Marie D. Suesse e la misteriosa Nuova Era della Pirateria!

di John Spangler
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una ragazza finisce nel mondo di One Piece ***
Capitolo 2: *** In cui perde i genitori ***
Capitolo 3: *** In cui si ritrova sulla Sunny ***
Capitolo 4: *** Accettazione istantanea, basta aggiungere dell'acqua! ***
Capitolo 5: *** Troppe informazioni ***
Capitolo 6: *** La Regina dei Pirati ***
Capitolo 7: *** La prospettiva di un diario ***
Capitolo 8: *** Il lato oscuro dell'isolotto ***
Capitolo 9: *** Un incontro Ensuefalitico ***
Capitolo 10: *** Patto filiale ***
Capitolo 11: *** Ci si incontra tutti in una cella ***
Capitolo 12: *** Potete smettere di sorridere, signori ***
Capitolo 13: *** Domande e risposte ***
Capitolo 14: *** Il Primo dei Quattro ***
Capitolo 15: *** Segni inequivocabili ***
Capitolo 16: *** Il Diavolo sulle tracce del Drago delle Sabbie ***
Capitolo 17: *** Il Frutto del Diavolo più potente ***
Capitolo 18: *** Deus ex machina ***
Capitolo 19: *** Una logica puntigliosa e una furia imbottigliata ***
Capitolo 20: *** L'isola di Hawker ***
Capitolo 21: *** I Pirati della Nuova Era ***
Capitolo 22: *** L'ultimo Mugiwara ***
Capitolo 23: *** Il Chirurgo della Fortuna ***
Capitolo 24: *** Un messaggero in bottiglia ***
Capitolo 25: *** Il Secondo Incidente del Sottomarino ***
Capitolo 26: *** L'ordine permanente ***
Capitolo 27: *** Come nasce un mostro ***
Capitolo 28: *** XX ***
Capitolo 29: *** Non mia figlia ***
Capitolo 30: *** Il mostro nascosto in bella vista ***
Capitolo 31: *** Il mistero della Nuova Era della Pirateria ***
Capitolo 32: *** Ultimo desiderio ***
Capitolo 33: *** Se il mondo è a posto ***
Capitolo 34: *** Appendici, bonus e una scena tagliata ***



Capitolo 1
*** Una ragazza finisce nel mondo di One Piece ***


NOTA DI SPANGLER: Questa storia non è mia. E' stata scritta e pubblicata sul sito www.fanfiction.net da Phalanx, che mi ha permesso di tradurla in italiano. Se volete dare un’occhiata alla versione originale, ecco un link: http://www.fanfiction.net/s/6328454/1/Marie_D_Suesse_And_The_Mystery_New_Pirate_Age

 

 

 

E ora due parole sulla storia. Si tratta di una decostruzione di certe storiacce sulle Mary Sue e simili. Cos'è una decostruzione? Beh, in pratica si prende un determinato luogo comune e se ne fa una parodia, oppure, come in questo caso, lo si sviluppa in modo realistico. Se odiate le Mary Sue, credo proprio che amerete questa storia.

 

Detto questo, vi auguro buona lettura e vi invito a lasciare un commento. Non so di preciso quando arriverà il prossimo capitolo, ma potete star certi che farò del mio meglio. Alla prossima, cari lettori.

 

 

 

Marie D. Suesse e la misteriosa Nuova Era della Pirateria!

 

Capitolo 1: Una ragazza finisce nel mondo di One Piece

 

L'ora di cena in casa Suesse era sempre stata un momento deprimente. Consisteva di due adulti e una ragazza adolescente che facevano del loro meglio per dare l'impressione di voler passare del tempo insieme. Se uno di loro si sentiva particolarmente coraggioso, avrebbe tentato di dare inizio a una conversazione. Tuttavia, di solito cenavano in un silenzio imbarazzante.

 

Il problema era che non si sapeva mai quando il più piccolo errore poteva condurre ad un furioso litigio.

 

Prima che vada avanti, dovrei avvertirvi che se avete voglia di leggere una di quelle storie dove una ragazza del mondo reale finisce nel mondo di One Piece e magari si innamora di uno dei personaggi, allora probabilmente avete davanti la storia sbagliata. Sebbene in questa storia accadano alcune di quelle cose (assieme ad altre cose poco piacevoli), non tutto va come pensate. Vedete, questa non è una di quelle storie scritte per realizzare un desiderio frustrato. E non è nemmeno stata scritta per dirvi quanto certe fantasie siano stupide, o quanto dovreste sentirvi in colpa per indulgere in esse.

 

Questa è invece una storia sulla realizzazione dei desideri.

 

Ma sto andando troppo avanti, quindi torniamo alla situazione di casa Suesse, per parlare della protagonista di questa storia.

 

Il suo nome era Marie D. Suesse, ma preferiva essere chiamata Mar. Suppongo che un normale narratore avrebbe iniziato questa storia con una descrizione dettagliata dei suoi occhi, dei suoi capelli e dei suoi vestiti, qualcosa del tipo "Aveva dei capelli neri lunghi fino alla vita. I suoi occhi erano di un marrone scuro, e la sua pelle era pallida come la corteccia di una betulla". Molto probabilmente sarebbe seguita una descrizione dei vestiti che amava indossare, ma io non farò nulla di tutto questo, visto che non è importante farvi sapere che aspetto aveva. Se lo fosse stato, avrei incluso una foto, grazie tante.

 

Comunque, ora il suo aspetto ha poca importanza, tranne per il fatto che avrebbe potuto essere abbastanza attraente, se non fosse stato per la scarsa autostima che la portava a trascurare il suo look, facendola sembrare più trasandata di quel che era. E siccome sapeva di essere trasandata, e che nessuno in quella vuota società materialista le prestava attenzione, la sua autostima crollava sempre di più e lei si preoccupava sempre meno del suo aspetto. Insomma, uno di quei cicli causa-effetto.

 

Mar, come preferiva essere chiamata, era una di quelle persone convinte di essere costantemente fuori posto. Sapete come vanno di solito queste cose: la sensazione che nessuno capisca davvero, che tutti siano incapaci di vedere il mondo come lo vede lei, la sua bellezza interiore, e così via. Inutile dire che era una ragazza molto infelice, e se da un lato lei non si aiutava per niente, dall'altro tutto ciò era anche dovuto al fatto che era l'unica figlia di una famiglia problematica, con un genitore che non sembrava essere abbastanza presente da importarsene e un altro che non era mai soddisfatto, qualunque cosa lei facesse.

 

C'è da dire, inoltre, che Mar non aveva ancora combinato molto nella sua vita. Dopotutto aveva appena sedici anni, e le sue attività erano abbastanza irrilevanti. Scuola, pranzo, casa, cena, stanza. Leggere manga e guardare video in camera. Dormire. Poi di nuovo la scuola. E così via.

 

Il che ci riporta al punto da cui eravamo partiti, cioè la cena in cui tutti sedevano al tavolo guardando il piatto, senza dire una parola.

 

Finita la cena, Mar salutò i suoi genitori e corse nella sua stanza il più veloce che poteva, sdraiandosi sul letto e dedicandosi all'ultimo numero del suo manga preferito, una storia di pirati chiamata One Piece. La lettura delle folli avventure di Rufy Cappello di Paglia e della sua ciurma le dava un sollievo temporaneo dalle amarezze della realtà (che per lei era davvero il meglio a cui potesse aspirare).

 

Fu in quel momento, dopo essersi sdraiata, che udì le grida dei suoi genitori sovrastare i normali rumori della casa. Stavano litigando di nuovo.

 

Ovviamente, la cosa rese Mar ancora più triste.

 

Ora, non vi ho detto questo per farvi impietosire. Questa piccola informazione è importante solo perchè vi aiuterà a comprendere meglio quel che successe subito dopo.

 

- Vorrei essere libera.- sussurrò Mar, piangendo con la testa appoggiata al cuscino.- Vorrei vivere come un pirata, attraversando gli oceani in cerca di avventure.-

 

Quel che al momento non sapeva, era che il suo desiderio sarebbe stato realizzato.

 

***

 

Quando Mar si svegliò, sentì delle grida. Non se ne curò più di tanto. Le grida, specialmente quelle di rabbia, erano abbastanza frequenti in casa Suesse.

 

Ma c'era qualcosa di sbagliato: la casa non avrebbe dovuto tremare in quel modo. Era forse un terremoto?

 

Non lo era.

 

Quando finalmente si alzò e guardò fuori dalla finestra, spalancò la bocca dallo stupore. La sua casa era nel bel mezzo dell'oceano. E stava galleggiando. Beh, ad essere precisi, stava affondando.

 

Come se tutto ciò non bastasse, davanti alla casa c'era un enorme mostro marino, il cui collo e la testa erano delle dimensioni di una casa a due piani. L'enorme bestia stava guardando con curiosità casa Suesse.

 

La bocca di Mar si spalancò ancora di più. Aveva riconosciuto quella creatura. Era un re del mare.

 

Ma il suo stupore svanì immediatamente, a causa delle urla.

 

- Mamma?-

 

E questa è la parte in cui questa storia perde ogni somiglianza con le storie del tipo "ragazza del mondo reale finisce nel mondo di One Piece", perchè l'ultima cosa che un'adolescente vorrebbe portarsi appresso in un viaggio del genere sono i suoi genitori.

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Capitolo 2
*** In cui perde i genitori ***


Capitolo 2: In cui perde i genitori

 

Nelle storie in cui una ragazza del mondo reale finisce in un mondo fittizio, lo scenario più comune è quello in cui si ritrova in una situazione pericolosa per poi essere soccorsa da un personaggio di quel mondo fittizio, creando così un'ottima scusa per mischiarsi con i locali. Il fatto che il 90% di queste situazioni si concluda con una storia d'amore, dovrebbe dirvi qualcosa sulle possibilità che ciò non accada nel nostro caso.

 

Bisogna dire, però, che è successo. Solo, non in quel modo per la nostra Mar.

 

Ora, nello scorso capitolo abbiamo lasciato Mar davanti alla sua finestra a guardare un re del mare, che probabilmente si stava chiedendo quale bocconcino delizioso sarebbe venuto fuori dalla casa. Sua madre, non essendo stata esposta alla fervida immaginazione di un certo mangaka giapponese, urlava come un'ossessa, mentre suo padre borbottava qualcosa a proposito del mostro di Loch Ness.

 

Il che sarebbe una cosa abbastanza stupida da fare in una situazione del genere, perchè il suddetto mostro si renderebbe conto di avere davanti qualcosa di vivo, abbastanza in carne e commestibile.

 

Fortunatamente, anche i re del mare sono commestibili. Un gruppo di pirati affamati comparve all'improvviso e uccise la creatura in appena cinque secondi.

 

- Pirati!- esclamò suo padre, che aveva afferrato una mazza da baseball.- Come hanno fatto ad arrivare fin qui dalla Somalia?-

 

(Secondo quando affermato dall'autore, il padre di Mar non sapeva che esistono altre zone del mondo infestate dai pirati. Ad esempio, oltre alla Somalia, c'era anche lo Stretto di Malacca.)

 

Comunque, sfortunatamente per Mar, non si trattava di pirati buoni. Nel senso di pirati che si vestono in maniera buffa e vanno in giro in cerca d'avventura, senza fare le normali cose da pirati, come distruggere, saccheggiare e trafficare in schiavi. Si trattava invece di pirati che facevano proprio queste ultime cose, e sapevano anche come farle bene.

 

Ora, Mar si era sempre considerata una ragazza forte e coraggiosa. Aveva studiato le arti marziali ed era cintura blu di karate. Avrebbe combattuto per dimostrare che, sebbene fosse una femmina, era forte abbastanza da essere presa sul serio.

 

Ma dopo aver sentito una risata da iena e aver visto suo padre cadere a terra dopo essere stato colpito da un uomo che sembrava vagamente familiare, finì per nascondersi sotto il letto, sperando che non l'avrebbero trovata. Ebbe anche il privilegio di ascoltare con terrore i pirati portar via i suoi genitori.

 

Nessuno la trovò, ma non perchè si era nascosta bene. Semplicemente perchè la casa era a tal punto sommersa dall'oceano che ai pirati sembrò pericoloso rimanere. Decisero quindi di andarsene, lasciandola da sola.

 

***

 

Per qualche strano motivo, ad alcuni autori piace scrivere di eroine con un'infanzia tragica e piena di abusi. Il loro tema preferito (a parte lo stupro, usato già più e più volte) è probabilmente il rimanere orfani dopo un tragico incidente. Viene spesso usato per ispirare compassione. Da notare, però, che pochi di questi autori rendono giustizia al tema. Infatti, usarlo solo per far in modo che un personaggio piaccia sarebbe come provocare la morte dei genitori di qualcuno e poi agire per conto di quel qualcuno perchè è rimasto orfano.

 

Ora, però, torniamo alla nostra eroina. Mar era convinta che non le importasse nulla dei suoi genitori. Detestava il fatto che litigassero in continuazione facendo però finta che tutto andasse bene, in sua presenza. Non vedeva l'ora di compiere 18 anni e andare via di casa.

 

Eppure, ora che era sola, aggrappata a un relitto della sua casa affondata, avrebbe dato qualunque cosa per riaverli indietro. La sua bellissima (ma sempre pronta a rimproverarla) madre, perennemente delusa perchè sua figlia non riusciva a raggiungere il suo potenziale. Suo padre, un maniaco del lavoro che non era mai a casa, se poteva evitarlo. Come genitori erano terribili, ma c'erano.

 

Quattro ore dopo, la fame e il pericolo divennero i pensieri prevalenti nella sua mente, assieme al timore per ciò che poteva nascondersi nelle profondità del mare. Squali? Re del mare? Uno di loro l'avrebbe vista e sarebbe venuto a divorarla, nonostante fosse poco sostanziosa?

 

Fu in quel momento che qualcosa di strano accadde.

 

Un oggetto giallo e piccolo galleggiava poco lontano. Per il modo in cui la corrente si muoveva, sembrava che lo stesse portando nella sua direzione. Quando fu più vicino, Mar lo riconobbe e la sua bocca si spalancò dallo stupore. Di nuovo.

 

Era QUEL cappello di paglia.

 

Se non sapete di quale cappello di paglia sto parlando, allora vuol dire che siete nel posto sbagliato, e state leggendo la storia sbagliata del fandom sbagliato, e sa il cielo come avete fatto ad arrivare al secondo capitolo. Ma naturalmente, sapete di quale cappello di paglia sto parlando. La domanda che dovreste porvi, e credo proprio che lo stiate facendo, è questa: cosa ci fa quel cappello nel bel mezzo dell'oceano, senza nessuno che lo indossi?

 

Vi sorprenderà sapere che questa non era la sola cosa che Mar stava pensando (naturalmente lo aveva riconosciuto). Ma appena le si avvicinò, la sua attenzione andò tutta sull'oggetto contenuto nel cappello.

 

Era un frutto. E quando dico frutto, ovviamente, voi lettori saprete subito che non menzionerei questo particolare se si trattasse di una normale mela o banana, finita per sbaglio in un cappello trasformatosi in cestino della frutta. Naturalmente era un frutto del diavolo. Per la precisione, un frutto del diavolo molto simile a un peperoncino, ma tutto coperto da strani segni.

 

Ora, la maggior parte delle persone abbastanza fortunate da trovare un frutto del diavolo, spereranno probabilmente che si tratti di un frutto di tipo Rogia. Sinceramente, non la capisco proprio questa fissazione. Forse sono convinti che più un frutto è raro, meglio è. Personalmente, credo che siano più utili le capacità del possessore, e che i Rogia siano sopravvalutati, mentre i Paramisha sono sottovalutati, pur essendo più versatili (Solo perchè sono l'autore non vuol dire che non posso inserire qualche considerazione personale).

 

Qualunque sia il caso, chiunque trovi un frutto probabilmente spererà di essere incappato in un rogia inverosimilmente potente, magari qualcosa di simile a un potere già posseduto da qualcuno famoso, tipo il ghiaccio o il potere di trasformarsi in diamanti o foglie di ciliegio e così via.

 

Comunque, tornando alla storia...dopo aver riconosciuto il frutto, Mar fece quel che avrebbe fatto chiunque al suo posto: afferrò il famoso cappello, se lo mise in testa e mangiò il frutto.

 

Tuttavia, non si trattava di un frutto di tipo Rogia. Quasi, ma non abbastanza. C'erano alcune lettere di differenza.

 

Comprese subito, mentre inghiottiva quel frutto dal sapore orribile, di aver mangiato il Frutto Logica Logica. (Se per caso ve lo state chiedendo, è un Paramisha. Sì, lo so che alcuni considerano la logica un elemento, e che altri pensano che la logica sia elementare, ma se l'autore dice che è un Paramisha, allora è un Paramisha, ok?)

 

Subito dopo aver mangiato il frutto, fu travolta da un dolore atroce che si trasformò subito in un terribile mal di testa. Fortunatamente, Mar era stata abbastanza previdente da legarsi al relitto galleggiante. Si era anche assicurata di non essere troppo immersa nell'acqua prima di mangiare il frutto, in modo da non rimanere senza poteri.

 

Vedete, leggere un sacco di manga può essere un vantaggio, se si finisce in uno di quei mondi.

 

Fortunatamente, ciò significava che i suoi nuovi poteri potevano ora funzionare. E, meraviglia delle meraviglie, altre cose strane accaddero mentre iniziava a riflettere sul cambiamento portatole dal frutto.

 

Uno: L'acqua sotto di lei iniziò a ribollire.

 

Due: L'oggetto che aveva usato per galleggiare stava iniziando ad uscire dall'acqua, perchè sotto di lei stava comparendo il ponte di una nave.

 

Tre: Fu sollevata di colpo e si ritrovò sul ponte di una nave perfettamente funzionante, che inspiegabilmente era emersa dalle profondità dell'oceano.

 

Dico "inspiegabilmente", ma non molto a dire la verità, e con l'aiuto dei nuovi poteri di Mar procederò ora a spiegare l'apparizione di questo deus ex machina.

 

Dopo essere affondata, la casa di Mar aveva disturbato una nave dotata di rivestimento che era nascosta in quel punto da tanti anni. Il perchè fosse stata rivestita e ancorata in quel particolare punto dell'oceano è un mistero in cui non mi addentrerò per ora; quel che adesso importa è che la casa aveva reciso la catena dell'ancora. Senza tutto quel peso, era entrata in scena una cosa chiamata galleggiabilità, e...oplà, la nave era andata su!

 

E fu così che Mar si ritrovò su una nave.

 

Ma non si trattava di una nave qualunque. Alzandosi in piedi, si rese conto che il ponte era pieno di fango, ed era costellato dai resti di qualcosa che sembrava erba.

 

Sulla prua c'era una testa di leone dall'aria familiare. Era coperta da un mucchio di melma, ma si vedeva benissimo che era stata dipinta con colori vivaci, come anche il resto della nave. Appena Mar vide il simbolo sulla bandiera e sulla vela principale, lo riconobbe all'istante. Traumatizzata e fuori posto, la ragazza si diede un pizzico sulla guancia per verificare se fosse un sogno.

 

Non lo era. Sbattè le palpebre e si stropicciò gli occhi prima di guardare di nuovo.

 

Era tutto troppo surreale. Nonostante i colori fossero un pò sbiaditi, era innegabile che si trattasse del simbolo dell'uomo che voleva diventare Re dei Pirati.

 

- E' la Thousand Sunny!- disse Mar, la voce carica di meraviglia.- Sono sulla Thousand Sunny!-

 

 

 

NOTA DEL TRADUTTORE: Innanzitutto, mi scuso se in alcuni punti la traduzione fa cacare. Il mio inglese non è dei migliori. Volevo poi darvi un piccolo avvertimento: sebbene questa storia sia stata scritta principalmente per divertire, ci sono anche moltissimi momenti inquietanti. Aspettate che si scopra cosa è successo a Rufy e capirete…

 

Ci rivediamo tra due settimane col prossimo capitolo!

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Capitolo 3
*** In cui si ritrova sulla Sunny ***


Capitolo 3: In cui si ritrova sulla Sunny

 

Nella maggior parte delle storie in cui una ragazza del mondo reale finisce nel mondo di One Piece, è incredibile come le protagoniste si ritrovino sempre su una nave pirata con un equipaggio amichevole che le accoglie senza un motivo apparente.

 

Statisticamente parlando, non ha senso che eventi del genere siano così frequenti. Considerando che il mondo di One Piece è coperto prevalentemente da oceani, è più probabile che finiscano in mare aperto, a chilometri di distanza dalla terra, e che affoghino o vengano divorate da un re del mare. Anche se fossero così fortunate da essere trovate da qualcuno, è più probabile che si tratti di pirati comuni, o di mercanti, o anche di marines. I pirati amichevoli sono molto, molto rari.

 

E se usiamo la logica, anche l'idea del soccorso non ha senso. I pirati non sono eroi. Beh, non proprio, nel senso che il loro scopo principale non è andare in giro a salvare la gente. Riguarda più la libertà, l'avventura e le opportunità, e se proprio soccorrono qualcuno, è meglio che quella persona si renda utile in qualche modo.

 

Quindi, ritrovarsi su una famosa nave pirata come la Thousand Sunny di Cappello di Paglia, la Moby Dick di Barbabianca o anche il sottomarino di Trafalgar Law ed essere poi accolti nella ciurma? Verrebbe da pensare che c'è qualcosa sotto.

 

Nel nostro caso, Mar era stata fortunata solo al 50%, perchè mentre si metteva in piedi sul ponte della Thousand Sunny, si rese subito conto di due cose: a) Sebbene quella fosse la leggendaria nave pirata, a bordo non c'era nessuno. b) Considerando le condizioni della nave e quanto era stata nascosta sul fondo, sembrava proprio che nessuno vi mettesse piede da un pezzo.

 

Ci mise un pò prima di trovare il coraggio di esplorare la nave, la cui struttura già conosceva grazie a degli schemi che aveva visto prima. Il rivestimento della nave era probabilmente il motivo per cui era relativamente in buone condizioni nonostante il periodo trascorso sott'acqua, ma dopo aver esplorato stanza dopo stanza e non aver trovato niente tranne oggetti disposti come se i proprietari avessero avuto intenzione di tornare subito a riprenderseli, non potè fare a meno di sentirsi un pò inquietata.

 

Tuttavia, la cosa più sconcertante era il fatto che: c) Anche se non c'erano delle persone, non voleva dire che a bordo non c'era nessuno.

 

Il primo indizio di tutto ciò fu la Voce.

 

Stava cantando sa sola.

 

All'inizio aveva pensato che si trattasse di Brook. Non era il suo personaggio preferito, ma in quel momento avrebbe preferito la compagnia di chiunque. Quando poi si precipitò nella stanza da cui proveniva la voce e aprì la porta, si sorprese nel trovarla vuota.

 

E la voce era sparita.

 

***

 

Mar udì la voce per la seconda volta mentre esplorava la stanza delle donne. Era una bella stanza, ordinata e pulita, a differenza di quella degli uomini, che era invece un tipico esempio di cosa succede quando un branco di maschi non-domestici occupa la stessa stanza.

 

Fu dopo aver trovato un forziere, sicuramente di Nami, che udì di nuovo la Voce. Per essere precisi, la terrorizzò sussurrandole con cattiveria nell'orecchio:

 

- Non toccarlo! Si aaaarrrabbieràà...E' ssssuuuooo...-

 

Ma quando si girò, non vide nessuno.

 

Forse i suoi occhi la stavano prendendo in giro, perchè quando si guardò attorno in cerca del proprietario della voce, ebbe l'impressione di veder riflessa, nello specchio, l'immagine di un bambino che correva via.

 

***

 

Quando sei su una nave fantasma, da solo, e sei più che sicuro che la nave sia infestata da qualche spirito, l'ultimo posto in cui vorresti andare è sottocoperta. Considerando che Mar, nell'arco di una sola giornata, 1) Era stata trasportata in un mondo immaginario, 2) Era quasi stata mangiata da un re del mare, 3) Aveva perso i suoi genitori a causa di una banda di pirati, e 4) Era finita su quella che sembrava una nave fantasma (all'inizio pensò di essere salva, ma poi si rese conto che la situazione stava diventando più adatta a un horror di serie B), fece la cosa più logica che avrebbe potuto fare: rimase sul ponte per la maggior parte del tempo, andando sottocoperta solo quando era necessario.

 

Ovviamente, aver mangiato il Frutto Logica Logica si era rivelata un'ottima scelta.

 

E a proposito del frutto, bisogna dire che in qualche modo aveva deluso le sue aspettative. Certo, il suo giudizio era diventato dolorosamente logico grazie al fatto che ogni volta che pensava o vedeva qualcosa di illogico, si ritrovava con un mal di testa o di stomaco. Molto utile per un'analisi scientifica, ma per quello non serve a molto un frutto del diavolo, no?

 

Comunque, le risultò utile quando andò in cerca di cibo. In verità, ne fu sorpresa. Le ci vollero solo sei tentativi per trovare la combinazione del frigorifero di Sanji.

 

Per prima cosa, si ricordò che il modo più ovvio per creare una password era scegliere una data, ad esempio il compleanno. Infatti, fu quello il suo primo tentativo. Il fatto che si ricordasse a memoria il compleanno di Sanji dovrebbe essere una coincidenza un tantino inquietante, ma tralasciamo la cosa, per ora, va bene?

 

Tuttavia, la cosa non funzionò. Siccome non sapeva quale anno fosse, decise di cambiare metodo, e iniziò a pensare alla prossima alternativa logica. Ipotizzò che, dopo il compleanno, la cosa più naturale sarebbe stata convertire una frase in una combinazione numerica, sostituendo quindi le lettere con i numeri. Il metodo più semplice sarebbe stato assegnare un numero alle lettere in ordine alfabetico:

 

0=A 1=B 2=C 3=D... Z=25

 

E così via.

 

Il passo successivo sarebbe stato trovare una frase facile da ricordare. Quindi, cosa avrebbe potuto usare uno come Sanji?

 

All'inizio provò con: 12-4-11-11-14-17-8-13...

 

A questo punto capì che era troppo lunga per essere una combinazione efficiente, e decise di rinunciare. In effetti...per un frigorifero, qualcosa che veniva aperto più volte al giorno? No, era troppo lunga. Quindi scelse un'altra possibile password.

 

Che era: 13-0-12-8

 

Afferrò la maniglia del frigorifero. No, non funzionava.

 

Provò con un'altra parola: 17-14-1-8-13

 

Ma non funzionò neanche quella. Mar aggrottò la fronte. Sanji doveva essere più complesso di quanto lei pensasse. Riflettè ancora un pò, poi sorrise. Ovvio...

 

0-11-11-1-11-20-4

 

La porta del frigorifero si aprì.

 

E lei gridò.

 

Aveva gridato perchè, per un attimo, aveva visto una piccola figura seduta nel frigo, in attesa che lei aprisse la porta, un ghigno spettrale su un volto indefinito. Subito dopo, si tese verso di lei e scomparve, lasciandola ad urlare di fronte al latte andato a male e al resto del putridume contenuto nel frigorifero.

 

Appena si fu calmata, cominciò a sentire un altro mal di testa in arrivo. Ovvio. Nel frigo si conserva la roba deperibile. Considerando quanto tempo aveva passato la Sunny sul fondo dell'oceano (a proposito, da quanto era lì?), era naturale che il contenuto del frigorifero si fosse guastato. Ew. Avrebbe dovuto immaginarlo prima.

 

Il suo stomaco brontolò.

 

Cibo, si disse. Ho bisogno di cibo.

 

Forse Sanji aveva delle scatolette, da qualche parte. Avrebbe dovuto dare un'occhiata...sempre sperando che non saltasse fuori un'altra di quelle figure raccapriccianti.

 

E comunque, si disse, sempre più irritata, in un mondo in cui non è necessario che certe cose abbiano un senso, lo stupido frigorifero almeno potrebbe cercare di ignorare la logica e continuare a funzionare...

 

Poi ebbe un sussulto, perchè mentre pensava quelle cose, ci fu un suono simile a quello che si sente quando un frigorifero si riavvia perchè la corrente è appena tornata dopo un blackout. Esatto, QUEL suono. Subito dopo, sentì un altro crampo allo stomaco.

 

Doveva mangiare qualcosa al più presto.

 

All'improvviso la nave si scosse, e Mar iniziò a dondolare. Afferrò la maniglia del frigorifero, che si aprì, ma lei rimase aggrappata. Ritrovando l'equilibrio, la chiuse, per non vedere di nuovo i contenuti imputriditi o, non sia mai, quella faccia sorridente, ma perfino quel ricordo non le impedì di notare che qualcosa era cambiato.

 

Un secondo dopo aver chiuso la porta del frigorifero, la aprì di nuovo e guardò con meraviglia il contenuto.

 

Il cibo che solo pochi istanti prima era in decomposizione, ora era fresco e invitante. Fette di carne, prosciutto, latte, uova e vegetali, tutti come se fossero stati appena messi lì.

 

Rimase a guardare il cibo per un minuto intero. Poi chiuse attentamente la porta, curandosi di toccarla il meno possibile.

 

Per cena mangiò una scatoletta di tonno trovata in un cassetto.

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Capitolo 4
*** Accettazione istantanea, basta aggiungere dell'acqua! ***


Capitolo 4: Accettazione istantanea, basta aggiungere dell'acqua!

 

Molti credono che sia facile unirsi ai Pirati di Cappello di Paglia. Infatti, volendo prestar fede alle voci, basterebbe che uno si presentasse sulla Thousand Sunny, e il capitano, con la capacità di giudizio di un autentico sempliciotto, gli chiederà di unirsi alla sua ciurma.

 

Tuttavia, contrariamente a quanto si crede, perfino un sempliciotto privo di buonsenso come Cappello di Paglia ha dei criteri per selezionare potenziali nuovi compagni. E no, essere "figo, nuovo, di bell'aspetto, potente e con una taglia enorme" non è uno di essi. Invece, è più probabile che uno di quei criteri sia "interessante secondo i miei bizzarri standard".

 

Un altro di quei criteri è "essere di buon cuore", a differenza degli altri pirati. Come ho affermato prima, Rufy Cappello di Paglia usa degli standard molto strani per decidere chi farà parte della sua ciurma. Del resto, è lui il capitano di quella ciurma, quindi suppongo che possa usare gli standard che più gli piacciono.

 

Naturalmente, tutto questo è irrilevante per la nostra storia attuale, perchè come ben sapete, Mar aveva pochissime possibilità di unirsi a qualsiasi ciurma, visto che si era ritrovata sulla Thousand Sunny senza che a bordo ci fosse il capitano o l'equipaggio. E quel che era peggio, la nave stava deliberatamente cercando di ucciderla.

 

Tutto questo però non era un'esagerazione di Mar. Come ricorderete, aveva mangiato il Frutto Logica Logica, il che voleva dire che a meno che non le piacessero emicranie e crampi, doveva pensare il più logicamente possibile. Pertanto, questa era una deduzione logica nata dall'osservazione e dal fatto che più volte si era salvata per miracolo.

 

Ora, il fatto che la boma si fosse slegata e avesse dondolato sul ponte, quasi facendola finire fuoribordo, poteva essere definito un incidente.

 

La libreria della stanza delle donne che era caduta all'improvviso un'ora dopo, quasi schiacciandola, poteva essere chiamata una coincidenza.

 

La porta del bagno che si era chiusa misteriosamente proprio quando doveva andarci era stata molto più irritante, e per farla aprire di nuovo Mar aveva dovuto minacciare "la stupida nave" di "cagare sul ponte, e no!, non ho nessuna intenzione di pulire".

 

Tuttavia, i tentativi di omicidio continuarono. L'apertura improvvisa delle botole sul pavimento in modo da farla cadere nella vasca dei pesci fu uno degli altri tentativi, e se fosse riuscito sarebbe anche stato molto efficace (visto che aveva mangiato un frutto del diavolo, non poteva nuotare).

 

Quando arrivò la notte, era ormai diventata nervosa e piena di tic, come ci si aspetterebbe da uno che è stato perseguitato per ore da un'entità sovrannaturale.

 

E c'era anche il problema di dove dormire. Il ponte era troppo scoperto, e dopo l'incidente nella stanza delle donne non aveva voglia di stare lì. La stanza degli uomini era fuori discussione, quindi alla fine scelse l'ufficio di Chopper.

 

Comunque, prima di addormentarsi si occupò di rimuovere dalla stanza tutti gli oggetti appuntiti.

 

***

 

Dire che Mar dormì bene sarebbe una bugia. La verità? Quando non era tormentata dall'immagine dei suoi genitori, continuava a sognare quella...quella Cosa seduta in un angolo dell'ufficio di Chopper, o sulla sua sedia, calma e impassibile mentre la guardava dormire.

 

Ma ogni volta che si svegliava, madida di sudore freddo, non c'era niente.

 

Appena arrivò la mattina, si alzò guardinga, e notò qualcosa di strano.

 

C'era un bisturi nascosto proprio sotto al cuscino su cui aveva dormito. Lo riconobbe immediatamente. Era uno di quelli che la sera prima era stata così sicura di aver rimosso.

 

Aveva controllato il letto prima di andare a dormire, quindi doveva per forza essere stato messo lì mentre dormiva...

 

Mar rabbrividì. Ormai, era abbastanza ovvio che la nave non la voleva a bordo.

 

***

 

Si dice che una persona non possa governare una nave da sola. Inoltre, se vi ricordate, una nave come la Thousand Sunny richiede un navigatore abile, che Mar non era.

 

Tuttavia, la cosa non aveva molta importanza, perchè la nave aveva una mente tutta sua, e si stava misteriosamente e deliberatamente da qualche parte.

 

Ad un certo punto, durante la notte, Mar si ricordò che nel mondo di One Piece alcune navi avevano uno spirito. Sì, lo chiamavano Klauterba-qualcosa. E assomigliava a un bambino. Almeno, era così per quello della Going Merry.

 

Di sicuro, il Klauterba-qualcosa della Thousand Sunny era un piccolo bastardo omicida e accanito. Aveva cercato di ucciderla di nuovo quella mattina, e lei era riuscita ad evitare il colpo...per poi finire sull'orlo della vasca dei pesci. Era sicura di aver sentito una raccapricciante risata di scherno, mentre si metteva in salvo.

 

Comunque, cosa aveva fatto di male per meritarsi tutto quell'astio?

 

- Ascoltami!- disse esasperata alla nave, e non senza rabbia.- Non è che io voglia stare qui! Ho perso tutto quello che avevo! Non avevo scelta, sai?-

 

In risposta, la vela si limitò a sventolare.

 

- E non è colpa mia se il tuo equipaggio è scomparso!- La paura dentro di lei si stava lentamente trasformando in rabbia.- E dovresti ringraziarmi, perchè se non fosse stato per...- A quel punto la voce iniziò a tremarle un pò.-...per l'affondamento della casa dei miei, saresti ancora tutta sola sul fondo del mare!-

 

Quel particolare la stava tormentando da un pezzo, anche se cercava di non pensarci molto. Purtroppo, era la cosa più logica che potesse pensare in quella situazione, quindi non poteva evitarlo. La situazione della Sunny era innaturale. E poi, l’entità malvagia in cui il Klauterb...lo spirito della Sunny si era trasformato era agli antipodi della filosofia benevola della ciurma di Cappello di Paglia.

 

Non poteva fare a meno di sospettare che fosse successo qualcosa di davvero terrificante per renderlo così, e non era tanto sicura di volerlo scoprire.

 

***

 

Verso mezzogiorno apparve un piccolo spicchio di terra all'orizzonte.

 

Per pranzo aveva mangiato delle gallette prese dalla credenza. Aveva avuto la tentazione di prendere del formaggio dal frigorifero, ma quanto accaduto il giorno prima la terrorizzava ancora, e comunque non era improbabile che la Sunny avesse avvelenato il cibo.

 

Mentre ci si avvicinavano, ogni speranza di riuscire a scappare dalla nave infestata svanì, perchè si rese conto che quell'isola era poco più di uno scoglio al di fuori della superficie dell'oceano.

 

- Sarò meglio che tu non abbia intenzione di mollarmi lì.- disse alla nave, e in tutta risposta ebbe un colpo della boma. Dato che ci si era abituata, riuscì ad evitare facilmente l'attacco.

 

- Stupida nave attaccabrighe...- mormorò Mar a denti stretti, dando un calcio all'albero.

 

A pensarci bene, non è una buona idea inimicarsi la nave fantasma su cui si sta viaggiando. In questo caso, la nave si fermò a poca distanza dallo scoglio e si rifiutò di avanzare. Come fosse riuscita a rimanere ferma, visto che aveva perso l'ancora, era un mistero. Ma anche il fatto che la nave avesse uno spirito e fosse riuscita a navigare da sola non era logico, e Mar non aveva nessuna voglia di procurarsi un altro mal di testa.

 

- Non ho intenzione di scendere da qui. Saresti capace di andartene e di lasciarmi a morire di fame su quella roccia.-

 

Silenzio.

 

- Sai, è così pateticamente ovvio.-

 

Ma la nave rimase immobile, come se fosse finita in una zona di bonaccia.

 

***

 

Più tardi, per trovare un pò di sollievo dal sole pomeridiano, Mar si sedette sotto i resti scheletrici degli alberi di Nami. Certo, avrebbe potuto andare sottocoperta, ma così facendo sarebbe stata di nuovo alla mercè della Sunny.

 

Quei poveri alberi. Non erano sopravvissuti alla permanenza prolungata sotto l'oceano...e a proposito, quanto c'era stata lì la Sunny? E perchè era stata nascosta proprio laggiù? Era ancora in ottime condizioni, quindi non era stata affondata dal fuoco nemico. E il fatto che fosse stata rivestita...implicava che la cosa era stata programmata.

 

Ma perchè i Mugiwara avevano affondato la nave (presumibilmente per nasconderla), per poi lasciarla nascosta per chissà quanto tempo?

 

Forse perchè intendevano tornare, ma poi gli è successo qualcosa e non ci sono riusciti.

 

Non le venne il mal di testa, quindi era un pensiero logico, anche se terribilmente morboso.

 

Mar aveva un solo modo per confermarlo. Ma avrebbe dovuto esplorare le zone interne della nave, dove di sicuro la Sunny avrebbe trovato un modo per schiacciarla con i marchingegni di Franky, o qualcosa del genere. Sempre meglio che starsene seduta a non far niente, però, quindi si alzò e si diresse verso l'interno della nave.

 

La Mini-Merry II e il Waver di Nami erano ancora lì, e avevano un'aria trascurata, sotto una sottile patina di sale incrostato.

 

Ma lo Shark Submerge III non c'era. Il che voleva dire, probabilmente, che almeno alcuni dei Mugiwara avevano lasciato la nave vivi.

 

Anche se a Mar l'ipotesi sembrò speranzosa, diede inizio a un'inquietante sequela di pensieri. Era abbastanza sicura che lo Shark non sarebbe stato capace di contenere tutti i nove membri della ciurma. Infatti, era abbastanza sicura che potesse contenerne due o tre, al massimo. Il che voleva dire che: a) La maggior parte della ciurma era sbarcata da qualche parte, mentre gli altri avevano nascosto la nave per poi scappare col sottomarino, oppure...b) Ne erano rimasti così pochi che erano riusciti ad entrare tutti nel piccolo sottomarino.

 

Non ebbe mal di testa, il che voleva dire che entrambe le ipotesi erano logiche.

 

Ma se non erano tornati...

 

All'improvviso, fu distolta da queste ipotesi raccapriccianti quando si rese conto di aver sentito delle voci e rumori di passi provenienti da fuori.

 

Qualcuno era salito sulla nave.

 

 

NOTA DEL TRADUTTORE: Ricordate i momenti inquietanti di cui parlavo l'altra volta? Ecco, iniziano proprio in questa parte della storia. Vi verranno i brividi, e probabilmente mi odierete: ricordatevi però che io mi sto limitando a tradurre la storia, e che l'autore è un altro. Come si dice in questi casi, "ambasciator non porta pene". E dato che sono un bastardo sadico, vi anticipo che:

 

1) Anche se in questa storia compariranno soprattutto OC, ci saranno alcuni personaggi canon. Di chi si tratta? Beh, tanto per farvi un esempio, vi dice niente il nome X "Bandiera Rossa" Drake?

 

2) Alcuni degli OC avranno dei nomi un tantino bizzarri: rientra tutto nell'ambito della parodia delle Mary Sue. E comunque, nel trentaquattresimo (ed ultimo) capitolo ci sarà una spiegazione dei vari nomi.

 

Spero che vi sia venuta l'acquolina. Al prossimo capitolo!

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Capitolo 5
*** Troppe informazioni ***


Capitolo 5: Troppe informazioni

 

All'inizio, Mar pensò che i Mugiwara fossero tornati.

 

In effetti, era la cosa più logica da pensare. Forse, il fatto che la nave si fosse fermata accanto a quell'isolotto non aveva nulla a che fare con lei. Probabilmente, si trattava semplicemente di un luogo in cui ritrovarsi dopo una lunga separazione.

 

Verrebbe da pensare che, dopo aver avuto a che fare soltanto con un fantasma arrabbiato, Mar avrebbe accolto con gioia la possibilità di vedere e parlare di nuovo con delle persone vere. Tuttavia, ora che quel momento era giunto, si sentiva un pò riluttante e anche spaventata.

 

In verità, si era abituata a tal punto ai vari tentativi di omicidio della Sunny da poterli gestire facilmente. I nuovi venuti, al contrario, sia che si trattasse dei Mugiwara che di qualcun altro, erano un elemento nuovo e sconosciuto.

 

Attraverso l'oblò della porta, Mar riuscì a dare un'occhiata ai nuovi venuti, avvertendo un misto di sollievo e delusione. Non erano i Mugiwara mancanti.

 

Perlomeno, si trattava di esseri umani. Ed erano solo due.

 

Ora, se pensate che questo sia il punto in cui il narratore si lancia in una descrizione dettagliata dei due individui, temo che rimarrete delusi. Non ho intenzione di sprecare il mio tempo facendo una lista delle caratteristiche fisiche di due sconosciuti quando non sapete nemmeno se queste informazioni saranno importanti oppure no.

 

Quindi, atteniamoci ai dettagli importanti: c'erano altre due persone sulla nave, e, sfortunatamente per Mar, avevano un'aria minacciosa. Uno dei due era armato con un coltello kukri, e l'altro, una ragazza alta dai capelli scuri, aveva non una, ma ben due spade. Dopo aver legato il loro kayak alla nave, iniziarono a scorrazzare sul ponte come se la Sunny fosse stata la loro.

 

- Hei, Slashfang! Avevi ragione! E' la Thousand Sunny!- disse la ragazza dai capelli scuri al suo compagno, guardandosi attorno.

 

- Te l'avevo detto. L'ho vista dall'alto e l'ho riconosciuta subito.-

 

- La nave del Re dei Pirati è scomparsa da anni e la troviamo noi! Quante possibilità c'erano? E' destino, deh!" disse la mora.

 

- Esatto, Hana. La Thousand Sunny è l'unica nave che è riuscita ad arrivare a Raftel. Se ce la prendiamo, vuol dire che siamo destinati ad essere il prossimo Re dei Pirati!- disse il ragazzo.

 

- E Regina dei Pirati, deh, che sarà anche la più grande spadaccina del mondo.- disse Hana, la ragazza coi capelli scuri (Per fortuna, ora che sappiamo il suo nome, possiamo evitare di usare epiteti banali come il colore dei capelli o degli occhi).

 

- Gliela faremo vedere a quei bastardi buoni a nulla dei nostri genitori, no? Gli dimostreremo che si sbagliavano a ridere di noi per la nostra convinzione di trovare One Piece!-

 

A questo punto, Mar uscì dal suo nascondiglio, e i due nuovi arrivati interruppero la loro egocentrica conversazione. Mar fu contenta di vedere degli altri esseri umani, anche se in circostanze normali li avrebbe trovati noiosi.

 

Ci fu un momento di silenzio mentre i due la fissavano attentamente.

 

- Porca vacca! Hana...quella lì non sarà mica la figlia di Rufy Cappello di Paglia?-

 

Ovviamente, fu il cappello di paglia indossato da Mar che aveva dato origine a quella supposizione. Ora, tenete presente che gli occhi e i capelli di Mar sono uguali a quelli dell'eroe di One Piece, e che purtroppo molte persone associano queste caratteristiche alla parentela. Quindi, Mar avrebbe potuto cavarsela con un semplice sì, visto che sarebbe fin troppo ottimista aspettarsi che due menti non-scientifiche abbiano una comprensione rudimentale della genetica.

 

Certo, perchè poi avrebbe dovuto voler passare per una parente di Rufy è un'altra faccenda, specialmente perchè è abbastanza illogico che un ragazzo di 17 anni abbia una figlia di quell'età mai menzionata prima e che era saltata fuori da chissà dove. Quindi, se avessero voluto associarla a Rufy, sarebbe stato più logico considerarla una sorella.

 

Fu a questo punto che Mar iniziò a chiedersi di nuovo quanto tempo la Sunny fosse stata sott'acqua.

 

- Veramente, pensavo che somigliasse di più alla Regina dei Pirati, deh. Credi che sia tornata in vita?- Hana continuava a guardare Mar in modo strano.

 

- Non lo so, ma ho intenzione di scoprirlo. Chi sei, e che cosa ci fai qui?- chiese rozzamente Slashfang.

 

Mar aggrottò le sopracciglia. Dopo giorni (ok, un giorno) passati su una nave infestata sperava in un contatto umano, ma il suo primo incontro non stava andando come aveva sperato.

 

- Potrei chiedervi la stessa cosa.- disse finalmente.

 

- Va bene.- rispose Slashfang. Mar non potè fare a meno di notare che sembrava particolarmente ansioso di parlare di sè.- Sono noto come Slashfang, ma è solo un soprannome, e il mio vero nome è segreto perchè altrimenti il Governo Mondiale mi darebbe la caccia. Sono il futuro Re dei Pirati. Ho mangiato il frutto del diavolo noto come Tori-Tori No Mi, Modello Volpe Volante e ho una taglia di 401.000.000 berry!-

 

- Watashiwa Sakura D. Hana!- disse la spadaccina dietro di lui, ugualmente ansiosa di mostrare le sue credenziali da dura.- Ho una taglia di 419.000.000 berry, ho mangiato il Mizu-Mizu No Mi, ho l'Ambizione del Re Conquistatore e sarò la più grande spadaccina del mondo, deh! Con le mie spade, Kurohebi (Serpente Nero) e Nidai Kitetsu (Secondo Uccisore di Demoni), mostrerò al mondo la potenza della mia tecnica a due spade...deh!-

 

Sentendo le loro presentazioni, Mar iniziò ad avere un forte mal di testa, come se le loro parole le avessero provocato un qualche tipo di malattia. Si massaggiò la fronte dal dolore, ma si ricordò le buone maniere.

 

- Io sono Mar. Uh...Marie D...sta per Denise...Marie Denise Suesse.- Avendo una buona dose di buon senso, si rese subito conto che era meglio tenere segreto il suo frutto del diavolo.- Non sono la figlia di Rufy, se per caso ve lo state chiedendo.-

 

- Stai forse dicendo che la nave non è tua?-

 

- Beh...-

 

- Se è così, la reclamiamo.- disse Hana.- La Thousand Sunny merita di arrivare a Raftel e diventare la nave dei prossimi Re e Regina dei Pirati della Terza Grande Era della Pirateria.-

 

- Aspetta...vuoi dire che Rufy non è arrivato a Raftel? Non dirmi che non è riuscito a diventare il Re dei Pirati.-

 

Entrambi la guardarono come se fosse stata stupida.

 

- Ha! Ma dove vivi, in fondo a un pozzo?- disse Hana con condiscendenza.- Non lo sai che Monkey D. Rufy è stato catturato dalla Marina e giustiziato a Loguetown circa vent'anni fa?-

 

 

NOTA DEL TRADUTTORE: Ho una notizia che credo gradirete. Ora che ho finito Legame Fraterno avrò più tempo a disposizione, quindi questa storia verrà aggiornata con una cadenza settimanale. E farete meglio a prepararvi, perchè le cose si faranno davvero interessanti. E quando dico interessanti, intendo che saranno cazzi amari.

 

Alla prossima settimana, cari lettori!

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Capitolo 6
*** La Regina dei Pirati ***


Capitolo 6: La Regina dei Pirati

 

Dispiacersi per la morte di qualcuno mai incontrato di persona potrà sembrare un pò strano, ma è proprio quel che accadde a Mar.

 

- Monkey D. Rufy è stato giustiziato?- La voce le tremava.

 

- Esatto! Beh, è storia vecchia, ormai. Riuscì quasi ad arrivare a Raftel, ma poi fu catturato e giustiziato. E poi sua sorella, il capitano dei Pirati Heart, Monkey D. Madelyn, diventò la Regina dei Pirati.-

 

- E subito dopo scomparve misteriosamente. E tutto questo diede inizio alla Terza Nuova Era della Pirateria.- aggiunse Slashfang.

 

Il mal di testa di Mar cominciò a peggiorare.- Cosa? Aspetta! Tutto questo non ha senso. Rufy non ha una sorella! E com'è possibile che sia stato catturato così facilmente? La sua ciurma avrebbe fatto qualcosa, no? Come è successo? Cosa è successo alla ciurma? E perchè era questa qua il capitano dei Pirati Heart? Il capitano di quella ciurma è Trafalgar Law!-

 

Slashfang scrollò le spalle.- A chi importa? E' notizia di ieri. Aggiornati, ragazza, è la nuova era dei pirati, non lo sai? Se vuoi una fetta della torta, devi mettere insieme una ciurma potente e andare alla ricerca di One Piece.-

 

- Ed è per questo che ne stiamo creando una e ci stiamo cercando una nave...e a quanto pare l'abbiamo trovata.- L'altra ragazza storse il naso.- Ti chiederemmo di unirti a noi, ma...onestamente, sei debole e non hai una taglia, e noi vogliamo solo i più forti, deh...-

 

- Prego?- Mar era talmente irritata che riusciva a malapena a controllarsi.- Beh, la Sunny non apparterrà a me, ma non appartiene nemmeno a voi due! Appartiene a se stessa!-

 

Questa venne fuori ridicola come sembrava. Slashfang e Hana, evidentemente, lo pensavano.

 

- E' pazza.- disse Slashfang a Hana dopo che si scambiarono uno sguardo.

 

- E non credo a una parola di quello che avete detto.- continuò Mar, ancora più arrabbiata dopo la reazione dei due.- Rufy non sarebbe mai morto in quel modo! Non senza che lo venisse a sapere il mondo intero! E molto di quel che avete detto è illogico. Cioè, prima dite che la Sunny è arrivata a Raftel, poi dite che Rufy non ce l'ha fatta, e poi dite che era il Re dei Pirati, ma come è possibile se non è mai arrivato a Raftel e non ha trovato One Piece?-

 

Fu a questo punto che Slashfang e Hana iniziarono a scambiarsi delle occhiate di disagio, come se all'improvviso si fossero resi conto di avere le informazioni A, B e C, senza accorgersi che c'era qualcosa di strano nella somma A + B = C. Non dissero molto, mentre Mar continuava a parlare.

 

- E in più, il Tori-Tori No Mi è uno zoan di tipo uccello! Come fai a trasformarti in una volpe volante?-

 

- Beh, ci riesco!- rispose Slashfang, sulla difensiva.- Mi trasformo in una volpe volante che può volare come un uccello.-

 

- E' illogico!- ribadì Mar, avvertendo dei crampi allo stomaco, forse dovuti allo stress e allo shock.- Uno è un uccello e l'altro è un mammifero!-

 

- Non mi credi? Guarda e impara, ragazzina. Il mio Tori-Tori No Mi è uno dei cinque frutti del diavolo che permettono al loro possessore di volare. Apprezza ciò che stai per vedere!-

 

Avendo spudoratamente rubato queste frasi a Pell il Falcone, il ragazzo procedette a far uso dei suoi poteri e a trasformarsi nella sua forma animale. I suoi capelli rossi si estesero a tutto il corpo, le unghie gli divennero nere e appuntite, e una membrana gli si formò sotto le braccia...

 

E all'improvviso, Slashfang cadde a terra, morto.

 

***

 

Sebbene possa sembrare strano che il ragazzo non abbia mai avuto questo problema prima d'ora, Mar aveva ragione a dire che i frutti del diavolo di tipo zoan non permettono incroci tra gli ordini dei Mammiferi e degli Uccelli. Quindi, anche se in teoria l'idea di un frutto ibrido sembra bella, in pratica cercare di incrociare due biologie senza comprendere del tutto il loro funzionamento...non lo è. E visto che non lo è...beh, succedono delle brutte cose.

 

Comunque, si può trovare una spiegazione più approfondita a molte miglia di distanza, nel luogo in cui un eminente scienziato noto come dottor Vegapunk era intento a controllare i risultati del suo ultimo esperimento sui frutti del diavolo.

 

- Quindi non ha funzionato?-

 

- No, signore!- disse l'assistente di laboratorio.- All'improvviso, tutti i nostri frutti del diavolo inter-specie hanno fallito biologicamente. I loro organi...uhm...si sono sciolti, signore.-

 

- Ah.- disse il famoso scienziato.- Spero che quel piratucolo che rubò uno degli esemplari sia stato così stupido da mangiarlo, allora. Sarebbe stato un esperimento davvero interessante.-

 

Naturalmente aveva ragione, ma molto lontano da lì, sul ponte della Thousand Sunny, il suddetto piratucolo avrebbe dissentito se...beh, se non fosse morto.

 

***

 

Naturalmente, la compagna di Slashfang, Sakura D. Hana, non era a conoscenza di queste informazioni, quindi, dal suo punto di vista Mar aveva in qualche modo ucciso Slashfang.

 

La sua reazione fu quella che vi potreste aspettare: sguainò le spade e minacciò di uccidere Mar con una tempesta di urla belluine. Ok, togliamo la parte della minaccia, ma era abbastanza seria sulla parte dell'uccisione, il che era una cattiva notizia per Mar, perchè come ricorderete, il suo frutto del diavolo non era molto adatto a combattere, e comunque sarebbe stato del tutto inutile contro qualcuno che possedeva l'Ambizione.

 

Tuttavia, quel che Hana non aveva era esperienza nell'aver a che fare con una nave fantasma particolarmente incazzata. E questo fu il motivo per cui quando la boma della Sunny si sciolse, Mar si abbassò e Hana no.

 

Quando Hana fu mandata fuoribordo, ci fu un tonfo che rincuorò Mar. Poi però si ricordò che Hana aveva mangiato il Mizu Mizu No Mi, che per chi non sa il giapponese, significa Frutto Acqua Acqua. Naturalmente, Mar fu travolta dal panico, appena si rese conto che c'erano moltissime possibilità che Hana potesse essere immune all'effetto dell'acqua su chi aveva mangiato un frutto del diavolo, cioè la perdita dei poteri. Dopo tutto, avere un rogia d'acqua di sicuro avrebbe consentito al suo possessore di trasformarsi in acqua, oppure di controllarla.

 

Con terrore, si affacciò dal parapetto, quasi aspettandosi di vedere Hana emergere in un geyser d'acqua o qualcosa del genere.

 

Ma, dopo alcuni minuti di tensione, non accadde nulla. Cautamente si sporse, ma non c'era nulla da vedere tranne acqua che si infrangeva sulla chiglia e un'ultima bolla sul pelo dell'acqua.

 

Quindi, cosa accade quando il possessore di un frutto del diavolo col potere di trasformarsi in, e forse anche controllare, acqua cade in una massa d'acqua come l'oceano?

 

Per rispondere a questa domanda, dobbiamo ricordare ciò che sappiamo sui frutti del diavolo:

 

FATTO 1: I possessori di un frutto del diavolo diventano indifesi se immersi in acqua.

 

FATTO 2: Una volta sommerso, il possessore non può usare i suoi poteri.

 

FATTO 3: Il Mizu-Mizu No Mi permette al suo possessore di controllare/trasformarsi in acqua.

 

FATTO 4: Il possessore del Mizu-Mizu No Mi era appena caduto nell'oceano ed è attualmente sommerso dall'acqua.

 

Mettendola in questo modo, diventa facilissimo vedere quali regole prevalgono sulle altre. Non è scritto da nessuna parte che il potere di trasformarsi in acqua renda immuni dalle tipiche debolezze dei frutti del diavolo.

 

Per farla breve, non importa se il possessore ha mangiato un frutto potentissimo. Se cade in acqua, è comunque Game Over perchè i suoi poteri non funzionano più, e diventa lo stesso un peso che affonda.

 

Il che dovrebbe chiarire una volta per tutte cosa è successo ad Hana. Il fatto che avesse addosso due spade molto pesanti non contribuì a migliorare le cose, ed è quindi sparita rapidamente da questa storia.

 

- Uhm...grazie.- disse Mar alla Sunny dopo essersi ripresa dall'attacco di panico (Hana aveva un aspetto terrificante con quelle due enormi spade in mano).- Vuol dire forse che non mi odi più?-

 

In risposta la boma ondeggiò sul ponte. Ma in un modo abbastanza tiepido.

 

- Beh, mi accontenterò.- mormorò dopo essersi abbassata di nuovo.- Che ne dici se, come offerta di pace, buttassi fuoribordo il cadavere di quell'idiota? Non mi aspetto che diventeremo migliori amiche per sempre, ma spero che non cercherai più di uccidermi.-

 

La boma non si mosse.

 

- Senti, lo farò lo stesso, ok? E mi sono resa conto che per te sarebbe l'occasione perfetta per farmi finire fuoribordo. E dato che ho mangiato un frutto del diavolo, affonderò. Ma mi fido di te. Quindi...uhm...lo farò. Per favore, non uccidermi...-

 

Per una ragazza minuta come Mar fu la cosa più difficile del mondo trasportare il cadavere di Slashfang. E la parte più spaventosa fu quando dovette voltare le spalle alla Sunny, sapendo che se avesse deciso di ucciderla non sarebbe riuscita ad abbassarsi in tempo, visto che non avrebbe visto arrivare la boma. Tuttavia, non accadde nulla di strano. Il cadavere di Slashfang seguì quello di Hana, e ancora una volta, il ponte della Sunny fu libero dalla loro influenza nefasta.

 

. Quindi...- disse Mar alla nave fantasma, prendendo uno straccio e preparandosi a pulire il punto da cui Slashfang era caduto.- Possiamo ricominciare da capo? Io sono Mar. Non voglio essere la Regina dei Pirati. Non so come sono finita qui. Ho mangiato un frutto del diavolo stranissimo che mi sta facendo diventare troppo razionale per il mio bene e che non sembra fare altro. Uhm...grazie per avermi salvata dall'oceano. E da quella pazza. E anche se da te non mi aspetto nulla, ho bisogno del tuo aiuto.-

 

La nave rimase immobile.

 

- Ascolta, voglio fare un patto con te. Tu non puoi andare in giro senza che qualcuno ti reclami, e io non posso muovermi senza di te, punto. I miei genitori sono stati catturati da dei pirati e voglio salvarli (e a questo punto la voce le tremò), e...beh, sono disposta ad aiutarti se mi aiuterai. Che ne dici?-

 

Ancora silenzio. Mar sospirò.

 

- Non mentivano riguardo al tuo capitano, vero?-

 

Nel silenzio che seguì c'era un'inquietante tristezza.

 

- Sunny, sai cosa è successo al resto della ciurma?-

 

La Voce che rispose la fece sobbalzare.- Sotto...- Questo fu accompagnato da un tonfo al piano di sotto, come se qualcosa di pesante fosse caduto sul pavimento.

 

Sperò con tutto il cuore che non si trattasse di un cadavere, ma ora che quella nave pestifera stava finalmente comunicando con lei non poteva farsi sfuggire l'opportunità. Facendo leva sul suo coraggio e confidando che la nave non l'avrebbe uccisa, scese sottocoperta ancora una volta.

 

***

 

Al centro del pavimento della stanza delle donne, c'era un libro. Considerando che gli scaffali erano ancora a posto (tranne quello che la Sunny aveva cercato di farle cadere addosso in precedenza), era ovvio che fosse ciò che la Sunny intendeva mostrarle. Afferrandolo, si rese conto che era molto vecchio, e il tempo aveva ingiallito le pagine rimaste indisturbate per chissà quanto.

 

Era un diario. La scrittura chiara e precisa le fece capire che apparteneva a Nico Robin, l'archeologa dei Mugiwara. E ovviamente, se voleva svelare il mistero dell'esecuzione di Rufy e di questa nuova era della pirateria, leggere le memorie della studiosa di Ohara sarebbe stato indispensabile.

 

Saltò le parti iniziali, andando direttamente alla fine con le ultime annotazioni. Forse perchè ci stava pensando da un pezzo, ma non ci volle molto prima che il nome "Monkey D. Madelyn" le saltasse all'occhio.

 

La donna che quei due avevano chiamato Regina dei Pirati...

 

Stando a quanto avevano affermato, il destino dei Mugiwara era in qualche modo legato a quella donna. Pertanto, Mar si adagiò su un comodo divano e iniziò a leggere.

 

 

NOTA DEL TRADUTTORE: Chi è Monkey D. Madelyn? Che cosa ha a che fare con i Mugiwara? E che cazzo è successo a Trafalgar Law? Tranquilli, verrà tutto svelato a tempo debito.

 

Prima che me ne dimentichi: la versione originale di questa storia è stata scritta un pò di tempo fa, prima della saga di Punk Hazard. Quindi, se vi sembra che ci siano delle incongruenze, non preoccupatevi.

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Capitolo 7
*** La prospettiva di un diario ***


Capitolo 7: La prospettiva di un diario

 

"La mediocrità non riconosce nulla al di sopra di se stessa, ma il talento riconosce immediatamente il genio".

-Un certo tizio di Baker Street

 

Uno degli aspetti più affascinanti della lettura di un diario è il poter entrare nella mente di qualcun altro. Si potrebbe dire lo stesso di quasi ogni altro tipo di racconto scritto in prima persona.

 

A seconda delle capacità dello scrittore, questa potrebbe essere o non essere una buona cosa. Ecco perchè il formato e la prospettiva sono di importanza vitale qualora ci si imbarchi in un'avventura letteraria, e no, la prima persona e la terza persona non sono intercambiabili tanto facilmente. Se si deve usare la prima persona, si spera anche che la testa del protagonista sia un bel posto in cui trovarsi, o che almeno sia interessante.

 

In particolare, i diari, essendo per tradizione quasi sempre scritti in prima persona, sono molto inclini a trasformarsi in:

 

A) Sprechi di prosa estremamente noiosi ("Oggi per pranzo ho mangiato del roast beef. Era ben cotto e il pudding dello Yorkshire era molle. Non ricordo com'era il tempo ma mi sono rotta un'unghia".)

 

B) Monologhi narcisistici ed egocentrici ("Sono andato dal professore e gli ho dato un pugno in faccia. Tutti gli altri hanno applaudito perchè sono riuscito a fare quello che nessun'altro qui a scuola ha mai avuto il coraggio di fare, cioè opporsi a quel bullo gelatinato. Ho dato prova di essere uno da prendere sul serio".)

 

oppure

 

C) Odiosi ammassi di lamentele (Qualcosa tipo il diario di Mar, che era pieno di frasi come: "Nessuno al mondo mi capisce, Diario. Perchè non possono accettarmi per quel che sono?" oppure "Oggi pioveva e mamma mi ha detto di portare fuori la spazzatura. Questi sono i genitori che mi ritrovo, Diario. Avrei potuto beccarmi l'influenza, e tutto quello che mi ha detto è di ricordarmi di mettere l'impermeabile e farmi un bagno caldo, dopo".)

 

Beh, avete afferrato l'idea.

 

Credo che dovremmo essere tutti contenti del fatto che il diario di Mar si trovi ora sul fondo dell'oceano, probabilmente a tormentare qualunque uomo-pesce o tritone abbastanza sfortunato da averlo trovato (e abbastanza folle da averlo letto come se l'avvertimento "Diario segreto di Mar- NON LEGGERE!" sulla copertina non fosse un deterrente efficace.

 

Fortunatamente per Mar e per me (e per estensione, voi tutti, dato che vi sto raccontando la sua storia), il diario di Nico Robin non assomigliava neanche lontanamente agli esempi di cui sopra.

 

***

 

Martedì 15 Giugno

 

Abbiamo ricevuto una strana chiamata dai Pirati Heart. Apparentemente, il Chirurgo della Morte in persona vuole incontrarci su un'isola invernale nei paraggi.

 

Rufy ha acconsentito immediatamente. Dopo tutto, Law gli è simpatico, e gli è ancora grato per quanto accaduto dopo la guerra di Marineford.

 

Devo ammettere che alcuni di noi hanno dei dubbi al riguardo. In effetti, essendo rivali ed essendo le due ciurme più vicine a trovare One Piece, ci sono molte probabilità che l'incontro sia in realtà una trappola per eliminare la concorrenza.

 

Comunque, nè Zoro nè Nami sono riusciti a far cambiare idea a Rufy, quindi Nami si è rassegnata a cambiare rotta.

 

Chopper è felicissimo. Credo che senta la mancanza delle isole invernali, e che il clima caldo delle isole estive che abbiamo incontrato di recente non gli abbia fatto bene.

 

---

 

Mercoledì 16 Giugno

 

Oggi abbiamo incontrato la ciurma di Law.

 

Siamo rimasti sorpresi nello scoprire che Law aveva chiesto quest'incontro per far sapere a Rufy che aveva aggiunto un nuovo membro alla sua ciurma. Anche se cosa faccia il capitano dei Pirati Heart con la sua ciurma non è certo affare nostro, questo era un caso speciale, visto che il nuovo membro era Monkey D. Madelyn, la sorella gemella di Rufy.

 

Dopo aver scoperto all'improvviso che il padre di Rufy è il leader rivoluzionario Monkey D. Dragon e che suo nonno è l'ex Vice-Ammiraglio Monkey D. Garp (e mi è stato detto che il defunto Ace Pugno di Fuoco gli è stato presentato in modo simile), credo di poter dire che la comparsa di un altro membro della famiglia Monkey non ci ha sorpreso più di tanto. Però devo ammettere che questo nuovo sviluppo mi ha dato una sensazione che potrebbe essere descritta soltanto come...inquietudine.

 

Navighiamo con il nostro capitano da un sacco di tempo, ma non ci ha mai detto di avere una sorella gemella. Normalmente, sarebbe perchè "non abbiamo chiesto", ma ho un vago ricordo di quando Rufy, durante una chiacchierata in cui Nami aveva detto quanto le mancava sua sorella Nojiko, disse specificamente che non aveva mai avuto una sorella e si chiese come sarebbe stato. Naturalmente, potrei sbagliarmi, visto che appena ha incontrato questa Madelyn, Rufy l'ha salutata con calore, e, in mancanza di un termine migliore, l'ha ricoperta di lodi.

 

Somiglia molto a Rufy, ma è più carina.

 

L'altra cosa che mi preoccupa è il comportamento di Law. Nei nostri precedenti incontri era sempre cortese e distaccato, ma questa volta era completamente diverso. Sembrava essere del tutto preso dal nuovo membro della sua ciurma, e non faceva altro che elencarci le sue virtù.

 

Sinceramente, preferisco il vecchio Trafalgar Law.

 

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Giovedì 17 Giugno

 

Rimarremo sull'isola per un altro giorno, in modo da permettere a Rufy di passare più tempo con sua sorella. Sembra una persona squisita, graziosa e intelligente così come è bella. Ora capisco perchè Trafalgar Law e tutti gli altri sono così impressionati.

 

Quasi non riesco a credere che lei e il nostro capitano siano parenti.

 

Ho già detto che è molto bella? E intelligente?

 

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Venerdì 18 Giugno

 

Due ore fa abbiamo salutato e lasciato l'isola invernale.

 

Rufy ha passato la maggior parte del tempo con sua sorella. Apparentemente, hanno entrambi giurato di diventare, rispettivamente, il Re e la Regina dei Pirati. Anche se le aspirazioni del nostro capitano sono ben note, mi è sembrato strano che fosse così contento del fatto che sua sorella miri a quello che è essenzialmente lo stesso titolo.

 

A cena, ci hanno raccontato molte storie della loro infanzia. Abbiamo così scoperto che anche Madelyn ha mangiato un frutto del diavolo, e sebbene sia stata molto vaga sulla natura dei suoi poteri, sembra che li abbia dovuti usare periodicamente per salvare più volte il suo gemello da morte certa, nel corso della loro infanzia. Sospetto della credibilità di alcune storie, ma tutti gli altri sembrano averle accettate come vere.

 

Mi sto ancora chiedendo perchè non abbiamo mai sentito parlare di Madelyn prima d'oggi.

 

Sono anche sconcertata dalla mia precedente annotazione. Devo averla scritta in un momento in cui non ero in me.

 

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Domenica 20 Giugno

 

Ho chiesto un favore ad alcuni miei contatti nell'Armata Rivoluzionaria, e ho scoperto l'ammontare della taglia di Madelyn. Apparentemente, ha la taglia più alta del mondo: 666.000.000 di berry.

 

E' una cifra incredibile. Ma se è così alta, allora perchè non l'abbiamo mai sentita nominare prima d'ora? Sono ancora sconcertata.

 

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Lunedì 12 Luglio

 

Abbiamo appena saputo che Trafalgar Law ha ceduto il suo ruolo di capitano dei Pirati Heart a Madelyn, per concentrarsi meglio sul suo dovere di medico.

 

Non so proprio che cosa dire.

 

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Lunedì 19 Luglio

 

Il capitano è scomparso. Abbiamo cercato ovunque, ma nessuno si ricorda quando è sparito dalla nave. Abbiamo formato delle squadre di ricerca, senza però trovare nulla. Usop ha suggerito di chiedere aiuto a qualche pirata nostro alleato, ma Zoro si è opposto, perchè secondo lui è una faccenda che riguarda solo noi.

 

Posso solo sperare che si tratti di un qualche stupido scherzo di Rufy.

 

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Martedì 20 Luglio

 

Non è possibile. Abbiamo ricevuto una chiamata dal capitano Drake con delle notizie riguardanti Rufy. All'inizio nessuno di noi voleva crederci, ma quando abbiamo ricevuto altre chiamate da altri nostri alleati, non abbiamo avuto scelta.

 

In qualche modo, Rufy è stato catturato dalla Marina e verrà giustiziato a Loguetown tra quattro giorni.

 

Come è possibile? Lasciando da parte l'ipotesi improbabile che i marines siano saliti di soppiatto sulla nave e lo abbiano preso senza che ce ne accorgessimo, è impossibile che una persona che una notte si trovava nell'angolo più remoto del Nuovo Mondo sia stata rapita e trasportata nel Mare Orientale in appena un giorno. Perfino con i poteri di Orso Bartholomew ci sono voluti tre giorni per arrivare dove ci siamo ritrovati tanti anni fa.

 

Non so più se questo è un sogno o un qualche mio incubo.

 

Se lo è, posso solo sperare di svegliarmi presto.

 

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Mercoledì 21 Luglio

 

Nami ha calcolato la rotta per arrivare a Loguetown. Ma anche se nelle migliori ipotesi, non riusciremo ad arrivare in tempo usando le rotte convenzionali.

 

E' stato Zoro a proporlo per primo, e fosse stato per un altro motivo, lo avremmo ritenuto pazzo per averlo suggerito. Eppure, quando ha suggerito di, parole sue, "mandare a fanculo le convenzioni e tornare nel Mare Orientale passando direttamente dalla Fascia di Bonaccia", in modo da arrivare in tempo per l'esecuzione, nessuno dissentì.

 

Mentre sto scrivendo queste righe ci stiamo preparando per quello che a chiunque altro sembrerebbe un tentativo suicida di attraversare la Rotta Maggiore. Ma mi fido di Franky e Nami.

 

Ci faranno viaggiare in tutta sicurezza.

 

Mi fido dei miei compagni.

 

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Un aggiornamento della nostra situazione: abbiamo ricevuto offerte di aiuto dai nostri alleati. Quelli che erano vicini al Mare Orientale si stanno precipitando verso Loguetown, sperando di arrivare lì prima di noi e ritardare o fermare l'esecuzione, mentre altri si sono offerti di guardarci le spalle durante la nostra traversata.

 

So che non è il momento, ma devo sottolineare che non è arrivato nessun aiuto dai Pirati Heart. Visto che Madelyn è la sorella gemella di Rufy, ci si aspetterebbe da lei una risposta più premurosa di "Qualcuno deve assicurarsi che Kidd non riesca a trovare One Piece mentre Rufy non c'è".

 

Sembra che il loro nuovo capitano non abbia ciò che ha dato nome ai Pirati Heart.

 

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Giovedì 22 Luglio

 

Mi trema ancora la mano per il viaggio attraverso la Fascia di Bonaccia. Senza agalmatolite a coprire la chiglia siamo stati attaccati ripetutamente dai re del mare. Solo con la forza della ciurma e delle altre navi che si sono offerte di accompagnarci in questa folle impresa siamo riusciti a cavarcela.

 

Mi rattrista dover annotare la perdita della Rolling Stone e del suo equipaggio durante la traversata. Non abbiamo avuto tempo di fermarci e di accendere delle candele per Laura e la sua ciurma, ma abbiamo tenuto un minuto di silenzio per onorare il loro eroico sacrificio.

 

--

 

Sto iniziando ad avere paura di impugnare questa penna. Ma qualcuno deve annotare tutto quel che è successo. Non permetterò al Governo Mondiale di riscrivere la storia come ha fatto in ogni guerra degli ultimi secoli.

 

Quando, arrivati nel Mare Orientale, ci siamo avvicinati alla Reverse Mountain, la prima cosa che abbiamo visto sono stati i relitti di molte navi affondate. Abbiamo poi scoperto che la Marina aveva saputo del nostro arrivo e aveva cercato di anticipare l'esecuzione di Rufy.

 

Comunque, i nostri alleati sono arrivaati in tempo per intervenire e darci il tempo che ci serviva...ma a caro prezzo. Sembra che la maggior parte dei morti che non erano marines appartenessero all'Armata Rivoluzionaria, ma ho notato che uno dei relitti era una nave pirata. Sono sicura, e Franky è d'accordo con me, che si tratti della Shadow Hind, o almeno di quel che ne resta. Non è difficile da distinguere, c'è solo una ciurma di pirati che naviga su un'ex nave della Marina con vele nere e colori invertiti.

 

Ho paura per il destino dei nostri alleati. Posso solo sperare che siano riusciti a scappare. O almeno che si siano ritirati a causa dei danni, perchè l'alternativa è terribile.

 

--

 

Ci stiamo avvicinando a Loguetown. Anche da questa distanza posso sentire i suoni della battaglia, vedere le colonne di fumo da dove i sopravvissuti dei primi scontri stanno affrontando le soverchianti forze della Marina.

 

Rufy non è ancora morto. Abbiamo ancora una chance.

 

Dobbiamo fare in modo che non si ripeta ciò che è accaduto a Marineford tanti anni fa. Non possiamo permetterlo.

 

Non lo permetteremo.

 

Io

 

non

 

lo

 

permetterò.

 

***

 

Le ultime parole erano state scritte con una grafia tremolante. Sulla pagina, piccole tracce di irregolarità e inchiostro sbiadito tradivano la condizione di chi aveva narrato la tragedia fino a quel punto.

 

Con crescente sconforto, Mar girò la pagina, accorgendosi che era vuota, così come il resto del volume.

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Capitolo 8
*** Il lato oscuro dell'isolotto ***


NOTA DEL TRADUTTORE: Ho pubblicato in anticipo questo capitolo perché la settimana prossima mi dedicherò interamente alla scrittura del primo capitolo di “One piece of an angel”, un crossover con Neon Genesis Evangelion (all’inizio avevo pensato di iniziare a scriverlo a fine mese, ma poi ho cambiato idea), e lo pubblicherò, salvo imprevisti, domenica prossima. La settimana successiva arriverà il prossimo capitolo di questa storia.

 

 

 

 

 

Capitolo 8: Il lato oscuro dell'isolotto

 

Quando Mar si svegliò la mattina dopo, si sorprese nel rendersi conto di essere ancora sul divano, con un dolore al collo e il diario ancora in grembo. A giudicare dalla luce proveniente dall'esterno, doveva essere tarda mattina.

 

Si sorprese, come ho detto prima, perchè era la prima volta da quando era arrivata sulla Sunny che riusciva a dormire per tutta la notte. Come ricorderete, le sue precedenti nottate sulla nave avevano incontrato qualche piccolo inconveniente sovrannaturale.

 

Fu quasi deludente scoprire che la nave era ancora ferma vicino all'isolotto, se quel piccolo pezzo di roccia sull'acqua poteva essere definito tale. Comunque, era un miglioramento. Forse la nave aveva finalmente deciso di darci un taglio con i tentati omicidi.

 

- Ehm...Sunny?-

 

Le rispose solo uno scricchiolio del pavimento.

 

- Grazie per avermi mostrato il diario. Ma la storia non è ancora finita, no?-

 

- Uhh uh...-

 

Nonostante si aspettasse una risposta, a Mar venne un colpo. Forse non era più così ostile come all'inizio, ma il fantasma della Sunny era ancora terrificante.

 

Con deferenza, Mar rimise il diario al suo posto sullo scaffale.- Non...non è mai tornata da quella battaglia, vero?-

 

Non c'era bisogno di spiegare a chi si riferisse Mar. Era arrivata a quella conclusione dopo una lunga notte di ragionamenti, visto che Nico Robin non era tipo da lasciare incompleto il resoconto di un evento così sconvolgente...a meno che qualcosa non glielo avesse impedito. A giudicare dalle sue ultime parole, c'era una sola conclusione logica. Una conclusione che riempì Mar di una tristezza infinita.

 

- E' stata l'unica...?-

 

- Fuori.-

 

- Cosa?-

 

- Fuori. Guarda.-

 

Obbedì al fantasma della nave e guardò fuori dall'oblò. Dava direttamente sull'isolotto.- Uh...non vedo nie...-

 

- Guaaardaaa!- Il sussurro del fantasma era insistente.

 

La sua attenzione fu catturata dal riflesso della luce solare su una superficie lucida. Mar strabuzzò gli occhi. In mezzo a due sagome rocciose c'era un vuoto, dietro al quale c'era qualcosa di piccolo che luccicava.

 

Strano, era vicina a quell'isolotto da oltre un giorno, ma non lo aveva mai guardato con attenzione. Mentre saliva le scale e tornava sul ponte, si chiese se per caso quei due...la spadaccina pazzoide e quello Slash-face o qualunque-fosse-il-suo-nome avessero lasciato qualcosa lì.

 

Mentre si preparava a scendere dalla nave, ebbe un attimo di esitazione. Poteva anche trattarsi di un trucco della Sunny per farla scendere e abbandonarla su quella roccia. Forse, però, con tutto quello che avevano passato ormai le cose erano cambiate.

 

Diede un'occhiata al kayak appartenuto in precedenza a Hana e Slashfang. Beh, se la nave l'avesse abbandonata, almeno avrebbe avuto un modo per andarsene.

 

- Vado a dare un'occhiata. Per favore, non mollarmi lì, ok?-

 

Nessuna risposta. Neanche la boma che oscillava per ucciderla.

 

Non le restava altro da fare che andare, dunque. Scese dal parapetto e arrivò sull'isolotto. Controllando la superficie in cerca delle due rocce viste in precedenza, trovò subito il vuoto dove aveva visto l'oggetto luccicante.

 

Era un pugnale. Era stato conficcato nella roccia fino all'impugnatura. A giudicare dalla corrosione, era lì da un pezzo, e l'oggetto luccicante che aveva visto era una gemma incastonata nell'elsa.

 

Mar rallentò il passa. Aveva il terribile sospetto di sapere che cos'era. Avvicinandosi di più alla cima dell'isolotto, riuscì a vedere chiaramente l'altro lato (che non aveva potuto vedere mentre stava sulla nave). A questo punto si bloccò, il respiro che accelerava mentre si guardava attorno.

 

- Oh, mio...sono stata vicina a...quello per tutto questo tempo?- si disse Mar, ormai terrorizzata.

 

Dall'altro lato dell'isolotto, nascosti dai suoi occhi per tutto quel tempo, c'erano tre grosse pietre intagliate in lastre di uguale dimensione. La prima aveva il suddetto pugnale conficcato sulla cima, la seconda sembrava essere nera e la terza...

 

La terza aveva due spade conficcate in essa, come il pugnale. C'era uno spazio vuoto nel centro dove avrebbe dovuto essercene una terza, ma non c'era.

 

Non dovrebbe essere necessario dirvi i nomi di quelle tre spade. Credo che li abbiate già indovinati. Di certo Mar l'aveva fatto.

 

***

 

Spero che non considererete ridicolo ciò che Mar fece dopo, se vi dico che pianse a lungo per questa terribile scoperta. Già era stato terribile scoprire cosa era successo a Rufy e sospettare cos'era capitato a Robin. Ma avere una conferma trovando le tombe fu un pò troppo per una ragazza che, in fin dei conti, ne aveva passate di cotte e di crude negli ultimi giorni.

 

Ma devo sottolineare che non fu solo questa la causa del pianto di Mar. No, l'ultima goccia fu la scoperta che le tombe erano state profanate.

 

Non dovreste sorprendervi nello scoprire che cose del genere accadono, specialmente dopo molti anni. Sfortunatamente, esistono dei vermi che scelgono di vendicarsi nel modo più codardo possibile. Probabilmente era opera di qualche mezza tacca che non aveva mai avuto una chance contro i Mugiwara ed era giunto per vendicarsi dei morti. Ma c'era anche la possibilità che fosse tutto dovuto a motivi economici. Ai saccheggiatori di tombe non importa molto dei morti, solo delle loro cose.

 

Comunque, mentre Mar è occupata a piangere, credo di dover usare quest'occasione per descrivervi ciò che aveva visto:

 

Aveva identificato la prima tomba, quella col pugnale, come quella di Robin. Non c'erano dubbi al riguardo, perchè sul lato della roccia c'era una piccola placca di metallo con inciso il suo nome e un breve epitaffio.

 

NICO ROBIN

FIGLIA DI NICO OLVIA

ULTIMA ARCHEOLOGA DI OHARA

E PREZIOSA COMPAGNA

 

Quindi Mar ci aveva visto giusto. Ma in un caso simile non era una bella cosa.

 

Sfortunatamente non riuscì a capire a chi appartenesse la seconda tomba. C'era stata una placca, ma qualcuno l'aveva distrutta, forse per pura cattiveria, e adesso l'iscrizione era indecifrabile. E non c'era nessuna arma per aiutare ad identificarla.

 

L'ultima era senza dubbio quella di Zoro. Non c'è da sorprendersi se la spada nel mezzo, che come forse avrete ipotizzato avrebbe dovuto essere quella chiamata Shusui, mancava. Dei ladri di tombe non si sarebbero mai fatti sfuggire una spada preziosa come quella, e se questo narratore ricorda bene, quella spada aveva una sorta di resistenza fuori dal comune.

 

Il che probabilmente spiega perchè le altre due spade erano state lasciate lì. Entrambe erano state rotte, ed erano state messe insieme solo per decorare la tomba. Inutili per dei ladri, non erano state toccate. La placca, però, non era stata così fortunata, e Mar riuscì a malapena a distinguere le lettere:

 

NOA Z

SPADACC ORIENT

 

Ma anche nelle occasioni più tragiche c'è un pò di speranza, e il Frutto Logica Logica aiutò Mar a capirlo una volta che la ragazza ebbe finito il suo (mi spiace dirlo) poco dignitoso piagnisteo.

 

***

 

Il Frutto Logica Logica le stava dando una bella emicrania a vasua dell'illogicità insita nel piangere per dei personaggi fittizi che non aveva mai incontrato. Questo non aiutò Mar a smettere di balbettare, ma le rese le cose più facili quando si fermò, perchè pensare razionalmente le venne più facile e iniziò a pensare.

 

Erano morti, questo era vero.

 

Ma qualcuno doveva aver portato i corpi sull'isolotto. Qualcuno doveva aver costruito quelle lapidi. E un alleato dei Mugiwara non avrebbe mai scritto "preziosa compagna" nell'epitaffio di Robin.

 

E soprattutto, c'erano abbastanza indizi da poter ipotizzare che almeno uno dei Mugiwara fosse sopravvissuto alla Battaglia di Loguetown.

 

Quando finalmente Mar si ricompose e tornò alla nave (che, sorprendentemente, non si era mossa di un millimetro), si sedette su uno scalino e cercò di ricapitolare gli eventi accaduti tanti anni prima.

 

Una strana ragazza che affermava di essere la sorella di Rufy, con una taglia enorme e dei poteri immensi-ma-indefiniti, era apparsa all'improvviso. Erano seguiti un misterioso rapimento e una guerra per impedire l'esecuzione del futuro Re dei Pirati. Tutto lasciava intendere che il lato dei Mugiwara avesse perso. E tra le altre cose, erano morti Zoro, Robin e un altro Mugiwara che non aveva un'arma.

 

Si chiese chi potesse esserci in quella tomba. Era poco probabile che si trattasse di Brook, Nami o Usop, decise, visto che le loro rispettive armi (o una loro replica) sarebbero state poste sulla lapide. A meno che non fossero state spostate dagli elementi.

 

Era anche abbastanza sicura che Franky avesse costruito quelle tombe. La fattura delle lapidi e le armi conficcate parlava da sè. Ma era anche certa che non l'avesse fatto da solo, visto che la natura poetica degli epitaffi implicava che li avesse composti qualcun altro. Chi? Usop? Nami?

 

- Credo di capire perchè ti sei fermata qui. Mi dispiace.- disse alla nave.

 

C'era ancora da risolvere il mistero del perchè la Sunny fosse stata nascosta nelle profondità dell'oceano. E perchè lo Shark Submerge mancava? Chi era sopravvissuto?

 

E cosa c'entravano in tutto questo i Pirati Heart? Cosa gli era successo?

 

Mar alzò lo sguardo.- Sunny, cos'è successo dopo? E dove sono andati i sopravvissuti? Perchè se ne sono andati?-

 

Solo silenzio. Ma per qualche motivo sembrava quasi che la testa di leone stesse piangendo.

 

- Non lo sai?-

 

Silenzio.

 

- Vuoi scoprirlo?-

 

Silenzio.

 

- Ascolta, come ti ho detto prima anche io voglio scoprire cos'è successo. Quindi facciamo un patto. Io ho mangiato il Frutto Logica Logica. Mi rende logica e tutto il resto, e come direbbe Sherlock Holmes, questo renderà più facile scoprire la verità. Ti do la mia parola che ti aiuterò a scoprire cosa è successo al resto della tua ciurma, ma ti prego, aiutami a trovare i miei genitori. Per favore?-

 

All'improvviso ci fu una folata di vento che scompigliò i capelli di Mar e le fece cadere sulla schiena il cappello di paglia.

 

E con quello, la Sunny diede la sua risposta. Le vele si spiegarono, gonfiandosi rapidamente col vento. La nave iniziò a muoversi, e in breve l'isolotto e i suoi terribili ricordi divennero un puntino all'orizzonte.

 

- Va bene...- disse Mar, mettendo a posto il kayak che aveva preso prima.- Abbiamo un patto, allora.-

 

***

 

Giorni dopo, Mar si ritrovò a guardare con stupore il posto in cui erano arrivati.

 

Alberi enormi si stendevano verso il cielo, circondati da una massa di bolle in movimento. Decine di navi erano attraccate ai vari porti, tutti pieni di persone. In lontananza, si poteva vedere una gigantesca ruota panoramica.

 

Non c'era bisogno di dirle che posto era. Dopo tutti quegli anni, non era cambiato di una virgola. Era uguale a tutte le altre raffigurazioni che aveva visto:

 

L'Arcipelago Sabaody.

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Capitolo 9
*** Un incontro Ensuefalitico ***


Capitolo 9: Un incontro Ensuefalitico

 

Dopo aver superato la gioia dell'essere arrivata a destinazione, Mar si rese conto che l'Arcipelago Sabaody non era un bel posto in cui girare da sola.

 

Essendosi resa conto che attraccare al porto principale con la Thousand Sunny le avrebbe solo procurato dei guai, la nascose nei pressi di uno dei grove più remoti, per poi usare il kayak per arrivare a terra.

 

Tirò un sospiro di sollievo quando scoprì che la maggior parte delle altre persone ignorava la sua presenza.

 

Anche se voler essere ignorata potrebbe sembrarvi un sintomo di scarsa autostima, provate a ricordare che tipo di gente c'è a Sabaody. Specialmente se siete un'adolescente con scarsa attitudine al combattimento e un frutto del diavolo poco utile in certe situazioni. Senza contare poi la cintura blu in karate, che tra l'altro è abbastanza inutile secondo gli standard odierni.

 

C'è da dire che Mar, nonostante le sue nuove abilità, era ancora un'adolescente, e quindi non diede ascolto come avrebbe dovuto al suo buon senso. Tanto per cominciare, non aveva con sè un'arma. Inoltre, si era portata dietro il cappello di paglia.

 

***

 

Nella maggior parte delle storie in cui un OC finisce nell'Arcipelago Sabaody, si può notare un certo percorso fisso, cioè:

 

(1) La protagonista incontra uno delle Undici Supernove, di solito uno dei maschi più attraenti, oppure ne viene soccorsa, oppure ancora

 

(2) Incontra dei pirati che cercano di derubarla, portando così all'evento di cui sopra

 

Oppure, al posto dei pirati saltano fuori gli schiavisti, e subito dopo...

 

(3) Si ritrova nella casa d'aste per umani, dove la povera, bella e "speciale" OC viene venduta a Kidd o Law.

 

E molto spesso:

 

(4) Un incontro con i Draghi Celesti, che o sparano alla protagonista per divertimento, oppure la prendono come schiava perchè sono dei bastardi. A volte entrambe le cose.

 

Tecnicamente non c'è nulla di sbagliato, tranne il fatto che cose del genere sono già state fatte e non sono altro che una pallida imitazione delle originali avventure dei Mugiwara a Sabaody. Tanto vale scrivere una spudorata scopiazzatura di altro materiale canon, ad esempio una storia in cui l'OC è la principessa di un regno desertico stravolto da una ribellione oppure è l'Avvocato del Diavolo di Araho, ricercato dal Governo Mondiale e la cui isola è stata distrutta da un Buster Call (e con un personaggio così irritante, non c'è da biasimarli).

 

Comunque, sappiamo tutti che, in queste storie, l'inserimento di Sabaody è soltanto un espediente per fare in modo che l'OC si unisca alla ciurma di Law/Kidd/Hawkins/Drake in modo che ci possa essere una storia d'amore (Di sicuro, Apoo, Capone e Urouge staranno ringraziando il fatto di essere dei cessi, uno dei migliori deterrenti che ci possano essere, ma sto divagando).

 

Dov'ero rimasto? Ah, sì...dicevo, se si seguisse uno di quei percorsi, sarebbe successo questo: Mar, nel breve tragitto tra la Sunny e l'arcipelago, aveva attirato l'attenzione di qualcuno.

 

Questo poteva essere perchè, senza saperlo, si era beccata una malattia nelle prime fasi che l'avrebbe infettata in pieno nel giro di pochi giorni. Dove aveva contratto la malattia era un mistero, ma tutti gli indizi portavano al momento in cui Hana e Slashfang erano saliti sulla Sunny. Fortunatamente, fu soccorsa da un Buon Samaritano d'un dottore, che prontamente la curò.

 

Nella maggior parte delle storie, la scena sarebbe stata più o meno così:

 

All'improvviso si sentì strana, e cadde in ginocchio. E poi svenne.

 

Cosa c'è che non va? Perchè mi sento male? Pensò la ragazza, disperata.

 

Quando si risvegliò, si rese conto che accanto a lei c'era qualcuno.

 

- Non preoccuparti, ho già neutralizzato l'infezione.- disse un uomo con i capelli scuri e un pizzetto, che indossava un cappello peloso a macchie e una maglia gialla con una faccina sorridente. Dietro di lui c'era un orso bianco con una tuta che reggeva la nodachi (una lunga spada giapponese) del dottore e la sua valigetta.

 

- Comunque,- disse l'uomo- dovremmo portarti nell'infermeria del nostro sottomarino, perchè curare strane ragazze sconosciute che si sentono male per strada è ciò che il Crudele Dottore del Mare Settentrionale fa sempre anche se non ha senso.-

 

***

 

Essendo un narratore puntiglioso, devo anche menzionare che, nella maggior parte di queste storie, il nome "T. Law" compare spesso nella lista dei personaggi, quindi non è un mistero chi sia il valoroso salvatore. Tuttavia, l'autore procederebbe ad introdurre il salvatore come se i lettori non lo avessero mai visto prima, e spesso con una descrizione scopiazzata dal canon (Noto anche come Chirurgo della Morte, taglia di 200.000.000 di berry, strafigo, Pirati Heart, Mare Settentrionale, bla bla bla).

 

Se questo narratore avesse i poteri di Basil Hawkins, e consultasse le carte per vedere cosa succede dopo, questo sarebbe il risultato:

 

- Probabilità che l'incontro non sembri una farsa ed abbia un senso: 10%. Probabilità che Trafalgat Law rimanga IC: 9%. Probabilità che il personaggio sia una bella ragazza con un potere che potrebbe essere utile ai Pirati Heart: 99%. Probabilità della trama: 5%. Probabilità che la storia non venga abbandonata dopo aver esaurito le parti scottanti perchè l'autore si è reso conto che una volta messi insieme i due personaggi non c'è niente che mandi avanti la storia: 0.01%.-

 

Fortunatamente per la salute mentale di questo narratore, tutto questo a Mar non capitò.

 

Innanzitutto, non cadde al suolo. Stava semplicemente camminando per i fatti suoi quando udì, alle sue spalle, un grido che la fece sobbalzare.

 

- ATTENZIONE! RILEVATA INFEZIONE!-

 

Il grido veniva da un uomo dall'altra parte della strada. Non era un uomo con un cappello peloso. A dire la verità, non di poteva dire se fosse un uomo o una donna, perchè sebbene avesse un aspetto umanoide, era coperta da una tuta anti-radiazioni con un visore oscurato.

 

- DISINFESTAZIONE IN CORSO...-

 

Prima che se ne rendesse conto, l'uomo aveva tirato fuori un paio di bombolette di quello che sembrava aerosol e glielo stava spruzzando addosso.

 

- Che stai facendo?- gridò Mar, ovviamente contrariata dalla violazione del suo spazio personale.

 

- Disinfestazione completa! Il soggetto non è più a rischio, il trattamento non...ATTENZIONE! RILEVATA INFEZIONE!-

 

Al che lo strano individuo corse in direzione di un'altra persona sulla strada, e la ricoprì di spray. Confusa, Mar prese una bomboletta gettata a terra e lesse l'etichetta:

 

La cura del Disinfestatore per l'EnSuefalite

 

Ecco spiegato il tutto, quell'uomo era pazzo da legare. Mar sperò che qualunque cosa le fosse stata spruzzata non fosse acida.

 

Fece per allontanarsi, salvo accorgersi che, a differenza sua, l'altra donna che il Disinfestatore aveva "disinfestato" non aveva preso molto bene la cosa. Venne fuori che era una spadaccina, e aveva già sguainato la spada, gridando come il suo onore dovesse essere difeso prendendo la vita di quell'uomo.

 

- RILEVATI SEGNI DI RABBIA! TRATTAMENTO IN CORSO...-

 

Un attimo dopo, Mar gridò, perchè il Disinfestatore aveva tirato fuori quel che sembrava un coltello da autopsia e aveva "trattato" la donna con un movimento spaventosamente rapido. Non sapeva neanche come l'avesse fatto, sapeva solo che un attimo prima l'uomo era lì, l'attimo dopo si era avvicinato alla spadaccina, le aveva fatto qualcosa e lei era caduta a terra, morta e con un taglio a forma di y in fronte.

 

Il suo grido non fu molto utile. Innanzitutto, nessuno le prestò attenzione, a causa della relativa assenza di legge del posto. Inoltre, riportò l'attenzione del Disinfestatore su di lei. Vedendolo camminare verso di lei, il coltello insanguinato ancora in mano, Mar rimase paralizzata dal terrore. La sua emicrania le stava dicendo di correre. Doveva fare qualcosa! Ma le sue gambe non avevano intenzione di muoversi, nemmeno di fronte alla minaccia di un assassino psicopatico...

 

- Perchè il soggetto si trova qui con quest'aspetto e in possesso di QUEL cappello di paglia?-

 

- Che...che cosa?-

 

- E' molto pericoloso impersonare la regina dei pirati, o Rufy Cappello di Paglia. I pirati del posto non approveranno per via del precedente caso di Demaro Black.-

 

- Non sono Demaro Black.- Mar non riconobbe il nome, non essendo ancora arrivata a quel punto della saga.

 

- Naturalmente. Ma il soggetto somiglia molto alla Regina dei Pirati. Se il soggetto ha intenzione di farsi passare per qualcuno collegato a Cappello di Paglia, un grassone ci ha già provato. Non ha fatto una bella fine.-

 

Mar cominciò a ricordare qualcosa degli ultimi capitoli del manga.- Aspetta...stai parlando di Frufy?- (NOTA: Nella versione originale, la parola era "Fluffy", gioco di parole tra fake, cioè falso, e Luffy. Tra l'altro, fluffy significa morbido)

 

- FRUFY?-

 

- Uhm...- Mar si rese conto all'improvviso di quanto i nomi del fandom potessero sembrare stupidi in una conversazione seria.- So di chi stai parlando. Quel pirata grasso che cercò di impersonare Rufy Cappello di Paglia, giusto? Io...uhm...lo chiamo Frufy. Cioè...Falso Rufy...-

 

Con grande sollievo di Mar, il Disinfestatore reagì con una risata fragorosa.- Il soggetto è divertente. IL DISINFESTATORE APPROVA.-

 

Sarebbe stata un'occasione perfetta per chiedere informazioni sul destino dei Mugiwara, visto che quel pazzo sembrava ben informato e sembrava anche un pò più amichevole (cioè non aveva intenzione di ucciderla), ma Mar non ci riuscì. Questo perchè qualcos'altro aveva catturato la sua attenzione, ed era qualcosa di così importante che la fece partire a razzo, lasciandosi dietro il Disinfestatore.

 

Era una bicibolla e il suo carico. Ed era molto più veloce di lei. Riuscì a malapena a starci dietro prima che si fermasse davanti ad un negozio di schiavi, e dovette fermarsi anche lei prima di svenire per lo sforzo.

 

Ma fu fortunata, perchè riuscì a dare una seconda occhiata e vide qualcosa: la nuca di un uomo.

 

Ed era più che sicura che quell'uomo fosse suo padre.

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Capitolo 10
*** Patto filiale ***


Capitolo 10: Patto filiale

 

Mar stava correndo. Di nuovo.

 

Ad essere precisi, stava correndo nella stessa direzione da cui era venuta, dove aveva lasciato il kayak.

 

Passando accanto al cadavere della donna "trattata" dal Disinfestatore, si accorse che 1) Nessuno aveva fatto niente al riguardo, e 2) Quell'uomo era sparito.

 

Tuttavia, non aveva tempo per dispiacersi di non essere riuscita a farsi dare delle informazioni sui Mugiwara. In quel momento, stava correndo contro il tempo. E aveva un buon motivo.

 

Prima, quando Mar si era fatta coraggio ed aveva cercato di entrare nel negozio di schiavi in cui era sicura che suo padre fosse andato, le guardie all'entrata, vedendo il suo abbigliamento non proprio elegante, si erano subito messe in modo da impedirle l'accesso, per poi dirle che "quelli come te non possono entrare". Dopo aver dato un'occhiata a quei due bestioni armati fino ai denti, decise saggiamente di battere in ritirata.

 

Mar non era una persona particolarmente violenta, ma in quel momento si trovò a desiderare di aver mangiato un frutto che avesse potuto aiutarla a togliere di mezzo le due guardie. Sfortunatamente, l'unico scontro in cui il suo frutto del diavolo le sarebbe stato utile era probabilmente uno scontro verbale.

 

Ma le era utile anche per trovare soluzioni alternative ai problemi.

 

Se l'abbigliamento era il motivo per cui non le era permesso entrare, sarebbe stato logico cambiarsi in modo da essere più adatta alla clientela di un negozio di schiavi. Quello, e trovare i soldi con cui comprare la libertà di suo padre.

 

C'era anche il problema di dove prendere ciò che le serviva, ma la risposta era abbastanza ovvia. Di sicuro, avrebbe trovato qualcosa di adatto a lei tra i vestiti di Nami e Robin. Inoltre, era sulla nave dell'uomo che stava per diventare Re dei Pirati. Era molto improbabile che la ciurma fosse squattrinata, anche se dopo la disastrosa battaglia di Loguetown era difficile da dire. Comunque, se era così disperata, c'erano sempre i gioielli...

 

Se la Sunny non l'avesse uccisa per aver cercato di prenderli.

 

Mentre pensava a tutto questo, continuava a correre. Beh, ho detto "correre", ma molte persone, specialmente i sedentari del mondo moderno, non sono capaci di correre senza fermarsi. La maggior parte di loro è abbastanza resistente da correre a tutta velocità per...uhm...un centinaio di metri prima di soccombere allo sfinimento. Mar non faceva eccezione. Infatti, per la maggior parte del tragitto corse, poi si fermò per riprendere fiato, camminò, e poi riprese a correre.

 

Quando finalmente arrivò al kayak, si rese conto di dover remare fino alla nave, poi di dover tornare indietro e correre di nuovo al negozio di schiavi, il che le fece venire voglia di gridare per la frustrazione e la stanchezza. Potrà anche non sembrare un'impresa erculea, ma vi assicuro che lo è. Se non mi credete, provateci. Non è impressionante come quello che leggete nei libri, ma fidatevi se vi dico che, nonostante tutto, Mar non mollò e continuò ad andare avanti.

 

Si potrebbe dire che la paura le mise le ali. Perchè sapeva benissimo come vanno queste cose nelle storie, e per riprendersi suo padre doveva comprarlo prima che lo facesse qualcun altro.

 

***

 

Ora che sappiamo che Mar stava facendo del suo meglio per riprendersi suo padre, prendiamoci una pausa dalla sua prospettiva e torniamo al negozio di schiavi. Il proprietario non aveva avuto una bella giornata, ma era sicuro che il suo nuovo stock di schiavi avrebbe migliorato le cose.

 

Ad un certo punto, la porta del negozio si aprì ed entrò una donna riccamente vestita.

 

Una rapida occhiata ai suoi gioielli e all'abito elegante gli fece capire che si trattava di una donna con molti soldi da spendere. Ma mentre le dava dei consigli per l'acquisto di uno schiavo che le portasse le buste della spesa (il suo precedente schiavo era appena morto, quell'inutile rottame), si rese conto che aveva un'aria familiare, anche se non ricordava di preciso dove l'aveva vista. Avrebbe potuto chiederle il nome, ma l'avrebbe offesa se fosse stata una persona importante e lui non l'avesse ricordata, quindi era troppo spaventato per chiedere.

 

Fu mentre le mostrava uno dei suoi nuovi arrivi che capì con chi stava parlando.

 

- Che cos'hai?- disse la donna in tono annoiato, accorgendosi del cambio di atteggiamento.- Stai sudando come un maiale. Disgustoso!-

 

- E' s-solo che f-fa un pò caldo o-oggi.- disse il venditore, facendo del suo meglio per nascondere la sua paura.

 

- Allora, quanto costa questo qui?- disse la donna indicando il nuovo arrivo, che si muoveva nervosamente ma aveva imparato dall'esperienza che era saggio stare zitti in circostanze simili.

 

- Per chiunque altro, sarebbero 500.000 berry.- disse l'uomo, sempre più madido di sudore.

 

La donna tirò indietro la testa e lo guardò come se fosse stato un viscido verme.- E per me?-

 

- V-voi siete un'eccezione. Solo 250.000...- L'uomo rabbrividì guardandole gli occhi-...sarebbero ancora troppi per la vostra augusta presenza, vostra Maestà! Per voi è gratis! Gratis!-

 

- Molto bene. Il telecomando del collare.- Tese la mano, i braccialetti d'oro che tintinnavano col movimento.- Grazie. E...la tua collaborazione sarà ricompensata. Vieni, Schiavo!"

 

Al che, uscì dal negozio, con lo schiavo che la seguiva e il venditore ancora tremante.

 

Le guardie, accorgendosi dello stato del loro capo, si incuriosirono.- Quella donna le ha dato dei problemi, boss?-

 

- Problemi?- disse il venditore sedendosi su uno sgabello.- Non avete capito chi era prima di farla entrare, razza di imbecilli?-

 

- Qualche ricca nobildonna?-

 

- Qualche ricca nobildonna?-

 

- E' questo che...-

 

- Idioti! Non avete visto mai prima i manifesti? Quella era Monkey D. Madelyn, la Regina dei Pirati!-

 

- Cosa?-

 

- Ma...è scomparsa anni fa!-

 

- Beh, ora è tornata.- Il venditore prese il suo lumacofono.- Chiamo la Marina. Voi due preparatevi e raccogliete le vostre cose. Per oggi il negozio chiude.-

 

***

 

A poca distanza dal negozio, la donna che il venditore aveva identificato come "Monkey D. Madelyn" e il suo nuovo schiavo stavano camminando.

 

- Così dovrebbe bastare. Fermiamoci.- disse la donna allo schiavo.

 

Ora, il lettore attento avrà già capito che lo schiavo era ovviamente il padre di Mar.

 

Il lettore ancora più attento si aspetterà che questo sia il punto in cui Mar arriva correndo, solo per trovare il negozio chiuso e il suo intento di riprendersi suo padre frustrato, perchè è così che funziona in quelle storie dove l'autore è un bastardo sadico e crudele che ama far soffrire i suoi personaggi e dove la soluzione più pragmatica non funziona mai.

 

Ma quel che accadde poi avrebbe deluso tutte queste aspettative, perchè in quel momento la donna interruppe il suo atteggiamento altezzoso. Subito sopo, abbracciò lo schiavo, che ricambiò il gesto.

 

Naturalmente, i lettori più attenti avranno già intuito la verità, ma ve lo confermerò lo stesso con qualche frase:

 

- Papà, stai bene?-

 

- Mar! Sono contento di vedere che stai bene! Sei stata fantastica!-

 

-...Sono contento che fossi tu...non mi aspettavo che fosse così facile! Voglio dire...quel tipo mi ha scambiata per una persona importante ma ho deciso di dargli corda e omioDio non riesco a credere che abbia funzionato così bene!-

 

-...ed eri uguale a tua madre, con quei vestiti! Non te li avevo mai visti addosso...a proposito, dove li hai presi? Come sei arrivata qui? Tua madre è con te?-

 

- Non era con te?-

 

- Lo era, ma è stata venduta prima che arrivassimo a quel negozio.- Dicendo questo, il volto occhialuto del padre di Mar si incupì.

 

Comprensibilmente, Mar si rattristò, ma il Frutto Logica Logica la obbligò immediatamente a non sprecare tempo a rimuginarci sopra e a cercare invece una soluzione pratica.

 

- Ti ricordi chi è stato? Forse possiamo riprendercela.-

 

Per quelli di voi convinti che l'autore sia stato troppo tenero con Mar per averle permesso di recuperare suo padre così facilmente, la prossima frase dovrebbe assicurarvi che l'autore è comunque un bastardo sadico.

 

- Non sono riuscito a sentire il nome, ma l'ho visto bene.- disse il padre di Mar cercando di togliersi il collare.- Aveva un'aria abbastanza stupida, quindi dovremmo avere una chance. Voglio dire...- scosse la testa.-...se non fossimo stati degli schiavi credo che gli avremmo riso in faccia. Aveva un'aria così ridicola, con quella boccia per pesci sulla testa.-

 

A questo punto il padre di Mar dovette fermarsi e chiedere a sua figlia cosa c'era che non andava, perchè quest'ultima aveva assunto un'espressione di puro terrore.

 

Ora, nel caso non abbiate ancora capito che l'autore ha una vena sadica, questo narratore è sicuro che il prossimo avvenimento lo stabilirà una volta per tutte. Prima che Mar potesse spiegare a suo padre cosa fosse un Drago Celeste e fargli capire quanto fosse terribile il fatto che sua madre fosse stata presa da uno dei nobili mondiali, accadde qualcosa che li distrasse entrambi.

 

Fu un suono di passi e lo sguardo di suo padre diretto a qualcosa alle sue spalle a far girare Mar. Dietro di lei c'era un ufficiale della Marina (dall'abbigliamento ipotizzò che si trattasse di un capitano) e una squadra di soldati.

 

- Mar, chi sono questi?-

 

- Sono marines.- disse lentamente, il cuore che le batteva all'impazzata.- Sono...tipo dei poliziotti.-

 

- Bene! Quel negozio di schiavi era sicuramente illegale, e se lo denunciamo di sicuro lo faranno chiudere!-

 

- Papà, non credo che funzioni così da queste parti...-

 

Naturalmente, Mar, essendo più edotta di suo padre su come funzionava quel mondo, aveva ragione. Ma col senno di poi, avrebbe dovuto aspettarsi quel che accadde dopo. E se non si fosse fatta prendere dalla gioia di aver ritrovato suo padre, si sarebbe nascosta dopo aver lasciato il negozio di schiavi. Beh, ora avrebbe pagato per la sua noncuranza.

 

- Non muovetevi! Mettete le mani dove possiamo vederle!-

 

I marines avevano tutti puntato i fucili contro di lei, le dita sul grilletto, il tutto per la confusione di suo padre. E quando qualcuno ti punta contro un fucile, la cosa più saggia da fare è fare come dice. Sia Mar che suo padre eseguirono l'ordine.

 

Il capitano, dandosi una qualche aria di importanza, ma un pò spaventato, fece un passo in avanti, si schiarì la gola e parlò.

 

- Monkey D. Madelyn! Ti dichiaro in arresto per il crimine della pirateria!-

 

 

NOTA DEL TRADUTTORE: Perché Mar viene additata come Madelyn? Chi diavolo è il Disinfestatore? Ma soprattutto, di che razza di droghe fa uso Phalanx? Tranquilli, tutti i misteri verranno svelati a tempo debito (tranne forse l’ultimo).

 

A proposito di Phalanx: oltre a questa, ha scritto altre due fan fiction di One Piece che ritengo particolarmente interessanti. Una si intitola “The Supernova Eleven”, ed è un AU in cui la ciurma di Cappello di Paglia è costituita dalle Undici Supernove. L’altra si intitola “Though a bird can’t fly, that doesn’t mean it never will”, ed è un AU in cui Kuina sopravvive ma rimane cieca (Entrambe sono ancora in corso). Vi piacerebbe se le traducessi, una volta completata questa qua?

 

Ho poi una notizia per quelli di voi che avevano iniziato a leggere “One piece of an angel”: dopo aver riletto gli appunti e il primo capitolo, mi sono reso conto che non andava tanto bene (per non dire che era una ciofeca) e ho deciso di lasciar perdere. Forse riprenderò l’idea in futuro, mai dire mai.

 

Al prossimo capitolo, cari lettori!

 

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Capitolo 11
*** Ci si incontra tutti in una cella ***


Capitolo 11: Ci si incontra tutti in una cella

 

- Per l'ultima volta, è impossibile che io sia Monkey D. Madelyn!- disse Mar, esasperata, al capitano della Marina che la stava interrogando.- Voglio dire, ha appena detto che è scomparsa venti anni fa! Se fossi lei avrei almeno trentacinque anni, ed è ovvio che non sono così vecchia!-

 

- Vuoi dire che non sembri così vecchia.- replicò il capitano, impassibile.- Ma sappiamo benissimo che hai mangiato un frutto del diavolo. Non mi sorprenderebbe se ti avesse dato l'eterna giovinezza!-

 

- E' ridicolo! Ho solo sedici anni!-

 

- E allora verifichiamolo, va bene?- disse il capitano. Si rivolse ai suoi uomini.- Buttatela in mare. Se nuota è innocente, se affonda vuol dire che è colpevole.-

 

Mar, con un mal di testa nascente, cercò di fargli notare l'illogicità del ragionamento per cui aver mangiato un frutto del diavolo la rendeva automaticamente la Regina dei Pirati, ma prima che potesse obiettare i marines l'avevano già buttata in acqua.

 

Il risultato fu prevedibile: andò giù come un'ancora. Fortunatamente, prima che affogasse fu tratta in salvo dai due marines, che avevano cortesemente acconsentito a seguirla.

 

Da notare, poi, che se il Padre-Di-Mar non fosse stato bloccato dagli altri marines, a questo punto avrebbe iniziato a strangolare il capitano.

 

- Beh, questo è quanto.- disse il capitano, ignaro degli sguardi assassini (e rabbiosi) rivoltigli dallo "schiavo della Regina dei Pirati".- Portateli alla base! Informerò il Quartier Generale della cattura!-

 

E fu così che Mar e suo padre finirono nelle celle della base della Marina di Sabaody.

 

***

 

- Il Disinfestatore saluta il Soggetto Divertente e chiede perchè i marines hanno arrestato il Soggetto.-

 

Le celle della base della Marina erano l'ultimo posto in cui Mar si sarebbe aspettata di incontrare il Disinfestatore, ma concluse che aveva senso. Un folle assassino a piede libero sarebbe stato un ovvio obbiettivo dei marines.

 

- Pensano che io sia la Regina dei Pirati, Monkey D. Madelyn.- disse con tristezza. Era stata messa nella cella accanto a quella di suo padre.- Ti hanno preso per quello che hai fatto alla spadaccina?-

 

- NEGATIVO. Il Disinfestatore lo ha fatto apposta. E' più sicuro stare qui a causa di un avvenimento imminente.-

 

- Vuoi dire il tempo?-

 

Il Disinfestatore si limitò a ridacchiare.- IL TEMPO? HA! Il Soggetto Divertente è divertente.-

 

- Mar? Chi è quello?- Suo padre osservava il dialogo con una crescente confusione.

 

- E' una storia lunga, papà.- Mar decise che sarebbe stato meglio non dire molto del suo primo incontro col Disinfestatore.- E' uno che ho incontrato prima di trovarti.-

 

- Beh, questo è ovviamente uno scambio di identità, ma cosa succederà poi? Ci sarà un chiarimento una volta che arriverà qualcuno di più competente di quell'idiota, giusto?-

 

- Sono convinti che io sia la Regina dei Pirati, quindi credo che dovranno prima informare i loro superiori. Forse si risolverà tutto per il meglio, altrimenti...- deglutì nervosamente,-...potrebbero...-

 

- La procedura standard della Marina per i pirati peggiori è l'incarcerazione ad Impel Down o l'esecuzione immediata senza processo.- disse il Disinfestatore.

 

- COSA? COL CAVOLO CHE LO FARANNO! Non è un'opzione accettabile per mia figlia!-

 

Prima d'ora, Mar non aveva mai visto questo lato di suo padre. A pensarci bene, non aveva mai visto molto di suo padre. Per la maggior parte del tempo era al lavoro, e quando era a casa lei passava raramente del tempo con lui.

 

- Papà...calmati...-

 

- No! Prima tua madre e ora...mi sono stancato di questo...(e qui usò una parola che il narratore non ripeterà, perchè altrimenti si dovrebbe alzare il rating della storia)...mondo e...(di nuovo la parola di prima)...tutto il resto! Ce ne andiamo di qui!- Per la rabbia spezzò gli occhiali, che fino a poco prima stava pulendo.

 

- Ma papà, siamo chiusi in una cella.-

 

Il padre di Mar andò verso la serratura e ci si inginocchiò davanti.- Marie Denise Suesse, lo sai cosa fa tuo padre per vivere?-

 

- Uhm...lavori per una compagnia importante?-

 

- Una compagnia di sicurezza. Come consulente per i sistemi di chiusura.- Sottolineò le parole mentre giocherellava con i resti dei suoi adesso inutili occhiali.- E prima di quello, ho lavorato come fabbro.-

 

A quel punto, la sua mente (che in quel momento non era sotto l'influsso del Frutto Logica Logica e quindi era meno efficiente del solito) comprese cosa suo padre stava cercando di dirle, e riuscì solo a pronunciare un flebile "oh" di comprensione, mentre il lucchetto cedeva e la porta della cella si apriva.

 

- Ha! E dire che per tua madre degli occhiali di titanio erano uno spreco di soldi! Pfft, che meccanismo antiquato. Avrebbero dovuto assumere un consulente per la sicurezza. Ora fatemi vedere le manette di pietra che vi hanno messo e le aprirò in un...che succede?-

 

Mar non potè fare a meno di sorridere.- Papà, non te l'ho mai detto, ma sei mitico!-

 

La reazione non fu quella che lei si aspettava. All'improvviso, suo padre sembrò colpito.- No, non l'hai mai detto...me lo ricorderei. Comunque, grazie. E' bello sentirtelo dire.- Poi sorrise di nuovo, assumendo un'espressione incredibilmente stupida.- Abbiamo perso abbastanza tempo, adesso usciamo da qui e troviamo tua madre!-

 

***

 

Anche se il padre di Mar aveva dimostrato di saperci fare con le serrature, credo sia abbastanza evidente che, come sua figlia, non era granchè come combattente. Come entrambi realizzarono in quel momento, la cosa gli avrebbe creato molti problemi con le guardie che avrebbero sicuramente incontrato di lì a poco.

 

La soluzione migliore sarebbe stata liberare gli altri prigionieri, in modo da creare abbastanza confusione da permettergli di scappare. Ma prima di liberare un prigioniero, è bene assicurarsi che sia una buona idea. Non sarebbe bello liberare qualcuno per poi essere uccisi da lui durante la fuga.

 

Ora, prendiamoci un minuto per dare un'occhiata agli altri prigionieri.

 

Come tutti sapete, c'era il sinistramente squilibrato Disinfestatore. Era tranquillamente seduto nella sua cella, ancora con la tuta addosso e, in apparenza, non nervoso per la cattura.

 

Nella cella affianco c'era una bella donna che, per qualche strano motivo, aveva delle orecchie da gatto. Si era raggomitolata in un angolo e piangeva.

 

E poi c'era un uomo vestito di cuoio da capo a piedi, che, come Mar, aveva delle manette di agalmatolite ai polsi. In quel momento, stava blaterando su come i marines non sarebbero riusciti a tenerlo rinchiuso a lungo.

 

Infine, in un angolo dell'ultima cella c'era quella che sembrava un'enorme pietra nera e grigia. Se non fosse stato per un paio di occhi, la si sarebbe potuta scambiare per un oggetto inanimato.

 

- Li liberiamo tutti?- chiese Mar.

 

- Liberatemi! Sono un esperimento segreto del Governo Mondiale che è riuscito a scappare, ma mi hanno catturato di nuovo. Sono una lince mannara. Mi unirò volentieri a voi!- disse la ragazza-gatto.

 

- E' un frutto di tipo zoan?- chiese Mar con curiosità, guadagnandosi un'occhiata strana da suo padre.

 

- No, sono una lince mannara. Non subisco l'effetto dell'agalmatolite o dell'oceano. Sarò un alleato potente!-

 

Mar non riusciva a ricordare se nel mondo di One Piece la licantropia esistesse o no.

 

- RILEVATA ANOMALIA!-

 

Il Disinfestatore sembrava essere d'accordo con lei. Una tazza di ceramica si infranse sulla testa della ragazza, facendole perdere i sensi. Considerando la distanza e la difficoltà di lanciare un oggetto dall'interno della cella, il Disinfestatore doveva avere una mira e una forza impressionanti.

 

- Dimenticatevela! Portatemi con voi!- disse l'uomo vestito di cuoio.- Io sono Wyvernpants D. Draco! Ho mangiato un potentissimo frutto zoan mitologico e...-

 

- Già, il Frutto Drago Drago, giusto?- disse Mar, percependo l'arrivo di un altro mal di testa. Ora che non aveva più le manette di agalmatolite, il suo bisogno di pensare in maniera logica era tornato nel pieno delle forze.

 

- Sei un genio, bella!- disse, ammiccando.

 

- Non provarci con mia figlia, stronzo!- Ruggì il padre di Mar.- Quello lo lasciamo dov'è.- disse a sua figlia.

 

- RILEVATA ANOMALIA! ELIMINARE! ELIMINARE!- disse il Disinfestatore, lanciando stavolta una grossa ciotola. Anche questa andò ad infrangersi contro il cranio del suo bersaglio, che cadde a terra.

 

Sfortunatamente, questi rumori avevano attirato l'attenzione di una guardia, che entrò e si blocco all'istante, con un'espressione del tipo "Oh, merda!" stampata in faccia. Si girò poi per dare l'allarme.

 

O almeno, lo avrebbe fatto se il Disinfestatore non lo avesse colpito con il vassoio con cui veniva servito il cibo ai prigionieri. Il povero marine cadde a terra con un tonfo.

 

- Beh...- disse il padre di Mar, stupito.- Grazie.-

 

- PREGO, FABBRO.- rispose il Disinfestatore.- Ma il Disinfestatore ha finito le munizioni, ora.-

 

- Dammi un minuto, e sarai fuori di lì.-

 

- Papà...- Mar ebbe un attimo di paura, ricordando le tendenze omicide del Disinfestatore.

 

Troppo tardi. La porta della cella si aprì. Ma non sembrava che il Disinfestatore volesse muoversi.

 

- Non è ancora il momento di scappare. Ancora in attesa dell'evento previsto tra cinque minuti. Il Disinfestatore consiglia al Fabbro di liberare l'uomo-pesce. E' quello con meno probabilità di essere infettato dall'EnSuefalite.-

 

Si stava riferendo alla roccia-persona-cosa nera nell'ultima cella. Sentendosi menzionato, l'uomo-roccia (o meglio, l'uomo-pesce) alzò la testa e li guardò. Riuscirono così a vederlo meglio: un grosso uomo pesce, insolitamente brutto con un torso curiosamente attorcigliato e dei piccoli occhietti neri. Come è stato menzionato prima, assomigliava molto a una roccia nera e coperta di sabbia, e probabilmente sarebbe anche riuscito a farsi passare per una roccia, se si fosse raggomitolato e avesse chiuso gli occhi, rimanendo immobile.

 

Se questo fosse il manga, a questo punto comparirebbe qualcosa che il fandom chiama "Oda-Box", cioè un piccolo riquadro con un testo che fa capire chi è quel personaggio. In questo caso, ci sarebbe stato scritto qualcosa del tipo:

 

'Demon' Walker

Uomo-Pesce di tipo Pesce-Diavolo Spinoso (Pesce-Scorpione)

 

- A Walker no piacciono unami.- disse l'uomo-pesce.- Stupidi unami attaccano Walker e fanno smarrire. Ora non trova Gurnarde. E unami spaventati sigillano serratura e chiave non utile.-

 

- Sigillano serratura?- ripetè Mar.

 

- Questo sarà un problema.- disse suo padre, guardando il lucchetto. Apparentemente era più capace di sua figlia a decifrare il linguaggio dell'uomo-pesce.- Si sono spaventati e hanno saldato la serratura. Non riuscirò ad aprirla.-

 

- Unami liberano Walker? Walker non schiavo.-

 

- Non stiamo cercando uno schiavo. Che diamine, fino a poco fa io ero uno schiavo. Stiamo solo cercando qualcuno che ci aiuti ad evadere.-

 

- L'EVENTO PREVISTO STA INIZIANDO. I Soggetti dovrebbero allontanarsi.- disse all'improvviso il Disinfestatore.

 

- Ma papà, se non puoi aprire la serratura, come faremo a farlo uscire?-

 

- Ho un'idea.- rispose suo padre, grattandosi il collo ancora avvolto dal collare.- Allora, dov'è che quei marines hanno messo il telecomando di questo coso?-

 

***

 

Un'esplosione dopo, Mar si ritrovò in un gruppetto di evasi alquanto bizzarro. Davanti c'era il Disinfestatore, affiancato da Walker l'uomo-pesce. Dietro, lei e suo padre.

 

La base della Marina era insolitamente vuota. Le poche guardie presenti erano state subito tolte di mezzo.

 

Il Disinfestore era a dir poco pericoloso: era riuscito ad occuparsi dei marines prima con una mazza di ferro presa chissà dove, e poi con una spada.

 

Walker, invece, non aveva bisogno di armi, e quando tornava alla sua piena altezza si poteva vedere perchè. Oltre ad essere grosso e fortissimo come era tipico per gli uomini-pesce, aveva anche dei pungiglioni retrattili da cui avvertì i suoi compagni di tenersi lontani. Naturalmente, erano velenosi. I pesci-scorpione non si chiamano così solo perchè il biologo che li ha scoperti ha sbagliato l'esame di zoologia.

 

Mentre si dirigevano verso l'uscita, Mar si accorse che dal di fuori provenivano dei rumori simili a tuoni. Appena il Terribile Duo (come suo padre aveva definito Walker e il Disinfestatore) ebbe tolto di mezzo l'ultima guardia (quell'idiota del capitano non era da nessuna parte), uscirono dall'edificio e capirono cosa stava succedendo.

 

- IN PERFETTO ORARIO. La prima fase dell'evento previsto si è conclusa.- disse il Disinfestatore.

 

Gli altri erano troppo stupefatti per parlare. Quando erano stati arrestati, la base si trovava nel bel mezzo di una città costruita su delle mangrovie giganti.

 

Ma quel che avevano davanti non assomigliava per niente a quello che avevano visto alcune ore prima. Infatti, quasi tutti gli edifici erano stati distrutti. Alcune delle mangrovie erano state abbattute. Tutto quello che non era stato distrutto, in quel momento era sottoposto al fuoco incessante di alcuni cannoni.

 

Ma non si trattava delle navi che la Marina usava per il Buster Call. In verità, si trattava di alcune navi pirata a poca distanza dalla costa.

 

- Walker visto quella bandiera prima.- grugnì l'uomo pesce.

 

- I-il simbolo su quelle navi...- mormorò Mar appena lo riconobbe. Era uno smiley, con alcune T sulla circonferenza.

 

- Che cos'è quello?- disse il padre di Mar, l'unico all'oscuro di tutto.

 

- Quella è la bandiera dei Nuovi Pirati Heart.- disse il Disinfestatore.- Come previsto, l'armata della Regina dei Pirati è tornata.-

 

 

NOTA DEL TRADUTTORE: Buone notizie. Phalanx mi ha dato il via libera per la traduzione delle altre due storie. Se i miei calcoli sono esatti, per finire questa storia ci vorranno altri sei mesi, poi inizierò a tradurle.

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Capitolo 12
*** Potete smettere di sorridere, signori ***


Capitolo 12: Potete smettere di sorridere, signori

 

Nessuno stava più sorridendo, a Sabaody.

 

E non gliene si può fare una colpa. L'arcipelago era stato attaccato da una flotta di navi pirata, e ora che i cannoni avevano smesso di far fuoco, un'orda di pirati selvaggi stava scorrazzando tra le rovine della città.

 

Mentre succedeva tutto questo, la nostra protagonista Mar e il suo gruppetto di evasi erano rimasti paralizzati dallo stupore per l'accaduto.

 

Fortunatamente, a volte quello che sembra il più pazzo del gruppo è anche il più sensibile. Fu il Disinfestatore a suggerire di muoversi prima che i pirati decidessero di attaccare la base della Marina, il che era molto probabile che accadesse, visto come stavano andando le cose.

 

- Come ce ne andiamo da quest'isola?- chiese il padre di Mar, correndo.

 

- Ho una nave! Beh, è una nave che mi sta dando un passaggio, ma per arrivarci dobbiamo prendere un kayak!-

 

- Può portare quattro persone?-

 

- Papà, è un kayak a due posti...-

 

- Servono solo tre.- disse Walker.- Walker aiuta unami a scappare come promesso. Dopo raggiunta acqua Walker non segue unami.-

 

- Va bene, lo capiamo.- disse il padre di Mar passando vicino ad una radice gigante.- Comunque, sono contento che ci hai accompagnato fin qui!-

 

- Gli evasi non sono ancora arrivati al porto. Il Fabbro deve stare in guardia.-

 

Con questo, il Disinfestatore diede al padre di Mar la spranga, in modo che non fosse più disarmato. Tuttavia, Mar si accorse che nessuno le aveva dato un'arma.

 

***

 

Incontrarono il primo gruppo di pirati a poca distanza dal porto.

 

Mar li guardò attentamente e notò che nessuno di loro assomigliava agli originali Pirati Heart. Infatti, non avevano neanche un pò del loro fascino, e assomigliavano in tutto e per tutto alla feccia che si trova di solito in certe taverne.

 

- Sabaody è ora il territorio della Regina dei Pirati!- disse uno dei pirati.- La nostra regina ha chiesto il minor spargimento di sangue possibile, quindi arrendetevi e non vi faremo del male.-

 

- Col cavolo!-

 

Walker ringhiò in segno di assenso.

 

- CONTRAFFAZIONI! Terminazione in corso...-

 

Di solito, nella maggior parte delle storie questo sarebbe il momento in cui viene mostrato quanto sia forte il protagonista. A questo narratore dispiace dire che Mar non ebbe un tale trattamento, e si nascose dietro a una roccia con suo padre (che impugnava la spranga) mentre il Disinfestatore e Walker pensavano a combattere. Niente di nuovo, insomma.

 

Fu a quel punto che Mar si accorse di qualcosa di strano.

 

Gli edifici erano stati tutti distrutti indiscriminatamente. Ma a poca distanza da lì, in piedi in mezzo alle rovine come una lapide, il negozio di schiavi era ancora intatto.

 

- Chissà perchè non l'hanno distrutto.- si chiese Mar.

 

- Mar, non credo che sia il momento!- disse suo padre con ansia. Per un attimo Mar si irritò. Le ricordava troppo di quando non erano ancora finiti lì e suo padre era sempre troppo occupato o distratto per ascoltarla.

 

Stavolta però aveva un buon motivo per essere distratto, visto che stava affrontando un pirata che era sfuggito al Disinfestatore e a Walker.

 

- Indietro, razza di...(e qui usò un'altra parola che avrebbe scandalizzato la madre di Mar, se l'avesse sentito parlare così di fronte a sua figlia)!-

 

Il pirata, però, non sembrava particolarmente impressionato, e tirò fuori una pistola. Entrambi si immobilizzarono.

 

Mar sentì lo stomaco contrarsi per la paura. Era stupido sperare che la polvere da sparo fosse bagnata e che la pistola non sparasse in conseguenza della cattiva manutenzione, e quante probabilità c'erano che il pirata sbagliasse mira, da quella distanza? No, non era possibile che sbagliasse...

 

BLAM!

 

So che ormai vi sarete stancati di sentirmi dire che Mar ha urlato. Quindi, per questa volta non ne farò menzione.

 

Comunque, una volta sparito l'eco dello sparo, Mar e suo padre erano ancora immobili, fissando il pirata con occhi sbarrati.

 

Il pirata li guardò con un'aria confusa.- Ho...vi ho mancati? Ma com'è possibile? Siete proprio davanti a me...-

 

Il padre di Mar non replicò e usò la spranga per far cadere a terra la pistola. Il che era abbastanza futile, visto che pistole di quel tipo sparano un colpo solo e finchè non vengono ricaricate non sono molto pericolose.

 

Naturalmente, il padre di Mar avrebbe dovuto saperlo, ma la tensione del momento può far dimenticare certi dettagli insignificanti, E poi, dovremmo cercare di comprendere un pò il pover'uomo, visto che tutto sommato stava reagendo al viaggio in un mondo parallelo e al rapimento della sua famiglia abbastanza tranquillamente.

 

Per quanto riguarda invece il pirata, cadde a terra all'improvviso con una sorta di bisturi conficcato nel collo.

 

- Il Disinfestatore si scusa per l'incidente!- disse l'uomo in questione, esaminando attentamente il pirata morto e mormorando come se avesse visto qualcosa di strano.

 

Walker grugnì e scagliò lontano l'ultimo dei pirati.- Sbrigatevi, unami! Ora noi correre!-

 

***

 

- Ecco il kayak!-

 

E fortunatamente era ancora lì dove l'aveva lasciato.

 

- Il kayak non può portare tre persone. Qual'è la distanza dalla nave?-

 

- Beh, ci ho messo circa quindici minuti per arrivare qui.-

 

- Il Soggetto Divertente e il Fabbro andranno sul kayak e prenderanno la nave. Il Disinfestatore aspetterà qui.-

 

- Sei sicuro? Da solo?-

 

- Il Disinfestatore se la cava sempre da solo. E' in pericolo soltanto se in compagnia del Soggetto Divertente e del Fabbro.-

 

Beh, questo non era bello da sentire, anche se era vero. Mentre Mar e suo padre salivano sul kayak, Walker si immerse nell'acqua.

 

- Walker ora cerca Gurnarde. Walker ringrazia unami per aiuto fuggire. Addio, piccoli unami.-

 

- Buona fortuna, Walker.- disse il padre di Mar. La ragazza notò che Walker e suo padre sembravano andare d'accordo abbastanza bene, e si dispiacque sinceramente nel vedere l'uomo-pesce andarsene.

 

E fu in questo momento che accadde qualcosa di orribile.

 

Walker era già entrato in acqua quando all'improvviso urlò dal dolore. Quando poi si girò, gli altri capirono perchè: dal torso gli spuntava un arpione bianco, lungo circa mezzo metro e sporco di sangue.

 

- WALKER!-

 

L'uomo-pesce cercò di muoversi in avanti, ma svenne. In quel momento, assomigliava davvero ad una roccia semi-sommersa.

 

- Attenta, Mar!-

 

Un secondo arpione, diretto verso di lei, fu deviato dal Disinfestatore.

 

Nell'aria risuonò un grido di rabbia.

 

- MONKEY D. MADELYN!-

 

Era il capitano della Marina. Era in piedi sulla radice di una mangrovia, e fissava Mar e compagni. A giudicare dal suo aspetto, era appena stato coinvolto in uno scontro. Probabilmente con i Nuovi Pirati Heart.

 

- LURIDA STREGA!- A differenza di prima, ora il suo corpo era ricoperto da una marea di aculei bianchi.

 

- Come osi richiamare la tua flotta e distruggere la mia città? Beh, ora hai trovato pane per i tuoi denti! Ho mangiato il Frutto Osso Osso e posso alterare qualunque parte della mia struttura scheletrica. Come hai visto, posso anche usarla come arma!-

 

- Ha mangiato un frutto del diavolo!- puntualizzò Mar, ottenendo soltanto un'occhiataccia da suo padre e una scrollata di spalle dal Disinfestatore, come se avesse voluto dire: Il-Disinfestatore-lo-sa-non-è-ovvio?

 

- E ti avrei centrata subito se quell'uomo-pesce non si fosse messo in mezzo, lurida bestia!-

 

- Hai colpito Walker perchè si era messo in mezzo? Starai scherzando!-

 

- Non è uno scherzo. E giuro che non lascerai viva questo posto, Regina dei Pirati!-

 

- Uno: non ho chiamato quei pirati, e Due: hanno cercato di ucciderci!- Mar si era stufata di sentirsi chiamare Madelyn, e iniziava ormai a capire come si doveva essere sentito il povero Duval Maschera di Ferro. Essere scambiata per un pirata famoso era una tale scocciatura che decise di cambiare look, se mai fosse uscita viva da quella situazione.- Quindi credimi e stai zitto, sottospecie di Kimimaro!-

 

- Come mi hai chiamato? Il mio nome non è Kimimaro. Io sono il Capitano...-

 

- Beh, il mio nome non è Madelyn, quindi smettila di chiamarmi Madelyn!-

 

- Basta con le tue menzogne! Finiamola qui!-

 

In un certo senso, il capitano aveva anticipato cosa sarebbe successo, perchè all'improvviso la radice su cui stava esplose in una pioggia di frammenti, facendolo cadere a terra. Se un attimo prima non si fosse mosso, probabilmente avrebbe fatto una brutta fine.

 

- Tiro eccellente! Il Disinfestatore approva!-

 

Il colpo non veniva dalla flotta pirata, ma dalla...

 

- Sunny!-

 

Infatti, proprio in quel momento la nave si stava dirigendo verso il molo su cui tutti stavano. Mar non era mai stata così felice di vedere la nave fantasma. Mentre si avvicinava, riuscì a distinguere la sagoma della Mini Merry II che veniva lanciata fuori per riportarli indietro.

 

- No! Non è possibile!- disse il capitano, che si stava rimettendo in piedi a fatica.- La nave del Re dei Pirati?- Subito dopo, si accorse di un'ombra che incombeva su di lui.

 

Se questa fosse una scena del manga, avremmo visto una di quelle inquadrature a tutta pagina, in cui il padre di Mar avrebbe avuto il volto in ombra e il sole alle spalle, e i suoi occhi sarebbero stati degli spazi vuoti. E in effetti, sarebbe stato abbastanza terrificante. La rabbia repressa è terribile, una volta liberata.

 

- Questo...- ruggì il padre di Mar prendendo a sprangate il volto del capitano. Tutti gli altri rabbrividirono.-...è per Walker! E questo...- Spinse il capitano in acqua.-...è per aver cercato di uccidere mia figlia davanti a me! DUE VOLTE!-

 

- Wow, papà...non credo che possa nuotare...- disse Mar mentre il marine affondava.

 

- Davvero? Ah...non dir nulla a tua madre, d'accordo?-

 

- Altri pirati in arrivo. E' il momento di andare.-

 

La Mini Merry era arrivata. C'era spazio in abbondanza per i tre, anche senza contare il kayak.

 

- E Walker? Non possiamo lasciarlo lì!- Mar sperò ardentemente che le voci sull'eccezionale resistenza fisica degli uomini-pesce fossero vere. Di certo, se Jinbe era riuscito a sopravvivere a un pugno di lava in pieno petto, un arpione non era abbastanza per far fuori uno come Walker.

 

- Porteremo l'uomo-pesce con noi.- In qualche modo, mentre lei e suo padre non stavano guardando, il Disinfestatore era riuscito a portare sulla Mini Merry il povero Walker, l'arpione ancora conficcato. Lui stesso era già a bordo.- Ora è meglio andare.-

 

Mar, che ormai ne aveva avuto abbastanza di Sabaody, salì sul kayak e annuì.- Andiamo.-

 

***

 

Mentre la nave si allontanava sempre di più dall'arcipelago, Mar disse alla Sunny:

 

- Grazie per essere venuta, Sunny. E metterò a posto la roba di Nami, quindi per favore non uccidermi. Spero anche che non ti diano fastidio tutti questi nuovi passeggeri. Tra l'altro, uno di loro è mio padre.-

 

Per un attimo, potè giurare di aver sentito la nave rispondere, con una voce più felice di quanto avesse mai sentito prima:

 

- Prego.-

 

***

 

A mezzogiorno, i moli di Sabaody erano pieni di gruppi di prigionieri incatenati insieme in una massa piangente.

 

- Li avete controllati tutti?- disse un lumacofono al comandante dei Nuovi Pirati Heart. Anche lui aveva fatto quella domanda, in precedenza, al pirata che aveva radunato i civili.

 

Giusto per chiarire, dovrei dire che no, non era un orso polare parlante, e nemmeno il dottor Trafalgar Law.

 

- Sì, capitano! Nessuno di loro è le due persone che sta cercando. Comunque, abbiamo raccolto delle informazioni interessanti.-

 

- Cioè?-

 

- Il proprietario del negozio di schiavi che ci aveva detto di controllare giura di aver avuto nel suo negozio i due individui che gli abbiamo descritto. Ha detto che la donna è stata venduta a un Drago Celeste, San Magnus, credo. L'uomo, invece, è stato venduto alla "Regina dei Pirati".-

 

- Oh, davvero?- La voce all'altro capo del lumacofono aveva un tono minaccioso.

 

- Quali sono gli ordini, Capitano? Troviamo l'impostore?-

 

- Il negoziante ha descritto questa "Regina dei Pirati"?-

 

- Dice che era uguale alla foto sul suo vecchio manifesto, quando lei era ancora con i vecchi Pirati Heart.-

 

- Quindi, E' lei.-

 

- Il che mi fa venire in mente un'altra cosa. Uno dei nostri uomini mi ha riferito di aver avuto un piccolo scontro con dei cittadini in fuga. Nel gruppo c'erano un uomo e una ragazza. E in più, sono stati visti scappare su una nave che il nostro uomo ha identificato come la Thousand Sunny.-

 

- La Thousand Sunny!-

 

Silenzio.

 

- Capitano?-

 

- Non preoccuparti per la donna venduta a San Magnus.- disse la voce.- A lei ci penso io. Pensa solo a trovare l'uomo e la ragazza che mi somiglia. Sono entrambi dei fuori-mondo connessi all'evento che mi ha fatto tornare dall'esilio, e ritrovarli è di vitale importanza.-

 

- Sì, signora!-

 

- Ah, un'ultima cosa, Squall. Non devono essere uccisi. Dovete prenderli vivi, e se possibile illesi.-

 

- Come desidera la nostra regina.-

 

Con un click la persona dall'altro lato del lumacofono interruppe la trasmissione.

 

- Avete sentito!- disse "Squall" al resto dei suoi uomini.- L'uomo e la ragazza. Trovateli.-

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Capitolo 13
*** Domande e risposte ***


Capitolo 13: Domande e risposte

 

Mar guardava il Disinfestatore con un'espressione di assoluto sbigottimento.

 

Per dare un senso a questa frase, dobbiamo prima sapere che Mar si trovava nell'infermeria della Thousand Sunny. Era andata a vedere come stava Walker, che fin dal loro rientro sulla nave era stato sotto le cure del Disinfestatore. Nonostante la sua dubbia salute mentale, sembrava essere abbastanza competente in campo medico da svolgere il ruolo del dottore.

 

Il Disinfestatore aveva detto a Mar che Walker, essendo stato colpito in diversi organi vitali, aveva poche possibilità di cavarsela, ma che avrebbe comunque fatto di tutto per salvarlo. Era una questione di principio.

 

E poi le aveva fatto una domanda apparentemente senza senso.

 

- In che senso "Perchè sono stati spostati?"- chiese Mar.

 

Il Disinfestatore diede a Mar uno sguardo esasperatamente paziente, che lei riuscì in qualche modo a cogliere attraverso il visore oscurato. Era incredibile quanto potesse comunicare quell'uomo pur essendo coperto da una tuta.

 

- Gli strumenti medici. Nello specifico, i bisturi. Il Disinfestatore vorrebbe sapere perchè il Soggetto Divertente li ha spostati.-

 

- Oh, quello.- Finalmente aveva capito.- Prima dormivo nell'ufficio del dottore, e non volevo che stessero nella stessa stanza.- Decise di non aggiungere "perchè la nave era infestata da un fantasma che stava cercando di uccidermi", visto che la situazione era già abbastanza strana.

 

Il Disinfestatore continuò a fissare Mar.- Il Soggetto ha dormito in quel letto, prima dell'incidente a Sabaody?-

 

Mar annuì.

 

In risposta, il Disinfestatore si alzò dalla scrivania di Chopper, prese una bomboletta di Cura per l'Ensuefalite e iniziò a spruzzarla con meticolosità sul letto e sulla paziente adagiata sopra. Prese poi altre bombolette (conservate chissà dove) e iniziò a disinfestare l'intero ufficio.

 

Mar non potè fare a meno di sentirsi un pò insultata.

 

Dato che il Disinfestatore non aveva detto altro sulle condizioni di Walker, decise di andarsene.

 

- Prima che il Soggetto Divertente si allontani, il Disinfestatore avrebbe un compito da assegnarle.-

 

- Di cosa si tratta?-

 

- Controllare i canali di comunicazione, visto che il Disinfestatore sarà troppo occupato per farlo.-

 

Le porse un oggetto dall'aria familiare, simile a un orologio da polso. Mar lo riconobbe come un lumacofono nero addormentato. Era incredibile quanto assomigliasse alla versione illustrata.

 

Essendo quel giorno in ottima forma, i suoi poteri le consentirono di giungere a una conclusione.

 

- Ecco come facevi a sapere che i Pirati Heart avrebbero attaccato Sabaody! Stavi intercettando le loro comunicazioni!-

 

- Il Soggetto ha ragione. Ma deve tener presente che questi non sono i veri Pirati Heart. Si fanno chiamare Nuovi Pirati Heart.-

 

Questo era nuovo per Mar.- Allora cos'è successo ai vecchi Pirati Heart? E poi...chi sei tu?-

 

Ci fu un attimo di silenzio mentre il Disinfestatore ponderava la risposta.

 

- Il Disinfestatore. E'.-

 

Non disse altro, e dal tono di voce si capiva che non desiderava approfondire l'argomento.

 

Mar non potè fare a meno di notare che, durante la conversazione, il Disinfestatore stava rimettendo a posto gli strumenti medici che lei aveva spostato. Era quasi come se sapesse esattamente dove dovevano andare.

 

A quel punto, le venne in mente un'idea alquanto stramba. Era impossibile, eppure...stava iniziando a sospettare che il Disinfestatore non fosse un dottore qualsiasi che vagava per Sabaody senza una meta.

 

Ma prima che potesse approfondire l'argomento, il Disinfestatore, insistendo sul bisogno di privacy di Walker, la fece uscire dalla stanza.

 

***

 

Entrando nella cambusa, Mar fu accolta da un invitante odore di bacon sfrigolante e da suo padre.

 

- Eccoti qui, Mar!- disse suo padre vedendola entrare. Prima di andare a trovare Walker, lo aveva lasciato che curiosava in giro per la nave. A giudicare dagli occhiali che indossava, doveva aver trovato l'officina di Usop. Al momento, era occupato ad "esplorare" la cambusa.

 

In quel momento le venne in mente un particolare.- Come hai fatto ad aprire il frigo?-

 

- Mi occupo di sistemi di sicurezza, ricordi?-

 

- Si, ma...è a combinazione, non a...-

 

Dalla risposta che diede era evidente che stava aspettando con ansia quella domanda.

 

- Ah...è una cosa buffa! La maggior parte dei lucchetti di quel tipo ha una password segreta scelta dal costruttore. Serve nel caso il cliente si dimentichi la combinazione, perchè...sai, è da noi che vengono per farlo aprire. Non volevo disturbarti, quindi ho provato alcune delle password più comuni, e ha funzionato.-

 

- Mi prendi in giro!- Mar si rese conto che Sanji, se fosse stato lì (e se fosse stato ancora vivo), si sarebbe inorridito nello scoprire quanto poco sicuro era il suo frigorifero.

 

- Niente scherzi, piccola. Ti sorprenderebbe sapere quanto spesso succede. Hai idea di quanti account usano password elementari come "admin"? Comunque, siediti e mangia. Hai l'aria di una che non ha avuto un pasto decente da un pezzo.-

 

Era un eufemismo. Dopo giorni in cui era andata avanti a gallette, crackers e una scatoletta di tonno, sentendo gli aromi provenienti dalla cucina le venne l'acquolina in bocca.

 

- Non credevo che sapessi cucinare.- disse Mar, iniziando a divorare le uova strapazzate e il bacon.

 

- Ehi, sappi che tuo padre è uscito indenne dalla vita da scapolo. So anche fare dei pancake niente male.-

 

- Davvero? Adoro i pancake! Perchè non li hai mai...-

 

All'improvviso si interruppe, rendendosi conto di essersi avvicinata ad un argomento pericoloso.

 

- Lascia perdere.-

 

- Perchè non te li ho mai preparati?- disse suo padre.- E' questo che volevi dire?-

 

- Non intendevo quello, papà.-

 

- Non preoccuparti. Mi sa che me lo meritavo.-

 

- Papà! Non intendevo quello! E' che...-

 

- Cosa?-

 

- Vorrei solo che passassi più tempo a casa.- Le molte notti in cui si era sentita emotivamente sola l'avevano spinta a dirlo.

 

- Devo lavorare, Mar. Portare il pane in casa e tutto il resto.-

 

- Anche di notte e nei weekend?-

 

- Capirai quando sarai più grande.-

 

Seguì un attimo di silenzio. Mar era arrabbiata. Come era possibile che un momento di tenerezza con suo padre si stesse trasformando nell'inizio di un litigio?

 

- Vuoi sapere cosa penso, papà?- disse d'impulso.- Penso che lavori così tanto perchè non ti piace stare a casa. Perchè non ti piace stare con noi. La mamma e io.-

 

- NON E' VERO!- protestò suo padre, sbattendo la spatola sul tavolo e tornando all'aspetto terrificante che aveva avuto mentre prendeva a sprangate il marine. Per un attimo Mar si spaventò, ma così come era apparso, l'aspetto terrificante svanì e suo padre tornò quello di sempre.

 

- Almeno...non tutto.- disse lentamente, girandosi in modo che sua figlia non potesse vederlo in faccia.- E' meglio per tutti se non sto molto a casa. Così non litigo sempre con tua madre, e tu non sei costretta a vederci...-

 

- Riesco a sentirvi attraverso la parete, quando pensate che mi sono addormentata.-

 

- Mi dispiace. Avremmo dovuto pensarci, ma a volte è che...beh...Mar, mettiamo le cose in chiaro. Solo perchè io e tua madre abbiamo dei problemi, non significa che non ti vogliamo bene.-

 

Era un pò come una frase scopiazzata da una sitcom. Non riuscì a calmarla molto, però.- A volte è difficile capirlo, papà. Non lo dimostrate molto.-

 

- Non siamo perfetti, Mar. Nè io nè tua madre.-

 

- La ami ancora?- Quasi non riusciva a credere all'audacia della sua domanda.

 

Ci fu un attimo di silenzio prima che suo padre rispondesse.- Che domanda stupida. Certo che la amo.- Dalla voce non sembrava molto convinto. Se Mar non avesse mangiato il Frutto Logica Logica, avrebbe anche potuto credergli, perchè avrebbe voluto credere davvero che i suoi genitori non avevano problemi. Ma dato che l'aveva mangiato, non poteva certo lasciar correre.

 

- Davvero? Allora andremo a cercarla? Oppure non dicevi sul serio, prima?-

 

Stavolta la sua rabbia la convinse.- Marie Denise Suesse! Come ti permetti anche solo di pensare una cosa simile? Solo perchè io e tua madre abbiamo dei problemi non significa che non mi importa di lei! Certo che andremo a cercarla! E' mia moglie e tua madre!-

 

Per un istante, nella cambusa si sentì soltanto lo sfrigolio del bacon nella padella. Alla fine, Mar ruppe il silenzio.

 

- Papà...mi dispiace.-

 

Finalmente, la tensione nell'atmosfera svanì.

 

- E' tutto a posto. Dispiace anche a me.- disse suo padre sedendosi accanto a lei.- Non sono stato un granchè come padre. Ma ti prometto che se...quando usciremo da questa situazione, le cose cambieranno. Troveremo tua madre e la riporteremo indietro, in un modo o nell'altro.-

 

Naturalmente per il padre di Mar era facile parlare così, visto che non sapeva quanto fosse pericoloso avere a che fare con i Draghi Celesti, ma la ragazza decise saggiamente di tenere la bocca chiusa. Subito dopo, fece la cosa più logica da fare in una situazione del genere: abbracciò suo padre, il che, considerando che era una sedicenne impacciata e abbastanza ribelle, era un gesto considerevole.

 

In verità era abbastanza strano. A casa, in un giorno lei e suo padre si scambiavano sì e no una decina di parole. Ma ora che erano finiti entrambi in quel terribile mondo, lo aveva già abbracciato due volte nel giro di poche ore. Era un'esperienza strana, ma piacevole.

 

- Ehi, papà? Potrà sembrare un pò egoista, ma sono contenta di una cosa, tra tutte quelle che sono successe negli ultimi giorni. Mi piace tantissimo averti attorno. Non credevo che mio padre fosse così figo.-

 

- Sono lusingato, piccola.- E diceva sul serio.

 

Finirono di mangiare in un silenzio piacevole. Fu solo dopo un pò che a Mar venne in mente qualcosa a cui avrebbe dovuto pensare molto prima.

 

- Papà, hai usato le uova e il bacon del frigo?-

 

- Certo. A proposito, non mi aspettavo di trovare degli ingredienti così freschi.-

 

Mar si immobilizzò, l'ultima forchettata di uova rimasta a mezz'aria.

 

- Che succede? Non avrei dovuto usarle?- Suo padre la guardava con un'espressione perplessa.

 

La mente di Mar era in subbuglio. Il cibo nel frigorifero era andato a male, e poi, in qualche modo, era stato misteriosamente trasformato; durante la sua permanenza sulla Sunny, non aveva osato toccarlo. Eppure, ora che aveva abbassato la guardia e ne aveva mangiato un pò, non era sicura che non l'avrebbe uccisa.

 

- Mar?-

 

Alla fine si decise, e mangiò il resto delle uova. Ormai era troppo tardi per decidere di non mangiare quel cibo misterioso, quindi avrebbe fatto meglio ad approfittarne e a non impensierire suo padre.

 

- Niente, mi stavo solo chiedendo se c'era abbastanza cibo per tutti. Ma dovrebbe bastare.- Fece un sorriso forzato.- Mmm...era buono!- La stupidità della bugia portò il Frutto Logica Logica a darle un altro mal di testa, ma ne valeva la pena, per vedere il sollievo sul viso di suo padre.

 

- Sembri stanca. Forse dovresti andare a dormire. Anzi, rendiamolo un ordine. Vai subito a letto, ragazzina!- disse con un tono di finto rimprovero.

 

Mar sorrise a fatica, uscì dalla cucina e andò nella stanza delle donne, chiedendosi se da un momento all'altro sarebbe morta per il cibo potenzialmente avvelenato.

 

- Ehi, Sunny? Non so come hai fatto a far tornare il cibo fresco. Però, uhm...hai smesso di cercare di uccidermi, giusto?-

 

Mentre si stendeva sul letto di Nami, potè giurare di aver sentito il fantasma della nave sbuffare.

 

***

 

Nel frattempo, nella cucina della Sunny, il padre di Mar stava mettendo il contenuto della padella in un piatto pulito.

 

- Sei tu, Disinfestatore?- chiese, notando un'ombra sulla soglia.- Sei arrivato appena in tempo! Ho pensato che avresti gradito un...-

 

Fu in quel momento che capì che la persona entrata nella cambusa non era il Disinfestatore, perchè quest'ultimo, con la sua mole, avrebbe prodotto un'ombra molto più grande.

 

Non era Mar. E nemmeno Walker.

 

- Finalmente vi ho trovati.- La voce era femminile, energica, autoritaria, e lasciava intuire che il suo possessore avrebbe fatto ciò che prometteva.- Se vuoi continuare a vivere, miscredente, non muovere un muscolo.-

 

 

NOTA DEL TRADUTTORE: Ho bisogno di un aiutino. Di recente, mi sono chiesto come sarebbero andate le cose se a Marineford fosse morto anche Rufy, così ho iniziato a buttar giù un po’ di appunti per una storia che ho intitolato “For want of a fist”, e nel cui primo capitolo Garp e i Mugiwara vengono reclutati da Dragon. Però ho un problema: mi sono bloccato e non riesco ad andare avanti. Non è che mi dareste qualche suggerimento per sviluppare la trama?

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Capitolo 14
*** Il Primo dei Quattro ***


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Capitolo 14: Il Primo dei Quattro

 

Mar guardava il Disinfestatore con un'espressione di assoluto sbigottimento.

 

Per dare un senso a questa frase, il narratore dovrà prima assicurarvi che no, gli occhi non vi stanno ingannando e l'autore non ha ripostato per sbaglio lo scorso capitolo.

 

E ora, chiarita la cosa, torniamo al contesto di cui prima:

 

Mar guardava il Disinfestatore con un'espressione di assoluto sbigottimento.

 

- Cos'è successo ai vecchi Pirati Heart? Nello specifico, cos'è successo a Trafalgar Law? Ha avuto qualcosa a che fare con Monkey D. Madelyn, no? Ci avrei scommesso.-

 

- Non parlare di colei-che-non-deve-essere-nominata!- disse il Disinfestatore, allarmato.- Se il Soggetto lo farà, sarà...-

 

Nell'ufficio del dottore ci fu un'esplosione di scintille multicolori.

 

-...troppo tardi.- concluse il dottore.

 

La donna apparsa all'improvviso sulla Sunny era molto bella, ma con un'aria stranamente familiare.

 

- Io, Monkey D. Madelyn, Regina dei Pirati e donna più bella dei cinque mari, sono venuta per reclamare ciò che è mio.-

 

Con un brivido di terrore, Mar capì che tutte quelle persone che avevano fatto notare la sua somiglianza con la Regina dei Pirati avevano ragione. Guardare quella donna era un pò come guardarsi allo specchio.

 

- T-tu...-

 

- Sono il tuo umile servo, mia bellissima signora!-

 

- DISINFESTATORE?-

 

Al posto del solito Disinfestatore, la sedia era occupata da un altro uomo. Trafalgar "Chirurgo della Morte" Law, nei sui abiti tipici, sedeva con un'aria radicalmente diversa dalle sue solite raffigurazioni canoniche: gli occhi, carichi di adorazione, fissi sulla bella donna in questione, e con un sorriso innaturale. Nessuno si sarebbe mai aspettato di vederlo così, specie considerando che neanche Boa Hancock in persona gli aveva fatto quell'effetto.

 

- Mia cara Madelyn, sei incredibilmente meravigliosa. Il mio paziente è morto, e ho bisogno di qualcuno che mi faccia dimenticare questo mio fallimento.-

 

- Walker è morto?-

 

- Polmone perforato, cuore perforato, massiccia perdita di sangue. Ovvio che è morto. Usa la tua logica, possessore del Frutto Logica Logica.-

 

- NO! No! Non può essere!- Mar sentì lo stomaco ribaltarsi per la rabbia (o per un'indigestione).

 

- Ignorala, amore mio. Lascia che...-

 

- Ah, mio caro dottor Trafalgar, quanto mi sei mancato...-

 

In quel momento, Mar si trovò d'accordo con Robin nel preferire il vecchio Trafalgar Law. Soprattutto quando lo vide avvinghiato a Madelyn in una fin troppo palese dimostrazione di affetto.

 

- Cos'hai che non va?- Non che lo conoscesse tanto bene, ma perfino lei sapeva che il vero Trafalgar Law non si sarebbe mai comportato in una maniera così smielata.

 

- Silenzio. I bambini dovrebbero star zitti.- disse Madelyn tra un bacio e l'altro, come se avesse avuto il diritto.

 

- NON SONO UNA BAMBINA!- Mar era fuori di sè dalla rabbia.

 

- Oh, quindi non vuoi sapere cosa è successo a tua madre?-

 

Questa frase catturò la sua attenzione.

 

- Sai dov'è mia madre? Dimmelo!-

 

- Mar...- disse la Regina dei Pirati, la voce all'improvviso abbassatasi di diverse ottave.- Io...sono tua madre!-

 

Nonostante la stereotipicità della frase, la reazione di Mar fu quella che ci si sarebbe aspettati.

 

- NOOOooo!- Il grido era melodrammatico e prolungato, ma non meno autentico per il suo orrore.

 

Fu in quel momento che Mar si risvegliò nel letto di Nami, i cuscini e le lenzuola ammucchiate disordinatamente sul pavimento.

 

-...Pesce...-

 

-...d'Aprile!...-

 

Mar impiegò alcuni secondi per orientarsi. Controllò l'orologio. Aveva dormito per appena quindici minuti.

 

Per un attimo si chiese se qualche entità maligna si fosse divertita a tormentarla, ma poi si rese conto che era stato solo un incubo. Nessuno di quegli avvenimenti bizzarri era vero. Era soltanto un brutto sogno nato da domande senza risposte e da un'indigestione. Beh, presunta indigestione. Ma era ancora viva, quindi forse il cibo non era stato avvelenato.

 

-...non riuscite a fare niente di...?- una voce chiaramente maschile stava urlando, ma il suono era in qualche modo attenuato. Da dove veniva quella voce?

 

Lo scoprì subito: il lumacofono nero che il Disinfestatore le aveva dato. Doveva essersi acceso ad un certo punto, e ora stava riportando quello che sembrava un acceso litigio tra due ufficiali della Marina.

 

-...quei bastardi hanno raso al suolo Sabaody...e sono riusciti a scappare?-

 

- Gliel'ho detto, Ammiraglio Im...i rinforzi...non erano previsti prima di Aprile...non...saremmo riusciti ad arrivare in tempo!-

 

- Niente scuse...il Capitano Marrow...per colpa di quella...morto...-

 

Nonostante i disturbi nella comunicazione, Mar riuscì a capirne il senso. I marines erano incazzati neri per Sabaody. Beh, era naturale. Ma sembrava che fossero felici di dividere il fastidio, a giudicare dalla frase successiva:

 

-...Thousand Sunny...-

 

- E' sicuro?-

 

-...nessuno sbaglio...-

 

Mar spalancò gli occhi dal terrore. Li avevano visti allontanarsi dall'arcipelago...da quel momento, ogni nave della Marina nei paraggi avrebbe tenuto gli occhi aperti per la Sunny. Essendo il Disinfestatore l'unico capace di respingere un attacco (senza contare la Sunny), erano in guai molto seri.

 

- Devo avvertire gli altri!- disse ad alta voce (un'abitudine che aveva preso nei giorni passati da sola sulla Sunny).- Dobbiamo trovare un posto in cui nasconderci!-

 

- Troppo tardi...guai!-

 

- In che senso "guai", Sunny?-

 

- Ho cercato di fermarla, ma era troppo veloce! Ha evitato la boma.-

 

- Che?-

 

- Sbrigati!-

 

Il tono urgente della voce fu abbastanza da convincere Mar. Prima ancora che avesse iniziato a pensare come aiutare e cosa avrebbe dovuto fare, era già corsa fuori dalla stanza delle donne, verso il ponte. Trovandolo vuoto, andò a cercare suo padre, e fu in quel momento che scoprì in che condizioni era la cambusa della Thousand Sunny.

 

Era un autentico disastro. I resti del bacon e delle uova erano sparsi qua e là sul pavimento e il tavolo era stato ribaltato. Sembrava che il tutto fosse stato fatto da un intruso armato durante una diatriba particolarmente accesa.

 

Cautamente, Mar diede un'occhiata all'interno. L'intruso non era la persona a cui stava pensando, cioè la manifestazione del suo incubo. In verità, non era nemmeno umano.

 

Non la parte inferiore, almeno. Certo, quel poco della parte superiore che non era nascosto da un'armatura e da un mantello rosso strappato in più punti poteva essere considerato umano (e abbastanza carino, se non avesse avuto un'aria così feroce), ma fu la metà inferiore che catturò l'attenzione di Mar. Era del colore della sabbia corallina, con macchioline di un blu brillante e strisce scure. I suoi piedi erano coperti di scaglie e con delle estremità appuntite. Sulle anche aveva delle cose simili ad ali, delle stesso colore della sua metà inferiore, in modo che sembrasse che stesse indossando una gonna che si apriva al centro.

 

Ma prima che Mar potesse fare alcunchè, l'intruso si accorse della sua presenza, e si girò, rivelando di avere in mano quello che sembrava un tridente.

 

- Mar, attenta!- L'avvertimento di suo padre arrivò in tempo, e riuscì a scansarsi in tempo prima che il tridente si conficcasse nel punto in cui si trovava la sua testa.

 

- C-chi...COSA sei? Che cosa vuoi?- Gridò Mar, il cuore che le batteva all'impazzata dalla paura.

 

- Chi sono io?- disse la creatura.- Dimmi il tuo nome, ragazzina, e poi potrai conoscere il terrore che segue il mio.-

 

- Io sono Marie Denise Suesse.- Il tono sembrò debole perfino a Mar.

 

- Io invece sono Gurnarde, detta Drago delle Sabbie, e sono qui per il mio consanguineo!-

 

- Consanguineo?- Mar aveva l'impressione di aver già sentito quel nome, ma non riusciva a ricordare bene.

 

- Non far finta di non sapere nulla. Parlo di mio fratello! Lo sto cercando da giorni, e ora che l'ho trovato nelle mani di voi terricoli, non ci sarà pietà! Preparati a morire!-

 

- Aspetta, non capisco!-

 

- Non ce ne sarà bisogno! Ucciderò tutti i terricoli di questa nave, poi libererò il mio consanguineo! E tu sei la prima!-

 

- Non toccare mia figlia, razza di (e qui il padre di Mar usò una parola che questo narratore ha preferito omettere)!-

 

Mar udì un rumore di passi che si avvicinavano. Era nel panico. Come poteva fare alcunchè? Come poteva impedire a suo padre di farsi uccidere? Era fuori logica sperare che qualcuno sarebbe apparso all'improvviso e l'avrebbe salvata.

 

Fu quindi con un senso di irrealtà che vide apparire il Disinfestatore.

 

- Dis...-

 

- Che il Soggetto Divertente e il Fabbro si nascondano! Il Disinfestatore si occuperà della sirena!-

 

- Sirena?-

 

Mar, che non era ancora arrivata a quel punto del manga, non aveva riconosciuto la sirena (esatto, lo era) per quel che era, visto che era radicalmente diversa da Kayme. Sì, c'era anche Kokoro, ma di solito ci si dimentica di lei per via della sua anzianità e della sua bruttezza.

 

- Occuparti di me? Mi permetto di dubitare!- disse la sirena.

 

Tre coltelli volarono nell'aria, solo per essere scansati dalla sirena guerriera.

 

- Dovrai impegnarti di più, umano!-

 

Il Disinfestatore aveva usato quest'attacco in modo da avere il tempo di tirar fuori il suo bisturi. Ma prima che i due potessero affrontarsi, furono interrotti dalla voce di Walker.

 

- Gurnarde...-

 

Tutti si bloccarono.

 

- Walker...stai bene!- Mar fu contenta di vedere l'uomo-pesce, che ora aveva l'aspetto di una roccia bendata, di nuovo in piedi.

 

- Walker! Gli umani ti hanno ferito! E' imperdonabile!- disse la sirena, ignorando momentaneamente gli umani.

 

Sentendo queste parole, Mar, suo padre e il Disinfestatore si irrigidirono. Ma quel che disse Walker subito dopo mise tutto a posto.

 

- Gurnarde...piccoli unami non nemici. Aiutato Walker scappare e salvato vita Walker.-

 

- Oh...capisco. Questo cambia tutto, allora. Signori, vi ringrazio per aver aiutato mio fratello.- La sirena si stava comportando come se un minuto prima non avesse detto di volerli tutti morti.

 

In quel momento, Mar si ricordò di un particolare.- Aspetta...avevi detto che stavi cercando una Gurnarde...è forse lei?-

 

Se questo fosse il manga, a questo punto comparirebbe una Oda-box con le seguenti informazioni:

 

Gurnarde "Drago delle Sabbie",

Sirena di tipo Pesce Capone Volante (Coda biforcuta),

Cavaliere dell'Armata di Nettuno

 

- Sì.- disse Walker.

 

Mar si chiese se il suo frutto avesse anche il potere di attirare i personaggi più strambi di uno dei più strambi universi conosciuti.

 

 

NOTA DEL TRADUTTORE: Mi serve un altro aiutino per "For want of a fist". Dopo il prologo, ho intenzione di mettere un capitolo in cui mostro le reazioni di vari personaggi alla morte di Rufy. Vorrei metterci anche una scena con Smoker, ma ho qualche incertezza al riguardo. Secondo voi, quale potrebbe essere la sua reazione?

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Capitolo 15
*** Segni inequivocabili ***


Capitolo 15: Segni inequivocabili

 

- Sì, sono una sirena. E' solo che la mia coda e le mie pinne sono un pò insolite.- In qualunque altra fanfiction di One Piece con una sirena, quest'ultima avrebbe pronunciato questa frase dopo essere stata salvata, ad opera dei Mugiwara, da un re del mare, da pirati o da schiavisti. Naturalmente, in questo caso sappiamo già che la sirena in questione aveva dichiarato di voler fare una strage, quindi non aveva bisogno di essere soccorsa. Anzi, si potrebbe dire che erano altri quelli bisognosi di aiuto.

 

Allentatasi finalmente la tensione, i passeggeri della Thousand Sunny si sedettero attorno al tavolo della cucina, in un modo simile ad una conferenza per la pace. Non era del tutto inesatto. Di sicuro, c'era lo stesso livello di falsità di una di quelle conferenze. Anche se Walker aveva calmato l'atmosfera e Gurnarde cercava di essere amichevole, era fin troppo evidente che c'era un certo disagio tra i due abitatori del mare e i due umani+qualunque cosa fosse il Disinfestatore.

 

- Fareste meglio a stare attenti. I miei pungiglioni sono molto affilati. Non sono velenosi come quelli di Walker, ma fanno male lo stesso.-

 

Non c'era pericolo, visto che nessuno si era seduto vicino alla sirena.

 

- Quindi, il tuo nome è Mar e sei il capitano di questa nave?- continuò Gurnarde, come se considerasse il silenzio un tabù.

 

- Beh, a dire la verità non sono...- iniziò Mar, non troppo entusiasta della responsabilità relativa alla carica, considerando il pericolo collegato.

 

- Sì, Mar è il capitano.-

 

Tutti tranne Gurnarde guardarono stupiti il Disinfestatore. E per un buon motivo, visto che era la prima volta in cui il nostro dottore pazzo aveva chiamato Mar in un modo diverso da Soggetto [inserire qui un aggettivo].

 

- Che stai dicendo?- sussurrò Mar allo pseudo-dottore.- Io non sono il capitano. Voglio dire, la Sunny appartiene a se stessa e...-

 

In risposta, ricevette una gomitata dal Disinfestatore che poteva significare soltanto una cosa: "Stai al gioco, per ora".

 

Anche se era convinta che fosse pazzo, Mar aveva anche capito che il Disinfestatore aveva sempre un buon motivo per quello che faceva, quindi smise di protestare e annuì con una sorta di ghigno forzato.

 

- Capisco. Lieta di conoscerti, Capitano. Ti sono grata per aver soccorso mio fratello Walker, e chiedo scusa per il nostro precedente...malinteso.-

 

Apparentemente, queste parole non avevano calmato molto il padre di Mar. Il che era comprensibile, visto che fino a poco tempo prima Gurnarde aveva minacciato di morte lui e sua figlia. Come un certo capitano della Marina aveva imparato nel modo peggiore, questo era il modo più rapido per finire sulla lista nera dell'uomo. Certo, visto che il suddetto capitano stava probabilmente concimando le radici delle mangrovie di Sabaody, era molto improbabile che avrebbe potuto commentare quanto sarebbe stato sconsigliabile sottovalutare il padre di Mar.

 

Comunque, la sirena non sembrava essersi accorta della cosa.

 

- Devi presentarmi i tuoi affascinanti compagni.- Gurnarde rifiutò cortesemente il piatto di biscotti che le era stato offerto.- E' molto gentile da parte vostra offrirci del cibo, ma devo rifiutare. Io e Walker non accettiamo cibo dagli umani, vero, Walker?-

 

Walker si produsse in una sorta di grugnito imbarazzato. Aveva già mezzo biscotto in bocca.- Gurnarde prudente?-

 

Voul dire che non ti fidi di noi. Mar poteva leggere tranquillamente l'espressione sul volto di suo padre. Il Disinfestatore era rimasto in silenzio, ma era evidente che anche lui stava tenendo d'occhio la sirena.

 

- Meglio essere prudenti, non si sa mai. Spero che al vostro cuoco non dispiaccia. A proposito, qual'è il suo nome?-

 

Naturalmente, al padre di Mar dispiaceva, ma si presentò lo stesso.- E' Garreth. Garreth Stuart Suesse. Puoi chiamarmi Garreth, Stuart o Mr. Suesse, ma non voglio che i nomi vengano accorciati. Quindi niente Gary, niente Stu, e soprattutto non questi due insieme.-

 

- Voi umani siete sempre così puntigliosi sui vostri nomi.- commentò Gurnarde, leggermente divertita.

 

Mar sentì suo padre bisbigliare.- Lo saresti anche tu se avessi avuto dei genitori con un pessimo gusto nella scelta dei nomi.-

 

Questo narratore vorrebbe aggiungere che sta al lettore decidere se, avendo chiamato sua figlia Marie Denise Suesse, Mr. Suesse fosse stato un tantino ipocrita.

 

- E questo è il Disinfestatore.- disse Mar prima che qualcuno potesse dire qualcosa che avrebbe scatenato un putiferio.

 

- Il Disinfestatore ha sentito parlare di te, Drago delle Sabbie.- disse il Disinfestatore con cautela.

 

- E io di te.- All'improvviso, Gurnarde sembrava molto interessata. Quando non stava per uccidere qualcuno, poteva essere davvero bella, anche se era una bellezza selvaggia e scultorea. Dopo tutto, era una sirena.- Quindi, tu sei QUEL Disinfestatore. Colui che ha ucciso il ricercato con una taglia di 444.000.000 di berry?-

 

- Il ricercato aveva l'Ensuefalite. E' tutto successo per caso.-

 

- Quanta modestia.- Gurnarde stava tamburellando le dita sul tavolo.- La taglia più alta nel tuo carniere, no? Almeno, finchè non ne hai avuto una anche tu.-

 

- Sei una cacciatrice di taglie?- chiese Mar.

 

- Beh, un tempo ero abbastanza ingenua da credere agli ideali della nostra Regina Otohime. Pensavo che dedicando la mia vita a dare la caccia ai pirati a agli schiavisti avrei onorato l'Armata di Nettuno e sarei riuscita ad estirpare il male dalla razza umana, lasciando solo il bene. Ma da allora ho capito che, quando si tratta di umani, il male parte dal vertice.- sorrise, mostrando una fila di denti aguzzi. L'effetto era abbastanza inquietante, visto che le dava un'aria estremamente predatoria.- Quindi, oggi caccio prede di tutt'altro tipo.-

 

Nonostante la sua conoscenza di One Piece, Mar non sapeva chi era la Regina Otohime, ma si accorse che l'atmosfera, in quel momento, era tornata tesa. Per circa un minuto, tutti rimasero in silenzio a guardarsi in faccia, aspettando che arrivassero le parole giuste.

 

Tuttavia, invece delle parole giuste, arrivò un pesce volante. Nello specifico, il pesce saltò fuori dall'acqua, passò sopra alla sirena e all'uomo-pesce, sopra al ponte, per poi arrivare dall'altro lato della nave e tornare in acqua.

 

L'effetto che ebbe sui due non-umani fu elettrizzante. Walker sfoderò subito i suoi pungiglioni e si mise in guardia, mentre le pinne di Gurnarde iniziarono a spiegarsi, come se la sirena si aspettasse dei guai.

 

- E' stato un piacere conversare con voi, ma ora io e Walker dobbiamo proprio andare.- disse Gurnarde frettolosamente, non più interessata al Disinfestatore.

 

Quest'ultimo, però, aveva forse intuito il significato del pesce volante, e sembrava in qualche modo dispiaciuto.- A quanto pare, le tue imprese ti hanno resa un ospite pericoloso per il nostro capitano, Drago delle Sabbie.-

 

Gurnarde rise.- Ben detto! Chiedo scusa per il disturbo...Grazie di tutto, Capitano Mar. Fossi voi, terrei d'occhio il mare ad ovest. Andiamo, Walker!-

 

A Walker dispiaceva doversene andare, ma riuscì comunque a fare un piccolo saluto.- Addio, piccoli unami! Walker ora con Gurnarde!-

 

Senza ulteriori cerimonie, l'uomo-pesce e la sirena si buttarono in acqua.

 

Appena i due furono scomparsi, il Disinfestatore balzò in piedi.

 

- Dobbiamo sbrigarci. A differenza loro, non possiamo nasconderci nelle profondità oceaniche.-

 

- Perchè l'hai fatto? Gli hai praticamente detto di andare via!- Mar era un pò infastidita dalla partenza di Walker.

 

- Walker era a posto, ma quella donna...meglio che se ne sia andata.- disse suo padre.

 

- Per quanto l'uomo-pesce possa essere utile, sua sorella è fonte di guai. Forse il Capitano Mar non lo sa, ma il Drago delle Sabbie è un serial killer molto famoso, che ha ottenuto la sua notorietà per aver ucciso numerosi Draghi Celesti. Una pazza assassina come lei non può essere lasciata libera (e il Disinfestatore disse questa frase senza ironia). Ovunque vada, si può star sicuri che avrà un ammiraglio della Marina alle calcagna.-

 

- Un ammiraglio della Marina?- Mar impallidì, ricordandosi all'improvviso del lumacofono nero.- A proposito, Disinfestatore...la Sunny...ci hanno avvistati a Sabaody! La Marina ci starà cercando, adesso! Se arrivano nei dintorni e ci vedono...-

 

Il Disinfestatore la guardò come per dire "perchè non me l'hai detto prima?", e annuì.

 

- Da quello che ha detto la sirena, la stavano inseguendo e arriveranno dall'ovest.-

 

- Come facciamo a sapere che quella tipa stava dicendo la verità?- chiese il padre di Mar.

 

- E' meglio darle ascolto. Le sirene possono parlare con i pesci, e sanno spesso cose che noi ignoriamo.-

 

Come in risposta a queste parole, la nave cambiò rotta all'improvviso, allontanandosi dal sole calante.

 

- Wow, come funziona il pilota automatico di questa cosa?- chiese, stupito, il padre di Mar.- E' impressionante.-

 

- Beh, papà...è controllata da un fantasma.-

 

In risposta allo sguardo incredulo di suo padre, Mar si arrese e sospirò.- Ehi, Sunny?- disse alla nave.- Glielo spieghi tu o ci penso io?-

 

***

 

- Mi stai dicendo che su questa nave c'è un fantasma?-

 

- E' un Klauter-ba-qualcosa.-

 

- Il Disinfestatore crede che il Soggetto si stia riferendo al klabautermann.-

 

- Ecco! Non riuscivo proprio a ricordarmelo, e mi stava facendo ammattire!-

 

- E ha stretto un patto con te perchè vuole scoprire cosa è successo al suo vecchio equipaggio?- disse lentamente il padre di Mar.- Questa nave fantasma?-

 

- Esatto.-

 

Il pover'uomo si prese un momento per assimilare il tutto.- Mar, sei sicura di stare bene? So che ne hai passate parecchie negli ultimi giorni, ma vedere i fantasmi...-

 

All'improvviso, Mar sentì freddo. E si accorse, dall'espressione sconvolta di suo padre e da un movimento del Disinfestatore, che il fantasma della Sunny si era appena reso visibile ai due.

 

-...vuol dire che sono pazzo anche io.- concluse il signor Suesse, bianco come un lenzuolo.- Sto davvero vedendo quella cosa lì?-

 

- Papà, so che può sembrare strano, ma lo stiamo vedendo tutti. E' la Sunny. L'unico motivo per cui siamo su questa nave è perchè ci sta permettendo di rimanere.-

 

- Ok.- Suo padre stava ancora fissando il klabautermann della Sunny.

 

Ci fu una pausa.

 

- Mar...è da un pò che volevo chiedertelo. Come fai a sapere tutto su come funzionano le cose qui? Anche lì nel negozio di schiavi...è come se fossi già stata qui.-

 

Mar arrossì.- Hai presente quei manga...ehm, quei fumetti che leggo sempre? Beh, il mondo in cui ci troviamo appartiene a uno di loro.-

 

La voce di suo padre sembrava sempre più distante.- Quindi mi stai dicendo...che tutto quello che è successo...è perchè siamo stati risucchiati in una specie di mondo parallelo basato su uno dei tuoi fumetti?-

 

- Qualcosa del genere.-

 

Col senno di poi, Mar si sarebbe resa conto che quello era l'approccio sbagliato. Fino a quel punto, suo pare aveva reagito con una certa compostezza a tutte le cose bizzarre che gli erano capitate. Ma la cosa era molto più complessa, in realtà. Se Mar avesse avuto una buona conoscenza della psicologia, si sarebbe accorta che suo padre non era stato fermo un minuto. In effetti, avrebbe potuto accorgersi che si era dato da fare aggiustando tutte quelle cose che avevano a che fare con la sua professione. All'inizio, aveva pensato che fosse tutto dovuto alla sua personalità stakanovista, ma avrebbe presto scoperto che non era proprio così.

 

Vedete, il padre di Mar si era concentrato sul risolvere i loro problemi più urgenti, ma non perchè voleva rendersi utile. In realtà, era il suo modo di affrontare le cose.

 

Ma ora che Mar aveva riassunto in termini inequivocabili tutto ciò che gli era successo, suo padre, che già stava facendo fatica a rimanere ancorato alla realtà, ne fu devastato. All'improvviso, si sedette sul pavimento della cucina e iniziò a ridere in maniera incontrollabile, come se fosse la cosa più divertente che avesse mai sentito. Ma dopo circa un minuto, essendo ancora in preda alle risa, Mar iniziò ad avere paura.

 

- Papà? PAPA'!- Suo padre non diede nessuna risposta comprensibile, solo altre risate sguaiate. Disperata, Mar si rivolse al Disinfestatore.- Cos'ha che non va?-

 

- Disturbo da stress acuto.- disse con calma il Disinfestatore, dirigendosi con calma verso l'infermeria.

 

- Disturbo...stress...-

 

- Il Soggetto ha spezzato la mente del Fabbro.- disse il Disinfestatore.- Saranno necessari dei tranquillanti. Ma forse sarà meglio non tornare più sull'argomento, Capitano.-

 

Nel caso il lettore venga mai risucchiato in un mondo fittizio, farà bene a ricordare la lezione imparata oggi: alcune persone possono accettare tranquillamente cose strane come sirene, uomini-pesce e uomini che possono farsi spuntare delle ossa dalla pelle. Ma c'è un limite a tutto, e dire a una persona coi piedi per terra che è finita nel mondo di un manga giapponese significa andare oltre quel limite.

 

***

 

La sicurezza che Mar aveva provato dopo aver ritrovato suo padre era sparita. Per la prima volta nella sua giovane vita, stava sopportando il peso di doversi comportare da adulta, in assenza di un adulto vero.

 

E la cosa non le piaceva neanche un pò.

 

- Starà bene?-

 

- Il disturbo da stress acuto non è incurabile. Una volta che il Fabbro si sarà riconciliato con la realtà, dovrebbe tornare normale. In casi come questo, sono consigliabili alcuni giorni di ricovero.-

 

- Sei sicuro?-

 

- Dubiti della prognosi del Disinfestatore?-

 

- Beh, prima mi avevi detto che Walker non ce l'avrebbe fatta, ma poi si è rimesso in piedi.-

 

- La prognosi del Disinfestatore non era sbagliata. Tuttavia, questa è un'irregolarità che il Disinfestatore non comprende. L'uomo-pesce avrebbe dovuto morire un'ora fa, ma è guarito spontaneamente senza l'intervento del Disinfestatore.-

 

- Che vuoi dire?-

 

- Le ferite dell'Uomo-Pesce Walker erano fatali. L'Uomo-Pesce non era sopravvissuto. Il Disinfestatore stava per comunicare la cosa al Soggetto Mar, ma all'improvviso l'Uomo-Pesce ha ripreso conoscenza e la ferita è guarita misteriosamente.-

 

Le parole del Disinfestatore diedero a Mar un brivido di puro terrore.

 

- Era anche per questo motivo che il Disinfestatore voleva liberarsi al più presto dell'Uomo-Pesce Walker.-

 

- N-non è divertente, Disinfestatore.-

 

- Il Disinfestatore non stava cercando di essere divertente.- La voce del dottore era seria, e, per un attimo, aveva perso il suo tono robotico.

 

- L'Uomo-Pesce era morto, ma qualcosa di innaturale su questa nave lo ha riportato in vita.-

 

 

NOTA DEL TRADUTTORE: Salve, cari lettori. Passato un buon Natale? Spero di sì. Purtroppo, il mio non è stato un granchè: ho passato la giornata barricato in casa a difendermi dagli attacchi di Babbo Natale. Quel vecchio bastardo ce l'ha con me, e solo perchè qualche anno fa gli avevo chiesto dei cosciotti di renna...

 

Cambiando argomento, la lavorazione di "For want of a fist" procede bene. Non so quanti capitoli saranno in tutto, ma ho un'idea molto chiara di come voglio concludere la storia (ho intenzione di ammazzare tutti i Mugiwara). Salvo imprevisti, il primo capitolo arriverà verso la metà di Gennaio.

 

Un'ultima cosa: molto probabilmente, nei prossimi giorni non avrò modo di accedere ad internet, quindi mi scuso in anticipo se risponderò in ritardo alle vostre recensioni oppure non risponderò affatto. In ogni caso, ci rivedremo tra una settimana col prossimo capitolo. Vi auguro un felice anno nuovo! (Speriamo davvero che sia migliore di questo qua)

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Capitolo 16
*** Il Diavolo sulle tracce del Drago delle Sabbie ***


Capitolo 16: Il Diavolo sulle tracce del Drago delle Sabbie

 

Quando si parla dei morti che ritornano in vita, la maggior parte delle persone tende a farsi un'immagine mentale dei non-morti. A seconda della loro esposizione ai media moderni, quasi sicuramente non penseranno prima agli zombi simpatici di Thriller Bark. E' più probabile che pensino a quelli di "28 giorni dopo" e di "Io sono leggenda". Quelli che fanno venire gli incubi.

 

Mar non faceva eccezione.

 

- S-stai dicendo che Walker è uno zombi? Com'è possibile?-

 

Tra l'altro, dobbiamo notare che questa anormalità le riportava alla mente i suoi primi giorni sulla Sunny infestata, quando attorno a lei continuavano ad accadere cose inspiegabili.

 

- Anche il Disinfestatore vorrebbe saperlo. Ci sono stati anche altri avvenimenti soprannaturali inspiegabili, giusto?-

 

Il che era vero. Mar ricordava benissimo il cibo del frigorifero, misteriosamente tornato fresco. Era sicura che, in qualche modo, le due cose fossero collegate. La faccenda del cibo era abbastanza inquietante, ma ora che la Sunny aveva dimostrato la capacità di resuscitare i morti, Mar stava davvero iniziando a farsela sotto.

 

- C-che vuoi dire?-

 

- Il Soggetto non è stato molto aperto con il Disinfestatore. Che tipo di influenza ha il Soggetto?-

 

Di certo, questo fu un altro shock per Mar, che naturalmente si chiese come mai il Disinfestatore le stava chiedendo delle risposte, come se sapesse cosa stava succedendo. La cosa era talmente ridicola che Mar si spaventò e arrabbiò allo stesso tempo, e in genere le persone arrabbiate, per instillarsi un qualche tipo di sicurezza, tendono a diventare aggressive. Pertanto, Mar scaricò la sua paura e la sua rabbia (abbastanza stoltamente) sull'unica persona nelle immediate vicinanze.

 

- Io? Non sono stata aperta con te? Beh, neanche tu sei stato tanto sincero con noi! So che sai più di quanto lasci vedere su quanto sta succedendo. Ho visto come ti muovi nell'infermeria...anzi, no, sulla nave! Sei già stato qui sulla Thousand Sunny, no? Non ti ha nemmeno sorpreso sapere che aveva un klabautermann!-

 

- Il Disinfestatore non desidera parlare di questo argomento.-

 

- Beh, mi hai appena nominata capitano di questa nave, quindi ne parleremo adesso! E' un ordine! Sai qualcosa di quel che è capitato ai Mugiwara e ai Pirati Heart? Chi sei?-

 

Tra i due non ci sarebbe proprio dovuto essere uno scontro. Mar era una ragazzina inerme, mentre il Disinfestatore era un individuo estremamente potente e terrificante che non aveva motivo di aiutarla, e che avrebbe potuto ucciderla in un istante. Ma, per qualche strano motivo, non sembrava intenzionato a farlo.

 

- Mi hai nominata capitano- gli ricordò.- Non voglio esserlo, ma ho promesso alla Sunny che avrei scoperto cos'è successo vent'anni fa alla sua ciurma, e intendo mantenere questa promessa.-

 

- Il Disinfestatore rifiuta. E' meglio che il Soggetto non sappia.-

 

- Dammi un buon motivo.-

 

Il Disinfestatore rimase ostinatamente in silenzio.

 

Naturalmente, fu a questo punto che la tensione nell'aria si sciolse, solo per essere rimpiazzata dal panico più totale, a causa del suono di una cannonata che aveva mancato per un pelo la nave.

 

***

 

Mentre Mar e il Disinfestatore correvano verso il ponte, la ragazza si sentiva uno schifo. Con quello che era successo a suo padre e il suo battibecco col Disinfestatore, si era completamente dimenticata dell'avvertimento di Gurnarde a proposito dell'ovest. Ma pensare che la Marina li avesse trovati così presto!

 

La reazione del Disinfestatore fu prevedibile. Corse verso la porta, le lame pronte all'uso.

 

Ma quel che fece dopo non lo era. Si fermò all'improvviso, e poi si rivolse a Mar.

 

- Capitano Mar. Per questa volta, difenderò la nave. Ma chiariamo una cosa...-

 

Mar iniziò a rabbrividire, rendendosi conto che prima era andata oltre il limite. Ancora una volta, la voce del Disinfestatore aveva perso il suo tono robotico, e per la prima volta non si era riferito a se stesso in terza persona.

 

-...se accennerai di nuovo a questo argomento, lascerò te e tuo padre alla mercè dell'oceano, qualunque siano i miei interessi.-

 

Terrorizzata dalla minaccia, Mar non potè fare altro che annuire.

 

Fortunatamente, il Disinfestatore sembrò accontentarsi. La spaventosa ombra della sua vera personalità scomparve, sostituita dall'individuo eccentrico, impersonale e in qualche modo gradevole che Mar aveva imparato a conoscere.

 

- Il Disinfestatore è felice che si sia raggiunto un accordo. Capitano Mar, resta sottocoperta e prepara il Coup de Burst. E' probabile che ci servirà molto presto.-

 

E con questo, il Disinfestatore uscì dalla stanza, lasciando Mar scossa e mai così grata per aver sentito qualcuno parlare di se stesso in terza persona.

 

Si era anche resa conto di non potere (e di non dovere) prendere per scontati l'aiuto del Disinfestatore e la sua continua bonarietà. Certo, negli ultimi giorni la familiarità che si era venuta a creare tra i due aveva attenuato la paura nata dalla prima impressione di Mar. Il che potrebbe sembrare strano, se il lettore si ricorda del modo freddo ed efficiente con cui aveva ucciso quelle persone a Sabaody, ma vi assicuro che è possibile. Nella vita vera, le persone tendono a dimenticarsi dei difetti della persona che hanno davanti, se sanno che è dalla loro parte.

 

Ma ora aveva ricevuto una strigliata, Mar non potè fare a meno di chiedersi quali fossero gli interessi del Disinfestatore, e soprattutto perchè si era aggregato a loro.

 

***

 

Dopo anni di abbandono, la sala dei motori era diventata fredda e buia. Inoltre, entrando Mar ebbe l'impressione di trovarsi in un posto in cui non avrebbe dovuto stare. Si ritrovò a desiderare che suo padre non fosse in infermeria sotto sedativi, visto che probabilmente avrebbe potuto aiutarla con quella roba meccanica.

 

- Sunny! Dobbiamo mettere in funzione il Coup De Burst! Ma come posso farlo?- si rivolse alla nave in cerca di aiuto, mentre le esplosioni all'esterno facevano ballare lo scafo.

 

- Non funzionerà. Non c'è la cola.- rispose la nave fantasma.

 

- Allora devo solo versare la cola dentro qualcosa, giusto? Dov'è?-

 

- Nel magazzino. E' sfiatata.-

 

Pensando a quanto fosse strano che il magazzino fosse stato descritto come "sfiatato", Mar si precipitò a rifornire il meccanismo di fuga. E fu in quel momento che capì che la Sunny non si stava riferendo al magazzino. Stava parlando della cola.

 

(NOTA DEL TRADUTTORE: Probabilmente questa parte vi suonerà un tantino strana, ma fidatevi: nell'originale aveva senso. Il termine usato dalla Sunny era "flat". Nella traduzione, ho dovuto improvvisare un tantino.)

 

Sfortunatamente, aveva senso. Della cola lasciata così per anni avrebbe prima o poi perso la sua natura gassosa, e si sarebbe sfiatata. Il che voleva dire che non ci sarebbe stato carburante per il Coup De Burst, e che non sarebbero riusciti a sfuggire ai loro inseguitori.

 

In breve, avrebbe dovuto dire al Disinfestatore che erano fottuti.

 

All'improvviso, la nave tremò e rallentò.

 

- Sunny?-

 

- Sono stata colpita. L'albero maestro è stato danneggiato.-

 

Un danno di quel tipo voleva dire che la Sunny non avrebbe potuto evitare le navi della Marina senza il Coup De Burst. Per un attimo, Mar fu in preda al panico, e iniziò a controllare una botte dopo l'altra, anche se sapeva che era inutile. Ci doveva essere per forza della cola ancora utilizzabile, no? No? Ancora una volta lo stomaco le si strinse, mentre veniva assalita dalla disperazione. Sapeva di essere il capitano della Sunny soltanto di nome, e che nessuno si sarebbe aspettato molto da lei, ma non poteva salire sul ponte e dire al Disinfestatore che aveva fallito. Non poteva proprio.

 

- Dannazione, Sunny, hai fatto tornare fresco il cibo!- gridò- Non puoi fare lo stesso con la cola?-

 

- Non sono stata io.-

 

- Non sei stata tu? Ma allora chi...?-

 

Ma la nave non rispose.

 

Un'altra esplosione scosse la nave. Mar chiuse gli occhi, le mani che le tremavano, ormai sul punto di rassegnarsi alla sconfitta. Si sentiva un vero schifo, come mai le era successo. Stavano tutti per morire. E tutto perchè quella stupida magia non stava funzionando.

 

All'improvviso, il suono dell'attivazione dei macchinari distolse Mar dai suoi pensieri.

 

- E' pronto!-

 

- C-cosa?-

 

- Il Coup De Burst. Sbrigati!-

 

- Ma avevi detto...-

 

- La cola che hai versato non era sfiatata.-

 

- Cosa?- Mar provò una strana sensazione di irrealtà. Era quasi come un sogno diventato realtà. Un sogno troppo bello per essere vero.

 

Ma quello non era il momento per pensare ad un così conveniente deus ex machina. Completata la missione, Mar corse verso il ponte ad avvertire il Disinfestatore che erano pronti per scappare.

 

***

 

Quando Mar arrivò sul ponte, lo riconobbe a malapena. Nel bel mezzo dell'erba-diventata-fango, c'era un cratere. L'albero maestro era stato danneggiato e la vela principale era a brandelli. Ma a parte questi due particolari, la nave sembrava a posto. A differenza della due navi della Marina ai lati della Sunny, ridotte ormai a dei detriti galleggianti.

 

A prua, rivolto verso l'ultima nave nemica rimasta, c'era il Disinfestatore. Per un attimo, Mar si chiese come aveva fatto ad affondare due navi tutto da solo, munito soltanto dei suoi bisturi. In ogni caso, si ripromise di non far arrabbiare il Disinfestatore.

 

- Disinfestatore, il Coup De Burst è pronto!-

 

- Non possiamo usarlo adesso. E' troppo tardi.- rispose concisamente l'uomo.

 

- Che vuoi dire? La Sunny sta solo aspettando un nostro...-

 

- Le navi affondate erano poco più di uno specchietto per le allodole. Il loro scopo era rallentarci per la nave principale.- Il Disinfestatore scosse la testa, osservando i danni della Sunny.- Nonostante gli sforzi del Disinfestatore, hanno avuto successo. Ora che siamo nel raggio d'azione dei suoi poteri, non ci lascerà andare tanto facilmente.-

 

- Chi?-

 

Il Disinfestatore puntò il dito verso la nave nemica. Sulla prua c'era una figura magra, vestita di nero e con un mantello da ammiraglio. Da quella distanza, si potevano vedere chiaramente i suoi capelli argentei e la posa marziale, oltre al suo sguardo gelido.

 

- L'ammiraglio della Marina.-

 

- Siamo nei guai.-

 

Era un eufemismo bello grosso. Mar cercò di ricordare quello che sapeva sugli ammiragli. Anche se quello non era uno dei tre che conosceva, non aveva dubbi che si sarebbe dimostrato pericoloso quanto Akainu, Aokiji e Kizaru.

 

Quello che non sapeva, era quanto.

 

- Proprio così. E' l'Ammiraglio Imba.-

 

Sicuramente, alcuni lettori avranno pensato, a causa dei "capelli argentei", che il marine in questione fosse l'Ammiraglio Smoker. Ma devo purtroppo darvi una delusione: non era lui.

 

Comunque, potrà interessarvi sapere che questo giovane ammiraglio (aveva circa vent'anni, ma ne dimostrava quindici) era in realtà il figlio di Smoker "il Cacciatore Bianco" e di "Black-Cage" Hina, entrambi morti durante la Battaglia di Loguetown. Per questo, passava le sue giornate attraversando senza sosta gli oceani, alla ricerca dei pirati che riteneva responsabili della morte dei suoi genitori. Poco importava il fatto che la loro morte fosse in realtà dovuta all'esplosione di un motore sperimentale che aveva affondato la nave su cui si trovavano. Era un marine duro e puro, il che voleva dire che era sempre colpa dei pirati.

 

Tuttavia, a Mar non sembrava particolarmente minaccioso, anzi, le ricordava molto un personaggio di un altro manga. Esatto, quello che una delle sue amiche del Club Animanga amava tanto leggere. A Mar quella serie non era mai piaciuta molto, ma aveva sentito che si trattava di un manga "dove alcune modelle si vestono con dei kimono neri e vanno in giro con delle spade enormi". Tuttavia, non sembrava che Jiniko (vero nome Jeanie) lo stesse leggendo per la storia in sè. Mar era segretamente convinta che lo leggesse soltanto per i fiori all'occhiello (NOTA: Il termine usato nell'originale era "eye-candy"), il più notevole dei quali era un ragazzo dai capelli bianchi, di cui l'Ammiraglio Imba sembrava un gemello.

 

- Questo deve essere il mio giorno fortunato. Esco per cercare una sirena e il suo compagno, e invece trovo il famigerato Disinfestatore e la Regina dei Pirati.- disse l'ammiraglio, la voce carica di minacce.

 

Naturalmente, Mar iniziò la sua tipica protesta.- Per l'ultima volta, non sono la Regina...-

 

- E' inutile, Capitano.- la interruppe il Disinfestatore.

 

In quel momento, Mar avvertì un'ondata di frustrazione. Certo, quello che il Disinfestatore aveva detto era vero, ma non poteva negare che la storia dello scambio di identità stava diventando un pò vecchiotta.

 

- Arrendetevi, o morirete. So che entrambi avete mangiato un frutto del diavolo, ma devo avvertirvi: io sono l'Ammiraglio Lance D. Imba, il marine più potente del mondo! Anche se unite le vostre forze, non riuscirete a contrastare i miei poteri!-

 

Mar ebbe un piccolo shock nello scoprire che anche il Disinfestatore aveva mangiato un frutto del diavolo. Ripensandoci, avrebbe dovuto capirlo prima; in fondo, come avrebbe fatto ad affondare due navi apparentemente da solo? Inoltre, non aveva mai visto i suoi poteri in azione, e non potè fare a meno di chiedersi in che cosa consistessero.

 

Di certo, erano molto più forti dei suoi. Al momento, il potere di essere logica non serviva a molto. Specialmente contro qualcuno che non sembrava modesto a proposito del suo frutto.

 

- E' tutto vero...?-

 

La serietà con cui il Disinfestatore le rispose dava un'idea di quanto fosse brutta la loro situazione.- Sì. L'Ammiraglio Imba è l'individuo più pericoloso che potessimo incontrare. Qualunque cosa il Capitano Mar faccia, non deve mai usare i suoi poteri di fronte a lui.-

 

Mar avrebbe voluto chiedergli perchè, ma all'improvviso, mentre l'ammiraglio aveva la guardia scoperta, due enormi colonne d'acqua eruppero dall'oceano, dietro la sua nave. Arrivata a un certo punto, l'acqua si riversò sulla nave della Marina con abbastanza forza da schiacciarla.

 

La vista era così spettacolare che Mar pensò che la nave nemica non avrebbe avuto scampo, e che un'entità sconosciuta li aveva salvati.

 

Ma le cose non andarono così.

 

- ICE AGE!-

 

La bocca di Mar si spalancò dallo stupore, mentre l'acqua si solidificava, trasformando così una colonna di morte in una deliziosa scultura di ghiaccio.

 

- Ecco dove si nascondeva...- ruggì l'ammiraglio.- Proprio sotto la mia nave!-

 

A Mar non importava molto della provenienza dell'attacco d'acqua, quanto delle implicazioni di ciò che aveva visto.- Q-quello è il Frutto Gelo Gelo dell'Ammiraglio Aokiji...-

 

- Aokiji, quel vecchio dinosauro?- sbuffò l'Ammiraglio Imba, sentendo le sue parole.- Ormai non è altro che un fossile di un'epoca passata! Il futuro appartiene a noi, la nuova generazione di marines! Osserva la Nuova Era della Giustizia!-

 

Subito dopo, allungò il braccio destro, con il palmo aperto. Mar si preparò per un altro attacco di ghiaccio, ma quel che accadde dopo la colse di sorpresa.

 

- ATTRACT!-

 

Con una serie di scricchiolii, la Sunny iniziò a muoversi inesorabilmente verso l'ammiraglio. Ma non solo la nave, tutti gli oggetti metallici nelle vicinanze, inclusi i frammenti delle palle di cannone, era come se fossero finiti in un campo magnetico.

 

All'improvviso Mar capì perchè il Disinfestatore aveva detto che era troppo tardi per usare il Coup De Burst.

 

- PREPARARSI ALL'IMPATTO!- gridò il Disinfestatore, afferrando il braccio di Mar con una mano e il parapetto con l'altra.

 

La testa di Mar era diventata un ammasso di dolore a causa dell'illogicità della cosa. Era impossibile. Impensabile.

 

Ma non c'era alcun dubbio. Mentre la Thousand Sunny si scontrava con la prua corazzata della nave nemica, Mar si rese conto che l'Ammiraglio Imba, oltre ad avere i poteri del Frutto Gelo Gelo, aveva anche dei poteri virtualmente identici a quelli della supernova Eustass Kid.

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Capitolo 17
*** Il Frutto del Diavolo più potente ***


Questo capitolo è offerto da...

 

Il corno del bue uscito dal gregge si infila nel culo di chi legge.

 

 

Capitolo 17: Il Frutto del Diavolo più potente

 

Nella seconda legge della meccanica, Newton afferma che "L'accelerazione di un corpo è parallela e direttamente proporzionale alla forza e inversamente proporzionale alla massa".

 

Mentre questa nozione vi fa girare la testa e vi riporta ai giorni in cui a scuola studiavate scienze, permettetemi di spiegarlo in termini chiari per chi desidera capire qualcosa.

 

Come ricorderete, l'ultima volta che l'abbiamo vista, la nostra protagonista Mar e il Disinfestatore stavano affrontando il potentissimo Ammiraglio Imba, che aveva usato i suoi poteri magnetici per attirare (e far schiantare) la Thousand Sunny contro la sua nave.

 

Quindi, che c'entrano le Leggi di Newton in tutto questo? C'entrano, perchè è utile sapere se la forza dell'impatto sarebbe stata sufficiente a ridurre la Sunny ad un relitto galleggiante.

 

Tornando a Newton, la formula dice: "Forza uguale Massa per Accelerazione"

 

O anche F=mA - la forza dell'impatto della Thousand Sunny contro la nave nemica sarebbe quindi proporzionale al suo peso, e alla velocità con cui l'Ammiraglio Imba la stava attirando.

 

Fortunatamente, anche se inesorabile, la velocità con cui la Thousand Sunny stava andando contro la nave della Marina non era molto alta, quindi, nonostante l'enorme massa (dopotutto, non era certo una barchetta), il danno della collisione fu limitato ad alcuni punti della polena, anche perchè la nave era stata costruita con il legno dell'albero Adam.

 

L'ammiraglio, ovviamente, non gradì molto la cosa, e si lamentò della scarsa corazza della sua nave. Da notare il fatto che nelle scuole della Marina si insegna un equivalente delle leggi di Newton sulla gravità, ma l'Ammiraglio Imba, essendo molto potente, non era stato molto attento in classe. Per lui, la formula F=mA significava:

 

Forza nella repressione: Arresti di massa per tempo in una cella e razioni.

 

Da notare, inoltre, che anche i pirati usavano una loro versione della formula, quando vedevano apparire all'orizzonte l'Ammiraglio Imba. E cioè:

 

- Questa è una Farsa! Questo piano è una Massa di idiozie! E' Tempo di darsela a gambe!- (Un modo elegante di dire "Oh merda! Scappiamo il più veloce che possiamo!")

 

Quindi, la morale della storia è: molte persone non stanno attente durante la lezione di scienze.

 

***

 

- Ow ow ow...-

 

"Ow" potrebbe sembrare un modo strano di reagire all'aver urtato la testa contro qualcosa di duro perchè un ammiraglio della Marina aveva appena usato i suoi poteri magnetici per far scontrare due navi (e no, nessuna di queste parole è un eufemismo). Comunque, in situazioni di pericolo, non si presta molta attenzione a certe cose.

 

La testa di Mar stava già esplodendo dal dolore, a causa dell'illogicità dei poteri di Imba. Sbattere la testa contro il parapetto non l'aveva aiutata. Ma il dolore fu nulla in confronto a quando Imba, avendo ormai la nave a poca distanza, si trasformò in una specie di mostro dalle ali rosa e saltò sul ponte della Sunny.

 

Mar non ci mise molto a capire che si trattava di un frutto di tipo zoan che non aveva mai visto prima, e che quindi Imba aveva a disposizione poteri di tre tipi diversi.

 

Come tutti sappiamo, un essere umano normale può mangiare un solo frutto alla volta. Marshall D. Teach, alias Barbanera, era riuscito chissà come a mangiarne due, ma anche questa era considerata un'impresa eccezionale. Tre era un vero e proprio record. Ora, quello che dovreste chiedervi, e che sicuramente vi starete chiedendo, è come diavolo ha fatto l'Ammiraglio Imba a mangiare tre...

 

Plink plink plink!

 

- Tutto qui il tuo repertorio, Disinfestatore?- disse Imba mentre i tre coltelli che il Disinfestatore gli aveva lanciato rimbalzavano contro il suo corpo, che si era trasformato in una sorta di enorme diamante.- Riesci solo a lanciarmi qualche pezzo di metallo?-

 

...scusate, facciamo quattro. Come stavo dicendo, come ha fatto l'Ammiraglio Imba a mangiare quattro...

 

- Ora ha anche i poteri di Jaws?- Mar dovette scansarsi, mentre tutti gli oggetti metallici che il Disinfestatore aveva a disposizione venivano lanciati contro l'Ammiraglio Imba, che si limitò a sghignazzare in una maniera irritante e si trasformò in una massa di fango, che assorbì tutte le armi senza subire alcun danno.

 

...e ora siamo a cinque. E che caz...

 

COMUNQUE, come aveva fatto l'Ammiraglio Imba ad ottenere tutti quei poteri? Come sicuramente ricorderete, questo è impossibile nel mondo di One Piece, perchè se una persona ingerisce più di un frutto alla volta esploderà a causa del contrasto tra i due frutti. O qualcosa del genere. Ma come venne poi fuori, l'Ammiraglio Imba era riuscito a superare questo limite.

 

Vedete, l'ammiraglio aveva mangiato l'unico frutto che rendeva tutto questo invalido.

 

- Cosa hai intenzione di fare, Disinfestatore? Non hai più armi, e non useresti mai i tuoi poteri, perchè sai che grazie al Frutto Copia Copia potrei replicarli tranquillamente. E devo ammettere non mi dispiacerebbe aggiungerli alla mia collezione!-

 

Il discorso dell'Ammiraglio Imba colpì Mar, ma non era il momento di analizzarlo nel dettaglio, perchè il nome e le implicazioni del suo frutto erano molto più importanti.

 

Il Frutto Copia Copia?

 

Ovviamente, avere un frutto che permette a chi lo mangia di rubare i poteri degli altri e di conservarli per sempre senza conseguenze è una delle fantasie più diffuse. Dopo tutto, a chi non piacerebbe avere tutti i poteri disponibili ed essere l'eccezione alla regola generale?

 

La triste verità è che la gente desidera essere così potente quando non è in cima alla classifica. Ironicamente, dato che non sono in cima alla classifica, tutte queste persone vorrebbero essere capaci di eliminare i loro nemici senza dover lavorare sodo o essere responsabili. Il che rende molto pericolosa la realizzazione del loro desiderio, visto che lasciano perdere le preoccupazioni sull'equilibrio e si convincono che il mondo ruota attorno ai loro desideri e alle loro opinioni.

 

Ma sto divagando. Torniamo alla storia...

 

Apparentemente, il Disinfestatore non aveva dato retta alle parole dell'ammiraglio, ed era rimasto in silenzio, tirando fuori un altro bisturi e lanciandosi all'attacco del nemico.

 

- E va bene, giochiamo!- L'Ammiraglio Imba rise e sguainò la sua spada.- E' passato parecchio tempo dall'ultima volta che l'ho usata. Non dovrò nemmeno usare i poteri!-

 

Entrambi i combattenti si lanciarono in uno scontro di lame. La spada dell'ammiraglio era lunga almeno il doppio del bisturi del Disinfestatore, ma anche così era evidente, perfino per gli occhi inesperti di Mar, che il marine, sebbene molto abile, non poteva neanche paragonarsi al Disinfestatore. In pochi secondi, il Disinfestatore aveva fatto cadere la spada del suo avversario e si era lanciato in avanti per ucciderlo...

 

...solo per vedere la lama del bisturi scontrarsi con il collo di diamante dell'ammiraglio.

 

- Oh, andiamo, Disinfestatore. Pensavi davvero che ti avrei lasciato vincere?- disse il marine in tono di scherno, senza neanche cercare di difendersi.

 

- Non proprio. SUNNY, ORA!-

 

In quel momento, la boma andò ad oscillare sul ponte. Mar si rese conto che il Disinfestatore non aveva mai avuto intenzione di sconfiggere l'Ammiraglio Imba; il combattimento era servito soltanto a far posizionare il marine in modo che la Sunny potesse buttarlo in mare.

 

E siccome in quel momento l'ammiraglio era nella sua forma diamantina, la cosa funzionò. Non aspettandosi l'intervento della nave fantasma, il marine fu colto di sorpresa e cadde dal parapetto.

 

Il Disinfestatore, che si era piegato per evitare la boma, rimase in ginocchio. Mar si chiese se fosse stato ferito. Comunque, era una buona cosa che Imba li avesse sottovalutati. Altrimenti, non sarebbero mai riusciti a sconfiggerlo.

 

Tuttavia, in quel momento Mar si rese conto che c'era qualcosa che non andava.- Disinfestatore! Non c'è stato lo splash...-

 

- ICE BALL!-

 

Qualcosa di freddo e bianco saltò sul ponte. Subito dopo, Mar vide il Disinfestatore avvolto da una sfera di ghiaccio, e sentì un suono di ali che venivano sbattute. Si girò e vide l'Ammiraglio Imba risalire sulla nave, e si accorse che aveva preso la forma di un enorme uccello di fuoco blu.

 

Inoltre, era fuori di sè dalla rabbia.

 

- DISINFESTATORE! Figlio di puttana! Mi hai quasi ucciso! Come osi! COME OSI?- L'ammiraglio atterrò sul ponte della Sunny.- Una tuta a prova di calore, eh? Beh, non riuscirai ad uscire in tempo dal ghiaccio, perchè ti ucciderò!-

 

Con suo sommo terrore, Mar vide l'Ammiraglio Imba riprendere la sua forma umana, tranne il suo braccio destro, che aveva assunto un colore rosso acceso, come se fosse fatto di lava. Aveva intenzione di colpire il Disinfestatore mentre quest'ultimo era ancora intrappolato nel ghiaccio.

 

- NO!- urlò Mar senza pensarci.- FERMATI!-

 

Capita spesso che nei film le persone, di fronte ad una situazione senza via d'uscita, urlino questa breve e inutile frase. Dico inutile perchè è decisamente illogico che urlare un melodrammatico "NOOOooooo!" riesca a cambiare in meglio la situazione.

 

E' per questo che dovrebbe sorprenderci il fatto che l'Ammiraglio Imba si fermò.

 

- Che cosa...- la voce dell'ammiraglio era carica di confusione. Mar, invece, battè la mano sulla bocca, rendendosi conto di aver appena attirato l'attenzione del marine. Cosa avrebbe dovuto fare, ora? Cosa avrebbe potuto fare?

 

Non trovò mai la risposta a queste due domande, perchè prima ancora di potersene accorgere, l'Ammiraglio Imba era partito alla carica e l'aveva colpita così forte da spedirla dall'altra parte del ponte. Colta di sorpresa, cade sulla schiena, quasi schiacciando il cappello di paglia appeso dietro di lei.

 

- Quindi è questo il tuo potere, Regina dei Pirati? Beh, non ho intenzione di darti la possibilità di usarlo di nuovo, ma ti ringrazio per essere stata abbastanza stupida da usarlo davanti a me! Copia Copia: Control-See!- Al che, gli occhi dell'ammiraglio cambiarono colore e iniziarono a emettere dei raggi rossi, in un modo che ricordò a Mar lo scanner dei prezzi di un supermercato.

 

- Vedo. Un frutto del diavolo molto strano...ma è mio, ora! Copia Copia: Control-V!- L'ammiraglio gettò la testa all'indietro e rise.- Sì! Sì! Riesco a sentire i poteri! Posso...-

 

All'improvviso, si mise le mani attorno alla testa e urlò dal dolore.- La mia testa...che cos'è? CHE COS'E'?-

 

All'inizio, Mar ebbe un attimo di smarrimento. Poi comprese. L'Ammiraglio Imba aveva copiato i suoi poteri, e, come tutti sappiamo, questi includevano anche dei terribili mal di testa ogni volta che un ragionamento non aveva senso. Si era talmente abituata alla cosa da non farci più caso. Non potè fare a meno di pensare che l'Ammiraglio Imba, con tutto il suo potere, doveva essere un pappamolla se si lamentava per un semplice mal di testa.

 

Quel che ovviamente non sapeva, era che Imba era diventato così dopo anni e anni di propaganda del Governo Mondiale. Aggiungeteci il fatto che lui stesso era una contraddizione delle leggi dei frutti del diavolo, e otterrete il perchè di tutto.

 

- S-strega! Che cosa mi hai fatto? Ti uccid...- L'Ammiraglio Imba, il corpo deformato e tremante come una foglia, fece un passo verso di lei. Ma prima che potesse fare alcunchè, qualcosa lo fece cadere a terra.

 

- Oh oh, credo che sia la prima volta che i miei proiettili di sangue sono riusciti a penetrare la tua carne, Imba.- disse una voce allegra proveniente da chissà dove.- Troppo distratto per usare i tuoi poteri, eh?-

 

Mar si girò verso la nave della Marina, e si sorprese nello scoprire che, mentre l'ammiraglio stava assaltando la Sunny, la sua nave era stata a sua volta attaccata da due individui molto familiari. Anche da quella distanza, riuscì a distinguere con chiarezza i profili di Gurnarde e Walker, che si stavano occupando dei marines a bordo. Vide Walker usare con molta nonchalance un marine come mazza per buttare in mare gli altri marines, mentre Gurnarde doveva appena aver finito di infilzare qualcuno col suo tridente, visto che era sporco di sangue.

 

- D-drago delle Sabbie…m-maledetta!-

 

- Avresti dovuto prestare più attenzione alla tua nave, Imba.- A quanto pare, la tuta del Disinfestatore aveva anche il riscaldamento incorporato, visto che la prigione di ghiaccio in cui si trovava si stava sciogliendo. Fino a quel momento, era riuscito a liberare solo la testa.

 

- Assaggia qualche altro colpo di questa "sirenetta", Imba!-

 

Al che, Gurnarde fece uno strano movimento con le sue mani sporche di sangue. I proiettili liquidi si mossero così rapidamente che Mar riuscì a malapena a vederli. L'Ammiraglio Imba barcollò, gemendo per il dolore e la rabbia. Apparentemente, stava anche perdendo il controllo di se stesso. In effetti, sembrava che qualcosa lo stesse dilaniando dall'interno. Mar si chiese cosa stava succedendo, ma il Disinfestatore lo capì immediatamente.

 

- Capitano Mar! I suoi poteri lo stanno portando all'auto-distruzione! ALLONTANATI!-

 

La cosa più logica da fare sarebbe stata alzarsi e scappare, ma quando Mar ci provò, scoprì all'improvviso di non poterlo fare. Perplessa, si chiese perchè i suoi vestiti erano sporchi di sangue e perchè si sentiva così debole. E fu in quel momento che capì tutto.

 

Per quelli di voi che non ricordano le tecniche Rokushiki, devo ricordarvi che ne esiste una in cui l'attaccante usa il suo dito come una pistola. Ed era con questa tecnica che l'Ammiraglio Imba l'aveva colpita prima. Mar non aveva avvertito alcun dolore, quindi aveva pensato che l'avesse mancata, ma non era proprio così, come scoprì in quel momento.

 

E se per caso vi state chiedendo come mai non aveva provato dolore, è tutta colpa dello shock e dell'adrenalina.

 

Ma tutto questo non ha importanza in questo contesto. Quindi diciamo solo che, essendo impossibilitata a correre, fece l'altra cosa più logica per sbarazzarsi dell'Ammiraglio Imba. Si aggrappò al parapetto e disse, - Sunny! Coup De Burst! ORA!-

 

La Sunny non aveva bisogno di altro. In men che non si dica, la nave si librò nell'aria, lontano dalla nave della Marina.

 

L'Ammiraglio Imba, colto di sorpresa e più preoccupato per la stabilità del suo corpo, non ebbe nessuna chance, e fu buttato giù dalla nave.

 

Il Disinfestatore, essendo riuscito a liberare la sua mano (anche se le sue gambe erano ancora intrappolate nel ghiaccio), piantò il bisturi nel legno della nave e riuscì a rimanere fermo.

 

Mar si era aggrappata al parapetto, ma si era subito resa conto che cercare di rimanere avvinghiata non era facile come sembrava. Anche quando era in forma, la sua forza non era un granchè, e considerando quanto era indebolita, quel che accadde dopo fu abbastanza prevedibile. Perse l'appiglio e iniziò a scivolare sul ponte.

 

Con la coda dell'occhio vide il Disinfestatore tenderle la mano. Con le ultime forze che le rimanevano, si avvicinò e l'afferrò.

 

Tuttavia, forse perchè era stata ferita nello scontro con l'Ammiraglio Imba, il contatto durò solo un attimo. Ci fu uno strappo, e Mar si ritrovò di nuovo in caduta libera, un guanto strappato in mano e il Disinfestatore troppo lontano per raggiungerla.

 

Gli occhi le si spalancarono.

 

Considerando l'angolazione in cui si trovava, avrebbe presto raggiunto il fianco della nave, per poi cadere oltre il parapetto.

 

Giù, nel buio e freddo oceano.

 

 

 

NOTA DEL TRADUTTORE: Piaciuto lo sponsor di oggi?

 

Volevo poi fare un piccolo sondaggio: vi ricordate Gekko Moria? Beh, secondo voi come sarebbe stata Impel Down con lui come direttore? (Ho la sensazione che potrei ricavarci una storia, un giorno)

 

E prima che me ne dimentico, una buona notizia: ho iniziato a scrivere il prologo di “For want of a fist”, e cercherò di pubblicarlo in settimana.

 

A presto!

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Capitolo 18
*** Deus ex machina ***


Capitolo 18: Deus ex Machina

 

Deus ex machina è un termine con cui si indica un espediente usato quando un personaggio si trova in una situazione senza via d'uscita. Invece di una soluzione logica con delle misure adeguate, il personaggio viene invece soccorso da una potente forza esterna, apparentemente saltata fuori dal nulla.

 

Dato che non c'è niente di meglio di un buon esempio, immaginatevi questa scena:

 

Mar sta cadendo verso il mare ad una velocità di 9,8 metri al secondo. Una misteriosa figura volante compare dal nulla, la prende a mezz'aria e la ferma all'istante. Entrambi sono spinti dall'impatto della fermata improvvisa, e cadono giù nell'oceano...

 

Merda, esempio sbagliato. Mi spiace, fatemi provare di nuovo.

 

Mar sta cadendo...blah blah...una misteriosa figura volante...blah blah...COMUNQUE, la misteriosa figura volante la afferra a mezz'aria, e ha il buon senso di iniziare a rallentare un pò alla volta, prima di raggiungere il livello del mare. La presenza della misteriosa figura volante non era stata prevista o menzionata in precedenza, è solo comparsa per risolvere il problema.

 

Questo, signore e signori, è un deus ex machina. Perchè? Perchè le misteriose figure volanti non sono altro che un espediente narrativo usato da un autore che non sa come salvare il personaggio principale.

 

E ora che abbiamo spiegato tutto, ritorniamo a Mar, che sta ancora scivolando sul ponte della Sunny.

 

Sfortunatamente per noi, quando Mar raggiunse il fianco della nave, sbattè la testa contro il parapetto (di nuovo). Questa volta, la botta fu talmente forte da farla svenire, quindi non avremo modo di vedere il resto della sua esperienza di pre-morte e scoprire se l'autore ha usato un deus ex machina oppure no.

 

***

 

Essendo abbastanza ridicolo narrare una storia dal punto di vista di qualcuno che è svenuto, passiamo direttamente al punto di vista di qualcun'altro.

 

Tranquilli, non passeremo al punto di vista di qualcuno a Sabaody o Marineford per poi lasciarvi col fiato sospeso. Faremo solo un piccolo salto a due chilometri di distanza, sul livello del mare, che in quel momento era sotto la Thousand Sunny.

 

L'oceano era agitato ma non troppo, e tra le onde, galleggiando come una barchetta, c'era un cappello di paglia.

 

Ci siamo giù passati, quindi non sarà necessario spiegarvi che era IL cappello di paglia indossato da Mar, e se non lo fosse stato non mi sarei preso il disturbo di parlarne.

 

Tuttavia, vi parlerò di come, all'improvviso, il cappello fu sollevato da una mano.

 

- Walker!- disse il proprietario della mano, e avrete sicuramente capito che si tratta della sirena Gurnarde.- Osserva questo oggetto. Non ti ricorda niente?-

 

- Gurnarde trovato cappello piccola unama?- disse il fratello della sirena, iniziando a preoccuparsi una volta riconosciuto il cappello.

 

- Infatti, proprio quel che pensavo.- rispose Gurnarde con calma, esaminando l'oggetto mentre parlava.- Ho l'impressione che i nostri cari alleati non se la siano cavata tanto bene.-

 

***

 

A poca distanza da lì, la Thousand Sunny era finalmente tornata sulla superficie dell'acqua.

 

Per un pò, la nave rimase stranamente immobile, cullata dalle onde.

 

Sul ponte, il Disinfestatore mollò il bisturi che gli aveva impedito di cadere in acqua, e si avviò verso la porta.

 

Aveva lasciato il bisturi piantato nel legno perchè in quel momento le sue mani erano impegnate a trasportare circa cinquanta chili di ragazza svenuta e sanguinante. Come avrete sicuramente immaginato, mi sto riferendo alla povera Mar. O forse dovrei dire "miracolosamente e sospettosamente fortunata a non essere caduta nell'oceano" Mar.

 

- Sunny, puoi portarci in un posto sicuro?- disse, camminando, il Disinfestatore.

 

- Prima servirebbe un'aggiustatina alle vele.- rispose la nave fantasma.- Dopo potrò provare.-

 

(Se per caso ve lo siete dimenticato, lo scontro con i marines aveva danneggiato la vela e l'albero maestro, che quindi avrebbero dovuto essere aggiustati prima di ripartire. Erano, come si dice in termini marinareschi, "morti sull'acqua")

 

- Avvisami se succede qualcosa, devo occuparmi del Capitano.- fu la tetra risposta del medico.

 

- Va bene.- La voce della nave divenne triste.- Dottore? E' bello averla di nuovo a bordo.-

 

Questa frase ebbe un certo effetto sul Disinfestatore. Si fermò per un istante, si assicurò che Mar fosse ancora priva di conoscenza e parlò di nuovo.

 

- Sunny, come abbiamo stabilito prima, tieni la cosa per te. Non dirlo a Mar o a Mr. Suesse.-

 

- Uh huh, non lo farò.- promise la nave con solennità.

 

Più tardi, nell'infermeria, dopo aver curato tutte le ferite della sua paziente ed essersi assicurato che fosse fuori pericolo, il Disinfestatore esaminò il danno alla sua tuta.

 

- Con un pò di fortuna, il colpo le avrà provocato un'amnesia. Non ricorderà niente di quello che è successo.- Mormorò il Disinfestatore, osservandosi la mano priva di guanto.- Altrimenti, le cose diventeranno troppo complicate per i miei gusti.-

 

Subito dopo, indossò di nuovo il guanto e iniziò a ricucirlo.

 

***

 

Ora che abbiamo stabilito che Mar è fuori pericolo, credo che possiamo finalmente fare un salto a Marineford, dove un certo grand'ammiraglio iniziava ad avere un terribile mal di testa, che però non aveva a che fare con il frutto di Mar. Era invece dovuto alla notizia della sconfitta dell'Ammiraglio Imba, che aveva raggiunto il quartier generale e aveva mandato nel panico l'intero alto comando.

 

Tuttavia, a differenza degli altri, il grand'ammiraglio non era nel panico. Aveva sempre pensato che Imba fosse uno stronzo arrogante e troppo sicuro di sè, senza rispetto per la giustizia o chiunque tranne se stesso.

 

Quindi, per quanto gli riguardava, era un bene che fosse morto.

 

Guardò il dossier di Imba, e, quasi come per allontanare lo stress, ci stampò sopra un bel "DECEDUTO".

 

Poi aggrottò le sopracciglia. Che cosa aveva quella generazione di marines super-potenti? Ce ne erano troppi. Innanzi tutto, c'era quel Contrammiraglio Ookami Goffick D. Kirakira SUGOI (apparentemente, la D stava per "Death" (Morte)), che era una specie di super ninja-assassino (ma non del CP9, perchè a suo dire il suo 'ninjutsu' era superiore e il rokushiki era per le mammolette).

 

Poi c'era il Commodoro Angel D. Ariel, che aveva mangiato un frutto di tipo zoan volante, con l'abilità unica di volare E nuotare. Dato che il suo frutto era di un animale acquatico, rappresentava un'eccezione alla regola per cui "chi mangia un frutto del diavolo non potrò più nuotare, e se lo fa affonderà". Il Grand'Ammiraglio non aveva mai capito come ciò fosse possibile, dato che perfino gli uomini-pesce soggiacevano a quella regola. Ma apparentemente, il commodoro era speciale.

 

E poi c'era quel bizzarro Vice-Ammiraglio. Era una sorta di mezzo-gigante (o era un mezzo-scimmia di mare gigante? Beh, comunque era per metà qualcosa di innaturale), e aveva una forza sovrumana, oltre al potere di comandare i re del mare con uno strano flauto. Come si chiamava? Ah, sì...Hctib D. Elttli. Che nome strano.

 

Il Grand'Ammiraglio fece una pausa e scosse il capo. Perchè diavolo c'erano tutte quelle D nei loro nomi?

 

Tuttavia, il marine aveva delle questioni più urgenti di cui occuparsi. Mentre tutti se le facevano addosso per il ritorno della Regina dei Pirati, lui si era accorto di un paio di dettagli che gli sembravano molto più importanti.

 

- Sei sicuro che Gurnarde il Drago delle Sabbie sia stata vista affianco alla Regina dei Pirati?-

 

- L'unico sopravvissuto della nave dell'Ammiraglio Imba lo era, signore. E ha anche detto che, oltre all'uomo-pesce 'Demon' Walker, la Regina dei Pirati sembra aver reclutato anche il Disinfestatore.-

 

- Sappiamo bene che Demon Walker segue il Drago delle Sabbie ovunque vada. Ma come ha fatto a reclutare il Disinfestatore?-

 

- Questo corrisponde ai rapporti che abbiamo ricevuto sul disastro di Sabaody, signore. C'erano delle voci per cui il Disinfestatore e Demon Walker erano stati visti in compagnia della Regina dei Pirati.-

 

- Dannazione. Le robe normali come quelle di Sabaody sono una cosa. Ma se il Drago delle Sabbie e il Disinfestatore sono con lei, siamo in guai seri.-

 

- Cosa possiamo fare, signore? Se è riuscita a sconfiggere l'Ammiraglio Imba non deve essere una mazza tacca. Dubito che potremmo convincerla ad entrare nella Flotta dei Sette.-

 

- Ne dubito anche io. Ma perchè il Disinfestatore...?- Il grand'ammiraglio si interruppe all'improvviso, come se gli fosse appena venuto in mente qualcosa.

 

- Tenente! Mi porti i fascicoli sull'Incidente del Sottomarino di venti anni fa.-

 

- Proprio quelli, signore? A quest'ora saranno in chissà quale angolo degli archivi...-

 

- Me li porti ADESSO. E giacchè c'è, mi porti anche i fascicoli sulla Battaglia di Loguetown.-

 

- Sì, signore!-

 

Uscito il tenente dalla stanza, il grand'ammiraglio prese il nuovo manifesto da ricercata di Monkey D. Madelyn e lo fissò a lungo, immerso nei suoi pensieri.

 

- Il Disinfestatore si rifà vivo, la Thousand Sunny ricompare e la Regina dei Pirati ritorna...-

 

Sbattè il pugno sulla scrivania.

 

-...ci deve essere un collegamento. Me lo sento!-

 

***

 

Quando Mar aprì gli occhi, la prima cosa di cui si accorse fu che si trovava su un letto. A giudicare dai cuscini e dalle coperte, qualcuno si era assicurato che fosse comoda.

 

- M-marie— Mar?-

 

Subito dopo, si accorse di qualcuno che la abbracciava.

 

- M-mi dispiace. Nonostante tutte le mie promesse, non sono riuscito ad aiutarti. Mi dispiace tantissimo, Mar.-

 

- Papà?- mormorò, capendo finalmente di chi si trattava.- Stai bene!-

 

- Questo lo dovrei dire io, piccola.- rispose suo padre. Mar non potè fare a meno di notare che non si era rasato e aveva l'aria di chi dorme bene da un pezzo.

 

- Che cosa...ow!-

 

Sentiva un dolore al fianco. E la testa, avvolta dalle bende, le faceva un male cane.

 

- Non sono tanto sicuro, ma il Disinfestatore ha detto che ti sei fatta male durante l'attacco. Non mi ha detto molto altro, ma eravamo troppo preoccupati per te per parlarne. Come ti senti?-

 

- Uno schifo.- ammise la ragazzo, il cui stomaco iniziò a brontolare.- E ho fame. C'è niente da mangiare?-

 

***

 

- Perchè non mangiamo nella cucina?-

 

- Beh, è un pò in disordine. La sala da pranzo è stata colpita da una palla di cannone. Devo ancora finire di aggiustarla.-

 

- Oh.-

 

La stanza da letto, con tutti quegli attrezzi medici sparsi qua e là, era stata considerata troppo triste per mangiarci, quindi il padre di Mar aveva deciso di portarla nella zona bar, che era tutta un'altra cosa.

 

- Ok, resta qui, piccola. Vado a prenderti qualcosa da mangiare.- le disse suo padre dopo averla lasciata su una sedia, avvolta da una coperta.

 

Rimasta sola, Mar non potè fare a meno di notare che la nave si stava muovendo in un modo diverso da come si ricordava. Si chiese se per caso ciò fosse dovuto ai danni subiti in precedenza. Comunque, fu felice di constatare che qualcuno si era preso il disturbo di pulire l'acquario, e apparentemente anche di cambiare l'acqua.

 

Annoiata, diede un'occhiata all'acquario e si chiese se dentro c'erano dei pesci. Prima, l'acqua era sporca e scura, e Mar era stata troppo occupata ad evitare di caderci dentro. Ma ora che era pulita poteva vedere che...

 

- Ah, Capitano! E' bello vedere che ti stai riprendendo.-

 

A Mar venne quasi un colpo per la sorpresa. Dall'altra parte del vetro, c'era un volto umanoide che la stava fissando.

 

- Oh, scusa. Ti ho spaventata?-

 

- G-gurnarde! No, è che non mi aspettavo che ci fosse qualcuno lì dentro...-

 

La sirena ripropose il suo inquietante sorriso.- Ah, quindi il tuo equipaggio non ti ha informata del nostro accordo?-

 

- Quale accordo?-

 

- Beh, forse il tuo medico non voleva che ti preoccupassi, considerando in che stato eri prima.- disse la sirena.- Vedi, all'inizio eravamo venuti solo per riportarti il cappello.-

 

Al che, Gurnarde indicò un oggetto sul tavolo: il famoso cappello di paglia.

 

- E' stata una fatica trovarvi, ma Walker ha insistito così tanto che ho deciso di accontentarlo.-

 

- Grazie.- disse Mar.

 

- Prego. Era il minimo che potevamo fare, considerando che ci hai aiutati a sbarazzarci dell'Ammiraglio Imba. Stava diventando una vera seccatura, mi stava sempre alle costole.-

 

- Ecco...-

 

- E' stata una cosa notevole, devo ammetterlo. Un umano capace di tenere testa ad un ammiraglio della Marina così potente? Mm...avevo sentito delle storie sulla Regina dei Pirati, forse in fondo sono vere!-

 

- Veramente, io...-

 

- Comunque, quando siamo arrivati ci siamo accorti che eravate in una brutta situazione, e abbiamo deciso di darvi un passaggio.-

 

-...ma siamo sulla Thousand Sunny!- disse Mar. Si chiese se Gurnarde avesse inteso il contrario e avesse semplicemente sbagliato a parlare.

 

La sirena rise, e il suono risultò abbastanza strano visto che era sott'acqua.- Scusa, Capitano. Continuo a dimenticarmi che ancora non sei stata aggiornata.-

 

- Aggiornata su cosa?-

 

Mr. Suesse era ricomparso con un vassoio di cibo. Mar si accorse che era un tantino guardingo, ora che si trovava vicino alla sirena.

 

- Come stavo dicendo, il nostro accordo. Forse potresti pranzare sul ponte, capitano? Walker sta pilotando la nave, e sarebbe molto contento di vederti...-

 

***

 

- Walker contento rivedere piccola unama capitano!-

 

- Grazie, Walker.- Mar trovò toccante il fatto che l'uomo-pesce fosse preoccupato per lei.

 

In quel momento, era su una sedia a sdraio (suo padre l'aveva avvertita di non sforzarsi troppo), intenta a fissare con meraviglia l'uomo-pesce che pilotava la nave. O meglio, l'enorme creatura marina che la stava trainando.

 

- Il tuo cuoco è un vero genio.- disse Gurnarde.- E' stato lui a creare il sistema che permette alla tua nave di essere trainata.-

 

- Ho dovuto riciclarmi come tuttofare.- disse il padre di Mar.- Su questa nave non c'è molto da fare per un consulente della sicurezza.-

 

Mar sorrise a suo padre, rallegrandosi quando lui ricambiò il sorriso.

 

- Dov'è il Disinfestatore?- chiese Mar all'improvviso.

 

- Ora che mi ci fai pensare, è da un pò che non lo vedo.- disse Mr. Suesse.

 

- Il Disinfestatore stava cercando il paziente.- disse in quel momento la voce robotica.- Perchè Suesse il Fabbro ha spostato il Capitano Mar?-

 

- Ho fatto qualcosa di sbagliato?-

 

- Il Capitano Mar non è in buone condizioni. Avrebbe prima dovuto essere controllata dal Disinfestatore.-

 

- Oh, giusto...me n'ero dimenticato.- Si girò verso sua figlia.- Mi dispiace, piccola, ma devi tornare in infermeria per un check-up.-

 

- Ma papà, sto bene. Davvero.-

 

- Ordini del medico, Mar. Non stiamo qui a discutere, sono sicuro che il Disinfestatore ha a cuore la tua salute.-

 

Tuttavia, Mar aveva l'impressione che il Disinfestatore non fosse preoccupato proprio per la sua salute.

 

***

 

- Quindi il Capitano Mar non ricorda cos'è successo?-

 

- Beh, mi ricordo qualcosa...c'era questo marine che sembrava una versione giovane di Smoker...-

 

- L'Ammiraglio Imba.-

 

- Non ricordo molto...stava combattendo contro di noi, giusto? Come lo abbiamo sconfitto? Gurnarde ha detto che sono stata io, ma deve essersi sbagliata.-

 

- No. Il Capitano Mar lo ha sconfitto.-

 

- Stai scherzando? Come avrei potuto farlo?-

 

- Davvero il Capitano Mar non ricorda?-

 

- No. E' tutto confuso.-

 

Il Disinfestatore la guardò per qualche secondo, e poi sembrò accettare le sue parole, oltre a tranquillizzarsi.

 

- Imba è imploso a causa dei suoi troppi poteri. Il che, tra l'altro, sarebbe dovuto succedere già molto tempo fa.-

 

- E io cosa c'entro in tutto questo?-

 

- Il Disinfestatore sospetta che la causa siano i poteri del tuo frutto del diavolo. E che abbiano causato anche altri incidenti inspiegabili.-

 

- Incidenti?-

 

- Gli strani incidenti accaduti sulla nave.-

 

- Intendi quella cosa con Walker? Oh, andiamo! Disinfestatore, io ho mangiato lo stramaledetto Frutto Logica Logica! Non posso fare altro che pensare logicamente altrimenti avrò delle emicranie. E crampi allo stomaco. Come potrei sconfiggere un ammiraglio della Marina o resuscitare un morto solo col potere della logica? Non posso!-

 

Il Frutto Logica Logica reagì alle sue parole con un mal di testa atroce.

 

Capì subito cosa implicava.

 

- Starai scherzando. Sono stata io...?- disse Mar ad alta voce, rendendosi conto che la sua ipotesi non doveva essere esatta, vista l'emicrania.

 

Quasi in risposta, il mal di testa scomparve. Solo per essere sostituito da un colpetto sulla nuca da una mano guantata.

 

- Il Capitano Mar non sa proprio nulla della portata dei suoi poteri?- disse il Disinfestatore in tono di rimprovero, scuotendo il capo.- Il pensiero logico è solo un effetto collaterale di questo frutto. Il Frutto Logica Logica non dà soltanto il potere DELLA logica...-

 

E fu a quel punto che Mar capì.

 

-...dà anche potere SULLA logica.-

 

 

NOTA DEL TRADUTTORE: Il mistero dei poteri di Mar si infittisce. E non solo: nel prossimo capitolo scopriremo qualcosa di più sulla Battaglia di Loguetown e su una certa renna. Preparatevi a tremare...

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Capitolo 19
*** Una logica puntigliosa e una furia imbottigliata ***


Capitolo 19: Una logica puntigliosa e una furia imbottigliata

 

Se qualcuno vi avesse appena detto che il vostro frutto del diavolo ha praticamente il potere di alterare la realtà, come minimo sareste un tantino sconvolti.

 

Nel caso di Mar, sarebbe meglio dire che rimase di sasso. Se per caso non sapete cosa vuol dire, immaginate una persona che è appena stata pietrificata.

 

(NOTA DEL TRADUTTORE: Il termine usato nella versione originale era "gobsmacked", e nella traduzione ho dovuto improvvisare un tantino)

 

- Il Disinfestatore ha avuto i primi sospetti a Sabaody. Un pirata aveva sparato al Fabbro e aveva mancato...-

 

-...il cibo tornato fresco! E la cola. E quel ragazzo che muore all'improvviso! E...tutti quegli incidenti strani...sono stata io. Io! Mi stavo spaventando da sola con i miei poteri!-

 

Perdonate la confusione della povera Mar. E' questo che succede quando il cervello và più veloce della bocca: una vera e propria diarrea verbale.

 

Inoltre, credo abbiate notato che non vi ho chiesto di perdonare Mar per non essersi dispiaciuta per aver causato la morte di Slashfang. Sarebbe ipocrita.

 

-...Disinfestatore! Questo significa che...posso cambiare la realtà...potrei diventare una dea! O avere tutti i tipi di Ambizione. Potrei essere la più potente...EHI! Disinfestatore, cosa stai facendo?-

 

Il Disinfestatore aveva tirato fuori una bomboletta di Cura per l'Ensuefalite e gliela stava spruzzando addosso.

 

- E' necessario ripetere il trattamento per l'Ensuefalite.-

 

Mar smise di parlare. Si sentiva però un tantino sminuita, visto che, quando qualcuno acquisisce dei poteri immensi, gli altri reagiscono con invidia o gelosia. Essere spruzzata con una bomboletta misteriosa non era un granchè per l'ego.

 

- Come il Disinfestatore stava dicendo...il pirata aveva mancato il bersaglio, anche se sarebbe stato impossibile.- Il Disinfestatore mise via la bomboletta, contento per aver soffocato sul nascere un sintomo della misteriosa malattia.- Poi l'uomo-pesce è guarito spontaneamente, quando invece aveva poche possibilità di sopravvivere. E poi ci sono tutti gli incidenti con Imba.-

 

- Forse il mio potere può...cambiare il corso degli eventi? Anche nel passato? In fondo, ho fatto tornare freschi il cibo e la cola e...- All'improvviso, la voce di Mar si affievolì.- Mi è venuta in mente una cosa: degli schiavisti hanno preso la mia mamma...forse potrei fare in modo che la riportino indietro.-

 

- NON PROVARCI!- disse subito il Disinfestatore in tono aspro.

 

- Perchè no?-

 

- La portata dei poteri del Capitano Mar non è ancora chiara. Apparentemente, sono illimitati. Se venissero usati in modo scorretto, potrebbero provocare un disastro di proporzioni ugualmente illimitate.-

 

Se ci si pensa un attimo, il fatto che i poteri di Mar fossero senza limiti non dovrebbe essere bello. Dovrebbe essere terrificante. Se, in teoria, il suo potere le consentiva di piegare la logica e fare qualunque cosa...allora, anche una svista da parte sua avrebbe potuto fare qualunque cosa. Come tutti sappiamo, l'uso inconscio del suo potere durante un sogno le aveva permesso di riportare in vita un morto...figuratevi cosa sarebbe successo se avesse avuto un vero incubo.

 

La nostra protagonista sembrò rendersi conto della cosa.- D-disinfestatore, cosa devo fare?-

 

- La risposta è ovvia. Sviluppare autocontrollo.-

 

***

 

Mar fissava tampone di cotone sul tavolo, ma, dopo aver cercato per mezz'ora di trasformarlo in agalmatolite, l'unica cosa che aveva ottenuto era un gran mal di testa.

 

- Non credo che i miei poteri funzionino così.- disse alla fine, massaggiandosi le tempie.

 

- Hm.- disse il Disinfestatore.- In che modo il Soggetto sta tentando la trasmutazione?-

 

- Beh, mentalmente sto dicendo al tampone di diventare agalmatolite, ma non funziona.-

 

Nonostante il visore oscurato della tuta, Mar capì benissimo che il Disinfestatore la stava guardando come per dire "Che idiota".

 

- Lo so che non ha senso,- sbuffò in risposta.- ma dato che neanche il cibo tornato fresco aveva senso, pensavo che anche questo avrebbe funzionato!-

 

In quel momento, Mar avvertì un crampo allo stomaco.- Ow!-

 

- C'è qualcosa che non va?-

 

Prima di poter dire che non era nulla, la mascella le si spalancò. Il tampone bianco era diventato grigiastro. Allungò una mano per toccarlo, e la sensazione di prosciugamento che avvertì le confermò quel che sospettava.

 

- E' agalmatolite! Ce l'ho fatta!-

 

- Hm,- disse di nuovo il Disinfestatore.- Prova qualcos'altro.- Mise una provetta sul tavolo.

 

Mar scoprì di poter impedire alla provetta di rotolare giù dal tavolo (Dicendosi che la gravità non l'avrebbe influenzata in quel modo, cambiò inspiegabilmente direzione proprio prima del bordo, e iniziò a rotolare verso di loro). Una volta permessole di cadere (dicendosi che la forza non sarebbe stata abbastanza da romperla), la provetta rimase stranamente intatta. Perfino un colpo di martello del Disinfestatore non riuscì a distruggerla, anche se Mar scoprì che l'uso dei suoi poteri stava diventando ogni volta più difficile, oltre ad avvertire altri crampi allo stomaco.

 

Finalmente, i suoi poteri fallirono e la provetta si ruppe. Pur provandoci, Mar si rese conto di non essere in grado di ripararla.

 

Poi riprovò col tampone. Ma questa volta non accadde nulla. Rimase tutto così com'era.

 

- Non posso andare avanti.- ammise, scuotendo il capo.- Continuo ad avere dei crampi.-

 

- A quanto pare il frutto ha dei limiti.- disse il Disinfestatore, prendendo nota.- Le ferite dell'utilizzatore potrebbero essere una causa.-

 

Sentendo questo, Mar ebbe un altro mal di testa, ma non si sentì in grado di commentare.

 

- L'uomo-pesce ha detto che ci avremmo messo due giorni per arrivare alla prossima isola. E' meglio che il Capitano Mar pensi a riposarsi.-

 

Il Disinfestatore afferrò cautamente il tampone trasformato in agalmatolite con un paio di pinze e glielo porse.

 

- Ed è meglio che si porti dietro il tampone di agalmatolite e che lo tenga stretto durante il sonno, per evitare altri...incidenti innaturali.-

 

***

 

Avendo per il momento accantonato la possibilità di far pratica con i suoi poteri, Mar si ritrovò subito a riflettere su un'altra questione. Una parte di lei sapeva che sarebbe stato meglio non pensarci troppo, perchè al momento non c'era nulla che potesse fare...ma non poteva evitarlo. In quelle occasioni in cui si ritrovava a letto senza nulla da fare, i suoi pensieri iniziavano a divagare.

 

E sempre sullo stesso tema: sua madre.

 

Era terribile pensare che era diventata una schiava dei crudeli Draghi Celesti. Tutto quello che Mar aveva sentito di loro l'aveva convinta che non erano altro che mostri in forma umana.

 

Il fatto di non avere nessuno a cui confidare le sue paure peggiorava le cose. Sì, c'era suo padre, ma anche se la maggior parte delle volte sembrava d'aiuto e sano di mente, la paura di fargli avere un altro crollo nervoso la spingeva a non toccare quell'argomento, quando erano insieme. Probabilmente, sapere in che condizioni era sua moglie lo avrebbe distrutto.

 

Walker (e Gurnarde, quando non era in modalità omicida), erano amichevoli e tutto il resto, ma essendo così...strani, per Mar era difficile anche solo parlare con loro del più e del meno, figurarsi di un argomento così delicato. Non che poi li vedesse tanto spesso. Walker era occupato a guidare la nave, e Gurnarde, nelle vesti di scout, di tanto in tanto spariva per poi riaffiorare dicendo di aver "eliminato gli ostacoli dal percorso".

 

Mar non era tanto sicura di voler sapere cosa intendesse Gurnarde con "ostacoli".

 

E poi c'era il Disinfestatore. Il problema con lui era questo: Mar si era accorta che il Disinfestatore stava riducendo al minimo i contatti con lei. Non era mai ostile, e non era più terrificante come quella volta che aveva parlato in prima persona. Ciò nonostante, attorno a lui avvertiva un'aura di cautela che prima non c'era.

 

Tra l'altro, questo ci dimostra quanto Mar sia cambiata nel tempo trascorso in questo folle mondo. Tanto per cominciare, non era più egocentrica come prima, visto che aveva iniziato ad accorgersi dei sentimenti altrui.

 

Comunque, essendo fuori questione confidarsi con qualcuno di organico, rimaneva soltanto la Sunny. E alla fine, Mar, alla disperata ricerca di qualcuno con cui confidarsi, si ritrovò a parlare con una nave fantasma.

 

- Stiamo andando verso l'isola di Hawker per farti riparare. Dopodichè, dobbiamo decidere dove andare.- disse Mar al soffitto.- Giacchè ci siamo, potremmo anche riuscire a trovare delle informazioni sull'isola successiva. Qualcosa sulla tua ciurma, o i Pirati Heart, o magari su cosa è successo a mia madre...beh, a dire la verità so cosa le è successo, ma il problema è che non so quale Drago Celeste l'ha presa.-

 

- Se volevi delle informazioni sui Draghi Celesti, Capitano, potevi chiedere ad un esperto in materia.-

 

Mar balzò in piedi e vide Gurnarde sulla soglia della sua stanza. Era un fatto abbastanza strano, visto che la sirena non andava mai sottocoperta, se poteva evitarlo.

 

- Walker mi ha chiesto di dirti...una cosa. Non ricordo cosa, però. Uhm...dammi un minuto per fare mente locale, me lo ricorderò di sicuro.-

 

Senza aspettare una risposta, la sirena si sedette sul letto di Mar, le cui narici furono subito invase dall'odore di qualcosa di forte e vagamente disgustoso...alcol stantio, probabilmente.

 

- Oh, sì...Walker ha detto che ci stiamo avvicinando all'isola di Hawker. Ugh, odio quel posto, così pieno di arpie e luridi porci in forma umana. A proposito, ho preso questa bottiglia dalla tua credenza. Spero non ti dispiaccia.- Al che, la sirena sollevò una bottiglia di rum.

 

Apparentemente, la decisione di Gurnarde di non accettare cibo dagli umani non si estendeva all'alcol.

 

- Ho dovuto aiutarmi un pò. Avere attorno tutti quegli umani e non poterli uccidere mi innervosisce sempre. Oh...ne vuoi un sorso?- Gurnarde le porse la bottiglia mezza vuota.

 

- Ehm...sono minorenne.- Spiegò Mar.- Mio padre non approverebbe.-

 

- Tsk. Tuo padre non è qui, giusto? Lascialo nella sua beata ignoranza.-

 

- Ehm...sì, è qui. Lo hai incontrato. E' stato lui a...uhm...dirti di chiamarlo Garreth...ricordi?-

 

- Ah, è il cuoco?- Gurnarde sembrava sinceramente sorpresa.- Non me ne ero resa conto...del resto, voi umani mi sembrate tutti uguali.-

 

Dovremmo dar credito a Mar del fatto che lasciò correre l'insulto involontario, ragionando che, in confronto alla grande varietà dei tratti degli uomini-pesce e delle sirene, gli umani erano decisamente indistinguibili. Tuttavia, ciò non le rese più gradita la presenza non voluta della sirena.

 

Soprattutto visto che quest'ultima era un tantino ubriaca.

 

-...questo spiega il suo comportamento nei tuoi confronti. Pensavo che fosse una sorta di mamma-pollo.-

 

- Vuoi dire una mamma-chioccia?-

 

- Sì, quello. Comunque, nonostante la sua inettitudine in combattimento, deve essere bello avere un genitore che si preoccupa per te.-

 

All'improvviso, Mar ebbe il presentimento che nei minuti successivi avrebbe scoperto più cose su Gurnarde di quante ne avrebbe volute sapere. E aveva ragione.

 

- Mio padre non era un granchè, come genitore. Sì, era un grande spadaccino dell'Isola degli Uomini-Pesce, ma era anche un buono a nulla che si preoccupava solo di due cose: bere e combattere. Sempre meglio di mia madre, che pensava solo a bere.

 

- Non ho pianto nessuno dei due, quando sono morti.- ammise la sirena, e prese un altro sorso dalla bottiglia.- Fortunatamente, io e Walker abbiamo subito trovato dei modelli migliori a cui ispirarci. Da bambini, la Regina Otohime era un faro per tutti noi.

 

- Ma poi voi umani l'avete assassinata. E vi ho odiati. Poi è saltato fuori che non eravate stati voi, ma un traditore che si nascondeva nei nostri ranghi. Quindi, tutto a posto.

 

- Quindi, passato il rancore per voi umani, io e Walker ci siamo arruolati nell'Armata di Nettuno. Ero il braccio destro del Re Fukaboshi, sai...-

 

A questo punto Gurnarde si fermò, immersa nei pensieri, e prese un altro sorso dalla bottiglia.

 

- All'epoca pensavo che voi umani foste delle creature fantastiche. Non avrei mai potuto immaginare che anche il migliore di voi sarebbe stato la causa della nostra estinzione.-

 

- E-estinzione?-

 

- Hai sedici anni, giusto? Troppo giovane per aver assistito all'Ultima Battaglia nel Mare Orientale, venti anni fa.-

 

All'improvviso, Mar drizzò le orecchie.

 

- Vuoi dire la Battaglia di Loguetown?-

 

- Sì. Sì. E così che la chiamate voi umani.-

 

- Eri lì...- mormorò Mar, rendendosi conto di avere appena trovato la fonte di informazioni che stava cercando.- Gurnarde, s-sai cos'è successo durante la battaglia? Cos'è successo dopo a che vi ha partecipato?-

 

Forse era un bene che il liquido nella bottiglia di Gurnarde avesse iniziato a diminuire, perchè rifletteva anche il calo della riservatezza della sirena.

 

- Cosa c'è da dire?- disse amaramente Gurnarde.- Il nostro Re doveva molto a Cappello di Paglia. Il suo onore non avrebbe lasciato correre l'esecuzione del ragazzo. L'intera Armata di Nettuno, e anche molti dei nostri alleati, marciò contro il Governo Mondiale per salvare colui che un tempo aveva salvato il nostro regno. Fu una battaglia come non se ne vedranno mai più.

 

- Ma anche con la potenza di Poseidon dalla nostra, perdemmo.

 

- Alla fine, dopo che la testa di Cappello di Paglia era stata separata dal corpo e i nostri sopravvissuti avevano iniziato a scappare da quell'oceano di sangue, il Governo Mondiale non era ancora soddisfatto. Ci sguinzagliò contro i suoi mastini, e cercò di impedire la ritirata della ciurma di Cappello di Paglia.-

 

- Ma non ci sono riusciti. So che alcuni di loro sono scappati!- Il fatto che la Sunny esistesse ancora, e le tombe...Mar sapeva che lo provavano.

 

- Gli umani scapparono tutti, tranne uno.- disse Gurnarde.- Lo so perchè il nostro grande eroe, Jinbe il Boss, rimase indietro ed entrambi trattennero i marines fino alla fine.-

 

- Jinbe è morto?-

 

- Jinbe è stato fortunato a morire, invece di essere catturato.-

 

- L'altro non è morto?-

 

- Sì. Sono sicura che sarebbe stato molto megilo per lui morire in battaglia. Quelli che furono catturati vivi vennero portati via e usati come...non so nè dove nè per cosa...- Gurnarde si interruppe, notando la reazione di Mar alle sue parole.- Sembri inorridita, Capitano. Se solo tu sapessi delle cose terribili che quei mostri hanno fatto a chi si rifiutò di arrendersi dopo il massacro. Anche dopo tutti questi anni...mi fa ribollire il sangue.

 

- Il grande peccato che non gli perdonerò mai...L'HANNO PRESO!-

 

Fuori di sè dalla rabbia, Gurnarde balzò in piedi e gettò a terra la bottiglia di rum. Il vetro infranto le finì sui piedi. Non sembrò accorgersene.

 

- Quei mostri! Hanno preso il corpo del nostro amato Re come trofeo! Nessun rispetto per i morti...li ucciderò tutti per questo affronto! Cancellerò la razza umana da questo mondo!-

 

Terrorizzata, Mar si allontanò mentre la sirena continuava ad urlare. Ma proprio come era apparsa, all'improvviso la rabbia sparì, sostituita da un mormorio.

 

- No, non devo. Re Fukaboshi disse che non dovevamo odiare gli umani per i peccati dei pochi...i pochi...quei pochi! Quei maledetti Draghi che controllano il Governo Mondiale. Quei demoni in forma umana! Li ucciderò tutti per quello che hanno fatto! Gli insegnerò cosa vuol dire sentirsi braccati!

 

- Polverizzerò le loro ossa...e le darò da mangiare ai loro figli.-

 

- Gurnarde?-

 

La comparsa di Walker in quel momento fu sicuramente la cosa migliore che potesse accadere.

 

-...hanno preso...hanno preso...le loro ossa...in...polvere...-

 

Mar aprì la bocca per spiegare cosa era successo, ma Walker annuì come se avesse già visto tutto.

 

- Gurnarde beve e ricorda vecchi tempi. Ricordi non bene per Gurnarde. Fa Gurnarde triste.-

 

Era un eufemismo. Mar potè solo assistere in silenzio ai tentativi dell'uomo-pesce di calmare la sirena.

 

Si sentiva in colpa per aver pensato di risollevare l'argomento, ma dopo tutto quello che era stato detto, doveva sapere.

 

- Walker, anche tu eri alla Battaglia di Loguetown, giusto? Sai per caso quale dei Mugiwara è stato catturato?-

 

L'uomo-pesce si girò verso di lei, continuando a cercare di consolare sua sorella.

 

- Walker lì. Ma non ricorda nome.-

 

- Oh.-

 

Walker si accorse della sua delusione, e assunse un'espressione corrucciata, come se si stesse concentrando.

 

- Walker non stupido.-

 

- Non ho detto...-

 

- Una volta Walker molto bravo ricordare e pensare. Anche parlare. Sapeva molte parolone. Poi arrivato Unamo Che Brucia e ora Walker non sempre...ricorda...parole...bene.-

 

- Quindi è stato Akainu.- si intromise una voce familiare. Il Disinfestatore era appena entrato nella stanza. Quel piccolo spazio stava diventando davvero affollato.- Hai affrontato il Grand'Ammiraglio Akainu e sei sopravvissuto. Impressionante. Sopravvivere a un incontro con lui è un'impresa non da poco.-

 

Mar guardò con attenzione Walker, ma la sua pelle era in una tale condizione che era impossibile dire se fosse tutto dovuto a delle ustioni, o se invece fosse il suo aspetto naturale.

 

- Disinfestatore...perchè tutti vengono qui? C'è qualcosa che non va?-

 

- Nessun pericolo immediato. Il Disinfestatore è solo venuto ad informare il Capitano Mar del nostro arrivo a destinazione. L'isola di Hawker è a poca distanza.-

 

Mentre parlava, il Disinfestatore aveva lo sguardo fisso su Gurnarde. Un nuovo mal di testa fece venire a Mar il sospetto che non avesse proprio detto la verità. Il Disinfestatore non era lì per annunciare un evnto così poco importane. No, era lì per controllarla.

 

- Walker va dire Branchy (devo precisare, cari lettori, che Branchy è il nome del re del mare che stava trainando la nave) andare isola Hawker. Ma Gurnarde bisogno aiuto.-

 

- Lascia l'Ubriaca delle Sabbie a noi (NOTA: Nell'originale, il soprannome di Gurnarde è "Sand-Dragon", e l'espressione usata dal Disinfestatore in questa frase è "Sand-Drunken"). Il suo tono non era cambiato, ma Mar si accorse della storpiatura del nome.

 

Walker annuì e fece per andarsene. Poi si fermò.

 

- Chop...-

 

- C-cosa?-

 

- Piccola unama chiesto...nome. Nome è...Chop-Chop...Walker non ricorda molto ma ricorda "Chop". Chop...-

 

- E' Chopper. Dottor Tony-Tony Chopper.-

 

Di sicuro, molti di voi staranno pensando che sia stata Mar a dire questa frase. Ma vi sorprenderà sapere che non era stata lei. Era stato il Disinfestatore.

 

- Disinfestatore, lo conoscevi?-

 

Il Disinfestatore sembrò rendersi conto dell'errore, perchè cambiò subito argomento.

 

- Il Disinfestatore sposterà la sirena da un'altra parte finchè non le sarà passata la sbornia.-

 

- Disinfestatore, sei per caso T...- Mar si interruppe, rendendosi conto all'improvviso che con quella domanda stava per affrontare un argomento molto pericoloso.

 

Il medico non reagì alle sue parole.- Dovremmo formare una squadra di sbarco per cercare un carpentiere che aggiusti la nave...-

 

- Disinfestatore...-

 

- Capitano Mar, prepararsi allo sbarco. E cerca di somigliare un pò di più a un capitano pirata. Ci sono delle apparenze da...-

 

- Disinfestatore, cos'è successo a Chopper?-

 

-...non c'è tempo da perdere.-

 

Mar ne aveva avuto abbastanza.

 

- Ascolta, Disinfestatore! So di aver promesso di non chiedere più nulla su di te, e dicevo sul serio! Ma ora no sto chiedendo di te. Ti sto chiedendo cosa è successo al dottor Tony-Tony Chopper dei Pirati di Cappello di Paglia. Per favore, la Sunny merita di sapere! Erano compagni!-

 

Il Disinfestatore la fissò per un attimo, in silenzio.

 

- Non c'è bisogno che il Capitano Mar si preoccupi di questa faccenda. La Sunny sa già cosa è successo al dottor Tony-Tony Chopper.-

 

Nella voce del Disinfestatore, normalmente molto calma, c'era un insolito tono di amarezza.

 

- Quella persona non esiste più. Il dottor Tony-Tony Chopper è morto molti anni fa.-

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Capitolo 20
*** L'isola di Hawker ***


Capitolo 20: L'isola di Hawker

 

- Qualcosa non va, piccola? Sembri un pò giù.-

 

Mar sedeva in silenzio accanto alla polena della Sunny, guardando con tristezza l'avvicinarsi dell'isola di Hawker. Anche da quella distanza era evidente che era un posto molto vivace, ma la prospettiva di tornare nella civiltà non la entusiasmava.

 

- Niente, papà.-

 

Naturalmente, era una bugia. Dopo la sconcertante rivelazione del giorno prima, Mar si sentiva un tantino...come dire..."emo". Certo, era un passo importante nella sua ricerca sul destino dei Mugiwara, ma più cose scopriva, meno le piacevano.

 

Tony-Tony Chopper era morto. Chopper era morto tanti anni fa.

 

Per un pò, Mar aveva segretamente sospettato che il Disinfestatore fosse Chopper. Ma quelle due frasi, pronunciate con quella voce tetra, avevano posto fine a quel suo particolare sospetto.

 

Povero Chopper. Povero, povero, adorabile piccolo Chopper. Catturato dalla Marina per chissà quale scopo e poi morto da solo. Il pensiero era così orribile che la faceva star male. Era come aveva detto Gurnarde, peggio che morire in battaglia.

 

- A proposito, come mai questo vestito?- Mr Suesse si era seduto accanto a sua figlia, e Mar naturalmente sapeva che era preoccupato per lei e stava cercando di scoprire cosa non andava.

 

- Il Disinfestatore ha detto che devo somigliare di più a un capitano pirata.-

 

- Perchè?-

 

- Beh, ha a che fare con l'isola dove stiamo andando. Credo voglia sfruttare la mia somiglianza con "Madelyn la Regina dei Pirati" per evitare di farci attaccare dagli altri pirati.-

 

Mar sperava sinceramente di essere riuscita nella sua impresa, altrimenti non sarebbe valso a nulla saccheggiare l'armadio di Nami. La maggior parte dei vestiti della Gatta Ladra erano abbastanza alla moda. Non avevano un'aria molto piratesca, ma era riuscita a trovare alcuni pezzi che facevano al caso suo, inclusi un bel cappotto rosso e una sciarpa gialla che aveva usato come fusciacca.

 

Anche se si potrebbe discutere a lungo sulla fusciacca. Il vestiario dei pirati non è sempre improntato alla praticità. In fondo, stiamo parlando di un mondo dove i pirati si vestono da gatti o da band heavy metal.

 

- Quindi, ora farai una trasformazione alla Edmond Dantes nel Conte di Monte Cristo?-

 

- Una che?-

 

- Oh, ti sei già dimenticata di quella storia? E' un libro, te la leggevo quando eri piccola, ricordi?-

 

Ripensandoci, la ricordava. L'aveva letta in un periodo in cui i suoi genitori non litigavano ancora così tanto, e suo padre passava del tempo a casa con loro.

 

Il libro si intitolava "Il conte di Monte Cristo", ed era divertente, pieno di pirati e fuorilegge e nobili malvagi. Era stato quel libro ad accendere il suo interesse per la letteratura piratesca, che a sua volta le aveva fatto scoprire One Piece.

 

Mentre pensava questo, le venne in mente anche un'altra cosa.

 

Nel libro, il personaggio principale, Dantes, era stato richiuso in cella a vita, e una volta evaso, cercava di vendicarsi degli amici traditori che lo avevano fatto finire lì. Ma non fu questo che colpì Mar. No, il punto era che Dantes aveva girato per la sua città nelle vesti del Conte, dicendo frasi melodrammatiche come "Edmond Dantes è morto", mentre nel frattempo pianificava la sua vendetta, in attesa del momento opportuno per togliersi la maschera e dire (per l'orrore dei bersagli della sua vendetta) "Io sono Edmond Dantes!".

 

La cosa l'aveva fatta pensare: e se la dichiarazione del Disinfestatore sulla morte di Chopper fosse stata più figurativa che letterale? E se...e se...?

 

- Quindi ti ricordi?- disse suo padre, interrompendo i suoi pensieri.

 

- Sì!- disse Mar distrattamente, cercando di riprendere da dove era stata interrotta.- A mamma non piaceva...diceva che i libri di quel tipo erano troppo violenti per me...-

 

All'improvviso si fermò e si coprì la bocca con la mano.

 

Troppo tardi. Sul volto di suo padre era comparsa un'espressione di sconforto.

 

- P-papà...-

 

Come aveva potuto essere così sbadata da farselo sfuggire? Ora suo padre sarebbe collassato di nuovo e proprio al momento meno opportuno!

 

Ma Mr Suess non collassò. Si limitò a fare qualche respiro profondo.- Non ho dimenticato, Mar. Non ho dimenticato tua madre.-

 

- Lo so, è che...-

 

-...non sai cosa fare per ritrovarla.- disse suo padre.

 

Fu a quel punto che Mar si sorprese nel dire, con un tono determinato che non era proprio da lei,- Credo di sì, invece.-

 

- Cosa?-

 

- Ho una vaga idea del tizio che ha preso mamma. Penso che si tratti di un Drago Celeste. In pratica, un gruppo super-ristretto di nobili. E Gurnarde ha detto che forse poteva aiutarci a trovarlo...magari se glielo chiediamo gentilmente.-

 

- Oh, lei...mi sa che dovrai fare qualcosa di più che chiedere, piccola.-

 

- Vorrà dire che penseremo a qualcosa.- Mar fece una pausa. La nave era quasi arrivata al porto dell'isola di Hawker, e poteva sentire Walker guidare Branchy nell'attracco.- Ma per prima cosa dobbiamo far aggiustare la Sunny. Conciati come siamo, non riusciremmo a fare un granchè.-

 

***

 

- Ugh, odio l'isola di Hawker.-

 

Mar era d'accordo con Gurnarde. La ciurma della Sunny era sbarcata sull'isola da appena un'ora, e Mar era già ansiosa di trovare un carpentiere e andarsene al più presto.

 

Purtroppo, l'arrivo della ciurma non era passato inosservato: la famosa Thousand Sunny con a bordo la leggendaria "Regina dei Pirati" era arrivata nel porto. E per di più trainata da un re del mare, come se non fosse già abbastanza!

 

Mar ancora non lo sapeva, ma la notizia della sconfitta di Imba li aveva preceduti, e i resoconti erano diventati sempre più esagerati. Come risultato, si era radunata una marea di gente per vederli attraccare. Fortunatamente, quella era anche un tipo di isola dove non era necessario tenere un profilo basso. C'era un buon motivo, ma credo che le parole del padre di Mar rendano meglio l'idea:

 

- Wow. Sembra una specie di fiera dei pirati.-

 

Il che dovrebbe spiegare perchè l'isola di Hawker si chiama così, e no, non è perchè gli abitanti vanno a caccia con dei falchi. L'isola di Hawker, come la Tortuga del nostro mondo, era per i pirati uno dei principali centri commerciali. Non solo per le merci, ma anche per gli uomini. Pirati da tutta la Rotta Maggiore si radunavano lì per reclutare o essere reclutati.

 

- E' Monkey D. Madelyn!-

 

- La Regina dei Pirati è venuta per espandere la sua ciurma?-

 

- Che grande opportunità! Regina dei Pirati! Mi arruolo!-

 

- Non sono...- iniziò Mar con quella che ormai era diventata la sua frase tipica.

 

Ovviamente, nessuno prestò attenzione a quello che stava dicendo. Erano troppo occupati a fare quel fanno coloro che saltano sul carro del vincitore: si stavano "facendo belli" per Mar, nella speranza di unirsi alla sua ciurma e crogiolarsi nella sua gloria riflessa.

 

- Regina dei Pirati Madelyn, io sono Storm Argentum Skyblade. Sono un tuo grande fan, e sarei onorato se mi accettassi come membro della tua ciurma!- Mar vide uscire dalla folla un pirata dall'aria pomposa che le allungò un libretto molto simile al manuale di un elettrodomestico.- Ho incluso anche il manifesto con la mia taglia, nel caso ti serva. Credo che l'immagine, in particolare, sia...-

 

- Prendi anche il mio! Il mio nome è Aluna, e sono la tua più grande fan.- gridò un'altra ragazza, che lanciò alcuni fogli nella sua direzione.

 

- E il mio!- I fogli stavano iniziando a piovere come dei confetti troppo cresciuti.

 

Mar aprì la bocca per spiegare che non era la regina dei pirati e non stava reclutando, ma il Disinfestatore, forse per paura che non sembrasse abbastanza piratesca, la bloccò.

 

- NIENTE AFFOLLAMENTI. TUTTI I SOGGETTI DEVONO MANTENERE UNA DISTANZA DI ALMENO 0,9 METRI DAL CAPITANO IN QUALUNQUE MOMENTO.-

 

Subito dopo, la folla assiepata spostò l'attenzione verso il padre di Mar. Forse vi sembrerà strano, ma fareste meglio a fare un passo indietro e guardare il gruppo di Mar dal punto di vista di un estraneo.

 

Innanzitutto c'era Mar, che, a causa della sua grande somiglianza con Monkey D. Madelyn, incluso il cappello di paglia, sembrava proprio un capitano pirata. Inoltre, era affiancata da tre individui dall'aspetto poco raccomandabile: il Disinfestatore, Walker e Gurnarde. Come tutti sapete, il Disinfestatore e Gurnarde "Drago delle Sabbie" avevano già una brutta fama. Tutti sull'isola sapevano a quanto ammontavano le loro taglie, il che, per associazione, faceva sembrare Mar ancora più pericolosa.

 

E per concludere, in fondo al gruppo c'era un uomo dall'aria innocua.

 

Forse era per via del fatto che Mr Suesse indossava gli occhiali, e la gente tende a ritenere che qualunque persona con gli occhiali al seguito di un personaggio importante sia il segretario. Qualunque fosse il motivo, il pover'uomo si ritrovò subito sommerso dai fogli lanciati da una dozzina di mani.

 

- Signor segretario, consegni la mia richiesta alla Regina dei Pirati!-

 

- Anche la mia!-

 

- E la mia!- strillò la ragazza che in precedenza aveva affermato di essere la più grande fan della Regina dei Pirati.

 

Gurnarde, che man mano che la folla aumentava si era innervosita sempre di più, decise di averne avuto abbastanza. Le sue pinne si arruffarono all'improvviso, alla maniera di un gallo. Solo che in questo caso il "gallo" aveva delle spine molto dolorose su ciascuna delle sue "piume".

 

- Il capitano ha delle faccende urgenti da sbrigare.- disse, graffiando deliberatamente un paio di pirati che si erano avvicinati un pò troppo. Grida di dolore risuonarono nell'aria.- Allontanatevi e lasciateci ai nostri affari.-

 

Walker la imitò, flettendo le sue spine velenose, risolvendo subito il problema dell'affollamento. L'orda, prudentemente, indietreggiò, dandogli un pò più di spazio per respirare.

 

- Grazie.- disse Mr Suesse, che stava esaminando con curiosità i fogli che gli erano stati lanciati.- Huh, guarda! Hanno anche dei riassunti.-

 

- Riassunti?-

 

- Davvero?-

 

(NOTA DEL TRADUTTORE: Nell'originale, il termine usato da Mr Suesse era "resumés", e la domanda era "Rest-sue-mays?", cioè "possa la Sue riposare in pace")

 

Mr Suesse porse a Mar alcuni fogli.- Dai un'occhiata.-

 

Mar iniziò a guardare i fogli. Chiunque l'avesse osservata avrebbe visto le sue sopracciglia alzarsi sempre di più, fino a sparire dietro i capelli. Dovrei spiegare perchè, ma le prossime frasi spiegheranno la cosa abbastanza bene, quindi non lo farò.

 

- Hai ragione, papà. E' un riassunto.- Fece una pausa e corrucciò la fronte.- Argentum...Aluara O' Justice...Rue Evergreen...Ok, capisco perchè ci sono i nomi e le età, ma perchè diavolo qualcuno dovrebbe riassumere tutta la sua via e i suoi sogni?-

 

- Sembra anche che ci sia un numero stranamente alto ci parenti morti e infanzie tragiche, nelle note a margine.- commentò il Disinfestatore.

 

- Ho dei dubbi sull'accuratezza di queste taglie. E le loro descrizioni, poi..."calmo e composto anche nelle situazioni difficili"..."forte senso della giustizia"..."ottimo senso dell'umorismo"..."un fortissimo combattente secondo a nessuno"...- disse Gurnarde, da dietro la spalla di Mar.- Vorrei proprio vedere cosa farebbero, se gli tagliassi la gola. Hmph, che razza di idiota descriverebbe nel dettaglio a degli estranei i poteri e le debolezze del suo frutto del diavolo? Non ha senso.-

 

- Hm. Cos'è il "nome dell'attacco"?- chiese il padre di Mar.- E' una roba dei riassunti dei pirati?-

 

Fortunatamente, Mar non dovette spiegare a suo padre l’assurda pratica degli shonen di urlare i nomi degli attacchi, perchè in quel momento Walker si avvicinò e prese i "riassunti dei pirati", per poi farli a pezzi con calma.

 

- Piccoli unami non perdere tempo leggere fogli. Trovare aggiustare nave ora. Walker non piace isola, volere andare.- disse l'uomo-pesce.

 

Da notare il fatto che nessuno ebbe da ridire.

 

***

 

- E' messa male, ma penso di poterla aggiustare in un paio di giorni...vi costerà parecchio, però.- disse l'anziano carpentiere mentre si allontanavano dal molo a cui era attraccata la Thousand Sunny. Nell'occhio dell'artigiano apparve una scintilla di avidità, mentre guardava Mar e la sua ciurma.- Accetto berry, dial, tesori antichi, agalmatolite e qualunque tipo di materiale da costruzione in commercio. Voi che cosa avete?-

 

Dopo alcune contrattazioni preliminari nel cantiere dell'artigiano, venne fuori che tutti i berry e i tesori che avevano sulla Sunny non erano abbastanza. Delle suppliche accorate non ebbero effetto sul vecchio, che non si fece nemmeno impressionare dalla loro reputazione.

 

- I tuoi stratagemmi non funzionano con me, signorina. E non funzionano neanche gli sguardi minacciosi, mi riferisco a voi tre.- aggiunse, indicando il Disinfestatore, Gurnarde e Walker.- So che avete delle taglie sulla testa, ma permettetemi di dire che sono l'unico carpentiere di quest'isola che sa far bene il suo lavoro. In caso contrario, vi ritroverete con quella buona a nulla laggiù. E sarete fortunati se la vostra nave raggiungerà la prossima isola.-

 

La grassa e ultra-vestita donna che gestiva il cantiere adiacente li guardò storto. Avevano deciso di evitarla dopo che una chiacchierata gli aveva rivelato che non sapeva nemmeno cosa era una chiglia o un timone.

 

- Beh, se non potete pagare, levatevi dai piedi. Sono un uomo d'affari, non faccio beneficenza!-

 

- Braccialunghe...avidi bastardi.- borbottò Gurnarde mentre se ne andavano. La sbornia le era passata in fretta, ma di tanto in tanto ne comparivano ancora dei sintomi.- Li detesto.-

 

- Dobbiamo trovare un modo per guadagnare qualcosa.- disse Mar, che già stava pensando a un piano. Cercò di ricordarsi in che modo i personaggi dei fumetti e dei cartoni raccoglievano soldi. Per qualche strano motivo, gli unici che riusciva a ricordare riguardavano la vincita di un torneo o una roba simile. Forse, se avessero dato un'occhiata in giro per l'isola, ne avrebbero trovato uno...

 

-...papà. non vieni?-

 

Mr Suesse non li stava seguendo. Si era invece fermato a guardare qualcosa nell'officina del carpentiere, la fronte aggrottata.

 

- Perchè stai fissando la mia cassaforte?- chiese l'irritato carpentiere.- Se stai pensando di scassinarla, non preoccuparti. Non ci riuscirai mai. E ora fuori!-

 

- Mi scusi, stavo solo...mi dica, lei conserva forse qualcosa di importante in questa vecchia cassaforte?-

 

- Che ti importa di cosa ci tengo dentro? E' fatta di acciaio rinforzato spesso quasi trenta centimetri, anche con un frutto del diavolo avresti problemi ad aprirla.-

 

Mr Suesse diede un colpetto di tosse.- Una cassaforte è buona tanto quanto la serratura.-

 

- La serratura è a posto!-

 

- Per circa cinque minuti, prima che qualcuno la scassini.-

 

- Certo, certo. C'è una combinazione a nove giri! Ho problemi io ad aprirla, figuriamoci un ladro!-

 

- Beh...se si sente abbastanza sicuro da scommettere su quel pezzo di ferraglia, fatti suoi.-

 

All'improvviso, l'occhio del braccialunghe si illuminò di una luce sinistra.- Stai forse insinuando che sono stupido e la mia serratura non funziona? Facciamo così, Mr So Tutto Io: sei disposto a scommettere? Allora prova ad aprire la serratura in cinque minuti! Se ci riesci, rinuncerò alla differenza e aggiusterò la vostra dannata nave. Se invece non ce la fai, mi prendo tutto quello che avete.-

 

- Assolutamente no.-

 

Il carpentiere sorrise.- Me lo aspettavo.- E poi chiamò il padre di Mar con un termine poco pulito.

 

Impassibile, Mr Suesse incrociò le braccia.- La cifra che ci ha proposto era appena il 20% in più di quello che abbiamo! Con queste probabilità, il gioco non vale la candela. Ci ha forse presi per stupidi?-

 

Il carpentiere guardò Mr Suesse.- Non è che per caso mi stai nascondendo un paio di gomiti extra? Mercanteggi come un braccialunghe.-

 

- Lo prendo come un complimento.-

 

- E va bene! Se vinci, cambierò in berry quello che mi avete offerto prima. E vi aggiusterò la nave. Ma se perdi, mi terrò la nave.-

 

- Papà!- disse Mar allarmata, interrompendo il silenzio in cui lei e il resto della ciurma avevano osservato il dialogo.- Non possiamo scommettere la Sunny...-

 

Mr Suesse alzò una mano.- Va tutto bene, piccola. Ho tutto sotto controllo.-

 

***

 

- Centocinquantasei secondi...- disse incredulo il carpentiere mentre contava i soldi, cinque minuti dopo.- Centocinquantasei secondi!-

 

- Beh, questa mi sembra la cifra pattuita. Grazie mille.- rispose il padre di Mar.- Ora, per quanto riguarda la nave...-

 

- Sì, sì. I braccialunghe non si rimangiano la parola.- disse stizzito il carpentiere.- Va bene. Portate qui la vostra nave. Prima ve ne andate, prima arriverà il momento di non vedervi mai più.- E con questo il buttò fuori dalla porta.

 

- Che uomo affascinante.- commentò Gurnarde dopo aver lasciato il cantiere.

 

- Una contrattazione impressionante, Fabbro Suesse.- disse il Disinfestatore.

 

- Grazie. Farei un mucchio di soldi, se lavorassi qui come consulente per la sicurezza. Quei lucchetti sono preistorici.-

 

- Saresti anche un terribile scassinatore. Ancora non capisco come hai fatto ad aprire la serratura così velocemente.-

 

Il padre di Mar sogghignò.- Avrei anche potuto fare più in fretta, ma non volevo che si insospettisse.-

 

- Insospettirsi? E perchè?-

 

Mr Suesse tossì.- Beh, ero già sicuro di poterla scassinare, ma poi ho scoperto che non ce n'era bisogno. Quel tipo aveva scritto la combinazione su un foglio appeso al muro.-

 

- Davvero?-

 

- Ricordi quando aveva detto che la combinazione era così difficile che aveva difficoltà a ricordarla? Non bisogna mai sottovalutare la stupidità della convenienza. Mi è capitato spesso di vedere delle persone fare qualcosa di così stupido come scrivere la combinazione da qualche parte, solo per non dimenticarla ed evitare di rimanere chiusi fuori. Una serie di nove numeri su un foglio? Era fin troppo ovvio.-

 

- Papà, ti ho mai detto quanto sei figo?-

 

- Grazie, piccola. Del resto, era ora che contribuissi seriamente alla nostra ricerca.- Mr Suesse fece una pausa e prese la borsa con i berry vinti dal carpentiere.- A proposito, Disinfestatore, ho un favore da chiederti, e mi sembri un tipo che se ne intende di queste cose. Devo procurarmi una pistola...-

 

***

 

- Strano, non mi sembrava che ci fossero tutte queste navi quando siamo arrivati.- disse Mar guardando il porto. Un'intera flotta si era posizionata a poca distanza da lì.

 

Il Disinfestatore e suo padre erano andati in un negozio di armi, mentre Mar, Gurnarde e Walker si erano occupati di spostare la nave. Mar si era stupita per la decisione di suo padre di procurarsi un'arma. Era una cosa così distante dall'immagine che aveva del padre gentile, distante e decisamente poco incline agli scontri che non potè fare a meno di sentirsi a disagio.

 

- Tante navi non qui prima.- rispose Walker alla sua osservazione.- Branchy non piace.-

 

Il che era vero. La bestia-marina-da-traino che avevano lasciato a guardia della Sunny stava sbuffando, chiaramente a disagio con i nuovi arrivi.

 

- Anche Walker non piace.-

 

- Attenzione! Vedo altri tuoi fan in avvicinamento, Capitano.-

 

- Oh, bene. Proprio quello che ci voleva.- sbuffò Mar guardando la folla avvicinarsi e gridare dall'entusiasmo.

 

- Eccola lì!-

 

- E' lei! La Regina dei Pirati!-

 

- Scegli me!-

 

- No, scegli me!-

 

In pochi secondi furono circondati, e, proprio come prima, un uomo incappucciato, dall'aria arrogante, uscì dalla folla. Mar si preparò ad ascoltare un altro discorso pomposo da un altro aspirante membro della ciurma.

 

- Monkey D. Madelyn? Sono Sq...-

 

- Non stiamo reclutando.- dissero all'unisono Mar e Gurnarde, interrompendolo.

 

Tuttavia, l'uomo non si scompose per il rifiuto.

 

- Non stavo chiedendo di venire con voi.- disse l'uomo, togliendosi il cappuccio e rivelando una cascata di capelli lunghi e innaturalmente verdi.- Anzi, si potrebbe dire il contrario. Voi verrete con me.-

 

- Non credo che il capitano abbia l'abitudine di prendere ordini da estranei coi capelli verdi.- disse Gurnarde, puntandogli contro il tridente.

 

- Indietro, sirena. Lasciamelo spiegare in modo che lo possa capire anche il tuo cervello da pesce.- L'uomo puntò il dito contro Mar.- Lei viene con me, e tu e quella specie di escremento ambulante non finirete come il resto della vostra razza.-

 

Un'espressione minacciosa apparve sul volto della sirena mentre, dietro di lei, "l'escremento ambulante" iniziava a ruggire.

 

- Ah, sì? Tu e quale esercito?-

 

- Questo.- fu la risposta trionfale dell'uomo, che sparò in aria un razzo di segnalazione.

 

Era ovviamente un segnale già stabilito, a cui risposero subito altri dalle navi in attesa al largo. E una dopo l'altra, mostrarono tutte lo stesso simbolo, indicativo della loro alleanza: una faccia sorridente circondata da alcune T.

 

- Gurnarde, Walker, le cose si mettono male!- bisbigliò Mar, riconoscendo il simbolo.

 

L'uomo reagì al suo panico con un sorriso glaciale.- Ah, sì, non mi sono ancora presentato, giusto?

 

- Sono Squall "Nebbia Mortale", vice-capitano dei Pirati Heart. Ora vieni con me senza fare storie, o morirai.-

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Capitolo 21
*** I Pirati della Nuova Era ***


Capitolo 21: I Pirati della Nuova Era

Nella scelta tra morire e fare qualcosa, il responso dipende molto dalla vostra personalità. La maggior parte delle persone, in una situazione simile, sceglierebbe di non morire, anche se, pensandoci bene, questo vorrebbe dire semplicemente rimandare la morte.

Un esempio di questa scelta potrebbe essere rimettersi alla clemenza di un pirata sanguinario come il cosiddetto "Vice-Capitano dei Pirati Heart".

Tuttavia, la maggior parte delle persone non ha a disposizione i poteri del Frutto Logica Logica, che, come tutti sapete, Mar invece possedeva, il che spiega perchè non aveva nemmeno preso in considerazione la richiesta di Squall.

- Non ho nessuna intenzione di seguirti.- disse.

- Fossi in te ci penserei due volte, prima di dirlo. Sei già nei guai per essere andata in giro ad impersonare la Regina dei Pirati!-

- Io...- iniziò Mar.

- Ehi! Cosa credi di fare?- gridò una voce acuta. Mar si accorse che si trattava di una delle fan che prima l'avevano circondata. Se non ricordava male, il suo nome era Alu-qualcosa. La ragazza era accorsa al suo fianco, e in quel momento stava facendo una ramanzina coi fiocchi al cosiddetto "vice-capitano dei Pirati Heart".

- Dovresti vergognarti, lurido...- (e qui la ragazza usò una frase composta da parole molto volgari)-...la Regina dei Pirati Madelyn è la più grande pirata della storia e io sono la sua più grande fan, quindi smettila di infastidirla e vattene a...- (e qui la ragazza usò di nuovo una serie di imprecazioni che avrebbero scandalizzato Mr Suesse, se fosse stato presente).

Tuttavia, Squall si limitò a ridere.- Non hai sentito quello che le ho detto prima? Beh, allora lasciami ripetere, mocciosa insolente, che quella ragazza dietro a cui sbavi non è la vera Regina dei Pirati.-

- SI'! GRAZIE!-

Gurnarde si girò verso Mar, un sopracciglio sollevato per la sua apparente gioia nell'accusa.

- Capitano, vuoi forse dire che non sei la Regina dei Pirati?-

- Tanto per cominciare, non ho mai detto di essere la Regina dei Pirati.- disse Mar con una certa stizza.- Tutti hanno pensato che lo fossi e non mi ascoltavano quando dicevo che non lo ero!-

Sulla folla era calato un silenzio tombale.

- Aspetta...non è la Regina dei Pirati?-

- E' una falsa!-

- Vuoi dire che per tutto questo tempo ci ha presi in giro?-

Mar iniziò ad avvertire un mal di testa.- Che state dicendo? Ho detto di non aver mai affermato di essere la Regina dei Pirati...-

Squall la interruppe bruscamente con un colpo di tosse.- Ti aspetti davvero che un branco di gente emotiva sia ragionevole? Sciocca!-

- Aspetta...credo...quello è davvero Squall "Nebbia Mortale" dei Pirati Heart!-

Seguì un grido di terrore dalla ragazza di nome Alu-qualcosa.

- Vuoi dire che sono stata sgarbata con un vero ufficiale dei Pirati Heart?- la ragazza guarrdò Mar con odio.- Accidenti a te, hai rovinato la mia possibilità di unirmi alla ciurma dei miei sogni!-

A dire la verità, non disse proprio "accidenti a te" o "hai rovinato la mia possibilità". Se avessi ripetuto le sue esatte parole, l'autore avrebbe dovuto alzare il rating di questa storia, e a quanto pare non ha nessuna intenzione di farlo. Pertanto, in futuro darò una versione edulcorata dei dialoghi di quel particolare personaggio e vi lascerò usare la vostra fantasia, va bene?

Comunque, la ragazza aveva appena concluso la sua serie di parole inenarrabili e stava parlando col pirata:

- Per favore, Mr Squall, mi perdoni! Quell'imbrogliona mi ha ingannato! Sono la sua più grande fan, davvero! Il mio sogno è unirmi ai Pirati Heart! Per favore, metta una buona parola con la Regina dei Pirati!-

- Anche me!-

- Anch'io!-

- Ehi, diamo una lezione a quell'imbrogliona!-

- Questo no buono.- disse Walker.

- I tuoi sostenitori cambiano idea in fretta, Capitano.- commentò Gurnarde, osservando il cambio di atteggiamento della folla.

Mar aveva la nausea.- Non sono miei sostenitori. Sono dei luridi parassiti opportunisti!-

Sentendo queste parole, la folla protestò.

- Se sei così ansiosa di farti linciare, imbrogliona...- ridacchiò Squall.-...ti accontenterò subito.- Al che, si girò verso la folla.

- Ascoltate! Se siete davvero sostenitori della Regina dei Pirati, allora dimostratelo! Catturate quell'imbrogliona e uccidete i due pesci. Chiunque mi aiuterà avrà i favori della Regina dei Pirati Monkey D. Madelyn, il vero Capitano dei Pirati Heart!-

- Questo sì che è parlare!-

- Catturiamola!-

- Friggiamo un pò di pesce!-

Con un ruggito, la folla fece per avanzare, solo per essere subito interrotta da un colpo di arma da fuoco.

- Non azzardatevi a toccare mia figlia!-

- E per la cronaca, Monkey D. Madelyn non è mai stata il capitano dei veri Pirati Heart.- disse una voce.

- Disinfestatore! Papà!-

La folla si aprì in due, e Mar riuscì a vedere il Disinfestatore, calmo come sempre, e suo padre (che ora aveva uno zaino sulle spalle e una pistola in mano) al fianco.

Anche Squall si accorse di loro.- Ah, ecco qui l'altro fuori-mondo. Ottimo, non dovrò perdere tempo a cercarlo.-

- Anche mio padre? Ma che vuoi da noi?- chiese infuriata Mar.

- Lo scoprirai presto, imbrogliona. Ehi, Disinfestatore! Consegnami quell'uomo!-

- Il Disinfestatore si rifiuta.-

- Ancora non hai capito cosa sta succedendo, eh? Le mie navi sono ancorate a poca distanza da qui, e hanno tutte i cannoni puntati sull'isola. Basta una mia parola e tutto salta in aria.-

- Aspetta, ma anche tu sei qui sull'isola!- evidenziò logicamente Mar.

Con sua somma irritazione, Squall la ignorò e continuò a parlare col Disinfestatore.- Oppure potrei far distruggere quell'anticaglia che chiamate nave!-

Mar decise di essere altrettanto irritante e parlò di nuovo a Squall.- Non oseresti! Era la nave dei leggendari Pirati di Cappello di Paglia! E Madelyn non è forse la sorella di Rufy? E' troppo...-

- A chi importa di chi possedeva quella nave?- disse Squall, chiaramente irritato.- E' il passato! E a chi importa più dei Mugiwara? Sono morti tutti! MORTI!-

- Non tutti.-

Tutti si girarono verso il Disinfestatore.

- Che vorresti dire?- chiese Squall.

Ma il Disinfestatore non rispose.

- Aspetta un attimo, non vorrai mica dire che eri uno dei Mugiwara, Disinfestatore?-

Per qualche istante il Disinfestatore rimase immobile e in silenzio, come dilaniato da un qualche conflitto interiore. E poi, come per rassegnarsi al suo destino, scrollò le spalle.

- Perchè continuare a negarlo? Sì, SONO uno dei Mugiwara.-

La voce robotica del Disinfestatore era stata sostituita da qualcosa di innegabilmente umano. La bocca di Mar si aprì per lo stupore. Aveva sempre avuto dei sospetti sull'identità del Disinfestatore, ma non si sarebbe mai aspettata di vederli confermati così.

Squall, anch'egli intento a fissare incredulo il Disinfestatore, si riprese rapidamente dallo shock.- S-sei uno dei Mugiwara, e allora? Questa è una nuova era per la pirateria, in cui non c'è posto per voi reliquie del passato. E comunque, cosa potresti fare, vecchio?-

- Posso uccidervi tutti.- rispose il Disinfestatore, con un tono che non lasciava spazio al dubbio.

- Ti aiuterò!- si offrì Gurnarde, con una malcelata gioia. Walker grugnì il suo assenso.

- Va bene! Se ci tenete così tanto a morire, sarò più che felice di accontentarvi!- Squall sguainò la spada. La lunga lama nera scintillò alla luce del sole, portando l'attenzione sulla guardia a forma di fiore.

- Quella spada è Shusui! Sei...SEI STATO TU!- Mar non aveva mai odiato qualcuno così tanto. Desiderò che Squall morisse nel modo più doloroso possibile. Lì e ora.

Ma il suo non era il potere del pensiero casuale, e non accadde niente di tutto ciò. Beh, a parte una sfuriata.- HAI PROFANATO LE LORO TOMBE! VAI...VAI ALL'INFERNO!-

- Suesse...- disse il Disinfestatore, continuando a guardare Squall.

- Mar, andiamo!- Mentre Squall e il Disinfestatore parlavano, Mr Suesse ne aveva approfittato per avvicinarsi e cercare di allontanare Mar dalla folla inferocita.

- Ma...-

- Lascia fare a loro, piccola.- disse suo padre.

Dietro di lei, Mar sentì la voce del Disinfestatore parlare col suo nuovo tono non-robotico.

- Per aver profanato la tomba di Roronoa Zoro e aver minacciato la Thousand Sunny, ti strapperò quel tuo piccolo cuore nero.-

- Più facile a dirsi che a farsi! Che state aspettando? UCCIDETELO!-

***

Dopodichè, le cose iniziarono ad andare molto velocemente. Mar ebbe la vaga impressione di essere circondata da alcuni pirati determinati a catturare lei e suo padre. Ma quei pirati trovarono presto pane per i loro denti, grazie all'intervento congiunto di Gurnarde e Walker.

- Andate, piccoli unami!- gridò Walker, infilzando alcuni pirati che stavano cercando di colpire Gurnarde.

In quel momento, Mar si rese conto che le sirene dalla coda biforcuta, avendo un paio di gambe, erano molto più veloci sulla terraferma, rispetto agli esemplari più giovani. Si sorprese nel vedere che Gurnarde ancora combatteva per loro, ma quello non era il momento adatto per guardare in bocca a caval donato.

- Papà, dove stiamo andando?-

- Beh, il Disinfestatore mi aveva detto di portarti al sicuro non appena fosse iniziato lo scontro. All'inizio pensavamo che la nave non sarebbe stata in pericolo, ma se quel bastardo le ha puntato contro dei cannoni, allora ci serve una soluzione alternativa.-

- Ne hai una?-

- Pensavo di trovare una postazione difendibile in cui nasconderci finchè non si calmano le acque. Questa dovrebbe andar bene!-

"Questa" si riferiva a una delle case nei pressi del porto. La porta principale era stata lasciata aperta. Mar si chiese se il proprietario era scappato o se invece era uno di quelli coinvolti nella caotica battaglia attorn a loro. Tuttavia, non ebbe il tempo di pensare molto, essendo troppo occupata ad aiutare suo padre a barricare la porta, mentre lui controllava che nessuno fosse in casa.

- E adesso?-

- Andiamo di sopra. Avremo una posizione di vantaggio.-

Fortunatamente per loro, la casa aveva un balcone che garantiva una certa copertura. Inoltre, era un ottimo punto per osservare nel dettaglio la battaglia in corso al porto.

- Gli sparerai da qui, papà?-

- Non con una pistola. Non è un'arma adatta per i tiri a lunga distanza, piccola.-

- A proposito, come fai a sapere tutte queste cose sulle armi? Credevo che non ti piacessero.-

- Infatti è così. Ma lavoro per un'agenzia di sicurezza. Maniaci delle armi ovunque. Un giorno ci hanno addirittura portati ad un poligono per...shh!-

La conversazione fu interrotta da alcune voci provenienti dal basso.

-...sei sicuro che siano andati da questa parte?-

- Sì. Scappavano come ratti. Probabilmente sono i più deboli della ciurma.-

- Troviamoli!-

Sentendo dei colpi al piano di sotto, Mar impallidì. Avevano trovato la porta barricata e stavano cercando di buttarla giù.

- Resta qui.- disse suo padre, dirigendosi subito verso le scale, pistola in pugno.

Mar pregò che a suo padre non succedesse niente di brutto. Avrebbe forse ucciso quei pirati a sangue freddo? Sarebbe stato capace di fare una cosa simile?

Per distrarsi un attimo, decise di concentrarsi sulla battaglia. Da quel punto, poteva vedere Gurnarde che faceva una strage tra le fila dei pirati, mentre Walker, leggermente più calmo, rimaneva al suo porto e pestava a sangue chiunque fosse stato abbastanza pazzo da avvicinarglisi. E infine, il Disinfestatore stava combattendo contro Squall e un gruppo di altri pirati vicino alla Sunny, che stava dando il suo contributo allo scontro grazie a un cannone che, misteriosamente, faceva fuoco da solo.

Una parte di Mar si vergognò di essersi nascosta mentre i suoi alleati combattevano, ma la sua parte più logica sapeva di non essere capace di battersi, quindi la cosa migliore da fare era evitare di intralciarli.

All'improvviso, sentì degli spari provenienti dalle scale.

- Papà!-

Si girò subito verso le scale, trovandosi faccia a faccia con una rana gigante.

Se per caso vi state chiedendo come ha fatto Mar a trovarsi davanti una rana gigante, beh...la risposta è semplice. Si trattava di un pirata che aveva mangiato un frutto di tipo zoan, e aveva pensato bene di usare le sue capacità per saltare al secondo piano dell'edificio, invece di entrare dalla porta d'ingresso.

Purtroppo, pensò anche di usare la sua lunga e appiccicosa lingua. Prima che qualcuno potesse dire "Shanks!" la lingua guizzò fuori, avvolse Mar e la tirò giù dal balcone, dritta nella bocca della rana.

***

Come potrete immaginare, essendo intrappolata in uno spazio limitato, a malapena in grado di respirare e ricoperta di una sostanza che sembrava bava, l'esperienza di Mar nella bocca della rana non fu esattamente piacevole. Ciò nonostante, riuscì a non andare nel panico.

Dai movimenti sussultori, capì subito che la rana era saltata e via e la stava portando da qualche parte, molto probabilmente da Squall. Si rese anche conto di doverlo avitare ad ogni costo. In quel momento c'erano altri che potevano combattere tranquillamente senza preoccuparsi di Mar o suo padre, ma se fosse stata presa in ostaggio tutto sarebbe cambiato.

- Non peggiorerò la situazione. Nossignore!- si disse.

Doveva trovare un modo per far sì che la rana la sputasse fuori. Il problema era che poteva a malapena muoversi, le sue braccia erano parzialmente intrappolate dalla lingua della rana, e i suoi deboli tentativi di prenderla a calci non avevano funzionato.

Come era prevedibile, decise di usare i suoi poteri. Purtroppo, si accorse subito che il suo ragionamento per cui la rana non desiderava altro che sputarla fuori non funzionava.

I suoi poteri avevano scelto il momento meno adatto per non funzionare, ma la cosa le fece venire un'idea. Nella tasca del suo cappotto, avvolto da un fazzoletto, c'era ancora il tampone di agalmatolite che il Disinfestatore le aveva detto di stringere durante il sonno. Se fosse riuscita a tirarlo fuori e a toccare la rana, i poteri di quest'ultima sarebbero svaniti e lei avrebbe avuto una possibilità di scappare.

Ci mise un pò, ma alla fine riuscì a infilare due dita nella tasca e ad afferrare il tampone per un'estremità. Un pò alla volta, lo tirò fuori fino ad impugnarlo.

A questo punto, la maggior parte dei protagonisti ne approfitterebbe per dire qualche parola. Qualcosa tipo: "Che ti vada di traverso!" oppure "Hai morso più di quanto potevi ingoiare, rana!".

Purtroppo, Mar non riuscì a dir nulla, perchè avendo mangiato un frutto del diavolo, il contatto con l'agalmatolite ebbe effetto anche su di lei, facendole tremare la mano così tanto che il tampone cadde nella gola della rana.

La reazione fu immediata. Mar fu lanciata bruscamente fuori dalla bocca della rana.

Ci mise qualche secondo per riprendersi e abituarsi alla luminosità e ai rumori dell'ambiente. Poi si alzò in piedi, si tolse un pò di bava dagli occhi e diede un'occhiata ai dintorni.

Steso a terra davanti a lei c'era un pirata che sembrava in preda ad uno spasmo incontrollabile. Anche se non aveva più l'aspetto di un anfibio, era chiaro che era lui la rana gigante che aveva ingoiato l'agalmatolite, quindi sono contento di dire che Mar non provò per lui nessuna pietà, allontanandosi il più velocemente possibile.

Iniziò anche a rendersi conto della situazione. Probabilmente, il pirata aveva avuto intenzione di portarla direttamente da Squall, perchè, ad appena cinquanta metri di distanza, il pirata stava ancora combattendo contro il Disinfestatore.

Vide qualcosa con la coda dell'occhio, e riuscì a scansarsi appena in tempo per evitare un'enorme sbarra di metallo, grande quasi quanto lei, che andò a schiantarsi proprio nel punto dove stava un attimo prima. Mar alzò gli occhi e vide la "più grande fan della Regina dei Pirati" (di cui non ricordo il nome, e non mi importa), Alu-chissà-che, fissarla con un'espressione che sarebbe andata benissimo per il film Psycho.

- La pagherai molto cara per aver cercato di imbrogliarmi, disgustosa truffatrice!-

Beh, non usò proprio queste parole, ma abbiamo già affrontato questo argomento.

Mar non potè fare a meno di pensare che la ragazza non stava affatto scherzando, mentre quest'ultima preparava di nuovo l'arma per attaccare. E com'è possibile che una ragazza così minuta possa sollevare una roba così pesante...

Ci fu un grido da far gelare il sangue, mentre la ragazza veniva schiacciata dal peso dell'enorme sbarra.

Mar sbattè le palpebre, guardò la ragazza, ora intrappolata sotto la sua arma, e giunse a una conclusione: i suoi poteri erano tornati.

E proprio nel momento opportuno, visto che si trovava nel bel mezzo di una battaglia caotica senza altri mezzi per difendersi. Essendo però stata avvistata da altri due pirati, decise di correre dall'alleato più vicino: il Disinfestatore.

- Non così in fretta!- dissero i due pirati, che si erano trasformati, rispettivamente, in un angelo e una fatina. Stavano volando e avevano in mano una rete.

A dimostrazione del fatto che imprecare davanti ai propri figli li influenza in qualche modo (coughMrSuessecough), durante la fuga Mar imprecò. Non avrebbe mai potuto affrontare direttamente i suoi inseguitori, ma a quel punto le venne un'idea. Non una molto originale, a dire il vero. Un'idea ispirata direttamente a quel che era successo ad Ala-Aru-qualcosa. Non che la cosa la rendesse meno valida.

Delle ali così piccole non dovrebbero permettere di volare, pensò Mar più intensamente che poteva, sforzandosi di usare i suoi poteri. Non era abbastanza per ingannare la gravità. Avrebbero dovuto cadere, non volare!

E così fu. Questa volta le urla furono in stereo, mentre le due ragazze cadevano al suolo.

- Disinfestatore, attento!-

L'uomo si accorse della traiettoria delle due ragazze (rete inclusa), e con la grazia di qualcuno che molto probabilmente si era allenato ad evitare i colpi della Sunny, interruppe il combattimento e si allontanò.

Fortunatamente, Squall e la sua chiera di groupie, i cui klabautermann non avevano tendenze omicide, furono presi in pieno dalla rete.

- Il Logica Logica all'opera?- chiese il Disinfestatore a Mar.

- Ehm...sì. Credo di aver capito come funziona. Devo...-

Mar non ebbe modo di finire la spiegazione, perchè all'improvviso il Disinfestatore la buttò a terra. Ci fu un suono di metallo contro metallo, e dalla sua posizione, Mar vide i frammenti del bisturi del Disinfestatore cadere al suolo, seguiti da alcune gocce di sangue.

- Disinfestatore!-

L'uomo in questione era ancora chinato sopra di lei, a proteggerla. La sua difesa contro l'attacco di Squall aveva avuto successo solo in parte, a causa della distruzione del suo bisturi ad opera della spada Shusui. Tuttavia, era riuscito a contrattaccare, spedendo il resto del bisturi dritto nel petto di Squall.

Ma invece di tremare e morire, il pirata rise e si dissolse in una nebbia verde.

- E' un rogia!- gridò Mar, capendo ora come Squall avesse fatto a liberarsi così in fretta dalla rete.

- Evidentemente.- disse il Disinfestatore, togliendosi dall'avambraccio un frammento del bisturi che si era conficcato lì. Stava anche perdendo del sangue, ma non sembrò preoccuparsene.

- Perchè l'hai salvata, Disinfestatore? Ormai puoi anche piantarla con questa commedia!-

- La cosa non ti riguarda. E comunque, dovresti preoccuparti del fatto che le tue reclute non riescono nemmeno ad affrontare una sirena e un uomo-pesce. E un consulente della sicurezza.- aggiunse all'ultimo secondo.

In effetti, la battaglia era quasi finita, e a poca distanza da loro, su una marea di pirati abbattuti, c'erano due figure coperte di sangue: Gurnarde e Walker. Sul balcone, invece, Mar vide suo padre che li osservava (soprattutto lei). Era un pò difficile dirlo con certezza da quella distanza, ma sembrava a posto.

Osservando la sconfitta delle sue truppe, Squall sputò a terra.- Non mi serve un branco di aspiranti pirati per sconfiggervi! Non mi serve neanche la mia vera ciurma! Io sono la Nebbia Mortale! Sarò più che sufficente da solo!-

E con questo, una massa di nebbia verde iniziò a dirigersi di nuovo verso Mar.

Ora, la Mar di qualche settimana fa sarebbe sicuramente rimasta paralizzata dalla paura, finendo col farsi ammazzare. La Mar di uno o due giorni fa, invece, probabilmente avrebbe gridato, si sarebbe scansata e avrebbe chiesto aiuto a uno dei suoi compagni.

Ma la Mar di oggi era stata temprata da un sacco di esperienze. Questa Mar rimase calma e iniziò a riflettere sul fatto che la nebbia non poteva muoversi da sola, e considerando che il vento stava soffiando in direzione di Squall, quest'ultimo non poteva proprio muoversi.

Il che sarebbe sembrato logico a chiunque, ma apparentemente, per Squall non lo era.

- Ma che...perchè non posso muovermi? Che cosa hai fatto, piccola strega?- urlò contro Mar, mentre riprendeva la sua forma umana.- Come hai fatto a farmi smettere di volare?-

Questa fu una pessima scelta di parole, e anche di tempo, perchè fu a questo punto che venne sbalzato via dalla carica di un uomo-pesce imbufalito.

- Nebbia no fa male piccolo capitano unamo!- ruggì Walker.

Ma Squall non era tipo da farsi sconfiggere tanto facilmente. Si rimise subito in piedi, e riprese la forma nebbiosa solo per tornare normale dopo appena un secondo, colpito da una forza sconosciuta.

- Lo sapevi che il Karate degli Uomini-Pesce funziona su ogni tipo di vapore acqueo?- disse allegramente Gurnarde, il palmo aperto e il braccio teso in posizione di combattimento.- Anche la nebbia. Proprio quello che ci voleva con un rogia come te, non trovi?-

- Non ucciderlo ancora, Drago delle Sabbie...- la interruppe il Disinfestatore.

Il sorriso di Gurnarde sparì.

-...ha delle informazioni che ci servono.-

Il sorriso della sirena ricomparve.- Vuoi che lo ammorbidisca un pò?-

Al che, Squall andò su tutte le furie.- Credi di potermi fare tradire la mia Regina, Drago delle Sabbie? Per chi mi hai preso?-

- Idiota.- disse Walker.

- Una vera nullità.- disse Gurnarde.

- Un lurido ladro di tombe.- disse Mar, incapace di contenersi.

Ma la risposta del Disinfestatore fu la più espressiva.

- Una pedina che può portarmi da lei. E parlerai, Squall, mettitelo bene in testa.-

Rendendosi conto di essere accerchiato e sconfitto, Squall tirò fuori dalla tasca un lumacofono e iniziò ad urlare.

- Squall alla flotta: bombardate l'isola! BOMBARDATE L'ISOLA!-

***

- Ha intenzione di distruggere l'isola? Ma cos'è, scemo?- disse terrorizzata Mar.

- E' un rogia, può sopravvivere a cose che ci ucciderebbero.-

Era impossibile evacquare l'isola in tempo. Potevano già vedere i primi colpi di cannone, che per fortuna mancarono il bersaglio e finirono in acqua (affondando anche alcune navi che non erano la Sunny) appena prima del molo. E altre stavano per arrivare.

Mar non potè fare a meno di tremare. Uno zoan, una sirena e un uomo-pesce...tutti abili combattenti, ma contro un bombardamento come quello di Sabaody non avrebbero potuto fare molto. L'unica cosa che poteva salvare le vite di tutti era il suo frutto del diavolo.

Ma prima che Mar potesse anche solo tentare di fare alcunchè, fu bloccata da una mano sulla spalla.

- No, Mar, non ancora. Lascialo a me.- disse con calma il Disinfestatore, mentre in lontananza si sentiva il ruggito dei cannoni. E poi fece un passo avanti.

- E adesso, Disinfestatore? Stai forse rimpiangendo il giorno in cui ha incontrato la Regina dei Pirati Madelyn e i Pirati Heart?- disse Squall in tono di scherno.

Ma il Disinfestatore rimase impassibile.- Come ho detto prima, quella donna non è mai stata il capitano dei veri Pirati Heart...-

Sul palmo della mano del Disinfestatore si era formata una luce blu. Mar la vide e capì subito che cos'era, mentre questa si espandeva in un'enorme cupola di luce blu che avvolse l'intera isola.

-...io lo ero.-

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Capitolo 22
*** L'ultimo Mugiwara ***


Capitolo 22: L'ultimo Mugiwara

 

A quanto pare, aver mangiato il Frutto Logica Logica non porta sempre ad avere ragione. In fondo, aiuta solo a pensare logicamente, ma questo non garantisce sempre la soluzione esatta. E questa era una cosa che Mar stava scoprendo nel modo peggiore.

 

A dire la verità, non era poi così difficile, visto che, a differenza di altri personaggi, Mar non doveva superare un cane a tre teste, una diabolica pianta carnivora, una scacchiera enorme o qualcosa del genere. Ciò nonostante, rimase di sasso proprio come quel certo personaggio nello scoprire la vera identità di una persona che pensava fosse qualcun'altro.

 

Ma quello che Mar aveva più difficoltà ad accettare, era il fatto che l'eccentrico Disinfestatore, con cui aveva viaggiato negli ultimi giorni, era proprio QUEL Trafalgar Law.

 

Non credo ci sia bisogno di spiegarvi perchè la presenza di Law aveva sconvolto così tanto Mar. Voglio dire, lei aveva sedici anni, e si trattava pur sempre di Trafalgar Law.

 

Comunque, tornando all'evento principale:

 

Dopo essere entrate nella cupola di Law, le palle di cannone sparate dalla flotta di Squall si erano fermate a mezz'aria, rimanendo così sospese sull'isola.

 

Ma il Disinfestatore/Law non aveva ancora finito. Con un piccolo sforzo e uno strano movimento della mano, la sua "Room" si allargò ancora di più. Gli occhi di Mar si spalancarono dallo stupore, osservando la cupola allargarsi fino ad includere le acque attorno all'isola.

 

Acque in cui erano ancorate le navi dei Nuovi Pirati Heart.

 

In precedenza, Mar si era chiesta come aveva fatto il Disinfestatore ad affondare le navi della Marina che avevano circondato la Sunny. E ora, avendo potuto osservare la portata dei suoi poteri, lo aveva capito.

 

Inoltre, sapeva abbastanza da poter prevedere cosa sarebbe successo.

 

L'uomo fece un altro gesto con la mano, e, in men che non si dica, le navi pirata furono scosse da una serie di esplosioni.

 

- Merda...- disse il comandante delle suddette navi.

 

- Come ha detto la sirena, Squall...- disse Law in tono minaccioso, mentre la cupola blu iniziava a svanire e le navi iniziavano ad affondare.-...tu e quale esercito?-

 

***

 

I colleghi di Mr Garreth Suesse del poligono di tiro non sarebbero stati contenti nel vederlo in quel momento. Perchè? Stava correndo come un pazzo con la pistola puntata in avanti e il dito sul grilletto. Ovviamente non aveva proprio pensato alla sicura, ma cercate di essere comprensivi: sua figlia gli era stata portata via di nuovo.

 

Tuttavia, quando raggiunse il resto della ciurma, si accorse che non c'era traccia della suddetta figlia.

 

- Dov'è Mar?- chiese a Gurnarde e Walker, che erano occupati a dare del filo da torcere a Squall. Quest'ultimo, poco prima, aveva cercato di darsela a gambe, solo per scoprire di nuovo quanto il Karate degli Uomini-Pesce fosse efficace nell'annullare i vantaggi del suo frutto del diavolo.

 

- Oh, il capitano? Dov'è andata?- disse distrattamente Gurnarde.

 

La sirena non aveva prestato molta attenzione. In verità, era stata troppo occupata a lamentarsi con Walker del fatto che il Disinfestatore le aveva tolto il piacere di uccidere i Nuovi Pirati Heart, e ovviamente a sfogarsi su Squall.

 

Fortunatamente, il suo silenzioso fratello era stato un pò più attento.- Piccolo capitano unamo su nave con dottore.- disse Walker.

 

Mr Suesse andò nel panico.- Vuoi dire che è stata ferita?-

 

- No, credo che sia successo il contrario.-

 

- Il Disinfestatore? Sul serio?-

 

- Già. Strano, vero?-

 

- Già.- rispose Mr Suesse.- Cominciavo quasi a pensare che fosse una specie di robot che non sanguina.-

 

Gurnarde, noncurante del sangue che la ricopriva, sorrise.- Sono d'accordo. Ma non me ne preoccuperei molto. Dubito che sia qualcosa di grave.-

 

***

 

- Sunny, per favore, smettila di urlare! Non riesco a pensare e ho bisogno di pensare perchè va tutto male e oddio com'è successo tutto questo che cosa devo fare?-

 

La nave fantasma strillava come una pazza. E neanche Mar se la cavava tanto meglio, nonostante i suoi tentativi di pensare logicamente.

 

Per capire il perchè, dobbiamo tornare un pò indietro.

 

Come certamente ricorderete, il Disinfestatore a.k.a. Trafalgar Law aveva appena spazzato via l'intera flotta dei Nuovi Pirati Heart. Ci si sarebbe aspettati che avrebbe proseguito prendendo Squall a calci in culo, ma le cose non andarono così, perchè come ho detto prima, Squall aveva cercato di scappare. Appena Gurnarde e Walker lo avevano raggiunto, Mar aveva deciso che sarebbe stato meglio non assistere al pestaggio. E fu in quel momento che si accorse che il Disinfestatore era sparito.

 

Con la coda dell'occhio lo vide a poca distanza da lì, diretto verso la Sunny, con in mano la spada Shusui.

 

- Disinfestatore?- disse.

 

Ma lui non si fermò.

 

L'istinto diceva a Mar di seguirlo. Quell'uomo aveva finalmente rivelato a tutti la sua identità segreta, non ci sarebbe stato da meravigliarsi se li avesse abbandonati all'improvviso. Ma lei non voleva che ciò accadesse.

 

Riuscì ad arrivare sulla Sunny, ma non appena salì sul ponte, lo trovò vuoto, tranne che per la spada nera lasciata in un angolo.

 

Osservando Shusui, Mar si chiese per quale motivo Law si era dato tanto da fare per recuperare la preziosa spada di Zoro se poi l'aveva abbandonata lì, e a quel punto la Sunny iniziò ad urlare.

 

- Sunny, che succede?- chiese Mar.

 

Le urla della nave fantasma non erano molto comprensibili, ma Mar riuscì lo stesso ad individuare una parola che le fece capire dove andare. Corse subito in infermeria, dove trovò il Disinfestatore accasciato al suolo.

 

Il che ci riporta a dove ci eravamo fermati.

 

- Cosa devo fare? Chiedere aiuto? Forse posso...-

 

-...la siringa...-

 

- C-cosa?- Mar si girò. Il Disinfestatore stava cercando di rialzarsi, ma era evidente che qualcosa in lui non andava, e sembrava anche che avesse problemi a respirare.

 

-...la siringa...cassetto in alto a sinistra...-

 

Mar rivoltò il contenuto dell'intero cassetto prima di trovare quel che cercava.

 

- E' questa?- chiese, tenendola in mano.

 

Il Disinfestatore rispose strappandogliela di mano. Con mani tremanti, si tolse uno dei guanti e posizionò la siringa su una vena.

 

- Cosa c'è che...-

 

-...tienimi ferma la mano!- ordinò il dottore.

 

Mar eseguì l'ordine, cercando di non guardare lo strumento medico. Odiava le siringhe. Pertanto, si concentrò sulla mano che stava cercando di tenere ferma, mentre il Disinfestatore si iniettava il contenuto della siringa.

 

Era una mano particolare, con diversi tatuaggi, e per qualche strano motivo, sembrava familiare. Fu in quel momento che Mar ricordò di averla già vista. Pochi giorni prima, per essere precisi.

 

***

 

Mentre scivolava lungo il ponte della Sunny, Mar vide il Disinfestatore tenderle la mano. Con le ultime forze rimaste, riuscì ad afferrarla. Ci fu il suono di uno strappo, e Mar si ritrovò di nuovo in caduta libera, un guanto strappato in una mano e la mano del Disinfestatore troppo lontana da raggiungere.

 

- Dannazione!- Mar sentì il Disinfestatore imprecare tra sè e sè mentre lei andava incontro al suo destino.

 

Ma prima che arrivasse al parapetto, ci fu una luce blu, e poi...dolore e buio.

 

***

 

Finalmente, le era tornato in mente un particolare dimenticato a causa della botta.

 

- Ora capisco!- disse Mar ad alta voce.- Sei stato tu! Hai impedito che cadessi dalla Sunny mentre combattevamo Imba!-

 

Il Disinfestatore aveva finito di curarsi ed era caduto di nuovo sul pavimento. Mar si rese conto che non era il momento adatto per quella domanda, e decise di aspettare che il dottore si riprendesse.

 

- Ehm...s-stai bene ora? Sei stato avvelenato o qualcosa del genere?-

 

Per un pò non ci fu alcuna risposta. Poi, finalmente, una sola parola.- No.- Il Disinfestatore si rimise in piedi usando la parete dell'infermeria come sostegno. Stava ancora tremando.

 

- L'aritmia cardiaca era dovuta ad un eccessivo sforzo dei polmoni.- spiegò.

 

Mar lo guardò senza dar segno di aver capito.

 

Perfino in quelle condizioni, il Disinfestatore non le risparmiò il suo tipico sguardo alla "che idiota".

 

- Il. Mio. Cuore. E'. Andato. In. Tilt.- le spiegò con calma, e iniziò a trafficare col casco della tuta, mormorando qualcosa a proposito della difficoltà a respirare.- Quell'ultima room che ha avvolto l'intera isola è stata un pò troppo.-

 

- Cos'ha che non va? Il tuo cuore, voglio dire.-

 

A quanto pare aveva cominciato a sentirsi meglio, perchè rispose con un tono di voce stranamente rilassato.- Un bastardo lo ha infilzato con la mia nodachi, venti anni fa. Da allora non è più stato lo stesso.-

 

Mar stava per replicare a questa sconvolgente rivelazione, ma si dimenticò tutto in un istante perchè, in quel momento, il Disinfestatore si tolse il casco.

 

Un'occhiata eliminò per sempre qualunque dubbio sull'identità dell'uomo. Certo, il trascorrere degli anni aveva lasciato dei segni su di lui: i suoi capelli neri erano un pò più lunghi e con qualche traccia di grigio, e sul suo volto magro c'erano delle rughe che gli davano un'aria vissuta. La sua pelle era di un pallore spettrale e le labbra di un colorito bluastro (probabilmente a causa dei problemi al cuore), ma nonostante tutto, il tempo e le avversità non avevano cancellato l'intensità dei suoi occhi grigi e del suo sguardo...

 

- Hai finito di fissarmi?- disse Law irritato.

 

Con un certo imbarazzo, Mar si rese conto che lo stava fissando da circa un minuto.- Scusa, scusa! E' solo che pensavo che fossi Tony-Tony Chopper..-

 

- Non ti avevo detto che era morto?- disse Law.

 

Mar si strinse nelle spalle.

 

- Beh, era il modo in cui l'avevi detto. Di solito la tua voce è sempre così fredda, ma quella volta era diversa. Sembrava quasi...triste, quindi ho pensato che stessi parlando in senso figurato. E poi ho pensato che avesse senso perchè sapevi un sacco di cose sulla Sunny, proprio come Chopper, e...beh...

 

-...ho letto troppi libri, vero?-

 

Law scosse la testa.- Il Frutto Logica Logica con te è sprecato. Pensa! Se fossi stato il dottor Chopper, durante il mio scontro con Imba mi sarei ritrasformato in una renna, non credi?-

 

Mar lo guardò per qualche secondo e poi si battè la mano sulla fronte.- Non ci avevo pensato. Ma...beh, poco fa avevi detto di essere uno dei Mugiwara. Forse l'avevi detto solo per depistare Squall, ma io ci ho creduto e mi sono fatta un'idea sbagliata.-

 

- No.-

 

- Cosa?-

 

- Quel che ho detto prima era vero.-

 

- Come...- e si interruppe.- Oh, scusa, scusa! Avevo promesso che non ti avrei chiesto nulla al riguardo.-

 

Law fece spallucce.

 

- Ormai la frittata è fatta. E' inutile continuare a mantenere il segreto.-

 

***

 

Venti anni fa...

 

-...ci siamo quasi. Ancora un piccolo sforzo...-

 

La "Gatta Ladra" Nami, con un braccio fasciato, stava cercando in tutti i modi di chiudere la ferita sul fianco di Usop, nell'infermeria della Thousand Sunny. Dopo la perdita del loro medico, il compito di curare i feriti era passato a lei.

 

- Grazie, Nami.- Il cecchino, in posizione supina, cercò di sorridere. Di tutte le persone ricoverate nella stanza, lui era l'unico cosciente.

 

- Nami, ci stiamo avvicinando alla Fascia di Bonaccia!- gridò da fuori Brook.

 

- Usop...-

 

- Va ad aiutare Franky e Brook. Sei la navigatrice, avranno bisogno di te. Tengo d'occhio io gli altri. Posso farcela. Andrà tutto bene.-

 

Nami non era un medico, ma perfino lei si rese conto che Usop stava mentendo. Represse le lacrime, annuì e uscì dalla stanza.

 

- Siamo pronti.- disse Franky a Brook.- Abbiamo fatto bene a prendere dei pezzi di chiglia dal relitto della Shadow Hind. Era una nave della Marina, quindi l'agalmatolite dovrebbe aiutarci a nasconderci ai re del mare.-

 

- Bene, Franky. Ci serve tutto l'aiuto possibile. Sai, mi piange il cuore all'idea che la Sunny attraverserà la Fascia di Bonaccia una seconda volta. Anche se io non...- al che lo scheletro si interruppe e sospirò, lasciando la battuta così com'era.

 

In quanto membro più anziano ed esperto della ciurma, il comando era passato a Brook, ma la cosa non stava avendo un bell'effetto su di lui.

 

- Possiamo farcela.- aggiunse Nami, annunciando la sua presenza.- Tutti contano su di noi! Pronti?-

 

- Aspettate!- gridò Franky, che stava guardando attraverso un binocolo spuntatogli da una mano.- C'è qualcosa là davanti.-

 

- E' un sottomarino.-

 

Era proprio così. Un piccolo sottomarino giallo galleggiava sull'acqua, a poca distanza dalla linea invisibile che separava l'oceano dalla Fascia di Bonaccia. Il boccaporto era aperto, e seduto lì vicino, intento a sventolare una bandiera bianca in segno di resa, c'era Trafalgar Law. Li vide arrivare, e iniziò a parlare appena arrivarono a portata d'orecchio.

 

- Mi aspettavo che sareste venuti qui. Sono venuto ad avvertirvi. L'altra notte Amazon Lily è stata distrutta da un Buster Call. Le Kuja sono state spazzate via.-

 

- No!- Nami cadde a terra in ginocchio. La loro ultima speranza di trovare un rifugio sicuro era appena svanita.

 

Poi Law parlò di nuovo.- Vi serve un dottore?-

 

---

 

I Mugiwara si stavano preparando a seppellire i loro morti.

 

Law guardò Nami riempire le bare con degli effetti personali. Sigarette per Sanji. Gli occhiali da sole preferiti di Robin.

 

Poco lontano da lì, Franky stava mettendo insieme i pezzi delle spade rotte di Zoro per la sua lapide.

 

- Sogeking, ti stai ancora riprendendo dall'operazione. Non dovresti sforzarti troppo.-

 

- Lasciami stare. Devo farlo.- rispose Usop con tenacia, incidendo gli epitaffi.- Non voglio essere l'unico a non aver fatto qualcosa per loro.-

 

Law decise di lasciarlo fare.

 

Dall'altro lato dell'isolotto giunse la malinconica melodia di un violino. Law si ritrovò ad osservare Brook suonare, le orbite vuote fisse su qualche punto all'orizzonte.

 

- Il Liquore di Binks?- chiese il dottore, riconoscendo la canzone.

 

- Mi sembrava un addio adatto per dei veri amici.- rispose lo scheletro.- A proposito di amici, Law, permettimi di ringraziarti per averci aiutato.-

 

Law scosse la testa.- Non sono un amico. E comunque, sono arrivato troppo tardi per salvare quei tre.-

 

- Sapevamo già che era troppo tardi prima ancora che arrivassi. Ci eravamo soltanto illusi.-

 

- La tua reazione a tutto questo è molto più composta rispetto al resto della ciurma, Re del Soul.-

 

- Non è la prima volta che perdo dei compagni.- disse lo scheletro.- Anche se è sempre dura. Perdere la propria ciurma non è mai facile. Vero, dottore?-

 

A queste parole, Law fece uno sguardo strano.

 

- Perdonami se te lo chiedo, Law, ma...che ci fai qui da solo? Cos'è successo ala tua ciurma?-

 

Il dottore si girò e volse lo sguardo all'oceano.

 

- Sono con Madelyn.-

 

- Credevo si fosse rifiutata di aiutarci per andare a fermare Kidd.-

 

- Non sanno che sono qui...Me ne sono andato senza che lo sapessero.-

 

Brook guardò confuso Law.

 

- E' Madelyn.- Law fece un respiro profondo.- Non è quello che sembra. E ho il forte sospetto che sia stata lei a manipolare gli eventi che hanno portato alla morte di Rufy Cappello di Paglia.-

 

***

 

- HA! Lo sapevo!- disse Mar, interrompendo il racconto di Law.

 

L'uomo in questione la guardò storto.

 

- Ehm...scusa. Quindi...come ha fatto a manipolare la Marina? Era un pirata ricercato, no?-

 

- Come fai tu a cambiare la realtà per farla adeguare alla logica? La stessa cosa: un frutto del diavolo molto pericoloso.-

 

***

 

-...stai dicendo che Madelyn ha il potere di far avverare i desideri delle persone?- Brook sembrava un tantino incredulo. Lo scheletro aveva deciso di continuare la loro conversazione a bordo della Sunny. Sapeva benissimo che i suoi tre compagni avrebbero fatto qualcosa di stupido dopo aver ricevuto una simile informazione.

 

- O qualcosa di molto simile. L'hai già incontrata una volta, non ti sei accorto di niente?-

 

- A dire la verità, non ricordo quasi nulla del nostro incontro con Madelyn, tranne il fatto che sembravano tutti molto presi da lei.- Brook fece una smorfia.- Ma non riesco a ricordare il perchè.-

 

- Hai appena descritto l'ultimo mese della mia vita.- disse Law, con un'espressione tetra.- Non so che razza di frutto del diavolo ha mangiato, ma ha una specie di aura attorno a lei che la porta al centro dell'attenzione di tutti. Quando le sei vicino, ti sembra che tutto sia possibile, che tutti i tuoi sogni possano diventare realtà finchè esegui i suoi ordini. Smetti di pensare e la segui come un cagnolino.

 

- Per un pò sono stato così: fuori di testa. Poi un giorno, poco dopo quello che era successo a Loguetown, mi sono svegliato e riuscivo a vedere tutto con chiarezza. La vedevo per quello che era realmente. Ma era successo solo a me, tutti i miei compagni erano ancora ossessionati da lei. Sapevo di dovermene andare prima di ritornare sotto il suo controllo.-

 

- Il che spiega perchè sei qui. Ma come fai a dire che è lei la responsabile della morte di Rufy?-

 

Un'ombra cupa apparve sul viso di Law.- Non ricordo granchè, ma ricordo che incontrammo i Pirati di Kidd prima che succedesse tutto questo. Oh, non abbiamo combattuto.- aggiunse, anticipando la domanda di Brook.- Kidd aveva una cotta per Madelyn e tenne una festa in nostro onore. Ricordo che Bepo era terrorizzato a morte perchè Kidd non la smetteva di sorridere ed era tutto così innaturale.

 

- Comunque, durante la festa qualcuno nominò Cappello di Paglia e la ricerca di One Piece. Voi Mugiwara eravate in vantaggio. Tutti lo sapevano. A meno che non vi fosse successo qualcosa, avreste trovato One Piece prima di noi.

 

- Mentre ce ne stavamo andando, Kidd disse che Madelyn era un'avversaria così degna che sperava ci fosse un modo per togliere di mezzo Cappello di Paglia, così da lasciare solo due ciurme in gara. All'epoca non ci feci caso...-

 

-...ma se Madelyn ha il potere di realizzare i sogni...- disse Brook, che all'improvviso aveva capito.

 

Law confermò annuendo.- Ripensandoci, è tutto così chiaro.-

 

***

 

- Incredibile...una tale freddezza! Ma Rufy era davvero suo fratello? Quel...quel mostro!- Mar era fuori di sè dalla rabbia.

 

- Quel mostro.- disse Law, guardando la sua mano scoperta e le lettere tatuate.

 

- Cosa hanno fatto i Mugiwara dopo aver scoperto che era tutta colpa di Madelyn? Di sicuro non avranno fatto finta di niente, saranno andati a cercarla!-

 

- L'avrebbero fatto, se avessero potuto. Ma non erano nel pieno delle loro forze, e Madelyn aveva un intero equipaggio dalla sua. Non solo i miei Pirati Heart, ma nuovi membri che aveva reclutato. Per i Mugiwara sarebbe stato un suicidio affrontarli.

 

- Inoltre, il Re del Soul aveva deciso di non dirgli nulla, perchè era convinto che Cappello di Paglia non avrebbe voluto vederli sprecare le loro vite in quel modo. Ma dopo un pò non ci pensammo più, perchè dopo aver seppellito Nico Robin, Roronoa e Gamba Nera, ricevemmo un'informazione molto importante.-

 

- Cioè?-

 

- Il dottor Tony-Tony Chopper era ancora vivo.-

 

***

 

- Le condizioni del Cecchino stanno migliorando, e ieri ho tolto le bende a Nami. A quanto pare, presto non avrete più bisogno dei miei servigi, Re del Soul.-

 

Brook, intento a studiare una mappa e a pianificare la loro prossima mossa, ringraziò il dottore.- Grazie, Law. Naturalmente, la tua presenza è sempre gradita, ma saremo felici di portarti ovunque vorrai. Se vuoi andare da qualche parte.-

 

Law si sforzò di sorridere. Erano passate due settimane dal suo arrivo a bordo, e in quel periodo tra lui e lo scheletro si era formata una strana amicizia.

 

- E' un modo diplomatico di dire "So che non hai un posto dove andare ma puoi tranquillamente rimanere con noi se ti va".-

 

- E' così.- ammise Brook.

 

Law fece spallucce.- Ci penserò. Magari mi abituerò a questo posto, klabautermann e tutto il resto.-

 

- Il klabautermann della Sunny ti si è mostrato?-

 

- Mi ha anche fatto venire un colpo. Ho sentito parlare di loro, ma la mia nave non ne ha mai sviluppato uno. Mi sento un pò invidioso...-

 

- Ehi, venite a vedere!- gridò Nami dalla cambusa. I due uomini si alzarono e andarono a vedere cosa stava succedendo.

 

Franky, Usop e Nami erano seduti al tavolo della cucina, su cui giaceva l'ultima edizione del giornale. Il titolo in prima pagina diceva: "IL VICE-AMMIRAGLIO DALMATA COMMENTA IL RAID A IMPEL DOWN", ma non era questo che interessava i Mugiwara. Avevano occhi solo per una cosa: l'immagine del marine stampata sotto al titolo.

 

- Ve lo dico io, è il guard point di Chopper!- disse Nami, indicando quella che sembrava una palla di pelo a macchie, intenta ad affrontare un gruppo di pirati.

 

- E' Chopper?- chiese Brook.

 

- No, non è Chopper.- disse Usop, sospirando.- E' un vice-ammiraglio della Marina. Deve aver mangiato un frutto di tipo zoan.-

 

- Impossibile! Come avrebbe fatto a copiare la tecnica di Chopper?-

 

- E' ovvio, no?- intervenne Law.

 

Nami si portò una mano alla bocca, terrorizzata.- La Marina ha catturato Chopper!-

 

- E il fatto che siano in possesso delle sue Rumble Balls e abbiano iniziato ad usarle così presto, vuol dire che lui era ancora vivo per dirgli come usarle.-

 

- Ch-chopper è ancora vivo? E noi non lo sapevamo?- Usop aveva un aspetto orribile.

 

- E non abbiamo neanche cercato si soccorrerlo!- Franky iniziò a piangere.- Che razza di compagni siamo?-

 

- Un pò di contegno!- ordinò Brook. L'ex musicista della ciurma era stato costretto ad abbandonare la sua personalità alla mano in favore di una più seria, dopo essere diventato capitano.- Piangersi addosso non serve a niente! Dobbiamo decidere che cosa fare!-

 

- Che altro c'è da pensare? Dobbiamo salvarlo!- disse Nami, battendo un pugno sul tavolo.

 

- Ma sappiamo almeno dove andare?- chiese Usop.

 

- Vegapunk.- disse subito Franky.- Devono aver portato Chopper al suo laboratorio. Solo lui potrebbe capire qualcosa del lavoro del nostro amico.-

 

- Allora dobbiamo scoprire dov'è questo posto e come entrare.- disse Brook, la fronte corrucciata.

 

- D'accordo.- dissero in coro gli altri, mettendo ognuno la mano sul tavolo in segno di giuramento.

 

- Siete seri.- Law non potè fare a meno di sorprendersi per la velocità con cui la ciurma era passata dalla tristezza alla determinazione. Non li aveva visti in azione quando il loro capitano era in pericolo, ma ora ne avrebbe avuto la possibilità.- Sarà un suicidio.-

 

- Law, capisco che tu consideri tutto questo una follia,- disse Brook- ma non possiamo abbandonare uno dei nostri compagni. Se non vuoi far parte di...-

 

- Eh, no!- disse Law, mettendo la sua mano tatuata sul tavolo.- Contate pure su di me!-

 

***

 

- Ma avevi detto che Chopper era morto.- disse Mar, rendendosi conto un pò alla volta delle orribili implicazioni della cosa.- Quindi il salvataggio...non è andato bene? Sono stati tutti uccisi? Chopper è morto da solo in una prigione?-

 

-No.- disse Law.- Non è andata così. Il dottor Chopper riuscì a scappare da dove era stato rinchiuso, ma morì poco dopo. E...-

 

Quel che venne dopo fece strabuzzare gli occhi a Mar.

 

-...sono stato io a ucciderlo.-

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Capitolo 23
*** Il Chirurgo della Fortuna ***


Capitolo 23: Il Chirurgo della Fortuna

 

O fortuna,

A guisa della luna

Nell’atteggiamento dell’incostante

Sempre tu cresci

O vai diminuendo

La vita detestabile

Ora perdura salda

E proprio ora (la fortuna)

Occupa l’ingegno con un gioco:

La miseria

Il potere

Dissolve come ghiaccio.

-'O Fortuna', Carmina Burana

 

- Mettitelo bene in testa, ragazzina. Se avessi voluto ucciderti, non starei qui a raccontarti la mia storia.-

 

Dopo aver sentito la sconvolgente rivelazione di Law, Mar aveva iniziato a guardarsi attorno nervosamente e ad allontanarsi. Law non ne fu contento.

 

- B-beh...-

 

L'uomo sospirò, facendo appello a tutta la sua pazienza.

 

- Ascoltami: se ti avessi voluta morta, considerando le tue scarse capacità di sopravvivenza, saresti morta da un pezzo e senza il mio intervento. Probabilmente poche ore dopo essere arrivata a Sabaody. Di sicuro non mi sarei disturbato a salvarti. Più di una volta, tra l'altro.-

 

Mar guardò il braccio insanguinato di Law, ferito in precedenza nello scontro con Squall.- A proposito, perchè...no, lascia perdere.-

 

- No, è una buona domanda, e mi sorprende che tu non me l'abbia fatta prima. ma ci arriveremo dopo. Volevi sapere cos'era successo, no? E allora, stai zitta e ascolta.-

 

***

 

- Se creiamo un diversivo qui, gli uomini della sicurezza penseranno a proteggere il sotterraneo, e noi potremo approfittarne per entrare e cercare il nostro vero obbiettivo: Chopper.-

 

Brook stava esaminando gli schemi del laboratorio di Vegapunk. Franky, che aveva elaborato il piano d'azione, attendeva il suo responso, mentre Law e Usop li guardavano. Nami era seduta in un angolo, intenta a spulciare dei giornali in cerca di informazioni.

 

- Una cosa, però: se uno di noi viene riconosciuto, capiranno subito che siamo lì per Chopper e non per la nuova superarma di Vegapunk.-

 

- Vuoi dire che dobbiamo traverstirci?- chiese Usop.

 

La conversazione fu interrotta all'improvviso quando Nami esclamò qualcosa che attirò l'attenzione di tutti.

 

- Law, sei sul giornale!-

 

Law alzò un sopracciglio.- Non mi sembra di aver fatto qualcosa degno di nota, di recente.-

 

- Avremmo dovuto accorgercene prima. Stavo cercando altre informazioni su Chopper, e ho trovato qualcosa nell'articolo successivo a quello con la foto di Dalmata in guard point.-

 

Nami iniziò a leggere l'articolo:

 

-...il violento assalto di Monkey D. Madelyn a Impel Down doveva essere una vendetta per l'esecuzione di suo fratello Monkey D. Rufy. Tuttavia, secondo le nostre fonti, questa non sarebbe stata altro che una copertura per il suo vero obbiettivo.

 

- Secondo il nostro corrispondente, prima dell'assalto alla prigione, Madelyn aveva chiesto il rilascio di un membro della sua ciurma. Tuttavia, il Vice-Ammiraglio Dalmata, a capo delle difese ausiliarie di Impel Down, ha affermato che il pirata cercato da Madelyn, la Supernova Trafalgar Law, non era mai stato ad Impel Down...-

 

Law balzò in piedi.- Ha fatto COSA?-

 

- Madelyn sembra molto determinata a ritrovarti.-

 

- Non ha alzato un dito per aiutare Rufy, ma per te ha sfidato il Governo Mondiale...wow.-

 

- "Wow" non rende bene l'idea.- disse Law, digrignando i denti.- Sarebbe meglio dire egoista e con tendenze suicide! Se per caso uno di loro è morto, io...- si interruppe, come se all'improvviso gli fosse venuto in mente qualcosa. Poi, di punto in bianco, tornò calmo, il che era ancora più terrificante.

 

- Voi andate avanti, io devo preparare una cosa.-

 

Al che uscì dalla stanza, lasciando gli altri a chiedersi cosa diavolo fosse successo.

 

---

 

- Law, devi dirci cosa sta succedendo.-

 

- Re del Soul, non azzardarti a dirmi cosa devo...- disse il dottore, fermandosi subito dopo.- Niente di personale, Brook. Il fatto è che non mi è mai piaciuto prendere ordini, e con tutto quello che è successo per colpa di Madelyn...-

 

- Non preoccuparti, Law, è tutto a posto. Ma almeno dicci perchè ti sei chiuso nell'infermeria.-

 

- Dovevo finire questa cosa. Sai, nelle ultime due settimane non ho solo girovagato per la vostra nave.- disse Law, impugnando una provetta contenente uno strano liquido.- Stavo studiando il materiale che il vostro dottore ha lasciato nel suo ufficio. E' un genio. Sapevi che stava lavorando a una cura per tutti i mali del mondo?-

 

- Sì, ma cosa c'entra con questa?- chiese Brook, puntando un dito scheletrico verso la provetta.

 

- L'ho basata su alcune delle sue ricerche. E' ancora in uno stadio sperimentale, ma dovrebbe riuscire ad annullare gli effetti ipnotici dei poteri di Madelyn.-

 

- Davvero? Non avrei mai pensato che fosse possibile.-

 

Law scrollò le spalle.- Ti sorprenderebbe sapere quante cose si possono ottenere perseverando.-

 

Brook aveva passato abbastanza tempo col dottore da capire che c'era dell'altro.

 

- Law, cosa stai pensando di fare?-

 

Law rimase in silenzio per un attimo.- Tornerò alla mia nave. Ma non perchè voglio tirarmi indietro dall'operazione di soccorso.- aggiunse in fretta, notando l'espressione di Brook.- Se riuscirò a liberare i miei uomini dall'influenza di Madelyn, avrete un aiuto in più per entrare nel laboratorio di Vegapunk. Il che aumenterebbe di parecchio le probabilità di salvare il vostro dottore.-

 

- Tornando indietro rischi di ricadere sotto il controllo di Madelyn. E se per caso la tua cura non funziona?-

 

- Allora la ciurma avrà un membro in meno.- sorrise cupamente Law.- Re del Soul, prepara un Piano B. Se le cose andranno bene, i Pirati Heart vi incontreranno al punto prestabilito tra tre giorni, al tramonto. In caso contrario...beh, scordatevi di me e andate avanti col vostro piano.-

 

---

 

- Buona fortuna, Law.- disse Brook la mattina dopo, mentre Law si preparava a salire sul suo sottomarino.- Sei un uomo coraggioso.-

 

- No.- rispose Law, aggiustandosi il cappello.- Non lo sto facendo solo per voi Mugiwara. Sono un capitano pirata, e la mia ciurma è schiava di Madelyn. Non ho nessuna intenzione di lasciarglieli. E poi, l'idea che quella strega stia dando degli ordini ai miei uomini mi fa davvero incazzare.-

 

- Super! Ho già pronti i piani per il tuo ritorno, Bro!- gridò Franky.

 

- Vedi di non farti ammazzare, hai capito?- disse Nami, col suo solito tono autoritario.

 

- Gatta Ladra, ho ancora troppe cose da fare prima di poter morire.- rispose Law.

 

- Ci vediamo al punto di incontro. Buona fortuna!- disse Usop agitando la mano.

 

- Mm.- annuì Law, avvicinandosi al boccaporto.

 

- Law!- disse Brook appena prima che il dottore chiudesse lo sportello.- Qualunque cosa accada, sappi che ti considereremo sempre uno dei nostri.-

 

- Aspetta un attimo...-

 

Ma aveva già chiuso il boccaporto, e non aveva nessuna voglia di riaprirlo e cercare di protestare.

 

Law sbuffò e, senza dire una parola, si avviò verso la sala comandi.

 

***

 

- E' stata l'ultima volta che ho visto quei quattro.-

 

- Quindi non sai cosa gli è successo, dopo?- chiese Mar, gli occhi spalancati.

 

- Ho detto che era l'ultima volta che ho visto quei quattro. E anche la Thousand Sunny...fino al giorno in cui sei comparsa tu a Sabaody.-

 

- Quindi com'è andata con Chopper e il rendez-vous?-

 

Law fece una smorfia, come se stesse ricordando qualcosa di spiacevole.- C'eravamo quasi. Quasi, dannazione...-

 

***

 

- Law! Sei proprio tu! Dove sei stato? Mi sono preoccupata a morte! Come hai potuto andartene così senza dir niente a nessuno?-

 

Madelyn, anche in quello stato di agitazione, era di una bellezza da mozzare il fiato. La sua incantevole persona, le braccia spalancate e pronte ad accogliere un certo uomo dai capelli neri, si stagliava orgogliosamente contro il sole. I suoi lunghi capelli neri erano come la seta, i suoi grandi occhi scuri erano carichi di emozione, e le sue lacrime splendevano come diamanti che...

 

EHI!

 

Scherzavo! Scherzavo! Smettetela di spruzzarmi addosso quella roba!

 

Come se sorbirsi i flashback di Trafalgar Law per la maggior parte dell'ultimo capitolo e di questo qua non fosse abbastanza per il narratore, l'autore doveva anche tirare fuori il suo senso dell'umorismo.

 

COMUNQUE, per evitare tutta la roba disgustosa, vi basti sapere che Law, dopo aver lasciato i Mugiwara ed essere tornato dai Pirati Heart, fu accolto con gioia dalla sua vecchia ciurma e da un gruppo di pirla unitisi nel frattempo all'usurpatrice. E naturalmente, Lei in persona.

 

Tra l'altro, questo dovrebbe anche darvi un'idea dell'autocontrollo di Law, perchè quest'ultimo, invece di iniziare a strangolare Madelyn gridando CREPA CREPA CREPA, come sarebbe stato giusto fare a una che lo aveva tenuto sotto controllo mentale per mesi, si limitò a dire:

 

- Ciao, Madelyn.-, scostando la ragazza quando questa gli si lanciò addosso.

 

Non aspettandosi questo gesto, Madelyn fu sul punto di cadere, ma riuscì a riprendersi appena in tempo. In qualche modo, riuscì anche a muoversi con una certa grazia.

 

- Dottor Law!- gridò con gioia il resto della ciurma.- Pensavamo che il Governo Mondiale ti avesse catturato!-

 

Continuando a tenere d'occhio Madelyn, Law si rivolse alla sua ciurma originale.- Bepo, Orca, Pinguino, Jean Bart...tutti voi. Siete tutti qui?-

 

- Sì, siamo...EH?-

 

-...non riesco a credere che vi abbia usati per attaccare Impel Down...-

 

- EHI! Che cos'è quello?-

 

-...è stata una mossa sconsiderata!-

 

- Dottor Law, cosa stai facendo?-

 

Se avete seguito la storia con attenzione, sicuramente avrete già capito cosa stava facendo Law durante questo scambio di battute. Esatto, Cari Lettori, avete indovinato: Law stava spruzzando la sua cura sperimentale addosso ai membri della sua ciurma.

 

I pirati emisero dei mormorii di confusione, mentre la cura iniziava a fare effetto.

 

- Law, che sta succedendo?- chiese Madelyn, confusa come tutto il resto della ciurma.- Perchè gli hai spruzzato addosso quella...a proposito, cos'è? Profumo?-

 

Law la ignorò.

 

- Mi...gira...la testa.- disse Bepo.

 

- Anche a me...che sta succedendo?-

 

-...non mi ricordo...è come se mi fossi appena svegliato!-

 

- C-capitano?- disse Jean Bart con il suo vocione, massaggiandosi le tempie come se avesse un'emicrania.

 

Madelyn gli rispose.- Sì! Sono qui! State male? Non preoccupatevi, il dottor Law è tornato e vi guarirà tutti. Law! Guariscili!-

 

- Non stavo parlando con te.- La voce di Jean Bart aveva un tono irritato, quasi furioso.- Stavo parlando con il capitano!-

 

Madelyn ridacchiò.- Che vuoi dire, Jean Luc? Sono io il tuo capitano, sei solo un pò confuso per questa strana...-

 

- Io mi chiamo Jean Bart!- gridò l'enorme pirata. Madelyn sgranò gli occhi e indietreggiò.

 

- Capitano? Capitano Law?- Bepo stava ancora scuotendo la testa, ma nei suoi occhi c'era già una scintilla di chiarezza.- Capitano! Sei tornato!-

 

Law sorrise, trionfale. La sua cura aveva funzionato. Ed era una buona cosa, perchè sentire Bepo che lo chiamava "dottor Law" invece di "capitano" stava davvero iniziando ad innervosirlo.

 

- Capitano, che sta succedendo?- chiese Pinguino, guardandosi attorno con un'espressione confusa.

 

- Già, perchè ci sono tutte queste navi attorno alla nostra? E chi sono questi tizi qua con noi?- disse Orca, seguito dalle grida di assenso del resto dell'equipaggio.

 

- M-ma sono io il capitano. Law! Che significa tutto questo?- Madelyn si girò verso il dottore, con un'espressione angosciata che avrebbe sciolto il cuore di qualunque uomo. Ma Trafalgar Law non era un uomo qualunque.

 

- Significa che il tuo incubo è finito, Madelyn.-

 

- I-incubo? Ma Law...che cosa ho fatto?-

 

- Vuoi dire a parte impossessarti della volontà di tutte queste persone?-

 

Madelyn fece per negare le accuse, ma si fermò all'improvviso. Quando finalmente parlò, la sua voce era molto più remissiva.- Non volevo...non riesco a impedirlo...è il potere del mio frutto del diavolo...- smise di parlare e si morse un labbro, per poi prodursi in una supplica accorata.

 

- Law, volevo solo renderti felice! Eri sempre così occupato con le tue ricerche e ho pensato che ti sarebbe piaciuto avere più tempo da dedicare alla medicina e lasciare il comando a me...-

 

- Credevi che mi sarebbe piaciuto farmi rubare la ciurma e il ruolo di capitano, ed essere relegato al ruolo di un soprammobile?-

 

Questo la zittì. Da dietro di lei, vennero i mormorii dei Pirati Heart. Stavano iniziando a ricordare gli eventi accaduti nell'ultimo mese.

 

- Mi dispiace.- disse Madelyn.- Non ci avevo pensato. Ma Law...avevo delle buone intenzioni. Volevo aiutarti a raggiungere il tuo sogno. Volevo...io...-

 

-...hai ucciso Rufy Cappello di Paglia. Il tuo presunto fratello.- disse Law al posto suo.- Sì, so cosa hai fatto, Madelyn.- aggiunse, notando la sua espressione terrorizzata.- Tu non capisci niente dei sogni. Non si tratta di vincere. E nemmeno di trovare One Piece. Quello che conta è il viaggio per arrivarci.

 

- Non serve a niente diventare il Re dei Pirati se si vince in questo modo. E tu...tu hai eliminato il più valoroso dei miei rivali nel modo più ignobile che ci sia! Mi fai schifo.-

 

- Ti prego, Law, non dire così. Tu sei tutto per me! Io...io ti amo, Law!-

 

- No, non mi ami.- rispose Law con freddezza.- Sei solo una stronza egocentrica ossessionata da qualcuno che credi di conoscere.-

 

La ragazza reagì come se lui l'avesse frustata.

 

- Dovrei strapparti il cuore per quello che hai fatto. Ma sarebbe un gesto fin troppo misericordioso nei tuoi confronti.- disse Law con cattiveria.

 

- Capitano Madelyn! Non ascoltarlo!-

 

Per un attimo, Law distolse lo sguardo da Madelyn.- Ah, sì. Questi altri...-

 

Gli altri "Pirati Heart" si erano avvicinati, le espressioni per nulla amichevoli, e stavano cercando di confortare il loro "capitano". Uno di loro, uno spadaccino dai capelli verdi stranamente simile a un altro spadaccino dai capelli verdi di un'altra ciurma, si fece avanti e iniziò a minacciare Law.

 

- Dottor Law, come osi parlare al capitano in quel modo? Io, Roronoa D. Squall, ti insegnerò come trattare la nostra Regina...AUGH!- gridò inalando la cura spray di Law.

 

Quest'ultimo si accorse con un certo fastidio che era finita. Era un peccato che non fosse riuscito a sintetizzarne di più. Di sicuro, gli sarebbe stata utile in quel momento.

 

- C-cosa sta mi succedendo? Che hai fatto? Io...io...perchè sono qui? Che succede? Dov'è il mio dojo?- Lo spadaccino sembrava essersi liberato dall'incantesimo di Madelyn. Il che ebbe anche l'effetto di fermare l'orda di pirati, che si misero tutti a fissarlo, confusi.

 

Il silenzio fu rotto dal lamento di Madelyn.- L-Law...Io non volevo far del male a nessuno. Soprattutto a te. Sei tu che mi hai dato il coraggio di inseguire il mio sogno...per tutta la mia vita, ho sempre voluto essere libera, e amata per quello che sono, invece che per la mia bellezza e il mio status e...-

 

- Sì, Madelyn, si tratta sempre di te, vero?- disse Law con freddezza. Il suo sguardo di disapprovazione fece tremare Madelyn.

 

- Vuoi davvero che la gente ti veda per quello che sei? Beh...io riesco a vedere come sei dentro. E sei più brutta di quanto immaginassi.-

 

Madelyn abbassò la testa.- Mi ucciderai?-

 

- La morte è troppo poco per te, Madelyn. Vivi, e goditi il disastro che hai combinato.- Poi, rivolto alla sua vera ciurma, disse:- Preparate il sottomarino. Partiamo subito. Ho una promessa da mantenere.-

 

- No, Law, non lasciarmi!- gridò Madelyn da dietro di lui.- Farò tutto quello che vuoi! Cambierò tutto quello che non ti piace di me. Devi solo dire cosa vuoi e sarà fatto. Tutto ciò che desideri...lo realizzerò!-

 

Law si fermò. Nonostante il suo immenso disprezzo per la ragazza, era anche un uomo pragmatico, e non si era dimenticato del tremendo potenziale dei suoi poteri.- Tutto ciò che desidero?- disse, fissando Madelyn col suo sguardo penetrante.

 

Speranzosa, Madelyn gli si avvicinò e gli appoggiò una mano sul braccio.- Sì...tutto quello che vuoi, Law. Per te farei di tutto.-

 

Law non esitò.- Allora desidero che le cose tornino esattamente come erano prima che ti incontrassi. Cappello di Paglia sarebbe ancora vivo. Il mondo sarebbe come era un tempo, non il cesso che è oggi.-

 

Madelyn esitò.- N-non posso...-

 

Law si incupì.- Allora sai cosa voglio?- ruggì, togliendosi la mano della ragazza dal braccio.- VOGLIO CHE TI ALLONTANI DA ME, ECCO COSA!-

 

Cadde un silenzio tombale. Madelyn si bloccò, e poi cadde in ginocchio, tremando come una foglia.

 

- E questo è quanto.- Law si girò verso le nuove "reclute".- Per quanto riguarda voi, siete stati tutti ingannati, e vi siete uniti a questa ciurma con delle false premesse. Per questa volta non vi farò niente. Siete liberi di fare quello che volete, potete anche andarvene con le navi di Madelyn.- Parlando, indicò le navi.- Fate di lei quel che volete, ma andatevene dal mio sottomarino. Noi Pirati Heart abbiamo altro da fare.-

 

Gli originali Pirati Heart esultarono per l'entusiasmo.

 

- Jean Bart, prepara una rotta per queste coordinate. Ho promesso agli ultimi Mugiwara che li avrei aiutati per un attacco, quindi spero che siate tutti in forma.-

 

- Agli ordini, capitano!-

 

- Aspetta!- gridò qualcuno. Law si girò e vide lo spadaccino dai capelli verdi "curato" poco prima con in mano una spada dall'aria familiare.- Questa non è mia. Perchè ce l'ho io? E' tua, no?-

 

Era senza dubbio la nodachi di Law, che quest'ultimo era stato costretto a lasciare indietro nella sua precedente fuga.

 

- Ma sei pazzo?- gridò uno degli altri pirati.- Quello lì è il Chirurgo della Morte. Ti ammazzerà non appena gli ridarai la spada!-

 

- Squall, se collabori con l'uomo che ha mancato di rispetto alla nostra Regina, saremo costretti ad ucciderti!- dissero gli altri.

 

- E sia.- disse Squall.- Almeno morirò con onore!-

 

In quel momento, Law ebbe una strana sensazione.

 

- ROOM!-

 

La sfera di energia blu riempì l'area, avvolgendo sia Law che Squall.

 

- Squall, ora mi riprenderò la mia spada, e non hai nulla da temere da questi idioti. Non riusciranno a toccarti.-

 

- Grazie, Trafalgar Law.-

 

Accadde tutto in un istante. Appena Law allungò la mano verso la sua nodachi, si udì uno sparo.

 

- Capitano Law!-

 

Con orrore, i Pirati Heart videro del sangue gocciolare sul pavimento metallico del sottomarino.

 

Ma non era stata un'arma da fuoco. Il proiettile non aveva neanche sfiorato il loro capitano, avendo questi usato i suoi poteri per allontanarlo una volta all'interno della Room.

 

Era stata la lama della nodachi, che Squall aveva piantato nel petto di Law.

 

- Sicuramente ti starai chiedendo "perchè?", dottor Law.- sussurrò Squall con cattiveria, il suo atteggiamento amichevole svanito.- Pensavi di avermi "curato", vero? Beh, forse avresti dovuto chiederti se volevo essere curato oppure no.

 

- Ero felice nella ciurma di Madelyn. E tu mi hai portato via tutto, dottore. Quindi ho desiderato che ti capitasse un momento di debolezza in modo da darti una lezione, e il mio desiderio è stato esaudito.-

 

Dietro Squall, Madelyn guardava i due uomini con orrore, la mano sulla bocca. Gli occhi di Law incontrarono i suoi.

 

- Anche ora...i tuoi poteri...continuano a manipolarmi, Madelyn?-

 

- No! Io non...non volevo che questo accadesse...Law...LAW!-

 

- Dimentica questo ingrato, Mia Regina! Sarò un tuo fedele suddito per sempre!- disse Squall con passione.

 

Ma Madelyn se ne era andata. Il suo improvviso abbandono distrasse Squall, che allentò la presa sulla nodachi.

 

Law decise di approfittarne. La sua Room era ancora attiva, e, mentre cadeva a terra, usò il resto dei suoi poteri per salvarsi la vita.

 

Ci furono dei bagliori improvvisi. Dall'altra parte della Room, la nodachi insanguinata apparve e cadde a terra. E per la prima volta nella sua vita, il dottor Trafalgar Law eseguì un'operazione sul proprio cuore pulsante.

 

La cosa terminò prima che qualcuno si accorgesse che era iniziata. La luce blu della Room svanì nel momento esatto in cui il suo corpo cadde sul pavimento.

 

Che, in qualche modo, si era trasformato nella pelliccia bianca di Bepo, che ora presentava diverse macchie di sangue.

 

Law si accorse a malapena dello scontro che scoppiò subito dopo e in cui i suoi compagni vennero coinvolti. Ma un pò alla volta stava perdendo conoscenza, e non c'era niente che potesse fare al riguardo.

 

---

 

Quando poi Law riprese i sensi, sentì un suono di macchinari in funzione. Riconobbe subito il rumore di una macchina cuore-polmoni. La stessa macchina cuore-polmoni che aveva sul suo sottomarino, tra l'altro.

 

Questa parte della storia è un tantino noiosa, quindi vediamo di finirla subito. In sostanza, Law perse e riperse i sensi. E no, negli attimi in cui tornava cosciente non sentì niente di significativo.

 

Finalmente tutto questo avanti e indietro finì, e Law si svegliò definitivamente. La prima cosa che notò fu che la macchina cuore-polmoni non era più in funzione, e lui non vi era più collegato. La seconda fu che gli era cresciuta la barba. La cosa gli creò un certo fastidio, e cercò di alzarsi.

 

A proposito, c'è un vecchio detto per cui i medici sarebbero i pazienti peggiori. Nel caso di Law, era tutto vero. Anche se sapeva benissimo che era una mossa stupida, cercò di togliersi la maschera dell'ossigeno che aveva in faccia e la flebo attaccata al braccio.

 

Ho detto "cercò", ma per fortuna non ci riuscì, perchè una grossa mano pelosa lo bloccò appena in tempo.

 

- Fermo!-

 

Lo sguardo di Law si soffermò sul proprietario della suddetta mano. All'inizio aveva pensato che si trattasse di Bepo, ma perfino la sua vista annebbiata non poteva sbagliarsi sul colore del pelo.

 

Era marrone, non bianco.

 

***

 

- Chopper.- disse Mar, coprendosi la bocca con le mani.

 

- Esatto.- confermò Law.- All'inizio, io e i Mugiwara avevamo deciso di far salire Chopper sul mio sottomarino, nel caso avesse avuto bisogno di cure mediche. Non mi sarei mai aspettato che sarebbe successo il contrario.

 

- Purtroppo, questa non fu l'unica cosa a non andare secondo i piani...-

 

***

 

- Quindi sono riusciti a liberarti.- disse Law una volta superato lo shock di essere stato riportato in vita da quel Mugiwara che in teoria avrebbe dovuto soccorrere.- Dove sono il Re del Soul e gli altri?-

 

- Brook e gli altri dovevano incontrarci qui. M-ma non sono ancora arrivati...forse...forse stanno aspettando che si calmino le acque.-

 

- Per quanto tempo?-

 

- Sei rimasto privo di conoscenza per due settimane.-

 

Law guardò con attenzione Chopper. Si era aspettato di trovarlo in pessime condizioni, ma apparentemente non era messo tanto male, tranne che per...

 

- Cos'è quella cosa sulla tua nuca?- chiese Law, socchiudendo gli occhi.

 

La "cosa" in questione somigliava vagamente a un collare per schiavi, ma invece di avvolgere il collo, sembrava essere fuso nella nuca.

 

Un'ombra apparve sul volto di Chopper.- Lo hanno chiamato impianto controllore. M-me lo hanno messo per...t-testarlo...mi fa fare tutto quello che mi ordinano.- La povera renna iniziò a tremare mentre veniva assalito dai ricordi del periodo trascorso in cattività.

 

- Ehi...- Law non era un tipo molto espansivo, ma il suo istinto di medico riconobbe subito i sintomi da stress post-traumatico, e cercò di reagire. Ma non appena cercò di mettersi in piedi, cadde a terra, respirando a fatica.

 

- Che diavolo...-

 

La sua azione ebbe l'effetto di far tornare Chopper in modalità dottore. Almeno, smise di tremare e rimise il suo paziente sul letto.- Cosa credi di fare? Non sforzarti troppo! Quello che hai fatto prima al tuo cuore ti ha salvato la vita, ma il danno è irreversibile!-

 

Law si portò una mano all'altezza del petto.- Quanto è grave?-

 

Chopper glielo disse, e l'espressione di Law divenne ancora più cupa.

 

La renna non dovette scendere troppo nei dettagli. Essendo anche lui un medico, Law sapeva fin troppo bene quali erano le conseguenze.

 

---

 

Law sbuffò mettendosi un cerotto sul mento. Si era tagilato mentre si radeva, e la cosa lo aveva infastidito enormemente. Che diamine, lui era Trafalgar Law, un chirurgo noto per le sue abili mani che tagliavano solo quel che volevano!

 

Adesso, però, era Trafalgar Law, capitano dei Pirati Heart, in procinto di parlare alla sua ciurma per la prima volta dopo il suo ritorno. Non si sarebbe mai presentato con la barba incolta.

 

- Ditemi com'è andata.- disse Law alla sua ciurma, dopo aver estirpato i peli superflui dalla faccia.

 

Bepo e Jean Bart, interrotti di tanto in tanto dal resto della ciurma, gli raccontarono della loro battaglia contro i falsi Pirati Heart e della successiva fuga.

 

- Pensavamo che fossi morto, capitano, ma sei rinvenuto diverse volte, e ogni volta dicevi che dovevamo incontrarci coi Mugiwara a qualunque costo.-

 

All'inizio i pirati si erano preoccupati più per la salvezza del loro capitano. Tuttavia, dopo aver collegato Law ai macchinari ed essersi resi conto che gli serviva un medico, decisero di eseguire gli ordini.

 

- I Mugiwara ci hanno parlato del vostro piano iniziale. Dato che non eri ancora in buone condizioni e il modo migliore per salvarti era soccorrere il dottore dei Mugiwara, abbiamo deciso di rischiare.-

 

- Che rischio.- disse Law, immaginandosi la reazione dei Mugiwara nel vederlo in uno stato quasi cadaverico. Beh, almeno era stato presente all'incontro, quindi nessuno poteva dire che non avesse mantenuto la promessa.

 

Come poi si scoprì, l'arrivo dei Pirati Heart aveva assicurato il successo della "Operazione Salva Chopper Superpiano 4B (Speciale Strategia Sottomarina!)".

 

Fortunatamente, il piano, che necessitava anche dell'uso del piccolo sottomarino dei Mugiwara, era meno complicato del suo nome. Si era concluso con l'inseguimento dello Shark Submerge da parte dei marines, da una parte, mentre dall'altra il sottomarino dei Pirati Heart, con Chopper a bordo, filava via indisturbato.

 

- I Mugiwara hanno insistito che Chopper venisse con noi per poterti curare. Erano davvero preoccupati per te, capitano.-

 

- Hm. E siete sicuri che dovevamo incontrarci qui?-

 

- Sì.-

 

- E allora dove sono?-

 

***

 

- Li aspettammo per giorni e giorni, ma loro non tornarono.- disse Law, gli occhi semi-chiusi.

 

- Alla fine della terza settimana iniziammo a considerare l'idea di andarli a cercare, ma purtroppo ci fu un piccolo inconveniente che ce lo impedì...-

 

***

 

- L'impianto di Chopper ha incorporato un dispositivo di localizzazione? Vuoi dire che la Marina ci sta cercando...-

 

-...il segnale non penetra sott'acqua, capitano. E siamo stati attenti a risalire in superficie solo in prossimità di rocce o campi magnetici che interferiscono col dispositivo.- disse Jean Bart.

 

- E non potevate disattivarlo?- disse Law.

 

- Ha delle sicure. E se è simile anche solo lontanamente ai collari degli schiavi...DOOM.-

 

- Capisco.- Era passato tanto di quel tempo da Sabaody che Law si era quasi dimenticato che Jean Bart, in quanto ex schiavo, sapeva molto su quelle cose.

 

- Quindi l'unico modo che abbiamo per sbarazzarcene è un'operazione chirurgica, come ho fatto con te.-

 

- Lo faresti?- Chopper lo guardò speranzoso.

 

Law aggrottò la fronte, studiando i risultati degli scanner.- A quanto pare l'impianto è collegato al tuo sistema nervoso. Se ti opererò, sarà estremamente rischioso.-

 

Chopper deglutì.- Per favore! Voglio rivedere Nami, Usop, Franky e Brook. Dobbiamo andare a cercarli! E per farlo dobbiamo prima togliere di mezzo questo coso.-

 

- Ti rendi conto del fatto che un minimo errore da parte mia potrebbe ucciderti?-

 

Chopper lo guardò con occhi fiduciosi.- Puoi farlo, dottor Law. Credo in te.-

 

---

 

- Capitano...sono passate ore...-

 

- Continuate!-

 

- Capitano...-

 

- Zitti e continuate!-

 

Spaventati, Orca e Pinguino tennero la testa bassa e ripresero i loro inutili tentativi di resurrezione, mentre Bepo si ranicchiava in un angolo, incerto sul da farsi.

 

Jean Bart, invece, fece qualcosa.

 

- Capitano, non serve a niente. Dobbiamo fermarci.-

 

Law gli lanciò uno sguardo assassino.

 

Ma Jean Bart era stato un capitano pirata, una volta, e riuscì a sostenerlo.

 

- E' andato, capitano. Quel cadavere sul tavolo non è più Tony-Tony Chopper. E' morto. Tony-Tony Chopper è morto.-

 

Per un attimo, Law fu in preda all'ira e all'incredulità. Poi, ritornò la sua fredda tranquillità, e con essa, il pensiero lucido.

 

- Va bene. L'operazione è conclusa.- disse Law togliendosi i guanti insanguinati.- Preparate il corpo per il post-mortem.-

 

Mentre si allontanava dal tavolo operatorio, gli venne in mente una cosa.

 

Com'era che lo aveva soprannominato, la Marina?

 

Ah, già. "Il Chirurgo della Morte".

 

Non riuscì ad evitarlo: iniziò a ridere.

 

Sentite il battito nel cuore

Poiché a causa della fortuna

(Egli) acquieta la forza

Piangete tutti con me!

-'O Fortuna', Carmina Burana

 

 

NOTA DEL TRADUTTORE: Un capitolo sconvolgente, eh? E non avete ancora visto niente. Aspettate che si scopra cos'è successo ai Mugiwara superstiti, e soprattutto cos'è successo a Chopper dopo quest'ultima scena...

 

Un'ultima cosa: nonostante Squall abbia lo stesso cognome di Zoro, non si sa se i due sono effettivamente parenti. Phalanx non lo spiega, quindi il tutto è lasciato alla vostra immaginazione.

 

E prima che me ne dimentico, mi serve un aiutino per "For want of a fist": secondo voi, che effetto avrebbe su Doflamingo la morte di Caesar Clown e la distruzione del suo laboratorio di Punk Hazard?

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Capitolo 24
*** Un messaggero in bottiglia ***


Questo capitolo è offerto da...

 

Non accontentarti di prenderlo in culo da un politico qualsiasi. Alle prossime elezioni, vota Rocco Siffredi.

 

 

Capitolo 24: Un messaggero in bottiglia

 

Nonostante il resoconto di Law fosse stato molto utile per spiegare come questi fosse passato da pirata noto come "Il Chirurgo della Morte" alla sua attuale condizione, Mar non aveva la più pallida idea di come reagire.

 

Sono certo che tutti, ad un certo punto delle vostre vite, ci siamo trovati davanti a qualcuno che ci ha raccontato un'esperienza così orribile da non riuscire nemmeno ad immaginarla. In questi casi, niente, ma proprio niente di quello che possiamo dire sembra adatto, quindi rimaniamo in silenzio.

 

Ed era proprio così che si sentiva Mar. Inoltre, la ragazza stava anche iniziando a capire come mai Law era stato così riluttante a parlare dell'argomento, in precedenza.

 

Infine, sentendo la nascita dell'ennesimo mal di testa del Frutto Logica Logica, decise di chiedergli un'ultima cosa:

 

- Non credo che tu abbia davvero ucciso Chopper. Voglio dire, i pazienti di solito muoiono nelle operazioni chirurgiche, no? E' parte del rischio.-

 

Law la guardò come per dire "non nelle mie operazioni".- Non eri lì. Fidati quando ti dico che l'ho ucciso. Non stavo scherzando. L'ho ucciso davvero.-

 

Dopodichè, ci fu qualche attimo di silenzio.

 

- Quindi...cos'è successo dopo? Immagino che sarai andato a cercare gli altri Mugiwara...ma avevi ancora i tuoi uomini e il tuo sottomarino, giusto?-

 

Per un pò Law non disse nulla, poi alla fine:

 

- Esatto. Avevo.-

 

In quel momento, Mar si ricordò che, a Sabaody, il Disinfestatore/Law era da solo, e, per sua stessa ammissione, lo era sempre stato fino al loro incontro.

 

- C-cos'è successo ai tuoi uomini?-

 

- Andati.- fu la secca risposta di Law. A differenza di prima, non sembrava disposto a spiegare come.

 

Mar decise di non chiedere altro. Si era accorta della reazione di Law alla sua domanda, e ne fu spaventata. Era un argomento di cui lui non voleva parlare, e lei ebbe il buonsenso di non fare altre domande.

 

Alla fine, Law riprese a parlare.- Avevo sentito dire che i Mugiwara avevano nascosto la Sunny da qualche parte, prima di salire sul sottomarino, ma nonostante le mie ricerche, non riuscii a trovarla.

 

- Quel che è peggio, Madelyn sparì subito dopo, e i nuovi Pirati Heart, guidati da quel figlio di un cane di Squall, andarono alla ricerca della loro Regina. In poco tempo, trasformarono la Rotta Maggiore in una zona di guerra.

 

- Tra l'altro, stavano anche cercando il sottoscritto, giusto per vedere se ero morto. Quegli idioti mi ritenevano responsabile della scomparsa di Madelyn, e volevano vendicarsi.-

 

(A proposito, Law non usò proprio la parola "idioti". Usò un termine molto, molto più volgare, ma in fondo il significato è lo stesso)

 

- Ed è per questo che sei diventato il Disinfestatore!-

 

- Anche. E' un bel problema andare in cerca di informazioni quando sei inseguito da un branco di pirati furiosi. Sì, avrei potuto affrontarli, ma con quel problemino al cuore non sarebbe stata una buona idea.-

 

Mar ebbe un'idea.

 

- Law, i miei poteri! Potrei usarli per fare in modo che il tuo cuore...-

 

-...NO!- gridò Law con una tale foga che Mar rimase impietrita. Poi digrignò i denti, si portò una mano al petto, borbottò qualcosa a proposito del suo cuore, e riprese a parlare con più calma.

 

- No, non voglio. Non da te. Non da qualcuno che le somiglia così tanto. Era sempre disposta a fare cose del genere per me, con quella stessa espressione...so che non sei lei,- aggiunse in risposta allo sguardo spaventato di Mar- lo so. Ma...no.-

 

Nella sua voce c'era un odio profondo che fece rabbrividire Mar. Lei stessa odiava Madelyn per le cose terribili che aveva fatto, ma in quel momento si rese conto che non era nulla in confronto all'odio di quelli a cui Madelyn aveva rovinato la vita.

 

- Ma allora perchè hai fatto di tutto per mantenermi in vita?- chiese Mar.

 

- Non per bontà d'animo.- disse Law.- Sarò onesto con te, Capitano Mar. Sono venti anni che cerco Madelyn. All'inizio ho deciso di tenerti in vita perchè pensavo che potessi farmi arrivare a lei. Poi, quando i tuoi poteri hanno iniziato a manifestarsi, ho deciso di aiutare te e tuo padre perchè pensavo che potessero essermi utili.-

 

- I miei poteri?-

 

- Sì. i tuoi poteri. Sai come funzionano, ora?-

 

- Sì e no. Posso...rendere le cose logiche. E a volte posso renderle illogiche. Ma a volte funzionano e a volte no. Sono ancora un pò confusa.-

 

- Ho una teoria. I tuoi poteri ti consentono di far rispettare la logica, oppure di ingannarla. Ti sei accorta dell'unica cosa che avevano in comune i tuoi fallimenti?-

 

- Um...-

 

- Erano tutti tentativi di distorcere la logica. Hai fallito, quando cercavi di farla rispettare?-

 

Mar ci pensò su.- No.-

 

- Proprio come sospettavo. Dunque, in base alle mie osservazioni, i tuoi poteri si basano sul principio delle risorse acquisite. Far rispettare la logica ti dà il potere di distorcerla...pensa ad una tanica di benzina.- disse, notando lo sguardo confuso di Mar.- Ogni volta che fai rispettare la logica, riempi la tua tanica con del...come dire...potere "illogico". Invece, ogni volta che la inganni, usi un pò di quel potere. E se per caso la tanica dovesse svuotarsi...-

 

-...non potrei più distorcere la realtà!-

 

- Esatto. Ecco perchè dovresti usare i tuoi poteri solo se non hai altra scelta.-

 

- Ma perchè? Non posso sempre far rispettare la logica e riempire la tanica più tardi?-

 

- Per quanto mi addolori ammetterlo, i tuoi poteri sono gli unici che si avvicinano a quelli di Madelyn. Il che vuol dire che potresti essere l'unica in grado di affrontarla, quando sarà il momento.-

 

- In pratica, sono la tua arma segreta.- disse Mar, incredula.

 

- Se vuoi metterla in questi termini.- rispose Law con calma.- Sappiamo che Madelyn è tornata da ovunque si sia nascosta negli ultimi venti anni. Ha diversi modi di raccogliere informazioni. Dubito che ti lascerà libera, visto che per lei sei una minaccia. Come Squall e i suoi lacchè ci hanno dimostrato, sta cercando te e tuo padre, ed è per questo che devi accumulare quanto più potere di riserva puoi.

 

- Mar, quando verrà il momento di affrontarla...devi prepararti al peggio. Comincia adesso a creare le tue riserve.-

 

Mar cercò di contenere il panico. Era abituata ad essere protetta, ad essere l'elemento debole. L'idea di essere "Colei su cui tutti contano" la terrorizzava a morte.

 

- I-io? Ma sono solo...non so nemmeno come...Disinf-Law...non posso.-

 

La frase di Mar fu interrotta all'improvviso da un urlo proveniente dall'esterno.

 

- MAR! MAR? Dove sei?-

 

- Papà! Siamo nell'infermeria!- rispose la ragazza.

 

Dal ponte giunse un rumore di passi affrettati. I due si girarono verso la porta, poi Law si rivolse a Mar.

 

- Capitano Mar, quello che ti ho detto rimane tra noi. E la Sunny. Per quanto riguarda gli altri, io sono sempre il Disinfestatore, e tu non dovrai mai chiamarmi "Law". Ci siamo capiti?-

 

Mar annuì pochi istanti prima che la porta si spalancasse. Mr Suesse, affaticato per la lunga corsa, entrò dentro.

 

- Mar! Stai bene! Grazie a Dio! Ero...oh!- Il padre di Mae si fermò e fissò sorpreso Law, o come dovremmo chiamarlo ora, il Disinfestatore.- Wow, quindi c'è una persona vera sotto quella tuta...ehm...stai bene? Non hai un bell'aspetto.-

 

Ora, prima che orde di fan imbufaliti si mettano a protestare per queste parole, dovete considerare che, in questo ambito, il "Non hai un bell'aspetto" di Mr Suesse è da intendersi in termini puramente medico/sanitari. Per quanto riguarda l'aspetto fisico, vi ricordo che qui stiamo parlando di Trafalgar Law. Credo si possa dire con assoluta certezza che il dottor Law non avrebbe problemi, e in questo caso non ne aveva, ad "avere un bell'aspetto". Sì, anche con venti anni in più.

 

Il che, tra l'altro, dovrebbe anche spiegare il "Wow" di Mr Suesse.

 

Ok, questa mi è venuta male. Non intendevo quello. Sarebbe strano. Mr Suesse si era solamente sorpreso nello scoprire che sotto la tuta c'era un umano dall'aspetto normale. La maggior parte di quelli che si coprono la faccia lo fanno perchè orribilmente sfigurati, oppure per nascondere la loro vera identità.

 

Quest'ultimo era il caso di Law, ma Mr Suesse non lo sapeva.

 

COMUNQUE...

 

- Il Disinfestatore apprezza il tuo interessamento, Suesse. Comunque, queste ferite non avranno conseguenze a lungo termine.- Il Disinfestatore si alzò in piedi, ma dovette appoggiare una mano sul muro per sostenersi. Mr Suesse se ne accorse.

 

- Senza offesa, Disinfestatore, ma sai anche tu cosa si dice sui dottori che muoiono giovani e i consulenti della sicurezza rapinati in casa. Dovresti almeno farti dare un'occhiata a quel braccio. Posso darti una mano, ho seguito delle lezioni di pronto soccorso tempo fa.-

 

- Non è necessario. Dobbiamo prima pensare ad ottenere informazioni da Squall.-

 

- Oh, quel fesso di un pirata? Credo che quella sirena pazzoide abbia tutto sotto controllo.-

 

- Potrebbe esagerare. Il Disinfestatore deve assicurarsi che non venga ucciso...non ancora, almeno. Ha delle informazioni che ci servono.-

 

- Vado io.- disse Mar senza pensarci.- Lasciate fare a me. Tu occupati del Disinfestatore, papà. Ciao!-

 

Corse fuori dall'infermeria prima che qualcuno potesse protestare.

 

***

 

Più tardi, Mar si rese conto che avrebbe prima dovuto riflettere per bene. E poi, offrirsi volontaria non era proprio da lei, tanto per cominciare. Di solito preferiva stare in disparte e lasciare che le cose andassero per la loro strada, oppure che ci pensassero altri. Era molto più facile così.

 

Ma qualcosa nella storia di Law le aveva fatto venire voglia di comportarsi diversamente. Fu in quel momento che Mar capì di essersi stancata di essere debole e inutile e sempre in fuga dai problemi. No, stavolta voleva davvero rendersi utile, invece di stare in un angolo a piangersi addosso. Voleva avere il controllo della situazione, invece di essere solo una vittima.

 

Comunque, mi preme sottolineare che questo cambio di atteggiamento non è accaduto all'improvviso nel corso di una singola conversazione. Se avete prestato attenzione alla storia, vi sarete accorti che era iniziato da un pezzo. Questo era semplicemente il momento in cui Mar si era accorta che, senza volerlo, era cambiata, diventando tra l'altro meno fastidiosa da descrivere per il narratore.

 

Appena Mar giunse sul ponte, vide in lontananza Gurnarde, i suoi lunghi capelli e le pinne in chiaro contrasto con le rovine della fontana di pietra su cui si era appollaiata. Ci mise un pò di più ad individuare Walker, dato che quest'ultimo si era seduto in una posizione tale da assomigliare a un'estensione delle rovine pietrose.

 

- Ah, Capitano!- disse con gioia Gurnarde, vedendo arrivare Mar.- Devo ammetterlo, viaggiare con te è stata un'esperienza appagante. Era da un pezzo che non mi divertivo così.-

 

- Ehm...-

 

Apparentemente, l'idea di divertimento di Gurnarde consisteva nel massacrare centinaia di persone. Certo, molto probabilmente (e per "probabilmente" intendo "sicuramente") lo meritavano. Ma il Disinfestatore aveva fatto bene a preoccuparsi che Gurnarde esagerasse.

 

- Walker e io abbiamo deciso di rimanere con te un altro pò. La tua presenza ci offre delle grandi opportunità.- continuò la sirena, mostrando il suo ghigno predatorio.

 

Una voce arrabbiata interruppe il suo discorso.

 

- Sei proprio stupida, Drago delle Sabbie! Quella lì non è la Regina dei Pirati! E' un'imbrogliona, e tu sei stata fregata! Mi hai sentito? Fregata!-

 

Era proprio la voce di Squall, che Mar fu felice di sentire. Ma, con una certa confusione, si accorse che proveniva dalla bottiglia di rum che Gurnarde aveva in mano.

 

- Squall. E'. Nella. Bottiglia.- disse lentamente Mar, capendo la verità.

 

- Esatto. Ci siamo divertiti un mondo a farcelo entrare, vero, Walker?-

 

Walker grugnì in risposta, seguito subito dopo dagli strilli di Squall.

 

- Quindi hai intenzione di lasciar correre, Drago delle Sabbie? Non la ucciderai per averti imbrogliato?-

 

- Io non ho...- iniziò Mar.

 

Si fermò a quel punto perchè Walker le si era avvicinato e le aveva accarezzato la testa. Lui, almeno, era dalla sua parte. Poi, con sua grande sorpresa, scoprì che anche Gurnarde lo era.

 

- Pensi davvero che le tue sporche manipolazioni abbiano effetto su noi uomini-pesce?- disse Gurnarde a Squall, scuotendo la bottiglia. La cosa attenuò il suono dei lamenti del pirata, ma Mar riusciva ancora a sentirlo lanciare un'accusa dopo l'altra.- Tieni a freno la lingua, feccia.-

 

Mar si sentiva ancora in dovere di spiegarsi.- Gurnarde, riguardo a prima...avrei dovuto dirtelo, non sono la Regina dei Pirati. Non volevo ingannare nessuno.-

 

Gurnarde scrollò le spalle.- Ammetto di essermi fatta delle idee sbagliate, ma non importa. Abbiamo deciso di aiutarti per via della tua gentilezza nei confronti di Walker. Non per il titolo che gli umani hanno scelto di darti.-

 

Mar fissò stupita la sirena. Era una risposta così tranquilla che sembrava in aperto contrasto con la sanguinaria (e indiscutibilmente pazza) sirena che aveva imparato a conoscere. La stava ancora fissando quando arrivò un'altra domanda.

 

- Come sta il Disinfestatore?-

 

- Um...sta bene.- riuscì a dire Mar.

 

- Eccellente. Gli ho messo da parte questa.- Al che, Gurnarde mise la bottiglia di rum in mano a Mar.- Perchè non fai gli onori e la porti alla tua ciurma, mentre noi spostiamo la nave nel cantiere? A quanto pare l'idiota ha molto da dire, ma è una cosa che riguarda voi umani, non noi uomini-pesce.-

 

Mar guardò il verde contenuto della bottiglia. Squall non sembrava molto a suo agio, lì dentro.- Grazie, Gurnarde. Lo farò.-

 

***

 

Branchy, l'enorme mostro marino che trainava la nave (e che aveva contribuito alla battaglia nascondendosi sotto la Thousand Sunny), fu subito riportato in servizio da Walker. Dopo aver manovrato con attenzione la nave tra i vari relitti galleggianti nel porto, la ciurma trovò ad aspettarla il carpentiere braccialunghe.

 

- Era ora! Siete ancora vivi, dunque? Pensavo che quella flotta pirata vi avesse beccato.-

 

- Ci dispiace di averla delusa.- disse Mar, visto che il Disinfestatore e suo padre erano ancora in infermeria e Gurnarde e Walker erano da qualche parte nell'acqua.- E' successo il contrario.-

 

- Vabbè.- disse bruscamente il carpentiere avviandosi verso la sua officina.- Voi pensate ad attraccare, io prendo i miei attrezzi così potremo iniziare.-

 

- Che uomo affascinante.- disse Mar, imitando Gurnarde.

 

- Ehi, ragazzina!- disse all'improvviso la bottiglia che conteneva Squall.- Tu e quell'altro uomo siete venuti qui da un altro mondo, giusto?-

 

Mar mantenne lo sguardo fisso sulla terraferma, cercando di ignorare il pirata imbottigliato.

 

- Lo sapevo. C'era anche qualcun'altro, no? Non vuoi sapere cos'è successo all'altra donna?-

 

Nonostante i buoni propositi, queste parole ebbero effetto su Mar.

 

- Cosa sai di lei?- chiese.

 

Squall, accorgendosi che Mar aveva abboccato, approfittò dell'occasione.- So dov'è la donna. Se vuoi che te lo dica, fammi uscire da questa bottiglia, poi parleremo.-

 

Se ci trovassimo in una di quelle storie dalla trama debole, dove all'improvviso l'autore sente il bisogno di introdurre del dramma non necessario con una scena eclatante, sarebbe successo questo:

 

La nostra protagonista, nella fretta di ottenere informazioni su sua madre, avrebbe temporaneamente perso il senno e avrebbe aperto la bottiglia.

 

E ovviamente, una volta fuori dalla sua prigione, Squall avrebbe preso Mar in ostaggio, o qualcosa del genere, e la sua stupidità avrebbe dato il via a un'operazione di soccorso. Non importa che non abbia senso il fatto che la protagonista si comporti così, che questo vada contro tutte le prove avute finora della sua prudenza, e che questo non aggiunga niente alla trama. E poi, chi ci pensa così tanto alle conseguenze delle scene che mette in una storia?

 

Fortunatamente per noi, Mar aveva mangiato il Frutto Logica Logica, non il Frutto Scemo Scemo, quindi non solo non fece quello che le aveva detto Squall, ma fece qualcosa per contrastarlo. Si avvicinò alla nave e disse:

 

- Gurnarde? L'uomo-nebbia sta cercando di corrompermi con delle informazioni su mia madre!-

 

Ok, in circostanze normali non sarebbe stata una buona idea parlare così a una sirena mezza matta. Ma credo che siamo tutti d'accordo nel dire che queste circostanza sono tutto tranne che normali.

 

- Cosa credi di fare? Non chiamare quella strega!- gridò Squall terrorizzato.

 

- E allora non prendermi per scema, faccia da pirla.- Mar tirò fuori la lingua. Non si sentiva molto gentile in quel momento, e si ricordava benissimo che era stato lui a colpire Law al cuore.

 

Ma apparentemente se lo ricordava anche Squall, perchè quest'ultimo cacciò un gridolino di terrore quando la porta dell'ufficio di Chopper si aprì e ne vennero fuori Mr Suesse e il Disinfestatore. Mar vide che lo strappo sulla tuta di quest'ultimo era stato ricucito, e se ancora si sentiva male, lo stava nascondendo benissimo.

 

Si era anche rimesso il casco, il che causò a Mar un misto di delusione e sollievo. Per quanto fosse bella l'idea del Disinfestatore/Law in giro a volto scoperto, era anche una gran distrazione. Mar decise che era meglio non farsi strane idee su qualcuno che:

 

a) Molto probabilmente aveva la stessa età di suo padre.

 

b) Che era affianco al suddetto padre.

 

c) E la cui vicinanza, pertanto era...ew.

 

In conclusione, penso si possa dire con certezza che essere accompagnate in un'avventura dal proprio padre stronca sul nascere ogni idea romantica, il che spiega perchè nelle storie con delle protagoniste femmine non ci sono anche i padri.

 

- Mar, sei qui! Cosa c'è in quella bottiglia?-

 

- E' quel cretino di Squall. Ha detto che sa dov'è mamma.-

 

In un batter d'occhio Mr Suesse attraversò il ponte, strappò la bottiglia dalle mani di Mar, e iniziò a scuoterla con rabbia gridando,- Dove avete portato mia moglie, bastardi figli di...-

 

- Suesse, lascia fare a me.- disse il Disinfestatore, tendendo la mano verso la bottiglia.- Salve, Squall. Devo ammetterlo, eri molto più minaccioso quando eri uno spadaccino, invece di una flatulenza in bottiglia.-

 

- Dottore, risparmiami le minacce. Come ti ho detto prima, niente di quello che mi farai mi convincerà a tradire la mia Regina. Preferisco morire.-

 

- Morire? Squall, la morte è qualcosa che concedo ai nemici che mi piacciono. Tu e io, invece, abbiamo ancora una faccenda in sospeso da venti anni. Per quel piccolo incidente con la mia nodachi, ho intenzione di...- al che Law si avvicinò alla bottiglia e bisbigliò qualcosa che Mar non riuscì a sentire.

 

Ma il padre di Mar sentì benissimo, e quasi fece cadere la bottiglia dall'orrore.- Disinfestatore, è una cosa...-

 

-...e poi, quando avrò finito, farò...-

 

- Mar, non ascoltare!- Mr Suesse cercò di coprire la voce del Disinfestatore.

 

-...e se dopo mi sentirò buono, manterrò la parola e scopriremo se è possibile strappare il cuore a un rogia...-

 

- PARLERO'!-

 

L'urlo di Squall fu seguito da un attimo di silenzio.

 

- Parlerò! Parlerò! Solo...non lasciate che...mi faccia...-

 

- Che faccia cosa?- chiese Gurnarde. Era appena risalita a bordo, con Walker al seguito.- A proposito, Capitano, mi hai chiamata?-

 

- Sì, ti ho chiamato. Avevo bisogno di una mano con Squall, ma adesso sta parlando.-

 

- Ah. L'idiota aveva qualcosa di interessante da dire?-

 

L'aveva.

 

- Quando attaccammo Sabaody il proprietario del negozio di schiavi ci disse che un certo Drago Celeste aveva stretto un accordo con tutti i negozianti, negli ultimi venti anni. Le donne con un certo aspetto fisico dovevano essere offerte prima a lui. La donna dall'altro mondo corrispondeva alla descrizione, quindi gli schiavisti gli diedero la possibilità di comprarla prima ancora che arrivasse al negozio.-

 

- E lo ha fatto.- sibilò Mr Suesse, l'espressione tetra.

 

- Mamma...- Mar strinse i pugni e si impose di non piangere. Ciò nonostante, delle lacrime le scesero dagli occhi. Walker, essendo molto vicino, se ne accorse, e la accarezzò di nuovo.

 

- Cos'è successo alla donna? Siete riusciti a liberarla?- chiese Law, impassibilmente.

 

- No. Per quanto ne sappiamo, è ancora nelle mani del Drago Celeste. La Regina dei Pirati ha detto che se ne sarebbe occupata personalmente. Noi dovevamo solo cercare l'uomo e la ragazza.-

 

- Sta cercando anche mamma? Ma perchè?-

 

- Forse intende usarla come esca.- disse il Disinfestatore.- Come si chiama tua moglie?- chiese a Mr Suesse.

 

- Blake. Diminutivo di Blakeney.-

 

- Hm. Ha altri nomi?-

 

- Beh, il suo cognome da ragazza era Hosseau, ma ora è Suesse. Perchè?-

 

- Il suo nome non ha importanza.- disse Gurnarde.- Se è proprietà di un Drago Celeste, è anche possibile che questi abbia deciso di cambiarle nome.-

 

Mr Suesse rispose con delle parole che preferirei non ripetere. Comprensibilmente, gli dava fastidio il fatto che sua moglie fosse definita "proprietà" di qualcuno. Per fortuna, Gurnarde non si offese. Anzi, sembrò molto contenta della colorita descrizione del Drago Celeste fatta da Mr Suesse.

 

- Perchè Madelyn sta cercando i fuori-mondo?- chiese il Disinfestatore, ancora concentrato sul suo obbiettivo.

 

- Non lo so. Ci ha solo detto che era importante che li catturassimo vivi.-

 

- E come si chiama il Bastardo Celeste che ha comprato mia moglie?- chiese Mr Suesse.

 

(NOTA DEL TRADUTTORE: Nella versione originale della storia, viene spesso usato il termine giapponese per Drago Celeste, cioè Tennryubito. Nella domanda di Mr Suesse, il termine usato era "ten-rude-bit-o". Data l'impossibilità di tradurre adeguatamente il gioco di parole, ho dovuto improvvisare un pò.)

 

- San Magnus.-

 

Questo catturò immediatamente l'attenzione di Gurnarde.

 

- Il Drago Celeste San Augustus Magnus? Ha preso la tua compagna come schiava?- Si prese un attimo per pensare.- A quanto pare il nostro incontro non è stato casuale. Forse era destino che ci incontrassimo.

 

- Non ve l'ho detto prima, ma dò la caccia a San Magnus da un pezzo.-

 

- Tu dai la caccia a TUTTI i Draghi Celesti, Drago delle SAbbie.-

 

- E' vero, ma San Magnus è speciale. Possiede qualcosa che da tempo sto cercando di riprendermi. Per molto tempo mi è sfuggito, perchè tra tutti quei mostri in forma umana, San Magnus è il più strano, e la sua casa è protetta fino alla paranoia. Un assalto frontale sarebbe un suicidio. Tuttavia, Mr Suesse possiede grandi abilità nel furto con scasso, e potrebbe essere fondamentale per il successo di un attacco.-

 

- Ti stai offrendo di aiutarci a ritrovare mia moglie?- chiese stupito il padre di Mar.

 

- Sì, se in cambio mi aiuterete ad entrare nella casa di San Magnus. Sono sicura che la tua compagna è lì.-

 

Nonostante la sua opinione su Gurnarde, Mr Suesse non esitò a rispondere.

 

- Iniziamo ora a preparare il piano.-

 

***

 

Al sicuro nel cantiere navale, la Thousand Sunny era al centro di un'attività frenetica.

 

I membri della ciurma stavano quasi tutti aiutando il carpentiere con le riparazioni. Il braccialunghe, fedele alla sua parola, si era dimostrato molto abile nel suo lavoro, e stimò che le riparazioni non avrebbero richiesto più di qualche giorno.

 

Mar si stava ancora riprendendo dalle ferite riportate nello scontro con Imba, quindi era stata esclusa da qualunque attività troppo faticosa. Infatti, il Disinfestatore le aveva categoricamente ordinato di sedersi da qualche parte e non fare nulla. Aveva accettato la cosa con filosofia.

 

Il Disinfestatore, invece, non aveva colto l'ironia delle sue stesse parole ripetutegli dagli altri membri della ciurma. Essendo un dottore, ed essendo stato appena ferito, si penserebbe che avrebbe seguito il suo consiglio. Ma come ho detto prima, i medici sono dei pessimi pazienti, e tra le altre cose, questo dottore detestava prendere ordini.

 

Dopo un diverbio iniziale, il Disinfestatore, con una certa riluttanza, si fermò e fece finta di nulla, decidendo invece di continuare l'interrogatorio del loro prigioniero.

 

- Come sapevate che eravamo sull'isola di Hawker?- chiese il dottore al rogia imbottigliato.

 

- Le notizie viaggiano in fretta.- Squall, stanco dopo ore e ore di minacce e domande, non offriva più molta resistenza.- M-ma abbiamo avuto una soffiata da uno degli abitanti dell'isola secondo cui era arrivata la Regina dei Pirati.-

 

- Chi, di preciso?-

 

- N-non lo so!- disse Squall.- La chiamata l'ha ricevuta il nostromo, e aveva lui il nome, ma...la nave è affondata...-

 

Il Disinfestatore fece un gesto di stizza.- Che fortuna.-

 

Squall urlò come una ragazzina spaventata.- Sto dicendo la verità! Ti prego! Ragazzina, non lasciarglielo fare! Ti prego!-

 

Mar fece per commentare sull'ironia del fatto che lei e il Disinfestatore stessero giocando a sbirro buono/sbirro cattivo, ma fu interrotta all'improvviso da uno strano suono.

 

- Puru-puru-purup!-

 

- Cos'è questo suono?- Il padre di Mar, che non aveva avuto modo di familiarizzare con la tecnologia di quel mondo, si guardò attorno in cerca dell'origine del rumore.

 

- E' un lumacofono?- chiese Mar.

 

Gurnarde, che stava camminando sul ponte, si rivolse a suo fratello.- Walker, credo che sia il lumacofono che hai tolto all'idiota.-

 

Walker posò a terra un capo del pezzo di legno che lui e Gurnarde stavano trasportando, si mise una mano in tasca e tirò fuori un lumacofono. La piccola lumaca stava ancora facendo rumore. Prima che qualcuno potesse parlare, Walker rispose.

 

- Pronto?- disse l'uomo pesce col suo vocione.

 

- Squall, rapporto!- disse la voce dall'altro capo.- I nostri obbiettivi erano sull'isola di Hawker? Hai preso l'uomo e la ragazza? Sono illesi?-

 

Per un attimo nessuno si mosse. L'attenzione di tutti era rivolta al lumacofono. Quest'ultimo, in qualche modo, aveva sviluppato delle lunghe ciglia, e la sua voce, nonostante il tono aspro, era indubbiamente quella di una donna.

 

Come tutti si resero subito conto, quella voce non poteva che appartenere a una sola persona: LA Donna.

 

- Squall, la tua Regina ti ordina di parlare!- Il lumacofono aveva iniziato ad agitarsi.- Che stà succedendo lì? Li hai presi vivi o no?-

 

- Temo che Squall abbia fallito, Madelyn.- disse il Disinfestatore/Law, prendendo in mano il lumacofono.- Non solo non ha catturato i tuoi preziosi obbiettivi, ma ha anche ordinato alla tua flotta di distruggere l'isola su cui si trovavano.-

 

Dall'altra parte ci fu un'esclamazione di sorpresa, seguita da un attimo di silenzio.

 

- Fortunatamente, l'affare non è andato in porto, dato che mi trovavo lì.-

 

Ancora nessuna risposta, ma si poteva benissimo sentire il respiro affannato di Madelyn. Ovviamente, aveva riconosciuto la voce di Law.

 

- L'uomo e la ragazza sono vivi. Ma se proprio li vuoi così tanto, Madelyn...- disse il Disinfestatore/Law con tono di sfida, la voce che gli diventava sempre più agitata.-...vieni a prenderteli.-

 

Seguì un urletto, interrotto di colpo dal suono di un ricevitore sbattuto con forza dall'altra parte.

 

Il lumacofono sbadigliò e poi tornò a dormire.

 

Gli occhi di tutti erano fissi sul Disinfestatore, che a sua volta teneva lo sguardo fisso sul lumacofono, apparentemente soddisfatto.

 

- Ora tocca a te, Madelyn. Fai la tua mossa.- disse, le labbra allargate in un ghigno malefico.- Fai la tua mossa.-

 

 

NOTA DEL TRADUTTORE: Con questo capitolo, ha inizio quella che ritengo la parte più succosa della storia. Nei prossimi capitoli (altri dieci e poi finisce tutto), scopriremo cos'è successo ai Pirati Heart, Chopper e i rimanenti Mugiwara, incontreremo X Drake, la madre di Mar, e scopriremo la verità dietro a tutto questo casino. Credetemi, vi verrà un colpo.

 

Per quanto riguarda la fine della storia...vi ricordate di quando vi parlai delle altre due fanfiction di Phalanx, cioè "The Supernova Eleven" e "Though a bird can't fly"? Beh, ho deciso di fare così: la prima (che in italiano sarà "Le Undici Supernove"), la tradurrò subito dopo questa storia, mentre la seconda (che in italiano sarà "Anche se un uccello non può volare, non significa che non lo farà mai") a Settembre. Sono sicuro che vi piaceranno.

 

Un’ultima cosa: esistono alcuni disegni dei personaggi di questa storia. Se vi va di darci un’occhiata, fate una ricerca immagini su Google con “marie d suesse”, oppure andate sul profilo di Phalanx tramite il link nel primo capitolo di questa traduzione.

 

Al prossimo capitolo!

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Capitolo 25
*** Il Secondo Incidente del Sottomarino ***


Capitolo 25: Il Secondo Incidente del Sottomarino

 

Sulle acque profonde e blu della Rotta Maggiore, era in corso una feroce battaglia navale.

 

Se volete ulteriori dettagli, la nave coinvolta era la Thousand Sunny, ed era sotto attacco da parte di una piccola flotta di navi pirata. A giudicare dalle loro insegne, si trattava dei rimasugli della flotta della Regina dei Pirati.

 

Sfortunatamente per loro, le suddette navi si ritrovarono con una bella gatta da pelare: due persone con i poteri dei frutti del diavolo, due guerrieri acquatici nel loro elemento, e una Thousand Sunny appena riparata e nel pieno delle forze. Oh, e un consulente della sicurezza.

 

Come ho detto, una bella gatta da pelare.

 

- Sembra proprio che non vedano l'ora di morire, vero?- commentò Gurnarde, osservando dalla prua le navi in avvicinamento.

 

- E' possibile che i resti della flotta non abbiano gradito il trattamento riservato a Squall.- disse il Disinfestatore, respingendo con nonchalance una palla di cannone in arrivo.- Il Disinfestatore non riesce a capire il perchè. La sua fine è stata più misericordiosa di quanto meritasse.-

 

Gurnarde non rispose; si era già tuffata in acqua, facendo a malapena rumore. Anche Walker si tuffò, ma con molta meno grazia di sua sorella.

 

- Bastardi! Pagherete per quello che avete fatto al nostro comandante!- gridarono i pirati sulle varie navi, mentre si avvicinavano.- Fuoco a volontà! Mirate per uccidere!-

 

In risposta, dal mare spuntarono due colonne d'acqua spiraleggianti, che arrivarono ad un'altezza incredibile per poi abbattersi sul ponte della nave pirata, in un furioso assalto acqua-aria.

 

- Wow. Quindi l'attacco è così, quando non viene interrotto!- disse Mar con stima.

 

- Non credo che ora potranno continuare a colpirci.- aggiunse Mr Suesse, che stava manovrando i cannoni della Sunny.- Tocca a noi!-

 

La loro salva di risposta ebbe molto più successo, e la nave pirata fu colpita più volte.

 

- Bel colpo, papà!-

 

- Grazie, piccola. Credo di aver iniziato a capire come funziona.- disse Mr Suesse con modestia. Per qualcuno a cui non piacciono le armi, sembrava divertirsi un mondo a manovrare i cannoni.

 

- Nemico in arrivo, e ha mangiato un frutto del diavolo!- gridò il Disinfestatore. In effetti, una singola figura si lanciò dal ponte della nave nemica e iniziò a volare verso di loro.

 

- Huh. E quello che diavolo dovrebbe essere?-

 

- E' possibile che si tratti del Frutto Nuvola Nuvola.-

 

- Quindi è per questo che sta imitando Sun-Wukong e sta surfando con la nuvola verso la nostra nave.- disse Mar mentre il nemico si avvicinava. Ma prima che quest'ultimo potesse anche solo iniziare a minacciarli, all'improvviso cadde dalla nuvola e precipitò nell'oceano sottostante.

 

Dovrei anche aggiungere che la sua espressione mentre cadeva era impagabile.

 

- Un buon uso dei poteri logici, Capitano Mar. Il Disinfestatore approva.-

 

- Ehm...grazie.- rispose Mar, arrossendo terribilmente per la lode inaspettata.- Oh, ehm...sembra che Walker e Gurnarde siano saliti su quell'altra nave. Mi sa che lo scontro è finito.-

 

Il Disinfestatore, senza alcuna emozione, prese nota delle navi abbattute e delle urla di terrore dei loro equipaggi, e annuì.- Il Disinfestatore è d'accordo.-

 

***

 

Più tardi, Mar si occupò di controllare la loro cena, che stava cuocendo sui fornelli della cambusa, mentre suo padre e Gurnarde preparavano dei piani per entrare nella villa di San Magnus. Gli ultimi giorni erano stati piuttosto movimentati, dato che quando suo padre si metteva in testa una cosa non stava lì a perder tempo. La prima parte del loro piano d'attacco era stata completata prima ancora che le riparazioni della nave fossero finite. Per quando erano salpati, era già tutto pronto. Ora Mr Suesse si stava occupando dei dettagli della logistica e dei piani di emergenza.

 

Anche Walker e il Disinfestatore stavano contribuendo, ma essendo Walker quel che era, non fece granchè, e il Disinfestatore sembrava contento di lasciare agli altri due il ruolo principale.

 

Mar ipotizzò che facesse così perchè non era interessato all'impresa come il resto di loro. E anche se molto probabilmente voleva aiutarla a soccorrere sua madre solo per ostacolare i misteriosi piani di Madelyn, sapeva benissimo che il vero obbiettivo del Disinfestatore era sempre e solo quest'ultima.

 

Era strano. Dopo l'incidente nell'infermeria e una volta tolto di mezzo Squall, il Disinfestatore era ritornato alla sua gioviale, fredda e quasi inumana personalità. E anche se adesso sapeva chi c'era sotto la maschera, Mar continuava a chiedersi se per caso aveva sognato tutto e la storia di Law era stata tutta frutto della sua immaginazione. Era in quei momenti che si ricordava della terribile espressione di Law nell'infermeria, che la riportava alla realtà con un brivido.

 

- Il Disinfestatore vorrebbe sapere che cos'è un Sun-Wukong.-

 

Mar fece quasi cadere la pentola che aveva in mano. Si era immersa nei suoi pensieri al punto da non accorgersi che il Disinfestatore si era alzato dal tavolo e le si era avvicinato.

 

Dietro di lui, sentì Gurnarde dire a suo padre:-...Fisher Tiger riuscì ad attaccare da solo Marijoa. Nel nostro caso, di certo i nostri sforzi congiunti saranno più che adeguati...-

 

- Come ti ho già detto, ha funzionato solo perchè non c'era un precedente. Ora che i Bastardi Celesti sanno che un attacco è possibile, non si faranno certo trovare con le braghe calate...- Suo padre sembrava infastidito dalle parole di Gurnarde.

 

Il Disinfestatore si schiarì la gola. Mar si rese conto di essersi distratta.- Ehm...scusa. E' un re delle scimmie.-

 

Per quelli di voi che non sanno molto della letteratura asiatica classica, questa è una spiegazione tecnicamente accurata, se non utilissima.

 

- E' un personaggio di un libro che ho letto.- si affrettò a spiegare.- E' una specie di super-uomo-scimmia-zoan con dei poteri speciali che può cavalcare le nuvole e volare in giro.-

 

- Questo spiega perchè il Capitano Mar ha descritto così quel nemico.-

 

- A proposito, perchè me lo hai chiesto?-

 

- Il Disinfestatore voleva sapere se era quello il motivo per cui il Capitano Mar aveva applicato la logica in quel modo.-

 

- No. Era semplicemente logico che una nuvola non fosse in grado di trasportare una persona. Beh, forse qui non è la cosa più ovvia.- disse Mar, ricordandosi Skypiea.- Ma ho pensato che avesse senso. Sai, sto immagazzinando la logica, se è quello che volevi chiedermi.-

 

- Il Disinfestatore concede il punto.-

 

Per un attimo rimasero entrambi in silenzio. Anche se non lo dava a vedere, Mar si rendeva perfettamente conto di quanto la sua presenza fosse dolorosa per Law. Ogni volta che la guardava, era costretto a ricordarsi della donna che odiava e a cui lei purtroppo assomigliava.

 

- Disinfestatore, cosa...cosa devo fare se...quando Madelyn ci troverà? Voglio dire, posso fermarla se non si comporterà logicamente, ma cosa le impedirà di controllare anche me?-

 

- Il Frutto Logica Logica dovrebbe rendere il Capitano Mar immune.-

 

- E poi cosa?-

 

Era una bella domanda. Bella abbastanza perchè il Disinfestatore si prendesse qualche minuto per ponderare la sua risposta.

 

- Quando sarà il momento, lo sapremo. Rimuovere del tutto l'esistenza di Madelyn e fare in modo che niente di tutto questo sia mai accaduto, oppure...-

 

Tacque sul resto.

 

-...nessuna attività...- disse all'improvviso una vocina.-...una perdita di tempo, questa...-

 

- E questo cos'è?- disse Gurnarde, voltandosi verso di loro.

 

- Non sarà mica il lumacofono nero?- chiese Mar, ricordandosi che suono aveva.

 

Il Disinfestatore non rispose, ma alzò il lumacofono che aveva al polso in modo che tutti potessero sentire. Se lo era ripreso dopo aver lasciato l'isola di Hawker.

 

-...non riesco a credere che stiamo qui a congelarci il culo solo perchè ce lo ha ordinato il Grand'Ammiraglio...-

 

- Marina.- disse Walker, uscendo dalla stanza e dirigendosi in fretta e furia verso la coffa. Era un uomo-pesce molto pragmatico, e sapeva quando aspettarsi il peggio.

 

-...non che si riesca a vedere granchè, poi...-

 

-...la smetta di lamentarsi, Tenente. Gli ordini sono ordini. Se il Grand'Ammiraglio vuole che ispezioniamo di nuovo il sito dell'Incidente del Sottomarino, noi lo facciamo e ce lo facciamo piacere, chiaro?-

 

-...con tutto il rispetto, signore...quel coso è quaggiù da venti anni. Se proprio quei pirati lo volevano così tanto...se lo sarebbero già preso...-

 

Mar notò che la mano del Disinfestatore stava stringendo il bordo del bancone con più forza del necessario.

 

- Che cos'è? Cosa volevano dire con "Incidente del Sottomarino"?- bisbigliò Mar.

 

Il Disinfestatore le fece cenno di rimanere in silenzio.

 

-...beh, a quanto pare non l'hanno fatto. Il sonar non segnala niente.-

 

-...possiamo andare a casa, allora?-

 

-...non ancora...ci è stato segnalato che i Nuovi Pirati Heart e la Thousand Sunny sono stati avvistati poco lontano da qui. Gli ordini sono di indagare.-

 

-...dal vecchio relitto di un sottomarino a relitti ancora più vecchi. Che gioia...-

 

La trasmissione continuò con altri lamenti mischiati a termini tecnici.

 

- Disinfestatore, cos'è questa storia dell'incidente del sottomarino?- chiese Mar appena lo ritenne appropriato.

 

L'uomo in questione rispose in tono robotico.- L'Incidente del Sottomarino è un evento altamente classificato avvenuto venti anni fa. Le forze della Marina inseguirono e affondarono un sommergibile non identificato in una località segreta. Nonostante i suoi sforzi, il Disinfestatore non è riuscito a ottenere ulteriori informazioni sul sommergibile, l'incidente, o il luogo esatto in cui è avvenuto.-

 

Fu a quel punto che Mar capì dove il Disinfestatore voleva andare a parare.

 

- Aspetta...se è successo venti anni fa...pensi che quel sommergibile non identificato sia lo Shark Submerge! E' così, giusto?-

 

- E' possibile, ma non è ancora confermato.-

 

Al che la nave cambiò direzione all'improvviso.

 

- Sunny?-

 

- Dove stiamo andando?-

 

- Sunny, fermati!-

 

Nonostante l'ordine del Disinfestatore, la nave non si fermò. Fuori, Walker ruggì dalla confusione, mentre la Thousand Sunny iniziava a dirigersi verso la fonte della trasmissione.

 

- A quanto pare, il pilota sovrannaturale della tua nave è agitato.- notò Gurnarde, divertita.- E anche molto determinato.-

 

- Sunny, per favore!- implorò Mar. Ma la nave non le diede ascolto. Non sapendo cosa altro fare, Mar si rivolse al Disinfestatore.- La Sunny non vuole ascoltarmi. Prova tu.-

 

- Dannazione, Sunny!- urlò il Disinfestatore/Law, chiaramente agitato al punto da cambiare tono.- Fermati! So che vuoi trovarli. Lo voglio anche io, ma non possiamo fare così!-

 

La nave rallentò. Poi una voce spettrale riempì la stanza.

 

- Ma Dottore...se sono loro...devo sapere. Devo sapere...-

 

- E lo faremo.- disse il medico.- Ma quel posto è pieno di marines, e non possiamo andarci così, alla cieca. Prima ci serve un piano. Quindi calmati.-

 

La nave si calmò e iniziò a rallentare, fino a fermarsi.

 

- Quindi...uh...che facciamo adesso?- chiese nervosamente Mar.

 

Gurnarde, che aveva osservato il dialogo con interesse, parlò.- Il tuo piano dovrà aspettare, Capitano. Al momento abbiamo cose più urgenti a cui pensare. Sia che quei marines si stiano dirigendo verso l'isola di Hawker che dove ci siamo scontrati con il resto dei Nuovi Pirati Heart, andranno lo stesso nella nostra direzione. Dovremmo prepararci a combattere.-

 

- No, dovremmo evitarlo.-

 

Tutti si girarono verso il padre di Mar, che fino a quel momento era rimasto in silenzio.

 

- Combattere i pirati è una cosa. Ma se ci scontriamo con i tutori della legge, metteremo in allerta un bel pò di gente. E a lungo termine, potrebbe nuocere ai nostri piani.-

 

- E allora li eviteremo.- disse Gurnarde.

 

- Più facile a dirsi che a farsi. L'isola più vicina è sempre Hawker. Non c'è modo di nascondersi nel bel mezzo dell'oceano. Evitare un'intera pattuglia della Marina diretta da questa parte sarà a dir poco problematico.-

 

Gurnarde sorrise in risposta.- Ho un'idea. Andiamo tutti sul ponte!- Senza dire altro, la sirena li guidò sul ponte dove Walker fu subito messo al corrente della situazione.

 

- Quindi...um...questa idea?- chiese Mar, esitando un pò.- Cosa hai intenzione di fare?-

 

- A volte rimanere immobili è la cosa migliore da fare. Se proprio non c'è un modo per coprirsi, ne produrremo uno nostro e copriremo l'oceano con la nebbia. Walker...?-

 

I due fratelli presero posizione sul ponte e iniziarono a muoversi in modo sincronizzato, con uno strano ritmo che ricordò a Mar una danza per la pioggia. E mentre pensava ciò, una fitta nebbia iniziò a diffondersi sulla superficie dell'oceano attorno a loro. In pochi minuti, l'intera zona fu avvolta da una nebbia opaca che si addensò al punto che Mar riuscì a malapena a vedere la coffa.

 

- Fatto. Ora neanche un'aquila di mare riuscirebbe a vedere qualcosa in questa nebbia. Se rimaniamo in silenzio, le navi della Marina ci supereranno senza sapere che siamo qui.-

 

- Il Disinfestatore non aveva idea che gli uomini-pesce avessero simili capacità.-

 

- E' una scoperta recente.- disse Gurnarde con orgoglio.- L'ho insegnata a Walker dopo averla scoperta. Avevo manipolato per sbaglio il sangue di un nemico che avevo sgozzato. Sapete, la nebbia rossa era un'eccellente copertura.-

 

Seguì un attimo di silenzio.

 

- Ehm, va bene...- disse Mar.- Um...anche la versione acquatica è bella.-

 

- Naturalmente. Il sangue è più caldo dell'acqua di mare, in fondo.- rispose Gurnarde, senza capire cosa intendeva davvero Mar.

 

- E adesso che facciamo?- chiese suo padre, apparentemente deciso a non approfondire quel particolare argomento.

 

- Aspettiamo che i marines ci superino. E una volta che se ne saranno andati, troveremo il luogo dell'incidente e vedremo se si tratta davvero dello Shark Submerge.- Al che, il Disinfestatore mosse la mano e coprì la nave con una delle sue Room.

 

- Non si è mai troppo prudenti.- aggiunse.

 

***

 

Era strano come il silenzio assoluto...beh, non lo fosse. Almeno, questo era ciò che pensava Mar mentre l'equipaggio della Thousand Sunny (tranne Gurnarde, che era saltata fuoribordo per un controllo) sedeva, circondato dalla nebbia, e aspettava che le navi della Marina si allontanassero. Di sicuro era un momento di tensione, e ogni suono naturale (l'infrangersi delle onde sulla chiglia, o gli scricchiolii del legno) per Mar era come un colpo di cannone.

 

L'unico altro suono era quello proveniente dal lumacofono nero, che tutti stavano ascoltando con attenzione.

 

-...maledetta nebbia...per fortuna si sta diradando.-

 

Uno splash annunciò il ritorno della sirena.- Non si tratta di una sola nave. C'è un'intera flotta.- annunciò Gurnarde scuotendosi l'acqua di dosso.- Ma secondo i pesci, ci hanno superati e hanno raggiunto la fine della nebbia. Dovremmo essere al sicuro, adesso.-

 

Seguì un sospiro di sollievo collettivo.

 

- Allora andiamo a cercarli!- disse la Sunny appena Gurnarde ebbe finito di parlare.- Andiamo! Ora!-

 

- Sunny...-

 

Ma stavolta le parole non servirono a nulla, perchè la Sunny iniziò di nuovo a muoversi a nulla.

 

- Dovremmo...-

 

Il Disinfestatore scosse la testa.- Prima avremo la conferma, prima potremo attaccare la casa di San Magnus.- disse pragmaticamente.

 

- Nessuna obiezione.- disse il padre di Mar.- Lasciamo fare al nostro folle pilota automatico.-

 

Un secondo dopo, tutti si scansarono per evitare un colpo di boma. Apparentemente, la Sunny era molto suscettibile.

 

***

 

Non ci misero molto a raggiungere la zona in cui le navi della Marina erano state. Mar si sorprese nel vedere che era stata segnata con una sola boa.

 

- Questo deve essere il posto. Dato che voi umani non siete in grado di nuotare a queste profondità, io e Walker andremo giù e cercheremo il relitto. Scopriremo subito se risolverà il mistero della scomparsa dei tuoi compagni.-

 

Queste ultime parole erano rivolte al Disinfestatore, che, come notò Mar, non corresse Gurnarde sul suo rapporto con i Mugiwara. Tra l'altro, era abbastanza teso.

 

- Quest'ultima parte di nebbia potrebbe essere un'arma a doppio taglio. Se i marines decidono di tornare indietro in questa direzione, non riusciremo a vederli.-

 

- Allora faremo meglio a sbrigarci. Non temere. Torneremo presto.-

 

Al che, la sirena saltò fuoribordo, giù nelle acque coperte dalla nebbia. Walker la seguì subito dopo, ma non prima di aver rivolto un timido saluto alla ciurma.

 

Forse perchè anche la nave stessa era molto tesa, ma la successiva mezz'ora sembrò durare un'eternità. Il Disinfestatore si preoccupò di monitorare le comunicazioni provenienti dal lumacofono nero, mentre il padre di Mar diede un'altra occhiata ai suoi piani d'attacco. Mar, invece, guardava il lumacofono normale, in attesa di una chiamata di Gurnarde.

 

- C'è qualcosa che non va.- disse all'improvviso il Disinfestatore, dopo qualche attimo in cui nessuno aveva detto nulla.- Le comunicazioni dei marines sono troppo silenziose.-

 

- Non è una buona cosa? Potrebbe voler dire che sono molto lontani da qui.-

 

- Forse.- Il Disinfestatore non sembrava molto convinto.- O forse si sono resi conto che li stiamo intercettando e hanno usato un lumacofono bianco per tagliarci fuori.-

 

- Non sono rari, quei cosi?-

 

- Sì.- Era una sola parola, ma valeva un discorso intero. Se i marines erano preoccupati al punto di bloccare le comunicazioni, dovevano essere maledettamente seri.

 

Ma prima che Mar potesse replicare, il lumacofono squillò all'improvviso. Mar alzò la cornetta.- Gurnarde?-

 

- Ah, Capitano. L'abbiamo trovato.-

 

- Intendi lo Shark Submerge?-

 

- Esatto. A giudicare dal deterioramento, deve essere rimasto qui sul fondo per una ventina di anni. Purtroppo non resta molto della struttura originale. Lo abbiamo quasi scambiato per una roccia.-

 

- E allora come fai a dire che è il sottomarino?- si intromise bruscamente il Disinfestatore.

 

- Walker ha controllato l'interno mentre io parlavo con un'anguilla del posto. Vivono a lungo, sapete? Questa qui era un esemplare particolarmente vecchio. Mi ha raccontato che, molto tempo fa, ci furono dei tuoni nell'acqua e la cosa che è poi diventata la roccia cadde sulla sua casa. Stando a quanto mi ha detto, all'epoca somigliava molto a uno squalo a pezzi.-

 

- Walker trovato qualcosa dentro nave-roccia.- si intromise un vocione.- Vecchie ossa. Alcune piccole ossa uname, ma altre grandi. E non ossa. Metallo ma che sembra ossa uname.-

 

- Franky...- Senza volerlo, Mar iniziò a piangere.

 

- L'anguilla ha detto che dal relitto non è uscito niente di vivo. Credo di poter dire con certezza che questo è il luogo dove riposano gli ultimi Mugiwara. Le mie condoglianze.-

 

Seguì qualche istante di silenzio.

 

- Quindi non ce l'hanno fatta.- disse cupamente Law, ogni traccia della sua voce da Disinfestatore scomparsa. Nonostante avesse il volto coperto, Mar capì che la cosa lo aveva colpito.- Ho sempre sospettato che fosse stata qualcosa del genere ad impedirgli di venire a riprendersi Chopper.- Prese un respiro profondo.- Almeno ora, lo sappiamo per certo. Siamo stati così tanto ad aspettarli, ma erano già morti da un pezzo.-

 

Il fantasma della nave stava piangendo. Anche Mar, facendo preoccupare suo padre.

 

- S-sto...sto bene, papà. E mi dispiace, Sunny.- fu tutto quello che riuscì a dire.- Solo pensarci è...è così...triste.-

 

- Capitano, vuoi che recuperiamo i resti?-

 

Mar si prese un attimo per riflettere, poi si ricordò le tombe profanate di Zoro, Robin e Sanji sull'isolotto.

 

- No, Gurnarde, lasciali lì. Quel posto è stata la loro tomba per gli ultimi venti anni. Non è giusto disturbarli.-

 

- Va bene. Allora, questa missione si è conclusa. Riprendiamo la caccia a San Magnus. Walker, and...-

 

Di colpo, la voce di Gurnarde fu interrotta da dalle scariche.

 

- Gurnarde?-

 

I suoni uscivano con difficoltà dal lumacofono. Tuttavia, Mar riuscì a distinguere alcune parole che le fecero gelare il sangue.

 

-...oscata...alker...scappa!-

 

Poi dei rumori molto simili a delle esplosioni.

 

Mar andò nel panico.- Walker! Gurnarde! Che sta succedendo?-

 

Dal lumacofono non venne alcuna risposta. Subito dopo, sentì il Disinfestatore abbaiare un ordine alla nave.- Sunny, parti! Dobbiamo andarcene subito!-

 

- Aspetta!- gridò Mar.- Gurnarde e Walker sono ancora laggiù. Non possiamo lasciarli...-

 

-...avrei dovuto aspettarmelo! Era una trappola!- Il Disinfestatore, che sembrava avercela con se stesso, stava puntando verso la superficie dell'oceano, su cui erano comparse delle bolle. Anche da lì, si potevano sentire i rumori delle esplosioni.- Non possiamo aiutarli ora! Non abbiamo sommergibili, e quei due sono nel loro elemento. Se neanche loro riescono a scappare rimanendo sott'acqua, non ce la faremo neanche noi! Non possiamo fare altro che andarcene e riunirci dopo!-

 

Mar si accorse che, a causa dello stress, Law aveva di nuovo cambiato tono di voce.

 

- Disinfestatore, siamo ancora coperti dalla nebbia.- disse Mr Suesse, il volto teso e preoccupato.- Muoverci inutilmente rivelerà la nostra posizione...-

 

A quel punto ci furono alcune esplosioni e uno strano grido. Mar lo riconobbe, anche se faceva fatica a crederci.

 

Non era l'unica. Il Disinfestatore imprecò a denti stretti e si girò, alzando nel mentre le mani.

 

- ROOM!-

 

Il cielo si riempì di esplosioni, illuminando la nebbia. Ma la Sunny non fu colpita, grazie al tempestivo intervento del Disinfestatore. Ciò nonostante, il calore generato dalle esplosioni e l'onda d'urto furono più che sufficienti a diffondere il terrore sulla nave.

 

- Tutti i colpi sono andati a segno.- disse Law tra sè e sè, prima di tornare in modalità Disinfestatore.- In qualche modo, sono a conoscenza della nostra esatta posizione.-

 

- E grazie a questa nebbia non sappiamo neanche da dove arrivano i colpi! E' ridicolo!- Mr Suesse era corso ai cannoni, solo per rendersi conto dell'inutilità dello sforzo. Per il momento erano al sicuro, ma il fumo e il calore erano asfissianti, e sapevano che il Disinfestatore non sarebbe stato in grado di mantenere la Room troppo a lungo.

 

- Come?- La paura di Mar si era trasformata in rabbia per la loro situazione.- Come fanno a sapere dove siamo in tutta questa nebbia? E tutto così illogico...imbroglioni! Va bene, se proprio vogliono giocare sporco...-

 

- Non ancora, Capitano.- disse con calma il Disinfestatore, avendo indovinato le sue intenzioni.- Risparmia le energie. Ci penso io.-

 

- Ma siamo intrappolati qui e...-

 

-...ho detto che ci penso io. E Mar...qualunque cosa mi succeda dopo che saremo saltati, lasciala perdere e pensa solo a far allontanare la nave, capito?-

 

- Saltati? Che vuol dire sal...-

 

Prima che potesse finire la frase, il mondo attorno a lei si ribaltò, in tutti i sensi. Un attimo prima erano nel bel mezzo di un bombardamento, circondati da nebbia e fumo. Un attimo dopo, la nave era da un'altra parte, in aria, e in lontananza si potevano vedere i resti delle navi dei Nuovi Pirati Heart che avevano distrutto prima. Con una certa confusione, Mar si accorse che erano ancora avvolti dal blu della Room di Law.

 

- Che...diavolo?- disse sconvolto  il padre di Mar.- Siamo di nuovo qui? Disinfestatore, come hai...whoa!-

 

Mr Suesse riuscì ad afferrare Law appena prima che questi cadesse a terra.

 

- Mar! C'è qualcosa che non va col Disinfestatore!-

 

Ricordando le istruzioni di Law, Mar ignorò suo padre per il momento e si diede un'occhiata attorno. In lontananza, poteva vedere la massa nebbiosa di Gurnarde che ancora copriva il mare. E ai margini della nebbia, un'enorme flotta della Marina. Tutte le navi stavano facendo fuoco verso un punto fisso in mezzo alla nebbia.

 

-...continuate a mirare verso il segnale, ragazzi! Non preoccupatevi della nebbia...- disse il lumacofono nero del Disinfestatore.- Spediteli all'inferno!-

 

- Segnale?- Mar sapeva che era importante, ma in quel momento non c'era tempo per preoccuparsi di certe cose. I marines non avevano ancora capito che la Sunny si era mossa. Era la loro unica possibilità di scappare. Prese una decisione.

 

-...ma che...il segnale si è spostato! Sono dietro di noi...-

 

- Sunny, a ore tre! Poi un Coup de Burst! Presto!-

 

La nave rispose con un rumore di motori. La Sunny volò in aria. Per quando le navi della Marina si fossero girate e avessero puntato i cannoni sulla Thousand Sunny, loro ormai sarebbero stati fuori portata...e liberi.

 

Da dietro di lei venne un lamento.- Ottimo lavoro.- disse debolmente Law, che si era appena ripreso. Tremava e aveva una mano sul cuore.- Ouch. Non avevo mai provato con un'intera nave. E a quella distanza. Deleterio.-

 

- Puoi teletrasportare le cose?- disse incredulo il padre di Mar. Il fatto che Mr Suesse non si fosse accorto che la nave stava volando dà un'idea di quanto fosse incredibile l'impresa di Law.

 

- Qualcosa del genere.- rispose Law, mentre la nave atterrava sull'acqua e iniziava ad allontanarsi.- Per fortuna avevo preparato tutto in anticipo. Avevo un presentimento che ce ne sarebbe stato bisogno.-

 

Da dietro di loro si sentivano i rumori delle esplosioni: i marines stavano ancora facendo fuoco verso di loro.

 

- Stanno ancora sparando? Huh...ma ormai siamo fuori dalla portata di quei cannoni.- disse Mar.- Non riusciranno a...-

 

Poi gli occhi le si spalancarono.

 

Stavolta fu Mr Suesse a imprecare.-...rda! Sono a lungo raggio...-

 

Troppo tardi. Prima che Mar potesse reagire, il ponte della Thousand Sunny esplose in una massa di frammenti di legno e fuoco.

 

***

 

- Mi dispiace.-

 

Quando Mar riprese i sensi, si ritrovò sul fondo di una piccola barca. Le orecchie le stavano ancora fischiando, e i capelli le si erano appiccicati in faccia con qualcosa che non sembrava acqua. Le ci vollero due tentativi per alzarsi, e alcuni secondi per rendersi conto di essere sulla Mini-Merry. Poi i ricordi iniziarono a tornare: ricordi di essere quasi affogata e di essere stata tirata fuori dall'acqua, e poi la faccia di suo padre, che le diceva qualcosa a proposito del rimanere lì e tornare indietro e...

 

- Mi dispiace così tanto.-

 

Il flusso di ricordi si interruppe e le passò di mente, mentre lei si girava attorno in cerca della fonte della voce. A poca distanza da lì, avvolta dalle fiamme e sul punto di affondare, c'era la Thousand Sunny.

 

- Sunny!- gridò Mar senza riuscire a controllarsi. Ma la nave stava morendo. Stava morendo e stava piangendo. Poi, ebbe un colpo al cuore, appena si rese conto cosa significava veder bruciare la nave per chi si trovava a bordo.

 

- Papà! Papà! Dove sei? Disinfestatore? Papà?- Le sue grida disperate risuonarono sull'acqua. Il suo stomaco si contrasse per la paura. Non poteva finire così. Non così!- Papà? Disinfestatore? Walker...Gurnarde...Qualcuno?-

 

- Mar!- Dalla direzione del relitto venne un debole grido.- Quaggiù, l'ho preso!-

 

Suo padre stava nuotando lentamente verso di lei, e stava trainando un Disinfestatore immobile.

 

Mar prese a piangere per il sollievo. Per un attimo, aveva creduto di essere l'unica sopravvissuta.- Papà! Papà! Tieni duro, mi avvicino con la barca!-

 

Ma mentre la barchetta si avvicinava ai sopravvissuti, un rumore sopra le loro teste catturò la loro attenzione. L'albero maestro, in fiamme, si era spezzato in due. E una parte stava precipitando proprio verso suo padre e il Disinfestatore.

 

In quel momento, Mar prese un'altra decisione. Anche se Trafalgar Law le aveva detto di non usare troppo i suoi poteri, sarebbe stato tutto inutile se fossero morti. E questo non poteva proprio permetterlo.

 

L'albero in fiamme cambiò traiettoria all'improvviso, cadendo a poca distanza dai due uomini. L'acqua spense subito il fuoco, generando una nuvola di vapore e fumo che oscurò la zona circostante.

 

- Papà?- gridò Mar, portandosi una mano allo stomaco per il dolore.- Non ti vedo! Dì qualcosa!-

 

Nessuna risposta.

 

Era stato abbastanza? No, non potevano essere morti. Non poteva accettarlo. A che le serviva aver mangiato un frutto del diavolo se non ne usava i poteri?

 

- Scusa, Disinfestatore-Law,- disse Mar- ma devo farlo.-

 

E per la prima volta da quando aveva mangiato il Frutto Logica Logica, Mar usò consapevolmente i suoi poteri per distorcere la logica, e la realtà stessa.

 

Papà e il Disinfestatore stanno bene, pensò Mar più intensamente che poteva. Una fitta le attraversò lo stomaco. Strinse i denti e continuò.

 

Gurnarde e Walker sono sfuggiti all'imboscata.

 

Il dolore aumentò. Ma Mar andò avanti lo stesso.

 

La Sunny non sta affondando. Non è danneggiata. Non sta bruciando.

 

Stavolta il dolore la fece quasi cadere in ginocchio.

 

In lontananza, vide le fiamme sulla Sunny iniziare a spegnersi. E per la prima volta, si meravigliò nel vedere i suoi poteri all'opera. Era come guardare un video al contrario: i pezzi di legno stavano tornando indietro e si stavano riassemblando, e perfino l'albero maestro stava uscendo dall'acqua per riunirsi al pezzo da cui si era staccato.

 

Doveva continuare. La Thousand Sunny si stava lentamente rimettendo in sesto, con sempre più frammenti che uscivano dall'acqua e riempivano i numerosi buchi nello scafo.

 

Posso farcela!, si incoraggiò.

 

Stava per ingannare la logica, ricostruire la nave, trovare i suoi compagni e metterli in salvo. Poi avrebbe pensato alla disubbidienza alle istruzioni di Law. Finchè fossero tutti sopravvissuti per combattere un altro giorno.

 

Fu a questo punto che uscirono dalla coltre di fumo, danzando sulla superficie dell'acqua quasi come stessero saltando sull'aria. Delle sottili figure nere, che si muovevano così velocemente da risultare quasi invisibili. E quando Mar capì di chi si trattava, erano già troppo vicini. E prima ancora che potesse reagire, le furono addosso.

 

Vorrei poter dire che Mar si battè come un leone e gli diede del filo da torcere, ma purtroppo, essendo indebolita dallo sforzo di rimettere a posto la Sunny, resistette ai loro attacchi combinati per appena...due secondi.

 

Quando tutto finì, Mar si ritrovò sul fondo della barca, paralizzata per i colpi ricevuti e incapace di muoversi. Poi, una delle figure in nero le mise qualcosa ai polsi, e l'indebolimento che ne seguì le fece capire che si trattava di manette di agalmatolite.

 

- No...Sunny!- riuscì a dire, cercando di rialzarsi con un corpo che non rispondeva ai suoi comandi. Era stata interrotta prima di poter concludere la sua opera: la nave era ancora condannata.

 

Ma ora i suoi poteri erano inutili. Tutto di lei era inutile. Quasi come se fosse un oggetto inanimato, uno degli uomini in nero la prese e se la mise in spalla, da dove riuscì a vedere, a testa in giù, la Sunny che scivolava lentamente sott'acqua.

 

- Mi dispiace.- disse la voce della Sunny dentro la sua testa.- E' tutta colpa mia. Tu hai mantenuto la tua promessa, ma io no. Mi dispiace...-

 

Il resto del lamento della nave fantasma fu coperto dalla voce dell'uomo in nero, che stava parlando ad un lumacofono.

 

- CP9 a QG. Dite al Grand'Ammiraglio che il suo sospetto sull'Incidente del Sottomarino era esatto. Oh, e la soffiata che abbiamo ricevuto dalla fonte interna era buona. Grazie al suo aiuto siamo riusciti dirigerci verso la nave pirata. E quelle nuove navi con cannoni traccianti a lungo raggio hanno fatto un lavoro coi fiocchi, quando hanno affondato quei bastardi.-

 

Adesso si poteva vedere solo la coffa della Sunny, ma presto anche questa sparì sott'acqua, per unirsi allo Shark Submerge nella sua tomba sul fondo dell'oceano.

 

- Ottimo lavoro.- disse il lumacofono.- E i pirati?-

 

- Finora non abbiamo trovato altri sopravvissuti. Sembra che sia finita: siamo riusciti a catturare la Regina dei Pirati.-

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Capitolo 26
*** L'ordine permanente ***


Capitolo 26: L'ordine permanente

 

- Quindi questa è la famigerata Regina dei Pirati? A essere sincero, mi aspettavo qualcuno con una certa...presenza.-

 

La triste ragazza ammanettata e seduta di fronte al Grand'Ammiraglio non aveva un aspetto molto impressionante. Ovviamente, dire che in quel momento Mar si sentiva triste sarebbe un pò come definire la Rotta Maggiore "una pozzanghera", cioè un bell'eufemismo.

 

- Non parli, eh? Cos'è, l'agalmatolite ti ha bloccato la lingua?-

 

Mar guardava distrattamente la scrivania del Grand'Ammiraglio, senza preoccuparsi di cosa stava accadendo attorno a lei. Tra l'altro, questo stato si chiama distaccamento dovuto a un misto di depressione e disperazione.

 

- Fai come ti pare. Devo ammettere, però, che è bello per una volta non essere interrotto da qualche intelligentone con troppo da dire. Tra l'altro, volevo dire che...sembri molto giovane per la tua età, Monkey D. Madelyn. In effetti, hai lo stesso aspetto di venti anni fa! Non è che per caso saresti disposta a rivelarmi il tuo segreto prima che ti spediamo a Impel Down? Detto tra noi, a mia moglie non farebbe male ringiovanire un pò.-

 

Di nuovo, dalla ragazza non venne nessuna risposta.

 

- No? Peccato. Con un carisma del genere, mi chiedo proprio come tu abbia fatto a far lavorare per te dei pezzi grossi come questi qua.-

 

Il grand'ammiraglio fece un gesto in direzione della scrivania, dove i volti minacciosi del Disinfestatore, Gurnarde e Walker la fissavano dai rispettivi manifesti. Un osservatore attento avrebbe potuto notare che su tutti loro era stata stampata, a caratteri cubitali, la parola DECEDUTO.

 

- Soprattutto il Drago delle Sabbie. Diavolo, quella sirena ce l'ha a morte con l'umanità, forse perchè tanti anni fa abbiamo spazzato via quasi tutta la sua razza nella Battaglia di Loguetown. Alcuni sopravvissuti cercarono poi di vendicarsi, ma non ci sono mai riusciti, e pensammo che tutto fosse finito lì. Ma poi, sette anni fa, saltano fuori dal nulla quella sirena e il suo amichetto. Non so di preciso perchè ha aspettato tredici anni, ma ho sentito che alle sirene spuntano le gambe solo quando invecchiano, quindi forse è per questo...comunque, diventò un vero incubo, uccidendo Draghi Celesti a destra e a manca e mandando nel panico i Cinque Astri di Saggezza.

 

- Ho perso il conto di tutte le volte che i miei uomini sono andati a cercarla e sono tornati a mani vuote, o senza mani, se non erano fortunati. Diavolo, è stata lei a farmi questo.- Parlando, indicò una delle molte cicatrici che aveva sulla faccia.- Ce n'è un'altra di qualche anno fa in un posto che non puoi vedere, mi aveva quasi ucciso. Ho dovuto far piazzare delle mine speciali per far fuori lei e l'uomo-pesce, non avrei rischiato i miei uomini in uno scontro ravvicinato. Una sirena che può muoversi sulla terra velocemente come in acqua è qualcosa di cui avere paura.

 

- Comunque, ormai sono morti, quindi meglio non pensarci più.- Il grand'ammiraglio tirò fuori un vecchio manifesto di Trafalgar Law e lo affiancò a quello del Disinfestatore.

 

- Avremmo dovuto capirlo prima che quel pazzo del Disinfestatore era il vecchio Trafalgar Law. Ma all'inizio pensavamo che fosse morto, e che il Disinfestatore fosse semplicemente il nuovo possessore dei poteri del Frutto Ope Ope. Siamo stati davvero stupidi, ora che ci ripenso. Vabbè...vorrà dire che mi limiterò a rendere l'informazione "classificata". Non serve che il mondo sappia certe cose, eh? Ho già abbastanza guai con la brutta figura che ci avete fatto fare con Imba.-

 

Il marine si fermò e iniziò a ricordare.

 

- Scommetto a che quella testa calda di Imba è venuto un colpo quando vi ha incontrati! Non faceva altro che prendere in giro i marines della vecchia scuola e parlare in continuazione della nuova Era della Giustizia, ed ecco che và ad affrontare te e Law, l'ultimo della Peggiore delle Generazioni. Beh, l'ultimo libero, almeno. E l'ultimo della nostra generazione, sai. Avrei pagato una bella cifra per vedere lo scontro.-

 

Mar continuava a non parlare. Ma il Grand'Ammiraglio non sembrò curarsene, forse troppo occupato ad ascoltare la propria voce. L'uomo, noncurante del silenzio della ragazza, continuò a parlare allegramente.

 

- Ah, era tutto diverso, all'epoca. Pirati e marines...non li fanno più come un tempo. Quelli della nuova generazione sono tutti uguali. Fortissimi, ma con la stessa personalità del culo di un lumacofono.-

 

Il lumacofono sulla scrivania si svegliò per un attimo e guardò in cagnesco il grand'ammiraglio.

 

- Sì, lo so che è il mio lavoro dare la caccia ai pirati...ma è un peccato che la Misteriosa Era della Pirateria finisca in questo modo. Mi mancano tutti quei personaggi pittoreschi che c'erano all'epoca...-

 

Mar chiuse gli occhi. Era tutto vero. I Mugiwara, i Pirati Heart, gli uomini-pesce...perfino i marines della vecchia generazione...erano tutti morti, ora.

 

-...parli del diavolo!-

 

La porta della stanza degli interrogatori si era aperta, lasciando entrare una marine, e anche di alto grado, a giudicare dal suo abbigliamento. Ma non era sola, perchè dietro di lei c'era un'altra persona, ed era quest'ultima che il Grand'Ammiraglio stava guardando con stupore.

 

Di sicuro valeva la pena guardarlo. Perfino Mar, che fino a quel momento non si era interessata di ciò che accadeva attorno a lei, si accorse del nuovo arrivato, soprattutto perchè era qualcosa che non aveva mai visto prima. Tanto per cominciare, non sembrava umano. Era infatti enorme, muscoloso e dalla pelle verde, e se non fosse stato per il fatto che indossava vestiti umani, Mar avrebbe pensato che si trattasse di un qualche tipo di mostro non-senziente. E forse lo era: le ricordava molto il cattivo di uno di quei vecchi cartoni animati del Sabato mattina che suo padre cercava sempre di farle guardare. Qualcosa a proposito di un barbaro e i suoi amici in lotta contro un gruppo di creature metà serpente metà uomo, a cui il nuovo arrivato somigliava moltissimo.

 

Tuttavia, nonostante le sue peculiarità fisiche, la caratteristica che più saltava all'occhio era la museruola "alla Hannibal" situata sulla metà inferiore del suo volto prominente. Sembrava fatta di metallo ed era legata stretta, copriva la mandibola e lasciava intravedere soltanto un paio di inquietanti occhi gialli.

 

Il Grand'Ammiraglio balzò in piedi.- Cosa ci fa qui, Catti? E perchè lo ha fatto entrare? Non avevo detto che non dovevo essere disturbato? Sto interrogando la prigioniera, non vede?-

 

- E' sicuro, signor Stamper? Da quello che ho sentito, mi sembrava che fosse solo lei a parlare.- rispose la marine con sarcasmo.- Per quanto riguarda l'interrogatorio, dovrà interromperlo. Abbiamo ricevuto dei nuovi ordini. La Regina dei Pirati è stata venduta.-

 

- Venduta? VENDUTA? Chi l'ha detto? A chi?-

 

La marine puntò un dito verso il soffitto e scosse le spalle.- L'ordine viene dalle alte sfere. A quanto pare, un Drago Celeste ha pensato che sarebbe stato bello avere la Regina dei Pirati nella sua collezione di schiavi.-

 

- Ma a cosa pensavano quegli idioti quando hanno acconsentito?- Il Grand'Ammiraglio aveva praticamente la bava alla bocca.- La Regina dei Pirati deve andare ad Impel Down per scontare la sua pena! Quei nobili del cavolo non possono venirsene qui a soffiarci la prigioniera più importante dell'anno...anzi, degli ultimi anni, solo perchè vogliono esporla nelle loro stupide ville!-

 

- Apparentemente possono. Sono stati molto...generosi, e...beh, sa anche lei cosa significa.- disse la marine.

 

- Beh, gli dica che ho detto di no! La Giustizia non è un supermercato!- ruggì indignato il grand'ammiraglio.

 

- I pezzi grossi si aspettavano questa reazione. Mi hanno chiesto di ricordarle da dove vengono i fondi per quelle sue nuove navi traccianti. A meno che non sia disposto a pagare di tasca sua...- disse la donna, sorridendo.

 

Il Grand'Ammiraglio bestemmiò sonoramente, ma sembrò riconoscere la sconfitta.- Al diavolo quei vecchi rimbambiti! Dovrebbero saperlo che la Giustizia non ha un cartellino del prezzo...immagino che tu sia qui per questo.- aggiunse, rivolto all'uomo con la museruola.

 

Quest'ultimo rimase in silenzio e porse un involucro al grand'ammiraglio, che glielo strappò di mano senza tante cerimonie, per poi aprirlo.

 

- Con la presente, Noi, San Augustus Magnus, esigiamo che il nostro acquisto venga consegnato immediatamente al nostro emissario.- lesse ad alta voce il Grand'Ammiraglio prima di rivolgersi all'Uomo con la Museruola.- Uhm. Quindi...sei venuto a ritirare la spesa del tuo padrone, eh, Red?-

 

Mar si chiese per un istante perchè il Grand'Ammiraglio aveva chiamato l'Uomo con la Museruola "Red", dato che sembrava più "Verde" che "Rosso". Ma la creatura non reagì, rimanendo impassibile in attesa della risposta del Grand'Ammiraglio, gli inquietanti occhi ambrati fissi nel vuoto.

 

Il Grand'Ammiraglio sospirò.- Vedo. Ti hanno spento, eh? Considerando cos'eri e cosa avresti potuto essere...sei proprio caduto in basso.-

 

- Oh...prova forse compassione per un criminale traditore, Grand'Ammiraglio?- disse la donna all'improvviso.

 

Questo riportò il marine alla realtà.- Lascia perdere. Prenditi la Regina dei Pirati e vattene da qui. Ehi...che stai facendo?-

 

Mar si era alzata da sola in piedi, e nei suoi occhi c'era una luce prima assente. La cosa non sfuggì all'attenzione del grand'ammiraglio.

 

- Non credere di cavartela tanto facilmente, Regina dei Pirati. A quanto si dice, essere schiava di San Magnus ti farà venire voglia di essere stata mandata ad Impel Down. Come del resto ti confermerebbe questo poveraccio, se potesse ancora parlare.- disse, indicando l'impassibile Red.

 

A Mar non importava. Sentendo il nome di San Magnus, le si era riaccesa la speranza. Si rese conto che, per un colpo di fortuna, sarebbe andata nella stessa villa in cui in origine aveva progettato di fare irruzione. Anche se aveva perso suo padre e i suoi amici, aveva ancora la possibilità di ritrovare sua madre. E finchè fosse rimasto qualcuno per cui vivere, lei non avrebbe mollato.

 

- Dì al tuo padrone di non togliere mai le manette di agalmatolite.- disse la marine a Red, portando Mar fuori dalla stanza.- I poteri della Regina dei Pirati sono troppo pericolosi, quindi devono rimanere sempre bloccati. Questa condizione di acquisto diverrà nulla solo in caso di morte della Regina dei Pirati.-

 

L'uomo fece un piccolo cenno con la testa per far capire di aver ricevuto il messaggio. Mar trovò inquietante il fatto che la marine parlasse di certe cose come se niente fosse.

 

- Naturalmente, non so di preciso come farai a dirlo al tuo padrone, ma forse ti toglie la museruola quando vuole ricompensare il suo cagnolino.- aggiunse la donna. Sembrava che si divertisse un mondo a umiliare gli altri.

 

Tuttavia, su questo particolare soggetto i suoi sforzi erano sprecati. Red non reagì per nulla allo scherno. La marine sospirò.

 

- Non è la stessa cosa. Mi sa proprio che quegli impianti ti spengono del tutto.- disse.

 

Gli occhi di Mar seguirono lo sguardo della marine, accorgendosi di una caratteristica di Red che prima non aveva notato. Sulla nuca aveva un dispositivo metallico simile a un mezzo collare, piantato nella carne.

 

Nonostante non l'avesse mai visto prima, Mar capì subito di cosa si trattava. Le tornò in mente la descrizione fattale da Law dell'orribile dispositivo controllore impiantato su Chopper.

 

- Sì, guardalo bene, Regina dei Pirati.- disse la marine, accorgendosi del suo sguardo.- Abituati all'idea. Conoscendo il tuo padrone, vorrà fartene impiantare uno al più presto, e allora finirai come il povero Red, senza più una mente o un'anima.-

 

***

 

Durante il viaggio verso la villa di San Magnus non accadde nulla. Se per caso ve lo state chiedendo, no, Mar non cercò di scappare. C'era un buon motivo, per questo. Due, in verità.

 

Il primo e più importante, era che ora indossava un collare per schiavi, che, come tutti ben sapete, impedisce di scappar via a meno che non vi diverta farvi esplodere la testa.

 

Il secondo era meno ovvio. Mentre Mar saliva assieme a Red sul treno marino diretto a Marijoa, si rese conto che non erano soli. Gli uomini in nero erano discreti, ma non abbastanza da impedirle di accorgersi dell'assenza di tutti gli altri che avrebbero dovuto essere a bordo. Aggiungendo il fatto che riuscì a notare delle macchie nere ai lati del suo campo visivo, non ci mise molto a capire che, anche se in teoria era stata consegnata a Red, i marines la stavano ancora tenendo d'occhio.

 

Essendo priva di poteri, e non avendo nessuna abilità fisica degna di nota (tranne quell'inutile cintura blu di karate menzionata in precedenza) non poteva fare proprio niente. Decise quindi di tenere gli occhi aperti e la bocca chiusa, si sistemò sul sedile affianco a quello di Red e attese.

 

In circostanze normali, Mar avrebbe apprezzato molto il viaggio in treno. Ma nonostante lo scorrere della carrozza sulla superficie dell'acqua fosse piacevole, non potè fare a meno di pensare che si trattava di QUEL treno marino. Le venne subito in mente Franky, e poi i Mugiwara. E poi la Sunny, il suo equipaggio, suo padre e...

 

...beh, pensieri deprimenti che la fecero piangere di nuovo.

 

Mar era sull'orlo dell'autocommiserazione, quando all'improvviso sentì un colpetto sul gomito. Iniziò a guardarsi attorno, ma attorno a lei c'era soltanto Red, i cui occhi erano fissi nel vuoto e che non le stava prestando nessuna attenzione. Fu sul punto di chiedersi se era stato un contatto casuale o se si era immaginata tutto, ma poi sentì di nuovo il colpetto e guardò giu.

 

All'inizio, Mar pensò che si trattasse di un serpente, salvo poi rendersi conto che era semplicemente la coda prensile di Red (e che quest’ultimo aveva una coda!). Ma la sua attenzione fu subito attratta da un pezzetto di carta che era stato discretamente piazzato sul sedile in mezzo a loro. Fece per girarsi e prenderlo, ma la coda si mosse in segno di avvertimento, poi, con un guizzo fulmineo, le mise il pezzo di carta in mano.

 

La cosa la sconvolse. Non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere da una persona in quelle condizioni. Il che poteva voler dire...

 

Come per confermare il suo sospetto, Red si girò in parte e le diede un'occhiata che lei interpretò come un via libera per leggere il biglietto, ma in modo che nessuno se ne accorgesse. Non le venne in mente un modo migliore, pertanto fece finta di piangere nascondendo la faccia tra le mani, dedicandosi invece alla lettura del biglietto.

 

Scoprì che andava dritto al punto.

 

Non provare a scappare, ti stanno osservando. Quando arriviamo, tieni la testa bassa e non piangere, non guardarti attorno e non parlare se non sei interrogata. Segui le mie indicazioni e non ti farai ammazzare. Fai in modo che nessuno se ne accorga.

 

Con un brivido, Mar si rese conto che non solo Red aveva conservato più facoltà mentali di quel che lasciava intendere, ma era anche deciso a nasconderlo. Comunque, quando si è da soli in un ambiente ostile, l'idea di un potenziale volto amico, anche se coperto e di qualcuno che normalmente l'avrebbe spaventata, è decisamente ben gradita. Pertanto, Mar terminò il suo finto pianto, e, stando ben attenta a non guardare Red, fece un breve cenno.

 

Red non reagì alla sua risposta, tuttavia Mar sapeva che aveva capito, perchè, per un attimo, i suoi occhi avevano perso la loro fissità, si erano girati verso di lei, e poi erano tornati alla loro condizione iniziale.

 

Non interagirono più per tutto il resto del viaggio, perchè quelli del CP9 li stavano guardando, ed entrambi lo sapevano.

 

***

 

Fu solo dopo che il treno marino arrivò alla stazione di Marijoa e i due schiavi salirono su una carrozza privata diretta alla villa di San Magnus, che Mar ebbe un'altra chance di parlare a Red.

 

La carrozza era stata mandata da San Magnus, assieme a un drappello di guardie. La cosa soddisfò quelli del CP9, perchè smisero di nascondersi e se ne andarono col treno marino.

 

Appena il Puffing Tom partì con un fischio acuto, Mar vide la sua opportunità.

 

- Mr Red, c'è per caso una schiava molto simile a me ma più vecchia, dove stiamo andando?- sussurrò.

 

Red si assicurò che le guardie non stessero controllando, per poi annuire. Per un attimo, Mar sentì tornarle la speranza, ma poi Red sollevò un dito artigliato, scosse la testa, sollevò tutte le altre dita, e annuì di nuovo.

 

Mar fece di tutto per non guardare confusa l'uomo.

 

***

 

Fin troppo presto, arrivarono a destinazione. Mar seguì il consiglio di Red, rimanendo in silenzio e fingendosi afflitta, mentre entravano nell'enorme edificio. La ragazza pensò che assomigliava più a un museo che a una vera casa. Di certo, aveva lo stesso numero di guardie e sistemi di sicurezza.

 

Incontrarono subito il maggiordomo, che li accolse con un: - Ah, ecco che ritorna il cane da caccia. Hai con te il nuovo acquisto, Red?-

 

Red gli porse alcuni documenti, che Mar suppose essere relativi al suo acquisto.

 

- Quindi questa è la famosa "Regina dei Pirati"?- disse l'uomo con disprezzo, guardandola.- Non mi sembra granchè. Non capisco proprio perchè i Padroni sono così ansiosi di vederla, ma hanno ordinato di portarla subito nelle loro stanze. Stanno per andare a far visita a Lady Shulalia, altrimenti la nuova ragazza avrebbe dovuto prima essere resa presentabile.-

 

Mar era un pò indecisa sul da farsi, ma un cenno della coda di Red le fece capire che doveva seguire quell'uomo. Furono condotti all'interno della villa, che era di un'opulenza decadente e i cui corridoi erano pieni di teche di vetro contenenti strani oggetti e quelli che sembravano manichini.

 

A quanto pare, San Magnus collezionava molte cose.

 

Mar fece del suo meglio per seguire l'avvertimento di Red, ma i suoi propositi furono messi alla prova quando entrarono in un'altra stanza piena di teche, che una schiava stava lucidando. Anche se quest'ultima era girata di spalle, Mar notò che si trattava di una donna dai lunghi capelli neri, proprio come sua madre.

 

Mar sentì un nodo formarlesi in gola. Poteva essere sua madre? Doveva forse cercare di attirare discretamente l'attenzione della schiava?

 

La donna li sentì entrare e si girò per guardarli. Mar diede un'occhiata al viso della donna, rimanendo subito delusa.

 

Non era sua madre.

 

Certo, le assomigliava un pochino, ma non più di tanto. In ogni caso, la donna non mostrò di riconoscere Mar e riprese a lucidare il vetro, cosa che non sarebbe mai accaduta, se fosse stata sua madre.

 

Mentre si addentravano sempre di più nella villa, Mar si accorse che, senza alcuna eccezione, tutte le schiave lì presenti condividevano le stesse caratteristiche fisiche: capelli, pelle, altezza e stazza. Fu in quel momento che si ricordò una frase detta da Squall a proposito di San Magnus.

 

-...questo Drago Celeste ha stretto un accordo particolare con tutti i negozianti, negli ultimi venti anni. Le donne corrispondenti a una certa descrizione dovevano essere offerte prima a lui...-

 

Mar si chiese che razza di persona fosse San Magnus, per fare delle richieste così specifiche sugli schiavi. Lo avrebbe scoperto presto, perchè erano finalmente arrivati alla stanza del Padrone.

 

Red entrò dopo aver ricevuto un ordine, e, in silenzio, prese posizione affianco alla porta, la testa china.

 

Mar si accorse che il maggiordomo non le aveva detto niente su come comportarsi in presenza di un Drago Celeste. In effetti, in quel momento esibiva un ghigno assetato di sangue, che la portò a chiedersi se per caso sperasse segretamente che si sarebbe fatta ammazzare facendo arrabbiare il suo nuovo padrone.

 

Beh, se era così, gli avrebbe dato una grossa delusione.

 

Tieni giù la testa, non alzare lo sguardo, non piangere, non fare rumori non necessari...disse Mar tra sè e sè mentre veniva condotta in una stanza ancora più lussuosa. I suoi piedi scalzi affondarono nel morbido tappeto, e a malapena si accorse che, da qualche parte davanti a lei, sedevano due imponenti figure avvolte in abiti raffinati.

 

- Illustrissimi San Magnus e Principessa Magda, il vostro acquisto speciale è qui. Vi presento...la Regina dei Pirati.-

 

- Molto bene, Custode. Figlia Mia, ecco il dono che mi avevi chiesto. Lo trovi di tuo gradimento?- La voce di San Magnus era profonda e crudele. Il suono fece rabbrividire Mar.

 

La nobile si mosse in avanti per un controllo più accurato, producendo un fruscio di abiti di seta.- Sì, Padre Mio.- rispose.- Siete il padre più generoso che ci sia.-

 

Sentendo la voce di Magda, e nonostante l'avvertimento di Red, Mar sussultò involontariamente e alzò gli occhi.- M...-

 

La risposta fu immediata. Un ceffone la spedì dritta a terra.

 

- Schiava insolente!- ruggì Magda.- Come osi alzare la testa per guardare i tuoi padroni quando ancora non ti abbiamo dato il permesso!-

 

- Insolente davvero!- disse San Magnus.- Questa feccia ha bisogno di una bella lezione, Figlia Mia. Oppure potremmo farla aggiustare. Con Red ha fatto miracoli.-

 

La faccia sul tappeto e una guancia arrossata, Mar ebbe un brivido di terrore. Era chiaro che per "aggiustare" San Magnus intendeva far installare un impianto controllore. L'idea era già terrificante di suo, ma c'era anche la questione della voce di Magda. Mar aveva riconosciuto quella voce. E quando subito dopo Magda parlò di nuovo, non ci fu più alcun dubbio sulla sua vera identità.

 

- Ma gli impianti sono bruttissimi, e le rovinerebbero l'aspetto, Padre Mio. Permettetemi di istruirla per un'ora e mezza e diventerà ubbidiente.-

 

- Molto bene, cara Magda, ma non perdere troppo tempo a giocare col tuo nuovo acquisto. Tra un'ora dobbiamo andare da Shulalia per il tour.-

 

Al che, il Drago Celeste lasciò la stanza, facendo cenno a Red di rimanere.

 

- Red, resta fuori a fare la guardia e chiudi la porta. Assicurati che nessuno ci disturbi.- ordinò Magda. Lo schiavo obbedì, lasciando sole le due donne.

 

La porta si chiuse dietro di lui, il suono della serratura che riecheggiava nell'enorme stanza. Mar dovette affrontare un altro conflitto interno quando, dal fruscio della seta, capì che Magda era proprio sopra di lei. Ma prima ancora che potesse decidere se valeva la pena o no di rischiare di alzare lo sguardo, fu sollevata da Magda e poi abbracciata da due mani tremolanti.

 

- Marie, stai bene? Mi dispiace tantissimo per averti colpita, ma dovevo impedire che mi facessi scoprire...Se viene a sapere che non sono sua figlia ci farà ammazzare entrambe...E' pazzo e completamente senza cuore. Capisci? Marie?-

 

La testa di Mar era nel caos, e, sopraffatta dall'emozione, riuscì a pronunciare soltanto una parola:

 

- M-mamma?-

 

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Capitolo 27
*** Come nasce un mostro ***


Questo capitolo è offerto da...

 

L'oroscopo di Madame Shirley

 

I segni del giorno:

 

TORO: Se da qualche tempo sentite uno strano peso sulla testa, forse dovreste controllare un pò di più il vostro partner.

 

SAGITTARIO: Non preoccupatevi per la lunghezza, l'importante è come la si usa. La freccia, intendo.

 

PESCI: Tutto bene! Soldi come se piovesse, caldi incontri in serata e una salute di ferro!

 

 

Capitolo 27: Come nasce un mostro

 

Il problema del raccontare una storia dal punto di vista di una sola persona, è che si tende a far sembrare che il protagonista sia l'unico a cui accade qualcosa. Il che, se ci pensate bene, è un pò stupido. Le persone si muovono e agiscono indipendentemente le uni dalle altre. E in questo caso, dovrebbe essere evidente che, mentre Mar e suo padre vivevano le loro avventure negli ultimi dieci capitoli o giù di lì, anche sua madre aveva avuto il suo bel daffare.

 

- Per fortuna ti abbiamo recuperata in tempo.- disse la donna a Mar mentre interrompeva l'abbraccio per guardarla meglio.- Ho seguito tutte le notizie relative a te e tuo padre. Quando ho saputo che eri stata catturata ho temuto che ti avrebbero mandata in quell'orribile prigione...Down qualcosa...ma sono riuscita a convincerlo a comprarti. Era l'unica cosa che mi è venuta in mente per salvarti.-

 

Mar sentì un'ondata di gratitudine. Quindi, in fondo non era stata una coincidenza il fatto che San Magnus l'avesse comprata. Ma quel che sua madre disse subito dopo la riempì di angoscia.

 

- Marie, devo saperlo...cos'è successo a tuo padre? Ho cercato anche lui, ma non ho trovato nulla, ho solo scoperto che non c'erano altri sopravvissuti...N-non è così, vero?-

 

A malincuore, Mar le raccontò cos'era accaduto.

 

Mentre parlava, sua madre cercava di apparire calma, ma quando Mar le disse di come Squall aveva quasi distrutto l'isola di Hawker, loro inclusi, la donna divenne bianca come un lenzuolo. Appena arrivò all'affondamento della Sunny e alla perdita di suo padre, sua madre non cercò più di rimanere impassibile e iniziò a piangere apertamente.

 

Era la prima volta che vedeva sua madre piangere in quel modo. Oltretutto, Mar si sentì un'idiota per essersi chiesta se sua madre amava davvero suo padre.

 

- Mi dispiace, ho sprecato del tempo prezioso.- disse la donna dopo un pò, riuscendo finalmente a ricomporsi con un pò di aiuto da parte di sua figlia.- Sono stata stupida, ne abbiamo così poco.-

 

- Mamma, va tutto bene...ma non capisco cosa sta succedendo. Perchè quel Drago ti tratta come se fossi sua figlia?-

 

- Beh, per farla breve, quel Drago ha perso sua figlia, molti anni fa. Credo che...la cosa lo abbia sconvolto. Compra donne che assomigliano a sua figlia e le addestra per impersonarla, in modo che nessuno si accorga che è sparita.-

 

- Quindi, adesso sei tu che la impersoni?-

 

Sua madre si asciugò un'ultima lacrima e fece un piccolo, triste sorriso.- Il mio caso è un pò diverso. E' iniziato così, ma ora...in qualche modo, si è convinto che io sia quella vera.-

 

- Davvero? E come?-

 

- Beh, non è del tutto sano di mente, e come sai io sono brava con le persone.- disse sua madre in risposta.

 

Il che, pensò Mar, era vero. Sua madre aveva sempre avuto un grande carisma, e riusciva sempre a ottenere quello che voleva dalle persone. Il che era ottimo, dato che faceva la PR: era sempre al telefono con qualcuno della sua apparentemente inesauribile rete di contatti. Tuttavia, l'unica persona con cui aveva qualche difficoltà era il padre di Mar, ed era un vero mistero come quei due si fossero sposati e fossero rimasti insieme.

 

Da fuori la porta venne un colpetto. Sua madre si girò e aggrottò la fronte. Mar si chiese se era stato Red con la sua coda e se si era trattato di un qualche tipo di segnale preconcordato tra lo schiavo e sua madre.

 

- Ho quasi finito il tempo. Ascolta, Marie: finchè quell'uomo crederà che io sono sua figlia, avrò abbastanza potere da proteggerci entrambe. Quindi non devi far sapere a nessuno la verità su di noi. Le nostre vite sono appese a un filo.-

 

Mar annuì. Sua madre sorrise-

 

- Brava ragazza. Lo so che è ingiusto chiederti di più, ma devi avere coraggio fino al mio ritorno.-

 

- Te ne stai andando?-

 

- Solo per un pò. Magnus vuole dimostrare agli altri Draghi Celesti che "la Principessa Magda" non è più una reclusa. Gli ho promesso che sarei andata, se in cambio ti avesse comprata.-

 

Considerando che Mar aveva appena ritrovato sua madre, era una notizia difficile da accettare. Doveva avere un'aria abbattuta, perchè sua madre le scostò i capelli dal viso con tenerezza e disse:

 

- Lo so che le ultime settimane sono state difficili, Marie. Ma andrà tutto bene.- Assunse un'espressione quasi disperata.- Abbiamo perso tuo padre, ma non perderò te. Ho un piano per farci uscire da qui. Solo...resta buona fino al mio ritorno.-

 

Molto probabilmente, la Mar di qualche settimana prima avrebbe avuto da ridire, si sarebbe messa a piangere e si sarebbe comportata come una bambina. Ma la Mar attuale si era abituata così tanto al Frutto Logica Logica che, anche se i suoi poteri erano stati bloccati, la sua mente continuava a ragionare allo stesso modo, per abitudine. Pertanto, capì quanto fosse pericoloso il gioco a cui sua madre stava giocando, quanto fosse difficile, e decise di non peggiorare la situazione.

 

- Farò la brava, mamma. Però, ti prego, stai attenta.-

 

La sua calma accettazione sorprese favorevolmente sua madre.

 

- Lo farò.- fu la risposta della donna, seguita da altri colpetti da fuori la porta.- Ora devo andare. Fidati di Red, ma stai attenta al Custode. Sospetta di noi.-

 

Mar annuì, prendendo nota mentalmente del nome del maggiordomo e del fatto che la sua impressione iniziale era stata corretta.

 

- Sii coraggiosa, tesoro. Non preoccuparti, tornerò prima che tu te ne renda conto.-

 

Mar non potè fare a meno di ricordare che anche Gurnarde aveva detto qualcosa di simile, e non era più tornata. Ciò nonostante, Mar decise saggiamente di tenere la bocca chiusa e cercò di allontanare la brutta sensazione che iniziò a provare, mentre ancora una volta veniva separata da sua madre.

 

***

 

Appena i padroni se ne furono andati, il Custode (con una certa ripugnanza) le disse che la Principessa Magda aveva specificamente ordinato che lei, Mar, passasse il tempo a pulire la sua stanza da letto. Non un compito facile, dato che la stanza era grande quasi quanto la loro vecchia casa.

 

Comunque, Mar si rese conto che non era mai stata così contenta di fare le pulizie. Naturalmente, era il modo di sua madre di proteggerla. Passare la maggior parte del tempo chiusa nella stanza da letto di sua madre era un modo per tenere al minimo le interazioni col Custode o con chiunque avesse intenzione di approfittare di lei.

 

Era anche incredibilmente noioso. Ma non era proprio una brutta cosa, visto che così Mar ebbe modo di ripensare alla sua situazione.

 

Fin da quando era arrivata lì e aveva ritrovato sua madre, c'era stato qualcosa che non le tornava. E ora che aveva il tempo per pensarci, era decisamente...strano. Del resto, quali erano le probabilità che al mondo ci fossero così tante persone che assomigliavano a lei e a sua madre?

 

All'inizio Monkey D. Madelyn...e ora la Principessa Magda...

 

Fu allora che capì tutto.

 

Magda...

 

Magdalene...

 

Madelyn.

 

Sicuramente, tu, Caro Lettore, avrai capito questa cosa già da un bel pezzo. Dovrai perdonare la lentezza di Mar. Ricorda, non aveva più l'aiuto del Frutto Logica Logica. Ma alla fine ci arrivò, ed è questo l'importante.

 

- Monkey D. Madelyn è la vera Principessa Magda!- gridò Mar spolverando uno scaffale pieno di libri.

 

Era tutto chiaro, adesso. Quelle due erano evidentemente la stessa persona; anche i tempi coincidevano. La Principessa Magda era scomparsa tanti anni fa, no? E secondo il diario di Robin, Madelyn era sbucata fuori dal nulla...

 

Era così ovvio! Perchè non ci era arrivato nessun altro?

 

Calmandosi un pò, Mar capì che l'idea di San Magnus di usare delle sosia e di mettere a tacere le voci sulla scomparsa, in qualche modo aveva confuso le acque. In fondo, si trattava di un segreto davvero ben mantenuto.

 

- Ora conosco la vera identità di Madelyn. E ho sempre saputo che non era davvero la sorella di Rufy.- disse Mar tra sè e sè con una certa soddisfazione, togliendo dallo scaffale alcuni libri dall'aspetto costoso per poterlo spolverare.

 

Un foglio di carta, piegato a metà, si staccò da uno dei libri e cadde a terra. Mar lo prese e fece per rimetterlo a posto, per poi fermarsi all'improvviso. La scarsa qualità della carta era decisamente fuori posto, in quell'ambiente sontuoso. Curiosa, aprì il foglio e diede un'occhiata al contenuto.

 

In quel momento, tutti i dubbi residui su Magda e Madelyn scomparvero. Decise anche di guardare più da vicino i libri in cui aveva trovato il foglio. Non erano dei libri qualunque: stampate sulle copertine a lettere cubitali, c'erano delle varianti del messaggio:

 

Diario Segreto di Magda, NON LEGGERE.

 

Mar si ricordò con fastidio che anche lei aveva scritto qualcosa di simile sulla copertina del suo diario. Ciò nonostante, fece quello che avrebbe fatto qualunque altra adolescente dopo aver messo le mani sui diari della sua arcinemica: li lesse.

 

***

 

Ore dopo, Mar sedeva sbalordita sul pavimento, ripensando alle frasi del diario. Ora conosceva Madelyn. Non come una figura enigmatica o un nome, ma come una persona, e la cosa le aveva aperto gli occhi.

 

Il primo diario aperto da Mar doveva essere stato scritto quando Magda era molto giovane. Ora, dato che tengo molto a voi lettori, non vi riporterò le annotazioni del diario nel modo esatto in cui sono state scritte. Fidatevi, la mia versione vi piacerà molto di più, dato che la prima annotazione iniziava così: "caro diaio, ho deiso di enere un diaio segreo..."

 

***

 

Caro Diario,

 

Oggi ho compiuto dieci anni. Papà mi ha fatto un regalo, una guardia del corpo tutta mia. Dice che è meglio che ne abbia una, nel caso uno stupido uomo-pesce come Tigerfish attacchi di nuovo Marijoa.

 

Si chiama Cree. Papà ha detto che era un marine.

 

Mi piace Cree, quando mi parla è diverso da tutti gli altri e mi racconta storie di cose al di fuori di Marijoa.

 

---

 

Caro Diario,

 

Ho deciso di volere un nuovo animaletto. Quindi Papà mi ha comprato una sirena. Si chiama Tikki. Ha cinque anni, ha una coda gialla a macchie ed è una sirena di tipo pesce-scatola.

 

Ma piange in continuazione. Spero che smetta presto, è una tale noooiaaa.

 

---

 

Caro Diario,

 

Oggi, Cree mi ha raccontato di quando ha combattuto i Pirati del Sole. Sono una banda di pirati, tutti uomini-pesce.

 

Gli ho detto che ora ho una sirena. Non mi ha creduto e si è messo a ridere.

 

---

 

Caro Diario,

 

Cree è brutto e cattivo!

 

Gli ho fatto vedere Tikki e lui si è arrabbiato e ha detto "è solo una bambina". Poi ha detto che un conto era schiavizzare criminali e pirati, e che bambini come Tikki non dovevano essere presi ed era sbagliato.

 

Ha ferito i miei sentimenti. Non mi piace più-

 

---

 

Caro Diario,

 

Ho detto a Papà quello che mi aveva detto Cree. Si è arrabbiato e ha detto che Tikki era solo un pesce, e che se Cree non aveva niente di bello da dirmi allora non avrebbe proprio dovuto parlare.

 

Quindi, Diario, come vedi è tutta colpa di Cree!

 

---

 

Caro Diario,

 

Oggi Cree mi ha chiesto scusa.

 

Glielo ha fatto fare Papà. Ha messo Cree davanti alla vasca dei piranha e ha detto che se non avesse implorato il mio perdono, avrebbe buttato lui e Tikki nella vasca.

 

Cree ha chiesto scusa, ma Papà ha buttato lo stesso Tikki nella vasca. E' stato divertente vederla nuotare cercando di scappare dai piranha. Ma Cree non ha riso.

 

Ha riso dopo, quando all'improvviso i piranha si sono comportati in modo strano e sono andati a pancia in su. Papà si è arrabbiato molto e ha detto alle altre guardie di portarlo via.

 

Ha anche detto che avrebbe riportato Tikki al negozio perchè è velenosa, ma mi comprerà una nuova sirena per rimediare.

 

---

 

Caro Diario,

 

Papà è andato a Sabaody e mi ha lasciata sola con i servi. Sono tutti noiosi e non fanno altro che dirmi "Sì, padrona!.

 

Mi annoiavo e così sono andata a trovare Cree nella sua cella. Sembrava sorpreso di vedermi.

 

Gli ho detto che mi mancavano le sue storie, e che se non fosse stato cattivo con me tutto questo non sarebbe successo. Lui ha detto che non gli importava più di cosa gli sarebbe successo, aveva fatto quello che credeva giusto e aveva visto com'era davvero Marijoa.

 

Ho cercato di spiegargli perchè non era sbagliato per noi. Gli ho detto che Papà mi diceva sempre che noi siamo Draghi Celesti e abbiamo il diritto di fare ciò che vogliamo perchè abbiamo più diritti della gente comune. Se non avessimo creato il governo mondiale centinaia di anni fa non ci sarebbe nessun mondo, ed ecco perchè sono tutti in debito con noi.

 

Cree mi ha guardata ed è rimasto zitto per un pò. Poi ha parlato di nuovo e mi ha chiesto se credevo davvero a quella roba e ovviamente ho risposto di sì.

 

Si è azzardato a scuotere la testa! Quindi mi sono arrabbiata e gli ho detto che era solo un plebeo ignorante che non sapeva nulla. Ma lui ha scosso di nuovo la testa e mi ha chiesto se ero mai stata fuori dalla casa di Papà senza essere circondata dalle guardie del corpo.

 

Gli ho detto che non lo avevo mai fatto, neanche con le guardie del corpo.

 

E poi, non ci crederai, Diario, ha detto che gli dispiaceva per me. Lui, un plebeo, che si dispiace per me, un Drago Celeste!

 

Stavo per sgridarlo di nuovo, ma poi mi ha chiesto se volevo ascoltare un'ultima storia. Dato che mi annoiavo, ho detto di sì.

 

"Ho avuto una bella vita, Magda." mi ha detto. "Ho sempre sognato di vedere il mondo. Ho esplorato il Mare Meridionale e la Rotta Maggiore, e ho accettato questo lavoro solo perchè volevo vedere com'era Marijoa. Ho visto cose che chi non ha mai lasciato la sua casa non può nemmeno sognare."

 

Poi gli ho chiesto perchè la gente dovrebbe voler avere dei sogni. Di nuovo, si è dispiaciuto.

 

"Hai tutto quello che potresti volere, tranne un sogno tutto tuo. Non so come fai a vivere in questo modo. Cosa ti rende diverso un giorno dall'altro, se non hai nulla per cui andare avanti, nessun obbiettivo?"

 

Gli ho detto che non capivo cosa intendeva e di raccontarmi la storia.

 

"Molto bene. Un'ultima storia per concludere tutto, e in un certo senso l'unica che potrebbe essere giusta da raccontare in questa situazione. La storia che sto per raccontarti parla di un sogno. Un folle sogno condiviso da molti pirati: la storia del leggendario tesoro "One Piece", e della morte di Gold Roger, il Re dei Pirati..."

 

(Naturalmente, tutti voi conoscete già questa storia, quindi salterò il resto di quest'annotazione e passerò direttamente alla prossima.)

 

---

 

Caro Diario,

 

Stanotte non sono riuscita a dormire. Non facevo che pensare alla storia del Re dei Pirati e a quando Cree ha detto che era triste che non avessi un sogno.

 

All'inizio ho pensato che mi stesse prendendo in giro, ma dato che continuavo a pensarci ho deciso di andargli a chiedere dell'altro.

 

Ma quando sono andata alla sua cella l'ho trovata vuota. Il guardiano mi ha detto che Papà era tornato e lo aveva mandato a chiamare.

 

Sono andata da Papà. Ha detto che il negozio non aveva altre sirene, ma che aveva comprato una nuova vasca piena di squali tigre e li aveva appena provati.

 

Gli ho chiesto cos'era successo a Cree. Papà ha sorriso e ha detto che aveva fatto una lunga passeggiata su una passerella corta e che non lo avrei più rivisto.

 

Mi sa che lo ha mandato via. Vorrei avergli parlato prima che se ne andasse, ma credo che ora dovrò fare da sola.

 

***

 

Ora, essendo più grande di Magda all'epoca in cui fu scritto il diario, Mar capì subito la verità nascosta tra le righe, rabbrividendo per la nonchalance con cui venivano narrati eventi così terribili.

 

Vorrei poter dire che questo fu l'unico incidente di questo tipo nella brutta storia di Magda, ma purtroppo non è così. Tuttavia, era l'unico ad essere davvero importante, ed ecco perchè ho deciso di raccontarvelo.

 

Adesso però passiamo ad un altro volume del diario di Magda. Il più recente, in effetti. Era evidente che a quel punto fosse più grande, perchè il suo linguaggio e la sua scrittura erano fortunatamente migliorati.

 

***

 

Caro Diario,

 

Quel maiale di Charloss non ha fatto che farmi gli occhi dolci per tutta la festa di compleanno di Shalulia. Quando verranno al mio compleanno, la settimana prossima, non lo guarderò neanche.

 

Shalulia mi ha fatto capire che dopodomani andranno a Sabaody a fare shopping. Quella cagna sa benissimo che Papà è troppo occupato per andarci e che non potrò andarci da sola finchè non avrò diciotto anni.

 

Non so proprio cosa farò fino alla settimana prossima. Forse mi annoierò a morte.

 

---

 

Caro Diario,

 

Non crederai mai a cosa è successo! Alcuni pirati hanno preso in ostaggio Shalulia, Charloss e il loro padre Roswald mentre erano alla Casa d'Aste di Sabaody! Charloss si è beccato un pugno in faccia, gli sta bene! Anche Shalulia le ha prese. Ha ha ha!

 

Riesco a sentire Papà che urla al lumacofono a proposito della sicurezza della villa. Credo che ora non mi permetterà più di andare a Sabaody, ma devo ammettere che vorrei sapere di più su chi ha osato farei una cosa simile. Dev'essere un vero pazzoide.

 

---

 

Tutti i giornali parlano dell'incidente. Ci sono anche delle foto dei pirati coinvolti. A quanto pare sono tre e fanno parte di un gruppo di nuovi pirati chiamato le Supernove.

 

Quello che ha preso a pugni Charloss è un ragazzo della mia età, è incredibile! Dalla foto non sembra neanche molto spaventoso. Ha anche un nome buffo: Monkey D. Rufy.

 

Gli altri due somigliano molto di più all'idea che mi ero fatta io dei pirati. C'è uno che sembra un clown e si chiama Kidd, mentre l'altro...

 

...Non so cosa dire, Diario. Quando ho visto la sua foto ho sentito un brivido lungo la schiena e il cuore ha iniziato a battermi all'impazzata. Non mi sono mai sentita così prima d'ora, ma anche dall'immagine potevo sentire l'intensità del suo sguardo, e la sua espressione mi ha fatta sentire come se fossi in fiamme...

 

(E' andata avanti così per diversi paragrafi. Non ho trovato niente che valesse la pena ripetere, quindi limitiamoci a saltare questa parte.)

 

...Il suo nome è Trafalgar Law, detto "Il Chirurgo della Morte". Anche il suo nome è figo. Non è magnifico?

 

Perchè gli altri Draghi Celesti non sono come lui? Sono tutti grassi, stupidi e noiosi.

 

---

 

Caro Diario,

 

Non riesco a dormire e neanche a mangiare. Continuo a pensare a quel chirurgo pirata.

 

Ho letto tutto quello che sono riuscita a trovare su di lui. Ho anche trovato un manifesto: è molto più bello che sul giornale.

 

Non riesco a smettere di guardarlo.

 

---

 

Caro Diario,

 

E' il mio complenno. Non avevo tanta voglia di festeggiare, ma ho dovuto farlo lo stesso.

 

Papà mi ha regalato quello che gli avevo chiesto: un frutto del diavolo. Gli ho detto che volevo iniziare una collezione, e lui ha risposto che era felice che mi fossi unita a lui in quell'hobby.

 

Ma non sa che ho intenzione di mangiarlo. Ho letto i giornali e ho scoperto che tutti quei pirati hanno mangiato un frutto del diavolo. Il mio Law ne ha uno, quindi voglio averne uno anch'io.

 

Lo farò stanotte. Buon compleanno a me.

 

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Non riesco a smettere di vederli!

 

Dopo aver mangiato quell'orribile frutto posso vederlo ogni volta che li guardo in faccia. Che sia una faccia vera o una foto, riesco a vedere tutto, ed è così deprimente.

 

Gli schiavi vogliono tornarsene a casa.

 

I servi vogliono solo i nostri soldi-

 

Gli altri, invece, non ne hanno proprio. Neanche di veri. Anche Papà...è tutto così vuoto. Senza senso!

 

Gli unici che sono riuscita a percepire, gli unici veri, erano quelli dai manifesti dei ricercati.

 

Riesci a crederci, Diario? Vogliono tutti trovare One Piece e diventare il Re dei Pirati. Rufy, Kidd e il mio Law. Come quella storia che mi aveva raccontato la mia vecchia guardia del corpo, tanto tempo fa.

 

E' così bello. Essere liberi, navigando sugli oceani. Vivendo un'avventura dopo l'altra...

 

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Caro Diario,

 

Papà è troppo preso dalla sua collezione per accorgersi che c'è qualcosa che non va. Non che gli sia mai importato molto.

 

Non voglio stare più in questa gabbia dorata. Ho deciso, diventerò la Regina dei Pirati! Sarò la prossima Supernova. Farò parte del loro mondo. Il Nuovo Mondo!

 

Quel pirata Monkey vorrebbe sapere com'è avere una sorella. Userò i miei poteri per realizzare il suo desiderio. Lascerò Marijoa e andrò nel mondo reale.

 

E troverò qualcuno che mi ama per quello che sono davvero, non perchè sono un Drago Celeste. In Law troverò la mia anima gemella e staremo insieme per sempre.

 

La Principessa Magda non esiste più. Da oggi in poi sarò...

 

-...Madelyn.- disse Mar ad alta voce, leggendo l'ultima frase. Fece un respiro profondo ed esaminò il resto del diario. Sull'ultima pagina, trovò il bando di cattura di Monkey D. Rufy.

 

- Quindi...è così che è iniziato tutto. Ha usato i suoi poteri per insinuarsi nelle loro vite e nei loro ricordi.-

 

Mar guardò di nuovo il foglio caduto in precedenza. Anche questo era un vecchio bando di cattura. Stavolta si trattava di Trafalgar Law, magnifico e nel fiore degli anni.

 

Chiuse gli occhi e ripensò a com'era Law nell'infermeria della Sunny: ridotto all'ombra di se stesso, in cattiva salute e con una luce terribile negli occhi. Occhi che avevano visto fin troppi orrori.

 

Guardò di nuovo la foto sul manifesto di Rufy. Il sorriso felice e spensierato, quel cappello di paglia che, fino all'affondamento della Sunny, lei stessa aveva avuto l'onore di indossare. Così tanta speranza, così tanta gioia di vivere. Tutto svanito con la lama di un boia, nonostante gli sforzi disperati dei suoi compagni e alleati.

 

Sentì dentro di lei un misto di pena e rabbia. Tutti quei sogni, distrutti e sprecati...e tutto per colpa di una ragazzina viziata ed egoista!

 

- Ehi, non so se tu e papà siete sopravvissuti o no.- disse Mar alla foto di Law.- Ma se mai vedrò Madelyn, o se lei verrà da me, troverò un modo per usare di nuovo i miei poteri.-

 

Strinse i pugni e assunse un'espressione risoluta.

 

- E sai una cosa? Farò in modo che non abbia mai interferito con le vostre vite. E' il minimo che possa fare per voi.-

 

 

NOTA DEL TRADUTTORE: Ed ecco che la verità inizia a venire a galla. Ma non è finita, ci sono ancora tante cose da scoprire. E nel prossimo capitolo entrerà in scena il buon vecchio X Drake.

 

Un'ultima cosa: secondo voi, se uno spadaccino usasse l'Ambizione per potenziare le sue spade, riuscirebbe a infilzare un rogia come Kizaru?

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Capitolo 28
*** XX ***


Capitolo 28: XX

 

Sebbene elettrizzata per la scoperta della vera identità di Madelyn, Mar fu presto costretta a tornare con i piedi per terra. In fondo, a meno che non avesse trovato un modo per togliersi le manette di agalmatolite e liberarsi, non avrebbe potuto usare l'informazione per correggere alcunchè.

 

Comunque, mentre si occupava delle pulizie, la sua mente era in fermento. Madelyn era ancora da qualche parte là fuori. Come avrebbe fatto a trovarla?

 

Decise di aspettare che fosse Madelyn a venire da lei. Sempre se la minaccia del Disinfestatore non l'aveva spaventata, certo.

 

Il suo ragionamento fu interrotto all'improvviso da un rumore proveniente dall'esterno. Mar cercò di sembrare il più occupata possibile.

 

E fu un bene, perchè la porta si aprì ed entrò il Custode, sul volto la stessa espressione disgustata di prima.

 

- Tu, ragazza. Interrompi quello che stai facendo e vieni con me.-

 

Mar guardò confusa il Custode, ma in quelle circostanze non poteva fare altro che obbedire.

 

L'uomo la guidò fuori dalla zona delle stanze da letto, fino a riportarla nella parte centrale dell'enorme villa. Era il punto dove c'erano tutte quelle stanze interconnesse piene di teche. Stavolta, l'area sembrava deserta.

 

- Lo so che sta succedendo qualcosa.- disse all'improvviso il Custode, la cui voce riecheggiò cupa nei corridoi deserti.- Il Padrone ha avuto molte Magda negli ultimi venti anni, ma non le ha mai trattate come questa qui. E' convinto che sia davvero sua figlia.-

 

Fece un verso di disgusto.

 

- Questa qui gli ha fatto qualcosa...Tu ne fai parte, vero, ragazza? Perchè quella Magda era così ansiosa di averti? Cosa sei per lei?- le chiese in tono inquisitorio, toccando nel mentre uno strano bastone.

 

Mar tenne la testa bassa e sperò che il Custode non si aspettasse una risposta. Fortunatamente, anche se la guardava in attesa di una reazione, non prese il suo silenzio come un atto di disobbedienza, anche se il modo in cui giocherellava con quel bastone la rese nervosa.

 

Dopo aver attraversato diverse stanze, arrivarono alla più grande di tutte. Lì il Custode le ordinò di fermarsi.

 

La stanza, anche se più grande, era come le altre, e piena fino all'orlo di teche di vetro. All'inizio, Mar pensò che contenessero manichini. Ma un'occhiata più da vicino le fece scoprire un contenuto molto più macabro:

 

- Gente morta.-

 

Il termine corretto sarebbe "cadaveri", ma quella parola non apparteneva al vocabolario di Mar, quindi probabilmente le sue parole furono più melodrammatiche del previsto. Inoltre, neanche la parola "gente" sarebbe molto appropriata, perchè anche se i cadaveri erano umanoidi, non erano persone. Almeno, non in senso normale. Mar ci mise qualche secondo a capire che la stanza era piena di uomini-pesce morti, tutti in mostra come degli animali impagliati. Per un attimo, temette di trovarvi anche Walker e Gurnarde, ma con suo grande sollievo, si accorse che tutti quei volti le erano sconosciuti.

 

La più grande delle teche era situata al centro della stanza, e all'interno c'era un enorme uomo-pesce...no, tritone, si corresse Mar. A differenza delle femmine della specie, i tritoni somigliavano maggiormente ai pesci nella metà superiore del corpo, e questo qua sembrava essere una sorta di terrificante tritone di tipo squalo a macchie con dei lunghi capelli blu. Affianco alla teca c'era una scala. E accanto a questa un secchio e degli attrezzi per le pulizie.

 

- La schiava che di solito pulisce questa stanza è caduta dalla scala, quella stupida, e ha rotto il vetro della teca del Re-Tritone. Il Padrone non ne è stato contento e stamattina l'ha data in pasto ai suoi squali tigre.- disse il Custode.

 

In effetti, per terra c'erano delle macchie di sangue. Mar rabbrividì, poi guardò il pannello di vetro affianco alla scala e si accorse del danno.

 

- Oggi la sostituirai tu. Pulisci questo macello.-

 

Con grande sollievo di Mar, il Custode lasciò la stanza subito dopo.

 

***

 

Era abbastanza raccapricciante essere da sola in una stanza con tutti quegli uomini-pesce morti, ma era sempre meglio che rimanere da sola col Custode. Anche l'enorme re-tritone non sembrava più così spaventoso. In effetti, guardandolo meglio, era abbastanza bello, anche se in un modo inumano e vagamente grottesco. Le fece venire in mente Gurnarde, che in qualche modo riusciva ad essere spaventosa, selvaggia e bellissima allo stesso tempo.

 

Tuttavia, pensare a Gurnarde e Walker la intristì, e servì solo a rafforzare la sua sensazione di solitudine e impotenza, come se la fredda stretta delle manette di agalmatolite sui suoi polsi non fosse abbastanza. Ma non preoccupatevi, non perderò altro tempo a descrivere la sua angoscia. Dirò solo che, fortunatamente, Mar riuscì ad accantonarla e si mise all'opera.

 

Aveva appena finito di scrostare il sangue dal pavimento, quando Red, con in mano un grosso pacco, entrò nella stanza.

 

Se fu sorpreso di trovarla lì, non ne diede segno. Si fermò accanto a lei, poggiò a terra il pacco, e iniziò ad aprirlo. Mar si accorse che l'aveva guardata di sfuggita, e si domandò se sua madre gli aveva chiesto di tenerla d'occhio. In fondo, le aveva detto che poteva fidarsi di lui. Forse anche lui aveva un ruolo nel piano di fuga, o qualcosa del genere.

 

Ma prima che avesse la possibilità di dire alcunchè, il Custode riapparve.

 

- Assicurati di non rompere il nuovo pannello, Red.- disse svogliatamente.

 

Lo schiavo annuì e continuò a svolgere il suo compito.

 

- Ehi, tu, ci stai mettendo troppo! Non ti avevo dato abbastanza tempo, prima?- gridò il Custode, rivolgendosi a Mar.- Razza di lumaca!-

 

Mar iniziò subito a lavorare più velocemente, ma non fu abbastanza per soddisfare il Custode. Lo sentì avvicinarsi e le si rizzarono i peli sul braccio. Subito dopo, ci fu un botto di dolore, accompagnato da un inquietante crepitio.

 

In genere, le persone colpite per la prima volta da una scossa elettrica impiegano qualche secondo per rendersi conto di cosa gli è successo. Mar non  fece eccezione. Non appena si rese conto che il bastone che il Custode aveva in mano era in realtà qualcosa di simile a un taser o a un pungolo per il bestiame, l'uomo le si era già avvicinato per colpirla una seconda volta.

 

- Lavorerò! Lavorerò duro!- disse il più veloce possibile in modo da ammansire il maggiordomo.- Per favore, non...-

 

- Non ti è piaciuto, eh?- disse il Custode con una risata crudele, sollevando il bastone.- Finalmente parli un pò. Beh, perchè non mi dici un pò che cosa sta pianificando quella falsa Magda?-

 

- Non lo so!- disse Mar sinceramente, contenta che sua madre non le avesse parlato del suo piano per la fuga. Poi, decise che se proprio doveva fare la parte della schiava terrorizzata, tanto valeva andare fino in fondo.- Sono solo una misera schiava, la Padrona non mi dice niente!

 

Una vena sulla fronte del Custode iniziò a pulsare. Apparentemente, non era granchè come attrice.

 

- Non provare a mentirmi.- ruggì. Con terrore, Mar si accorse che aveva spostato la mano su una sorta di pulsante del bastone.- So che tu sai.- aggiunse con insistenza, aumentando nel frattempo il voltaggio.

 

Mentre il Custode la minacciava, Mar vide la schiena di Red irrigidirsi. Le cose non stavano andando bene.

 

- Non ho nessuna di voglia di mettermi a torturarti, feccia. Quest'affare è regolato al massimo. Ci vorranno al massimo un paio di colpi per far fuori una ragazzina minuta come te. Quindi, se non vuoi morire, ti conviene parlare.-

 

- Ma io non so niente...- lo supplicò Mar, ma il Custode rimase impassibile.

 

Disperata, Mar cercò di inventarsi una bugia, qualunque cosa potesse servirle a farle guadagnare tempo. Ma la paura non aiutò molto la sua creatività. E il Custode continuava ad avanzare, muovendo il bastone minacciosamente.

 

- Non ho ancora sentito quello che mi interessa...- disse, sollevando l'arma per colpirla.

 

In quel momento, intervennero i riflessi acquisiti nelle precedenti avventure. Prima ancora di rendersi conto di cosa stava facendo, Mar aveva scansato il colpo, allontanandosi dalla portata del Custode.

 

Sentì il Custode urlare di rabbia per il suo inatteso atto di sfida. Mar non aveva avuto intenzione di sfidarlo, ma l'uomo le aveva detto che un colpo del bastone sarebbe stato letale, e sua madre le aveva detto di rimanere viva. Fare la schiavetta ubbidiente non le sarebbe servito a nulla. Il Custode, come del resto tutti gli altri abitanti di quel folle mondo, era del tutto fuori di testa. E grazie ai sospetti su sua madre, stava solo cercando una scusa per uccidere Mar.

 

E così Mar iniziò a correre, la situazione diventata all'improvviso surreale. Sarebbe stato divertente se non fosse stato tutto così tetro, ma i due corsero tutt'attorno alla base della teca del Re-Tritone, come dei bambini che giocano a rincorrersi.

 

Fortunatamente, il Custode era vecchio e non aveva l'agilità di Mar, che riuscì facilmente a distanziarlo. Sfortunatamente, l'uomo capì subito quanto fosse inutile cercare di catturarla in quel modo, ed essendo a corto di fiato, smise di correre e tirò fuori il suo asso nella manica.

 

Mar, rendendosi conto di cosa si trattava, si fermò. Era ovvio che lo avesse. Se fosse stato così facile sfuggire al Custode, lo avrebbero già fatto altri schiavi, no?

 

- Ora basta.- disse il Custode, impugnando un telecomando. Il lettore attento avrà senz'altro capito che si trattava del detonatore di un collare da schiavi. Il collare di Mar, per la precisione.

 

- Se non riesco a farti parlare, forse sarà più facile con quella falsa Magda. Si arrabbierà molto quando le dirò che hai cercato di scappare e sei esplosa per la tua stupidità, non credi?-

 

- No, aspetta! Parlerò...-

 

Ma era troppo tardi. Mentre con una mano impugnava il detonatore, il Custode abbassò l'altra, con cui ancora teneva il bastone, verso il pulsante di controllo.

 

Non ci arrivò mai.

 

Un paio di mani, grandi e artigliate, intercettarono il Custode a mezz'aria, impedendogli di innescare il detonatore. Il maggiordomo alzò lo sguardo, e si ritrovò a fissare un paio di occhietti gialli, che a loro volta lo fissavano con ferocia.

 

- Red...-

 

Chiunque altro, al posto del Custode, si sarebbe ricordato subito di quanto fosse impressionante il fisico dello schiavo, specie se paragonato a quello obeso del maggiordomo. Inoltre, grazie a quell'azione si sarebbe reso conto che Red non era più sotto il pieno controllo del suo impianto, e che aveva un minimo di libero arbitrio. Ma invece di farsela sotto, il Custode sorrise e disse, in tono canzonatorio:

 

- Beccato.-

 

Fu in quel momento che Mar si rese conto che era una trappola. Lei non era mai stata il vero obbiettivo del Custode. Red lo era, e l'uomo la aveva minacciata apposta per costringerlo ad uscire allo scoperto.

 

Anche Red pensò la stessa cosa, e, per un attimo, lo schiavo esitò. Il Custode non aspettava altro. Approfittando del fatto che Red aveva allentato la presa, l'uomo liberò la mano che impugnava il bastone e lo piantò nel petto di Red. Seguì un ruggito soffocato e un odore aspro di carne bruciata. Mar non potè fare altro che guardare Red accasciarsi al suolo in preda alle convulsioni.

 

- Lurida bestia.- disse il Custode, dando poi un calcio allo schiavo.- Voi cani proprio non ce la fate a dimenticare i vostri vecchi trucchetti, eh? Avresti dovuto continuare a recitare e lasciare che questa ragazzina morisse. Ora vediamo che cosa stavi architettando.-

 

Ora che non gli era più utile, il Custode voltò la schiena a Mar e iniziò a frugare nelle tasche di Red. In breve, emise un grido di trionfo.

 

- Ci siamo messi a rubare, eh, Red?- Sollevò una chiave che aveva trovato.- Il Padrone deve averla lasciata in giro, pensando che fossi ancora senza mente. Ma non lo sei più, vero? La falsa Magda ha fatto qualcosa ai comandi dell'impianto? Ti ha chiesto di rubare per lei? Rispondimi!-

 

Come di preciso pretendeva che Red gli rispondesse con quella museruola avrebbe dato un mal di testa a Mar, se non avesse avuto addosso le manette di agalmatolite. Ma era evidente che il Custode non era del tutto in sè, e Mar non potè fare altro che guardarlo mentre prendeva a calci il povero Red, per poi usare di nuovo il bastone.

 

L'urlo di dolore di Red la spinse ad agire. Afferrò l'oggetto più vicino, il secchio pieno a metà di acqua insaponata che stava usando per pulire, e lo lanciò verso il Custode.

 

Col senno di poi, Mar si sarebbe resa conto che non era la cosa più intelligente che avesse mai fatto. Tuttavia, in questo caso andò tutto a meraviglia, perchè non solo l'impatto del secchio fece cadere a terra tutto ciò che l'uomo aveva in mano, ma lo ricoprì di acqua sporca. Se per caso vi state chiedendo perchè questa dovrebbe essere una buona cosa, permettetemi di ricordarvi che l'acqua e l'elettricità non vanno d'accordo. Ma anche se sarebbe stata giustizia poetica se il Custode avesse preso la scossa, sfortunatamente era a conoscenza di questo fatto. Fissò Mar con odio e tirò fuori dalla tasca un lumacofono.

 

- Sicurezza, qui è il Custode. Mandate subito una squadra nella stanza del Re-Tritone. Abbiamo un...-

 

Ma non finì mai la frase, perchè dietro di lui si era appena rialzato lo schiavo che fino a poco fa stava torturando, e che ora era parecchio incazzato. Il Custode si accorse della presenza di Red e si girò, troppo tardi anche solo per stupirsi del suo rapido ricupero.

 

- Red...-

 

Fu l'ultima parola che il Custode pronunciò. Con una sola mossa, diversi artigli affilati scattarono in avanti e squartarono l'uomo.

 

Il lumacofono cadde a terra, con il personale della sicurezza dall'altro capo che chiedeva con insistenza cosa stava succedendo. Sentirono soltanto i rantoli di un Custode morente e le grida di una ragazza.

 

E se per caso vi state chiedendo perchè Mar stava gridando, cercate il significato del termine "squartare". Credetemi, è una cosa cruenta e molto brutta da vedere, anche se siete stati temprati da mille esperienze.

 

Tuttavia, Red sembrava valutare la situazione senza alcuna traccia di panico o rimorso. Guardò con freddezza il cadavere del Custode, spinse con attenzione la chiave e il telecomando del collare verso Mar, per poi voltarsi verso la porta, da cui provenivano grida di allarme e passi affrettati.

 

Capendo al volo cosa voleva farle fare, Mar prese i due oggetti e corse a nascondersi, mentre gli uomini della sicurezza facevano irruzione nella stanza. Riuscì a nascondersi dietro una delle teche nell'angolo appena prima che scoppiasse il caos.

 

La stanza si riempì subito di suoni violenti: spari, vetri infranti, le grida di panico delle guardie, e i ruggiti soffocati di Red mentre gli uomini cercavano di domarlo. Dopodichè, Mar non dovette più preoccuparsi di recitare, perchè per essere convincenti in una situazione del genere non c'è niente di meglio che essere spaventati davvero. Come qualunque altra schiava coinvolta in una sparatoria, si rannicchiò e iniziò a tremare dalla paura, sperando disperatamente che finisse tutto in fretta. Non prima, però, di nascondere il suo telecomando e la chiave di Red dietro una delle teche mentre nessuno guardava.

 

Finalmente, dopo quella che sembrò un'eternità, i rumori cessarono. Apparentemente, le guardie avevano avuto successo.

 

- Sembra proprio che Red abbia fatto fuori il Custode.- disse il leader del gruppo, inginocchiandosi per esaminare il cadavere. Dietro di lui, i suoi uomini si erano tutti buttati su Red, che alla fine era stato domato grazie all'uso di una rete di agalmatolite.

 

Mar decise di dare un'occhiata, intravedendo una figura umana intrappolata nella rete: capelli castani e pelle tutt'altro che verde. Inoltre, per la prima volta vide bene la sua faccia, perchè durante la trasformazione, la museruola, che era stata pensata per una creatura molto più grande, era scivolata via.

 

Con grande sorpresa, Mar riconobbe quella faccia.

 

- Che razza di casino. In nome dei baffi di Barbabianca, che diavolo è successo qui?- Il leader delle guardie non sembrava molto dispiaciuto per la morte del maggiordomo. Evidentemente, il Custode non era molto amato dal resto del personale.

 

- Capo, non c'era qui una delle schiave, quando è successo? Oh, eccola lì, si è nascosta...Ehi, ragazza! Puoi venire fuori, ora. Sei al sicuro. Vieni qui!-

 

Sentendosi chiamata dalla guardia, che stava battendo le mani in segno di incoraggiamento, come se lei fosse un animale spaventato, Mar obbedì. E nel mentre, cercò di inventarsi una storia credibile.

 

- Brava ragazza. Ora, cos'è successo qui? Puoi dircelo, è tutto a posto.-

 

- Red ha fatto arrabbiare il Custode.- disse Mar, facendo del suo meglio per interpretare il ruolo della "schiava terrorizzata". Poi indicò il bastone caduto a terra.- Il Custode ha usato il bastone per punire Red, lo ha anche colpito sulla testa...-

 

-...ha colpito Red sulla nuca con quel coso?- chiese l'uomo.

 

Mar annuì.- Poi all'improvviso Red ha cominciato a comportarsi in modo strano ed è andato in berserk...-

 

Sentendo la parola "berserk", tutte le guardie si irrigidirono all'improvviso e iniziarono ad ascoltare con attenzione, come se si trattasse di un'informazione di vitale importanza.

 

-...quel pazzo di un Custode!- disse il leader, che apparentemente era uno di quegli individui irritanti che interrompono sempre le frasi altrui.- Gli uomini di Vegapunk ci avevano avvertito di non fare casini con l'impianto! L'idiota deve aver provocato un cortocircuito col taser. E' una fortuna che Red non abbia avuto il tempo di assumere la sua forma completa.-

 

Tutte le guardie rabbrividirono.

 

- E ora che facciamo? San Magnus è l'unico che può controllarlo completamente, e al momento non è qui.-

 

- Riportate Red al Canile e aspettate che ritorni il Padrone. E' troppo pericoloso e instabile per fare altro. Oh, e giacchè ci siete, rinchiudete la ragazza assieme agli altri schiavi.- aggiunse il leader, indicando Mar.- Ora che il Custode è morto, è la cosa migliore da fare per il momento. Non voglio che gli schiavi vadano in giro senza sorveglianza.-

 

***

 

Il fatto che San Magnus facesse vivere i suoi schiavi in un posto chiamato "Il Canile" è, secondo il mio modesto parere, una prova della sua personalità malvagia. Inoltre, dovrebbe darvi un'idea di come considerava i suoi acquisti.

 

Mar era lì ormai da un'ora, e si stava già chiedendo come avrebbe fatto ad andare avanti fino al ritorno di sua madre. Era stata rinchiusa in una gabbia assieme agli altri schiavi, mentre Red, ancora intrappolato nella rete di agalmatolite, era stato trascinato dentro una delle celle singole alla fine del corridoio. Le pareti delle celle erano completamente opache, in modo che nessuno dall'esterno potesse comunicare con l'interno. Ed erano anche fatte di agalmatolite; emettevano delle sgradevoli onde di energia uguali a quelle delle sue manette. Non potè fare a meno di preoccuparsi per Red, dato che le guardie non erano state proprio gentili con lui.

 

All'ora di pranzo, mentre Mar era distratta, gli altri schiavi decisero di approfittare della sua disattenzione e rubarono le sue razioni di cibo. Quando poi la ragazza cercò di riprendersele, i ladri iniziarono subito a urlare, attirando l'attenzione del guardiano incaricato di sorvegliare il Canile.

 

- Piantatela!- Il Guardiano, che fino a quel momento stava leggendo una vecchia rivista, non sembrava troppo preoccupato del benessere degli schiavi.- Il prossimo che si mette a fare casino lo sbatto in cella con Red per tutta la notte. Vi avverto...ha appena ucciso qualcuno, e forse vi mangerà per colazione!-

 

Gli altri schiavi si ammutolirono, girandosi poi a fissare Mar con aria di sfida, le bocche piene del cibo rubato.

 

Mar, invece, si prese un momento per riflettere e decidere cosa fare. Subito dopo, si girò verso lo schiavo più vicino e gli diede un pugno.

 

***

 

-...e che ti sia di lezione!-

 

Fedele alla sua parola, una volta sedata la rissa scoppiata nella cella, il Guardiano aveva tolto Mar (l'istigatrice della rissa) dalla cella principale, gettandola in quella di Red. Fortunatamente, la nostra protagonista stava diventando sempre più brava a recitare, e il Guardiano non si accorse che questo era proprio ciò che Mar voleva. Chiuse la porta con l'impressione che Mar fosse terrorizzata a morte dall'idea di essere rinchiusa con un essere sanguinario come Red.

 

Appena Mar fu sicura che nessuno stesse ascoltando e che non ci fossero lumacamere di sorveglianza, smise di recitare e si guardò attorno. Non che ci fosse molto da guardare. La cella era piccola, fredda, e tristemente vuota, tranne che per la figura immobile nell'angolo.

 

Red giaceva su un fianco, con gli occhi chiusi e respirando a fatica. Era ritornato alla sua forma inumana, e stava attento a non toccare le pareti di agalmatolite. Le guardie avevano tolto la rete, sostituendola con dei semplici ceppi alle caviglie, ma non avendo sostituito la museruola la sua faccia era ora scoperta. Ciò nonostante, la sua cena, che era in un vassoio accanto alla porta, non era stata toccata.

 

Mar si avvicinò con una certa esitazione.

 

- Red?-

 

Uno dei suoi occhi si aprì, seguito a ruota dall'altro. La riconobbe.

 

- Perchè sei qui?-

 

La sua voce era sorprendentemente chiara ed educata. Mar si aspettava un sibilo serpentino, e la dissonanza vocale servì solo a ricordarle la verità dietro quella forma mostruosa.

 

- Per vedere se eri ancora vivo...cioè, se stavi bene.-

 

Red alzò un pò la testa in modo da guardarla negli occhi.

 

- Apprezzo l'interessamento, ma ci vuole ben altro per uccidermi.-

 

Mar si chiese se per caso si era immaginata quella nota ansiosa nella sua voce. Non sapendo cosa dire, prese il vassoio e lo avvicinò all'uomo, che continuava a non interessarsene.

 

Fu a quel punto che decise di fare quello che le veniva in mente.

 

- "Red"...sta per "Bandiera Rossa", vero?- disse Mar nervosamente.- Tu sei X "Bandiera Rossa" Drake, del Mare Settentrionale. Capitano dei Pirati di Drake.-

 

Per un attimo Red non rispose. Poi annuì brevemente, per poi parlare.

 

- Non credevo ci fosse qualcuno qui che conoscesse il mio nome.-

 

- Ma tu sei una delle famigerate Undici Supernove! E ho sentito le storie...Nico Robin aveva scritto che eri stato tu ad avvertire i Mugiwara di Rufy! E poi Law mi ha detto che i Mugiwara avevano usato l'agalmatolite della tua nave per superare la Fascia di Bonaccia e...-

 

Mar si interruppe, rendendosi conto all'improvviso di essere indiscreta.- Scusa, non intendevo...-

 

Ma Red, o Drake, sorrise, se così si potrebbe definire il fantasma di un'espressione che apparve su quel volto inumano.

 

- I Mugiwara hanno usato l'agalmatolite della mia nave per attraversare la Fascia di Bonaccia? Non lo sapevo, grazie. Almeno è servito a qualcosa perdere la Shadow Hind a Loguetown...-

 

Mentre parlava, il suo volto assunse una strana espressione. Mar la riconobbe, nonostante l'ultima volta non l'avesse vista sul viso di un grosso uomo-dinosauro. Comunque, non c'erano dubbi al riguardo. Era la stessa espressione addolorata che aveva avuto Law quando Mar gli aveva chiesto dei Pirati Heart.

 

La successiva domanda di Drake la colse di sorpresa.

 

- Sai per caso quanto tempo è passato, da allora?-

 

- La Battaglia di Loguetown?- Mar non era sicura di aver capito bene la domanda.

 

- Esatto. So che è passato un pò. Non devi essere troppo precisa, va bene anche un'indicazione approssimativa...-

 

- Venti anni.- disse Mar prima di potersi fermare.- Sono passati venti anni.-

 

Per la prima volta in assoluto, la maschera stoica di Drake crollò e la guardò con un misto di orrore assoluto e incredulità.

 

- Venti? No, non può essere...un anno, forse qualcuno in più, ma venti? Sono stato qui per venti anni?- disse, sopraffatto.- Dannazione! No, so che c'è stato un buco dopo che mi hanno spento, ma non può essere passato così tanto tempo!-

 

- Buco?-

 

- Nella mia memoria...R-riesco a ricordare cos'è successo prima...Loguetown, arrivammo lì per primi. Combattemmo assieme all'Armata Rivoluzionaria, ma le nostre forze furono decimate.-

 

Sembrava che stesse parlando più con sè stesso che con Mar, come per assicurarsi di non essersi perso tutti quegli anni.

 

- Volevo affondare con la mia nave, ma quei bastardi mi tirarono fuori dal relitto e mi fecero prigioniero. Appena finì la battaglia, quelli di noi che avevano mangiato un frutto del diavolo furono spediti da Vegapunk.

 

- Prima ci furono degli...interrogatori ed esperimenti. Poi decisero di impiantarci questi cosi.- Drake indicò l'impianto che aveva sulla nuca.- Per rendere più facile ripulirci il cervello. Sempre se prima sopravvivevamo alla procedura d'impianto. Vegapunk disse che noi zoan avevamo il tasso di sopravvivenza più alto.-

 

Era un'inaspettata, e decisamente spaventosa immagine di ciò che era successo a Chopper prima che venisse soccorso.

 

- Eri nello stesso laboratorio di Chopper.-

 

- Il medico dei Mugiwara. Sì, lo ero. Fu grazie a lui se riuscii a scappare la prima volta. Quando i Mugiwara attaccarono il laboratorio per liberarlo, decisi di approfittarne per scappare. Ma quest'impianto non può essere rimosso, e, come scoprii più tardi, ha un dispositivo di localizzazione. Mi diedero la caccia e mi catturarono di nuovo.-

 

- Come ci sei finito qui?-

 

- Durante la mia fuga avevo attirato l'attenzione dei Draghi Celesti, e a uno di loro, San Magnus, apparentemente piaceva l'idea di possedere un dinosauro, così pagò una cifra enorme per avermi come parte della sua collezione vivente. E' da allora che sono qui.-

 

Ci fu una pausa.

 

- Sono passati davvero venti anni?- Rispetto a prima, stavolta aveva parlato con molta più calma e accettazione.

 

- Sì.- rispose Mar.- Mi dispiace.-

 

Drake respirava lentamente, come per accettare la mancanza di un grosso pezzo della sua vita.- Dannazione.-

 

- Non ricordi nulla del tempo che hai passato qui?-

 

- Ricordo l'inizio.- disse Drake.- Non è facile passare da uomo libero a animale schiavo. All'inizio li facevo impazzire. Anche se l'impianto controllava le mie azioni, riuscivo sempre a trovare delle scappatoie nei loro ordini per tentare di scappare.

 

- Ma non ho avuto molta fortuna. Quando si resero conto che non potevano "addestrarmi" (disse questa parola con un certo disgusto) a fare il bravo, cercarono di rinchiudermi, ma neanche quello funzionò. Alla fine decisero di spegnermi la mente per impedirmi di finire le cose a modo mio.-

 

Mar si chiese cosa intendeva dire Drake con "finire le cose a modo mio". Aveva un forte sospetto, ma l'idea era così terrificante che decise che era meglio non sapere.

 

- Ma hai avuto indietro la tua mente.- disse, spostando la conversazione su un altro argomento.

 

- Solo qualche settimana fa. Magda...tua madre, mi liberò la mente e mi parlò della sua intenzione di scappare. Da allora ho finto che tutto fosse normale, ma tra la museruola e la necessità di tenere tutto nascosto, non ho potuto fare molte domande.-

 

Mar si inorgoglì sentendo menzionare l'ingegnosità di sua madre. Poi le venne in mente un particolare.

 

- Ti ha detto lei che è mia madre?-

 

- No, il vostro odore è simile.-

 

- Oh.- Mar si ricordò che Drake, essendo in forma ibrida, aveva ancora i sensi sviluppati di un animale.- Ed è per questo che mi hai salvato dal Custode?-

 

- Meglio te che io.- rispose Drake.- Il Custode non mentiva quando ha detto che un colpo di quell'arma regolata al massimo avrebbe potuto ucciderti.

 

- Ma ti ha tenuto giù solo per pochi minuti.-

 

- Sono uno zoan ancestrale- disse Drake senza alcuna traccia di orgoglio.- E' una cosa che è saltata fuori durante un test nel laboratorio di Vegapunk.-

 

Mar cercò di ricordarsi quel che sapeva degli zoan ancestrali. Se ricordava bene la saga di Impel Down, guarivano con una rapidità incredibile, o qualcosa del genere.

 

In effetti, ora che lo sapeva, aveva senso. Anche se era da poco nella cella con Drake, si era accorta che stava già guarendo dalle ferite. Non respirava più a fatica e sembrava potersi muovere senza provare troppo dolore.

 

- A proposito, ma gli zoan ancestrali non dovrebbero essere sempre nella forma animale?-

 

Ricomparve il fantasma di un sorriso.- La mia forma completa non entrerebbe in nessuna di queste stanze. Quindi hanno regolato l'impianto per mantenermi nella forma ibrida. Posso cambiare forma solo se me lo ordinano.-

 

- Sempre meglio di quello che posso fare io ora.- disse Mar cercando di sembrare allegra, alzando i polsi e mostrandogli le manette di agalmatolite.

 

- Anche tu? Siamo tutti sulla stessa barca, allora.- disse Drake.- Ora che il Custode è stato tolto di mezzo, abbiamo guadagnato un pò di tempo. Non possiamo fare altro che aspettare il ritorno di Magda.- Avvicinò il vassoio col cibo a Mar, facendole capire che lo avrebbero condiviso.

 

Mar annuì grata e si rassegnò a una lunga notte in cella. Almeno, ora era in buona compagnia.

 

Ti prego, mamma, sbrigati, disse tra sè e sè. Torna sana e salva, e presto.

 

***

 

- Ha usato quella cosa su di te?- disse la madre di Mar, inorridita.

 

- Sì, mamma, ma va tutto bene...-

 

- Quel mostro ha cercato di fulminarti e di farti esplodere! Non va per niente bene!- Sua madre era molto arrabbiata, e sembrava che stesse per scoppiare a piangere.

 

- Sono stata colpita una volta sola, ed era regolato al minimo. E Red ha impedito al Custode di usare il telecomando.-

 

Sfortunatamente, le sue parole non ebbero l'effetto desiderato.

 

- Ti prego, mamma, non piangere. Sto bene. Hai detto a Red di tenermi d'occhio, no? E poi, sì, la scossa faceva male, ma ho sopportato di peggio. Posso farcela.-

 

- Lo so che puoi, Marie.- disse la donna, asciugandosi le lacrime.- E sono orgogliosa del tuo coraggio. Ma non avrebbe dovuto succederti. Avrei dovuto assicurarmi che...ecco perchè...non ci sono riuscita. Mi dispiace.-

 

- Mamma, non è colpa tua. Hai fatto tutto quello che potevi.-

 

Ed era vero. Una volta tornata dalla visita a San Mavis (l'ultimo Drago Celeste nella lista del tour), sua madre era andata dritta alle celle e l'aveva tirata fuori. Tra l'altro, era stata spaventosamente convincente come Drago Celeste: il Guardiano aveva praticamente spazzato il pavimento col naso mentre si scusava per aver messo il suo ultimo "acquisto" nel posto sbagliato.

 

Sfortunatamente, non era riuscita a fare lo stesso con Red. Le guardie avevano riferito a San Magnus l'omicidio del Custode, e grazie alla bugia di Mar il padrone di casa aveva pensato che si trattasse semplicemente di un guasto all'impianto di Red. Si era parlato di mandarlo indietro per la "manutenzione", ma nel frattempo, lo schiavo "instabile" doveva essere tenuto in gabbia.

 

- Mamma, cosa facciamo con Red? Si è messo nei guai per cercare di salvarmi. Non possiamo lasciarlo lì! Lo rimanderanno al laboratorio e gli rifaranno il lavaggio del cervello!-

 

- Non permetteremo che accada.- disse sua madre con determinazione, ogni traccia di pianto svanita.- Glielo dobbiamo, e non lo dimenticherò. Lo porteremo con noi prima che vengano a prenderlo.-

 

Mar sentì il cuore batterle per l'emozione.- Vuoi dire...-

 

- Sì. Dovrò prima occuparmi di alcune cose che lo riguardano, ma non preoccuparti...-

 

- Intendi la chiave che aveva?- la interruppe Mar.- L'ho nascosta nella stanza del Re-Tritone assieme al telecomando del mio collare. E' sotto una delle teche, e ricordo quale!-

 

- Oh, bravissima!- esclamò sua madre, abbracciandola.- Sì, ci serviva proprio, e grazie a te riusciremo a scappare stanotte!-

 

Sembrava quasi troppo bello per essere vero.

 

- Stanotte? Davvero?-

 

- Sì, stanotte.- disse sua madre in tono serio.- Avevo preparato dei piani molto prima di tutto questo. Stavo solo aspettando il momento adatto, e poi ti ho trovata.-

 

***

 

Il resto del giorno volò via in un batter d'occhio. Mar rimase nella stanza di Magda, ufficialmente per aiutare la Padrona ad aprire i pacchi, ma in realtà si stava preparando per la loro imminente fuga.

 

Sua madre andò avanti e indietro per tutta la giornata, preparandosi anch'essa per la fuga. Tornò dopo la cena, e disse a Mar di andare a dormire.

 

- Una volta in fuga, il riposo sarà un lusso.- disse sua madre.- Devi approfittarne finchè puoi. Non preoccuparti, ti sveglierò quando sarà il momento.-

 

Tranquillizzata dalla presenza di sua madre, Mar riuscì a prendere sonno. Poco tempo dopo, però, fu svegliata da qualcuno che le scuoteva la spalla.

 

- Marie? Svegliati! E' successo qualcosa. Dobbiamo andarcene adesso.-

 

Aprì gli occhi, e vide sua madre china su di lei e con un'espressione ansiosa. Mentre i suoi sensi si risvegliavano un pò alla volta, Mar si accorse che: 1) Fuori era ancora buio. 2) Nella villa c'era un insolito baccano.

 

- Che succede?-

 

- Sono arrivate delle navi. Sembra che stiano per attaccare Marijoa.-

 

- Cosa?-

 

Mar corse alla finestra e guardò fuori.

 

Ripensandoci, avrei dovuto dire già da un pezzo che, essendo San Magnus disgustosamente ricco, la sua casa era situata in un punto molto alto della linea rossa. Dalle finestre della stanza di Magda si godeva di una magnifica vista di Marijoa e dell'oceano sottostante, e da lì Mar riuscì a vedere, nonostante la scarsa luce, le luci di una flotta di navi che le sembrarono stranamente familiari.

 

Ci fu un rimbombo e un lampo accecante, come una sorta di raggio di luce elettrica. Le guardie avevano iniziato a far fuoco verso gli invasori con la loro artiglieria avanzata. Tuttavia, Mar aveva occhi solo per le navi. Per un attimo, il lampo dell'artiglieria illuminò un simbolo presente su una delle navi.

 

Era una faccina sorridente nera su un campo giallo.

 

- Non è possibile.- Mar non poteva credere ai suoi occhi. I Nuovi Pirati Heart? Ma quanti uomini aveva a disposizione Madelyn?

 

- Marie?-

 

- E' la Regina dei Pirati, mamma. Voglio dire, non io, ma quella vera per cui mi hanno scambiata.-

 

Sua madre la guardò sbigottita.- E' impossibile! Non dovrebbe essere rimasto niente della sua flotta!-

 

- Niente è impossibile con lei.- disse disgustata Mar.- Squall aveva detto che sta cercando te, io e papà. Forse aveva delle riserve e ha deciso di venirci a prendere.-

 

- Non capisco niente di cosa sta succedendo, ma non importa.- disse sua madre dopo un attimo di silenzio confuso.- Il nostro piano non cambia, scapperemo lo stesso. E l'attacco ci servirà da diversivo. Cerchiamo di approfittarne.-

 

***

 

Non c'erano dubbi sull'utilità dell'attacco come diversivo, quindi Mar e Mrs Suesse presero le loro cose e uscirono dalla stanza di Magda. Gli allarmi della sicurezza stavano suonando a tutta forza; apparentemente, gli intrusi erano già entrati. Come risultato, la casa era in subbuglio, il che permise a Mar e sua madre di scappare senza essere importunate.

 

La loro prima fermata fu nella stanza del Re-Tritone. Mar trovò subito la teca dove aveva nascosto il suo telecomando e la chiave di Red, dandole poi a sua madre. Riuscirono quindi a disattivare e rimuovere il collare della ragazza (che fu felicissima di liberarsene), e senza perdere tempo, ripresero a scappare.

 

- Red.- disse sua madre mentre attraversavano la miriade di corridoi.

 

Quando arrivarono alle celle degli schiavi, Mar rimase stupita nel trovare il Guardiano addormentato sulla sua postazione. Sua madre, però, agì senza esitazione e gli prese le chiavi.

 

- Gli ho dato un sonnifero.- disse la donna aprendo la porta della cella principale.- Non c'è niente di meglio dei classici, quando ci si vuole sbarazzare di qualcuno.-

 

Mar decise che era meglio non sapere che razza di avventure folli aveva vissuto sua madre in gioventù per sapere certe cose.

 

Gli schiavi erano troppo occupati a stringersi in cerchio e a piangere in maniera isterica per accorgersi delle due donne. Queste ultime li ignorarono a loro volta e andarono dritte verso la cella di Red.

 

Red era sveglio e all'erta, e sembrava essersi ripreso completamente dalle ferite del giorno prima.

 

- Magda.- salutò la donna, guardandola con un'espressione interrogativa mentre questa apriva la porta. Anche se era chiuso in cella, si era reso conto che qualcosa non andava.

 

- Siamo un pò in anticipo, Red.- disse la madre di Mar togliendogli i ceppi. Lo schiavo si stiracchiò con gioia le gambe e si alzò in piedi.- La villa è sotto attacco da forze sconosciute, e ce ne stiamo andando. Ho la chiave.-

 

Red annuì e, nonostante le proteste di Mar, cavallerescamente trasportò le loro borse mentre Mrs Suesse gettava il mazzo di chiavi agli altri schiavi.

 

- Restate vicine e seguitemi.- disse Red mentre lasciavano le celle.

 

Fu un bene che Red fosse con loro, perchè ora la villa era in uno stato di massima allerta. Un paio di volte rischiarono di incappare nelle guardie, ma i sensi sviluppati di Red li avvertirono in anticipo del pericolo, consentendogli così di nascondersi.

 

Fu durante il secondo di questi incontri che accadde qualcosa di importante. Red le aveva fatte infilare in un angolino buio per aspettare il passaggio di un drappello di guardie. Schiacciata tra sua madre e Red, Mar fece del suo meglio per non produrre alcun suono. Fortunatamente, le guardie non erano proprio silenziose, e coprirono gli eventuali rumori sospetti.

 

- Armi in pugno e pronti a far fuoco, recluta.- disse il caposquadra a uno dei suoi uomini mentre attraversavano il corridoio.- Hai visto cosa hanno ripreso le lumacamere. Quel dannato serial killer. E gli altri invasori sono già nell'edificio.-

 

- Come hanno fatto? Hanno attraversato delle porte chiuse come se non esistessero!-

 

- Che sia dannato se lo so! Preparatevi a tutto!-

 

Le voci si allontanarono mentre il gruppo entrava nella stanza successiva. Red ascoltò con attenzione e, passato il pericolo, fece segno di andare.

 

Ma una vocina nel cervello di Mar le stava dicendo che aveva trascurato qualcosa di importante, e che doveva farvi attenzione prima che fosse troppo tardi.

 

- Marie, dobbiamo andare. Cosa c'è?-

 

Mar si rese conto che si era fermata, e che sua madre e Red erano diversi metri davanti a lei. Eppure, non riuscì a liberarsi del presentimento che stessero andando tutti e tre nella direzione sbagliata.

 

E fu allora che capì. Quanti serial killer conosceva che odiavano i Draghi Celesti? E quel commento a proposito delle porte chiuse...c'era solo una persona capace di farlo...

 

- Mamma! Red! Dobbiamo tornare indietro!- disse ai due adulti sbigottiti.

 

- Gli invasori...credo si tratti della mia ciurma, e c'è papà con loro! Dobbiamo tornare indietro!-

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Capitolo 29
*** Non mia figlia ***


Capitolo 29: Non mia figlia

 

Era una notte frenetica al Rain Dancer Bar, sull'isola di Hawker.

 

Gli abitanti dell'isola avevano appena iniziato a riprendersi dal brutto colpo ricevuto dalla ciurma della Regina dei Pirati. Anche se l'isola non era stata bombardata, la loro imbarazzante sconfitta li aveva resi lo zimbello del mondo pirata, quindi ci fu ovviamente un certo risentimento. Infatti, appena ricevuta la notizia della cattura della Regina dei Pirati, gli abitanti iniziarono a festeggiare senza sosta.

 

La festa andava avanti da qualche giorno, ormai, e pertanto la sobrietà era praticamente sparita. Il Rain Dancer Bar non faceva eccezione.

 

-...e poi, nonostante le ferite, dissi: "Chi sono io? Sono Skyblade!"- berciò un pirata palesemente ubriaco a chiunque lo stesse ascoltando.- E fu a quel punto che la sirena si rese conto di aver perso e scappò via.-

 

Se stava cercando di impressionare qualcuno, beh, non ci riuscì. La ragazza seduta accanto a lui al bancone del bar si mise a ridere.- Prego? E' un mucchio di str******! Ti sei solo fatto prendere a calci in culo da un pesce! Io invece ho affrontato la Regina dei Pirati! Si è salvata solo per un colpo di fortuna!-

 

- Non sapevo che "non riuscire a sollevare una sbarra" fosse un "colpo di fortuna", braccine secche!- disse "Skyblade".- E poi, scusa, non eri la sua "leccaculo numero uno"?-

 

- Come ti permetti...- Al che la ragazza iniziò a usare un linguaggio poco pulito.

 

Di solito, a questo punto scoppierebbe una rissa, ma l'arrivo nel bar di un nuovo arrivato fornì una distrazione che fece dimenticare il conflitto. Certo, tutti stavano celebrando la caduta della Regina dei Pirati, ma l'isola di Hawker era sempre l'isola di Hawker, e un nuovo arrivato significava una potenziale nuova ciurma o un membro da reclutare.

 

Tuttavia, questo nuovo arrivato non aveva l'aspetto tipico di un pirata. Era vestito dalla testa ai piedi di nero, a partire da un cappello nero (ben calato sulla testa), visiera nera, e un lungo impermeabile nero. Perfino la spada sulla sua schiena era nera.

 

Anche se qualcuno avrebbe potuto commentare la sua inclinazione per quel colore, nessuno si azzardò, perchè emanava una tale aura di sicurezza e potere da zittire tutti gli avventori. Quell'uomo in nero era di sicuro qualcuno di importante.

 

- Non sto reclutando.- disse subito l'Uomo in Nero notando gli sguardi.

 

L'interesse per il nuovo arrivato scemò immediatamente, e gli avventori tornarono ai racconti delle loro imprese e vittorie improbabili.

 

Ma la ragazza sboccata di prima non si fece dissuadere facilmente. Aveva dato un'occhiata al volto dell'uomo, ed evidentemente le era piaciuto abbastanza da avvicinarglisi.

 

- Naturalmente, uno come te non prenderebbe il primo che capita.- disse, in un goffo tentativo di seduzione.- Ma non mi conosci...-

 

-...Non sto neanche cercando dei parassiti, e non mi interessano le puttane.- disse bruscamente l'Uomo in Nero.- Fuori dai piedi.-

 

Il viso della ragazza assunse una colorazione violacea, ma prima che potesse riprendere con la sua diarrea verbale, la voce di un uomo seduto al bancone la bloccò.

 

- Dacci un taglio, idiota. Non riconosci uno del Cipher Pol, quando lo vedi?-

 

La colorazione violacea divenne presto verde. Quasi con la stessa velocità con cui gli altri pirati uscirono dall'edificio.

 

- Bene, ce li siamo levati di torno.- disse l'uomo al bancone, girandosi e mostrando un paio di braccia con due gomiti ciascuna.- Era ora che mandaste qualcuno. Cos'è questa storia che respingete la mia richiesta per quella taglia, eh?-

 

- Non ho avuto a che fare con quella particolare discussione, Signor Carpentiere.- disse l'Uomo in Nero.- Sono qui per una certa nave pirata.-

 

- Oh, quella. Quindi almeno mi prendo i diritti di recupero? E' un peccato che quella nave sia affondata. E sarebbe un peccato ancora più grave sprecare tutto quel legno Adam.-

 

- Forse dovremmo discuterne in un posto più discreto.-

 

- Oh, certo. Andiamo nel mio ufficio.-

 

L'Uomo in Nero seguì il carpentiere fuori dal bar senza proferir parola.

 

Quando i due uomini arrivarono alla bottega del braccialunghe, i cantieri navali erano deserti. Essendo notte, tutte le attività della zona si erano interrotte.

 

- Il mio ufficio è da questa parte.- disse il carpentiere aprendo la porta, per poi entrare nella stanza e accendere la luce. Ma a quel punto si fermò e aprì la bocca dallo stupore.

 

Seduto alla sua scrivania, sulla sua sedia, c'era un lugubre individuo con addosso una tuta anti-radiazioni.

 

- T-tu! Che cosa ci fai qui?-

 

- Non hai cambiato la combinazione.-

 

Non era stato l'uomo sulla sedia a parlare, ma qualcuno dietro la porta. Il carpentiere si girò e si trovò davanti un uomo di mezza età, magro e con gli occhiali, che conosceva e odiava.

 

- Ancora tu!-

 

Mr "Ancora Tu" rimase impassibile, e continuò a parlare.- Dato che la tua cassaforte era stata compromessa, mi sarei aspettato che l'avresti cambiata. Ma non l'hai fatto.

 

- Strano, vero? Uno paranoico come te che rischia che un gruppo di pirati torni indietro a svuotargli la cassaforte? E' quasi come se avessi avuto qualche motivo per essere sicuro che non saremmo tornati...-

 

- Di cosa mi stai accusando, huh?- disse il carpentiere. Poi fece una pausa, in cui si rese conto di cosa aveva detto l'altro uomo.- Aspetta, hai di nuovo trafficato con la mia cassaforte?-

 

- Non c'è stato bisogno di trafficare. L'ho solo aperta. Sei diventato molto più ricco, dall'ultima volta che ci ho guardato.-

 

- Maledetto ficcanaso! Che ti sei messo in testa? Non hai nessun diritto di tornare qui a tormentarmi, il nostro affare era concluso!-

 

In quel momento qualcosa cadde sul pavimento, mancando per un soffio il braccialunghe, che balzò all'indietro e imprecò. Poi iniziò a guardare con attenzione l'oggetto caduto. Sembrava un pezzo dell'albero maestro di una nave.

 

- Credo che questo sia tuo.- disse una voce dall'alto. Poi, in un lampo arancione, una sirena saltò giù dal buco che aveva fatto nel tetto.- Ad essere precisi, il dispositivo di localizzazione all'interno è tuo.-

 

Il carpentiere indietreggiò per la paura, riconoscendo la temutissima serial killer.

 

- Tra l'altro, ho anche trovato la lettera di perdono nella tua cassaforte.- disse Mr "Ancora Tu", al culmine della rabbia.- Quella ottenuta per "aver collaborato alla cattura della criminale nota come la "Regina dei Pirati". E poi, c'era la copia di una richiesta di una taglia da 666 milioni...-

 

- Che coincidenza.- aggiunse la sirena, una luce sinistra negli occhi. Fece un passo in avanti, minacciosa.

 

Rendendosi conto di essere stato scoperto, il carpentiere cercò di scappare. Tuttavia, trovò la porta bloccata dall'Uomo in Nero, che aveva osservato lo scambio di battute con un'aria divertita.

 

- I tuoi mi hanno detto che erano morti!- urlò il carpentiere all'Uomo in Nero.- Avevate tutte le informazioni che vi servivano! Come avete fatto a farveli sfuggire?-

 

- Con navi con cannoni a lungo raggio, mine traccianti e un dispositivo di localizzazione...In effetti, avrebbero dovuto morire. E' illogico che siano riusciti a non farsi scovare dalla Marina, vero?- Nel mentre, l'Uomo in Nero allungò la mano verso la spada, senza mostrare alcuna paura.

 

- Esatto, proprio così! Ho collaborato e merito protezione! Sei del Cipher Pol e loro due sono ricercati, no? Dannazione, quella è il Drago delle Sabbie, e quell'altro...- indicò la figura con la tuta.-...è quel pazzo del Disinfestatore. Prendili!-

 

- A dire la verità, quella è la mia tuta vuota. Le stavo facendo prendere un pò d'aria mentre venivo a cercarti, Carpentiere.- rispose l'uomo in nero, sguainando la sua arma.

 

Il Carpentiere ci mise un attimo a capire cosa intendeva. Poi sbiancò.- T-tu...tu sei...-

 

L'Uomo in Nero puntò la lunga lama nera di Shusui verso il carpentiere.

 

- Il Disinfestatore è tornato per occuparsi di una faccenda in sospeso.- disse, cambiando tono con una facilità sconcertante.- Il carpentiere braccialunghe non deve preoccuparsi, questa particolare transazione non richiederà molto.-

 

***

 

- Beh, si è dato da fare.- disse Mr Suesse al Disinfestatore più tardi, mentre i due osservavano le navi attraccate nel porto.- E' riuscito a recuperare e ricostruire alcune di quelle navi pirata che hai affondato l'ultima volta che siamo stati qui.-

 

- E' improbabile che le navi siano in grado di navigare a lungo.-

 

- Forse, ma ho una mezza idea su come usarle. Quanto dureranno non sarà un problema. E a proposito: è il momento?-

 

Il Disinfestatore controllò l'orologio.- Affermativo. E' ora di dare il cambio all'Uomo-Pesce Walker.-

 

Il suddetto uomo-pesce era in uno dei magazzini, intento a fare la guardia a un prigioniero legato come un salame. Questo prigioniero (che non era il carpentiere) era attualmente in canottiera e mutande, visto che i suoi abiti neri erano stati presi dal Disinfestatore/Law in precedenza.

 

- Pronto a parlare, ora?- chiese Law, dopo aver salutato Walker e tolto il bavaglio al prigioniero.

 

- Oh, sì! Credevo che non me lo avreste mai chiesto!- disse con gioia il prigioniero.

 

- Davvero un bel cambio di atteggiamento.- commentò Mr Suesse. Tra l'altro, senza specificare se si stesse riferendo al prigioniero o al Disinfestatore.

 

- Il siero della verità che usa il Cipher Pol è molto potente. Sarebbe stato uno spreco usarlo su quel carpentiere. Non ci è voluto molto per farlo parlare.-

 

Mr Suesse espresse la sua approvazione per la frase del Disinfestatore con una descrizione molto colorita del traditore braccialunghe che li aveva venduti alla Marina.

 

- C'è una certa ironia nell'usare quel siero contro il suo possessore. Che ne pensi, Mr Cipher Pol?-

 

- Oh, sì!- disse l'agente del Cipher Pol con entusiasmo. Come aveva detto Law, il siero della verità era davvero efficace.- E' davvero molto ironico!-

 

Law si abbassò in modo da guardare in faccia il prigioniero.- Ora, parlami della Regina dei Pirati. Dove l'hanno portata? Impel Down?-

 

- Impel Down? Nah...L'Alto Comando della Marina è stato costretto a venderla a un Drago Celeste. Oh, il vecchio Grand'Ammiraglio Stamper era davvero furibondo!-

 

A Mr Suesse non importava nulla dei sentimenti dell'Ammiraglio Stamper.- Un altro? Quale di quei Bastardi Celesti ha preso mia figlia?-

 

- Il nome del Drago Celeste?- chiese Law.

 

- San Magnus!- rispose subito l'agente.

 

Naturalmente, noi sappiamo già da qualche capitolo che San Magnus aveva comprato Mar grazie all'influenza di Mrs Suesse, ma la ciurma di Mar non lo sapeva, quindi lasciamo che l'informazione li stupisca.

 

- Disinfestatore, tu credi nelle coincidenze?- disse più tardi Mr Suesse, dopo la conclusione dell'interrogatorio dell'agente del Cipher Pol.

 

- No.- fu la risposta secca di Law. Era irritato.

 

- Stesso unamo-Magnus?- chiese Walker.- Stesso unamo che tiene compagna Fabbro-unamo?-

 

- Il destino si comporta spesso in modo strano.- commentò Gurnarde dopo essere arrivata lì ed essere stata aggiornata sulla situazione. Fino a poco prima, si era occupata del carpentiere braccialunghe. Per rimanere nei limiti del rating di questa storia, non entrerò nei dettagli.

 

- Mi sono sentita in dovere di aiutarvi a salvare il vostro capitano. In fondo, se non avesse usato i suoi poteri durante l'imboscata, saremmo morti tutti.-

 

- A proposito, non ho ancora capito come funziona questa cosa dei frutti demoniaci...-

 

-...rutti del diavolo.- lo corresse Law.

 

- Frutti del diavolo.- ripetè Mr Suesse lentamente.-...e come ha fatto mia figlia ad ottenere dei poteri magici che ci hanno portato fortuna, ma ha qualcosa a che fare col motivo per cui questo San Magnus l'ha comprata?-

 

- Forse. San Magnus è il tipo di "uomo" che colleziona le persone. Più famose e uniche sono, più gli interessano. Ma questa cosa ci è di aiuto. Possiamo concentrare i nostri sforzi su di lui, invece di perdere tempo.-

 

- Hai ragione.- disse Mr Suesse.- Sappiamo dov'è Blake. E per un colpo di fortuna, anche Mar è lì. Atteniamoci al piano originale...attacchiamo San Magnus, e io mi riprendo la mia famiglia.-

 

***

 

E ora che sapete come ha avuto origine l'attacco a Marijoa, torniamo nei corridoi della villa di San Magnus, dove Mar, Mrs Suesse e Red (precedentemente noto come X Drake) stavano decidendo se tornare indietro, nel caso gli invasori fossero stati davvero la ciurma di Mar.

 

La cosa bella dell'essere il Narratore, è che si è onniscienti, e si sa esattamente cosa succede in una determinata situazione. Ma anche se io so (e lo dico a tutti voi in modo che lo sappiate) che si trattava della ciurma di Mar, la nostra protagonista non lo sapeva, e aveva solo pochi indizi su cui basarsi.

 

La cosa peggiore di tutte, era che non solo lei non era assolutamente sicura, ma doveva anche convincere due adulti ad abbandonare il loro piano di fuga in favore di un debole presentimento.

 

- Marie, come fai ad essere sicura?- Sua madre stava usando quel tono esasperante da "madre paziente che si rivolge a un bambino irragionevole", che Mar odiava così tanto.- Anch'io voglio credere che tuo padre sia vivo, ma tu mi stai dicendo che sta guidando un gruppo di persone in un assalto per salvarci. Conosci tuo padre, non sarebbe capace di...-

 

- Di che stai parlando, mamma?- gridò, mi dispiace dirlo, Mar a sua madre.- E' proprio quello che papà stava progettando di fare prima che mi catturassero! Avevamo intenzione di attaccare questo posto e salvarti! Non hai sentito cosa dicevano quelle guardie sulle serrature? Era papà! Si è comportato da vero duro, e non riesco a credere che tu non voglia nemmeno...-

 

In circostanza normali, parlare in questo modo alla propria madre sarebbe risultato in una severa ramanzina. Ma sentendo parlare delle imprese di Mr Suesse, all'improvviso la madre di Mar arrossì.

 

- Vuoi dire che sarebbe venuto qui per me? A-avrebbe attaccato Marijoa per salvarmi? Oh, Garreth...-

 

Sul volto di Mrs Suesse era comparsa un'espressione zuccherosa che fece quasi rimpiangere a Mar di aver aperto bocca. Permettetemi di ricordarvi che Mar è un'adolescente, e che quindi l'idea dei suoi genitori che si facevano gli occhi dolci era per lei autentico tabù.

 

Neanche il tempismo era particolarmente appropriato, visto che all'improvviso comparvero due guardie a rovinare il momento (o a salvare la situazione, secondo il punto di vista di Mar). Fortunatamente, Red gli saltò addosso prima che capissero cosa stava succedendo e azionassero l'allarme.

 

- Non possiamo starcene qui. Dobbiamo decidere: avanti o indietro?- disse dopo aver messo fuori gioco le due guardie.

 

- Indietro.- disse Mrs Suesse, ora convinta del presentimento di Mar.- Non posso rischiare che mio marito si metta in pericolo per cercarci dopo che ce ne siamo andati.- Notando che sua madre, mentre parlava, era arrossita di nuovo, Mar rabbrividì.

 

Red non si oppose.- Va bene. Torniamo indietro. Ma vi avverto: se incontriamo San Magnus, la sua voce innescherà il controllo vocale del mio impianto. Sarò costretto a obbedirgli.-

 

- Hai ragione.- disse la madre di Mar.- Dovresti andartene senza di noi, Red. E' troppo rischioso.-

 

Ma chiunque fosse stato X Drake nella sua vita, e anche se era caduto in basso, non era il tipo di persona che avrebbe lasciato due donne in pericolo per salvarsi la pelle.

 

- No, verrò.- disse seriamente, e un'occhiata alla sua faccia convinse Mar che sarebbe stato inutile controbattere.- Se incappate nelle guardie, o se quegli invasori non sono i vostri amici, è meglio che io stia con voi.-

 

E così i tre fuggitivi voltarono le spalle alla libertà facile, e tornarono al centro del pericolo.

 

***

 

Mar trovò surreale il viaggio indietro. Certo, stava solo correndo dietro a Red e sua madre, ma l'incertezza e il dubbio erano snervanti. I suoi sensi stavano lavorando al massimo per trovare qualche conferma al suo sospetto, ma Red toglieva di mezzo le guardie in cui incappavano troppo in fretta per permetterle di cogliere una conversazione.

 

- C'è uno scontro in corso, più avanti.- disse a un certo punto Red, ascoltando attentamente dopo una breve scaramuccia con una sfortunata guardia.- Riesco a sentirli.-

 

- Se stanno combattendo qualcuno, deve essere la mia ciurma.- fu tutto quello che Mar riuscì a dire.

 

- Allora andiamo avanti. Cercate un riparo, quando potete. Trovarsi in una sparatroia è pericoloso.-

 

Erano tornati nell'area con le stanze piene di teche. Mar non avrebbe potuto immaginare un posto meno appropriato per scontrarsi. Da una delle stanze adiacenti, sentì un colpo di fucile e un rumore di vetri infranti. Molte delle collezioni di San Magnus non sarebbero più state collezionabili, dopo.

 

Red stava tossendo. La puzza della polvere da sparo che arrivava dalla stanza affianco stava interferendo col suo senso dell'olfatto. Non doveva piacergli molto.- Sembra proprio che le guardie abbiano tirato fuori l'artiglieria pesante. Hanno messo all'angolo gli invasori. Sei sicura che si tratti della tua ciurma?- chiese a Mar.

 

Mar si morse un labbro e cercò di sembrare sicura di sè.- Sono il loro capitano, so bene...-

 

Red sorrise, come se trovasse divertente la sua onestà.- E va bene, Capitano.- Posò a terra le borse che stava trasportando, la salutò e scomparve nella stanza. In pochi secondi, i suoni cambiarono radicalmente. La sparatoria rallentò, e Mar udì le grida di sorpresa delle guardie. Poi le armi smisero di sparare, e calò un silenzio inquietante.

 

Dopo un lungo periodo di silenzio ininterrotto, Mar guardò sua madre con aria interrogativa.

 

- Red deve aver finito con loro.- disse la donna, ma la sua voce era tesa.- Resta dietro di me, andiamo a dare un'occhiata.-

 

La stanza accanto era una zona di guerra. Affianco alla porta, dei mobili costosi erano stati ammassati per creare una sorta di barricata. Una mitragliatrice era stata montata dietro la barriera, e mentre gli artiglieri giacevano massacrati a terra, le canne dell'arma stavano ancora fumando.

 

Sopra ai corpi maciullati c'era Red, coperto di sangue e con la schiena rivolta verso le due donne. Ma c'era qualcosa che non andava nella sua postura. Era troppo rigido, troppo agitato, quasi come se fosse immobilizzato da una stretta paralizzante.

 

- Red?-

 

Poi Mar udì sua madre sussultare, proprio quando una voce familiare ruppe il silenzio.

 

- Magda! Eccoti qui! Dove sei stata, Figlia Mia? Non sapevi che la villa è sotto attacco? Non è il momento di raccogliere le tue cose preferite.-

 

Anche sua madre era paralizzata dalla paura. Si era avverato lo scenario peggiore di tutti.

 

- San Magnus...- mormorò una delle guardie ferite, rinvenuta proprio in quel momento.

 

- Stupida feccia.- disse disgustato il Drago Celeste, dando un calcio all'uomo in questione.- Vi siete fatti abbattere come birilli! Dovevate proteggermi! Sono quasi stato ucciso da uno dei miei animali!-

 

La madre di Mar stava guardando Red, che era ancora immobilizzato da una forza invisibile. San Magnus gli aveva forse ordinato di fermarsi? Sembrava proprio di sì.

 

- Non avere paura, Magda.- disse San Magnus, scambiando la preoccupazione di Mrs Suesse per una paura dello schiavo "instabile".- Quegli invasori devono aver fatto scappare Red, ma non preoccuparti, tuo Padre ha tutto sotto controllo. Red mi obbedirà, e ci proteggerà mentre andremo nella camera blindata. Red, vieni qui!-

 

Red si girò lentamente, e quando Mar vide la sua faccia, desiderò subito di non averlo fatto. Ora capiva perchè l'impianto veniva chiamato "controllore": ogni suo movimento era traballante e forzato, come una marionetta controllata da corde invisibili. La cosa peggiore di tutte, era che l'impianto non sembrava bloccare il pensiero autonomo, e Mar si accorse che Red era ben conscio di quello che stava succedendo. La sua espressione rifletteva la sua disperazione e frustrazione per essere tornato prigioniero del suo stesso corpo, e i suoi occhi le fecero venire in mente un animale che credeva di essere scappato dalla gabbia solo per essere intrappolato di nuovo.

 

E non riuscì a non pensare che era tutta colpa sua, perchè li aveva fatti tornare indietro.

 

Ma non dobbiamo dimenticarci che in quella stanza c'era stato un combattimento, e l'intervento di Red era servito a qualcosa. Gli invasori, che erano stati intrappolati dietro la porta, si accorsero subito che il fuoco era cessato, ed uscirono dalla copertura per avanzare. Mar notò dei movimenti in lontananza, e un'enorme figura che sembrava quasi...

 

- WALKER!- gridò Mar, riconoscendolo.- Walker! Siamo qui!-

 

Il gigantesco uomo-pesce, che stava usando una porta divelta come scudo, sentendo quella voce si girò. Appena la vide, i suoi occhi si spalancarono. Con un ruggito, caricò verso la barricata.

 

- Lurido pesce!- disse disgustato San Magnus, e tirò fuori una pistola. Ma i proiettili di piccolo calibro dell'arma furono deviati dalla porta, e avendo avuto modo di osservare la forza dell'uomo-pesce, Mar sapeva che quella piccola barricata non sarebbe riuscita a fermare il famigerato Demon Walker.

 

Purtroppo, aveva ragione.

 

- Red! Ferma quella bestia! Trasformati, se devi!- ordinò San Magnus.

 

Incapace di disobbedire, lo schiavo scattò in avanti per incontrare l'uomo-pesce, il corpo che si ingrandiva sempre di più fino a diventare un essere gigantesco che arrivava quasi fino al soffitto.

 

So bene di aver usato prima la parola "gigantesco" per descrivere anche l'uomo-pesce Walker. Ripensandoci, forse avrei invece dovuto usare il termine "grosso", perchè se ci riferiamo a una scala di grandezza da uno a dieci, Walker sarebbe un sei, mentre Red un dieci.

 

Ovviamente, Mar aveva già "visto" la forma completa di X Drake, ma sapete cosa si dice sul fatto che vedere una cosa disegnata non è la stessa cosa che vederla dal vivo. A Sabaody, Drake in forma di dinosauro era sembrato figo. Dal vivo, era decisamente spaventoso.

 

Il portamento innaturale di Drake era svanito con la trasformazione, e intercettò facilmente Walker prima che l'uomo-pesce li raggiungesse.

 

Il grosso uomo-pesce non si sconvolse per l'apparizione improvvisa di un gigantesco dinosauro; accolse la sfida evitando le fauci aperte e pungendo Drake nel collo con i suoi pungiglioni velenosi. Ma mentre tutte le altre creature che erano state punte si erano sempre accasciate al suolo contorcendosi per il dolore, Drake/Red-il-Dinosauro nemmeno si accorse del colpo, e cercò di nuovo di mordere Walker.

 

Non sarebbe potuto andare peggio, per Mar. I suoi due alleati erano costretti a combattersi, e anche se desiderava con tutto il cuore che Walker sconfiggesse Drake in modo che la sua ciurma potesse soccorrerla, non sembrava molto probabile. Invece, sembrava molto probabile che da un momento all'altro la stanza gli sarebbe crollata addosso (c'erano così tanti danni collaterali). Mar si chiese se Gurnarde, il Disinfestatore o suo padre fossero nei paraggi, ma nonostante avesse guardato dappertutto, non vide altro che nuvole di polvere e detriti cadenti.

 

Mar smise subito di guardarsi attorno quando udì sua madre lanciare un grido di protesta, seguita dalla voce di San Magnus e dai rumori della battaglia:

 

- Non preoccuparti per la schiava, Magda. Te ne comprerò un'altra. Ora vieni con me!-

 

San Magnus stava cercando di trascinare sua madre nella stanza affianco. Tra l'altro, Mar pensò di seguirli, ma stavolta ci pensò due volte prima di agire, e si rese conto che non era la cosa più intelligente da fare. San Magnus aveva una pistola, e lei era ancora indifesa. Se non fosse stato per quelle manette di agalmatolite, avrebbe potuto usare i suoi poteri...

 

E a quel punto le si accese una lampadina.

 

Agalmatolite. Che annullava i poteri dei frutti del diavolo.

 

Inclusi quelli di Drake.

 

Se fosse riuscita ad avvicinarsi abbastanza da toccare Drake con l'agalmatolite, sarebbe tornato in forma umana, e Walker sarebbe riuscito a sconfiggerlo. E con l'aiuto di Walker avrebbe potuto aiutare sua madre.

 

Ma in quel momento, era Walker ad aver bisogno di aiuto. Nonostante la sua abilità col Karate degli Uomini-Pesce e i vantaggi innati del suo fisico, ogni volta che riusciva a mettere a segno un colpo, Drake lo ignorava e continuava ad attaccare. Un colpo della coda del dinosauro fece volare Walker contro una teca, distruggendola. Subito dopo, il dinosauro caricò verso di lui, le mascelle spalancate.

 

Mar avrebbe tanto voluto girarsi e scappare via. Ma doveva salvare sua madre e Walker, quindi si fece coraggio e si buttò nella mischia, scoprendo i polsi in modo da esporre l'agalmatolite.

 

- Red! Drake! No! Fermati! Combattilo!- gridò nella speranza che sarebbe servito a qualcosa.

 

Per un attimo Drake rallentò, ma in lui non c'era più molto autocontrollo e continuò quasi subito il suo attacco. Fortunatamente, Walker riuscì a riprendersi in tempo e a scansarsi. Quello che restava della teca fu subito schiacciato da alcune tonnellate di dinosauro imbufalito. Ma la creatura non si fermò, e caricò in direzione di Mar.

 

All'improvviso, cercare di toccarlo con le manette di agalmatolite le sembrò un'idea molto stupida. Mar si rese conto in ritardo che sarebbe stata travolta o maciullata prima ancora di potersi avvicinare.

 

Walker le stava urlando di spostarsi, ma prima che lei potesse rispondere, qualcuno la placcò da un lato. La forza impiegata era tale che perse l'equilibrio ed entrambe iniziarono a rotolare per terra, fuori dalla stanza, attraverso la porta aperta e dritte nella stanza accanto.

 

Tutto questo la lasciò senza fiato. Mar rimase stordita per un attimo, disorientata, e poi vide chi era stato a salvarle la vita.

 

- Gurnarde?-

 

- Ah, bene, sei ancora viva.- La sirena dalla coda biforcuta sembrava davvero contenta per lei, mentre si alzava in piedi.- Ammiro il tuo coraggio, Capitano, ma mettersi davanti a quella creatura non è stata una mossa saggia.-

 

- Dove sono mio padre e il Disinfestatore?-

 

- Non temere, sono...-

 

Ci fu un lungo silenzio. Mar si chiese perchè la sua salvatrice aveva smesso di parlare. Poi alzò lo sguardo e vide che Gurnarde stava fissando qualcosa dietro di lei. Il volto della sirena aveva assunto una bizzarra espressione a metà tra shock e dolore, e aveva le lacrime agli occhi.

 

- Re Fukaboshi.-

 

Mar seguì lo sguardo della sirena e capì dove si trovavano: erano finite nella stanza del Re-Tritone, e era stata la vista dell'enorme tritone blu a ridurre in quel modo la sua amica.

 

- Re Fukaboshi...cosa vi hanno fatto? Cosa...come hanno osato?!- Gurnarde sembrava essersi dimenticata del presente, del fatto che suo fratello stava combattendo nella stanza affianco e che Mar era lì. Iniziò a camminare verso la teca, come una sonnambula in un sogno.

 

- Attenta!-

 

L'avvertimento fece uscire Gurnarde dalla trance, appena in tempo per evitare i proiettili diretti verso di lei, che andarono invece a colpire la teca del Re-Tritone, rompendo il vetro.

 

- Magda, fai silenzio! Ci hai fatti scoprire!-

 

Gurnarde si girò verso il suo assalitore, San Magnus, che fino a quel momento era rimasto in silenzio nascosto in un angolo. Un brivido percorse la schiena di Mar alla vista del volto della sirena. Non c'era paura, ma solo un odio puro e cocente.

 

Dalle pieghe del mantello la sirena prese un dial, premette la punta, e lo lanciò nella teca del Re-Tritone.- Una pira per voi, mio re.- disse con calma.- Perdonatemi se ci ho messo così tanto.-

 

Dietro di lei, la teca del Re-Tritone iniziò a bruciare.

 

- Lurido pesce!- disse furibondo San Magnus, puntando la pistola.- Il mio prezioso tritone...come osi!-

 

Gurnarde lo guardò senza battere ciglio.- Ridurrò le tue ossa in polvere, Magnus. E le darò in pasto ai tuoi figli!-

 

Fu interrotta dal crollo di una parete e dall'arrivo di Walker, seguito a ruota da Drake, ancora nella sua forma completa. L'uomo-pesce cadde a terra, grugnì e non si rialzò.

 

- Walker!-

 

- Red! Ottimo! Svelto, proteggimi! Fai tutto quello che è necessario!-

 

Stava tutto accadendo troppo in fretta. Gurnarde si girò, vide Walker a terra, e sul volto le comparve un'aria omicida. Ma apparentemente l'odio per San Magnus superava la preoccupazione per suo fratello, perchè si girò verso il Drago Celeste e alzò la mano, da cui gocciolava del sangue scuro.

 

- Gurnarde, aspetta!- gridò Mar, rendendosi conto del pericolo che correva sua madre. Ma San Magnus iniziò a sparare, e Gurnarde rispose con i suoi proiettili di sangue.

 

D'istinto, Mar gridò, si abbassò e cadde a terra, mentre i proiettili le sibilavano sopra la testa. Seguì un rumore di vetri infranti, uno di proiettili che colpivano della carne, e poi il silenzio.

 

Sua madre era morta? Con timore, Mar riaprì gli occhi, aspettandosi il peggio. Ma quel che vide la sconvolse.

 

- Red?- disse sua madre.

 

Drake si era trasformato nella sua versione ibrida, ed era balzato in mezzo ai due combattenti, proteggendo sia San Magnus e sua madre da Gurnarde, che Gurnarde da San Magnus. E nel farlo si era beccato tutti i proiettili sparati dai dalle due parti. Con un'espressione trionfante in volto, cadde in ginocchio, il sangue che colava da numerose ferite.

 

- Devo ubbidire a tutti i suoi ordini.- disse a Gurnarde incrociandone lo sguardo.- Se vuoi arrivare a lui, dovrai affrontare prima me. Pensi di poterci riuscire?-

 

Queste parole avrebbero potuto sembrare una minaccia, ma c'era qualcosa di strano nel tono in cui furono pronunciate. Non c'erano minacce nella sua voce, solo una calma apologetica.

 

In effetti, ora che Mar ci pensò un attimo, la sua scelta di mettersi in mezzo e beccarsi i proiettili per salvare San Magnus non aveva senso. Non se in quel preciso istante avrebbe potuto scegliere di attaccare Gurnarde e interrompere il suo attacco. Fu allora che Mar si ricordò cosa aveva detto Drake a proposito dell'essere bravo a trovare delle scappatoie nelle istruzioni del Padrone, e comprese. Anche se non aveva più il controllo del suo corpo, Drake aveva comunque trovato un modo per mettersi fuori gioco e far girare lo scontro a loro favore.

 

E mentre pensava a tutto questo, Gurnarde e Drake se le stavano suonando di santa ragione. Mar pensò per un attimo di andare ad aiutare Walker, ma appena si girò, si bloccò per la paura.

 

- Quindi è per te che sono venuti.- disse il Drago Celeste, al culmine della rabbia, la pistola puntata contro di lei.- Tutti questi danni alla mia proprietà per colpa tua. Bene, se proprio ti vogliono così tanto, allora gli darò un bel cadavere da portarsi a casa!-

 

Sena aggiungere altro, premette il grilletto.

 

Ma il suo colpo non andò a segno, perchè la madre di Mar, avendo capito cosa stava per fare San Magnus, si era intromessa e gli aveva scostato la mano. I due adulti lottarono per il controllo dell'arma, ma quando poi lo scontro si concluse, era Mrs Suesse che impugnava la pistola.

 

- Magda, che stai facendo?- San Magnus era furibondo.- Non fare la stupida! Ti comprerò una schiava nuova, ma uccidi questa qui!-

 

Mrs Suesse rispose con tre semplici parole:

 

- Non mia figlia.-

 

San Magnus impiegò qualche secondo per capire cosa intendeva, e la sua espressione si indurì.

 

- Quella feccia è tua...tu...tu non sei mia figlia.-

 

- Non quella che conoscevi.- disse la madre di Mar, tenendo la pistola puntata sul Drago Celeste.

 

Ma San Magnus non si fece intimorire.- Allora lo rimpiangerai. Red! Lascia perdere il pesce! Uccidi Magda!-

 

Essendo sotto il controllo dell'impianto, Drake ubbidì. Evitando un colpo di Gurnarde, voltò le spalle alla sua avversaria, corse attraverso la stanza, e colpì Mrs Suesse prima che lei riuscisse a sparare. La pistola le volò dalle mani, e cadde a terra.

 

- Mamma!-

 

Nonostante non sapesse come usare una pistola o cosa farne una volta recuperata, Mar corse verso l'arma. Ma prima che potesse avvicinarvisi, qualcuno la afferrò per i capelli, e un altro colpo da dietro la fece cadere a terra. Confusa, si alzò e continuò a camminare, solo per vedere San Magnus davanti a lei e vicino all'arma.

 

Proprio quando Mar pensò che sarebbe riuscito a prenderla, un grosso tridente gli infilzò la mano e lo inchiodò al suolo. San Magnus urlò dal dolore e un piede con delle pinne calciò via la pistola.

 

- Ordinagli di fermarsi!- disse Gurnarde, spingendo il tridente (che Mar ricordò di aver già visto nella teca del Re-Tritone) più a fondo in modo da infliggere più dolore.- Ubbidisce alla tua voce, no? Fallo fermare!-

 

- Red...- disse San Magnus, ignorandola.- Uccidi la Regina dei Pirati...-

 

Gurnarde colpì il Drago Celeste per fermarlo, ma era troppo tardi. Drake buttò da un lato e andò dritto verso Mar. Per un attimo rivide l'espressione apologetica di prima, e poi le saltò addosso, e la sua forza era terrificante.

 

In qualunque altra situazione, molto probabilmente Mar sarebbe stata uccisa subito. Ma Drake stava lottando contro l'impianto e si stava trattenendo, e lo sappiamo perchè, invece di squartare Mar con i suoi artigli (che sarebbe stato il modo più semplice per ucciderla), scelse di fare quello che aveva fatto prima con Mrs Suesse: salirle sopra e soffocarla fino alla morte. Le aveva anche lasciato le braccia libere, permettendo così a Mar di fare l'unica cosa possibile in quella situazione: farlo entrare in contatto con le sue manette di agalmatolite.

 

La pelle verde diventò rosa, il volto mostruoso assunse delle fattezze umane, e la stretta sul suo collo si allentò. Mar veniva ancora strangolata lentamente, ma almeno Drake non aveva più la forza per schiacciarle subito la gola.

 

- Agalmatolite. Furba.- disse Drake con un filo di voce mentre l'agalmatolite gli toglieva la forza.- Continua così, è la tua unica possibilità.-

 

Dietro di lui, San Magnus stava urlando dal dolore, mentre Gurnarde gli stava mostrando tutto ciò che sapeva sulla tortura.

 

- Ti ho detto: Ordinagli di fermarsi!-

 

Ma anche con la vita appesa a un filo, San Magnus non mollò.

 

- Non permetterò a feccia come voi di avere quello che volete! Anche se gli stacchi la carne dalle ossa, Red non smetterà di ucciderla a meno che non lo ordini io. Sono un Drago Celeste, preferirei morire piuttosto che prendere ordini da un dannato pesce!-

 

Mar stava lottando per respirare, ma senza successo. Anche se ferito, indebolito e in forma umana, Drake era comunque molto più forte di lei, e non sarebbe durata molto. Anche Gurnarde sembrò rendersene conto, perchè smise di torturare San Magnus. Si bagnò la mano col suo sangue, portò il braccio all'indietro e mirò con cura a Drake, ora umano e vulnerabile.

 

Ma non fu Gurnarde a colpire per prima. Ci fu uno sparo, e Mar sentì la presa del suo assalitore svanire e il suo corpo tremare. Qualcosa di caldo e liquido le stava gocciolando in faccia, e dall'odore capì che era sangue.

 

A poca distanza da lì c'era Mrs Suesse, che stringeva la pistola fumante con mani tremanti.

 

- Non è abbastanza, Magda.- disse Drake, tossendo sangue.- Devi mirare alla testa.-

 

- Red...- La voce della madre di Mar era carica di angoscia e terrore.

 

- E' tutto a posto. Non sarei potuto andare avanti a lungo, con voi...non col dispositivo di localizzazione nel mio impianto.- Sul suo volto ricomparve il fantasma di un sorriso.- Volevo accompagnarvi fino alla costa. Ma...anche così va bene.-

 

Mar sentì il corpo di Drake appoggiarsi alle manette di agalmatolite, quasi come se accogliesse con gioia il contatto con la sua carne.

 

- Non posso andare avanti a lungo. Non ha molto tempo. Per favore.-

 

Ci fu un rumore di passi che si avvicinavano. Mrs Suesse stava piangendo, ma puntò comunque la pistola alla testa di Drake.

 

Sul volto dello schiavo comparve un'espressione di serenità.

 

- Grazie.-

 

Chiuse gli occhi.

 

A corto d'aria, Mar iniziò a perdere conoscenza.

 

Ma riuscì lo stesso a sentire lo sparo, prima che l'oscurità circondasse ogni cosa.

 

 

NOTA DEL TRADUTTORE: Purtroppo, c'è una brutta notizia. A causa di impegni indipendenti dalla mia volontà, non potrò più tradurre questa storia. Mi dispiace davvero, ma devo interromperla qui, perchè...

 

 

 

AHAHAHAHAHAHAH! PESCE D'APRILE! Ci siete cascati, eh? Tranquilli, stavo solo scherzando. Questa storia continuerà regolarmente fino alla fine.

 

E prima che me ne dimentichi, auguro una buona Pasqua a tutti voi lettori.

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Capitolo 30
*** Il mostro nascosto in bella vista ***


Capitolo 30: Il mostro nascosto in bella vista

 

- Marie...Marie, svegliati, ti prego!-

 

La voce di sua madre sembrava provenire da lontano, ma una parte di Mar non voleva svegliarsi. Sapeva che avrebbe dovuto, ma era così stanca, e svegliarsi avrebbe comportato affrontare di nuovo la morte e l'orrore e la paura e lei era stanca di tutto...

 

Ma aprì lo stesso gli occhi. Iniziò a focalizzare la stanza, e si accorse che sia sua madre che Walker la stavano guardando con ansia.

 

- Mamma?-

 

La madre di Mar iniziò a ringraziare una serie di divinità, tirò su sua figlia, la abbracciò e scoppiò a piangere.

 

- Unamo lucertola no ucciso piccolo capitano unamo!- Walker sembrava parecchio sollevato.

 

Stretta tra le braccia di Mrs Suesse, Mar vide, oltre la spalla di sua madre, la colonna di fuoco che era stata la teca del Re-Tritone. E alla sua sinistra...

 

- Non guardare.- mormorò Mrs Suesse, e la girò da un'altra parte. Ma era troppo tardi: Mar lo aveva visto, sdraiato per terra, l'impianto controllore sulla sua nuca che continuava a lampeggiare, come se il corpo che controllava fosse stato ancora vivo.

 

No, svegliarsi era ancora peggio. Sua madre aveva ucciso Drake per lei, e quell'uomo era stato un amico, qualcuno che le aveva salvato la vita.

 

Ed era tutto così sbagliato.

 

Quasi come se le avesse letto il pensiero, sua madre iniziò a parlare a raffica.- Marie, ho dovuto farlo. Ti prego, cerca di capire, era l'unico modo...-

 

Ovviamente, capiva. Anche senza il Frutto Logica Logica, riusciva a capire il ragionamento dietro quella decisione. Ma una parte di lei era ancora arrabbiata: con sua madre, con San Magnus, con gli scienziati che avevano creato quell'orribile dispositivo e lo avevano messo su un altro essere vivente. Ma soprattutto, era arrabbiata con sè stessa per averli riportati indietro, anche se sapeva che non aveva senso. Poi si ricordò cosa aveva detto Drake nella cella quando aveva scoperto che era passato tutto quel tempo, sembrava passata un'eternità.

 

- Dannazione.- disse Mar, per poi appoggiare la testa sulla spalla di sua madre e piangere.

 

Gurnarde, notando il suo dolore, si avvicinò al corpo di Drake e lo coprì col suo mantello rosso.

 

- Era un umano onorevole e un degno avversario, Capitano. Mi addolora che si sia stati costretti a tanto...anche se avresti dovuto lasciarlo fare a me. Non credo che uccidere sia il tuo forte.- aggiunse, rivolgendosi a Mrs Suesse.

 

- Marie è mia figlia.- rispose con orgoglio Mrs Suesse, tenendo stretta Mar.- Farò tutto il necessario per proteggerla.-

 

Gurnarde annuì e si voltò verso la pira del Re-Tritone, ancora ardente.- E' vero. Cosa non si fa per proteggere chi si ama.-

 

Mentre la sirena parlava, si poteva vedere il bagliore del fuoco riflesso nei suoi occhi. In effetti, sembravamo innaturalmente luminosi.

 

- Gurnarde triste?-

 

- Mi ero dimenticata quanto fosse magnifico, fratello. E' passato così tanto tempo da Loguetown.-

 

- Il Re-Tritone...era qualcuno di speciale, per te?- chiese la madre di Mar a Gurnarde.

 

Gurnarde si prese qualche istante prima di rispondere.- Era la stella polare del nostro popolo. Era il mio re. Era tutto.- Per un attimo si perse nei pensieri, poi continuò in tono amaro.- Lo perdemmo durante la Battaglia di Loguetown. Oh...che cavalieri deboli aveva affianco, all'epoca. Non solo non sono riusciti a proteggere il loro sovrano, ma hanno anche lasciato che il nemico rubasse il suo corpo e lo esponesse come trofeo per venti anni.-

 

All'improvviso, Mar capì perchè Gurnarde aveva voluto a tutti i costi andare nella villa di San Magnus. Non si trattava solo di onorare i morti. Si trattava anche di riscatto.

 

La madre di Mar fissava con orrore Gurnarde.- Non avevo idea...mi dispiace.-

 

- Vorrei ben vedere, Drago Celeste. La tua razza da sola ha fatto più danni alla mia gente di chiunque altro.- Il tono di Gurnarde era brusco.- Ma non posso incolparti del tutto per questa morte. Il mio re e i suoi consanguinei, i principi Ryuuboshi e Manboshi, e Poseidon, sono morti con onore guidando un'armata per salvare l'eroe dell'Isola degli Uomini-Pesce: Rufy Cappello di Paglia.-

 

Il discorso stava andando in una brutta direzione. Fu in quel momento che Mar si riprese del tutto.

 

- Aspetta, Gurnarde. Mia madre non è...-

 

- Ah, sì, Capitano...Devo dire che, nelle nostre conversazioni, ti sei dimenticata di menzionare che tua madre è un Drago Celeste.-

 

- Cosa? Oh, quello...mia madre non è davvero un Drago Celeste. Sì, è vestita come uno di loro, ma stava solo facendo finta per fregare San Magnus, vedi...-

 

Gurnarde scosse la testa e alzò una mano per interromperla.- Non c'è ne è bisogno, Capitano. Comprendo i tuoi motivi. Sarebbe stato meglio se fossi stata più sincera, ma posso assicurarti che, trattandosi di tua madre, ho deciso di non ucciderla. Non ha nulla da temere da me.-

 

- Uh...grazie.- Mar decise che era più semplice assecondare Gurnarde, piuttosto che cercare di spiegarle la verità. Comunque, la sirena aveva finito di raccontare i propri ricordi, e stava decidendo sul da farsi.

 

- Appena il Capitano si sarà ripresa, ce ne andremo. Ho intenzione di dar fuoco a questo posto malefico. Servirà anche come addio per il vostro alleato caduto. Non credo che gli dispiacerà dividere una pira con il mio Re e la sua gente.-

 

- Sto bene, andiamo a cercare mio padre e il Disinfestatore.- disse subito Mar.

 

Non era proprio vero, dato che aveva dei lividi su tutto il collo (anche sua madre li aveva). Inoltre, Mar era sicura di essersene procurati altri dopo la caduta. Ma a parte questo, non aveva niente di rotto.

 

Tuttavia, non dovettero lasciare la stanza per trovare il resto della sua ciurma. Furono loro a trovarli per primi.

 

- Eccoli là!-

 

Dalle rovine della prima porta, Mar vide emergere due figure familiari. Suo padre, pistola in pugno e molto diverso dal solito, con una bandoliera e una cintura degli attrezzi, e il Disinfestatore con la sua solita tuta anti-radiazioni. Per fortuna aveva buttato via gli abiti da agente del Cipher Pol, altrimenti sarebbe stato una distrazione e avrebbe fatto deragliare la storia con la sua semplice eleganza.

 

- Papà! Disinfestatore!-

 

- Mar! Blake!-

 

- Garreth!-

 

Mrs Suesse si era messa a correre. Un attimo dopo, i genitori di Mar erano saltati l'uno tra le braccia dell'altro, e, secondo Mar, avevano iniziato a comportarsi in modo imbarazzante. Tra l'altro, il fatto che tutto ciò stesse accadendo davanti alla sua ciurma, non era di grande aiuto.

 

- Sono contenta che stiano tutti bene.- disse Mar tra sè e sè, guardando il soffitto con le guance arrossate.

 

All'improvviso, tutti i presenti, tranne i Suesse, si preoccuparono di trovare qualcosa da fare.

 

- Credo che procederò a dar fuoco al resto di questa stanza.- annunciò frettolosamente Gurnarde, e si allontanò, dando nel mentre un calcio al cadavere di San Magnus. Apparentemente, il Drago Celeste non possedeva la strana capacità di Roronoa Zoro di perdere litri di sangue e rimanere vivo.

 

- Il Disinfestatore porge i suoi saluti al Capitano Mar e desidera sapere se il Capitano Mar ha bisogno di cure mediche.-

 

- Sto bene. Walker?-

 

Walker grugnì e seguì Gurnarde.

 

- Penso significhi che sta bene anche lui.-

 

Il Disinfestatore diede un'occhiata a San Magnus, poi al cadavere di Drake.- Il mantello è della sirena. Chi è il morto?-

 

- Un altro schiavo che stava scappando con noi.- Le venne in mente una cosa.- Forse lo conosci...E' X Drake.-

 

Questo catturò l'attenzione del Disinfestatore. Si avvicinò al corpo e sollevò un lembo del mantello in modo da vedere il volto di Drake.

 

- Confermato. E' la stessa persona. Il Disinfestatore non sapeva che era sopravvissuto alla Battaglia di Loguetown.-

 

Poi si fermò.

 

Mar non riuscì mai a chiedergli cosa c'era che non andava, perchè proprio in quel momento se ne accorse anche lei, e le si gelò il sangue.

 

Il morto si era mosso.

 

Ma prima che Mar potesse chiedere conferma al Disinfestatore di ciò che aveva visto, uno degli occhi di Drake si aprì, e iniziò a fissarla.

 

***

 

Molto probabilmente starete pensando che i poteri di Mar siano entrati in azione nonostante l'agalmatolite e abbiano riportato in vita Drake, come era già successo con Walker. Mi duole informarvi che non è così: l'agalmatolite è ancora attiva.

 

Ma allora come ha fatto Drake a tornare in vita? Non preoccupatevi, lo scoprirete presto.

 

***

 

Mentre Mar guardava, l'occhio umano di Drake (iride blu con venature rossastre) diventò l'occhio di una creatura completamente diversa (giallo, con anelli ambrati). Il resto del corpo lo seguì a ruota.

 

Mar avrebbe urlato, se non fosse stata così sconvolta da riuscire a produrre soltanto un flebile lamento. Ma il Disinfestatore non aveva questa limitazione. Riuscì ad avvertire Mar con un grido appena prima che Drake si alzasse in piedi.

 

Ora che il mantello non lo copriva più, Mar vide, non senza un certo shock, che il danno che sua madre aveva fatto sparando alla testa di Drake si era già rigenerato. Ma c'era qualcosa che non andava, e fu abbastanza chiaro quando Drake, con una velocità spaventosa, scattò in avanti e afferrò il Disinfestatore per la gola.

 

Ovviamente, avendo addosso una tuta anti-radiazioni, il Disinfestatore era molto più protetto rispetto alle ultime due persone che Drake aveva cercato di strangolare. Aveva anche molte più possibilità di attacco, come ad esempio piantare un bisturi nell'occhio del suo assalitore.

 

A nessuna creatura, neanche uno zoan in grado di rigenerarsi in fretta, piace avere un bisturi nell'occhio. Drake ruggì dal dolore e scagliò il Disinfestatore dall'altra parte della stanza. Poi si girò, il bisturi ancora nell'occhio, e fissò lo sguardo su Mar.

 

- R-red? Drake?-

 

Nei suoi occhi non c'erano nè intelligenza nè riconoscimento. Solo un odio crudele e insensato.

 

Fu a questo punto che Mar capì quanto avesse sbagliato a non chiedere al Disinfestatore di toglierle le manette di agalmatolite, quando ne aveva avuto la possibilità. Ora era di nuovo al punto di partenza: in pericolo, e in grado solo di indietreggiare lentamente.

 

Non si aspettava, però, di essere salvata da suo padre. Sentì degli spari, e Drake alzò la testa, per poi spostarsi verso la fonte del rumore.

 

- Marie, CORRI!- urlò sua madre mentre suo padre continuava a far fuoco.

 

Mar non sapeva se suo padre avrebbe osato sparare mentre lei era vicina e se i proiettili avrebbero potuto danneggiare Drake. Ma scoprì subito che erano degli ottimi diversivi. La ragazza si girò e corse nella direzione opposta, mentre Drake ruggiva e rivolgeva la sua attenzione sui suoi genitori.

 

Più che vedere, percepì Gurnarde passarle affianco, quasi come un predatore a caccia. Dietro la sirena c'era Walker, e quando Mar gli passò accanto, notò che l'uomo-pesce aveva in volto un'espressione colpevole.

 

Fu solo dopo essersi allontanata e aver ripreso fiato che vide il Disinfestatore steso a terra dove era stato scagliato.

 

- Disinfestatore! Le manette, devi togliermele così potrò...-

 

Fu allora che Mar si accorse che stava sanguinando da diversi squarci su tutta la tuta. Anche con la faccia coperta dal visore, era evidente che stava soffrendo. Poi riconobbe le ferite.

 

- Gli aculei di Walker...-

 

- Quel maledetto dinosauro mi ci ha buttato addosso. Avvelenato.- disse il Disinfestatore/Law digrignando i denti.- Non sento il braccio...- Poi, quando il suo corpo fu scosso da un altro spasmo di dolore, imprecò a denti stretti.

 

- Vuoi che ti faccia l'iniezione?- Mar iniziò a prepararsi all'idea di dover usare di nuovo una siringa.

 

Con suo grande sollievo, il Disinfestatore scosse la testa.- Ho già iniettato l'antidoto, ma ci vorrà del tempo prima che faccia effetto. Fino ad allora, non potrò usare i miei poteri.-

 

- Va bene. Spero solo che riescano a tenere testa a Drake senza ucciderlo. Non è colpa sua. C'è qualcosa che non va in lui, deve essere quell'impianto...Disinfestatore, se riuscissimo a trovare un modo per toglierlo, potremmo liberarlo...-

 

- Quello non è Drake. Quell'uomo è morto.- la interruppe Law.

 

- Di che stai parlando? Ti ho detto che è X Drake! Gli ho parlato, mi ha salvato la vita...-

 

- No. Qualunque cosa fosse, non è più Drake. E' andato in Berserker. Non è rimasto niente di lui da poter salvare.-

 

***

 

Per capire cosa sta succedendo, dobbiamo tornare un pò indietro. Non so se vi ricordate una certa conversazione avvenuta tra le guardie sulla possibilità che Drake andasse in "berserker". Beh, si chiama presagio, e sì, era importante.

 

Insomma, cos'è questa storia del Berserker? Beh, utilizziamo i miei poteri da Narratore per tirare fuori una vecchia corrispondenza tra il dottor Kusanagi, capo della Divisione Impianto Controllore, e il dottor Vegapunk in persona:

 

***

 

Signore,

 

E' emerso di recente un grave problema con il primo gruppo di soggetti del test.

 

Finora, dodici di loro sono morti dopo la procedura per delle complicazioni, ma il punto che mi preme maggiormente è uno stato, in precedenza sconosciuto, in cui sono entrati alcuni di loro dopo la morte.

 

Dei dodici morti, tre hanno manifestato questa condizione, e si sono rianimati spontaneamente dopo essere stati dichiarati clinicamente morti.

 

I soggetti rianimati hanno esibito un'aggressività insensata, distruggendo i laboratori e l'obitorio. Le guardie sono state costrette a distruggerli usando armi a base di agalmatolite per prevenire ulteriori disastri.

 

E' confermato che tutti e tre i "Berserker", come li abbiamo chiamati, facevano parte del gruppo di zoan ancestrali sottoposti al programma sperimentale Rumble Drug. Un esame post-mortem ha accertato la presenza di alti livelli di rigenerazione nei tessuti corporei, ma non nei tessuti cerebrali.

 

Abbiamo replicato con successo l'effetto con uno dei soggetti più innocui (zoan porcellino d'India). Tutti i tentativi di controllare la creatura una volta entrata nello stato di Berserker sono falliti, e siamo stati costretti a sopprimerla.

 

Riteniamo che lo stato di Berserker sia scatenato da un conflitto tra un sistema nervoso deteriorato (risultato della morte) e l'impianto controllore. Abbiamo inoltre scoperto che l'incredibile capacità di rigenerarsi degli Zoan Ancestrali persiste, dopo la morte cerebrale, se è presente un impianto controllore e il soggetto è stato precedentemente esposto alla Rumble Drug.

 

Nonostante la scoperta all’inizio sembrasse eccitante, purtroppo il tessuto cerebrale non può rigenerarsi, e l'unico risultato sembra essere lo "Zoan Berserker": uno Zoan Ancestrale senza mente e incontrollabile di Livello Rumble 3. Tutti i tentativi di dare ordini attraverso l'impianto controllore sono stati inefficaci.

 

Chiedo un suo consiglio su cosa fare adesso.

 

Distinti saluti,

 

Dottor Kusanagi

 

---

 

Dottor Kusanagi,

 

Provi a vedere se un danno all'impianto produce gli stessi effetti. Se sarà così, dovremo rivedere il progetto dell'impianto.

 

Faccia molta attenzione con i soggetti a rischio. Quelli con dei frutti zoan carnivori sono particolarmente pericolosi, e non gli si deve permettere di entrare in quello stato.

 

I cadaveri di tutti i soggetti di tipo zoan dovrebbero essere inceneriti subito dopo la morte.

 

Una volta conclusi i suoi test, avverta subito tutti quelli a cui sono stati mandati i nostri zoan. Incluso il Drago Celeste che ha comprato X-10.

 

Distinti saluti,

 

Dottor Vegapunk

 

***

 

Adesso sapete. Purtroppo, Mar non era a conoscenza di queste informazioni, quindi non accettò la situazione come avrebbe potuto.

 

- Ascolta, so cos'è successo a Chopper, ma non vuol dire che Drake non possa essere salvato. Devi tentare! Come fai a sapere che non può essere salvato solo per via di quella cosa del Berserker?-

 

- Perchè non è la prima volta che ne ho visto uno.- disse Law in tono serio.- E perchè è stato uno Zoan Berserker ad uccidere la mia ciurma.-

 

***

 

La risata folle del Capitano Trafalgar Law riecheggiò nella sala operatoria del sottomarino, facendo rabbrividire i Pirati Heart.

 

- Un chirurgo!- disse Law tra una risata e l'altra.- Il Chirurgo della Morte!-

 

- C-capitano?-

 

Poi si fermò, e in assenza della risata un silenzio agghiacciante riempì la stanza.

 

Nessuno osò fiatare. Questo era decisamente fuori dalla norma. Era risaputo che il loro Capitano sogghignava. A volte sorrideva e mostrava allegria. Ma non rideva. Di certo, non nel modo sfrenato e incontrollabile di prima.

 

Ci volle il suono di uno dei macchinari per rompere il silenzio.

 

- Ma che...Capitano, il cuore di Chopper ha ricominciato a battere!-

 

Law non rispose, ma si girò per guardare il monitor. La linea piatta sul display era stata sostituita da picchi frastagliati. Era come se il velo di disperazione fosse sparito, e si ricompose in fretta.

 

- Quali procedure avete adoperato?-

 

- Non abbiamo fatto niente...è tornato da solo.-

 

- Figlio di...- disse Law correndo verso il tavolo.- Sembra proprio che non morirai qui, dottor Chopper.-

 

Ma prima che arrivasse al tavolo, il paziente si agitò, per la sorpresa dei pirati.

 

- Altri sedativi!-

 

L'anestesista aumentò subito la dose, senza però alcun effetto sul paziente. Chopper si stava trasformando, prima nella sua forma simile a un gorilla, poi in una forma ancora più mostruosa che Law non aveva mai visto ma di cui aveva sentito parlare: Monster Chopper.

 

- Chopper! Fermati!-

 

Ma la creatura non gli diede ascolto. La sua massa stava riempiendo il sottomarino, distruggendo le paratie metalliche come se fossero fatte di carta. I Pirati Heart stavano scappando in preda al panico, ma furono salvati quando il mostro fu scomposto all'improvviso in un insieme di membra sconnesse.

 

Ma era troppo tardi, ormai: il danno era stato fatto. L'acqua stava entrando da tutte le parti, e il piccolo sottomarino giallo stava per diventare la tomba della sua ciurma.

 

- Quello non era più Chopper, giusto?- disse Jean Bart con rassegnazione, mentre la massa d'acqua proveniente dalla falla li raggiungeva.

 

Law non rispose. Ma non andò neanche nel panico. Nei pochi secondi che gli rimanevano, estese la Room attorno a sè stesso e ai suoi uomini. La sua idea era di utilizzare l'acqua e i detriti nella Room per tenere viva la ciurma, ma nell'ansia del momento, accadde qualcosa di nuovo.

 

Ci fu un miscuglio di immagini mentre il mondo si muoveva, si spostava e le urla si allontanavano.

 

Un attimo dopo, Trafalgar Law si ritrovò su una roccia, con l'oceano davanti a lui.

 

Riconobbe subito il luogo: era la costa dell'isola sotto cui si erano rifugiati. A poca distanza da lì, l'acqua stava gorgogliando, ad indicare il luogo in cui si era immerso il sottomarino.

 

Fu allora che Law capì cos'era successo. Nella foga del momento, in qualche modo era riuscito a spostare un oggetto da una Room a una completamente diversa.

 

- Ci siamo teletrasportati.- disse ad alta voce. Avevano perso il sottomarino, ma in compenso lui aveva scoperto un nuovo potere.- Cavolo, ragazzi, non immaginavo di poterlo fare...-

 

Ma nessuno gli rispose. Law si girò, e si rese conto dell'orribile verità.

 

Si era teletrasportato...ma lo aveva fatto da solo.

 

***

 

- Te lo avevo detto, no? Sono stato io a uccidere Chopper. Non solo la prima volta, ma anche la seconda, e allora era già morto. E' la stessa cosa adesso con Drake, e credere di poterlo salvare ci farà ammazzare tutti.-

 

Mar sentì una stretta allo stomaco. Dopo aver scoperto il destino dei Pirati Heart e di Chopper, e che adesso Drake era diventato una sorta di dinosauro zombie, l'intera situazione sembrava un incubo sadico. Prese in considerazione l'idea di darsi un pizzicotto, ma poi arrivarono i suoi genitori, che erano riusciti ad evitare la zona dello scontro.

 

- Marie! Stai bene!-

 

- Disinfestatore! Devi teletrasportarci fuori da qui. Quella specie di godzilla è inarrestabile, le pallottole non gli fanno nemmeno il solletico. E guarisce più in fretta di quanto riusciamo a ferirlo. E' inutile cercare di abbatterlo, dobbiamo prendere gli altri due e...-

 

Il Disinfestatore aveva guardato storto Mr Suesse. Apparentemente, Law detestava ancora ricevere ordini.

 

- Oh, scusami, non avevo capito che eri ferito. Ce la fai a teletrasportarci o credi che sia meglio ricorrere al Piano C?-

 

- L'effetto dell'antidoto neutralizza momentaneamente la capacità di teletrasporto. Appena sarò pronto, riprenderemo il piano originale.-

 

Mentre questo accadeva, al centro della stanza la battaglia era ancora in corso. I due uomini-pesce stavano facendo di tutto per tenere Drake sulla difensiva.

 

Mar riuscì a vedere chiaramente quanto il Drake Berserker fosse molto più terrificante rispetto alla sua forma piena. Era come una versione Monster Chopper di Drake, ma applicata a una bestia che era già mostruosa di suo. Il risultato finale era l'incarnazione di tutti gli incubi ispirati da Jurassic Park che aveva avuto.

 

Era esasperante, perchè Mar sapeva che sia i suoi poteri che quelli di Law sarebbero stati perfetti per affrontare lo Zoan Berserker, e per uno scherzo del destino non potevano usarli.

 

Nel frattempo, suo padre stava ricaricando il fucile, mormorando qualcosa a proposito del fatto che avrebbe dovuto portarsi una carabina da elefanti.

 

- Stai per tornare a combattere quella cosa, Garreth? Ma...- il volto di Mrs Suesse era cinereo.

 

- Anche se non posso fargli male, potrei riuscire a distrarlo. Dobbiamo tenerlo a bada finchè il Disinfestatore non sarà in grado di portarci fuori di qui. E a quei due farebbe comodo una mano.-

 

- Suesse, non andare. Il teletrasporto è quasi pronto.- ordinò il Disinfestatore, cercando di muovere le dita. Si, ma non molto facilmente.- Il gruppo deve restare unito. Posso farlo solo una volta, e qualunque errore potrebbe essere fatale.-

 

Mar decise di accantonare momentaneamente l'idea di togliersi le manette. Sembrava proprio che Law avrebbe avuto bisogno di tutta la sua forza per teletrasportarli, e suo padre aveva ragione, era inutile sprecare le loro energie sul Drake Berserker. La cosa giusta da fare era uscire incolumi da lì, dato he il loro obbiettivo principale a lungo termine era sempre trovare Madelyn e darle quel che meritava.

 

- Gurnarde, Walker! Ce ne stiamo andando! Ma dovete avvicinarvi!-

 

I due fratelli udirono l'avvertimento di Mr Suesse e misero in atto una ritirata organizzata, alternandosi nel coprire ognuno i movimenti dell'altro.

 

Ma proprio quando sembrava che la ritirata stesse funzionando e che ai due sarebbero bastati pochi secondi per avvicinarsi abbastanza da permettere a Law di attivare la sua Room, tutto andò storto. Walker, che si stava occupando di Drake mentre Gurnarde eseguiva la ritirata, scansò un attacco della bestia. Era una mossa che l'uomo-pesce aveva già eseguito in precedenza nello scontro, e fu anche la sua rovina, perchè la bestia, in teoria stupida, riuscì ad anticiparla. Mirò verso il punto in cui sarebbe andato Walker dopo la mossa, con risultati tragici.

 

Sentendo l'urlo di Mar, Gurnarde si girò e vide suo fratello intrappolato tra le fauci di Drake. Al suo posto, qualunque altra creatura dotata di spirito di conservazione avrebbe subito lasciato andare l'uomo-pesce, una volta entrata in contatto con i suoi aculei velenosi. Ma non lo zoan senza mente che era diventato Drake. Aveva quasi del tutto chiuso la bocca, quando finalmente sentì il dolore.

 

Il mostro sputò Walker, ma ormai era troppo tardi. L'uomo-pesce, ferito e sanguinante, cadde a terra senza vita.

 

- WALKER!-

 

- Fratello.-

 

Non era un grido. Gurnarde aveva sussurrato il nome, ma con lo stesso tono di quando aveva pronunciato quello di Fukaboshi.

 

- Disinfestatore...Walker è...- disse Mr Suesse.

 

- L'Uomo-Pesce Walker. E'.-

 

- E' terribile...- disse la madre di Mar.

 

In quel momento, Gurnarde si girò verso di loro, e Mar scorse la tetra espressione negli occhi della sirena.

 

- Disinfestatore, quell'ultimo piano di cui mi avevi parlato...hai intenzione di procedere?-

 

- Affermativo.-

 

- Allora prendili e vai. Assicurati che non fallisca. Buona fortuna, è stato un onore.-

 

Al che, ignorando le proteste del gruppo, Gurnarde si girò e si lanciò contro lo Zoan Berserker, che lentamente si stava avvicinando, ancora scuotendo il capo dal dolore.

 

- Gurnarde, NO! Disinfestatore, aspetta! Non ascoltarla! C'è un altro modo! Se mi togli le manette potrò riportare in vita Walker. Non...-

 

Ma Law non la stava ascoltando. La luce blu della Room apparve attorno a loro, e l'ultima cosa che Mar vide di Gurnarde "Drago delle Sabbie" fu il suo profilo, in contrasto con la stanza in fiamme, pinne-ali spiegate e del tutto simile alla bestia mitologica da cui aveva preso il nome. E prima che Mar riuscisse a fermarli, tutto attorno a lei divenne nero.

 

***

 

All'inizio, il buio era tale che Mar pensò di essere svenuta di nuovo. Ma riusciva a sentire diversi respiri affannati, almeno uno dei quali appartenente a sua madre (che sembrava finita in iperventilazione). Poi la voce di suo padre bucò il nulla.

 

- Mar? Blake? Disinfestatore? State tutti bene?-

 

- Io sono qui, papà. E mamma è con me, ma credo che sia terrorizzata.-

 

- Tua madre è claustrofobica.- Ci fu un click, e un tetro bagliore riempì la stanza. Grazie alla luce di uno strano dial che suo padre aveva in mano, Mar si accorse che erano in una specie di camera sigillata. Il Disinfestatore era seduto accanto a suo padre, mentre sua madre era poco dietro di lei, le ginocchia strette al petto per il panico.

 

- Blake, tesoro. Andrà tutto bene...usciremo presto da qui. Mar, aiuta tua madre. Disinfestatore, cos'è successo? Non era qui che dovevamo teletrasportarci.-

 

L'unica risposta fu un rantolo ansante, seguito da dei brutti colpi di tosse.

 

- Scusa, Disinfestatore. Mi sa che per ora hai raggiunto il limite.-

 

L'uomo in questione annuì, ma non parlò, continuando invece a tossire e a cercare di riprendersi. Vedendo in che condizioni era, Mar si rimangiò quello che era stata sul punto di dirgli a proposito della stupidità del lasciare in quel modo la stanza del Re-Tritone quando avrebbe potuto toglierle le manette e salvare Walker e Gurnarde. Era arrabbiata, ma non era il momento adatto per un rimprovero. Doveva occuparsi di sua madre.

 

- Mamma? E' tutto a posto. Stiamo bene.-

 

Ma le sue parole non rassicurarono Mrs Suesse, che finalmente riuscì a parlare.

 

- M-marie...corri. Scappa via con tuo padre.-

 

- Mamma, va tutto bene. Non preoccuparti. Appena il Disinfestatore si sarà ripreso, usciremo da qui. Ti sei fatta male? Il Disinfestatore è un medico, e...-

 

- Fossi in te, Mar, non perderei tempo a spiegarle di cosa sono capace.- la interruppe una voce umana e senza alcun segno di debolezza. Mar si girò confusa verso la fonte della voce: il Disinfestatore. Sembrava essersi ripreso dallo sforzo, e si era tolto il casco, consentendo a tutti i presenti di vederlo in volto.

 

- Lei lo sa già.- disse con freddezza Trafalgar Law, gli occhi grigi fissi sulla donna tremante alle spalle di Mar.

 

- Vero, Madelyn?-

 

 

NOTA DEL TRADUTTORE: Vi chiedo scusa se non ho risposto alle recensioni, ma ho avuto un bel pò di daffare negli ultimi giorni, e per lo stesso motivo ho deciso di anticipare la pubblicazione di questo capitolo. Salvo imprevisti, il prossimo capitolo arriverà regolarmente il 15 Aprile. Detto questo, vi rinnovo gli auguri di una buona Pasqua (non mangiate troppo, mi raccomando). A presto!

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Capitolo 31
*** Il mistero della Nuova Era della Pirateria ***


Capitolo 31: Il mistero della Nuova Era della Pirateria

 

-...Madelyn?-

 

Mar stava facendo una magnifica imitazione di un pesce palla, fissando il Disinfestatore con la bocca semi-aperta. L'idea che sua madre fosse Monkey D. Madelyn era così ridicola che la sua mente si ribellò e rallentò fino a fermarsi.

 

Ci volle il ricordo di un errore simile da parte di Gurnarde per farla ripartire. Ora che ci pensava, si sentì subito sollevata perchè tutto aveva senso. Dato che la Principessa Magda era Madelyn, e che la madre di Mar era la copia sputata di Magda, era naturale che il Disinfestatore si sbagliasse.

 

- Disinfestatore, quella non è Monkey D. Madelyn, è mia madre. Ha solo impersonato Magda, che poi sarebbe la vera Madelyn...- Mar si interruppe quando si accorse che Law stava socchiudendo gli occhi. Non le credeva. Per niente.

 

Rendendosi conto della necessità di cambiare tattica, Mar disse a sua madre: - Mamma, è convinto che tu sia Monkey D. Madelyn, la Regina dei Pirati. Voglio dire, è solo uno scambio di persona. Digli chi sei!-

 

- Già, Madelyn...perchè non ci dici chi sei davvero? O forse dovrei chiamarti "Blake-Ho Seau" o qualunque sia il nome che usi adesso?- disse Law in tono di scherno.

 

- Te l'ho detto, mia madre non è Madelyn!- insistè Mar.- Il suo nome è Blake, e ha sempre vissuto nel nostro mondo, non in questo qua.-

 

- Sempre? E come fai a dirlo, con i tuoi meri sedici anni di età?-

 

- Ehi, che sta succedendo?- intervenne Mr Suesse, sbigottito.- Disinfestatore, perchè fai queste domande a mia moglie?-

 

- Perchè quella donna non è chi tu credi che sia. Da quanto la conosci? Scommetto da non più di venti anni.-

 

Mr Suesse sembrò sorpreso, ma non disse niente, il che era già abbastanza eloquente.

 

- Ah. E non hai mai incontrato i suoi genitori? O forse era orfana? Ti sei bevuto la sua storia strappalacrime?-

 

Forse questa parte fu un pò troppo. Il volto di Mr Suesse si incupì.- Ehi! Non so cosa ti è preso, Disinfestatore, ma ne ho abbastanza...-

 

Sfortunatamente, Law lo anticipò. Ci fu un lampo di luce blu, e un attimo dopo, la pistola di Mr Suesse era in mano a Law, puntata contro il suo proprietario. Tutti i presenti ammutolirono.

 

- Stai al tuo posto.- lo avvertì Law. Poi, notando l'espressione tradita di Mr Suesse, aggiunse: - Sei un brav'uomo, Suesse. Più di quanto quella strega meriti. Non ho dimenticato che mi hai salvato la vita, quando la Sunny è affondata, ma sto aspettando questo momento da venti anni, e nessuno potrà ostacolarmi, capito?-

 

Nonostante la minaccia della pistola, Mr Suesse rispose a tono.- Fin da quando siamo arrivati in questo folle mondo, la mia famiglia è stata minacciata e rapita un'infinità di volte. Se credi che permetterò che accada di nuovo, non hai capito proprio niente!-

 

- Garreth, fermati.-

 

I due uomini si girarono verso Mrs Suesse, che si era ripresa dal panico. La sua faccia era ancora pallida, ma aveva un'espressione rigida e decisa, del tipo che si assume quando il peggio è capitato e l'unica cosa da fare è fare una faccia di bronzo e salvare il salvabile.

 

- Per favore, metti via quell'arma. Non c'è n'è bisogno. Garreth non è una minaccia. Non può farti niente.-

 

- Mi permetto di dissentire, Madelyn. La mia opinione di Suesse è troppo alta per permettermi di sottovalutarlo.-

 

- Law, ti scongiuro...per favore.-

 

Per un attimo, sul volto di Law apparve una strana espressione vitrea. Poi scomparve all'improvviso, sostituita da una rabbia fredda e indignata.

 

- Come osi.- sibilò Law, le iridi ridotte a dei puntini.- Come osi anche solo pensare di usare di nuovo quel trucco su di me?-

 

Mar scosse la testa dalla confusione. Per un attimo, era stata travolta dalla confortevole convinzione che sua madre avesse ragione, che tutto sarebbe andato bene e...

 

...poi la testa le si schiarì, e fu allora che si rese conto che sua madre aveva chiamato Law con il suo vero nome.

 

- Non l'ho mai chiamato Law davanti a te.- disse Mar inorridita, rabbrividendo per le implicazioni della frase.- Come fai a sapere il suo nome? Non ho mai...oddio è vero? Tu sei Madelyn? No, non puoi essere Madelyn?-

 

- Marie...-

 

- Non può essere! Lei è un mostro! Tu sei mia madre e vuoi bene alle persone! Sei stata brava e coraggiosa e mi hai salvato e hai liberato Drake e...non puoi essere lei! Quella strega usa le persone e poi le butta via quando non le servono più. Tu non sei così!-

 

- Ah, non lo è?- commentò Law seccamente.- Dubito che X Drake sarebbe stato d'accordo.-

 

Ci fu un silenzio attonito. Mar non voleva crederci, ma era innegabile che quel commento avesse senso.

 

- Red...l-lo stavi solo usando per scappare.- disse inorridita Mar.- Poi quando è diventato un peso lo hai ucciso...-

 

- Non è vero!- gridò la madre di Mar.- Marie, dovevo salvarti! Non volevo, ma non avevo altra scelta!-

 

Mar si stava allontanando da sua madre, una figura familiare ora diventata un'estranea. No, peggio di un'estranea...la persona che odiava di più al mondo.

 

-...era quello che voleva Red. Lo hai sentito, l'ha detto lui...-

 

- Non vuol dire niente, Madelyn.- disse Law.- Prima hai cercato di incantarci con i tuoi poteri, no? Immagino che avrai fatto lo stesso col povero Drake, fino a farlo diventare come i Nuovi Pirati Heart, ansioso di morire per la sua amata regina.-

 

Per la prima volta dall'inizio della discussione, la madre di Mar si infuriò.- Non azzardarti a insultare la memoria di quell'uomo! Non ho mai usato i miei poteri...- La donna si interruppe, poi, per calmarsi, fece un respiro profondo.- No, non su di lui. Ho fatto quello che ho fatto adesso perchè la mia famiglia era in pericolo, e perchè sapevo di cosa eri capace.-

 

Per Mar tutto questo valeva come una confessione.

 

- C-chi sei? Dov'è mia madre? Cosa hai fatto alla mia vera madre?-

 

Mrs Suesse si girò verso sua figlia, e disse con gentilezza: - Marie, sono io tua madre.- Fece per accarezzare Mar, ma la ragazza si allontanò di scatto.

 

- No! Smettila di mentire! Tu non sei mia madre! Stammi lontana!-

 

La cosa che aveva ritenuto essere sua madre sussultò per il rifiuto, ma andò avanti lo stesso.

 

- Marie...-

 

- Non voglio ascoltarti! Mia madre non è un mostro! Mia madre non è un mostro come te!-

 

- Mar, smettila.- Il rimprovero di Mr Suesse la zittì, ma non ebbe lo stesso effetto con Law.

 

- Quindi è così che è andata, Suesse? Una vita basata sulle bugie. Mi sa che non ha funzionato tanto bene per voi due.-

 

- Non sono affari tuoi.-

 

- Oh, sì, invece. Prima che sbucasse fuori dal nulla, che ti desse il suo "amore", e che riempisse la tua vita con un cumulo di bugie, aveva già fatto lo stesso con me. Io sono stato il primo. Tu sei venuto dopo.-

 

L'altro uomo rimase in silenzio per un attimo.

 

- Blake, di che cosa sta parlando?-

 

Mrs Suesse passò dallo sguardo supplichevole di suo marito, a quello furioso e pieno di lacrime di sua figlia, e infine a quello del crudele dottore, che sorrideva trionfale.

 

Serrò i pugni.- Immagino che sarai contento, Law. Mi hai messo contro la mia famiglia.-

 

- Basta bugie, Madelyn. Digli la verità. Se non lo fai, ci penserò io.-

 

- Non ho molta scelta, vero?- disse con amarezza, le lacrime agli occhi.- E va bene! Dato che sei così deciso a farmi parlare, parlerò. E abbassa la pistola!-

 

Law abbassò l'arma in modo da non tenere più Mrs Suesse sotto tiro, ma dalla postura Mar capì che non aveva affatto abbassato la guardia.

 

- Parla.-

 

Mrs Suesse fece un respiro profondo.

 

- Mi dispiace che abbiate dovuto scoprirlo così. Ma quello che dice è vero. Marie, Garreth, io non vengo dal vostro mondo. Sono nata qui a Marijoa, come Drago Celeste. Il mio vero nome è Magda...Principessa Magda, ma una tempo ero anche conosciuta come Monkey D. Madelyn, la Regina dei Pirati, colei che aveva mangiato il Frutto Homo Homo, Modello Fata.-

 

***

 

Caro Diario,

 

Le ultime settimane della mia vita sono state meravigliose. Dopo aver lasciato Marijoa sono andata a Sabaody. La libertà...è indescrivibile, diario.

 

Ho passato la giornata al parco. Poi sono andata in un bar di pirati, come una vera pirata. I pirati all'interno stavano parlando di un incidente con un ammiraglio e di una guerra.

 

Purtroppo non ho ancora incontrato dei pirati fighi. Quelli che ho visto hanno dei sogni piccoli e insignificanti, mentre quelli che hanno dei sogni più grandi non hanno possibilità di realizzarli perchè sono dei perdenti.

 

Alcuni di loro hanno cercato di importunarmi, ma mi sono trasformata e con un pò di "persuasione" non sono stati più un problema.

 

Dove sono Law e le altre Supernove? Se sono già andati nel Nuovo Mondo sarà un problema andarli a cercare. Non so niente su come si naviga.

 

---

 

Caro Diario,

 

Buone notizie, ho scoperto qualcosa sul mio Law. Sembra che non sia ancora partito per il Nuovo Mondo. Ho una possibilità di raggiungerlo.

 

Devo incontrarlo a tutti i costi. Siamo destinati a stare insieme.

 

---

 

Il cuore di Madelyn batteva all'impazzata. Finalmente, dopo mesi di ricerche, Trafalgar Law era lì davanti a lei. Beh, non era proprio così: era a poca distanza da lei, ed era girato di spalle (non che a lei quella vista dispiacesse). Ma era lì, in carne e ossa, ed era quella la cosa importante.

 

- Di persona è ancora più bello.- disse tra sè e sè, il fiato corto, vedendo di sfuggita il suo volto glorioso mentre l'oggetto della sua ricerca si guardava attorno in cerca di qualcosa.

 

Ora che finalmente aveva trovato Law, c'era un'altra cosa da fare: catturare la sua attenzione. Pensò che non sarebbe stato difficile; del resto, sapeva già di essere bella. In effetti, aveva già attirato troppe attenzioni indesiderate (perlopiù pirati arrapati). Fortunatamente, i suoi poteri le permettevano di percepire le loro intenzioni a un chilometro di distanza, consentendole di evitare situazioni in cui non voleva trovarsi.

 

E per i casi in cui non riusciva ad evitarli, c'era sempre l'Aura da Fata. L'aveva chiamata così dopo aver scoperto che, nella sua forma zoan, vedere i desideri delle persone le dava una certa aura e un modo facile per sviare i loro pensieri e raggiungere i suoi obbiettivi. Era incredibile quanto fosse facile. Più quelle persone erano ansiose di realizzare i loro sogni, più riuscivano a percepire la sua abilità di realizzarli, e inoltre sviluppavano una devozione inconscia per lei, l'incarnazione dei loro desideri.

 

- Siamo pronti a salpare, Capitano!- disse l'orso polare membro dei Pirati Heart. Madelyn corse verso di loro. Se non fosse riuscita ad unirsi qui alla ciurma, rintracciarli di nuovo sarebbe stato un problema.

 

- Aspettate!-

 

I Pirati Heart non si resero conto che stava parlando con loro, e andarono avanti col loro lavoro.

 

Un'ondata di irritazione la attraversò. Sì, non si era trasformata (non che qualcuno potesse accorgersi della differenza, dato che era molto simile alla sua forma umana normale) e la sua aura da fata non era ancora entrata in azione, ma era comunque una bella ragazza. Già questo avrebbe dovuto far girare qualche testa, no?

 

Forse non l'avevano sentita. Alzò la voce e provò di nuovo.- Capitano Trafalgar Law! Aspetta!-

 

Funzionò. Tutti si fermarono a guardarla, alcuni con delle espressioni incuriosite. Ma lei non se ne curò, la sua attenzione era concentrata esclusivamente sul volto di Law, che a quella distanza era ancora più bello.

 

- Sì?-

 

Dovette distogliere lo sguardo dalla meravigliosa curva delle sue labbra. La voce le venne fuori più ansiosa di quanto le sarebbe piaciuto.

 

- Tra-trafalgar Law? Sono Monkey D. Madelyn, la sorella di Monkey D. Rufy. Gli hai salvato la vita, e volevo ringraziarti di persona.-

 

Sentì un brivido correrle lungo la schiena mentre gli occhi grigi del pirata la squadravano. Ma proprio quando iniziò a pensare che le avrebbe rivelato di essersi innamorato di lei a prima vista, gli occhi gli si socchiusero. Le venne un colpo al cuore, mentre lui la guardava con sospetto.

 

Non mi crede. Sa che non è vero. E' troppo intelligente per cascarci.

 

Il sorriso di Madelyn svanì per un attimo quando Law aggrottò la fronte prima di parlare. Ma invece di chiederle chi fosse davvero, disse semplicemente: - Mi hai ringraziato. Ora puoi andartene.- e si girò per poi riprendere quello che stava facendo.

 

Per qualche minuto lei rimase con lo sguardo fisso nel vuoto, sconvolta dalla sua scortesia. Non solo l'aveva snobbata, non si era nemmeno preoccupato di nascondere il fatto che non gli importava granchè di lei. L'orgoglio la fece ribollire di rabbia. Aveva abbandonato la sua vecchia vita per questo? Era un Drago Celeste, era una pirata, lui non aveva nessun diritto di trattarla in quel modo! Beh, non aveva nessuna intenzione di gettare la spugna. No, avrebbe usato tutti i suoi poteri. Fumante di rabbia, Madelyn assunse la sua forma zoan completa, e proiettò su di loro la sua aura a piena potenza.

 

L'effetto fu sconvolgente. Fino a un attimo prima, la ciurma era impegnata nelle sue faccende e a ignorarla. All'improvviso, tutti i pirati si girarono e la guardarono a bocca aperta, come se fosse la persona che avevano cercato per tutta la vita.

 

Anche il suo Law la guardava come se l'avesse vista davvero per la prima volta. Il suo atteggiamento freddo e il tipico ghigno erano spariti, e Madelyn fu delusa nell'accorgersi che la perdita di quell'espressione e del suo freddo distacco riducevano di parecchio il suo fascino.

 

Ma qualunque dubbio potesse ancora avere sulle sue azioni fu subito dimenticato quando, tra gli applausi degli altri pirati, Law si mise in ginocchio e le chiese di unirsi alla sua ciurma.

 

Proprio come accadeva sempre nei suoi sogni.

 

---

 

Madelyn sorrise guardandosi allo specchio nella sua lussuosa cabina personale.

 

Era tutto magnifico. Stava tutto andando così bene. Si era unita alla ciurma, e nel giro di poche settimane, era riuscita a ottenere una taglia e una reputazione. E meglio ancora, il bellissimo Capitano Law era innamorato di lei. Tutti la adoravano ed erano d'accordo con qualunque cosa dicesse o facesse.

 

Ma mentre si avvolgeva una fascia di seta dorata al polso, aggrottò la fronte. Avrebbe dovuto essere contenta. Eppure mancava qualcosa. Aveva creduto che le cose sarebbero andate diversamente una volta trovata l'anima gemella e dei veri amici che le volevano bene.

 

Ma se tutto era cambiato, allora perchè le sembrava di essere tornata nella casa di suo padre a Marijoa?

 

- Madelyn! Madelyn! Nave pirata all'orizzonte!- Bepo era entrato nella sua stanza in preda al panico.- La bandiera sembra quella di Eustass Kidd!-

 

- Hai già avvisato il Capitano Law?-

 

- E' occupato nel suo laboratorio, quindi abbiamo pensato che fosse più importante avvisare prima te. In fondo, tu sai sempre cosa fare.-

 

Madelyn si sentì lusingata e rise.- Va bene, dì agli altri che arrivo subito.-

 

- Agli ordini, Madelyn!- L'orso fece un profondo inchino prima di uscire dalla stanza.

 

Madelyn rimase a guardare la porta con uno strano senso di deja vu. Quello era lo stesso modo in cui i suoi servi uscivano da una stanza in cui c'era un Drago Celeste.

 

---

 

- Beh, sai come si dice: "Un degno amico è un tesoro prezioso, e un degno nemico lo è altrettanto".- disse Killer bevendo una birra attraverso una cannuccia.

 

Eustass Kidd rise sguaiatamente.- Quindi significa che Madelyn è preziosa quanto un tesoro. Quant'è vero!-

 

La nave dei Pirati di Kidd era ancorata accanto al sottomarino dei Pirati Heart, e in quel momento era in corso una festa. Meno di un giorno prima, le due navi si erano trovate in una posizione simile, ma i rispettivi equipaggi erano stati sul punto di massacrarsi l'un l'altro. Se non fosse stato per il carisma di Madelyn, sarebbe successo l'irreparabile.

 

Invece, Kidd si era prostrato davanti a Madelyn e aveva quasi subito offerto ai Pirati Heart un'alleanza pirata (respinta perchè questi ultimi volevano rimanere indipendenti). Stranamente, Kidd non si nè era offeso nè era stato geloso di Law, e aveva insistito nel dare inizio a una festa per celebrare la loro ufficiale rivalità. Inoltre, aveva detto qualcosa a proposito del fatto che Madelyn avrebbe lasciato Law per lui appena fosse diventato Re dei Pirati.

 

Madelyn trovò tutto questo lusinghiero, ma le sembrò strano che Law non si fosse ingelosito neanche un pò. In effetti, ora che ci pensava, negli ultimi giorni il suo comportamento era stato decisamente strano. Sebbene fosse certa che le fosse rimasto fedele, c'erano dei momenti in cui sembrava un tantino assente, quasi come se sognasse a occhi aperti. Parlava solo se interrogato, e non contribuiva alla conversazione. Madelyn non potè evitare di sentirsi delusa. Dopo tutto quello che aveva passato, e dopo aver finalmente realizzato il suo sogno di stare con lui, non si sarebbe mai immaginata che la sua anima gemella fosse così...noiosa.

 

Eustass, invece, sebbene pazzo da legare, aveva fascino da vendere e la desiderava. Per un attimo, Madelyn si chiese se per caso non avesse scelto troppo in fretta. Ma appena il pensiero le entrò in testa, fu subito scartato. Lei non era una sgualdrina come le donne che ronzavano attorno a suo padre. Era completamente fedele al suo unico vero amore: Law.

 

Forse però quell'apatia non era colpa sua. Sì, era carico di lavoro, dato che era sia il medico dell'equipaggio che il capitano. Dopo aver riflettuto un pò, Madelyn decise che era necessario alleggerire il carico di lavoro di Law.

 

- Kidd, non dovremmo festeggiare troppo a lungo. Non dimenticarti che i Mugiwara sono già più avanti di noi.- Killer sostituì il bicchiere vuoto con uno pieno, infilandoci dentro la cannuccia.

 

- Già, un vero peccato. Non sarebbe bello se solo le nostre ciurme stessero cercando One Piece, Madelyn? Immagina se qualcosa li distraesse e riuscissimo ad arrivare a One Piece prima di loro. Questo sì che sarebbe bello! Dov'è la Marina quando ti serve? Pft, sono proprio dei buoni a nulla!-

 

In quel momento, Madelyn ebbe un'illuminazione. Forse non si trattava solo del carico di lavoro. Forse il suo Law aveva fatto dei calcoli e aveva capito che Rufy avrebbe trovato One Piece prima di loro, rinunciando così al suo sogno. Forse, con Rufy fuori dai giochi, si sarebbe sentito meglio e sarebbe tornato il Trafalgar Law che lei voleva.

 

E per uno strano scherzo del destino, Eustass Kidd le aveva dato i mezzi per farlo.

 

---

 

- Capitano! Hai saputo?- Stanno per giustiziare Rufy Cappello di Paglia a Loguetown!- urlò Orca, impugnando il giornale appena recapitato dal gabbiano.

 

Madelyn, Capitano dei Pirati Heart, fece del suo meglio per sembrare sconvolta e inorridita.- Cosa? Ma come?-

 

Naturalmente, lei sapeva cos'era successo. Per realizzare il desiderio di Eustass, aveva dovuto usare i suoi poteri da fata in un modo un pò creativo. Ma aveva avuto successo, e se le cose fossero andate secondo i piani, Rufy sarebbe stato bloccato per un pò, lasciando così ai Pirati Heart e di Kidd via libera per Raftel.

 

- Siamo pronti per andare, Capitano!- disse Bepo.- Dì solo quando!-

 

- Bene, uomini! Preparatevi, partiamo per Raftel!-

 

- Raftel?- intervenne il dottor Law, leggermente confuso.

 

- Sì. amore mio. Di sicuro Eustass approfitterà dell'occasione per andare a cercare One Piece. Non possiamo permetterlo!-

 

- Ma Rufy non è tuo fratello? Non vai a salvarlo?-

 

Madelyn si bloccò. Law stava mettendo in dubbio le sue scelte, una cosa che di solito non succedeva. Anzi, l'unica altra volta in cui era successo era stato quando aveva suggerito di assumere il comando dei Pirati Heart ed espandere la ciurma. Con sua grande sorpresa, Law si era opposto con veemenza all'idea. Ci erano voluti un bel pò del suo carisma e della sua Aura da Fata per farlo tornare dalla sua parte.

 

- Sì, ed è per questo che dobbiamo onorare la volontà di mio fratello. Vorrebbe che fermassimo Kidd.-

 

- Rufy ha attaccato Marineford per salvare suo fratello Ace.- insistette Law.- Lui...-

 

-...se la caverà.- disse con fermezza Madelyn, proiettando al massimo la sua aura.- Rufy ha dei compagni forti e non mi perdonerebbe mai se imbarazzassi così lui e la sua ciurma. Fidati, amore mio.-

 

In realtà, Madelyn era terrorizzata. La resistenza mostrata stavolta da Law era senza precedenti, ed era incerta su cosa avrebbe dovuto fare nel caso si fosse ribellato sul serio.

 

Per quella che sembrò un'eternità vide il conflitto nei suoi occhi, poi, fortunatamente, tornò ad essere il suo Law remissivo.

 

- Sì. Sì, hai ragione.-

 

Non sembrava molto convinto, ma Madelyn era così contenta del fatto che fosse d'accordo da non farci caso.

 

E poi, non aveva proprio mentito. Rufy aveva una ciurma forte e capace. Di certo, non avrebbero avuto problemi a salvare il loro capitano da quegli inetti della Marina. Presto, Rufy sarebbe stato di nuovo libero e in cerca di One Piece.

 

Sarebbe solo arrivato un pò in ritardo.

 

---

 

Caro Diario,

 

Rufy è morto!

 

Rufy. E'. Morto!

 

Lo hanno giustiziato e hanno mostrato la sua testa in diretta...è così terribile che non riesco più a scrivere.

 

Non doveva andare così. Non volevo che morisse.

 

Non capisco, i suoi compagni stavano andando a salvarlo. C'erano anche tutte quelle altre persone che stavano andando ad aiutarli. Com'è possibile che abbiano fallito? Cosa stavano facendo?

 

Perchè non l'hanno salvato?

 

---

 

Caro Diario,

 

Oggi non me la sentivo di affrontare la ciurma, quindi ho finto di star male e sono stata a letto tutto il giorno.

 

---

 

Caro Diario,

 

Oggi ho detto alla ciurma che mi sentivo di nuovo male.

 

Jean-Luc ha detto che c'era Kidd al lumacofono ma non avevo voglia di parlargli. Più tardi, Jean-Luc mi ha detto che Kidd ha smesso di seguirci ed è andato a distruggere una base della Marina.

 

Vorrei che smettessero tutti di parlare dell'esecuzione e della guerra.

 

Vorrei che tutti se ne dimenticassero e andassero avanti.

 

Vorrei che tutto questo sparisse.

 

---

 

Eustass Kidd continuò con la sua furia distruttiva per anni dopo l'esecuzione. Alla fine, fu sconfitto dal più giovane commodoro della storia, il quindicenne Lance D. Imba, ma voi lettori sapete già tutto di Imba, quindi non serve che dica altro.

 

Madelyn ci mise un pò ad accorgersi che qualcosa mancava, e suppongo che sia un riflesso di quanto stesse male. Nello specifico, lei, il capitano, era stata malata per il secondo giorno di fila, e il dottore non era venuto a visitarla neanche una volta.

 

Appena se ne rese conto, si alzò allarmata. Perchè Law non era venuto a visitarla? Avrebbe dovuto essere al suo fianco fin dal primo giorno. Non era solo la sua responsabilità di medico, avrebbe anche dovuto preoccuparsi della sua amata, no? Gli era forse successo qualcosa? Senza neanche cambiarsi i vestiti, Madelyn saltò giù dal letto e uscì dalla stanza.

 

- Capitano! Ti sei ripresa!-

 

- Meno male che sei qui, Capitano! Stanno arrivando tutti questi pirati che vogliono unirsi a noi. Non sapevamo cosa fare!-

 

- Capitano Madelyn...-

 

Ignorando le grida dei suoi uomini, Madelyn andò dritta nell'ufficio del dottore.

 

Era deserto. E come subito rivelò un'accurata ricerca del sottomarino, Law era scappato, ed erano stati tutti così preoccupati per Madelyn da non accorgersene.

 

---

 

Naturalmente, sappiamo già cos'è davvero successo a Law, cosa ha fatto dopo Madelyn e come tutto si sia concluso con la tragedia sul sottomarino dei Pirati Heart.

 

Tuttavia, pochissimi sanno come tutto questo abbia portato al più grande mistero della nuova era della pirateria: la Scomparsa di Monkey D. Madelyn.

 

***

 

-...Quando poi Squall ti colpì, pensai che fossi morto. E non riuscivo a togliermi dalla testa le parole che mi avevi detto. Fino a quel momento, non mi ero resa conto che le mie azioni potessero essere viste in quel modo, quello che avevo fatto...-

 

- Se solo fosse vero.- Law non cercò di nascondere il disgusto nella sua voce.- Considerando che sei scappata dal disastro che hai creato.-

 

- Io...volevi che mi allontanassi da te. Beh, l'ho fatto. Ho realizzato quel desiderio. Sono andata in un nuovo mondo, in cui nessuno mi conosceva o sapeva cosa avevo fatto.-

 

- Molto gentile da parte tua. E perchè saresti tornata?-

 

- Non lo avevo pianificato.- disse Mrs Suesse, o meglio, Madelyn.- Non volevo che mio marito e mia figlia fossero coinvolti in tutto questo.-

 

- Quindi è per questo che hai contattato quell'idiota di Squall e lo hai mandato a cercarli.- disse Law.- Lo stavi usando per riprenderteli. Una pessima decisione, considerando cos'è successo l'ultima volta che disubbidì ai tuoi ordini. Immagina cosa sarebbe successo se avesse scoperto chi era davvero Suesse.-

 

Mrs Suesse rabbrividì.- Ora lo so. Ma allora ero disperata, preoccupata a morte e chiusa nella villa di mio padre, senza sapere se erano vivi o morti.-

 

Finalmente Mar parlò.- Aspetta, quindi San Magnus era davvero...sei davvero sua figlia.- Poi le venne in mente un'altra cosa.- Oddio, vuol dire che San Magnus era mio nonno. Vengo da questo mondo e sono per metà un Drago Celeste. Sono imparentata con quel mostro? Mamma, come hai potuto nascondermi tutto questo? Perchè? PERCHE'?-

 

- Non importa, Marie. Non possiamo scegliere da chi nascere, ma non cambia chi diventiamo.-

 

- Cambia tutto, invece! Tutto quello che credevo di sapere della mia vita si basa su una bugia! Come faccio a credere a quello che mi dirai in futuro?-

 

Sua madre rispose con esitazione.

 

- E' vero, Marie, ti ho mentito, ma volevo solo proteggerti dal mio passato. Niente di tutto questo era colpa tua, non avresti mai dovuto essere coinvolta.-

 

- Molto nobile. Suppongo non abbia niente a che fare col fatto che ti vergognavi del tuo passato, eh, Madelyn?-

 

Ci fu un silenzio pesante, rotto solo dai mormorii agitati di Mar.

 

- S-sono stata cieca. Avrei dovuto accorgermene. Riuscivi sempre a far fare alla gente quello che volevi. E quando siamo finiti in questo mondo, non eri confusa come papà. Sapevi esattamente cosa fare e come si comporta un Drago Celeste, ma io pensavo solo che fossi l'attrice migliore del mondo.

 

- Perchè non me ne sono accorta? Gurnarde ha capito subito che non stavi fingendo, che eri quella vera e...

 

-...e tu...l'hai sempre saputo, vero?- disse Mar a Law in tono accusatorio.- Tutto questo...ci hai fatto credere che volevi aiutarmi a trovare mia madre, ma mi hai solo usata per arrivare a lei perchè sapevi che eri Madelyn. Lo sapevi fin dall'inizio, vero?-

 

- Lo sospettavo.- la corresse Law.- Quando ti ho vista a Sabaody ho capito che ci doveva essere un qualche collegamento tra te e Madelyn. Ti sei mai chiesta perchè somigliavi così tanto a un'estranea al punto da essere sempre scambiata per lei? Pensavi davvero che fosse una semplice coincidenza?-

 

- Beh, sì. Credevo che cose del genere accadessero spesso, in questo mondo.- ammise Mar, pensando a Kuina/Tashigi, e al manifesto di Duval/Sanji.

 

Law la guardò come si guarda di solito qualcuno che si sospetta aver battuto la testa da bambino.

 

- No, Mar. Cose del genere non sono impossibili, ma non sono neanche tanto comuni!- disse con una sorta di pazienza esasperata.- E io non credo alle coincidenze. Era molto più probabile che tu fossi imparentata con Madelyn, anche se non lo sapevi. E guarda un pò, avevo ragione. Sei tale e quale a tua madre, fisicamente, almeno.-

 

Poi a Mar venne in mente qualcosa di orribile.- Aspetta, se tu e Madelyn avete avuto una storia, questo vuol dire che...-

 

Fece un rapido calcolo mentale, e, con suo grande sollievo, capì che, grazie a un gap di qualche anno, non poteva essere la figlia biologica di Trafalgar Law.

 

- Niente.- disse.

 

Law riuscì a indovinare cosa stava pensando.

 

- Assolutamente no.- disse seccamente.- Sei figlia sua.- Indicò Mr Suesse per maggiore enfasi.

 

Nel frattempo, durante tutto questo, Mr Suesse era rimasto con lo sguardo fisso sugli altri tre, sempre con la stessa espressione sconvolta.

 

- Hai capito tutto, Suesse?-

 

- Sì...- disse il pover'uomo con un filo di voce.- Sei l'ex di mia moglie.-

 

- Vedo che ti sei concentrato sui dettagli importanti.-

 

- Beh, avresti almeno potuto accennarmelo un paio di volte, invece di dirmelo di punto in bianco! Per tutto questo tempo abbiamo lavorato insieme per organizzare l'assalto, e neanche una parola...sei pessimo come lei!-

 

- Garreth...-

 

Garreth Suesse rivolse l'attenzione a sua moglie.- Non sono così ottuso, Blake. Ho sempre saputo che mi stavi nascondendo qualcosa di grosso sul tuo passato. Pensavo che, dato che eravamo sposati, prima o poi me lo avresti detto. Forse avrei dovuto dire qualcosa, e forse il fatto che non sia mai successo mi ha dato più fastidio di quanto lasciavo intendere. Non avevo capito che il "Law" che mormoravi nel sonno non si riferiva al fatto che eri una ricercata, ma era invece il nome del tizio che ti aveva detto di "stare lontana da lui".-

 

- Oh, sai di quella parte? Dimmi, che altro ti ha detto di me?- Gli occhi di Law si illuminarono di un bagliore sinistro.

 

- Un commento casuale di venti anni fa. Non sa altro. Non gliel'ho mai detto.- disse Madelyn.- Non ho mai detto niente a nessuno. Hai ragione, mi vergognavo del mio passato. Volevo lasciarmi tutto alle spalle e ricominciare da capo.

 

- Ma non importa quanto ci si provi, certi ricordi non vanno via tanto facilmente. Più cerchi di dimenticare, più continui a pensare a perchè vuoi farlo. In questo modo, non c'è mai davvero un lieto fine.-

 

- Oh, quanto mi dispiace. Povera Nobile Mondiale incompresa. Che vita difficile devi aver avuto.- La voce di Law era carica di sarcasmo.

 

In quel momento, qualcosa scattò in Madelyn.

 

- Pensi che avresti potuto fare di meglio, al mio posto?- disse amaramente, gli occhi spalancati.- Sono cresciuta in una maledetta gabbia dorata! Dal giorno in cui sono nata a quello in cui sono scappata, tutti mi dicevano che ero perfetta così com'ero e nessuno aveva il diritto di criticare ciò che facevo o dicevo. Ero un Drago Celeste! Ero speciale! Tutti gli altri erano feccia! Abbiamo creato il governo mondiale, eravamo i padroni del mondo e avevamo il diritto di fare quello che volevamo!

 

- Ancora e ancora e ancora...nient'altro che persone che mi dicevano cosa pensavano che volessi sentire. Ogni singola volta che qualcuno poteva correggermi, veniva sbugiardato, punito, umiliato e distrutto davanti ai miei occhi.-

 

Mentre Madelyn parlava, una lacrima le cadde sulla guancia. Chiunque altro avrebbe pensato che si trattasse di lacrime da coccodrillo, ma Mar, che aveva letto il diario di Magda, si chiese se la lacrima fosse per Cree, la sua vecchia guardia del corpo.

 

- Come avrebbe fatto un bambino, qualunque bambino, a crescere bene in un ambiente del genere? Dimmelo, Law: se fossi stato al mio posto, pensi che saresti cresciuto meglio?-

 

Ci fu un silenzio imbarazzante. Law si prese un attimo per riflettere prima di rispondere.

 

- E' impossibile dire cosa avrebbe potuto succedere, ma ammetto che le probabilità sono tutte a sfavore.- disse controvoglia.- Questo però non cambia cosa hai fatto alla fine, Madelyn.-

 

- All'epoca avevo sedici anni, non ragionavo granchè. Ma sono cambiata. So di aver fatto degli errori, ma ho imparato da loro...-

 

-...errori?!- Ora era il turno di Law di urlare.- Errori? Il mondo non è un posto per fare errori e imparare ad essere una persona decente, Madelyn! Rufy Cappello di Paglia! Bepo! Jean Bart! Pinguino...- continuò ad elencare ogni singolo pirata Heart e Mugiwara, calcando ogni sillaba di ogni nome.-...non erano "errori"! Erano reali, Madelyn! Erano persone! E grazie alle tue azioni: Sono. Tutti. Morti!-

 

- Lo so.- disse Madelyn.- Li vedo sempre nei miei incubi.-

 

Law non si scompose.- Rimorso? E' una bella cosa, ma non basta ad assolverti. Resta sempre il fatto che hai incasinato questo mondo e sei scappata dalle conseguenze. Mentre vivevi la tua nuova vita in quell'altro mondo, qui tutti gli altri hanno sofferto per venti anni!-

 

Madelyn abbassò la testa.- Non sapevo quanto finchè non sono tornata. Mi dispiace.-

 

- Se questo è tutto quello che hai da dire, Madelyn, puoi anche risparmiartelo.-

 

- Non è abbastanza, lo so. Ma non l'ho detto per te, Law.- Madelyn si girò e indicò Mr Suesse e Mar.- L'ho detto per loro.

 

- Ho detto tutto questo perchè volevo che capissero perchè ho fatto quello che ho fatto. So perchè sei qui. Ecco perchè voglio che capiscano cosa sta per succedere e perchè mi merito la tua vendetta, e perchè non dovrebbero fare qualcosa di stupido tipo cercare di fermarti o vendicarmi.-

 

- Blake!-

 

Madelyn continuò a parlare, ignorando la protesta Mr Suesse.- Ti chiedo solo una cosa, Law: mia figlia e mio marito sono innocenti. Ti prego, fai calare la tua vendetta solo su di me, e lasciali andare.-

 

Mar rimase a bocca aperta appena si rese conto che Madelyn...no, sua madre, stava trattando per la loro salvezza senza curarsi della propria vita. E fu a questo punto che Mar iniziò a sentirsi in colpa per come prima aveva trattato la donna. Nonostante tutte le sue colpe e le sue azioni orribili, non si poteva dire che Madelyn non sapesse fare la madre.

 

- In cambio, potrai vendicarti come vuoi. Non resisterò e non cercherò di scappare. Ti chiedo solo questo. Ti prego, Law...la mia vita da sola basterà, no?-

 

Se Madelyn aveva sperato di placarlo in questa maniera, non ci riuscì. Law rispose con una sola, monosillabica parola:

 

- No.-

 

 

NOTA: La frase "Un degno amico è un tesoro prezioso, e un degno nemico lo è altrettanto", è una citazione del personaggio Emeth del libro "L'ultima battaglia", di C.S. Lewis. Quella qui presente è la mia traduzione, quindi se qualcuno conosce la traduzione italiana ufficiale, me lo faccia sapere così potrò correggere.

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Capitolo 32
*** Ultimo desiderio ***


32: Ultimo desiderio

- No?- disse Madelyn con voce incerta.- I-in che senso..."no"?-

- Niente da fare, Madelyn.- ripetè Law.- Cosa ti fa credere che qualcosa di insignificante come prendere la tua inutile vita sia abbastanza per rimediare a quello che hai fatto?-

Abbassando la testa per la vergogna, Madelyn lo supplicò.- No. Non la mia famiglia. Sono tutto per me...non posso perderli.-

Law non sorrise.- Lo so.-

***

Lavorava da solo nella luce fioca, circondato dall'odore di sostanze chimiche e dal rumore dei macchinari da laboratorio. Le pareti erano ricoperte da fogli vari e carte nautiche. Nel posto d'onore c'era un manifesto di una donna con una taglia da 666 milioni. Un bisturi era conficcato nel punto in cui c'era la fronte. Altri segni dimostravano che non era la prima volta che l'immagine veniva deturpata.

-...sono appena arrivati gli ordini...- disse una voce dal lumacofono nero che aveva al polso.- Squall vuole attaccare Sabaody, non c'è tempo da perdere...-

Trafalgar Law alzò lo sguardo, spostando l'attenzione dal suo lavoro alla comunicazione intercettata.

Lo avevano forse localizzato? No, era impossibile. Monitorava da un pezzo i movimenti dei Nuovi Pirati Heart. Se anche avesse fatto un passo falso...lo avrebbe saputo.

- E ora cosa combini, Squall?- disse tra sè e sè.

-...i nostri obbiettivi sono i negozi di schiavi. Ha detto che è un ordine di...desidera localizzare uno schiavo con queste caratteristiche...-

Si irrigidì un pò. Alcune parole erano state coperte da rumori di fondo, ma c'era solo una persona di cui avrebbero potuto parlare con quella reverenza.

-...è assolutamente importante per lei che li troviamo...-

Il lavoro in cui Law era impegnato fino a poco fa fu subito messo da parte.

- Un importante obbiettivo a Sabaody, huh?-

Andò verso la finestra e aprì le persiane. La vista oltre il vetro era insolita: molte radici sommerse di enormi mangrovie si dirigevano verticalmente verso la superficie dell'acqua mentre i pesci nuotavano tra di loro. Gli spazi tra le enormi colonne permettevano alla luce del sole di filtrare attraverso il vetro e dentro il laboratorio, illuminando la stanza con una luce verde-blu.

Ora che nella stanza c'era abbastanza luce, prese la tuta da "Disinfestatore" e iniziò a indossarla.- Se si tratta davvero di lei, di sicuro non vorrà che arrivi io per primo.-

Le labbra gli si allargarono in un sorriso gelido.

- E sono molto più vicino.-

***

Mar rabbrividì. Nonostante i suoi dubbi iniziali, aveva finito per considerare Law un alleato, e il suo improvviso cambiamento la spaventava.

Di certo non avrebbe...? Ma sapeva che c'era un buon motivo per cui era stato chiamato il Chirurgo della Morte, e che era stato famoso per la sua crudeltà. Lo avrebbe fatto.

- Hai intenzione di ucciderci tutti, Law?- chiese con un filo di voce, incapace di trattenere la paura.

Law si girò e guardò Mar. Nei suoi occhi c'era di nuovo quell'espressione terribile di prima.

Non rispose alla domanda.

***

La prima volta che l'aveva vista vagare per Sabaody, aveva quasi perso il controllo. Fortunatamente la ragazza non si era accorta di lui. Aveva avuto tutto il tempo di osservarla e arrivare all'ovvia conclusione.

Non era Madelyn.

Era incredibile, perchè la ragazza le somigliava così tanto che poteva sentire la cicatrice sul petto pulsargli. Ma non era lei.

Chiunque altro avrebbe potuto dire che somigliava "proprio" a Lei, ma Law, che aveva un ricordo più dettagliato dell'aspetto di Madelyn, poteva vedere le sottili differenze tra le due. Erano piccole...ma per lui, erano inconfondibili. La diversa disposizione di certi tratti, certi angoli dove sembrava un tantino diversa...e poi, il comportamento di quest'altra ragazza non corrispondeva a quello che sapeva di Lei; camminava e si comportava come un coniglio pronto a scattare al minimo segno di pericolo. La vera Madelyn andava in giro come se il mondo le appartenesse.

Aggrottò le sopracciglia. Se non era Madelyn, allora chi era quella piccola doppiona? Aveva perfino il Cappello di Paglia con sè. Naturalmente, l'aveva riconosciuto subito. Del resto, l'aveva tenuto in mano dopo la Guerra per la Supremazia, e di nuovo quando più tardi erano sbarcati ad Amazon Lily. Quasi una vita fa.

Amazon Lily ora non era altro che una roccia desolata nel mezzo della Fascia di Bonaccia, e chiunque vi avesse mai messo piede era morto da un pezzo. Ma Law ricordava ancora il Cappello, e non c'era dubbio che quello che aveva la ragazza non fosse una copia. Era quello vero.

Come l'aveva avuto? Era forse un'impostore che aveva avuto fortuna?

No, quando poi le parlò (e la testò segretamente) la ragazza non reagì come si aspettava. Era così ingenua e fuori posto da far stringere il cuore.

Stava ancora decidendo cosa farne quando la ragazza si girò all'improvviso e corse dietro a una bicibolla. Non le andò dietro. La ragazza era debole, e sicuramente, grazie alla sua ridicola resistenza fisica e alle pause periodiche, avrebbe potuto sorpassarla anche solo camminando. La vide correre verso il negozio di schiavi e poi tornare alla sua barca, e poi di nuovo al negozio.

Law ringraziò la sua buona stella per l'involontarietà con cui la ragazza gli stava facilitando il compito, poi scosse la testa quando lei e lo schiavo che aveva appena liberato furono catturati dai marines. Per un attimo pensò di interferire con l'arresto, ma cambiò idea quando vide che li stavano prendendo vivi. Law sogghignò nel notare che il Capitano Marrow, l'idiota a capo della locale base della Marina, sembrava convinto di aver catturato la vera Madelyn. Quello stupido aveva più ossa che cervello.

C'era però qualcosa di più importante a cui pensare: Squall e la sua flotta erano quasi arrivati a Sabaody, e le cose sarebbero presto andate molto male. Law non credeva alla coincidenze. Squall in azione, in cerca di uno schiavo, e ora un'ingenua ragazzina simile a Madelyn, con tanto di cappello di paglia, che faceva lo stesso? C'era per forza un collegamento. Anche se sarebbe stato più sicuro tornare nel suo rifugio fortificato per sfuggire all'arresto, così facendo avrebbe perso l'opportunità di scoprire qualcosa di più sulla Non-Madelyn, su quello schiavo, e di sottrarli alla sua odiata nemesi. Non voleva sprecare quell'opportunità, quindi prese una decisione.

I marines si erano talmente esaltati all'idea di aver catturato la Regina dei Pirati da non accorgersi che li aveva seguiti fino alla base. Entrò dalla porta principale e si fermò vicino a una scrivania, per poi annunciare di volersi arrendere. Le espressioni sulle loro facce erano impagabili. Addirittura, il marine che aveva controllato l'ammontare della sua taglia era stato sul punto bagnarsi.

Fu condotto in cella dallo stesso marine, che tra l'altro era troppo nervoso per perquisirlo o togliergli la tuta. Di certo, contribuì molto accennare al fatto che serviva per contenere una terribile malattia infettiva di cui era portatore.

Una volta nella cella, si sedette ad aspettare la fine dell'interrogatorio della Non-Madelyn e dello schiavo. I suoi compagni di cella erano quasi tutti noiosi, tranne forse l'uomo-pesce nell'angolo, forse perchè il suddetto uomo-pesce non faceva altro che respirare in silenzio.

Gli uomini-pesce erano ormai così rari che si chiese cosa stesse facendo quello in una cella della Marina. Ma prima che avesse il tempo di soddisfare la sua curiosità, la porta si aprì e apparvero la Non-Madelyn e lo schiavo. Gli oggetti del suo interesse furono rinchiusi nella cella accanto alla sua.

Era il momento di fare sul serio. Squall sarebbe arrivato presto, ma nè lui nè la strega avrebbero trovato quello che cercavano a Sabaody. Lui, Trafalgar Law, se ne sarebbe assicurato.

***

- Ucciderci tutti?- Mr Suesse si piazzò davanti a Mar per proteggerla.- Dopo tutto questo tempo e con tutto quello che abbiamo affrontato insieme? Non può fare sul serio!-

Ma Law non rispose neanche stavolta.

***

Law cercava di convincersi di essere addolorato per aver deluso la Sunny, una vecchia amica. Non perchè aveva condotto la ciurma in una trappola di cui avrebbe dovuto accorgersi.

Questa nuova ciurma non era per niente come quella vecchia. Avevano solo formato un'alleanza di convenienza. Dovevano solo essere degli strumenti. Pedine da usare nel gioco a cui giocava da venti anni. Non c'era bisogno di rattristarsi per la loro perdita.

Un'onda lo colpì in faccia, facendolo sputare e tossire. Ma il suo corpo era ancora senza poteri a causa dell'oceano, ed era utile come un relitto. Anzi, peggio. Almeno un relitto poteva galleggiare.

- Tieni duro.- Suesse aggiustò la presa in modo da allontanare un pò la faccia di Law dall'acqua. L'uomo (che per fortuna era un buon nuotatore) era l'unica cosa che gli impediva di seguire la Sunny negli abissi.- Ti tengo.-

Non disse nient'altro, ma Law si accorse lo stesso che l'altro uomo era affaticato e che avevano poco tempo.

La cosa peggiore dell'aver mangiato un frutto del diavolo era ritrovarsi in una situazione del genere. Essere inerme e dipendere da qualcuno con cui non voleva indebitarsi. Di tutti i peggiori modi di morire...

Ma proprio quando sembrava che Suesse fosse arrivato al capolinea, all'improvviso emise un grido d'allarme. Un gigantesco mostro marino era emerso sotto di loro e li stava portando fuori dall'acqua.

Law stava per dire qualcosa a proposito dell'ironia di sopravvivere all'attacco della Marina solo per diventare cibo per mostri marini, ma la creatura non sembrava avere intenzione di mangiarli. Anzi, aveva un'aria familiare...non avevano forse avuto davanti la sua schiena durante il viaggio verso l'isola di Hawker?

Come in risposta, ci fu uno splash, seguito da un vocione familiare: - Branchy trovato unami persi...Bravo Branchy!-

Ora che era fuori dall'acqua, cominciava a sentirsi meglio. Law si alzò e vide davanti a sè l'uomo-pesce Walker, la sorella caricata in spalla.

- Walker?- Suesse stava cercando di rimettersi in piedi. Tuttavia, essendo la schiena della creatura un tantino scivolosa, non ci riuscì.- Diavolo, è bello rivedervi, ragazzi!-

- Fratello, mettimi giù...- borbottò Gurnarde, che sembrava imbarazzata dal dover farsi trasportare. Sembrava anche abbastanza malconcia, ma la cosa non la disturbava tanto quanto la sua attuale posizione.

- Il Drago delle Sabbie ha bisogno di cure mediche?- Law non potè fare a meno di ridacchiare tra sè e sè per l'insolita vista del "Drago delle Sabbie" portata in giro come una damigella in pericolo. Una foto sarebbe stata utilissima per un ricatto.

- Non è necessario.- rispose Gurnarde mentre Walker la metteva giù. Il dottore si accorse che stava in piedi un pò a fatica.

- Cos'è successo?-

- Abbiamo avuto un incontro ravvicinato con delle mine traccianti...trappole piazzate dalla Marina. Ho cercato di farmi inseguire per farle esplodere lontano. Ma...non sono riuscita ad allontanarmi in tempo dall'esplosione e ne sono stata investita. E per fortuna è successo solo questo. Walker non è stato colpito, ed è riuscito ad aiutarmi.

- Il pesce ci ha detto cos'è successo alla nave. Dov'è il Capitano?-

Il ghigno di Law scomparve al ricordo delle brutte notizie. Su questo, però, se la cavò meglio di Suesse. Ora che non correvano più il rischio di affogare, l'uomo non riusciva a gestire bene l'idea di aver perso di nuovo sua figlia, e aveva iniziato ad agitarsi.

Si sorprese nel notare la reazione dei due fratelli alla notizia. Ovviamente, era una sfortuna che avessero perso Mar; i suoi poteri gli sarebbero stati utilissimi. Ma quando avevano iniziato quei due a preoccuparsi davvero per la ragazza?

Cercò di convincersi di non essere preoccupato.

Non doveva niente a Suesse e a sua figlia. Erano solo degli strumenti utili per i suoi piani a lungo termine, si disse. Tutto lì.

Aveva cercato di non pensare al fatto che Suesse gli aveva indubbiamente salvato la vita. O alle grida di panico di Mar mentre li cercava...quella ragazza si stava affezionando un pò troppo. Comunque, il numero di volte in cui aveva salvato le loro vite superava di gran lunga quelle in cui avevano restituito il favore.

Non significava niente. Non era come se fossero compagni o qualcosa del genere.

O almeno, questo era quello che continuava a ripetersi.

***

Per quella che sembrò un'eternità, i quattro umani rimasero in silenzio.

- Quindi è così? Vuoi la tua vendetta, quindi li hai tenuti per ultimi, e poi li ucciderai davanti a me?- Un'aura iniziò a formarsi attorno a Madelyn mentre parlava. Era di un luccichio color arcobaleno, con delle ali di luce che le spuntavano dalla schiena.- Volevi costringermi a guardare?-

- Ti dirò, l'idea mi ha sfiorato. Avrei anche avuto diverse possibilità di farlo.-

- No! Se si fosse trattato solo di me, avresti ragione. Ma non la mia famiglia, Law. Non ti hanno mai fatto niente di male. Mi dispiace per quello che ho fatto, ma se sarà necessario, combatterò per proteggerli. Mi hai sentito?- La paura aveva reso Madelyn quasi isterica.

Law si irrigidì.- Presuntuosa come sempre. Non minacciarmi, strega...-

Non finì mai la frase, perchè in quel momento, fu costretto a difendersi dall'attacco di un essere di luce multicolore. Era Madelyn, nella sua forma zoan completa, molto simile a una fata e sorprendentemente spaventosa.

Mar si rese conto che, qualunque altra cosa si potesse dire su Madelyn la Regina dei Pirati, non si era guadagnata una taglia soltanto grazie al carisma.

L'inferno si scatenò mentre i due combattenti scomparvero in un'orgia di luce. La Room blu di Law e l'arcobaleno di Madelyn rendevano difficile capire cosa stesse succedendo. Mar ebbe la vaga impressione che l'attacco di Madelyn avesse mancato il bersaglio; Law si era teletrasportato fuori tiro. Madelyn, invece di caricare di nuovo, tirò fuori qualcosa dalla tasca e la puntò verso di lui.

- Mar, giù!- Mar non ebbe il tempo di vedere cosa fece subito dopo Madelyn. Suo padre aveva scelto quel momento per spingerla a terra e coprirla col suo corpo, proteggendola e impedendole di vedere lo scontro.

Fu solo quando sentì degli spari che Mar capì che Madelyn aveva tirato fuori la pistola di San Magnus, la stessa con cui aveva sparato a Drake. Udì Law dire qualcosa, poi i proiettili iniziarono a sibilare attorno a loro mentre la battaglia continuava. Ci furono delle urla, e a un certo punto suo padre gridò a Blale-Madelyn di smettere di sparare.

Sorprendentemente, lo fece, e ci fu un silenzio tombale.

- Stai bene, piccola?- le chiese.

- Si, papà.-

- Oh, bene.-

Si spostò, permettendo così a Mar di vedere cosa stava succedendo.

Law era in mezzo alla sua Room, le mani tese. Questa era ovviamente roba vecchia per lui; aveva usato i suoi poteri per deviare i proiettili e sembrava illeso. Ma non sembrava pronto a contrattaccare. Anzi, stava guardando nella loro direzione con l'espressione più strana che lei gli avesse mai visto in faccia.

Anche Madelyn sembrava aver perso la voglia di combattere. La sua aura era svanita, e aveva fatto cadere la pistola a terra, gli occhi fissi su suo marito e sua figlia.

-...cosa ho fatto?-

All'inizio, Mar non capì perchè sua madre avesse detto così, ma poi si girò per vedere cosa stavano guardando tutti. E poi si sentì come se le avessero dato un calcio nello stomaco.

- Papà?-

L'uomo cercò di sorriderle, ma Mar non potè non accorgersi della macchia scura che si stava rapidamente allargando sulla sua camicia.

No, non è possibile, pensò Mar con orrore. Ma invece lo era, e, nella maniera più orribile, aveva senso. Madelyn aveva sparato alla cieca, Law aveva deviato i proiettili, e si trovavano tutti in uno spazio chiuso in cui i proiettili non avevano dove andare. Era inevitabile che alcuni rimbalzassero sui muri, finendo per colpire qualcos'altro. In questo caso, qualcun'altro.

- No. No no no!- Sua madre stava correndo verso di loro, la voce carica di panico.

- Mi sembra che non si stia fermando.- Suo padre era stranamente calmo, quasi distaccato dalla situazione, mentre premeva la mano sul punto da cui stava uscendo il sangue. Stava diventando sempre più pallido.

Madelyn, singhiozzando a più non posso, lo afferrò proprio mentre si appoggiava alla parete.- Garreth, non volevo...ti prego...non...-

Mr Garreth Suesse non rispose, scivolando invece a terra. I suoi occhi si stavano già spegnendo.

***

La ragazza in lacrime camminava faticosamente e senza meta su una buia strada di campagna. Non le importava dove portasse la strada o cosa significassero le linee disegnate sulla sua superficie. Tutto ciò che Madelyn sapeva era che la sua vita era finita.

-...vuoi davvero che la gente ti veda per quello che sei? Beh...io riesco a vedere come sei dentro. Ed è più orribile di quanto mi immaginassi...-

Poteva ancora vedere la sua faccia, il disprezzo nei suoi occhi grigi mentre moriva odiandola. E lo aveva amato così tanto...

-...VORREI CHE TI ALLONTANASSI DA ME!-

...ma era stata tutta una bugia. Una farsa. Una fantasia vuota. Lui non l'aveva mai amata. Era stata lei ad usare i suoi poteri per fare in modo che accadesse.

In lontananza, due fasci di luce apparvero attorno a una curva della strada. Era una rumorosa sagoma scura con le suddette due luci sul davanti, quasi come degli occhi. Madelyn guardò con indifferenza le due luci-occhi avvicinarsi sempre di più, ma non si mosse dalla sua posizione al centro della strada.

La sagoma si avvicinò e frenò violentemente, riempiendo l'aria con uno stridore e un odore di gomma bruciata. Si fermò a pochi centimetri di distanza da lei.

- Sei fuori di testa?- Un grido arrabbiato venne dall'interno del veicolo (perchè ora poteva vedere che era una sorta di veicolo, simile alle bicibolle che aveva visto a Sabaody, solo un pò più quadrato e fatto perlopiù di metallo). L'uomo seduto all'interno le stava chiedendo, con dei termini poco puliti, cosa pensava di fare lì in mezzo alla strada.

Madelyn non rispose, ma accettò in silenzio il tutto. Aveva ucciso Rufy, e aveva aiutato Squall a uccidere Law. In confronto, cos'era tutto quel vetriolo verbale?

-...non sei un fantasma, vero?-

In quel momento, la ragazza si accorse di essere rimasta a fissare in silenzio il guidatore del veicolo. L'uomo si era calmato, e aveva smesso di imprecare. Anzi, la stava guardando in modo strano.

- No.- riuscì a dire.

L'uomo tirò un sospiro di sollievo.- Pensavo che...lascia perdere. Come stavo...ehm, dicendo, che ci fai in mezzo a una strada al buio? Ti ho quasi investita!-

- Io...non lo so.- disse, asciugandosi le lacrime.

L'uomo la guardò.- Stai bene?-

Quella era una domanda a cui poteva rispondere sinceramente.

- No.-

L'uomo aveva smesso di guardarla con rabbia e aveva iniziato a guardarla in un modo a cui non era abituata. Le ci volle un attimo per riconoscerlo: pietà. Aveva la stessa espressione esibita da Cree quando gli aveva chiesto dei sogni.

- Cosa ti è successo?-

- Io...lui...è colpa mia...- cercò di parlare, ma le parole le morirono in gola. Avrebbe voluto spiegare cosa aveva fatto, come aveva ucciso l'uomo che amava, ma venne fuori solamente un: - E' andato.-

- Andato?-

Cercò di spiegare, ma quello che disse risultò incomprensibile anche alle sue orecchie. Prevedibilmente, l'uomo non capì una parola di quel che diceva, e scosse la testa per poi allungarsi e aprire la portiera dal lato del passeggero.

- Sai una cosa? Non importa. Non è sicuro andarsene in giro qua fuori al buio. Entra, ti darò un passaggio fino alla più vicina cabina telefonica o stazione di polizia, quello che preferisci.-

Madelyn considerò l'invito con apprensione. Ma non aveva dove andare, e quell'uomo sembrava abbastanza gentile, ora che si era calmato e aveva smesso di imprecare. Entrò in macchina e si sedette sul posto del passeggero, e il veicolo iniziò a muoversi.

- Festa in costume?- chiese l'uomo dopo qualche minuto di silenzio.

- C-cosa?-

- Quello è un costume da pirata, giusto? E' un pò presto per Halloween, quindi deve trattarsi di una festa in costume.-

- Sì...- fu tutto quello che riuscì a dire.

- Che è successo alla tua borsetta?-

- Ho lasciato tutto dietro.-

L'uomo rimase un attimo in silenzio, e poi: - Sei stata buttata fuori da una macchina dal tuo uomo, o qualcosa del genere? Perchè se è così, fa davvero schifo.-

L'uomo aveva aggrottato le sopracciglia, non per lei, ma per quanto doveva essere stato cafone il suo ipotetico uomo.

- No...io...c'è stato un litigio. E ha detto che voleva che mi allontanassi da lui. E poi ho corso e corso e ora non so dove andare o cosa fare!- A questo punto scoppiò in lacrime, mettendo un pò a disagio l'uomo. Le porse un pacchetto di fazzoletti e continuò a guidare in silenzio.

- Dove stiamo andando?- chiese dopo aver finito di piangere.

- Stazione di polizia. C'è n'è una più avanti. Ti aiuteranno.-

Non aveva idea di cosa fosse una "stazione di polizia", ma aveva l'impressione che fosse qualcosa di simile a una base della Marina, e quindi qualcosa da evitare.- D-devo proprio?-

- No, se pensi che sia troppo personale. Non hai dei soldi o una carta d'identità, quindi non sarebbe giusto lasciarti ad una cabina del telefono. Anzi, sai una cosa? Il posto dove sto andando ha un telefono e la proprietaria è una brava persona. Sono sicuro che ti permetterà di usarlo per chiamare i tuoi.-

Arrivarono davanti a quello che sembrava un piccolo ristorante (l'uomo lo definì un "bistrot"). Una donna di mezza età con i capelli grigi li stava aspettando con ansia. Beh...l'uomo, almeno.

- Meno male che sei qui! Mi dispiace averti chiamato a quest'ora, ma Shukree è stato rapinato, poverino, e aveva con sè le chiavi e quei bastardi le hanno prese. Ora non oso allontanarmi da qui! Se sanno dove lavora, potrebbero entrare e rubare tutto!-

- Non preoccuparti, cambiare le serrature dovrebbe risolvere il problema.- disse l'uomo.

- Sei una benedizione. Oh, e lei chi è? E' carina!- La donna gli fece l'occhiolino.

L'uomo, dopo aver risposto con un breve cenno del capo, tirò fuori una cassetta per gli attrezzi dal bagagliaio del veicolo.

- Non è come pensi, Denise. L'ho trovata che vagabondava in giro. Potresti aiutarla a chiamare i suoi e tornare a casa? Dopo aver finito qui devo tornare al lavoro.-

La proprietaria del bistrot, che sembrava un tipo materno, annuì.

- Certo. Ma vai a lavorare, dopo? E' il fine settimana.-

L'uomo scrollò le spalle e iniziò a lavorare sulle serrature. La donna sospirò.- Vieni, cara.- disse alla ragazza.

- Ehm...signore? Grazie per avermi aiutata.- disse Madelyn prima di allontanarsi.

L'uomo alzò la testa e sorrise.- Non preoccuparti, piccola. E andrà tutto bene, vedrai. Le cose brutte succedono, ma col tempo migliora tutto.-

Madelyn non sapeva cosa dire, quindi si limitò ad annuire.

La donna, "Denise", le sorrise cordialmente.- E’ sempre così. Ora, pensiamo a quel telefono.-

---

Odiava lavare i piatti. Soprattutto quando le mani la stavano uccidendo.

- Esantema. Non è una buona cosa, Maddy.- disse Shukree, il suo collega del bistrot, portando un altro mucchio di piatti.- Mi succedeva spesso. Fa male?-

- Sì.- disse lei.

- Mani sensibili. Non facevi molto a casa di tuo padre, vero?- la stuzzicò Denise porgendole una bottiglia di unguento.- A proposito, sono arrivati i tuoi nuovi documenti. Li ha fatti la stessa persona che ha fatto quelli di Shukree, quindi non dovresti avere problemi.-

- "Bla-ker-ney Hou-Soou"? Possiamo chiamarti Blake?- disse Shukree sbirciandole da dietro la spalla, da buon ficcanaso.

- Se proprio vuoi, "Kree".- disse con gioia Blake. Non poteva protestare per il diminutivo, dato che aveva fatto lo stesso con lui.

- Qualcosa di completamente diverso dal tuo vecchio nome, eh? Con un pò di fortuna, tuo padre non riuscirà a trovarti.- commentò Denise.

Blake annuì. Era stata costretta a raccontare a Denise un altro pò della sua storia (almeno, la parte della fuga da un padre ricco e crudele) dopo essere arrivata al bistrot e aver confessato di non avere nessuno a cui chiedere aiuto. Con sua grande sorpresa, la donna era stata comprensiva, e le aveva offerto un lavoro e un posto dove stare. Non era stato facile abituarsi al lavoro manuale, ma lei aveva stretto i denti e tirato avanti lo stesso.

- Spero che mollerai presto quel secondo lavoro al nightclub. E' troppo pericoloso...una ragazza giovane e carina come te...-

- Ma mi servono i soldi per ripagarti per l'affitto e i documenti. Non voglio essere un peso. Me la caverò.-

Denise sospirò.- Ascolta, Blake, so cosa vuol dire trovarsi all'improvviso sul lastrico. Non ho intenzione di fare la cattiva padrona di casa con te.-

- Cosa vuoi dire?-

- Prima del bistrot avevo un altro ristorante. Fui abbastanza stupida da prendere il mio fidanzato come socio. Il bastardo mi rubò il ristorante, si comprò il personale e mi ridusse a poco più di un nome sull'insegna. Faceva schifo. Fece ancora più schifo quando si stancò di me e mi buttò fuori. Fu a quel punto che capii che per tutto quel tempo gli avevo permesso di controllare ogni cosa, perfino come pensavo e agivo...-

Denise smise di parlare, persa in quel brutto ricordo.- Che bastardo. E che lezione che è stata...-

- Già...una lezione...- Madelyn annuì distrattamente.- E che...mostro dev'essere stato.-

Per un pò, non riuscì a guardare Denise negli occhi.

---

Era passato quasi un anno da quando Blake era venuta a lavorare al bistrot di Denise. Chiunque avesse conosciuto Monkey D. Madelyn avrebbe stentato a riconoscere la Regina dei Pirati, tali erano i cambiamenti avvenuti.

La proprietaria del bistrot aveva preso la ragazza sotto la sua ala, e grazie alla guida della donna, dal pugno duro e di un'onestà brutale, le cattive abitudini e l'atteggiamento dell'ex Drago Celeste erano sparite subito. Scoprire quanto poco sapesse e quanto spesso si sbagliasse era stato uno shock, ma Blake si accorse con sorpresa che non le dispiaceva non essere perfetta, purchè gli altri non si aspettassero che lo fosse.

La donna la rimproverava severamente per i suoi errori al lavoro e a casa, ma Blake sapeva che, dietro quella scorza dura, c'era qualcuno che le voleva bene nonostante i suoi difetti. Pertanto, lei cercava sempre di fare del suo meglio, e per Denise sembrava essere abbastanza.

Tutto sommato, l'ex Drago Celeste/Regina dei Pirati era contenta dei suoi nuovi amici e della sua nuova vita, per umile che fosse.

Era intenta a servire gli ultimi clienti del turno, quando un altro cliente entrò nrl locale. All'inizio si irritò, dato che aveva sperato di tornare a casa presto, ma Denise si aspettava che facesse il suo lavoro, quindi prese il suo ordine con un sorriso. Fu solo quando gli portò il cibo che si ricordò dove lo aveva già visto.

- A proposito, questo lo offre la casa.- gli disse, poggiando il piatto sul tavolo.

L'uomo era occupato a leggere alcuni fogli che aveva portato con sè, ma sentendo le sue parole disse automaticamente: - Oh, grazie, ma ho già spiegato a Denise che non avrei più mangiato qui se avesse continuato a non farmi pagare...-

- A dire la verità, Denise non c'entra. E' da parte mia.- disse Blake.

La guardò sorpreso, come se si fosse accorto di lei per la prima volta.- Uhm...perchè?-

- Non mi riconosci?-

L'uomo la guardò con un'espressione un pò confusa prima di riconoscerla e sorridere.- Sei la ragazza pirata. Scusami, ma sembri diversa con il costume.-

- Quindi ti ricordi di me. Sono contenta. Non sono mai riuscita a ringraziarti come si deve per quella notte.-

Il suo soccorritore arrossì leggermente.- Oh, quello. Non è niente. Era la cosa giusta da fare. Sono contento di vedere che te la passi meglio.-

Rimasero a guardarsi in silenzio per un istante.

- A proposito, il mio nome è Blake.-

L'uomo le sorrise. Non era proprio la sua idea di bello, ma quando sorrideva, doveva ammettere che era davvero molto carino.

- Piacere di conoscerti, Blake. Io sono Garreth, Garreth Suesse.-

---

-...sono l'uomo più felice del mondo. E' una bellissima bambina, e per fortuna somiglia più alla madre che al padre!-

- Garreth!- disse Blake a suo marito, che si limitò a sghignazzare per poi tornare a parlare al suo nuovo telefonino (assegnatogli in occasione della sua promozione al lavoro).

- Non indovinerai mai come l'abbiamo chiamata. Oh, aspetta, te l'ha già detto? Quella donna è proprio piena di segreti, vero? Sono contento che ti piaccia avere un'omonima, Denise. Blake ha insistito. E' molto grata.-

Blake era davvero molto grata, e mentre teneva in braccio la neonata non potè fare a meno di pensare a quanto sua figlia fosse adorabile e perfetta. Meravigliandosi per i lineamenti piccoli ma ben formati, si crogiolò nella sua felicità immeritata.

Marie Denise Suesse. "Marie" come la defunta madre di Garreth, e "Denise" come la donna che per lei era stata come una madre. Blake decise che non avrebbe cresciuto sua figlia come la viziata e solitaria Principessa Magda. Sua figlia non avrebbe avuto un'infanzia come la sua, e non avrebbe fatto i suoi stessi errori. E mai e poi mai avrebbe permesso che accadesse qualcosa di brutto alla sua famiglia.

-...dottor Law, ho i risultati delle analisi del sangue.-

Blake alzò di colpo la testa, facendo quasi cadere la bambina. Davanti alla porta del reparto maternità, intento a parlare con un'infermiera, c'era un dottore molto magro. I suoi corti capelli neri spuntavano da sotto la cuffia. Un brivido le percorse la schiena. Aveva sentito bene? Law? Era impossibile, era morto. Lo aveva visto morire. E anche se fosse sopravvissuto e l'avesse inseguita, era comunque in un altro mondo. Come aveva fatto ad arrivare lì?

Il dottore si girò, e Madelyn tirò un sospiro di sollievo. Indossava una mascherina che ne copriva i lineamenti, ma i suoi occhi erano marroni, non grigi, e sulla targhetta che aveva sul petto c'era scritto: "Dr Loh". Per fortuna, Garreth era distratto e non si era accorto del suo panico improvviso.

Disse a sè stessa che non aveva nulla da temere, e che i fantasmi del passato della Regina dei Pirati non avevano posto nella vita di Blake Hosseau-Suesse.

***

- No...non di nuovo! Non di nuovo!-

Mar capì che la situazione era brutta. C'era troppo sangue. Sua madre stava cercando alacremente di fermare l'emorragia, senza però riuscirci. Non era come i graffi e i tagli che aveva visto su Walker e il Disinfestatore, o come quella volta che l'Ammiraglio Imba l'aveva colpita con lo Shigan. Stavolta, il sangue fuoriusciva copiosamente dal piccolo buco e si riversava sul pavimento.

Anche sua madre sembrò rendersene conto, perchè passò dall'implorare suo padre di "restare con lei" a una serie di singhiozzi incoerenti e pieni di panico.

Vedere un genitore spezzarsi è una cosa estremamente demoralizzante. Nel corso delle sue avventure, Mar lo aveva già visto diverse volte, ma questa era la prima volta in cui erano coinvolti entrambi contemporaneamente. Spero la perdonerete se vi dico che crollò in ginocchio, tremando.

Non c'erano dubbi. Suo padre stava morendo proprio davanti a lei, e non c'era niente che lei potesse fare.

O forse c'era? Sentì un rumore di passi familiare dietro di lei, e capì. Si girò e guardò negli occhi Trafalgar Law.

Non c'era tempo per pensare da quale parte stesse. Gli porse i polsi avvolti dall'agalmatolite.

- Toglimele! I miei poteri possono ancora salvare mio padre! Ti prego, Law!-

Lui la guardò in modo strano.

- Spostati, Mar.-

Senza aspettare una risposta, Law oltrepassò Mar e si diresse verso il luogo dove sua madre stava singhiozzando sul corpo immobile di suo padre. Il suo volto era pallido e aveva gli occhi chiusi, e per un attimo Mar temette che fosse già troppo tardi.

Law non andò tanto per il sottile: allungò una mano e scostò Madelyn, facendola cadere su un fianco. Poi si inginocchiò, prese un respiro profondo, e una luce blu lo avvolse mentre attivava i suoi poteri per iniziare a lavorare.

Madre e figlia rimasero in silenzio. Law non cercò di comunicare con loro, concentrandosi invece del tutto sul suo paziente. Subito dopo la luce svanì, e il chirurgo si girò verso di loro. Stranamente, stava ridendo, ma nella sua allegria non c'era traccia di scherno.

- Questa...- mormorò tra una risata e l'altra.-...è ironia pura.- Poi, in risposta alla loro domanda inespressa, aggiunse: - Ci è andato vicino. Il proiettile ha perforato un'arteria. Sarebbe morto dissanguato in pochi minuti, ma l'ho fermato e ho riparato il danno. Non morirà ancora.-

- Perchè hai...- chiese Mar, leggermente confusa.

- Non ho mai voluto deviare i proiettili verso voi due.- disse a Mar, ignorando del tutto Madelyn, che era rimasta senza parole.

- Non avevi davvero intenzione di ucciderci tutti, vero?- chiese Mar.

- Lasciare le cose com'erano sarebbe stata giustizia poetica. Il suo segreto era stato svelato, e sapevate chi era davvero.- disse Law, guardando storto Madelyn.- Diavolo, Madelyn, avrei potuto lasciar sanguinare Suesse, mandar via Mar e lasciarti qui. Saresti rimasta qui col cadavere a riflettere su ciò che avevi fatto.-

Madelyn impallidì all'idea, e Law continuò.- Ma nessuno dei due meritava questo, anche se tu sì. Quindi, ho salvato tuo marito che è quasi morto per la tua idiozia. Sei in debito con me, ora.-

Madelyn lo guardò, debole e sconfitta.- Cosa vuoi da me, Law?-

- La stessa cosa che volevo venti anni fa.-

Lei lo guardò senza aver capito.

- I tuoi poteri, Madelyn. Voglio che li usi per...-

-...riportare le cose com'erano prima che ti incontrassi. Cappello di Paglia sarebbe ancora vivo. Il mondo sarebbe come doveva essere, invece del cesso che è diventato...-

Evidentemente Madelyn ricordava quelle parole di venti anni prima. Sgranò gli occhi.- Vuoi che riporti indietro il tempo e aggiusti il mondo?-

- Sì. E non azzardarti a rifiutare, stavolta. E' l'unica ragione per cui sei ancora viva. Credimi, vorrei tanto ucciderti lentamente, ma così non cambierebbe niente. Rufy, Bepo...sarebbero ancora morti. Alla lunga, tutti perderebbero.

- Non ho sopportato un inferno di venti anni per qualcosa di insignificante come una vendetta. Stavo cercando un modo per recuperare ciò che era andato perduto. E tu realizzerai quel desiderio, altrimenti...-

-...Non posso! Pensi che non l'avrei già fatto la prima volta che me lo hai chiesto, se potessi? I miei poteri non funzionano in quel modo!-

- Come funzionano, allora?- chiese Law con aria minacciosa.

Con un sospiro, Madelyn si sedette a terra.- I miei poteri mi permettono di trasformarmi in una fata, nello specifico, una fata dei desideri. Otre a poter incantare le persone, posso leggere i desideri di chiunque, finchè riesco a vederli in faccia. Sospettavi tutto questo, vero?-

- La tuta e il casco non erano solo per far scena.-

- E ha funzionato. Non potevo leggerti, e non sapevo chi eri.-

- A parte questo, so che hai anche il potere di realizzare quei desideri.-

- E' vero, ma non è così semplice. Ci sono dei limiti. Innanzitutto, posso solo realizzare i desideri degli altri, non i miei. E anche se posso realizzarli come preferisco e senza neanche il loro consenso, posso solo realizzare un desiderio a persona.

- E soprattutto, quei desideri possono solo cambiare come saranno le cose nel futuro. Non posso alterare il passato. Va contro le leggi della realtà, e...che hai da ridere?-

Durante l'ultima parte della spiegazione, Law aveva iniziato a ridere trionfale. Vederlo metteva un pò il nervoso.

- E' destino. Non è possibile che sia una coincidenza. Ma qualunque cosa sia, è perfetta. Vedi, Madelyn, tu non puoi cambiare la realtà, ma lei può.-

- Marie?-

- Ha ragione, mamma, posso. Ho mangiato il Frutto Logica Logica, che mi ha dato il potere di controllare la logica.- Poi fece una pausa, intuendo le intenzioni di Law.- Se riporto le cose com'erano prima, la morte di Rufy e la guerra non saranno mai accadute. I Mugiwara e i Pirati Heart e tutti i loro alleati non sarebbero mai stati uccisi e...-

- Esatto.-

- Ma c'è un problema: non credo mi sia rimasto abbastanza potere logico. So che mi avevi detto di non sprecare energia, ma l'ho usata per salvare la Sunny e tutti gli altri, e mi ci è voluto parecchio.- Mar si odiò, in quel momento, soprattutto quando capì che sembrava sua madre.- Mi avevi avvertita, lo so. Ma non potevo lasciarvi morire...mi dispiace.-

Con sua grande sorpresa, Law non rifiutò le sue scuse come aveva fatto con Madelyn.

- Non fa niente se non puoi. Non ce ne sarà bisogno. Devi solo alterare un pò i poteri di Madelyn. Pensi di farcela?-

Fu a quel punto che Mar si rese conto della stranezza del fato.- P-penso di sì.-

- Lo farai?- le chiese con calma.

Per la prima volta, Mar avvertì un barlume di speranza.- Certo! Se mi togli le manette, potrò usare i miei poteri. Mamma può realizzare il mio desiderio mentre io uso i miei poteri per cambiare i suoi e fare in modo che possano alterare il passato. Funzionerà, lo so! Era questo che dovevo fare fin dall'inizio-

Era così eccitata che sorrise a sua madre, perdonandola momentaneamente ora che avevano modo di rimettere le cose a posto. Tuttavia, il suo sorriso sparì quando vide l'espressione colpevole di sua madre.

- Che succede?-

- Non posso farlo, Mar. H-ho già realizzato un tuo desiderio.-

Mar guardò sua madre, chiedendosi se si trattasse di una sorta di scherzo crudele, magari una vendetta per le brutte parole di prima. Purtroppo, non c'erano dubbi: sua madre era sincera.

- Ma come? Io non ho espresso nessun desiderio...- Mar si interruppe, spalancando gli occhi mentre ricordava un particolare quasi dimenticato. No, non era del tutto vero. Ne aveva espresso uno...

- Essere libera. Vivere come un pirata, libera sugli oceani, vivendo un'avventura dopo l'altra.- Sua madre ripetè le sue esatte parole, confermando i suoi sospetti.- Tuo padre e io stavamo litigando, non ricordo neanche per cosa. C'era il ritratto di famiglia nel corridoio, potevo vedere la tua faccia e leggere il tuo desiderio...In quel momento ero così arrabbiata che ho perso il controllo dei miei poteri.-

- Non è possibile...mi stai prendendo in giro! Mi stai dicendo che il motivo per cui siamo finiti in questo mondo, la nostra casa è in fondo all'oceano e siamo quasi stati uccisi è perchè ho espresso uno stupido desiderio ed è stato esaudito?-

- Mi dispiace, Mar.-

Cadde il silenzio, mentre Mar rifletteva per la logica del tutto, ridicolmente perfetta. Era ovvio che avesse senso. Le case non finivano in altre dimensioni senza una forza esterna che ce le spingesse. Perchè non ci aveva pensato prima?

Tra l'altro, Mar avrebbe dovuto almeno sospettare qualcosa se avesse riflettuto su questa particolare coincidenza, una volta scoperto che Madelyn poteva realizzare i sogni, o meglio, desideri. Sfortunatamente, i legami di sangue tendono a indurre una sorta di miopia quando si tratta di queste cose. La maggior parte delle persone non si aspetta che la propria madre abbia dei poteri magici. Comunque, ora il piano di Law per mettere a posto il mondo aveva incontrato un ostacolo. Per usare le parole di Law:

- Hai usato il mio desiderio per allontanarti da questo mondo, e poi quello di Mar per tornare. E non puoi realizzare i tuoi desideri. Siamo in una situazione di stallo.-

- E io, allora?- intervenne una voce.

- Papà?- Quasi procurandosi un dolore al collo, Mar si girò di scatto per guardare suo padre. Era ancora molto pallido, ma i suoi occhi erano aperti e all'erta.

- Garreth! Meno male, sei sveglio!-

- Quanto hai sentito...e capito?- disse Law, bloccando il suo paziente mentre questi cercava di alzarsi.

- Abbastanza da farmi avere dei dubbi sui miei gusti in fatto di donne.- scherzò Mr Suesse. Mar si accorse che, nel mentre, aveva stretto la mano di sua madre.- A quanto pare, ho sposato una fata. O questo, o le droghe che devi avermi dato mi hanno incasinato la testa.-

Law mormorò una serie di complicati termini medici che finivano perlopiù con "...amina".- Aumenta la pressione sanguigna, non è un allucinogeno. Hai sentito quello che hai sentito.-

- Quindi anche quella storia dei desideri è vera? Huh.- Si rivolse a sua moglie.- Posso esprimerlo io, il desiderio? O lo hai già realizzato, senza che io lo sapessi?-

Per qualche istante, Mar vide sua madre guardare suo padre con aria incredula. Non sapeva se era per il modo in cui stava accettando l'intera situazione, o perchè non riusciva a capire se stava davvero presumendo il peggio. Ci volle un colpo di tosse di Law per ricordare a sua madre che doveva rispondere.

- Non ho mai usato i miei poteri per realizzare il tuo desiderio.- disse Madelyn, lasciando andare la mano di Mr Suesse in un modo che fece sentire a disagio Mar.- Volevo che le cose tra di noi andassero bene senza doverli usare...non che non abbia lo stesso combinato un guaio...ma volevo che mi amassi non per i miei poteri o altro, ma per quello che ero.- In quel momento smise di parlare, perchè suo marito le aveva di nuovo sfiorato la mano.

- Stupida.- disse Mr Suesse.- Per quale altro motivo sarei rimasto con te per diciassette anni?-

Come potete immaginare, il successivo scambio di paroline dolci tra la coppia rese imbarazzante per Mar e Law stargli vicino.

- Tutto questo è davvero molto toccante,- disse Law.- ma torniamo alle cose importanti. Suesse può esprimere un desiderio. Possiamo ancora aggiustare le cose, se è disposto a farlo.-

- Certo. Cosa devo desiderare?-

Law abbassò la testa, pensieroso.- Devi desiderare che in qualche modo Madelyn non abbia mai mangiato il frutto del diavolo e non si sia unita alla mia ciurma. La Guerra non dev'essere mai successa.-

- E poi, con l'aiuto di Mar, realizzerò il desiderio.- aggiunse Mrs Suesse.

Tuttavia, c'era un piccolo problema in questa soluzione. Probabilmente, tu, Caro Lettore, avrai già capito di che si tratta. Anche Mar lo capì.

- Un attimo! E io?-

A questo punto, Mar si era resa conto che questa non sarebbe stata una di quelle storie in cui, alla fine, salta fuori un deus ex machina o qualcosa del genere che mette a posto le cose.

No, Mar si era resa conto che, una volta finita l'avventura, non si sarebbe svegliata nel suo letto nel mondo reale, chiedendosi se era stato tutto un sogno. Non avrebbe sorpreso i suoi genitori con la sua improvvisa maturità, dovuta alle lezioni imparate nella sua magica avventura. E nessuno avrebbe mai saputo che era stata un'eroina che aveva salvato un mondo intero.

Vedete, nessuna di queste cose sarebbe mai accaduta, perchè premere il Tasto Reset che avrebbe rimesso a posto le cose aveva delle Conseguenze:

- Mamma, papà...se cancellate gli ultimi venti anni, mamma non sarà mai stata nel nostro mondo e non avrà mai incontrato papà...che ne sarà di me?-

I tre adulti rimasero in silenzio.

E a modo suo, era una risposta efficace.

- Non avrei mai dovuto nascere, vero?-

- Cosa? No. NO! Marie...no!-

- Mar! Non dire così! Siamo sempre i tuoi genitori, non cambierà niente...- iniziò Mr Suesse, cercando di nuovo di alzarsi.

- No! Non ci arrivate? Non siete i miei genitori! O almeno, non lo sarete più, perchè non avreste mai dovuto essere i miei genitori!-

Mar stava diventando sempre più isterica.

- E' tutto così...non è giusto! Tutto quello che abbiamo fatto, quello per cui abbiamo combattuto...quello per cui Walker e Gurnarde e Drake e la Sunny sono morti: è stato tutto per niente! Niente!-

Cadde a terra in ginocchio, abbracciandosi per l'angoscia.

- No...non è vero. So che questo desiderio è l'unico modo per salvare tutti quelli che hanno sofferto e sono morti. E non posso rimangiarmi la parola. Ho già promesso a me stessa che se avessi riavuto i miei poteri avrei fatto in modo che tutte quelle cose brutte non fossero mai successe. Mi sto comportando da egoista perchè so di essere l'unica che sarà lasciata fuori...

- Ma fa male...fa male così tanto e non riesco a pensare che, quando tutto sarà finito, tu e mamma non vi sarete mai incontrati e io non sarò mai nata e...e non importerà a nessuno! Tu e mamma non sentirete la mia mancanza. Non mi ricorderete neanche, perchè non sarò mai esistita!-

- Marie...-

- Lo so che è stupido, ma è la parte che fa più male. Mi sarebbe andato bene un sacrificio eroico, ma questo...questo è diverso! Io non sono altro che...un prodotto del caso...di un errore...un errore che sta per essere corretto...- disse Mar, finendo con un singhiozzo strozzato.

- No.- disse Law all'improvviso.

- C-cosa?-

- Quella donna ha fatto moltissimi errori. Ma tu, Mar, non sei uno di loro.-

Questa per Trafalgar Law era una cosa straordinaria da dire. In effetti, era qualcosa che in circostanze normali non avrebbe mai detto. Ma in quel momento sì, e non solo.

- Anche se le cose andranno come pensiamo, e se salverai il mondo cambiando la storia e cancellando la tua esistenza, io non dimenticherò. Anche se non ti avrò mai incontrata, e anche se non sarai mai nata, io ricorderò. Te lo giuro, Mar.-

Ovviamente, tutto questo non aveva senso. Anzi, un lettore cinico potrebbe considerare questa mossa di Law un'efficace (e crudele) manipolazione di un'adolescente emotivamente compromessa.

Non spetta a me dire se fosse sincero o no. Tutto quello che posso dire è che, qualunque fosse il suo scopo, e nonostante le indicazioni contraddittorie del Frutto Logica Logica, funzionò. Mar si calmò e soppresse le lacrime.

Poi si riprese e annuì.

- Ok.-

Era una sola parola, ma dava un'idea della sua determinazione, e segnò il suo destino.

- Mar! NO!- urlò suo padre, inorridito. Poi la sua faccia si rabbuiò, mentre guardava Law e cercava di rialzarsi. Law non fu impressionato dai suoi sforzi.

- Stà fermo, Suesse. Hai già perso molto sangue. Sforzarti così peggiorerà le tue condizioni.-

- Stare fermo? Mi hai quasi convinto a far sparire mia figlia! Poi hai convinto lei! E pretendi che stia fermo? Come puoi anche solo metterle quest'idea in testa?-

- Ha fatto la sua scelta, Suesse. Come te.-

- Quale scelta? Non era questo il piano! Come puoi pretendere che un uomo desideri la sparizione della sua famiglia? Che razza di scelta perversa è quella?-

Law non reagì alla sfuriata di Mr Suesse. Quando poi l'altro uomo si calmò, il dottore parlò di nuovo.- E' l'unica scelta che ti resta.-

Mr Suesse rispose con un'espressione molto volgare, seguita da: - C'è sempre un altro modo.-

- Se hai un'altra idea per salvare tutti, vorrei proprio sentirla. No? Me lo aspettavo.- Poi si girò verso Mar, e le mise le mani sulle spalle.

Prima che Mar potesse rendersi conto di cosa Law stesse facendo, fu avvolta da una fredda luce blu, e poi provò una strana sensazione, come se fosse stata separata dal resto del corpo. Poi, un rumore di pietra contro pietra. In un istante, tutto tornò indietro: pensieri, idee, ragionamenti, e soprattutto, la sensazione di aver ritrovato qualcosa che mancava. Mar abbassò lo sguardo e capì che il motivo per cui non si sentiva più prosciugata era perchè le manette di agalmatolite giacevano ora ai suoi piedi.

I suoi poteri stavano ritornando, e con loro, il pensiero logico. Inoltre, fu in quel momento che si accorse di qualcosa che avrebbe dovuto notare prima.

- Law, stai...morendo?-

Lui la guardò, il volto pallido e consumato, come se avesse avuto lui l'agalmatolite ai polsi, e disse: - Il veleno del pesce-scorpione colpisce il cuore. Nonostante l'antidoto, il danno era già stato fatto. Mi restano sì e no poche settimane.-

- Spero che non ti aspetti compassione.- disse Mr Suesse.

- No, ma mi aspetto di farti compagnia.-

- Cosa?-

- Probabilmente morirai presto, Suesse. Non te ne sei accorto perchè le droghe ti hanno fatto guadagnare tempo, ma hai già perso troppo sangue. Una volta svanito l'effetto, e a meno di farti una trasfusione, il che è abbastanza improbabile, vista la nostra attuale situazione e la mancanza di un donatore compatibile, andrai in coma e morirai.-

Il dottor Trafalgar Law non aveva dei modi rassicuranti. Di certo, i Suesse sarebbero stati d'accordo.

- Quindi ricordati che, anche se deciderai di non esprimere il desiderio, non salverai nessuno, neanche te stesso. Il desiderio è la soluzione migliore.-

Tuttavia, nonostante lo shock, Mr Suesse non cambiò idea.- Preferisco morire. Non scambierò l'esistenza di mia figlia con la mia vita.-

- Ma non sarà un'esistenza degna di essere vissuta, vero?- chiese Mar.- Ora che so tutto, ora che so quante persone hanno sofferto per consentire la mia esistenza, non posso andare avanti e scordarmi tutto, papà. Non posso. Anche se riuscissimo ad andar via da qui, dove andremmo? Cosa faremmo? Dobbiamo rimettere le cose a posto.-

- Mar, non devi farlo! Salvare il mondo non è una tua responsabilità. I figli non dovrebbero soffrire per i peccati dei loro padri. O madri.-

- A dire la verità, Suesse, in questo mondo funziona così.-

- Questo perchè il tuo è un mondo di pazzi!-

- Tua moglie ha contribuito.-

Mr Suesse non riuscì a controbattere. Incrociò le braccia e guardò Law.- Non esprimerò quel desiderio.-

- Garreth...- pigolò Madelyn.

- No, Blake. Sul mio cadavere.-

Law ruotò gli occhi e sbuffò.- Va bene, dovremo solo aspettare qualche ora. O forse dovrei tornare indietro e vedere se la sirena è sopravvissuta, così potrà esprimere lei il desiderio.-

- Per me va bene.-

Ma lo stallo fu rotto da Mar, che, invece di parlare, si avvicinò a suo padre e gli strinse la mano. Lo sentì irrigidirsi, per poi ricambiare il gesto. In quel momento, Mar capì che la sua cocciutaggine irrazionale era dovuta alla paura di perdere lei e sua madre.

- Papà, devi lasciarci andare.-

- Mar...- rispose, la voce tremolante.-...Non voglio.-

- Nemmeno io, ma in un modo o nell'altro lo dovrò fare presto, no? Ti prego, non voglio vederti morire.-

In risposta alla sua domanda, Mr Suesse pronunciò una frase molto familiare.

- Al diavolo tutto.-

Ma nonostante la natura contraddittoria di quelle parole, era come se avessero stipulato un accordo tacito. Mar sapeva che suo padre aveva gettato la spugna, perchè all'improvviso sua madre sussultò e li guardò.

- Garreth! Tu...-

Lui annuì cupamente.

Il tempo iniziò a rallentare.

Mar si sentì il cuore in gola, rendendosi conto che la fine della sua vita era sempre più vicina. Prima era stato facile essere coraggiosa, ma ora le parole che voleva dire le morirono in gola, accorgendosi di nuovo di quanto era stata stupida prima di tutta quella storia del desiderio. Tutto quel tempo prezioso che avrebbe potuto sfruttare per realizzare delle cose, e non aveva mai tentato davvero. Tutto quel tempo che avrebbe potuto trascorrere con la sua famiglia o a farsi degli amici...perchè l'aveva sprecato?

- Papà...mamma, io...-

Si fermò, distratta dall'attivazione improvvisa dei poteri di Law.

- Cosa stai facendo?-

- Non cosa, dove. Voglio vedere se Gurnarde è sopravvissuta. Non vi servo qui per questo.-

Era una scusa, e lo sapevano. Law confidava che sarebbero andati avanti col desiderio, e in un atto di misericordia gli stava dando un pò di privacy per dirsi addio.

E questa non era l'unica ragione. Mar vide le mani tremanti e il respiro affannato mentre creava la sua Room, e capì. Law non avrebbe aspettato qualche settimana. Lo stava facendo apposta; lo sforzo di teletrasportarsi di nuovo avrebbe fatto sì che quella fosse l'ultima volta in cui avrebbe usato i suoi poteri.

- Law, io...- disse Mrs Suesse. L'aveva capito anche lei.

- Addio, Madelyn.- disse lui, senza guardarla.- Ricordati della promessa. Esaudisci quel desiderio.

- Nessun rancore, Suesse.- aggiunse, guardando l'uomo i questione.- Sai, in altre circostanze, saresti stato il benvenuto nella mia ciurma.-

Il fabbro/consulente per la sicurezza rimase stupito da quel complimento inatteso.

- Mar.- Law l'aveva lasciata per ultima.- Ricorda, non importa cosa accadrà, il tuo nome non sarà dimenticato. Lo prometto.-

E con questo, sparì. La luce blu della sua Room scomparve, lasciando da soli i tre Suesse.

Passarono i loro ultimi momenti parlando di cose di cui non avevano mai osato parlare prima. Ricordi, rimpianti e confessioni. Poco dopo, Mr Suesse iniziò a lamentarsi per il dolore, e tutti capirono che l'effetto delle droghe stava svanendo. Rimaneva pochissimo tempo.

- Fallo ora, prima che perda le forze.- disse il padre di Mar abbracciando sua moglie e sua figlia per l'ultima volta. Mrs Suesse stava piangendo.

Era il momento. Tremando, Mar chiuse gli occhi e usò tutto il potere logico che le rimaneva per cambiare la realtà un'ultima volta. Più che vederlo, sentì il caldo bagliore di luce generato dalla trasformazione di sua madre, e si preparò per il nulla mentre suo padre esprimeva l'ultimo desiderio.

 

NOTA DEL TRADUTTORE: Non so voi, ma a me quest'ultima parte ha quasi fatto piangere. Un pò per quello che è successo, un pò perchè la storia è quasi finita. Mancano giusto due capitoli. Nel prossimo, il penultimo, vedremo gli effetti del desiderio di Mr Suesse e scopriremo chi è il narratore (vi do un indizio: è uno dei personaggi presenti in questo capitolo). Tra due settimane, nell'ultimo, vedremo alcune scene extra e avremo una spiegazione dei nomi di vari personaggi.

A presto!

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Capitolo 33
*** Se il mondo è a posto ***


Questo capitolo è offerto da...

 

Supercazzola prematurata di Antani (con scappellamento a destra)

 

 

Capitolo 33: Se il mondo è a posto

 

L'ora di cena, in casa Suesse, era sempre stata un momento deprimente. Tanto per cominciare, non c'era molta gente in casa: soltanto uno scapolo seduto da solo al tavolo della cucina, che mangiava qualcosa lavorando davanti a un portatile aperto.

 

Mr Garreth Stuart Suesse era considerato un uomo molto strano. Chi lo conosceva lo trovava abbastanza piacevole, ma distante. Anche ambizioso. Nonostante la sua giovane età, aveva fatto carriera in fretta e se la cavava piuttosto bene. Secondo i pettegolezzi più maliziosi in circolazione nel suo quartiere, ciò era dovuto al fatto che era sposato col suo lavoro. Altri consideravano il suo lavoro il motivo per cui non si era ancora sposato.

 

In privato, Garreth aveva sempre avuto l'impressione che nella sua vita mancasse qualcosa, ma non aveva mai capito cosa, di preciso. I soliti ficcanaso gli ripetevano sempre che era perchè aveva bisogno di farsi una scopata/trovarsi una ragazza/sistemarsi, e qualche volta aveva anche cercato di seguire i loro consigli, ma non era mai andata bene. Quelle relazioni erano state condannate prima ancora di iniziare.

 

L'altra cosa strana di Mr Garreth Suesse era il suo inspiegabile interesse per il tema della pirateria. Nonostante quell'interesse gli fosse utilissimo per la carriera (i consulenti per la sicurezza esperti di pirateria moderna erano molto richiesti dalle compagnie di navigazione internazionali), quelli che lo conoscevano meglio sapevano che ad interessargli davvero erano i romantici e poco pratici pirati dell'Epoca d'Oro, armati di sciabola, con una benda sull'occhio e un pappagallo sulla spalla.

 

La cosa divenne ancora più evidente quando Garreth acquistò la sua prima casa. Si era anche comprato una bandiera: un Jolly Roger, e l'aveva appesa con orgoglio sul tetto il giorno dopo essersi trasferito. I vicini iniziarono a pensare che fosse matto, e questa convinzione si rafforzò quando prese l'abitudine di sedersi sul tetto accanto alla bandiera e fissare l'orizzonte per ore.

 

Per l'eccentrico Mr Garreth Suesse, a volte, la vita era più simile all'attesa di qualcosa che avrebbe anche potuto non arrivare mai.

 

***

 

San Magnus era fuori di sè. La sua nuova guardia del corpo era scappata con il suo ultimo acquisto, una rara sirena pesce-scatola. Un simile oltraggio non era mai accaduto negli anni precedenti.

 

- Inaccettabile!- urlò il Drago Celeste allo sfortunato capo della sicurezza.- Trova quel lurido verme di Cree e riportami quello che mi ha rubato! Chiama un ammiraglio, se devi...ma se riesce a scappare a causa della tua negligenza, ti darò personalmente in pasto agli squali tigre!-

 

Dopo che il pover'uomo si fu allontanato per eseguire gli ordini, San Magnus si consolò catalogando la sua immensa collezione. Era tutto ciò che aveva al mondo. Dopo che la sua prima moglie, un altro Drago Celeste molto potente, lo aveva lasciato, non aveva più cercato di farsi una famiglia.

 

Troppi litigi. E poi, a che gli servivano dei figli?

 

***

 

Era una notte frenetica al Rain Dance Bar, sull'isola di Hawker.

 

Si era appena conclusa una rissa scoppiata per noia, ma fortunatamente, l'entrata di un nuovo arrivato nel bar fornì una distrazione, e il conflitto fu subito dimenticato. L'isola di Hawker era l'isola di Hawker, e un nuovo arrivato significava un potenziale equipaggio a cui aggregarsi o un membro da reclutare.

 

Tuttavia, questo nuovo arrivato non aveva il tipico aspetto da pirata. Indossava dei vestiti più adatti a una guardia che a un cacciatore di taglie o a un pirata, ed era assieme a una bambina molto spaventata che indossava un vestito molto lungo.

 

- Ehi, niente marmocchi che frignano, qui dentro!- disse uno degli avventori. Il nuovo arrivato lo zittì con uno sguardo. Altri si alzarono in piedi, in cerca di guai. Erano gli stessi che avevano dato inizio alla rissa di prima.

 

La voce di un anziano seduto al bancone li bloccò.

 

- Non mettetevi a litigare con questo qua. Ho sentito che ha fatto fuori alcune guardie di un Drago Celeste tutto da solo. E' al di fuori della portata di voi mocciosi.-

 

Gli uomini esitarono. Alla fine, l'aria minacciosa dell'uomo li convinse. Tornarono a sedersi.

 

- A dire la verità, li ho appena drogati. Comunque, grazie.- disse il nuovo arrivato avvicinandosi al bancone.- Tu sei l'artigiano che ho contattato?-

 

- In carne e ossa. Sei fortunato, di solito non vado su quest'isola. Preferisco Sabaody. Ma il tuo caso mi ha incuriosito. Non capita tutti i giorni di trovare qualcuno che ha rubato una nave di un Drago Celeste e con una sirena che vuole tornare sull'Isola degli Uomini-Pesce.-

 

Il nuovo arrivato annuì.- Ho promesso che l'avrei riportata a casa. Ma è troppo giovane per andarci da sola. Non ricorda nemmeno la strada.-

 

- E' molto nobile da parte tua, ma ingenuo. Non ce la fari mai da solo. Sei fortunato, però. Ho una soluzione alternativa al tuo problema. Ti interessa?-

 

- E va bene...- disse cautamente il nuovo arrivato.

 

- Vendi la nave alla "Koohtou-Recuperi e Riparazioni" per nascondere le tue tracce. Probabilmente, quel carpentiere braccialunghe ti darà in cambio qualcosa di più piccolo e meno vistoso. Dopodichè, vai a Sabaody e resta nascosto per un pò.-

 

- Sabaody? Un posto pieno di schiavisti a caccia di sirene?-

 

- Andrà tutto bene se resti con me.- lo assicurò l'anziano. Poi si girò verso la bambina e sorrise con calore, gli occhi che scintillavano attraverso gli occhiali.

 

- Come ti chiami?-

 

- Tikki.- La bambina guardò l'uomo con occhi spalancati.

 

- Io mi chiamo Ray. Ho un amico uomo-pesce che si chiama Hachi, e che ogni tanto viene a trovarmi a Sabaody. Quando arriverà, sono sicuro che ti accompagnerà a casa. Ti piacerebbe stare con me per un pò?-

 

- Viene anche Cree?- La ragazza guardò il suo compagno in cerca di rassicurazione.

 

- Certo che vengo.- disse "Cree". Subito dopo, disse all'anziano: - Ti stai davvero facendo in quattro per aiutarci, Ray.-

 

"Ray" sorrise.- Diciamo solo che mi piace aiutare i piccoli uomini-pesce che si sono persi. Una buona azione merita sempre di essere ripetuta.-

 

***

 

(Estratto dal diario di Nico Robin, archeologa dei Pirati di Cappello di Paglia)

 

Giovedì 15 Giugno,

 

Abbiamo ricevuto una strana chiamata dai Pirati Heart. Sembra che il Chirurgo della Morte in persona ci abbia chiamati per annunciarci l'aggiunta di un nuovo membro alla sua ciurma.

 

Non so perchè abbia deciso di informarci della cosa, soprattutto perchè quello che il capitano dei Pirati Heart fa con la sua ciurma non ci riguarda. E, cosa ancora più strana, ha anche chiesto della salute di Rufy e del resto della ciurma.

 

Lo strano comportamento di Law mi preoccupa. Nei nostri precedenti incontri era sempre cortese e distaccato, ma stavolta sembrava insolitamente felice di avere nostre notizie.

 

Mi chiedo cosa abbia causato tutto questo.

 

Forse quando ha chiamato era ubriaco.

 

---

 

-...ci sono! Disegna quell'uomo-uccello di Alabasta! In Guard Point!-

 

Subito dopo, seguì un coro di risate.

 

Nico Robin alzò lo sguardo, interrompendo per un attimo la scrittura del diario. I membri più giovani della ciurma (e Brook) erano radunati attorno ad Usop, che, armato di fogli e matita, stava eseguendo caricature a richiesta dei suoi compagni.

 

- Sembra un'enorme palla di piume!- Rufy esplose in una risata appena l'artista finì.

 

- E ora?-

 

- Che ne dici di quell'uomo-dinosauro? Fallo in Monster Point!-

 

Qualche minuto dopo, Usop finì il disegno e lo mostrò agli altri. Il silenzio calò sul ponte.

 

- E' davvero spaventoso, Usop.- commentò Chopper, gli occhi spalancati.

 

- Mi raggela il sangue, anche se il sangue non ce l'ho più. Yohohoho!-

 

- Credo che sia molto carino, Usop.- intervenne Robin, alleggerendo l'atmosfera.

 

- Anch'io penso che sia forte! Voglio cavalcarne uno!- Gli occhi di Rufy stavano brillando nella stessa maniera di quando si parlava di "raggi laser".

 

Robin sorrise per l'assurda immagine mentale comparsale in testa.- Dubito che X Drake ti permetterebbe di cavalcarlo, Rufy. Tra l'altro, è poco probabile che riuscirebbe ad avere accesso a una delle Rumble Balls di Chopper, tanto meno tre.-

 

- Come se potesse succedere! Non le do a chiunque.- dichiarò Chopper con serietà.

 

- Provate a immaginare se succedesse davvero, però. Ne verrebbe fuori una storia davvero terrificante...Forse sarebbe più grosso della Sunny!-

 

Usop finì per dare l'immagine di Monster Drake a Robin, su sua richiesta. La macabra illustrazione di quel dinosauro mostruoso le andava proprio a genio, anche se poi Nami non le permise di appenderla nella loro stanza, sostenendo che avrebbe fatto sembrare la Sunny (tra le altre cose) una nave fantasma.

 

***

 

Palazzo del Drago, Isola degli Uomini-Pesce

 

- Il tuo è un crimine molto grave.- disse severamente il Ministro della Destra alla giovane Ammo Knight davanti a sè.- Ti sei arruolata nell'Armata di Nettuno sotto false premesse. Hai deliberatamente mentito a Sua Maestà.-

 

- Vostra Grazia! Non ho mentito! Ho solo...-

 

- Mentire per omissione è comunque mentire! Quando abbiamo permesso a voi del Quartiere degli Uomini-Pesce di arruolarvi nell'Armata di Nettuno, cercavamo di essere generosi, ma voi avere tradito la fiducia del Re. Ora che sono stati scoperti i tuoi legami con Hody e il suo gruppo, sospettiamo dei motivi per cui ti sei arruolata.-

 

- Mi sono arruolata molto prima del colpo di stato di Hody!-

 

- Mi-Fa-So-La! Qual'è il problema, qui?-

 

- Principe Ryuuboshi! Vostre Maestà!- Il Ministro scattò sull'attenti appena i tre principi del regno entrarono nella stanza seguiti dalla loro scorta.- Non c'è bisogno che vi preoccupiate di una simile sciocchezza, giovani Principi. Ce ne stiamo occup...ehi, fermati!-

 

La Ammo Knight si era prostrata ai piedi dei tre principi.

 

- Vostre Maestà, non ho mai avuto intenzione di ingannare qualcuno! Sono fedele al Regno e alla famiglia di Nettuno, lo giuro!-

 

- Basta! Chiedo scusa per la sua impertinenza, Vostre Maestà. Sta senza dubbio cercando un modo per cavarsi d'impaccio.-

 

- Cosa ha fatto, di preciso?- chiese Manboshi, il principe più giovane.

 

Il Ministro si schiarì la gola.- Abbiamo scoperto che questa sirena, che annoveravamo tra le fila dei nostri fidati Ammo Knights, per tutto questo tempo ha nascosto il suo legame di sangue con un noto traditore!-

 

- Un noto traditore?- chiese il Principe Fukaboshi, rivolgendosi al Ministro per ulteriori informazioni.

 

- Sì. Ricordate gli ufficiali al servizio di quel traditore di Hody Jones? Uno dei più pericolosi era un certo...-

 

- Non riconosco quella canaglia irresponsabile come mio genitore!- protestò con veemenza il soldato.- E' vero che in me scorre il suo sangue, ma è tutto qui. Io e mio fratello siamo cresciuti come orfani...siamo stati praticamente abbandonati nel Quartiere degli Uomini-Pesce e lasciati a noi stessi!-

 

- Vorresti farci credere che il fatto che tu sia stata assegnata alla sorveglianza delle celle in cui lui e gli altri traditori sono stati rinchiusi è una semplice coincidenza?-

 

- Non ho selezionato i miei incarichi.-

 

- Inaccettabile! Se fossi stata davvero fedele, avresti chiesto di avere un altro incarico!-

 

- Avevo già deciso di fare il mio dovere come cavaliere dell'Armata di Nettuno. Giurai di non trattarlo diversamente dagli altri prigionieri, quindi non avrebbe dovuto avere importanza.- Incrociò le braccia.

 

Il Ministro della Destra non appariva convinto.- Non mentire! Ti vergognavi e hai cercato di nascondere il tuo collegamento con quei criminali!-

 

Il soldato si rattristò.- E' vero, non sono fiera delle mie origini, ma non ho fatto niente di cui vergognarmi.-

 

- Solo un momento, Ministro.- intervenne Fukaboshi, la fronte corrucciata.- Ha spiegato il legame di sangue, ma non il crimine. E' stata forse colta nel tentativo di liberare i prigionieri, o ha fatto qualcosa che ha fatto nascere dei sospetti?-

 

- No, Vostra Maestà. La sua doppiezza è stata scoperta per caso in un incidente non collegato.-

 

- E' stata coinvolta in qualcosa di sgradevole, nel suo passato?-

 

- No, Vostra Maestà. Prima d'ora, la sua condotta è sempre stata esemplare. Ma è stato così anche con Hody, e provengono entrambi dal Quartiere degli Uomini-Pesce. Non è strano?-

 

Il Principe Fukaboshi scosse la testa.

 

- Ministro, ricorda cosa ha ucciso mia madre?-

 

Il Ministro si irrigidì.

 

- E ricorda cosa ho detto io dopo la sconfitta di Hody? Ripartire da Zero. Qualunque cosa facesse prima suo padre non dovrebbe riguardare questa sirena.-

 

- M-mio Principe!- La sirena guardava il principe ereditario, gli occhi colmi di lacrime di speranza e meraviglia.

 

Il Ministro rimase di sasso, ma si riprese in fretta.- Avete ragione, Vostra Maestà. Non avremmo mai dovuto esagerare una cosa così triviale.-

 

- E' davvero triviale, Ministro.- disse Fukaboshi seriamente, ma con gentilezza. Poi si girò e tese la mano verso la sirena inginocchiata.

 

- Sarebbe stato meglio se fossi stata più sincera, ma non devi pagare per le colpe di tuo padre. Alzati, Gurnarde, fedele cavaliere dell'Armata di Nettuno, e non abbassare più la testa.-

 

---

 

- Sorella! Sei tornata! Come è andata la tua udienza?-

 

Walker aveva aspettato Gurnarde davanti davanti all'entrata del Palazzo del Drago. Vedendo arrivare la sirena, il giovane uomo-pesce, a malapena un adolescente, era balzato in piedi ed era corso incontro a sua sorella.

 

- E' tutto a posto.- Gurnarde era ancora un pò scossa.- Il Principe Fukaboshi è intervenuto in mio favore e mi ha discolpata.-

 

- Sua Altezza il Principe Fukaboshi in persona ha fatto questo?-

 

- Sì.- Nonostante tutto, sentendo menzionare il principe le labbra le si allargarono in un sorriso.- Ancora non riesco a crederci! Il principe ereditario del regno si è adoperato per me, un'umile plebea di ignobile nascita! Sapeva anche il mio nome! E' più di quanto abbia mai sognato, o meritato.-

 

- Fukaboshi è giusto e magnanimo. Sarà un grande sovrano.- disse Walker.- Sai, credo che mi arruolerò anche io, quando sarò maggiorenne.-

 

- Merita tutta la nostra lealtà.- disse entusiasta Gurnarde.- E' per questo che ho deciso di diventare la più grande guerriera che il Regno abbia mai visto. E quando Fukaboshi diventerà re, dedicherò la mia vita a fare in modo che il suo regno sia lungo e glorioso.-

 

- Chissà, magari un giorno avrà bisogno di una regina guerriera al suo fianco.- aggiunse Walker facendo l'occhiolino, dopo aver esaminato l'espressione estatica di sua sorella.

 

Gurnarde lanciò un'occhiataccia a suo fratello e poi si girò.- Non so di cosa stai blaterando, Walker.-

 

***

 

- Siete tutti e due ubriachi fradici.- disse il marine fuori servizio ai suoi due compagni, anch'essi fuori servizio.

 

- Hina non è ubriaca.-

 

- Sì che lo è. E lo sono anche io.-

 

- Smoker!-

 

Il primo marine ridacchiò.- Smoker, onesto come sempre. Comunque, non vi sto mica giudicando. L'importante è che non vi facciate prendere la mano e che tra nove mesi non salti fuori qualche brutta sorpresa. Non voglio fare da padrino a un nuovo arrivato inatteso.-

 

Inorriditi dall'idea, Smoker e Hina fecero cadere a terra i loro bicchieri, che si infransero contemporaneamente.

 

- Cosa stai insinuando, Stamper?- ruggì Smoker dopo aver finito di tossire ciò che restava della sua birra.

 

Il Capitano Stamper, allegramente immemore, bevve un altro sorso di birra.- Prova a immaginare quanto sarebbe terrificante il pupo. Avrebbe i capelli bianchi o rosa, e parlerebbe in continuazione della Giustizia, o magari parlerebbe di sè stesso in terza persona. Potrebbe anche diventare una testa calda insofferente alle regole. Dio salvi la Marina.-

 

Smoker lo fissò incredulo.- La genetica non funziona così.-

 

Il commento di Hina fu molto più semplice: - Stamper, questo non succederà mai, e sei ubriaco.-

 

- No.- disse il Capitano Stamper alzando il bicchiere e ingoiandone il contenuto.- Sono straaaafatto!- Poi cadde a terra privo di conoscenza.

 

Dopo quest'episodio, nè Hina nè Smoker ebbero più molta voglia di bere.

 

E fu una vera fortuna, considerando che razza di disastro avrebbe potuto venirne fuori.

 

***

 

Da qualche parte lungo la Rotta Maggiore...

 

La nave dei Pirati Heart era ancorata vicino a una tranquilla isola tropicale, e in quel momento c'era una festa in corso. Stavano celebrando l'arrivo di un nuovo compagno, un membro del gentil sesso di cui molti di loro si erano già perdutamente innamorati.

 

- Tre urrà per la nostra nuova compagna.- dissero i pirati, alzando dei boccali pieni di birra schiumosa.- Tre urrà per il nuovo membro dei Pirati Heart!-

 

- E' così carina!- tubò Pinguino.

 

- Così adorabile!- disse Orca, in perfetta sintonia.

 

A poca distanza dal centro della festa, il Capitano Trafalgar Law e Jean-Bart si erano appoggiati al parapetto del sottomarino, discutendo tra un sorso e l'altro.

 

- Quindi, se ho capito bene, Capitano, vuoi che il prossimo membro della nostra ciurma sia un fabbro o un...-

 

-...consulente per la sicurezza, sì. Pensa ai vantaggi, Jean-Bart! I Mugiwara hanno Nami la Gatta Ladra che gli apre tutte le serrature. Dovremmo avere anche noi qualcuno con quelle capacità, ma invece di un ladro, sarebbe meglio se si trattasse di un vero professionista...un consulente per la sicurezza.-

 

- Molto...lungimirante.- fu il commento cauto di Jean-Bart. Pensò che il Capitano fosse ancora un pò alticcio.

 

Furono interrotti dall'arrivo del resto della ciurma.

 

- Capitano! Ci serve il tuo aiuto! Non riusciamo a deciderci sul nome da dare al nuovo membro, e vorremmo che lo facessi tu!-

 

- Io?-

 

- Che nome dovremmo darle? Black Destroyer, Onyxiana o Night-Hunter?- chiese Bepo mentre Jean-Bart mostrava silenziosamente la sua disapprovazione.

 

- Devo scegliere uno di questi nomi?- rispose impassibilmente Law, guardando nel mentre l'oggetto della loro discussione. Era incredibilmente carina: lucenti peli neri, grandi occhi marrone scuro e un naso impossibilmente delizioso. Incrociò lo sguardo del capitano e miagolò.

 

- Aw...credo che a Onyxiana piaccia il Capitano!-

 

- Come sarebbe, Onyxiana? E' Nigh...-

 

- Oh, ma che...idioti! Nessuno di questi nomi va bene per un gatto!- ruggì Jean-Bart.

 

La gatta sembrava d'accordo, perchè li guardò con uno sguardo supplichevole, come per dirgli "Non lasciate che mi diano un nome stupido!". C'era qualcosa di stranamente familiare in quell'espressione...

 

- Mar?- disse Law all'improvviso.

 

- Cosa?-

 

Il capitano stava guardando la gattina con una strana espressione in volto, le sopracciglia aggrottate per la concentrazione.- Il suo nome è Mar.- disse alla fine.

 

Ci fu un attimo di silenzio in cui tutti rimuginarono sulla frase.

 

- Corto e dolce, mi piace!- dichiarò Orca. Con un coro di assenso da tutto il resto della ciurma, il felino fu portato altrove per riprendere i festeggiamenti.

 

- Da dove hai preso quel nome?- chiese poco dopo Jean-Bart, incuriosito.

 

Law scosse le spalle.- Non sono sicuro.- Il Chirurgo della Morte si girò a guardare l'orizzonte, mentre dall'altra parte del sottomarino i pirati gridavano "Urrà per Mar!".

 

Aggrottò la fronte, come per sforzarsi di ricordare qualcosa.

 

- In qualche modo, mi sembrava importante che lo ricordassi.-

 

***

 

La bandiera pirata sventolava allegramente nel vento notturno, che portava anche le grida gioiose dei bambini impegnati a fare dolcetto o scherzetto. Garreth Suesse era sul suo punto preferito del tetto, e osservava i gruppi di ragazzini andare in giro per il quartiere.

 

La notte di Halloween era una delle sue feste preferite, e ogni anno decorava la sua casa a tema piratesco: bauli pieni di monete di cioccolata, teschi alla menta, e altro. Era una destinazione molto popolare tra i bambini di tutti il vicinato.

 

- Dolcetto o scherzetto!- gridò un nuovo gruppo di bambini in costume sovraeccitati.

 

- Dov'è il rum?- aggiunse un altro, mostrandogli un sorriso sdentato.- Vogliamo rum e donne, terricolo bavoso!-

 

- Ruffi!- intervenne la loro accompagnatrice, una ragazza con un costume da pirata. Si girò verso Garreth e disse: - Chiedo scusa, è solo che ha già mangiato troppo zucchero, e ha un debole per i pirati e...oh!-

 

I loro sguardi si erano incrociati per un attimo.

 

Purtroppo, quell'attimo non durò molto, perchè Garreth scelse quel momento per balzare in piedi. Sfortunatamente, si era scordato dove si trovava, e, prevedibilmente, perse l'equilibrio e cadde giù dal tetto.

 

Fortunatamente, il cornicione era basso e il terreno soffice, e non si fece molto male, anche se rimase un pò imbarazzato. I bambini trovarono la sua caduta estremamente divertente, ed espressero il loro apprezzamento con una ridda di risate. La loro accompagnatrice, invece, corse ad aiutarlo.

 

- Sta bene? Le serve un medico? E' ferito?- chiese la ragazza, in preda all'ansia.

 

- Solo nell'orgoglio.- si lamentò Garreth.- Ehm...per caso, ci siamo già incontrati? Ha un'aria familiare...-

 

La ragazza arrossì un poco.- Ho avuto anch'io quella strana impressione.- disse, mentre lo aiutava a rialzarsi.- Ma credo che me ne sarei ricordata. Vedi, sono nuova di qui: mi sono trasferita dopo aver finito il college, per aiutare mia madre. Ha aperto un bistrot dietro l'angolo.-

 

- Oh, sì, il Bistrot di Denise. Una volta ho aiutato tua madre con le serrature.-

 

- Quindi lei è Mr Suesse, il fabbro! Mia madre non faceva che parlare di quanto fosse felice che l'avessi aiutata. Pensavo che si trattasse di un uomo di mezza età e...beh, credo proprio di essermi sbagliata.- Fece una pausa e arrossì.- A proposito, mi piace molto la tua bandiera pirata.-

 

I loro sguardi si incrociarono per qualche momento.

 

- Ehm...grazie. Io...ah...diamoci del tu, e chiamami Garreth.-

 

- Garreth, huh?-

 

All'improvviso, Garreth si rese conto di avere del fango sulla faccia e gli occhiali storti, e che forse la figlia di Denise lo aveva preso per pazzo...

 

Ma invece di allontanarsi, la ragazza sorrise, gli si avvicinò, e gli tolse un ramoscello rimastogli impigliato tra i capelli.

 

- Lieta di conoscerti, Garreth. Io sono Madelyn.-

 

***

 

Sicuramente vi starete chiedendo come sia possibile che Madelyn sia finita nell'altro mondo, e come non sia mai esistita in quello in cui avrebbe dovuto nascere.

 

La risposta è nel desiderio espresso da Mr Suesse alla fine della sua precedente vita. Invece di fare la scelta più ovvia, cioè prevenire gli eventi che portarono Madelyn ad unirsi ai Pirati Heart, fece qualcosa di più. Questo è il suo desiderio:

 

- Vorrei che faceste parte del mio mondo fin dall'inizio.-

 

Furbo, quel Suesse. Era una semplice variante del desiderio più ovvio, ma aveva tutti i requisiti necessari perchè Madelyn e Mar potessero mettere a posto il mondo, e lasciava spazio alla possibilità che lui e Madelyn potessero eventualmente incontrarsi.

 

Quindi sì, alla fine quei due si misero insieme, si sposarono ed ebbero una bambina, che chiamarono Marie Denise Suesse.

 

Ora, non si può proprio dire che quest'altra bambina fosse la stessa Mar che abbiamo visto in azione negli ultimi trenta e passa capitoli, perchè semplicemente non lo era.

 

Se non avete capito cosa intendo, beh, diciamo che è un pò come disegnare a mano. Se l'artista perde l'immagine originale e poi ridisegna la stessa identica cosa, il risultato finale non sarà mai lo stesso. I due disegni saranno sempre due versioni distinte e separate della stessa cosa, anche se disegnati dalla stessa persona con gli stessi materiali e attrezzi.

 

E così era in questo caso. La Mar che conoscevamo era sparita, perchè questa Mar non aveva vissuto le stesse esperienze che trasformarono la Mar originale in quella che abbiamo visto in questa storia. Quest'altra Mar era ciò che l'originale avrebbe potuto essere se non fosse nata da una regina dei pirati/Drago Celeste proveniente da un'altra dimensione, con dei poteri magici e un mucchio di problemi. D'altronde, questa Mar non era stata costretta ad affrontare una serie di situazioni assurde, come finire in un'altra dimensione o avere a che fare con schiavisti e pirati.

 

Stranamente, questa seconda versione di Mar aveva mantenuto qualche caratteristica dell'originale. C'erano molte cose degne di note, a questo proposito. Tanto per cominciare, era una bambina molto seria e matura. Per dirla con le parole di suo padre: "Era come un'anima vecchia in un corpo giovane".

 

L'altra curiosità era che, fin dalla più tenera età, questa Mar dimostro di avere un'incredibile comprensione della logica, che stupì molto i suoi insegnanti. Il suo professore di scienze ne fu deliziato, e sono certo che queste abilità le sarebbero state molto utili se mai avesse deciso di diventare uno scienziato o un medico.

 

Inoltre, come suo padre, ebbe un'inspiegabile attrazione per il tema della pirateria, anche se sua madre attribuì il tutto all'influenza di suo padre.

 

In sostanza, potremmo dire che la Seconda Mar ebbe una vita molto più felice dell'originale, anche se meno fantastica. Così come tutti gli altri coinvolti in questa storia.

 

Non che le loro vite fossero perfette, perchè non va mai così. La famiglia Suesse dovette affrontare vicende di ogni tipo, litigi inclusi, ma sono cose che succedono in tutte le famiglie. E nonostante le cose siano state messe a posto nell'altro mondo, voi sapete già come è andata  finire la storia dei Mugiwara, dei Pirati Heart, e dei loro alleati e nemici. Anche se di sicuro molto meglio della realtà di Madelyn, non fu facile neanche per loro.

 

Alcuni di voi potrebbero dire che è questo lo scopo della vita: l'avventura.

 

Comunque, se vi ho raccontato tutto questo, non è stato per raccontarvi una storia su una ragazza con dei poteri fantastici e su come lei e la sua famiglia abbiano salvato un mondo e di come dopo tutti siano vissuti felici e contenti.

 

Il motivo per cui vi ho raccontato questa storia, è per mantenere una promessa fatta a Mar, e per farvi conoscere il suo nome e le sue imprese, in modo da non dimenticare mai che un tempo, in una realtà che ora non c'è più, lei è esistita.

 

 

NOTA DEL TRADUTTORE: Sniff...faccio fatica a trattenere le lacrime. E sono uno che non piange quasi mai. Vabbè, diamoci un contegno. Ci vediamo tra una settimana con l'ultimo capitolo!

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Capitolo 34
*** Appendici, bonus e una scena tagliata ***


Capitolo 34: Appendici, bonus, e una scena tagliata

 

Scena Bonus: L'Epilogo del Sottomarino

 

La Nave che Navigherà Sotto Mille Soli.

 

Così l'avevano chiamata.

 

Era rimasta indisturbata sul fondo dell'oceano per venti anni, prima di essere recuperata. Ora, era destinata a tornarci, e stavolta per sempre.

 

Quando una nave affonda, non lo fa in linea retta. A causa delle correnti sottomarine, anche l'enorme massa di una nave che affonda può finire in un punto diverso da quello in cui era affondata in superficie.

 

Forse era destino, ma anche la Thousand Sunny in quel momento era trasportata da una corrente particolarmente forte, per poi essere depositata sul fondo sabbioso, accanto a un banco di coralli che, se guardato bene, rassomigliava a uno squalo.

 

Una grossa anguilla fece capolino dalla sua tana e la guardò con curiosità. Non era la prima volta che le capitava di vedere un relitto prima che l'oceano lo trasformasse in un banco di coralli.

 

Un cappello di paglia, che era rimasto impigliato nel relitto, fu liberato dalla corrente e trasportato un pò più in là, fino a posarsi sul banco di coralli che, un tempo, era stato il figlio mancante della nave.

 

A casa, finalmente.

 

---

 

Venti anni fa...

 

- Ci stanno alle costole!- gridò Franky, cercando disperatamente di guidare lo Shark Submerge attraverso la tempesta di bombe di profondità. L'acqua attorno a loro tuonava, il rumore delle esplosioni amplificato dalla profondità.

 

- Le mute da sub?- suggerì Brook.

 

Franky scosse la testa.- Siamo troppo in profondità. La pressione dell'acqua e la concussione di quelle esplosioni ci distruggeranno. Cercherò di portare il sottomarino più vicino alla superficie.-

 

Lo Shurk Submerge fu scosso di nuovo da una bomba esplosa fin troppo vicino ad esso. Qualcosa fece saltare i comandi, e il piccolo sottomarino rallentò, per poi iniziare a colare a picco.

 

- Stiamo perdendo potenza!- Franky aveva tolto le mani dai comandi e stava disperatamente cercando di riavviare i sistemi. Con abbastanza tempo a disposizione, ci sarebbe riuscito, ma purtroppo non avevano tempo.

 

- Non ce la faremo, vero?- Usop impallidì quando il sottomarino tremò di nuovo.

 

Nami abbassò la testa e strinse il cappello di paglia. Il cappello di Rufy era rimasto sulla Sunny, il giorno in cui il loro capitano era scomparso, e lei lo aveva tenuto con sè fin da allora.- Chopper...-

 

- Almeno lui è al sicuro, e dopo che avrà salvato Law non sarà più solo.- disse Brook.

 

Tutti annuirono. Era una magra consolazione, ma era sempre meglio di niente.

 

- Sunny. Ci dispiace...- Franky abbassò la testa, pensando alla sua amata nave, che aveva lasciato rivestita e nascosta sott'acqua. Non sarebbe mai riuscito a tornare come aveva promesso.

 

- Nami, vogliamo provare?- chiese Usop, indicando la cassa di frutti del diavolo che avevano rubato durante il raid al laboratorio di Vegapunk, mentre le luci iniziavano ad affievolirsi. Anche se erano circondati dall'oceano, non avevano più nulla da perdere, e forse in uno di quei frutti c'era un potere che avrebbe potuto salvarli.

 

Nami annuì e prese uno dei frutti. Usop stava quasi per ingoiare il suo. Era un curioso esemplare di quei frutti soprannaturali, dall'aspetto di un peperoncino riccioluto.

 

In quel momento, tutto esplose.

 

---

 

Trasportato dalla corrente sottomarina, un cappello di paglia, miracolosamente illeso nonostante ciò che era successo al vascello su cui si trovava, andava alla deriva nell'acqua. Impigliato nel cordone c'era un frutto del diavolo.

 

Forse quello strano frutto aveva dei poteri inspiegabili, e le energie soprannaturali che emanava gli davano una sorta di immunità, ma il cappello e il frutto attraversarono l'oceano per anni, senza essere disturbati dagli abitatori del profondo.

 

Un giorno, molti anni dopo, un grosso oggetto apparve all'improvviso e cadde nell'oceano, nel punto in cui si trovavano il cappello e il frutto. Questo cambiò leggermente lo scorrere delle correnti, e il cappello salì in superficie. Contro ogni logica, come se fosse guidato dal fato, arrivò fino ad una ragazza che in quel momento si stava aggrappando a un relitto che galleggiava sull'acqua.

 

E il resto, come si suol dire, è la Sua storia.

 

NOTA DI PHALANX: All'inizio, questa doveva essere la scena di apertura dello scorso capitolo, ma poi ho deciso di metterci la scena in casa Suesse.

 

Ho anche pensato di usarla per concludere la storia, ma dopo che il narratore aveva riassunto tutto così bene mi sembrava superfluo, quindi ho deciso di usarla come bonus.

 

***

 

Scena Bonus 2: La gatta Mar

 

- Ehi, tu! Che ci fai nella mia cabina?- disse il Capitano Trafalgar "Chirurgo della Morte" Law dalla porta della sua stanza all'intruso trovato all'interno. Era l'ultima cosa di cui avrebbe voluto occuparsi dopo una giornata lunga e difficile.

 

La gatta Mar si irrigidì e guardò Law con un'espressione che avrebbe potuto essere definita soltanto come di "totale incomprensione". Il capitano pirata, che non era tanto stupido da cascarci, ruotò gli occhi, si avvicinò alla scrivania su cui si trovava la micia e la afferrò per la collottola. La gatta lo stava ancora guardando come per dirgli "Sono innocente!" quando lui la depositò sul letto, per poi andare a rimettere in ordine la scrivania.

 

- Gatta cattiva! Hai lasciato impronte su tutte le mie carte.- borbottò Law sottovoce.- Stà ferma e non iniziare a graffiare il letto, hai capito?-

 

Una volta finito di rimettere a posto le carte, scoprì subito che Mar non era rimasta dove l'aveva lasciata, e si era silenziosamente avvicinata al suo comodino. Stava annusando il piccolo scrigno poggiato sopra. In quel momento, Law si rese conto che lo aveva lasciato aperto, e che il suo prezioso contenuto rischiava di entrare in contatto con il curioso felino.

 

La gatta quasi cadde dal comodino per la sorpresa, quando lo scrigno scomparve in un lampo di luce blu, per poi ricomparire nelle mani del capitano.

 

- Niente frutto del diavolo per te, Mar.- disse Law alla gatta, controllando il contenuto dello scrigno: un frutto del diavolo rosso a forma di peperoncino. Sembrava intatto.

 

- Non l'hai leccato, vero?-

 

La micia sbattè le palpebre, poi miagolò in segno di protesta.

 

- Ma poi, perchè sei così interessata a quel coso, Gatta?-

 

Scuotendo la testa, chiuse a chiave lo scrigno e tese una mano per accarezzare la gatta, che gli era salita in grembo.

 

***

 

Scena Tagliata: Fuga da Marijoa

 

NOTA DI PHALANX: La seguente è una versione alternativa degli eventi che hanno portato allo scontro finale. E' molto meno cupa della scena che ho usato alla fine, ma ha comunque qualche risvolto inquietante.

 

La differenza con l'originale inizia poco dopo la fuga di Mar, Mrs Suesse e Red dal Canile. Invece di tornare indietro, escono dal percorso che avevano scelto all'inizio dopo aver preso un lumacofono ed essere riusciti a comunicare con i loro amici. Nell'originale potete trovare qualcosa di questa scena, come ad esempio la parte sull'importanza della chiave di Red. Doveva essere usata per la porta finale prima di questa scena.

 

"Là davanti!"

 

Davanti a loro, c'era un piccolo quadrato di luce blu. I loro passi echeggiavano rumorosamente contro la pietra del passaggio. Arrivati nei pressi dell'apertura, riuscirono a sentire il suono delle onde che si infrangevano e l'odore del sale nell'aria.

 

Mar ebbe uno scatto di orgoglio, e costrinse i suoi piedi stanchi a continuare a muoversi. Ma non era più veloce di Red, la cui agile figura era già all'uscita e si stagliava contro la luce della luna. Ma non si rilassò: Mar lo vide guardarsi attorno in cerca di eventuali trappole.

 

- La loro nave è laggiù.- disse appena Mar e sua madre gli si avvicinarono.

 

Attraccata accanto a una piccola spiaggia, c'era una nave pirata. Non era la Thousand Sunny, ma aveva una bandiera molto familiare. Gli occhi indagatori di Mar si accorsero del simbolo sul jolly roger, riconoscendolo all'istante.

 

- E' la nostra bandiera! Ma è affondata con la nave...Come hanno fatto a recuperarla? Deve essere stata Gurnarde, oppure Walker!-

 

- Spero che sia così.- disse Red sorridendo, rilassandosi un pò e respirando avidamente l'aria salata.- Ah, l'oceano. Quanto mi è mancato. Finalmente riesco a vederlo da uomo libero.-

 

Mar non riuscì ad evitare di rallegrarsi nel vedere la gioia di Red per la sua ritrovata libertà. Era il minimo che meritava, dopo tanti anni di sofferenze indicibili. Stava per dire qualcosa, quando all'improvviso sua madre gridò.

 

- Garreth?-

 

In lontananza, videro correre verso di loro una figura dall'aria familiare, proveniente dalla nave ormeggiata.

 

- Mar! Blake!-

 

- Garreth!-

 

Mrs Suesse si era messa a correre. Un attimo dopo, i genitori di Mar erano saltati l'uno nelle braccia dell'altro, e, almeno secondo Mar, avevano iniziato a comportarsi in modo imbarazzante. Dovrei aggiungere che il fatto che tutto questo stesse accadendo di fronte a Red, probabilmente non era di grande aiuto.

 

- Beh, se a qualcuno importa, ci sono anch'io...- disse Mar, ma in quel momento Red le diede un colpetto col gomito.

 

- E' una cosa da adulti.- disse, sorridendo divertito.- Non si vedevano da un pezzo. Lasciamoli fare.-

 

- Va bene. Vorrà dire che, quando avranno finito, ti presenterò mio padre.- rispose Mar, placata. Era ancora un pò mortificata quando Drake allungò una mano e le scompigliò i capelli.- Ehm...preferisci il nome "Red" o "Drake"?-

 

- Preferirei non essere più chiamato "Red".-

 

- Vada per Drake.- disse Mar con un sorriso.- Oddio, aspetta che ti presenti il Disinfestatore! Voi due vi conoscete, sai? Non dovrei dirti chi è davvero, ma una volta che l'avrai incontrato capirai chi...-

 

- Mar, sono grato a te e a Magda per la mia libertà, ma non saranno necessarie presentazioni. Non verrò con voi, dopo.-

 

Mar lo guardò sconvolta.- Ma puoi venire con noi, c'è un sacco di spazio! Non è un problema. Ti prego, vieni! Se non lo fai, cosa dirà mia madre?!-

 

Drake sorrise di nuovo con tristezza.- Sa già che volevo venire con voi solo fino all'oceano.-

 

- M-ma non ha mai detto...credo...perchè?- Mar non aveva mai capito quanto si era affezionata a Red/Drake, e l'idea di lasciarlo solo le riempiva il cuore di angoscia.

 

- Mar, cerca di capire. Non posso andare più in là...non con il dispositivo di localizzazione nel mio impianto. Servirebbe solo a farvi braccare dalla Marina, e non ho nessuna intenzione di mettervi in pericolo. E' meglio se vado per la mia strada.-

 

- M-ma...ti inseguiranno. E se ti catturano di nuovo? Sarai da solo senza nessuno ad aiutarti!-

 

- Non preoccuparti per me, ho già preparato un piano per fare in modo che non accada di nuovo.- la rassicurò Drake. Poi si girò verso la madre di Mar, che aveva finalmente finito di "salutare" suo marito.- Magda, appena capiranno che sono con voi, useranno il dispositivo di localizzazione per trovarci. Devo andarmene ora. Farò del mio meglio per tenerli lontani da voi.-

 

- Sei sicuro, Red?- Negli occhi di Mrs Suesse c'era un'aria di tristezza.

 

- E' meglio così.- la rassicurò con un saluto.- Ti ringrazio per la mia libertà e per tutto quello che hai fatto per me. Buona fortuna, e abbi cura di te.-

 

Al che si girò e corse lungo la stradina rocciosa che conduceva alle scogliere di Marijoa.

 

- Blake, chi era quello?- chiese incuriosito il padre di Mar.

 

- Un altro schiavo imprigionato con noi. Si chiama Red.-

 

- No.- la corresse Mar, guardando con tristezza la figura dalla pelle verde sparire in lontananza.- Si chiama Drake. X Drake, Capitano dei Pirati di Drake.-

 

---

 

- Quindi X Drake era vivo e tenuto come schiavo nella villa di San Magnus. Anche l'impianto controllore? Poveraccio...- disse il Disinfestatore a Mar mentre la loro nave si allontanava da Marijoa.

 

La squadra di invasione era tornata alla nave subito dopo la partenza di Drake. Mar aveva presentato sua madre al resto della ciurma, e Walker, che dei suoi tre compagni era il più amichevole, aveva già iniziato a fare amicizia con lei. Il Disinfestatore non aveva detto molto dopo il saluto iniziale, mentre Gurnarde era stata molto cauta e riservata, ma questo per lei era normale. Mar suppose che la sirena avesse bisogno di tempo per avvicinarsi a nuove conoscenze.

 

- Vorrei che fosse venuto con noi.- sospirò Mar stendendo le braccia, in modo che il Disinfestatore potesse toglierle le manette di agalmatolite.- E' stato un animale in gabbia per così tanto, e ora gli danno la caccia. Non è giusto.-

 

In quel momento, il Disinfestatore riuscì a toglierle le manette, che caddero al suolo con un tonfo. La forza cominciò a tornarle, e con essa, il pensiero logico. In un istante, tutto tornò come prima: pensieri, idee, ragionamenti, e soprattutto, l'impressione di aver ritrovato qualcosa che era stato perso.

 

E fu allora che si accorse di qualcosa che avrebbe dovuto capire prima.

 

- Dobbiamo tornare indietro!- gridò Mar inorridita.- Sono stata stupida! Torniamo indietro! Dobbiamo aiutare Drake!-

 

- Marie, ha fatto la sua scelta. Dobbiamo rispettarla.- disse subito Mrs Suesse.

 

- No! Dobbiamo tornare indietro! Non capisci? Drake ha intenzione di uccidersi!-

 

- Cosa?-

 

Walker, accortosi della sua agitazione, ordinò subito a Branchy di girarsi e tornare indietro. In breve, la nave tornò nella stessa direzione da cui si era allontanata, verso le scogliere di Marijoa.

 

- Ha detto che avrebbe fatto in modo di non farsi catturare mai più, ma se ha detto che il dispositivo non poteva essere rimosso...- Mar strinse i pugni, arrabbiata con se stessa.- Perchè non l'ho capito prima?-

 

- Forse sarebbe meglio lasciare che scelga da solo la sua fine. Per un uomo che ha perso tutto e con nulla per cui vivere, la morte è la scelta migliore.- commentò subito il Disinfestatore, guadagnandosi uno sguardo truce da Mar. Non diede segno di aver notato, o che glie ne importasse.

 

- Guardate! Lassù!- gridò Gurnarde, indicando qualcosa in alto.

 

In cima ad una scogliera c'era una familiare figura dalla pelle verde. Drake era seduto sull'orlo. Era sicuramente rimasto lì a guardare il sorgere del sole.

 

- Che sta facendo seduto lì in quella posizione? Pensavo avesse detto che voleva andarsene...-

 

Mentre Mrs Suesse finiva di parlare, videro Drake alzarsi in piedi rivolto verso il sole, le braccia allargate.

 

Troppo tardi...erano arrivati troppo tardi.

 

- No! Fermati! Fermati!- gridò Mar, anche se sapeva già che la sua voce non sarebbe arrivata così lontano.

 

Tutto iniziò ad andare al rallentatore. Mar riuscì solo a gridare inorridita, mentre l'uomo che le aveva salvato la vita faceva un passo avanti nel vuoto e si lanciava dallo strapiombo della Linea Rossa, precipitando verso le rocce e l'oceano che avrebbero posto fine alla sua vita.

 

Non c'era abbastanza tempo per cercare di modificare la realtà. E poi, aveva abbastanza potere logico per riportarlo in vita? E se anche lo avesse fatto, lui l'avrebbe perdonata? Mar non lo sapeva.

 

Non ebbe mai modo di scoprirlo, perchè in quel momento successe qualcosa di strano. Un'enorme colonna d'acqua, maestosa e surreale, si levò dall'oceano per intercettare la sua caduta. Mar spalancò la bocca per lo stupore, mentre la massa d'acqua avvolgeva l'uomo con la sua stretta inumana, per poi abbassarsi a pelo d'acqua.

 

Mar rimase perplessa, finchè non si accorse dell'origine dell'acqua.

 

- Walker?!-

 

Il grosso uomo-pesce era al fianco della nave, le mani che riproducevano gli strani movimenti del Karate degli Uomini-Pesce. Non c'era dubbio che tutta quell'acqua fosse opera sua.

 

- Gurnarde detto così.- fu la sua spiegazione.

 

E fu in quel momento che Mar si accorse di non riuscire a vedere la sirena.

 

La videro tutti pochi secondi dopo, quando spuntò fuori dall'acqua con un X Drake indebolito tra le braccia.

 

- Walker, prendi!- gridò prima di lanciare Drake (ora in forma umana) a suo fratello. Walker afferrò il pover'uomo-diventato-proiettile e lo poggiò delicatamente sul ponte.

 

- Ha attutito l'impatto della caduta col getto d'acqua, mentre la sirena lo ha tratto in salvo. Impressionante.- commentò il Disinfestatore avvicinandosi per amministrare qualunque cura medica fosse necessaria.

 

Scoprì poi che non era necessario. Drake sembrava illeso, e stava già rialzandosi in piedi, respirando a fatica.

 

- Che diavolo credi di fare?- gridò a Gurnarde appena riprese il fiato.- Non ti ho mai chiesto di salvarmi!-

 

- Niente di personale, umano. Ordini del Capitano.- rispose Gurnarde, sorridendo con aria di sufficienza.

 

Drake si girò verso Mar, che indietreggiò un tantino, notando l'ostilità nel suo sguardo.- Come osi?! Ti avevo già spiegato perchè non potevo venire con voi. Pensavo che almeno mi avresti dato la libertà di decidere da solo!-

 

- Era una decisione stupida!- rispose Mar, nonostante la paura.- Mi hai mentito! Non mi avevi detto che la tua soluzione per non farti catturare di nuovo era saltare da una scogliera!-

 

- Smettila di essere così patetica! Lo sai che ho questo maledetto coso sul collo!- ruggì, indicando l'impianto controllore.- Non può essere rimosso. La Marina lo userà per trovarci, e poi ucciderà la tua ciurma e la tua famiglia. Hai messo tutti in pericolo portandomi qui contro la mia volontà!-

 

- Red, ti prego!- Mrs Suesse cercò di calmare il suo alleato.- Non farlo! Dopo tutto quello che abbiamo passato, non puoi mollare così...-

 

- Magda, credi che non avrei fatto diversamente, se avessi potuto? Mi daranno la caccia. Troveranno il modo per riavviare l'impianto controllore. Nessuno di voi sa cosa vuol dire essere trasformato in una marionetta umana! Preferirei morire un migliaio di volte piuttosto che essere prigioniero nel mio stesso corpo...un pupazzo! Mi hai capito?-

 

Mentre parlava, Drake iniziò ad assumere la sua forma ibrida. Molto probabilmente si trattava di un cambiamento involontario dovuto allo stress, ma era anche estremamente terrificante. Tutti si irrigidirono, e Mr Suesse si preparò al peggio, avvicinando la mano al fucile.

 

Fortunatamente, la situazione non degenerò, perchè proprio quando sembrava che le cose stessero volgendo al peggio, all'improvviso Drake urlò, si irrigidì e cadde in ginocchio. Il Disinfestatore ne aveva approfittato per prenderlo alle spalle con una siringa piena del suo sedativo più potente.

 

- Tu! Sei tu...bastardo!- Dal tono, Mar intuì che Drake aveva capito chi era davvero il Disinfestatore. Fortunatamente, non riuscì a fare altro, perchè il sedativo aveva iniziato a fare effetto. Lo zoan cadde sul ponte, riprendendo la sua forma umana e cercando disperatamente di combattere gli effetti della droga. Ci volle un altro minuto prima che perdesse conoscenza e si immobilizzasse.

 

- Starà bene?- chiese ansiosa Mrs Suesse, e gli sarebbe corsa al fianco se il Disinfestatore non l'avesse fermata.

 

- Per chiunque altro sarebbe una dose letale, ma lui può sopportarla.- disse il Disinfestatore con disinvoltura, mettendo via la siringa per poi inginocchiarsi e controllare le condizioni dell'uomo.- Stabile. Bene.-

 

Mar notò che suo padre sembrava un pò geloso per l'interesse che sua madre mostrava per Drake. E se la situazione non fosse stata così tragica, lo avrebbe trovato divertente.

 

- Uomo-pesce Walker, per favore, porta il paziente in infermeria. Il Disinfestatore si occuperà di lui dopo aver controllato il Capitano.-

 

Walker sollevò Drake e si diresse verso l'infermeria.

 

- Vengo con te.- si offrì Mrs Suesse, ancora preoccupata.

 

- Anch'io.- disse subito Mr Suesse.

 

Nonostante tutto, Mar ridacchiò. Oh, suo padre era geloso di Drake, non c'era dubbio. Fece del suo meglio per rimanere seria, mentre il Disinfestatore dava a suo padre le sue vecchie manette di agalmatolite, dicendogli di tenersi pronto nel caso Drake fosse diventato violento.

 

- X Drake ha ragione.- disse il Disinfestatore, curando una ferita che Mar si era procurata in precedenza.- Il dispositivo di localizzazione del suo impianto sarà un problema. Finchè è attivo, non può restare con noi.-

 

- Nella villa di San Magnus non ci ha abbandonati, e io non lo abbandonerò adesso.- rispose Mar caparbiamente.

 

Gurnarde, capendo che la sua presenza in quella discussione non era benvenuta, si allontanò dicendo che qualcuno doveva pilotare la nave e dare indicazioni a Branchy.

 

- Abbiamo perso la Sunny perchè quel carpentiere dell'isola di Hawker ci aveva messo addosso un segnalatore. Vuoi davvero rischiare che si ripeta tutto?-

 

- C'è un altro modo. Togliamogli l'impianto controllore.-

 

Mar vide il Disinfestatore irrigidirsi, appena capì cosa gli aveva chiesto.

 

- No.- disse con fermezza il Disinfestatore.

 

- Sì.- insistette Mar.- Puoi farlo, vero, Disinfestatore? Lo hai già fatto prima!-

 

- Ho detto di no. Non è possibile. Ho provato. E ho fallito!-

 

- Ascoltami, Law! Solo perchè Chopper è morto non significa che stavolta non funzionerà. L'altra volta non avevi mai fatto un operazione del genere, ed eri appena stato pugnalato. Era ovvio che non fossi nel pieno delle ute facoltà! Ma stavolta hai molta più esperienza, e Drake ha qualche possibilità!-

 

- La probabilità che Drake muoia durante l'operazione è la minore delle nostre preoccupazioni. Se falliamo, ci saranno conseguenze peggiori.-

 

- Perchè, cosa potrebbe succedere di peggio? Vuole morire perchè non riesce a trovare una via d'uscita! No c'è niente da perdere.-

 

Per un pò il Disinfestatore rimase in silenzio. Anche se non poteva guardarlo in faccia per via del visore, Mar capì d'istinto che aveva assunto la stessa espressione tetra che aveva esibito nell'infermeria della Sunny.

 

- Te l'ho detto...sono stato io a uccidere Chopper. Ma non ti ho detto che era perchè lui prima aveva ucciso i Pirati Heart.-

 

---

 

(Flashback con Chopper Berserker e scene con la spiegazione sul Berserker. Il contenuto è quasi uguale a quello apparso nella versione definitiva.)

 

---

 

Per un pò Mar rimase in silenzio. Ma nonostante lo shock, si rifiutò categoricamente di cedere.

 

- Law, Chopper e i Pirati Heart non sono morti invano. Stavolta potrebbe essere diverso. Sappiamo cosa aspettarci grazie a quello che è successo, e abbiamo dell'agalmatolite a disposizione. Può funzionare. Ti prego!-

 

- Usare l'agalmatolite durante l'operazione potrebbe compromettere le possibilità di sopravvivenza del paziente. Non usarla potrebbe essere un rischio se andasse in berserk...-

 

- Walker e io saremmo lieti di dare una mano a ributtare lo zoan in mare, se ce ne fosse bisogno. Non avete che da chiedere!- disse allegramente Gurnarde, spuntando fuori dal nulla.

 

Ci fu un breve periodo di silenzio in cui i due umani la fissarono.- Il mio udito è eccellente, e le vostre voci arrivano dall'altra parte del ponte, sapete.- aggiunse, notando le loro espressioni.- Comunque, non c'è motivo per non tentare quest'operazione, Disinfestatore. I veterani come noi non temono i fantasmi dei loro vecchi fallimenti.- Al che sparì di nuovo, probabilmente per tornare ad occuparsi di Branchy.

 

Il Disinfestatore guardò la sirena come se avesse voluto farla a pezzi, ma alla fine si arrese.- Va bene.- disse.- Capitano, tu e tuo padre mi aiuterete in quest'operazione. Tutti gli altri dovranno rimanere fuori dalla stanza e in allerta. Per tutta la durata dell'operazione, la mia parola sarà legge, niente discussioni. Sono stato chiaro?-

 

Mar decise che annuire era la reazione più adatta per quella situazione.

 

---

 

- Sono lì dentro da un pezzo. Spero non ci siano complicazioni.- disse Gurnarde a Mrs Suesse. Le due donne stavano aspettando fuori dalla stanza che il Disinfestatore aveva eletto a sua sala operatoria.

 

- E' impossibile capire cosa succede lì dentro. Il dottor Disinfestatore ha sigillato la stanza.-

 

- Beh, suppongo che se le cose andranno male non esiterà a chiedere aiuto. Se quel poveraccio dovrà essere subito buttato in mare, vorrei essere io a farlo. Lanciare gli umani è molto divertente. Lui, in particolare, è una vera delizia: molto solido e durevole.-

 

Nessuno avrebbe biasimato Mrs Suesse se avesse iniziato a guardare con circospezione Gurnarde.

 

Subito dopo, la porta della stanza si aprì. Tutti fissarono con ansia la figura solitaria e coperta di sangue che ne emerse: il Disinfestatore.

 

Nessuno disse niente mentre il dottore percorreva il ponte e raggiungeva il parapetto. Al che aprì le mani, rivelando un impianto controllore sporco di sangue. Le luci su di esso stavano ancora lampeggiando, e, senza dire una parola, il Disinfestatore lo gettò tra i flutti.

 

Poi tirò un sospiro di sollievo per poi tornare nella stanza, da cui era appena emerso un Mr Suesse stanco ma con un sorriso trionfale.

 

Gurnarde ruppe il silenzio.- A quanto pare, i miei servigi non saranno necessari.-

 

- Meno male.- disse Mrs Suesse, per poi correre ad abbracciare suo marito.

 

---

 

- Sarà arrabbiato con me quando si sveglierà, vero?- chiese nervosamente Mar, aiutando a pulire la stanza dopo l'operazione.

 

- Non è la prima volta che è stato operato contro la sua volontà. Con un pò di fortuna, sarà l'ultima.-

 

Drake era stato messo a pancia in giù subito dopo l'operazione. La ferita sulla nuca dove prima si trovava l'impianto controllore era stata nascosta da alcune bende, e sembrava molto meno seria di quello che era. Mar, che aveva assistito a tutte le fasi dell'operazione, lo sapeva bene.

 

Come precauzione, il Disinfestatore aveva di nuovo messo le manette a Drake, quindi in quel momento lo zoan era in forma umana. Mar si accorse che Drake non era invecchiato tanto quanto Law. Forse era un effetto collaterale del suo frutto del diavolo. Non lo sapeva, ma si era così abituata a vederlo in forma ibrida che vederlo steso lì, umano e vulnerabile, sembrava sbagliato.

 

- Se continuerà ad essere irragionevole una volta che avrà ripreso conoscenza, possiamo sempre chiedere alla sirena di buttarlo in mare. Sembra che si diverta.-

 

Mar fu sul punto di protestare, scandalizzata, quando si rese conto che il Disinfestatore aveva appena fatto una battuta.

 

- Hai fatto una battuta!-

 

Il Disinfestatore non rispose. Ma non negò neanche. Mar poteva praticamente vedere il ghigno sotto il visore.

 

- Oddio, sei contento che ti abbia convinto a fare l'operazione, vero? E' così poetico! In questo modo, hai rimediato per quello che è successo venti anni fa...ehi!-

 

E fu così che Mar fu buttata fuori dalla stanza da un Disinfestatore infastidito.

 

---

 

- Sarà meglio che apprezzi tutto questo, Drake.- disse il Disinfestatore al suo paziente privo di conoscenza. Con Mar fuori dalla stanza e Suesse chissà dove, il dottore era rimasto solo.

 

Qualcuno bussò alla porta. Mrs Suesse entrò, gli occhi che le brillavano.

 

- Mar mi ha detto tutto. Ti sono grata per aver salvato Red, dottor Disinfestatore.-

 

Il Disinfestatore, la schiena rivolta alla donna, non rispose.

 

- Dottor Disinfestatore?-

 

- Non voglio i tuoi ringraziamenti per aver salvato Drake.- disse seccamente.

 

Mrs Suesse fu presa alla sprovvista.- Non capisco. Ho fatto qualcosa che ti ha offeso?-

 

Senza dir nulla, il Disinfestatore si portò una mano al collo. Ci fu un sibilo, e il casco della tuta venne tolto, lasciando la testa scoperta. Lentamente, si girò verso Mrs Suesse. Aveva uno sguardo agghiacciante.

 

- Sì...Madelyn.-

 

(Fine del capitolo)

 

NOTA DI PHALANX: Alla fine, ho deciso di non usare questa versione perchè avrebbe causato dei problemi. La presenza di Drake, Gurnarde e Walker sulla Non Sunny avrebbe complicato il confronto finale con Madelyn. Inoltre, non c'era la disperazione presente nel finale originale, che sarebbe poi stata necessaria perchè Mar, Blake e Garreth andassero avanti col desiderio che avrebbe cancellato l'esistenza di Mar.

 

Una cosa che mi piaceva molto di questa versione alternativa (oltre al minor numero di morti) è il fatto che Law riesce in qualche modo a riscattarsi per la fallita operazione su Chopper. Mi sono anche divertito a trattare del precario equilibrio mentale di Drake, le sue interazioni con la ciurma di Mar e soprattutto il suo incontro col Disinfestatore. Mi è dispiaciuto moltissimo dover omettere tutto questo, perchè si adattava alla perfezione al resto. Dalla modifica, però, è venuto fuori qualcosa di buono, dato che sono riuscito a inserire la parte con Gurnarde e il Re-Tritone, che altrimenti avrei dovuto omettere.

 

Oh, e dovete ringraziare LaraLuvKakashi se ho inserito questa scena. Credo che altrimenti non mi sarei ricordato di includerla. :) -|P

 

***

 

Qualche bella immagine

 

Sono stato abbastanza fortunato da avere alcuni fan che hanno disegnato queste immagini (i link sono disponibili sul mio profilo di fanfiction.net)

 

SPOILER ALERT! Marie D Suesse Fanart by ~LittleMissUnknown

 

-|P: Adoro la raffinatezza di quest'immagine. Dà anche un'idea di tristezza. Credo che la sovraimposizione di Mar rappresenti la parte di Law che non riesce a ricordare da dove viene il nome.

 

The New Crew Member by ~Colors-of-Iris

 

-|P: Questa vignetta è adorabile. Se Law non è abbastanza per mandarvi in brodo di giuggiole, la scena col gatto lo farà!

 

I swear it, Mar! by ~sasuhina0324

 

-|P: La promessa di Law a Mar è uno dei momenti più iconici della storia, secondo me. In effetti, è il motivo per cui la storia esiste. Pertanto, ho adorato l'immagine!

 

***

 

Appendice: Elenco dei personaggi principali e spiegazione dei nomi

 

(NOTA DEL TRADUTTORE: Le parti in corsivo di questa sezione le ho scritte io, per facilitare la comprensione del testo.)

 

Marie Denise Suesse: Marie Suesse ovviamente sta per "Mary Sue", e la "D" serviva in origine per ironizzare sulla tendenza di alcuni OC delle fanfiction di One Piece ad avere una lettera a caso in mezzo al nome. Mar avrebbe dovuto essere molto più fastidiosa ed egocentrica, ma quando sono arrivato al terzo capitolo, dove avrei dovuto scrivere della Sunny che si divertiva a torturarla, mi sono reso conto che la parodia non funzionava, e ho scelto così il percorso dell'horror.

 

Garreth Stuart Suesse: Ovviamente "Gary Stu", anche se all'inizio non avevo intenzione di farlo diventare uno dei personaggi principali. Poi, nel Capitolo Nove, ho deciso di iniziare ad utilizzarlo come personaggio di supporto, invece di aspettare l'arrivo da San Magnus. Una delle decisioni migliori che abbia mai preso, credo.

 

Principessa Magda Monkey D. Madelyn Blakeney Hosseau-Suesse: Tutti questi nomi sono un riferimento alla lunga sfilza di nomi che hanno le Mary Sue, almeno secondo i Mary Sue Litmus Tests (NOTA: Non ho la più pallida idea di cosa siano). Oggi però sono un pò discreditati, e non ricordo una sola Mary Sue che non fosse una trollfic/parodia che avesse davvero tutti questi nomi. Casualmente, Mar e Madelyn sono state create senza tener conto dei Mary Sue Litmus Tests (che considero fuorvianti per i nuovi scrittori). Ci ho dato un'occhiata, ho fatto quello che ho potuto, e ho cercato di creare dei personaggi con dei tratti da Sue ma che (almeno spero) non lo fossero. Tra l'altro, il punteggio di Mar nei Mary Sue Litmus Tests è 107, e questo usando la sezione de-Sueficatrice (che toglie punti). Madelyn ne ha ottenuti 172. Per inciso, un punteggio superiore a 50 è considerato dal test una causa persa.

 

Il Disinfestatore: Avevo pensato di chiamarlo anche "Il Dottore Pazzo" o "Dottor T". Probabilmente vi sorprenderà sapere che all'inizio della creazione di questa storia, quando ancora non avevo scritto nulla, c'è stata la possibilità di farlo essere un Tony Tony Chopper impazzito. Tuttavia, la trama aveva più senso con Law, quindi eccoci qua.

 

"Demon" Walker: Walker l'ho chiamato così ispirandomi a uno dei nomi comuni dei pesci-diavolo spinosi, una specie di pesce-scorpione che vive sul fondo. Hanno molti nomi, ma quelli che usano i miei amici appassionati di immersioni sono "demon/devil walkers" o "walkman".

 

"Drago delle Sabbie" Gurnarde: "Gurnarde" è ovviamente una versione femminile del pesce-capone (Gurnard, in inglese). "Drago delle Sabbie" si riferisce all'aspetto del pesce-capone volante, e anche alla sua tendenza di girovagare per i fondali sabbiosi. Ricordo che la prima volta che ne ho visto uno sott'acqua ho pensato "Che diavolo è quello?", seguito da "Se mai uno dei miei personaggi sarà una sirena, lo baserò su quello strano pesce."

 

Una cosa interessante di Gurnarde è che lei e Walker dovrebbero essere i figli di Hyozo lo spadaccino (ve lo ricordate? Il polipo ubriacone al servizio di Hody Jones). Nella storia ci sono diverse allusioni, anche se non viene mai detto esplicitamente. Questo però non ha impedito ad alcuni lettori di fare due più due e indovinarlo (Ehilà, ColoursOfIris e Mikan!). Non volevo che fosse uno dei temi principali della storia, perchè volevo che Gurnarde e Walker fossero apprezzati per quello che erano, non perchè imparentati con un personaggio canon.

 

Slashfang: Ricordo di aver letto una storia in cui un personaggio aveva un Tori Tori no mi, Modello Pipistrello. Mi ha davvero infastidito.

 

Sakura D. Hana: Due nomi giapponesi fin troppo usati. Cherry-Blossom D. Flower, poi, è anche peggio.

 

Wyvernpants D. Draco: Draco in Leather Pants con poteri da drago (wivern (viverna) è un tipo di drago) (NOTA: Draco in Leather Pants si riferisce a un tipo di fanfiction in cui un cattivo diventa l'interesse amoroso della Mary Sue di turno, che cerca di redimerlo).

 

Capitano Marrow: Il capitano della Marina di Sabaody coi poteri ossei. Ossa. Midollo. Ovvio. (Marrow in inglese sigifica midollo)

 

Roronoa D. Squall: Uno squall è una tempesta improvvisa e violenta che non dura molto. E' davvero il fratello perduto di Zoro, o è soltanto uno con manie di grandezza? Non si sa. Non è durato abbastanza da importare.

 

Ammiraglio Lance D. Imba: "Imba" sta per "imbalanced" (sbilanciato), che ho ritenuto adatto alla maggior parte delle versioni del Frutto Copia Copia. A meno che non si mettano dei limiti realistici ai poteri del frutto, è troppo potente è servirà una trama seria per rimediare.

 

Grand'Ammiraglio Stamper: Il grand'ammiraglio che stampa "DECEDUTO" sui manifesti, e poi parla a Mar dei "bei tempi" quando viene catturata. All'inizio non avevo pensato a dargli un nome o a farlo ricomparire, ma poi ci ho ripensato e ho deciso di dargli più spazio.

 

Vice-Ammiraglio Catti: L'ufficiale della Marina che prende in giro Red e Mar a proposito degli impianti. E' molto dispettosa. (Nell'originale "catty", che viene da "cattish" e significa sorniona, dispettosa)

 

Koohtou (Il carpentiere braccialunghe): Non sono mai riuscito a menzionare il suo nome fino alla fine della storia, dato che non mi sembrava molto importante. Avrebbe dovuto essere meno malvagio e talmente impressionato dall'acume di Mr Suesse da unirsi alla ciurma. Ma dato che subito dopo avrei affondato la Sunny, mi sembrava inutile includere un carpentiere nella ciurma, quindi non l'ho fatto. E' una brutta idea ampliare la ciurma senza criterio. Evitare di scegliere un nuovo membro ti evita di doverlo uccidere dopo. Non che non l'abbia fatto lo stesso.

 

San Augustus Magnus: Ho scelto "Magnus" perchè era simile a Magda. "Augustus" perchè faceva rima. Sì, lo so, alla faccia del significato nascosto...

 

Red: In origine volevo chiamarlo "Muzzle" (museruola) o "X-10", ma quest'ultimo mi sembrava troppo ovvio. Comunque, gli uomini del laboratorio di Vegapunk lo chiamano X-10.

 

Cree: La vecchia guardia del corpo della Principessa Magda. Avrebbe dovuto avere un ruolo più importante e la sua esecuzione sarebbe stata il motivo per cui Magda aveva deciso di diventare un pirata, ma i tempi non coincidevano e sentivo che avrebbe deviato la storia.

 

Tikki: La piccola sirena pesce-scatola posseduta da Magda. Avevo pensato di inserirla come vecchia amica d'infanzia di Gurnarde rapita dagli schiavisti, per spiegare parzialmente l'odio di Gurnarde per gli umani, ma mi sono reso conto che era troppo sdolcinato.

 

Dottor Kusanagi: Lo scienziato a capo del gruppo di ricerca sull'impianto controllore. Chiamato così in onore di Motoko Kusanagi di Ghost in the Shell. Pensate al Burattinaio *cough*

 

***

 

Versione Finale delle SBS!

 

Sono rimasto stupito dal numero di recensioni per il finale. Anche sei mesi dopo la fine della storia, Marie D Suesse e la misteriosa Nuova Era della Pirateria! continua ad attirare nuovi lettori, molti dei quali con forti reazioni alla storia. Credo proprio di essere riuscito nel mio intento. :D

 

Dato che non voglio annoiarvi, riporterò solo le domande che contengono informazioni che altri potrebbero trovare interessanti. Ho cercato di rispondere a tutte le recensioni, ma se non vi è arrivata la risposta, sappiate che non l'ho fatto apposta, o forse sto solo procrastinando. Ooops! Mandatemi un messaggio, non mordo! -|P

 

colordrifter 12/19/12 . capitolo 33

 

Correggimi se sbaglio, ma credo che il narratore possa essere una parte del subconscio di Law che gli dà l'impressione di aver dimenticato qualcosa. Di sicuro il narratore è abbastanza sarcastico.

 

Dizzyy 4/22/13 . capitolo 33

 

p.s. E' Law il narratore?

 

Colors of Iris 1/1/13 . capitolo 33

 

Tra l'altro, è stato bello scoprire che il narratore era Law. Ecco spiegato il suo occasionale tono acido. ;)

 

Amy-chan123 12/20/12 . capitolo 33

 

Se salta fuori che il narratore è Law, mi metto a piangere.

 

Manic Dogma 12/22/12 . capitolo 33

 

Il narratore sembra molto simile a Law, ma hai detto espressamente che non ricorda nulla di Mar, e che prima ancora ha chiamato i Mugiwara e sembrava stranamente felice di avere loro notizie, come se ricordasse? Forse sentiva solo i postumi del riallineamento di realtà, ma con quell'implicazione del narratore è un pò difficile da mandar giù. L'inconsistenza di fa innervosire.

 

Mikan 12/20/12 . capitolo 33

 

Evvai, Law ha mantenuto la promessa! Anche se non ricorda tutta la storia, il che forse è meglio per la sua salute mentale. Non riesco a smettere di ridere quando me lo immagino ubriaco che chiama Rufy e poi si mostra felice quando scopre che stanno bene.

 

E' mica lui il narratore? Questo spiegherebbe perchè era sempre così acido. XD

 

-|P: Esatto, avete indovinato :). Il Narratore è Trafalgar Law. Anzi, sarebbe meglio dire che si tratta di Law in versione Disinfestatore, nello specifico il fantasma di questo Law alternativo, ancora legato all'esistenza finchè non avesse mantenuto la promessa fatta a Mar.

 

E'...ehm, complicato.

 

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Colors of Iris 1/1/13 . capitolo 33

 

(Hmm...un'altra cosa, il padre di Gurnarde era Hyozo, vero?)

 

Mikan 12/20/12 . capitolo 33

 

ECCO PERCHE' GURNARDE HA PERDONATO COSI' IN FRETTA MAR PER "AVER NASCOSTO" L'IDENTITA' DI SUA MADRE. Sapeva cosa vuol dire essere accusati per gli errori dei propri genitori.

 

-|P: Ben fatto. Ho disseminato qualche indizio, soprattutto la parte in cui Gurnarde è ubriaca e l'allusione alla ciurma di Hody nell'ultimo capitolo, ma mi chiedevo se qualcuno lo avrebbe capito. Come poi è venuto fuori, sono un autore fortunato e voi siete probabilmente i lettori più accorti che si possano desiderare.

 

Tra l'altro, ora sapete da dove viene l'affinità di Gurnarde per l'alcol.

 

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LaraLuvKakashi 12/19/12 . capitolo 33

 

Adoro HP. Aspetto con ansia quella tua parodia in cui i Suesse avranno un ruolo (spero che ci saranno anche il Disinfestatore, Walker e Gurnarde!:D)

 

-P: Cercherò di metterli in un cameo ne "Le Undici Supernove" se mai arriveranno vicino all'Isola degli Uomini-Pesce ;)

 

Ho scritto un pezzo del seguito di HP, ma per ora è sospeso finchè non mi verrà in mente una trama decente, e nel frattempo ho altre due storie da concludere!

 

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colordrifter12/19/12 . capitolo 33

 

Penso che Law si affezzionerà molto alla gatta. Forse un giorno lei mangerà un frutto di tipo Homo Homo e diventerà simile a una persona vera, con orecchie e coda e tutto il resto. Urrà per altri clichè da Mary Sue!

 

-|P: E ora sapete chi ha ispirato la scena della gatta Mar.

 

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Theralion 12/20/12 . capitolo 33

 

I tuoi pensieri sulle Mary Sue sono, come sempre, molto azzeccati. Ho notato che il trattamento preferenziale delle Mary Sue si applica anche alla moralità; riesco a immaginarmi uno di quegli autori presentare le azioni di qualcuno come Madelyn come del tutto giustificate (come è successo per cose peggiori). Alla luce di queste azioni, aspettarsi di vederli come eroi o anche solo come brave persone è improbabile come fargli avere quello che vogliono.

 

HeroR 1/22/13 . capitolo 33

 

Finisci per provare simpatia per tutti, anche per quella Madelyn in delirio di onnipotenza che ha iniziato quasi come un mostro orrendo ed è diventata un personaggio con cui simpatizzare, nonostante le cose terribili che ha fatto. Questa è una storia che qualunque autore sognerebbe di scrivere, quindi bravo.

 

Tra l'altro, anch'io adesso comprendo meglio le Mary Sue.

 

-|P: Credo che uno degli effetti migliori di questa storia sia il comprendere le Mary Sue. E' facile scrivere di una Sue e demonizzarla, ma capire i meccanismi alla base è molto più importante che memorizzare una lista di caratteristiche.

 

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Loteva 1/29/13 . capitolo 33

 

Quello che mi ha sconvolto è il fatto che tu abbia svelato gli elementi principali della trama nell'incubo di Mar, facendolo sembrare allo stesso tempo un interludio comico con quel riferimento a Guerre Stellari.

 

Tra l'altro, questa è la prima volta in cui vedo una storia del tipo "ragazza finisce nel mondo di un anime" senza una storia d'amore per la ragazza. E' raro.

 

-|P: Sai, la stereotipicità del riferimento a Guerre Stellari dev'essere l'unico motivo per cui me la sono cavata. Sono sicuro che altrimenti sarebbe stato impossibile.

 

*risata* Adoro fare il bastian contrario. Se ci pensi un attimo, questa in effetti è una storia del tipo "ragazza di un anime finisce nel mondo reale e si innamora", raccontata dalla prospettiva della figlia venti anni dopo.

 

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skipbeataddict 6/5/13 . capitolo 33

 

Devo ammetterlo, quando ho iniziato a leggere questa storia avevo dei dubbi. Un narratore? Per cosa? Devo ammetterlo, c'era quella parte in cui hai scritto "ormai i lettori attenti avranno capito" blah blah e mi sono offeso perchè sembrava che stessi sottovalutando l'intelligenza dei tuoi lettori. Voglio dire, E' OVVIO che è Marie vestita da nobile, non ci servivano altre parole per confermarlo! Ma ho anche capito che i lettori sono più intelligenti di quanto pensi la maggior parte dei lettori (me stesso incluso). Ecco perchè è così difficile scrivere una fanfiction "solida" con una trama imprevedibile e dei colpi di scena.

 

-|P: Oh, cielo. Non avevo intenzione di offendere nessuno. Era più una manovra del tipo "sì lo so che è ovvio e non posso ingannare voi lettori, quindi andrò avanti e lo metterò in evidenza".

 

:D Quando si tratta di scrivere qualcosa con un elemento misterioso, parto sempre dal presupposto che i lettori siano più intelligenti di me, ma dato che sono l'autore ho più informazioni e il potere per manipolarle. E' stato bello stuzzicare i lettori.

 

---

 

Rumu12/20/12 . capitolo 33

 

Quando arriveranno le scene bonus? Spero non ci voglia molto!

 

-|P: Errr...6 mesi sono molto, no? Eh...mi spiace?

 

***

 

E questo è tutto! Ho revisionato tutti e 33 i capitoli, tolto alcune delle parti peggiori o inutili e aggiunto nuovi dialoghi e altro. Se vi è venuta voglia di rileggere la storia, questo è un buon momento per farlo. Comunque, grazie per averla letta!

 

Il titolo provvisorio del seguito di questa storia con Harry Potter è "Marty Suesse-Potter e il Gemello che è Sopravvissuto", ma sinceramente, non prometto nulla. Se mai scriverò quel primo capitolo, probabilmente aggiungerò un teaser a questa storia per farvi sapere dove trovarlo. Grazie ancora, e spero che leggerete anche le altre mie storie. *abbracci* -|P

 

(NOTA DEL TRADUTTORE: Questo capitolo è stato postato nel Giugno del 2013, e finora non si è visto nulla del seguito con Harry Potter.)

 

 

NOTA FINALE DEL TRADUTTORE: Come cantavano i Doors: "This is the end, my only friend, the end". Sembra ieri che l'ho iniziata, eppure è passato quasi un anno. Da quel lontano 25 Agosto del 2014 sono passati...uhm...vabbè, non ho voglia di calcolarlo. Comunque, è stato un viaggio divertente, anche se parecchio faticoso (il cervello mi sta fumando, la mano destra è ridotta in poltiglia e la tastiera del computer vorrebbe mandarmi a fare in culo). Pertanto, ringrazio tutti coloro che hanno seguito finora questa storia e anche quelli arriveranno in futuro, anche da parte di Phalanx. (Tra l'altro, mi scuso se in alcuni punti la traduzione faceva cacare. Spero comunque che vi siate goduti la storia)

 

E adesso, riguardo alle altre storie di Phalanx: ecco i titoli. Sono "Le Undici Supernove" e "Anche se un uccello non può volare, non significa che non lo farò mai", entrambe degli AU. Nella prima, la ciurma di Rufy è composta dalle Undici Supernove (cioè Law, Bonney e compagnia bella), mentre nella seconda Kuina è sopravvissuta all'incidente ma è diventata cieca. La prima arriverà tra qualche giorno, la seconda all'inizio di Settembre. Ora, mi prenderò un paio di giorni per riposarmi e per scrivere il prossimo capitolo di "For want of a fist", che cercherò di pubblicare Domenica. Poi, inizierò a tradurre il primo capitolo de "Le Undici Supernove", che pubblicherò verso la fine della settimana prossima (se volete, vi mando un messaggio).

 

E questo è tutto. A presto, cari lettori! Spero di ritrovarvi tutti.

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