Il Marchio.

di Lady Atena
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3. ***



Capitolo 1
*** 1. ***


“Dean”.
Castiel lo fissò, gli occhi socchiusi e le labbra strette tra loro.
“L'unico modo per spezzare la maledizione è perdere la verginità ...”.
Dean roteò gli occhi.
“Fatto”.
Castiel strofinò le labbra tra loro, sospirò dal naso.
“Con un angelo ...”.
Dean inarcò un sopracciglio incrociando le braccia.
“Fatto”.
Castiel infilò le mani nelle tasche del trench.
“Che abbia ancora la sua Grazia”.
Dean guardò Sam, Sam scrollò le spalle e Dean grugnì stringendo i denti.
“Cazzo”.

Due giorni dopo.

“Devi farlo, Dean”, disse Sam, seduto sul letto, “stai peggiorando sempre di più”.
Dean tirò una manata all'aria, una lampada cadde in terra frantumandosi con uno schiocco.
“Non sto peggiorando!” ringhiò.
Sam piegò il capo di lato, strinse le labbra e aggrottò la fronte.
“So che l'idea non ti piace, ma ...”.
Dean lo afferrò per il colletto della maglia, lo tirò in piedi e lo guardò con gli occhi sgranati.
“Stai parlando di farmi scopare da Castiel!” urlò.
Sam gli mise le mani sui polsi, li allontanò da sé e si leccò le labbra.
“È l'unico angelo dotato di Grazia di cui possiamo sicuramente fidarci”.
Dean indicò in terra, scosse il capo.
“Si tratta del mio posteriore, Sam!”.
Sam si passò la mano tra i capelli, sospirò.
“Potrebbe anche trattarsi di quello di Castiel” accennò.
Dean afferrò la giacca, la infilò.
“Anche peggio! Non credo che il suo contenitore sia pro!”.
Sam allungò la mano, Dean la schiaffeggiò.
“Io esco”.
 

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Capitolo 2
*** 2. ***


Un lieve frullio d'ali risuonò nel vicolo.
“No” disse Dean.
Castiel allargò le braccia guardando le spalle del ragazzo.
“Non ho neanche parlato”.
Dean si voltò di scatto, le iridi arrossate e gli occhi sgranati.
“Allora non farlo!” urlò.
Castiel fece un passo avanti.
“Stai peggiorando, Dean”.
Dean chiuse un pugno, se lo batté sulla gamba e si allontanò.
“Sto bene!” gridò.
Un altro frullio d'ali, Dean alzò la testa incontrando gli occhi blu di Castiel.
“Non guardarmi così, Cas”.
Castiel sospirò a labbra strette.
“Non puoi tenere il Marchio”.
Dean allargò le braccia.
“Ci dev'essere un altro modo!”.
Castiel gli afferrò le spalle, chinò il capo guardandolo negli occhi.
“Uccidere Sam”.
Dean sgranò gli occhi sbiancando, rilassò i muscoli abbassando il capo e sfregò i denti tra loro.
“Sono le uniche opzioni? Scopare con te o uccidere Sammy?”.
Castiel strinse la presa.
“Sappiamo entrambi che c'è solo un'opzione”.
Dean alzò il capo di scatto, ringhiando.
“E non ti da fastidio? Doverlo fare solo perché non c'è altra scelta?”.
Scostò Castiel con una manata, lo spinse.
“Non ti da fastidio sapere che preferisco usarti che ferire Sam?”.
Castiel indietreggiò, alzò le mani lasciandosi spingere. Dean lo sbatté contro un muro, gli strinse l'impermeabile.
“O l'idea di avere una puttanella per una notte non ti dispiace poi tanto, Cas?”.
Castiel strinse le labbra.
“Non sei in te, Dean”.
Dean strinse la presa, la lasciò di scatto e indietreggiò strofinandosi il braccio sul volto.
“Continuate tutti a ripeterlo!”.
Ondeggiò, sogghignò.
“La vedremo” disse.
Si voltò e tornò nella strada.

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Capitolo 3
*** 3. ***


Dean avanzò nel vicolo, mani in tasca e testa bassa.
“Non ti da fastidio sapere che preferisco usarti che ferire Sam? O l'idea di avere una puttanella per una notte non ti dispiace poi tanto, Cas?”.
Strinse il pugno, si fermò di scatto abbattendolo contro il muro fino a sentire le nocche sanguinare; il Marchio brillava sul braccio facendogli pulsare le tempie.
“Dean!”.
Dean continuò a colpire con foga, Sam gli afferrò il braccio tirandolo indietro e Dean tirò fuori il coltello; si voltò di scatto puntandolo alla gola del fratello, la lama graffiò la pelle e Sam alzò le braccia indietreggiando.
“Dean, devi smetterla”.
Dean sentì le mani tremare, guardò il taglio sulla gola di Sam e la lama gli cadde di mano con un tintinnio, ansimò cadendo in ginocchio; alzò lo sguardo con gli occhi lucidi.
“Ci dev’essere un altro modo, Sammy”.
Sam si inginocchiò, afferrò il coltello e lo mise nella mano di Dean; le strinse entrambe con le sue e lo guardò.
“Sai qual è l’altra opzione”.
Dean ricambiò lo sguardo, deglutì pesantemente e si alzò.
“Aspetto Cass al bunker”.
 
Un frullio d’ali, Dean si voltò appallottolando la maglia tra le mani.
“Facciamolo”.
Castiel strinse le labbra, sospirò.
“Dean, so che non vorresti”.
Dean sgranò gli occhi allargando le braccia, camminò a piedi nudi sul pavimento della stanza ondeggiando il capo.
“Tu lo sai, Cass? Perché naturalmente tu sai tutto di come mi sento proprio adesso, giusto?”.
Castiel mosse un passo avanti, piegando il capo.
“Sapevamo entrambi cosa avresti scelto, se l’altra opzione è ferire Sam. Non ce l’ho con te, Dean”.
Dean ghignò, lo guardò e rise basso e roco; tirò fuori una lama angelica dalla tasca dei jeans e la ondeggiò in mano.
“Sempre così fiducioso!”, sputò, “sai? Ucciderei perfino Sammy, se fosse tra me e la Prima Lama, adesso”.
Castiel fece scivolare fuori dalla manica del trench una lama, la strinse assottigliando le labbra.
“Sai che non è così. Mi hai chiamato per questo”.
Dean lo raggiunse a grandi falcate, sporse il collo guardando gli occhi blu dell’altro e socchiuse i propri verdi.
“Ne sei così sicuro”.
Castiel annuì, osservandolo fisso.
“Perfino Caino preferì vendere la propria anima che condannare Abele”.
Dean lasciò cadere la lama, afferrò il colletto del trench di Castiel e lo tirò verso di sé.
“Se questa cosa non funziona”, sibilò, “ti ucciderò a mani nude”.
Castiel aprì la bocca, Dean lo spinse verso il basso e lo baciò con foga mentre il Marchio cessava di brillare.

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