Our Personal Space - Un Appartamento per due di Dimea (/viewuser.php?uid=30497)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo/ Buonanotte Detroit ***
Capitolo 2: *** Capitolo I/ Il Talento di Mr Fatty ***
Capitolo 3: *** Capitolo II/ Verde Speranza ***
Capitolo 4: *** Capitolo III/ A Due Passi Dall'Apocalisse ***
Capitolo 5: *** Capitolo IV / Vapore ***
Capitolo 6: *** Capitolo V/ Quasi Amici ***
Capitolo 1 *** Prologo/ Buonanotte Detroit ***
Dean Winchester
è sempre stato un ragazzo impulsivo e testardo
Da quando suo fratello
minore Samuel, era partito per il college, la vita del giovane Dean era
calata precipitosamente verso un baratro.
La sua relazione con
Lisa, dopo quattro anni, era finita in maniera disastrosa, ed il lavoro
presso l'officina dello zio Bobby cominciava a scarseggiare.
Forse fu proprio per la
sua indole, o forse per spirito di conservazione, ma una mattina il
ragazzo si rese conto che la cittadina di provincia in cui viveva con
lo zio ed il fratello, da vent'anni , ora cominciava a stargli stretta.
Iniziava a soffocarlo... Tanto da cominciare a fare i bagagli.
Con la benedizione dello
zio Bobby, un borsone contenente qualche abito ed uno scatolone di
vinili caricati nella vecchia auto ereditata dal padre, il maggiore dei
Winchester partì alla volta di Detroit.
Ed è proprio
qui che comincia la nostra storia.
Ma il giovane Winchester non sa a cosa sta andando incontro...
Tra un coinquilino strano, vicine di casa avvenenti ed Ex incallite.
Prologo
Buonanotte Detroit
Mi chiedo ancora che ci faccio
qui
non ci sto dentro
piú
e mi chiedo come
mai
almeno tu che vai
piano
resisterai ma io
no
e penso d'intuire che
fine faró
se non cambiassi
idea
so che mi pentirei ....
ah!
mi conosco mi pentirei
[...]
e credo che la
strada
sappia esattamente chi
sei
[...]
[Voglia di Dance all night - Effeil 65]
Le lancette indicavano le 20.25 e i cartelli autostradali segnalavano
l'uscita sulla Eight Mile Road a pochi chilometri, mentre la radio
canticchiava Any Way
You Want It dei Journey.
Ti era sempre piaciuto il Rock classico, tanto da farlo diventare il
tuo unico compagno di viaggio. Era divertente non avere nessuno,
nell'abitacolo della tua Bimba, in grado di romperti i coglioni se
cantavi a squarciagola.
Eri partito un paio di giorni prima, fermandoti a riflettere, di tanto
in tanto, sulla tua scelta. La partenza di Sammy ti aveva lasciato
debole e la rottura con Lisa ti aveva dato il colpo di grazia.
Desideravi solo macinare più strada possibile, creare
un'incolmabile distanza tra te e quella cittadina in Colorado.
L'asfalto
volava sotto l'Impala, mentre il mondo cambiava attorno a te. Ti
passasti una mano tra i capelli biondi, scompigliandoli, mentre
l'autostrada mutava nella eight mile road.
Non ti eri prefissato una meta, ma Detroit rappresentava un ricordo
d'infanzia, quindi Perchè non cedere anche solo per un
giorno?
Tua madre ti diceva che tutto accade per un motivo, che noi seguiamo un
filo invisibile. E tu seguivi quella scia, senza sapere dove ti avrebbe
portato.
Non ti eri ancora posto la domanda "cosa farò?". Alle
superiori eri nella squadra di football, giusto per passare il tempo...
e per provarci con qualche cheerleader.
Sfortunatamente, il genio della famiglia era sempre stato Sam, a te era
toccata l'idiozia e la testardaggine. Non ti era mai piaciuto
studiare, quindi avevi scelto la strada più semplice ovvero
lavorare come meccanico nell'officina di Bobby.
Fortunatamente la voglia di fare non ti era mai mancata.
Un'insegna catturò la tua attenzione, tanto da farti
fermare. Avevi bisogno di rinfrescare la gola e di qualche
indicazione... certo, forse Opyum Lounge non era un nome
rassicurante, ma ti fidasti del tuo strano istinto, che diceva che
saresti uscito vivo di lì.
Il locale
puzzava di muffa ed alcool di pessima qualità, ma cercasti
di non farvi caso più di tanto. Eri entrato in quella
bettola nella speranza di rimediare una birra ed un motel nei paraggi.
Niente di più, niente di meno.
Ti accomodasti ad uno sgabello, ignorando le occhiatacce dei pochi
presenti nel pub.
-Scusi - domandasti con il tuo tono affabile - potrei avere una birra?-
Il barista corpulento allungò un braccio tatuato, porgendoti
una pinta, senza fiatare.
Riprovasti di nuovo a parlare, ma l'armadio al di là
del bancone, ti ringhiò il suo dissenso.
Gran bel comitato di
benvenuto!
-Non caverai un ragno dal buco...- ridacchiò una voce alla
tua destra. - Sei nuovo, vero? Altrimenti sapresti che Erwin
è di poche parole...-
Un ragazzo dagli occhi color ghiaccio, ti fissava, appollaiato su uno
sgabello con un bicchiere di Whisky in mano ed un sorriso sghembo
stampato in volto. Ad occhio e croce sembrava poco più
grande di te, forse un paio di anni .
Probabilmente dovevi sembrare parecchio a disagio, tanto che quello
strano individuo finì per scusarsi, porgendoti la
mano.
-Perdonami, non si vedono spesso facce nuove, qui dentro- disse,
accennando con il capo al barista e ridacchiando -Generalmente le
persone scappano subito. Il mio nome è Castiel, piacere-
Titubasti un secondo, prima di accettare la stretta di mano e lui se ne
rese conto e ti lanciò uno sguardo interrogativo.
-Dean... e sì, sono appena arrivato.- ti decidesti a
rispondere.
-Cosa ti porta qui, Dean- Forse fu solo una tua impressione,
ma sembrò quasi che enfatizzasse il tuo nome. -Direi che
questa non è una via da turisti...- sussurrò,
prima di portarsi il bicchiere alle labbra.
Non aveva tutti i torti, ti trovavi nei sobborghi di Detroit, ma avevi
scelto di fermarti comunque.
-A dir la verità, cambio aria- ridacchiasti - A tal
proposito, conosci un motel nei paraggi? Dove mi possa fermare un paio
di giorni....- ed in quel momento ti tornò in mente il
discorso di tua madre, sul filo invisibile - mentre cerco un posto ed
un lavoro.-
Castiel corrugò la fronte e ti squadrò, come se
stesse cercando i farti una strana radiografia. Si portò
ancora una volta il bicchiere alla bocca.
-Qualche chilometro da qui c'è un motel...- disse
sfregandosi il mento, prima di tornare a guardarti - ma se cerchi un
appartamento, beh... io sto cercando un coinquilino-
Quel ragazzo poteva essere un serial killer, per quel che ne sapevi.
-Tranquillo, non è in questa zona...- sorrise lui, come se
ti avesse letto nel pensiero -è in centro. Nessun pazzo
prenderebbe casa qui...-
Ok, questo era un punto a suo favore. Ma qualcosa non quadrava...
-E come mai vieni qui ? Insomma, non mi sembra un posto di classe...-
Lui parve pensarci un secondo.
-Mi piace venire qui per farmi un goccetto ogni tanto, sai
nessuno ti importuna ...- bevve l'ultimo sorso prima
di riprendere -Beh, Dean, quanti anni hai? Sai, per fare un po' di
conversazione...-
Dopo un'ora buona di amichevole chiacchierata, ti eri autoconvinto di
sapere vita, morte e miracoli del ragazzo: il suo nome era Castiel
Novak, ventisettenne, specializzando in medicina. Amava i tramonti... e
bla bla bla. La cosa più importante è che non
sembrava un serial killer e che ti stava offrendo di dividere le spese
di un tetto ed un minimo di compagnia. Male non poteva essere!
-Gran bella auto! Non se ne vedono spesso in giro.- esordì
Castiel, girando attorno alla tua Bimba prima di accomodarsi
nell'abitacolo e cominciare a fare da navigatore.
-Castiel... è un nome particolare...-
-Genitori New Age- rispose velocemente il tuo futuro coinquilino - Ora
gira a destra, e alla prossima a sinistra.-
Venti minuti di navigatore umano, ed eravate già
nell'ascensore.
-Quinto piano, interno 22B- sorrise affabile il moro.
Castiel spalancò la porta immacolata ed accese
l'interruttore alla sua destra, illuminando il soggiorno e la cucina.
Ti trovavi all'interno di un quadrato perfetto. Le pareti a mattoni a
vista ed un arredamento spartano. Perfetto! Niente orpelli, o roba
simile.
-Per l'affitto ci metteremo a posto quando avrai un lavoro, per ora non
ti preoccupare... ah! Il bagno è l'ultima porta a destra,
mentre quelle due frontali sono le due camere da letto. La tua
è quella sulla sinistra.- Disse Castiel meccanicamente,
accompagnandoti nella tua stanza. -Se ti va, domattina posso
accompagnarti a fare la copia delle chiavi...-
Dopo una tua risposta affermativa, il ragazzo ti lasciò
nella camera.
Si trattava di una stanza sobria. Tre pareti immacolate e quella ai
piedi del letto, color antracite. Vicino alla finestra, se ne stava una
strana libreria a scala e qualche mensola, accanto ad una cassettiera
bassa, mentre il letto matrimoniale si trovava alla parete opposta.
Decidesti di cominciare a sistemare i tuoi vestiti ed i vecchi vinili,
prima di buttarti sul letto.
Continua.
Eccoci qui, con una commedia degli equivoci tutta in tinte Destiel.
Questo è solo il prologo, spero di avervi incuriositi.
Ci sarà da ridere tra ex che ritornano, fratelli curiosi ed
un coinquilino MOLTO invadente.
A presto, Dimea
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Capitolo 2 *** Capitolo I/ Il Talento di Mr Fatty ***
Capitolo I
Il Talento di Mr Fatty
Nice to meet you, where you been?
I could show you incredible things
[...]
Ain’t it funny, rumors fly
And I know you heard about me
So hey, let’s be friends
I’m dying to see how this one ends
[Blank Space - Taylor Swift]
Era cosa universalmente riconosciuta, che la mattina, la tua
reattività era
pressoché inesistente ed il tuo cervello ragionava a scatti.
Sicuramente il ritrovarsi una sottospecie di cuscino in faccia non
aiutava la tua situazione, ma il tuo essere irrequieto anche nel sonno,
ti portava a risvegli tutt'altro che comuni.
Decidesti di rimanere ancora qualche istante sotto lo coperte, prima di
realizzare che la cosa che se ne stava sul tuo volto, respirava.
Lanciasti un
urlo, saltando
dal letto e lasciando che l'esserino planasse sul cuscino. Ti
ritrovasti
faccia a faccia con un coso
somigliante ad un topo, mentre Castiel faceva capolino dalla porta.
-Oh! Vedo che hai fatto la conoscenza di Mr Fatty... -
Te ne stavi aggrappato al muro, con gli occhi fuori dalle orbite.
-Che diavolo è quel coso... E PERCHE' MI DORMIVA IN FACCIA?-
Urlasti mentre il mostriciattolo peloso si arrampicava sulla spalla del
ragazzo.
Il roditore rimase a fissarti con gli occhioni liquidi, quasi cercasse
la tua attenzione.
-E' un dolcissimo Petauro dello zucchero. E credimi, non lo fa con
tutti, solo con chi gli piace.- rispose, coccolando la palla di pelo.
Non riuscivi a capire se ti shockasse di più lo stare
simpatico allo scoiattolo o la vestaglia di flanella, aperta, del tuo
coinquilino che lasciava in bella vista un paio di boxer bianchi con
api stampate.
-Bel tatuaggio- aggiunse Castiel prima di dirigersi verso la cucina e,
solo in quel momento, ti rendesti conto di indossare solo i pantaloni.
Buongiorno Detroit!
Infilasti la prima maglietta a portata di mano, prima di seguire la
traiettoria del moro. Strascicando i piedi nudi sul parquet, arrivasti
in cucina, dove il tuo coinquilino ti porse una tazza di
caffè.
-Grazie, Cass... posso chiamarti così, vero?- Il giovane si
illuminò, ed annuì .
-Sai - cominciò, dopo un breve attimo di silenzio
- Il vero nome di Mr Fatty era diverso. Mio fratello lo prendeva in
giro per un suo piccolo problema, da cucciolo... lo chiamava Mr Farty.-
Per poco non ti andò di traverso il caffè. Avevi
sentito bene?!? Il coso che ti dormiva in faccia, soffriva di
aerofagia?!? Cercasti di scacciare la terribile immagine che stava
prendendo piede nella tua mente.
-Beh... Fatty, è più adatto- cercasti di dire tra
un colpo di tosse e l'altro, fissando l'animaletto in notevole
sovrappeso.
Castiel ti si avvicinò con un piattino.
-Ti piace la torta di mele? Ne ho presa un po' ieri, ma da solo ci
vuole tanto a finirla...-
Ti voltasti, verso quello strano figuro, con gli occhi lucidi,
lasciandoti sfuggire un sospiro felice ed accettando di buona lena il
dono. Torta... Lo avresti aiutato molto volentieri a finirla. Con una
sola frase ti aveva fatto dimenticare il suo aneddoto della palla di
pelo con problemi di perdite... ok, dimenticato no, ma messo da parte
per qualche minuto.
Dal piatto arrivava il profumo della cannella a solleticare le tue
papille gustative.
-Ti spiace se accendo la radio mentre finiamo la colazione?- chiese il
moro, vicino allo stereo.
In quel momento poteva anche partire la voce di Justin Biber. NIENTE ti
avrebbe allontanato dalla tua felicità a portata di
cucchiaio. Tanto che non ti rendesti conto della musica new age attorno
a te.
Ma la coda dell'occhio catturò il ragazzo in vestaglia,
annaffiare qualcosa vicino alla finestra. Sembrava un vaso per piante
officinali, di quelli un po' bohèmien. Ti ricordava quelli
di Lisa. Lei amava cucinare ed aveva sempre una vaschetta di piante
aromatiche sul bancone della cucina.
La cosa ti fece sorridere.
-Ehi, specializzando- lo schernisti -Ti dai al pollice verde?-
Castiel rise a quella battuta, annuendo -Eh sì, sono piante
delicate...- rise. - Ascolta, tra poco devo uscire per andare ai corsi.
Se esci con me, facciamo la copia delle chiavi, così non ci
sono problemi per nessuno.-
Decidesti, quindi, di cambiarti il più in fretta possibile
per lasciar la possibilità all'altro di usufruire del bagno.
Apristi l'acqua, pronto per lavarti i denti, ma la porta si
spalancò e ti ritrovasti, con lo spazzolino in bocca, a
fissare Cass.
-Oh! Scusa, sai ero abituato da solo... ehm... beh...
aspetterò, ehm, qui fuori...- sussurrò chiudendo
la porta, seguito dal tuo sguardo interdetto.
Fissasti lo specchio, finendo ciò che avevi iniziato,
cercando di non pensare all'accaduto. In fondo poteva capitare e tu
potevi passarci sopra... e avresti imparato a chiudere le porte per
evitare altre situazioni spiacevoli.
Dopo un paio d'ore, tu avevi finalmente il tuo mazzo di chiavi
ed il tuo coinquilino si trovava a lezione.
Con passo svelto, cominciasti ad avviarti verso un'edicola per dare il
via alla tua ricerca di un lavoro, almeno tramite un giornale.
Di Detroit conoscevi poco e nulla, e la tua scarsa voglia di chiedere
informazioni ti fu fatale. Nel giro di venti minuti ti rendesti conto
che stavi solo girando intorno... molto male! L'unica via che
riconoscevi con facilità era quella del palazzo, quindi con
l'umore nero ed il passo forzato, ti avviasti verso casa.
Sbuffando apristi il portone. Ti era sembrato strano non vedere un
portiere, ma Cass ti aveva prontamente spiegato che il vecchio Crowley
era in vacanza. Era tornato per qualche giorno dai parenti inglesi.
Poco male, in quel preciso istante, gli avresti ringhiato anche al
minimo accenno di saluto.
Arrivasti davanti all'ascensore, ma qualcosa ti bloccò.
Davanti alle porte, troneggiava un bel cartello "FUORI SERVIZIO".
-QUESTO DUE ORE FA NON C'ERA!- Maledicesti, avviandoti verso
le scale. Cinque piani. A piedi. -Bene.-
Con chissà quale autocontrollo, riuscisti finalmente ad
arrivare al quinto piano, madido di sudore. Con la mano tremula, per la
rabbia, infilasti la chiave nella toppa.
Solo quando la porta si richiuse alle tue spalle, tirasti un sospiro di
sollievo.
Qualcosa ti si arrampicò sulla schiena, e ti ritrovasti due
occhietti neri che ti fissavano dalla spalla. Mr Fatty se ne stava
lì, ad osservarti.
In fondo quel tipo strano aveva ragione, quell'esserino era dolce ed
una parte di te si sentì in colpa per il comportamento nei
suoi confronti, la mattina.
-Ehi, Sacchetto di gas, in fondo non sei male...- ammettesti, prima di
renderti conto di aver lasciato le chiavi fuori.
Sbuffando apristi la porta. E in un attimo, accadde il danno.
Quella piccola peste del Petauro, planò dalla tua spalla e
corse giù per le scala. Ti lanciasti di corsa
all'inseguimento della bestiola, per una rampa. Arrivando davanti
all'appartamento 18C. Qui l'essere, si arrampicò sulla
ringhiera e planò sul campanello. Non riuscisti a fermarlo
in tempo, e la porta si aprì... mentre tu te ne stavi in
ginocchio sullo zerbino a prendere il fuggitivo, che senza polemiche si
arrampicò sulla tua testa.
-Ehi! Mr Fatty, che ci fai qui?- Una voce femminile ti costrinse a
voltarti.
Una ragazza dai capelli rossi se ne stava sulla porta a fissarti con
aria divertita.
-Ehm, scusa... sono il nuovo coinquilino di Novak, mi è
scappato il coso peloso...ehm...-
-Charlie, piacere. Tranquillo, Fatty viene ogni volta che Castiel apre
la porta. Cerca qualche pezzo di frutta- Rise aiutandoti ad alzarti -
forza, entra altrimenti comincerà a lamentarsi.-
Hai capito Farty...!
La casa di Charlie, poteva essere scambiata per una fumetteria. Su
qualunque mensola, bancone e mobile trovavi action figure e gadget di
Star Wars, Harry Potter, Star Trek ed anime. Il Paradiso del nerd,
insomma.
-Vieni in cucina, taglio un pezzetto di mango all'esserino-
ridacchiò lei.
-Ehm - cercasti di rompere il ghiaccio -Quindi, tu conosci Cass?-
-Sì - rispose lei, coccolando Mr Fatty - Ogni tanto salgo da
lui per una birra e due chiacchiere...-
-Quindi tu e lui...-
-No - rispose lei con una fragorosa risata - Non è il mio
tipo-
La situazione si faceva interessante. Molto interessante.
-Effettivamente è un ragazzo particolare... E dimmi,
Charlie, cosa fai nella vita?- Eri parecchio arrugginito in tecniche di
assalto.
-Insegno letteratura in una scuola qui vicino-
-Interessante.- decidesti di sfoderare la tua carta charme - E quale
sarebbe il tuo tipo?-
Charlie ti fissò divertita per qualche istante, prima di
rispondere.
-Beh, in genere il mio tipo ha i pettorali più, beh, gonfi.-
Ok, qualcosa non tornava...
-Palestrati?-
-No, Donne.- Scoppiò a ridere lei - Mi spiace-
Incassasti il colpo, cercando di guardare il lato positivo: Finalmente
conoscevi qualcuno oltre al tuo strano coinquilino.
-Senti, potrebbe sembrarti una richiesta strana... mi faresti da guida?
Non conosco bene Detroit, anzi non la conosco affatto... -
-Perchè No! Coraggio, afferra Mr Fatty ed andiamo.-
Non appena il Petauro fu rimesso al suo posto, tu e la rossa,
cominciaste il vostro Tour.
Dopo quattro edicole, sei quotidiani, due lavanderie, una caffetteria
ed ore di camminate, cominciasti a dubitare della riuscita della vostra
spedizione.
Sconsolati, decideste di buttarvi nella prima caffetteria davanti a
voi. Tu e Charlie vi accomodaste ad un tavolo, ordinando un
caffè ed un cappuccino all'italiana.
-Precisamente cosa stiamo cercando?- esordì lei.
-Un lavoro, ma comincio a dubitarne- sospirasti.
La ragazza cominciò a chiederti delle tue competenze,
prevalentemente manuali.
-Sfortunatamente, non ho amato mai la scuola. Mio fratello era il
genio, io alzavo la media con il football.- La tua compagna di sventura
s'illuminò.
-Football...- chiese - Quindi eri molto capace a livello sportivo?-
-Beh, me la cavavo...-
-In che posizione giocavi?-
-Quaterback. Perché?- Non riuscivi a capire l'interessamento
della ragazza.
Improvvisamente, Charlie, sfoderò uno sfavillante sorriso.
-Perchè se ti fidi di me... la tua ricerca finisce qui!-
Continua...
Eccoci qui al secondo capitolo... o meglio al primo! Siamo solo
all'inizio.
Sono felice che vi sia piaciuta la scelta della copertina. Sappiate che
ogni capitolo avrà la sua, differente dalle altre, tranne
che per l'immagine centrale.
Su 8tracks ho creato la playlist della fan fiction per divertimento, se
vi va di ascoltarla, eccola --- > Our
Personal Space-Playlist .
Spero vi sia piaciuto il primo capitolo.
Preparatevi a colpi di scena e situazioni equivoche.
A Presto.
Dimea
|
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Capitolo 3 *** Capitolo II/ Verde Speranza ***
Capitolo II
Verde Speranza
So
won't you come back
Throw me like a car crash
I'm waiting for your impact
Until you're here, I'm only wasting time
Because
I've seen enough now to know
I've changed the pattern of the storm
I've seen enough now to know
Spin me around, knock me off my feet
Try to say dry but you rain on me
You know, you can be my hurricane
[Hurricane- Midnight Cinema]
I Tuoi primi giorni nella città di
Alice Cooper
erano passati tranquillamente. Insomma, senza tentavi di suicidio da
parte tua...
Convivere con Castiel era strano. Quel pazzo sparava musica new age
alle sette del mattino, e se non chiudevi il bagno a chiave te lo
ritrovavi a lavarsi i denti mentre ti facevi la doccia! A
volte lo avevi anche beccato a lanciarti strani sguardi, tanto da
ricordargli che non eri interessato ad amicizie particolari...
e lui scoppiava a ridere , dicendo che eri un ragazzo molto divertente.
Era snervante a tratti, ma non era sempre malaccio. Aveva i suoi lati
positivi, come il comprare spesso e volentieri torte di mele o il
preparare il caffè la mattina. E con te cercava di essere
amichevole... alla stregua dell'invadente. Tanto che quando ti chiamava
tuo fratello, chiedeva di salutarglielo, sbracciandosi come un tifoso
dei Celtics... E qual cretino di Sam ci stava pure! Tanto da cominciare
a progettare una capatina a Detroit per vedere come ti eri sistemato e
conoscere quello schizzato. Povero te!
In più, avevi scoperto che lui e Charlie si ritrovavano
tutti i week end a guardare film spazzatura e mangiare schifezze.
Con la palla di pelo, la situazione era migliorata. Ogni mattina te lo
ritrovavi addosso, ma almeno non ti dormiva in faccia! E poi dovevi
essergli grato, e lo sapevi benissimo. La sfacciataggine di Mr Fatty ti
aveva aiutato a trovare un'amica ed un lavoro. Infatti, Charlie, aveva
fatto in modo di farti avere un colloquio con il preside della scuola
dove insegnava, per la cattedra di Educazione Fisica. Ti
saresti divertito tantissimo a dare ordini a piccoli mocciosi
grassottelli. Insomma delle versioni umane di Farty.
Charlie era la sorella che avresti sempre voluto. Spesso e volentieri
vi fermavate a parlare di Anime, telefilm e fumetti, oppure a giocare a
Monopoly. Era un piacere averla intorno. Lei
era così, frizzante e genuina... a volte un po' troppo.
-Coraggio, c'è da festeggiare!- Esordì
la ragazza,
facendo capolino dalla porta d'ingresso, imitando le movenze tipiche
del "trenino".
-Cosa festeggiamo?- Saltellò Cas, dal bagno... in mutande.
Era allucinante la mancanza di pudore di quel ragazzo. La sua mente,
per te, restava un mistero.
-Il Lavoro di Dean! Da lunedì comincia nella mia scuola- La
rossa continuò a parlare come se nulla fosse.
Possibile che l'anima spudorata del tuo coinquilino, lasciasse stranito
solo te?
-Cass copriti, per favore...- lo implorasti, visibilmente a disagio
-Ah ma non mi infastidisce.- rispose la ragazza, tranquilla. No, non
poteva non essere successo nulla tra quei due.
Il moro ti si avvicinò e ti strinse in un abbraccio
-Complimenti! Ci vuole una serata speciale!-
I due Best Friend
Forever cominciarono a saltellarti attorno in
stile Puffi. L'unico modo, che avevi appreso negli ultimi giorni, per
fermarli era acconsentire alle loro pazzie. Quei due insieme erano
peggio di Sponge Bob e Patrick!
Dopo una decina di minuti di tortura psicologica, i due si avviarono
verso la cucina, confabulando vicino al vaso delle erbe officinali ed
il ragazzo rimise la classica musica Hippie.
Cercasti di non far caso a loro, infilandoti, quatto quatto, nella tua
stanza, ma uno strano odore ti richiamò in cucina.
Quell'aroma l'avevi già sentito tempi addietro, alle
superiori. Un profumo resinoso, speziato, quasi balsamico...
Oh Cazzo!
Spalancasti gli occhi correndo in soggiorno come un matto.
-CHE CAZZO STATE FACENDO?!?- Urlasti passandoli a rassegna con lo
sguardo.
Castiel e Charlie, ti osservarono interdetti dal divano. Il ragazzo
reggeva qualcosa di strano in mano. Uno strano ricordo della tua
adolescenza... perché tutti l'hanno fatto almeno una volta.
-Ti prego Cass, dimmi che quella non è ciò che
penso. Non sei un ragazzino!- Il moro alzò un sopracciglio.
-Marijuana medica... ho il certificato. Soffro di attacchi frequenti di
Emicrania...- cercò di giustificarsi, prima che Charlie gli
rubasse l'oggetto incriminato dalle mani.
-E tu che scusa hai?!?- Domandasti verso la ragazza, che per tutta
risposta, se la portò alle labbra.
-Vita stressante... ed il ciclo- Sorrise, alzando le spalle, la rossa.
-Su, non fare il pudico! Vieni a farti un tiro, a giudicare dalla tua
reazione, ne avresti parecchio bisogno!-
Perfetto, una ragazza in pieno mestruo ti aveva appena dato
dell'isterico. Grandioso! Effettivamente, nell'ultimo periodo eri un
po' teso. Avevi decisamente bisogno di una distrazione. Ma rifiutasti
sospirando e ti avviasti verso il frigo, dove ti attendeva
una bionda gelata. Non ci avevi mai pensato. Avevi visto spesso Cass
annaffiare le piante nel vaso vicino alla finestra della cucina, ma mai
avresti pensato che quelle non fossero erbe aromatiche. Di bene in meglio.
Cercasti di auto convincerti che era, effettivamente, per scopi medici,
e sospirando ti buttasti sul divano con loro.
-Quindi, stasera che si fa?- provasti a dire, prima di tirare un golone
alla birra.
Castiel fece spallucce sorridendo, prima di portarsi la canna alle
labbra.
-Se vi fidate di me, vi porto in un posto fighissimo e pieno di donne
bisessuali e disponibili...- esordì Charlie, facendo
l'occhiolino ad entrambi.
Si era appena presentata la tua occasione per scaricarti.
L'illuminazione divina! Non facevi sesso da un mese e ne sentivi il
bisogno. Addio, Dean
Isterico!
-Un'orda di bisessuali affamate! Tante, Castiel. TANTE!- Saltasti in
piedi, con gli occhi fuori dalle orbite.
Il tuo coinquilino divenne paonazzo, abbassò lo sguardo e
non proferì parola.
Charlie ti guardò scuotendo la testa. -Dean, mi sa che ti
tocca convincerlo...- sussurrò senza farsi sentire dal
ragazzo
-SCHERZIAMO?!? CAS TE NE PUOI PORTARE A CASA DUE!- lo afferrasti per le
spalle - DUE!- rimarcasti eccitato.
Ma lui nulla. Restava a fissarti impalato, come un bimbo spaventato.
Urgeva un rimedio, e serviva in fretta! L'unica soluzione
sensata che ti venne in mente, fu una chiacchierata tra uomini.
-Charlie, noi ci prepariamo. Ci vediamo tra un paio d'ore.- Liquidasti
la rossa, facendole un cenno del capo, che lei colse al volo.
Lasciasti che la porta si chiudesse alle spalle della vostra amica,
prima di avvicinarti al frigo e prendere due birre. Ti accomodasti
accanto al tuo coinquilino, porgendogliene una.
-Ti va di parlarne?- Non era assolutamente da te fare lo
strizzacervelli, ma per una sana scopata eri pronto a questo ed altro.
-Non c'è nulla da dire. Diciamo che non ho una ragazza da
molto...- sussurrò lui prima di lasciare che la birra
scivolasse nella sua gola. -Dal secondo anno del college.- ammise
La situazione risultava più grave del previsto.
-Cass, scherzi?!? E niente intermezzi "amichevoli"- chiedesti allarmato.
-Neanche uno...- rispose atono. Il suo sguardo era fisso nel vuoto, ed
a tratti scuoteva la testa.- Non dopo Meg.-
Calò un silenzio imbarazzante tra voi, rotto solo dalle
richieste di attenzione di Mr Fatty.
Lo capivi... Non del tutto, certo, ma lo capivi.
-Senti, posso farti una domanda?- Ruppe il ghiaccio, il moro
-Perchè sei venuto a Detroit?-
-Te l'ho già raccontato...- Cercasti di sviare la
conversazione.
Al vostro primo incontro, in quel pub,avevi taciuto la fine della
storia con Lisa. Forse un lato di te cercava di lasciarsi alle spalle
tutto.
-Che volevi cambiare aria? Ok, ma perché...- Cercava di non
incontrare il tuo sguardo, dedicandosi al Petauro.
-Che devo dirti?- abbassasti lo sguardo, portandoti alla bocca la
birra. -Tutti abbiamo una donna da dimenticare.- sospirasti.
Ancora quel dannato silenzio, ma questa volta Castiel si
voltò verso di te. Lo sguardo di chi ci è
passato, di chi capisce come ti senti, traspariva dai suoi occhi
ghiaccio, incorniciati da un suo sorriso sghembo.
-Vado a prepararmi- disse d'un tratto, avviandosi verso la sua stanza.
-Forse non ne rimedieremo una coppia a testa, ma ehi, è
Venerdì sera!- ti sorrise dolcemente.
Lo ringraziasti silenziosamente, sorridendo tra te e te. Forse tu e
quel pazzo avevate molte più cose in comune di quanto
potessi immaginare.
Ti alzasti da quel divano, con un'idea nuova sul tuo coinquilino. E
quella fu la prima volta, che non te lo ritrovasti in bagno mentre eri
sotto la doccia.
Dopo un'ora buona Cass era pronto. Indossava una maglia verde
evidenziatore, e alla tua richiesta di andarsi a cambiare "per il suo
bene" aveva risposto qualcosa a proposito della sua maglia portafortuna
e bla bla bla. Charlie, per l'occasione, aveva rispolverato
dall'armadio un abitino succinto ed un paio di sandali neri, e tu un
paio di Jean scuri ed una camicia.
Per la serata, acconsentisti ad utilizzare la tua amata Impala per lo
spostamento
Dopo una mezzoretta di viaggio tra le vie di Detroit, Charlie, ti
indicò un parcheggio sulla destra... e lì, si
materializzarono i tuoi peggiori incubi.
-Ti prego, dimmi che hai sbagliato via.- Ringhiasti alla rossa seduta
sul sedile posteriore della tua Bimba.
-No, è giusto il posto!- saltellò sul sedile, la
ragazza.
L'insegna arcobaleno recitava "Stilletto's". Non ci voleva
una cima a capire che quello doveva essere un Gay Bar.
-Hai portato me e Cass, in un locale Gay...- Cercasti di respirare in
modo regolare, ma una parte di te voleva strangolare la vostra amica.
-E dove le incontri delle Lesbiche, altrimenti?- Rispose lei.
Il suo ragionamento non faceva una piega. Ma accaparrarsi una ragazza
bisessuale, in un locale pieno di bellissime donne lesbiche era
impossibile.
-Dai... ma non conoscete la tecnica?!?- Vi guardò stupita la
ragazza.
-Tecnica?- Chiese Castiel, curioso.
Charlie vi guardò per un secondo, sgranando gli occhi, prima
di scuotere la testa.
-Dovete fingervi una coppia!-
Continua...
Eccoci ad un nuovo capitolo e finalmente entriamo nel vivo
della nostra storia!
Come andrà a finire la serata presso lo "Stilletto's" ?
Riusciranno a conquistare qualche ragazza, i nostri malcapitati eroi?
Spero vi sia piaciuto questo nuovo capitolo.
Ci leggiamo presto.
Dimea
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