente c'è una specie di complotto dei cereali che sta impedendo alla sua collezione di completarsi.

Sono in ritardo a scuola, ma questa ormai non è una novità. Mamma, quando ancora passava del tempo in questa casa, mi diceva sempre che soffro di “ritardite acuta” e che sarei capace di arrivare in ritardo perfino al mio matrimonio. Io non so solo che ne sarei capace, ma anche che sarà quello che succederà.

Visto che sono sempre in ritardo mi porto avanti nel fare le cose. Quindi la casa è perfettamente pulita e l'unica cosa che devo fare è farmi una doccia veloce, vestirmi e raggiungere la scuola.

Oggi, essendo venerdì, sono particolarmente di buon umore.

Svolgo il più in fretta possibile tutte le cose che devo fare e prima di uscire corro da Mark ad abbracciarlo.

- Guarda che è inutile che cercate di fare piano il mattino presto. Lo so benissimo che Alex ha passato la notte qui. E guarda che per me non c'è nessun problema. Quindi smettila di fare lo stronzo, e non cacciarla via appena vi svegliate. Claro macho? Ora vado se no chi la sente più la Giova?!- Sbotto ed esco in fretta di casa, ma solo dopo aver visto l'espressione da pesce lesso di Mark. Si vede che questa volta, quella che l'ha preso in contropiede sono io. E il che non può far altro che rendermi ancora più felice.

Un'altra cosa è cambiata durante queste due settimane. Il rapporto fra me e il resto della scuola, e il rapporto tra me e Ade.

Il rapporto tra me ed Adelaide è diventato molto più profondo. Quando è tornata a scuola dopo essere mancata altri quattro giorni mi ha raccontato cosa le è successo. Ha avuto un grande problema in famiglia quando ha annunciato ai suoi genitori addottivi di voler partire per la Colombia durante le vacanze di Natale, per visitare la tomba di sua madre.

Non voglio stare qui a dilungarmi particolarmente, vi dico solo che la litigata è degenerata quando Adelaide ha scoperto che non può andare in Colombia. Non può andare in Colombia perché lì non c'è nessuna tomba da visitare, non c'è nessuna tomba da visitare perché sua madre non è morta.

Da lì è successo un putiferio, e lei è scappata di casa. Scappata di casa dai suoi nonni, ma fa lo stesso.

Ovviamente l'ho sgridata perché avrebbe dovuto chiamare me. In fondo si sa che per lei ci sarei stata e ci sarò sempre. Infatti subito dopo che mi ha raccontato quello che è successo sono andata in visita dai suoi genitori. Lei per il momento ha deciso di continuare a stare dai suoi nonni. Ha detto che ancora non se la sente di tornare a casa dei suoi.

Sono andata a parlare con i suoi genitori, che ci terrei a precisare mi adorano e io adoro loro.

Quando ho parlato con loro mi hanno rivelato che secondo il loro punto di vista sarebbe stato meglio se Adelaide avesse continuato a credere che sua madre non ha deciso di abbandonarla, ma che è morta in un incidente. E sinceramente lo credo anch'io. Essere genitori è difficile, perché non sai mai cosa potrebbe essere giusto o sbagliato. Ci sono bravi genitori e cattivi genitori. Per fortuna lei ha avuto l'opportunità di lasciarsi quelli cattivi alle spalle e di poter vivere con i genitori bravi.

I bravi genitori sbagliano. Sbagliano il più delle volte a dirla tutta, ma quando lo fanno, lo fanno sempre nelle migliori delle intenzioni e amano tantissimo i loro figli.

Alla fine ho consigliato ai genitori di Ade di mandarle un'e-mail nella quale spiegano le loro ragioni e nella quale ammettono di aver sbagliato. Mentre ad Ade ho consigliato di leggere le loro e-mail e di analizzare la situazione con più calma.

Ieri dovrebbero aver parlato. E oggi sono curiosa di vedere come sono andate le cose.Non vedo l'ora di arrivare a scuola.

L'altro cambiamento è costituito invece dal comportamento del popolo femminile del mio liceo nei miei confronti.

Avete presente che fino a poco fa se una qualsiasi delle ragazze della scuola avesse cercato sul dizionario la definizione per “nemico giurato”, ci avrebbe trovato la mia faccia stampa sopra? Bene. Ora immaginatevi l'opposto. Da quando sto con Alec le ragazze di scuola non fanno che girarmi intorno, fingersi mie amiche e comportarsi come oche giulive di fronte al mio finto ragazzo. Tanto che perfino il povero Alec se ne è reso conto e abbiamo inziato a prenderle in giro insieme. La cosa più ridicola di tutte? Fanno finta di non capire che le stiamo prendendo in giro. Anzi, sembrano divertirsi un mondo quando Alec le sfotte. Per non parlare del fatto che le ragazze più perseverenti hanno iniziato ad imitare il mio stile vestimentario. Mahh, certo che il popolo femminile è veramente difficile da capire.

I ragazzi al contrario sembrano essersi molto allontanati da me. Il che sinceramente, non mi fa ne caldo ne freddo.

Arrivo finalmente a scuola, parcheggio MAL nel suo apposito parcheggio e quando mi tolgo il casco vedo Alec e Adelaide scherzare. Quei due si stanno avvicinando parecchio ultimamente, senza contare che da quando ha conosciuto meglio Alec, Ade non mi parla più di Robert. Fatto decisamente positivo.

Appena li raggiungo però, vengo assalita da una ragazzina del terzo anno, che mi stritola. No davvero, non riesco più a respirare!

- Amore! Finalmente sei arrivata!- Sbraita la ragazza in questione. Oppure quello era il suo tono di voce normale? E penso che mi abbia sputacchiato la faccia mentre parlava. Che schifo.

Alec e Adelaide scoppiano a ridere.

- Amore? Scusa ragazzina, ma hai appena chiamato la mia ragazza amore? Devo iniziare a preoccuparmi tesoro? - Questo ovviamente è Alec.

- Senti pupa, l'unica ragazza che può averla oltre ad Alec sono io. Quindi smamma. - E questa ovviamente è Adelaide.

Io alzo gli occhi al cielo, più perché è l'ennesima scena di questo tipo che per i commenti dei miei amici. La ragazzina prima fa un'espressione offesa ma poi scoppia a ridere. Ed è qui che mi convinco del fatto che soffre di bipolarismo acuto.

- Come siete divertenti – dice tra le risate più false di Giuda.

Alla fine decidiamo di ignorare completamente la ragazza in questione e ci dirigiamo verso le nostre classi.

Ci sediamo ai nostri posti e vedo che Adelaide inizia ad essere leggermente irrequieta. Ma nonostante tutto sta zitta. Io cerco di non forzarla, quindi con tutta la calma che possiedo tiro fuori dallo zainetto un quaderno e una penna.

La prof di fisica entra in classe e appena ci vede sbuffa abbattuta. Ormai sa anche lei che siamo senza speranza e che durante la sua ora continueremo a parlare.

Passano i primi cinque minuti di lezione e la mia compagna di banco ancora non ha detto niente anche se ha continuato ad agitarsi e a muoversi sulla sedia come un'ossessa.

Alla fine tocca fare a me il primo passo, dopo dieci minuti di agognante silenzio. Prima o poi tutti perdono la pazienza.

- Ma allora? Mi dici cosa è successo o no? - sbotto. Lei mi fissa ancora leggermente esitante.

- Sono tornata a casa. Che dici ho sbagliato?- mi chiede incerta. Sorrido. Mi fa piacere sapere che è tornata a casa.

- Be' dipende tutto da quello che vi siete detti. - Le faccio notare io.

- Hmm vediamo. I miei mi hanno spiegato i loro motivi, mi hanno detto che l'hanno fatto per evitarmi la sensazione di abbandono e rifiuto che mi avrebbe fatto stare malissimo. Ed in effetti è così. E io ho spiegato loro che ormai sono cresciuta, e che devono sempre essere sinceri con me. Che quando mi hanno detto quello che è successo veramente mi sono sentita un stupida per aver conservato un ricordo completamente falso di mia madre. Insomma ci siamo scaricati tutti e due. Loro hanno chiesto scusa e io gli ho perdonati. Secondo te ho fatto male? Dici sempre che il perdono è per persone stupide ed egoiste..- solo ora mi rendo conto che lei ha paura del mio giudizio. Che sciocca che sono stata. È ovvio che le importa di quello che penso, alla fine sono una delle sue migliori amiche. La spintono e le sorrido rassicurante.

- Ma dai scema! Io considero stupide ed egoiste le ragazze che perdonano un ragazzo che le ha tradite solo per soldi. Di certo non te, e stai sicura che non in questa situazione. Anzi secondo me sei stata molto coraggiosa a perdonarli, e anche molto matura. E mi fa piacere che tu sia ritornata dai tuoi genitori, che anche se hanno sbagliato ti voglio molto bene. Comunque! Tu come ti senti ora?- sono curiosa di scoprire il suo parere. Ora che ha capito che non sono una sputa sentenze e sputa giudizi sembra essersi calmata. Infatti parla con più chiarezza e molta più tranquillità.

- Non sono più arrabbiata con i miei. Ma sono tanto arrabbiata con mia madre. Anche se so che prima o poi mi passerà! - mi sorride e io le rispondo con un altro sorriso. Adelaide è bellissima quando sorride.

Proprio prima di riuscire a concentrarmi alla lezione della Parvani ricevo un messaggio.

“ Sono tre giorni che non mi rispondi. Vuoi smetterla con questo silenzio strappa timpani?”

inviato alle 8,45

Immagino che avrete già capito chi me lo ha mandato.

Felix.

Da quando è arrivato mio fratello abbiamo iniziato ad uscire tutti insieme molto spesso. A volte anche con Alexis, altre con altri amici. Una sera siamo usciti di nuovo con tutti i miei amici. Le cose procedevano a gonfie vele tra carezze occasionali. Abbracci lunghi sotto la porta di casa mia quando mi accompagnava a casa. Litigate per via dell'abbigliamento, della musica, della scelta dei film, dei ritardi, delle squadre per le quali tifiamo ecc.. Insomma diciamo che abbiamo fatto le nostre litigate alle quali mettavamo entrambi il muso per scoppiare a ridere subito dopo. Messaggi provocatori, e battute stupide. Tutto stava veramente andando per il verso giusto. Fino a quando, martedì mattina, proprio quando sono uscita di casa per dirigermi verso scuola ho visto Sarah che stava entrando a casa sua.

Ho pianto per tutto il tragitto. Ho ascoltato un po' di canzoni depresse. Mi sono mangiata due budini. Quella sera sono uscita con Alec, Rob ( perché la sua ragazza Francis è partita due settimane in Spagna con la famiglia), Adelaide, Ariane e Gabriel a berci qualcosa. Gabriel non ha fatto che dire le parole sbagliate provando a confortarmi. Io ho finto di dargli ragione, Alec continuava ad abbracciarmi e Adelaide e Ariane si sono subito odiate. Non proprio una sera perfetta ma ho apprezzato comunque il gesto. In ogni caso dopo essere arrivata a casa sono arrivata alla conclusione che è meglio se taglio Felix fuori dalla mia vita. É meglio vivere soli che mal accompagnati e Felix mi ha sempre fatta stare male. Certo mi ha fatta stare anche bene, anzi benissimo. Ma forse è meglio se per il momento eclisso quei ricordi. Di certo i nostri attimi felici non mi aiuteranno ad andare avanti sapendo che si scopa la donna che più odio al mondo. Non pensate anche voi?

Quindi ho smesso di rispondere ai suoi messaggi, alle sue chiamate. Quando l'ho visto in giro mi sono nascosta e sono scappata via. Insomma le ho provate tutte per evitarlo.

E quindi ora rieccolo. Un messaggio di Felix che non riceverà risposta.

Le lezioni continuano lente ed inesorabili. Il messaggio di Felix brucia ancora. Le dita mi prudono dalla voglia di rispondergli ma devo essere forte. Ho resistito già tre giorni. Ce la posso fare a resistere per sempre. Vero?

È con questi pensieri in testa che esco alla fine delle lezioni. Prendo il mio MAL e prima di prendere il volo verso casa mi piego a baciare Alec sulla guancia. Di solito ci baciamo sul serio solo quando c'è anche suo fratello nei paraggi.

Quando alla fine me ne sono andata ho notato la macchina di Felix parcheggiata di fronte a scuola. E il mio primo pensiero quando ho visto la sua macchina è stato “E se mi ha vista insieme ad Alec?”. Poi, ovviamente mi sono data della stupida, e ho accelerato fino a casa mia.

E ho continuato a vivere nel mondo felice di Calla fino alla sera.

 

Sono seduta sul divano. Sono stanchissima perché ho passato tutto il giorno a sorridere e a fare i compiti, a sorridere e a pulire la casa e ora è meglio che vado a dormire, se no domani col cazzo che mi sveglio per andare a scuola.

Mark tanto per cambiare mi ha inviato un messaggio dicendomi che questa notte ha intenzione di dormire da Alexis. Buon per lui.

Faccio per spegnere la luce del salotto quando una strana luce mi attira l'attenzione. È la luce che proviene dal portico di Felix. Assottiglio lo sguardo e vedo una Sarah tutta allegra che se ne sta andando a casa. La furia e la delusione prendono il sopravvento in me. In un attimo sono fuori di casa. Sento la macchina di Sarah partire e girare l'angolo.

Corro fino alla porta di Felix e busso come una pazza sclerata.

Appena apre lo spintono cogliendolo alla sprovvista. Lo afferro per la nuca e gli sfioro le labbra con le mie. Un contatto troppo delicato per essere un gesto che io considero altamente aggressivo. Per via della rabbia non riesco nemmeno a godermi il gusto delle sue labbra. Infatti lo spintono via di nuovo e gli urlo in faccia. Con tutta la forza che ho nei polmoni.

- Tu sei un completo idiota! Smettila di scrivermi, di chiamarmi ecc. Non ne posso più di te. BASTA!! E BUONANOTTE STRONZO!- appena finisco di sbraitare corro subito a rifugiarmi di nuovo in casa. Chiudo a chiave la porta e mi lascio cadere sul letto. Esausta e decisa a non versare neanche più una lacrima per quello stronzo di Felix.

 

 

 

Mi sveglio con la gola secca e un bisogno intenso di bere acqua.

E così dopo aver passato tre minuti interi a cercare la forza per farlo, mi alzo dal letto e mi dirigo in cucina per preparare la colazione e bermi un bicchier d'acqua.

È sabato e ormai si sa che io amo il sabato. Decido che è arrivato il momento di fare colazione quando sento il mio stomaco ribellarsi e ringhiare.

Che Dio benedica la nutella. La nutella e l'estathe alla pesca. Caro signor Ferrero, prima o poi ci sposeremo.

Dopo aver messo qualcosa sotto i denti mi sento molto meglio.

E così rispondo al cellullare che sta squillando da diversi secondi con un entusiasmo inquietante.

- Prontissima per iniziare una splendida giornata! - urlo senza controllare chi mi abbia chiamata. Per fortuna è Alec che appena mi sente scoppia a ridere.

- Calla, quante volte devo dirti che la droga fa male di prima mattina??- Scoppio a ridere anche io. La nutella mi deve aver messo davvero di buon umore.

- Stupido! La droga fa male a tutte le ore del giorno. E poi non fai altro che lamentarti del mio muso da mercoledì, e ora che sono felice, ti lamenti? Te l'hanno mai detto che la coerenza non è il tuo punto forte?- chiedo con una leggere nota sarcastica nella voce. Lo sento sorridere al telefono e finisco per sorridere anch'io.

- Prima di tutto, la droga fa male detto da te è un po' strano. Visto che sembri sempre sotto l'effetto di qualcosa di pesante. Secondo, certo che mi lamento cretina. È da mercoledì che continui a tenere il muso, e anche se non stiamo insieme per davvero mi preoccupo per te. E , terzo e ultimo punto, me lo dici quasi ogni giorno che non sono mai coerente. Fortuna che i miei punti forti sono altri, e anche i tuoi! Visto che martedì non fai altro che blaterare sui muscoli di Felix e il venerdì mattina annunci che speri di assistere al suo funerale.- Alec è sempre molto polemico e precisino la mattina. Ma ormai mi ci sono abituata. E ho iniziato ad adorarlo. Sul serio, lo adoro. È tipo tutto quello che abbia mai desiderato in un uomo, se non fosse che non sono innamorata di lui.

- Alec, per quanto io possa volerti bene, se continui così farai passare l'effetto della nutella. E chiunque faccia passare l'effetto della nutella, è un uomo morto.- sto diventando un po' irascibile. Ma è mattina, ed è sabato. Capitemi.

- Vedi?! L'avevo detto io che ti droghi. Ora ti sei messa a sniffare nutella. La situazione è più grave di quel che pensavo. - Scoppiamo a ridere entrambi. Ho già detto di adorare questo ragazzo?

- Quindi mi hai chiamato perché..?- lo so, sono anche un po' stronza oltre che irascibile.

- Di certo non è per la tua irresistibile dolcezza.- puntualizza come al solito – Ti ho chiamata per farti sapere che oggi non ci sono, è successo un imprevisto e non riesco a venire da te.- La sua voce sembra indecisa per tutta la durata dell'affermazione. Me lo immagino in piedi a spostare il peso da un piede all'altro. Sono sicura che sta mentendo, ma non ho intenzione di rompergli alla fine non siamo una vera coppia.

- Tranquillo, non fa niente. Ci sentiamo stasera allora! Un bacione, e qualunque imprevisto sia intervenuto, buon divertimento cretino!- Cerco di sembrare entusiasta anche se a dir la verità sono un po' delusa. Mi piace trascorrere il tempo con lui.

- Cerca di non combinare troppi danni! A stasera bellissima stronza- Chiudo la telefonata e noto un messaggio.

 

“Oggi sei mia. Non provare a scappare tanto ti troverò!”.

Inviato alle 10.21

 

Purtroppo non ho nemmeno il tempo di scappare che suona il campanello di casa. Mi guardo. Indosso uno dei miei pigiami.

E proprio quando sto per nascondermi in camera almeno per cambiarmi la maniglia si abbasa. Il cuore inizia a pompare così tanto sangue che sento il corpo andare in overdose di battiti. Cazzo.

Ed eccolo, indossa un paio di jeans blu scuri, una maglietta bianca e ai piedi un paio di scarpe. Non posso dirvi che paio di scarpe indossi, perché il mio sguardo è subito risalito sul suo viso, bello, forte, determinato e con quell'espressione odiosa stampata su. Quell'espressione che dice:“sono incazzato. Sei nei guai e tu non puoi evitarmi per sempre”. Lo so, nemmeno io pensavo che esistesse una simile espressione, ma dopo aver visto la faccia di Felix vi posso garantire che esiste eccome.

- Ah quindi il tuo cellullare non è rotto. - mi fa notare lui, posando lo sguardo sul cellullare che tengo angora in mano.

Faccio un respiro profondo e cerco di concentrarmi sulla rabbia. È difficile, lui è bello, io quasi nuda e nell'aria si sente il forte odore della tensione sessuale.

- Ti stavo evitando- rispondo sincera. Non ha senso mentirgli, e poi non voglio farlo. Se non gli ho risposto è proprio perché lui capisse che io stavo cercando di evitarlo. Cosa che mi è riuscita molto bene, fino ad ora.

- Posso sapere perché?- Si avvicina, facendo un passo verso di me. Io indietreggio di un passo. Il mio cuore fa un balzo, e la sua espressione diventa più selvaggia.

- No. - Rispondo con una calma studiata. Voglio sembrare temperata e neutra. Non posso far trapelare nulla. Non gli dirò mai perché sono arrabbiata con lui. Non posso. Sarebbe ridicolo andargli a spifferare che sono gelosa di lui quando io per lui non sono nient'altro che una bambina. Giusto?

Lui si acciglia, colgo dal suo sguardo una scintilla di rabbia. Annulla la distanza che fino a pochi attimi prima ci separava. Io indietreggio nuovamente ma trovo soltanto il muro a bloccarmi la schiena. Felix si avvicina sempre di più e io spero con tutto il cuore che Mark intervenga. Poi, mi rendo conto che Mark è andato da Alexis. Merda. Ora sono veramente nella merda. Siamo soli a casa e lui mi ha in pugno.

- Calla.- dice solamente poggiando la fronte sulla mia. Inspiro il suo profumo. Amo il suo profumo, dipendo letteralmente dal suo odore. Così intenso che lo sento bruciare nei polmoni. Chiudo gli occhi. Non riuscirei a reggere uno dei suoi sguardi.

- Felix- Rispondo, ma la mia voce esce sottile, irregolare e spezzata dal desiderio che provo per lui.

- Quante volte devo dirti che ti devi coprire? È impossibile parlarti quando sei vestita così. Anzi è impossibile fare qualunque cosa che richieda un minimo di concentrazione quando sei vestita così.- La sua voce è bassa , roca e io sto impazzendo. Vorrei zittirlo con un bacio. Sento l'insopportabile bisogno della sua pelle sulla mia.

Mai nessuno, prima d'ora, mi aveva fatto sentire così. E, questo mi spaventa da morire.

- S-sei tu quello che è entrato senza avvisare come minimo due minuti prima. C-come ti aspettavi di trovarmi a quest'ora?-

Lui mi guarda a lungo.

- Perchè mi stavi evitando? Lo sai che mi sono preoccupato come un matto?- Non lo dice come un'accusa, e non lo dice come un rimprovero. Un semplice dato di fatto e i suoi occhi brillano di sincerità. E io mi sciolgo. Mi sciolgo ma resisto lo stesso. Non cederò mai.

- Felix che senso ha questo?- Chiedo.

- Questo cosa?-

- Questo- rispondo indicando me e lui, - e questo- dico ancora avvicinandomi di più a lui e sfiorandogli il viso, - e questo – continuo, baciandogli il mento. Il mio cuore ormai è morto e stecchito per via dello sforzo. Penso che ormai si sia arreso anche lui al tentativo di stare dietro alle mie emozioni. Continuava a correre ed ad un certo punto, semplicemente, non ce l'ha più fatta. Quindi eccomi qui. Con il cuore svenuto da qualche parte nel petto, il sangue che ribolle per tutto il corpo e il fiato corto.

- Cosa significano tutte queste cose? Tutte queste emozioni? Tutti i nostri giochi?- finisco la domanda con il viso in fiamme. Lui se ne accorge e mi accarezza le guance.

- Calla, io non ne ho idea. So solo che a furia di guardarti crescere attraverso la finestra di camera mia, ad un certo punto, non sono più riuscito a smetterla di pensare a te. Cazzo Calla, mi stai facendo impazzire! Sei così frustrante. Passi la maggior parte del tempo ad avvicinarti a me, fondermi il cervello, mandare in tilt tutto il mio sistema nervoso, e il resto del tempo poi lo passi ad allontanarti. Prima cerco di convincermi che è meglio starti lontano. Poi quando capisco che non riesco e che non voglio farlo tu prendi e te ne vai. Questo mese è stato impossibile! -

Non voglio ascoltarlo. Non devo farlo.

- Non ti credo- sussurro.

- Non c'è bisogno che tu lo faccia. Sai che è vero quello che dico. Solo che non ti capisco. Cos'è successo ieri sera? Cos'è stato quello sfogo? Vuoi veramente che io esca per sempre dalla tua vita?- Vorrei rispondergli di sì. Dirgli che è quelo quello che voglio. Ma appena provo a farlo la voce mi trema. Il cuore che fino ad un attimo prima era morto stecchito ha ripreso vita e si è rannicchiato in un angolo del petto. Mi supplica di non far sparire colui che lo fa battere all'impazzata. E io non so veramente cosa fare.

- Ti porti a letto Sarah. Vai ad occupare la sua di vita.- Non avrei dovuto dirlo. Ma come minimo nel farlo la mia voce è rimasta fredda e regolare.

- Tu sei una stupida Calla. Non mi porto a letto nessuno. Non capisci proprio niente vero? Secondo te cosa ci faccio qui? Te lo spiego io cosa ci faccio qui, visto che tu non capisci mai un cazzo. Sono qui perché sento il bisogno di averti vicina, sempre. Quando sono in ufficio, quando sono nel letto, quando sto sul divano e anche quando mangio. In queste condizioni secondo te, potrei mai andare a letto con Sarah?- Ora è ritornato furioso. E le sue parole sembrano un sogno diventato realtà. Prima lo guardo confusa, ma poi capisco e non riesco a reprimere di sorridere come una deficente. Sono davvero cretina. Lo spintono, d'un tratto giocosa.

- Io non sono stupida.- metto il broncio. Anche se non sono seria.

- E io non sto andando a letto con Sarah.- risponde lui serio.

- Bene.-

-Bene.-

Mi abbraccia. Il mio cuore torna a battere e mi ringrazia di averlo ascoltato.

Io però non ho ascoltato ne il cervello ne il cuore. Ho ascoltato Felix.

Il mio angolo:

Ciao ragazze (e ragazzi).

Chiedo scusa per aver aggiornato così lentamente. Lo studio è tanto, le vacanze paradisiache e mi sono un po' persa. Io la storia, anche se dovesse durare un po' e mi dispiace tantissimo. Continuerò a scriverla.

Qui Felix e Calla si chiariscono, ma la strada da fare con loro è ancora tanta.

In questo capitolo ho sperato di farvi vedere non solo com'è Calla con Felix ma anche con i suoi amici, in questo caso Adelaide. Spero che la storia vi stia prendendo.

Prometto che proverò ad aggiornare con molta più frequenza!

Grazie mille a tutte le persone che mi hanno seguita finora in questa storia. A coloro che hanno recensito, che hanno messo la storia tra preferite/seguite/ricordate e anche solo a quelle persone che hanno letto finora.

Un grazie dal cuore.

Se vi va, lasciatemi un commento per vedere il vostro parere, che per me conta moltissimo!

Un bacione,

Sun

 

p.s. purtroppo non ho avuto tempo di correggere il capitolo, spero di non aver fatto troppi errori!!

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Capitolo 12
*** Capitolo XI- La donna dei tuoi sogni. ***


Capitolo XI- La donna dei tuoi sogni.

 

 

 

 

 

La sua presenza sembra vivere sotto la mia pelle. Il suo odore sta ballando dentro di me e il mio cuore ormai è partito per Mozambico.

I suoi occhi bruciano e i miei lo implorano di baciarmi. Le mie labbra bruciano di bisogno.

Voglio un contatto con lui, voglio sentire le sue mani sul mio corpo e il suo odore tatuato sulla mia pelle.

Ma lui resta immobile davanti a me. E io resto senza parole.

- Calla.. non mi hai ancora risposto.Vuoi che esca per sempre dalla tua vita? - Non capisco bene come dovrei prendere le sue parole. Sembra una domanda innocente, ma io e lui sappiamo bene che non è così. Sembra quasi che lui mi stia pregando di dire di sì e allo stesso tempo però non vorrebbe mai allontanarsi da me. Io non ci capisco più un cazzo. Il mio cervello ha smesso di funzionare nel momento nel quale mi ha detto che ad un certo punto non è più riuscito a smetterla di pensare a me. Non so descrivere i miei sentimenti. Potrei parlare per ore delle mie sensazioni, ma i sentimenti sono tutta un'altra storia.

So solo che quando sto con Felix un groviglio di emozioni e pensieri si insinua dentro di me. Mi sento bene, innamorata ma poi divento sempre incerta. Ho paura che lui in realtà stia solo giocando con me, ho paura che vada a letto con Sarah e ho paura di mio fratello. Perchè sotto molto punti di vista io e Felix non dovremmo stare insieme. Ma poi, Felix non mi ha nemmeno chiesto di stare insieme a me, lui per il momento vuole solo sapere se deve sparire dalla mia vita oppure no. Provo ad immaginarmi per un po' senza Felix. E il solo pensiero è insopportabile. Non voglio che lui se ne' vada ne' ora ne mai.

Gli circondo la vita con le mani e lo attiro a me, più vicino di quanto dovrebbe stare, petto contro petto. Calore contro calore, cuore contro cuore.

- Non voglio che tu te ne vada.- E dopo aver detto questo lo abbraccio forte. Lui rilascia di colpo tutta l'aria che ha nei polmoni, come se stesse trattenendo il fiato solo fino ad un attimo prima.

- Bene.- Risponde infine, trasmettendomi uno dei suoi sorrisi migliori. Uno di quei sorrisi che mi fanno sempre perdere la testa.

- Bene.- Dico anch'io di rimando.

Lui resta immobile fra le mie braccia. Fin quando non sento una leggera pressione sul piede, quando mi rendo conto di cosa sia quella pressione sul piede mi sento arrossire.

- Merda, Calla, ehm. Potresti andare a cambiarti per piacere? Vorrei limitare il numero di docce fredde al minore possibile. E finora non sta andando tanto bene.-

Il suo commento mi fa spuntare un sorriso. Quindi mi trova attraente come un maschio trova attraente una donna. Be' visti i suoi soliti commenti avrei già dovuto capirlo, ma cercate di mettervi nei miei panni. Felix mi ha sempre trattata come una bambina quindi io ho sempre pensato che mi vedesse come tale.

Sono tentata di dirgli che intendo restare così come sono, solo per provocarlo, ma poi mi dico che è meglio non tirare troppo la corda. Mi stacco da lui e vado in camera da letto.

Quando torno in salotto lo trovo seduto come una statua sul divano. Fa finta di guardare la televisione, ma c'è su mediashopping quindi non penso che lui stia veramente prestando attenzione.

- Ci sei?-

Lui gira di scatto lo sguardo nella mia direzione. Quando mi vede sgrana gli occhi in modo quasi impercettibile.

- Sei bellissima, lo sai vero?- Arrossisco fino alla punta dei capelli e mi siedo di fianco a lui. Indosso un vestito blu scuro. Uno dei tanti regali di Camille.

Stiamo in silenzio, in imbarazzo, a guardarci mediashopping. Al momento stanno facendo la pubblicità ad un paio di pantaloni con il push-up. Questi non sono sani di mente.

Ad interrompere il silenzio è Felix.

- Voglio provarci.- dice.

- Provarci? E a fare cosa? -

- Ad infrangere tutte le regole.- Risponde come se nulla fosse. So benissimo quello che intende dire. Infrangere tutte le regole significa provare a stare con me. Non nel vero e proprio senso della parola. Non intende chiedermi di diventare una coppia. Vuole solo provare a frequentarmi, a starmi vicino. Il che mi spiazza. Anzi mi sorprende proprio, tanto che rimango senza parole. Un germoglio di speranza e ottimismo inizia a crescermi dentro.

- Usciamo. Andiamo a farci una passeggiata.

 

Venti minuti più tardi stiamo camminando uno di fianco all'altro nel parco dietro casa mia. Per fortuna è un parco enorme nel quale non viene quasi mai nessuno.

- Ti manca correre? - Chiede dopo un po' Felix. Non posso fare a meno di rabbuiarmi. Se mi mancano le corse? Sì. Mi manca premere l'acceleratore, guardare la strada, immaginare come dovrei prendere la prossima curva, scalare la marcia. Mi manca il rombo del motore, le risate, le sfide. Dio, mi manca un sacco quel mondo.

- Dipende da giorni e giorni. Ci sono giorni nei quali farei di tutto per poter risalire su un'auto da corsa e altri nei quali non voglio saperne nulla. Alec corre. A volte è difficile stargli vicino e sentirlo parlare di un mondo che non mi appartiene più.-

Eh già, Alec corre, una settimana fa mi ha portata ad una corsa e ho sentito qualcosa al mio interno rompersi di nuovo. Felix mi ascolta attentamente mentre gli racconto i miei aneddoti sulle corse, e sulle mie gare preferite. Non mi interrompe mai. A volte mi fa delle domande specifiche e io gli rispondo sempre piena di entusiasmo. Quando finisco di parlare noto che è ancora incantato a fissarmi.

- Hai sentito almeno una parola di quello che ho detto?- Gli chiedo scettica. Lui scoppia a ridere.

- Nemmeno una parola, ti ho persa appena hai detto che ti eri eccitata una sacco dopo aver vinto la tua prima gara contro Gabriel.- Ha un tono birichino che mi strappa una piccola risata.

- Sei pessimo- gli faccio la linguaccia e lui mi tira i capelli, senza però farmi male.

- Tu sei pessima. Hai la minima idea dell'effetto che fai ai ragazzi? O dell'effetto che fai ai me?-

Mi fermo ad un passo da lui e lo fisso sconcertata. Che effetto gli faccio? Lui mi fa la linguaccia ma non si lascia scappare più niente.

- Che effetto ti faccio?- Chiedo allora per riprendere il discorso. Lui fischietta allegramente ignorando la domanda. Che tipo.

Mi viene in mente una domanda che ho sempre voluto fargli.

- Felix, perché sei diventato un avvocato? - Lui tace per qualche secondo, sembra in imbarazzo.

Camminiamo ancora per un paio di metri prima che lui si prenda la briga di rispondere.

- Per tuo fratello.-

Non aggiunge nient'altro e nemmeno io. La sua risposta mi lascia interdetta. Ancora una volta la loro amicizia mi sorprende. Mark si farebbe accoltellare per lui, e lui , sono sicura ora, farebbe lo stesso.

- Gichiamo al gioco “preferiresti”?-

Fisso Felix sbigottita. Che gioco è?

- Solo se mi spieghi le regole.- Acconsento.

- Non ci hai mai giocato? Ma come passavi il tempo quando eri piccola?!-

Mi mordo la lingua perché stavo giusto per rispondergli che passavo il mio tempo a sbavargli addosso. Non proprio la risposta giusta da dare ecco. Alzo gli occhi al cielo quando si schiarisce la gola con fare teatrale prima di spiegarmi le regole.

- Devi scegliere uno degli scenari che ti propongo e spiegarti.-

Ah, capito. Sembra facile.

- Va bene, inizia tu.- Lo esorto. Lui ci pensa qualche secondo e poi inizia con la domanda più strana che io abbia mai sentito.

- Preferiresti essere uno scarafaggio con i super poteri oppure un leone. E quando dico leone intendo un vero e proprio alfa, insomma il re del branco.-

Malgrado mi fossi preparata a delle domande assurde questa ha superato ogni mia aspettativa. Però finisco per pensarci sul serio.

- Uno scarafaggio con i super poteri.-

- Lo sospettavo. E perché?-

- In questo modo potrei volare fino alla Francia, intrufolarmi nel letto di Xander la mattina presto e mettermi ad urlare con tutta me stessa. Perchè se fossi uno scarafaggio con i super poteri ovviamente sarei in grado di parlare. E forse, lui capirebbe come ci sente a svegliarsi così.- Sono convinta della mia risposta. Dopotutto ci ho pensato qualche secondo, e quando la sente, Felix non fa una piega. Anzi sembra perfino apprezzare la mia pazzia oltre che a darmi corda.

- Non ci avevo pensato. Ma ora che ci penso probabilmente anch'io sceglierei lo scarafaggio. Potrei passare inosservato mentre ti spio quando fai la doccia.-

- Spiarmi quando mi cambio in camera mia non ti basta?-

- Non potrebbe mai bastarmi. Sei una droga-

E quando lo dice percepisco nel suo tono di voce una certa seriosità. Divento rossa per l'ennesima volta e faccio un respiro profondo per cercare di calmarmi. Se continuerò a stare di fianco a Felix non raggiungerò i vent'anni.

- Ok,- mi schiarisco la voce, ancora agitata per la sua risposta di prima- tocca a me, preferiresti mangiare per tutta la vita delle patatine fritte al formaggio oppure le gelatine a forma di coccodrillo?-

Lui si prende il suo tempo prima di rispondermi.

- Dipende- dice infine.

- Da cosa?-

- Dalla persona con la quale passerò il resto della mia vita. Se la passassi con te ad esempio sceglierei le patatine fritte al formaggio, perché so che ti fanno impazzire e quando le mangi sorridi sempre. Io sono pazzo dei tuoi sorrisi ,quindi saremmo entrambi felici e soddisfatti.- È serio quando finisce di parlare.

Ok cuore. Calmati, lo sta facendo apposta. Le sta provando tutte per farti crepare, tu però sei più forte di quanto lui creda. Respira profondamente Calla. Ma dico questo ragazzo si è bevuto il cervello? E io dovrei passare tutta la giornata con lui?

Rettifico, se continua così io non arrivo nemmeno a stasera.

- Tocca a me, preferiresti passare il resto della tua vita insieme a Robert Downey Jr. Oppure preferiresti passare una notte bollente insieme ad Adam Levine?-

Questa è facile.

- Scelgo Benedict Cumberbatch!- E quando lo dico uso un tono innamorato.

- Risposta sbagliata, la risposta giusta è: Scelgo te Felix. Voglio passare la mia vita e le mie notti bollenti solo insieme a te.- Prova a scimmiottare il mio tono di voce e per ripicca gli calpesto il piede.

- Non eri tra le opzioni!.- urlo per difendermi.

- Be' se per questo nemmeno Benedict Cumbercoso! -

Sbuffo e gli tiro una gomitata amichevole.

Scherziamo così per qualche ora. Non mi sono resa conto del passare del tempo. Ovviamente il tempo è ancora il mio accerrimo nemico. Quando ci sono le lezioni della professoressa Giova si blocca e quando sono con Felix decide di correre più veloce di Flash.

- Felix, ehm, ti dispiacerebbe se andassimo al Coffee Rest? Inizierei ad avere un po' di fame. -

- Scusami Calla! Non mi sono reso conto del passare del tempo. Dai, andiamo a mangiare qualcosa. Potremmo passare a prendere Manuel se andiamo al Coffee Rest.-

Divento subito diffedente e guardinga. Chiamare Manuel?

- Non sono sicura di seguirti.-

- Manuel, ecco diciamo che gli manca la tua amica Greg.-

Non riesco a trattenermi e mi apro in un sorriso sghembo. Felix mi segue a ruota scuotendo la testa.

Quando arriviamo alla macchina Felix mi apre la portiera. Io lo ringrazio timida e mi siedo nell'abitacolo.

Quando si mette al volante mi guarda serio.

- Non iniziare, la musica la scelgo io oggi-

Io metto su un'espressione impassibile.

- Prima posso farti un'ultima domanda?- Gli chiedo innocente. Lui acconsente guardingo.

- Preferiresti ascoltare la mia musica, oppure far andare la ragazza dei tuoi sogni a piedi fino al Coffee Rest?-

Gli faccio gli occhioni da cucciolo. All'inizio cerca di restare neutro, poi però capisco da suo sguardo che sta per cedere e rincaro la dose sporgendomi verso di lui e sfiorandoli “casualmente” la gamba con la mano. Sono pur sempre una donna. Devo o non devo approffittarne?

Lui si ritira e mi guarda irato. - Sei una piccola manipolatrice.-

Io batto le mani contenta e metto su' Katy Perry.

 

Quando arriviamo al Coffee Rest Greg è già sulla porta che ci aspetta. Sa che c'è anche Manuel con noi perché le ho mandato un messaggio tra una canzone di Katy Perry e l'altra.

La vedo agitata, per fortuna però me ne rendo conto solo io. Quando scende dalla macchina Felix viene ad aprirmi e appena lo raggiungo mi mette una mano intorno alle spalle.

Il mio stomaco si contrae dalla felicità e il mio respiro inizia ad incespicarsi. Sento le guance andare a fuoco e so che lo ha notato anche lui. Infatti quando alzo lo sguardo verso di lui lo vedo sorridere compiaciuto. Bastardo.

Mi divincolo dalla sua presa e vado ad abbracciare Gregorie che ricambia il mio abbraccio. È un fascio di nervi.

- Calmati.-

- Calmarmi? Scusa mi porti in caffetteria l'unico ragazzo che abbia mai amato e mi dici di calmarmi?-

Faccio spallucce e lei alza gli occhi al cielo, esasperata. Prima che arrivino i ragazzi le stringo la mano trasmettendole tutta la mia solidarietà.

Quando Manuel e Greg hanno smesso di parlare l'anno scorso era evidente che avrei dovuto scegliere da che parte stare.

Ho scelto Gregorie. Ho scelto lei, perché sapevo che ne avea molto più bisogno lei che di Manuel. Anche se so che il mio amico ne ha sofferto parecchio.

Non so perché Manuel abbia deciso di rompere i ponti con Greg, ma so solo che ci deve essere stato qualcosa sotto.

Anche perché li conosco entrambi e so bene che si amavano come pazzi.

Manuel arriva vicino a noi e saluta Gregorie con una stretta di mano. Cerco di trasmettergli i miei rimproveri con gli occhi.

Ma quanto è scemo? Cosa significa la stretta di mano al posto del saluto. La mini Calla che è in me sbuffa e rotea gli occhi disgustata. Che imbecille.

Noto anche che Felix sta per scoppiare a ridere. Gli tiro una gomitata di ammonimento.

Entriamo al Coffee Rest e ci sediamo al primo tavolo libero. Questo posto è sempre pieno intorno all'ora di pranzo.

Pina arriva dopo qualche minuto e appena vede Manuel strabuzza gli occhi e corre ad abbracciarlo. Manuel per fortuna non le offre una stupida stretta di mano ma si lascia trasportare tra le braccia della mamma della mia migliore amica.

Ordiniamo da mangiare ed iniziamo a chiacchierare di cose innocenti come gli ultimi film che abbiamo visto al cinema, cosa abbiamo fatto ultimamente eccetera.

Ma se conosco bene la mia migliore amica so bene che non intende rendere la vita facile a Manu.

Infatti mi invia un messaggio di nascosto.

“ Prendi Felix e andate a farvi un giro. Devo parlare con Manuel da sola e dirgli che è un cretino”

inviato alle 13.48

“ Grazie, ti voglio bene :)”

inviato alle 13.49

Sospiro.

- Felix? Potresti venire fuori un attimo? - Gli chiedo sottovoce, e con un'occhiata verso Greg e Manu gli faccio capire che vorrei lasciargli da soli. Lui annuisce e mi prende per mano portandomi fuori.

Prima di uscire incrocio lo sguardo di Manuel che sembra un povero, piccolo cerbiatto. Perfetto.

- Sai, non l'avrei mai detto ma.. mi piace stare con te- dico tutto d'un fiato, per arrossire violentemente l'attimo dopo.

Lui mette su un'espressione imperturbabile. - Sono sbagliato per te sotto moltissimi punti di vista- sospira.

Io faccio spallucce. - Non esistono persone giuste e sbagliate.- Cerco di sembrare dura, fredda ma la verità è che ho paura che lui possa aver già cambiato idea. Forse ora non è più disposto ad infrangere le regole.

Per fortuna si apre in un sorriso e io rilascio al volo la tensione.

- Anche a me piace stare con te- e mi scompiglia i capelli. Non è la prima volta che ci faccio caso ma Felix sembra avere un'attrazione particolare per la mio chioma. Ogni qualvolta che siamo insieme finisce sempre con le mani ingarbugliate tra le mie ciocche di capelli.

- Naturale, sono la donna dei tuoi sogni dopo tutto!- Gli faccio la linguaccia e lui ride sarcastico.

- Non tirare troppo la corda fiore, o non solo metterò la mia musica nel viaggio di ritorno, ma metterò una di quelle canzoni che tu proprio non riesci a sopportare!-

Ci guardiamo complici e quello che succede tra di noi, me ne rendo conto solo adesso, è magia pura.

 

Il mio angolo:

Scusatemi davvero per il ritardo. Questa volta c'è stato un motivo..

Ho avuto un lutto in famiglia.

Per quanto riguarda la storia, spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Se ci sono stati dei frammenti poco chiari, o che non vi sono piaciuti vi prego di farmelo sapere. Per me è importante il vostro parere.

Se desiderate che io approfondisca alcune cose, non esitate a chiedere.

Nonostante stia passando una situazione abbastanza brutta spero di riuscire ad essere meno scostante nella scrittura.

Devo anche confessare che al momento è un modo per evadere.

Grazie mille a tutti coloro che hanno messo la storia tra le seguite/ricordate/preferite.

Un grazie mille anche a tutti coloro che lasciano le recensioni. Mi risollevano sempre il morale.

E un grazie mille anche a tutti coloro che leggono e basta.

Vi saluto,

Sun

 

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Capitolo 13
*** Capitolo XII- Honorem ***


Capitolo XII-Honorem

 

 

Oggi è passata una settimana da quando io e Felix ci siamo chiariti. E tutto va a gonfie vele tra di noi, eccetto per una cosa.

Non mi tocca, mai. Non mi sfiora nemmeno con un dito, neanche per sbaglio.

E non posso dire che la cosa non mi preoccupi, o che non mi intristisca. Mi chiedo perchè questo cambiamento improvviso. Nella settimana nella quale Mark è stato a Cuba, ogni scusa era buona per creare del contatto tra di noi. Ora invece sembra quasi che sia allergico alla mia pelle.

Sono troppo timida per chiedergli se c'è una ragione valida per il suo comportamento, quindi quando ci ritroviamo insieme mi comporto come se non lo avessi notato.

Quando sono con Gregorie, con Alec o con Adelaide invece non faccio altro che lamentarmi.

Una cosa strana è che Alec mi ha lasciata. Be' non che stessimo insieme sul serio, però ha deciso di rompere la nostra finta relazione e quando gli ho chiesto il motivo sono rimasta spiazzata.

Indovinate? Le piace la nostra cara e vecchia Adelaide, sì, proprio la mia compagna di banco, con la quale ha passato un bel po' di tempo ultimamente.

Sono felicissima che abbia smesso di provare sentimenti per quell'arpia di Ariane, ma al contempo non posso che preoccuparmi per lui. Adelaide oltre che ad essere innamorata di Robert è anche una ragazza parecchio scostante.

Gregorie e Manuel hanno iniziato a scambiarsi qualche messaggio occasionale, e anche se sembrerebbe una cosa da niente in realtà è una cosa da tutto! Fate conto che non si parlavano da un sacco di tempo. A quanto pare quando sono uscita con Felix per lasciare un po' di privacy a quei due, la mia migliore amica non ha sprecato tempo. Ha iniziato ad urlare contro al nostro povero Manuel rinfacciandogli di essere sparito per troppo tempo. E che ormai è tardi per cercare di riallacciare i rapporti. Lui però deve aver chiesto scusa e dever essere sembrato convincente perché alla fine lo ha perdonato offrendogli la sua amicizia. Da quel momento in poi io e Greg passiamo un sacco di tempo insieme a questi due ragazzi e quando se ne vanno lasciandoci sole rimuginiamo e analizziamo ogni loro comportamento e parola. Secondo me Manuel è innamorato ma stupido e secondo lei Felix è uno stupido e basta. Uno stupido molto attraente però, ci tiene sempre a precisare quest'ultima parte. Pff.

Ad ogni modo è stata una settimana impegnativa anche perché a scuola mi hanno rifilato una marea di compiti che mi hanno obbligata a fare le ore piccole. Ma poco importa.

Quando mi sveglio noto di essere in ritardo, di nuovo. Passo un minuto intero a pensare ad una tattica efficace per convincere Mark ad accompagnarmi a scuola per arrivare in tempo.

Corro in doccia, mi vesto in fretta e mi passo velocemente il rimmel sulle ciglia. Poi, beh poi indosso la faccia da cucciolo.

- Mark?-

-Mh?- fa lui seduto sul divano, noto che è già vestito. Ottimo.

- Alla prima ora ho un compito in classe- continuo con un tono di voce zuccheroso.

- Mh.- continua lui.

- Mi chiedevo se mi potevi accompagnare tu, altrimenti arrivo in ritardo e la prof farà una crisi di nervi- ormai sto cercando di impietosirlo aggiungendo alla mia performance dei gesti timidi.

Lui finalmente alza gli occhi al cielo e accetta. Sorrido largamente e gli schiocco un bacio sulla guancia.

Mentre usciamo lui borbotta qualcosa sulla puntualità delle donne.

Entriamo in macchina e usciamo dal parcheggio. La prima cosa che faccio è incollare gli occhi sul panorama che si vede dal finestrino. Gli alberi ci sfrecciano affianco ad una velocità deliziosa. Penso di nuovo alle corse e prima che lo realizzi ho l'amaro in bocca.

- Calla potresti aprire il cruscotto, c'è il tuo invito lì dentro. -

Alle sue parole mi irrigidisco. Apro il cruscotto e afferro la pergamena pregiata e legata con un elegante fiocco di velluto blu scuro.

L'invito all'Honorem. L'evento più esclusivo. Il ballo di Tiffany Coulter al quale tutti desiderano partecipare. La mia famiglia è sempre stata invitata all'evento essendo mia madre e mio fratello delle persone importanti.

Al ballo abbiamo sempre partecipato tutti, e l'ultima volta che vi ho partecipato ero con Camille.

Un groppo in gola mi impedisce di salutare Mark quando scendo dall'auto e mi avvio a scuola. Sono così scossa che non noto nemmeno la marea di studenti che si è bloccata a fissare mio fratello e la sua auto.

Faccio per entrare nell'edificio ma vengo bloccata da Alec ed Adelaide.

- Ehi, tutto a posto? Hai una faccia...- in altre occasioni Alec si sarebbe beccato come minimo una pestata di piedi per il suo commento. Ora però non lo noto nemmeno. So bene che non capirebbe e non sono in vena di spiegargli tutto quindi faccio vedere la pergamena ad Adelaide che capisce al volo.

- Spiegaglielo tu a lui, io non me la sento. Ti aspetto in classe, ciao Alec.- sussurro mogia ed entro in classe.

 

Camille mi tiene per mano mentre entriamo con tutta la nostra sfacciattaggine nella sala da ballo di Tiffamy Coulter.

Questa sera c'è l'Honorem.

E quando entriamo restiamo per qualche secondo senza fiato. Tutti indossano abiti da sera di alta qualità, tutti chiacchierano mentre un'orchestra di violini si esibisce su un palco improvvisato.

La sala da ballo è perfetta, il catering è perfetto. Tutto è perfetto questa sera.

L'Honorem è uno degli eventi mondani più importanti. Un evento nel quale solo la gente che conta viene invitata.

La folla che ci vede entrare, ci squadra senza tante cerimonie, e sembrano tutti approvare. Camille è tra gli invitati essendo suo padre un ministro.

Le persone intorno a noi si aprono in falsi sorrisi di circostanza che noi due non ricambiamo. Siamo vestite di tutto punto, e siamo belle da mozzare il fiato. Se non io, Camille di sicuro lo è.

I capelli le ricadono sulla schiena nuda in una cascata di boccoli, gli occhi sembrano più grandi e più belli del solito. Insomma, Camille è uno spettacolo e io non mi posso lamentare. No, non sono vanitosa, ma nemmeno una finta modesta. Ho uno specchio e so vederci. Non mi ritengo certo la persona più bella del mondo, e non attribuisco mai all'aspetto fisico importanza. Sto solo cercando di descrivere questo momento.

- Sectumsempra!- urla una voce da dietro, io sobbalzo e lascio andare la mano di Camille. Mi giro sorpresa, anche se ho una vaga idea di chi possa essere, infatti quando finisco di girarmi vedo Xander sorridermi genuino. Corro tra le sue braccia e lui mi strapazza per benino. Non lo vedo da agosto! Di fianco a lui c'è Clarisse, che sembra una bambola di porcellana questa sera. Indossa un lungo ed elaborato vestito verde. Le dona particolarmente e si intona con i suoi capelli rossi.

Anche lei viene a salutarmi con un certo calore, le devo essere mancata. Dice sempre che sono l'unico membro sano di mente della famiglia Raggi, e di certo non posso darle torto.

Tra mio fratello con le mania di protezione e di controllo, mia madre che a volte si comporta come un'adolescente, mio padre che mi ignora, il mio piccolo fratellino che è un genio a soli undici anni, una matrigna che potrebbe tranquillamente essere scambiata per una mia compagna di classe e Xander che be' è Xander.. direi che ha completamente ragione. Io sono l'unica che rasenta un po' di normalità. La abbraccio con trasporto dopo di che le presento Camille.

- Lei è Camille, la figlia del ministro Pierantozzi. E corre come me! Nelle sue giornate buone riesce anche a battermi!- dico entusiasta. Mi sono affezzionata decisamente troppo a Camille. Tutti i miei amici rifiutano di credere che io li stia mettendo da parte per stare con lei. Ormai passiamo quasi tutto il tempo insieme, e ci siamo ristrette ad un gruppo di cinque persone siamo io, Camille, Adelaide, Gregorie e Danielle. Sfruttiamo il tempo che passiamo insieme a dire battute stupide, a fare shopping, a parlare di tutto quello che ci viene in mente, a filosofare e a volte a parlare della stessa cosa anche per ore. Non ci annoiamo mai. Camille è stupefacente quando parla sembra che sia avvolta da una magia particolare e finisce sempre col stregarti. Con lei il tempo acquista un altro valore. Le ore volano via come fossero minuti.

Xander tende la mano a Camille: - Io sono Xander, ma puoi chiamarmi Xander il magnifico! Mentre lei è Clarisse, la mia splendida fidanzata!-

Clarisse arrossisce violentemente e balbetta un “piacere”.

Parliamo del più e del meno. Del lavoro di Xander, di quello di Clarisse, delle corse, dello studio.

Poi vedo mia madre chiamare Camille che si allontana da noi con un certo imbarazzo. Non do importanza alla cosa e continuo a parlare con il mio fratellone. Facciamo battute stupide a tutto spiano. Commentiamo la gente che ci sta intorno, ma non nel modo “hai visto come si è vestito quello?” .. No, noi abbiamo un modo tutto particolare di fare commenti sulle persone. Per esempio ci mettiamo a ridere delle pose statiche della gente, oppure dei loro modi di camminare, di posare i piedi per terra. Delle loro voci a volte e del significato delle loro parole. Se qualcuno dice mucca a noi viene in mente una battuta stupida sulle mucche carnivore e scoppiamo a ridere senza ritegno.

Io e Xander abbiamo il nostro modo di scherzare, di parlare, di ridere e di ascoltare. Insomma, viviamo quasi in un altro mondo quando stiamo insieme.

Ci inoltriamo a parlare inoltre, dell'ultimo capitolo di Naruto e quando passiamo ad Hunter x Hunter Clarisse ci ha abbandonati per andare a parlare con qualcun'altro.

Proprio quando stiamo discutendo su quale personaggio di One Piece sia il migliore, l'orchestra si ferma per poi intonare le prime note del ballo.

E dico il ballo perché è il primo ballo, al quale tutti prendono parte.

Camille afferra il suo accompagnatore, un certo Philip, pare che sia in un buoni rapporti con il padre. Mia madre porge la mano a Thomas, il suo eterno corteggiatore. E in realtà lo capisco, perché anche se la mamma è decisamente esuberante come persona, viene quasi impossibile non amarla. Ha un forza dentro di lei che appena si sprigiona ti ammalia completamente.

Xander va da Clarisse per invitarla a ballare con un baciamano. E io aspetto in ansia. So bene con chi dovrei ballare, ma come tutte le volte vengo assalita dagli spasmi allo stomaco.

Ho paura che sia arrabbiato con me anche oggi, è da un po' di giorni che mi tiene il muso per una ragione o l'altra. E io ci sto male da cani.

Aspetto fin quando una mano mi picchietta la schiena e quando lo vedo mi emoziono talmente tanto che potrei scoppiare a piangere.

Notando la mia commozione si acciglia. - Pensavi che non venissi, vero?-

Annuisco in imbarazzo, lui sbuffa contrariato e mi trascina nella pista da ballo.

- Sei l'unica donna della mia vita, lo sarai sempre, anche quando mi sarò sposato e avrò dei figli. Chiaro?-

Annuisco emozionata e ballo con Mark. Il mio fratellone.

Fin da quando ne ho memoria è sempre stato lui il mio accompagnatore all'Honorem e sempre lui colui al quale ho offerto il mio primo ballo della sera.

Ci muoviamo con grazia, la danza non è un nostro particolare talento, ma nostra madre ci ha obbligati fin da piccoli a prendere lezioni. E ora siamo dei ballerini provetti.

Mi fa fare una pirouette e tra una mossa e l'altra mi dice che questa sera sono proprio bella. Il mio cuore si scalda.

L'ho già detto che lo adoro??

- Comunque ho visto che parlavi con Xander prima. Come sta?- fa finta di fare l'indifferente. Che scemo.

- Dovreste fare la pace, sono sicura che c'è stato un motivo se si è dimenticato di farti gli auguri. Sai bene che ti vuole bene-

Lui resta in silenzio.

Alla fine del ballo mi bacia la guancia e si allontana. Di nuovo, come ogni volta. Sta con me, mi abbraccia, mi vuole bene e poi sparisce. È questa la vita con Mark. È un uomo importante e deve sempre parlare con qualcuno. Non può lasciare tutto e tutti solo per farsi quattro chiacchiere con me.

A ormai mi sono abituata.

Sospiro e ritorno da Camille che ora è sola in un angolo con un'espressione sognante ad avvolgerle il viso.

 

- Terra chiama Calla. Smettila di piangerti addosso e svegliati. La Parvani si sta preoccupando. - sbotta Ade d'un tratto. Io trasalgo e la guardo con gli occhi velati di lacrime. Che stupida che sono, dopotutto è solo uno stupido ballo. Che importa se l'ultima volta che ci sono stata ero accompagnata da una delle persone che più ho amato a questo mondo? In realtà penso di essere così scioccata perché mi trovo a realizzare che è passato un anno, e che in questo anno sono cambiate tantissime cose. A partire da Camille, al fatto che non corro più, per poi arrivare al cambiamento di mia madre. Improvviso ed indesiderato. Le lezioni oggi sono intollerabili, sento il cervello scoppiare e non faccio altro che pensare all'Honorem.

 

- Mi piace tua madre!- confessa Camille mentre stiamo fumando una sigaretta di nascosto. Non perché i nostri genitori non lo sappiano, ma perché ad un evento così importante non sarebbe proprio bello sfoggiare le nostre pessime abitudini.

Io faccio spallucce. - è una brava persona, immagino-

- Ma che brava persona! È fantastica, sembra pervasa da un'energia avvolgente quando parla, e poi ti sa coinvolgere! È .. non lo so.. direi che è la prima persona che mi affascina in questo modo! Ora capisco a chi assomigli.-

Io soffoco per la sorpresa. Non voglio assomigliare a mia madre, in realtà è una delle mie peggiori paure. Per carità, le voglio bene e in molti sensi la ammiro, ma non voglio assomigliarle. Proprio no. Perchè sotto altri punti di vista provo un po' di rancore nei suoi confronti. Scaccio le parole di Camille e le sorrido.

- Per certi versi vi assomigliate di più voi due, avete la stessa abilità di stregare le persone.-

Camille arrossisce per il complimento e poi mi racconta di come il suo caro Philip avesse le mani tutte sudate mentre ballavano e di come alla fine del ballo si è esibito in un baciamano decisamente disgustoso, perché le ha sbavato addosso. Innorridisco per poi scoppiare a ridere. Povero Philip!

- Vorrei tanto avere un fratello che mi inviti a ballare come fa Mark con te. Senza contare che lo fa ogni anno! Voglio dire, è commovente in un certo senso. Come una specie di tradizione tra fratelli!-

- Un po' è così infatti! Dice che lo fa per ricordarmi che sono l'unica donna della sua vita.- Mi sento in imbarazzo quando lo dico, non so perché ma mi è sempre sembrata una cosa intima. Però sento che a Camille potrei dire tutto. Mi fido ciecamente di lei.

- Ma è bellissimo! Ora sono ancora più invidiosa di prima!-

- Non esserlo, sai com'è in realtà la mia famiglia, all'esterno siamo perfetti, all'interno siamo un bel casino! -

Lei ride e mi da ragione.

- A proposito di tuo fratello, è venuto qui con la sua auto, giusto?-

- Sì, è nel parcheggio.-

- Bene, allora rubagli le chiavi e facciamoci una corsa, io sgraffigno le chiavi della porche a papà, ci vediamo nel parcheggio tra cinque minuti!-

 

Esco dal cancello e vedo che ad aspettarmi non c'è Mark ma Felix e dietro di lui c'è Gregorie. L'umore migliora all'istante e dopo aver salutato velocemente Alec e Ade corro incontro alla mia migliore amica.

- Oggi ho..-

- Lo so piccola, lo so- mi dice lei mentre mi accarezza la schiena.

Salgo in macchina e capisco che Felix sa già tutto quando non fa commenti vedendomi mettere un cd dei The Fray.

Arriviamo davanti ad un ristorante e Greg esce per prima dalla macchina, quando sto per seguirla anch'io Felix mi afferra da dietro e il cuore si ferma per la sorpresa. È la prima volta che mi tocca in una settimana, se il fatto che mi abbia afferrata per le spalle per bloccarmi conta come contatto.

- Oggi sei davvero carina.- sussurra al mio orecchio come un serpente tentatore, o meglio seduttore, e poi si allontana e scende dalla macchina. Scendo anch'io e mi allontano da lui di qualche passo il mio cuore inizia di nuovo a battere e io a respirare.

Entriamo nel ristorante e noto Manuel seduto ad un tavolo ad aspettarci, e mi blocco quando vedo che di fianco a lui ci sono anche Mark e Alexis.

Dovete sapere che Mark non sa nulla della “relazione”, che in realtà non è nemmeno una vera relazione, tra me e Felix.

Mi siedo al tavolo esitante, Felix prende posto di fronte a me e tra Mark e Manuel. Benissimo. Evito il suo sguardo per quanto possibile e rossa in viso.

A quanto pare Mark attribuisce il mio silenzio a quello che è successo questa mattina perché non fa domande.

Dopo cinque minuti che siamo seduti i ragazzi hanno già deciso cosa mangiare, ma noi ragazze siamo più indecise che mai.

Felix si sporge verso di me e il suo odore mi confonde per una manciata di secondi.

- Scegli questo- mi consiglia e poi ritorna al suo posto. Io ho lo stomaco in subbuglio e anche se non ho tanta fame quando arriva la cameriera, che a vedere i bei ragazzi di fronte a noi fa una faccia di apprezzamento, ordino il piatto consigliato. E subito dopo io, Greg e Alexis la guardiamo in cagnesco. Sono pazza, o quando ha chiesto le ordinazioni dei maschi ha usato un tono da gatta morta?! La fortuna dei ragazzi è che non la degnano nemmeno di uno sguardo. E io non posso far altro che sorridere soddisfatta. Quando Felix lo nota ammicca e mi da un calcetto sotto al tavolo che mi fa arrossire.

Mentre aspettiamo le ordinazioni colui che riempie il silenzio è mio fratello e tutti tacciamo anche se sento Greg, che non lo sopporta molto, irrigidirsi al mio fianco.

- l'otto novembre ci sarà l'Honorem, ciòè tra una settimana, e mi piacerebbe che andassimo tutti quanti. Quest'anno è stato invitato anche Felix, e per ogni invito posseduto si può invitare una persona esterna alla famiglia. - butta l'idea come se niente fosse. Avverto l'agitazione crescere in Gregorie che sbatte il piede ad un ritmo sconnesso, Alexis invece ha le lacrime agli occhi, sa bene che un invito all'Honorem è un simbolo che sta a rappresentare le intenzioni di Mark nei suoi confronti. Cioè intenzioni molto serie. E so che se potesse parlare ora starebbe qui a urlare di gioia.

- Questo, ovviamente, solo se Calla non desidera invitare Alec. - continua poi mio fratello. Non posso fare a meno di cogliere il suo tono acido quando pronuncia il nome del mio ex finto ragazzo.

Io quasi mi strozzo con il cibo, non ho ancora avuto modo di annunciare la nostra rottura a Felix e avrei sperato di non farlo in questo modo.

- Ehm, io e Alec abbiamo messo fine alla nostra finta relazione. A quanto pare sta cercando di conquistare una ragazza e sarebbe stato scomodo farlo con una finta fidanzata appresso. E anche se così non fosse Gregorie viene prima.- appena finisco di parlare incrocio lo sguardo di Felix che è colmo di soddisfazione. Non ha mai aprezzato molto la mia finta relazione con Alec. Suppong

o che gli desse sui nervi il fatto che passassi così tanto tempo con un altro ragazzo. Pazienza, tanto è finita quindi un problema in meno.

 

- Quindi è stabilito! Andiamo tutti insieme!- Esulta Manuel.

-Ah Calla, stasera abbiamo organizzato un'uscita al Bowling, e visto che ti lamenti sempre che non passo mai del tempo con te, pensavo che ti sarebbe piaciuto venire con noi- dice infine Mark, pochi secondi dopo aggiungendo che anche Greg è invitata. È una mia impressione o anche Mark sta cercando di fare il cupido tra Manuel e Gregorie?! Peccato che stasera mi fossi già fatta dei piani con Danielle quando glielo dico, lui fa spallucce e mi dice di invitare anche lei.

Le invio un messaggio e lei accetta subito.

Dopo pranzo torno in macchina con Manuel e Gregorie, decido di fermarmi da lei per prepararmi.

Salgo in casa di Greg e ricevo un messaggio. Mi sorprendo nel vedere il mittente. Felix.

“Potresti cortesemente smetterla di essere irresistibile quando c'è tuo fratello nei paraggi? Non riuscivo a toglierti gli occhi di dosso.”

inviato alle 16.14

Scoppio a ridere appena lo leggo, che stupido.

“ No, mi piace avere i tuoi occhi addosso”

inviato alle 16.14

Ricevo subito la risposta:

“Bambina Cattiva!!”

inviato alle 16.15

“ E non sai quanto”

inviato alle 16.16

“Smettila o dovrò punirti.”

inviato alle 16.17

“Provaci”

inviato alle 16.18

 

Non so cosa mi renda così audace, forse il fatto che sono messaggi, o forse l'assenza di contatto che, sembra creare un bisogno di interagire profondo e selvaggio dentro di me.

Dopo più di tre ore finalemente io e Gregorie siamo pronte. Visto che andiamo al bowling non sapevamo proprio decidere che vestiti indossare. Insomma vogliamo essere carine ma senza esagerare diventando ridicole. Dopotutto stiamo andando solo al bowling. Ed essendo il bowling sono vietati i vestitini.

Indossiamo jeans stretti e delle camicette carine e larghe. Qunado giochiamo dobbiamo muoverci. Ci trucchiamo appena e dopo aver fumato una sigaretta scendiamo in strada ad aspettare i ragazzi.

Con sorpresa vedo che ci vengono incontro solo le macchine di Manuel e Felix.

- E mio fratello?- chiedo sbigottita.

- È andato avanti con Alexis. Ha chiesto a me di portarti. Ha detto che si ferma lui a prendere Danielle, gli è di strada.-

Capisco subito che se ha chiesto a lui di portarmi quando sarei potuta benissimo andare con Manuel è perché sta veramente cercando di lasciare Greg e Manu il più possibili da soli. Quindi anche in Mark c'è un piccolo Cupido. Buono a sapersi.

Salgo sull'audi A1 e subito mi impadronisco della radio. Felix sbuffa.

- Questa sera ti lascio fare, ma da domani dovrai abituarti all'idea di ascoltare anche quello che piace a me-

- Ma amore mio, io sono ciò che piaccio a te, quindi non vedo dove stia il problema!-

Lui mi guarda ammiccante.

- Oh tesoro, solo perché sei stupenda non mi farò torturare dalla tua musica!- annuncia scimiottando il mio tono di voce. Io gli faccio una linguaccia e lui scoppia a ridere.

Quando arriviamo al bowling parcheggiamo di fianco alla macchina di Mark, ma lui, Alexis e Danielle devono essere già dentro perché non c'è traccia di loro nel parcheggio. Manuel e Greg invece non sono ancora arrivati.

Quando riesco finalmente a liberarmi della cintura di sicurezza Felix si è magicamente trasportato davanti alla mia portiera, che mi apre con fare galante e la richiude alle mie spalle.

Mi incatena tra le sue braccia, la schiena contro la macchina, senza lasciarmi via di fuga, e il suo odore mi manda in trans. Così come la sua improvvisa vicinanza.

- E così, sei una bambina cattiva eh?- esordisce stordendomi con il suo profumo e i suoi modi di fare.

Io annuisco, ho paura che se parlassi la mia voce uscirebbe innaturale per l'emozione.

Lui si avvicina lascivo e mi posa un bacio sul collo. - Sicura?- chiede inarcando un soppracciglio, e io non sono più sicura di nulla a parte che ho una voglia matta di baciarlo. Lui però non cede e si avvicina al mio viso, depositando un bacio sulla mia guancia destra, passando poi alla sinistra. Dedicandosi poi al mio naso, alla fronte, al mento e ad ogni centrimetro del mio viso che non sia le mie labbra. Io fremo ad ogni suo contatto. E sento il bisogno di lui ardere profondo in me.

Quando mi deposita un bacio all'angolo delle labbra sono praticamente una gelatina e sento che non reggerei più a lungo senza perdere il controllo. Perciò gliela do vinta.

- Va bene scusa, non sarò più una bambina cattiva. Promesso!-

Lui annuisce compiaciuto, mi prende per mano e mi trasporta verso l'entrata della sala da bowling proprio prima che arrivino Greg e Manu.

A parte la scenetta del parcheggio la serata fila liscia. Facciamo una partita a coppie e poi ragazze contro ragazzi. Ovviamente i ragazzi ci hanno stracciate. Balordi. Ma forse conta anche il fatto che noi eravamo troppo occupate a ridere delle loro posizioni e delle loro facce proprio prima di lanciare la palla per concentrarci veramente sul gioco.

Alla fine della serata quando siamo nel parcheggio mi sento esitante ed in imbarazzo perché ho la netta sensazione di dover tornare a casa in macchina con Mark, e non ne ho proprio voglia.

Ma lui mi soprende anche adesso perché chiede cortesemente a Manuel di accompagnare Gregorie e a Felix di accompagnare me visto che lui deve accompagnare Alexis e Danielle a casa.

Eh già Alexis è un po' riluttante all'idea di trasferirsi da noi, ma sappiamo tutti che tra un po' cederà.

Quando salgo nuovamente in auto con Felix sono felice come una pasqua cosa che a lui non sfugge.

- Soddisfatta del tuo autista?-

- Assolutamente sì- confesso, il che allarga sia il mio sorriso che quello del mio bellissimo autista.

Mi accompagna a casa ma prima di farmi scendere mi prende per mano.

- Sai, lo so che oggi è stata una giornata difficile per te, ma se mai hai bisogno di una mano, ecco io, vorrei esserci per te.- Mi bacia la fronte e mi fa andare a casa. Io resto con la bocca aperta. Ma sono stupefatta per due ragioni. Una perché quello che mi ha detto è bellissimo. L'altra è che stando con lui mi sono completamente dimenticata dell' Honorem.

Salgo in camera mia e quando mi butto al letto dopo essermi cambiata, mi addormento subito.

 

Siamo nelle macchine, è stato difficile rubare le chiavi a Mark così che alla fine ho confessato e lui me le ha cedute volentieri. A volte è soprendente come le cose si ottengano molto più facilmente con l'onestà che con le menzogne.

Facciamo entrambe fremere il motore, aspettiamo che l'orologio – che abbiamo sincronizzato- segni la mezzanotte in punto e quando il secondo zero scatta partiamo come due fulmini, Camille come al solito fa l'errore di superarmi. Lo sanno tutti che in una gara è più difficile restare al primo posto che superare. Infatti alla seconda curva la sto per superare, lei pigia ancora di più l'acceleratore, io perdo un po' di velocità per scalare la marcia, ma so bene quello che sto facendo, infatti proprio prima che lei possa superare la linea della fine io la supero con uno scatto che la lascia atterita. Quando scende dall'auto sbotta nervosa. - Ce la stavo per fare!- e scoppiamo entrambe a ridere. Torniamo con le macchine nel parcheggio di villa Coulter e Camille prende una bottiglia dalla porche di suo padre quando esce.

- Ti va di bere insieme a me? Mi diverto di più con te che con quei damerini!- esclama.

Io annuisco lusingata.

Apre la bottiglia e prende una lunga sorsata.

- Noi due, per sempre!- Urla a gran voce, tanto da spaventare un corvo appostato su un albero. Io rido e afferro la bottiglia. Prendo un lungo sorso anch'io.

- Per sempre.-

 

 

Il mio angolo:

Ciao lettori! Spero che stiate bene, io mica tanto, ma scrivere mi aiuta a tenere la mente occupata.

Dopo aver fatto le pulizie per casa come un'ossessa ho deciso che è arrivato il momento di pubblicare un altro capitolo.

Non rinuncerò alla storia!

Voi che mi raccontate di bello? Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!

A me piace molto, ad essere sincera, per via dell'apparizione di Camille.

Spero di avervi incuriositi e spero che i momenti tra Calla e Felix vi siano piaciuti.

Se avete qualche domanda o quale curiosità non esitate a chiedere.

Vi voglio bene.

Un bacio,

Sun

 

 

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Capitolo 14
*** Capitolo XIII- In altre circostanze ***


Capitolo XIII-In altre circostanze:
 
 
 
Oggi non mi sento dell'umore giusto per fare nulla.
L'assenza di Camille brucia più del solito e Felix non mi ha inviato nessun messaggio.
Sono due mesi che mia madre ignora tutte le mie chiamate e i miei messaggi. Due mesi che parla solamente con Mark.
Ho sempre saputo che è una donna scostante, ecco perché non ho dato un grande peso al suo comportamento. Di solito quando si sentiva ispirata si rinchiudeva nel suo laboratorio di bambole per mesi interi. Tornava a casa solo qualche weekend. Ma questa volta sento che c'è qualcosa di diverso.
Due mesi di silenzio fino ad oggi. Questa mattina quando mi sono svegliata per andare a scuola ho notato un bigliettino sul tavolo.
Meno di dieci parole e una notizia che mi ha stravolta ancora di più.
“Calla, quest'anno non potrò partecipare all'Honorem. Stammi bene”.
Aww, che dolcezza. Stammi bene? Davvero mamma? Questa è l'unica cosa che intendi dirmi dopo due mesi? Anch'io ti voglio bene..
Sbuffo e decido di ingozzarmi di cibo spazzatura.
Il cellulare squilla. Rispondo di malavoglia, senza nemmeno controllare chi sia.
- Pronto?- dico mogia.
- Oh, oh. Che succede sorellina? Non dovresti avere quel tono di voce visto che stai parlando con l'uomo più bello del pianeta!-
Quando mi rendo conto di chi è mi ritrovo a sorridere, il mio umore migliora di colpo.
- Xander!-
-Certo che sono, conosci qualcuno di più bello?-
- Conoscerei un paio di ragazzi in verità...-
- Perfetto, dammi l'indirizzo, provvederò ad inviare il mio cecchino.-
Scoppiamo entrambi a ridere, gli racconto in breve quello che succede e perché sono giù di morale. Quando ho finito di parlare lo sento grugnire. È chiaro che disapprova.
- Non so a che gioco stia giocando quella donna, ma mi sta veramente facendo arrabbiare adesso. In fondo lo abbiamo sempre saputo che è una bambina Calla. Vorrei essere lì con te, davvero. L'unica cosa che posso dirti è di resistere fino all'Honorem. Una volta lì ti regalerò un mega abbraccio che ti farà tornare il sorriso.-
Sto per piangere, non per la tristezza ma per Xander. È fantastico, davvero.
- Sto già sorridendo cretino!
 
 
 
FELIX POV.
 
La guardo, è bellissima anche oggi.
Ha i capelli arruffati e il viso gonfio di sonno, si stroppiccia gli occhi e l'unica cosa che vorrei fare è andare dritto da lei e coccolarla.
Merda, sembro una ragazzina innamorata.
Come al solito mi fa perdere il controllo, e quando guardo l'orologio capisco che mi fa perdere anche la nozione del tempo.
Merda di nuovo, distolgo lo sguardo dalla finestra e finisco di prepararmi per il lavoro. Grugnisco al pensiero di dover vedere Sarah anche oggi. Che splendida segretaria, non fa altro che vestirsi come una battona con l'intenzione di sedurmi. Sinceramente la trovo volgare, e perché no, ridicola.
Salgo in macchina e con un sorriso noto che c'è ancora il cd di Calla. Quella ragazza è impossibile quando si tratta di musica. Penso a qualche giorno fa. So che Camille per lei è ancora una ferita aperta, vorrei essere capace di farle tornare il sorriso. Amo vederla sorridere.
Appena arrivo in ufficio mi blocco. C'è qualcuno seduto alla mia scrivania. E non un qualcuno qualunque, ma la mamma di Calla.
Dal suo sguardo grave e dall'aspetto leggermente trasandato mi rendo conto che questa conversazione non sarà per niente facile.
- Salve signora Boccelli, come sta?-
Lei mi sorride sorniona, è il suo sorriso da ape regina, quello falso che usa solo quando deve mettere su una maschera. La sua reazione mi mette in guardia fin da subito.
- Voglio che tu diventi il mio avvocato Felix.-
 
 
 
 
 
QUALCHE ORA PIÙ TARDI:
Sono fottuto, non posso parlarne con Calla. Ho promesso a sua madre che non lo avrei fatto. Mi ha garantito che sarà lei a parlargliene quando arriverà il momento, solo che fino a quel momento io sono fottuto. Come potrei guardare Calla di nuovo, sapendo quello che ha fatto sua madre e senza potergliene parlare?
Non potrei, quindi c'è solo una soluzione per il momento: evitarla.
Mi maledico. Non ho mai odiato così tanto il mio lavoro come adesso, e non ho mai odiato tanto la signora Boccelli come adesso. Non poteva trovarsi un altro avvocato e lasciarmi fuori da questa storia?
Proprio ora che mi ero deciso a fare le cose per bene, proprio ora che avevo capito quello che realmente provo per quella cretina di Calla. Proprio ora, tra tutti i momenti possibili.
Ho speso dieci anni a guardarla crescere aspettando l'attimo perfetto per poter stare con lei e ora arriva Laurette e rovina tutto.
In questo momento odio tutti. Infatti quando Sarah entra nel mio ufficio con le solite scuse idiote solo per vedermi la mando via malamente.
Non ho bisogno di vedere nessuno in questo momento. O forse nessuno tranne Mark.
Dopotutto lui è il mio migliore amico, chi meglio di lui per tirarmi sul il morale?!
Afferro il telefono e faccio il suo numero.
- Ho bisogno di te fratello.-
- Arrivo.-
Dopo nemmeno dieci minuti è qui insieme alla compagnia di due bellissime birre.
 
 
 
 
 
CALLA POV:
 
Felix ancora non si è fatto vivo, e io sono ancora leggermente depressa, dopo aver parlato con Xander ho chiamato anche Angy per vedere se sta bene. A quanto pare le cose con papà non vanno ancora per il verso giusto. Spero che presto le cose si aggiusteranno.
Ripenso a tutti gli anni passati, ogni volta in vista dell'Honorem io e mia madre andavamo in giro per le strade più affollate della città in cerca dei vestiti più belli.
Mamma diventava una critica niente male in quelle occasioni. Ripensare a com'erano le cose tra noi prima mi fa salire un nodo in gola. Decido che devo come minimo sfogarmi.
Mi vesto con le prime cose che trovo nell'armadio, ai piedi un paio di all star, le chiavi di casa in mano e sono partita.
I miei piedi si muovono automaticamente, sanno già qual'è la strada. Decido di andare a piedi e di lasciare il motorino nel parcheggio. Ho bisogno di muovermi per schiarirmi le idee.
Arrivo davanti al negozio e quando vedo la vetrina resto interdetta davanti a quella visione.
Le bambole esposte in vetrina sono forse le più belle che mia madre abbia mai fabbriccato, ma allo stesso tempo sono tristi, molto tristi.
Sono bloccata a guardare
Busso alla porta del negozio, un po' di passanti mi fissano con uno sguardo pieno di disapprovazione. Perfetto. Da aggiungere alla lista delle figure più brutte che ho fatto.
Il cartello esposto dice chiaramente che è chiuso, ma prima di bussare ho sentito dei rumori che provenivano da dentro, quindi sono sicura che mia madre c'è.
Continuo a bussare, questa volta con più foga.
- Mamma lo so che ci sei, apri!- Sbraito dopo aver perso la pazienza. I passanti continuano a lanciarmi delle occhiate sconcertate, io continuo ad ignorarli. Mia madre deve aprire questa cazzo di porta.
- Apri! Subito!!- batto i pugni ancora più forte tanto che ho paura di rompere il vetro. Sbraito ancora e ancora. Decido di non andarmene. Chissene frega, prima o poi dovrà uscire.
Mi apposto sui gradini dell'entrata, i passanti ora evitanto cautamente di fissarmi, probabilmente pensano che io sia instabile. E ad essere sincera non sono sicura che non abbiano ragione.
Ovviamente l'unica risposta che ricevo è il silenzio. Non avrei mai pensato che il silenzio possa fare male in questo modo. Sento esplodermi il sangue nelle vene. Vorrei spaccare tutto, l'esasperazione è come un' enorme peso che mi sfonda il petto.
Continuo a scongiurare la sorte di far si che mia madre scenda e mi apra la porta.
D'un tratto sento tutte le tensioni e lo stress degli ultimi mesi cadermi addosso e infine trascinarmi sempre più giù in un baratro di opressione.
Sento il telefono squillare, lo afferro. Mi aggrappo ad esso come se potesse salvarmi.
-Pronto?- Mi trema la voce, mi sento sempre più patetica.
- Calla. Sono io, Thomas.-
 
 
 
I miei piedi si sono mossi da soli un'altra volta. Ormai si è fatta sera, dopo la conversazione al telefono con Thomas sono passata da Gregorie. Non era a casa purtroppo quindi sono andata a mangiarmi un gelato e poi, tra un morso e l'altro devo essere arrivata qui.
Non riesco ancora a capire quale strano meccanismo nel mio cervello mi faccia venire qui ogni volt ache sono sconvolta.
A volte non mi capisco nemmeno io, ancora una volta mi ritrovo a cercare conforto in una pista da corsa.
Le machine sono ancora una volta allineate, tutte scadenti. Oggi Gabriel e Alec non corrono quindi il resto dei partecipanti sono tutti dei novellini.
Pensare a come poter migliorare la carrozzerie, il motore, quali pastiglie dei freni usare per sistemare quelle macchine dal loro stato pietoso mi distrae.
Incateno la conversazione con Thomas e la trascino in una camera buia del mio cuore, dove non posso vederla, dove posso ignorarla.
 
-Calla, tua madre non ci saràall’Honorem. Per favore, ora smettila di fare tutto questo rumore. Vai a casa. -
-Voglio solo parlare con mia madre Thomas. Passamela al telefono.- Thomas sospira, io sono qui, con il cuore esposto che cerco un appiglio con la donna che mi ha messo al mondo e lui sospira. Perfetto.
-Tesoro non può parlare con te al momento. Scusami ma davvero non c’e’ nulla che io posa fare. Se potessi aggiustare le cose lo farei. Sai quanto ci tengo a Laurette. Devi capire però che questo è un period nero per lei. Ha bisogno di stare da sola per poter risolvere questa faccenda per conto suo.-
Il nervoso mi robolle ancora nello stomaco. Insieme a tutto il rancore. Ma devo essere forte, paziente.Attacco il telefono senza neanche rispondergli.
Ha bisogno di tempo? Va bene. Ha bisogno di stare da sola? Perfetto.
L’unica cosa che posso fare a questo punto è accettare la situazione per quello che viene.
Il punto è che conosco un solo modo per riuscire ad attraversare le sue richieste senza disperarmi, quello della chiusura.
Quando mia nonna morì per me fu uno shock enorme. Il mio modo di processare la cosa? Vietare a tutti coloro intorno a me di nominarla, ho rinchiuso il suo ricordo nel posto piùprofondo del mio cuore, ho ignorato il dolore, lo shock e l’amarezza che provavo verso la vita, mi sono rimpromessa che avrei liberato il suo ricordo solo una volta che fossi stata pronta per affrontarlo.
E questo è quello che farò anche con mia madre, la chiuderò nel mio cuore, smetterò di pensare a lei fino a quando riuscirò ad affrontare al meglio la situazione.
Chiamatemi superficiale, irreale, stupida. Chiamatemi come volete, ma sappiate che in una Guerra, la difesa è quella che conta maggiormente. E questa è la mia Guerra contro me stessa, contro la vita e contro mia madre. E quello della chiusura è il mio metodo di difesa.
 
Continuo a guardare le gare in corso, ma non succede nulla di clamoroso. Purtroppo.
Una chiamata in corso mi distrae dalla corsa, tanto meglio. Ho una buona scusa per smetterla di guardare questi “autisti” pietosi.
-Pronto?-
-Ciao cretina! Si può sapere dove sei? Sono sotto casa tua ma nessuno mi risponde. Sono insieme ad Alexis, per oggi abbiamo organizzato un pomeriggio di shopping! Ci devi aiutare a scegliere i vestiti per l’Honorem!-
È Greg. Sorrido come una cretina. Chi meglio della tua migliore amica per tirarti su di morale?
Le dico di incontrarci direttamente in centro.
 
Quando arriviamo il centro è affollato come al solito, se non di piu’. Cerchiamo di farci spazio tra il mare di persone. Loro non lo sanno, ma cercare un vestito per l’Honorem richiede un sacco di tempo.
Entriamo praticamente in tutti i negozi e Greg ci fa un resoconto dettagliato di tutti le sue conversazioni con Manuel. Non posso fare a meno di notare che è raggiante quando parla di lui. Cosa che mi rende felice, ma allo stesso tempo preoccupata.
Manuel è fantastico davvero, quando ero piccolo lo adoravo, anche adesso gli voglio bene, solo che è una persona eccessivamente protettiva, e quando una cosa diventa eccessiva poi finisce per essere stupida.
Quindi ogni tanto Manuel è veramente un’ idiota. Come quando ha deciso di lasciarsi Greg alle spalle. Lo conosco abbastanza bene da sapere che c’è stato un valido motivo dietro la sua scelta, ma nonostante  questo sono sicura che sia stata una scelta idiota.
Finito l’argomento Manuel, le ragazze mi chiedono di Felix. Arrossisco fino alla punta dei capelli e fingo di essere concentrata sui vestiti che ho in mano, un imperiale viola con delle pietre incastonate sulla spalla, e un vestito da ufficio nero scuro.
Ovviamente non la do a bere a nessuno. Forse anche perchè i vestiti in questione sono orrendi. Mah.
Faccio spallucce e le spingo fuori dal negozio cercando di prendere tempo.
-Oggi non mi ha scritto- oddio la mia voce ha avuto veramente quel tono depresso, mentre lo dicevo?
Vedo Alexis indaffarata a scrivere sul cellulare. Questo è il suo modo di comunicare con noi, visto che non può parlare.
Ci mette qualche secondo e poi ci fa vedere: “ Se è per questo, tuo fratello non mi scrive quasi mai! Anzi, la mia situazione è molto piùgrave. A volte succede che gli scrivo uno o due messaggi e mi scrive appena dopo qualche ora!”
Io e Greg ci fissiamo e poi scoppiamo a ridere.
-Be’ ma questo non centra nulla! Mark è cotto di te. –
Alexis mi rivolge un soppracciglio anarcato e poi riprende a scrivere sul telefono: “ Secondo me, anche Felix è cotto di te. Solo  che è troppo scemo per ammetterlo!”
Gregorie ride sotto i baffi e poi dice: - O forse troppo intelligente, non dimentichiamoci che sei la sorella del suo migliore amico. E che Mark è molto geloso nei tuoi confronti. Ti ricordi quando voleva picchiare Rob solo perchè ti ha accompagnata sotto casa? Oppure quando ha seguito Lollo fin sotto casa sua dicendogli che se prova solo a toccarti con un dito lo avrebbe spedito in Groelandia?-
-Ma dai! Queste cose sono successe un secolo fa. Scommetto che ora non reagirebbe piùcosì!
Alexis e Greg si scambiano un’occhiata preoccupata e poi Alexis scrive di nuovo: “Io non ci giurerei”.
Sospiriamo in coro e ritorniamo alla ricerca dei nostri vestiti.
Dopo circa tre ore e quarantacinque negozi diversi che abbiamo visitato, ci sediamo ad un tavolino del Coffee Rest.
Penn, la mamma di Greg ci accoglie con il solito calore mentre ci prende le ordinazione. Poi ruba la buste con i nostri vestiti per andare ad ammirarli nel retro. Noi scoppiamo a ridere e la facciamo fare.
-Tra l’altro, Greg, ti sei piùsentita con Dennis?-  Appena glielo chiede inizia ad agitarsi leggermete. Fa un respire profondo e risponde.
-Sì, qualche giorno fa. Volevo parlartene faccia a faccia. Ci siamo visti di sera e mi ha offerto una cena al nostro ristorante preferito. Abbiamo parlato del piùe del meno. In realtàmi sono dimenticata di ringraziarti Calla. Prima ero accecata dal bisogno di avere qualcuno accanto a me in quanto non mi rendevo conto che non ho mai voluto una relazione da Dennis e che di certo non era lui l’uomo che volevo al mio fianco. Finalemente,per la prima volta mi sono sentita libera di parlargli apertamente. Quando mi ha chiesto cosa volevo fare della nostra relazione e se intendevo continuare con la pausa gli spiegato tutto quello che penso. E indovina? Non ha battuto ciglio. Anzi, ha accettato la cosa come se niente fosse. Ha detto che rispetta la mia decisione, abbiamo scherzato ancora un po’ e poi mi ha accompagnata a casa! Assurdo vero? –
-Bravissima! Sono fiera di te.- Mi schiudo in un sorriso, uno di quelli veri, Greg è veramente fantastica e io sono realmente felice per lei.
Penn arriva con le ordinazioni e io e le altre parliamo di un milione di cose, specialmente dell’Honorem. Stare con loro oggi mi ha aiutata a superare una giornata infernale. Mi sento bene in questo momento e solo grazie a loro.
 
Alla fine della giornata Mark è venuto a prenderci e ci ha portate tutte a casa.
Quando mi infilo sotto le coperte, proprio prima di addormentarmi ricevo un messaggio.
“Ti va di uscire per qualche minuto?”
Inviato alle 23.47
Sbuffo spazientita dovrei dirgli di no. Che non mi va per niente visto che mi ha ignorata. Eppure inconsciamente ho già indossato la vestagia e sto scendendo le scale per andargli incontro.
Quando esco ce l’ho di fronte.
Il mio Felix. Perchè potranno esserci mille Sarah in questo mondo pronte a tirare fuori gli artigli per averlo, ci potranno essere mille Mark che non approveranno, ma io ormai l’ho capito e forse anche lui, Felix è mio.
Come stavo dicendo.. Il mio Felix mi sta di fronte, lo sguardo cupo, le spalle incurvate, e i capelli in disordine. Oggi non è stata una bella giornata per lui. Forse è per questo che non mi ha scritto.
Sembra proprio che oggi la vita sia stata dura con entrambi. Faccio spallucce e mi fiondo tra le sue braccia. Gli stringo il corpo con le mie braccia, gli accarezzo la schiena e mi spingo verso di lui come un gatto ruffiano. Capisco solo ora quanto bisogno ho del suo tocco per tranquilizzarmi sul serio.
Vorrei che potessimo rimanere in questa posizione per sempre.
Assaggio questo momento con meticolosa attenzione, voglio ricordare il gusto che ha questo attimo per me per sempre.
Il cielo ricoperto di stele che ci abbraccia, la brezza novembrina che mi fa rabbrividire perchè nella foga di rivederlo ho indossato soltanto la mia vestaglia di pizzo.
Le sue braccia che sono la mia fortezza e le mie carezze che rappresentano la sua.
Siamo deboli, uno di fronte all’altro, spogli di parole, di scudi. Con il cuore a nudo, siamo qui per farci forza, non perchè non possiamo vivere l’uno senza l’altro ma perchè abbiamo deciso di affidarci l’uno all’altro. Io voglio che lui sia la mia forza, ora, adesso, in questo secondo qui.
-In altre circostanze, ti avrei trascinata nel mio letto, e ti avrei avuta. Ti avrei spogliata di questi vestiti che mi fanno impazzire, sarei rimasto a guardare il tuo corpo per ore e avrei assaggiato ogni singola parte di te. Ti avrei fatta mia. E credimi, ti sarebbe piaciuto. In altre circostanze ti legherei al letto e passerei tutta la mia vita lì dentro con te. In altre circostanze in questo momento avrei detto quelle due parole che so che muori dalla voglia di sentirti dire.-
La sua voce è roca, ripiena del desiderio folle che gli circonda anche lo sguardo. Ma allo stesso tempo suona disperata. Questo perchè le nostre non sono “altre circostanze” ma sono le nostre circostanze. E non possiamo farci niente se non sopportarle.
In ogni caso, l’esserne coscienti non aiuta ad immagazzinare le sue parole senza che queste mi scuotano nel profondo.
Tutto il mio corpo è andato a fuoco e il desiderio ha raggiunto i punti piùintimi di me. Lo voglio, la gola è diventata secca, il battito accelerato e sento le zone basse stringersi crogiolarsi nel fuoco.
Desidero quest’uomo come una donna desidera il suo uomo.
E riesco a capire dai suoi gesti possessivi, dal suo sguardo languido che per lui è lo stesso.
D’un tratto la frustrazione mi colpisce in faccia con uno schiaffo.
Non posso averlo. Per il momento, non posso averlo.
-Perchè me lo dici, se alla fine non possiamo vivere in altre circostanze?-
-Voglio che tu sappia quando io ti desidero Calla, voglio che tu ne sia coscente fino in fondo, che non ne dubiti mai. Vorrei che tu mi aspettassi. Quando potrò farlo io verrò da te e ti farò mia, ma fino a quell momento non voglio che tu ti senta indesiderata nemmeno per un secondo. Hai la capacitàdi farmi impazzire anche solo mordendoti le labra, e sei la ragazza piùbella, sexy e intelligente che io conosca. Spero che al momento, sapere tutte queste cose possa bastare.-
-Ti aspetterò- E’ tutto quello che dico. Poi corro in casa e cerco di calmare i bollenti spiriti con una doccia.
Oh Felix, ti aspetto da quando ho dodici anni.
Non lo ammetterò mai se non ora, ma è vita che ti aspetto, e che imparo ad amarti sempre di piu’. Prima con l’amore di una bambina, poi con l’amore di una piccolo ragazzina ignorata, poi ho imparato ad amarti con la mia indifferenza, mentendo a me stessa e dicendomi che non ci tengo piùa te. Poi ho imparato ad amarti come una ragazza un po’ piùgrande, e piùin làsono sicura che imparerò ad amarti come una donna ama un uomo. Fino ad allora aspetterò.
 
 
 
Il mio Angolo:
Ciao a tutti! Spero che stiate bene.
Chiedo scusa per il ritardo, e per gli errori che sono sicura di aver trascurato.
Questa settimana ho un progetto da finire e ho dovuto scegliere tra pubblicare il capitolo dopo una settimana oppure pubblicarlo cosi’.
Spero che mi potiate perdonare, al limite se non vi e’ di disturbo potete dirmi gli errori che ho fatto che poi li modifico!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e spero di scoprire cosa ne pensate.
Grazie mille a tutti coloro che leggono la mia storia, siete davvero la mia forza! Un bacione
 

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Capitolo 15
*** Capitolo XIV- Balli Bagnati. ***


Capitolo XIV- Balli Bagnati. 

- Calla, posso usare il tuo mascara? È meglio del mio!- 
Sbuffo e glielo passo con una linguaccia. 
Ricevo un messaggio, abbasso lo sguardo, è di Alexis. Che è qui di fianco a me. Ha un’espressione impacciata. 
“ Ragazze, vi dispiace se mi faccio una doccia? Non mi da fastidio se ci siete anche voi nel bagno J”
Leggo ad alta voce per far sentire anche Greg. Io faccio spallucce, Greg pure quindi Alexis inizia a spogliarsi e poi si butta sotto il getto della doccia attenta a non rovinarsi l’acconciatura.
Ebbene sì. Ci stiamo preparando. L’Honorem si avvicina, e abbiamo deciso di essere perfette per questa serata. 
Siamo tutte e tre in un limbo costituito di sentimenti, frustrazione e ragazzi bellissimi ma anche incredibilmente stupidi. Prede dei nostri complessi. Prede dei nostri sentimenti. Prede dell’amore e dei drammi della vita. 
Ma non questa sera, questa sera saremo noi le predatrici. 
A parte questo, ci stiamo divertendo come delle pazze! Ormai sono ore che alla minima battuta scoppiamo in risa incontrollabili. 
- Quindi, Felix ti ha praticamente confessato che ti vuole strappare i vestiti di dosso ma che al momento non lo può fare a causa delle circostanze? 
Vediamo Alexis ridere sotto il getto d’acqua. È dolcissima. 
Fa uno strano effetto vederla ridere senza però sentirla. Non avrei mai pensato che quel mentecatto di mio fratello fosse in grado di innamorarsi di una ragazza così dolce e bella. 
Anzi nella mia testa ho sempre immaginato che fosse uno di quegli stupidi che si sarebbero messi a prendere in giro una ragazza che non può parlare. Evidentemente e per fortuna mi sono sbagliata. 
- Non proprio con queste parole, ma il concetto era quello.- spiego infine. Greg annuisce seria. 
- E spiegami una cosa.. Tu perché non lo hai picchiato?- 
Le rivolgo un sorriso smagliante. - Se lo avessi fatto adesso  mi ritroverei senza cavaliere, ricordi? - 
- Fammi il favore! Ti sarebbe bastato schioccare le dita e qualcuno sarebbe venuto con te- 
Grugnisco. - Non esagerare. Non riscuoto tutto questo successo, credimi. E poi se avessimo fatto così non saresti potuta venire con Manuel. Anzi probabilmente saresti stata tu il mio cavaliere!-  Le faccio una linguaccia.
- Milady, posso avere l’onore di questo ballo?- replica Greg. Scoppio a ridere.  Certo che è proprio scema. La abbraccio in un moto di affetto improvviso.  Ci lasciamo trasportare dal momento, anche Alexis esce dalla doccia per unirsi a noi. Inzuppandoci d’acqua tra l’altro! 
Il che ovviamente significa Guerra. Iniziamo a schizzarci d’acqua, stando sempre attente a non fare danni irreparabili alla nostra preparazione. 
Dopo qualche secondo sono costretta a prendere una pausa per rispondere al telefono. 
- Fiore.- 
Il cuore inizia subito ad accelerarmi nel petto. 
- Felix.-  E proprio quando pronuncio il suo nome Greg mi punta addosso il getto d’acqua della doccia. 
- Maledizione! Sono tutta bagnata adesso!- 
Sento Felix trasalire al telefono e tossire. - Eh?- Devo averlo scioccato. Ripenso a quello che ho detto e divento rossa fino alla punta dei capelli. 
- No! Aspetta, non è quello che pensi tu! - Balbetto.  - Sicura, fiore? Guarda che non mi arrabbio, solo.. Non pensavo che la mia voce ti facesse questo effetto.- 
Ecco. Peggio di così non si può Alzo gli occhi al cielo. 
-È Greg quella  che mi ha bagnata.- 
- Greg? Ma io pensavo che ti piacessero gli uomini.- 
Invece sì che si può. Nascondo il visto nella mano destra, questa conversazione è decisamente ridicola. Possibile che le figura di merda capitano sempre a me? 
- Felix. Lascia stare..-  Lo sento ridere al telefono e impreco mentalmente. 
- Va bene, fiore. Comunque ti ho chiamato per chiederti a che ora vuoi che passo a prenderti.- 
Ci penso su’. 
- Be’ Adesso sono le otto, e tra un’oretta dovrei essere pronta. Questo sempre se le ragazze smettono di giocare con l’acqua. Quindi ti aspetto qui per le nove. Va bene? - 
Non riesco a sentire la sua risposta perché Alexis mi ruba il telefono e attacca con Felix mentre Greg mi acciuffa da dietro e insieme iniziano a farmi il solletico. Come non detto, penso che non ce la faremo mai in una sola ora. 



Quando  i ragazzi  arrivano a prenderci, per miracolo, siamo pronte. 
Greg è bellissima, ha un vestito rosso scuro stile impero. I capelli ricci le cadono in una cascata elaborata sulle spalle. E penso che se non fossi innamorata di Felix, sicuramente m’innamorerei di lei. 
Alexis non è da meno, ha fasciato il suo corpo color ebano in un vestito viola che scende in sfumature più chiare verso i piedi. 
Scendiamo le scale dopo aver chiuso con cura la porta di casa. Sul vialetto di casa ci sono le macchine dei ragazzi. Mi si blocca il vestito quando vedo Felix poggiato sulla sua Audi che mi aspetta con un ghigno malizioso dipinto sul viso. 
Dire che è bello, credetemi vi prego, è un vero e proprio eufemismo. 
Perché non è bello e basta, è magnetico. È così straordinario che se andasse a passeggio nessuno potrebbe fare a meno di incollargli gli occhi addosso. 
Certo neanche Manu e Mark non sono da meno, ma Felix è veramente stupendo e quando noto che anche lui si è impallato a guardarmi, non posso fare a meno di sentirmi una regina. 

FELIX POV:
 Siamo arrivati e le stiamo aspettando già da cinque minuti. Me le immagino a scherzare e a ridere tra loro mentre noi stiamo qui ad aspettarle come dei cretini. Il sorriso mi spunta sulle labbra pensando alla mia Calla. Oggi sono rimasto sconcertato per qualche secondo quando mi ha urlato al telefono di essersi bagnata ma poi vedendo come si è impappinata a dare spiegazioni non ho potuto fare a meno di ridere. 
Non vedo l’ora di vederla. Non ci vediamo da quando le ho dichiarato la mia attrazione per lei. Peccato che purtroppo quello che provo nei suoi confronti non sia solo attrazione. 
È impossibile non amare Calla. Ormai l’ho capito. 
Ho trascorso troppo tempo a studiarla, a perdermi nelle sue espressioni, a sconvolgermi per ogni sua parola e a gioire di ogni singola sua risata per non poter innamorarmi di lei. 
Quello che provo nei suoi confronti è semplicemente inevitabile. E ora che l’ho capito, resistere ai miei impulsi diventa sempre più faticoso. Come l’altra sera. Quando l’ho vista venirmi incontro con la sua stupidissima ed extra provocante vestaglia di seta mi sono sentito morire. L’unica cosa che avrei voluto fare era di saltarle addosso. 
Fortuna che sono riuscito a controllarmi un minimo, anche se non del tutto visto tutte le cose che le ho rivelato. 
Mark mi si avvicina. - Mi raccomando, abbi cura di Calla stasera. - Ha un tono fin troppo serio per non aver capito quello che bolle in pentola tra me e sua sorella. Abbasso lo sguardo imbarazzato e annuisco. 
Mi sorride e mi rilasso un po’. 
Finalmente le ragazze si sono decise ad uscire di casa. Le prime ad uscire nel vialetto di casa Raggi sono Gregorie e Alexis. Entrambe bellissime. Sembrano delle principesse. 
Al loro seguito c’è Calla e quando la vedo il mio cervello va in tilt. Il cuore pompa troppo sangue e sento anche una leggera pressione nei pantaloni. 
È bella da mozzare il fiato. Ha indosso un vestito blu scuro, semplice, con un corpetto che la fascia il corpo alla perfezione. Ma anche se il suo vestito è  semplice le sta da Dio. 
Lei alza il suo sguardo su di me ed è ancora più bella. 
Mi viene incontro con uno splendido sorriso, e quando si gira per salutare anche il fratello noto che ha la schiena prevalentemente scoperta. Questa ragazza mi vuole uccidere. Se prima avevo dei dubbi al riguardo ora ne sono completamente sicuro. 
- Ciao.- 
- Ciao ragazza bagnata- Le rispondo e le guance le si imporporano di una dolce sfumatura di rosso. 
Le apro la portiera e lei mi ringrazia con uno dei suoi sorrisi furbi. 
Entro anch’io e accendo il motore. - Questa volta, per quanto tu possa essere bella da mozzare il fiato, specialmente il quel vestito, si ascolta la musica che piace a me.- 


CALLA POV:
Alzo gli occhi al cielo in risposta a quello che mi ha detto Felix. 
Mi chiedo se arriverà mai un giorno nel quale saremo entrambi d’accordo su che musica ascoltare. 
Ci penso per un po’ e alla fine capisco che spero che non arrivi mai. Anche se non lo do sempre a vedere amo punzecchiarmi con il mio Felix. 
Mi fa sorridere il nostro modo di interagire e mi fa battere il cuore quando da un semplice scherzo lui se ne esce con frasi serie e spiazzanti. 
- E così oggi ti ho fatto bagnare eh?- 
Dovevo immaginare che non avrebbe perso quest’occasione per prendermi in giro. Io punto i piedi e metto su un broncio. 
- Basta. Non intendo risponderti. Dimenticati di quella conversazione. Se non vuoi che la tua accompagnatrice sia muta come un pesce per il resto della serata, chiaro?- 
Lui ride birichino, ma non dice più niente riguardo ad una me bagnata. Per fortuna. 
- Come hai dormito questa notte?- 
Lui lascia perdere la strada e punta i suoi meravigliosi occhi color del ghiaccio nei miei. - Pensando a te-
Alzo gli occhi al cielo. E provo di mostrarmi indifferente. La mini Calla che è in me ovviamente sta facendo i salti di gioia, ma la Calla esteriore finge di non dare peso alla sua frase. 
- E la notte prima?- 
- Sempre pensando a te- 
Adesso rido. - So che sei ossessionato da me, ma esiste almeno una notte nella quale tu non abbia pensato a me?- lo punzecchio. 
Lui mi sorride sornione. 
- No- è l’unica cosa dice e chiamatemi stupida, o prevedibile ma vado in pappa e l’unica cosa che riesco a pensare è un Felix che sussurra il mio nome nel sonno. Forse mi sto facendo troppi film mentali.. Però non è un film mentale che mi dispiace. No, non mi dispiace per niente. 

Arriviamo tutti insieme alla tenuta dei Coulter. 
Saliamo le scale di marmo del giardino disposte a semi cerchio. Tengo Felix a braccetto e ad ogni scalino che saliamo riesco a sentire i nostri fianchi sfregarsi l’uno contro l’altro. Gli sguardi che mi lancia ogni volta che ciò accade sono carichi di erotismo puro. 
Prima di entrare nel salone da ballo mi ferma prendendomi per un polso. 
- Devo chiederti una cosa molto importante prima di entrare.- Il suo sguardo carico di seriosità mi fa venire dei dubbi. Sono curiosa di sapere cosa vuole e penso che si legga nel mio sguardo perché non ha bisogno di una risposta prima di continuare a parlare. 
- Calla, sei ancora bagnata? Perché se vuoi possiamo andare via da qui, e fare qualcos’altro.- 
Mi fissa a lungo mentre io ci metto un po’ di tempo ad assimilare le sue parole. Quando sono certa di aver sentito correttamente divento tutta rossa e lo guardo in cagnesco mentre lui scoppia a ridere sotto al mio sguardo assassino. 
- Giuro che ti uccido!- 
Lui mi rifila uno sguardo angelico e mi circonda la vita con il braccio. Entriamo tutti e quanti insieme in grande stile. 
Mi viene in mente l’anno scorso quand’ero con Camille. Proprio come allora, anche adesso tutti si sono fermati a guardarci. E non devo essere l’unica ad aver notato gli sguardi indiscreti del popolo maschile perché sento la presa di Felix diventare più possessiva. Sorrido inconsciamente. È bello sentirsi desiderati, e come ho già detto prima Felix con un solo sguardo mi fa sentire una regina. 
La sala è addobbata ad eccellenza e ogni angolo straripa di camerieri che hanno sempre appresso due vassoi per mano. Uno per le tartine, che sono squisite, e uno per lo champagne. 
Tiffany Coulter ci viene subito incontro con un sorriso che sta a dire: “Benvenuti al mio ballo, rimpinzatevi e poi andate a dire a tutti quelli che non sono stati invitati quello che si sono persi!”. 
Mi sono sempre chiesta come riesce a sorridere sempre nello stesso identico modo. Da quando ho tredici anni non ho potuto fare a meno di osservare le sue espressioni facciali. Ha una gamma ristretta di espressioni e durante gli anni non sono mai cambiate. 
Con lei non potrebbero mai fare le pubblicità del prima e del dopo. 
Mi abbraccia con calore appena mi vede e i suoi capelli scuri come il carbone mi solleticano le braccia. Provo una specie di repulsione per i suoi confronti anche se non ho mai capito da dove provenisse. 
Continua a sorridere, fino a diventare inquietante. 
- Calla, Mark, anche tu Felix che piacere vedervi. E che ospiti deliziosi avete portato con voi. Fantastico, spero che questa possa essere una piacevole serata per voi. Ci vediamo in giro!- 
Prima che se ne vada Mark, Felix, e Manuel le porgono ciascuno il regalo che sono stati obbligati a farle. 
Nel caso ve lo stiate chiedendo, no, non è una festa di compleanno. Ma sappiamo bene quanto la padrona di casa sia golosa di piccole attenzioni. Infatti appena riceve i regali il suo sorriso si allarga di più fino a sembrare quasi genuino. Quasi. 
Da lontano percepisco una voce chiamarmi e mi volto di scatto. 
- Stupeficiumm! - Urlo gettandomi tra le braccia di Xander. 
Passatemi questo gesto d’affetto improvviso. Ve ne supplico. Lo so, Xander è il rompi coglioni che mi sveglia ogni mattina con le sue stupide registrazioni su whatsapp. Quello che sdrammatizza sempre e comunque. Ma non dimenticatevi che è anche il mio fratellone, il mio migliore amico e anche la persona che più preferisco al mondo. 
-Aah! Nesiii! Non vedevo l’ora di rivederti! Ho un sacco di cose da raccontarti! - 
- Ahahaha ciao Xander! Mi sei mancato anche tu comunque! - Gli faccio la linguaccia e lui mi scompiglia i capelli. Mentre saluta anche Mark io corro ad abbracciare Clarisse. 
Mark e Xander insieme sono parecchio strani. Infatti appena si vedono si scambiano una di quelle pacche sulla schiena. Quelle che stanno a dire “sei cresciuto”.  Pff. Uomini. 
Per fortuna poi si riprendono e iniziano a scherzare come dementi. Con un mio certo disappunto vedo che Mark non ha ancora presentato Alexis. Mi avvicino a lui e gli calpesto il piede. Lui non si lascia sfuggire nessun lamento e coglie al volo il mio segnale. Infatti presenta Alexis a Xander che la guarda meravigliato quando capisce che non può parlare. 
A parte l’imbarazzo iniziale la conversazione procede nel verso giusto e Xander riesce a far ridere persino Alexis con le sue battutine stupide. 
Felix intanto mi si avvicina e mi cinge le spalle con il braccio. Gesto che non sfugge a nessuno dei miei fratelli. 
- Felix. Non ci vediamo da un po’. Come stai? A parte il fatto che sei esageratamente vicino alla mia sorellina?- 
Ecco. Lo sapevo che Xander avrebbe detto qualcosa di imbarazzante. Ma stranamente non mi sento a disagio, anzi. Con sorpresa di tutti scoppio a ridere e non per scacciare la vergogna o altro, semplicemente perché mi sto divertendo davvero. 
Per la prima volta dopo un bel po’ di tempo mi sento leggera, vivace. Senza nessuna preoccupazione al mondo. 
Mi ero scordata che effetto facesse stare insieme a Mark e Xander nello stesso momento. 
- Ciao Xander il magnifico! Sto bene grazie, specialmente perché sto appiccicato alla tua sorellina.- risponde Felix senza fare una piega. Che sfacciato. Un sorriso spontaneo nasce sulle mie labbra. Xander ride. 
- Scherzavo, mi piaci. Ti sei ricordato come devi chiamarmi. Hai il permesso di stare appiccato a Calla quanto ti pare e piace.- 
Ora sono perplessa. Ma dico io, è normale vendere tua sorella solo per uno stupido soprannome?! Pff.
Mark scuote la testa desolato. Almeno lui mi capisce. Alla fine faccio spallucce, afferro Xander per il braccio e lo trascino vicino ad un cameriere con le tartine al salmone. Le nostre preferite. 
È arrivato il nostro momento. Quello nel quale parliamo dei cartoni animati, dei giochi, dei film. Della mia scuola, del suo lavoro e del modo che ha la ragazza di fianco a noi di parlare. Del ragazzo dietro di me di masticare, e della donna di fronte a me di grattarsi il fondoschiena. 


- E alla fine cosa credi che fa? Si alza indignato e mi lancia addosso i suoi gettoni. E credimi, io prima non lo sapevo, ma fanno malissimo quando ti vengono tirati in faccia!- 
- Cosa?! Ma chi è questo, e dove abita? E poi tu cosa hai fatto?- 
-Io? Io non ho fatto niente, il dealer invece ha chiamato la guardia che lo ha trascinato fuori dal casinò a forza. Ora non ha il permesso di giocare in nessun casinò per minimo due anni- 
Sorrido soddisfatta. Giustizia è stata fatta. 
Continuiamo a parlare per un bel po’ di tempo. Fino a quando noto un viso tra la folla e mi si incanta il disco. 
Il viso? Il padre di Camille. Inconsciamente chiedo a mio fratello di scusarmi e mi dirigo verso di lui. 
- Buonasera signor Pierantozzi.- Lo saluto anche se con un po’ di impaccio. Lui si gira verso di me, mi fulmina con la peggiore delle sue occhiate e poi va qualche metro più avanti. 
Resto sconcertata. Cosa voleva significare quel gesto? 
Perché mi ha trattata come se non fossi altro che un’insignificante insetto? 
All’improvviso mi viene voglia di correre nella mia camera e rannicchiarmi sul letto. 
Non posso fare a meno di pensare a Camille. 
Al suo sorriso raggiante, alla sua forza e a tutte le sfaccettature piene di mistero che la ricoprivano. 
Sento due braccia forti abbracciarmi da dietro. 
- Va tutto bene Calla. Respira- 
Che strano, non mi ero nemmeno resa conta di star trattenendo il respiro. Rilascio in un botto tutta l’aria per poi fare un respiro profondo che mi gonfia il petto. Ripeto il procedimento fin quando mi sento meglio. Più viva. Più difesa. 
Alzo lo sguardo.  Il mio salvatore questa volta è Xander. Ricambio il suo abbraccio e cerco di tornare in me. 
Il padre di Camille mi odia? Perfetto. Vorrà dire che dovrò escludere pure lui dalla mia mente. 
Una vocina fastidiosa si insinua nel mio cervello e mi dice che se continuerò a cancellare le persone dalla mia mente solo perché costituiscono dei problemi, alla fine resterò sola e senza nessuno a cui aggrapparmi. 
La metto subito a tacere e mi concentro sulle braccia di mio fratello che mi stringono. 
Mi asciugo le lacrime ribelli  che sono riuscite a sfuggire dai miei occhi e mi stampo il miglior sorriso che possiedo sulle labbra. 
- Grazie.-
- Non dirlo nemmeno Calla, non dirlo nemmeno.- risponde Xander assorto in chissà quali pensieri. 

FELIX POV:

Mi squilla il telefono e non riesco a trovare Calla da nessuna parte. Sono stato obbligato a parlare con più di venti persone nell’ultima ora. Che fastidio. Odio dover parlare di lavoro. Alla fine sono pur sempre solo un avvocato, cosa c’è di così affascinante nel mio lavoro lo sanno solo le galline e i polli di questo ballo che non fanno altro che chiedermi che clienti ho avuto, o i casi più importanti. 
Come se andassi a rivelarlo a loro. Sveglia! Mai sentito parlare del segreto professionale? Sono un ottimo avvocato anche per questo. So sempre che è meglio farsi i fatti propri e non indagare oltre a quello che chiede il cliente. 
Sbuffo mentre rispondo al telefono. 
- Salve Felix. - 
Il sangue mi si gela nelle vene. È la signora Boccelli. La madre di Calla. 
-  Buonasera Laurette. - 
- Come sta Calla, si sta divertendo?- 
Solo il sentirla nominare sua figlia mi fa ribollire il sangue per il nervoso. 
- Lo saprebbe da sé se si fosse presentata al ballo, o se le scrivesse un messaggio-
Lei ride falsa come la giustizia. 
- Non dire stupidaggini Felix, sai bene anche tu perché non mi sono potuta presentare. Lì dentro c’è il signor Pierantozzi, o mi sbaglio?- 
Cerco di assumere il tono di voce più calmo che possiedo. 
- Sì. È qui anche lui. Comunque sua figlia sta bene, e no, Laurette, non le ho raccontato nulla del nostro incontro. Ora, se non le dispiace sta iniziando il primo ballo e devo andare da sua figlia.- 
Lei ride e poi attacca. 
Donna malefica. Vorrei sapesse che per colpa sua in questo momento non posso dire a sua figlia quanto la amo. 
D’un tratto mi sento esausto. 
Ritorno in sala e cerco Calla con lo sguardo. La trovo abbracciata a Xander. La musica leggera ci ricorda che sta per iniziare il primo ballo della serata. Mi avvicino alla mia splendida accompagnatrice. 
- Calla- 
Lei si gira, lo sguardo fermo. 
- Felix.-
Le offro la mano, ma lei scuote la testa. Vedo una certa incertezza nel suo sguardo. 
CALLA POV:
Felix mi si è avvicinato. Mi offre la mano, chiaro segno che vuole che io balli con lui. Scuoto la testa indecisa. Non posso ballare con lui. 
Ormai è una tradizione, il mio primo ballo lo regalo sempre a Mark. Solo che ora ho qualche dubbio. Questa è la prima volta che porta una ragazza con sé, quindi forse.. Vorrà ballare con Alexis. Il che sarebbe giusto. 
Anche se al solo pensiero mi rattristo. 
Il primo ballo è sempre stato nostro. Il nostro momento. Il momento nel quale mostriamo a noi stessi quanto contiamo l’una per l’altro. 
L’unico momento nel quale posso ballare con colui che mi ha insegnato a camminare.  
Ma ormai la musica è già iniziata, Xander sta già ballando con Clarisse, Manuel e Greg ballano anche loro, insieme a tutti gli altri ospiti. E di Mark non c’è traccia. Prendo la mano di Felix con le lacrime al cuore quando sento mio fratello schiarirsi la voce alle mie spalle. 
- Felix. Potresti cedermi il posto per cortesia? E magari ballare con la mia ragazza?- 
Felix anche se confuso annuisce e prende la mano di Alexis. 
Io mi ritrovo a piangere. Sono una stupida mi commuovo sempre per queste stupidaggini. Mark mi sorride e mi asciuga le lacrime dagli occhi. 
Con delicatezza infinita mi scorta al centro del salone e mi lascio andare completamente. Faccio guidare lui ed iniziamo a ballare.
- Fammi indovinare. Pensavi che alla fine avrei ballato con Alexis, giusto?- 
La sua domanda mi coglie di sorpresa perciò mi ritrovo ad annuire. Lui scuote la testa contrariato e mi fa fare una giravolta. Le note ci assaliscono. Sono preda di questa musica, di questo ballo e del mio cuore. Perché in questo momento, anche se poco meno di cinque minuti fa ero sconvolta per via del padre di Camille ora sono felice tra le braccia del mio fratellone. 
Contenta per una stupida tradizione. 
-È vero che sono innamorato di Alexis. È vero che vorrei che diventasse mia moglie tra qualche anno. Mi ha stregato completamente. Ma.. Calla. Tu sei mia sorella, la donna più importante della mia vita. Forse se avrò una figlia smetterò di dirti che sei tu la donna più importante della mia vita, ma resterai lo stesso una delle donne più importanti. E in ogni caso, succeda quel che succeda, il primo ballo sarà sempre il tuo. Tutto chiaro? Ti odio per questo. Ogni anno quando balliamo mi fai dire un sacco di cose imbarazzanti.- 
Tutto quello che posso fare è annuire tra le lacrime. Le sue parole lasciano un segno profondo sul mio cuore e lo so io, lo sa lui, e lo sa pure il violino che sta cantando questa dolce musica per noi. 
Alla fine del ballo, Mark si inchina e a prendere il suo posto ci pensa subito Felix. 
- Spiegami- mi chiede sorridente mentre mi stringe tra le sue braccia. 
- Sei troppo vicino. Fammi respirare- provo a respingerlo ma lui scuote la testa insolente. 
- Hai sentito Xander il Magnifico, posso starti vicino quanto mi piace e pare-. 
Alzo gli occhi al cielo e lui si apre in una piccola risata. 
- Hmm, è una nostra tradizione. Lo facciamo perché in questo modo ci dimostriamo a vicenda che io sono la donna più importante della sua vita e lui l’uomo più importante della mia- 
Alzo gli occhi su Felix. È completamente spiazzato il che sinceramente, mi soddisfa. 
Ci mette poco tempo tutta via a riprendersi e ad avvicinarsi ancora di più a me. Riesco a vedere un barlume di confusione attraversarlo. 
 
FELIX POV:
Non riesco a capire. Sto ballando insieme a Calla, e anche se fino a qualche secondo fa mi sentivo esausto, malconcio e parecchio nervoso ora una calma e una serenità quasi irreali mi possiedono quasi completamente. 
Il solo tenere Calla tra le mie braccia mi provoca questi effetti. È un calmante, una fonte di felicità appena scoperta. 
D’un tratto sento il bisogno di cedere ai miei istinti. 


CALLA POV:
 Felix mi sembra strano, ora non è più confuso. Anzi, sembra fragile. Come se avesse bisogno di me. 
Come se io fossi la salvezza alla quale aggrapparsi. Forse sono troppo presuntuosa e ho letto male le sue espressioni. Ma dal modo in cui mi stringe, in cui mi guarda si direbbe proprio che ho ragione. 
D’un colpo però azzera la poca distanza rimasta tra noi. 
- Accettalo, solo per questa volta.- dice  quasi in una supplica esasperata. Io arriccio la fronte. - Cosa dovrei acc-?- 
Non ho il tempo di finire la domanda. Le labbra di Felix sono sulle mie. mie. 
Sono umide. Dolci. Morbide. 
Sanno di sesso, di amore, di romanticismo misto a gioco. 
Il suo bacio mi travolge. Per un attimo ho paura che il mio corpo sia troppo debole per reggere una simile emozione. Sto per spezzarmi quando inizio a ricambiare il contatto delle sue labbra. Mi modello sulla sua bocca, spingendomi verso di lui. 
Mi schiude le labbra e le nostre lingue si sfiorano. 
Faccio un respiro profondo e lo trattengo. Il suo odore mi penetra fin sotto pelle, inebriandomi completamente. 
Le sue mani si muovono esperte sulla mia schiena e sulla nuca. 
Il suo gusto. Oddio il suo gusto. Vorrei sempre e solo avere quello sulle labbra. 
Boom, Boom, Booooomm. Anche il cuore ormai, dopo un lungo battito sembra essersi fermato. Il mondo diventa sfumato. L’eccitazione che provo sale fino alle stelle per poi contrarsi tutta sul punto sotto la cintura, la voglia travolgente che ho di lui mi brucia dentro. 
Lo amo, lo voglio e forse lo pretendo. 
Gli appartengo, e lui lo sa. 
Lo sa e infatti mi pretende anche lui. 
Mi sciolgo e il bacio finisce giusto prima che io svenga. Lasciandomi piena di dubbi  e voglie. So solo una cosa che voglio che mi baci ancora. 
Per fortuna anche lui sembra essere dello stesso avviso perché si scaglia ancora contro le mie labbra. Dolce, violento ed inesorabile. 
Trasformandomi in un budino, facendo ballare le nostre lingue insieme a noi. 
Quando la musica finisce ci stacchiamo anche noi. Rapiti. 
- Merda. Ora che ti ho baciata non se riuscirò a non rifarlo.- 
- Perfetto, chiedo di meglio- 
Lui ride e mi abbraccia a sé. Io ricambio l’abbraccio. 



Il Mio angolo:
Buonasera, o buongiorno… dipende da voi questo! 
Come state? Spero che tutto proceda per il verso giusto nelle vostre vite. 
Ecco a voi un altro capitolo. 
Chi stava aspettando questo bacio come me?? 
Spero davvero che vi sia piaciuto, e spero anche di riuscire a scoprire i vostri pareri. 
Ringrazio tutti coloro che leggono la mia storia. 
Un grazie più speciale lo rivolgo a coloro che l’hanno messa tra le preferite/seguite/ ricordate..
E un grazie immenso lo devo dare a tutte le persone che hanno recensito finora. Siete davvero straordinari! 
Un bacione, e spero a presto! J

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