Fight For This Love

di Defiance
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** LOST ***
Capitolo 2: *** LOOSE THREADS ***



Capitolo 1
*** LOST ***


Disclaimer: I personaggi e The Flash non mi appartengono. La storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 


LOST







Era stata via per due settimane.
Dopo la cattura di Everyman, Caitlin era sparita da Central City, senza avvisare, senza salutare.
Barry e Cisco, inizialmente, si erano preoccupati; l'avevano cercata per tutta la città, finchè Flash non aveva trovato nel suo appartamento un bigliettino in cui la fanciulla spiegava che necessitava di tempo per metabolizzare la faccenda di Wells.
Allora avevano gettato la spugna, pensando che, probabilmente, la ragazza fosse andata da Ronnie e che sarebbe tornata una volta sentitasi pronta ad affrontare il tutto.
In realtà, Caitlin Snow si era rintanata in un appartamentino a Starling City; aveva aiutato il Team Arrow per quanto possibile e fatto loro giurare di non dire nulla al Team Flash. 
A differenza di ciò che aveva detto agli amici, il problema non era Wells e nemmeno Ronnie; il problema era Everyman. 
O meglio, quello che aveva fatto con Everyman versione Barry Allen.
Non riusciva a capacitarsi del modo in cui ci era cascata: il suo amico non l'avrebbe mai guardata in quel modo, non l'avrebbe mai baciata, non le avrebbe mai proposto un appuntamento e non sarebbe mai andato a letto con lei. 
E Caitlin lo sapeva, ma in quel frangente si era sentita estremamente confusa e se quel bacio innocente non avesse fatto emergere sentimenti repressi, - che lei voleva restassero tali -, sarebbe stata in grado di ragionare con più lucidità.
Avrebbe capito subito l'inganno.
Mossa per amor di vendetta, non se n'era andata subito; aveva aspettato che catturassero quel metaumano, poi, realizzata la sua impossibilità di guardare negli occhi Barry, nè tanto meno di lavorare con lui e lo spreco della sua vita con il dottor Wells, si era presa una vacanza.
Ironia della sorte, starsene lontana da Central City le aveva fatto più male che bene: sul principio, credeva di aver fatto la scelta giusta, rilassandosi lontano da tutti i problemi che l'attendevano a casa; ma dopo un paio di giorni, aveva iniziato a sentirsi sporca: era praticamente andata a letto con un orribile sconosciuto che, a conti fatti, si era approfittata di lei. 
Non era riuscita a farne parola con nessuno; neanche con Felicity, la quale si dimostrava sempre molto preoccupata per lei e disponibile ad aiutarla... niente, voleva semplicemente dimenticare l'accaduto e fare finta di niente.
Eppure non trovava il coraggio di tornare a Central City; sapeva di non essere in grado di affrontare Barry e ciò la terrorizzava, nonostante fosse consapevole di quanto i suoi compagni necessitassero della sua presenza e delle sue capacità.

Quella notte, Caitlin rincasò tardi; avevano avuto dei problemi al covo, affrontare metaumani senza un metaumano dalla propria parte si era rivelato più difficile del previsto.
Era esausta; desiderava solo gettarsi sul suo letto e dormire, nella speranza di non ripetere quegli incubi che l'avevano tormentata quasi ogni notte da quando aveva lasciato la sua città.
Si richiuse le porte alle spalle, ma percepì immediatamente che qualcosa, nell'atmosfera, non quadrava; così non accese le luci e si mosse con cautela, evitando il minimo rumore, stringendo in mano una lampada.
Se pensava davvero di potersi difendere con una lampada? No. Ma le avrebbe comunque permesso di guadagnare tempo.
"Caitlin"
La ragazza sobbalzò e lanciò con violenza l'oggetto nel punto dal quale il suono era venuto; in un primo momento, aveva avuto paura che Everyman si fosse liberato e fosse andata a cercarla.
Quando poi, un lampo rosso le sfrecciò accanto e accese la luce, quella le sembrò una stupida idea.
"Barry!"
"Sei impazzita?"
Il giovane la fissava ad occhi sgranati, spostando lo sguardo da lei alla lampada che gli aveva lanciato contro.
"IO? Sei impazzito tu, per caso? Non ti hanno mai detto che introdursi in casa delle persone mentre queste non ci sono, è un crimine?" 
Barry si accigliò.
"Eravamo preoccupati per te! Nessuno ha tue notizie da settimane, Stain ha detto che non eri andata da Ronnie... Non sapevamo più cosa pensare!" 
"Magari non volevo essere trovata, tu che dici?" sbottò la ragazza, dando le spalle al suo amico e dirigendosi in cucina.
Se dovevano litigare, tanto valeva farsi un caffè.
"Cait... Poteva esserti successa qualsiasi cosa! Almeno un messaggio o una chiamata..."
"Come mi hai trovata?"
Barry non riusciva a capire il motivo di tutta la freddezza nella voce di Caitlin; iniziava a pensare di aver fatto l'errore più grande del mondo a non cercarla prima... Se stava male per Wells, lui e Cisco avrebbero dovuto starle vicino.
Infondo, non lo ha mai negato, il suo lavoro alla S.T.A.R. Labs era tutto ciò che aveva.
"Cisco... ha rintracciato la tua carta di credito."
Confessò con rassegnazione e un po' di dispiacere... sapeva che non era stato un gesto carino da parte loro, ma non avevano avuto davvero altra scelta.
"Ma fai davvero?! Senti, va bene, non fa niente. Ora che hai visto che sono ancora tutta intera, puoi pure tornartene a Central City" 
Caitlin rinunciò al caffè e optò per un bicchiere di vodka: l'alcool era più appropriato per digerire quella conversazione.
In un secondo, Barry le sfrecciò accanto e provò a sfiorarle il braccio.
"Caitlin..."
"Non mi toccare!" urlò immediatamente lei, sussultando e lasciando cadere sul pavimento il bicchiere, che andò in frantumi.
Il giovane sbiancò e ammutolì; la osservava ferito, le labbra dischiuse per lo stupore, la voce smorzata da quella reazione violenta.
Aveva già osservato in Caitlin una sorta di repulsione nei suoi confronti di recente, ma proprio non riusciva a capire da cosa potesse derivare tutto quell'odio nei suoi confronti.
La ragazza gli diede nuovamente le spalle e si portò le mani sul volto, ormai in lacrime.
Si sentiva sull'orlo di una crisi di nervi, sul punto di scoppiare.
"Io... Cait..." mormorò boccheggiando lui, "Forse... avrei dovuto lasciar venire Cisco. Ma vorrei che capissi che non sono stato io a decidere che Wells fosse Reverse-Flash..."
"Non centra un bel niente Wells!" sbottò a quel punto lei, il viso stravolto e in preda agli spasmi per via del pianto.
Quasi le mancava l'aria.
"E allora qual è il problema? Non riesco a capire cosa possa aver fatto per suscitare in te un tanto disgusto nei miei confronti!" 
Barry non era più riuscito a trattenersi; i suoi dolci occhi erano lucidi, il volto contratto in un'espressione a metà tra l'addolorato e il disperato.
"Caitlin..." ripetè il suo nome, perchè la ragazza si era limitata a girarsi dall'altro lato e la costrinse a guardarlo, usando la supervelocità per intrappolarla tra il muro e il suo corpo.
"Qualunque cosa..."
"Sono andata a letto con Everyman" confessò lei e come lo disse ad alta voce, tutto sembrò più reale, il dolore più acuto, la vergogna più pungente... credette di stare per dare di stomaco.
"E questo cos..."
Capì. Capì perchè l'unica spiegazione possibile a quella situazione, era che credesse che fosse lui. 
Caitlin non si sentì più le gambe, non riusciva a reggersi in piedi ulteriormente; così consentì a Barry di stringerla e lasciò che le lacrime fuoriuscissero senza imporsi alcun limite.
Sentiva il petto del giovane sussultare contro il suo, nonostante lei tremasse forte; sperò che non si stesse dando la colpa dell'accaduto o peggio, che non avesse realizzato che provava qualcosa per lui... un qualcosa che Flash non avrebbe mai potuto ricambiare.
"Vorrei... In questo momento vorrei poter controllare il viaggio nel tempo per tornare indietro e spararlo io stesso" sussurrò con rabbia, stringendo i pugni dietro alla schiena della sua amica.
"Spararlo?"
Caitlin lo guardò confusa: cosa diavolo era successo mentre era stata via?
"Wells lo ha usato per tenderci una trappola... Cait, ascolta. Mi dispiace. Mi dispiace tanto. Capisco che tu non voglia vedermi, è tutta colpa..."
Apprendere della sua morte l'aiutò notevolmente.
"No! No, Bar, la colpa è solo mia... Avrei dovuto capire..."
Si rese conto di ciò che aveva indirettamente ammesso troppo tardi; per quello che lui sapeva, poteva anche essersi approfittato di lei senza che fosse consenziente... invece, ora gli aveva chiaramente detto che se fosse stato lui, non lo avrebbe rimpianto.
Gli aveva confessato che l'unico motivo per cui desiderava non fosse mai accaduto era il fatto che non fosse lui, gli aveva fatto intendere che voleva che fosse lui e basta.
Barry la guardò sorpreso e confuso: non se n'era accorto; non si era reso conto che Caitlin provava qualcosa per lui e questo lo rendeva il peggior amico del mondo.
"Caitlin... tu..."
"Sì" confermò rassegnata, ormai non avrebbe più avuto senso negare.
"Si. E lo so, dannazione, so che non c'è alcuna possibilità, nè tanto meno un futuro per me con te, non in quel senso. Ma almeno una volta, a questo punto, lo devo fare" asserì dopo, posando la mano dietro il suo collo e spingendo il suo viso contro il suo, baciandolo.
Quello  che aveva immaginato di provare se avesse baciato il vero Barry, non era nulla in confronto alla realtà e ciò le mandò in tilt il cervello.
"Torna con me a Central City, Caitlin" disse solo lui, con tono supplichevole, una volta che le loro labbra si furono separate.

Continuava a stringerla tra le braccia, ignaro del fatto che, nel frattempo, il cognome dell'autrice dell'articolo del futuro che Gideon aveva mostrato loro, era appena cambiato in West-Thawne.







 
Angolo Dell'Autrice
Okay, so di aver pubblicato da poco uno scempio di OS, ma
sono tornata, di nuovo, con un altro scempio di storia.
E questa volta ha addirittura tre capitoli.
Non ci posso fare nulla, amo troppo gli SnowBarry.
Volevo ringraziare le ragazze che hanno recensito le altre due storie che ho scritto e 
tutti coloro che hanno letto, nella speranza che i miei lavori siano piaciuti a qualcuno.
Mi auguro che questa mini-long venga apprezzata, se vi va lasciatemi una recensione,
mi renderebbe davvero felice.
A presto spero,

Bell :)

PS. I successivi due capitoli non so quando potrò pubblicarli perchè anche questa fanfiction l'ho scritta tempo fa,
quindi devo rivederli un po'. Spero che valga la pena attendere un pochino.

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Capitolo 2
*** LOOSE THREADS ***


LOOSE THREADS





 

"Caitlin!" 
Non appena Cisco la vide, le corse incontro e l'abbracciò.
La ragazza non riuscì a reprimere un sorriso, le era mancato davvero il suo amico.
"Mi dispiace di aver dovuto..."
"Non preoccuparti"
Non aveva senso avercela con lui, stava solo cercando di rintracciarla... Se le fosse capitato qualcosa, probabilmente grazie a quel gesto sarebbero riusciti a salvarla. 
Non se la sentiva di infierire.
A quel punto, calò tra di loro un silenzio imbarazzante che spinse Cisco ad allontanarsi da quella stanza con la scusa di dover controllare qualche filmato di quelli registrati da Wells a loro insaputa.
"Cait..." 
Barry aveva aspettato di restare solo con lei, avevano davvero tante cose di cui discutere; la fanciulla abbozzò un sorriso e poi scosse la testa.
"Non c'è nulla da dire, Bar"
"Cait, ascolta..."
Avrebbe davvero voluto parlarle, ma fu interrotto una seconda volta, questa volta da niente meno che Ronnie Raimond.
"Caitlin!" esclamò il nuovo arrivato e, vedendola, le corse immediatamente incontro, attirandola a sè. 
Barry non potè fare a meno di distogliere lo sguardo da loro e di concentrarsi sull'atmosfera notturna che si intravedeva fuori dalla finestra per evitare di ascoltare quello che i due si stavano dicendo.
"Ero così preoccupato per te... Credevo ti fosse successo qualcosa di brutto..."
"Sto bene, Ronnie, davvero..."
Capì in quel momento, che quel sentimento che aveva provato in precedenza ogni volta che li aveva visti insieme, era fastidio; solo che lo sentiva sempre di più, anche se non se lo spiegava in alcun modo.
"Bene, credo che... Che debba andare a controllare come sta Joe ora" asserì attirando l'attenzione dei due; si impose di non guardare Caitlin prima di lasciare gli S.T.A.R. Labs e, stranamente, ci riuscì.
Non seppe mai del triste sguardo che la fanciulla gli aveva rivolto nell'osservarlo sparire in un flash.

Barry aveva corso per ore.
Sentiva l'impellenza di sentire il vento sferzargli volto, di non pensare a nulla se non a correre; poi decise che probabilmente era giunto il momento di ritornare a casa West.
Cercò di fare il meno rumore possibile, ma non appena si richiuse la porta alle spalle, trovò Iris seduta sul divano ad aspettarlo.
"Ehi, Iris! Va... Tutto bene?" 
La ragazza annuì convinta, esibendo uno smagliante sorriso.
"Barry... Devo... Devo parlarti di una cosa" 
"Certo" acconsentì lui, liberandosi della giacca e prendendo posto, sedendolesi davanti.
"Dimmi pure"
"Innanzitutto volevo ringraziarti, sai, per aver riportato Eddie da me" 
Barry boccheggiò per un istante, scuotendo il capo.
"Se sei venuta solo per ringraziarmi Iris, vedi, non ce n'era alcun bisogno..."
"No. Non sono venuta a dirti solo questo. Eddie mi... Mi ha chiesto di sposarlo... Ed io ho detto si" confessò lei, facendo una pausa per osservare la reazione dell'amico, il quale si limitò ad annuìre e ad aprire e chiudere le labbra senza emettere in realtà alcun suono.
"Bene..." 
"Senti, Bar... Lo so che per te non dev'essere facile ma..."
"No, Iris, va bene, dico davvero"
Barry non aveva intenzione di trascorrere più tempo del dovuto a discutere dell'argomento; si sentiva esausto e non aveva ancora avuto il modo di metabolizzare gli ultimi eventi con Caitlin.
"Volevo che lo venissi a sapere da me, sai, non nel modo in cui io ho scoperto che tu sei..."
Il giovane sbuffò e si alzò dal divano, dirigendosi verso le scale che conducevano alla sua camera da letto.
"Non sono nelle condizioni di litigare, Iris"
La ragazza si alzò di scatto e lo raggiunse, bloccandogli la strada; beh, veramente lui avrebbe tranquillamente potuto evitare che ciò accadesse, semplicemente non ne aveva avuto la voglia.
"Non voglio litigare, vorrei solo... è troppo se ti chiedo di essere il mio testimone di nozze? Insomma, sei comunque la persona più importante della mia vita dopo mio padre e..."
Barry la fissò per qualche attimo, sbattendo ripetutamente le palpebre, la bocca dischiusa per lo stupore.
"Okay, come non detto. Richiesta stupida" commentò Iris, ma proprio quando stava per lasciare l'abitazione, lui parlò di nuovo.
"Va bene. Lo farò"
Lo disse d'un fiato, realizzando in quel momento che forse gli importava meno di quanto pensasse il fatto che stesse per diventare la signora Thawne.
"Davvero?!"
"Non potrei mai permettere che il testimone di nozze della mia migliore amica sia qualcuno diverso da me" confermò lui, ammiccando, sorridendo e sfrecciando via nella sua stanza.

Aveva passato una notte insonne.
Nonostante fosse stanchissimo, Barry non era riuscito ad addormentarsi.
Non solo perchè ogni volta che chiudeva gli occhi l'immagine dell'uomo in giallo gli appariva davanti, ma anche perchè la sua mente continuava a ritornare su Caitlin, poi su Iris, poi ancora su Caitlin.
Continuava a chiedersi come mai la faccenda di Iris non l'avesse turbato più di tanto, quando il solo pensiero che la Snow potesse essere con Ronnie in quel momento lo mandava in tilt. 
Ci aveva rimuginato su per tutto il tempo, finchè non era giunto ad una conclusione: provava qualcosa per Caitlin e c'era voluto un suo bacio e una separazione da lei per rendersi conto della verità.
Barry non era più innamorato di Iris; era rimasto aggrappato al ricordo del sentimento che lo legava a lei solo perchè aveva visto Cait credere nel suo amore per Ronnie fino alla fine. 
Solo perchè credeva di non poter avere lei.
Ma a quel punto lo capiva; capiva che anche Caitlin stava semplicemente cercando di reprimere i sentimenti che provava per lui... glielo aveva dimostrato benissimo.

Deciso a mettere un punto a quella situazione, Barry si vestì e corse agli S.T.A.R. Labs, dove, per sua fortuna, l'unica persona presente era proprio quella con cui desiderava parlare più di ogni altra cosa al mondo.
"Cait..."
"Barry" lo salutò lei, il tono che non tradiva la paura che le stava attanagliando lo stomaco... Forse pensava che facendo finta di nulla, tutto sarebbe tornato come prima.
"Ronnie è...?"
"Andato via. Di nuovo" lo informò, senza staccare lo sguardo dal monitor del computer.
"Ehi, ascolta, stavo pensando..."
Non le lasciò il tempo di finire quello che stava dicendo; in un battito di ciglia, Caitlin non era più seduta sulla sua sedia girevole, ma schiacciata, per la seconda volta nel giro di ventiquattro ore, tra il muro e il corpo di Barry.
Lui osservò per qualche secondo il volto confuso e spiazzato della ragazza, poi la baciò.
Non oppose la minima resistenza, anzi, accolse con piacere le sue labbra, muovendo le proprie timidamente e con insicurezza.
"Io... Penso che forse dovremmo andare a cena insieme" propose il giovane, sorridendo quando vide l'incredula espressione comparsa sul volto della dottoressa.
"Fai sul serio?"
La baciò di nuovo, con dolcezza e trasporto; Caitlin pensò di svenire da un momento all'altro.
"Tu che dici?"
Lo guardò indecisa per qualche istante, poi sorrise anche lei.
"Dimmi solo quando e dove" accettò e Barry la baciò ancora una volta, allontanandosi solo quando udì i passi di Cisco avanzare verso di loro.
"Ehi, ragazzi! Che mi sono perso?"

"Caitlin, sei sicura di non volere un passaggio a casa?"
Cisco glielo aveva chiesto almeno cinque volte.
"Si, tranquillo. Finisco di fare questa cosa e vado via. A casa, dico. Non intendo scappare di nuovo" biascicò la ragazza, che apparve agli occhi dell'amico un tantino nervosa.
"Tu... Tu mi nascondi qualcosa, dottoressa Snow" constatò il giovane, socchiudendo gli occhi isospettito da quell'atteggiamento.
Caitlin alzò lo sguardo su di lui, con gli occhi sgranati.
"No. Nulla. Davvero Cisco, sto bene" tentò di rassicurarlo, ma non sembrò convincerlo a pieno.
"Ne riparleremo. Domani, magari. Ho una maratona ad aspettarmi!" si congedò Ramon, raccomandandosi di spegnere tutto e chiudere a chiave prima di lasciare i laboratori.
Volevano tenere Wells lontano da tutta quella tecnologia.

Caitlin aveva appena indossato il suo cappotto, consapevole del rischio di fare tardi all'appuntamento con Barry, quando si accorse che la porta non aveva la minima intenzione di aprirsi.
In un primo momento, pensò che Cisco l'avesse involontariamente chiusa dentro, così tese la mano per prendere il cellulare e chiamare Flash, ma quello sparì in un lampo davanti ai suoi occhi.
Trattenne il respiro.
"Dottoressa Snow. Ma che piacere rivederti"
Si voltò lentamente e sussultò quando vide, materializzato davanti ai suoi occhi, proprio Harrison Wells, nella sua tuta gialla.
Non riuscì ad emettere alcun suono, nonstante avesse voluto urlargli contro.
"Sono rimasto piacevolmente sorpreso del fatto che tu fossi così restia a dubitare di me" proseguì l'uomo, camminando avanti e indietro per la stanza.
"Cosa vuole da me?" sbiliò Caitlin, stringendo i pugni per cercare di contenere la rabbia che si stava molto rapidamente impossessando di lei.
"Oh, beh. Avrei di gran lunga preferito averti dalla mia parte... Ma visto che ciò non è possibile... Credo di aver trovato un altro ruolo per te in questa storia" 
"Sa, anche se lei dovesse uccidermi... Barry la sconfiggerà. Ed è questo pensiero che mi aiuta a sopportare qualsiasi cosa ha intenzione di fare" gli intimò la ragazza, non riuscendo però a trattenere una lacrima dal rigarle la guancia: il suo tradimento le bruciava ancora troppo per ignorare il dolore.
"Vedremo" commentò Wells, poi, in un lampo, la prese tra le braccia e la condusse in una stanza situata in una remota zona degli S.T.A.R. Labs, dove la rinchiuse.
Quando Caitlin realizzò l'accaduto, iniziò a sbattere le mani contro la porta.
"Buona fortuna, dottoressa Snow" sussurrò lui, poi la lasciò sola a urlare in cerca d'aiuto, mentre il gelo più totale si diffondeva attorno a lei.
Passò diversi minuti in quello stato, forse ore, pianse e gridò finchè ghiaccio e freddo non furono così intensi da privarla persino della voce, da far solidificare anche le lacrime che fuoriuscivano dai suoi occhi.
Guardò triste l'orologio che portava al polso, ormai quasi del tutto morto: le 9.30.
Era già trascorsa un'ora e mezza da quando era stata chiusa lì dentro.
Pensò a Barry, al fatto che a breve l'avrebbe aspettata dietro alla porta del suo appartamento, una porta destinata a restare chiusa.
"Mi dispiace" mormorò tra i fremiti, per poi chiudere le palpebre e lasciarsi andare.
Non sentiva più nulla.

"Cisco? Sai per caso che fine ha fatto Caitlin?"
Barry aveva provato a chiamarla una decina di volte, si era persino intrufolato in casa sua, ma di lei non vi era alcuna traccia; così, alla fine, aveva deciso di chiamare il loro amico e vedere se ne sapeva qualcosa.
"Mmmh. L'ho lasciata qualche ora fa ai laboratori. Era un tantino strana. Ma che diavolo sta succedendo? Mi state nascondendo qualcosa"
"Cisco, non è il momento. Cait non è a casa sua e non risponde al cellulare!" lo interruppe il giovane, sfrecciando e raggiungendo gli S.T.A.R. Labs in un attimo.
"Credi che sia andata via di nuovo?" domandò l'altro, mentre Allen si accingeva a controllare i filmati delle videocamere dello stabilimento.
"Non ne avrebbe alcun moti..."
Sbiancò. Fu in grado di dire solo cinque parole prima di perdere la presa sul telefono, facendolo cadere per terra.
"Wells. L'ha presa lui"
Nell'esatto momento in cui quella scena si parò davanti ai suoi occhi, Barry seppe dov'era la ragazza; nulla di rassicurante, considerando l'orario del rapimento e l'uomo con cui avevano a che fare.
Non si era mai sentito così lento; avrebbe dovuto capire che dietro al ritardo della fanciulla si nascondeva lo zampino dell'Uomo che gli aveva già rovinato la vita una volta.
Non gli avrebbe permesso di farlo una seconda.
Raggiunse la porta che aveva visto nel filmato e la aprì con le sue abilità; immediatamente, fu investito da una folata di freddo tale che gli entrò nelle vene e lo rallentò non poco.
Freddo e velocità non andavano d'accordo.
"CAITLIN!" urlò quando la vide, quasi congelata, inerme, rannicchiata contro la parete.
Ci impiegò un bel po' a tirarla fuori da lì, incapace di utilizzare i suoi poteri, indebolito dal gelo e dall'acuto dolore che gli attanagliava lo stomaco.
"Cait, resisti. Cait, resta con me" la supplicava, sperando che Cisco li raggiungesse al più presto e cercando un posto abbastanza al caldo da poterla aiutare.
Riuscì a sciogliere il ghiaccio, ma la fanciulla non dava alcun segno di vita.
Per fortuna, il loro amico non tardò a presentarsi ai laboratori S.T.A.R.
"Seguimi, Barry. Non c'è tempo da perdere" disse non appena vide il corpo esanime di Caitlin.
Sembrava morta.
Così morta che Cisco quasi pensò che sarebbe stato tutto inutile.


 




Angolo Dell'Autrice
Ed ecomi di nuovo qui, col secondo e probabilmente penultimo, capitolo.
Ci tengo a ringraziare tutte le persone così gentili da avermi lasciato una recensione, grazie infinite!
Se vi va, fatemi sapere cosa pensate del nuovo capitolo... Si, si lo so.... L'ho interrotto in un momentaccio, ma magari
ne varrà la pena no? 
A presto,

Bell :)

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