Non penso che a te, principessa.

di LikeBlueSky_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Arrivata? ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Arrivata? ***


Una pioggerellina fina scendeva inesorabilmente su Quantico da ormai due ore.
L'agente Derek Morgan osservava dalla finestra il paesaggio con una tazza di caffè in mano,
il quinto di quella mattina, sbuffando.
Erano settimane che continuava a piovere,e lui non ne poteva più.
Quasi subito fu affiancato dalla sua grande amica e collega, Penelope Garcia, la quale lo
ridestò dal suo monologo interiore: "Ehi bellezza, qual è il tuo problema?"
"Tutto."
"Oh, sembra una cosa seria.
Cosa c'è zuccherino? Ultimamente non ti riconosco. Sei strano."

Penelope lo guardava con sguardo indagatore, sorseggiando il suo thè verde.
"Non lo so, bambolina. Mi sento vuoto."
Garcia a quelle parole si preoccupò. Tutte quelle metafore non erano tipiche di Derek.
stava per controbattere di nuovo, in modo da approfondire, ma suonò il telefono:
"Garcia, dovreste venire in sala riunioni... Morgan è con te, vero?"
"Si, capo... Ricevuto."
"Hotch?"
, chiese distratto l'altro.
"Andiamo, bel fusto, la nostra presenza è richiesta."

DUE GIORNI DOPO...
"IN SALA RIUNIONI.", urlò Hotch, prima di rientrare nella stanza da lui indicata.
Tutti lo seguirono. Mentre aspettavano di vederlo ricomparire, Prentiss fu scossa come da
un ricordo: "Ehi, sbaglio o manca qualcuno?"
"Non sbagli"
, entrò di fretta Garcia, "il mio zuccherino è in ritardo di ben 2 ore"
"Strano. Non fa mai tardi...", pensò ad alta voce Emily.
"Accidenti a quando non è strano, negli ultimi tempi...", mormorò Penelope, che
fortunatamente non fu ascoltata dai compagni, poichè si erano concentrati su Hotchner, il
loro capo, e una ragazza mai vista.
Alta, capelli castano chiaro, occhi verde scuro, pelle olivastra, molto bella.
"Lei è l'agente Julia Martins, specializzata in comportamentologia. E'stata trasferita alla BAU per
le sue grandi qualità."
, Hotch mostrava fiero il nuovo gioiellino che si era aggiunto alla
sua squadra, "loro sono l'agente David Rossi, laureato in diritto criminale; l'agente Emily
Prentiss; il dottor Spencer Reid, esperto in... tutto"
, sorrise al giovane, "l'agente
Penelope Garcia, esperta informatica e l'agente Jennifer Jerau, che si occupa sostanzialmente di
comunicazioni e burocrazia..."

Jerau, però, alla vista della giovane, saltò su: "Julia?"
Quella si stupì ancora di più: "JJ?"
"Spencer!", se ne uscì fuori Reid.
"Vi conoscete?"
"Abbiamo fatto l'accademia insieme per un periodo...", spiegò la nuova arrivata, "wow,
Jenni, stai davvero bene!"
"Anche tu non scherzi, eh!"

In quel momento si spalancò la porta: "Scusate, scusate davvero tanto, ma stamattina la
sveglia ha dato forfait e..."
, un Derek Morgan era entrato tutto trafelato, stretto nella
sua camicia e con una faccia decisamente poco riposata.
"Siediti, Morgan.", fece impassibile Hotch.
"Si ma..."
"Derek, mi stupisco tu non abbia ancora notato che non siamo soli qui dentro!"
, Rossi gli
tirò una penna in testa.
"Ahi! Ma cosa di... Oh."
"Agente Martins, lui è l'agente Derek Morgan, esperto di crimini ossessivi. Morgan, lei è
l'agente Julia Martins, un nuovo elemento esperto in comportamentologia."
, riassunse Hotch.
"Piacere!", si presentò sorridendo e tendendogli la mano quella.
Morgan sbuffò, e non le strinse nemmeno la mano.
"C'è qualcosa che non va, agente?", Julia lo fissava senza disagio.
"So che non ti piacciono i nuovi, Derek, ma fai uno sforzo.", lo rimproverò JJ.
"Sapessi quanto me ne importa."
"Credimi, importa di meno a me, visto che non sei allegro per aver fatto tardi con le
puttanelle che immagino ti scopi ogni sera."

Derek strabuzzò gli occhi verso Martins, la quale non si curava minimamente di lui.
"Vado a prendermi un caffè.", detto questo Morgan si alzò e uscì.
"Devi scusarlo, Ju, lui...", cominciò JJ.
"Sì, ha una repellenza per i nuovi arrivati dovuta a una paura a relazionarsi e,
soprattutto, fidarsi... e' stato maltrattato da bambino, per caso?"
, Julia esaminava la
cosa con fare molto serio.
Tutti rimasero basiti, eccetto Hotch, che ribadì: "Avevo detto che ha delle ottime qualità!"
Dopo questa piccola presentazione, tutti tornarono alle proprie scrivanie per
avvantaggiarsi con le scartoffie... quando non c'erano casi era sempre lì che andavano a
finire!
Dato che non aveva di questi problemi, Reid approfittò del momento per sapere qualcosa di
più su Martins: "E così, sei esperta di comportamentologia... Non ho mai capito bene su
cosa basiate questo ramo!"
"A mio parere, la comportamentologia, come la chiamate voi, non esiste. Lo definisco
intuito."
"E cosa intuisci, allora?"
"Comprendo lo stato di animo della gente. Ho anche un carattere che, a quanto pare, sa fare
sia agitare che calmare le persone, perchè riesco a capirle prima di tutti."
"Ah, come prima con Morgan! A proposito, hai fatto bene ad importi subito... E' questo che
lui cerca nei nuovi."
"Sì, esatto... Grazie..."
"Un' ultima domanda: Credi che tutto questo che tu fai sia dovuto a qualcosa?"
"Credo alla mia eccessiva preoccupazione... Sai, quando avevo 4 anni mio fratello Mortimer
morì di cancro all'intestino.
Cercavo sempre di capire gli umori di tutti, di risollevarli."
"Premurosa."
"E' quello che dice sempre anche mia madre."
, sorrise la mora.
Passò tutta la giornata, durante la quale Julia cercò di ambientarsi.
Quando si fecero le 23, e ormai quasi tutti avevano lasciato la centrale, anche lei
cominciò a prepararsi per andarsene a casa, ma qualcuno la fermò:
"Ehi tu. Dobbiamo parlare."




Tadaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa'! Ci aggiorniamo successivamente ;) 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


"Ehi tu. Dobbiamo parlare."
Morgan si parò davanti alla nuova collega, in maniera tale da non farla passare, complice anche il suo fisico massiccio.
"Agente Morgan. Dimmi tutto. Magari, però, velocemente:ho sonno e vorrei andare a dormire."
"Cosa ne sai che sono stato molestato."
"Ne so più nulla che poco. L'ho solo intuito dal tuo comportamento nei miei confronti. E vedo che le voci ti sono già giunte."
"Gli altri sono rimasti molto sorpresi... Comunque è vero... Non credo tu possa saperne qualcosa."
"... Hai voglia di un thè?"

Morgan spalancò gli occhi alla proposta della donna, poi sorrise: "Di un caffè, magari."
"Credo che a quest'ora sarebbe meglio evitarlo... Ne bevi almeno 7 al giorno...
E ti agitano, oltretutto."
"Oh cielo, mi sembri Reid! E poi, come fai a sapere che..."
"Ti ho visto, non sono stupida..."
"M-ma..."
"Sei agitato."
"Non è vero!"
"Invece sì."
"Che ne sai, tu?"
"Stai sudando..."
"Ah."

Rimasero un momento a guardarsi in silenzio, finchè Julia non lo ruppe dicendo:
"Andiamo a prendere questo thè?"
"... Sì, sì, credo di averne bisogno."

Si avviarono fuori.
"E' così terribile, Reid? Quando mi hai detto che gli somiglio non mi sembrava un complimento!"
"Non lo era... Ma scoprirai da sola cosa intendo!"
, le fece l'occhiolino Morgan.
Arrivarono in un bar, e si misero a sedere, cominciando a assaporare una bella tazza di English Tea.
Dopo circa un'ora passata a fare poche chiacchiere, Julia alla fine decise di tornarsene a casa, e lo stesso fece Derek.
Non era ancora convinto dalla donna, ma aveva capito che quella stava perlomeno provando a conquistare un minimo della sua fiducia.



Derek credeva di non averle ancora concesso niente di sè...
Eppure quella notte la sognò.
Erano su una spiaggia, lei lo abbracciava e gli sussurrava qualcosa nell'orecchio.
Ma lui non sentì, perchè fu svegliato da qualcosa...



"ERBETTA AROMATICAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA"
Derek si rigirò nelle coperte: "Se sei un S.I. ripassa più tardi... Adesso non ce lanfaccio."
Garcia guardò un attimo tra il sorpreso e il divertito il suo amico: davvero era convinto che un S.I. lo avrebbe svegliato con un tenero urlo?
Poi si ricordò che alla fine finchè era mezzo addormentato non era capace a mettere in fila un discorso sensato; quindi si sentì in dovere di aprire la finestra di camera.
"Ma si può sapere chi... Bambolina. Che ci fai tu qui? Come sei entrata?"
"Chiave sotto lo zerbino. Un classico. Talmente classico che la dovresti togliere. Non vorrei rubassero il mio pasticcino preferito.
E, mio bel fustone, sono venuta a portarti via, visto che tra mezz'ora dobbiamo partire.
Non rispondevi ai miei messaggi e alle chiamate!"
"Partire? Quando? Dove? Perchè?"
, Morgan decise di alzare almeno il braccio per guardare l'ora: "Bambolina, sono le 4 di notte."
"Lo so! Andiamo? La valigia è già pronta sotto il letto?"
"Sì, Penelope... Un classico."



"Quale sarebbe la destinazione, Hotch?", Prentiss sbadigliava leggermente, stiracchiandosi nel posto che aveva appena occupato.
"Seattle.", fece quello, "Siamo tutti?"
"Quasi. Mancano Morgan e Garcia."
, rispose Reid, che si stava sistemando accanto a Julia.
"Scusa, chi è che manca?", arrivò saltellando Garcia, "Buongiorno squisitezze!"
"'giorno."
, mugnugnò Morgan trascinandosi sulle scalette e portadosi a sedere.
Subito dopo partirono.
"Ehi, Mr Muscolo!"
Derek alzò a malapena la testa, e avendo visto che era Julia a chiamarlo, avrebbe voluto non averlo fatto.
Quel sogno l'aveva un po' spaventato.
"Dimmi."
"Tieni!"
, Julia si era alzata e gli aveva messo davanti un bicchierone di caffè.
"E questo?", la guardò incredulo.
"Sarebbe mio, ma credo serva più a te. Caffè, do you know?"
"Si ma tu..."
"Io odio il caffè. Ma è l'unica cosa che ho trovato stamattina, ne ho bevuto solo un sorso.
Prendilo."
, finì Julia, tornando al suo posto sorridendo.
Morgan sorrise a sua volta, e si bevve quasi tutto in un sorso il bicchiere.
AAAAH, dolce droga mattutina.
Dopo una mezz'oretta si alzò dal suo posto, giusto per sgranchirsi.
Si mise a ridere, quando vide Reid e Martins giocare a scacchi.
"Scommetto vince Reid! Almeno che Julia non sia come Gideon."
"Scacco in tre mosse."
, disse in quel momento la diretta interessata.
Reid stette zitto un momento, poi quasi urlò: "Non posso crederci!"
JJ cominciò a ridere: "Ma dai!"
"Ehi, so che mi sottovalutate, ma vi avverto che gioco a scacchi da quando avevo 5 anni!",
rise Martins, "Quindi non preoccuparti, Spencer."
"Ehi, visto che adesso non sei più occupata con Reid", si affacciò dal suo posto Garcia,
"posso sapere qual è il tuo animale preferito?"
Julia rimase un po' stupita: "Ehm... Il gufo... O la coccinella..."
"Ok, Ju, adesso comincerà a chiamarti..."
"Gufetta! O Coccinella! Sisisi, mi piacciono!"

La ragazza si dette una pacca in testa, scuotendola, mentre rideva: "Allora, Penelope, qual è il tuo ortaggio preferito?"
"Il cetriolo! Ma non quello del Mc Donald!"
"Credo che avremo una Cetriolina, qua!"
, annunciò fiera Julia facendo l'occhiolino.
"Quindi, Coccinella, sei soddisfatta?"
"Ovviamente, Cetriolina!"

Tutti si misero a ridere, eccetto Morgan, che si rimise a sedere, e non parlò più con nessuno durante tutto il viaggio...



Continua... 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Erano quasi vicini alla loro meta quando Julia si risvegliò dal sonnellino che si era concessa dopo l'ennesima vittoria a scacchi sul povero Reid.
Di fronte a lei c'era Morgan,l'unico della squadra a non dormire,intento a guardare tutto e nulla dal finestrino.
"Posso sapere perchè hai smesso di parlare,prima?"
La voce della ragazza fece sussultare Derek.
"Non credo che siano affari tuoi."
"No,ma credo comunque che tu mi odi profondamente. E io voglio capire il motivo."
"Io non ti odio."
"Allora perchè ti comporti come se ti stessi altamente sul cazzo?"
,commentò aspra lei.
Quello prese un respiro profondo, portandosi una mano alla tempia.
"Non mi piacciono i nuovi arrivati. Ok?
Mi piace mantenere le mie vecchie abitudini.
Non amo di certo dovermi aprire con altre persone che non ho mai visto in tutta la mia vita e con le quali di punto in bianco mi trovo a dover dividere il posto di lavoro."
"Io non ti ho mai chiesto di aprirti con me come se ci conoscessimo da una vita, Morgan, perchè a capire chi sei dentro ci riesco benissimo da sola. Voglio solo provare a cominciare ad esserti amica. Tutto qui.
Prima collega, magari poi amica, se preferisci."
"Se vogliamo iniziare con l'avere un rapporto civile cerca di non provare a capire i miei sentimenti."
"Quella non è una cosa che controllo."
"Beh,tu provaci."
,disse quello duramente, "adesso scusami, ma vado al bagno."
Derek si alzò dal posto facendo "ciao ciao" con la manina.
"Della serie: 'Spero di riprendere questa conversazione più mai che poi' ", borbottò tra sè lei giocherellando con il suo Iphone.



"Sai cosa non ti ho ancora chiesto Julia?", fece Penelope nel corso dell'atterraggio, "Per caso sei fidanzata?"
"Io? Oh, no. No, no."
"Una così bella ragazza?"
, fece stupito Rossi.
"Chi, io?", disse di rimando quella, ancor più stupita dall'affermazione dell'uomo.
"Dai, Julia, non fare la modesta!"
"PER FAVORE."
, disse forte lei, colorandosi di un vivacissimo rosso gambero.
"Ragazzi, non credo sia il genere di argomenti di cui ami discutere.", la difese Emily.
"Certo, a lei piace parlare del passato delle altre persone, senza la minima vergogna."
L'intervento di Morgan benchè detto a un tono di voce al di sotto del normale non sfuggì a nessuno.
"E' il mio lavoro.", disse lei, cominciando a tornare ad un colore normale.
"Ma nessuno te lo aveva richiesto."
"Allora la prossima volta cerca di essere un po' più gentile con il prossimo.
La legge del 'Non fare agli altri ciò che non vorresti facessero a te' non vale, altrimenti."

In quel momento si aprirono i portelloni del jet e ciò permise a Derek di alzarsi senza dire altro.
"Scappa pure Morgan, ma sai che ho ragione.
Quando vorrai crescere e provare ad avere relazioni con il mondo fammi un fischio."




"Sai, non penso di aver mai visto nessuno litigare con lui come avete fatto voi nel giro di due giorni."
"Possiamo concentrarci sul caso, Penelope, per favore?"
, sorrise distratta Julia, guadagnandosi però l'assenso della compagna.
In quel momento Hotch cominciò a parlare del caso.
Tre vittime, donne, tra i 20 e i 30 anni, senza alcun evidente particolare dell'aspetto fisico in comune.
Stesso modus operandi, strangolamento.
"Julia?", la chiamò lo stesso Hotch, quando sembrava aver finito di parlare.
Quella fu presa un po' alla sprovvista, non amava doversi esprimere apertamente.
Avrebbe dovuto imparare a farlo, evidentemente.
"Uhm, si.
Ho visto i cadaveri.
Sono rimasta leggermente angosciata, perchè le ha strangolate a mani nude."
"Questo cosa sta ad indicare secondo te?"
"E' un uomo alto, dotato di una buona ma non eccezionale muscolatura.
Probabilmente bruttino."
"Probabilmente bruttino?!"
"Sì. Credo che le tre non fossero altro che delle donne che hanno rifiutato le sue avanches.
Probabilmente non erano nemmeno le ultime."
"E cosa l'ha fatto scatenare solo ora?"
"Al 99% ha trovato una donna che lo apprezza e lo stima, che gli ha fatto capire quanto sia importante.
Quindi il suo essere ha reagito in stile 'stronza, non c'avevi capito un cazzo della vita' "

Tutti, tranne il solito Morgan che trovava il suo fascicolo molto più interessante del discorso intrapreso dalla nuova leva, rimasero un po' storditi.
David Rossi decise alla fine di aprire bocca: "Ok. Mh. Ottimo.
Cosa suggerisci, secondo questa tesi?"
"Andare nel locale frequentato da.. Rachel, Michelle e Polly?"
"Può essere un inizio.
Martins, Rossi, Morgan. Forza.
Io voglio esaminare l'altra idea che mi sono fatto.
Preferisco che voi seguiate questa pista"

Derek sbuffò leggermente, mentre si girava a guardare la ragazza, che non lo calcolava minimamente, ma anzi sorrideva facendo "ok" con il pollice alzato.
Cercò sostegno morale da parte di David, trovandolo però impegnato a dare un buffetto nella guancia di lei.
Sbuffò di nuovo, bevendo il quarto caffè della giornata tutto insieme.
Sarebbe stata una giornata davvero MOLTO lunga.



Salve! Aggiorno dopo quello che credo sia un anno di tempo.
Non trovo mai il tempo di aggiornare in modo continuo e mi dispiace.
Penso di riuscire a pubblicare altri 3 capitoli prima della fine delle vacanze, ma non sono così sicura. Bacissimi!

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


"Conosceva le tre vittime, Mr Jones?"
Julia non perse tempo una volta arrivati nel locale per fare domande, cominciando appunto dal signor Jones, il barista.
"Ascolta ragazzina, brava, ma adesso lasciami fare il mio lavoro!"
"Perchè, non è anche il mio?
E poi, ragazzina a CHI?"

Derek nemmeno le rispose, rivolgendo tutta la sua attenzione all'interrogato.
"DAVID!", si lagnò lei.
"Vuole scusarci un secondo?"
Rossi prese i due per le braccia e li trascinò un paio di metri più in là.
"Smettetela tutti e due!
Ne ho abbastanza! Siete insieme da nemmeno venti minuti e siamo già ridotti in queste condizioni! Tu",
indicò Derek, "smetti di trattarla male! E tu", indicò Julia, "non puoi arrabbiarti se ti viene dato della ragazzina e poi comportarti come tale. Sei matura, lo so. Quindi non abbassarti a certe cose.
ORA LE DOMANDE LE FACCIO IO. Quindi, CUCCIA."

Entrambi si lasciarono cadere su delle sedie sbuffando.
"Ricominciamo...
Conosceva le tre vittime, Mr Jones?"
"Michelle ha lavorato qua insieme a me almeno un paio di anni, per pagarsi gli studi.
Ha lasciato dopo la laurea, ad ottobre scorso, ma ha continuato a venire frequentemente, almeno ogni venerdì e, se capitava, anche il sabato.
Tramite lei ho conosciuto Rachel. Siamo stati fidanzati per sei mesi."
"Questo quanto tempo fa?"
"Fino a due mesi fa.
Mi ha mollato per la lontananza, era andata a fare un master a Washington e non voleva distrazioni"
, disse piano, cercando di nascondere un leggero velo di lacrime.
Julia ebbe un moto di compassione e si alzò per mettergli una mano sulla spalla.
"Non è molto", pensò, "ma almeno qualcuno ci pensa".
"E Polly?"
, chiese Morgan, guardando però fisso Julia.
"Stava facendo una settimana di prova, era una specie di esperta di cocktail... è un lavoro che ultimamente va di moda.
Brava ragazza, comunque."
"Ha notato niente di strano? Qualche comportamento che lo ha insospettito, da parte di sconosciuti verso le ragazze?"
"Non credo... Magari delle avanches, ma non so come si sono sviluppate.
E' tutto di routine."

Rossi gli si avvicinò: "Grazie del suo tempo, è tutto.
Se dovesse venirle in mente qualcosa non esiti a chiamare"
, concluse lasciandogli il suo biglietto rosso fuoco.
Quello prese il cartoncino e annuì sorridendo leggermente.
Mentre i tre si apprestavano ad uscire, Julia fu fermata.
"Grazie", disse sinceramente il barista.
"So come ci si sente", disse semplicemente lei, "per me è solo un piacere."
"Lei somiglia molto a Rachel, sa?"

Julia non rispose, si limitò a sorridergli, per poi voltargli le spalle.





"TEORICAMENTE non dovremmo farci coinvolgere, Martins!", la rimbrottò Morgan appena saliti sul SUV.
"Io non seguo TEORIE, Morgan!
Stiamo parlando di persone!"

L'altro evitò di rispondere, si sfogò stringendo fortissimo il volante.
"Rilassati Derek, ti stanno uscendo le nocche dalla pelle!", lo ammonì calma lei.
"Giuro che se non chiudi la bocca ti faccio scendere.
E oltretutto, nessuno ti ha dato il permesso di chiamarmi per nome."
, ringhiò lui.
"Non mi sembrava di aver detto cose pesanti, scusa.", borbottò quella.
"Eppure fino all'altro ieri me lo faceva fare...", pensò tra sè.



"Come è andata?"
Hotch indicò con lo sguardo Julia e Derek.
Aveva voluto che con loro ci fosse David proprio per avere la sua opinione in proposito.
"Non lo so.
Julia è splendida, il problema fra loro è proprio Derek. E' così tirato. Non capisco che abbia.
Cioè... Di solito dopo un paio di giorni comincia a dare buoni segnali verso i nuovi.
Ma c'è qualcosa che lo blocca quando si parla di Julia. Non saprei dirti cosa."
"Come facciamo?"
"Non siamo qui a fare un gruppo di sostegno, Aaron, questo è un lavoro e anche se a Morgan non va giù la presenza della Martins dovrà abituarsi all'idea e odiarla in silenzio."
"Magari il loro rapporto migliorerà con il tempo.
Forse è solo una situazione momentanea, ultimamente Morgan è un po' insofferente."
"Una soluzione c'è.
Devi scegliere che partner assegnare a Julia... Beh, falla stare con lui."

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