Un Passato da Dimenticare

di Xery_chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo:prima che tutto avesse inizio ***
Capitolo 2: *** Amici da lontano ***
Capitolo 3: *** Figlia della Luce ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4:Un Incontro Inaspettato ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: le tenebre,il loro emissario e il loro sovrano ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: Mare di tenebra ***
Capitolo 7: *** Soltanto una delle Mille Sfumature del Bene ***



Capitolo 1
*** prologo:prima che tutto avesse inizio ***


Prologo:Prima Che Tutto Avesse Inizio
         ''In principio tutto era buio, non esistevano altro che tenebre.
                      Poi una luce, appare una scia lucente.
Un drago dorato con gli occhi blu, magnifico,ma solo, unico nell'infinito.
Una lacrima scivolò infrangendosi in mille schegge argentee che
   crearono: galassie e pianeti apparvero.
    Una scheggia bianca creò il mondo che oggi chiamiamo Astrale.  
     Una scheggia rossa creò il mondo che oggi chiamiamo Bariano.
Un'altra scheggia minuscola, quasi impercettibile, andò a formare un  pianeta insignificante in confronto ai precedenti: la Terra.
 L'enorme drago venne chiamato dagli abitanti dei tre mondi Drago d'Infinito; essa (n.a.: sì, avete capito bene, ho scritto "essa", perchè il drago è una femmina!) sigillò parte del suo potere in tre prismi celesti,  nascosti nei posti più impensabili dei mondi.
Il prisma celato sul mondo Astrale racchiudeva la Forza della Bianca Purezza, destinata a un guerriero che avrebbe protetto la patria a costo della vita (n.a.: ma chi sarà mai? -_-).
Quello nascosto sul mondo Bariano racchiudeva il Potere della Forza Rossa, destinato a un guerriero dal cuore forte e nobile (n.a.: escludiamo il pazzo della situazione...).
Infine, il prisma affidato alla Terra racchiudeva il Potere della Vita, destinato a colui che avrebbe fatto qualunque cosa e che avrebbe superato qualsiasi ostacolo per amore e amicizia.
Ci fu un periodo di grande splendore: i mondi vivevano in armonia, i loro abitanti adoravano il Drago d'Infinito e lei donava potere a chi ne aveva bisogno.
Poi tutto cambiò e il mondo Bariano decise di attaccare con l'obiettivo di sottomettere la Terra e il mondo Astrale.
Mentre la battaglia infuriava, intervenne il Drago d'Infinito, che riportò l'esercito bariano sul suo mondo, sigillando tutti i portali che permettevano di volare nel Tempo-Spazio per raggiungere gli altri pianeti.
Le ferite nel cuore dei Bariani erano profonde e giurarono vendetta.
Il drago, adirato e con nostalgia dei tempi passati, si rinchiuse in una carta divina situata nel cuore dell'infinito.
Gli abitanti della Terra scordarono presto gli altri mondi, pensando di essere gli unici esseri dell'universo.
Gli Astrali si chiusero in sè stessi e cercarono di dimenticare." [...]
 
Astral chiuse il libro, era stravolto perché avrebbe dovuto dormire già da ore, ma aveva deciso di leggere quel tomo molto antico. Cominciò a sentire le palpebre pesanti, quindi depose a fatica il libro accanto al letto. Gli bastò posare la testa sul cuscino per assopirsi. In quel momento si aprì la porta ed entrò uno spirito rosso. Probabilmente stava per dire qualcosa, tipo:"E' ora di dormire Astral, non sarebbe il caso di smettere di leggere?", ma chiuse subito la bocca, si avvicinò al fratello minore e lo coprì. "Buonanotte, fratellino..." sussurrò, dandogli un bacio sulla guancia. Lo spirito astrale si mosse appena fra le lenzuola, come se avesse sentito ciò che gli era stato detto. Barian (lo spirito bariano) notò ciò che Astral stava leggendo prima di addormentarsi e sorrise per poi uscire dalla stanza, dando un'ultima occhiata al fratello. Chiuse la porta sospirando e si avviò per i corridoi del palazzo.

Buongiorno, carissimi lettori! Questo è il mio primo capitolo e spero che vi sia piaciuto. Vi state chiedendo perché non ho scritto "nota autrice"? Bhe, perché questa non è una "nota autrice"!  
Alla fine di ogni capitolo farò una specie di intervista a uno dei personaggi di Yu-Gi-Ho Zexal e... oggi diamo il benvenuto a Vector!
Io: Allora Vector, cosa pensi del capitolo?
Vector: Cosa ne penso? SONO FURIBONDO PER IL FATTO CHE MI HAI DEFINITO "IL PAZZO DELLA SITUAZIONE" *riprende fiato*.
Io: *pallida e piuttosto scioccata* Ok, non lo faccio più! *mi nascondo dietro la scrivania a cui sono seduta.*
Vector: *affila una spada* Si... ceeeeerto! *tono ironico e poi sghignazza*.
Io: *comincio a correre inseguita da Vector*: Sicurezzaaaaa!!!
Vector: *viene afferrato dalle guardie* (n.a.: ma non so neanche io da dove vengono) Lasciatemi!
Io: Stai calmo, Vector, e rispondimi: a parte il tuo nuovo soprannome e il fatto che non sarai tu a possedere il prisma bariano, come ti è sembrato il primo capitolo?
Vector: *mi guarda male* Sufficiente...
Io: Sicuro???
Vector: Ok... buonino.
Io: Bene, allora ... alla prossima, recensite in tanti! Saluti!
zexal_penny  

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Capitolo 2
*** Amici da lontano ***


Il suo corpo rosso vivo era  in netto contrasto con il colore bianco e trasparente della reggia.
Fluttuava a circa dieci centimetri da terra e, mentre si sgranchiva le ali nere, era perso nei suoi pensieri.
Conosceva quel posto fin troppo bene, era quasi una monotonia stare lì: pareva di essere in una prigione che ha un'uscita, ma tu hai troppa paura che ciò che ti circonda ti mancherà se mai te ne andrai...
Giunto a una scalinata, la percorse distrattaemente, quasi senza accorgersene.  Era quasi alla fine della rampa quando due voci voci familiari lo fecero trasalire.
- Barian! - la madre era poco più di una ragazza: aveva il corpo astrale, capelli lunghi azzurri e bianchi e la voce cristallina. - Dov'è tuo fratello? - 
Il dodicenne la guardò un po' sbigottito - E' di sopra, ma sta...- non riuscì a terminare la frase che il padre lo interruppe: - Va a chiamarlo!-
Quello era un ordine e il ragazzo non poteva rifiutarsi. In più avevano entrambi un'aria seria e preoccupata.
In un attimo Barian fu nella camera del fratello minore, si chinò accanto a lui sussurrandogli: - Astral ... ehi, Astral.... è ora di alzarsi.- 
Il bimbo si mosse nel letto, molto infastidito per essere stato disturbato nel bel mezzo del suo sogno - Mmmm ... ancora cinque minuti...-.
Barian sapeva che il bambino aveva dormito poco perché aveva letto, ma c'era un buon motivo per insistere: - Astral, mamma e papà ci vogliono parlare.- 
Quell'ultima frase sembrò convincere Astral, che si mise seduto sul letto.
- Cosa vogliono?- chiese il piccolo tra uno sbadiglio e l'altro.
- Non lo so. - 
Il tono di Barian era secco ma allo stesso tempo dolce. Prese Astral in braccio e uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
Giunti dai genitori, Barian fece scendere Astral e si mise accano al padre. Erano due gocce d'acqua: stessi occhi verdi, pelle rosso brillant ali nero pece.  
- Il Drago d'Infinito si è risvegliato - mentre la donna finiva di parlare, Astral e Barian, esterefatti, balbettarono qualcosa d'incomprensibile.
Alla fine quest'ultimo riuscì a dire: - Ma ... ma non si era rinchiusa in una carta divina per l'eternità??? -
-Vero, ma non si può negare l'evidenza: stamattina è venuto a farci visita un bariano per dirci che i collegamenti tra i nostri due mondi si sono riaperti - rispose con semplicità il padre.
Barian si sentì improvvisamente al settimo cielo. 
- Ma sono qui tutti gli imperatori bariani? - chiese trepidante.
- Si e sembra che abbiano socializzato con i bambini astrali, come se non fosse mai successo niente - questa volta era stata sua madre a parlare.
Barian schizzò via pensando a "Lui": lo aveva conosciuto due anni prima, durante una comunicazione tra il padre e il bariano. Da quel momento erano rimasti in contatto, anche se solo visivamente, e Barian fremeva all'idea di incontrarlo.
Ormai volava da circa cinque minuti ignorando il fratello minore che lo implorava di aspettare, quando lo vide e gli si fiondò addosso.

POV ... (si sa solo che è un bariano)   
Stavo passeggiando tranquillamente quando vidi una scheggia rossa che mi travolse. Non collegai subito le due cose, ma poi mi venne in mente un nome: - B ... Barian??? -.
- Misael-chan! - rispose lui, dopo avermi fatto caracollare a terra.
Non ci potevo proprio credere: gli occhi verdi che mi guardavano così intensamente appartenevano al ragazzo che volevo tanto conoscere.
- Sono così contento di vederti ... ma .... ora ti potresti alzare? - chiesi; Barian mi era atterrato sullo stomaco ed io non stavo un granché bene.
- Oh, si, scusa! - rispose lui, spostandosi.
Mi rialzai e in un attimo Barian mi saltò al collo: - Sono così felice di incontrarti... - sussurrò.
Non potei fare altro che sorridere. 
POV Astral
Barian è volato via in un lampo e, anche se cercavo di raggiungerlo, non ci riuscivo. Allora cominciai a urlare, ma parve non sentirmi, troppo immerso nei suoi pensieri.
Poi lo vidi volare in picchiata e allora capii che cosa stava succedendo: sorrisi e lo seguii.
Quando vidi mio fratello al collo di un bariano, non riuscivo a capire se piangesse, ridesse o entrambe le cose. 
Non avrei voluto interrompere la scena, ma la mia bocca si dischiuse senza che lo volessi: - Barian-chan!-
Lui si girò di scatto, diventando ancora più rosso di quel che era, e si staccò dal collo del bariano.
- Astral, io ... scusa, avrei dovuto darti retta. - disse avvicinandosi.
Gonfiai un poco le guance facendo la faccia offesa e provocai le risa di mio fratello e del bariano.
Da poco lontano sbucarono due bambini: uno -bariano- aveva capelli grigi, appena più chiari della pelle, occhi viola, ali nere e indossava un gonnellino del medesimo colore; l'altro -astrale- aveva simboli blu scuro su tutto il corpo, messi in risalto dal candore della pelle, un occhio verde acqua e uno turchese.
I due parlavano e ridevano (n.a.:pucciosi).
- Vector - disse il bariano biondo.
Quel nome fece voltare il bambino, che corse incontro a colui che lo aveva chiamato.
- Sembra che tu abbia fatto amicizia - la voce del biondo era dolce e i suoi occhi sembravano sorridere al piccolo Vector, che annuiva.
Io, che mi ero nascosto dietro le gambe di Barian, uscii e volai vicino al bimbo bariano che cominciò a guardarmi incuriosito.
- Ciao - semplicemente, una parola tanto banale avrebbe fatto nascere un'amicizia magnifica, ma destinata a spezzarsi bruscamente.
A quell'evento ne susseguirono molti altri nel corso di quattro anni in cui Astral e Barian crebbero sentendosi sempre più uniti.
In quel periodo il mondo astrale e quello bariano furono uniti più che mai: i loro abitanti si aiutavano e si apprezzavano, in particolare le famiglie nobili da cui discendevano Astral, Barian e i sette imperatori bariani.
I nostri due fratelli presero molto in simpatia gli imperatori bariani, molto diversi ma molto legati tra loro.
Poi qualcosa cambiò: un avvenimento inaspettato fece sbocciare gioie e rancori.

Buongiorno e buonasera, a secondo dell'ora, sono tornata anche se con un tremendo ritardo, causa proff. che mi caricano di compiti -.-
Prima di tutto ringrazio coloro che hanno recensito o letto lo scorso capitolo (e in particolare Yulin e Astral96, che mi hanno inserita tra i loro autori preferiti) e mi scuso ancora per il ritardo.
Oggi, a commentare il capitolo, abbiamo un vero e proprio santo in confronto allo scorso ospite: Durbe.
Durbe: Salve a tutti!
Io: Accomodati, così cominciamo con le domande.
Durbe: *annuisce e si siede*
Io: Bene, cosa ne pensi del capitolo?
Durbe: Tralasciando il fatto che ci hai messo un anno a pubblicarlo (n.a.: gentile -.-), mi è piaciuto e in più hai il vizio di tenere i lettori sulle spine.
Io: Lo so ... sono crudele.
Durbe: Questa è la tua prima storia, quindi devi ancora affinare le tue tecniche, comunque ti faccio i miei complimenti.
Io: *felice come una pasqua* quale è stata la tua parte preferita?
Durbe: Sicuramente dove mini Vector faceva il puccioso con l'astrale...
Io: Si, anche a me è piaciuta molto...
DRIIIN
Io: Ma cosa?... *alzo la cornetta del telefono* Si ... certo ... ok. Bene, Durbe, ti sei appena guadagnato l'odio più totale di Vector, dato che lo hai definito "puccioso": stava sclerando e imprecando contro di te, la Sicurezza lo stava trattenendo nella speranza di calmarlo, ma è riuscito a fuggire e ora sta venendo qui, quindi ti consoglio di svignartela!
Durbe: Seguirò il tuo consiglio alla lettera *svanisce in un portale* Arrivederci!
Vector: *irrompe nella stanza* DOV'E'? DOV'E' DURBE? ME LO DICI SI O SI?
Io: *voce stridula* E' tornato sul mondo bariano...
Vector: Durbe, sto arrivando! *si teletrasporta via* 
Io: Ok, è tornato tutto tranquillo, così ho il tempo di salutarvi e vi avviso che nel prossimo capitolo si comincerà a parlare di un personaggipo di mia creazione e se ne vedranno delle belle! E con questo me ne vado.
Saluti
zexal_penny

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Capitolo 3
*** Figlia della Luce ***


Prima che cominciate a leggere vorrei darvi qualche avviso:
1-rianalizzando la trama della storia, ho deciso che è più adatto il reading giallo
2-da questo momento la storia entra nel vivo
3-abbiate pazienza:ad aggiornare ci metto una vita
4-se avete dei dubbi chiedete pure
5-se notate errori segnalatemeli cosìcche possa correggerli
6-considerate che sul mondo Astrale e Bariano il tempo scorre in modo diverso dal 
nostro (i quattro anni citati nel capitolo precedente fanno riferimento al tempo umano
ed equivalgono a due astrali/bariani)
7-mi scuso con Astral96 per il ritardo sulla tabella di marcia


POV ???
Aprii di scatto gli occhi.
Sentivo di essere in un posto familiare, ma non capivo dove fossi.
La prima cosa che vidi?
Due zaffiri circondati da una cascata d'oro: un drago mi sorrideva dolcemente.
Nella mia mente si andarono a formare immagini prima sfuocate, poi mano a mano più nitide.
- Io ... tu ... siamo una cosa sola: tu hai creato me ed io sono parte di te - dissi un po' insicura.
Il drago annuì, sempre sorridendo.
- Sono destinata a qualcosa di grande ... io sono diversa:astrale e bariano sono uniti dentro di me. Sono la custode di un grande potere che devo proteggere da qualcosa, ma cosa? - continuai  acquistando più sicurezza.
Una spirale di luice mi risucchiò lontano. - No, aspetta! - cercai in tutti i modi di tornare verso il drago, ma invano.
- Non ti preoccupare, dove andrai sarai ben accolta - sorrise il drago prima di scomparire definitivamente dalla mia vista.

POV Astral
Ero trepidante: il Drago d'Infinito aveva promesso che avrebbe donato un frammento di sé al mondo astrale e al mondo bariano, però aveva anche chiesto che solo io e la mia famiglia fossimo presenti. Non sapevo cosa aspettarmi ed ero felicissimo ... l'unica cosa negativa era che avevo dovuto tenere nascosto a Vector tutta la faccenda e io e lui eravamo inseparabili, ci dicevamo ogni cosa, ma stavolta ero stato costretto a tacere.
Mentre mi perdevo nei miei pensieri un portale bianco e oro si aprì e ... ne venne sbalzata fuori una bambina di circa otto anni.
Il suo corpo, bianco brillante, era segnato da tatuaggi verde acqua, i capelli erano mossi e le arrivavano sotto le scapole, le punte erano ... rosse? No, non era possibile! I corpi degli Astrali sono sempre bianco-azzurri, così come i capelli. E invece lei aveva le estremità della chioma rosse e dello stesso colore era anche la sua pupilla sinistra. Non ci capivo più niente...

POV Barian
No, non poteva essere vero: un'Astrale con fattezze bariane? Avevo di sicuro le allucinazioni, ma appariva tutto così reale... Possibile che...

POV ???
Nella sala era calato il silenzio e mentre mi rialzavo mi sentivo osservata da occhiate curiose e sconcertate.
Dopo qualche istante ruppi il silenzio: - Io sono Valentina, io sono parte del Drago d'Infinito - sussurrai, chinando appena la testa in segno di rispetto.
- Voi dovete essere Astral e Barian, rispettivamente capi in seconda del mondo Astrale e del mondo Bariano...- esitai a terminare la frase e in quel lasso di tempo loro annuirono.
Presi un bel respiro e : - Vi sono stata affidata come sorella e protettrice di "Colei che ha creato"! -I due ragazzi sgranarono gli occhi: - COSA?? - la domanda sorse spontanea.

POV Astral
Ero basito, anche più di prima, anzi, sicuramente più di prima. Sorella? Protettrice? La cosa si complicava sempre di più.
Barian sembrava condividere i  miei pensieri.
Nonostante tutti i dubbi che mi affollavano la mente, non so se per istinto o se per qualcos'altro, mi avvicinai alla bambina che aveva preso a guardarmi intensamente, mi chinai appena per  poi stringerla a me: - Benvenuta a casa.-
Benvenuta a casa? - ma che mi era saltato in testa?

Intanto sul mondo bariano...
- Astral mi sta nascondendo qulacosa, forse non si fida più di me? - Vector era seduto su una roccia, si reggeva il viso con entrambe le mani e aveva gli occhi tristi.
Misael, che si stava esercitando con la spada contro un avversario immaginario, gli si avvicinò: - Vecty, Astral deve avere una buona motivazione: ti vuole bene e tu lo sai meglio di me! - concluse, stringendo a sé il ragazzino.
- Misael! - in quel momento apparvero Nash e Merag.
- Che succede? Qualche cosa di grave? - dopo aver sparato domande a raffica, Misael dovete riprender fiato.
- Rilassati, Misael, è tutto apposto - disse Nash, mentre Misael tirava un sospiro di sollievo.
- Però al palazzo reale del mondo astrale si è scatenata una forte energia - intervenne Merag.
Vector sgranò gli occhi e si alzò di scatto.
Misael si voltò verso di lui che stava già scomparendo in un portale interdimensionale.

POV Vector
- Astral può dirmi tutto, sa che non lo tradirei mai, eppure ha preferito tenermi all'oscuro... - pensieri negativi si facevano strada nella mente del ragazzo.
Temevo che il mio amico non si fidasse più di me... dovevo parlargli .  
Arrivato sul mondo astrale corsi verso la reggia, giunsi al portone e lo chiamai mentalmente.

POV Astral
Barian si era allontanato con nostra "sorella" e io? Niente, rimpiangevo il fatto di non aver parlato a Vector di quella faccenda ed ero invaso dai sensi di colpa.
- Astral... Astral vieni, devo parlarti-. Vector, sicuramente.
MI teletrasportai fuori e mi trovai davanti Vector.

POV Vector
- Per caso non ti fidi più di me?? Che ti ho fatto di male? - la mia voce accusatoria sembrò ferire il ragazzo. Mi pentii quasi subito di averlo aggredito in quel modo.
- Io ...scusa... - ero dispiaciuto, meglio, mortificato.
- Mi dispiace... avrei voluto, anzi, avrei dovuto spiegarti, ma non potevo- una lacrima argenta gli scivolò sulla guancia.
Cercai di confortarlo: eravamo amici e come tali dovevamo perdonarci a vicenda.

E rieccomi cari lettori,sono tornata!                                                                                                              
Spero che abbiate apprezzato il capitolo,anche se è corto -.-  
E poi,povero Vecty...sempre più puccioso!! XD
Vi avviso subito che alla fine di questa storia ci sarà un seguito che intitolerò ''Tra Passato e Presente'' che dovrebbe avere pochi capitoli.
Poi seguirà la parte finale che sarà ambientata nell'anime e avrà il titolo ''Figlia dei Draghi''
Cambiando argomento...oggi in studio abbiamo Misael:come stai oggi?
Misael:sai,vero,che sono stato costretto a venire a qui?Per il resto non c'è male.
Io:ehm...si,vero,ma la storia ti piace?
Misael:te la do buona
Io:me...la...dai...buona?GRR!Ci ho lavorato un sacco...io ti disintegro!
Kite:*irrompe nella stanza*Misael,ti sfido a duello.
Misael:*si alza di scatto*non aspettavo altro!
Io:*prendo Misael per un orecchio e lo trascino*e no,nessun duello.
Misael:ma,ma,ma...
Io:prima finisci con me e poi,magari,ti do il permesso
Misael:*boffonchia*si ok...comunque prima mi hai fatto male.
Io:scusa,non ne avevo l'intenzione,penso che sia ora di salutarci (prima che a Misael non faccia male solo l'orecchio). Alla prossima
zexal_penny  
       
                               

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Capitolo 4
*** Capitolo 4:Un Incontro Inaspettato ***


CAPITOLO 4: UN INCONTRO INASPETTATO

Erano passati appena pochi giorni e già la nuova arrivata aveva stretto forti legami con i due fratelli,la gente del mondo astrale, dopo aver conosciuto le sue origini, aveva cominciato subito ad apprezzarla.
Veniva chiamata in vari modi: Eterny, Figlia della Luce, persino Creatrice essendo una parte del Drago d'Infinito.
POV Astral
Sorrideva, si, Barian, che  era sempre serio, sorrideva ogni volta che vedeva nosra sorella, si faceva coinvolgere nei suoi giochi ed era molto più sereno.
Valentina,o Vale per gli amici, all'apparenza sembrava una bambina qualunque,ma bastava conoscerla un po' meglio per capire che era molto speciale.
Otto anni... forse sì forse no.
Era quasi impossibile stabilire l'età di un astrale o di un bariano visto la lunghezza della vita: si appariva bambini sino a una certa età, poi si diventava ragazzi e infine adulti, ma adulti si rimaneva.
L'età si poteva ipotizzare facendo un confronto con gli umani, ma quel che ne veniva fuori era errato perché superficiale.
Gli umani .... hanno una gran fortuna: una vita limitata e di conseguenza vissuta appieno, come se ogni momento fosse l'ultimo. La vita di noi Astrali e Bariani appare quasi una condanna in confronto ... rancori e ricordi dolorosi restano impressi nella mente tanto a lungo da creare una sofferenza che mette radici profonde.
- Astral...-
Già, una vita vissuta nel dolore.
- Astral? -
Dolore, perché dopo un po' la gioia se ne va...
- Astral !! -
- Eh? Cosa? - mia sorella mi aveva risvegliato da quel mare di pensieri.
- Ti sei rimesso a fare il filosofo, eh? -
Le mie guance assunsero un tenue colore blu (n.a. "tenue" è molto ironico e "blu" è l'equivalente del rosso per noi).
- Non lo faccio mica apposta, mi vengono spontanei i pensieri profondi! - risposi, facendo l'offeso.
- Io vado giocare sulla scogliera - disse lei avviandosi.
- Ok! - che potevo fare se non acconsentire, visto che era già lontana?
A quel punto i penseri andarono a Vector .... lui non sapeva ancora niente di mia sorella, nel nostro ultimo incontro avevamo chiarito i malintesi ma di lei non avevamo parlato.
Intanto alla scogliera...
POV Vector
Stavo passeggiando tranquillamente ed ero sereno: mi ero riappacificato con Astral e quindi era tutto apposto.
La spuma del mare cobalto mi bagnava i piedi, facendomi un po' il solletico, ma era piacevole.
Gli abitanti del mondo astrale erano in agitazione, sembravano quasi euforici, mi chiedevo il motivo di tutta questa emozione...
Mentre riflettevo, mi passò accanto un draghetto astrale che prese man mano quota.
- E dai aspettami! - la voce apparteneva a una bambina che volava a una velocità folle.
- Att... - neanche il tempo di dire una parola che mi venne addosso:  in un attimo ero finito in acqua, mentre lei sembrava leggermente intontita dall'urto.
- Scusa, scusa, scusa... ti sei fatto male? - la bimba sembrava davvero preoccupata.
- No, è tutto ok! - risposi dopo essermi rialzato.
- Sicuro? - chiese volandomi attorno - Si, sembra tutto apposto, scusa ancora ... non guardavo dove andavo...-
- Non c'è problema. Io mi chiamo Vector e tu? - ero curioso di sapere chi fosse.
- Sono Valentina e comunque so chi sei!- fece lei sorridendomi.
- Tu sai chi sono??- ero sbigottito.
- Ah, lascia stare... - fu interrotta da uno scroscio di pioggia che mi bagnò ulteriormente e inzuppò lei.
- Ci mancava solo questa! Dai, vieni, cerchiamo un riparo!- feci io prendendola per un braccio e trascindandola.
All'inizio sembrò un po' stupita dal mio gesto, ma cosa potevo aspettarmi?
Ci riparammo sotto la sporgenza di una scogliera, di roccia bianca e cristallo. Non era molto, ma sicuramente meglio che rimanere sotto la pioggia.
- Oltre al nome, dammi qualche indizio per  capire dove abiti, così che possa riaccompagnarti.-
-Sono sorella di Astral e Barian!-
Sembrava convinta.
- Si, certo: mi hai aiutato tantissimo...-
Impossibile, improbabile e altri diecimila sinonimi. Una cosa del genere l'avrei saputa. Astral e Barian hanno una sorella minore... no, uno dei due me lo avrebbe detto, non Barian, ma Astral... Già,  Astral. C'eravamo appena chiariti e già sorgeva un nuovo problema, non sapevo più dove sbattere la testa. Aveva detto che  non avremmo avuto più segreti ...
Ma no, stavo parlando come un bambino, probabilmente la piccola mentiva ... sicuramente mentiva... almeno così speravo, io desideravo che mentisse.
Sembrò offendersi a quella affermazione.
Sedetti a fianco a lei.
- Sembra che non voglia smettere di piovere - la sua voce ruppe il silenzio.
- Già - il mio sguardo era vacuo.
Visto che sarebbe trascorso parecchio tempo prima che la pioggia finisse, era meglio mettersi comodi: stesi le gambe e mi sdraiai a terra.
La bambina appoggiò il mento sul mio petto all'altezza della mia Barian-Lapis: - Detesto la pioggia!-
- Fa' pure, eh!- feci io, ridacchiando.
- Ti do noia? . chiese senza guardarmi negli occhi.
- No -
A quella risposta annuì sbadigliando.
- Hai sonno, vero?- era più un'osservazione che una domanda.
- Mmmmm...- era già mezza addormentata, cercava di resistere, ma alla fine crollò.
Sorrisi e le accarezzai i capelli... ma, aspetta, le punte dei capeli sono rosseee?? Forse è davvero sorella di Barian.... No, impossibile!
Decisi di ignorare quel dettaglio, la coprìì con un'ala e mi addormentai.
La mattina dopo...
POV Barian
- Cavolo! Dov'è mia sorella? E' da ieri sera che non la vedo! - stavo urlando come un matto.
- Quando l'ho vista stava andando alla scogliera...- Astral era terrorizzato, in fondo quando sono arrabbiato faccio fuggire anche i draghi.
- E tu l'hai lasciata sola? Non si può, non si può...- ero iperagitato.
- Non pensavo che... - Astral si era nascosto dietro a una porta per cercare di evitare la mia ira (n.a. io aggiungerei "funesta", ma è meglio non esagerare... Barian:  La mia ira è proprio funesta! Io:  Non volevo dirlo .-.-).
- Senti, aiutami a trovarla!- dissi, mentre volavo verso l'uscita.
Lui mi seguì.
- Cominciamo a cercare alla scogliera - feci io, prendendo in mano la situazione.
Arrivati cominciammo a guardarci intorno e vidi qualcosa di strano.
- Vector!- la mia voce fece trasalire il bariano, ancora mezzo addormentato, facendolo saltare in piedi, mentre qualcosa, probabilmente nascosto sotto la sua ala, spiccò improvvisamente il volo.
- Vale! Mi hai fatto morire di paura! - Astral la stava già stringendo a sè.
Vector era intontito dal brusco risveglio e si guardava intorno spaesato.
- Sorellina, mi hai fatto prendere un colpo! - mi intromisi.
- Scusa, fratellone!- disse volandomi incontro.
Vector aveva uno sguardo stranito: - Quindi sei davvero sorella di Barian e Astral??- le chiese con gli occhi sgranati.
- Certo! Mica dico bugie!- rispose gonfiando le guance.
- Si  vede che sei sorella di Astral- dissi ridacchiando.
Poi mi rivolsi a Vector: - Ti sembra?!? E' piccola, anche se non fosse stata nostra sorella, dovevi immaginare che la sua famiglia sarebbe stata preoccupatissima per lei. Avresti dovuto riaccompagnarla a casa, non tenerla con te tutta la notte! Vector, sei un'incosciente!-
Vector abbassò lo sguardo, era mortificato.
In quel momento non m'importava di averlo ferito: se fosse successo qualcosa a mia sorella ... io... io... non so cosa gli avrei fatto!
- Barian... - 
Mi voltai verso Astral, lui mi implorò con gli occhi di non parlare in quel modo: Vector era un amico e sapevo che non sopportava di vederlo così.
Tornai ad osservare il giovane bariano: era ancora a capo chino.
- Muoviti! E' ora di tornare nel tuo mondo - fui brusco e ciò non migliorò la situazione.
- Già- Vector pronunciò questa parola aprendo un portale alle sue spalle.
Prima di entrarci si voltò e fece un cenno di saluto. 
Sul mondo bariano...
Il portale di Vector si riaprì ai piedi della scalinata che portava al trono dove sedevano  Barian e suo padre, ma in loro assenza era occupato da Nash e Merag.
- Vector - una voce pacata richiamò l'attenzione del bariano.
Dall'ombra emerse la sagoma di Durbe, il suo sguardo era indecifrabile: un turbine di emozioni racchiuse in due occhi color nebbia apparentemente impassibili.
- Dove sei stato?- chiese, avvicinandosi all'interpellato: - E' tutto apposto?- insistette.
Vector sapeva che Durbe era molto premuroso nei suoi confronti: in fondo lui era il più piccolo  e Durbe, per molto tempo, era stato il suo insegnante, ma spesso lo trovava eccessivamente curioso, quasi invadente.
- Sono stato sul mondo astrale e ho perso la cognizione del tempo. Comunque, si, sto bene.- Durbe annuì : - Misael ti vuole parlare e sarà  meglio che ti sbrighi visto che è un po' che ti cerca - concluse, svanendo in un nuvola di scintille rosse.
Vector seguì il suo consiglio e si diresse nel luogo in cui percepiva l'aura di Misael.
Giunto in una stanza circolare, vide chi stava cercando: Misael era appoggiato a una parete, con gli occhi chiusi e le braccia conserte.
- Sai da quanto ti cerco? - nella voce del biondo c'era una  nota di rimprovero - Due ore, almeno - continuò, mentre mi si avvicinava.
Sembrava un tantino nervoso (n.a. : Ma tu sei sempre nervosetto? Misael: Non ci posso fare niente, è il mio carattere! -.-) e così Vector si scusò un po' imbarazzato.
Misael cominciò a fare un discorso iperserio che a Vector parve un fiume di parole incomprensibili, un po' perché non aveva voglia di ascoltare e un po' perché la sua mente era da tutt'altra parte.
Pensava a quella bimba .... come si chiamava? .... ah, si, Valentina! Aveva un aspetto particolare per essere un'astrale.
- Vector, mi stai ascoltando? - il biondo interruppe il mare in cui si era perso il bariano.
- Ehm ... io... sì - balbettò in risposta.
- Ora mi ripeti ciò che ho detto! - gridò Misael facendo tremare il povero Vector, che non riuscì a spiaccicare una parola.
Dopo una lunga ramanzina si rifugiò in camera sua.  Si affacciò alla finestra per osservare il cielo stellato: lì sul mondo bariano il cielo notturno era rosso scuro, mentre di giorno scarlatto.
Sospirò e si sedette sul suo letto.
Osservò la stanza: era sempre la stessa, non era cambiata nel tempo, al contrario di lui.
Sorrise, prese un libro e cominciò a leggere. 

 Arito: Konnichiwa! Konbanwa! (TRADUZIONE: Buongiorno! Buonasera!) Penny é finalmente riuscita ad aggiornare!
Ghilag: Che felicità! -.-
Arito: *guarda male Ghilag* La signorina si è costruita un fortino perché Misael, dopo aver oriliato una conversazione tra Penny e un'amica in cui dicevano che Vector è piuttosto carino quando non fa lo psicopatico, ha deciso di ucciderla.
Io: *dall'interno di un fortino di cemento armato* Se mi scopre sono fatta!
Ghilag: * prende il duel-gaizer e digita il numero di Misael* Pronto, Misael ... si, è qui.
Io: No!!! Perché l'hai fatto ???
Ghilag: E' così facile prendersi gioco di te! *cambia forma*
Io: Vector??
Vector: Ma brava! Ti meriti un distintivo!
Misael: *entra nella stanza* Due piccioni con una fava: Vector e l'autrice!!!
Vector: *sbianca e corre verso il mio fortino* Fammi entrare!!!
Io: Non posso! Sono troppo occupata a recitare le mie ultime preghiere....
Saluti
zexal-penny & company

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Capitolo 5
*** Capitolo 5: le tenebre,il loro emissario e il loro sovrano ***


Capitolo 5:Le Tenebre, il loro Emissario e il loro Sovrano.

 

POV Valentina

Volavo in un bosco, non sapevo dove mi trovavo esattamente ma il mio istinto mi diceva di non fermarmi. Le piante che mi circondavano avevano le foglie azzurre e blu e una nebbiolina si alzava da terra dando un che di spettrale a quel luogo. Tutti i rumori erano ovattati, come se qualcuno stesse facendo apposta far tacere tacere gli uccelli e per inquietarmi.
Giunsi ad una radura: al centro si ergeva un enorme albero dorato e ai suoi piedi c'era un laghetto dall'acqua cristallina su cui, di tanto in tanto, si posavano foglie blu e dorate con riflessi argentei. Mi chinai e con un dito sfiorai l'acqua: da quel punto un'ombra nera cominciò a estendersi. Caddi all'indietro mentre nell'aria rieccheggiava una risata agghiacciante una bolla d'ombra si staccò dalla superficie dell'acqua assumendo una forma indistinta. Sembrava ribollire dall'interno.
- Cosa sei? - presi il coraggio necessario per pronunciare quelle parole.
- Sono i tuoi dubbi, i tuoi risentimenti... insomma la tua parte oscura, quella che ti toglierà ogni cosa e tu sei mia - disse, rimpicciolendo sino ad esplodere in lingue di fuoco nero che mi avvolsero.
Urlai ma nessuno udì la mia voce
- Ahaaaaaaaa - schizzai in piedi.
La mia fronte era imperlata di sudore e ansimavo.
Un altro incubo, l'ennesimo: solo quella notte ne avevo fatti cinque.
Mi rigirai tra le coperte, avevo sonno ma non volevo riaddormentarmi per evitare gli incubi
Trascorsi le peggiori tre ore della mia vita:il sonno si alternava al dormiveglia.
In quei pochi attimi di coscienza riuscivo solo a pensare agli incubi che avevo fatto... Mai nella mia vita trascorsi notte peggiore di quella

 

POV Astral

Ero sveglio da un po' e continuavo a rigirarmi tra le coperte,incapace di riaddormentarmi.
Mi arresi all'evidenza che avrei passato la notte sveglio,scesi dal letto e mi diressi in biblioteca.
Era un posto estremamente tranquillo:l'odore di carta e pergamena aleggiava in tutto l'ambiente illuminato dalla fioca luce di una sfera di energia bianca.
Sorrisi,più volte avevo visto Durbe a leggere qui,seduto a una delle immense tavolate presenti proprio per quello scopo.
Mi avvicinai a uno dei tanti scaffali:era intagliato e aveva delle rifiniture in argento.
Presi un pesante tomo con la copertina in pelle sulla cui erano incastonati cristalli rossi e azzurri.
Il titolo era:"Leggende Universali"
Era la seconda volta che lo leggevo...magnifico,forse nemmeno quell'aggettivo era capace di descriverlo.
Mi sedetti e poi l'aprii.

[...] "dal rancore, dal risentimento, e dal sentimento di solitudine che il Drago d'Infinito aveva provato prima di rinchiudersi nella carta divina che prese il nome di 1Numeron Code nacque una scintilla di tenebre, troppo impura per far parte della creatura da cui aveva avuto origine, che crebbe grazie ai sentimenti negativi degli astrali,dei bariani e degli umani.
Nacqero le tenebre e da esse il loro sovrano:il Drago di Tenebra.
Mille anni dopo ci fu una catastrofe voluta dalle forze oscure:il mondo Bariano fu distrutto e insieme a lui morirono i suo abitanti.
Solo uno si salvò:era il leader degli imperatori bariani, Nam.
Vide sgretolarsi il suo mondo e con esso il suo popolo.
Disperato, fece un patto con le forze del male:lui sarebbe stato il loro servo e in cambio avrebbe governato su una nuova stirpe di bariani.
E il suo nuovo corpo di tenebre fu plasmato e il suo cuore divenne nero piu della pece.
Il suo nome ora era Don Thousand,dio del mondo Bariano.
Maledisse sette anime pure di terrestri fin dalla loro nascita:erano destinate a morire di una morte precoce o a dannare fino a quando il loro animo non si fosse consumato,a quel punto venivano prese con la forza e portate sul mondo Bariano.
I loro ricordi vennero cancellati:ogni traccia di ciò che erano state quelle anime umane scomparve e nacquero sette imperatori bariani:Nash,Merag,Durbe, Misael,Vector, Alit e Ghilag."[...]

Distolsi gli occhi dal libro:quel capitolo lo detestavo proprio.Si,detestavo quel capitolo quanto il suo protagonista:Don Thousand...usava gli altri come fossero burattini per raggiungere i suoi scopi, possibile che un tempo fosse un imperatore come Nash? Ne dubitavo. Però gli imperatori bariani, come da tradizione, eleggevano il loro leader per il suo valore e il suo coraggio...possibile che qualcuno potesse cambiare così tanto alleandosi con le tenebre?.
E in più aveva scelto sette anime umane per farle diventare bariane e io lo sapevo, ma dovevo tacere perché avevo dovuto giurare di non dire nulla.
Sospirando chiusi il libro, era tardi e se Barian mi avesse beccato sveglio mi sarei sorbito una bella ramanzina.
Tornai a guardare il grosso volume appoggiato sul tavolo per poi alzarmi e tornare in camera mia.
Mi sedetti sul davanzale della finestra e guardai fuori:la luna piena illuminava le foglie blu e azzurre delle piante rendendole argentee mentre l'acqua degli stagni pareva risplendere di luce propria.
Soffiava una brezza fresca che profumava di Misyl,piccoli fiori che crescevano solo nella foresta.
Sorrisi e mi scappò uno sbadiglio.
Decisi che era ora di dormire un po':mi distesi sul letto e mi addormentai in pochi minuti.

 

La mattina seguente...

 

Valentina si alzò alle sei in punto e pareva piuttosto assonnata,reduce da quella notte insonne aveva gli occhi stanchi e sbadigliò più volte prima di uscire,esattamente dieci minuti dopo essersi alzata.
L'aria mattutina era frizzante e le pizzicava il viso scompigliandole i capelli.
Aveva deciso che quel giorno avrebbe provato ad usare le sue abilità ancora sconosciute sia a lei che a tutti coloro che le stavano attorno...bhe salvo il Drago d'Infinito,o almeno così si era identificata le voce nella testa della bambina:le dava consigli e se era in difficoltà le diceva come agire.

Arrivata ai margini della foresta Valentina rabbrividì:le immagini del sogno l'assillavano impedendole di ragionare con lucidità.

"tranquilla non ti accadrà nulla" quella voce si era fatta sentire più nell'arco di venti minuti che in due settimane.

"se lo dici tu..." la bambina aveva imparato a parlare telepaticamente con il Drago d'Infinito:la prima volta che aveva sentito la sua voce aveva cominciato a parlare ad alta voce e i suoi fratelli l'avevano guardata straniti così lei era arrossita violentemente.

Si addentrò nella foresta e in pochi minuti giunse in una radura.

"fermati qui...ora concentrati:visualizza nella tua mente l'immagine di una persona che conosci,un animale o pensa come vorresti essere se fossi bariana o umana" richiesta un po' bizzarra ma non complicata da eseguire.

"ehm...posso sapere perché?" chiese timidamente Valentina.

"lo scoprirai quando farai ciò che ti ho chiesto" una risposta che non si poteva definire tale visto che non rispondeva alla domanda fatta dalla bambina,però operò in lei come aveva voluto il Drago d'Infinito:le aveva istillato la curiosità.

Valentina visualizzò nella sua mente l'immagine di un falco dal piumaggio candido.

Pochi secondi dopo il suo corpo si illuminò e quando il bagliore scomparve la bambina aveva preso le sembianze dell'uccello a cui aveva pensato.

Avrebbe voluto dire del tipo;"Fantastico!!!" ma dal suo becco uscì solo il tipico verso da falco.

"dimenticavo di dirti che quando assumerai le sembianze di un bariano,astrale o umano che sia avrai la sua stessa voce. Invece, quando prenderai le sembianze di un animale,potrai comunicare con i suoi simili perché ne potrai imitare il verso"

"bello"rispose la bambina

"ora esercitati un po' nel mutare forma:devi essere molto rapida nel farlo,un esitazione davanti ad un nemico può costare caro" il tono con cui era stata pronunciata quella frase era severo ma in esso si celava inquietudine e persino preoccupazione perché nemmeno la creatrice poteva cambiare quel futuro che si prospettava governato da tenebre e caos.

Valentina sapeva che il Drago d'Infinito aveva ragione e cominciò subito ad esercitarsi:prese le sembianze di un drago,di un gatto,persino di suo fratello Astral.

"ottimo" Drago d'Infinito pareva soddisfatto "per oggi può bastare" concluse poi.

La bambina sorrise e cominciò a svolazzare per la foresta, allontanandosi rapidamente dalla radura in cui si trovava fino a poco prima.

Ad un certo punto udì una voce che cantava,una canzone sconosciuta a Valentina ma che le pareva molto familiare.

Un richiamo che proveniva direttamente da un arcano passato che in un certo senso sentiva suo.

Seguì il suono di quella voce che alle sue orecchie appariva ipnotico, e come il miele attira le api quel canto attirava la bambina fino al luogo da cui proveniva.

Valentina giunse fino ad una parete di roccia azzurra:era sicura che la voce provenisse da lì, dietro quella parete.

Allora vi appoggiò la mano,o almeno cercò di appoggiavi la mano perché essa vi passò attraverso e una parte della parete ondeggiò come quando tiri un sasso nell'acqua e quest'ultima si increspa e forma minuscole onde con la forma cerchi concentrici e man mano che si allontanano dal punto dal quale hanno avuto origine scompaiono.

Quella parete di roccia sembrava averla inghiottita perché la bambina si trovava in una grotta interamente tappezzata di muschio.

Al centro della cavità si trovava un laghetto in cui nuotavano in circolo due pesci,uno bianco e uno nero,luce e oscurità una il sostegno dell'altra e viceversa, tenebre e luce facce inverse di una stessa medaglia,se una delle due non esistesse l'altra non potrebbe esistere.

Sopra al laghetto era sospeso un cristallo azzurro - trasparente che brillava di luce propria,intorno ad esso ruotavano piccole scintille che lasciavano dietro di loro una scia luccicante.

-Il Prisma Astrale...-la bambina osservava incantata quella pietra.

"esattamente"rispose il Drago d'Infinito.

Sulla sponda opposta a quella su qui si trovava la bambina cresceva un apesco in fiore.

Al tronco di quell'albero, i cui fiori profumavano l'aria e i loro petali, di tanto in tanto,cadevano e andavano ad adagiarsi sulla superficie del laghetto, era appoggiata una figura eterea che cantava.

Lì si poteva udire anche una dolce melodia che accompagnava il canto della ragazza,non era astrale,e neppure bariana,pareva più un'ombra,un fantasma di una fanciulla del passato a giudicare dalle lunghe vesti che portava.

Aveva in mano una lira da cui proveniva la melodia che accompagnava la sua canzone.

Cantava in una lingua divina che era come vento tra le foglie, acqua che scorre...era la lingua delle figlie della luce.

 

Sul mondo Bariano...

Uno spirito nero si avvicinò ad una figura incappucciata:-Padre...-

-Kurai -rispose voltandosi.

I suoi occhi magenta sfavillarono alla fioca luce che entrava nella stanza attraverso le vetrate colorate scomponendosi in raggi variopinti.

Si trovavano in una stanza circolare:la figura incappucciata era ai piedi di una scalinata che portava ad un trono d'oro decorato con cristalli bariani e rubini mentre lo spirito fluttuava circa al centro della stanza.

Quest'ultimo era molto esile,il suo corpo era pieno di tatuaggi verde acqua e due rossi sul viso.

-Padre sto cercando mia sorella,l'ha vista?-

-È da un po che non la vedo - rispose -Probabilmente è sul mondo Astrale...va a prenderla-

Kurai assunse un aria scocciata -Non di nuovo:non voglio rischiare di trovarmi Astral tra i piedi - disse per poi sbuffare.

Gli occhi dell'altro si illuminarono di un rosso cupo -Kurai ti ho detto di andarla a prendere -

Kurai indietreggió un poco e una goccia di sudore si formò sulla sua tempia per poi scivolare rapinamente lungo il suo viso:era meglio non far arrabbiare suo padre.

Chinò il capo -Si padre -disse per poi svanire in un portale rosso.

La figura incappucciata tornò a guardare il trono "Sono ormai mille anni che sono così debole,ed è tutta colpa di quel maledetto antenato di Astral:dopo il nostro scontro mi ha sigillato nel mare bariano, ma sono riuscito ad indebolire il sigillo, naturalmente da solo non ci sarei riuscito qundi mi sono fattoaiutare, così una parte della mia essenza è riuscita a fuggire. L'unico modo per recuperare rapidamente le forze sarebbe fondere la mia anima con quella di un altro bariano così facendo diventeremmo una cosa sola e riacquisterò parte della mia forza...ma per tornare padrone di tutto il mio potere il sigillo dovrà essere rotto..."

-Pensieri oscuri come il tuo cuore prendono forma nella tua mente, Don Thousand -dietro di lui apparve una ragazza con i capelli biondi e ricci che le arrivavano a metà schiena e gli occhi blu - azzurri.

Thousand si voltò: -Ma guarda chi si vede:il Drago d'Infinito in una fragile forma umana ... qual buon vento ti porta qui? - chiese in tono sarcastico mostrando un ghigno sadico e mettendo in mostra i denti bianchissmi.

-Volevo semplicemente avvertirti:sta lontano dalla figlia della Luce o per te saranno guai - disse in tono freddo.

-Perché tutta questa freddezza? In fondo io sono l'incarnazione delle tenebre ed esse sono nate da te...sono praticamente tuo figlio non trattarmi così - disse avvicinandosi a lei.

Per tutta risposta fu guardato malissimo dalla diretta interessata:-Tu sei una creatura fatta di tenebre, io nn ho nulla anche fare con te- disse quasi sibilando.

-Siamo un po nervostte oggi,eh? -chiese il dio del mondo bariano prendendo il mento della ragazza tra l'indice e il pollice.

La bionda si ritrasse al solo contatto con la pelle gelida di Thousand per poi svanire in un turbine di scintille che si dispersero nell'aria.

"Quindi è finalmente giunta sul mondo Astrale la quarta figlia della luce,la prediletta dal Drago d'Infinito, colei che è destinata a portare pace tra i due mondi rivali ... vedrò di darle filo da torcere:non sono riuscite a sconfiggermi le tre precedenti figlie della Luce cedendo alle tenebre e così tradendo il Drago d'Infinito. Come potrebbe sconfiggermi la quarta pur essendo la piu potente di tutte? Non mi batterà ed io la sottometterò per poi servirneme e liberarmi definitivamente dalle antiche catene che bloccano il mio potere...

-Così potrai finalmente far risorgere il nostro sovrano...-erano state le tenebre stesse a parlare.

-Certamente -disse il dio bariano -Il Drago di Tenebra si desterà presto- dopo quest'ultima frase Don Thousand scomparve.

 

Sul mondo Astrale...

-Chi sei? - Valentina si avvicinò allo spirito etereo che si alzò e chinò il capo.

-Sono la prima figlia della Luce -disse per poi sorridere alla bambina.

-Perché chini il capo? Siamo entrambe figlie della Luce all...- fu interrotta da un gesto della ragazza.

-Tu sei la prediletta dalla Luce,io sono una creatura nata pura, ma...bhe non siamo qui per parlare di ma ma per te - disse abbassando lo sguardo per poi continuare -Come te sono nata dal Drago d'Infinito, ma come le altre due figlie della Luce e ti hanno preceduto abbiamo fallito nel nostro compito:sconfiggere Don Thousand. Ma tu puoi farcela:in te dimorano il potere della purezza,della forza e del coraggio, ma ciò non basta:dovrai purificarti tre volte per evitare che la tua anima si macchi - così disse la figlia della Luce -in questo luogo avverrà la prima purificazione - continuò per poi far segno a Valentina di seguirla.

"Le tre purificazioni avverranno nei tre luoghi sacri in cui sono nascosti i prismi celesti" il Drago d'Infinito tornava a farsi sentire.

"capisco...ma come avviene la purificazione?" chiese Valentina.

-Te lo spiego subito:dovrai semplicemente toccare il prisma astrale dopo che io avrò recitato la nenia divina - rispose lo spirito -E dovrai assumere una forma umana - precisò poi.

-A-Aspetta:come dovrei fare? Il prisma è sospeso al centro del laghetto...o meglio, lago visto le sue dimensioni - Valentina pareva piuttosto preoccupata.

-Fidati del Drago d'Infinito...se non ti fiderai...bhe sarà meglio che tu abbia fiducia - rispose la fanciulla fantasma per poi schioccare le dita.

In un attimo Valentina prese sembianze umane:aveva i capelli biondi,gli occhi azzurri e portava una specie di toga decorata con ricami di filo dorato sugli orli.

-Wow...-sussurrò la bambina osservando il suo riflesso sulla superficie dello specchio d'acqua.

-È tutto pronto - disse la figura semi trasparente della prima figlia della Luce:appoggiò le punte dei piedi sulla superficie del lago e, come se l'acqua fosse stata ghiaccio, rimase in piedi. Cominciò a scivolare sul pelo dell'acqua lasciando dietro di sé una scia argentea che creava,grazie all intrecciarsi e al sovrapporsi delle linee,complessi disegni che rapidamente svanivano come ricordi lontani.

"fidati del Drago d'Infinito" le parole della figlia della Luce rieccheggiavano nella mente di Valentina e la paura si insinuava rapidamente nel suo animo:cosa sarebbe successo se non si fosse fidata? Probabilmente o meglio:sicuramente era meglio fidarsi.

 

POV Valentina

Ero a piedi nudi e sentivo la roccia umida e fredda sotto ad essi.

Sapevo che dovevo fidarmi, ma il timore, quel sentimento umano che rende diffidenti, mi assaliva.

Feci un passo e toccai l'acqua:era ancora più gelida della roccia.

Feci appena in tempo a rendermi conto di quanto fosse fredda che la porzione d'acqua sotto il mio piede si trasformò in cristallo.

(*)I miei nervi si distesero e il tempo che,a causa del mio timore si era come fermato fino a quel momento, aveva ripreso a scorrere.

Una nebbia di dubbi non mi aveva permesso di vedere l'evidente, e cioè che non dovevo temere nulla.

La figlia della Luce cominciò a cantare.

Mentre lei cantava io cominciai ad avanzare con sempre maggiore sicurezza mentre l'acqua che veniva a contatto con i miei piedi mutava in cristallo bianco dai riflessi azzurri.

La nenia divina era in astrale antico:una lingua che la mia madre adottiva aveva cominciato ad insegnarmi, perciò riuscivo a comprendere il canto solo in parte.

Quando fui a tre metri dal prisma la fanciulla aveva appena terminato di cantare e ora era immobile sulla superficie del lago.

Pochi attimi dopo ricominciò a danzare a pelo d'acqua e a cantare non in astrale antico ma nella lingua delle figlie della Luce.

Ora stava narrando dell'armonia dell'infinito, dei tempi prima della guerra tra il mondo Bariano,il mondo Astrale e la Terra.

Giunsi davanti al prisma,vi poggiai la mano e udii un unica frase:"E mentre la tua anima scorre verso la terra gli astri diverranno il tuo regno"

Probabilmente persi i sensi perché attorno a me era tutto nero, nemmeno una particella di luce rischiarava l'ambiente.

Ma dov'ero?

Una scintilla luminosa apparve a poca distanza da me e comincia a precipitare.

Mentre cadevo vedevo una miriade di immagini.

No,non erano immagini,erano ricordi.

Sì, ricordi di una vita passata a cui ero estranea, ma che si imprimevano nella mia mente come fossero stati miei.

Tutto tornò ad essere buio, che tanto era denso che avrei potuto tagliarlo col coltello.

Finalmente avevo toccato terra e,anche se dolorante per il brusco atterraggio, mi misi seduta.

Ero in una stanza circolare con le pareti nere e il pavimento a scacchiera.

-Ricorda...- il suono di una voce a me sconosciuta rieccheggiò forte e chiaro.

-Chi sei?- chiesi subito.

-Ciò non importa...ricorda...- rispose quella.

-Che cosa devo ricordare?- domandai.

-Apprendendo dal passato è possibile influenzare il futuro...- almeno, per una volta, mi aveva dato una risposta che mi soddisfaceca.

-E questo che vorrebbe dire? - cominciava seriamente ad irritarmi.

-Tutto sarà rivelato a tempo debito -dopo quelle parole tacque.

La superficie su cui ero seduta cedette, io ripresi a precipitare e d'istinto chiusi gli occhi.

Quando gli riaprii mi trovai in piedi in un'altra stanza:questa volta era qadrata, angusta e, al contrario della precedente, era piuttosto luminosa.

Le pareti,il soffitto e il pavimento erano specchi che riflettevano la mia immagine migliaia di volte.

Mi guardai attorno:quel posto non mi piaceva propio.

Udii una risata alle mie spalle:mi ero guardata attorno più volte e con me,in quella stanza, non c'era nessuno.

Mi voltai di scatto con il cuore in gola e ciò che vidi mi pietrificò per la paura:lo specchio che ora stavo guardando, al contrario degli alti che riflettevano ancora la mia immagine, mi mostrava una ragazza astrale con le iridi rosse e una minacciosa aura nera che emanavano un bagliore viola. Il suo corpo non era del tutto bianco, infatti era macchiato di nero (n.a.:avete presente Astral nella puntata 97/98? Ecco,tipo così.) .

Lo spirito astrale (anche se non lo si può definire tale) cominciò a ridere sguaiatamente e la sua aura divampò fino a riempire l'intera parete - specchio.

Io indietreggiai sconvolta dallo spettacolo a cui avevo appena assistito.

Intanto,nella parete riflettente che mi stava dietro, apparve l'immagine della ragazza "astrale" la cui aura aveva occupato tutta la parete - specchio opposta ad essa.

Quando mi trovai con la schiena appoggiata alla parete opposta a qella ormai completamente nera, la figura che era riflessa nella prima delle due sorrise e con una mano sfiorò la superficie interna a quella che per lei era una specie di teca di vetro in cui era stata rinchiusa troppo a lungo.

Sorrise pensando alla reazione che io avrei avuto a ciò che stava per fare:allungò un braccio che passò attraverso al vetro e,come fosse stata gelatina, quella ondeggiò.

Io,ancora troppo scossa per accorgermi di ciò che stava succedendo, non notai che il riflesso aveva appena allungato le braccia fuori dallo specchio.

Dal canto suo quella mi afferrò le spalle ed io mi immobilizzai:pur indossando quella specie di toga percepivo gelo puro sulla pelle.

Avrei voluto urlare,ma la voce non voleva proprio collaborare.

Che stava succedendo?

 

-Non urlare,tanto sarebbe fiato sprecato visto che qua ci siamo solo io e te - sussurrò all'orecchio di Valentina l'astrale mezza nera.

La bambina che ora aveva assunto le sembianze di una ragazza chiese balbettando:-C-chi sei?

-Ti facevo più perspicace, sai? - rispose l'altra con un sorriso sadico le si disegnò poi sulle labbra sulle labbra -Ma in fondo tu mi hai visto solo in forma umana e poi deve essere pesante superare la prima purificazione quindi non sforzarti cara - schioccò le dita per mutare forma:capelli neri,occhi rossi e una lunga veste antica.

Valentina voltò appena la testa:-T-tu?!?- aveva gli occhi sbarrati.

Colei che era uscita dallo specchio era la prima figlia della Luce, o meglio,quella che sembrava essere la sua parte oscura.

-Sì io,o meglio:la parte più potente di me, quella che è sopravvissuta anche dopo che ho fallito il mio compito alleandomi con le tenebre - l' "astrale" lasciò spiazzata la bambina.

-Ti sei alleata con le tenebre!?!- Valentina era sconvolta:allearsi con le tenebre voleva dire rinunciare alla propia anima.

-Il mio corpo puro è stato distrutto ma grazie alle tenebre sono viva...alleati con esse e sarai degnamente ricompensata prima dal loro emissario e poi dal loro sovrano quando verrà risvegliato - continuò la corvina.

-Don Thousand e il Drago di Tenebra...- sussurrò Valentina con gli occhi sbarrati:quei nomi risvegliavano in lei una paura antica che non le apparteneva,ma veniva dai ricordi che aveva acquisito.

-Vedo che attingere dai miei ricordi ti rende più saggia - rise l'altra -Allora qual'è la tua risposta? Ti alleerai con le tenebre?- chiese poi.

-Mai -le labbra della bambina si erano schiuse per pronunciare quell'unica parola che pronunciò quasi sibilando.

-Pagherai per questa tua risposta- l'aura della corvina avvolse entrambe scatenando l'urlo di Valentina.

 

Il Drago d'Infinito era in forma umana, inginocchiata accanto a Valentina che era priva di sensi.

-Maledetto Thousand:l'ha attaccata nel momento in cui era più fragle, essendo in trance non poteva difendersi...che vigliacco -sussurrò poi.

La figlia della Luce era in lacrime:pur avendo ceduto alle tenebre tre secoli prima il Drago d'Infinito l'aveva perdonata e una minuscola parte della sua anima era rimasta pura,ma il resto della sua anima era corrotta e in quel momento stava tentando e,piu che probabilmente, stava torturando Valentina per farle accettare le tenebre.

Il Drago d'Infinito guardò lo spirito che piangeva:-Non piangere...sono sicura che tornerà da noi ancora pura- disse.

-E se invece si affidasse alle tenebre? Con il potere che giace in lei Thousand riuscirà a risv...- Liria,così di chiamava la figlia della Luce,fu interrotta dal Drago d'Infinito.

-Abbi fiducia in lei-disse seria.

 

Valentina cadde a terra quasi senza forze:la parte oscura di Liria l'aveva attaccata più volte dell'energia oscura.

La bambina cercò di rialzarsi, ma senza risultati.

-Sei ancora della stessa idea di prima?- chiese ridendo la corvina.

-C-certo...non cederò facilmente -finalmente Valentina riprese la sua forma astrale e finalmente riuscì ad alzarsi?

Liria sbuffò -Se ti alleerai con le tenebre otterrai poteri sopra ogni immaginazione,l'immortalità potresti persino essere la prediletta dal Drago di Tenebra...abbandona la Luce e accogli le tenebre - le parole dell' astrale tentavano la bambina che però non si arrendeva.

-Ti ho detto che...NON NE VOGLIO SAPERE DELLE TENEBRE!!Valentina scatenò un onda d'urto che ruppe tutti gli pecchi e sbalzò via la corvina.

-Hai vinto una battaglia, ma la guerra se l'aggiuducheranno le tenebre - disse quest'ultima per poi svanire.

Le schegge di vetro si erano bloccate a mezz'aria,come se il tempo si fosse bloccato.

Valentina na ne sfiorò una e tutti i frammenti degli specchi andarono a riunirsi in un unico punto dove formarono uno specchio tondo.

Attraverso la sua superficie che pareva acqua si poteva vedere la grotta in cui era avvenuta la purificazione.

La bambina si avvicinò a quella specie di specchio e vi vide riflessa anche se stessa un po cresciuta,ora non sembrava avere piu otto anni ma nove o dieci.

Lo specchio mutò in un portale e Valentina venne risucchiata al suo interno.

 

Tutto ciò che aveva vissuto la bambina era accaduto soltanto nella sua mente, ma non era frutto della sua immaginazione:aveva davvero lottato con una delle incarnazioni delle tenebre.

Ora si trovava sdraiata sulla roccia fredda ai piedi del ciliegio al quale stava appoggiata Liria mentre cantava e suonava la lira.

Aprì a fatica gli occhi, non riusciva a distinguere con chiarezza i contorni e aveva i sensi intorpiditi.

-Ti sei destreggiata bene contro la messaggera delle tenebre - il Drago d'Infinito era chinata su di lei.

Valentina si mise a sedere:era ancora piuttosto debole a causa degli attacchi subiti, poi guardò il Drago d'Infinito e le chiese cos'era successo esattamente.

-Thousand ha cercato di sottometterti nel momento in cui eri più debole -ella le rispose così -Ora devo andare...- disse per svanire subito dopo.

La bambina uscì dalla grotta e osservò la posizione del sole per capire che ore fossero:erano le nove in punto.

Un quarto d'ora sarebbe dovuto andare sul mondo Bariano assieme al padre e lei ed Astral dovevano andare con loro.

Valentina si alzò in volo e raggiunse la spiaggia:lì c'erano già tutti.

Astral la notò poco prima che atterrasse:-Sorellina! ... Mi spieghi dove sei stata? Eravamo in pensiero per te...-

Dovette inventarsi una scusa convincente, non poteva certo dire che aveva appena combattuto contro la prima figlia della Luce che era stata corrotta dalle tenebre altrimenti avrebbe fatto preoccupare tutti.

Ma a Barian aveva capito che stava mentendo e che in lei era cambiato qualcosa:aveva uno sguardo diverso,non più quello della bambina spensierata,ma uno più consapevole di sé.

L'aura astrale della sorella era più forte e puro e Barian si pose una domanda la cui risposta rimase a lui sconosciuta molto a lungo: che cosa ha cambiato mia sorella?

 

 

Ed eccomi da voi cari lettori con un cappy chilometrico!!!! Perdonatemi per il ritardo, vi prego, ma ho avuto un paio di imprevisti tra cui aver perso la brutta corretta e di conseguenza il capitolo è un po improvvisato ^^''

vi chiedo perdono anche per il fatto che il capitolo potrebbe apparire piuttosto...come dire? Scombinato: nel senso che ci potrebbero essere degli spazi tra una riga e l'altra perchè il file del capitolo ha qualche problema. (risolverò la cosa il prima possibile)

Cmq cmq...se vi interessa sapere da dove sn andata a memoria cercate le parentesi con l'asterisco al loro interno nel testo del cappy.

Il nostro ospite di oggi è Nash!

Merag:*entra nella stanza* Penny, mio fratello arriva tra una decina di minuti perché...bhe ti basti sapere che Vector ne ha combinata una delle sue..

Io:magnifico...

Merag:e poi c'è anche un altro problemino:non hai pagato la bolletta della luce e quindi...

*si spengono le luci*

Merag:ci hanno tagliato la luce.

Io: perché tutto a me? Perché?? Mi tocca sbrigarmela alla vecchia maniera...

15 minuti dopo...

*la stanza è piena di candele*

Io:la luce tremolante rende inquietante questo posto:ci manca solo un vampiro che suona la quinta sinfonia di Beethoven...oppure Vector...

Nash:*entra nella stanza* eccomi

Io:era ora

Liria (o meglio:la sua parte corrotta):*comincia a suonare l'organo*

Io: O.O

Nash:da quando abbiamo un organo?

Io: 0.0 e che ne so io!!!

Liria:*fa una risata sadica e scompare*

Io:O.O ... io me la svigno prima che arrivino pure Vector e il vampiro *schizzo via*

Nash:mi tocca chiudere il capitolo -.-

A presto

zexal_penny (che si è volatilizzata), Nash, Liria.

 

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6: Mare di tenebra ***


ATTENZIONE
Questo è il sesto capitolo della mia storia (come vedrete scritto qui sotto): ho aggiornato durante l'estate, in un periodo in cui mancavano molti di voi perché erano in vacanza.
Se non avete letto Le Tenebre,il loro Emissario e il loro Sovrano vi invito a farlo, perché ci sono stati dei cambiamenti nella trama e il capitolo cinque è estremamente importante (e lungo).
Grazie dell'attenzione e buona lettura a tutti -^-^-.
 
Capitolo 6: Mare di Tenebra.
 
Valentina, Astral, Barian e il padre volavano nel tunnel dimensionale.
Ognuno di loro era avvolto da un bagliore,  rosso nel caso degli ultimi due,azzurro per l'astrale e dorato intorno alla bambina.
I due bariani erano affiancati e discutevano:Barian a breve avrebbe raggiunto la maggiore età e il trono del mondo Bariano sarebbe passato a lui.
-Una volta diventato nuovo sovrano di Barian, dovrai vivere lì: questo lo sai, vero?- Il padre guardò serio il figlio.
Il ragazzo, per tutta risposta, annuì e socchiuse gli occhi:non aveva detto ancora nulla di quella faccenda ad Astral e alla sorella.
-Deduco che non ne hai ancora parlato con i tuoi fratelli - continuò il bariano, come se gli avesse letto nella mente.
Barian sospirò:-Sarà un brutto colpo per loro...- dopo quella frase tacque.
Anche suo padre decise di rimanere in silenzio:sapeva che Astral e Valentina erano molto legati a Barian e viceversa, quindi era meglio non forzare la situazione
Intanto Valentina stava osservando le varie sfumature delle pareti del tunnel dimensionale:sembrava quasi che un bambino si fosse divertito a colorarle intingendo le dita nelle tempere e facendo striature che variavano dal verde acqua al blu notte.
-Sorellina...- la voce di suo fratello la fece voltare.
-Cosa c'è fratellone?- chiese lei.
-Tu vieni dal Drago d'Infinito, quindi dovresti conoscere molte cose che altri ignorano...quindi...sai chi è Don Thousand? -Astral pose la domanda come se quell'argomento lo mettesse a disagio e, in effetti, era così.
Valentina, dopo aver sentito pronunciare dal fratello quel nome, rabbrividì e rispose con un semplice "Sì".
-Ecco lui...è...in pratica...bhe sì,nostro...zio...piu o meno...-
La bambina per poco non svenne a quella frase:suo fratello aveva detto che il suo nemico era anche suo zio.
-Non è proprio nostro zio...però la sorella di nostra madre ha avuto una relazione con lui e...-
Astral venne interrotto daValentina:-Ma i portali che collegavano il mondo astrale e il mondo Bariano non erano stati sigillati?!?- era sconcertata.
-Sì, ma sia nostro padre che la sorella di nostra madre, non si sa né come nè perché, potevano viaggiare indisturbati tra i due mondi- .
Quindi Astral le stava rivelando che un astrale e un bariano potevano eludere senza il minimo sforzo i sigilli impressi dalla Creatrice sui portali? Assurdo!
"Sbaglio o hai dimenticato di dirmi qualcosa?" Valentina si rivolse telepaticamente al Drago d'Infinito con queste parole.
"Non è tuo zio,ha solo avuto una storia con la sorella della tua madre adottiva per poi avere da lei due figli" rispose l'altra quasi sulla difensiva.
"C-cosa? Due figli delle Tenebre?" la bambina era scandalizzata:non solo suo zio acquisito era colui che doveva combattere,  ma aveva anche due cugini che erano figli delle Tenebre
"Non esattamente:il maschio,Kurai o Mist, lo è per tre quarti,ha comunque sembianze astrali... in realtà è identico ad Astral, tranne che per il colore della pelle e per due tatuaggi rossi sul viso. Sua sorella Martine , invece, è per un quarto figlia delle Tenebre e per tre astrale" .
Troppe informazioni e pessime notizie:ancora un po' e Valentina avrebbe sclerato nel vero senso della parola.
"Va bene, ho capito che mi hai inserita in una famiglia un po'...complicata" concluse la bambina "ora cambiamo argomen..."venne interrotta dal Drago d'Infinito.
"Dobbiamo lavorare molto d'ora in avanti:le Tenebre sono sempre pronte a colpire e prediligono i momenti in cui sei vulnerabile,cioè quando sei in trance durante la purificazione o mentre dormi"
"Quindi mi dovrò allenare almeno due ore al giorno e dormire con un occhio aperto?" sarà stata anche la figlia della Luce, ma era pure sempre una bambina, e i bambini non devono fare certe cose. Ma lei non era una bambina normale:Valentina rischiava di essere messa fuori gioco da un servitore delle Tenebre...già, rischiava di essere eliminata da quel crudele gioco chiamato vita in cui c'era il vincitore che sopravviveva e il perdente che veniva eliminato.
"Diciamo tre ore al giorno" concluse il Drago d'Infinito.
Valentina sospirò e annuì, poi tornò a guardare le pareti del tunnel dimensionale:ora le loro sfumature erano tra il rosso cupo e l'arancio acceso.
Pochi minuti dopo, all'estremità del tunnel, apparve una specie di vortice scarlatto: il portale pricipale per accedere al mondo Bariano.
Una figura invisibile , che fluttuava davanti al portale, accennò un sorriso:-Tre...due...uno...- sussurrò , e poi schioccò le dita.
Dopo qualche istante il corpo di Valentina si illuminò di una luce rossa e lei fu costretta a chiudere gli occhi.
Barian e suo padre si voltarono per vedere che stava succedendo, mentre Astral osservava la sorella con gli occhi sgranati.
 
POV Valentina
All'inizio ho sentito solo una strana sensazione nel punto in cui si trova il mio cuore, come tanti piccoli spilli che si infilano nella pelle. All'inizio non ci avevo fatto molto caso,  ma poi quel fastidio si era esteso a tutto il corpo:non provavo dolore, era come quando ti si addormenta un piede, solo che,al posto del solo piede, tutto il mio corpo pareva addormentato.
Poi, all'improvviso, mi illuminai e fui costretta a chiudere gli occhi.
Quando li riaprii,  notai che Astral, Barian e nostro padre mi fissavano, quindi mi guardai una mano...la mia pelle era diventata color rosso vivo.
Per poco non mi venne un infarto:era uguale a quella del maggiore dei miei fratelli!
-Sembra che il tuo corpo cambi aspetto in base a dove ti trovi...comunque ora non abbiamo tempo per soffermarci su ciò: siamo in ritardo- dopo aver parlato mio padre si infilò nel portale, seguito da Barian.
Io e Astral ci guardammo e poi li seguimmo senza fiatare.
 
Martine era seduta a gambe incrociate sullla sponda di un fiume.
Sapeva benissimo che suo padre non voleva che andasse sul mondo Astrale, ma il desiderio di tornare sulla terra natia della madre era per lei irresistibile
Era consapevole anche del fatto che, nel giro di circa dieci secondi, sarebbe apparso suo fratello.
Dieci...nove...otto...
Cominciò a cantare una canzone che faceva a pugni con le sue origini.
Sette...sei...cinque...
Gioia , figlia della Luce, dea dei carmi, dea dei fior
Il tuo genio ci conduce per sentieri di splendor
Il tuo raggio asciuga il pianto, sperde l'ira,  fugge il duol...
Vieni,sorridi a noi d'accanto,  primogenita del Sol.
Quattro...tre...due...uno...zero.
Alle sue spalle si aprì un portale proprio nel momento in cui pronunciava l'ultima parola della canzone.
Dietro di lei apparve Kurai, ma lei lo ignorò.
-Non dovresti essere qui...- la riprese il fratello.
-Sono abbastanza grande per decidere cosa fare e cosa non fare - rispose lei.
-Nostro padre ti ha proibito di venire qui -Kurai le afferò il polso e la sollevò di peso.
Martine era molto magra, persino per gli standard degli astrali e, probabilmente, sarebbe stato più faticoso sollevare un pulcino che lei. In compenso era molto tenace.
-Ahi!! Mist, mi fai male -mugulò lei , cercando di liberarsi dalla presa del corvino.
-Kurai, io mi chiamo Kurai! Il bambino indifeso che portava il nome Mist non esiste più! - urlò lui.
Plic
Il rumore di una lacrima che si infrange sulla roccia.
Kurai guardò sorpreso sua sorella.
Plic
Con quella lacrima si era infranta la speranza di Martine di riavere Mist.
-Sì, hai ragione:Mist non esiste più...mio fratello non c'è più...se l'è portato via Thousand...- Martine piangeva,piangeva a dirotto, il suo era un pianto silenzioso, come una nuvola che arriva improvvisa e fa cadere la pioggia.
Il Plic di una lacrima
Il Plic di una speranza che si infrange
"Mist,le Tenebre prendono ciò che vogliono, senza scrupoli. Una sera ti hanno rapito e sono fuggite tra le ombre del crepuscolo con una parte di te...non mi arrenderò, tranquillo, riuscirò a riportarti da me e da nostra madre... Ma , per ora , posso solo dare il benvenuto a Kurai,figlio delle Tenebre."
Martine aveva ormai capito che suo fratello non c'era più, ma non per questo avrebbe accettato Kurai...no, lei voleva riavere il bambino che era stato e l'unico modo era sconfiggere il padre,  causa di quel cambiamento. La ragazza sapeva perfettamente di non poter opporsi a Thousand, ma conosceva chi poteva aiutarla.
 
-Vector!- Misael spalancò di botto la porta della stanza del ragazzino, svegliandolo bruscamente.
-Ma che succede ? Perché mi hai svegliato in questo modo?- chiese Vector con la voce impastata dal sonno. Era in forma umana e si stava stropicciando un occhio con la mano chiusa a pugno.
-Muoviti ,sono arrivati Barian,Astral e loro padre! Oggi si terrà l'assemblea per preparare me e Barian al raggiungimento della maggiore età! ... Spiegami cosa ci fai ancora nel letto in forma umana! È tardissimo!! Perché non ti muovi? -Misael sbraitava come un matto e Vector lo guardava, sbattendo le palpebre un po' confuso.
-Ma io non ho ancora raggiunto la maggiore età, quindi non posso partecipare all'assemblee...- il ragazzino con gli occhi viola non capiva perché lo avesse svegliato.
Misael, persa la pazienza, prese di peso Vector e lo trascinò prima fuori dalla sua stanza e poi nello spiazzo all'aria aperta ai piedi della scalinata che portava al trono.
Durante il tragitto Vector aveva protestato alla grande, ma alla fine era tornato nella sua forma bariana e aveva taciuto.
Il sole non era ancora sorto sul mondo Bariano e l'aria era frizzante.
Il padre di Barian aveva già iniziato un discorso che si protrasse per circa dieci minuti e di cui Vector recepiva solo poche parti,un po' perché aveva sonno e un po' perché non era in vena di ascoltare.
Quando però il bariano cominciò a dire qualche cosa sul Drago d'Infinito e sulle figlie della Luce, Vector si fece subito attento.
-Come tutti sapete, il Drago d'Infinito, prima di rinchiudersi nella carta divina al centro dell'universo, promise che avrebbe inviato delle messaggere della Luce, le figlie della Luce appunto, con il compito di sconfiggere le Tenebre. Annunciò che sarebbero state tre, una per ogni mondo esistente, ma promise che, se non fossero riuscite nel loro intento, ne avrebbe mandata una quarta. Ebbene, le tre figlie della Luce non sono riuscite ad annientare il nemico e , come promesso, la Creatrice ha inviato la quarta...- Vector era interessato piu che mai.
"Che imbarazzo! Ma ha pensato che sono una bambina? Perché cavolo sta facendo una presentazione del genere?" in quel momento Valentina era invisibile, ma rossa in viso, anche se non si sarebbe notato visto il colore della sua pelle.
"Non è da tutti avere come figlia adottiva una figlia della Luce" rispose il Drago d'Infinito.
"Si, ma sembra che io sia chissà che cosa dalla presentazione di mio padre" controbattè, osservando i bambini presenti: a prima vista le stavano particolarmente simpatici la ragazza con la pelle bianca, i capelli azzurri e blu e gli occhi rossi,il bariano che probabilmente era Misael, il migliore amico di suo fratello Barian e  quello con i capelli e gli occhi grigio perla. Poi, naturalmente, aveva notato Vector:il bariano che aveva conosciuto sul mondo Astrale qualche giorno prima.
-Vi presento Valentina, quarta figlia della Luce!-
Dopo che il padre ebbe pronunciato quelle parole, lei divenne visibile e cercò di tenere la testa alta , nonostante l'imbarazzo.
 
POV Durbe
Non credevo fosse possibile, ma la bambina che era apparsa davanti a me era più magra di Martine.
Era un po' assurdo pensare che fosse una figlia della Luce, però emanava un'aura singolare:era composta da lingue di fuoco rosse e azzurre che diventavano sempre più chiare man mano che ci si avvicinava alla punta. Astrale e bariano in uno stesso essere, cosa più unica che rara.
-Come ha già detto mio padre , mi chiamo Valentina...e bhe, sono la quarta figlia della Luce - disse la bambina mentre ci osservava.
Non penso le avessero parlato molto di noi, perché ci guardava molto incuriosita.
-Nasch,Merag,Durbe,Ghilag e anche tu Misael verrete con me e Barian nelle sala assemblee. Vector, Alit...voi accompagnerete Valentina in giro per il mondo Bariano...- fece il padre di Barian.
La bambina annuì, come tutti noi bariani, poi però le sue orecchie fecero un guizzo e lei cominciò a guardarsi intorno nervosa:i suoi occhi cercavano qualcosa che però non riuscivano a vedere.
Poi la percepii anche io. Era un' aura oscura. La sua aura, quella del dio del mondo Bariano.
Lui non si fa vedere spesso, anzi, vive nell'ombra. Di tanto in tanto ci si imbatte nei suoi figli, più che altro Martine.
Le ombre create dai primi raggi solari andarono a unirsi in un unico punto, poi divennero più consistenti, sembravano quasi pece.
La pece si tramutò di nuovo in ombre, ancora più scure e dense, andando a formare dei tentacoli che, distendendosi verso l'alto, iniziarono a plasmare un essere dal corpo plumbeo
Prima che si riuscisse a distinguere perfettamente i contorni e i particolari della figura, un mantello gli avvolse il corpo.
Valentina aveva osservato la scena in silenzio, senza scomporsi, però nei suoi occhi notavo una certa agitazione.
-Ma bene... la mia nipotina è venuta a trovarmi - fece Thousand in tono di scherno.
Astral perse la calma e stava gia per schizzare avanti e maledire Thousand, quando la messagera della Luce stese un braccio all'altezza del petto del fratello per bloccarlo. Lui la guardò sorpreso e lei mosse le labbra senza emettere alcun suono pronunciando un "Non ne vale la pena".
Suo fratello annuì e si ricompose, mentre la bambina tornava a guardare Thousand: sfoderò un sorriso a trentadue denti, appoggiò i piedi sulla roccia cominciando a dondolarsi sui talloni e  rispose per le rime a Thousand:-Mi spiace, devi aver sbagliato persona:io non ho zii, solo una zia da parte di mamma-
Io sgranai gli occhi: quello era un affronto nei confronti del dio del nostro mondo.
Lui rimase interdetto , non aspettandosi  una simile risposta.
Accanto alla bambina apparve il Drago d'Infinito in forma umana e le appoggiò una mano sulla spalla : -Ti è andata male Thousand:con lei non attaccano i tuoi giochetti-
Thousand sbuffò poi si rivolse nuovamente alla figlia della Luce:-Piccolina, ti va se ti porto a fare il giro del mondo Bariano?- non voleva proprio demordere.
-La mamma dice di non parlare con gli sconosciuti, ma dice anche che devo essere gentile, quindi ti farò un regalino:lo vuoi un pestone, zietto?- quella bambina voleva proprio farsi ammazzare.
Il Drago d'Infinito scoppiò a ridere , seguita a ruota da Vector, Alit e Astral, che cercava in ogni modo di trattenersi. (n.a.:ok ok ok, quella del pestone non so da dove sia venuta fuori, però mi faceva ridere un sacco, quindi ho deciso di inserirla)
Valentina rise della sua stessa battuta, mentre Thousand la guardava malissimo.
Fu questione di pochi attimi:la ragazzina si ritrovò sospesa a un paio metri da terra e i cristalli prima alle sue spalle ora erano incrinati, sicuramente a causa dell'impatto di una sfera di energia oscura, dato che dal cratere che era stato generato uscivano lingue di fuoco nero.
Valentina poggiò i piedi sulla scalinata, mentre Thousand la osservava. Poi,per la seconda volta , sferrò un attacco.
 
Questa volta la bambina non ebbe il tempo di reagire e un laccio nero le si annodò attorno alla vita bloccandole anche le braccia.
Il dio del mondo Bariano svanì in un portale nero e con lui anche Valentina.
-Sorellina!!- Astral si lanciò in avanti per cercare di afferrare il braccio della sorella, ma senza risultati.
-Astral...- il Drago d'Infinito era molto calmo:-Non potrai sempre proteggerla...lei è nata per combattere contro le Tenebre,deve imparare a cavarsela da sola - continuò in tono serio.
Astral abbassò lo sguardo:sapeva che la Creatrice aveva ragione.
Cominciò a guardarsi attorno: su quel mondo tutto appariva rosso,ma si narrava che Barian, nel suo massimo splendore al tempo della seconda figlia della Luce, fosse ricoperto di cristalli scarlatti venati d'oro. Il cielo di giorno brulicava di fenici che nidificavano nelle grotte, spesso ricche di leggende scritte in bariano antico,mentre di notte diventava color porpora scuro ed era  tempestato di stelle che illuminavano  rocce simili a rubini. Ma erano passati moltissimi anni e, a causa dei conflitti tra vari clan bariani, quello splendore era andato perduto, dando spazio all'abbandono.
Barian poggiò una mano sulla spalla del fratello, che aveva lo sguardo perso.
-Ast...vedrai che andrà tutto bene - non ne era sicuro e con quella frase cercò di tranquillizzare anche  sè stesso.
 
C'era la neve. Ogni suono era attutito e bianchi fiocchi cadevano dal cielo.
L'aria che turbinava vicino al terreno alzava piccoli vortici di minuscoli cristalli di ghiaccio.
La figura di una giovane astrale avvolta in un mantello candido era indistinta a causa di una lieve nebbiolina.
Si sentirono degli scricchiolii, probabilmente causati dai passi di qualcuno sulla neve che aveva già attecchito al suolo.
-Che bello vederti...Liria -era la voce di un ragazzo, seguita da un rumore simile a uno sfregare di metallo contro metallo.
La ragazza si voltò, trovandosi davanti  un giovane dai capelli neri e corti, gli occhi bicromatici:uno nero e uno viola. La cosa più strana erano le ali membranose che teneva ripiegate sulla schiena.
-Alec...cosa vuoi?- Liria fece due passi indietro, osservando la spada con la lama di cristallo nero e l'impugnatura d'oro che il ragazzo teneva nella mano destra.
Nella mano sinistra della figlia della Luce apparve un arco:pareva rilucere di luce propria a causa di un frammento di Prisma Astrale incastonato nell'impugnatura
La faretra non tardò a materializzarsi a tracolla dell'astrale, mentre il corvino spiegò le ali per spiccare il volo.
Anche sulla schiena di Liria apparvero delle ali che, diversamente da quelle Alec, erano bianche e risplendevano di una luce tra il lilla e l'azzurro. Prese a sua volta quota:pur essendo astrale e quindi potendo volare, la figlia della Luce preferiva affrontare uno scontro aereo contro uno dei seguaci delle Tenebre utilizzando anche i suoi poteri, oltre al suo arco sacro.
Alec fece un sorriso sadico e si scagliò contro la ragazza, che schivò l'attacco per poi incoccare una freccia e prendere la mira. Il suo avversario però la precedette, ferendola al braccio con la spada.
Liria gemette, mentre il suo sangue colava dai bordi della ferita.
-Perfetto!! Ora le Tenebre potranno entrare nel tuo cuore e corromperti - il seguace delle Tenebre aveva un'espressione folle dipinta in volto mentre la nebbia  che scaturiva dalle sue dita avvolse la ragazza impotente. In pochi secondi penetrò nella ferita.
Liria urlò di dolore e perse rapidamente quota, completamente priva di forze.
Quando il suo corpo toccò terra, iniziò a baluginare mentre, a tratti,  pareva ricoprirsi di macchie nere. Dalle sue labbra uscirono solo queste parole, prima che si perdesse nell'oblio che porta con sé il sonno:"Oh anima mia, mia anima pura che fuggi lesta tra le ombre, fa' che io resista alle allettanti offerte delle Tenebre...fa' che il mio sonno mi lasci tra le braccia della morte così che io non possa tradire la Luce."
Poco prima di addormentarsi, Liria aveva recitato una preghiera alla sua anima. Cadde in un torpore profondo e quando si svegliò non era piu la stessa.
 
POV Valentina
Aprii gli occhi e osservai il paesaggio che mi circondava:alghe,pesci enormi,coralli,anemoni ...oh! Che strano: aprendo la bocca producevo bolle argentee.
Aspettate un attimo:alghepescienormicorallianemonibolledaria!?!?!
Ma cosa cavolo stava succedendo?
Cercai di nuotare verso la superficie,visto che, a quanto pareva, mi trovavo sul fondo marino
Però qualcosa non mi permetteva di muovere braccia e gambe. Voltai la testa e mi resi conto di avere caviglie e polsi bloccati da lacci neri.
-Finalmente ti sei svegliata,cominciavo a preoccuparmi - Thousand era seduto su una roccia.
Il dio bariano non portava il mantello, così potei osservare il suo aspetto:aveva la pelle nera, con tatuaggi rossi, incastonata di pietre simili a rubini; i suoi capelli erano biondi, molto lunghi,mentre dei ciuffi scarlatti, decisamente piu corti, gli incorniciavano il volto. In mezzo alla fronte aveva un occhio con la pupilla verticale. Insomma:non si poteva definire un bel vedere.
Dopo quella riflessione presi a dimenarmi cercando, invano, di liberarmi.
-È tutto inutile...- fece Thousand osservandomi -Sei nel mio territorio e qui non puoi nulla contro il sottoscritto- continuò lui alzandosi.
Lo ignorai, continuando a divincolarmi.
Il biondo sbuffò creando un turbinio di bolle:-Sta' un po' ferma, così posso prelevarti del sangue:non si vede tutti i giorni un ibrido con un DNA perfetto come il tuo...potrei anche decidere di studiarti e ucciderti solo alla fine- riprese.
Avevo altri progetti per il mio futuro e,riducendo gli occhi a due fessure, sibilai insulti su insulti contro Thousand, facendolo ridere.
-Sta' buona, piccolina:sentirai solo una punturina - Thousand ora era chinato accanto a me e, tappandomi la bocca, mi iniettò con una siringa un liquido nero dai riflessi rossi.
Sentii un dolore lancinante e i contorni di ciò che mi circondava cominciarono a sbiadire, creando una spirale di colori sfavillanti finché il buio non mi avvolse.
Mi fischiavano le orecchie tanto da farmi venire il mal di testa.
In pochi secondi persi conoscenza, impotente davanti alla scia di sensazioni che la sofferenza, avvolgendomi come in un bozzolo, portava con sé.
 
Liria si svegliò distesa su un letto dalle lenzuola azzurre in una stanza in cui regnava la penombra.
L'unica fonte di luce che illuminava quel locale era una finestra socchiusa.
La ragazza si guardò intorno, disorientata: non ricordava proprio nulla,nulla di nulla.
La sua mente, in quel momento, non rusciva a formulare nessun pensiero con un senso:le immagini e le parole  le vorticavano nella  testa confondendola.
Sentiva fitte di dolore in ogni punto del corpo e aveva a malapena la forza di muovere gli occhi.
Nonostante ciò si sentiva estremamente forte,più di quanto non si fosse mai sentita in vita sua.
Con uno sforzo immenso sollevò un braccio e notò che era ricoperto di chiazze nere.
Le trovava...strane...si, strane,come se non facessero parte di lei, ma, visto che non si ricordava nemmeno il suo nome,  doveva di certo sbagliarsi.
Si aprì una porta ed entrò un ragazzo: si trattava di Alec, però Liria non lo riconobbe.
-Ciao Li...Leria...-fece lui.
-Tu sai chi sono?- chiese la ragazza.
-Oh, certamente! E, sai, c'è una persona che ti aspetta e, se gli farai un piccolo favore , lui ti dirà tutto su di te - il giovane sorrise dolcemente e, dopo essersi avvicinato al letto della ormai figlia delle Tenebre, la prese in braccio.
Alec aprì un portale e vi entrò, mentre Liria si stringeva a lui. Furono trasportati sul fondale del mare Bariano, davanti ad un'enorme stele su cui era impressa la chiave di Don Thousand.
-Vedi le gemme con cui è decorato il simbolo del mio padrone?- il corvino stava osservando il possente simbolo.
Liria annuì per poi scendere dalle sue braccia:guardava nella stessa direzione del ragazzo
-Su ognuna di esse è imposto un sigillo...due di questi sigilli sono collegati a te...spezzali e avrai le risposte che cerchi- continuò Alec.
La ragazza alzò una mano e due gemme presero a brillare di una luce azzurra , poi un nuvolo di scintille bianche prese forma e le pietre preziose, da rosso cupo che erano, divennero color del fuoco.
-Ora avrai le risposte che cerchi...- Alec si inchinò, mentre un'ombra fuoriuscita dalla stele sigillata cominciava a prende consistenza e solidità.
Una risata agghiacciante rieccheggiò cupa in tutto il mondo bariano.
 
Ciao a tutti!!!!
Eccomi qui con un nuovo cappy -^-^- vi è piaciuto?
È lunghetto pure questo...mi sto proprio sbizzarrendo ^^"
Ok ok,  come ho detto a inizio capitolo (e come avrete notato rileggendo la trama + i cappy 5 e 6) la storia ha avuto dei cambiamenti radicali (dopo che io stessa l'ho giudicata noiosa) , quindi preparatevi a vederne delle belle ^^
Quindi (giusto per complicarmi ulteriormente la vita, visto che non bastavano il teatro,la scuola,il pattinaggio e 'sta storia (se cosi possiamo definirla)), mi è venuta un'idea: avete voglia di partecipare alla mia storia inventandovi nuovi personaggi,il loro aspetto e il loro carattere ? ^^ grazie in anticipo. Non posso assicurarvi che verrano inseriti tutti, ma cercherò di accontentare almeno i primi che lasceranno una recensione. (a fine angolo autrice inserirò il "modulo da compilare" per la descrizione dei personaggi (devono essere astrali o bariani se volete che siano presenti già in Un passato da dimenticare)) che inserirò nella storia e comincerò a  tortura...cof...cof...ehm...^^" cambiamo discorso ok?
Oggi non sono riuscita a trovare nessuno ( a parte Vector che mi vuole morta) che volesse essere intervistato...*guardo i personaggi di Zexal comodamente seduti sulle poltrone* però ci riprovo:qualcuno vuole essere intervistato?
*cala il silenzio*
Cicala:cri cri cri...
Personaggi di Zexal:*la fulminano con lo sguardo*
Cicala:ops...scusate
-.-
Vector:io voglio essere intervistato *saltella*
Nessuno? Ok
Vector: -3- *mi scaglia contro un pugnale*
KYYYYYAAAAA!!!! *mi butto di lato e il pugnale si conficca nel muro* volevo solo evitare di essere fatta fuori T^T
Valentina:povero Vecty ignorato dalla cattivona dell'autrice. *lo coccola*
Vector: :3 ...-w-
-.- ... A voi la tastiera: ecco il "mudulo" da compilare.
Nome:
Cognome:
Età:
Colore dei capelli:
Colore occhi:
Colore della pelle:
Carattere:
Razza (astrale,bariano,umano... niente ibridi!!!):
Fratelli/sorelle (campo non obbligatorio,  ma se avrò bisogno di un fratello o una sorella per un personaggio, chiederò il permesso a colei/colui che lo ha creato).
Bhe, se ci sono preferenze su qualche storia romantica, comunicatemeolo, però vi avviso che non sono  una sdolcinata, quindi potrebbero esserci amori segreti ma non molte coppie vere e proprie;  vi prego di perdonarmi ma sono fatta cosi.
Ok,  ora mi dileguo...
Saluti
Penny & co.
 
P.S.:sono un po' indecisa se cambiare il titolo della mia storia in "Oltre le Stelle ed il Cielo" ,voi che dite?
Grazie in anticipo per i consigli ^^
 
P.P.S.:Martine è l'OC di mia cugina.
 
Penny

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Capitolo 7
*** Soltanto una delle Mille Sfumature del Bene ***


~~Capitolo 7: Soltanto una delle Mille Sfumature del Bene

Valentina era ancora priva di sensi:pareva essere sospesa in aria, avvolta da un indistinto velluto di nebbia. La sala in cui si trovava era soffocante, l'aria stagnante sapeva di chiuso. Le pareti di roccia erano lievemente umide e adornate da nicchie, all'interno delle quali si potevano vedere statue di draghi e uccelli dalle fattezze mistiche.
L'unica fonte di luce era una celestite (n.a.:minerale azzurrino/trasparente) tondeggiante, poggiata su un pilastro di roccia posto su un altare.
Da un angolo immerso nella penombra si fece avanti una ragazza minuta con i capelli corti, lilla come gli occhi; indossava un vestito lungo e bianco, molto elaborato. Arrivò davanti al corpo della figlia della Luce e pose un fiore che aveva in mano sopra il suo petto.
-Alba, sei sicura che il Giglio della Luce  possa farla svegliare?- a rompere il silenzio era stata un'altra  figura, ancora celata dall'ombra -Nessun essere vivente, a parte la Creatrice, può sopravvivere in questo mondo se non è in trance - riprese.
Si trattava sicuramente di una ragazza sui sedici anni, più grande di quella dai capelli lilla.
-Abbi fiducia in me, Nashiram, sorella mia: il Giglio le permetterà di possedere tutti i suoi poteri anche qui, quindi sopravviverà - rispose Alba.
Nel frattempo il fiore aveva iniziato a brillare di una luce sempre più intensa per poi entrare nel corpo di Valentina.
Pochi secondi dopo lei aprì gli occhi e, disorientata, cominciò a guardarsi attorno freneticamente mentre si alzava in piedi.
-Dove sono? E chi siete voi? - la ragazzina era nel panico.
-Ti trovi nel mondo degli spiriti...io sono Alba, portatrice dell'aurora - rispose la ragazzina con i capelli chiari.
-Io sono Nashiriam, signora delle ombre del crepuscolo- fece l'altra ragazza emergendo dall'ombra:aveva gli stessi tratti della sorella e come i suoi, gli occhi erano lilla, mentre i capelli erano corti e viola. Indossava un vestito molto simile a quello dell'altra, ma sui toni del nero.
-Mondo degli spiriti? Sono morta!?!- Valentina sgranò gli occhi.
In quel momento si aprì un portale rosso da cui uscì una ragazza con lunghi capelli carmini legati in una coda alta, che scoppiò a ridere: -No no,sei viva e vegeta, tranquilla - si ricompose quasi subito, poi continuò: -Io sono Scarlett, signora degli Inferi-  i suoi occhi nocciola screziati d'oro brillavano di bagliori argentei alla luce del minerale che fungeva da diffusore di illuminazione.
-Sono lieta di fare la vostra conoscenza- sussurrò la figlia delle Luce.
-Niente formalità,  ti prego. Siamo tra amiche, ok?- Alba sorrise dolcemente a Valentina, poi le fece cenno di seguirla.
 Scarlett aprì l'immenso portone in ebano finemente intagliato che dalla stanza conduceva a una scalinata piuttosto ripida, verso la superficie. La percorsero senza fiatare.
Dopo un tempo che parve infinito giunsero in un'altra stanza, illuminata da immense vetrate colorate. Il lampadario in cristallo che sovrastava le quattro ragazze dava un'aria sontuosa al locale. Di fronte a loro si ergeva un'altra porta, da cui filtrava la luce del mattino. Alba vi si avvicinò per poi aprila.
Valentina fu costretta a ridurre gli occhi a due fessure per non rimanere accecata quando la ragazza la spalancò. E, solo dopo alcuni secondi, riuscì ad abituarsi alla luce e a guardarsi attorno:fuori c'era un ampio spiazzo erboso, delimitato da uno strapiombo, puntellato di piccoli cespugli, alberi e fiori bianchi, qui e là si potevano vedere i resti di porticati e colonne, probabilmente appartenuti alla struttura originale del tempio in cui si trovavano le ragazze.
La luce solare che filtrava tra le chiome degli alberi prendeva le sfumature dell'arcobaleno, il cielo era limpido e disseminato di cirri, che proiettavano ombre gioconde sul terreno erboso. Gli uccelli cantavano e in lontananza si avvertiva lo scroscio di una cascata.
Solo respirando la brezza pura che soffiava in quel momento la ragazzina si accorse di quanto fosse immobile l'aria all'interno dell'edificio da cui era appena uscita.
Quasi le avesse letto nel pensiero, Scarlett le fornì la spiegazione:-Questo edificio è bloccato nel tempo, come molti altri luoghi in questo mondo...non ne conosciamo la ragione precisa, ma abbiamo ipotizzato che sia a causa del danneggiamento del tessuto dello spazio tra le dimensioni di questa realtà.-
Nashiriam guardò Valentina sorridendo:-Penso che sia giunto il momento che tu inizi ad esplorare il nostro mondo...e comincerai dalla città Celeste- disse.
La pietre del selciato su cui si trovava Valentina cedettero, portandola a precipitare nel vuoto.
Spalancò la bocca per urlare, ma si costrinse a richiuderla quando dei detriti vi entrarono. Tossì mentre serrava anche gli occhi per evitare che la polvere li irritasse.
Ad arrestare la sua caduta fu una coltre di nubi sorprendentemente spessa  e solida. Valentina si rimise in piedi a fatica e cominciò a guardarsi attorno incuriosita:alla sua destra  si estendeva una foresta di alberi dai rami intricati le cui fronde parevano di cotone; alla sua sinistra invece scorrevano leste le acque di un ruscello. L'orizzonte era coronato da alte montagne dalle cime aguzze.
Alba, Nashiriam e Scarlett atterrarono al suo fianco, leggere come piume.
-Eccoci giunte a destinazione-Alba sorrise.
-Con qualche osso rotto extra- borbottò la figlia della Luce. Sentiva il sapore tipico della terra in bocca e non era particolarmente piacevole.
-Il fine giustifica i mezzi- Scarlett fece un lieve sorrisetto divertito -Comunque: qui governano Ilina e Tempest-.
In quel momento una voce profonda irruppe nella mente della messaggera della luce:"Finalmente ho l'onore di conoscerti".
Alcune nubi a poca distanza da lei cominciarono a vorticare sempre più rapidamente, fino a quando non furono trapassate da un'enorme creatura piumata simile a un'aquila.
Dopodiché il tappeto bianco tornò calmo, privo di ogni movimento. Valentina si trovò ad ammirare estasiata il il rapace che era appena apparso:non era un'aquila, però gli occhi da cacciatore e gli artigli possenti gliene ricordavano una.  Il piumaggio era sui toni dell'azzurro:aveva piume celesti che gli ricoprivano la testa e parte del collo, mentre quelle che rivestivano il corpo erano blu oltremare. Sulla nuca aveva come una cresta di penne delle code dei pavoni,che in quel momento erano ripiegate. Le ali erano bianche e la coda, composta da lunghissime piume, era turchese.
Sulla fronte dell'uccello c'era una ragazza che indossava un vestito candido.
"Molto piacere: io sono Tempest, sovrana delle tempeste, mentre lei è Ilina, signora dei cieli, nonché mia master".
Ilina saltò giù dal capo del suo mostro per poi raggiungere Valentina:-Sono onorata di conoscerti, Figlia della Luce-
-Anch'io sono lieta di fare la tua conoscenza.- Valentina sorrise alla signora dei cieli.
-Amica mia, ti prometto che ci incontreremo di nuovo molto presto, ma è ora che tu conosca  la signora della natura. Potrai trovarla attraversando quella porta- Ilina indicava un'entrata contornata da un bagliore dorato.
-Ehm...ok...- sussurrò Valentina, osservando nella direzione indicatagli dalla ragazza.
Voleva chiederle perché c'era una porta lì sospesa, ma non fece in tempo ad aprir bocca, che Ilina e Tempest erano già svanite.
Sbuffò e raggiunse il varco che l'avrebbe condotta dalla signora della natura e, aprendolo,si ritrovò di nuovo al buio.
Scarlett, Alba e Nashiriam, che erano rimaste zitte durante la conversazione tra la ragazzina e la signora dei cieli, l'avevano preceduta.
-Allora...andiamo?-Nashiriam era molto impaziente.
L'unica via per scendere era costituita da una fila pietre dorate sospese a mezz'aria.
-Fantastico...se cado, rischio di sfracellarmi da qualche parte laggiù- borbottò Valentina, osservando la voragine che si apriva sotto di lei.
-Pessimista...- Scarlett cominciò a scendere saltando da una pietra all'altra, seguita dalle due amiche.
Valentina prese coraggio e le seguì.
L'oro venne sostituito  dal marmo, che però lasciò presto il posto a strati di roccia friabile,  che si  sbriciolavano ad ogni balzo.
L'oscurità si diradò lasciando intravedere  una foresta molti metri più in basso.
I "gradini" terminarono molto più in alto del livello della terra ferma e, quando Valentina mise il piede sull'ultimo, quello si scosse bruscamente per poi cominciare a scendere rapidamente verso il basso. Si sgretolò quando mancava una dozzina di metri da terra e Valentina atterrò su un'enorme foglia arcuata, che la fece scivolare a terra:almeno l'atterraggio non era stato brusco come il precedente.
E, come prima, le sue tre accompagnatrici atterrarono delicatamente :la cosa la fece irritare molto.
Guardandosi attorno, si rese conto di trovarsi in una specie di giungla dove piante, fiori e qualunque altra forma di vita erano assai più grandi del normale.
Davanti a lei si poggiò una farfalla dalle ali verdi con sfumature assolutamente magnifiche. Valentina allungò una mano e, appena la sfiorò, la farfalla si trasformò improvvisamente in un grifone dalle piume semitrasparenti simili a lamine di smeraldo. I suoi occhi color degli abissi esprimevano fierezza e forza.
La ragazza ne rimase affascinata e, persa nei suoi pensieri, non notò la ragazza che le era arrivata alle spalle.:aveva i capelli color delle foglie e gli occhi castani.
-Ciao-
Nell'udire la voce della fanciulla, Valentina sobbalzò girandosi a guardarla.
-Ciao...- rispose.
-Ho notato che ti piace il mio grifone: si chiama Flora, guardiano delle foreste e della terra. Io sono Karse, la signora della natura- la ragazza che aveva appena parlato porse una mano a Valentina per aiutarla ad alzarsi -
-Molto piacere...-
Valentina riprese a guardarsi attorno:colibrì grandi almeno quanto lei succhiavano il nettare da fiori dalle dimensioni spropositate, mentre libellule grandi come elicotteri sfrecciavano in una sfrenata corsa sopra la sua testa. Il vento che soffiava da est portava un odore umido: presto avrebbe piovuto.
-Seguimi, ti condurrò da Tidal e Alexia.-Karse parve accorgersi solo ora che oltre a Valentina nel suo regno erano giunte anche Alba, sua sorella e Scarlett:-Ehi...che rarità vedervi nel mio territorio- disse in tono acido.
-Sempre lieta di vederti Karse, amica mia- le rispose per le rime Nashiriam.
-Tks...-Karse assunse un'aria di superiorità.
-Strega- sussurrò Alba, facendo ridacchiare Nashiriam.
-Come, scusa?- la signora della natura aveva gli occhi fiammeggianti.
-Ha detto “strega”! Ma ci senti o hai le orecchia otturate dai moscerini?- Scarlett cercava di scacciare via un nuvolo di quegli insetti (forse un pelino più grandi del normale) che ronzavano un po' ovunque:-Hai presenti le vecchie racchie con i capelli ispidi e unti, il naso lunghissimo a mezzaluna con un brufolo verde sulla punta? Ecco:quelle streghe- riprese strappando una grossa foglia da una pianta e scacciando, finalmente, i mega moscerini.
-Ma come ti permetti?-urlò la signora della natura.
Tra le quattro scoppiò un violento litigio.
Valentina le osservava sconcertata:stavano tirando fuori il peggio di loro. Volavano insulti anche piuttosto pesantini.
Flora, che fino a quel momento si era limitata a scuotere la testa d'aquila con disappunto, si era accucciata nascondendo il muso sotto le zampe.
La figlia della Luce avrebbe potuto trovare la scena buffa, ma avvertì una forte fitta alla testa e una allo stomaco che la costrinsero a prendersi il capo tra le mani e a piegarsi in due. Faceva male. Molto male.
Le quattro custodi smisero di colpo di litigare per capire cosa avesse. Le loro domande preoccupate arrivavano alle orecchie della figlia della Luce come frasi senza senso, attutite come se fossero appartenute ad un altra realtà.
La sua vista si appannava sempre più e sulla visuale apparvero le prime macchie scure. Poi...nero. Come una notte senza stelle, come gli abissi marini.
-Impossibile...si sta già riprendendo...- THOUSAND!! La consapevolezza che la voce che aveva udito, apparsa alle sue orecchie come una fragorosa esplosione, era quella del nemico, la stordì ancora di più.
-Come pensi sia possibile? -
Ma chi era stato a parlare?
-Non lo so!!!-  ringhiò Thousand alla voce che a Valentina era sconosciuta.
Un'altra fitta di dolore la colse alla sprovvista e la ragazzina urlò.


-Impossibile...si sta già riprendendo...-Thousand appariva molto turbato.
"È nervoso" pensò Kurai:quando il padre lo era, cominciava a fare avanti indietro torturandosi le mani, ed era proprio quello che stava accadendo in quel momento.
-Come pensi sia possibile?- chiese di nuovo il ragazzo.
-Non lo so!!!- urlò Thousand.
Kurai abbassò il capo e strinse i pugni tanto da piantarsi le unghie nella pelle. Detestava quando qualcuno gli urlava contro:il sangue di tenebra cominciava a ribollire nelle vene, rischiando spesso di fargli perdere il controllo. Non ne comprendeva il motivo, ma non riusciva a frenarsi. Fece un respiro profondo per riuscire a calmarsi.
"1...2...3...calmo Kurai, calmo" pensò il ragazzo, mentre suo padre continuava a camminare avanti e indietro borbottando.
Un mugugno soffocato fece voltare i due verso la ragazzina.
Stava aprendo gli occhi.
-Maledizione- imprecò il dio del mondo Bariano.
-Padre, meglio se le iniettate la seconda dose del vostro sangue- Kurai gli stava porgendo un'ampolla piena di liquido nero.
Thousand annuì prendendo il contenitore di vetro e, con una siringa, prelevò un'abbondante dose per poi somministrarlo alla ragazzina ormai quasi sveglia.
Lei emise un mugolio di dolore e richiuse gli occhi.
-Muoviti Kurai...andiamo a recuperare l'occorrente per aprire un varco alle Tenebre nel cuore della ragazzina- .
Thousand stava già uscendo dalla stanza.
-Si, padre- il ragazzo osservava Valentina:era sicuro di averla già vista da qualche parte...ma dove?
I suoi occhi gli stuzzicava la mente e i ricordi...
-Kurai!!!-
La voce dell'uomo lo distolse dai suoi pensieri.
-Si...arrivo.- e, lanciando un'ultima occhiata alla ragazza, si allontanò seguendolo.


Valentina aprì nuovamente gli occhi.
Il mondo intorno a lei era una macchia indistinta che vorticava.
-Valentina...- era la voce di Karse.
Finalmente l'infinito girotondo di colori si placò, lasciando la ragazzina stordita e disorientata.
Erano chinate su di lei Alba, Nashiriam,  Scarlett e Karse, tutte visibilmente preoccupate.
-Come stai? -
-Tutto bene?-
-Cosa è successo?
Le molte domande le facevano sentire la testa come se fosse sul punto di scoppiare.
Aveva la bocca impastata e non riusciva a parlare. Semplicemente non ne aveva la forza:si sentiva prosciugata di ogni energia.
Con grande sforzo riuscì a dire un "Sto bene, tranquille" che era e suonava come una bugia.
Tentò di rimettersi in piedi, ma le gambe non ne volevano sapere di sorreggere il suo peso e ricadde in ginocchio.
-Aspetta:ora ti aiuto- Karse le prese per mano, aiutandola ad alzarsi.
Nashiriam prese le spalle di Valentina in modo da darle stabilità.
-G-grazie- sussurrò la ragazzina.
-Ti stavi svegliando...- Scarlett la guardava attentamente
-Si...si mi ero...svegliata? Quindi è come se ora stessi dormendo? Tutto questo non è reale?- Valentina espresse ad alta voce, senza volerlo, le domande che si erano appena formate nella sua testa.
-Si e no...questa è una dimensione alternativa...chi vive qui quando dorme e sogna si trova nel mondo che per te è la realtà e viceversa...è un concetto un po' complicato- era stata Alba a risponderle -Ce la fai a proseguire?- chiese poi.
-Certo-


Astral, Barian, i bariani e la Creatrice si trovavano sulla spiaggia.
La riunione che avrebbe dovuto svolgersi quel giorno era stata rimandata all'indomani, essendo passata in secondo piano nella scala delle priorità: ora bisognava trovare Valentina e la traccia più evidente del suo potere proveniva dal mare bariano.
Un forte vento aveva cominciato a soffiare impetuoso, spazzando via le nubi che avevano popolato fino a quel momento il cielo, ora tinto di un intenso rosa salmone dovuto all'imminente alba. Le onde si infrangevano sugli scogli con fragore, mentre quelle che si stendevano languide sulla sabbia umida lasciavano residui di spuma bianca. Lamine di luce, dovute al bagliore dei primi raggi solari che spuntavano dall'orizzonte, si proiettavano sulla sabbia carminio chiara, accarezzata dall'acqua.
Poi il vento iniziò lievemente ad affievolirsi, riuscendo comunque a sollevare veli di sabbia che si abbattevano sulle gambe dei presenti come frustate leggere.
"Sorellina..." Astral era molto preoccupato: la ragazzina era riuscita a cacciarsi in un gran bel guaio.
-Astral, abbi fede:è più forte di quel che sembra- il tono del Drago d'Infinito era controllato, ma la sua espressione tradiva un po' di ansia.
Barian scrutava l'orizzonte con sguardo da falco. Sapeva che la sorella sarebbe tornata sana e salva, ne era assolutamente certo. Però era molto turbato, questo non lo poteva negare.
"Ma che le è saltato in mente? Ha irritato Thousand...come pensava di passarla liscia?" anche Misael pensava alla figlia della Luce:aveva l'aspetto di una bambina, ma mai nella vita il bariano aveva avvertito energia lucente più potente della sua, eccetto che nella Creatrice.
Notò poi che Barian si stava avvicinando alle acque rossastre.
"Cosa vuoi fare?" Misael diede inizio a una comunicazione mentale con l'amico.
"Vado a cercare mia sorella" e si tuffò.

POV Martine
Mio padre e mio fratello erano appena usciti dalla stanza: era il momento di agire.
-Glace...sei pronta?- guardai la ragazza bariana accanto a me, che annuì.
-Io sono nata pronta- anche se era in forma bariana intuii in quel momento uno dei suoi soliti sorrisetti.
Scossi lievemente la testa sorridendo a mia volta: la mia migliore amica era incorreggibile.
Ci guardammo negli occhi e dopo un cenno del capo sgattaiolammo fuori dal nostro nascondiglio, raggiungendo la lastra di cristallo rosso su cui era distesa la figlia della Luce:Glace ruppe i cristalli che le bloccavano polsi e caviglie e io la presi in braccio.
Si udirono dei passi. Mio padre!
Alla velocità della luce io e la mia complice ci dileguammo.
-Missione compiuta!- sussurrai.
-Già...siamo una grande squadra!-esclamò di rimando lei.
Poteva dirlo forte!*
Raggiungemmo camera mia il più rapidamente possibile e Glace chiuse a chiave al porta.
In quel momento mi giunse un'ondata di energia oscura:ca...Ca...Cavolo! Si, cavolo!!! Mio padre mi aveva scoperta e mi avrebbe di certo squartata alla prima occasione. (n.a.:si è corretta all'ultimo XD)
Poggiai la ragazzina sul mio letto, mentre Glace evocava dei sigilli molto potenti. Resistenza, invulnerabilità, difesa ... Guardandoli, la mia mente dava loro questi significati.
-Siamo nei guai...se non si sveglia in fretta, mio padre riuscirà a beccarci- dissi preoccupata.
Bum!  Il primo colpo alla porta.
-Martine, so che sei lì dentro:esci subito!- nell'udire la sua voce un brivido freddo mi percorse la schiena.
-Cambio di programma- schioccai le dita e apparve un portale.
Glace sollevò Valentina e ci si fiondò dentro, seguita a ruota da me. Giunte dall'altra parte chiusi il portale, proprio mentre mio padre e mio fratello facevano irruzione nella stanza.
-C'è mancato poco...-sospirò Glace.
Io annuì. Ci trovavamo nella stanza dove mio padre aveva sigillato l'arco di Liria all'interno di una bolla di tenebra, in modo che Valentina non lo trovasse: le avrebbe dato troppo potere e lui non rischiava mai quando si trattava della lotta Luce vs Tenebre.
-Lì dentro c'è l'arco dello Spirito, vero?- la mia amica cercava di vedere l'arma attraverso la bolla di tenebra.
-Già...- mi avvicinai e mi concentrai. Gli incantesimi oscuri non erano il mio forte, ma me la cavavo comunque benino.
La sfera cominciò a tremolare, ad espandersi sempre più e a rimpicciolirsi rapidamente. Questo susseguirsi di mutamenti sulla sua superficie durò circa due minuti; poi, finalmente, esplose. Il liquido nero che ne uscì si riversò sul pavimento:era caldo e vischioso, una vera schifezza.
L'arco brillava di una luce dorata e azzurra e stava sospeso in aria, roteando su sé stesso pigramente. Il cristallo azzurro di cui era composto era decorato con argento sfaccettato e intarsiato e aveva la forma di due ali d'angelo: le figlie della Luce si trattavano bene. Anche la faretra, che era apparsa in quel momento, era davvero molto elaborata:anche essa era di cristallo sfaccettato, che dava luminosità, decorato con due draghi rampanti in bassorilievo. Le frecce al suo interno erano argentee.
Glace osservava in silenzio i due strumenti, rapita: ne era rimasta colpita, lo si notava dalla sua espressione estasiata.
-Belli,eh?- feci io.
-Magnifici...-rispose assorta.
Valentina si agitava appena tra le sue braccia, probabilmente era incapace di rimanere ferma davanti a quel potere a lei così familiare.

 
Le quattro si incamminarono verso un punto in cui la foresta pareva diradarsi:Karse aveva deciso (chissà perché) di rimanere nel suo regno.
La luce solare,che filtrava tra la fitta vegetazione, assumeva le sfumature dell'arcobaleno e faceva luccicare ogni singola goccia di rugiada che imperlava le foglie delle piante altissime, dando un tocco fiabesco a quel luogo.
Di lì a poco le orecchie di Valentina furono inondate dallo scroscio di una cascata.
Aumentò la velocità del passo fino a quando Scarlett non si fermò.
La figlia della Luce la guardò interrogativa:- Perché ti sei fermata?-
-Ho un paio di cose urgenti da fare... Ci vediamo nel mio regno!- e scomparve.
Valentina rimase un po' interdetta.
-Stiamo andando nel regno dei Ghiacci e la signora di quel luogo è Alexia, sorella maggiore di Scarlett...hanno un pessimo rapporto- spiegò Alba.
-Oh...capisco- annuì la figlia della Luce.
Procedettero fino a trovarsi, improvvisamente,  proprio di fronte a due enormi cascate.
Lì il rumore dell'acqua era assordante, ma, in fondo, ne valeva la pena visto lo spettacolo  che si mostrava: la luce che si rifletteva sulle particelle d'acqua sospese in aria creava sgargianti arcobaleni, che parevano riflettersi più e più volte sulla superficie spumosa delle cascate.
Dietro di lei la foresta era svanita, sostituita da una distesa di ghiaccio e neve.
Nella mente della ragazzina si stavano risvegliando i ricordi di Liria, ottenuti grazie alla purificazione:lei quel luogo l'aveva visitato.
-Ben arrivata! Ti stavamo aspettando- il flusso dei ricordi venne interrotto da una voce profonda che annunciò l'emergere dal lago, in cui le cascate immettevano le loro acque, di un grosso drago:aveva il corpo ricoperto di squame bianche e argentee che brillavano leggermente, la coda era molto lunga e terminava con due squame più grandi, a destra e a sinistra. Aveva solo le due zampe anteriori.
-Sono Tidal, drago sovrano dei fluidi e del gelo.-ruggì il rettile bipede.
Valentina gli sorrise, poi davanti a lei apparve una ragazza sui diciannove anni, con gli occhi blu e i capelli azzurri.
-Eccomi, figlia della Luce, perdona il mio ritardo- chinò il capo leggermente imbarazzata, mentre Tidal emetteva un forte sbuffo dalle narici che doveva essere una risata. La giovane fulminò il suo drago con lo sguardo:-Sono Alexia, custode delle cascate-.
Sembrava così "docile" e simpatica...come poteva Scarlett non andare d'accordo con lei?
-Uff..tempo scaduto...e non abbiamo potuto scambiare nemmeno due parole- la custode era assai contrariata .
Alexia pestò il piede a terra e, in quel punto, si aprì una spaccatura.
-Ehm...devo saltarci dentro?- la figlia della Luce era piuttosto preoccupata.
-Ma certo!-Alexia diede una piccola spinta a Valentina che, non aspettandoselo, perse l'equilibrio e cominciò a precipitare.
-Ricordati di atterrare in piedi!- la spaccatura nella terra si richiuse soffocando le parole della signora dei Mari.
Il buio creava una specie di bozzolo attorno a Valentina fino quando un bagliore rosso acceso la avvolse. Atterrò su una lastra di roccia caldissima circondata da una distesa di lava.
-Eccoti finalmente!- esclamò Scarlett alzandosi di scatto da un trono in rubino e avvicinandosi alla ragazzina accanto alla quale  erano appena atterrate Alba e Nashiriam.
La rossa venne presto affiancata da un unicorno dal manto nero con rilessi blu elettrico. Aveva la criniera blu oltremare che danzava come fiamme al vento. Mentre sbuffava, emetteva scintille incandescenti che si disperdevano velocemente nell'aria.
-Lui è Blufire, signore dei fuochi fatui- sorrise Scarlett.
-Wow...è bellissimo- affermò Valentina.
La sedicenne dai capelli rossi sorrise dando piccole pacche sul collo del suo destriero.
Valentina notò che affissa ad una stalagmite di roccia  vulcanica era appesa una spada che sembrava brillare di luce propria.
-È la spada dell'Anima, unica arma utilizzata da Naomi nelle sue battaglie- rispose Scarlett alla muta domanda che esprimevano gli occhi della figlia della Luce.
-Naomi?- chiese la ragazzina.
-La seconda figlia della Luce, l'Anima Pura o, almeno, così la chiamavano i seguaci delle Tenebre-
-Tutte le figlie della Luce hanno un nome tipo questo?-
-Non è propriamente un nome...si tratta più che altro di un titolo che veniva loro affibbiato-
-Oh....-Valentina sembrava voler dire qualcos'altro ma fu interrotta da Alba:- Tempo scaduto!!! Ora devi venire nel mio regno e quello di mia sorella- disse eccitata.
"Tutti molto tranquilli oggi, eh?" si chiese mentalmente Valentina.
Nashiriam emise un fischio acuto. Ricevette in risposta un suono molto simile che annunciò l'arrivo di un drago lilla con le ali cangianti viola-fucsia.
Le due sorelle saltarono in groppa all'enorme rettile seguite subito dopo dalla figlia della Luce.
Il drago spiccò il volo.
-Nessuno prima di te era mai venuto a farci visita mentre era ancora così...lucido...questo luogo corrisponde al mondo dei sogni:esiste ed è inesistente, nasce al tramonto e muore all'alba, ma in realtà non ha inizio né fine...è un concetto molto complicato essendo astratto...pensalo come una realtà parallela e complementare alla tua- dopo le parole di Nashiriam, Valentina aveva le idee sempre più confusa.
Il resto del viaggio caricò Valentina di moltissime informazioni che le sarebbero state utili nel coso della sua missione:avrebbe dovuto ricomporre una profezia divisa in otto parti, ognuna delle quali l'avrebbe ottenuta grazie ad una purificazione o dopo una prova che si sarebbe svolta nel mondo degli Spiriti; inoltre avrebbe dovuto recuperare le armi delle tre figlie della Luce che l'avevano preceduta. Una cosa era certa:sconfiggere il Drago di Tenebra  non sarebbe stato facile.
Psio, così si chiamava il drago delle due sorelle, planò delicatamente per poi appoggiare le zampe a terra.
Il terreno era ricoperto da un finissimo strato di neve, mentre sul tronco dei salici piangenti si intrecciavano delicati ghirigori di brina. Piccole gemme di ghiaccio crescevano sui sottili rami degli alberi. Nel cielo lilla viaggiavano pigre nuvole azzurrine dai contorni tinti ďoro e salmone dai due soli bloccati in un'eterna alba e un eterno crepuscolo, ai due lati del cielo.
-Eccoci arrivati nel regno delle illusioni- esclamò Nashiriam.
-Divino....-sussurrò la figlia della Luce.
-Diciamo che è molto suggestivo- sorrise Nashiriam.
-Purtroppo,  per te è ora di tornare a casa...-Alba  storse il naso infastidita dal poco tempo concesso loro.
E infatti, come aveva detto Alba, il mondo cominciò a roteare e a sfumare sempre più. Diversamente dal risveglio di poco prima, Valentina non avvertì dolore: non essendo trattenuta da quel mondo parallelo, percepì soltanto un lieve formicolio accompagnato da una sensazione di vuoto assoluto.
-E ricorda una cosa, figlia della Luce: il male è soltanto una delle mille sfumature del bene, per quanto buone potranno essere le azioni che fai, porteranno sempre sofferenza a qualcuno. Perché gli opposti si incarnano nelle nostre scelte e le rendono in parte sbagliate.


-Si sta riprendendo...-
-Già...finalmente-
Valentina aprì gli occhi:era tornata alla realtà. Chinate su di lei c'erano Martine e Glace.
-Chi siete?- chiese lei mettendosi a sedere.
Ahi!
Le dolevano tutti i muscoli e il gelo che regnava in quella stanza peggiorava le cose:penetrava prepotentemente da ogni poro della pelle fino a far tremare anche le ossa.
-Io sono Glace mentre lei è Martine- rispose la bariana.
"Martine? Non è il nome della figlia di Thousand?" la mente di Valentina, avvertendo quel nome, aveva costretto tutti i muscoli a tendersi portando il suo corpo in posizione d'attacco.
-Calma, calma.  So che mio padre non ha una buona reputazione, ma io voglio aiutarti- anche Martine era scattata in piedi, ma non aveva intenzione di attaccare.
-Aiutarmi?- la figlia della Luce era sorpresa, ma non per questo abbassò la guardia.
-Si...ma anche tu dovrai promettere di aiutare me- ripose l'altra.
Valentina guardò Martine a lungo, ma la sua attenzione fu attirata dall'arco che Glace le stava tendendo:-È impregnato del potere della Creatrice...- rifletté ad alta voce.
-Già...nell'impugnatura c'è un frammento del prisma Astrale- annuì la bariana -Prendilo:è tuo di diritto-
Era l'arco di Liria, la figlia della Luce lo riconobbe.
Valentina afferrò l'arco per poi guardare Martine:-Qual è la tua richiesta?-
-Devi aiutare mio fratello-


Barian riemerse dalle acque scarlatte del mare bariano dopo circa venti minuti di ricerche:di sua sorella nemmeno l'ombra.
-Barian!- Astral gli volò in contro -Non l'hai trovata...- si rabbuiò poi.
-La traccia sul fondale marino è molto più debole di quel che pare in superficie- rispose piatto lo spirito rosso prendendo il volo.
Astral abbassò lo sguardo e i due fratelli tornarono sulla spiaggia.
Barian era fradicio, con i capelli scarmigliati e in quel momento aveva ritirato le ali, altrimenti d'intralcio per nuotare.
-Niente?- chiese Vector.
-Niente- sbuffò Barian.
-Ti piace un po' troppo quella ragazzina...e non penso che a Barian la cosa vada giù- Arito si era avvicinato al bariano dagli occhi viola per sussurrargli quelle parole all'orecchio. Per tutta risposta lui aveva sgranato gli occhi e distolto lo sguardo dal mare:era più che consapevole che quello che gli aveva detto l'amico era vero.
-Ast! Barian! Sono qui!-
I due fratelli si voltarono verso una sporgenza a strapiombo sul mare:sopra di essa Valentina si stava sbracciando per attirare la loro attenzione.
-Sorellina!- esclamarono all'unisono.
La ragazzina prese il volo atterrando poi sulla spiaggia:-Sono ancora, stranamente, integra!- esultò.
Astral e Barian le corsero in contro:il primo preoccupatissimo mentre mentre il secondo un po' più composto.
-Grazie a noi-Martine apparve dietro i tre ragazzi assieme a Glace.
-Glace?- Vector sembrò sorpreso di vedere la sorella minore:non si faceva quasi mai vedere in quella zona, stava spesso nella loro vecchia casa.
-Fratellone!- gli corse incontro  lei, abbracciandolo -Mi sei mancato-.
Vector la strinse affettuosamente a sé:-Anche tu Glace-.
Dopo aver osservato la scena, Barian spostò la sua attenzione su Martine -La figlia di Thousand...- assottigliò lo sguardo osservandola.
-Si, è vero:sono sua figlia, ma non lo considero mio padre, sono diversa da lui- rispose lei.
-Questo è da vedere...-sussurrò lui di rimando.
-Bene, Valentina:sei tornata,cominciavamo a preoccuparci sul serio- intanto il suo padre adottivo le arrivò davanti osservandola attentamente:portava sulle spalle un arco e una faretra e sul suo collo si intravedeva l'impercettibile segno di un tatuaggio simile a dei viticci intrecciati
-Padre...so che non avrei dovuto stuzzicare Thousand ma...è stato questione di istinto:noi figlie della Luc...- seguendo lo sguardo del padre che si era posato sull'arco che aveva a tracolla si bloccò a metà frase -oh ehm...l'arco...è una delle armi...-
-Della prima figlia della Luce- la Creatrice terminò la frase per Valentina.
-Capisco...-rispose  Ferix. Valentina aveva scoperto il nome del padre solo da un paio di giorni.
"Penso che sia meglio andare " Valentina avvertì la voce mentale del Drago d'Infinito "E porta le tue amiche:voglio parlare con loro".
"Certamente"
-Gla, Marty...- chiamò la figlia della Luce, mentre la Creatrice apriva un portale.
Le due la raggiunsero e lei fece segno di seguirla nel portale.
-Perc...-
-La Creatrice vuole parlarvi- rispose alla domanda non completa di Martine .
Le due annuirono per poi fare un cenno di saluto ai presenti ed entrare nel portale.
La sensazione di formicolio che ne seguì annunciò la scomposizione in molecole dei loro corpi, necessario per viaggiare in lungo e in largo per l'universo.
Si trovarono in pochi secondi in un'enorme sala dalle pareti bianche, illuminate da riflessi azzurri simili a quelli proiettati dal sole sull'acqua. Alzando lo sguardo, scoprirono il motivo di quella bizzarra ed insolita illusione:il soffitto era effettivamente uno specchio d'acqua sul quale i raggi del sole di mezzogiorno danzavano sulle minuscole increspature dovute al guizzare dei pesci.
Glace si voltò verso la parete opposta a quella alla quale avevano rivolto il primo sguardo quando erano arrivate: vi erano affisse decine e decine di spade, pugnali, archi...tutte in materiali preziosi come oro, argento, cristallo, zaffiro...
-Wow...dove siamo?- chiese Martine.
-Nel luogo dove d'ora e in poi vi allenerete- rispose il drago d'Infinito, mentre prelevava dalle spalle di Valentina arco e frecce della prima figlia della Luce, riponendole poi su un piedistallo in cristallo.
-"Vi"?- Glace si voltò di scatto sentendo quella parola.
-Si, vi allenerete qui- udendo la risposta della Creatrice Valentina sgranò gli occhi.
-Non guardarmi così:sono loro che hanno deciso di aiutarti...ora venite qui a scegliere un'arma.- la giovane donna dai capelli biondi raggiunse la parete che fungeva da arsenale -E vedete di scegliere seguendo il cuore e l'istinto, perché l'arma che prenderete ora sarà quella che adopererete in ogni scontro-.
Le tre la raggiunsero e cominciarono a osservare le armi.
La prima a prendere il volo e afferrarne una fu Martine. Prese in mano un arco in argento:non era molto elaborato, ma gli zaffiri che lo decoravano andavano a formare immagini astratte assai affascinanti.
-Questo...- sussurrò assorta la ragazza, mentre l'arco si illuminava e mutava forma andando a decorarle il polso:era diventato un bracciare rappresentante un drago argentato con gli occhi blu.
Il Drago d'Infinito annuì e Glace si fece avanti, procedendo a passo sicuro verso un pugnale dalla lama lunga ed affilata:l'impugnatura era di rubino decorato con fregi dorati.
-Questo è mio – sorrise, mentre il pugnale prendeva la forma di una catenina d'oro con un ciondolo in cristallo scarlatto che si agganciò al suo collo.
La bariana raggiunse la figlia di Thousand e le due si batterono il cinque. Poi spostarono lo sguardo su Valentina.
La ragazzina era assorta:ogni arma sprigionava tanta energia da farle girare la testa. Erano tutte perfette:precise, resistenti, leggere, maneggiabili e, soprattutto, fedeli.
All'inizio era sicura che tutte sarebbero state ottime compagne, poi però, man mano che passavano i secondi,sempre meno armi le sembravano adatte.
Ognuna di loro aveva caratteristiche particolari determinate dal materiale di cui era costituita, dalla sua forma, dai minuscoli segni tracciati su di essa con spaventosa maestria.
Percepiva un richiamo misterioso arrivare da un'arma, ma non la riusciva ad individuare.
Riuscì a selezionare un gruppetto di quattro:una spada, due pugnali e un arco. Da una di loro proveniva quel richiamo. Valentina era così concentrata che riusciva ad avvertire il battito del suo cuore, stranamente affannoso, che pompava il sangue con tanta forza da farle girare la testa e dolere vene e arterie.
Perché doveva essere così complicato scegliere un'arma? Era estenuante, come se qualcosa non le permettesse di ragionare lucidamente, rendendo quella banale scelta un'impresa.
Ora era un testa a testa. La ragazzina percepiva gli sguardi delle sue amiche e della Creatrice addosso.
Setacciando le quattro armi, aveva scartato uno dei pugnali e l'arco. Ne  restavano solo due.

E ora che le tenebre incombono,
Quale sceglierai?
Oh figlia della Luce, quale sarà l'arma che la tua anima rappresenta?
Nella tua favola dal finale incerto, molti ostacoli ti attendono.
Alleati al tuo fianco si batteranno,
per le tue e per le loro battaglie.
Dimmi qual è la tua scelta?
Con quale arma pensi di affrontarmi?
Io che cantai l'eterna notte del caos.
Io che luce fui e che ombra sono.
Io peccato fatale dell'Infinito.
Io, che ti combatto, ti chiedo:
Quale sarà la tua scelta?
Batterti o arrenderti?
Ma per ora beati di scelte come questa,
Facili in confronto a ciò che ti porteranno.
Ora mi congedo, ma ricorda:
il bene è solo una delle conseguenze del male...
Te ne accorgerai...

Cos'era stato?
Valentina non lo sapeva:aveva udito un leggero bisbiglio,una voce roca che sembrava provenire dalle profondità della terra. Le era sembrato per un attimo di percepire lo strisciare di qualcosa di enorme, viscido e molto molto potente sotto i piedi...doveva essere impazzita.
E mentre rifletteva, riuscì ad individuare la fonte del richiamo:era la spada. Allungò la mano e la prese. Caldo, freddo. Fuoco, ghiaccio. Nero, bianco. Luce,Tenebre.
La sua spada. La sua compagna. La rappresentante della sua anima.




ANGOLINO AUTRICE
E riiiiieccomi!!!!! Sono tornata!!!
Com'è il cappy? È di vostro gradimento?  Beh....ho inserito il primo OC...Gla-chan corrisponde a ciò che  avevi pensato per il tuo personaggio? Spero proprio di si....
Ho una novità:da questo cappy in poi potrete scegliere voi il personaggio a cui fare l'intervista ^^.
Ecco i nomi tra cui potete scegliere per la prossima volta:
1-Mist
2-Rio/Merag
3-Astral
Ora che ho finito di tartassarvi di domande, possiamo procedere con il mio angolino autrice. 
E ora diamo il via alle mie infinite scuse: VI CHIEDO PERDONO!! T^T NON METTETE UNA TAGLIA SULLA MIA TESTA VI PREGO!!! È stato difficilissimo scrivere questo capitolo:un parto!!! Si, un vero e proprio parto!!! TT^TT E in più fa schifen!! SCHIFEN!!!!
Potrete mai perdonare i miei ritardi? *Occhioni pucciosi*
Fatemi sapere.
Ora vado.
saluti

Penny

P.S.:nell'ultima parte, per la precisione  il frammento di cappy scritto in corsivo simile a una poesia (ceeeeerto) a versi sciolti (senza contare che non ho rispettato il numero di sillabe in ogni verso)...beh, ecco non so bene da dove sia sbucato, ma visto che l'ho scritta all'una e mezza di notte ci sta ^^"... Chi sarà ad averla pronunciata? Lo scoprirete nel prossimo cappy.

P.P.S.: Scusate se il capitolo è monocolor ma ho dei problemini tecnici ^^''

P.P.P.S.: se a qualcuno interessa ho scritto una nuova storia sulla sezione Shadowhunters, il titolo è ''Volevo Dirti...''
ora vado davvero....ciauuuuu
 

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