I need u

di JiminK_03
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I need u ***
Capitolo 2: *** Il ficcanaso ***
Capitolo 3: *** Serata che ricorda troppo ***
Capitolo 4: *** Viso di un cadavere ***



Capitolo 1
*** I need u ***


Angolo dell'autrice.
Salve a tutti, questa è la mia prima fanfiction, spero vi piaccia. ^^
Lo scritta prendendo spunto da una "poesia", se si può definire così, che ho scritto, mi sembrava una bella storia e volevo condividerla con voi, fatemi sapere se vi piace, ne sarei molto felice delle vostre recensioni.
Se piacerà questa storia continuerò molto volentieri, a presto. <3






 PIACERE SONO CHISANA IKI.
03.06.2017

"Bene Chisà, sei pronta per partire? Finalmente potrai iniziare da capo!" "Hahaha che idiota che sei!" Pensai tra me e me quanto il mio psichiatra mi disse quelle parole. Vi starete chiedendo, perché uno psichiatra? Bhe è una storia davvero semplice da raccontare ma davvero difficile da poter comprendere. Ma io sono qui per raccontarvela.                                                                                                                
Salve, sono Chisana Iki Nobuo, sono nata in Giappone, ad Osaka di preciso, e sono una normalissima liceale da un certo punto di vista. Solo che la mia vita è stata un po’ più movimentata. Il mio stupidissimo nome significa “Piccolo respiro”, affibbiato da mia nonna, siccome appena nacqui feci un leggero sospiro invece di piangere. Da quel nome tutti credono che io sia una semplicissima ragazza, tranquilla e serana.. ma non è tutto vero ciò che sembra.
Il freddo, quel freddo di inizio inverno,quel freddo che da                                                                                                                           l’idea di essere solo in mezzo al nulla.
Quel freddo che ti fa venire i brividi e ti fa avere paura nel solo sentirlo sulla pelle.
                                                                                  Quel freddo che ho provato io, quando tu non c’eri.

Il dottore mi mollò un bacio sulla fronte e mi spedì, fuori, lontano da quel posto. Passai ben tre anni rinchiusa in quella piccola stanza color azzurro chiaro ogni santissimo pomeriggio, per quel maledettissimo problema che ancora non avevo risolto. Era impossibile risolverlo lì, ciò che poteva curarmi era solo ed unicamente lui. Colui che amai e amo ancora, anche se lui non corrisponde. I miei genitori drasticamente decisero di allontanarmi dalla mia madre patria, portandomi in Corea nelle mani della mia cara zia. Lo stesso pomeriggio di quel giorno, partii per la Corea, e semplicemente rimasi impassibile per tutto il viaggio fino a quando non arrivai da mia zia, ma ugualmente non cambiò nulla.                                                                                                                                                                                         Mia zia mi riservò una bellissima stanza con le pareti rossastre, con pochi mobile e dei quadri antichi Giapponesi attaccati alle sue mura, il futon era rialzato su un ripiano di legno, aveva coperte bianche e soffici allo sguardo, mentre il pavimento era pura moquette. Lanciai le mie borse in un angolo, spensi le luci e socchiusi le tende della stanza, facendo entrare pochissima luce, mi lasciai scivolare sul letto a pancia in su, fissando il soffitto. < "Un tempo così lontano ma allo stesso tempo così vicino, mi manca poterti toccare e guardare,se non mi fossi immischiata tutto questo non sarebbe successo. Se io non mi intromettevo tu ora non saresti-" I miei pensieri furono bloccati da un bussare alla mia porta, "Chi è?" urlai per farmi sentire, alzando solo il busto dal materasso, mia zia aprì la porta e rivelò la sua figura e quello di un ragazzo alto e snello, "Chisa volevo presentarti Chanyeol, lui è il figlio della famiglia Park, i nostri vicini!" "Piacere mio Chisana!" guardai il ragazzo sorridermi in modo ebete, mi faceva tenerezza, così alto e fico, ma allo stesso tempo così stupido e stoccafisso. Feci un cenno con la nuca alzando la mano in segno di saluto, "Ciao." dissi in modo freddo facendo fare un sorriso forzato ad entrambe le perone che mi erano davanti. "Ooook.. vi vedete dopo!" Mia zia, come al solito, capì che non era momento, così uscirono tutti e due dalla mia stanza e sentii in modo ovattato, mia zia scusarmi da parte mia al ragazzo, siccome avevo risposto in modo freddo e per niente formale. Mi gettai sul letto sbuffando e portando entrambe le braccia ad affiancarmi il viso mi chiesi cosa ci facessi lì e poi ricordai, < "iusto, devo iniziare una nuova vita! Pf.. fosse davvero così semplice.".
Corsi urgentemente in bagno quella mattina, sentivo lo stomaco in subbuglio e avevo bisogno di vomitare, cosa? Non ne ho idea, non mangiavo da giorni. Finii di vomitare e poggiai i miei avambracci sul bordo della tazza poggiandoci poi sopra la mia fronte, inspirai profondamente e poi espirai, mi sentivo così fuori luogo. Uscita dal bagno andai da mia zia in cucina, che gentilmente mi preparò un’invitante colazione, così mi misi a tavola e cercai almeno di mangiare qualcosa. "Chisa stai bene? Ti vedo pallida." "Si. Va tutto bene zia, non preoccuparti." La zia insistette ancora sul voler sapere cosa avevo, mai io continuai a negare e a dire di non avere nulla, quando finii la colazione corsi in camera a vestirmi ed immediatamente uscii di casa. Uscita di casa l’aria fresca mi colpì in pieno il viso, facendomi rabbrividire,si sentiva che era pieno inverno. Sprofondai il viso nella mia calda sciarpa nera ed iniziai a camminare per il lungo viale, notando che quel piccolo quartiere era davvero tranquillo, pieno di villette e di parchi, ottimi per riposarsi. Mi allontanai un po’ da lì, ritrovandomi in una piccola cittadina, vidi un bar e subito mi ci addentrai per prendermi qualcosa da bere. Mi spinsi fino al bancone del piccolo bar dall’aria accogliente, "Una birra, per favore." "Non sei un po’ piccola per una birra Chisana?" "Cos-", guardai attentamente l’uomo davanti a me non capendo perché si immischiasse nei miei affari, e notai che era quel Chanyeol di prima. "Sono abbastanza grande per sapere cosa voglia, mi dia la birra per favore." Chanyeol mi guardava con aria superiore, e notai che fra le mani aveva la mia bottiglia di birra, feci scattare la mano verso di essa ma subito il ragazzo la allontanò da me, "Eih!" "Ti darò la tua birra ad una sola condizione!" "Quale?!" "Mi aspetterai per qualche minuto seduta a quel tavolo- indicò il tavolo accanto al bancone- e poi quando staccherò da lavoro berremo questa birra insieme e faremo a metà! Non voglio avere sulla coscienza una ragazzina ubriaca." "D’accordo!" sbuffai e mi andai a sedere a quel tavolo. < "Furbo il ragazzo anche se stupido!" Pensai sedendomi con le braccia conserte al petto, cosa voleva da me quel gigante dalle orecchie a punta, io volevo solo una birra! Aspettai le 17 del pomeriggio e poi Chanyeol si sedette affianco a me, con una bottiglia di birra e due bicchieri, li riempì entrambi e me ne porse uno, "Tieni!" lo ringraziai e portai alle labbra quel bicchiere, bevendo la mia birra, finalmente.  "Allora Chisana, come mai qui? Mi sembrava che fossi stanca ieri!" "Volevo farmi una passeggiata e poi non sono affari tuoi." Il ragazzo ridacchiò bevendo subito dopo, ancora mi chiedevo cosa volesse da me quel ragazzo, mi insospettiva, mi sembrava di averlo già incontrato, in un certo senso mi attirava. Rimanemmo in silenzio per molto tempo, ma non era un silenzio imbarazzante era solo un silenzio dovuto all’assenza di dialogo, fatte le 18 mi alzai di scatto dal tavolo "Io devo andare." "Ti accompagno!" disse il ragazzo guarda domi negli occhi, così potei notare che erano davvero scuri, era molto belli , alzandosi a sua volta, sospirai e mi feci accompagnare all’uscita. Io iniziai a camminare ma una mano mi prese dal polso e mi fermò sul posto, "Ho la macchina." annuii seguendo il ragazzo alla sua auto ed appena entrata non feci altro che guardare le luci dei lampioni accostati alla strada, <"Mi ricordano te.. anche solo delle semplici luci mi ricordano quella terribile notte. Perché devo vivere con questo senso di colpa  per colpa tua?" chiusi gli occhi lasciandomi ai miei pensieri, ma non mi accorsi di Chanyeol che mi fissava, appena si fermò ad un semaforo, mi scrollò leggermente, "Ehi! Non addormentarti, siamo quasi arrivati." "Mh? Si, certo." annuii e mi misi più composta su quello scomodo sedile in pelle.                                                                                                                                                                                                                 Arrivati davanti casa Chanyeol mi fece scendere dall’auto, lo salutai e corsi in casa, dove mia zia mi aspettava curiosa più che mai, "Eih Chisa! Allora Channie-ssi ti piace? Siete usciti insieme? Vi siete divertiti? Com’è?" "Zia non fare molte domande, ci siamo solo incontrati e mi ha dato un passaggio a casa." "Oh…" feci rimanere mia zia malissimo, ma non potevo farci nulla era così d’altronde. Le diedi la buonanotte e me ne andai in camera, mi levai tutti i vestiti rimanendo con solo la maglietta addosso e mi infilai a letto, mi rannicchiai sotto le coperte, fredde come il ghiaccio.                                                                                                                      <"Potrò mai ricominciare a vivere, senza mai pensarti? Diventerai mai solo un ricordo lontano?" Sospirai rassegnata chiudendo gli occhi per cercare di dormire.
 
Le notti passate in bianco a pensare a te in quella stanza buia e fredda
in cui abitavo con te,
senza mangiare, ne bere, ne dormire.
Vivevo d’ossigeno e del solo tuo ricordo.

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Capitolo 2
*** Il ficcanaso ***


Ricordo ancora quelle piccole palline rosse che con 
poca acqua, lasciavo cadere giù per la mia gola.
Erano fastidiose  da ingerire,
ma mi facevano sentire così bene.

Quella notte non chiusi occhio, fu un vero incubo potermi riposare decentemente, più passavano i giorni e più mi sentivo debole e stanca. E tutto questo solo per quel fottuto giorno, non immaginavo che la vicinanza di quell’uomo potesse influenzarmi per tutta la vita.
Con la poca luce che entrava nella stanza decisi che era meglio se me ne rimanevo a letto ancora per un po’, mi rannicchiai di nuovo sotto le coperte, ma quel magico calore fu smorzato dal bussare frequente alla mia porta.

“Chisa! Chisa!”

Sentii una voce maschile e profonda chiamarmi da fuori la stanza, “Ma chi diavolo è?” iniziai a chiedermi chi fosse, non conoscevo maschi oltre a quel ficcanaso di Chanyeol. Mugolai un “Lasciami dormire!” buttandomi con il viso fra i cuscini, ma la mia richiesta non fu del tutto compresa. Sentii un peso sul mio corpo che mi fece gemere per lo spavento, uscii fuori dalle coperte, sconvolta, trovandomi sdraiato sopra quel  specie di elfo spilungone,

“Yha! Vattene!”

gli urlai contro mentre lui sorrideva come un ebete e mi abbracciava,

“Cosa ci fai qui?!”

Chanyeol tutto sorridente mi stampò un bacio sulla fronte e poi si mise seduto affianco a me. “Ma che diavolo vuole sto tipo?”  Non capivo dove avesse preso tutta questa confidenza, ci conoscevamo da nemmeno due giorni. Quando il ragazzo si sistemò affianco a me nelle dovute maniere iniziò a parlare,

“Tua zia mi ha lasciato entrare per passare un po’ di tempo con te, siccome ti vede strana e sola. Così ho pensato di svegliarti per portarti a fare un giro in città, e non accetto un no! Ti aspetto di là in salotto, sbrigati a preparati!”
 
così si alzò dal letto dirigendosi fuori dalla stanza e mentre usciva urlò
“Ti offro io la colazione, quindi non hai scuse per ritardare!”.

Sbuffai pesantemente lasciandomi cadere di nuovo sul mio letto, mi arruffai i capelli e mi strofinai il viso, ormai dovevo uscire. Ma cosa aveva in mente mia zia? Farmi mettere con lui per caso? Non era possibile. Stavo odiando questa situazione, volevo solo stare sola, perché il mondo stava stranamente iniziando a girarmi in torno?

Lavata e vestita mi diressi in salotto dove lo spilungone mi stava aspettando, Chanyeol e la zia stavano conversando amichevolmente, così me ne uscii con il mio solito sarcasmo da quattro soldi, “Oh vedo che vi state divertendo! Allora me ne torni in-“ fui letteralmente bloccata dalla risata profonda dello Yoda gigante imbronciandomi, “Non scherzare Chisa-ssi, oggi ti porterò un po’ in giro. Su, forza! Andiamo!” Chanyeol mi prese da un braccio e mi trascinò letteralmente fuori casa portandomi nella sua macchina.

Per tutto il viaggio, avevo un’espressione sgarbata con le braccia incrociate al petto e una voglia matta di uccidere il ragazzo che mi era affianco. Non volevo per niente uscire, non ne avevo per niente bisogno, ciò di cui avevo bisogno era riposo e solitudine.                                                                                                                                                                  

“Scusa Chanyeol posso farti una domanda?”

me ne uscii dal nulla, come la muffa sui muri delle vecchie case, infatti notai che lasciai sorpreso il ragazzo, sembrava quasi spaventato da me, divertente!

“O-oh si certo! Di pure!”
 
ridacchiai tra me e me alla sua reazione, era nervoso l’elfo, haha amavo mettere in soggezione la gente. Pensai ad una frase per farmi intendere e poi dissi

“Perché stiamo uscendo insieme?”

il ragazzo rimase spiazzato, non mi rispose facendo scena muta, mentre sudava freddo, ma perché? Mettevo cos’ tanta ansia? Strana si, ma mostro no!

“Allora?”  “E-ehm.. è solo per conoscerci meglio. Tutto qui!”

mi rispose poco convinto con il suo solito sorriso smagliante sulle labbra, sembrava fosse convinto della balla che tirò fuori così annuii non credendogli affatto, ma glie la dai a bere.
Dopo qualche minuto arrivammo in una cittadina, era molto carina e pulita, c’erano molte persone che no’ostante facesse freddo, passeggiavano tranquilli per le viette di quella città da drama. C’erano anche molte famiglie, erano carine…                                             
Persi la mia attenzione sulla strada per guardare quel panorama invernale, non so perché ma mi piaceva molto, mi dava una sensazione di tranquillità. Ma appena Chanyeol parcheggiò la sua auto di fronte un caffè davvero molto invitante, scesi dalle nuvole, lo spilungone aprì lo sportello dall’auto e mi fece cenno di scendere, quando poi iniziai a camminare sentivo il suo fiato sul collo, mi era affianco come un bodyguard guardandosi in torno come per sicurezza. Davvero fastidioso!
Entrammo il quel grazioso caffè e ci sedemmo ad un tavolo, ma prima di ordinare mi soffermai nell’osservare quel caffè roseo e pieno di oggettini carini, i tavolini erano disposti in cerchio intorno al bancone pieno di bibite e roba buona da mangiare. Continuai a guardarmi in torno, apprezzando ciò che mi circondava, ma poi ritornai con i piedi per terra quando mi imbattei negli’occhi di Chanyeol che mi fissava sorridente, era appoggiato con un gomito al tavolino mentre sulla sua mano poggiò il suo mento per tener su la nuca.

“Che c’è?”

gli dissi scocciata mentre gonfiavo le guancie e incrociavo le braccia al petto, mio solito difetto, mentre distoglievo lo sguardo,

“Nulla ahah è solo che sei così carina, sembri un gattino in allerta! Ti guardi in torno con le orecchie abbassate e la coda scodinzolante! Si! Lo sembri davvero!”

“Ma che cavolo dici?!”

dissi alzando di più il mio tono di voce arrossendo palesemente, come si permetteva di paragonarmi ad un gatto spaventato, io non sono spaventata! E non sono un gatto!                                                          
Mentre l’elfo rideva ed io cominciai ad andare a fuoco dall’imbarazzo, la cameriera mi salvò dalla situazione, “Ah! Grazie dio!”  

“Cosa prendete?”
 
ci chiese gentilmente la ragazza di fronte a noi, dai capelli lunghi neri e gli occhi color nocciola, era davvero una bella ragazza. Io ordinai la mia crepes alle fragole e nutella e Chanyeol, lo guardavo mentre parlava alla cameriera, ed il suo sguardo non mi piaceva per niente.  La guardava negli occhi, sorridendole dolcemente e lei si passava di continuo le dita fra i capelli… poi ammiccò…  LO STA ABBORDANDO?! Tossii rumorosamente facendo cadere dalle nuvole la ragazza che poi corse via, Chanyeol la seguì con lo sguardo ed io infuriata, per non so quale motivo, sbattei la mano sul tavolo facendolo sobbalzare.

“E’?”

“Niente!”
 
dissi sgarbata incrociando le braccia al petto, ma perché mi stavo comportando così? Mica era il mio ragazzo. Chanyeol mi guardava confuso e poi sul suo volto comparve un ghigno,

“Chisa, non sarai mica gelosa?”

mi girai di scatto verso il ragazzo con il viso in fiamme e poi esplosi,
“COSAAAAA?!” mi alzai di scatto dal tavolo andando in bagno, mentre sentivo l’elfo in lontananza chiamarmi, non potevo crederci, io gelosa? Pff, mai!
Entrata nel bagno sbattei la porta e sbraitai contro il lavandino, dicendo parole a caso senza un filo logico. Ma subito dopo più imbarazzata di prima vidi la sagoma della cameriera di prima entrare nel bagno. “Cazzo!” Spalancai gli occhi cercando di far finta di nulla, mentre aprii l’acqua del rubinetto per lavarmi le mani e impegnarmi in qualcosa, la cameriera mi guardava perplessa pronta per fuggire, sicuramente credeva fossi pazza, può essere, problemi?! Vidi la ragazza deglutire a forza e poi avvicinandosi a me disse

“M-mi dispiace di averle recato fastidio, non era mia intenzione, non credevo fosse il vostro ragazzo. Mi scuso ancora.”

“… cosa? Anche lei?”

Mi strozzai con la mia stessa saliva girandomi di scatto verso di lei, “Non è il mio ragazzo!” dissi per poi scappare fuori da quel locale rossa in viso, correndo fino ad una panchina più o meno vicina a quel caffè. Cavolo! Ero bollente, lo potevo sentire dai palmi delle mani che avevo appoggiato sulle mie guancie, mi ero imbarazzata per così poco, che mi stava succedendo? Quell’elfo non lo conosco nemmeno!

Dopo nemmeno pochi minuti vidi qualcuno mettersi seduto accanto a me, “Tieni!” disse una voce tanto profonda quanto bella, mi girai verso di lui ed era Chanyeol che mi porgeva la mia crepes in un sacchetto da pranzo, “Grazie…” dissi sottovoce prendendo il sacchetto fra le mani. Ero davvero imbarazzata non mi spiegavo nemmeno perché avessi reagito in quel modo. Aprii il pacchetto ed iniziai a mangiare la mia crepes leccandomi i baffi per quanto era buona, me la gustavo con calma e sorridevo ad ogni morso, alzai la testa sorridendo al ragazzo vicino a me che sorrise a sua volta, era la prima volta che sorridevo in presenza dell’elfo. “Chisa aspetta!” disse Chanyeol, mi gelai sul posto, guardando il ragazzo di fronte a me portare il suo pollice vicino alle mie labbra per pulirmi dalla panna, arrossii quando portò il pollice alla sua bocca per leccarlo, abbassai di corsa lo sguardo rimettendo metà crepes nel pacchetto,

“Non lo finisci?”  “Non mi va, lo mangio dopo.”

dissi ancora più imbarazzata.                                                                                                                                                                                  
Iniziammo a girare per vetrine, e sinceramente adoravo guardare quei vestiti bellissimi, chissà come potevano starmi? Mi fermai davanti una vetrina dove era esposto un bellissimo vestito, aveva come pezzo sopra, una camicetta blu notte con il colletto bianco, e sotto, una gonna fiorellata blu, bianca e rossa, era adorabile, guardai il prezzo ma me ne pentii subito dopo, costava davvero troppo per i miei risparmi.
Sospirai e faci spallucce dicendo addio a quel vestito, ma l’elfo mi bloccò dal polso trascinandomi nel negozio, “Ti piaceva quello blu vero?” mi chiese tutto sorridente, io annuii cercando di stare al suo passo, “Ok! Signorina può darmi un S di quel vestito lì, per favore?" la signorina annuì all’ordine prendendomi il vestito per poi portarmelo,

“Su, va a provarlo!”

“Ma tanto non posso comprarlo!”

“Vai!”
 
mi disse Chanyeol spingendomi nel camerino. Mi tolsi i miei vestiti e mi provai quel vestito, si era proprio perfetto, mi faceva la vita piccola e era della giusta lunghezza, mi piaceva moltissimo, peccato che non potevo comprarlo.                                                                                                                                                                       
“Allora Chisa, hai fatto?”

“Si!” dissi uscendo fuori dal camerino, feci una giravolta su me stessa guardandomi allo specchio sulla mia destra, era stupendo, guardai Chanyeol che mi fissava dalla testa hai piedi a bocca aperta,

“Ehi! Allora?”

“Ti sta davvero bene..”

l’elfo ingoiò a vuoto imbarazzato e io ridacchiai coprendomi la bocca con la mano per non farmi vedere.

“Però non posso comprarlo..” dissi triste guardandomi ancora allo specchio, l’elfo rise arrivando dietro la mia schiena per tagliare il cartellino,

“Cosa? Non puoi farlo!”

dissi in preda al panico, se ci avrebbero visti ci avrebbero uccisi, Chanyeol rise ancora e poi mi fece vedere lo scontrino, “Tienilo, è tuo!” “Cheeeee? Davvero??”  saltellai di gioia abbracciando il ragazzo e ringraziandolo formalmente, non avrei mai pensato che questo spilungone fosse così gentile. Quando uscimmo dal negozio sprizzavo felicità da tutti i pori, si vedeva da un miglio che ero felice, mentre camminavamo presi fra le mani il braccio del ragazzo, attaccandomi a lui come una cozza, mentre lo ringraziavo ancora per quel regalo stupendo.       

Alla fine della lunga passeggiata ci ritirammo in un parco e ci sedemmo su delle altalene iniziando a parlare.

“Sai, è la prima volta che ti vedo sorridere da quando sei arrivata, sei molto più bella così!”

“Ah! G-grazie.”

risposi arrossendo, però era vero, non avevo mai sorriso nemmeno a mia zia in quei giorni, forze perché pensavo solo ed esclusivamente a quell’uomo. Mi rattristii in un nano secondo e l’elfo subito mi chiese cosa avevo, “Nulla, stavo sovrappensiero.” Chanyeol annuì e mi accarezzò dolcemente i capelli dicendomi, “Spero di conoscerti meglio, piccola gattina.”ridacchiò alle sue parole mentre io arrossivo di nuovo, “Non sono una gattina!”.




Angolo dell'autrice.
Salveee!
Scusate se non ho aggiornato prima, ma mi era presa l'ansia e ho riguardato questo capitolo tremila volte prima di pubblicarlo ahah XD
Non sono molto sicura che piaccia, però continuerò a pubblicarla fino alla fine. Non sarà molto lunga, siccome è basata su di una poesia, ma ci dedicherò molto tempo ^^ Spero appreziate!
Alla prossima chingu <3

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Capitolo 3
*** Serata che ricorda troppo ***


Erano passate ben due settimane da quando mi trasferii in Corea e fortunatamente mi trovai molto bene, io e Chanyeol stavamo sempre insieme e grazie a lui conobbi molte altre persone davvero simpatiche. Non avrei mai pensato di arrivare a quel punto.

Mi ricordo la prima volta che cercò di farmi uscire di sera con lui, dovette trascinarmi fuori di casa in tutti i sensi, mentre io lo picchiavo per lasciarmi stare in solitudine. Ma anche se non volevo non mi pentii di quella serata, fu divertente e fu la prima volta dopo tanto tempo che mi distrassi dal mio passato. Ero serena mentre ballava sulle note di musica house con i miei nuovi amici, Chanyeol gentilmente mi unì a far parte del suo circolo di amici e devo dire che erano davvero simpatici, uno più pazzo dell’altro. E mi aveva colpito molto Baekhyun, un ragazzo non molto alto dal faccino dolce, infatti diventammo subito amici.

Era una mattina tranquilla, almeno lo era, prima che Chanyeol e il suo amico Baekhyun, il maniaco dell’eye-lyner, mi piombassero in camera, rimanemmo in camera mia ha parlare un po’ come facevamo sempre d’altronde.

“Chisa ma un lavoro? Non vuoi proprio saperne?”

mi chiese Baekhyun mentre si sdraiava sul letto accanto a me, non ci avevo mai pensato, un lavoro, con un lavoro potevo spostarmi più facilmente e potevo comprarmi quello che volevo senza chiedere alla zia, non sarebbe stato male trovarmi un lavoro,

“No, a dirla tutta vorrei trovarne uno. Ma non sono proprio cosa fare…”

“Perché non fai la modella!”

disse ridacchiando Chanyeol, risi con lui sporgendomi sul suo corpo per dargli uno scappellotto dietro il collo, facendo profondare le ginocchia nel materasso,

“Zitto Yoda! Non posso fare un lavoro che mi stressi, non ce la farei..”

dissi triste anche se l’idea della modella mi piaceva. Chanyeol si scusò ma Baekhyun non seguì il filo del discorso,

“Perché non puoi stressarti? E’ successo qualcosa?” cavolo lui non lo sapeva!

Avevo fatto uno sbaglio madornale e quell’idiota di Chanyeol mi aveva portato nell’abisso. Chanyeol una settimana prima venne a sapere delle mie visite frequenti dallo psichiatra, ma non gli dissi mai per quale motivo ci andavo, gli dissi che un giorno lo avrebbe scoperto se era necessario, non volevo parlare del mio passato, era solo che da dimenticare. Rivolsi uno sguardo all’elfo che mi guardò a sua volta chiedendomi scusa con lo sguardo, “Stupido elfo!” balzai sul letto sdraiandomi sopra Chanyeol, per schiacciarlo, sorridendo innocentemente a Baekhyun  dicendogli che non era nulla di così grave. Fatte le sette entrambi i ragazzi mi proposero di uscire con loro a cena, così accettai serenamente, mi mise le scarpe e uscimmo di casa, pronti per una cena tra amici. Mentre eravamo per strada, in macchina Baekhyun, soprannominato da me Puppy, mise della musica e come degli idioti iniziammo a cantare a squarciagola. Ci divertivamo con poco, ma nel nostro gruppo noi eravamo il trio Happy virus. Ci piaceva scherzare e ridere insieme, infondo è questo che si fa tra amici, eppure ero sempre stata a disparte, mi faceva strano ma mi veniva così naturale. Chanyeol mi aveva completamente scombussolato la vita, mi ha aiutato a sorridere come prima e ad essere tranquilla con gli altri, e magari ad essere anche meno scontrosa, accettai questo suo aiuto, ma ugualmente il ricordo di quell’uomo non svaniva. Ancora stavo male per lui, ed era lui la causa della maggior parte dei miei problemi.
La mia vista si offuscava,il mio equilibrio svaniva,
sentivo le mie gambe non reggere più il mio peso e la testa mi girava,
pazza,
  facendomi vedere te, affianco a me.
 
Arrivammo al nuovo pab della città, fiondandoci subito ad un tavolo ordinammo una valanga di patatine e dei panini per poi iniziare a mangiare. Ci stavamo rimpinzando ed anche ubriacando, la musica amplificava ancora di più quella sensazione di vuoto che da l’alcool. La testa mi girava mentre Chanyeol mi chiese di ballare e mi portò con se e il Puppy in mezzo alla folla, i due ragazzi mi accerchiarono mentre ballavamo in modo sfrenato, ridendo e divertendoci insieme. Ma quella sensazione, mi ricordo subito ciò che odio di più, mi gettai sulle spalle di Chanyeol, ma lui ubriaco peggio di me, pensò solo che volessi attaccarmi a lui, la folla troppo vicina mi continuava a muovere,mentre io pensavo a tutt’altro.

Lui. Lui mi fece ubriacare per la prima volta e fu proprio la volta in cui persi la mia verginità. Tutto da quella sera fece di me una persona con l’anima nera, era così brutto ricordare, quando eri lì con i tuoi amici a divertirti. Se potesse sentirmi ora Chanyeol vorrei chiedergli scusa, non posso farcela.
scesi dai miei pensieri e mi ricordai dov’ero, mi portai una mano sulla bocca e freneticamente presi sia Chanyeol che Baekhyun per un polso, portandoli con me in bagno.
Mi svegliavo la mattina dopo purtroppo, 
correndo subito verso il bagno dove rigettavo solo liquidi.

Aprii di scatto la porta gettandomi su uno dei water, vomitandoci poi dentro, il rumore che emettevo era disumano, odiavo quel momento. Iniziai a vomitare, strizzando gli occhi per il dolore che l’acido che stavo rigettando mi dava, le mie gambe tremavano dal terrore, e la mia povera testa pulsava senza sosta,  quando finii poggiai la fronte sul bordo della tazza, Chanyeol preoccupato mi venne vicino accarezzandomi la schiena. Baekhyun era in un angolo sconvolto e in preda al panico,li avevo terrorizzati, mi stavo odiando più della mia vita, quando mi ripresi Chanyeol mi prese in braccio e mi portò fuori in macchina, ci mettemmo poco ad arrivare da Baekhyun, che era la casa più vicina,anche se l’elfo guidava da schifo sotto l’effetto dell’alcool. Appena arrivammo mi coricarono sul letto del cucciolo facendomi prendere aria per aiutare a rilassarmi. Guardavo i loro visi e li ringraziai mentalmente, ero davvero fortunata ad avere due amici così vicino a me, sorrisi ai ragazzi e li presi entrambi per i polsi trascinandoli verso di me, loro si stesero ad entrambi i miei lati guardandomi. Lì abbracciai e teneramente diedi un bacio ad entrambi,

“Grazie, vi amo ragazzi..”

detto quello mi addormentai fra le loro braccia cullata dai loro baci sulle guance e sulla fronte.

Mi svegliai la mattina dopo con un emicrania da record, mi rigirai nel letto e vidi i due ragazzi ancora affianco a me, sorrisi “Sembrano due cani da guardia!” ridacchia tra me e me accarezzando ad entrambi i capelli soffici. Baciai ad entrambi le guance per poi dirigermi nel bagno per sciacquarmi un po’, mi guardai allo specchio e vidi una ragazza di soli 19 anni, pallida come un cadavere, con grandi occhiaie sotto gli occhi, mi passai le dita sugl’occhi e li sentivo gonfi e doloranti, ma la cosa che mi lasciò più sconcertata era che erano rossi.

Ho pianto?”

corsi di nuovo in camera e mi buttai sul letto per vedere il cuscino all’altezza dei miei occhi, era bagnato, cosa avrò sognato? Cosa mi fece piangere quella notte?                                                                                         
Forse un’idea ce l’avevo, lui. So per certo che pensai a lui, pensai a lui come ogni sera ed ogni ora della mia vita, qualsiasi cosa mi ricordava lui, perché?                                                                                                         
Nel mentre sia Chanyeol che Baekhyun si svegliarono,

“Tutto bene?”

mi chiese l’elfo accarezzandomi il fianco, io annuii mentre passavo le mani secche su quel cuscino umido,

“Chisa che hai?”

chiese voltandosi verso di me Baekhyun, portò lo sguardo sul cuscino spalancando gli occhi,

“Hai pianto?”

“Non lo so..”

Baek si alzò con il busto e mi abbracciò teneramente. Calò entrambi di nuovo sul letto lasciandomi sdraiare su di lui, poggiai il mio viso sul suo petto e mi strinsi a lui, mentre sentivo le mani di entrambi i ragazzi coccolarmi,

“Come mai hai pianto?”

chiese Baekhyun mentre mi scompigliò teneramente i capelli,

“Non lo so..” mi feci piccola fra le sue braccia pensando a ciò che avrei potuto sognare, ma un’idea ce l’avevo già.
 
FLASHBACK
"Jongh non è pericoloso stare qui? Andiamocene.."

"Aspetta!"

mi rispose Jonghyun seccato, eravamo in una specie di fabbrica abbandonata, il mio ragazzo doveva compiere la sua commissione ma io volevo andarmene il prima possibile. Quel posto mi metteva paura e sapendo che tipo di persone c’erano, la voglia di scappare era l’unica a farsi sentire.                                                                             
Mi tremavano le gambe e camminavo dietro Jonghyun senza mai staccare gli occhi dalla sua ampia schiena, sorrisi mentre lo guardavo perché sapevo che lui qualunque cosa sarebbe successa mi avrebbe salvata, come faceva sempre. Sentii un rumore strano mentre camminavamo per quei corridoi stretti e bui di quella fabbrica di medicinali, mi lanciai sul ragazzo di fronte a me, stringendo la sua maglia fra le mani.


“Sta tranquilla.”

 mi disse portando un braccio a cingermi il fianco, arrivammo davanti una porta, che sembrava portare ad una cella frigorifera, ma che si presentò invece come un ufficio ben arredato e ordinato. Entrammo in quella stanza costosa solo nel guardarla,dove c’erano diversi omoni che ci circondavano, alla fine delle stanza c’era un uomo, seduto dietro una scrivania in legno massello. Era lucida come se ci avessero passato appena della cera sopra ed era piena di scartoffie impilate, Jonghyun mi lasciò dietro di se e consegnò quel pacchetto che doveva dare all’uomo, si prese le tre mazzette che quell’essere calvo e pieno di barba gli lanciò sul tavolo, per poi girarsi di spalle e correre via con me per mano. Uscimmo di corsa e subito arrivati in auto, Jonghyun nascose i soldi in tasca e mi sorrise accarezzandomi una guancia,


“Visto? E’ filato tutto liscio!”,

sorrisi anche io, poggiando la mia mano sulla sua, ma poteva continuare a d andare così? Era troppo rischioso.
FINE FLASHBACK
 
Sospirai alzandomi poi dal ragazzo mettendomi seduta davanti entrambi, 

“V-va tutto bene… non preoccupatevi ok?”

i ragazzi annuirono alle mie parole, non volevo dirglielo, non volevo trasportarli nel mio abisso, volevo stare zitta e tenerlo per me. Farli preoccupare e stare male era l’ultimo dei miei pensieri, non lo avrei mai fatto, neanche se ero in grave pericolo.
Stava diventando così impossibile sostenere quel problema da sola, ma il solo pensiero di dirlo a qualcuno mi spaventava, come potevano vedermi dopo? Come una criminale? Avevo paura, preferivo rimanere in silenzio, lasciandomi tutto alle spalle, anche se iniziava a pesare troppo per me.






 
Salve a tutti!! 
Questa volta ho aggiornato prima ^^
Non so cosa scrivere ahaha, mi piacerebbe molto sapere se interessa e se è una FF da continuare, per favore recensite così capisco come sto lavorando. Sinceramente ho bisogno di capire se scrivo in modo adeguato o se devo cambiare qualcosa, quindi fatemi sapere se volete^^

Poi ho visto anche che una piccola personcina segue la mia FF, mio dio graziee!!! ** Per me è un grande passo avanti <3 GRAZIE <3 <3

P.S. scusate eventuali errori

Ci vediamo al prossimo capitolo 

XOXO <3


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Capitolo 4
*** Viso di un cadavere ***


“Aaah! Dio che mal di testa!”

Mi arruffai i capelli stufa di quel dolore alla testa, era da tutto il pomeriggio che continuava a farmi male. Non uscii di casa e ne Chanyeol ne Baekhyun si fecero vivi, stavo impazzendo. Rotolai sul letto, la stanza era buia, le tapparelle abbassate e le luci spente, perché il solo contatto della luce mi dava fastidio, la porta chiusa e il ventilatore lasciava filtrare un po’ d’aria. Mi girai a pancia in giù, facendo sprofondare il mio viso tra le coperte, sbuffai e una lacrima mi rigò il viso,

“Voglio uscire!”.
Rimanevo ore a fissarmi in quello specchio rotto da te,
        immobile, pallida,
senza emozioni.

Scalciai via le coperte e furiosa mi alzai dal letto correndo nel bagno della mia stanza, chiusi la porta e aprii il rubinetto della vasca per riempirla, mi diressi davanti l’enorme specchio e mi guardai. Dio sembravo un cadavere. Il mio viso era pallido, i miei occhi erano contornati di nero per le occhiaie, le mie guancie incavate, la mia pelle era secca e avevo un rossore sul collo, mi passai le mani sul volto e poi sul collo, sentendomi gracile e orribile. Mi strofinai la faccia per poi riguardarmi allo specchio, dovevo cambiare. Quegli anni dallo psichiatra non mi avevano aiutato per niente, ero rimasta com’ero, sconvolta, inorridita, spaventata, non era cambiato nulla, ne del mio aspetto, ne del mio comportamento. Qui nessuno poteva aiutarmi, solo io potevo salvarmi.

Sfioravo il mio viso sentendolo freddo e 
le mie mani secche e per niente curate,
lo graffiavano lasciando righe bianche al loro passaggio.

Abbassai lo sguardo sul mio corpo coperto dal pigiama e mi disgustai vedendo quanto ero magra, mi passai le mani sui fianchi, che prima erano così belli e in carne, avevo delle così belle forme, che ora non avevo più. Avevo delle cosce sode e un addome muscolo, che ora aveva solo ossa e stomaco incavato. Mi tolsi i vestiti e rimasi ancora più inorridita quando vidi i graffi che mi facevo sulle cosce, grazie a dio non erano così evidenti, ma vederli li mi ricordava il motivo per qui me li feci. Triste mi infilai nella vasca piena e mi rannicchiai vicino al bordo, poggiai la testa sulle mie ginocchia mentre l’acqua mi riscaldava dalle spalle in giù.
Alzai di poco la nuca e potei vedere i miei seni troppo grandi rispetto al mio corpo esile, che mi disgustavano, e la mia pancia che nonostante ero piegata non aveva rotoli di carne. Feci scendere le mie mani sul mio addome stringendomi la pancia, volevo indietro il mio corpo. Passando le mani sul torace, sentivo le costole che prima non avevo mai notato, e le clavicole erano talmente evidenti che potevano essere riempite con acqua.

“Che schifo.”

Presi la spugna fra le mani e ci mise del sapone ai frutti di bosco, la portai vicino al mio naso e annusai quel dolce odore, era così buona, sapeva di fresco, di pulito, di puro. Mi alzai in piedi, ed iniziai ad insaponare il mio corpo, strofinando forte sulla mia pelle fino ad arrossarla, il rumore dell’acqua che veniva spostata dai miei movimenti, mi metteva ancora più tristezza, mi faceva sentire sola al mondo. Quando finii di insaponarmi mi rimisi seduta, guardando di fronte a me, dove c’era una piccola radiolina che giaceva sul bordo della vasca. Era così carina, era una vecchia radiolina degli anni ’60, l’antenna era aperta verso l’alto e la manovella segnava che il volume era bassissimo, sicuramente la zia sentiva la musica a basso volume per rilassarsi.
Mi avvicinai all’oggetto e aspettando prima che si asciugasse la mano, l’accesi. All’iniziò il rumore prodotto era gracchiato e disconnesso, così iniziai a cambiare stazione finché non ne prese una. Una canzone di Lauryn Hill riecheggiò nella stanza da bagno, lasciandomi chiudere gli occhi per quanto era bella la sua voce. Così melodiosa e calda, sembrava miele sulle labbra, anche se era solo suono emanava un profumo dolce, un profumo molto simile al profumo dei fiori, così dolce ed unico, imparagonabile a nessun’altro. Lasciai la radiolina cullarmi sulle dolci note di Killing me sofly, mentre mi sdraiai nella vasca chiudendo gli occhiper lasciarmi trasportare dai miei pensieri.
 
Iniziai a pensare a tutto quello che passai in pochi anni, ansi mi chiesi perché io dovetti subire tutto quello, perché proprio io, cos’avevo che gli altri non avevano? Fin dall’inizio avevo sempre desiderato una vita tranquilla e felice, con un amore della mia vita e un futuro felice, ma incontrando quell’amore che tanto desideravo la mia vita si era completamente rovinata. Pensavo ancora perché faceva quel lavoro, così sporco e pericoloso, cosa lo spingeva a farlo? Non aveva soldi? Non aveva una famiglia?
Ma c’ero io, avremmo potuto iniziare una vita insieme, appena terminavo la scuola avrei potuto dargli una mano con il lavoro, ma così non successe. Quel lavoro, se si può definire così, per lui era importante, importante quasi quanto me. Però anche se odiavo quel suo lato, amavo com’era nei miei confronti, quando ogni volta che mi sfiorava provavo dei brividi per tutto il corpo, e il mio stomaco doleva per l’enorme nodo che mi si formava, era così bello sentirsi amati, era così bello essere abbracciati nel bel mezzo della notte, quando non riuscivi a prendere sonno per l’ansia e per la paura, che se mi sarei addormentata non mi sarei più svegliata. Rabbrividivo al solo pensiero che tutto quello non sarebbe durato a lungo. Non ne avevo mai parlato con i miei genitori, non potevo parlarne, lo avrei messo nei guai. E se avessero chiamato la polizia? E lo avessero portato via da me? Bhe sarebbe stato meglio piuttosto che perderlo per sempre.
 
Le lacrime iniziarono a farmi pizzicare gli occhi, e non riuscii a trattenerle, mi portai le mani al viso per togliermi le lacrime, che non erano solo piene di tristezza, ma erano acide, marce. Piene di odio, tristezza, depressione, angoscia, avevo bisogno di qualcuno che potesse amarmi come lui, una persona che potesse aiutarmi, che potesse tenermi stretta fra le sue braccia e sentirmi protetta, come lo ero con lui. Jonghyun non faceva solamente battere il mio cuore, lo faceva esplodere. Quando vidi la sua sagoma cadere a terra morente i miei occhi non riuscivano a realizzare e ancora in quel momento sentivo la sua presenza affianco a me. Non riuscivo a realizzare la sua morte, non potevo. Così iniziai a farmi credere che lui era ancora con me, vivo. Lo aspettavo, e più attendevo più i miei genitori mi credevano completamente pazza.
Vedevo la sua sagoma accanto a me, come se fosse un amico immaginario, ma fingevo. Io non vedevo nulla, io non avevo nessuno affianco a me, ero solo bisognosa di qualcuno da avere affianco a me.
 
Mi rigirai nella vasca mettendomi su di un fianco e il mio pensiero cadde su Chanyeol. Aah quel ragazzo, anche lui mi aveva sconvolto la vita, sembrava come se fosse un fulmine caduto a ciel sereno, così, dal nulla. All’inizio lo odiavo così tanto da augurargli i mali peggiori, ma poi si rese indispensabile perme. Ricordai quanti attacchi di gelosia avevo nei suoi confronti, e quante volte mi batteva forte il cuore ogni volta che mi era troppo vicino. Forse era il mio distaccamento dalle persone, o forse era lui, con quei bellissimi occhi a mandorla, la sua bocca carnosa e rosea, o forse le sue dolci orecchie a sventola, che tanto adoravo, o anche il suo corpo alto, snello, perfetto…
 
Arrossii ai miei pensieri e mi alzai di scatto dalla vasca, non mi accorsi che l’acqua ormai era diventata gelida e la canzone era finita da un pezzo. Spensila radiolina e aprii il tappo della vasca lasciando scorrere via l’acqua, uscii dalla vasca mettendomi un accappatoio addosso e mi diressi verso la mia stanza per vestirmi. Mentre mi vestivo ripensai a quei dolci pensieri che feci su Chanyeol, non capivo se lo pensavo solo perché era un bel ragazzo o perché c’era di più sotto. Rabbrividii al solo pensiero e scossi la testa, mentre giravo il viso mi guardai allo specchio di fianco al letto, anche se mi piaceva Chanyeol, sicuramente non sarei mai stata ricambiata, come poteva piacergli uno zombie vivente. Ero orripilante.
 
Guardai di fuori la finestra e vidi che era ancora giorno,
 
“Perché no!”
 
Dissi, pensando di farmi una bella passeggiata all’aria aperta. Mi vestii velocemente mettendomi il vestito che Chanyeol mi regalò, con un paio di calze nere e delle Creeper ad accompagnare il tutto, mi feci un trucco leggero sugli occhi e mi legai i lunghi capelli rossi in una treccia morbida, mettendomi in testa il mio baschetto beige per poi scendere frettolosamente le scale per poter uscire.
 
“Chisa dove vai?”
 
“Oh zia! Sto uscendo per fare una passeggiata ci vediamo dopo ok?”
 
Dissi sorridendo a mia zia, mentre lei mi guardava sorpresa, si avvicinò a me e mi carezzò una guancia,
 
“Piccola ti senti bene?”
 
“Ahahah ma certo zia! Sto benissimo!” risposi sorridendole per poi poggiare la mia mano sulla sua e stringerla. La zia mi guardò da capo a piedi e sorrise vedendomi ben vestita e curata,
 
“Chisa stai davvero benissimo, alla zia fa piacere vederti ben curata e vestita!”“Lo so zia!”
 
“Ah ma, questo vestito?”
 
Mi chiese curiosa portando la sua mano sulla gonna, tastandone la morbidezza, io arrossii all’istante pensando a chi me lo regalò,
 
“M-me lo ha regalo Chanyeol-ssi..” dissi timidamente abbassando lo sguardo per non far vedere i miei rossori,
 
“Oh ma che gentile! Dobbiamo assolutamente invitarlo a cena uno di questi giorni è Chisa! Chisa?” la zia notò che ero molto imbarazzata così ridacchiò e prese il mio mento fra le dita alzandomi il volto,
 
“Ma guarda un po’! Rossori! Chisa devi dirmi qualcosa?”
 
La zia continuava a sorridere mentre io diventai ancora più imbarazzata,
 
“N-no non ho nulla da dire! Ciao zia! A dopo!”
Le diedi un bacio veloce sulla guancia facendola ridere per poi scappare fuori di casa in fiamme. Cosa diavolo mi stava succedendo?
 
Iniziai a camminare e senza nemmeno accorgermene mi ritrovai davanti il bar dove lavorava Chanyeol, feci spallucce e mi diressi verso l’entrata quando all’improvviso si spalancò la porta rivelando la figura dell’elfo, lo guardai e aveva il fiatone, i suoi zigomi erano rossi e il suo sguardo era puntato oltre il mio corpo. Ad un tratto trovandomi come ostacolo, abbassò lo sguardo e fece un sospiro chiudendo gli occhi, fece un’espressione di dolore mettendosi la mano sul petto che ansava velocemente.
 
“Chan tutto ok?”
 
Dissi guardandolo preoccupata,
 
“Si! Ovvio! E-ecco è che.. aaah!”
 
Si innervosì siccome il suo respiro era ancora pesante e agitato, fece un bel respiro e poi mi disse
 
“E’ da tutto il giorno che non ci siamo sentiti e mi sono preoccupato. Il lavoro mi ha trattenuto fino ad ora e appena ho staccato ho cercato di cambiarmi il più velocemente possibile per venire da te, scusami Chisa!”
 
Lo guardai sorpresa mentre mi tenevo le mani sul petto, poi sorrisi, lo abbracciai lasciandolo stupefatto, ma poco dopo ricambiò.
 
“Non dovevi preoccuparti, so che lavori e non volevo disturbati! Poi come vedi mi stavo facendo una passeggiata sto bene!”
 
Gli dissi mentre lo guardavo negli occhi, mentre i suoi erano puntati su qualcos’altro, mi guardavano per intera curiosi e sorpresi,
 
“Chisa ti vedo diversa!”
 
Mi disse sorridendo l’elfo,
 
“Bhe un buon vestito e un po’ di trucco fanno miracoli!”
 
Dissi sorridendo,
 
“No! Sul serio! Sembri un’altra, sei così bella così!
 
Arrossii alle sue parole guardando altrove,
 
“M-ma che dici! Sono sempre la stessa- bhe forse non ha torto- su forza andiamo! Oppa devi comprarmi un gelato!”
 
Lo presi sotto praccio trascinandolo via con me. Perché il mio cuore stava battendo senza sosta? E mi sentivo così nervosa, non ero mai stata così con lui. Mentre stavamo camminando la sua mano scivolò sulle mie spalle tenendomi stretta a lui ed io mi sentii ribollire, le mie mani giunte davanti la gonna si martoriavano, le stringevo fra di loro, strofinandole nervosamente mentre sentivo caldo, davvero troppo caldo per l’aria primaverile che c’era, mi sudavano anche le mani per il nervoso.
 
Quando intravidi la gelateria feci un sospiro di sollievo, perché finalmente Chanyeol si staccò da me per andare a prendere dei gelati,
 
“Aspettami qui ok?”
 
Annuii fermandomi sul posto a pochi metri dalla piccola gelateria all’aperto, mi guardai in torno e vide molte coppiette mangiare gelati insieme, in una mega coppa a forma di cuore, arrossii pensando che erano davvero carini ma anche imbarazzanti, come potevano condividere un gelato, così! Davanti a tutti!
Dopo qualche minuto Chanyeol tornò da me con una mega coppa in mano, sorrideva mentre mi disse,
 
“La gelatai mi ha dato questa siccome mi ha visto con te, ha detto che è in omaggio per tutte le coppiette. Bhe approfittiamo no!”
 
“P-per tutte le coppiette?”
 
Balbettai ripetendo quelle parole che mi rimasero in testa, risuonando come in una stanza vuota,avvampai,
 
“Si! Dai andiamo a sederci!”
 
Chanyeol mi prese per un polso e mi portò a sedere ad un tavolino, poggiando la coppa tra di noi,
 
“Buon appetito!”
 
Disse prima di dare una cucchiaiata al gelato, le mie mani prudevano, non sapevo cosa fare, mi vergognavo così tanto, ma avevo voglia di gelato, strizzai gli occhi disperata quando sentii Chanyeol dire,
 
“Aaah..”
 
Aprii gli occhi e trovai il cucchiaino dell’elfo vicinissimo alla mia bocca con del gelato sopra, spostai il mio sguardo sul ragazzo che mi incitò a prenderlo, così schiusi le labbra e mi avvicinai al cucchiaino per mangiarlo. Mi portai le mani alle guance facendo un versetto di apprezzamento,
 
“E’ buono!”
 
“Allora mangia gattina spaventata!”
 
Disse ridacchiando,
 
“Non sono spaventata e nemmeno una gattina!”
 
Dissi ancora più rossa di prima mentre sbuffavo, presi il mio cucchiaino e iniziai a mangiare anche io, così mi tornò in mente quando mi chiamò per la prima volta gattina, fu così imbarazzante, soprattutto quando mi pulì dalla panna e se la portò alle labbra lasciandomi sconvolta e le sue labbra.. oddio!
 
Mi ripresi dai miei pensieri, siccome sentii il gelato cadermi sull’angolo della bocca, stavo sbavando!
Mi asciugai velocemente con un fazzoletto mentre sentii Chanyeol ridere, alzai lo sguardo e lo vidi fissarmi come la prima volta, poggiato con i gomiti sul tavolino e il viso sulle mani,
 
“Da quanto mi stai guardando?”
 
“Da quanto basta per vederti sbavare! Ahahahah”
 
Arrossii per l’imbarazzo abbassando lo sguardo, e strinsi le mani sulla gonna, “Cavolo! Solo a me succedono queste cose!” , quando sentii Chanyeol smettere di ridere sentii la sedia graffiare il pavimento, alzai lo sguardo e l’elfo mi si era avvicinato anche troppo a me, spostai lo sguardo da un’altra parte e poi Chanyeol poggiandosi con il gomito sul tavoli girò il volto verso di me, guardandomi da vicino,
 
“Ma si può sapere a cosa stavi pensando?”
 
“Non te lo dirò mai!”
 
Risposi secca, senza blaterale facendo ridere lo spilungone, che anche da seduto mi superava.
 
 
 
Alla fine della serata Chanyeol mi riaccompagnò a casa, mi divertii molto quel pomeriggio anche se mi imbarazzai ogni cinque secondi,
 
“Allora a domani..”
 
Disse Chanyeol, mentre eravamo sull’uscio di casa, il suo viso era basso sui suoi piedi e la sua mano era fra i suoi capelli, li scompigliava nervosamente e quel suo gesto mi fece sorridere, mi avvicinai pericolosamente a lui e alzandomi sulle punte dei piedi gli posai un dolce bacio vicino l’angolo delle sue labbra. Realizzando quello che feci spalancai gli occhi di colpo come fece l’elfo, mi allontanai da lui velocemente e stringendomi la gonna fra le mani dissi,
 
“A-a domani Chan! B-buonanotte!”
 
Mi girai e scomparii dietro la porta di casa, poggiandomi sulla porta chiusa, sentii la risposta di Chanyeol,
 
“Buonanotte Chisa!”
 
Dopo qualche secondo mi girai verso lo spioncino e vidi Chanyeol andare via, “Dio che imbarazzo! Ma cosa mi è saltato in mente?” , mi diressi ancora rossa in viso nella mia stanza, imbarazzandomi ogni secondo di più per il gesto che feci.
Spesso mi portavo la mano al cuore,non sentendolo battere,e mi chiedevo se avrebbe mai ricominciato a fare quel rumore cheemetteva in tua presenza.


Angolo dell'autrice.





Ciaoooo!! Salve a tutti <3 
Rieccomi con il quarto capitolo!

Devo dire che questo capitolo, fino ad ora, è stato il più complicato da scrivere. Ho dovuto impersonarmi nella pretagonista e cercare di tirare fuori i suoi difetti, almeno i difetti che vede una normalissima ragazza in fase di crescita. Molte ragazze si vedono brutte anche se sono belle e glie lo dicono anche le persone a loro vicine, così ho voluto prendere ispirazione da loro^^
Anche se forse lo esagerato molto ahahXD

Comunque, bando alle ciance, mi dispiace di non aver aggiornato prima, ma come al solito sono andata nel panicoXD
Nel prossimo capitolo ci sarà un cambiamento, che spero piaccia^^

Quindi al prossimo capitolo e grazie mille di leggere la mia FF <3
Vi ricordo che sarei molto felice se recensiste la mia ff così potrei capire se piace, un bacio a tutti XOXO



 
 

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