Dormire in due rende la notte meno opaca

di musa07
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. KageHina ***
Capitolo 2: *** 2. DaiSuga ***
Capitolo 3: *** 3. TooruKuroo ***



Capitolo 1
*** 1. KageHina ***


 


 
1. KageHina
 


 
Dormire al fianco di Hinata equivale a dormire al fianco di una piccola tarantolina.
Perché è un moto perpetuo e continuo.
Alla fine, stanco del suo peregrinare ​su e giù per le lenzuola, sempre nell’incoscienza del sonno, Shoyo lo elegge come suo personalissimo materasso e - con un grosso sospiro soddisfatto, dopo essersi buttato a pesce sopra di lui, affondando il volto sull’incavo del suo collo - piomba nella più completa e totale immobilità.
Solo allora, Tobio può permettersi il meritato riposo del guerriero.
Emette un piccolo sospiro a sua volta, chiudendo gli occhi, iniziando a giocherellare con quelle ciocche rosse ribelli tanto amate attorcigliandole, beandosi del profumo di shampoo che sprigionano. Beandosi del calore del corpo dell’altro. Del suono del suo respirare lieve. Di come si accoccoli maggiormente su di lui mormorando qualcosa di incomprensibile. E allora Tobio socchiude gli occhi, sollevando appena il volto di lato per fissare il viso dell’altro, e sentendosi inondare il cuore di un calore assurdo a vedere il sorriso sulle labbra del suo piccolo corvetto.
 
Ed è lo stesso sorriso, la stessa sensazione di calore, di amore, che prova anche Shoyo la mattina, quando si sveglia e si trova il volto di Tobio, ancora addormentato, ad un soffio dal suo.
E non lo sveglierebbe per nessuna ragione al mondo.
Perché il sorriso che Tobio – il SUO Tobio - ha in quei momenti, è qualcosa di prezioso. Di unico.
È un sorriso lieve, innocente, sereno, ed è solo suo. È qualcosa che appartiene solo a lui.
E allora Shoyo sorride di riflesso. Piano piano gli si acciambella nuovamente addosso e per un attimo spalanca gli occhi sorpreso quando si sente avvolgere la schiena dalle braccia dell’alzatore, che lo circondano gentili.
Si sta così bene qui, pensa. E non c’è nessun altro posto al mondo dove vorrebbe trovarsi.
Tra le braccia del suo amore …



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Capitolo 2
*** 2. DaiSuga ***





2. DaiSuga
 


È una piccola scia di baci, che parte dalla base della schiena e si sta spingendo su fino al collo, a risvegliare Suga dal suo sonno.
È steso pancia sotto, con le braccia sotto il cuscino, il lenzuolo, scalciato via durante la notte, a coprirgli solo le gambe, il viso girato verso destra. Alla parte del letto dove dorme il suo adorato amore.
Sorride ancora prima di sentir le labbra di Daichi posarsi sul suo volto. Sa perfettamente dov’è indirizzato.
Ed è proprio lì che sente il respiro caldo di Daichi posarsi. Sotto l’occhio sinistro. Sul suo neo. Sa quanto l’altro semplicemente lo adori. Quanti minuti passi in contemplazione di quella che lui, Koushi, considerava un’imperfezione. Considerava, perché da quando ha conosciuto Daichi, da quando stanno insieme, ha iniziato ad amare quel neo anche lui. Fosse solo per tutte le attenzioni che il suo compagno li dedica. Per come appoggi la punta delle dita sfiorandolo, quasi avesse porcellana tra le dita. Quasi avesse paura di romperlo.
Non apre ancora gli occhi. Vuole godersi ancora per un istante quella sensazione, ma quando le labbra di Daichi scendono verso le sue, dopo aver fatto una deviazione sulla punta del naso, risponde al bacio leggero con un piccolo schiocco.
- Buongiorno – sussurra appena, socchiudendo gli occhi.
 
E quale meraviglia per Daichi quella visione. Quello sguardo ancora adorabilmente assonnato, quell’espressione soave.
Non può esimersi dal stringerlo forte a sé. Dal rapirlo in un abbraccio.
- Buongiorno – ripete a sua volta – amore mio – pensa bene di aggiungere e sente Suga ridacchiare sul suo petto, mentre gli sta accarezzando la schiena, con tocchi lievi e circolari.
Sente il battito del cuore dell’altro al sincrono con il suo. Stringe ancora di più, per comunicargli tutto ciò che prova per lui, per poi scusarsi l’attimo immediatamente successivo per quello che teme esser stato un impeto troppo forte.
Come la loro prima volta. Quanto si era preoccupato! Quasi non aveva respirato per tutto il tempo, Daichi, per il terrore di fargli male. E Suga, sempre con il suo sorriso bellissimo, l’aveva rassicurato, tranquillizzato, guidato.
- Scusa – bofonchia, ridacchiando e portandosi una mano sulla nuca, per celare il suo imbarazzo.
È una meraviglia per Koushi vederlo imbarazzato. Sembra un piccolo orsetto, che ha il terrore di muoversi in un negozio di cristalli, per il timore di rompere ciò che gli sta intorno.
- Non sono così fragile, Daichi – gli ricorda lui, come ogni volta, ridendo.
- Lo so. Lo so bene, Suga – è la risposta dell’altro, che lo guardo oltre gli occhi, dentro di lui, serio – Tu, tra tutti noi, sei quello con il cuore più grande. Con l’animo più saldo. –
E Koushi, ogni volta, si sente morire a quelle parole. Si emoziona. Si schernisce, convinto di non meritarsele. Pensa che gli altri vedano in lui cose che non gli appartengono in realtà.
È il solito modesto, Koushi, è umile. Ha davvero il cuore più grande e generoso di tutti loro. Quell’animo pulsante in grado di sostenere e dar coraggio e conforto sempre.
È per questo che Daichi lo ama alla follia.
È per questo che è grato, felice, raggiante, di poter vivere un’altra giornata insieme a lui.
Insieme al suo adorato amore …
 
 
 
 
Deliri miei personali personalissimi: Ho volutamente finito con le stesse parole della flash KageHina, anche la flash DaiSuga.
Sti quattro mi uccidono di fluff, come se non ci fosse un domani. Amori T_T
Fortuna arrivano Tooru e Kuroo nella prossima … Sì, non vi aspettavate mica una IwaOi, vero? Ehm, couf couf … come dire? Mi spiace, ma io – forse unica sul pianeta Terra – se non l’aveste capito, shippo la TooruKuroo, o la KurooTooru (Son interscambiabili. Porcellini! lol)
Alla prossima allora, se anche voi – come me – trovate che ‘sti due siano dannatamente hot insieme.
Grazie a Maki, Eliot, Andypluffa che hanno gentilmente commentato la prima flash.
Grazie, davvero! <3


 

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Capitolo 3
*** 3. TooruKuroo ***




3. TooruKuroo (o KurooTooru, come preferite. Davvero! Loro due mica si offendono^^ tanto son reverse, ohhhh yes!)
 



Piove a dirotto stamattina. Tanto da far tremare i vetri delle finestre.
Di andare a correre, non se ne parla proprio!
Ieri sera sono andati a letto che era estate inoltrata, e di colpo, adesso, si son ritrovati catapultati in autunno. Non che avessero posto particolare attenzione a ciò che li circondava. Non dopo cinque giorni con lui che, a causa della sospensione estiva dei corsi universitari era stato praticamente costretto dai suoi ad andarli a trovare, era stato assente da casa. Dalla loro casa.
Sarebbe potuto venir giù anche il Padre Eterno, e loro non se ne sarebbero accorti proprio per niente.
Al pensiero della sera prima, Kuroo si stiracchia beatamente con un sorriso sornione che ben gli si addice, stando ben attento a non svegliare Tooru che se la dorme ancora della grossa accanto a lui.
Getta un’occhiata distratta ai loro abiti disseminati per terra, lungo il cammino che dalla porta d’ingresso li ha condotti alla loro stanza.
Neanche si capacita del fatto che ci siano arrivati davvero alla camera!
Già era stata dura non saltarsi addosso in aeroporto, dove Tooru era andato a prenderlo. Soprattutto se il suddetto Oikawa Tooru aveva ben pensato di presentarsi a lui con quel paio d’occhiali da vista a montatura nera che lo rendevano a dir poco illegale.
Eh, no! aveva pensato Kuroo, ghignante, rendendo difficoltoso al suo compagno anche la semplice manovra di uscita dal parcheggio in retromarcia, visto che aveva deciso di non lasciargli le labbra nemmeno per un secondo.
Avevano rischiato all’incirca un migliaio di incidenti, sempre per lo stesso identico motivo, tanto che ad un certo punto, ad un semaforo, Tooru – traendo un profondo ispiro volto a calmarsi, dopo averlo attirato a sé, strattonandolo per il colletto della camicia rossa, costringendolo all’ennesimo bacio al cardiopalma – gli aveva lanciato un’occhiata provocatoria, delle sue.
- Vuoi che giri alla prossima? – gli aveva chiesto, facendo un eloquente gesto con il capo, ad indicargli la collinetta che si stagliava sopra di loro.
- Vuoi farlo in macchina? – gli aveva domandato lui, sgranando gli occhi.
Non si ricordava nemmeno più l’ultima volta in cui l’avevano fatto in macchina. Ok, non ricordava quando fosse successo, non che non ricordasse come fosse stato. Divino, come al solito. Solo che per loro due, entrambi alti, l’abitacolo angusto della macchina di Tooru non era il massimo, nonostante fosse una jeep.
- Vuoi farlo in macchina? – gli aveva quindi chiesto.
- Più che altro vorrei arrivare a casa sano e salvo. Ma con te che continui a tendermi agguati, dubito che riusciremo a portare a casa il culo per intero. – lo aveva preso in giro Tooru, scoppiando a ridere di gusto.
E c’erano davvero arrivati a casa, alla fine.
 
Sogghigna nuovamente, Kuroo. Impossibile non farlo d’altra parte quando si ha la spudorata e sfacciata fortuna di avere uno come Oikawa Tooru tra le mani. O tra le gambe … Sì, dettagli insomma.
Si mette disteso di lato, proprio di fronte a quel volto praticamente perfetto, tanto da sembrar uscito dalla tela di un pittore. E adesso il sorriso si ammorbidisce, mentre inizia ad accarezzargli i capelli castani e coglie ogni minimo dettaglio di quell’espressione resa mite e mansueta dal sonno.
Quanto sa anche essere dolce, Tooru, quando vuole, pensa, e sorride nuovamente.
Pensa che quei tre anni son volati, perché stanno davvero bene insieme, sotto ogni punto di vista. Si divertono un sacco insieme. Lui, soprattutto, si diverte un sacco a tentar di demolire il romanticismo dell’alzatore, quando quest’ultimo organizza cenette a lume di candela, quando vuole, esige, pretende di fare la colazione a letto. Non che a Kuroo non piacciano queste cose, ma è troppo sadicamente divertente vedere l’aria imbronciata che assume Tooru, incrociando le braccia al petto, gonfiando le guance in uno sbuffo quando lui finge che quelle cose lo lascino indifferente.
Ha mille e più sfaccettature il volto di Tooru e lui le ha imparate tutte. E le trova una più adorabile dell’altra, ma se proprio dovesse stilare una classifica, quella che ama di più è quella che ha in quel preciso istante. Mentre sta dormendo serenamente. Mentre lo vedo lottare duramente contro il momento di risveglio, tentando di aggrapparsi ancora alle braccia di Morfeo.
- Mmmm … - mugugna l’alzatore, spostandosi da davanti agli occhi ciocche scomposte di capelli e lui sgrana gli occhi.
“È un amore!” si ritrova a pensare Kuroo.
 
Sapere che - come da tre anni a quella parte, cioè da quando vivono insieme una volta iniziata l’Università - la prima cosa che vedrà non appena aprirà gli occhi, saranno quelli neri di Kuroo, è l’unica cosa che convince l’ultimo baluardo di disperata resistenza al risveglio a desistere.
Miagola ancora qualcosa di incomprensibile. Lui odia svegliarsi alla mattina. È l’unico momento di sconforto che ha in tutta la giornata, perché, se potesse, resterebbe a letto tutto il giorno.
Con quel tempo poi!, pensa, non appena sente l’ennesimo fragore del temporale.
- Ho una proposta da farti, Micio … - pensa bene di risvegliarlo Kuroo e lui ha ancora talmente tanto di quel sonno, che non ha la forza di prenderlo in giro per quel “Micio” con il quale si ostina a chiamarlo.
Dovrei esser io a chiamarti così!, gli aveva fatto notare Tooru la prima volta in cui l’ex Capitano Nekoma l’aveva apostrofato in quella maniera, facendo riferimento alla sua vecchia squadra.
E adesso, Kuroo pensa bene di iniziare a fargli i grattini dietro le orecchie, proprio come si fa ad un gatto.
- Mmmm … vuoi che inizi a far le fusa? – si diverte a prenderlo in giro, mentre socchiude gli occhi e l’altro scoppia a ridere.
- Oh no, Micio: tu produci meglio altri suoni, te l’assicuro io! – ridacchia Kuroo, facendo riferimento al fatto che non sono due particolarmente silenziosi quando fanno l’amore.
- Chissà di chi è la colpa … - mormora appena, reprimendo a stento uno sbadiglio – Questa proposta allora? – chiede poi, accoccolandosi contro di lui, a ricercarne il calore del corpo e Kuroo sente un brivido, perché – al solito – il corpo di Tooru è bollente.
- Che ne dici di stare tutto il giorno a letto? –
L’alzatore drizza le antenne ed è sveglio in un momento. Si mette seduto sul letto.
- A farci le coccole tutto il giorno? – proferisce tra il serio e il faceto.
- Sì – risponde l’altro, scoppiando a ridere, prima di attirarlo per un polso e farlo scivolare sopra di sé.
Una serie di piccoli baci, di piccoli schiocchi, si susseguono l’uno con l’altro, dando i brividi ad entrambi stavolta.
- A cosa è dovuta quest’allettante proposta? – finge di far lo gnorri Tooru, issandosi sulle braccia per poterlo fissare negli occhi e crogiolarsi alla vista dei suoi capelli neri adorabilmente spettinati.
- Mah … niente … - è la replica di Kuroo, che si guarda in giro, fingendo noncuranza.
- Niente? Niente? – insiste, iniziando a stusciargli il ginocchio sulla coscia sinistra dopo essersi insinuato diabolicamente tra le sue gambe.
Adorano punzecchiarsi. Fa troppo parte del carattere frizzante e pungente di entrambi.
Si fissano per un instante, prima che Kuroo capovolga rapidamente le posizioni, intrappolandogli i polsi sopra la testa.
Un’altra lunga occhiata, carica di aspettative. Di significati.
- Buon anniversario … - gli bisbiglia sulle labbra e Tooru sorride. Di un sorriso vero, mandando in visibilio Kuroo, che si abbassa per sfiorargli leggero la bocca in un piccolo bacio.
 
Questa volta glielo concede. Di non rovinare il momento di romanticismo al suo adorato amore …
 
 
 
Scleri personali personalissimi: Sì, vabbè: superate abbondantemente le 500 parole in questa terza parte, colpa loro ovviamente. Solo loro. Io, innocente sono!
Grazie a tutti. A chi ha letto, a chi ha recensito, ha chi ha messo questa raccolta tra le seguite/preferite/ricordate.
Io attendo con ansia la seconda stagione e nella – straziante – attesa leggo e sforno fic su ‘sti ragazzuoli giusto per non sclerare ancora di più al non averceli intorno.
Alla prossima
Bc bc

 

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