Horror's Well

di FrenzIsInfected
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cosplay o reale? ***
Capitolo 2: *** Leggenda? Quale leggenda? ***
Capitolo 3: *** Rivelazioni ***
Capitolo 4: *** Horror's Well ***
Capitolo 5: *** Team Prescott ***
Capitolo 6: *** Coscienza sporca ***
Capitolo 7: *** Studiare il nemico ***
Capitolo 8: *** Le visioni di Nick ***
Capitolo 9: *** Le visioni di James ***
Capitolo 10: *** Ultimi preparativi ***
Capitolo 11: *** Il gioco comincia ***
Capitolo 12: *** La rabbia di due donne ***
Capitolo 13: *** Repressione ***
Capitolo 14: *** Entità nere ***
Capitolo 15: *** C'è chi sorride e chi non può ***
Capitolo 16: *** Divinità a confronto ***
Capitolo 17: *** Vieni a casa, Leatherface! ***
Capitolo 18: *** Fratricidio ***
Capitolo 19: *** Game Over ***
Capitolo 20: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Cosplay o reale? ***


Cosplay o reale? Finalmente, dopo un giovedì abbastanza pesante, la campanella suonò. Nick Prescott uscì in compagnia di Simon McMillin, il suo migliore amico.
- Allora? Come ti è andato il compito? - chiese Simon, vedendo Nick sovrappensiero.
- Spero il meglio possibile. - rispose lui, varcando la soglia della scuola. - Non voglio tornare a scuola, a luglio. - aggiunse.
- Ed io non voglio farti compagnia. - disse Simon.
Nick lo guardò.
- Senza offesa. - si corresse il ragazzo.
Mossero qualche passo, poi un urlo attirò la loro attenzione.
- Eccolì là, i due indagatori del mistero! I detective dell'occulto, dello spiritismo! - .
James Nicholson ed i suoi amici li stavano sbeffeggiando. James era il bullo della scuola, e più di una volta aveva preso di mira i due ragazzi per il loro aspetto fisico e la passione per il sovrannaturale. Infatti, i due erano i classici nerd(occhiali, aspetto trascurato, esperti di pc, giocatori accaniti di videogames), e la cosa non giovava a loro favore, sia in campo di relazioni fra compagni e relazioni con le donne.
- Oggi cosa avete visto? Qualche bambina che si aggirava per i corridoi della scuola? - riprese sghignazzando Nicholson.
- Trattienimi o lo uccido. - fece Nick.
- Penso che moriresti nel tentativo. - disse saggiamente Simon.
Infatti, Nicholson era il capitano della squadra di rugby. Il classico pompato belloccio per cui tutte le donne stravedevano. Peccato che la sua testa fosse stata creata solo per dividergli le orecchie, e non per ospitare materia grigia.
- No, ma in compenso ho visto tua madre ieri sera lungo l'Interstatale. - rispose Nick.
Non l'avesse mai detto. Nicholson si mise in piedi e cominciò ad avanzare a grandi passi verso Nick, facendosi spazio tra la folla.
- Forse ho detto qualcosa di sbagliato. - disse il ragazzo cominciando a correre insieme a Simon, seguito dal palestrato.
- Ora fuggi, bastardo? - urlò James.
- Non è stata una buona idea rispondere. - notò Simon.
- Mi ha rotto i coglioni! Non posso tenermi sempre la rabbia dentro! - rispose Nick.
Svoltarono per qualche via secondaria, riuscendo a nascondersi dal bullo.
- Te la farò pagare! Spera solo di non incontrarmi per strada! - avvertì James.
- Ma vaffanculo. - esclamò Simon, senza farsi sentire.
I due ripresero fiato.
- Dio mio, neanche ci avesse corso dietro Jack Torrance! - rise Nick, rimembrando le famose scene di "Shining".
Simon accennò un sorriso, poi si alzò.
- Comincio ad avere una certa fame. - disse.
- Anch'io. Ci vediamo domani. - salutò Nick, imboccando la via principale di Riverville, il paesino dell' Oklahoma dove risiedevano i due.
Perfetto, ora ho una grana in più. Pensò Nick mentre camminava.
Riverville stava vivendo uno degli orari più intensi della giornata, ovvero l'ora di pranzo. Gli abitanti correvano verso casa o affollavano i ristoranti cittadini.
Mentre camminava, a Nick cadde l'occhio su una figura dall'altra parte della strada.
Una bambina dai capelli corvini, vestita di rosso, stava camminando da sola lungo il marciapiede.
Il ragazzo continuò a guardarla, mentre lei avanzava con la testa china ed i capelli che le ricoprivano i lati del volto.
Perchè mi sembra così familiare? si chiese Nick.
Poi, lei lo guardò.
Il ragazzo ebbe un tuffo al cuore.
Si fermò, ed i due si guardarono per diversi minuti.
Un patito di giochi del genere survival horror non poteva non riconoscerla. Era una delle figure più famose nel mondo videoludico per la somiglianza con Samara Morgan.
Alma Wade fissò con i suoi occhi neri la figura del ragazzo, non accennando al minimo sentimento.
Guardava impassibile il ragazzo.
So chi sei.
Nick avvertì, insieme a queste parole, un forte mal di testa.
Alma distolse lo sguardo dal giovane, e continuò a camminare per la via di Riverville.
Il ragazzo rimase a fissare il punto dove era avvenuto lo scambio di sguardi.
Che diamine ci faceva Alma Wade a Riverville? Non era un personaggio inventato?
Per un attimo pensò ad un cosplay, e che quello che avesse sentito fosse solo immaginazione.
Ma il mal di testa non se lo spiegava. Era avvenuto esattamente quando la bambina gli aveva detto quella frase.
- Ragazzo, ti senti bene? - .
Un uomo si era avvicinato al ragazzo, vedendolo fissare qualcosa di invisibile.
- Sì, sì...sto bene. Grazie. - rispose Nick, allontanandosi.
Che diamine stava succedendo? si domandò.

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Capitolo 2
*** Leggenda? Quale leggenda? ***


Leggenda? Quale leggenda? Nick andò in stanza e cominciò a fare i compiti per il giorno successivo. Non voleva farsi trovare impreparato un'altra volta.
Mi farò interrogare e recupererò l'eventuale insufficienza di oggi. si disse.
Passarono delle ore, e riuscì a capire l'argomento su cui aveva fallato quel giorno nella verifica.
Appena ripose i libri, un urlo, all'esterno, lo fece precipitare alla finestra.
Un tizio incappucciato dalla testa ai piedi con la maschera di Ghostface stava correndo nel vicolo sotto casa sua. Dai gesti rapidi e frenetici si capiva che stava scappando da qualcuno.
E' forse un malvivente? pensò.
Ad un tratto, l'uomo si alzò in aria e finì dentro un cassonetto.
Ma che cazzo...?
Una donna apparve nel vicolo.
Si mosse a piccoli passi fino al cassonetto dove era rinchiuso l'uomo.
- Crepa, stronzo. - disse.
Il contenitore cominciò ad accartocciarsi senza che la donna muovesse un mignolo. Le urla dell'uomo si sentirono fino alla finestra di Nick, che abitava al secondo piano della palazzina alla sinistra della donna.
Il ragazzo fece appello alle sue conoscenze sui film horror per riconoscerla.
Dopo qualche secondo spalancò gli occhi.
Quella era Zoe di "The Lazarus Effect".
L'uomo smise di urlare, e Zoe si allontanò dal cassonetto.
Prima di re-immettersi sulla via centrale di Riverville, però, si voltò.
Sembrò fissare il luogo del delitto, ma improvvisamente le tende e la serranda della stanza di Nick si chiusero.
Il ragazzo si accasciò a terra, impaurito.
Quello non era un cosplay, ne era palesemente sicuro.
Quello era il vero Ghostface e la donna era chiaramente Zoe di "The Lazarus Effect".
Il cellulare del ragazzo cominciò a squillare. Era Simon.
- Pronto. - cominciò Nick.
- Nick...non ti rendi conto...di cosa...possa...essermi...capitato. - disse ansimando. - Stavo studiando, quando la televisione si è accesa di botto. Ho fatto in tempo a precipitarmi in salotto. Sadako Yamamura stava uscendo dal televisore. - .
- Sadako Yamamura? La Samara giapponese di "Ringu"? - domandò Nick, non tanto stupefatto, dato ciò che aveva appena visto.
- Esatto! Proprio lei! Ho cominciato ad urlare, ma inaspettatamente si è mostrata nella sua forma buona. Mi ha detto che non era lì per me, e che il mio era il televisore più vicino da cui uscire. Gli ho domandato per quale motivo fosse lì, e mi ha detto che doveva uccidere i membri dell'altro team. Ha fatto il nome di Alma Wade e Pinhead. - .
- Beh, oggi mentre tornavo a casa ho visto Alma Wade aggirarsi per le vie di Riverville. Ed ho appena visto Zoe di "The Lazarus Effect" uccidere Ghostface accartocciandolo in un cassonetto. - fece Nick.
Simon ansimò per qualche secondo, poi disse:
- Allora la leggenda è vera. - .

- Di cosa stai parlando, Simon? - domandò Nick, incuriosito.
- E' una leggenda metropolitana, in molti non ci credono ma noi appassionati del genere li sapremmo riconoscere subito... - cominciò l'amico, confuso.
- Simon, per il machete di Jason Voorhees, calmati e dimmi che cazzo sta succedendo qui fuori! - urlò l'altro.
- In giro circola la voce di un gioco online nel DeepWeb, "Horror's Well", in cui si deve sfidare un giocatore a caso con l'ausilio di personaggi dei film e videogiochi horror. Questi, si uccideranno l'un l'altro, pur di proteggere i loro padroni. - spiegò Simon. - I personaggi sono scelti a random ed escono da un pozzo nello schermo stile Samara Morgan(o Sadako Yamamura, se preferisci), da qui il nome del gioco. - .
- Quindi qualcuno, qui in paese, ha giocato a "Horror's Well". - dedusse Nick.
- A quanto pare sì. - confermò l'amico.
Il ragazzo cominciò a fantasticare su questo gioco, ma dovette interrompere le fantasie al pensiero di venire schiacciato in un cassonetto come era appena successo a Ghostface.
- E quanti membri ha un team? - domandò.
- Non lo so. Una cosa è certa: non dobbiamo giocare a quel gioco. I perdenti fanno una brutta fine. - disse Simon.
- Perchè, Simon? Che succede quando si perde? - chiese Nick.
L'amico restò qualche secondo in silenzio.
Poi, disse tremando:
- Muori. - .
Nick rabbrividì. Ma la curiosità, ormai, era troppo forte.
- Va bene, Simon. Grazie delle informazioni. A domani. - salutò.
- Ciao, Nick. - .
Il ragazzo riaprì la finestra e guardò verso il cassonetto.
Una pozza di sangue circondava l'involucro di metallo.

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Capitolo 3
*** Rivelazioni ***


Rivelazioni Il giorno seguente, a scuola fu data una brutta notizia. Mike Jackson, uno degli amici di Nicholson, era stato trovato morto, probabilmente ucciso. Su collo e corpo erano stati trovati fori e tagli causati da arma contundente, forse un coltello. Nick e Simon, di conseguenza, cercarono di evitare il gruppo dei bulli, per non incappare in ulteriori grane.  James era ancora arrabbiato per le vicende del giorno precedente, e importunarlo in un momento di lutto non era la cosa ideale da fare. La mattinata passò tranquilla, interrotta solo dalla ricreazione e dal minuto di silenzio in memoria del ragazzo.
All'uscita, nel rimettere a posto i suoi libri, Nick trovò un foglietto nel suo armadietto.
Adesso chi mi vuole? si domandò.
Il messaggio che recava doveva esser stato scritto di fretta e furia, a giudicare dalla calligrafia.

Presentati alla camera mortuaria di Jackson, questo pomeriggio. Non farti vedere da Nicholson. Devo darti alcune informazioni importanti sulla sua morte e sulla banda.

Il biglietto non era firmato, ma Nick non ci badò.
Cosa mai poteva sapere questo anonimo sulla morte di Mike? E perchè voleva dare i particolari proprio a lui?
Uscì dall'istituto con Simon, senza dirgli del biglietto. Glielo avrebbe detto il giorno dopo, in caso i dettagli forniti dal tizio anonimo fossero stati di grande importanza.
Quel giorno, contrariamente al precedenti, non vide nessuna entità sovrannaturale proveniente da film o videogames nelle vie di Riverville, il che lo tranquillizzò. Non ci teneva a rivedere l'omicidio di Ghostface o incrociare di nuovo lo sguardo di Alma Wade per strada.
Arrivò a casa, fece pranzo, studiò, e verso le cinque del pomeriggio andò verso la casa del defunto.
Jackson abitava nella periferia di Riverville, dove le case si fondevano ancora con la natura, prima di diventare l'agglomerato vero e proprio che era il centro cittadino. Nick impiegò mezz'ora per raggiungerla. Appena arrivato, vide un mucchio di ragazzi e ragazze, oltre che ai parenti del defunto, affollare il giardino di casa. Il ragazzo si fece spazio tra la folla, e giunse davanti al cadavere.
Mike indossava uno smoking. Il pallore era stato lievemente roseato dal truccatore delle pompe funebri. I tagli erano stati ricuciti e il corpo era stato reso presentabile. I capelli biondi rendevano quasi angelica la figura dell'ex ala della squadra di basket di Riverville.
Nick posò un crisantemo tra i fiori che circondavano la bara. Si rimise in piedi, quando una voce lo chiamò.
- Prescott. - .
James Nicholson era in giacca e cravatta. Gli occhi rossi lasciavano dedurre che il ragazzo avesse pianto fino a qualche attimo prima.
- Nicholson. - salutò Nick, uscendo dalla stanza.
- Sei un pezzo di merda, ma grazie. - gli disse il giocatore di rugby.
Il ragazzo lo guardò per qualche secondo, poi si girò e se ne andò, lasciando James davanti alla bara.
Mentre stava per uscire, una mano gli afferrò il braccio, e lo trascinò nel soggiorno.
Era un ragazzo in camicia bianca e jeans. Aveva un'aria distinta, nonostante avesse all'incirca la sua età.
- Accidenti, Prescott, ti avevo detto di non farti vedere da Nicholson. - esclamò sottovoce.
Lo aveva già visto, nei corridoi della scuola, ma non lo conosceva.
- Non m'importa, volevo essere cortese anche se in vita era uno stronzo. - rispose Nick.
Più di una volta, infatti, Mike Jackson aveva importunato e maltrattato ragazzi e ragazze più piccoli di lui.
- E comunque, posso sapere con chi ho il piacere di parlare? - domandò.
- Robbie Clayton. Sono il cugino del defunto. - rispose.
Nick sentì le sue guance scaldarsi dalla vergogna.
- Beh, scusa se ho detto male di tuo cugino, ma è la verità. - disse per scusarsi il ragazzo.
- Tranquillo, lo so. - fece Robbie.
Nick sorrise. Cominciava a stargli simpatico.
- Dimmi, allora. Cosa c'è di tanto importante che sai e che dovrei sapere? - chiese.
I due si sedettero, e Robbie cominciò il suo racconto.
- Come ben sai, Mike e James erano amici da tanto tempo. Condividevano gli stessi interessi, benchè praticassero sport diversi, e passavano i loro momenti liberi insieme, come gli altri membri del suo gruppo. Finchè, un giorno, non venne da me narrandomi di una leggenda che gli aveva riferito Bob Rosenior, un ragazzino che avevano seviziato per noia. Parlava di un gioco online, a quanto pare diventato di moda tra i teenager, raggiungibile solo con un browser per andare nel DeepWeb, chiamato "Horror's Well", "Il Pozzo dell'Horror". Diceva che questo gioco faceva scontrare due team di personaggi cattivi dei film horror, ed il perdente moriva per mano di uno dei mostri dell'avversario. Si hanno a disposizione tre giorni per preparare la battaglia. La cosa più sconvolgente del gioco era che i personaggi venivano direttamente nel mondo reale uscendo da un pozzo comparso nel display del computer attraversando lo schermo, tipo quella bambina di quel film di qualche anno fa... - .
- Samara Morgan, "The Ring", anno 2002, regia di Gore Verbinski e musiche di Hans Zimmer. - informò stancamente Nick.
- Esatto. - confermò Robbie.
- Tu ci hai giocato? - domandò Prescott.
- No. Tutto questo me l'ha raccontato Mike il giorno prima della partita. - rispose Clayton. Questi proseguì il racconto.
- Dopo quella sera, alcuni ragazzi della banda di James cominciarono a cercare questo sito, trovandolo e giocando. Appena uno di loro finiva la partita, la sera stessa il successivo cominciava a giocare. Di loro, che se non sbaglio sono sei, hanno giocato Austin Ward, Carlton Webb, Zack Russell e Paul Fisher. Hanno vinto tutti e quattro. Mike era il quinto. Ora tocca a James. - .
Nick rimase come bloccato.
Ora tocca a James.
- Pensi che giocherà lo stesso? Nonostante quello che è capitato? - domandò.
- James non è uno che perde l'onore così facilmente. Dimostrerà che Mike era una mammoletta, rinnegandolo. - disse Robbie.
- E, dimmi, Mike ti aveva detto chi erano i membri dei team? E soprattutto l'avversario? - chiese Nick.
- L'avversario era un ragazzo di Ringwood, nella contea di Major. Mike aveva dalla sua Sadako Yamamura, Ghostface, Norman Bates, Carrie White, Predator e Belfagor. L'altro aveva Alma Wade, Alien, Saw, Zoe di "The Lazarus Effect", Pinhead e Benjamin Willis. Mike non aveva speranze di vittoria. - .
Nick annuì.
- Willis ha ucciso mio cugino. E' l'unico del team avversario a far uso di un arma contundente. Ma non posso dire alla polizia che il personaggio di un film horror l'ha accoltellato. - affermò Robbie.
Il ragazzo aveva sentito abbastanza.
- Perchè mi hai detto tutto questo? - domandò prima di alzarsi.
- Perchè sapevo che mi avresti creduto. - rispose l'altro.
Nick ringraziò Robbie, e uscì dalla casa dei Jackson, incamminandosi verso casa.

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Capitolo 4
*** Horror's Well ***


Horror's Well Robbie uscì dalla stanza dove aveva appena incontrato Nick. Si avvicinò al gruppo di James, che se ne stava un pò in disparte, senza però unirsi a loro. Fece finta di messaggiare  al telefono, ed origliò i loro discorsi.
- ...non so quanto ti convenga farlo. E se facessi la sua fine? - domandò preoccupato Austin.
- Non voglio sentirmi inferiore a voi. Avete giocato ed avete vinto. - ribattè James.
- Senti, bro, è un cazzo di gioco. Chissenefrega se non giochi...- cercò di dissuaderlo Carlton.
- Non è un semplice gioco, Carl. E' una questione di rispetto ed onore. - .
- Per chi e cosa, James? Fanculo il rispetto e l'onore, Mike è morto! - esplose Zack, che era il più emotivo del gruppo.
- Non rompere le palle, Russell. Ho deciso. Giocherò anch'io. Stasera andrò sul sito e ucciderò il mio avversario, il terzo giorno. - disse James, determinato.
- Qual'è il nome del sito, Paul? E come ci si arriva? - domandò.
- Il link è www.horrorswell.he . - informò Paul.
- .he? Che minchia sta a dire he? - chiese con fare pazzoide il giocatore di rugby.
- E io che cazzo ne so! Ce lo ha detto quel coglione di Rosenior. - disse Fisher. - Comunque, il sito è accessibile da un browser per il DeepWeb chiamato Tor Browser. - .
- Ottimo. - commentò James, appuntandosi le informazioni.
Robbie, intanto, si appuntava tutte le informazioni che Paul Fisher stava dando a James.
- Io devo andare. - disse Austin. - Domani ho l'ultimo compito dell'anno e voglio farlo bene. - .
- Anch'io. - dissero all'unisono Paul e Carlton.
- Ok, ragazzi. Ci vediamo domani. - salutò James.
- Buona fortuna per stasera. - augurarono i tre.
James se ne andò, lasciando Zack solo.
Robbie si alzò e si diresse verso l'uscita, dove lo stava aspettando la madre, quando una mano gli afferrò la spalla.
- Ehi, Clayton. - .
Zack lo aveva raggiunto.
- Mi dispiace per tuo cugino. Era un bravo ragazzo. - .
Robbie smise di sudare freddo. Per un attimo, aveva pensato che lo avesse beccato ad origliarli.
- Anche a me. - rispose, quasi senza emizione.
Uscì, e montò a bordo della macchina della madre.

Nick stava al pc, come ogni serata. Era nel bel mezzo di una partita a F.E.A.R., uno dei suoi giochi preferiti. Anche se aveva visto Alma Wade passeggiare per Riverville il giorno prima, e avesse avuto paura nel vederla, giocava tranquillamente, sapendo che quello nello schermo era una figura 3D.
Il suono della chat di Facebook lo obbligò a mettere il gioco in pausa.
Ridusse ad icona il gioco ed aprì Firefox.
Robbie Clayton gli aveva mandato un messaggio.

Ciao Nick. Oggi, dopo che te ne sei andato, sono andato ad origliare i discorsi della banda di James. Quella testa di cazzo boriosa intende giocare nonostante la morte di Mike. Fisher ha anche detto il link del gioco e il browser da cui è accessibile. Ti interessa?

Nick fissò lo schermo, gelato da quella rivelazione. Forse aveva in mano il modo per vendicarsi di tutti i torti subiti.
Fanculo se muoio, non può andare peggio di così. Voglio levarmi questa soddisfazione, prima di crepare. pensò.

Certo. Passami il link e il nome del browser.

Robbie rispose qualche secondo dopo.

Sei sicuro di quello che fai? Non ti sentirai con la coscienza sporca per uccidere uno o una persona innocente?

Nick non aveva tenuto conto a questa cosa.

Non m'importa. La gente muore tutti i giorni.

Robbie fece una faccina contrariata, poi scrisse:

www.horrorswell.he

Il browser si chiama Tor Browser.

Il ragazzo si appuntò il nome e il link.

Grazie, Robbie.

Spero di non pentirmi di averteli detti.


Nick chiuse Facebook, scaricò ed installò il browser per la navigazione nel DeepWeb.
Lo aprì, e cominciò a digitare il nome del sito.
Una volta inserita l'ultima lettera, non premette subito Invio.


Sei sicuro di quello che fai?


Una vocina, nella sua testa, gli consigliò di chiudere il programma, disinstallarlo e tornare a giocare a F.E.A.R.

Non avrò altre occasioni. Ora, o mai più.


Nick schiacciò il tasto Invio.
Le porte e le finestre si chiusero all'istante.
Le serrande si abbassarono.
Sullo schermo apparve l'homepage del gioco.


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Ci siamo. si disse Nick
All'improvviso, l'homepage scomparve. Al suo posto, spuntò un clown.
- Ciao, Nick Prescott. Benvenuto su "Horror's Well". - .
Pennywise, il clown, l'aveva appena salutato.

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Capitolo 5
*** Team Prescott ***


Team Prescott Nick indietreggiò con la sedia. Che cazzo ci faceva l'antagonista di "It" in "Horror's Well"?
- Che cazzo fai, Penny? - domandò Nick.
- Sono il presentatore del gioco. - rispose il clown.
Prescott lo guardò perplesso.
- Ed ora lascia che ti dica un paio di cose. - .
Il ragazzo si rimise composto ed ascoltò l'inaspettato presentatore del gioco.
- So perchè sei venuto qui. So che sai le regole. Ma c'è qualcosa che non sai, inerente al gioco. - .
- Ossia? - chiese.
- Ci sono tre motivi per cui una persona viene a giocare a "Horror's Well".

1)Per curiosità;
2)Come prova di coraggio;
3)Per cercare vendetta.

Ed in base alla motivazione, vengono assegnati un numero preciso di personaggi. Al primo motivo 5, al secondo 6 ed al terzo 7. - .
Nick guardò incuriosito la figura del clown sul monitor del pc. Questa prima parte del gioco non la conosceva.
- E la seconda cosa? - chiese.
- Nel tempo. Ora, sei pronto per cominciare? - domandò Pennywise.
- Sì. - rispose il ragazzo.
- Bene. Diamo il via al sorteggio! - esclamò il clown.
Sullo schermo tornò l'homepage del sito.
- Clicca pure su "Estrai personaggio". - invitò.
Nick cliccò, e dopo qualche secondo in cui si mossero figure a random sul monitor, uscì il risultato.


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- Non male. - commentò, mentre Jack usciva dal monitor con un'ascia in mano.
- Nicky! Sono a casa! - urlò una volta in piedi.
- Stà zitto, cazzo. Mamma potrebbe sentirci! - lo zittì il ragazzo.
- Non può vederli nè sentirli nessuno, a meno che non abbiano visto i film o abbiano giocato al gioco. - rassicurò Pennywise.
- Siediti, allora. E stai calmo. - ordinò Nick a Jack.
- Okay, okay, Nick. Tranquillo. - disse il pazzoide di Shining, obbedendo all'ordine.
Il ragazzo premette di nuovo il bottone.


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- C'è di meglio. - disse.
Boogeyman entrò in stanza ed andò a nascondersi nell'armadio.
- Non sottovalutare nessuno di loro. - disse il presentatore del gioco. - Vai con il prossimo. - .


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- La moribonda! Kayako la moribonda! Ma che cazzo! - esclamò.
Kayako si sistemò nel letto di Nick, accompagnata dal suo continuo rantolare.


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- NO! REGAN NO! - urlò.
- Si. Regan sì. - sghignazzò Pennywise.
Regan, una volta fuori dal monitor, gli saltò addosso.
- CHIAVAMI! CHIAVAMI! CHIAVAMI! - inveì, una volta sopra di lui.
Jack provò a togliergliela di dosso, ma la bambina con uno schiaffo l'allontanò.
- Stai lontano. Il suo cazzo è mio! - sibilò Regan.
- Smettila! - disse Nick, facendola rotolare ai piedi del letto.
Prese un crocifisso, e la bambina tornò normale.
- Fai così ogni volta che Pazuzu mi prende. - disse.
Il ragazzo tornò a cliccare il bottone.


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- Finalmente qualcuno di cazzuto! - disse, non appena Jason fu in piedi dietro di lui.

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- Toh, lui mi mancava. Il buon vecchio Smiley. - disse sorridendo. Smiley ripose il coltello e lo salutò con un gesto della mano.
Mancava solo un personaggio.
- L'ultimo. - annunciò Pennywise.
Nick premette "Estrai personaggio" un'ultima volta.


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La televisione si accese di colpo. E, come durante la famosa scena, Samara uscì dal televisore della camera di Nick, anzichè dal monitor.
- L'unico lato negativo è che mi ha allagato la televisione e il parquet. Ma cazzo, ho sempre desiderato di vederla uscire dal vivo! - commentò il giovane. Samara sembrò non badarci.
- Bene, Nick. Contento della tua squadra? - chiese Pennywise.
Sul monitor apparve il quadro generale del Team Prescott.

- Non è male, nel complesso. Equilibrata direi. - disse Nick.
- Credo che tu sappia, chi è il tuo avversario. - fece il clown.
Il ragazzo sgranò gli occhi.
- No, a dire il vero. - .
"It" lo gaurdò sorpreso.
- E' James Nicholson, naturalmente! - .

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Capitolo 6
*** Coscienza sporca ***


Coscienza sporca Nick rimase ulteriormente sbalordito.
- Ma l'avversario non veniva scelto casualmente? - domandò.
- Nei due casi precedenti. In questo caso l'obiettivo della tua vendetta, se sta giocando a "Horror's Well", diventa il tuo avversario. - spiegò Pennywise.
Oh bene! Finalmente potrò fargli il culo! pensò Nick.
- E siccome trasparenza è la parola d'ordine del gioco, ti mostrerò i personaggi di James in anteprima. - disse il clown.
Qualche secondo dopo, sul monitor apparve il "Team Nicholson".


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Il ragazzo salvò l'immagine nel computer.
- Ora tieni questo. - .
Sulla sua scrivania apparve un dispositivo rettangolare munito di fotocamera. Sembrava un Nintendo DSi.
- E' l'HorrorWikia, meglio conosciuto tra i giocatori come "Il PokéDex di "Horror's Well". Ti permetterà di studiare le caratteristiche dei personaggi controllati dal tuo avversario. - spiegò il clown.
- Ora ti lascio. Il mio compito è finito. Hai due giorni per prepararti alla battaglia. Il terzo, sarà quello della battaglia. - disse Pennywise.
- Ciao, Penny. Grazie delle informazioni. - salutò Nick.
- Buona fortuna. Che i tuoi personaggi ti guidino alla vittoria. - rispose il clown.
La pagina web si chiuse, e sul monitor tornò il menù di pausa di F.E.A.R.
Nick si girò, e guardò i suoi personaggi. Tutti sembravano attendere una sua parola.
Jack Torrance sedeva per terra, l'ascia stretta in pugno tra le sue gambe incrociate, gli occhi leggermente spalancati; stava facendo uno sforzo disumano per non uccidere nessuno.
Jason Voorhees se ne stava appoggiato alla porta della camera, a braccia conserte, col machete riposto nella fodera dietro la sua schiena, la maschera a coprirgli il volto. Nick si sentiva una formica di fronte all'imponenza e alla grandezza di quell'uomo.
Boogeyman era seminascosto nell'ombra dell'armadio del ragazzo. Riuscì solo a vedere qualche orribile lineamento della sua faccia.
Smiley sorrideva, appoggiato alla finestra. (Che novità, sorride sempre, neanche fosse Giuseppe Sapio.)
Kayako Saeki era scesa per terra, rantolando di continuo, gli occhi e la bocca perennemente spalancati. Dopotutto, non poteva smettere di respirare solo perchè a Nick facesse girare le palle sentire sempre quel rumore.
Regan MacNeil aveva preso il posto di Kayako nel letto. Nick dovette ammettere che senza l'effetto dannoso di Pazuzu la ragazzina era bella, con quei capelli castano chiaro mossi.
Ed infine, Samara Morgan stava vicino a Smiley, dove aveva ripreso anch'essa forma umana. La luce della luna che filtrava dalla finestra accentuava ulteriormente il pallore carnale della bambina del pozzo.
- Beh...buonasera, ragazzi. E ragazze. - salutò.
Kayako rantolò, Boogeyman accennò un sorriso, Smiley fece un cenno con la mano. Gli altri quattro risposero al saluto.
- Dove possiamo sistemarci? - chiese Jack.
Il ragazzo ci pensò qualche secondo, poi disse:
- Non è molto carino come posto, ma la soffitta potrebbe andar bene. Non va quasi mai nessuno nei solai. - .
- Quando tornerai? - domandò Jason, con voce roca.
- Domani mattina vi raggiungerò di sopra. Parleremo delle tattiche per la sfida. - rispose il ragazzo.
I sette mostri si incamminarono verso i solai della palazzina, quando Nick fermò Samara.
- Ehi Samara. - disse. La bambina si voltò.
- Tu non dormi, giusto? - chiese.
- Io non dormo mai. - rispose.
- Allora prendi questo. - fece, allungandole il crocifisso.
La bambina lo prese.
- Fallo vedere a Regan se Pazuzu tornasse. Se non altro starà buona. - disse ridendo.
La bambina accennò un sorriso, poi seguì gli altri.
Nick si sedette di nuovo, e tornò a giocare a F.E.A.R. . Doveva pensare ad altro.

- Che ne pensi? - domandò James.
- Avete entrambi due squadre equilibrate e forti. - commentò il ragazzo vicino a lui. - Ma possiamo dire che potresti avere qualche vantaggio. - .
- Come mai? - chiese il giocatore di rugby.
- Lui ha Kayako Saeki, un personaggio che gioca più sull'effetto sorpresa che sulla potenza fisica. Puoi sbarazzartene subito. Samara Morgan, per uccidere, ha bisogno di guardare negli occhi una persona. Slenderman non ha gli occhi. Di conseguenza non può batterlo. Per il resto, avete personaggi equilibrati nelle capacità e caratteristiche. - .
- Hai ragione. - disse James. - Sei un fottuto genio! Nick Prescott, ti ho in tasca! - .
Il ragazzo vicino a lui sghignazzò.
- E tu? Sei pronto per giocare? - domandò il giocatore di rugby. Il compagno annuì.
- Bene. Vai a chiamare l'altro candidato. Io intanto accendo il pc per lui. - ordinò Nicholson.
Il ragazzo si alzò, percorse un corridoio ed aprì la porta.
- E' il momento. - disse.
Robbie tremava come una foglia.
Il ragazzo lo prese per mano, e raggiunsero James nella stanza.

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Capitolo 7
*** Studiare il nemico ***


Studiare il nemico Il giorno successivo era sabato. Nick non aveva scuola. Il padre lavorava, e la madre non sarebbe tornata prima dell'ora di pranzo. Fece colazione, poi salì in soffitta. Fece in tempo ad appoggiare il piede sullo scalino, quando sul pianerottolo vide Kayako che lo fissava.
Trattenne in gola l'urlo di paura.
- Kayako, ti avverto: se lo rifai, ti faccio restare a bocca e occhi aperti per un motivo buono. Ti uccido! - . avvertì il ragazzo.
La donna rantolò e si scansò.
La sua squadra lo stava attendendo nel pianerottolo. Regan, Boogeyman e Jack dormivano ancora, gli altri erano svegli da un pezzo.
- Credevo che i fantasmi non dormissero. - disse Nick, guardando la bambina de "L'esorcista" dormire come un sasso.
- Io non dormo mai. - asserì Samara.
- Lo so. Già è tanto se fai dormire gli altri, di solito disturbi pure nel sonno. - fece il ragazzo.
- L'unico momento in cui non possono sentirmi... - .
- E' quando dormono. Lo so. - .
La bambina abbassò la testa. Jack e Regan, intanto, si erano svegliati.
- Ci siamo. - dissero, sgranchendosi le gambe.
- Jason, sveglia Boogeyman. - ordinò Nick.
Il serial killer di "Venerdì 13" stava per dare uno scossone ad un vecchio armadio, quando la faccia del mostro venne fuori.
- Fermo, fermo! Sono sveglio. - disse spaventato.
- Esci fuori, allora. Dobbiamo parlare delle tattiche per la sfida. - .
Boogeyman uscì fuori, e si mise vicino a Smiley.
- Avete avuto problemi stanotte? Nulla da riferire? - chiese.
- Poco prima di addormentarci, Pazuzu è tornato dentro Regan. Non che non sia controllabile, ma la preferiamo senza il demone dentro di lei. - informò Jack. - Samara ha pensato a farla star buona. - .
- Ottimo. - fece Nick.
Dalla tasca tirò fuori l'immagine del Team Nicholson e l'HorrorWikia.
- Cominciamo col capire i punti di forza e debolezza di chi dobbiamo affrontare. - disse.
Inquadrò Slenderman, e scattò una foto. Sapeva praticamente niente su di lui.

Slenderman, personaggio inventato da Eric Knudsen nel 2009 per un concorso fotografico. Le vittime dello Slender Man entrano in paranoia e cominciano ad avere addirittura allucinazioni e malesseri vari. Le prede adulte, una volta che vengono prese di mira, non possono liberarsi della sua presenza o sfuggirle. Questo porta spesso le vittime a suicidarsi. I corpi delle vittime vengono trovati di rado, completamente deturpati. I cadaveri dei suicidi vengono di norma ritrovati intatti.

- E' uno stronzo, della peggior specie. - disse Boogeyman. - Quando ti prende con i suoi tentacoli poi... - .
- Qualcuno si è già scontrato con lui? Con quale esito? - chiese Nick.
Jason alzò la mano, seguito dopo qualche secondo da Smiley.
- Io l'ho battuto. Prima gli ho tagliato i tentacoli, poi l'ho decapitato col mio machete. - disse il killer di "Venerdì 13".
Smiley, invece, fece il pollice basso.
Fece alcuni gesti, di cui Nick non capì il significato.
- Non è possibile. Ho un terzo della squadra affetto da mutismo! - sbottò.
- Dice che pugnalarlo, anche se ha solo 6 tentacoli non è semplice, e non c'è mai riuscito finora. - tradusse Regan.
- Lo terrò a mente. - disse il ragazzo.
Mise l'HorrorWikia sull'immagine di Leatherface.

Leatherface, vero nome Jedidiah Sawyer, film "Non aprite quella porta". Non commette i suoi crimini perché crudele o sadico: è tragico, è terrorizzato e ritardato mentalmente con problemi d'identità, e perciò costretto dalla famiglia a commettere atti brutali. Uccide le sue vittime tagliandole a pezzi con una motosega.

Kayako alzò la mano, in risposta alle domande precedentemente poste da Nick. Regan tradusse anche i rantoli della donna.
- Dice che è sempre morta, quando lo ha sfidato. - .
- Non ne avevo dubbi. Ma tu, Kayako, hai mai ucciso qualcuno? - domandò il ragazzo.
La donna annuì, facendo scricchiolare rumorosamente le ossa del collo. Altri rantoli furono tradotti dalla bambina dell'"Esorcista".
- E' stata giustiziera di molti avversari umani, ed ha sconfitto Jack, Alma Wade, Norman Bates, Carrie White, Saw, Pinhead e Zoe, giocando sempre sul fattore sorpresa. - .
Nick non seppe trattenere un fischio d'ammirazione.
- Addirittura Saw ed Alma! Ma allora hai un'utilità, a parte far prendere colpi alla gente! - rise Nick.
- Io e Jason l'abbiamo fatto fuori parecchie volte, ma ogni tanto abbiamo subito la sorte inversa. - informò Jack. - Una bella lama sulla gola, e Jedi è andato. - .
- Bene. - disse il ragazzo. - Non è un grosso problema, quindi. - .
Fu la volta di Herzog.

Colonnello Herzog, film "Dead Snow". Possiede una forza sovrumana. Può richiamare i suoi uomini dalla morte, facendoli uscire dal terreno.

- Che scontri epici, con Herzog. - disse Jason. - Anche affrontarlo da avversario è qualcosa di straordinario. - .
- E chi vinceva gli scontri? - chiese Nick.
- Da solo ce l'ho fatta poche volte, di solito combattevo lui e le sue Einsatz con Alma, Jack o Leatherface, vincendo quasi sempre. - .
- Se lo si elimina, si eliminano anche le sue Einsatz. - disse Samara. - Una volta, un paio di loro stavano per uccidermi, quando Leatherface lo ha ucciso. I due sono morti immediatamente. - .
- Buono a sapersi. - sorrise soddisfatto Nick. - Ora vediamo cosa dice su Belfagor. - .

Belfagor, fantasma egiziano apparso nel film "Belfagor. Il mostro del Louvre" ed alcuni telefilm precedenti ad esso. Uccide facendo vedere alla vittima le sue peggiori paure, portandolo al suicidio.

- Sembrerà strano, ma finora con me non ha mai avuto effetto. - disse Samara.
- Hai ragione. - disse Boogeyman. - Nick, fattelo dire: ti è capitato in squadra uno dei personaggi più difficili da uccidere. - .
- Come mai? - chiese.
- Samara non può morire per mano di armi fisiche, ma solo per vie psichiche o per mano di entità astratte. Ad esempio, del team di Nicholson, la possono uccidere solo Alma e Zoe. - disse Regan.
- Scusa, e Slenderman? - domandò Nick.
- Slenderman uccide con una sorta di scarica elettrica. Samara è sempre bagnata. Se volesse ucciderla, andrebbe incontro ad un suicidio. - rispose Regan.
- Hai ragione. Non la sapevo questa! Regan e Samara, datemi il cinque. - disse, schiaffando la mano sulle loro.
- In generale, Belfagor è uno dei più scarsi personaggi del pozzo. Solo Kayako gli sta sotto. - rise Boogeyman.
Kayako allungò i suoi capelli fino a dargli uno schiaffo.
Andiamo col prossimo.

Babadook, spirito nell'omonimo film. Si serve di un libro chiamato "Mr Babadook" per vivere. E' capace di possedere corpi umani e farli impazzire tramite visioni e perseguitandoli.

- L'unico modo per eliminarlo è bruciare il libro. - disse Regan, traducendo i gesti di Smiley.
- Chi lo affronta, di solito? - chiese Nick. Boogeyman alzò la mano.
- Lo scontro finisce sempre in parità, a meno che qualcuno non bruci il libro o mi scaraventi in un armadio e lo schiacci fino ad uccidermi, come spesso fa Zoe. - rispose.
- Già che si parla di lei, andiamo a conoscerla meglio. - invitò il ragazzo.

Zoe, protagonista di "The Lazarus Effect". E' in possesso di poteri quali la telecinesi e la telepatia.

- Beh? Cos'ha di terribile? - domandò, vedendo i volti dei suoi personaggi terrorizzati, tranne Smiley e Jason che avevano la faccia nascosta.
- Quella donna...è il demonio in persona. - disse Jack. - Dicono che Carrie abbia lo sguardo di Satana. Si sbagliano.. - .
- E' incapace di provare emozioni e sentimenti. - disse Regan.
- Non ha pietà per nessuno. - asserì Jason.
- Uccide in modo terribile le sue vittime. - tremò Boogeyman.
Smiley si portò le mani alla gola, per indicare lo strangolamento.
Kayako strinse le mani e fece scricchiare le sue ossa per simboleggiare lo schiacciamento.
E fu in quel momento, che Nick ricordò l'uccisione di Ghostface.
- E' un bel problema, in effetti. - disse preoccupato.
Dopo qualche secondo di silenzio, Samara indicò la figura di Alma Wade.
- Manca solo la mia...sorella adottiva. - .
- Come sarebbe a dire "sorella adottiva"? - domandò Nick.
- Perchè non punti l'HorrorWikia nella sua faccia? - disse la bambina, inquadrando Alma.

Alma Wade, antagonista principale del videogioco "F.E.A.R.". Fin da piccola, è stata sottoposta ad esperimenti che la hanno dotata di poteri psichici. I soggetti presi di mira da Alma soffrono di incubi, improvvisi cambiamenti d'umore e deliri. Per certi aspetti, presenta analogie e somiglianze con Samara Morgan.

- Ora capisci? - fece Samara.
Nick si rese conto del potenziale di Alma.
- Deve pur avere un punto debole. - disse.
- Non ne ha. - intervenne Regan.
Kayako annuì con la testa.
- Dicci, Kayako! - invitò Jack.
La donna produsse i suoi versi per qualche secondo.
- Dice che è una sorta di spirito materiale. E' fatto di materia ben definita. Una sorta di fantasma in carne e ossa. Può morire come muore qualunque uomo. - .
- Tu l'hai uccisa. - ricordò il ragazzo. Kayako annuì.
Si appuntò questo particolare in un blocchetto, insieme alle altre informazioni.
- Beh, ragazzi, per stamattina può bastare. Vado a rielaborare i piani  e le informazioni ottenute. - disse, salutandoli.
- Se hai bisogno di noi, basta che ci chiami per nome,e noi saremo lì da te immediatamente. - fece Boogeyman.
Nick fece un cenno col capo, e scese le scale, diretto al suo appartamento.
Prima di aprire la porta, però, vide qualcosa muoversi alla sua sinistra.
Si girò e, per un attimo, gli parve di vedere Alma Wade fissarlo nella penombra.

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Capitolo 8
*** Le visioni di Nick ***


Le visioni di Nick Quel pomeriggio, Nick diede appuntamento a Simon per vedersi al parco di Riverville. Doveva rielaborare le informazioni ottenute, e voleva passare ulteriore tempo col suo amico.
Non avrebbe detto a Simon che aveva iniziato a giocare a "Horror's Well", tantomeno che il suo avversario era Nicholson.
Non sapeva il perchè, ma qualcosa gli diceva che avvisarlo di tutto ciò sarebbe stato un grande errore.
Uscì di casa. Il cielo si era coperto di nuvole.
Aveva chiamato Boogeyman prima di uscire, chiedendogli come se la stessero spassando i suoi personaggi in soffitta. L'uomo nero aveva risposto che, anche se non stavano facendo nulla di che, qualunque posto era meglio del pozzo del gioco. Al che Nick pensò quanto stesse godendo Samara nel respirare aria fresca, vivendo sia in "The Ring" che nel gioco in un pozzo.
Camminò per un quarto d'ora lungo le vie di Riverville, pensando alla visione che aveva avuto poco prima di fare ritorno nell'appartamento.
Era più che sicuro di aver visto Alma fissarlo nella penombra.
Ma, poco dopo, si smentì.
Non stavano ancora combattendo, lui e James. Non aveva motivo di spiarlo. E poi, a quale pro?
Svoltò in un vicolo, che conduceva più rapidamente al parco.
Mentre lo percorreva, si formò una nebbiolina in lontananza.
Nick si fermò ad osservarla.
Era apparsa dal nulla, e stagnava nell'aria.
E adesso che cazzo c'è?
Avanzò verso di essa, prima a piccoli passi, poi sempre più velocemente.
Una volta davanti ad essa, si diradò.
Alma Wade apparve di fronte a lui, fissando il terreno.
Nick restò impietrito.
La bambina alzò lo sguardo su di lui.
Il ragazzo indietreggiò.
Non puoi nasconderti da me.
La figura di Alma gli passò attraverso e scomparve, insieme alla nebbia.
Nick cadde all'indietro, travolto. Battè la testa sul terreno, e svenne.


Nick ansimava. Aprì gli occhi. Il suo cellulare squillava.
Non doveva essere passato troppo tempo dalla visione che aveva avuto.
Prese il telefonino e rispose.
- Dove cazzo sei? - chiese Simon, infastidito dal ritardo dell'amico.
- Sto arrivando. Due minuti e sono lì. - disse Nick, chiudendo la telefonata.
Si alzò in piedi, e raggiunse di volata, con ancora la scena vissuta impressa nella mente, il parco di Riverville.
- Ma che diavolo ti è successo? - domandò allarmato. - Sei tutto bagnato! - .
Prescott si toccò i capelli. Effettivamente erano bagnati, così come i suoi vestiti.
- Sono inciampato. - mentì.
Simon non sembrò molto convinto della risposta di Nick, ma non ci badò più di tanto. Cominciarono a camminare per il parco.
- Allora? Novità? - chiese.
- A parte il fatto che ho quasi finito F.E.A.R. per la terza volta, nessuno. E tu? - fece Nick.
- Ho un telefono nuovo! - informò Simon, estraendo un Samsung Galaxy Grand Neo.
- Wow. - esclamò.
- Lo inauguriamo con un selfie? - .
- Perchè no? - .
I due si misero in posa, e Simon scattò la foto.
Andò a vedere il risultato.
- Ci sta? - chiese.
- Eccome! - confermò Nick.
Stava per caricarla su Facebook, quando notò qualcosa nello sfondo della foto.
- Aspetta. - fece.  - Dammi qua. - .
Simon gli porse il telefono. Nick zoomò nella foto.
Tra gli alberi, dietro di loro, era apparsa la figura di Slenderman.
- Guarda qui. - disse.
Simon guardò e notò anche lui la presenza anomala.
- Che figata! Slenderman! - fece sorridente.
- Ma che cazzo dici? Non dovrebbe neanche esistere! - esclamò Prescott.
Il sorriso di Simon svanì.
- Fammi una foto. - ordinò.
Nick obbedì. Guardò il risultato. Slenderman non c'era.
- Com'è possibile? - domandò McMillin.
- Non lo so. - disse Prescott. - Prova con me. - .
Simon fece come richiesto.
Guardò il risultato e porse il telefono a Nick.
Slenderman era a pochi metri da lui.
- Ma tu lo hai visto? - chiese allarmato.
- No, cazzo! Ti avrei avvisato se un killer fosse apparso dietro di te! - esplose Simon.
Ma Nick ormai aveva capito.
- Devo andare. - disse sbrigativamente, per poi iniziare a correre via.
- Ma dove cazzo stai andando? - urlò Simon.
Prescott non rispose.
Tornò nel vicolo dove era apparsa Alma.
Cominciò a sentire delle voci nella sua testa.
Poi la bambina apparve.
Ti vedo.
Nick cominciò a correre, ma ovunque andasse, se la trovava davanti, o ai lati.
Non andare! Stai con me!
Non posso, Alma.
La fine del vicolo era vicina.
Non lasciarmi!
Devo farlo, Alma.
Raggiunse l'uscita.
Torna indietro! Torna indietro! Non andartene!
LASCIAMI IN PACE!
AIUTAMI! AIUTAMI! AIUTAMI!
Nick corse lungo la via principale, mentre dal vicolo rieccheggiò un ultimo grido:
TI ODIO, NICK! TI ODIO!

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Capitolo 9
*** Le visioni di James ***


Le visioni di James Nick rincasò di fretta e furia. Salì in solaio, inciampò su Kayako e si rannicchiò in un angolo a piangere.
- Cos'è successo, Nick? - domandò Jack, mentre lo raggiungeva insieme a Boogeyman.
- Non avrà chiavato nessuna donna! - urlò Regan, posseduta da Pazuzu. - D'altronde chi vorrebbe donare la propria vagina ad un soggetto simile? - .
Samara stampò il crocifisso sulla fronte di Regan, facendola tornare normale.
- Scusa, Nick. Non volevo... - si scusò.
- Zitti! Fatelo parlare! Ascoltatelo! - ordinò Samara.
- Lei...era dappertutto...e lui...sulle mie foto... - sibilò Prescott.
- Chi? - chiese Jason.
- Slenderman ed Alma. - rispose Nick.
I personaggi si guardarono negli occhi.
- Che stronzo, questo James. Ma può farlo. Evidentemente qualcuno dei suoi personaggi, probabilmente Zoe, gli ha detto che i personaggi "metafisici" come Alma e Slenderman, possono perseguitare l'avversario prima del match senza fargli del male fisico. - disse Boogeyman.
- Perseguitare l'avversario senza fargli del male fisico? - ripetè il ragazzo. L'uomo nero annuì.
Si alzò in piedi, asciugandosi le lacrime di paura.
- Chi, tra di voi, è..."metafisico"? - chiese.
- Io. - rispose Samara, alzando la manina.
Kayako alzò anch'essa la mano, ma perse l'equilibrio e finì con la fronte sul pavimento. I personaggi sghignazzarono.
- Se non altro ti rendi utile, Kayako. - disse Nick sorridente, aiutandola ad alzarsi. La donna rantolò per ringraziarlo.
Lei e la bambina del pozzo si misero davanti a lui.
- Andate, e fategli passare il pomeriggio più infernale della sua vita! - ordinò.
Le due scomparvero.
Nick salutò gli altri personaggi e scese. Aveva ancora dei compiti da terminare.

James stava passeggiando per Riverville insieme ad
Austin Ward e Carlton Webb. Avevano appena accompagnato a casa Zack e Paul.
- Ma hai visto come urlava? - .
- Era troppo esilarante! - .
I tre avevano appena seviziato un altro ragazzino.
- Dobbiamo rifarlo. - rise James.
- Assolutamente! - concordò Austin.
- Con chi vuoi farlo? - chiese Carlton.
Nicholson ci pensò un attimo, poi disse:
- Quella testa di cazzo di Prescott! Quanto sarebbe bello! - esclamò.
- Oppure il suo amico, McMillin! - propose Ward.
- No. Lui mi sembra abbastanza in gamba, nonostante frequenti quello stronzo. - dissentì James.
Austin e Carlton si guardarono dubbiosi.
- Ma immaginatevi la scena intanto. Pregustatela. - sorrise il giocatore di rugby.
I due chiusero gli occhi e cominciarono a fantasticare.
- Immaginatevi Prescott incaprettato, mentre lo seviziamo... - .
Cos'è che vorresti fare?
James si voltò.
Samara Morgan era seminascosta in un vicolo.
- Ragazzi, guardate nel vicolo! - esclamò.
I due amici guardarono, ma non videro nulla.
- Che succede? Che cosa c'è? - domandò Carlton.
- Samara, quella di "The Ring". Nel vicolo! - affermò, indicando il luogo dove l'aveva vista.
Austin e Carlton vedevano solo dei cassonetti per l'immondizia.
- James, nel vicolo non c'è nessuno. - disse Austin.
Il giocatore di rugby notò che Samara era scomparsa.
- Fatemi andare a casa. - disse.
- Stai bene, James? Sei un pò strano... - chiese Austin.
- Tranquilli...fatemi andare a casa...ci vediamo domani. - li salutò, cominciando ad avviarsi a passo veloce verso casa.
Nei vicoli successivi, e nelle zone d'ombra, Samara apparve agli occhi di un sempre più spaventato James Nicholson.
All'ennesima visione, cominciò a correre, finchè non fu davanti al portone di casa.
Lo aprì, trovandosi davanti per l'ennesima volta la bambina, che afferrò il suo polso.
Lascialo in pace.
Poi scomparve.
James si rannicchiò davanti al portone, preso dalla paura.
Ma cosa ho fatto di male? pensò.
All'improvviso, sentì dei passi sulle scale.
- Mamma, sono a casa. - disse, mascherando la paura.
Paura che raddoppiò quando sulle scale non apparve la madre, bensì Kayako Saeki.
- ODDIO! - urlò.
La donna scese le scale rapidamente, accompagnata dallo scricchiolio delle sue ossa e dal suo continuo rantolare.
- Ti prego, lasciami in pace! - supplicò, mentre lo spirito lo stava per raggiungere.
Appena gli fu sopra le gambe, Nicholson liberò un urlo che superò d'intensità la soglia del dolore.
E quando notò che la donna era sparita, salì in camera, si chiuse a chiave e proruppe in un pianto liberatorio.

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Capitolo 10
*** Ultimi preparativi ***


Ultimi preparativi Il giorno seguente, Nick stava sudando sull'ultimo livello di F.E.A.R. . Era morto parecchie volte, nonostante avesse concluso il gioco già in due precedenti occasioni.
Dopo aver perso una decina di volte, riuscì finalmente ad uscire da Origin e salire sull'elicottero dei suoi compagni.
Vide l'immagine di Alma mentre stava nel mezzo, e nella sua mente rieccheggiarono le suppliche che gli aveva rivolto il giorno precedente la bambina.
Chiuse il gioco, e si ritrovò aperta la homepage di "Horror's Well". Pennywise apparve poco dopo.
- Ciao, Nick. - lo salutò il clown.
- Ciao, Penny. A cosa devo questa tua visita? - domandò cortesemente il ragazzo.
- Domani è il giorno della battaglia. Bisogna scegliere la location e la modalità dello scontro. - spiegò.
Nick guardò stupito il monitor. Non conosceva neanche questa fase del gioco.
- La scelta sarà arbitraria o casuale? - chiese.
- Casuale. - .
Il ragazzo annuì.
- Beh, allora cosa aspettiamo? Facciamo partire il sorteggio! - esclamò.
- Mi piace il tuo entusiasmo! - disse il clown, mostrando i suoi denti aguzzi.
Sul monitor apparve la scritta "Location", seguita dalla comparsa di nomi a random.
Finchè, non apparve il nome del luogo designato: Shame Town.
Shame Town era un residence abbandonato fuori Riverville. Era stato dichiarato fatiscente una ventina d'anni prima, e da allora nessuno aveva più messo piede lì dentro.
- Perfetto. Non poteva essere location migliore. - commentò il ragazzo.
- Ora la modalità di gioco. - annaunciò il clown.
Anche stavolta, apparvero modalità di gioco a random fin quando non apparve la scritta "1 contro 1 a round".
- Che vuol dire? - chiese Nick.
- Ogni personaggio prende parte ad una singola battaglia. Chi perde 4 round, nel tuo caso, ha automaticamente perso. Le battaglie si svolgeranno contemporaneamente. - spiegò Pennywise.
- Il che rende tutto ancora più figo. - .
- Voglio vedere se lo ripeterai in caso di sconfitta. - .
Prescott diede ragione al clown. Doveva attendere prima di elogiare il gioco.
- Gli scontri saranno anch'essi casuali? - domandò.
- Ovviamente. - .
Spero solo che vengano fuori scontri equilibrati. pensò Nick, mentre sullo schermo appariva la scritta "Primo scontro".
- Posso chiamare i miei personaggi per assistere al sorteggio? - chiese.
- Certamente. - acconsentì il clown.
Nick richiamò i suoi membri, e li informò sulla modalità di scontro.
Poi cliccò sul bottone, ed attese.


Primo scontro:

Kayako Saeki(The Grudge) VS Zoe(The Lazarus Effect)


- Sarà dura, Kayako, battere un osso duro come Zoe. - riflettè Nick.
- Ricordati: mai sottovalutare i propri personaggi. - ricordò Pennywise.
Kayako si coprì la faccia con le mani e i capelli, rotolando e rantolando per la disperazione.
Prescott premette nuovamente il bottone.


Secondo scontro:

Jason Voorhees(Venerdì 13) VS Herzog(Dead Snow)


- Sarà uno scontro tremendamente epico! - dissero in coro Jason e il ragazzo.
- Già mi preparo a godermi lo spettacolo! - commentò il clown.


Terzo scontro:

Boogeyman(Boogeyman) VS Babadook(Babadook)


- Un classico. - scosse la testa Boogeyman.
- Neanche fosse Barcellona - Real Madrid. - disse Nick.
I presenti risero.
- Vediamo il prossimo. - .


Quarto scontro:

Smiley(Smiley) VS Slenderman


Smiley agitò le braccia per aria, dando pugni sul muro e calci agli oggetti a portata di piede.
- Sta protestando. - disse Regan.
- No. Mi sta distruggendo la camera. - fece Prescott, fermando il killer.
- Speriamo che almeno il prossimo scontro sia favorevole. - .


Quinto scontro:

Regan MacNeil(L'esorcista) VS Belfagor(Belfagor:il mostro del Louvre)


Regan fu posseduta da Pazuzu, che esclamò:
- Finalmente ho l'occasione di disintegrare quello stronzo! - .
Samara alzò il crocifisso.
- Spero di non aver detto nulla di male. - si scusò la bambina de "L'esorcista".
- No. Anzi, per una volta buona Pazuzu ti ha dato carica. - l'avvisò Boogeyman, facendole l'occhiolino.
- Puoi fargli il culo, Regan! - la caricò ulteriormente Nick, premendo il bottone.


Sesto scontro:

Jack Torrance(Shining) VS Leatherface(Non aprite quella porta)


- Sì! - gioì Jack, sfregandosi le mani e lucidando con una mano la sua ascia. - Jedi è finito. - .
- NO! - fece all'improvviso Samara.
- Cosa c'è, Samara? - domandò Jason.
- L'ultima avversaria... - sibilò.
Sullo schermo apparve l'ultimo, evidente risultato.


Settimo scontro:

Samara Morgan(The Ring) VS Alma Wade(F.E.A.R.)


Nick osservò la disperazione, mista a rabbia, della bambina di "The Ring".
- Non la sopporto, quella puttana. - disse. - Quando mi chiama sorellina, poi...che nervoso! - .
- E' la tua occasione, Samara. - la incoraggiò Nick. - Sono convinto che ce la puoi fare. - .
Samara accennò un sorriso, poi guardò la figura di Pennywise sullo schermo.
- Buona fortuna, Nick. Ci vediamo domani pomeriggio alle 15 a Shame Town. - li salutò, congedandosi.
Sul monitor tornò il menù principale di F.E.A.R. .
Nick si voltò verso i suoi personaggi.
- Andate in solaio, e preparatevi psicologicamente. La mia vita dipende da voi. Cogliete l'occasione per saldare i vostri conti in sospeso. - .
Jack, Boogeyman e Regan sorrisero.
Jason, Samara e Kayako annuirono con il capo.
Smiley alzò il pollice.
- Siete con me? - urlò Nick.
- Sì! - risposero convinti tutti, tranne chi non poteva parlare.
- E ALLORA BATTIAMOLI! - .

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Capitolo 11
*** Il gioco comincia ***


Il gioco comincia Nick si svegliò sudando freddo.
Era arrivato il giorno della battaglia.
Prima, però, doveva andare a scuola.
Fece colazione, si cambiò e uscì di casa.
Durante il tragitto d'andata e ritorno, oltre che durante le lezioni, Nick e James vennero perseguitati rispettivamente da Alma e Samara.
Prescott, però, notò che anche Simon, durante la lezione, si ritrovava ogni tanto a fissare punti nel vuoto.
La stessa cosa successe a Robbie,  che fu sorpreso più di una volta a fissare catatonico le pareti, per poi riprendersi con una faccia ancora spaventata.
Ma fu mentre uscivano da scuola, che un dubbio sorse sulla mente di Nick.
Salutando l'amico, per qualche secondo, gli parve di vedere Benjamin Willis a pochi passi da lui.
Non ebbe la conferma di ciò, essendo stato il contatto visivo breve e il piazzale antistante la scuola fosse gremito di ragazzi.
Salutò anche Robbie, e prima di lasciare il perimetro della scuola, una voce lo chiamò.
- Ehi, sfigato. - .
Nicholson torreggiava su di lui.
- Che vinca il migliore, oggi. CIOE' IO! - disse, prorompendo in una fragorosa risata.
- Sarei pronto a scommettere che l'ultima cosa che vedrai oggi sarà il cerchio. - rispose Nick.
- L'unico cerchio che vedrò oggi sarà quello sul tuo stomaco dopo qualche bel cazzottone di Herzog! - .
E dandogli un pugno se ne andò.
Prescott si rialzò e tornò a casa, massaggiandosi il punto dove era stato colpito.
Finì di pranzare, e salì in soffitta.
Tutti i suoi personaggi erano pronti per combattere.
Jack, Jason e Smiley stavano affilando le loro armi.
Samara aveva assunto le sembianze di quando usciva dal televisore per uccidere.
Regan era posseduta da Pazuzu, ma in stato di quiete.
Kayako stava, come di consueto, sui primi scalini che conducevano al solaio.
Boogeyman sedeva nell'armadio.
- Pronti, ragazzi? - domandò.
- Prontissimi! - disse Jack, impugnando la sua ascia.
- Come raggiungiamo Shame Town? - domandò Boogeyman.
- Vi porto io. - disse Samara. - Sono o non sono "metafisica"? - .
Kayako agitò la mano.
- Ok, io, Jack e Jason con Samara. Boogeyman, Regan e Smiley con Kayako. - divise Nick.
Nick afferrò il braccio di Samara, insieme a Jack e Jason.
Qualche secondo dopo, la soffitta era vuota.

La quiete regnava a Shame Town. Quel cumulo di baracche che avrebbe dovuto portare ulteriore prosperità a Riverville ora marciva sotto gli effetti naturali quali ruggine, vento, pioggia e caldo.
Avrebbe dovuto essere l'orgoglio del paese. Invece il residence era durato neanche due anni.
Nick percorreva da solo la via principale del residence.
Aveva la sensazione di essere osservato; cosa più che giustificata, visto che da qualche parte, nei paraggi, si aggiravano i membri del suo team e quelli di Nicholson.
Ad un tratto, James spuntò fuori dal nulla.
I due si fermarono ad una cinquantina di metri l'uno dall'altro.
Gli occhi neri del giocatore di rugby incontrarono quelli verdi di Nick.
- Non te la sei fatta sotto, quindi. Sei venuto. - commentò James.
- Quando si ha davanti l'occasione per far fuori il tuo peggior nemico, non me la lascio sfuggire come un imbecille. - disse Prescott.
- Hai ragione. - convenne Nicholson. - Ma resti comunque uno stronzo. - .
- Perchè invece di parlare non lottiamo? - .
- Perchè non potete. - disse la voce di Pennywise. - Devo darvi il via io. - .
Un computer portatile si formò in mezzo ai due.
"The Game" dei Motorhead ruppe ulteriormente il silenzio di Shame Town.
- Buonasera, Nick Prescott e James Nicholson! - salutò il clown. - Benvenuti ad una entusiasmante partita di "Horror's Well"! - .
Un tabellone si formò dietro il conduttore del gioco.
- E' la prima volta che entrambi i nostri giocatori umani si cimentano su questo gioco. Ma altri loro amici hanno giocato e stanno giocando a questo gioco, in questo momento, in un'altra location. - annunciò.
Nick improvvisamente capì.
Uno tra Nick e Robbie stava giocando ad "Horror's Well". O forse entrambi.
- Passiamo alle presentazioni dei team. Da una parte, il team Prescott, formato da Jack Torrance, Boogeyman, Kayako Saeki, Regan MacNeil, Jason Voorhees, Smiley e Samara Morgan! - .
Del fuoco si alzò improvvisamente dietro di Nick, e da dietro di esso spuntarono i suoi personaggi, con "Catch your breath"(musica di entrata di Finn Balor) in sottofondo.(https://www.youtube.com/watch?v=zY9tvUBCJsQ)
James squadrò i personaggi del suo avversario e rise.
- Ma come pensi di vincere con questo team? Si salvano solo Jason e Samara, gli alti sono tutti ridicoli! - disse.
- E dall'altra abbiamo il Team Nicholson, con Belfagor, Leatherface, Slenderman, Herzog, Zoe, Babadook ed Alma Wade! - finì Pennywise.
Da una nebbiolina artificiale uscì il team avversario. "Veil of fire", la musica d'entrata di Kane, accompagnava l'ingresso del team di Nicholson.(https://www.youtube.com/watch?v=4b4jEbz2tWg)
Belfagor fluttuava facendo svolazzare il suo mantello nero.
Leatherface aveva un espressione da ritardato mentale, che lasciavano ad intendere cosa avrebbe potuto fare con la sua mente malata.
Slenderman era...elegantemente terrificante.
Herzog emanava rabbia e ferocia dal quel volto spellato e putrefatto.
Babadook ripeteva agonizzante il suo verso.
Zoe era il male in persona. Bastava guardarla per farti sentire morto.
Alma si comportava praticamente come Samara: posa dimessa, capelli che le coprivano quasi totalmente il volto.
- E tu vorresti vincere? Con Belfagor e Babadook? E quella mezza sega di Herzog? - lo schernì Nick.
I tre interpellati ringhiarono.
- Buoni. - li redarguì James. - Herzog, perchè non fai unire qualche amico alla festa con Jason Voorhees? - .
Herzog sorrise, spalancò le braccia ed urlò:
- EINSATZ! - .
La terra tremò.
Kayako si mise i capelli davanti agli occhi ed alle orecchie.
Tutti gli altri, meno che Jason, guardavano spaventati il colonnello nazista.
Il killer di "Venerdì 13" restò impassibile.
Poi, le Einsatz uscirono dal terreno di Shame Town. [Come in questo video, fino a 1.07(vi consiglio di vederlo tutto, fa troppo ridere): https://www.youtube.com/watch?v=qWQ-pc9YDsA ]
Un centinaio di nazi-zombie agli ordini di Herzog e James.
- Come la mettiamo, Prescott? - lo schernì James.
Nick non rispose.
- Ok, ci siamo. - annunciò Pennywise.
3...2...1...
- Che la sfida cominci! - .
Il team di James cominciò ad avanzare, ognuno diretto dal suo avversario.
Nick guardò i suoi compagni, ed urlò:
- LET'S KILL 'EM ALL! - . (Trad. Uccidiamoli tutti!)

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Capitolo 12
*** La rabbia di due donne ***


La rabbia di due donne
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Kayako Saeki correva, per così dire, insieme ai suoi compagni di lotta, dirigendosi contro Zoe, la sua avversaria.
Darò a Nick ed ai miei compagni la prova che Kayako Saeki non è una sprovveduta. si disse.
Inquadrò l'avversaria, che ricambiò lo sguardo.
- Ehilà, moribonda. - salutò Zoe.
Kayako aumentò l'andatura, nonostante i dolori alle ossa le provocassero un fastidio incredibile.
L'avversaria, poi, alzò la mano, protendendola verso di lei, e la donna si fermò.
Zoe chiuse il pugno, facendo scricchiolare ulteriormente le ossa di Kayako.
Poi, una volta riaperta la mano, la giapponese volò fino ad infrangere la finestra di un edificio, atterrando nel suolo di un appartamento.
Il suo corpo era ricoperto di sangue. Il suo.
Comincio bene. pensò, rimettendosi in posizione.
Zoe apparve alla finestra.
- Non c'è gusto a lottare con te. - disse freddamente, senza emozione.
I suoi occhi diventarono totalmente neri.
Kayako allungò i suoi capelli verso la ragazza, ma lei li schivò.
Zoe, senza alzare un mignolo, sollevò da terra la giapponese e la scagliò contro il muro, perforandolo.
Kayako si sentì ulteriormente abbattuta. La ragazza di "The Lazarus Effect" si avvicinava.
- Cosa credi di fare, Kayako? - domandò, schernendola. - Guardati. Sei una maschera di sangue. I tuoi occhi sono spalacati per la paura, ora. - .
La donna di "The Grudge" alzò una mano, ma fu nuovamente scagliata attraverso la parete successiva.
- Non si può neanche parlare con te. - scosse la testa Zoe.
Vaffanculo, stronza. le disse la giapponese.
- Piano con gli insulti. Fammi divertire un pò prima di ucciderti. E vendicarmi. - le disse la ragazza.
Di cosa? domandò Kayako.
- Delle volte che mi hai ucciso. Io, Zoe, una dei personaggi di "Horror's Well" più spietati, che si fa battere da una nullità come te? Una mezza sega come te? Chi cazzo sei tu, per battere la famosa Zoe? - .
I fan dell'horror mi adorano. Sia americani che nipponici. IO sono famosa! la sbeffeggiò Saeki.
E poi, stracciacazzi che non sei altro, le critiche sul tuo film fanno pena al culo!
Zoe le allungò un sonoro pugno in faccia.
- Chissenefrega della critica! - esclamò. - Chi preferirebbe il pubblico? Una che rantola di continuo ed uccide le persone strangolandole con i suoi capelli che superano i due metri, o una che è bella, è sexy e fa tremare la gente con jumpscares inauditi? - .
Io faccio parte di una tradizione giapponese secolare, novellina. le rinfacciò Kayako. Gli onryō durano da molto prima di te, e vantano esemplari come Samara Morgan, Sadako Yamamura ed io. Siamo figure cult del cinema horror, e non roba di serie Z come lo è stato definito "The Lazarus Effect"!
Zoe spalancò ulteriormente gli occhi, e scaravento Kayako lungo tutte le pareti della fila di edifici.
- NESSUNO DICE A ZOE CHE IL SUO FILM E' DI SERIE Z! - urlò.
La donna ormai non riusciva a muoversi più. Strisciò a stento lontano dai mattoni, mentre la ragazza la raggiungeva.
- Ed ora chiudiamo la pratica. - disse.
In un angolo della stanza, c'era un armadio. Zoe la spedì dentro, e schiacciò il contenitore.
Con gli occhi carichi di rabbia, fece in modo che l'armadio diventasse il più stretto possibile e si accartocciasse fino ai limiti in cui il materiale e le dimensioni lo consentivano.
Attese qualche secondo, poi vide del sangue sgorgare dal contenitore dove Kayako era rinchiusa.
- Ben ti sta, moribonda. - disse.
Ad un tratto, dei capelli le strinsero il collo fortemente.
Kayako apparve di fronte a lei, completamente insanguinata.
- Ma...come...cazzo...hai...fatto? - chiese, mentre soffocava.
Ti sei scordata che posso materializzarmi. ricordò la giapponese. Mi sono staccata la gamba danneggiata, facendoti credere che fossi morta. Hai abbassato la guardia, e ti ho fregato.
Zoe si accasciò a terra, mentre la nipponica gli bendava gli occhi.
- Fottiti...anche se mi uccidi, Nick morirà lo stesso! - disse con le ultime energie.
Kayako le levò i capelli dagli occhi e fece ritrovare i suoi di fronte a quelli della ragazza.
Zoe urlò di terrore con il fiato che le era rimasto, poi spirò.
Una X apparve sulla figura della ragazza di "The Lazarus Effect" nel tabellone dietro It raffigurante il team di Nicholson.
Kayako trovò l'inclinazione adatta a far passare l'aria alla sua gola, alzò le braccia al cielo e diede un urlo liberatorio.

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Capitolo 13
*** Repressione ***


Repressione
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Nè il colonnello nè Jason erano partiti all'annuncio dell'inizio della sfida di It.
I soldati di Herzog fissavano gli altri personaggi correre, mentre loro rimanevano fermi.
- Che cazzo aspetti, Herzog? - domandò Nicholson.
- C'è qualcosa che non va? - chiese Nick a Jason.
Nessuno dei due rispose al proprio capo squadra.
- C'è troppo poco spazio per combattere, qui. - disse Herzog. - I miei uomini sono troppi. - .
- Hai ragione. - confermò Jason.
- Ma vi sembra il caso di discutere su una cosa del genere? - esplose It.
Il killer di Venerdì 13 guardò in giro, poi, puntando il dito dietro di loro, urlò:
- Guardate! Un comunista! - .
I tedeschi si girarono.
Jason girò sui tacchi e cominciò a fuggire, sotto lo sguardo scioccato di Nick. *musica di Benny Hill*
Il colonnello si girò:
- Razza di codardo infame! - esclamò.
Herzog ed i suoi uomini iniziarono l'inseguimento, mentre James rideva a crepapelle.
- Che cagasotto! Pensavo fosse un osso duro! - disse, tra una risata e l'altra.
Prescott continuò a fissare incredulo l'interminabile fila di uomini di Herzog dirigersi nella pianura sotto Shame Town.

- Ok. Ora sono pronto. - disse Jason, una volta arrivato nella pianura sotto il residence.
Impugnò il machete, e vide sei zombie arrivare dalla cittadina abbandonata.
Ripaghiamo la fiducia che Nick ha riposto in me. si disse.
Prese fiato, poi corse verso di loro urlando, per darsi carica.
Sfruttando l'abilità e l'esperienza maturata nelle precedenti battaglie, con abili movimenti da spadaccino decapitò e tranciò teste e busti di zombie.
Poi prelevò dalle loro cinte due granate e  quattro coltelli, comodi da poter lanciare.
Un gruppo più consistente, stavolta di venti zombie, lo raggiunse.
Jason tolse la sicura alla prima granata, e la lanciò.
Spaventati, alcuni degli uomini di Herzog fuggirono e riuscirono a salvarsi, tornando indietro. Altri invece perirono nell'esplosione.
Continuò così per altri cinque minuti; tempo nel quale Jason eliminò di continuo gli uomini del colonnello di "Dead Snow".
- Colonnello, è inutile che prende tempo. Prima o poi dovrà morire! - disse il killer di "Venerdì 13".
Dal boschetto situato tra Shame Town e la pianura apparve Herzog.
Vide i suoi uomini morti, e strinse i pugni dalla rabbia.
- Se non sei un codardo, affrontami a mani nude. - lo sfidò.
Jason gettò via la cinta col machete.
- Con piacere, colonnello. - disse, lanciandosi su di lui.
Herzog fece scricchiolare le ossa del suo corpo, e si sgranchì le braccia.
Appena Jason gli fu davanti, gli mollò un pugno che lo fece barcollare.
Il tedesco non perse tempo e approfittò dell'attimo confusionale del suo avversario per colpirolo più volte, fino a farlo accasciare per terra.
Ma, a quel punto, Jason diede un calcio a due piedi al colonnello, rialzandosi in piedi.
Ora il fronte si era capovolto.
Jason scaricò la sua potenza sovrumana sul braccio, prese Herzog per il collo e lo lanciò, facendolo atterrare una ventina di metri più indietro.
L'assassino di Crystal Lake impugnò il suo machete, e avanzò verso il corpo del colonnello, ad occhi chiusi ed il volto proteso verso il basso.
Quando fu a pochi metri da lui, notò con orrore che Herzog era ancora vivo.
Questi si alzò, lasciando Jason di sasso.
Sorrise beffardamente al killer, poi disse:
- Männer, jetzt! - . (Trad. Uomini, ora!)
Jason fu colpito alle spalle da un coltello.
Un fiotto di sangue uscì dalla sua bocca e dal suo naso.
Herzog sorrideva.
- Fanculo... - sibilò Jason.
E poi un altro coltello.
Un altro.
Un altro.
Ed un altro ancora.
Stava per cadere, quando fu sorretto da cinque zombie.
Due gli afferrarono le braccia, due le gambe, ed uno la testa.
Cominciarono a tirare sempre più forte, finchè le parti afferrate non si staccarono dal suo corpo.
Una X apparve sulla figura di Jason, nel tabellone della squadra di Nick.
Uno zombie portò la testa del killer di "Venerdì 13" a Herzog, che gli levò la maschera.
Dopo aver guardato con disgusto quel cranio, lo posò a terra.
- Untermensch. - . (Trad. Creatura Subumana)
E lo schiacciò, trasformandolo in una poltiglia di sangue ed ossa.

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Capitolo 14
*** Entità nere ***


Entità nere
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Boogeyman si aggirava per le stanze di uno dei tanti edifici di Shame Town, con un coltello in mano.
Era stato inseguito da Babadook, che lo aveva indotto a finire lì dentro per nascondersi.
Entrambi vivevano al buio e uccidevano con la complicità del buio, vero. Ma in quel momento si sentiva in svantaggio, e forse lo era.
Continuava a girarsi intorno, immerso nell'oscurità di quell'edificio. Non si fidava neanche ad entrare nelle stanze, ben consapevole che Babadook sarebbe potuto comparire ovunque.
L'eco dei suoi passi rieccheggiava nel corridoio. Tremava come una foglia.
Devo uscire di qui, e subito. pensò.
D'un tratto, sentì un rantolare fin troppo familiare.
- Baba...dook...Baba...dook... - .
Boogeyman si nascose nell'oscurità, attappandosi naso e bocca.
Babadook camminava a passo lento lungo il corridoio, accompagnato dalla sua cantilena infinita.
- Baba...dook...Baba...dook...BABA...DOOK! - .
Boogeyman aveva atteso il passaggio del fantasma per accoltellarlo. Sfortunatamente, gli aveva pugnalato solamente il fianco, senza causargli un notevole danno.
L'uomo nero cominciò a correre, inseguito dal sanguinante Babadook.
- BABA...DOOK...BABA...DOOK...BABA...DOOK! - .
Boogeyman si infilò, sfidando la paura, in una stanza, attendendo il passaggio del suo avversario, il quale verso rimbombava nella struttura.
Si maledì in silenzio, per aver mancato il colpo che sarebbe potuto rivelarsi fatale per il mostro.
A quest'ora saremmo potuti essere in vantaggio. E questo stronzo non è semplice da uccidere come Leatherface, Jack, Jason ed Herzog. pensò.
Attese una decina di minuti, poi, non sentendo più il verso di Babadook, uscì dalla stanza.
Il silenzio nel corridoio confermò che per almeno un pò non avrebbe dovuto temere la comparsa del suo avversario.
Fuori dall'edificio, sentiva i rumori delle altre battaglie: i dialoghi ovattati, le urla, perfino qualche esplosione.
Mi auguro solo che questa battaglia finisca il prima possibile, e con il risultato a nostro favore. si augurò Boogeyman.
Camminò per altri dieci minuti, senza che Babadook lo raggiungesse.
Poi, imbucando l'ennesimo corridoio, vide una figura rannicchiata cercare qualcosa nel condotto d'aerazione della struttura.
Sei mio, figlio di puttana.
Boogeyman si avvicinò piano piano, e più si avvicinava, più sentiva il rantolare del mostro.
Alzò il coltello e lo infilò più e più volte sulla figura.
All'improvviso, con suo grande orrore, la figura scomparve.
Ma che cazz...
Una stretta fortissima gli attanagliò la gola.
Si girò.
Era faccia a faccia con Babadook.
Sentiva sempre di più mancargli il respiro.
- Baba...dook... - .
Che coglione sono stato. si disse.
- BABA...dook... - .
Perdonami, Nick.
- BABA...DOOK! - .
Babadook allentò la presa, e Boogeyman cadde a terra senza vita.

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Capitolo 15
*** C'è chi sorride e chi non può ***


C'è chi sorride e chi non può
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Smiley reggeva il suo coltello, pronto ad affrontare Slenderman.
L'uomo creato dalla fantasia di Eric Knudsen muoveva i suoi tentacoli.
Pronto a morire di nuovo? domandò Slenderman.
Pronto ad ucciderti per la prima volta. rispose Smiley.
L'uomo senza volto allungò due tentacoli verso il killer, che ruzzolò via per evitarli.
Speri di sopravvivere rotolando per terra ad ogni mio attacco?
Smiley si rimise in piedi, tornando in posizione.
Perchè no?
Slenderman ripetè l'attacco, e tutte le volte il killer lo schivò allo stesso modo.
Finchè, durante uno di questi, prese una pietra da terra, gli bloccò un tentacolo e con rapidità felina glielo tagliò. Questi urlò di dolore.
Te la farò pagare, merdoso! inveì Slenderman. Ora gli rimanevano solo cinque tentacoli.
- Forza, Smiley! Ce la puoi fare! - lo incitò Nick.
- Rendigli la giornata più elettrizzante, Slendy! - fece James, rivolto al suo personaggio.
I due cominciarono a rincorrersi, finendo nella foresta che circondava Shame Town.
TI TROVERO', E TI UCCIDERO'! urlava Slenderman.
Smiley correva il più possibile, sapendo che se l'avversario lo avesse raggiunto sarebbe stata la fine.
Erano sul 2-1 per James, e se sarebbe morto, Nick sarebbe stato sempre più vicino alla morte.
Non dubitava della potenza di Regan, ma contro Belfagor non si sapeva mai come prenderla.
Cominciò a vagare nella foresta, come una preda che teme di essere mangiata dal lupo.
E' come "Slender Wood's", ma non ci sono pagine da trovare, e questa è la realtà. pensò.
Sobbalzava ad ogni minimo rumore, anche se erano semplici scoiattoli o foglie mosse dal vento.
Vagò mezz'ora tra quegli alberi, senza mai vedere il suo avversario.
Poi, Smiley vide Slenderman ispezionare due alberi, poco più lontano dalla sua posizione.
Impugnò il coltello, e cominciò ad avanzare verso di lui, facendo attenzione a non pestare rami o foglie, che avrebbero rivelato la sua posizione.
Ma dove cazzo sei finito? sentì Slenderman chiedersi.
Il killer si faceva sempre più vicino. Alzò il coltello sull'avversario.
CRACK!
Smiley aveva pestato un ramo.
Slenderman si girò e gli scagliò addosso quattro tentacoli.
Il personaggio di Nick fece in tempo a modificare l'impugnatura del manico del suo coltello e recidere due tentacoli.
TU NON PUOI UCCIDERMI! urlò l'uomo senza volto, allungando gli ultimi tre tentacoli su di lui.
Smiley prese coraggio e, sorprendendo Slenderman stesso, appena furono sufficientemente vicine, le braccia secondarie del personaggio controllato da James furono anch'esse tagliate.
NO! Non posso morire!
Oh sì che puoi.
E, afferrandolo per la giacca, gli tagliò la gola.
Poi Smiley lo spinse per terra, e pugnalò la sua faccia finchè non diventò una maschera di sangue.

Ce l'aveva fatta.
Aveva battuto il suo acerrimo nemico.
E portato in parità lo scontro.

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Capitolo 16
*** Divinità a confronto ***


Divinità a confronto
ATTENZIONE! Questo capitolo contiene scene che possono turbare SERIAMENTE il lettore. Se non siete abbastanza etici e/o moralisti, deboli di fegato, deboli di cuore, e se non siete fermamente credenti, continuate pure. Altrimenti, vi consiglio caldamente di passare al prossimo capitolo. Vi chiedo scusa per il disagio. - Frenzthedreamer

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Regan emanava un forte sapore acido dalla sua bocca; gli occhi erano innaturali; la pelle era diventata pallida e piena di rughe. Lo sguardo diabolico lasciava ad intendere che Pazuzu era dentro di lei.
- Ci rivediamo, quindi. - disse, mettendo fuori la lingua di continuo come un serpente.
- Già, feccia mediorientale. - rispose Belfagor, fissando l'indemoniata negli occhi.
- FECCIA LO E' TUA MADRE! LURIDA, SCHIFOSA BALDRACCA EGIZIANA! - urlò Pazuzu.
- Sei bravissimo con le parole, ma con i fatti come la mettiamo? - lo schernì Belfagor.
- Te lo dimostro subito! - disse il demone, scagliandosi contro il suo rivale.
Belfagor fu preso alla sprovvista e cominciò ad esser colpito dai pugni di Regan e da oggetti che giungevano da ogni dove, controllati dai poteri telepatici di Pazuzu.
- Lo vedi come passo ai fatti? - schernì.
Poi, il demone mesopotamico cominciò a stringere le dita intorno al collo dell'incappucciato.
- Ed ora, torna da dove sei venuto, feccia egiziana! - .
Il dio egiziano allungò un pugno sotto il mento di Regan, che fece un salto mortale e si accasciò per terra.
E, sfruttando i suoi poteri, emanò la voce di padre Karras.
- Regan! - la chiamò.
Regan alzò lo sguardo. Dentro il suo corpo, la ragazzina sentì la voce del prete.
- Regan, ascoltami! - .
- Sta facendo al voce di quel rotto in culo di Karras! Non lo ascoltare, Regan! - disse il demone spaventato.
- Tu non vuoi che Pazuzu resti dentro di te per sempre, non è vero? - .
- NON LO ASCOLTARE, REGAN! - urlò Nick.
- STAI ZITTO, PEZZENTE! - gli fece eco Pazuzu.
- Non è vero, Regan? - chiese nuovamente Belfagor.
Pazuzu si contorceva in modo totalmente innaturale.
No...
La vocina di Regan si estese nell'aria.
Non lo voglio.
Belfagor sorrise.
- Smettila, stronzo! - intimò il demone mesopotamico.
- Non credergli, Regan! - disse Nick.
No.
Regan si inginocchiò ed alzò le mani al cielo.
NON LO VOGLIO!
Un esplosione fece atterrare al suolo tutti i presenti.
Regan urlava di dolore, mentre Pazuzu lasciava il suo corpo.
Lurida stracciacazzi! Ora Nick morirà per colpa tua! gli urlò contro Pazuzu.
E, dopo qualche secondo, il demone scomparve.

Regan piangeva, rannicchiata per terra.
- Bravissima, Regan. - applaudì Belfagor.
La bambina alzò lo sguardo. La sua faccia grondava sangue.
- Non abbiamo finito, però. Lascia che ti purifichi in via definitiva. - disse l'incappucciato.
- Che cosa cazzo pensi di fare? - chiese Nick arrabbiato.
Dal nulla spuntarono sette chiodi e due travi di legno.
- Sono al suo servizio, padre. - disse Regan, che ormai pendeva dalle labbra di Belfagor.
Il dio egiziano dispose quattro chiodi, in modo che le due travi, collegate da essi, formassero una croce.
Nick capì.
- REGAN, TORNA IN TE! TI VUOLE CROCIFIGGERE! - gli urlò.
Ma la bambina, ormai, si accingeva a disporsi a braccia aperte lungo la croce.
Belfagor prese un martello da terra, tra i tanti utensili sparsi da Pazuzu, e cominciò ad inchiodare la bambina alla croce.
Prescott si fiondò verso l'incappucciato, ma It lo fermò.
- Non puoi salvarla. - disse.
Belfagor affondò i chiodi nella carne della bambina, senza che questa muovesse un muscolo.
A lavoro ultimato, erse la croce sulla strada di Shame Town, di fronte agli inorriditi presenti.
- Sei un mostro, Belfagor! - commentò tra le lacrime Nick, vedendo Regan con i capelli protesi in avanti e la testa protesa verso il basso.
La bambina soffrì per una decina di minuti, poi disse:
- Nick, nelle tue mani consegno la mia sconfitta. - .
Poi, spirò.

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Capitolo 17
*** Vieni a casa, Leatherface! ***


Vieni a casa, Leatherface!
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- JEDI! - .
- JACK! - .
I due serial killer si abbracciarono come se fossero vecchi amici. In fondo, avevano condiviso innumerevoli battaglie insieme.
- A quanto pare, il fato ci ha diviso. - disse Jedidiah.
- Non per questo il nostro non dovrà essere uno scontro epico! - fece Jack, sorridente.
Leatherface accese la motosega come segno di concordanza. Jack si mise in posa con l'ascia.
- E allora che vinca il migliore! - augurò quest'ultimo.
- Ehm, ragazzi... - interruppe Nick. - Siete molto sportivi, ma ci sono le nostre vite in ballo! - .
- Esatto. - concordò James. - Sbrigati a farlo fuori, Sawyer. Voglio levarmi dalle palle questo idiota. - .
- Come volete voi. - scossero la testa i due combattenti.
Dopo esser tornati in posizione, cominciarono a correre l'uno contro l'altro.
- VIENI A CASA, LEATHERFACE! - urlò Jack.
- STO ARRIVANDO, JACK! - rispose Jedidiah.
Le due armi cozzarono l'una contro l'altra.
- Non male, come inizio. - commentò il pazzoide di "Shining", facendo un balzo indietro.
Jedidiah alzò la motosega sull'avversario, ma questi parò ancora una volta il colpo.
- Non me la sento di ucciderti, James. - .
- Neanch'io, Jedi. - .
Per diversi minuti, i due si pararono i colpi a vicenda. Senza l'apparente voglia di farsi seriamente male l'un l'altro.
- Dici che stanno sospettando qualcosa? - chiese Jedidiah.
- Mi auguro di no. - rispose Jack.
Di tutt'altro parere erano i due capi squadra.
- Ma stanno lottando o facendo finta? - si domandò Nick.
- Penso sia più plausibile la seconda. - rispose James.
All'ennesimo colpo parato, Pennywise sospese l'incontro.
- Signori. - disse arrabbiato. - Si vede palesemente lontano un miglio che state facendo finta di lottare. Vi chiedo cortesemente di lottare, altrimenti scatta la squalifica per tutti e due. E credo che entrambi vogliate salvare il vostro capo squadra, vero? - .
- Chiediamo scusa, ma non ce la sentiamo di combattere. -
- Già. - confermò Torrance. - Dopo tutto questo tempo passato insieme: nelle battaglie, nel pozzo eccete... - .
Jack si abbassò giusto in tempo per evitare che la motosega di Leatherface lo decapitasse.
- Ma che cazzo ti è preso? - urlò il personaggio di Nick.
- Ora stiamo lottando, Jack. Siamo avversari. Le battaglie di un tempo le rimembreremo in un altro momento. - disse quello di James, rialzando la sua arma.
- Ok, Jedi. L'hai voluto tu! - .
Il pazzoide di "Shining" scivolò sotto le sue gambe, e gli conficcò l'ascia sulla riga del sedere, facendosi una doccia col sangue dell'avversario.
Leatherface si inginocchiò urlante a terra, continuando però a reggere la motosega.
Torrance alzò l'ascia su di lui, ma questi accelerò con l'arma meccanica e gli segò via le gambe, mandandolo a terra urlante.
Nonostante il dolore, il killer di "Non aprite quella porta" si alzò in piedi e protese la motosega verso il corpo strisciante del suo avversario.
Questi sbarrò il passaggio all'arma con la sua ascia.
Ma il manico venne irrimediabilmente tagliato, e le lame cominciarono a tagliare il braccio di Jack Torrance.
- E' finita, Jack! Arrenditi! - disse il personaggio controllato da Nicholson.
Jack, sorprendendo tutti, prese la parte con la lama della sua ascia e, lanciando un urlo belluino, la conficcò nel collo del suo avversario.
Jedidiah Sawyer lasciò la presa della sua motosega e si accasciò di lato, tentando invano di togliersi la lama.
- Mai dire gatto finchè non lo hai nel sacco! - disse Jack, togliendogli la lama dal collo e continuandolo a colpire, finchè la testa non fu recisa del tutto.
Una volta finito il lavoro, prese la testa dell'ormai morto Sawyer, e la lanciò verso James, facendogliela finire in mezzo ai piedi.
Poi, si mise supino e non si mosse più.

- Beh...non era mai successa una cosa del genere, prima. - disse Pennywise, impacciato.
- Ma la sfida non può finire in pareggio! - fece James, staccando il suo volto inorridito dalla testa di Jedidiah.
- Hai ragione. - confermò il clown. - Pertanto, dato che Jedidiah è morto prima di Jack, la vittoria va a Nick, che si porta sul 3-3. - .
Nick guardò Samara.
La bambina tremava come una foglia.
Alma, dal canto suo, sghignazzava.
- Samara. Conto su di te. - la incoraggiò Prescott.
- Non sono sicura di farcela... - disse mestamente la bambina.
- Hai ucciso nemici ben più forti di Alma. Puoi battere anche lei. - gli disse, dandogli una pacca sulla spalla.
La bambina accennò un sorriso. Poi andò nella strada principale di Shame Town, pronta ad affrontare Alma.
Entrambe le bambine avrebbero giocato il tutto per tutto.
Da entrambe le bambine dipendeva la vita dei due capi squadra.
E lo scontro stava per cominciare.

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Capitolo 18
*** Fratricidio ***


Scontro finale
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- Ciao, sorellina. - .
Alma guardava Samara con aria di superiorità. Un sorriso beffardo era stampato sul suo volto.
- Non sono tua sorella. - rispose Samara.
- Biologicamente no...diciamo per adozione. Ma questi sono particolari irrilevanti. - continuò Alma.
- Irrilevanti. - ripetè la bambina di "The Ring". - Per me è rilevantissimo, invece, il fatto che non abbiamo nulla da condividere, a parte il posto nel pozzo. - .
- Ti sbagli. Abbiamo molto in comune. - corresse l'antagonista. - L'aspetto fisico, i poteri, l'infanzia infelice... - .
- Finiscono lì le nostre somiglianze. Non sono una puttana come te. Non ho creato un esercito di assassini. Non ho... -
- SILENZIO! - ordinò Alma.
La terra tremò. Alma si stava arrabbiando.
- Basta, sorellina. - .
- Non chiamarmi sorellina! - ringhiò Samara, alzando da terra un coltello e scagliandolo verso l'avversaria.
La bambina di "F.E.A.R." afferrò il manico dell'arma e la scagliò lontano, con forza sovrumana.
- Come osi! Piccola stalker che non sei altro! - abbaiò.
La terra tremava sempre di più, a Shame Town. Alma stava raggiungendo l'apice della sua arrabbiatura.
- Vediamo se sopravvivi a questo! - . E scagliò sopra Samara un intero edificio.
La bambina rimase impassibile.
Poi, si tuffò in una pozza d'acqua, scomparendo.
- Ma dove cazzo è finita? - domandò stupito James.
- Le è crollata sopra un'intera casa! - fece Nick stupefatto.
Alma guardò in giro, sempre più spaventata.
- Vieni fuori, sorellina. Non sei qui per giocare a nascondino. - chiamò la bambina vestita di rosso.
Per qualche minuto, la scena fu dominata da un'Alma terrorizzata.
James si avvicinò a Nick.
- Ehi, Prescott. - .
Nick non lo guardò.
- La vuoi sapere una cosa? - .
- Cosa? - disse finalmente Nick.
- Simon e Robbie stanno giocando ad "Horror's Well" in questo momento. - .

- Che cosa? - domandò Prescott.
- Simon e Robbie stanno giocando ad "Horror's Well" in questo momento. - ripetè Nicholson.
- Ma...io credevo che entrambi avessero troppa paura di giocare! Simon mi aveva detto che sarebbe stato meglio non giocare a questo gioco! - farfugliò il nerd.
- Perchè non chiedi conferma ed informazioni al clown? - invitò James.
Nick si avvicinò al presentatore del gioco.
- Penny, è vero ciò che ha detto? - .
- Sì. Robbie Clayton e Simon McMillin si stanno sfidando contemporaneamente con la vostra sfida. - confermò il clown.
Nick era sempre più sorpreso.
- Perchè hanno giocato? - chiese.
- Come sfida per entrare nel gruppo di James. - informò Pennywise.
Prescott sbiancò in volto.
Perchè mai Simon voleva entrare nel gruppo di quell'idiota?
- Simon non ha gradito molto il fatto che tu abbia giocato a "Horror's Well" nonostante il suo avvertimento. E per ripicca ha aiutato James nella preparazione della sua sfida. Per poi sfidare Robbie, che invece è stato forzato a giocare, per poter entrare nella sua banda, sicuro che avresti perso la sfida con James. - .
- Ho sgamato quello sfigato prendere informazioni sul gioco. L'ho preso e l'ho costretto a sfidare Simon. - aggiunse Nicholson.
Nick non credeva a ciò che stava sentendo.
Era stato tradito dal suo migliore amico.

Intanto, la situazione, nel campo di battaglia, non era cambiata.
Samara non era ancora riapparsa, ed Alma era sempre più spaventata.
- Mi sono stufata, sorellina! Esci fuori! - disse arrabbiata.
Da una pozza d'acqua vicina al personaggio controllato da James, spuntò la mano di Samara, che prese per una caviglia Alma e la trascinò sott'acqua.
It ed i due capi squadra osservarono il campo di battaglia vuoto, mentre la terra dava ancora qualche cenno di movimento.
- Ora mi devi spiegare dove diavolo è finita quella stramaledetta bambina! - chiese Nick spaesato.
- Se lo sapessi sarei un indovino. - rispose il clown, senza badarci troppo.
- Cioè, sai i motivi per cui una persona gioca ad "Horror's Well" e non sai dove sono finite quelle due? - fece James.
- Mica conosco tutti i poteri. - si giustificò It.
Ad un tratto, da una pozza d'acqua, Alma volò fuori e finì per terra dolorante.
La figura della bambina di "The Ring" emerse, e si avvicinò alla sua avversaria, pronta ad ucciderla.
- Col cazzo che mi chiamerai di nuovo sorellina, dopo che ti avrò fatto vedere il cerchio prima di morire. - sghignazzò.
Alma, però, si rimise subito in piedi, soprendendo la sua avversaria. Samara rimase impietrita, mentre il sorrisino che le era spuntato appassiva.
La bambina di "F.E.A.R." la bloccò con un potere psichico, e la pose al centro della strada.
- Sei andata troppo veloce, Samara. - la schernì, mentre la terra tremava e i due edifici fluttuavano sopra la sua testa.
La bambina del pozzo si concentrò, e la fissò dritta negli occhi.
Alma scagliò i due edifici sull'avversaria.
Le pupille di Samara scomparvero.
Alma urlò di dolore, e la faccia si deformò piano piano, assumendo un espressione di puro terrore.
Le case sollevate dal personaggio di James si schiantarono sulla bambina di Moesko Island.
Nick, James e Pennywise si nascosero in un edificio, per evitare i calcinacci e la polvere alzata dallo schianto.
Cinque minuti dopo, i tre uscirono.
Alma giaceva a terra con la classica espressione di chi è morto per mano di Samara.
Di quest'ultima, invece, nessuna traccia.
Il clown guardò il tabellone.
- Non è possibile. - .
Su entrambe le figure era apparsa la X.
La partita tra Nick e James era finita in parità.

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Capitolo 19
*** Game Over ***


Game over I tre guardavano sbalorditi il tabellone.
- Beh...a quanto pare siamo di fronte ad un pareggio. - annunciò Pennywise.
- Grazie, Capitan Ovvio! - disse James, stizzito.
- Ma uno dei due deve morire! - ricordò il conduttore del gioco. - Non potete svignarvela in alcun modo. - .
- E' quello che vogliamo entrambi: che l'altro muoia! - incalzò Nick.
Il clown cominciò ad andare avanti ed indietro, rimuginando su come avrebbe potuto far finire quel match.
- Non capisco. Non è mai successo nulla di simile, prima d'ora, su "Horror's Well". - disse.
Poi, si rizzò come preso da una scossa.
- Ci sono! - annunciò trionfante.
- Cosa proponi? - domandò Nicholson.
- I vostri amici hanno appena finito di lottare. - informò il clown.
- E quindi? - .
- Perchè non scommettete sul vincitore? - .
Nick restò come impietrito. Avrebbe dovuto fare una scelta che sarebbe potuta diventare fatale.
Robbie era uno sconosciuto, che gli aveva fornito le armi per scontrarsi con James, senza però sapere le vere motivazioni.
Simon era il suo migliore amico. Era. Avrebbe convenuto continuare a fidarsi di lui?
- Va bene. - disse Prescott.
- Concordo. - sostenne Nicholson.
- Nick, per te chi ha vinto? - .
Nick prese aria, poi disse, sofferente:
- Robbie. - .
-Io dico Simon. E' più preparato in materia. - disse invece James.
- Non avresti potuto scegliere ugulamente Robbie, James. - gli fece notare Pennywise.
- Ora vado a prendere il vincitore. Datemi qualche secondo. - .
Il clown scomparve con uno schioppo.
I due avversari si guardarono.
- Prescott...comunque vada a finire, è stata una bella partita. - disse, porgendogli la mano.
Nick lo guardò sospettoso, poi disse:
- Sono d'accordo. - .
E gliela strinse.
- Sai...in fondo non sei così stronzo. - fece il giocatore di rugby.
- E tu non sei totalmente ottuso. - .
Una nebbia si formò dinanzi loro. "It" parlò:
- Ed il vincitore della sfida tra Simon e Robbie è... - .
Dei passi lenti si propagarono da dove proveniva la voce.
- Buona fortuna, Prescott. - .
- Anche a te, Nicholson. - .
La tensione era palpabilissima.
Il giocatore di rugby sudava freddo e tremava.
Nick piangeva.
Ancora qualche secondo. Poi, la tensione si ruppe.
- Robbie! - .

Robbie Clayton uscì dalla nebbia, seguito dal suo team.
Nick si inginocchiò e pianse.
Aveva salva la vita, ma aveva perso il suo migliore amico.
James invece piangeva in silenzio.
- Hai vinto, Prescott. - disse. - Fammi fuori. Subito. - .
- Ma che sta succedendo? - domandò Robbie.
- Ti spiego poi. - parlò Nick. - Penny, come lo uccido? - .
- Prendi uno dei due personaggi che sono sopravvissuti e mandalo ad ucciderlo. - rispose il clown.
Kayako e Smiley apparvero dietro di lui.
Nick li guardò.
- Smiley, pensaci tu. - .
Il killer fece un cenno con la testa. Poi prese James, gli chiuse la bocca con una mano e lo accoltellò più volte, fino a farlo cadere in una pozza di sangue.
- Beh, il mio compito qui è finito. - disse Pennywise.
- Aspetta! - lo fermò Prescott. - Posso salutare la mia squadra? Anche quelli morti? - .
- Certo che puoi farlo! - .
Jack, Jason, Boogeyman, Regan e Samara apparvero insieme a Kayako, che aveva inaspettatamente preso la forma vivente.
Il ragazzo dovette ammettere che era bella, da viva.
E fu proprio la giapponese che Nick salutò per prima.
- Sei stata bravissima, Kayako! Grazie mille! - ringraziò.
Kayako sorrise, e gli diede un bacio. Il nerd rimase elettrizzato.
- Grazie a te. - rispose lei.
Nick passò poi a Boogeyman.
- Sei un grande, Nick. Non cambiare mai da come sei. - gli disse, dandogli il cinque. Il ragazzo abbracciò anche lui.
Jason gli diede una pacca sulla spalla.
- Vendicati di Herzog, la prossima volta. - fece Nick.
- Lo farò. - promise il killer di Crystal Lake.
Jack gli strinse la mano.
- Ti aspetto a casa. - disse scherzosamente il ragazzo.
- Passerò volentieri. - rispose il pazzoide di "Shining"
Regan gli diede un bacio sulla guancia.
- Buona vita, squarcia vagine! - fece, imitando Pazuzu. Il ragazzo rise.
Fu la volta di Samara.
- E' stato un onore averti tra le mie file, Samara Morgan. - .
- Figurati. Dovere. - rispose, accennando un sorriso.
Strinse poi la mano a Smiley.
- Ottimo lavoro, Smiley. Finalmente hai sconfitto la tua paura. - .
Smiley alzò il pollice.
I sette, poi, andarono dietro il clown, insieme ai personaggi di Robbie, salutati anch'essi dal capo squadra.
- Arrivederci, Nick Prescott e Robbie Clayton. Grazie per aver giocato ad "Horror's Well". - .
I due salutarono il clown.
Poi, scomparvero nel nulla, insieme ai tabelloni.
L'ultima cosa ad andarsene fu il portatile.
Nel display, apparvero le immagini dei vincitori.
Poi, i volti vennero rimpiazzati dalla scritta a caratteri cubitali:

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E quando anche il portatile uscì di scena, le uniche cose che rimanevano sul campo di battaglia, prove dello scontro appena concluso, erano le rovine degli edifici schiantati da Alma.

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Capitolo 20
*** Epilogo ***


Epilogo Nick, nel tragitto di ritorno, raccontò a Robbie quanto era successo a Shame Town.
Clayton, invece, non preferì raccontare la sua sfida al nerd. Si limitò solo a proferire delle scuse, tutte fortunatamente accettate.
Robbie aveva ucciso sì, il migliore amico di Nick. Ma aveva anche ucciso un traditore.
Tornando a Riverville, furono intercettati dai membri della banda di James.
Quando videro che il giocatore di rugby e Simon non erano con loro, Austin Ward si parò davanti a loro e chiese inaspettatamente scusa, promettendo di non importunare più nessuno, tantomeno loro.
I due vincitori accettarono le scuse, e ognuno riprese la via di casa.
Nick risalì in solaio, dove avevano alloggiato i suoi personaggi.
Erano stati insieme solo tre giorni, ma aveva legato con loro in maniera fortissima.
Toccò lo scalino da dove Kayako gli dava il benvenuto.
Appoggiò una mano sul vecchio armadio, dove Boogeyman dormiva la notte.
Gettò un occhio all'abbaino, dove Samara sorvegliava i compagni di squadra.
Guardò l'arco della porta dove stazionava Jason.
Ed infine si sedette nel pianerottolo, dove Regan, Smiley e Jack dormivano.
Nella sua mente cominciarono a filare tanti flashback.
La sera in cui iniziò a giocare.
L'uscita dallo schermo dei suoi giocatori.
Lo sguardo di Kayako.
Il sorriso di Boogeyman.
Il pollice alzato di Smiley.
La posa dimessa di Samara.
Jack e Jason che si abbracciano.
Le scuse di Regan.

Si rialzò, e lasciò la soffitta.
Andò in camera, e guardò fuori dalla finestra.
Vide gli abitanti di Riverville andare avanti a e indietro nella via principale.
Ad un tratto, una ragazzina si fermò dinanzi il vicolo.
Nick la guardò.
La piccola figura si addentrò nell'angusta stradina.
Quando fu sufficientemente vicina alla finestra di Nick, si fermò.
Un abito rosso.
Capelli lunghi corvini.
Occhi rossi.
Pelle bianca cadaverica.
Io ricordo tutto.
E, con un flash, Alma scomparve.


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Messaggio dall'autore

Salve, gente!
Siamo giunti alla fine di questa incredibile storia. Nick è sopravvissuto, nonostante il pareggio e il pugnalamento alle spalle del suo migliore amico. E, eccetto l'ultima, terrificante, apparizione di Alma, tutto si è concluso per il verso giusto, seppur al prezzo di due vite umane.
Vi ringrazio per essere stati in così tanti a leggere questa storia.
Oltre ai lettori silenziosi, ringrazio:

- Stella cadente, che stimo come autrice e come persona, per il costante sostegno e le recensioni che mi rendevano sempre più motivato a concludere la storia e renderla migliore;

- skyistorn, che ormai mi conosce troppo bene, per il supporto continuo;

- Dark Smile, per aver dato il suo sostegno e aver seguito la storia;

- SallyLannister, per le critiche che mi davano una scossa nei momenti più oscuri della storia, e per le dritte che indirettamente mi ha dato.

Ringrazio Caesara, Nordwestwinde e Atomic Chiken, che mi hanno fatto sapere come è apparsa la storia ai loro occhi.

E grazie anche a Mr Gentleman e Wake Me Up Inside, per averla seguita silenziosamente.



Alla prossima!

Frenz

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