Pokemon Mystery Dungeon: Lo Spirito del Ghiaccio

di AndreMCPro
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - La fine di un Viaggio ***
Capitolo 2: *** Cap.1 Due nuove conoscenze ***
Capitolo 3: *** Cap.2 La Leggenda di Erien ***
Capitolo 4: *** Cap.3 Verso una nuova avventura! ***
Capitolo 5: *** Cap.4 Isola Tormenta ***
Capitolo 6: *** Cap.5 Un aiuto inaspettato ***
Capitolo 7: *** Cap.6 La Gilda di Conkeldurr ***
Capitolo 8: *** Cap.7 Le strade si dividono ***
Capitolo 9: *** Cap.8 La Torre Bianca ***
Capitolo 10: *** Cap.9 Il Dirupo Oscuro ***
Capitolo 11: *** Cap.10 La Resa dei Conti ***
Capitolo 12: *** Cap.11 All'inseguimento ***
Capitolo 13: *** Cap.12 Kyurem, lo Spirito del Ghiacco ***
Capitolo 14: *** Cap.13 Kyurem Nero, Kyurem Bianco ***
Capitolo 15: *** Cap.14 Il Ghiaccio si Rompe ***
Capitolo 16: *** Cap.15 La Vera Leggenda ***
Capitolo 17: *** Cap.16 Diploma e Partenza ***



Capitolo 1
*** Prologo - La fine di un Viaggio ***


Pokémon Mystery Dungeon
Lo Spirito del Ghiaccio

Prologo – La fine di un viaggio
 
“Ehi, guarda! Ecco l’uscita!”
Un piccolo Pokémon verde a forma di serpente sgusciò fuori da una cavità nel terreno e si guardò intorno.
Si trovava su un altopiano coperto da una fitta vegetazione, e la luna piena illuminava la radura dove si trovava l’accesso alla piccola grotta.
“Vieni a vedere! È fantastico!”
Nessuna risposta. Il Pokémon si girò.
“Ehi, Oshawott… tutto bene?”
“No” rispose quello. La voce veniva dall’ingresso della grotta. Il Pokémon serpente si affacciò e vide la testa dell’amico che occupava quasi tutta la visuale.
“Non ti sarai mica…”
“Incastrato? Sì… non è che puoi darmi una mano?”
Il Pokémon verde afferrò una mano di Oshawott usando Frustata e cominciò a tirare con tutte le sue forze.
“Ma… ma non potevi usare Conchilama… per allargare l’uscita?”
“Credevo di riuscire a passare!”
“Con la pancia che ti ritrovi? Ma non farmi ridere…”
Una piccola roccia cedette all’improvviso e Oshawott fu scaraventato in aria. Quando atterrò, qualche metro più avanti, gridò: “Snivy! Sta’ più attenta!”
Lei assunse un atteggiamento altezzoso e gli si avvicinò lentamente. E mentre gli allungava una liana per aiutarlo ad alzarsi, disse: “Che colpa ho io se una roccia ha ceduto? Potevi romperla tu prima di passare!”
“Oh, lasciamo perdere” rispose lui mentre si tirava su. “Tanto lo sapevo che avresti risposto così”
Ma lo sguardo di lei era stato attratto da qualcos’altro. Solo quando Oshawott seguì il suo sguardo si rese conto di essere sul ciglio dell’altopiano. Guardò in basso: Vide ampie pianure e fitte foreste, montagne in lontananza a nord e, soprattutto, il mare vicino all’orizzonte, davanti a loro. E lì, nei pressi della spiaggia, una miriade di luci permettevano di distinguere un piccolo agglomerato di edifici. Il più stupefacente era un tendone rosa a forma di Pokémon.
“Dopo due settimane… finalmente abbiamo raggiunto la meta” disse Snivy. “I nostri sforzi non sono stati vani”
Oshawott annuì: “Già… abbiamo trovato il famosissimo Borgo Tesoro”

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Capitolo 2
*** Cap.1 Due nuove conoscenze ***


Pokémon Mystery Dungeon
Lo Spirito del Ghiaccio

Cap.1 Due nuove conoscenze
 
Un nuovo sole sorgeva su Borgo Tesoro. Nemmeno l’avvicinarsi dell’inverno era riuscito a turbare il clima della cittadina, che era rimasta come sempre calda e accogliente. L’unica novità era stata portata dagli occasionali banchi di nebbia che ricoprivano la città di prima mattina. Per il resto nulla era cambiato…
“Ehi, Squirtle… Squirtle! Alzati!”
Il Pokémon si girò dall’altra parte
“Squirtle! Svegliati!”
“Aaah! Sì, sono sveglio, sono sveglio!”
“Finalmente! Sono dieci minuti che ti chiamo!”
“Davvero? Scusami… forse è colpa di questa nebbia”
“Certo, l’umidità che ti concilia il sonno eh?” Rispose Andrea con un tono esasperato. “La prossima volta ti do spremuta di Baccastagna per cena! Ora in piedi, pelandrone: abbiamo un appuntamento, ricordi?”
I due uscirono dalla base e si diressero in città. Fecero un rapido giro dei negozi (in realtà ci misero dieci minuti solo per decidere se comprare o no un Velopesca) e si diressero verso il Caffè di Spinda. Ad un tavolo a destra, Il Commissario Magnezone li stava aspettando.
“BZZZ. Buongiorno, Team Electro! Grazie innanzitutto per essere venuti”
“Di niente” Disse Andrea mentre si sedevano. “Ha detto che aveva una missione da affidarci, giusto?”
“Esattamente! ZZZZT. So che questa richiesta sarà una bella seccatura per voi, ma… proprio non ci riesco!”
Il Pokémon Magnetico porse ai due un foglio. Squirtle lo prese e lesse: “Questo Pokémon fa razzia di tutto ciò che trova. Deve finire nelle mani della giustizia! Obiettivo: Cattura Infernape; Luogo: Vulcano Gigante, piano 27. Un momento! Vulcano Gigante? Non è quello dove viveva Heatran?”
“Sì, e proprio lui” Rispose Andrea “Ed è dannatamente lontano da qui! Mi dispiace, ma non possiamo aiutarla. Ci metteremmo giorni per arrivarci, e abbiamo varie altre missioni in zone più vicine. Siamo spiacenti, ma non possiamo esserle utili”
“BZZZT. Capisco… Bene, non mi resta che portare la lettera alla Gilda allora. Arrivederci! ZZZT!”
“Arrivederci, Commissario”
I due si avvicinarono al bancone di Spinda, il quale quel giorno sembrava preparasse bevande ancora migliori del solito, ma prima che potessero anche solo salutare il proprietario, la sirena di Magnezone risuonò da fuori il locale. Andrea e Squirtle reagirono immediatamente e in men che non si dica erano già all’esterno.
“Cos’è successo?” Chiesero in coro.
“Guardate!”
Davanti alla scalinata della Gilda c’erano due Pokémon stesi a terra, privi di sensi: uno verde simile a un serpente e un altro azzurro a forma di lontra. Andrea afferrò il primo con la bocca e se lo lanciò in groppa, mentre Squirtle si caricò sulle spalle l’altro.
“Alla Gilda, presto!”
Salirono le scale in fretta e furia e per poco non si scontrarono con Bidoof mentre entravano nel tendone.
“Ohibò, cos’è questa fretta? Che succede?”
“Bidoof, presto! Avverti Chatot e digli di preparare subito due letti!” Disse Squirtle, mettendo più urgenza possibile nel tono di voce.
“Volo!”
Dopo circa un minuto, quando Bidoof tornò dicendo che era tutto pronto, i due si precipitarono al secondo piano sotterraneo e posarono i Pokémon sui letti. Dentro la stanza c’era già Chimecho, pronta per occuparsi dei nuovi arrivati. Usciti, i due compagni si sedettero sulle scale a riposarsi, e attesero. Dopo un po’, si sentì un suono di campanella provenire dal dormitorio e la voce di Chimecho annunciò: “Si sono svegliati!”
Subito il Team Electro si fiondò nella stanza. Dietro di loro, Chatot bloccò gli apprendisti, facendo passare solo il Capitano, e spiegò: “Troppi Pokémon potrebbero mettere in allarme i nostri ospiti! Perciò siete pregati di non entrare nei dormitori fino a nuovo ordine! E adesso, TORNATE AL LAVORO!”
 
Nel frattempo, nella stanza, i due Pokémon si stavano guardando intorno, visibilmente disorientati.
“Dove… dove siamo?” Chiese quello a forma di lontra.
“Benvenuti! Questa è la Gilda di Wigglytuff!” Rispose il Capitano.
“Molto piacere! Io sono Andrea, e lui è Squirtle”
“Io sono Chimecho”
“E io sono Wigglytuff. E voi, amici?”
“Io sono Oshawott, e lei è la mia amica Snivy”
Quest’ultima era un tipo molto più diffidente del suo compagno di viaggio: da quando si era svegliata, non faceva altro che fissare tutti con lo stesso sguardo tagliente. Andrea non poteva fare a meno di tenerla d’occhio, per paura che attaccasse all’improvviso.
Chimecho prese due piatti, che probabilmente aveva preparato quando era stata avvertita, e li porse ai due stranieri, dicendo: “Sarete di certo affamati, non è vero?”
“Oh, altroché! Grazie mille!” Rispose Oshawott, e aggredì il piatto con la furia di un Munchlax. Andrea si accorse che, alla vista del cibo, anche l’implacabile sguardo della Snivy aveva smesso di torturare i presenti.
Squirtle però, che era divorato dalla curiosità e voleva sapere di più, disse: “Posso farvi un paio di domande?”
“Certo! Chiedi pure!” Rispose Oshawott tra un boccone e l’altro.
“Ok… ehm… io e il mio compagno di squadra vi abbiamo trovati al crocevia, privi di sensi. Avete idea di come mai siate svenuti?”
Oshawott posò il piatto, ormai quasi vuoto, e rispose: “Dovete sapere che noi siamo in viaggio da molti giorni, e per muoverci più in fretta dormivamo molto poco la notte… probabilmente la stanchezza ha preso il sopravvento e…”
“Ma... da dove venite?" lo interruppe Squirtle. "E perché avete viaggiato così tanto?”
“Dovevamo venire qui” Rispose Snivy. “Arriviamo dalla vicina regione di Erien… e siamo venuti a cercare aiuto”

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Capitolo 3
*** Cap.2 La Leggenda di Erien ***


Pokémon Mystery Dungeon
Lo Spirito del Ghiaccio

Cap.2 La Leggenda di Erien
 
“Cosa?” Esclamò Squirtle, allibito. “Siete partiti da chissà dove, avete viaggiato per decine e decine di giorni, attraversando chissà quanti pericolosissimi dungeon… solo per portare fin qui una richiesta di soccorso? Scherziamo?”
“Veramente io non ho mai parlato di una richiesta di soccorso…” Ribatté Snivy.
“E allora cosa…” Il Pokémon Tartaghina era così confuso che lasciò a metà la frase. L’unica cosa certa era che pensava che quei due fossero pazzi.
“Ora vi spiego. Nella nostra regione c’è una leggenda: essa narra di due umani, due fratelli, che plasmarono insieme ad un Pokémon leggendario una regione di nome Unima, tuttora abitata dagli uomini. I fratelli erano però in disaccordo su come crearla: uno voleva fondare un regno con alla base la verità; l’altro voleva creare un mondo ideale. I due entrarono in conflitto e iniziarono a lottare l’uno contro l’altro. E il Leggendario, non potendo parteggiare per entrambi, si divise in due entità”
“Si divise… in due entità?” Andrea era senza parole: quale Pokémon poteva mai avere un potere simile?
“Esattamente” Riprese Snivy. “Reshiram, il drago della verità, e Zekrom, il drago degli ideali. E anch’essi iniziarono a combattere tra loro. Ma ahimè, sia i draghi che i fratelli si eguagliavano in forza, e così, senza nemmeno accorgersene, devastarono in lungo e in largo lo stesso Paese per cui stavano combattendo. Ma come tutti i combattimenti, anche questo era destinato a finire: i fratelli, stanchi dalla lunga lotta, abbassarono contemporaneamente la guardia e, con un ultimo attacco, si uccisero a vicenda”
A queste parole tutti i presenti sbiancarono, Wigglituff compreso. La Snivy fissò per un momento i suoi ascoltatori prima di riprendere: “I draghi ebbero più buon senso. Vista la fine che avevano fatto i loro protetti, smisero di lottare e, per recuperarle energie, si trasformarono in due pietre, note come Chiarolite e Scurolite. Tuttavia, l’odio tra i due aumentava sempre più, poiché i due si incolpavano l’un l’altro della morte dei fratelli. Così, ogni cinquecento anni la lotta riprendeva, devastando nuovamente la regione. Gli uomini decisero così di allontanare le due pietre da Unima, portandole dove non avrebbero più potuto causare danni”
Calò il silenzio. Nessuno osava più proferire parola. Dopo qualche minuto, o almeno così parve, Squirtle chiese: “E come mai ci avete raccontato questa storia?” Ma conclusa la frase, il terrore si dipinse sul suo volto. “No! Non dirmi che…”
“Purtroppo sì invece” Rispose Oshawott a testa bassa. “Il luogo in cui furono portate le pietre è proprio Erien. E tra una decina di giorni i draghi si sveglieranno e allora sarà la fine per la nostra regione!”
“Ma è terribile!” Esclamò Andrea. “E nessuno ha intenzione di combattere?”
“Hanno tutti troppa paura… quelli sono Pokémon leggendari, sconfiggerebbero chiunque in pochi secondi! O almeno, è quello che credevamo”
“Un mese fa abbiamo ricevuto le notizie riguardanti la Paralisi del Pianeta e la Distorsione dello Spazio” Proseguì Snivy. “Era ciò che cercavamo da tanto tempo: se dei Pokémon erano riusciti a sconfiggere dei leggendari voleva dire che per la nostra regione c’era ancora una chance”
“Perciò vi siete messi in viaggio alla ricerca del Team Electro, non è così?” Chiese Chimecho.
“Esatto. Potreste indicarci dove trovarlo?”
“Complimenti, amici! Lo avete trovato!” annunciò Wigglytuff con il suo solito entusiasmo.
“Davvero?” Chiesero i due, stupefatti
“Piacere di conoscervi! Io sono il leader del Team Electro, e Squirtle è il mio partner” Disse Andrea.
“Non  ci posso credere! Ce l’abbiamo fatta!” Gridarono i due in coro, saltando di gioia. Ma Wigglytuff fece un passo avanti e disse: “Calma, gente: non è ancora finita! Anzi, siamo solo all’inizio!”
“È vero” Intervenne Andrea. “Voi per oggi pensate a riposare. Io e Squirtle invece penseremo a cosa portare con noi e, visto che sarà il viaggio più lungo che abbiamo mai fatto finora, dovremo prepararci al meglio! Domattina partiremo. Speriamo solo di arrivare in tempo…”

 

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Capitolo 4
*** Cap.3 Verso una nuova avventura! ***


Pokémon Mystery Dungeon
Lo Spirito del Ghiaccio

Cap.3 Verso una nuova avventura!
 
Andrea e Squirtle, come stabilito, passarono il resto della giornata a prepararsi per il grande viaggio. La mattina dopo, andarono da Snivy e Oshawott e si misero a discutere in merito al percorso da seguire.
“Dunque, quando siete arrivati nella nostra regione, qual è stato il primo paesaggio che vi siete trovati di fronte?” Chiese Andrea.
“Mmh… era un luogo innevato, a est c’era un grosso crepaccio e… ah sì, eravamo su un’isola, se ben ricordo” Descrisse Snivy.
Squirtle spiegò sul tavolo la Mappa delle Meraviglie: “Vediamo… un’isola innevata, con un grande crepaccio a est… ah sì! Eravate nella zona occidentale di Isola Tormenta, allora!” E indicò un’isola bianca e azzurra a sud-ovest della mappa.
Andrea fece una seconda domanda: “Sapreste indicarci l’entrata del dungeon se vi ci portassimo?”
“Certo!” Risposero.
“Ottimo! E… un’ultima cosa… quanti piani aveva?”
“Ecco…” Col senno di poi, Andrea si pentì di aver fatto quella domanda. Non che la ritenesse superflua, ma aveva paura della risposta. “Erano due dungeon in serie, composti da settantacinque piani l’uno”
“Vedi?  Ho fatto bene a insistere perché prendessi tutti quegli Elisir Max!” Sussurrò Squirtle all’amico. Andrea non replicò: aveva gli occhi sbarrati dal terrore. Centocinquanta piani? Nessun esploratore ha mai superato un gruppo di dungeon così lungo! Non sono sicuro neppure che ce la faremmo io e Squirtle! Come hanno fatto questi due a riuscirci?
Prima che gli altri si accorgessero della sua esitazione, lo Shinx si riscosse e riprese: “Ok. Ehm… Osserviamo la cartina: solo due di noi sanno nuotare, e di certo non vi arrischiereste mai ad allontanarvi così tanto dalla costa, vero?” E mentre parlava spostava la zampa da Borgo Tesoro a Isola Tormenta, tracciando di fatto il percorso in linea d’aria. “In più, nessuno dei due è in grado di trasportare qualcun altro, giusto?”
“Giusto” Risposero Oshawott e Squirtle.
“Perciò, ne consegue che dovremo andare a piedi, attraversando  due dungeon: Dirupo Costiero… qui, vicino alle montagne, e Foresta Mezzanotte, dall’altra parte del golfo. Il viaggio, salvo imprevisti, dovrebbe durare quattro o cinque giorni”
“Così tanti? Noi ci abbiamo messo tre giorni in tutto!” Obiettò Oshawott
“Sì, ma poi siete svenuti in mezzo al crocevia” Ribatté Andrea. “A cosa serve sforzarsi di arrivare in tempo se poi non abbiamo più le forze per lottare con Reshiram e Zekrom?”
Nessuna risposta. Squirtle tirò fuori dalla sacca alcuni nastri e li distribuì ai compagni.
“Abbiamo preso anche qualche nastro, per sicurezza. Snivy, a te un Nastrospex! Oshawott, per te un Nastroforza. Io mi metterò Nastrozinco. Quanto ad Andrea, beh, lui ha il suo Fioccobalto” E solo allora il Pokémon tirò fuori il fiocco e se lo annodò intorno al collo.
“Molto bene! Se siamo pronti, possiamo partire!”
“SÌ!”
I quattro si diressero subito verso l’uscita della Gilda, ma quando furono davanti le scale, Chatot bloccò loro il passaggio dicendo: “Fermi dove siete! Il Capitano ha una cosa importante da dirvi, prima che partiate!”
“U-una cosa importante? E non ce la puoi dire tu?” Protestò Squirtle
“Spiacente, ma vuole dirvelo di persona!” E si mise a spintonarli verso la stanza di Wigglytuff.
Entrato, Chatot si mise vicino a un dei bauli pieni di sfere e annunciò: “Capitano, le ho portato il Team Electro e i due ospiti”
Come al solito, Wigglytuff non si girò subito. Infatti, Chatot dovette richiamarlo altre due volte prima che quello si voltasse di scatto, facendo sobbalzare Snivy e Oshawott. Appena vide che i due si erano ripresi dallo spavento, il Capitano disse: “Dunque siete pronti a partire, eh?”
“Sì” rispose Snivy “e saremmo già in viaggio, se…”
Squirtle le tappò immediatamente la bocca, prima che facesse arrabbiare Wigglytuff, e chiese: “Chatot ci ha detto che ha una cosa importante da dirci. Di cosa si tratta esattamente?”
“Oh, certo! In realtà non voglio dirvi qualcosa, ma più che altro, offrirvi il mio aiuto!”
“Come?”
“Scommetto che dovrete fare un lungo viaggio per arrivare nella regione di Erien, non è vero?”
“Sì. Quattro giorni di cammino, ed è solo una parte del viaggio. Dobbiamo arrivare all’Isola Tormenta” Spiegò Andrea
“In tal caso, vi prego di fermarvi qui per qualche minuto. Chiamerò alcuni amici che vi porteranno a destinazione in fretta!”
Andrea rifletté per qualche secondo. Certo che gli amici di Wigglytuff fossero affidabili quanto lui, accettò, e mentre il Capitano scriveva una lettera ai suoi amici, il gruppo rimase al Crocevia ad aspettare. Snivy e Oshawott erano però contrariati.
“E se questi amici del vostro Capitano in realtà non fossero in grado di aiutarci? O peggio, se fossero dei poco di buono?” Azzardò a ipotizzare il Pokémon Lontra
“In tal caso, non sarebbero suoi amici” Rispose semplicemente Andrea. “È vero che Wigglytuff tende a dare fiducia a chiunque, ma diciamo che se lo può permettere: guai a tradire il Capitano, si rischia solo di farsi massacrare”
“Ah” Fece Oshawott, colto alla sprovvista. “Ok, in tal caso…”
Passò una decina di minuti. Gli amici di Wigglytuff ancora non si vedevano. Il Capitano uscì dalla Gilda e disse ai quattro: “Sono arrivati!”
Quelli si guardarono intorno, perplessi. “Dove sono? Non li vedo!” Chiese Squirtle. Andrea lo toccò sulla spalla e indicò in alto.
Due grossi Staraptor stavano volando in circolo una cinquantina di metri sopra di loro. Uno era cromatico, il ciuffo blu che attirava gli sguardi dell’intero gruppo. Sebbene fosse poco visibile, quando atterrarono Andrea si accorse che la chiazza di piumaggio bianco coperta dal ciuffo del cromatico era più piccola di quella dell’altro Pokémon. Era una femmina, senza dubbio.
“Ciao, amici! È un piacere rivedervi!”
“Ciao Wiggytuff” Rispose la Staraptor “È passato tanto di quel tempo dal nostro ultimo incontro! Come stai?”
“Bene, grazie! Ora, vi presento i Pokémon di cui vi ho parlato nella lettera”
Indicò i quattro amici. I due Staraptor li fissarono per qualche secondo, poi la cromatica domandò loro: “Dunque, dovete andare a Isola Tormenta, giusto?”
“Sì” Risposero Andrea e Squirtle
“Allora salite! Entro sera saremo a destinazione!”
I quattro si divisero per squadra e salirono in groppa agli Staraptor. Quando furono saliti tutti, i due rapaci presero il volo.
La corsa contro il tempo per salvare Erien era appena cominciata. Prima tappa: Isola Tormenta.

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Capitolo 5
*** Cap.4 Isola Tormenta ***


Pokémon Mystery Dungeon
Lo Spirito del Ghiaccio

Cap.4 Isola Tormenta
 
Il volo durava ormai da molte ore e fino ad allora l’unica cosa che avevano visto era solo l’acqua. A parte l’Isola Zero, circa un’ora dopo la loro partenza. Andrea però faceva di tutto per non guardare da nessuna parte: le vertigini lo attanagliavano e il fatto di non saper nuotare, cosa che, secondo quello che un tempo gli riferì Grovyle, non sapeva fare nemmeno quando era umano, non gli era per niente di aiuto. Così ,ora ora che gli era venuto in mente questo dettaglio, oltre a non guardare doveva cercare anche di non pensare, cosa assai difficile in questi casi. A quanto pare il viaggio è iniziato davvero bene!  Si disse. L’unico modo che gli venne in mente per distrarsi fu parlare, così chiese alla Staraptor: “Posso farti una domanda?”
“Chiedi pure!” Rispose lei.
“Come avete incontrato Wigglytuff?”
“Oh, accadde un giorno di vent’anni fa. Sapete, a quel tempo io e il mio amico eravamo degli esploratori come voi. Eravamo cacciatori di tesori, ed eravamo interessati ad un dungeon chiamato Valle Oscura, detta così perché situata tra due montagne altissime, tanto che il sole illuminava il fondo della vallata solo per due ore al giorno. Il resto della giornata il dungeon era praticamente impercorribile, a meno di non avere molte Lumisfere. Ebbene, noi non ne avevamo abbastanza, e quando le finimmo iniziammo a vagare smarriti come se avessimo ingoiato un Semesvista. Fortunatamente, ci imbattemmo in Wigglytuff, che aveva molte più sfere di noi, e gli proponemmo di esplorare assieme. Lui accettò e, dopo aver girovagato in lungo e in largo per tutto il dungeon, giungemmo ad un vicolo cieco. La parete era perfettamente liscia, e noi eravamo certi che non ci fosse modo di proseguire. Ma lui si avvicinò alla parete, la tastò in ogni minimo punto e poi…”
“E poi?” Anche Squirtle stava ascoltando la storia con la massima attenzione, e qui l’esitazione della Staraptor lo lasciò con il fiato sospeso. Quella riprese: “Ci fu un lampo di luce accecante, e nella luce sentimmo un rumore di roccia distrutta. Appena tornò il buio, accendemmo una Lumisfera e vedemmo una cosa che non ci saremmo mai sognati: Il muro era stato abbattuto, e dietro ad esso c’era una seconda grotta piena di casse d’oro e gioielli di ogni forma e dimensione! E se eravamo riusciti a trovarla, era tutto merito di Wigglytuff. So riconoscere un esploratore di gran talento quando lo vedo, così gli proposi di entrare a far parte della nostra squadra. Rimase con noi per ben due anni, poi ci lasciò e venne a Borgo Tesoro per fondare la sua Gilda. Ma nel frattempo, non abbiamo mai smesso d tenerci in contatto. Ed ora eccoci qui, a scortare due team dal potenziale fuori dal comune!”
“Diciotto anni?” Domandò stupefatto Squirtle. “La Gilda esiste da tutto questo tempo? Incredibile!”
“Oh, sì, ma il vostro Capitano ha avuto la fortuna di incontrare un ottimo secondo! Mi chiedo in che condizioni sarebbe ora la sua gilda senza quel Chatot. Ah, si inizia a vedere l’Isola in lontananza!”
“Davvero?” Chiese Andrea, che non osava girarsi per accertarsene di persona. Con la coda dell’occhio, però, notò Squirtle che si sporgeva per vedere: “Eh già, ci siamo quasi!”
“Ancora una decina di minuti e saremo arrivati!”
Poco dopo, infatti, lo Staraptor che portava Snivy e Oshawott gridò: “Tenetevi forte! Inizia l’atterraggio!”
Andrea non se lo fece dire due volte: si aggrappò più forte che poté alle piume della cromatica e chiuse gli occhi, il terrore che lo assaliva mentre si sentiva precipitare verso il nulla. Rimase immobile finché non sentì più il vento che cercava di strapparlo dal dorso del Pokémon Rapace. A quel punto si arrischiò ad aprire gli occhi, vide che erano atterrati e tirò un respiro di sollievo, rilassando i muscoli delle zampe e scendendo a terra.
“Molto bene, siamo arrivati. Direi che è giunto il momento di separarci” Disse la cromatica.
“Addio, amici, e grazie!” Disse Squirtle, salutando i due con la mano.
“Addio” Rispose l’altro Staraptor, e poi i due Rapaci presero il volo, diretti verso Nord. Quando furono lontani, Andrea si girò verso l’enorme sole rosso che tramontava e disse: “Ormai è tardi per mettersi in cammino. Che ne dite se ci fermiamo qui per stanotte?”
“Buona idea” Risposero i tre.
 
La mattina dopo il gruppo si svegliò in mezzo ad una terribile bufera di neve. La visibilità era pessima, e in più i quattro si stavano letteralmente congelando dal freddo, ma fecero di tutto per avanzare, sfruttando i rari attacchi dei Pokémon del luogo come occasione per riscaldarsi un pochino. Un paio di volte Snivy si ritrovò in pericolo, attaccata da un Glalie o un Piloswine, ma fortunatamente Andrea riuscì a mettere KO gli sfidanti prima che la sconfiggessero. Alla fine, quando la bufera si calmò abbastanza da vedere decentemente, Andrea e Squirtle si resero conto di essere quasi all’entrata di Grotta dell’Abisso.
“Dannazione!” Imprecò Andrea. “Temo che ci siamo spinti troppo in avanti. Di certo abbiamo già superato l‘entrata…”
“Invece no, eccola!” Rispose Oshawott da dietro di lui.
Andrea si girò e vide una piccola grotticella quasi del tutto nascosta dalla neve. Non si sorprese di non averla mai notata prima, ma non poté fare a meno di chiedersi come avesse fatto il Pokémon Lontra a vederla nel bel mezzo della bufera. Si mosse verso l’entrata, seguendo gli altri, ma un movimento nella coda del’occhio lo fece voltare.
Vide un lago ghiacciato, un costone di roccia e l’ingresso di Grotta dell’Abisso, ma di esseri viventi nessuna traccia. Perplesso, si guardò intorno, ma quando Squirtle lo chiamò da dentro la grotta si costrinse a voltarsi ed entrò nel dungeon.
 
La piccola entrata traeva in inganno riguardo alle dimensioni del tunnel che li aspettava. Dopo qualche metro, infatti, lo stretto passaggio si apriva in una enorme sala circolare con un secondo, grosso passaggio dall’altra parte rispetto a quello da cui erano usciti, e dalle pareti totalmente ricoperte di ghiaccio: sembrava di stare dentro ad un diamante. Una statua Kangaskhan si trovava al centro della stanza, a segnalare l’inizio del dungeon. Andrea toccò la statua con la Targhetta e chiese a Oshawott: “Quanto ci avete messo a superare questi dungeon?”
“Cinque giorni, credo. Ma non so dirlo con certezza, visto che non potevamo osservare il cielo per capirlo”
“Cinque giorni? Stai scherzando?” Chiese Squirtle esterrefatto. “Va bene che sono tanti piani, ma non credi di esagerare?”
“Tsk! Voi non avete idea di quanto sia intricato questo posto! E i Pokémon non faranno altro che metterci i bastoni tra le ruote!”
“Perché, che Pokémon ci sono qui?”
“Tipi Ghiaccio fino a metà strada, poi troveremo tipi Roccia, Acciaio e Acqua. E sono tutti piuttosto forti! Dovremo fare attenzione”
“Capisco” Rispose Andrea. “Beh, in ogni caso questo è l’unica via che conosciamo arrivare a Erien, giusto?”
“Giusto” Risposero Oshawott e Snivy.
“Allora proseguiamo!”
E all’esortazione dello Shinx, i quattro si inoltrarono nel dungeon.

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Capitolo 6
*** Cap.5 Un aiuto inaspettato ***


Pokémon Mystery Dungeon
Lo Spirito del Ghiaccio

Cap.5 Un aiuto inaspettato
 
I quattro erano entrati nel dungeon ormai da ore. Ancora non avevano trovato nessun segno di vita, ma Andrea e Squirtle erano perennemente all’erta: l’uno con la coda carica di elettricità, l’altro pronto a sparare un Idropompa. Anche Snivy e Oshawott erano molto tesi, e un occhio attento poteva notare le liane della Pokémon Serperba spuntarle dal colletto.
In ogni caso, dopo otto ore di cammino erano ancora al piano -16. Quel dannato dungeon era davvero un labirinto! Per fortuna non erano ancora incappati in trappole di alcun genere!
Andrea si guardava intorno con molta attenzione prima di entrare in una qualsiasi stanza: il silenzio e l’assenza di Pokémon non facevano presagire nulla di buono. Però, appena Squirtle vide la scala per il piano -17, abbandonò ogni precauzione e si lanciò verso di essa. Snivy notò una strana rigatura sul pavimento della grotta e gridò “Fermo!” ma fu troppo tardi: il Pokémon era incappato in una Trappochiamo!
Due Glalie e un Delibird lo circondarono. Andrea rilasciò subito la sua Scarica, abbattendo il Pokémon Consegna, mentre gli altri due furono annientati da Idropompa di Squirtle.
“Dannazione, sta’ più attento! Non possiamo permetterci di abbassare la guardia!”
“Sì, hai ragione” Rispose mortificato il Pokémon Tartaghina.
“Ora proseguiamo. E facciamo attenzione a dove mettiamo i piedi”
Ma la concentrazione di Squirte era ormai sottoterra, e nei successivi cinque piani incappò in due Teletrappole e una Castagnotrappola, facendo perdere tempo prezioso al Team.
“Devo ricordarti o no che anche un minuto di ritardo potrebbe rivelarsi fatale per la regione di Erien?” Sbraitò lo Shinx dopo che le castagne ebbero smesso di piovere dal soffitto. Quando Andrea si arrabbiava diventava peggio di Chatot, e in quei casi incuteva puro terrore in chiunque assistesse alla scena. I tre, infatti, si ritrassero appena lo sentirono gridare, ma Squirtle si rimise subito in piedi e gli rispose a tono: “Ma hai la più pallida idea di che ore sono?”
“No… ma questo cosa c’entra?”
“Saranno più di dieci ore che stiamo vagando per questo dungeon, e siamo entrati alle due del pomeriggio! È mezzanotte passata! Te ne sei reso conto si o no?”
Andrea non rispose. Aveva preso tanto a cuore la missione che da quando erano entrati non aveva nemmeno provato a calcolare il tempo che passava. Abbassò il capo, in segno di resa. Appena Squirtle lo vide, concluse: “In tal caso possiamo anche fermarci per oggi!”
“Ok” Rispose Andrea, dispiaciuto.
 
La mattina dopo (se così la si può definire, dato che non avevano alcun modo per capire che ora fosse) i due evitarono di riprendere l’argomento della sera precedente e ripresero l’esplorazione. Stavolta incontrarono qualche Pokémon ma niente trappole e, a fine giornata, erano già al piano 50.
Non incapparono più in nessuna spiacevole sorpresa fino alla stanza di raccordo tra i due dungeon, le cui pareti erano per metà cristalline e per metà fatte di normale, nuda roccia. Una statua Kangaskhan, situata al centro della sala, permise al gruppo di indicare il punto di ritrovo per le Targhette.
“Molto bene. Ora che siamo a metà strada, non credete che possiamo fare una piccola pausa prima di proseguire?” Propose Oshawott.
“Quante volte devo dirvi che non abbiamo tempo da perdere?” Rispose Andrea in tono esasperato.
“Ma io ho fame! E vi ricordo che d’ora in poi la strada proseguirà in salita!”
“Va bene, ci fermiamo. Ma giusto il tempo di mangiare, non un minuto di più!” Concesse lo Shinx, e tirò fuori dalla Sacca quattro Melegrandi che distribuì ai compagni.
“Cosa ci aspetta d’ora in poi?” Chiese Squirtle tra un boccone e l’altro.
“Come vi abbiamo detto all’entrata qui ci sono tipi Roccia, Acciaio e Acqua” Rispose Snivy, ignorando un’imprecazione da parte di Andrea riguardante la parola “Acciaio”, e aggiunse: “Inoltre i dungeon tengono conto di quale viene superato per primo, perciò aspettatevi molte più complicazioni d’ora in poi”
“Chiaro” Disse Andrea dando un ultimo morso alla sua mela.
 
Le complicazioni non si fecero attendere: Due covi di Pokemon, un assortimento di Casotrappole e gli attacchi di alcuni Metagross infuriati inaugurarono i primi dieci piani del dungeon, mettendo di pessimo umore l’intero gruppo. Tuttavia, fino al piano 15 non trovarono nient’altro e, pensando di essere al sicuro, decisero di fermarsi lì. Andrea però aveva un brutto presentimento: gli sembrava di essere osservato, ed era certo che quella che li seguiva non poteva di certo essere una presenza amica. Così espose le sue preoccupazioni al Team e propose di fare dei turni di guardia, alla cui richiesta i tre compagni non fecero obiezioni.
Iniziò Squirtle, ma non accadde nulla.
Poi fu la volta di Snivy, ma niente disturbò la quiete del gruppo.
Finalmente fu il turno dello Shinx, ma nemmeno lui vide nulla di strano.
Stava per andare a svegliare Oshawott quando un Bronzong lo caricò con Vortexpalla. Andrea lo schivò e colpì l’avversario con Fulmindenti appena quello smise di roteare. Tuttavia, i danni inflitti non furono molti, e il Pokémon contrattaccò con Cannonflash, il cui raggio fece un rumore assordante e svegliò il resto del gruppo.
Fu un attimo: Idropompa, Idropulsar e Vorticerba si abbatterono sul tipo Acciaio, mettendolo KO.
“Maledizione, non si può neanche dormire in pace qui?” Si lamentò Squirtle.
“Sarà meglio andarcene. Il frastuono potrebbe aver attirato l’attenzione di altri Pokémon…” Disse Oshawott. I compagni non seppero dargli torto, e si allontanarono subito dal piano.
Proseguendo, i quattro incontrarono altri Pokémon e trappole di vario genere, ma fortunatamente non trovarono nessuna Trappofango o, peggio, Boomtrappola. Tuttavia, al piano 75 ebbero una pessima sorpresa…
L’uscita era in vista. La rosea luce del tramonto li abbagliava, e solo un piccolo corridoio di cinque metri li separava da essa. Ma quando furono esattamente a metà del passaggio, la roccia sotto di loro cedette e finirono in una piccola grotticella circolare. Quando si rialzarono, i quattro si accorsero di essere circondati da un branco di Mamoswine.
“Che ci fanno dei tipi Ghiaccio qui?” Chiese Squirtle. Ma prima che egli ricevesse risposta, Andrea gridò, senza riflettere: “Scarica!”
I compagni si gettarono a terra. La potente onda d’urto elettrica si propagò ad una velocità elevatissima, ma quando incontrò i Pokémon Duezanne li oltrepassò senza sortire alcun effetto.
Ho fatto una stupidaggine! Pensò il Pokémon Baleno. I Mamoswine sono anche tipo Terra! E se usano Terremoto sono spacciato…
Il branco si avvicinava… sempre di più, sempre di più… fino a che…
Una voce proveniente dal dungeon gridò “Geloraggio!” e i loro avversari furono improvvisamente ricoperti di ghiaccio. Un Glaceon, apparso dal nulla davanti a loro, disse: “Uscite, presto! Non rimarranno congelati per molto!”
I quattro non se lo fecero ripetere: si fiondarono fuori dalla grotta e si fermarono solo quando furono così lontani da non riuscire più nemmeno a vederla.
Quando si fermarono, Andrea chiese ansimando al Pokémon che li aveva salvati: “Dunque c’era davvero… qualcuno che ci seguiva… Eri tu?”
“Già” Rispose l’estraneo “E sono felice di averlo fatto! Non sono sicura che sareste usciti in buone condizioni da quel covo di Pokémon”
S-sicura? Andrea rimase come paralizzato: quella Pokémon lo faceva sentire strano, anche se non sapeva dire perché. Mentre Andrea cercava di capire qualcosa riguardo a quella strana sensazione, Snivy, stranamente meno spossata degli altri, domandò: “E perché ci hai seguiti?”
“Vedete… Io abito sull’Isola Tormenta. Ho sempre sognato di far parte di una Squadra di Esplorazione, ma non ho mai avuto il coraggio di chiedere di entrare a far parte di un Team, così aiuto chi si avventura sull’Isola cercando di non farmi vedere. Quando vi ho visti entrare nel Tunnel Gelato mi sono preoccupata e ho deciso di continuare a seguirvi”
“Grazie del tuo aiuto. Non so come saremmo usciti da quella situazione senza di te” Disse Squirtle.
La Pokémon sorrise: “Di niente. A proposito… voi siete una Squadra di Esplorazione, giusto?”
“Esatto. Beh, in realtà sarebbero loro due la squadra…” Rispose Snivy indicando Andrea e Squirtle.
Fu quest’ultimo a parlare: “È vero, noi siamo il Team Electro”
Gli occhi di Glaceon brillarono a quella rivelazione: “Davvero? Il leggendario Team Electro? Posso unirmi alla vostra squadra? Vipregovipregoviprego!”
“Er… per me va bene…” Rispose Squirtle, un po’ spiazzato. “E tu, Andrea? Che ne dici?”
Il felino non rispose. Stava guardando la nuova arrivata con occhi trasognati, quasi assenti.
“Ehi, Andrea? Ci sei?”
“Cosa? Oh, sì, anche per me va bene. Glaceon… Sei dei nostri!”
“Evviva! È un sogno che si avvera!” Gridò euforica. “Non vi deluderò, ve lo prometto!”

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Capitolo 7
*** Cap.6 La Gilda di Conkeldurr ***


Pokémon Mystery Dungeon
Lo Spirito del Ghiaccio

Cap.6 La Gilda di Conkeldurr

 
Passò un altro giorno, durante il quale Glaceon fu messa al corrente della loro missione. Saputo che dovevano lottare contro due leggendari, si era molto spaventata, ma non abbastanza da tirarsi indietro.
“Non temere” L’aveva rassicurata Andrea. “Se sarai nei guai, ti proteggeremo!”
“Oh, grazie” Rispose lei, arrossendo un po’.
All’alba del settimo giorno di viaggio (da quando avevano lasciato Borgo Tesoro) Squirtle chiese: “Scusate… ma dove stiamo andando?”
“Siamo diretti al villaggio Poké” Rispose Oshawott che, anticipando la sua seconda domanda, aggiunse: “Saremo a destinazione entro mezzogiorno”
Così fu: quando il sole era quasi all’apice i cinque erano appena arrivati alla cittadina. Il Pokémon Lontra fece loro da cicerone: “Come da voi, qui ci sono i Magazzini Kecleon e il deposito Kangaskhan. Poi possiamo trovare la Combiteca Eelektross e la Banca Minccino. Infine, da questa parte ci sono il Centro Perizie Reuniclus e la Pensione Audino”
Squirtle si guardò intorno, affascinato dall’impressionante numero di specie che non aveva mai visto. Andrea, invece, si volse verso il gruppo e notò che Snivy era come irrigidita: si muoveva lentamente e si guardava intorno di continuo. Quando lo Shinx chiese spiegazioni, quella rispose: “Ecco… vedi… noi in realtà saremmo apprendisti alla G-Gilda di C-Conkeldurr…”
“Cosa? Apprendisti?”
“Già, ma quando il C-Capitano ci troverà… temo che non lo saremo più”
“Perché?”
“Il Capitano non sa niente della nostra partenza!” Sbottò Oshawott. “È un tipo molto severo e di certo non ce la farà passare liscia!”
Si udì un terribile tonfo, e una voce tuonò minacciosa: “Eccovi finalmente!”
I cinque si girarono di scatto, appena in tempo per vedere una grossa mano marrone chiaro afferrare i due apprendisti e sollevarli da terra.
Un enorme Pokémon marrone con in una mano un pilastro di cemento sbraitò contro i due poveri compagni: “Credevate che diventare una Squadra di Esplorazione fosse una passeggiata? O che poteste prendervi una pausa come e quando preferivate?  Cosa avete fatto in VENTI GIORNI di assenza? Voi siete solo degli apprendisti, e in quanto tali dovevate rimanere alla Gilda e continuare l’addestramento! Anzi, ERAVATE degli apprendisti! Ora siete…”
Il Pokémon non poté finire la frase, perché un violento Codacciaio lo colpì sulla mano sollevata, che si aprì liberando i due amici. Una grossa folla circondò il Conkeldurr, che guardava furioso il piccolo leoncino che lo aveva colpito: “E tu chi ti credi di essere? Non ti immischiare negli affari della mia Gilda!”
Squirtle e Glaceon si posizionarono al fianco di Andrea, mentre Snivy e Oshawott sgusciavano via tra la folla. Lo Shinx gridò: “Noi siamo il Team Electro, e non ti permetteremo di espellere dalla tua Gilda i Pokémon più coraggiosi di tutta le regione!”
Subito un gran vociare si diffuse tra la folla, che reputava impossibile che dei Pokémon non-evoluti avessero davvero sconfitto dei leggendari.
“Voi… il Team Electro? Che assurdità! Tre come voi non potrebbero tener testa nemmeno ad uno Slakoth!”
“Che c’è, vuoi metterci alla prova?” Lo provocò Squirtle.
“Con molto piacere!” Tuonò il Pokémon Forzaimmane e, afferrato il pilastro rimasto a terra, lo schiantò nel punto in cui si trovava il Team. Un Martelpugno da maestro, non c’è che dire, peccato che i tre ebbero tutto il tempo di schivare il colpo. Poi Squirtle centrò l’avversario in pieno volto con Idropompa, seguito da Glaceon con Geloraggio. I due colpi lo accecarono e Andrea sferrò il colpo finale: un Fulmindenti colpì il Conkeldurr sulla gamba destra, facendolo crollare a terra KO.
“Ascoltate!” Gridò Squirtle. “Snivy e Oshawott non sono fuggiti dalla Gilda: sono venuti fino alla nostra regione per cercare noi, il Team Electro! E questo perché nessuna Squadra di Esplorazione di Erien si è fatta avanti nonostante il pericolo che correte! Esploratori! Vi siete forse dimenticati il vostro dovere?  Aiutare i Pokémon in difficoltà, sempre e comunque: questa è la missione di un Esploratore! Eppure vi siete tirati indietro. Non importa se la minaccia è un Pokémon comune o un Leggendario; non si deva mai desistere!”
La folla era ammutolita. Nessuno osava controbattere. Perfino Conkeldurr, rialzatosi a fatica, stava a capo chino, umiliato sia dalla lotta persa che dalle parole del piccolo Pokémon. Dopo un momento di silenzio, Squirtle riprese: “Non arrendersi mai! Il nostro Team è fiero del suo motto! Noi sfideremo Reshiram e Zekrom e li sconfiggeremo, costi quel che costi!”
I tre si misero a camminare, diretti verso la periferia della città, e la folla si divide in due ali per farli passare. Ma prima che potessero allontanarsi dalla piazza, Conkeldurr disse, risoluto: “E io verrò con voi!”
Il trio di Pokémon smise di camminare, e il gruppo si voltò a guardare il Pokémon che appena un minuto prima avevano sconfitto.
“Le tue parole mi hanno riaperto gli occhi, straniero. La paura ci ha fatto perdere di vista la nostra missione. Ma se non facciamo niente… il nostro destino sarà segnato! Snivy! Oshawott!”
Attese che i due uscissero dalla folla prima di riprendere: “Mi scuso per avervi aggrediti senza ascoltare le vostre ragioni. Dovevo immaginare che non sareste mai spariti per così tanto tempo senza un buon motivo. Ma in fondo, presto lascerete comunque la Gilda, in un modo o nell’altro”
“Cosa vuol dire?” Chiese Snivy, con un tono un po’ aggressivo.
“È molto semplice in realtà… Voi due seguirete il Team Electro insieme a me. Se questa missione andrà a buon fine, sarete promossi. In caso contrario… dubito che ci sarà ancora una Gilda in cui stare”
“Capisco…”
“Quanto a voi tre,” Disse il Capitano, rivolto al Team Electro. “venite alla mia Gilda. Lì avrete un posto in cui dormire”
I tre accettarono l’invito e seguirono il Pokémon Forzaimmane fino alla sua Gilda. L’esterno, come si aspettavano, era una struttura a forma di Conkeldurr con un’inferriata a bloccare l’accesso, situato tra i due pilastri del Pokémon.
Anche qui, come alla Gilda di Wigglytuff, c’era una grata sotto alla quale si trovava il solito posto di guardia. L’unica differenza era che invece che dei pali di legno c’era una robusta rete di ferro.
Chissà, forse questo è il progetto standard della Fedreazione… pensò Andrea.
Il Capitano si mise sopra la grata. Andrea e Squirtle si aspettavano da un momento all’altro che un grido annunciasse l’identità di Conkeldurr, e infatti una voce gridò: “Pokémon in arrivo! Pokémon in arrivo!”
“A chi corrisponde la forma della zampa? A chi corrisponde la forma della zampa?” Chiese una voce un po’ più cupa.
“È la zampa dl Capitano! È la zampa del Capitano!”
E dopo pochi secondi, il cancello si aprì, ma Conkeldurr tuonò: “Pessimo lavoro! Solo perché altri Pokémon si trovano con me non vuol dire che non debbano essere esaminati TUTTI! Chiudete il cancello e controllate anche gli altri!”
“S-sì, Capitano!” Risposero i due, e prima di riaprire l’inferriata controllarono tutti i presenti (e com’era prevedibile, non riconobbero le zampe di Andrea e Squirtle).
Appena giunse al Piano Inferiore della Gilda 2, il Team Electro fu assediato da dieci emozionatissimi Pokémon, ansiosi di conoscere la famosa squadra conosciuta anche come Team Leggendario.
La giornata passò tra presentazioni, racconti di avventure e tranquille chiacchierate. I dieci si chiamavano Drilbur, Venipede, Petilil, Gothita, Deerling, Emolga, Klink, Axew, Darumaka e Golett. La sentinella era Drilbur, che faceva rapporto a Golett. Gothita si occupava della mensa (infatti si assentò quasi subito) e tutti gli altri lavoravano alle missioni di soccorso. Tutti gli apprendisti erano più che determinati a partire con Andrea e Squirtle per aiutarli nella loro missione ma Conkeldurr, quando fu portata la cena, disse: “So bene che siete tutti Pokémon coraggiosi e determinati. Se non lo foste, non vi trovereste in questa Gilda. Ma nessuno di voi si unirà al nostro viaggio: i nemici che dovremo affrontare sono così forti che nessuno di voi potrà mai tornare in buone condizioni, sempre ammesso che riesca a sopravvivere. I rischi per voi sono troppo alti”
“E allora perché Snivy e Oshawott possono venire?” Protestò Axew.
“Loro hanno già dimostrato la loro forza andando in una lontana regione e tornando pressochè illesi. Voi sareste mai riusciti in un’impresa simile?”
Calò il silenzio. Nessuno, lo sapeva, avrebbe mai cercato di attraversare il famigerato Tunnel Sottomarino. Quando vide che nessuno osava anche solo alzare lo sguardo, concluse: “Ora che avete capito, dateci dentro!”
“Sì!” Gridarono gli apprendisti, con poco enusiasmo.
Tutti mangiarono a sazietà, eccetto Andrea. Glaceon gli si era seduta accanto e lui e non riuscva a non pensare a lei. Che si fosse innamorato? Impossibile. Lei era un Pokémon, lui un essere umano. E anche se ora era diventato uno Shinx era certo che non avrebbe mai potuto provare qualcosa per una Pokémon, per quanto bella potesse essere. Eppure…
“Dai, mangia, Andrea! Dovrai essere in forze domani!” Gli disse Squirtle distraendolo dai suoi pensieri, e lui si sforzò di svuotare il più possibile il piatto.
Finito di mangiare, si precipitarono tutti nelle proprie stanze e andarono a dormire. Ma per Andrea fu la notte più tormentata della sua vita, e si addormentò mentre ancora pensava alla sua amata.

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Capitolo 8
*** Cap.7 Le strade si dividono ***


Pokémon Mystery Dungeon
Lo Spirito del Ghiaccio

Cap.7 Le strade si dividono
 
“Sveglia! È mattina!”
Andrea e Squirtle si alzarono di scatto, e videro Golett uscire dalla porta della loro stanza. Dunque qui era lui l’incaricato alla sveglia. Fortunatamente, la sua voce non era tonante come quella di una loro certa conoscenza, e si alzarono con le orecchie tutto sommato in buone condizioni.
“Caspita, non siamo più abituati a questa sveglia!” Osservò Squirtle mentre si stiracchiava.
“Già, e ringraziamo che questo Pokémon non abbia la stessa voce di Loudred! Sarebbe stato peggiore anche del nostro primo giorno alla Gilda!” Rispose Andrea.
“Non esagerare ora! Dai, sbrighiamoci, sennò Chat…”
S’interruppe. Lo Shinx lo guardò per un momento negli occhi, e poi scoppiarono a ridere tutti e due.
“Non ci posso credere! Lo hai detto davvero! E dire che siamo a chilometri di distanza!” Disse Andrea mentre si asciugava le lacrime.
“Già! Ahahah! Certe abitudini non si dimenticano facilmente!”
Il Pokémon Baleno fece un respiro profondo e cercò in tutti i modi di restare serio, con scarsi risultati. Qunado alla fine ci riuscì, disse: “Ok, Conkeldurr ci ha detto di andare nella sua stanza non appena fosse finito il motto mattutino, giusto?”
“Sì, e ha detto anche che se volevamo potevamo non prenderne parte, dato che non siamo membri interni di questa Gilda” Precisò Squirtle.
In quel momento Glaceon irruppe nella stanza, protestando per il rumore di poco prima: “Vi si sente fino in fondo al corridoio! Non potreste fare meno casino?”
“Oh, buongiorno, Glaceon!” Rispose Squirtle come se niente fosse.
“B-buongiorno…” Mormorò Andrea. Dannazione ma è possibile che non riesca a comportarmi in modo naturale quando c’è lei?
“Vi ho sentito ridere così forte che mi sorprende che Conkeldurr non sia venuto a controllare di persona!” Proseguì lei ignorando i loro saluti.
“Scusa, colpa mia” Disse il Pokémon Tartaghina alzando una mano. Lei lo guardò accigliata e poi si sdette: “Uff… è pazzesco! Non pensavo che essere una Squadra di Esplorazione fosse così stressante!”
“Ehm… ti riferisci alla lotta di ieri o parli in generale?” Le chiese Andrea, riuscendo a dare maggior naturalezza al tono di voce.
“Sì, parlavo di ieri” Annuì lei, voltandosi verso lo Shinx, il quale si paralizzò per qualche istante appena incrociò il suo sguardo. “Possibile che riusciate a ingaggiare una lotta perfino in una città?”
“Beh, sinceramente non ci aspettavamo nemmeno noi di dover lottare in mezzo alla piazza” Rispose Squirtle, mentre un brusio indistinto proveniente dalla Sala Principale faceva da sottofondo. “Però devo ammettere che credevo sarebbe durata di più. In fondo Conkeldurr è un Capitano!”
“È vero, ma non dimentichiamoci che anche noi abbiamo raggiunto il suo Rango” aggiunse Andrea. “E poi con un altro membro…” (scoccò un’occhiata furtiva a Glaceon, che se ne accorse e arrossì un po’) “…il nostro Team è ancora più forte di prima”
“Sta di fatto che gli abbiamo dato una bella batosta!” Concluse il Pokémon Acqua, e i due amici, non avendo voglia di continuare il discorso, evitarono di replicare. I tre rimasero quindi ad ascoltare il motto mattutino, sperando di capire qualche parola, ma l’unica parola che furono in grado di decifrare fu il “Sìììì!” conclusivo. Repressero la voglia di fare domande agli apprendisti, uscirono dal dormitorio e si avviarono verso le stanze del Capitano. Lì trovarono Conkeldurr, i cui pilastri erano posati a un angolo della stanza, seduto di fronte ad una mappa della regione e con accanto una lunga pergamena scritta in caratteri che Andrea riconobbe come Unown. Snivy e Oshawott erano già seduti ai lati della mappa.
Appena il Pokémon Forzaimmane vide i tre entrare, disse: “Ah, siete dei tipi puntuali! Molto bene. Allora, iniziamo!”
Prese in mano la pergamena e continuò: “Ho fatto dele ricerche nell’archivio della Gilda, e ho trovato una vecchia pergamena con riportata la versione completa della Leggenda. Secondo quanto ho letto, il luogo dov’è custodita la Chiarolite si trova qui a sud-est…” E indicò una costruzione con il nome di Torre Bianca. “…mentre la Scurolite riposa in una zona a sud-ovest” e spostò il dito fin sopra un crepaccio con il cartiglio Dirupo Oscuro. “Ora, la pergamena riporta anche il giorno in cui ricorre il Risveglio dei due draghi, e così ho scoperto che accadrà proprio tra due giorni. Il che vuol dire che entro stasera dovremo arrivare almeno qui” E indicò un terzo punto, equidistante sia da Villaggio Pokè sia dalle due destinazioni, con il cartiglio Foresta Fiorita.
“Ma poi come faremo ad arrivare in tempo in entrambi i luoghi?” Chiese Glaceon.
“Saremo costretti a dividerci”
“Come?” Domandò lei presa alla sprovvista.
“Io, Squirtle e Oshawott andremo da Reshiram, che è di tipo Drago/Fuoco. Tu, Andrea e Snivy andrete invece da Zekrom, di tipo Drago/Elettro”
“Ok, chiaro”
“Ora andate a prepararvi. Ci vediamo davanti alla Gilda tra un’ora”
 
Usciti dalla Gilda, Snivy e Oshawott diedero fondo a tutti i loro risparmi per comprare Revitalsemi. Squirtle e Glaceon si occuparono invece di prendere bacche, Elisir Max e Annullosfere. Andrea, infine, si allontanò per comprare del cibo ma, in gran segreto, prese anche un Nastrospex.
Quando furono tutti pronti Conkeldurr diede il segnale di partenza e il Gruppo si avviò verso la Foresta. Trovarono molti Pokémon Coleottero, Erba e Volante, che però non osarono nemmeno sfiorarli, preferendo stare a debita distanza. A parte per qualche raro caso (Beedrill e simili) il primo giorno di viaggio fu quindi tranquillo e i sei avventurieri giunsero senza intoppi alla loro prima meta. Al tramonto Conkeldurr andò subito a cercare della legna per accendere il fuoco, mentre Glaceon si mise in disparte. Squirtle, che stava cercando le mele nella Sacca, vide il Nastrospex e chiese ad Andrea: “Scusa, ma a che ti serve ques…”
Lo Shinx gli ficcò immediatamente in bocca la stella sulla coda e afferrò bruscamente il nastro, portandolo via e lasciando per un attimo esterrefatto l’amico che, una volta che ebbe la bocca libera, sputacchiò e disse, seccato: “Ok, bastava dirlo!” E si rimise a cercare del cibo.
 
Andrea aveva fatto di tutto per non addormentarsi quella sera. Di solito era il primo ad andare a dormire, ma se voleva avere la sua occasione con Glaceon, questo era l’unico modo. Finalmente, anche Snivy si addormentò. Andrea scoccò un’occhiata a Glaceon: era molto assonnata, ma ancora non si era addormentata del tutto. Così si avvicinò e si sedette accanto a lei. Quando quella se ne accorse sussultò, ma poi lo riconobbe e disse: “Ah, sei tu”
“Sì” Rispose lui. Rimase a guardarla per qualche istante, sorridendo, poi tirò fuori il Nastro, glielo mise attorno al collo e disse: “Per te. Spero… ti piaccia…”
Lei arrossì e rispose: “Oh… grazie…”
“Di niente” Rispose lui, arrossendo a sua volta. Lei gli sorrise e si mise a guardare il falò, che ancora scoppiettava allegro. Passarono alcuni interminabili secondi e poi disse: “Andrea…”
“Sì?”
“Perchè fai tutto questo per me?”
“Ehm… io…” Arossì ancora di più. Quella domanda l’aveva colto impreparato.
“Che c’è, ti ho messo a disagio?”
“Sì… cioè, no… ehm… volevo dire…”
A quel punto lei rise e Andrea, senza nemmeno pensarci, le diede un bacio sulla guancia. E quando tornò a guardarla Sono un idiota! fu la prima cosa che riuscì ad articolare nella sua testa: Glaceon, infatti, era rimasta come paralizzata, e restò in quello stato così a lungo che lui temette di aver rovinato tutto. Ma poi lei gli sorrise e ricambiò il bacio, per poi appoggiarsi a lui e addormentarsi.
Per Andrea quella sera fu la più bella della sua vita: era riuscito a conquistarla.

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Capitolo 9
*** Cap.8 La Torre Bianca ***


Pokémon Mystery Dungeon
Lo Spirito del Ghiaccio

Cap.8 La Torre Bianca
 
Quella mattina fu davvero molto strana per Squirtle. Non solo si era svegliato prima di Andrea, ma lo aveva perfino trovato a dormire vicino a Glaceon! E guarda caso, lei aveva intorno al collo il Nastrospex della sera prima. Ormai aveva capito cosa c’era tra quei due, ma preferì non approfondire per non metterli a disagio: la loro missione era troppo importante. Si mise quindi a peparare la colazione. Appena anche loro si furono alzati, disse “Buongiorno” facendo finta di niente, e trattenne un sorrisetto malizioso quando li vide arrossire.
Di lì a poco tutti furono in piedi e, dopo aver mangiato, si prepararono a riprendere l’avanzata.
“Quando tutto sarà finito tornate qui. Noi faremo lo stesso” Disse Conkeldurr all’altro gruppo, che annuì.
“Benissimo! La battaglia contro Reshiram e Zekrom si fa sempre più vicina… Dateci dentro, ragazzi!” Concluse il Pokémon Forzaimmane battendo un pilastro a terra, il cui gesto fu seguito da un entusiastico “SÌÌÌÌÌ”
I gruppi si separarono. Squirtle, Conkeldurr e Oshawott si diressero verso la Torre Bianca, abita da Pokémon Drago e Fuoco. La costruzione sorgeva al limitare di una pianura, con alle spalle alte montagne e, dietro di esse, il mare. Il viaggio fu lungo, ma al tramonto i tre erano ormai giunti ai piedi del dungeon.
La Torre era alta almeno centocinquanta metri, e fatta interamente di puro quarzo bianco che, alla luce del crepuscolo, aveva assunto una colorazione rosata che non faceva altro che accentuare il senso di maestosità della costruzione. Squirtle guardò subito verso l’alto, ma della cima non si vedeva nulla. A giudicare dall’imponenza del dungeon, però, doveva avere come minimo cinquanta piani. E molto estesi anche! Gli venne sopntanea una domanda: “Oshawott… quanti Revitalsemi avete comprato?”
“Ecco… non avevamo molti soldi, e così siamo riusciti a prenderne solo quattro”
“Quattro?”
“Sì, due per gruppo”
“Ah, sarà meglio non sprecarli…”
I tre entrarono. L’interno dell’edificio era formato da splendidi marmi bianchi e rossi che decoravano le pareti e, quasi ovunque, erano intagliati a formare archi ciechi, mezze colonne o perfino volte a botte e a crociera, queste ultime costolonate. Il marmo bianco costituiva principalmente le pareti e i soffitti, mentre quello rosso formava i costoloni delle volte, i capitelli di alcune colonne e a volte intere arcate. Più che l’esterno, il complesso architettonico interno rendeva bene l’idea dell’importanza e, soprattutto, dell’imponenza del luogo: i tre erano intimoriti dalla complessità e dalla maestosità di quelle decorazioni, e si sentivano come insignificanti a confronto di quell’edificio. Probabilmente è quello che avrebbero provato anche davanti a Reshiram, ma per il momento era tutto da vedere.
I primi piani non furono un problema: i Pokémon che ci si trovavano erano per lo più forme base di famiglie evlutive di tipo Fuoco o Drago, come Bagon, Charmender, Magby e Dratini. Tuttavia, salendo oltre al piano 8, le cose iniziarono a farsi più complicate.
Alcuni archi ciechi contenevano delle loggette, dalle quali sgorgava della lava che si riversava sul pavimento delle stanze e bloccava perfino l’accesso ad alcuni corridoi. Iniziarono inoltre a presentarsi alcune trappole basate sul fuoco, come le Magmatrappole, che esplodevano lasciando al loro posto una pozza di lava, o le Fiammatrappole, che scottavano chiunque mettesse piede su una di esse. Infine, si aggiungevano alle avversità anche Pokémon più forti dei precedenti, come Charmeleon, Magcargo, Torkoal, Deino e vari altri.
Sta di fatto che da lì in poi il dungeon divenne letteralmente un inferno, e la presenza della lava non faceva altro che aumentare la già alta temperatura dell’aria. E come se non bastasse, il piano 18 ospitava tre covi di Pokémon, che costrinsero il gruppo ad usare tutti e due i Revitalsemi.
Erano ormai al piano 40 quando incontrarono una Statua Kangaskhan.
“Ci siamo quasi. Reshiram è poco più in alto” Disse Conkeldurr.
“Meno male…” Sospirò Oshawott, mentre Squirtle si guardava intorno.
“Ehi guardate! Una balconata!” Disse poi il Pokémon Tartaghina, fiondandosi in una delle porte laterali. I due compagni lo seguirono, dopodichè guardarono verso l‘alto.
Ad aspettarli c’erano altri dieci piani di agonia, e poi Reshiram. Da quell’altezza riuscivano a scorgere alcune colonne di marmo bianco con capitello corinzio situate sul ciglio della Torre, tutte sormontate da un unico architrave di marmo rosso di forma anulare.
“Questa Torre è uno spettacolo!” Disse Oshawott.
“È vero, ma non è quello che volevo vedere…” Rispose Squirtle, guardando da un’altra parte.  I due seguirono il suo sguardo e capirono che stava osservando la Luna.
“Non abbiamo molto tempo! Sbrighiamoci!” Disse all’improvviso, e subito corse all’interno, diretto al piano successivo.
Qui c’erano trappole di tutti i tipi, dalle pressochè innocue Inciampotrappole alle odiose Casotrappole. La lava ormai occupava quasi completamente ogni stanza, e i Pokémon che ci abitavano erano tutti di livello alto. Ma fortunatamente, nessuno fu in grado di competere con i tre, che si fecero strada senza fatica tra gli ultimi piani.
 
Era quasi mezzanotte quando il gruppo giunse in cima alla Torre. Il caldo qui era molto meno torrido, poiché il vento soffiava, rinfrescando i tre avventurieri.
Come avevano ben visto, le colonne incorniciavano la zona, e sopra di esse un unico anello di marmo rosso faceva da architrave a tutte quante. Il pavimento era in quarzo bianco, ma era percorso da un disegno di marmo purpreo che si sviluppava a partire da un piccolo cerchio al centro dell’area. Dal cerchietto partivano molti raggi, che andavano a incrociarsi in quattro trecce disposte a croce greca. E alla fine del braccio opposto alle scale, un enorme trono di quarzo latteo ospitava al suo centro una strana sfera bianca dalle curiose incisioni geometriche. Squirtle fu il primo a vederla e subito la indicò, dicendo: “Eccola! Dev’essere lei!”
“Sì” Rispose Conkeldurr. “È la Chiarolite”
D’un tratto la sfera brillò di una luce rossa, che prese poi a emettere a intermittenza. Ogni volta la luce si faceva più forte, e ad un certo punto la pietra si staccò dal trono e si librò in aria, venendo verso il centro della croce. Appena la sfera giunse esattamente sopra il cerchio di marmo rosso, la luce divenne accecante e rimase fissa per alcuni secondi. Quando si spense, al posto della sfera era apparso un drago ricoperto da un folto pelo bianco e con delle ali enormi. I tre capirono subito chi fosse: si trovavano al cospetto del grande Reshiram.

 

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Capitolo 10
*** Cap.9 Il Dirupo Oscuro ***


Pokémon Mystery Dungeon
Lo Spirito del Ghiaccio

Cap.9 Il Dirupo Oscuro
 
Andrea, Snivy e Glaceon erano diretti verso il Dirupo Oscuro, abitato da tipi Drago ed Elettro. Durante il viaggo, i tre chiacchierarono allegramente del più e del meno, e Andrea finalmente riuscì a sostenere una conversazione con Glaceon senza sentirsi in imbarazzo. Tuttavia, nonostante la serata precedente, non era sicuro che lei avesse capito fino in fondo ciò che provava, ma preferì non importunarla. Senza contare che non erano soli ma c’era anche Snivy con loro.
Da mezzogiorno in poi il panorama iniziò a cambiare: la pianura aveva lasciato il posto ad una zona rocciosa e spoglia, abitata prevalentemente da Pokémon di tipo Elettro, tra cui Emolga, Magneton e, più raramente, Tynamo o Elektrik, ma in ogni caso nessuno che potesse dare problemi ai tre, che continuarono a parlare come se niente fosse.
Verso le tre, Glaceon fece una domanda un po’ strana: "Andrea, come hai conosciuto Squirtle?"
"Se te lo dicessi, penso che non mi crederesti"
"Oh, dai!" Insistette lei. "Ti prego, dimmelo!"
"È… ecco… è una lunga storia"
"Abbiamo tutto il tempo che vuoi!"
"V-va bene… da dove posso iniziare?"
"Dall’inizio, ovviamente!" Rispose lei ridacchiando.
"Sì, ma la vicenda è talmente intricata che non sono sicuro nemmeno io di quale sia… Vediamo… Hai presente la storia della paralisi del pianeta?"
"Sì, e ho sentito dire anche che il mondo del futuro fosse effettivamente paralizzato… ma che c’entra?"
"Beh… io, prima di questa storia, vivevo in quel mondo"
"Cosa? Vieni dal futuro?"
"Già…" Rimase per un attimo a pensare se fosse il caso di dirle davvero tutta la verità, ma poi pensò che se voleva davvero iniziare una storia con lei, non doveva nasconderle nulla, anche se dicendoglielo poteva rischiare di perderla. Dopotutto, era meglio che lo sapesse subito da lui piuttosto che lo scoprisse da sola in futuro. Così riprese: "E non è tutto… ero un essere umano"
Glaceon rimase così scioccata da quella rivelazione che smise di camminare, e fu per puro miracolo che riuscì ad articolare una frase: "N-n-non è possibile! Stai scherzando?"
"Ecco, lo sapevo che non mi avresti creduto!"
"No, non è questo, è che è difficile accettare… una rivelazione del genere. Voglio dire… sembri un Pokémon in tutto e per tutto!"
"E lo sono, ormai. Se c’è una cosa che ho capito… è che non potrò mai più tornare umano. Non che io lo voglia, in fondo"
"Ma come hai fatto a trasformarti?"
Andrea iniziò a raccontare: "Tutto è iniziato in quel Futuro Oscuro. Lì avevo un amico, un Pokémon di nome Grovyle. Stanchi di vivere nella notte perenne che caratterizzava quel tempo, decidemmo di cambiare la storia, così andammo alla ricerca dei luoghi in cui, nel passato, erano collocati gli Ingranaggi del Tempo. Una volta trovati tutti, ci preparammo a viaggiare fino a quest’epoca"
"E come?"
"Grovyle aveva un’amica di nome Celebi, che era in grado di aprire tunnel Spazio-Temporali. Quando fummo pronti andammo da lei, che aprì un tunnel attraverso il quale saremmo giunti in questo mondo. Tuttavia… durante il viaggio io e Grovyle fummo separati: Darkrai, il Pokémon che aveva sabotato la Torre del Tempo, ci attaccò mentre eravamo ancora in viaggio. Io protessi Grovyle, subendo molti danni" Si fermò per qualche istante, osservando la faccia sconcertata di Glaceon e Snivy. Poi riprese il racconto: "L’urto mi allontanò dal mio compagno e mi schiantai su… ah, come definirla, sulla parete del tunnel? L’impatto non solo mi fece perdere la memoria, ma riplasmò il mio corpo a immagine della mia personalità… e così finii sulla spiaggia di Borgo Tesoro, sotto forma di Shinx. Quella sera stessa Squirtle mi trovò, e da allora è iniziato tutto…"
Ci fu un momento di silenzio. Andrea era certo che le due ragazze non avrebbero mai potuto credere ad una storia del genere, ma si sbagliava. Glaceon, infatti, dopo un momento di sconcerto, disse: "Wow… non riesco a crederci… Ma… se avevi perso la memoria, come hai fatto a recuperarla?"
Andrea allora riprese a camminare, raccontando tutte le sue avventure insieme a Squirtle: dal furto del frammento antico al viaggio nel futuro, dalla ricerca della Terra Nascosta alla lotta contro Dialga, dall’esplorazione del Picco del Cielo alla battaglia finale contro Darkrai. Il tutto senza dimenticare i tanti Pokémon che avevano incontrato durante la loro avventura. Era così preso dal racconto che non si accorse del tempo che passava, e quando concluse era ormai il tramonto. Snivy, che era rimasta in silenzio fino ad allora, interruppe bruscamente il discorso, richiamando i suoi compagni alla realtà: "Andrea, se hai finito di raccontarci la tua vita vorrei farti notare che siamo arrivati"
Lo Shinx si fermò, guardando davanti a sé. Un centinaio di metri più avanti si apriva una enorme spaccatura nel terreno. Non solo non se ne vedeva il fondo, tanto era buia, ma la luce del tramonto la faceva somigliare ad una terrificante bocca pronta ad ingoiarli per sempre. Lentamente, i tre percorsero il perimetro del crepaccio finchè non trovarono una grotticella che permettesse loro di entrare nel dungeon e, senza pensarci due volte, iniziarono ad esplorare.
Le pareti e il pavimento erano fatti di un materiale talmente scuro da sembrare ossidiana. Qua e là c’erano delle rocce bluastre che galleggiavano in aria, sostenute dalla loro forte carica elettrica. Altre molto grandi erano incastonate nel terreno e illuminavano la zona. Senza di esse, il Dirupo Oscuro sarebbe stato davvero Oscuro. Per contro, intorno a queste rocce si trovavano spesso delle Tuonotrappole, che infliggevano danni e paralizzavano chiunque passasse al di sopra di esse, purchè non fosse di tipo Elettro, cosa che permise alla squadra di evitarle senza pericoli, dato che il leader nel dungeon era Andrea. Purtroppo, però, al piano -35 un gruppo di Klinklang attaccò i tre, costringendoli ad usare due Revitalsemi. Raggiunte le scale, Andrea chiese a Snivy: "Quanti Revitalsemi abbiamo ancora?"
Quella frugò nella sacca, poi scosse il capo.
"Dannazione!" Imprecò. "Dovremo stare molto attenti d’ora in poi"
Tirarono tutti un respiro di sollievo quando, qualche piano pù avanti, videro una statua Kangaskhan.
"Manca poco. Zekrom è molto vicino" Disse Glaceon in modo innaturalmente calmo.
"Anche la mezzanotte è molto vicina!" Rispose Andrea, che aveva trovato un apertura sul soffitto e aveva controllato la posizione della Luna.
"Sbrighiamoci allora! Andiamo a dare una bella lezione a Zekrom!"  Concluse Snivy con fare entusiasta, avviandosi verso il piano successivo.
Il Gruppo riprese così la sua marcia, ostacolato però dall’improvvisa assenza di rocce blu: Andrea dovette convogliare un po’ di energia alla coda per fare luce.
Giunti sul fondo del Dirupo Oscuro, i tre si trovarono davanti una enorme sala piena di rocce elettriche disposte a formare un cerchio di più di cento metri di diametro. Sulla parete di fondo, una gigantesca roccia blu simile ad un trono aveva una piccola sfera nera incastonata alla sua sommità. La stanza era inoltre esattamente al centro del crepaccio, e il chiarore delle stelle entrava dall’apertura del soffitto, illuminando lievemente tutta la zona.
D’improvviso, la pietra incastonata nel trono brillò di una luce bluastra e si librò in aria, venendo verso di loro. Quando fu giunta al centro del cerchio di rocce, quelle liberarono su di essa una scarica elettrica di terribile intensità, tale che poi la luce svanì per qualche secondo. Quando le rocce si riaccesero, al posto della sfera era apparso un drago totalmente nero con delle possenti braccia e due piccole ali sulle spalle. I tre capirono subito chi fosse: si trovavano al cospetto del grande Zekrom.

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Capitolo 11
*** Cap.10 La Resa dei Conti ***


Pokémon Mystery Dungeon
Lo Spirito del Ghiaccio

Cap.10 La Resa dei Conti
 
Zekrom parlò, carico d’ira, con una voce profonda quanto il dungeon in cui abitava: “Chi siete voi? E perchè profanate il trono del Signore dei Fulmini?”
“Zekrom! Siamo venuti per parlarti!” Gridò Andrea, facendo un passo avanti. Ma il drago, con gli occhi rossi di rabbia, tuonò:
“Non mi importa ciò che volete dirmi! Per me siete solo delle inutili pulci che hanno profanato la mia dimora! E in quanto tali dovete morire!”
“Se è così, non ci lasci altra scelta!” Replicòlo Shinx, mettendosi in posizione.
“La vostra fine è segnata!” Disse il drago, e, alzate le braccia, iniziò a caricare una enorme sfera di energia elettrica. Quando fu pronta, gridò: “Incrotuono!” e la scagliò verso i suoi avversari. Andrea capì che non ce l’arebbero mai fatta ad evitare quell’attacco, così lo colpì con Codacciaio, rallentandolo e dando il tempo alle ragazze di mettersi in salvo. L’elettricità si riversò totalmente sul Pokémon Baleno, che fu sbalzato contro una roccia blu, ai piedi della quale cadde privo di sensi.
Nel frattempo, Glaceon aveva scagliato un Geloraggio sul volto del Leggendario, accecandolo quanto bastava da permettere a Snivy di usare Laccioerboso. Se non fosse stato per la combinazione tra i tipi, i danni sarebbero stati devastanti. Ma purtroppo il drago si rialzò appena prima che un Gelodenti di Glaceon lo colpisse. Egli approfittò subito dell’occasione, e la Pokémon fu colpita in pieno da Dragartigli.
Andrea rinvenne qualche secondo dopo, e vide Glaceon accasciata vicino ad una roccia elettrica, mentre Zekrom cercava inutilmente di artigliare la velocissima Snivy. Prese subito una Baccarancia  la gettò alla Pokémon Ghiaccio, che la mangiò e subito si rimise in piedi, pronta a riprendere la lotta. Dopo un cenno d’intesa, Andrea e Glaceon aggirarono il drago approfittando della sua distrazione, per poi colpirlo alle gambe con Gelodenti e Fulmindenti. Il leggendario cadde in ginocchio, ma si rialzò subito in piedi e disse:”Devo avervi sottovalutato… ma ora subirete tutta la mia ira!”
La turbina sulla sua coda si illuminò di una luce accecante, mentre davanti al suo volto si stava formando una nuova sfera elettica, ma molto più piccola e concentrata della precedente. I tre compagni non sapevano cosa aspettarsi, ma rimasero ad osservare la sfera che cresceva davanti al loro nemico fino a diventare grande quanto entrambi i suoi pugni messi insieme. E a quel punto il drago gridò: “Prendete questo! Lucesiluro!”
I tre non poterono fare nulla. Il raggio si propagò alla velocità della luce e li colpì con la sua potenza devastante. Quando il drago ebbe scaricato tutta l’energia, dove prima c’erano i suoi avversari si era formato un cratere profondo almeno un paio di metri. Il drago, soddisfatto, si alzò in volo e, dando le spalle al campo di battaglia, caricò la coda di energia, pronto ad andare a combattere con il suo fratello. Ma una terribile sensazione di freddo si propagò sulla sua schiena. Si voltò lentamente, temendo di vedere Lui, ma per sua fortuna si trovò di fronte solo Glaceon, sbucata da sotto le macerie, che aveva esaurito tutte le energie rimastele per lanciare un Geloraggio.
“Come sei testarda… sarebbe stato meglio per te se fossi rimasta lì sotto!”
“Non posso arrendermi… fermarti… è la mia missione… ah…”
“Povera sciocca. Davvero credevi di poter fare qualcosa in quelle condizioni?”
“Io no… Ma loro sì!”
E dal fondo del cratere si propagò una Scarica che colpì in pieno il Leggendario, paralizzandolo. Andrea emerse dalle macerie, con Snivy svenuta sulla sua schiena. Lei era KO, ma loro potevano ancora continuare. Diede a Glaceon una Baccarancia e ne mangiò una anche lui. Stavano per riprendere la lotta quando il loro nemico si liberò dalla paralisi, gridando “Basta!” e sferrò un violento Codadrago che colpì tutti e due gli avversari.
“Mi avete stancato!” Tuonò appena quelli tentarono di rialzarsi. “Non ho tempo da perdere con voi”
E detto questo, volò via. I due, stremati, caddero a terra e svennero.
 
***** Nel frattempo, alla Torre Bianca *****
 
Reshiram non degnò i visitatori di uno sguardo, ma si limitò a guardare la Luna, e a sorridere. Dopo qualche minuto iniziò a parlare. La sua voce, a dispetto delle sue parole, era calda e rassicurante: “So prchè siete qui. Molti Pokémon, negli ultimi millenni, si sono presentati al mio cospetto per fermarmi. Anche voi siete qui per questo, vero?” Enfatizzò l’ultima frase voltandosi verso i tre e fissandoli con i suoi occhi di ghiaccio. Quando vide che quelli sostenevano il suo sguardo senza battere ciglio, concluse: “Bene, preparatevi a lottare!”
E subito delle rocce aguzze colpirono il drago in pieno petto. Il Pietrataglio fece discreti danni, ma riuscì molto meglio nell’innervosire il loro nemico, che cominciò a caricare una gigantesca sfera di fuoco. Quando quello ritenne che fosse abbastanza grande, gridò “Incrofiamma!” e la lanciò verso il Gruppo. Ma Squirtle contrastò la mossa con Idropompa, e quella rimpicciolì fino a sparire.
Il drago fu sorpreso da come avessero neurtalizzato la sua mossa, ma non si fece prendere alla sprovvista e lanciò un Dragopulsar, al quale si contrapposero gli Idropulsar di Squirtle e Oshawott. Le mosse esplosero all’impatto e il Leggendario approfittò del fumo generatosi per caricare una seconda Incrofiamma, che sbucò dalla polvere all’improvviso impedendo al Pokémon Tartaghina di neutralizzarla di nuovo. Tuttavia, quello riuscì comunque a portarsi fuori dall’area di impatto usando un Idropompa come propulsore.
Nel frattempo, Conkeldurr si era portato dietro Reshiram: con un salto giunse all’altezza della sua testa e lo colpì alla nuca con un devastante Dinamipugno. Il colpo fece schiantare la testa del Leggendario sul pavimento, e lì quello rimase, apparentemente KO.
“Ce l’abbiamo… fatta?” Chiese incredulo Oshawott.
“No, non credo” Rispose Conkeldurr. “Probabilmente è solo stordito”
E infatti quello si rialzò, ruggendo: “Adesso basta!” E prima che uno dei tre potesse reagire, li colpì tutti con un Codadrago, facendoli finire pericolosamente vicino al bordo della torre.
“Ho già perso abbastanza tempo! Addio!” Gridò, per poi volare via.
“Abbiamo fallito… ah… e adesso che facciamo?” Chiese Oshawott.
“Torniamo al punto d’incontro… non abbiamo altra scelta…” Rispose mesto Conkeldurr. Così Squirtle prese la sua targhetta e, in un turbinìo di luci, i tre uscirono dal dungeon.

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Capitolo 12
*** Cap.11 All'inseguimento ***


Pokémon Mystery Dungeon
Lo Spirito del Ghiaccio

Cap.11 Al’inseguimento
 
I due gruppi erano tornati, feriti e stanchi, alla Foresta Fiorita, dove avevano fatto una buona dormita prima di pensare al da farsi. Non potevano certo sfidare di nuovo i due Leggendari nelle condizioni in cui si trovavano! Il mattino seguente Conkeldurr estrasse una mappa della regione e la distese a terra, dicendo: “A quanto sembra, i nostri avversari non hanno ancora iniziato a provocare danni consistenti. Tuttavia, se vogliamo evitare che Erien venga devastata, dovremo trovare Reshiram e Zekrom, per poi sfidarli di nuovo”
“E dove pensi che possano essere?” Chiese Squirtle.
“Sono certo che, appena liberatisi di noi, si siano diretti l’uno verso l’altro. Perciò credo che il punto più probabile… sia questo!” E indicò una zona brulla e arida esattamente a metà tra la Torre Bianca e il Dirupo Oscuro. Andrea e Glaceon erano visibilmente preoccupati, visti i loro tipi.
“Si chiama “Distesa Rocciosa” ed è abitata principalmente da Pokémon di tipo Roccia e Terra. Per questo motivo, terremo quest’ordine nel dungeon: Squirtle, io, Andrea, Glaceon, Snivy e Oshawott. In questo modo i nostri membri svantaggiati in tipo non correranno troppi rischi”
“Se vogliamo arrivare prima del tramonto dovremo partire subito” Osservò Squirtle. “Non vorrei lottare contro quei due di notte… non un’altra volta”
“Allora partiamo!” Li esortò Conkeldurr. “Siete pronti?”
“Sì!” Gridarono tutti, anche se con poco entusiasmo.
“Bene. In marcia!”
Il gruppo si mise subito in cammino e raggiunse la Distesa rocciosa prima di sera. Qel luogo era semplicemente una piana arida e quasi senza vegetazione, a parte qualche ciuffo d’erba o alcune piante grasse qua e là.
Quasi subito si pararono davanti ai sei vari Pokémon di tipo terra, quali Rhyhorn, Baltoy e Krokorok. Molto spesso incapparono anche in fastidiose Inciampotrappole, ma a volte alcune Trappotombe fecero piombare sul team piogge di pietre che spesso e volentieri bloccavano il passaggio o comunque intrappolavano qualcuno al loro interno. Fortunatamente le mosse Acqua ed Erba riuscivano a distruggere senza problemi le rocce, permettendo ai sei di proseguire nonostante questi inconvenienti.
Successivamente però iniziarono a trovare anche tipi roccia come Boldore, Golem e Tyranitar. Videro spesso anche dei Lairon, ma nessuno degli avversari fu di per sé di gran disturbo. Solo fecero la loro apparizione anche molte Boomtrappole e spesso incapparono anche in covi di Pokémon. Dovettero ringraziare l’ordine nel dungeon stablito da Conkeldurr se nessuno finì KO.
Ad un certo punto i sei iniziarono a sentire dei rumori in lontananza, prevalentemente esplosioni.
“Sembra che abbiamo fatto centro!” Disse il Capitano. Ma ancora non vedeva i due draghi da nessuna parte.
“Sì, credo di riuscire a vederli in lontananza…” Annuì Squirtle, guardando verso l’alto. Andrea aguzzò lo sguardo e notò due forme indistinte stagliate contro il cielo. A quanto pareva i due si erano portati ad una quota davvero vertiginosa! E quel che era peggio, il gruppo era finito senza accorgersene esattamente sotto di essi!
“Ehi ma sono quassù! E adesso come facciamo a riportarli a terra?” Chiese lo Shinx.
“Non so, forse dovremo attaccarli…” Propose Oshawott.
“A meno che Conkeldurr non conosca Abbattimento, dubito potremo sperare di colpirli” Ribattè Snivy.
“E purtroppo io non so usare quella mossa” Intervenne il Pokémon Forzaimmane. “Temo dovremo aspettare che scendano da soli...”
In quel momento un raggio giallo partì da quello che doveva essere Zekrom, colpendo il terreno a chilometri di distanza dall’area di combattimento. Lo stesso accadde con un altro raggio, stavolta blu, lanciato da Reshiram. I Leggendari stavano combattendo con una furia incontrollabile e se non fossero stati in una zona desertica avrebbero già causato danni enormi.
Ma all’improvviso, qualcosa li fermò.
I due draghi smisero di lottare e cominciarono a scendere di quota. Quando atterraono, a qualche centinaia di metri dal gruppo, un vento gelido proveniente da est investì tutti i presenti, accompagnato da una tremenda sensazione di pericolo. Reshiram e Zekrom sembravano spaventati… ma cosa poteva mai fare paura ad un Leggendario? A meno che…
No… non può essere… che ce ne sia un altro? Pensò allarmato Andrea. E guardandosi intorno, vide lo stesso terrore dei due draghi sui volti di Conkeldurr, Snivy e Oshawott.
Allora è vero… ma perché non ce l’hanno detto?
Nel frattempo il freddo si era fatto più pungente, e sul volto dei due fratelli si leggeva chiaramente la loro paura e il loro desiderio di fuggire. Poi un ruggito squarciò l’aria, seguito da un terribile urlo:
Gelamondo!”
I Leggendari si guardarono negli occhi per un momento, pervasi dal più cupo terrore, e poi una tempesta di ghiaccio si propagò da un punto indefinito ad est. Il gruppo si riparò dietro ad una roccia particolarmente grande ed attese che la bufera passasse.
Quando tutto fu finito, Andrea e Squirtle fecero capolino da dietro il rifugio e videro i due draghi, completamente congelati e impotenti. Un istante dopo un terzo drago atterrò tra di essi, sollevando un gigantesco polverone. Era enorme, grigio e con gli occhi gialli. Il suo lungo collo era proteso in avanti, le zampe anteriori erano piccole e deboli, a differenza di quelle posteriori, robuste e possenti. Sulla schiena aveva due ali asimmetriche congelate, e da quella più piccola spuntavano due punte di ghiaccio.
Il terzo drago parlò. La sua voce era più profonda e terrificante perfino di quella di Zekrom: “Mi sono stancato di voi due…” L’odio che pervadeva le sue parole sembrava incommensurabile. “Ogni cinque secoli, da quando ci siamo divisi, non fate altro che combattere fino ad andare entrambi KO. Poi vi addormentate, passano altri cinquecento anni e la storia si ripete. Guardatevi… un tempo eravate una cosa sola, e ora invece non fate altro che odiarvi! E perché poi? Perché vi addossate a vicenda una colpa che non è di nessuno, se non dei vostri stessi protetti! Ma non l’avete mai capito…”
Fece una pausa, chiudendo gli occhi. Ma così facendo non si accorse dello sguardo penitente dei suoi fratelli, che finalmente si erano resi conto di tutte le sofferenze che avevano inutilmente causato lungo l’arco della loro esistenza.
Il drago riprese, tenendo ancora gli occhi chiusi: “Ogni cinquecento anni, per una causa inutile, lottavate, portando morte e distruzione in tutta Unima. Gli umani si stancarono di ciò e ci portarono qui mentre dormivamo. Ma voi non vi chiedeste il motivo, vero? No, eravate troppo occupati a massacrarvi a vicenda… E io, ingiustamente esiliato insieme a voi, ho atteso… che voi capiste e vi riappacificaste… cosicchè potessimo tornare una cosa sola… Attesi per millenni… invano. Ma adesso basta!” Gridò l’ultima frase e riaprì gli occhi, fissando truce i due Leggendari. “Se davvero non volete smettere di lottare, sarò IO a fare quello che voi non avete fatto tanto tempo fa: vi ucciderò! Stanotte!”
E una luce azzura avvolse i draghi, accecando il gruppo. Quando la luce si spense, i tre erano svaniti.
“Quello cos’era?” Chiese Squirtle con un filo di voce.
“Quello era Kyurem” Rispose Conkeldurr. “Lo Spirito del Ghiaccio…”

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Capitolo 13
*** Cap.12 Kyurem, lo Spirito del Ghiacco ***


Pokémon Mystery Dungeon
Lo Spirito del Ghiaccio

Cap.12 Kyurem, lo Spirito del Ghiaccio
 
“Cosa? Kyurem? Esiste davvero?” Chiese Snivy spaventatissima.
“Chi è Kyurem?” Domandò Andrea.
“Kyurem…” Rispose Conkeldurr. “…è la terza entità nata dalla divisione del Leggendario Originale”
“E perché Snivy e Oshawott non ce ne hanno parlato?”
“Non pensavamo esistesse realmente. Credevamo fossero solo delle voci…” Disse lei, dispiaciuta.
“Non si è mai mostrato fino ad ora, così molti hanno iniziato a dubitare della sua esistenza” Spiegò il Capitano. “È ormai evidente che si sbagliavano”
“Ok. E, secondo queste… voci… quale sarebbe la sua tana?” Chiese Squirtle.
Oshawott prese la sua mappa e la stese a terra. “Stando a quanto si dice al villaggio, Kyurem riposa ad est, in una zona innevata. E dato che l’unico luogo innevato a est è la Fossa Gelida, possiamo dedurre che si trovi lì”
“Diamoci una mossa! Reshiram e Zekrom meritano senz’altro una lezione, ma non possiamo stare a guardare se Kyurem li vuole uccidere!” Disse Glaceon, risoluta.
“Non arriveremmo mai in tempo!” Ribattè Andrea. “Mancano cinque ore a mezzanotte, e anche correndo ci vorrebbe almeno mezza giornata per coprire tutta la distanza!”
“Certo, però…” Una luce folle brillò negli occhi di Oshawott, che tirò fuori dalla sacca una manciata di semi, tutti con striature gialle e bianche, e chiese, ironico: “Hai fame, Andrea?”
 
Ma tu guarda cosa mi tocca fare! Stava pensando il povero Shinx. Va bene che sono il più veloce del gruppo, ma proprio io dovevo subirmi tutto questo? Erano ormai più di due ore che correva alternando Baccarance e Semisprint per andare a velocità quadrupla, come gli aveva detto di fare Oshawott: “Se in dodici ore riesci a fare tutta la strada, mangiando un po’ di questi…” E gli aveva lanciato i semi. “…sarai in grado di diminuire di molto il tempo cheti serve. Mantenendo una velocità quadrupla dovresti arrivare in tre ore, se non prima. Poi userai un’Appellosfera e ci teletrasporterai da te”
Allo Shinx l’idea non piacque affatto, ma non avevano alternative. Ed ora, in lontananza vedeva una Statua Kangaskhan, segno che si trovava ormai all’entrata della Fossa Gelida. Si fermò, ansante, a pochi passi da quella e, dato che non aveva Appellosfere con se’, ne andò a cercare una nella Statua, certo di averne sempre quattro o cinque di scorta. Ma quello che trovò fu qualcosa di sconcertante.
Una collana era appesa al bordo del marsupio, e il suo piccolo ciondolo azzurro simile a un cristallo pendeva all’interno di esso. Probabilmente qualche esploratore aveva messo male l’oggetto e, forse, se n’era dimenticato. Ma quello era uno strumento dal valore inestimabile… non poteva pensare che qualcuno potesse dimenticare una cosa del genere! Probabilmente il legittimo proprietario ha incontrato Kyurem e… non oso pensare che fine abbia fatto!
Stava di fatto che ora quello strumento era lì, a sua disposizione, e nessuno lo avrebbe mai reclamato. Lo avvolse subito con un Velopesca e lo mise nella sacca. Infine prese l’Appellosfera dal Deposito e la usò.
Passarono alcuni secondi, e cinque colonne di luce apparvero intorno al Pokémon. Svanirono nel giro di pochi istanti, lasciando al loro posto i suoi compagni di squadra.
“Ottimo lavoro!” Disse Oshawott. “E congratulazioni! Due ore e mezza di corsa ininterrotta non sono da tutti!”
“Grazie… ma non chiedermelo… mai più…” Rispose Andrea, affaticato dalla lunga corsa.
“Ora però pensiamo a raggiungere Kyurem, prima che sia troppo tardi!”
Il gruppo si addentrò nel dungeon. Nei primi piani la zona era rocciosa, ma scendendo iniziarono a vedere del ghiaccio qua e là. Poco più avanti incontrarono una Statua Kangaskhan.
“Possibile che siamo già così avanti?” Chiese una perplessa Snivy.
“Ne dubito… questo posto mi ricorda tanto il Picco del Cielo…” Riflettè Squirtle.
“Quelo che mi preoccupa è che non abbiamo incontrato nessun Pokémon finora” Fece notare Conkeldurr.
“Vero, ma è sempre maglio che arrivare lì in fondo stanchi, non vi pare?”
“Parla per te!” Ribattè Andrea, ancora un po’ansimante.
“Proseguiamo, forza! Quando arriveremo, arriveremo” Li esortò Oshawott, e procedettero.
I passaggi da lì in poi divennero sempre più gelidi: prima una taiga, poi una grotta piena di ghiaccio e infine un lago gelato. E non c’era la minima traccia di abitanti nella zona! Dopo aver superato anche quest’ultimo settore, videro una enorme parete di roccia con una grossa apertura alla base. Da quella grotta usciva un vento freddissimo, e subito pensarono che fossero arrivati. Entrarono.
La grotta era una enorme stanza semisferica, con le pareti e il soffitto incredibilmente lisci. Lungo la circonferenza della gigantesca sala c’erano molte rocce sporgenti dal terreno e alcuni crateri. All’altro capo della grotta, a circa duecento metri dall’entrata, un enorme trono di ghiaccio sporgeva dalla parete, circondato da numerose stalattiti congelate.
Al centro della stanza, Kyurem stava ancora parlando ai suoi fratelli. Sembrava avesse in mano una punta di freccia bianca, grigia e nera, con una piccola impugnatura gialla: “Mai prima d’ora avevo lasciato questo posto… ero sempre rimasto qui, a proteggere il nostro prezioso Cuneo DNA, attendendo il momento in cui vi foste decisi a riappacificarvi. Sapete bene che solo il consenso di tutti e tre ci permetterà di fonderci, per tornare finalmente una cosa sola. Ma ormai ho capito che voi non accetterete mai di riunirvi! Come potreste, finchè nutrite un tale odio l’uno per l’altro? Ma ora basta. Io spegnerò il vostro odio con il vostro stesso sangue… e lo farò ora!”
Una sfera arancione iniziò a formarsi sopra la testa del drago, ma una voce lo distrasse e quella svanì.
“Fermo, Kyurem!”
“Chi siete voi?”
“Noi siamo il Team Electro!” Gridò Andrea. “E non ti permetteremo di macchiarti del sangue dei tuoi fratelli!”
“Cosa? Vi sto liberando dalla più grande minaccia della vostra regione, e invece di ringraziarmi mi attaccate?” Il Leggendario sembrava divertito. “Voi Pokémon comuni siete davvero tipi strani!”
“Strani o no, non ti permetteremo di uccidere Reshiram e Zekrom!”
“E così vorreste sconfiggermi, eh? Non avete la più pallida idea di cosa io sia capace…”
Il Pokémon iniziò a rigirarsi il Cuneo tra le mani. Dopo qualche secondo tornò a guardare il gruppo e, dato che nessuno aveva lasciato la sua posizione, disse: “Avete davvero del fegato, non c’è che dire… Non potreste nulla contro di me se mi potessi unire ad entrambi i miei fratelli… ma non importa. Vorrà dire che mi accontenterò di uno solo!”
E scagliò il Cuneo DNA verso Zekrom che, al contatto con lo strumento,  lo assorbì e tornò alla sua forma di Scurolite. Kyurem distrusse il ghiaccio con cui aveva bloccato il suo fratello e si chinò sulla sfera. Appena la toccò, un bagliore accecante si diffuse nella grotta.

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Capitolo 14
*** Cap.13 Kyurem Nero, Kyurem Bianco ***


Pokémon Mystery Dungeon
Lo Spirito del Ghiaccio

Cap.13 Kyurem Nero, Kyurem Bianco
 
Quando il bagliore si spense, Kyurem aveva cambiato aspetto, e la sua forma era diventata simile a quella di Zekrom. La pelle delle braccia e del petto era nera, mentre nel resto del corpo era grigia. L’ala e il braccio sinistri erano totalmente ricopetri di ghiaccio, come anche le spalle, e una grossa cresta di ghiaccio era apparsa sulla sua testa. Una turbina nera sulla sua coda era collegata alla schiena tramite due tubi blu.
“Non avrò alcuna pietà per voi! Fatevi sotto!” Gridò il leggendario.
I sei amici lanciarono subito i loro attacchi: Scarica, Idropompa, Geloraggio, Pietrataglio, Idropulsar e Vorticerba si abbatterono sul drago nello stesso momento. Kyurem indietreggiò, colto di sorpresa, ma subito tornò in posizione e generò un enorme pezzo di ghiaccio.
I tubi sulla sua coda si illuminarono, e il blocco di ghiaccio si riempì di energia elettrica. Quando il Pokémon Confine lanciò l’Elettrogelo, l’elettricità investì tutti i presenti, e Squirtle, colpito in pieno dal ghiaccio, fu quello che subì più danni di tutti. Subito dopo, un Gelopugno andò a schiantarsi a terra, vicino a Snivy, che era riuscita ad evitarlo per un pelo. La Pokémon Serperba ne approfittò per bloccare il braccio del leggendario con Megassorbimento, e Andrea lo azzannò con Sgranocchio. Un Conchilama di Oshawott stava per colpire il pugno di Kyurem quando quello riuscì a liberarsi, strappando le grosse radici che gli stavano rubando energia. Poi quello scagliò un Incrotuono verso Glaceon, la quale lo eliminò con un Iper Raggio. Il drago rimase stupefatto al vedere quella mossa: evidentemente aveva sottovalutato i suoi avversari. La sorpresa fu tale che permise ad Andrea di sferrargli un violento Codacciaio sullo stomaco.
Incredibile ma vero, il leggendario era in difficoltà. Molti dei colpi avversari erano andati a segno, mentre lui era riuscito a infliggere loro dei danni solo con Elettrogelo. Decise così di usarlo ancora, ma Squirtle, Oshawott e Snivy distrussero il blocco di ghiaccio con Idropulsar e Vorticerba. Pietrataglio, Iper raggio e Codacciaio colpirono in pieno il leggendario, e quello cadde a terra, già KO.
"Missione compiuta… o almeno così sembra…" Disse Squirtle.
"Non lo so, è stato fin troppo facile. Non ha combattuto seriamente, secondo me" Ribattè Andrea.
Una forte luce bianca avvolse Kyurem senza preavviso. Da essa uscì la Scurolite che, dopo aver emesso un lieve bagliore blu, volò fuori dalla enorme grotta.
La luce si spense. Kyurem era disteso a terra, immobile, la testa reclinata da un lato e di nuovo nella sua forma originale. Il Cuneo DNA era tra le sue zampe.
"Forse… forse lo abbiamo sconfitto veramente…" Azzardò Snivy, ma una risata agghiacciante fece a pezzi tutte le sue speranze.
"Sconfiggermi? Non credo proprio!"
E sotto gli occhi stupefatti dei sei il drago si rimise in piedi senza la benchè minima fatica. E quel che era peggio, sembrava non avesse subito neanche un graffio.
"M-ma non è possibile! Ti abbiamo messo KO!" Disse Oshawott, spaventato.
"Vi sbagliate: avete sconfitto Zekrom, non me. Qualunque danno subito dalle forme incomplete si riversano totalmente sui miei fratelli" Il leggendario sembrava godere nel pronunciare quella affermazione.
"E ora che vuoi fare? Lottare ancora?" Lo sfidò Andrea.
"Ovviamente! Ma stavolta non sarà così facile sconfiggermi!"
E lanciò il Cuneo contro Reshiram, che tornò Chiarolite e fu assorbito da Kyurem. La nuova forma aveva sulle braccia e sul petto il pelo del Pokémon Verità, la testa più piccola di quella di Kyurem Nero. Aveva una folta criniera sul lato destro di questa e la mandibola era congelata. Dalla parte posteriore degli avambracci spuntavano due grosse ali, di cui quella destra era ricoperta di ghiaccio. Una turbina bianca sulla sua coda era collegata alla schiena tramite due tubi rossi.
Stavolta Kyurem fece la prima mossa, scagliando un Dragopulsar. Idropulsar di Squirtle esplose al contatto con l’attacco avversario e sprigionò una densa cortina di fumo. Prima che quella si diradasse, il leggendario scatenò una tremenda Vampagelida, che spazzò via la polvere cogliendo di sorpresa il Team. La bufera di neve causò grossi danni e l’alta temperatura del vento rischiò di scottare i membri colpiti.
Solo Snivy e Andrea riuscirono ad evitare l’attacco e avviarono subito una contromossa: lei afferrò le braccia del leggendario con Laccioerboso e saltò dietro di esso, tirando più forte che poteva. E mentre Kyurem era impedito di difendersi, lo Shinx sferrò un violento Codacciaio sulla sua testa, stordendolo. Dopo un così brutto colpo, gli strattoni fecero cadere il drago, che subì ulteriori danni e rimase a terra per qualche secondo. In quel momento, gli altri membri del gruppo si rialzarono e tutti scaricarono su Kyurem le loro mosse migliori: Fulmindenti, Idropompa, Iper Raggio, Gigaimpatto, Idropulsar e Vorticerba si abbatterono sul leggendario, provocando seri danni.
Il drago si rialzò a fatica, e caricò un Incrofiamma. Tutti fecero per allontanarsi dalla zona d’impatto, ma Glaceon rimase bloccata al centro e, disperata, urlò. Con un movimento fulmineo, Andrea prese il ciondolo che aveva trovato fuori dalla grotta e glielo lanciò. Appena la Pokémon toccò lo strumento, la sfera di fuoco iniziò a disgregarsi fino a sparire. Kyurem fissò incredulo lo spettacolo.
"Com’è possibile? Dvrebb’essere fuori combattimento!"
"Non è così semplice mettere KO un Pokémon con il Globogelo!" Rispose Andrea.
Il leggendario ruggì rabbioso e, veloce come il vento, azzannò lo Shinx con Gelodenti. Lo sollevò e, dopo avergli dato una scrollata, lo scagliò contro la parete più vicina. Ma le terribili ferite che gli aveva inferto non erano bastate e il Pokémon Baleno stava cercando di rialzarsi ancora. Decise di eliminarlo con una Incrofiamma, ma qualcosa attirò la sua attenzione e si girò.
Conkeldurr rimase come pietrificato sotto lo sguardo del leggendario: non si sarebbe mai aspettato che prevedesse la sua tecnica. Pensava che aggirare il nemico per colpirlo alle spalle, come aveva fatto con Reshiram, avrebbe potuto ribaltare la situazione. E invece…
"Illuso… So benissimo che hai usato questo trucco con il mio fratello. Sono un solo essere con lui ora, e i suoi ricordi sono anche miei!"
Il Pokémon Forzaimmane, ormai alle strette, abbandonò ogni tattica e si lanciò contro il drago con Dinamipugno. Quello però non si scompose e contrattaccò con Dragopulsar. Il colpo fece schiantare il Capitano contro una roccia al limitare della stanza, che si ruppe e corllò su di lui. Ormai probabilmente era KO.
Kyurem tornò a fissare i cinque avversari ancora in piedi. Il drago sapeva bene che tra tutti, il più pericoloso era Andrea. Lo guardò attentamente: barcollava, faticava perfino a respirare. Un solo altro attacco sarebbe bastato per sconfiggerlo. Forse anche per ucciderlo. Decise di approfittarne e indebolire anche gli altri, così caricò una Vampagelida. Ma prima che fosse pronta, una raffica di grosse pietre lo colpirono alla schiena. Di nuovo, si voltò.
Conkeldurr, ansimante, si era liberato dalle rocce lanciandole contro il suo avversario. Kyurem non tollerava più l’ostinazione di quei Pokémon, e attaccò il tipo Lotta con un altro Dragopulsar. Inaspettatamente, quello riuscì ad evitarlo e colpì il drago con un Dinamipugno sullo stomaco. Un Codacciaio sulla nuca da parte di Andrea chiuse definitivamente lo scontro.
Mentre Andrea e Conkeldurr recuperavano un po’ di forze con le baccarance, Kyurem tornò alla sua forma originale e la Chiarolite, dopo aver emesso un lieve bagliore rossastro, volò via.
Il drago si rialzò, in condizioni pressochè perfette, con il Cuneo DNA ancora in mano. Lo gettò da parte e, accecato dalla furia, scagliò un Iper Raggio contro la parete dell’entrata e disse: "Adesso basta! Preparatevi, perchè state per subire tutta la mia potenza!"

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Capitolo 15
*** Cap.14 Il Ghiaccio si Rompe ***


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Lo Spirito del Ghiaccio

Cap.14 Il Ghiaccio si Rompe
 
Un rumore sordo  prese a rimbombare per la sala. Sembrava una pulsazione, un battito, ma ancora più netto e ritmico. E con questo sottofondo, Kyurem aprì le danze.
Un tremendo Gelamondo si scatenò per la grotta, ma il Gruppo si distese a terra e riuscì ad evitarlo. Passata la bufera, Andrea reagì con Scarica, Squirtle con Idropulsar e Glaceon con Geloraggio. Tuttavia, il drago sembrava non aver subito danni. E mentre il rumore cresceva, il leggendario disse: “Patetico! In confronto a me voi non siete niente!”
E un Geloraggio colpì in pieno Conkeldurr che, nonostante la poca efficacia della mossa, subì comunque ingenti danni. Ma subito il Pokémon si rimise in piedi e rispose con Pietrataglio, seguito da un Codacciaio di Andrea. Il drago indietreggiò, ma i danni sembravano comunque poco significativi.
“Com’è possibile? Sulle fusioni aveva molto più effetto!” Si chiese ad alta voce lo Shinx.
“È ovvio: quelle sono forme incomplete!” Rispose Kyurem. “La mia potenza aumenta, ma la resistenza diminuisce!” E subito scatenò un Iper Raggio contro i sei. Non ne colpì volontariamente nessuno, ma si limitò a farli arretrare. E mentre i boati raggiungevano un’intensità spaventosa, il drago caricò una sfera arancione, che rilasciò verso il soffitto della sala. Arrivato in cima alla volta, il Dragobolide si divise e precipitò contro tutti i presenti eccetto Andrea, che schivò i proiettili a lui indirizzati. Alcuni dei Bolidi colpirono anche le pareti laterali, che si creparono e fecero crollare delle rocce nella stanza.
Andrea guardò la parete: ad ogni battito le crepe si allargavano e dei sassi cadevano da quelle già presenti. Caricò la porta di destra, perché di quello si trattava, ne era certo, e la colpì con Codacciaio. Quella cedette e un gruppo di Vanilluxe entrò nella sala.
“Dunque è questo ciò che volevi fare, eh?” Gridò al leggendario, mentre anche l’altra entrata cadeva e un branco di Beartic si aggiungeva all’armata nemica.
“Sei intelligente, non c’è che dire. Ma purtroppo per te questa sarà l’ultima delle tue scoperte!”
“Io non ci conterei!” E rilasciò una Scarica che, miracolosamente, paralizzò Kyurem mentre i suoi “soldati” venivano temporaneamente sbaragliati. Con questo diversivo il resto del Gruppo potè rimettersi in piedi e riuscì anche a dimezzare i nemici prima che il leggendario si liberasse dalla paralisi.
Andrea iniziava a sentirsi stanco, e così anche i suoi compagni. Nonostante fosse molto forte, quegli avversari erano troppi anche per lui. Schivò una Lacerazione e falciò quattro o cinque Beartic con Codacciaio, per poi abbattere un Vanilluxe con Sgranocchio. Ma quelli sembravano non finire mai. Glaceon e Squirtle riuscivano ancora, come lui, a tenere testa alla calca, ma Snivy, Oshawott e Conkeldurr stavano per essere circondati. Per lo meno, Kyurem non interveniva, lasciando che fossero le sue guardie a fare il lavoro sporco. Tornò a concentrarsi sui suoi avversari, ma prima che riprendesse posizione fu colpito da un Geloscheggia. Subito sconfisse tutti gli avversari vicini con una Scarica, ma altri continuavano a mettersi in coda. Stavolta, però, gli sfidanti erano diminuiti, così gridò: “Resistete! Ci siamo quasi!”
Delle grida seguite da un raggio rosso che passò vicinissimo a lui sterminando decine di nemici segnalarono che Glaceon lo aveva sentito.
Di lì a poco tutti i Beartic e i Vanilluxe rimasti erano KO o in disperata fuga.
“Siete davvero bravi, lo devo ammettere!” Si complimentò il leggendario appena il Gruppo, ansante, si rivolse verso di lui. “Non mi aspettavo che sareste riusciti a scacciare i miei sudditi. Ma poco importa”
Li guardò, uno per uno, e aggiunse: “Siete stanchi, non è vero? Molto bene… sarà più semplice per me sconfiggervi in queste condizioni”
Li fissò di nuovo, indeciso su chi eliminare per primo.
Snivy? No, non era una minaccia.
Oshawott? No, nemmeno lui.
Glaceon? Forse. Dopotutto conosceva Iper Raggio.
Squirtle? Anche. A parer suo era il secondo più forte del gruppo.
Andrea? Certo, facendolo fuori si sarebbe tolto di mezzo un grande pericolo. Ma la sua forza era troppa. E se fosse riuscito a metterlo in crisi prima che riuscisse a toglierlo di mezzo? Non poteva rischiare.
Decise di attaccare il Pokémon Tartaghina, e si preparò a scagliare un Iper Raggio. Ma qualcosa non quadrava. Guradò attantamente i sei… no, erano cinque. Dov’era finito l’altro?
Di nuovo alle spalle? Stavolta mi ha davvero stufato!
Si voltò, e in quel momento un Martelpugno fece schiantare la testa del drago sul pavimento. Un Codacciaio alle spalle, unito a Idropulsar, Vorticerba e Iper Raggio, si diressero verso di lui, ma quello, nel rialzarsi, bloccò gli attacchi con le ali congelate, che, dopo aver resistito molto all'impatto con quelle mosse, si ruppero.
Il drago ricadde, accecato dal dolore. Le membra, per tanti secoli rimaste coperte dal gelo da lui stesso emanato, erano libere ed esposte all’aria. Il poco calore dell’atmosfera, per quelle antiche ali, era insopportabile. Sentì una grande quantità di energia fluire all’esterno del suo corpo, e tutte le sue parti scoperte si illuminarono di una forte luce azzurra. Le forze… lo stavano abbandonando.
“Cosa mi sta succedendo?” Gridò il leggendario, ma un attimo dopo le sue energie avevano ripreso a fluire dentro di lui. Ma stavolta l’energia era troppa! Di quel passo il suo corpo non sarebbe riuscito più a contenerla! Un violento terremoto si scatenò in tutta l’area, e la volta iniziò a crollare.
E capì.
Il ghiaccio che lo aveva ricoperto… non era vero ghiaccio, ma un sigillo di cristallo! Più resistente perfino di un diamante, solo Reshiram e Zekrom uniti potevano romperlo. Era un sistema di emergenza nel caso il Cuneo fosse stato perduto. Ma ora non aveva più bisogno del consenso dei suoi fratelli, perché il sistema era stato attivato da quei sei Pokémon che lo avevano attaccato. Il Leggendario Originale stava per risorgere!
“Via presto! Usciamo di qui!” Intimò Conkeldurr. Le sue parole furono immediatamente ascoltate e dopo neanche un minuto tutto il gruppo si era portato a distanza di sicurezza dal colle. In lontananza videro Chiarolite e Scurolite che si avvicinavano all’entrata della grotta, brillando sempre più forte e unendo le proprie energie a quelle del loro fratello.
“Ditemi che non è vero… Non può stare accadendo sul serio…” Disse Snivy terrorizzata.
“No! Reshiram e Zekrom non accetteranno mai di riunirsi! Non dopo ciò che stava per accadere!” Gridò Oshawott, colto dalla disperazione.
“Cosa sta succedendo?” Chiese Squirtle.
“È Kyurem” Rispose  Conkeldurr. “Si sta riunendo con i suoi fratelli…”
“COSA?”
“Per noi è finita, ragazzi. Contro il Leggendario Originale non abbiamo alcuna speranza”
L’altura implose e crollò su se stessa, travolgendo Kyurem e le due Pietre, insieme anche ai Pokémon Ghiaccio che erano rimasti al suo interno. Il terreno smise di tremare, ma l’enorme cumulo di pietre no.
Il Leggendario Originale stava per riemergere dalle macerie e, contro di lui, per il Team non c’erano speranze.

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Capitolo 16
*** Cap.15 La Vera Leggenda ***


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Lo Spirito del Ghiaccio

Cap.15 La Vera Leggenda
 
Il cumulo di rocce formatesi dalla caduta del colle esplose, ed enormi massi piovvero quasi ovunque nel raggio di circa cinquecento metri. Dalle macerie emerse una figura enorme, possente e terribile. Il Drago Originale era alto almeno dodici metri e aveva complessivamente l’aspetto di Kyurem Nero, ma con una statura più eretta e non era ricoperto di ghiaccio. La sua pelle era grigia chiaro, il suo petto era coperto da un folto pelo bianco e le sue ali erano ripiegate dietro la schiena, e quindi non visibili da dove il Team si trovava. La testa era come quella di Kyurem Nero, con dei terrificanti occhi gialli e una criniera bianca che partiva dalle tempie e ricadeva all’indietro. Gli arti del Leggendario erano possenti e le dita delle zampe anteriori terminavano con dei giganteschi artigli lunghi circa un metro. Le zampe posteriori erano invece come quelle di Reshiram, tranne per l’assenza del pelo. La coda, infine, era formata da una grossa turbina simile a quella delle Forme Incomplete, con l’unica differenza che era collegata alla schiena da tre tubi trasparenti, attraversati da correnti di energia di altrettanti colori diversi: una rossa, una gialla e una azzurra.
Il Drago ruggì, dispiegando le ali e provocando un lieve terremoto. La sua apertura alare era di circa venti metri. Ogni ala era lunga quanto le braccia e recava delle sporgenze ad artiglio sulla punta di ogni osso.
Il terrore si dipinse sul volto dei sei, che fecero di tutto per non attirare l’attenzione del Leggendario. Ma purtroppo, quello puntò su di loro i suoi enormi occhi appena ebbe chiuso le ali e iniziò a parlare, con la sua voce calda e profonda: “Siete voi i Pokémon che hanno attaccato le mie forme divise?”
Alle orecchie del Team, ogni parola sembrò una condanna a morte, e nessuno osò muovere un muscolo nemmeno per rispondere, mentre quello scrutava i sei con i suoi terribili occhi gialli.
“Sì… siete proprio voi. E per quello che avete fatto dovete essere puniti”
“Ma senza di noi ora tu non saresti tornato ciò che sei!” Azzardò Andrea.
“Ridicolo!” Rispose il Drago. “Credevate davvero che le mie Spoglie del Gelo fossero in grado di competere contro entrambi i suoi fratelli? No, io so benissimo che la battaglia si sarebbe conclusa diversamente, ed essi avrebbero deciso di tornare ad essere ciò che ora sono! Non in questo momento, certo, ma alla prossima ricorrenza mi sarei trovato lo stesso qui dove sono ora!”
“Quindi è stato tutto inutile?” Sussurrò lo Shinx tra sé e sé.
“E per esservi immischiati negli affari delle mie forme divise, io, Zekyuram, il Pokémon Origine, dichiaro tutti voi condannati a morte!”
E i tubi cambiarono colore, diventando gradualmente tutti rossi. Intorno alla mano destra si formò un’aura bluastra che coprì completamente l’arto. E mentre il sole sorgeva di fronte al gigantesco Drago, un tremendo Fuocoblu investì i sei Pokémon. Una cortina di fumo si levò dalla zona d’impatto, e il Leggendario rimase a fissare la nube finchè non si fu diradata, rivelando un enorme cratere. Ma al centro di esso, un lembo di terra era rimasto intatto e sopra a questo c’erano, totalmente illesi, tutti i suoi avversari.
“Ma certo, il Globogelo. Me n’ero dimenticato. Ma non importa… vorrà dire che eliminerò prima lei!”
Congiunse le mani, e lentamente iniziò a dividerle. E mentre i tubi abbandonavano il rosso per diventare azzurri, una sfera dello stesso colore si generò tra le zampe del Drago, finchè non divenne grande quanto la sua testa. E allora lo lanciò contro il Team. Glaceon si oppose con Iper Raggio, ma l’Incrogelo procedette noncurante dell’attacco e investì i sei, che furono sbalzati in tutte le direzioni e alcuni colpirono degli alberi vicini. Solo Andrea e Squirtle riuscirono a rimettersi in piedi, e quest’ultimo lanciò immediatamente un Idropompa, che però non sortì alcun effetto. I tubi cambiarono ancora colore, divenendo gialli, e un Incrotuono partì verso i due.
Andrea corse avanti, indurendo i muscoli della coda e colpendo la sfera elettrica con tutte le sue forze con Codacciaio. Lo Shinx e la mossa avversaria rimasero in stallo per qualche secondo prima che l’elettricità si scaricasse tutto intorno, esplodendo e facendo volare via il piccolo Pokémon, che tuttavia, dopo aver ruzzolato per vari metri, riuscì a tornare in posizione e a fermarsi. Nel frattempo, i tubi del Drago erano tornati di colore diverso l’uno dall’altro.
“Notevole! Sei riuscito a contrastare la mia mossa! Chissà, magari potrei anche lasciarti in vita…” Disse Zekyuram.
“Spiacente, ma per uccidere i miei compagni dovrai prima passare sul mio cadavere!” Rispose agguerrito Andrea.
“Ah, capisco. Ma non è necesario sai? Posso benissimo stenderli tutti senza che tu possa muovere un dito”
“Voglio proprio vedere!”
“Ti accontento subito!” E un immenso Dragobolide partì verso il cielo. Quando raggiunse l’altezza di circa duecento metri, esplose in decine di enormi proiettili, di cui nessuno indirizzato allo Shinx. Quello subito guardò i suoi compagni, sapendo di non poterli proteggere tutti da quell’attacco. Quattro di loro erano in piedi, pronti ad evitare il proprio Bolide. Ma Glaceon era ancora a terra priva di sensi, ai piedi di un albero vicino. Senza pensarci due volte, Andrea si precipitò da lei, saltò contro il tronco e si fece leva per intercettare il colpo di rovesciata, con Codacciaio. La forza che impresse al Bolide fu tale che riuscì perfino a rispedirlo al mittente e, colpito dalla sua stessa mossa, il Leggendario arretrò di parecchi passi.
“Maledetto!” Ruggì quando riuscì a tornare in posizione. “Mi sono stancato di te!”
E con i tubi tornati di colore rosso, scagliò un’Eruzione sul Pokémon. Ma Glaceon si riprese appena in tempo e si frappose tra Andrea e l’attacco, annullando quest’ultimo grazie al Globogelo.
Prima che il Drago potesse scagliare un’altra mossa, lo Shinx saltò sulle spalle della Pokémon Nevefresca e lei, come per tacito accordo, lo lanciò verso l’avversario. Un Fulmindenti in pieno petto paralizzò il Leggendario, che iniziò a subire tutti gli attacchi corpo a corpo che il Team conosceva.
Quando Zekyuram si riprese, Snivy lo afferrò con Laccioerboso e lo fece cadere all’indietro, aumentando così di molto i danni che quello aveva già subito.
Il Drago si rialzò di scatto, spaventando il gruppo, e si levò in volo. E da un’altezza di circa venti metri, prese a scagliare una raffica di Dragopulsar sui sei, che iniziarono a correre da tutte le parti nel tentativo di evitarli. Il primo ad essere colpito fu Andrea, che subito però si rimise in piedi e ricominciò a correre. Ma una tremenda fitta alla zampa posteriore destra lo fece quasi inciampare. Si fermò per un momento, e vide un rivolo di sangue scendere lungo l’arto.
Dannazione! Questa non ci voleva! Pensò, e, mentre riprendeva la corsa, gli vennero in mente le altre occasioni in cui aveva subito una così brutta ferita: una era quando combattè contro Grovyle, sulle sponde del Lago di Cristallo, e l’altra fu durante la battaglia finale con Darkrai. E in entrambi i casi, anche Squirtle aveva riportato gravi ferite.
Osservò gli altri della squadra: Oshawott faticava a muovere il braccio sinistro, Squirtle perdeva sangue dalla fronte e Glaceon dal fianco. Di quel passo sarebbe stata la fine per tutti e sei. Non poteva permetterlo! Schivò l’ennesimo Dragopulsar e, ansante, gridò: “Qui, presto!” E si gettò nel cratere che il loro nemico aveva scavato a inizio lotta. E al vedere i sei rifugiarsi in una così inutile fossa, il Drago rise.
“È inutile che vi nascondiate lì dentro! Io sto volando, nel caso non l’aveste notato!”
Ma quelli lo ignorarono e Andrea iniziò a parlare con i suoi amici: “Dobbiamo trovare un modo per chiudere la lotta al più presto! Qualche idea?”
Tutti scossero la testa, consapevoli che il Leggendario non avrebbe conceso loro il tempo per pensare.
“Io ne ho una” Disse Squirtle, e tutti si voltarono verso di lui.
“Allora diccela, presto!” Fece Andrea, e il Pokémon iniziò a parlare.
 
Il Drago osservò il gruppo, tutto intento ad ascoltare il piccolo Squirtle.
“Si può sapere cos’avete in mente?” Ruggì dopo pochi secondi.
“Stai per scoprirlo!” Rispose il Pokémon Tartaghina.
Tutto il Team saltò fuori dalla buca, e il Drago atterrò sopra le macerie della tana di Kyurem.
“Pronti, ragazzi?” Chiese Andrea.
“SÌÌÌ!” Gridarono gli altri, e Squirtle, Glaceon e Oshawott lanciarono rispettivamente Idropompa, Iper Raggio e Idropulsar. La sfera d’acqua fu circondata dalle altre due mosse, che presero a roteare l’una intorno all’altra. Scarica di Andrea caricò i tre attacchi di elettricità, mentre Vorticerba e Pietrataglio formavano come un alone intorno al resto delle mosse.
“Illusi…” Disse il Drago prima di rispondere con Dragopulsar. La mossa si scontrò contro la combinazione e rimase in equilibrio con essa, ma le pietre e le foglie intorno continuarono imperterrite la loro avanzata e raggiunsero l’obiettivo, facendo perdere potenza al suo attacco. Il drago allora attinse a tutte le use energie rimaste, ben poche rispetto al suo stato a inizio lotta, e la combinazione rischiò di essere spazzata via dalla sua potenza. E Andrea gridò:
“Non arrendetevi! Possiamo farcela!”
“N-no… non che la faccio più…” Rispose Snivy.
“Arrendetevi! La vostra fine è gtà segnata! Non potete nulla contro di me!” Gridò Zekyuram.
Odio ammetterlo, ma ha ragione! Pensò Andrea. Anche io sono ormai allo stremo… delle forze…
E qundo ormai il Dragopulsar stava per prendere definitivamente il sopravvento, una forte luce si sprigionò al fianco dello Shinx.
“Cosa sta succedendo?” Chiese Oshawott.
“Non distraetevi! Qualunque cosa sia, non possiamo smettere… di attaccare…”
D’un tratto, il Vorticerba si carico di centinaia di migliaia di altre foglie che ruotavano ad una velocità impressionante intorno alla combinazione di mosse. L’attacco si era potenziato a tal punto che era diventato un Verdebufera.
“Ma quand’è che l’hai imparata, Snivy?” Chiese il Pokémon Lontra.
“Da quando mi sono evoluta!” Rispose lei. Ed era vero: non solo i suoi attacchi erano diventati più forti, ma anche la sua voce era diventata più matura e, per quello che Andrea riuscì a vedere, anche la sua statura era aumentata. Snivy si era appena evoluta in Servine.
Le sei mosse, con un così valido aiuto, sbaragliarono il Dragopulsar di Zekyuram che, colpito in pieno volto, fece un lungo volo prima di rovinare a terra. Tutti tranne Servine si accasciarono, distrutti, sperando ardentemente che l’avversario fosse KO.
Passarono alcuni secondi di terribile silenzio, e poi il Leggendario si mosse, spostando le braccia sotto il corpo e spingendo più che poteva nel tentativo di rialzarsi. Il Team rimase a guardare terrorizzato il Drago che si mise prima in ginocchio e poi in piedi, e che infine disse: “Io sono Zekyuram. Io sono il Leggendario Originale! Nessuno può battermi, tantomeno dei Pokémon comuni!”
Fece un passo verso i sei, ma poi i tubi sulla sua schiena si spensero e cadde in ginocchio. Riprese: “Ma se c’è una cosa di cui ora mi rendo conto… è che voi non siete dei Pokémon normali. Anzi, se c’è una vera leggenda qui, oggi… quella siete voi”
E cadde di nuovo, pancia a terra, gli occhi ancora fissi sui sei.
“Nessuno era mai riuscito a sconfiggermi prima che mi dividessi in tre parti… vorrei poter dire che parte di quella forza originaria sia stata perduta quando mi sono diviso… ma non è così. Mi avete battuto… mentre ero al massimo della forma”
Chiuse gli occhi e, senza più forze, concluse: “Vi affido la mia pietra. Lascio a voi il compito di trovare un degno luogo di riposo per il mio corpo, affinchè io possa recuperare le forze senza essere disturbato. Vi prometto che, quando sarò tornato in perfette condizioni, abbandonerò questo mondo, così che io non possa provocare mai più danni sul vostro pianeta”
Una forte luce avvolse la figura del leggendario, che lentamente divenne una piccola sfera simile a quelle di Reshiram e Zekrom, di colore grigio e con degli strani disegni bianchi e neri. Fu Conkeldurr a raccoglierla, dicendo: “Me ne occupo io. Dato che la tana di Kyurem è andata distrutta e la Torre Bianca finirebbe per crollare sotto il suo peso una volta tornato normale, credo la portrerò nel Dirupo Oscuro. Almeno lì non dovrebbe correre pericoli”
Tutti annuirono e, dopo qualche secondo, Oshawott gridò, rivolto a Servine: “Ti sei evoluta! È fantastico!”
“Già. Ora però è tutto così strano…” Rispose lei.
“È normale. Un’evoluzione può influenzare notevolmente non solo lo stile di lotta, ma anche la psicologia dei Pokémon. Ci vorrà un po’ prima che tu ti abitui a questa tua nuova forma” Spiegò Conkeldurr.
“È strano, però. Credevo di essere io il più forte” Disse Oshawott
“E come intendi dimostrarlo? Con una lotta?” Lo provocò la Pokémon Serperba.
“Oggi no di certo… Il braccio mi fa malissimo!”
“Potrei batterti anche se fossi in buone condizioni, fidati” Scherzò lei. I compagni risero, mentre Oshawott desiderava poter sparire sottoterra.
“Missione compiuta! Si torna a casa!” Gridò Andrea. E con il sole ormai alto nel cielo, il gruppo si mise in marcia, in direzione della Gilda di Conkeldurr.

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Capitolo 17
*** Cap.16 Diploma e Partenza ***


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Cap.16 – Diploma e partenza
 
Due giorni dopo il gruppo tornò, stanco ma trionfante, al Villaggio Poké, dove fu subito organizzata una grande festa. Nella piazza fu preparato un grande banchetto che durò da mezzogiorno fino a notte inoltrata. I sei raccontarono tutta la loro avventura, di come avevano casualmente riunito i tre draghi e poi avevano sconfitto il Leggendario Originale. E sapendo che non dovevano mai più temere un’altra disputa, la festa fu ancora più grande.
Il gruppo era sempre sotto gli occhi di tutti e quasi non riusciva neppure a mangiare. La gente voleva sapere tutto specialmente del Team Electro, più in particolare della sua leggendaria missione per salvare il Tempo e lo Spazio. Tuttavia, verso sera Glaceon sparì dalla vista di Andrea. Così lui approfittò di un momento in cui Squirtle aveva attirato di più l’attenzione per sgattaiolare via e andare a cercarla.
La trovò davanti la Gilda, più o meno a metà della scalinata. Guardava le stelle con occhi sognanti. Le si avvicinò.
“Ciao”
“Oh… ciao”
“Come mai qui?”
“Avevo bisogno di stare un po’ da sola. È snervante essere sempre al centro dell’attenzione!”
Andrea si sedette al suo fianco. “La fama ha il suo prezzo, purtroppo. E ovunque andiamo c’è sempre qualcuno che vuole conoscerci”
“Beh, per lo meno Squirtle sembra essere a suo agio…”
“Tutto fumo e niente arrosto” I due risero, e poi calò il silenzio. Glaceon toccò il Globogelo con una zampa.
“Senti…”
“Sì?”
“Ti ringrazio per avermi dato questo ciondolo… non oso immaginare cosa sarebbe successo se tu non l’avessi fatto”
“Probabilmente non saremmo neppure tornati”
“Già. Però ora è giusto che te lo restituisca” Se lo tolse e lo diede allo Shinx. “È tuo, in fondo”
Lui respinse indietro l’oggetto: “Voglio che lo tenga tu. E poi su di me non avrebbe effetto”
“Vero, ma potresti sempre scambiarlo…”
“Preferisco darlo a te” Rispose sorridendo. Lei prese il ciondolo tra le zampe e lo fissò.
“Sei sicuro? È un oggetto dal valore inestimabile”
Glielo prese e glielo rimise indosso. E per dare più enfasi alla sua decisione, disse: “Sono sicuro”
Glaceon arrossì: “Beh, allora… grazie”
Passò qualche minuto. I due rimasero in silenzio, seduti l’uno acanto all’altra. Ad un certo punto lei domandò:
“Andrea… io… so di avertelo già chiesto, però… perché fai tutto questo per me?”
Il Pokémon Baleno arrossì di colpo, ma a differenza dell’altra volta non si fece prendere dal panico. La guardò negli occhi, nei suoi splendidi occhi azzurri, che l’avevano fatto impazzire, e dopo un respiro profondo, diede finalmente voce a ciò che provava per lei: “Glaceon, io… io ti amo”
Abbassò lo sguardo. Non sapeva cosa aspettarsi dopo quelle parole, ma doveva provare. Se non l’avesse fatto, l’avrebbe rimpianto per tutta la vita. E incredibilmente, la risposta non si fece attendere.
“Anch’io”
Alzò immediatamente lo sguardo e la vide, con le guance ormai cremisi, che gli sorrideva. E senza pensarci due volte, la baciò.
Gli sembrava un sogno, e forse in un certo senso lo era: era il sogno di una vita che si realizzava.
 
Il giorno seguente, il Team Electro si svegliò prima degli apprendisti, intenzionato a partire il prima possibile. I tre Pokémon si diressero quindi al Villaggio a comprare il necessario per il viaggio di ritorno. Ma prima che potessero raggiungere le scalette, una voce li richiamò.
“Dove credete di andare voi tre?”
Si voltarono. Conkeldurr era appena dietro di loro, i pilastri abbandonati a terra e le braccia conserte.
“E così ve ne andate senza far sapere niente a nessuno?” Riprese il Pokémon Forzaimmane. “Non rimanete neppure per la cerimonia di consegna del diploma?”
I tre arrossirono violentemente. Se n’erano dimenticati!
 
“…Voi due seguirete il Team Electro insieme a me. Se questa missione andrà a buon fine, sarete promossi…”
 
Il Capitano aveva fatto una promessa. Non poteva non mantenerla.
“Ops…” Fece Andrea. Conkeldurr allora li ricacciò nelle loro stanze.
Dovettero comunque aspettare poco: in fondo mancava appena qualche minuto al motto mattutino. Non parteciparono di nuovo, ma stavolta fu perché Conkeldurr aveva sprangato la porta per assicurarsi che non sgattaiolassero via di nuovo.
Ad aprirli fu Golett, l’addetto alla sveglia. Portò anche un messaggio dal Capitano, che li pregava -o meglio, intimava loro- di recarsi immediatamente in piazza. E così fecero.
 
Quando giunsero al Villaggio Poké, il Capitano li salutò in modo brusco, mentre Oshawott e Servine andarono loro incontro appena li videro.
“Dunque rimarrete ancora per un po’, in fondo…” Disse il Pokémon Lontra dopo averli salutati.
“Ehm… solo per la cerimonia. Il viaggio sarà lungo, e vogliamo partire il prima possibile” Rispose Andrea.
“Capisco”
“A proposito, noi credevamo di essere in ritardo! Come mai non avete ancora cominciato?” Chiese Squirtle
“Guarda in alto e lo scoprirai!” Disse Conkeldurr. Il Team obbedì. Sul cielo quasi del tutto senza nuvole si stagliavano tre piccole figure nere. Sembravano volatili, ma per capire cosa fossero dovettero aspettare un po’. Quello che era certo era che i tre stavano volando in cerchio, probabilmente scendendo di quota ad ogni giro. E infatti, di lì a poco riuscirono a distinguerli: erano degli Staraptor, di cui uno cromatico, a giudicare dal ciuffo.
Ma tu guarda chi si rivede… pensò Andrea, e un attimo dopo si rese conto che i passeggeri potevano essere soltanto due Pokémon…
Quando gli Staraptor atterrarono, la cromatica fece scendere proprio i due Pokémon che lo Shinx aveva pensato: Il Capitano Wigglytuff e il suo secondo, Chatot. Quest’ultimo teneva l’ala ripiegata dietro la schiena, sicuramente a nascondere  il diploma e le due spille da applicare alle targhette di Oshawott e Servine.
“Ullallà” Esordì Wigglytuff, come suo solito.”Team Electro, Servine, Oshawott! E anche il mio vecchio amico Conkeldurr! Come stai?”
“Un po’ dolorante, visti gli ultimi avvenimenti, ma tutto ok. I tuoi apprendisti sono sempre i migliori!”
Ma Wigglytuff già non lo ascoltava più. Si era incantato a guardare il Globogelo di Glaceon. Dopo appena un secondo riprese a parlare, stavolta con lei.
“E tu come ti chiami?”
“Io sono Glaceon. Piacere di conoscerla, Capitano Wigglytuff”
Il Capitano rispose facendo una piroetta: “Il piacere è mio, amica, amicissima!”
“A proposito di lei…” Intervenne Squirtle. “Vorremmo farla entrare ufficialmente nella nostra squadra”
“Ma, cari amici, lo avete già fatto!”
“Davvero?”
“Non siete più membri interni della Gilda” Spiegò Chatot. “Quindi non c’è più bisogno che ci mettiate al corrente delle modifiche che apportate alla squadra”
“Oh”
“Ma bando alle ciancie!” Disse Wigglytuff, entusiasta come sempre. “Siamo qui oggi per rendere omaggio a questi due valenti esploratori! BADABUM!”
Lo scatto spaventò Servine e Oshawott, e attirò l’attenzione di alcuni Pokémon nella piazza. Poi, esortati dal capitano, i due si avvicinarono. Con un gesto teatrale, Chatot porse al capitano il foglio che teneva nell’ala, facendo attenzione a non far vedere le spille.
“Oggi la vostra squadra, il Team Palude, diventa una Squadra d’Esplorazione a tutti gli effetti. Congratulazioni!” E diede il diploma a Servine, che stava per piangere dall’emozione.
“Ora andate da Chatot, che apporterà delle modifiche alle vostre Targhette”
Così fecero, e Chatot applicò le spille sulle Targhette dei due compagni. Ma nel restituirle, diede loro anche dieci grosse monete d’oro, dicendo: “Da parte della Federazione. Congratulazioni, Servine e Oshawott”
“Wow… 10'000 Poké… tutti per noi?” Chiese Oshawott. Non riusciva a credere di avere tra le mani una somma di denaro così grande.
“Tutti per voi. Mi auguro ne facciate buon uso”
“Potete contarci! Grazie di cuore!”
“Bene, amici” Disse Wigglytuff. “Credo sia arrivato il momento dei saluti”
“È stato bello conoscervi” Esordì Conkeldurr.
“Anche per noi” Rispose Andrea. “Spero ci rincontreremo”
“Ma magari la prossima volta evitiamo di combattere, che ne dici?” Scherzò Squirtle.
“State scherzando? Una rivincita è d’obbligo!” Ribatté il Pokémon Forzaimmane. I tre risero.
Poi i due neo-diplomati si avvicinarono ad Andrea, Squirtle e Glaceon. Oshawott fu il primo a parlare e tese una mano verso lo Shinx: “Addio, Team Electro. È stato un onore combattere al vostro fianco”
“Sì, ma i convenevoli non mi sono mai piaciuti” Disse Andrea con fare distratto. Poi gli strinse la mano. “Spero ci rincontreremo… prima o poi”
“Lo spero anch’io” Concluse il Pokémon Lontra, dandogli una pacca sulla spalla.
“Addio…” Disse Servine. “Verremo a trovarvi”
“Ci conto!” Rispose Andrea.
I passeggeri iniziarono a salire sugli Staraptor. Wigglytuff  e Chatot sulla cromatica, Andrea e Glaceon su uno degli altri e Squirtle sull’unico ancora libero. I cinque salutarono i loro amici di Erien, e ad un cenno di Wigglytuff i tre Pokémon Rapace si alzarono in volo. Con pochi battiti d’ala erano già ad un’altezza vertiginosa, e continuarono a salire fin sopra le nuvole. Ma nonostante la terra non fosse più visibile, Andrea era certo di stare andando nella direzione giusta: Verso Borgo Tesoro… e verso nuove avventure!
 
NDA
Mi scuso per la terribilmente lunga attesa, ma ero altrettanto terribilmente in crisi d’ispirazione per questa storia. Ma sono felice di essere finalmente riuscito a pubblicare questo ultimo capitolo. Molti di voi si chiedevano che cosa ne sarebbe stato dell’IcyThunderShipping, vero? Beh, restate su questi schermi: la saga è tutto tranne che finita!
Ci vediamo alla prossima fic! Saluti dalla AndreMCProduction!

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