Our finger prints don't fade from the lives we touched

di M4RT1
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Finnick&Johanna - Le parole feriscono più della spada ***
Capitolo 2: *** Finnick/Annie - Sporco ***
Capitolo 3: *** Haymitch/Maysilee - Invincibile ***
Capitolo 4: *** Cato/Clove - L'ultima notte ***
Capitolo 5: *** Hugo&Haymitch - Portami a casa. ***



Capitolo 1
*** Finnick&Johanna - Le parole feriscono più della spada ***


Questa storia è stata scritta per la Prima Fase dell’iniziativa “Ready, Set, Prompt” indetta dal gruppo Facebook The Capitol. Il prompt è: Invece le parole sono fatte di niente, non puoi vederle, non puoi toccarle, non puoi tenerle tra le mani. Di solito con le parole puoi solo farti male." ["Batti il Muro" - Antonio Ferrara]



 
Le parole feriscono più della lama.


 
Odia essere guardata, Finnick lo sa, eppure non evita di farlo.

"Non sei una di tante parole, vero?" domanda invece, inclinando la testa. La osserva, la studia. E' un animale raro nel mondo dei Vincitori - tutti così tronfi, gloriosi, tutti a tre metri da terra. Ma non lei.

"Tu invece sì, vero?" ribatte, secca. Gli Hunger Games non sono finiti, bisogna combattere. Gli Hunger Games non finiscono mai, per chi vive.

"Non c'è niente di male, a usarle".

Ha sempre la risposta pronta, ma in questo caso si è tradito: usare non è come parlare, è questo il punto. Lui non chiacchiera, lui si difende; lui non conversa, lui lotta. Le parole sono la sua arma, le parole sono il mezzo che ha usato per vincere.

"Preferisco un'ascia, è più sicura" sbotta lei. "Un'ascia è facile da usare" risponde allo sguardo interrogativo di lui. Non ha capito, probabilmente, o forse finge, ma Johanna non è la tipa che fa la misteriosa. "Invece le parole sono fatte di niente," dice. "Non puoi vederle, non puoi toccarle, non puoi tenerle tra le mani. Di solito con le parole puoi solo farti male."

L'ha disarmato. Finnick Odair ha gli occhi spalancati e la bocca chiusa, le mani lungo i fianchi. Non sa che dire - è come una vittoria, per lei, perché togliergli le parole è come lasciarlo nudo.

Ghigna, allontanandosi. E' quasi all'ascensore quando lui, finalmente, recupera il controllo di sé. "Dipende da come le usi" mormora.
"Come le armi. Puoi usarle per attaccare, ma anche per difenderti."

Alla fine è sempre lei a perdere. Le parole sono l'arma più potente di tutte.



 
*Il titolo della Raccolta è tratto dal film "Remember me".

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Capitolo 2
*** Finnick/Annie - Sporco ***


Questa storia è stata scritta per la Prima Fase dell’iniziativa “Ready, Set, Prompt” indetta dal gruppo Facebook The Capitol. Il prompt è: Abbracciami." "Non posso." ["Edward Mani di Forbice"]



 
Sporco.


 
"Abbracciami."

Calore, amore, affetto, profumo di bagnoschiuma e armorbidente; sorriso, occhi ammiccanti, solletico dei suoi capelli, risate. Giornate di sole e mare e onde, sabbia tra le dita dei piedi e gare e corse e tuffi. Serate di stelle e legna da ardere e reti preparate all'alba e partenze e ritorni.

"E' come abbracciarlo, solo che poi gli torci il collo."

Freddo, odio, terrore, odore di umido e muffa; pianto, occhi serrati, mani tremanti, grida. Giorni di caldo e mattoni e terra, polvere sulla pelle e corse disperate e scontri e morte. Notti di buio e silenzio e sonni agitati e addii e perdite.

"Non posso."

Sei sporco, troppo per poter anche solo toccarla.
 

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Capitolo 3
*** Haymitch/Maysilee - Invincibile ***


Questa storia è stata scritta per la Prima Fase dell’iniziativa “Ready, Set, Prompt” indetta dal gruppo Facebook The Capitol. Il prompt è: scrivi una Drabble in cui il protagonista scriva qualcosa.
Ho inoltre utilizzato il prompt: "Young!Haymitch - I ragazzi del Dodici non possono avere paura del buio" suggeritomi da Alaska_ nell'ambito dell'iniziativa "Un girotondo di Prompt" indetta sul gruppo Facebook Story-Help; [The Capitol].




 
Invincibile.


 
Ho paura del buio.

Scrivilo su un pezzo di carta, Haymitch, sfogati lì. Dopotutto, hai perso l'unica persona che avrebbe potuto capirti.
"I ragazzi del Dodici non possono avere paura del buio", le hai detto una notte, la vostra prima notte insieme nell'Arena. "Da noi è tutto nero, il carbone, le strade, le case. E' come avere paura di se stessi."

Eppure hai paura del buio e glielo scrivi, glielo scrivi nella lettera che non leggerà mai. La stessa dove le hai ripetuto che ti dispiace.
Sei solo, adesso. Solo nella penombra della tua nuova stanza, grande e vuota. Solo con una candela e un foglio, un pugno di ombre e il nulla.

Ho paura del buio. Vorrei che tu fossi qui.

Eravate invincibili, insieme.
 

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Capitolo 4
*** Cato/Clove - L'ultima notte ***


Questa storia è stata scritta per la Prima Fase dell’iniziativa “Ready, Set, Prompt” indetta dal gruppo Facebook The Capitol. Il prompt è: "Quelli che non hanno paura sono quelli che muoiono per primi" [Lie to me].



 
L'ultima notte.


 
Nero. Rosso e nero. Soffocare nel buio luminoso della Capitale.

"Hai paura?"

Bianco. Pelle pallida nei lampi delle luci intermittenti di un palazzo. Occhi scuri che ti fissano.

"Certo che no."

Caldo. Il caldo delle coperte troppo pesanti. E la morsa ferrea che ti stringe le gambe - lenzuola che le avvolgono impedendoti di muoverti. Potrebbe ucciderti, se solo volesse.

"Quelli che non hanno paura sono quelli che muoiono per primi."
"Stai dicendo che hai paura, Hadley?"

Occhi celesti che si fanno duri, freddi come il ghiaccio. La tua testa si volta verso la finestra - è l'unica che conosce le tue debolezze, Clove, ma non vuoi che questa sera le ricordi. 

Nero. Rosso e nero. Soffocare nei ricordi del vostro unico bacio - quella è stata la tua vera debolezza. 

"No. Non ho paura."
 
Non si ripeterà più.
 

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Capitolo 5
*** Hugo&Haymitch - Portami a casa. ***


Questa storia è stata scritta per la Prima Fase dell’iniziativa “Ready, Set, Prompt” indetta dal gruppo Facebook The Capitol. Il prompt è: “Portami a casa"



 
Portami a casa.


 

Portami a casa.

Portami a casa, Haymitch. Ti prego.

Non voglio andare con loro. Non voglio seguire questi signori dai vestiti buffi e dai volti di fantasmi - bianchi, senza espressione come quelle persone morte che abbiamo visto una volta vicino alla Miniera.

Portami a casa.

Ti prego, Haymitch, tu puoi farlo!

Loro dicono che gliel'hai chiesto tu, che vuoi vedermi ed è per questo che mi stanno mandando via dalla nostra stanzetta. L'ho messa in ordine come ti avevo promesso, così quando torni non ti lamenti troppo - ho anche pulito la mensola, così puoi metterci sopra la corona da re che ti daranno. 

Portami a casa.

Forza, fratellone. Hai vinto i Giochi! Lo sai che ho paura delle persone di Capitol City, no? Lo sai che prima o poi una delle loro unghie mi graffierà la faccia e tu non sarai accanto a me a pulirmi il sangue. E io ho paura del sangue. 

"Dov'è Haymitch?"
"Arriverà presto, vedrai."

Siamo arrivati al Prato. E' diverso da com'era l'ultima volta che ci siamo stati insieme: quel giorno era verde come i piselli freschi e le foglie di menta che usa la mamma per cucinare; oggi mi sembra triste. E' triste perché non sei venuto anche tu?

Mi piace il Prato, ma non quando sono solo. Mi piace giocarci con te, ti ricordi? E' divertente quando mi ricorri e poi mi fai il solletico.
Ora però non ho voglia di giocare. Portami a casa, Haymitch.

"Dov'è Hugo? Eh? Dove?"
"A casa, Haymitch."

Sono stanco, Haymitch. Avevo ragione, hai visto? Mi hanno fatto male e tu non c'eri per proteggermi: vedi che non dovevi chiedere di portarmi da te? Hanno detto una bugia, come hai fatto tu quando mi hai promesso che saresti tornato subitissimo. 
Non sei ancora tornato, invece. E io sono troppo stanco per aspettarti.

Portami a casa, Haymitch.


 
Hugo Abernathy
46 ADD - 50 ADD


 
N.d.A.: Okay, non so cosa sia. Ho letto il prompt e mi è venuto in mente questo. 
Un po' di chiarimenti: la storia è ambientata appena dopo la vittoria di Haymitch, quando appunto Snow decide che la simpatica tattica del Tributo non era poi così simpatica e che, per avvertimento, vuole uccidere tutta la famiglia del Vincitore. Nel mio headcanon (leggi: turbe mentali sul suddetto personaggio) il primo a morire è proprio il fratellino che, sempre nel mio cervellino contorto, si chiama Hugo U.U
Seconda cosa da specificare: l'ultima scritta. Questa sarebbe la tomba del piccolo, che Haymitch trova di ritorno al Distretto. La datazione l'ho gentilmente presa in prestito dalle idee di gran parte degli autori del gruppo "The Capitol" in cui, appunto, quasi tutti utilizzano come punto di riferimento per il conteggio degli anni i Giorni Bui: parliamo quindi di ADD (After Dark Days) in caso di anni degli Hunger Games, oppure di Before DD.
Per me il cucciolo aveva quattro anni, quindi è nato nel 46 ADD.
Bene, credo di aver detto tutto.

 

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