Green Eyes

di Bunny05
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Buenos Aires Ritorno. ***
Capitolo 2: *** Famiglia Comello. ***
Capitolo 3: *** Jorge Blanco. ***
Capitolo 4: *** Nuove conoscenze. ***
Capitolo 5: *** Un posto magico. ***
Capitolo 6: *** Un bacio inaspettato. ***
Capitolo 7: *** Parlare nel sonno. ***
Capitolo 8: *** Un senso di protezione (Jorge Blanco) ***
Capitolo 9: *** Sensazioni Pericolose. ***
Capitolo 10: *** Senza Fiato. ***
Capitolo 11: *** Supereroe. ***
Capitolo 12: *** Cuando Me Voy. ***
Capitolo 13: *** Pigiama Party. ***
Capitolo 14: *** Rotture. (Jorge Blanco) ***
Capitolo 15: *** Confessioni. ***
Capitolo 16: *** Pericoli e Paure. ***
Capitolo 17: *** Fidati Di Me! ***
Capitolo 18: *** Preoccupazioni. ***
Capitolo 19: *** Melodie. ***
Capitolo 20: *** Campeggio. ***
Capitolo 21: *** Noi. (Jorge Blanco) ***
Capitolo 22: *** Il Ritorno All'accademia. ***
Capitolo 23: *** Insieme. ***
Capitolo 24: *** Attrazione. ***
Capitolo 25: *** Tutti lo devono sapere. ***
Capitolo 26: *** Festa In Maschera. ***
Capitolo 27: *** Buon Compleanno Martina. ***
Capitolo 28: *** Una Notte Magica. ***
Capitolo 29: *** Una chiamata inaspettata. ***
Capitolo 30: *** Nuovi problemi. ***
Capitolo 31: *** Fregature. (Jorge Blanco) ***
Capitolo 32: *** Lontananza. ***
Capitolo 33: *** Soffrire D'amore. ***
Capitolo 34: *** Rivelazioni. ***
Capitolo 35: *** Destinati A Stare Insieme. (The End) ***
Capitolo 36: *** Ringraziamenti e Consigli. ***



Capitolo 1
*** Buenos Aires Ritorno. ***


Buenos Aires Ritorno.
 
Oggi è il mio ultimo giorno a Londra, già perché io, Martina Stoessel, domani partirò per Buenos Aires la città dove sono nata. Avevo 8 anni quando andai via dalla mia città. Mia madre Maria morì in un incidente stradale e per me e mio padre fu uno shock, più per mio padre che infatti decise di portarmi in giro con se in ogni suo viaggio di lavoro, in questi ultimi due anni ci siamo stabiliti qui a Londra e non tornammo mai più a Buenos Aires dopo la morte di mia madre, so che pensa ancora a lei era il grande amore della sua vita, ma vorrei tanto che andasse avanti perché sono passati dieci anni e per questi dieci anni si è sempre occupato di me e del lavoro e mai di se stesso. Ritorniamo a me, al mio diciottesimo compleanno mio padre mi diede la grande notizia che potevo iscrivermi ad un accademia musicale che ho sempre sognato di frequentare da quando sono piccola, l’accademia di musica di Buenos Aires “Studio21”, credevo che non me l’avrebbe mai permesso per il fatto che si trovasse li. Mia madre mi insegno a cantare quando ero piccola, non so se è una vocazione ma ricordo che da piccola amavo cantare con mia madre mentre lei suonava il piano forte, che poi anch’io con il tempo imparai a suonare. Qua a Londra frequentavo una scuola musicale dove ho imparato a suonare la chitarra e a comporre melodie e testi, ma il mio più grande sogno è di andare in quell’accademia.
Erano le 21:00 e decisi di infilarmi il pigiama e di andare a letto perché l’indomani mi sarei dovuta svegliare alle 6:00 del mattino per andare in aeroporto. Mi guardai allo specchio, i miei grandi occhi scuri fissavano l’immagine riflessa, i miei capelli mori che alle punte sono quasi biondi sono ancora umidi per via della doccia che mi sono fatta, noto di essermi alzata parecchio dall’anno scorso, il mio corpo è esile ma ho le curve nei punti giusti. Guardo questa ragazza riflessa nello specchio e penso che da domani cambierà vita. Sento qualcuno bussare alla mia porta e quando mi giro vedo mio padre entrare nella stanza << Tutto ok Tini? >> << Si >> rispondo guardandolo. << Andrà tutto bene >> mi schiocco un bacio sulla fronte abbassandosi di qualche centimetro perché è molto alto. Mio padre è un bell’uomo, abbastanza palestrato, moro e con occhi scuri come i miei, vedo la sua dolcezza nei miei confronti in quei occhi. Sento qualcuno entrare lentamente nella stanza << Scusate, c’è una telefonata per te Alejandro. >> dice Roberto un amico di famiglia e consigliere di mio padre, << Vengo subito! Buonanotte piccola ci vediamo domani mattina >> << Buona notte papà >>. Mi sdraio sul mio letto e non so se sono più preoccupata o agitata per tutto questo, da una parte sono super felice di partire e ritornare là, dall’altra mi preoccupa questo grande passo e lentamente di addormento.
È mattina la sveglia suona alle sei in punto e io mi alzo tutta agitata, << TINIIII! >> sento urlare fuori dalla mia stanza << Si papà sono sveglia >> entra in camera mia e mi abbraccia << Hai preparato tutto? >> << Si, le valige sono li >> Indico con il dito, << Bene, allora le porto giù intanto che ti prepari >> prende le valige, la custodia della chitarra e quella del mia pianola e sparì oltre la porta. Questa mattina fa caldo allora decido di raccogliere i capelli in uno chignon spettinato, mi infilo una canotta bianca e un paio di pantaloncini di jeans e le mie Adidas, così durante il viaggio sarò comoda. Sistemo le ultime cose e poi guardo per 5 minuti la mia stanza per l’ultima volta, è spaziosa ma ora è quasi vuota, è di un colore verde primavera e sulle pareti ci sono disegnati fiori viola e fucsia di varie dimensioni, il letto è bianco come il resto degl’altri mobili, il mio grande armadio è vuoto come il pianale dove tenevo la pianola e la scrivania dove mi sedevo a scrivere. La mia stanza mi mancherà. Scendo per fare colazione e trovo mio padre già seduto al tavolo, mi siedo anch’io e lui inizia a spiegarmi i programmi di oggi. << Allora tini, quando arriveremo a Buenos Aires andremo direttamente all’hotel, la famiglia Comello ci aspetta fra due giorni >> << lo so! >> rispondo io e ritorno a mangiare la mia tazza di cereali. La famiglia Comello mi avrebbe ospitata nella sua casa durante la mia permanenza a Buenos Aires, il signor Comello era un grande amico di mio padre quando abitavamo la e non hanno mai perso i contatti tra di loro, così decisero che io potevo restare da loro mentre mio padre poteva tornare qua per il suo lavoro. Da piccola io giocavo sempre con sua figlia ma sono passati dieci anni e io non la ricordo molto bene, ma sono contenta di poter vivere sotto lo stesso tetto con una ragazza della mia età, anche lei come me perse sua madre sei anni fa quindi credo che potremmo aiutarci a vicenda. Finisco di mangiare e sistemo, mi dirigo verso l entrata della casa pronta per andare in aeroporto, guardo per l’ultima volta la mia casa e poi entro in macchina. Roberto si mette al posto di guida, le valige sono già state caricate, mezz’oretta dopo arriviamo in aeroporto. Sull’aereo dopo un oretta mi addormento sapendo di dover affrontare ancora 12 ore di volo. << Tini fra 20 minuti atterriamo >> apro un occhio alla volta e sento un dolore alla schiena dovuto alla mia posizione, cerco di riprendermi prima dell’atterraggio. Quando arriviamo in hotel sono esausta, anche se ho dormito 12 ore filate ne dormirei altre 10, poi noto la stanza in cui siamo, è bella e spaziosa, ha colori chiari tutti sulla tonalità del beige e del marroncino. Davanti al divano c’è una televisione e sulla sinistra ci sono due porte bianche che portano nelle stanze con ognuna il proprio bagno. Mi faccio una doccia veloce e decido di guardare la tv mentre mio padre legge le sue scartoffie. Poco dopo mi riaddormento.
Mi risveglio in questo enorme morbido letto bianco, sono totalmente ricaricata. Mi alzo e apro una delle valige e tiro fuori le prime cose che trovo per non ribaltare tutto, noto che fuori c’è il sole, indosso una gonna azzurra a vita alta che scende larga e abbastanza corta, sopra mi metto una morbida canotta bianca che infilo nella gonna e i miei stivaletti con le borchie. Decido di lasciare i capelli sciolti e ondulati. Vado nella stanza principale e trovo mio padre seduto a far colazione << Buongiorno Tini >> << Buongiorno Pà >> e gli do un bacio sulla guancia. << Che farai oggi? >> << Credo che andrò a fare una passeggiata. >> << sta attenta però! >> << lo so >> rispondo con un tono un po’ scocciato. La mattinata filò liscia, io mi misi in camera mia a scrivere e comporre e all’ora di pranzo scendiamo nel ristorante dell’hotel, è un sala gigante con delle colonne, ha una trentina di tavoli all’incirca, sono rotondi e hanno della tovaglie bianche e sopra altre tovaglie più corte rosse, il pavimento è in marmo chiaro, è molto elegante. Non mangio molto, sarà per il fuso orario ma non ho molta fame, verso le due esco e vado a fare un giro per la città, sembrerà strano ma è come se non fossi mai andata via da qui, l’aria è buona come la ricordo. Passo davanti alla gelateria dove mia madre mi portava sempre da bambina e entro, è proprio come la ricordo, con le pareti bianche a strisce rosse e c’è ancora quel piccolo e vecchio carretto dei gelati alla destra dell’entrata, prendo un gelato e ricomincio a camminare in un parco pieno di fiori, fa veramente caldo, cammino e cammino ancora finché qualcosa non attira la mia attenzione. Il rumore delle onde, lo sento sempre più vicino finché non lo vedo, distrattamente lascio il sentiero di sassi e cammino nel prato verso una panchina sotto un albero che si affaccia al meraviglioso spettacolo che è quel mare che non vedevo da anni, cammino continuando a fissarlo quando urto qualcosa o qualcuno << Ehi svampita, guarda dove vai! >> dice una calda e sensuale voce maschile. Alzo lo sguardo e vedo due grandi occhi verdi per un momento rimango incantata ma poi mi riprendo << io non sono una svampita! >> dico al giovane davanti a me con tono offeso << Eppure mi sei venuta addosso! >>, lo guardo bene è un bel ragazzo, è un gran bel ragazzo a dir la verità, è alto, ha i capelli tutti arruffati non troppo corti, noto il suo sorriso mentre mi guarda con gli occhi socchiusi, ha un fisico atletico almeno vedendolo così, si è davvero bello ma come si permette di darmi della svampita << Non so chi ti credi di essere ma anche tu sei venuto addosso a me >> << Oh oh, che caratterino! >> afferma lui ridendo, << Non ho tempo da perdere con te! >> lui mi passa accanto e mentre si allontana si gira verso di me e con un gran sorriso mi dice << Allora buona giornata svampita! >> mi giro verso di lui per ribattere ma vedo che sta andando verso un gruppo di ragazze che stanno ridendo più in là, il solito bello ma stronzo penso io, e lo lascio perdere per riprendere la mia tranquilla camminata.
Quando torno in albergo è ora di cena, mio padre mi dice che avremmo mangiato in stanza e mi chiese di raccontargli ciò che avevo fatto. Finito cena vado nella mia stanza per farmi un bagno rilassante, ho gli occhi chiusi e sono avvolta dalla schiuma quando nella mia mente mi riappaiono quei occhi verdi e al pensiero di quel ragazzo un po’ presuntuoso mi metto a ridere. Mio padre mi viene a dare la buonanotte verso le dieci di sera e io mi sto preparando mentalmente per l’imminente incontro di domani con la famiglia Comello. Quando mi metto nel letto a dormire e chiudo gli occhi rivedo di nuovo quei occhi verdi, mi scrollo la testa per toglierli dalla mia mente e senza accorgermene mi addormento.
 

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Capitolo 2
*** Famiglia Comello. ***


Famiglia Comello.
SONO stordita. Quando apro gli occhi mi sento come se non avessi dormito affatto, uno strano sogno, ecco cosa ha tormentato il mio sonno. Mi ricordo poco quasi niente, ma sono sicura di aver sentito una voce che cantava e dentro di me volevo raggiungerla ma non ci riuscivo. << Tesoro! >> dice mio padre piano quasi come un sussurro aprendo la porta << Si sono sveglia papà>> dico assonnata, <<è pronta la colazione!>> esclama lui. Piano piano mi alzo dal letto e in pigiama mi trascino nella sala principale. Prendo un succo d’arancia, non ho molta fame e in più sono un po’ nervosa. << Alle 14 ci aspettano i Comello, prepara tutto per quell’ora e non dimenticarti nulla >> << Lo so papà >>, ha sempre avuto quel vizio di ripetermi le stesse cose. Decido di passare una mattinata tranquilla, per passare il tempo decido di mettermi lo smalto nuovo che ho comprato ieri durante la mia passeggiata, verso le 11 mi vesto, mi metto una maglietta di un bel rosa che mi arriva appena sopra l’ombelico e dei pantaloncini di jeans a vita alta chiari e i miei anfibi che lascio sempre slacciati. Mi stiro i capelli e mi trucco un po’ ma non troppo.
 Dopo pranzo sentivo l’agitazione salire, ho una strana sensazione dentro di me e non ne capisco il motivo. Alle 13 e 30 mio padre prede le valige e va a caricarle in macchina. << Pronta? >> dice lui guardandomi preoccupato << Certo>> rispondo io un po’ in ansia. Mentre sono in macchina noto che passiamo davanti al parco in cui sono stata ieri e dove ho incontrato o meglio dire scontrato quel ragazzo dai profondi occhi verdi. Ci allontaniamo dal centro di Buenos Aires per inoltrarci nei quartieri più ricchi, ci sono case enormi in questo posto e sono una più bella e grande dell’altra. Ci fermiamo davanti a un cancello e mio padre tira giù il finestrino e citofona, in un batter d’occhio il cancello si apre e percorriamo questo vialetto quasi infinito circondato da grandi alberi, dopo una curva ci troviamo davanti ad una casa assolutamente splendida, << Credo che ti troverai bene qui, Tini! >> dice ridendo, Io lo guardo con gl’occhi sgranati e non dico una parola. Ci fermiamo davanti a 3 garage sulla sinistra, scendo dalla macchina e inizio ad ammirare quella casa, tutta bianca, difronte all’entrata ci sono degli scalini che portano a quell’enorme ingresso, ha due piani e ha grandi finestre che mi fanno intravedere l’interno, si nota subito che dietro di essa c’è un enorme giardino anche se la casa ne occupa la visuale. Sicuramente si sono trasferiti qui dopo la mia partenza perché la casa io non me la ricordavo sicuramente così, grande. Ad un certo punto la porta si apre e compare una donna paffutella e deliziosa, è vestita da cameriera e ha dei capelli scuri a boccoli, a primo istinto penso sia simpatica, ma la cosa che mi attrae di più in quel momento è la donna che sta dietro di lei, sembra un angelo, ha un vestito bianco aderente con le spalline, le sta a pennello nel suo corpo alto e magro, ha i capelli biondi che gli arrivano poco sotto le spalle e ha due grandi occhi azzurri pieni di una dolcezza quasi infinità e noto che anche mio padre rimane incantato da quella donna. << Io sono Clara! La sorella di Vittorio. E lei è Rosa la nostra governante >> dice lei. << Io sono Martina e lui è mio padre, Alejandro Stoessel >> dico io dopo l’imbarazzante silenzio di mio padre che si riprende solo quando il signor Comello pronuncia il suo nome << Vittorio che grande piacere rivederti! >> dice mio padre, è diverso da come lo ricordo, è un uomo molto alla mano e molto simpatico, alto poco più di me, ha un completo grigio con una camicia bianca, si capisce che è un uomo con la testa sulle spalle. In parte a lui c’è una donna, credo che si sia risposato dopo la morte della moglie, è elegante con un vestito che arriva alle ginocchia di un blu scuro, i capelli di un biondo cenere, ma la cosa che attira la mia attenzione sono i suoi occhi, quei occhi verdi e profondi come quelli di quel ragazzo penso subito io, chissà forse qui tanta gente ha gli occhi di quel colore. << Tu devi essere Martina? Come sei cresciuta, è davvero incantevole Alejandro. >> << Si, sono io >> rispondo << ma può chiamarmi Tini, signor Comello >> << E tu puoi chiamarmi Semplicemente Vittorio >>, << Lei è mia moglie Isabella >> continua lui, << E’ un piacere conoscervi >> dice lei con una voce melodiosa, << E lei è mia sorella, te ne avevo già parlato Alejandro >>, dice Vittorio continuando le presentazioni mentre mio padre annuiva con la testa mentre fissa quella donna angelica << quella che ha studiato in spagna, ora insegna canto allo studio 21 >>, bene un insegnate in casa penso io, mentre mio padre ancora la guarda. << Allora entriamo?>> dice la voce melodiosa di Isabella.
Quando varco la porta entriamo in un atrio spazioso con al centro un tavolino rotondo e grande vaso di fiori rossi, sulla destra c’è una porta e poco più in là una scala che porta al piano superiore, è molto moderna come casa, sulla sinistra c’è un enorme salotto con un grandissimo divano bianco girato verso un grande televisore, alla destra del televisore c’è una grande vetrata che dà su un pezzo di giardino, le pareti sono anch’esse bianche come il pavimento in marmo, ma spiccavano i piccoli dettagli, come i quadri colorati e il tappeto nero davanti al divano. Lo noto poco dopo il piano a coda difronte alla vetrata, sembra proprio il pianoforte di mia madre. << Lo tenuto tutti questi anni, non potevamo portarlo con noi ma siccome sei tornata qui ho chiesto a Vittorio se non fosse un problema per lui sistemarlo in casa sua, dove ci sei tu! >> ho le lacrime agl’occhi e abbraccio forte mio padre e poi ringrazio Vittorio. Mi avvicino al piano e mi ricordo di quando da piccola mi sedevo in parte a mia madre mentre suonava e stavo ore ad ascoltarla. Quanto vorrei che lei fosse qui con me e vedere che sto realizzando i miei sogni, sarebbe fiera di me.
<< OH MIO DIO, TU SEI MARTINA? >> dice una voce squillante alle mie spalle distogliendomi dai pensieri, mi arriva addosso di corsa come un treno e mi abbraccia. Sicuramente è lei Lodovica, la bambina con cui giocavo, ha gli stessi capelli neri corvini di sempre che gli arrivano sulle spalle, è poco più bassa di me e sfoggia un sorriso raggiante, si vede che è una ragazza vivace e solare e mi ci vuole proprio un amica così. Indossa un vestito azzurro a collo alto, alla vita ha un cinturino blu scuro e le scarpe dello stesso colore. << Ciao Lodovica >> dico io dopo che mi ha lasciato dal suo abbraccio, << Sei diventata una gnocca da paura >> dice lei senza pudore e io mi sento un po’ in imbarazzo, << Chissà come reagirà nel vederti >> dice lei ridendo sotto i baffi, ma non capisco di cosa sta parlando. << A proposito dov’è? >> dice Isabella rivolgendosi a Lodo, << Al telefono con una ragazza, sai com’è, MASCHI. >> dice lei guardandomi nel pronunciare quella parola. << Isabella ha un figlio che vive qui con noi, anche lui frequenta l’accademia e ha la stessa loro età >> dice Vittorio << Si ma è in quella fase da ribelle >> continua Isabella << Un donnaiolo si può dire, non farti abbindolare >> dice Lodo guardandomi ancora. << Su Lodovica non dire così è un bravo ragazzo >> la riprese il padre.
Cominciò a parlare con Lodovica e mi sembra di conoscerla da sempre, in fondo è così ma per 10 anni non ci siamo mai viste, ma con lei mi viene naturale parlare. Mi sta parla dell’accademia dei corsi di canto e di ballo, mentre mio padre e Vittorio parlano della mia permanenza qui. << Ah ecco il mio Jorge! >> esclama Isabella ad un tratto, << Eccomi Mamma! >> dice una voce, quella voce. Mi giro di scatto e incrocio i suoi occhi verdi e lui incrocia i miei. << TU! >> diciamo all’unisono dopo pochi secondi che parvero un eternità. << Non ci posso credere >> dico a bassa voce, Lodo mi guarda e domanda se ci conosciamo, << Certo, ieri quella svampita mi è venuta addosso >> dice lui spavaldo. Vorrei sbranarlo all’istante. << Io non sono svampita >> ribatto a tono. << Già dimenticavo mia figlia ha un caratterino tosto >> dice mio padre a Vittorio e i due si mettono a ridacchiare. << Quindi sei tu la nostra ospite, quella che verrà a studiare con noi? Non credevo che tu cantassi con quella voce stridula che hai >> dice lui con un tono da sfottermi. << Senti coso, io non ho la voce stridula, sei tu che mi irriti >> ribatto subito io. << Io mi chiamo Jorge, non “coso”, ma tu puoi chiamarmi come vuoi dolcezza >>, questa volta il suo tono è più basso e più suadente << Io sono Martina Stoessel, per gli amici Tini, ma tu puoi chiamarmi Martina >> dico io schietta e con sguardo severo. << Martina! >> mi chiama mio padre << Sii, gentile! >>, intanto Lodo se la ride di gusto. << Beh, felice di conoscerti >> dice lui guardandomi << io esco vado a fare un giro con i miei amici >> dice Jorge alla madre senza staccare mai gl’occhi da me, << Altri Donnaioli >> ribatte lodo con una faccia buffa << Zitta tu! >> dice il fratellastro e gli fa un sorriso che lei ricambia, infondo si vede che si vogliono bene come dei veri fratelli. << Ci vediamo allora! Ciao TINITA!>> dice lui girandosi mentre se ne va, mi fa un sorrisino malizioso e sento la porta chiudersi. Sono irritata, perché proprio quel ragazzo deve vivere sotto questo tetto? E’ irritante tutto ciò, spero solo che non mi stia troppo addosso con questi suoi stupidi giochetti. Ma ad un tratto penso ai suoi occhi verdi e l’irritazione che provo svanisce in un secondo, forse perché in quei occhi mi ci sono persa, come fa ad avere due occhi cosi profondi ma essere così stronzo.
<< Allora io posso andare >> dice mio padre ad un tratto. Ho le lacrime agl’occhi, infondo ho passato i miei ultimi dieci anni con lui, non ci siamo mai separati per così tanto tempo. Mio padre vedendo il mio sguardo un po’ triste mi abbraccia forte << Ti chiamerò tutti i giorni e verrò a trovarti ogni volta possibile >> << Promettimelo! >> << Promesso >>. Saluta tutta la famiglia Comello e la ringrazia di nuovo finché non incrocia gli occhi di Clara e rimane lì a fissarli, non so come ma gli prende la mano e gliela bacia dolcemente sulle nocche, devo dire che è al quanto imbarazzante vedere mio padre comportarsi in quel modo. Lei gli rivolge un sorriso timido e lo saluta dolcemente. Fisso mio padre salire in macchina e andarsene mentre ancora con la mano lo saluto << le valige le portiamo noi nella tua stanza, perché Lodo intanto non gli mostri la casa? >> << Certo con piacere >> risponde lei. Su quel piano oltre l’atrio e la sala si trova anche lo studio del signor Comello, la sala da pranzo che si usa quando ci sono ospiti e la cucina. La cucina è spaziosa, anche qua le pareti sono bianche e l’arredamento è tutto in diverse tonalità di grigio, molto moderna, con un’isola immensa e un grande tavolo con al centro un cesto pieno di ogni tipo di frutta. Dal soffitto pendono del lampadari moderni argentati. << Qui si scende al piano di sotto >> un piano sotto?  Noto dietro ad un muro una scala che scende, scendiamo e mi mostra una palestra con il bagno turco, una biblioteca con delle poltrone per sedersi e leggere e una stanza per ragazzi, molto grande con vari tipi di videogiochi, un tavolo da biliardo e altre cose passatempo. << Ora la parte più bella >> dice Lodo guardandomi con un sorrisino, ritorniamo al piano di sopra e mi porta sul retro della casa dove c’è una stanza per la musica, non è enorme ma neanche piccolina, all’interno ci sono delle chitarre, una batteria, una tastiera, microfoni, mixer e tantissime altre cose, << Wow >> sono senza parole. << è insonorizzata!>> dice Lodo, << E in questa stanza in parte c’è anche la sala da ballo >> apre la porta e mi ritrovo in una stanza piena di specchi << è bello poter provare anche a casa >> << Non vedo l’ora di cominciare >> gli dico con un grande sorriso. Poi mi porta dietro nel giardino, dove si trova una grande piscina stupenda, sul lato sinistro ci sono più o meno dieci sdraio con ombrelloni e una doccia da esterno, sulla destra a 4 metri di distanza circa c’è un grande tavolo sotto ad un gazebo e difronte a noi oltre la piscina una casetta, << A me e mio fratello piace fare feste tra amici qua >> << Immagino! >>, << Beh, da oggi anche tu parteciperai!! Credo che sarà molto più divertente con te! >> e Lodo inizia a ridacchiare << Perché? >> chiedo, << Sai nessuno ha mai parlato così a Jorge, nessuna ragazza soprattutto. Lui è abituato alle ragazze che pendono dalle sua labbra, tutte “ok Jorge”, “hai ragione Jorge”, “Sei stupendo Jorge” tu invece lo hai attaccato ed è stato assurdo! >> << Mi infastidisce, insomma fa lo sbruffone >> << Si, ma infondo non è così, lo fa per farsi vedere, come i suoi amici. Però ha fascino e non si arrende facilmente quindi stai attenta…>> mi guarda come per avvertirmi, << Cosa vorresti dire? >> gli chiedo io, << Dai vorresti dirmi che Jorge non ti piace? Insomma l’hai visto, ok è mio fratello ma non sono cieca. Nessuna ragazza è immune a Jorge Blanco!! >> esclama lei << Davvero no! >> dico velocemente << Non ti credo! Però meglio se è così, non vorrei che tu ci stessi male per lui. >> mi dice sorridendo << Dai vieni che ti mostro la casetta della piscina! >>. E’ un appartamento praticamente, ha due piani, la parete davanti è di vetro e si apre quasi del tutto e si unisce al portico con i tavoli e le sedie sul davanti. E’ tutta di tonalità chiare come tutto il resto della casa, al piano di sotto c’è una cucina, dei divani e un mini bar. La televisione è al centro della parete in modo che dalla piscina si possa vedere. Al piano superiore c’è un bagno una stanza da letto e una camera enorme con una specie di enorme divano << Qua ci facciamo i pigiama party di solito! >> << Amo questa casa!! >> dico. Dopo più di mezz’ora finalmente mi porta al secondo piano della casa, dove si trovavano tutte le camere, ben sei. Ogni camera ha il suo bagno e una cabina armadio. Lodo mi indica tutte le camere, la sua, quella di Jorge, quella dei signori Comello, quella di Clara e quella degl’ospiti, ed infine la mia.
La mia stanza è strepitosa. Una stanza spaziosa, quando apri la porta c’è una specie di corridoio corto, ha tre pareti bianche e la parete sinistra è di un viola scuro, su quel lato si trova il letto enorme a due piazze bianco e viola, alla destra del letto c’è il comodino e subito dopo la porta che dà al bagno. Sulla parete difronte c’ è una finestra che dà sul giardino e sulla piscina, alla destra della finestra c’è uno spazio per la mia pianola e un porta chitarra, sul lato destro della stanza invece c’è una grande scrivania viola come la parete del letto, sul lato della porta d' entrata si trova la cabina armadio. Io amo le cabine armadio! Questa stanza è esattamente come la volevo, devo ringraziare ancora il signor Comello per tutto questo. << La amo! >> dico guardando Lodo e lei mi sorride, << Spero tu sia felice qua! >> e mi abbraccia.
Da questo momento la mia nuova vita ha inizio.
 

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Capitolo 3
*** Jorge Blanco. ***


Jorge Blanco.
Sono le 17 e sto tornando a casa sulla mia Jeep nera decapottabile con i miei amici dopo una partita di calcio, indosso il mio cappellino al contrario, una canotta nera e un paio di pantaloncini da basket. Amo sentire l’aria sulla faccia, << Ho una fame! >> dice Diego interrompendo il silenzio, lui è uno dei miei migliori amici, cerca sempre di fare il playboy soprattutto con Lodo anche se lui non lo ammette. E’ poco più basso di me, ha capelli e occhi scuri e ha un atteggiamento da bad boy. Il sole è caldo, quando stiamo percorrendo il vialetto di casa, vedo mia sorella e lei, Martina. << Chi è quella con tua sorella? >> chiede Ruggero, un altro dei miei amici, mentre mi fermo con la macchina, << La nuova ragazza che si è trasferita qui >>, << E non ci hai detto che è arrivata? >> chiede Diego con un tono finto offeso, << Te la vuoi tenere tutta per te vero? >> continua lui. << No assolutamente! No non è il mio tipo >> dico convincente. << Ma smettila, da qua sembra uno schianto >> << E’ una rompiscatole!! >> rispondo guardando Diego negl’occhi, << E da quando ti importa del comportamento di una ragazza? >> mi dice Xabi, Diego e Ruggero si mettono a ridere, << Dai andiamo dentro!! >> dico per interrompere questa conversazione.
Siamo in cucina che sgranocchiamo quando dalla porta entrano Lodo e Martina. << Ah bene, siete tutti qua >> dice mia sorella, mentre tutti fissano la nuova ragazza << Lei è Martina, la ragazza che verrà all’accademia con noi, e loro sono Diego, Ruggero e Xabi >> continua lei presentando i ragazzi, << Piacere >> risponde Martina con una voce delicata, << Dove sono Cande e Mechi? >> chiede Lodovica guardandomi, << Avevano delle cose da fare >> risponde Xabi, poi lei si mette a spiegare che Mechi è la ragazza di Xabi e Cande la ragazza di Ruggero e che quest’ultimo viene dall’Italia, è un tipo molto allegro, ha dei capelli castani tutti riccioli, è un ragazzo a modo molto gentile, << Anche io sono stata in Italia >> dice Martina, << Con mio padre, ho vissuto la per un anno e mezzo >> << Hai girato il mondo? >> chiede Diego << Soprattutto l’Europa, oltre l’Italia ho vissuto in Germania, Olanda, Inghilterra, Francia e Spagna. Poi mio padre per le vacanze mi ha sempre portata in tanti posti diversi >> << Wow! >>. << Tu come stai invece bellezza? >> sento Diego dire, poco dopo, a Lodo con un gran sorriso, << Lasciami in pace Diego >> dice lei guardandolo storto. Mentre loro battibeccano Martina va verso l’isola della cucina per bere e io mi avvicino piano a lei, quando arrivo è di spalle e le sono veramente vicino, sposto il mio viso vicino al suo orecchio, sento il profumo della sua pelle deliziosa << Ciao! >>, gli dico facendola girare di colpo e mi allontano di qualche passo << Che fai?! >> << Volevo solo salutarti >> gli dico sorridendo, lei mi guarda con uno sguardo perplesso << Vai a quel paese Jorge! >> mi risponde infine. Questa ragazza ha un gran caratterino, da una parte mi piace dall’altra mi fa impazzire. Sono sempre stato abituato a ragazze che non mi rispondono a tono, loro vogliono stare con me non devo faticare per conquistarle, più che altro sono loro che cercano di conquistare me, ma perché per lei sono come qualsiasi altro ragazzo? Non riesco a spiegarmelo. Mentre penso lei mi sta guardando << Tutto bene? >> dice << sembri incantato da qualcosa! >> continua lei ridendo, << Da te! >> dico io guardandola negl’occhi, voglio solo farla cedere per dimostrare che non può essere completamente immune a me, Jorge Blanco! Non so, mi dà troppo fastidio il fatto che non le interesso minimamente. Lei sgrana gl’occhi e mentre se ne va dalla cucina con Lodo mi dice con un sorrisino << Non ci casco Blanco! >>
Dopo che anche loro si sono fatti una doccia, i ragazzi decidono di rimanere anche per cena. Quella sera scopro che Martina ha studiato a Londra, che sa comporre canzoni, che in un viaggio ha fatto un immersione subacquea, è stata sulla Torre Eiffel e tante altre cose che mia madre le chiede sui suoi viaggi. Io la osservavo senza farmi vedere, non mi guarda nemmeno una volta, com’è possibile? << Che cretino che sei Diego! >> interrompe i miei pensieri la voce di Lodo << Lo so che infondo ti piaccio >> dice lui e riprendono a battibeccare come al solito. Dopo cena io e i ragazzi decidiamo di uscire, andiamo in un club vicino alla spiaggia, sono distratto dal pensiero di quella ragazza e del suo comportamento << Strano che stasera non vai alla conquista di qualche ragazza! >> mi dice Ruggero << Non sono in vena! >> << Per quale motivo? >> mi chiede lui << Nessuno sono solo un po’ pensieroso >> << Aaah! >> continua << ti ho visto come la guardavi non sono stupido >> già ha ragione lui capisce sempre tutto, << Non è come credi, è solo che non capisco come mai io non gli interesso neanche un po’ e questo mi irrita >> << Ma ti piace allo stesso tempo >> ribatte Ruggero. << Ehi guardate Xabi! >> ci interrompe Diego. Sta ballando, lui è davvero bravo a ballare. Xabi è un ragazzo simpatico ma che non si espone molto, è alto e longilineo, ha sempre i capelli scompigliati ed è il fidanzato perfetto della sua musa Mechi. Quando smette di ballare lo applaudiamo e poi tutti insieme ci dirigiamo al bancone per prendere da bere.
Sono le 11 e sto tornando a casa perché sono stanco, entro e mi dirigo nella mia stanza, quando sento una melodia arrivare da poco più in là, la seguo e arrivo davanti alla stanza di Martina, sta suonando la pianola, non riconosco la canzone ma da quello che sento è davvero brava, non so per quanto sono rimasto qui ad ascoltarla << Ehi non si spia! >> sento la voce di Lodo dire, << Non sto spiando, ascolto! >> e faccio spallucce << Non provarci neanche con lei, mi hai capito Jorge! >> mi dice severa << Cosa? No Lodo, non mi piace Martina >> << Meglio perché lei non è una semplice ragazza come quelle che sei abituato a conoscere >> dice e poi si dirige nella sua stanza. Entro in camera mia, mi infilo una maglietta e un paio di pantaloncini e mi metto a letto, inizio a pensare alle parole di mia sorella, del fatto che non è come quelle che sono abituato a conoscere, ed è vero, lei è determinata, ha lasciato la sua vita per venire qua da delle persone che quasi neanche conosce per realizzare il suo sogno, ci vuole fegato per lasciare tutto ciò che è famigliare. Rivedo il suo viso nella mia mente e mi addormento pensando a lei. Quando mi sveglio scendo a fare colazione, poco dopo Lodo entra in cucina e mi suona il telefono, rispondo << Ciao Diego dimmi… si ok aspetta che glielo chiedo, Lodo stasera vieni al music bar con noi e le ragazze? >> << Si >> risponde lei << Ha detto si, ok ci vediamo dopo allora >> e riattacco il telefono. Lodo mi fissa e io la guardo con sguardo interrogativo << Vai a chiedere a Martina se vuole venire! >> mi dice << Perché io? >> << Perché sarebbe carino se glielo chiedessi tu siccome non sei stato molto simpatico con lei >> e mi fulmina con lo sguardo. Mi alzo e vado verso la camera di Martina, apro piano la porta e la vedo con le cuffie nelle orecchie che sta ballando, non so cosa, non sento la musica ma si muove, anche molto bene, la guardo per un attimo e sorrido tra me e me, poi lei si gira notandomi, si toglie le cuffie e mi guarda << Bussare no? >> mi dice con un tono arrabbiato, << se vuoi continuare a ballare fai pure è una gradevole visione >> gli dico ancora sorridendo, lei sbuffa << Cosa vuoi? Che ci fai qui? >> << Stasera andiamo al music bar e tu sei invitata >> e mi avvicino a lei accorciando la distanza che ci separa. << Ok >> mi dice e notando il mio avvicinamento si irrigidisce, << Bene, sono contento >> gli dico a pochi centimetri dal viso, i suoi occhi non spostano lo sguardo dai miei. Come fa a stare così composta e non far trapelare nessun tipo di agitazione o nervosismo per la nostra vicinanza. << Devi dirmi altro? >> dice lei avvicinandosi ancora di più per affrontarmi al mio stesso gioco. Dentro vado a fuoco, gli sorrido calmo e mi allontano piano verso la porta << Ti voglio splendida stasera! >> affermo << Lo sono sempre >> mi dice lei ironica ed esco dalla sua stanza, finalmente riesco a tranquillizzarmi e a respirare regolarmente, quella ragazza mi farà impazzire, non solo è sfacciata adesso mi sfida e io non so se sono in grado di resistere.
 

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Capitolo 4
*** Nuove conoscenze. ***


Nuove conoscenze.
                      
E’ un pomeriggio tranquillo, io e Lodo stiamo prendendo il sole e con noi c’è anche Clara, è davvero molto simpatica e giovanile, Jorge è uscito con i ragazzi subito dopo pranzo e Vittorio e Isabella sono occupati con i loro affari. Prima di cena ci facciamo una doccia, a tavola Jorge inizia a tormentare Lodo << Non vi siete ancora preparate? Fra un ora arrivano tutti! >> << Stai calmo fratellino! Ora andiamo!>> risponde Lodo scocciata. << Guai a voi se fate tardi! >> sentiamo Jorge dire mentre ci avviamo nelle nostre camere. Non so cosa mettermi, ho troppi vestiti e non riesco a decidermi. “Ti voglio splendida “ le parole di questa mattina di Jorge mi ritornano in mente, perché deve sempre fare questi giochetti con me? Ok Blanco vuoi giocare? Allora giochiamo. Mi infilo una specie di tutina rosso acceso composta da dei pantaloncini morbidi e cortissimi sotto e una canotta sempre morbida che come spalline ha due fini catenine d’oro sopra. Infilo i miei stivaletti neri con il plateau alto e la suola a carro armato, lascio i capelli mossi e mi trucco poco tranne per le labbra quelle le faccio rosse come il mio vestito. Ora si che sono “Splendida “. Bussano alla porta << Tini io scendo, ti aspetto giù che sono arrivati tutti gl’altri! >> sento la voce di Lodo << Ok arrivo subito! >>. Finisco di preparare le ultime cose, mi spruzzo il profumo, indosso dei braccialetti e una collana d’oro e mi metto in spalla la borsetta nera a tracolla. Sto scendendo le scale e noto delle persone all’ingresso, anche loro mi vedono e sette persone iniziano a fissarmi << Tini ma sei bellissima! >> dice Lodo << Dove hai preso quel vestito? >> dice una ragazza bionda e molto bella che deve essere Mechi siccome è abbracciata a Xabi. Scendo gl’ultimi scalini e guardo Jorge, mi guarda con la testa piegata e le sue labbra nascondono un piccolo sorriso. << Lei è Mechi >> mi dice Lodo facendomi smettere di guardarlo. << Piacere >> dice lei sorridendomi, << Devi davvero dirmi dove hai preso questo vestito >> continua ridendo, << Invece lei è Cande >> e Lodo indica una ragazza dai capelli rossi e ricci, molto stile hippy, indossa dei pantaloni a vita alta, una maglietta tutta a fiori corta, fino sopra l’ombelico e sulla testa portava un laccio intrecciato. Parliamo per qualche minuto e capisco subito che Mechi è una ragazza che dice subito quello che pensa senza peli sulla lingua ma è anche davvero molto simpatica, Cande invece è uno spirito libero, un po’ buffa come ragazza difatti continua a farmi ridere. << Allora andiamo >> dice Diego che poi si gira verso Lodo << Tu stai vicino a me! >> << Solo perché mi tocca non farti illusioni! >> risponde lei. Tutti escono dalla porta gl’ultimi siamo io e Jorge, mi giro verso di lui << Sono abbastanza splendida? >> gli dico a voce bassa e con aria di sfida << Si, e non ti conviene fare così con me >> << E perché? >> << Beh Tinita, sono pur sempre un maschio >> mi dice avvicinandosi a me per poi uscire dalla porta. Partiamo con le auto, siamo io Lodo e Diego sulla macchina di Jorge, Cande, Machi e Xabi su quella di Ruggero che anche lui ha una macchina sportiva e decapottabile. Dopo un quarto d’ora arriviamo in questo locale abbastanza grande, sulla destra c’è un lungo bancone, difronte a noi c’è un palco e davanti ad esso ci sono dei tavoli. Lodo oggi pomeriggio mi ha detto che qua chiunque può cantare le proprio canzoni o canzoni conosciute. E’ davvero un bel posto, noi ragazze siamo al bancone per prendere da bere e parliamo tra di noi  << A te lo offro io! >> dice Diego avvicinandosi a Lodo << No grazie mi arrangio da sola Diego! >> e lui un po’ deluso si allontana e ritorna al tavolo con i ragazzi. << Devi smetterla di trattarlo così >> dice Mechi << Si è vero >> dice poi Cande << Tu gli piaci e anche molto >> << Smettila Mechi, per lui sono una come le altre e a me non piace quindi chiudiamo il discorso ok? >> << Si come no! >> dice Mechi alzando le spalle e io rido. Prendiamo da bere e andiamo al tavolo e mi tocca sedermi in parte a Jorge.
Tutti stiamo parlando e ridendo, nella confusione Jorge mi si avvicina e mi parla piano << Perché non sali sul palco e ci fai sentire come canti? >> << Cosa? No! >> << Non ne hai il coraggio vero, Tinita? >> << Primo non chiamarmi così e secondo perché non canti tu? >> << Perché qua ci canto spesso e poi voglio sentirti cantare, o sei troppo fifona? >> << No assolutamente >> gli dico io po’ irritata << Allora vai! Anche perché ho messo il tuo nome nella lista! >> << Stronzo! >> esclamo << Come hai potuto farlo senza il mio permesso? >> << Ti avevo detto di non giocare con me e poi voglio davvero vederti sopra quel palco >> lo guardo arrabbiata, non lo sopporto proprio. << Martina Stoassel tocca a te >> chiama un ragazzo sul palco. << E’ stato Jorge >> dico guardando Lodo che mi fissa << JORGE! >> dice lei e lui inizia a ridere. << Martina! dov’è Martina? >> e ora cosa faccio? Mi ricordo di avere il mio Mp3 in borsa con la base di una canzone che ho scritto, mi alzo e mi dirigo verso il palco, sono in imbarazzo ma devo dimostrare a Jorge che questi giochetti non mi spaventano. Do la base al ragazzo e lui mi dà il microfono. La canzone si chiama “En mi mundo” quando parte la base inizio a cantare, Lodo e tutti gli altri si alzano e vengono sotto il palco per guardarmi, al ritornello scendo dal palco e mi avvicino alle ragazza che si muovono a ritmo e mi lascio andare anche io, alla seconda strofa mi avvicino a Jorge e continuo a muovermi, lui sta sorridendo e batte le mani, poi ritorno sul palco e finisco la canzone. Tutti applaudono e io sono piena di adrenalina, scendo dal palco e vado verso i miei amici. << Sei stata grande! >> mi dice Cande << Vero, complimenti >> aggiunge Ruggero, dopo poco sento la voce di Jorge dietro di me << Sono colpito, allora è vero che canti bene >> << Ne dubitavi? >> gli sorrido io ci guardiamo per qualche secondo e poi << Ciao Jorgito mio! >> dice una ragazza che gli si getta al collo. E’ mora, alta molto bella con gli occhi azzurri. << Ciao Io sono Sophia, tu sei? >> mi dice squadrandomi << Martina >> dico, << ah sì, tu sei quella che ha appena cantato, non sei niente male, ma la stella qua sono io. >>, la guardo perplessa << va bene! >> gli dico ridendo, poi mi si avvicina all’orecchio << E stai lontana da Jorge >> << Difficile siccome viviamo sotto lo stesso tetto ma tranquilla è tutto tuo non mi interessa >> dico a voce alta così tutti possono sentirmi, << COSA? E tu Jorge non mi dici che questa vive da te? >> dice infuriata rivolta a occhi verdi, ti sta bene Blanco ora veditela te con lei, penso io. << Sophia smettila! >> gli dice Jorge << ora scusami ma i miei amici mi aspettano >> e me ne vado sorridendogli e lasciandola lì a litigare con lui. Lodo, Cande e Mechi si avvicinano a me << Cosa ti ha detto Sophia? >> chiedono tutte e tre << Di stare lontana da Jorge! Ma chi è poi? >> << La sua “ex “ ragazza, non sono mai stati veramente insieme anche se lei crede di sì e ci crede ancora >> io scoppio a ridere, << si crede anche la migliore dell’accademia >> aggiunge Lodo << Ma da oggi ha una nuova rivale >> a parlare è Mechi che mi sta guardando << Cosa? >> gli chiedo io, << Già sei più brava di lei e quando ti ha visto parlare con Jorge si è sentita minacciata da te, infondo a Jorge piaci più te che lei! >> dice tranquilla << Non è vero Mechi e io poi non voglio problemi perché a lei piace Jorge può anche tenerselo >> << Si ma lui non vuole stare con lei >> continua lei << Si perché vuole stare con tutte >> dice di getto Cande << cioè io gli voglio bene è un mio amico ma insomma si sa com’è lui con le ragazze >> continua poi come per scusarsi per quello che ha appena detto e tutte ci mettiamo a ridere. La serata continua abbastanza tranquilla tranne per Sophia che continua a guardarmi per vedere se sto alla larga da Jorge, << Posso tirargli una bibita in faccia? >> dico finta seria alle mie nuove e splendide amiche, << Tini non ti facevo così combattiva! >> mi dice Cande. Le adoro tutte e tre, mi sembra di conoscerle da sempre, continuavamo a ridere insieme, verso tarda serata poi mi presentano una ragazza e un ragazzo della accademia, lei si chiama Alba, ricciola e mora e lui si chiama Facu, che è il ragazzo che presentava sul palco, è bassino ma veramente simpatico, sono due ragazzi strani e mi fanno divertire un mondo.
<< Ehi, voi quattro non ci guardate più? >> dice Diego e poi si siede in parte a Lodo che sbuffa << Eccoli che sono tornati! >> dice lei. Cande abbraccia il suo Ruggero e Xabi da un dolce bacio a Mechi prima di sedersi accanto a lei, Jorge mi si siede vicino << Non vorrai che la tua ragazza ci veda vicini >> gli dico << Non è la mia ragazza >> << Credo che lei ancora non lo sappia >> e rido << Comunque non mi va di avere problemi per le tue ragazze o non ragazze >> << Non permetterò a nessuno di darti dei problemi >> dice lui guardandomi dritta negl’occhi, è vero quello che dice, lo vedo dai suoi occhi, non avrebbe permesso a nessuno di infastidirmi. << Non mi serve una guardia >> gli dico io e lui ride << Non ti libererai tanto facilmente di me >> e dal tono della sua voce sembra una promessa. Da lontano Sophia ci sta guardando, sembra arrabbiata, ma cosa ci posso fare infondo non sto facendo nulla di male con Jorge.
Verso l’una decidiamo di tornare a casa, saluto Cande, Mechi, Xabi e Ruggero e accompagniamo a casa Diego, non vive tanto lontano da noi e anche lui ha un enorme e splendida casa. << Buona notte tesoro >> dice a Lodo dandogli un bacio veloce sulla guancia, lei per un secondo rimane stordita << per questa volta la passi liscia >> gli dice agitando il dito davanti alla sua faccia, e lui scende per entrare in casa dopo aver salutato anche noi. Sono stanca, mi infilo il pigiama e scendo in cucina per prendere un bicchiere d’acqua, sto camminando distrattamente quando mi scontro con qualcuno, Jorge << Vedi che ho ragione sei un po’ svampita >> io alzo lo sguardo, indossa solo i pantaloncini da basket ed è senza maglietta, mi sento un po’ a disagio, insomma visto così è ancora più bello di prima. << S-scusa >> dico io balbettando << è che sono stanca e sovrappensiero, ah e non sono svampita! >> dico riprendendomi dalla versione sexy di Jorge Blanco << A cosa pensi? >> chiede lui abbassandosi per guardarmi in faccia, << A cose che non ti interessano, scusami ma ho sete quindi vado >> dico superandolo << Buona notte Tinita! >> dice lui ridendo con una voce dolce però, << Buona notte Jorgito! >> gli dico io imitando quella ragazza che mi ha avvertito di stargli lontana, ma poi perché non dice a lui di stare lontano da me, alla fine è lui che fa il cascamorto con le altre, penso mentre vado in cucina.
Anche stanotte fatico ad addormentarmi, da quando è morta mia madre a dir la verità non ho mai dormito molto, ho sempre incubi di vario genere, la sua perdita per me è stata davvero difficile e in più sono agitata perché dopodomani inizio l’accademia “Studio 21“ e sono un po’ in ansia. Mi addormento pensando che oggi ho conosciuto dei nuovi amici simpatici e strepitosi a parte Sophia, “Stai lontana da Jorge” la sua frase continua a frullarmi in testa.
 

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Capitolo 5
*** Un posto magico. ***


Un posto magico.
Oggi è il primo giorno all’accademia, mi sveglio, anche se non ho dormito molto sono comunque agitata. Indosso una salopette che ha i pantaloncini corti e mi metto una maglietta bianca semplice attillata che mi arriva poco sotto l’ombelico. Mentre indosso le mie converse bianche alte Lodo fa irruzione nella mia stanza << Tiiiiniiiiiii! >> urla gettandosi sul mio letto, << Allora sei pronta? Come stai? Come ti senti? Sei agitata? Non preoccuparti ti aiuto io! >> << Respira Lodo! >> dico io guardandola male e poi iniziamo a ridere. << No sul serio, come ti senti? >> dice poi cambiando tono di voce, << Agitata! Tanto! >> << Stai tranquilla andrà tutto bene! >> dice lei sorridendomi, mi sento già meglio, Lodo mi dà sicurezza, mi sento di potermi fidare di lei al cento per cento. << Sbrigatevi! >> dice una voce alla mia porta. << Oh Jorge non rompere >> dice Lodo.
Dopo aver fatto colazione, saliamo in macchina di Jorge che ha il compito di accompagnarci, passiamo a prendere Diego e appena sale ricomincia la storia di sempre. << Oh che meraviglia poterti rivedere di nuovo tutte le mattine >> dice in un modo un po’ buffo a Lodo << Oh che meraviglia doverti sopportare tutte le mattine >> dice fredda lei << Mi piaci anche quando sei arrabbiata >> << Vuoi morire presto? >> risponde dopo essere arrossita un po’, Diego si sistema sul sedile sorridente e smette di parlare. Quando arriviamo allo “Studio 21 “ noto che è un posto enorme, tutto colorato, le classi sono spaziose e hanno delle vetrate grandi che si affacciano anche sui corridoi permettendoti di vederci dentro. Ci sono un sacco di strumenti, sale di ballo e classi con il palco. << Tu sei nel nostro stesso corso >> mi dice Lodo, << è stato mio padre dice che così ti sentirai più a tuo agio! >>. Mi porta nella nostra aula e davanti a noi su un palco ci sono 4 persone tra cui la zia di Lodo. Poco dopo arrivano Cande, Mechi, Xabi e Ruggero e tutti mi salutano con entusiasmo soprattutto le ragazze. Quando la stanza si riempie noto che siamo in sedici, oltre a noi otto ci sono Alba e Facu, che ho già conosciuto, Sophia purtroppo, due altre ragazze una si chiama Rosalie e l’altra Hilary che deve essere sicuramente l’amica di Sophia siccome gli sta appiccicata tutto il tempo e poi ci sono altri tre ragazzi Alex, Andres e Mathias. Un uomo dall’aspetto giovanile con la barba sul palco comincia a parlare << Buongiorno Ragazzi, do un benvenuto ai nuovi arrivati e un ben ritornati a quelli che già erano all’accademia. Io sono Pablo il direttore e sono anche il vostro insegnate di composizione.>> << Qui accanto a me ci sono i vostri altri insegnanti, la Signorina Clara che vi insegnerà canto >> e fa un piccolo sorrisino alla classe, << Gregorio, il vostro insegnante di ballo >> continua indicando un uomo mezzo calvo, sembra un tipo severo e ci guarda di sottecchi. << E infine lui è Beto il vostro insegnate di strumenti musicali >> è un uomo strambo, ha i capelli riccioli e scuri, porta gli occhiali e sembra super agitato. << In questa accademia si impara a cantare e suonare canzoni conosciute, ballare e montare coreografie singole o di gruppo, ma ricordo che ognuno di voi entro la fine dell’anno deve comporre almeno una canzone, ripeto almeno una a testa, poi se volete comporre canzoni con duetti o gruppi sono sempre ben volute e ben accette. Ora vi lascio con la vostra prima lezione di canto, in bocca al lupo ragazzi. >> e esce dall’aula seguito dagl’altri insegnanti.
Clara richiama la nostra attenzione. << Allora ragazzi, oggi non facciamo una vera lezione ovviamente è solo il primo giorno, ma qualcuno dei vecchi studenti vuole far sentire qualcosa di vostro, per i nuovi? Voi ragazzi no? Dai che siete i più bravi >> dice rivolgendosi ai ragazzi, Jorge, Diego, Xabi, Ruggero e anche Facu salgono sul palco, ognuno di loro prende il proprio strumento e poi iniziano a suonare e cantare. La canzone si chiama “All you ready for the ride” è molto bella e loro sono veramente bravi, Jorge sta suonando la chitarra, Diego il basso, Ruggero la chitarra elettrica, Xabi la batteria e Facu sta al mixer. Non mi accorgo neanche che mi sto muovendo a ritmo e noto che Sophia mi guarda male, quando finiscono esplode un fragoroso applauso. << Molto bene! Bravissimi i miei ragazzi! >> esclama Clara sorridente << Ecco questo è quello che noi pretendiamo in questa accademia, comporre, suonare e cantare un pezzo, ovviamente montando anche una coreografia, ora vi lascio conoscervi per il resto dell’ora e da domani si comincia seriamente, se qualcuno ha bisogno di qualcosa sono disponibile >>. Sto parlando con le ragazze << Allora Tini ti piace? >> chiede Cande euforica << Si molto >>, questo posto mi piace un sacco, è un posto magico, qui c’è tutto ciò che amo, la mia passione, la musica. Mechi e Cande vengono chiamate da Alba e Diego si avvicina a stuzzicare Lodo che si irrita sempre più ma a me sembra che a lui la stuzzichi apposta per vederla irritata, sono appoggiata a un tavolo e noto Sophia vicino a Jorge e lui sta strimpellando con la chitarra. Sono sovrappensiero e ad un tratto Jorge si siede sul tavolo vicino a me, << Allora come va Tinita? >> << Bene! >> dico seria e giro la testa per guardarlo, Sophia ci guarda da lontano << ritorna dalla tua amichetta Jorge perché non voglio problemi e il fatto che continua a fissarmi mi sta dando sui nervi >>, << Oh, cos’è sei gelosa? >> dice lui spavaldo, << No, non sono gelosa Jorge, sono irritata che è ben diverso >> sbuffo, << non ti darà fastidio >>, << ora cantiamo qualcosa insieme! >> continua senza farmi parlare << Assolutamente no e poi cosa penserà quella specie di chihuahua >> lui ridacchia << Chihuahua? >> << Si perché stanno sempre attaccati al loro padrone e quando qualcuno gli si avvicina iniziano ad abbaiarti dietro, come fa lei con te! >> e lui continua a ridere << Sinceramente non mi interessa e non mi importa proprio di quello che pensa>> << la conosci “Four five seconds” >> continua << Si, ma no Jorge non canto >> << Ti prego >> mi dice con una voce dolce e mi fissa con quei suoi occhioni, senza che io risponda inizia a suonare e io mi arrendo e canto, verso metà canzone le nostre voci si uniscono, sono perfette insieme e io non so se mi sono mai sentita così prima d’ora, ho quasi i brividi dall’emozione. Quando finiamo tutti applaudono compresa Clara e tranne, ovviamente, Sophia e Hilary, non mi ero accorta che tutti ci ascoltavano ero troppo presa a cantare, lui sorride e applaude con gl’altri mentre io sono in imbarazzo. << Sei bravissima Martina, e voi due siete perfetti insieme >> dice Clara, a quelle parole deglutisco ancora più in imbarazzo, mentre da lontano Sophia mi sta guardando ancora più male di prima.
Le ore dopo passano velocemente, il chihuahua non si è più staccato un momento da Jorge, anche se lui ne sembrava infastidito ma non lo dava a vedere e io ogni tanto lo guardavo e ridevo per l’incubo di nome Sophia che doveva sopportare. Abbiamo fatto due ore con Pablo e Due con Beto, Pablo è un bravo insegnante, ci ha spiegato le basi per comporre una canzone e gli obbiettivi che dovevamo raggiungere per fine anno. Beto, beh è strano, ma sa suonare divinamente, ci ha spiegato che alcune lezioni saranno di gruppo per imparare a suonare tutti insieme e altre individuali dove ognuno suonerà i propri strumenti.
Io e Lodo stiamo aspettando Jorge e Diego alla macchina che sono rimasti a parlare con l’insegnante su alcune cose, mentre aspettiamo mi suona il telefono << Ciao papà >> dico io felice di sentirlo, << Com’è andato il tuo primo giorno Tini? >> << Benissimo ho fatto canto con Clara e… >> lui mi interrompe << Ah sì Clara… ed è lì con te? Passamela che voglio chiedergli se sei stata brava e se ti sei comportata bene alla tua prima lezione! >> suona vagamente falso << Papà! Vergognati! >> gli dico ridendo << No tesoro, non pensare male, volevo solo informazioni… su di te! >> << Io sto bene e sono stata bravissima papà! >> << Ok! Ok! Ora devo andare che ho una riunione! Ti voglio bene e salutami tutti >> << Anche io ti voglio bene e si ti saluti TUTTI! >> ridacchio e poi riattacco il telefono. << Mio padre chiedeva di tua zia! >> guardo Lodo stupefatta << Gli adulti a volte sono peggio di noi giovani >> mi risponde lei. Mechi viene verso di noi, << mi accompagna a casa Jorge perché Xabi deve restare qua e Cande e Ruggero vanno insieme a fare una passeggiata >> dice lei guardandoci sorridente. Finalmente Diego e Jorge arrivano e partiamo in macchina. << Allora Jorge, ti è piaciuto cantare con Martina? ti ho visto ehm… preso! >> non credo a quello che Mechi ha appena chiesto, << Oh sì! Tinita è molto brava a cantare, io pure quindi è stata una bella esibizione >> risponde lui apparentemente tranquillo, << Oh Tinita, che dolce soprannome >> voglio strangolarla ma infondo adoro Mechi. Per fortuna Diego ricomincia a “corteggiare” Lodo e Mechi inizia a punzecchiare loro. Finalmente siamo a casa e Diego è con noi perché rimane qua direttamente con Jorge. Verso le cinque vado farmi una doccia calda, è stata una giornata diversa, bella ma anche stancante, esco dal bagno con addosso solo l’asciugamano e vedo qualcuno sdraiato sul mio letto, << JORGE! ESCI SUBITO DI QUI! Devi imparare ad essere invitato ad entrare prima di entrare in una stanza! >> dico io visibilmente arrabbiata << Non essere timida >> dice lui ridendo, << sono solo venuto a dirti che ha chiamato Alex il nostro compagno di classe e chiedeva di te, perché ti cerca? >> << E a te perché ti importa e comunque non ne ho idea >> << Ti ho scritto il suo numero su un foglietto ha detto di richiamarlo >> prendo il bigliettino dalla mano e vedo che Jorge mi fissa, << Te ne vai? >> gli dico io poi << E’ meglio di sì! >> risponde, mi guarda ancora per qualche secondo e poi esce velocemente dalla mia stanza. Cosa voleva dire con “è meglio di sì”, guardo il bigliettino, devo richiamare questo Alex, un ragazzo alto, biondo con gl’occhi grigi ci ho scambiato sì e no due parole, cosa vorrà mai da me. Digito il numero e lui risponde << Sono Martina, mi hanno detto che mi hai chiamato >> << Ciao Martina! >> dice lui e sembra contento, fin troppo di sentirmi, << Volevo chiederti se potevi darmi lezioni di piano, Clara la nostra insegnate ha detto che sei molto brava >> << Ah! >> rispondo io senza sapere cosa dire, suona tanto come una scusa. << Ti chiedo solo un oretta, due giorni a settimana quando vuoi tu! Ne ho davvero bisogno! >> << Ok va bene! >> dico anche se sono poco convinta con me stessa, sembra un bravo ragazzo alla fine ma però non mi ispirava fiducia al cento per cento, c’è qualcosa in lui di strano l’ho visto nei sui occhi, però non lo conosco veramente quindi non potevo digli di no solo perché a pelle non mi ispirava, << Martina ci sei? >> dice lui << Si, si scusa dicevi? >> << Che ne parliamo domani all’accademia! >> << O-ok >> dopo i saluti questa strana telefonata finisce.
<< Cosa vuole quel ragazzo da te? >> mi chiede Jorge quando entro in cucina per cena, << Solo delle lezioni di pianoforte >>, mi guarda un po’ strano << e tu ti fidi? >> << Oddio Jorge non ho 5 anni >> << Si ma se… >> << Se niente Jorge, lui ha bisogno di ripetizioni al piano e io gliele do, punto finisce qui >> il suo sguardo si incupisce un po’ e io vado a sedermi in parte a Lodo. << Ha ragione Jorge quello non mi piace molto neanche a me >> mi dice Lodo << Ma se neanche lo conosciamo! >>, << tesoro vuoi che ti verso un po’ di succo d’arancia >> dice Diego a Lodo interrompendo il nostro discorso, << Ma tu non hai una casa dove stare? >>, << Ma il mio posto è accanto a te PICCOLA! >> << Non chiamarmi piccola o ti faccio sbattere fuori di casa! >> dice lei con un sorriso ironico, << tuo padre non lo permetterebbe mai! Vero signor Vittorio? >> << Mi dispiace Lodo ma è così >> dice ridendo il signor Comello << Diego è uno di famiglia ormai e non mi dispiacerebbe averlo come genero >> continua, << Papà anche tu ti ci metti ora >> e tutti iniziamo a ridere. Vittorio adorava Lodo è la cosa più importante per lui si vede, ma non si tirava indietro quando c’era da prenderla un po’ in giro, infondo tutti amavamo vedere Lodo irritarsi perché in un certo senso è buffa da vedere. Quando ci mettiamo a tavola Isabella e vittorio iniziano a domandare del primo giorno all’accademia. E’ tarda notte e sono nel mio letto, è tutto un girarmi di qui e girarmi di là, Martina dormi, ripeto a me stessa, pensavo all’accademia, a Sophia, anche a quel strano ragazzo Alex e alla canzone cantata con Jorge che durante la canzone non sembrava più quell’irritabile ragazzo che conosco; quello è un posto magico sicuramente.
 

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Capitolo 6
*** Un bacio inaspettato. ***


Un bacio inaspettato.
 
Sono passate già tre settimane da quando l’accademia è iniziata, tre settimane abbastanza tranquille, Diego stuzzica continuamente Lodo senza nessun risultato apparente, ma non molla la presa, mio padre mi chiama tutti i giorni ed è riuscito persino a parlare con Clara anche se non ho ben capito di cosa, all’accademia va alla perfezione, io e Lodo stiamo scrivendo una canzone ma abbiamo deciso di non rivelarlo a nessuno per ora, ormai per me è diventata come una sorella. Alex veniva qui ogni mercoledì per due ore a lezione di piano, infondo è un ragazzo simpatico ed è davvero carino nei miei confronti, un po’ troppo dicono tutti i miei amici. Jorge non perdeva l’occasione di prendermi in giro, non so come ma ogni volta che sono sovrappensiero lui mi capita davanti e BUM ci scontriamo, soprattutto non ha ancora smesso di chiamarmi Tinita. Mechi e Xabi sono sempre più innamorati e lei come al solito non perde l’occasione di farmi domande su domande, imbarazzanti in presenza di tutti, poi ci sono Cande e Ruggero loro… << Lo odio! >> dice qualcuno entrando dalla porta della cucina distogliendomi dai pensieri, quando mi volto vedo Cande arrabbiatissima, << Che è successo? >> chiediamo io e Lodo all’unisono << Tu non dovevi vederti in piazza con Ruggero? >> continua Lodo, << Non nominarmelo neanche! >>, << Ehi, ehi che succede? >> dico tranquillamente a Cande per farla calmare, << è uno stupido! Lo stavo aspettando in piazza quando l’ho visto arrivare e ha abbracciato un'altra dal dietro >> …. Ci guardiamo perplesse, << Ha scambiato un'altra per me! >>. Sento qualcuno urlare dietro la porta e ad un tratto Ruggero fa capolino in cucina con il fiatone << Sapevo che saresti venuta qui! E’ stato un errore… io… >> dice guardando Cande e poi noi, << Quella ragazza da dietro sembravi proprio tu! >> << Come puoi scambiare le tua ragazza per un'altra!!! >> dice lei infuriata, non sapevo cosa fare e mi viene anche un po’ da ridere per tutto questo, Cande continua a ripetere a Ruggero di andare via e lui continua a supplicarla, alla quarta o quinta volta lei cede e lo abbraccia << Ooh ti amo orsacchiotto mio >>, << è sempre così >> si gira Lodo guardandomi e mettendosi una mano sulla fronte ridendo. Jorge entra in cucina seguito dal resto del gruppo, Mechi viene verso di noi << Oddio hanno fatto una delle loro strane litigate? >> << Si >> rispondiamo insieme e tutti ridiamo. << Oggi andiamo in quel nuovo negozio di strumenti? >> chiede Xabi, << Solo se viene anche la mia dolce metà >> risponde Diego guardando la mia migliore amica << Si vengo ma non perché sono la tua dolce metà sia chiaro >> e lui le sorride. Siamo rimasti lì per un oretta a chiacchierare e ad un tratto mi arriva un messaggio, << Allora andiamo? >> chiede Cande << Si dai andiamo! >> risponde Jorge, << io non posso venire >> dico ad un tratto << Perché? >> chiedono tutti insieme guardandomi, non mi sono ancora abituata al loro modo di essere simili in quello che facevano. << Alex viene oggi perché domani non può >> << Ma sarai qua da sola! >> dice Jorge con un tono ansioso, << E quindi, so badare a me stessa! >>, << No, io rimango. Non ti lascio qui con uno sconosciuto >> << Jorge stai esagerando, non è un assassino e io non ho bisogno di te >> mi guada dritto negl’occhi e vedo che c’è qualcosa che lo turba profondamente << e poi se non vai tu ci sarà una macchina in meno e non potranno venire tutti >>. Da quando sono iniziate queste lezioni Jorge mi tiene d’occhio, non so di cosa ha paura ma in quelle due ore ogni dieci minuti passava nel salone facendo finta di fare delle cose e io sapevo benissimo che erano tutte delle scuse. Finalmente decidono di andare, Lodo mi dice di stare attenta, Jorge e Diego insieme a tutti gl’altri ragazzi si assicurano che in caso di qualche problema io li chiami << Si si ho capito ora andate! >> sbuffo io. Verso le due e mezza suona il campanello e deve essere Alex, apro la porta e lo vedo sorridente, << Ciao Tini! >> e mi abbraccia, questo contatto mi crea imbarazzo, non so perché ha tutte queste confidenze con me. Indossa dei semplici Jeans, una maglietta nera e un giubbotto sempre di Jeans, lo faccio accomodare e iniziamo la nostra lezione.
 Dopo un oretta e mezza gli sto facendo sentire una melodia ma lui non mi toglie gl’occhi di dosso << Vuoi fare una pausa? >> lui ci mette un po’ a capire << Oh, sì si va bene >> << Ma prima devo dirti una cosa >> continua, lo guardo un po’ sospettosa e lui si alza avvicinandosi a me, << Vedi tu mi piaci molto e volevo, volevo … >> e mi bacia sulla bocca all’improvviso, io non mi muovo, sinceramente non me lo aspettavo proprio, sento qualcuno entrare nella stanza e quando mi giro vedo tutti i miei amici, sbalorditi da ciò che hanno appena visto, Alex raccoglie il suo spartito lo mette velocemente nello zaino e sparisce salutando con un filo di voce. << Ma cosa combini? >> urla Lodo << Ooh la nostra Tini ha fatto conquiste >> dice Mechi con una voce stridula. Jorge mi guardava e silenziosamente si volta per andare al piano di sopra. Per un’ora le ragazze mi bombardarono di domande finché Diego non richiama la loro attenzione per dirgli che è ora di andare, mi salutano con qualche battutina e Lodo mi dice che va a farsi una doccia rinfrescante. Decido di cercare Jorge, busso alla porta della sua camera, almeno io sono educata penso, sento la sua voce che dice di entrare, quando entro è sdraiato sul letto e appena mi vede si irrigidisce per un attimo e poi come se niente fosse e con il suo classico sorrisino << Che vuoi Tinita? >> dice lui, << niente è che ti sei chiuso qua da quando sei arrivato. >>. Noto la sua stanza, non ci sono mai entrata prima d’ora, ha le pareti bianche e blu e la grande finestra illumina la stanza, il letto è grande e bianco, noto la chitarra e la tastiera in un angolo vicino a una scrivania grande anche quella, poi su varie mensole ci sono posizionati palloni, medaglie modellini di auto e tante altre cose da ragazzo. << Perché ti sei irritato prima? Quando mi hai visto, si beh baciare Alex >> chiedo imbarazzata dopo il suo silenzio. << Non mi sono irritato ti sbagli >>, << Invece si l’ho visto, nei tuoi occhi >> dico io abbassando la voce come se mi stessi scusando << Senti a me lui non piace, non voglio che stia qui in casa mia, tu puoi fare quello che vuoi ma secondo me non è giusto per te! >>, << Primo non lo conosci neanche e non ti sei neanche sforzato di farlo, secondo come fai a dire che non è il tipo giusto per me! Non sei mio padre e mi conosci da quanto? un mesetto >> << E’ vero! ma ti conosco meglio di lui >>, << tutto quello che fai è prendermi in giro e tu non sai niente di me >> ribatto io scocciata. Lui si alza sembra un po’ impazzito, cerco di non guardarlo negl’occhi perché so che è un punto debole per me << Io so che il tuo colore preferito è il viola, che quando mangi la mela la sbucci perché se no non ti piace, so che la notte fai fatica a dormire, che non ti piacciono i film troppo smielati perché ti annoiano, so che ti piace cantare sotto la doccia, che quando fa troppo caldo non ti va uscire perché credi di sentirti debole, che quando sei agitata per rilassarti componi musiche e so che ami le patatine fritte senza nessuna salsa perché dici che rovinano il loro sapore e potrei continuare a dirti tante altre cose che lui non sa >>. Sono sconvolta, credo, come fa a ricordarsi queste cose, non mi ricordo nemmeno io di averle dette magari, le ho solo accennate. << Beh Jorge viviamo sotto lo stesso tetto >>, << Lui non mi piace! >> << E se a me invece piace? >>. << Fai quello che vuoi Martina, ma non credere che non controllerò la situazione… è come se tu fossi mia sorella e vivi sotto il mio stesso tetto! >>, rimango zitta per un attimo, mi ha chiamata Martina, lui non mi ha mai chiamata Martina da quando ho messo piede in questa casa. << Il punto è che io non sono tua sorella e non mi servi tu che mi fai la ramanzina su chi devo o non devo frequentare! >> sono alterata, nervosa, voglio urlare. << Esci per favore non mi va di continuare questa inutile conversazione, mi sto irritando e parecchio quindi se mi vuoi scusare…>> e mi indica la porta con la mano, esco dalla porta << Io sono irritata Blanco! >> gli urlo. Per il corridoio incontro Lodo, << Ehi che succede? Sembri arrabbiata! >>, << Lo sono! >> ma in questo momento non ho voglia di raccontargli tutto cosi vado nella mia camera e mi sdraio aspettando l’ora di cena.
Passarono cinque giorni da quella litigata, Jorge si è allontanato da me e questo un po’ mi dispiace, infondo io e lui ci divertivamo molto insieme, Alex continuava a farmi la corte e in questi giorni siamo usciti due volte insieme, una volta siamo andati a mangiare un gelato e un'altra in giro per negozi. Non so cosa ne pensa Jorge non abbiamo più parlato di tutto questo anzi parliamo quasi solo per necessità, gl’altri invece non si fidano molto del mio nuovo corteggiatore, ma almeno tentano un approccio. << No Tini, non so, non è il ragazzo giusto per te! >> << Non iniziare anche tu Cande, ci stiamo frequentando non devo sposarmi >> gli dico io, << è carino ma boh! Ha qualcosa che non mi convince e davvero non c’è lo vedo bene con te >>, << e sentiamo con mi vedi bene? >> dico io un po’ scocciata da questa conversazione << Facile Jorge! >> afferma Mechi con tono deciso << Già concordo >> continua Alba che si è unita a noi nel cortile dell’accademia, guardandomi in un modo un po’ strano che quasi mi viene da ridere. << Dai ragazze, non tirate in ballo mio fratello! Tini è una che vuole una storia seria, lui vive di avventure di una notte >> dice Lodo guardando Mechi e Alba, << Ha ragione lei, quindi per ora va bene Alex, se non dovesse funzionare ne cercherò un altro >> dico ridacchiando e anche loro si uniscono a me. Penso a quello che Lodovica ha appena detto e mi si stringe un po’ lo stomaco, infondo è veramente così.
Sophia si è accorta di questo distacco infatti negl’ultimi giorni sembra di buon umore, anche se non la smette di lanciarmi occhiatacce, le sento anche quando non sono voltata verso di lei. << Questo è per te >> mi dice Alex colpendomi di sorpresa mentre sono nell’aula degli strumenti, in mano ha un fiore arancio e me lo porge. << Grazie >> gli dico piano, Jorge ci sta guardando da lontano, sento i suoi occhi verdi su di noi, << Oh che carino che sei >> dice Lodo avvicinandosi con un sorriso, almeno lei mi appoggia in questa storia, << Se te ne regalo uno anche io mi darai un bacio? >> dice Diego arrivando alle sue spalle << E da quando tu regali fiori alle ragazze? Non ti ho neanche mai visto con un fiore in mano ora che ci penso >> dice guardandolo con aria quasi stupita << Oh hai ragione, ma per te potrei anche farlo >> << No grazie, tanto il bacio non te lo do comunque! >> e se ne va lasciandolo li senza farlo rispondere, << Cosa devo fare? >> si gira verso di me e Alex, << Pazienza Diego, tanta pazienza! >> gli dico io ridendo. Sono l’ultima nell’aula e quando sto per uscire Sophia mi blocca alla porta, << Vedo che mi hai capito, allora non sei stupida come pensavo? >>, << Che intendi? >> le dico, << Vedo che hai seguito il mio consiglio e ti sei allontanata da Jorge >>, ci si mette anche lei << Ti sbagli non ho seguito per niente il tuo consiglio, non è sicuramente perché tu me l’hai detto anzi, imposto >>. Mi fissa negl’occhi con irritazione? Rabbia? Si sentono solo i nostri respiri… << Che succede qui? >> dice Jorge comparendo improvvisamente sulla porta. << Niente >> rispondo io velocemente, << Oh Jorge, questa mocciosa si crede chissà chi >> e gli si avvicina piano, << Smettila Sophia, ti proibisco di… >>, << BASTA! >> dico io infuriata << non ne posso più di voi, cosa vuoi da me Sophia?  Se ti senti così minacciata da me sono solo affari tuoi, non è colpa mia se soffri di problemi di autostima e l’unico modo che hai per farti notare e sminuire tutti quelli che ti circondano, ti fai tutti questi problemi per nulla, vuoi Jorge? Tienitelo! Prenditelo! Ma se vuoi conquistarlo o portartelo solo a letto o quello che vuoi concentrati su di lui e non su di me >>. Lei è ancora più arrabbiata di prima e non dice una parola. Sto per uscire quando Jorge mi ferma afferrandomi il polso, quel contatto mi fa tremare un po’, << Stai bene? >> << Jorge smettila! Ti ho già detto che non mi serve una guardia del corpo quindi vai dalla tua amichetta >> e me ne vado, perché infondo questa cosa mi fa male? Devo smetterla di sentirmi così per lui. Non può essere tutto normale, essere lasciata in pace da quella strega che non capisce nulla, uscire con Alex e essere amica di Jorge come sempre? Perché rende tutto così difficile? Solo per la sua mania di controllare tutto?
 

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Capitolo 7
*** Parlare nel sonno. ***


Parlare nel sonno.
 
E’ notte fonda, come al solito non riesco a dormire, quando sto tornando in camera, dopo essere andata in cucina a prendere una bottiglietta d’acqua, sento un melodia, mi accorgo che proviene dalla stanza di Jorge, la ascolto per non so quanto, quando all’improvviso la bottiglietta mi scivola dalle mani e faccio rumore, sento che smette di suonare e velocemente mi chiudo in camera mia prima che lui si accorga della mia presenza, ho il cuore a mille quando sono nella stanza, spero non mi abbia visto.
 
E’ domenica pomeriggio e sono in un parco con Alex, io sto bevendo un frappè e lui sta mangiando il gelato, fa abbastanza caldo, indosso una gonna morbida a vita alta, bianca e sopra una maglietta fucsia infilata dentro. Mi accorgo di essere nello stesso punto dove mi scontrai con Jorge la prima volta, << Tutto bene? Sembri pensierosa >> dice Alex guardandomi confuso, << è che ho litigato con Jorge e non ci parliamo molto ultimamente. Tutto qui! >> lui mi guarda e la sua espressione sembra cambiata e il tono è più severo ma comunque calmo << Perché ti preoccupa tanto di quello che ti dice lui?? C’è qualcosa tra di voi?? >> io rimango stupita da questa affermazione << NO! Ma cosa dici! E’ che non è facile vivere con una persona con cui hai litigato >>, ha una luce strana negl’occhi, mette quasi inquietudine, poi ritorna normale << Ah ok! >> dice ma non ne sembra convinto. Il resto del pomeriggio passò bene, abbiamo parlato molto e anche riso, ho scoperto che è stato in Spagna per 3 mesi, che gli piacciono i film horror e che sa giocare a tennis e a golf. Di me non gli raccontai molto, non so perché. Quando sono le cinque di pomeriggio ci salutiamo, << Allora ci vediamo domani all’accademia >> << Si >> rispondo io, lui si avvicina piano e mi bacia, questa volta lo ricambio, il bacio è corto, infondo non voglio gettarmi su di lui non lo conosco abbastanza anche se lui non si frenerebbe come me, lo noto dai suoi atteggiamenti. Quando se ne va mi ricordo della strana luce nei suoi occhi che mi ha fatto provare quasi paura, chissà a cosa stava pensando.
Dopo cena le ragazze mi vengono a trovare, sono così contenta di vederle, ognuna di loro ha qualcosa di speciale e anche sa è da poco che mi conoscono mi trattano come se fossi con loro da sempre. Siamo in camera di Lodo, la sua stanza è la più bella che io abbia mai visto, le pareti sono di un marrone scuro mentre il soffitto è bianco, sulla destra si trova il letto, di legno bianco con le coperte rosa e i cuscini marroni, sopra di esso si trovano due quadri bianchi con disegnati dei fiori molto fini di colore viola, sulla parete di fronte a noi c’è un cassettone bianco con uno specchio come quelli di un tempo, in parte c’è una scrivania dello stesso colore, sul quel lato del muro ci sono disegnati tutti fiori bianchi, la finestra si trova difronte al letto, grande che illumina tutta la stanza. << Allora come è andata oggi? >> chiede Cande curiosa, << Bene! Anche se c’è stato un momento strano >> << Quale? >> dice Lodo guardandomi preoccupata, << Niente, è che ad un tratto ha fatto un’espressione che mi ha fatto quasi paura! >> dico sedendomi sul letto, << Si ok ma di cosa parlavate? >> continua lei, << Di Jorge >>, << Ve l’ho detto io che gli piace! >> urla Mechi dal bagno << No, gli stavo solo dicendo che abbiamo discusso e lui ha fatto quell’espressione >>, << E’ strano, ma magari è solo un po’ geloso e tu hai percepito male il suo sguardo >>, e io faccio spallucce guardandola, << Ah vi dico io come stanno le cose, Alex crede, come me, che Jorge e Tini si piacciano e lui avrà sicuramente pensato di sbranarlo appena l’hai nominato, anche Jorge d’altronde lo vuole sbranare >> dice Mechi dopo essere uscita dal bagno, << Ma cosa dici Jorge non vuole fare niente a Alex >> risponde Lodo, << Si invece, io Jorge lo conosco da quando è nato e so come pensa e quello che pensa! >> dice poi Mechi seria, << A proposito lui dov’è? >> chiedo io perché non ho visto Jorge a cena, << Ad un appuntamento con una che si chiama Chantal >> dice Lodo dicendo quel nome come una di quelle ragazze viziate e con la puzza sotto il naso e tutte insieme iniziamo a ridere, però nel profondo sentivo qualcosa, una sensazione di fastidio che non se ne voleva andare. Bussano alla porta, << Scusate l’interruzione signorine >> dice delicata la voce di Rosa << E’ arrivato qualcosa per lei da Londra >>, avevo detto a mio padre di mandarmi ogni tanto alcune delle mie cose siccome erano troppe da trasportare tutte insieme. Io e le altre scendiamo all’ingresso, Clara è sul divano a guardare un film e ci sorride e vedo un enorme mazzo di girasoli, li conto e sono sette, guardo un po’ stordita Rosa e lei mi guarda altrettanto in quel modo, eppure sul biglietto c’è scritto “Da Alejandro Stoassel “, lo apro e impallidisco, << Che hai Tini? >>, io inizio a leggerlo, << Vorrei ringraziarla per essere un ottima insegnate e consigliera per mia figlia, lei è davvero splendida. >> alzo la bustina dove era contenuto il biglietto e lo faccio vedere alle ragazze “Per Clara” c’è scritto, << Signorina Claraaaaaa >> urla Mechi << c’è qualcosa per lei >> Clara si alza stranita e io ancora non parlo , << Questi sono per lei >> dice Cande indicando il mazzo di girasoli che ho in mano, io glieli porgo insieme al biglietto e lei arrossisce e inizia a ridere, io adoro questa donna, in queste settimane l’ho conosciuta bene e devo dire che mi dà sempre ottimi consigli e mi ascolta, mi chiede sempre se va tutto bene e poi la cosa che adoro di lei è il fatto di essere giovanile, sa stare in mezzo ai ragazzi e li capisce. << Tuo padre è fuori di testa >> dice guardandomi << Chissà se ha mandato dei fiori anche a Beto o a Gregorio >> a quel pensiero tutte ci mettiamo a ridere.
Alle dieci e mezza di sera le ragazze vanno a casa perché il giorno dopo c’è lezione, ed è Lunedì si sa che è il giorno più difficile per svegliarsi, io come al solito non riesco a dormire, Vittorio è appena salito in camera e Isabella l’ha seguito e poi anche Clara, decido di mettermi sul divano a guardare qualcosa ma prima vado in cucina a prendere la vaschetta di gelato e un cucchiaio, sono sul divano, indosso solo una maglietta larga e lunga che mi arriva a metà coscia, quando sento entrare qualcuno dalla porta principale, mi allerto un attimo e poi mi ricordo che Jorge non era in casa, quando mi vede si ferma e si avvicina al divano e poi si siede accanto a me e mi guarda, io continuo a fissare il televisore anche se c’è la pubblicità e a mangiare il mio gelato, << Cosa guardi? >> mi chiede lui senza staccarmi gl’occhi di dosso, << Un programma dove fanno vedere video di persone a cui succedono o fanno cose che fanno ridere… e tu come mai sei già a casa? >> … << di solito a quest’ora di un appuntamento dovresti essere nella fase che ti piace di più >> e continuo a non guardarlo, mi toglie il cucchiaio dalle mani e questo mi costringe a girarmi verso di lui << Ehi che fai? >>, lui prende una cucchiaiata di gelato e la mangia << Mangio il gelato Tinita! >> sorride e dentro di me mi rilasso vedendo quel sorriso, << Vai a prenderti il tuo cucchiaio >> dico io un po’ irritata, << Preferisco il tuo >> risponde guardandomi intensamente negl’occhi, << Comunque non mi piaceva >> continua mentre si prende un'altra cucchiaiata di gelato << Chi? >> chiedo io, mi ha distratta il fatto che è ritornato il Jorge di sempre, o almeno credo, anche se mi irrita, però lo preferisco così che quando non mi parla, << La ragazza, bella ma quando voleva continuare non so, qualcosa mi ha fermato >> lui rialza lo sguardo su di me e io mi riprendo il cucchiaio, sorrido sotto i baffi << Jorge Blanco che non riesce a fare meta >>, << Ehi! >> mi riprende lui << Io posso fare meta quando voglio, il punto è con chi >> sembra serio, << e da quando ti importa? >> domando io guardandolo inclinando la testa da un lato, << Non mi importa è solo che con lei non mi andava, tutto qui! >> io inizio a ridere di gusto, << Che hai da ridere? >>, << Sei un tipo strano Blanco >> e rido ancora finché non ride anche lui. << Posso rimanere a guardare la tv? >> mi chiede << E’ casa tua, puoi fare quello che vuoi! >> lo guardo, mi sorride e poi << Allora Tinita, cosa ci facevi l’altra notte fuori dalla mia porta? >> rimango di sasso, mi ha sgamato, perché mi faccio sempre beccare? << Mi hai vista? >>, << No però so che eri tu, non sono stupido, sei tu quella che non dorme mai! >>. << Tu come fai a sapere che non dormo mi spii? mi hai messo una microspia? un gps? >>, ride << No, e non cambiare discorso >> dice come per rimproverarmi << Ti ho solo sentito suonare e mi sono avvicinata per ascoltare >> dico a bassa voce come per scusarmi, << Bene quindi sei tu che mi spii? >>, << Vaffanculo Jorge >> gli dico facendogli un finto sorriso.
<< Che state facendo voi qui? >>, quando sento questa voce mi sveglio senza aprire gl’occhi, sono intontita non mi ricordo neanche di essere tornata in camera e non ricordo il tempo di dormire così bene, senza incubi o pensieri, << Allora? >> sento il tono agitato di Lodo e mi accorgo di essere sdraiata su qualcosa, apro gl’occhi e mi trovo in salotto con la mia amica che mi guarda con i pugni appoggiati hai fianchi e lo sguardo severo. Quando alzo gl’occhi e scopro di essere sdraiata sopra Jorge, con la testa appoggiata sul suo petto e le gambe incrociate con le sue, mi alzo di scatto e guardo Lodo spaesata senza capire, << Non è come pensi, ci siamo addormentati, o almeno credo >> gli dico e la guardo per vedere la sua reazione, << Oh Martina sei una sciocca, hai dormito con mio fratello >>, << E’ stato uno sbaglio io... io… >> non sapevo cosa dire, sono confusa, come ho potuto addormentarmi? Con lui? << Ti credo Tini! >> dice poi all’improvviso << ma non deve più succedere! >>. << La smettete di parlare voi due? >> sentiamo Jorge dire con voce assonnata, << No stupido! E andate a prepararvi che dobbiamo andare in accademia >> e lei gli tira una cuscinata in faccia, << se non la smetti chiamo Diego e lo invito a stare qui una settimana! >> dice lui alzandosi dal divano.
Ci dirigiamo verso le camere e siamo solo io e lui, sono altamente in imbarazzo spero che Alex non lo venga mai a sapere, anzi devo dire a Lodo di stare zitta su tutto ciò, << Sei carina quando dormi, soprattutto quando parli nel sonno >> sorride lui malizioso << Che hai detto scusa? >> lo guardo con un aria preoccupata, << Quello che hai capito cara Tini! >>, deglutisco rumorosamente << E cosa ho detto? Dimmelo! >>, lui si avvicina al mio orecchio lentamente << è un segreto >> mi dice sussurrando e si mette a ridere. << Quindi tu eri sveglio? >> chiedo io con faccia interrogativa, << Si ti sei addormentata verso le undici e mezza, ti ho fatto sdraiare io, ti ho ascoltato un po’ parlare e poi mi sono addormentato >> e smette di camminare per guardarmi << e perché non mi hai svegliato o che ne so portato in camera mia? Che figura che abbiamo fatto con Lodo! >>, dico io sospirando e passandomi una mano sulla fronte, << Dormivi così bene che non volevo svegliarti, comunque non so come siamo finiti uno sopra l’altro e non preoccuparti per Lodo >>. Sono agitata e non so più a cosa pensare, << V-vado a prepararmi >> dico e lui si avvicina a me e mi porge un bacio sulla fronte e entra in camera sua. Ho sentito una corrente dentro di me al tocco della sue labbra sulla mia pelle, come poteva un suo semplice e casto bacio farmi tremare più di un bacio sulle labbra del mio cosiddetto ragazzo? Devo togliermi questi pensieri dalla testa!
 
Il ragazzo è seduto in camera sua e fissa un foto di Martina, è ossessionato da questa ragazza, posa le sue dita sull’immagine e ne accarezza il volto, nella sua testa desidera che sia sua e solo sua e sicuramente quel Jorge Blanco non gli avrebbe portato via ciò che voleva e di arrivare dove voleva.
 
 
P.s: Ciao a tutti, un grazie a chi legge la storia, io non ho scritto mai nulla e non ho mai inventato racconti, cerco di costruire questa storia in base alle ispirazioni che mi vengono al momento, quindi ringrazio ancora chi mi segue. Volevo proporvi una cosa per far partecipare anche voi a questa storia, voglio che scriviate una cosa che vorreste capitasse in uno dei prossimi capitoli, non cose banali come “Martina e Jorge che si baciano “, qualcosa di diverso e di originale, su qualsiasi personaggio poi sceglierò la migliore idea e la inserirò in uno dei prossimi capitoli in modo da collocarla nel modo giusto. Io ritorno lunedì.Grazie a tutti, un saluto.
 

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Capitolo 8
*** Un senso di protezione (Jorge Blanco) ***


Un senso di protezione (Jorge Blanco)
 
Sono nella mia stanza e mi sento confuso, ho appena dato un bacio sulla fronte a Tini, io non ho mai dato un bacio sulla fronte a una ragazza, è un gesto troppo da “coppia”, eppure mi è uscito così, è stato un gesto che veniva da dentro, un contatto così pulito e dolce non l’ho mai provato. Sento il bisogno di stargli vicino e so di poterla proteggere, come stanotte, non gli ho detto che appena ha iniziato ad agitarsi nel sonno mi sono sdraiato in parte a lei e l’ho abbracciata e a quel gesto lei si è calmata subito come se si sentisse al sicuro, devo stare attento soprattutto ora che sta con quel Alex, non posso permettere che la ferisca o gli faccia del male, lei deve essere felice.
 
Sono con i ragazzi nel cortile dello Studio, << Allora Diego come va con Lodo? >> domanda la voce di Ruggero un po’ sfottente, << Lo ammetto è difficile, quella ragazza è un osso duro >>, << Dovresti stupirla >> dice Xabi guardandolo, << Già! Però ricordati che è mia sorella, se fai lo stronzo con lei io lo faccio con te! >> dico a Diego seriamente ma in modo amichevole << Tranquillo Jorge, lei è l’unica ragazza a cui non farei mai del male >> rivela sovrappensiero << cioè, perché è tua sorella… si insomma… >> tutti lo guardiamo sbalorditi, il bad boy ha davvero una grande cotta per Lodo, << OOOOOh >> urliamo noi ragazzi guardandolo, << Vogliamo parlare di te e Tinita! >> ribatte voltandosi verso di me, << Non ci provare neanche >> lo guardo con un aria di sfida, << Io non ci provo con lei! >> continuo, << Ma dai… >> e mi guarda << Perché non raccontiamo a Ruggero e a Xabi che stanotte hai dormito con la TUA Tinita!! >> loro mi guardano con un’aria stupefatta << Aspettate, non saltate alle conclusioni, stavamo guardando la tv e ci siamo addormentati sul divano >>, << Si uno sopra l’altro >> dice Diego sbeffeggiando, << E’ stato un caso, io non ci sto comunque provando con lei >>, << appunto questo è strano Jorge! >> parla Ruggero ad un tratto, << è una ragazza con cui ci proveresti sicuramente ma perché no? … secondo me qualcosa in lei ti ha colpito più di quanto credi, il tuo non volerla dimostra che in realtà la vuoi più di chiunque altra! >> continua lui fissandomi, ricordo ieri sera quando ero con quella ragazza prima di tornare a casa, ero sul punto di portarla a letto ma poi nella mia testa ho rivisto il bacio di Martina e Alex, quel pensiero mi ha stretto lo stomaco, quindi me ne andai. << Cosa vuoi più di chiunque altra? >> interrompe i miei pensieri e questa conversazione Lodo, poco dietro di lei arriva anche Martina, << …la nuova chitarra che ho visto l’altro giorno, si! >> dico con tono deciso per essere convincente, poi guardo Tini, potrei stare ore a guardarla << Stai bene? >> mi dice lei, << Sembri confuso >> e ride, << No, è che pensava che dopo domani potremmo andare al Music bar tutti insieme, soprattutto con te! >> dice Diego per poi indicare Lodo, << Sei fortunato oggi mi sento buona! >> riferisce lei, << Comunque io ci sto! >> conferma Martina. Ci stiamo guardando quando da dietro qualcuno la afferra facendola sussultare, << Eccoti qui! >> dice Alex, poi posa gli occhi su di me e qualcosa mi dice che non è contento della mia presenza, << Jorge stava pensando di andare al Music bar dopo domani >> gli riferisce Martina, << Ah, e ci vai con tutti loro? >> chiede lui, mi pare una domanda strana, come se fosse infastidito, << Certo, e anche Cande e Mechi! >> gli afferma Diego guardandolo un po’ torvo, anche a lui è sembrata una strana situazione. << Posso aggiungermi anche io? >> chiede spostando una ciocca di capelli dalla spalla di Tini, << Certo!! >> risponde lei << Vedrai ti piacerà! >>, bene, penso, mi toccherà sopportarlo per una serata intera. << Ti passerò a prendere io, mi dirai l’ora poi! >> dice Alex, << No ci penso io a portarla là! >> preciso guardandolo, lui si gira di scatto verso di me e mi fulmina con lo sguardo. << Si ha ragione, mi porta lui ci vediamo direttamente la così non devi preoccuparti di venire a prendermi e poi Vittorio e Isabella starebbero più tranquilli sapendo che vado con Jorge… e gli altri >> dice lei, il suo tono sembrava agitato e Alex la guarda in un modo strano << Ok! >> dice poi sorridendogli << Ora andiamo a mangiare però! >> continua e insieme si dirigono al bar dell’accademia. << Quel ragazzo ha qualcosa di strano! >> esprime Diego, << Già! >> dice Lodo, tutti la guardiamo e lei sta ancora guardando verso il punto in cui quei due si sono diretti, << Non eri mica tu quella che diceva di dargli fiducia? >> le chiede Xabi, si gira e ci guarda << Si ma, ho notato anche io qualcosa di strano in lui! >>
 
C’è l’ora di Gregorio e ci fa fare un po’ di stretching, << Bene ragazzi, ora, oggi vi insegnerò una coreografia e dovrete stare a coppie, bene, allora tu Hilary stai con Andres sisisi, veloci! Poi vediamo Ruggero tu stai con Sophia. >>, << Cosa? >> esclama lui infastidito, Ruggero odia Sophia, da sempre. << Scelgo io, prego vada dalla sua compagna di ballo! Rosalie tu con Alex! >> << Io… >> iniziò a parlare lui << No, scelgo io ho detto! >> gli punta il dito l’insegnante per poi indicargli la propria partner << La signorina Cande con Xabi, voi due siete i più alti per forza dovete stare insieme! >> dice farfugliando indicando me e Martina, in quel momento Alex cambia espressione, sembra posseduto da un istinto cattivo. Io mi avvicino a Martina e lei mi afferra il braccio sorridendomi e io gli restituisco il sorriso, non mi importa di quel Alex. Gregorio finisce di fare le coppie, Mechi finisce con Mathias, Alba con Facu e per la gioia di Lodo lei finisce con Diego. Inizia a mostrarci la coreografia, c’è molto contatto fisico e spesso mi trovo corpo a corpo con Martina e sento due occhi che ci fissano continuamente. << Bene e alla fine, avvicinatevi come se state per baciarvi, senza farlo ovviamente grazie! >> dice Gregorio. Mi avvicino al suo viso, lei mi guarda, non sembra tesa, bè infondo lei ha un ragazzo e questa è finzione, ma io mi sento nervoso. La campanella suona e tra di noi piomba Alex, << Vieni che ti accompagno fino allo spogliatoio >> la prende per mano e la trascina via. << Tutto bene Jorge? >> chiede Mechi, << ehm… Sisi >> gli rispondo e ritorno a guardare verso la porta. << Ti infastidisce? Vero? E ti preoccupa! >> … << Non ti preoccupare Jorge, non solo tu controlli la situazione >> mi guarda alzando le sopracciglia, << In che senso? >> la osservo aspettando una risposta, lei sorride << Vedi, primo osservo te e il tuo atteggiamento da finto disinteressato che sei, non interrompermi so già che vuoi dire che non è vero ma io non cambio idea, poi lui a me non piace, non ho scoperto niente su di lui, è pulito ma secondo me nasconde qualcosa. >> dice portandosi la mano al mento.
 
Stasera andiamo al Music bar, sto aspettando mia sorella e Martina che come al solito devono farmi aspettare, << Allora scendete o devo venirvi a prendere? >> urlo dalle scale per farmi sentire al piano di sopra, poi finalmente arrivano, mia sorella è più tirata del solito, mi chiedo se non è solo un modo per far sì che Diego le corra ancora più dietro, Martina invece, beh lei è splendida, indossa un vestito bianco senza spalline, sopra è fatto a corpetto con uno scollo a cuore, sotto è lungo, la gonna è doppia la parte sotto è corta e quella sopra è trasparente e lunga fino ai piedi con uno spacco vertiginoso che gli lascia scoperta la gamba e per finire un paio di scarpe alte nere. Sembra una dea mentre scende le scale. Passiamo a prendere Diego che appena sale in macchina e vede Lodo rimane incantato, << Wow! >> esclama Diego, << Sei la ragazza più bella del mondo! >>, << LO SO! >> gli risponde con tono deciso << ma stammi lontano perché ho intenzione di conquistare stasera e non posso farlo con te intorno >>, mia sorella sa farci con i ragazzi, sa benissimo che Diego si sarebbe ingelosito parecchio per questo. Arriviamo al Locale e ci aspettano tutti, ci sono anche Facu e Alba e poi anche lui il ragazzo che non sopporto. Appena la vede la bacia e gli fa i complimenti, durante la serata cerca di tenerla il più possibile lontano da me, ogni volta che cerco di parlargli lui la porta da un'altra parte con una scusa, poi vedo Alex dirigersi al bancone e mi avvicino a lei. << Come va la serata con il tuo ragazzo? >> gli arrivo da dietro e lei si volta verso di me, mi sorride << Bene, non sei a caccia stasera Blanco? >> e mi dà un piccolo pugno sulla spalla, << Si ne ho trovate un paio >> affermo ridendo, << Vieni con me? >>, lei mi guarda un po’ confusa << Dove? >>, << Fidati di me! >> gli dico serio guardandola negl’occhi << Ok… aspettiamo Alex così gli dico… >>, << non ci vorrà molto >>, gli porgo il braccio e lei mi prende a braccetto, << perché andiamo verso il palco? >> domanda lei guardandomi confusa, << Facile, perché ora cantiamo insieme, la sopra! >>, lei si ferma e mi guarda, << Non fare la bambina TINITA! >> la guardo e poi ridacchio. << Eccoti qua ti avevo detto di aspettarmi lì! >> Alex arriva di colpo e sembra ansioso, << Ah si scusa è che… Cande e… Mechi per scherzo hanno iscritto me e Jorge per cantare e quindi non posso dire di no, poi loro mi prendono in giro sai come sono fatte! >> parla a macchinetta, credo che lei sia intimorita da lui. Alex guarda Martina, poi me e poi di nuovo lei, << Stai tranquillo è solo uno scherzo, nemmeno Jorge vuole cantare! >> e mi fissa, << VERO! >> dico io annuendo con la testa, Martina riprese a camminare con me verso il palco e ogni tanto si gira a guardare Alex. << Jorge! Sei uno stronzo! >> … io la guardo << Vuoi farmi litigare con lui! >> nervosamente muove le mani, << Tinita, è solo una canzone, perché dovreste litigare! >>, << Beh… lui è un po’ geloso… di te! >> dice abbassando lo sguardo, << Perché? Come mai è geloso? Non abbiamo mai fatto nulla che potesse far credere che ci sia qualcosa tra noi, a meno che tu non abbia detto qualcosa che gli ha fatto pensare che io ti piaccio! >> dico poi girandomi a guardarla, << Tu non mi piaci Jorge! Mettitelo in testa e comunque è semplicemente geloso ok? >>, << Ok >>, riesce sempre a farmi impazzire questa ragazza, con le sue risposte secche. La voce di Facu risuona nel bar e chiama i nostri nomi, noto che Alex si è unito al tavolo con i ragazzi e spero che Cande e Mechi abbiano confermato la versione di Martina. << Ma cosa cantiamo? >> mi guarda lei preoccupata, << Avalanche, credo e spero che tu la conosca! >> dopo che mi risponde di sì saliamo sul palco e la musica inizia, quando canto con lei mi fondo completamente con la sua voce melodiosa, è così brava da far venire i brividi ed è tutto così profondo, non riesco a smettere di guardarla mentre cantiamo. Dopo un grande applauso e gente che urla “Siete bravissimi “, “Che belli che siete insieme” e altre cose torniamo al tavolo, Alex mi guarda e noto che, nei suoi occhi, c’è una luce diversa, quasi malvagia, appena siamo vicini al tavolo lui la porta via da noi. << Avete visto che faccia? >> dice Ruggero spalancando gl’occhi << Già, per me ti ammazza >> parla Mechi guardandomi, << Jorge non puoi fare così, lui è geloso da quanto ha detto Tini! >> guardo mia sorella, << Abbiamo solo cantato non può arrabbiarsi >>, << Ha ragione, hanno solo cantato >> dice Cande alzando le spalle e tutti ci giriamo verso Alex e Martina per osservarli.
 
Sono nell’aula di musica, stanotte non ho praticamente dormito, mi dà ancora fastidio pensare che a Martina non faccio nessun effetto, non riesco a smettere di domandarmi il perché, ma devo smettere infondo ci sono altre mille ragazze in questo mondo con cui passare le nottate. Beto mi dice che la nostra lezione individuale è finita e esce dalla stanza, io rimango a sistemare le mie cose quando sento la porta chiudersi, mi giro e vedo Alex davanti che mi fissa. << Che vuoi? >> gli dico girandomi per guardarlo, << Tu sei un essere inutile Blanco e ti avviso stai lontano da Martina perché non sai cosa potrebbe succedere >>, << Non mi fai paura, lascia che ti dica una cosa, io non voglio portarti via Martina per tenermela, so che si merita una persona migliore di me, ma anche di te! >> lo guardo irritato, << Martina è MIA! E tu non provarci neanche ad allontanarla da me, se non vuoi finire in fin di vita! >>. La porta si spalanca e vedo Martina sulla soglia << Eccoti qua ti cercavo, ma tu non hai musica oggi! >> esclama lei guardando Alex, << Si lo so, ma sono venuto qua da Jorge perché mi ha chiesto di passare, voleva dirmi qualcosa! >> Tini si gira e mi guarda con uno sguardo preoccupato e Alex sta aspettando che io parli << Ah, sì volevo chiedergli se poteva darmi alcune delle basi che ha lui >> dico poco convinto, << Certo con piacere >> risponde facendo finta di nulla, come una recita, << Io vado a cercare Pablo devo chiedergli una cosa >> continua, poi da un bacio sulla guancia a Martina e se ne va. Lei mi sta guardando e mi si avvicina velocemente, << Cosa volevi fare? Fargli paura, attaccarlo, picchiarlo? >>, << Cosa? >> dico stupito, << come puoi pensare così, si lo prenderei a pugni ma non lo farei mai, non finché non fa qualcosa di sbagliato >>, << Ah sì! E vorresti dirmi che l’hai chiamato per le basi? Perché fai così? Io voglio essere felice, non sono come te che si accontenta di stupide ragazze! >> si gira e se ne va, sembrava delusa e arrabbiata. Quelle parole mi toccarono nel profondo, infondo ha ragione ma io voglio solo proteggerla tutto qua.
 

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Capitolo 9
*** Sensazioni Pericolose. ***


Sensazioni pericolose.
 
Cammino per i corridoi dell’accademia, sto andando nell’aula di ballo perché ho dimenticato lì la mia felpa, quando mi avvicino sento la canzone che hanno cantato i ragazzi il primo giorno dell’accademia, quando arrivo sulla porta vedo Jorge, Diego, Xabi, Ruggero e Facu che stanno ballando la coreografia della loro canzone, è molto bella e loro sono davvero bravi, Jorge mi vede e io guardo i suoi occhi verdi, ne rimango incantata ogni volta e lui mi sorride. Quando finiscono io li applaudo << Wooow, Siete grandi e io solo la vostra fan numero uno! >> e rido guardandoli, << Perché sei qui? fra poco c’è canto >> chiede Xabi, << Lo so ma ho dimenticato la felpa! >>, Jorge mi passa in parte e mi sfrega la testa con la mano, << Dai non fare lo scemo! >> gli dico io, << Mi mancavano i tuoi insulti mia dolce Tinita, sono i miei momenti preferiti della giornata >> il mio sangue ribolle nelle vene, il suo tono suadente e la voce bassa mi hanno scombussolato ogni parte del corpo, sto facendo di tutto per sembrare del tutto normale, << Tini hai preso la fe… >> entra Alex nell’aula, deve sempre arrivare quando sto parlando con Jorge, da quando è successa quella cosa nell’aula di musica è già passata una settimana e Alex crede che io devo stare lontano da Jorge, ma per me è impossibile e non solo perché viviamo insieme ma anche perché ho il bisogno di sentirlo vicino. << Si l’ho trovata >> e mi dirigo verso di lui e usciamo dalla stanza. Da quando sto con Alex nessuno dei miei amici mi lasciò a casa da sola con lui, con me c’era sempre qualcuno che ogni tanto faceva capolino nel salotto per controllare e credo che sotto tutto questo ci sia Jorge. E' l’ora di canto, << Bene ragazzi, allora cominciamo la lezione… Tini vuoi cantare qualcosa? Mi manchi solo tu e altri due da sentire per il primo giro di voti >> << Certo! Posso suonare al piano? >> chiedo, << Certamente Tini >>, mi sedio al piano che sta proprio difronte a tutti i miei compagni, inizio a suonare Skyscraper e poi inizio a cantare, Sophia ha gl’occhi spalancati, le mie amiche sorridono e si dondolano, Jorge mi fissa e per un attimo incontro i suoi occhi, poi mi concentro solo su di me e la canzone, Alex mi guarda e poi guarda Jorge che non muove di un millimetro gl’occhi posati su di me. Quando finisco, tre uragani di nome, Lodo, Cande e Mechi mi si gettano addosso, Cande piange << Mi hai fatto commuovere! >> poi si gira e abbraccia Ruggero che scuote la testa ridacchiando. Quando finisce la lezione usciamo dall’aula e Alex mi allontana da tutti gl’altri, << Ti continuava a guardare! Devi stargli lontano Tini e se poi ti fa del male, cosa ne sai che magari ti costringe ad andare a letto, magari è ossessionato da te >> << Cosa? >> lo guardo sbalordita << Lui non lo farebbe mai e te lo ripeto, per lui sono come una sorella, me l’ha detto lui, quindi devi stare più che tranquillo >> è più una scusa per rassicurarlo, << Ma tu promettimi che un po’ ti allontanerai da lui, non dico di non parlargli ma stai attenta, io mi preoccupo per te e poi lui è un Play Boy!>>, << Ok! >> rispondo anche se infondo sapevo che non l’avrei mai fatto, io non ho paura di Jorge lui non farebbe mai nulla per ferirmi.
 
Sono nella mia stanza sdraiata sul letto e sto sfogliando una rivista e ho la musica nelle orecchie, ad un tratto mi accorgo che il cellulare mi suona, << Ciao papà!! >> rispondo sprizzante di gioia, mi manca moltissimo quel cocciuto di mio padre, << Ho una sorpresa per te! >> mi dice, << Dai non tenermi sulle spine COSAA? >>, << Fra tre settimane vengo a trovarti >>, << DAVVEROO?? Aspetta; vieni a trovare me o vieni a trovare Clara? >> dico seria e poi mi metto a ridere, << Ovviamente te tesoro mio >> << Si Si! >> gli dico io come per crederci, << Ora vado sono uscito dalla riunione solo per chiamarti! Ti voglio bene! >> e riattacca il telefono. Scendo per cena e c’è anche Diego, mi siedo in parte a Lodo come sempre e mi guarda con una faccia e io ho già capito tutto, Diego deve averla già stuzzicata, << Allora ragazzi va tutto bene a scuola? >>, << Come se non lo sai già papà, una nostra insegnate è tua sorella! >> risponde Lodo e il signor Comello inizia a ridere. Dopo una piacevole cena in cucina siamo rimasti solo noi ragazzi, Diego sta battibeccando con Lodo, << Oh Diego per favore la smetti di toccarmi i capelli >> gli dice lei << Non posso farne a meno >> e si avvicina per annusarglieli, lei prende uno straccio e lo colpisce sul braccio << E. Smettila. Di. Fare. Lo. Scemo. >> dice una parola per ogni colpo, io ridacchio << La smetteranno mai di fare così? >> domando guardando Jorge e sto ancora ridendo << No finché Lodo non ammette che gli piace! Diego non si arrenderà mai! >> << E fa bene, bisogna lottare per ottenere ciò che si vuole, soprattutto con le persone, dimostrare di essere presente e di non mollare mai, fino alla fine. >> dico a tono basso e poi rialzo gl’occhi che guardavano il pavimento per incrociare i suoi. Credo che sia rimasto colpito da quello che ho appena detto, sta fissando il vuoto e si vede che sta pensando a qualcosa. << Eddai Lasciami DIEGO! >> mi giro e vedo Diego che da dietro abbraccia Lodo bloccandola, << E’ solo un abbraccio, angelo mio >> dice Diego per poi dargli un bacio sulla nuca, lei è rossa in faccia e si gira arrabbiata << Non ti sopporto!! >> e io ricomincio a ridere. Dopo mezz’oretta Jorge e Diego escono di casa e io rimango con Lodo, stiamo aspettando le ragazze, quando arrivano andiamo in camera mia, << Cosa è successo oggi in classe? >> mi chiede Mechi incrociando le braccia e guardandomi alzando un sopracciglio, << Che intendi? >>, << Beh, Tu, Jorge, la canzone, Alex, e tu che sparisci dopo la lezione! >>, << Già ha ragione >> conferma Lodo. << Ma voi non vi fate mai gl’affari vostri? >> dico ridendo alle mie amiche << No, ecco perché siamo tue amiche, perché a noi ci devi raccontare tutto! >> mi si avvicina Cande sorridendo << E ora parla! >> continua poi diventando stra seria << Non vi sfugge mai niente vero? >> le guardo di traverso << Niente e che Alex mi dice che devo stare attenta a Jorge perché dice che potrebbe essere come ossessionato da me e che potrebbe farmi del male, ovviamente so che non è così, credo che sia accecato dalla gelosia! >> dico alzando lo sguardo per guardare le mie amiche scioccate da questa dichiarazione. << Ovvio che è accecato dalla gelosia Tini, lui è Jorge Blanco tutti i ragazzi si sentono minacciati da lui soprattutto se la loro ragazza è molto vicina intimamente a Jorge, ma lui non ti farebbe mai del male, questo no. >> dice Mechi, << Già, vuole metterti contro di lui >> parla Cande, << io non mi fido di lui >> Lodo mi sta guardando, << Anche tu adesso? >> dico io un po’ arrabbiata, è vero è geloso ma magari appena capirà che tra me e Jorge non c’è nulla di che smetterà con queste storie.
 
E’ domenica pomeriggio, oggi siamo tutti insieme in piscina, la musica risuona dalla casetta, i ragazzi stanno giocando in piscina, Jorge in costume e bagnato mi deconcentra dai discorsi delle ragazze. Mechi ha un costume intero, sul davanti c’è solo una piccola striscia che collega il pezzo sopra da quello sotto, il suo ragazzo continua a fargli complimenti su complimenti, Cande ha un costume a fascia blu e la parte sopra è ricoperta di frange, in questo momento sta litigando con Ruggero perché l’ha gettata in piscina contro il suo volere, Lodo sta prendendo tranquilla il sole, siccome con Diego ci ha bisticciato fino adesso perché ogni volta che si alzava lui le fischiava dietro, ha un costume bianco anche lei a fascia con dei fiori stampati sopra, io invece sono seduta sul bordo del lettino con le mani appoggiate dietro, ho un costume arancio con delle linee nere che ne tracciano i contorni, sopra è fatto come un reggiseno, occhiali da sole e cappellino di paglia. << Allora vuoi dirmi perché non ammetti che ti piace! >> si siede in parte a me Mechi, << Hai la bava alla bocca >> continua sorridendomi e io le do una piccola spallata e rido, i ragazzi smettono di giocare e si asciugano al sole. << Allora cosa avete fatto chiusi nella stanza della musica tutta la mattina? >> chiede Lodo alzandosi sui gomiti << Scritto una nuova canzone! >> risponde Diego, << Allora cosa aspettate a farcela sentire? >> dice Cande entusiasta << No prima dobbiamo farla sentire a Pablo! >> dichiara Jorge, << Ma che fifoni, volete la conferma di Pablo prima di farla sentire? Cos’è avete paura che faccia schifo! >> borbotta Mechi senza peli sulla lingua, << No tesoro >> la abbraccia Xabi << Ma vogliamo farla sentire a lui e poi farla sentire a tutte voi insieme >> e gli dà un tenero bacio sulle labbra << Voi ci dite a noi che siamo dei fifoni perché non vogliamo farvela sentire ma almeno noi una canzone però c’è l’abbiamo >> risponde Diego con una vocina strana che mi fa ridere, << Anche io e Tini >> mi giro per guardare Lodo che ha appena parlato, lei non voleva dirlo a nessuno però per far star zitto Diego questo e altro, << Si come no tutte bugie >> ribatte lui, Jorge mi guarda come per capire se è vero o no, << Oh sì, e non ci abbiamo neanche messo molto a comporla >> sorrido io spavalda e loro ancora non ci credono. Lodo mi fa l’occhiolino si alza e si dirige verso la casetta con il suo Mp3, lei si siede sul lettino in parte al mio e con il telecomando fa partire la base, tutti ci guardavano, la canzone di chiama “Junto A Ti “, inizio a cantare io e poi Lodo, poi ci alziamo in piedi sulle sdraio continuando a cantare e iniziamo a muoverci , alla seconda strofa ci avviciniamo hai nostri amici e ci muoviamo in mezzo a loro per poi tornare una vicina all’altra, Mechi grida, Cande gli va dietro, Clara esce dal retro della casa e sorride, dalla finestra dello studio vedo affacciarsi Vittorio che applaude, quando finiamo di cantare con il fiatone Lodo mi abbraccia, << E provate a istigarci ancora >> si riferisce lei ai ragazzi, soprattutto verso Diego, che sono a bocca aperta. << No dovete dirci quando avete scritto quella canzone! >> Diego inseguiva Lodo nella casetta in cucina passo per passo, eravamo lì a fare uno spuntino, io ho indossato i pantaloncini di jeans anche se li ho lasciati slacciati, fuori si sta annuvolando e la musica risuonava ancora dentro la casetta. << Speriamo non piova ho voglia di divertirmi ancora un po’ >> dice Ruggero, << Già >> rispondono gl’altri all’unisono. Sto mangiando i grissini con la nutella quando Jorge mi sporca il naso con il cioccolato, << Ma dai!! >> e io lo sporco sulla guancia con il grissino che ho in mano, << Siamo Pari Jorgito! >> gli dico ridendo e lui sorride in quel suo modo che mi fa sentire bene. << No piove! >> esclama Lodo guardando fuori dalla vetrata, in un attimo la pioggia diventa sempre più forte, << e ora che facciamo? >> chiede con voce triste Cande. Io guardavo la pioggia scendere, ad un tratto mi ci lanciai sotto camminando verso il giardino, << Tini Cosa Fai! >> sento Mechi e Lodo dire insieme, io mi fermo in mezzo al giardino e alzo la testa per sentire l’acqua sul viso e inizio a girare su me stessa allargando le braccia e inizio a ridere, mi sento così bene che mi sembra quasi di volare, tutti erano sulla soglia del portico a guardarmi confusi, poi Jorge si butta sotto la pioggia e mi raggiunge, << Tu sei matta! >> mi dice sorridendo, ormai era completamene bagnato dalla pioggia e io continuavo a ridere, << Prendimi >> gli dico io con un tono suadente e inizio a correre e lui senza esitare incomincia a rincorrermi e vedo tutti che si gettano sotto l’acqua correndo per partecipare a questo momento di follia, intanto dalla casetta inizia a suonare “Windows Down” e noi gridiamo come dei bambini, Diego insegue Lodo che scappa urlando e quando lui la prende lei in qualche modo riesce sempre a liberarsi, Mechi seduce il suo Xabi e ogni volta che lui si avvicina lei scappava via, nel caso di Cande è lei ha inseguire Ruggero, lei non sarebbe mai scappata dal suo amore e infine Jorge insegue me, << Ti prenderò Tinita>>, mi urla e io continuo a scappare, vedevo i ragazzi scivolare nel prato e cadere mentre ridevano, si tuffavano, saltavano e ridevano ci stavamo divertendo un mondo, quando Jorge mi afferra da dietro sui fianchi e avvicina la sua bocca al mio orecchio << Presa >> dice con un sussurro come se fosse tutto quello che voleva. Mi fa girare verso di lui e mi tiene ancora le mani sui fianchi, piove forte e siamo vicini molto vicini, riesco a guardare dentro i suoi occhi, credo che senta anche lui questa elettricità e continuiamo a guardarci, lui abbassa lo sguardo sulla mia bocca, io mi mordo piano il labbro e quando me ne accorgo smetto di farlo, lui fa un piccolo sorrisino, il mio cuore sta impazzendo. Qualcuno ci viene addosso e vedo Lodo caricata sulla spalla di Diego che la tiene per le gambe, << Oh scusate! ti ho detto che ti avrei presa ora non mi scappi più! >> gli dice, << Lasciami troglodita! Non si tratta così una ragazza >> ribatte lei urlando e battendo i pugni sulla sua schiena, io e Jorge li guardavamo, Xabi aveva catturato Mechi e la stava baciando, Cande era in spalle a Ruggero e insieme ridevano, la pioggia non dava segno di smettere, ad un tratto Diego appoggia a terra Lodo << Sei un maleducato, ti faccio vedere io cosa ti faccio se non la smetti di tratt… >> non fa tempo a finire la frase che Diego gli afferra il volto << Stai zitta un po’ >> e di colpo la bacia. Io mi giro a guardare Jorge che sta sorridendo, tutti ci raggiungono per guardare quello che sta succedendo, quando Diego si stacca dalle labbra di Lodo lei è zitta non parla, o forse non respira proprio, poi lei lo ribacia con passione, << Solo per questa volta Diego, Non succederà mai più CHIARO! >>, stavolta è lui senza parole, infondo è stato ricambiato, anche se per poco, lui sorride ancora con la testa in un altro mondo chiamato Lodovica, ora sa di avere almeno una possibilità.
 
Quando rientriamo in casa siamo fradici, Jorge mi mette un braccio intorno al collo e si gira verso di me, << Se domani abbiamo tutti la febbre sappi che è colpa tua e verrò a cercarti per fartela pagare >> mi dice ridendo, << Io non ho paura di te Blanco >> gli rispondo per poi dirigermi sulle scale per andare in camera mia. Sono sotto la doccia, non riesco a togliermi la sensazione che ho dentro, è così forte che la sento nello stomaco, nei polmoni, percorre tutto il mio corpo fino ai punti più oscuri. Questa elettricità che c’è tra di noi è così forte da farmi perdere il controllo? Se Diego non ci avrebbe urtato credo che non avrei resistito all’istinto di assaggiare le sue labbra.
 
 
Qualcuno li aveva spiati dalla siepe e vedendo quelle scene si era arrabbiato molto, doveva vendicarsi, quella persona non poteva permettersi che tra quei due nascesse qualcosa, ma sapeva già cosa doveva fare. Sorrise malignamente e poi chiamò qualcuno al telefono. << Ciao, so che ti stupisce il fatto che ti chiami al telefono, ma io e te abbiamo un obbiettivo in comune >> e se ne andò sotto la pioggia.
 

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Capitolo 10
*** Senza Fiato. ***


Senza Fiato.
 
Sono nella mia camera a strimpellare con la chitarra, penso che dopo domani mio padre arriverà da Londra e finalmente posso riabbracciarlo. Ormai sono quasi tre mesi che sono arrivata qui, devo dire che mi sento una di famiglia, Lodo è come una sorella, i signori Comello mi trattano come una figlia, Clara oltre ad essere un’ottima insegnante è un ottima “Zia” e poi c’è Jorge beh lui è come sempre, quando Alex è presente noi stiamo lontani però poi qualcosa ci fa sempre avvicinare. << Ehi! >> sento qualcuno parlare sulla porta mi volto e vedo se non lui, Jorge, entra e piano si dirige verso di me, si siede al mio fianco sul letto e io gli faccio un piccolo sorriso. << Che c’è? È già pronta la cena? Sono solo le 5! >> gli chiedo, << No, è che mi sembravi un po’ giù in questi giorni, volevo sapere come ti senti >>, dice e poi mi guarda, come fa sempre a sapere che c’è qualcosa che non va, sbuffo << Sei l’unico che se ne è accorto, mi chiedo come fai a sapere sempre tutto, sai sempre come mi sento, sei l’unico a sapere che di notte faccio fatica a dormire e non mi hai ancora detto come! >> lui sorride, << Ti tengo d’occhio >> dice semplicemente. Lentamente appoggio la mia testa sulla sua spalla, a quel contato sento il suo corpo irrigidirsi per un secondo << Allora mi dici che hai? >> continua lui << Tante cose >> rispondo << Iniziamo con il fatto che mi manca mio padre, voi siete meravigliosi ma vedi lui è la mia ancora, noi due ci siamo fatti da spalla a vicenda quando mia madre mori, credo che uno senza l’altro non c’è l’avremmo mai fatta, i primi anni sono stati i più brutti, soprattutto per lui, crescere una figlia da sola con il dolore della perdita della persona che amava più al mondo. >> lui mi guarda, non mi sono mai aperta con nessuno su questa cosa nemmeno con il mio ragazzo. << Non parli mai di lei >> mi dice << Mi ricorderò per sempre il giorno che mori, ero piccola ma è come se nella mia testa fosse rimasto impresso quel giorno, mi ricordo mio padre accasciarsi a terra della disperazione, voleva uccidere l’uomo che gli tagliò la strada, stava andando a prendere una torta perché il giorno dopo sarebbe stato il loro anniversario, io avevo paura, ma mio padre fece in modo di crescermi, non ha mai pensato a lui, ma sempre e solo a me e questa distanza con lui è come una ferita aperta >> ho la voce spezzata, una lacrima mi scende sulla guancia, sento la mano di Jorge poggiarsi sul mio viso e pulirmi dalle lacrime che iniziarono a scendere, mi sento fragile, voglio sprofondare << è per questo che non dormo mai bene, nella maggior parte dei miei incubi rivedo tutto di quel giorno, in altri invece sento la voce di mia madre che canta ma io non riesco a raggiungerla e più cerco di avvicinarmi più si allontana da me e io non c’è la faccio più sono sempre più stanca ed esausta finché lei non svanisce nel nulla >> all’improvviso lui mi abbraccia, non ci siamo mai abbracciati veramente da quando sono qui, << io ci sono per te >> mi sussurra lui nell’orecchio, in quel abbraccio mi sento al sicuro, mi fa sentire bene e senza pensieri, vorrei che durasse in eterno. Sciogliamo l’abbraccio << Hai detto che c’erano tanto cose per cui sei giù >> poi mi guarda, << Già, poi ho bisticciato con Alex >>, << Cosa vuole ancora quel… >> e non finisce la frase perché già lo guardo storto, << Sostiene che devo andare via da questa casa >> gli dico << COSA? Ma cosa vuole e poi perché! E poi dove dovresti andare? >>, << Non ne ho idea ma gl’ho detto che io da qua non me ne vado, si è un po’ arrabbiato >>, << Io giuro che non lo sopporto quel… >> lo guardo e poi ridacchio perché ancora una volta si è fermato al mio sguardo prima di insultarlo, mi stendo sul letto e faccio segno a Jorge di stendersi << Hai un ragazzo Tinita! Non possiamo andare a letto insieme >> mi guarda lui serio e poi inizia a ridere, io prendo un cuscino e glielo lancio addosso << Scemo! >>. Abbiamo parlato e riso per un’ora, mi sento molto meglio, Jorge Blanco ha il dono di non farmi pensare troppo, di farmi stare tranquilla, solo a guardare i suoi occhi verdi il mio mondo cambia.
 
Io e Alex stiamo finendo di mangiare nel cortile dell’accademia, << Allora hai pensato a quello che ti ho detto sul andare a vivere da un'altra parte? >> mi chiede lui, << Assolutamente no, io non me ne va vado da lì!… E’ diventata casa mia! >> dico abbassando un po’ il tono della voce, il suo sguardo cambia, ma non fa tempo a parlare che Diego, Jorge e Facu arrivano, << Ehi Tini! >> dice Diego << Dove sono finite le ragazze? >>, << Non ne ho idea >> gli rispondo, da quando Diego e Lodo si sono baciati lui ha occhi solo per lei, ma Lodo non molla la presa anche se un po’ si è addolcita con lui anche se rimane una testa dura. << Io ho lezione con Beto quindi devo andare >> mi dice Alex per poi girarsi verso i tre ragazzi guardandoli male, mi bacia sulla bocca in un modo appassionato e io mi stacco velocemente e lo guardo un po’ confusa, lui riguarda i ragazzi e se ne va. << Il tuo ragazzo ha dei problemi seri! >> dice Facu, da lontano sento quattro voci squillanti che arrivano dietro di me, Lodo, Mechi, Cande e Alba saltellano e emettono dei gridolini, << State bene? >> gli chiedo con uno sguardo perplesso ma buffo, << Dove sono Xabi e Ruggero? >> chiede Mechi con il fiatone << Già dov’è il mio ragazzo? >> domanda seria Cande mettendosi i bugni sui fianchi, << Tranquilla Cande sono rimasti con Gregorio per vedere dei passi >> risponde velocemente Jorge alzando le mani, << Glielo diciamo lo stesso o aspettiamo gl’altri? >> chiede Lodo alle ragazze, << SISISISISI >> Alba continuava a saltare, lei è sempre molto allegra, non l’ho mai vista arrabbiata o triste, è sempre bello averla intorno, mette allegria. << ALLORA C’E’ LO DITE O NO? >> spalanca gl’occhi Diego che vuole sapere cosa hanno da dire, << Lo dici tu? >> << No lo dico io >> << No IOIOIOIO >>, << Allora!!! >> Sbotta Facu e tutti ci giriamo a guardarlo << Decidetevi >> dice poi piano, le ragazze si guardano e poi Mechi inizia a parlare << Siamo andate da Pablo e ci ha dato il permesso di fare una canzone >> tutti noi le guardiamo perplessi << TUTTI INSIEME! >> e tutte insieme iniziano a saltellare, << Voi siete pazze! >> parla Diego e loro si fermano e lo guardano male, << Abbiamo già un sacco di cose da fare, la nostre canzoni per band, la canzone da comporre per fine anno, tutte quelle che dobbiamo imparare >>, << Difatti è per questo che ci ha detto di progettarla con calma e senza fretta >> risponde Cande. Poco dopo arrivano Ruggero e Xabi e anche loro vengono informati di questa notizia, << Per me si può fare >> dice Ruggero entusiasta << Anche per me >> dico io sorridendo << Mi piace questa idea! >> continuo, << Anche a me! >> parla Jorge e poi mi rivolge un sorriso, alla fine decidiamo di provarci. I ragazzi vanno da Pablo devono fargli ascoltare la canzone che hanno composto e che non ci hanno fatto sentire, siamo rimaste solo noi ragazze, << Che bella collana che hai Lodo >> gli dico, << Me l’ha regalata Diego >> dice alzando le spalle, il ciondolo era a forma di cono gelato, << Dice che ieri è il giorno in cui mi ha vista per la prima volta e stavo mangiando un gelato, ma sinceramente potrebbe essere anche una bugia >>, << infondo io mica lo ricordo >> continua con una faccia buffa. Tutte noi guardiamo Lodo senza parole, << Lodo ha una cotta per Diego >> dice Mechi guardandola con un gran sorriso << SISISISSI che carini!! >> esclama Alba mettendosi le mani sul petto, << MA NO! >> urla Lodo per farsi sentire perché noi tutte parliamo una sopra l’altra, << Oh su dai, ammetti almeno che ti piace! >> gli dico io, << Si, forse, non lo so, io sono un po’ confusa e non mi va di parlarne >>, Mechi gli fa un sorrisino malizioso, << Dai Lodo, gli piaci da quando ti ha vista, te l’ha dimostrato con quella collanina >> si esprime Cande, << E va bene mi piace, contente! Ma per ora non voglio stare con lui perché non mi piace il fatto che ci ha provato con tantissime ragazze e glielo voglio far pesare! >> replica lei alzando le sopracciglia.
 
Alex non ha preso bene la notizia della canzone, ma io la voglio fare e di certo non sarà lui a farmi cambiare idea, sono in aula di musica e sono felice perché stasera arriva mio padre. Sento qualcuno dietro di me e quando mi giro vedo Sophia che mi guarda, << Sei una vera stupida >> mi dice lei con un tono minaccioso, << non ti permetterò di fare una canzone insieme a Jorge >>, << Io non faccio una canzone con Jorge, io faccio una canzone con tutti i miei amici e se ti rode il fatto che tu non possa partecipare con noi non dipende da me, ma da te che non sei amica di nessuno. >> faccio per andarmene e mi afferra dal polso e si avvicina al mio orecchio << Ragazzina, stai attenta a ciò che fai se non vuoi pentirtene >>, poi mi lascia ed è lei ad andarsene.
 
Sono in salotto e sto aspettando che mio padre arriva, quando sento suonare inizio a saltellare e Lodo mi guarda ridendo, rimarrà qua fino a Domenica, quindi ho solo due giorni per stare con lui. Apro la porta e lo vedo arrivare, appena scende dell’auto io gli corro incontro e gli salto in braccio << Ciao amore mio >> dice lui con una voce sottile, << Ciao papà! >> gli rispondo << mi sei mancato tanto >>, dopo essere entrati gli racconto tutto quello che è successo, dell’accademia, di Lodo e dei miei nuovi amici, poco dopo arriva anche Jorge, << Salve signor Stoessel >> lo saluta, << Oh ciao caro, allora? riesci a tenere a bada la mia bambina? >>, << Papà non sono più una bambina >> e lo guardo teneramente, poi dalle scale scende Clara e lui ricomincia come al solito a fissarla << Salve >> dice lei sorridendo, lui le prende la mano e gliela bacia << E’ un piacere rivederla >> dice dolcemente, Clara si imbarazza un po’ e arrossisce appena. Siamo tutti in salotto che aspettiamo la cena, mio padre è in una piena conversazione con Jorge, sembrano andare d’amore e d’accordo e io mi avvicino a loro << Questo ragazzo è fantastico, almeno so che sei qui con un ragazzo in gamba >> mi dice sorridendo e io lo guardo un po’ stranita, poi scopro che tifano per la stessa squadra di basket e allora capisco da dove viene tutte questa simpatia. Qualcuno suona alla porta e Vittorio va ad aprire, nel salotto fa capolino Alex che mi si avvicina e mi bacia sulla fronte, mio padre lo guarda male e anche Jorge lo fa, Lodo ha gl’occhi e la bocca spalancata. Cosa ci fa qui, gli ho detto che mio padre veniva qua, << Salve io sono Alex, lei deve essere il padre di Tini >>, << Si >> risponde lui guardandolo ancora in modo strano. << Papà lui è… >>, << Il suo ragazzo >> finisce la frase lui e io mi giro a guardarlo infuriata. << Ah! >> risponde mio padre, << Piacere >>. Jorge lo fissa e io fisso Jorge, i suoi occhi trasmetto tutto il fastidio di questo mondo nei suoi confronti e infondo anche io sono infastidita da tutto questo. Con sorpresa rimane anche lui a cena, noto che mio padre si siede in parte a Vittorio e poi dice a Jorge di sedersi difronte a lui cioè in parte a me, dall’altre parte c’è Alex, difronte e lui c’è Lodo e ai capi tavola ci sono Clara e Isabella, mio padre non parla molto con Alex ma a lui non sembra importare, ad un tratto Alex mi mette una mano sulla coscia e io mi pietrifico all’istante, mi alzo dal tavolo per andare verso la cucina facendo finta di prendere qualcosa, infondo è il mio ragazzo non dovrebbe darmi fastidio penso, ma c’è mio padre e poi c’è Jorge.  Finita la cena siamo tutti in piedi intorno all’isola, Alex è in parte a me e Lodo che mi sta addosso siccome sa che Jorge non può, lui è vicino alla porta della cucina che parla con mio padre di qualcosa di serio credo, riesco ad ascoltare poche parole, << Controlla >> e << Stai attento >>, non staranno parlando di me vero? << Ehi Amore >> dice Alex guardandomi di sottocchio << Io ora devo andare >>, lo accompagno alla porta dopo che ha salutato tutti, quando chiudo la porta Jorge esce dalla cucina. << Come stai? >> mi chiede << Non so, non mi aspettavo che andasse così, si insomma >>, << Dimmi cosa è successo durante la cena >>, << Cioè? >> lo guardo, << Quando ti sei alzata dal tavolo, eri nervosa o impaurita. >> … << Non mentirmi, lo sento quando c’è qualcosa che non va soprattutto se riguarda te >>, si avvina a me e mi fa uno strano effetto, di nuovo ha capito che qualcosa mi ha turbato, << Niente è che non volevo che mio padre lo conoscesse… così! >> gli dico, << E tu non parlare con mio padre di me e del mio ragazzo, grazie >>. Mi volto verso la porta della cucina e tronco questa conversazione. Quando sono in cucina noto che mio padre è vicino a Clara e stanno parlando, lui la guarda negl’occhi e lei le sorride, ogni tanto ridono insieme. Vedere mio padre così mi rende felice.
 
Sono nel letto e penso a tutto quello che è successo a cena, credo che anche a mio padre non piaccia Alex, anche io ho notato qualche atteggiamento strano ma quando siamo in giro soli io e lui ci divertiamo. Poi ripenso alle parole di Jorge, “sento se qualcosa non va, soprattutto se riguarda te“ mi chiedo perché fa così, alcune volte mi tratta come una ragazzina, mi prende in giro e invece altre volte mi prende di sorpresa… alcune volte mi lascia senza fiato.
 

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Capitolo 11
*** Supereroe. ***


Supereroe
 
Oggi passerò tutto il giorno con mio padre e non vedo l’ora, mi sveglio e scendo a fare colazione, indosso dei pantaloncini a vita alta, una canotta bianca infilata dentro e le scarpe da ginnastica. << Buongiorno Papà! >> e gli schiocco un bacio, << Buongiorno Tesoro >>, in quel momento anche Jorge entra in cucina, << Buon Di a tutti >> dice guardando mio padre e poi mi sorride dolcemente, stavo per prendere l’ultimo croissant che c’è in tavola quando lui lo afferra per primo, << Ehi! Ridammelo >> e inizio a inseguirlo con passo veloce per la cucina, mentre lui se la ride << Tinita se lo volevi dovevi essere più veloce >>, Clara ci guarda e ride, ormai è abituata a vedere queste cose, mio padre ci fissa ma dal suo sguardo non si capisce a cosa stia pensando. << Sei cattivo >> lo guardo facendo gl’occhi più dolci del mondo, << Ok, ma sappi che è solo perché sei tu >> mi dice, io gli sorrido e lui mi passa il croissant, poi lo vedo avvicinarsi velocemente a me, per un attimo mi prende il panico e poi da un morso alla brioches << Un assaggino >> dice ridendo e io inizio a ridere con lui. Devo togliermi dalla testa i pensieri poco casti su Jorge ogni volta che mi si avvicina.
 
Siano in giro per Buenos Aires, è pomeriggio e finalmente io e mio padre siamo soli. << Che hai papà? >> gli chiedo quando siamo seduti in un bar a berci un succo di frutta e vedo che mi sta guardando. << Tra te e quel Jorge c'è qualcosa? >>, alla domanda sgrano gl’occhi << No papà assolutamente, come ti è venuta questa idea, poi il mio ragazzo è Alex >> gli dico, << Si ma io preferirei quell’altro, e poi stamattina sembravate così in sintonia, anche io mi divertivo a far impazzire la mamma quando la corteggiavo, lo facevo per attirare la sua attenzione. >>, << Io e Jorge siamo molto amici >> gli confermo io, << Beh parla per te, non sai quel che pensa quel ragazzo >> mi risponde lui, ora anche lui deve credere a cose che non esistono? Perché nessuno capisce che io e Jorge siamo solo amici e che stiamo bene insieme così e basta? Dopo la bibita riprendiamo a passeggiare, << Sai Tini… >> inizia a parlare mio padre << Nella vita bisogna buttarsi nelle cose, non esitare troppo, non pensare troppo ma il giusto, dovresti vivere delle tue emozioni, non importa poi se verrai ferita o ti farai del male perché almeno avrai provato qualcosa di vero, qualcosa per cui vivere, credo che noi umani non sapremmo cos’è la felicità se non esistesse il dolore, la vita non può essere perfetta, anche nelle favole c’è la parte oscura, quella che fa male, ma bisogna buttarsi, potrebbe succede che tutto va come vorresti o potrebbe distruggerti ma sicuramente non vivrai con il rimorso di non aver provato qualcosa di vero e puro. >>, io lo guardo un po’ confusa << perché mi dici così? >>, << Perché credo che tu stia scappando da quello che in realtà provi, perché semplicemente hai paura di stare male >>, << Non capisco! >> continuo a guardarlo confusa, << Oh credimi un giorno, molto presto capirai >>. Camminiamo per cinque minuti in silenzio << Perché non ti butti e chiedi a Clara di uscire con te? >> domando a mio padre, lui fa una faccia buffa << Io… no Tini, cosa vai a pensare e poi sono troppo vecchio per queste cose >>, mi risponde lui imbarazzato, << Ma smettila papà, hai appena detto che bisogna buttarsi allora buttati >> lo guardo smettendo di camminare, << Dici? >> mi chiede lui, << Si sarei felice se tu conoscessi qualcuno con cui passare il resto della tua vita >> e lo abbraccio, << A volte dimentico che sei diventata grande >> mi guarda lui con gl’occhi lucidi, << Dai papà non fare il sensibile >> e inizio a ridere e lui mi sorride. Oggi abbiamo girato per ore camminando e chiacchierando.
 
Siamo a casa e sono in camera di Lodo, << Allora com’è andato il pomeriggio? >> chiede, << Benissimo, sono così felice che sia qui, peccato che domani riparte >>, << sì ma ci siamo sempre noi a tenerti compagnia! >> e sorride e io annuisco con la testa << I migliori amici del mondo! >>. Poi guardo Lodo e noto che ha un aria strana, << Che hai fatto tu oggi? >> le domando incuriosita, << Sono andata a prendere un gelato con Diego! >>, << Aspetta, aspetta, aspetta… è successo qualcosa? >> le chiedo alzandomi dal letto e avvicinandomi a lei, << NO >> mi risponde seccamente << Però è stato carino e divertente! >>, << Carino e divertente? >> chiedo con un tono alquanto confuso << Si >> dice mentre continua a sistemare i vestiti nella sua cabina armadio, << Dovresti smetterla di farlo soffrire così >> affermo io, << Mmm, Non ancora >> e si gira per mostrarmi un sorriso, << Ora mi faccio una doccia >>, io esco dalla sua camera e sto pensando a quello che mi ha detto oggi pomeriggio mio padre sul buttarsi e di vivere di emozioni, forse dovrei dirlo anche a Lodo, così il povero Diego potrà rilassarsi un pochino. BUM, sbatto mi sbilancio e finisco in terra, indovinate contro chi? << Ah Jorge sei sempre in mezzo >>, << Sei tu che non guardi mai dove vai >> borbotta lui, << Ah simpatico! >>, poi mi accorgo che mi fa un po’ male il polso e faccio una smorfia, << Tutto ok? >> mi chiede Jorge e mi aiuta a rialzarmi, << Si devo aver appoggiato male il polso nel cadere, perché ho sbattuto contro un idiota che di nome fa Jorge >> gli dico e lui fa un sorrisetto, << Dai andiamo in cucina che ti metto un po’ di ghiaccio! >>, << Non ho bisogno del tuo aiuto >> lo informo, << Si invece >> mi dice lui appoggiandomi le mani sulle spalle per farmi girare e farmi camminare. Siamo in cucina e mi poggia il ghiaccio sul polso, io sono seduta sull’isola e lui è in piedi difronte a me << Ah è freddo! >> dico appena sento il contatto sulla mia pelle, << Perforza >> risponde lui, mi guarda e quando siamo così vicino e incrocio i suoi occhi le miei idee si confondono, il mio corpo è percorso dai brividi. << Grazie mio supereroe dagl’occhi verdi >> dico io piano sorridendo, lui poi si mette in una posizione bizzarra e urla << SuperBlanco sempre pronto ad aiutarla signorina >>, io rido e non riesco più a smettere. << Che ce da ridere? >> chiede Lodo entrando in cucina, evidentemente ha finito di farsi la doccia, << E che hai fatto al polso? >> subito il suo sguardo si posa su Jorge, << io non ne ho colpa, ha fatto tutto lei, ha sbattuto, è caduta e si è fatta male al polso >> dice lui alzando le mani << Oh sei sempre la solita >> ride Lodo. Dopo una squisita cena preparata da Rosa, gli adulti vanno in salotto mentre parlano delle loro cose, << Che fate stasera? >> chiedo a Lodo e a Jorge, << Io vado con Alba a vedere un film, mi ha chiesto se l’accompagnavo siccome le altre sono occupate con i loro fidanzatini! >>, << Potresti averne uno anche tu se non fossi così testarda! >> gli rispondo, poi lei sparisce dietro la porta della cucina per andare a prepararsi lasciandoci soli mentre aiutiamo Rosa a sistemare, << E tu? >> guardo Jorge accorgendomi che era vestito con i pantaloni della tuta e una semplice maglietta. << Sto a casa! >>, per questa sera io decisi di stare a casa a guardare un film con mio padre, che se no sarebbe rimasto solo con Clara siccome i signori Comello dovevano andare a trovare degl’amici di famiglia, << A casa? Ma è sabato! >> lo guardo torva. << E Quindi >> mi fissa lui. Siamo in salotto, sono già tutti usciti e mi trovo in imbarazzo, siamo Clara, mio padre, Jorge e io seduti in quest’ordine sul divano che guardiamo un film sulla tv che non è un gran che, << Che hai non ti piace? >> chiede Jorge, io faccio un ghigno come per fargli capire che è così. A mio padre invece sembra piacere, ma sicuramente gli piace più Clara del film.
 
Mi sveglio nel mio letto, mi domando come ci sono finita, ricordo che stavo guadando il film e che misi un cuscino sulla spalla di Jorge per appoggiarmici. E’ notte fonda e ho molta sete, faccio per alzarmi quando noto una bottiglia d’acqua sul comodino, chiunque l’abbia messa qui è un genio così non devo alzarmi per andare fino alla cucina, faccio dei grandi sorsi e poi torno a dormire. Sto camminando in questo lungo sentiero quando sento la voce di mia madre cantare e io comincio a cercarla, continuo a correre senza mai riuscire ad arrivare a lei, al suono della sua voce. Sono esausta e mi inginocchio a terra, quando sto per arrendermi e lasciarmi andare vedo Jorge davanti a me << Io ti posso aiutare, con me sarai al sicuro >>, lui allunga la mano e mentre io sto per afferrarla mi sveglio.
 
Sono sudata, ho il fiatone e il cuore mi batte all’impazzata, mi alzo e mi butto subito sotto la doccia, fredda per farmi riprendere da ogni sensazione che mi ha lasciato quel sogno. Mi asciugo velocemente i capelli e poi me li lego in una cosa alta, indosso una gonna nera a ruota morbida e sopra una maglietta azzurra. Quando entro in cucina vedo mio padre seduto a far colazione insieme a Vittorio, Isabella e Clara. << Dove sono gl’altri? >> chiedo << Stanno ancora dormendo cara >> mi risponde Isabella posandomi una mano sulla guancia. Questa donna è così raffinata, a modo, sempre molto gentile. Ma tutte questa eleganza nasconde una donna forte e decisa, è una di quelle donne che non ti lasciano scampo se le ostacoli. Sto mangiando le fette biscottate con la nutella quando << Non ti è piaciuto il film di ieri vero? >> mi guarda mio padre, << Mmm non molto se poi consideri che mi sono addormentata >>, ridacchio io. << Non mi sono nemmeno accorta che mi hai portato a letto >> continuo a parlare, << Dormivi come un sasso ti credo e poi ti ha messo Jorge a dormire, io ti avrei lasciato lì! >> mi dice, a quell’informazione la mia mente inizia a vacillare, nella mia testa si forma l'immagine di Jorge che mi porta in braccio in camera mia, mi accorgo di aver smesso di mesticare quando sento Lodo e Jorge battibeccare entrando in cucina, cerco di non guardarlo ma lui viene verso di me mi della un colpetto sulla testa con la mano e mi dà il suo solito buongiorno ma questa volta io arrossisco un po’ per via di quello che ho appena saputo, spero che non se ne sia accorto. Mio padre partirà verso le sei per tornare a Londra, quel pomeriggio stiamo tutti insieme in piscina e c’è anche Alex. Sono sul bordo seduta con i piedi immersi nell’acqua, Alex è in parte a me e stiamo parlando, Jorge non mi si è mai avvicinato da quando è arrivato, perché non vuole farci litigare ma so che ci tiene sott’occhio. Vado nella casetta per prendermi qualcosa da bere e sgranocchiare e Lodo mi segue. << Come va con il tuo ragazzo invadente? >> chiede lei, << Bene! Si può dire, anche se non l’ho ancora perdonato per essersi presentato qui a conoscere mio padre senza il mio permesso! >> dico un po’ arrabbiata. Salgo al piano di sopra per andare al bagno e sento Jorge nella stanza grande parlare al telefono. << Ok non vedo l’ora, non aspetto altro cara>> dice, il mio stomaco si stringe un po’, starà parlando con una ragazza? Sicuramente, penso poi io. Quando torno giù sono pensierosa << Tutto bene Tini? >> mi domanda Alex, << Si certo! >> dico, ma credo che il tono della voce mi tradisca perché lui sembra non crederci. Quando Jorge esce dalla casetta in piscina lui lo guarda male e subito mette un braccio intorno alla mia vita come se stesse segnando il territorio. Noto che mio padre ci guarda poi Jorge lo raggiunge e iniziano a parlare, vorrei tanto poter essere me stessa con Jorge anche quando c’è Alex ma so che gli dà molto fastidio anche se l’ho rassicurato milioni di volte sul fatto che tra me e Jorge non c’è nulla. Il resto del pomeriggio è abbastanza tranquillo, Lodo ha ricevuto cinque o sei chiamate da Diego, Jorge è discreto e non mi si è mai avvicinato per parlarmi e ho provato anche a far conoscere meglio mio padre e Alex anche se il suo atteggiamento non è dei migliori siccome continua a dire a mio padre che Jorge non è un ragazzo affidabile.  Sono le sei Alex se ne va e mio padre sta partendo per l’aeroporto, lui e Clara si sono messi d’accordo che la prossima volta che sarebbe tornato sarebbero usciti a cena, lei gentile e premurosa è venuta a chiedermi se poteva e ovviamente gl’ho detto di sì. Ho le lacrime agl’occhi, sulla porta siamo rimasti solo io e lui, mi dà un bacio sulla fronte, mi abbraccia e poi sale in macchina mentre io continuo a guardarlo. Sono triste, so che qua ho molti amici e una nuova e stupenda famiglia ma lui è il mio Papà, l’unico uomo che amerò per sempre e che non vorrei mai perdere. Quando rientro trovo Jorge in salotto, << Tutto bene? >> mi chiede dolcemente e io lo guardo per un attimo fissando i suoi occhi, poi senza pensarci mi getto tra le sue braccia per abbracciarlo, né ho proprio bisogno, lui ricambia subito il gesto, questo contatto mi calma, mi fa sentire leggera. << Stai tranquilla, andrà tutto bene. >> dice, << Hai qui il tuo supereroe >> e ancora con il muso schiacciato sul suo petto ridacchio.
 

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Capitolo 12
*** Cuando Me Voy. ***


Cuando Me Voy.
 
Sono in un bar in centro e sto aspettando Alex che mi ha chiesto di incontrarci, il locale è molto carino, ha le pareti lilla con dei ricami argento luccicante, i tavoli bianchi con al cento un vasetto con dei fiori rosa pallido, il bancone è argento e difronte ad esso ci sono pochi sgabelli del colore delle pareti, dal soffitto pendono dei lampadari che sembrano dei rami intrecciati, argento e grandi, una parete è fatta tutta di vetro così mi permette di vedere fuori. Dopo un quarto d’ora circa Alex arriva e si siede difronte a me ma prima mi dà un bacio sulla guancia << Ciao >> sorrido, << Perché tutta sta fretta di incontrarmi >> gli chiedo, << Beh oltre al fatto che avevo molta voglia di vederti devo darti una cosa… un regalino! >> io lo guardo un po’ perplessa, poi poggia sul tavolo una scatoletta con il fiocco e me la porge, lo fisso un istante e poi la afferro. La apro piano e dentro ci trovo due braccialetti, hanno un cordoncino azzurro, poi noto tre ciondoli, una M, un Cuore e infine una A. << Ti piacciono? >> chiede lui guardandomi, << S-si grazie. Ma perché due? >> domando ancora confusa da tutto questo, << Uno per te e uno per me! >> lui allunga le mani afferra uno dei due braccialetti e mi fa segno di porgere il braccio per poi sistemarmelo al polso. Infondo è una cosa davvero carina e dolce ma stiamo insieme da quasi tre mesi ed è ancora poco per me, non riesco ancora a fidarmi al cento per cento con lui, ha ancora un lato che io non riesco a vedere. << Ehi tutto ok? Non ti piace? >> mi guarda Alex con quella strana luce negl’occhi << C-cosa no, no è che sono stupita, è davvero bellissimo! >> e poi posa se sue labbra sulle mie.
 
Siamo sedute sull’erba nel cortile dell’accademia, ormai noi 5 siamo inseparabili. << Secondo me è stato carino Alex ma praticamente vai in giro come se avessi una targhetta con scritto che stai con lui >>, dice Cande guardandomi, << senza offesa! >> continua e io rido, << Già, è come per far sapere a tutti che stiamo insieme, che io appartengo a lui. >> dico con uno sguardo perso << Tu non appartieni a lui! >> parla Mechi con un tono deciso, << Già non devi dire così, anche se lo sembra ma magari lui è semplicemente fatto così! >> borbotta Lodo per convincermi ma per convincere anche se stessa delle sue stesse parole. Sono pensierosa, quando da lontano vedo Sophia vicino a Jorge, per un momento il mio respiro si ferma, vedo che lo abbraccia e lui ricambia il gesto. Odio profondamente quella ragazza. << Ho un idea >> esclama Lodo all’improvviso, << Sabato Pigiama party nella casetta in piscina solo donne! >>, << Sisisisisisisisi sono felice >> urla Alba saltando praticamente in braccio a Lodo, << Si mi piace come idea >> dico sorridendo. Mi piace l’idea di sfogarmi un po’ con le mie amiche, << Mangiamo tanto, balliamo, cantiamo e ci raccontiamo i segreti! >> si alza di scatto Mechi con il pugno alzato, << Che segreti avete voi? >> chiede Ruggero arrivando con il resto dei ragazzi, << E a te che importa? >> si alza Cande con la faccia arrabbiata e le braccia incrociate, << Ma tesoro… dai era per dire! >> dice Ruggero mentre la insegue perché Cande ha iniziato a camminare per non ascoltarlo, mentre noi tutti ridiamo. << Sabato facciamo un pigiama party nella casetta in piscina solo noi ragazze! >> parla Lodo guardando seria i ragazzi << e voi non siete invitati! >>, << Come no tesorino mio?? >> dice Diego con una faccia buffa. << Non chiamarmi tesorino lo odio! E poi vogliamo stare tra donne! >> non hanno perso il vizio di prendersi in giro a vicenda, << Cattive >> dice Xabi che si è seduto in parte a Mechi e non smette di sorridergli tenendogli la mano, << Ve ne pentirete! >> avvisa poi Jorge battendo il cinque a Diego, << Ehi voi due che avete in mente di fare? >> chiedo io perplessa << Chi noi? NIENTE! >> rispondono insieme e io li fisso guardandoli male. Lontano Ruggero è riuscito a fermare Cande, e la sta baciando, credo che loro due si amino soprattutto perché amano battibeccare, per poi fare la pace. Facu sta arrivando di corsa e quando ci raggiungono anche Cande e Ruggero lui inizia a parlare << Pablo oggi ci fa suonare la nuova canzone durante la lezione!!! >> dice lui esaltato << Davvero? >> esclamano i ragazzi e di scatto Jorge si gira subito a guardarmi. Vorrei potergli parlare tranquillamente senza problemi ma non posso, non qui, difatti da lontano vedo arrivare Alex che ha appena finito la lezione con Beto. << Ciao tesoro >> mi dice quando arriva, << accompagnami a prendere una bibita così poi andiamo alla lezione di Pablo >>, io mi alzo senza neanche parlare e mi avvio con Alex verso il bar sento gl’occhi di tutti su di me ma soprattutto i suoi. Mentre siamo al bar mi viene in mente che devo dirgli che sabato sera starò con le ragazze, << Ehm… Sabato sera io e le ragazze facciamo un pigiama party nella casetta in piscina, quindi non uscirò! >> gli dico, dentro mi sento quasi spaventata a dirglielo << Te lo scordi se ci sono tutti quei mocciosi in casa! >> mi dice lui nel suo lato oscuro, << Primo non sono dei mocciosi e poi per loro è vietato venire li, è una cosa solo per ragazze!! >> dico irritata, lui mi guarda per un po’ << Ok ma se vengo a sapere che si è avvicinato a te io… >>, << Io cosa? >> lo guardo scioccata << Io mi terrò costretto a parlargli >> dice con un aria più calma.
 
Siamo in aula, << Bene ragazzi, oggi Jorge, Diego, Xabi, Facu e Ruggero ci fanno sentire una canzone che hanno composto >> i ragazzi sorridono felici, vedo Jorge salire sul piccolo palco e mettersi dietro la tastiera, io lo seguo con gl’occhi e poi lui mi guarda per un secondo sorridendo appena. Quando iniziano a suonare ascolto le parole della canzone che si chiama “Cuando me Voy “ inizio a dondolarmi al suono della base, tutto un tratto Jorge mentre sta cantando inizia a guardarmi, “Cuando me Voy, me quieres seguir, Cuando yo estoy, tu te quiers ir, Dame el motivo de tu temor, Dame tu amor”, credo di star tremando per via dell’accelerazione del mio cuore, continuo a guardarlo, e quelle parole mi entrano in testa e restano incise li. Perché penso che me la stia dedicando? Più che altro perché sembra proprio così o forse sono solo una stupida. Ascolto quel testo così attentamente per capirne il significato. “Dame Tu Amore “ e ancora Jorge che mi guarda. Finita la canzone tutti applaudono e Diego indica Lodo con la mano come per dedicargliela. Ho bisogno di aria << Non è un gran che! >> dice Alex che è di fianco a me << Che hai? >> continua quando si gira e mi vede, << Niente è che credo di non stare bene, io vado mi sa che… >> mi giro verso l’insegnate << Pablo! Posso uscire non mi sento molto bene! >> l’insegnate si volta e mi guarda preoccupato, << Certo, sicuramente Martina, però devo mandare qualcuno con te non posso mandarti da sola in infermeria >>, << L’accompagno io! >> mi si affianca Alex velocemente, Jorge mi fissa, << No Alex avevo intenzione di sentire proprio te ora per darti il voto! >> l’insegnate si gira verso il resto della classe << Jorge accompagnala tu che hai già cantato e poi vivete insieme così se c’è qualcosa chiamate Vittorio. >>. Alex deglutisce fortemente, io sono allibita, volevo uscire per allontanarmi da lui per respirare e invece ci troviamo a stare solo io e lui e Sophia lei è rossa dalla rabbia. Quando usciamo dalla classe Alex non ci guarda male, ma di più, << Allora si può sapere che hai? >> mi ferma Jorge mentre stiamo camminando nel corridoio, << Niente è che mi manca un po’ l’aria e mi gira la testa >> gli rispondo senza guardarlo negl’occhi, ricomincio a camminare verso l’infermeria e lui senza più parlare mi segue. Quando entriamo in infermeria vedo una signora, avrà cinquant’anni circa, bassina con i capelli neri << Oh Ciao Jorge, da quanto tempo che non vieni qui! >> le sorride lei << Salve Cassandra! >> risponde lui educato, << Che ti è successo cara? >> si avvicina a me per guardarmi, << Il fascino di Jorge ti ha provocato un calo di zuccheri? Non sarebbe la prima volta! >> dice lei ridacchiando e Jorge con lei, io rimango ancor più senza parole, << Gli gira un po’ la testa >> risponde Jorge al posto mio e poi mi guarda e mi sorride piano, mi accompagna al lettino e io mi siedo, non ho la forza di dire neanche una parola. << Non avrai mangiato molto stamattina, i tuoi valori sono tutti apposto, stenditi un attimo e tu Jorge vai a prendergli qualcosa da mangiare, dolce preferibilmente >> ordina l’infermiera, Jorge esce dalla porta e lei mi guarda, << Come hai fatto a convincere Jorge ad accompagnarti qui? >> mi domanda perplessa << E’-è stato il professore a dirgli di accompagnarmi >> balbetto io, << Strano, conosco Jorge, sua madre è una mia grande amica, non l’ho mai visto comportarsi così bene con una signorina >>, io sono profondamente turbata, perché tutti continuano a insinuare cose strane, inizio a credere che sto pensando di piacere a Jorge solo perché sono gl’altri a dirmelo, infondo lui esce ancora con un mucchio di ragazze o almeno credo. << E’ che io sono la ragazza che vive nella sua stessa casa, si come una piccola sorella! >> la guardo io cercando di convincerla. Jorge ritorna nella stanza con una barretta di cioccolato, << eppure stamattina hai mangiato come un maialino >> mi dice lui alzando un sopracciglio mentre me la passa, << Che stronzo che sei! >> gli dico con tono offeso, << Vedo che ad insultarmi ti senti meglio >> e ridacchia, << Già si mi fa sentire meglio >> e rido con lui sotto gl’occhi di Cassandra. Finalmente mi sono calmata, non penso più a queste cose strane e sono ritornata in me. Finisco le lezioni della giornata tranquillamente, anche se Alex mi ha fatto l’interrogatorio su quel che è successo in infermeria.
 
Oggi tutti i ragazzi vengono da noi per cominciare a comporre la nostra canzone, siamo nella sala della musica e stiamo buttando giù delle idee per la base, dopo due ore decidiamo di fermarci perché abbiamo fatto abbastanza per oggi e decidiamo di finire il resto della giornata in giardino. I ragazzi stanno giocando a calcio e noi ragazze siamo sedute al tavolo, << Siamo stati bravi, uscirà una bella canzone >> afferma Cande << Già! Voi siete fantastiche >> dice Alba guardandoci, << Anche tu lo sei! >> gli risponde Lodo, << Loro un po’ di meno, tranne il mio Xabi >> ribatte Mechi indicando i ragazzi e tutte ci mettiamo a ridere. Ad un tratto la palla arriva verso di noi e io alzo d’istinto il braccio e mi becca sul polso dove si trova il braccialetto che mi ha regalato Alex, << Scusa Tini >> urla Diego da lontano << Scusa un corno Diego, sei fortunato che non ho voglia di venire fin lì a prenderti a calci! >> gli riurla dietro Lodo, << Calmati non è niente >> dico io, Jorge si avvicina, è a dorso nudo e con i pantaloncini da basket, per riprendersi la palla, ma prima viene verso di me, << Ti sei fatta male? >>, << No! >> gli dico a voce bassa, in imbarazzo, << Su, fa vedere >> lui afferra il mio braccio, guarda il mio polso e quando vede i ciondoli sul braccialetto lo sento cambiare umore, ormai sono abituata, il suo stato d’animo influenza il mio, ecco perché me ne accorgo mentre le altre non notano nulla. Mi guarda dritto negl’occhi << Non hai nulla >> mi dice girandosi per poi ritornare dagl’altri. Lodo, Alba e Cande vanno nella casetta a preparare dei bicchieri di succo di frutta e qualcosa da mangiare, io e Mechi siamo rimaste sole, lei appoggia i gomiti al tavolo, incrocia le braccia e mi guarda con un sorrisino, le sue labbra sono rosse, ha i capelli ondulati tutti spostati da un lato, la sua pelle candida risplende alla luce, è molto bella, l’ho sempre pensato ma quando inizia a torturarti è la fine. << Cosa sta succedendo? Devo sapere qualcosa! >> dice, poi gira lo sguardo su Jorge e poi su di me, << N-no >> rispondo, << Sai stamattina ho notato qualcosa di strano alla lezione di Pablo, mi sembra di aver visto Jorge guardarti per tutto il tempo della canzone >> gira di poco la testa e socchiude gl’occhi, << Ti sbagli, i-io non ho visto nulla >> il mio nervosismo mi fotte, << Quindi vorresti dirmi che tu non hai fatto finta di star male solo perché eri in imbarazzo per quello che pensavi fosse successo >> continua lei, << NO >> urlo con voce squillante e i ragazzi si girano a guardarmi, Mechi gli fa distogliere l’attenzione su di me e poi ricomincia a guardarmi, << Oh Tini, io ti voglio bene, sei incredibile e sono felice di averti conosciuto ma tu devi sapere che io non sono come tutti loro, io mi accorgo di tutto quello che succede >> si posa la mano sul mento << Dovresti dire a qualcuno ciò che provi realmente! >> continua a guardarmi, sto per cominciare a parlare ma le altre ritornano e i ragazzi in preda alla fame si fiondano al tavolo. Jorge si siede al mio fianco e mi fa un sorriso, << Mangia se no poi ti gira la testa >> e mi porge un muffin al cioccolato, io lo guardo e gli faccio no scuotendo la testa, << Non mi va davvero >> dico, ho lo stomaco chiuso, perché mi sono imbattuta in Jorge Blanco, l’unico che è capace di confondere le mie idee, lo osservo e inconsciamente mi mordo il labbro, per fortuna tutti sono impegnati nei loro discorsi per accorgersene, << Non morderti il labbro Tinita >> sento come un sussurro vicino al mio orecchio, mi riprendo e vedo che Jorge mi guarda con due occhi ardenti poi sorride e si unisce al discorso dei ragazzi.
 
Finalmente sono sola, nel mio letto, mi sto girando e rigirando da più o meno un ora, continuo a pensare alla canzone, “ Hey, mirame vivamos el momento, Hey, hablàme que se detiene el tiempo, Hey, tu y yo, tu la melodia que en mi sintonia nece una cancion “ continuavo a ripeterla dentro di me, spero di sbagliarmi su tutto ciò, magari sono io che vedo certi gesti e li comprendo in modo sbagliato. Jorge ha sempre fatto così con me, si ora è più dolce e carino nei miei confronti perché ormai sono passati quattro mesi da quando sono qui ma fa sempre lo sbruffone, non smette mai di prendermi in giro e di stuzzicarmi. Ancora con la canzone nella testa mi addormento esausta.
 

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Capitolo 13
*** Pigiama Party. ***


Pigiama Party.
 
Sono le sei di sabato sera, Io e Lodo stiamo aspettando le ragazze per iniziare la nostra folle serata. << Sono sempre in ritardo, sarà colpa di Mechi! >> dice Lodo che dall’agitazione continua a battere il piede, Mechi è quella che ci mette più di tutti a prepararsi anche se è solo per un pigiama party. Poco dopo arrivano, scendono dall’auto di Alba che è passata a prendere le altre << DOV’E’ LA FESTA? >> urla Cande, << siete in ritardo >> le guarda Lodo, poi vede Mechi scaricare le sue cose dall’auto, << Ecco il motivo del ritardo! >> dice Alba indicando due borsoni enormi che Mechi ha appena tolto dal baule, << Ti sei portata l’armadio? >> chiedo io a occhi spalancati mentre raggiungono la porta << Si, ho bisogno delle mie cose >> alza lei le spalle, Lodo sbuffa e ci mettiamo a ridere, << Dai andiamo alla casetta! >>. << Ehi signorine iniziate già ora a far festa? >> dice Jorge che è appena entrato dal giardino dove stava con i ragazzi, << Si e voi ALLA LARGA >> ordina Lodo alzando la mano, << Vi mancheremo >> dice Diego con un sorrisino malizioso, << Mmm… Forse sì o forse NO! >> e li liquida dirigendosi verso la casetta e noi la seguiamo, Jorge mi guarda e mi fa l’occhiolino, inizio a pensare che abbiano in mente qualcosa. Siamo nella stanza dei pigiama party, almeno così la chiama Lodo, anche perché sulla destra ha solo un divano o letto gigante non saprei come chiamarlo che copre metà della stanza, è tutto fatto di colori diversi, sulla sinistra c’è un televisore e uno stereo, un piccolo frigorifero per le bibite e un armadio pieno di coperte e cuscini e difronte a noi una grandissima vetrata. << Allora mettiamoci il pigiama, se no perché si chiama pigiama party! >> dice Alba confusa e noi ridiamo, tutte ci mettiamo comode, io indosso una maglietta grigia, larga che mi arriva fino all’ombelico lasciandomi scoperta la pancia e dei pantaloncini neri, le altre indossavano anche loro pantaloncini e maglietta, per cena abbiamo ordinato la pizza e quando finiamo di mangiare siamo piene. Decidiamo di guardare un film divertente per poi avere tutta la notte per spassarcela. Durante il film abbiamo mangiato, Popcorn, caramelle varie, cioccolata, patatine e tanta altre cose, ridevamo come matte e alcune volte Alba diceva che se non la smettevamo di farla ridere si faceva la pipì addosso il che rendeva la cosa ancora più divertente. Finito il film facciamo una chiacchierata << Oh io amo il Ruggero non so cosa farei senza di lui! >> dice Cande mentre stringe un cuscino e guarda in alto, << Ma se litigate sempre >> la guarda confusa Lodo, << Sta zitta tu che non fai altro che bisticciare con Diego solo perché non vuoi ammettere a te stessa che vuoi stare con lui! >> dice velocemente Cande, << Complimenti Cande, la penso come te! >> parla Mechi dandogli il cinque, << Secondo me sareste carini insieme!! >> Alba guarda Lodo con due dolci occhioni. << Oh smettiamola di parlare di me! >> ribatte la diretta interessata. << Eh no cara mia siamo ad una festa tra donne e stasera si parla, il gioco della verità lo teniamo per dopo, quando avremo bevuto qualche birra >> dice Mechi maliziosa, << Oh Mechi sei sempre la solita >> afferma Cande, << Se dobbiamo divertirci, divertiamoci! >> risponde lei sempre maliziosa, << Quindi Lodo? Ci vuoi raccontare? >>, Lodo deglutisce, << Si mi piace e voglio stare con lui, ma ho paura che un giorno trovi un più bella e mi lasci, sai come sono loro! >> e alza le spalle, << Oh Lodo, non devi dire così, è vero loro guardano più che altro la bellezza ma il fatto che a lui piaci da quando ti ha incontrato ed è ancora qui a provarci vuol dire che la bellezza non è tutto, e poi tu sei bella e ciò che sei ti rende ancor più bella di tutte quelle che stanno sulle riviste, è quello che sei che ti rende bella, quello che hai nel cuore >> gli dico, tutte mi guardano << Che c’è? >> le guardo anche io confusa. << Sei. Molto. Profonda. >> dice Alba piano una parola per volta, << Hai ragione >> mi dice Lodo e mi abbraccia e poi tutte si buttano per un abbraccio di gruppo.
 
Siamo scatenate, sono le undici e mezza di sera e stiamo ballando “Bang Bang” in modo provocante, ma non troppo ovviamente, ci muoviamo tutte insieme e ridiamo, sarà da un ora che balliamo. Quando finisce la musica, cinque persone mascherate fanno irruzione nella stanza e le ragazze iniziano a urlare, io rimango ferma a fissare quei cinque bambocci dei nostri amici, << Siete degli stupidi! >> e li guardo, Jorge lo riconoscerei tra mille, ho capito subito qual era quando sono entrati, ha una maschera a faccia di coniglio pauroso pieno di sangue, Diego ha la maschera di un maiale, Xabi indossa una maschera spaventosa di una faccia bruciata, Ruggero ha la faccia da Gorilla e Facu ha la maschera di un demone o qualcosa del genere. << Tini sei coraggiosa! >> dice Ruggero togliendosi la maschera << No siete voi che non fate paura >> sorrido io. << Stupidi che non siete altro, come potete, voi non potete stare qua e poi… STUPIDI! >> Sbotta Cande, mentre Lodo li guarda male, Mechi sorride e Alba ha ancora la bocca spalancata, << Dai non fate così >> dice Facu, << Un piccolo scherzetto per le nostre ragazze >> afferma Diego. << Noi non siamo vostre >> dico e Jorge mi fulmina con lo sguardo, << E poi, come abbiamo fatto a non accorgerci che erano alla porta? >> mi giro verso le ragazze, << I-io N-non L-lo S-so >> parla Alba, Facu si avvicina a lei e gli poggia una mano sulla spalla, << Tranquilla siamo noi Alba! >> lei muove solo gl’occhi e inizia a respirare profondamente, << Comunque avevamo la musica alta e stavamo ballando. eravamo distratte per questo non li abbiamo visti! >> dice Mechi e poi va ad abbracciare Xabi, << Già a proposito, complimenti molto sexy >> dice lui guardando la sua ragazza negl’occhi, << CI AVETE ANCHE SPIATO? >> Cande ruota gl’occhi per poi posarli su Ruggero, << Vieni qua che ti ammazzo! >> e inizia a rincorrerlo, Lodo mi guarda spalancando gl’occhi, Jorge si avvicina a me e mi arriva in parte << Concordo con Xabi >> dice piano in modo che solo io posso sentirlo, mi giro di scatto per guardarlo negl’occhi e appena accenno a mordermi il labbro mi fermo e lui sorride, << Allora restiamo anche noi >> dice poi alzando la testa per parlare con tutti. << Cosa? No. No .NO >> urla Lodo << Per quanto ne so voi non siete…. Donne >> e li indica con la mano. Facu e Alba ridono, Cande si sta riappacificando con Ruggero e Mechi e Xabi si guardano teneramente, non lo lascerà mai andare via da qua. << Dai infondo vi manchiamo >> si avvicina Diego a Lodo mettendogli le mani intorno ai fianchi, << Ok >> dice lei, << Ma siete odiosi >>, << Bene quindi anche i maschietti parteciperanno al gioco della verità! >> Parla Mechi battendo le mani, tutti la guardano spaventati << E’ il prezzo per stare qua >> dice sfidandoli.
 
Siamo tutti seduti sul mega divano, ridiamo e scherziamo, stiamo bene tutti insieme, siamo tutti diversi e strani a nostro modo è questo che ci rende uniti, << Ehi Tinita >> mi distrae Jorge e mi giro per guardarlo, << Tutto bene? >>, << Si, mi sto divertendo un mondo >>, poi mi suona il cellulare, guardo e vedo che è Alex, mi allontano un po’ per rispondere e Jorge continua a guardarmi, << Pronto! >>, << Tutto bene? >> dice la sua voce dall’altra parte del telefono, << Si, si ci stiamo divertendo un mondo >> poi Ruggero parla ad alta voce, cazzo. << Ci sono lì i ragazzi Martina?... Rispondi! >>, << Si, sono passati a portare delle cose a Cande che ha dimenticato a casa >>, sono nei guai credo. << C’è lì anche lui? >> il suo tono è piatto senza emozione, << Si ma stanno per andare! Non ti preoccupare! >> dico ansiosa, lui mi saluta freddamente e poi riattacca. Torno tra i miei amici e Lodo mi si avvicina, << Tutto Ok? >>, << Alex si è un po’ arrabbiato, ha sentito i ragazzi. >>, << Per stasera divertiti e non pensarci >> dice Mechi arrivando alle spalle di Lodo. Jorge ancora mi guarda, vado verso di lui decisa << La smetti di fissarmi >> esclamo io guardandolo dritto negl’occhi, << Io non ti fisso! >>, << Si Lo fai! >> ribatto, << Ascoltami io non riesco a star tranquillo se so che stai con quel ragazzo! >> dice lui, << E’ una mia scelta... allora tu perché non vai dalla tua amichetta Sophia? >>, << Cosa?? Ti è dato di volta il cervello? >> borbotta lui, << Vi ho visto abbracciarvi un po’ di giorni fa! >> dico abbassando poi gl’occhi, << Ah, ora capisco, vorrei sapere perché mi osservi? E poi perché ti dà così fastidio se hai il tuo Alex? >>, sto per parlare << NO, aspetta… Io non sto con Sophia e non ci starò mai più, non dopo quello che ti ha detto. Mi ha solo chiesto scusa e io ho accettato le sue scuse ma non vuol dire che mi sia dimenticato di tutto! >> sono paralizzata, ora sa che lo guardavo e che mi sono fatta strane idee in testa. Scuoto la testa e me mi sposto in parte a Mechi che sta scattando delle foto, Jorge mi segue in parte a lei e gli prende la macchina fotografica << Facciamoci un po’ di foto >> dice, per un’ora circa ci siamo scattati foto, a coppie, tutti insieme, in pose diverse e con facce buffe, la macchina fotografica passava di mano in mano, col la musica che risuonava di sottofondo nella stanza. Jorge mi scatta un sacco di foto e mi costringe a farle anche solo con lui, poi fotografiamo solo i ragazzi che si mettono in pose assurde e noi ridiamo senza riuscire a smettere. Sono tranquilla e mi sto godendo finalmente la serata.
 
Mechi richiama la nostra attenzione, sono le tre di notte e lei vuole fare il gioco delle verità, ci fa sedere tutti in cerchio e io inizia ad agitarmi, si alza e va ad abbassare le luci per lasciarle soffuse, << Cos’è una seduta spiritica? >> chiedo io confusa, << No sciocca! È che mi piace quest’atmosfera >> e mi guarda male << Allora le regole sono: 1. Chi gira la bottiglia fa le domane >> e alza la mano per mostrarcela come fanno le Hostess su un aereo prima di partire, << 2. La bottiglia viene passata ad ogni domanda in giro antiorario, 3. Chi viene scelto dalla bottiglia non può tirarsi indietro, in tal caso ci sarà una penitenza decisa dalla persona che ha girato la bottiglia >> è proprio brava a spiegare i giochi ridacchio dentro di me, << 4. Si possono solo fare domande che si rispondono con sì e no, siete pronti? >> dice seria, << Una domanda >> parla Alba alzando la mano, Mechi gli fa cenno di parlare, << Ma se io giro la bottiglia e esco io devo farmi la domanda da sola? >>, << No alba rigiri la bottiglia! >> e tutti ridiamo. Lodo è la prima a girare la bottiglia e gli esce Mechi, dopo varie domande imbarazzanti, è il mio turno per farla girare, e mi esce proprio Lodo, << Allora Lodo, tu vuoi stare con Diego? >> lei impallidisce e Diego la guarda, << Tini questa me la paghi >> dentro di me speravo che durante il gioco non toccasse mai a lei farmi una domanda << Si ok, siete contenti ora >> afferma lei imbarazzata, Diego si alza e va da lei, la afferra per le braccia la fa alzare e la bacia, noi rimaniamo lì a guardare questa scena molto teatrale, quando il bacio finisce tutti noi urliamo e applaudiamo << Era Ora! >> urla Xabi, << Già >>, << Finalmente >>. << Ok ora basta >> dice Mechi rimettendo tutti in ordine, ora tocca a lei girare, quando la bottiglia si ferma e alzo lo sguardo vedo che è puntata verso Jorge, mi dispiace per lui davvero, ma non so se io avrei risposto a una domanda di Mechi, << Allora Jorge… Ti piace qualcuno veramente? >>, io guardo Jorge anzi tutti lo guardiamo, lui fissa Mechi e poi fa un piccolo sorriso << Si >> dice. Chi? Chiedo nella mia testa e il mio stomaco si chiude, << Peccato che non sapremo chi è! >> gli risponde lei guardandolo, tutti lo guardavano un po’ straniti << Che volete! Continuate a giocare! >> esclama lui. Ora è il turno di Diego, gira la bottiglia e esco io << Sei innamorata di Alex? >> chiede lui di getto, mi blocco per un attimo, << No >> rispondo << è ancora troppo presto >> abbasso poi lo sguardo. E’ il turno di Facu che fa una domanda stana a Alba e lei risponde ma credo che nessuno abbia capito bene e poi è il turno di Jorge, la bottiglia gira, gira e gira ancora finché non comincia a rallentare, su di me, Jorge sorride e io voglio morire, << Tinita! Allora baceresti mai qualcuno presente in questa stanza? >> mi sta guardando di traverso, << Si! >> rispondo, << Darei un bacio a tutti voi sulla guancia >> dico beffarda, << Non vale! >> esclama Diego, << Si che vale lui non ha specificato dove! >> ribatto io, << Ha ragione >> dicono Cande e Alba all’unisono, Jorge mi guarda sorridendo perché sono riuscita a raggirare la sua domanda, il gioco continuò ancora per un po’ poi alle quattro e mezza ci stendiamo per dormire.
 
Mi agito nel sonno, apro gl’occhi e giuro di ricordare che in parte a me c’era Lodo, mi alzo, vedo Mechi avvinghiata a Xabi che dorme a pancia in giù in un angolo, Alba ha una posiziona strana, Cande e Ruggero litigano anche nel sonno siccome continuano a darsi dei colpetti ma continuando a dormire come due ghiri, Facu dorme con la testa che penzola in giù, non vedo né Lodo ne Diego ne Jorge, mi sdraio di nuovo per cercare di prendere sonno, poi sento qualcuno sdraiarsi in parte a me << Dov’eri? >> chiedo prima di aprire gl’occhi, quando lo faccio noto che è Jorge. << Tutto bene? >> mi chiede dolcemente, << Dove sono Lodo e Diego e tu dov’eri? >> domando confusa, << Beh Lodo e Diego sono nella stanza di là e io sono andato giù a prenderti l’acqua perché so che hai sete >>, Lodo dovrà spiegarmi tutto poi, << Grazie >> rispondo con un tono leggero mentre guardo i suoi occhi che riesco a vedere a malapena grazie alla Luce della luna che entra nella stanza. Mi alzo a sedere e bevo un po’ d’acqua. << Ora dormi un po’però Tinita! >>, << Smetterai mai di chiamarmi così? >> gli domando, << No mi piace troppo >> e mi dà un colpetto sul naso con l’indice della mano, << Sai non ho molta voglia di dormire! >> e sospiro, << E invece devi dormire almeno un po’! >> prende una coperta un po’ più in là, si sdraia e fa segno di sdraiarmi accanto a lui e poi ci copre con la coperta, io sono sul fianco e lui è sdraiato sulla schiena, mette il suo braccio sotto la mia testa e mi abbraccia facendomi posare la testa sul suo petto. Sono un po’ confusa, ma è una sensazione piacevole stare tra le sue braccia, << Ora dormi e non parlare troppo nel sonno >> dice ridacchiando, << A proposito non mi mai detto cosa dicevo quella volta che si siamo addormentati sul divano! >> parlo velocemente, << Te l’ho già detto è un segreto e poi non te lo dirò mai quindi arrenditi >> mi dà un bacio sulla testa, da quel punto parte una scossa che mi invade il corpo, poggio la mia mano sul suo petto e in un attimo mi addormento, come se fosse la cosa più semplice del mondo.
 

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Capitolo 14
*** Rotture. (Jorge Blanco) ***


Rotture ( Jorge Blanco )
 
 
Mi sveglio e ho ancora tra le braccia Martina, è così bella anche quando dorme, vorrei poter baciare ogni singola parte del suo viso ma non posso, mi fa sentire troppo strano questa sensazione, ma una cosa è sicura non lascerò mai che gli capiti qualcosa di brutto. Non so che ora sono, ma sicuramente è quasi ora di pranzo. Mi sposto piano da lei, nessuno deve vedere che abbiamo dormito abbracciati, quando riesco a liberarmi e mi sposto << Ho visto tutto >> dice Mechi con una voce ancora addormentata, senza muoversi di un millimetro e tenendo gl’occhi ancora chiusi io rido tra me e me, tanto so che Mechi lo terrà per se e tormenterà solo un po’ Martina. La conosco da sempre, è la mia migliore amica, anche se non perde l’occasione di mettermi in difficoltà. Noto che Martina sta ricominciando ad agitarsi, vorrei tanto poter far qualcosa per lei, vedo che si sveglia e si alza di scatto per cercarmi, quando mi vede accenna un piccolo sorriso e io lo ricambio. Siamo già tutti svegli quando Lodo e Diego tornano in camera con noi, << Voi due cosa avete combinato? >> chiede Cande confusa, << Nulla lo giuro solo tante coccole >> risponde mia sorella sorridendo e dando poi un bacio sulle labbra a Diego, devo ancora abituarmici, facciamo una specie di colazione barra pranzo tutti insieme. Nel pomeriggio ci rilassiamo sotto il sole, nella mia mente c’è sempre il pensiero di dover controllare Martina, vedere se succede qualcosa, noto quando cambia umore e quando la vedo triste o impaurita mi sale la rabbia, vorrei spaccare la faccia a quel verme del suo ragazzo.
 
Sono nell’aula di musica e sto sistemando alcune parti di un testo quando vedo entrare Alex, chiude la porta violentemente, << Ti avevo detto o no di stargli lontano? >> mi guarda arrabbiato. << Senti non ho fatto niente io, se la tua ragazza vive sotto il mio stesso tetto non posso evitarla per sempre >>, << Tu vuoi portarmela via e io non te lo permetterò >> continua lui, << Io non voglio portarti via niente, solo che non mi piace vederla soffrire per te e se le farai del male te la vedrai con me! >> rispondo, << Oh mio caro Jorge >> e ride una risata quasi diabolica, << Cosa succede se la nostra amata Tini scoprisse che Jorge Blanco se l’è presa con il fidanzato? Non te lo perdonerebbe mai! >> lo guardo confuso. << Che intendi? >>, << Solo che Tini non ti parlerà mai più >> si avvicina a me e si strappa lo stesso braccialetto che ha Tini, me lo porge, non capendo lo afferro per capire cos'ha che non va, poi vedo che butta le sue cose a terra e si siede in terra anche lui e mi fa un sorriso maligno, quando capisco le sue intenzioni ormai è troppo tardi, Lodo e Martina entrano e vedono la finta scena che si presenta davanti a loro. Martina mi fissa inorridita io la guardo e lascio cadere il braccialetto che ho in mano. << Che succede? >> chiede Lodo, << Jorge mi ha attaccato, meno male che siete arrivate. >> dice Alex alzandosi da terra e andando verso Martina per abbracciarla. Lodo è confusa, Martina mi guarda e io sprofondo al suo solo sguardo di disgusto. << Ti odio! >> dice e se ne va con Alex. Rimango in silenzio a guardare la porta, sono uno stupido, è riuscito a mettermela contro. << Ma si può sapere che è successo Jorge? >> dice mia sorella avvicinandosi a me, << Ha fatto tutto lui, apposta per farmi litigare con Martina! So che sembra impossibile perché sembra il contrario ma però è così! >> sono fuori controllo. << Calmati Jorge io ti credo! >> mi dice guardandomi negl’occhi << Lei non mi crederà mai! >> e sbatto la mano su un tavolo con tutta la forza che ho. << Jorge posso chiederti una cosa? Ti piace Martina? E sto parlando sul serio! >>
 
Sono in giardino con i miei amici, << Dobbiamo fargliela pagare >> dice Diego, << Lascia stare peggiorerei solo la situazione >> rispondo, << Non puoi non fare nulla >> esclama Facu, << A me di lui non interessa voglio solo che Martina non sia infuriata con me per una cosa che non ho fatto! >> questa conversazione mi sta facendo ritornare i nervi, << Già dobbiamo fare le cose con calma >> mi guarda Xabi. Entro in casa per andare in cucina e trovo Martina. Quando mi vede fa per andarsene e io la seguo, quando arriva in camera sua io la seguo dentro << VATTENE >> mi dice lei, << NO FINCHE NON MI ASCOLTI! >> ribatto duramente, << Io non voglio ascoltarti, sei l’unico di cui mi fidavo e fai queste cose? >>, << vedi il punto è che io non ho fatto proprio nulla! >> gli dico << Perché non mi credi? >>, << Ti prego Jorge vattene non voglio più avere a che fare con te! >> e una lacrima inizia a scendere sulle sue guance, vorrei tanto poterla accarezzare, penso che a ridurla così è stato quel bastardo e un istinto di rabbia mi sale per le vene. << Tini mi dispiace! Io non voglio che tu stia così? Perché avrei dovuto farti tutto questo? >> parlo sperando che mi ascolti. << Vattene ti ho detto! >>, mi giro e me ne vado lasciandola lì sola e distrutta e questo sta distruggendo anche me. << Ehi tutto bene? >> chiede Ruggero quando torno in giardino << No per niente, vorrei solo ammazzare quel bastardo >> rispondo arrabbiatissimo, << Ehi amico, noi ci siamo per te >>, << Vorrei anche dirti che tu sei cotto di Martina! >> continua, io lo guardo storto, non so quel che provo, so che vorrei coccolarla delicatamente e farla stare tranquilla, sono abituato a non provare emozioni, non sono il tipo da baci e amore, è per questo che credo che non ci possa mai essere niente tra noi, io non posso credere che questa ragazza sia arrivata e mi abbia fatto sentire qualcosa, nelle viscere del mio corpo, il senso di proteggerla mi annebbia la mente, la voglia di stargli vicino mi fa alzare felice al mattino, il suo sorriso illumina il mio è possibile che io Jorge Blanco provo amore? O sono solo abbagliato da tutto ciò perché queste emozioni non le ho mai provate prima e le scambio per amore? Il punto è che comunque non potrò mai stare con lei, lei merita di meglio, il massimo che questo mondo possa offrire. << Ragazzi smettetela di dire che mi piace Martina, io la voglio solo proteggere ok? >> dico ai miei amici << Ok Ok come vuoi! >>. Nel salone vedo passare Alex, deve essere venuto a trovarla, come si permette di rientrare di nuovo in casa mia? Dopo mezz’oretta sento mia madre chiamarmi e vado da lei << Si può sapere che hai combinato? >> mi domanda arrabbiata guardandomi con i miei stessi occhi, << Cosa? >> domando io confuso, << Quel ragazzo li, Alex è venuto da me e Vittorio a dirci che l’hai aggredito e che sei fortunato che non ti ha denunciato perché Martina gli ha pregato di non farlo! >> sono stupefatto, non posso crederci quel bastardo mi ha fregato un'altra volta, << Non è vero mamma, ora lo ammazzo sul serio almeno avrà qualcosa per cui denunciarmi >> sono arrabbiato, arrabbiatissimo << Calmati Jorge! >> dice severa mia madre << Rilassati, c’è qualcosa che ti turba e non riesco a capire cosa! >> dice lei prendendomi le mani, << Mamma tu non devi più permettere che quel ragazzo entri qui, è pericoloso. >> gli dico, << Tesoro io non posso negare a Martina di vedere il suo ragazzo, è questo che ti preoccupa il fatto che lei abbia un ragazzo? >>. Perché nessuno capisce? Perché non capiscono che quel ragazzo non mi piace e che voglio solo che lei stia al sicuro? Tutti scambiano questo atteggiamento per gelosia, ma io sono preoccupato veramente, lui è ossessionato da lei, spero solo che non le succeda mai nulla. << No mamma, e comunque io a quel ragazzo non ho fatto nulla! >> affermo, << Tesoro, io sono tua madre e ti credo perché so che non faresti queste cose senza un valido motivo >>, << Si ma la persona che vorrei mi credesse più di tutti non lo fa! >> mi giro e ritorno dai miei amici.
 
E’ già passata più di una settimana, Martina non mi parla e non mi guarda nemmeno, mi sto esaurendo per trovare un modo di convincerla, siamo tutti insieme all’accademia, << Ciao Jorgito >> e mi si avvicina Sophia, vedo lo sguardo di Tini su di me, e questo anche se poco mi rincuora, << Che Vuoi? >>, << Posso parlarti? >> mi alzo e inizio a camminare, << E’ che in questa settimana ti ho visto giù, sai che ti conosco meglio delle mie tasche >> dice sorridendomi, << No non è vero Sophia però farò finta di crederci >> lei mi guarda un po’ perplessa << Volevo solo chiederti se ti va di uscire una sera per divertirci, così ti sfoghi un po’! >> la guardo << Mmm… no grazie comunque >> e faccio retrofronte per ritornare dai miei amici lei è rimasta lì impallidita. << Che voleva quella smorfiosa? >> chiede Lodo quando arrivo, << Se volevo uscire con lei >> a quelle parole vedo Martina agitarsi anche se non lo dà a vedere, << e tu che gli hai detto? >> domanda Diego che è seduto Dietro Lodo avvolgendola con le braccia, << Che ci penserò >>, << Io devo andare >> si alza di scatto lei per correre via, tutti noi la guardiamo un po’ confusi. << Dovete smetterla voi due di non parlarvi è estenuante >> dice Xabi, << Già >> conferma Cande. << Perché semplicemente non provi a riparlargli? >> domanda Alba << perché se fosse così facile avremmo già risolto! >> gli rispondo. Quando andiamo da Gregorio ci fa riprovare la coreografie a coppie e Tini non mi sembra molto contenta. Cominciamo a fare i passi del ballo riesco a farmi guardare negl’occhi e poi ci prendiamo la mano a quel contatto lei si ferma, << Tutto bene signorina >> dice Gregorio fermando la musica, << Si, ho avuto un vuoto di memoria scusi >> risponde lei, << Bene allora ricominciamo >>. Quando ci fa fare una pausa mentre guarda ballare solo quattro coppie lei mi guarda, << Smettila >> esclama arrabbiata, << io e te non abbiamo più niente da dirci quindi smettila di fare questi stupidi giochetti con me, non mi incanti più Blanco, lo vuoi capire? >> mentre la guardo sposto i suoi occhi dai miei e mi sposto più in là, anche se vedo che lei ci rimane male, forse si aspettava una risposta, ma ormai mi sono arreso.
 
E’ sabato mi sono svegliato presto e sono uscito di casa e non sono ancora tornato, sono le otto di sera, è tutto il giorno che penso e sono stanco, ho bisogno di lasciarmi andare. Ho il cellulare spento per non farmi trovare, voglio stare solo a pensare. Entro in un locale stile Jamaicano, tutto decorato con palme e canne di bambù, mi sedio al bancone, sento che dall’altoparlante risuona una canzone, quella che io e Martina abbiamo cantato per la prima volta insieme all’accademia. << Di male in peggio >> mi dico a me stesso, il barista deve avermi sentito, un ragazzo alto, biondo con occhi scuri mi si avvicina, << Tutto bene amico? >> domanda, << Bene non è la parola adatta! >> rispondo io accennando un sorriso, << Ragazze vero? Sono sempre loro a ridurci così, dici che non ti innamorerai mai e poi ti ritrovi qui così, succede a tutti noi ragazzi >>, << Già >> rispondo io perché non mi va di raccontargli tutto, << Comunque io sono Pier! >>, << E io Jorge piacere! >> gli stringo la mano, << Ti offro qualcosa da bere!! >> mi dice << Qualcosa di forte mi raccomando >> gli rispondo. Dopo aver bevuto il primo bicchiere inizio a sentirmi meglio, ne bevo un altro, poi un altro e un altro ancora. Sono confuso ma almeno non sento più quel senso di vuoto dentro di me. Mi reggo a malapena in piedi guardo l’ora e credo siano le due di notte non lo so con certezza, << Forse è meglio che tu vada a casa amico! >> mi dice il barista, << se aspetti ti aiuto io a tornare a casa >> mi siedo sul marciapiede fuori dal locale per aspettarlo. Sono uno straccio, non mi importa più niente, ma in questo momento il mio unico desiderio è quello di rivedere il suo viso, di poterlo accarezzare, nella mia testa rivedo le sue labbra, quelle labbra che vorrei tanto mordere io al posto suo, so che la attraggo anche io, l’ho capito quando si morse il labbro per la prima volta. Qualcuno mi sta parlando, << Martina? >> domando io sempre molto confuso << Non so chi sia questa Martina ma sicuramente è per lei che ti sei ridotto così! >> dice una voce maschile poi metto a fuoco e vedo Pier che ridacchia. << Dai su andiamo che ti riporto a casa! >>, mi fa salire nella sua auto e appoggio la testa al finestrino, chiudo gl’occhi e di nuovo l’immagine di Martina compare, ogni volta che li chiudo la vedo, chissà se riuscirò ad andare a guardarla per un po’ prima di andare a dormire, poi inizio a ridere da solo, confuso sui miei ricordi e pensieri.
 

P.s: Mi dispiace ma dovrete aspettare fino a domenica sera per sapere come andrà a finire. ;D  

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Capitolo 15
*** Confessioni. ***


Confessioni.
 
Sono le due e mezza di notte, faccio avanti e indietro in salotto, Jorge non è ancora tornato, Lodo mi ha detto che non è la prima volta che scompare per stare via due o tre giorni e che quindi devo stare tranquilla, Isabella mi disse la stessa cosa anche se lei è un po’ preoccupata, ha detto di averlo visto strano in questi giorni. Dov’è? Perché non torna? Insomma lui non può fare così. Quando all’improvviso sento la porta aprirsi e vedo Jorge entrare, << Si può sapere dove sei stato? Ti ho chiamato mille volte! >> poi lo guardo bene, è conciato come uno straccio, si ciondola e ha un sorriso ebete sul viso, << SEI UBRIACO? >> domando arrabbiata, << Shh >> fa lui mettendosi il dito sulle labbra per poi ridere. Lo afferrò per il braccio e me lo metto intorno al collo, << Andiamo che ti porto in camera >>, lui continua a ciondolare e per me è faticoso tenerlo in piedi, << Stai su Jorge dai almeno fino in camera tua >>, << Che buon profumo che hai! >> dice sempre per poi ridere << Vuoi svegliare tutti? >> lo guardo arrabbiata e lui rise ancor più forte. Finalmente siamo in camera sua, chiudo la porta e lo faccio sedere sul letto e lui si getta all’indietro, << Tirati su! >> lo afferrò dalle braccia, << C’è la fai almeno a spogliarti? >>, << No, perché non lo fai tu Mammina? >> e si rigetta all’indietro e io alzando gl’occhi al cielo lo ritiro su. Gli tolgo la giacca e inizio a sbottonargli la camicia, beh non avrei mai pensato di spogliare Jorge semplicemente per il fatto che è ubriaco << Sei bellissima >> mi dice arrotolandosi i miei capelli fra le sue mani e guardandomi << Jorge sono tutte belle da ubriachi! >> lo guardo, << mmm… No tu sei bellissima, sei bella dentro e fuori! >> io gli sfilo la camicia e lo spingo per farlo sdraiare, << Smettila di parlare e sbottonati i pantaloni >> lui obbedisce e mentre si slaccia i pantaloni io gli tolgo le scarpe, poi afferro il bordo dei pantaloni e glieli sfilo, vado verso il suo armadio e cerco una maglietta e un paio di pantaloni quando li trovo glieli lancio. << Vestiti, fai almeno quello! >> esclamo, certo che vedere Jorge mezzo nudo sul letto non mi fa poco effetto, ma devo togliermi questi pensieri e poi io sono ancora arrabbiata con lui.
 
Quando si sistema e riesco a farlo sdraiare nel letto faccio per andarmene, sento qualcosa afferrare la mia mano << Resta qui con me >> dice Jorge fissandomi << No Jorge >> dico secca. Ma poi le sue parole mi bloccano << Perché non mi credi? >> dice confuso per via dell’alcool << Non mi sembra il momento di parlarne >> lo guardo stranita, << Ma tu hai bisogno di me, me l’hai detto >> lo guardo confusa, << “Jorge ho bisogno di te” l’hai detto, io ti ho sentito mentre dormivi, e allora perché non mi credi, perché credi che io possa farti del male se so che hai bisogno di me? >> sono senza parole ecco cosa ha sentito quando dormivo, eppure in quel periodo Jorge non c’era nei miei sogni, com’è possibile? Lui per tutto questo tempo ha saputo che sentivo il bisogno di averlo nella mia vita. Mi siedo in parte a lui e lo guardo stordita da tutto questo. Sono ancora arrabbiata ma c’è qualcosa dentro di me che mi fa restare lì insieme a lui. Lo sto fissando negl’occhi e lui mi guarda il mio cuore sta accelerando e tutto questo è così assurdo, sono ancora incredula per quello che Jorge mi ha appena detto e poi succede la cosa che mai mi sarei aspettata in questo momento, mentre lui mi continuava a guardarmi << Devo provare a fare una cosa >> dice e in un battibaleno le sue labbra sono sulle mie, è una sensazione nuova, il mio cuore accelera ancora di più, tutto quello che ho intorno sparisce, mi sembra di lievitare sospesa nell’aria, un bacio semplice ma dolce, ho i brividi. Quando lui si allontana piano riapre gl’occhi e sorride << Credo di averlo sempre voluto fare da quando hai aperto bocca in quel parco >> e sorride ancora confuso. << Jorge io… >>, << No Tini non adesso non rovinarmi questo momento >> dice lui guardandomi, mi fa sdraiare al suo fianco e mi mette la testa nell’incavo del collo << Voglio solo che tu resti qui con me >> mi dice nell’orecchio come se stesse esprimendo un desiderio. Io sono confusa, super confusa. Perché non l’ho fermato? E se mi ha baciato solo perché è ubriaco e in realtà non voleva farlo? Speriamo che domani non si ricordi nulla di questo, non saprei come reagire. In un batter d’occhio si addormenta, lo osservo e sembra felice, rilassato, anche se sono con lui non riesco a dormire, guardo il suo viso è avvinghiato a me mentre dorme. Non so più a cose credere, perché quello che mi ha detto Jorge mi ha fatto vacillare e se fosse vero che lui non ha fatto nulla a Alex, infondo mentre lo diceva ci ho creduto, devo riordinare le mie idee.
 
Quando guardo la sveglia sono le otto e trenta del mattino, Jorge dorme ancora e io mi sfilo dalla sua presa per uscire dalla sua camera sperando che non si svegli. Quando sono fuori faccio un grande sospiro, spero che Jorge non si ricordi nulla o creda che sia stato solo un sogno. << Che fai? >> mi guarda Lodo dal fondo del corridoio con lo sguardo incuriosito << Perché sei appena uscita dalla stanza di Jorge? >> io deglutisco e mi avvicino a lei. << Beh, ieri sera è tornato ubriaco e quando stamattina mi sono svegliata sono andata a vedere come stava >> dico convincente, lei mi guarda per un po’ << E dimmi come sta? >> parla incrociando le braccia << B-bene credo, sta ancora dormendo comunque io vado a fare colazione >> dico e me la svigno via. Dopo aver mangiato vado in salotto a guardare un po’ di tv e Clara mi raggiunge, si siede di fianco a me e mi guarda sorridendo, << Allora tutto ok?  Sembra che non hai dormito molto >> mi domanda, << Già! >> e sospiro. << Vuoi parlarne? >> mi posa la mano sulla spalla e io faccio cenno di no con la testa, << Almeno dimmi su cosa si basa il problema! >>, << Ragazzi! >> rispondo << a volte vorrei essere capace a non farmi trasportare dalle emozioni e semplicemente divertirmi. >> continuo guardandola << Oh Martina ascoltami bene, se provi delle emozioni è perché queste esistono, nessuno può non provare emozioni. Siamo persone, abbiamo un cuore e un anima che ci accompagnano in ogni situazione. Prendi Jorge… >> tra tutti perché proprio lui penso io in quel momento << mi ricordo che un giorno stava battibeccando con Lodo perché usciva con l’ennesima ragazza e lei gli domandò se sarebbe mai riuscito ad avere una storia seria e lui le rispose che non era fatto per le storie serie e che non era capace di provare dei sentimenti, sai che gl’ho detto io… che un giorno si sarebbe pentito delle sue parole perché prima o poi tutti si innamorano, non lo scegliamo noi ma è l’amore che ci sceglie e non lo sentiamo neanche arrivare perché arriva piano piano, può essere un amore puro o può essere un amore sbagliato ma arriva per tutti, ora io non so cosa ti sia successo o quale sia il problema ma se tu provi dei sentimenti non rinnegarli mai, se ami ama, se non ti fidi di qualcuno non fidarti segui il tuo istinto e le tue emozioni non lasciarti trascinare da ciò che vuoi far credere a te stessa perché noi cerchiamo sempre di manipolare ciò che proviamo >>, la ascolto attentamente e infondo ha ragione, le emozioni arrivano senza avvisare, non si può cambiare quello che si prova anche se noi cerchiamo di farlo nel profondo sappiamo la vera realtà dei nostri sentimenti. Abbraccio Clara di istinto, le voglio molto bene, questa chiacchierata con lei mi ha fatto capire alcune cose. Durante il resto della giornata cerco di evitare Jorge non voglio parlargli o incrociare i suoi occhi anche se lui con lo sguardo continua a cercarmi e alcune volte ridacchia nel guardarmi.
 
Sono allo studio e sto cercando Mechi che quando serve non si fa mai trovare, << Eccoti >> dico quando la trovo intenta a suonare la chitarra in un aula, << Che hai? >> mi chiede, poggia la chitarra e si alza e si mette difronte a me, io vado a chiudere la porta << Devo parlare con qualcuno sto diventando pazza credo >> la guardo confusa. << Che è successo? >> domanda corrugando la fronte, << Non è che io non mi fida delle altre anzi, ma in questo tu sei la più adatta con cui parlarne insomma tu sei Machi >> parlo velocente e agitata, << Oh grazie me ora calmati e racconta >>, << Jorge non ti ha detto nulla? Nulla di strano? >> domando a Mechi che ha lo sguardo ancor più confuso, << No perché cosa avrebbe dovuto dirmi? >> ora sento la curiosità nella sua voce, << Allora non si ricorda >> dico a me stessa << Cosa? >> domanda lei che ancora con capisce. << Allora non entusiasmarti troppo però ok? Io credo di aver baciato Jorge >>. Lei spalanca la bocca e si mette una mano davanti << Come credi? O l’hai fatto o no! >> dice ancora incredula, << Io, s-si ci siamo baciati, ma forse lui non lo sa >> lei è ancora più confusa, << Vedi sabato lui è tornato ubriaco io l’ho accompagnato in camera e poi mi ha baciato, solo che io evito di stare da sola con lui sono in imbarazzo! >>, << Oh cara Martina se lo ricorda sicuramente e comunque tu che hai provato? >> Mechi mi guarda e alza un sopracciglio, << Non lo so sono confusa! Davvero confusa >>, << Ti piacciono di più i baci di Alex o di Jorge? >> non mi aspettavo questa domanda. << Io… A me piace Alex ma il bacio di Jorge mi ha fatto, come dire >>, << Provare forti emozioni >> continua lei finendo la mia frase. << Senti Martina devi pensare bene a ciò che provi e se credi di provare qualcosa di forte per Jorge, sarebbe bene che tu lasciassi Alex e lo dica a lui! >>, io la guardo impaurita << E se mi ha semplicemente baciato perché era ubriaco e io come al solito mando tutto all’aria perché mi faccio strane idee in testa? >> affermo di getto andando avanti e indietro per la stanza << Ascoltami >> mi prende la mano e me la stringe nella sua << Io non credo che Jorge sia indifferente a te proprio per niente, a lui piaci e anche molto solo che è Jorge, lui non se ne rende conto ma tu l’hai cambiato in un certo senso, io me ne sono accorta, il modo di guardarti e il modo che ha di fare nei tuoi confronti è totalmente diverso da quello che ha avuto con altre ragazze, però io non posso assicurarti che andrà tutto bene, magari per paura si tirerà indietro e tu ci rimarrai male ma non puoi stare con Alex se ti senti attratta da Jorge soprattutto se anche lui ricambia >>, << Devo pensarci bene prima di fare qualcosa >> dico guardandola e mi abbraccia. Ho fatto bene a parlare con lei, anche se è quella che cerca sempre di mettermi in difficoltà è anche quella che sa cosa dirmi quando sono confusa perché lei vede tutto chiaro.
 
 
Devo riflettere bene, sto camminando da sola nel giardino dell’accademia, sto pensando a cosa fare, Alex mi piace è carino ma io di lui non mi fido, ho sempre creduto che ha un lato oscuro che sia troppo attaccato a me e troppo geloso, Jorge beh lui è quello che mi confonde le idee, delle volte mi fa uscire di testa ma non riesco ad allontanarmi definitivamente da lui, tutto ciò che lo riguarda mi coinvolge, l’unico problema è che lui non è un tipo serio ma come mi ha detto Clara non si può scegliere di innamorarsi succede e basta il punto è Jorge Blanco è innamorato di me? << Ehi ciao amore >> mi raggiunge la voce di Alex e io sussulto, mi dà un bacio veloce sulle labbra e io mi congelo all’istante, << Ehi? Tutto bene? >> mi guarda perplesso, << S-si certo, sono solo un po’ pensierosa >>, << E a cosa pensi? >> il suo tono di voce diventa più freddo, << A nulla di che, ma volevo chiederti una cosa che mi è venuta in mente, quando tu è Jorge avete litigato e io vi ti ho visto in terra e tu mi hai detto che ti ha attaccato… >> vedo il suo sguardo cambiare << qual era il motivo, perché se ci penso Jorge non farebbe mai queste cose senza un vero e proprio motivo >>, lui è di pietra << Cosa ti ha detto quel bastardo per farti cambiare idea e dare la colpa a me? >> è cattivo e freddo, << N-niente non ci ho più parlato con Jorge da quel giorno! Solo che ha pensarci mi sembra strano >>, << Sono le tue stupide amiche a metterti in testa queste idee? Difendere il vostro caro e amato Jorge perché lui è perfetto, lui mi ha attaccato perché non vuole che io stia con te perché è ossessionato da te e ti vuole come vuole tutte le altre ragazze, e tu ora cerchi un motivo per dare colpa a me e non avercela con lui! >> come poteva dire certe cose, ok capisco che è arrabbiato ma era solo una semplice domanda << Le mie amiche non sono stupide e no, ci ho pensato da sola >> sbotto e lui cambia atteggiamento, << Martina tu devi fidarti di me, solo di me e di nessun’altro, tutti vogliono separarci e tu glielo permetti di fare, io e te siamo perfetti insieme >> mi pone un bacio sulla fronte e se ne va. Sono ancora più confusa di prima, non so più a cosa pensare, ma inizio a dubitare fortemente di Alex, la sua reazione è stata esagerata. Le ragazze mi raggiungono << Ehi tutto ok Tini? >> domanda Alba, << Non lo so neanche io >> rispondo, Lodo vuole che gli racconti e allora gli spiego cosa è successo, << Ci ha dato delle stupide? Ora lo ammazzo! >> esclama Cande pronta ad incamminarsi per andare a cercarlo, ma Lodo la ferma prima che parta, << Tini non è ora di lasciarlo? >> domanda Lodo, << Io ci devo pensare, non lo so sono confusa! >>, Mechi mi guarda senza dire nulla, beh lei sa il motivo della mia confusione. << Oggi dobbiamo vederci tutti insieme per la canzone >> dice Cande dopo un po’, quindi oggi dovrò stare tutto il giorno con Jorge nella stessa stanza senza poterlo evitare, non so se riuscirò a sopportare i suoi occhi, a guardarli e a non desiderare di baciare di nuovo le sue labbra, è come se sentissi ancora quel contatto sulle mie, come un marchio su di me, al solo pensiero qualcosa dentro di me si accende, si insinua in tutto il corpo, arrivando fino ai punti più oscuri.
 

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Capitolo 16
*** Pericoli e Paure. ***


Pericoli e Paure.
 
Sono in camera mia, sto parlando al telefono con mio padre che a quanto pare chiama più Clara che me siccome sa tutto quello che succede prima ancora che glielo dica, è da più di una settimana che sto pensando a ciò che fare con la mia relazione con Alex, sinceramente ultimamente non mi va molto di stare in sua compagnia, forse dopo il bacio che mi ha dato Jorge ho capito che quello che provo per Alex non è sicuramente amore. Qualcuno bussa alla mia porta << Ciao tesorooo! >> urlano le ragazze in coro e si gettano sul mio letto << che ci fai qui tutta sola? >> chiede Cande, << Ero al telefono con papà! >> dico sviando il fatto che stessi pensando ad Alex, << Allora ci hai pensato bene? Cosa farai con Alex? >> chiede Mechi, che ovviamente non gli sfugge nulla. << Sinceramente non lo so ancora, devo pensarci veramente bene. >>, Mechi incrocia le braccia e mi guarda in malo modo, lei sa quel che realmente sto pensanso. << Comunque siamo venute a dirti che fra un po’ andiamo tutti insieme a provare la canzone >> parla Lodo che ha capito che non volevo parlare di questo, la canzone sta venendo veramente bene, a parte i miei momenti di imbarazzo con Jorge, questa settimana è stato difficile, cerco di comportarmi nel modo più normale possibile con lui e lui si comporta come sempre ma quando mi guarda vedo nei suoi occhi che si ricorda di quello che è successo, io ne sono sicura. Andiamo nella stanza per la musica e Diego si avvicina a Lodo per dargli un bacio, vederli così e non sentirli bisticciare continuamente mi piace, sono teneri l’uno con l’altro, d’altronde si desideravano da parecchio tempo e ora un po’ di pace ci sta. Cande bisticcia con Ruggero, cosa che ormai sono abituata a vedere e difatti non mi preoccupo più perché so già come finisce, Mechi sta parlando con Xabi e lui ride, il loro rapporto è magnifico, loro sono fatti proprio l’uno per l’altra, Alba, Facu e Jorge stanno parlando mentre Facu maneggia con il Mixer, << Eccola qua la nostra Tinita! >> dice Jorge guardandomi, << stavamo parlando giusto di te! >> continua, in quel momento mi sale l’ansia, << A sì? Perché? >> dico e la voce fa capire che sono in ansia << Stavamo dicendo che dovresti essere tu la voce iniziale della canzone! >> mi dice Facu, << Sisisisi >> saltella Alba, << P-Perché io? >>, << Per una questione di voci, ho pensato di fare in modo che le nostre voci creino una diversa tonalità l’una dall’altra, appena proviamo capirai! >> mi guarda Facu << Ah ok! >> dico con un filo di voce. Non mi accorgo che Facu e Alba si sono spostati più in là perché sto guardando nel vuoto << Ehi stai bene? >> mi guarda con gl’occhi socchiusi Jorge, quando mi accorgo che siamo solo io e lui inizio a tremare dentro di me << èèèè, si certo >> dico confusa, << A me non sembra! >> continua lui, << No davvero è tutto ok! >>, << Martina, non dirmi le bugie so che non è così e so cosa ti turba, ma stai tranquilla davvero, io non dovevo fare quello che ho fatto e per colpa mia tu stai così! >> mi fissa lui, << Non è per colpa tua, davvero! >> rispondo con un filo di voce e lo sguardo basso poi mi volto e vado verso Alba e Facu. Ha appena ammesso che non avrebbe dovuto farlo, quindi per lui è stato un errore, quindi io ho tutta questa confusione in testa per nulla, devo per forza fargli capire che non è per lui che sto così, se no penserà che sono una sciocca, uno stupido bacio, cosa dovevo aspettarmi da Jorge ubriaco. Finalmente iniziamo a provare la canzone con la prima parte del testo che abbiamo scritto, sistemando alcune cose qua e là, non vedo l’ora di andare via di qua per poter respirare e stare un po’ sola a riflettere, infondo devo ancora pensare cosa fare con Alex. << Per oggi può bastare >> dice Ruggero, << Già, ho la testa in confusione >> dice Alba guardandoci tutti, << Andiamo a mangiare qualcosa vi prego sto morendo di fame >> afferma Lodo abbracciandosi la pancia, usciamo per dirigerci in cucina ma io vado su per le scale << Ragazzi io vi raggiungo dopo, vado a sciacquarmi un po’ >> in realtà voglio stare un po’ sola, vedo Jorge che mi fissa, entro in camera mia e sento dei passi dietro di me, Mechi entra e chiude la porta. << Tini parla >> esclama lei, io la abbraccio e lei ricambia, << Oh Martina, non stare così! >>, << Jorge mi ha detto che non doveva fare quello che ha fatto! >> parlo mentre sono ancora abbracciata a lei, lei indietreggia di un passo e mi guarda << Non è vero Martina, ti ha detto così solo per non farti stare come stai in questo momento, pensa di averti mandato in confusione, lui non ti ha detto che è stato un errore o che non volesse baciarti, lui ha solo detto di non avrebbe dovuto farlo perché ora sei confusa e strana anche! >> mi guarda con una faccia un po’ buffa e io a quella smorfia ridacchio, << Questo mi ha reso ancora più confusa di prima! >>. << Tini tu sei fantastica e fidati di me Jorge Blanco ti vuole eccome, ma come sei confusa tu è confuso anche lui >> dice Mechi mettendomi le mani sulle spalle, << Tu prima pensa bene cosa fare con Alex e poi penserai a cosa fare con Jorge >> continua, << Già hai ragione! >>.
 
Siamo seduti su una panchina, Alex mi tiene la mano e io sono un po’ nervosa, ho deciso che dopo la giornata di oggi deciderò cosa fare per prendere una decisione definitiva. << Sai che sei bellissima! >> mi dice guardandomi negl’occhi io ricambio lo sguardo, i suoi occhi mi sembrano sempre così vuoti, non come quelli di Jorge, i miei occhi verdi, dove puoi perdertici dentro e non uscirne più. Gli sorrido debolmente e lui posa la mano sulla mia coscia, mi dà un po’ i brividi questa cosa, non riesco a tollerare troppo le sue mani su di me, mi dà un bacio un po’ troppo spinto, ultimamente si sta allargando troppo e io so benissimo dove vuole arrivare, ma io sono indecisa se continuare questa storia o no quindi non posso dargli ciò che vuole. Mi stacco velocemente da quella presa e lui ne sembra infastidito. << Tu hai qualcosa che non va! >> dice fissandomi, << N-no è che oggi non so mi sento strana, non ho molta voglia di stare in giro >> lo guardo seria, << Se vuoi andiamo da me! >> dice ad un tratto, << No davvero! >> rispondo velocemente, << Io davvero sono molto stanca, mi sa che torno a casa. >> mi alzo di scatto e lui mi blocca al polso, si alza e mi ribacia appassionatamente. << Allora ci vediamo domani pomeriggio? >> mi domanda lui prima di lasciarmi andare, << No domani non posso, rimango a casa a comporre la canzone per l’accademia, già che sono a casa da sola ne approfitto >>, << Ok! >> dice con uno strano sorrisino. Mi avvio per la strada e decido di andare a piedi anche se ci metterò quasi un’ora, camminare mi sbollisce almeno un po’ l’ansia, sto camminando e sento un auto fermarsi in parte a me e quando mi giro vedo Jorge, << Che fai sei impazzita? >>, << No perché? >> lo guardo in malo modo, << Dai salta su che ti porto a casa! >> dice lui sorridendomi, << No davvero voglio camminare sono nervosa e voglio scaricarmi un po’ >>, lui mi guarda con un sorrisetto, << So io come farti rilassare >> dice, per un attimo lo guardo << Come? >> chiedo, << Tu sali in macchina e fidati di me! >>, esito un attimo e poi decido di salire, sta guidando verso una strada che sale, ad una certa altezza noto che su un lato c’è uno strapiombo che si affaccia sull’oceano, la musica sulla radio è a tutto volume, << Ora alzati e urla! >> dice, << COSA? >> dico io guardandolo confusa, << Alzati in piedi, respira profondamente e urla, goditi l’aria che ti freccia sul viso e fatti invadere dalla sua energia! >> risponde, non sono molto convinta di quello che dice, mi alzo in piedi e lui accelera, inizio a sentire il vento sul mio viso e urlo, << Più forte! >> sento la voce di Jorge dire, io rido e urlo ancora, è vero inizio a sentirmi meglio, è una sensazione fantastica, sulla sinistra vedo l’oceano, l’aria fresca mi sfiora dolcemente ed è come se al quel tocco mi portasse via tutta l’ansia. D’istinto allargo le braccia urlo un'altra volta, vedo Jorge ridere e a quella visione inizio a ridere anche io. Mi sento molto meglio, libera dalla mia paura di prendere una decisione sbagliata, ma questo momento mi ha fatto capire che con Alex non può continuare, mi dispiace ma non provo per lui quello che lui prova per me e non è giusto nei suoi confronti, io non ho tutta quella passione che lui prova per me, è un bel ragazzo, simpatico, mi piace stare con lui ma non quando si comporta in quei modi strani che mi fanno sempre paura. Jorge va verso casa, << Grazie! >> gli dico sorridendogli piano, << E’ sempre un piacere e poi ti preferisco di buon umore, se no sei una rompi scatole! >>, << Come ti permetti Jorge Blanco dei miei stivali? Tu dovresti inginocchiarti hai miei piedi solo per il semplice fatto che sei ancora vivo! >> dico alzando un sopracciglio, << Oh oh! come siamo acidelle oggi >> dice voltandosi a guardarmi. << Sei fortunato che stai guidando e non ti posso colpire! >> e lui ride, quanto mi piace quando ride, tutto il mondo sparisce e rimane solo lui con quella risata, mi lascio andare e rido anche io. Scendiamo dall’auto quando siamo arrivati a casa, << Che ci fate voi due insieme? >> chiede Lodo che è lì fuori, << Mi ha riaccompagnata qui, stavo tornando a piedi e mi ha vista! >> dico tranquilla, Jorge si dirige verso l’entrata di casa e noi lo seguiamo. << Come è andata con Alex >> mi domanda lei, io faccio una smorfia per fargli capire che poi non è andata così bene e so benissimo che Jorge sta ascoltando tutto anche se continua a camminare davanti a noi con le mani in tasta. << Allora hai deciso! >> dice Lodo, << Si >> rispondo io alzando le spalle. Andiamo in cucina e mi prendo un succo di frutta, dopo una chiacchierata con Lodo non troppo esplicita perché Jorge è tra noi vado in camera mia. Mi stendo nel letto e penso ad Alex, devo trovare un modo per dirgli che non possiamo stare più insieme. Mia madre sta cantando e io ancora la cerco << Dove sei Mamma? >> urlo ma la mia voce non esce, più cerco di correre e più mi sembra di rallentare, << MAMMA >> cerco di urlare di nuovo, ogni volta questo posto è sempre più tetro e nebbioso, inizio ad essere stanca. << Lei non ti risponderà! >> mi giro di scatto e vedo Alex, << Cosa vuoi? >> domando << Vieni con me e smetti di cercarla lei non c’è! >> mi guarda maligno, << Non è vero >> gli grido. << Ti porto io da lei >> sento un'altra voce mi giro e dall’altra parte vedo Jorge, << Io ti posso portare da lei fidati di me! >>, << Ti sta ingannando >> esclama Alex, intano la voce di mia madre continua a cantare, << Io posso farti vedere come trovarla >> e Jorge allunga una mano.
 
Mi sveglio, sono confusa, non ricordo benissimo il sogno ma è stato molto strano, oggi ho la casa tutta per me, Clara è uscita con delle amiche, Vittorio e Isabella sono andati a fare una specie di gita, Lodo è uscita con Diego e Jorge doveva incontrarsi con Facu per aggiustare alcune basi che avevano fatto. Entro in cucina e vedo Rosa che prepara una torta al cioccolato, la mia preferita e ora che ci penso anche quella di Jorge. << Signorina vuole una spremuta d’arancia? Stamattina sono andata al mercato a prendere la frutta e le arance hanno davvero un ottimo profumo! >>, << Si grazie molto volentieri >> rispondo sorridente. Prendo il bicchiere e mi dirigo nella stanza della musica a comporre la canzone che dovrò presentare per fine anno. So già come farla e di cosa parlerà. Mi sto scervellando per trovare le parole giuste quando Rosa bussa alla porta << Signorina io vado a fare la spesa >>, << Ok va bene Rosa! >> le rispondo. Decido di salire anche io per rilassarmi un attimo. Sto guardando un programma in Tv quando sento suonare il campanello, mi alzo per andare ad aprire e quando la porta si spalanca rimango un attimo di pietra. Alex è sulla soglia della porta che mi guarda, << Che ci fai qui? >> domando stranita, << Non sembri molto felice di vedermi >> dice guardandomi con sguardo severo, << Scusa ma come hai fatto ad entrare dal cancello? >>, sono un po’ confusa, << Era aperto, comunque non mi fai entrare? >>, non so perché ma ho paura. Lo faccio accomodare e cerco di distrarlo il più possibile, gli offro da bere, gli faccio vedere il nuovo quadro che Isabella a comprato e gli spiego la sua storia, sto pregando che Rosa torni presto, non mi piace l’idea di essere da sola con lui. << Sediamoci un po’ dai! >> dice e va verso il divano, io mi siedo non troppo vicino a lui e mi si avvicina, mi prende la testa e la gira per baciarmi, quando appoggia la mano sulla mia gamba e va sempre più su spostando la gonna che indosso. Io lo fermo << Senti dobbiamo parlare! >> gli dico con il fiatone, << Proprio ora? >> e si rigetta su di me, << Si >> dico con fatica spingendolo via. Lui mi guarda infastidito dal mio atteggiamento, << Ok dai parla, ma veloce perché io preferirei fare altro… >>, << Senti >> lo fermo prima che continua a parlare << Io credo che io e te non dovremmo più stare insieme >> dico tutto d’un fiato << Mi dispiace ma io voglio stare sola ed è colpa mia, davvero >>. Lui non parla mi guarda soltanto, non riesco a capire cosa sta provando ma spero solo capisca e se ne vada. << E’ per colpa di quel Jorge vero? Cos’ha che io non ho? >> parla lui, << Ti sbagli non è così! >> esclamo, << Invece sì, ma sai una cosa tu sei MIA e lo sarai lo stesso anche se non vuoi! >>, io mi alzo di scatto spero di aver capito male ciò che ha detto, poi mi afferra per un polso e mi strattona a se, il mio petto contro il suo e stringe sempre più forte. Vorrei urlare ma non ci riesco, << Smettila ti prego >> gli dico con un filo di voce, lui sorride maligno, << Oh mia cara Tini, non hai ancora capito che non hai scelta tu sei mia >> dice mentre mi sposta i capelli dal volto delicatamente e poi BAM la sua mano colpisce il mio viso fortemente, sento un dolore sul volto e le lacrime iniziano a scendermi, << Te ne pentirai di non aver scelto di stare con me, ora cerchiamo la tua camera da letto per metterci comodi! >> la sua voce è maligna e perversa e io ho paura, << Lasciami >> urlo con la voce rotta dalle lacrime. << Più fai cosi e più mi viene voglia di farti del male, tu mi devi obbedire! >> BAM un altro colpo mi arriva sul volto, lo sento strattonarmi e io mi lascio andare a peso morto per rendergli la cosa più difficile, mi sta trascinando al piano di sopra, quando trova la mia camera mi spintona sul letto e sorride con la perversione negl’occhi. Mi afferra i polsi fortemente e io cerco di liberarmi << Ora vediamo come stai senza i vestiti >> afferra il bordo del collo della maglietta che indosso e la strappa, io mi agito ancora di più e finisco a terra quando sento qualcosa arrivarmi dritto nelle costole << FERMA! >> dice aggressivamente e mi rialza di forza e mi rigetta sul letto, << Allora cosa devo fare con te per farti capire che non puoi sfuggirmi? >>, io piango ancora più forte, non so cosa fare, mi sento impotente, perché io? Cosa vuole da me? Non avrei dovuto fidarmi di lui, ma come potevo pensare a tutto questo. Sento che mi sta alzando la gonna quando qualcuno spalanca la porta, << GIU’ LE MANI DA LEI SE NO TI AMMAZZO! >> urla Jorge, Alex si gira di colpo e lo guarda in male, io mi alzo di scatto << AIUTAMI TI PREGO>> gli dico piangendo, Alex si gira verso di me << STAI ZITTAAA! >> urla e mi tira un altro schiaffo, questa volta cado a terra e sbatto la testa contro qualcosa, vedo Jorge colpire Alex e poi tutto si annebbia.
 
Quando i miei sensi ritornano mi accorgo di essere sdraiata in un letto, un leggero “bip bip” rompe il silenzio, capisco dove sono ma non riesco ad aprire gl’occhi o meglio non voglio. Sento un forte dolore alla costole a destra e ho un gran mal di testa, poi sento delle voci parlare, << Ragazzi non potete stare tutti qua! >> dice una voce non familiare, deve essere il medico, << Ma noi vogliamo sapere se sta bene >> questa voce invece la riconosco ed è quella di Mechi. << Su ragazzi potete tornare più tardi >> sento la voce di mio padre. Deve essere venuto qui da Londra appena ha saputo quel che è successo, sento i ragazzi uscire dalla stanza. << Perché non si sveglia? >> riconosco la voce di Jorge che è profondamente turbata, << Martina sta bene, dalle analisi e dai controlli è risultato tutto apposto a parte una costola incrinata, ora dobbiamo solo aspettare che sia lei a volersi svegliare, in questi casi è il paziente a doversi riprendere >> dice il medico, << Ma sono passate più di 24 ore >> dice la voce di Clara, << Dovete capire che Martina in questo momento è in una stato confusionale o peggio in stato di shock, dopo aver subito una violenza è normalissimo che il paziente faccia fatica a risvegliarsi, ha solo bisogno di tempo, quando sarà pronta si sveglierà da sola, perché come vi ho già detto sta bene >>. Sento una mano prendere la mia e senza ombra di dubbio è quella di Jorge, << Voi stategli vicino e parlategli questo di solito aiuta >> il medico esce dalla stanza perché sento la porta aprirsi, << E’ tutta colpa mia >> risuona la voce di Jorge nella mia testa, dentro mi me vorrei dirgli che non è vero che deve stare tranquillo, ma ora ho troppa paura ad aprire gl’occhi. Sento la voce di una donna entrare nella stanza << Scusatemi, ma devo mettergli il medicinale nella flebo >>, la sento avvicinarsi e muovere qualcosa accanto a me, poco dopo mi addormento.
 
<< AIUTAMI! >> urlo << TI PREGO! >>
 

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Capitolo 17
*** Fidati Di Me! ***


Fidati di me!
 
E’ tutto buio, intorno a me non c’è nulla, sono confusa fino a quando non sento di nuovo la voce di mia madre cantare, mi accascio a terra stavolta non mi va di correre di cercarla, ho paura, poi da lontano una sagoma indefinita si avvicina, quando è più vicino riconosco Alex, ho ancora più paura e decido di correre, corro e corro ancora in questo posto nero e infinito, ad un tratto sbatto contro qualcosa che mi fa cadere in terra. Mi rialzo confusa e davanti a me vedo Jorge che mi guarda e sorride, Alex si sta avvicinando, << Devo scappare! >> gli dico, lui non risponde e continua a guardarmi, << Presto sta arrivando! >> e lui ancora non si muove, intanto la voce di mia madre piano piano smette di cantare. Sono stordita, non capisco, lentamente Jorge allunga la mano << Vieni con me >> dice con una voce pacata, la cosa che mi stupisce di più di tutto è la voce di mia madre che ad un tratto rimbomba in quel posto cupo e freddo, << Vai con lui… Lui può aiutarti. Martina vai con lui! >> Alex è sempre più vicino e io velocemente afferro la mano di Jorge.
 
Mi sveglio di scatto e mi alzo a sedere, respiro affannosamente, i presenti nella stanza si voltano per fissarmi, sento qualcosa nella mia mano sinistra e quando mi giro per guardare confusa vedo la mano di Jorge nella mia. Lui mi sta guardando a occhi aperti, sembra sciupato, come se non ha dormito per giorni interi, lo vedo muoversi piano e posare la sua mano sulla mia guancia e io al suo tocco mi lascio accarezzare. Mio padre, Clara, Vittorio, Isabella e Lodo si avvicinano al letto preoccupati, << Martina stai bene? Come ti senti? Forse è meglio chiamare il medico! >> mio padre parlava talmente veloce che facevo fatica a seguirlo, il mal di testa mi perseguita e sono piuttosto confusa. Dopo un po’ di esitazione mi decido a parlare << Da quanto sono qui? >>, << Tre giorni quasi quattro >> mi risponde Lodo con gl’occhi lucidi << Vado ad avvertire gl’altri che ti sei svegliata, sai sono davvero molto preoccupati, a momenti Mechi non ammazza un infermiera per poterti vedere >> fa un piccolo sorriso quando una lacrima gli scende sul viso e esce dalla stanza. << Come stai? >> chiedo guardando Jorge nei suoi occhi vedo un senso di conforto ma anche di rabbia << Io? Sei tu quella in un letto d’ospedale! >> risponde lui con un piccolo sorriso, << Non è colpa tua! >> dico e lui mi fissa non capendo << Ti ho sentito dire che è colpa tua ma non è così >>. Il medico entra nella stanza con mio padre dietro di lui, << Buongiorno signorina Martina! Sono lieto di vederla con gl’occhi aperti, ma stia sdraiata ha una costola incrinata ed è meglio se rimane stesa >> alle sue parole mi stendo e sento una fitta di dolore proprio alle costole, faccio una smorfia e Jorge si avvicina a me velocemente per aiutarmi, << Cosa le ha fatto venire voglia di svegliarsi? >> mi domanda il medico con un sorriso mentre sta controllando i miei parametri, << La mamma >> dico guardando Papà che in apre gl’occhi, << L’ho sentita, lei mi ha detto di fidarmi >>, il medico è sconvolto dalle mie parole e poi continua a fare i suoi controlli, Clara si avvicina al letto e mi guarda, credo abbia pianto per tanto tempo mi sorride e mi dà un bacio sulla nuca, i signori Comello mi sorridono e Isabella mi dice che era spaventata a morte, << Dov’è lui? C-cosa gli è successo? >> domando ricordandomi di Alex, << Non è il momento di parlare di lui! >> mi guarda Jorge, << No, io lo devo sapere! >> voglio sapere dov’è, << Beh dopo che Jorge lo ha messo K.O. la polizia l’ha portato via! >> risponde mio padre, << Già per fortuna che Jorge è rientrato prima in casa >> parla Isabella, << Cosa hai fatto? >> guardo Jorge spaventata, << Troppo poco per quel che si meritava! >> dice lui, stringe un pugno chiuso dalla rabbia, nei suoi occhi vedo lo spavento e la paura. Quando il medico finisce di visitarmi mi dice che devo restare lì qualche giorno in osservazione e per qualche accertamento, << Andate a casa, io sto bene davvero >>, infondo nemmeno io credo a quello che ho appena detto ma qui in ospedale mi sento sicura in qualche modo, << No >> risponde mio padre, io guardo Clara e lei capisce subito << Ha ragione devi dormire un po’, ti fai una bella doccia e poi torniamo qui >> lui la guarda, << Rimango io qua! >> afferma ad un certo punto Jorge, << Jorge sei qua da quando siamo arrivati e quanto hai dormito? Due ore al giorno? >> gli dice Vittorio, a quelle parole lo guardo confusa, Jorge è rimasto sempre qua con me e non se ne è mai andato via e non vuole farlo neanche ora, << No io non me ne vado! >> risponde quasi arrabbiato. Tutti se ne vanno e Jorge si siede sulla sedia in parte a me. << Vai a casa, io sto bene davvero! >> lo guardo e lui abbassa la testa << Ma io no Martina! >> sono confusa << Quando ti ho visto lì in terra con le lacrime agl’occhi e non reagivi qualcosa dentro di me si è rotto, io… io credevo che… >> la sua voce è spezzata dal dolore credo << Ehi! Io sto bene e solo grazie a te, sei tu che mi hai salvato, sei tu il mio supereroe! >> e gli afferro la mano e lui mi guarda negl’occhi, mi posa piano un bacio delicato sulla guancia, anche se sono qui in un letto di ospedale quel contatto mi fa venire i brividi, << Ora dormi un po’, se non vuoi andare a casa ok, ma almeno dormi >> dico quasi supplicandolo. Poco dopo dormiva vicino a me con la testa appoggiata sulla mia gamba e la mano ancora stretta nella mia.
 
E’ sera e sto mangiando, non so esattamente cosa, in ospedale, Lodo è seduta in parte a me e mi sta raccontando ciò che è successo in questi quattro giorni, Jorge si sta mangiando un panino seduto sulla sedia dall’altro lato del mio letto, Vittorio e Isabella stanno parlando tra di loro vicino alla finestra, poi noto mio padre che è in piedi difronte al letto e in parte c’è Clara e lui le avvolge il fianco con un braccio << Voi due dovete dirmi qualcosa? >> dico guardandoli con una faccia buffa << N-no perché? >> mi guarda mio padre imbarazzato << Tranquillo a me va bene! >> e sorrido, << Va bene cosa? >> domanda lui, Clara non parla e guarda me e mio padre in alternanza, << Che state insieme! >>, << C-cosa? Non è così! >> lui sbarra gl’occhi << Si invece, dovete solo ammetterlo! >> mio padre sta per parlare e Clara lo fissa quando dalla porta sento delle voci, si spalanca e entra l’infermiera, dietro di lei ci sono tutti i miei amici, mi viene da ridere ma non riesco mi fanno male le costole, << I tuoi amici sono qua per vederti >> dice quasi infuriata << Queste ragazze sono davvero toste! >> dice guardando gl’adulti come per scusarsi dell’irruzione dei miei amici, Mechi, Cande e Alba sono dietro di lei con le braccia incrociate e lo sguardo soddisfatto. Entrano tutti e si avvicinano a me, Mechi mi abbraccia e parla velocemente non capisco nulla di quello che dice, Cande piange e mi tiene la mano e borbotta qualcosa, Alba saltella e gira su se stessa battendo le mani, Ruggero e Xabi sono infondo al letto e mi fanno domande, Facu in parte a loro mi sorride sembra quasi commosso e Diego mi mette una mano sulla spalla. << Uno alla volta! >> dico io confusa, << Allora come stai? >> parla Cande, << Abbastanza bene >> e alzo le spalle, è una bugia, non mi sento per niente bene, ho paura e non riesco a capire cosa mi sta succedendo, ma non volevo far preoccupare tutti, gl’adulti escono perché siamo in troppi nella stanza, i miei amici non se ne sarebbero andati sicuramente subito. << Sai che dovrai raccontare tutto quello che è successo alla polizia e poi anche in tribunale vero? >> chiede Cande e tutti la guardano storta, << Dovrà saperlo prima o poi no? >> parla Mechi, << Lo immaginavo! >> dico io con gl’occhi bassi, << Noi saremo insieme a te, non dovrai fare tutto da sola >> mi dice Lodo con due grandi occhi dolci, << Lui è arrivato a casa quando… >> inizio a parlare << Ehi non devi raccontarcelo se non sei ancora pronta! >>, << Io credo di poter raccontarlo solo voi, non so se riuscirei a raccontarlo a mio padre o a qualche adulto soprattutto a qualcuno che non conosco. >> dico e loro in silenzio mi guardano, lentamente e cercando di stare calma inizio a raccontare loro cosa è successo, le loro facce sono sconvolte dal mio racconto ma è quella di Jorge che mi colpisce di più, sembra sentire il mio dolore, lo vedo stringere la mano intorno al bracciolo della sedia dalla rabbia e stringere sempre più forte ogni volta che dico, che mi ha colpito. Un’oretta dopo tutti se ne vanno perché l’infermiera gli ha detto che sono rimasti fin troppo e io devo essere visitata, rimaniamo io e Jorge perché Lodo è andata ad accompagnare Diego, << Stai bene? >> mi chiede con lo sguardo triste, << No se stai con quella faccia! >> sorride a malapena e si risiede accanto a me mentre il medico entra a visitarmi, << Tu stai bene? >> gli domando << Si io sì! >>, << Bugiardo >> dico facendo una smorfia, << Volevo chiederti… come mai sei tornato a casa quel giorno? >> e deglutisco, lui mi guarda con gl’occhi sbarrati, << Dimmelo ti prego! >> gli dico con la voce rotta, << Io non lo so, ho provato a chiamarti, io ho sentito che qualcosa non andava, sono tornato a casa e appena sono entrato ho sentito la tua paura, sono corso nella tua stanza e poi ti ha colpito >>, << Grazie >> gli dico piano e appoggio la testa al cuscino e la medicina inizia a fare effetto e mi addormento.
 
Finalmente sono a casa, dopo altri tre giorni all’ospedale mi hanno lasciato uscire, non vedo l’ora di mangiarmi un bel piatto di qualcosa di buono. Stiamo un po’ in salotto e Rosa mi porta un tè caldo, le costole mi fanno ancora un po’ male ma si stanno sistemando piano piano, il mal di testa finalmente mi è passato. Prima di cena decido di andare in camera mia per farmi un bagno caldo, quando entro nella stanza mi siedo sul letto, decido di sdraiarmi un po’, qualcosa mi turba, quando chiudo gl’occhi sento l’ansia salirmi, faccio fatica a respirare e mi alzo di scatto a sedermi, rivedo tutta la scena davanti a me, la paura, il male li sento dentro. Mi aggrappo al letto e mi alzo correndo fuori da quella stanza, ho bisogno di un posto sicuro e so già dove andare e so già che nessuno mi cercherà li. Busso piano per vedere se non ce nessuno nella stanza, quando nessuno risponde entro piano e mi richiudo la porta alle spalle, sono nella camera di Jorge, mi siedo sul letto e abbraccio le mie gambe e inizio a buttare fuori tutta la paura che ho dentro in un pianto. Qua mi sento al sicuro, posso liberarmi di tutto, so che qui nessuno può farmi del male. Sarà passata già un ora e sono sicura che mi stanno cercando ho sentito qualcuno andare nella mia camera e poi tornare giù velocemente. Vedo una foto di Jorge da bambino e fisso quei occhioni verdi e non so perché ricomincio a piangere, ne ho bisogno e basta. Qualcuno entra in camera, vedo Jorge appoggiarsi al muro con la spalla e guardarmi io alzo la testa nascosta dalle ginocchia che tengo strette, sembra frustrato, mi si avvicina piano, si siede in parte a me mi fa stendere e poi si stende di fianco a me sono sul fianco e lui mi abbraccia dolcemente accarezzandomi la testa, << Come mai ti sei nascosta qui? >> domanda piano, << Perché non riuscivo a stare in quella camera e qua mi sento al sicuro >>, << Ci hai fatto preoccupare, perché non mi hai avvertito? >> dice poi lui, << Perché volevo stare un po’ sola >> è strano come sia riuscita a tranquillizzarmi così in fretta tra le sue braccia. << Non farlo mai più >> e nel dirlo mi stringe un poco più forte, << Ora vado a dire agl’altri che ti ho trovato e ti porto qua la cena e non dire di no! >> ed esce dalla sua camera. Abbiamo finito di cenare, nessuno è ancora venuto a controllare, Jorge ha detto agl’altri che volevo stare un po’ sola e che lui mi avrebbe tenuta d’occhio, poi mi passa una sua maglietta << Il tuo pigiama, ma se vuoi vado a prenderti qualcosa in camera tua >> mi dice io faccio no con la testa, vado nel suo bagno e mi faccio una doccia veloce, indosso la sua maglietta che mi sta lunga e ha il suo profumo, rientro in camera, mi siedo sul letto e poi mi sdraio in parte a lui, mi mette un braccio intorno al collo << Ti senti meglio? >> chiede, << Si ora sì >> rispondo, lo sento sorridere appena, << E’ la prima volta che sono nel letto con una ragazza da soli e non ci faccio nulla >> e ridacchia, << Che idiota che sei Blanco >> e ridacchio anche io, << Volevo solo farmi insultare da te, mi è mancato in queste settimane >> dice e si volta a guardarmi, mi accarezza il viso << Sono contento che tutto sia finito bene, che tu stia bene! >>, << E io sono contenta che tu sia arrivato a salvarmi >> appoggio la mia testa sul suo petto, sono esausta e mi addormento senza nemmeno accorgermene.
 
Questa volta è tutto vivido, cammino sempre nello stesso sentiero ma è più luminoso delle altre volte, la voce di mia madre risuona ancora, << Dobbiamo trovarla! >> dico a Jorge che mi sta tenendo per mano, come se fosse lui la luce che prima mancava in questo sentiero, << Tu devi fidarti di me >> dice lui guardandomi.
 

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Capitolo 18
*** Preoccupazioni. ***


Preoccupazioni
 
 
Sono nel mio letto e mi giro e rigiro e rigiro, facevo fatica prima a dormire figuriamoci ora, è notte fonda e l’ansia inizia a salire piano piano, pensavo di potercela fare a stare qui, nella mia stanza. Sento la porta della mia camera aprirsi, poi vedo Jorge arrivare, indossa una semplice maglietta bianca e sotto i pantaloni della tuta << Che ci fai qui? >> domando mentre lui si avvicina al mio letto per sedersi e guardarmi, << So che non riesci a dormire qua dentro! >> mi dice alzando le spalle e poi si mette sotto le coperte con me, << Vuoi dormire qui? >> chiedo guardandolo un po’ torva, << Esatto, non ti lascerò sola, mai più! >> mi rannicchio in parte a lui, << Quindi dormirai con me per sempre? >> lo guardo e sorrido << Se serve per farti stare tranquilla si, ci puoi giurare >> il suo tono sembra frustrato e io so a cosa sta pensando, << Jorge non è colpa tua! >> esclamo alzandomi sorreggendomi con il braccio per guardarlo nei suoi occhi, dentro di me mi invade la voglia di baciarlo ma non mi sembra il caso, << Certo che lo è! Io lo sapevo che ti avrebbe fatto del male, lo sentivo dentro di me e quando tu ne avevi bisogno io non c’ero >>, gli poggio una mano sulla guancia come per accarezzarlo e nei suoi occhi una piccola luce si accende << Senti sono stata io la stupida a stare con lui, devo anche chiederti scusa, per tutto perché non ti ho creduto quando lui ha finto di essere stato attaccato da te, per non averti ascoltato e per non essermi fidata di te >> faccio un sospiro profondo, lui doveva avercela con me non con se stesso, mi afferra il viso tra le mani << Io non ti lascerò mai più sola, che tu lo voglia o meno io starò sempre vicino a te, è una cosa che sento dentro proteggerti >> dice lui fissandomi, io mi sdraio di nuovo in parte a lui e mi dà un bacio sulla fronte. Ho bisogno di lui, con lui riesco a stare dentro a questa stanza senza pensare a quel che è successo, niente ansia, niente preoccupazioni, solo io e Jorge che dormiamo insieme e per quello che mi ha detto lui starà con me tutte le notti.
 
Sono già passate due settimane da quando sono uscita dall’ospedale e tutti si aspettano il mio ritorno all’accademia, ma la realtà è che credo che non riuscirò mai più a cantare, qualcosa mi blocca, mio padre è ripartito due giorni fa perché non poteva più restare qua per motivi di lavoro ma mi ha promesso che sarebbe tornato presto e finalmente lui e Clara stanno insieme anche se sono alquanto imbarazzati nell’ammetterlo. Jorge dorme sempre con me, ormai è un abitudine ma nessuno lo sa. Siamo tutti in giardino e i ragazzi stanno giocando a basket, << Come vanno le costole? >> domanda Alba, << Bene! Non sento quasi più nulla >>, << Ci manchi all’accademia! >> mi guarda Cande con un faccino triste, << Lo so ma non sono ancora pronta a tornare, io ho bisogno di tempo credo >> dico abbassando lo sguardo per non far capire il vero problema. Diego da lontano arriva e va ad abbracciare la sua Lodo, sono più uniti che mai anche se hanno ripreso a bisticciare, << Oh Diego sei tutto sudato non mi abbracciare così! >> esclama lei irritata << Non ti dà fastidio però quando siamo a letto >> dice lui dandogli una pacca sul sedere per poi dirigersi verso il tavolo per prendere da bere, Lodo è a bocca aperta per le parole di Diego << Sei uno stupido, come puoi dire queste cose! >> e Diego inizia a ridere mentre la faccia di Lodo è sempre più sconcertata e ad un tratto inizia a inseguirlo. Tutte ridiamo e i ragazzi da lontano osservano la scena. << Tini vieni con me a prendere da mangiare >> dice Mechi guardandomi, ho già capito che vuole parlarmi, ci dirigiamo verso la casetta in piscina << Allora come va con Jorge? >> chiede lei, << Sinceramente non ci ho pensato molto, anche se dormiamo insieme… >>, << Come scusa? >> chiede lei stupita << Dormite insieme? >> sgrana gl’occhi, non avrei dovuto dirglielo mi è sfuggito, << Beh sì, ma solo perché non riesco a dormire e lui lo sa e quindi dorme con me >> cerco di giustificarmi un po’ confusa, << E vorresti dirmi che non ti piace questa cosa e la fai solo perché non riesci a dormire? >> dice alzando un sopracciglio << e poi Jorge non dorme neanche con sua sorella e dorme con te! Lui è cotto di te Martina e tu di lui! >> continua lei. << Non credo che lui voglia stare con me e poi si sente in colpa per quello che è successo, non si dà pace crede sia colpa sua e io non riesco a fargli cambiare idea, è per quello che dorme con me perché aiutandomi si sente meno in colpa >> gli dico lei mi afferra una mano << Senti metti da parte quello che è successo, è finita bene, ma ora devi pensare a te e a quello che vuoi, torna all’accademia e parla con Jorge di quello che senti, devi andare avanti, non puoi fermarti qua per sempre in questa situazione che ti fa solo male >>, << Si ma io ho bisogno di tempo >>, << Allora portate il cibo o no? >> chiede Cande entrando in casetta con Alba e Lodo che a quanto pare ha smesso di rincorrere Diego. Siamo al tavolo e stiamo facendo merenda, guardo Jorge e poi vedo che Lodo mi sta guardando allora distolgo lo sguardo velocemente, lui si siede in parte a me << Stai bene? >> chiede posandomi una mano sulla spalla, << Si, davvero! >> e gli sorrido, ridiamo e scherziamo per un po’ poi i ragazzi tornano a giocare, << Allora Tini… >> parla Lodo ad un tratto << Com’è dormire con mio fratello? >> a quelle parole spalanco gl’occhi, << C-cosa? >> dico io nervosa, << Lo so non sono stupida, vedo lui uscire da camera tua o tu dalla sua, mi fa strano, devo abituarmici però ho sempre sospettato che a mio fratello piacessi e che a te piacesse lui! >> dice lei alzando le spalle, << Non è come credi noi non stiamo insieme! >> dico a lei mentre le altre ci guardano, Alba non riesce a contenere la gioia, a lei piacciono queste storie romantiche, Cande mi fissa a bocca aperta, << Allora com’è? >> domanda poi Lodo, << Lui mi aiuta, non riesco più a dormire da quando sono tornata qui >> dico giustificandomi da questa situazione, << Si e il fatto che Jorge ti abbia baciato non conta? >> dice Mechi con un sorrisetto << COSA? >> dicono loro tutte insieme e i ragazzi si girano tutti a guardarci, << Shh, Mechi che ti salta in mente? >> gli dico confusa, << Dovevano saperlo prima o poi >> afferma Mechi, << E quindi tu lo sapevi? >> chiede Cande rivolta a lei, mentre Alba appoggia i gomiti al tavolo e si regge la testa con due occhi sognanti, << Mio fratello ti ha baciato? >> parla Lodo ancora confusa da tutto questo, << Si ma prima che succedesse tutto questo, quando è tornato ubriaco, appunto per questo mi ha baciato. L’alcool. >>, << E cosa aspettavi a dircelo? >> chiede Cande, << Io ero confusa e poi lui mi ha detto che non doveva farlo quindi ho lasciato perdere tutto >>, << Ascoltate me… >> dice Mechi << A Jorge è sempre piaciuta Tini e a lei lui anche se non lo ammetterà mai, l’ho capito la sera che ci siamo incontrate per andare al music bar che lei è scesa dalle scale e lui la fissava come un cane che guarda una bistecca al sangue, lui si è ubriacato, l’ha baciata poi l’ha vista confusa e gli ha detto che non doveva farlo solo per quello e ora lui si sente in colpa per quello che è successo, dobbiamo fare qualcosa per fare in modo che stiano insieme >> tutte la guardano << Io sono qui! >> gli dico << e comunque no io non voglio che facciate niente, perché io e Jorge non staremo insieme non adesso! >>, << Ok come vuoi! >> dice Lodo alzando le spalle anche se è poco convincete, ho già capito che nulla le fermerà e gli farà cambiare idea. Dopo un po’ i ragazzi tornano al tavolo, << Che avete ragazze? >> chiede Xabi mentre si abbassa per dare un bacio a Mechi, << Nulla >> dicono all’unisono per poi guardare Jorge e sorridere, << Siete strane! >> dice lui confuso dalle ragazze che lo fissano, << No per niente >> afferma Lodo, << Già non c’è nulla che non va! >> scuote la testa Cande, << Già siamo tranquillissime, noi… noi… non dobbiamo fare nulla!! >> continua Alba con un grande e finto sorriso. Dentro di me sono un po’ in imbarazzo ma mi viene da ridere se penso alle mie amiche che sembrano dei pesci fuor d’acqua in questo momento.
 
Oggi è un giorno no, perché devo andare davanti ad un giudice a parlare di ciò che è successo, mi sto vestendo, indosso una maglia morbida senza maniche blu, dei pantaloni lunghi neri e un paio di scarpe con il tacco basso e il cinturino alla caviglia, nere anche quelle. Mi sto mettendo una giacchetta elegante quando Jorge entra nella stanza, lo vedo nel riflesso dello specchio e mi sta guardando, si avvicina e io fisso ancora la sua immagine riflessa, mi poggia le mani sulle braccia all’altezza delle spalle, << Stai bene? >>, << Non lo so >> e piego la testa da un lato chiudendo gl’occhi, << Andra tutto bene, io sarò lì con te! >>. Sento un rumore, dei tacchi che camminano arrivano dal corridoio per poi entrare nella mia stanza, Lodo fa capolino e noi la guardiamo stupiti girandoci a guardarla, << Che c’è? >> domanda lei, è vestita come un avvocato, camicia bianca, gonna stretta che arriva poco sopra le sue ginocchia, giacca e un paio di decolté nere che la slanciano, i capelli neri sono raccolti in uno chignon ordinato, io guardo Jorge e inizio a ridere e lui fa lo stesso, << Perché sei vestita così? Sei il mio avvocato? >> dico tra le risate, << Che ridete a fare? Se il tuo avvocato non saprà dire le cose come stanno ci penso io! >> dice lei serissima, io e Jorge smettiamo di ridere per un secondo, sicuramente Lodo sarebbe un perfetto avvocato, uno dei migliori penso io, poi ricominciamo a ridere ancora, << Ragazzi dove siete? >> sento la voce di Diego che appena entra in camera mia fissa Lodo, << Wow, Mi piace! >>, << Io cerco di fare la seria e voi sapete solo ridere e dirmi WOW! >> si gira irritata poi verso Diego, << Scusa amore >> risponde lui alzando le mani e avvicinandosi piano per avere il suo permesso di darle un bacio e lei se lo fa dare. Siamo in tribunale, ci siamo tutti, i ragazzi, le ragazze, Clara, Vittorio e Isabella, ques'ultima sta parlando con il mio avvocato, una donna molto seria ma anche molto alla mano, con me è sempre stata gentile e pacata, è alta, mora con un taglio corto che le sta divinamente, indossa un completo grigio a vita alta con una camicetta bianca infilata dentro, mi giro di scatto perché sento delle voci e ad un tratto nel corridoio arrivano delle persone, tra di loro riconosco Alex, il mio cuore per un secondo si ferma, intorno a lui ci sono delle persone, il suo avvocato, i suoi genitori sicuramente e poche altre persone. Lui mi nota e mi guarda, con la stessa luce negl’occhi che aveva quel giorno, sento Jorge stringermi la vita, << Non guardarlo! >> dice, tutti i miei amici si si mettono davanti a me come per difendermi e a quel movimento il mio avvocato, Samantha si gira di scatto, lei va verso l’avvocato di Alex per parlargli. Loro entrano direttamente nell’aula e noi poco dopo veniamo chiamati, delle guardie ci accompagnano ai nostri posti. E’ stata la cosa più difficile che io abbia mai fatto, dopo due ore lì dentro, con lui e con tutte quelle domande finalmente sono libera, lui verrà mandato in un centro per ragazzi instabili e non può avvicinarsi a me o a dove abito. Clara mi sta abbracciando ed è al telefono con papà e gli raccontiamo insieme cosa è successo, sono contenta di non dover rivederlo mai più. Siamo a casa e stiamo cenando, sono più tranquilla ora anche se appena sarò sola credo che ricomincerò a pensare a tutto, raccontarlo un'altra volta non è stato poi così semplice. Rosa per l’occasione ha fatto i miei piatti preferiti, quando sono tornata mi ha abbracciato per dieci minuti di fila non mi lasciava più, quando porta la torta al cioccolato sul tavolo io le faccio un gran sorriso, non ce niente di meglio di una torta al cioccolato per tirarmi su il morale. << Oh brava Rosa, la torta al cioccolato! >> esclama Jorge, << L’ha fatta per me! >> gli dico io con uno sguardo buffo, << Si ok Tinita ma per la torta al cioccolato sono disposto a tutto! >>, << Anche io! >> dico sfidandolo, << Tranquilli ne ho fatte due! >> dice Rosa portando la seconda torta in tavola.
 
Sono nel mio letto e sono triste, ripenso ad Alex e a quella strana luce nei suoi occhi e l’ansia inizia ad arrivare, mi alzo dal letto con il fiatone, non riesco a respirare, ho paura e faccio fatica a stare in piedi perché le gambe mi tremano, mi siedo in terra e mi rannicchio in un angolo, sento la porta aprirsi e vedo a malapena Jorge correre verso di me perché ho gl’occhi pieni di lacrime, mi prende in braccio e mi porta in camera sua, mi poggia sul letto << Ehi va tutto bene! Stai tranquilla! >> dice cullandomi tra le sue braccia e dandomi dei piccoli baci sulla testa. << Respira. Non potrà più farti nulla, ok? Fidati di me! >> e sembra proprio come nel sogno, i suoi occhi verdi che mi guardano e lui che dice, che devo fidarmi di lui, piano piano mi tranquillizzo e mi addormento quasi subito. Sono ancora in quel sentiero con Jorge e come sempre la voce di mia madre canta e io non riesco a trovarla, << Allora cosa facciamo, noi dobbiamo trovarla! >> dico a Jorge << Fidati di me, insieme c’è la faremo, ma non devi lasciare che qualcosa ci dividi >>. Perché ho bisogno di Jorge per cercare mia madre e perché mi sembra che lui sia l’unico modo che ho per trovarla, come se fosse la mia guida, come se solo con lui posso arrivare da lei e superare tutto questo.
 
Il ragazzo sta per essere trasferito in un istituto di un'altra citta, << Posso fare una chiamata, devo salutare una persona >> dice lui, ottenuto il consenso il ragazzo digita il numero di telefono, << Ciao, anche se io non ci sarò per un po’… tu devi tenerli divisi capito? >> ottenuta una risposta riaggancia, un sorriso maligno è stampato sul suo volto.
 

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Capitolo 19
*** Melodie. ***


Melodie
 
E’ da una settimana che Alex è stato mandato via, ma io non riesco ancora a stare tranquilla, l’unica cosa che mi dà tranquillità è dormire insieme a Jorge, ogni giorno che passa quello che provo per lui diventa sempre più forte, scava dentro di me e io non riesco a fermare queste emozioni, ho bisogno di lui come non ho mai avuto bisogno di nessun’altro, perché io credo di amarlo, di amare qualsiasi cosa riguardo a Jorge, solo che dopo tutto quello che è successo non credo sia il caso di buttarmi in questa cosa, lui si sente ancora in colpa per questo. Io e le ragazze siamo in camera di Lodo che sta parlando di come lei e Diego siano felici e innamorati, << Si ma quello che provo io per Ruggero è più forte di quello che provi tu per Diego! >> ribatte Cande, << Smettila, qua ognuno ama il proprio ragazzo a modo suo! >> dice Mechi e poi mi guarda, << Già e tu quando pensi di parlarne con Jorge? >> si gira Lodo verso di me, ormai tutte loro sanno quello che sta succedendo, << Già dovreste parlarvi e stare insieme! >> esclama Alba con occhi sognanti, << No assolutamente no! >> dico io, << Io non sono pronta e lui non credo voglia stare con me, non dopo che si sente in colpa per tutto quello che è successo >>, << Voi due dovreste imparare ad andare avanti, non potete fare così, dormite insieme tutte le notti come due fidanzatini, tu con lui stai bene e lui con te è un Jorge diverso, devo dire che è strano vedere Jorge provare dei sentimenti! >> parla Mechi che poi fa una faccia buffa e noi ridacchiamo, << Non ora, ho ancora bisogno di tempo >> dico, << Anche per tornare in accademia? >> domanda Alba, io mi giro ad osservarla << Si ho bisogno di tempo! >> ribatto io, << Perché? E’ la tua vita, il tuo sogno >> dice Cande, << Io non so cosa mi blocca! >>. Dopo una bella merenda con pane e nutella a Lodo viene un idea, << Perché un week-end non andiamo in campeggio? >>, << E da quando ti piace il campeggio? >> chiede Mechi confusa, << Così per avere un avventura! >> risponde lei, << Si dai! Lo diciamo anche ai ragazzi! >> saltella Alba, << Ovvio chi monta le tende e fa tutti quei lavori da campeggio se no? >> dice Cande e noi ridiamo, << A proposito dove sono? >>, a queste parole si sente un casino dietro la porta di Lodo e cinque ragazzi entrano, << Ehi ragazze! >> dice Facu sedendosi sulla sedia, << Cos’era tutto quel casino? >> domanda Mechi << Niente ci stavamo rincorrendo! >> risponde Xabi dandole un bacio, quanto vorrei che fossimo io e Jorge a fare così, lui mi guarda sorride e mi si avvicina, << Tutto bene Tinita? >> e mi dà un bacio sulla nuca, io deglutisco << Si bene, Lodo ha avuto una strana idea e ne stavamo parlando >> dico per coinvolgere tutti in quel discorso, << Ah sì e cosa? >> chiede Diego che è abbracciato a Lodo dal dietro e gli sta baciando il collo, << Diego smettila di fare così! Comunque vogliamo andare in campeggio >> dice lei con un grande sorriso, << COSA?? Ahahahahahah, voi in campeggio? >> parla Ruggero e in un secondo Cande si mette in pugni sui fianchi, << Che hai da ridere, pensi che non ne saremo all’altezza? >>, << No no, sareste delle bravissime campeggiatrici >> dice lui serio alzando le mani come per coprirsi, << Bene! >> dice poi Cande rilassandosi. << Ok si può fare, ma bisogna organizzarsi! >> parla poi Jorge << Credo ti faccia bene un po’ di aria aperta >> continua guardandomi, Alba ci fissa con gl’occhi a cuoricino e Mechi se la ride sotto i baffi, << S-si >> dico io imbarazzata, << Dai dobbiamo andare a provare la canzone! >> dice Facu, << Io non mi sento molto bene scusate >> dico dirigendomi fuori dalla stanza mentre tutti mi guardano, sento qualcuno rincorrermi e afferrarmi la mano, << Ehi, non fare così, tu sei forte, c’è la puoi fare! Tutti noi siamo con te devi solo trovare un po’ di fiducia in te stessa >> mi giro e Jorge mi sta guardando, fisso i suoi occhi verdi e mi ci specchio dentro, le lacrime iniziano a scendermi e d’istinto lo abbraccio e lui ricambia il gesto. Per me stare tra le sue braccia è la cosa più confortante al mondo, mi sento protetta e libera da qualsiasi paura. Mi stringe forte e mi dà dei piccoli baci sulla fronte, << Tu c’è la puoi fare, devi solo credere in te come faccio io, come facciamo tutti noi! >>.
 
E’ sera, sono sul divano con Clara a guardare un film, lei è seduta e io ho le gambe allungate sulle sue mentre mangiamo i popcorn, << Ti ha chiamato tuo padre? >> chiede lei, << Si prima, mi ha detto che sta facendo delle cose e che fra un po’ mi deve dare una notizia! >> guardo Clara << Tu ne sai qualcosa vero? >>, Clara si agita un po’ << E’èèè nooo? >> mi dice cercando di convincermi, << Si che lo sai! >>, << Si ma te lo dirà lui, ci tiene tanto! >>, a queste parole un idea mi invade la mente << Vi sposate? >>, lei arrossisce troppo, non l’ho mai vista così, << N-no davvero >> dice balbettando, << Ok! >> e ritorno a guardare il film. Quando finisce abbraccio Clara che va a dormire e io vado in cucina a prendere da bere, sarà un'altra nottata tra le braccia di Jorge, anche se prima di andare da lui devo stare un po’ in camera mia e aspettare che tutti dormano per andare da lui. Bevo grandi sorsate e poi mi dirigo verso la mia stanza per mettermi in pigiama, quando dalla stanza di Jorge sento una melodia, una dolce e bellissima melodia, mi avvicino piano alla porta per ascoltare e noto che è socchiusa, la apro e lo guardo, mi avvicino piano a lui e gli poggio una mano sulla spalla, a quel tocco lui si ferma e si volta di scatto << Ehi Tinita! Non è ancora presto? >>, domanda lui guardandomi seduto sulla sedia, << Si ma ti ho sentito suonare, è una melodia stupenda! >> dico senza fiato, per la purezza di quella melodia che è riuscita a toccarmi il cuore, << Già, peccato che non riesco a finire il testo, mi sono bloccato >> mi guarda facendo una smorfia, lo guardo e mi siedo in parte a lui, << Perché non me la fai sentire? >> domando, << Ma se ti ho appena detto che non ho finto il testo! >> mi domanda confuso, << Tu fammi sentire il pezzo che hai fatto >> continuo io guardandolo e sorridendogli. Lui inizia a suonare e a cantare, “No soy ave para volar, y en un cuadro no es pintar, no soy poeta escultor, tan solo soy lo que soy. Las estrellas no se leer, y la luna no bajare, no soy el cielo, ni el sol, tan solo soy. Pero hay cosas que si sé, ven aquì y te mostrarè, en tu ojos puedo ver, lo puedes lograr, prueba immaginar. “. Queste parole mi fanno venire i brividi, accompagnate da quella stupenda melodia, dentro di me era come se milioni di farfalle volassero, per un attimo lo fisso negl’occhi, << Poi mi sono bloccato, non so come fare il ritornello e come continuarla! >> dice, << Ma è stupenda! >> parlo senza pensarci, lui mi guarda un po’ stranito e poi mi fa un sorrisino, << Suona! >> gli dico di getto, << Io forse so come puoi continuarla >>, lui ricomincia a suonare e canta la prima parte, poi quando arriva dove finisce la strofa io inizio a cantare “Podemos pintar colores al alma, podemos gritar iee éé, podemos volar, sin tener alas, ser la letra en mi canciòn, y tallarme en tu voz” lui mi guarda mentre sto cantando e io lo fisso negl’occhi come se queste parole arrivassero direttamente dal mio cuore al suo. << Wow >> dice lui dopo un attimo di silenzio, << è bellissima, sei unica Tinita! >> afferma guardandomi, << Grazie, io non so mi sono venute così le parole >> sono imbarazzata, perché infondo è quello che provo, << Perché non mi aiuti a finire il testo? >> mi dice sorridendo, << O-ok >> gli dico, saremo stati lì per quasi due ore a provare e riprovare il testo di quella canzone che secondo me è magica e mi ha fatto tornare anche la voglia di cantare, io non so come ma Jorge Blanco riesce sempre a risolvere i miei problemi, quelli più profondi, riesce a tirar fuori tutto quello che ho dentro senza nessuno sforzo, semplicemente con una canzone. Siamo nel letto e mi giro e rigiro, vedo Jorge che mi guarda, << Perché non dormi? >> domanda, << Non lo so non riesco >> rispondo, << Cosa posso fare per farti addormentare >> dice, << Cantami una ninna nanna >> e ridacchio al solo pensiero, << Se è quello che vuoi Tinita! >> e ride anche lui, << No, sto scherzando, sei proprio un pollo Jorge >> lo guardo con una faccia buffa, ad un tratto mi arriva una cuscinata in pieno viso << Ehi non insultarmi Tinita! >> ribatte lui, << Ma come ti permetti di prendermi a cuscinate? >> e gliene ritorno una con tutta la forza che ho, << Questa è guerra allora! >> dice e si getta su di me facendomi il solletico << Non urlare se non vuoi che ci becchino qui insieme >> e continua a solleticarmi finché non mi libero dalla sua presa, ho le lacrime agl’occhi per le risate, << Basta mi arrendo! >> dico io e lui mi sorride beffardo << Jorge Blanco vince sempre >> io alzo un sopracciglio e lo guardo storta, poi mi lancio su di lui e mi ritrovo a cavalcioni sopra di lui, gli tengo i polsi sopra la testa e quando mi rendo conto della posizione in cui siamo arrossisco << Che vuoi fare Tinita? >> mi dice con uno sguardo di sfida e in un secondo mi ritrovo sotto di lui e questa volta è lui che è a cavalcioni su di me, << Visto non puoi battermi! >> dice spavaldo, << Ok, ok mi arrendo lo giuro, ma non farmi il solletico! >> lo guardo supplichevole, si avvicina piano e mi dà un bacio delicato sulla fronte e io inconsciamente mi mordo il labbro, in quel momento vorrei fare altro con Jorge, a quel pensiero divento un po’ rossa << Tini non morderti il labbro >> il suo sguardo cambia, da giocoso diventa passionale, si sposta sul letto al mio fianco, << Sai sei sempre una ragazza, bella, troppo bella e sei nel mio letto quindi fai la brava >>, mi sento in imbarazzo, infondo ho sempre saputo che Jorge è attratto da me in quel senso, ma non ci ho mai pensato fino infondo. << Lodo lo sa! >> dico d’un fiato per cambiare atmosfera, perché mi sta facendo impazzire, << Cosa? >> chiede lui, << Che dormiamo insieme! >>, lui spalanca gl’occhi, << Tutte lo sanno in realtà >> lui è ancora più scioccato, << Io non gliel’ho detto, l’hanno scoperto da sole, almeno Lodo l’ha scoperto da sola >> continuo a parlare, << E cosa ti ha detto? >> chiede, << Nulla di che, non gli dà fastidio, anche se Alba si domanda come tu faccia a dormire sempre con me se di solito stai con altre ragazze e infondo me lo domando anche io! >>, lui mi guarda << io, beh vedi io non esco con una ragazza da un po’ >>, sono sbalordita da quell’affermazione, << Da quanto? >>, << Dormi! >> dice lui << Non è il momento di parlare di me e della mia vita sentimentale! >>, un po’ delusa metto la mia testa nell’incavo del collo << Buonanotte Tinita >> dice dolcemente, << Notte >> rispondo io.
 
Mi sveglio di soprassalto e sono avvinghiata a Jorge e lui è avvinghiato a me, questa cosa di dormire insieme sta diventando sempre più intima, lo guardo dormire e sembra così tranquillo e piano gli accarezzo il viso poi gli do un piccolo e delicato bacio sulla guancia. E’ pomeriggio e ci sono qui tutti i ragazzi, siamo in giardino, oggi sono più carichi del solito, i ragazzi stanno facendo delle capriole e dei salti nel giardino, se la ridono di gusto, noi siamo sedute al tavolo mentre la musica risuona tra di noi, << Bella questa! >> dice Alba alzandosi di scatto dalla sedia e inizia a ballare, Cande alza le braccia e inizia a battere le mani << Vai Alba, Vai Alba >> mentre con il corpo ondeggia anche lei, Io, Lodo e Mechi iniziamo a ridacchiare poi Alba e Cande ci afferrano per le mani e ci fanno alzare per portarci nell’erba a ballare << Ehi cos’è una festa? >> chiede Facu, << Vogliamo partecipare anche noi!!! >> si avvicina di corsa Ruggero che afferra i fianchi di Cande e inizia muoversi con lei, Mechi ondeggia i fianchi e Xabi la guarda impallidito da quella visione, bisogna dirlo che Mechi sembra una dea, Diego solleva Lodo e lei spalanca le braccia mentre lui la fa girare, << Siete una mandria di matti >> urlo ridendo, dietro di me sento qualcuno che mi poggia le mani sui fianchi, << Allora Tinita facci vedere come ti muovi, mi sembra di ricordare che lo fai molto bene >> mi giro e do una pacca sulla spalla a Jorge che inizia a ridere << Scemo! >> gli dico poi comincia a farmi volteggiare finché non mi tira a se e finiamo petto contro petto, << Almeno ti vedo sorridente e Felice >> dice dolcemente. Rientro in casa per rinfrescarmi un attimo, esco dalla cucina e da lontano vedo il piano di mia madre, ripenso hai miei sogni strani e ancora mi chiedo cosa centri Jorge con essi, mi siedo al piano e lo guardo, ripenso a mia mamma e a quanto vorrei fosse qui con me, i ricordi più belli che ho di lei sono di quando è seduta a questo piano forte, le sue mani scivolavano sui tasti era bellissimo guardarla e l’unico modo che ho per ricordarla è suonare, per lei, soprattutto per me,  faccio un grande sospiro e poggio le mani sui tasti e inizio a suonare “Nightingale” un impulso da dentro mi fa cominciare a cantare, finalmente riesco a liberare la mia voce, chiudo gl’occhi e l’immagine di lei, la donna che mi manca più al mondo, che canta in parte a ma, poi sento dei rumori riapro gl’occhi e vedo tutti i miei amici entrare, credo abbiamo sentito il piano da fuori, mi guardano e vedo Cande e Alba con le lacrime agl’occhi, Lodo è abbracciata a Diego, Mechi sorride con gl’occhi lucidi, Xabi, Ruggero e Facu sono uno appoggiato all’altro e mi fissano, Jorge invece viene verso di me e si siede al mio fianco, mi poggia una mano sulla spalla e io lo guardo mentre ancora canto, lui mi sorride. Dalla porta compaiono anche Clara, Vittorio e Isabella, a questa dolce melodia Isabella si stringe a Vittorio e Clara si mette una mano davanti alla bocca, quando suono l’ultima nota tutti applaudono, << Credo di essere pronta a tornare! >> dico, mentre Jorge mi stringe a se sorridendomi.
 

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Capitolo 20
*** Campeggio. ***


Campeggio.
 
Oggi è Venerdì partiamo per il campeggio e ci staremo fino a domenica, << Hai preparato tutto? >> chiede Lodo seduta sul bordo del mio letto, << Si, anche se non so esattamente cosa portare, non sono mai andata in campeggio >> la guardo confusa mentre tengo in una mano lo shampoo per i capelli e nell’altra il bagno schiuma, << Tini, dove andiamo non ci sono le docce! >> ridacchia lei con una faccia buffa << Tu portati solo le cose necessarie che ti servono vestiti, spazzolino, scarpe comode eccetera, alle cose per il capeggio ci pensano i ragazzi! >>, << Si tanto non so esattamente cosa serva in un campeggio a parte la tenda! >> e rido. Dalla porta entra Clara, << Ehi ragazze, Jorge e giù che vi aspetta, si lamenta del fatto che non lo state aiutando a mettere le cose in auto e tu Lodo gli hai scaricato le tue borse davanti alla macchina >> e la guarda scuotendo la testa con un sorriso, << Zia, è lui l’uomo quindi è lui che carica l’auto >> dice alzando le spalle. Prendo le mie borse e scendo, indosso dei pantaloncini di jeans, una maglietta bianca legata su un lato con un nodo, cappellino di paglia, occhiali da sole e scarponcini. << Wow sembrate proprio delle campeggiatrici! >> esclama Jorge vedendoci arrivare, Lodo è vestita quasi come me, solo che lei indossa una canotta nera e ha una coda alta, Jorge invece è il solito, maglietta larga, pantaloncini e scarpe da ginnastica. Passiamo a prendere Diego, che appena vede Lodo così gli dice che è bellissima come sempre insomma e poi passiamo a prendere Alba, la su un'altra auto ci aspettano tutti gl’altri. Siamo partiti e il tragitto è comico, Lodo e Diego battibeccano su che strada è meglio fare, Alba è confusa mentre cerca di parlare e ogni volta viene interrotta << ALLORA! >> sbotta lei di colpo << IO LA SO LA STRADA! >> e Lodo e Diego si zittiscono in un battibaleno e noi iniziamo a ridere. Dopo un’ora e mezza di strada siamo arrivati, camminiamo per circa venti minuti carichi di zaini e tende in un sentiero pieno di alberi finché arriviamo vicino a un piccolo laghetto con un torrente e a qualche metro da esso ci fermiamo per trovare il posto più adatto da mettere le tende. Saranno le cinque di pomeriggio e iniziamo a montare le tende in uno spiazzo tra gl’alberi, abbiamo quattro tende abbastanza grandi e una grandissima, sicuramente ci stiamo dentro tutti, sono disposte a cerchio in modo che al centro si possa fare un fuoco, abbiamo le luci per la notte, la griglia per cucinare, strumenti musicali, non mancava nulla proprio. Jorge e Ruggero cercano di spiegare a me Cande e Lodo come si monta una tenda, credo di aver capito e difatti riesco a tirarla su, Cande proprio non ci sa fare e si arrabbia con Ruggero dicendo che non sa spiegargli bene come si fa. Dopo che Facu Jorge e Xabi sono andati a raccogliere un po’ di legna cerchiamo di accendere il fuoco, << Non allontanatevi troppo voi! >> dice Xabi guardando noi ragazza << Già c’è il rischio di perdersi verso il bosco il sentiero non c’è! >> continua Jorge, << Si si fratellino sappiamo badare a noi stesse! >> ribatte Lodo sorridendo. A cena mangiamo dei semplici panini, << Dopo ci raccontiamo storie di paura? >> chiede Alba entusiasta, << Cosa? NO! >> risponde Cande, << Che c’è avete paura? >> chiede Diego che riceve un pugno sulla spalla da Lodo, << Noi non abbiamo paura! >> sbotta lei. Noi ragazze abbiamo progettato un piccolo scherzo hai ragazzi, Mechi prima di partire è andata a comprare delle pistole d’acqua e noi siamo chiuse in una tenda a caricarle, << Allora ce le infiliamo dietro nei pantaloni, state attente quando usciamo ok? Non dovete farle assolutamente vedere, quando ci avviciniamo e siamo abbastanza vicine li colpiamo >> parla Mechi l’artefice del piano sussurrando, noi tutte annuiamo con la testa. Facendo finta di niente usciamo dalla tenda e i ragazzi si voltano a guardarci, noi tranquillamente ci avviciniamo al punto dove sono seduti vicino al fuoco, ad un piccolo segnale di Mechi tiriamo fuori le pistole ad acqua e iniziamo a sparargli, loro si alzano di scatto e cercano di rincorrerci, Io e Mechi stiamo correndo intorno alla tenda grande mentre Xabi e Jorge ci inseguono e noi continuiamo a colpirli con l’acqua << Vi prenderemo statene certe! >> dice Xabi, Jorge aumenta la velocità della corsa e riesce ad afferrarmi, << Ora questa è mia! >> mi prende la pistola dalle mani e me la punta addosso, << Non provarci Blanco >> dico con un tono basso e il fiatone, << Cara Tinita le tue supplice non funzionano >> mi fa un sorrisino malefico, io inizio a correre e sento l’acqua colpire la mia schiena, vedo Cande a cavalcioni su Ruggero e gli spruzza l’acqua in faccia, Facu, Diego, Lodo e Alba si riparano dietro le tende come in trincea e si sparano a vicenda, Mechi punta la pistola contro Xabi e lui alza le mani come per arrendersi, << Basta Jorge! >> mi giro a guardarlo e lui ride, << Sei cattivo! >> dico senza fiato, << Anche tu! >> risponde alzando le spalle, lui abbassa la pistola e fa un passo verso di me, io inizio a tremare, poi qualcosa ci colpisce e vediamo Lodo e Diego che ci colpiscono e il gioco ricomincia. Dopo esserci cambiati siamo tutti seduti intorno al fuoco e Mechi sta cantando, lei è davvero brava, dopo una lunga nottata decidiamo che noi ragazze dormiamo nella tenda grande e i ragazzi divisi nelle altre più piccole, siamo finalmente sole. << Ho visto cosa è successo prima! >> dice Mechi e io e tutte le altre la guardiamo confuse, << Si hai fatto gl’occhi dolci a Jorge e lui si è arreso! >> continua lei, << Oh che carino! >> dice Alba mentre tutte mi fissano, << C-che intendi >> chiedo, cosa c’è di strano penso, << Beh che lui semplicemente non riesce a resisterti >> io arrossisco, << Ti prego Mechi perché devi dirmi così, non possiamo parlare di altro >> parlo, << Non è per Jorge, è per te Martina >> afferma Lodo e io non capisco, << Esatto >> conferma Mechi << Per quanto mi fa strano vedere Jorge così non è per lui che mi preoccupo, sei tu quella strana, vedi Martina la tua reazione quando ha fatto un passo verso di te è davvero interessante… Perché reagisci così quando ti si avvicina?, sembri confusa e questo non ti fa star bene e io lo noto! >>, quando finisce di parlare rimango di sasso << è lui che mi confonde >> dico a testa bassa, << Dovresti metterti apposto le idee >> afferma Cande, << Lui mi tratta bene, come una regina ma credo che lo faccia solo perché si sente in colpa e io non voglio che si senta così, questo fa sentire in colpa me. Però certe volte sembra che lo faccia per altro e non solo perché sente il dovere di proteggermi >>, << Dovresti parlargli, non puoi stare con il dubbio di sapere se lui prova davvero qualcosa per te >> mi poggia una mano sulla spalla Lodo e mi sorride.
 
Quando mi sveglio mi fa male la schiena, sento i ragazzi fuori che parlano e quando mi volto vedo le mie amiche che ancora dormono, mi alzo e vado fuori, mi avvolgo la coperta intorno a me e mi avvicino ai ragazzi ancora intontita, << Buongiorno Fanciulla >> mi sorride Facu << Non hai dormito bene ne? >>, io gli sorrido e confermo con la testa << Mi fa male tutta la schiena! >> dico, vedo Jorge che mi fa sedere tra le sue gambe e inizia a massaggiarmi le spalle, << Meglio? >> chiede sorridendo, << Oh sì! >> dico facendo ciondolare la testa, ecco cosa mi confonde, queste cose, questi piccoli gesti per me significano tanto ma per lui? Quando si sono svegliate tutte andiamo a fare una camminata, siamo saliti su una montagnetta ci abbiamo messo quasi due ore per arrivare in cima, << Sono Morta! >> dice Cande sdraiandosi sull’erba, la vista è fantastica, sento l’aria fresca impossessarsi del mio corpo, quando ritorniamo indietro arriviamo alle nostre tende verso l’una e mezza, i ragazzi iniziamo a cucinare la carne che abbiamo portato e noi ragazze aspettiamo con molto appetito che sia pronto. << Ho fame >> dice Alba tenendosi la pancia, << Non dirlo a me mangerei anche la carne cruda >> risponde Mechi e dalla sua pancia arriva un rumore << Visto! >> afferma lei. Dopo aver pranzato andiamo vicino al laghetto, siamo sulla riva con i piedi in acqua e stiamo ridendo e scherzando, << Diego prendimi in spalle >> dice Lodo guardandolo, lei sale e lo fa andare verso Cande e la spintona con i piedi, quasi cade in acqua e Lodo inizia a ridere, << Ehi! Questa me la paghi! >> Cande sale sulle spalle di Ruggero che è in parte a lei, e inizia una battaglia, Jorge mi avvicina a me e si abbassa, << Sali >> dice << E facci vincere! >> dice ridendo, io sorrido e salgo, Facu finisce in acqua con Alba sopra di lui ma invece di arrabbiarsi ridono, Diego è il secondo a cadere così Lodo finisce anche lei in acqua << Non sei capace a stare in piedi? >> chiede lei irritata e lui la schizza con l’acqua e iniziano a lottare tra di loro, io e Jorge facciamo cadere Ruggero e Cande si aggrappa a lui per non bagnarsi ma finisce in acqua comunque, Mechi e Xabi ci guardano da lontano, << Non avete scampo >> dice lei con un sorriso beffardo, iniziano a venirci incontro e non so come Jorge fa cadere Xabi e anche loro si bagnano, << Mi dispiace Tini >> dice lui ad un tratto, non faccio tempo a chiedergli perché e mi getta in acqua, quando riemergo lo rimprovero << STRONZO! >> esclamo, inizio a riempirlo d’acqua e quando si volta mi lancio sulle sue spalle gli mordo il collo, << Ahi, lasciami >> dice lui ridendo, << No, finché non riesco a buttarti in acqua >> e ricomincio a morderlo, lui si arrende e si fa trascinare giù << Hai vinto! Hai vinto! >> dice lui passandosi la mano fra i capelli per toglierne l’acqua.
 
Verso le quattro di pomeriggio iniziamo a darci da fare, sistemiamo dentro le tende, ripieghiamo bene le coperte eccetera per avere almeno un po’ in ordine, << Mechi ma cosa te ne fai dei trucchi? >> chiede Lodo mentre sistemiamo, << Oggi è sabato! >> risponde lei, << Si ok ma siamo in campeggio non andiamo a ballare! >> la guarda confusa << Lo sai che non riesce a stare senza le sue cose >> dice Cande e ridiamo. Quando abbiamo finito ci uniamo ai ragazzi << Io vado a prendere un po’ di legna >> dice Jorge << Chi viene con me? >>, << Martina! >> urla Mechi << lei non ha nulla da fare e mi ha appena detto che vuole fare una camminata! >> grazie Mechi penso dentro di me, perché mi fai questo. Stiamo camminando nel bosco mentre Jorge mi fa vedere che rami raccogliere, qua è molto più fitto di alberi, già non riconosco più la strada di ritorno << Sei sicuro di saper ritornare indietro? >> lo guardo spaesata, << Ovvio! >> dice lui, dopo dieci minuti suona il telefono di Jorge e siccome io sono in parte a lui quando tira fuori il telefono vedo il nome di Sophia, lui gli mette giù e io lo guardo stranita << Perché non rispondi? >> chiedo con un altro tono di voce, lui non mi risponde e mi guarda << La tua ragazza lo sa che tu dormi con me tutte le notti? >> dico visibilmente arrabbiata, << Lei non è la mia ragazza >> ribatte lui, << E allora perché ti chiama? >>, << Non ne ho idea >> risponde, << Sei sempre il solito! >> gli dico, << Perché ti importa? >> sbotta lui, << Perché tu dormi con me Jorge, non puoi avere una ragazza e dormire con me! >> urlo quasi, << Io e te anche se dormiamo insieme non stiamo insieme Martina >> a quelle parole il cuore mi arriva in gola e inizio a camminare velocemente e sento Jorge inseguirmi, << Io non volevo dire questo >> mi dice mentre ancora cammino via, << Invece si >> mi giro a guardarlo e poi ricomincio a camminare, << Cosa devo fare Martina? Io non so cosa vuole da me o perché continui a chiamarmi, non mi importa! >> urla lui, << Mi irriti Jorge >> dico << Fai il carino, mi tratti come una regina e il fatto che lo fai solo perché ti senti in colpa con me mi fa arrabbiare. Cosa vuoi? >> urlo. << Martina, vederti come ti ho visto io mi ha distrutto, non mi sono mai sentito così in vita mia, tu eri li stesa senza coscienza, io pensavo che non ce l’avresti fatta perché lui ti ha fatto del male per colpa mia >>, << NON è COLPA TUA! >> urlo scandendo bene ogni singola parola, << SI CHE LO E’ MARTINA! Non lo capisci? Non avrei mai dovuto permettergli di farti del male me l’ero promesso e invece te l’ha fatto e io non mi perdonerò mai per questo >>, << Tu devi smetterla Jorge, non puoi trattarmi così, non puoi dormire con me solo perché ti senti in colpa, per me è una cosa importante, io non dormo con te perché credo di farti un favore, ma perché tu mi fai sentire davvero al sicuro e se tu quel giorno non fossi tornato a casa a quest’ora non sarei qui a divertirmi con i miei amici, tu devi solo capire che è grazie a te se ancora non ho perso la voglia di essere felice e invece tu mi usi come una scusa per sentirti meglio, d’ora in poi puoi tornare a uscire con tutte le tue ragazze non c’è più bisogno che ti occupi di me >> e corro via. << Tini non correre >> urla lui che mi insegue << Fermati >> dopo un po’ mi fermo per la stanchezza e Jorge mi raggiunge, << Vai VIA! >> gli dico, << Non torno indietro lasciandoti qui da sola! >> dice lui prendendomi per un polso, << Io non voglio più parlarti >> a quelle parole lui si ferma e mi guarda, qualcosa nel suo sguardo cambia, vedo la tristezza invadere i suoi grandi occhi verdi, mi lascia il polso e si siede su una roccia tenendosi la testa fra le mani, lo sento respirare profondamente come per calmarsi. Dopo qualche minuto di silenzio Jorge si alza, << Sai vero che non so dove siamo? >> afferma lui, io lo guardo confusa << C-cosa? >> domando, << Già siccome una certa Tini si è messa a correre per un bosco e per non perderla l’ho inseguita, non ho guardato dove stavamo andando >> mi guarda corrugando la fronte, << Quindi ci siamo persi! >> e la paura mi invade mentre fisso Jorge.

P.s: Io ritorno domenica sera, voglio ringraziare tutti quelli che leggono, seguono e commentano questa storia, mi piace avere vostri pareri personali sia positivi che negativi quindi se avete qualcosa da dirmi fate pure, grazie ancora. Buon fine settimana!

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Capitolo 21
*** Noi. (Jorge Blanco) ***


Noi (Jorge Blanco)
 
<< Martina stai tranquilla! >> gli dico vedendola camminare avanti e indietro, << Ora ci calmiamo e troviamo la strada >> lei si volta e mi fissa, nel suo sguardo vedo un po’ di tristezza per la nostra discussione. Mi alzo e vado verso di lei e la fermo, << Ehi basta! >> gli dico, << Hai intenzione di non parlare mai più! >> chiedo allargando le braccia, << Ci siamo persi Jorge, che cosa facciamo? >>, nella sua voce sento l’agitazione, << Dobbiamo aspettare qualcuno verrà a cercarci… Spero >> gli dico << Ci sono io con te non devi avere paura >> dico guardandola dritta negl’occhi per calmarla, << Ti ho già detto di non trattarmi così! >> ribatte arrabbiata e confusa. Sono io che la rendo così, perché non riesco a capire cosa provo, eppure dentro di me c’è un forte desiderio di baciarla e consolarla, tutte queste notti a dormire con lei mi hanno fatto capire che lei è totalmente diversa da quello che sono abituato ad avere, lei si coccola su di me, io gli do protezione e lei lo sente, lo sa, lei crede in me e io credo in lei è questo che ci unisce così tanto, ma vederla così solo perché io non capisco i miei sentimenti fa star male anche me. << Siediti! >> gli dico, lei obbedisce e si siede abbracciandosi le gambe, mi abbasso verso di lei e le do una carezza, a quel movimento lei mi guarda ancora più confusa e io mi allontano. Mi sento affranto, mi siedo appoggiandomi con la schiena ad un albero, ripenso a quando l’ho vista a terra, indifesa e ancora mi sale la rabbia, un brivido mi percorre dentro, se l’avessi davanti in questo momento quello stronzo lo ammazzerei, lei non si tocca, lei è l’unica che mi sa far provare tutte le emozioni in modo amplificato. Il fatto che gli fa paura stare sola nella sua stanza, mi ha portato a starle sempre più vicino per non lasciarla mai sola, ma il ricordo più bello è di quando mi ha aiutato a comporre la canzone, li sono riuscito completamente a vedere la sua anima. Mi alzo e mi avvicino a lei, << Ho pensato che la canzone che abbiamo composto insieme potresti cantarla con me, potremmo farla sentire a Pablo >> lei alza lo sguardo su di me << Jorge non serve che tu fai queste cose solo perché pensi che io sia arrabbiata con te! >> lei si alza e comincia ad andare avanti e indietro, << Non è così! >> la fermo << Io voglio davvero cantarla con te, l’abbiamo scritta insieme, NOI! >> dico per fargli capire che non lo faccio per quello che pensa ma perché è semplicemente lei che mi fa sentire bene, che da quando c’è lei che io vedo il mondo più luminoso. << Forse >> risponde lei confusa, << Martina ascoltami bene, so che credi che io sia uno stronzo che ti usa per un senso di colpa, ma tu devi credermi quando ti dico che voglio starti vicino, non posso starti lontano, non ci riesco >> lei mi guarda stordita, non capiva il senso di tutto ciò, infondo prima abbiamo litigato e non è stato molto bello, << Ok, cantiamola insieme >> dice lei pacata, vedo che trattiene le sue vere emozioni come faceva quando ci siamo conosciuti, << Allora proviamola >> dico, << QUI?? >> domanda lei con una faccia buffa e indicando con la mano il posto che ci circonda, << Si, tanto cosa abbiamo da fare? E magari se siamo fortunati ci sentono >> gli dico, io inizio a cantare e poi le piano mi segue, mentre cantiamo camminiamo in tondo e il nostro sguardo si incontra, è un momento magico, solo nostro e credo che nessuno al mondo si sia mai sentito come me. Quando siamo alla fine siamo vicinissimi, riesco a sentire il suo dolce respiro su di me, ho una voglia irrefrenabile di baciarla e mentre mi avvicino sempre più << JORGEEE! MARTINAA >>, << DOVE SIETE?? >> << TINIIII! >>, le voci dei ragazzi mi fanno ritornare con i piedi per terra, << SIAMO QUA! >> urla Tini andando verso il suono delle voci, poco dopo vediamo i ragazzi che ci stavano cercando, << Menomale siete vivi! >> ci abbraccia Mechi, << Dove siete finiti? Come avete fatto a perdervi? >> mi chiede Diego dandomi il cinque, << Colpa mia, mi sono distratto e non ho seguito il sentiero >> dico, vedo Mechi guardarmi con gl’occhi socchiusi, so già che appena potrà mi farà il terzo grado. Ci dirigiamo verso le tende e scopro che ci eravamo allontanati di un bel po’, io e i ragazzi iniziamo ad accendere il fuoco che si è spento, le ragazze si sono chiuse nella tenda. << Allora come avete fatto a perdervi? >> domanda Ruggero che non gli sfugge nulla, << L’ho già detto! >> rispondo alzando le spalle, << Si ma tu non la racconti giusta! >> dice Xabi sorridendomi, << Già >> ribatte Facu, << Anche tu l’unico intelligente del gruppo assecondi questi qua! >> gli rispondo e loro iniziano ad insultarmi amichevolmente, << Resta il fatto che nascondi qualcosa, e lo so perché credo che Lodo sappia qualcosa! >> afferma confuso Diego << Quindi diccelo e facciamola finita >> continua lui, << Nulla di che davvero, solo che da quando è successo quel che è successo dormo con lei, tutto qua >>, i miei amici sono stupefatti, mi guardano allibiti, << TU! Jorge Blanco li donnaiolo che dorme con una ragazza e per di più senza farci nulla! >> dice Ruggero a bassa voce ma cose se stesse urlando, << Si non c’è nulla di male, l’ho trovata accucciata nella sua stanza, non riesce a starci da sola! >>, << Poverina >> dice Xabi, << Già, un brutto trauma >> continua Facu, << Si ma tu dormi con lei, eri geloso di lei, stai sempre vicino a lei, non è che… >> dice Ruggero e io lo fermo, << Non ne voglio parlare davvero, è già tutto difficile >>, << OH! OH! Tu sei davvero andato amico mio >> esclama Diego, << Dai Jorge ammettilo, ti piace, tu per lei provi qualcosa, anche noi ci siamo dovuti passare, quando io ho capito di essere innamorato di Cande ci ho messo un po’ ad abituarmici, noi eravamo una squadra e tutte ci volevano >> e a quelle parole alzo gl’occhi al cielo << ma quando trovi quella persona che ti rende diverso, che ti fa sentire diverso bisogna solo accettarlo >> continua Ruggero, << E’ vero >> conferma Diego, << Ok, Ok ho capito, ci penserò! >> dico per terminare quella conversazione.
 
E’ notte e mi sto girando nella tenda, in parte a me c’è Facu che russa, siamo in una delle tende piccole, mi alzo ed esco dalla tenda e inizio a camminare avanti e indietro, continua a pensare a Tini e a quello che stava per succedere prima che ci trovassero, faccio un grande respiro. Vado dritto alla tenda dove c’è Tini con Alba, cerco di svegliarla anche se so che infondo non sta dormendo bene, << Tini! >> lei apre un occhio, << Che vuoi? >> domanda con la voce mezza assonnata, << Vieni con me! >>, << Cosa? E dove? >> si tiene su con un braccio e mi guarda, << Vieni! >> dico serio, lei si alza ed esce dalla tenda, si copre con una coperta si infila le scarpe e io la afferro per la mano portandola con me, << Dove andiamo? >> domanda << Non vorrai che ci perdiamo di nuovo! >>, << No voglio solo parlare di quello che stava per accadere oggi >> dico e mi fermo per guardarla, lei mi fissa confusa, io continuo a camminare finché non arriviamo alla riva del laghetto. La guardo, sotto il riflesso della luna è ancora più bella << Noi dobbiamo parlare di quello che sta succedendo, tra di noi >> dico, << Di cosa vuoi parlare Jorge, è notte fonda, io non riesco a dormire e tu mi trascini qua per parlare di qualcosa che non esiste? >> dice lei irritata e si gira per andarsene, la blocco afferrandole la mano, << Si invece >> esclamo << Tu devi dirmi cosa provi Tini, di cosa provavi prima che succedesse quel che è successo! >>, lei si blocca e mi guarda, << Parlami >> dico sussurrando, lei mi fissa negl’occhi e deglutisce rumorosamente, poi finalmente inizia a parlare, << Perché lo vuoi sapere? >> mi chiede, << Perché sento il bisogno di saperlo, devo credere che sia reale >> e lei fa un passo verso di me, << Cosa hai provato quando ti ho baciata? >> chiedo, lei è un po’ tesa << Vedi noi eravamo molto uniti, poi noi ci siamo allontanati e quando noi… si insomma noi ci siamo baciati e io ho capito di non provare niente per Alex, noi siamo due persone diverse, si perché noi… >>, << Continui a dire noi! >> dico io sorridendole, lei si blocca e mi guarda, d’istinto la bacio, le circondo il viso con le mani e mi getto sulle sue labbra, mi è venuto da dentro, spontaneo come respirare, lei rimane rigida per un secondo poi la sento lasciarsi andare, mi mette le mani tra i capelli e risponde al mio bacio, è come se un centinaio di fuochi d’artificio esplodessero nel mio cuore, così passionale ma dolce, una cosa così intima, non l’avevo mai provata, le nostre bocche si capiscono alla perfezione, sotto le stelle e la luna, ci siamo solo noi.
 
Stiamo camminando per tornare indietro e nessuno dei due parla, sinceramente questo bacio mi ha confuso ancora di più, perché la voglio con tutto me stesso, lei mi prende dentro, non sono solo attratto fisicamente da lei anche se questo influisce sui miei istinti, c’è qualcosa di più profondo, dicono che l’amore non è magia ma è solo scienza, tutte le nostre emozioni hanno un fondamento scientifico, ma quando guardo lei mi chiedo se questo non sia qualcosa di magico. << Tini! >> la chiamo lei si volta e mi guarda, sto per parlare << Ti prego non dire niente, non ora! >> dice lei e in silenzio continuo a camminare verso l'accamoamento. Quando arriviamo lei si ferma e io mi avvicino a lei, << Qualcosa non va? >> domando, << No è solo che, dormi con me per favore! >> dice lei fissandomi con due occhi grandi, << Ok >> rispondo piano, entriamo nella tenda dove c’è anche Alba e io mi sdraio in parte a Tini che si rannicchia al mio fianco, la sento rilassarsi, si sente al sicuro e questo mi fa sentir bene anche a me, saperla tranquilla e al sicuro è l’unica cosa che mi importa. << Oh mio dio che carini!! >> sento urlare nella tenda, apro un occhio e vedo Alba che ci fissa con le mani incrociate l’una nell’altra e con occhi sognanti, << Shh! >> le dico << Vuoi svegliare tutti? >>, lei fa cenno di no con la testa, << L’ho solo aiutata a dormire, lo sai no? >>> continuo io << Ah sì si certo, però siete carini! >> io le sorrido e poi lei esce dalla tenda. Guardo Martina dormire tra le mie braccia, rannicchiata in parte a me con il suo viso nascosto nell’incavo tra il collo e la spalla, credo di guardarla da quasi mezz’ora quando Lodo entra in tenda, << Shh >> le dico facendo il gesto con il dito, << Se la sta proprio dormendo >> dice sorridendo e poi si siede in un angolo libero della tenda, << Non l’ho mai vista dormire così bene >> mi guarda << è proprio vero che con te si sente al sicuro >>, << Già chissà perché? >> dico io con una faccia buffa, << Perché sei un bravo ragazzo e perché a lei gli voi veramente bene, hai un grande cuore Jorge dovevi solo trovare la persona a cui darlo e ne hai la prova li, che dorme tra le tue braccia come un bambino piccolo quando dorme in braccio alla mamma. Non sottovalutarti, tu la meriti una ragazza così e c’è un motivo se con tutte le ragazze che hai frequentato non hai mai provato niente ed è arrivata lei ed è cambiato tutto >> lei mi guarda negl’occhi, << Non eri mica tu che non volevi che ci provassi con lei? >> le domando, << Si fino a quando non ho visto cosa provi per lei! >> mi dà un bacio sulla guancia e esce dalla tenda. Io ritorno a guardare Martina, sembra così calma e serena, a guardarla mi riaddormento anche io.
 
<< Jorge! >> sento Martina chiamarmi, << Jorge svegliati >> mi ripete, io apro gl’occhi e vedo lei, << dai che è quasi ora di pranzo, Mechi è appena venuta a dirmi che è quasi pronto >>, io mi alzo a sedere e gli dò un piccolo bacio sulla guancia, lei sembra ancora in imbarazzo. Dopo pranzo sistemiamo alcune cose che non ci servono più, perché stasera torniamo a casa, sto sistemando delle cose in macchina e Mechi si avvicina, << Allora cosa è successo? >> chiede lei appoggiandosi all’auto e incrociando le braccia, << Niente Mechi non ti preoccupare! >> le dico sorridendo, << Non è vero Blanco e tu sai che io lo so! >> e sorride ancora di più, << Ok Mechi l’ho baciata ma poi lei non ne ha voluto parlare e credo che non ne avrà voglia per un po’! >>, << Bravo Jorge, almeno abbiamo fatto un passo avanti, ora concentrati su quello che devi fare e se non fai qualche passo da solo ti ci spingo io a farli capito Blanco! >> e si incammina verso le ragazze. Siamo tra ragazzi mentre le altre sono andate fino alla riva del fiume a sciacquare bicchieri, scodelle e tutte quelle cose, << Allora anche stanotte il nostro Jorge ha fatto dolci sogni tra le braccia della nostra Tini >>, dice Diego ridendo, << Non prendetemi in giro ragazzi! >> dico, << Jorge non capita tutti i giorni, devi ammettere che è davvero strano, però sono felice per te, credo che sia giusta per te, almeno sa tenerti testa è una con le palle ma riesce anche a tirare fuori il tuo lato umano il che è positivo >>, << Credo che sia proprio per questo che non riesco a stargli lontano, il fatto che lei tira fuori il meglio di me, non riesco a fare a meno di quella sensazione che provo quando gli sono vicino >> dico guardando nel vuoto << L’amore! >> dicono all’unisono i ragazzi e io rido, << Si si l’amore! >> e ridiamo tutti insieme. Stiamo giocando a palla quando le ragazze tornano, << Eccole, siete tornate giusto in tempo per aiutarci a smontare le tende >> esclama Xabi, le ragazze borbottano qualcosa e poi ci aiutano, vedo Tini spiegare a Cande come smontare la tenda, sta sorridendo e credo di non aver mai visto un sorriso così bello, come il suo. Verso le sei di sera finalmente siamo a casa, vado in camera mia a farmi una doccia e a sistemare le cose, dopo cena aspetto seduto sul letto, non so se andare da Tini per stare con lei magari non vuole, quando sento la porta aprirsi e lei compare davanti a me, piano piano e senza dire una parola si mette nel mio letto e si rannicchia su di me, << Credevo non saresti venuto! >> mi dice lei, << E invece si, ti ho detto che non ti lascerò mai più sola! >> gli rispondo, lei si stringe ancor di più a me, sento il suo profumo e gli poso un delicato bacio sulla fronte, << Fidati di me, andrà tutto bene Tini, noi c’è la faremo a superare tutto! >> chiudo gl’occhi pensando che forse, anzi molto probabilmente amo questa ragazza e mi addormento.
 

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Capitolo 22
*** Il Ritorno All'accademia. ***


Il ritorno all’accademia
 
Oggi ritorno all’accademia, quando entro in aula vedo Sophia guardarmi male mentre il resto dei miei compagni mi saluta affettuosamente, << Ben tornata Martina >> mi abbraccia Pablo << Ci mancavi molto sai! >> io gli sorrido, iniziano le lezioni e io finalmente ritorno alla mia vita di sempre, ovviamente con qualche pensiero in più, io e Jorge non abbiamo ancora parlato di ciò che è successo sabato notte al campeggio, io sono imbarazzata eppure quel bacio era pieno d’amore. << Tutto ok? >> mi domanda Jorge avvicinandosi e noto Sophia guardarci, << Si bene >> gli sorrido e lui mi accarezza la guancia, io lentamente lo abbraccio, << Grazie a te! >> gli dico, quando mi volto vedo Sophia impietrita, come se non si aspettasse questo nostro avvicinamento. Sono fuori nel cortile con le ragazze, << Allora? Hai parlato con Jorge stanotte del vostro appassionato bacio? >> mi domanda Lodo, << Anche tu ti ci metti ora a punzecchiarmi? Mechi mi basta e avanza! >>, Mechi mi guarda di traverso e poi sorride << Già di Mechi c’è ne solo una! Quindi avete parlato si o no? >>, << No, non c’è nulla da dire, è lui che deve chiarire le sue idee perché è lui che me le confonde, io so di aver bisogno di lui per stare bene e non so nemmeno il perché! >> dico, << Mi sa che quella confusa sei tu! >> borbotta Cande mentre sta mangiando le patatine fritte, oggi è molto hippy e più tranquilla del solito, << Si è vero! >> dico, << Io voglio vedervi insieme! >> esclama Alba con un gran sorriso, << Credo che noi non staremo mai insieme, non riusciamo a capirci, cioè si ci capiamo perfettamente, ma le cose che succedo intorno a noi sono dei segnali, quando ci avviciniamo succede sempre nei momenti sbagliati! >>, << Tempo al tempo! >> mi risponde Lodo << io ci ho messo un po’ a mettermi con Diego, prima o poi si sistemerà tutto anche per voi >> continua, << Già Tini non puoi sposarti e dormire con Jorge >> dice Cande e poi ridacchia e tutte insieme lo facciamo, << Già dovrei anche smettere di dormire con lui, non è una cosa sana, mi confonde, mi fa avvicinare troppo a lui >> affermo, << Sei già troppo vicina a lui Tini, ormai non puoi più tornare indietro, io se fossi in te nel suo letto ci starei eccome, cosa darei per poter stare tutte le notti tra le braccia del mio Xabi! >> parla Mechi, << Si ma tu e Xabi state insieme, Martina e Jorge no! >> ci guarda Alba che ha detto una cosa sensata, << Appunto, a me piace dormire con Jorge e mi fa star bene ma non possiamo continuare così, è troppo intimo >> e abbasso lo sguardo perché pensare di non condividere più le notti con Jorge mi chiude lo stomaco, << E se poi hai ancora gl’attacchi di panico? Cosa farai? >> chiede Lodo, << Non lo so ma devo resistere dalla voglia di andare da lui! >>, << Di la verità ti piacerebbe fare altro con Jorge in quel letto >> sorride maligna Cande, << Ma cosa stai dicendo! >> dico imbarazzata, << Dai Tini! Non abbiamo cinque anni, lui ti piace e non ti piace solo perché è dolce e gentile con te >> mi guarda Lodo sgranando gl’occhi, << Già non vorrai dirci che non ci hai pensato? >> ridacchia poi Alba, << Ma è ovvio che ci pensa, sta nel letto con Jorge, avrà gl’ormoni che saltano quando è con lui >> afferma Mechi convinta, << Ehi stiamo parlando di me! E poi voi cosa ne sapete! >> e si girano a fissarmi, << Non sai mentire Tini! >> dice Lodo come per scusarsi, << Ma cosa vi prende, quelle che hanno gl’ormoni che saltano siete voi, cos’è sentite la primavera? >> chiedo finta irritata, << Su dai Tini, siamo tue amiche a noi puoi dirci queste cose! >> parla Mechi, << Perché tu quando dormi con Xabi hai gl’ormoni che saltano? >> la guardo con una faccia strana, << Ovvio non solo quando dormiamo insieme, ma ogni volta che lo vedo >> inizia a ridere e io con lei. << Dobbiamo pensare ad un piano “ Come far mettere insieme Tini e Jorge >> dice Alba e tutte entusiaste rispondo di sì, << No! >> dico << Siete Matte! >>, << Cara Tini o come ti chiama Jorge Tinita, se non ti dai da fare tu lo facciamo noi! >> parla Cande e mi fissa con aria di sfida, << Vi prego non fate cose strane o chissà che cosa, vi prego! >> e loro sorridono maligne. << Dai Tini noi vogliamo vedervi insieme, noi lo vediamo che vi amate, forse voi non lo sapete ma siete fatti l’uno per l’altra si vede lontano un miglio >> mi poggia una mano sulla spalla Lodo, << E secondo te non ci saranno problemi con tutte le ragazze di Jorge che aspettano ancora che lui le richiami o che non desiderano altro che lui, Jorge Blanco uguale a problemi e io di problemi fino ad ora ne ho avuti abbastanza! >> dico alterata << A quelle ci pensiamo noi >> alza la mano Alba, << Ma se Jorge ormai ha occhi solo per te! >> dice Cande, << Si ma sarei il bersaglio umano di tutte le sue ex o quello che sono! >>, << Martina tu starai con Jorge punto e stop, se tu lo ami noi faremo di tutto per aiutarvi a stare insieme >> Mechi mi abbraccia e poi tutte le altre si uniscono a noi.
 
Stiamo aspettando che arrivi l’ora di Pablo, vedo da lontano Jorge seduto al tavolo del bar a mangiare un panino, deve aver finito la lezione con Beto, poi con la coda dell’occhio vedo Sophia avvicinarsi a lui e sedersi accanto, mi sembra di aver appena ricevuto un pugno allo stomaco, la vedo ridere mentre gli parla e gli poggia una mano sulla spalla per poi poggiarci anche la testa, lui continua a mangiare e annuisce solo con la testa, allora non è vero che non gli importa più nulla di lei, la chiamata in campeggio non è stata solamente casuale. Tutte le piccole certezze che mi sono costruita nella mia mente stanno crollando, continuo a fissare il ragazzo che vorrei al mio fianco e capisco che forse non è cambiato affatto. << Tini tutto ok? >> chiede Alba fissandomi stranita, vedo tutte le ragazze fissare il punto che sto fissando io, << Voi due dovete assolutamente parlarne >> ribatte Mechi. Mi alzo di scatto e inizio a camminare nel giardino in questo momento voglio stare sola e tutte le ragazze mi guardano mentre mi allontano, faccio un gran respiro, penso che dovrei essere io li di fianco a Jorge a ridere con lui e non quella viscida che gli porta solo della reputazione che porta. Siamo nell’aula per la lezione di Pablo, << Bene ragazzi, pronti per cominciare, allora Mechi per favore fammi sentire la canzone che hai preparato >> Mechi fa cenno di sì con la testa e sale sul palco e inizia a cantare, Jorge si mette in parte a me << Qualcosa non va? Sembri strana? >> e mi guarda con gl’occhi socchiusi, << N-no, assolutamente >> rispondo senza guardarlo negl’occhi, << Martina cos’hai? >> il suo tono è più fermo e più duro, << Nulla Jorge, Nulla! >> dico irritata, lui sbuffa e alza gl’occhi al cielo, << Non mi piace quando non mi dici che ti prende! >> sospira << Mi fa impazzire >> dice piano vicino al mio orecchio, il suo tono è molto nervoso e si passa una mano tra i capelli, << Tu devi imparare a parlarmi Martina perché così mi fai andare fuori di testa! >> io lo guardo confusa, cosa vuole? Prima non gli importava di me quando stava parlando con la sua amichetta che ora sorrideva sotto i baffi. Mechi finisce di cantare e tutti applaudiamo << Bene Mechi molto molto brava, ora Jorge mi hai chiesto di ascoltare una canzone che hai scritto con Martina! >> io guardo Jorge sconcertata, non mi ha avvertito di questa cosa e io non credo di poter cantare una canzone del genere davanti a tutti loro, troppe emozioni uscirebbero, lui mi prende per mano e mi trascina sul palco, mi passa un microfono e vedo tutti i nostri amici confusi, loro non sapevano niente di tutto ciò, Sophia invece sembra essere entrata in uno stato di trans. La melodia parte e Jorge canta, ormai sono su questo palco e Pablo vuole sentire la canzone non posso stare muta e inizio a cantare anche io, un momento magico anche se cerco di non guardare nei suoi occhi, vedo Alba ciondolarsi come una bambina, Mechi è abbracciata a Cande mentre i loro ragazzi le guardano confusi e Lodo è a bocca aperta. Sento la mano di Jorge prendere la mia mentre cantiamo il pezzo finale della canzone, tutti applaudo tranne l’unica persona al mondo che non mi applaudirebbe mai cioè Sophia. D’istinto lascio la mano di Jorge, mi sembra troppo restare lì mano nella mano come una coppietta felice che non siamo, << Molto, Molto bene >> parla Pablo << Bella la melodia, il testo e anche l’atmosfera che avete creato, sembravate in una simbiosi perfetta! Potreste cantarla allo spettacolo di fine anno! >> continua guardandoci, io sorrido debolmente imbarazzata pure il nostro insegnate crede che io e Jorge siamo legati da qualcosa ed è alquanto strano. Vado nell’aula di Beto e lui ancora non c’è, intanto tiro fuori la chitarra dalla sua custodia e preparo gli spartiti quando sento qualcuno tossire per avvertire la sua presenza, quando mi giro vedo Sophia appoggiata alla porta, << Eccola qua, sei appena tornata e già non sopporto più la tua presenza! >> dice ridendo sotto i baffi, << Mi dispiace ma abituatici, sai neanche io sopporto la tua, io almeno faccio finta che tu non esista >> dico decisa avvicinandomi di qualche passo come per fargli capire che non ho paura di lei, credo che tutto quello che ho passato mi ha reso un po’ più forte, << Senti carina, stai lontana da Jorge perché io e lui siamo fatti per stare insieme e non sarai sicuramente tu con quella stupida canzoncina a impedirmi di stare con lui e ricevere le sue attenzioni >> afferma beffarda, << Oddio Sophia perché sei così? Tu e Jorge siete fatti l’uno per l’altra eppure non mi sembra che stiate insieme! >> dico convinta, << Questo lo dici tu! >> e fa una smorfia, cosa vuol dire con quelle parole? Che in realtà loro in qualche modo stiano insieme, prima quando li ho visti sembravano così vicini. << Cosa vorresti dire? >> parlo cercando di non fargli capire la mia agitazione, << Chiedilo a Jorge! >> esclama incrociando le braccia, << Lui dice che non starà mai più con te, me l’ha detto! >> la guardo convincente, << Sicura Martina? Eppure quando settimana scorsa è venuto a trovarmi non sembrava così! >>, dentro sto morendo, sento il mio corpo lasciarsi andare, è invaso da un senso di tristezza e umiliazione, come ha potuto? Nella mia testa si forma l’immagine di Jorge e Sophia che si baciano appassionatamente su un letto, scrollo la testa per mandare via quei pensieri, << Che succede qui? >> entra Beto in un modo un po’ svampito facendo cadere la sua valigetta << Niente salutavo solo la mia amica Martina! >> dice Sophia con un sorriso e sparisce. Passo tutta l’ora a pensare, le parole di quell’oca mi rimbombano nella testa, allora è vero Jorge non è cambiato per niente, alla fine non riesce a non essere un donnaiolo e io lo devo accettare, sono stanca di trovarmi in questa stupida e odiosa situazione, devo finire qui tutto quello che ho iniziato, niente più battutine, niente più baci e niente più dormire insieme abbracciati, dobbiamo ritornare a una situazione normale, per il mio bene.
 
Parlo di questa cosa con le ragazze prima di andare alla lezione di Clara, inizio a pensare solo ora che la mia insegnate potrebbe diventare una specie di mamma per me e questa cosa è abbastanza strana, evito Jorge il più possibile e lui si è accorto perché continua a guardarmi in un modo strano, << Io non gli credo >>, mi dice Lodo, << Già voi due dovete davvero parlarne Martina è giunta l’ora non puoi stare così! >> parla Mechi, << Io davvero non voglio più sistemare nulla, voglio solo andare avanti, lui non è fatto per stare con una ragazza e non voglio stare male per questo >> dico guardandole seriamente, << Ma smettila Martina, lui con te non è come con tutte le altre lo capisci o no? >> ribatte Cande quasi alterata, << Già è vero, voi due insieme avete qualcosa di magico! >> gesticola Alba, << Vedi anche lei se ne è accorta >> afferma Mechi alzando le spalle, << No no e ancora no! Basta vi prego! >> e entro in classe per finire il discorso, loro si guardano e qualcosa mi fa capire che non lasceranno perdere. << Ciao Ragazzi! >> saluta Clara, << Qualcuno mi fa il favore di andare giù nello sgabuzzino a prendere i nuovi microfoni che finalmente sono arrivati! >> continua poi lei, << Si Jorge e Martina non hanno nulla da fare! >> ci indica Lodo, vorrei strozzarla, << Ok >> dice Clara confusa. Io e Jorge ci incamminiamo nel corridoio, << Allora hai deciso che non mi parlerai mai più? Anche se ancora non ho capito cosa ho fatto! >> dice mentre entriamo nello sgabuzzino e cerchiamo i microfoni, << Non è il momento adatto! >> borbotto. Sento la porta chiudersi di colpo e quando mi avvicino sento il suono della serratura chiudersi, afferro la maniglia e provo ad aprirla ma nulla, << Jorge ci hanno chiuso dentro! >> lo guardo impaurita, << Cosa intendi con ci hanno chiuso dentro? >>, << Che ci hanno chiuso dentro svampito! >> dico quasi urlando, << Ehi piano con gli insulti, anche se sai che mi piace >> e ridacchia, io lo fisso irritata << Smettila di fare il buffone! >> dico, lui prova ad aprire la porta ma nulla, << Si sarà rotta >> afferma e poi batte la mano su di essa per vedere se qualcuno da fuori ci sente, << Qualcuno ci ha chiuso dentro! >> gli dico, << Magari è solo una tua immaginazione, sta di fatto che dobbiamo aspettate che qualcuno ci trovi >> e allarga le braccia. Io respiro profondamente, << Allora mi dici che c’è che non va siccome abbiamo tempo! >> esclama, << No non né ho voglia! >> ribatto, << Smettila di fare così, lo sai che puoi fidarti di me! >>, << No che non lo so, e ho deciso che dobbiamo allontanarci, niente più dormire insieme e tutte quelle cose >> sbotto irritata, non riesco più a tenermi dentro nulla, << Perché dici così? >> lui sembra ferito dalle mie parole, la sua voce è rotta, << Perché sei sempre il solito, pensi che non ti abbia visto? >>, << Visto cosa? >> chiede confuso, << Tu e quell’oca di Sophia e poi quando è venuta a dirmi quelle cose io giuro ho pensato a quanto sono stata stupida e ingenua a pensare che tu fossi davvero cambiato e che tenessi davvero a me! >> ho lo stomaco sotto sopra, penso che potrei vomitare, le parole mi escono di getto sento tutto il mio corpo informicolarsi, << Cosa ti avrebbe detto lei scusa? >> domanda, << Che sei andato da lei settimana scorsa e che non sembrava che non volessi stare con lei >>, << Aspetta Martina io si sono andato da lei ma perché stranamente il suo libro era finito tra i miei e so benissimo che è stata lei a mettercelo, io gliel’ho solo riportato non sono neanche sceso dall’auto >> mi dice << E quando ci hai visto oggi lei stava cercando di convincermi a scrivere una canzone con lei raccontandomi le sue stronzate! >>. Rimango di sasso, ancora una volta sono cascata al gioco di Sophia, << Ehi! >> mi dice piano avvicinandosi e mettendomi una mano sulla vita e con l’altra alzarmi la testa dal mento per farsi guardare negl’occhi, mi sorride piano, il mio corpo e la mia mente ricominciano a prendere vita e tutte quelle emozioni nascoste prendono il sopravvento, << Io credo di voler dormire tutte le notti con te e lo farò che tu lo voglia o no! >> dice, << Martina tu non capisci quello che mi hai fatto, mi hai fatto vedere il mondo in un modo diverso, luminoso, sorridente, hai cambiato il mio modo di pensare e di vivere, tu credi che io ti stia vicino solo perché so che hai bisogno di me, ma la realtà è che sono io ad aver bisogno di te, perché senza te questo mondo è spento >>, non mi aspettavo una confessione così da Jorge Blanco, << Jorge non puoi dire queste cose se poi… >>, << Oh ma vuoi chiudere quella boccaccia >> borbotta e poi si fionda sulle mie labbra e io non aspettavo altro che questo momento, lo sento dentro di me, come un uragano che non riesce a fermarsi, le nostre bocce si cercano, lo sento sorridere sulla mia pelle, è un momento perfetto. Le nostre lingue si intrecciano passionalmente, mi aggrappo a lui perché non sento le gambe da tutta quell’emozione che mi esplode dentro, un bacio che sembra durare un eternità, nulla in confronto a tutti i baci che ho dato nella mia vita. << Basta Martina >> e si allontana di un passo, staccando le sue labbra dalle mie, io lo guardo delusa, ancora con quella passione dentro di me che non si vuole spegnere e mi mordo il labbro, si sta tirando indietro di nuovo, << Basta, non vorrai che chi ci trova si scandalizzi! Devo ancora gestire i miei istinti ormonali con te! >> dice sorridendo poi mi dà dei piccoli baci sulle labbra e mi morde quello inferiore, << Ahia! >> dico, << Scusa ma volevo farlo! >> sorride di nuovo ma questa volta il sorriso è grande e luminoso e sorrido anche io. << Siete qua? >> urla qualcuno, << SI! >> urla Jorge avvicinandosi alla porta, << Non dirlo a nessuno, non ancora! >> dico guardandolo, << Ok! >> dice mi accarezza e mi dà ancora un piccolo bacio sulle labbra. Devo abituarmici, anche se infondo nel profondo del mio cuore e della mia anima non desideravo altro che questo.
 

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Capitolo 23
*** Insieme. ***


Insieme.
 
E’ sera, sono nel letto con Jorge che mi sta coccolando, sono passati due giorni da quando ci siamo baciati, lui è così dolce con me, mi sta passando le dita sul braccio delicatamente mentre sono abbracciata a lui, << Mi spieghi perché non vuoi dire a nessuno che stiamo provando a stare insieme? >> dice, << Scusa puoi ripetere? >> non credevo a quelle parole “stare insieme “ io e Jorge Blanco insieme, suona strano nella mia testa, << Suona strano vero? >> dice lui come se capisse i miei pensieri, << Se ti fa così strano non dirlo! >> dico facendogli una smorfia, << Non è per quello, io voglio stare con te Martina! >>, a quelle parole mi sdraio sopra di lui appoggiando la testa al suo petto, lo sento sorridere e poi appoggia le sue mani sulla mia schiena, << Allora il motivo per cui non vuoi dirlo a nessuno? >> domanda lui << Perché sai come sono loro, si esaltano troppo e poi voglio vedere se funziona non voglio dare false speranze soprattutto a Mechi >> dico agitata, non volevo fargli sapere che il vero motivo è che non voglio tirarmi dietro tutte quelle ragazze che vogliono Jorge, << Sicura che è per questo? >> chiede, ha già capito che non è il vero motivo, << Si davvero, non preoccuparti! >> dico con tono tranquillo, << L’importante è che tu stia bene! >> gli faccio cenno di si con la testa e mi riappoggio al suo petto, << Sei bellissima >> dice dolcemente e vedo che mi guarda con un sorriso, << Almeno stavolta non sei ubriaco! >> e ridacchio, << Non ridere e comunque era vero anche quella volta >>, << Si ma nessuno è bello quanto lei Signor Jorge Blanco! >> dico con un tono scherzoso e lui ride, << Fidati sei tu la più bella, non solo di me ma ti tutti! >>, << Che esagerato Jorge! >> dico tenendomi su con le braccia appoggiate al suo petto per guardarlo in quei meravigliosi occhi verdi, << Ma è vero! >> dice lui con un faccia strana e io rido ancora. Lo sto guardando dritto negl’occhi, mi avvicino piano al suo visto e inizio a dargli tanti baci delicati sulle guance, sul collo e infine un delicato bacio sulle labbra, << Martina mi vuoi far impazzire? >> mi guarda con la fronte corrugata, io sorrido e inconsciamente mi mordo il labbro, << Vedi ora ti mordi il labbro, ti ho mai detto che sei sexy quando lo fai? >> dice finto serio e sorride, << Io giuro che non lo faccio apposta non mi accorgo neanche! >> ridacchio, lui si avvicina a me e mi bacia, all’inizio un bacio delicato e poi sempre più passionale e travolgente, alcune volte lo sento sorridere sulle mie labbra, il mio corpo inizia piano piano a muoversi travolto da quella travolgente sensazione, io indosso solo una maglietta lunga, sento la mano di Jorge appoggiarsi appena sopra il mio ginocchio e piano salire sempre più su, il suo tocco non mi da fastidio, anzi sentire le sue mani accarezzarmi per me è la cosa più bella del mondo, va appena sotto la maglietta e poi torna giù, un tocco dolce e non troppo spinto ma comunque sensuale, mentre ancora mi bacia sulle labbra e poi sul collo, << Tinita >> dice e in un battibaleno mi sposta sul lato così tutti e due siamo sdraiati sul fianco, tiene ancora la mano sulla mia coscia e con l’altra mi blocca le mani, << Vuoi davvero farmi impazzire? Fai la brava! >> dice divertito, << Ti scaldi tanto per un bacio? >> gli sorrido ridacchiando guardandolo negl’occhi << Quello non era un semplice bacio e tu lo sai, poi non è solo per quello, sei tu! >> dice << Tu oltre il fatto che sei fantastica e che mi piace come mi tratti e come alcune volte mi insulti >> sorride << Vedi tu mi tenti in quel senso, da sempre, non sono stato mai attratto così da una ragazza, tanto attratto. Baciandoti non sai come mi fai saltare gl’ormoni >> e ride, << Jorge sei un pervertito! >> dico finta arrabbiata e poi rido, << Ehi, sei la mia ragazza ora posso fare questi pensieri su di te! >> dice alzando gl’occhi al cielo sorridendo, nella mia testa rimbombano le parole “la mia ragazza” l’ha detto, lui ha appena detto che sono la sua ragazza e questa cosa mi riempie il cuore di gioia, << Sei furbo Blanco! >> sorrido, << Si molto! >> e comincia a farmi il solletico, << No Jorge fermati ti prego! >> dico tra le risate, << Allora fai la brava con me! >> afferma, << Ok lo giuro! >> e smette di farmi il solletico e io piano ricomincio a respirare regolarmente dopo le risate, << Non farmi impazzire più di quanto già lo sono per colpa tua! >> dice e mi dà un bacio sulle labbra, non rapido ma lento e dolce, poi mi sorride guardandomi negl’occhi, ci sdraiamo e spegne la luce, << Buona notte Tinita >> e sento le sue labbra appoggiarsi delicatamente per darmi un bacio sulla fronte, << Buona notte >> rispondo e mi rannicchio al suo petto. Sto ancora camminando con Jorge, mano nella mano, in quel sentiero infinito, lo sto fissando negl’occhi felice, pensando che grazie a lui finalmente riuscirò a trovare mia madre, << Quando la troveremo? >>> domando, << Abbi pazienza, fidati >> dice, ad un tratto un vento forte e gelido inizia a tirare verso di noi, il cielo in un lampo diventa grigio, una voce femminile risuona dall’alto come se stesse parlando da degl’amplificatori, ma non vedo nessuno << Te lo porterò via Martina, Jorge verrà con me! >> dice quella voce, io guardo Jorge, << Non permettere a niente e nessuno di dividerci, se farai come ti dico riuscirai a superare tutto >>, io lo guardo impaurita, devo avere vicino Jorge lui è la mia luce e senza di lui tutto è più buio e io non sono in grado di farcela da sola.
 
Siamo nell’aula di Pablo, è già passata poco più di una settimana da quando sto con Jorge, questa cosa di fare di nascosto gli sta prendendo gusto, dice che da un lato è anche divertente, anche se spera che presto lo diciamo a tutti, io e Jorge stiamo cantando la canzone che abbiamo scritto e credo che si noti un po’ troppo la chimica tra noi due. Finito di cantare scendo dal palco e Jorge va con i ragazzi da Pablo per parlare della scenografia della loro canzone, << Che succede tra voi due? >> sento la voce di Mechi dietro di me, << Nulla perché? >> dico tranquilla, lei mi guarda di traverso, << Già cosa dobbiamo fare per farvi mettere insieme? Dopo avervi chiuso nella stanza pensavamo che avreste risolto tutto! >> esclama Cande, << Infatti è così, abbiamo risolto tutto e basta è tornato tutto come prima >> dico serena con me stessa per non far capire che sto mentendo, << Questa cosa mi puzza >> afferma Lodo con uno sguardo perplesso, << Davvero state tranquille, è tutto apposto! >>, << Ma non sembra così da quello che abbiamo appena visto sul palco! >> parla Cande, << Già eravate belli, luminosi, pieni d’amore >> dice Alba in tono teatrale, io ridacchio << State calme era solo per l’esibizione, siamo molto più vicini ora ma non c’è niente tra di noi! >> e alzo le spalle, vedo Jorge con la coda dell’occhio sorridermi da lontano e anche Sophia se n’è accorta e il suo sguardo diventa più duro. Rimango in classe un po’ di più con Pablo perché sto sistemando il testo della canzone che devo presentare a fine anno, lui esce dall’aula e io finisco di sistemare le mie cose per andare a raggiungere gl’altri, esco dall’aula e a metà corridoio sento qualcuno che mi afferra da un lato e mi trascina in una stanza e poi chiude la porta, << Jorge che fai mi hai fatto spaventare >> dico ancora scioccata, << Voglio solo darti un bacio >> dice avvicinandosi per baciarmi, un bacio lungo, ogni bacio che ci diamo è sempre più passionale, mi stringe alla vita e mi solleva da terra, << Non vedevo l’ora di baciarti, avrei voluto farlo anche dopo la fine della canzone >> dice e mi riposa a terra, << Già a proposito le ragazze si stanno accorgendo che c’è qualcosa, quindi non esprimerti troppo davanti tutti >> dico ridacchiando, << Mi dispiace ma io ti bacerei in ogni momento della giornata >> sorride, << Si, anche io! >> e gli sorrido, poi mi ribacia di nuovo, << Basta perché non riesco più a resisterti e poi in una situazione del genere, fare le cose di nascosto è ancora più intrigante la faccenda >> ridacchia e mi dà un bacio sulla fronte mentre io gli do una pacca sulla spalla, << Sei sempre il solito sporcaccione Jorge, non ti smentisci mai >> dico dirigendomi verso la porta lasciando lì a bocca aperta, mi volto gli faccio l’occhiolino e gli sorrido, lui ricambia mentre io esco. Sono a casa, oggi i nostri amici vengono tutti qui per provare la canzone che stiamo facendo, Lodo è andata a casa di Diego a mangiare e tornerà qua con lui, Jorge è andato a farsi la doccia e io sono in cucina a bermi un bicchiere di succo d’arancia, Clara entra in cucina << Ehi ciao tesoro! >> dice facendomi un grande sorriso, << Tutto bene? >> domanda, << Si sì tutto benissimo, sto aspettando i ragazzi per provare la canzone >> dico, << Sembri più tranquilla e serena, che ti è successo? >> chiede, << Nulla è che mi sento bene >> e alzo le spalle, << Ah ok! Pablo mi ha detto che tu e Jorge siete veramente bravi a fare canzoni, dice che sembrate un'unica persona quando cantate! >> dice, io arrossisco un po’ e spero che lei non lo noti, << Ah sì sì, poi Pablo è bravissimo a spiegarci come fare ad interpretarla! >> rispondo, << Mi ha chiesto se c’era qualcosa tra di voi >> ride << Se sarebbe davvero così sarebbe un miracolo >> e continua a ridacchiare, inizio anche io a ridacchiare per non destare sospetti, << Beh io vado a sistemare delle cose per le lezioni >> mi dice dandomi un bacio sulla guancia per poi dirigersi verso la porta, mentre lei esce, Isabella entra, << Ciao Isabella >> dice Clara salutando, << Ciao carissima >> le risponde lei, entra in cucina e si avvicina al bancone dove sono appoggiata e la vedo sorridermi dolcemente, si prende anche lei un bicchiere di spremuta e si siede su uno dei sgabelli in parte a me, io la guardo, questa donna ha gl’occhi identici a quelli di Jorge e quando li guardo non riesco a non pensare a lui, ha i capelli raccolti in uno chignon basso, indossa un vestito verde scuro attillato che gli arriva appena sotto le ginocchia. Lei continua a guardarmi e sorridermi, << Tu sei una ragazza speciale Martina >> dice delicatamente posando una mano sulla mia che è appoggiata al bancone, << e anche molto deliziosa >> continua lei, << G-grazie, ma perché? >> chiedo stupita da tutto questo, << Non so cosa tu abbia fatto, ma qualsiasi cosa sia ti ringrazio per aver reso mio figlio felice >> afferma, io la guardo ancora un po’ sbalordita, << Non preoccuparti Martina, io sono sua madre e conosco mio figlio più di quanto credi, so cosa gli passa per la testa e mi sono accorta fin da subito che in te vedeva qualcosa, il suo modo di porsi con te è molto differente da quello con cui si pone con gl’altri, e in questi ultimi giorni deve essere successo qualcosa perché vedo l’amore negl’occhi di mio figlio e sono quasi, anzi sicuramente certa che tutto questo è opera tua >>, io deglutisco mentre lei ancora mi fissa sorridendomi, << Non dirò niente a nessuno stai tranquilla >> e si alza per uscire dalla cucina e io sono ancora qui senza parole. Decido di andare in camera di Jorge a parlargli, quando entro è appena uscito dalla doccia, indossa solo i pantaloni della tuta, è a dorso nudo e ha ancora i capelli bagnati, io lo fisso appoggiandomi al muro, << Cos’hai da guardarmi così? >> dice sorridendo, io mi avvicino a lui << Sei una bella visione >> dico mettendogli le mani intorno al collo e gli sorrido, << Ohh, allora anche Tinita non sa resistermi! >> dice ridendo sotto i baffi, << Invece si, sei tu quello che cede subito >>. Tolgo le mani del suo collo e mi siedo sulla scrivania, lui si avvicina a me, mi divarica piano le gambe per potersi avvicinare a me, << Vuoi pomiciare sulla scrivania >> chiede lui divertito, io gli do un piccolo pugno sulla pancia, << Vedi che sei uno stupido Blanco, però si non è male >> e ride, mi dà un piccolo bacio sulla labbra, << Tua madre mi ha appena detto che praticamente sa di noi due >> gli dico, << Beh non mi stupisco, lei mio conosce troppo bene, mio padre è scappato ancora quando non ero nato, mi ha cresciuto lei, mi conosce a fondo >> dice alzando le spalle, << Sei fortunato ad avere una mamma come lei >>, mi abbraccia delicatamente, << Ora pomiciamo! >> dice lui ridendo e prendendomi il viso tra le mani, << Ho proprio voglia di un bel bacio >> dico e lui subito si fionda sulle mie labbra, << Jorge! Martina! Dove siete? >> sentiamo la voce di Diego chiamarci, salto giù velocemente dalla scrivania e Jorge si allontana di qualche passo giusto in tempo prima che apre la porta, << Eccovi! >> dice guardandoci << Lodo sono qua! >> urla, sento i passi di Lodo arrivare, << Gl’altri sono appena arrivati >> dice poi posa gl’occhi su di noi e li socchiude, << Che state facendo voi due qua? >> chiede poi, << Nulla >> risponde Jorge che si sta infilando la maglietta, << Stavamo solo parlando >> gli sorride e gli passa in parte afferrandogli la testa un po’ bruscamente per poi dargli un bacio sulla nuca, << Sei una testona Lodo >> dice, << Ehi che vuoi? >> dice lei. Scendiamo tutti e troviamo i ragazzi nell’atrio e andiamo giù nella nostra stanza per la musica. << Allora abbiamo deciso come chiamare questa canzone? >> dice Facu, << Secondo me quello che abbiamo detto l’altra volta era il migliore! >> dice Xabi, << Si anche secondo me! >> ribatte Diego, << Allora la chiamiamo Euforia? >> chiede Mechi, << E’ perfetto >> dico io. Proviamo per un po’ la canzone, << Io dico che è quasi perfetta, dobbiamo sistemare ancora qualcosa poi è una bomba >> parla Jorge soddisfatto, << Già siamo veramente bravi! >> dice in un gran sorriso Lodo, Cande alza le braccia come segno di vittoria perché è felice e tutti la guardiamo un po’ straniti e poi ridiamo, << Tu Martina oggi sei carica >> mi dice Ruggero, << In che senso? >> lo guardo, << C’è qualcosa che ti ha messo un energia positiva addosso, sei carica e decisa >> continua lui, << Beh ho voglia di cantare e sfogarmi un po’ >> dico alzando le spalle, << Oppure è qualcuno che te la fa venire tutta sta energia… >> mi guarda Diego e poi mi sorride, << Pensa alla tua ragazza >> dico io, << Sempre, vieni qui mia dolce metà >> e afferra Lodo per un braccio facendola sedere sulle sue gambe stringendola in un abbraccio mentre gli da tanti baci sulla guancia << Diego così non mi fai respirare >> dice lei, << Scusa amore mio >> e lascia un po’ la presa poi lei gli posa le labbra sulle sue, << Già comunque Martina la tonalità che hai oggi va benissimo per la canzone, gli dà un po’ di carica >> borbotta Facu mentre tiene gl’occhi fissi sul computer, << Già sei molto carica oggi >> mi dice Jorge vicino all’orecchio così posso sentirlo solo io, << Saranno tutti gli sbalzi d’ormoni che mi fanno sentire carica >> gli dico maliziosa e poi mi volto verso le ragazze per andare da loro, << Fai la brava Martina! >> dice lui con una calda luce negl’occhi di desiderio.
 

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Capitolo 24
*** Attrazione. ***


Attrazione.
 
Io e le ragazze siamo nella mia stanza, oggi è sabato e stasera andiamo a ballare, << Cosa ti metti stasera? >> mi chiede Cande mentre si sta mangiando un muffin, << Non lo so! >> dico << dopo proverò un po’ di vestiti >>, << Io mi vestirò sexy per il mio Xabi >> parla Mechi con uno sguardo malizioso, << Lo sapevamo già! >> ribatte Lodo sorridendogli, << Cosa volete a ma piace farmi bella per lui e stasera mettiamo in tiro anche te Lodo, per il tuo Diego! >> dice indicandola con il dito, << No davvero non mi serve grazie! >> risponde lei un po’ imbarazzata, << Invece dobbiamo far rimanere a bocca aperta Diego! >> afferma Mechi, << Si sarai bellissima, avrà occhi solo per te >> la guarda Alba, << Già potresti farlo, lo farai impazzire un po’ >> gli dico io in fine sorridendogli, << Tu non ti preoccupare Tini che anche tu stasera sarai una gran gnocca per Jorge >> mi dice Cande, nella mia testa ridevo tra me e me perché non mi serve conquistare Jorge, anche se farlo sclerare un po’ non è una brutta idea, << Già lo farai svenire >> parla Mechi ridendo, << No davvero mi arrangio da sola! >>, << Eh no cara mia, stasera ci prepariamo tutte qua e ognuna di noi sarà splendida, stasera lasceremo tutti senza fiato >> continua poi lei, io e Lodo ci guardiamo un po’ preoccupate mentre Alba saltella e abbraccia Mechi entusiasta di tutto ciò. Quando le ragazze vanno a casa e Lodo va giù a comporre la sua canzone, io cerco Jorge, non so se è già tornato siccome è uscito con i ragazzi. Sto pensando a quanto sto bene con lui, il mio mondo è cambiato, lui mi fa battere il cuore come nessuno era mai riuscito fino ad ora, le sensazioni più belle della mia vita le ho provate stando tra le sue braccia, la mia testa e il mio cuore sono indirizzati ad un unico pensiero Jorge Blanco, mentre cammino per entrare in cucina sovrappensiero sbatto contro qualcuno, dal contato riconosco subito contro chi sono finita, << Eccola qua la mia svampita! >> dice sorridendo, poi mi carica sulla spalla, mi tiene dalle gambe e mi dà una pacca sul sedere, << Jorge! >> gli dico << Cosa fai? Sei impazzito qualcuno può vederci? >>, anche se ho il timore che qualcuno ci veda così in intimità ridacchio per quello che sta facendo, perché con lui tutto è così bello e pulito, mi porta fino alla sua stanza e poi chiude la porta, mi appoggia e quando tocco il pavimento con i piedi lui mi bacia, un bacio di quelli che ti lasciano senza fiato, << Mi mancavi Tinita mia! >> dice mentre mi divora di baci il visto, << Jorge sei stato via due ore! >> gli dico, << Si lo so! Ma mi mancavi lo stesso, è da quando sono uscito di casa che voglio baciarti! >> e fa un grande sorriso, io mi avvicino a lui per dargli un altro bacio, dolce e alla fine gli mordo piano il labbro inferiore, << Ops! >> dico io sottovoce, << Non fare la furba con me Stoessel! >>, << Non mi permetterei mai Blanco >> gli dico e mi dirigo verso il letto per sedermi sopra, << Le ragazze vogliono mettermi in tiro stasera per attirare la tua attenzione >> lo guardo scuotendo la testa, << interessante >> dice lui guardandomi, io lo fulmino con gl’occhi << Dai sii serio! >> dico ridacchiando << Loro vogliono farti impazzire per me! Te l’ho detto che sono pazze! >>, << Io sono già pazzo di te! Però credo che riusciresti a farmi impazzire di più! >> dice abbassandosi e appoggiando le mani in parte alle mie gambe, mi fissa negl’occhi è un brivido mi percorre tutto il corpo, voglio Jorge Blanco, scrollo la testa da quel pensiero e mi rendo conto che mi sto mordendo il labbro << Martina! >> dice lui sorridendo, << Ehm >> dico riprendendomi dal mio stato di trans, << Smettila di fare pensieri poco casti >> esclama ridendo, << Jorge io non sto facendo… >>, << Ok come vuoi tu >> e mi guarda malizioso, << Ritornando al discorso di prima, mi piacerebbe vederti stupenda e sexy ma non esagerare non vorrai che altri ragazzi ci provino con te? >> dice, << Sei geloso? >> domando con uno sguardo stupito, << Non so come potrei reagire, la gelosia non ha mai fatto parte di me finché… >> lo vedo pensarci su e poi guardarmi negl’occhi << Finché? >> dico perché ormai voglio saperlo, << Finché non ti sei messa con Alex, credo >> afferma, << Comunque stai tranquillo al massimo concederò un ballo ai miei spasimanti >> dico alzando le sopracciglia e sorridendogli, << Non provarci Martina, io ti voglio solo per me >> e si avvicina molto lentamente continuando a fissarmi negl’occhi e poi mi bacia, << Che buon sapore che hai! >> mi dice sorridendomi sulle labbra e poi comincia a darmi piccoli baci, sulle guance, sulla mandibola e poi giù sul collo, verso la spalla e poi risalire, lo sento annusare il mio profumo sul collo e passare la punta del naso su e giù, << Jorge >> dico senza fiato, lui ritorna a fissarmi e a sorridermi << Mi piace quando mi supplichi, finalmente ho trovato i tuoi punti deboli >> e ride, << Fra poco Lodo verrà a cercarmi devo andare! >> dico e lo bacio, stavolta sono io a darglielo più spinto e passionale, << Mi vuoi stuzzicare? >>, << Si mi piace vederti impazzire >> mi alzo dal letto e vado verso la porta, << Non fare troppi pensieri sconci su di me Stoessel >> dice mentre sto per uscire, << E tu su di me! >> ribatto, << Ci proverò >> lo sento dire e mentre vado verso camera mia ridacchio.
 
Sono le 9 sento le ragazze arrivare dal corridoio, le vedo entrare in camera mia, Mechi ha un borsone enorme come al solito, << Eccoci! >> dice Cande entrando carica dalla porta, non vedeva l’ora di ballare, << Allora siamo pronte a spaccare? >> esclama Alba alzando la mano al cielo, la prima a prepararsi è lei, Cande gli stira i capelli mentre Lodo la sta truccando, Mechi e io intanto guardiamo i vestiti e scegliamo quelli che si deve provare, alla fine indossa un vestito bianco morbido con le maniche a tre quarti, abbastanza corto con degli stivali neri,con il tacco e che arrivano fino le cosce, non sembra neanche lei è veramente bella. Cande invece lascia i suoi capelli rossi selvaggi, indossa un paio di pantaloncini neri a vita alta e sopra ha un corpetto con lo scollo a cuore bianco, ai piedi porta delle scarpe con il plateau alto e un cinturino alla caviglia. Mechi come al solito è stupenda, i suoi capelli biondi gli cadono a boccoli sulla schiena, indossa dei pantaloncini stretti blu scuro a vita alta e sopra un top corto nero pieno di paillettes, con i tacchi vertiginosi, << Ora tocca a voi due >> dice quest’ultima guardandoci, << Allora siete pronte a diventare irresistibili? >> ci sorride Cande, Alba prende Lodo per mano e la fa sedere sulla sedia e iniziano a truccarla e pettinarla a dovere, i capelli neri infondo sulle punte sono leggermente mossi, Mechi le fa indossare un vestito, la parte sotto ha una gonna morbida e rossa sopra ha un corpetto nero con le spalline, quando è il mio turno inizio a sperare che le altre non esagerino nel vestirmi, Mechi mi sta truccando, mi fa le labbra rosse e mi accentua gl’occhi per farli sembrare più grandi con le ciglia lunghissime e gli zigomi accentuati, i capelli me li sta facendo Alba, me li sta stirando con la piastra e ogni tanto mi scotta il collo. << indossa questo l’ho portato apposta per te! >> dice Mechi, mi infilo il vestito, un tubino nero, con lo scollo a cuore e le spalline larghe dietro la schiena è nuda, ha uno scollo vertiginoso e io guardo Mechi confusa, << Non è troppo? >> domando, << Sei stupenda >> mi dice Alba, << Già ti sta da dio, credo che a Jorge gli salteranno fuori gl’occhi dalle orbite >> parla Lodo, io arrossisco un po’ mentre indosso degli stivaletti con il plateau alto e la suola a carrarmato, sul lato dove ci sono i cinturini si intravede la caviglia, sono molto alti e mi slanciano parecchio, << Credo gli salterà qualcos’altro >> dice Cande mentre si sta mettendo anche lei il rossetto, << Cande! >> dico io per richiamarla, << E’ vero non prendertela! ti sei vista? Non credo che Jorge resisterà ancora per tanto! >>, << Già anche secondo me >> afferma Alba, << Lo vedremo fra un poco! >> esclama Lodo e io la guardo storta perché infondo spero sempre che stia dalla mia parte ma non è così. Finiamo di sistemare le ultime cose << Sei pronta Tini? >> chiede Mechi, << Certo che sono pronta >> le dico mentre mi guardo in quell’incredibile e sensuale vestito, << Intendevo a conquistare Jorge, stupida! >> ride poi lei, << Oh basta con questa storia! >> dico. Stiamo scendendo le scale e i ragazzi sono nell’atrio che ci aspettano, << Eccovi qua era ora! >> dice Ruggero ma si zittisce appena vede Cande arrivare, Xabi ha la bocca spalancata, << Te l’avevo detto che sarei stata irresistibile per lui >> mi dice nell’orecchio e io le sorrido, Diego sta salendo le scale per andare verso Lodo, << Sei incredibile! La più bella ragazza del mondo >> e gli dà un bacio, << Wow Alba non ti avevo mai vista così >> dice Facu senza mai cambiare espressione continua a fissarla, << Credo che abbiamo fatto centro >> sento Lodo dirmi a tono basso e mi fa un piccolo cenno con la testa verso Jorge, lui mi guarda intensamente e stavolta è lui che si lascia andare dalla tentazione passandosi delicatamente la sua lingua sulle labbra, vado piano verso di lui come se fosse un semplice avvicinamento per non destare sospetti, tutte le ragazze sono occupate a parlare con i loro ragazzi, << Wow >> dice lui a bassa voce << Non so se riuscirò a starti lontano >> mi dice sorridendo, << Puoi anche starmi vicino >> e gli sorrido a mia volta, << Si ma intendevo che non so se riuscirò a resisterti per così tanto tempo e comunque sarò occupato ad allontanare tutti quelli che ti staranno addosso >>, << Perché vogliamo parlare di quelle che staranno addosso a te? >> gli chiedo con uno sguardo buffo, << Dopo il geloso sarei io? E comunque non mi importa delle altre >>, << Andiamo? >> sento la voce di Cande rimbombare interrompendo il mio discorso con Jorge, mentre tutti stiamo uscendo Lodo mi afferra per il braccio e si avvicina a me << Allora racconta cosa ti ha detto? >> domanda, << Nulla di che! >> e aumento il passo per fare in modo che non mi faccia più domande, mi dispiace comunque non poter condividere questo con loro ma ho bisogno di tempo per abituarmici io e poi mi preoccupa pensare a come sarà dopo che tutti lo sapranno. Siamo arrivati al locale, un posto grande, una parte è al chiuso e una all’aperto, entriamo e andiamo al bar a prendere qualcosa da bere, << Vacci piano >> sento Jorge dire, << Stasera mi voglio divertire un po’ >> dico. Dopo un oretta io e le ragazze siamo al bancone a ordinare un altro giro << Non ti stacca gl’occhi di dosso >> dice Alba guardandomi con un gran sorriso, << Si mi sa che succederà qualcosa stasera >> dice Cande maliziosa, << Ok Ok smettiamo la di parlare di me e Jorge ne siete ossessionate! >> dico guardandole, << Si perché voi siete due teste dure! >> Mi guarda Mechi mentre afferra il suo cocktail rosa e ne fa un grande sorso, << Diego ha detto che così sono più bella di qualsiasi ragazza che abbia mai visto >> ci guarda Lodo soddisfatta << Mi sa che mi metterò in tiro più spesso! >> e inizia a ridere e noi con lei. Siamo in pista a ballare, Jorge mi osserva dal bancone mentre si sta bevendo una birra con Diego e Ruggero, Facu sta ballando e in tanti lo guardano, Xabi sta ballando con la sua Mechi, vedo una ragazza avvicinarsi ai ragazzi al bancone e fare gl’occhi dolci a Jorge e a quella visione il mio stomaco si chiude, decido di ignorarlo per un po’ e inizio seriamente a muovermi come so fare, un ragazzo si avvicina per ballare con me, non sto guardando Jorge ma sento i suoi occhi su di me, dopo pochi secondi << Scusami ma te la devo portare via un secondo >> dice lui al ragazzo vicino a me, << Ehi ma lei sta ballando con me, aspetta il tuo turno >> gli risponde il ragazzo ma lui mi afferra per la mano e mi trascina in un angolo meno rumoroso, << Che stai facendo? >> domanda lui << Avrei voluto ammazzarlo >> dice tranquillamente, << Sto solamente ballando >> e alzo le spalle, << Si e ci mancava poco che si strusciasse contro di te! >>, << Non gliel’avrei mai permesso >> ribatto, << A lui non interessava il tuo consenso l’avrebbe fatto e basta >> dice, << E tu come lo sai? Magari è un bravo ragazzo non tutti sono come eri tu! >> dico, poi penso che Jorge davvero con me è diverso, un tempo appena conosceva una ragazza la portava subito a letto, non gli importava di conoscerla, invece con me ci va piano, non fa nulla di esagerato, con me è delicato e dolce anche se so che dentro di lui ha una voglia irrefrenabile di me e forse sta aspettando solo il mio consenso per farlo, Jorge Blanco può davvero essere cambiato così tanto? << Io non sono più così e poi non sopporto che ti guardano in quel modo e che magari ti toccano >> dice, << Però tu puoi farti corteggiare dalle altre >> dico finta irritata, << Ah ora ho capito! Quella ragazza l’ho fatta andare via subito, anche i ragazzi non credevano a quello che avevo appena fatto e hanno iniziato a farmi un mucchio di domande >>, io gli sorrido, << Dai andiamo prima che si facciano le loro strane idee siccome non ci vedono >> gli dico, << Ok però fai la brava se no poi la paghi! >> dice malizioso e io mi mordo il labbro. Sono ancora in pista a ballare con le ragazze, mi sento un po’ brilla, io non ho mai bevuto tanto, non sono ubriaca ma i miei sensi sono un po’ tutti alterati, dico alle ragazze che vado un attimo in bagno, sono fuori dalla porta a fare la fila quando il ragazzo che mi si è avvicinato prima mentre ballavo si mette in parte a me, << Eccoti ti ho cercata! >> dice << Quel ragazzo la ti infastidisce? >> domanda riferendosi a Jorge, << No assolutamente >> rispondo, << Bene allora possiamo riprendere da dove abbiamo terminato >> si avvicina e mi mette una mano dietro la schiena, << Io devo andare in bagno >> dico << e poi non mi va molto di ballare ora >>, lui con la mano continua a scendere ho capito cosa vuole fare, non faccio tempo a dire qualcosa << Giù. Le. Mani. Da. Lei.! >> sento la voce di Jorge dietro di me, << Ma tu che vuoi insomma chi sei suo fratello? >> chiede il ragazzo che ci prova con me, infondo Jorge ha ragione questo ragazzo vuole solo una cosa, vedo Jorge avvicinarsi al ragazzo e dirgli qualcosa vicino all’orecchio, il ragazzo mi guarda e se ne va senza dire nulla, << Che gli hai detto? >> gli domando, << Nulle di che, semplicemente che sei mia e che se ti avrebbe toccato ancora avrebbe perso tutte e due le mani >>, << Jorge sei crudele >> dico, << Se lo merita e si sono molto geloso! >> dice rispondendo alla mia domanda di oggi pomeriggio. Stiamo tornando a casa, ovviamente prima di partire Mechi insieme alle ragazze mi hanno fatto il terzo grado per sapere se Jorge aveva fatto qualcosa, io sono un po’ brilla, quando siamo a casa vado in camera mia a cambiarmi e poco dopo entro nella camera di Jorge, << Perché ti sei tolta il vestito? >> domanda divertito, << Perché volevi togliermelo tu? >> ribatto alla sua domanda e piego la testa da un lato, << Non mi sarebbe dispiaciuto! >> dice, io mi avvicino al letto e mi sdraio in parte a lui, mi appoggio al suo petto nudo, lo sento darmi un bacio sulla fronte e io alzo il viso per farmelo dare sulle labbra, con la mano gli accarezzo il petto, << Martina! >> dice lui << Sei ubriaca? >> e ride, << NO! Sono solo un po’ alterata >> rido anche io, poi mi blocco quando incontro i suoi occhi, lui posa la sua mano sul mio mento per fare in modo che smetta di mordermi il labbro << Ora la paghi >> dice e mi ribalta, finisco sotto di lui mi tiene le mani ferme sopra la testa con una mano e con l’altra fa il gesto di farmi il solletico << Jorge no ti prego! >> al sol pensiero del solletico inizio a ridere forse anche perché sono un po’ alterata dall’alcool, fa per attaccarmi quando invece si fionda sulle mie labbra e inizia a baciarmi, sento la sua mano alzarmi di poco la maglietta che indosso fino all’inizio del reggiseno poi scende piano e mi da sei piccoli baci sulla pancia, a quel tocco tutto il mio corpo si contrae, dopo un po’ ritorna a baciarmi sulle lebbra, << Questa è una degna punizione >> dice lui, << Oh Jorge sei uno stronzo! >> gli dico, nel mio corpo percorre ancora tutta quella tensione sensuale che si era creata, << Te l’avevo detto che l’avresti pagata e a modo mio >> dice sorridendo, guardo il suo sorriso e il mio cuore si ferma per un secondo, come fa a farmi provare tutto ciò, credo che con Jorge andrei anche nei posti più sconosciuti, quello che provo per lui aumenta ogni giorno di più, anche il desiderio di averlo aumenta sempre, << Un giorno sarai tu a dover pagare >> borbotto, << Ah sì? Sono proprio curioso di sapere come >>, gli do una cuscinata sulla faccia, << Tu stai tranquillo Blanco che prima o poi arriverà il mio momento >>, << Tinita… >> dice << Io ti desidero davvero tanto, credo di aver perso davvero la testa per te e dopo quello che è successo voglio che tra noi sia tutto speciale >>, e mi guarda dritto negl’occhi, io mi avvicino a lui e gli do un bacio << Tutto quello che riguarda te è speciale Jorge, semplicemente perché tu lo sei >> e mi accoccolo a lui finché insieme non ci addormentiamo

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Capitolo 25
*** Tutti lo devono sapere. ***


Tutti lo devono sapere.
 
Sono al telefono con mio padre nella mia stanza, << Mi sembri molto serena Martina >> dice lui, << Lo sono! >> rispondo con un tono felice, << E a cosa dobbiamo tutto questa felicità? >>, << Nulla di che papà >>, ormai è quasi un mese che sto con Jorge e ogni giorno che passa mi sento sempre più felice, << Fra un mesetto torno, ovviamente c’è il tuo compleanno e poi devo dirti una cosa importante >> parla lui, << Cosa? >> domando incuriosita, << Lo saprai quando verrò lì! >>, << Ma ora sono curiosa di saperlo! >> affermo, << Stai tranquilla Tini è una cosa che ti renderà felice! >>, << Ok se lo dici tu papà! >>, nella mia stanza entra Jorge, lo guardo e gli faccio gesto che sono al telefono con mio padre, lui sorride e si avvicina a me e inizia a darmi piccoli baci su tutto il viso, io al telefono inizio un po’ a balbettare per quello che sta succedendo, << Tutto ok Martina sembri strana? >> domanda mio padre, << N-no è che ho fretta ho delle cose da fare >> dico, saluto mio padre e riaggancio, << Sei matto? >> chiedo a Jorge che mi guarda con il suo solito sorrisino, io sono appoggiata alla scrivania e lui è difronte a me con le mani appoggiate ad essa, << Mi piace vederti andare fuori controllo >> e ridacchia, << E’ mio padre! >> esclamo io granando gl’occhi, << Si e io gli piaccio quindi che problemi ci sono? >>, << Ah tu gli piaci? >> domando incrociando le braccia e piegando la testa da un lato, << Si me l’ha detto “Jorge tu mi piaci “>> e nell’ultima parte usa un tono più profondo per imitare quello di mio padre, io inizio a ridere e lui con me, poi delicatamente mi dà un bacio sulle labbra io gli appoggio le mani al petto e lo guardo sorridermi, << Che hai Tinita? >> domanda lui prendendo una delle mie mani tra le sue, << Nulla è che mi rendi felice! >>, << Non sai quanto tu! >> e mi ribacia in un modo più passionevole. << Martina! >> sento urlare fuori dalla mia porta, spalanco gl’occhi quando riconosco la voce di Lodo, << Nasconditi nel bagno >> dico guardandolo << Cosa?? >> mi guarda lui ridacchiando, << Su forza nel bagno Blanco! >> lui si dirige verso il bagno in tempo prima che Lodo aprisse la porta, << Martina hai visto Jorge? >> domanda lei guardandomi, << Chi io? N-no >> dico un po’ agitata, << Sei sicura di star bene mi sembri agitata! >>, << Si sicurissima >> e spostandomi faccio cadere il porta penne sulla scrivania ribaltandole tutte, << Cos’hai TINI? >> dice lei, << Nulla giuro è che… Mio padre mi ha appena detto che ha una notizia da darmi e siccome non me l’ha detta sono un po’ in ansia, tutto qua! >> parlo velocemente, lei mi guarda un po’ storta, << Se vedi Jorge digli che lo cerco, strano però papà mi ha detto che non è uscito di casa! >>, << Io non lo so, hai provato giù nella stanza della musica? >>, << Si >> risponde << Ora faccio un giro per la casa a vedere se lo trovo >> ed esce dalla porta, faccio un sospiro profondo e sento Jorge uscire dal bagno, mi lancio sul letto a faccia in giù e lo sento ridacchiare, << Non è ora di dirlo ai ragazzi? >> domanda lui divertito, << Forse >> dico io alzando la testa per guardarlo, lo afferro per un braccio e lo tiro verso il letto, << Che fai? >> domanda lui quando vede che mi metto a cavalcioni su di lui, << Sai Jorge ora me la paghi >>, lui rimane un po’ perplesso, << Ieri per sbaglio tua madre mi ha detto che anche tu soffri molto il solletico >> e fiondo le mani sui suoi fianchi e inizio a solleticarlo, lui inizia a ridere ma in un batter d’occhio finisco io sotto di lui, << Si Tinita lo soffro ma sono più forte di te >> dice sorridendo, << Si ma tu resisti di meno alle mie tentazioni >> e gli sorrido anche io, mi avvicino e inizio a baciarlo e lui lascia la presa su di me per accarezzarmi, << Martina fai la brava, inizio a far fatica sul serio a resistere alla tentazione >> dice con gl’occhi pieni di passione << Dobbiamo dirlo a tutti che stiamo insieme, non possiamo farci beccare magari in momenti poco casti poi >>, << Si è vero >> dico << Ma spettiamo ancora un po’ ok? >>, << Come vuoi Tinita >> e mi dà un bacio sulle labbra. Non so se sono pronta a raccontare a tutti che io e lui stiamo insieme, ho paura che questa magia che c’è tra di noi svanisca, che poi tutto crollerebbe solo perché magari alcune persone cercheranno di dividerci, Sophia lo faceva già quando non stavamo insieme, figuriamoci se lo scoprisse e se lo scoprissero anche altre ragazze.  << Dove vai? >> dico guardandolo mentre si alza dal letto, << Da Lodo prima che ribalti la casa per trovarmi >> e mi sorride, poco dopo scendo anche io e trovo Diego Lodo e Jorge seduti al tavolo in cucina, << Ciao Martina >> mi saluta Diego affettuosamente, << Ciao >> rispondo io << Come mai qui? >> domando mentre mi prendo un bicchiere d’acqua, << Sono venuto a trovare la mia dolce metà >>, dice lui sorridendo, << Già! >> ribatte Lodo << Comunque papà fra due settimane da una festa in maschera per beneficienza quindi dobbiamo andare a fare shopping e sono venuta a cercare Jorge perché sarà lui a farti da accompagnatore siccome non hai un ragazzo >> mi sorride lei maliziosa, ho già capito la sua intenzione, anzi quella di tutte le ragazze perché so già che c’è il loro zampino, << Ok >> rispondo tranquillamente senza lasciar trapelare nessun tipo di emozione e mi siedo al tavolo con loro vicino a Jorge, credo si notasse un po’ troppo la chimica tra noi due difatti alcune volte Lodo ci guardava un po’ storto.
 
Sono all’accademia e sto camminando verso l’aula di Beto perché ho lezione di piano, ho una strana sensazione di essere osservata, entro nell’aula e l’insegnate non è ancora arrivato, sento il cellulare suonare nella tasca dei miei pantaloncini, vedo sullo schermo che c’è un messaggio, lo apro e leggo “Stai attenta a quello che fai! " Il messaggio è anonimo, chi può averlo mandato? E questa persona cosa vuole? Il mio cuore inizia ad accelerare poi sento Beto entrare dalla porta, iniziamo la lezione ma io penso ancora al messaggio. Dopo la lezione con Beto e quella con Clara, siamo alla lezione di Pablo, quando finisce io rimango lì a sistemare delle cose, quando sento qualcuno chiudere la porta, quando mi volto vedo Jorge sorridermi con le mani in tasca, << Tutto bene Tini? >> domanda, << Si tutto ok >> e gli sorrido, sinceramente non pensavo più a quello stupido messaggio, finché so che Jorge è al mio fianco e che vuole me non c’è nulla che mi preoccupa, si avvicina piano, << Jorge siamo in un aula della scuola. FAI IL BRAVO >> dico imitandolo e lui ride, mi prende per i fianchi e mi fa sedere su uno dei tavoli e inizia a baciarmi, << Non è colpa mia Tini, sei tu che mi provochi! >>, dice sorridendo sulle mie labbra, << Ma io non ho fatto nulla! >> dico guardandolo confusa, << Tu fai tutto Martina, non è colpa tua è che sei semplicemente tu a mandarmi in tilt il cervello >>, << Ah ora capisco! >> e gli avvolgo le mani dietro il collo e mi mordo il labbro apposta perché so l’effetto che gli fa, << Fai davvero così Martina? >> dice << Potresti pentirtene lo sai? >> dice, << E cosa vorresti farmi? >> domando, << Tu non ti immagini neanche quello che vorrei fare con te >> dice vicino al mio orecchio con un tono di voce basso e sensuale, a quelle parole dalla parte più intima del mio corpo parte un brivido che mi fa contrarre tutti i muscoli del mio corpo, deglutisco e cerco di riprendere il controllo dei miei pensieri che in questo momento non sono poi così casti, << Martina non fare pensieri troppo spinti>> dice ridendo come se capisse a cosa stavo pensando << Qui all’accademia, sei veramente una sporcacciona >> dice continuando a ridere, io lo colpisco con tutta la forza che ho al braccio e lo guardo a bocca aperta << Io non faccio certi pensieri >> dico mentendo << E comunque anche sei fosse sei il mio ragazzo posso >> e alzo le spalle, << Ovvio che puoi, mi preoccuperei di più se non li facessi ma a quanto pare non devo >> e io lo colpisco di nuovo mentre ride e poi ridacchio anche io << Sei uno stupido lo sai? >> domando, << Il tuo stupido! >> dice lui e questa affermazione mi provoca un gran sorriso, << Già il mio ragazzo stupido >> e poso le mie labbra sulle sue per baciarlo, credo che se in questo momento fossimo soli su un letto non resisterei a tutta questa passione, tra di noi ormai si è creata troppa tensione sessuale che prima o poi scoppierà. Sento qualcuno entrare dalla porta e quando mi giro vedo Mechi, Lodo, Alba, Ruggero e Diego sulla soglia che ci guardano a bocca aperta, ovviamente perché hanno capito tutto siccome io e Jorge siamo in una posizione che due semplici amici non avrebbero mai.
 
<< Cosa vedono i miei occhi! >> dice Diego spiritoso, io salto giù veloce dal tavolo e arrossisco, << Lo sapevo io che voi due nascondevate qualcosa! >> sbotta Lodo corrugando la fronte e indicandoci con il dito, << Scusa >> gli dico piano, << Allora voi due state insieme? >> chiede Ruggero guardandoci sbalordito, << E’ ovvio no! >> risponde con un sorriso Mechi, poi tutti per un secondo guardiamo Alba che piange dalla felicità e Mechi fa una faccia strana nel guardarla, << Si può sapere da quando? >> chiede Lodo che ancora sembra molto confusa, << Da quando ci avete chiusi nella stanza >> alza lui le spalle e mi guarda sorridendomi, << Lo sapevo che avrebbe funzionato! >> dice Mechi, << Certo che potevi dircelo Blanco! >> esclama Diego guardandolo e allargando le mani, << E’ lei che non voleva! >> mi indica Jorge e lo guardo sconcertata e gli tiro un pugno sulla spalla << Grazie! >> gli dico e i nostri amici si mettono a ridere, << Andiamo dagl’altri che ci aspettano! >> parla Ruggero, << Appena lo saprà Cande vedi te! >> esclama Lodo guardandomi, << Non ditelo a nessuno! >> dico << Cioè lo sapete voi ma non voglio che gl’altri lo sappiano, per favore >> gurdo tutti i miei amici, Mechi ha già capito quel è il motivo perché ne avevamo parlato, << Ok tranquilla! >> dice Alba, << Però ora ci racconti tutto! >> mi fissa male Lodo. Prima di uscire Jorge mi dà un bacio sulle labbra, << Oh mio dio è strano! >> dice Ruggero guardando Diego, lui sorride << Già, Blanco ha un ragazza, chi l’avrebbe mai detto! >>, << Mi ci devo abituare >> parla Lodo rivolta alle ragazze, << Ehi io mi sono abituato a te e al mio migliore amico >> la guarda Jorge e poi sorride. Andiamo nel cortile dove ci stanno aspettando gl’altri, ci sediamo sull’erba nel giardino insieme a Cande, Facu e Xabi, << Ehi che fine avete fatto? >> domanda quest'ultimo, << Jorge e Martina stanno insieme li abbiamo sorpresi sbaciucchiarsi >> dice Lodo, io la guardo finta offesa so che c’è l’ha su con me perché non gliel'ho detto ma sotto sotto ne è contenta, << Cosa voi due insieme? >> urla Cande, << Shh! Vuoi dirlo al mondo intero? >> dico, << Comunque potevi dircelo >> ribatte e si fa raccontare da Lodo quello che è successo in aula, << Era ora! >> dice Xabi, << Io lo sapevo! >> parla Facu e tutti in silenzio lo fissiamo confusi << Si vi ho visti baciarvi due settimane fa! >> e alza le spalle, << E perché cavolo non c’è l’hai detto? >> domanda Diego, << Perché sono affari loro, c’è l’avrebbero comunque detto prima o poi! >>, << Grazie Facu, vedete lui sì che capisce, non come voi che fate stupidi piani per farci mettere insieme! >> sbotto guardando le mie amiche, << Ora che ci penso >> mi guarda Mechi di sott’occhio << Noi abbiamo escogitato tutti quei piani per nulla? Tu stavi già con Jorge e te la ridevi con lui. Cattiva Tini! E poi ti ricordo che uno dei nostri stupidi piani, anzi il primo dei nostri stupidi piani ha funzionato >>, io rido << Si hai ragione! Grazie! >> gli dico.
 
Dopo una settimana i nostri amici si sono abituati a vederci insieme, durante la lezione di Gregorio, io e Jorge abbiamo dato il meglio di noi, sarà la felicità a renderci così energici. Andiamo negli spogliatoi a lavarci e cambiarci, escono tutte e io mi accorgo di aver dimenticato la collana sull’armadietto, ritorno nello spogliatoio e dai bagni sento delle voci parlare, sono Sophia e la sua amica, << Devo trovare un modo per far uscire Jorge con me! >> dice la voce di Sophia, a quelle parole mi si stringe un po’ lo stomaco, << Già devi fare in fretta prima che trovi un'altra >> dice, << La prima cosa che succederà quado avrò Jorge è quella di allontanarlo dai suoi stupidi amici e da quella ragazzina che gli sta intorno >> dice lei, << Già non capisce che a Jorge piacciono le ragazze come noi non quelle che vogliono l’amore! >> ride la sua amica, io lentamente esco dallo spogliatoio senza farmi sentire, ho il cuore in gola per l’agitazione, cerco i ragazzi nel cortile e li trovo, ci sono tutti tranne Jorge, << Tutto bene Tini? >> chiede Alba, << Dov’è Jorge? >> ora che quell’oca è in agguato devo tenerlo d’occhio, << E’ andato a cercare Beto per chiedergli una cosa, mi siedo nel prato e al bar finalmente vedo Jorge, quando sta per venire verso di noi vedo Sophia bloccarlo, il mio cuore si ferma un attimo e non so cosa fare, sono in ansia e non voglio che lo guardi o lo tocchi. Li vedo parlare e quando lei gli posa la mano sul braccio io mi alzo e vado verso di loro, Jorge mi vede arrivare e sorride, io ricambio il sorriso e Sophia si gira a guardare cosa ha distratto Jorge dalla sua attenzione << Che vuoi ragazzina non vedi che sto parlando con Jorgito >> mi dice con un sorriso maligno, << Oh Sophia non ti preoccupare non volevo disturbarti >> sorrido anche io maligna << Volevo solo dare un bacio al mio ragazzo >> mi avvicino a Jorge e gli metto le mani intorno al collo e lo bacio, lui mi ricambia all’istante senza esitare, vedevo un po’ di gente soprattutto ragazze guardarci sbalorditi, finito il bacio gli sorrido e lui mi dà un delicato bacio sulla fronte e mi avvolge la vita con il braccio, << Gl’altri ci aspettano! >> dico a Jorge << Ciao Sophia! >> mi volto verso di lei che è rimasta senza parole, Jorge mi dà la mano e ci avviamo verso i ragazzi, << Mi piaci gelosa >> dice sorridendomi << A sapere che bastava parlare con una ragazza per essere baciato in pubblico lo avrei fatto prima >> e ridacchia, << Perché vuoi che tutti lo sappiano? >> domando, << Perché voglio far vedere al mondo quanto sono fortunato ad avere una ragazzata come te e anche per far invidia ai ragazzi >> dice ridendo, << Ah mi usi come una vittoria? >> esclamo finta irritata, intanto noto ancora le persone che ci fissano, << No mai >> dice dolcemente e poi mi dà un bacio, << Ci stanno guardando tutti! >>, << Non mi importa, io voglio stare con te e vorrei urlarlo a tutto il mondo >> mi dice lui, il mio cuore esplode di gioia, sorrido gli do un piccolo bacio sulle labbra e gli salto in spalle, << Portami dagl’altri >> dico, << Ai suoi ordini principessa >> e rido mentre ci avviamo verso i nostri amici. 

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Capitolo 26
*** Festa In Maschera. ***


Festa in maschera.
 
Sono con le ragazze in centro è giovedì pomeriggio, stiamo andando in un negozio che vende maschere di vari tipi, da quelle spaventose a quelle più raffinate, sabato c’è la serata di beneficenza a casa di Jorge e Lodo, Giovedì prossimo mio padre verrà qua a Buenos Aires a trovarmi per il mio compleanno che sarà il prossimo sabato, starà qua tutta la settimana e deve dirmi quella cosa tanto importante, << Eccolo qua! >> dice Cande dopo aver trovato il negozio, << Bene entriamo! >> dice Mechi entusiasta tutta questa situazione gli piaceva e non poco, entriamo nel negozio e iniziamo a cercare delle maschere adatte all’evento, appena vedo una bellissima maschera appesa capisco che è la mia, è nera e copre solo la parte alta del viso compreso il naso, la cosa che mi piace di più sono le due orecchie di gatto a punta, è raffinata perché è tutta decorata d’argento, i contorni e tutte le piccole decorazioni luccicavano sotto la luce, << Vuoi quella? >> mi guarda Lodo << Provala cosa aspetti! >>, prendo la maschera e me la allaccio dietro alla nuca, << Sei divina! >> sento esclamare Mechi, << Sembra fatta apposta per te! >>. Decido di comprarla, intanto aiuto le altre a scegliere la loro, Lodo decide di prendere una maschera argento con le rifiniture di argento luccicante, molto fine con una piuma bianca a sinistra, Alba è indecisa se prendere una maschera blu notte semplice con i decori bianchi e luccicanti o quella nera con i decori blu elettrico << Quella Blu scura con i ricami bianchi >> gli dice Cande, << Si anche io ti preferisco con quella! >> afferma Mechi, << Aggiudicata >> dice Alba. Siamo da 20 minuti in questo negozio e Mechi e Cande non hanno ancora scelto la maschera finché non ne vedo una che penso sia adatta per Mechi, << Ehi Mechi ho trovato la maschera perfetta per te >>, appena la vede spalanca gl’occhi, ho fatto centro, la maschera era davvero raffinata ma molto provocatoria, è rossa scura tutta decorata di nero sopra ha due corna piccole anche quelle tutte decorate di nero, << Una diavolessa perfetta! >> dico mentre la fisso nello specchio quando si prova la maschera, << Già è perfetta! >> dice lei che non riesce a trattenersi dalla gioia, << Io ho deciso di prendere questa! >> sento Cande parlare mi volto e la vedo con una maschera di quelle che si sorreggono con la mano, rossa accesa con le decorazioni in oro e nero, << Ma non ti stuferai a tenerla in mano? >> chiede Lodo, << No perché guarda >> risponde Cande e toglie il bastoncino dalla maschera e se la mette al viso allacciandola con un nastro, << Visto! >> domanda lei soddisfatta. Usciamo da quel negozio e vediamo Sophia entrarci, << Anche voi qua! >> dice lei beffarda, << Già perché qualche problema? >> domando io sotto lo sguardo impietrito delle mie amiche, << Bella maschera >> dice lei guardandomi << peccato che la più bella sarò io >> dice, << Non contarci troppo! >> ribatte Mechi e ci dirigiamo verso l’auto di Alba e andiamo a casa, in auto inizio a pensare che ci sarà anche lei. << Allora avete comprato le maschere >> ci chiede Clara al nostro ritorno, gli facciamo vedere le maschere e quando vede la mia << Wow Tini! Questa piacerà sicuramente a Jorge >>, io divento un po’ rossa, ormai sanno tutti che sto con lui, Clara alla notizia non ci poteva credere, all’inizio rise perché non ci credeva poi quando ha realizzato che era vero disse a Jorge che lei l’aveva detto che sarebbe arrivata una ragazza che l’avrebbe fatto innamorare, Vittorio era molto contento, io chiesi a loro di non dirlo a mio padre perché voglio diglielo io di persona. Salgo al piano di sopra e entro in camera di Jorge senza neanche bussare perché ormai sono la sua ragazza, quando lo vedo mi fermo di colpo, << Tini arrivi sempre nei momenti giusti >> dice lui, ha addosso solo un asciugamano legato alla vita, << Scusa! >> dico io e rido, per coprire un po’ il fatto che mi sarei lanciata addosso a lui, << Ridi del tuo ragazzo? Mi sa che hai qualche problema >> dice mentre mi lancia un cuscino che c’è sul letto, << No, ho riso semplicemente perché ho un tempismo perfetto >> gli sorrido, va in bagno e poco dopo riesce con indosso i pantaloni della tuta, << Ti preferivo prima! >> dico appena si avvicina al letto dove mi sono sdraiata, << Ci metto due secondi a spogliarmi e a spogliare anche te! >> e mi fa l’occhiolino e poi si getta su di me abbracciandomi e dandomi un sacco di baci ovunque << Ti mangio >> dice e lo sento ridere, io gli do un morso alla base del collo << Martina questa me la paghi >> mi prende una gamba me la solleva e mi morde la coscia nuda perché indosso i pantaloncini << Ahi fa male >> dico agitando le gambe freneticamente perché un po’ mi faceva anche solletico, << Allora fai la brava e non mordere >> dice agitando l’indice verso di me, << Sei tu che volevi mangiarmi io mi sono difesa >> e ridacchio. Si avvicina e mi dà un dolce bacio seguito da altri bacetti più piccoli ma sempre dolci, è con mezzo corpo sopra di me e infila la testa nell’incavo del mio collo e sento i suoi capelli bagnati, riesco a percepire il suo profumo e anche quello mi fa venire voglia di saltargli addosso e baciarlo ovunque, ogni cosa di lui riaccende i sensi più profondi di me.
 
E’ giunto il giorno dell’evento in maschera di beneficienza, io, Mechi e Lodo siamo in camera di quest’ultima e siamo quasi pronte, Cande e Alba sono già scese con gl’altri. Lodo è meravigliosa, ha un vestito bianco morbido che gli arriva appena sopra le ginocchia, hai piedi indossa dei sandali argentati come la maschera, Mechi ha un vestito lungo con la parte sopra fatta a corpetto rosso, la gonna lunga nera con uno spacco laterale e le scarpe rosse come le labbra e il fermaglio che tiene tra i capelli tutti spostati da un lato. Mi guardo allo specchio per vedere se ho tutto apposto, ho i capelli mossi ma non troppo e le labbra rosso scuro, indosso un vestito tutto nero lungo, ha uno scollo profondo sul davanti coperto da una retina che arriva fino al collo fa un effetto vedo non vedo, la gonna ha una parte corta e una lunga trasparente, ha gli spacchi su tutti e tue i lati e i tacchi sono alti d’argento chiusi sul davanti. Scendiamo e andiamo sul retro della casa in cortile dove c’è la festa, per l’occasione sono stati montati dei tendoni bianchi e un piccolo palco, c’è della musica e quando ci avviciniamo all’orchestra vedo Ruggero e Cande ballare, lei indossa un vestito senza spalline nero che gli arriva fin sopra le ginocchia, il bordo della gonna a ruota è rifinito di oro. Ci avviciniamo al bancone dove ci sono gli stuzzichini e i ragazzi arrivano, vedo Jorge in smoking e gli faccio un gran sorriso, << Ciao bella gattina >> mi dice lui avvicinandosi a me con le mani in tasca, si abbassa e mi dà un bacio, << Mi piace molto! >> dice, << Anche tu non sei affatto male Blanco >> lo fisso nei suoi occhi verdi, indossa una semplice maschera nera che però lo rende misterioso e allo stesso tempo molto eccitante, mi scrollo la testa da quei pensieri e torno a sorridergli. << Wow Martina sei bellissima >> sento la voce di Clara alle spalle di Jorge, quando la vedo rimango stupita, sembra un angelo, indossa una maschera argento metallizzato con le rifiniture azzurre come i suoi occhi, il vestito anche quello azzurro, corto e attillato con uno scollo a barchetta e le maniche a tre quarti, i capelli biondi gli ricadono sulla schiena seminuda a boccoli, << Anche tu!  Se papà fosse qua e ti vedesse cosi non so probabilmente sverrebbe dall’emozione >> e lei arrossisce appena. Dopo mezz’oretta vedo arrivare Sophia, la riconosco subito e noto che sta cercando qualcuno tra la gente e penso subito a Jorge, che in questo momento non so dove sia, << E’ arrivata l’ochetta >> dice Mechi, << Già la odio >> ribatte Alba, lei indossa un vestito dello stesso colore della maschera blu notte lungo, molto morbido e elegante. Inizio a girare per la gente per cercare Jorge ma non lo trovo. Poi vedo Sophia parlare con lui, perché non gli sta lontano, lui è mio e non deve permettersi di toccarlo, vedo lui allontanarsi da lei e andare verso gl’altri e un po’ mi tranquillizzo, sto fissando il vuoto e penso al mio senso di fastidio, << Tinita che hai? >> domanda Jorge arrivando da dietro e cingendomi la vita, mi giro per guardarlo, << Cosa vuole da te quell’oca? >> domando irritata, << Non ti sfugge proprio nulla >> dice << Ma mi piace sapere che mi controlli vuol dire che mi vuoi tutto per te! >> dice con un sorrisino malizioso, << Difatti è proprio così TUTTO PER ME! >> dico con un tono un po’ smorfioso, mi trascina vicino all’orchestra e mi fa metterle le mani intorno al suo collo e iniziamo a ciondolare lentamente << Allora mi dici cosa vuole quella da te? >>, << Ti piaccio Jorge? Non sono bella stasera? La più bella di tutte? >> dice lui imitandola << Sempre le solite cose >> continua sbuffando, io rido e lui mi sorride, << Mi piace vederti ridere e mi piace ancor di più il fatto che sia io a farti ridere >> mi dice guardandomi dolcemente negl’occhi e io gli poso le labbra sulle sue. Un momento perfetto e magico.
 
Sento qualcuno parlare al microfono e la musica smette di suonare, Vittorio è sul palco, lui indossa una maschera vecchio stile di color oro rovinato con una piuma nera, rossa e oro. << Buonasera a tutti, benvenuti all’evento di beneficienza, volevo ringraziare tutti i partecipanti e chi mi ha aiutato a preparare tutto questo. Ora inizierà un asta di beneficienza dove il ricavato verrà dato ai bambini orfani. Chiamo i ragazzi sul palco per cominciare l’asta >> ascolto bene le parole di Vittorio, << Devo andare! >> mi dice Jorge guardandomi, << Come scusa? Tu vieni venduto all’asta? >> domando << Perché non me l’hai detto? >> sbotto, << Su dai Tinita è per beneficienza >> e alza le spalle. Vedo Jorge salire sul palco insieme ad altri ragazzi e anche al resto dei miei amici e le ragazze si avvicinano a me, << Lo fanno tutti gl’anni >> dice Lodo, << No ragazze voi non capite! >> dico guardandole preoccupata, << Stai tranquilla Tini! >> mi risponde Mechi. L’asta inizia e Diego viene venduto per 500 dollari ad una signora, << La signora Smith ogni anno lo paga per tagliargli l’enorme prato! >> ride Lodo, praticamente le persone pagano i ragazzi all’asta per due ore del loro tempo, dopo che Facu e Ruggero sono stati battuti all’asta è il turno di Jorge, le mie gambe iniziano a tremare perché questa volta non sarei riuscita a fermare Sophia, << Allora chi offre 500 dollari per Jorge? >> domanda il presentatore di questo evento, << Io! >> alza la mano Sophia e io rimango a fissarla, credo che Jorge mi stia guardando da sopra il palco, una signora rilancia a mille ma Sophia rilancia a ancora, << 1.250 >> urla alzando la mano, nessuno rilancia più, << 1250 e uno >> dice il presentatore, << 1250 e due >> e io intanto dentro morivo, << 2000 Dollari >> sento la voce di Mechi e quando alzo lo sguardo la vedo con il braccio alzato, << Abbiamo un rilancio signori…. 2000 e uno, 2000 e due, 2000 e tre >> e batte il martelletto << Aggiudicato alla signorina bionda laggiù >>. Io guardo Mechi stupita, << Che cosa fai? >> domando, << Ti ho preso Jorge non sei contenta? Cedo le mie due ore con lui a te, prendilo come un regalo di compleanno in anticipo! >> mi sorride lei poi vedo Jorge arrivare verso di me, << Scusa ma devo andare a prendere il mio Xabi! >> dice poi lei e ritorna a concentrarsi sull’asta, << Hai visto che ti voleva? >> dico a Jorge quando si avvicina e incrocio le braccia, << Già per un attimo ho temuto anche io di finire con lei! >> afferma, << Potevi dirmelo >> esclamo, << Cos’è sei arrabbiata? >> dice lui, << Forse! >> rispondo, << Come ti sentiresti se io venissi venduta all’asta a qualcuno che non sei tu? >> chiedo, << Beh credo che lo ammazzerei e poi io non lo permetterei mai! >> dice << Allora cosa vuoi fare in queste due ore? >>, << Non lo so ci devo pensare e poi le posso usare quando voglio giusto? >> lo guardo divertita, << Giusto, ma perché sei tu ti concedo anche quattro ore >> e mi sorride. Sono al bancone dove servono da bere e sto aspettando Jorge che è andato in bagno, << Eccola qua la principessina >> sento la voce di Sophia dietro di me, << Cosa vuoi? >> chiedo girandomi, << Sei solo un essere inutile Stoessel e Jorge prima o poi se ne accorgerà e tornerà sui suoi passi >> dice, << Non te lo lascerò così tanto facilmente come credi >> rispondo, << Ahahahah sei proprio una stupida ragazzina >> dice, << La mia ragazza non è stupida! >> sento la voce di Jorge che è appena tornato << Stagli lontano >> gli dice lui serio e lei gira sui tacchi e se ne va irritata.
 
Sono stanca e sto salendo le scale con Jorge mentre mi aggrappo al suo braccio, << Mi presti tu un pigiama? >> chiedo, sono troppo stanca per andare in camera mia a cambiarmi e poi tornare da Jorge, << Certo tesoro mio! >> dice dandomi un bacio sulla nuca, entriamo in camera sua e mi tolgo le scarpe, lui mi passa una sua maglietta lunga, mi afferro la cerniera sul lato del vestito e me lo slaccio e senza pensarci con gl’occhi socchiusi dal sonno mi spoglio davanti a lui, << Martina >> dice lui sorridendomi << Forse è meglio che indossi velocemente la maglietta >>, << Perché? >> domando io che dalla stanchezza non ci stavo neanche pensando, << Non puoi spogliarti così davanti a me e credere che non mi faccia effetto >> a quelle parole abbasso la testa per vedermi, quando inizio a rendermi conto che sono in reggiseno e mutandine inizio a ridacchiare << Scusa >> dico tra le risate, lui si avvicina piano a me, << Sei una meraviglia >> dice a bassa voce, poi mi posa dei piccoli baci sulla spalla poi sulla parte bassa del collo fino a salire ed arrivare alle mie labbra, poi piano prende la maglietta appoggiata sul letto e me la infila delicatamente, << Per quanto tu sia meravigliosa è meglio che dormi con questa addosso se non vuoi svegliarti durante la notte perché ti assalisco >> ridacchia lui. Mi metto nel letto e mi sdraio sopra di lui, << Ti piace stare così? >> domanda, << Si sei comodo! >> dico, << Dormirei con te per tutte le notti della mia vita >> dice lui, << Dormire e basta? >> domando io divertita, << Martina per me dormire con te è più intimo di qualsiasi cosa anche se no, non solo dormire ma per quello arriverà il momento giusto >> dice, io capisco che lui lo sta facendo per me, trattenersi e non esagerare troppo, perché ha paura di farmi crede che sta con me solo per quello anche se io so che non è così, sta aspettando il momento giusto e forse è meglio così perché più aspettiamo e più sarà magico e io sono convinta che lo sarà.


P.s.: Buon week end a tutti, ritornerò domenica sera! Grazie a tutti.

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Capitolo 27
*** Buon Compleanno Martina. ***


Buon compleanno Martina.
 
Sono seduta sui gradini all’entrata, sto aspettando mio papà che sta tornando per il mio compleanno, Jorge è seduto in parte a me, << Cosa gli dirai? >> mi chiede, << Non lo so, insomma non posso digli “Ciao papà sto insieme a Jorge e tu come stai? “>> lo guardo confusa, << Perché no? >> ride lui. Sento la macchina arrivare e di scatto mi alzo, indosso un vestito bianco a fiori con la gonna corta e ampia, Jorge mi prende per mano e io gliela lascio subito, << Ah già scusa mi stavo dimenticando >> dice lui, quando mio padre scende dall’auto corro verso di lui e lo abbraccio, << Ciao tesoro mio! >> dice lui << Sei sempre più bella >> molla la presa dell’abbraccio e mi dà un bacio sulla a guancia, << Ciao Jorge >> saluta poi lui vedendolo sulla soglia dell’entrata, io arrossisco un po’ perché mi sento a disagio, quando entriamo Clara scende le scale, lui le sorride e lei corre giù dalle scale per abbracciarlo e poi si danno un piccolo bacio sulle labbra, per un momento rimango paralizzata, non li avevo mai visti baciarsi prima d’ora però lui sembra così felice che questo rende felice anche me, << Andateci piano voi! >> li guardo e sorrido, poi mi rendo conto di essere abbracciata a Jorge e lui mi sta guardando ridendo, io velocemente mi stacco e vedo Clara ridere sotto i baffi mentre mio padre mi sta guardando. << Papà non dovevi darmi una bella notizia? >> dico tra l’imbarazzo e l’agitazione sperando che lui non faccia domande, << Possiamo parlarne più tardi! Prima parliamo di te >> mi indica << E di te! >> e infine indica Jorge, << Tini non sei capace a nascondere le cose! >> ride Clara di gusto, << Già >> parla Jorge guardandomi. Mio padre si avvicina a me << Quindi Martina? >> dice, << Quindi… io e Jorge stiamo insieme >> dico tutto d’un fiato e chiudendo gl’occhi, << Era ora comunque! >> dice e io lentamente li riapro per guardarlo stupita, << Cosa?? >> sbotto io non ci posso credere che anche lui pensava che io e Jorge dovessimo stare insieme, << Veramente ho sempre saputo che tra voi due c’era qualcosa e sapevo anche che stavate insieme >>, io ho la bocca spalancata e guardo Clara che alza le mani come per dire che è innocente, << No non è stata lei, me l’ha detto Isabella! >> continua mio padre, << Visto tutta questa agitazione per nulla! >> mi guarda Jorge, << Si ma tu tratta bene mia figlia capito? >>, << Sempre signore! >> risponde lui. Lodo entra dall’ingresso con Diego, << Salve signor Stoessel che piacere rivederla >> saluta lei educatamente poi si avvicina a me e a bassa voce mi dice << Vi ha già scoperti vero? >> e io annuisco con la testa. Siamo in cucina, quando mi atteggio troppo con Jorge mio padre tossisce piano, infondo sono sempre sua figlia anche se a lui piace Jorge non è a suo agio vederci così intimi, quando ci siamo tutti e stiamo cenando finalmente mio padre decide di dirmi quella cosa, << Siccome tu studi, vivi qua, ormai hai anche un ragazzo qua e per te la famiglia Comello è diventata la tua famiglia perché mi dici sempre che stai benissimo qui ho deciso di fare qualche cambiamento nella nostra vita, siccome voglio starti vicino e stare vicino anche a Clara che ne dici se ci stabiliamo qua a Buenos Aires per sempre? >> io guardo mio padre, mi alzo dalla sedia e lo abbraccio, << Si certo che lo voglio! >> dico entusiasta, << Mi ci vorranno ancora un paio di mesi per sistemare le cose, portare il mio lavoro qua e tutto il resto e poi dobbiamo anche cercare una casa >> dice lui sorridente, << L’importante è che tu stia qui vicino a me! >>. Ad un tratto Vittorio attira la sua attenzione, << Perché non vieni a vivere qua? >> dice guardando mio padre, << Non credo potrei mai accettare >> risponde lui, << E invece si, stai con Clara e sei il padre di Martina che per noi è come una figlia ormai, possiamo sempre aggiungere uno studio sul retro della casa, come il mio, la camera di Clara può diventare la vostra, e mi serve qualcuno qua con i ragazzi perché io e isabella l’anno prossimo vogliamo fare un bel po’ di viaggi, che senso ha comprare un'altra casa quando siamo ormai una grande famiglia? >>, io guardo Vittorio stupita, è un uomo dal cuore grande, << E poi sognavamo già dal college di abitare insieme >> ride poi, << Io non so cosa dire davvero >> risponde mio padre << Mi sembra troppo >>, << Oh non dire stupidaggini Alejandro, credo che non sia niente di più bello di avere una grande famiglia >>, mio padre si alza dal tavolo e va ad abbracciare il suo vecchio amico, allora ho capito bene, vivremo qua e io non dovrò allontanarmi da Jorge, << Allora non mi sfuggirai più >> dice lui Jorge vicino al mio orecchio, << Non sarei fuggita comunque >> gli dico sorridendo e lo abbraccio, Lodo salta dalla gioia, << Vivremo tutti insieme qua! >> dice quasi urlando. E’ sera e sono nella mia stanza, ora che c’è qua mio padre non posso farmi vedere andare nella stanza di Jorge a dormire non so come la prenderebbe, sento bussare e la porta si apre piano << Ehi tesoro! >> dice mio padre << Allora tutto bene? >>, << Si benissimo sono contenta che tu verrai qua! >> dico e lui sorride e mi dà un bacio sulla fronte, << Sai ti vedo veramente bene! >> mi guarda << Non sarà merito di Jorge? >>, << Penso di sì! >> rispondo io, << Sono felice per te, se lui sa renderti così felice non posso far altro che ringraziarlo, anche se fai la brava che non voglio diventare nonno! >>, << PAPA’! >> urlo io << Ho solo 19 anni! >>, << Lo so tesoro era per avvisarti >> e inizio a ridere, quando lui se ne va aspetto mezz’oretta e poi vado come sempre da Jorge.
 
E’ il mio compleanno e mi sveglio tra le braccia di Jorge, << Buon compleanno mio dolce principessa >> e lo vedo sorridermi mentre mi stropiccio gl’occhi, << Grazie! >> e lo abbraccio, lui poi mi bacia, un bacio lungo e romantico, << Questo è il tuo primo regalo >> mi sorride lui, << Il migliore di tutti >>. Scendiamo a far colazione e trovo tutti al tavolo << Auguri Tini! >> mi dice Lodo abbracciandomi, e di conseguenza tutti gl’altri. << Cosa facciamo oggi? >> chiedo a Lodo e Jorge, << Noi abbiamo da fare >> dice Lodo guardandomi in uno strano modo, << Che state facendo voi due? >> chiedo, << Niente >> rispondono all’unisono, << Non me la raccontate giusta >>, << Tranquilla Martina oggi starò io con te! >> dice mio padre. Durante il pomeriggio io e mio padre andiamo a mangiarci un gelato, a fare una passeggiata e io ho fatto un po’ di shopping. Quando torniamo a casa entro le sei e apro la porta d’entrata trovo tutti i miei amici con in mano palloncini e uno striscione, << Auguri TINI! >> dicono tutti insieme e poi si avventano su di me per abbracciarmi, << Siete i migliori del mondo >> dico io che quasi piango dalla felicità, << Vieni che ci prepariamo per la festa! >> mi prende Mechi per un braccio e mi trascina in camera mia, << Una festa? >> gli domando << Ovvio >> e mi guarda maliziosa << e le sorprese per te non sono ancora finite >> sorride, << Cosa vorresti dire? >> domando, << Più tardi lo vedrai! >>, cosa stanno nascondendo i miei amici? Cosa sanno che non posso sapere? Sono così curiosa che non ci sto più nella pelle, in questi pochi giorni troppe notizie e sorprese sono successe. Scendo per la festa, indosso un vestito nero aperto sui lati, i capelli raccolti in una coda alta, le labbra rosse e le scarpe alte. << Wow Martina! >> dice mio padre, << E’ colpa di Mechi >> e la indico << Ehi quando una è bella bisogna farlo vedere! >> esclama allargando le braccia. La cena che Rosa ci porta è deliziosa, ovviamente ha fatto tutte le cose che piacciono a me, soprattutto la torta al cioccolato, << Eh no Blanco! Questa è la mia torta di compleanno e tu non la toccherai! >> e alzo una forchetta come una spada e lui ride e poi mi dà un bacio sulle labbra, << Solo perché sei tu sappilo! >> io gli sorrido, verso le nove, dopo aver festeggiato e brindato scarto i miei regali, Lodo mi ha regalato una custodia per la chitarra, tutta nera e con dei fiori attaccati di tutte le tonalità del viola e del rosa, << Wow è stupenda >> dico abbracciando la mia praticamente sorella, Mechi mi ha regalato un bellissimo vestito e un completo intimo di pizzo abbastanza sexy difatti mio padre è arrossito nel vederlo, apro il bigliettino che c’è nella scatola del completo e leggo “ Questo ti servirà! “alzo lo guardo su Mechi e lei mi fa l’occhiolino. Cande e Alba mi hanno regalato un paio di scarpe che avevo visto con loro in centro e mi ricordo che costavano parecchio, << Non dovevate davvero! >> dico guardandole, << Invece sì! E poi sono fatte apposta per te! >> dice Alba mentre Cande annuisce, Diego, Xabi e Facu, invece mi hanno preso un costume, una borsa e un paio di occhiali da sole fighissimi. Finito di scartare i regali dei miei amici passo a quelli degl’adulti, Vittorio e Isabella mi hanno regalato un microfono viola, mio padre una collanina che si apre e dentro c’è una foto di me imbraccio a mia madre e lo abbraccio fortissimo, Rosa un braccialetto e Clara mi regala un album di fotografie, stupendo tutto decorato, quando lo apro vedo un sacco di foto, quelle che abbiamo scattato al pigiama party, in piscina, in campeggio tutte foto mie e dei miei amici. << E tu non mi regali nulla! >> guardo Jorge, mentre gl’altri stanno parlando tra di loro, << Il mio dopo! >> e sorride, << Dopo quando? >> ribatto, << Dopo Martina, DOPO! >>, questa cosa mi fa impazzire, << Blanco non fare così con me >> dico finta infuriata, << Perché se no? >> ha un tono basso e sensuale, << Mi vendicherò te lo giuro >>, << Non credo lo farai, fidati di me, vale la pena aspettare >> e mi dà un dolce bacio << Per ora accontentati di questi >> continua lui, << Non ne avrò mai abbastanza sappilo! >>, mi fa un dolce sorriso, << Dovrei ringraziare tuo padre! >>, lo guardo confusa << E perché? >>, << Perché ha fatto una figlia strepitosa! >>, << Sei in vena di complimenti stasera? >> domando, lui versa due bicchieri di spumante e uno lo passa a me, << Alla ragazza più bella del mondo >> e alza il calice e io faccio battere il mio contro il suo rossa come un peperone per le parole di Jorge. << Abbiamo una sorpresa per te! >> parla Cande << Su dai vieni! >> andiamo tutti fuori in giardino dove sul tavolo c’erano bibite e stuzzichini, vedo Xabi prendere una sedia e la mette difronte al giardino, << Ok tu ora siediti qua >> ordina Lodo e io eseguo, vedo tutti i miei amici mettersi in fila e poco dopo sento la musica, tutti iniziano a muoversi e poi a cantare, io li guardo sorridente, questi ragazzi sono fantastici, ho trovato il mio posto nel mondo e non riuscirei più a stare senza nessuno di loro, tutti con i loro pregi e difetti non li cambierei per nulla al mondo. Quando finiscono mi alzo e gli vado incontro, << Siete stati spettacolari, GRAZIE DI CUORE! >> dico mentre li abbraccio uno a uno, Lodo e Mechi mi stritolano un po’ troppo e Cande è appoggiata ad Alba e insieme piangono dalla felicità, << Su dai non fate così! >> dico, << E’ che noi ti vogliamo tanto bene >> dice Cande per poi abbracciarmi, poi vado da Jorge << Tu sei stato il migliore di tutti! >> gli dico, << Solo perché l’ho fatto per te! Questo era il tuo secondo regalo! >> dice, << Quanti ce ne sono? >> domando incuriosita, insomma voglio sapere cosa succederà << Sii paziente >> e mi picchietta un dito sulla punta del naso. Durante la serata abbiamo cantato , bevuto, mangiato, ci siamo rincorsi, Diego stava per finire in piscina per fortuna Xabi e Jorge l’hanno salvato per un pelo anche se Lodo ha detto che sperava ci finisse dentro per farsi due risate. Gli adulti vanno a letto e noi ragazzi rimaniamo ancora in giardino, io e le ragazze ci siamo allontanate un po’ dai ragazzi e stiamo parlando tra di noi, << Voi sapete qual è il regalo di Jorge? >> domando a loro, le vedo guardarsi, << Si che lo sapete! >> sbotto << Ditemelo! >>, << Dai Tini gustati il momento! >> dice Mechi, << Già perché rovinarti la sorpresa? >>, << Ti piacerà un sacco >> batte le mani Alba, << Allora cosa farai stanotte? >> chiede Cande maliziosa, << Che intendi? >>, << Io credo che stanotte voleranno scintille >> dice Mechi, << Oh sì! >> ribatte Lodo, io sono confusa non sto capendo nulla di quello che stanno dicendo le ragazze e mi stanno facendo andare ancora più in confusione, << Ma cosa state dicendo? >> domando, << Su dai Tini! Non è ora di concludere? Anche Lodo lo ha fatto con Diego! >> parla Mechi << Ehi! >> la rimprovera Lodo << Cosa vorresti dire? >>, << Che tu che sei la più casta tra di noi lo hai fatto, perché non dovrebbe farlo Tini! >> risponde Mechi, << Io non sono casta io ci vado piano! >> gli risponde un po’ irritata, << Si va bene Lodo ma intendevo che ora è il turno di Tini, infondo lui è Jorge Blanco è impossibile che non ci abbia mai provato! >> e si gira verso di me come se si aspettasse una risposta, << No non ci ha mai provato >> e le ragazze scoppiano a ridere << Intendo che si lui me lo fa capire ma non esagera mai con me >>, << Per forza Tini, dopo quello cha avete passato lui sta aspettando solo te! >> dice Lodo, << Già >> ribatte Mechi << E tu sei pronta? >> chiede Cande, mi sento in imbarazzo e non so cosa rispondere, << Si credo! >> poi dico a voce bassissima, << Allora buttati che aspetti? >> alza le spalle Alba, << Sinceramente non lo so! >>. Torniamo dai ragazzi e rimaniamo in giardino fino all’una di notte, << Noi andiamo >> dice Cande, << Ciao Tini, buona serata >> dice maliziosa Mechi, salutiamo tutti i ragazzi e quando anche io sto per andare verso la casa Jorge mi ferma, << Dove vai? >> dice << Tu ora vieni con me! >>, << E dove? >> domando io confusa, lui sì avvicina a me e mi dà un bacio appassionato sotto la luna che ci illumina, << A festeggiare il tuo compleanno come si deve! >> mi dice sorridendo. Io sono confusa e lo seguo mentre mi sta portando nella casetta della piscina, apre piano la porta. Inizio a essere agitata, ripenso alla mia vita da quando sono qui, i ragazzi, Lodo, Clara, Jorge, tutte queste persone mi stanno dimostrando un grande affetto e io non so come ringraziarli, per tutto quello che fanno per me. << Perché siamo nella casetta in piscina? >>, << Fra poco lo vedrai! >> mi dice << Ma prima ti do questo >> e mi porge una scatoletta, io la guardo senza parole, quando la apro vedo dentro una collanina, il ciondolo è di una pietra particolare trasparente ha la forma di un cuoricino, poi quando la guardo meglio vedo che sopra c’è inciso qualcosa, la data del giorno che ci siamo scontrati in quel parco << E’ bellissima >> dico, << E’ da quel giorno che il mio cuore batte solo per te! >>, io lo abbraccio e poi gli do un dolce bacio, << Grazie >> dico in un sussurro, << Ora il regalo numero quattro >> mi fa segno di salire di sopra, quando siamo su mi indica la stanza matrimoniale quando apro la porta rimango a bocca aperta e senza parole.
 

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Capitolo 28
*** Una Notte Magica. ***


Una notte magica.
 
Faccio un passo e entro nella stanza, osservo quello che mi circonda, è piena di rose messe ovunque, rosse e bianche, la luce è spenta a fare tutto quel bagliore sono le candele rosse messe dentro a dei vasetti trasparenti, il letto è a baldacchino e a due strascichi rossi che scendono infondo al letto, credo si possano tirare per coprirlo, un buonissimo profumo arieggia nella stanza. << E’ stupendo >> dico senza voce, mi giro per guardarlo, << Auguri Tinita >> dice lui e mi posa un dolce bacio sulle labbra, << Vieni >> mi dice piano e mi fa sedere sull’enorme letto, bianco e all’apparenza molto comodo. << Mio padre sa che siamo qui? >> domando poi, << Si! >> risponde << Mi ha aiutato anche lui come tutti gl’altri >>, << Ora capisco perché le ragazze dicevano quelle strane cose >> dico tra me e me, << Cosa? >> chiede lui con una faccia confusa, << Nulla di importante! >> dico. Jorge esce un attimo dalla stanza e poi torna con una bottiglia di vino, << Festeggiamo! >> dice lui, da un armadietto lì in parte tira fuori due bicchieri, stappa la bottiglia facendo saltare il tappo e poi lo versa, me ne porge uno e si siede in parte a me, << Auguri ancora mia dolce Tinita>> dice picchiettando il suo bicchiere con il mio, io sono senza parola per la bellezza di questo momento, vorrei fermarlo e rimanere qua per sempre a guardare Jorge e i suoi due verdi occhi profondi, gli stessi occhi che incontrai il primo giorno che arrivai qui, sarà stato destino o una semplice coincidenza, so solo che da quel momento non ho mai smesso di pensare a lui anche se non lo ammettevo nemmeno a me stessa, ripenso alla prima cosa che mi disse “Ehi svampita guarda dove vai!“ e a quel pensiero ridacchio, << Che hai da ridere? >> mi guarda lui stranito, << Niente, ripensavo al nostro primo incontro! >>, << Lo ricordo benissimo >> dice << Il giorno più fortunato della mia vita, anche se devo dirti la verità… ti ho vista arrivare, poi ti ho vista distratta con la testa tra le nuvole mi sono incantato un momento a guardarti e tu mi sei arrivata addosso, non mi era mai successo prima di incantarmi nel vedere una ragazza >>, << Ah Jorge sei un romanticone >> dico sorridendo, << Credevo che non ti avrei rivista mai più e poi eri nel mio salotto, da quel momento ho capito che ero fottuto perché non sarei riuscito a starti alla larga, ho provato a reprimere questa cosa ma non ci riuscivo >>, << Meglio, ora siamo qua insieme >> gli dico io << Sono contenta che tu non mi abbia mai lasciata sola anche quando ero arrabbiata con te >> e gli do un dolce bacio. Siamo sdraiati sul letto a parlare di tutto quello che non ci siamo mai detti, quello che provavamo in alcune situazioni, alla fine ci volevamo da sempre ma ci è voluto un po’ per arrivare qui insieme in questa notte fantastica. Stiamo bevendo ancora lo spumante e stiamo mangiano dei pasticcini al cioccolato a forma di cuore, << Sono buonissimi! >> dico io, << Già! Ma tu sei più buona >> mi dice lui, << A proposito! >> dico quando mi torna in mente una cosa << Tu sei mio per 2 ore e devi fare quello che ti dico io! >> lo guardo con un sorriso, << Adesso? >> dice lui << Sei impazzita? >> dice con una faccia buffa, << No per niente! >> pochi secondi di silenzio mentre ci fissiamo negl’occhi << Ora è il mio turno di vendicarmi Blanco! >>. Mi metto a cavalcioni su di lui e lo guardo con un sorriso maligno, << Che vuoi fare Martina? >> dice Jorge sorridendo, << Ora lo vedrai! >> dico io << Ti è proibito muoverti, toccarmi, spostarmi o qualsiasi altra cosa! >> dico un po’ cattiva e poi sorrido, << Posso almeno respirare? >> io inclino la testa e lo guardo storta, << Ok faccio il bravo >> dice lui. Lo faccio sedere e gli sbottono la camicia blu che indossa, << Martina è un gioco pericolo questo >> dice sorridendomi, << Sono più pericolosa io! >> gli dico vicino all’orecchio e sento il suo respiro accelerare, sta funzionando il mio piano “far impazzire Jorge Blanco”, gli sfilo la camicia lentamente facendo in modo che le mie mani accarezzassero le sue braccia, lo sento contrarre tutti i muscoli, getto la camicia in parte al letto e poi lo spingo giù in modo che si sdrai, << Oddio Martina cosa stai facendo? >>, io non rispondo e sorrido poi inizio a baciarlo sulla pacia partendo dal bordo dei pantaloni e andando su piano, dandogli dolci e lenti baci, il petto, le spalle, il collo e poi giù di nuovo, << Martina fermati ti prego! >> dice lui sollevandosi sulle braccia, << Ti piace la tortura Jorge Blanco? >> e lo guardo, << Non puoi fare così >> dice sorridendo << Mi stavi facendo impazzire >>, << Lo so, ho sentito >> dico mordendomi il labbro, << Tinita non fare così, il mio autocontrollo sta esaurendo >>. Lo fisso negl’occhi per pochi secondi << E allora non controllarti >> dico d’un fiato, lui mi guarda un po’ stranito e  si mette a sedere ancora con me seduta sopra di lui, << Martina io non ho fatto tutto questo per portarti a letto >> dice accarezzandomi la guancia, << Lo so >> dico << Lo so che non vuoi perché hai paura che io pensi male di tutto ciò, ma lo voglio io, sono io che ti voglio Jorge >> e lo bacio, prima dei piccoli baci e poi sempre più lunghi e passionali, sento le sue mani slacciarmi la cerniera del vestito e lentamente farmi scivolare giù le spalline, come una carezza, continua a guardarmi negl’occhi senza mai distogliere lo sguardo, lo sento respirare forte in preda alla passione. La parte sopra del vestito è abbassata e finiamo sdraiati, io sono sopra di lui e continuiamo a baciarci, mentre mi passa una mano sulla schiena. Si alza di colpo dal letto e mi matte in piedi e piano mi fa scivolare giù il vestito e mi rivolge un sorrisino malizioso, poi lui si siede sul letto e mi dà dei piccoli baci sul ventre, con i suoi occhi che fissano i miei mi siedo su di lui e gli slaccio i pantaloni, sento le sue mani sulla mia schiena che mi slacciano il reggiseno che finisce in terra, lui si alza e io mi tengo con le gambe alla sua vita mentre si fa scivolare giù i pantaloni, mi sdraia sul letto e io sono sotto di lui. Inizia a baciarmi tutto il corpo e io mi lascio andare al desiderio di averlo, la cosa più dolce del mondo, Jorge sta facendo l’amore con me ed è tutto fantastico.
 
Siamo nudi sotto le coperte e io sono accoccolata a lui, sono le 4 del mattino e io sono la persona più felice del mondo, ripenso all’avventura d’amore che c’è appena stata, è stato tutto così focoso e passionale, sembrava che i nostri corpi si conoscessero da sempre, baci infiniti, carezze delicate ma anche momenti forti ed emozionanti, la cosa più bella del mondo era che Jorge mi teneva per mano sempre senza lasciarla mai. << E’ il compleanno più bello della mia vita >> dico alzando di poco la testa perché sono esausta, lo sento posarmi un bacio sulla fronte, << Io non posso più fare a meno di te Martina >> dice lui alzandosi per guardarmi dall’alto negl’occhi << Dopo una nottata così… non so come descriverla perché dire fantastica è poco >> lo guardo << Amo passare il mio tempo con te, cantare, ridere, baciarti, parlare e anche fare l’amore con te, fare qualsiasi cosa, non riesco a spiegarne il motivo, ma dentro di me quando si tratta di te tutto si trasforma è come se fossi legato a te da qualcosa di forte, mi sono innamorato di te Martina di tutto quello che sei e che mi fai sentire >> una lacrima scende sul mio viso, lui sorride piano, << Non lasciarmi mai >> dico piano, << Non ti lascerei per nulla al mondo! >> e ci baciamo. Mi sveglio e vedo che è mattina, sono ancora nuda nel letto e in parte a me c’è Jorge, lo guardo, non posso ancora credere a quello che è successo stanotte, lo osservo mentre sono ancora sdraiata, sembra così tranquillo e pacifico. Mi avvicino piano e gli do un piccolo bacio sulle labbra, lui lentamente apre i suoi occhi verdi e appena mi vede sorride, << Buongiorno amore mio >> dice tirandomi a se e mi ritrovo per metà sopra di lui, mi dà un dolce bacio << Qualcuno è di buon umore stamattina >> dico, << Tutto merito tuo! >> dice, dopo un po’ di coccole e baci si alza dal letto e mi dice di aspettarlo li, prende un lenzuolo e se lo lega alla vita e sparisce per 10 minuti, quando torna ha in mano un vassoio con la colazione, ci sono due bicchieri di spremuta, due fette di torta al cioccolato avanzata dalla sera prima, due ciambelle e una ciotolina con dentro more, lamponi e fragole, << Wow >> dico quando arriva a letto e poggia il vassoio, lui si stende in parte a me e iniziamo a far colazione tra le risate, << Oggi è tutto per noi >> dice, << Davvero? >> domando sorridente, niente mi rende più felice di sapere che passerò tutto il giorno con Jorge, << Gl’altri stamattina sono usciti, Vittorio e mia madre sono andati con Clara e tuo padre in barca, Lodo è da Diego e a Rosa abbiamo dato il giorno libero >> mi fa lui l’occhiolino << Ah! Proprio soli, soli! >> dico ridacchiando, << Già torneranno tutti per cena >> dice << Allora oggi che vuoi fare? >>, << Non saprei, potremmo fare tante cose, ci penso un po’ su, ma sicuramente ti starò vicino Blanco >> affermo, << E’ quello che voglio anche io! >> e rido mentre gli passo una mora e lui la addenta. Stiamo ancora un po’ sdraiati nel letto, << Io devo farmi una doccia >> dice lui mentre si sta per alzare, io lo fermo e inizio a baciarlo e mi metto a cavalcioni sopra di lui e ridacchia, << Non vuoi lasciarmi andare? >> chiede, io inizio a baciarlo e lui mi posa le mani sulla schiena coperta dal lenzuolo e mi accarezza andando sempre più giù fino alle cosce e poi tornando su, << Così non mi alzo più però >> dice e sento l’eccitazione nella sua voce, io ridacchio << Sai >> dico piano mentre gli bacio il petto << Anche io >> e salgo al collo, << Devo farmi la doccia >> gli dico piano quando arrivo all’orecchio, a quelle parole Jorge mi afferra si alza di colpo e mentre io mi tengo a lui si dirige verso il bagno, << Ti avevo detto che questi giochetti sono pericolosi con me Martina >> e si passa la lingua tra le labbra poi si getta sulle mie labbra mentre mi poggia a terra, io lascio andare il lenzuolo che cade a terra, sono riuscita a far impazzire Jorge Blanco.
 
E’ pomeriggio, Jorge mi ha preparato il pranzo e ho scoperto che è un ottimo cuoco, siamo nella piscina e io sono abbracciata a lui mentre lentamente l’acqua ci sposta, ho la testa appoggiata alla sua spalla e lui continua a darmi dei piccoli baci alla base del collo. Siamo solo io e lui e sto veramente bene, << Ti sei addormentata? >> chiede Jorge siccome da quella posizione non mi muovevo, << Si, è che sto così bene! >> dico alzando la testa per guardarlo, quando incontro i suoi occhi e lo vedo con i capelli bagnati e sorridente mi mordo per l’ennesima volta il labbro, << Mio dio Tinita sei insaziabile! >> dice, io mi riprendo e lo guardo sorridendo poi cerco di mandarlo sott’acqua << Forse un po’ di acqua gelida ti fa bene Blanco! >> affermo, quando riemerge mi guarda con un sorriso malizioso, << Sei tu che ti mordevi il labbro Martina noi io! >>, << Ok ma sei tu che pensi sempre a quelle cose >> dico mentre si riavvicina a me per poi riabbracciarmi ancora, vedo che mi porta verso uno dei bordi della piscina e mi fa appoggiare la schiena, io ho le gambe intorno alla sua vita e lui allunga le braccia per appoggiarle al bordo, << Ora non puoi scappare >> esclama con due occhi pieni di desiderio, << Ma io non voglio scappare! >> dico e lui fa un gran sorriso, si avvicina dolcemente a me e inizia a baciarmi, la passione esplode di nuovo. << Martina >> dice ridacchiando, << Che c’è >> lo fisso negl’occhi confusa, << Io non riesco a resisterti, soprattutto dopo quello che abbiamo fatto stanotte e stamattina, credo che non mi stancherò mai di te e di volerti. Solo che in questo momento sai, siamo soli, tu sei mia, sei troppo bella e non aiuti dicerto se fai così >> io lo fisso negl’occhi e sorrido delicatamente, << Allora non sei proprio capace a resistermi! >> dico, << No non ne sono capace >> e sorride, << Finalmente l’hai ammesso! >>, io lo bacio intensamente, << Martina lo fai apposta? >> dice sulle mie labbra mentre sorride, << Forse >> rispondo e inizio a baciarlo sul collo poi giù sulla spalle e di nuovo sulla bocca, << Cosa devo fare con te? >> chiede scuotendo la testa e ridendo, io continuo a baciarlo, << Giuro Tini! Se non la smetti ti tiro fuori da qui e ti porto in camera! >> dice serio, io non lo ascolto e continuo a dargli baci ovunque, mi piace vedere Jorge andare in estasi per me, farlo impazzire come nessuna è mai riuscita a fare mi dà un senso di potere, << Ok Martina come vuoi, il mio autocontrollo è svanito >>. Si stacca da me e esce dalla piscina sedendosi sul bordo mi afferra e fa uscire anche me, << Ora tocca a me farti impazzire >> dice guardandomi dritta negl’occhi con uno sguardo malizioso, in quel momento un brivido percorre tutto il mio corpo. Mi afferra e mi carica sulle sue spalle, << Jorge! >> urlo io, << Oh Martina preparati perché è il mio turno >>, mi porta al piano di sopra nella stanza e mi lancia sul letto, ancora bagnata dal bagno in piscina, i fiori sono ancora nella stanza anche le candele che però ora sono spente. Jorge sale sul letto e si mi mette sopra di me, si passa la lingua sulle labbra e inizia a baciarmi il collo, poi giù, il petto, la pancia e il ventre, io mi muovo al tocco di ogni suo bacio, << Stai ferma Tinita che ora la devi pagare >> tutti quei baci delicati mi mandano fuori controllo e io continuo a muovermi sotto di lui, << Sei proprio testarda >> mi sorride. Ad un tratto mi fa alzare e io sono seduta sul letto, lui si siede dietro di me e ricomincia a baciarmi il collo mentre le sue mani scivolano dolcemente sulle mie braccia, sulla schiena e sul ventre, poi sento dei piccoli morsetti sulla mia spalla che mi fanno sussultare ancora di più, sono tutta un fremito e credo di non riuscire più a gestire tutto quello che sto provando in questo momento. Mi giro di scatto e mi siedo a cavalcioni su di lui e inizio a baciarlo tenendogli la testa fra le mani, prima dei baci piccoli ma sensuali e poi dei baci più spinti e lunghi, sento le sue mani che mi slacciano il costume e di nuovo finiamo nel nostro piccolo mondo d’amore.
 
Sono le 6 e tutti tornano a casa, << Vi vedo belli e felici >> dice Lodo guardandoci di sottocchio, io gli sorrido e Jorge fa lo stesso, << E’ successo qualcosa di interessante mentre eravamo via? >>, faccio no con la testa e lei ci guarda ancora più storto, << Stai tranquilla Lodo è solo stata una giornata perfetta >> risponde Jorge che mi guarda negl’occhi con amore, lei poco dopo spalanca la bocca e sembra aver capito, mi afferra per un polso e mi porta su di sopra per farmi il terzo grado, guardo Jorge che ride mentre Lodo mi trascina via.
 

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Capitolo 29
*** Una chiamata inaspettata. ***


Una chiamata inaspettata.
 
Stamattina mio padre è ripartito per Londra, questa volta è stato meno difficile salutarlo perché tanto si trasferirà qui tra qualche mese, tra lui e Clara tutto va a gonfie vele, ora che non hanno più problemi a farsi vedere insieme noto che mio padre è molto dolce con lei, non riesce a smettere di guardarla negl’occhi, Clara gira per la casa felice, canticchiando ogni tanto ed è bello vederla così, ora che mio padre è ripartito credo che gli manchi da morire perché quando stavano insieme li vedevo sempre ridere. Con Jorge va tutto alla grande, solo Lodo crede di sapere cosa è successo la notte del mio compleanno ma io non gli ho mai dato una conferma, siamo in accademia e Lodo e Diego stanno discutendo perché un ragazzo ci ha provato con lei, << Ma Diego io cosa ci posso fare? >> sbotta lei, << E’ che tu sei troppo bella e gl’altri ti guardano >> dice lui irritato, << Ah senti che parla, colui che è stato con metà di questa accademia e ogni volta che usciamo incontri sempre una tua amichetta “Ciao Diego come stai? “>> dice lei facendo la voce da gatta morta << Starai molto male se non la smettono di venire da te >>, Diego guarda Lodo pietrificato e poi si volta verso di Jorge che è seduto dietro di me e io sono tra le sue gambe, << Ho paura Jorge! >> dice, Jorge inizia a ridacchiare << Anche io se fossi in te amico! >>, << Ok va bene scusami se sono geloso! >> parla poi Diego rivolto alla sua ragazza << Giuro che nessuna mi darà più fastidio >> continua, lei lo abbraccia e finalmente finiscono di battibeccare. Ad un certo punto vedo Sophia passare davanti al giardino, io alla sua vista mi agito un po’ e Jorge lo avverte << Stai tranquilla Martina! >> mi dice lui vicino all’orecchio posandomi un bacio sulla base del collo << Voglio solo te >> io mi volto per guardarlo e vedo che fa un sorrisino, mi avvicino e gli do un piccolo ma dolce bacio << Che teneri che siete! >> dice Alba come la maggior parte delle volte, Sophia che è ancora davanti al giardino sembra aver visto tutto perché sembra scocciata. Siamo in classe all’ora di Pablo, Jorge vuole che io mi sieda sulle sue gambe e io lo guardo confusa, << Jorge non posso sedermi in braccio a te siamo a lezione >> dico guardandolo stranita, << Jorge siete carini insieme ma non è che devi stare con lei tutto il tempo >> gli risponde poi Pablo sorridendo, << Dai Pablo, ho una splendida ragazza e la voglio vicino a me >> dice alzando le spalle e poi mi sorride, << Ok Tieni la tua Tini vicina >> risponde Pablo agitando una mano e ridendo, lui mi afferra la mano e mi fa sedere sulle sue gambe, << Farò di tutto per farti stare il più possibile vicino a me signorina >> dice lui ridacchiando e nei suoi occhi verdi vedo la felicità, lui mi dà un piccolo bacio sulle labbra e la lezione comincia, Sophia non riusciva a non guardarci e ogni volta sembrava sempre più arrabbiata!
 
Sono nel letto con Jorge è venerdì sera e lui mi sta raccontando di quando Diego appena conosciuto Lodo ha cercato di baciarla e che lei l’ha respinto e che da quel momento Diego non ha fatto che cercare di conquistare Lodo, << Si ma sono carini insieme! >> dico io guardandolo, << Si abbastanza >> risponde sorridendo, << Comunque anche noi litigavamo all’inizio, anzi non ti sopportavo proprio >> dico ridendo, << Molte Grazie! >> esclama lui offeso, << Su dai non ti lamentare, ora sei la persona che preferisco di più al mondo >>, lui mi fissa e fa un piccolo sorriso, << Che hai? >> domando per la sua reazione, << Io ho sempre creduto che tu ti meritassi di meglio di me e invece non ho resistito dallo starti lontano e più pensavo di perderti più ti volevo vicino a me >>, << Senti Jorge, tu sei la persona migliore del mondo per me e sono io a dirti che non devi starmi lontano, non voglio! Voglio stare con te comunque vada, non voglio perdermi l’occasione di provare tutte queste emozioni che mi fai provare… Solo tu >> gli dico. Lui mi abbraccia fortemente, poi io salgo a cavalcioni su di lui, << Cosa vuoi fare? >> dice ridendo, << Voglio solo un po’ di coccole >> e gli sorrido maliziosa, lui è già senza maglietta e inizio a baciarlo sul petto e poi sulla pancia, lui mi ribalta al suo fianco e mi guarda con una luce di desiderio negl’occhi, << Sei furba >> mi dice piano dandomi dei piccoli baci sulle lebbra, poi si passa la lingua sulle sue e so che quando fa così mi sta desiderando ardentemente, io metto le mani intorno al suo collo e avvicino il mio corpo al suo fino a quando non sono in contatto, lui continua a baciarmi e a sorridermi, << Ok non resisto più >> dice e si mette sopra di me. Mi sveglio un po’ indolenzita ma felice, << Ciao Amore Mio >> mi dà un bacio Jorge sulla bocca e lo vedo sorridere mentre si sorregge con un braccio, << Mi stavi guardando dormire? >> chiedo, << Oh sì! Mi piace guardarti >> io gli sorrido debolmente perché sono ancora assonnata, dopo un oretta ci alziamo e scendiamo a fare colazione, mi siedo al tavolo vicino a Jorge e metto le mie gambe sulle sue mentre condividiamo la colazione e ridacchiamo insieme, Lodo è difronte a noi e ci guarda << Voi due siete davvero innamorati >> dice e sembra confusa, noi iniziamo a fissarla << Lo siamo >> risponde Jorge, << Ripeti scusa? >> dice lei << Devo registrarlo >> lui la guarda storto e poi gli sorride, << Si Lodo sono innamorato di Martina non è un problema ammetterlo >> lei spalanca ancora di più la bocca, poi guarda me << Mi dovrai spiegare come hai fatto! >> dice e si mette a ridere e io con lei mentre Jorge scuote la testa. Jorge sta uscendo con i ragazzi a giocare a calcio e fra un po’ arriveranno qua le ragazze per stare insieme, << Mi Mancherai! >> dice lui dandomi un sacco di baci, << Dai muoviti! >> gli dice Diego, << Non rompere >> gli risponde lui che mi dà ancora un bacio. << Io vado a farmi la doccia poi ti raggiungo in camera! >> dice Lodo mentre sale le scale, vado in camera mia e mi metto alla scrivania a scrivere, poi qualcosa mi distrae, il mio telefono sta vibrando, guardo il display e vedo che il numero è privato, rispondo. << Pronto? >>, << Ciao Martina, Scusa il ritardo ma buon compleanno >> al suono di quella voce mi blocco, << Alex? >> dico piano, << Oh vedo che non mi hai dimenticato, bene! >>, << Che vuoi? >> domando, << Niente Martina, solo dirti che tu sei destinata a stare con me >> dice con una voce maligna, << Tu non puoi avvicinarti a me! >> ribatto, << Si ma prima o poi io uscirò da qua Martina. Ci sentiremo ancora, promesso. >> e riattacca, ho il cuore in gola e non so cosa fare ma lui è ancora la quindi non può farmi del male e poi io ho Jorge. Dopo mezz’oretta le ragazze arrivano, decido di tenere per me quella telefonata finché non noterò qualcosa di sospetto, << Allora Tini, hai concluso con Jorge? >> domanda Lodo beffarda, non mi lascia parlare << Lo so tanto, perché la mattina scendete e sembrate i personaggi delle favole >> io la guardo e inizio a ridere, << Oh allora ci date dentro? >> dice Mechi, io la guardo un po’ storta << Mechi per favore >> dico << Non mettermi in imbarazzo >>, << E’ il tuo ragazzo Martina è normale >> sbotta Cande, << Si lo so, ma tre me e Jorge è diverso >> dico, << Che intendi? >> domanda Alba, << Che è speciale, non è solo questione fisica ma anche mentale, è come se ci completassimo a vicenda, è troppo intimo da raccontare! >> dico, << Vedete cosa intendo? Sono tutti e due così >> dice Lodo indicandomi, << Lasciali in pace Lodo, sono innamorati >> parla Alba per difendermi, << Comunque siete belli da vedere insieme >> afferma Cande guardandomi, io gli sorrido, << Almeno dicci da quando! >> si volta Mechi per guardarmi, << Dalla notte del mio compleanno >>, << E come è stato? >> domanda Cande, << La prima volta è stato meraviglioso, passionale… >>, << Ferma, ferma, ferma >> sento Lodo e smetto di parlare << La prima volta? Si può sapere quante volte quel giorno? >> dice lei guardandomi, io rido, << Spero solo che non l’abbiate fatto in posti strani! >> fa una faccia strana, << Lodo non pensare queste cose di me! >> gli rispondo << Stai tranquilla >> continuo per rassicurarla e tutte ci mettiamo a ridere.
 
E’ domenica ed è tardo pomeriggio, siamo al tavolo a sgranocchiare e Ruggero sta parlando della partita che avevano fatto il giorno prima, << Facu è scivolato ha colpito la palla che è andata addosso a Sophia! >> a quelle parole guardo Ruggero e poi Jorge che è seduto in parte a me e ha un braccio intorno al mio collo, << COME SOPHIA? >> dico io irritata, << Su dai Martina è venuta solo per farsi vedere e noi non l’abbiamo neanche guardata, abbiamo perfino riso quando gli è arrivata la palla addosso >> mi dice Diego e Lodo lo sta squadrando male, Jorge è zitto e mi guarda, << Ehi Tini! >> parla poco dopo lui, << No non parlare! >> dico e mi alzo, lui mi rincorre nel giardino, << Fermati cosa fai? >> lo sento dire, << Perché non me l’hai detto? >>, << Perché sapevo che ti saresti arrabbiata e che non saresti stata tranquilla, come ora! >>, << O Jorge ti prego! >> dico e poi mi volto per andare verso la casa, << Martina non fare così! >> dice mentre cammina dietro di me, << Sono arrabbiata >> sbotto, << Non mi piaci arrabbiata e non mi piace quando non mi vuoi parlare >> dice poi mi afferra la mano e mi trascina in casa, << Cosa fai Jorge, lasciami! >> lui si ferma e si volta verso di me << Vieni con me >> dice e ricomincia a camminare, saliamo le scale e entriamo nella sua stanza, << Jorge che cosa stai facendo? >> chiedo mentre lo guardo chiudere la porta a chiave, lui si avvicina a me velocemente e mi prende il volto tra le mani e mi bacia, << Jorge! >> esclamo, << Se non vuoi parlare facciamo altro >> dice << Sfogati con me, sei arrabbiata dopo ti sentirai meglio >> mi prende una mano << A me non mi importa di lei, mi importa di te e se lei ti fa arrabbiare beh ci sono io con cui sfogarsi, una cosa che lei non ha e non avrà mai >>, non so cosa fare, dovevo ascoltarlo e sfogare tutta la mia rabbia con lui o prendermela e basta? Infondo non è colpa di Jorge, faccio un salto e mi tengo con le gambe alla sua vita, lui mi tiene su e io lo bacio profondamente, << Aspetta! >> dico << Ma ci sono gl’altri giù >> e lo guardo, lui mi appoggia sul letto ed è sopra di me << Non ti preoccupare nessuno ci disturberà >> dice accarezzandomi la guancia e poi inizia a baciarmi sul collo e io mi lascio andare.
 
Siamo all’accademia e Pablo sta parlando, << E’ ora che iniziamo a darci da fare per lo spettacolo di fine anno, ne parlerò con tutti gli insegnanti e poi vedremo come farlo; ora Jorge e Martina provate la vostra canzone >> dice e noi saliamo sul palco, in quella canzone c’è tutta la mia anima, il mio amore per lui. Finita la canzone mi bacia, li sul palco, << Ok, ok Blanco, non serve essere così teatrali! >> dice Pablo e io paonazza sorrido. Sto andando verso il bar per andare a prendere una bottiglietta di acqua, quando ad un tratto mentre passo davanti ad un aula vedo Sophia, << Ehi tu fermati! >> dice lei, << Cosa vuoi? >> dico entrando nell’aula, lei mi si avvicina sorridendo, << Ti porterò via Jorge è una promessa, ti dimostrerò che lui pensa ancora a me e che non può resistere alle tentazioni come tu credi! >> e se ne va, io rimango li impietrita, perché riesce sempre a farmi credere che Jorge non è cambiato affatto? Vado al bar prendo la mia bottiglietta d’acqua e vedo Sophia guardarmi da lontano, raggiungo i ragazzi in giardino e Jorge mi fa sedere tra le sua gambe nell’erba, << Perché ci hai messo così tanto? >> chiede, << C’era un po’ di fila >> dico, << Cos’hai? >> domanda lui guardandomi più seriamente, << Nulla davvero! >> rispondo, non voglio fare i giochetti di Sophia, io non mi allontanerò da Jorge sicuramente perché è lei che lo dice. Sono nel letto di Jorge e lui è in bagno, sto pensando a Sophia e soprattutto a Alex, anche se è lontano perché ho controllato chiamando il centro in cui è non mi sento al sicuro, << Perché quella faccia Tini? >> domanda Jorge mentre esce dal bagno, << Niente di importante Jorge! >> e alzo le spalle, lui si sdraia in parte a me e mi avvolge con le braccia, << Dimmi cosa ti turba! >> continua lui, << Davvero Jorge nulla! >>, << Non mi piace quando non mi parli, mi innervosisce, non so se stai bene e o no, io ho bisogno di sapere che tu stai bene Martina! >> parla Jorge fissandomi negl’occhi, << Sto bene Jorge te lo giuro, sono solo un po’ pensierosa e l’unica cosa che voglio in questo momento è stare accoccolata a te! >> dico dolcemente, lui mi dà un lieve bacio sulle labbra << Ok ti credo ma so che qualcosa non va e spero me ne parlerai presto >>, io lo fisso per un po’ negl’occhi poi di colpo lo colpisco con un cuscino e inizio a ridere, << Cosa fai? >> domanda divertito, << Su dai Blanco un po’ te lo meriti >> dico tra le risate, senza accorgermene Jorge mi solleva dal letto e mi porta in bagno, << Ma cosa stai facendo? >> lo guardo confusa, lui apre l’acqua della doccia e mi butta sotto, l’acqua è gelata, << Spegni i tuoi bollenti spiriti Tinita! >> dice lui ridendo, io sto trattenendo il fiato per il contatto con quel l’acqua, mentre ride lo afferro per il braccio e lo trascino sotto l’acqua, lui continua a ridere, ha la testa alzata verso il getto dell’acqua, vederlo così mi rende la persona più felice del mondo, sorridendo si avvicina a me e mi dà un dolce bacio mentre l'acqua scivola dolcemente sui nostri visi, quando esce dalla doccia prende un asciugamano e me lo mette intorno ai vestiti tutti bagnati, mi aiuta ad asciugarmi i capelli con la salvietta e poi sorride solcemente << Spogliati >> dice lui e io lo guardo, va in camera e poi torna, << Non ti sei ancora spogliata? >> chiede << Ti ho solo portato i vestiti asciutti, cosa pensavi? >> ride lui, << Oh Jorge sei tu che pensi sempre a quello cose non io! >> dico, mi sfilo i pantaloncini e la maglietta, << Mi servono anche le mutande! >> e lo guardo, torna di nuovo in camera e poi mi porge le sue mutande, io lo fisso << Sarai sexy anche con queste >> dice e esce dinuovo dal bagno. Mi sfilo le mutande e il reggiseno e mi infilo i suoi boxer e sopra mi metto una maglietta che allaccio con un nodo perché mi sta troppo lunga, quando torno nella stanza da letto, Jorge è sdraiato sul letto mi guarda, << Te l’avevo detto che saresti stata comunque bella! >> dice sorridendo, io mi avvicino al letto, mi sdraio in parte a lui e gli sorrido a mia volta, gli poso un tenero bacio << Grazie >> gli dico poi delicatamente e metto la mia testa nell’incavo del suo collo.


P.s: Ciao a tutte e tutti, volevo informarvi che questa storia fra una settimana più o meno sarà conclusa, ma non vi voglio far preoccupare più di tanto perchè non ho intenzione di smettere di scrivere, ho molte idee in testa e ve le spiegherò alla fine dell'ultimo capito, perchè poi vorrò sapere i vostri pareri su cosa dovrò fare, vi dico già che questa storia andrà avanti ancora, però ho anche altri progetti, ora mi impegnerò a finire come si deve il mio racconto, poi inizierò a pensare sul da farsi e vorrò anche dei vostri consigli e opinioni comuqnue vi informerò di tutto alla fine di questa mia prima storia. Ringrazio sempre tutti voi che l'anno seguita e che spero seguiranno fino alla fine. Un grande abbraccio a tutti voi!

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Capitolo 30
*** Nuovi problemi. ***


Nuovi problemi.
 
Siamo in giardino e io sono a bordo piscina con le ragazze, << Hai finito la canzone di fine anno? >> mi domanda Lodo, << Quasi mi manca poco >> rispondo io, poco dopo i ragazzi arrivano, Jorge è già in costume e si siede dietro di me immergendo anche lui i piedi nell’acqua e lo sento darmi un bacio sulla spalla, mi giro a guardarlo e lui mi sorride, << Ciao amore mio >> e mi stringe in un abbraccio dal dietro << Vieni con me a fare un bagno? >> chiede faccio cenno di sì con la testa e piano entriamo in acqua e io mi metto dietro di lui aggrappandomi alla sua schiena, << Siete troppo carini >> urla Alba dal bordo della piscina, Mechi e Xabi stanno prendendo il sole uno in parte all’altra, Lodo si sta facendo mettere la crema da Diego mentre chiacchiera con Alba e Facu e, Ruggero e Cande sono in acqua anche loro. Do un piccolo bacio sul collo a Jorge e lo sento sorridere, << Tinita fai la brava non mi sembra il caso! >> dice ridacchiando, << Era solo un piccolo bacio Jorge! >> rispondo io e mi stacco dalla sua schiena per mettermi davanti a lui, gli metto le gambe intorno alla vita e le mani intorno al collo, << Quello che stai facendo è stuzzicarmi! >> esclama guardandomi con un gran sorriso, << Voglio solo un bacio >> dico vicino al suo orecchio e poi poggio le mie labbra sulle sue. << Ehi voi due andateci piano >> dice Cande che è appoggiata al bordo della piscina con Ruggero e ridacchiano << Già non vorrete mica accoppiarvi qua >> sento Ruggero dire quando ci voltiamo a guardarlo vedo che ha una faccia buffa e Jorge inizia a ridere << Non ti preoccupare, non mi permetterei mai di far vedere la mia ragazza in situazioni troppo intime, in quel modo la posso vedere solo io! >> gli risponde, << Sentitelo come la vuole tutte per se >> afferma Diego che sta ascoltando la conversazione, << Ha ragione >> gli risponde Lodo guardandolo << Sono cose intime >>, << Si ma farlo di nascosto è eccitante amore mio e quei due non sembrano sicuramente due angioletti >> gli risponde, << Ehi state parlando di me e della mia vita intima! >> sbotto finta irritata, << Allora portatelo in camera da letto Tini perché sappiamo bene come ti fa effetto Jorge >> dice Cande, io la guardo a bocca aperta, << Ah sì, che effetto ti faccio io? >> chiede Jorge guardandomi, << Oh Cande perché devi dire queste cose? Poi non mi lascia più in pace! >> e indico Jorge con la mano, lei si mette a ridere e tutti gl’altri con lei. << C’è qualcosa che devi dirmi? >> domanda Jorge quando i nostri amici tolgono l’attenzione su di noi, << Non ascoltare quello che dicono le ragazze lo fanno apposta per mettermi in imbarazzo! >>, << Quindi mi stai dicendo che non ti faccio nessun effetto >> e mi bacia il collo e alla base mi dà dei piccoli morsetti, << Jorge! >> dico a bassa voce << Smettila! >>, << Quindi è vero >> dice lui sorridendo << Sei una monella Stoessel >> si immerge nel l’acqua e poi torna su, io lo guardo con una faccia confusa, << Dovevo rinfrescare i miei pensieri Tinita >> dice ridacchiando, << Che scemo che sei! >> esclamo, << Non è colpa mia, mi pare di averti già detto che sei tu >>.  Quando usciamo dalla piscina andiamo tutti al tavolo a mangiare e io sono vicino alle ragazze e stiamo parlando, << Voi due siete bollenti >> mi dice Mechi vicino all’orecchio, io mi volto a guardarla in malo modo, << Non iniziare anche tu! >> dico, <<< E’ vero Tinita, quando siete vicini si sente tutta la vostra tensione sessuale >>, << Già è vero! >> conferma Alba, << Smettetela e poi se è così non è colpa mia, io non mi accorgo, mi sembra di comportarmi normalmente >> e alzo le spalle, << Si, a parte la voglia di saltare addosso a Jorge e a quella che ha lui per te! >> afferma Lodo guardandomi, << Siete davvero pazze voi! >> dico, << Oh ma dai Tini, siete uno pazzo dell’altro e ogni volta che siete vicini siete passionali, non c’è nulla di male, anche se non ho mai visto Jorge desiderare così tanto una persona! >> parla Mechi, << Già, ha occhi solo per te! >> conferma Lodo e io sorrido alla mie amiche che non smettono mai di impicciarsi. Sto prendendo un bicchiere di tè fresco quando sento Jorge darmi una pacca sul sedere, mi volto di scatto e vedo le miei amiche dietro si lui sorridere maliziosamente e ridacchiare, << Jorge cosa fai? >> dico sgranando gl’occhi, << Ti ho dato una pacca sul sedere! >> dice con un sorrisino e appoggia le mani al tavolo circondandomi, << Così davanti a tutti? >> ora che i ragazzi e le ragazze ci punzecchiavano sul fatto che siamo così intimi mi sento in imbarazzo, << Sei la mia ragazza, sei tutta mia e mi piace punzecchiarti >> e mi bacia sorridendo sulle mie labbra << Non mi importa quel che pensano gl’altri io ti bacio come e dove voglio! >> io gli sorrido piano << Però più tardi sei tutta mia >> mi fa un occhiolino e si allontana per raggiungere i suoi amici.

Stiamo andando alla lezione di Pablo, << Eccovi tuti qui ragazzi! >> dice, << Allora per lo spettacolo di fine anno che si terrà dopo le vostre prove, e poi parleremo anche di quelle, abbiamo scelto le canzoni che dobbiamo cantare e suonare >>, Pablo inizia a elencare le canzoni e chi le deve cantare e c’è anche quella che abbiamo scritto io e Jorge, quella che ho scritto con Lodo e la canzone di gruppo che settimana prossima faremo sentire a Pablo. << Ora fra un mese iniziano le prove, spero che ognuno di voi abbia una canzone quasi pronta perché è molto importante, se volete passare l’anno! >>. Iniziamo a fare la solita lezione e quando è finita Pablo parla di nuovo, << Jorge? >> dice << Mi serve che aiuti Sophia con un testo >> io mi impietrisco a quelle parole, << Vi fermerete qui un pomeriggio della settimana, mettetevi d’accordo voi per questo! >> continua, << Perché io? >> sento Jorge chiedere, << Bè perché sei bravo e poi gli ho detto che doveva fare degl’esercitazioni in più e lei ha chiesto se poteva farle con te e mi è sembrata un ottima idea >> da una pacca sulla spalla a Jorge e esce dall’aula, Sophia si avvicina a noi con un sorrisetto beffardo e afferra il braccio di Jorge << Allora quando facciamo le prove insieme? >> domanda lei pronunciando più forte l’ultima parola, Jorge la guarda storta e molla il braccio dalla sua presa << Quando vuoi! >> dice con un tono severo, << Ok ti chiamerò >> dice, gli sorride e esce dall’aula mentre io ancora fisso Jorge, << Martina non preoccuparti! >> esclama lui e io ancora non parlo. Ad un tratto mi volto e inizio a camminare via, vedo Jorge che sta per rincorrermi quando Beto lo ferma, meglio così penso, ho bisogno di stare sola, ho la sensazione che le cose stiano iniziando a crollare proprio quando stavano andando così bene, come sempre qualcosa si mette tra di noi, due persone troppo diverse che forse non avranno mai una vita felice insieme. Sto camminando nel giardino dell’accademia e vedo le ragazze raggiungermi, << Martina non ti preoccupare >> mi guarda Mechi dolcemente << La pagherà quella stronza! >> continua lei, << Devi fidarti di Jorge >> esclama Lodo, << Già, non permetterà mai che succeda qualcosa, non vuole perderti! >> continua Cande. << Ho paura >> dico piano, << Lei mi ha detto che sarebbe riuscita a riprenderselo e io l’hi ignorata e ora il suo piano è iniziato, e se Jorge ci casca? Infondo non è detto che riesce a resisterle >>, << Martina non fare così, sei tu quella che vuole, forse tu non lo vedi perché non lo conosci come lo abbiamo conosciuto noi! >> dice Mechi e mi abbraccia e poi tutte le altre si uniscono. Da lontano vedo Jorge arrivare di corsa, << Ok noi andiamo >> dice Alba e si allontanano da me, << Eccoti qua! Perché sei scappata via così, non farlo mai più ti prego! >> dice lui con il fiatone, << io volevo stare da sola! >> rispondo, << Martina non fare così, sai che io voglio solo stare con te e di quella non mi importa >>, << Ma a lei importi te >> dico tutto d’un fiato << io non so se riesco a gestire questa cosa Jorge, mi preoccupa, come a te preoccupava Alex! >> e lo fisso negl’occhi, << Qualsiasi cosa lei voglia fare non mi importa lo capisci? >> mi afferra le mani e mi guarda negl’occhi << Non lasciare che lei ci dividi, se glielo permetterai vincerà lei! >>. Una lacrima inizia a scendere sul mio viso e me ne vado lasciando li senza dire una parola, sono tornata a casa da sola con un autobus, entro in camera mia e mi sdraio sul letto, penso a Sophia, alla chiamate di Alex a tutto quello che c’è contro di noi, come se il mondo non ci volesse insieme, ho bisogno di essere sicura e non di avere problemi solo per il mio ragazzo. Dopo un ora sento qualcuno aprire la porta, non alzo neanche la testa per controlla chi entra, finché non vedo Clara sedersi sul mio letto, << Tutto bene Martina? >>> chiede << Non sei tornata con i ragazzi >>, << NO! >> rispondo alzandomi a sedere, << Cosa è successo? >>, io scuoto la testa e la appoggio sulla sua spalla e lei mi abbraccia << Sophia fa di tutto per allontanarmi da Jorge e io non so se riesco a sopportare tutto questo >> dico piano, << E ne hai parlato con Jorge? >> chiede lei guardandomi con due occhioni dolci, << Dice che non devo preoccuparmi perché a lui non importa di lei, ma io credo che lei in qualche modo possa fargli cambiare idea >>, << E tu non far cambiare idea a Jorge. Non stare qua a piangere perché un stupida, non dire a nessuno che l’ho definita così, vuole portarti via Jorge, ma fai di tutto per tenertelo, se tu rendi felice Jorge lui non andrà mai da un'altra, devi marcare il tuo territorio mia cara e dolce Tini! >> dice posandomi un bacio sulla fronte, io la ringrazio e quando esce mi sdraio nel mio letto e dalla stanchezza mi addormento. Il posto sta diventando ancora più scuro, guardo Jorge impaurita e lui mi stringe forte la mano, << Sta arrivando >> dice lui, << Chi? >> chiedo, << Qualsiasi cosa succeda tu resta con me >> io sono ancora più confusa, quando un ombra lontana inizia a farsi sempre più vivida, << Dammi Jorge >> dice e quando si sposta alla luce vedo Sophia con un sorriso beffardo sul viso, sembra più malvagia del solito, << NO! >> urlo io, << Se non vuoi darmi Jorge te ne pentirai >>, qualcosa mi colpisce e io finisco a terra, << Martina! >> urla Jorge abbassandosi su di me, << Martina! >>. << Martina svegliati! >> apro gl’occhi e vedo Jorge che mi guarda confuso << Stai bene? >>, ho il fiatone e mi sento agitata di colpo lo abbraccio, << Martina non puoi scappare così a casa senza dire nulla, mi volevi far morire >> dice accarezzandomi una guancia, << Non lasciarmi >> dico con la voce rotta, << Perché urlavi? >> mi chiede confuso, << Di cosa parli? >>, << Quando sono entrato qua stavi urlando, cosa hai sognato Martina?  >>, lo guardo e penso di non poter raccontargli ciò che ho appena sognato << Io sono confusa, non me lo ricordo! >> dico e ancora mi getto fra le sue braccia per abbracciarlo.
 
Oggi Jorge ha la sua lezione con Sophia, sono in ansia e non riesco a star tranquilla, cosa staranno facendo? Lei cosa gli starà dicendo più che altro? Vado avanti e indietro nel salotto respirando profondamente, non posso credere che quella smorfiosa sia riuscita a procurarsi del tempo da sola con lui. << Ehi sembri una matta >> dice Lodo entrando nel salone, << Non so che fare! >> e la guardo con il terrore negl’occhi, << Su dai Martina non fare così! >>, << Pensa se ci fossi tu al mio posto e fosse Diego ad andare dalla ragazza a cui piace! >> dico guardandola, << Già non ci avevo pensato, penso che farei di tutto per impedirlo! >> e ridacchia << Hai ragione non puoi stare tranquilla, però potresti fare in modo che Jorge non si stanchi mai di te! >>, io la fisso senza capire << Prova a fare cose carine per lui, o anche piccanti >> aggiunge ridacchiando << così Sophia non verrà neanche considerata da Jorge >>. Dopo le parole di Lodo salgo in camera mia, come posso far attirare tutta la attenzione di Jorge su di me? Poi mi viene in mente una cosa << Mechi >> dico tra me e me, apro la cabina armadio e tiro fuori una scatola, uno dei miei regali di compleanno può essere utile per attirare l’attenzione e nella mia testa penso di dover chiamare Mechi e ringraziarla. Apro la scatola e tiro fuori il completo intimo che mi ha regalato di pizzo nero, vado in bagno ad indossarlo e rindosso i miei vestiti, esco dalla mia camera e vado nella camera di Jorge per aspettarlo, mi tolgo le scarpe e mi sdraio sul letto. Dopo 20 minuti lo sento entrare, non mi nota subito ma poi alza lo sguardo e incrocia i miei occhi, io sono ancora sul suo letto << Ehi ciao amore >> dice guardandomi confuso << come mai qui? >> chiede, senza dire una parola mi alzo e mi dirigo verso la porta sotto i suoi occhi confusi, la chiudo a chiave e mi giro a guardarlo, dritto nei suoi occhi verdi. Mi avvicino piano a lui e gli faccio appoggiare la custodia della sua chitarra a terra, lui ancora mi guarda non capendo la situazione, metto le mie braccia attorno al suo collo, << Mi mancavi! >> dico, mi mordo piano il labbro e mi avvicino al suo orecchio << E poi mi è venuta voglia di te >> a quelle parole il suo respiro cambia e nei suoi occhi si accende la passione, ritorniamo a fissarci negl’occhi << Mi piace quando fai così >> sorride malizioso e si passa la lingua tra le labbra e io inizio a baciarlo. Siamo ancora in piedi, lentamente smetto di baciarlo e mi afferro il bordo della canottiera che indosso e me la sfilo, lui non riesce a smettere di guardarmi, mi slaccio i pantaloncini che indosso e me li lascio cadere a terra, << Wow, sei splendida >> dice, nei suoi occhi vedo tutto il suo desiderio per me e questo mi rincuora, << Mi domandavo quando avresti indossato il regalo di Mechi >> si avvicina a me e mi posa le mani sui fianchi, << Se vuoi mi rivesto e vado via >> ridacchio, << No assolutamente >> dice sensuale e mi bacia passionalmente. Si sfila la maglietta e poi mi prende e mi getta sul letto, << Sai proprio come prendermi >> dice dandomi una carezza sul volto, << Giusto per ricordarti che sono io la tua ragazza >> dico, << E che gran ragazza >> ribatte lui << Non ti preoccupare non dimenticherei mai che sei tu l’unica che voglio >>, si abbassa inizia a darmi piccoli baci ovunque, sono presa dall’emozione e non riesco più a controllarla, lui si rialza piano, si slaccia i pantaloni e se li toglie mentre io sono sul letto e mi sollevo sulle braccia e lo osservo spogliarsi, << Ho proprio un bel ragazzo >> dico quando si sdraia in parte a me, << Solo tuo! >> dice, << Si SOLO MIO! >> dico seriamente poi gli sorrido e si mette sopra di me e inizia a darmi baci ovunque e poi ci lasciamo andare alla passione. Sono sotto a Jorge nel letto che mi sta coccolando dopo aver fatto l’amore, io mi sono messa una maglietta di Jorge e lui si è rimesso le mutande, e mi dà dei piccoli baci su tutto il viso e mi sorride, << Mi piacciono queste sorprese dovresti farmele più spesso >> ridacchia lui, << Forse >> dico mettendomi a ridere anche io, ho tutte le sue attenzioni su di me e Sophia dovrà arrendersi perché non mi farò portare via Jorge.


P.S: Per quelli che mi chiedono se ho twitter non c'è l'ho mi dispiace, ho facebook ma non lo uso molto e instagram, se qualcuno vuole aggiungermi me lo chieda in privato. Grazie mille ancora a tutti voi. Un bacio.

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Capitolo 31
*** Fregature. (Jorge Blanco) ***


Fregature. (Jorge Blanco)
 
E’ già la seconda settimana che faccio lezione da solo con Sophia e già non la sopporto più, vedo Martina sempre più agitata per questa situazione e io vorrei poterla rassicurare, voglio solo che sia felice. Sono al campo con i miei amici e stiamo facendo una pausa, << Allora come va con la storia delle ripetizioni per Sophia? >> mi domanda Ruggero, << Non mi importa di lei ma a Martina dà fastidio! >> rispondo, << Ovvio l’ha fatto apposta per stare da sola con te! >> afferma Facu mentre da una sorsata d’acqua, << Non so più cosa fare, lei continua a starmi addosso, però c’è un lato positivo Martina mi sta appiccicata ogni volta che torno dalle lezioni! >> ridacchio, << Oh, oh, la nostra Martina marca il territorio >> mi dice Diego con un sorriso, << E ci riesce molto bene >> rido ancora di più. Siamo tornati a casa e troviamo Martina e Lodo in cucina, << Ciao mia principessa >> dico avvicinandomi a lei e appoggiandogli le mani sui fianchi, lei mi sorride e posa le sue dolci labbra sulle mie, è la sensazione più bella che io abbia mai provato al mondo, lei, i suoi occhi, le miei labbra sulle mie sono tutte cose che mi mandano in paradiso, << Avete fatto i bravi oggi? >> chiede poi sorridendomi, << Ovvio >> risponde Diego che sta abbracciando Lodo e continua a riempirla di baci, << Chiamo le ragazze così ceniamo tutti insieme >> sento Lodo dire. Vado a prendere un bicchiere d'acqua, << Jorge vai a prendere i tuoi spartiti che ti voglio far vedere come voglio cambiare quel pezzo! >> parla Xabi, << Ok >> rispondo, << Vado io tu idratatati! >> esclama Martina sorridendomi quando esce dalla cucina mi siedo al tavolo << Ora capisco cosa intendi quando dici che Martina fa di tutto per attirare la tua attenzione su di lei! >> ridacchia Ruggero, << Non serve a nulla perché lei le ha già tutte le mie attenzioni >> rispondo, << Non sono ancora abituato a sentirti parlare così! >> mi guarda Diego confuso e poi sorride, poi sento Martina tornare. Mi volto a guardarla e quando entra in cucina vedo il suo volto, triste, spento, mi alzo di colpo e vado verso di lei, << Che hai? >> domando, lei senza dire una parola mi porge una busta bianca la apro e inizio a leggere quella lettera che non ho mai visto, << L’ho trovata nei tuoi spartiti >> dice lei con una voce rotta, io non capisco e quando arrivo alla fine leggo che proviene da Sophia. C’è scritto che mi ama, che sa che a me non interessa Martina perché vede come la guardo, che io e lei siamo fatti per stare insieme. Fisso Martina che sembra distrutta e confusa, ha gl’occhi lucidi e sento il suo respiro cambiare, i ragazzi ci guardano confusi senza capire cosa stia succedendo. Ad un tratto lei si volta e se ne va verso il salotto, Lodo in quel momento rientra in cucina e ci guarda confusi, << Cos’ha Tini? >> chiede, io gli passo la lettera e vado a cercare Tini. La trovo fuori nel cortile seduta nel prato, piano mi avvicino a lei e mi siedo al suo fianco e lei non mi guarda, << Io non lo sapevo, non l’avevo neanche vista >> gli dico appoggiando una mano sulla sua spalla, lei piano si volta verso di me ma tiene la testa bassa e non mi guarda, << Lo vuoi capire o no che tu sei l’unica che voglio? >> dico un po’ irritato da tutta questa situazione, l’ultima cosa che voglio è perdere Martina. Vedo una lacrima rigarle il viso e a quella visione mi viene un nodo alla gola, le alzo delicatamente il viso e mi avvicino piano a lei, poso le mie labbra sulle sue che sono bagnate dalle sue lacrime silenziose, lei piano ricambia il mio bacio, mettendomi le mani intorno al collo, quando ci allontaniamo gli do una delicata carezza sul viso per asciugargli le lacrime e le sorrido. << Perché lei vuole rovinare tutto? >> chiede lei, << Non permetterglielo >> gli dico guardandola dritta negl’occhi, << Tu non capisci! >> parla con un tono bassissimo << Lei rovinerà tutto, non si fermerà >> continua, << Non dire così! >> la guardo arrabbiato per quello che ha appena detto << Io non ti lascerò per una stupida che vuole mettersi tra di noi! >> la abbraccio di impulso e lei lo ricambia all’istante. Quando rientriamo in cucina vedo tutti i nostri amici occupati a cucinare la cena, << Abbiamo detto a Rosa che ci pensiamo noi, tanto gl’adulti sono stati invitati ad una cena! >> dice Lodo vedendoci entrare << Fra poco arrivano anche le ragazze! >> continua, Martina va vicino a Lodo e io vado dai ragazzi, << Devi fare qualcosa amico, questa vuole proprio metterti i bastoni tra le ruote >> dice Facu a bassa voce, << Lo so devo parlargli per forza non può continuare così! >> rispondo, << E’ davvero una rompi scatola Sophia >> esclama Ruggero, << Sappiamo che la odi non devi ricordarcelo! >> gli sorride Diego. Poco dopo il resto delle ragazze arrivano, a cena Tini non è come al solito, vedo che c’è ancora qualcosa che non va, perché non riesco a farla stare tranquilla? Siamo tutti in giardino che chiacchieriamo e Mechi mi si avvicina, << Ho saputo quello che è successo >> dice, << Già, sono irritato da tutto questo >> rispondo, << Jorge devi fare qualcosa, lei non sopporta più tutto questo, ha paura di perderti e poi non è tranquilla, tutte queste cose che sta facendo Sophia la confondono, vuole stare con te ma per questo ha dei problemi, non riesce a vivere questa storia serenamente >> mi dice dolcemente << Tu la ami e forse è ora che glielo dici, di dimostrargli che nulla può farti cambiare idea su di lei e su quello che provi… Sophia sta rovinando tutto Jorge! >> e si allontana piano da me.
 
Sono nel mio letto e sento Tini entrare in camera mia, mi sorride e piano si avvicina, si sdraia in parte a me e io la avvolgo tra le mie braccia e la sento rilassarsi un po’, << Domani farò quattro chiacchere con Sophia perché non sopporto più questa situazione >> dico, la sento sospirare, << Stai attento! >> mi dice lei spaventata, << Martina cos’è che ti spaventa? >>, << Non lo so, è che sento che c’è qualcosa di strano che non capisco! >> dice lei, << Stai tranquilla amore mio! >> dico dolcemente, lei si solleva e si fionda sulle mie labbra, io sorrido << Martina ti sembra il caso di fare così durante una seria conversazione? >> dico malizioso, << E’ che mi va di non pensare a nulla >> dice lei, la ribalto e la faccio finire sotto di me e la bacio << Allora io so come fare >> dico sorridendo sulle sue labbra e sento sorridere anche lei << Lo so bene Blanco >> dice e ci facciamo trasportare dalla passione. Fare l’amore con lei non è paragonabile a nulla al mondo, niente e nessuno mi fa stare come lei, il suo modo di accarezzarmi, di baciarmi e di farmi impazzire sono unici al mondo, lei l’amore più grande della mia vita riesce a farmi arrivare fino a dove nessuno mi aveva mai portato, cos’ha di magico questa ragazza per farmi sentire così, non vorrei mai separarmi da lei, tenerla per sempre accanto a me. Sono all’accademia e sto aspettando Sophia per la lezione con la chitarra, quando lei arriva e chiude la porta io la guardo storto << Si può sapere quando la smetti con questi giochetti? >> dico nervoso, << Cosa ho fatto? >> domanda, << Lo sai >> e gli sbatto la lettera davanti << Non so se sperassi che la trovasse Martina o che la leggessi solo io, fatto sta che l’ha trovata e io sono stufo di tutto questo >> sono arrabbiato e lei mi fissa, noto che da quando l’ho conosciuta è cambiata è diventata più egoista e sciocca, << Senti Jorge, sappiamo tutti come andrà a finire, tu starai con me! >> mi fissa come per convincere anche me di questa assurdità, << L’unico legame che avremo io e te sarà in queste lezioni >> rispondo e prendo la mia chitarra per cominciare questa stupida e lunghissima ora con lei.
 
E’ domenica e alle 7 cerco di svegliare Martina, gli do un piccolo bacio sulla fronte e poi sulle labbra, lei apre gl’occhi << E’ presto Jorge >> dice lei, << Lo so ma devi alzarti perché usciamo >> gli dico sorridente, lei apre un po’ gl’occhi e mi guarda confusa poi solleva la testa, << E dove? >> dice con la voce assonnata, << Tu non preoccuparti, alzati e vestiti io ti aspetto giù >> dico dandogli una pacca sul sedere e lei ridacchia ancora sdraiata e con gl’occhi chiusi. Sono in cucina e mia madre entra mentre sto preparando un cestino con il pranzo, << Eccolo qua il mio ragazzo innamorato >> dice lei sorridendomi e dandomi una carezza sul viso << sai che sei molto più bello quando sei felice >> dice prendendosi un bicchiere di spremuta, << Grazie mamma >> dico ridacchiando, << E’ vero tesoro mio, sei diverso e questo nuovo Jorge mi piace, vedo la gioia nei tuoi occhi e non posso essere altro che felice per questo e dobbiamo tutto questo a Martina >>, io la guardo sorridendo, mia madre mi ha sempre detto che l’amore ti rende migliore, ma io non gli ho mai creduto, pensavo che restare solo e divertirmi senza legarmi a nessuno era la cosa migliore da fare, niente problemi o gelosie, poi è arrivata Martina ed è cambiato tutto, nessun essere umano può vivere senza amore e questo l’ho capito grazie a lei, non importano i problemi che si creano, mi importa solo di tenerla vicino a me e vederla felice, sorridente, riuscire a farle provare emozioni, infondo solo lei ha creduto in me fin dall’inizio, è di me che si è fidata fin da subito e tutto questo ha contribuito nel cambiare il mio modo di vedere le cose. Martina entra in cucina ed è splendida, ha i capelli raccolti un po’ spettinati, indossa una salopette di jeans e sotto ha una maglietta corta tutta a fiori, mi guarda e mi sorride e poi saluta mia madre, << Divertitevi oggi >> dice lei sorridendo uscendo dalla cucina, Martina mi guarda confusa << Si può sapere perché mi hai fatto alzare così presto e dove andiamo? >> dice, io mi avvicino piano gli metto le mani intorno alla vita e le do uno di quei baci passionali, << A cosa devo tutto questo? >> chiede lei, << A niente amore mio, semplicemente voglio passare la mia giornata con te >> rispondo dandogli un altro bacio. Quando siamo in macchina lei continua a farmi domande e a chiedermi dove la sto portando, << Su dai vieni >> gli dico quando siamo arrivati al porto, gli porgo la mano per farla scendere dall’auto, prendo il cestino con il pranzo e ci incamminiamo sulla passerella, << Oggi facciamo un bel giro in barca >> dico guardandola mentre ci fermiamo davanti al nostro mezzo di trasporto, lei mi guarda a bocca aperta, << Ma sai guidarla almeno? >> chiede lei divertita, << No ma abbiamo qualcuno che lo fa >> rispondo sorridendogli, << Sei unico al mondo Jorge Blanco >> dice, a quelle parole mi sciolgo, ogni cosa detta da lei la sento entrare nel mio cuore e riempirmi di gioia, cosa ho fatto per meritarmi una ragazza così che crede che io sia la persona più speciale del mondo? Poco dopo arriva Juan colui che guiderà la barca al largo, lo presento a Martina, un uomo sui quarant’anni, brizzolato con due occhi azzurri chiari come il ghiaccio, quando ero piccolo giocavo con suo figlio che ora studia a New York. Saliamo sulla barca e lei continua a sorridermi, scendiamo in cabina, ha un divanetto bianco a U con un tavolo al centro di legno scuro, una piccola cucina in legno, il bagno e due camere, << Sai sempre come stupirmi >> dice lei, << Questo e altro per te >> gli dico e vedo il suo amore nei miei confronti che mi rende la persona più felice del mondo, dopo aver pranzato saliamo e ci mettiamo sul divanetto all’aperto e lei si accoccola su di me, << Era tutto squisito >> dice << Sei perfetto >> ha un tono dolce e sensuale, << Grazie! >> e le sorrido << Modestamente sono il migliore >> ridacchio, << Che sciocco che sei Blanco >> dice, si solleva di poco per guardarmi negl’occhi, non so perché ma in quel momento vorrei lasciarmi andare alla passione che sto provando nei suoi confronti, sarà l’atmosfera, l’oceano intorno a noi, il suo sorriso, il vento che ci accarezza ma desiderò baciarla ovunque e liberarla dai ogni suo pensiero che la tormenta, mi passo la lingua tra sulle labbra e lei sorride maliziosa, << Oddio Blanco, non riesci a trattenerti neanche qua? >> ridacchia lei << Vuoi farlo in mare? >> continua ridendo, << Tinita, io ti voglio sempre e ovunque! >>, << Questo mi rende felice >> afferma con un gran sorriso, io mi alzo e la prendo in braccio, lei mette le sue braccia intorno al mio collo e la porto giù nella camera da letto.
 
Oggi ho la lezione con Sophia, anche se non ne ho proprio voglia mi tocca andarci, quando entro nell’aula vedo un biglietto appoggiato sulla tastiera, “Esercitati con Sophia sulla canzone Podemos“ è firmato da Pablo e non riesco a capire perché Sophia dovrebbe cantare una canzone scritta da me e Martina. Quando lei arriva mi dice la stessa cosa che c’è scritta sul foglietto, << Lo so Pablo mi ha lasciato un messaggio >>, << Ho sempre voluto poter cantare io questa canzone con te >> dice lei avvicinandosi a me, << Non farti troppe illusioni, la cantiamo solo perché Pablo me l’ha chiesto >> vedo lei sorridere un po’ beffarda e iniziamo a provare, cantare con lei quella canzone non è come cantarla con Martina, non c’è nessun sentimento e non riesco a trasmettere bene quella canzone senza di lei. Sophia non conta nulla per me e la prova è proprio questa, Martina deve stare tranquilla perché ciò che provo per lei non lo provo per nessuno altro al mondo, non desidero altro che lei. << Oh grazie Jorge >> mi abbraccia Sophia e io mi la allontano, << Non avvicinarti così a me >> dico << E come ti ho già detto non mi importa di te, questa canzone è solo mia e di Martina sia ben chiaro >>, non riesco a capire perché lei sorride, infondo gli ho appena detto che di lei non mi importa nulla, << Ok Proviamola ancora una volta >> dice guardandomi, ricominciamo a provare e lei ha ancora quel sorriso beffardo sul volto. Finita l’ora esco dall’accademia e trovo Facu al bar, sta comprando da bere e io mi unisco a lui, << Che fai qua? >> domando, << Sono passato a prendere delle basi che mi ha dato Pablo >> risponde << E a te come è andata la lezione? >>, << Noiosa, non mi andava proprio di passare quell’ora con lei, se poi conti che abbiamo dovuto provare Podemos >> e guardo Facu sbarrando gl’occhi, << Come? >> chiede lui stupido, << Già, Pablo l’ha deciso >>, << Sai che Martina si arrabbierà per questo? >> mi dice, << Appena vado a casa gli spiego tutto e spero che capisca >> rispondo, << Oh Jorge questo è un vero guaio, devi correre a dirglielo prima che lo scopre da sola e non ti lasci il tempo di spiegargli >> afferma lui facendo una smorfia, << Si lo so, difatti è a casa appena arrivo glielo dico subito, l’ultima cosa che voglio è litigare con lei! >> saluto Facu che mi dà una pacca sulla spalla, mi augura buona fortuna e mi dirigo verso casa.
 

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Capitolo 32
*** Lontananza. ***


Lontananza
 
Sono in camera mia e sto aspettando che Jorge torni, ho una brutta sensazione e non ne capisco il motivo, vengo distratta dal suono dell’e-mail del mio computer, mi siedo alla scrivania, noto che c’è un messaggio indirizzato a tutti gli studenti dell’accademia, quando ci clicco sopra vedo che allegato c’è un video e appena lo apro il mio cuore si ferma. Jorge e Sophia erano in aula e iniziano a cantare Podemos, non credo a ciò che sto vedendo, voglio sparire in un istante, andare il più lontano possibile e perché no urlare, tirare fuori tutta quella rabbia che mi sta invadendo il corpo e la mente. Non riesco a crederci mentre guardo e riguardo quel video e ogni volta perdo un pezzo del mio cuore. Sento qualcuno aprire la porta e Jorge entra, mi guarda per un istante, << Martina tutto bene? >> dice avvicinandosi a me e io mi scanso quando si avvicina, << Che hai? >> dice confuso, non capendo quel che stava succedendo, cerca di avvicinarsi a me, << No >> dico scansandomi sempre più indietro << Come hai potuto? >> dico con un tono di disprezzo, in questo momento non volevo avere niente a che fare con lui, << Cosa? >> chiede lui, volto il mio computer verso di lui e faccio partire il video, rimane scioccato da quello che sta vedendo, la sua espressione cambia, << Stavo per dirtelo >> dice lui piano, << Dirmi cosa Jorge, che la nostra canzone l’ha cantata con un'altra che è SOPHIA! >> urlo io arrabbiata, lui sembra deluso, triste << Come puoi pensare che sia stata una mia idea? >> chiede << Me l’ha chiesto Pablo >>, << Mi dispiace ma non ci credo! >> dico con la voce rotta, << Io… Martina non fare così ti prego! >> parla con una voce triste e spenta, << Davvero Jorge vai via! >> abbasso lo sguardo per non guardarlo nei suoi occhi verdi << Io non voglio avere più niente a che fare con te >> le lacrime iniziano a scendermi sulle guance << Sono stata una stupida, VAI VIA! >> urlo in fine, mi avvicino a lui per spingerlo fuori, credo non sapesse cosa dire << Martina ti prego ascoltami >> dice quando è ormai sulla soglia della porta << Io TI AMO! >> urla lui, lo fisso per un istante, gli chiudo la porta in faccia e chiudo a chiave, mi accascio contro di essa stringendomi le gambe al petto, << Anche io >> dico piano come un sussurro mentre le lacrime non smettono di scendere. Apro gl’occhi e capisco di essermi addormentata appoggiata alla porta esausta dal pianto, mi alzo e mi guardo allo specchio, non riesco a riconoscere il mio volto, credo di non essere mai stata così triste da quando morì mia madre, ho il trucco tutto sbavato sul viso, i vestiti sono stropicciati e i capelli lasciamo perdere. Non so che ore sono mi avvicino alla scrivania e prendo in mano il cellulare, noto di avere un sacco di chiamate e messaggi, ma avevo il telefono silenzioso e quindi non avrei mai potuto sentirli, un sacco di messaggi arrivano da Jorge, mi chiedeva più che altro se stessi bene niente di più, altri sono di Lodo, ovviamente aveva visto il video perché era indirizzato a tutta l’accademia, mi chiedeva di farla entrare in camera e mano a mano che mi scriveva si capiva che aumentava la sua preoccupazione. Vado a farmi una doccia, sono a pezzi e non credo che riuscirò mai a rivederlo o a parlarci, mi ha fatto troppo male, ho bisogno di tempo, di sbollire tutta la delusione che ho dentro, anche se infondo mi manca da morire, ma non potevo perdonarlo è stata la cosa più brutta che potesse farmi e comunque poteva sempre rifiutarsi e non cantare con lei, poi mi sembra molto strano che Pablo gli abbia chiesto di fare proprio quella. Questa storia mi sta facendo male, più di Alex, quel dolore non è paragonato a quello che sto provando ora. Mi rivesto e faccio un sospiro, mi siedo sul letto prendo la chitarra e inizio a suonare la canzone per l’accademia, una canzone che ho composto pensando a Jorge e mi domando se riuscirò mai a farla sentire agl’insegnati senza mettermi a piangere, non riesco neanche a pronunciare le parole, tutto quello in cui credevo si è distrutto in un attimo. Ho un po’ di fame, ma non mi va di uscire, prendo il cellulare e mando un messaggio a Rosa, gli chiedo se per favore può portarmi fuori dalla stanza qualcosa da mangiare senza dirlo a nessuno. Dopo 10 minuti sento dei passi fuori dalla porta che poco dopo se ne vanno, apro lentamente e afferro il vassoio, noto anche una fetta di torta al cioccolato e un piccolo sorriso mi scappa. Poco dopo mi suona il cellulare, leggo il messaggio che è di Jorge, per l’ennesima volta voleva sapere almeno se stessi bene e se non avessi fatto qualche stupidaggine, decido di rispondergli, gli dico che è tutto ok e che deve smetterla di cercarmi e invio il messaggio. Sono stordita, non so che fare, mi sento tradita nel profondo e non so come fare a superarlo, a ricucire questa ferita.
 
Dopo un oretta sento qualcuno piano bussare alla porta, << Sono Lodo >> sento una voce bassa parlare, mi alzo e apro piano la porta, la faccio entrare e appena la richiudo lei mi abbraccia, << Oh mio dio Martina mi hai fatto preoccupare da morire >> dice poi guardandomi negl’occhi, << Scusa è che volevo stare da sola >> rispondo, << Ho visto il video, sappi che le ho sparate dietro anche io a Jorge >> a sentire quel nome distolgo gl’occhi da Lodo per abbassarli e fissare in basso, << Senti  >> mi appoggia una mano sulla spalla << Lui mi ha detto che quando è entrato in aula c’era un biglietto con scritto che doveva provare quella canzone con Sophia… >> io la guardo come se non me ne importasse nulla, << Beh lui ha buttato il biglietto ma c’era Martina >>, << Si che strana coincidenza vero? >> dico, << Lo so che stai male e ti capisco >> mi guarda con due occhi dolci, << Poteva evitare comunque di cantarla con lei >> la guado arrabbiata perché tutto questa situazione che si è creata mi fa morire dalla rabbia, << Hai ragione, gl’ho detto anche io… Ma Pablo non era lì e lui inconsciamente l’ha suonata >>, << Con lei, proprio con LEI! >> urlo. Lei mi fa sedere sul letto, << Permettimi almeno di stare qua con te, non puoi stare sola finirai con il distruggerti dal dolore >>, io non le rispondo e lei si siede in parte a me, mi abbraccia << Ci sono io con te >> dice lei dolcemente, io appoggio la mia testa sulla sua spalla e ricomincio a piangere. Sono le nove e sento delle persone camminare nel corridoio, io sono ancora in camera mia con Lodo poi qualcuno bussa, il mio respiro si ferma un attimo perché credo sia Jorge, << Martina aprimi sono io >> sento poi la voce di Mechi, << Abbiamo visto il video e siamo venute qua >>, << Già >> sento poi la voce di Cande e Alba, io guardo Lodo in malo modo, << Non guardare me io non sapevo sarebbero venute >> e alza le spalle, << Facci entrare >> esclama Mechi come se fosse un ordine. Mi alzo dal letto e vado ad aprire la porta, appena entrano Alba mi abbraccia, << Appena becco Jorge gliene dico quattro e a quella gliela faccio vedere io >> sbotta Mechi, << Eravamo preoccupate per te e siamo venute qua appena abbiamo visto il video >> parla Cande dandomi un abbraccio, << Martina raccontaci che è successo >> dolcemente Mechi mi poggia una mano sulla guancia e mi fa una carezza. Ci sediamo sul letto e racconto quello che è successo anche se mi distrugge sempre di più, << Che stronza >> esclama Alba, << Secondo me è stata lei! >> dice Cande, << Chiunque sia stato lui poteva anche dire di no >> rispondo, << Mi dispiace tanto >> mi prende per mano Mechi << Vedrai che troverete una soluzione >> continua, << Non credo io non voglio più avere a che fare con lui >> rispondo, << Non dire così ora sei arrabbiata ma scommetto che ti manca >> mi risponde lei, << A proposito lui dov’è e come sta? >> domanda Cande, è Lodo a rispondere, << Beh non credo stia bene >> dice lei guardandomi e facendo una faccia triste, << Prima per poco non distruggeva il tavolo >> continua lei abbassando un po’ la voce, << Oh no! Jorge arrabbiato è pericoloso >> dice Mechi, << Questa volta è peggio Mechi davvero >> gli risponde Lodo, << Basta parlare di lui >> sbotto io, << Secondo me ora dovresti concentrarti sulla prova che c’è fra due settimane, non puoi presentarti così! >> parla Alba, << Già sarà una catastrofe >> dico piano, << Tu ce l’ha farai Martina, non pensare negativo >> mi dice Cande, << Come faccio se la persona che amo mi ha ferito così tanto, quella canzone l’ho scritta pensando a lui e non ho tempo di scriverne un'altra! >> dico di getto, << Canta quella, trova il modo di riuscire a farlo >> alza le spalle Lodo, << Per forza un modo lo devo trovare >> e guardo ognuna delle mie amiche. Restarono qui tutta la sera, cercarono il modo di tirarmi su il morale in qualsiasi modo ma non c’era nulla da fare, più cercavo di non pensare a Jorge più stavo male, non sapevo più dove andare a sbattere la testa, non potevo cancellare il suo ricordo dalla mia mente e dal mio cuore, lui per me è tutto, la mia vita, il mio sole e tutto quello di cui ho bisogno e ora l’ho perso, come potevo pensare che tutto sarebbe andato liscio. << Noi andiamo >> dice ad un tratto Mechi, << Ci vediamo domani all’accademia >> mi abbraccia Cande, faccio cenno di sì con la testa e le sorrido a malapena, quando se ne vanno Lodo mi guarda << Sei sicura di voler dormire qui da sola? >> dice, << Si, io non credo proprio che andrò ancora da Jorge >>, << Martina tu lo ami, lotta per lui non lasciare che lei te lo porti via, domani chiedi a Pablo se è vero che gli ha chiesto di cantare quella canzone con lei Ok? Inizia da qui >> dice e mi sorride, io gli faccio cenno di sì con la testa e mi sdraio nel letto, mi giro e rigiro, non riesco a smettere di pensare, la mia prima notte senza Jorge e mi domando come stia lui, cosa stia provando e se come me mi sta pensando, mi manca da morire e al pensiero del mio unico grande amore mi addormento.
 
E’ tutto buio e ho paura, non sento più nulla, la voce di mia madre è scomparsa e Jorge non c’è più, << Jorge >> urlo in quel posto infinito e tutto nero, << L’hai perso >> la voce di Alex rimbomba in quel posto tetro, << Cosa vuoi? >> chiedo << Lasciami in pace >> dico irritata, ad un tratto una voce maligna ride, << Che stupida illusa >> riconosco la voce di Sophia << Tu non puoi essere felice, non troverai tua madre e non avrai mai più Jorge >> e ride ancor più malignamente e anche Alex si unisce alla risata, << BASTA! >> urlo, mentre loro continuano a ridere, mi accascio a terra e mi afferro la testa tra le mani << BASTAAA! >>. Mi alzo di scatto dal letto, sono sudata e noto di aver pianto nel sonno, non riesco a respirare e ho bisogno di aria, mi alzo dal letto per riprendermi, ho paura a riaddormentarmi, i miei incubi ricominciano a tormentarmi, non voglio più dormire, non voglio più sentirmi così. Esco dalla mia stanza e piano piano senza far rumore raggiungo la camera di Lodo e la apro piano, << Lodo >> dico a bassa voce << Lodo >> la richiamo, ormai sono vicina al suo letto, << Martina stai bene? >> dice lei assonnata, << Posso stare qui >> chiedo, lei si solleva sui gomiti, accende la abatjour sul comodino e mi guarda, << Certo! Ma che succede? >> domanda, mi sdraio in parte a lei e l’abbraccio, ricomincio a piangere, << Puoi venire qua tutte le volte che vuoi >> dice dolcemente, io le sorrido piano mentre sento il sapore delle lacrime in bocca. << Tu non puoi stare così! >> afferma lei che continua a guardarmi << Devi parlarci, devi andare avanti anche se credo che tu abbia preso una decisione troppo affrettata, non sai realmente cosa è successo >>, << So che lui ha cantato la nostra canzone con lei >> rispondo ancora per fargli capire che è questo il problema, << E tu sei disposta a rinunciare per sempre a lui? A vivere senza di lui? Ne sei proprio sicura che è questo che vuoi? Tu lo ami per l’amor di dio >> dice come un rimprovero, << In questo momento dovresti essere con lui, tra le sue braccia e non nel mio letto a piangere, se tu non lo capisci beh io sì! Lui ti ama e ci sarà sicuramente una spiegazione >>, << Io non credo di farcela, non posso più sopportare tutte queste cose, non posso pensare di avere una storia serena con lui se c’è sempre qualcuno o qualcosa che si mette in mezzo >> gli spiego, << L’amore non è facile, magari ora è così ma magari poi sarà tutto perfetto e senza problemi anche se sarà improbabile, lo so che può essere complicato avere un ragazzo come Jorge ma voi due vi amate e non esiste motivo al mondo che stiate separati, ora ti ci vorrà un po’ di tempo e sono sicura che lui sarà lì ad aspettarti >> mi dà un bacio sulla fronte e spegne la luce e mi addormento con Lodo. Quando mi sveglio Lodo non c’è e sento che sta parlando fuori dalla porta con qualcuno, << Non sta bene Jorge >> la sento dire, << Meno male che è qua quando non l’ho vista in camera sua mi sono preoccupato >> la voce di Jorge sembra triste e spenta, << Già è venuta da me stanotte, ha fatto un incubo credo ma ora devi lasciarla sola, ha bisogno di tempo, di sbollire la rabbia >>, << Si ma io non posso vederla così, è colpa mia, quanto mai ho suonato quella canzone >>, << Già potevi dirgli di no e chiedere a Pablo di non fartelo fare >> risponde lei, << Vado a fare colazione >> parla Jorge, << Ti accompagno che la devo portare su anche a Martina non credo voglia vederti >> e li sento allontanarsi dal corridoio, Jorge stamattina è venuto a cercarmi in camera, non riesce proprio a capire che deve lasciarmi in pace sono stanca, non voglio parlare con lui o vederlo non ora, non adesso, mi alzo le coperte fino a coprirmi la testa e chiudo i pugni dalla rabbia, sento Lodo ritornare e facciamo colazione insieme. Ritorno nella mia stanza e noto sul mio letto lo spartito di Podemos, sarà stato Jorge ad appoggiarlo qua, lo giro e sul retro c’è scritto qualcosa << Questa è la nostra canzone non lasciare che qualcuno ce la rovini >>, piego lo spartito e lo chiudo in un cassetto, faccio un profondo respiro, non posso passare tutto il giorno a star male per Jorge.
 
La ragazza è al telefono, << Sono riuscita a dividerli >> e ridacchia, << Stai attenta quei due non riescono a stare lontani >> afferma il ragazzo, << Non questa volta, credo che avrò il tempo sufficiente per riconquistarlo >>, << Bene così io quando finalmente uscirò di qui potrò riprendermi la mia Martina >> il suo tono è malvagio e cattivo, << Cos’ha quella li poi non ho ancora capito >> dice confusa la ragazza, << Stai zitta >> gli dice il ragazzo, << Ehi ti ricordo che qui sto facendo tutto io >> risponde lei irritata << Ancora per cinque mesi poi ritorno tu continua a tenerli lontani >> e riaggancia il telefono.


P.s.: Buon Week-End a tutti voi, io ritorno Domenica sera, un abbraccio a tutti e grazie come sempre per chi segue e commenta la mia storia.

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Capitolo 33
*** Soffrire D'amore. ***


Soffrire d’amore.
 
Sono all’accademia sto andando nell’aula di Pablo per chiedergli se ha chiesto a Jorge di cantare la nostra canzone con Sophia, << Pablo >> dico entrando piano nell’aula, << Ciao Martina, che fai qui? >> chiede lui << Ti serve qualcosa? >>, << I-io volevo sapere perché vuoi che la canzone che abbiamo scritto io e Jorge la canti Sophia! >> dico, << No assolutamente, non ho mai detto né a Jorge né a Sophia di provare con la vostra canzone >> mi guarda confuso << Perché credi questo? >> continua, << Niente allora forse ho capito male io! >> dico balbettando, non riesco a capirci più nulla << Martina io non direi mai a un'altra persona di interpretare una canzone personale >> parla e alza le spalle, << Grazie >> dico e esco dalla classe. Al bar incontro Cande e Mechi, << Allora che ti ha detto? >> chiede Mechi, nel mentre Lodo e Alba ci raggiungono con i loro panini, << Che lui non ha mai detto a Jorge di cantare la nostra canzone, nemmeno a Sophia. Il biglietto che dice lui quindi non esiste! >> dico con la voce spezzata, tutte soprattutto Lodo mi guarda confusa, non poteva credere neanche lei che Jorge abbia mentito, << No, No, No, mi rifiuto di crederci >> ridacchia Alba nervosamente gesticolando, << E’ vero invece e non mi resta che accettarlo >>, tutte loro mi guardano dolcemente, << Non sai quanto mi dispiace >> mi abbraccia Lodo. Poco dopo i ragazzi arrivano e tra di loro c’è anche Jorge, infondo mica posso evitarlo per tutta la vita, lui mi fissa, inizio a respirare profondamente e velocemente abbasso lo sguardo, mi alzo e senza dire una parola me ne vado, sento qualcuno corrermi dietro e spero che non sia Jorge, << Martina aspettami vengo con te >> sento la voce di Mechi dietro di me e mi giro per aspettarla, << Non puoi scappare così >> mi dice quando siamo in giardino, << Io non c’è la faccio Mechi, è più forte di me, non riesco a stargli vicino, vederlo, senza… senza provare qualcosa >> sbotto, << Devo trovare un modo per mostrarti che ti ama? Non lo capisci? L’hai visto in faccia? Sembrava uno che non dorme da due settimane! >> io la fisso nei suoi occhi grandi << Martina per favore, se non vuoi perdonarlo ti capisco, è ancora presto e nemmeno io capisco perché l’abbia fatto, ma non buttare tutto all’aria, cerca di capire i suoi motivi o per lo meno quello che è successo >>, << No Mechi non riesco a parlare con lui >>. Sono nell’aula di musica e sto cantando continuo a pensare a Jorge a quello che provo per lui, devo ascoltare le sue ragioni? Perché mi ha mentito? Penso nella mia testa, cosa dovrei fare? Sono così confusa che vorrei sparire per un po’ andare lontano a pensare senza nessuno che mi dica cosa fare o pensare, però amo Jorge così profondamente che questo mi sta divorato dentro, non ho il coraggio di dimenticarmi di lui e di ciò che provo, voglio provare quest’amore fino in fondo e se devo soffrire per lui pur di non dimenticarmi di ciò che provo, soffrirò. Mi alzo di scatto decisa ad andare a cercare Jorge, dovevo parlargli, digli che lo avrei ascoltato anche se credo che non avrebbe fatto la differenza, il male che provo non può sparire così, cammino nei corridoi e vado nell’aula di Beto, apro piano la porta socchiusa e guardo dentro senza farmi sentire, sento la voce di Sophia e poi vedo lei abbracciarlo, a quella visione vado via, questa volta non aveva scuse, di nuovo era con lei, perché? Parchè mi fa questo? Ho bisogno di aria e decido di uscire dall’accademia, << Ehi! >> sento qualcuno dire, alzo lo sguardo e vedo Diego sorridermi, << Parchè così triste? >> chiede, << Ho appena visto Jorge abbracciare Sophia >> dico, ormai non serve tenermi tutto dentro << Mi ha distrutto! >> ho le lacrime agl’occhi, lui mi posa una mano sulla spalla << Tinita >> dice lui e a quel soprannome sussulto, lui fa un sorrisino, << Tu non puoi capire, io sinceramente non so cosa stia succedendo, però credo a Jorge soprattutto quando si tratta di te. Posso capire che sei confusa lo sarei anche io, ma io sono uno spettatore, vedo ciò che ne tu ne lui vedete >> sorride ancora una volta e poi continua << Non so se quel biglietto sia mai esistito, ma so che Jorge non farebbe mai nulla per ferirti, l’ha fatto ma involontariamente, dovresti ricostruire quella giornata per capire come realmente è andata, potrebbe darsi che Sophia abbia progettato tutto o che Jorge ti abbia davvero ingannata, ma tu non sai realmente ciò che è accaduto >>, << Hai ragione, ma io non posso continuare così! Anche se risolviamo tutto ci sarà sempre qualcuno che ci ostacolerà >> dico, << Io non voglio farti cambiare idea, ti sto semplicemente dicendo come la vedo io, tu e solo tu sai cosa provi! >>, mi dà un bacio sulla nuca e se ne va sorridendo.
 
E’ passata una settimana, fra due settimane mio padre verrà qua a vivere finalmente, almeno una cosa positiva succede, Jorge, la prova e lo spettacolo da provare non sono affatto positivi. E’ pomeriggio e sto camminando, non mi accorgo nemmeno dove sto andando e quando alzo lo sguardo mi trovo in quel posto, con la panchina sull’oceano e quell’albero che le fa ombra, dove ho conosciuto, anzi sbattuto contro Jorge per la prima volta, se ci penso vorrei tornare indietro a quel giorno, stare attenta e non sbattere contro di lui, forse se ci saremmo conosciuti a casa sua senza mai litigare saremo solo amici e non quello che siamo ora, cioè niente. Mi siedo sul prato davanti alla panchina e fisso l’oceano, mi dà un senso di tranquillità, << Ciao >> sento qualcuno dire e riconosco Facu << Che ci fai qui? >> domanda, << Un giro >> rispondo, << Nel posto dove hai incontrato Jorge la prima volta >> lo guardo confusa << Come lo sai? >>, << Jorge me l’ha detto! >> e sorride dolcemente e si mette a sedere in parte a te, << Domani dobbiamo far sentire Euforia a Pablo sei sicura di farcela? >> domanda << Si! >>, << Riuscirai a fingere di essere felice mentre devi cantare vicino a Jorge? >>, << Non ti preoccupare davvero! >> dico, << Io voglio solo che voi due stiate bene! >> esclama, << Lo so davvero! Ma il nostro pezzo non verrà rovinato dai miei problemi di cuore >> gli rispondo, lui mi sorride << Martina posso dirti una cosa? >>, io gli faccio cenno di sì con la testa, << Segui il tuo cuore e non la testa >> mi saluta e se ne va. Ripenso a quello che mi ha appena detto Facu, la mia testa mi dice di stare lontano il più possibile da lui ma il mio cuore? L’ho mai ascoltato veramente? La parte di me che ama Jorge viene oscurata dalla mia paura di stare male ancora e di più. Il giorno dopo all’accademia a lezione di Pablo dobbiamo salire sul palco per far sentire la canzone, ci alziamo e andiamo ai nostri posti, Jorge è vicino a me troppo e sento i suoi occhi su di me, << Bene partite pure >> esclama Pablo e ad un segno di Facu inizio a cantare, in una parte della canzone devo andare schiena contro schiena con Jorge e a quel contatto il mio corpo è come se riacquistasse forza e voglia di vivere, finita la canzone tutti ci fanno un applauso, vedo Sophia correre verso di Jorge per fargli i complimenti ma sentivo continuamente i suoi occhi su di me, esco dall’aula di fretta per prendere una boccata d’aria, quando sono nel giardino sento qualcuno afferrarmi la mano, mi volto e incontro gl’occhi verdi di Jorge, tolgo velocemente la mia mano dalla sua, << Lasciami in pace! >> dico, << NO tu devi ascoltarmi perché io non posso continuare così >> dice arrabbiato, << Non c’è nulla da dire Jorge, continua la tua vita senza di me, abituatici io lo sto facendo >> a queste parole vedo qualcosa nei suoi occhi spezzarsi, << Perché? >> dice lui, << Perché ho chiesto a Pablo se ti aveva chiesto di cantare con Sophia la NOSTRA canzone e ha detto che lui non l’avrebbe mai fatto, quindi Jorge tu hai mentito, ancora… e poi ti ho visto abbracciato a lei l’altro giorno, << Cosa? >> dice furioso << Hai visto quel che è successo dopo almeno? >> ribatte lui, << No e non mi importa, come pensi possa importarmi quello che fate tu è lei. È la cosa che mi spezza di più al mondo, ed è colpa tua se io mi sento così! Fatti la tua vita Jorge, non starmi addosso, non cercarmi, parlarmi e non guardarmi >>, << Io non ti guardo >> dice lui a bassa voce, << SI JORGE LO FAI SEMPRE! >> inizio a piangere << e questo mi uccide, non riesco a sopportare i tuoi occhi, io voglio andare avanti ma se tu mi guardi io non ci riesco >>, << Martina >> dice con la voce spezzata, mi volto e corro via. Non sto guardando dove vado e sbatto contro qualcuno, << Ehi Martina >> quando alzo gl’occhi vedo Hilary l’amica di Sophia << Tutto bene? >> chiede, << E a te che ti importa? >> sbotto, cosa vuole so che anche lei fa parte di tutti questi stupidi giochetti, << Sei distrutta, i-io… mi dispiace vederti così! >> dice sembra quasi vero e vedo nei suoi occhi preoccupazione, << Beh penso che tu sappia benissimo il motivo >> dico e me ne vado, vedo lei voltarsi per guardarmi, sembra triste e confusa. << Cosa è successo? >> chiede Lodo entrando nella sua camera e trovandomi li ormai dormo con lei tutte le notti, << Ho litigato con Jorge, e sai cosa è successo di strano Hilary! >>, dico lei mi guarda confusa e si siede difronte a me sul letto << Hilary cosa? >> e allarga le braccia, << Ha cercato di consolarmi >> dico con uno sguardo buffo, << Strano, molto strano >>, << Già >> dico bisbigliando, << Perché bisbigli? >> domanda Lodo con una faccia strana, << Boh >> dico pensandoci, lei si mette a ridere e io con lei, menomale che c’è lei che alcune volte riesce a farmi ridere.
 
Siamo tutti in tavola a far colazione e Jorge è seduto difronte a me e il silenzio è al quanto imbarazzante, siamo solo io, Lodo, Jorge e Clara, << Io vado a preparare le ultime cose per le lezioni >> dice piano Clara alzandosi dal tavolo e guardandomi come per dire di parlare con Jorge ma io non ne volevo sapere, << Mi domando come facevi a dormire con Martina siccome urla e continua a muoversi >> dice Lodo rivolta a Jorge e io vorrei ammazzarla, << Beh con me non urlava ne si muoveva >> dice lui a bassa voce, infondo è vero con lui non avevo incubi, << Bene allora tornaci tu a dormire con lei se non volete che mi addormento in piedi >> lei si alza dal tavolo e esce dalla cucina, io abbasso lo sguardo e sono in imbarazzo, sento che cerca di non guardarmi, << Mart… >> sta per parlare e io mi alzo e me ne vado e lo vedo afferrarsi la testa tra le mani. Siamo all’accademia a sono con le ragazze, andiamo alla lezione di Clara che ci fa cantare le canzoni per lo spettacolo, i ragazzi suonano “ Cuando me voy”, continuo a tenere lo sguardo basso e so che Jorge mi guarda, vedo Mechi guardami storta, << Oh Martina guardalo! >> mi impone lei << Ti sta dedicando la canzone >> continua, << Non dovrebbe farlo! >> dico guardandola severamente. << Bene >> dice Clara quando la canzone finisce, << Ora sentiamo Podemos >> dice cercando con lo sguardo me e Jorge, << Io ho un po’ giù la voce, non mi va di sforzarla >> dico << Falla cantare a Sophia lei è un ottima sostituta >> dico mi giro e esco dalla classe. Sto mangiando un gelato seduta su una panchina al bar dell’accademia e penso che questa situazione è impossibile da gestire, sto andando a lezione di Beto, non ho nemmeno aspettato gl’altri per salutarli, entro nell’aula e dentro ci trovo Sophia << Vattene! >> le dico, << Oh oh! Non fare la dura con me! >> dice << Ti avevo detto che Jorge sarebbe tornato sui suoi passi e grazie di averci lasciato cantare insieme oggi potresti anche lasciarmi il posto allo spettacolo! >> mi guarda beffarda, << Prenditelo pure >> rispondo a tono << Non mi importa più nulla, se lui vuole stare con te allora vuol dire che è uno stupido che non capisce nulla! >>, << Cosa vorresti dire? >> domanda, << Che io preferirei restare sola tutta la vita piuttosto di sapere di dover passarla con una come te! >>, lei spalanca la bocca << Senti mocciosa non so come tu possa dirmi delle cose del genere e fidati che sarà l’ultima volta che ti permetterò di dirle, ma tu non potrai mai essere come me, io e lui siamo fatti per stare insieme, è destino mi dispiace! >>, << Se davvero fosse il destino non dovresti fare tutti questi giochetti per averlo >> ribatto, << Non preoccuparti Martina continuerò per sempre, ogni volta che tornerete vicini io riuscirò a dividervi, non sono sola >> dice, non riesco a capire il significato di quelle parole, << Se non avrò Jorge ora posso sempre averlo in un futuro >> continua, << Tienitelo pure e proprio vero che siete fatti per stare insieme >> dico prendendola in giro << Sei vuota Sophia, dentro di te non c’è che disprezzo, vuoi apparire grande e potente ma la verità è che non sei nulla di tutto ciò! >> mi avvicino sempre di più a lei, << Lasciala stare >> sento la voce di Jorge dire alla porta rivolto a Sophia, << Eccola la tua anima gemella è arrivata vai pure con lui! >> dico indicando Jorge, << Martina stai bene? >> domanda lui, io lo guardo male sto per rispondergli quando Beto entra e li manda via per far cominciare la lezione.
 
Sono in camera mia e sto cercando di suonare la canzone per la prova dell’accademia, ma non riesco, sto cercando di sforzarmi di cantare quella canzone senza pensare a Jorge ma è impossibile, continuo a suonare la melodia ma le parole non escono, batto sulle corde della chittarra che fanno un frastuono. Mi getto sul letto a faccia in giù, sono fottuta se non riesco a suonare quella canzone, mi volto e mi sdraio sul fianco e vedo sulla scrivania l’album che mi ha regalato Clara, mi alzo piano e lo afferro, inizio a sfogliarlo piano e guardo ogni singola foto mia e di Jorge, fisso i suoi occhi verdi, il suo sorriso soprattutto quelli rivolti a me, da quando me l’ha regalato ho aggiunto un sacco di foto con Jorge e anche con i miei amici, ad un tratto vedo una foro di Jorge scattata la sera del mio compleanno, in giardino, in quella foto il suo sorriso è enorme e i suoi occhi fissano me, me lo ricordo benissimo quando gli ho scattato la foto, piano mi alzo e prendo la chitarra, appoggio quella foto allo spartito e inizio a suonare la mia canzone, finalmente le parole mi escono, vengono dal cuore mentre fisso il suo viso in una foto. Ho capito che per riuscire a cantare questa canzone non devo cercare di non pensarlo ma di pensare solo ed esclusivamente a lui, la persona a cui mi sono ispirata.
 

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Capitolo 34
*** Rivelazioni. ***


Rivelazioni.
 
Sono cominciate le prove all’accademia, io sono agitata, oggi c’è la prova di Ballo e Strumenti, << Io sono super agitata >> dice Alba scuotendo velocemente le mani, io gliele blocco << Tranquilla tu sei bravissima a ballare! >> dico, lei mi si getta addosso per abbracciarmi, << Anche io sono un po’ nervosa a dir la verità >> ci giriamo tutti a fissare Mechi, << TU? >> dice Ruggero per poi ridere, << Si io, ogni sorta di prova, esame o test mi mette l’ansia! >> dice abbassando il tono all’ultima parola, io la guardo ridacchiando e noto Jorge sorridere mentre mi guarda e io faccio finta di nulla, << Eccoci qua! >> entra Gregorio nell’aula << allora cominciamo >>. La prova di ballo andò veramente bene e anche quella di strumenti con Beto, << Penso di essere stata brava dai! >> esclama Lodo, << Siamo stati tutti bravi >> gli rispondo io, << Il pezzo che hai suonato al piano BELLISSIMO! >> mi dice Mechi con una faccia stupita, << Grazie >> rispondo sorridendo, << Anche Jorge è rimasto stupito >> parla poi Lodo << Non è ora di parlarne? >>, << E’ già tanto se riesco a stare nella stessa stanza con lui senza più scappare >> dico fissandola, << Come farai domani a cantare la tua canzone allora? >> mi domanda Cande, << La dedicherò a Jorge lui deve essere li è l’unico modo per cantarla >>, << Ma come? >> mi guarda stordita Alba, << Ho capito che se cerco di non pensarlo non riesco a cantarla, infondo l’ho scritta per lui, non importa se siamo in questa situazione, è a lui che l’ho dedicata è a lui che la canterò! >> dico con la voce rotta, << Oh Martina quanto mi dispiace >> mi abbraccia Cande, << Noi saremo lì con te sempre! >> dice poi Mechi. Torno a casa e mi metto al piano a provare la canzone per il giorno seguente, domani devo cantare la mia canzone davanti a tutti, a Jorge, ai professori, a Sophia e tutto questo mi mette addosso una grande ansia, sento qualcuno entrare nella mia stanza e vedo Clara venire verso di me, << Non mi sembra che tu stia bene >> dice lei guardandomi con due occhi grandi, << Già >> rispondo amareggiata << Va tutto male e non so come poter sistemare tutto, non ci riesco >>, << Perché non provi semplicemente ad andare avanti! Dimenticati di Sophia di quello che vuole fare e vivi la tua vita, non puoi davvero volere che sia lei che canti al posto tuo con Jorge >> dice, << Si è l’unico modo per non mandare a monte tutto lo spettacolo >> dico << Non riuscirei a cantare lì con lui che mi guarda >>, dico quasi senza voce, << Perché hai così paura di guardarlo? >> domanda, << Per tanti motivi, perché ogni volta che lo guardo mi innamoro sempre di più di lui, perché riesco a vedere e sentire come sta, perché i suoi occhi… mi fanno sentire su un altro mondo e io devo dimenticarlo >>, << Martina >> sorride lei << Non puoi dimenticarti di una cosa così forte, più cerchi di farlo più sarà difficile superare tutto questo, accettalo, accetta l’amore che hai per Jorge >> mi posa un bacio sulla fronte e esce dalla stanza. Sto camminando nel corridoio dell’accademia e fra poco inizia la prova con Clara e Pablo ma saranno presenti anche gl’altri professori, qualcuno richiama la mia attenzione, quando mi volto vedo Hilary venirmi incontro, << Che c’è Hilary? >> domando io guardandola, << Io devo parlarti! >> dice, sono confusa << Di cosa? >> chiedo, << Non qui non possiamo parlarne qui >>, << Ok e dove? >> la guardo sempre più confusa, cosa vuole da me questa ragazza e cosa deve dirmi? Mentre ci pensa su qualcuno mi chiama << Martina >> sbucano Lodo e Mechi dal corridoio, << Le prove stanno iniziando >> dice quest’ultima per poi fissare in modo strano Hilary, << Ok andiamo >> dico << Me lo dirai un'altra volta ok? >> e mi giro verso quella ragazza che non mi ha mai rivolto la parola. Siamo nell’aula e tocca a Jorge suonare la sua canzone, prende la chitarra e inizia a suonare, la canzone si chiama “ Entre Dos Mundos “ è molto orecchiabile e senza rendermene conto inizio a ondeggiare e vedo Jorge dal palco sorridermi, io abbasso lo sguardo e smetto di muovermi. << Non puoi fare così se vuoi fargli credere che non ti interessa più di lui >> mi dice Cande ridacchiando, << Non l’ho fatto apposta non stavo pensando >> rispondo alle mie amiche confuse, siamo al bar e stiamo aspettando che le prove ricomincino poco dopo dagl’auto parlanti si sente la voce di Pablo che ci richiama nell’aula. Quando rientriamo e ci mettiamo difronte al palco Pablo mi chiama immediatamente e salgo sul palco, sistemo uno sgabello, prendo la chitarra e sistemo il microfono davanti a me, appena guardo le persone davanti a me noto che Jorge non c’è e nemmeno Sophia. Il mio cuore inizia a battere forte, come posso cantare questa canzone dedicata a lui se lui in questo momento non c’è e forse è con Sophia? << Martina? >> mi dice Pablo e io continuo a guardare nel vuoto, << Martina? >> sento poi parlare Clara << Puoi cominciare >> continua lei, io piano poso gl’occhi su di lei e quando sto per rinunciare vedo Jorge correre dentro l’aula, << Scusate >> dice << E’ che ho avuto un contrattempo >>, il mio respiro torna regolare e appena lui mi vede sul palco si ferma e mi guarda, io ricambio il suo sguardo e inizio a cantare, << No sé si hago bien, no sé si hago mal. No sé si decirlo, no sé si callar. Que es eso que siento tan dentro mi, Hoy me pregunto si amar es asì >> questa è tutta per lui, una canzone che parla di quello che io e lui eravamo, << Mientras algo me hablo de ti, mientras algo crecìa en mi, encontré las respuestas a mi soladed. Ahora sé que vivir es sonar. Ahora sé que la tierra es el cielo. Te quiro, te quiero. Que en tus brazos yo no tengo miedo. Te quiero, te quiero. Que me estranas con tus ojos. Te creo, te creo >>, lui mi sorride piano e dolcemente, sembra che più nulla ci dividesse in questo momento << Y cuando te acercas no se como actuar. Perezco una nina me pongo a temblar. No sé que me pasa, no sé si es normal, si todos le chicas les pasa algo igual >> e fino alla fine occhi negl’occhi.
 
L’accademia è finita e io sto aspettando mio padre che sta arrivando per trasferirsi finalmente qui, domani ci sarà lo spettacolo di fine anno e io sono già agitata, ripenso alla prova all’accademia e a quanto sia stato bello cantare quella canzone per Jorge, anche se non riesco a passare sopra a quello che è successo, ricordo che le ragazze mi dissero che sembravo un angelo mentre cantavo su quel palco e difatti sono stata la preferita dagl’insegnanti. << Stai aspettando tuo padre? >> sento Jorge parlare dietro di me e io mi volto di scatto, << Si >> dico in un tono secco, << So che mi hai dedicato la canzone >> si siede piano in parte a me, << Non vuol dire nulla Jorge >> dico seria, << Per te ma per me vuol dire tanto >> il suo tono è dolce, << Ritorna dalla tua Sophia, non posso credere che tu stia ancora qua a pensare che possa perdonarti, Si ti amo Jorge se è quello che vuoi sentirti dire ma non basta >> lui abbassa lo sguardo sembra aver finalmente capito che deve starmi alla larga, << Come vuoi >> dice e si alza per rientrare. Faccio un respiro profondo per riprendermi, anche se ho lo stomaco chiuso perché Jorge si sta arrendendo e questo mi turba, sento una macchina arrivare e mi alzo di scatto, appena mio padre scende lo abbraccio di colpo, << Finalmente >> dico stringendolo sempre più forte, << Sono qui e ci resto per sempre piccola mia >> mi posa un dolce bacio sulla fronte, << Che bello rivederla Roberto! >> dico abbracciando l’amico di mio padre, << Anche per me è un piacere >> risponde. Entriamo in casa e Clara è al settimo cielo nel rivedere mio padre, Lodo che è qua con Diego lo saluta calorosamente, << Eccolo qua il mio ragazzo preferito >> dice mio padre avvicinandosi a Jorge per dagli una pacca sulla spalla e io mi imbarazzo un po’. Sono in camera mia quando mio padre entra, << Finalmente ho finito di sistemare un po’ di cose! Tu come stai? >> dice sedendosi sul bordo del letto mentre io sono sdraiata, << Non bene! >> dico, << Mi hanno aiutato Jorge e Diego a sistemare le cose, per me non è colpa sua a quanto dice è stato incastrato! >>, << Papà non mettertici anche tu! >> dico << Era la nostra canzone >> ho il tono triste e spezzato, << E’ ancora la vostra canzone >> mi dà una piccola carezza sul viso, << Non lo so più ormai >>. Dopo cena Jorge va a casa di Diego e starà la fino a domani perché vogliono provare con i ragazzi, sono in camera con Lodo e Rosa bussa alla porta, << Martina c’è una ragazza che ti cerca dice che è importante! >> guardo Lodo confusa e mi dirigo al piano di sotto quando vedo Hilary che mi aspetta, credo di non averla mai osservata bene, vedo nei suoi occhi nocciola la preoccupazione, i suoi capelli biondo scuro sono legati in una treccia è abbastanza alta e magra, << Perché qui? >> domando con uno sguardo perplesso, << Eh che io devo parlarti urgentemente! >> esclama, << e sei venuta fino a qui? >> domando, << E’ il posto migliore per farlo! >>. La porto in camera mia e dalla sua borsa tira fuori un piccolo computer, << Hai presente il video di Jorge e Sophia che cantano >> io la guardo come per dire che ovviamente lo ricordo << E quindi? >> chiedo, << L’ho registrato io >>, << Bene! >> le dico, << Si ma io c’è l’ho intero… Cioè tutto dall’inizio della lezione alla fine >>, la guardo ancora più confusa di prima, lei fa partire il video << Guarda! >> dice. Nel video Jorge sta entrando nell’aula e prende in mano un bigliettino che poi butta, arriva Sophia e sento la loro conversazione, lui non voleva cantare con lei e quel biglietto c’era, allora perché Pablo ha negato? << Il biglietto l’ha scritto lei! >> dice, << Io mi sono sentita così in colpa quando ti ho vista che stavi male! Volevo fare qualcosa, ho cercato di dirtelo prima ma non ci sono riuscita >> la guardo e di colpo la abbraccio, << Grazie >> gli dico piano, Jorge non mi aveva mentito e io sto per perderlo se non faccio subito qualcosa, poi mi ricordo che Jorge è da Diego, provo a chiamarlo ma non risponde, dovrò aspettare domani e dirgli tutto. Sono nel letto con Lodo e gli racconto tutto, dopo una lunga chiacchierata con la mia migliore amica finalmente ci addormentiamo. Sono ancora la, sempre nello stesso posto << Jorge! >> urlo, << Dove sei? >>, << Sciocca ragazzina >> la voce di Sophia rimbomba, << Io me lo riprenderò stanne certa >> urlo puntandogli il dito contro. All’improvviso mia madre compare davanti a me, sembrava un angelo, è così luminosa che mi permette di vedere meglio quel posto. << Mamma? >> dico con un tono confuso << Dov’eri? Ti ho cercata! >>, la sua voce angelica risuona in questo luogo << Io sono sempre stata con te, nel tuo cuore >>.
 
Oggi è il giorno dello spettacolo di fine anno, siamo all’accademia e ognuno di no si sta preparando per la propria esibizione, ho raccontato tutto quello che ho visto nel video alle altre ragazze e di come dovrò scusarmi con Jorge, anche se non so a quanto servirà. Non sono ancora riuscita a parlargli ogni volta che mi avvicino a lui qualcuno mi chiama per dirmi cosa devo fare e dove devo andare, << Allora quando hai intenzione di parlargli? >> domanda Mechi, << Appena ne ho il tempo e lo trovo perché ora non so dove sia >> rispondo mentre indosso il mio vestito per cantare la canzone con Lodo, << Devi farlo il prima possibile >> parla Alba che si sta truccando, << Martina, Lodo >> sento Clara chiamarci << Tocca a voi dai! >>, usciamo dal nostro specie di camerino e ci esibiamo davanti a un po’ di gente il che mi fa agitare un po’, vedo Jorge lì vicino al palco con il resto dei ragazzi ed è l’unica cosa che riesce a tranquillizzarmi. Quando abbiamo finito Lodo è euforica, << E’ stato fantastico! >> ridacchia nel camerino. Dopo mezz’oretta dobbiamo cantare “Euforia” quado saliamo sul palco guardo Jorge e lui guarda me, il mio cuore inizia a battere, vorrei tanto poter sistemare tutto e ora, durante l’esibizione sono energica, anche se Jorge forse si è arreso con me io devo provare a risistemare tutto. Ritorniamo nel camerino e finalmente c’è una pausa di circa mezz’ora e decido di cercare Jorge, << Eccola qua la mia piccola star >> sento la voce di mio padre, << Grazie papà, ma ora devo andar… >>, << Fatti abbracciare piccola mia >> dice e mi avvolge in un abbraccio, quando riesco a liberarmi di lui altre mille cose interrompono la mia ricerca, finché non sento Mechi chiamarmi, << Martina veloce ci dobbiamo preparare >> urla io vado nel camerino e sono irritata, << Non sono riuscita a trovarlo >> sbotto, << Su pensaci dopo >> mi dice Lodo tutta indaffarata a prepararsi per lo spettacolo. Sono sola nel camerino e fra qualche canzone dovrei cantare Podemos con Jorge anche se lui crede che la canterà con Sophia, sento qualcuno tossire alle mie spalle e quando mi volto vedo Jorge, << Mi hanno detto che mi cercavi >> dice piano e entra, io sorrido piano << Già volevo parlarti >>, << E cosa vuoi dirmi? >> chiede lui curioso avvicinandosi sempre di più, << Che so la verità e che mi dispiace >> faccio un respiro profondo << Hilary mi ha fatto vedere un video, quel video per intero e ho visto cosa è successo in realtà >> lo guardo negl’occhi e noto una piccola luce accendersi, << Quindi? >> domanda, << Quindi se vuoi possiamo cantare insieme >> dico d’un fiato, << Certo che voglio >> dice lui avvicinandosi così vicino a me da sentire il suo respiro, io respiro profondamente << JORGE! >> qualcuno chiama e lui si allontana velocemente da me, Clara entra dalla porta e ci guarda per un secondo << Jorge tocca a te con i ragazzi >> continua lei, lui mi rivolge un piccolo sorriso << Allora ci vediamo dopo sul palco >> dice << Ci conto! >> e se ne va. Mi guardo allo specchio e inizio a respirare regolarmente poi una ragazza si affaccia alla porta, << Sei tu Martina? >> chiede, << Si perché? >> mi volto a guardarla, << Una certa Mechi mi ha mandato a dirti che ti aspetta nell’aula di musica ha una sorpresa per te! >> alza le spalle e se ne va e io vado a cercare Mechi. Arrivo all’aula di musica e ci entro << Mechi? Sei qui? >> chiedo, quando mi volto per uscire dall’aula di musica vedo Sophia davanti alla porta, << Tu non canterai con Jorge, non te lo permetterò! >> dice, << Lasciami in pace, sei solo una bugiarda! >> dico, << Lo vuoi capire o no che tu e lui non potete stare insieme, tu sei destinata a qualcun altro >> a quelle parole diventa tutto più chiaro nella mia testa, << Tu e Alex siete d’accordo, ecco perché mi ha chiamato, lui ha usato te per dividere me da Jorge, un obbiettivo in comune vero? >> sbotto arrabbiata e confusa, << Sei molto intelligente MARTINA! >>, << Tu sei pazza, proprio quanto lui! >> affermo guardandola negl’occhi, << Hilary non doveva mostrarti il video, quella pappamolla, adesso non dovrei fare tutto questo, io canterei con Jorge e tu saresti ancora arrabbiata con lui >> borbotta, << Cosa vuoi fare? >> dico spaventata, << Rimarrai qui, io canterò con Jorge! >> chiude la porta e sento la serratura scattare, io corro verso la porta << Sophia apri non puoi farlo! >> urlo, << Invece sì! >> risponde << Con la musica nessuno ti sentirà fino a qui! >> e la sento allontanarsi, << NO! >> urlo battendo la mano alla porta e poi mi accascio contro di essa, perché tutto a me? Perché non mi lasciano in pace? Ora sono rinchiusa qui dentro e non posso andare a cantare la mia canzone con Jorge, non potrò essere al suo fianco e ci sarà Sophia.

P.s.: Domani pubblicherò l'ultimo capitolo di questa storia. Sono già emozionata, sarà più lungo degl'altri capitoli quasi il doppio e spero che lo troviate emozionante quanto me. Grazie a tutti, domani poi inserirò le mie idee a fine capitolo o in un altra scheda ora vedrò comunque aspetto domani con ansia anche se un po' mi rattrista. Grazie, grazie ancora a tutti quelli che hanno seguito la mia storia. A domani!

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Capitolo 35
*** Destinati A Stare Insieme. (The End) ***


Destinati a stare insieme ( The End )
 
Sono appoggiata alla porta e mi tengo le gambe al petto, sono triste, esausta e arrabbiata per tutto questo, vorrei solo che non fosse successo nulla, perché sono così stupida? Perché ho creduto che Jorge potesse farmi del male? Alex e Sophia sono sempre stati d’accordo e mi domando da quanto tempo, mi sono sempre chiesta come avrebbe fatto a dividerci se era chiuso in quell’istituto e la risposta c’è l’avevo sotto il naso. Maledetta me e le mie insicurezze, mi alzo e inizio a camminare avanti e in dietro, indosso il vestito di scena, quello di Podemos, è un abito bianco con le spalline e uno scollo squadrato, è attillato, davanti è corto e dietro ha una coda morbida lunga che arriva fino ai piedi dove indosso i miei stivaletti con il plateau alto, mi guardo e penso che fra 5 minuti dovrei cantare con Jorge, cosa penserà quando non mi vedrà arrivare? Che mi sono tirata indietro ancora una volta? Il mio cuore accelera e con lui anche il mio respiro, penso che ho bisogno di Jorge, del suo amore e lui e solo lui può farmi stare bene come voglio. Mi siedo su una sedia e prendo una chitarra, inizio a cantare Podemos e penso a lui, al mio più grande amore, credo di non poter più vivere senza lui, senza vedere il suo sorriso e i suoi occhi, il ragazzo che mi fa sentire al sicuro, che sa farmi ridere e rendermi felice, perché l’ho lasciato andare? In questo momento la canzone starà per iniziare, chissà cosa starà pensando Jorge, vorrei piangere ma la rabbia me lo impedisce, vorrei rompere tutto, fisso le mie mani tremanti e penso che ormai Sophia ha ottenuto ciò che voleva. Ad un certo punto sento qualcosa sbattere contro la porta, << Sophia se sei tu aprimi! >> urlo << Non puoi fare così >>, sento la serratura scattare, afferro la maniglia della porta e la apro, non faccio in tempo a vedere chi mi ha aperto che qualcuno mi abbraccia, un abbraccio forte e pieno di preoccupazione ma anche d’amore, lo riconosco dal contatto e anche io lo abbraccio, il mio Jorge è venuto a salvarmi. << Stai bene? >> chiede sciogliendo l’abbraccio e afferrarmi il viso con le mani, << Si credo >> dico confusa << Come hai fatto a sapere che ero qui? >> domando, << Non lo sapevo >> risponde, io lo guardo con una faccia confusa, << Quando ho visto Sophia sul palco, mi ha detto che te ne eri andata e che avrei dovuto cantare con lei... >> io continuo a fissarlo << Non gli ho creduto >> dice per poi fissarmi dritta negl’occhi, io deglutisco sonoramente e faccio un passo indietro perché non riesco a resistere a lui e ai suoi occhi che mi guardano con amore, << Mi hai detto che avresti cantato con me, se era vero che te ne eri andata non credo che avrei cantato con lei comunque >> lui piega di poco la testa e continua a guardarmi << Sei sicura di star bene? >> domanda, << Tu non gli hai creduto? >> dico a voce bassa, << No Martina! Io la conosco meglio di te e so che non devo fidarmi delle sue parole >>, << Io invece l’ho fatto! >> dico << I-io gli ho creduto >>, sto fissando il pavimento con la testa bassa e sento Jorge prendermi la mano, di colpo alzo la testa per fissarlo, << Non importa, non ho mai smesso di amarti >> dice con un piccolo sorriso, << Ora andiamo a cantare la nostra canzone! >> dice e insieme ci avviamo verso il salone dello spettacolo, mentre ci avviamo io mi fermo di colpo << Che hai? >>, << Alex >> dico, << Alex cosa Martina? >> il suo tono cambia e diventa preoccupato, << Alex e Sophia erano d’accordo nel separarci, lui mi ha chiamato poco tempo fa! >>, << Come? >> domanda << Perché non me l’hai detto o non l’hai detto a nessuno? >>, << Perché ho controllato e lui era la pensavo che mi avesse detto che ci avrebbe separato solo per farmi paura e invece usava Sophia l’ho scoperto solo quando mi ha chiuso qui dentro >> faccio un respiro profondo, lui mi accarezza dolcemente il viso << Nessuno ti farà più del male ok? Dopo lo spettacolo andiamo a denunciare tutto questo >> dice, io annuisco con la testa e mano nella mano ci dirigiamo verso i camerini. << Grazie a dio state bene >> urla Mechi, << Martina dove eri finita? >> chiede Clara, dopo una spiegazione veloce lei ci spinge sul palco, << Dai che tocca a voi ho già dovuto inventare qualcosa per far passare il tempo e siamo arrivati alla fine quindi lo chiudete voi lo spettacolo >>. Quando io e Jorge saliamo sul palco tutti gl’occhi sono puntati su di noi, le luci sono soffuse e sullo sfondo lo schermo proiettava petali di fiori, la musica comincia e noi iniziamo a cantare, si sente tutto l’amore che c’è tra di noi, gli spettatori sono in completo silenzio ad ascoltarci, Jorge mi prende piano la mano mentre cantiamo, vedo le mie amiche piangere lì davanti sotto il palco e i ragazzi sorridere e darsi il cinque, Hilary mi guarda e mi fa un piccolo e dolce sorriso. Alla fine della canzone io e Jorge siamo veramente troppo vicini, lui mi sta guardando e io non riesco più a muovermi, lo vedo sorridere appenda e poi le sue labbra sono sulle mie, dall’alto scendono dei petali di fiori rossi, gli spettatori scoppiano in un fragoroso applauso, tra le urla, il chiasso che la gente fa io riesco solo a sentire tutto l’amore che ho per Jorge. Quando le sue labbra si staccano dalle mie inizio a focalizzare cosa sta succedendo intorno a noi, Jorge sorride piano a me e poi guarda tutte quelle persone applaudire e io con lui.
 
Siamo a casa, domani qua ci sarà una festa di inizio estate con tutta la famiglia e gli amici, dopo lo spettacolo Sophia è stata portata via dalle forze dell’ordine e anche lei farà parte di un istituto per giovani con problemi e ad Alex hanno allungato la permanenza all’istituto ancora per un anno, grazie anche a Hilary che ha testimoniato tutto, l’ho ringraziata molto anche se all’inizio era contro di me, forse era solo manipolata da Sophia perché mi è sembrata una brava ragazza, ha capito che tutto quello era sbagliato e ha deciso di aiutarmi, una seconda possibilità si dà a tutti, io sono felice finalmente non c’è più nessuno a darmi il tormento. Sono nella camera di Lodo dopo essermi fatta una doccia, non ho ancora parlato con Jorge del bacio, ovvio che voglio stare con lui ma almeno dobbiamo parlarne. Sono agitata e vado avanti e indietro nella stanza di Lodo, cosa dovrei fare? Andare o non andare a dormire da Jorge? Non siamo tornati insieme non posso andare da lui così dobbiamo parlarne penso tra me e me. Sento qualcuno aprire la porta e penso sia Lodo, << Finalmente sei arrivata! Cosa dovrei fare andare o no da Jorge a dorm… >> quando mi volto vedo che non è Lodo ma Jorge, lui mi guarda e sorride, si avvicina piano a me e quando è vicinissimo mi fa un sorriso beffardo, io lo guardo confusa, poi mi mette un braccio intorno alla schiena e mi afferra le gambe e io mi ritrovo tra le sue braccia come una principessa, ho il viso talmente vicino al suo che ogni impulso del mio corpo mi dice di baciarlo, cerco di regolare il mio respiro e credo di essermi morsa un labbro perché lo vedo sorridere maliziosamente. Piano esce dalla stanza e siamo nel corridoio, << Dove mi stai portando? >> domando, << Dove dovresti essere >> dice, con la schiena spinge la porta di camera sua che è socchiusa e entra, mi appoggia a terra e si gira per chiudere la porta alle sue spalle. << Noi dovremmo parlarne prima! >> dico, sono talmente nervosa, mi sento come se fosse la prima volta che sto qua da sola con Jorge, << Si è vero dobbiamo parlarne >> dice mentre si avvicina sempre di più a me, << Cosa vuoi dirmi allora? >> chiede ad un centimetro dal mio viso, << C-che, dobbiamo pensare bene a come aggiustare tutto questo >> dico, il mio cuore sta impazzendo, siamo talmente troppo vicini che sono confusa, tutto il mio corpo mi sta dicendo di saltargli addosso ma devo riuscire a trattenermi, mi mordo ancora il labbro mentre aspetto che mi dica qualcosa, sorride ancora << Ok e cosa vuoi fare? >> la sua voce è lenta e sensuale, << I-io non lo so ma senti Jorge noi dobbiamo pensar… >>, sorride sempre più forte e poi posa le sue labbra sulle mie e io non riesco a resistergli, rispondo al suo bacio con passione, passo le mie mani tra i suoi capelli, sento i suoi sorrisi sulla mia pelle, << Non sai quanto mi sei mancata >> dice, nei suoi occhi verdi una scintilla di felicità di accende, << Anche tu >> dico senza fiato, << Non ti lascerò mai più andare via da me >>  esclama mentre continua a darmi dei piccoli baci su tutto il viso,  io sorrido felice di tutto questo. << Quindi dormi con me? >> domanda << Ho davvero bisogno di sapere se tornerai a dormire con me >>, io lo fisso per un po’ senza dire nulla << Si >> dico infine piano, sento la sua felicità esplodere in tutta la stanza, << Ti amo! >> dice guardandomi dritta negl’occhi << Ti amo davvero >>, vorrei piangere dall’emozione di questo momento << Anche io ti amo >> dico sorridendo un po’ imbarazzata ma felice. Ci sdraiamo nel letto e lui inizia ad accarezzarmi e coccolarmi, poco dopo mi sdraio sopra di lui, << Quanto mi mancava >> dico senza pensarci, << Ti mancava dormire sopra di me? >> domanda confuso, io alzo la testa e gli sorriso << Si >> dico, << A me mancava tutto di te >> dice finto arrabbiato, io rido e la sua felicità aumenta. Le sue mani vanno su e giù sulla mia schiena e quei movimenti mi fanno venire i brividi, di nuovo senza rendermene conto mi mordo il labbro, << Tinita sei sempre la solita >> afferma guardandomi ridacchiando, io inizio a dargli tanti teneri baci su tutto il viso e sul collo, alla base di esso gli do dei piccoli morsetti, << Martina non ho molta resistenza in questo momento, sai è da qualche settimana che non ti ho e… >>, << Shh >> dico e sorrido, gli alzo piano la maglietta e poi continuo a dargli quei piccoli baci anche sul petto e sulla pancia. Lui mi getta sul lato e poi lo ritrovo sopra di me, << Sono sempre io il più forte qui non è cambiato nulla >> dice ridacchiando, gli metto le mani intorno al collo e inizio a baciarlo appassionatamente, afferro la sua maglietta e gliela tolgo, ormai sono in preda alla passione voglio Jorge Blanco e tutto quello che è successo me lo fa desiderare ancora di più. Piano piano, come una carezza inizia a spogliarmi, lo sento sempre sorridere, credo che Jorge in questo momento sia la persona più felice del mondo lo percepisco, così dolcemente finiamo nel nostro mondo di passione. Sono nuda sotto le coperte siano sdraiati sul fianco uno difronte all’altro e Jorge mi guarda dolcemente negl’occhi mentre mi dà delle piccole carezze sul volto, << Sei felice? >> chiedo sorridendo, << Si molto Tinita! >> risponde << Sei tu che mi rendi felice, nessun’altro >>, il mio cuore si riempie di gioia << Non sai quanto è bello riaverti qui a dormire con me >>, << Anche io sono felice di essere qui con te >> gli dico << Non voglio perderti mai più! >>, << Non succederà perché noi siamo destinati a stare insieme >>, le parole di Jorge invadono la mia mente, io e lui siamo destinati a stare insieme ed è vero, tutto quello che c’è stato tra di noi dall’inizio ci ha portato qui, era destino che ci incontrassimo e che ci saremmo innamorati l’uno dell’altro. Mia madre è in parte a me, << Io sono sempre stata con te Martina >>, in quel momento capisco che non dovevo cercare mia madre ne salvarla perché lei è sempre stata dentro di me, nel mio cuore, non mi ha mai lasciato veramente. Sento le risate di Sophia e Alex rimbombare, << Ti aiuterò >> esclama mia madre guardandomi negl’occhi, mi afferra una mano e insieme andiamo verso di loro, << Che volete fare? >> ride beffarda Sophia, << Voi non conoscerete mai il vero amore! >> ribatte arrabbiata mia madre, ad un tratto un luce inizia a formarsi nel punto in cui io e mia madre ci teniamo per mano, << L’amore è il sentimento più forte >> dice lei guardandomi << Non smettere mai di crederci >> piano mi sorride mentre quella luce diventa sempre più grande e luminosa, riesco quasi a percepirne la forte l’energia, << Che state facendo? >> domanda Alex infuriato, << Farvi scomparire dalla mia vita >> rispondo arrabbiata e sicura di me, ora che ho capito, ora che so che mia madre è sempre stata con me mi sento più forte. << No >> urla Sophia, << Non potete farlo! >>, << Invece si >> a rispondere è mia madre << Non mollare Martina >> dice poi rivolta verso di me, in una frazione di secondo quella grande luce di energia invade tutto quel posto. Mi accascio a terra esausta, quando mi accorgo che quel posto ha ripreso vita capisco di essere nello stesso posto in cui ho incontrato Jorge e Sophia e Alex sono spariti. Mia madre è di fianco a me e mi appoggia una mano sulla guancia per accarezzarmela, << Sei stata brava tesoro mio >> dice con un piccolo ma dolce sorriso, << Jorge >> dico ricordandomi di lui, << Non ti preoccupare tesoro >> vedo mia madre guardare qualcosa dietro di me, quando mi volto anche io vedo Jorge sorridermi, velocemente lo abbraccio, << Dov’eri? Come stai? Che ti è successo? >> domando velocemente, << Sto bene >> e lo vedo sorridere a mia madre, << L’unico modo per farti trovare tua madre era farmi prendere, dovevi capire da sola che lei è nel tuo cuore >> io guardo Jorge confusa, << Fidati di lui Martina >> mia madre mi si avvicina e mi prende per mano, << Io starò sempre con te qui >> dice indicando il mio cuore.
 
Sono in giardino con le ragazze a preparare la nostra festa, Alba sta gonfiando i palloncini ed è tutta rossa in faccia poco dopo Facu la raggiunge per aiutarla, Lodo, Cande, Ruggero e Xabi stanno mettendo le decorazioni, Jorge e Diego sono andati a comprare le ultime cose per la festa, gl’adulti sono dentro casa a parlare con Rosa di cosa è meglio far da mangiare, credo che Rosa si sia presa una cotta per Roberto, io sono con Mechi a preparare la tavola e non perde l'occasione di fare domande, << Allora? >> mi guarda lei maliziosa << Avete fatto la pace? >> chiede, << Oh Machi sei sempre la solita >> la guardo ridacchiando, tutte le ragazze ci raggiungono appena finiscono di fare le loro cose, i ragazzi sono andati a prendere gli strumenti nella sala della musica, << Lo sappiamo che avete fatto la pace e anche come >> mi guarda Cande, << SiSiSi >> saltella Alba felice, io guardo Lodo perché è l’unica a cui ho detto cosa è successo stanotte, << Prova te a nascondere qualcosa a Mechi! >> mi dice Lodo incrociando le braccia al petto, infondo ha ragione è impossibile nascondere le cose a Mechi, << Ok, abbiamo fatto la pace contente? >> domando, << Si Molto >> e tutte mi abbracciano. Dopo mezz’oretta vedo Jorge ritornare appena mi vede mi sorride e viene verso di me, << Eccola qua la mia dolce metà >> mi sorride e mi cinge la vita dal dietro e mi dà un piccolo bacio sul collo, io gli sorrido e mi volto per baciarlo, quando il bacio finisce vedo tutti i nostri amici che ci fissano e io li guardo male, << Che avete? >> domando, << Era ora, non sopportavamo più tutte quella situazione >> sbotta Ruggero che si prende una gomitata da Cande, << Già siete fatti per stare insieme quindi stateci >> alza le spalle Diego che è abbracciato a Lodo << Io non so come farei senza di lei >> continua guardandola negl’occhi e lei piano gli posa un bacio sulle labbra, << Ok, Ok che momenti sdolcinati >> dice Mechi e Xabi subito dopo la raggiunge, << Dai che ti piacciono anche a te queste cose >> gli dice mentre gli dà una carezza << Si è vero  >> dice lei un po’ imbarazzata e noi ridacchiamo, poi notiamo Alba e Facu fissarsi, li guardiamo per un po’ << State bene? >> domanda Cande, << S-si >> risponde Alba distogliendo lo sguardo da Facu imbarazzatissima. E’ finalmente sera, sono in camera mia con le ragazze e mi sto vestendo, indosso un vestito morbido corto, ha le spalline fini e la scollatura a V, è bianco, alla vita ho un cinturino marrone e dei sandali bassi dello stesso colore, mi trucco un po’ e lascio i capelli sciolti un po’ spettinati, piano apro il mio porta gioie e sfilo la collana che Jorge mi ha regalato al compleanno, la stringo nella mano e ripenso a lui, << Devo mettertela? >> domanda dolcemente Lodo, << Si Grazie >> sorrido piano. Quando siamo pronte e stiamo uscendo dalla stanza le fermo tutte << Aspettate! >> dico, << Che c’è? >> domanda Mechi confusa, << Io volevo dirvi che siete le migliori amiche che io potessi avere, senza di voi non so se sarei riuscita a superare tutte le cose che sono successe quest’anno, voglio ringraziarvi per tutto quello che avete fatto per me, siete uniche al mondo! >> dico con le lacrime agl’occhi << Non desideravo amiche migliori di voi >>, Mechi sta letteralmente piangendo, Lodo ha la pelle d’oca, Cande e Alba sono abbracciate una all’altra con gl’occhi lucidi, poi tutte insieme mi abbracciano, << Anche per noi sei unica Martina >> dice Cande, << Già ti vogliamo molto bene >> ribatte Alba, << E ci saremo sempre per te >> Machi mi sorride ancora con le lacrime agl’occhi, << Promesso >> continua poi Lodo tenendomi una mano << Ora è meglio andare se no finisce che iniziamo tutte a piangere >> continua poi lei e noi tutte ridacchiamo felici. Scendiamo in giardino dove tutti ci stanno aspettando, << Ciao tesoro mio come sto? >> domanda nervoso mio padre, << Bene, perché ti importa è una festa tra di noi? >> domando confusa, << N-no così per sapere >>, << Che ti succede papà? >> chiedo con uno sguardo interrogativo, << N-nulla >> balbetta, Clara arriva alle spalle di mio padre e lui si gira per sorriderle, lei è splendida in quel vestito morbido nero a fantasia di fiori, corto, in testa porta un cappello di paglia, lei mi guarda << Tutto bene? >> domanda a mio padre anche lei deve aver notato la sua agitazione, << S-si benissimo >> dice e si allontana per andare verso i ragazzi, Jorge mi guarda e mi sorride e io lo ricambio << Sta bene tuo padre? >> domanda Clara distogliendo il mio sguardo da Jorge, << Non lo so, davvero non l’ho mai visto così agitato >>, << Anche Vittorio e Isabella continuano a sorridermi e a guardarmi >> mi dice a bassa voce, << Strano! >> la guardo con una faccia buffa, << Già >> ribatte con una faccia stranita. Poco dopo Jorge viene verso di me, poi lo vedo fissare la collana che ho al collo e sorride piano << Sei bellissima >> dice sembra quasi imbarazzato, << Lo so >> dico ridacchiando mi avvicino piano e gli do un dolce bacio sulle labbra, sorride << Sono felice >> dice << Abbiamo tutta l’estate da passare insieme >>, << Si insieme >> dico sorridendo gli metto le mani intorno al collo e lui continua a sorridermi, << Che hai? >> dico sorridendo << Mi nascondi qualcosa >> e gli do una piccola pacca sul braccio, vedo i nostri amici dietro di me avvicinarsi e mi giro a guardarmi, << Si può sapere che avete? >> li guardo allargando le braccia, << Tieni >> mi giro verso Jorge che mi sta porgendo una busta, io lentamente la prendo e continuo a guardare prima Jorge e poi i miei amici che sorridono come dei bambini, << Mi state spaventando seriamente >> dico, mentre apro la busta << Stai zitta e guarda >> borbotta Diego. Dalla busta tiro fuori due biglietti aerei, guardo Jorge e poi riguardo i biglietti, << Andiamo in Francia? >> chiedo senza parole, non riesco a staccare gl’occhi da quei due pezzi di carta che ho davanti, << Due settimane in Francia, Prima andiamo 4 giorni a Parigi e il resto delle vacanze in Costa Azzurra >> dice lui calmo e con un gran sorriso, << Io e te? >> chiedo, << Io e te… e tutti loro >> dice indicando tutti i miei amici, voglio urlare dalla felicità << Davvero? >> dico, << SI >> dicono tutti, io mi getto su di Jorge e lo abbraccio poi abbraccio tutti gl'altri, sono così felice che potrei volare, finiti i cinque minuti di baldoria con i miei amici abbraccio Jorge e gli do un bacio, << Sai che sai rendere la mia vita unica e speciale >> gli dico, << Tu la mia >> risponde, stavolta è lui ad avvicinarsi per darmi un bacio, uno di quelli lunghi e passionali, << Ehi voi due andateci piano, sei comunque mia figlia Martina >> dice mio padre e io inizio a ridere << E vedete di fare i bravi quando andrete in Francia, non voglio diventare nonn… >>, << No papà ti prego smettila di parlare >> dico, << No Martina tu devi capire che io mi preoccupo… >>, << Si ma non puoi dire queste cose >> e inizio a bisticciare comicamente con mio padre mentre Jorge ci guarda ridendo.
 
Siamo tutti a tavola e stiamo cenando, << Rosa siediti con noi >> dice Vittorio, << Oh no davvero! >> risponde lei, << Invece si Rosa >> dice dolcemente Isabella << Sei parte della famiglia >>, Rosa arrossisce un po’ e imbarazzata si siede al tavolo, ci sono un sacco di cose da mangiare Rosa ha superato se stessa, << Allora quando partirete per la Francia? >> domanda Clara, << A metà Luglio >> risponde Lodo agitata << Ho sempre voluto andare in Europa! Credo che ogni anno andrò in uno stato diverso >>, << L’anno prossimo potremmo andare in Italia >> parla Ruggero << Così vi mostro il mio paese, beh tranne a Tini che la già visto >> dice, << Martina ricordati di ripassare un po’ il francese che mi ricordo che facevi fatica ad impararlo quando eravamo in Francia >> sento mio padre dire, << Io l’ho imparato benissimo il francese papà, sei tu che non riuscivi ad impararlo >> lo rimprovero, << No ti sbagli >> ribatte lui, << Invece no io non sapevo imparare bene il tedesco, ma papà cos’hai? Non ci sei con la testa! >>, << C-cosa no io mi sarò confuso scusa >> dice e poi beve un sorso d’acqua. Finalmente è l’ora del dolce, << IO DEVO DIRE UNA COSA >> urla mio padre alzandosi dalla sedia e tutti lo guardiamo, << Io volevo ringraziarvi tutti, per essere stati una famiglia e degl’amici eccezionali per mia figlia, siete persone straordinarie e Vittorio sa benissimo come la penso su tutti voi, ma c’è una persona che è veramente diventata molto importante per me e che mi ha riaperto il cuore cosa che credevo impossibile >> Clara capisce che sta parlando di lei e arrossisce sgranando gl’occhi, tutti guardano mio padre per capire a dove volesse arrivare, << Clara >> dice piano << Sei una donna incredibile, sei perfetta e non c’è una singola cosa che cambierei di te per questo >> vedo mio padre infilarsi la mano in tasca e inginocchiarsi davanti a lei e trattengo il fiato, << Vuoi sposarmi? >> dice. Clara guarda mio padre incredula, tutti sono in silenzio, poi lei si volta verso di me e io le sorrido, << Si >> dice fissandolo, tutti applaudono battono le mani contro il tavolo e urlano per la gioia di quel momento. Io vado ad abbracciare mio padre e Clara come tutti quelli che sono presenti, << Cantiamo >> dico ai ragazzi, Facu va a prendere il Mixer e lo collega all’elettricità, fa partire la base di Euforia e tutti noi ragazzi ci mettiamo a cantare e a fare la coreografia. Festeggiamo per tutta la notte, abbiamo cantato, riso, giocato, la serata più bella di tutta la mia vita. A una certa ora gli adulti ci salutano e vanno a dormire, i ragazzi rimasero li ancora per qualche ora e poi anche loro andarono a casa tutti felici e gioiosi, << Vieni con me >> dice Jorge, << Dove? >> chiedo, << Fidati >> mi guarda con i suoi occhi verdi e io non posso far altro che fidarmi di lui, gli afferro la mano che mi porge e iniziamo a camminare finché arriviamo dietro la casetta della piscina, noto un dondolo tutto ricoperto di fiori bianchi, guardo Jorge e poi mi dirigo verso quel meraviglioso dondolo, piano mi siedo sui cuscini bianchi e inizio a dondolare, Jorge sorridendo si avvicina a me, << Ti piace? >> chiede, << Si >> e anche lui si siede in parte a me sul dondolo, appoggio la mia testa sulla sua spalla, gli afferro la mano e guardo il cielo pieno di stelle e una luna enorme, piano sorrido << Ti amo >> dico a Jorge guardandolo negl’occhi che alla luce della luna assumevano un colore più profondo, << Anche io >> risponde. Ripenso a tutto quello che è successo, l’accademia è finita, sono contenta di aver conosciuto persone meravigliose Vittorio, Isabella, Rosa, mio padre è felice con una donna meravigliosa Clara non avrei voluto di meglio per lui, i miei amici sono straordinari, sono la mia forza il mio sostegno, Lodo per me è una sorella su cui contare sempre e poi c’è lui, la cosa più straordinaria di questo mondo, Jorge è riuscito a entrare nel mio cuore, nelle mie vene, non posso più pensare a una vita senza di lui, tutto quello che mi fa sentire va oltre a tutto quello che credevo di poter provare. << Stiamo qua a guardare le stelle? >> dico sorridendo a Jorge, << Qualsiasi cosa per te >> dice, dolcemente ci baciamo sotto quel cielo stupendo, niente e nessuno ci avrebbe più allontanato. Un momento magico che vorrei durasse per sempre.
 

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Capitolo 36
*** Ringraziamenti e Consigli. ***


Eccoci qua alla fine della mia storia, non credevo possibile di riuscire a scrivere una storia intera, invece in un mese sono riuscita a farlo. Credevo che ci avrei messo tanto, che avrei pubblicato una volta a settimana e invece ogni giorno mi veniva un ispirazione e mi mettevo a scrivere capitoli su capitoli. Quando ho scritto questo ultimo capitolo ero un po’ triste ma non vedevo l’ora di scriverlo, di arrivare alla conclusione di questa storia, di descrivere questi momenti. Ora non smetterò di scrivere ovviamente ma venerdì parto, già anche io vado in vacanza una volta ogni tanto e siccome non sono in Italia, non mi porto il Pc per scrivere, ritornerò i primi giorni di Luglio, intanto penserò a che storia cominciare e fra poco spiegherò anche questo. Prima voglio ringraziare tutti quelli che hanno letto, commentato, seguito questa storia, grazie davvero, volevo ricordare che io non sono una scrittrice e non ho mai scritto nulla quindi volevo anche scusarmi se magari c’è stato qualche errore, solo che anche se lo leggo due o tre volte qualcosa mi scappa sempre. Allora ritorniamo alle storie, volevo dire che questa storia avrà un continuo ma non lo scriverò subito quindi accontentatevi per ora di questo finale felice. Ho due storie diverse in mente e volevo sapere da voi quale preferiate io inizi a scrivere perché io non so scegliere!
1 Storia: Martina è la protagonista di Violetta, stanno registrando gli ultimi mesi di riprese di Violetta 3 e poi partiranno per il tour di ViolettaLive, si è appena lasciata con il ragazzo e qualcosa inizia a cambiare ( i suoi sentimenti). I personaggi presenti che ho pensato per ora sono ovviamente Tini, Jorge, Lodo, Cande, Mechi, Clara, Alba, Diego, Xabi, Ruggero, Facu, Samu, Stefy e Peter poi ovviamente ci saranno altri personaggi, ma questi saranno i principali.
2 Storia : Questa è proprio una storia pensata da me, Martina è una ragazza con un infanzia davvero difficile per questo è molto tosta e forte ma ha anche un gran talento e passione per il ballo, un giorno fortunato vince una borsa di studio per un università d’arte, che la porterà a conoscere persone nuove soprattutto Jorge un ricco viziato, lei è già fidanzata e dovrà superare dei problemi. I personaggi sicuramente presenti sono : Tini, Jorge, Mechi, Xabi, Lodo, Cande, Ruggero e Diego molti personaggi in questa storia saranno inventati e sarà ambientata in California.
Vi comunico che queste sono solo due ipotesi scritte brevemente senza entrare nel dettaglio, poi ovviamente qualcosa potrei cambiare ma la base della storia rimane quello. Se avete preferenze, se preferite che scriva poi una e poi l’altra, qualsiasi cosa ditemelo che io in base ai vostri consigli decido quale cominciare. Grazie già in anticipo se commenterete e se non volete darmi un idea cercherò di scegliere da sola, non me la prendo davvero. Grazie, Grazie, Grazie ancora a tutti. Siete stati gentili e fantastici. Ora mi rilasserò durante le mie vacanze poi ritornerò promesso. Un saluto a tutti!
 

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