Affido a te le mie memorie

di Kimiko0248
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lei, la Strega ***
Capitolo 2: *** Lui, il Rimorso ***



Capitolo 1
*** Lei, la Strega ***


Lei, la Strega

 

Stanotte c'è la luna piena.

Non so perché inizio così le mie memorie, forse perché non so cosa scrivere o forse perché la luna è molto importante, tanto da essere nominata per prima nelle memorie di una strega.

Questo è quello che avrei dovuto dire in tribunale per evitare le torture.

- Sono una strega -, tutti aspettavano di udire queste parole per vedermi morire sul rogo, ma sono troppo orgogliosa per chinare il capo davanti all'Inquisizione.

 

Mi rendo conto che è strano leggere queste mie parole; sono una donna, sono orgogliosa e so addirittura scrivere.

Ho imparato l'arte delle parole grazie a mio fratello.

Come nobile lui deve eccellere in ogni disciplina, mentre io, come nobile, devo solo saper tessere e stare al mio posto.

Mi ha insegnato lui tutto quello che so, perché? Perché ci vogliamo un bene immenso e forse ora si sente in colpa per quello che è successo.

Se non mi avesse spiegato le incredibili proprietà di alcune piante, io non sarei mai andata a cercarle nel bosco, e forse le guardie non mi avrebbero arrestata con l'accusa di stregoneria, credendo che stessi preparando una pozione.

Ma io so di chi è realmente la colpa.

Del mio promesso sposo. Perché sposare una ragazza in grado di opporsi a lui e ai suoi comandi, quando può semplicemente sposare una delle mie stupide sorelle?

Per questo ha deciso di farmi accusare, per togliermi di mezzo e non complicarsi la vita.

Peccato che nessuno mi crederà.

 

Fra poco morirò. Non vedrò la nuova alba perché è stato deciso che la mia esecuzione avverrà di notte, per non disonorare ulteriormente la mia famiglia, e la verità morirà con me, arsa sul fuoco.

La verità su questa caccia, su quanto possa essere brutale e ingiusta la razza umana, e sulla misteriosa forza che ora mi spinge a scrivere, invece che a passare le mie ultime ore piangendo.

 

In realtà io non so molto; non so chi sentirà la mia mancanza né se qualcuno la sentirà, forse mio fratello o forse no.

Non so se, in una futura notte buia e fredda, il mio promesso sposo, coricato accanto ad un'altra donna, si sentirà oppresso dai sensi di colpa per quello che mi sta facendo; e non so quante altre donne e bambine dovranno morire per questa ridicola guerra che la Chiesa sta portando avanti, ma ho una certezza assoluta: morirò con onore, con quel poco che mi è rimasto.

Non piangerò, non griderò, non abbasserò la testa, ma nel mio sguardo ci sarà tutto l'odio che provo per questo mondo malato e la fierezza di chi accetta di morire e non si piega.

Queste sono le mie ultime parole.

Le parole di una sorella amata , di una sposa disprezzata, di una donna nata in un mondo sbagliato, con troppe paure e troppi pregiudizi.

Parole che spero saranno ricordate.

 

Il mio tempo è finito, le guardie stanno arrivando.

Dalla minuscola finestrella della mia cella vedo la pira che mi aspetta.

Il mio sguardo viene catturato ancora una volta dalla luna piena.

- Affido a te le mie memorie -

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Capitolo 2
*** Lui, il Rimorso ***


Lui, il Rimorso

 

Sono passati vent'anni e solo ora posso scrivere ciò che è successo senza temere di essere ucciso.

La verità su mia sorella Andrea e su quel bastardo che l'ha distrutta.

Ora sono anziano, fra poco morirò, ma è giusto che scriva queste parole per garantire una giustizia che, probabilmente, non arriverà molto presto. Forse un giorno.

Non mi trovo neanche più nella mia terra natia. Sono scappato come un vile anche se non ho fatto nulla di sbagliato; e non considero il fatto di difendere mia sorella come un atteggiamento sbagliato.

Dopo che Andrea è stata catturata, per colpa mia, ho cercato di scoprire chi l'avesse accusata.

Ho fatto l'errore di chiedere aiuto al suo promesso sposo che, come uomo ricco e potente, avrebbe potuto aiutarmi, ma ovviamente questo non era nel suo interesse.

 

Non ho potuto incontrarla fino alla notte della sua esecuzione.

Vederla uscire in manette, con il viso scavato dalle profonde occhiaie, è stato il primo colpo. Vederla mentre veniva strattonata e derisa dalle guardie, è stato il secondo.

Io ero distrutto, ma lei non cedeva, anzi, continuava a mantenere il suo sguardo fiero e la testa alta. Questo la differenziava dalle altre donne. Loro erano burattini di effimera bellezza, capaci solo di complotti e crudeltà. Lei era intelligente, divertente, bella come i fiori di ciliegio che adorava.

L'amavo.

Lei non lo sapeva. Credeva che i miei occhi fossero colmi di amore fraterno, ma in realtà era passione.

Quante volte ho pensato di dirglielo, quante volte ho creduto di farcela, ma me l'hanno portata via senza una ragione... o meglio, una ragione c'era, ma io non sono ancora in grado di capirla.

 

Quale uomo fa giustiziare la sua donna per non essere ostacolato nella sua ascesa politica?

 

Quando l'hanno legata sulla pira e hanno acceso il fuoco, qualcosa in me si è rotto. Forse la mia anima, forse il mio cuore, non saprei, so solo che poi, al suono delle sue grida, si è frantumato in mille pezzi. E quei cocci mi bruciavano gli occhi dall'interno, creando lacrime che aumentavano la mia disperazione e lo strazio di quella scena crudele.

Perché non è più qui con me? Come ha potuto andarsene?

In questo momento il dolore che mi attanaglia il petto da quella notte, è diventato una morsa.

Era da un po' di tempo che non mi succedeva.

Il dolore non si cancella, non si dimentica, si può solo imparare a conviverci, ma continua a logorarci incessantemente, fino alla morte.

 

Andrea era la mia luce, il motivo per cui mi svegliavo la mattina e per cui mi coricavo la sera. Era, ed è, sempre nei miei pensieri. Non posso farne a meno perché, dopotutto, senza di lei io non sono niente.

Non mi sono tolto la vita perché sarebbe stata l'azione più terribile e vile che avessi potuto compiere, ma non si può neanche dire che io abbia vissuto.

Dicono che una vita ti venga data perché sei abbastanza forte da viverla, ma senza lei al mio fianco io non ce la faccio. Non più.

La mia esistenza è stata vuota e sono felice che sia giunta al termine.

Non vedo l'ora di raggiungerla... Mi starà aspettando.

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