Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
A Milli, la mia gattina che nn c’è più…x tutto quello che abbiamo
passato insieme e altro… nn dimenticarmi, perché io non dime
A Milli, la mia
gattina che nn c’è più…x tutto quello che abbiamo passato insieme e altro… nn
dimenticarmi, perché io non dimenticherò mai te.
Bacioni!
Mewsana
Sto morendo… sto
morendo… sto morendo perché l’acqua mi entra nei polmoni, mi soffoca, mi impedisce
di respirare…
Ma la verità è che io
sono già morta… sono morta da tempo… sono morta da quando ti ho conosciuto, da
quando ho cominciato ad amarti…
Amarti
silenziosamente, amarti disperatamente… con la morte nel cuore, con la
consapevolezza che avevo fallito in partenza, la consapevolezza che non mi
avresti mai amato, mai guardato…
Ho sopportato… ho
sopportato questo peso per due anni, ma ora basta…
Un peso che mi
trascinava verso il fondo, inesorabilmente, lentamente, sempre con la stessa
forza e tenacia… e io che piano piano mi spegnevo, mi abbandonavo sempre più
spesso a delle sciocche fantasie su noi due… per cercare di tenermi a galla,
per non permetterti di abbandonarmi…
Ricordo la prima volta
che ti ho visto… stavo parlando con takao, e tu sei venuto vicino a noi, la tua
solita aria di superiorità… quella che ti concede un fascino irresistibile, ma
anche misterioso… due anni… due anni… ho vissuto due anni nella speranza che tu
ti avvicinassi come la prima volta, sperando che mi parlassi, mi sorridessi…
E invece no… nn è mai
successo… tu hai continuato a essere un miraggio… un miraggio affascinante, ma
un miraggio…
E io mi sono logorata
dall’interno… nn ero più Hilary… ero solo un involucro… dentro di me c’era il
vuoto… il vuoto della paura…
Cosa diranno di me?
Una delle tante ragazzine che si suicida x la droga, o per i problemi
familiari… e non sapranno mai la verità… la trascinerò con me verso il fondo,
verso la morte… verso le tenebre, verso l’oblio…
Perché io mi sono
gettata per te… per non essere più costretta a fingere di essere felice… perché
nn lo sono… da tempo non so il significato della parola felicità…
I miei amici… quasi mi
dispiace lasciarli… Max, Rei, Takao… perdonatemi… la vostra amicizia xme nn mi è bastata… sono un’egoista…
Piangerete per me?
Verrete al mio funerale? Vi ricorderete di una sciocca ragazzina che si è
buttata in un lago per uno sciocco motivo? Vi ricorderete del mio sorriso, di
quello che abbiamo passato insieme? Vi prego, non dimenticatevi di me… siete
stati i miei migliori amici, e se c’è una vita al di là, vi prometto che mi
ricorderò di voi…
E tu? Tu piangerai per
me? O sarai solo leggermente dispiaciuto? E ti ricorderai di me? O sarò solo un
leggero ricordo, labile come come una linea di matita?
Io nn ho paura della
morte… questo no.
Ma ho paura di non
rivederti, e questo quello che mi fa stare male…
Nn potrò mai più
rivedere i tuoi rari sorrisi, i tuoi occhi, così freddi ma anche così
comprensivi… ma io non sono pentita di quello che ho appena fatto… no.
Voglio solo riposare,
essere avvolta dall’oblio… una parte di me ti vuole dimenticare… ma una parte
di me mi urla disperatamente di nuotare, di tornare a galla…
Le lacrime mi scendono
calde dagli occhi… che assurdità… acqua nell’acqua… nessuno se ne accorgerà
mai… nessuno si accorgerà mai del fatto che ho pianto…
Come nessuno si
accorgerà mai del dolore che portavo dentro…
Forse Takao, solo lui
lo capirà… gli ho lasciato una lettera per spiegargli quello che provavo, e xkè
ho fatto questo…
Me ne sto andando Kei…
non ti rivedrò mai più…
E così non soffrirò
più…
Si Kei, perché anch’io
soffro, piango, sono felice, triste…
Muoio…
Muoio…
Muoio…
Addio…
Commentate… per me è
molto importante!!!! Anche commenti negativi, va bene tutto…
Bene!!! Davvero, nn mi aspettavo di continuare questa
storia, ma siete stati così insistenti che… bhe, si, mi sono sentita
decisamente in colpa, e ho deciso che dovevo assolutamente scrivere almeno un
altro capitolo…
Ma, ora che ci penso, potrei attaccarci una storia che ho
pensato da un bel po’ di tempo, e così magari potrei fare una super mega ultra
fic lunghissima…. Si!!! ^^ mi piace da morire questa idea!!!!!!!!!!!!
Nn riesco davvero credere di stare scrivendo il seguito
della fic: nn riesco mai a finirne una in modo drammatico… anche fratello e
sorella doveva fermarsi al capitolo 11, ma nn me la sono sentita di lasciarvi
così in sospeso… ne approfitto x ringraziare bea-chan per aver scritto il
sequel di amicizia!!!! Grazie!!!
Ora vi lascio al proseguimento della storia^^
Bacioni mewsana.
2 capitolo
Muoio…
Addio…
Kei correva come un pazzo lungo la via della casa di takao…
l’aveva appena lasciata, dopo che il suo amico aveva trovato per caso, prima
del tempo, la lettera disperata della ragazza, apprendendo così il motivo della
sua decisione.
Ma nn l’aveva comunicata a Kei; quello era un privilegio che
spettava a Hilary, e solo a lei.
In ogni caso il russo era il più veloce, il più forte, il
più saldo di mente, il più lucido… se c’era qualcuno che poteva arrivare in
tempo, quel qualcuno era Kei.
Takao non sapeva se il suo amico provava dei sentimenti
profondi per la ragazza, ma sapeva che la considerava come amica… le voleva
davvero bene…
Ma forse quel suo modo di comportarsi così brusco e schietto
era stato frainteso, e le conseguenze erano state devastanti.
La ragazza aveva gettato la prima pietra nel lago, restava
solo da capire come si sarebbero comportate le onde scatenate da quel gesto
così puro, e così disperato…
Il russo dagli occhi di ghiaccio ansimava pesantemente, ma
non aveva alcuna intenzione di fermarsi, né di rallentare l’andatura.
Destra sinistra, ancora destra… perché gli riusciva così
difficile ricordarsi la strada per il parco? Perché?
-Hilary…
cazzo HILARY!!!- si ritrovò a urlare. L’immagine del volto della ragazza
continuava a sovrapporsi a quella della strada.
-Stupida ragazzina… ma perché ti sei buttata? Perché nn mi
hai detto niente? Forse avrei potuto consolarti, consigliarti…? Ti credevo mia
amica, e invece tu hai lasciato una lettera a Takao… a Takao e nn a me!!!-
Sentì una grande rabbia pervaderlo dentro: gli si
contorcevano le budella… un grande fuoco gli bruciava dentro, consumandolo, e
rendendolo ancora più rabbioso…
Un fuoco… un fuoco che gli scorreva nelle vene, al pari del
sangue… che lo rendeva lucido, e sempre più veloce, più determinato… lui doveva
salvarla!!! Nn aveva scelta!!!
Quella ragazzina era qualcosa di speciale per lui: sebbene
nn ci avesse mai parlato molto, sentiva che rappresentava qualcosa di
importante…
Le rare volte che lei gli rivolgeva un saluto, o un sorriso,
lui si sentiva felice, come poche volte gli era capitato…
Che provasse dei sentimenti per lei? No, non era possibile…
ne era più che sicuro.
*Perché Kei…. Perché continui a mentire a te stesso? Sai bene
che nn ha senso…
Hai forse paura? E di che cosa? Di diventare più debole, più
vulnerabile?
L’amore… che blocca la mente, indebolisce lo spirito… Ma
quanta forza dietro a tanta debolezza… e questo kei, questo tu nn lo sai…*
Eccolo il laghetto: e lei è lì… sta cadendo… un secondo,
forse anche meno, ed è già sparita negli abissi.
-Hilary!!!! Resisti!!!!-
La sua voce nn riusciva a superare l’acqua… e allora si
tuffò… la ragazza aveva già perso conoscenza, e continuava a sprofondare…
Con un impeto di forza Kei la afferrò per il busto,
riportandola verso la riva, verso la superficie, verso la luce…
Si trascinò tremante fuori dal laghetto, trascinando con sé
il corpo immobile.
La pelle di Hilary era diafana, in contrasto con i suoi
capelli castani, resi ancora più scuro dall’acqua.
-Mi senti??? Rispondi!!!-
Un fremito scosse le palpebre della ragazza, che lentamente
si sollevarono, rivelando i soliti fantastici occhi color della cioccolata.
-Kei… sei davvero tu? O sono già morta?-
Al ragazzo sfuggì un risolino divertito; -No… sei viva per
miracolo… ti ho tirato fuori io dal laghetto… ma sei diventata pazza?-
all’improvviso il suo tono si fece più brusco, e serio.
La moretta spalancò gli occhi, abbassando lo sguardo…
-scusa…-
-E che cosa? Per il semplice fatto che volevi ucciderti? Sei
un’incosciente!!! Solo questo!!!-
Una grande tristezza pervase la ragazza… di nuovo quella
sensazione…
Il russo si alzò, lasciandola da sola… la brunetta si
raggomitolò su se stessa, consapevole del fatto che la sua parte negativa stava
per avere il sopravvento.
I suoi occhi si fecero scuri, neri… -Ti odio Kei Hiwatary…
IO TI ODIO-
Nn ve lo aspettavate eh? Effettivamente… sono un genio!!!
Commenti!!
Ma si può continuare a
nascondere la verità agli altri per così tanto tempo?
E soprattutto, si
possono nascondere i propri pensieri a se stessi?
No, nn si può.
Ma Kei l’aveva delusa,
delusa profondamente, nella parti più nascoste della sua anima, forse nascoste
anche alla stessa ragazza; lei, che per un breve ma allo stesso tempo
interminabile momento si era forse illusa di significare qualcosa per il russo,
non era stata risparmiata dalla vita, né dal del destino che crudele e
perseverante la perseguitava.
Era passato quasi un
mese da quando la ragazza aveva cercato di affogare nel laghetto al parco, e
sembrava che le cose stessero lentamente migliorando nella mente della moretta.
Sembrava.
La mattinata
trascorreva come al solito tranquilla, tra gli estenuanti allenamenti a cui i
blader si sottoponevano, e la scuola.
Hilary si mostrava
come al solito felice e spensierata, con il sorriso sulle labbra e gli occhi
cioccolata sempre ridenti e brillanti, in cui scorrevano lampi di malizia e
complicità.
Parlava
tranquillamente con Kei, come se nulla fosse veramente successo quella mattina
di un mese prima, e dal canto suo il ragazzo aveva completamente dimenticato le
sue parole, pensando forse erroneamente che la moretta le avesse assorbite come
una sorta di ferma preoccupazione per lei.
Però quelle emozioni
che provava quando stava di fianco a lei… quelle non erano minimamente
cambiate… la stessa gola secca, gli stessi battiti del cuore che il ragazzo
cercava inutilmente di reprimere…
Nonostante questo il
russo continuava a negare con forza la realtà, respingendo quello che il suo
cuore gli diceva… commettendo forse lo sbaglio più grande in tutta la sua vita…
E pensare che
sarebbero bastate poche parole a far tornare Hilary la stessa: ti amo.
E invece no, il suo
muro d’orgoglio, quello che aveva costruito per difendersi dagli “attacchi
emotivi” continuava a respingere e a rifiutare l’idea che il ragazzo si fosse
innamorato.
Ma con il passare del
tempo Kei cominciava a convincersi che la moretta aveva qualcosa che nn andava…
più che altro i suoi erano banali sospetti, ma un giorno si convinse che la
ragazza andava aiutata: quando le regalarono il suo primo beyblade.
Fu proprio Kei a
consegnare il pacchetto avvolto in una carta natalizia alla moretta, che
entusiasta cominciò a scartarlo, stringendo poi deliziata un bey nero con
sfumature rosse, che somigliavano molto a delle lingue di fuoco.
-Bhe Hilary, credo
proprio che dovresti dargli un nome!- fece Takao con il sorriso sulle labbra.
-Si, hai ragione…
vediamo… ti chiamerò… Dark fire!-
Il nome che la ragazza
aveva scelto fece rabbrividire in silenzio il russo, che però continuò
impassibile a osservare la scena.
-Molto bene!! A questo
punto ti sfido!!!- fece il cinese alla moretta, che sogghignando scosse la
testa; -Scusa Rei, ma vorrei combattere contro Kei!- fece indicando il russo.
Poco dopo erano
disposti al centro dell’arena.
-Nn ti illudere
Hilary, non ti risparmierò anche se nn hai mai lanciato un bey!-
-E’ quello che spero
Kei!!- replicò baldanzosa e sicura di sé la ragazza.
Pronti… lancio!!!
I due bey schizzarono
velocemente nell’arena: Dranzer passò immediatamente all’attacco, colpendo più
volte Dark fire, che tuttavia nn veniva smosso di un centimetro.
-Ma cosa? Che diavolo
succede?- alzò gli occhi verso la ragazza, che aveva gli occhi fissi sulla sua
trottola… Kei nn lo sapeva, ma stava concentrando la sua rabbia al centro del
bit.
-Dark fire!!
Contrattacca!!!!- mille bagliori si raccolsero al centro del bit, dal quale
uscì una volpe rosso fuoco con otto code, alle estremità delle quali ardeva una
fiamma color pece.
Il russo sbalordito
fissò la ragazza: i suoi occhi brillavano per la gioia, ma quanta rabbia si
nascondeva celata dietro quegli attacchi così potenti.
Dopo uno scontro
violento i due ricorsero ai loro attacchi.
-Dranzer!!! Ali di
fuoco!!-
-Dark fire!!! Fiamme
dell’inferno!!!-
I due bey schizzarono
contemporaneamente fuori dallo stadio, sancendola parità dell’incontro.
Hilary stava fissando
il suo bey, seduta comodamente sul suo letto: i suoi dolci occhi cioccolata
erano di un inusuale colore nero.
-Insieme a te Dark
fire… lo annienteremo… annienteremo tutti…-
Ringrazio tantissimo
tutti quelli che hanno commentato la mia storia, e già che ci siete leggete
anche l'altra!!
Un sacco di gente mi
ha scritto dicendo che nn aveva capito la frase conclusiva, ma vedrete che ben
presto si spiegherà tutto.
Il prox cap vedrà un
totale ribaltamento della storia, ma nn scandalizzatevi, ok?
Bacioni e alla
proxima!
Mewsana
4 capitolo
Era la sera che
l'animo oscuro di Hilary si manifestava liberamente, esprimendo tutto il
rancore che provava verso il ragazzo che tempo prima aveva amato...
Forse continuava a
farlo... si sa... il confine tra amore e odio è sottile, a volte troppo perché
resti inviolato...
I suoi occhi si
scurivano, diventando poco più che graffi tra le iridi scure, dando un'aria
cinica e terribile alla ragazza, che suscitava davvero una certa soggezione...
Quasi come lo sguardo
di Kei, i suoi occhi lasciavano trasparire una sorta di espressione malvagia,
ma allo stesso tempo indecifrabile...
E poi quel bey... era
diventato il suo compagno inseparabile: Dark fire, il fuoco delle tenebre... un
fuoco che risplendeva malvagio ogni volta che la ragazza lo impugnava, un fuoco
che si impossessava di lei e che la bruciava dall'interno, portandola a
sferrare attacchi violenti e precisi, quasi micidiali.
Ma lo strano
comportamento della ragazza nn era la sola complicazione che preoccupava i
bladebreakers: sempre più velocemente si stava diffondendo una banda di bladers
malvagiche attacca senza motivo e in
modo violento chiunque si ponesse sulla sua strada, distruggendo i bey e
provocando seri danni alle costruzioni cittadine, che se pur robuste crollavano
sotto la forza dei violenti attacchi.
Kei era l'addetto al
controllo: di comune accordo con i suoi compagni di squadra si infiltrava la
notte nei locali cosiddetti "Dark" per cercare di carpire più segreti
possibile riguardo alle bande di bladers, e delle loro strategie.
Era un lavoro
rischioso, e tutti, prima fra loro Hilary, ne erano veramente consapevoli...
Anche la ragazza a
volte si preoccupava, ma solo in rari momenti di lucidità, che col passare del
tempo si facevano sempre più rari, e brevi.
-Kei... pensi di
uscire anche questa sera per andare in giro?- fece Takao con aria seria, che
poco gli si addiceva.
-Si- si limitò a dire
il russo, scuotendo lievemente la testa in senso di affermazione.
-Perdonami Kei... ma è
rischioso, e la situazione sta velocemente degenerando...- disse
intromettendosi nella conversazione il cinese, che si limitò a squadrare il
gruppo con i suoi seri occhi ametista, che incerti vagavano posandosi ora su
una figura, ora sull'altra, cercando un minimo di assenso.
Il russo si limitò a
guardarlo con la solita impressione di sufficienza, quasi a voler rispondere
silenziosamente alla domanda con una risposta evidentemente scontata, e che già
molte volte era rimasta incompleta.
-Scusami se insisto...
ma ho paura che presto si sfocerà in una guerra senza esclusione di colpi, e
ormai quello che fai potrebbe essere tremendamente rischioso...- continuò per
il cinese l'americano, assumendo un'espressione rabbuiata.
-Lo so, ma se voglio
trovare informazioni devo rischiare, e voi mi conoscete bene... piuttosto,
volevo parlarvi un po' di Hilary... mi preoccupa.
Ogni volta che la vedo
impugnare il suo beyblade mi fa quasi paura... è così cinica... e poi ha uno
sguardo che raggela il sangue...-
-Si... quello che mi
fa paura è la forza con cui sferra i suoi attacchi... sembra quasi che si nutra
di un odio represso... il problema è che nn ci parla...- continuò il
giapponese, aggiustandosi il cappello da baseball.
Purtroppo l'arrivo
della ragazza li costrinse a tacere silenziosamente, per evitare di
insospettirla.
Kei entrò nel locale
immergendosi nell'oscurità e nell'odore di fumo che intenso occupava tutta
l'aria, portando il naso e la bocca dietro la sciarpa, per cercare di coprirsi.
-Ehi Kei!! Come ti va?
Stasera c'è una tipa nuova... dovresti vederla... provaci prima tu, ti lascio
l'onore...- disse un tipo battendo la sua mano sulla spalla del russo.
Questo gli lanciò
un'occhiata eloquente, muovendosi verso il gruppo che si era formato contro al
muro del locale; Poteva vedere solo le gambe della ragazza, che era bloccata da
un tipo molto più alto di lui, che le aveva messo le braccia di lato alla
testa.
Stivaletti in pelle
fino al polpaccio, con un leggero tacco... una vera mini rossa a vita
esageratamente bassa, bloccata in vita da un cinturone composto da tante fasce
di pelle, una felpa bianca molto scollata, che scendendo da una spalla lasciava
vedere una spallina del reggiseno. Catene di ogni tipo le scendevano dai polsi.
Finalmente il ragazzo
si scostò per baciarla meglio, e Kei rimase senza fiato.
"Hilary? Cosa
diavolo ci fa qui? Ma... e poi perché si sta facendo il tipo? E quei vestiti? E
il trucco così pesante?-
Avanzò a passo rapido
verso la ragazza, prendendola per un polso, e tirandola a se.
-TU!! Lasciala in
pace, subito!! Ragazzi, prendo la camera di sopra!- disse avviandosi al piano
superiore trascinandosi dietro la ragazza urlante, mentre gli altri ridevano di
gusto, immaginando chissà quali cose.
Chiuse violentemente
la porta e lasciò andare la ragazza.
-Vuoi dirmi che cosa
ti è preso? Che stavi facendo cn quel tipo? E che cosa fai qui?- disse urlando.
Ma la ragazza nn lo stava
minimamente ascoltando: si limitava a fissarlo con degli occhi scuri, che il
russo nn aveva mai visto. Prese a camminare lentamente, giungendogli dinanzi.
Lo afferrò per la
sciarpa, sbattendolo con forza contro il muro; Kei era completamente spiazzato...
quasi nn riusciva a respirare x la violenza del colpo.
-Punto primo: io
faccio quello che mi pare e mi piace. Punto secondo: il tipo mi stava facendo
divertire. Punto terzo: mi hai già rovinato la vita abbastanza, quindi nn
intrometterti, chiaro?-
I suoi occhi
bruciavano di odio, quell'odio che per troppo tempo aveva represso...
E ora stava venendo a
galla.
Si ricompose, e uscì
dalla porta sbattendo violentemente la porta, lasciando Kei di stucco.
Sono di nuovo qui x tormentarvi cn un nuovo capitoletto
della storia.
Come al solito ringrazio tutti coloro che hanno
commentato, giuro che la prox volta me li segno e poi vi scrivo nell’intro.
(Tesoro… è oggi che stravolgi la storia completamente?
Ndkei)(Shiiii!!! Da oggi nn ci capirete più niente, quindi nn linciatemi x
favore!!^_^ nda)(Ah… ma io sono il protagonista, vero? Ndkei)(Ma certo che si
kei-chan!! Nda)(Grazie!! Quindi x favore commentate la storia di questa disperata,
che così nn la devo riportare a forza in psico-analisi… ndkei)(Kei!! Come osi?
Nn ti permettere mai più!! Nda *imbracciando il bazooka di Yury*)(Ops!! Un ciao
a tutte le mie ammiratrici!! Ndkei)(che tra un po’ piangeranno su una tomba se
nn la smetti, chiaro? Nda).
Bhe… un megabbraccione a tutti
Mewsana
5 capitolo
Osservava la città distrutta dall’alto della costruzione
che ormai era diventata la loro base operativa. Il sole splendeva gioioso
illuminando le rovine dei palazzi, come se volesse fare di ironia in un momento
che al ragazzo sembrava terribilmente sbagliato…
Ma d’altronde c’era qualcosa di giusto in quel mondo?
No.
Era tutto sbagliato, tremendamente sbagliato.
La parte nord della città di Tokyo era completamente
distrutta, senza acqua e cibo, e corrente elettrica… era ormai impossibile
viverci, e infatti nessuno osava avventurarsi nella zona “buia”; troppe storie,
troppe leggende erano cresciute intorno a quel posto, contribuendo a dargli un
aria terribilmente macabra…
E invece era solo un cumulo di macerie che stavano come a
voler dimostrare l’impeto della guerra in cui erano coinvolti…
Si, la guerra.
Quella che da 4 anni stava dilaniando il mondo, ma
soprattutto il Giappone, patria del beyblade…
Perché era solo il beyblade la causa di quel sanguinoso
conflitto… la situazione delle bande dark era costantemente peggiorata… nuovi
elementi si aggiungevano a quelli già presenti, e in poco tempo coloro che
avevano iniziato quella scaramuccia tra bande l’avevano portata a diventare un
vero proprio conflitto a sangue.
Dove si muore,
e si perde.
Tutti coloro che nn sapevano usare un bey erano stati
uccisi o allontanati, e ormai il novanta x cento della popolazione della città
era costituita da ragazzi sui 17, come lui.
Soffermò lo sguardo sul beyblade stadio, ormai in rovina.
Si ritrovò a pensare a tutte quelle sfide che aveva
sostenuto in quel posto: i combattimenti con Takao, le sconfitte, ma anche le
vittorie…
E ora vederlo in quello stato lo faceva stare veramente
male… dopotutto quelle trottole erano state la sua vita per molto tempo,
soppiantando il bisogno di amore, che nn aveva mai provato, né ricevuto…
O forse si?
L’immagine di una timida e scherzosa ragazzina gli passò
davanti agli occhi, facendolo sorridere e rabbrividire allo stesso tempo…
Possibile che avesse sbagliato con lei? Che fosse stato
troppo razionale, e che avesse impedito ai suoi sentimenti di esprimersi
liberamente?
Nn lo sapeva…
Ma ultimamente nn era più sicuro di nulla… nemmeno di
quello che faceva… era giusto combattere così, mettendo in palio delle vite
umane? No.
Ma lui nn aveva il potere di opporsi a quello che era
successo.
Un rumore di passi lo risvegliò dai suoi pensieri,
silenziosi ma terribilmente tormentati.
-Kei… scusami… il fronte sud sta avendo dei seri problemi…
che cosa dobbiamo fare?- Takao era apparso da una ripida scaletta, il volto
preoccupato.
-Digli di resistere ancora due secondi, ora scendo.-
rispose tranquillamente il russo.
-Kei… tu credi che avremmo potuto evitarlo? Voglio dire…
fare qualcosa?-
-Nn lo so Takao… davvero nn lo so…-
Il giapponese si limitò ad annuire per poi scomparire
nella scaletta.
-Dranzer!!-
L’enorme aquila rossa si manifestò di fianco a Kei,
appoggiandosi sul bordo del muro, e guardando il ragazzo con dolcezza e
comprensione.
Ritornò a fissare il paesaggio, e la colonna di fumo che
di ergeva dal quartiere sud… tra il fumo gli parve di scorgere il serpente di
Ivan.
L’immagine della moretta fu rimpiazzata da una ragazza cn
gli occhi scuri e il sorriso raggelante… al suo fianco stava una volpe rosso
fuoco, le otto code alle cui sommità brillavano delle fiammelle nere.
Kei rabbrividì, scuotendo gli occhi; doveva dimenticarsi
la dolce Hilary di quattro anni fa… ora era lei la loro nemica…
Dopo anni a combattere dalla stessa parte, si osservavano
da due fronti opposti.
Bianco… era tutto quello che vedeva, o forse quello che
voleva vedere.
Voleva perdersi in quel colore infinito, dimenticando
quello che era stato… il giorno in cui tutto era cominciato, il giorno in cui
aveva capito di aver sbagliato tutto, il giorno che aveva segnato l’inizio
della fine per tutti.
Rosso… il colore che nn voleva vedere, ma che
inevitabilmente lo perseguitava ogni giorno durante le sanguinose battaglie a
cui assisteva… il colore che Hilary sembrava amare tanto.
Alla fine si decise a scendere, per cercare di portare
aiuto ai suoi impauriti compagni, che necessitavano di aiuto… un aiuto che Kei
non gli avrebbe negato… loro erano i suoi amici da sempre, e lui nn poteva
abbandonarli…
Ma nn poteva…
O nn doveva?
Desiderava davvero quello che stava facendo? Era quello
che lui aveva sempre sognato? E Hilary… Hilary era quello che lui desiderava
veramente…
Scese le scale frettolosamente, una mano sul dispositivo
di lancio di Dranzer, mentre la sua aquila era appoggiata sulla sua spalla, fiera
e orgogliosa come sempre.
Ma mentre i suoi occhi guardavano lo svolgersi della
battaglia, la sua mente vagava incerta sui ricordi di 4 anni fa, più
precisamente sul giorno maledetto che aveva sconvolto per sempre tutte le sue
certezze.
FLASHBACK
I 4 bladebreakers si stavano allenando, come sempre
concentrati sul moto delle loro trottole…
Tutti tranne uno, che ancora ripensando all’incontro della
sera prima nn riusciva a capacitarsi di quello cheaveva visto, e sentito.
Hilary, la dolce ragazzina che era sempre gentile cn lui,
anche quando nn se lo meritava, lo aveva prima sbattuto contro il muro con una
forza inaspettata, e poi gli aveva sibilato contro tutto quell’odio che in un
mese aveva accumulato senza via di alcuno sfogo.
Takao osservava silenzioso il compagno, richiamando poi la
sua trottola.
-Insomma Kei!! Si può sapere che cosa ti prende? Nn è da
te essere così distratto e deconcentrato!!- fece sbottando il capitano.
Il russo si limitò a lanciargli uno sguardo indifferente,
per poi richiamare a sua volta Dranzer.
-Kei!! Ti ho fatto una domanda ed esigo una risposta!!-
-Nn sono affari tuoi… ma se proprio vuoi saperlo, ieri ho
visto Hilary nel locale dark… e nn era un infiltrato… si stava proprio
divertendo… e nn riesco a capirlo…-
-Che cosa?- fece incredulo il biondino americano.
-Già…- fece laconico il russo, lanciando un’occhiata di
perplessità rivolta ai suoi compagni.
-Basta!! Ritorniamo ad allenarci!!!- fece convinto il
moretto.
Di nuovo i 4 bey furono lanciati nel beyblade-stadium, ma
questa volta nn erano da soli.
Un altro bey atterrò al centro del campo, scagliando i
loro fuori dallo stadio, lasciando i ragazzi increduli.
Ma Kei lo aveva riconosciuto subito: Dark fire… il bey d
Hilary…
E lei? Lei dov’era? Nn riusciva a vederla, quando la sua
voce risuonò forte per il cortile di casa Kinomiya.
Era seduta sul bordo del muretto che recintava il parco,
le pupille poco più che graffi nelle iridi scure… e poi… quel sorrisino sulle
labbra… agghiacciante.
-Hilary? Ma che cosa?- disse incredulo Takao, gli occhi
spalancati. Nemmeno lui, nonostante ne avesse la prova davanti ai suoi occhi,
riusciva a credere fino in fondo a ciò che vedeva.
-Diciamo solo che da questo momento noi ci osserveremo da
fronti opposti…- disse.
Poi spostò lo sguardo sul russo; -Addio- disse rimarcando
la parola e scomparendo nel nulla.
Tutto quello che credevi fosse certo, viene spazzato via
da poco più che un attimo.
FINE FLASHBACK
-Hilary… dove sei?- disse mentre qualcosa di simile a una
lacrima gli scorreva sulla guancia.
Bien…
Come al solito commentate numerosi
Mewsana (e ovviamente Giova-chan)(Che nn è molto d’aiuto…
nda -__-)(Se….. lasciatele le sue convinzioni;nn date giudizi troppo positivi
se no inizia a darsi arie da grande autrice ! ndgiova)(Ehi!! >//< nego
tutto!! Colpa ne ho se lui nn è capace di scrivere una frase!!! Baci baci nda)