1914

di Arian The Gamer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: L'inizzio della guerra ***
Capitolo 2: *** 1915: Ed ora siamo da soli... ***



Capitolo 1
*** Prologo: L'inizzio della guerra ***


~Piccola Introduzione:
Questa è la mia prima fanfinction :D, è solo un prologo quindi mi scuso se sarà un po breve, spero vi piaccia. Ho scelto l'Italia perche i suoi ambienti tipici sono molto simili alle grandi praterie all'interno del primo episodio di Attack on Titan... Spero che questa storia la troverete gradevole a leggere, proprio come io l'ho trovata  gradevole a scrivere...
Buona lettura...

 

1914. Entrata in Guerra anticipata dell'Italia
I passi leggeri e svelti del ragazzino più inteliggente di tutto il paese, Armin. Ad ogni colpo di suola per terra i suoi capelli facevano balzi quasi di gioia; il ragazzo doveva andare ad incontrare il suo miglore amico e fremeva all'idea di rivederlo, di stare un po con lui, di leggere a voce alta qualche libro di avventura o semplicemente per stargli accanto... Per godersi un po di momenti con una persona cara...
Armin vedeva il suo amico ogni giorno, eppure ogni volta gli sembrava l'ultima, ed era così felice di vederlo... Tanto da non riuscire quasi a sollevare il braccio per bussare alla vecchia e screpolata porta di casa...
Toc Toc...
Toc Toc...
Toc Toc...
Non rispondeva nessuno, Armin divenne perplesso... "Dove saranno andati... non credo avessero impegni e se ce li avrebbero avuti mi avrebbero avvertito... Non credo che mi lascino da solo in questo modo..."
Si girò un po attorno... Cominciò a guardare le polverose facciate delle grigie case davanti a lui, osservò i ritrovi di gatti vicino alla spazzatura, poi rivolse lo sguardo alla strada in basalto ormai usurata dalle tante partite di pallone... Si girò alle spalle, c'era un piccolo bar ancora in piedi dal lontano 1884,in quell'anno lui non era nemmeno nato... Cominciò ad osservare i vecchi signori la cui unica lingua parlata era il siciliano, al contrario di lui che parlava quasi esclusivamente l'Italiano... Notò una cosa in quei vecchietti... ridevano e scherzavano come degli amici... chissà da quanto tempo erano amici e invece lui si ritrovava molte volte da solo e l'unica persona cara che ha non lo ha nemmeno avvisato che non era in casa... Per lui quello scenario era insolito... Cominciò a sentire una certa solitudine, un senso di tradimento, ma questo è normale per un quattordicenne... Ma Armin non è un quattordicenne come gli altri... Decise di aspettare lì... Dopotutto sua madre era andata a fare la spesa al mercato e non sarebbe tornata prima di cena e suo padre era a lavorare nei campi, quindi non aveva molti luoghi dove andare... per lui varcare la soglia di quella porta in legno voleva dire entrare in una seconda famigla nella quale poteva trovare persone che si occupavano di lui... persone che gli volevano bene...
Si piegò sulle gambe in modo delicato, per poi buttare il sedere atterra con un tonfo molto simile a quello dei sacchi di patate, poggiò la testa sul muretto e provò a socchiudere gli occhi per qualche secondo... Un po di riposo in fondo non gli poteva fare male... il sonno calò velocemente...
Sognò di stare con il suo amico... Di avere una vita felice, agiata, piena di risate e divertimenti... Sogni anche un po troppo insoliti per un semplice ragazzino... Non credo sia normale sognare un futuro a quest'età...

"l'Italia dichiara guerra a Germania ed Austria!! Armin svegliati!" Queste parole sembravano famigliari... "Armin siamo in guerra! L'Italia è in guerra! Lo dicono tutti al Bar del paese"
Aprì gli occhi quasi di scatto al ripetersi della parola guerra...
Colto dalla sorpresa Armin guardò l'amico in faccia per qualche secondo... Poi diede un'occhiata in torno a sè e prese atto che il sole stava tramontando... Aveva dormito per tutto il pomeriggio nell'attesa del suo amico...
"Eren..." Bisbiglò quasi come se dovesse dire un segreto... "Eren... Cosa hai detto? Siamo in guerra?"
Eren cambiò tono... "Si... Abbiamo tradito i nostri miglori amici... Siamo in guerra contro Germania ed Austria..."
"Cosa vuol dire questo? Non eravamo alleati?" Era di solito Armin a fornire le informazioni sul mondo intorno a loro, ma sta volta si trovava impreparato e pendeva dalle labbra dell'amico
"Dicono che gli uomini in giacca e cravatta stavano prendendo la decisione di non entrare in guerra, ma il rè ha scelto di entrare in guerra e poche ore fà i soldati hanno cominciato a mobilitarsi per il Nord Italia"
Eren continuava a ripetere frasi che aveva a mala pena sentito, mentre Armin cercava di ragionare e fare mente locale di cosa stava succedendo "Eren, ma cosa stai dicendo? Il rè non può scegliere da solo cosa fare"
Dopo questa frase Armin si alzò in piedi pulendosi i pantaloni...
"Armin non mi credi? Mio padre parte domani... Tutti dicono che la situazione è disastrata, l'Austria aveva intenzione di attuare un attacco preventivo contro di noi e il rè ha scelto di attaccare per primo"
Il sole ormai non riusciva neanche a rischiarare i biondi capelli di Armin... Persino il sole... il nostro miglore alleato... la nostra luce... Adesso ci abbandona tristemente...
"Mi dispiace per tuo padre, ma io non capisco... perche tutto questo? Siamo diventati una zamorra per i nostri alleati?"
"Armin... Smettiamola di parlare di questo ok? Vorrei gustarmi la presenza di mio padre finchè posso... Ti consiglio di fare lo stesso con il tuo..."
Eren girò velocemente le spalle con un acceno al pianto... Non credo che quello fosse stato il momento miglore per un abbraccio... comunque Armin scelse di volersi godere la presenza del suo amico piuttosto che quella di suo padre...
Forse loro erano gli unici bambini abbastanza inteliggenti per capire la situazione...

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Capitolo 2
*** 1915: Ed ora siamo da soli... ***


~Passò un anno...

Un intero anno passato a leggere di nascosto tutti i giornali che si potevano reperire in giro, cercare di ricomporre un enorme puzzle, qual'era la guerra, cercare di fare mente locale di cosa accadeva, cercare di comprendere se l'Italia vinceva o perdeva...

Sembravamo vincere...

Eren prese da terra uno dei soliti giornali da portare all'amico per leggerlo insieme, ma quella volta fù attirato non solo dalle mille parole scritte, ma anche da una piccola vignetta raffigurante il nord Italia... la linea del fronte però non era al suo posto... Incuriosito ed eccitato al pensiero che forse stavamo davvero vincendo corse il più veloce che potè da Armin... Lo cercò un po dappertutto...
Eren è sempre stato un ragazzino molto attivo e con una grande voglia di fare... I suoi occhi verde chiaro, quasi sull'azzurro, erano invidiati da molti.
I suoi vestiti, solitamente sul marrone, si stiravano all'indietro, per l'effetto della velocità cui correva, per riuscire a raggiungere il prima possibile Armin...

"Armin!! Guarda cosa ho trovato!!" Gridava come se volesse svegliarlo...
Armin era seduto su una panchina a riposarsi un pò... Alla vista di Eren si tirò sù a gran velocità e corse da lui

"Eren che c'è? Cos'hai trovato?"

"Guarda Armin, la linea del fronte è spostata di interi chilometri, stiamo vincendo!"

Lo sguardo di Armin accennò un sorriso, ma venne spento alla vista di quella mappa...

"Eren..."

"Si?"

"Non stiamo vincendo..."

"In che senso?"

"Nel senso che non stiamo vincendo..."

"Dai non fare il cretino, leggi un pò cosa c'è scritto..."

Armin cominciò a leggere: «Alle 2:00 In punto le artiglierie Austriache hanno inizziato un incessante bombardamento che ha tagliato tutti i nostri contatti con i soldati in prima linea. Poco tempo dopo, gli austriaci, sono riusciti ad oltrepassare il fronte prebellico ed avanzare verso il piave, la disorganizzata ritirata ha lasciato nelle mani del nemico più di 3.000 nostre bocche da fuoco.
L'ultima linea difensiva fù la citta di Caporetto...»

Armin si fermò un secondo... Guardò la mappa li raffigurata cercando con gli occhi la città di Caporetto... Quando la trovò si rese conto di qual'era la situazione...

«Più di 12.000 morti... 30.000 feriti... e 294.000 prigionieri...»

Calò il silensio...

"Armin... mio padre mi ha mandato una cartolina appena l'altro ieri... Lui si trovava a Venezia... Ancora gli austriaci non sono arrivati li, vero?"  Eren parlava ormai singhiozzando... Cercando di trattenersi alla vista dell'amico...

"Armin... Perfavore rispondimi..."

"..."

Qualunque azione sarebbe andate bene in quel momento... persino un abbraccio... La curiosità fa male, ma non credo che Armin avrebbe potuto fare altro che continuare a leggere, spinto dalla voglia di sapere dell'amico...

 «L'ultimo fronte difensivo creato sul Piave crolla nella parte sud aprendo una breccia nella linea difensiva italiana... Le armate inglesi e francesi di supporto vengono travolte dall'avanzata austriaca...»

Eren scatto verso Armin... quasi per dargli una sberla, ma che si trasformò in una carezza, per poi far cadere pesantemente giù la mano e farla tornare alla sua posizione originaria...
Armin tenne lo sguardo basso sul giornale... Non aveva il coraggio di guardarlo in faccia mentre leggeva...

«Gli austriaci dilagano a Venezia... Avanzano verso Bologna...»

Eren... abbassò lo sguardo... ogni tipo di speranza verso il futuro si spense in quel singolo momento...

"Armin... dimmi la verità... Mio padre ce l'ha fatta? C'è una piccola probabilità che è sopravvissuto?" Eren ormai piangeva...


"Eren... questo non lo so... non lo posso sapere... Beh, for-"

Armin venne interrotto da Eren... si guardarono negli occhi un secondo...

"Armin... Io li ucciderò tutti... Non ne lascerò nemmeno uno di quegli austriaci... Loro hanno portato la guerra... Ci hanno preso tutto..."

"Eren, non hanno ancora vinto, possiamo anc-"

"NO! Spero che resistano! Spero che non perdano! Voglio ucciderli tutti io! Devo essere io ad ucciderli... IO E NESSUN ALTRO!"

Entrambi pensarono che quella fù una giornata stressante... forse era meglio tornare a casa...
La luce del tramonto illuminava le loro fronti durante la strada di ritorno... C'era silensio... Ogniuno ascoltava il respiro e i passi dell'altro... La strada sembrava più dura del solito e la luce quasi tagliava la pelle... Tutto in questo mondo ormai faceva male...
Non si videro per un po di giorni... forse volevano prendere un po di tempo per riflettere su che cosa ne sarebbe stato di loro se avessero perso la guerra... Se avvessero perso quella pace che fino ad allora regnava sovrana nel loro piccolo paesino di campagna...

 

 

 

-Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, tutti i dati storici li ho presi da wikipedia...
da qui in poi finisce la normale storia come la conosciamo...
Se avete un qualunque tipo di consiglo su come miglorarmi vi prego di scriverlo nelle recensioni :D

 

 

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