come tutto cambiò

di multifandomiana
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** di incontri particolari con Dei particolari... ***
Capitolo 3: *** di come Percy capì e fece la cosa giusta ***
Capitolo 4: *** di scoperte interessanti e nuove rivelazioni ***
Capitolo 5: *** di dichiarazioni pucciose e tante fluff ***
Capitolo 6: *** di scenate di gelosia e canzoni ***
Capitolo 7: *** avviso ***
Capitolo 8: *** di giorni normali e feste quotidiane ***
Capitolo 9: *** di conversazioni serie e di aggressioni ***
Capitolo 10: *** di primi anniversari e sorprese ***
Capitolo 11: *** di proposte e nuove inaspettate imprese ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Credete negli dei greci nei semidei o n generale alla mitologia greca???
Sei si allora continuate a leggere di come la mia vita cambiò nel giro di poco…
Sono Nico di Angelo, figlio di Ade e apparentemente l’unico ancora in vita. Sicuramente conoscerete tutti la mia storia (quel fantastico sbruffone di Percy di certo l’avrà raccontata a tutti) comunque tornando a noi ho perso mia sorella da parte sia di madre che di padre, pensate un po’, a soli 11 anni e a quell’epoca credevo fosse colpa di Percy … La mia sorellina da parte di padre è morta ormai un anno fa ed era l’unica a sapere il mio grande segreto oltre a Jason. Ora sono inevitabilmente solo e innamorato perdutamente di… beh si di Percy. 
Quel giorno mi sarei rintanato nelle tenebre se non fosse stato per Lui. Mi costrinse ad uscire e cosi tutto iniziò:
“Io non esco, c’è sole, caldo e troppa gente, idiota” dissi io
“Oh ma è proprio questo il bello, dai staremo insieme e ci divertiremo!” disse con un sorriso troppo fantastico
“No” dissi arrossendo e io arrossivo troppo facilmente!
“Dai Re degli Spettri “ facendo la sua solita faccia sexy da cucciolo
“E va bene….”
“Si grazie”
“Veramente non avevo finito, stavo dicendo che verrò se accetterai le mie due condizioni…” dissi io con un tono malizioso e un sorrisetto compiaciuto
“Uffa, quali sono ‘ste condizioni” fece lui con uno sbuffo
“Semplice: 1) non chiamarmi cosi se non vuoi andare a trovare papà…
                      2) poi mi lascerai in pace e non mi torturerai con la tua stupida faccia da cucciolo
                            idiota!”
sorrisi della sua faccia poco soddisfatta e ad un certo punto mi ritrovai sul mio letto con lui sopra a farmi il solletico… “Basta ti …pre…go…!” non riuscivo più a smettere di ridere così chiamai uno scheletro e beh Percy ci si mise a litigare…
la mattinata passò molto in fretta tra le nostre risate e (più sue che mie) arrivò l’ora di pranzo e purtroppo dovemmo dividerci per mangiare da soli.
Nel pomeriggio non mi aspettavo nulla, ma le Parche o il Fato, chiamatelo come volete, mi fecero una sorpresa magnifica…
 

note d'autrice
salve scusate per il capitolo molto corto, sabato prossimo il primo capitolo sarà meglio :)
 

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Capitolo 2
*** di incontri particolari con Dei particolari... ***


Eh si, quel pomeriggio le Parche mi fecero uno strano regalo…
Ero sulla spiaggia di Long Island con i piedi a mollo nel Suo elemento quando qualcosa mi cadde in testa. Mi girai e mi ritrovai davanti le quattro Dee per eccellenza, ebbene si davanti a me sostavano: Era, dea dei matrimoni, Afrodite, dea dell’amore, Atena, dea della saggezza e Demetra, dea del frumento nonché mia nonna(per mia sfortuna)… Era mi guardava dall’alto verso il basso, con aria di superiorità, mia nonna con uno sguardo pieno di compassione, la Saggezza in persona con un’aria da “hey io non dovrei trovarmi qui!” e per ultima ma non meno importante la Bellezza(stranamente molto simile a Percy) con uno sguardo dolce e intenerito…
“Mie Dee, a cosa devo l’onore….?” Dissi io cercando di rispettarle il più possibile
“Siamo qui per aiutarti mio dolce Nico” disse Afrodite con uno scatto di dolcezza acuta nei miei confronti
“Aiutarmi… e perché?!” risposi un po’ sorpreso.
 “ Abbiamo pensato che tu abbia sofferto abbastanza e le Parche siano state abbastanza cattive con te… e beh noi ti daremo una mano con il tuo problemino con quel figlio di Poseidone!” disse Afrodite 
“Per Ade come siete carini insieme!”  si intromise invece Atena, meritandosi una mia occhiata scettica e sbalordita
“Ehm… cioè… si volevo dire che… Afrodite mi ha contagiato e stareste veramente bene insieme…” replicò subito lei imbarazzata.
 “Comunque Ade e Poseidone parleranno con lui e noi…” disse Era che fino a quel momento era rimasta in un religioso silenzio
“ E voi vi occuperete di me in un modo che mi spaventa molto, vero!?” dissi io nervoso e inquieto
“Certamente nipotino e poi dovresti mangiare più cereali così saresti meno mingherlino!” replicò follemente Demetra…
“Demetra ne abbiamo già parlato lui è cosi di costituzione ossea…” commentò Atena
“E va bene!” replicò esasperata Demetra
 “Ehm… Scusate ma io sarei ancora qua e beh se mi è permesso vorrei cordialmente salutarvi… Percy non mi ama e mai mi amerà!” replicai io in imbarazzo e se possibile ancora più rosso in viso.
Ovviamente però quattro Dee molto intenerite non demordono facilmente, bisogna aspettarselo! Quindi mi “fulminarono” con lo sguardo e io diventai rosso fino alla radice dei capelli.
 
Pov Percy
Ero li nel mio candido lettino nella capanna tre, quella dedicata ai figli di Poseidone, di cui ero l’unico e preferito tra quelli esistenti e esistiti (al momento sono l’unico in vita a parte Tyson, il mio fratellastro Ciclope) quando mi rigirai in direzione della mia cara fontana e mi accorsi che Morfeo aveva deciso di mollarmi in quello stadio pre-sonno perché un pensiero riguardante Lui mi affliggeva… Lo consideravo davvero solamente un amico?? O forse questa strana attrazione era sempre esistita, ma a quel tempo per me esisteva solo Annabeth?? A queste domande non sapevo proprio come rispondere e quindi mi voltai di nuovo nel mio letto questa volta verso la porta, ma feci un balzo nel vedere i miei due ospiti inaspettati: mio padre Poseidone e suo fratello Ade nonché padre di Nico…
Mio padre fu il primo a rompere quell’imbarazzante e teso silenzio che si era andato a formare nella stanza:
“Figliolo, vedo che la tua mente vaga sempre su questioni di cuore” ed io in quel momento ero rosso come la coda di un ippocampo
“Oh… Ehm… Padre, io… a cosa devo quest’inaspettata visita?” dissi deglutendo più volte per colpa della gola secca
“Tagliamo la testa al toro, siamo qui per Nico” disse il Dio dei morti e nel sentire quel nome il mio cuore fece un paio di capriole…
“Noi due siamo qui da te, ma Atena, Afrodite, Era e Demetra sono da lui… abbiamo pensato che vuoi due dovreste mettere insieme i pezzi del puzzle” disse papà in un soffio
Fantastico anche Nico stava avendo un interrogatorio diretto con sua nonna, una dea pazza e altre due che era meglio non definire…
Ci furono una manciata di secondi di silenzio imbarazzato e teso, molto teso, ma quando ripresero a parlare… beh successe di tutto!
 
 
 
Note d'autrice
beh pubblico in anticipo perché se no avrò problemi più avanti... comunque non uccidetemi ma la lunghezza estesa non fa per me!
spero che la storia vi stia incuriosendo e beh... per i prossimi capitoli c'è da aspettarsi molto

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Capitolo 3
*** di come Percy capì e fece la cosa giusta ***


NdA questo capitolo è scritto in terza persona perché mi andava! Scritto in ospedale prima delle analisi per il pre-intervento e l’idea per questo capitolo è nata ascoltando la mia playlist soprattutto Favola dei Modà e Nico’s lullaby… ed è soprattutto incentrato su Percy. Spero vi piaccia :)
 
 
Quel che successe dopo per entrambi sembrò un misto di imbarazzo e stupore…
Dalla parte di Nico, Afrodite ed Era discutevano sul da farsi, Atena si vantava di sua figlia Annabeth e di quanto fosse bella, intelligente e sprecata per stare con un inetto come Percy… Invece Demetra stava torturando il povero figlio di Ade cercando di convincerlo a mangiare dei cereali! Ma poi a chi cazzo frega dei cereali di una Dea pazza e squinternata quando ti trovi con una sorta di consiglio degli dei solo per una stupida relazione d’amore nemmeno ancora avviata…
Dalla parte di Percy invece si stava per scatenare il finimondo… Da un lato c’era Percy imbarazzato dalla conversazione con il padre sul fatto di comprendere l’amore e di quanto lui amasse Sally, ma i suoi doveri da potente Dio del mare non gli permettessero di passare del tempo con noi e dall’altra… Beh… C’era un Ade molto lunatico. All’inizio tutto andava bene lui che faceva domande su Annabeth e lui rispondeva senza neanche pensare a ciò che diceva, ma arrivati ad un certo punto si lasciò andare e sputò il rospo sul “dizionario di greco” che portava sul petto… la cosa avvenne così:
“Credo di star tradendo Annabeth involontariamente…” disse Percy con noncuranza
“E perché scusa? Non stai frequentando altre ragazze o cose del genere” disse Ade
“Esattamente fratello” disse annuendo Poseidone in risposta al “caro” (caro si fa per dire) fratello
“Questo è vero, ma c’è una cosa che mi turba” rispose Percy facendosi sempre più serio.
E infatti le cose stavano così si sentiva bene accanto a lei ma ogni volta che erano vicini si sentiva a disagio e quindi per lui era difficile anche solo baciarla.
“Cos’è che ti turba figliolo…?” chiese preoccupato Poseidone
“Io… io… sono… okay lo dico al tre, uno, due…, tre! Sono gay” disse tutto di un fiato Percy Jackson il figlio di Poseidone più etero dichiarato della storia!
Beh a quel punto Ade divenne rosso di rabbia e subito dopo bianco cadaverico (assurdo come somigliasse a Nico)…
“E tu dopo due anni di relazione con una sapientona figlia di Atena te ne salti fuori così come se nulla fosse?!?! Ti rendi conto che…” disse Ade che venne interrotto da uno sguardo omicida dal fratello prima che potesse rivelare troppo.
A quel punto Percy divenne sospettoso e iniziò a far lavorare la mente come mai aveva fatto.
Facendo due più due capì che qualcosa, quei due Dei, stavano tramando…
“Scusate ma che diavolo sta succedendo qui!?!? Per tutte le mutande di Era!!!” disse Percy sbraitando
“Innanzitutto calmati, figliolo” rispose con sguardo severo Poseidone
“Devi sapere che a noi Dei crucciava la tua situazione e allora siamo venuti a parlarti noi due…” rispose Ade stranamente calmo e  rilassato
“Caro Percy, perché non ne parli con Annabeth, lei capirà…” disse il Dio del mare
“Già lei è intelligente, capirà… Guarda ci vado subito, ma prima vorrei passare da Nico per dirgli tutto in fondo è il mio migliore amico…” rispose Percy convinto
“NOOO!” risposero all’unisono i due Dei con un’espressione molto spaventata
“Forse avete ragione meglio non farlo preoccupare” disse lui portando il braccio dietro la nuca con fare imbarazzato
“Già… Comunque ora vai dai! E ricorda che sei il mio figlio preferito, che ti vorrò sempre bene e che ti starò sempre accanto anche se non mi vedi” disse il padre con fare dolce
“Sisi ora le smancerie sono finite ciao ciao, Jackson” replicò invece il Dio della Morte e degli Inferi.
Nico nel frattempo aveva avviato con Afrodite un discorso su Percy e senza farci caso si era ritrovato a cantare sulla punta delle dita i difetti di quella perfezione di ragazzo e di certo la faccia da cucciolo sexy non era minimamente da contare come un difetto e ovviamente detto questo il Re degli Spettri era arrossito come una ciliegina su una torta completamente bianca, quindi risaltava ancora di più… Ad un tratto però vide un Percy sexy Jackson correre verso di loro e il discendente di Ade stava cercando di salutarlo con la mano o quanto meno a voce, ma nulla non lo vedeva e non lo sentiva… E quest’ultimo semidio aveva svoltato diretto sicuramente alla capanna di Atena!
“Non mi ha visto” disse Nico in un sussurro, ma tutte le dee si girarono a guardarlo
“Lui non mi ha visto, com’è possibile?!” ripetè allora il più piccolo
“Oh è semplice lui non sa di questa tua conversazione con noi… così abbiamo deciso di non fargli sapere nulla finchè non si arriverà ad un compromesso con te…!” disse sorridendo la Dea dell’Amore
“Ohh…” rispose intelligentemente il figlio della Morte
“Allora seguiamolo e cosi vi darò una risposta, o meglio faremo un compromesso…” continuò Nico
“E va bene! Andiamo” disse esasperata Era
“Ma sappi che non sarà semplice” rispose piccata la Dea della Saggezza.
E questo Nico lo sapeva, non sarebbe stato affatto facile vedere il SUO Percy andare a trovare qualcuno che non sarebbe mai stato lui e sapeva anche chi fosse….
 
 

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Capitolo 4
*** di scoperte interessanti e nuove rivelazioni ***


NdA  vedo che non recensite… La cosa mi dispiace un po’ perchè vedo che moltissima gente visita… Comunque spero che la storia vi stai piacendo e ringrazio le povere tre criste che recensiscono sempre! Un bacio <3 ed ecco il nuovo capitolo
 
Nico si ritrovava già con la mente in uno stato di shock e le quattro Dee lo guardavano stranito mentre in 0,1 centesimi di secondi, il suo viso era passato dal solito pallore un po’ cadaverico allo scarlatto simil pomodoro del rosso in versione semaforo fluorescente. Anche la temperatura del corpo era passata da un normale 36/37 C gradi ad un 40 gradi e sempre in una frazione di secondo del secondo era finita ad una temperatura di -10 gradi.
Aveva visto la sua eterna cotta andare nella cabina di Atena, dirigersi verso Annabeth e nel momento in cui lei lo aveva guardato aveva sorriso lui aveva subito contraccambiato con un sorriso misto ad imbarazzo e disagio. Lei si era subito avvicinata e lo aveva abbracciato, ma ovviamente a Nico la cosa risultava poco gradita… Annabeth ovviamente sorpresa dalla comparsa del suo ragazzo proprio pochi minuti prima del coprifuoco, cosa che sicuramente lo avrebbe cacciato nei guai poco dopo con le arpie. Gli chiese con molto stupore come mai della sua azzardata visita e lui con molta indifferenza gli aveva risposto che lui doveva assolutamente parlargli e togliersi questo strano peso proprio sul petto. Cosi la preoccupata Annabeth si era messa in ascolto del suo bel ragazzo e lui con molta calma le aveva dichiarato di non essere innamorato di lei e di essere per giunta gay… al che Nico aveva veramente creduto a mille cose: di aver sentito male, di esser stato preso in giro dalle Parche e dalle Dee  e poi con una sorta riluttanza aveva ascoltato fino alla fine il discorso del suo amato. Quest’ultimo aveva accennato ad una cotta per un ragazzo magnifico e anche in quel momento aveva pensato di aver sentito davvero male! Per le mutande di Ares, porcocrono non poteva proprio stare con Percy?! Le Parche gli volevano davvero male!!!
Poco dopo Percy uscì e vide Nico pallido come un lenzuolo appena passato in una lavatrice con candeggina, sbiancante e acqua ossigenata tutto insieme in una sola volta e beh credo voi abbiate capito che tipo di bianco... Quando i loro sguardi si incontrarono chiunque avesse, in quel momento, la possibilità di vederli avrebbe sicuramente detto che quei due spruzzavano gioia e amore solo vedendosi…
“Ehy Nico, come stai??” disse subito Percy per rompere quello strano silenzio creatosi tra i due
“Oh…. Ehm…. Sto bene, credo… Sai ho appena sentito la vostra conversazione e non fraitendermi non volevo origliare…” disse molto rosso il giovane figlio di Ade
“Oh no ma va te ne avrei parlato proprio domani mattina presto è una cosa che credo tu debba sapere…” replicò subito il figlio del dio del mare leggermente rosso
“Ah… “ disse come cosa molto intelligente il Re degli Spettri. Cosi Percy si ritrovò a sorridere come un ebete per la tenerezza dell’imbarazzo del SUO piccolo. Poi decise di andarsene e gli diede un bacio sulla guancia e gli scompigliò i capelli in modo veramente troppo affettuoso.  
Nico dal canto suo era completamente in tilt per tutti quei gesti estremamente affettuosi e dopo che Percy se ne fu andato il più piccolo rimase lì invisibili agli occhi di altri grazie agli incantesimi delle belle Dee.
“Beh è evidente che la sua cotta sei tu, ti ha dato mille segnali…” disse prontamente Afrodite
“Concordo!” dissero all’unisono le altre tre Dee
“Si certo e io sono figlio di una di voi quattro” replicò Nico un po’ imbronciato.
Effettivamente una vocina nella sua testa lo stava persuadendo a credere che fosse lui, ma un’altra stupida vocina era convinta del contrario.
“In verità sai che potresti anche essere un nostro discendente… Sei fighissimo, astuto e ingegnoso, sei bravo con il terreno e cose varie e poi odi l’infedeltà. Corrisponde precisamente!” disse su di giri la pazza Dea dell’Amore
okay stavano ufficialmente dando di matto tutti quella sera!
“Bene io vorrei andare a letto e pensarci su” disse lui con disagio
“Oh… Si si hai ragione devi essere molto stanco” disse Era con disinvoltura e di certo non nascosa “preoccupazione”.
“Non sarebbe stanco se assumesse la sua giusta razione di cereali quotidianamente…” battibeccò Demetra
“si ehm okay buonanotte” disse lui e con un viaggio ombra si ritrovò nella sua stanza.
Il giorno dopo sarebbe stato molto estenuante! Così Nico dovette andare a letto più distratto della mattina e molto meno cupo…  

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Capitolo 5
*** di dichiarazioni pucciose e tante fluff ***


NdA Allora scusate il ritardo… questo capitolo è pieno di Pernico <3 e… Buon Lunedì dell’Angelo a tutti e spero che questo capitolo di svolta vi piaccia è narrato un po’ da Annabeth un po’ da Nico e un po’ da Percy J
 
Pof Annabeth
Si era ritrovata sconvolta dalla rivelazione del suo ragazzo, o meglio ex ragazzo.
Era gay e per due anni era stato con lei, per di più aveva una cotta per un ragazzo e tutto questo sempre mentre stavano ancora insieme!
Sapeva con certezza che il piccolo figlio di Ade era cotto di uno dei due… O lei, o Percy! Vedeva come arrossiva ogni volta che si baciavano o solo si sfioravano… Vedeva come i suoi occhi si illuminavano di una luce scura e piena di odio verso uno dei due, vedeva come se ne scappava via e si rifugiava nella sua cabina e sicuramente a piangere di quell’amore non corrisposto. Lei era quasi, quasi sicura che Nico avesse una cotta per lei, ma c’erano dettagli che riusciva a cogliere sia negli occhi di Percy sia negli occhi di Nico. Quando in giro c’era il più piccolo Percy arrossiva, tossicchiava e se lei lo baciava si imbarazzava più della progenia di Ade.
Al contrario il figlioletto poco prediletto di Ade nel vedere il SUO Testa d’Alghe iniziava a diventare rosso e il suo sguardo dal triste e malinconico che era, passava al sognante e colmo d’ammirazione. Ovviamente erano dettagli molto piccoli che solo una figlia di Atena poteva notare. Quando finalmente si addormentò non dormì profondamente.
 
Pof Nico
Nico si svegliò intorno alle cinque e decise di andare sulla spiaggia.
Arrivato lì immerse i piedi e si lasciò cullare dal Suo profumo, quello di mare di cui si era innamorato, quello dolce ma prepotente che si insinuava nelle sue narici e lo faceva impazzire da quanto gli piacesse.
Si sentì mancare quando si accorse della figura accanto a lui… Si era lasciato così andare ai suoi pensieri che non si era accorto dell’arrivo di Percy e che quest’ultimo lo stesse osservando diventando sempre più rosso. Fu però stranamente Nico ad avviare una conversazione seria:
“Uhm… Ehm… Dormito bene..?” lo disse con un impaccio tale da impapinarsi e incespicare nelle sue stesse parole
“Ehm… Bene, veramente ho qualcosa da dirti…. E… Uhm… Allora come sai sono gay e come sai ho una cotta… Oh al diavolo!” incespicò si girò tutto rosso e baciò con una passione incredibile. Ricambiò il bacio con un sorriso sulle labbra e nel momento in cui si staccarono per riprendere fiato Nico parlò:
“Ti amo Percy Jackson, ti amo da quando ci siamo conosciuti e cazzo TI AMO!!!!!” disse quasi urlando diventando sempre più rosso. Venne però zittito da un altro prepotente bacio e questa volta fu un bacio dolce, passionale, pieno di premure e stracolmo di molto amore.
Nel momento che si allontanarono Percy parlò con un sorriso a trentadue denti e rosso in viso:
“Ti amo anch’io Nico, me ne sono reso conto come uno stupido, perché innanzi tutto ci pensavo da due e tre mesi, ma per capirlo davvero ci è voluto tuo padre e mio padre a strigliarmi per, infine, raggiungere il nodo della matassa che pesava sul mio cuore che aveva anche un nome… Nico! Perché si, ti amo per la tua tenerezza quando sei imbarazzato, per la tua bellezza e so che non ti consideri abbastanza, ma fidati se ti vedessi con i miei occhi e ti guardassi come ti guardo io ogni giorno capiresti che Porcocrono sei davvero bello. Ti amo per i tuoi occhi che nascondono tanto e rivelano poco, ti amo per i tuoi capelli, per il tuo essere freddo e distaccato anche se vorresti un abbraccio, ti amo perché sei tu e non riesco più a pensare altro che a te… Perché sei la persona che amo, che non lascerò andare neanche se Zeus in persona mi pregasse, che proteggerei a costo di scambiare la mia anima con la tua il giorno del giudizio finale per concederti almeno una vita un pochino più lunga… E so che per te valgo meno di zero, che mi ami perché probabilmente sono un cretino e che mi tireresti un  pugno solo per quello che sto dicendo, ma ti amo comunque… Forse e dico forse persino più del cibo blu!” appena ebbe finito Nico lo guardò con gli occhi lucidi e disse:
“Io ti amo non solo perché sei un cretino ma soprattutto perché sei Percy Jackson, l’eroe dell’Olimpo, il MIO eroe la persona di cui mi sono innamorato quando a undici anni mi aveva detto che la mia amata sorellona era morta, che mi è stata vicina anche nel momento della morte di Hazel, ma soprattutto che è qui ora e che sarà qui sempre… Il mio cuore non smetterà mai di battere finchè ci sarai tu, finchè il tuo cuore batterà io ti starò accanto, perché anche se faccio il duro ho bisogno di te e sei la persona più meravigliosa del mondo, bella (troppo, estremamente bella) dolce, premurosa, leale e anche se sei un Testa d’Alghe e ami il cibo blu ti amerò sempre…” detto questo Nico era rossissimo aveva appena abbassato il muro che aveva costruito come scudo per proteggersi dagli altri e non era stato male…
 
Pof Percy
Percy nel sentire quelle parole si sciolse e sigillarono il loro amore con una bacio, dapprima casto e fugace e poi dolce e premuroso.
Si presero per mano e il suo ragazzo… Prima però rivolse all’atro una fugace domanda:
“Quindi… Io e te… Beh…Stiamo insieme???” chiese imbarazzato
“Ehm…Io beh credo di si” disse Nico all’inizio incespicando e poi si stampò un sorriso tremendamente sexy.
Percy sorrise a sua volta e proseguirono per andare a fare colazione. Tutti li guardavano strabuzzando gli occhi e poi rivolgendo sorrisi casti ad entrambi si sedettero al tavolo di Ade e poi decisero di fare un giorno il tavolo di Poseidone e uno di Ade… Ovviamente per questa decisione si beccarono gli sguardi severi di Mr. D e di Chirone, ma chissene importa erano anni ormai che mangiavano da soli…
Percy si guadagnò l’occhiata “fulminante” e sprezzante del “dottor” Solace, che tutti al campo sapevano della sua cotta epocale per il SUO piccolo figlio di Ade, Nico. Però ricevette anche un’occhiata che sprizzava felicità da parte di Jason, che a quanto pareva shippava la Pernico.(( bravo Jason J)) Percy sapeva che Annabeth non ne era molto felice, ma orgogliosa come era non lo avrebbe mai ammesso.
In quel momento si concentrò solo su Nico, lo guardò e lo baciò, davanti a molti, troppi occhi indiscreti e vide il piccolo diventare rosso di imbarazzo…
“Se puoi evitare le effusioni in pubblico mi fai un favore, grazie” sibilò freddo il giovanotto di Ade
“Oh… Dai ci sono io a proteggerti dagli idioti!” replicò con un sorriso mesto
“Allora sono fortunato!” ribatte Nico con un sarcasmo pieno di tenerezza
“Ti amo, te l’ho già detto vero!?” disse ammiccando
“Ehm… No, mi sa proprio di no… ma puoi ripetermelo lo stesso tutte le volte che vuoi…” ammiccò ancora di più Nico
“Questo è sicuro, ti amo!” sorrise ancora e questa volta fu Nico a baciarlo con violenza, cosa che lo sorprese moltissimo.
Finirono la colazione e si accoccolarono nella cabina numero tre. Rimasero li fina all’ora di pranzo, ma le sorprese non finirono lì per quella giornata…

 
 
 

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Capitolo 6
*** di scenate di gelosia e canzoni ***


NdA buonciao a tutti cari semidei e ora beh.. ecco il capitolo!* gli scheletri scappano* questa volta compaiono Jason e Will rispettivamente sconcertato e geloso sino al midollo! Comunque spero vi piaccia e recensite please, mi farebbe davvero piacere sapere che ne pensate! 
 
*Vorrei essere il raggio di sole che
Ogni giorno ti viene a svegliare per
Farti respirare e farti vivere di me
Vorrei essere la prima stella che
Ogni sera vedi brillare perché
Così i tuoi occhi sanno
Che ti guardo
E che sono sempre con te
Vorrei essere lo specchio che ti parla
E che a ogni tua domanda
Ti risponda che al mondo
Tu sei sempre la più bella*

Ecco cosa c’era nella mente di Percy in quel momento. Nico gli aveva detto di sì, che lo amava e che la sua dichiarazione era più degna per un figlio di Afrodite che per un figlio di Poseidone, ma lui lo amava così tanto da fregarsi di tutto e quando erano arrivati a mensa tutti avevano sgranato gli occhi vedendoli mano nella mano, tutti tranne tre sguardi uno leggermente sconcertato e indignato di Annabeth, uno sorpreso ma entusiasta di Jason e uno furioso ed invidioso di Will. Ma ripeto a loro due interessava solo del loro amore, così prima di andare a sedersi nei rispettivi tavoli tutti soli Percy aveva tirato a se Nico e lo aveva baciato come per rivendicarlo suo. Nico però era imbarazzatissimo ed era diventato completamente rosso, ma aveva lo stesso risposto a quel prepotente e inaspettato, ma comunque dolce bacio con foga. Avevano infine mangiato con gli occhi di tutti puntati addosso e si erano diretti al falò poco dopo. Erano stati appiccicati per tutto il tempo e si erano persi nei rispettivi sguardi. Nico però non era intenzionato a lasciare Percy tutto solo così gli aveva proposto di dormire insieme e avevano deciso che la cabina di Ade fosse la migliore. Iniziarono a baciarsi con amore e si distesero sul letto Percy però aveva tutt’altra idea in mente. Tirò fuori dalla tasca il suo Ipod e mise una canzone di una band italiana di cui lui non  capiva nulla mentre cantavano… Nico però si illuminò e disse a bassa voce:
“Sono i Modà !!! Io li adoro e questa è una delle mie canzoni preferite: “Favola” l’altra è “Come un pittore” sono magnifiche!” disse tutto preso dalla canzone
“Oh, a me piace la musicalità della canzone, anche se non ci capisco nulla” disse Percy portandosi un braccio dietro al collo imbarazzato
“Già mi ero scordato che tu non sai l’italiano se vuoi te la canto…” replicò Nico rosso in viso
“Lo faresti davvero!?!? Per me!?” chiese stupito il figlio del Mare
“Ma certo sciocco!” e così Nico iniziò a cantare la canzone tradotta in inglese
* I would like to be the ray of sunshine
Every day you will wake up to
Make you breathe and make you live me
I would like to be the first star
Every evening see shine because
So your eyes know
I look at you
And that is always with you
I would like to be the mirror that talks to you
And to all your questions
You reply that the world
You are always the most beautiful*

Sentendo queste parole il figlio di Poseidone si sciolse.
Iniziò a memorizzare il verso in italiano e poco dopo ( se si concentrava e se e solo se gli importava ce la faceva) iniziò a cantare il pezzettino di canzone che preferiva e Nico iniziò a piangere. Percy subito allarmato si preoccupò, ma appena si fermò il piccolo figlio di Ade lo incitò a continuare. Il figlio del Mare continuò la canzone in inglese, mantenendo il ritornello in italiano. Nico saltò letteralmente addosso al più grande e lo baciò quando si staccò Percy parlò:
“Nico lo sai che sei magnifico quando canti!” disse il figlio prediletto di Poseidone con gli occhi lucidi
“Anche tu sei bravo e finalmente posso fare all’infinito questo” ammiccò il figlio di Ade prima di baciarlo e tirargli leggermente su la maglietta quanto basta per riuscire a accarezzarlo.
Ovviamente questo sorprese molto Percy che non si aspettava nulla di esplicito e non indotto dal più piccolo. Si guardarono ancora un po’ e poi si accoccolarono nel letto e sempre con la musica accesa a cullarli si addormentarono. La mattina dopo si svegliarono perché un figlio d’Apollo di nome Will aveva intenzione di fare una scenata di gelosia al piccoletto, non si era preparato però a vederli abbracciati nel letto con Nico praticamente sopra Percy e le loro gambe aggrovigliate. Ovviamente ormai erano svegli, con tutto il baccano che Will aveva fatto probabilmente fino a San Fransisco lo avevano sentito, e perciò Percy e Nico si ritrovarono in boxer uno sopra l’altro con un Will Solace con dipinta un’espressione tra l’imbarazzato e l’arrabbiato. Ma anche vista la situazione, quest’ultimo non mancò di fare la sua sfuriata come previsto…
“Percy Jackson, TU non oserai mai più avvicinarti al MIO Nico, lui è mio. Lo amo più di quanto tu sia in grado di amare e io sono meglio di te in tutto!” ribadì il “mister-fusto-figlio-del-sole”
“Solace, sei tu nel torto! Io sono qui con il mio ragazzo a dormire tranquillamente e TU entri senza permesso nella cabina a sfuriare perché io sto con il ragazzo che amo?! Sei serio!!?? Io lo amo, lo amo più di qualsiasi altra cosa al mondo. Io sono quello che lo conosce da più tempo di te, che gli è sempre stato vicino nel bene o nel male e che anche se abbiamo avuto delle divergenze ci amiamo lo stesso. Detto questo buona giornata. Ciao” l’ultima frase Percy la disse con parole troppo acide pure per lui, ma come biasimarlo! Voleva proteggere il suo piccolo dalle grinfie di un ragazzo che si pavoneggia e blablabla.
A quel punto Nico non potè fare altro che mettersi in mezzo ai due. Iniziò a guardare in cagnesco Will e disse con tutta la calma possibile:
“Ora per la tua incolumità fisica ti consiglio di uscire, io non sono tuo o suo! Io amo Percy, lui ama me, stiamo insieme! Fine della storia e non mi interessa se credi di essere meglio di lui. Lui è meglio di chiunque altro in questo mondo e inoltre hai disonorato la casa mia e di mio Padre entrando senza il mio permesso. Mi dispiace dovertelo dire, ma io non ti amo i miei occhi sono sempre stati solo per Percy e sempre lo saranno. Ora se puoi uscire da casa mia mi faresti davvero un grande favore.” A Nico non dispiaceva affatto il suo comportamento, era entrato senza il suo permesso, aveva insultato il suo amato e per di più voleva aver ragione! L’unica cosa che gli dispiaceva era lo sguardo affranto dell’altro e il suo trascinare i piedi mentre usciva.
Quando si girò Percy aveva le guance rigate da lacrime che assomigliavano a piccole perle umide che lasciavano una scia bagnata al loro passaggio. Si avvicinò e iniziò ad asciugare le “perle” e lasciò a sua volta piccoli baci umidi sulle labbra e sulle guance dell’altro.
“Non valgo niente! Ti sei innamorato della persona più vigliacca e stupida esistente al mondo! Sarebbe meglio che tu andassi dietro a lui che a me!” disse Percy tra i singhiozzi
“Cazzo stai dicendo!!!! Io amo te non lui TU sei il mio eroe non lui! Lui non mi ha salvato dalle grinfie di una manticora. Mia sorella non avrebbe mai dato la vita per lui, l’ha data per te. Per farti vivere diventare ciò che il destino a in serbo per te. Per non lasciarmi solo nei momenti di difficoltà, perché sapeva che tu eri tutto per me dal primo momento in cui ti ho visto! Quindi ora vieni qui e lascia perdere quello stalker” l’ultima frase era a metà tra il dolce e l’ironico, ma Percy apprezzo lo stesso quelle parole e replicò senza più singhiozzare:
“Grazie amore, hai perfettamente ragione. Io ti amo e non c’è nulla di più importante.” Subito dopo però cambiò discorso.
“Restiamo qui o andiamo a far colazione?” chiese in attesa di una risposta
“Uhm…scelta difficile… Facciamo così io mi circondo d’ombre così non mi vedono, mi avvicino al banchetto prendo la colazione sia per te che per me e poi torno qui e mangiamo” lo disse con un sorriso spavaldo e dolce
“Buon’idea intanto io vado nella mia cabina la sistemo un minuto per l’ispezione e torno qua.” Percy disse questo mentre uscivano dalla cabina 13 uno per andare alla mensa e uno in direzione della cabina numero 3. Si salutarono co un veloce bacio e si avviarono.
 

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Capitolo 7
*** avviso ***


vorrei avvisare che ho intenzione di pubblicare altre due storie... sempre Pernico! mi farebbe davvero piacere che voi le leggeste. aggiornerò tra un paio di giorno questa storia un bacio Multifandomiana

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Capitolo 8
*** di giorni normali e feste quotidiane ***


NdA allora dopo il piccolo avviso (molto piccolo) sono tornata con il nuovo capitolo… Quindi il capitolo dovrebbe essere un capitolo di passaggio! Spero vi piaccia :)
 
Dopo la scenata di gelosia di Will, Nico era uscito dalla cabina 13 circondandosi di oscurità per non farsi notare… Aveva scoperto questo piccolo trucchetto cercando di sfuggire a sua nonna, Demetra. Era arrivato alla mensa che ormai era piena di gente e prese un po’ di cibo blu per Percy, qualcosina per se e due caffè, uno macchiato e uno espresso. Nel frattempo Percy era arrivato alla cabina 3 e aveva sistemato qualcosina per l’ispezione del giorno successivo… Aveva preso una borsa e l’aveva riempita con vestiti, calze e boxer puliti. Si era cambiato e alla fine era uscito lasciando un biglietto con scritto: “ Non sono nella mia cabina starò in mare fino ad oggi pomeriggio, non cercatemi. Grazie.” Lasciò il biglietto e si incamminò verso la cabina di Ade. Quando arrivò lì trovò un Nico con un vassoio in una mano e nell’altra una sorta di “raccogli ombre”.
“Ehy amore! Che hai in mano!?” chiese con un sorriso il maggiore
“Cibo blu e caffè latte per te, caffè e brioche per me” disse il minore rispondendo al sorriso dell’altro
“Okay, ma io intendevo nell’altra mano…” rispose innocentemente Percy
“Oooh, è solamente il mio porta ombre… Quando uso l’oscurità per non farmi vedere, visto che mi possono vedere solo i figli di Ade e lui stesso, mi stanco molto e allora mio padre mi ha detto che posso riporre le ombre e un po’ della mia energia in un granello del melograno e chiuderlo qui dentro. Appeno metto il granello nel boccettino le ombre ne escono, così mi posso riposare senza dover dormire!” rispose compiaciuto del suo nuovo “potere”
“Ma che cosa forte! Io non ho poteri così fighi!” rispose con il suo solito sorriso.
“Guarda che controllare l’acqua è forte! Comunque ora entriamo che sto morendo di fame!” disse il piccolo figlio di Ade. Ed era vero, da quando Percy era con lui sorrideva, rideva ed era irrimediabilmente felice. Percy lo faceva stare a suo agio, lo proteggeva e lo amava così tanto, lo si poteva leggere nei suoi occhi ogni volta che gli sorrideva o a quando lo vedeva e gli occhi gli si illuminavano e brillavano di luce propria. Era seriamente fortunato.
Appena entrati in casa si fiondarono sul cibo e Percy raccontò del biglietto che aveva lasciato. Passarono una mezz’oretta a parlarsi ed un certo punto Percy fece una cosa inaspettata… Si fiondò sopra Nico, gli si mise a cavalcioni ed iniziò a giocare con le labbra e i capelli del più piccolo. Gli sfilò la maglietta e cominciò a lasciare una piccola scia di baci lungo il petto muscoloso, ma non troppo di Nico. Quest’ultimo però era un tantino fremente di saltare addosso al suo ragazzo. Finalmente dopo tanti anni stava insieme al suo eroe. Però Percy facendo lo stronzo decise che per quel giorno poteva bastare e si staccò da lui controvoglia. Nico però non la pensava allo stesso modo, però dopo un’occhiata del più grande decise di accoccolarsi contro il petto muscoloso di Percy e si addormentarono così, come se fossero veramente persone normali, una normale coppietta che vive in una casetta. Tutto qui.
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Erano passati mesi da quel giorno e ormai Nico viveva con Percy, ovviamente a casa della madre che era stata ben felice di conoscere il nuovo ragazzo di suo figlio. E sinceramente al maggiore piaceva passare i giorni con lui, andavano a scuola insieme, vivevano insieme, insomma facevano tutto insieme ed erano davvero felici. Quel giorno era un giorno particolare, mancavano solamente un paio di giorni a Natale ed erano in giro per negozi a cercare regali per tutti. Ad un certo punto decisero di entrare in un negozio di “cose per l’architettura” cosi aprirono la porta e si ritrovarono una commessa che aveva una scollatura profonda e una mini-gonna con lo spacco sulla coscia. Appena la ragazza lo vide gli fece due occhi da cucciolo e un sorriso sorione.
“Allora come ti posso aiutare? Cosa ci farà qui un ragazzo come te – e lo disse lanciando uno sguardo percorrendo tutto il suo corpo- in un negozio noioso come questo?!” chiese l’ochetta
“Oh cerco semplicemente un regalo per la mia migliore amica, sai vuole diventare architetto!” disse Percy, portandosi un braccio dietro la nuca imbarazzato.
“Ah, quindi non hai la ragazza!” disse lei  “Io mi chiamo Alice e vieni dai ti faccio vedere qualcosina” disse presentandosi con un sorrisino facendogli segno di seguirlo.
Appena girarono per entrare nell’altra stanza la ragazza gli si appiccicò addosso e gli stampò un bacio sulle labbra. Nico vedendo questa scena diventò rosso di rabbia e si avvicinò al SUO ragazzo.
“Ehm… Scusami ma LUI sarebbe occupato si!” le disse abbastanza gentilmente
“E tu chi saresti scusa, scriciolo!” fece lei indignata
“Innanzi tutto non offendere Nico e non ti permettere più di baciarmi!” le urlò Percy
“E tanto per la cronaca, lui è il MIO ragazzo” disse Nico calcando la voce sulla parola “mio”
“Ma non farmi ridere! Lui, ragazzo figo, magnifico, gay! AHAHA che bella battuta!” rise la ragazza
“Ehm… Veramente Nico è seriamente il mio ragazzo…” così dicendo, Percy si avvicinò a Nico e lo prese per mano avvicinando il suo volto al proprio e baciandolo.
La ragazza strabuzzò gli occhi e si allontanò. Nel momento in cui i due ragazzi si separarono Percy le disse:
“Noi ce ne andiamo! Vieni amore. Ti compro il regalo.” E se ne uscirono mano nella mano.
Percy aveva visto una fumetteria li vicino e voleva fare un regalo al suo piccolo cosi disse:
“Facciamo così, scegli il regalo per Sally io arrivo subito…” e così dicendo si allontanò.
Nico era andato in una cioccolateria e aveva scelto una piccola statuetta di pesci color blu per Percy e una sorta di tridente per Sally. Si ritrovarono di nuovo fuori da un negozio li vicino e tornarono a casa, mano nella mano. Il giorno di Natale scartarono i regali dopo il pranzo e Sally si complimentò con entrambi per il regalo dolce e fu il turno di Percy che passò un piccolo pacchetto a Nico. Nico lo scartò con entusiasmo e si ritrovò in mano tutto il set completo di mitomagia con espansioni e statuette incluse. Gli si illuminarono gli occhi e saltò addosso al suo cucciolo marni e gli stampò un bacio sulle labbra. Quando Nico diede a Percy il suo regalo la reazione del maggiore fu più o meno la stessa del minore, ma il figlio di Poseidone iniziò a piangere di gioia. Allora prese in braccio Nichetto suo bello e lo portò nel suo letto. Il mattino dopo erano a letto nudi e avevano passato una fantastica notte insieme. Decisero di andare a Central Park e fecero i bambini nella neve. Quel Natale fu il più bello di sempre per entrambi. Alla fine di quel pomeriggio erano caduti entrambi nella neve e si erano baciati mentre iniziava a nevicare…   

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Capitolo 9
*** di conversazioni serie e di aggressioni ***


NdA scusate il ritardo ma non avevo idee, ho avuto un vero e proprio blocco dello scrittore. Allora mancano tre capitoli alla fine della storia ma farò un sequel con molti nuovi e sensazionali avvenimenti eh si il primo capitolo è già pronto. Questo è il nuovo capitolo. Buona lettura.
 
Dopo quel Natale la loro vita era ricominciata come sempre. Nessuno nella loro scuola sapeva che stavano insieme, ma questo non significava che Percy non potesse proteggere il suo piccolo dagli attacchi dei bulli. Ormai però Nico lo seguiva ovunque. Percy era diventato capitano della squadra di nuoto. Ciò significava che il minore andava sempre a sostenerlo nelle sue gare e dopo la partita si intrufolava negli spogliatoi per fargli i complimenti, ma ovviamente non potevano festeggiare con un bel bacio di congratulazioni lì davanti a tutti. E quindi Nico si limitava a fare finta di nulla e dirli che era un vero prodigio e che doveva continuare e altre cose così. Appena però tornavano a casa Nico saltava letteralmente addosso al maggiore e così festeggiavano a dovere… Fortunatamente Sally Jackson lavorava sempre fino a tardi e perciò loro si facevano trovare in perfette condizioni. Quella mattina però Nico disse:
“Percy dobbiamo parlare…” fece in tono serio
“Ehy che c’è… ti hanno fatto qualcosa o ho fatto qualcosa di sbagliato…?” chiese preoccupato dalla serietà del suo ragazzo, il maggiore
“Io… non so se tu… non so se ci hai fatto caso, ma è un periodo che ho troppi pensieri per la testa e vorrei parlarti di un paio di cose che mi preoccupano…” disse a fatica Nico
“Re dei Fantasmi puoi dirmi tutto lo sai. Dai sputa il rospo!” fece con un bel sorriso Percy
“Innanzi tutto sono geloso, ho passato quattro anni ad essere geloso di una figlia di Atena che ti si strusciava addosso e che ti baciava ogni due per tre ed ora che ti posso avere per me non ti posso nemmeno rivendicare. Devo stare a guardare delle oche che ti si strusciano addosso e che ci provano con te ogni giorno senza dire nulla.” Era rosso in viso quando finì il primo punto del suo discorso e visto che il maggiore sembrava perplesso lui continuò:
“ Per di più non mi va di dover passare le ore con ragazze che odio per far credere che io sia etero. Io sono gay ti amo e preferirei che tutti lo sappiamo al posto che doverci baciare di nascosto… Ultima cosa… mi fa davvero piacere il fatto che tu mi protegga ma sembriamo il giorno e la notte, io e te. Praticamente agli antipodi** e visto che ci siamo sempre fregati del parere altrui, persino al Campo perché non dovremmo farlo ora…!?” disse con sguardo fisso verso il maggiore.
Il maggiore era perplesso. No anzi, peggio era sbalordito. Sin dall’inizio della loro storia Nico era stato molto più espansivo rispetto alle sue aspettative, ma poi sentirgli dire quelle parole lo sorprese molto, troppo.
“Anche a me piacerebbe farlo sapere, sai tutte le ragazza che ti vengono dietro e che sbavano quando passi per quanto sei sexy mi da profondamente fastidio, ma io lo sto facendo per te… perché non voglio che i bulli stringano la morsa su di te solo perché sei gay…” Ogni volta che stava con le “sue amiche o amici” tutte le ragazze gli chiedevano se potevano avere un appuntamento con quel gran pezzo di figo e che tutte quelle stupidaggini sul velo di mistero che lo avvolgeva! Ma che stupidaggini! Nel frattempo Nico aveva provato ad elaborare la questione e soprattutto quello che il suo ragazzo stava dicendo.
“Ma che me ne frega dei bulletti del cazzo ho affrontato tanto, troppo e dovrei preoccuparmi di un gruppo di bulletti senza palle!? Ma Percy so che sei iperprotettivo, ma puoi anche smetterla di preoccuparti!” lo disse con un sorriso che piano piano si trasformò in una risata. Anche Percy venne contagiato da quella stupenda ristata.
“Va bene hai vinto tu! Ma qualsiasi cosa devi parlarmene!” lo disse mettendo su la sua migliore espressione da cagnolino bastonato.
“Sisi ora andiamo Testa d’Alghe!!!” e si avviarono verso la scuola.
Verso la terza ora un gruppetto di bulletti idioti si avvicinò a Nico e il “capo” gli chiese:
“Allora Nico, mi puoi spiegare come mi con tutte le ragazze che vi vengono dietro tu e quel coglione di Jackson non ci provate con nessuna? Non starete mica insieme!?” e si alzarono risatine da parte di tutta la sua banda
“Cazzo te ne frega Jake!? La mammina non ti ha insegnato a farti i cazzi tuoi? Ah ricordati il coglione tra te e Percy, sei tu!” si girò per andarsene ma  uno dei suoi scagnozzi lo colpì allo stomaco con un calcio. Ovviamente ne aveva ricevute di peggiori cosi si rimise in piedi e iniziò a sferrare pugni contro tutti gli altri, ma ben presto lo presero per le braccia e lo bloccarono. Iniziarono a colpirlo sempre più forte finchè non sentì la voce di Percy non li bloccò.
“Lasciate andare Nico, ORA!” fece perentorio. A quanto pare erano duri d’orecchi infatti tirarono un altro calcio a Nico. Il figlio di Poseidone a quel punto perse la pazienza e attaccò. Iniziò discretamente, ma vedendo che Jake non aveva intenzione di lasciare andare il suo piccolo attaccò ancora più forte. Quando finalmente si allontanarono il maggiore si rese conto delle vere condizioni di Nico. Non era messo male ma era pieno di macchie rosse che ben presto si sarebbero trasformate in lividi. Gli vennero gli occhi lucidi e non riuscì a trattenere le lacrime.
“Tutto bene, amore?” chiese con voce rotta
“Certo che sto bene l’unica cosa è che non riesco a muovere la gamba destra…” disse il piccolo con un sorriso.
Percy avvicinò il viso a quello di Nico e lo baciò. Tutti e dico tutti sgranarono gli occhi, persino Jake arretrò spaventato. Sapeva quanto era possessivo e sicuramente lo era ancora di più verso il suo ragazzo. Nico rispose al bacio con foga finalmente libero di poter baciare Percy davanti a tutti anche in quel momento era felice. Si staccarono e il maggiore prese delicatamente i braccio il minore e lo portò in infermeria lanciando sguardi omicidi a Jake e alla sua stupida banda. Arrivarono in infermeria e Percy controllò la gamba, non era rotta fortunatamente era solo slogata la caviglia. Gli fasciò il piede e chiese un permesso sia per lui che per Nico e andarono a casa con la loro macchina. Sally era a casa quel giorno, in fondo era il suo giorno libero e voleva preparare a Percy e Nico un dolce per metà blu e per metà nero. Quando vide suo figlio entrare con il suo ragazzo in braccio pieno di lividi e una caviglia fasciata le prese un colpo:_
“Che è successo!? Nico stai bene?” chiese stracolma di preoccupazione
“Certamente Sally, ricorda che sono un semidio e ne ho viste di peggiori…” fece Nico con un velo di tristezza negli occhi. Percy lo portò in stanza e lo fece sdraiare sul loro letto. Gli lasciò un veloce bacio e usci per qualche minuto da solo. Nico proprio quella mattina aveva detto d potersela cavare e poi si era ritrovato pestato e infortunato dopo neanche tre ore di distanza da quell’affermazione… Beh era proprio una persona fortunata! Si disse ironicamente. Quando Percy rientrò gli si sdraiò accanto.
“Tutto okay amore mio?” chiese Percy
“Guarda che abbiamo affrontato di peggio! Non ti preoccupare!” e detto questo gli posò un dolce  bacio sulle labbra e si accoccolò sul suo petto.
“Comunque mi piacciono le tue effusioni quando sono ferito… dovrei farlo più spesso allora.” Continuò il più piccolo
“Ora tutti a scuola sanno che stiamo insieme che se ti si avvicinano anche solo più di un centimetro se la vedono con me…” disse con un sorriso malizioso sulle labbra.
“Uhm… allora posso baciarti sempre davanti a tutti! Mi piace la cosa!” disse Nico con un sorriso sorione.
“Sai anche a me cosi non deve più sopportare quelle oche che sbavano appena ti vedono e che continuano a chiedermi di organizzare un appuntamento con te! Però ora riposa. Ti amo Nico” disse e gli lasciò un bacio sui capelli
“E tu non mi hai mai detto nulla!? Ti amo anche io anche sei un vero e proprio Testa d’Alghe.” E detto questo si addormentò.
 
 
 
 
** citazione del libro “Tutto il cielo possibile” nei prossimi capitoli ho intenzione di metterne un paio…  

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Capitolo 10
*** di primi anniversari e sorprese ***


NdA siamo al nono capitolo in teoria l’ultimo prima dell’epilogo vero e proprio… ci saranno ancora due citazioni da quel libro che ho amato, (per questo devo ringraziare la mia prof.ssa di italiano) “Tutto il cielo possibile”. Leggetelo è fantastico. Questo è il capitolo, spero vi piaccia.
 
Dopo quel giorno a scuola Jake aveva tentato varie volte di pestare di nuovo Nico, ma dopo le minacce, molto persuasive, da parte di Percy aveva deciso di lasciar perdere… Non lo faceva spesso, ma aveva capito che Percy di esperienza in queste cose ne aveva e cosi aveva mollato l’osso. Nico era tornato due giorni dopo. Era ancora frastornato dopo tutte le coccole ricevute da Percy in quei giorni di convalescenza e la cosa gli era dispiaciuta davvero poco. Percy era sempre dolce e tra poco sarebbe stato un anno di relazione. Ripensandoci quasi rideva, quasi. Tutto era successo per una stupidata, gli dei si erano preoccupati per lui ed erano scesi quasi tutti per fare una sorta di consiglio degli dei provvisorio. E cosi stavano insieme da circa un anno. Si erano fidanzati l’8 giugno e mancava meno di un mese a quella data. Percy aveva intenzione di fare un regalo enorme al suo piccolo, di certo Nico non se lo sarebbe mai aspettato. Nico pensava lo stesso. All’inizio Percy aveva pensato ad un qualcosa di sdolcinato, ma ben calcolato. Gli sarebbe piaciuto andare al campo Mezzosangue quel giorno stesso e fargli passare la giornata più incredibile di tutto quell’anno di relazione. Ma sarebbe stato difficile battere molti dei loro momenti migliori… Eppure si era reso conto ogni giorno che trascorreva accanto a lui di amarlo, non come il primo giorno, ma sempre di più. Era strano credere che una sola persona potesse amarene cosi tanto un’altra. Lui lo amava. Tantissimo. In modo indescrivibile, ma doveva trovare il modo per descrivere quel sentimento che cresceva dentro di lui ogni giorno. Molti dicono che l’amore sia una ferita sanguinante ogni giorno e per lui era davvero così. Avrebbe di gran lunga preferito il Tartaro, di nuovo, piuttosto di perderlo. Effettivamente quel sentimento c’era sempre stato… Solo… solo cosa? Forse non voleva vederlo. Un po’ come la polvere: c’è ma non la vedi, a meno che un raggio di sole non la investa di sbieco e la riveli agli occhi.** quel raggio di sole erano stati proprio gli dei. Quindi un pic-nick sull’Olimpo, beh non era proprio una pessima idea. Okay quindi la cena era apposto, ma… il restante della giornata? Anche Nico si era dato da fare. Ormai era tutto pronto nella sua mente, tranne la cena. Però aveva già qualche mezza idea.
                                                                           ###
Era tutto pronto. Percy e Nico di nascosto avevano preparato le reciproche sorprese. Erano le otto del mattino e Percy era già in piedi, sarebbero arrivati al campo con il viaggio-ombra. Nico era già pronto per partire, quindi salutarono Sally e partirono. Vennero accolti da un mini-party nella mensa del campo. Una colazione un po’ movimentata. Loro due mano nella mano e tutti a fargli gli auguri. Poi loro due si diressero nell’arena e si sfidarono. Dopo due ore non si arrivò ad un vincitore. Cosi andarono a farsi una doccia e si videro per un pranzetto sulla spiaggia. Il pomeriggio proseguì molto dolcemente tra le loro coccole in spiaggia e smancerie varie. Verso le sette di sera Percy però propose un viaggetto-ombra a Nico. Destinazione Olimpo. Nico sgranò gli occhi, ma vista la determinazione di Perce accettò. Si ritrovarono sull’Olimpo al cospetto di tutti gli dei che sorridevano e brindavano. Il maggiore accompagnò il piccolo figlio di Ade in un piccolo sprazzo di terra dove si trovava apparecchiata una coperta.
“Perce, hai fatto tutto tu?” chiese, con le lacrime agli occhi, Nico
“Si, l’ho fatto per te” e detto questo lo baciò
“Oddei è magnifico” replicò subito Nico.
Si sedettero e iniziarono a mangiare. Ma Nico aveva in serbo una piccola sorpresa…
Richiamò tre spettri, delle Vestali* che proteggevano il suo piccolo regalo.
Consegnarono il pacchetto al figlio di Ade che a sua volta lo porse a Percy.
“Caro Percy, devi sapere che prima di te io una vita non la possedevo… Era tutto costituito da ombre, odio e rancore. Ma poi tu hai detto che corrispondevi il mio amore e tutto si è illuminato. Perciò io ti faccio dono di questo piccolo regalo, per ricordarti che anche nel momento più buio la luce può ancora risplendere. Io ero il mio stesso buio e tu la mia luce. E ogni qualvolta ti servirà io sarò la tua luce. Perché ti amo ed è questo che significa amare: donare oscurità con una lacrima o donare luce con un sorriso.” Nico detto questo diede un bacio al figlio di Poseidone che dopo aver ricambiato aprì il pacchettino. All’interno della scatolina si trovava una collanina con perle di mare nere e azzurre-verdi e un ciondolo con uniti in un'unica cosa un teschio e un tridente. Percy non sapeva che dire, non si sarebbe mai aspettato tanto dal suo Nico, aveva visto la sua maturità nell’ultimo anno, com’era cambiata e come lui stesso era cresciuto. Fu quindi la volta di Percy, tirò fuori da una piccola bolla d’acqua una scatolina guardò il figlio di Ade e disse:
“Tu sei sempre la mia luce da più di un anno ho capito cosa significa amare qualcuno tanto da sacrificarsi per lui. Con Annabeth era diverso, le volevo bene come un’amica, ma con te, tu mi hai fatto capire che è sempre meglio lottare perché quando vinci il premio potrebbe essere il migliore di sempre. Ti amo. Ti amo come il primo giorno e tutto ciò che ho dichiarato questo stesso giorno di un anno addietro, posso dirlo ancora oggi. Perché sei la mia luce che brilla e non ho intenzione di perderti.” Si baciarono come l’anno prima, ma molto più carichi di sentimenti forti come le catene dell’amore. Nico aprì il pacchetto e dovette srotolare un biglietto… Un biglietto per Venezia per l’autunno. Percy fece vedere il suo e Nico sorrise felice, ma l’altra parte del regalo era ancora nella scatolina…
la scatolina conteneva una foto di loro due con una piccola dedica: “Vorrei essere il raggio di sole che ogni giorno ti viene a svegliare per farti respirare e farti vivere di me…” Girò la foto e una piccola collanina con incise  una frase molto bella di Dante Alighieri:” L'amor che move il sole e l'altre stelle.” Nico vedendo quella collanina, con una delle sue citazioni preferite in italiano disse:
“Ti amo mio dolce Perce” Percy rispose con un italiano un po’ accentato:
“Anche io piccolo”. Il figlio di Ade si sorprese, ma poi penso che avesse preparato tutto nei minimi dettagli e allora lo baciò.
Finirono la cena coccolandosi, facendosi smancerie varie da coppietta tipica insomma…
Si amavano e questo importava più di molto altro.
 

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Capitolo 11
*** di proposte e nuove inaspettate imprese ***


NdA ed ecco l’epilogo!!!!! Non riesco a dire molto scrivere questa storia è stato fantastico! Tra un po’ spero di riuscire ad iniziare il sequel, perché non mi convinceva e devo riscriverlo. Spero vi piaccia
 
Erano passati tre anni ormai da quel loro primo appuntamento. Tre anni in cui erano cresciuti e ormai avevano compiuto la maggiore età. (si lo so nel libro non è cosi, ma sono piccoli e futili dettagli) Nico aveva 19 anni e Percy 20. Vivevano insieme da un anno e quel giorno era un giorno speciale. Era il 28 gennaio. Nico compiva gli anni, 19. Il figlio di Poseidone gli aveva regalato un disco in vinile dei Simon&Garfankel, uno dei gruppi preferiti del figlio di Poseidone. Erano di nuovo sull’Olimpo, gli dei concedevano solo a loro due di passarci tanto tempo, beh loro due c’erano sempre se agli dei serviva qualcosa quindi come ricompensa “l’Olimpo”! Stavano passeggiando nei giardini ridendo e scherzando, quando... Percy si inginocchiò.
“Perce, smettila di fare l’idiota. Sai non è molto bello avere il proprio ragazzo ai piedi con aria sognante…” disse Nico ridendo e per tirarlo su lo baciò
“Ehy è una cosa bellissima- disse rimettendosi in ginocchio- e poi io non sono mai stato cosi serio!” fece Percy
“OH! Ma che Testa d’Alghe amo!!!!” fece Nico con fare melodrammatico.
Il figlio del Mare si fece sempre più serio e inchiodando gli occhi in quelli del suo amato iniziò a parlare:
“Sai Nico, penso di desiderare una famiglia. Si una famiglia, un bambino che piange, il mio amato che cucina… una famiglia con relativi e annessi problemi, ma piena di momenti di gioia. Sono sicuro che io e te saremo una famiglia magnifica. Perché io voglio passare per sempre il mio tempo con te. Quindi Nico di Angelo, mi faresti l’enorme onore di sposarmi?” finì Percy con gli occhi lucidi. Nico ormai stava piangendo, commosso dal suo eterno amore.
“Ovviamente si, Percy Jackson. Posso già firmarmi con Nico A. Jackson?” e lo baciò. Lo baciò come se non ci fosse un domani. Perché per loro esisteva solamente quel momento. Loro, però, erano ignari del fatto che una dea li stesse osservando commossa da quell’amore infinito e fedele. Era li guardava da lontano dietro ad un ulivo. Con un nuovo pensiero in testa.
Quando tornarono a casa fecero l’amore. Si amavano, si sarebbero sposati ed erano felici. Il mattino dopo Era si presentò a casa loro. Percy non la sopportava, ancor di più ora che aveva messo gli occhi sul suo Nico. La dea iniziò a parlare:
“Ieri ho visto tutto, proprio tutto. E con il consenso di tutto il consiglio degli dei, vi farò un regalo per il vostro matrimonio. Ovviamente quando sarete pronti potrete venire da me e acconsentire. “ disse con un sorriso
“E quale sarebbe il vostro regalo?” chiese Nico
“Un figlio o una figlia” fece con disinvoltura la dea. Gli occhi di entrambi si spalancarono. La dea sorrise e fece per andarsene. Ma i due ragazzi tenendosi per mano le chiesero di fermarsi.
“Oggi abbiamo intenzione di annunciare il nostro fidanzamento e poi ci piacerebbe sposarci al campo… non so verso settembre. Dopo la luna di miele saremo pronti.” Disse Nico in tutta sicurezza. Ormai gli bastava una sola occhiata per capire il suo raga- no non più- futuro marito. Ringraziarono gli dei per il loro regalo e uscirono di casa. Direzione: casa di Sally e Paul Stockfiss. Quando arrivarono mancavano venti minuti a mezzogiorno. Quindi si fermarono a mangiare.
Percy si alzò:
“Ehm… mamma, papà… Io e Nico dobbiamo parlarvi di una cosa…” disse rosso in viso
“Dicci pure Percy” rispose Sally con un sorriso
“Ho… chiesto a Nico… di… di sposarmi” fece infine con un sorriso
“O miei Dei che bello! Voglio ogni particolare, tutto!” Sally era evidentemente in estasi
“Amore, calmati ora e lasciali parlare” disse in risposta all’esuberanza di sua moglie, Paul
“Mi ha fatto la proposta ieri- e fece vedere l’anello- e beh accidentalmente ci ha visto anche Era… e come regalo vuole donarci una bambina o un bambino…” disse Nico sorridendo come un ebete.
“Un… un figlio, veramente che cosa dolce da parte degli dei!” rispose la donna sorpresa
“Sono veramente felice per voi, davvero.” Disse Paul con gli occhi che luccicavano.
Chiacchierano per un po’ e poi Percy e Nico mandarono un messaggio-iride a Chirone che entusiasta lo disse all’intero campo. Tutti i sette della profezia si fiondarono a casa loro per saperne di più. Erano tutti entusiasti di quella fantastica notizia e pensarono subito a organizzare il tutto.
“Amore, puoi venire non trovo una cosa…” chiese Percy quando tutti furono andati via
“Arrivo!” rispose Nico alzando gli occhi al cielo. Percy era disordinatissimo e spesso perdeva cose in giro per la casa.
“Che non trovi sta volta!” continuò il figlio di Ade
“Sul computer… stavo cercando una cameretta per il piccolo… ero curioso, ma non so più come tornare a quella stupida pagina!” fece esasperato il figlio di Poseidone
“Awww che cucciolino che sei!” e gli stampò un bacio sulle labbra “ E poi sarei io quello che viene dal 1940 eh!?” terminò il più piccolo
“Ehy non è semplice!” disse il maggiore con finta indignazione
Nico rintracciò subito la pagina e nel vedere l’immagine si commosse. Chiacchierarono un po’, Nico sulle gambe di Percy e quest’ultimo con le braccia intorno alla vita del più piccolo.
                                                                              ###
 Era giugno, erano al campo e ormai quasi tutte le loro idee per quella novità erano ordinate e pronte per essere attuate a settembre.
Stavano parlando con Rachel quando i suoi occhi si fecero vitrei e una nebbiolina verde la circondò. Una nuova profezia fuoriuscì dalle labbra dell’oracolo:

 “Per un amore mare ed inferi partir dovranno
Preparativi e festeggiamenti interromper faranno
Se l’amore puro vorranno la figlia proibita salveranno
Le terre antiche la celano agli occhi, ma solo mare ed inferi rivelar potranno…”

I due si guardarono, una nuova profezia, riferita a loro. Stava per ricominciare tutto da capo.
“Chirone!” chiamarono entrambi
“Si che c’è ragazzi?” rispose lui avvicinandosi
Gli raccontarono tutto, gli recitarono la profezia e finito il racconto lo stallone bianco chiamò tutti i capi gruppo nella Sala Grande. Decisero che due settimane dopo sarebbero partiti…
 

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