wherever you are||Luke Hemmings

di SozHood
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I Capitolo ***
Capitolo 2: *** II Capitolo ***
Capitolo 3: *** III Capitolo || Emily? ***
Capitolo 4: *** PERSONAGGI ***
Capitolo 5: *** IV Capitolo ***
Capitolo 6: *** V Capitolo || Tante domande e nessuna risposta ***
Capitolo 7: *** VI Capitolo ***
Capitolo 8: *** VII Capitolo || Little Girl ***
Capitolo 9: *** VIII Capitolo || Friends ***
Capitolo 10: *** IX Capitolo ***
Capitolo 11: *** X Capitolo || Mickey ***
Capitolo 12: *** XI Capitolo ***
Capitolo 13: *** XII Capitolo || E' il momento...o no? ***
Capitolo 14: *** XIII Capitolo || Anniversario ***
Capitolo 15: *** XIV Capitolo || I love you ***
Capitolo 16: *** XV Capitolo ***
Capitolo 17: *** XVI Capitolo || Dopo un mese... ***
Capitolo 18: *** XVII Capitolo || 23 Novembre 2014 Ashley Hemmings ***
Capitolo 19: *** XVIII Capitolo ***
Capitolo 20: *** XIX Capitolo ***
Capitolo 21: *** XX Capitolo || Dad ***
Capitolo 22: *** XXI Capitolo || It's Christmas time ***
Capitolo 23: *** XXII Capitolo ***
Capitolo 24: *** XXIII Capitolo ***
Capitolo 25: *** XXIV Capitolo || Happy New Year ***
Capitolo 26: *** XXV Capitolo || Calum's Pov ***
Capitolo 27: *** XXVI Capitolo ***
Capitolo 28: *** XXVII Capitolo||Horan ***
Capitolo 29: *** XXVIII Capitolo || wherever you are ***
Capitolo 30: *** XXIX Capitolo || 5 seconds of love ***
Capitolo 31: *** XXX Capitolo || Mine forever... ***
Capitolo 32: *** XXXI Capitolo ***
Capitolo 33: *** XXXII Capitolo || I am Ashley Hemmings ***
Capitolo 34: *** XXXIII Capitolo ***
Capitolo 35: *** Scusatee! ***
Capitolo 36: *** XXXIV Capitol || School Day ***
Capitolo 37: *** XXXV Capitolo ***
Capitolo 38: *** XXXVI Capitolo || Back Home ***
Capitolo 39: *** XXXVII Capitolo || Forever Young ***
Capitolo 40: *** XXXVIII Capitolo || pre-party, mum and daughter ***
Capitolo 41: *** XXXIX Capitolo ***
Capitolo 42: *** XXXX Capitolo || Wherever you ade The End ***



Capitolo 1
*** I Capitolo ***


-Si prega i gentili passeggeri di allacciarsi la cintura, fra 5 minuti atterriamo-sentì la voce della hostess che comunicava l'atterraggio. Feci un sospiro, guardai l'unica foto che mi era rimasta di Luke e poi chiusi gli occhi e cercai di pensare ad altro.

Scesi dall'aereo, guardai il cielo azzurro come i suoi occhi. Mi venne un improvviso mal di pancia e mal di testa, cercai di rilassarmi per un attimo ma venne da vomitare, così corsi subito nella toilette e vomitai. Mi pulì e uscì a prendere le valigie.

Allungai la mano per prendere la mia valigia, ma un ragazzo alto, con i capelli ricci e morì la prese prima di me e la appoggiò vicino a me. Indossava una maglietta a maniche corte nera, dei jeans neri lunghi un po' strappati, un paio di scarpe direi molto rovinare. Aveva tanti tatuaggi e degli occhi verdi smeraldo.

-Grazie- gli dissi sorridendo

-Non c'è di che! Piacere Harry- disse lui..., cioè Harry e mi porse la mano

-Piacere Skyler- gli strinsi la mano

-Perchè mi hai aiutata a prendere la valigia?- gli chiesi non sapendo il motivo visto che non ci conoscevamo.

-beh semplicemente perché prima ti ho vista correre verso il bagno tenendoti la mano sulla bocca e poi....beh-h...insomma..si..s-sai..la pancia..- disse lui grattandosi la nuca e un po' preoccupato per quello che aveva detto, cioè non voleva offendermi.

-Si si ho capito haha, tranquillo hai visto che sono incinta e hai voluto aiutarmi-

dissi sorridendogli e cercandogli di far capire che non mi aveva offeso.

-Già haha. Ora devo andare, ci sono i miei amici che mi aspettano fuori! Ciaoo Skyler, è stato un piacere conoscerti!- disse lui allontanandosi

-Anche per me! Ciao Harry!- lo salutai e lui si girò verso di me e mi sorrise e fece un cenno con la mano.

Presi la valigia e chiamai un taxi per andare all'hotel.

Appena arrivai all'hotel presi il cellulare e chiamai mia mamma:

Tu...tu....tu...

-Pronto? Skyler?-

-Si mamma, sono la tua amata figlia haha; comunque volevo assicurati che sono arrivata e che dopodomani inizierò a cercare informazioni sul papà della bambina- dissi io a mia madre

-o bambinO- disse mia mamma subito

-mamma ma vuoi proprio un bimbo eh!-le dissi

-no amore, ma tu dici sempre 'Bambina' ma non sai ancora se è un maschietto o una femminuccia..- rispose lei.

-beh mamma sai che mi piacerebbe avere una bambina, ma anche se fosse un bimbo, lo amerei comunque con tutto il mio cuore- le risposi sicura di quel che avevo detto.

-ancora adesso devo andare perché tuo fratello mi sta torturando perché non trova le sue vans nere...- sbuffo mia mamma.

-oh, vai pure ma prima dì a tuo figlio haha che mi manca già e che gli voglio un mondo di bene.-

Mia mamma fece un colpo di tosse e capì subito:

-e...ovviamente questo vale anche per la mia amata mamma haha- le dissi sorridendo.

-ok, lo farò ahah. Ti voglio bene Skyler. Sta attenta- disse mia mamma più seria nell'ultima parte della frase.

-certo mamma, sta tranquilla. Cercherò di tornare più in fretta possibile, ciao mamma!- la salutai.

-ciao Skyler-e riattaccò.

Mi buttai sul letto e poco dopo mi addormentai.

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Spazio autrice:

Ciaoo! Questa è il primo capitolo della mia prima fanfiction, spero che vi piaccia :)

PS: volevo informarvi che in questa ff ci saranno spesso i flashback :)

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Capitolo 2
*** II Capitolo ***


La luce del sole mi accecava. Ancora assonnata guardai il cellulare, poi mi girai dall'altra parte per dormire ancora anche se erano le 9:30. Dormii per un'altra mezz'ora, poi mi alzai e andai a farmi una doccia calda. Mi misi un paio di jeans neri stretti un po' strappati sulle ginocchia, la felpa dell'abercrombie blu scuro e una maglietta leggera della hollister in caso cominciasse a fare caldo.

Mi infilai le vans nere e mi incamminai per andare alla Starbucks per fare colazione: presi un cappucino e una bella brioche calda. Dopo aver finito di fare colazione, andai al centro commerciale qui vicino per comprare dei vestiti e magari vedere se ci sono cose carine per i bebè.

All' H&M presi un maglioncino da mettere sopre ad una camicia e una giacca in pelle nera. Alla Tally Weijl comprai una camicia a quadri rossi e neri, un berretto con la scritta 'Crazy' e un paio di jeans. Alla Hollister presi una maglietta azzurra con la scritta 'Hollister' bianca.

Andai a vedere se c'erano cosine carine per i bambini però non presi nulla per il fatto che non sapevo se era maschio o femmina. Passai davanti alla gioielleria e vidi una collanina bellissima. Sembrava quella che mi aveva regalato Luke per l'anniversario di un anno solamente che era così piccola e delicata. Pensai che se fosse stata una femmina l'avrai presa.

*Flashback*

'-Amore guarda! Guarda che bella collana!- dissi al mio fidanzato mentre continuavo a guardare quella collana di cui mi ero innamorata subito.

-Amore ti piace? Se vuoi la prendiamo- mi disse.

Guardai lui e poi il prezzo e

-No amore, non posso costa troppo.-gli dissi un po' dispiaciuta.

-Ok...Amore, andiamo alla torre Eiffel, siamo a Parigi la città dell'amore!-mi disse Luke.

-Giusto, non avremo un'altra occasione!- dissi iniziando a camminare.

-Amore intanto tu vai! Io devo andare al bagno, vuoi una bottiglia d'acqua?- mi disse urlando un po' visto che eravamo un po' più lontani da prima. Io gli feci cenno di si con il pollice.

Dopo 5 minuti arrivò e mi porse la bottiglietta.Mi stampò un bacio sulle labbra e mi abbraciò.

-Skyler...- cominciò a parlare -io...ti amo tantissimo...- continuò e tirò fuori una scatolina blu con un fiocchetto bianco -te lo volevo dire qui, davanti alla torre Eiffel, a Parigi, ad un anno di noi, IO TI AMO DA MORIRE SKYLER! Vuoi andare a vivere con me quando torniamo a Londra?- mi confidò. Mi emozionai così mi scese una lacrima di gioia, gli saltai addosso e lo bacia appassionatamente, mi staccai e

-Si amore, si! Anch'io ti amo da morire, voglio vivere la vita con te, per sempre!- gli dissi ancora più emozionata e lo baciai di nuovo.

Mi diede la scatolina e l'aprì: c'era la collana di cui mi ero innamorata, la collana che ho visto nella vetrina di quel negozio!

-Oddio amore! Gazie mille! Grazie mille per tutto! TI AMO- gli sussurai all'orecchio le ultime due parole.

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SPAZIO AUTRICE:

Ciao ragazzi! questo è il secondo capitolo. spero che vi piaccia e che non vi annoiate ahha. in questo cpitolo c'è un flashback, ma ce ne saranno molti altri! adesso vi lascio, ciaoo :)

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Capitolo 3
*** III Capitolo || Emily? ***


Passarono cinque giorni da quando ero qui a Miami e non so ancora niente su Luke, cioè ho provato a pianificarmi qualcosa ma niente da fare. Come farò a trovare Luke?

 

Decisi di andare bar difronte all' Hotel. 

-Mi scusi, posso avere un cappuccino e una brioche da portare via?- chiesi alla barista girata per prendere un bicchiere. Quando si girò rimasi stupita. Non sapevo che lavorasse li, non mi sarei mai aspettata di rincontrarla.

 

-Ciao Skyler- mi salutò fredda.

-Ciao Emily- la salutai anch'io fredda.

-Come mai qui a Miami? Pensavo che non saresti venuta qui perchè c'è Luke- mi chiese cominciando a preparare il cappuccino e mettendo la brioche nel sacchetto.

-Beh non sono venuta qui per trovarti, ma devo trovare una persona- le risposi. non le dissi che stavo cercando Luke perchè di lei non fidavo più e non potevo raccontarle tutto.

-Il padre del bambino/a?- mi chiese lei con un sorrisetto malizioso. Come faceva a sapere del bambino? Ah giusto, lo si vede dalla pancia...

-Si- le risposi fredda.

-E' Luke?- mi chiese lei seria. E adesso? Che le rispodo? Si? Ma magari sa dov'è Luke e glielo va a dire lei prima di me. Così optai di dire

-No. Visto che hai nominato Luke, per caso hai il suo numero?- le chiesi sperando che ce l'abbia, così l'avrei trovato subito.

-No- rispose semplcemente.

-Ah..Sai dove abita?- le chiesi speranzosa.

-No- rispose di nuovo.

Mi diede la brioche e il cappuccino, le diedi i soldi e la salutai. 

 

EMILY'S POV

Oh cazzo. Che ci fa Skyler Hood a Miami? Era incinta ma chi è il padre? Luke? Anche se non fosse lui gli devo dire che c'è Skyler a Miami.

 

Mi chiese se avevo il numero di Luke e se sapevo dove abitava. Ma ad entambe le domnde risposi di no, non potevo rischiare di farmi rubare di nuovo Luke. Ma poi che cazzo voleva da Luke?

 

Quando se ne andò andai sul retro e chiamai Luke

tuu..tuu..tu..

-Ciao Emi, come mai mi hai chiamato? Non sei al lavro?- mi rispose Luke ancora assonnato.

-Si Luke ma ti devo dire una cosa importantissima!- gli risposi io.

-E cosa c'è di così importante?- mi chiese Luke.

-Ascolta bene, è appena venuta Skyler Hood nel bar dove lavoro io. E' incinta e sta cercando il padre! E mi ha chiesto di te-gli risposi per paura che fosse lui il padre.

-COSAAA?? Skyler Hood? Cosa le hai detto tu?- mi chiese quasi urlando.

-Beh io le ho risposto che non sapevo niente di te...- gli risposi.

 

-EMILY!! Al lavoro! Non stare al telefono, ma lavora!- gridò il capo infuriato.

-Ok arrivo!-

 

-Amore devo andare, ne riparliamo dopo a casa- gli dissi.

-Ok, ciao Emily!- mi salutò e riattaccò.

 

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SPAZIO AUTRICE:

CIAO RAGAZZI! QUESTO E' IL TERZO CAPITOLO! SPERO VI PIACCIA. 

COME SI COMPORTERA' LUKE? E EMILY? CHI E' EMILY? 

LO SCOPRIRETE CONTINUANDO A LEGGERE!

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Capitolo 4
*** PERSONAGGI ***


Ciao ragazzi, questo non è un capitolo ma vi elenco i personaggi e da chi sono interpretati.

 

Skyler Hood: Lucy Hale

Luke Hemmings: Luke Hemmings

Emily Smith: Cassie Acerbo

Cloe Owen: Leighton Meester

Barbara Hood (mamma): Holly Marie Combs

Calum Hood: Calum Hood

Michael Clifford: Michael Clifford

Harry Styles: Harry Styles

Ashton Irwin: Ashton Irwin

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Capitolo 5
*** IV Capitolo ***


LUKE's POV

Quando Emily mi disse che Skyler era in città e che aveva chiesto di me, rimasi immobile con la bocca aperta per due minuti. Cosa avrei dovuto dirle quando ci saremo incontrati? Dirle che ogni notte andavo a letto con Emily che con lei e che mi sono trasferito a Miami per vivere insieme ad Emily? No no, non mi sembra il caso.

Cercai di non pensare a questo così presi le cuffie, mi tirai su il cappuccio e mi incamminai per andare verso il bar dove lavorava la mia attuale ragazza.

-ahi! Mi hai fatto cadere la borsa! E stai più attento!- urlò una ragazza, la ragazza che avevo fatto cadere. Mi girai per aiutarla ma...Oddio! È Skyler! Non mi devo far notare.

-Eh-h...Lu-u-ke-e?- chiese bavetta di.

Mi rigirai e continuai a camminare sperando che non mi seguisse.

SKYLER's POV

-Eh-h....Lu-u-ke-e?- quel ragazzo sembra Luke, così tanto!

Non mi rispose e se ne andò. Non credo che fosse lui, non ero sicura, non si vedeva bene anche perché si era girato di due centimetri! Però...però quel poco che ho visto dei suoi occhi..si quei occhi azzurri...scossi la testa per togliermi quei pensieri e ripresi la borsa per andare al Mc.

Mi riscontrai con un ragazzo. Un ragazzo alto, capelli mori ricci, occhi verdi e tanti tatuaggi. Mi sembra di averlo già visto questo ragazzo.

-Oggi non è proprio giornata!- urlai per la rabbia. Oggi sono andata a scontrarmi già due volte!

-oh..scusa non ti avevo vista.- disse lui aiutandomi a prendere la borsa.

-ecco tieni..Har-r.. Oh ciao Skyler! È un piacere rivederti!- mi saluti Harry, ora mi ricordo di lui!

-oh ciao Harry! Anche per me è un piacere!- lo salutai io.

-Dove stavi andando?- mi chiese Harry.

-Al Mc- gli risposi

-Posso venire?- mi chiese ed io annuì.

Arrivammo e io presi un BigMac, una bottiglietta d'acqua e dell'insalata, mente lui prese BigMac come me, una coca cola grande e patatine fritte. Per questo ha così tanti brufoli haha.

-Harry..-

-si?- disse continuando a masticare.

-Per caso...tu conosci un certo...Luke..Hem-m-non feci in tempo a finire la domanda che lui mi parlò sopra

-Hemmings?-

-si, lui- gli risposi.

-Si, qui tutti lo conoscono- rispose lui come se fosse ovvio.

-Ah ok, per caso sai dove abita o il suo numero?- gli chiesi, sperando che ce l'avesse.

-No, solo i suoi amici lo sanno. Nessun altro può saperlo.- dispose lui.

-oh..- riuscì solo a dire questo. Ero stupita dal fatto che tutti lo conoscevano ma nessuno aveva il suo numero o sapesse dove abita.

Finimmo di mangiare e tornai in hotel. Avevo deciso di affittarmi un piccolo appartamento per restare qui fino a quando non avrò trovato Luke Hemmings.

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SPAZIO AUTRICE:

Hey eccomi di nuovo.

Cosa ne pensate di questo capitolo? Vi è piaciuto?

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Capitolo 6
*** V Capitolo || Tante domande e nessuna risposta ***


Dopo le parole di Harry, alla notte non riuscii a dormire. Avevo tante domande per la mia testa, ma nessuna risposta.

Perchè nessuno poteva sapere informazioni su di Luke? Come mai era conosciuto da tutti? Cosa era diventato Luke? Era giusto quello che stavo facendo? Cioè dirgli che è il padre del bambino o bambina che nascerà fra quattro mesi? Ero sicura di volerlo cercare? Ma perchè? Perchè non voglio crescere un bambino da sola o perchè lo amo ancora? Sì, io ho sempre amato Luke, con tutto il mio cuore. Ma non capivo se il motivo per cui lo stavo cercando era quello o un altro.

Ero confusa...dovevo pensarci, dovevo ottenere delle risposte alle mie domande.

Scese una lacrima sulle mie guance, e poi un'altra e dopo un'altra ancora...e cominciarono a scendere tre, quattro, cinque lacrime.... finchè non mi addormentai in un profondo sonno. Vorrei che potessi svegliarmi con un'amnesia...

Avevo bisogno di qualcuno che mi capisse, che mi aiutasse, che mi darebbe delle risposte alle mie domande....e qualcuno che mi amasse.

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SPAZIO AUTRICE:

Ciao a tutti, scusate per il capitolo che è cortissimo...per farmi perdonare, pubblico un altro capitolo oggi. Comunque volevo dirvi che pubblicherò i capitoli il lunedì, giovedì, sabato e domenica però è un eccezione per questa settimana che pubblicherò il lunedì, il martedì il giovedì e il venderdì. Detto tutto, vi lascio! Ciaoo, e scusate ancora...

Soz xx

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Capitolo 7
*** VI Capitolo ***


'Luke? Sì avevo visto Luke. Gli corsi dietro urlando il suo nome. Ad un certo punto si fermò e si girò dalla mia parte.

-Cosa vuoi ancora da me Skyler? Cosa vuoii!?- mi chiese urlando l'ultima parte.

-Voglio delle risposte! Ecco cosa voglio.- affermai.

-Cioè- chiese lui confuso.

-Perché te ne sei andato? Perché mi hai lasciata sola? Non è significato nulla per te tutto il tempo che siamo stati insieme?- gli chiesi disperata perchè era da tanto che aspettavo queste risposte.

-Vuoi la verità?- mi chiese e io annuii.

-Beh il motivo è perché mi sono innamorato di Emily, sono venuto a vivere a Miami con lei. E..ti posso dire che..non ha significato niente la storia con te. Quindi, adesso vattene, non ti voglio vedere mai più- mi rispose lui come se era ovvio e che ero l'unica stupida che non lo sapeva.

A quelle parole mi bloccai, come se una lancia avesse colpito il mio cuore è spezzato in due. Non poteva essere...Emily? Come ha potuto? Di nuovo?'

Mi alzai di colpo con il cuore che batteva a mille ma non per emozione, ma per paura, per paura che quella fosse la verità.

Feci un sospiro di sollievo perché per fortuna era solo un 'sogno'.

Avevo bisogno di chiamare qualcuno. Chiamai la mia migliore amica Cloe.

Tuu...tuu...tuu.. Ma non rispose nessuno e così parti la segreteria.

Allora chiamai mio fratello.

Tuu..tuu..tuu..

-pronto?-

-ciao Calum!- lo salutai.

-Ciao Sky! Lo sai che mi manchi tantissimo vero? È la cosa vale anche per gli altri ovviamente!- disse Calum.

-beh anche voi mi mancate un sacco!- risposi io.

-A cosa devo questa chiamata?- mi chiese

-Ah si...volevo parlare con qualcuno. Ho provato a chiamare Cloe ma non rispondeva così ho chiamato te- risposi

-Ann ok...allora come vanno le cose li? Hai trovato qualche informazione su di Luke?- mi chiese quasi avendo paura della risposta.

-Allora qui va tutto ok, ho trovato un appartamento per stare qui finché non trovo Luke, poi ho trovato un dottore e oggi ho appuntamento alle 16. Poi...su di Luke..beh non ho saputo tanto. Ho incontrato Emily e non è riuscita a dirmi niente di lui, poi avevo trovato un certo Harry all'aeroporto che mi aveva aiutato con le valigie e ieri l'ho rincontrato e mi ha detto che qui tutti lo conoscono ma nessuno ha il suo numero e nessuno sa dove abita tranne i suoi amici. Però questa cosa è un po' strana...- risposi

-Oh...Sai l'altro giorno mi era venuto in mente che avresti potuto chiedere a Micheal Clifford. Lui è rimasto amico di Luke.- mi disse.

-Oh davvero? Sai dove abita?- chiesi, magari sarei potuta andare da lui e chiedergli informazioni.

-No...ma forse ho il suo numero, se ha sempre questo...- mi rispose.

-te lo mando per whatsapp-

-ok!-

Dopo pochi secondi mi arrivò il messaggio.

-Grazie Calum. Avevo proprio bisogno di sentire la tua voce-

-Sai che quando hai bisogno ci sono sempre!-

-Certo che lo so! Adesso devo andare, ciaoo fratello e! Salutami gli altri!-

-certo, ciao Sky!- e riattaccò.

Michael Clifford. Chissà cosa è diventato...

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SPAZIO AUTRICE:

Ciao ragazzi! Ecco il capitolo. Come promesso. Spero che vi piaccia e continuate a leggere!

Secondo voi è la verità quello che ha sognato Skyler?

Ciaooo

Soz xx

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Capitolo 8
*** VII Capitolo || Little Girl ***


Fra mezz'ora avrei avuto l'appuntamento con il dottore. Ero emozionantissima, oggi mi avrebbe detto se era un maschio o una femmina, non vedevo l'ora.

Mi preparai. Presi la borsa e uscii di casa. Ma appena uscii sentii uno strano sentimento alla pancia. Cominciò a girarmi la testa. Aprii di nuovo la porta e cominciai a correre al bagno. Vomitai dopodiché mi pulii per bene per uscire e andare a prendere la metro.

Arrivai dal dottore e aspettai 15 minuti. Ero in ansia.

Una porta bianca si aprì e...

-Signorina Hood? Prego, entri pure- mi disse il dottore. Entrai seguito da lui che poi chiuse la porta e mi fece accomodare su un lettino bianco.

Mi visitò come faceva il mio dottore a Los Angeles.

-Complimenti! È una femmina!-

Oddio, ero troppo felice, era una femmina come avrei voluto avere! Mi scese una lacrima, ma non una lacrima di tristezza ma di gioia.

Il dottore mi diede l'eco grafia e mi disse che era tutto apposto e che era normale se vomitavo.

Dopo la visita andai ad un parco li vicino, lo stesso parco in cui ero andata con Luke quando eravamo venuti qui.

Vidi una bambina dai capelli castani chiari con le punte più chiare che sembravano shatush naturali e aveva gli occhi azzurri. Sì era lei, era inconfondibile.

Mi avvicinai a lei e le chiesi come si chiamava.

-Charlotte- mi rispose lei.

-Che bel nome! Io mi chiamo Skyler.-

-Posso giocare con te?- mi chiese. Ma quanto carina era!

-certo che puoi!- le risposi.

Giocammo per un bel po' e le presi un gelato. Purtroppo si era fatto tardi e doveva tornare a casa con la mamma. Ovviamente prima di giocare con lei, chiesi alla mamma il permesso.

La guardai da dietro finché non vidi più la sua figura. Era proprio una bellissima bambina.

Flashback

'-Hey amore, hai visto quella bambina? È bellissima-dissi continuando a guardare la bambina sull'altalena.

-Si amore, anche noi avremo una bambina bella come lei-disse lui dandomi un bacio sul collo. Abbracciai il mio amore dandogli un bacio a stampo e poi continuai a guardare quella bellissima bambina dai capelli castano chiaro con sfumature bionde sulle punte dei capelli che sembravano shatush naturali.

-Amore...ti amo- gli sussurrai all'orecchio abbracciandolo e chiudendo gli occhi.

-Anch'io amore- mi abbracciò anche lui.

Ad un tratto sentimmo una vocina.

-Ciao. Potete giocale con me? Potete far finta di eshele la mia mamma e il mio papà?- ci chiese quella bambina che avevamo fissato per minuti.

-Certo che possiamo farlo!- risposi io abbassandomi un po', poi alzai la testa e vidi Luke che annuì e si abbassò anche lui.

Sembravamo veramente una piccola famiglia...era bellissimo!'

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Capitolo 9
*** VIII Capitolo || Friends ***


Mi venne in mente l'idea di mio fratello, quella di chiedere a Michael.

Ero molto legata a loro, anche al mio migliore amico Ashton e a Luke. Loro quattro erano migliori amici dal liceo fino a quando Luke cambiò. Ashton e Calum erano rimasti legati, mentre Luke e Micheal si trasferirono insieme. Cal e Ash non avevano litigato con Micheal ma visto che lui seguì Luke, non si sentirono più e si dice che anche Mickey fosse cambiato.

Io e mio fratello eravamo molto legati ma non mi interessava molto dei suoi amici finché non incontrai Luke che avevo scoperto che era tra i migliori amici di Cal. Da lì in poi divenni molo legata con loro. Ash divenne il mio migliore amico, Luke divenne il mio fidanzato fino a sei mesi fa circa e Mickey lo consideravo un amico, non eravamo così legati come gli altri infatti la prima volta che lo vidi non mi sembrava così tanto simpatico ma poi cominciai ad uscire con la compagnia di mio fratello, cominciai a conoscerlo e mi sembrò molto più simpatico.

Ah! Poi la mia migliore amica Cloe si fidanzò con Ash, aww i miei milioni amici fidanzati! Che bella coppia, stanno insieme da un anno e mezzo tra 8 giorni. Dovevo fargli gli auguri.

La mia migliore amica Cloe l'avevo conosciuta al liceo. All'inizio eravamo solo amiche ma poi lei mi salvò la vita, riuscì a farmi smettere di tagliare. Mi tagliavo perché ero presa in giro dalla gente, perché ero depressa, perché ogni cosa che avevo Emily me lo rubava, ogni amicizia, la persona di cui mi ero innamorata prima di Luke, tutto...L'hosempre odiata.

Clo era riuscita a farmi smettere, mi ha salvato la vita. Da lì eravamo diventate migliori amiche. Condividevamo tutto, uscivamo sempre insieme, mi diceva i suoi segreti e io i miei.

Infatti lei mi ha aiutata con Luke e io l'ho aiutata con Ash. Mi aiutò anche quando andai in depressione quando Luke se ne andò. Lei mi capiva, lei mi aiutava. La amo per tutto quello che mi fa. In questo momento la vorrei qui vicino a me, la vorrei abbracciare forte, tenermela per me. Mi mancava troppo, avevo bisogno di sentirla vicino a me.

Presi il cellulare e chiamai Clo.
Tuu...tuu...tuu...
-Pronto? Syler?- 
-Si sono io Clo! Avevo bisogno di chiamarti, mi manchi troppo!- 
-Aww! Amica mia! Mi manchi un casino!- urlò Cloe. Penso che sia la felicità ahha.
-Ho voglia di abbracciarti!- 
-Anch'io!- disse lei -Skyler ti devo dire una cosa importante- continuò lei con la voce più seria.
-Oddio, mi devo preoccupare? Cosa è successo? Ti sei lasciata con Ash? È successo qualcosa a mia mamma o a Cal?- chiesi io veramente preoccupata
Sentii delle risate e Calum dire -Voglio vedere Clo incinta! Ahha- sospirai e chiusi gli occhi per due secondi.
-No no tranquilla, niente di ciò- mi rassicurò.
- E allora cosa c'è?- chiesi non capendo.
-Beh..sai che fra 8 giorni io ed Ash facciamo un anno e mezzo no? Beh ecco...abbiamo deciso di passarlo...a Miami!- urlò 'Miami'. 
-Aaaaaaaaaaaaaaa- urlai. Penso che metà Miami mi abbia sentita ma va beh. Ero troppo felice, la mia migliore amica che veniva qui da me! La potevo abbracciare stretta stretta.
-Sky, non serve che urli così ahah- disse Ash con la sua risatina adorabile.
-oh, scusate ahah, sono così felice!- mi scusai con un sorriso a trentadue denti, per fortuna non mi vedevano, chissà com'ero!
-Il bello è dopo!- mi disse Clo.
-...Cioè?- chiesi non capendo.
-Te lo diremo quando saremo lì e vedrai anche la sorpresa!- mi disse Clo.
-An si! Hai un posto per noi Sky?- chiese Ash.
-Me lo chiedi anche? Certo!- risposi tutta felice.
-Ora devo andare! Ciao Sky! Mi manchi un sacco!- 
-Anche tu! Ciao Clo, ciao Ash, ciao Cal, salutatemi mia madre! Vi voglio un mondo di bene!- li salutai e riattaccai.

Oh mio dio, che bello! I miei migliori amici verranno qui a Miami da me! Mi mancano così tanto!

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SPAZIO AUTRICE:
Hey! Questo è il nuovo capitolo. Spero vi piaccia. Più avanti scriverò come si sono conosciuti Sky e Luke. Ora vi lascio, Ciaoo! 
Continuate a leggere!
Soz xx

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Capitolo 10
*** IX Capitolo ***


Cloe's POV

-Anche tu! Ciao Clo, ciao Ash, ciao Cal e salutatemi mia madre! Vi voglio un mondo di bene!- ci salutò Sky e riattaccò.

-Fiuu...per fortuna siamo riusciti a resistere!- dissi io respirando.
-Eh già! Per fortuna. Credo che non abbia sospettato di niente!- disse Cal.
-Dai, muoviamoci, se no arriviamo in ritardo!- strillò Ash dalla cucina.

Prendemmo i bagagli e partimmo verso l'aeroporto. Alla radio c'era She will be loved.

Era la canzone di Luke e Sky. Avevano delle voci meravigliose e insieme erano perfette. Questa era la canzone che Luke aveva cantato per dichiarare il suo amore. Le loro voci e il suono delle chitarre suonate da loro, la canzone era così delicata, fragile, romantica ma allo stesso tempo un qualcosa di forte, vero. Il loro vero amore.

Arrivammo all'aeroporto e facemmo il check-in. Salimmo sull'aereo e pensai, pensai a quello che stavo per fare. Stavo andando con Ashton, l'amore della mia vita, a Miami dalla mia migliore amica per trascorrere il nostro anniversario. C'è una sorpresa per Sky, e credo che sarà molto ma molto felice, a parte che saremo da lei dopo qualche oretta.

Sky in passato aveva sofferto molto e l'unico che era riuscito a farla felice era stato Luke Hemmings. Ma l'ha fatto soffrire anche lui e spero che la faccia ritornare sorridente come era prima. Con un sorriso meraviglioso, un sorriso vero non uno di quelli finti, quelli sforzati.

Spero che Luke torni come prima, come quello di una volta. E faccia ritornare Skyler come prima. Luke aveva sbagliato, ma poteva rimediare e se non lo faceva presto, tutto sarebbe rovinato.

Spero che Ashton non mi tradisca e che rimaniamo insieme per sempre fino ad morire insieme. Io lo amo con tutto il cuore e non smetterò mai di amarlo. Come Skyler insomma.

Io e Skyler siamo diverse in molte cose, ma tanto simili in altre del tipo questo. I nostri sentimenti sono uguali, ci capiamo l'una con l'altra. Cercherò il più possibile di farla sorridere ma si che solo quella persona lo riuscirà fare. E quella persona tutti sanno chi è.

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SPAZIO AUTRICE:
Ciaoo, eccomi qui di nuovo. Questo è il nuovo capitolo ed è un po' cortino... Spero che vi piaccia. Avete intuito di cosa possa essere la sorpresa? Ora devo andare, vado al compleanno di una mia amica. Ciaoo.
Soz xx

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Capitolo 11
*** X Capitolo || Mickey ***


MICHEAL's POV

Suonò il mio cellulare. Sbuffai. Proprio un quel momento? Non potevano avere un tempismo migliore! Lo lasciai squillare.

-Dai Clifford, vai a rispondere- mi disse staccandosi un po' da me.

-Ma dai..proprio in questo momento dovevano chiamare?!-

Presi l'IPhone per rispondere. Di chi era quel numero? Boh..

-Pronto, chi è?- chiesi con poca pazienza.

-Ciao Clifford. Da quanto tempo.- rispose una voce femminile. Chi era? L'avevo già sentita, ma chi era? Non mi ricordo.

-Chi saresti tu?- chiesi.

-Non riconosci la mia voce haha?-

- No. Muoviti a dirmi chi sei.- risposi freddo.

-Ok ok, calmo. Sono Skyler. Skyler Hood.- mi rispose.

Skyler? Skyler Hood? Cosa voleva da me? Come faceva ad avere il mio numero?

-Skyler Hood? La Skyler di sei mesi fa? Skyler sorella di Calum? Skyler ex di Luke?- chiesi velocemente.

-Sì. Quella Skyler- mi rispose decisa.

-Oh, che cosa vuoi? Muoviti che sono impegnato- dissi freddo. Ero impaziente, doveva muoversi se no, Madison se ne sarebbe andata.

-Beh, ho sentito che sei ancora amico di Luke e mi chiedevo se mi potevi dare l'indirizzo della sua casa.- mi rispose.

-Ah, te lo mando per messaggio- risposi più impaziente di prima.

-Ok, ciao Micheal- e riattaccò.

Le mandai il messaggio e poi tornai da Madison.

-Scusa Maddi, era la ex del mio migliore amico e voleva il suo indirizzo-

-Tranquillo, adesso riprendiamo quello che stavamo facendo?- mi chiede con un sorriso malizioso in faccia.

-Certo- le risposi e mi fiondai sulle sue labbra e la strinsi più a me. Lei era su di me e passava la sua mano tra i miei capelli colorati.

Oh cazzo. Mi fermai staccandomi da Madison e presi subito il cellulare. Mandai un messaggio IMPORTANTISSIMO a Skyler.

Da: Micheal

A: Skyler

SKYLER MI ERO DIMENTICATO DI DIRTI UNA COSA IMPORTANTISSIMA. NON DIRE A LUKE CHE SONO STATO IO A DARTI L'INDIRIZZO!

Semi avrebbe scoperto, mi avrebbe ucciso. Aspettai che mi arrivasse un messaggio da Skyler con scritto 'Ok tranquillo' ma non arrivò. Dopo un altro po' di tempo arrivò e mi tranquillizzi un po'.

Tornai da Madison che mi faceva cenno di salire sul letto. Aveva un corpo così perfetto!

-Dai vieni, che ti faccio tranquillizzare- mi disse Maddi.

Mi misi accanto a lei e facemmo il nostro 'lavoro'.

SKYLER's POV

Per fortuna Clifford mi aveva mandato il suo indirizzo così sarei potuta andare da lui e parlargli di persona. Però avevo paura. Non so di cosa, ma paura.

Suonò il campanello. Uno, due, tre volte. Andai ad aprire e...

Che voleva da me ora? Che cazzo ci faceva davanti casa mia?

-Ciao Emily.- risposi molto fredda. Ma mooolto.

-Ciao Skyler. Sono venuta a dirti che io non sono cambiata, tu non sei cambiata, ma Luke si. Luke è cambiato, quindi smettila di cercarlo.- mi 'minacciò' con un'espressione minacciosa. Poi se ne andò lasciandomi lì senza darmi spiegazioni.

Che voleva dire con quelle parole? Perché mi ha detto quello? Che cosa intendeva dire? Non capivo.

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SPAZIO AUTRICE:

Eccomi con un nuovo capitolo. Secondo voi perché Mickey era così impaziente? Cosa doveva fare? Haha.

Spero che vi piaccia questa fan fiction e spero che sia interessante. Ciaoo, un grande abbraccio.

Soz xx

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Capitolo 12
*** XI Capitolo ***


Mi girai e rigirai nel letto. Non riuscivo a prendere sonno. Pensavo alle parole di Emily. Cercavo di capire quel
Che mi voleva dire. Avevo paura di quello che voleva fare. 
Non era l'unico argomento che mi tormentava. Ero felice di poter parlare con Luke, ma cosa gli avrei detto? Sarei riuscita a parlargli?
Mi alzai e scesi per bere un bicchiere d'acqua. Erano le 3 di notte e il silenzio che c'era in casa mi faceva terrore
Decisi di tornare a letto. Non riuscivo a prendere sonno. L'unica cosa che riusciva a farla era la musica, così presi il mio IPod, mi misi le cuffie, mi stesi sul letto e schiacciai 'casuale'.
Partirono le note di Little Things degli One Direction. Amavo quella canzone, amavo le loro voci, amavo le parole della canzone. 
Poco a poco mi addormentai.
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Driin driin 
-chi è che suona il campanello a sta ora?!- pensai disperata.
Guardai l'ora. Erano ancora le 6:15! 
Andai ad aprire ancora assonnata. Trovai delle valigie davanti alla porta.
-Ciao Skyler! Finalmente sei venuta ad aprirci!- disse una voce femminile.
-Oddio guarda Sky ancora addormentata, hahah. Sembra un mostro haha- disse, invece, una voce maschile. 
Ok, erano loro. Erano le loro voci. Mi strofinai gli occhi e andai ad abbracciarli.
-Ciaoo ragazzi! Quanto sono felice che siete qua! Ma non sapevo che venivate subito!- dissi facendoli accomodare in casa.
-Non sembra che sei felice haha! Comunque volevamo farti una sorpresa. E c'è un'altra sorpresa!- disse Cloe con un sorriso a trentadue denti.
-ohh, scusate. Stavo dormendo così beata..- dissi pensando ancora al mio letto calduccio. -comunque qual è l'altra sorpresa?- continuai.
-ok un attimo. ENTRAAAA!- urlò Ash.
Mi girai verso la porta e vidi...mio fratello! Corsi verso di lui e lo abbracciai forte forte. 
-Aww, che bella sorpresa! Ciao Cal! Mi sei mancato un saccoo!- dissi staccandomi da lui.
-Anche tu sorellina mia. Come va qua? Tutto bene?- chiese.
-Si si- risposi semplicemente.
Dovevo ancora preparare le stanze visto che non sapevo ancora del loro arrivo, quindi andai subito a prepararle.
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-Eccomi! Adesso vi mostro le vostre stanze. La prima porta a destra è la stanza di Cal, la seconda è mia e la terza è di Ash e Clo!- 
-Ok, grazie Sky!- risposero in coro.
-Ahh ragazzi! Vi devo dire una cosa importantissima.- dissi sorridendo come un ebete.
-Dai dicci- dissero insieme.
-È una bambina!- dissi felicissima.
-Wow, Sky! Complimenti! Quello che volevi!- mi disse Clo abbracciandomi.
-Uff! Io volevo un maschietto...- disse Cal con una faccia triste come quelli dei bambini da cinque anni. Gli feci una smorfia e lui me la rifece subito dopo di me.
-Sai già che nome darle?- mi chiese Ash.
-Ehmm... No. Volevo prima dirlo a Luke e poi vedere le conseguenze- dissi seria.
Tutti e tre annuirono.
-Dai andiamo a fare un giro al centro commerciale. Devo fare vedere una cosa a Clo- proposi io.
-Va bene.- dissero in coro.
Andammo al centro commerciale e girammo per i negozi. Poi mostrai quella bellissima collanina della Tiffany che me n'ero innamorata già dalla prima volta che l'avevo visto in questo centro commerciale.
Dopo un po' di giri, decisi di prenderla e poi tornare a casa.
Eravamo molto stanchi, così andammo tutti a letto. 
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SPAZIO AUTRICE
Ciao ragazzi! Ecco il nuovo capitolo. Scusate se a volte non riesco a pubblicare i capitoli, ma la scuolaaaa.... Va beh... Vi lascio, Ciaoo! Un grande abbraccio.
Soz xx

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Capitolo 13
*** XII Capitolo || E' il momento...o no? ***


CALUM's POV

Ormai ero da mia sorella, sapevo qual era il suo scopo, ma non sapevo quali erano le conseguenze. Non sapevo se l'avrebbe ferita di più o se le farà del bene, ma non credo la seconda. Luke era cambiato e anche molto. Per colpa di quella stronza di Emily. E Skyler non poteva soffrire in questo modo.

Sentii dei rumori provenire dalla cucina così andai a vedere. C'era mia sorella che piangeva e che cercava di preparare la borsa per andare non so dove.

M i avvicinai piano piano e le bloccai le braccia e la feci girare verso di me.

-Hey Sky, che hai?- chiedi dolcemente. Lei non mi rispose perchè si doveva riprendere dalla sua disperazione. La abbracciai e quando si staccò da me, cominciò a parlare.

-Voglio andare da Luke...- disse quasi sussurrando Luke -ma non ce la faccio, ho paura...non riesco- mi confessò.

La abbracciai e le sussurai all'orecchio -non preoccuparte, vengo con te se vuoi..-

-Grazie Cal, ci sei sempre per me, non so come ringraziarti- disse asciugandosi le lacrime.

-Non devi ringraziarmi, lo faccio perchè voglio che tu sia felice- le dissi abbracciandola. Le misi le cose che stava mettendo nella borsa e gliela porsi. 

-Vuoi ndarci un'altra volta?- le chiesi.

-No, ci voglio andare oggi- mi disse, sospirando fopo l'ultima parola.

-Ok, ti accompagno- le dissi.

-Grazie Cal, ma devo affrontarlo da sola questo incontro con Luke- disse chiudendo gli occhi.

Ci pensai due minuti e le risposi.

-Ok, ma fa attenzione. Non si sa mai..- le raccomandai.

-Grazie Cal, ci vediamo dopo- mi diede un bacio sulla guancia e uscì dalla porta.

Sospirai e mi sedetti sul divano. Non so se ho fatto bene a lasciarla andare da sola.

SKYLER's POV

Ok, ormai sono sulla strada per andare a casa di Luke. Spero di trovarlo. Ormai ero arrivata e non potevo più ritirarmi.

'Foza Skyler, ce la puoi fare. Non è cambiato molto Luke, ti capirà. Non ti farà del male.Coraggio Sky'  continuavo a ripetermi nella mia mente.

Sospirai e mi fermai davanti al cancello di casa. Stavo per suonare il campanello, ma non riuscii a premere il pulsante. Qualcosa mi bloccava. La mia paura. Dovevo affrontarla, ma sono debole e non riesco. Non so che mi prende, da quando sono così debole? Ero tornata forte 3 anni fa..

Cominciarono a scendere le lacrime, crollai a terra, continuai a piangere, la gente passava e mi guardava male, ma a me non me ne fregava. Dovevo sfogare la mia rabbia per la MIA paura... Perchè avevo così tanta paura?

CALUM's POV

No, non mi fidavo. Trovai un foglietto per terra. C'era scritto l'indirizzo di qualcuno. Doveva essere quello di Luke. Presi il cellulare, accesi l'app Google Maps e digitai l'indirizzo. Seguii le indicazioni e arrivai nella via di Luke.

Vidi in lontananza una ragazza seduta per terra che piangeva. Era Skyler. Oh no!

Cominciai a correre verso di lei, ralleintai quando mi notò. Mi abbassai alla sua altezza e la abbracciai.

-Cal, non ce la faccio. Non riesco. Ho tanta paura.- mi sussurrò singhiozzando.

-Non abbatterti Sky. Ci sono io con te. Se continui a piangere farai del male alla piccola..Dai torniamo a casa che i ragazzi ci aspettano- le dissi.

Tornammo a casa. Lungo il tragitto le tenei la mano per tenermela più vicina a me.

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SPAZIO AUTRICE

Ciaoo! eccomi con un altro capitolo. L'ho pubblicato adesso perchè nei prossimi giorni non potrò, sono molto impegnata... L'incontro tra Luke e Skyler si avvicinaa! ohhh. Continuate a leggerla! Grazie mille alle visualizzazioni e alle recensioni!

Un grandissimo abbraccio!

soz xx

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Capitolo 14
*** XIII Capitolo || Anniversario ***


ASHTON's POV
-Buongiorno mia bellissima principesse- le dissi e le diedi un dolce bacio sulla fronte. 
Aveva ancora gli occhi chiusi, povera aveva ancora sonno. Però dovevo svegliarla, oggi era il nostro anniversario e non potevamo passarla a letto! Avevo tante sorprese per lei.
-Buongiorno amore- mi disse e mi diede un bacio a stampo sulle labbra.
-Dai svegliati! Ho tante sorprese per te oggi! Ricordi? Oggi è il 16 Ottobre. il nostro anniversario- le dissi mentre si sedette sul letto per guardarmi negli occhi.
-Come dimenticarlo. Amore oggi...2 anni e 3 mesi! Stiamo per raggiungere Skyler e Luke!- disse entusiasta e si precipitò subito sulle mie labbra. Le chiesi l'accesso e lei me lo consentì. Nel frattempo aveva circondato con le sue gambe il mio bacino e metteva le mani fra i miei capelli. Io la strinsi più vicino a me e le accarezzai i capelli dolcemente. Le nostre lingue continuavano a danzare finché non fummo interrotti.
-Buongiorno piccioncini! Intanto buon anniversario. Poi è pronta la colazione.- ci disse Skyler. 
Noi ci staccammo e le facemmo cenno che saremmo arrivati subito.
-Che bel risveglio amore! Grazie!- mi disse Cloe dandomi un bacio dolce sulle labbra e poi andò in bagno per sistemarsi un po'.
Scesi giù per fare colazione ma trovai solo Sky. Dov'era Cal?
-Hey Sky, dov'è Calum?- chiesi sedendomi al tavolo.
-È andato a fare una passeggiata- disse masticando la brioche che aveva in bocca.
-Da solo? Strano...Comunque, sembrano molo buoni queste brioche- dissi prendendone una e guardandola come se fosse oro. Avevo GIÀ fame alla mattina. Vidi Clo scendere dalle scale
-Tesoro, sei bellissima anche di prima mattina- le dissi mandandole un bacio con le mani. 
-No amore, tu sei bellissimo con quella brioche e sporco ai lati della bocca- disse ridendo e si mise a ridere anche Skyler. 
Cloe si avvicinò a me e mi baciò sul punto dove ero sporco e si sedette vicino a me. 
Finimmo di fare colazione e dissi a Cloe di andarsi a preparare. Nel frattempo mi preparai anch'io. Mi vestii come al solito, lei si mise degli Skinny jeans neri, una maglietta che le avevo regalato, una felpa grigia della Hollister, un paio di stivaletti bassi neri e un berretto con la scritta 'I Woke Up like This' sorrisi e la presi per mano.
La portai in macchina. Dovevo portarla in un posto dove non c'era nessuno, per stare tutto il tempo con lei. Questa era la nostra giornata. Io la amo con tutto il mio cuore e voglio che sia felice con me.
CLOE's POV
Non capivo dove mi voleva portare.
-Amore, dove mi stai portando?- gli chiesi rompendo il silenzio che c'era tra noi.
-Non posso dirtelo. È una sorpresa- mi rispose senza togliere lo sguardo sulla strada. 
-Maddai! Oggi è la nostra giornata, me lo devi dire...!- mi lagnai come i bambini di 5 anni.
-Per questo non te lo posso dire- disse ridendo -sei come una bambina piccola ahah-
Feci labbruccio, mi girai e feci la finta offesa.
All'improvviso sentii delle morbidi labbra sul mio collo. 
-Dai tesoro, adesso lo scoprirai subito- mi sussurrò all'orecchio.
Mi voltai verso di lui, ma lo vidi scendere dalla macchina così scesi anch'io e lo seguii.
-Dove siamo?- chiesi confusa. Non c'era nessuno, nessuna macchina.
-Chiudi gli occhi, e non aprirli finché non te lo dico io- mi disse avvicinandosi a me.
-Ma dim..- non mi fece finire la frase che mi parlò sopra.
-Ti fidi di me?- mi chiese guardandomi negli occhi.
-Certo che mi fido- risposi sicura.
Chiusi gli occhi, poi sentii delle braccia prendermi in braccio come una sposa.
-Sei tu Ash?- chiesi.
-Si si, tranquilla- mi assicurò.
Quando mi mise giù, sentii i piedi sprofondare un po' giù.
-Puoi aprire gli occhi- mi sussurrò il mio amore. È così feci.
-Wow, amore. È stupendo!- gli dissi girandomi e baciandolo in bocca.
Mi aveva portata al mare. In questo periodo non c'era nessuno e nessuno ci poteva disturbare. Vicino alla costa c'era una barca a motore. Vedevo dei fiori che ci dirigeva in un posto nascosto dalle coste. Poi c'erano due palme e legato un cartellone con scritto: 'CLOE, TI AMO CON TUTTO IL CUORE. SEI LA PERSONA DI CUI SONO INNAMORATO DA 2 ANNI E 3 MESI. SEI LA PERSONA CON CUI VOGLIO AVERE UNA FAMIGLIA. LA PERSONA CON CUI VOGLIO VIVERE TUTTA LA MIA VITA. TI AMO CON TUTTO IL MIO CUORE ❤️' lessi e mi scese una lacrima. 
Quello che aveva scritto valeva anche per lui. Io lo amavo con tutta me stessa. Io volevo avere una famiglia con lui. Lui faceva parte della mia vita. Lui era tutto per me. 
-Ashton, io ti amo con tutta me stessa. Tu sei tutto per me. Ti amerò per sempre. Voglio formare una famiglia con te. Voglio restare acconto a te per sempre. Non so più come dirti che ti amo più di me stessa, quello che provo non può essere detto con parole, è qualcosa di molto più forte- gli confessai e mi precipitai a baciarlo con foga. Mi aggrappai a lui, cingendogli il bacino con le gambe. Lui mi prese da sotto il sedere e cominciò a camminare. Continuammo a baciare e ad un certo punto mi trovai sulla barca. 
-Amore, facciamo un giro con la barca- mi disse staccandosi da me. Annuii e partimmo.
Passammo un pomeriggio magnifico. Ci coccolavamo, ci dicevamo parole dolci, ammirammo il paesaggio, scherzammo e infine guardammo il tramonto abbracciati.
Dovevo ancora scoprire dove portavano quei fiori, così glielo chiesi.
-Amore, dove portano quei fiori? Sono molto curiosa- gli chiesi sorridendo.
-Sei curiosa? Allora segui quei fiori e scoprirai subito che cosa c'è- disse sorridendo e mi prese la mano.
Annuii e comincia a camminare con lui affianco. Arrivai fino all'ultimo fiore e trovai una casa con scritto sulla porta 'apri la porta e continua a seguire i fiori'. 
Feci quello che c'era scritto. Mi trovai in una stanza con appesa al muro una foto di me e Ash. Trovai un foglio con scritto qualcosa. Presumo che sia da Ashton.
'Mi ami? Io si, con tutta la mia anima e...vuoi formare una famiglia con me? Se non sei pronta a essere mamma, non importa sono felice lo stesso perché so di avere la donna che amo al mondo affianco a me. 
Ash xx'
Aww che tenero! Mi voltai subito verso di lui e mi fiondai sulle sue labbra. Le sue labbra sfiorarono le mie e poi dopo cominciò a baciare il mio collo. 
-La mia risposta è si. Sì ti amo, sì voglio formare una famiglia con te- dissi circondandogli il collo con le braccia. 
Lui alzò la testa e mi sorrise, poi continuò a baciarmi il collo. Ci sta demmo sul letto e ci spogliammo. 
Ash entrò in me e spinse dolcemente. Continuò a spingere avanti e indietro più lentamente per abituarmi alla sensazione, ma poi cominciò a spingere più veloce. Cominciammo ad avere il respiro accelerato. 
Continuò così per credo quasi un'ora, non sapevo che ore erano e non me ne importava. Mi importava solo della bellissima giornata trascorsa con il mio amore della mia vita e di aver fatto l'amore con lui senza preservativo.
Ci addormentammo abbracciati.
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SPAZIO AUTRICE
Eccomiiii! Scusate il ritardo ho avuto molto da fare in questi giorni! Comunque...questo è un capitolo dedicato a Clo e Ash. Dovevo parlare un po' anche dell'altro storia...
Quante Ashton's girl che stanno leggendo la mia FF?
Soz xx

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Capitolo 15
*** XIV Capitolo || I love you ***


SKYLER's POV
Passarono 4 giorni, provai di nuovo ad andare a parlare faccia a faccia ma non ci riuscii...di nuovo.
Pensai a cosa fare, ormai ero qui, non potevo non fare niente. Dovevo dirgli della bambina. 
-Perché non gli scrivi una lettera?- chiese Calum. Mi girai verso di lui. Non capii al volo di cosa volesse parlare.
-Intendo Luke...visto che non riesci ad andargli a parlare, Perché non gli scrivi una lettera?- mi spiegò, capendo che non avevo capito al volo.
-Giustooo, grazie mille brotherr. Ti voglio troppo bene! Ci sei sempre per me e hai delle idee geniali, dimmi come fai- dissi ridendo. Rise anche lui e mi fece con la testa di andare in camera. Annuii e salii le scale.
Arrivai in camera mia, mi misi sulla scrivania e presi un foglio e una penna. Non mi venivano in mente le parole da scrivere. Avrò buttato via già 7 fogli. 
Finalmente riuscii a scrivere per bene la lettera.
" 21 Ottobre 2014 Miami
Caro Luke,
Come stai? È molto difficile per me scrivere questa lettera, è anche molto difficile andare a parlarti di persona e per questo ti scrivo. 
Io ti amo ancora, io ti ho sempre amato fin dal primo momento in cui ci siamo conosciuti e ti amerò per sempre. Ti amerò ovunque tu sarai. Il momento più bella della mia vita è stato quando mi hai chiesto di essere la TUA fidanzata. I miei momenti piú belli della mia vita li ho passati insieme a te. Tu sei colui che mi procurava tutti quei brividi che percorrevano la schiena, tu mi facevi venire le farfalle nello stomaco quando mi baciavi, tu mi hai tolto la verginità, tu hai fatto l'amore con me, tu hai cantato insieme a me, tu hai riso con me, tu mi hai salvato la vita, tu mi hai fatto sorridere con un tuo bellissimo sorriso, tu mi hai fatto innamorare, innamorarmi di te, tu mi hai messa incinta. Si, tu mi hai messa incinta e fra due mesi nascerà. È una femmina. Volevo che tu sapessi di questo, volevo che tu sapessi che esisterà una creatura che sarà tua figlia. Lei sarà la seconda cosa più bella che mi accadrà perché la prima sei stato tu. 
Non ho ancora deciso il nome, volevo prima parlarne con te, volevo che tu facessi delle decisioni. 
Mi manchi Luke, mi manchi da morire. Ho voglia dei tuoi dolci baci, i baci che solo tu sai fare. Perché te ne sei andato? Perché mi hai lasciata sola? Voglio che torni da me, che torni come eri prima. 
Ti ricordi il nostro primo appuntamento? Eravamo tutti e due degli imbranati, ma è stata il miglior appuntamento che si potesse avere. 
Se tu un giorno vorrai tornare da me, io ci sarò. Se tu vorrai parlarmi, io ti ascolterò. Se tu vorrai essere perdonato, io ti perdonerò però avrò bisogno di sapere i motivi.
Ti prego Luke ritorna a dirmi che mi ami, a dirmi che sono bellissima quando arrossisco, a darmi quei baci dolci sul collo, a chiedermi l'accesso, a farmi arrossire, a chiedermi di uscire con te, a procurarmi i brividi, a lasciarmi i baci sui capelli e a darmi gli abbracci che mi facevano sentire sicura e protetta. Mi mancano quei tempi. Ti voglio, ti voglio con me. Voglio le tue labbra sulle mia. Voglio guardarti negli occhi, nei tuoi occhi di un azzurro che se guardi il cielo e poi i tuoi occhi sono uguali. 
TI AMO, TI VOGLIO. 
Da Skyler Hood'
Scrissi la lettera, poi la piegai, presi una foto che avevamo fatto in quel famoso parco. In quella foto eravamo abbracciati e lui mi stava dando un bacio sul collo. La foto ce l'aveva fatta Ashton, lui era li con Cloe che ci prendevamo in giro ahaha. Quanti ricordi. 
Andai in bagno per sistemarmi il trucco che si era rovinato per colpa delle lacrime che mi erano scese mentre scrivevo la lettera. 
Uscii di casa e mi diressi verso la casa di Luke. Arrivai e trovai il cancello e la porta aperta così entrai. Camminai piano guardandomi intorno. Direi che la casa era molto disordinata. Vidi le scale e salii. Avevo ancora la foto e la lettera in mano, le tenevo strette per paura di farle cadere. Trovai una porta e la aprii. 
Vidi due persone che non mi sarei mai aspettata di vedere. Sentii gli occhi bruciare, stavo per piangere me la sentivo. Dovevo piangere, non potevo più sentirmi ancora male. Mi scesero le lacrime che mi bagnarono le guance. 
-L-Luke...- sussurrai, ma pultroppo le due persone se ne accorsero e si girarono verso di me e mi guardarono stupita.
Corsi via piangendo, ero senza forze, stavo sprofondando. Senza accorgermene feci cadere la foto e la lettera davanti alla camera di...credo Luke e in quella camera c'erano...Luke e ...

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Capitolo 16
*** XV Capitolo ***


...c'era Luke...e...colei che mi ha rubato tutto, colei che mi ha rubato Niall, le mia cose preziose, le mie amicizie, la fiducia dei ragazzi della scuola, mio padre..., gli unici che non aveva ancora rubato erano Calum, Ashton, Cloe e Luke, ma ora anche quest'ultimo me l'ha rubato. Luke è caduto nella sua trappola. Questa ragazza mi vuole proprio male. 
Corsi via da quella maledetta casa, corsi via da quell'inferno, da quel posto in cui vidi Luke e quella troia a letto insieme, a fare sesso.
Corsi via velocemente, le lacrime scendevano sul mio volto come un fiume. Non si fermava. Il mascara era ormai tutto sciolto, avevo un aspetto orribile, ma non mi importa proprio niente in quel momento. Avevo bisogno della mia migliore amica, il mio migliore amico o mio fratello. Erano gli unici rimasti. 
Ero senza forze, mi sentivo distrutta. Quelle immagini mi riapparivano nella mia mente. Sempre più debole mi sentivo. Ad un certo punto crollai a terra. Continuavo a piangere e dopo 5 minuti chiamai Calum.
-Pronto?- rispose Cal.
-C-cal..vieni..a p-prendermi t-ti prego..- gli dissi tra gli singhiozzi
-Dove sei Skyle? Arrivo subito!- disse agitato. Sentii sbattere la porta e aprirsi lo sportello della macchina attraverso il cellulare.
-Sono..sotto ad un..portico vicino..alla casa di..L-Luke- risposi ancora singhiozzando. 
-Arrivo fra 5 minuti!- e riattaccò la chiamata.
**
Proprio dopo 5 minuti vidi Calum scendere dalla macchina, parcheggiata in modo molto frettoloso, e vene verso di me. Si abbassò alla mia altezza e abbracciò in modo caloroso e dolce. Avevo bisogno di uno di quei abbracci. Mi appoggiai sul suo petto e piansi, bagnando la sua maglia dei nirvana. 
-Cosa è successo Skyler?- mi chiese in modo dolce.
Cercai di fermare le lacrime ma ci riuscii solo dopo 5 minuti e comincia a parlare.
-Ho visto...Luke e Emily a letto..- risposi abbassando lo sguardo. Mi faceva così male pronunciare quelle parole.
-COSAAAA?!- urlò Calum.
Sobbalzai e lo vidi con un'espressione fredda, rabbia.
-Come ha potuto? Con quella puttanella?- abbassò un po' il tono.
Io non risposi, anche perché non sapevo che rispondergli, e non riuscivo a dire niente. 
-Me la pagherà Hemmings. Non può farti soffrire così tanto. Cosa gli hai fatto per meritarti tutto questo?-disse dandomi un abbraccio affettuoso. 
Mi aiutò ad alzarmi e condurmi in macchina. Aveva capito che volevo solo tornare a casa.
LUKE's POV
-L-Luke...- una voce femminile, molto familiare ci fermò. 
Mi voltai per vedere chi cazzo era ad interromperci.
Oh cazzo...Skyler...oh no! Io..Lei non doveva vedermi con Emily.. 
Il suo viso stupito con lacrime che scendevano sul suo dolce viso..come mi era mancato vederla... 
Corse via, ma le cadde qualcosa. Non sapevo che fare in quel momento. mi volta verso Emily che aveva un sorrisetto stampato in faccia. Quel sorrisetto non mi piaceva per niente.
-Per oggi puoi pure andare- le dissi freddo. 
-Ma amore..volevo passare un pomeriggio con te..- mi guardò tristi. Lei non mi procurava alcun sentimento, alcuna pena.
-Beh, sarà per un'altra volta!- alzai un po' il tono della voce.
Emily scese dal letto e si vestì velocemente. Io mi misi i miei boxer e scesi anch'io dal letto.
Se ne andò velocemente e furiosa. Andai nel corridoio per raccogliere quello che era caduto a Skyler. 
C'era un foglio piegato con scritto, in basso a destra, 'Per Luke Hemmings Da Skyler Hood'. La aprii e la lessi.
**
Rimasi stupito a quella lettera. Non pensavo che mi avrebbe mai potuto perdonare. Non pensavo di essere il padre della bambina di cui è incinta. Non avrei mai pensato che mi avrebbe concesso di prendermi cura della bambina. 
Lei non sapeva le mie ragioni per essere andato via da lei. Lei non sapeva che mi era mancata davvero tanto in tutto questo tempo. Non sapeva che ho sempre pensato a lei.
Presi anche la fotografia che era per terra. Era una nostra foto, in quel parco dove c'era quella bellissima bimba. Adesso anche noi avremmo avuto una bellissima bambina. 
Mi dispiaceva così tanto averla fatto soffrire così tanto, ma non era mia intenzione...Io...io la amo ancora...provo gli stessi sentimenti che provavo quando stavo con lei. Io amo Skyler Hood.

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Capitolo 17
*** XVI Capitolo || Dopo un mese... ***


Dopo un mese...
SKYLER's POV
In questo ultimo mese mi sono sentita malissimo, ho pensato che non sarei mai dovuta venire a Miami e starmene tranquilla a Los Angeles. Almeno lì non avrei scoperto di Emily e Luke. Ma ho ancora tante risposte che mi aspettano e solo Luke me le può dare. Fra poco nascerà Ashley che è stanca di stare nella mia pancia e vuole uscire per vivere la sua vita. Spero tanto che lei non soffra quanto abbia sofferto io e che abbia una vita migliore. 
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Sto andando alla festa di compleanno di un amico di Cal. Voleva che lo accompagnassi. Avevo continuato ad insistere che non ci volevo andare, ma alla fine ho acconsentito. Avevo così tanti favori da ricambiagli. Lui mi aveva aiutato così tanto con Luke e io non avevo ricambiato. 
Mi sono messa le mie nike air, un vestito fino alle ginocchia senza spalline nero che alla fine del vestito diventa bianco. 
Arrivammo alla casa dell'amico. Da fuori è gigante, ha un grandissimo giardino con le luci esterne accese. È una casa meravigliosa e credo che anche dentro sia così. Calum parcheggia la macchina e andiamo insieme nella casa. 
Entriamo e ci accoglie un ragazzo alto, moro con i ricci...oh ma ho già descritto questo ragazzo.
-Ciao Cal! Che bello rivederti- salutò il riccio.
-Ciao Hazza! Anche per me è un piacere! Oh...ah lei è mia sorella Skyler. Skyler...Harry, Harry...Skyler- ci presentò mio fratello. Sorrisi a Harry e lo salutai.
-Ciao Harry, che bello rivederti. Sono passati un bel po' di tempo- 
-Ciao Skyler!- mi salutò abbracciandomi. Mio fratello ci guardò stranito.
-Voi due..vi conoscete di già?- ci domanda alzando un sopracciglio. Risi ed annuì.
-Sì, ci eravamo incontrati in aeroporto e l'avevo aiutata con le valige. Poi ci siamo riincontrati una volta per strada e siamo andati al Mc- rispose Harry sorridendogli.
-E voi come vi conoscete?- chiesi riferendomi a Harry e Calum. Si misero a ridere e poi mi risposero.
-Beh..il nostro incontro non è uno dei migliori ahha- rispose Cal. Rise anche Harry, mentre io li guardavo stranita.
-Eravamo ad una festa...sai quelle solite feste da adolescenti..- cominciò Harry ed io annuii incitandogli di continuare.
-Beh..eravamo ubriachi marci e ci eravamo incontrati nello stesso bagno a vomitare...- fece una pausa facendo una faccia schifata e poi riprese la spiegazione.
-Quella sera avevamo parlato di tutto, ma la cosa più strana è stata la mattina dopo..- fece un'altra pausa e si voltò verso cal che si guardarono negli occhi e federe un sorrisetto, poi si rigirarono verso di me e risposero insieme -Ci trovammo a dormire sul water dello stesso bagno dove avevamo vomitato- incomincia a ridere come una deficiente, inseguita dagli altri due. Non si può non ridere di una cosa del genere. Avevo delle lacrime ai lati degli occhi per le troppe risate e le asciugai. 
Andammo dove c'erano tutti e ci sedemmo su un divano. Chiesi a Harry se potevo dell'acqua visto che non bevo alcol per la mia bambina. Lui annuì e si allontanò dalla stanza. C'era molta gente è molto odore da alcol, bleah. Cal mi disse che stava andando a prendere qualcosa da bere ed io annuii. Mi trovai sola in mezzo ad un mucchio di gente sconosciuta. 
Mi alzai per andare a prendere una boccata d'aria, ma vidi una chioma bionda tra tutta quella gente che si stava avvicinando a me. Sembrava lui.
-Hey Skyler, ecco l'acqua adesso vado dagli altri- mi disse Harry porgendomi il bicchiere d'acqua. Lo presi e annuii così si allontanò di nuovo. Ritornai a guardare il punto dove c'era la chioma bionda. Non c'era più così mi voltai per uscire in giardino, ma qualcuno mi prese per il polso bloccandomi.
-Aspetta Skyler..- quella voce..la sua voce. Mi era mancata. Sentivo attraverso la voce che era preoccupato ma allo stesso tempo dolce. appena sentii la voce mi bloccai, ma subito dopo chiusi gli occhi per trattenere le lacrime. Sentivo gli occhi bruciarmi. Ti prego, non farmi sentire debole davanti a lui...ti prego. 
Mi voltai verso di lui e li riaprii. Avevo gli occhi lucidi ma almeno non piangevo. Grazie. Grazie.
Lo rividi finalmente, senza nessun altro, da solo. Mi guardò negli occhi e in quel momento volevo morire. I suoi occhi sono la cosa più bella che esista, non può farmi questo. Cercai di distogliere lo sguardo dai suoi occhi ma senza risultati. Come se i suoi occhi fossero la mia salvezza. 
Anche lui aveva gli occhi lucidi.
-Ti prego Skyler...fammi spiegare- cominciò a parlare supplicandomi con gli occhi. Sa che sono il mio punto debole, perché lo fa... Chiusi gli occhi, feci un bel respiro e li riaprii. Ho bisogno di risposte no? E quindi è giusto chiarire le cose. Annuii e Luke felice che avevo accettato mi accompagnò in un posto più tranquillo per parlare. 
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Mi portò in quel parco. Cominciamo bene. Ci sedemmo su una panchina e nessuno fiatava. Ma perché non parla se vuole parlarmi! Che nervosooo! Ok Skyler trattieni la calma.
-Scusa Skyler...scusa- sussurrò Luke.
Mi voltai verso di lui stupita. Non pensavo che avrebbe iniziato con questo...
-Scusa per tutto...scusa se non ti ho detto nulla della mia partenza...scusa di non essere stato con te durante la tua gravidanza..scusa per averti ferita..scusa per averti tradita con..Emily...scusa se sono un essere orribile...scusa..- 
-Hey...puoi avermi fatto le peggiori cose possibili, ma non dire che sei un essere orribile perché non lo sei. Ti ricordo che sono stata anche felice con te- gli dissi alzandogli la testa con le mie piccole mani dalle sue che aveva messo sugli occhi. 
-Skyler ma...come fai a dirmi queste cose? Io..io...ti ho fatto soffrire tanto..- disse dispiaciuto.
-Non lo so, Luke. Non lo so..- ammettei guardando la strada dove non c'era nessuno. 
-Perchè te ne sei andato?- gli chiesi dopo un lungo silenzio. Lo feci sobbalzare ma poi cominciò a parlare. Prima, però, fece un lungo sospiro.
-Mio padre...ha lavorato per il padre di Emily e..lui dopo si era accorto dello sbaglio commesso e voleva uscirne da quella situazione. Un giorno Emily è venuta a casa, mentre tu non c'eri... mi ha minacciato dicendomi che mio padre sarebbe stato in pace se...io me ne andavo via con lei...- fece una pausa e mi guardo dritto negli occhi. Avevo le lacrime che volevano uscire, ma non potevo. Mi ha abbandonata così?! Il mio cuore si spezza in due...
-se no...non avrebbe dato pace alla mia famiglia e a tutti i miei cari, compresa tu e la tua famiglia. Aveva detto che avrebbe fatto di tutto per ottenermi e anche di...ucciderti...-disse tutto in un sussurro. Oddio, quella puttana, come può... Dove diavolo trova tutto quel coraggio? Se amo una persona, non vado a minacciarla. Se lui non mi ama non ci posso fare niente, il mio amore verso di me lo tengo per me. Anche se lo avrò ottenuto, so che non mi ama e questo è la cosa più brutta. 
-Grazie Luke...- sussurrai. Lui mi guarò stranito.
-E per cosa? Io ti ho fatto soffrire. Io ti devo chiedere scusa- 
-No, tu non devi scusarti. Tu hai salvato la mia vita sacrificandoti. Se non saresti andato con lei, io sarei potuta già essere morta ora- gli spiegai.
-Se tu saresti morta, io sarei morto dentro- disse sussurrando. 
-Mi sei mancato tanto Luke...io..io ti amo ancora- confessai. Lui si girò di scatto, con gli occhi lucidi. Mi sorrise e -Anche tu Skyler...anch'io ti amo. Io-io non volevo farti soffrire- disse tristemente l'ultima parte. 
Lo abbraccia forte e gli sussurrai all'orecchio -è tutto passato orma...ora ho tutte le mie risposte- dissi sorridendo.
All'improvviso sento qualcosa di bagnato negli slip. Oh cazzo...
-Cazzo Lukee...mi si sono rotte le acque!- urlai quasi. Lui si staccò da me e non sapendo che fare si cominciò ad agitare. Poi capì e mi prese in braccio a mo' di sposa e mi portò nella sua macchina diretto all'ospedale. 
-Chiama Cal, Ash e Clo!!- gli dissi. 
-Non ho i loro numeri- rispose.
-Prendi il mio, è nella borsa- gli suggerì e fece quello che gli dissi.
-Qual è la password?- chiese tenendo d'occhio la strada è il cellulare contemporaneamente.
-Il nostro anniversario!- urlai sentendo un dolore nel basso ventre. Lui sorrise felice e lo mise. Chiamò Cal come gli dissi.
-Sky dove cazzo sei?!?- sentii Cal urlare dall'altra parte del cellulare. 
-Hey calma, sono Luke...Skyker sta per partorire- lo informò.
-Cosaa?! Arrivo subito in ospedale!- lo informa riattaccando. 
Luke fece lo stesso anche con Ashton e Cloe. In pochi minuti eravamo in ospedale. 
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SPAZIO AUTRICE:
Scusate tantissimo per il ritardo ma ho tantissime impegni con la scuola, tra compiti, verifiche, interrogazioni, più lezioni di strumento e robe varie... 
Comunque...FINALMENTE Skyler e Luke si incontrano e si parlano come si deve! E finalmente Skyler partorisce! Adesso sapete il nome, ma volevo un vostro consiglio: mi potete dire dei nomi, sia di maschi che femmine per bambini? Sapete che anche Cloe è incinta...va beh
Ora tolgo il disturbo...volevo solo ringraziare tutti quelli che seguono la storia e LittleDirectionOfFavij e London love che recensiscono sempre ogni volta che aggiorno.
Soz xx

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Capitolo 18
*** XVII Capitolo || 23 Novembre 2014 Ashley Hemmings ***


Mi trovo qui in sala parto con Luke che mi stringe la mano e mi guarda emozionato. Ashley perché non vuoi uscire? Ho la fronte bagnata dal sudore e stringo forte la mano di Luke.
-Dai Skyler, l'ultima spinta!- mi disse il dottore. Sono esaurita è l'unica forza che ho è Luke. Lo guardai negli occhi e dopo pochi secondi chiusi i miei occhi. Urlai fortissimo che penso che anche fuori dall'ospedale si sia sentito, strinsi ancora più forte la mano e diedi l'ultima spinta più forte che potevo. Adesso si che ero esaurita, avevo il respiro corto. Non riuscivo più ad aprire gli occhi. Sentii un pianto e capii che era nata, finalmente. Ashley Hemmings è nata. Ashley Hemmings, figlia di Skyler Hood e Luke Hemmings. Feci un sorriso e poi aprii un occhio e vidi che anche Luke stava sorridendo a 32 denti e aveva gli occhi lucidi. È emozionato e lo sono anch'io. Adesso siamo genitori e avremo un compito importantissimo: far capire a tutti che Ashley è la prova del nostro amore che c'è stato anche se era lontano da me. Ovunque sarà io lo amerò e Ashely è la prova.Luke tiene in braccio la piccolina e le sorride. Appena la prese in braccio smise di piangere. Ci sarà un bel rapporto fra padre e figlia?
-Ashley...- sussurrai immaginandola già a dire la sua prima parola. Chissà quale sarà: mamma o papà? Luke mi guardò e mi porse la bambina e mi guardò con i suoi occhioni azzurri. Come quelli di Luke. Mi scese una lacrima di gioia.Luke e Ashley sono la mia felicità da ora in poi.
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Dopo 2 giorni
-Finalmente si torna a casa!- dissi felice.
-Sky guarda che sei rimasta qui solo per due giorni sai- rise Ash. Clo gli lanciò un'occhiata e lui smise subito di ridere e l'abbracciò sussurrandole qualcosa all'orecchio. Quei due mi stavano nascondendo qualcosa...in questi due giorni in ospedale, quelle volte che sono venuti, si comportavano un po' strani. Prendemmo le nostre cose ed eravamo pronti per tornare a casa ma prima ci fermò un'infermiera.
Scusate, prima che andiate via mi dovete compilare questo modulo- disse porgendoci un foglio e una penna. Alcune cose le avevano compilate loro, per esempio il peso, l'altezza, ecc... Cominciai a compilare.
-Nome...Ash..-Si?- mi chiese Ashton. Mi misi a ridere e mi guardarono male.
-Irwin, non ti stavo chiamando, stavo scrivendo il nome della bambina- risposi ridendo, seguita anche dagli altri. Continuai a compilare. Poi passo il foglio a Luke che compilò la sua parte. 
-Ok grazie, ora potete andare- ci informò l'infermiera. Ci dirigemmo verso casa e mi sembrava di vedere Emily per la strada. L'altro giorno Luke aveva mollato Emily che non credo che reagì molto bene. Ho solo paura che possa fare del male alla mia famiglia.
Flashback
LUKE's POV
Mi diressi verso il bar dove lavorava Emily che mi stava aspettando. Credo che non reagirà molto bene a quello che le dirò ma glielo devo dire. Io non la amo e non amerò mai. Io amo solo una persona: Skyler. Emily se lo deve mettere in testa questo e da ora in poi farò di tutto per proteggere la mia famiglia e lei non mi fermerà.
-Ciaoo Amoree- mi salutò Emily. 
-Ciao Emily- la salutai seriamente e senza sentimento.
-Amore, è successo qualcosa?- mi chiese preoccupata.Feci un sospiro e cominciai a parlare 
-Senti Emily, io non posso stare con te, io amo Skyler e te lo devi mettere in testa. Io non ti amo, quindi da ora in poi non mi chiamerai più 'Amore'. Tra noi è finita, anzi non è mai iniziata- le dissi molto serio.
-Addio Emily- dissi andandomene. Aveva una faccia pieno di odio, disprezzo, stupore. Infatti sentii che mi urlò 
-Non finirà così- quando sono uscito. 
Fine Flashback
EMILY's POV 
In questo mese mi sono sentita abbastanza male: mi è venuto spesso la nausea e ho vomitato qualche volta. Ash mi è stato molto vicino e spero che lo sarà sempre. Ho trovato una buona ginecologa con cui avrò un appuntamento la prossima settimana e Ash mi ci accompagnerà. Quando Sky stava partorendo mi era venuto un po' di paura durante i suoi urli, soprattutto l'ultimo. Ma Ash riuscì a rilassarmi. In questi giorni ho visto la Skyler felice, questa di Luke Hemmings. Ah Luke. Sì è tornato. Skyler mi ha raccontato tutto quando ero rimasta alla notte con lei. Capii tutto ed ero felice che era tornato e di aver chiesto scusa. Spero che non commetta un altro errore da far soffrire di nuovo Skyler e questa volta anche la bambina. Almeno penso così...credo che nessuna bambina sarebbe felice di non avere un papá.. Io e Ash non abbiamo ancora detto a nessuno che sono incinta...e credo che ora sia il momento. Tutti credevano che ero solo un po' ingrassata, niente di che. 
-Casa dolce casa...- sospirò Sky con un sorriso stampato in faccia. -Benvenuta in casa Ashley!-gridò alzando la bambina in aria che sorrise. Che tenere, che bello avere un bambino, che bello avere qualcuno da amare, che bello avere una famiglia. Mi girai per guardare negli occhi di Ash e anche lui mi guardò e annuì. 
-Scusate se vi interrompo poter questo momento di gioia, ma...- cominciò Ash.
-ma...?-chiese Cal incitandolo a continuare.
-Ma...io ed Ash volevamo comunicarvi che.... Siete pronti?- continuai io sorridendo. Loro annuirono così continuai a parlare.
-Io..- non finii la frase che Ash la finì per me.
-è incinta!- disse gioioso ed emozionato. Penso che non vede l'ora che nasca.Tutti rimasero a bocca aperta e ci rimasi un po' male ma poi Skyler guardò Ashley e le parlò 
-Ashely, presto avrai qualcuno con cui giocare per sempre haaha- e poi si diresse verso di me.
-Ragazzi, sono davvero felicissima! Sarò come una 'zia' ahha complimenti! Da quanto è che sei incinta?- si complimentò entusiasta.
-Da un mese e mezzo- dissi abbassando lo sguardo timidamente.
-E perché non ce l'avete detto subito?!- sclerò Cal. Quel ragazzo mi faceva troppo ridere.
-Non ci sembrava il momento giusto..- risposi guardando Ash.
-Allora quello non era un semplice ingrassare ahah- rise Cal. Ridemmo tutti e con sorpresa sentii le mani di Ash circondarmi i fianchi e la sua tasta appoggiata sulla mia spalla. Sentii il suo respiro e mi baciò sulla guancia, e mi percorse un brivido sulla schiena. Lo amo. L'ho già detto? Ah va beh, non importa lo dirò fino all'infinito. Sky si avvicinò e mi abbracciò e lo stesso fece Cal. Vidi Luke imbarazzato così aprì le braccia e lo incitai di venirmi ad abbracciare.
-Quando pensi di venirmi ad abbracciare? Sai che mi mancano i tuoi abbracci!- dissi sorridendogli. Lui mi sorride e mi abbracciò come una volta. Eravamo tornati come una volta. Manca solo quel Clifford.
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SPAZIO AUTRICE: 
Hey! Ecco il nuovo capitolo. Scusate se ritardo con i capitoli. Sono sempre impegnata :( cerco sempre di trovare un momento per aggiornare... Comunque: È NATAAAA! (Immaginatevi uno sclero di cal aha)
Ok basta, ora vi lascio. Al prossimo capitolo!
Soz xx

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Capitolo 19
*** XVIII Capitolo ***


Mi sento sola. Solamente io a casa. Luke è andato a prendere le ultime cose dall'altra casa; Calum è uscito con Harry; Ash e Clo sono andati al centro commerciale; mamma ha portato Ashley da Liz, la mamma di Luke per far conoscere sua nipote. Mia mamma e Liz hanno sempre avuto un buon rapporto din da quando Cal ha conosciuto Luke. A casa sono rimasta io che sistemo le cose vecchie in garage. Ho trovato alcune foto mie e di Cal da piccolini al mare, al mio compleanno o al suo, mentre mangiavamo la torta al cioccolato della mamma, era deliziosa quella torta. Spero che un giorno la mamma ce la prepara ancora. 
In uno scatolone ci sono i decori per Natale, sarebbe bello preparare l'albero di Natale tutti insieme come una volta. Vorrei tornare a quei tempi dove la mia felicità era arrivata al massimo. Ora ho delle paure che ogni notte mi fanno svegliare. Ho paura che Luke possa lasciarmi sola di nuovo, paura che ash e Clo ora che avranno una famiglia non mi considerano più, paura che Cal si stanchi dei miei momenti di depressione e non mi consolerà più e paura che Emily possa far male alla mia famiglia...la mia più grande paura. 
Scacciai via i miei pensieri e tornai a rimettere gli scatoloni sugli scaffali. Mi misi un paura di piedi per la mia statura non molto alta e per un momento quasi perdei l'equilibrio. Sospirai appena appoggiai i piedi sul pavimento freddo. 
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Mi stavo dirigendo verso la camera da letto ma appena salii di due gradini sentii suonare il campanello. Andai verso la porta. Continuavano a suonare, che fretta c'era non lo sapevo ma l'avrei scoprirò subito dopo. Aprii la porta e mi ritrovai una Emily furiosa. In faccia era rossa come un pomodoro. 
Appena la vidi mi salì il terrore per cosa mi avrebbe fatto. Speravo solamente che non fosse qualcosa di male ma non fu così. Mi tirò un pugno sullo zigomo, subito dopo mi tirò un calcio nella pancia che mi fece piegare in due. Mi tirò i capelli e continuò a darmi dei pugni in faccia e sulla panicia. Non capivo più niente, la testa mi girava e i dolori procurati dai pugni non aiutavano. Credo di aver sbattuto forte la testa contro il pavimento mentre sono caduta per il dolore alla pancia. Emily aveva detto qualcosa mentre mi aggrediva. Non capì tutto ma qualcosa sì. Aveva detto 'Stronza di merda, torna da dove sei tornata' 'Non mi porterai via tutto quello che fatto in tutto questo tempo per avere Luke' 'Vaffanculo' altro non avevo capito. 
Emily se n'era andata ed io rimasi per terra. Chiusi gli occhi aspettando che qualcuno arrivi ma vidi solo nero e non riuscii più ad aprire gli occhi. Ero solo troppo stanca o addolorata...oppure non volevo vedere la stanza vuota e nessuno che mi aiutasse.
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-Skyler, Skyler..- sento qualcuno che mi scuote con cercando di farmi aprire gli occhi ma senza risultati.
-Dai Skyler! Svegliati!- continua. 
Poi sento due mani che mi prendono delicatamente in braccio in stile sposa. È Luke, mi sono mancate le sue mani. Mi sta portando non so dove ma credo che sia uscito di casa perché sento un'aria fresca sulla mia pelle. 
Capisco sempre meno cosa stia facendo e dove siamo.
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LUKE's POV
Stavo tornando a casa con gli ultimi scatoloni quando trovai Skyler piegata sulla pancia per terra, un occhio viola, tanti lividi sul braccio, sulla faccia e sulle gambe qualche graffio sulle braccia e i capelli tutti arruffati. Presi il panico quando vidi che non apriva gli occhi. Chi sarà mai stato a ridurla in questo modo? Cercai di svegliarla urlando il suo nome e scuotendo il suo corpo ma niente. Così la presi in braccio e la portai velocemente in ospedale. Spero solamente che non sia qualcosa di grave anche perché ha partorita da pochi giorni.
Arrivò i medici che la portarono via su una barella. 
Intanto chiamai Cal che disse che sarebbe venuto subito. 
Dopo 40 minuti circa, uscì un dottore con una mascherina che si diresse verso di me. Mi alzai dalla sedia su cui mi ero seduto e lo guardai. 
-Allora la signorina Hood sta bene, diciamo. È stata colpita violentemente nel ventre che le hanno procurato molto dolore. Ha sbattuto forte la testa e per questo è svenuta. Resterà in ospedale per qualche giorno per tenerla d'occhio visto che ha partorito da poco non le conviene subire altri colpi- mi spiegò. Annuii e basta e lo vidi allontanarsi nel corridoio. 
Poco dopo arrivò Cal e gli spiegai la situazione. Poi andammo al banco delle informazioni per chiedere in che stanza avrebbero messo Skyler. 
-Terzo piano, stanza 12- ci informò, la ringraziamo e salimmo con l'ascensore. Entrammo nella stanza dove trovammo una dolce e fragile Skyler con occhi chiusi sul letto della stanza. Era pallida, sembrava fragile come un bicchiere di vetro che appena lo tocchi si rompe.

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Capitolo 20
*** XIX Capitolo ***


LUKE's POV
-Skyler, svegliati ti prego. Ho bisogno di vedere i tuoi bellissimi grandi occhi verdi e i tuoi sorridono che solo tu puoi fare. Ho perso già 9 mesi è mezzo della mia vita senza di te, ora ho bisogno di stare un po' di tempo con te- dissi tenendole la mano. Provavo veramente quella nostalgia ma è anche vero che speravo che si svegliasse.
-Accidenti! Sky sei proprio una dormigliona!- sbuffai perdendo un po' la pazienza.
-Ti amo Sky- dissi con voce dolce guardandola cercando di farle sentire il mio amore verso di lei. 
Non si svegliava così mi avvicinai alla sua bocca per lasciarle un dolce bacio. Chiusi gli occhi ed ero pronto ad riassaporare le sue morbide labbra dopo 9 mesi e mezzo. QUANTO MI SONO MANCATE IN QUESTI MESI! Ero sul punto di baciarla ma qualcosa mi fermò. Riaprii gli occhi e vidi Skyler con gli occhi aperti.
-Scusa ma ho l'alito puzzolente- mi disse ridendo. Spalancai gli occhi e mi crepai dal ridere come lei. Dopo tipo 5 minuti di risate mi ripresi e l'abbracciai.
SKYLER's POV
-Skyler, svegliati ti prego. Ho bisogno di vedere i tuoi bellissimi grandi occhi verdi e i tuoi sorridono che solo tu puoi fare. Ho perso già 9 mesi è mezzo della mia vita senza di te, ora ho bisogno di stare un po' di tempo con te- ero sveglia ma volevo sentire cosa mi diceva Luke.
-Accidenti! Sky sei proprio una dormigliona!- sbuffò. Mi veniva da ridere ma mi trattenni. 
-Ti amo Sky.- anch'io Luke, non sai quanto. Si avvicinò vicino al mio viso, sentii il suo respiro sulla mia pelle. Noo noo, sta facendo quello che sto pensando? Noo, non sono ancora pronta! È vero che mi mancano davvero tanto e avrei quella tentazione di riassaporarle, ma no. Ho bisogno di ancora un po di tempo. Poi ho l'alito che puzza...wooh, bella scusa Sky. Sei una genia! Lo bloccai e gli dissi -scusa, ma ho l'alito puzzolente- gli dissi ridendo. Mi guardò con gli occhi spalancati e poi ride anche lui. Stavamo ridendo come due scemi, proprio come 10 mesi fa. Dopo aver riso tipo dopo 5 minuti, mi abbracciò. Aww, mi sono mancati i suoi calorosi abbracci, le sue grandi braccia che circondano il mio piccolo corpo. Mi seno al sicuro tra le sue braccia, sono il mio scudo che mi ripararono da tutto.
Ovviamente ricambiai l'abbraccio e quando ci staccammo mi diede un dolce bacio sulla guancia. Arrossii e abbassai lo sguardo guardando la coperta dell'ospedale. 
Mi alzò il viso facendomi perdere nei suoi bellissimi occhi azzurri come il cielo. Il cielo...papino, mi manchi...
-Ti ho mai detto che mi piace un sacco quando arrossisci? Continua a farlo- mi sussurrò sorridendo.
-Lo continuerò a fare ma mi servirà il tuo aiuto- dissi senza neanche rendermene conto.
Lui annuì e sorrise per poi farmi un altro bacio sulla guancia. 
La porta si aprì ed entrò Cal. Oh il mio fratellonee. Lo incitai a sedersi accanto a me e lui lo fece. All'improvviso Luke si alzò e disse -Vi lascio soli, ora vado a prendere Ashley e vostra mamma- io e cal annuimmo e Luke uscì dalla porta. 
Senza neanche pensarci abbracciai il mio fratello e gli sussurrai nell'orecchio -prima quando ho guardato negli occhi di Luke, mi sono ricordata di papà. Mi manca così tanto. Vorrei che fosse qui con noi, la famiglia al completo- cominciai a piangere sulla sua spalla. Mi mancava davvero tanto il mio papà, era un brav'uomo e non si meritava quella fine. 
Calum mi strinse più a se come se non vorrebbe perdermi.
-Anche a me manca un sacco. Ma quel che è successo è successo. Non possiamo farci nulla- disse tristemente.
-Lo so...ma lei...lei non può farci questo. La odio cazzo.- sbottai infastidita. Quella "donna", se si può chiamare donna più che altro un mostro, non può continuare a farci del male, separare la nostra famiglia o..più che altro distruggerla. Dobbiamo fare qualcosa. 
-Credimi, anch'io- disse con disprezzo. 
Mi asciugai le lacrime e gli dissi che gli volevo tanto bene.

Il nostro momento fu interrotto da mia madre che entrò con una faccia triste e ci disse -Anche a me manca molto, ma dobbiamo vivere la nostra vita e dimenticare il passato anche se sarà difficile- ci abbracciammo tutti e tre per darci forza per continuare la nostra vita. 

Papà, ci manchi.


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SPAZIO AUTRICE:

Hey! Ecco il nuovo capitolo. Avete capito chi è il lei di cui parla Skyler vero? Va beh, se non l'avete capito è Emily. Nel prossimo capitolo si capirà cosa è successo al padre di Skyler e che cosa c'entra Emily. Detto questo, vi saluto. Continuate a leggere!

Soz xx

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Capitolo 21
*** XX Capitolo || Dad ***


*Flashback*
anni fa
-Sono tornato a casa!- gridò mio padre felice con un sorriso stampato, ma non sapevo che sarebbe stato l'ultimo vero sorriso che avrei potuto vedere. Mia madre gli andò incontro e gli diede un dolce bacio sulle labbra. L'hanno sempre fatto, mi ricordo che quando avevo 5/6 anni ogni volta che si baciavano mi facevano schifo, era disgustoso. Ma crescendo ho capito che è segno di amore, amore vero. Non sapevo realmente il significa di 'vero amore' fino a quando non ho conosciuto Luke. Lui era l'amore della mia vita. 
Mio padre ci aveva sempre protetti da tutto e tutti, ci voleva tanto bene è sempre ci accontentava anche se avevamo problemi economici. Non avevamo tanti soldi, vivevano in un appartamento non tanto grande. Mia mamma non lavorava e stava a casa ad occuparsi delle faccende di casa, mentre mio papà lavorava in un bar ma guadagnava poco.
-Come mai oggi così felice?- chiese mia madre preparandola tavola e la aiutai.
-Beh, si dice che ho trovato un nuovo lavoro dove guadagnerò molto di più- disse molto molto emozionato direi.
-Davvero?? Oh mio dio! Che bello! Sono davvero felice, che cosa farai?- chiesi davvero felice. Ma appena disse quel cognome...mi rattristai subito, abbassai lo sguardo -Lavorerò per Mr. Smith- disse con un sorriso stampato ma appena mi vede triste si affrettò a chiedermi cosa succedeva.
-Niente papi, ho solo dei problemi a scuola- non avevo mai detto ai miei di Emily, di come mi trattava a scuola. Neanche mio fratello lo sapeva, non avevamo un buon rapporto come adesso ho. Ah, comunque mio fratello era fuori con i suoi amici, Ashton, Luke e Michael.
Andammo a cenare e papà e mamma parlarono del nuovo lavoro, ma io mi limitai a tacere prima che scoppiassi. 
Dopo cena arrivò Calum e la sua banda, andarono nella loro camera a suonare e a cantare come al solito. Erano molto bravi ma non mi ero mai complicata con loro. Cantarono un paio di canzoni ma quando si misero a cantare la mia canzone preferita ovvero 'She Will Be Loved' dei Maroon 5 mi misi a canticchiare ma poi comincia a cantare più forte senza accorgermene fino a quando i ragazzi si fermarono e uscirono dalla stanza. Li guardò in modo interrogativo poi Cal si avvicinò e mi invitò a cantare con loro. Ci pensai per un attimo ma poi accettai. Mi dissero che dovevo cantare con Luke perché era quello che cantava meglio è così feci. Da quel giorno quella canzone fu la nostra canzone.
Il giorno dopo papà arrivo a casa non con un sorriso di ieri, ma un sorriso soddisfatto mischiato ad una faccia stanca. Si vedeva che era molto stanco e sempre più stanco nei giorni seguenti fino a quel giorno. Quel giorno dove dovette lasciarci per sempre. Dopo 2 anni.
Erano le 15:00 e decisi di andare con mia mamma a fare una passeggiata e dirigerci verso il centro commerciale. Prendemmo la solita strada che la nostra famiglia prendevamo. Ma quando vidimo in una stradina buia mio padre essere picchiato con bottiglie di birra, gli tiravano una corda sulla schiena nuda e gli tiravano pietre non molto piccole. Perdeva sangue dappertutto, aveva graffi sulla schiena, lividi neri, sputava sangue, segni delle corda sulla schiena. Era distrutto. Quando ci videro, due uno mini di statura grossa ci presero e ci legarono in modo da non poterci muovere. Io piangevo a dirotto e continuavo a urlare 'papà!' 'Vi prego lasciatelo stare' 'non lasciarci', mamma piangeva tantissimo, soffriva, si vedeva ma non parlava, piangeva e basta. Ad un certo punto, un uomo vestito elegantemente, affianco a quella ragazza che odiavo a morte, tirò fuori un coltello e appena lo vidi non riuscii più a gridare nulla, spalancai gli occhi e speravo non facesse quel che pensavo, ma mi sbagliai. Ficcò quel coltello sul petto di mio padre è in quel momento urlai fortissimo per la disperazione, mentre mia madre chiuse gli occhi e si voltò continuando a piangere. L'ultima cosa che mi disse mio papà era 'mi dispiace' che sussurrò mentre lo stavano massacrando.
Quando fu ormai senza vita, l'uomo che lo colpì con il coltello si voltò verso di noi e disse -Ecco cosa succede quando chiedi milioni di soldi in prestito e poi non restituirli più. Ora voi non direte nulla sull'accaduto, seppellirete il corpo e non sapete più nulla. Altrimenti...non sarà l'unico a finire in questo modo- finì la frase e se ne andò liberandoci. Emily si avvicinò al mio orecchio e mi disse -fai la brava bambina, altrimenti...ops, sai che ti succede- disse con un sorrisetto furbo. 
Dovemmo fare quello che ci dissero per non cercare guai. Chiamammo Calum per venirci a prendere e subito dopo lo informammo dell'accaduto. Non credeva a quello che gli avevamo detto, era stupito e disperato allo stesso tempo. 
-Che cosa faremo adesso?- chiese tra le lacrime.
-Dobbiamo andare avanti e stare attenti a tutto e a tutti- ci disse mamma sospirando. 
Furono mesi molto difficili per noi ma c'era sempre Luke a consolarmi. Sì, stavamo insieme, era l'inizio della nostra storia d'amore. Mamma si era trovata un lavoro e dopo un anno trovò un uomo ricco ma era un uomo che si preoccupava di noi e ci accudiva come se fossimo suoi figli. Ero felice che la mamma si era trovato un uomo così anche se so che amava ancora papà, ma un po' di amore l'ha trovato anche per John. 
Ti voglio un mondo di bene papà, mi manchi un sacco.

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Capitolo 22
*** XXI Capitolo || It's Christmas time ***


25.12.2014
A casa c'è aria natalizia, beh oggi è Natale! Due giorni fa, Ashley ha compiuto 1 mese e siamo andati in un ristorante per festeggiare. 
-We wish you a merry christmas, we Wish you a merry christmas, and A Happy New year!- ecco quel
deficiente di mio migliore amico.
-Good tidings we Bring to you and your kin- mi aggiunsi a lui. E tutti gli altri si unirono a noi. 
-HAPPY CHRISTMAS!- urlò l'altro Hood.
-Bel inizio per un giorno di Natale!- commentai.
-Eh già- disse Cloe.
-Facciamo colazione? Ho bisogno di ciboo- si lamentò Luke. Lui e gli altri hanno già ripreso la confidenza di prima ma io..manco solo io.
-Sii, sta mattina ho bisogno proprio di una bella tazza di cioccolato con una bella brioche-dissi io.
-Adesso lo preparo subito-disse mia mamma. Intanto andai in camera da letto e trovai Ashley che si era svegliata e si era messa a piangere. Era ora di allattarla così la presi in braccio e la allattai. Alla fine le feci fare il ruttino e la portai giù dagli altri.
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-Ragazziiiii, dobbiamo aprire i regaliiiiiiiii!- disse molto mooolto eccitato mio fratello.
Sbuffammo tutti, oggi mio fratello era particolarmente felice, agitato, un insieme di emozioni come quando io stavo con Luke.
-Okk Cal, stai calmo però- dissi ridendo e andandomene in salotto dove c'era l'albero di Natale e tutti i pacchi. Iniziammo a scartare tutte i regali e ringraziai tutti tranne Luke. Non perché non voglio essere gentile, ma perché non ho trovato il suo pacco e ci rimasi un po' male. 
Ad un certo punto Luke mi chiama e mi disse di andare fuori che mi doveva parlare. Feci quello che mi aveva detto di fare e rimanemmo soli, solo io e lui. 
-Non credere che non ti abbia fatto il regalo!- disse ridendo. Oh la sua risata, mi sciolgo.
-Beh l'ho pensato- dissi scherzando.
-Comunque volevo dartelo senza nessun altro- disse lui prendendo fuori una scatolina, una scatolina blu con un fiocchetto bianco. La aprì e trovai la collana che mi aveva regalato a Parigi. Aww. Glie l'avevo ridato quando avevamo cominciato a litigare perché non c'era quasi mai a casa, non mi faceva più le coccole e non mi raccontava di niente; ci eravamo presi una pausa così lui era andato ad abitare da suo padre è in quei giorni partì. 
Ricordandomi di questi momenti mi scese una lacrima, non ci posso ancora credere che sia tornato da me.
-Sai Sky, l'ho sempre tenuta per ricordarti e ho sempre tenuto la scatolina blu che mi ricorda quei momenti belli trascorsi con te. Mi dispiace per quei giorni in cui non c'ero, vorrei ritornare a stare con te felicemente- aveva la voce che tremava. Io non risposi. Lo guardai negli occhi, ma lui non stava guardando i miei occhi, ma le mie labbra. Si avvicinò sempre di più per poi appoggiare le sue labbra sulle mie. Un brivido mi percorse sulla schiena. Non ero più abituata a quella sensazione e mi è mancata davvero tanto. Era un bacio pieno d'amore e io dovevo ricambiare perché io lo amo. Così lo bacia con più passione. Gli circondai il collo con le braccia e lui mi avvicinò più a lui circondandomi i fianchi. Non volevo più staccarmi e nemmeno lui. Ma dovemmo farlo per prendere fiato ma appena ne prendemmo abbastanza, continuammo a baciarci con passione. Sentii qualcosa di soffice, delicato poggiarsi sulla mia testa così alzai la testa per vedere. Erano fiocchi di neve, stava cominciando a nevicare! La magia dell'amore. Sorrisi e guardai Luke che era incantato a vedere la neve che scendeva. Anch'io ero sorpresa. A Los Angeles aveva nevicato solo una volta e credo che anche a Miami sia raro che nevichi. Gli strinsi la mano libera e tornammo dentro, lui sorrise a quel gesto. Prima di entrare gli sussurrai -Accetto, accetto di ritornare insieme a te e stare felice per sempre perché sono sicura che sarò felice con te- senza che mi desse una risposta aprii la porta di casa.
-NEVICAA!- urlarono vestendosi e uscendo e stando sotto ai fiocchi di neve che si appoggiavano sulle loro giacche e capelli. Luke mi mise la collana, poi gli sussurrai un 'Ashley' e capì subito così andai su per vedere la mia piccolina. Stava dormendo, ma quando stavo per uscire si svegliò e cominciò a piangere forte. La presi in braccio, le misi il ciuccio e la coccolai. Si calmò così la vestii per portarla giù. Stetti allo stipe della porta per non farle prendere freddo. Quando vide la neve sorrise come se capisse che era raro e che era felice per quello. 
Quando rientrarono dovemmo cenare. Mamma aveva preparato una cena speciale. Ci sedemmo a tavola e prima che iniziassimo a mangiare dissi -È stato un Natale meraviglioso, grazie mille per i regali e per questa bellissima giornata. Voi siete la mia famiglia, voi siete tutti quello che ho...- venni interrotta dal campanello. Ci girammo verso la porta poi ci guardammo senza capire. Chi poteva essere? A Natale poi? 
Mi alzai per andare ad aprire la porta e mi ritrovai...ehh? Clifford? Che ci faceva qui? Cosa voleva?

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Capitolo 23
*** XXII Capitolo ***


Clifford? Che ci faceva qui? Cosa voleva? Mi girai verso gli altri e aggrottai le sopracciglia e loro mi fecero con la mano 'che cosa?'. Mi rivoltai verso clifford e cominciai a parlare -Ciao, che ci fai qui?- chiesi
-Bell'accoglienza..- cominciò roteando gli occhi.
-Sempre meglio di niente..- commentai a passa voce. Sentii dei passi che si avvicinavano così mi voltai. Vidi un Luke che veniva verso di me sorridendomi, così ricambiai. Mi circondò da dietro ma subito dopo sentii che lasciò la presa.
-Ciao Clifford, che ci fai qui?- chiese diciamo un po' nervoso..cominciò a passarsi la mano tra i capelli. Beh diciamo che è abbastanza nervoso.
-Ciao Hemmings, come va la vita?- chiese Michael con un sorrisetto malizioso.
-Bene, e a te?- chiese il biondo.
-Bene, ma non sono venuto a trovarti-disse il rosso tinto.
-Scusa se vi interrompo, Luke possiamo parlare?- dissi severe. So che mi sta nascondendo qualcosa. È ora che me lo dice se no potrei non perdonarlo mai più. Lui annuì, ingoiando la saliva rumorosamente. Salimmo su per le scale per parlare da soli in camera. 
-Ti conviene parlare, o sarà peggio se lo scoprirò da un'altra persona- dissi appena entrati in camera incrociando le braccia sotto al seno.
-Cosa?- chiese passando si la mano tra i capelli.
-Cosa anche? Che cosa vuole Michael? Che hai combinato in questi mesi?- chiesi cominciando a innervosirmi.
-Non so cosa voglia- disse il biondo con gli occhi preoccupati.
-E allora che cosa hai combinato in sti mesi?- 
-Niente- disse con voce innocente.
-Va bene, lo chiederò a Clifford- dissi cominciando a dirigermi verso la porta.
-No no no, aspetta. Te lo dico io- si affrettò a dire prima che io uscissi dalla porta. Rientrai in camera e mi sedetti sul letto e lui fece lo stesso.
-Io...quando ero appena arrivato a Miami non conoscevo nessuno e l'unico che conoscevo era Michael. Lui lavorava con la droga, usciva tutte le sere in discoteca e si portava ogni notte una ragazza a letto, faceva scommesse, beveva, insomma un tipo non messo molto bene. Era l'unico che mi aveva accolto, quindi ho dovuto fare le stesse cose...- sospirò.
-Quindi tu mi stai dicendo che tu ti drogavi, fumavi, bevevi e ti portavi a letto una ragazza del cazzo a letto?- cominciai a urlare. 
-Aspetta, fammi finire..- disse lui con voce piccola. Sospirai profondamente per mantenere la calma.
-Lo facevo perché non sopportavo di stare lontano da te, essermi andato via senza dire niente, è stare tutto il tempo con Emily...era uno sfogo per me. Emily faceva la stessa cosa ma non con Michael, con un altro tipo di nome Zayn, quindi non la vedevo quasi mai. Poi dopo 3/4 ne sono uscito mentre Emily ne è uscita dopo 5 mesi- 
-Cosaaa? 3/4 mesi? Io cosa sono stata per te? Mi hai dimenticata così in fretta?- cominciai a urlare.
-Sei stata tutto per me, sei tutto per me. Sei l'amore della mia vita. Non ti ho mai dimenticata e non ti dimenticherò mai- disse con voce dolce. Alle sue parole mi sciolsi. Ma ero ancora arrabbiata perché si è portato ogni sera una ragazza diversa a letto per 3/4 mesi e ha drogato per quel tempo.
-Ti sei drogato per tutto questo tempo?- chiesi un abbassando la voce è un po' delusa, visto che non mi aspettavo che facesse queste cose.
-No no, non mi drogavo. Fumavo e bevevo e basta- disse cercando di rassicurarmi.
-Ti prego, non fare mai più cose del genere- dissi con gli occhi lucidi. Non volevo che mia figlia vede un padre del genere. Lui annuì e mi prese per mano e scendemmo. C'erano i ragazzi che stavano parlottando di qualcosa è appena ci videro smisero di parlare e ci chiesero -Cosa è successo? Sapete abbiamo sentito degli urli...- disse Clo preoccupata. 
-tranquilli, si è risolto tutto- risposi sorridendo. E loro annuirono. Mi girai verso la porta dm ingresso per vedere se c'era ancora Clifford ma non era lì.
-Dov'è andato Clifford?- chiesi confusa.
-Se n'è andato. Ci ha detto Buon Natale e poi se n'è andato- mi rispose Cal alzando le spalle. 
-Ah...- dissi solamente. Ci fu un silenzio e a romperlo fu mamma.
-Ragazzi devo dirvi una cosa- 
-Si mamma? Dicci tutto- 
-Domani arriva John e ci porterà i regali di Natale. Sapete che non è potuto venire prima per problemi di lavoro- ci disse. Ma anche a Natale lavora? Senza dire niente annuimmo. 
Mi ricordai che avevo il regalino per Ashley. Si ho fatto un regalino anche per lei. Corsi in camera a prendere la scatoletta. Gli altri mi guardarono confusi. Poi scesi in soggiorno dove c'era Ashley.
-Ciao amore di mamma. Mammina ti ha fatto un regalino- le dissi sorridendo e lei parlava in quella lingua dei bambini che non campiamo. Aprii la scatolina e presi la collanina e gliela feci vedere.
-Ti piace? È simile a quello della mamma- sorrise e mi guardò con quei occhioni azzurri, bellissimi come quelli di suo papà. Gliela messi al collo, poi la presi in braccio e le diedi un bacio. Sentivo un odore puzzolente, credo che abbia fatto la popò...
-Luke, puoi tenere un attimo la bambina per favore?- chiesi cercando di trattenere la risata. 
-Si certo, amore- rispose, porgendo le braccia in modo da prendere la bambina e io gliela diedi. Cominciò ad annusare in giro.
-Mamma mia che puzza! Ashley, che cosa hai fatto?!- disse alzandola in aria e aggrottò le sopracciglia. Io scoppiai a ridere e gli altri mi seguirono. 
...

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Capitolo 24
*** XXIII Capitolo ***


Il giorno dopo mi svegliai con un braccio che mi circondava la pancia. Mi girai per vedere chi era. Speravo che fosse lui. Mi girai piano piano, cercando di non svegliare chiunque fosse. Vidi una chioma bionda che dormiva beato. Aveva la bocca semichiusa, gli occhi ancora chiusi. Lo guardai come quella volta in cui mi innamorai di lui. Sono ancora innamorata di lui. 

-Sei così bello anche quando dormi...- sussurrai. Lo vidi sorridere e in quel momento diventai rossa come un pomodoro.

-Grazie, lo so. E non serve che mi continui a guardare in quel modo, credo che mi hai già guardato in quel modo anche quando vivevamo insieme - disse con voce roca. 

-Scusa, pensavo che stessi ancora dormendo. Come fai a sapere che ogni mattina mi svegliavo e ti guardavo per mezz'ora?- chiesi. Lui aprì i suoi bellissimi occhi azzurri e sorrise.

-Io so tutto!- affermò il biondino. Poi mi guardò negli occhi e disse -Adoro vedere i tuo grandissimi occhi verdi di prima mattina- arrossii per il complimento e decisi di alzarmi e andare in bagno per farmi una bella doccia.

Mi feci una doccia fredda, mi misi una felpa di Calum e dei leggins neri. Mi truccai appena e mi sistemai i capelli. Scesi e feci colazione. Oggi sarebbe dovuto venire John.

-Mamma, a che ora arriva John?- chiesi mentre sorseggiavo il the.

-Credo verso le 17, ma comunque gli ho dato l'indirizzo e ha detto che prende il taxi- rispose mentre lavava i piatti.

-Ok, io ora esco. Vado a fare un giro al centro commerciale- le dissi, mettendomi le ugg.

-Va bene, sta attenta e torna presto- mi raccomandò la mamma.

-Si si, tranquilla. Mamma ho 21 anni e fra un po' 22- le dissi prendendo la borsa pronta per uscire.

-Ah mamma, quando Ashley si sveglia preparale il latte. Il biberon è in camera- dissi uscendo di casa. Spero che mi abbia sentita.

Mi avviai verso il centro commerciale. Dovevo comprare dei vestitini per Ashley e poi dovevo fare un regalo a John, aveva fatto molto per la nostra famiglia. Stavo cercando anche un lavoro per me. Comprai tutto, così uscii dal centro commerciale e andai a casa. Colsi l'occasione per passare per quel parco. Mi fermai un po' per guardare tutti quei bambini che giocavano felici. Ma feci una cosa sbagliata. Vidi lei che stava vendendo verso di me. Non era piuttosto felice di vedermi. Beh non lo è mai. 

-Non ti era bastato quel che era succeso a tuo padre e a Horan? Volevi che facessi qualcosa su di te vero? bene ti ho accontentata- mi disse in tono di minaccia.

-E con questo? Cosa vorresti dire?- chiesi seria.

-Sei proprio stupida. Non hai ancora capito che voglio Luke?-chiese guardandomi negli occhi.

-L'hai già avuto per 10 mesi, cosa vuoi ancora?- chiesi alzando un po' il tono della voce.

-No...tu non hai capito niente.Io lo voglio mio per sempre.- Urlò l'ultima parte della frase.

-Emily, puoi viaggiare nel tempo quanto vuoi, ma non puoi costringere una persona ad amarti- dissi andandomene da lì. Lei si girò verso di me con gli occhi spalancati e urlò -Luke sarà mio, stanne certa.- me ne fregai di quel che diceva continuai a camminare a passo veloce. Arrivai a casa velocemente.Vidi un taxi giallo e un uomo ben vestito che prendeva dei bagagli.

-JOHN!!!- urlai e gli saltai adosso abbracciandolo.

-Skyler! Come va?- mi chiese.

-Bene bene, ti aiuto a portare le valigie- dissi prendendone una.

-Non serve, ce la faccio da solo- disse cercando di prendermela ma insistetti. Uscirono anche gli altri ad aiutare.

-Grazie ragazzi, mi siete mancati davvero tanto- disse abbracciandoci.

-Oh, ho i regali qui- disse prendendo una valigia. La aprì e trovammo dei pacchetti. Io presi una con scritto 'For Skyler'. Era abbastanza grande. Tolsi la carta da regalo e trovai la canon che ho sempre desiderato che fosse mia. Era identica a quella che aveva Luke e la portava sempre con se quando andavamo da un'anltra parte per passare l'anniversario. A Cal gli aveva regalato due felpe dei Nirvana e una di Obey; a mamma l'iphone 6; a Ash un album dei green day e due magliette dei Nirvana; a Clo una felpa della Hollister e una maglietta dell'Hard Rock; infine a Luke gli regalò un paio i Vans nere e un paio di skinny jeans.

-Grazie mille John, non dovevi. Costa un sacco questa Canon- lo ringraziai.

-Ma so che la desideravi tantissimo e voglio vederti felice-disse sorridendo.

-Grazie davvero. Ah, tieni questo è da parte mia, non è che sia tanto ma spero che ti piaccia- gli dissi dandogli la scatola. Gli avevo regalato la Macbook. Faceva sempre i lavori con l'ipad e so che è da anto che ce l'ha e che ha dovuto cancellare tante cose perche aveva finito lo spazio, quindi ho pensato che gli sarebbe stato utile.

-Grazie Skyler, in effetti l'IPad sta andando in tilt in questi giorni. Ma comunque non dovevi, potevo comprarmelo da solo- disse. 

-Ma doevo ricambiare, hai fatto molto per la nostra famiglia e ci hai regalato un sacco di cose belle!- risposi.

-Io voglio vedervi felici. Anche se non siete miei figli vi amo come se lo siete- affermò

-Anche noi- rispose Cal.

-Hey, per chi è quel pacco?- chiesi notando un pacco che nessuno aveva preso.

-Ah, è per la piccola Hemmings!- disse felice.

-Hai fatto un regalo anche per lei?- chiesi sorridendo.

-Anche lei fa parte della famiglia, no?- chiese e io anuii e presi il regalo andando verso la piccola e glielo mostrai. C'erano dei giocattoli per bambini e dei vestitini. Lo ringrazia da parte di Ashely. Era felice dei suoi nuovi giocattoli!

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SPAZIO AUTRICE:

Heyy! Ecco un nuovo capitolo. Colgo l'occasione per farvi gli auguri di Buon Natale, buone feste e di Buon anno nuovo. Ve li faccio subito perchè credo che fino a gennaio non riuscirò più ad aggiornare :( Aggiornerò presto!

Soz xx

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Capitolo 25
*** XXIV Capitolo || Happy New Year ***


31.12.2014
Ecco l'ultimo giorno dell'anno. Spero solo che l'anno prossimo sia un anno migliore. Non che quest'anno sia stato un'anno proprio da cancellare, ma sono successe molte cose, alcune belle e alcune brutte.
Mamma aveva detto che usciva con John. Io, Luke e Calum dovevamo andare in discoteca. Mentre Ash e Clo sarebbero andati a casa di alcuni loro amici per una specie di pigiama party dell'ultimo giorno. La piccola Ashley l'avrei lasciata a Cloe così comincia un po' a capire come tenere un figlio. Spero solo che non accada niente e che si prenda cura di lei. Mi fido di lei e di Ash.
Erano le 17:30 e la festa cominciava alle 21:00 ma io come sempre devo sempre cominciare molto prima a prepararmi, se no arrivo in ritardo. Andai in bagno per farmi una bella doccia calda. Aprii l'acqua della doccia e mentre aspettavo che si scaldasse mi tolsi tutti i vestiti che avevo addosso. Feci partire la musica che mi rilassava sempre. Partì 'Love me Harder' di Ariana Grande, la adoro. Entrai nella doccia e subito l'acqua calda bagnò la mia pelle. 
Stetti sotto la doccia per circa 30 minuti. Mi misi il mio accappatoio e uscii per scegliere cosa mettermi. Guardai tutti i miei vestiti che avevo nell'armadio e alla fine scelsi un vestito che arrivava alle ginocchia, senza spalline. La parte superiore era nero tutto brillantinato, mentre sotto il tessuto si allargava e era bianco. Per abbinarci ci misi delle scarpe col tacco nero e il tacco era tutto brillantinato. Misi un paglia di orecchini col logo della channel piccoli e la collana che mi aveva regalato Luke. Presi il ferro per i ricci e cominciai a farli. Mi truccai con una riga di eye-liner, un po' di mascara e matita nera. Mentre ero intenta a mettermi il mascara sentii qualcuno circondarmi i fianchi e darmi dei piccoli baci sulla spalla. Sapevo già chi era perché si sentiva il piercing al labbro. Amavo quel piercing. Mi sussurrò all'orecchio 'sei bellissima' e a quelle parole arrossii. Mi girai e gli dissi scherzando-Allora tutti i ragazzi di sta sera mi correranno dietro!- 
-Ma tu sei solo mia- disse con un sorriso stampato in faccia. Mi guardò negli occhi e subito dopo le labbra e fece così per qualche secondo. Non mi accorsi che si stava avvicinando. Appoggiò le sue labbra sulle mie e quando si staccò mi disse -Se hai fame, vieni giù- uscì dalla stanza lasciandomi li imbambolata. 
Decisi di scendere e di mangiare qualcosa. Appena finii salii di nuovo e mi lavai i denti e mi misi il lucida labbra. Spruzzai un po' del profumo della Dior e poi presi la mia pochette nera con dentro il cellulare è un po' di soldi.
Erano le 20:30, scesi dalle scale dove trovai Luke e Calum che mi aspettavano. Erano vestiti normalmente, Skinny jeans e masglietta dei nirvana/green day. 
-Che bella la mia sorellina- commentò quel scemo di mio fratello. 
-Grazie fratellone, invece tu non sei per niente bello- dissi io ridendo. Lui mi fece una smorfia, poi rise anche lui.
-Andiamo?- chiesi.
-Si si, andiamo con la macchina di Luke- rispose Calum ed io annuii.
Salimmo sulla macchina nera del nostro pinguino e partimmo. Dopo circa 10 minuti arrivammo. In macchina non parlammo.
Quando arrivammo a destinazione scendemmo. Cal e Lukey si guardarono con un sorriso furbo e io capii al volo cosa stavano pensando. Li guardai malissimo e comincia a camminare facendo dei forti suoni coi tacchi verso l'entrata. Gli altri due se ne accorsero e cominciarono a seguirmi. C'era un bel po' di gente, e noi eravamo pure in anticipo!
Quando entrammo la forte musica rimbombava nella testa. Vidi Calum allontanarsi e andare verso il bancone con i mille bicchieri di alcol. Lo seguii e Luke fece lo stesso. Cal ordinò subito un vodka alla menta. Lo guardai strano e lui come risposta allargò le braccia per dire 'cosa c'è che non va!'. Lo lascia perdere e sbuffai ordinando una birra. 
-Signorina, vuole scatenarsi e non preoccuparsi del fratello?- mi sussurrò Luke all'orecchio e prendendomi la mano trascinandomi in mezzo alla folla. Scossi la testa ridendo, poi mi avvicinai al mio pinguino e cominciai a muovermi a ritmo della musica. Dopo un po' cominciammo a scatenarci e a sudare. Vidi in lontananza mio fratello che stava ballando con una ragazza abbastanza spoglia direi. Indossava degli shorts e una canotta molto scollata.
Mi allontanai pian piano dalla folla per prendere prendere fiato e bermi qualcosa. Mi avvicinai al bancone e ordinai al barista una vodka alla pesca. Era la mia preferita. Presi il bicchiere e ne bevvi un sorso. Continuai a berlo fino a finirlo. 
-Ciao bellissima, come ti chiami?- disse una voce maschile. Mi girai per guardarlo. Lo squadrai dai piedi fino alla testa. E finalmente risposi.
-Skyler- dissi solamente.
-Bel nome, piacere Louis- disse porgendomi la mano. Gliela strinsi e dissi -piacere- 
-Sei davvero bella- si complimentò accarezzandomi la coscia. Subito mi irrigidii.
-Grazie- dissi a denti stretti sperando che si staccasse.
-Hey, la ragazza si arrabbia!- disse con la voce dei soliti ragazzini che fanno i furbi.
-Lasciala stare- ringhiò una voce dietro. Louis si voltò per vedere chi fosse.
-E tu chi saresti?- chiese guardandolo male. Luke fece per parlare ma io gli parlai sopra.
-È il mio ragazzo- dissi seria. Louis cominciò a guardare prima me e poi il biondo con un sorriso furbo, poi alzò le mani in aria in segno di arresa e si allontanò. Io feci una faccia disgustata, non ho mai amato persone di quel genere. 
-Ehi stai bene?- mi chiese il biondo dolcemente. Annuii sorridendo.
-Dai, andiamo via da qui- disse prendendomi la mano.
-Si, ma Cal...-
-Gli mando un messaggio e se vuole stare ancora qui, torna a casa da solo se no mi chiama e lo vado a prendere più tardi- continuò a camminare in mezzo aa folla. Finalmente uscimmo da quel posto e finalmente riuscii a respirare un'aria fresca. Vidi Luke che continuò ad andare avanti.
-Hey Luke! Dove vai?- gli chiesi cercando di raggiungerlo. Lui si voltò e rise. 
-Scusa, pensavo che eri già qui- Risi anch'io.
-Allora, dove mi porti?- chiesi curiosa.
-Sorpresa!- mi guardai intorno. Ammiravo a bocca schiusa il posto in cui mi aveva portata. L'acqua del mare brillava per la luce delle stelle e della luna. Le leggere onde procurate dal venticello mi facevano venire voglio di fare un bagno. 
Sentii le braccia del biondo circondarmi la vita da dietro.
-Ti piace?- chiese dolcemente. 
-Si tantissimo, grazie- lo guardai negli occhi che brillavano per il riflesso dell'acqua. Mi alzai in punta di piedi e lo bacia. Lui mi chiese l'accesso, come per disperazione e io glielo concessi. Le nostre lingue cominciarono a danzare, danzare per felicità per aver trovato l'altra metà. Ad un certo punto sentii Luke che si staccò, così aprii gli occhi per capire cosa c'è che non andava.
-Che c'è?- chiesi preoccupata.
-Pensavo di fare l'ultimo bagno di quest'anno- disse sorridendo e io mi misi a ridere.
-Tu sei matto- scherzai.
-Perché? Cos'è che ho detto di sbagliato?- chiese serio.
-Niente, è che mi sembra troppo fredda l'acqua per la notte- 
-Tranquilla, ti riscalderò io- mi raccomandò. Lo vidi che cominciava a spogliarsi e rimase in boxer. Spalancai gli occhi pensando a quello che volesse fare.
-Dai vieni con me- mi disse. Non risposi e lui sbuffò. Mi guardò per un attimo e...si mise dietro di me tirando giù lentamente la cerniera del vestito. 
-Sei sempre bellissima- mi sussurrò dandomi un bacio sul collo. Brividi. Quando la cerniera arrivò alla fine, il biondo lasciò la cerniera e il vestito mi cadde per terra. Arrossii perché era da tanto che qualcuno guardasse il mio corpo con solo intimo, e l'ultimo a farlo fu proprio lui. Il biondo dagli occhi azzurri davanti a me. 
Mi venne in mente un'idea. Stetti ferma per un istante e quando Luke cominciò a starmi davanti e guardarmi, corsi verso di lui, feci uno salto e circondai con le mie braccia il suo collo e con le gambe i fianchi. Lui mi prese da sotto il sedere e cominciai a baciarlo con foga e lui mi seguì. Indietreggiò un po' fino arrivare in acqua. Cominciai a sentire l'acqua sui miei piedi così mi fermai e gli sussurrai sulle labbra -Ti amo da morire- e sulle sue labbra comparve un sorriso. Continuai a baciarlo e lui continuò ad indietreggiare finché l'acqua cademmo ma riprendemmo a baciarci anche sott'acqua. Dovemmo riemergere per riprendere aria. Feci un sorriso furbo e poi cominciai a correre in più fretta possibile verso la riva.
-Vediamo se riesci a prendermi!- urlai. Lui mi seguì correndo.
-Presa!- disse dandomi un bacio sulla guancia. Mi prese in stile sposa e mi portò in riva dove mi fece stendere sulla sabbia e si stese anche lui accanto a me. Guardammo per un po' le stelle che brillavano nel cielo. Erano bellissime.
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SPAZIO AUTRICE:
Hey! Ecco il nuovo capitolo. volevo augurarvi Buon anno nuovo. Domani non sarei riuscita ad aggiornare quindi ho aggiornato oggi. Ora vi saluto :)
Soz xx

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Capitolo 26
*** XXV Capitolo || Calum's Pov ***


6 mesi dopo
In questi mesi non è successo molto di particolare. Mamma era tornata a Los Angeles con John nella vecchia casa. Ash e Clo si sono trovati una casa per loro e fra più o meno un mesi partorisce! Abbiamo scoperto che è un maschietto e lo chiameranno Theo, Theo Irwin. Calum stava ancora da noi, ma quasi sempre era fuori. Ashely cresceva sempre di più, i capelli cominciarono a diventare lunghi. Erano biondi come quelli del padre e alcune ciocche marroni come i miei, solo che ho deciso di farmi le meshes bionde. Emily non si è fatta viva e spero che non si faccia viva per sempre. Qualche volta alcuni ragazzi avevano chiamato Luke e me per suonare ad alcuni party. Certe volte suonavamo noi e facevamo delle cover altre invece portavamo il nostro CD con le canzone per le feste. In questo modo abbiamo guadagnato un po' di soldi per la nostra piccola famiglia. 
CALUM's POV
Era da un paio di settimane che mi sentivo con questa ragazza. Si chiamava Elsie. L'avevo conosciuta ad un party. Quel giorno era un giorno di sfogo. Mia sorella ora aveva Luke e non mi caga neanche un po', Ash si preoccupa solo della sua fidanzata incinta e mamma è a Los Angeles con John. 
*flashback*
Erano le 3 di pomeriggio, stavo camminando per le strade di Miami. Guardavo lo schermo del mio cellulare. Ancora non potevo crederci, anche se erano passati 3 anni. Lei non c'era più. L'ho amata con tutto me stesso e non potrò mai amare nessuno come ho amato lei. Io la amavo, lei mi amava e nessuno poteva separarci. Solamente qualcosa poteva separarci: la sua morte.

Mentre guardavo la foto in cui c'era lei che sorrideva...oh il suo magnifico sorriso, quanto mi manca! Comunque mentre guardavo la foto apparse una notifica su whatsapp. Schiacciai sulla barra che era apparsa e lessi il messaggio. 'Ciao Hood, come va la vita?' 'Male.' volevo rispondergli ma alla fine di rispondergli semplicemente 'Bene bene, e a te? :)' e lui mi rispose 'Bene. Oggi mi hanno invitato ad una festa, vieni?'. Pensai che fosse un modo per distrarmi e di dimenticarmi di lei, così accettai e bloccai lo schermo dell'Iphone e lo misi in tasca e mi diressi verso casa.

Aprii la porta trovandomi una Skyler senza speranze e un Luke che teneva la piccola Hemmings.

-Ehi, che succede?- chiesi ridendo appena. Vidi la mia sorellina scuotere la testa e sbuffare, Luke si grattò la nuca e sospirò.

-Devi sapere che il biondino è un incapace con i bambini!- iniziò mia sorella guardando male il ragazzo affianco a lei.

-Beh, non era una novità!- affermai ridendo e il ragazzo dagli occhi azzurri mi filminò così alzai le mani in segno di arresa.

-La prossima volta stai attento con i preservetivi amico!- gli sussurrai all'orecchi mentre andavo in camera mia. Si girò di scato e io incomincia a correre come un fulmine per le scale ridendo.

---

Erano le 20.30 e finalmente uscii da camera mia, scesi dalle scale e vidi Sky, Lukey e Ashley che cenavano.

-Esco, buona cena- li avvisai.

-Non mangi con noi?- mi chiese Skyler.

-No, mangio fuori. Ciao- li salutai e mi incamminai verso destinazione. Quando arrivai vidi tutti che si scatenavano a ballare, non mi piaceva ballare così mi precipitai al bancone pieno di bicchieri di alcol e ne ordinai uno. Mi guardai intorno per vedere che tipo di persone ci fossero. Vidi una ragazza coi capelli che le arrivavano poco più giù delle spalle ed erano tinti. Era da sola e beveva, beveva come me. Non era molto felice dal suo sguardo così mi avvicinai a lei.
-Ciao- la salutai. Lei si girò verso di me mi squadrò dai piedi alla testa.
-Ciao- poi si decise di salutarmi.
-Piacere, mi chiamo Calum, Calum Hood- mi presentai sorridendo e porgendole la mano.
-Piacere, Elsie- strinse la mano e ricambiando il sorriso.
-Come mai qui sola?- chiesi curioso.
-Niente, giornata brutta- rispose cambiando espressione.
-E tu?- mi chiese.
-Oh...beh io sono qui perché mi ha invitato un amico- risposi e lei annuì. Subito dopo mi squillò il cellulare, lo tirai fuori dalle tasche e vidi sullo schermo il nome 'Harry Styles'. 
-Scusa- dissi alla ragazza prima di rispondere.
-Ehi Hazza, dove sei?- chiesi sperando che mi sentisse.
-Cosa? Non ti sento bene- 
-Ti ho chiesto dove sei- dissi scandendo bene ogni parola è cercando di parlare un po' più forte.
-Non ti sento, ti richiamo dopo- disse chiudendo la chiamata.
-Scusa, era l'amico che mi aveva invitato...ma non lo vedo!- mi rivolsi ad Elsie ridendo. 
-Tranquillo, vivi qui?- mi chiese.
-In realtà adesso sono qui per mia sorella. Mi comincia a piacere la città e credo che resterò qui per ancora un bel po' di tempo- dissi sicuro. Non avevo tanta voglia di tornare a Los Angeles. Qui mi potrei dimenticare di lei
Cominciammo a parlare del più e quando dovette tornare a casa decisi di darle il mio numero e lei mi diede il suo. 
-Ti chiamerò Elsie! A presto!- la salutai dirigendomi verso casa. 
*fine flashback*
Da quel giorno cominciammo a sentirci e a vederci. 
'Elsie Horan: Hey Cal! Ti va di andare al cinema fra mezz'ora?' 
'Calum Hood: certo! Ci vediamo tra mezz'ora!'
-----
-Hey Elsie, che film guardiamo?- chiesi.
-Ehm...ti va bene 'Big Eyes'?- chiese guardandomi come una bambina di 5 anni.
-Certo!- acconsentii e andammo a prendere il biglietto e i pop corn che non possono mai mancare! Almeno con me! 
-Allora posto S9 e S10...V...U...T...oh ecco S!- esclamò quando trovò la fila S. Ci accomodammo nei nostri posti e guardammo il film. 
-----
Alla pausa di metà film andai al bagno trovandomi 7 chiamate perse da parte di Skyler e Luke. 
-Cazzo- imprecai.
-Che c'è cal?- chiese Elsie. Le feci vedere le chiamate perse e lei fece un'espressione preoccupata, così mi affrettai a richiamarli.
Tuu...tuu..
-Cazzo Calum Thomas Hood! Rispondi al telefono almeno!- urlò dall'altra parte del telefono la Hood.
-Calmati Skyled, che è successo?!- chiesi preoccupato.
-Ashley! La stiamo cercando dappertutto!- strillò.
-COSAAAA?!- urlai attirando l'attenzione delle poche persone che erano rimaste fuori dalla sala.
-Arrivo subito!- li assicurai e chiusi la chiamata.
-Scusami Elsie, devo andare. Devo trovare la mia nipotina- chiesi scusa ad Elsie e lei spalancò gli occhi. 
-Vengo con te- disse prendendo per la mano e tirandomi velocemente verso l'uscita. Corremmo più veloci che potevamo verso casa e quando arrivammo trovammo un Luke e Skyler disperati. 
-Dov'è?!- strillai. 
-Non lo sappiamo, l'abbiamo cercata in tutte le parti della casa- la voce di Skyle era spezzata dal dolore. So come è triste, disperata e preoccupata. La bambina era ancora così piccolina e non poteva essere scappata.
-Dov'era prima?- 
-Era in cucina, Clifford ci aveva suonato alla porta e ci aveva trattenuto per un po' e quando mi sono girata non c'era più la mia piccola- ci raccontò in lacrime mia sorella.
-Ancora Clifford, ma che vuole?- dissi a bassa voce e stringendo la mano in un pugno.
-Non può essere Clifford ad averla portata via, lui stava parlando con noi..- disse il biondo he era stato in silenzio per tutto il tempo. 
-La porta che c'è in cucina per uscire in giardino era aperta?- chiesi.
-Si, c'era un bel tempo e l'avevo lasciata aperta...- disse Skyler. 
-Qualcuno deve essere entrato dalla porta della cucina- disse Elsie. Skyler si alzò in piedi spalancando gli occhi e contemporaneamente dicemmo -Emily...-

6 mesi dopo
In questi mesi non è successo molto di particolare. Mamma era tornata a Los Angeles con John nella vecchia casa. Ash e Clo si sono trovati una casa per loro e fra più o meno un mesi partorisce! Abbiamo scoperto che è un maschietto e lo chiameranno Theo, Theo Irwin. Calum stava ancora da noi, ma quasi sempre era fuori. Ashely cresceva sempre di più, i capelli cominciarono a diventare lunghi. Erano biondi come quelli del padre e alcune ciocche marroni come i miei, solo che ho deciso di farmi le meshes bionde. Emily non si è fatta viva e spero che non si faccia viva per sempre. Qualche volta alcuni ragazzi avevano chiamato Luke e me per suonare ad alcuni party. Certe volte suonavamo noi e facevamo delle cover altre invece portavamo il nostro CD con le canzone per le feste. In questo modo abbiamo guadagnato un po' di soldi per la nostra piccola famiglia. 
CALUM's POV
Era da un paio di settimane che mi sentivo con questa ragazza. Si chiamava Elsie. L'avevo conosciuta ad un party. Quel giorno era un giorno di sfogo. Mia sorella ora aveva Luke e non mi caga neanche un po', Ash si preoccupa solo della sua fidanzata incinta e mamma è a Los Angeles con John. 
*flashback*
Erano le 3 di pomeriggio, stavo camminando per le strade di Miami. Guardavo lo schermo del mio cellulare. Ancora non potevo crederci, anche se erano passati 3 anni. Lei non c'era più. L'ho amata con tutto me stesso e non potrò mai amare nessuno come ho amato lei. Io la amavo, lei mi amava e nessuno poteva separarci. Solamente qualcosa poteva separarci: la sua morte.

Mentre guardavo la foto in cui c'era lei che sorrideva...oh il suo magnifico sorriso, quanto mi manca! Comunque mentre guardavo la foto apparse una notifica su whatsapp. Schiacciai sulla barra che era apparsa e lessi il messaggio. 'Ciao Hood, come va la vita?' 'Male.' volevo rispondergli ma alla fine di rispondergli semplicemente 'Bene bene, e a te? :)' e lui mi rispose 'Bene. Oggi mi hanno invitato ad una festa, vieni?'. Pensai che fosse un modo per distrarmi e di dimenticarmi di lei, così accettai e bloccai lo schermo dell'Iphone e lo misi in tasca e mi diressi verso casa.

Aprii la porta trovandomi una Skyler senza speranze e un Luke che teneva la piccola Hemmings.

-Ehi, che succede?- chiesi ridendo appena. Vidi la mia sorellina scuotere la testa e sbuffare, Luke si grattò la nuca e sospirò.

-Devi sapere che il biondino è un incapace con i bambini!- iniziò mia sorella guardando male il ragazzo affianco a lei.

-Beh, non era una novità!- affermai ridendo e il ragazzo dagli occhi azzurri mi filminò così alzai le mani in segno di arresa.

-La prossima volta stai attento con i preservetivi amico!- gli sussurrai all'orecchi mentre andavo in camera mia. Si girò di scato e io incomincia a correre come un fulmine per le scale ridendo.

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Erano le 20.30 e finalmente uscii da camera mia, scesi dalle scale e vidi Sky, Lukey e Ashley che cenavano.

-Esco, buona cena- li avvisai.

-Non mangi con noi?- mi chiese Skyler.

-No, mangio fuori. Ciao- li salutai e mi incamminai verso destinazione. Quando arrivai vidi tutti che si scatenavano a ballare, non mi piaceva ballare così mi precipitai al bancone pieno di bicchieri di alcol e ne ordinai uno. Mi guardai intorno per vedere che tipo di persone ci fossero. Vidi una ragazza coi capelli che le arrivavano poco più giù delle spalle ed erano tinti. Era da sola e beveva, beveva come me. Non era molto felice dal suo sguardo così mi avvicinai a lei.
-Ciao- la salutai. Lei si girò verso di me mi squadrò dai piedi alla testa.
-Ciao- poi si decise di salutarmi.
-Piacere, mi chiamo Calum, Calum Hood- mi presentai sorridendo e porgendole la mano.
-Piacere, Elsie- strinse la mano e ricambiando il sorriso.
-Come mai qui sola?- chiesi curioso.
-Niente, giornata brutta- rispose cambiando espressione.
-E tu?- mi chiese.
-Oh...beh io sono qui perché mi ha invitato un amico- risposi e lei annuì. Subito dopo mi squillò il cellulare, lo tirai fuori dalle tasche e vidi sullo schermo il nome 'Harry Styles'. 
-Scusa- dissi alla ragazza prima di rispondere.
-Ehi Hazza, dove sei?- chiesi sperando che mi sentisse.
-Cosa? Non ti sento bene- 
-Ti ho chiesto dove sei- dissi scandendo bene ogni parola è cercando di parlare un po' più forte.
-Non ti sento, ti richiamo dopo- disse chiudendo la chiamata.
-Scusa, era l'amico che mi aveva invitato...ma non lo vedo!- mi rivolsi ad Elsie ridendo. 
-Tranquillo, vivi qui?- mi chiese.
-In realtà adesso sono qui per mia sorella. Mi comincia a piacere la città e credo che resterò qui per ancora un bel po' di tempo- dissi sicuro. Non avevo tanta voglia di tornare a Los Angeles. Qui mi potrei dimenticare di lei
Cominciammo a parlare del più e quando dovette tornare a casa decisi di darle il mio numero e lei mi diede il suo. 
-Ti chiamerò Elsie! A presto!- la salutai dirigendomi verso casa. 
*fine flashback*
Da quel giorno cominciammo a sentirci e a vederci. 
'Elsie Horan: Hey Cal! Ti va di andare al cinema fra mezz'ora?' 
'Calum Hood: certo! Ci vediamo tra mezz'ora!'
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-Hey Elsie, che film guardiamo?- chiesi.
-Ehm...ti va bene 'Big Eyes'?- chiese guardandomi come una bambina di 5 anni.
-Certo!- acconsentii e andammo a prendere il biglietto e i pop corn che non possono mai mancare! Almeno con me! 
-Allora posto S9 e S10...V...U...T...oh ecco S!- esclamò quando trovò la fila S. Ci accomodammo nei nostri posti e guardammo il film. 
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Alla pausa di metà film andai al bagno trovandomi 7 chiamate perse da parte di Skyler e Luke. 
-Cazzo- imprecai.
-Che c'è cal?- chiese Elsie. Le feci vedere le chiamate perse e lei fece un'espressione preoccupata, così mi affrettai a richiamarli.
Tuu...tuu..
-Cazzo Calum Thomas Hood! Rispondi al telefono almeno!- urlò dall'altra parte del telefono la Hood.
-Calmati Skyled, che è successo?!- chiesi preoccupato.
-Ashley! La stiamo cercando dappertutto!- strillò.
-COSAAAA?!- urlai attirando l'attenzione delle poche persone che erano rimaste fuori dalla sala.
-Arrivo subito!- li assicurai e chiusi la chiamata.
-Scusami Elsie, devo andare. Devo trovare la mia nipotina- chiesi scusa ad Elsie e lei spalancò gli occhi. 
-Vengo con te- disse prendendo per la mano e tirandomi velocemente verso l'uscita. Corremmo più veloci che potevamo verso casa e quando arrivammo trovammo un Luke e Skyler disperati. 
-Dov'è?!- strillai. 
-Non lo sappiamo, l'abbiamo cercata in tutte le parti della casa- la voce di Skyle era spezzata dal dolore. So come è triste, disperata e preoccupata. La bambina era ancora così piccolina e non poteva essere scappata.
-Dov'era prima?- 
-Era in cucina, Clifford ci aveva suonato alla porta e ci aveva trattenuto per un po' e quando mi sono girata non c'era più la mia piccola- ci raccontò in lacrime mia sorella.
-Ancora Clifford, ma che vuole?- dissi a bassa voce e stringendo la mano in un pugno.
-Non può essere Clifford ad averla portata via, lui stava parlando con noi..- disse il biondo he era stato in silenzio per tutto il tempo. 
-La porta che c'è in cucina per uscire in giardino era aperta?- chiesi.
-Si, c'era un bel tempo e l'avevo lasciata aperta...- disse Skyler. 
-Qualcuno deve essere entrato dalla porta della cucina- disse Elsie. Skyler si alzò in piedi spalancando gli occhi e contemporaneamente dicemmo -Emily...-

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Capitolo 27
*** XXVI Capitolo ***


MICHAEL's POV
-Comunque, ci sono alcune feste in giro in questi giorni se volete vivere la vita..altrimenti fate come volete e annoiatevi a prendervi cura della vostra piccola bambina- dissi ai due davanti a me che stavano fermi e rigidi senza accorgersene nulla di quel che stava accadendo. Buttai un occhio dentro verso la cucina per controllare se Emily avesse finito è proprio in quel momento la vidi uscire dalla porta.
-grazie per i tuoi consigli Clifford, ma la vita è nostra e decidiamo noi- rispose Hemmings assottigliando gli occhi. Io sorrisi, un sorriso divertito.
-Va bene. Fate come volete- dissi aprendo le braccia "arrendendomi", in realtà per finire il discorso.
-Ora vado, ci vediamo presto!- feci per andarmene, ma quando feci due passi mi rigirai.
-Ah, e se volete un po' di erba..beh so call me maybe! Ciao Hemmings, ciao Hood- finii ridendo e andando verso la mia Jeep dove c'era Emily e la piccola Hemmings ad aspettarmi. 
--
-Bene. Ora le mandiamo un messaggio con il numero anonimo- affermò Emily. Io annuii e lei prese il suo IPhone 5s e selezionò la modalità di mandare il messaggio in anonimo.
'Mamma, mamma! Pensa un po' più a tua figlia e perdi meno tempo con gli errori del tuo fidanzato.
-A' digitò sullo schermo e premette INVIA. Dopo due secondi il messaggio era stato inviato. Emily si girò verso di me e fece un espressione vincente. 
Sentimmo piagnucolare. Era la bambina. Forse aveva freddo visto il posto in cui eravamo, oppure aveva fame o aveva fatto gli escrementi e dovevamo cambiarle il pannolino. A quel pensiero sgranai guardando Emily che anche lei sbiancò.
-dimmi che tu ci sai fare con i bambini..- dissi disperato ad Emily. Non volevo sentire all'infinito il pianto di questa bamboccia...
-Beh io in realtà no...ma se vuoi ci provo- rispose insicura. Annuii e lei cominciò a fare facce buffe alla bambina. Le facce erano proprio buffe così comincia a ridere non riuscendo più a trattenere la risata. La bionda mi mandò un'occhiataccia.
-Almeno ci sto provando, mentre tu stai lì impalato a ridere- mi ammonì. Cercai di fermarmi dal ridere e mi morsi il labbro inferiore per non scoppiare. 
-Meglio se vado a comprare un po' di pannolini e biberon con latte in caso ce ne fosse bisogno- avvertii la ragazza intenta a far smettere la bambina dagli occhi azzurri di piangere. Uscii dal capannone freddo e buio per andare a comprare le cose.
SKYLER's POV
'Mamma, mamma! Pensa un po' più a tua figlia e perdi meno tempo con gli errori del tuo fidanzato.
-A'
Lessi il messaggio e andai subito in panico vedendo se la bambina fosse in cucina, dove l'avevo lasciata. Luke non sapeva del messaggio e neanche Calum che lo avevo chiamato subito. Io e Luke cerammo per tutta la casa la nostra bimba, ma non c'era. Ero sempre più spaventata e preoccupata. Da sola non poteva essere andata da nessuna parte, ma allora dov'era? Ero nella più totale confusione e non riuscivo bene a ragionare. Negli occhi di Luke si capivano che era preoccupato, spaventato e confuso quanto me. Si avvicinò verso di me e mi abbracciò.
-Andrà tutto bene- mi sussurrò con voce insicura. Sembrava più dirlo a se stesso che a me. Nessuno dei due era sicuro di quello che aveva appena detto. Nessuno dei due si era preoccupato della bambina prima e questo era uno dei nostri primi errori da genitore. Come è sempre detto si impara dai propri errori. Il nostro abbraccio fu interrotto dal suono della campanella. La aprii e mi ritrovai mio fratello che respirava velocemente con una ragazza tinta di capelli rosso/arancioni. Non diedi caso a chi fosse e raccontai a Cal quel che era accaduto.
-Emily...- dicemmo io e Cal contemporaneamente. Andai a prendermi un felpa leggera, mentre Luke si affrettò a prendere le chiavi della macchina a di casa. Presi il mio cellulare controllando se c'erano altri messaggi da '-A' ma nessuna traccia. Tutti e quattro uscendo da casa e andammo nella BMW di Luke. Mi sedetti nel posto passeggero a destra dell'autista che in quel momento era il biondo. Mise in motore la macchina e partì non so per dove ma partì. Presi il cellulare di Luke e chiamai Emily ma partì la segreteria, così chiamai Clifford. Ma neanche lui rispose. Persi la pazienza e buttai la testa indietro, sbattendo contro il sedile. Chiamai la polizia per denunciare.
-Salve, mia figlia è stata rapi...- non riuscii neanche a finire la chiamata che il cellulare si spense. 
-Cazzo, la batteria!- sbottai infastidita. Presi il mio di iPhone per chiamare la polizia ma..proprio in quel momento mi arrivò un messaggio da un numero anonimo. 
'Non ti viene chiamare la polizia, oppure...immagina che cosa può succedere.
-A'
Lessi questo messaggio e subito la paura mi salì. Sbiancai e il biondo accanto a me mi guardò preoccupato. Cominciai a tremare, sperando che non facessero un graffio a mia figlia. Mia figlia non si tocca. 
Brividi mi percorrevano sulla schiena, le mani e le gambe mi tremavano come tutto il resto del mio corpo. Cercai di non pensare al peggio è cercai di tranquillizzarmi. Una mano grande si poggiò sulla mia schiena strofinandola su e giù per tranquillizzarmi e ci riuscì ma non del tutto. 
Decisi di non chiamare più la polizia. E provare a mandare un messaggio ad '-A' che credo che sia lei. 'Ti prego non toccare mia figlia, faccio tutto quello che vuoi ma non fare del male a mia figlia ti prego!' scrissi sullo schermo e mandandolo. Quando mancava proprio poco alla fine del caricamento apparse sullo schermo 'errore invio messaggio' e sbuffai. 
-Dove stai andando Luke?- chiesi non conoscendo la strada.
-Forse so dove tengono la bambina- affermò e io annuii poco sicura. 
---
Arrivammo in un posto piuttosto deserto e Luke girò in una stradina strettissima. Proseguimmo e in distanza vedemmo un capannone. La strada si allargava in una specie di parcheggio davanti al capannone. Scendemmo tutti dalla macchina, pure la ragazza che era con Calum. Aprimmo la porta del capannone trovandoci in un posto buio, freddo, inquietante. 
In lontananza vidimo la nostra bimba..in braccio alla stronza di Emily che ci guardava con uno sguardo furbo. 
-Wow! Ashley guarda chi ci fa visita?- chiese alla piccola sorridendo. 
-Ti prego, non farle del male!- urlai disperatamente. Luckey mise la sua grande mano sulla mia spalla avvicinandomi più a lui. 
-Oh, ma chi ti ha detto che le farò del male- affermò e nessuno rispose. Dopo un paio di minuti di silenzio il biondo affianco a me parlò.
-Cosa vuoi- chiese con voce roca.
-Uh bella domanda Hemmings- disse la bionda davanti a noi -è molto semplice in realtà, voglio te- rispose Emily. 
-Non mi avrai mai più-
-Allora, voi non avrete questa bella bambina!- si affrettò a dire seria la bionda.
Sentimmo dei rumori provenire dalla porta dietro di noi e piano piano si aprì. 
-Oh, chi si rivede!- esclamò il rosso. Come risposta gli feci una smorfia. Clifford si avvicinò alla bionda con un sacchetto in mano. 
-Davvero mi vuoi?- 
-Si- rispose ovvia Emily.
-WoW, non pensavo che Clifford facesse lavori senza avere niente in cambio!- esclamò il ragazzo di fianco a me. Lo guardai stranita. Non capivo cosa volesse fare. Lui si girò verso Calum e si guardarono negli occhi, dopo un po' guardai io negli occhi azzurri. Sembravano dirmi 'tranquilla, andrà tutto bene. Fidati di me'.
-Allora?- chiese di nuovo guardando Michael. Quest'ultimo schiuse la bocca per un attimo sorpreso dalla domanda. Ma subito dopo quell'espressione sorpresa diventò in un espressione furbo, le labbra sorridevano e la parte sinistra era più incurvata dell'altra. 
-Sai, io voglio 100mila dollari in contanti- rispose. Schiusi la bocca per la quantità di soldi e quello lo fece pure la rossa tinta. 
-Ok ti accontenterò- rispose Luke sicuro. Mi girai verso di lui guardandolo con le sopracciglia aggrottate sempre più confusa. 
-Ma Qualcuno deve andarli a prendere- 
-Oh certo, ma tu resti qui. Ci vanno i fratelli Hood e..- squadrarono la rossa- se vuole anche lei- dissero tranquillamente. 
-Va bene, andate ragazzi- disse.
Incerta uscii seguita da mio fratello e la tizia. Salimmo in macchina tranquillamente. Appena chiuso lo sportello mi affrettai a chiedere a mio fratello -Che diamine sta succedendo? Che intenzione ha di fare Luke?!- 
-Lo scoprirai presto- rispose girando la chiave della macchina e mettendo in motore la macchina. Lo fissai per due minuti ma lui continuò a guidare e a guardare davanti. 
Arrivammo davanti casa nostra e si fermò, scendemmo ma non capivo cosa volesse fare, non abbiamo tutti quei soldi in contanti.
-Dove li troviamo tutti quei soldi?- chiesi camminando a passo di Calum.
-Vai a prendere un borsone- disse senza ascoltare la mia domanda. Feci quel che mi disse sperando che dopo mi dica che cosa aveva intenzione di fare. 
-Andiamo- partì di nuovo con la macchina. Non dissi più niente, arrendendomi nel scoprire cosa volessero fare. 
---
Arrivammo davanti alla polizia e mi irrigidii subito.
-No.- dissi senza accorgermene di averlo detto. Calum si girò guardandomi strano.
-guarda questo messaggio- dissi mostrandogli il messaggio. Lui sgranò gli occhi e poi parlò.
-Sta tranquilla, dovrebbe aver craccato il tuo cellulare, da solo cosa fai con il tuo cellulare- mi raccomandò scendendo dalla macchina. Non ero tanto sicura di questo. 
---
Cal aveva fatto la denuncia e aveva prelevato 10mila dollari dalla banca, la polizia sarebbe venuta con noi senza la sirena in modo da non farsi scoprire. Li avrebbero arrestati di sorpresa.
Arrivammo al capannone dove c'erano Luke, Ashley, Emily e Michael e io e Calum e la rossa entrammo con il borsone con solamente 10mila dollari. 
-Eccoli, sono qui i soldi- disse Calum mostrandogli il borsone. I due sorrisero vittoriosi e quando si avvicinarono Cal li fermò.
-Ma prima vogliamo la bambina- i due davanti a noi rotearono gli occhi.
-E se è una trappola?- chiese la bionda.
-Dovreste saperlo...-A- risposi e lei mi guardò malissimo. 
-Bene, facciamo uno scambio equo, Michael da la bambina a Skyler e Calum da i soldi a me- affermò. Mi girai verso Luke che ci stava guardando in silenzio e incontrai i suoi occhi e poi annuì così diedi l'ok a Emily. Clifford e Smith si avvicinarono piano. Il rosso mi porse la bambina mentre il mio Hood porse il borsone ad Emily. Appena gli arrivò il borsone in mano il suo volto si trasformò in gioia. 
-Non volevi anche me?- chiese il biondo che era stato zitto.
-Oh si, adesso vieni con noi in macchina infatti- rispose la bionda. La bionda e il rosso si avviarono verso la porta ed uscirono trovandosi la polizia davanti. La polizia li ammanettò e ci rodarono il borsone. Stavamo per salire in macchina quando la voce di Emily mi attirò l'attenzione. 
-Non sorprenderti se accadrà qualcosa perché la colpa è solo tua, sapevi benissimo che non l'avresti passata liscia- disse entrando nella macchina della polizia. Cominciai a preoccuparmi ma mi ripetevo nella mente che non sarebbe successo niente perché sarebbe stata dietro le sbarre, ma non stavano lì dentro per sempre.

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Capitolo 28
*** XXVII Capitolo||Horan ***


-Non sorprenderti se accadrà qualcosa perché la colpa è solo tua, sapevi benissimo che non l'avresti passata lisciasmith parlò.
-Ci vediamo presto Hemmings, Hood, Horan- disse invece Clifford. Non capii perché 'Horan'. Rimasi perplessa su quel cognome. Sapevo benissimo di chi apparteneva, ma perché Clifford l'aveva detto se non c'era più? 
Salimmo in macchina per tornare a casa e durante il tragitto ci fu silenzio, solo silenzio. Nessuno fiatava. Pensai ancora a 'Horan' e mi venne il dubbio che quella ragazza che stava con Calum fosse il Horan che intendeva Michael. Qualche volta guardavo dallo specchietto per vedere meglio quella ragazza. Aveva i capelli tinti di rosso, mentre lui aveva i capelli tinti di biondo; lei aveva gli occhi azzurri, proprio come lui. Erano identici. Anche quando sorrideva era molto simile. Avevo la tentazione di chiederle se era suo parente, ma qualcosa mi fermava. C'era un non so cosa che...che non mi fece pronunciare le parole di quella domanda. 
-Skyler siamo arrivati- mi avvisò Luke. Il mio sguardo era ancora perso, stavo ancora pensando alla ragazza che non me ne accorsi nemmeno di essere arrivati. Scesi dalla macchina ed entrai in casa.
-Allora...io vado- disse la esile ragazza. 
-Di già? Perché non ti fermi a mangiare con noi?- proposi, neanche per mi volontà. Come se la mia bocca avesse parlato da sola. 
-No no, è meglio se tolgo il disturbo- disse sorridendo. 
-Tranquilla non ci disturbi- risposi.
-Grazie comunque, ma è meglio se vado a casa- 
-Va bene, se vuoi ci vieni a trovare domani, sarei felice di conoscere la ragazza con cui esce mio fratello- dissi sorridendo. In risposta lei annuì sorridendo, arrossendo e abbassando lo sguardo. Guardai mio fratello che anche lui era lievemente arrossito. Mi morsi il labbro inferiore per trattenermi dal ridere.
-Allora ci vediamo preso, Ciaoo- ci salutò andandosene. Dopo che uscì chiusi la porta e scoppiai a ridere. Calum e Luke mi guardarono male.
-Che hai da ridere così tanto?- chiese Cal.
-Non sai quanto buffo sei quando arrossisci e ti vergogni- risi. Lui mi mandò un'occhiataccia e salì di sopra. Mi diressi in cucina dove c'era Luke con la bambina e le stava facendo le facce buffe e mi misi a ridere. 
-È meglio se vai a cambiarle il pannolino- gli dissi. 
---
-Ciao Cal, inviti la tua amica oggi?- gli chiesi appena scese dalle scale per fare colazione. Come sempre non aveva la maglietta e aveva i capelli tutti arruffati, sembrava un peluche. 
-Perché sei così interessata a lei?- chiese. Alzai le spalle e risposi -Solo per conoscerla. A proposito, come si chiama?- risposi. 
-Visto che la conoscerai dopo, te lo dirà dopo- rispose con un sorrisetto ironico.
-Oh hai deciso di invitarla allora!- affermai. Cal non rispose e cominciò subito la giornata con il cellulare. 
-Dov'è Ashley?- gli domandai.
-Oh è di sopra con Luke- a questa risposta mi tranquillizzai, mai e poi mai vorrei che succedesse quello che era successo il giorno prima. 
-Arriva fra un po'- parlò Calum e io annuii. 
---
Suonarono il campanello e andai ad aprire. Mi trovai la rossa con i capelli legati in una treccia laterale con un splendido sorriso
-Oh, ciao! Accomodati pure!- la feci entrare e lei mi ringraziò. Andò a salutare Cal con un bacio sulla guancia e salutò anche Luke che aveva la bambina in braccio. Si guardò un po' in torno poi si complimentò e noi la ringraziamo. 
-Allora, vuoi venire a fare una passeggiata con me e la piccola Ashley?- proposi. E lei accettò volentieri. Così presi il passeggino, le cosine per la bambina e la borsa, poi uscimmo all'aria aperta.
-Oh mio dio, scusami se non mi sono presentata. Comunque io sono Skyler Hood, la sorella di Calum- mi presentai. 
-Oh che sbadata, scusami. Piacere, io sono Elsie Horan- si presentò anche lei. Quel cognome detto da lei, mi fece rabbrividire. 
-Mhhm.. Sai avevo un amico che faceva di cognome come te- le confessai.
-Davvero? Forse può essere un parente- disse sorpresa. Continuavamo a camminare per le strade di Miami.
-Può essere, si chiamava Niall, Niall Horan- risposi. Subito la ragazza si irrigidì. Forse avevo detto qualcosa che non dovevo dire. 
-Lo conosci?- le chiesi cercando che lei mi rispondesse. Lei non rispondeva e continuava a camminare, sempre tesa. Mi fece preoccupare il suo atteggiamento, veramente. Sembra che da un momento all'altro non provasse più sentimenti. 
Dopo un paio di minuti rispose. Respirò profondamente e abbassò la testa.
-Si, era mio fratello- rispose e quel era mi fece spezzare il cuore. Anche per me era il mio migliore amico di sempre, come un fratello. 
-Se vuoi entriamo in questo bar e mi racconti, se vuoi...- proposi e lei annuì. Entrammo e ci sedemmo in uno dei tanti tavoli di legno. Arrivò un cameriere che ci chiese cosa volessimo da bere e io risposi con un cappuccino e lei un decaffeinato. 
-Aspetta, ma sei tu che hai avuto Theo?- chiesi riferendomi al nipote che ha avuto Niall poco dopo dalla sua morte. Io solo l'avevo sentito in giro. 
-No no, è di mio fratello Greg- rispose sorridendo. Credo che sia molto felice di quel bambino. 
Quando ci arrivarono gli ordini, iniziò a parlare. 
-Greg è fratello più grande, mentre io sono quella più piccola. Niall era quello in mezzo. Quando mia madre era rimasta incinta di me, già mi odiava, non voleva mai che fossi nata- si fermò per bere un sorso della sua bevanda. Annuii senza dire niente, incitandola a continuare è così fece. 
-Quando avevo compiuto 12 anni, i miei genitori mi cacciarono via di casa e l'unica persona che mi aiutò era stata Niall. È sempre stato il mio fratello preferito. Mi aveva trovato un posto dove stare e mi aveva fatta andare a scuola. Si era sempre preoccupato di me. Un giorno, il 13 settembre 2009, proprio il giorno in cui aveva compiuto 18 anni, non era mai più venuto a trovarmi. Ero rimasta sola. Avevo sentito dire che era andato via. Avevo a mala pena 15 anni e mi sembra tutto nuovo. Dopo un anno volevo andare in cerca di lui,credendo che fossi diventata più matura, ma scoprii che era morto. Sono andata in depressione per tipo un anno. Avevo deciso di andarmene da lì. Non volevo stare nella stessa città dove mio fratello era morto. Da quando mi avevano cacciata via di casa, non avevo più parlato con i miei genitori e neanche con mio fratello Greg. Tranne quando è nato Theo. Dopodiché sono andata a vivere da sola a Miami e dopo un po' di mesi ho incontrato Calum- finì la frase alzando la testa e sorridendomi. E io ricambiai subito. Non so come abbia fatto ad aprirsi con me così in fretta e la stimo per come è riuscita a resistere a tutti questi problemi. So che ha sofferto davvero tanto, così decisi di raccontarle la mia di storia. Beh solo una parte...
-Io e Niall ci eravamo conosciuti tanto tempo fa. Andavamo a scuola insieme alle medie. Io ero in prima, mentre lui in terza. Lui mi difese da subito dalle persone he mi prendevano in giro. Quando era andato alle superiori, non c'era più nessuno che mi difendeva così tutti mi presero in giro. Sono riuscita a resistere fino alla fine della terza e poi sono andata alle superiori nella stessa scuola di Calum dove c'era anche Niall. Io e lui eravamo diventati migliori amici. Ci dicevamo tutto, l'uno dava consigli all'altro. Eravamo diventati come fratello e sorella. Lui aveva finito la scuola da un anno, mentre io ero ancora in quarta, speravo solo che non succedesse quello che era capitato alle medie, per fortuna però questa volta c'era Cal. Quel giorno ero ad una festa e c'erano tipi pervertiti che mi si attaccavano addosso. Così volevo tornare a casa, ma Cal no. Quindi avevo chiamato Niall per chiedergli se poteva venirmi a prendere. Mentre stava venendo, però, siccome era buio un camion lo investì in pieno- presi un sospiro, non volevo ricordarmi di quella faccenda, ma doveva saperlo sua sorella. Sul mio volto rigò una lacrima che scese piano piano. -In quel camion c'era uno di quei servi di Emily. Emily era la ragazza che mi tormentava da sempre. Da quando sono nata. Anche adesso. È la ragazza di ieri- la informai con rabbia nelle vene ma allo stesso tempo distrutta. -L'anno dopo, morì anche mio padre sempre per colpa di lei. È da quel momento io e mio fratello cominciammo ad avere un rapporto più stretto e mi innamorai di Luke. E ci siamo messi insieme, dopo due anni rimasi incinta e lui se ne andò. Lui non sapeva che ero incinta. Se n'era andato per colpa di Emily. Poi sono venuta qui e l'ho trovato. Mi ha spiegato e ha "lasciato" Emily per tornare con me. Nel frattempo avevo conosciuto Ashton e Cloe che erano diventati i miei amici più stretti- finii la frase asciugandomi le lacrime scese mentre le stavo raccontando della morte di mio padre è di Niall. Non aveva parlato ed ad un certo punto fece un gesto che non mi sarei mai aspettata. Mi abbracciò. E io ricambiai. 
-Non dovevi raccontarmelo se ti fa stare male- mi sussurrò. 
-Era mio dovere raccontartelo, ed era tuo diritto conoscere la storia- 
-Grazie Skyler- mi ringraziò e io come risposta le sorrisi. 
Andai a pagare il conto mentre lei era andata in bagno. Quando uscì aveva gli occhi gonfi e rossi. Aveva pianto. La capivo, anch'io volevo piangere ma non dovevo resistere. 
-Tutto bene?- le chiesi e lei annuì. Uscimmo dal bar e tornammo a casa. Ashley dormiva beata, che dormigliona pensai. La invitai a pranzare con noi e accettò. A pranzo non pensammo a quello che ci eravamo confidate e parlammo di tutt'altro. Scherzano, ridemmo, parlammo...

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Capitolo 29
*** XXVIII Capitolo || wherever you are ***


ATTENZIONE: questo capitolo non è lunghissimo lo so...non è un capitolo attuale, cioè è un capitolo flashforward. Mentre leggete il capitolo provate ad ascoltare Good Enought by Little Mix. Spero che vi piaccia lo stesso anche se è corto. 

Buona lettura

soz xx

Luke's POV

Per un periodo abbiamo preteso che non sarebbe finita, ma sapevamo che dovevamo dirci addio. Niente dura per sempre, niente rimane uguale. Vorrei essere accanto a te, perché vivo di tutto quello che fai. Sei il mio posto preferito. Ho guidato in tutti i luoghi in cui eravamo soliti uscire e sprecare soldi. Posso volare su mille oceani, ma passeggerò sempre da solo.

Io non sto per niente bene. Quando chiudo gli occhi e cerco di dormire, cado a pezzi. Combatto duramente per respirare. Mi sento strappato in due. Metà del mio cuore è morto, ma l'altra parte non può vivere senza il suo partner quindi dentro sono morto, ma il mio corpo è ancora in giro per le città a cercarti. In modo che la mia anima ritorna a vivere. 

Vorrei poter tornare indietro a quelle volte in cui non ti ho dimostrato quanto valevi veramente. Vorrei non essermene mai andato via e rimanere insieme a te per tutto quel tempo. Dimmi qual è la via per tornare indietro, tornare indietro da te. La sto cercando, ci sto provado a trovarla. Quando la avrò trovata, prenderemo insieme quella strada. La strada per tornare a casa, perché senza di te non mi sento a casa.

Il modo in cui mi abbracciavi, mi toglievi il respiro. Ero insensibile ai tuoi baci. La prima volta che ti avevo vista sembravi un angelo che era venuto per farmi capire veramente cosa fosse l'amore, ed è l'unica cosa che ho capito veramente. Ora è come se tutto nella mia mente è buio, il buio in cui mi sono perso. Mi sento così solo.

Ogni sera sto quasi per chiamarti per dirti che sarò sempre con te, per dirti tutte le cose che non ti ho detto. Le foto che mi avevi madato sono ancora memorizzate sul mio cellulare, ammetto che mi piace guardarle, ammetto che mi manchi, ammetto che mi sento solo. E' difficile sentire il tuo nome quando non sei più accanto a me dopo così tanto tempo.

Mi ricordo del nostro ultimo bacio, mi ricordo le tue lacrime versate per colpa mia, ricordo il tuo trucco che si scioglieva su tuo viso, ricordo l'ultimo giorno, il giorno che te ne sei andata. Vorrei svegliarmi con un'amnesia per dimenticarmi delle piccole stupide cose, come quando mi addormentavo accanto a te e tutti i ricordi dai quali non potrò mai scappare, perché io non sto per niente bene.

Quando eri con me non ti ho detto tante cose che avrei voluto che le sapessi, ma ormai è troppo tardi. Vorrei che tu mi sentissi, che capissi quanto sto soffrendo. Vorrei che tutto questo fosse solo un incubo e che quando mi sveglierò sarò accanto a te che dormi beata. Vorrei addormentami accanto a te che mi culli, proprio come una volta. Vorrei che ora tu mi guadassi con i tuoi occhioni come mi guardavi sempre. Vorrei sentire ancora il dolce profumo sui miei vestiti. Vorrei scherzare ancora un po' con te. Vorrei sentire la tua voce sensibile dirmi 'ti amo'. Vorrei vederti sorridere. Vorrei fare ancora il bagno insieme a te. Vorrei accarezzarti i tuoi morbidi cabelli castani. Dimmi che sei ancora qui con me, dimmi che mi stai aspettando in un qualunque posto in cui potrò raggiungerti. 

Ovunque tu sia io ti penso, ovunue tu sia io sento la tua mancanza, ovunque tu sia io ti amo sempre.

 

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Capitolo 30
*** XXIX Capitolo || 5 seconds of love ***


ATTENZIONE: 1) torniamo al presente in questo capitolo 2) in questo capitolo ci sono scene esplicite di sesso, quindi se c'è qualcuno contrario al rating rosso salti questo capitolo 3)scusatemi tantissimo per il ritardo, è che ho avuto un sacco di verifiche nell'ultimo periodo e poi mi è stato abbastanza difficile scrivere questo capitolo, soprattutto la parte hot. 4)vi lascio al capitolo, Buona lettura Soz xx
SKYLER's POV
Mi svegliai che avevo la testa appoggiata sul petto nudo di Luke, la maglietta che mi faceva da pigiama leggermente alzata e una gamba intrecciata con quella di Luke. Ero ancora tremendamente assonnata, ma sentivo il pianto di Ashley così dovetti alzarmi. Mi stropicciai gli occhi e mi stiracchiai, dopodiché andai verso la stanza della bimba e mi avvicinai alla sua culla. Si muoveva continuamente e continuava a piangere. La presi in braccio e cominciai a cullarla e le misi il ciuccio che era sul comodino accanto alla culla. Cominciò a calmarsi e a riaddormentarsi. Mentre la cullavo mi guardavo intorno alla stanza. Il muro era dipinto di rosa e avevamo scritto col bianco in grande "Ashley H.". Il giorno in cui avevamo dipinto la stanza fu una giornata divertente: tra risate, macchiarci di rosa e bianco, a ricorrerci per dipingere l'altro e tra baci. Avevamo appeso alcune foto di Ashley appena nata e di quando ha cominciato aveva qualche mese. Mi accorsi che si era addormentata del tutto così la rimisi nella culla, le diedi un bacio ed uscii dalla cameretta. Tornai a letto dove trovai un Luke che dormiva ancora. Mi morsi il labbro inferiore sorridendo. Era tremendamente sexy. Decisi di preparare la colazione e poi svegliarlo. Percorsi il corridoio bianco con alcuni quadri e fotografie appese e poi scesi le scale. Appena arrivati in cucina mi trovai un bigliettino da parte di Calum appeso sul frigo. "Esco, non torno per pranzo Cal xx" lo lessi poi guardai l'orologio appeso al muro e mi sembrò un po' presto uscire alle 9 o prima... Non capivo quel ragazzo. Chissà che impegni aveva da uscire così presto. Lasciai perdere Calum e i suoi impegni e presi dal frigo uova e bacon. Presi due padelle e le misi sui fornelli. Accesi il fuoco e ci misi un poco di olio. Quando la padella si scaldò spaccai le due uova su una padella mentre misi i bacon nell'altra. Quando tutto fu cotto li misi su due piatti e presi due bicchieri da metterci il succo. Misi il tutto sul tavolo e salii di nuovo per svegliare il mio amore. 
Aprii lentamente la porta e la richiusi, camminai lentamente verso il letto, mi distesi a pancia in giù sulla coperta, ma sentivo il corpo di Lukey sotto. Mi avvisi ai al suo viso e cominciai a stampargli sule labbra dei baci. Mugolò muovendosi di poco e io sorrisi soddisfatta e continuai a dargli dei baci sulla guancia e dietro all'orecchio. 
-È pronta la colazione- gli sussurrai all'orecchio per poi dargli un ultimo bacio sulle labbra e scendere dal letto.
-Nooo- mugolò muovendosi come un bambino che voleva stare ancora a letto. Mi morsi l'interno della guancia per trattenermi.
-Dai che si raffredda dopo- gli dissi ridendo. Lui fece il broncio e disse -ma io non voglio mangiare, voglio ancora i baci- disse come un bambino di 6 anni che voleva le caramelle.
-Se vieni a mangiare te ne do altri- lo convinsi mordendomi l'interno della guancia. Subito si sedette sel letto e aprì gli occhi. A quella scena mi risi a ridere come una scema e più forte ancor quando di alzò e corse giù. Lo raggiunsi quando stava già per finire di mangiare.

-Sei sicuro di stare bene oggi?- chiesi scherzando.

-Certo, perché no?- chiese non capendo.

-No, niente niente- risposi andandomi a sedere cercando di trattenermi dal ridere.

--

Finimmo di mangiare e presi i due piatti e i due bicchieri e li misi a lavare. Mi misi i guanti, presi la spugnetta, ci misi su il detersivo e cominciai a lavarli. Dopo un po' sentii due mani afferrarmi i fianchi e avvicinarsi con il suo corpo verso il mio. Mi bloccai e sentii il cuore cominciare a pompare più velocemente del normle. Sentii il suo caldo respiro sulla mia pelle nuda del collo. Una sua morbida mano cominciò ad accarezzare la mia candida pelle e quel tocco mi provocò un brivido che mi percorse la schiena. Un sorriso comparve sul mio volto. Mi piaceva quella sensazione, ne sentivo la necessità. All'improvviso sentii un pacco premere sul mio mio corpo.

-Sai quanto mi fai eccitare quando sei vestita con soli un paio di pantaloncini e una maglietta trasperente?- chiese in un sussurro, vicino al mio orecchio destro. Scossi la testa alla sua domanda. E alla mia risposta premette ancora di più il suo pacco verso il mio corpo flebile. Involontariamente porta la testa all'indietro. 
Mi girai in modo che io e il ragazzo eccitato dietro di me ci guardassimo negli occhi, ma quel momento durò poco perché subito lo baciai e lui sorrise compiaciuto. Approfondì il bacio picchiettando la lingua sulle mie labbra e subito socchiusi la bocca lasciandogli l'accesso di poter danzare con la mia lingua. Circondai le mie braccia attorno il suo collo, mentre lui mi prese dai fianchi e mi alzò in aria quanto basta per far circondare le mie gambe al suo bacino. Continuammo a baciarci con foga quando sentii che Lukey si stava muovendo, non me ne importai più tanto. Cominciò a salire le scale e si capiva visto che spesso andavo a sbattere contro il muro. Percorse il corridoio e aprì la porta della camera da letto con un calcio e si staccò da me per posarmi sul letto e chiudere la porta.
Tornò da me e continuò a baciarmi. Misi le mani sulla sua nuca e cominciai a scompigliargli i capelli. Mise le mani sotto alla mia maglietta e cominciò a disegnare segni strani sulla mia pancia. Si staccò dalle mie labbra e baciò la mia guancia, il mio collo e si soffermò proprio in quel punto lì. Cominciò a mordermi dolcemente la pelle e succhiò violentemente quel punto. Gemetti e Luke si voltò verso di me con un sorrisetto compiaciuto. Ribaltai le posizioni e mi trovai sopra del biondo. Gli alzai la maglia, fino a toglierla e buttarla per terra. Mossi le mani lentamente sul suo petto scolpito e gli lasciai dolci baci. Giocherellai con l'elastico dei suoi pantaloncini da ginnastica che usa come pigiama e glieli tolsi. Lui rimase con soli boxer. A quel punto si alzò e si mise dietro di me e mi sussurrò all'orecchio -come mai io ho solo un indumento mentre tu ne hai di più? Eh no, non siamo pari...bambola- bambola...com'è bello detto da lui. Mentre io pensavo a quel nomignolo, lui mi comincio a togliere la maglietta, subito dopo anche i pantaloncini. Insieme raggiunsero la maglietta e i pantaloni di Luke. Rimanemmo con soli slip e boxer, perché odiavo dormire con il reggiseno così ero senza un indumento in più. Ma poi anche i nostri ultimi indumenti andarono a finire insieme agli altri. Le labbra del ragazzo finirono subito sulle mie e sentivo il suo amichetto che si strusciava sulla mia coscia. Mi provocò ancora più eccitazione, volevo sentirlo dentro di me, volevo provare la sensazione che avevo provato proprio la prima volta che l'avevamo fatto. La punta del pene cominciò a picchiettare sull'apertura della vagina, in quel momento mi venne in mente che non aveva messo il preservativo e io non prendevo le pillole. Mi staccai subito dalle sue labbra con il respiro un po' corto. 
-Luke...non prendo le pillole- ansimai. Subito il biondo si alzò e andò e aprì il cassetto del comodino e tirò fuori un preservativo. Decisi di prenderglielo dalle mani e di metterglielo io. Il ragazzo di fronte a me all'inizio si stupì, ma poi decise di godersi il momento. Appena glielo misi, si fiondò addosso a me e mi leccò la guancia e mi soffiò su -Non ti ricordavo così esperta- 
-wow, vedo che ti sei dimenticato molte cose di me in questi mesi!- dissi io.
-non potrei mai dimenticarmi del piacere che mi provochi. Posso riprovarlo?- chiese con un tono speranzoso e allo stesso tempo sensuale. Arrossii e annuii leggermente e subito spunto sul suo volto un piccolo sorrisetto furbo.
Entrò in me lentamente per farmi abituare della presenza del suo pene e spinse delicatamente avanti e poi tornò indietro, sempre lentamente, muovendosi con il bacino. Continuò così finché non mi ci abituai del tutto e cominciò a spingere leggermente più veloce e sempre di più fino a quando il massimo del mio piacere arrivò e anche il suo. Uscì lentamente da me e, tutto sudato e con il fiato corto come me, mi abbracciò. 
-Non sai quanto mi mancava...ti amo- mi sussurrò.
-Anche a me...ti amo- risposi sinceramente è chiusi gli occhi cercando di calmare il respiro. Non usando ci riuscii lo avvisai che sarei andare a farmi un bagno, ma quando stavo per entrare nella vasca, sentii la porta aprirsi e vidi Luke che era pronto a fare il bagno con me. Sorrisi per il fatto che volesse fare il bagno con me come avevamo sempre fatto dopo aver fatto l'amore. Entrammo nella vasca e, Luke si appoggiò sulla parte dove c'era il muro, io mi appoggiai sul suo petto e lui mi avvolse tra le sue braccia...

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Capitolo 31
*** XXX Capitolo || Mine forever... ***


SKYLER's POV Bene, ho tante cose da raccontarvi. Sono passati già 15 anni da quando ho ritrovato Luke, da quando è nata la via bambina e da quando la mia vita è migliorata. Ma come sanno tutti, la mia vita non sarà mai una vita facile. Nella mia vita ci sarà sempre Emily in mezzo che dovrà sempre rovinarmi tutto. Mia figlia è sempre stata cresciuta bene, finché qualche anno fa è cambiata totalmente. Era una ragazza brava, gentile, rispettosa, rispettosa, ha sempre voluto bene sia a me che a Luke. Gli anni passano e anche lei cambia. È diventata una ragazza ribelle, scontrosa, maleducata, a Luke nemmeno parla praticamente e stessa cosa con me, se non per uscire. Se pensate che è successo questo perché l'abbiamo viziata, beh no, le abbiamo sempre dato delle regole che ha rispettato tranne alcune volte. Non so cosa le sia successo che è cambiata così tanto, ma so che infondo è sempre la stessa. Vorrei tanto sapere il motivo del suo cambiamento, ma non me l'ha mai detto e non me lo vorrà mai dire. Emily e Michael sono stati in prigione per un anno poi non so come abbiano fatto ad uscire non lo so, ma so che se in questi 14 anni non ci hanno fatto praticamente niente, ora sicuramente faranno una mossa finale in modo da distruggere la nostra serenità di questi anni e distruggere me. Clo e Ash ora hanno un figlio che si chiama Fletcher. Ebbene sì, non l'hanno chiamato Theo, ma con il secondo nome di Ashton e a tutti piaceva di più. È cresciuto praticamente con Ashley e sono come due migliori amici. Assomiglia tanto ad Cloe, ma il carattere si avvicina più ad Ashton. Ha il sorriso identico a quello di Ashton e anche gli occhi. Ashley è praticamente identica a Luke. Capelli biondi occhi azzurri e si è fatta il piercing al naso qualche mese fa. Capelli ricci come i miei e quando è triste i suoi occhi cominciano a diventare un po' verdi e in questi ultimi anni ce li ha spesso verdi. Io sono sempre la stessa, solo un po' invecchiata. Luke è rimasto uguale, pure Ashton, Cloe, Calum e Elsie. Ah beh, Calum ed Elsie ora sono sposati, proprio come me e Luke e Ashton e Cloe. Io e Luke ci siamo sposati due anni dopo la nascita di Ashley. *flashback* 14/02/2017 Oggi è San Valentino e quando mi sono svegliata Luke non c'era e ora non è ancora qui. Ci rimasi piuttosto delusa. Speravo di trascorrere questa giornata al nostro amore. Vorrà dire che aspetterò fino al nostro anniversario che era tra un mese e qualche giorno. Ero piuttosto arrabbiata con lui in quel momento e volevo che tornasse a casa e mi portasse tanti cioccolatini per tirarmi su il morale. Era ormai le 23:50 e io ero ancora seduta in cucina con le luci spente come una stupida ad aspettare il mio fidanzato che non si era fatto vivo la giornata dedicata agli innamorati. Avevo la mano sinistra che sorreggeva la mia testa e le dita dell'altra mano che si muovevano nervosamente con le unghie sul tavolo. 5 minuti ormai erano passati e rinunciai ad aspettarlo. Scesi dallo sgabello con la pelle bianca e mi diressi verso le scale, ma mi fermai appena senti la porta di casa aprirsi lentamente. Intravidi un mazzo di cento rose. Il viso non si vedeva, ma sapevo già chi era. Portava gli Skinny jeans neri, le vans nere e uno smoking nero. Insomma, chi può essere vespisti solo in nero? Chiuse la porta e appena mi vide sorrise, ma la mia espressione era tutt'altro che felice. Ero ancora arrabbiata con lui, delusa. -Ma cosa sei stronzo? Tu presenti a casa a sta ora? Sai che giorno è oggi, no? 14 febbraio, San Valentino, la giornata degli innamorati! Ora capisco perché non ti sei presentato, tu non sei innam..- non feci in tempo di finire il mio sfogo che lui mi porse il mazzo delle rose in mano che formavano una scritta perché alcune erano più evidenti degli altri. 'Will you marry me?' Questo c'era scritto e appena lo lessi, mille emozioni mi prevalsero. Non più di odio, rabbia e tutto quello che ho provato tutta oggi, ma gioia, felicità, amore, pensavo di essere la persona più fortunata, più felice al mondo in quel momento. Il mio cuore cominciò a battere più velocemente. Spostai le rose a destra per vedere l'uomo della mia vita inginocchiato con una scatolina aperta in mano che conteneva un anello argentato con un piccolo diamante decorato sopra che luccicava grazie alla candela profumata che aveva acceso Luke. Lui mi guardava negli occhi e io facevo lo stesso. Lui sorrideva e poi mi disse -Vuoi essere mia per sempre?- Gli occhi cominciarono a luccicare di gioia. -Sì, lo voglio. Voglio essere solo tua per sempre- risposi lasciando cadere le rose per terra e andando verso di lui. In tanto lui si alzò e io non esitai a circondargli il collo e unire le nostre labbra in un bacio. Quel bacio fu pieno di passione e di amore. Ci staccammo dal bacio e tutti e due sorridenti ci dicemmo contemporaneamente 'ti amo'. Dopodiché lui si abbassò per infilarmi l'anello sul mio dito. Lo abbracciai. Misi la mia testa sul l'incubo del suo collo, chiusi gli occhi e mi godetti quel momento pieno di amore. Luke mi incitò a ballare così misi la mano destra sulla sua spalla e l'altra me la teneva stretta lui. Ci muovevamo lentamente e lui cantava 'All Of me' di John Legend. Erano le 23:59. Mi godetti quel minuto con la sua voce e i nostri corpi uniti come due calamite. --------------- --------------- SCUSATE UN SACCO! VI HO FATO ASPETTARE COSÌ TANTO *si nasconde*. SONO STATA SENZA INTERNET E NON POTEVO AGGIORNARE DIOO CHE FASTIDIO! SONO ANCHE IN RITARDO CON SAN VALENTINO LOL. SPERO MI PERDONIATE. SPERO CHE VI SIA PIACIUTO IL CAPITOLO E SCUSATE ANCORA. UN BACIONE Soz xx

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Capitolo 32
*** XXXI Capitolo ***


-Ashley! Che cosa ti salta in mente?! Perché fai così??- chiesi disperatamente urlando. Lei in tutta sua risposta, alzò le spalle e roteò gli occhi standone in piedi con quella felpa che le stava enorme.
-Rispondimi! Non posso tornare a casa dopo tre giorni e trovarti a letto con uno sconosciuto pieno di tatuaggi! Poi trovo la casa sotto sopra, con tutte quelle bibite alcoliche vuote, reggiseni e mozziconi per terra!- urlai fortemente.
-Eh dai Skyler...lasciala divertire! È normale che i ragazzini alla sua età facciano ste cose- cercò di difenderla Luke. Mi girai verso di lui con uno sguardo arrabbiata perché già lo ero con mia figlia, poi arriva lui e la difende.
-Cazzo Luke! È tua figlia! Non puoi lasciarla andare a letto con qualunque ragazzo che si trova per strada e non può invitare a casa tutti quelli della scuola per fare un mega party dove ci saranno state quelle puttane che saranno andate a scoparsi qualche ragazzo!- urlai fregandomene delle parole che avevo utilizzato davanti a mia figlia, ormai era diventata così. Non voleva ascoltarmi e non voleva capire. Le ripetevo queste cose ormai da mesi!
-Oh..intanto non era tutta la scuola- si intromise Ashley che si era appoggiata sull'armadio. La guardai malissimo e poi mi rigirai verso Luke.
-Oh andiamo! Skyler, le vari fatte anche tu queste cosa quando eri una ragazzina!- cercò di difendersi. 
-Luke!- strillai -come puoi pensare che io facessi queste cose!- chiesi incredula di quel che aveva detto. Lui rise, poi alzò le mani in segno di arresa e uscì dalla stanza. Mi voltai verso la bionda che in quel momento sbuffò annoiata. Mi arresi a sgridarla, ma le diedi una punizione. 
-In quanto a te...- le puntai il dito -non uscirai di casa e non avrai il cellulare per una settimana. Ti verremo a prendere a scuola o io o tuo padre e ti porteremo uno dei due- sbuffò e poi aprì bocca -mai hai visto come papà non gliene frega se faccio ste robe?- chiese. -Beh, vorrà dire che farò io queste cose. Ora vai in camera tua e fa i compiti!- le ordinai.
--
-Luke! Cosa cazzi ti prende all'improvviso?!- urlai appena scesi dalle scale. Aggrottò la fronte come se non capisse di quello che stavo dicendo. 
-Sei sempre stato protettivo nei confronti di Ashley, non la avresti fatta toccare nemmeno da una mosca e ora le lasci fare tutto quello che vuole!?- strillai facendogli capire di quel che volevo fargli capire.
-Ormai è grande e sa quello che fa- rispose in tutta tranquillità.
-Pff...ma sei serio? Hai visto con i tuoi propri occhi...- non riuscì neanche a dirlo per il disgusto -insomma, l'hai visto- dissi strizzando gli occhi cercando di non immaginarmi la scena che avevo visto. Mi stavo stancando del suo comportamento che non gliene fregava un fico secco di sua figlia, ero stanca di dover dare regole a mia figlia e dopo le infrangeva, fregandosene di me. Ero stanca di sentire Ashton al telefono che mi diceva che suo figlio diventava sempre migliore, mentre mia figlia diventava sempre peggiore. Ero stanca che Luke non mi capisse... 
Sbuffai tornando in camera a leggere un libro. 
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Ero stesa sul letto e stavo leggendo il libro. Sentii i passi provenire da fuori. Si avvicinava sempre di più verso la camera, poi la maniglia della porta si aprì e la figura di Lukey mi si trovò davanti. Aveva un volto triste, non proprio triste...sembrava più...dispiaciuto credo, sì dispiaciuto. 
-Amore...lo sai che non voglio mai litigare con te, so di aver lasciato troppo libertà a nostra figlia...ma voglio dire..a questa età tutti si divertivano- si avvicinò al letto matrimoniale e si stese accanto a me, braccio contro braccio e gamba contro gamba. 
-Piccola...è da sua giorni praticamente che sei arrabbiata con me e non assaggio le tue morbide labbra...non ce la faccio più!- si lamentò. In effetti anch'io non ce la facevo più a non baciarlo. Mi morsi l'interno della guancia per trattenermi nel prendergli la testa tra le mani e baciarlo, assaporando ogni millimetro della sua bocca. 
-Mi dispiace...ti a..- non riuscì a finire la frase che mi girai di scatto, presi la sua testa dalla chioma bionda e lo baciai senza approfondendo. Ma lui schiuse le labbra permettendomi di infilare la mia lingua nella sua bocca. Le nostre lingue cominciarono a rincorrersi come facevamo noi da giovani nel parco. Mi godetti di quel momento. In quel momento è come se tutto lo stress che mi ero accumulata si liberò. Ci staccammo per prendere fiato, ma comunque i nostri visi furono un centimetro dall'altro. Le nostre fronti si toccavano, come lo facevano i nostri nasi. Avevamo il respiro affannato, ma le labbra di tutti e due si incurvarono in un sorriso.
-Ti amo- soffiò sulle mie labbra, come io gli soffiai -Ti amo anch'io- .
Questo era un tipico litigio con Lukey, spesso facevano litigate ma poi finivamo per fare pace dopo un bacio profondo. Questa volta era diverso dalle altre volte però: questa volta avevamo litigato per il comportamento di nostra figlia...non lo avevamo mai fatto. 
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ECCO A VOI UN NUOVO CAPITOLO, FA SCHIFO PERCHÉ L'HO SCRITTO UN PO' ALLA CAZZO. MA NON VEDO L'ORA DI SCRIVERE LA FINE DELLA STORIA, CIOÈ VOGLIO FINIRLO PERCHÉ SARÀ IL CAPITOLO PIÙ BELLO E... NON SPOILERO NIENTE! MA ALLO STESSO TEMPO NON VORREI FINIRLO! 
SPERO VI SIA PIACIUTO LO STESSO, CI VEDIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO :)
Soz xx

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Capitolo 33
*** XXXII Capitolo || I am Ashley Hemmings ***


Ashley's POV
-...Beh, vorrà dire che farò io queste cose. Ora vai in camera tua e fa i compiti!- mi ordinò mia madre. Tornai in camera mia e mi rinchiusi dentro. Lacrime cominciarono a scendere sul mio viso, facendo sciogliere il trucco. Le gambe non reggevano più il mio corpo, cominciarono a piegarsi fino a farmi cadere a terra con le ginocchia. Misi le mani sul mio viso, bagnandole e macchiandole di nero. Singhiozzi uscirono dalla mia bocca, cercai di trattenerli ma non ci riuscii. Provai a tranquillizzarmi, afferrai aggressivamente il mio iPhone con già le cuffie messe e andai con fatica a stendermi sul letto. Ormai mi sono abituata a questo dolore. Misi le cuffie nelle orecchie e le note di Thinking out loud di Ed Sheeran partirono. Istintivamente chiusi gli occhi e mi goderti la voce di Ed e delle note della chitarra. Mi addormentai. 
Nella mia mente cominciarono ad apparire delle immagini di un gruppo di ragazzi che suonavano su un palco. Erano quattro. Pian piano le immagini si focalizzarono e potei vedere tante ragazze e alcuni ragazzi con dei cartelloni alzati che cantavano assieme ai ragazzi. Urlavano e cantavano. Erano le fans e i loro idoli. L'unione delle voci delle fans e dei loro idoli era una cosa da brividi. I quattro ragazzi suonavano ognuno un strumento. Credo che erano tre chitarre e una batteria. Forse mi sbaglio. Molte ragazze piangevano, piangevano però di gioia, la gioia di essere presenti al concerto dei loro idoli, insieme ad altre ragazze come loro...che li amano. Le loro lacrime erano diverse dalle mia, le loro erano sorridenti e dolci, mentre le mie erano tristi e aspri. Sembrava che io fossi presente in quel concerto, sentivo perfettamente le urla delle fans e le note delle chitarre e il suono della batteria. Sì, io ero presente. Guarda il ragazzo con la chitarra nera. Aveva i capelli tutti spettinati ed erano di colore blu. Poi guardai il ragazzo che stava suonando la chitar...oh, mi ero sbagliata. Suonava un basso. Aveva i capelli color corvino con il ciuffo tinto di biondo. Quando sorrideva alle fans, le guance paffutelle lo rendevano ancora più cucciolo. Guardai, poi, il ragazzo alla batteria. Portava una bandana sui capelli. E i movimenti che faceva per muovere le sue bacchette lo rendevano ancora più attraente. Infine guardai l'altro ragazzo che suonava la chitarra, la chitarra bianca. Era biondo e aveva un piercing al labbro. Cantava la maggior parte delle canzoni, assieme al bassista. L'ultimo accordo della canzone partì, è il concerto terminò. Posarono giù i loro strumenti e andarono sull'orlo del palco. Ringraziarono le fans per essere state con loro quella sera e si inchinarono. 
-Grazie mille Miami! Ci vedremo presto! Noi siamo i 5 Seconds of Summer: Calum Hood...- e il ragazzo dai lineamenti asiatici si inchinò e sparì. -Michael Clifford...- e il ragazzo dai capelli tinti fece lo stesso del ragazzo precedente. -Ashton Irwin...- e il ragazzo alla batteria sorrise alle fans e poi sparì. -e Luke Hemmings!- e il biondo fece lo stesso degli altri tre. Le immagini del concerto sparirono e ciò vuol dire che mi stavo svegliando dal sogno. 
Calum Hood era mio zio, Ashton Irwin era il papà del mio mio migliore amico e Luke Hemmings era mio padre. Li avevo sognato, ma mai avrei raccontato di questo sogno. Io sono la ragazza che sogna di incontrare i suoi idoli, ma che non lo esprime a nessuno. Io non sono una ragazza che si esprime, almeno adesso. Forse prima lo facevo, ma ora no. Voglio essere quella ragazza dura con tutti, che si ribella, che si diverte...ma non lo faccio, io non mi diverto. Perché io sono Ashley Hemmings.

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Capitolo 34
*** XXXIII Capitolo ***


Ashley's POV
Come sapete tutti ho sognato mio papà, mio zio e il padre di Fletcher la scorsa volta. Sapete tutti che non erano tre ma quattro e quella persona io non so proprio chi è e non so come ho fatto a sognarlo. Non so perché ho sognato una persona che non conosco, che non ho mai visto, eppure l'ho visto...nel mio sogno. Non ho mai visto questa persona con i miei genitori e mai l'ho visto in giro. Vorrei proprio sapere chi è.
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Luke's POV
Le lacrime di lei mi trafiggevano il cuore. Ogni sua lacrima era un battito del mio cuore perso. Io non volevo farle del male. Io non l'ho fatto apposta. Io ero confuso e ora mi sono svegliato dalla mia confusione e ne pago le conseguenze. Io voglio abbracciarla, baciarla e dirle che era solo uno sbaglio. Voglio dirle che la deve prendere come un incubo mai esistito, anche se è esistito. Voglio dirle che lei è l'unica persona che amo. Voglio dirle che lei è l'unica donna che posso guardare con i miei occhi, ma lei non ci crede perché ho commesso uno sbaglio. Voglio dirle di non piangere e di sorridere. Il suo sorriso è il più bello al mondo, è bello come il sole che mi riscalda il cuore. Voglio dirle dirle di non soffrire e di non piangere per uno come me. Voglio dirle che la amo. Ma lei non vuole ascoltarmi. Ma lei non mi vuole. Ma lei si sta allontanando sempre di più davanti ai miei occhi. E io...sono fermo a guardarla andare via. 
Mi sento un perdente. Mi sento uno stupido. Mi sento ancora ingenuo. Mi sento che sto per perdere qualcosa di più importante. Mi sento buio. Mi sento vuoto. I miei piedi cominciano a muoversi lentamente, seguendo il percorso di lei. Pian piano l'ho raggiunta, ma era troppo tardi. La luce bianca e l'urlo di lei era segno che sono arrivato in ritardo. Mi sento un ritardatario.
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Skyler's POV
Mi trovai coricata sul divano coccolata da Luke. Stavamo guardando un film d'amore: 'Le pagine della nostra vita'. Ashley era rinchiusa in camera sua e sicuramente stava ascoltando la sua band preferita, ovvero i Green Day, come faceva sempre, quindi non ci avrebbe disturbato. 
Al termine del film mi girai verso Luke, puntai i miei occhi verde smeraldo nei suoi azzurro cielo. 
-Tu mi amerai per sempre vero?- chiesi seria. Dalla sua bocca fuoriuscii una risata -ma che domande fai?- chiese in risposta. 
-Dai, ti ho fatto una domanda, rispondimi- dissi veramente seria. 
-E se non ti rispondessi?- chiese a sua volta sorridendo. Ma mi stava prendendo per il culo? Io lo sto prendendo sul serio questa domanda. 
-Mi dimostrerai che non mi ami- risposi con un po' di delusione. All'improvviso il suo volto si fece serio. Mi guardò negli occhi per un paio di minuti e infine rispose alla mia domanda. -No.- 
A quella risposta mi bloccai di colpo, come se mi fossi chi accosta nei suoi occhi abissali. Nel mio cuori si formò una crepa. I miei occhi si sfocarono e cominciarono a bruciare, segno che le lacrime stavano per cedere. Non resistetti più...un lacrima rigò sulla mia guancia e un'altra rigò sull'altra guancia. E ne seguirono altre dopo queste. 
-Certe che ti amo, e ti amerò stupidina..-sussurrò nel mio orecchio finendo la frase col baciarmi l'incavo del mio collo. Sentii le sue labbra sulle mie e involontariamente chiusi gli occhi. Quando si staccò mi sussurrò un 'stavo solo scherzando'. Lo abbracciai forte è gli sussurrai sulla spalla 'sei cattivo...' E lo abbracciai ancora più forte.
-Ti amo anch'io amore- scherzò lui.
-Io invece no- replicai io.
-Adesso sei tu la cattiva!- mise il finto broncio. Cominciai a fargli un po' il solletico per farlo ridere e ci riuscii.

-Non vale così! Adesso ti faccio vedere io di cosa sono capace io!- riuscì a dire tra una risata all'altra. Capii immediatamente cosa voleva fare. Scattai in piedi e cominciai a correre per tutta la casa. Lucas mi rincorreva e lo sapevo perché sentivo i suoi passi, ma comunque ogni tanto mi giravo per guardare quanto lontano era, ma soprattutto per guardare la sua bellezza anche se erano passati tanti anni, era rimaasto lo stesso. 

-Presa!- esclamò appena mi cinse il bacino e mi schioccò un bacio sulla guancia. Cominciò a farmi il solletico e come potete immaginare...io soffro il solletico. Risi tanto e tanto forte che ero senza fiato soprattutto se era dopo una corsa. Era quello che facevamo sempre quando eravamo giovani. Alla fine smise di farmi il solletico. Misi le braccia attorno al suo collo e lui mise le sue mani sui miei fianchi. Fecimo unire le nostre labbra in un bacio e mentre mi baciava mi sollevò e cominciò a girare. Fece tanti giri e si fermò quando non riuscì più a stare in equilibrio e noi non avevamo più fiato per continuarci a baciare...

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Spazio autrice:

Heylaa! Ecco un nuovo capitolo! Spero vi piaccia. In caso non aveste capito...la parte di Luke è un flashfoward, tipo quello del XXVIII capitolo. Si riusciranno a capire nell'ultimo capitolo, a meno che voi non abbiate già capito... Bene, ora vi saluto.

Un bacione a tutti

Soz xx

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Capitolo 35
*** Scusatee! ***


Voglio scusarvi con voi perché sarò in ritardo con l'aggiornamento del nuovo capirolo e perché questo non è un capitolo! 1) perché ho detto addio al mio cellulare, anzi no, non gliel'ho neanche detto... 2) il computer mio fratello non me lo vuole dare... Sto scrivendo dal cellulare di mia cugina e se fra un minuto non le ridò il cellulare indietro mi ammazza! Proverò a scrivere in piccoli pezzettini quando posso con il computer... Scusatemi ancora!!
 Vi saluto, un abbraccio 
Soz xx

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Capitolo 36
*** XXXIV Capitol || School Day ***


Ashley's POV

La sveglia delle 7 di mattino suonò e sul mio iPhone apparse la scritta 'inizio inferno' e sotto 'ritarda'. Vorrei tanto schiacciare quel 'ritarda' ma sapevo già che sarebbe iniziato lo stesso perchè mia mamma mi avrebbe svegliata lo stesso... Feci scorrere il dito sullo schermo del cellulare, spegnendo così il rumuore fastidioso che emetteva. Allargai le braccia per stiracchiarle, ma subito sprofondai dal sonno e per non riaddormentarmi mi strofinai gli occhi, riuscendo così ad aprire gli occhi.Levai di dosso la coperta e scesi dal letto per andare in bagno. Aprii la porta del bagno lentamente e sospirando profondamente arrivai al wc e feci la pipì. Ok, sembra molto vergognoso dirlo, ma è la prima cosa che devo fare alla mattina, altrimenti non riesco a fare altro. Dopodichè mi legai i capelli in una cosa spettinata. Mi lavai i denti e la faccia. Poi mi trucca abbontantemente con l'eye-liner, mascara e matita. Sciolsi i miei capelli biondi leggermente ondulati e me li sistemai. Tornai in camera e aprii il mio gigante armadio. Prima cosa che guardai furono quelle felpe e quei pantaloni da ginnastica che tanto volove indossare, ma dovevo vestirmi con un top e degli shorts che erano tanto scomodi, ma erano l'uniche cose che mi facevano sentire il centro dell'attenzione della gente. questo 'diffetto',se posso chiamarlo così, ho capito che l'ho preso da mio papà e so bene che molte cose le ho prese da lui. Mi misi le mie vans nere e presi lo zaino e scesi giù per fare colazione. Anche se non mi andava di farla. Infatti bevvi solo del caffè. Salii in macchina con mia madre per andare all' ' inferno'. Arrivai e salutai mia madre er poi entrare in quel edificio grigio davanti ai miei occhi. Appena scesi dall'auto, l'attenzioni di molti ragazzi furono su di me e questo mi piacque. Incurvai le labbra in un sorriso malizioso ecomincia a muovere i piedi mettendone uno davanti all'altro. Passando per il corridoio vidi ragazzi divertiti e con un sorriso malizioso sul viso, mentre c'erano ragazze che chiaccheravano fra loro e che non gliene fregava di me e altre che mi guardavano disgustate. Ma a me non importava di quel che pensavano le ragazze, mi bastava l'attenzione dei maschi. A fine corridoio apparse la figura di quel ragazzo che vorrei avere l'attenzione più di tutti gli altri. Il mio sorriso svanì nel nulla appena lo vidi fliltrare con un'altra ragazza che non fossi io. Era bionda con gli occhi azzuri. Ma anch'io sono bionda! E avevo gli occhi azzurri da piccola, mentre adesso ce li ho verdi. Maledetto chiunque me li ha fatti diventare verdi. 

Vederlo era come vedere un angelo. Aveva i capelli biondi messi in disordine e lo rendevano ancora più sexy. Gli occhi azzurri/verdi che invece di guardare me guardavano quella che dovrebbe essere Charlie, credo. Stava li appoggiato sull'armadietto di qualche amica della bionda credo e la ascoltava parlare. Cercai di non guardare quella scena, che mi fece innervosire. Così andai al mio armadietto per prendere i libri della prima ora. Alla prima ora avevo matematica, che merda. Percorsi il corridoio, arrivando così all'aula di matematica, dove c'erano già dei miei compagni. Vidi due posti liberi in fondo e mi precipitai a prenderli, anche se ne avrei occupato solo uno e non mi sarebbe importato di chiunque si sarebe seduto nell'altro posto. Non avevo per niente voglia di rimanere attenta alla noiosa lezione della Mrs. Peterson. Tirai fuori il mio astuccio e una penna con cui passare il tempo. La campanella dell'inizio dell'ora suonò e dopo 10 secondi arrivò la profesoressa. Ancora il posto accanto a me era libero ma venne occupato poco dopo. Un ragazzo entrò in classe senza bussare, non me ne fregava così continuai a guardare il banco con una mano che mi sosteneva la testa.

-Come previsto...- si lamentò la prof. rotando gli occhi.

-Accomadati accando a Hemmings, Moore- continuo Mrs. Peterson. Il ragazzo non rispose, ma dopo pochi istanti sentii la sedia accanto a me spostarsi e sicuramente fu Moore...oh Moore. Non ditemi che è lui! Mi girai per vedere se era relamente lui o meno. Appena mi girai una chioma bionda di capelli spettinati vidi e quando si girò per guardarmi, i nostri occhi si incorarono. Mi guardò e basta, nemmeno mi salutò e neanche un cenno con la testa. Ma va beh..mi basta che mi abbia guardata. Anche se spesso mi guardavae mi sentivo come Dio in quei momenti. Non dovevo mostrarmi come una che sta impazzendo, una che vorrebbe anche solo uno sguardo da parte sua. Dovevo comportarmi come una dura. E' questo che voglio no? Voglio solo ribellarmi, voglio solo farmi sentire al centro dell'attenzione, voglio solo divertirmi, voglio solo non essere me. 

-Qua non si saluta, signorino Moore?- chiesi ironica, al ragazzo girato che appena udì la mia voce girò lentamente verso di me. Inarcò un sopracciglio e non aprì bocca. 

-Hai occupato lo spazio dove dovevo dormire e non saluti nemmeno, stronzetto?- vorrei tanto non averlo detto, ma l'ho detto. L'ho detto per non essere me.

-Ascolta, se non vuoi che ti faccia del male, smettila, stronzetta- e finamente aprì bocca.

-Oh hai aperto bocca, stronzetto!- dissi fingendo di essere sorpresa, ovviamente sempre ironicamente.

-Hai capito cosa ho detto?- chiese innrvosendosi.

-Cosa? Hai detto qualcosa, stronzetto?- continuai a fare la dura.

-Me la pagherai cara, stronzetta- disse molto duro.

-Vedremo, stronzetto- commentai e da lì nessuno dei due parlo più. Finì l'ora ed uscii da quell'aula. 

Fuori dalla porta mi trovai Moore che con uno sgurdo incazzato mi guardava. Si avvicinò a me e sbattè contro gli armadietti d qualche ragazzo. 

-Finiscila di comportarti così con me, hai capito stronzetta?- disse con il volto vicinissimo al mio,in modo che solo potessi sentirlo. I ragazzi in corridoio ci guardavano attentamente. Emisi una risata senza preoccuparmi di quel che sarebbe successo dopo.

-E come mi sto comportando?- chiesi ironica.

-Come una bambina capricciosa- rispose freddo.

-E tu dai retta ad una bambina capricciosa- risposi senza ironia questa volta. Lui non rispose. Tolse le braccia che mi intrappolavano e finalmente mi lasciò respirare, non che stessi male in quella posizione... Li mese in tasca e si girò per andarsene in mezzo alla gente che ci stava guardando pochi attimi prima.
-Te ne pentirai, stronzetta- disse come ultima cosa.
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SPAZIO AUTRICE:
Yeeeh! Ho aggiornato! Sono riuscita dopo tanto tempo! Spero che vi piaccia lo stesso, anche se racconta di Ashley e non di Luke e Skyler... Alla prossima! 
Soz xx

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Capitolo 37
*** XXXV Capitolo ***


Ashley's POV
Lo schermo del mio iPhone di illuminò, lo guardai per vedere cosa mi fosse arrivato. Era un messaggio da un numero che non avevo. 'Hey, sabato c'è un party in spiaggia, la meravigliosa spiaggia di Miami piena di gen...' questo lessi sullo schermo, ma il messaggio non era ancora terminato. Mi interessava, quindi feci scorrere il mio dito su messaggio, mi apparse lo schermo per inserire la mia password e la misi. Mi venne fuori la schermata del messaggio e continuai a leggere: "Hey, sabato c'è un party in spiaggia, la meravigliosa spiaggia di Miami piena di gente che balla e beve. La musica che rimbomba nella testa delle persone che saranno presenti, sarà uno spasso! Ti aspetto, stronzetta. 
J. Moore ". Bene, ora il ragazzo che mi ha sbattuto addosso all'armadietto della scuola mi invita al Miami Beach Party. Questa mi è nuova! Senza rispondere bloccai lo schermo, come era prima che mi arrivasse il messaggio. Lo lasciai sulla scrivania e accesi il mio McBook che era sempre li. Inserii la password e lo schermo di due ragazze in costume da bagno sorridenti apparse sulla schermata del computer. Una bionda e una mora, una bambina ed una adulta, una di 8 anni e una di 29 anni, una che si chiamava Ashley e una Skyler, eravamo io e la mia mamma al mare. La foto ce l'aveva fatto papà, ma noi non sapevamo che aveva scattato la foto perché eravamo così concentrate a giocare e a divertirci che non ce ne eravamo accorte. Mi mancava quel sorriso che avevo, mi mancava divertirmi con mamma e papà, mi mancava l'odore del mare. Tanti ricordi vagarono nella mia testa osservando quell'immagine, dunque decisi di aprire safari così nascondendo quell'immagine. Scrissi Facebook nella barra di ricerca e schiacciai sul link del social network in cui volevo entrare. Inserii la mia mail è la mia password per accedere e dopo due secondi di caricamento mi si apparse lo schermo della bacheca del mio profilo Facebook. Feci scorrere guardando le notizie dei miei amici su fb e delle pagine dei Green Day. Lessi molti ragazzi parlare di questo Miami Beach Party e quasi mi venne voglia di andarci. Mi morsi il labbro inferiore avevo questa intenzione di chiedere a mia mamma di andarci, ma sapevo di essere in punizione quindi lasciai perdere. 

Navigai ancora un po' su Facebook e poi entrai su Twitter, anche li c'era tantissima gente che parlavano di questo party in spiaggia e mi fecero invidia, cazzo! Perchè io non ci posso andare?! Perchè sono in punizione! Ecco ora mi faccio domande che già so la risposta... Misi le mani sul viso e portai la testa indietro. Il suono di una nuova notifica arrivo alle mie orecche e mi fece togliere le mani dalla faccia e controllare il cellulare. 
'F. Irwin 🙊: Hey Ashley! Sabato del il Miami Beach Party, ci vieni? Fletcher x' lessi il messaggio e le mie labbra si incurvarono in un sorriso. Avevo una speranza di andarci a questo party! Presi il cellulare e lo sbloccai velocemente, mi alzai dalla sedia della scrivania ed uscii dalla mia camera. Percorsi velocemente il corridoio del secondo piano fino ad arrivare alle scale e scenderle una scalina alla volta. 
-Mamma, mamma!- chiamai mia madre cercando di farmi sentire.
-Che c'è Ashley?- chiese dalla cucina.
-Allora...- cominciai sorridendo. Lei mi guardò male, secondo me aveva già qualche idea su cosa le avrei detto. 
-Sabato c'è il Miami Beach Party, posso andarci?- chiesi speranzosa.
-No. Sei in punizione e lo sai!- esclamò girandosi a comtinuare a lavare i piatti.
-Ma dai mamma! Non posso perdermelo, e poi ci va anche Fletcher!- dissi cercando di convincerla. 
-Non mi interessa..- disse decisa.
-Ma ci va un sacco di gente!- mi ribbellai, perdendo un po' la pazienza perché odiavo il fatto che mia mamma non cambiasse idea. 
-E quindi...?- chiese capendo che non avrei avuto una risposta valida. 
-Ma..- non finii la frase che venni interrotta da mia madre -Ma niente! Torna in camera- mi ordinò. Restai li un minuto e vedendo che non mi diede più retta, me ne andai arrabbiata. Salendo per le scale incontrai mio padre che mi guardò un po' dispiaciuto anche se non sapeva per cosa. 
-Hey tesoro...perché quella faccia? Cosa c'è che non va?- chiese dolcemente. All'inizio volevo rispondergli "niente, non te ne frega" ma poi mi venne in mente che anche lui era mio genitore e potrebbe darmi il permesso per andarci. 
-Mamma non mi fa andare al Miami Beach Party..- dissi triste come una bambina di 5 annu che non ha ricevuto l'uovo di cioccolata di pasqua. 
-Ma lo sai che sei in punizione..- dosse dispiaciuto. 
-Lo so..ma è sabato e non si va a scuola il giorno dopo e poi ci va anche Flatcher!- mi lamentai. Lui come risposta sbuffò e poi mi guardò negli occhi che erano quasi identici ai suoi.
-Ok, proverò a convincerla. Farò quello che potrò..- mi rassicurò. A quelle parole il mio sorriso ritornò e mi affrettai ad abbracciarlo e gli diedi un bacio sulla guancia.
-Ti voglio tanto bene papà!- gli dissi.
-Anch'io piccola mia!- ricambiò lui. Vedendo il mio sorriso, sorrise anche lui. Tornai in camera e tirai un urlo di felicità per poi buttarmi nel letto. 
Luke's POV
-Ti voglio tanto bene papà!- esclamò la mia bambina. Ohh che carina! Era da tanto che non me lo diceva e quindi mi godetti di quel momento. 
-Anch'io piccola mia- ricambiai. Ci staccammo dall'abbraccio e sorrisi quando la vidi felice e sorridente. Era da molto tempo che non sorrideva così. Se ne tornò in camera e io dovetti pensare a come convincere Skyler a farla andare a quella festa. Entrai in cucina e la vidi asciugare i piatti. 
-Hey amore- la salutai con un bacio a stampo sulle labbra.
-Ciao..- salutò. 
-Cos'hai?- chiesi preoccupato.
-Niente, è che mi dispiace mettere in punizione Ashley, ma deve imparare a rispettare i limiti..- disse un po' dispiaciuta. 
-Lasciala andare a quella festa!- dissi cercando di darle un consiglio ma anche di convincerla. Si girò di colpo verso di me con gli occhi spalancati, e in quel momento temetti di aver detto qualcosa di sbagliato.
-Ma se è in punizione!- esclamò. 
-Lo so..ma prima mi ha chiesto il permesso di andare a quella festa e rispondendole così non è diventata felice, anzi...- cominciai -ma poi quando le ho detto che avrei provato a convincerti, le è tornato il sorriso, quel sorriso di quando era piccolina, come quello in spiaggia con te che vi divertivate, ti ricordi?- chiesi ricordandomi di quel sorriso. Gli occhi di Skyler luccicavano e ci avrei scommesso che stava per piangere ma stava trattenendo le lacrime. Annuì alla mia domanda. -Ecco, se vuoi vedere ancora quel sorriso, lasciala andare a quella festa sulla spiaggia!- esclamai. Lei ci pensò un po' e poi disse -Ok, ma domani dovrà venire con me al cimitero di mio padre, sono già 20 anni...- disse quasi piangendo. Le mancava tanto il papà e ogni anno andava a trovarlo. 
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Skyler's POV
-Ashleyy! Ash!- urlai dal piano di sotto.  Sentii la porta della sua stanza aprirsi. -Cosa c'è mamma?- chiese sempre urlando. 
-Vieni giù un attimo, ti devo dire una cosa- risposi urlando. Cominciò a scendere le scale e in pochi secondi fu davanti a me. 
-Cosa dovevi dirmi?- chiese. 
-Allora, ci ho pensato e ho chiesto ad Ashton se è vero che Fletcher ci andava al Miami Beach Party e...puoi andare..- gli angoli della sua bocca di alzarono in un sorriso ampio e quasi venne ad abbracciarmi ma la bloccai prima che lo facesse -MA...domani devi venire con me al cimitero del nonno e poi mi aiuti a fare i lavori domestici..- le diedi dei compiti in più anchhe se non ne avevo parlato con Luke e infatti mi guardò strano e io alzai le spalle e lui rise. 
-Tutto quello che vuoi mamma!- urlò per poi abbracciarmi e sussurrarmi -Grazie mamma, ti voglio bene!- e io sorrisi a quelle parole. Mi mancavano quelle parole... 
-Anch'io te ne voglio..- ricambiai. Si stacco dall'abbraccio e se ne tornò in camera tutta contenta. 
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S/A : 
Eccomi! Yeeh! Finalmente sono riuscita ad aggiornare! Fra pochi capitoli arrivarà la fine! Credo che l'ultimo capitolo in due parti perchè sarà un po' lunghetto! 
Soz xx

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Capitolo 38
*** XXXVI Capitolo || Back Home ***


Skyler's POV
Oggi era un giorno molto importante per me. Erano passati esattamente 20 anni dalla morte di mio padre. Sono partita con Ashley in aereo per Los Angeles sta mattina presto. Stavo tornando a casa, stavo tornando nella città dove ero nata e dove ero cresciuta. Dove avevo perso qualcuno di importate, ma trovato l'amore con cui ho creato una famiglia. Avevo portato Ashley a Los Angeles poche volte con Luke quando era piccola, e credo che non si ricordi quasi niente. Era da un paio di anni che non tornavo, per svariati motivi. La mamma mi mancava sempre di più, avevo bisogno di vederla, di dirle che la amo, che mi è mancata tanto, che ci sarò sempre anche se non di persona. Dovevo dirle queste cose come minimo perchè nessuno sa cosa potrà accadere domani.
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Arivammo alla vecchia casa in taxi e quando mamma mi aprì la porta e mi diede un caloroso abbraccio. Sentivo che cominciava a versare qualche lacrima così appoggiai la testa sulla sua spalla come facevo da piccola perchè mi piaceva tanto farlo, sentivo che era vicino a me. 

-Oh Skyler, quanto mi sei mancata!- disse sull'incavo del mio collo.

-Anche tu mamma, troppo. Sai che ti ho sempre pensata e lo farò ancora- le sussurrai all'orecchio.

-Si..lo so- rispose con un filo di voce. Mi staccai per sdammatizzare quel momento e chiamai Ashley.

-Mamma, ti ho portata anche la tua nipotina- dissi facendo fuoriuscire una piccola risata.

-Oh la mia Ashley, mi ricordo quando era ancora in pancia tua e quando era appena nata. Il tempo passa e lei cresce e io invecchio...- disse con un sorriso, ma negli occhi vedevo maliconia perchè sa che stanno passando gli anni anche dalla morte di papà.

-Hey nonna, non stai invecchiando. Sei bellissima e ancora molto giovane- la voce della mia bambina arrivo alle orecchie. A quelle parole mi voltai verso di lei e la guardai stupita. Lei stava guardando sorridendo la nonna. Non l'avevo sentire dire queste dolci parole da un po' di tempo direi, quindi rimasi stupita. Direi che mia figlia continua a stupirmi sempre di più, sia in modo negativo sia in modo positivo. Alle mie spalle sentii un suono di macchina arrivare e fermarsi. Mi girai per vedere chi fosse arrivato e rimasi incredula che fosse mio fratello.

-Hey Skyler! Come va la vita eh?- chiese ridendo. Il suo sorriso....è sempre rimasto lo stesso, sempre mio adorato fratello. Con quel bel visino dolce che quando è il momento scherza e ti fa ridere (anche quando non è il momento avvolte) e altre volte si preoccupa così tanto di te che sembra che fosse la tua guardia personale. È un ragazzo dolce, divertente, protettivo, simpatico, avvolte antipatico per la sua scemenza. Sa essere un bravo fratello, e per questo mi sento una ragazza fortunata.
-Come può andare?!- gridai con un ampio sorriso stampato in faccia. Cal alzò gli occhiali da sole dagli occhi e guardò nella direzione della mia bimba.
-Sbaglio o ti sei portata una bella bionda che è cresciuta un sacco?- chiese dopo aver guardato per un po' Ashley.
-Ehi Cal, è tua nipote! E poi vedo una rossa in macchina, che è rimasta sempre uguale!- lo rimproverai. E lui accorgendosi di sua moglie in macchina con il finto broncio perché ormai sapeva quanto scherzava, rise e portò fuori Elsie fuori con un bacio a stampo, in segno che volesse essere perdonato e lei ricambiò il bacio acconsentendo il perdono. Risi perché se ogni volta che Calum facesse lo scemo e loro facessero "pace" in quel modo, direi che fossero un po' troppo sdolcinati.
-Ma quello è zio Calum!- urlò Ashley accorgendosi ORA dell'arrivo di suo zio materno. Corse verso di lui e lo abbracciò. Scherzarono un po' ed entrammo in casa, la nostra dolce casa. È rimasta così come l'avevamo lasciata. Solo magari alcuni mobili erano stati cambiati con alcuni nuovi. Sentivo nostalgia di questa casa, di questa città e di queste persone accanto a me. Mi sento a casa. Non che a Miami non mi senta a casa eh. Ma questa è una casa speciale per me, insostituibile con nessun'altra. Andai a vedere la mia vecchia camera da letto e mi stupii che mia madre l'avesse lasciata proprio come era prima.
-Mamma, ma hai lasciato tutto uguale!- esclamai sorpresa.
-Eh si, come faccio a cambiare le cose, mi fa ricordare dei miei due figli e il luogo dove sono cresciuti e usciti di casa...- rispose con un lieve sorriso sul viso.
-Mamma ma questa era la tua stanza?- chiese la voce flebile di mia figlia entrando esattamente nella mia vecchia camera. Annuii alla domanda di Ashley. Lei sorrise e mi disse che le piaceva, che mi rispecchiava molto. 
---
Andammo al cimitero con la macchina di mia mamma visto che non c'era John che era al lavoro, come al solito. Mamma parcheggiò, scendemmo uno alla volta e andammo verso il cancello dove avremmo dovuto oltrepassare. Per me era sempre stato difficile passarlo, ma alla fine ci riuscivo perché mi convincevo che sarei stata con papà e gli avrei parlato e lui mi ascoltava. E fu anche questa volta così. Lasciammo che ognuno andasse a parlare solo con papà per dirgli quello che volessero. Ma Elsie decise di andare con Cal visto che non avrebbe detto più di tanto. Per prima andò mamma, le lasciammo andare per prima perché sapevamo quanto mamma amava papà e quanto si senta addolorata per tutti questi anni dalla sua morte. Per secondi ci andarono mio fratello e sua moglie poi io e poi Ashley. Lasciai l'ultimo posto ad Ashley per farla pensare a che cosa dire al nonno. Quando Ashley finì andammo via e andammo a casa dove trovammo John ad aspettarci. 
-Hey John, come va?- lo salutai abbracciandolo.
-Bene bene- rispose staccandosi dall'abbraccio.
-Se no come potrebbe andare? Devo ricordarti che sta con nostra madre eh!- scherzò Calum.
-Certo, sono davvero fortunato ad avere una donna come Barbara. È davvero brava!- rispose John. 
-In che senso brava? Brava come persona...o brava a letto?- chiese scherzando Calum con un espressione furbo. Contemporaneamente io, mia mamma e Elsie esclamammo -Calum Thomas Hood!- mentre Ashley rideva. 
-Ma cosa ho detto di sbagliato?- chiese innocente. 
-Ti ricordo che c'è una ragazzina presente con noi, e poi...non è il caso di fare queste domande!- lo rimproverò Elsie. 
-Questa ragazzina è abbastanza grande per capire queste cose- ribatté Calum. Vidi che Ashley continuava a ridere e io senza volerlo feci una smorfia ricordandomi della scena dell'altra volta. 
Restammo da mamma ma il giorno dopo saremmo tornati di nuovo a Miami.

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Capitolo 39
*** XXXVII Capitolo || Forever Young ***


Skyler's POV
Eravamo sull'aereo di ritorno per Miami, io, Ashley, Calum e Elsie. Ero seduta accanto ad Ashley che stava fuori seduta che ascoltava la musica è che guardava fuori dalla finestra. A me è sempre piaciuto guardare fuori dal in finestrino dell'aereo: uno perché è come se sognassi di essere in una favola, distesa sulle nuvole, due perché so cosa rispondere a uno che mi dice "sei persa tra le nuvole" e tre perché il colore del cielo è uguale al colore degli occhi di lui. Questa volta veramente persa fra le nuvole, venni risvegliata da mia figlia che si tolse una cuffia, mi guardo e mi chiamò -Mamma...- la guardai negli occhi e sorrisi. 
-Dimmi tesoro- 
-Mi racconti la storia tra di te e papà?- mi chiese con quegli occhioni che ti facevano intenerire. Ci pensai su, perché non fui certa di raccontarle la verità, ma poi cambiai idea.
-Certo- le risposi, allora lei fermò la musica e si tolse l'altra cuffia per ascoltarmi attentamente. 
-Allora tutto cominciò dopo la morte di nonno, in realtà anche un po' prima, ma dopo la morte di mio papà non so come spiegartelo, insomma il mio cuore cercava qualcuno e il suo l'ha trovato...- cominciai e mi bloccai per vedere se mi seguisse e così fu. 
-Abbiamo cominciato da un amore piccolino a un grande, sempre con i piccoli passi delle storie d'amore. Purtroppo però c'era una persona che "amava" ,forse, papà che si intromise nella nostra storia, soprattutto in un c'erto momento: quando ero incinta di te.....- 
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Atterrammo all'aeroporto e ci fu Luke ad aspettarci. Quando lo vidi andai dire matta verso di lui, lo baciai e gli sussurrai -se ci fosti stato anche quando ero venuta a cercarti...- 
-Eh papà! Se ci fosti stato anche quel giorno!- strillò Ashley e mi fece ridere. Lukey si staccò da me e mi guardò con un espressione confuso. Io trattenni la mia risata per la faccia che feci e non dissi nulla. Lui guardò Ashley e poi riguardò me. 
-Le ho raccontato la nostra storia- gli confessai. 
-Ma sei seria?- chiese stupito. 
-Che c'è di male?! Ormai è grande e può capirci- mi giustificai. 
-Vedo come mi capisce...- si lamentò e io risi per poi baciarlo e dirgli che lo amavo, e lui ricambiò, ovviamente. 
Tornammo a casa e Luke mi disse che domani sera mi avrebbe portata fuori come sarebbe uscita Ashley. Mi incuriosii e gli chiesi dove mi avrebbe portata. 
-Ti porto ad una festa- rispose.
-Non dirmi che mi porterai alla stessa festa di nostra figlia!- esclamai. 
-Eppure te lo dico- rispose.
-Ma ti pare che abbiamo la età per andare a questo genere di feste?!- mi lamentai. 
-Perché no? Pure Calum ci va!- si giustificò.
-Ma quello è pazzo!- risi -e poi è una festa a cui ci va NOSTRA figlia capisci?!- dissi.
-E quindi, chi ci impedisce di andarci?- chiese.
-Nessuno, ma...- non finii la frase che mi disse -E allora andiamoci!-
Per un attimo ci pensai e lo vedevo felice come quando andavamo insieme da giovani a questi tipi di feste. Allora acconsentii. 
-Mi sembra di ritornare a 16 anni ahaha- dissi.
-E non ti piace questa idea? Io sto pensando troppo a quanto sto invecchiando anche se non sono vecchio!- si lamentò e gli detti pienamente ragione, perché cominciavo a sentirmi vecchia ormai.
-E cosa vuoi fare? Divertirti?!- gli chiesi.
-Eh si! Mi pare ovvio haha!- rispose ridendo. 
-Allora divertiamoci!- esclamai. 
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Erano le 11 di sera, ero distesa sul letto con il mio pigiama, ovvero maglietta di Luke anche se mi stava molto grande e dei pantaloncini corti. Leggevo un libro, lo facevo sempre prima di dormire; ormai era diventata un'abitudine. La maniglia della porta si abbassò e emise uno scricchiolio. La porta si aprì e io guardai chi fosse entrato. Era Lukey, con il suo pigiama. Mi vide continuare a leggere le parole sulle pagine del libro e si avvicinò a me. salì sul letto dalla parte dove dormiva lui e si stese accanto a me. Non disse niente, non fece niente; io continuai a leggere facendo finta di niente. Ma all'improvviso Lukey si azzardò a farmi il solletico e io soffrivo disperatamente quando me lo facevano. La mia risata riecheggiava nella stanza e anche quelle di mio marito visto che divertiva a farmelo. Ormai il libro era chiuso e caduto a terra, io ero nella posizione opposta di prima che continuavo a ridere. Quasi lacrimavo dal ridere. Il biondo diminuì con il solletico così mi rimisi seduta sul materasso e gli presi il viso tra le mie delicate mani, lo avvicinai al mio, chiusi gli occhi e lo baciai. Durante il bacio provai a fargli un dispetto, ma non ci riuscii, come al solito. Ero troppo presa dal bacio che era così intenso che non potevo staccarmi. Infatti si staccò lui. Scese dal letto matrimoniale poi mi disse di aggrapparmi a lui in stile sposa e io emisi una risata al suo "ordine".
-Ma tu sei pazzo!- scherzai.
-Dai, vieni!- disse aprendo le braccia. Mi feci convincere così circondai le mie braccia sul suo collo e poi lui mi tenne per un braccio le mie fine gambe e con l'altra mi teneva la schiena. Mi sembrava di rivivere il momento in cui ci sposammo. Lo guardai mentre si muoveva per la stanza. Lui lo notò e mi guardò dritto negli occhi. Sorrise e poi mi stampò un bacio sulle labbra. Continuò a fare il giro e poi mi mise sul mobile dove c'era lo specchio gigante. 
-Skyler Hood, vuoi tu sposare me, Luke Hemmings?- chiese serio. 
-Sì, lo voglio. Anche se siamo già sposati- risposi mostrandogli la fede. Alla mia risposta sorride e mi riprese in stile sposa per rimettermi sul letto e baciarmi ancora e ancora. 
Ashely's POV
Dalla mia camera sentii delle risate che sembravano quelle di mia mamma. Mi alzai dal letto dove ero seduta e andai a vedere. Aprii di poco la porta della camera dei miei genitori e vidi mio padre che faceva il solletico a mia mamma. Poi mamma si riprese e baciò papà. A quella scena mi intenerii molto e mi venne l'idea di andare a prendere la Canon e fare alcune foto, perché bisogna ricordare sempre del vero amore tra Skyler Hood e Luke Hemmings. Fortunatamente riuscii fare un tempo la foto ma poi continuai a farle perché era bellissima vedere come anche a questa età papà portasse ancora mamma in braccio in stile sposa. Soprattutto quando mio padre chiese a mia madre di sposarlo mi emozionai davvero tanto. Io non avevo visto quella scena, anzi si, ma ero piccola e non mi ricordavo. Però ero sicura che ero felicissima in quel momento.

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Capitolo 40
*** XXXVIII Capitolo || pre-party, mum and daughter ***


Skyler's POV
Arrivò il benedetto giorno del party. Sabato 13 Agosto. L'avevo detto a mia figlia che saremmo stati alla sua stessa festa e lei l'ha presa bene diciamo... Erano le 4:30 pm e decisi di cominciare a prepararmi. Andai intanto a farmi un caldo bagno rilassante. E ci impiegai diciamo 45 minuti. Uscii dalla vasca e mi avvolsi l'asciugamano attorno al mio flebile corpo e avvolsi un asciugamano attorno ai capelli. Uscii dalla porta del bagno trovandomi in camera da letto dove avrei aperto l'armadio e scelto cosa avrei messo. Sentii dall'altra parte della porta per il corridoio la porta dell'altro bagno aprirsi e pensai che fosse mia figlia. Andai a vedere è proprio come immaginavo la mia bimba avvolta nell'accappatoio uscii dal bagno. 
-Ashley!- la richiamai. Al mio richiamo si voltò verso di me e mi chiede cosa volessi.
-Vorresti prepararti con me?- le chiesi dolcemente. E lei mi sorrise annuendo. Sorrisi felice e le aprii di più la porta per farla entrare. Entrò e le chiesi di consigliarmi il mio outfit per questa sera. Aprì l'armadio per vedere i vestiti e ne tiro fuori un paio. Mentre quelli che non le piaceva le scartava lasciandole dentro. Presi un paio di skinny-jeans nero, un top nero elegante con una canturina bianca da mettere attorno al top dal letto e me la andai a provare. Quando tornai Ashley mi guardò e mi esaminò. 
-Ehm...bello ma non è il migliore in assoluto. Provati questo- propose dandomi un vestito lungo nero semplice con con dei strass di fianco. Anche questo me lo provai ma non era un granché. Provai altri capi ma non mi convincevano e neanche ad Ash. Guardammo insieme di nuovo il mio guardaroba per trovare qualcosa di carino. All'improvviso la bocca di Ashley si spalancò a forma di "O" e gli occhi le brillavano come se avesse visto oro. Allungò la mano e afferrò un vestito per poi tirarlo fuori. Era un vestito corto senza spalline che mi arrivava fino alle ginocchia. La parte che arrivava che partiva da sopra il seno a sotto il seno era nero tutti brillanti sto. Da lì in giù era di colore bianco. Risi quando lo prese perché era lo stesso che avevo messo per capodanno l'anno in cui eravamo tornati insieme. 
-Mamma! Quanto stupendo è questo vestito? Devi provartelo! Subito!- mi ordinò e io rido ancora di più. 
-Si signorina Hemmings- ubbidii al suo ordino e me lo misi. Quando mi vide spalancò nuovamente la bocca a "O" e disse -Oh mio dio mamma! Sei uno schianto con questo vestito!-
-Eh già!- la voce maschile di mio marito mi arrivò alle orecchie. Mi girai di colpo verso la parte da dove proveniva la voce e cominciai ad arrossire. Il biondo stava sulla stipe della porta e ci guardava. 
-Mi ricordo ancora di quella sera eh!- disse con un sorriso furbo. Lo spinsi fuori dalla camera e gli dissi di andarsi a lavare nell'altro bagno. 
-Quale sera mamma?- chiese mia figlia anche lei con il sorriso furbo identico a quello di suo padre. 
-Lascia stare- le risposi ricordandomi di quella sera. 
-Allora, e le scarpe?- le chiesi cambiando argomento. 
-Ehm...- pensò e guardò le scarpe che avevo. Ne prese un paio col tacco a '12 colore nero di camoscio. Me li misi e poi decidi di andare in camera sua per scegliere un vestito per lei. Aprii l'armadio e guardai un po i suoi vestiti. 
-Come ti vorresti vestire? Elegante? Sexy? Casual?- le chiesi.
-Ehm...Direi qualcosa di sexy/elegante- rispose. 
-Ok...allora vediamo un po' cos'hai- dissi guardando intentamente i vestiti contenuti nel suo guardaroba. Tirai fuori un vestito rosso che mi sembrava sexy però non era elegante quindi lo scartai. Ne tirai fuori uno nero che era semplice ma elegante. Dopo svariati sorti di vestiti trovai quello giusto. Era giallo abbastanza trasparente. La parte davanti arrivava fin sopra le ginocchia, mentre la parte dietro si allungava. Sulla schiena c'era una scollatura che avrebbe reso l'abito sexy mostrando il fondoschiena di mia figlia. Lo provò ed entrambe fummo d'accordo che quello fosse l'abito perfetto per questa serata. Per le scarpe scelse un paio di tacchi alti nere semplici.
Ci asciugammo i capelli e poi io decisi di arricciarmeli mentre lei si fece la piastra. Ci truccammo lievemente, lasciando un trucco naturale anche se Ashley decise di mettersi un rossetto rosso acceso sulle sue fine labbra. Le scelsi qualche accessorio da abbinarci e lei le scelse per me. Prendemmo le nostre pochette e scendemmo per partire alla festa. Giù trovammo un Luke seduto sul divano che ci aspettava. Indossava un paio di skinny-jeans neri, una maglietta a maniche corte nera e con sopra una camicia a quadri rossi e neri. Ai piedi portava le all stars nere. Quando ci notò sorrise felicemente e si alzò dal divano.
-Ma che belle le mie bambine!- esclamò.
-Pronte per divertirci?- chiese e noi annuimmo. 
-Prego signorine- disse con tono da gentiluomo aprendoci la porta. E noi uscimmo dalla nostra carissima ed amatissima casa Hemmings.
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SPAZIO AUTRICE: 
Hey, I'm backkk! Ok, allora questo capitolo non è molto interessante e lungo. Ma sto cercando di allungare un po' la storia perché credo che fra 2/3 capitoli finirà :( 
Quindi spero che vi sia piaciuta la storia ecc... Ma questo ve lo dirò nell'ultimo capitolo.
Byee 
Soz xx

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Capitolo 41
*** XXXIX Capitolo ***


Ashley POV
Arrivammo a destinazione. Scendemmo dalla macchina e ci dividemmo. Ovviamente prima di andarmene per conto mio dovetti ascoltare tutte le raccomandazioni di mia madre: tipo "stai attenta" "stai vicino a Fletcher" "non bere" "non andare in giro con brutta gente" e molte altre.
Cominciai a camminare sul cemento della strada che poi diventò sabbia perché la festa era in spiaggia. C'era un sacco di gente, magari alcuni già ubriachi. Il dj era sul palco e metteva la musica che rimbombava. Invitava la gente ad alzare le mani, a muoversi, a gasarsi. Cominciai a guardarmi intorno ma non vidii Moore o altri conoscenti. Continuai a camminare tra la folla. Intravidi un ragazzo riccio, alto che continuava a fissare lo schermo del suo cellulare. Aveva i lineamenti di Irwin, mi avvicinai a controllare. Provai a guardarlo da sotto, ma fu più veloce di me, alzò lo sguardo e mi guardo. Appena mi vide sorrise.
-Oh ciao Ashley! Pensavo che non saresti più venuta!- mi salutò.
-Ciao Fletcher! Scusami ho fatto tardi perché sono venuti anche i miei- dissi sospirando.
-Allora sono venuti anche i tuoi! Anche i miei sono qui...- disse in tono lamentoso. Mi guardai in torno per vedere se vedevo Moore, ma nessuna sua traccia...
-Allora...vuoi ballare?- mi chiese un po' timido. Appena me lo chiede, il dj decise di mettere una canzone lenta, non si sa perché ma va bene così. Gli sorrisi e annuii alla sua domanda. Circondai le mie braccia sul suo collo e lui fece la stessa cosa ma sui miei fianchi. Cominciammo a muoverci lentamente a ritmo della musica. Continuavo a guardarmi intorno e poi mi accorsi che Fletcher continuava a guardarmi. Così lo guardai e gli sorrisi. In cambio lui sorriso è quel bellissimo sorriso mi fece sciogliere. Con quelle fossette che lo affiancavamo di lato, era così cucciolo. Lo guardai negli occhi e mi ci perdi dentro. Erano così verdi, profondi che te ne innamoravi subito. A pensarci Fletcher è proprio un bravo ragazzo. È dolce, gentile, ti ascolta, ti consiglia cosa fare, ti consola...e non è neppure male! Stiamo parlando del ragazzo con cui sono praticamente cresciuta. Ci dovremmo conoscere così tanto, ma lui sa tutto di me, ma io non so nulla di lui. Sono stata così egoista da sfogarmi solo io e non ascoltare quello che lui aveva da raccontarmi. Mi dispiaceva questa cosa...
-Scusami Fletcher..- sussurrai, continuando a guardarlo. Aggrottò le sopracciglia con uno sguardo interrogativo.
-E per cosa?- chiese non capendo.
-Per essere stata così egoista con te. In tutti questi anni di vita, tra noi due sono stata l'unica che si è sfogata, ha raccontato all'altro quello che le frustrava in teste, a chiesto bisogno all'altro. Non ho mai pensato se tu ne avessi bisogno è solo in questo momento me ne rendo conto...- risposi dispiaciuta.
Lui sorrise e disse -Ashley, non devi preoccupare. Io non sono un tipo che racconta tante cose ad altre persone-
-Ma comunque..io l'ho fatto e anche tu avevi il diritto di farlo- risposi.
-Sarei ven...- non finì neanche la frase che lo interruppi -Promettimi che quando hai bisogno di parlare vieni da me. Io so ascoltare le persone. Sai che ci sarò sempre per te-
-Ma...- tentò di nuovo di parlare ma lo interruppi di nuovo -Ma niente. Promettimelo!- gli ordinai.
-Ok, te lo prometto- si arrese e poi scoppiammo a ridere. Quando la musica terminò noi smettemmo di ridere. Ci guardammo negli occhi. Eravamo ancora nella posizione di prima. Ad un certo punto, velocemente le sue fine labbra si poggiarono sulle mie e in quel momento sentii il cuore riscaldarsi, come se si stesse completando. Era una bellissima sensazione ma presto finì perché lui si staccò.
-Scusami Ashl...- non gli detti il tempo per scusarsi che unii nuovamente le nostre labbra in un bacio più profondo. Perché non lo doveva fare. Non mi ha fatto del male, mi ha fatto stare bene. Mi ha riempito il cuore, me la riscaldato perché prima era freddo. Quella sensazione non l'avevo mai provata, neanche con Jason. Quando guardo gli occhi azzurri di quest'ultimo non me ne innamoro, mi ci perdo. Mentre in quelle di Fletcher mi ci innamoro e mi ci perdo. Mi ero innamorata di Fletcher. Mi ero innamorata del suo carattere, del suo sorriso, degli suoi occhi, della sua dolcezza, di lui. Solo in quel momento me ne resi conto. Mi sentii davvero ingenua.
Jason POV
Era arrivata l'ora che avevo dato a Hemmings. Comincia a cercarla in mezzo alla folla. Dopo qualche spinta dalla gente vidi la sua chioma bionda ricadere sul suo bellissimo fondoschiena. Però non era sola. Era con un ragazzo. Credo che ci chiamasse Irwin, non ne sono sicuro. In quel momento mi bloccai e li guardai. Sembravano davvero una coppietta felice, ma lei non doveva essere felice. Dovevo farla soffrire, come ho sempre fatto. Sapevo perfettamente che lei mi andava dietro ma non le detti mai retta ed infatti si è sempre innervosita. Nel momento in cui le loro labbra si unirono mi innervosii ancora di più. Doveva pagarmela per quello che aveva detto a scuola, per avermi rotto i coglioni andandomi dietro, rispondendomi "sì" al mio invito per poi presentarsi con un altro ragazzo e poi baciarlo. Mi sono stancato. Andai via da quel posto. Presi la macchina e cominciai a guidarla per andare da chi so io. Presi con una mano l'iphone e digitai il numero per poi chiamarlo.
-Pronto Jason, hai bisogno di qualcosa?- rispose.
-Yo bro, si. Conosci una certa Ashley Hemmings?- gli chiesi.
-Ehm si, certo- rispose con un ghigno che si sentiva nella sua voce.
-Arrivo da te e ti dico di cosa ho bisogno- risposi.
-Ok, ci vediamo dopo Moore- salutò e riattaccò.
Dopo qualche minuto arrivai. Entrai nell'edificio molto freddo che mi fece rabbrividire. Infilai le mani nelle tasche dei jeans e guardai per terra mentre camminavo, ma una voce roca mi fece rialzare lo sguardo da terra.
-Ciao Moore, allora di cosa avevi bisogno?- chiese la persona con cui avevo parlato poco tempo al telefono.
-Ho bisogno che fai del male a lei o alla sua famiglia, basta che la faccia soffrire- risposi deciso. Un ghigno apparse sul suo volto ed annuì.
-Certo, con piacere- accettò -hai bisogno di altro?- continuò.
-No, se riesci fallo per sta sera- risposi.
-Ok-
-Grazie Clifford- mi girai per andarmene.
-Figurati, mi hai fatto un favore tu. A presto Moore- disse divertito dalla mossa che avrebbe fatto e che io non so.

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Capitolo 42
*** XXXX Capitolo || Wherever you ade The End ***


Eccomi qui a salutarvi. Non ci credo ancora che sta finendo la storia :( Ringrazio tutti coloro che mi hanno seguita leggendo la storia in tutto questo tempo. Spero davvero che vi sia piaciuta! Ok, non sono una di molte parole...quindi vi lascio a questo ultimo capitolo. Buona lettura!
Soz xx
PS: ci vedremo in un'altra fan fiction magari! 
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'Un piccolo capriccio diventerà un grande guaio'

Skyler's POV
Era una bella serata, un serata da sballo. Ci stavamo divertendo come promesso. In quel momento non mi importava della mia età, pensavo solo a divertirmi...pensavo solo ai momenti passati con Luke simili a questi. Ai party, in discoteca, nei pub, ai compleanni. Ballavo con Luke il lento che era partito. Non so mia figlia con chi stesse ballando questa canzone e spero non con un tizio a caso ubriaco. Cercai di non preoccuparmi tanto di lei e poi godermi questo bel momento con mio marito. Tenevo da sotto l'ascella di Luke la mia mano sinistra sulla sua spalla mentre la destra univa le mie dita con le dita lunghe del biondo. Appoggiai la testa nell'incavo del suo collo. Respirai profondamente sentendo l'odore che più amavo. Me ne era necessario dopo aver annusato il sudore dei ragazzi con troppo gasato e dell'alcol che c'era. Chiusi gli occhi beandomi di quel momento di tranquillità. Le fine labbra di Lukey si appoggiarono sui miei capelli. Mi diede un piccolo bacio anche sull'orecchio e mi soffiò -Che splendore che sei, dolcezza- la sua voce era roca e dolce. Le onde sonore del suono prodotto dalle parole che aveva pronunciato, arrivarono dritto alle mie orecchie e le stesse onde sonore percorsero tutta la mia spina dorsale, procurandomi quel brivido che provavo ogni volta che sentivo quel flebile suono. Tenendo sempre le palpebre serrate, incurvai le mie labbra in un sorriso timido, anche se non mi vedeva. Le mie guance si tinsero leggermente di rosso e le mie labbra si aprirono per ringraziare timidamente. Quando la canzone terminò, aprii gli occhi e mi staccai dalla grande statura di Hemmo che non appena tolsi le mani dalla sua spalla e dalla sua mano, non mi diede nemmeno il tempo di guardarlo negli occhi che mi ritrovai le sue rosee labbra sulle mie fine. Fu un bacio veloce, ma pieno d'amore. 
Intorno a noi la gente guardava il dj che cominciava a cambiare tipologia di canzone è durante il cambio parlò a tutti -Buona sera Miami!- e i ragazzi urlarono -siete pronti dopo questo piccolo assaggio?!- e la gente cominciò a dire 'sii' -come scusate?!- chiese il dj volendo più grinta, così i presenti urlarono. -Allora cominciamo! Diamo il via alla serata da sballo!!- e così terminò. Subito parti una canzone house. Tutti cominciarono a ballare in modo gasato sul posto. L'uomo difronte a me fece come loro, ed io lo seguii. Ballammo freneticamente come se non ci fosse un domani. Ad un certo punto della festa mi fermai. Cominciavo un po' a stancarmi.
-Amore vado a prendere un drink, vuoi qualcosa?- chiesi con la voce da una persona che aveva bevuto un pochino. Il viso di Luku si avvicinò al mio e mi soffiò sulle labbra -un rum e pera, per favore- e l'odore dell'alcol che aveva bevuto mi arrivò dritto al naso e mi fece allontanarmi di poco dal suo viso. Camminai verso il bar dove servivano le bevande. Aspettai che qualcuno che lavorava lì si girasse verso di me. Appena uno si girò, ordinai.
-Un rum e pera e....una tequila, per favore- il ragazzo giovane cominciò a prepararle. Dopo pochi secondi furono davanti a me. Lo ringraziai e mi diressi verso il posto dove eravamo prima. Ovviamente feci molta fatica a passare tra la gente che ballava. Arrivai al punto, ma non lo trovai. Provai ad andare ancora un po' più avanti, ma di lui nessuna traccia. Cominciai andare in panico. Pensai di andare da mio fratello a chiedergli se l'avesse visto. Cercai Calum ed Elsa e quando li incontrai mi risposero che non l'avevano visto passare. Andai a chiedere ad Ashton e Cloe ma neppure loro lo avevano visto. Nel frattempo, Ashton mi rubò pure la tequila. Ma non mi importa del drink ma piuttosto di mio marito. La mia testa cominciò a riempirsi di domande del tipo 'Dove è finito?', 'Non è che mi è andato a cercare?', 'perché non è più qui?', 'sta bene?', 'Si è fatto male?'. Mi stavo seriamente preoccupando perché non lo trovavo. Poi mi venne la brillante idea di chiamarlo (sono molto lenta a ragionare quando vado in panico). Squillò, ma poi partì la segreteria. Provai 1 volta, 2..3..4...5, ma non rispose. Decisi di mandargli un messaggio con scritto 'Ehi, dove sei? Mi sto preoccupando. 
Skyler xx'. Aspettai due minuti per una sua risposta che non mi arrivò. Le mie unghie intanto si erano ridotte di metà della lunghezza che erano prima. Cominciai a muovermi sul posto per il nervosismo. Pensai a cosa fare. Ovviamente cercarlo, ma come? Da dove devo iniziare? Feci un bel respiro profondo chiudendo gli occhi e poi decidi di muovermi. Non lo avrei trovato se sarei rimasta in palata in un punto della spiaggia. Provai a guardare al bar, negli bagni, dove c'era meno gente ma niente. Tentai di oltrepassare la delimitazione tra la costa e la spiaggia per il party. Era buio, non si vedeva molto bene. Ma si sentiva molto bene. Sentire quello era come tornare indietro. Tornare al cuore spezzato. Che si era curato piano piano in 15 anni. Ma doveva essere spezzato. Era destino che il mio cuore fosse spezzato, che io avrei dovuto soffrire, che non sarei potuta stare con una persona che continuava a rompermi il cuore e curarlo. Le parole pronunciate da lui erano così profonde che bucarono piano piano metà del mio cuore. 
-Quanto mi sei mancata, amore- la sua voce roca pronunciò queste parole.
-Non sai quanto mi sei mancato te, Lukey- e la voce inconfondibile di lei arrivò dritto alle mie orecchie.
-Però non mi piaciuto per niente il fatto che tu sia stato per 15 anni con quella stronza di Skyler- continuò. 
-Lei non...- non riuscii a continuare ad ascoltare le sue parole. Lacrime rigavano sul mio viso mi girai di fretta. Cominciai a correre sulla spiaggia per tornare alla festa e confondermi tra la folla. I miei singhiozzi fecero voltare i due. Lui mi riconobbe ma non si mosse. Tra i miei singhiozzi e le mie lacrime aprii la mia borsetta per tirare fuori il cellulare. La cerniera non si apriva finché non mi fece innervosire sempre di più e la aprii con forza. Volevo chiamare qualcuno per dirgli di portarmi via da qui. Calum non potevo perché era a divertirsi alla festa e per questo motivo neanche Ashton. Feci scorrere il dito sullo schermo e trovai il nome Harry Styles. Ma quando cercai di schiacciare il numero mi scontrai con qualcuno. Ancora piangendo alzai lo sguardo per vedere chi era e andarmene via. Gli occhi verdi smeraldo mi fissarono preoccuparti. Non riuscii a dire nulla e mi allontanai con passo veloce. 
-Skyler! Skyler! Cosa succede!?- urlò il mio migliore amico e la mia migliore amica. Continuai a correre. Chiamai finalmente Harry e sperai vivamente che avesse ancora quel numero e potesse rispondere subito. Dopo qualche squillo rispose. 
-Pronto?- dopo un minuto di silenzio risposi cercando di sorridere.
-Ehi Harry,- tremai -sono Skyler, potresti venirmi a prendere, per favore?- sussurrai piano con voce spezzata e non solo quella. I miei tacchi sonori gli fecero capire che stavo andando da qualche che nemmeno io sapevo. 
-Dove stai andando?- chiese preoccupato e sentii lo sportello della macchina sbattere. Segno che era già in macchina. 
-Non lo so...incontriamoci al Brew- risposi confusa. Sentii dai passi lontani dietro di me e presi a correre diretta al Brew. 
Ashley's POV
'DA: Jason Moore 
Ciao piccola peste, ti ricordo che hai un conto in sospeso con me. Se vuoi che non accada nulla a qualcuno che tieni davvero o a te è meglio se fai in fretta!
J. M.' Mi arrivò questo messaggio da Jason. Non riuscii a capire bene il senso della frase. Ma dopo svariati minuti riuscii a capire e mi precipitai a vedere dove fosse Fletcher che fortunatamente era ancora affianco a me. Pensai a chi davvero tenevo e subito i miei genitori mi vennero in mente. 
-Fletcher, vieni con me, subito!- istruii. Fece proprio quello che gli avevo detto. Il cuore cominciava a battere fortemente mentre andavo in cerca dei miei genitori. Al pensiero che fosse successo qualcosa di grave ai miei, mi fece preoccupare davvero molto. Riuscii a trovare mio padre che stava andando non so dove di fretta, ma non trovai mia mamma. 
-Papà! Dov'è mamma?- gli urlai. Si voltò nella mia direzione ma non rispose. E continuò a camminare. Mi bloccai per due secondi e dopo decisi dì seguirlo. Camminava a passi veloci e ampi e divenne veramente difficile seguirlo. Quando si bloccò per guardare cosa avesse visto e perché si fosse bloccato. Un tonfo arrivò dritto le mie orecchie che subito mi fece girare in quella direzione. Due battiti di cuore persi per quel che vidi. Quel vestito che avevo scelto era per terra sporca di sangue. Lacrime scendevano su di me. Corsi verso la direzione del vestito urlando. Mi fiondai su di lei e la mia voce stridula urlava. Una jeep nera arrivò e scese un riccio moro della stessa età dei miei genitori. Il mio cuore morì internamente. Scossi il corpo fortemente ma due braccia mi presero delicatamente. Mi bloccarono la presa e mi allontanarono dal corpo. 
-Ti prego Fletcher!- urlai disperatamente.
-Mi dispiace Ashley, davvero tanto. Era con una madre per me...- sussurrò con tono spezzato. Piansi gridando disperatamente. 
Skyler's POV
Ero quasi arrivata al Brew, avrei dovuto solamente attraversare quella strada. Ma una luce fioca mi accecò ma riuscii a vedere perfettamente la persona che guidava. Era Clifford. Un colpo nel mio ventre arrivò fortemente. Quella parte di corpo cominciava a bruciare e farmi male. Avevo lividi dappertutto. Le mie forze erano esaurite del tutto ormai. Una figura alta bionda si avvicinò a me. Focalizzai meglio l'immagine. Era Luke: dovevo digli che lo amavo, per l'ultima volta. 
-Ti amo, Luke- sussurrai e lui disperatamente rispose -Anch'io di amo Skyker. Ti prego, non chiudere gli occhi. Ti prego non lasciarmi solo- 
Non riuscii a rispondergli che le mie palpebre si chiusero istintivamente. Un 'No' uscì fuori dalle sue labbra e insieme riuscii a sentire anche la dolce voce di mia figlia. Avrei voluto rispondere a loro che li amavo più di qualunque altra persona e che anche se sarei morta ci sarei stata lo stesso con la mia anima. Ma non riuscii a pronunciare quelle parole. Un'ultima lacrima rigò sul mio viso per poi sentire il vuoto e vedere il nero... Io ero morta....

The End..

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