Innamorato del mio migliore amico.

di 24maggio2011
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quel disegno nascosto in un cassetto. ***
Capitolo 2: *** Terza superiore. ***
Capitolo 3: *** Più di un amica. ***
Capitolo 4: *** Discorso madre e figlio. ***
Capitolo 5: *** Il mio migliore amico. ***
Capitolo 6: *** Colazione a letto. ***
Capitolo 7: *** Una scossa al cuore. ***
Capitolo 8: *** La festa di Heather. ***
Capitolo 9: *** Strane reazioni... allergiche! ***
Capitolo 10: *** Darci un taglio. ***
Capitolo 11: *** Dirlo cambia tutto. ***
Capitolo 12: *** Forse e solo forse. ***
Capitolo 13: *** La mia anima gemella. ***
Capitolo 14: *** Una possibilità per Tom ***
Capitolo 15: *** Jackson e Tom. ***



Capitolo 1
*** Quel disegno nascosto in un cassetto. ***


Salve :D benvenuti in questa mia quarta Sciles.
Ringrazio particolarmente Tallutina
che mi ha aiutato con l'introduzione, come nella mia precedente storia e come la scorsa volta, anche questa è dedicata a lei e a tutti voi!

Prima di lasciarvi alla lettura...
Vi lascio qui di sotto le avvertenze:


- I personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà di Jeff Davis.
- Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.
- L'introduzione è ad opera di Tallutina.
- Le immagini sono state prese da Google ed io, ovviamente non ci guadagno nulla.
- Questa ff è un AU - Tutti Umani. 
- La storia parlerà di un mezzo triangolo amoroso.
 

 
- Quel disegno nascosto in un cassetto.
 
Stiles e Scott sono amici fin dall'infanzia e quella non è la prima volta, da quando entrambi hanno memoria che si trovano nella stanza o di uno o dell'altro mentre uno dei due, è sotto la doccia. Per quest'oggi, tocca a Stiles ad essere sotto la doccia e Scott gironzola tranquillo per quella stanza che conosce come le sue tasche. Tante sono state le volte in cui ha dormito in quel letto, tante sono state le volte in cui ha indossato i suoi vestiti, tanti sono i giorni che ha passato in quella casa. 

Scott è da sempre stato uno di famiglia, talmente tanto che in bagno, accanto allo spazzolino giallo di Stiles e quello verde dello sceriffo, c'è quello arancione. Il suo! Nell'armadio, accanto all'accappatoio blu di Stiles, c'è anche quello suo di colore nero. I cassetti sono pieni di maglie, pantaloni, calze, boxer non solo di Stiles, ma anche suoi. Adesso era disteso nel letto che si mordicchiava le unghie e rispondeva con fare distratto ad un messaggio di Kira. Non sa per quale assurdo motivo, ma da un paio di giorni a questa parte, Kira inizia a stargli stretta.

E' molto dolce e gli vuol bene, per carità, non lo nega ma c'è qualcosa di strano ultimamente. Come se a poco a poco, quello che prova per Kira andasse via via scemando. Come se il suo inconscio gli stesse dando un avvertimento, un ultimatum: forse e solo forse, Kira non è quella giusta. Eppure stanno insieme da tre mesi e ancora non riesce a dirgli ti amo. La sola idea di dover pronunciare quelle belle tanto quanto temute cinque lettere, gli frigge il cervello! Dirgli quelle parole, significherebbe legarlo per sempre a qualcosa che al momento gli pare troppo grande.

L'amore.

Stanno insieme da tre mesi e domani inizieranno la terza superiore e lui ancora non gli ha detto ti amo.

E' confuso e non sa per quale assurdo motivo, ma comunque sorride e si rilassa pensando che accanto a se avrà la persona migliore del mondo. Il suo migliore amico! L'amico di una vita, il fratello acquisito, quello da proteggere a tutti i costi contro tutto e contro tutti. Quello che non lascerà solo mai e quello che ringrazia ogni giorno per non averlo lasciato solo quando tutti se n'erano andati. Perfino il suo stesso padre! Scott non ha mai perdonato quell'uomo.
Padre per Scott non è lui.

Padre per Scott è Jonh Stilinski, no di certo Rafael McCall.  

Stava per addormentarsi tranquillo, quando la voce del suo migliore amico lo risveglia dal suo dormiveglia.

- Scottttt! Mi passi i boxer blu? Quelli nel primo cassetto, per favore. - Strilla dal bagno, Stiles.
- Stiles non strillare! So dove sono i tuoi boxer blu. Sono vicini ai miei! - Strilla a sua volta, Scott. Ovviamente non trattiene un sorrisetto divertito! Il suo migliore amico è sempre il solito. Mai una volta in cui non entri in bagno e non si dimentichi qualcosa!

Quando apre il primo cassetto e vaga nel mucchio, vede un enorme casino. Si appunta mentalmente di mettere apposto la cameretta di Stiles e inizia la sua ricerca. Non trova quei dannati boxer ma trova un disegno. Un disegno bellissimo che li ritrae da bambini, felici e con un sorriso sdentato prossimi ad addentare una grossa fetta d'anguria. 

 
 
Vedere quel disegno, fatto da Stiles è stato un tuffo al cuore.

Indubbiamente si chiede perchè quel tonto del suo migliore amico abbia tenuto quel disegno nascosto in un cassetto per tanti anni e per di più perchè l'abbia nascosto a lui. Al suo migliore amico. Eppure Scott l'ha aperto centinaia di volte quel cassetto e mai ha visto quel disegno. Non sa perchè, ma sorride e con la mente torna a quel giorno al parco di tanti anni fa. Quel giorno in cui si fecero una promessa: io e te, amici per sempre.

- Scotttt! Allora le hai trovate queste mutande, si o no?
- Eh'? Si, si arrivo. Ecco! - Risponde Scott mentre poco dopo, la mano del suo migliore amico sbuca all'improvviso dalla porta del bagno, appena socchiusa.
- Grazie tante, amico. Tu mi salvi sempre!

La sera, a letto, prima di addormentarsi Scott si fece una promessa:

 
Ti proteggerò per sempre e ti staro vicino ogni giorno, amico mio!!
 
Una promessa che avrebbe mantenuto, si.
Ma in tutt'altro punto di vista.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Ed eccoci qui con il primo capitolo, di questa mia nuova storia.
Ringrazio chiunque sia arrivato fin qui e vi do appuntamento al prossimo capitolo.
Fatemi sapere che ne pensate, perchè non so se finirla qui, oppure no!
L'idea, c'è.. la trama e la voglia di scrivere, pure. Ma ciò che più è importante, è il parere dei lettori.

Un bacione enorme a tutti :*

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Capitolo 2
*** Terza superiore. ***




- Terza superiore.
 
E' mattina a Beacon Hills, è un caldo giorno di Settembre ed è il primo giorno di scuola. Stiles, Scott, Kira, Lydia e tutti gli altri, oggi inizieranno il terzo anno di scuola superiore presso la Beacon Hills High School. Scott, non sa spiegarsene il motivo ma è particolarmente emozionato e invece di dormire, passò la notte a pensare a quel disegno che vide qualche ora prima nascosto in un cassetto del suo migliore amico e mentre Kira e Lydia, belle come non mai, avvolte dai loro bei vestitini sono serene e felici più che mai, evento più unico che raro dato che è il primo giorno di scuola, Stiles è teso come una corda di violino. Non gli sono mai piaciuti gli inizi e sopratutto le fini. 

Ogni anno che passa, è sempre più difficile affrontare un nuovo anno. Sa che Scott gli starà sempre accanto, ma che ne sarà degli altri? Che ne sarà di Kira? Di Lydia? Di quel rompi scatole di Jackson? Di Danny bello? Che ne sarà di tutti loro e della loro amicizia? Stiles non lo sa e sinceramente nemmeno lo vuole sapere, per il momento. Si butta sotto il getto d'acqua fredda della doccia per riprendersi da otto ore filate di sonno, ne esce dopo cinque minuti, si veste alla svelta con una canottiera larga sulle spalle di colore grigio, un pantalone nero e le sue immancabili scarpe da ginnastica, si aggiusta con il pettine e un po' di gel i capelli rendendoli più sparati del solito, indossa il suo giubbotto di pelle, da il buongiorno al suo papà appena rientrato da lavoro e zaino in spalla, con la sua solita e per fortuna ritrovata felicità, chiavi della Jeep in mano, sale a bordo della sua auto e passa a casa del suo migliore amico.

Scott è seduto sui gradini che danno all'entrata di casa sua e lo aspetta, come accade da tutta una vita, specie poi da quando quel tonto di Stiles ha quella Jeep che si ostina a chiamare macchina. Da quando Jonh gli consegnò le chiavi in mano di quel rottame, seppe di aver perso momentaneamente suo figlio perchè da quel giorno, Stiles, usa quella macchina in continuazione e la ama come se fosse una persona. Si può proprio dire che passa più tempo in auto che a casa, oppure con Scott ma quello è ovvio insomma. Quei due sono inseparabili e nessuno mai riuscirà a dividerli.

Ci hanno anche provato una volta, ma non finì bene. Un certo Mike, in prima superiore chiese con gentilezza a Scott se per una volta tanto potesse sedersi lui vicino a Stiles. Quello, per Scott fu un vero affronto. Non esiste al mondo che uno se ne esca da un giorno all'altro e pretenda di sedersi vicino al suo migliore amico. Solo Scott poteva sedersi vicino a Stiles. Scott e nessun'altro. Stiles rise tutto il tempo invece di fermare i due, che per poco non iniziarono a litigare. Chi era questo Mike? Scott l'aveva visto una sola volta parlare con Stiles. Cosa voleva da Stiles?

Alla fine Scott tanto ha fatto, che il povero Mike sbuffò con fare spazientito, salutò con la coda dell'occhio Stiles, mandò a quel paese Scott e si scelse un altro posto. O, li si che Scott era stato felice. Quello è stato proprio un bel momento che non dimenticherà mai.

Perso nel suo ricordo, non si accorse della sua presenza che lo attendeva da circa cinque minuti. Già, erano in ritardo di loro... se in più Scott pareva andato in trans, andavano proprio bene. Stiles sbuffò con fare seccato, scese dall'auto e si avvicinò a lui. Prova a chiamarlo da vicino, ma non ottiene alcuna risposta se non un sorriso a trentadue denti non indirizzato a lui. Sorrideva come un ebete e proprio non lo vedeva! Nemmeno lo sentiva. Si infilò la mano dentro la tasca dei pantaloni, prese le sue chiavi di casa e nel mucchio cercò anche quelle di Scott. Lasciandolo li sull'atrio, fermo e imbambolato, aprì la porta e chiamò a gran voce Melissa, preoccupato come mai prima d'ora per la salute del suo migliore amico. 

Chi gli diceva che Scott non avesse sbattuto la testa da qualche parte e che adesso sia in un mondo tutto suo? Ma Melissa non c'era e lui dovette fare da solo. Andò in cucina, prese una tazza, la riempì di acqua fredda, tornò da Scott e gli e la gettò in pieno viso per vedere se si fosse svegliato. Scott si sveglia eccome, sputacchia l'acqua e lo guarda furioso. Cosa cavolo gli sarà mai preso? Si scrolla i capelli manco fosse un cane e gli pone una domanda che lo fa scoppiare a ridere di cuore e gli fa rendere conto che di amici migliori più di lui, al mondo non ce n'è.
- Ti sei per caso impazzito? - Strilla Scott.
- Sono qui da cinque minuti, sembravi in trans, sorridevi come un cretino e ho pensato avessi avuto qualche danno improvviso al cervello ma ovviamente il tuo unico danno si chiama Kira Yukimura. Fattelo dire: quella ragazza ti ha fritto il cervello, amico mio. - Scoppia a ridere di gusto, Stiles.
- Si certo, come no. Non stavo pensando a lei! Dai.. andiamo che si sta facendo tardi.
- E a chi pensavi?
- A nessuno, Stiles. A nessuno! - Dice in un filo di voce, Scott.

Stiles sorride, avendo capito che Scott non ne volesse parlare, gli scompiglia i lunghi capelli e insieme vanno in auto e poi, finalmente, a scuola pronti per il primo giorno mentre Kira, Lydia, Danny, Jackson e tutti gli altri sono già li ad aspettarli. Durante il tragitto in macchina da casa McCall a scuola, i due, sotto le note della loro canzone preferita si resero conto di quanto fosse tardi e insieme, scoppiando a ridere all'unisono e di gusto, come sempre, concordarono che non appena scenderanno dall'auto, la prima ad urlargli contro e a fargli il terzo grado, altri non sarà che la bella, unica ed inimitabile Lydia Martin.

Neanche il tempo di finire di pensare che in meno di un secondo, Lydia gli ha già assaliti di domande.

- Siete sempre i soliti ritardatari! Si può sapere dove cavolo eravate? - Sbraita Lydia.
- Lydia, io ti voglio bene... te lo giuro, ma sono le otto del mattino e da circa tre mesi se non era mezzogiorno e mezza non mi alzavo dal letto, sono stanco, ho sonno, non ho voglia di affrontare il primo giorno di scuola e se non la smetti di gridare, divento sordo. - Sbotta Jackson. Sua cugina non cambierà mai!
- Sta zitto biondino ossigenato. - Lo riprende divertita, Lydia. Jackson gira gli occhi e sotto le risate divertite dei suoi amici, gli schiocca un bacio nella guancia, saluta gli altri e assonnato se ne va.
- Poverino! - Si lascia sfuggire sorridendo con apprensione, Stiles. Scott lo guarda di sottecchi. Cos'è d'un tratto quel sorriso e quell'apprensione per Jackson? Non che non fossero amici, per carità, ma non fino a questi punti. O almeno questo è quello che crede Scott.
- Non mi saluti? - Chiede d'un tratto, Kira. Scott sobbalza con fare spaventato! Praticamente nemmeno si era accorto di lei.
- Uh? Cosa? Cavolo tesoro, scusa. Sono completamente assonnato e non guardo nessuno questa mattina! Pensa che prima Stiles mi ha dovuto svegliare in un modo tutto suo. - Borbotta velocemente e con finto pentimento, Scott. Poi, gli stampa un bacio nelle labbra e per la prima volta da quando stanno insieme, non ha sentito niente. Ne un brivido percorrergli la schiena, ne un giramento di stomaco. Niente! Niente di niente. Si da dello stupido da solo e si impone di non pensare a queste cose, la prende per mano e insieme, tutti sorridenti e tutti felici, si avviano alla loro prima lezione, ma prima Kira deve porre una domanda a Stiles.
- Che hai fatto al mio ragazzo, Stiles? - Chiede Kira sorridendo dolcemente.
- Ho dovuto svegliarlo con una tazza d'acqua fredda in viso. - Risponde Stiles mentre a stento trattiene una fragorosa risata. Chi però non la trattiene, è Lydia.
- Ti stimo tesoro mio. - Ridacchia Lydia e stampa un bacio nella guancia del suo migliore amico. Chi? Stiles ovviamente. Chi altri sennò?

Stiles era il migliore in tutto. Era il migliore come amico, era il migliore come fratello, era il migliore nella matematica, era in migliore nel tirar su di morale chiunque, era il migliore con il suo pungente sarcasmo e perchè no, sarebbe stato anche uno dei fidanzati migliori del mondo. Peccato per lui però che ancora nessuno se ne sia accorto. Non del tutto, almeno. Forse qualcuno che si è accorto che Stiles, può essere più di un amico, c'è. E' una bellissima ragazza dai capelli biondi come l'oro e gli occhi azzurri come il mare. E' la sua vicina di casa, è una sua grande amica e si chiama Heather Nicolays* e a detta di Stiles, è la ragazza più bella che esista al mondo.

 
E' dolce e piena di vita, ha sedici anni come lui e da due mesi o poco più ha capito di provare qualcosa per Stiles. Non sa ancora bene quando riuscirà a provarci con lui, ma sa che prima o poi lo farà e ha la speranza, quasi certezza di essere ricambiata. Ultimamente Stiles la guarda con occhi diversi e si intrattengono a messaggiare fino a notte fonda, oppure quando nessuno dei due riesce a dormire, escono di casa, prendono una scala riposta in garage e via, sdraiati sul tetto o di uno o dell'altra a guardare le stelle e a sfiorarsi per sbaglio la pelle fino a che non fa giorno.

Stiles ed Heather condividono tutto, eccetto la stessa scuola. La sua è una famiglia molto ricca, quindi lei va in una scuola privata poco fuori da Beacon Hills, ma alla sera hanno comunque il tempo di vedersi per un gelato o per un tiro di sigaretta fumata di nascosto dai genitori. Hanno il tempo di parlare, scherzare, ridere e giocare come bambini, insieme come hanno sempre fatto. La sera è un momento tutto loro e mai nessuno gli e lo toglierà. Nemmeno l'insensata gelosia di Scott e nemmeno gli strilli del padre di Heather che a notte fonda li prega di chiudere la bocca e di andare a dormire.

- Allora... sei pronto ad affrontare il primo giorno di terza superiore, amico? - Gli chiede Scott risvegliandolo dai suoi pensieri, appoggiandogli una mano sulla spalla.
- Eh? Si si, certo. Con te sono pronto a tutto. - Lo prende in giro, Stiles.
- A chi pensavi?
- Potrei dirtelo ma non ti piacerà...
- Heather! - Dice con rabbia e disgusto, Scott. Proprio non la sopporta!
- Scott, non capisco perchè ti dia così tanto fastidio. E' un amica come un altra! E' come Lydia. Perchè Lydia può abbracciarmi, baciarmi e tutto il resto e Heather no?
- Non dico questo Stiles ma anni fa ti feci una promessa: ti proteggerò ogni volta che potrò. E boh, non so... sento che devo proteggerti da lei.
- Sei l'amico migliore del mondo. - Dice felice Stiles. Poi, come di consueto lo abbraccia stringendogli le sue piccole braccia intorno al collo.

Scott ride e gli schiocca un bacio nella guancia davanti a tutti. Non è la prima volta che lo fanno, infondo. L'hanno sempre fatto e non si sono mai vergognati. Mai hanno avuto paura del giudizio della gente o di qualsiasi altra cosa sia. Cosa ci sarebbe poi da giudicare, alla vista di due migliori amici che si scambiano un bacio nella guancia? Niente. Appunto! Arrivano in classe giusto in tempo per evitarsi una sgridata da Harris. Certo che iniziare l'anno con Harris alla prima ora è proprio un incubo! Già nessuno di loro ne ha voglia, poi se si mette a rimproverarli anche, siamo apposto. Stiles ne è certo, tutti avrebbero preso i loro zaini e sarebbero usciti di li.

- Stiles, ti va un caffè oggi pomeriggio? Solo tu ed io. - Scrive Heather.

Ma a leggere il messaggio, è stato Scott. Stiles si aprì in un sorriso enorme senza un motivo ben apparente e obbligò al suo migliore amico di scrivere immediatamente, si certo.

Scott non seppe mai per quale assurdo motivo, nello stesso istante in cui inviò quella risposta, sentì un dolore talmente tanto forte, paragonabile ad un pugno nello stomaco.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Salve a tutti piccoli luppacchiotti ed eccoci qui con il secondo capitolo di questa mia nuova storia ! <3
Dedicato a PandoraPam01 e a Tallutina per le splendide recensioni che mi avete lasciato nel precedente. 
Spero che anche questo sia stato di vostro gradimento e vi do appuntamento al prossimo capitolo :*

* IL COGNOME DI HEATHER, E' PURAMENTE INVENTATO.

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Capitolo 3
*** Più di un amica. ***




- Più di un amica.
 
Il primo giorno di scuola finì ben presto ma il sorriso di Scott si spense nell'esatto momento in cui dovette mandare quel messaggio, all'amica di Stiles. Quella Heather proprio non gli piaceva. Ci aveva provato varie volte a farsela amica, per il bene di Stiles ma non c'era mai riuscito. Qualcosa nei suoi occhietti dolci non lo convinceva e sapeva che quella, per Stiles non era solo un amicizia. L'ha sempre sentito e ovviamente non si era sbagliato. Oggi ne ha avuto la conferma. Altrimenti per quale assurdo motivo, la biondina ossigenata ha chiesto al suo migliore amico di vedersi quest'oggi pomeriggio per un caffè, da soli?

Andiamo.. parliamoci seriamente: cosa cavolo vuole Heather Nicolays dal suo migliore amico?

Scott proprio non riesce a smettere di chiederselo e sopratutto, non smette di chiedersi per quale assurdo motivo ci stia pensando! Infondo non sono affari suoi con chi esce Stiles. E' grande, grosso e vaccinato e se ha preso la decisione di prendersi un caffè solo con la compagnia della biondina, Scott deve mettersi da parte. Raramente Stiles fa la scelta sbagliata, quindi si morde le unghie, stringe il suo migliore amico in un abbraccio soffocante e lo lascia andare mentre lui, controvoglia prende la mano di Kira e va a pranzare in un parco a pochi chilometri di distanza.

Stiles invece sorride felice come un bambino, sale a bordo della sua auto e conta le ore che lo dividono dall'incontro con Heather. Arriva a casa e alla svelta mette qualcosa nello stomaco, manda un messaggio a suo padre dicendogli che era appena arrivato a casa ma che sarebbe presto uscito e poi corre al piano di sopra fiondandosi subito dopo sotto la doccia. Questa volta la fa bella calda e con meno fretta. Il getto d'acqua lo rilassa e lui si lascia coccolare dal calore che si infrange sulla sua pelle, chiude gli occhi, si morde le labbra per trattenere un sorriso e per la prima volta da quando ha memoria, immagina di baciare le labbra di Heather.

Quel pensiero lo destabilizzò e non poco! Scosse la testa e aprì l'acqua fredda per riprendersi quanto prima. Non gli era mai successo prima! Mai aveva pensato di baciare le labbra della sua vicina di casa e della sua amica d'infanzia. Mai aveva pensato a loro come potenziale coppia, mai fino ad ora. E' certo che se ne parla con Scott, uscirà di testa e proverà in tutti modi ad allontanarli. Stiles lo sa bene che Scott andrà su tutte le furie. Lo sa bene eccome! Gli e l'ha pure detto questa mattina. Fin da quando sono bambini, hanno entrambi questa assurda mania di proteggersi da tutto e ad ogni costo, anche quando non ce n'è un motivo. Anche Stiles all'inizio era titubante della relazione tra il suo migliore amico e la bella Kira, però non fino a questi punti.

Scott lo protegge in un modo quasi morboso, ma a Stiles non dispiace. Si sente amato ed apprezzato dal suo migliore amico e a parer suo, non c'è niente di più bello al mondo.

Le tre e un quarto sono arrivate in un lampo e Stiles, emozionato come non mai, avvolto nella sua stretta magliettina a maniche corte blu, un pantalone grigio e le sue inseparabili Nike, chiavi della Jeep in mano è pronto a raggiungere il Melody, famoso locale Californiano per adolescenti. Heather è già li ad aspettarlo e dire che è bella, è dire poco. Indossa delle scarpe con il tacco nero, pantaloni neri stretti, fin troppo stretti a detta di Stiles, una canottiera in pizzo nero, una giacca bianca, una piccola borsa bianca e nera ed un filo di trucco nel viso. Gli occhiali da sole a coprire quegli occhi a dir poco meravigliosi che si ritrova.

Stiles cammina verso di lei e la guarda incantato. 
 
Mai prima d'ora si era accorto di quanto fosse bella.

Quando gli è vicino, la guarda intensamente qualche secondo dalla testa a piedi, gli sorride e gli stampa un bacio nella guancia.
 
- Sei bellissima. - Gli sussurra all'orecchio.
- Grazie, anche tu. - Sorride imbarazzata e felice, Heather. Brividi di piacere a percorrergli la schiena dovuti a quel complimento sussurrato contro la sua pelle.
- Grazie. Che dici, entriamo così ci gustiamo un buon caffè e mi racconti com'è andato il primo giorno? - Propone Stiles, mentre non sapendo come comportarsi, si sfiora i capelli con la punta delle dita. Heather lo trova bellissimo!
- Si, certo. Non vedo l'ora... ho molte cose da raccontarti! E tu?
- Io a dire il vero non molte, quindi ti prego... raccontami tutto dalla A alla Z, senza trascurare alcun minimo dettaglio. Ho bisogno di qualche scoop o divento matto dalla noia.
- Ahah Stiles, mi fai morire. Allora, da dove inizio? Scuola? Amicizia? Amore?
- Andiamo per ordine!
- Ok: scuola! Mh, non ho molto da dire. In classe da noi c'è un nuovo alluno, si chiama Jeremy, ha la nostra età e si è trasferito qui da Los Angeles due mesi fa. Ha da subito preso confidenza con tutti e pare abbia un particolare interesse per me. Mi ha chiesto il numero, gli e l'ho dato ma non credo che lo cercherò. Al massimo gli risponderò, se mai mi scriverà.
- Perchè? Non è bello?
- Non dico questo. Non fraintendermi: lo è ed anche molto. Ma, diciamo che ho qualcun'altro in testa da un paio di settimane.
- Ed ecco come saltiamo la parte in cui parliamo d'amicizia e arriviamo a parlare d'amore. Avanti, chi ti ha rapito il cuore? - Chiede tranquillo, Stiles. Lui si che conosce bene la sua migliore amica.
- Mh! Accidenti a te e alla tua testolina intelligentissima. Nessuno, per il momento! Non del tutto almeno. Diciamo che non so se sia amore, ecco. 
- Però questo qui ti piace.
- Molto.
- Lo conosco?
- Forse.
- Se non me lo vuoi dire è perchè lo conosco.
- Farebbe qualche differenza?
- Molta. Se lo conosco, ci posso parlare senza farmi capire e scoprire se i tuoi sentimenti possano essere ricambiati. Heather, hei tesoro! Che hai? Cavolo. E' una cosa seria. Guarda che faccia che hai. Questo ragazzo ti piace davvero. - Sussurra Stiles stringendole la mano, mentre con il cuore spezzato cerca di ignorare il senso di fastidio improvviso che gli ha stretto lo stomaco. Quella bellissima ragazza sta soffrendo per amore, per uno che sicuramente non la merita e per uno che non è lui.
- Si. Molto! Ma non credo di essere ricambiata. - Risponde Heather. Poi, senza dire altro stringe la presa tra le loro mani.
- E perchè no? Ti ha dato qualche segnale, o tu lo hai dato a lui?
- No, nessuna delle due opzioni. Semplicemente è una sensazione femminile!
- Tesoro, non per niente ma le vostre sensazioni femminili, spesso e volentieri fanno schifo. - Borbotta Stiles.

Come gli sia uscita quella battuta, proprio non lo sa. Ma vederla ridere di gusto, non ha prezzo!
Cavolo. Quant'è bella!

- Ragazzi, volete ordinare? - Chiede un bellissimo cameriere, nuovo, che stranamente non leva gli occhi di dosso da Heather. 

Aspetta un attimo... Heather quel ragazzo lo conosce!

- Jeremy? - Si azzarda a chiedere, la bella Heather.
- Oh! Heather, ciao splendore. - Dice felice Jeremy, baciandogli una guancia. Stiles strinse i denti senza un apparente motivo, mentre l'immagine che gli si parò davanti a gli occhi poche ore prima, sotto la doccia, torna a farsi vedere un altra volta.
- Ciao. 
- Mi fa piacere vederti! Cavolo. Sei più bella di questa mattina. Ad ogni modo, se mi becca il capo a chiacchierare più del previsto mi licenzia e non mi va dato che è il mio primo giorno di lavoro. Cosa vi porto?
- Due frullati panna e cioccolato. - Risponde Stiles. Heather, sorride.
- Ancora prendiamo le stesse cose?
- Si, sempre piccola.
- Bene. Due frullati panna e cioccolato, arrivano subito!

Jeremy, conscio che per lui non ci sia alcuna possibilità, un po' triste prende l'ordine e se ne va.

- E quindi che dovrei fare, secondo te? 
- Diglielo e basta, Heather. Poi, vedila così: se va male hai sempre me su cui contare.
- Non dirmi così, Stiles. Ti prego! - Sussurra Heather. Gli occhi bassi, puntati sulle loro dita ancora intrecciate.
- Perchè, piccola? Che ho detto?
- Qu.. questo Stiles! Ancora non l'hai capito? Il problema sei tu e la tua incredibile dolcezza. Tu, la tua incredibile dolcezza e la tua estrema bellezza. Che cavolo! Ti sei mai visto allo specchio recentemente? Poi da quando ti sei fatto crescere i capelli è sta... 

Improvvisamente, cala il silenzio. 

Stiles ha capito, ha sorriso felice, gli ha preso il viso tra le mani e ha interrotto quel suo fiume di parole con un bacio. Certo che quella ragazza, a volte parla più di lui.

Il loro primo bacio, ma di certo non l'ultimo.

Si sorrisero felici e Stiles la baciò un altra volta. Senza staccare le loro mani, bevvero alla svelta il loro frullato parlando del più e del meno e poi, Stiles da gentil uomo quale è paga per entrambi e come la coppia appena nata quale sono, vanno al parco. Si siedono su una panchina e senza smettere di ridere, riprendono a baciarsi. Fermarsi ormai è impossibile e alla fine decidono di provare a stare insieme. Tanto, male che vada resteranno amici per sempre! E' una sensazione strana baciarla, ma è a dir poco bella. Stiles non ha mai provato nulla di simile in vita sua e adesso che sa cosa si prova ad avere qualcuno al tuo fianco d'amare, non è intenzionato a smettere per nessuna ragione al mondo.

E' a sera tarda, quando sotto al caldo del suo piumone manda un messaggio a Scott dicendogli di averla baciata e che adesso sono anche una coppia, che Stiles si rende conto che in realtà l'ha sempre vista come più di un amica.

Sono le undici e mezza di sera in casa McCall, quando Melissa, appena rientrata da lavoro, dal fondo delle scale sente un tonfo profondo provenire dalla camera di Scott. Scott che ha appena letto il messaggio ed ha tirato un pugno contro la porta, per sfogare una rabbia che neppure sapeva di avere.
 
Piccolo spazio autrice:
 
Salve a tutti. Come state? Nel precedente capitolo siete stati tantissimi che quasi non ho parole per ringraziarvi. Non mi aspettavo così tanto successo! Dico davvero.
Comunque... parlando di cose serie:
Stiles ed Heather, adesso sono una coppia. Stiles è convinto di dover dare la notizia al suo migliore amico e che questi sia contento per lui, ma Scott, non la prende particolarmente bene e nemmeno lui sa perchè.

Voi lo sapete, perchè?!

Veniamo ai ringraziamenti. 

Dedico questo capitolo a:
- Tallutina.
- Drarry90.
- PandoraPam01.
- Sara4ever92.
- AmeliaRose.


Grazie mille a tutti. <3 siete stati straordinari.
Spero che anche questo capitolo, vi sia piaciuto quanto il precedente.

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Capitolo 4
*** Discorso madre e figlio. ***




- Discorso madre e figlio.
 
Leggere quel messaggio, fu peggio di un pugno nello stomaco. Accecato dalla rabbia, nemmeno si accorse dell'arrivo di sua madre che a passi lenti e incerti salì le scale e raggiunse la camera del figlio. Sapeva bene cos'aveva Scott. Era innamorato! E Melissa sapeva anche di chi, ma il suo bambino era troppo stupido per capirlo da solo. Lei, non l'avrebbe forzato. Non gli avrebbe fatto capire a chi apparteneva il suo cuore e sopratutto non gli avrebbe mai e poi mai fatto capire che spera in quell'unione fin dal giorno in cui capì la vera identità di Scott. Bussa alla sua porta con delicatezza e subito dopo entra nonostante non avesse ottenuto alcun permesso.
- Posso? - Chiede con dolcezza, Melissa.
- Ormai sei già qui. - Risponde brusco, Scott. Sa bene che sua madre vuole parlare, ma lui non ne sente il bisogno.
- Da quando mi rispondi così? - Inizia a riprenderlo con dolcezza, Melissa.
- Così come? - Chiede distratto, Scott. E' ovvio che non gli sta nemmeno prestando ascolto, fin troppo impegnato a mangiucchiarsi le unghie dal nervoso.
- Così. Puoi smetterla per un secondo di girare per tutta la stanza peggio di una trottola e sederti nel letto, o cosa?
- Uffa! Certo che in questi giorni non ti va mai bene niente a te! - Sbotta Scott, sedendosi.
- Avanti... che vuoi!? - Chiede subito dopo.
- Primo: che la smetti di rispondermi in questa maniera perchè mi stai facendo arrabbiare! Secondo: dammi questa mano qui e fammici dare un occhiata.
- La mia mano sta benissimo. 
- Questo lascialo decidere a me. A cosa si deve questo pugno nella porta?
- Ho litigato con Kira.
- Sai che so che non è vero, vero?
- E sentiamo... quale dovrebbe essere la causa?
- Io la so, ma preferirei che me la dicessi tu.
- Beh, io non la so... ok? Avanti: illuminami.
- Stiles. - Dice solo, Melissa. Ovviamente, a stento trattiene un sorrisetto compiaciuto. Ama smascherare suo figlio e vedere la sua faccia traumatizzata! E' divertente.
- Non so di cosa tu stia parlando. - Dice prontamente, Scott. Mentre senza sapere bene perchè, il suo cuore ha appena perso un battito.
- Oh si che lo sai invece. Dimmi cosa succede, amore mio! Parla con la tua mamma. Avete litigato, non è così? - Chiede con dolcezza Melissa mettendogli un braccio intorno alle spalle e accarezzandogli i capelli.
- Non proprio. Diciamo che mi ha detto una cosa, che non mi ha fatto molto piacere.
- Posso sapere cosa?
- Si è fidanzato. Con Heather! - Risponde con disgusto e rabbia, Scott. I pugni ben saldi a tal punto che le sue nocche diventarono bianche in tempi record.
- Sei il suo migliore amico, o sbaglio?
- Che domande fai mamma. E' ovvio!
- Appunto.. meno ovvio è che tu non ne sia felice!
- Si. Esatto, non sono felice! Quella li non mi piace.

Quella frase, per Melissa fu la conferma di tutto. Scott era innamorato, si... ma non di Kira!!

- E per quale assurdo motivo quella dolce ragazza, non ti piace? - Lo provoca, Melissa.
- Mamma per favore. Smettila di vedere del buono in chiunque! Quella li lo farà solo soffrire.
- Stiles è grande, grosso e vaccinato. E' responsabile e presumo sappia prendere le sue decisioni da solo, dico bene?
- Non lo metto in dubbio, ma è il mio migliore amico e devo proteggerlo da tutto e da tutti e ad ogni costo.
- Certamente, ma non ti pare che stai un po' esagerando?
- No.
- Certo, come no! Senti amore, lo sai che se ti devo dire una cosa te la dico. Lo sai che se sbagli ti riprendo e se hai ragione, ti do ragione ma questa volta non hai ragione. Perchè sapere che il tuo migliore amico sia felice al fianco di una persona, ti rende triste e nervoso?
- Non sono triste se lui è felice. Anzi! Saperlo felice mi riempe il cuore di gioia! E' Heather che non mi piace. Mamma, io non voglio che Stiles soffra. Tutto qui! Mi capisci?
- Certo che ti capisco, amore. E' giusto che sia così ma il punto è che non è detto che Heather lo farà soffrire.
- Staremo a vedere.
- Io so qual'è il vero problema.
- Mamma, sei un infermiera... non una psicologa!
- HEI! - Lo riprende, Melissa. 

Scott scoppia a ridere di gusto e lei si scioglie come neve al sole, mentre crede che non ci sia musica migliore del suono della risata di suo figlio. Consapevole che per stasera sia abbastanza, ride insieme a lui, lo riempe di baci, se lo stringe in un abbraccio e lo coccola fino a che non si addormenta stretto tra le sue braccia come quando ancora era un piccolo bambino che aveva paura del buio o del temporale. Lo copre per bene per evitare che prenda freddo durante la notte, gli regala una carezza tra i capelli ed un bacio nella fronte e stanca morta, in silenzio, esce dalla stanza del figlio, si toglie la divisa, fa una doccia veloce, indossa la sua vestaglia, si distende a letto e crolla in un sonno profondo fino a che non fu di nuovo giorno.

E' mattina a Beacon Hills ed è il secondo giorno di scuola. Stiles si è svegliato raggiante e subito ha controllato il cellulare per vedere se mai Scott gli avesse risposto. Un sorriso mezzo triste gli dipinse il volto quando si accorse che aveva un solo messaggio ed era quello della sua ragazza che gli mandava il buongiorno. Era felice per quello, ma era triste perchè Scott non si era degnato di rispondergli e aveva addirittura letto il messaggio. Cos'ha Scott, contro la sua ragazza? Non potrebbe semplicemente essere felice per il suo migliore amico?

Sinceramente, al momento poco gli importa. Si fa una doccia veloce, si veste alla svelta, scende al piano di sotto dove l'accoglie una colazione abbondante preparata da suo padre con tanto di bigliettino con un dolce messaggio del buongiorno e poi, zaino in spalla esce di casa e va in quella a fianco. Bussa alla porta della sua ragazza e poco dopo viene accecato dalla sua bellezza. Con indosso dei pantaloncini di jeans fin troppo ini per i gusti di Stiles, delle collant trasparenti, degli stivaletti di pelle ai piedi, una canottiera azzurro mare e giubbotto di pelle nera ed i capelli sciolti, è la ragazza più bella del mondo ed è la sua.
- Quanto sei bella. - Sussurra Stiles. Poi, d'istinto l'afferra per i fianchi e con dolcezza la tira a se. La guarda negli occhi due secondi e finalmente, la bacia per l'ennesima volta da ieri. Mentre Stiles era l'uomo più felice del mondo, Heather credeva di toccare il cielo con un dito. Hanno un buon sapore le labbra di Stiles! Sanno di zucchero e di miele, sono morbide e carnose ed irresistibili. Sono da baciare ogni singolo secondo di ogni singolo giorno, di ogni singolo anno.
- Buongiorno. - Sussurra felice, Heather. Dopo un lungo bacio, ovvio.
- Ciao principessa. Posso accompagnarti io a scuola, senza che prendi il pullman?
- Se per te non è un problema, certo. Perchè no! Grazie. Ma non è che arrivi tardi poi?
- Ma figurati, tanto il prof che abbiamo alla prima entra sempre in ritardo di dieci minuti e poi qualsiasi ragazzo, accompagnerebbe la propria ragazza a scuola.
- Oh ma che gentil uomo che abbiamo qui!
- Solo con te però, piccola. - Ridacchia Stiles mentre sale in auto, subito seguito dalla sua ragazza.

Cavolo! Ancora non ci crede.

Sono le otto e dieci del mattino ormai a Beacon Hills e Scott è ancora fuori dalla porta, sui gradini cui siede da anni in attesa del suo migliore amico. Ma oggi Stiles non è venuto! Ha anche provato a chiamarlo una volta ma il suo cellulare risulta spento. Gli occhi di Scott si bagnano di lacrime a stento trattenute senza un apparente motivo e zaino in spalla e con uno strano dolore alla bocca dello stomaco, a piedi, raggiunge la Beacon Hills High School. Scott sa bene che Stiles si è dimenticato di lui, solo per passare del tempo con Heather e questo gli fa rabbia. La sua paura più grande, si stava già avverando dopo solo un giorno.

Avrebbe perso Stiles e tutto questo solo per colpa di due occhi color mare e per dei lunghi capelli d'oro.


Dopo aver baciato Heather davanti a tutti, sopratutto davanti a Jeremy, Stiles è salito in auto e si è diretto verso la sua scuola con la terribile sensazione di aver dimenticato qualcosa ed anche qualcosa di importante. Non appena parcheggiò si mise a controllare anche nello zaino. Le chiavi le aveva, libri, astucci, quaderni e tutte le altre cose pure... arrivati a questo punto non si spiega cosa manca ma non ci da molto peso, fino a che non scende tranquillo dall'auto e prima di entrare nell'edificio vede Scott arrivare a piedi e a testa bassa, con le mani in tasca e con lo sguardo di chi è appena stato ferito internamente.

- Scott... - Sussurra Stiles.


Ma ormai è troppo tardi! Scott l'ha guardato gelido un solo secondo e dritto negli occhi per poi proseguire per la sua strada, lasciandolo li, solo, a pochi passi da lui e con il cuore spezzato.
 
Piccolo spazio autrice:
 
Oh-Oh. 
Ecco cos'ha dimenticato, Stiles. Scott! 

Riuscirà a farsi perdonare?
Non trovate che Scott sia tanto tenero? 

Vi ha fatto tenerezza, alla fine, Stiles? Poverino, s'è pentito.
Che ne pensate di Melissa?

Dedico questo capitolo a quelle cinque meravigliose persone che si sono fermate a leggere e recensire il precedente capitolo, con parole a dir poco meravigliose:
- Tallutina.
- Drarry90.
- PandoraPam01.
- AmeliaRose.
- Sara4ever92.

E ovviamente anche a chi legge senza recensire, a chi ha messo questa storia tra le seguite, tra le ricordate o tra le preferite. <3

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Capitolo 5
*** Il mio migliore amico. ***




- Il mio migliore amico!

 
Non appena Stiles Stilinski vide il suo migliore amico entrare dentro l'edificio scolastico senza degnarlo di una sola parola e con gli occhi spenti dal dolore, si sentì colpevole dalla punta dei capelli fino alla punta delle dita dei piedi. In un secondo gli è già dietro che prova a parlargli e a chiedergli scusa, ma per il momento, a quanto pare Scott non ne vuole sapere di lui e delle sue inutili scuse. Cos'ha intenzione di dirgli? Che si è addormentato? Scott non ci crederebbe mai e questo Stiles lo sa bene, per questo decide di dirgli tutta la verità! Se solo Scott la smettesse di camminare a passo spedito verso l'aula di Italiano e lo ascoltasse anche solo per un minuto, sarebbe bello.
- Scott, ti prego. - Sussurra Stiles stringendogli con dolcezza una mano intorno al braccio.
- Che vuoi, Stiles? - Gli chiede brusco e triste, Scott. Infastidito da quel contatto fisico, se lo toglie di dosso quanto prima.
- Parlarti! Ti prego. Dai, saltiamo la prima e andiamo a fare colazione fuori! Solo tu ed io.
- Vuoi parlarmi? E di cosa? Di quanto sia bello stare con Heather? E' tanto bello da farti dimenticare il tuo migliore amico ad aspettarti nel vialetto di casa sua, per quasi un ora?

Scott non gli dice nient'altro. Si asciuga una lacrima sfuggita al suo controllo e lo lascia li, nel bel mezzo del corridoio, solo e triste.

Stiles avrebbe voluto rispondergli che gli dispiace, che gli vuole un gran bene e che sicuramente lui è cento mila volte meglio di Heather, ma non riesce a farlo e non perchè non ne abbia il coraggio, ma perchè per la seconda volta da quando ha memoria e per di più nel giro di pochi minuti, l'ha lasciato solo. Ora che ci pensa non l'abbraccia da ieri pomeriggio e già si sente mancare. Come può anche solo pensare che adesso che finalmente ha una ragazza, si dimentichi di lui? Stiles senza Scott non ci vive e la cosa è reciproca, per quanto Scott voglia negarlo.

Scott, che adesso è seduto tristemente nel suo banco e si sente solo come non mai, perchè al suo fianco non c'è Stiles. Scott, che si è allungato le maniche della felpa fino ai denti e adesso la sta mordendo forte per non piangere. Troppo tardi! La seconda e la terza lacrima è sfuggita al suo controllo in pochi secondi e il respiro inizia a venir meno. Controlla l'orologio e si chiede perchè mai Stiles non sia ancora entrato. Non fa nemmeno in tempo a finire di pensare al fatto che forse, era arrivata l'ora di mandargli un messaggio, che il suo migliore amico entra dalla porta e si avvicina a lui, con gli occhi spenti e vuoti di chi ha appena perso un pezzo della sua anima.
- Posso? - Gli chiede con titubanza, Stiles.
- E' libero pare.
- Scott, dai smettila di fare il duro con me!! Non ti riesce molto bene. Posso abbracciarti?
- No.
- E daiii! Mi manchi. Non ci abbracciamo da ieri pomeriggio!
- Mi manchi anche tu, ma sono arrabbiato.
- E un bacino te lo posso dare?
- Ma non ci pensare minimamente! - Gli risponde serio, ma dietro la sua scorza da duro, Stiles vede benissimo che si sta trattenendo dal sorridere.
- Nano... - Lo chiama Stiles, sorridendogli dolcemente e appoggiandogli il mento sulla spalla.
- Stiles! Mi molli per cortesia? - Gli chiede Scott. Dapprima il suo tono è particolarmente brusco ma finisce per parlare in un sussurro e sorridere felice.
- E poi tu come fai senza di me, se ti mollo? - Gli chiede Stiles con un pizzico di felicità ritrovata, mentre gli schiocca un bacio nella guancia.
- Guardalo!! Ti ho detto che non volevo che mi baciavi. 
- E va beh, ormai l'ho fatto! Te l'ho detto che mi mancavi. - Dice Stiles mettendogli un braccio intorno alle spalle.
- Potevi pensarci prima di lasciarmi solo, ad aspettarti davanti alla porta di casa come sempre, per un ora.
- E dai Scott mi sento già abbastanza uno schifo per conto mio, per quello che ho fatto. Sto soffrendo come mai prima d'ora perchè ho letto la tristezza nei tuoi occhi, come quando eri bambino. Io che da bambino te l'ho levata quella tristezza dagli occhi ed io che te l'ho rimessa.

Scott sbuffa e seccato gli schiocca un bacio nella guancia.

- Sono arrabbiato, Stiles! Mi hai escluso dalla tua vita.
- Ma non è vero, Scott. Sei tu che mi hai escluso, se vogliamo andare a vedere le cose come stanno. 
- Di che stai parlando?
- Del messaggio? Io ero felice di condividere una bella notizia con il mio migliore amico e tu, mi hai completamente ignorato.
- Quindi mi hai lasciato li per dispetto?
- Sei matto? Ovvio che no.
- E allora che è successo, Stiles?
- Ho portato Heather a scuola.
- Ec..
- Ma ti giuro che non ricapiterà mai più! Giuro... Il lato del passeggero della mia macchina appartiene solo a te!
- E va bene... perdonato! Ma non provare ad abbracciarmi. Ancora non mi va! - Borbotta Scott e mentre a stento trattiene un sorrisetto divertito, leva il braccio di Stiles dalle sue spalle.

Stiles che finalmente ride di gusto e insieme, come sempre, iniziano a seguire la lezione.

E' ora di pranzo alla Beacon Hills High School e il gruppo d'amici, come da programma s'è riunito al tavolo trentasei della mensa e dopo aver preso il loro pasto, si sistemarono nelle sedie. Stiles e Scott l'uno di fronte all'altro. Al fianco di Scott, c'è Kira che di tanto in tanto lo bacia con dolcezza. Vicino alla bella ragazza Giapponese, c'è Lydia. Capotavola, suo cugino Jackson, Danny, il suo migliore amico e il suo ragazzo, Isaac che sedeva al fianco di Stiles. Isaac si è accorto dell'estrema contentezza di Stiles per primo e incapace a trattenersi oltre, fa la domanda che tutti loro, seduti a quel tavolo non vedevano l'ora di porre.
- Avanti nanerottolo! Confessa. - Lo invita, Isaac.
- Confesso cosa? - Chiede titubante, Stiles. Di cosa sta parlando, Isaac?
- Dicci chi è.
- Si chiama Heather. - Risponde solo Stiles, sorridendo compiaciuto. I suoi sono tutti degli amici straordinari!
- Com'è? - Si interessa, Jackson.
- E' bellissima. Ci siamo messi insieme ieri pomeriggio! - Risponde Stiles sorridendo felice, mandando giù un boccone di hot-dog.
- Woow. Ma allora è una cosa fresca! Congratulazioni mostriciattolo. - Si congratula, Jackson. 

Sorride felice, si alza dal tavolo, lo raggiunge e gli stringe le braccia intorno al collo, riempiendolo di baci e accarezzandogli i capelli. In un secondo Jackson Whittemore, ha mandato in fumo il cervello di Scott McCall. Da quando quel biondino ossigenato aveva così tanta confidenza con il suo migliore amico? Per Scott... a nessun'altro ragazzo al mondo era concesso abbracciare Stiles, se non a lui. E poi per quale assurdo motivo lo chiama mostriciattolo? Quella è una cosa solo tra di loro e nessun'altro, sopratutto Jackson vi poteva far parte. Era completamente fuori discussione!

Scott avrebbe continuato a pensare a cose su cose, riempiendosi la testa di parole mai dette e pensieri mai avuti se solo non fosse stato per Kira che con una tenera gomitata, lo spediva nel mondo della realtà. Quel contatto, l'ha infastidito e non poco e non si spiega perchè.
- Che c'è?
- Smettila di mangiarti Jackson con gli occhi, Scott.
- Io non... io non sto facendo niente, Kira! - Si difende, Scott. Non pensava che il suo disappunto per quell'abbraccio fin troppo intimo, fosse visibile anche agli occhi degli altri.
- Tu, no! I tuoi occhi... si. Ti disturba che il tuo migliore amico abbracci qualcun'altro? - Gli chiede Kira, con fare indagatore e sotto voce per non farsi sentire dal resto dei suoi amici.
- Molto. - Risponde con naturalezza e come se la cosa fosse normale, Scott.
- Mi sto zitta che è meglio.
- Ok.
- SCOTT! - Lo riprende, Lydia.
- Dimmi Lyd.
- Non ti congratuli anche tu con Stiles?
- Già fatto!
- Sè... come no! E' per questo che stamattina piangevi, in aula?
- Lydia, sei sicura di non essere una strega? Stavi a tre banchi indietro dal mio. Mi dici come hai fatto a vedere?
- Hai pianto perchè il tuo migliore amico, si è fidanzato? Scott ma che problemi hai? - Gli chiede sconvolta, Kira.
- Kira, non conosci la situazione... per cui, per favore non parlare! 
- E va bene, sta calmo!
- Io e Stiles avevamo litigato.
- PERCHE'? - Chiedono tutti, sconvolti.

Nel loro tavolo, calò il silenzio fino a che Lydia Martin, bella come non mai, avvolta nel suo bel vestitino viola, scoppia a ridere riempiendo di gioia il cuore di tutti. La sua vivacità e la sua capacità di rendere felici tutti con un solo sguardo, ha dell'incredibile tanto che ormai, Stiles e Scott hanno smesso di stupirsi su ogni cosa che riguarda lei, fin dalla quarta elementare.

- Litigare, voi due? Ma fatemi il favore. Dev'essere successo qualcosa di veramente grave per farvi litigare!
- Chiedilo a Stiles.
- Scott, ti prego! Ricominci? Ti ho già chiesto scusa.
- Oh mio Dio! Ma allora è vero. Non state scherzando?!
- Ti pare che scherzeremmo su una cosa del genere, Lyd? - Gli chiedono all'unisono, Stiles e Scott.
- Con voi tutto è possibile. - Rispondono tutti e subito dopo, ognuno torna al suo pranzo mentre Stiles e Scott si sorridono da un lato all'altro del tavolo.

E' giunta la sera a Beacon Hills ormai e Stiles era chiuso nella sua stanza mentre parlava al cellulare con il suo migliore amico e si chiedeva quanto ancora debba aspettare per ricevere un suo abbraccio. Gli manca così tanto! Accidenti a lui, va. Non può semplicemente metterci una pietra sopra e lasciarsi abbracciare?
- Senti nano, Venerdì Heather da una festa a casa sua e tu sei invitato! Ci vieni, vero?
- Non vorrei ma lo faccio solo perchè sei tu a chiedermelo.
- Grazieee! E' importante per me sapere che la mia ragazza ed il mio migliore amico vadano d'accordo! O che almeno fingano di provarci. Lei ti vuol bene!
- Ma anche io le voglio bene Stiles, ma, ovviamente voglio più bene a te e ti devo proteggere!
- Lo so. Beh, ti lascio dormire tranquillo allora. Buonanotte!
- Notte tesoro.

Stiles non se l'è sognato. Scott l'ha chiamato tesoro e quindi l'ha perdonato!

- Chi ti ha detto che io andavo a dormire? - Chiede Scott sbucando dalla porta, facendolo sobbalzare.
- Oddio, Scott. Mi è preso un colpo! Da dove sei entrato?
- Ho le chiavi, ricordi?
- Ah, vero. Come mai da queste parti?
- C'è la tua ragazza nei paraggi?
- Ma va va, Scott! Stavo andando a dormire. La vedi da qualche parte, per caso?
- No, per fortuna. Sono qui perchè dovevo fare una cosa!
- E cioè?

Scott non risponde, ma semplicemente lo abbraccia e se lo stringe forte a se. Lo abbraccia come non l'ha abbracciato mai e Stiles Stilinski, stretto tra le braccia del suo migliore amico si sente a casa. Rafforza la presa tra le sue spalle e gli chiede scusa per l'ennesima volta, mentre a stento trattiene una lacrima di gioia. 

- Ti voglio così tanto bene, Stiles... - Confessa Scott senza riuscire a smettere di stringerlo più forte.
- Ti voglio tanto bene anche io, Scott. Ma come mai mi stai stringendo così forte?
- Perchè sono io il tuo migliore amico, non Jackson.
- Ovvio! Ma che centra Jackson?
- Ti ha abbracciato, oggi a mensa e mi ha dato fastidio da morire. Finché lo fa Heather o Lydia, mi sta bene. Beh, Heather un po' meno ma se sei felice tu, lo sono anche io. Non mi piace proprio per niente quando è Jackson ad abbracciarti! Lui è maschio. Sei il mio migliore amico e solo io posso farlo.
- Quanto sei scemo. Resti a dormire qui? - Gli chiede con il broncio, Stiles.
- Non c'era nemmeno da chiederlo.

Risponde felice Scott infilandosi sotto le coperte del suo migliore amico e tirando Stiles a se, per farlo raggiungere a letto. 

- Vieni qui! Bacino e ninna. - Ordina dolcemente, Scott. Gli stampa un bacio nella guancia, se lo stringe in un abbraccio e chiude gli occhi pronto ad addormentarsi per l'ennesima volta tra le braccia del suo migliore amico.
- Buonanotte Scott. - Dice felicissimo, Stiles. 

 
Anche lui gli stampa un bacio nella guancia, se lo stringe in un abbraccio e chiude gli occhi pronto ad addormentarsi per l'ennesima volta tra le braccia del suo migliore amico.
 
Piccolo spazio autrice:
 
Salveee <3 scusate a tutti per il ritardo con cui mi appresto a pubblicare.
Quanto pensate che manchi perchè Scott si renda conto di provare qualcosa per Stiles?
Bene... che dire, grazie a tutti! Nuovo capitolo appena inserito e dedicato a:
- AmeliaRose.
- Tallutina.
- Drarry90.
- PandoraPam01.
- Sara4ever92.

Per le splendide, uniche ed inimitabili recensioni! <3 siete fantastici! Tutti quanti, dal primo all'ultimo e spero di non avermi deluso con questo capitolo, visto che non mi convince poi molto.

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Capitolo 6
*** Colazione a letto. ***




- Colazione a letto.

E' l'alba in casa Stilinski e Jonh deve andare a lavoro. Sa bene che Stiles non è solo nella sua stanza ma che con lui c'è anche Scott! L'ha visto barcollare questa notte, tutto assonnato, per raggiungere il bagno in fondo al corridoio. Un saluto alla veloce, due porte che si chiudono all'unisono e poi silenzio fino al mattino! La sveglia suona incessantemente contro le sue orecchie e poco dopo la spegne con un pugnetto leggero. Si infila sotto la doccia, si lava i denti, indossa la sua divisa e scende in cucina per un caffè bollente, poi, pronto ad affrontare la sua giornata lavorativa, sale al piano di sopra, bussa alla stanza di suo figlio e poco dopo, entra.

Consapevole che nessuno dei due l'avrebbe sentito, si avvicina a loro e come al solito, li trova vicini. Si inginocchia su se stesso e vede Stiles dormire profondamente con il viso nascosto nel collo di Scott. Jonh sa bene che quando Stiles dorme in quella maniera, svegliarlo è difficile... per cui sveglia Scott. Non che con lui sia semplice, chiaro, visto che dorme con la bocca aperta e con una mano stretta a pugno tra le bianche lenzuola. Sospira stancamente e si prepara psicologicamente! Fin da quando sono bambini, svegliarli è un impresa e lo sceriffo di Beacon Hills sa bene che ne suo figlio, ne il suo migliore amico, aprono gli occhi se non prima abbiano ricevuto una carezza, o due, tra i capelli.
- Hei... dormiglione! - Lo chiama dolcemente, Jonh. Scott, a poco a poco, apre gli occhi.
- Ciao capo. - Lo saluta, Scott. Più addormentato che sveglio, ovvio, ma per lo meno lo saluta.
- Io vado a lavoro. Manca ancora un ora prima del suono della vostra sveglia ma ero sicuro non l'avreste sentita. Ci pensi tu a svegliare il dormiglione di mio figlio?
- Certo! Va pure e buon lavoro.
- Fate i bravi e comportatevi bene a scuola. - Ordina dolcemente, Jonh.

Scott non risponde.

Jonh sorride, gli stampa un bacio nella guancia, bacia la guancia del suo bambino e infine va a lavoro. Mentre lo sceriffo sale in auto, Scott apre seriamente gli occhi e si perde a contemplare il suo migliore amico. Ama quando gli dorme con il viso nascosto nell'incavo del suo collo. Ha i capelli tutti sparati in aria e le guance rosse, come sempre le loro gambe sono intrecciate ma questa notte è successo qualcosa in più. Stiles questa notte l'ha stretto per la vita, Scott l'ha sentito e non se l'è minimamente sentita di interrompere quel bel contatto. Ovviamente si stupì a vedere che nel corso della notte, non si erano mossi di un solo millimetro ed erano rimasti nella stessa ed identica posizione in cui si erano addormentati, ma non se ne dispiacque. 

Anzi... stranamente, fu l'esatto contrario.
Scott, senza sapere bene perchè e senza un apparente motivo, era felice.

Sorride come un bambino, gli regala una carezza tra i capelli e scende in cucina a preparare la colazione. Scott sa bene che Stiles non apre occhio se non prima sente l'odore di caffè, per cui, in primo luogo mette a bollire la caffettiera e nel frattempo prepara il latte, qualche biscotto, delle fette di pane tostato con burro e marmellata di fragole e per non sbagliare, se mai ne avesse avuto voglia, prende anche del succo d'arancia. Molto attento a non far cadere tutto a terra nel tragitto cucina-cameretta, sale le scale e a passi lenti ed incerti raggiunge il suo migliore amico che ancora non si era svegliato e pareva non ne avesse l'intenzione.
- Dormiglioneeee! - Lo chiama Scott, mentre gli accarezza i capelli e si distende accanto a lui, dopo aver posato il vassoio pieno della loro colazione sul comodino.
- Mhhn. - Mugugna infastidito, Stiles.
- Dai Stiles, svegliati che tra poco suona sveglia e ti ho preparato la colazione. Hai il caffè li, di fianco a te.
- Caffèèè! - Si sveglia del tutto ed improvvisamente, Stiles. 

Ignora Scott e dedica la sua completa attenzione alla sua tazza fumante. La prende tra le mani e con un sorrisetto felice tra le labbra, ne prende un lungo sorso. Da un occhio al resto della colazione mentre un brontolio si fa strada dentro al suo stomaco per via della fame e infine guarda Scott. Molla la sua tazza e si apre in un sorriso enorme. Gli dice buongiorno e finalmente la sua giornata può avere inizio. Scott ricambia il saluto e infine scoppia a ridere. Stiles Stilinski di prima mattina è pura ironia e tenerezza, oserebbe dire Scott. La sua mano vorrebbe tanto infilarsi tra i suoi lunghi capelli ma sa che non può farlo. Sente fin dentro le ossa che quella non sarebbe la solita carezza amichevole e che potrebbe spaventare Stiles. Perchè Stiles è intelligente e lo sanno tutti, sicuramente molto più di lui che ancora non ha capito cosa cavolo gli stia capitando. 

E lo vorrebbe, Scott. Lo vorrebbe sapere davvero con tutto il cuore, perchè vuole più attenzioni da Stiles. Perchè non gli importa più di quelle di Kira, perchè si fa tutte queste domande, perchè si sente strano in sua presenza, perchè gli da fastidio gli abbracci che si scambia con Heather o peggio ancora con Jackson. Sempre che di fastidio si tratti, ovvio! Questa notte, fin da quando ha memoria, è stata la prima volta che Stiles l'ha stretto per la vita ed è strano, dovrebbe essere strano, ma lui sente che è giusto, che quel contatto non gli ha dato fastidio e che dormirebbe ogni notte ancora così. E lo vorrebbe, Scott. Lo vorrebbe sapere davvero con tutto il cuore, perchè si sente così, ma non lo sa e presto o tardi sa che lo scoprirà.
- Dormito bene? - Gli chiede Scott.
- Si. Tu un po' meno! Hai avuto un incubo questa notte, poi ti ho abbracciato, hai aperto due secondi gli occhi e ti sei riaddormentato. - Spiega Stiles.
- Oh! Non ricordo. - Mente Scott. O per lo meno per metà! Ricorda l'abbraccio, ma dimentica l'incubo.
- Mangia. - Suggerisce Stiles, passandogli una grossa fetta di pane tostato.
- No Stiles, non mi va. Non ho fame! 
- SCOTT! TI HO DETTO MANGIA. - Ordina Stiles.
- E va bene dottorino, sta calmo. - Scherza Scott addentando la sua colazione. 

A Stiles proprio non riesce a dire di no.
Colpa sua e dei suoi terribili occhietti dolci.

- Come mai questa colazione a letto? - Chiede Stiles. E' la prima volta che Scott fa un gesto simile. In anni di amicizia, nemmeno quando uno di loro aveva la febbre alta, era capitata una cosa così.
- Così. - Risponde con le guance rosse dall'imbarazzo e con un alzata di spalle, Scott.
- Ti dispiace? - Chiede subito dopo, mentre già si sente in colpa per aver fatto un gesto carino nei suoi confronti e si rende conto che non l'aveva mai fatto prima d'ora.
- Ma no, niente affatto! Grazie mille amico. Vuoi andare prima tu a farti la doccia?
- No no, va pure tu che io metto a posto la roba e come esci, vado io.
- Scott posso farlo io.
- No, ti prego va. Oggi proprio non riesco a stare con le mani in mano!

Stiles esce dalla doccia ed entra nella sua stanza nell'esatto momento in cui suona la sveglia e nell'esatto momento in cui Scott stava prendendo la sua maglietta a maniche corte bianca preferita, dall'armadio di Stiles, per iniziare la giornata. Solo quando stava per prendere il suo Jeans azzurrino chiaro e le sue scarpe da ginnastica nere, si rende conto che Stiles è arrivato e che indossa un jeans bianco fin troppo stretto per i suoi gusti ed è a petto nudo. Quando mette la maglietta a maniche corte grigia e nera, poi, gli chiede come sta.

"Sei bellissimo."

- Bene. Stai molto bene!
- Grazie amico.
- Stiles, che dici questi vanno bene?
- Si, stai bene anche tu.
- Ma se ho ancora la tuta addosso, scemo. - Lo riprende scherzosamente Scott, mentre va in bagno. 

Prima però, gli scompiglia i lunghi capelli.

- E va beh, avevo visto che in mano avevi quei vestiti e ti conosco da una vita e so che vestito così stai bene.
- Grazie nano.

E' sotto il getto dell'acqua calda che Scott si rende conto di quello che ha pensato e si spaventa. Per quale assurdo motivo ha pensato che il suo migliore amico fosse bellissimo? Non è normale. Poi perchè gli ha chiesto come stesse lui? Solo perchè sperava di sentirsi dire quelle due parole e quelle tredici lettere che lui non è riuscito a dire. Sei bellissimo! Stiles è bellissimo e non lo nega, l'ha sempre pensato in realtà, ma inizia ad essere diverso. Sente che è diverso ed è proprio quello a spaventarlo più di tutto. Se solo potesse starebbe ore sotto quella doccia a scrollare forte la testa per evitare di pensarlo in quella maniera ma è ora di andare.
- Pronto? - Chiede Stiles con fare distratto mentre risponde ad un messaggio sul telefonino e non guarda negli occhi a Scott.
- Si. - Risponde triste, Scott.
- Che hai, Scott?
- Niente, perchè?
- Quel tono.
- Quale tono?
- Quel tono. Quel si detto con tristezza!
- No, ma che tristezza Stiles. Sono solo stanco ed ho molto sonno.
- Farò finta di crederti! Ad ogni modo, dobbiamo andare. Sarai felice di sapere che Heather oggi non va a scuola e che quindi in macchina siamo solo noi due.
- Si, moltissimo! Dai andiamo. - Dice felice come un bambino, Scott.

Stiles si chiese perchè sapere che la sua ragazza non sarebbe stata con loro per un breve tragitto, fece aprire in un sorriso enorme il viso del suo migliore amico.

- Tu questa mattina sei più strano del solito. - Borbotta Stiles mettendogli un braccio intorno alle spalle e avviandosi all'auto, per raggiungere la scuola.
- Strano? - Chiede deglutendo a vuoto, Scott.
- Strano. - Ripete Stiles mettendo in moto.
- Non so di cosa tu stia parlando.
- Qualcosa non va con Kira?
- Prego? Stiles, con Kira è tutto ok. Perchè pensi questo?
- Sei freddo, nei suoi confronti.
- Davvero?
- Davvero, Scott. Non credo lo meriti quella ragazza! E' buona come il pane. Che ti sta succedendo?
- Niente, Stiles. Davvero! Hai ragione, proverò ad essere un po' più dolce.
- Ma la ami?
- Cosa? - Chiede in un sussurro, Scott. Quella domanda ha fatto più male di un pugno nello stomaco.
- La ami? - Ripete con calma, Stiles. Ha centrato il punto della questione!
- Non lo so. - Risponde con un filo di voce, Scott. Automaticamente abbassa gli occhi sulle sue scarpe e si tortura le dita delle mani.
- Come fai a non sapere se ami oppure no, una persona?
- Non lo so punto e basta, Stiles. Tu ami Heather?
- Amare Heather, che parolone. Stiamo insieme da appena due giorni ed è mia amica da una vita, le voglio bene e provo molta attrazione fisica per lei, ma ancora non la amo. 
- Ecco, vedi?
- Scott non fare il paragone tra me e lei e tra te e Kira, perchè proprio non sta in piedi questa cosa. Io e lei stiamo insieme da due giorni, tu e Kira state insieme da mesi!
- E' così importante che gli dica ti amo?
- Non ti ho detto di dirglielo. Ti ho detto di cercare di capire se la ami, se ti piace sia caratterialmente, sia fisicamente o se semplicemente le vuoi bene come ad un amica.
- Se le voglio bene come voglio bene a Lydia, per esempio?
- Si, per esempio.
- A te posso dirlo?
- Certo che puoi dirlo a me.
- Inizio a pensare di si, Stiles.
- E vuoi continuare a stare insieme a lei, mentendogli?
- E che altro dovrei fare? Non posso e non voglio lasciarla. Poi provo molta attrazione fisica, per lei. Un giorno me ne innamorerò!
- Si e quando?
- Magari oggi, o magari domani.

"O magari mai."

- Come vuoi amico, qualunque cosa sia... se hai bisogno di qualcuno con cui sfogarti, sai dove trovarmi.
- Grazie Stiles e grazie anche per questa notte! Per avermi calmato. - Gli sorride dolcemente, Scott.
- Arrivati! C'è la tua donna. Guarda! Ti sta aspettando ed è felice di vederti.
- Sicuro che dopo il diploma vuoi studiare per seguire le orme di tuo padre? Faresti bene ad iscriverti a psicologia. - Sbotta Scott aprendo la portiera dell'auto.
- Ma finiscila e scendi. - Scoppia a ridere di gusto, Stiles e per incentivarlo ad andare da lei, gli spinge una mano sulla spalla. 

Chiude l'auto e si piazza davanti al viso di Scott che sta abbracciando con titubanza a Kira. Con un sorriso enorme gli fa segno di abbracciarla con decisione e un po' più forte e quando vede che Scott lo prende alla lettera e dice alla sua ragazza, buongiorno principessa, lui, felice se ne va e li lascia soli. Saltellando sui suoi stessi passi mentre si dirige in aula, inciampa su se stesso e finisce addosso a Jackson. I libri gli finiscono tutti a terra, visto che ancora non si era levato quel brutto vizio di tenere lo zaino aperto e quando si china su se stesso per raccoglierli, sente un dolore lancinante alla testa visto che si è scontrato con forza e magicamente contro quella di Jackson che aveva deciso di aiutarlo.
- Oh mamma mia, mostriciattolo! Scusa, scusa. Cavolo che male! Come stai? - Chiede frettolosamente Jackson mentre anche lui si tiene una mano sulla testa.
- Ahahhahahahhahahahha. Sto bene! - Ride di gusto e senza un apparente motivo, Stiles.
- Perchè ridi? Oh no, cavolo. Devi aver avuto qualche danno! Ti porto in infermeria.
- Ma Jack..
- Non si discute! Andiamo: forza. - Ordina Jackson. Infila a caso e alla veloce tutti i libri nello zaino, prende per un braccio il suo mostriciattolo e lo porta in infermeria, fortunatamente appena aperta.
- Stilinski e McCall! Cosa ci fate già qui di prima mattina? - Domanda stanco il dottore, dando le spalle alla porta. Sa che sono loro.
- Veramente Stilinski e Whittemore ma va bene lo stesso. - Risponde sarcastico, Jackson.
- Che succede? 
- Ci siamo scontrati nel corridoio, dei libri sono caduti a terra e ci siamo chinati nello stesso momento per prenderli, sbattendo testa contro testa ed ora sono preoccupato per Stiles, dottor Hale.
- Non preoccuparti! Do un occhiata a tutti e due! Sedetevi nel lettino.

Peter Hale, quarantacinquenne laureato in medicina generale da anni e medico nell'infermeria della Beacon Hills High School da altrettanti anni, di adolescenti che venivano li solo per saltarsi qualche ora di lezione con delle scuse banali come un semplice mal di pancia che non avevano nemmeno, ne aveva visti tanti ma due più stupidi di loro, proprio no. Inizialmente pensava fosse uno scherzo ma ha letto negli occhi di Jackson la preoccupazione per l'amico per cui indossa i guanti, il suo camice, fa le domande di routine e inizia a controllare la testa di Stiles, fortunatamente priva di ferite. Poi, controlla anche quella di Jackson e per fortuna, anche la sua è intatta.
- Ragazzi, apparentemente state bene entrambi per cui non mi preoccuperei più di tanto. Accusate giramenti di testa?
- No. - Rispondono in coro i due studenti.
- Male?
- No.
- Nausea?
- Nemmeno.
- Ok, tutto apposto ma per precauzione vi tengo qui mezz'ora. Distendetevi pure che io intanto vi preparo la giustificazione.

Come ordinato dal dottore, Stiles e Jackson si distendono ognuno nel proprio lettino e iniziano a parlare del più e del meno, mentre in aula, Scott, ignaro di tutto sta per andare in iperventilazione perchè non sa dov'è Stiles, non sa se sta bene, non sa con chi è e non sa perchè non gli risponde ai messaggi. Gli e ne manda uno ogni due minuti e nel frattempo il suo cuore batte forte contro la cassa toracica e il respiro rallenta ad ogni minuto che passa senza saper nulla di lui.

Stiles, dove sei?
Devo preoccuparmi? Sai che mi agito.
Verrei a cercarti ma sai che Harris non ci fa uscire mai alla prima ora.


...

Quindici messaggi di cui Stiles non ha risposto neanche ad uno. La mezz'ora è passata e loro possono andare in classe con la loro giustificazione tra le mani. Mentre passeggiano per i corridoi, Stiles dice a Jackson che non era necessaria tutta quella preoccupazione ed infine, al fianco del suo compagno di classe entra nell'aula di Harris, pronto a sorbirsi l'ennesima sgridata. Non appena Scott lo vide entrare nell'aula tirò istintivamente un sospiro che nemmeno si era accorso di trattenere ma poi il suo sguardo si posò su Jackson e sul modo in cui guardava il suo migliore amico. La cosa lo infastidì e non poco ma decise di far cadere la questione li e di non porsi altre domande. Stranamente, non appena Harris li vide con quel foglio bianco tra le mani, gli sorrise e li mandò a posto. Sbalorditi, i due ragazzi si dividono. Jackson va a sedersi vicino a Lydia, mentre Stiles, ovviamente vicino a Scott.
- Heiii! Ma dov'eri? Perchè hai il foglio dell'infermeria? Che è successo? - Chiede agitato Scott, strappandogli il foglio dalle mani e controllando lui stesso.
- Botta alla testa? Come stai? Sei ferito? Allora? Avanti spiegami. - Lo incita Scott mentre gli controlla la testa infilandogli una mano tra i capelli, facendolo mugugnare di dolore quando gli tocca la fronte, dove già, un piccolo bernoccolo e un po' di rossore inizia a mettersi in evidenza. 
- Eh'! Se ti calmi ti spiego. Venendo in classe mi sono scontrato con Jackson, mi sono caduti i libri a terra e mentre mi sono abbassato per prenderli, l'ha fatto anche lui e abbiamo finito per fare testa a testa. Entrambi stavamo bene ma lui si è preoccupato e mi ha trascinato in infermeria. Peter ci ha controllati e ha detto che stavamo bene ma c'ha tenuto li per sicurezza e poi il resto lo conosci già.
- Oh cavolo! Ma perchè non mi hai avvisato? Perchè non mi hai risposto hai messaggi? Ero preoccupato e stavo in pensiero.
- Sta tranquillo, Scott. Sto bene! Messaggi? Quali messaggi?
- Guarda il tuo telefono.
- Oh! L'avevo nello zaino e non in tasca. Ecco perchè non li ho sentiti arrivare, altrimenti ti avrei risposto.
- Ci mancherebbe anche il contrario.
- Quindici messaggi! Scott, credevi fossi morto? - Gli chiede felice Stiles, mentre a stento trattiene una fragorosa risata di gioia.
- Beh, eri sparito. Che ne so io! - Risponde in imbarazzo Scott, grattandosi la nuca.
- Ma quanto sei tenero? - Gli chiede Stiles sorridendogli e stritolandogli una guancia.

Ignaro che quel gesto ha causato una scossa nel cuore del suo migliore amico.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Ciao Scott, ciao. 
Inizi a farti due domande finalmente?
E chi abbiamo qui?
Jackson che guarda con occhi diversi Stiles ed il primo ad accorgersene è proprio Scott.

Avete idea di cosa succederà nei prossimi capitoli?!
Non vi fa tenerezza, Scott, in questa storia?

 
Capitolo dedicato a chiunque sia arrivato fin qui.. 

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Capitolo 7
*** Una scossa al cuore. ***




- Una scossa al cuore.

Scott McCall non ci credeva alle scosse al cuore! Non ne ha mai avuta una, fino a pochissime ore fa e la cosa, stranamente gli è piaciuta e non si sentì disturbato dal fatto che a procurargli quel batticuore fosse stato il suo migliore amico. C'era qualcosa di strano in quelle assurde giornate passate con lui ed ora, come se le ingiustificabili crisi di gelosia e l'estrema voglia di coccole e l'indifferenza per Kira non fossero sufficienti, adesso arrivava anche quella scossa al cuore che non credeva mai di poter ricevere, sopratutto da un uomo e da Stiles Stilinski. Andiamo!! Era categoricamente impossibile che Scott McCall si stesse innamorando di Stiles Stilinski.

Si, Scott! Credici pure se vuoi, tanto ci credi solo tu.

Ebbene si! Scott si sta innamorando del suo migliore amico ma è ancora troppo stupido o forse troppo tonto per accorgersene da solo, anche se due domande inizia a farsele. Come inizia a farsele anche Kira, a notte fonda, distesa nel suo letto e sotto il caldo delle sue coperte. Perchè il suo fidanzato non gli manda il messaggio della buonanotte e del buongiorno da tre giorni ormai? Perchè dedica tutte le sue complete attenzioni a Stiles? Stiles è solo il suo migliore amico eppure è quello che lo rende felice e gli fa sorridere il cuore. E' per lui che prova gelosia quando qualcuno l'abbraccia troppo, è per lui che piange disperato per un misero litigio ed è di lui che sente la mancanza del suo abbraccio, steso nel letto accanto a se in questo esatto momento. Di lui, non di lei.

Sorride e gli manda un messaggio.

Nano come va la testa?
Benissimo.
Stiles, sono triste.
Che hai?
Mi sento solo.
Cinque minuti e sono da te.


E Scott sorride di più! Questa volta più felicemente e più ampiamente perchè sa che se Stiles dice cinque minuti e sono da te, significa cinque minuti e sono da te. Punto e basta! Infatti, come promesso, eccolo inserire le chiavi nella serratura ed entrare in casa. Saluta al volo Melissa con un bacio nella guancia scusandosi per il mezzo infarto che gli ha procurato per lo spavento di poco fa e in un attimo è già da Scott. Entra nella stanza e lo trova disteso nel suo letto, annoiato ed imbronciato mentre si gira i pollici coperto fin sopra al collo e con le cuffie nelle orecchie.

Consapevole che Scott non si fosse accorto di lui, si apre in un sorriso enorme e si avvicina al suo viso. Ed ecco che Scott esplode in un sorriso illuminando la stanza con il bianco dei suoi denti, si leva velocemente le cuffie dalle orecchie, strilla il suo nome e lo stringe in un abbraccio soffocante facendolo ridere di gusto, mentre per la prima volta in tutta la sua vita, Scott si rende conto che  la musica più bella non è una di quelle stupide canzoni che sente prima di addormentarsi o la mattina per svegliarsi, ma bensì la dolce risata di Stiles che ancora non ha notato nulla di strano nel comportamento del suo compagno d'avventure e di vita.

Prima di distendersi al suo fianco, gli chiede un po' di posto.

- Pensi di farmi un po' di posto o mi metto a dormire sul pavimento? - Ironizza, Stiles.
- Sei matto? Non ti ho fatto partire da casa tua in piena notte perchè mi sento solo, per farti dormire sul pavimento.
- Piena notte, Scott. Sei il solito esagerato! E' solo mezzanotte e mezza.
- Che mi importa a me. Dai, muoviti che ho freddo.
- Esiste la coperta, Scotty. Non ti farò da termosifone!!
- Vuoi che mi metto a piangere?
- Sei intrattabile.

Stiles proprio non ce la fa a dirgli di no. Però gli dice che è intrattabile, in compenso. Il sorriso dolce di Scott lo manda in tilt da sempre! Sbuffa sorridendo divertito, si infila sotto le coperte, gli schiocca un bacio sulla guancia e come al solito, inizia a fargli da termosifone. Fin da quando ha memoria, Stiles sa bene che quando sono insieme, Scott non si addormenta se lui non l'abbraccia. Non necessariamente un abbraccio da film, sia chiaro. A Scott è sufficiente anche uno sfiorarsi di pelle o essere uniti schiena contro schiena per definirlo abbraccio ed essere felice e poi è sempre stato un tipo freddoloso.

Poco prima di scambiarsi la buonanotte, Melissa bussa alla porta ed entra.

- Cuccioli! Io vado a letto. Fate i bravi e fate in modo che non vi senta parlare! Anzi dormite punto e basta che è tardi e tra poco avete scuola. - Dice Melissa tutta sorridente chinandosi su di loro per schioccargli un sonoro bacio sulla guancia, facendoli un po' imbarazzare.
- Menomale che è già Giovedì. - Borbottano Stiles e Scott all'unisono mentre Melissa gli rimbocca le coperte.
- Mamma quando capirai che non siamo più due bambini? 
- Poi fa ancora caldo, Mell.
- Zitti e a nanna, su! Buonanotte.

L'infermiera più sexy del Beacon Hills Memorial Hospital, lascia la stanza dopo un ultimo bacio, si richiude la porta alle sue spalle e si infila nel letto crollando in un sonno profondo, mentre Stiles e Scott si stanno ancora guardando dritto negli occhi con fare sconcertato. Niente da dire, niente da fare! Quella donna proprio non cambierà mai. Sarebbe un miracolo riuscire a farla essere un po' meno mamma, ma è impossibile e nel corso degli anni, sopratutto negli ultimi giorni, questo Stiles e Scott l'hanno imparato per bene. Poi si sa, mai e poi mai contraddire una donna al secondo giorno di ciclo, se non si volevano poi sorbire ore interminabili di film strappa lacrime. 

Una volta successe pure, tanto che esasperati i due bimbi già alla tenera età di tre anni, complici, dovettero chiamare lo sceriffo per essere portati in salvo. Melissa ricorda quel momento come se fosse ieri ed ogni volta che i due amici gli rammentano l'episodio, scoppia a ridere di gusto. Melissa li amava e ha da subito sospettato che da grandi, tra di loro non ci sarà mai solo un amicizia. Melissa sapeva che prima o poi, uno dei due iniziasse a guardare l'altro con occhi diversi e se avrebbe messo la mano sul fuoco, puntando sul fatto che fosse stato Scott il primo ad innamorarsi, di certo non si sarebbe scottata.

Anche Jonh Stilinski, Sceriffo di Beacon Hills, sa di quei due. Sa che prima o poi uno dei due, probabilmente Scott, uscirà allo scoperto e si dichiarerà all'altro. Lo sa da sempre! Lo sa fin da quando erano piccolini, al parco ed un bimbo, per sbaglio diede una gomitata a Stiles. Non l'avesse mai fatto! Scott non ci vide più e andando su tutte le furie, per quanto potesse arrabbiarsi un bambino di sei anni, si avvicinò al bimbo che poverino aveva già chiesto scusa e gli e ne disse quattro. Gli disse che Stiles era il suo migliore amico e non poteva essere toccato neppure per sbaglio e gli disse che non avrebbe dovuto riprovarci ancora, oppure a scuola, ogni volta che la maestra l'avrebbe chiamato alla lavagna, lui, gli avrebbe suggerito tutte le risposte sbagliate.

Ecco! In quel preciso istante, Jonh Stilinski si rese conto che il primo ad innamorarsi sarebbe stato proprio Scott e difatti, non si sbagliava e sinceramente proprio non vede l'ora di poter scoppiare a ridere di gusto, nel vedere lo sguardo impaurito di Scott, quando si renderà conto di essersi innamorato del suo migliore amico.

Ma mentre Jonh e Melissa già dormivano e sognavano quel bel giorno, Stiles e Scott ancora parlavano tranquillamente.

- Com'è stare con una ragazza?
- Bah, Scott! Ti dirò... non è tutto sto divertimento, passione e sentimento come dicono è.
- Magari semplicemente non è quella giusta, Stiles.
- Può essere. Tu hai deciso cosa fare con Kira?
- No. Ma quindi non provi nulla per lei?
- Te l'ho detto, le voglio bene ma niente di più ma è ancora presto per amarla. Tu per esempio, Kira ancora non la ami.
- E non so se l'amerò mai.

"Perchè lei non sarà mai te."

- Buonanotte, Scott.
- Buonanotte, Stiles.

Solo quando le luci si spensero, Scott si rese conto di quello che pensò ed altro che scossa al cuore.
In quel preciso momento, il cuore di Scott McCall si spense per un istante e terrorizzato da morire dal suo stesso pensiero, provò ad ignorarlo e a concentrarsi solo sul caldo abbraccio che il suo migliore amico gli stava regalando.


 
Piccolo spazio autrice:
 
Salve <3 come state? Capitolo breve ma intenso.
Il prossimo capitolo tratterà la famosa festa di Heather e le prime gelosie.
Ormai pare che Scott stia capendo qualcosina. Dite che ci metterà molto ad accettarlo, oppure sarà un gioco da ragazzi?
Chi farò soffrire in questa storia? Stiles o Scott? *Ghigna divertita.*

Capitolo dedicato a :

- Tallutina.
- Drarry90.
- Stilba.
- PandoraPam01.
- AmeliaRose.
- Sara92.


Siete tantissime e meravigliose! Grazie a tutte :*
Grazie anche a chiunque sia arrivato fin qui.

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Capitolo 8
*** La festa di Heather. ***




- La festa di Heather.

 
E' Venerdì a Beacon Hills e l'intera cittadina, è in festa. Di chi sto parlando principalmente? Dell'intero corpo studentesco della Beacon Hills High School, naturalmente! Tra tutti gli studenti, centinaia di studenti, Stiles è il più felice e non solo perchè finalmente è Venerdì e la prima settimana di scuola è filata egregiamente, ma anche perchè stasera la sua bellissima ragazza dà una festa e lui non vede l'ora di parteciparvi. Tutto il quartiere è in subbuglio ed ogni chiacchiericcio dei passati è riservato proprio alla festa di Heather. Non è la prima che dà e certo, le sue feste e la sua popolarità non sono minimamente paragonabili a quelle della bella Lydia Martin, ma anche lei ha la sua bella dose di popolarità in città.

A Lydia quella ragazza, proprio non piace e decisamente non gli piace da quando sta con Stiles.

Fin da piccole ha sempre cercato di portarglielo via e quando lei si avvicinava per giocare con lui a nascondino o a strega comanda colori, la biondina tutto pepe già alla tenera età di sette anni, si metteva in mezzo e gli rubava le attenzioni mettendosi in mostra con abbracci disgustosi e bacetti ancor più disgustosi. Fu proprio quel giorno, quello in cui Heather gli impedì di giocare con Stiles che Lydia capì che persona sarebbe diventata da grande e non si sbagliava. Sapeva che prima o poi quei due avrebbero fatto la grandissima cazzata di mettersi insieme, ma non si aspettava così tanto tardi. 

Adesso Stiles è troppo grande per farlo ragionare e per provare a fargli capire che Heather non è quella giusta per lui. Adesso Stiles ha sedici anni, frequenta la terza superiore ed è grande, grosso e vaccinato per decidere con la sua testa e ignorare gli avvertimenti dei suoi più cari amici. Lydia lo comprende, infondo ne è innamorato o quasi ma di certo lei non aveva i prosciutti negli occhi ogni qualvolta che prendeva una sbandata per qualcuno. Comunque contento lui, contenti tutti. Lei questa sera se ne starà tranquilla sul suo divano con le pagine della nostra vita sul grande schermo giù in salone e con una scatola di gelato alla vaniglia tra le mani.

E mentre Lydia cercava di non pensare al quel venerdì sera passato in solitudine, Stiles era nella sua stanza a scegliere l'abbigliamento perfetto per la festa perfetta della sua ragazza perfetta. Scott crede di non averlo mai sentito parlare così poco in tutta la sua vita, visto che da cinque giorni esatti l'unica cosa che sa dire è ragazza perfetta ed Heather. Heather e ragazza perfetta. Insomma, Scott ha proprio la testa che gli scoppia e già non ce la fa più, mentre inconsciamente si augura che non arrivino mai ad un mese, o peggio ancora ad un anno. Sempre per non sentirgli dire costantemente le stesse cose, ovvio.

Erano le sette e trenta della sera e a Beacon Hills era già calato il buio, lui era appena uscito dalla doccia e il suo migliore amico indossava ancora l'accappatoio ed era davanti all'armadio, esattamente dove e come l'aveva lasciato venti minuti fa.
- Stiles, per la miseria te la dai una mossa?
- Scott, hai fatto la doccia?
- No, avevo caldo e sono andato a bagnarmi in giardino con la pompa che usa tuo padre per innaffiare le piante. - Lo prende in giro, Scott. Ovvio che era andato a farsi la doccia, gli e l'ha anche detto.
- Scemo!
- Come te. Posso sapere cosa ci fai ancora davanti all'armadio? E' venti minuti che sei li e sei ancora in accappatoio.
- Anche tu sei in accappatoio.
- Si ma io sono appena uscito dalla doccia, so come devo vestirmi e non ci sto due ore a prepararmi come te! Cavolo, mi sembri una femmina certe volte.
- Sta zitto e aiutami Scott, non so cosa mettermi.

A Scott non è mai piaciuto stare a perdere tempo davanti all'armadio. Per lui non è importante come ti vesti, ma importa altro. Come il carattere per esempio! Stiles è buono come il pane ed è perfetto in tutti i sensi, per cui anche con un sacco della spazzatura addosso sarebbe bellissimo. Non capisce tutta questa preoccupazione nel vestirsi con cura, sistemarsi i capelli e tutto il resto. Anche lui è fidanzato ma di certo non si mette a fare tutte quelle sceneggiate per una stupida festa organizzata dalla sua stupida ragazza. A parte che la sua ragazza nemmeno le organizza le feste, ma questo è un altro discorso. 

Ora più di tutto, Scott si chiede perchè al nome Heather o anche solo alla ragazza del tuo migliore amico associa la parola stupida. Sente che qualcosa bolle in pentola e non si spiega per quale assurdo motivo non riesce a tollerare quella ragazza. Infondo vuole un bene dell'anima a Stiles, sicuramente ne è innamorata e lo sa tutta Beacon Hills. Lo sa da quando sono bambini e lei gli girava sempre intorno e lo sa ora che va in giro per la città con gli occhi sognanti di chi ha appena toccato il cielo con un dito, grazie ad un bacio. Un bacio dato dal ragazzo che prima gli dava solo dei bacetti innocenti sulla guancia ma che adesso le sfiora le mani, le accarezza i capelli e la bacia con dolcezza sulle labbra.

Cerca di togliersi l'immagine del suo migliore amico avvinghiato alla sua ragazza dalla testa quanto prima, sbuffa con fare seccato, si avvicina a Stiles, gli sorride, gli mette un braccio intorno alle spalle e a caso gli pesca dei vestiti dall'armadio e li butta sul letto dicendogli ecco fatto. Per poco non gli viene un infarto quando si rende conto che ha scelto per lui proprio il completo che gli aveva regalato quasi un anno fa, per la notte di Natale. Quell'anno Scott passeggiava annoiato tra le vetrine del quartiere pensando a cosa regalare al suo migliore quando un manichino ben vestito, attirò la sua attenzione. Stiles amò quel regalo, più di tutti gli altri. Tante sono state le volte in cui l'ha indossato ed ora sta per indossarlo ancora, ma non per lui, ma per lei e questo a Scott fa male da morire.

"Non mi va che tu ti faccia bello per lei, con il mio regalo. Che stupido che sono stato! Avrei dovuto guardare cosa prendevo dall'armadio. Vero è che sei molto bel... BASTA SCOTT!"

- Scott non posso crederci, è bellissimo. Ti ho mai detto quanto amo questo tuo regalo? - Interrompe i suoi pensieri, Stiles.
- Ogni volta che lo indossi, cioè quasi sempre. - Arrossisce Scott.
- Ti piace?
- Molto. Ho sempre pensato che i Jeans strappati sotto ad una maglietta attillata blu ed una giacca nera da abbinare alle tue inseparabili Nike, fossero l'abbigliamento perfetto per te e non mi sbagliavo.
- Grazie. Uh, scusa! Ti ho rubato del tempo. Va a vestirti! 
- In realtà non ho portato nulla da casa, tutto quello che mi serve è qui! - Risponde velocemente Scott. Apre l'armadio dove poco prima ha scelto i vestiti di Stiles e prende la sua roba. Una maglietta bianca con scollo a V con un joystick blu disegnato sopra, dei jeans stretti azzurri e delle scarpe da ginnastica bianche.
- Come sto? - Chiede poco dopo. Stiles si era distratto giusto un attimo il tempo di un messaggio, che Scott era già pronto.
- Mi impressioni ogni giorno di più. Nessun essere umano al mondo è così veloce a prepararsi! Sei perfetto amico!
- Lo pensi davvero?
- Certo. Sai che non ti mentirei mai!
- Allora grazie mille. E' importante per me sapere cosa ne pensi!
- Lo stesso vale per me. A che punto sta Kira?
- Kira non verrà.
- Cosa? Perchè no?
- Emh, umh... ha avuto un mal di testa improvviso. - Farfuglia Scott grattandosi la nuca. Stiles sa che sta mentendo!
- Scott?
- Si?
- Non gli e l'hai detto, vero?
- Si, ok?
- Perchè non gli hai detto dell'invito? Capisco Lydia che non sopporta Heather da quella volta che gli ha impedito di giocare con me, ma Kira non aveva motivo di non venire.
- Non la volevo tra i piedi. - Confessa in un filo di voce, Scott. Poi si pente subito di quel che ha detto e si morde il labbro inferiore osservando la punta delle sue scarpe.
- Sul serio, fatico a capirti ultimamente ma se sei contento tu... sono contento insieme a te!
- Grazie per la comprensione.
- Scott, qui quello che deve capire o comprendere non sono io ma tu. O forse anche lei! Schiarisciti le idee e vedi cosa devi e cosa vuoi fare! Fallo o non sarai mai felice.
- Non so cosa voglio, Stiles.
- Presto lo scoprirai. - Sussurra con comprensione Stiles, appoggiandogli una mano sulla spalla.

Ed ecco un altra scossa al cuore. La seconda nel giro di due giorni!

"Qui c'è qualcosa che non va."
"Perchè penso che sia bellissimo?"
"Perchè non volevo Kira tra i piedi questa sera?"
"Perchè non riesco a vedere Kira come qualcosa di più di una semplice amica?"


Domande su domande, ma nessuna risposta per il povero Scott che ancora si sta chiedendo cosa gli stia succedendo. Dentro allo stomaco, dentro al suo cuore. Nel suo stomaco che rischia di fargli rimettere l'anima ogni volta che pensa a Stiles e ad Heather che si baciano, al suo stomaco che si contrae in una morsa dolorosa quando vede che Jackson dedica attenzioni al suo migliore amico che dovrebbe dedicare solo lui, quando lo vede felice per qualcuno che non è lui. Al suo cuore che esplode di gioia e prende scosse su scosse ogni volta che lo sfiora anche solo per sbaglio, ogni volta che lo guarda o che lo abbraccia ed ogni volta che invece il suo cuore si spezza perchè quando apre gli occhi, chi lo abbraccia non è Stiles ma Kira.

Vuol bene a Kira e non lo nega, ma è a lui che pensa quando si scambiano qualche effusione e la cosa non l'ha disturbato fino a quando Kira, ieri l'ha baciato e per la prima volta, lui ha immaginato di baciare Stiles. Strabuzzò gli occhi con fare sconvolto e interruppe il bacio con la sua ragazza in tempi record. Gli disse che aveva dimenticato un libro nell'armadietto, gli diede un bacio sulla fronte e corse via. Quando si accorse che Kira non lo stava più guardando, andò a chiudersi in bagno e a lavarsi il viso con dell'acqua fredda per riprendersi da quell'immaginazione.

"Immaginazione, Scott. E' stata pura immaginazione! Sei solo stanco ed hai bisogno di riposo. Stiles quella notte non ti aveva lasciato dormire ed è stata solo un immaginazione! Fattene una ragione e smettila di pensarci. E' già passato un giorno, praticamente. O cavolo, sto diventando matto!!"

- Scott tutto apposto?

Ancora una volta, Stiles lo risveglia dai suoi pensieri e ancora una volta, Scott si ritrova a ringraziarlo mentalmente.

- Si, si amico. Andiamo?
- Ok, come vuoi. Sicuro di star bene? Sei pallido. Devo preoccuparmi? - Chiede in apprensione, Stiles.
- No. - Risponde deglutendo a vuoto e cercando di ignorare lo strano senso di calore che gli ha appena invaso il corpo. Stiles gli è terribilmente vicino!
- Ok, forza amico! Andiamo a divertirci ma fammi un favore, almeno manda la buonanotte a Kira o digli che stiamo andando alla festa.
- Non posso. Sa che facciamo una serata video giochi e comunque non mi va di dargli tutte queste spiegazioni.
- Scott questa cosa non mi piace.
- Stiles, non mi pare che io ti stia dicendo come comportarti con la tua ragazza.
- Non intendevo questo infatti. Intendevo solo dire che non mi piace che tu soffra.
- Non preoccuparti, me la farò passare.

Arrivati all'entrata, Stiles lo ferma.

- Che altro c'è, Stiles?
- Vuoi un abbraccio, Scott? - Gli chiede con dolcezza, Stiles. Sa che Scott lo vuole.
- Si, ti prego. - Dice gettandogli le braccia al collo subito dopo.
- Grazie. - Dice solo, dopo aver sciolto l'abbraccio.
- Meglio? - Chiede Stiles.
- Si, dai andiamo per favore.

Cinque passi e sono entrati nel pieno della festa. La porta è stata aperta da Heather che non appena si rese conto che quel gran bel ragazzo era il suo, si aprì in un sorriso enorme e gli schioccò un sonoro bacio sulle labbra.

Scott fu sul punto di vomitare!

- Ciao Scott. Come stai? - Strilla felice Heather dandogli i due bacetti sulla guancia.
- Tutto ok credo, grazie dell'invito. Bella festa! Chiedo scusa ma non mi sento granché bene! Stiles, credo che andrò a casa. Scusami! - Balbetta Scott.

In viso è bianco cadaverico, si mette una mano nella tasca dei jeans e cerca le chiavi di casa sua. La testa gira e la vista è annebbiata! Stiles gli parla ma lui non riesce a sentirlo. Sente solo il peso nello stomaco e il senso di nausea talmente tanto forte da causargli anche un capogiro. Si precipita fuori dalla porta e a pieni polmoni respira l'aria fresca di metà Settembre, sentendosi meglio anche solo per un attimo soltanto. Sente qualcuno toccargli la spalla e parlargli, probabilmente è Stiles, ma lui sta troppo male per capirlo. Riesce solo a prendere un altra boccata d'aria che fu quella decisiva per farlo liberare.

In dieci secondi netti, Scott McCall si svuotò lo stomaco nel giardino della ragazza del suo migliore amico e si sentì rinato. Quando si rese conto che vomitò solo perchè aveva visto quei due baciarsi per la prima volta, volle vomitare un altra volta. Tutto quello era ai limiti del ridicolo!

- Hei Scott, tranquillo. Sono qui! Dai, andiamo a casa.
- No, Stiles. Vai dentro, goditi la festa che io faccio due passi e vado a dormire a casa mia.
- Scott ti ho detto andiamo a casa. - Ordina Stiles. E' ovvio che con casa intendeva la sua.
- Io..
- Scott, meglio non contraddire il mio ragazzo! Dovresti saperlo meglio di me. Andate a casa! Terrò il volume della musica molto più basso.
- Scusaci piccola. - Sussurra Stiles dandogli un bacio sulle labbra. Ecco che a Scott torna la nausea e decide di ignorarla aggrappandosi al braccio di Stiles e nascondendogli il viso nel petto! Di gran lunga è molto meglio nascondere il viso nel petto del tuo migliore amico che vederlo baciare Heather.
- Ci mancherebbe.
- Heather, scusa per il vialetto. Se Stiles mi molla pulisco tutto!
- Non dirlo nemmeno per scherzo Scott, va a riposare. Qui ci penserò io domani! Buonanotte ragazzi.
- Buonanotte.

Scott sembra sentirsi meglio mentre Stiles, dopo averlo aiutato a mettersi il pigiama, lo fa sdraiare a letto e lo copre per bene per poi sdraiarsi al suo fianco. Guarda l'ora e si rende conto che ormai è quasi notte ed è ora di dormire. Ha proposto a Stiles una partitina a qualche video-games perchè si sentiva in colpa per avergli rovinato la serata ma Stiles non volle sentire ragioni. Lo sgridò come non mai dicendogli che la doveva smettere di dire cazzate, gli preparò una camomilla e dopo averlo aiutato con il pigiama lo mise a letto senza discussioni. 

- Bu.... Un messaggio a quest'ora, Stiles? Chi sarà mai? - Si insospettisce, Scott. Praticamente sono le dieci meno dieci ormai.
- Jackson! - Risponde Stiles. Quella risposta, a Scott ha fatto più male di un pugno nello stomaco. Perchè Jackson doveva scrivere al suo migliore amico a quell'ora della sera? 
- Cosa dice?
Buonanotte cucciolo.
- Stiles?!
- Dimmi!
- Devo vomitare!

 
Piccolo spazio autrice:
 
Scott e il suo corpo hanno strane reazioni... allergiche!
Influenza? Voi che dite? Scott avrà bisogno di un dottore?

Il capitolo è dedicato a:
- Tallutina.
- Sara92.
- AmeliaRose.
- PandoraPam01.
- Drarry90.

Meravigliose come sempre! Grazie a tutti!

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Capitolo 9
*** Strane reazioni... allergiche! ***




- Strane reazioni... allergiche!
 
Come Stiles si ritrovò per la seconda volta inginocchiato sul pavimento del bagno di camera sua e a sorreggere il suo migliore amico con la testa rivolta nel water? Semplice. Scott gli disse con tutta sincerità e senza un minimo di vergogna che doveva vomitare e lui, da buon amico quale era, gli aveva sorriso, gli aveva accarezzato i capelli e dopo averlo aiutato ad alzarsi, lo trascinò in bagno. Lo aiutò ad inginocchiarsi e attese molto pazientemente che Scott si svuotasse lo stomaco per la terza volta, quella sera. Non dovette attendere molto perchè non appena pronunciò il nome di Jackson, Scott riprese a rimettere se possibile anche l'anima.

Ed era quello che voleva Scott, rimetterci l'anima. Preferiva avere fitte atroci allo stomaco e la bocca con un retrogusto amaro ma avere il suo migliore amico accanto, piuttosto che saperlo tra le braccia di Heather, o peggio ancora di Jackson. Jackson, accidenti. Mica uno qualunque! Cosa cavolo voleva da Stiles? Lunedì, a mente fresca e con questa presunta influenza già finita, gli dirà chiaro e tondo di stargli alla larga. O meglio, prima gli chiederà che accidenti vuole dal SUO perchè, cavolo se era suo, Stiles e poi gli dirà di trovarsi qualcun'altro. 

Ogni tanto vuol bene a Jackson e non può negarlo, ma vederlo appiccicato a Stiles gli fa urtare il sistema nervoso e se qualcuno in questo esatto momento gli chiedesse perchè, senza dubbio, lui non sarebbe in grado di rispondergli e non perchè non ne abbia voglia o non ne abbia la forza fisica e mentale, semplicemente non saprebbe cosa dire perchè una risposta non c'è. Non se lo sa spiegare neppure lui stesso il perchè. Non sa perchè sentire tutte quelle paroline dolci, o meglio dire disgustose, dette da Jackson a Stiles, gli abbia fatto venire il voltastomaco come non sa perchè vedere lui ed Heather che si baciavano, gli abbia fatto venire il voltastomaco.

L'ha detto e lo ripeterebbe se solo fosse necessario: tutta quella situazione era ai limiti del ridicolo ed esserne consapevole, gli faceva venire ancora di più la voglia di non lasciare quel bagno per continuare a svuotarsi. Svuotarsi del dolore, spento, che sta provando. Perchè Scott oserebbe dire che il suo sia un dolore spento? Perchè non ha origine. Per lui è inaccettabile che stia male all'idea di vedere il suo migliore amico, perchè è il suo migliore amico, felice tra le braccia di qualcun'altro che non è lui e non si spiega perchè ritenga che a lui stesso sia concesso avere qualcun'altro al suo fianco d'amare, ma a Stiles, no. Chiariamoci, adesso anche Scott inizia a farsi due domande sul fatto che sia giusto o non giusto amare qualcun'altro che non sia Stiles.

Ma un altra domanda opprime la mente ed il cuore di Scott. 

Si tratta d'amore?

Scott decide che è meglio per se stesso, non rispondersi a questa domanda. La risposta che si darebbe lo spaventerebbe a morte e lui non è ancora pronto neanche solo per pensarla quella risposta, figurarsi per pronunciarla. Non è ancora pronto adesso e non sa se lo sarà mai. Forse non avrà mai il coraggio di lasciare Kira e di aprire veramente gli occhi su quello che gli sta capitando intorno, forse non dirà mai a Stiles cosa prova in questo momento, forse Scott McCall non sarà mai felice perchè non avrà al suo fianco Stiles Stilinski. Non per come lo vuole lui, per lo meno. Perchè Scott non lo vuole più come amico, ma come fidanzato e l'averlo appena realizzato, lo fa tremare di paura sotto il tocco delicato delle carezze che Stiles sta facendo ai suoi capelli.
- Ti senti meglio? - Chiede Stiles, continuando ad accarezzarlo ignaro di quello che gli sta provocando con quelle carezze.
- Credo.
- Torniamo a letto?
- Dev... devo prima lavarmi i denti! - Borbotta Scott alzandosi a fatica dal pavimento.
- Shh, con calma. Ci sono io! Forza. Ti tengo, niente panico Scott. Ti sto tenendo! - Dice a voce alta, Stiles. Non è arrabbiato, è solo spaventato perchè Scott è agitato e quando Scott è agitato non lo ascolta. Appena si era alzato, le sue gambe hanno ceduto e lui l'ha sostenuto e adesso deve alzare la voce per farsi ascoltare. Tz, il suo migliore amico non cambierà mai. Appena se ne va in panico, è la fine. Non ce n'è più per nessuno! Scott, in panico è pura ansia per Stiles. E non tanto per qualcosa, semplicemente perchè Scott se ne va in panico per un non niente, specie quand'è malato e calmarlo è sempre difficile.
- Stiles... - Dice in panico Scott, aggrappandosi alla maglietta di Stiles, per sentirlo più vicino e per odorare il suo profumo.


"Cavolo, quant'è buono."

Se solo potesse, se solo ne avesse il coraggio gli e lo urlerebbe anziché tenerselo dentro, chiuso a chiave nel suo cuore come il più inconfessabili dei segreti e soffrire. Ma questo coraggio ancora non ce l'ha e non sa se mai l'avrà.

- Ho paura. - Sussurra Scott.
- Ci sono io ti ho detto e non c'è d'aver paura per una banalissima influenza, nanetto. - Risponde Stiles porgendogli lo spazzolino con tanto di dentifricio e stringendolo per un fianco per non farlo cadere, visto che non si regge in piedi. Stiles è sicuro di una cosa: se entro stanotte, il suo migliore amico non si rimetterà, lui lo trascinerà in ospedale per un controllo anche di forza, se sarà necessario. Sa bene quanto Scott odi profondamente gli ospedali ma non gli importerà. Lui lo trascinerà in auto e pazientemente e con snervante pressione lo attenderà in sala d'attesa, ad ogni visita che farà.


"La tua presa sul mio fianco mi fa sentire al caldo."

Caldo! Presa! Fianco! Sta sognando. Ne è certo! Da dove cavolo gli vengono fuori questi pensieri? Perchè ha questi pensieri?

- A che pensi? - Chiede Stiles.
- Come sai che sto pensando?
- Lo so e basta ed è qualcosa che ti turba, altrimenti non avresti quello sguardo.
- Che sguardo ho, scusa?
- Guardati allo specchio, Scott.
- Non è necessario. Io ho uno specchio personalizzato, sai?
- Ah si?
- Si. Mi segue passo passo fin da quando sono nato ed è colorato. Il mio specchio ha il colore del miele e sono da sempre, i tuoi occhi. - Confessa, Scott.

Ok, questa è da segnare sul calendario!


- I miei occhi sono il tuo specchio? - Chiede confuso ma felice, Stiles.
- Da sempre.
- Andiamo a letto, dai. Ti aiuto a distenderti, vado in cucina e ti preparo un altra camomilla! La bevi senza lamentele e poi proviamo a dormire. - Ordina dolcemente, Stiles.
- Veramente salterei volentieri la parte della camomilla. - Prova Scott, certo che ora Stiles lo sgriderà. 
- Scott, cosa ti ho appena detto due secondi fa? - Lo riprende, Stiles. 


"Ecco, appunto!"

- Senza lamentele! - Risponde con il broncio, Scott.
- Esattamente! Ciò significa che berrai la camomilla punto e basta, che tu lo voglia o no e se entro domani non ti sei ripreso, dopo colazione fili in ospedale signorino.
- No, in ospedale no. - Mugugna Scott, impaurito.
- Scott... zitto! - Ordina Stiles rimboccandogli le coperte.
- Arrivo subito. Non provare a fare finta di addormentarti per non bere la camomilla, tanto sai che so quando fingi di dormire. 
- Sei il solito rompi scatole. - Borbotta Scott ridacchiando appena e lanciandogli un cuscino sulla schiena.

Stiles scoppia a ridere e Scott si sente morire dalla gioia e crede, anzi ne è certo senza alcun dubbio, che al mondo non ci sia musica più bella del suono della risata del suo migliore amico, sempre ammesso che possa chiamarlo ancora così. Non è così che lo vuole chiamare, d'ora in avanti.

Quando Stiles rientra in camera con la seconda camomilla della serata per se e per il suo migliore amico, Scott è prossimo all'addormentarsi sereno tra le lenzuola che profumano di Stiles. Ha gli occhi gonfi e rossi, incerchiati e a giudicare dalle labbra lucide, Stiles sa che gli sta salendo anche qualche linea di febbre. 

- Eccomi. Ho mandato la buonanotte a Jackson ed era ancora sveglio perchè mi ha risposto. - Dice Stiles infilandosi sotto le coperte e porgendo la tazza calda a Scott.
- Stiles non me lo nominare o torno in bagno a vomitare! - Ordina furioso, Scott. 

Poi, decide di sfuggire allo sguardo indagatore del suo migliore amico nascondendo il viso dietro la tazza. Sorseggia in silenzio la sua bevanda e appena la finisce posa la tazza vuota sul comodino, sospira, schiocca un bacio nella guancia a Stiles, chiudono la luce e fingono di dormire. Ma nessuno di loro due questa notte dormirà. Scott farà i conti con la sua scoperta, mentre Stiles passerà la notte a chiedersi cosa cavolo abbia in questi giorni il suo migliore amico e sopratutto a cosa siano dovute quelle strane reazioni...allergiche!

 
Piccolo spazio autrice:
 
Salve a tutti <3
Breve, veloce ma intenso. 
Scott, ha capito qualcosina e ne è terrorizzato.
Chi sarà il prossimo a capire?
Stiles o Kira? Kira o Stiles.

Questo era il nono capitolo: c'ho messo l'anima e lo dedico a voi tutte che vi siete fermate a leggere e recensire il precedente e che mi seguite, sempre.

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Capitolo 10
*** Darci un taglio. ***


A Tallutina per il suo compleanno, un po' in ritardo! <3
Auguri tesoro, buona lettura.

 

- Darci un taglio.

Quella mattina, Scott McCall si svegliò con il sorriso sulla faccia e felice! Non solo perchè tutti i suoi malesseri sembravano spariti nel nulla e dimenticati come se non fossero mai esistiti dopo la seconda camomilla, ma si svegliò felice perchè il suo migliore amico gli dormiva di fianco. Certo, un po' triste perchè non lo stava abbracciando ma felice perchè era li accanto a lui e sembrava avergli curato ogni male semplicemente con il suo dolce sguardo. Stiles aveva un talento, un dono naturale: sapeva curare il cuore e l'anima di Scott McCall anche con la sua sola voce. Quando la voce non bastava, era sufficiente un semplice sfiorarsi e Scott tornava sano come un pesce. Anche ieri sera è stato sufficiente e adesso Scott si ritrova a sperare che Stiles non si accorga del suo strano cambiamento.

Deve ammetterlo! Qualcosa in lui è cambiato e probabilmente anche se non voleva minimamente farsi vedere, capire, scrutare, comprendere da Stiles, lui, l'ha fatto. Gli ha mostrato il suo cambiamento e le sue fragilità, anche se non del tutto. Stiles ancora non sa perchè Scott si sta comportando così, non sa che Scott si sta innamorando di lui, ma inizia a chiederselo. Inizia a chiedersi se il suo migliore amico abbia fatto o scoperto qualcosa da turbarlo tanto e anche se non sa perchè, avere quella risposta gli farà un po' paura, vuole sapere e saprà. Aiuterà Scott a qualunque costo e gli farà tornare la serenità che ha perso in questi giorni. Per il suo migliore amico, questo ed altro!

E' Kira, il problema. Stiles lo sa bene! Scott non la ama e forse non l'amerà mai. Gli vuole bene e di questo ne è certo ma non riuscire ad amarla come vorrebbe, come dovrebbe, lo fa stare male e Stiles non può permetterlo. Se solo potrebbe gli aprirebbe gli occhi alzandogli la voce e lo farà se sarà necessario. Prima gli e lo spiegherà con le buone e se non servirà a nulla, inizierà ad urlargli contro guardandolo dritto negli occhi e a quel punto, Scott capirà. Capirà che Kira non è quella giusta per lui, capirà che dovrà accettare i suoi stessi sentimenti e quando ne sarà pronto, confesserà. Dirà a Stiles di amarlo da tutta una vita, guardandolo dritto negli occhi e prendendogli la mano. Scott saprà riconoscere la sua reazione, dal suo sguardo. Se Stiles lo legherà intensamente al suo e le sue mani inizieranno ad avere un leggere tremore, lo bacerà perchè Stiles lo ricambierà. Se invece Stiles lascerà la presa delle loro mani e abbasserà la testa scrutando la punta delle sue scarpe, Scott con tutta calma tirerà su con il naso, raddrizzerà la schiena e scapperà a casa sua perchè Stiles non l'amerà.

E se Stiles non l'amerà, Scott non avrà più motivo di esistere.

Con gli stessi pensieri nella testa, Stiles e Scott aprono gli occhi, si sorridono e si danno il buongiorno.

- Buongiorno. - Lo saluta, Scott.
- Ciao. - Sorride, Stiles.
- Mi sento meglio, grazie per avermi aiutato ieri sera. Non puoi capire quanto mi sento in colpa per averti rovinato la serata!
- Smettila di dire cazzate! - Lo riprende Stiles schioccandogli un bacio sulla guancia e tastandogli la fronte.
- Non ho la febbre. - Ridacchia Scott togliendogli la mano, con il suo braccio destro.
- Ora no! Ieri si.
- Ma non è vero.
- Io credo di si. Ieri sera quando ti ho portato la seconda camomilla, avevi gli occhi lucidi e le labbra un po' bagnate.
- Me l'ero morse e avevo pianto. - Confessa, Scott. 

O adesso, o mai più!

- Pianto? - Si allarma Stiles lasciando la bocca leggermente socchiusa.

"Le tue labbra dischiuse in questa maniera sono uno spettacolo della natura."

- Esattamente.
- E per quale motivo? Eri preoccupato per il tuo malore? Scott è solo un influenza.
- No, non è per quello e non credo sia una semplice influenza.
- Cos'è allora?
- Credo sia un malessere interiore. Non sto bene con me stesso, Stiles. Mi guardo allo specchio e mi vedo diverso! Come se non mi conoscessi più.
- Ma ti conosco io, Scott. So cos'hai!
- Allora ti prego, dimmelo perchè sto diventando matto.
- Non la ami! 
- Non dirlo, Stiles. - Sussurra Scott coprendosi le orecchie e abbracciandosi le gambe.
- Scott, devo farlo! Devo dirlo anche per te. Stai male perchè vorresti amarla ma non ci riesci. Gli vuoi bene ma non la vuoi lasciare per non farla soffrire e preferisci soffrire come un cane al posto suo, ma io non voglio. Non te lo permetterò, signorino! Diglielo in faccia, scrivigli un sms se preferisci oppure una lettera ma digli ciò che senti, ciò che pensi e dacci un taglio. Non per lei, non per me, ma per te. - Ordina Stiles prendendogli con forza il viso tra le mani, per fare in modo che lo guardi negli occhi.
- Non posso farlo, Stiles. Non ancora! Non ne ho il coraggio e nemmeno lo voglio. Te l'ho già detto, con il tempo me ne innamorerò! Poi mi trovo molto bene con lei.
- Esattamente come ti trovi bene con Lydia.
- Ti odio! Smettila di leggermi negli occhi.
- Non è negli occhi che ti leggo, Scott.
- Questo mi rassicura. Almeno so che lo vedi solo tu!
- E tu credi che Kira sia scema?
- Cosa? No, per carità!
- Lo capirà, Scott. Non ci vorrà molto e Kira saprà che non l'ami.
- E allora aiutami!
- A fare cosa?
- Ad amarla.
- Non posso aiutarti ad amare qualcuno che non ami a prescindere. Amico, ascoltami! E' la tua prima fidanzatina da Liceo. Non sta scritto da nessuna parte che te la devi per forza sposare e farci un figlio! Non è necessario che sia lei, la tua anima gemella. La donna che amerai! Non è lei, punto. Non puoi fartene una colpa.

"Infatti non è una lei ma è un lui, colui che amerò fino alla fine dei miei giorni. Non uno qualunque, ma tu amico. Sempre ammesso che ti possa chiamare ancora così. Ma porca miseria, Scott! In che casino ti sei messo. Innamorarti del tuo migliore amico. E' ridicolo!!"

- A cosa pensi?
- Che forse hai ragione.
- Senza forse. Ho ragione! Mi ascolti una volta tanto?
- Io ti ascolto sempre.
- Allora fallo anche questa volta, Scott e buttati! Segui il tuo cuore e il tuo istinto. Fa ciò che senti e si felice... con lui! - Sussurra sulle ultime due parole, Stiles.
- Scusa cosa? - Chiede nel panico più assoluto, Scott.
- Quando avevi intenzione di dirmelo? - Chiede Stiles sorridendogli dolcemente e rassicurandolo con gli occhi.
- Dirti cosa? - Chiede con la voce che trema dalla paura, con le labbra bianche e con le mani che non stanno fermi un attimo soltanto, Scott.
- Che lo ami.
- Amo chi? 
- Jackson!

Scott, che stava bevendo tranquillo la sua tazza di caffè, visto che erano scesi in cucina, si ritrovò a sputare il liquido caldo che aveva in bocca sul pavimento perchè si strozzò. Si portò una mano sul petto e cercò di riprendere a respirare correttamente ma gli venne difficile. Stiles capì che un attacco di panico era in agguato. Gli prese il viso tra le mani, lo guardò negli occhi e lo riportò alla calma in pochi secondi. Scott, d'istinto aveva ancorato le sua mani intorno ai fianchi di Stiles e non appena i loro sguardi si incrociarono, lui si calmò e si innamorò per la seconda volta del suo migliore amico. 

- Tu devi esserti completamente impazzito.
- Ok, non ne vuoi parlare! Lo capisco, ma sinceramente un po' mi hai deluso. Come hai potuto pensare che ti avrei giudicato o che mi avresti perso?
- No, Stiles... tu non cap..
- Non capisco? - Lo interrompe, Stiles.
- Scott, sei il mio migliore amico! Capirei qualunque cosa di te.
- Non dirlo a Jackson! Nemmeno a Kira. Per favore! - Sussurra Scott lasciando che una lacrima scenda lenta sul suo viso.

Sa che in parte gli ha detto una bugia, ma almeno adesso sa che Stiles, sa. Sa che è innamorato di qualcuno del suo stesso sesso e quando sarà pronto, gli dirà che è lui che ama e non Jackson! Si sente più tranquillo, adesso, con un peso sul cuore in meno ed il suo respiro gli torna regolare permettendogli di respirare come sempre, quando Stiles gli asciuga le lacrime, gli sorride e lo abbraccia forte.

- Non hai paura di me? - Singhiozza Scott, stretto tra le braccia del suo amore.
- E perchè dovrei?
- Stiles, sono confuso! Ho tanta paura.
- Lo so, ma io ti aiuterò a superare ogni tua paura e ti aiuterò ad accettare i tuoi stessi sentimenti e comunque stai tranquillo, nanetto del mio cuore, non dirò nulla. Ne a Kira, ne a Jackson ne a nessun'altro. Toccherà a te farlo e mi avrai al tuo fianco, se lo vorrai. Anche se penso che non devi alcuna spiegazione a nessuno! Sei un essere umano, mica un lupo mannaro. - Scherza Stiles. Scott sorride appena appoggiando il mento sulla sua spalla.
- Da quanto lo sai?
- Da quando lo sai tu.
- Allora rispondimi perchè io non so da quando lo so.
- Quasi una settimana. Dall'inizio della scuola, da quando io ed Heather ci siamo messi insieme. - Spiega tranquillo, Stiles. Scott per l'ennesima volta, deglutisce a vuoto.
- Ripeto: ti odio!

"Certo, come no. Credici pure se vuoi, Scott! Sei un idiota. Tu non lo odi, anzi... lo ami!"

- Ti voglio bene piccolo bugiardo. - Sorride Stiles dandogli l'ennesimo bacio sulla guancia.

"Se la smettessi di baciarmi ad ogni due per tre, forse, mi disinnamoro di te. Ma cosa cavolo vado a pensare! Sarebbe impossibile disinnamorarmi di te."

- Ti voglio bene anche io!

"Da quando sono in grado di dire tutte queste bugie? E' ovvio che non ti voglio più bene! O almeno non solamente. C'è qualcos'altro! Ti amo."

- Quindi Jackson diventerà mio cognato!
- Stiles per cortesia!
- Ahah dai Scott, non ti imbarazzare. Perchè non me ne parli invece?
- Parlarti di cosa?
- Di com'è successo. Come ti sei innamorato di lui?
- Non lo so.
- Secondo me lo sei sempre stato, in realtà.
- Ma pensa te! E comunque non sono innamorato di Jackson.
- Ti piace, dai! Dì la verità.
- Stiles, ti ho detto che non lo so. E' strano! Ho così tanta paura.
- Ma di cosa? Da quando l'amore fa paura?!
- Da quando è sbagliato.
- Amare è sbagliato?
- Si. Amare LUI, è sbagliato!
- Per quale motivo? L'amore è pur sempre amore.
- Succederebbe un casino. Ferirei un casino di persone!
- Tipo chi?
- Kira... per esempio!
- Fammi il favore, Kira capirà.
- Che mi dici di tuo padre?
- Che c'entra lui? Sei come un figlio Scott. Ti vorrà bene ugualmente.
- E di Jackson, invece?
- Lui appena capirà che ti piace, si farà avanti.
- Non ci credo.
- Devi, invece. Fossi gay anche io ci proverei con te!

"Ecco la frase che non volevo sentire. E comunque che sia chiaro, io non sono gay! Io amo TE, mica gli altri. O forse si, sono Gay ma solo per te."

- Piantala. Non sono così carino!
- Scherzi? Sei uno schianto.
- E che mi dici di mia madre, Stiles? - Chiede in un sussurro a testa bassa, Scott.
- Tua madre... niente, Scott! Tua madre ti sgriderà come mai prima d'ora perchè non hai avuto il coraggio di dirglielo prima. Tua mamma lo sa!
- Prego?!
- Non andare in iperventilazione, per favore, che dobbiamo comprare le ricariche per lo spray dell'asma! Non mi ha detto alcunché ma è una mamma. Sa cosa prova suo figlio.
- Ne dubito! La deluderei. Mi odierebbe!
- Se non stesse diluviando aprirei la finestra per far uscire questa immensissima cazzata che hai appena detto! Tua madre, odiarti... ahahha, oh mamma mia! Questa si che è bella.
- Non prenderti gioco di me.
- Scusa, non era mia intenzione. E dai bello mio, sorridi! Odio vederti triste.
- Scusa ma proprio, ora come ora, non mi riesce.
- Che intenzioni hai di fare con Kira?
- L'hai nominata! - Sbotta Scott sbuffando al messaggio sdolcinato che Kira gli ha appena mandato.
- Che dice?
- Buongiorno cucciolo! Fuori piove ma io sorrido comunque perchè penso a te.
- E' un messaggio carino.
- Si, non lo metto in dubbio ma non mi provoca nulla.
- Qualcosa ti provoca invece.
- Si e cosa?
- Fastidio e senso di colpa. Fastidio perchè non è da lei che volevi ricevere un messaggio simile e senso di colpa perchè sai che non merita di soffrire, ma te lo dico fin da ora Scott McCall...
- Odio quando pronunci quel cognome!
- Scusa, solo Scott. Comunque dicevo: te lo dico già da ora, Scott, non pensare minimamente anche solo per un secondo che sia colpa tua perchè ti prenderò a morsi quelle orecchie a sventola che ti ritrovi e sai che lo faccio. Sopratutto quando io me ne accorgerò e tu cercherai di dirmi di no, che non ti senti in colpa, che non stai pensando a niente di brutto. Quindi sappiti regolare bello mio... a tuo rischio e pericolo!
- Guarda che sono io il fratello maggiore. - Lo riprende, Scott.
- Si, di due giorni! Comunque io faccio il fratello maggiore, quando tu non capisci. A volte anche tu mi sgridi, fratellino.
- Non so che farei senza di te, Stiles. Abbracciami, ti prego!
- Io sono qui, Scott. Non ti lascerò mai solo! - Dice serio Stiles stringendoselo in un abbraccio soffocante.

Sebbene sia felice tra le braccia di Stiles, Scott si chiede di Heather.

- E dimmi, come va con Heather?
- Bene, credo.
- Credi?
- Non lo so, Scott. E' strana!
- Ma va? Perchè quando te lo dicevo io, tu non mi credevi?!
- No, intendo con te. E' come se fosse gelosa.

"Sapessi quanto sono geloso io."

- Gelosa... di me?
- Si. Penso che stia pensando che tu non la sopporti.
- Beh, non ha tutti i torti.
- Si questo lo so ma non dovrebbe saperlo lei. Io ho visto e comunque davanti a lei non hai mai dato alcun segno da fargli capire che proprio non la tolleri, quindi non capisco.
- Non pensarci troppo e vivila come viene. Ti fa star bene?
- Da morire. 

"Sono io che sto per morire."

- Tò! E' spuntato il sole e il meteo dice che ci sarà per tutto il giorno. Ho bisogno di distrarmi, di sfogarmi. Hanno aperto il luna-park, poco fuori città. Mi ci porti? - Propone Scott, sperando con tutto il cuore che dica si.
- E me lo chiedi anche? Dai, andiamo a vestirci.

Scott si apre in un sorriso enorme, lava velocemente le due tazze vuote di caffè e insieme al suo piccolino, sale su in camera, si vestono e insieme, solo loro due, a bordo della loro Jeep si dirigono al luna-park testimone di mille avventure e di mille infarti per il povero Jonh quando si nascondevano nella casa degli specchi senza dirgli niente oppure quando salivano sulle montagne russe mollando la sua mano e senza il suo permesso, ovviamente. Insomma, Scott ha un peso in meno sul cuore e appena mettono piede dentro al luna-park, sa che passerà una delle più belle giornate della sua vita, con l'amico di una vita.
Con l'amore della sua vita.


 
Piccolo spazio autrice:
 
Colpa di scena! Nel prossimo capitolo, Scott dirà a Stiles di non amare Jackson. 
Questo capitolo è dedicato a tutte le meraviglie che sono arrivate fin qui, che leggono e recensiscono ogni capitolo. 
Vi adoro!

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Capitolo 11
*** Dirlo cambia tutto. ***


Salve a tutti! Eccoci qui con l'undicesimo capitolo.
Questo capitolo conterrà un pezzo di canzone di Ligabue.
La canzone in questione è: Cosa vuoi che sia.
La canzone è sua ed io, ovviamente non ci guadagno nulla.

Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro ed i personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà di Jeff Davis.



- Dirlo cambia tutto.

Stiles aveva capito. Scott era innamorato di un uomo! Che stupido che è stato a non pensarci prima. Nonostante abbiano chiarito, si chiede ancora perchè quel tonto del suo migliore amico non abbia avuto il coraggio di dirglielo prima. Cosa c'è di male? Certo, capisce che innamorarsi di Jackson può essere abbastanza sconvolgente ma non fino a questi punti. Jackson è bello, simpatico e gentile. Poi a Stiles non importava altro che non sia qualcosa di diverso della felicità di Scott e fino a che Jackson lo tratterà come merita, con amore e con rispetto, lui non si metterà in mezzo.

Ovviamente non dirà nemmeno nulla, a Jackson. Non gli dirà che Scott si è innamorato di lui, come non dirà a Kira che non l'ama e che per un motivo del tutto naturale, non l'amerà mai. Si farà gli affari suoi e starà al fianco del suo migliore amico per tutta la vita. A lui non gli importa un accidente che sia gay, o meno. Per lui poteva anche essere diventato un gatto all'improvviso. Stiles, non avrebbe mai avuto altro amico al di fuori di lui. E non perchè nessuno lo volesse come amico, ma perchè lui, voleva solo Scott. Perchè come lo conosce Scott, non lo conosce nessuno. Nessun'altro che non sia Scott, a condiviso con lui tutti i momenti. Belli, brutti e così così. Nessuno a parte Scott gli era stato vicino dopo la morte di sua madre. Certo, c'erano stati anche Lydia, Heather, Jackson, Danny ed Isaac, ma in quel momento, lui, piccolo bambino di quasi cinque anni, vedeva e voleva solo Scott. Non che agli altri li scostasse, sia chiaro, ma le coccole di Scott erano le più piacevoli e per sempre lo saranno.

Stiles lo ricorda ancora bene quel giorno che Scott lo sorprese, come mai prima d'ora. Era passata una settimana dalla morte dalla sua mamma e dopo aver pianto le notti, di nascosto dal suo papà, soffocando i singhiozzi contro il cuscino si sentì pronto a tornare a scuola. Sapeva che ad accoglierlo ci sarebbero stati i suoi amici bimbi, ma un accoglienza tanto simile non se l'aspettava. Non appena mise piede nell'aula stringendo la mano del suo papà, si rese conto di essere solo.
- Amore, io dovrei andare a lavoro. E' ancora un po' presto, tra poco i tuoi compagni arriveranno. Ne sono sicuro! Ho sentito Melissa e ha detto che sta portando Scott. Vuoi che ti porto in centrale con me? - Gli domandò dolcemente, molti anni fa, Jonh Stilinski.
- No papà, voglio vedere Scott.

Non appena finì di pronunciare quelle quattro paroline messe in croce, Jonh si aprì in un sorriso forzato nel vedere lo stupore negli occhi del suo bambino.

- SORPRESAAAAA! - Strillarono tutti in coro i suoi compagni di classe, uscendo a massa dal bagno e lanciando un casino di palloncini. 

A gridare più forte, ovviamente era stato Scott che in meno di un secondo gli aveva già gettato le braccia al collo. Stiles si aprì in un sorriso sdentato e accolse il suo migliore amico tra le braccia! Lo strinse con tutta la sua forza, sorrise debolmente e con la manina accarezzò i capelli rossi, pardon biondo fragola come li chiama lui, di Lydia che gli abbracciava le gambe e si metteva in punta di piedi per raggiungere le sue guancette e riempirlo di baci. Poi c'era stato Jackson che spinse giocosamente Scott lontano da lui e lo abbracciò, dandogli anche un bacio sulla guancia. Poi, venne il turno di Heather che lo riempì di bacetti insieme a Lydia e infine ci furono Danny ed Isaac, già mano per mano. Come amici... tz! Amici, certo. Come no! Stiles sapeva che quei due, da adolescenti sarebbero finiti per baciarsi ovunque e infatti non si sbagliava.

Gli altri bambini invece si limitarono a porgergli delle caramelle o dei cioccolatini e a dargli qualche bigliettino con tanto di disegnino dove esprimevano tutta la loro tristezza per veder triste un loro amico. Chi aveva organizzato tutto quello in meno di dieci minuti? Scott. E' per questo che adesso, mentre si veste per andare al luna-park insieme a lui pensa che deve aiutarlo a farlo stare bene. Oggi lo distrarrà come mai prima d'ora e lo farà ridere, lo farà sentire protetto e amato come merita. Lo farà lui come ha sempre fatto e lo farà per sempre.
- Hei, dai andiamo! Voglio divertirmi. - Torna in se Stiles, sorridendo felice e tirandogli una pacca sulla spalla.
- Sei sicuro?
- Tanto quanto so che mi chiamo Stiles Stilinski e che sono nato il 26 Agosto.
- Beh, mica tanto vero. Tu non ti chiami Stiles. - Lo prende in giro, Scott.
- Sta' zitto e andiamo! - Ordina Stiles mordendosi le labbra per nascondere un sorrisetto divertito. 

Ma non lo nasconde più quando sente la risata di pura gioia del suo migliore amico, entrargli nelle orecchie.
Ecco! Se in questo esatto momento a Stiles chiedessero qual'è la musica più bella che abbia mai ascoltato, lui risponderebbe che è la risata del suo migliore amico.

- Amo il tuo vero nome.

"Amo tutto di te."

- Scott....
- Ok sto zitto! - Ride ancora, Scott. Ancora una volta, Stiles si riempe il cuore di gioia.
- Allora, che gioco vuoi fare per primo appena arriviamo li? - Chiede Stiles, dopo due minuti che ha messo in moto l'auto.
- Casa degli specchi. - Ridacchia Scott. Fino a pochi minuti prima sarebbe voluto scomparire dalla faccia della terra e adesso non riesce a smettere di ridere perchè sente Stiles, vicino più che mai.
- Promette bene! - Dice sarcastico, Stiles. Ovviamente ridendo felice insieme a lui.
- Stiles, la nostra canzone! - Strilla felice Scott alzando il volume della radio.
- Oh, la amo! Ed è fatta apposta per questo momento. Senti amico, senti. Canta insieme a me, Scott!
- Ma che cantiamo che sappiamo solo il ritornello. - Ride Scott.
- Cantiamo il ritornello.

 
Gli occhi fanno quel che possono 
niente meno e niente più 
tutto quello che non vedono 
è perchè non vuoi vederlo tu 

cosa vuoi che sia 

passa tutto quanto 
solo un po' di tempo e ci riderai su 
cosa vuoi che sia 
ci sei solo dentro 
pagati il tuo conto e pensaci tu. 

- Fai schifo a cantare in Italiano. - Ride di gusto Stiles.
- Parla l'altro. Però mi vuoi bene lo stesso, vero? - Scherza Scott.
- Certo. Siamo arrivati! Che casa degli specchi sia! Se stasera finiamo in ospedale da tua mamma con un bernoccolo nella testa, non è colpa mia. 

Al sol ricordo, Scott ride come mai prima d'ora. Se la ricorda bene quella volta di sette anni fa, quando erano due bambini prossimi a raggiungere i loro primi dieci anni di vita e tempo niente avevano la testa che doleva per tutte le testate, nasate e chi più ne a e più ne metta, che c'hanno preso in quella casa completamente ricoperta di specchi. Una volta Jonh si allarmò a tal punto da chiamare Melissa e chiedergli se fosse così grave che avessero un colorito rossastro vicino alla tempia. Melissa rise e lo rassicurò dicendogli che era tutto apposto, visto che lo sceriffo gli aveva appena riferito che erano già scappati in direzione del calcinculo.

Una volta pagato il ticket che gli avrebbe permesso di fare tutti i giochi gratis per quante volte volevano, tempo trenta secondi netti, stavano già ridendo e un minuto e mezzo dopo avevano già preso la loro prima testata della giornata. La prima, ma non di certo l'ultima. Di questo, Stiles e Scott ne sono sicuri al centouno per cento.
- No, che cavolo. Credo di aver già trovato l'uscita! - Si lagna, Scott.
- Ahu! - Mugugna infastidito dal dolore subito dopo, Scott.
- Hai trovato la mia testa, non l'uscita. - Dice Stiles tenendosi una mano sulla fronte ma scoppiando a ridere subito dopo.
- Scusa. - Biascica a fatica, tra le risate, Scott.
- Me lo sono meritato! Infondo prima ti ho detto che facevi schifo a cantare in Italiano. - Ride di gusto, Stiles.

Stiles ride e Scott con lui.
Stiles ride e Scott vorrebbe baciarlo, ora più che mai.

Risero. Risero tutto il tempo dentro quella casa! Risero quando vedendosi attraverso a degli specchi speciali, erano diventati alti come giganti o bassi come nani. Risero quando diventarono più magri di quanto già non lo siano, o quando non erano più pelle ed ossa ma sembravano una ciambella enorme ricoperta di glassa al cioccolato. Risero quando attivarono degli effetti speciali e gli fecero credere di stare affogando, che la casa si era riempita d'acqua e che per loro non c'era più scampo se non liberarsi in pochi secondi. Entrambi si ricordavano di quel particolare effetto, ma pensavano che per quel giorno non ci sarebbe stato, per questo Stiles si ritrovò costretto a stringere con forza il bicipite del suo migliore amico e a respirare affannosamente. Scott non fu da meno! Una volta che si son resi conto che altro non era che un gioco, dovettero tenersi la pancia per quanto stavano ridendo e si inginocchiarono su se stessi. Poco dopo si asciugarono le lacrime, si alzarono e trovarono l'uscita. Dopo tipo un quarto d'ora... ovvio! E' ormai chiaro a tutti che più tempo passa con Scott, più Stiles perde un po' della sua intelligenza e del suo intelletto.

- Andiamo a fare le montagne russe? - Propone Scott.
- Si certo. - Dice tutto contento, Stiles.
- Che bello, che bello, che bello! - Esulta Scott sbattendo le mani, mordendosi le labbra e trattenendosi dallo sbattere i piedi dalla gioia. Sembra un bimbo!
- Mi sembri un bimbo la mattina di Natale che ha appena ricevuto il suo giocattolino preferito.
- Io con te mi sento sempre come un bimbo, la mattina di Natale che ha appena ricevuto il suo giocattolino preferito. - Si fa avanti Scott sorridendo e allacciandogli le braccia intorno al collo.
- Tieniti forte che stiamo per partire! - Suggerisce divertito, Stiles. Scott deglutisce a vuoto e stringe con la massima potenza l'asse di ferro che gli stava davanti e che serviva per tenersi.
- Se muoio prima del previsto, sappi che ti ho voluto bene e che hai reso la mia vita bella da morire.
- Anche tu con la mia, Scott. Anche tu con la mia! - Sussurra altrettanto spaventato, Stiles.
- Pronti, partenza... via!! 

La giostra parte e Scott inizia a sentirsi strano. E' quasi mezzogiorno ormai ma ha già vissuto troppe emozioni da questa mattina e di questo passo è certo di non arrivare fino a sera. Poi Stiles continua a guardarlo in quello strano modo, come se sapesse il suo segreto. Come se sapesse che non è Jackson che ama ma lui e questo lo terrorizza ancora di più. Non è ancora pronto a dirgli d'amarlo e non sa se mai lo sarà, quindi deve evitare strani gesti e strane parole altrimenti tutto il suo piano o quel che è, andrà in fumo o si romperà in mille pezzi proprio come lui.

- Ho una fame da lupi. Hot-Dog? - Propone Stiles.
- Si. Dimentichi la coca-cola!
- Mih, vero!
- E le patatine fritte. - Ridacchia Scott.
- Porca miseria, si. Oggi sono così sbadato!
- Pensi ad Heather? Mi rendo conto che magari in questo momento vorresti lei al tuo fianco anziché me.
- Scott, smettila di dire cazzate questa mattina. Sei assurdo! Non c'ho nemmeno pensato ad Heather! Anzi, ora che ci penso è da ieri sera che non la sento e non sa nemmeno che sono qui. 
- Non gli e l'hai detto? - Si sconvolge, Scott.
- Kira lo sa?
- Ovviamente no.
- Rifammi l'ultima domanda.
- Non gli e l'hai detto?
- Ovviamente no.
- Ragazzi, è il vostro turno! Cosa posso servirvi? - Dice il ragazzo che serviva panini, facendo gli occhi dolci a Scott. Stiles ghigna con fare divertito, mentre il diretto interessato non c'ha nemmeno fatto caso, troppo impegnato a pensare che Stiles, il suo Stiles, non abbia dato ad Heather nemmeno il buongiorno. Che Stiles finalmente abbia capito che tra di loro non ci può essere nulla? Scott spera con tutto il cuore di si e si ritrova a dover rispondere di getto, quando il suo "amico" l'ha bruscamente svegliato dai suoi pensieri con una gomitata giocosa sul fianco.
- Oh, si. Scusa, mi ero perso nei pensieri della mente! Hai già ordinato?
- No, ho poca voglia di parlare oggi e poi sono sicuro che, Tom... - Dice Stiles dopo aver letto il nome del tizio sul suo cartellino.
- Chiedesse proprio a te. - Prosegue Stiles sorridendo cordialmente a Tom. Scott non capisce e infatti inarca un sopracciglio ma chi capisce bene è Tom che gli ha sorriso grato e i suoi occhi si sono spalancati misteriosamente. 

Quel ragazzo deve avere un empatia allucinante, pensò Tom.

- Oh! - Sorride timido, Scott.
- Beh in questo caso... due hot-dog senza alcun tipo di condimento, due coca-cola e due porzioni medie di patatine fritte per favore. - Fa l'ordine, Scott.
- Arrivo subito!
- Mettici tutto il tempo che vuoi, bellezza. - Dice Stiles mordendosi l'interno guancia per trattenere un sorrisetto divertito.
- Stiles che cavolo stai facendo? - Chiede in panico, Scott.
- Cosa? Ho fame ma non bisogna nemmeno mettergli fretta. Hai visto che fila c'era prima? Poverino, facc...
- Ok basta, stai zitto che per quanto hai parlato mi sono già dimenticato la ragione per la quale ero arrabbiato con te. - Lo interrompe, Scott. 
- Io volevo solo farlo riposare un attimo! - Protesta, Stiles. Scott scuote la testa con fare divertito e aspetta di affondare i denti su quel morbido panino.
- Ecco qui! Sono sette dollari e cinquanta. 
- Offro io, amico. - Dice Scott pagando il loro pasto.
- Cosa? No Scott, non era necessario.
- Fossi in te mi farei offrire qualcosa da questo bel ragazzo, sempre. O magari gli offrirei qualcosa io. - Fa il provolone Tom, guardandolo intensamente negli occhi. 


 
Le guance di Scott si tingono di rosso fuoco e Stiles fa l'occhiolino a Tom, mimandogli anche il segno dell'ok con la mano. Ecco, quel ragazzo è perfetto per essere suo cognato.
- Ad ogni modo, ecco a te bellezza. La vostra pappa e il resto! Lo scontrino ed un biglietto... speciale! Ti prego, leggilo. Ma fallo distante da me! Ho la parlantina ma sono anche un po' timido. 

Stiles è sul punto di scoppiare a ridere mentre la testa di Scott gira pericolosamente e non capisce più niente. Sorride con forza per fare l'educato e alza la mano con il biglietto ben saldo tra le dita per salutarlo con un gesto del capo e dargli le spalle subito dopo.

- Tu, vieni con me e non ridere. - Ordina Scott.
- Ok. Ok ahahhahahahaahah! 
- Ti ho detto di non ridere o sbaglio?
- No no è che.. è che, sei buffissimo! Ahah, sediamoci e mangiamo che sto morendo di fame!
- Si, sediamoci e mangiamo che è meglio e non ne voglio parlare. - Dice imbronciato, Scott.
- Va bene, come vuoi. - Ridacchia Stiles sorseggiando la sua coca-cola e addentando una patatina subito dopo.
- Avanti! Dì quello che devi dire. - Sbotta Scott dopo due minuti di silenzio.
- Dammi qua. - Dice solo Stiles strappandogli il biglietto speciale che senza essersene accorto, ancora teneva tra le mani.
- Allora? Che c'è scritto? - Chiede agitato, Scott.
- Una serie di numeri ed una frase.
- E cioè?
- Chiamami!
- Se lo può scordare. - Dice serio Scott unendo le braccia al petto.
- Perchè? E' carino.
- Si, non lo metto in dubbio ma è ridicolo. Cioè, non lui. La situazione in generale!
- Cos'ha di ridicolo?
- Tutto. Io che provo attrazione per i maschi, uno che prova a rimorchiarmi in un luna-park, il biglietto speciale. E' ridicolo! - Parla velocemente Scott ingozzandosi di patatine per via dell'ansia.
- Tu e la tua stupidità siete ridicoli. - Sbuffa Stiles addentando il suo panino.
- Prego? Fino a stamattina mi hai detto che non c'era nulla di male ad essere gay ed ora  hai cambiato idea?
- Niente affatto. Non mi riferivo a quello che sei, ma bensì a quello che pensi.
- Cosa dovrei pensare, Stiles? Ti ho già detto che sono spaventato, che per me è tutto nuovo. Non so come muovermi, cosa dire, cosa fare, cosa pensare. E' come se fossi rinato per la seconda volta e devo fare di nuovo tutto da capo.
- Se fosse una ragazza ad aver fatto quello che ha fatto, Tom... tu come ti saresti comportato?
- Avrei scritto subito.
- E cos'ha di diverso Tom, da una ragazza? Si, va beh è maschio ed è chiaro ma a me pare una persona! Non mi sembra un robot.
- Dovrei scrivergli, tu dici?
- Esattamente.
- Si, ma cosa? - Domanda confuso, Scott.
- Qualunque cosa. Parti con un ciao, sono il ragazzo a cui hai appena lasciato il numero e penso tu sia carino... per esempio! - Scherza Stiles.
- Sei proprio scemo. - Ride Scott.
- Sul serio, Scott. So che ti piace Jackson, ma questa potrebbe essere un occasione. Poi sinceramente, a pelle, preferisco più lui come cognato che Jackson.
- Ma se a Tom, nemmeno lo conosci.
- Ah, già lo chiami per nome! Bene bene.
- Si! Comunque non dire così di Jackson... siete culo e camicia ultimamente!
- Ciò non toglie che lo voglio come cognato. - Sorride Stiles mentre vede Scott prendere il cellulare in mano, sorridere ma sospirare un po' triste, copiare il numero e scrivere qualcosa.

Scott McCall è consapevole che ha appena fatto una cazzata colossale! Lui non è gay! Lui ama Stiles. Che cavolo c'entra ora questo Tom? Non sa nemmeno chi cavolo è questo Tom. Potrebbe essere chiunque e volere chissà cosa da lui! Con lui c'era anche Stiles. Perchè non c'ha provato con Stiles? Si che se solo c'avesse provato, Scott gli sarebbe saltato al collo in cinque secondi netti, però al momento questo è un altro discorso. Certo, deve ammettere che un po' s'è sentito lusingato dalle avance di quello strano venditore di panini, ma è diverso da quello che prova per Stiles. Ormai nemmeno sa quando ha capito di essersi innamorato di lui perchè non appena l'ha accettato, si è sentito talmente tanto completo, come se l'intero mondo fosse a sua portata di mano e ha sentito d'amarlo da sempre.

Ancora una volta, i suoi pensieri furono interrotti dalla voce calda del suo amore.

- Che gli hai scritto?
- Ciao.
- Ti sei sprecato. Manco gli hai detto chi sei!
- Mi ha sorriso mentre scrivevo il messaggio. Ha capito che ero io e che il messaggio era per lui.
- Ok, per prima cosa smettila di guardarlo o ti salta addosso! Non che a me importi, per carità, ma mi sembri ancora molto spaventato e non voglio che ti fai venire i complessi o strani dubbi. E' tutto apposto! E ti ha risposto. - Finisce sorridendo Stiles, dando un lungo sorso alla sua coca-cola, quasi finita.
- Dice che vorrebbe sapere il mio nome.
- Digli come ti chiami. 
- Ha detto che da bambino pensava di chiamare così, a suo figlio, ma visto che staremo insieme per tutta la vita, pensa di chiamarlo Brian. Questo ragazzo s'è fritto il cervello, amico. Te lo dico io! - Scoppia a ridere Scott, ridendo insieme a Stiles.
- Shh, ridi più silenziosamente che sennò pensa che ridiamo di lui.
- Beh è la verità, Stiles. Questo è matto! Nemmeno mi conosce.
- Su, diglielo. 
- Ok, gli ho scritto che non può dirmi queste cose visto che per l'appunto, nemmeno mi conosce.
- Sono curioso di sapere cosa ti dice.
- Io mica tanto. - Risponde Scott deglutendo a vuoto dopo aver letto il messaggio di risposta di Tom.
- Che dice?
- Dice che non appena mi ha visto negli occhi, gli è sembrato di conoscermi da tutta una vita.
- Non ci credo, dammi qua. - Dice sconvolto Stiles, strappando il cellulare dalle mani dell'amico per leggere con i suoi stessi occhi.
- E' matto. - Dice stranito, Scott.
- E' cotto.
- Che?
- Mai sentito parlare di un colpo di fulmine, Scott?
- Stiles finisci di mangiare e smettila di dire cazzate. Non ne voglio parlare! Davvero. Non gli rispondo nemmeno più.
- Perchè? E' simpatico. Dai, divertiamoci un po' e con questo non intendo che dobbiamo giocare con i tuoi sentimenti, o con quelli suoi... sia chiaro.
- Io sarei tentato di dirgli che mi sta spaventando.

Stiles sta per rispondergli quando si vede strappare l'ultima patatina rimasta dalle mani di uno sconosciuto che gli si è appena seduto di fianco, come se lo conoscesse da una vita. Deglutisce a vuoto insieme a Scott ed entrambi non possono credere ai loro occhi.

- Sei nuovo, dico bene? - Chiede Tom.
- Scusa cosa? - Chiede Scott, cercando impaurito lo sguardo di Stiles.
- Nel mondo dei gay, intendo. Si vede lontano un miglio che l'hai appena scoperto!
- Stiles, mi hai detto che non si vedeva. - Si allarma, Scott.
- Non si vede infatti. Non dar retta a questo qui! Nessuno se ne accorgerà. - Lo rassicura, Stiles.
- I gay, si. Tranquillo, non è visibile ad occhio etero anche perchè ti comporti come uno di loro ma per quelli come te e me, è facile capirlo. - Spiega Tom.
- Quindi anche tu, sei gay? - Chiede sorridendo divertito, Tom a Stiles. Scott si illumina e sorride raggiante, mentre spera con tutto il cuore che Stiles non se ne accorga.
- Con tutto il dovuto rispetto per voi, ma no, non sono gay. Io sono solo il suo migliore amico, praticamente sono suo fratello! Ci conosciamo da tutta una vita.
- Certo, capisco. - Dice tranquillo, Tom, ma ha lo sguardo di chi la sa lunga.
- Ma, hei... il mio migliore amico lo è. - Prova Stiles sorridendo a Scott per farlo calmare.
- Ed è anche molto carino. 
- Grazie. - Sorride imbarazzato, Scott. Non nega che ha apprezzato quel complimento, ma avrebbe preferito che a farglielo fosse stato Stiles.
- L'hai mai detto? - Chiede Tom.
- Detto cosa? - Chiede Scott.
- Che sei gay.
- No. - Risponde per lui, Stiles.
- Perchè?
- Perchè è scemo. Perchè non provi a dirlo, Scott?
- Perchè dirlo cambia tutto. - Risponde triste, Scott.
- Non cambia nulla, ma hei, noi oggi siamo venuti qui per divertirci. Quindi, adesso se vuoi scusarci, caro Tom noi andiamo. Grazie e buona giornata!

Velocemente Stiles lo prende per mano e lo porta lontano da quel ragazzo, perchè ha notato dai suoi occhi e dalle sue mani tremanti che l'attacco d'asma per via di un forte stato di stress emotivo era in agguato e non poteva permetterselo. Si era giurato anni fa di farlo stare bene a qualunque costo e avrebbe mantenuto quella promessa. Scott prende un respiro profondo, gli sorride e lo ringrazia per averlo salvato un altra volta. 
- Grazie mille amico.
- Sempre a disposizione. Casa dei mostri o sfoghiamo lo stress sul pungiball?
- Casa dei mostri, basta che non mi muori di paura tra le braccia.
- Guarda che non mi chiamo Scott. - Lo stuzzica, Stiles.
- HEI! - Lo riprende Scott ridendo come un matto mentre lo insegue fino alla prima fila, per i posti migliori.
- Scott! Scott, aiutami ti prego. Sono rimasto incastrato! - Ansima Stiles.
- Cosa? Stiles dove?
- Con la gamba. Non vedo bene, probabilmente in qualche paio di ossa finte.
- Hei, ci penso io, tranquillo.

Ma non appena Scott si china per aiutarlo e il suo orecchio è pericolosamente vicino alle labbra di Stiles, succede qualcosa che ha dell'incredibile.

- BUH! - Urla Stiles, scoppiando a ridere subito dopo. Le luci si accendono per un breve attimo e il viso di Scott è bianco cadaverico per lo spavento. Si gira lentamente a guardarlo negli occhi e lo fulmina con lo sguardo e allora Stiles prova a trattenersi con una mano sulla bocca, fino a quando all'improvviso Scott si avvicina a lui parlandogli all'orecchio e allora sul serio, smette di ridere.
- Dammi tempo e te ne pentirai. - Sussurra Scott. Stiles deglutisce a vuoto.
- Scherzavo. - Dice scoppiando a ridere, una volta sedutosi al suo fianco.
- Scott, tu un giorno o l'altro mi farai morire.
- Ops. Ti ho fatto spaventare? Scusa. - Ridacchia Scott.

Il gioco inizia e mentre gli altri gridavano dalla paura, loro ridevano di gusto.

- Ci diamo dentro con la pistola a piombini? - Propone Scott, dopo essere sceso dal Taboga.
- Hai voglia di perdere? - Chiede Stiles precipitandosi al banco dei giochi a premi.
- Io non perdo mai a questo gioco, Stilinski. Mettitelo nella testa! - Scherza Scott mentre cinque minuti dopo ha un muso lungo da toccare il pavimento. Ovviamente, ha perso.
- Lezione numero uno: mai competere con il figlio dello sceriffo, bello mio. Perderesti sicuramente! - Lo prende in giro Stiles, donandogli il suo premio.
- Cosa? Perchè? Stiles è il tuo premio.
- Si e lo voglio regalare a te. Tu sei proprio un lupacchiotto come questo pupazzo! Fanne ciò che vuoi, buttalo nella spazzatura se non ti piace, dallo a Kira se preferisci o tienilo se ti fa piacere.
- Lo terrò sicuramente. Grazie! - Sorride Scott stringendosi il lupetto di pupazzo tra le braccia.
- Mi piace quando sorridi, amico. - Sussurra Stiles mettendogli una mano sulla spalla e accarezzandogliela con il pollice. Ennesima scossa al povero cuore di Scott!
- Dai, che ne dici di farci un giro sul calcinculo?
- Assolutamente si, Stiles. Non vedo l'ora! Te lo stavo per proporre infatti.
- Bene ma vedi di pigliare il codino o non siamo più amici. - Dice Stiles imitando il se stesso bimbo, di molti anni fa. Scott, se possibile ride più che mai!
- No, amico! Io e te saremo amici per sempre. - Imita il se stesso bimbo, di molti anni fa, Scott.

Tra un gioco ed un altro ancora, la sera arrivò presto e a malincuore di entrambi, dovettero lasciare quel posto meraviglioso per tornare a casa, visto anche che avevano già fatto tutti i giochi, ed erano tanti, come minimo cinque volte. Il viaggio in auto fù silenzioso per i primi tre minuti e Stiles non si chiese come mai. Probabilmente Scott era stanco e non c'era da preoccuparsi per un po' di silenzio.
- Ferma la macchina! - Ordina Scott.
- Cosa?
- Ferma la macchina, Stiles. Ti devo parlare!

"O adesso, o mai più."

- Dimmi. - Dice Stiles dopo aver accostato.
- Devo dirti la verità.
- Quale verità?
- Io non sono innamorato di Jackson. Nemmeno mi piace, Jackson!
- Ok e allora perchè stamattina non hai provato a negarlo?
- Perchè era l'unico modo che avevo di capire se a te avesse dato fastidio o meno il fatto che sia gay o quel che sono. Che poi cosa cavolo sono? Avevo paura di perderti dicendoti solo che provavo dell'attrazione per i maschi.
- Niente affatto, Scott. Quindi Jackson non c'entra nulla?
- No.
- Tu hai detto di provare qualcosa per lui, ma in realtà non è così.
- Esattamente.
- E l'hai fatto perchè avevi paura che io non accettasi ciò che sei.
- Si.
- Sei scemo, lo sai?
- Si.
- Bene. Un altra cosa vorrei sapere!
- Tutto quello che vuoi.
- Se non provi nulla per Jackson, perchè ti da fastidio quando mi scrive cose carine? Perchè sei geloso?
- Tu hai pensato fossi geloso di lui, dico bene? Per quello hai capito che sono gay e che mi piaceva? - Chiede Scott.
- Si. - Risponde Stiles.
- Mi da fastidio quando Jackson ti scrive quelle cose, perchè sono geloso. Non di lui, ma di te.
- DI ME? - Chiede stranito, Stiles sgranando gli occhi.
- Si. Non fraintendermi! Capire ciò che sono mi ha scombussolato, ok? Sono geloso perchè temo di perderti. Temo che tu un giorno ti stuferai delle parole carine che ti dico io e preferisca le sue alle mie. Temo che i miei abbracci non ti piaceranno più, temo che chiamerai lui per calmarti quando avrai un attacco di panico nel cuore della notte e non me. Temo tutte queste cose e non so perchè. - Confessa, Scott.
- Perchè sei un amico straordinario! Ecco perchè. Certo, un po' scemo ma pur sempre straordinario. Scott, le attenzioni che mi dai tu, non sono minimamente paragonabili a quelle che mi da lui. Nemmeno mi interessa di quelle che mi da lui. Lui è un amico, tu sei il mio migliore amico. C'è differenza!
- Non sei arrabbiato con me? - Sussurra Scott legando intensamente i loro sguardi.
- No, perchè?
- Perchè questa mattina ti ho mentito.
- Non mi hai mentito. Hai solo detto una mezza verità e va bene così. Comunque ci tengo a farti notare una cosa!
- Cosa?
- L'hai detto.
- Detto cosa?
- Cosa sei, Scott. Hai detto cosa sei!
- Sono gay. - Dice piangendo come un bambino, Scott. Ma le sue non sono lacrime di gioia! 
- Sei gay e va bene così! - Sussurra Stiles tirandoselo in un abbraccio.

Dopo circa cinque minuti, Scott si è un po' calmato tra le braccia di Stiles e adesso possono tornare a casa.

- Comunque avevo ragione. Dirlo cambia tutto!

 
Piccolo spazio autrice:
 
Povero il nostro Scott. <3 Ci pensarà Stiles a farlo stare bene o... Tom? 
Tom.. ! Il nostro caro Tom. Ho scelto Paul Wesley come presta volto! 
Che ne dite? Ho fatto la scelta sbagliata? 

Capitolo dedicato a:
- PandoraPam01.
- AmeliaRose.
- Thomasnewtgally.
- Tallutina.
- Sara92.

Per aver letto e recensito il precedente.

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Capitolo 12
*** Forse e solo forse. ***




- Forse e solo forse.

Il ritorno a casa, fu particolarmente strano per Stiles. Propose a Scott di stare con lui, ma straordinariamente Scott rifiutò ed è passata un ora e mezza ormai. Stiles si è fatto una doccia, ha messo una vecchia tuta come pigiama, ha mangiato un boccone, ha bevuto un sorso d'acqua e si è messo a letto ma ancora si sta chiedendo perchè Scott gli ha detto di no. Nel corso degli anni, se proprio vogliamo dirla tutta, chi voleva dormire sempre insieme era proprio lui e per una volta che lo voleva Stiles, Scott non era disponibile. Qui c'era sicuramente qualcosa che non gli tornava. Perchè lo stava allontanando?

Sa che aver scoperto di essere gay, l'ha cambiato, ma non si spiega perchè deve cambiare la loro amicizia. Accidenti! E' proprio uno scemo se pensa che lui gli permetterà di allontanarsi solo perchè si considera un errore. Chiunque direbbe che non è un errore, ma una persona normalissima come tutti. E' sempre e comunque lo stesso Scott McCall di sempre. A nessuno importa chi ama! A lui, tanto più. Ad essere sinceri, sapere che non prova nulla per Jackson, l'ha fatto sentire meglio. Certo, Jackson gli piaceva ed era un caro ragazzo ma in cuor suo, Stiles sapeva che non era l'uomo giusto per Scott.

Tom, invece ha un non so che di particolare che gli piaceva. Era alto, magro, aveva dei bei capelli e due occhi meravigliosi ed in più sembrava parecchio interessato a Scott. Interessato per davvero! Sente che se Scott gli da anche una minima possibilità, quei due faranno scintille. Chi non le farebbe con due bei ragazzi così? Andiamo. Pure lui stesso ci farebbe un pensieri... NO! Stiles non poteva permettersi di pensare a questo genere di cose. Lui aveva una ragazza, accidenti. 

Una bella, bellissima ragazza.

Una bellissima ragazza che gli ha appena mandato un messaggio, furibonda, per non essere stata degnata di considerazione per l'intera giornata.

Stiles decide di non rispondergli neppure e di mettersi a dormire! Quella giornata era iniziata strana, e finì ancora più strana. Da quando in quà, i messaggi di Heather lo infastidiscono o addirittura non gli creano alcun tipo di emozione? Bah! Stiles decise che doveva senza dubbio dormirci su. Sospirò, si coprì con il lenzuolo fin sopra al collo, affondò la testa sul cuscino e prima di posare il cellulare con la vibrazione attiva sul suo comodino, mandò la buonanotte al suo migliore amico che gli rispose in tempi record, facendolo sorridere come un ebete.

Ancora una volta, Stiles si chiese perchè. 
Doveva senza dubbio, addormentarsi! Ora, adesso! SUBITO! Oppure ne sarebbe uscito matto... ne era sicuro!

Il quieto dormire di Stiles, venne interrotto alle due di notte dalla vibrazione del suo cellulare. Stiles, spazientito digrignò i denti e ringhiò con fare frustrato e prima di rispondere alla chiamata, si chiese chi mai fosse quell'assurda persona che osava interrompere il suo sonno pacifico. Poi pensò che se riceveva una telefonata nel cuore della notte è perchè doveva essere successo qualcosa di grave, per cui si mise a sedere e rispose alla telefonata senza guardare chi lo stava chiamando.

- Chiunque tu sia, spero per te che sia importante! Se non te ne fossi accorto, sono le due di notte.
- Più che importante direi.
- Lydia?!
- No, mia sorella gemella.
- Che è successo?
- Aiden!
- Cosa gli è capitato? Sai qualcosa di mio padre che io non so? - Si allarma Stiles iniziando a girovagare per il corridoio, alla ricerca della stanza di suo padre.

Rilascia un sospiro di sollievo quando la vede chiusa e lo sente russare al di là della porta, segno che è casa sano e salvo e che sta dormendo e pure profondamente, torna a letto e si concentra sulla sua migliore amica, giurando a se stesso che se non è importante, non gli avrebbe rivolto la parola per una settimana intera.

- Che io sappia sono tutti e due a casa. E poi, Aiden viene a scuola con noi! Cosa centra tuo padre? - Risponde con noncuranza, Lydia, limandosi le unghie.
- Magari perchè anche il padre di Aiden, è un poliziotto e lavora con mio padre? Comunque si, ho appena controllato. Mio padre sta russando!
- Povero te.
- Lydia, avanti... sono le due di notte! Dimmi cosa c'è.
- Mi ha chiesto di uscire.
- Interessante! Non me lo potevi dire domani mattina? - Quasi strilla, Stiles. Ma che cavolo! L'ha visto l'orologio sul telefono, prima di comporre quella telefonata?
- Non sarei riuscita ad aspettare! Cosa vuoi che ti dica.
- Ok e quindi che vuoi da me?
- Voglio che mi dici cosa devo fare.
- Tu cosa senti di dover fare?
- Magari non lo so? Se lo sapessi, non te lo chiederei.
- Potresti essere meno sarcastica, per favore? Non ti sopporto.
- L'ho imparato da te, il sarcasmo. Che vuoi ora da me?
- Mi sto facendo la stessa domanda. Ad ogni modo, quando dovreste vedervi?
- Mi ha invitata a prendere un caffè dopo scuola, domani.
- Lydia, domani è Domenica.
- Domani è Lunedì, bell'addormentato. Su su, svegliati! Sono le due di notte, ergo significa che è già Domenica.
- Veramente se non mi avresti svegliato, starei ancora dormendo, visto e considerato che sono le due di notte.
- Due e dieci, precisamente.
- Si brava, vuoi una medaglia?
- Antipatico. Stiles, non mi sei di aiuto...sai?
- Cosa vuoi che ti dica, Lyd? Vai a prendere questo caffè. Lui ti piace?
- Da matti! Oddio. No, non dovevi saperlo. Non l'ho detto, ok? Fai finta di non aver sentito niente. Non l'ho detto! Accidenti non l'ho detto.
- Lyd?
- Si?!
- Hai finito?
- Si.
- Lo sapevo.
- Davvero? Sapevi che mi piace Aiden?
- Tutta la Beacon Hills High School, sa che ti piace Aiden.
- Non ti voglio più sentire, per oggi. Sei il mio migliore amico ma non ti sopporto in questo momento. Buonanotte Stilinski!
- Sempre a disposizione, rossa! Ti voglio bene, buonanotte.
- Ti voglio bene anche io.

Chiusa la telefonata con la pazza della sua migliore amica, Stiles Stilinski è pronto ad addormentarsi di nuovo, se non fosse per l'ennesima telefonata ricevuta nel cuore della notte. Questa volta, da parte del suo migliore amico. Niente, non c'era verso. Questa notte, Stiles Stilinski non avrebbe chiuso occhio. Perfetto!

- Scott, almeno tu fa che sia importante.
- Più che importante io lo definirei... scocciante!
- Prego?
- Tom.
- Scott... non ti seguo!
- Si, insomma... dai, hai capito no? 
- No.
- Oh, Stiles. Non farmi sentire in imbarazzo più di quanto non sia già.
- Ok, ho capito. Vuoi parlarmene, ma non sai come. Vuoi che vengo?
- No. 
- Scott, perchè mi stai allontanando?
- Non ti sto allontanando, Stiles. Non dire scemenze! Semplicemente, preferisco dirti questa cosa per telefono.
- Allora dimmi, Scott. Ti puoi fidare di me, lo sai.
- Si, insomma... ecco, mi ha mandato la buonanotte.
- Adesso?
- Adesso.
- E cosa c'è di strano o scocciante?
- Beh, stavo dormendo. 
- Conosco la sensazione! Qui mi spieghi perchè è scocciante, però manca la parte in cui mi dici perchè è strano.
- E' strano perchè mi ha fatto sorridere.
- Continuo a non vederci nulla di strano.
- Dici che dovrei rispondergli?
- Io ho risposto a te...
- HEI! Sei il mio migliore amico. E' il tuo compito! - Lo riprende Scott.
- E va bene, va bene, scherzavo. Dai, rispondigli e falla finita. - Scherza Stiles.
- Sicuro?
- Si.
- E se gli rispondo domani mattina?
- Hai letto solo l'anteprima o hai completamente letto tutto il messaggio?
- Tutto. Stiles, sa che l'ho letto se è questo che intendi.
- E allora rispondigli e non fare lo stupido, accidenti. Te l'ho già detto e te lo ripeto. Tom, mi piace!
- E' a me che deve piacere, non a te.
- Ritira subito quello che hai detto, signorino, perchè tu non ti fidanzerai con alcun ragazzo senza prima il mio consenso, chiaro?
- Ok, capo. Rilassati! Seguirò ogni tuo ordine alla lettera. Allora grazie e buonanotte!
- Notte Scott.

Stiles Stilinski alle due e mezza del mattino chiude gli occhi e si risveglia l'indomani mattina grazie ai raggi cocenti che entravano dalla finestra e gli solleticavano il viso.

Scott McCall alle due e mezza del mattino chiude gli occhi, dopo aver finto con il suo migliore amico di aver ricevuto un messaggio della buonanotte di un qualsiasi ragazzo e si addormenta felice. Nessuno gli aveva scritto, ma Stiles gli disse fin troppo seriamente che lui avrebbe dovuto approvare il suo eventuale ragazzo. Quel folle di Tom, ieri pomeriggio aveva ragione. Forse e solo forse anche Stiles era gay e per Scott, c'era una piccola speranza.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Aahah qui si fanno progressi e per questa volta lascio a voi i commenti.

Capitolo dedicato a chiunque sia arrivato fin qui <3

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Capitolo 13
*** La mia anima gemella. ***




- La mia anima gemella.

Quella mattina, Scott McCall si svegliò con il sorriso sulle labbra e con una faccia da culo da prendere a schiaffi per la felicità. Il motivo era semplice e chiaro! Forse aveva una possibilità con Stiles. Minima, quasi nulla ma forse si poteva fare qualcosa! Dopo aver sentito quella frase, capì di amarlo sopra ogni cosa al mondo e più di tutto e più di tutti. Stiles gli ha detto che avrebbe dovuto ricevere il suo consenso per un eventuale ragazzo e per lui, questo significava solo che Stiles aveva dell'interesse per il suo migliore amico. Per Stiles, quella frase alla fine di tutto non era niente. Per Scott, quella frase alla fine di tutto.... era tutto!

E' Domenica e Scott ha una cosa da fare con sua madre questa mattina. Sono le dieci e quindici e la sveglia suona e lui, invece di costringersi a non buttarla dall'altra parte della stanza fino a farla rompere e farla stare zitta, sorride, si stiracchia felice, la spegne, si alza, si fionda sotto la doccia e poco dopo, con il suo accappatoio ben stretto in tutto il corpo si fionda sull'armadio. Lo apre e dopo circa cinque minuti, ha deciso cosa indossare mentre Melissa lo chiama dal piano di sotto per sapere se si fosse svegliato. Scott non solo si è svegliato, ma praticamente non ha dormito tutta la notte pensando e ripensando a quella frase.

Era convinto ormai e dalla sua parte, aveva chi lo aiutava. Tom! Tom che ha capito tutto, ancor prima di tutti. Gli è bastato guardare un secondo soltanto negli occhi a Scott e ha capito che amava Stiles. Lo amava con tutto se stesso e che per lui non c'era possibilità alcuna. Poi gli è bastato vedere il senso di protezione per Scott negli occhi di Stiles per capire che Stiles, amava il suo migliore amico con tutto se stesso solo che era troppo sciocco per capirlo da solo, o peggio per accettarlo. Tom non ha creduto al fatto che Stiles sia etero perchè infondo non ci crede neppure lui. Avrà anche una ragazza, si... ma con Scott si comporta come non si è mai comportato con nessuno. Stessa cosa di Scott per Stiles. Anche Scott avrà una ragazza, ma ama Stiles e qualche giorno, forse gli e lo dirà.

Nel frattempo però, decide di farsi bello solo per lui visto che nel pomeriggio si sarebbero visti. Tom gli ha detto come vestirsi e lui l'ha fatto! Ha aperto l'armadio, ha messo una camicia bianca ben stretta, un jeans azzurro chiaro, delle scarpe da ginnastica bianche e si è tirato i capelli all'indietro. Si è praticamente lavato con il profumo più buono che aveva in bagno e poi ha sceso le scale, si è aperto in un sorriso enorme alla vista della super colazione che gli ha preparato l'unica donna della sua vita, gli schiocca un bacio rumoroso sulla guancia e la fa intossicare con il profumo.
- Qualcosa non va, mamma? - Chiede Scott.
- No amore, figurati. Usare la doccia questa mattina ti faceva schifo? - Chiede tossendo Melissa e sforzandosi di sorridere.
- Mamma ma cosa dici! Se sono stato un quarto d'ora sotto la doccia. - Prova a capire Scott mentre con fare confuso, si annusa. 

Melissa si sta chiedendo seriamente se suo figlio sia uscito dall'uovo di Pasqua!

- Ma sei sicuro di essere mio figlio?! Scott... non dico che tu puzzi, intendo che puzzi, si... ma di profumo!
- Non ti mando a cagare solo perchè sei mia madre. - Risponde tranquillo Scott girando un po' gli occhi e mettendosi comodo.
- HEI! - Lo riprende Melissa tirandogli un leggerissimo scappellotto sulla testa mentre il tonto di suo figlio addentava tranquillo un pezzo di pancake.
- Mh! Mamma sono buonissimi. Ne vuoi un po'!? - Biascica con la bocca piena, continuando a sorridere come un bambino Scott. Melissa sorride teneramente e poi risponde.
- No amore di mamma, grazie. Ho già mangiato! Allora... - Comincia Melissa sedendosi di fianco a lui.
- Dimmi. 
- C'è niente che devi dirmi? 
- No.
- Sicuro?
- Si.
- Allora come mai questo gran sorriso?
- Non ti piace quando sorrido?
- Sei bellissimo ma non è questo il punto. So che è dovuto a qualcuno, questo sorriso. - Dice calcando particolarmente la parola qualcuno.

Scott si strozza con il suo latte e caffè che stava bevendo tranquillo e il suo sorriso si spense.

- Qualcuna vorrai dire. - Balbetta spaventato Scott mentre sente l'attacco d'asma in agguato.
- Come preferisci...
- Mamma! Hai seriamente bisogno di riposo, credimi.
- Certo, certo.
- Perchè mi guardi così? - Chiede ancora Scott, dopo due minuti che sua madre non gli levava gli occhi di dosso.
- Gli e l'hai detto? - Chiede tranquilla, Melissa.
- Detto cosa e a chi?
- Perchè mi stai alzando la voce?
- Non ho voglia di parlarne. Stai delirando qualunque cosa tu stia dicendo! E' tardi. Vado a lavarmi i denti e ce ne andiamo oppure me ne torno a letto. - Dice brusco, Scott.

Sua madre gli ha appena rovinato una giornata bellissima.

- Scott, sono tua madre. So cos'hai!
- Ah davvero? Allora dimmi cos'ho perchè non so cos'ho mamma e forse non lo saprò mai veramente e sinceramente non so nemmeno di cosa caz** stai parlando! - Sbotta Scott con il cuore a mille e gli occhi già gonfi e rossi di lacrime. Per quanto Melissa sia distrutta dal vederlo così, non vedeva l'ora di farlo esplodere a tal punto da farlo sfogare e fargli capire quello che già ha capito ma che ancora non ha accettato del tutto.
- Sorvolo sulla parolaccia... Scott! Sono la tua mamma, amore mio. Guardami! Guardami e smettila di piangere amore. Per me va bene! - Sussurra Melissa legando i loro sguardi e tenendogli le mani sul viso. 

Poco dopo, Scott torna a respirare un po' meglio e lei gli asciuga le lacrime.

- Per te va bene, cosa? - Singhiozza ancora, Scott.
- Che ami lui. 
- Lui?
- Lui. E so anche chi! - Risponde sorridendo Melissa.
- Chi?
- Stiles...
- Non dirlo mamma! Fa paura. - Singhiozza Scott scuotendo la testa e tremando di paura.
- Non è così spaventoso. A me per esempio non fa paura!
- A me si però. Fa paura da morire! Non lo so cosa mi è successo. Mamma, ti prego. Dimmi che c'è una cura!
- No, Scott. Mi dispiace ma purtroppo, una madre non avrà mai una cura per la stupidità del proprio figlio. - Dice seria, Melissa.
- Cosa? - Balbetta Scott. Sul serio... cosa cavolo sta dicendo questa mattina sua madre?
- TU NON SEI MALATO! - Lo riprende seriamente, Melissa. Ma è mai possibile che suo figlio debba essere così tonto? Senza dubbio ha preso da suo padre.
- Tu lo dici solo perchè sei mia madre. 
- Io veramente lo dico perchè lo penso... non perchè sono tua madre!
- Lui sa che sono... quel che sono! - Confessa Scott.
- Perchè non dici cosa sei?
- Sono riuscito a dirlo solo a lui e l'ho detto piangendo. Non te la prendere, ti prego. Se non te ne fossi accorta da sola, probabilmente non ti avrei mai detto niente.
- Per quanto tempo vuoi continuare a mentire a te stesso, a Kira e a Stiles... Scott?
- Fino a quando non sarò pronto. Probabilmente è solo una cosa momentanea e con il tempo mi innamorerò di Kira.
- Sei così stupido amore della mamma... ma non ti preoccupare, io ti amo lo stesso.
- Cosa vuoi dire?
- Sai cosa voglio dire, Scott. Non è una cosa momentanea e non ti innamorerai mai di Kira! Tu sei già innamorato e il tuo cuore appartiene già a qualcuno! Quel qualcuno, che tu lo voglia o no è Stiles e per sempre sarà così. E' la legge dell'amore e non puoi cambiare le carte in tavola.
- E' la mia anima gemella. - Sussurra Scott.
- E' la tua anima gemella. - Conferma annuendo e sorridendo felice, Melissa. Riempe di baci la guancia del suo bimbo e poi lo abbraccia, lasciando che si sfoghi quanto voglia contro il suo petto.
- Ho tanta paura, mamma. 
- Lo so amore mio ma non devi.
- E se per ascoltarti resterò solo per tutta la vita?
- Oh, credimi... se mi ascolti, sarai tutto fuorché solo.
- E cioè?
- Parlami di questo Tom... - Ghigna Melissa.
- MAMMA! Ma che cavolo. Da quando mi spii?
- Cosa? No, niente affatto. Ho solo trovato un biglietto sulla porta di casa.
- Un biglietto?
- Esattamente.
- Cosa dice?
- Hai due occhi talmente belli che se potessi ti mangerei di baci. Con affetto, Tom.
- Chi ti dice che non sia per te?
- Non conosco alcun Tom.
- Neppure io.
- Piccolo bugiardo. Quando vi siete conosciuti?
- Ieri. E' sfacciato e ci ha fin da subito provato con me!
- Interessante. E dimmi, è bello?
- Bello per me è solo Stiles.
- Oh, tenero.
- Mamma, risparmiami le vocine e le faccine smielate per lo meno. Te ne prego!
- Mamma mia quanto sei antipatico. Ok! Come vuoi. Va beh dai, comunque è carino.
- Si, sarebbe perfetto come mio ipotetico ragazzo ma c'è un problema.
- Quale?
- Non è Stiles.
- Chi ti dice che tu ci debba stare insieme per davvero?
- NO! Tu stai uscendo di testa.
- Scott, ascoltami una buona volta e fai quello che ti dico io. Stiles è innamorato di te, proprio quanto tu sei innamorato di lui. Sai da quanti anni io e Jonh aspettiamo questo momento?
- Che cosa? Anche Jonh sa che sono ...
- Si! 
- Stiles non è gay.
- Oh si che lo è.
- Ma ha una ragazza.
- Anche tu hai una ragazza.
- Voglio lasciarla ma non so come. Se gli mando un mazzo di fiori ed un biglietto?
- Se io fossi Kira e tu mi avresti lasciata in questo modo ti avrei sputato in un occhio, ma se vuoi correre il rischio... - Ridacchia Melissa.
- Giuro che a volte non ti sopporto! - Borbotta Scott allacciandosi la cintura e mettendo in moto l'auto. 

Ingrana la prima e parte!

- Scherzi a parte... credo che lei lo sappia.
- Perchè qui, tutti sanno tutto di me a parte io? 
- E' evidente che lo ami, Scott.
- E se l'ha capito anche lui?
- Non ancora.
- E tu che ne sai?
- Sesto senso femminile.
- Spero che il tuo sesto senso femminile non sbagli.
- Il mio sesto senso femminile non sbaglia mai. Perchè speri una cosa simile? Sarebbe un bene se, se ne accorgesse.
- Ne dubito. Sarebbe una catastrofe!
- Piantala. Ecco come andrà: molli Kira, fingi di stare con Tom, Stiles si ingelosirà da morire, mollerà Heather e si metterà con te e gioco fatto.
- Tu sogni troppo per i miei gusti.
- I miei non sono sogni. Sono previsioni! Se ti dico una cosa ti arrabbi?
- Sono già arrabbiato... peggio di così non può andare!
- Non ti sto portando ad un convegno di infermieri poco fuori città... ti sto portando a conoscere il mio fidanzato! - Confessa Melissa mentre la voce gli trema appena per un po' di paura.
- COSA? - Strilla Scott frenando di colpo e accostando immediatamente appena possibile.
- Scusa... - Sussurra Melissa mentre manda un messaggino al suo fidanzato.
- Mi stai prendendo in giro, vero?
- Vorresti?
- Si!
- Beh, no... non ti sto prendendo in giro! Se riparti, tra dieci minuti siamo arrivati. C'è una pasticceria li vicino casa sua. Prendiamo qualche dolcetto e ci presentiamo alla sua porta.
- MA SEI SERIA?
- Si. Riparti!
- Tutto questo è ridicolo. - Borbotta Scott.

Dieci minuti dopo sono arrivati finalmente a destinazione e Melissa ha sentito quella frase per tutto il tempo. Suo figlio continuava a dire che tutto quello era ridicolo talmente tanto che gli ha fatto venire mal di testa.

- OK, ADESSO BASTA. - Ordina Melissa.
- Avresti dovuto dirmelo prima. Da quanto va avanti questa storia?
- Quasi un anno.
- E poi fai la predica a me perchè non sono riuscito a dirti che sono gay?
- Beh, è diverso. Io ti accetto sempre e comunque! Io sono la tua mamma e tu mi devi dire tutto a me.
- E perchè una madre ad un figlio invece no?
- Insomma amore ma perchè sei arrabbiato, si può sapere? Perchè ho un fidanzato o perchè non te l'ho detto?
- Perchè non me l'hai detto... ovvio!
- E ok, allora ti chiedo scusa.
- Bene! Ti rende felice per lo meno?
- L'unico uomo che mi rende felice davvero mi sta di fianco, l'ho tenuto nella pancia per nove mesi, l'ho amato dal suo primo respiro e l'amerò fino al mio ultimo ed anche oltre. Ma se per un attimo non contiamo quest'uomo, allora si... il mio fidanzato mi rende felice.
- Più di quanto lo faceva quell'altro?
- Senza dubbio e quell'altro è tuo padre... Scott.
- Io non ho un padre. Vuoi farmi arrabbiare di nuovo?
- Come vuoi! Dai. Entriamo?
- Cosa? Hai la chiave?
- No. Bussiamo magari?
- Oh.

Melissa sospira con fare rassegnato ed infine bussa. Il suo fidanzato è li, alla porta ad accoglierla con un caloroso bacio sulla bocca. Scott fu schifato a tal punto che distolse lo sguardo e non si accorse chi fosse colui che osò baciare le labbra di sua madre. Fu proprio lei a fare le presentazioni.

- Lui è Peter Hale ma già lo conosci. Adesso sai che è il mio fidanzato.
- Sto per vomitare. - Commenta solo, Scott. Melissa gira gli occhi e Peter ridacchia divertito, consapevole che ne vedranno delle belle.
- Scott, lui invece è Derek Hale ed è mio nipote mentre quest'altro bel giovanotto qui è il suo migliore amico ed il suo nome è Tom Lahey.

Scott non sa se essere più scioccato dal fatto che il fidanzato di sua madre sia il dottore della sua scuola o per trovarsi di fronte il suo corteggiatore che tra parentesi, è il migliore amico del loro peggior nemico.

 
Piccolo spazio autrice:

Eccoci qui bei lupacchiotti. Mi scuso profondamente per il ritardo con cui mi appresto a pubblicare un nuovo capitolo ma sono stata molto occupata in questi giorni. Temevate che avevo perso l'ispirazione? Beh... non la perderò mai. Sopratutto per questa storia. Spero di non perdere voi cari lettori invece e spero di non avervi fatto aspettare troppo o che per lo meno, l'attesa sia valsa la pena. Ve l'aspettavate un colpo di scena tanto simile? Che ne pensate del rapporto che Melissa ha con Scott?
Ringrazio tutti quelli che sono arrivati fin qui e particolarmente a:
- ZiamMayne.
- Tallutina.
- Thomasnewtgally.
- Sara92.
- AmeliaRose.

Per aver letto e recensito il precedente capitolo. <3

Grazie e alla prossima.

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Capitolo 14
*** Una possibilità per Tom ***


Salve a tutti, sono 24maggio2011 e sono tornata per restare. Chi mi conosce già sa quanto ami scrivere, non ho scusanti per la mia assenza... ma lavoro, amici, amore e tutto il resto mi hanno tenuta per un tempo interminabile lontana dal pc. Certo, anche ora la mia vita va a gonfie vele ma ho comunque un poco di tempo in più da dedicare all'unica cosa che amo fare davvero. Scrivere! Vi ronnovo le mie scuse e per i vecchi lettori e quelli nuovi, ecco a voi un bel capitolo fresco fresco di mente. I personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà di Jeff Davis e questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro. L'immagine è stata presa da Google ed io non ci guadagno niente. 
 

 
- Una possibilità per Tom.
 
Scott non ci poteva credere. Non sa se essere più scioccato per il fatto che sua madre abbia un fidanzato da un anno e che non gli e l'abbia detto, sopratutto visto e considerato che si tratta di Peter Hale o se esserlo per essersi ritrovato faccia a faccia col tizio che poche ore prima c'ha provato spudoratamente con lui e che come nei migliori film che si rispetti, è il migliore amico del loro peggior nemico. Di certo lui e Stiles, amici mai di uno che gli ha rotto le uova nel paniere sin dall'asilo. E non fare questo e non fare quello e tu qui e tu li e tu la. Insomma, lui e Stiles erano buoni e cari quanto vuoi ma fino ad un certo punto. Scott se la ricorda bene quella volta che si è ritrovato con la faccia schiacciata contro l'armadietto e il corpo di Derek, solo perchè aveva detto un semplice ciao con un sorriso forzato al suo migliore amico dell'infanzia. Che esso sttesso sia Tom? Non crede, l'avrebbe quanto meno riconosciuto. Se non lui, che si sa è un po' scemo, l'avrebbe invece riconosciuto quasi sicuramente, Stiles. Fisionomista per natura e adesso uomo dall'estrema intelligenza.

- Ci rincontriamo. - Dice sorridendo, Tom.
- Ciao Tom, tu forse oggi...sei la prima cosa bella che vedo da questa mattina. - Si lascia un po' andare, Scott. Non trattenendosi dal guardare male Peter e Derek.
- Scommetto che la seconda, sarà Stiles tra poche ore.
- Assolutamente si.
- Lieto di sapere che voi due già vi conoscete. - Si intromette Peter.
- L'ho conosciuto ieri, zietto! - Risponde Tom
- Zietto? - Chiede Scott, molto curioso.
- Io e Derek siamo cresciuti insieme sin da bambini, questa è anche casa mia...quindi si, zietto. - Spiega Tom, schioccando un bacietto sulla guancia di Derek.
- Scemo! - Ride Derek e ricambia il bacio.
- QUINDI E' PERCHE' HO DETTO CIAO A LUI, CHE IN PRIMA ELEMENTARE MI HAI SCHIACCIATO LA FACCIA CONTRO GLI ARMADIETTI? - Sbraita Scott.
- Le mie scuse per quel gesto, ma no non è per lui. Io a Tom l'ho incontrato in seconda elementare. E poi se ci ripenso il pugno che mi ha dato Stiles, mi fa ancora male.
- Te lo sei meritato. - Ridacchia Scott accettando la mano di Derekche gli e l'aveva porsa, in gesto di scuse.
- Confermo. - Dice Tom.
- Tu neanche sapevi di questa storia nanetto.
- Visto cosa ti ha fatto "il tuo migliore amico" dopo, direi che non dovevi assolutamente parlare così a Scott, Derek!! e che Stiles, quel pugno avrebbe dovuto tirarlo a quell'altro, non a lui, Scott.
- Beh, Stiles mi stava difendendo.
- E poi eravamo quattro bambini, Tom.
- Ok, mi fa piacere che comunichiate ma io ho un po' freschino, possiamo entrare anzichè stare sulla porta? - Dice teneramente Melissa, abbozzando un sorriso.
- Grazie, sei mezza nuda! - Dicono in sincrono Scott e Peter. Gelosi entrambi della donna che amano.

Scott, in qualità di figlio,
Peter in qualità di compagno.

- Non vi sopporto. - Borbotta la bella infermiera, mentre Tom non si trattiene e ridacchia divertito.

La così detta nuova famiglia al completo, è al tavolo che sorseggia thè caldo e mangia pasticcini come se tutti si conoscessero da una vita. Sopratutto, come se Scott conoscesse Tom da una vita. Stranamente la sua presenza gli piace e si è reso conto di aver pensato pure più di una volta che in realtà, Tom, è proprio un bel ragazzo. In un momento un po' particolare poi, dove entrambi stavano prendendo un pasticcino e si sono sfiorati le mani per sbaglio, Scott ha deciso di dare una possibilità a Tom. Se non altro, se l'ipotesi di sua madre è vera, potrà fare ingelosire per benino a Stiles.
- Hai pensato alla mia proposta?
- Si, Tom. Ci sto! Facciamo finta di essere fidanzati.
- Stiles ti ama, deve solo scoprirlo. Vedrai che servirà! Mal che vada ci fidanziamo davvero!
- Scemo.- Ride di cuore Scott tirandogli un pugnetto nella spalla.

Derek non si osa a chiedere, ma macina rabbia nello stomaco. Perchè quei due giocano e ridono così?

Il promeriggio arriva presto presto e per i "neo fidanzatini Scott e Tom" è il momento di salutarsi con un bacio nella guancia e finalmente Scott può andare di corsa dal suo vero amore che l'ha invitato a cena fuori! Una passeggiata tranquilli nel parco e poi un bel sushi in un ristorantino nuovo della zona.
- E' assurdo amico. - Dice Scott mandando giù il primo pezzo di sushi.
- Cosa?
- MIA MADRE FIDANZATA DA UN ANNO CON PETER HALE. 
- CHE DIAVOLO HAI DETTO? - Urla Stiles con fare sconvolto strozzandosi col suo pezzo di sushi.
- Si e nn è tutto, amico. C'è di peggio!
- Cosa può esserci peggio di questo?
- Non serve che ti dica che Derek è il nipote di Peter perchè già lo sai ma non sai come del resto non lo sapevo nemmeno io che Derek ha un migliore amico.
- Derek? Il burbero e cattivo Derek ha un migliore amico?
- Si.
- Lo stesso per la quale si è beccato un pugno in faccia da me, perchè ti aveva fatto del male?
- No no..ad ogni modo, dicevo: il suo migliore amico è Tom, il ragazzo di ieri che ci ha provato con me. E oggi l'ho conosciuto meglio, mi ci trovo molto bene in sua compagnia. Così ho deciso di dargli una possibilità.
- Scott devo dirti una cosa!
- Dimmi.
- Non ho più fame.

Scott sorride soddisfatto. 
Forse, ci siamo.

 

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Capitolo 15
*** Jackson e Tom. ***


 
- Jackson e Tom
 
Qualcosa a Stiles, non torna! Punto primo: perchè sapere che il suo migliore amico abbia deciso di dare una possibilità a Tom, lo infastidisce così tanto? Punto secondo... perchè Stiles, improvvisamente non si fida più di Tom? Punto terzo, ma perchè Jackson è così dolce e Ether sempre più distante? Ed eccola lì Ether, nello stesso ristorante dove si trova lui. Indossa un vestito bianco con dei fiori dipinti di rosso e tacchi a spillo. Ha i capelli raccolti da uno chignon delicato e la sua mano è stretta da quella di un ragazzo, a Stiles sconosciuto, dai tipici tratti italiani. Scott si fa nero di rabbia e si trattiene dal fare una scenata solo perchè in realtà, quella non è la sua ragazza mentre Stiles tira un respiro di sollievo e può finalmente mandarla a cagare senza passare per quello stronzo.

Vuole un gran bene ad Ether e non lo nega, ma non riesce a provare altro e dubita riuscirà mai. Non sa perchè ha deciso di mettersi con lei, sinceramente. I primi giorni era felice ma il fatto che Scott si sia dichiarato Gay, beh, gli ha fatto cambiare idea e non sa perchè. Ether non si è accorta di loro e si accomoda al tavolo con quel bel ragazzo, loro pagano il conto senza farsi vedere e facendo finta di andare al bagno, passano vicino a loro.
- Buonasera principessa. - La sfotte Scott. Ether pietrificata!
Stiles, molto più razionale e pacato gli sorride e gli augura buona fortuna.
Scott è decisamente in uno stato di Shock.
- Perchè non hai piazzato una scenata? - Strilla allibito, Scott.. uscendo dal locale.
- Non era necessario. Hai visto la sua faccia? Poi ti confesso, ne sono sollevato.
- Sollevato?
- Proprio così, amico.
- No, dico...sei scemo? Sei appena passato per cornuto.
- Beh, in fondo ho capito di non provare proprio nulla, se non amicizia.

Nel frattempo, nella testa di Scott è già festa:

 
- E quando l'hai capito?
- Non lo so, l'ho capito e basta! Tu hai capito cosa fare con Kira?
- Le porterò dei fiori a scuola con un biglietto, dove le spiegherò che non la amo e che non l'amerò mai. Ma sono così spaventato Stiles!
- Io sono con te! Sai che dovrai dirgli che sei Gay, vero?
- Si ma non sono pronto. Ma devo farlo perchè tra me e Tom, voglio che funzioni!
- Non starai correndo troppo?
- Perchè questa domanda?  - Gli chiede Scott mentre salgono in auto.
- Così. Non ho molta voglia di guidare, guidi tu?
- Va bene, levati! 
- E non tirarmi botte. - Scherza Stiles mentre passa al sedile del passeggero.
- Tò! - Dice Scott, mostrandogli il dito medio.
- Nano, dormiresti da me...per favore?
- Certo.

Stiles pianse, pianse tutta la notte stretto tra le braccia del suo Scott mentre lui dormiva profondamente senza rendersi conto di niente. Pianse e non seppe perchè! Ether non gli ha nemmeno mandato un messaggio, non che servisse a questo punto...però sinceramente almeno un mi dispiace, Stiles se lo aspettava. Sono le tre del mattino, il suo cellulare suona e si stupisce di leggere che il messaggio sia di Jackson.

- "Piccolino, tutto apposto? Ho saputo cos'ha fatto Ether"
- "Ce l'ho scritto come stato su Whatsapp che sono diventato cornuto"
- "Stiles, perchè mi rispondi così? Io cercavo solo di essere gentile con te."
- "Ti chiedo scusa, Jack. Sono solo un po' nervoso e triste! Più tardi, a scuola saprò farmi perdonare."
- "Mi dai un bel bacietto?"
- "Scemo."
- "Ti voglio bene, nanetto."
- "Te ne voglio anche io!"


A Scott, la luce del telefono lo svegliò.

- Stiles, ma chi è a quest'ora?

Jackson.
- Non ha altro da fare, a parte svegliare noi?
- Io non dormivo, ed è stato gentile con me. Perchè lo odi così tanto? - Chiede curioso, Stiles, ridacchiando!
- Io non lo odio, è solo che ti è troppo amico.
- E solo tu puoi?
- Ovvio.

Quindi dovrei essere geloso di te e Tom?
- Perchè? Tu e Jackson state provando ad avere una relazione? - Chiede allarmato, Scott.
- Secondo me, vorrebbe!
- Prego?
- Lo sento strano, ultimamente.
- Definisci strano.
- Più dolce e tutto.
- E questo come ti fa sentire?

Mi fa piacere.
- In che senso? Tu mica sei gay.
- No ma con questo? Magari sono bi-sex.
- Stiles ma che caz** dici!
- Scott mi aspettavo più comprensione, da te.
- Non mi fraintendere, ti comprendo ma sono confuso. Da dove vengono questi dubbi?
- Da nessuna parte. Ti sto solo prendendo un po' in giro?

E si, Scott gli ha appena tirato il cuscino in faccia e si è rimesso a dormire con un sorriso a trentadue denti sul volto..anche se poi pensa al fatto che Jackson probabilmente ci sta già provando con il suo piccolino e diventa teso come una corda di violino. Stiles è solo suo anche ora che è Lunedì e sono a scuola e Scott deve lasciare Kira. Il mazzo di fiori già posizionato sul suo banco e li vicino, la lettera che Kira in questo momento sta leggendo con le lacrime agli occhi, con Lydia che la consola.

 
"Kira, mia adorata Kira. Ti scrivo questa lettera perchè mi manca il coraggio di dirtelo a parole... chiamami vigliacco, codardo, me lo merito. Sei una donna meravigliosa e questi mesi con te sono stati fantastici. Ti voglio bene e te ne vorrò sempre ma dentro al cuore sento che non sei tu la persona con cui io potrei passare tutto il resto della vita, ne ora ne mai. Starei con te solo per menzogna nei miei stessi confronti e tu meriti di essere amata da un uomo che ti dipinga e ti tratti come una regina quale sei. Purtroppo, mio malgrado ho capito che il mio orientamento sessuale non coincide con il tuo. Sono gay piccola mia, certo che tu un giorno possa perdonarmi, ti mando un abbraccio e ti chiedo ancora mille volte scusa. Spero potremmo rimanere amici.
 
Tuo, per sempre.
Scott."

- Com'è possibile. - Singhiozza disperata, Kira.

Scott la vede attraverso la porta e piange insieme a lei. Stiles ovviamente è con lui!

- Tesoro dovevamo immaginarlo, è cambiato parecchio ultimamente. E' sempre il nostro Scott, non odiarlo in eterno! Almeno te l'ha detto.
- Certo, apprezzo molto. 
- Come ti senti? - Chiede Stiles a Scott. Ha dovuto trascinarlo in bagno, con un attacco di panico in corso.
- Di merda.
- Amico, dai, ha detto che ha capito. Sta calmo!

Stiles sta per abbracciarlo, ma venne fermato da Jackson che lo abbracciò da dietro.
- Mi dovevi un bacio. - Gli sussurra nell'orecchio. Stiles gli stringe la mano e gli da un bacio nella guancia.

Scott? Beh, Scott ha tanta voglia di tirare un pugno a Jackson.

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