Diario di Andromeda Black di Julia Weasley (/viewuser.php?uid=58968)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** La famiglia Black ***
Capitolo 3: *** Incontri ***
Capitolo 4: *** Una sorte già segnata ***
Capitolo 5: *** Scelte ***
Capitolo 6: *** Invidia ***
Capitolo 7: *** La festa del Lumaclub ***
Capitolo 8: *** Il racconto di Molly ***
Capitolo 9: *** Il segreto di Bellatrix ***
Capitolo 10: *** Troppo tardi ***
Capitolo 11: *** Ira e vendetta ***
Capitolo 12: *** Un pesce fuor d'acqua ***
Capitolo 13: *** Il sospetto di Narcissa ***
Capitolo 14: *** Gita a Hogsmeade ***
Capitolo 15: *** Conquiste indesiderate ***
Capitolo 16: *** Crudele ***
Capitolo 17: *** Lettere e malintesi ***
Capitolo 18: *** Sensi di colpa ***
Capitolo 19: *** Irraggiungibile ***
Capitolo 20: *** Dimenticata ***
Capitolo 21: *** Ti vogliamo bene ***
Capitolo 22: *** Speranza inutile ***
Capitolo 23: *** Il vagone dei Prefetti ***
Capitolo 24: *** L'invito ***
Capitolo 25: *** Lasciarsi andare ***
Capitolo 26: *** Un'ombra ***
Capitolo 27: *** Avvertimenti ***
Capitolo 28: *** Caccia al Babbano ***
Capitolo 29: *** Senza freni ***
Capitolo 30: *** Decisioni complicate ***
Capitolo 31: *** Le nozze ***
Capitolo 32: *** Non ci lasceremo mai ***
Capitolo 33: *** Prospettive di guerra ***
Capitolo 34: *** Come hai potuto? ***
Capitolo 35: *** Solo pochi mesi ***
Capitolo 36: *** Addio ***
Capitolo 37: *** La scelta di Sirius ***
Capitolo 38: *** Confessione ***
Capitolo 39: *** Romeo e Giulietta ***
Capitolo 40: *** Attesa ***
Capitolo 41: *** Fuga ***
Capitolo 42: *** Corrispondenza ***
Capitolo 43: *** Il matrimonio ***
Capitolo 44: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Prologo
“Teddy, dove ti sei cacciato?” Nessuna risposta. Andromeda sospirò. Quel ragazzino era veramente una peste. Nonostante la casa in cui vivevano fosse piccola, lui riusciva sempre a trovare un posto nuovo in cui nascondersi. Certe volte lei aveva passato ore intere a cercarlo. “Teddy, non farmi arrabbiare. Non ho voglia di giocare, oggi. Mi vuoi rispondere?!” Ancora nulla. Esasperata, Andromeda lasciò il salotto dove era rimasta fino a quel momento per pulire e salì le scale. Al secondo piano, attraversò un corridoio che terminava con una porta. Bussò ma, non ricevendo alcuna risposta, entrò ugualmente. La camera di Teddy era, come al solito, disordinatissima. I libri scolastici appena comprati per il suo primo anno ad Hogwarts erano sparsi sul letto non rifatto e sul tappeto stropicciato. Quella scena non le risultava nuova. Tanti anni prima, anche una bambina dai capelli cangianti era solita mettere a soqquadro la propria stanza… Il campanello d’allarme nella sua testa suonò il segnale di pericolo. No, non ricominciare! Lo sai che non devi pensare a certe cose. Ti fa male. Andromeda si riscosse e tornò a cercare suo nipote. “Teddy! Vuoi rispondermi?” gridò ad alta voce. “Sono qui, nonna!” rispose in quel momento la voce del ragazzino. “Su in soffitta!” Chiedendosi cosa mai ci facesse lì sopra, Andromeda uscì dalla stanza e salì le scale per un’altra rampa. La soffitta era come tutte le soffitte del mondo. Vecchi scatoloni ammucchiati dappertutto contenevano cianfrusaglie inutilizzate, ricordi messi da parte. A lei non piaceva andare lassù: le ricordava dei momenti che avrebbe dovuto tenere sigillati nel cassetto della sua memoria. L’undicenne Ted, detto Teddy, era stravaccato per terra, cosa che fece storcere il naso alla donna. “Teddy, lì è tutto sporco! Alzati, forza…” “Nonna, guarda cosa ho trovato in quei vecchi scatoloni!” esclamò lui entusiasta, sventolando qualcosa che somigliava ad un vecchio quaderno. “Mi sa che era tuo..” Con un improvviso nodo alla gola, Andromeda lo prese dalle mani del nipote. Non era un quaderno. Era un diario, il suo diario. Aveva iniziato a scriverci sopra proprio quando aveva l’età di Teddy ma lo aveva messo via dieci anni prima, quando la sua vita era finita…Gli occhi le si riempirono di lacrime ma cercò di mantenere un contegno. “Nonna, che ti prende?” chiese il ragazzino preoccupato. “Niente, non ti preoccupare. Metti via questa roba, e vatti a fare una doccia. Sei tutto impolverato…” “Nonna? Posso tenerlo?” chiese lui, indicando il diario. “Voglio leggerlo. Posso?” “Non te lo consiglio. Non è molto divertente da leggere. Rimettilo dove l’hai trovato”. “D’accordo…” fece lui, mentre i suoi capelli cambiavano colore, dal castano chiaro al verde. Andromeda finse di non aver visto quel repentino mutamento, segno che i propri ordini non sarebbero stati eseguiti. “Non combinare altri disastri, Teddy. Ci ho messo mezz’ora ad aggiustare quella lampada che hai rovesciato…” I capelli del ragazzino cambiarono di nuovo colore, diventando rossi. “Mi dispiace, sono inciampato! Allora questo lo metto via, eh?” Andromeda fece un mezzo sorriso e s’incamminò verso le scale. Quando si fu assicurato che la nonna fosse scesa al piano di sotto, Teddy nascose il vecchio diario sotto la camicia e di fiondò a nasconderlo in camera sua. Quella sera a cena era così curioso di cominciare a leggere le memorie di sua nonna che ingurgitò un piatto dopo l’altro con una velocità allarmante. “Ted, guarda che non c’è nessuna fretta” osservò Andromeda sbalordita. “Ehm... è che…devo andare a fare una cosa…” mugugnò lui, sbrodolandosi con il sugo. Finalmente, arrivò la frutta. Teddy si limitò a prendere mezza mela ed eccolo che già augurava la buonanotte ad una Andromeda soncertata e si rifugiava in camera sua. Accese la luce e spostò in malo modo i libri di Incantesimi e Trasfigurazione deposti sul tappeto. Dopodiché recuperò il diario da sotto il materasso e si sdraiò per terra a pancia sotto. Percorso da una curiosità impellente, sfogliò velocemente le pagine ingiallite dal tempo. La nonna aveva scritto per quelli che sembravano anni, in una grafia precisa ed elegante. Credo che non leggerò mai qualcosa di più lungo, disse tra sé.
Dopodiché aprì il diario alla prima pagina e cominciò a leggere: “25 agosto 1964…”.
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Capitolo 2 *** La famiglia Black ***
La famiglia Black
Mi chiamo Andromeda Black e ho undici anni, compiuti proprio ieri. Non ho mai avuto un diario ma devo dire che mi è sempre piaciuta l’idea di scrivere tutto quello che mi succede, in modo da poterlo poi rileggere quando sarò più grande. Credo che sia per questo motivo che mia sorella Narcissa ha deciso di regalarmene uno per il compleanno: lei mi conosce bene e sa cosa può farmi piacere e cosa invece no. Spero solo di riuscire ad andare avanti, anche se non scriverò tutti i giorni.
Ma parliamo un po’ di me. In effetti, non c’è molto da dire. Sicuramente il diario delle mie sorelle sarebbe molto più interessante. Nella famiglia in cui sono nata, sicuramente non sono io quella al centro dell’attenzione.
Bellatrix è la più grande, e solo per questo meriterebbe il gradino più alto del podio, senza aggiungere che i miei genitori la venerano, tutti l’ammirano e so anche di certi suoi compagni di scuola che darebbero qualsiasi cosa per essere degnati di un suo solo sguardo. Purtroppo per loro, Bellatrix non li ritiene alla sua altezza. In effetti, questo è quello che i nostri genitori ci hanno insegnato: la famiglia Black è una delle più antiche e prestigiose famiglie purosangue della comunità magica e nessuno di noi può permettersi il lusso di frequentare la feccia dell’umanità, leggi Mezzosangue, Babbani, ibridi e roba del genere…il concetto mi è chiaro fin da quando avevo tre anni. Quindi non è esattamente colpa di Bellatrix se cammina tra la gente come se si sentisse una specie di regina, dico io.
Mia sorella più piccola si chiama Narcissa. Ha solo nove anni ma anche lei promette di diventare una delle ragazze più ammirate di tutta la storia di Hogwarts. Sarei disposta a fare qualsiasi cosa per essere come lei, con i suoi lunghi capelli biondi e i suoi occhi di un azzurro cielo… Lei è un po’ meno montata di Bellatrix ma è molto schizzinosa e pignola, e soprattutto, è la più coccolata di tutte, visto che è la piccola di casa.
E infine ci sono io. Intendiamoci, secondo i miei genitori non sono un fallimento: sono molto brava e giudiziosa, ed essendo quasi identica a Bellatrix, avrei tutte le carte in regola per destare l’ammirazione di tutti al pari di lei. E invece mi mancano quelli che sono i tratti caratteristici della famiglia Black: orgoglio, disprezzo e una buona dose di autostima. Proprio non riesco a sentirmi la prima donna della situazione, anche perché non ne vedo il motivo. Quando da piccola sentivo i miei parlare dei Babbani, mi aspettavo che fossero delle specie di mostri rivoltanti. Il giorno in cui, passeggiando per un parco qui vicino, mia madre Druella mi disse: “Andromeda, guarda quanti sporchi Babbani appestano questo mondo”, finalmente capii che in fondo, i Babbani non erano tanto diversi da noi, e anzi, la differenza non si sarebbe mai potuta notare così su due piedi. Ma è meglio non affrontare questo argomento…tanto, finché tra noi e loro ci sarà una buona distanza di sicurezza, non avrò nessun motivo di preoccuparmene.
Comunque, sto cominciando a divagare… Volevo raccontare della mia famiglia. Viviamo a Londra, in un’antica casa vicina a quella dei miei zii e dei miei cugini: Sirius e Regulus.
Sirius ha quattro anni ed è un’autentica peste. Tuttavia sembra avere una sorta di predilezione nei miei confronti, ed io ne sono contenta, poiché non è una cosa che mi capita tutti i giorni.
Suo fratello Regulus è l’esatto opposto di Sirius. Credo che da ragazzo diventerà uno di quegli adolescenti sempre silenziosi, mi dà questa idea. I miei zii non fanno che rimproverare Sirius e dirgli che prendere un minimo di esempio da suo fratello non gli farebbe certo male, ma lui non è tipo da starli a sentire.
Come vorrei essere come mio cugino! Lui ha sempre il coraggio di fare quello che vuole e dire ciò che pensa. E non è questione di età, perché quando io avevo quattro anni, assomigliavo più a Regulus che a lui. Spero solo in futuro di diventare altrettanto coraggiosa.
Ora credo di dover andare a dormire, si è fatto tardi. Domani andremo a Diagon Alley per comprare l’occorrente per la scuola! Non vedo l’ora di avere una bacchetta magica.
*Angolo autrice* Salve a tutti! In questo capitolo non è successo niente ma ritenevo importante descrivere la famiglia Black dal punto di vista di Andromeda, visto che è lei la protagonista. Vi prometto che dal prossimo passerò ai fatti!
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Capitolo 3 *** Incontri ***
Incontri
26 agosto 1964
Caro diario,
oggi sono
finalmente andata a Diagon Alley. Non ti nasconderò che
sarebbe potuta andare meglio, perché è successo
un gran casino (so che i miei mi ucciderebbero se sentissero una simile
parola uscire dalla bocca –o dalla penna- di una Black, ma
avrei potuto dire di peggio, te lo assicuro). Ma cominciamo
dall’inizio.
Visto che mio
padre doveva andare a lavorare, mia madre ha accompagnato me e
Bellatrix fuori casa (Narcissa è rimasta con il nostro elfo
domestico, Kreacher). Siamo arrivate in poco tempo in un vecchio locale
nascosto in una strada babbana, Il Paiolo Magico. Tuttavia non ci siamo
fermate (mia madre sosteneva che i poco di buono frequentano posti
simili) e siamo passate dal retro, entrando così a Diagon
Alley. Io non ci ero mai stata, e Bellatrix era molto in vena di
sentirsi superiore anche per questo motivo. Comunque, mia madre ha
evitato un probabile litigio trascinandoci in fretta in mezzo a quella
folla di maghi e streghe che facevano le loro compere.La prima tappa
è stata la Banca Gringott. Neanche qui ero mai stata, e mi
ha stupito vederla così grande e imponente.
“Smettila
di fare quella faccia sconvolta, Andromeda. La gente potrebbe
scambiarti per una nata Babbana” mi ha detto Bellatrix,
ricevendo tra l’altro l’approvazione di nostra
madre.
“Scusate” mi sono limitata a rispondere.
Il viaggio nel
carrello tra le grotte sotterranee in compagnia di un folletto
è stato parecchio scomodo. Non è stato un
dispiacere per me arrivare destinazione. In realtà sul
momento mi stava venendo un colpo: un enorme drago stava facendo la
guardia ad un corridoio di camere blindate. Il folletto ha usato una
specie di sonagli metallici per farlo indietreggiare, e siamo passate.
Abbiamo prelevato un po’ di denaro, immerso in una
quantità enorme di oggetti preziosi, e siamo risalite alla
luce del sole.
“Madre,
credo di potermela cavare da sola” ha cominciato a dire
Bellatrix. “Voi andate con Andromeda”.
“Sì, lo credo anche io. Però, Bella,
stai attenta a chi incontri” ha risposto lei.
“Non vi dovete preoccupare, madre. Se uno sporco Mezzosangue
osa solo avvicinarsi a me, gliene farò pentire per il resto
della sua inutile vita”.
“Perfetto. Andromeda, vieni”.
Così,
abbiamo lascito Bellatrix da sola e siamo andate a comprare
l’occorrente per la scuola.
La prima cosa
che abbiamo preso è stata la divisa. Sapessi
quant’è bella! La sto indossando anche in questo
momento: è come se mi sentissi già a Hogwarts!
Poi ho preso la bacchetta magica. Avrei tanto voluto usarla subito, ma
sapevo bene che i minorenni non possono usare la magia se non sono a
Hogwarts. Il signor Olivander, un giovane mago dai capelli vaporosi e
gli occhi talmente azzurri da sembrare incolori, me ne ha data una di
legno di vite, dodici pollici, con un’anima di crini di
unicorno.
Dopodiché siamo passate per la farmacia a prendere il
calderone, la bilancia e un kit di ingredienti per le pozioni. Dopo
aver preso anche il telescopio, mia madre si è trattenuta a
parlare con una certa signora Lestrange, la quale- a quanto ho capito-
ha un figlio che dovrebbe stare al mio stesso anno e un altro un
po’ più grande.
Visto che non la smettevano più di parlare, alla fine mi
è stato concesso di andare da sola nel negozio di fronte, Il
Ghirigoro, per comprare i testi scolastici. A dirla tutta, mi sentivo
un po’ in ansia. Noi Black non siamo abituati a fare tutto da
soli, visto che abbiamo sempre Kreacher che s’incarica di
tutto.
A differenza di quanto mi aspettassi, però, non è
stato difficile. C’era una fila mostruosa ma Bellatrix era
là e, quando hanno capito che ero sua sorella, un gruppo di
maghi mi ha pregato di passare avanti. Avevano un’aria
vagamente spaventata.
“Nostra
madre sta parlando con una certa Lestrange” l’ho
informata, mentre aspettavamo. “Stava tessendo le tue
lodi…Per caso ha un figlio della tua
età?”
Bellatrix ha digrignato i denti furiosamente.
“Sì” ha risposto. “So quello
che vuole fare nostra madre, ma odio quell’imbecille. Non
voglio essere la sua fidanzata ufficiale. Ho tredici anni!”
Purtroppo temo
che questo sia il destino che attende i membri della famiglia Black:
sposare un Purosangue, a tutti i costi, anche se lo si detesta.
Finalmente siamo
riuscite a comprare i libri, e io ho aspettato che Bellatrix la
smettesse di parlare con alcune sue compagne di dormitorio. Ero
rannicchiata in un angolo del negozio, quando è successo il
casino di cui ti dicevo prima.
Improvvisamente, da dietro uno scaffale è spuntato fuori
qualcuno. Reggeva una pila talmente grossa di libri che io non potevo
vederlo, né lui poteva vedere me…in un secondo mi
è caracollato addosso, insieme a tutti quei pesanti volumi,
uno dei quali mi ha fatto un taglio sulla fronte con lo spigolo.
“Che
cosa combini?” gli ho urlato io.
“M-mi dispiace” ha balbettato lui, imbarazzato.
“Scusami, non ti avevo vista…”
Ancora per
terra, ho guardato in alto: era un ragazzino della mia età,
anche se dimostrava di meno. Biondo, con gli occhi azzurri, aveva un
viso tondo da bambino. Mi ha teso la mano e mi ha aiutata a rialzarmi.
In quel momento però mi sono accorta di sanguinare
leggermente dalla fronte. Devo premettere che non ho mai sopportato la
visione del sangue, né il suo solo pensiero. Per questo mi
sono messa a strillare come un’ossessa.
Molti maghi lì presenti se ne sono accorti e hanno guardato
il ragazzino, rosso come un peperone, come se fosse stato un pazzo
criminale.
“Stia
calma, signorina, ci penso io” si è offerta una
vecchia strega. Con un colpo della bacchetta mi ha guarita.
Dopodiché mi ha raccolto tutti i libri e me li ha restituiti.
Io neanche l’ho ringraziata, perché ero troppo
furiosa con quel ragazzino.
“Mi dispiace” ha ripetuto lui, e sembrava sincero.
“A me succede sempre di cadere e inciampare dappertutto, e mi
faccio spesso delle ferite…”
In quel momento
si è avvicinata Bellatrix.
“Che
sta succedendo qua? Chi sei tu?” gli ha chiesto.
“Ehm…mi chiamo Ted Tonks…”
Lei
l’ha guardato con aria schifata.
“Non
ho mai sentito il tu cognome. Immagino che tu sia figlio di qualche
Babbano, vero?”
“Ehm…che significa Babbano?”
“Dromeda, usciamo immediatamente…Non voglio
appestarmi!” ha concluso Bellatrix, trascinandomi via dal
negozio.
Ora sono a casa,
e i miei genitori se la sono presi con me perché ho parlato
con un Mezzosangue. È stato del tutto inutile tentare di
spiegargli che non è stata colpa mia. Loro non mi ascoltano.
Credo che dovrò interrompere la scrittura per oggi. Spero
che riconoscano la mia innocenza. Accidenti a quello stupido di un
Tonks!
*Angolo autrice*
Questo capitolo
è stato più lungo degli altri perchè
ci tenevo a raccontare per bene il primo incontro tra Andromeda e Ted.
Avrete sicuramente notato che me lo immagino un po' come Ninfadora,
molto pasticcione e imbranato.
Un ringraziamento
speciale alle cinque persone che hanno aggiunto la storia tra i
preferiti e alla due che hanno recensito: CharmedAlis (grazie, spero di riuscire
a soddisfare la tua curiosità) e Mina
85
(credo di capire cosa intendevi per "troppo ben descritto". L'ho
pensato anche io ma volevo descrivere la famiglia Black dal punto di
vista di Andromeda, anche se in quest'altro capitolo sono successe
più cose: spero che ti sia piaciuto!)
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Capitolo 4 *** Una sorte già segnata ***
Una sorte
già segnata
27 agosto 1964
Caro diario,
finalmente i
miei si sono calmati. Sono riuscita a spiegare quello che era accaduto
e mi hanno perdonata. Sia lodato il cielo! Purtroppo oggi ci sono state
altre tensioni.
A pranzo eravamo tutti e cinque a tavola e Kreacher ci stava servendo
un delizioso arrosto, quando i miei genitori si sono messi a parlare
del più e del meno.
“Ieri
ho incontrato la signora Lestrange, Cygnus, lo sapevi?” ha
esordito mia madre, e già Bellatrix cominciava a digrignare
i denti.
“Davvero? Come sta?” ha risposto mio padre.
“Bene. Ha detto che suo figlio maggiore è stato
scelto come Prefetto di Serpeverde”.
“Ottimo. L’ho sempre detto che quel ragazzo era in
gamba…”
Bellatrix ha
borbottato qualcosa che non ho recepito ma sono certa che fosse
qualcosa di malevolo.
Io e Narcissa ci siamo scambiate uno sguardo che valeva più
di mille parole. Ci siamo sempre capite al volo, io e lei.
“Scommetto
che tra due anni diventerà Caposcuola, non credi anche tu,
Bella?”
“Sì, padre” si è limitata a
rispondere lei. Io le ho fatto cenno di protestare ma lei mi ha
incenerita con lo sguardo.
“I Lestrange sono un ottimo partito” ha detto mia
madre.
Ci siamo, ho
pensato.
“E so
che sono entusiasti di te; Bella. Sarebbero felici di vederti fidanzata
con loro figlio”.
Bellatrix non ha
risposto. È rimasta muta per tutta la durata del pranzo,
dopodiché si è rinchiusa in camera sua sbattendo
la porta. Per fortuna i miei non si sono accorti del botto.
“Dromeda,
che facciamo?” mi ha chiesto Narcissa, preoccupata.
Io non avevo la
più pallida idea di cosa fare. Bellatrix non era mai stata
in vena di confidenze, e temevo che se solo ci fossimo azzardate ad
entrare ci avrebbe uccise. Però non potevo lasciarla
lì. Presto, temevo, sarebbe successo anche a me, e io avrei
voluto essere consolata. Così ci siamo fatte forza a vicenda
e abbiamo bussato alla porta della camera di Bellatrix.
“Sparite”
è stata la sua risposta.
“Ti pareva” ha commentato Narcissa.
“Bella, dai, facci entrare. Vogliamo parlarti” ho
provato io.
“E perché mai?”
“Bè, è ovvio che stai
male…”
“Ma se sto benissimo! Andate, e non mi date
fastidio!”
Quanto mi fa
arrabbiare quando si comporta così! Deve sempre fare tutto
di testa sua, non vuole mai dimostrare alcun segno di debolezza. Non
capisce che in questo modo peggiora solo la situazione? Ho tentato di
convincerla a dire ai nostri genitori cosa pensa veramente di
Lestrange, ma non mi vuole dare retta. Ha cominciato a dire che io sono
una povera illusa se penso che parlare chiaro possa risolvere le cose.
“Sei
una stupida, Andromeda!” mi ha strillato questo pomeriggio
dopo che, con grandi sforzi, io e Narcissa siamo riuscite ad entrare in
camera sua. “Tu vivi ancora nel mondo dei sogni. Credi che il
principe azzurro che sogni esista veramente? Ma fammi il
favore!”
“Bè, io almeno provo a crederci! Tu ti sei
già rassegnata!” ho protestato io, offesa.
“Certo che mi sono rassegnata! Il matrimonio come lo intendi
tu non esiste! Da che mondo è mondo, è sempre
stata questione di interessi!”
“Ti sbagli se la pensi così. La maggior parte
della gente si sposa per amore e...”
“Ma noi non siamo la maggior parte della gente! Siamo dei
Black e ci dobbiamo assumere certi obblighi! Quindi è
inutile che ti illudi, perché tanto anche tu dovrai sposarti
con qualcuno che ti farà ribrezzo, magari!
L’importante è non farsi comandare”.
“Io troverò un marito perfetto” ha
annunciato Narcissa con aria convinta.
“Certo, come no…”
Adesso mi trovo
in camera mia e sto consumando tutte le mie lacrime perché,
dentro di me, so che Bellatrix non ha poi tutti i torti. A noi Black
non è concesso di fare quello che vogliamo. Sarò
costretta a fidanzarmi con qualcuno che non amo, e poi dovrò
sposarlo. Il solo pensiero mi fa venire una depressione incredibile. Ho
sempre sognato ad occhi aperti fin da quando ero piccola. Immaginavo
come il mio ragazzo ideale potesse essere: intelligente, spiritoso,
simpatico…non un idiota sbruffone che si sente importante
solo perché ha un cognome celebre. E invece sembra che mi
dovrò accontentare…
A volte vorrei
poter leggere nel futuro, per sapere cosa mi succederà tra
qualche anno e magari poter cambiare alcune cose negative…
Ma è inutile illudersi. Come ha detto Bellatrix, questo
è il nostro destino, e dobbiamo accettarlo.
*Angolo autrice*
Grazie a Edo,
che ha recensito il primo capitolo! Me ne sono accorta solo adesso, che
sbadata! Al momento non ci saranno tanti capitoli con Sirius
protagonista, ma aspetta solo che arrivi qualche Natale e vedrai che
peste!
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Capitolo 5 *** Scelte ***
Scelte
1 settembre 1964
Ma come potevo
essere depressa per quei motivi alcuni giorni fa! In fondo ho undici
anni e ho tutta la vita davanti! Ebbene sì, caro diario, in
questo preciso momento sto scrivendo distesa sul mio nuovo letto a
baldacchino, nel dormitorio della mia sala comune, a Hogwarts!!
Sono così contenta che non so da dove cominciare.
Bè, direi dall’inizio…
Stamattina alle
sette ero già pronta. Ho salutato Kreacher (che era quasi
commosso) e sono uscita di casa con tutta la mia famiglia. Abitiamo
abbastanza vicino la stazione di King’s Cross, quindi siamo
arrivati in mezz’ora circa. Bellatrix mi ha ripetuto, con la
sua solita aria di superiorità, come oltrepassare la
barriera tra i binari nove e dieci, e infine mi sono ritrovata al
famoso Binario Nove e Tre Quarti. Ho detto famoso, perché lo
vedo già da due anni, da quando è toccato a
Bellatrix iniziare il primo anno. Ero così agitata che mi
era venuto un strano senso di nausea e non ho aperto bocca per
parecchio tempo, altrimenti ero convinta che avrei vomitato.
Arrivato il momento degli addii, Narcissa è scoppiata a
piangere
disperatamente.
“Su,
dai, Cissy. Ci vediamo a Natale, non temere” ho cercato di
consolarla.
“Mi lasci da sola con quel matto scatenato di
Sirius” protestò la piccola.
“Madre” disse poi, voltandosi, “posso
andare anche io con loro?”
“No che non puoi” ha sbottato acida Bellatrix.
“E ora smettila di frignare, mi stai mettendo in
imbarazzo”.
Io ho evitato di
risponderle male per mantenere il quieto vivere, e mi sono limitata ad
accarezzare i lunghi capelli dorati di Narcissa.
“Ti scrivo appena sono arrivata,
d’accordo?”
Quando
è giunto il fischio del treno, io e Bellatrix eravamo
già salite sull’Espresso di Hogwarts e salutavamo dal
finestrino i tre rimasti a terra.
“Su,
vieni con me” ha tagliato corto poi lei, incamminandosi lungo
il corridoio. Starle dietro era veramente fantastico. Tutti gli altri
studenti facevano largo al suo passaggio, e io ne approfittavo per
seguirla senza sbattere addosso a nessuno. Vedevo che molti ci
guardavano, ma non tutti gli sguardi erano di ammirazione, come quelli
ai quali ero abituata. Parecchi, in particolare i Grifondoro, ci
fissavano con aria malevola, altri con una smorfia sarcastica e per
niente impressionata dalla prepotenza di Bellatrix.
“Eccoci” ha detto infine lei, aprendo la porta di
uno scompartimento in fondo al treno.
Dentro
c’era un gruppo di Serpeverde, che l’ha salutata
subito con entusiasmo. La maggior parte di essi era molto
più grande di me ed erano tutti maschi. Bellatrix ha
cominciato a fare le presentazioni.
“Questa
è mia sorella Andromeda, perciò trattatela con il
dovuto rispetto, se no vi faccio fare la fine di Stebbins”
(ho preferito non chiedere cosa mai fosse successo a Stebbins).
“Loro sono Rosier” mentre indicava un ragazzo della
sua età con la faccia rincagnata,
“Avery” (un ragazzo mi ha salutava con aria
indifferente) “e Wilkes”. Un altro, che sembrava
del quarto anno, mi stava rivolgendo un ghigno. “E
lui” ha poi aggiunto Bellatrix con aria insofferente,
indicando un ragazzo bruno con una spilla argentata da Prefetto,
“è Rodolphus Lestrange”. Devo dire che
è proprio come mi aspettavo: bruttino, ma con una gran puzza
sotto al naso.
Lui ci ha
presentato l’ultimo ragazzo, suo fratello Rabastan, che
è al primo anno come me. Non sembra dotato di molta
intelligenza e spero che gli altri nostri compagni siano un
po’ meglio di lui.
Abbiamo passato
tutto il tempo là dentro. Io non ho parlato molto: quella
gente non mi ispira affatto. Forse solo Wilkes, il ragazzo che mi aveva
rivolto un ghigno, gode della mia approvazione. Sembra abbastanza
intelligente da non ridere alle battute stupide di Rosier, e Bellatrix,
tra l’altro, lo tratta bene, e non nel suo solito modo da
prima donna. Forse è un tipo che sa farsi rispettare, ma
ancora non posso dirlo. Dai discorsi che ho ascoltato, tutti ritenevano
che sia io che Rabastan Lestrange saremmo diventati due ottimi
Serpeverde…e io mi sono cominciata a preoccupare sul serio.
Io non mi sono mai sentita una Serpeverde. Non sono abbastanza
ambiziosa e astuta. Ovviamente odio Grifondoro e non mi ritengo
così stupida da finire a Tassorosso. Però
Corvonero ha sempre esercitato un certo fascino su di me. Se da piccola
mi immaginavo a Hogwarts, mi immaginavo con lo stemma dei Corvonero. E
se fossi stata assegnata veramente là? Non osavo immaginare
la reazione della mia famiglia: da quando una Black non sta a
Serpeverde?
Siamo arrivati a
Hogwarts quando ormai si era fatto buio. Il castello è molto
più grande e bello di
come me lo ero sognato. È veramente fantastico, non
c’è altro aggettivo per definirlo! Quando siamo
scesi, Rodolphus Lestrange, che si sente molto fiero del suo incarico
di Prefetto, ha detto a me e a suo fratello che noi del primo anno
dovevamo seguire il guardacaccia perché era tradizione che
attraversassimo il lago. Così ci siamo allontanati insieme
agli altri studenti più piccoli.
Il guardacaccia è un uomo sulla cinquantina che si
è presentato come Ogg. Un nome davvero strano. Comunque, ci
ha fatti salire a gruppi di tre o quattro su delle piccole barche
ormeggiate a riva del lago. Io sono salita su quella di Rabastan,
insieme ad un’altra ragazzina dai capelli rossi. Lei si
è presentata subito. Si chiama Molly Prewett. Ho sentito
nominare il suo cognome. Siamo sicuramente lontane cugine, dato che le
famiglie Purosangue sono tutte imparentate. Tuttavia quando ha saputo
il mio nome, non mi è sembrata molto entusiasta. Si
è limitata a dire “Ah…” e non
ha aggiunto altro.
Arrivati dall’altra parte del lago, siamo scesi dalle barche
e Ogg ci ha condotti attraverso un cortile e
su per delle scale, finchè non siamo entrati nella sala
d’ingresso del castello. Lì ci attendeva la
Vicedirettrice della scuola, la professoressa McGranitt, una giovane
donna che deve avere poco meno di quaranta anni. Ogg ci ha lasciati con
lei, e la professoressa ci ha condotti nella Sala Grande. Sono rimasta
per parecchio tempo con il naso all’insù ad
ammirare il soffitto incantato, ed anche qualcun altro
poiché, quando ci siamo fermati davanti al vecchio Cappelli
Parlante, uno studente da dietro mi è venuto addosso. Quando
mi sono girata ho scoperto con mio sommo orrore che si trattava proprio
dello stesso Babbano che mi aveva ferita a Diagon Alley.
“Ancora
tu?!” ho esclamato, irritata.
“Ops…Ciao. Mi dispiace, non l’ho fatto
apposta” si è giustificato lui.
“Vedi di starmi alla larga” ho concluso io,
impedendogli di parlare. Più passano le ore, più
quello stupido mi sta sempre più antipatico.
Lo Smistamento
è cominciato pochi secondi dopo. Io ero tra i primi ma avevo
la sensazione che quel momento fosse arrivato troppo in fretta.
Quando la professoressa McGranitt ha posato il Cappello Parlate sulla
mia testa, quello mi ha parlato con una vocina che - ne ero certa -
potevo sentire solo io.
“Bene, abbiamo
una Black tra noi… Tuttavia vedo qualcosa di diverso in te”.
Solo a sentir
pronunciare quelle parole, sono rabbrividita.
“Ti
prego, non inventarti cose strane” gli ho bisbigliato.
“Si? in che senso?”
“Nel senso di non combinarmi guai! Mettimi a Serpeverde e
basta!”
“Serpeverde?
Mmm…potrei anche… Ma non mi convince. Ti vedrei
molto meglio a Corvonero,. sai?”
“No, no, no…i miei mi uccideranno!”
“Non devi
preoccuparti di quello che penserà la tua famiglia.
L’assegnazione della Casa spetta a me, ma in fondo sono le
scelte di una persona a fare la differenza…”
“Vuoi dire che devo scegliere io?!”
“Esattamente.
Decidi pure con comodo, non c’è fretta: Serpeverde
o Corvonero?”
Devo ammettere
che non sono rimasta molto a pensare. Per un attimo ho avuto la
tentazione di cambiare le tradizioni di famiglia, ma poi il mio istinto
ha avuto la meglio. Mi è bastato guardare Bellatrix, seduta
al suo tavolo, per decidere.
“Dunque questa
è la tua scelta…Non posso biasimarti, in fondo
per te la famiglia conta molto… SERPEVERDE!”
L’ultima parola l’ha gridata a tutta la sala. E ora
sono una Serpeverde, come tutti si aspettavano.
Sono andata a
sedermi accanto a mia sorella e ho guardato la fine dello Smistamento.
Anche Rabastan Lestrange è finito a Serpeverde. Invece
quella Molly Prewett che ho conosciuto sulla barca è finita
a Grifondoro.
Immagino quindi che non ci rivolgeremo mai più la parola.
Infine, quando Ted Tonks è stato chiamato, per la fretta di
avvicinarsi, è inciampato nei suoi stessi piedi, provocando
le risate di tutta la Sala Grande. A quel punto non ho avuto alcun
dubbio sulla Casa in cui sarebbe finito, ed infatti è stato
mandato a Tassorosso.
Il banchetto è stato veramente ottimo, ma adesso sono troppo
stanca per continuare a scrivere. Tanto le cose principali le ho dette.
Quando il Preside, Albus Silente, ci ha congedati, noi Serpeverde del
primo anno siamo stati accompagnati dai Prefetti nella nostra sala di
ritrovo, che si trova nei sotterranei. È molto grande e
spaziosa, anche se un po’ di luce in più non
guasterebbe.
Domani
cominceranno le lezioni e non vedo l’ora di scrivere le mie
impressioni sugli insegnanti. Ora mi sento soddisfatta di aver scelto
Serpeverde. Sono convinta di aver fatto la scelta giusta, almeno
credo…
*Angolo autrice*
Questo capitolo
mi è costato parecchia fatica, perchè sono dovuta
andare a cercare chi effettivamente fosse Preside e insegnante
all'epoca di Andromeda. E devo dire che ho scoperto parecchie cose che
non mi sarei mai aspettata: Silente, per esempio, nel 1964 aveva ben 83
anni ed era già Preside di Hogwarts. La McGranitt invece
aveva la bellezza di 39 anni, e insegnava già
Trasfigurazione. Inoltre ho scoperto che la carriera a Hogwarts di
Lumacorno è iniziata più o meno nello stesso
periodo di Silente, quindi troverete anche lui nei prossimi capitoli
(cosa che mi tornerà molto utile, in seguito: neanche ci
speravo!).
Incredibile
vero? Avevo già pensato di dover fare Preside Dippett e
invece Silente non ci abbandona mai! Tutte queste informazioni le ho
trovate sull'utilissimo sito http://www.hp-lexicon.info/index-2.html
che è molto provvisto di notizie anche non presenti nei
libri e fornite dalla Rowling in varie interviste. Per quanto riguarda
il guardacaccia Ogg, mi sono ricordata di quando Molly Weasley lo
nomina nel Calice di Fuoco.
Infine ringrazio
Sissy88 per
le sue recensioni: lo so, a volte mi scappano molti errori di
distrazione, ma ora rileggo sempre tutto prima di pubblicare! Bellatrix
è veramente insopportabile, ma rispetto a come diventa da
adulta adesso è davvero simpatica! Comunque, mi piace
pensare che all'inizio fosse solo molto superba, ma che la
crudeltà le sia venuta dopo. Il matrimonio combinato
è l'unica spiegazione per cui ha sposato una persona che non
amava (l'ha detto la Rowling stessa!) e credo che abbia sofferto molto
e che sia stata anche questo a farla incattivire di più.
Ovviamente lei non ammetterà mai una cosa del genere davanti
alle sue sorelle!
Credo che
aggiornerò dopodomani, ma non prometto niente, non si sa
mai! Ciao ciao
|
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Capitolo 6 *** Invidia ***
Invidia
2 settembre 1964
Caro diario,
sono appena tornata dalle prime lezioni e non vedo l’ora di
raccontarti tutto. Oggi abbiamo avuto Trasfigurazione, Storia della
Magia, Difesa contro le Arti Oscure e, infine, Pozioni.
Devo dire che è stata una giornata piuttosto stancante ma
non mi lamento perché è da quando sono piccola
che sogno di stare dove ora effettivamente mi trovo.
La professoressa
McGranitt insegna Trasfigurazione ma, a differenza di quanto mi aveva
detto Bellatrix, non è odiosa come sembra. I Serpeverde la
detestano perché è la Direttrice della Casa di
Grifondoro, ma secondo me non fa preferitismi: è molto
severa allo stesso modo con tutti.
Storia della Magia è veramente una tragedia. Credo di non
aver mai sentito parlare qualcuno che fosse più noioso del
professor Rüf. Il guaio è che è un
fantasma, perciò immagino che resterà ad
insegnare a Hogwarts in eterno. Bisogna solo sperare che Silente decida
di licenziarlo, ma la vedo come un’eventualità
molto remota.
Difesa contro le Arti Oscure invece è stata
all’altezza delle mie aspettative. La professoressa che
abbiamo è una donna dall’aria in gamba e mi ha
già aperto gli occhi sulle Arti Oscure…Se
qualcuno sapesse tutti gli oggetti equivoci che si trovano a casa
mia…Devo cercare di convincere i miei ad eliminarli,
altrimenti un giorno o l’altro qualcuno finirà ad
Azkaban per detenzione di materiale oscuro illecito..
Ma la lezione che mi è piaciuta di più in
assoluto è stata Pozioni. Il professor Lumacorno
è un insegnante abbastanza giovane, con una pancia di tutto
rispetto e dei baffi che lo fanno sembrare un tricheco. Tuttavia mi
piace molto il modo in cui spiega. È simpatico e si comporta
bene con tutti, quasi non sembra il Direttore dei Serpeverde. Oggi
abbiamo cercato di fare la prima pozione e a me è riuscita
incredibilmente bene.
“Ottimo,
signorina Black, davvero ottimo!” è stato il suo
commento quando, girando tra i banchi, si è fermato a
controllare il mio calderone. “Hai un talento naturale per le
pozioni, me lo sento. So riconoscere subito chi se la sa cavare bene e
chi no…”
In quel momento
infatti il calderone di Rabastan Lestrange è esploso con un
fortissimo botto. Ammetto di esserne stata soddisfatta: quel ragazzo
non mi sta molto simpatico.
Alla fine della lezione, stavo per andarmene in fretta (volevo scrivere
una lettera a Narcissa e raccontarle più o meno le stesse
cose che ho scritto fino ad ora) quando il professor Lumacorno ha
trattenuto me e un piccolo gruppo di altri studenti del primo anno.
“Sarei
felice se rimaneste qualche minuto in più, ragazzi, spero
che non vi dispiacerà…”
Gli potevo
rispondere di no? Dopodiché, soddisfatto
dell’attenzione che gli porgevamo, ha cominciato a
raccontarci di una specie di gruppo di studenti scelti personalmente da
lui. Mi sembra che Bellatrix me ne abbia già parlato,
perché anche lei ne fa parte. Il Lumaclub (così
lo chiama lui!) è costituito da studenti particolarmente
meritevoli oppure imparentati con persone famose e importanti.
“Sapete,
nel mio club ho avuto personalità come l’attuale
Ministro della Magia, Nobby Leach, e tanti altri…”
ci ha informati lui.
So che lo scopo
fondamentale del Lumaclub è permettere che gli studenti
scelti si conoscano tra di loro, per poi un giorno avere agganci utili.
Mi chiedo quale sia l’obbiettivo personale di Lumacorno, ma
credo che si accontenti semplicemente di essere considerato una sorta
di Mecenate grazie al quale molti di noi avranno fatto carriera.
“Perciò
sarei molto contento se anche voi vi uniste alla mia piccola compagnia.
Signorina Black, tua sorella ne fa già parte, e anche i tuoi
fratelli più grandi, signorina Prewett. Per quanto riguarda
te, signor Malfoy, la tua famiglia è molto conosciuta e
apprezzata, sarebbe un peccato non averla tra noi. Stessa cosa per te,
Lestrange. La prossima riunione si terrà sabato prossimo nel
mio ufficio al sesto piano. Posso contare sulla vostra
presenza?”
Tutti gli abbiamo risposto di sì, dopodiché siamo
stati congedati.
Le mie compagne
di dormitorio hanno reagito in un modo che non mi sarei mai aspettata
quando, alla domanda sul perché fossi rimasta
nell’aula di Pozioni tutto quel tempo, ho risposto loro
raccontando la verità.
“Sei
stata presa nel Lumaclub? Beata te!”
“Si conoscono un sacco di ragazzi carini, lo sai?”
“Veramente non lo sapevo” ho risposto io ignara.
“Bè, Lumacorno sceglie anche studenti che siano
solo semplicemente belli! Sei davvero fortunata!”
Non sono del
tutto certa che i loro complimenti fossero sinceri. Più
tardi le ho sentite bisbigliare qualcosa, mentre mi guardavano con
l’aria di sembrare delle arpie. Mi chiedo che cosa abbia
fatto di male. In fondo non sono stata io a chiedere di entrare a far
parte del Lumaclub, né è colpa mia se loro non
sono state scelte. Bellatrix mi ha detto che è normale che
le altre ragazze ci odino.
“Siamo
delle Black” mi ha detto poco fa. “È
perfettamente normale. Devi solo farti valere e costringerle a non
parlare male di te anche agli altri. Se non ne sei capace dimmelo pure:
conosco certi incantesimi che le farebbero vergognare di mostrarsi alla
comunità per mesi!”
Purtroppo, la
cosa che mia sorella non capisce è che io odio essere
odiata. È un gioco di parole, ma è la
verità. Non mi piace che la gente mi invidi, anche
perché, a mio parere, non ho proprio niente di speciale, a
parte il mio cognome. Scommetto che è la stessa cosa che
pensano le mie compagne di dormitorio…Ma lasciamo perdere.
Spero di fare amicizia con persone più simpatiche in questi
giorni.
Ora che sono cominciatele lezioni e gli insegnati iniziano ad assegnare
i compiti, non credo che scriverò tutti i giorni come ho
fatto fino ad ora, perché sarò impegnata.
Comunque, prometto che ogni volta che succederà qualcosa di
nuovo, correrò subito a scrivere. Ci sentiamo, buonanotte.
*Angolo autrice*
Eccomi tornata
con un altro po' di capitoli! In questo ho voluto presentare il
professor Lumacorno e il suo immancabile Lumaclub, che sarà
importante per gli sviluppi della storia! Ancora non so con esattezza
in che modo continuarla: sono indecisa se limitarmi a raccontare la
vita di Andromeda a Hogwarts fino al suo matrimonio oppure continuare
fino alla nascita di Teddy. Il punto è che se dovessi
scegliere la seconda opzione, gli ultimi capitoli saranno davveri molto
tristi...Spero che mi possiate dare i vostri pareri, così
avrò qualche consiglio da prendere in considerazione!
Grazie a CharmedAlis (
immagino, la scuola è una vera disgrazia, ma non
preoccuparti! sono contenta che questi capitoli ti siano piaciuti!) e
sissy88 ( figurati, la tua storia mi è piaciuta! se tonks ti
fa tanto ridere aspetta di leggere il prossimo capitolo! ne vedremo
delle belle!) che hanno recensito lo scorso capitolo!
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Capitolo 7 *** La festa del Lumaclub ***
La
festa del Lumaclub
12 settembre 1964
Caro diario,
come hai potuto vedere, avevo ragione: in questi ultimi giorni non ho
avuto un momento libero. Sono stata così impegnata che
andavo a dormire tutte le sere senza forze. Comunque, oggi per fortuna
è domenica e mi sono potuta riposare.
La settimana, come ho già detto, è stata
stressante, ma ne è valsa la pena. Le lezioni sono
interessanti, e venerdì abbiamo avuto quella di
volo…Bè, sono un vero disastro a volare,
perciò non credo che entrerò a far parte della
squadra di Quidditch…
Ieri sera invece
c’è stata la prima riunione del Lumaclub. Non
sapevo neanche come vestirmi. Alla fine ho preso ispirazione da mia
sorella (tanto per cambiare) e ho scelto una tenuta né
troppo elegante né troppo normale. Purtroppo non siamo
andate insieme, perché lei aveva intenzione di andarci con i
suoi amici, così sono stata costretta a seguire Rabastan.
Per fortuna con noi c’era un altro studente del nostro anno.
Si chiama Lucius Malfoy. A mio parere si sente un po’ troppo
chissà chi, ma almeno è meglio di Rabastan.
“Sono
sicuro di sapere dove si trova l’ufficio di
Lumacorno” ha detto quest’ultimo mentre uscivamo
dalla nostra sala comune. “Mio fratello me lo ha
spiegato… si va di qua… poi a destra…
si salgono le scale…”
Dieci minuti
dopo, ci eravamo persi.
“I
casi sono due, Lestrange” ha fatto notare Lucius con un tono
di voce impassibile, “o tuo fratello ha voluto farti uno
scherzo, o tu sei un perfetto idiota”.
Quello stava per
reagire all’insulto, ma io ho evitato casini andando a
chiedere informazioni ad un Caposcuola che passava da quelle parti.
Finalmente, dopo quelle che erano parse ore, siamo arrivati
all’ufficio del professor Lumacorno, che sembrava essere
stato ingrandito per magia, dato che me lo aspettavo molto
più piccolo da fuori.
“Ah
ecco qua i nuovi arrivati!” ha esclamato Lumacorno
entusiasta. “Ragazzi, vi eravate persi, per caso?”
“Ehm, sì…” abbiamo ammesso.
“Non importa, non importa, ora vi presenterò tutti
quanti…dunque, credo che conosciate Molly Prewett. Sta al
vostro stesso anno, giusto?”
Io non sono
affatto contenta che nel Lumaclub ci sia anche lei. Avevo ragione: da
quando siamo state smistate in case diverse non mi rivolge
più la parola. Mi chiedo che male le ho fatto. I suoi due
fratelli, Fabian e Gideon Prewett, si trovano anche loro a Grifondoro,
e Lumacorno li ha elogiati parecchio ieri sera, dicendo che vanno molto
bene in Difesa contro le Arti Oscure.
“Tutti
e due vogliono diventare Auror, sapete? Io ce li vedo
bene…”
Lumacorno ci ha
presentati anche il resto della compagnia. C’erano Bellatrix
con gli stessi Serpeverde che stavano con noi nello scompartimento sul
treno, due o tre Corvonero del quarto anno e un po’ di altra
gente più grande. Appena Lumacorno ne diceva il nome, lo
dimenticavo subito.
“Ma mi
sa che manca qualcuno… Ah, già! Ragazzo, dai,
vieni… non fare il timido!” ha esclamato
Lumacorno, rivolto apparentemente a sue studenti di Grifondoro in un
angolo.
Un attimo dopo tuttavia, qualcuno è spuntato dietro di loro.
Con mio gran dispetto, era di nuovo Tonks. A quel punto non sono
riuscita a trattenermi.
“Tu?!”
ho esclamato a voce talmente alta che Lumacorno si è preso
quasi un colpo.
“Esatto, signorina Black. C’è qualche
problema? Il qui presente signor Tonks è stato apprezzato
dalla professoressa McGranitt per la sua bravura in Trasfigurazione, a
quanto ne so. Perciò gli ho chiesto di unirsi al Lumaclub
ieri stesso. Non è fantastico?”
“Magnifico…” ho commentato, tetra.
Perché quel ragazzo sta sempre tra i piedi?
Perché?
Neanche avessi
commesso chissà quale reato, sembrava che lui volesse
punirmi dandomi il tormento. Infatti sono stata la prima a cui ha
rivolto la parola.
“Ciao,
finalmente una faccia conosciuta! Stavo per andarmene, sai?”
mi ha detto. Peccato che non sono arrivata cinque minuti dopo, ho
pensato io.
Tuttavia non gli
ho risposto e sono andata al buffet per levarmelo dai piedi. A quanto
pareva, ha capito che non era aria, così se ne è
rimasto per i fatti suoi in disparte, quasi rattristato.
Quell’espressione dipinta sulla sua faccia mi ha fatto andare
lo stufato di traverso… Ebbene sì, mi sono
sentita in colpa per averlo trattato in quel modo. Insomma, tanto per
intenderci, lui è l’unico che mi tratta come una
persona normale. Tutti gli altri o mi invidiano oppure mi detestano
(come nel caso di Molly Prewett) perché credono che io sia
come mia sorella. Non so se il modo in cui mi considera Tonks mi faccia
più arrabbiare o no. Sta di fatto che ho smesso di mangiare
e sono tornata da lui.
“Sei
davvero così bravo in Trasfigurazione?” gli ho
chiesto.
“Bè, a quanto pare…” ha
risposto lui, un po’ più allegro. “La
McGranitt mi ha detto che potrei andare benissimo, se solo non
combinassi un sacco di disastri. Te ne sarai accorta anche tu che sono
un gran pasticcione”.
“Sì, me ne sono accorta. Si può sapere
come fai?”
“Non lo so. I miei si lamentano sempre quando faccio cadere
tutto…
Non aveva
neanche finito di parlare, che fece per prendere un bicchiere di
Acquaviola. Non l’avesse mai fatto! Naturalmente è
così maldestro che non ha impugnato bene il bicchiere, il
quale gli è sfuggito di mano, versandomi addosso tutto il
contenuto. Non so quale santo mi abbia trattenuto
dall’ucciderlo. Ti basti sapere che ci sono andata vicino.
“Ehm…”
Non sapeva cosa dire.
“Stammi lontano, d’ora in poi, Ted
Tonks!” ho detto io, furiosa. “Hai capito
bene?”
“Ehi, tu, vacci piano” è intervenuta in
quel momento Molly Prewett. Ci mancava solo lei.
“Tu fatti gli affari tuoi” ho risposto io, irritata
da quell’intromissione inopportuna.
“Ma
chi ti credi di essere? Solo perché sei una Black ti senti
al centro dell’universo” ha detto lei.
“Vieni, Ted, la gente come lei non va neanche presa in
considerazione”. E se l’è trascinato
via, lasciandomi da sola, tutta bagnata e, soprattutto, umiliata.
Quanto la
detesto! Se solo ripenso alla figura che mi ha fatto fare! Io non le ho
mai fatto niente di male e lei si permette di trattarmi in quel modo!
Me ne sono andata subito perché non ho potuto contare
neanche sull’aiuto di mia sorella. Infatti, quando mi sono
voltata per cercarla con lo sguardo, ho visto Rodolphus Lestrange che
fissava con evidente fastidio Bellatrix, la quale era molto impegnata a
parlare con Wilkes, che pendeva dalle sue labbra, e lei sembrava molto
soddisfatta di ciò.
Esasperata, sono
tornata in sala comune, sempre più infuriata.
Sono un tipo molto orgoglioso, come tutti nella mia famiglia,
perciò non ho digerito bene quello che la Prewett mi ha
detto. A questo punto comincio a pensare che il comportamento di
Bellatrix non sia così tanto sbagliato. I Serpeverde mi
invidiano, gli altri mi giudicano male, senza neanche fare lo sforzo di
conoscermi meglio, a parte Tonks, ma lui non fa testo perché
i suoi sono Babbani… Dovrò cominciare anche io a
farmi temere da tutti? Dovrò essere per forza antipatica e
prepotente, così nessuno si azzarderà ad
umiliarmi? Non credo di esserne capace. E allora cosa devo fare?
Cercherò di dare il meglio di me con le persone, anche se
all’inizio non si fideranno. Potrebbe funzionare.
Ora vado a dormire. Non ne posso più di farmi questo tipo di
domande. Certe volte preferirei essere nata in una famiglia qualunque,
almeno tutti mi tratterebbero bene.
*Angolo autrice*
In questo capitolo Andromeda
si rende conto che a volte un cognome può essere un fardello
pesante... Lo so che Molly sembra piuttosto antipatica, ma nel prossimo
capitolo vedrete che in fondo anche lei ha i suoi buoni motivi per
comportarsi così! Un saluto a tutti!
|
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Capitolo 8 *** Il racconto di Molly ***
Il
racconto di Molly
31 novembre 1964
Caro diario,
no, non ti ho abbandonato, è solo che in questo periodo mi
è andato un po’ tutto male.
Prima di tutto, non credo di essere simpatica a molte persone. In ben
tre mesi non sono riuscita a fare amicizia con nessuno, e questo mi
spaventa. Magari ho qualcosa che non va proprio in me, non solo nella
mia famiglia.
I Serpeverde sono le uniche persone che frequento. Ormai sto sempre
seduta al banco con Lucius Malfoy, ma nessuno di loro lo considero un
amico. Ho sempre la sensazione che stiano con me solo perché
sono una Black, e non perché mi conoscono veramente.
D’altra parte non posso neanche parlarne con mia sorella. Lei
non capisce perché mi creo tutti questi problemi. Lei li ha
risolti facendosi temere da tutti, ma io non voglio essere come lei.
Così,
ieri ho preso una decisione drastica. Visto che la principale
responsabile della mia emarginazione sociale è Molly Prewett
(ne sono sicura) ieri pomeriggio dopo la lezione di Erbologia,
l’ho fermata all’uscita della serra.
“Che
cosa vuoi?” ha esordito lei, sospettosa.
“Devo parlarti” ho risposto io, tentando di imitare
il modo di parlare minaccioso di Bellatrix, senza tuttavia riuscirci a
dovere.
“Ah sì? Mi dispiace, ma non ho tempo da
perdere”. Stava per andarsene, ma io gliel’ho
impedito.
“Però il tempo per rovinarmi la reputazione lo
trovi, eh?”
Per un momento
è rimasta spiazzata.
“Di
che parli?”
“Lo sai benissimo di cosa parlo. Diciamoci la
verità, Prewett. Tu mi odi da quando ci siamo conosciute. Il
motivo, se proprio devo essere sincera, non lo so. Vorrei proprio
sentirlo da te, se esiste un motivo valido, ovvio”.
La ragazza era
sempre più sconvolta. Forse non si aspettava che prendessi
la situazione così di petto.
Per chi mi ha
presa? - pensavo in quel momento. - Per una Tassorosso che non ha il
coraggio di affrontare la sua avversaria?
Poi ha risposto.
“Se
proprio ci tieni a saperlo, mi è sempre stato insegnato a
stare alla larga da voi Black. Siete una famiglia che gode di grande
rispetto nella comunità dei maghi, ma noi la pensiamo
diversamente. Abbiamo le nostre buone ragioni per credere che non siate
degni del rispetto che gli altri vi concedono. Mio padre conosce il tuo
e mi ha sempre detto che prima o poi si scoprirà che siete
dei maghi oscuri…”
A quel punto mi
sono veramente arrabbiata.
“Come
ti permetti? Neanche ci conosci! Come ti sei permessa di dire tutto
questo ai nostri compagni!”
“Non l’ho detto a nessuno!” ha protestato
lei. “Sono cose che sanno praticamente tutti! E poi ne avete
dato prova, negli anni precedenti. Perché non chiedi alla
tua cara sorella che cosa ha combinato l’anno
scorso?”
Stupita, le ho detto: “Non so di cosa stai
parlando”.
“Bene, allora te lo dirò io. Mio fratello Fabian
l’anno scorso era al quinto anno ed era stato appena nominato
Prefetto. Un bel giorno ha beccato tua sorella mentre attaccava alcuni
studenti del primo anno che avevano commesso il ‘grosso
errore’ di nascere in famiglie babbane. Lui ha visto che la
tua cara sorella stava scagliando degli incantesimi che sono
severamente proibiti anche agli adulti, figuriamoci ad una minorenne.
Quando però ha cercato di metterla in punizione, lei gli si
è rivoltata contro e ha attaccato pure lui. Lo sai che ha
rischiato di volare giù da una finestra?”
Ora toccava a me
sentirmi spiazzata. Non potevo credere che Bellatrix avesse potuto fare
una cosa del genere.
“È
stato sicuramente uno sbaglio… Bellatrix non ucciderebbe
nessuno. Magari lui è caduto male ed ha rischiato di volare
di sotto…” ho cercato di giustificarla.
“Certo, come no” ha risposto lei, arrabbiata.
“Comunque, sappi che è per questo che non ti
rivolgo la parola”.
“Ma se neanche mi conosci!! Io non sono come mia
sorella!”
“Storie, voi Black siete tutti uguali”.
Stavo per
estrarre la bacchetta e scagliarle addosso qualche incantesimo, ma poi
mi sono ricordata che non ne conosco ancora nessuno di attacco. Nello
stesso momento, mi stava venendo da piangere, ma ho resistito.
“Sei
una stupida se la pensi così, Prewett! Voi dite tanto che
noi discriminiamo i Babbani, sarà anche vero, ma tu non sei
poi tanto diversa se credi di potermi giudicare solo in base alla
famiglia in cui sono nata! Io almeno sono coerente con me
stessa!”
Incredibilmente,
quella non ha risposto e, anzi, sembrava piuttosto colpita dalle mie
parole. Io però non avevo intenzione di continuare a
discutere con lei, perché sentivo di essere sul punto di
cedere all’istinto di mettermi a piangere. Così ho
girato i tacchi e me ne sono corsa via.
Fino a questa
mattina credevo che quella Prewett non si sarebbe minimamente sentita
in colpa per avermi giudicata male, e invece, quando sono entrata
nell’aula di Incantesimi per la prima lezione della giornata,
ho capito di aver fatto bene a parlare chiaro. Infatti Molly Prewett
non mi ha ignorata come faceva di solito: si è voltata e mi
ha salutata. A dire la verità manifestava un certo
imbarazzo, ma io non ho voluto infierire e ho risposto al saluto.
Forse d’ora in poi le cose andranno un po’ meglio.
Ho avuto ragione a decidere di farmi coraggio e parlarle. Prima pensavo
che non sarebbe servito a niente, e invece adesso ho capito che
è sempre la cosa migliore da fare.
*Angolo
autrice*
Come potete vedere,
Andromeda ha dimostrato di essere una ragazzina forte, decidendo di
affrontare il problema. Al momento è ancora molto insicura
(ha 11 anni, in fondo) ma al tempo stesso sa essere piuttosto
coraggiosa. Questo suo coraggio mi ha sempre affascinata molto! Grazie
a tutti quelli che stanno leggendo la mia storia!
|
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Capitolo 9 *** Il segreto di Bellatrix ***
Il segreto di
Bellatrix
Teddy
sbadigliò. Era stanco ma non voleva fermarsi. Aveva appena
cominciato a leggere e il diario di sua nonna gli interessava veramente
tantissimo. Guardò l’orario: erano soltanto le
dieci di sera, poteva continuare ancora per parecchio tempo.
Sfogliò distrattamente le pagine e notò che
Andromeda da quel momento aveva cominciato a scrivere molto
più raramente, e a volte aveva fatto dei salti di parecchi
mesi. Tuttavia non ci rimase male: sicuramente sarebbe riuscito ad
arrivare al punto in cui voleva entro quella sera. Così
aprì bene il diario alla pagina successiva e
tornò a leggere…
18 agosto 1965
Caro diario,
oggi è stato il compleanno di Sirius, così siamo
andati tutti a casa dei miei zii a festeggiare. Sirius e la sua
famiglia vivono, come mi sembra di aver già detto, poco
lontano da noi, in una strada babbana, Grimmauld Place. Il numero
civico al quale abitano, il 12, è magicamente nascosto, in
modo che tutti i Babbani che passano di là vedano solo
l’11 e, subito dopo, il 13. È, a mio parere, una
casa un po’ troppo cupa. Anche Sirius è
d’accordo con me.
“È
una noia mortale vivere qui!” mi ha detto questa mattina,
quando sono arrivata. “Mi rompo”.
“Credo di capirti, ma non lo andare a dire troppo in giro.
Non vorrai che i tuoi genitori ti sgridino per l’ennesima
volta?” gli ho detto io. Ma lui ha sfoderato un sorriso
furbetto e ha risposto:
“Ma è tanto divertente, Dromeda! Devi vedere
com’è buffo papà quando si arrabbia! Si
gonfia tutto e diventa rosso in faccia e…”
In quel momento
è entrato Regulus, con l’aria poco felice, e gli
si è rivolto con rabbia:
“Dove
sono le mie figurine delle Cioccorane?”
“E io che ne so…” ha risposto Sirius con
un tono innocente che non convinceva nessuno.
“Me le hai rubate tu, di nuovo! La devi smettere di
prendermele! Sono mie! E poi tu ce le hai molte di più di
me!”
“Lo so, ma è tanto divertente
nascondertele!” ha risposto Sirius.
Regulus,
infuriato, gli è piombato addosso e ha provato a
perquisirlo, ma Sirius non glielo ha permesso. Hanno solo un anno di
differenza, ma Regulus sembra molto più piccolo e gracile.
Infatti sono dovuta intervenire affinché il fratello
maggiore non gli facesse male. Ormai Regulus era in lacrime e Sirius se
la rideva.
“Dai,
piantala, ridagli quelle figurine” gli ho detto io,
spazientita.
“Se le deve conquistare lui” ha risposto Sirius.
Quando ha visto
la mia espressione, ha tentato di fuggire, ma io l’ho
afferrato per la collottola e gli ho frugato nelle tasche.
“Uffa”
ha borbottato, mentre restituivo le figurine ad un Regulus esultante.
Quest’ultimo mi ha abbracciata, stupendomi: non aveva fatto
mai una cosa del genere, con nessun altro.
“Grazie, Dromeda, meno male che ci sei tu” ha detto.
“Ehi, guarda che Dromeda è la mia cugina
preferita, non la tua!” è intervenuto Sirius.
“Anche la mia, come anche Narcissa!”
“Non mi sembra di averti dato il permesso,
moccioso!”
“Fai il prepotente solo perché hai cinque anni!
Chi ti credi di essere?”
“Riuscirete mai ad andare d’accordo, voi
due?” ho sospirato io.
“NO!” hanno risposto tutti e due
all’unisono.
“Almeno in questo, però siete
d’accordo…”
In quel momento
è entrata Bellatrix, seguita de Narcissa. La prima era
irritata.
“La
volete smettere di fare tutto questo baccano?” ha gridato,
facendo ammutolire entrambi i cugini. Poi si è allontanata.
Io e Narcissa ci siamo guardate con aria sconvolta.
“Ma cos’ha?” ho chiesto io.
“Forse si è offesa perché ho detto che
voi due siete le mie preferite…” ha detto Regulus
preoccupato.
“No, tranquillo, Reg. Non credo che le interessi
molto…” ho detto io, ma Narcissa mi ha presa in
disparte e mi ha detto:
“C’è stata una mezza discussione di
sotto, mi sa che non hai sentito”.
“No, infatti. Che è successo?”
Narcissa mi ha
portata fuori dalla stanza e mi ha condotta nel salotto, dove su una
parete spiccava un enorme arazzo, che raffigurava l’albero
genealogico della famiglia Black.
“I
nostri genitori stavano parlando con gli zii delle solite cose e hanno
detto che secondo loro presto Bellatrix si fidanzerà di sua
spontanea volontà con quel Lestrange, se no avrebbero
cercato di organizzare qualche ricevimento per farli incontrare di
nuovo…”
“Ma è assurdo! La devono piantare con questa
storia!” ho detto io, irritata.
“Bè, sì, insomma…Bella li ha
sentiti e stavolta è intervenuta. Ha detto che Lestrange non
le interessa, che c’è qualcun altro, che
è lo stesso un Purosangue, solo più
intelligente”.
Io non ci
riuscivo a credere. Bellatrix si era presa una cotta per qualcuno?!
Narcissa sembrava avermi letto nel pensiero.
“Lo
so” mi ha detto. “È incredibile anche
per me. Comunque non è questo il punto. I nostri genitori
non sono molto contenti…”
“Perché? È un
Purosangue…”
“Non è per questo, ma è
perché ormai avevano fatto capire ai Lestrange che era
praticamente fatta, bastava aspettare qualche anno e si sarebbero
sposati…Non vogliono fare brutta figura con loro.
Così hanno bisticciato un po’. Ma credo che alla
fine saranno contenti anche di questo. Non ho capito di chi si tratta
però” ha aggiunto, seccata.
“Io credo di saperlo” ho detto.
È da
un po’ che lo sospetto. Dalla festa di Lumacorno
l’anno scorso ho intuito che tra mia sorella e Wilkes debba
esserci qualcosa. Del resto è l’unico che potrei
vedere bene insieme a lei. Non è affatto stupido e mi sembra
il tipo che la sa trattare nel modo giusto, senza lodarla
eccessivamente come tutti gli altri. È abbastanza sicuro di
sé da non scoraggiarsi quando Bellatrix lo tratta a pesci in
faccia, come è solita fare.
Sì, devo dire che secondo me sono una coppia perfetta. Io e
Narcissa abbiamo evitato di parlarne con lei. Figuriamoci, per
Bellatrix deve essere un disonore tremendo venire smascherata in quel
modo, e lei deve mantenere sempre quella sua stupida
dignità. Ma poco fa, mentre dovevamo andare a cena per
festeggiare i cinque anni appena compiuti di Sirius, ho sentito i miei
che parlavano in disparte.
“In
fondo è la stessa cosa, no? Sono entrambe ottime famiglie,
non credi? Lasciamo fare tutto a Bellatrix. Se i Lestrange si offendono
diremo che non ne sapevamo niente…”
Ero troppo
contenta, e lo sono tuttora! Quando Bellatrix si è seduta a
tavola insieme a noi, in qualche modo ho cercato di comunicarle la
buona notizia, alzando tutti e due i pollici ed esibendo un gran
sorriso. Lei, naturalmente, ha fatto finta di non capire, ma ho visto
che poi si è rasserenata.
*Angolo
autrice*
Salve a tutti! Oggi ho aggiornato un sacco! Adoro avere le mattine
libere e poter scrivere quanto mi pare! In questo capitolo scopriamo
che un tempo anche Bellatrix aveva un cuore, purtroppo per noi non le
resterà ancora a lungo. Inoltre, per chi voleva vedere
Sirius all'opera, siete stati accontentati! A me piace molto anche
Regulus, mi ha sempre fatto tanta tenerezza, per non parlare poi di
quando ho letto i Doni della Morte e ho saputo quello che gli era
successo: stavo per mettermi a piangere sul serio!
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Capitolo 10 *** Troppo tardi ***
Troppo
tardi
13 dicembre 1965
Caro diario,
sono proprio una traditrice: non sto scrivendo più nulla
ultimamente, ma sai com’è…
Se la vita fosse veramente una continua avventura come leggiamo nei
libri, scriverei un sacco di cose tutti i giorni. Purtroppo, la maggior
parte delle giornate è piuttosto monotona ed io non voglio
relegarti al ruolo di semplice agenda quotidiana. Vorrei che tu
mantenessi il ricordo delle esperienze che ritengo più
importanti o significative. Quindi non te la prendere se mi sentirai di
nuovo tra qualche mese!
Ora sono al mio
secondo anno a Hogwarts e - ci crederesti? - io e Molly Prewett siamo
diventate grandi amiche. Ormai stiamo sempre appiccicate. Ma a quanto
pare questa nostra amicizia non piace a molta gente.
Tanto per cambiare, la prima a non essere contenta della situazione
è Bellatrix. Dice che è vero che i Prewett sono
Purosangue, ma non condividono le nostre stesse idee sui Babbani, che
per loro sono delle persone come noi. A dire la verità io
non trovo niente di sbagliato in questo, ma naturalmente se lo dicessi
dovrei pagarla cara, e con tutta sincerità non ho voglia di
litigare con mia sorella, visto che questo è uno dei rari
periodi in cui è di buon umore (e la causa deve essere per
forza Wilkes).
Anche i miei
compagni di Serpeverde però si stanno allontanando. Lucius
ha preferito cambiare posto per mettersi vicino a Rabastan, il quale da
parte sua non mi considera più di tanto.
Per non parlare delle mie compagne di dormitorio: sono giorni che ci
parliamo solo per dire “Buongiorno” e
“Buonanotte”.
Comincio a rendermi conto di aver sbagliato Casa. Sarei dovuta finire a
Corvonero… E invece sono stata così stupida da
seguire la tradizione di famiglia, invece di seguire il mio istinto.
È proprio per questo motivo che da parecchi giorni in me sta
maturando una nuova idea. All’inizio mi sembrava spaventosa.
Io, una Black, avrei mai avuto il coraggio di fare una cosa del genere?
Forse se avessi posto la questione in un modo alternativo…
Sta di fatto che
oggi, subito dopo le lezioni, ho salutato Molly bofonchiando qualche
scusa incomprensibile e sono corsa al primo piano. Mi sono aggirata nei
pressi del grande gargoyle di pietra per ben venti minuti prima di
prendere coraggio e dire la parola d’ordine che avevo chiesto
poco prima alla professoressa McGranitt. Tuttavia ho esitato anche
davanti alla porta decorata da un grifone scolpito. Infine, ho preso
fiato e sono entrata, con il cuore in gola. L’ufficio di
Silente è pieno di strani oggetti disposti su tavolini dalle
gambe sottili. Il Preside era seduto alla scrivania e quando mi ha
vista entrare non è riuscito a non sembrare sorpreso.
“Che
onore, signorina Black. Ti chiedo scusa, forse non ti ho sentita
bussare” ha detto.
Io sono
arrossita di vergogna, cosa che mi succede raramente: ero
così agitata da essermi addirittura dimenticata di bussare.
“C’è
qualcosa di cui vorresti parlarmi? Sono tutto orecchi” ha
insistito lui, facendomi cenno di sedermi.
Ma è
veramente lui Albus Silente? Da come me lo avevano descritto a casa
pensavo che fosse una sorta di vecchio pazzo pericoloso e invece oggi
mi è sembrata la persona più gentile della terra.
Comunque, mentre stavo per sedermi, ho notato il Cappello Parlante in
cima a uno scaffale alla mia sinistra, e mi sono decisa.
“Senta,
sono spiacente di disturbarla per una cosa così”
ho detto, con una voce apparentemente sicura e disinvolta.
“Ci sarebbe una mia amica che …ecco, è
convinta di aver sbagliato Casa.”
Lui non ha detto
niente e ha continuato a sorridermi, fissandomi con i suoi penetranti
occhi azzurri. Sono arrossita di nuovo, perché ho avuto
l’orribile sensazione che quell’uomo sapesse
leggermi dentro l’anima. Tuttavia ho continuato a parlare.
“Non
è che…sì, insomma, si potrebbe
spostarla in un’altra Casa?”
Dall’espressione
sul suo viso ho capito subito che la risposta era no. Non che mi
aspettassi il contrario, però…
“Mi
dispiace per la tua amica, ma oramai temo che sia troppo
tardi” ha risposto Silente. “Questa ragazza
è stata Smistata nella sua attuale Casa perché
era convinta che la sua famiglia volesse così?”
“Più o meno…una cosa del genere,
sì” ho ammesso.
“Purtroppo sono cose che capitano. La tua amica non
è la prima né sarà nemmeno
l’ultima. Sai, io stesso sono del parere che lo Smistamento
avvenga un po’ troppo precocemente. A undici anni quasi
nessuno ha un carattere definito…Molta gente non riesce a
formarselo nemmeno a quarant’anni. Io, alla mia tenera
età, credo di essere ancora un bambino troppo
cresciuto!”
Forse dovevo
ridere, così ho accennato un sorrisetto. Non riuscivo a
capire se Silente dicesse sul serio o mi stesse prendendo in giro.
“Quindi
è troppo tardi?” ho chiesto.
“Temo di sì. Ma sappi questo: in fondo non conta
la Casa da cui si proviene. Tutti dicono che i Serpeverde siano
ambiziosi e potenziali maghi oscuri- senza offesa- o che i Grifondoro
siano sempre coraggiosi. Bè, io ho conosciuto Serpeverde che
poi hanno deciso di essere persone di tutto rispetto senza seguire le
Arti Oscure e Grifondoro piuttosto vigliacchi …Bisogna
lasciar perdere i luoghi comuni. Ognuno è se stesso e basta.
Se questa tua amica non si sente una Serpeverde, piuttosto dille che
non si sente come il prototipo che la gente si è creato dei
Serpeverde. Non negherò che la maggior parte di voi lo
rispecchia a pieno, ma molti non sono così. E se il suo
problema è che gli altri la considerano male, bè,
questo capita sempre. Ricorda, lo Smistamento non è affidato
al caso. Secondo me, anche se posso ovviamente sbagliarmi,
c’è sempre un motivo per cui uno studente viene
assegnato ad una Casa e non ad un’altra. Spesso lo si capisce
da adulti, altre volte non si capisce mai. Ma nel tuo caso sono
convinto che capirai presto. In fondo, chi vorrebbe essere discriminato
dalla propria famiglia?”
“Io non c’entro niente con questa storia”
ho chiarito io, invano.
“Perché, ho detto che la tua amica e te in
realtà siete la stessa persona? Che sbadato! Mi dispiace,
credevo di essere stato bravo a - come si dice? - mangiare la
foglia… Ma non ti preoccupare. Questa cosa non la
saprà nessun altro”.
Mi sentivo
scoperta, così ho deciso di andarmene. Un attimo prima che
aprissi la porta, Silente mi ha chiamato.
“Andromeda?
Sono sicuro che anche tu troverai la tua strada, anche se non deve
essere per forza la stessa della tua famiglia”.
Certo,
è comodo per lui parlare. Scommetto che la sua famiglia era
la più tranquilla e serena del mondo, altrimenti lui non
sarebbe venuto su così calmo. Avrei voluto vederlo nella
mia. Comunque, ormai non posso più cambiare: devo stringere
i denti e andare avanti. Come ha detto lui, è troppo tardi.
*Angolo autrice*
Vorrei
ringraziare le 10 persone che hanno aggiunto la storia tra i preferiti
e le due che hanno recensito lo scorso capitolo: Rose07 (sono
contenta che ti sia piaciuta la mia idea!) e CharmedAlis (davvero
il tuo personaggio preferito è Bellatrix? Ti
dirò, non sei per niente matta! Io la odio quando tortura i
genitori di Neville e uccide Sirius e Ninfadora, ma in effetti non
riesco a farmela stare antipatica: è un personaggio che mi
affascina molto proprio per questo motivo, perchè non riesco
a capire se la odio o no. Non so se capita anche a te. In fondo,
diciamoci la verità, lei è una dei pochi
Mangiamorte, se non l'unica, che rimane coerente con le sue scelte
(anche se discutibili) e amodo suo dimostra di essere leale (solo nei
confronti di Voldemort però!)
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Capitolo 11 *** Ira e vendetta ***
Ira
e vendetta
12 maggio 1966
Caro diario,
tu non puoi capire cosa è successo oggi. Se ci ripenso mi
vengono ancora i brividi. Non ho mai visto mia sorella infuriarsi in
questo modo, e non so se sarò in grado di descrivere a
dovere la sua ira.
Stamattina,
poiché è domenica, avevo deciso di prendere un
giorno di pausa dal noiosissimo ripasso per gli esami di fine anno.
Così sono andata a gironzolare per la scuola.
L’aria primaverile mi fa sempre venire il buonumore,
così ho fatto una passeggiata nel parco. Stavo camminando
nei pressi del lago, quando ho assistito a una scena che mi ha fatto
andare su tutte le furie. Seduto all’ombra di un faggio,
c’era Wilkes in compagnia di una ragazza che però
non era mia sorella.
“Staranno
soltanto parlando…” mi sono detta, “Non
c’è bisogno di preoccuparsi
tanto…”
Ma subito dopo i
due hanno cominciato a baciarsi. Ci sono rimasta veramente male. Mi
dovevi vedere. Sarò rimasta tre ore immobile a fissarli con
la bocca spalancata e gli occhi sgranati, fino a che quel maledetto
traditore non si è accorto della mia presenza. Ha imprecato
e mi ha raggiunta. Non ha avuto neanche il buonsenso di sentirsi in
colpa. Più che altro sembrava terrorizzato.
“Ehi,
ragazzina, cosa fai, mi spii?” ha chiesto, in un finto tono
spavaldo.
Per un attimo
non ho saputo cosa dire, poi tutta la rabbia che avevo accumulato
è esplosa e ho cominciato a urlargli in faccia delle parole
che mai mi erano uscite dalla bocca.
“Senti,
va bene, hai ragione… però non dire niente
a… a tua sorella…” ha detto lui in tono
supplichevole.
“Certo! Dovrei reggerti il gioco! Scordatelo! La tua ragazza
qua lo sa che sei già fidanzato?”
Quella, che si
era avvicinata, l’ha guardato con preoccupazione. Dovevo
immaginarmelo: sì che lo sapeva.
“Peggio
per questa sgualdrina, allora!” ho strillato io. Prima che
Wilkes potesse estrarre la bacchetta e farmi del male, sono corsa al
castello.
Mi sono aggirata
per minuti interminabili nella sala comune, camminando su e
giù, cercando di trovare un modo soft per dirlo a Bellatrix.
“Ti
vuoi stare ferma una buona volta? Mi stai facendo venire il mal di
mare” ha detto Lucius, che stava comodamente stravaccato sul
divano.
Io non gli ho
risposto nemmeno, perché in quel momento Bellatrix
è scesa dal dormitorio. Io avevo i battiti a mille. Come
avrebbe reagito a un’umiliazione del genere? Sentivo
già le sue urla di rabbia quando le ho chiesto di seguirmi
in disparte.
“Che
c’è?” mi ha chiesto.
Nemmeno io so
come sono riuscita a raccontarle tutto senza impappinarmi. Ho tenuto lo
sguardo in basso per tutto il tempo in cui ho parlato, poi mi sono
azzardata a guardarla.
Non aveva detto una sola parola in quei cinque minuti e non ha parlato
nemmeno alla fine del mio discorso. Apparentemente sembrava
impassibile, ma quando ho visto i suoi occhi, mi sono spaventata.
Sembravano quelli di un basilisco. Sono convinta che sarebbero stati
capaci di uccidere una persona con una sola occhiata.
“Bella,
ti senti bene?” le ho chiesto, timorosa.
“Io? Sto benissimo” ha risposto lei con un tono di
voce così calmo da non appartenerle. Senza aggiungere altro,
è uscita dalla sala comune.
Ma sapevo che
non poteva finire così. Poco più tardi stavo
accompagnando Molly in biblioteca a prendere in prestito un libro,
quando ho sentito un frastuono e delle urla provenire dal corridoio
accanto. Avevo già una mezza idea di cosa fosse successo, ma
quando siamo corse ad accertarcene, sono rimasta allibita.
Wilkes e la sua nuova ragazza giacevano a terra, pieni di lividi, con
gli occhi gonfi e chiusi, il naso e qualche dente rotto, dato che erano
anche insanguinati. Bellatrix era in piedi con la bacchetta sguainata a
mo’ di spada e li fissava con uno sguardo che lanciava fuoco
e fiamme.
“Ne
volete ancora?” ha detto, con un tono che era un misto di
odio e di sadismo.
“No, no, ti prego!” ha urlato la ragazza, in
lacrime.
“Tu stai zitta!” ha gridato Bellatrix,
apostrofandola con un aggettivo irripetibile.
“Smettila adesso!” ha urlato Wilkes, il viso
contorto dal naso rotto e dalla rabbia.
“E sentiamo, dovrei smettere perché me lo dici tu?
Scordatelo!”
Prima che
potessi fare qualcosa per impedirglielo, Bellatrix ha pronunciato un
incantesimo, facendo un taglio sul viso di Wilkes. Quando ho visto
zampillare sangue per un po’ ho avuto il timore di svenire ma
un attimo dopo si sono sentiti dei passi e la professoressa McGranitt
è arrivata, col fiatone. Quando ha visto quello che era
successo, ha strillato per lo spavento:
“BLACK?!
Che cosa stai facendo?”
Bellatrix non si
è nemmeno degnata di rispondere. Ha messo a posto la
bacchetta e ha guardato la McGranitt con aria di sfida, tanto che
addirittura la professoressa è indietreggiata. Poi
però si è ripresa subito.
“T-tu
non ti muovere di lì mentre accompagno loro in infermeria! E
se scappi sarai espulsa immediatamente!”
Mi è
stato accordato il permesso di seguire Bellatrix mentre veniva
accompagnata nell’ufficio di Silente. Non ho mai assistito a
una scena simile. La McGranitt era talmente furibonda che credevo di
vedere le sue narici sprizzare scintille. Silente era sempre calmo, ma
molto più serio del solito, e rivolgeva domande serene a
Bellatrix, che è rimasta tutto il tempo a braccia conserte
in silenzio, guardando da qualche parte fuori dalla finestra,
dimostrando di non considerare minimamente nessuno di loro due. Io ero
rannicchiata in un angolo della stanza e non avevo la più
pallida idea di come sarebbe andata a finire quella storia.
“Ripeto
per la diciassettesima volta, signorina Black” ha detto il
Preside senza scomporsi minimamente. “Ti sembra la maniera
migliore di chiarire certe questioni?”
Finalmente
Bellatrix si è decisa a rispondere, ma ripensandoci forse
avrebbe fatto meglio a restare zitta.
“Che
sia la migliore non lo so, ma sicuramente è
un’ottima maniera”.
La McGranitt
sembrava una teiera in ebollizione.
“Ti
rendi conto che potremmo decidere di espellerti?” ha detto.
Nessuna risposta.
“E-era solo arrabbiata” sono intervenuta io,
sapendo di arrampicarmi sugli specchi.
“Non è la prima volta che la signorina Black
dimostra di essere violenta, Albus”.
“Lo so, Minerva. Ma in questo caso preferirei che fosse
semplicemente punita, e non espulsa” ha detto Silente.
Io non riuscivo
a credere alle mie orecchie. Bellatrix invece non sembrava altrettanto
commossa. Si limitava a guardare fisso il Preside con astio. Lui forse
ha fatto finta di non accorgersene.
“Potete
andare, tutt’e due”.
Bellatrix
è uscita per prima, senza salutare né dire una
sola parola, io l’ho seguita subito dopo. Mentre mi chiudevo
la porta alle spalle ho sentito uno stralcio di conversazione tra la
McGranitt e Silente.
“Perché,
Albus? Hai visto cosa ha fatto?”
“Ho visto, Minerva. Ma sai, gli errori commessi per amore mi
hanno sempre ispirato una certa indulgenza. Non riesco ad essere troppo
severo con chi soffre”.
D’ora
in avanti Albus Silente avrà tutta la mia ammirazione.
*Angolo autrice*
Povera Bellatrix, quasi quasi speravo che li uccidesse quei due! Che
dite, Silente ha fatto bene a non espellerla? A giudicare da come
diventerà in futuro, direi di no, ma come ben sapete le
decisioni di Silente non si possono mai giudicare su due piedi! Mi sono
molto divertita ad immaginarmi la scena dell'interrogatorio nel suo
ufficio, con Bellatrix che fa finta che Silente e la McGranitt non
esistano!
Alla prossima!
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Capitolo 12 *** Un pesce fuor d'acqua ***
Un
pesce fuor d’acqua
18 luglio 1966
Caro diario,
è parecchio che non ti scrivo più, ma non ti
aspettare belle notizie. Da quando Bellatrix ha cambiato i connotati a
Wilkes, non è più la stessa. È
diventata fredda e – non saprei descriverla altrimenti -
cinica. Non che prima non lo fosse, ma ora sembra che i suoi difetti si
siano elevati all’ennesima potenza. L’altro giorno
è riuscita a far piangere Regulus per due ore intere solo
perché lui aveva commesso il grosso errore di pestarle un
piede.
Pochi giorni fa è arrivata la lettera da Hogwarts con tanto
di spilla da Prefetto per lei. Non è stata neanche
lontanamente contenta. E, per concludere, ieri pomeriggio è
tornata a casa annunciando di essersi fidanzata con Rodolphus Lestrange.
Io sono rimasta
senza parole, poi ho provato a farle schiarire le idee.
“Come
puoi stare con lui se non lo ami?” le ho chiesto.
“Meglio, no? Ora piantala, Andromeda. Tutte queste tue
romanticherie mi fanno venire il voltastomaco”. E mi ha
sbattuto la porta in faccia.
Non sono nemmeno
riuscita a godermi l’idea che presto comincerò il
terzo anno e potrò andare a Hogsmeade. Se penso che mia
sorella vuole rovinarsi la vita mi viene una rabbia…
Ultimamente neanche Narcissa mi dà più retta. Al
momento è troppo impegnata a festeggiare i suoi prossimi
undici anni. Quest’anno anche lei verrà a
Hogwarts. Ovviamente sono contenta per lei ,a ultimamente ho parecchi
problemi per farci caso.
Alla mia
famiglia non piace che abbia fatto amicizia con Molly, questo
già lo sai. Il problema è che una settimana fa
lei mi aveva invitata a casa sua, con l’intenzione di
ospitarmi fino all’inizio di settembre. Non
l’avesse mai detto! Quando ho chiesto il permesso ai miei, si
sono arrabbiati tantissimo perché dicono che i Prewett sono
degli sporchi babbanofili, e quindi indegni di essere frequentati da
noi.
Insomma, non ho
trascorso la più felice delle estati, quest’anno.
Ma se fosse solo questo saprei che alla fine la delusione mi passerebbe.
Invece mi sono proprio stancata della mia famiglia. Sono stufa: delle
loro idee, delle loro pretese di superiorità nei confronti
dei Mezzosangue… Comincio a chiedermi se tutto questo odio
che provano nei confronti dei Babbani sia giustificato. Insomma, non mi
sembra che ci abbiano mai fatto niente di male. Piuttosto sono alcuni
tra noi Purosangue che ci divertiamo ad attaccarli, a fare attentati
contro di loro. E tutto questo perché? Solo
perché non sanno usare la magia. Non mi sembra un
ragionamento da persone civili. Che male hanno fatto?
Purtroppo, nessuno sembra essere stufo quanto me. Forse Sirius lo
sarebbe, ma ha ancora sei anni, e non può certo capire tutto
questo.
Sono stufa e arci-stufa. Giuro che a Natale me ne rimango a Hogwarts,
mi inventerò una scusa qualunque. Non voglio più
sentire i loro discorsi. Tutto questo mi sta facendo soffrire
tantissimo. Voglio bene alla mia famiglia, ma mi sento come un pesce
fuor d’acqua all’interno di essa. Sento di non
appartenere a questo mondo di cui loro vanno tanto fieri.
Forse
è normale: mio zio Alphard (l’unico che abbia un
minimo di buon senso) dice che alla mia età è
naturale avere degli istinti di ribellione. Ma io non credo di essere
un’adolescente in crisi. Quello che provo è molto
peggio di una semplice insoddisfazione.
Sono sempre stata una figlia obbediente, e i miei genitori stessi mi
hanno sempre lodata per questa qualità. Certe volte
però vorrei essere un’altra persona. Non
più la Black brava e giudiziosa, ma una ragazza normale come
tante, che non è costretta a scegliere le proprie amicizie
in base alla purezza di sangue degli altri.
D’accordo,
credo che tu ti sia stufato delle mie lamentele… Ci
sentiamo. Spero di non dovermi più preoccupare per questi
motivi, ma ho la sensazione che i miei problemi siano appena
cominciati…
*Angolo autrice*
Questo capitolo è un po' più riflessivo degli
altri e spero che non sia risultato noioso! Volevo sottolineare la
distanza di Andromeda dalle idee della sua famiglia, distanza che
diventa sempre più marcata man mano che la ragazza cresce.
Un ringraziamento a CharmedAlis (davvero ho usato le tue stesse parole?
saremo mica telepatiche?!), SkAnNeRiZzAtA (grazie per aver recensito!)
e sissy88 (lo credo anche io, Silente è sempre troppo buono,
comunque...ma alla fine ha sempre ragione lui!)
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Capitolo 13 *** Il sospetto di Narcissa ***
Il
sospetto di Narcissa
1 settembre 1966
Caro diario,
oggi è stato il primo giorno di scuola di Narcissa.
Naturalmente era emozionatissima! Non riusciva a stare ferma un attimo,
cosa non da lei, poiché è sempre stata una
ragazzina tranquilla. E invece stamattina sembrava un tornado.
È stata la prima a svegliarsi e ci ha costretti a saltare
giù dai letti in un baleno.
Una volta arrivati davanti all’Espresso per Hogwarts, abbiamo
salutato i nostri genitori e siamo salite tutte e tre insieme.
“Io
devo andare nel vagone dei Prefetti, quindi non potrò stare
con voi. Ma penso di poter fare un salto verso pranzo” ci ha
avvertite Bellatrix. Così l’abbiamo guardata
allontanarsi nel corridoio.
“Allora, andiamo, Cissy?” ho detto io dopo un
po’.
Narcissa
sembrava piuttosto irritata, cosa che mi ha stupito.
“Cos’hai?”
“Questo baule è troppo pesante!” si
è lamentata lei, sbuffando per la fatica. “Non
sono abbastanza forte da trascinarlo!”
Narcissa
è sempre stata la più gracile di noi tre,
così mi sono trovata costretta a trasportare sia il mio
baule sia il suo, mentre lei si guardava allegramente intorno.
Ero alla ricerca di uno scompartimento vuoto, quando improvvisamente la
porta di uno alla mia destra si è aperta e ne è
uscito Ted Tonks.
“Ehm…ciao
Andromeda” ha esordito. “Ti va di venire con
noi?” E ha accennato ad alcuni suoi amici di Tassorosso che
si trovavano nel suo scompartimento.
“Mi dispiace, ma per mia sorella è il primo anno e
non conosce nessuno” gli ho risposto io, mentre mi
meravigliavo del fatto che sembrava ostinato a non guardarmi negli
occhi. “Vorrei stare con lei”. E gli ho indicato
Narcissa, che lo scrutava con curiosità. Ted mi è
sembrato veramente dispiaciuto.
“Oh…bè..non fa niente allora.
Ci… vediamo” ha detto, tornandosene mogio con gli
altri Tassorosso.
Per un attimo
sono rimasta allibita. Non credevo ci sarebbe rimasto così
male. Poi Narcissa ha parlato:
“Chi
era quello? Scommetto che era il Mezzosangue di cui si lamenta sempre
Bella, vero?”
“Non dire queste cose a voce alta, Cissy!” ho
risposto io, imbarazzata, mentre due ragazze di Grifondoro ci passavano
accanto e ci osservavano con aria contrariata.
“Perché?”
“Perché non mi piace offendere la gente, anche se
si tratta di Babbani. Quindi smettila, per favore”.
“Come vuoi…Comunque, non dire a Bellatrix come si
comporta con te” ha detto lei, in tono sibillino.
“In che senso?” ho domandato io, mentre finalmente
trovavo uno scompartimento libero.
“Nel senso che non sarebbe molto felice di sapere che quel
Tonks ha un debole per te”.
“Che cosa?!... AHI!”
Mi sono fatta
sorprendere talmente dallo stupore che entrambi i bauli mi sono
sfuggiti di mano, cadendo sul mio piede sinistro.
“Narcissa,
non dire sciocchezze!” ho protestato, una volta superato il
dolore.
“D’accordo, pensa quello che ti pare.
Però ti consiglio di fargli capire presto che non
è aria”.
Per tutto il
viaggio in treno non ho fatto che pensare a quello che Narcissa mi ha
detto, e ci sto rimuginando anche adesso. È possibile che
abbia ragione? In effetti, oggi Tonks mi è sembrato
più timido del normale, ma magari è solo stata
una mia impressione e, anzi, ora che ci penso, non ha combinato nessun
disastro, il che è davvero un avvenimento…
Sì, Narcissa si è sicuramente sbagliata, ne sono
certa. Non devo neanche pensare a questa possibilità,
perché non esiste.
Riprendendo da
dove ho interrotto, siamo arrivati a Hogwarts, come al solito, la sera.
Mi ha fatto uno strano effetto assistere allo Smistamento di Narcissa.
Mi sono ricordata del mio, avvenuto esattamente due anni fa, e dal
terrore che avevo di finire in una Casa che non fosse Serpeverde.
Invece Narcissa non sembrava avere tentennamenti. Quando la
professoressa McGranitt le ha posato il Cappello Parlante sulla testa,
quello ci è rimasto meno tempo che con me, dopo di che ha
gridato a tutta la Sala Grande: “SERPEVERDE!”
E così, io e Bellatrix l’abbiamo accolta esultanti
al nostro tavolo. Narcissa sembrava la felicità fatta
persona, e lo è rimasta fino a metà del
banchetto, finché non mi ha rifilato una gomitata nelle
costole.
“Dromeda,
chi è quello accanto a te?” ha bisbigliato a voce
così bassa che ho faticato a sentirla.
“Si chiama Lucius Malfoy, perché?”
Guardandola, ho
notato che le brillavano gli occhi.
“Niente…”
ha detto. “È solo che è molto carino,
non trovi?”
“Bè, non ci avevo mai pensato, a dire la
verità. In effetti hai ragione. Però guarda che
non è il massimo della simpatia…”
“Non importa. Me lo presenterai, un giorno?”
“Se vuoi anche adesso” ho risposto io, sforzandomi
di non scoppiare a ridere. Ma non c’è stato
bisogno, perché è stato lui a prendere
l’iniziativa.
“Quella è tua sorella?” mi ha chiesto.
“Sì. Lucius, ti presento Narcissa. Narcissa, lui
è Lucius”.
“Ciao..” ha detto mia sorella, arrossendo, cosa che
mi ha lasciata di stucco.
Lucius non ha
aggiunto altro, ma ho notato che ha continuato a lanciarle sguardi di
apprezzamento per tutta la durata del banchetto.
*Angolo autrice*
Grazie a quelli che hanno recensito lo scorso capitolo! Rose07,
scommetto che sarai contenta ora che Narcissa è arrivata a
Hogwarts! Anche io, perchè prima le vicende mi sembravano un
po' incomplete senza di lei! Sissy88, quanto hai ragione! Bellatrix sta
proprio a pezzi, forse peggio di me in questo momento! XD CharmedAlis,
grazie dei complimenti! Sai, la tua è ceramente una bella
domanda, ma non ho la più pallida idea di che fine abbia
fatto Rodolphus Lestrange alla fine del settimo. me l'ero chiesta anche
io (allora lo vedi che diamo telepatiche?!), purtroppo la Rowling non
ha detto nulla al suo riguardo...Peccato! Però mi piace
immaginare che sia stato RImandato ad Azkaban, perchè non ne
posso veramente più delle stragi della Rowling!
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Capitolo 14 *** Gita a Hogsmeade ***
Gita
a Hogsmeade
31 ottobre 1966
Caro diario,
finalmente oggi ho visitato il villaggio di Hogsmeade! Mi è
piaciuto moltissimo, soprattutto Mielandia, tanto che sono tornata a
Hogwarts con un pacco intero di dolci.
Avevo promesso a Molly che sarei andata con lei, ma non mi aspettavo
che saremmo state più di due. E invece, quando ci stavamo
incamminando verso il cancello di Hogwarts, mi ha detto:
“Senti,
per te non è un problema se viene anche un mio…
amico?”
“No, figurati. Ma chi è?”
“Ehm… si chiama Arthur. È di un anno
più grande di noi ed è di Grifondoro anche
lui…”
Un sospetto
è nato nella mia mente.
“Non
sarà mica Arthur Weasley? Quel matto che adora i
Babbani?”
“Sì, proprio lui…”
“Grandioso…”
Non osavo
immaginare la faccia che avrebbe fatto Bellatrix se mi avesse vista in
compagnia di Arthur Weasley, lo zimbello dei Serpeverde.
“E
dove ci aspetta?” ho chiesto, rassegnata.
“All’ingresso del villaggio… Lo so che
non sembra il massimo ma è veramente simpatico e…
bè, a me piace…” ha ammesso Molly,
arrossendo. “Comunque, gli ho chiesto di portare anche
qualcun altro, per non creare troppi sospetti… Insomma, non
l’ho invitato io a uscire, era lui che mi ha sempre detto di
volermi presentare Hogsmeade, visto che l’anno scorso non
facevo che lamentarmi perché non ci potevo
andare… Ah, eccolo là! Oh, guarda,
c’è pure Ted…”
Io
l’avrei detto diversamente, e cioè: ha portato
solo Ted. Proprio così. Insieme ad Arthur Weasley,
c’era Ted Tonks. Non sapevo che si conoscessero, ma al
momento non era quello che mi interessava.
“L’hai
fatto apposta!” ho sibilato a Molly, dato che ero
già prevenuta.
“Che cosa?” ha chiesto lei, in un tono che mi
è parso sincero.
“Ti rendi conto che questa è un’uscita a
quattro?”
“Sì, è vero, ma non l’ho mica
fatto apposta… Aveva detto che sarebbe venuta anche una sua
cugina, ma evidentemente non poteva” ha risposto lei.
Io non ho potuto
replicare perché ormai li avevamo raggiunti. Anche Tonks
sembrava sorpreso di vedermi. O meglio, sembrava terrorizzato dalla mia
presenza. Infatti quando ci siamo salutati si è limitato a
fare un cenno sfuggente. Arthur Weasley invece è stato molto
gentile, invece.
“Quindi
sei tu, la famosa Andromeda? Molly mi parla spesso di te. Ormai sei
diventata una leggenda: l’unica Serpeverde che si degna di
essere amica di una Grifondoro!”
“I Serpeverde potrebbero dire lo stesso di Molly”
ho replicato io, non sapendo come comportarmi: dovevo fare
l’antipatica o no? Così ho deciso di restare sul
diplomatico.
Comunque, non
c’è stato bisogno di sforzarsi tanto.
Poiché Arthur aveva intenzione di far vedere a Molly tutta
Hogsmeade, camminava al suo fianco davanti a me e Tonks, che non mi
rivolgeva la parola. È stata una situazione veramente
imbarazzante. Era così scostante che per parecchio tempo non
ho fatto altro che chiedermi se ce l’avesse con me per
qualche motivo che ignoravo. Quando mi sono decisa a chiedergli il
perché di tutto quello strano mutismo, per tutta risposta
è inciampato ed è caduto in una pozzanghera,
inzuppandosi di fango.
“Ti
senti bene?” gli ho chiesto, cercando di non mettermi a
ridere.
“Sì… sì, è
ok” ha risposto lui, facendosi paonazzo.
“Sicuro? Ok, allora rispondimi. Come mai stai così
zitto?” ho insistito io.
“Davvero? Non mi sembrava…” ha mentito
lui. Ma quando ha visto la mia irritazione, ha aggiunto:
“Forse oggi non ho molta voglia di parlare, a volte mi
capita…”
Perplessa,
l’ho lasciato perdere e ho raggiunto Molly e Arthur Weasley,
che stavano ammirando le decorazione di Halloween, sparse per tutta
Hogsmeade.
Se sul momento Tonks mi è parso quasi sollevato del mio
totale disinteresse nei suoi confronti, ma alla fine della giornata
sembrava che pensasse l’esatto contrario.
Non posso
negarti, caro diario, che comincio a sospettare che quello che ha
insinuato Narcissa sia vero. Insomma, non è normale che si
comporti così… Ma forse ha soltanto dei problemi
per conto suo ed io non c’entro niente.
Sono molto confusa e spero veramente tanto che mia sorella si sia
sbagliata. Ma è inutile fare supposizioni adesso. Se
c’è veramente qualcosa, lo scoprirò
prossimamente.
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Capitolo 15 *** Conquiste indesiderate ***
Conquiste
indesiderate
14 febbraio 1967
Caro diario,
mi sembra di impazzire. Oggi è stata una giornata veramente
allucinante, quasi un incubo. Mi sono svegliata con le risatine
sciocche delle mie compagne di dormitorio, il che ha reso la mia
giornata ancora peggiore di quanto non lo sia già stata.
“Andromeda,
la sai una cosa?” hanno detto, continuando a ridacchiare.
“Che cosa?” ho risposto io, paziente.
“Bè, lo sai che oggi è San Valentino,
no? Ecco, gira voce che qualcuno si sia preso una bella cotta per
te!”
Io sono
arrossita di brutto. Non poteva essere…Come facevano a
saperlo loro? A quest’ora l’avrebbe saputo anche
Bellatrix…Non osavo immaginare come avrebbe cambiato i
connotati di Tonks. Stavo ancora rimuginando, quando le mie compagne mi
hanno smontato tutto il castello di carte che avevo creato nella mia
mente.
“In
fondo Rabastan non è male. È un po’
stupido, forse, ma è un… tipo”.
“Rabastan?” ho ripetuto io, senza capire.
“Rabastan Lestrange. È lui che ha una cotta per
te, chi ti aspettavi?”
“Speravi che parlassimo di Lucius, eh?”
Neanche mi sono
degnata di rispondere. A volte mi chiedo se esista un limite alla
demenza umana. E per quanto riguarda Rabastan, lui è ancora
peggiore di suo fratello, il che è tutto dire. Deve solo
azzardarsi a costringermi a fidanzarmi ufficialmente con lui come aveva
fatto Rodolphus. Stavo ancora pensando ai vari incantesimi che gli
avrei potuto scagliare contro in un’eventualità
del genere, quando mi si è parato davanti proprio Rabastan.
- Ma che male ho
fatto? - mi sono chiesta, irritata.
“Stai
andando a lezione?” mi ha chiesto. “Ti
accompagno”.
“Grazie, credo di conoscere la strada” ho risposto,
sarcastica.
Lui si
è messo a ridere, poi mi ha detto:
“Lo sai che il prossimo finesettimana a Hogsmeade
è sabato? Che ne dici, ti andrebbe di andarci con
me?”
“Mi dispiace, ma credo proprio di no” ho tagliato
corto. Lui non mi è parso per niente demoralizzato.
“Voi Black siete tutte uguali” ha commentato,
lasciandomi di stucco.
“Perché?”
“Anche tua sorella con mio fratello faceva la preziosa. Ma
alla fine ha ceduto, me l’ha detto Rodolphus. E sono sicuro
che alla fine cederai pure tu”.
“Temo di doverti dare una delusione. Non ho la minima
intenzione di fare la preziosa, come pensi tu”.
Lui si
è fermato, ora più preoccupato di prima. Eravamo
in un corridoio deserto del piano terra e qualcosa mi diceva che non
era una cosa positiva.
“Mi
stai dicendo che non t’interesso?” ha chiesto lui
in tono leggermente minaccioso.
“Più o meno è
così”.
Mi sarei dovuta
rendere conto che qualcosa nel suo sguardo non andava. I Serpeverde
sono tutti orgogliosi da morire, ma lui lo è molto
più degli altri e non ha potuto sopportare di essere
respinto. Così mi ha spinto contro il muro e, per impedirmi
di scappare, ha appoggiato le braccia alla parete.
“Lasciami
immediatamente” ho detto io nel tono più gelido
che riuscivo a farmi venire, anche se dentro di me credevo di morire
per la paura.
Rabastan non ha
risposto e ha tentato di avvicinarsi… ricevendo per tutta
risposta un pugno sul naso.
“Ahia!
Non dovevi farlo, Black!” ha ringhiato, diventando ancora
più furioso…
“Ehi tu!” ha gridato in quel momento una voce.
“Stalle lontano!”
Ci siamo voltati
entrambi e, con mia grande sorpresa, ho visto che era stato Tonks a
parlare.
“Che
vuoi tu? Gira al largo. Non lo vedi che siamo occupati?” ha
detto Rabastan.
Tonks si
è fatto paonazzo: forse ha creduto di aver veramente
interrotto qualcosa. Tanto per toglierli il dubbio, ho approfittato di
quell’attimo di distrazione per spingere indietro Rabastan e
allontanarmi in fretta.
“Per
oggi ti è andata bene, Black” ha detto lui.
“Ma non credere che riuscirai a sfuggirmi per
sempre”. Dopo di che si è allontanato in fretta.
“S-stai bene?” mi ha chiesto Tonks.
“Sì… sì, sto bene.
Quell’idiota… Ma chi si crede di essere?”
“Potrebbe riprovarci, quindi stai attenta” mi ha
avvertito lui.
“Lo so”.
“Bè, allora io…” ha esitato
Tonks. Poi ha concluso: “Ci vediamo in aula”.
E si
è incamminato nel corridoio. Per qualche istante sono
rimasta a fissarlo come una stupida, poi mi sono decisa e
l’ho chiamato.
“Grazie”
gli ho detto.
Anche lui deve
sapere che grazie non è una parola che si sente uscire tutti
i giorni dalla bocca di una Black, e infatti è rimasto
sorpreso.
“Oh…
ehm… di nulla” ha risposto, facendo un sorriso che
non gli avevo mai visto rivolgere a nessuno. Era un sorriso
particolare, misto d’ingenuità e allegria
spontanea.
Mi ha lasciato
molto colpita, anche se non so il perché. Ora
però so una cosa: non importa se i suoi sono
Babbani…Non provo niente di strano nei suoi confronti,
tranne molta simpatia. Voglio solo essere sua amica, perché
non ho mai conosciuto nessuno come lui.
In fondo una semplice amicizia non ha mai fatto del male a nessuno, no?
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Capitolo 16 *** Crudele ***
Crudele
21 aprile 1967
Caro diario,
non avrei mai creduto di poter diventare amica di quel pasticcione di
Tonks. Se penso che quando ero al primo anno lo detestavo! Odiavo lui e
tutte le papere che faceva.
E invece adesso mi metto a ridere tutte le volte che combina qualcuno
dei suoi soliti disastri. Questa mattina, per esempio, è
riuscito a far esplodere il calderone nel bel mezzo di un compito in
classe di Pozioni.
“Signor
Tonks” ha detto il professor Lumacorno esasperato.
“Immagino che i tuoi genitori si saranno stufati di dover
andare due volte al mese a Diagon Alley perché ogni volta
fai esplodere i tuoi calderoni. A che numero siamo arrivati?”
“Nove” ho risposto io.
“Eccezionale! Presto vedrete il qui presente signor Tonks
comparire in prima pagina su La Gazzetta del Profeta, perché
sarà diventato il maggior finanziatore della ditta che
produce calderoni!” ha esclamato Lumacorno divertito.
“La pianti di prendermi in giro?” mi ha chiesto Ted
poco dopo, visto che non la smettevo di sghignazzare per i suoi capelli
dritti, effetto dell’esplosione di prima.
“Non posso. Secondo me hai una carriera assicurata nel
circo!” ho risposto io.
“In effetti ci avevo pensato…Ma andrebbe a finire
male. Pensa se appiccassi il fuoco al palcoscenico…Farei una
strage, e la gente neanche cercherebbe di scappare, pensando che sia
tutto finto” ha risposto lui, rivolgendomi di nuovo quel
sorriso speciale che è destinato solo e soltanto a me.
So che non
dovrei illuderlo così. Lui sicuramente prova qualcosa di
più dell’amicizia nei miei confronti, lo capisco
dal modo in cui mi guarda. In teoria non dovrei incoraggiarlo. Non
potrei ricambiare i suoi sentimenti neanche se volessi. Ma, insieme a
Molly, è l’unico amico che ho e non voglio
perderlo. Lo so, mi comporto come un’egoista. Dovrei
preoccuparmi di non farlo soffrire di più di quanto non
farebbe già, ma proprio è più forte di
me. Gli sono molto affezionata e vorrei tanto che mi considerasse solo
come un’amica. Ma a quanto pare sembra impossibile.
“Che
ti prende?” mi ha chiesto, mentre ero immersa in questi
pensieri, sventolandomi la mano davanti agli occhi (e colpendomi sul
naso). “Scusa…”
“Niente, ci ho fatto l’abitudine ormai. Sul serio,
dovresti cercare di fare più attenzione. Un giorno o
l’altro finirai per uccidere qualcuno”.
Mentre parlavamo
ho notato che molti miei compagni di Serpeverde ci stavano guardando
con aria indignata. Evidentemente se ne è accorto pure lui.
“Forse
la prossima volta non dovremmo metterci vicini” ha detto,
cupo.
“Perché?”
“Ti sto rovinando tutti i rapporti con quelli della tua Casa,
e non mi piace…”
“Che ti importa? Tanto sono solo un branco di idioti se mi
considerano male per questo”.
“Allora non… insomma, quindi continuerai a
rivolgermi la parola? Io pensavo che prima o poi ti saresti stufata di
essere guardata male dai tuoi compagni, e mi
avresti…liquidato”.
Che cosa potevo
rispondergli?
“Smettila
di dire sciocchezze! Certe volte mi fai rimanere a bocca aperta! Ma
come ti viene in mente?”
“Oh, bè…ne sono
contento…”
I suoi occhi
azzurri si sono illuminati e io non ho potuto fare a meno di sentirmi
una schifezza. Lo sto riempiendo di false speranze. Altro che
Bellatrix…lei al posto mio avrebbe messo le cose in chiaro
fin da subito, anche a costo di rimanere sola. La vera crudele sono io,
che gli sto assicurando molta più sofferenza del necessario
per un mio capriccio.
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Capitolo 17 *** Lettere e malintesi ***
Lettere
e malintesi
25 agosto 1967
Caro diario,
credo che Sirius prima o poi me la pagherà. Non aveva
nessuna cattiva intenzione ma mi ha cacciata veramente nei guai. Stai a
sentire cosa è stato capace di fare.
Stamattina mi sono svegliata tardi e sono scesa al piano di sotto, per
scoprire che erano venuti a trovarci i miei zii, insieme a Sirius e
Regulus.
Purtroppo l’atmosfera non era quella tipica rilassata in
occasione di una visita informale. Quando sono entrata in salotto ho
trovato i miei genitori, i miei zii e le mie sorelle seduti sul divano
e sulle poltrone, che sembravano volermi incenerire con lo sguardo.
Regulus, ignaro, stava giocando in un angolo a tormentare Kreacher,
mentre Sirius se ne stava lì a guardarmi con aria colpevole.
“Salve
a tutti…C’è qualche
problema?” ho esordito io
L’atmosfera
era talmente pesante che avrei potuto benissimo tagliarla col coltello.
“Problema?
Tu che dici, Andromeda?” ha detto mia madre, con la voce che,
le tremava dalla rabbia repressa.
“Io? Ma…?”
“Stamattina è arrivata una lettera per te. Sirius
ha pensato bene di aprirla e di leggerla ad alta voce” mi ha
spiegato Narcissa, con un’espressione severa.
Avevo una brutta
sensazione, e facevo bene. Mio padre mi ha teso la lettera aperta,
dicendomi in tono gelido: “Leggila”.
La riporto per intero.
Cara Andromeda,
come vanno le tue vacanze? Hai fatto i compiti? Io ovviamente non
tutti, ma devo dire che forse sono stata più brava
dell’anno scorso: almeno i temi si Storia della Magia non li
ho più copiati esattamente dal libro! Lì a casa
tua va tutto bene? Spero che i tuoi parenti non ti diano troppo il
tormento. Mi dispiace che per l’ennesima volta ti abbiano
impedito di venire a casa mia. Chissà cosa avranno contro di
me!
Qui da me procede tutto come al solito. Gideon e Fabian non mi lasciano
in pace un attimo perché mi hanno sentita parlare al camino
con Arthur proprio ieri sera. Adesso non fanno che prendermi in giro e
credo che non la smetteranno tanto presto.
Tu invece? Hai sentito Ted Tonks? Scommetto di no, ti conosco troppo
bene. Lo so che se foste in contatto i tuoi ti ucciderebbero, ma quel
povero ragazzo ci rimarrebbe male se non ti sentisse per tutta
l’estate, non trovi? È inutile che lo neghi: lui
è veramente cotto, e so che presto lo ricambierai anche tu.
Si, si, lo so che siete amici, sempre la solita storia. Ma non ci
casco, capito?
Dai, che tra qualche giorno ricomincia Hogwarts!
Ci vediamo presto.
Molly
Se solo avessi
potuto, sarei scappata a gambe levate. Ma ero troppo sotto shock per
reagire.
“Scusa
Dromeda…” ha detto Sirius, dispiaciuto.
Non ti sto a
raccontare tutte le urla e le litigate che sono seguite,
perché tanto le potrai immaginare da solo, diario, e tra
l’altro non ho nessuna voglia di ricordarmele. Ti basti
sapere che, nonostante sia riuscita a spiegare che io non ho affatto
una cotta per Ted, mi hanno imposto si non rivolgergli mai
più la parola.
Non oso immaginare che faccia farà quando gli
dirò che non dovrà nemmeno rivolgermi
più uno sguardo. Preferisco non penarci.
Per
oggi ti lascio, diario, sono troppo depressa per continuare a scrivere.
Buonanotte.
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Capitolo 18 *** Sensi di colpa ***
Sensi
di colpa
3 settembre 1967
Caro diario,
sono così triste che non so dove sbattere la testa. Ieri non
ho scritto nulla perché sono andata a dormire prestissimo,
tanto mi sentivo male.
Il primo giorno di scuola del mio quarto anno non ce l’ho
fatta a parlare chiaro a Ted. Mi sono limitata a evitarlo il
più possibile. Ma sapevo che prima o poi avrei dovuto farlo.
Così ieri ho preso il coraggio a due mani e l’ho
fermato dopo la lezione di Trasfigurazione.
“Cosa
ti prende?” mi ha chiesto lui.
Per rispondere
guardandolo negli occhi ho dovuto sollevare la testa: è
diventato molto più alto durante l’estate. Se fino
all’anno scorso era ancora un ragazzino, adesso i tratti sono
diventati molto meno infantili, anche se il suo sguardo è
rimasto quello allegro e gioviale di sempre.
“Senti,
Ted, non so come dirtelo ma…” ho cominciato, ma
non sono riuscita a finire la frase. Perché dovevo fargli
una cosa del genere? Lo sapevo che sarebbe stato meglio non illuderlo
mai…e invece adesso è tardi per rimediare.
Lui continuava a
guardarmi con aria perplessa, e non sapeva cosa dire.
“Mi
dispiace, Ted” ho continuato io, con voce più
fredda del normale. Di solito mi succede così. Quando sono
triste o arrabbiata sembro glaciale. È una caratteristica
dei Black. “Non posso più essere tua
amica”.
C’è
stato un attimo di silenzio, in cui i suoi occhi si sono velati, ma poi
si è ripreso.
“Che
vuol dire?”
Spazientita per
la sua mancanza d’intuito, ho sbottato, pentendomene un
istante dopo:
“Che cosa può voler dire, secondo te? Che non
possiamo più rivolgerci la parola né tantomeno
sederci allo stesso banco, non ci vuole una laurea per
capirlo!”
Il suo sguardo
perso nel vuoto mi ha fatto sentire ancora peggio di quanto non lo
fossi già.
“Scusa,
non volevo risponderti così…È solo che
la mia famiglia non vede di buon occhio quelli come…come te.
Non mi permettono di fare amicizia con i figli di
Babbani…”
“Ma è una sciocchezza!” ha protestato
lui disperato.
“Lo so, ma non posso disobbedire. Anche se non condivido le
loro idee, sono sempre la mia famiglia e non voglio
perderli…”
“Capito, ho afferrato il concetto” ha risposto lui,
un po’ meno gentile del solito.
“Ecco, lo sapevo che ti saresti offeso. Te l’ho
detto, mi dispiace!”
“Non sono offeso” ma si vedeva che stava pensando
l’esatto contrario, “è solo che
pensavo… insomma, per un po’ ho creduto che tu
mi… Niente, lasciamo perdere”.
Io non ho
insistito, perché sapevo esattamente cosa aveva pensato lui:
si era illuso di essere ricambiato.
“Non
vorrei rubarti del tempo prezioso per stare con le tue
sorelle” ha detto poi, con tono amaro. “Saranno
contente di sapere che ora non ci rivolgeremo più la
parola”.
“Ma no…”
“Non è quello che vuoi tu? E allora
cos’è che vuoi?”
Sono rimasta
totalmente spiazzata da quella domanda.
“Non
lo so” ho ammesso.
“Hai le idee chiare, vedo”.
Quel suo modo di
parlare che non gli apparteneva mi stava facendo impazzire.
“Senti,
non c’è bisogno che mi tratti
così!” ho gridato, e molti studenti nelle
vicinanze si sono voltati a guardarci con chiara curiosità.
“È già abbastanza difficile senza che
ti ci metti tu!”
“Allora ti semplificherò le cose. Ci
vediamo” ha concluso lui, dandomi le spalle e andandosene via.
Non ti sto a
spiegare tutti i sensi di colpa che mi sono venuti fino ad ora,
perché tanto sono perfettamente intuibili. Non mi
perdonerò mai quello che gli sto facendo passare. Ma me lo
merito. Sono stata un’egoista e questa è la mia
giusta punizione. Peccato solo che lui non merita niente di tutto
ciò.
*Angolo autrice*
Vorrei ringraziare le 22 persone che hanno aggiunto la storia ai
preferiti e le persone che mi hanno recensito! ShArY90 (sono
contenta che la storia ti piaccia!), _bambolina_ (mi
dispiace deludere la tua amica, ma in effetti il compleanno di Sirius
l'ho inventato: me lo immagino del segno del leone, così ho
deciso di fare il suo complenno ad agosto!) e sissy88 (ti
ringrazio per tutte le recensioni che fai! non sei tu che hai perso il
ritmo, sono io che quando ho le mattinate libere scrivo cinque capitoli
tutti insieme! per quanto riguarda chimica organica -lo so che tutto
questo non c'entra niente con la mia ff- so che esiste un libro molto
chiaro, ne parlano tutti bene: si chiama Chimica Organica e l'autore
è John McMurry, edizioni Piccin. te lo dico visto che hai
dei problemi con la materia!! XD Comunque, ritornando alla storia, mi
è piaciuto immaginare Tonks un po' timido all'inizio, ma
crescendo diventerà più sicuro di sè,
tipo Neville! Sirius non voleva fare niente di male nello scorso
capitolo, magari voleva solo dare fastidio a Regulus e dimostrargli di
saper leggere meglio di lui: conoscendolo, ne sarebbe stato
perfettamente capace!)
Grazie!!!
|
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Capitolo 19 *** Irraggiungibile ***
Irraggiungibile
4 novembre 1967
Caro diario,
sono due mesi ormai che Ted non solo si rifiuta di rivolgermi la
parola, ma non mi degna neanche di uno sguardo. L’ho
combinata proprio grossa e non posso biasimarlo. Ha perfettamente
ragione a trattarmi così, però non riesco a
capire come mai la cosa mi rattristi in questo modo.
Stamattina Molly
(che non manca di chiedermi scusa diecimila volte al giorno, tanto si
sente responsabile di questo putiferio), durante l’ora di
Incantesimi, mi ha detto:
“Sai, ho parlato con Ted, ieri”.
“Ah sì? E che ti ha detto?”
“Bè, diciamo che si è aperto e mi ha
confessato quello che sospettavo, e cioè che gli piaci
parecchio”.
“Fantastico…” ho commentato io.
“Lo so. Ha anche ammesso che l’anno scorso credeva
che tu lo ricambiassi. È per questo che ci è
rimasto così male quando gli hai detto che non potevate
più frequentarvi”.
“Io gli ho detto che mi dispiaceva…”
“Non credo che sia bastato. Insomma, non vorrei mettere il
dito nella piaga, Andromeda, ma io credo che sia proprio cotto a
puntino, se capisci quel che intendo. Non è tipo che
s’innamora della prima che capita”.
“Oh no! Non dirmi che è una cosa così
seria!” ho detto io, gemendo.
“Purtroppo per lui sì. Solo che…
bè…” Molly ha esitato.
“Dimmelo, forza. Tanto peggio di così non
può andare” l’ho esortata.
“Bè… ecco, ora non pensare che ti stia
facendo una critica… è una cosa che ha detto lui.
Io non c’entro…”
“Me lo vuoi dire, sì o no?”
“E va bene. Insomma, ha detto che, se tu non gli avessi dato
retta fin da subito, forse lui non si sarebbe fissato
così… invece tu l’hai - cito testuali
parole - illuso, e quindi ora sta a pezzi. Prima ti considerava
semplicemente irraggiungibile”.
“Irraggiungibile, io?”
“Così ha detto lui. Non sarebbe stato
così ingenuo da sperare di poter stare con una Black se tu
non gliene avessi dato un motivo”.
Non ho voluto
proseguire il discorso. A quel punto stavo troppo male per parlare. Ci
mancava solo questa. È tutta colpa mia se Ted
s’è innamorato di me.
A parte il fatto che non mi merito di essere al centro dei suoi
pensieri, per i motivi che ho già spiegato: lui si merita di
meglio, non una ragazza snob e orgogliosa che è vissuta
facendosi riempire la testa di pregiudizi assurdi. Ma considerarmi
addirittura una meta irraggiungibile sarebbe troppo per chiunque. Io
non sono nessuno e Ted si sbaglia a giudicarmi così
importante.
Però
non posso negare che tutto questo in fondo mi faccia anche
piacere… Ma che dico? Dovrebbe farmi arrabbiare
all’inverosimile! Non ci capisco più niente.
Vediamo se tra un po’ di tempo mi si schiariranno le
idee…
Lo spero proprio.
*Angolo
autrice*
Andromeda si sta finalmente cominciando a svegliare eh! Mi spiego, non
è stupida, è solo che non è proprio in
grado di concepire un'eventuale attrazione nei confronti di un figlio
di Babbani come Ted. Dentro di sè lo sa già, ma
il suo cervello non vuole ammetterlo, ma tanto dal prossimo capitolo
cambierà tutto!
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Capitolo 20 *** Dimenticata ***
Dimenticata
17 gennaio 1968
Caro diario,
ti basti sapere che oggi è venerdì diciassette.
Non sono mai stata superstiziosa, ma a questo punto ho cambiato
completamente idea. Da oggi la mia vita è ufficialmente
rovinata.
Forse ti sembro troppo tragica? Quando sentirai cosa sto per dirti non
la penserai così.
È una
catastrofe…
Una tragedia…
I miei mi odieranno a vita…
No, mi uccideranno…
Se avranno un minimo di pietà...
O forse lo farò io stessa.
Mi sono
innamorata di Ted.
Com’è
possibile, vuoi sapere? Lo sapessi io…
Tutto
è cominciato (anche se sarebbe giusto dire: tutto
è finito) stamattina.
Camminando con Molly verso la Sala Grande, abbiamo visto Ted (solo ora
mi rendo conto di quanto siano belli i suoi occhi azzurri come il cielo
e i suoi capelli d’oro…come ho fatto a non
accorgermene prima?). Comunque, stava uscendo dalla sala in compagnia
di alcuni suoi amici e una ragazza, che è di un anno
più piccola di noi. Quando mi ha vista, come al solito, si
è limitato ad abbassare lo sguardo e andarsene.
“Chi
era quella?” ho chiesto io, e ora mi rendo conto di essermi
sforzata affinché non sembrassi troppo interessata.
“È Amelia Bones, un tipo simpatico” ha
risposto Molly. “A quanto ho capito, sembra avere un debole
per Ted”.
“Ah… E lui?”
“Non lo so. L’ultima volta che gli ho parlato a tu
per tu ha detto che avrebbe fatto di tutto per
dimenticarti…E a quanto vedo ci sta
riuscendo…”
“Stanno insieme?” ho chiesto bruscamente.
“Ancora no…Però guarda, lei lo saluta
dandogli un bacio sulla guancia… A proposito, devo
raccontarti di Arthur! Sono quasi sicura che uno di questi giorni si
dichiarerà! Tu che ne pensi?... Andromeda, mi stai
ascoltando?”
“Scusa, non mi sento bene. Vado in infermeria” ho
esalato, con una voce che sembrava provenire dall’oltretomba.
“Ok, vuoi che ti accompa-?” ha chiesto Molly, ma io
ero già sfrecciata via prima che potesse anche solo
formulare la frase. Ovviamente non mi sono presentata in infermeria.
Invece mi sono rinchiusa in un bagno e sono scoppiata a piangere, senza
neanche rendermi conto del perché.
A quel punto ho
iniziato un tormentato monologo interiore.
Perché
sto piangendo?
Perché ci sono rimasta così male? In fondo io che
cosa c’entro? Non è affar mio, no? E allora
perché mi sento così strana, come se vedessi
minacciato qualcosa di mio?
Nonostante i nostri rapporti ultimamente siano stati pessimi, Ted
è ugualmente un mio amico, lo è da un sacco di
tempo, ormai, ma è normale che stia reagendo così?
Ted è mio amico. Ted è mio…
Io ero al centro dei suoi pensieri, non quella Bones… E ora
arriva lei, che me lo vuole portare via. Non riesco a sopportare il
pensiero di vederlo sorridere in quel suo modo speciale a
un’altra…
Ma che sto dicendo? No, non è possibile. Non sarò
mica gelosa? Forse sto impazzendo. La devo smettere di pensare certe
cose…
Mi
c’è voluto poco per capire che era tutto reale.
Sono già parecchi giorni che faccio dei sogni strani, e lui
ne è sempre il protagonista indiscusso. Non faccio che
svegliarmi con il cuore in gola, con la mano tesa verso quel viso che
nel sogno mi era stato così vicino…
Non ho mai provato niente di simile. Non è come immaginavo.
È una sensazione mille volte più potente di
quanto avessi mai potuto pensare.
E, tanto per cambiare, sono arrivata tardi anche questa volta. Ormai
lui mi ha dimenticata. Per Ted non esisto più.
È inutile cercare di rimediare, adesso. Anche se riuscissi
ad essere di nuovo l’unica per lui, non potrei starci insieme
lo stesso, e rischierei solo di farlo soffrire ancora.
Invidio quella ragazza. Darei qualsiasi cosa per essere al suo posto.
Tuttavia non riesco a odiarla.
È una cosa che mi spaventa, ma sento di amarlo
così tanto che potrei essere serena anche se si fidanzasse
con lei, purché sia felice.
No, non sarei serena. Forse potrei smettere di disperarmi e cedere alla
rassegnazione, ma non potrei mai essere contenta di vederlo con
un’altra. Non sono così nobile d’animo.
Lo vorrei tutto per me e basta.
Come vorrei
poterglielo dire. Mi sento illuminare di un’emozione nuova
tutte le volte che lo penso, ogni volta che lo guardo. È
diventato il centro del mio mondo, l’unica ragione per cui
esisto, la mia gioia e la mia disperazione.
Chissà se un giorno riuscirò a superare questa
fissazione senza speranza. Da un lato lo voglio, dall’altro
no. Ho paura che non mi ami, ma allo stesso tempo temo il contrario.
Aveva ragione lui: non so nemmeno io che cosa voglio. O forse vorrei
soltanto che la mia famiglia fosse capace di accettare anche questo. Ma
so che non succederà mai.
Sono destinata a
precipitare in un baratro buio come la notte e di cui non
riuscirò mai a toccare il fondo. Lui era la mia luce e ora
che se n’è andato la mia vita sarà
immersa nell’oscurità.
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Capitolo 21 *** Ti vogliamo bene ***
Ti
vogliamo bene
30 gennaio 1968
Devo stare
veramente a pezzi. Tutti si sono accorti che ho qualcosa che non va.
Rabastan si è addirittura degnato di non stuzzicarmi
più, tanto mi ha visto distrutta. Lucius mi ha consigliato
una settimana di riposo in infermeria. Gli insegnanti non dicono
niente, ma lo vedo che sono preoccupati: la mia media scolastica si
è abbassata in una maniera quasi vergognosa. Non riesco
più a studiare, a mangiare, neanche a dormire.
Solo Molly ha
capito cos’è che mi tormenta.
“Cercherò
di allontanarlo da Amelia Bones, gli parlerò male di lei, ma
ti prego, cerca di reagire! Mi fai paura quando ti metti quello sguardo
vuoto!” è arrivata a dirmi l’altro ieri.
“No, lei non mi ha fatto niente di male. È meglio
che soffra solo una persona invece di tre…”
Anche le mie
sorelle si sono accorte del mio stato pietoso. Narcissa è
chiaramente angosciata e perfino Bellatrix è scesa dal suo
piedistallo dorato per preoccuparsi di me.
Ieri pomeriggio mi trovavo da sola nel mio dormitorio. Ultimamente mi
succede spesso: rimango ore e ore seduta sul mio letto a fissare
qualcosa d’indefinito fuori dalla finestra.
Ad un certo punto ho sentito un rumore di passi e subito dopo quello
della porta che si chiudeva. Non avevo bisogno di girarmi per capire
chi era entrato. In un certo senso, era come se me lo aspettassi.
“Dromeda?”
mi ha chiamata Narcissa, esitante. Non ho risposto, tranne che con un
mugugno.
“Si può sapere cosa diamine ti prende?”
ha domandato Bellatrix, come al solito poco diplomatica. Anche senza
vederle, sapevo che Narcissa le aveva appena scoccato
un’occhiataccia ammonitrice.
“Niente”.
“Certo, sempre niente!” ha continuato Bellatrix
irritata. “Sono giorni che dici niente! Ti vuoi decidere a
parlare con le buone o mi vuoi costringere a tirarti fuori la
verità con le cattive?”
“Per favore, non chiedetemi nulla” le ho implorate
io.
Visto che non
udivo nessuna risposta, credevo che avessero deciso di andarsene,
furibonde. Invece un attimo dopo Narcissa ha aggirato il letto e si
è seduta accanto a me. Bellatrix sembrava esitare, ma alla
fine anche lei ha occupato il posto al mio fianco.
“Non
ho la più pallida idea di cosa stia succedendo in quella
testa che ti ritrovi, ma ti ricordo che sei una Black e non puoi
permetterti di mostrarti in questo…”
“Oh, per favore, non mi ripetere più che sono una
Black! Se avere questo cognome significa non poter essere se stessi,
preferisco chiamarmi in un altro modo!” ho gridato, quasi
inconsapevolmente.
Per non vedere
le loro facce sconvolte mi sono coperta il viso con le mani.
Al contrario di quanto mi aspettassi, Narcissa mi ha posato una mano
sulla spalla.
“E va
bene” ha detto. “Non ti chiederemo niente, contenta
adesso? Però non ci piace vederti così. Non fare
caso a Bella, non è per niente sensibile”.
“Perché tu sì, vero?” ha
protestato l’altra, acida.
“Almeno ho il buonsenso di non darle il tormento…
Andromeda, non so quello che hai, ma sappi che se volessi parlarne, noi
ci siamo”.
Mi sono limitata
ad annuire ma non ho osato togliere le mani dal volto,
poiché era rigato di lacrime. Non ho dubbi sul fatto che le
intenzioni di Narcissa e –anche se inespresse- di Bellatrix
fossero buone, ma a loro non potrò mai raccontare nulla di
quello che sto passando. Non mi capirebbero mai.
Tuttavia in quel momento mi sono sentita molto meglio. È
bello avere accanto due persone che cercano di tirarmi su il morale,
anche senza sapere quale sia il problema. Sono fortunata ad avere due
sorelle come loro. Spero che rimarremo sempre così unite.
Con tutti i difetti che hanno, nonostante le nostre incomprensioni,
finché le avrò accanto so di non dovermi
preoccupare.
“Noi
andiamo. Se hai bisogno, chiamaci” ha detto Narcissa,
intuendo il mio desiderio di rimanere sola.
Entrambe si sono
alzate e si sono dirette verso la porta. Asciugandomi in fretta le
guance bagnate, mi sono finalmente voltata a guardarle.
Anche loro mi hanno lanciato un ultimo sguardo. Bellatrix
l’ha distolto subito, prendendo a fissare il pavimento.
Narcissa invece mi ha rivolto un sorriso incerto. E sono sicura di aver
capito quello che voleva dire con quell’espressione, ed
è quello che credo stesse pensando anche Bellatrix.
Ti vogliamo bene.
Spero che
sappiano quanto affetto anch’io provi per loro.
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Capitolo 22 *** Speranza inutile ***
Speranza
inutile
20 agosto 1968
Caro diario,
non scrivo da parecchio tempo, ma ultimamente non avevo per nulla
voglia. Tuttavia adesso mi sento un po’ meglio.
Sarà perché non vedo Ted da quando ho finito il
mio quarto anno a Hogwarts, ma sta sicuro che, quando la scuola
ricomincerà, tornerà tutto come prima.
La novità è che sono stata nominata Prefetto di
Serpeverde. La lettera con la spilla mi è arrivata proprio
ieri e ne sono stata contenta. Quasi tutta la mia famiglia è
entusiasta della mia nomina.
Sirius invece ha detto che per lui non era una bella cosa
perché, a quanto ne sapeva, vengono eletti Prefetti solo i
cosiddetti secchioni…
“Non
dire sciocchezze”gli ha sibilato sua madre, irritata.
“I Prefetti sono anche persone particolarmente
intelligenti…”
“Appunto. I secchioni!” ha commentato lui,
imperterrito.
Ho saputo che
Molly invece non è stata eletta Prefetto. Me l’ha
raccontato oggi, quando ci siamo incontrate a Diagon Alley.
“Beata
te!” ha esclamato. “Speravo di ricevere la spilla,
e invece niente…Non è giusto,
però”.
“Evidentemente il Preside ha pensato che ci sia qualche
Grifondoro più meritevole” ho risposto io, mentre
entrambe facevamo la fila alla libreria Il Ghirigoro.
“Sì. Ci scommetto… E scommetto anche
che quell’antipatico insopportabile di Lucius Malfoy invece
sarà Prefetto a tutti gli effetti!”
“Bè, non è che al nostro anno ci siano
ragazzi più intelligenti di lui…”
A quel punto era
arrivato il nostro turno.
“Odio
Divinazione! Perché mai l’ho
cominciata?” si chiese Molly, stizzita.
“Per fortuna io ho Antiche Rune…è molto
più interessante, o sbaglio?”
“Anche Babbanologia sarebbe più
interessante!” ha sbottato lei. “Ah, senti, a
proposito di Babbani e storie del genere…”
“No, qualunque cosa riguardi lui, non m’interessa,
ok?”
Ero
terrorizzata. Credevo che sentir parlare di Ted mi facesse tornare
tutta la depressione che fino a quel momento ero riuscita ad arginare.
“Sei
sicura di non volerlo sapere? Guarda che per te è una bella
notizia”.
Poiché
Molly sembrava ansiosa di raccontarlo, mi sono decisa a lasciarla fare.
“Dunque,
sono uscita con Arthur qualche giorno fa…”
“Non me l’avevi detto!” ho protestato io,
offesa.
“Ecco, non siamo proprio usciti… siccome abitiamo
vicini, lui mi ha portata a… vedere la sua collezione di
oggetti Babbani… e non ci ho capito niente, tra
l’altro, ma passando al dunque… mi ha raccontato
che Amelia Bones, ecco… a quanto pare si è
dichiarata…”
Io ho sospirato,
mentre la consueta fitta dolorosa mi afferrava lo stomaco.
“Ti
avevo detto…”
“Aspetta che finisca! Insomma, si è dichiarata ma
Ted le ha risposto che non era aria. Lei ci è rimasta
parecchio male, perché era abbastanza sicura di essere
ricambiata, e lui in effetti adesso si sente un po’ in
colpa…però il fatto è che, a detta di
Arthur, non se l’è sentita di mettersi con una
ragazza che non gli interessa per niente. Non che non abbia provato a
dimenticarti, ma non ci è riuscito. In conclusione,
è sempre pazzo di te”.
Il momentaneo
sollievo che ho provato a quella notizia non mi ha impedito di
disperarmi ancora di più.
Se sapessi di non interessargli più, sarebbe tremendo, ma
prima o poi riuscirei a superarlo. Invece, adesso che so di piacergli
ancora, è ancora peggio, perché non riesco a non
sperare, anche se è una speranza vana.
Non potrò stare mai con lui, è ora che cominci a
mettermelo bene in testa.
*Angolo
autrice*
Nel prossimo capitolo rivedremo il nostro Ted, vedremo cosa
succederà!
Grazie per le vostre recensioni: _bambolina_
(meno male, sono riuscita a rendere bene il capitolo
dell'innamoramento: ho sempre paura di raccontare male le parti
cruciali!), CharmedAlis
(oltre ad essere telepatiche siamo gemelle: anche io ho sempre odiato
filosofia e sono strafelice di averla finita! comunque, grazie della
tua recensione, mi piace leggere commenti così lunghi! in
effetti caratterizzare bellatrix da giovane è stato il
compito più difficile per me. però me la sono
sempre immaginata molto snob e arrogante, e incapace di esternare i
propri sentimenti, che un tempo aveva anche lei!), Bex Vampire (anche
io sono fissata con i Black, è una famiglia che mi affascina
tantissimo e i miei preferiti sono Andromeda, Regulus e Narcissa, quasi
quasi quello che mi interessa di meno è Sirius, ma
è solo perchè sono solita affezionarmi a
personaggi cui la Rowling non dà mai tanto spazio!), ShArY90 (grazie, non
so come mi sia venuta quella frase, a volte mi vengono dei lampi di
genio, ma poi per riaverli devo aspettare un po'! XD hai ragione, io mi
ritrovo molto in Andromeda, non mi piace dimostrare quello che provo,
ma senza arrivare alla freddezza delle altre due sorelle!), Erika91 (infatti il
mio obiettivo era scrivere un diario in cui non ci fossero solo
pensieri...sono una ragazza molto concreta e mi piace far succedere
molte cose, e sono una fan dei colpi di scena, anche se qui non ce ne
saranno molti, visto che la storia più o meno già
la conoscete tutti!)
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Capitolo 23 *** Il vagone dei Prefetti ***
Il
vagone dei Prefetti
1 settembre 1969
Caro diario,
oggi è cominciato il quinto anno, e già non
promette nulla di buono: io continuerò a stare malissimo, e
in più avrò anche i G.U.F.O. Peggio di
così non può andare…
Quando sono salita sull’Espresso di Hogwarts, mi sono
ricordata all’ultimo minuto di dover andare nel vagone dei
Prefetti.
Così sono arrivata leggermente in ritardo, mentre i
Capiscuola già parlavano da un po’.
“Scusate,
ho fatto tardi…” mi sono giustificata, con il
fiatone.
“Va tutto bene, ma ricordati che non è degno di un
Prefetto essere ritardatario” ha risposto Rodolphus che, non
si sa per quale astruso motivo, è diventato Caposcuola.
Mentre mi
chiudevo la porta alle spalle, mi sono accorta che Molly aveva ragione
riguardo Malfoy: sembrava molto soddisfatto della sua nuova spilla da
Prefetto.
“D’accordo,
i vostri privilegi, come stavo dicendo, sono chiari: potete togliere
punti agli altri studenti, ma non tra di voi, e avete anche
l’autorità d’infliggere punizioni a chi
se lo merita” ha detto un’altra Caposcuola.
“Inoltre avrete un bagno riservato per la vostra categoria.
Tuttavia avete anche parecchi doveri da non trascurare. Tutte le sere
vi alternerete per fare la ronda per il castello. A Natale aiuterete
gli insegnanti ad allestire le decorazioni. In caso di momentanea
assenza di un docente, la responsabilità in aula
sarà tutta vostra. Dopo la cena di questa sera,
accompagnerete gli studenti del primo anno nelle rispettive sale di
ritrovo e direte loro la parola d’ordine per accedervi. Qui
ho l’elenco per voi…”
Ci ha dato un
foglio di pergamena in cui era scritta la parola d’ordine
della sala comune di Serpeverde e ha continuato:
“Il vostro compito adesso è quello di pattugliare
il treno. Siete otto, perciò ognuno di voi andrà
in un vagone e controllerà che vada tutto bene. Mi
raccomando, dovete essere responsabili e non dare il cattivo esempio.
Non fate i prepotenti con chi è più piccolo.
Allora, con questo è tutto. Potete andare. Vi è
concessa una pausa per pranzo… Buon lavoro”.
“Non
vedevo l’ora di diventare Prefetto” mi ha detto
Lucius quando siamo usciti dallo scompartimento dei Capiscuola.
“Ora potrò divertirmi a
comandare…”
“Non ti hanno appena detto che noi Prefetti non possiamo fare
i prepotenti?”
“Devo essermi distratto…Bè, io vado in
questo vagone. Ci si vede”.
Io ho deciso di
pattugliare il vagone C. Per un po’ non è successo
niente d’interessante e mi sono annoiata parecchio a guardare
gli altri studenti che chiacchieravano allegramente nei loro
scompartimenti. Poi però, forse perché mi stavo
concedendo troppo riposo, si sono sentiti degli schiamazzi
dall’altra parte del vagone.
Quando sono accorsa, ho visto chiaramente un gruppo di Serpeverde
dell’ultimo anno minacciare qualcuno che doveva essere caduto
per terra, perché non lo vedevo.
“Stai
attento a dove metti i piedi, Mezzosangue!” stava dicendo uno.
“Come osi andarci addosso?” ha aggiunto un secondo
ragazzo.
“Vi ho detto che non l’ho fatto apposta,
scusate” ha risposto una voce gentile che conoscevo fin
troppo bene. La riconoscerei anche in mezzo a quelle di centinaia di
persone urlanti, perché l’effetto che fa su di me
è come quello di un uragano.
“E chi se ne frega!” ha detto un terzo Serpeverde
in tono aggressivo. “Siccome sei uno sporco Mezzosangue, non
ti dispiacerà se ne approfittiamo per darti quello che ti
meriti, no?”
Aveva appena
alzato il pugno, quando mi sono finalmente riscossa dallo shock e ho
gridato:
“Che cosa credete di fare?”
Quattro
Serpeverde grandi e grossi si sono voltati a fronteggiarmi, ma non mi
sono lasciata impressionare.
“Ah,
meno male. Sei una Serpeverde anche tu” ha detto uno di loro.
“Vuoi unirti alla nostra spedizione punitiva?”
“Se non lo lasciate immediatamente in pace, ve la
darò io la spedizione punitiva!”
Loro sono
rimasti decisamente sconvolti.
“Ma
è un Mezzosangue…!”
“Non avete nessun diritto di prendere a botte le altre
persone, di chiunque si tratti. Vi faccio presente che sono un Prefetto
e che se non la smettete vi toglierò dieci punti a
testa!”
“Vogliamo proprio vedere se avrai il coraggio di farlo! Sei
della nostra stessa Casa…”
“D’accordo. L’avete voluto voi. Quaranta
punti in meno a Serpeverde. E se continuate farò rapporto al
Preside”.
“Andiamo” ha concluso quello che sembrava il capo
della banda. Tutti e quattro si sono allontanati, scoccandomi delle
occhiatacce, ma io non vi ho fatto caso.
Ted si
è rialzato a fatica. Quando ci siamo guardati, entrambi
siamo diventati paonazzi. Non ho potuto fare a meno di notare che si
è fatto ancora più alto e più magro.
In quel momento non mi è sembrato un ragazzo imbranato e
pasticcione, ma quasi una visone celestiale.
“Ehm…
bè, grazie” ha detto Ted.
“Di nulla” ho risposto io, gelida. È mai
possibile che quando sono emozionata, esteriormente divento un
ghiacciolo? Per rimediare, ho aggiunto: “Che cosa avevi fatto
a quelli là?”
“Bè… ero inciampato e gli sono caduto
addosso…”
Se alcuni anni
fa sarei scoppiata a ridere, in quel momento non ho potuto fare altro
che provare molta tenerezza per lui.
“Lo
so, sono ridicolo…” ha detto lui, voltandosi per
andarsene.
“No che non lo sei. Può succedere a…
tutti”.
Ted si
è voltato, sorpreso.
“Senti”
mi ha chiesto, “come mai mi stai rivolgendo la
parola?”
Io sono arrossita di brutto e sono certa che se ne sarebbe accorto se
non fosse stato così impegnato a guardarsi i
piedi…
“Bè, un minimo possiamo parlare,
credo…”
Non sono
riuscita a dire niente di meglio.
“Fantastico…”
ha detto lui, tornando cupo. Non ha aggiunto altro e si è
infilato nel suo scompartimento.
Quanto mi fa
male vederlo così. Mi detesto con tutta me stessa quando lo
rattristo con le mie uscite poco felici.
Ma la cosa peggiore è che non sono più tanto
sicura di riuscire a controllare quello che provo. Per fortuna
è timido, perché se ci provasse, non sarei capace
di oppormi, e per me sarebbe la fine.
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Capitolo 24 *** L'invito ***
L’invito
10 dicembre 1968
Caro diario,
secondo me c’è qualcuno che mi vuole male,
perché non è possibile essere più
sfortunati di me. La mia non è una semplice
sfortuna…No, è molto peggio essere a un
millimetro dal poter avere la felicità, ma poi questa fugge
via, lasciandomi ancora più disperata di prima.
Tranquillo, ti racconterò in dettaglio cosa è
successo oggi.
Alcuni giorni
fa, come al solito, ho seguito le varie lezioni, che si sono prolungate
fino alle sei del pomeriggio, una vera tortura. Alla fine di quella di
Pozioni, il professor Lumacorno ha fermato noi del Lumaclub e ha detto:
“Ragazzi miei! Come di consueto, sabato prossimo
terrò la tradizionale festa natalizia. Ci saranno molte
personalità importanti, quindi non mancate. E, visto che
siete tutti grandicelli, ormai, potete anche portare i vostri ragazzi e
ragazze, pure se non fanno parte del Lumaclub. Contenti? Bene, ci
vediamo domani!”
Così
in questi ultimi giorni non si è fatto altro che parlare di
chi avesse invitato chi.
“Ho
invitato Arthur e ha accettato!” mi ha detto Molly tutta
contenta. “Tu invece cosa hai intenzione di fare?”
“Non mi risulta che sia obbligatorio invitare
qualcuno” ho risposto.
“Sì, ma Lumacorno ci ha detto di farlo, e non
sarebbe carino accontentarlo, non trovi?”
“Se lo dici tu…”
“Ehi, c’è tua sorella. Vado a
Divinazione…” ha concluso lei, vedendo Narcissa
che si avvicinava.
“Dromeda!” ha esclamato Narcissa quando mi ha
raggiunto. Era quasi senza fiato.
“Che ti è successo?” le ho chiesto io.
“Lucius mi ha invitata alla festa! Ti rendi conto?! Sono
troppo contenta!!”
“Oh, bè… sono felice per
te…”
Narcissa non ha
parlato d’altro per parecchio tempo, ma io avevo altro cui
pensare. Ultimamente mi è capitato d’incontrare
Ted a tutte le ore e nei posti più improbabili. Una volta
vicino l’aula di Trasfigurazione a ora di cena,
un’altra nel parco, dove stava da solo, in apparenza senza
fare nulla. Ma la cosa peggiore è che spesso, anzi molto
spesso, l’ho trovato a gironzolare nei sotterranei, vicino la
sala comune di Serpeverde, sempre senza avere niente da fare.
Sul momento non ci ho fatto molto caso, perché ero troppo
impegnata a non far capire alle mie sorelle le palpitazioni che mi
venivano al cuore tutte le volte che lo intravedevo. Invece avrei
dovuto sospettare fin da subito quali fossero le sue intenzioni.
Dopo giorni di
quelli che pian piano mi sembravano sempre di più dei veri e
propri pedinamenti, oggi Ted mi ha sorpresa mentre tornavo da sola
dalle lezioni.
Era già sera, e vedermelo spuntare fuori da una porta
all’improvviso mi ha fatto spaventare.
“Mi
dispiace, non volevo farti prendere un colpo…” ha
detto, imbarazzato.
“Non importa…” ho detto io, dando
un’occhiata alla stanza da cui era appena uscito: non era
altro che un’aula vuota e abbandonata. “Che ci
facevi là dentro?”
“Ehm… non lo so… cioè,
sì, lo so…” ha farfugliato lui, tanto
che non sono riuscita a capire una sola parola.
Sono rimasta a guardarlo per parecchio tempo, perplessa, mentre lui
cercava di parlare.
“Insomma…” ha detto infine, grattandosi
la testa con aria imbarazzata. “Mi stavo chiedendo
se… ti andrebbe di accompagnarmi alla festa di Lumacorno,
sabato?”
È
stato un vero miracolo se non sono caduta per terra per lo shock. Dico
io, ma come gli è venuto in mente di chiedermi una cosa del
genere?
Non sapendo cosa rispondere, sono rimasta immobile come una statua per
parecchi minuti, cosa che, me ne rendo conto, deve averlo mandato nel
panico più totale.
“V-va
bene, scusa. Mi dispiace, sono uno stupido!” ha detto,
mortificato. “Non dovevo chiedertelo…Me ne
vado…”
“Aspetta” mi sono decisa a parlare. Il mio stomaco
era in subbuglio, e non avevo la più pallida idea di cosa
dire. Mi sono limitata a seguire ciò che il mio istinto mi
diceva di fare. “Ted, io vorrei andare con te alla festa,
veramente… Ma non posso farlo. Ci saranno le mie sorelle e,
te l’ho già detto, la mia famiglia non mi permette
di frequentare i…bè, quelli come
te…”
Inaspettatamente,
lui si è rianimato.
“Davvero
vorresti?” mi ha chiesto, avvicinandosi.
La sua vicinanza
mi ha fatto martellare il cuore, ma mi ha anche spaventata
“Sì,
però non se ne parla, Ted, mi dispiace…”
“Non importa” è intervenuto lui, e mi ha
rivolto di nuovo il sorriso che non sfoderava più da
tantissimo tempo. “Mi basta sapere che, se non fosse per i
tuoi, avresti accettato…”
Avrei dovuto
immaginarlo. Ma era così felice che non me la sono sentita
di vanificare le sue speranze. Così sono rimasta in silenzio.
“E poi
comunque, alla festa ci vedremo lo stesso…” ha
detto.
“Sì ma già sai che non ti
rivolgerò la parola…”
“Sì, sì, lo so. Però ti
vedrò… Buonanotte, Andromeda”.
“’Notte, Ted”.
Poverino…
Non posso pensare che sia felice solo all’idea che,
potenzialmente, avrei accettato il suo invito. Io non riesco a
rallegrarmi del fatto che, sempre potenzialmente, sarei potuta andare
alla festa con lui.
Sarò sicuramente più pessimista di Ted, ma in
questa storia ci trovo ben poco da stare allegri. Ho paura che possa
mettersi in testa strane idee, se non l’ha già
fatto e, come al solito, la delusione sarebbe molto peggiore di quanto
si aspetterebbe.
Non mi
rimane altro che attendere la festa di Natale per vedere cosa
succederà…
*Angolo autrice*
Per oggi mi fermo qua, tanto per tenervi sulle spine ahaha! No, dai,
non è crudeltà... è che vorrei tenere
un minimo di suspence! Non trovate anche voi che Ted sia adorabile?
All'inizio non sapevo esattamente come mi sarebbe venuto, mi sono un
po' lasciata andare... Però sono soddisfatta d come
è diventato!
Julia
|
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Capitolo 25 *** Lasciarsi andare ***
Lasciarsi
andare
16 dicembre 1968
Caro diario,
non so proprio cosa raccontarti. Non so se essere felice o triste.
Sarai stufo di sentirmi scrivere in maniera così tragica ma
non posso permettermi di essere contenta per quello che è
successo, anche se dentro di me toccherei il cielo con un dito.
Non ho la più pallida idea di cosa mi sia successo ma credo
di essere sul punto di diventare pazza. Non mi è mai
capitato di perdere il controllo come stasera.
Oggi, come
saprai, c’è stata la famosa festa di Natale di
Lumacorno. Prima di andare, mi sono vestita con particolare cura, cosa
che, se fossi stata in me, avrei evitato come la peste. Sta di fatto
che ero più elegante degli altri studenti e di certo
più appariscente di quanto avessi voluto.
“Stai
una favola” mi ha detto Rabastan.
“Grazie” ho risposto io, gelida, e mi sono
affrettata ad allontanarmi dalle sue grinfie.
L’ufficio
di Lumacorno era decorato con festoni e luci come mai prima
d’ora. Aveva scelto proprio questa sera per rendere
l’atmosfera molto più sognante del solito,
accidenti a lui!
Quando sono entrata, Ted era già arrivato. Per un momento ho
rischiato anch’io d’inciampare, poiché
non mi ero mai messa dei tacchi così alti, ma sono riuscita
a non cadere per terra. Sarebbe stato davvero imbarazzante. In quel
momento mi sono chiesta come può sentirsi lui ogni volta che
cade, ma poi ho accantonato il ragionamento, perché mi ha
salutata e ho dovuto rispondere senza farlo notare a Bellatrix, che mi
scrutava con l’aria di un mastino.
Per mia fortuna – o sfortuna, non so come definirla -
Rodolphus me l’ha portata via. Narcissa stava chiacchierando
insieme a Lucius con aria sognante, e Molly stava ascoltando Arthur
Weasley che spiegava al professor Lumacorno il funzionamento di qualche
strano marchingegno babbano.
Sono rimasta parecchio tempo a guardare mia sorella e la mia amica con
una certa invidia: come vorrei poter manifestare quello che provo senza
dovermi nascondere.
Stavo bevendo della Burrobirra al buffet quando, più tardi
di quanto mi fossi aspettata, Ted mi si è avvicinato.
“Come
va?” mi ha chiesto, chiaramente fingendo di cercare qualcosa
da mangiare.
“Bene. Tu?”
“Bene…”
Silenzio
imbarazzante. Odio questi momenti. Non trovo mai niente da dire e
qualunque cosa mi venga in mente mi sembra sempre troppo stupida.
“Forse
te l’avranno già detto” ha continuato
lui, “ma stai benissimo vestita così”.
“Grazie…” ho risposto, non riuscendo a
nascondere un sorriso.
“Bè, stavolta cercherò di non versarti
qualcosa addosso, come alla prima festa del Lumaclub, ti
ricordi?”
Sono scoppiata a
ridere.
“Certo
che me lo ricordo. Avrei voluto ucciderti…!”
“Lo so. Non sei la prima e non sarai neanche
l’ultima, temo…”
In quel momento
l’orchestra ha cominciato a suonare e alcune coppie hanno
occupato la pista da ballo. Aiuto.
“È
inutile invitarti a ballare, immagino” ha detto Ted.
“Sì, è perfettamente inutile.
Però apprezzo lo stesso il pensiero”.
Non ci siamo
parlati molto nei minuti successivi. Più che altro ci siamo
limitati a guardare gli studenti che ballavano, lanciandoci ogni tanto
vicendevoli occhiate fugaci.
Invece ad un certo punto Ted ha parlato di nuovo, con un’aria
molto più nervosa di prima.
“Senti,
dovrei dirti una cosa. Ti dispiace se usciamo?”
Io
l’ho guardato negli occhi. Avevo una strana sensazione, ma
ero così desiderosa di stare con lui che ho accettato senza
neanche pensarci. Forse già in quel momento sapevo cosa
sarebbe successo, e il fatto che non mi sia tirata indietro
è indicativo di quanto sia diventata matta.
Senza farci vedere, siamo usciti dall’ufficio di Lumacorno.
Credevo che fermarci nel corridoio sarebbe bastato, e invece mi ha
fatto entrare in un’aula lì vicino.
Dopo essersi chiuso la porta alle spalle, si è fissato i
piedi per qualche istante, finché non gli ho chiesto che
cosa volesse dirmi.
“Ecco,
mi ero preparato un discorso, ma me lo sono
dimenticato…” ha ammesso, paonazzo.
“Allora improvvisa…” ho detto io, in
preda all’emozione. In quel momento avevo dimenticato che
solo una parete mi separava dalle mie sorelle. Volevo soltanto sentire
quello che aveva da dire.
“D’accordo… Però non te ne
andare…”
“Perché dovrei?” In realtà un
pochino lo sapevo.
“Perché potrebbe non farti piacere… Ti
assicuro che se non fosse una cosa importante non te lo direi, ma non
ce la faccio più a fingere di voler essere solo tuo amico,
Andromeda…”
Ero nei guai
fino al collo, e il peggio era che mi c’ero messa io.
“Ted,
non so se…”
Le parole mi
sono morte in gola. Ted si è avvicinato e, dopo due o tre
momenti di esitazione, mi ha preso entrambe le mani.
“Ti
amo”.
Quelle due
semplici paroline sussurrate al mio orecchio hanno avuto il potere di
scuotermi dai brividi. Il mio viso è diventato
incandescente, tanto che per un attimo ho temuto di avere gli occhi
gonfi di lacrime imprigionate dal mio orgoglio.
Ho alzato lo sguardo per specchiarmi nei suoi occhi azzurri. Era quasi
terrorizzato, ma anche euforico per essere riuscito a parlare chiaro.
Ora toccava a me. In quel momento ho scordato tutto: la mia famiglia,
il mio cognome, tutte le cose che mi avevano insegnato, tutti gli
avvertimenti che mi avevano dato, e che, un secondo dopo, si sarebbero
rivelati completamente inutili.
Mi sono semplicemente lasciata andare…
Quando
l’ho baciato, è stato come rinascere una seconda
volta, come se per tutta la vita avessi aspettato solo questo momento.
Non mi trovavo più in quella vecchia aula di Hogwarts, ma
molto più in alto, dove nessuno avrebbe potuto
dividerci… Non c’era niente di complicato, niente
pregiudizi, niente problemi: soltanto io e lui…
Ci siamo
separati dopo un’eternità, che tuttavia mi
è sembrata poco meno di qualche secondo.
“Ti
amo anch’io, Ted Tonks” ho detto, con tutta
l’aria di volerlo gridare al mondo.
E, in effetti,
è proprio quello che vorrei fare in questo preciso istante,
se non mi trovassi nel mio dormitorio, circondata da ragazze ignare che
dormono della grossa.
Insomma, che problemi mi creo? Non posso rovinarmi la serata
più bella della mia vita per colpa di quattro stupidi
pregiudizi! Non amerò nessun altro dopo di lui,
né voglio lasciarlo andare. Perché dovrei? Non
facciamo niente di male.
Per oggi non voglio pensare alle conseguenze delle mie azioni. Per una
volta desidero dedicarmi solo al presente, che adesso è
molto meglio dei sogni di un prossimo futuro felice.
*Angolo autrice*
Quanto mi
è piaciuto scrivere questo capitolo! L'ho riletto
così tante di quelle volte che ormai lo so quasi a memoria!
Allora, vi è piaciuta la dichiarazione di Ted? Spero proprio
di sì! Ma non rilassatevi troppo, perchè dal
prossimo capitolo di comincerà a parlare di una certa
persona di nostra conoscenza...Non anticipo altro!
Grazie per le
recensioni! SkAnNeRiZzAtA (certo che continuo presto,
questa storia mi sta proprio prendendo!), ashleys (sono contenta di aver
azzeccato il carattere di Andromeda...mi piace immergermi completamente
nei personaggi di cui parlo prima di scrivere!), _bambolina_ (come hai potuto vedere,
Ted se l'è data veramente una svegliata!), CharmedAlis (mi fai ammazzare dalle
risate! però non vorrei che ti beccassi il debito in
filosofia per stare dietro alla mia ff! non credo che il tuo prof
sarebbe felice se gli raccontassi la mia storia al posto della
maieutica ahahah! sì, ho già finito le superiori,
e filosofia è una delle poche materie che NON mi mancano,
insieme a storia, fisica e trigonometria aiuto!!!), ShArY90 (hai proprio ragione,
magari esistessero ragazzi come Ted...nella realtà se
esistono sono inguardabili, vero? XD comunque, sono commossa dai tuoi
complimenti, mi ha fatto davvero piacere sentirmi dire che sono brava,
perchè il mio desiderio è diventare proprio
scrittrice, ma visto che non ho molta fiducia in me stessa mi scoraggio
facilmente!), BexVampire (spero che questo chap ti
sia piaciuto!) e infine sissy88 (lo so, in questo periodo
non sto facendo nulla perchè le lezioni mi ricominciano
lunedì quindi aggiorno spesso! anche io adoro lucius e
narcissa insieme, però al momento non mi viene nulla in
mente da scrivere su di loro...diciamo che mi ispirano di
più le storie tormentate, e la loro procede troppo liscia
come l'olio!!! anche andromeda sa di essere crudele, ma come hai visto
non rimarrà tanto tempo così distaccata ahahah!)
Un bacio a tutti e
grazie alla 26 persone che hanno aggiunto la storia tra i preferiti!
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Capitolo 26 *** Un'ombra ***
Un’ombra
27 dicembre 1968
Caro diario,
sento che qualcosa di terribile sta per accadere. Già non
vedo l’ora di tornare a Hogwarts per riabbracciare il mio
Ted. In questi giorni sto temendo seriamente per la sua sorte.
Ma stavolta non c’entrano i miei parenti. Credo che sia
qualcosa di molto più grave.
Nella comunità magica cominciano a circolare strane voci;
nessun Nato Babbano o cosiddetto Mezzosangue si sente più
tanto tranquillo.
Un’oscura ombra di terrore si sta abbattendo sul nostro
mondo. Ho un bruttissimo presentimento e, come ti spiegherò
adesso, i miei timori non sono infondati.
Ieri mattina a
colazione ho assistito ad una conversazione tra i miei genitori e
Bellatrix. Si stava parlando dell’imminente matrimonio di
quest’ultima, subito dopo la fine dei suoi studi, quando il
discorso è deviato su alcune strane attività
segrete di Rodolphus Lestrange.
“Sembra
che voglia diventare suo seguace” ha detto Bellatrix, che di
colpo mi è sembrata molto più entusiasta del suo
futuro marito. “E non vedo l’ora di diventarlo
anch’io! Deve essere un grande onore…”
“Sì, a quanto ne so, è molto temuto
all’estero. Si dice che conosca tutti i più
nascosti segreti delle Arti Oscure” ha risposto mio padre.
“E si vocifera che presto arriverà qua da noi,
come ultima tappa. Sarei veramente onorato di appoggiare la sua nobile
causa…”
A quel punto
è stato evidente che non si stessero riferendo a Lestrange,
così ho chiesto:
“Si può sapere di chi state parlando?”
“Sì, infatti, non sto capendo nulla!” ha
protestato Narcissa.
“Si tratta di un Mago Oscuro che sta avendo molto successo
all’estero, ma non si può pronunciare il suo nome.
Si fa chiamare il Signore Oscuro” ha spiegato Bellatrix.
Negli occhi aveva una strana luce che non le avevo mai visto in vita
mia. “Si dice che sia quasi immortale! Si sta creando un
esercito di seguaci per liberare il mondo magico dalla feccia
dell’umanità…”
“Che cosa intendi per feccia?” ho chiesto io, di
colpo gelida.
“I Mezzosangue, ovviamente! Nati Babbani, Babbani e basta,
chiunque abbia il sangue sporco! So che in un villaggio in Albania non
ce n’è rimasto più neanche
uno!”
Non ho potuto
fare a meno di guardarla con un’espressione indignata, mentre
dentro di me rabbrividivo.
“Quindi
tu vorresti aiutarlo a compiere decine di omicidi?”
“Se si può definire omicidio eliminare i
Mezzosangue, allora sì” ha concluso lei,
soddisfatta.
“Ma ti rendi conto di quello che dici? È questo
che vuoi diventare? Un’assassina!”
“Datti una calmata, Andromeda. Sei strana in questo periodo.
Dici cose senza senso” mi ha detto mia madre.
“Certo, adesso sono io che sragiono! Ma vi sentite? Come si
fa ad appoggiare un mago che vuole uccidere la maggior parte della
popolazione magica?”
“Ti dice niente il detto ‘Meglio soli che male
accompagnati’?” mi ha risposto Bellatrix.
“Siamo stufi di dover convivere con certa feccia. Stanno
usurpando la nostra magia, credono di essere migliori di noi.
Arriverà il giorno in cui nessuno di loro sarà
rimasto vivo…”
Non ho voluto
ascoltare mezza parola in più.
Sono furiosa, preoccupata, ma soprattutto delusa. Non riesco a credere
che Bellatrix possa arrivare a tanto. È sempre stata un tipo
violento e prepotente, ma da lì a compiere un omicidio ce ne
vuole…
Che cosa le sta succedendo? È cambiata. Non è
più la sorella che conoscevo un tempo. Ora è
diventata insensibile e…malvagia. Sì,
è malvagia, perché non si può
desiderare lo sterminio di centinaia di persone innocenti.
E se penso che tra questi c’è anche Ted mi viene
il panico. Come farei a sopportare che qualcuno, magari anche mia
sorella, cerchi di ucciderlo? Lo amo tantissimo e ho una paura tremenda
di perderlo. Non permetterò mai a nessuno di fargli del male.
Vorrei poter restare per sempre con lui.
*Angolo autrice*
Ecco a chi mi
riferivo ieri: in questa storia non poteva mancare il nostro "accollo
preferito", Lord Voldemort! Già comincia a rompere le
scatole, eh? Ma per vederlo all'opera dovrete aspettare qualche
capitolo, anche se in realtà il suo ruolo rimarrà
marginale...infatti ho intenzione di finire il tutto con il matrimonio
di Andromeda, quindi i Potter saranno ancora vivi, tanto per
intenderci! ma non vi preoccupate, prima del capitolo 40 non conto di
terminare!
Ringraziamenti:
SkAnNeRiZzAtA (certo che la continuo!), _bambolina_ (grazie, sono felice che ti
sia piaciuta! ho creduto che un tipo semplice come ted non poteva fare
che una dichiarazione semplicissima!), ShArY90 (hai proprio ragione, per
ottenere ciò che si vuole bisogna mettere tutto il nostro
impegno! volevi gli imprevisti? sarai accontentata, mica
sarà così facile per i nostri eroi!), CharmedAlis (cosa dirti? se hai davvero
provato a raccontare la mia storia al prof di filosofia sei un mito!
magari anche lui si metterà a leggerla! XD lo so, purtroppo
la realtà è orrenda, rispetto alla fantasia, ma
è per quello che ne siamo stati dotati, secondo me!
comunque, non demoralizzarti, non sei l'unica a "soffrire come un
cane", non dirlo a me! bisogna avere la forza di credere ai propri
sogni, senza mai scoraggiarsi o (peggio!!!) accontentarsi, come dicono
molti "perchè il mondo va così"...no no, bisogna
lottare per cambiare le cose, nella vita ci si può
accontentare di molte cose, ma mai di quelle più importanti!
ok, ora che ho finito il predicozzo, posso passare a ringraziarti per i
complimenti! e non preoccuparti se scrivi tanto. come ti ho
già detto mi fa piacere leggere recensioni lunghe!), Bex
Vampire
(sì, era proprio ora!).
AH UN'ULTIMA
COSA!!! Se qualcuno di voi fosse così gentile da spiegarmi
come posso mettere delle immagini per ogni capitolo, gliene sarei
infinitamente grata!
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Capitolo 27 *** Avvertimenti ***
Avvertimenti
2 gennaio 1969
Caro diario,
finalmente sono tornata a Hogwarts. Non ne potevo davvero
più di stare in casa. Purtroppo, non tutte le cose vanno per
il verso giusto.
Durante il viaggio di ritorno sull’Espresso per Hogwarts,
naturalmente, volevo andare nello stesso scompartimento di Ted ma non
sono stata molto brava a trovare un modo per non fare insospettire le
mie sorelle.
“Vieni
con me, Dromeda?” mi ha chiesto Bellatrix, mentre Narcissa,
con gli occhi che le brillavano, veniva invitata in uno scompartimento
lì vicino da Lucius Malfoy.
“Ehm, Bella, scusa ma avevo promesso a Molly Prewett di stare
con lei stavolta…” ho farfugliato io.
Ero
così concentrata sul mio obiettivo che in quel momento non
mi sono accorta dell’espressione amaramente delusa di
Bellatrix. Solo adesso mi rendo conto che mi aveva chiesto di andare
con lei perché non aveva nessuna voglia di rimanere sola con
il suo promesso sposo. Mi dispiace di averla abbandonata
così, mi mangerei le mani…Se solo avessi capito
prima!
Comunque, l’attimo di delusione è volato
immediatamente e lei ha assunto di nuovo la sua consueta maschera
impassibile.
“D’accordo,
fai come ti pare!” e se n’è andata senza
aggiungere altro. Ma perché non ne combino mai una giusta?
Sono un disastro, non è vero?
Comunque, come
ti ho già detto, in quel momento non ci ho pensato e mi sono
diretta verso lo scompartimento che Molly (che aveva già
intuito tutto, la furbona!) condivideva con Ted.
Quando l’ho rivisto, è stato come svegliarsi al
mattino con la luce del sole, dopo una nottata piena di incubi.
Ovviamente mi sono dovuta controllare poiché la porta a
vetri permetteva a chiunque di vederci, altrimenti gli sarei saltata al
collo.
È stato il viaggio più bello che abbia mai
affrontato. Peccato che sia durato poco.
Quando siamo
scesi dal treno, mi sono accorta che Bellatrix stava guardando tutti e
tre con aria truce, in particolar modo Ted.
“Forse
è meglio che ci separiamo un po’” mi ha
sussurrato lui.
“Sì, hai ragione. Ci vediamo più
tardi” ho bisbigliato.
Dopo di che ho
raggiunto mia sorella, facendo del mio meglio per sembrare il
più naturale possibile.
“Ehi,
Bella, ho una fame!” ho detto.
“Io per niente. Credevo che avessi mangiato sul treno, ma
forse sei stata troppo impegnata a parlare con quel
Mezzosangue…” ha risposto lei, gelida.
Tutti i miei
sforzi erano stati vanificati.
“Che
cosa c’entra questo? Non è colpa mia se con Molly
c’era anche lui…”
“Senti, vieni un po’ qua, devo parlarti”
mi ha ignorata Bellatrix.
Mentre gli altri
studenti entravano nella Sala Grande per la cena, io e mia sorella
siamo rimaste in disparte nell’ingresso. Il suo sguardo mi
trafiggeva e non ero in grado di sostenerlo.
“Ascoltami
bene, Andromeda Black” ha esordito. Era chiaro che dovessi
cominciare a preoccuparmi. Di solito quando chiama qualcuno con nome e
cognome, si sente puzza di guai, e seri anche. “Non mi piace
il tuo comportamento nell’ultimo periodo. A parte il fatto
che comici a dire cose strane, ma stai anche frequentando gente che
nessuno di noi Black dovrebbe nemmeno degnare di uno
sguardo…”
“Non ho il diritto di decidere a chi rivolgere la
parola?” ho chiesto, irritata, rendendomi subito conto di
aver commesso un errore.
“Certo che no! Puoi frequentare solo gente che sia pari a
noi, Andromeda, non quei Mezzosangue, Sanguesporco e Nati
Babbani!”
“Io frequento chi mi pare e piace, invece. Se solo provassi a
conoscerli pure tu, ti renderesti conto che non sono tanto
male!”
Bellatrix
sembrava sotto shock.
“Ma
sei impazzita?! Ti senti quando parli?? Sei diventata una Babbanofila!
Che diavolo ti è successo?”
“Sto semplicemente cercando di ragionare con la mia testa, e
dovresti farlo anche tu qualche volta. Sei una persona intelligente ed
è un peccato sprecarti così”.
“Sei tu che non ragioni! Dimmi una cosa,
Andromeda!” ha urlato lei in tono minaccioso, scrollandomi
per le spalle. “Che cosa c’è tra te e
quel Nato Babbano?”
La paura che
provavo in quel momento è arrivata a un livello mai
raggiunto prima. Ho avuto il coraggio di dirle quello che penso
riguardo ai pregiudizi della nostra famiglia, ma non sono ancora pronta
per dire tutta la verità. Voglio bene alle mie sorelle, e
non voglio perderle.
“Non
c’è assolutamente nulla” ho mentito.
Lei non mi
è parsa per niente convinta.
“Sarà…Però
è chiaro che tu piaci a lui, lo sappiamo tutti, in famiglia.
E tu non dovresti incoraggiarlo. Si tenesse per sé i suoi
sporchi sogni. Se solo vengo a sapere che gli hai permesso di metterti
le mani addosso, con me hai chiuso, mi sono spiegata?”
“Ma io…”
“Niente ma. Questo è il mio ultimo avvertimento,
Andromeda. O la smetti di rivolgergli la parola oppure sarò
costretta a dirlo ai nostri genitori. E lo sai che cosa succede a chi
tradisce la nostra famiglia. Perciò stai molto
attenta”.
Sì,
so perfettamente cosa succede a chi decide di seguire una via diversa
da quella stabilita dalla mia famiglia. La storia dei nostri ex-parenti
mi è stata raccontata così tante volte che la so
a memoria. Isla Black, una sorella del Preside meno amato di Hogwarts,
Phineas Nigellus, è stata diseredata e cacciata via per aver
sposato un Babbano. Suo nipote Phineas è stato anche lui
diseredato per aver sostenuto una campagna a favore dei diritti dei
Babbani. Marius Black, uno dei miei prozii è stato rinnegato
semplicemente perché aveva avuto la sfortuna di nascere
Magonò. E infine Cedrella Black, la quale ha osato sposare
un Weasley, la famiglia di rinnegati per eccellenza.
Dovrò fare anch’io la loro stessa fine?
Sarò diseredata, sol perché voglio seguire il mio
cuore? Ma non è la perdita del denaro, né quella
del cognome che mi preoccupa. La cosa che temo di più
è che le mie sorelle, i miei genitori e parenti non mi
rivolgeranno mai più la parola. Per loro sarebbe come se non
fossi mai esistita.
Riuscirò mai a convincerli che si sbagliano? No, mai. Prima
o poi mi ritroverò a dover scegliere tra loro e Ted, e non
ho la più pallida idea di dove ne troverò il
coraggio.
*Angolo
autrice*
Piccola spiegazione: le storie degli antenati rinnegati di Andromeda
non le ho inventate ma sono, come sempre, fedeli a quello che ha detto
la Rowling. Se volete saperne di più, vedrete che ho
raccolto queste informazioni nell'albero genealogico dei Black,
reperibile a questo link:
http://www.hp-lexicon.info/images/blackfamilytrees/official-final-version.gif
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Capitolo 28 *** Caccia al Babbano ***
Caccia
al Babbano
4 marzo 1969
Caro diario,
non so quale santo mi stia trattenendo dal commettere un omicidio. No,
uno è poco: ne dovrei fare minimo quattro.
Se avessi saputo cosa sarebbe successo questa sera! Non preoccuparti,
ti spiegherò tutto e cercherò di mantenere il
controllo di me stessa.
Questo
pomeriggio mi trovavo in sala comune a fare i compiti mentre Bellatrix
confabulava in un angolo insieme a ciò che era rimasto del
solito gruppo di Serpeverde: Rosier, Avery e Wilkes (che tra
l’altro frequenta ancora il settimo anno perché
è stato bocciato). Mi sono meravigliata della presenza di
quest’ultimo perché, da quel memorabile giorno in
cui mia sorella gli aveva rotto la faccia, lui le si era sempre tenuto
alla larga.
Insieme a loro c’erano altri due Serpeverde che non ho
riconosciuto subito, ma ora ricordo che erano alcuni di quelli che se
l’erano presa con Ted all’inizio di
quest’anno sull’Espresso per Hogwarts.
Avrei dovuto capire tutto in quel momento, e invece ho scrollato la
testa e ho proseguito a studiare.
Alcune ore dopo,
stavo tornando in sala comune dopo essere stata in Guferia a spedire
una lettera ai miei cugini, quando ho sentito molte voci provenire da
un corridoio di solito poco frequentato. Poiché era ormai
passata l’ora di cena, mi è sembrato ancora
più strano vedere un folto gruppo di studenti che
discutevano con aria molto agitata.
“Cos’è
successo?” ho domandato alla prima persona che mi
è capitata.
“È stato aggredito uno studente” mi ha
risposto una ragazza di Corvonero. “Madama Chips
l’ha portato via pochi minuti fa. Sembra che
l’aggressore abbia utilizzato delle fatture molto
pericolose”.
“Sai chi è stato aggredito?” ho chiesto,
preoccupata.
“Io no, ma se chiedi a quel ragazzo con i capelli rossi, te
lo saprà dire. Mi è parso che lo
conoscesse”.
“Weasley!” ho esclamato, raggiungendo il ragazzo
che la Corvonero mi aveva indicato.
Non appena mi ha
vista, Arthur Weasley è sobbalzato.
“Stai
tranquilla, guarirà!” è stata la prima
cosa che mi ha detto, con un tono urgente che non ha lasciato spazio a
dubbi.
“Si tratta di Ted, vero?” ho detto con voce
spezzata- “Che cosa gli hanno fatto?”
Avevo il cuore
in gola, e quasi mi sentivo male per la paura.
“Bè,
non lo so. Ho cercato di andare in infermeria, ma
l’infermiera non fa entrare nessuno. Però mi ha
assicurato che riuscirà a farlo tornare come
prima…”
Mi sono sentita
molto poco sollevata.
“Si sa
chi è stato?”
“No. Ma non è la prima volta che viene aggredito
un nato Babbano. È già successo l’altra
settimana: Sarah Mackenzie si è beccata una maledizione che
le ha deformato il viso. Faceva paura…ma poi sono riusciti a
farla tornare normale!” ha aggiunto, notando la mia
espressione terrorizzata. “Ho udito Silente che ne parlava
con la professoressa McGranitt. Lui sospetta che si tratti di una banda
di studenti, probabilmente degli ultimi anni, che sanno usare le Arti
Oscure”.
“Una
banda?”
“Esatto”.
Quando sono
tornata in sala comune, tremando violentemente per la rabbia di non
essere stata fatta entrare in infermeria, avevo già un vago
sospetto, come un tarlo nel cervello.
E sono quasi sicura di aver visto Bellatrix sghignazzare insieme ai
suoi compari.
Non ho la più pallida idea di come abbia fatto a trattenermi
dal fare una scenata. Forse è stata la vaga speranza che mia
sorella sia innocente, aggettivo che, tra l’altro, si
potrebbe dare a chiunque tranne che a lei. Ma prima di scoprirmi voglio
essere certa del suo coinvolgimento in questa faccenda.
Sono molto preoccupata per Ted. Chissà cosa gli hanno fatto.
Non riesco nemmeno a dormire per l’ansia.
Madama Chips o no, domani entrerò in infermeria, puoi
esserne certo come è sicuro che il sole sorga da est tutte
le mattine. Si devono solo azzardare a fermarmi…
*Angolo autrice*
I futuri Mangiamorte
cominciano a fare i prepotenti, eh? Povero Ted, mai che gliene vada
bene una!
Grazie
a tutti per la buona volontà di rispondere alla mia domanda
su come mettere le immagini all'inizio dei capitoli, comunque il
problema è risolto! Ho trovato il modo su yahoo-answers (se
non esistesse bisognerebbe inventarlo!) e tanto per provare ho messo
una foto nel prologo. Ovviamente, se volete sapere anche voi il
procedimento, non esitate a contattarmi, tanto non è affatto
difficile come temevo!
Tuttavia metterò le immagini soprattutto nella prossima
storia che ho già in mente!!! Ma non vi anticipo nulla, a
parte il fatto che mi occuperò di un altro membro della
famiglia Black...no, non è Sirius (per quelle che
già esultano)!
sissy88 (davvero
hai scritto più a me che ad altre storie? Mi
commuovi...sigh! Mi piace andare ad informarmi su quello che ha
rivelato la Rowling, mi dà l'impressione di rendere il tutto
più reale!)
_bambolina_
(per fortuna Bellatrix non ha ancora capito a fondo tutta la
verità, se no erano cavoli!)
BexVampire
(purtroppo le due sorelle si allontaneranno sempre di più,
su questo non posso farci niente, ma mi piace pensare che almeno con
Narcissa riprenderà i rapporti dopo gli avvenimenti de "I
Doni della Morte" -anche se non ho intenzione di raccontarlo, almeno in
questa ff, perchè non mi piace la fine che la Rowling ha
fatto fare alla famiglia di Andromeda...lei e le sue smanie di fare
stragi! Grrr!)
CharmedAlis
(non vedo l'ora di avere il tuo prof tra i fan!!! Spero solo che non si
metta a leggere le recensioni in cui gli dai del capretto! XD Sono
proprio curiosa di sapere che cosa gli hai detto! Figurati, mi fa
piacere consolare chi è nelle peste -come me, del resto!)
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Capitolo 29 *** Senza freni ***
Senza
freni
5 marzo 1969
Caro diario,
i miei orrendi sospetti erano fondati. Questa mattina ho saltato
apposta la lezione di Trasfigurazione per andare in infermeria.
“Mi
dispiace, il signor Tonks non può ricevere visite”
ha detto Madama Chips per almeno sette volte.
Poiché non cedeva, ho deciso di passare alle minacce.
“Senta!
Lei non sa chi sono io!” ho urlato. “Nessuno
può impedire ad un Black di passare e io entrerò
in quest’infermeria con le buone o con le cattive! Non vuole
veder esplodere i suoi armadietti di pozioni, vero?”
E ho bleffato, portando la mano nella tasca in cui tengo la bacchetta.
Lei è parsa sconvolta. Ci credo: Sirius mi dice sempre che
quando mi arrabbio veramente faccio paura.
“E va
bene, entra… Ma non farlo stressare… Ha bisogno
di riposo”.
E si è allontanata bofonchiando qualcosa del tipo:
“Che modi!”
Ted era seduto
su un letto nascosto da tendine verdi. Quando l’ho visto mi
si è stretto il cuore: aveva un braccio ingessato, la testa
fasciata e l’occhio destro viola.
“Andromeda!”
ha esclamato lui, riuscendo addirittura a sorridere anche in una
situazione del genere. “Ti ho sentita prima. Tu sì
che ci sai fare con la gente: nella carriera diplomatica avresti
successo!”
“Smettila di scherzare” ho detto io, che non mi
stavo affatto divertendo. “Come ti senti? Che cosa ti hanno
fatto?”
“Oh bè, sono stato qualche ora in coma, ma per
Madama Chips non è certo un problema. Adesso sto bene, non
preoccuparti”.
“Si vede, infatti…Come è
accaduto?”
“Ieri sera stavo tornando in sala comune quando ho sentito
dei rumori strani provenire da quel corridoio. Ci sono
andato…e mi hanno aggredito”.
“Sai chi è stato?”
“Non lo so, era buio e comunque avevano i volti nascosti,
forse si erano messi delle maschere… Dicevano le solite
cose: Mezzosangue, nato Babbano… niente di nuovo,
insomma…”
Non so neanche
io perché mi sono messa a piangere in quel momento. Sta di
fatto che me ne sono resa conto solo quando le lacrime mi avevano
già rigato il volto.
“Dai,
non c’è bisogno che piangi” ha cercato
di consolarmi Ted, prendendomi per mano.
“Mi dispiace che quelli come me ti debbano trattare tutti
così!” ho detto. “Non te lo meriti! Tu
vali cento volte quella gente!”
“Che tu pensi questo è l’unica cosa che
m’interessa e mi basta”.
Avevo un urgente
bisogno di sentirmelo vicino, altrimenti sarei scoppiata,
così l’ho abbracciato, forse con un po’
troppo entusiasmo…
“Ah!
Piano… la costola incrinata…” si
è lamentato Ted, gemendo.
“Scusa! Ted, ti prometto che chi ti ha fatto questo la
pagherà… Non è che per caso hai
riconosciuto una voce tra quelle dei tuoi aggressori?”
Di colpo lo
sguardo di Ted si è fatto sfuggente.
“No”
ha detto, troppo velocemente. Dopo di che si è messo a
fissare il soffitto con aria apparentemente interessata. Ovviamente non
me la sono bevuta.
“Parla. Qualcuno l’hai riconosciuto,
vero?”
“Ma no, ti ho detto di no… Stai tranquilla, va
bene?”
Ma poi, vedendo
la mia espressione determinata, ha ammesso:
“E va bene. Mi è sembrato di sentire la voce di
Bellatrix, ma non ne sono sicuro, quindi lo terrò per
me… e anche tu”.
“Ted, tu lo devi dire a Silente” gli ho detto,
severa.
“No. Non voglio accusarla. È tua sorella. Non
potrei mai farti questo…”
“Vuoi scherzare? È lei che ha sbagliato, e lei
deve pagare!”
“Dromeda, cerca di ragionare. Ti ho detto che non so nemmeno
se fosse veramente lei, ieri sera”.
“Ti avverto. Se non lo dirai tu, lo farò
io!”
“Vuoi davvero denunciare tua sorella a Silente?”
“No, perché non ho le prove, ma lo
metterò in allerta. Non posso sopportare di vederti
così e non fare nulla…”
“Ma…”
Ted non
è riuscito a convincermi. Tuttavia mi ha persuasa a non
andare subito dal Preside, ma a dare un ultimo avvertimento a
Bellatrix: se non l’avesse piantata di attaccare i nati
Babbani, avrei parlato.
Mi sono trattenuta a stento dall’impulso di strozzarla quando
mi ha riso in faccia e mi ha detto:
“E
anche se fossi stata io? Voglio proprio vedere come avrai il coraggio
di spifferare tutto a Silente! Ah, ma dimenticavo. Ormai tu sei la
paladina dei nati Babbani!”
Per fortuna
Narcissa non è crudele quanto lei.
“Se
è stata davvero Bellatrix” mi ha detto poco fa,
“non ne sono molto contenta. Insomma, potrebbe essere
espulsa. E poi tutta questa violenza da dove le è
uscita?”
“Ce l’ha sempre avuta innata” ho risposto
io.
“Sì, ma prima riusciva a controllarsi,
più o meno. Ora i suoi scatti mi fanno quasi paura: non si
pone più un limite”.
Narcissa ha
proprio ragione. Bellatrix non ha più freni, ormai. E temo
che, crescendo, diventerà sempre peggio.
*Angolo
autrice*
Purtroppo devo darvi una brutta notizia. Visto che lunedì mi
ricominciano le stramaledette lezioni all'università,
avrò molto meno tempo per aggiornare. Sarete dispiaciuti, ma
io mi sentirò veramente persa, comunque non vi preoccupate,
perchè ho già scritto alcuni capitoli dopo di
questo e li pubblicherò un po' alla volta duranete la
settimana, così non mi verrà troppo la crisi
d'astinenza!
_bambolina_
(come hai potuto vedere, Andromeda è diventata MOLTO
combattiva! XD La povera Madama Chips s'è spaventata di
brutto, te lo posso assicurare! Per quanto riguarda la prossima storia,
sei stata più che intuitiva, c'hai azzeccato in pieno!
Comunque, la pubblicherò quando avrò terminato
questa, se no vado in confusione! Ciò non toglie che abbia
già scritto i primi capitoli su word, e stà
sicura che finirò tutt'e due le fan fictions in
contemporanea! Il personaggio di Regulus è un altro che mi
affascina tantissimo: quando ho letto nei Doni della Morte il racconto
di Kreacher sono scoppiata a piangere, ti giuro! Ma non anticipo altro,
se no ti rovino la sorpresa!)
Erika91 (hai
ricevuto la mia risposta? Spero di averti fatto capire bene come
mettere le immagini!)
Un bacio a tutti, nella speranza che l'università non mi
sommerga come una valanga...e poi dicono che è meglio delle
superiori! Tutte balle, credetemi! Evviva gli anni spensierati del
liceo! Godeteveli finchè potete, voi che ci state ancora!
Bye bye
|
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Capitolo 30 *** Decisioni complicate ***
Decisioni
complicate
8 marzo 1969
Caro diario,
non so dove ho trovato il coraggio di farlo, ma ho lasciato almeno
intuire quello che era successo a Silente. Già so che adesso
mi verranno i sensi di colpa, ma non ho potuto sopportare
l’idea che gli aggressori di Ted la passassero liscia
un’altra volta.
Oggi sono andata, dopo mille ripensamenti, nell’ufficio di
Silente.
“Professore,
dovrei dirle una cosa…” ho esordito, e in quel
momento mi è venuto l’ennesimo dubbio, ma ho
resistito all’impulso di alzarmi dalla sedia e andarmene.
“Di cosa si tratta? Niente richieste di un nuovo Smistamento,
spero” ha risposto lui.
“No, quella fase l’ho superata, ormai. Si tratta
dell’aggressione di qualche giorno fa…”
Silente, come
suo solito, si è limitato a fissarmi senza smettere di
sorridere né scomporsi minimamente.
Solo lui riesce a mettermi in soggezione.
“Allora…io
credo di avere dei sospetti sui colpevoli, anche
se…bè…non ne sono proprio
sicura…”
“Non importa. Qualunque dettaglio può essermi
utile per rintracciare queste persone”.
“D’accordo… Insomma,
all’inizio di quest’anno ho visto alcuni Serpeverde
dell’ultimo anno che aggredivano Tonks. E il pomeriggio
dell’ultima aggressione due di loro stavano parlando con aria
sospetta insieme ad altre persone…”
“Ah davvero? E chi erano?”
“Ehm… uno era Wilkes, poi c’erano
Rosier, Avery e…”
Non ce
l’ho fatta a continuare. Per mia fortuna, Silente sembrava
già piuttosto informato.
“E tua
sorella Bellatrix, vero?”
Io
l’ho guardato con stupore.
“Sono
un paio di giorni che faccio tenere d’occhio queste cinque o
sei persone, Andromeda. Ho dei buoni motivi per sospettare di tutti
quanti loro. Ma comunque, non ho mai amato espellere i miei studenti.
Il mio obiettivo è far capire loro che li tengo
d’occhio, in modo che quello che è accaduto pochi
giorni fa non si ripeta più”.
“Ah…”
Perfetto. Gli
avevo detto una cosa che in pratica già sapeva. Non mi
bastavano i sensi di colpa?
Come leggendomi
nel pensiero, Silente ha detto:
“Hai fatto una cosa molto giusta a venire qua”.
“Davvero?” ho chiesto, per nulla convinta.
“Certo che sì. Lo so che non è bello
accusare una sorella, ma hai dimostrato di avere un gran senso della
giustizia. Posso confidarti un segreto? Non me lo sarei mai aspettato.
Mi hai letteralmente stupito”.
“Non mi era sembrato…”
“Lo so, a volte sono complicato da capire, non sei la prima
che ha difficoltà a seguirmi. Comunque, stavo dicendo che
sei stata davvero…”
“Bah! Storie, questo secondo me è un tradimento
bello e buono!” ha esclamato in quel momento una voce che mi
ha fatto sobbalzare.
“Tranquilla, è solo il nostro Phineas Nigellus
Black” ha detto Silente, indicando il ritratto sulla parete
del vecchio Preside di Hogwarts, mio antenato. È esattamente
uguale al quadro che lo ritrae a Grimmauld Place e ora immagino che i
due dipinti siano comunicanti.
“Stavo dicendo, Silente” ha replicato quello,
irritato, “che una Black non dovrebbe parlare male della sua
famiglia. È un tradimento!”
“Io invece ritengo che la vostra naturale predisposizione a
odiare i Babbani vi stia leggermente dando alla testa” ha
risposto Silente, quasi divertito. “Non è carino
andare in giro ad attaccare la gente, soprattutto facendo uso delle
Arti Oscure, non credi anche tu, Phineas?”
L’anziano
Preside del ritratto si è fatto paonazzo e ha esclamato:
“Arti Oscure! Ma che idiozie, Silente! La mia discendenza non
si macchierebbe mai di un simile scandalo!”
“Lo spero tanto anch’io, ma sai
com’è…Non si può mai sapere
cosa faranno i propri pronipoti. Sta di fatto che la nostra Andromeda
si è dimostrata degna di portare un cognome così
importante”.
Quello che mi ha
detto Silente mi ha colpito molto. Nessuno aveva mai pronunciato una
frase del genere riferendosi a me. Di solito la usano per elogiare
Bellatrix o Narcissa. Devo ammettere che parlare con il Preside mi
è servito.
Ora mi sento molto più tranquilla e meno in colpa
perché so di aver fatto la cosa giusta. Speriamo che
Bellatrix capisca di essere controllata e la smetta di fare
stupidaggini.
Inoltre c’è un’altra buona notizia: Ted
sarà dimesso dall’infermeria domenica! In
realtà sta già benissimo. È tornato
esattamente come prima, ma Madama Chips ha insistito per mantenerlo
ancora qualche giorno in osservazione per farlo riposare.
Non vedo l’ora che sia dimesso: non ne posso più
di doverlo andare a trovare di nascosto durante le sere in cui dovrei
perlustrare i corridoi e fare la ronda. In fondo sono un Prefetto. Ma
non rinuncerei per niente al mondo alla possibilità di
rimanere anche solo cinque minuti in sua compagnia.
*Angolo
autrice*
Oggi sono riuscita a pubblicare uno dei pochi capitoli di scorta che mi
sono rimasti per fortuna! Forse vi ho viziati troppo, da domani non
sarete così fortunati! Grazie alle 31 persone che hanno
aggiunto la storia ai preferiti e per le recensioni di:
Bex Vampire
(sì, Narcissa è sempre stata mille volte meglio
di Bellatrix! Visto? Per oggi ti ho accontentata e ho pubblicato un
nuovo capitolo!)
Pan_Tere94
(mi fa piacere che hai recensito, mi piace rispondere a tanta gente! XD)
DiraReal
(allora devo considerarmi fortunata se questo non è il
genere di ff che leggi di solito! Grazie per il commento critico sul
mio modo di scrivere, mi ha fatto piacere leggere tutti quei
complimenti!)
Erika91
(figurati, mettere le immagini per me è stato un mistero
della fede fino a pochi giorni fa!)
NarcissaM
(che onore leggere una tua recensione! Sono strafelice che ti sia
piaciuta e anche di aver azzeccato tutti i caratteri! Spero che
continuerai a recensire!)
CharmedAlis
(sei una grande, ma pazienza se il tuo prof non ne ha voluto sapere!
Per la ricerca sul Quidditch, se hai il libro "Il Quiddtch attraverso i
secoli" sempre scritto dalla Rowling, sei a posto. Altrimenti se
conosci bene l'inglese puoi andare su quel sito in cui ho preso
l'albero genealogico dei Black e lì è
praticamente spiegato tutto...ti do sempre il link:
http://www.hp-lexicon.info/quidditch/quidditch.html Ci sono anche tutte
le scope da corsa fabbricate e tutte le squadre di Quidditch inglesi e
internazionali...peccato che non ne ho trovata nessuna italiana! Invece
per quanto riguarda le immagini ho fatto così: prima di
tutto mi sono assicurata che i pixel dell'immagine non superassero 500,
se no sono troppo grandi, poi mi sono creata uno spazio web su Photobucket -lo
trovi tranquillamente su google- e mi sono registrata, poi ho caricato
quella foto. Una volta caricata un'immagine, accanto ad essa
c'è una tabella con vari codici. Tu devi copiare quello in
cui è scritto HTML CODE e lo incolli sul solito programma
NVU nella sezione Sorgente. Poi vai su Normale per spostarla e metterla
dove ti pare e piace. Tutto chiaro? Se hai ancora problemi dimmelo!)
Buona domenica a tutti quanti!
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Capitolo 31 *** Le nozze ***
Le
nozze
13 luglio 1969
Caro diario,
credo che questo sia stato uno dei giorni più brutti della
mia vita, e non solo della mia. Ma perché appena ho la
sensazione che le cose comincino ad andare bene, il destino mi mette i
bastoni tra le ruote? Forse è inutile continuare a sperare.
Tanto la mia vita è già stata programmata in
tutto e per tutto.
Oggi ho assistito al matrimonio di Bellatrix. È davvero
orribile che si sia dovuta sposare appena finita la scuola. Ha compiuto
da poco diciotto anni, ma soprattutto non ce la vedo sposata.
Ma cercherò di raccontare una cosa per volta, altrimenti non
ci capirai un bel niente.
Stamattina ci
siamo alzati presto per andare al castello dei Lestrange. È
una dimora antica e più grande di casa nostra, ma
è sicuramente tenuta peggio. Il giardino è pieno
di erbacce secche e arido… proprio come i proprietari del
castello.
Vedere tutto quel giardino incolto mi ha fatto venire la desolazione e
non ho potuto fare a meno di provare pietà per Bellatrix,
anche se non ci rivolgiamo la parola da settimane intere a causa delle
nostre recenti litigate.
Le nozze si sono tenute sul retro del castello, dove il giardino era
leggermente più curato, ma si vedeva che era stato
aggiustato alla bell’e meglio per l’occasione.
Siamo state io e Narcissa ad aiutare Bellatrix a indossare lo sfarzoso
abito bianco. Era veramente bellissima ma quando si è
guardata allo specchio, non è riuscita a reprimere una
smorfia di disgusto.
“Non
ti piace? Stai benissimo…” ha provato a dire
Narcissa.
“Se lo dite voi…” ha bofonchiato lei,
sforzandosi di restare impassibile come sempre.
“Sei sempre in tempo per annullare tutto” le ho
detto io, ricevendo un’occhiata di ammirazione da parte della
nostra sorella minore, la quale non avrebbe mai avuto il coraggio di
suggerirglielo.
Bellatrix invece
mi ha guardata male.
“Perché
dovrei?”
“Perché tu non vuoi sposare Lestrange, lo sappiamo
bene tutt’e tre!”
“Ti sbagli” ha risposto lei. “Non
m’importa niente di chi sposo, quando te lo metterai in
testa?”
“Mai… Ma fai come ti pare. La vita è
tua e se te la rovini a me può solo dispiacere, ma a
soffrire sarai soprattutto tu”.
Lei non mi ha
risposto.
“Credo
che sia ora di andare” ha detto poco dopo Narcissa.
Non volevo separarmi da mia sorella con il ricordo delle nostre
discussioni, perciò le sono saltata al collo e
l’ho abbracciata. Lei era chiaramente in imbarazzo e infatti
si è irrigidita, però non si è
ritratta.
Non ho nessuna intenzione di raccontare come si è svolta la
cerimonia perché per me non è stata affatto
un’esperienza piacevole, tranne quando Sirius ha rovesciato
la sua fetta di torta sulla testa della neo-suocera di Bellatrix.
Purtroppo non ho avuto molto tempo per ridere perché durante
i festeggiamenti ho visto mia madre parlare in disparte con la vecchia
signora Lestrange, che esibiva un’acconciatura completamente
rovinata dalla crema pasticciera.
Incuriosita, mi sono avvicinata e mi è capitato di sentire
quest’ultima dire:
“Sì, mio figlio Rabastan è rimasto
completamente ammaliato da Andromeda, non fa che parlarmene. Ha detto
che vorrebbe tanto diventare suo marito…”
“Meraviglioso” ha risposto quella che osa definirsi
mia madre, “sono davvero contenta. Anch’io ritengo
che Andromeda e Rabastan siano fatti l’uno per
l’altra. E così le nostre famiglie probabilmente
si uniranno per due volte…”
Hai capito
adesso cos’è che mi turba e mi toglie il sonno? Si
sono già messi d’accordo per farmi andare in
moglie a quel bruto senza cervello! Ma se lo possono scordare! Non mi
piegherò ad un ricatto del genere, costi quel che costi!
Questo è stato proprio quello che ho detto ai miei genitori
quando siamo tornati a casa. Inutile dire che si sono infuriati.
“Prima
di tutto” ha gridato mio padre, “non ti permettere
mai più a origliare i discorsi altrui! Secondo, non
m’importa niente di come la pensi tu!”
“Cygnus, aspetta, non essere precipitoso”
è intervenuta mia madre, che momentaneamente è
apparsa più accondiscendente, e si è rivolta a me
con un finto tono comprensivo. “Andromeda, non è
detto che tu debba sposarlo. Prima di tutto hai appena finito il quinto
anno, e prima della fine della scuola non se ne parla. Ma nel caso tu
avessi già deciso di scegliere un altro ragazzo, non saremo
certo noi a impedirtelo. Allora, dimmi pure, c’è
qualcuno che preferisci a Rabastan Lestrange?”
Avrei mai potuto
dire la verità?
“Allora
non c’è nessuno per ora” ha concluso mio
padre irritato. “Finché non si
presenterà qualcuno a chiedere la tua mano, sarai promessa a
Rabastan. Il discorso è chiuso”.
Ora capisci
perché dico sempre che la sorte ce l’ha con me?
Non so nemmeno se raccontarlo a Ted o tenerglielo nascosto. Temo che
decida di lasciar perdere, ma io sono disposta fare qualsiasi cosa per
lui, anche mandare a monte un improbabile matrimonio con
quell’idiota.
*Angolo autrice*
Salve a tutti! Poco
fa ero seduta a pochi metri dal computer e mi dicevo: "Dai, adesso
studia, aggiornerai domani...vabbè, anche stasera si
può fare...magari anche a pomeriggio...adesso? No, ora
studio........................"
Ed eccomi qui con
un nuovo capitolo! Non riesco a resistere a certe tentazioni! Per
esempio potete mettermi davanti una montagna d'oro e dirmi di prenderlo
e lo lascerei dove sta. Ma mettetemi davanti un computer con la
connessione a internet e a EFP e non resisterò neanche un
secondo!!! XD
Un grazie a Bex Vampire e a
Pan_Tere94 e alle 32 persone che hanno aggiunto la storia ai preferiti!
Mi commuovete!
Ora
cercherò di tornare a studiare...sigh, sob...
A presto!
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Capitolo 32 *** Non ci lasceremo mai ***
Non
ci lasceremo mai
6 settembre 1969
Caro diario,
ieri non ho scritto nulla perché sono tornata troppo tardi,
ed ero decisamente stanca quando sono tornata nel dormitorio.
Tanto per cambiare, ieri sera dovevo fare la ronda per i corridoi del
castello. È una cosa che mi annoia da morire, sia
perché sono sempre stanca, sia perché ogni volta
devo sopportare Lucius che non fa altro che prendere in giro i miei
amici.
“Ma
come fai ad essere amica della Prewett? Va bene, forse lei potrebbe
anche andare” mi ha detto ieri, “ma quel matto di
Weasley andrebbe ricoverato al San Mungo!”
“Senti, Lucius. Primo, lui e Molly stanno insieme, quindi non
posso evitarlo. Secondo: non m’interessa quello che pensi tu.
Sarà anche un tipo strano ma è
simpatico”.
“E che mi dici di Tonks? Almeno Prewett e Weasley sono
Purosangue (in teoria), ma quello è uno sporco nato
Babb…”
“Ripetilo un’altra volta e te ne farò
pentire, mi hai capito? Forse è meglio che ci separiamo.
Odio fare la ronda insieme a te!”
“Come vuoi…”
E
così mi sono allontanata. Era ormai finito da un
po’ l’orario in cui gli studenti comuni possono
andare ancora in giro per la scuola, quando mi è sembrato di
vedere qualcuno aggirarsi con fare sospetto.
Temendo che si trattasse di uno studente con cattive intenzioni, mi
sono preparata a subire un eventuale attacco, ma quando l’ho
raggiunto, ho scoperto che non altri che Ted.
“Che
cosa ci fai qui a quest’ora? Vuoi essere pestato
un’altra volta? Devo togliere dei punti a
Tassorosso?”
“Veramente volevo darti questi” mi ha detto lui,
porgendomi un mazzo di fiori, “solo che la professoressa
Sprite mi ha fatto aspettare un bel po’ prima di coglierli, e
così ho fatto tardi”.
“Ma non dovevi!” ho esclamato, prendendoli in mano.
Erano veramente belli (infatti me li sono messi proprio ora in un vaso
vicino al comodino). “Grazie, Ted…Ma come hai
fatto a convincere la Sprite? Sono rari…”
“Bè, proprio perché sono rari, te li ho
voluti regalare. Anche sei una rarità ed io sono stato
davvero fortunato a trovarti”.
Quant’è
dolce. Riesce sempre a dirmi delle cose stupende con la massima
semplicità. Non potrò mai capire come fa.
“Ti va
di fare una passeggiata?” mi ha chiesto.
Lo so, penserai
che sia un pessimo Prefetto, ma in fondo cosa doveva succedere quella
sera? Così ho accettato e siamo usciti dal castello.
Nel cortile si sentiva solo il gorgogliare di una fontana. Abbiamo
attraversato il parco, diretti verso il lago. È stato
davvero emozionante: nel cielo non si vedeva nemmeno una nuvola e mi
sono sentita squagliare mentre guardavo le stelle. Abbiamo fatto un
giro intorno al lago. La luna era bassa e si specchiava sulle acque
lisce e fredde. Mi sono fatta sfuggire un sospiro ammirato.
“Lo
sapevo che ti sarebbe piaciuto” ha detto Ted.
“Certo che mi piace. E con te è mille volte
meglio”.
Dopo un
po’ abbiamo raggiunto un’insenatura del lago che
forma una piccola spiaggetta e ci siamo seduti sulla riva, con le
spalle appoggiate a un grande albero. La sabbia era gelida ma quasi non
me ne sono accorta.
“Hai
visto che sono riuscito a prendere Oltre Ogni Previsione
all’ultimo compito di Pozioni?” ha detto Ted
allegro. “Forse ho ancora qualche speranza di poter fare il
Guaritore”
“Ma certo che le hai. Sei bravo e soprattutto ti piace
occuparti della gente in difficoltà. Piacerebbe anche a me
fare la Guaritrice, ma tanto non devo crearmi troppi problemi,
giacché non è previsto che io lavori”.
“In che senso?” ha chiesto Ted, mentre mi
appoggiavo alla sua spalla e lui passava un braccio intorno alle mie.
“Nel senso che nella famiglia Black le donne devono solo
sposarsi e farsi mantenere dai propri mariti. Ti ho detto di Bellatrix,
no? L’hanno fatta sposare con uno di cui non le importa
nulla…”
In quel momento
mi sono resa conto di aver parlato troppo.
“Quindi
anche tu dovrai fare la stessa cosa, vero?”
Non ho risposto,
ma lui ha insistito.
“Andromeda,
scommetto che i tuoi genitori già hanno una mezza idea su
chi sarà tuo marito, e vogliono che ti sposi non appena
finirai la scuola”.
“Non… io… bè, può
darsi, ma io non voglio” ho detto, inizialmente in imbarazzo,
poi più sicura. “Non possono farmi
questo”.
“Se fossi un’altra persona, ti direi che
è presto per pensarci, ma si tratta solo di due anni.
Possiamo stare insieme solo per altri due anni, giusto? Poi dovremo
lasciarci”.
“Oh, Ted, smettila! Non è detto, in due anni
succedono molte cose. E poi non voglio parlare di cose tristi
adesso!”
“Ma è la realtà. Non posso pensare che
presto sarai sposata con qualche carogna…”
“Ti ho già detto che non sarà
così. Non preoccuparti. I miei mi danno retta, non sono
proprio dei dittatori su queste cose, sempre se si parla di Purosangue.
Il tuo caso sarebbe diverso…”
“Perché, vorresti sposarmi?”
Presa alla
sprovvista, mi sono sentita arrossire.
“Non
ho detto questo… io… ma come ti viene in
mente?”
“Era per curiosità. Evidentemente ho capito
male”.
Per un
po’ non ci siamo più detti niente, ma dentro di me
ho pensato parecchio ai nostri ultimi scambi di parole. Non avevo mai
riflettuto su questa possibilità, tanto è remota
e utopistica. Lui invece deve averci pensato sicuramente di
più di me. Per un momento mi sono fermata a immaginare come
potrebbe essere la mia vita se decidessi di lasciare la mia famiglia e
scappare via con lui. Che cavolata. Non mi ci vedo proprio a fare una
cosa del genere. Non voglio che di me rimanga solo un buco
bruciacchiato sull’arazzo di famiglia.
Credo che mi dovrò godere questi ultimi due anni di pace, e
poi… e poi mi rassegnerò.
In quel momento, distogliendomi da quegli orrendi pensieri, ho sentito
il battito del suo cuore contro la mia guancia. Per me è
stata come una scoperta. Non so il motivo, ma sentire i suoi battiti
accelerati mi ha provocato un’emozione incredibile.
Sono rimasta
parecchio tempo in silenzio assoluto, continuando ad ascoltare i suoi
battiti, come se il solo scopo della mia vita fosse di seguire il loro
ritmo, che andava di pari passo con il mio.
Ero così assorta che dopo un po’ Ted mi ha chiesto:
“Sei ancora sveglia?”
“Sì, e ti voglio dire una cosa” ho
risposto io, rimettendomi a sedere e guardandolo dritto negli occhi.
“Non m’importa cosa vuole la mia famiglia. Io non
ti lascerò mai…”
“Non fare promesse che non puoi
mantenere…” ha cominciato lui, ma si è
zittito subito.
“Dico sul serio. Per te sono disposta a rinunciare a tutto.
Sei troppo importante. Voglio stare con te per sempre”.
“Anch’io…” mi ha risposto,
dopo di che mi ha baciata con più trasporto del solito.
Se ci penso, ho
ancora le palpitazioni. Quando sto con lui, dimentico ogni paura e mi
sento pronta ad affrontare qualsiasi cosa con un coraggio che non ho
mai creduto di avere.
Quando ci siamo rialzati per tornare nelle rispettive sale comuni, ci
siamo lasciati alle spalle la scritta che avevo appena tracciato con un
rametto sulla sabbia bagnata: ‘T&A per
sempre’.
*Angolo autrice*
Capitoletto romantico tutto per voi (però avvertitemi se
comincio a scrivere come Moccia, così m iritiro in tempo!
XD). Vorrei ringraziarvi tutti per le 65 recensioni (lo so che a molti
di voi sembreranno una bazzecola, ma per me è un vero
successone!).
flyily (non hai
detto cose ovvie, mi hanno fatto molto piacere! grazie se hai deciso di
recensire, lo so, anche io spesso sono pigra!)
_bambolina_ (bellatrix la rivedremo sicuramente, magari non subito, ma
tra qualche capitolo...spero che questo ti sia piaciuto, vedrai che
andromeda dimostrerà di essere più che
determinata! e sì, regulus ha un fascino
incredibile...quant'era coraggioso, poverino! sigh...)
Pan_Tere94 (no, bellatrix ha la testa più dura del granito!)
quigon89 (in effetti ho trascurato un po' narcissa, soprattutto
perchè è ancora una ragazzina molto viziata, ma
dal prossimo capitolo comparirà già di
più...per non parlare di quello dopo ancora
che...bè, non anticipo nulla! narcissa secondo me
maturerà piuttosto tardi, ma alla fine diventerà
una grande donna!)
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Capitolo 33 *** Prospettive di guerra ***
Prospettive
di guerra
28 febbraio 1970
Caro diario,
proprio stamattina, leggendo La Gazzetta del Profeta, ho saputo che il
mago oscuro di cui ti avevo parlato un po’ di tempo fa,
è tornato qui in Inghilterra, dopo aver viaggiato per il
mondo, ed è alla ricerca di seguaci.
Sul giornale era scritto che nell’ultima settimana si sono
verificate strane morti di Babbani e incidenti dalle circostanze
misteriose.
A quanto ho capito, questo vigliacco che si fa chiamare Oscuro Signore
si diverte ad uccidere i Babbani innocenti, ma non solo. Si vocifera
che abbia assassinato un Magonò e che voglia fare sparire
dalla faccia della terra ogni mago che non abbia sangue puro.
È davvero spaventoso pensare che la maggior parte della
popolazione magica rischi di soccombere. Spero che gli Auror riescano a
fermarlo in tempo, anche se, a quanto ho sentito, molti sono
dell’idea che questo mago sia quasi immortale.
Oggi pomeriggio
ho mandato un gufo a Bellatrix, sia per avere sue notizie (non la sento
da quasi un mese) sia per dissuaderla dall’intento di seguire
questo criminale. Non voglio che mia sorella diventi
un’assassina ma scommetto che, come al solito, le mie parole
le entreranno da un orecchio e le usciranno dall’altro.
Tuttavia sono in pochi a pensarla come me. La maggior parte dei miei
compagni di Serpeverde sembra entusiasta di questo personaggio.
“Mio
fratello mi ha detto che conosce praticamente ogni segreto delle Arti
Oscure. Lui è già diventato suo seguace e presto
lo sarò anch’io” mi ha rivelato Alecto
Carrow, una ragazza davvero orribile e talmente stupida da aver
ripetuto il settimo anno per ben tre volte.
“Non mi sembra una cosa di cui vantarsi” ho
risposto io.
“Vuoi scherzare? Le Arti Oscure sono il massimo” ha
replicato Rabastan, che ultimamente mi sta più incollato del
solito. Forse crede di avere qualche possibilità con me, ora
che i nostri genitori sono propensi alla nostra
unione…povero illuso. “Mica come quelle cavolate
di Difesa che fanno fare a noi”.
“Vedi, Rabastan” ho detto, gelida.
“Questo è uno dei tanti motivi per cui io e te non
potremmo mai andare d’accordo”.
Deve esserci
rimasto molto male, e me ne sono andata soddisfatta. Tanto è
inutile cercare di convincere la gente. Il brutto è che ora
ci si è messa anche Narcissa.
“Lucius
mi ha detto che Tu-Sai-Chi è una persona
eccezionale” mi ha detto poco fa.
“Non vorrai diventare anche tu una sua seguace? A quattordici
anni non puoi capire certe cose. Sei troppo piccola, e ti renderai
presto conto che sarebbe un grosso errore”.
“Ma infatti io non voglio seguirlo. Non mi ci vedo
proprio” ha replicato lei.
In effetti
Narcissa sembra più che altro una graziosa bambola di
porcellana a grandezza naturale: troppo fragile e sofisticata per fare
l’assassina.
“Però
Lucius ha detto che quando finirà Hogwarts forse
deciderà di seguirlo, anche se ancora non è
convinto…”
“Si convincerà quando avrà capito cosa
gli fa più comodo” ho detto io sarcastica,
facendola irritare.
“Non parlare male di Lucius!”
“Ma sentiti, adesso per te qualunque cosa dica quel ragazzo
diventa legge. Perché non provi a pensare con la tua
testa?”
“Io lo faccio già, e non è colpa mia se
la penso allo stesso modo di Lucius. Se non andassimo
d’accordo ora non ci staremmo
frequentando…”
Non è
andata più avanti, perché si è
incantata a guardare in direzione di Lucius Malfoy con aria sognante.
“Pianeta
Terra chiama Narcissa… Narcissa, ci sei?...
L’abbiamo persa…”
“E smettila! Senti, lui ti parla di me, vero? Durante le
ronde?”
“Ehm…in realtà non facciamo la ronda
insieme. Ci separiamo per…controllare
meglio…”
Anche se avrei
dovuto aggiungere che preferivo rimanere sola per poter fantasticare su
tutti i momenti trascorsi con Ted in santa pace.
Narcissa ha sbuffato.
“Che
t’importa di controllare i corridoi! La prossima volta
chiedigli cosa pensa di me…non esplicitamente, è
chiaro. Cerca di far cadere il discorso su di me!”
“Come vuoi…”
“E comunque, se proprio vuoi un consiglio spassionato,
dovresti impegnarti anche tu a trovare un ragazzo. Di questo passo
dovrai veramente accontentarti di Rabastan Lestrange” mi ha
detto Narcissa.
“Non tocchiamo quest’argomento, va bene?”
“Guarda che lo dico per te. Lo so che non lo vuoi, quindi
devi trovarti qualcuno… a meno che tu non l’abbia
già trovato e non voglia dirmi chi
è…”
Per
l’ansia sono quasi scattata in piedi.
“Non
è vero! Ma come ti vengono certe idee?”
“Calmati. Però tutta quest’agitazione
che dimostri mi comincia a far sospettare…”
“Non devi sospettare nulla. Io…io mi sono agitata
solo perché... Bè, non hai nessun motivo di
dubitare di me, comunque”.
“D’accordo. Però ne
riparleremo”.
Dimmi tu, caro
diario, se devo vivere nel terrore che qualcuno mi scopra. Che cosa
farei se succedesse? Credi che avrei il coraggio di difendere i miei
sentimenti? Io non penso proprio. E quello sguardo negli occhi di
Narcissa non mi è piaciuto. Sai che ti dico? Non ti
lascerò più nel baule. D’ora in poi ti
porterò sempre con me. Se qualcuno leggesse quello che ho
scritto in queste pagine sarei morta.
*Angolo autrice*
Siamo ancora negli anni '70 ma Voldemort già comincia a
rompere le scatole. Ma non è lui che m'interessa in questa
storia (lo metto solo perchè è indispensabile e
comunque sto cercando di rispettare il più possibile tutte
le date) ma al momento preferisco incentrare questa fan fiction su temi
più...soft! Per tutte quelle che volevano maggior spazio per
Narcissa (in particolare quigon89 e ovviamente NarcissaM), eccovi
accontentate. Non la trovate adorabile quando parla di Lucius? XD Che
carini! E nel prossimo capitolo sarà indubbiamente lei la
protagonista, anche se non sarà certo uno spasso, vi avverto.
Grazie per le tante recensioni!!!
_bambolina_ (hai
proprio ragione, non c'è niente di meglio di una notte al
chiaro di luna, è davvero romantica! In questo momento ho
gli occhi a forma di cuoricino! XD Visto che ti piace la luna e il mare
ho messo la foto azzeccata per lo scorso capitolo! Grazie per avermi
detto che non sono come moccia, e soprattutto per aver considerato quel
capitolo uno dei più belli: nemmeno io credevo di essere
così romantica!! baci)
Pan_Tere94
(l'idea della scritta mi è venuta per caso su facebook, dove
c'era un gruppo con una foto di una scritta sulla sabbia, e allora mi
sono detta: "Forte, lo devo assolutamente mettere nella mia ff!)
NarcissaM (come vedi
anche io sono convinta ormai che Narcissa=Naomi Watts , non
è concepibile il fatto che abbiano scelto quell'altra
attrice, mamma mia! La Watts è molto più carina e
soprattutto più giovane... Solo una cosa pretendevo da
questo film, e cioè che Narcissa fosse perfetta, e invece...
Comunque, passiamo a noi! Hai ragione, per me Andromeda è
veramente un mito, non so come definirla!)
Rose_7 (eccoti
accontentata, e grazie!)
sissy88 (non
c'è problema, è normale avere tanto da fare,
comunque i nuovi capitoli non scappano, sono qui ad aspettarti!!! Che
brava, hai passato organica, complimenti! Non si può dire lo
stesso di me...ma vabè, stendiamo un velo pietoso sui miei
esami! Anche io sarei saltata al collo di Bellatrix, ma dopo sarebbero
stati guai per la poveretta, Andromeda non può dimostrarsi
troppo attaccata a Ted, non ti pare? E per quanto riguarda
l'autocontrollo...bè, è una Black a tutti gli
effetti anche se verrà rinnegata e quindi può
contare su una buona dose di capacità di restare impassibile
nella maggior parte dei casi! Comunque, sì, non
c'è un attimo di pace e quel rompiscatole di rabastan si
accollerà sempre di più!)
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Capitolo 34 *** Come hai potuto? ***
Come
hai potuto?
8 ottobre 1970
Ore 21:00
Sono nei guai.
No, forse detto così è troppo poco. Non esistono
parole adatte a descrivere la mia situazione. O forse sì, ma
sarebbero troppo volgari.
Il mio settimo e ultimo anno a Hogwarts è cominciato da poco
ma basterebbe un niente a farlo finire prima del previsto. Basta solo
che i miei ricevano una lettera che mi accusi, e sarei rovinata.
Vuoi sapere cos’è accaduto? Sarai accontentato.
Non ti avevo forse detto che era meglio tenerti sempre al sicuro?
Sì, l’ho fatto, ma sono stata imprudente e
stupida, ed è solo colpa mia se è successo un
pandemonio.
Ieri pomeriggio
- in realtà era l’ora del tramonto, quindi la
maggior parte degli studenti doveva essere già di ritorno
nelle proprie sale di ritrovo - avevo dato appuntamento a Ted in
un’aula del quarto piano. Non era nulla di urgente, volevo
solo stare un po’ con lui perchè non avevamo avuto
occasione di parlarci in pace per tutta la giornata.
Questo è stato il mio primo errore, perché ero
talmente accecata dal capriccio di rivederlo che non ho nemmeno fatto
attenzione a stabilire un orario meno pericoloso.
Il secondo errore imperdonabile è stato quello di non
assicurarmi che nessuno mi avesse vista aggirarmi furtivamente nei
corridoi, altrimenti mi sarei accorta che qualcuno mi aveva seguita.
Terzo errore, non ho chiuso a chiave la porta dell’aula.
Devo essermi completamente rincitrullita, è solo che quando
si tratta di Ted non ragiono più. Non appena sono entrata in
quella stanza, gli sono corsa incontro.
Se penso al
fatto che qualcuno ci stava osservando mentre ci baciavamo o mentre gli
ripetevo all’infinito quello che provo per lui, mi vengono i
sudori freddi.
Eravamo lì dentro da neanche dieci minuti quando abbiamo
sentito un rumore dietro la porta, qualcosa che sembrava un singhiozzo
misto a un gemito.
Per alcuni infiniti, eterni secondi ho pensato che il mio cuore si
fosse fermato. Poi ha cominciato a battere all’impazzata,
mentre entrambi restavamo in assoluto silenzio con le orecchie tese,
nella speranza che quel rumore fosse stato solo frutto della nostra
immaginazione, un’allucinazione collettiva.
Anche se non sentivamo più nulla, ci siamo lanciati
un’occhiata spaventata e ci siamo avvicinati alla porta.
Quando Ted l’ha aperta, ho creduto di dover morire.
Narcissa ci
aveva spiati fino a pochi attimi prima, e in quel momento il suo
sguardo era un misto di stupore e ribrezzo.
Nessuno dei tre è stato in grado di parlare per parecchio
tempo. Era come se fossimo diventati delle statue di ghiaccio.
Infine sono riuscita a spiccicare parola.
“Narcissa…”
Ma lei si
è allontanata di scatto da me, guardandomi come se fossi
appestata.
“Non
ti avvicinare!” ha gridato, sconvolta.
“Ti prego...”
“Lasciami!” ha urlato di nuovo, quasi in preda
all'isteria. “Io... tu... Sei diventata pazza! Tu...
lui...!”
Stava guardando
Ted come se fosse stato un mostro. Dopo di che si è voltata
ed è scappata via.
“V-vuoi
che ti aiuto...?” ha chiesto Ted, mortificato.
“No... no, lascia perdere... devo raggiungerla...”
Senza dire
altro, l'ho lasciato davanti alla porta dell'aula e ho cominciato a
rincorrere mia sorella. Non aveva nessuna intenzione di fermarsi ma era
talmente sconvolta che ad un certo punto è inciampata nei
suoi piedi.
“Narcissa,
per favore, ascoltami...” ho detto, raggiungendola e
tendendole la mano per aiutarla ad alzarsi, ma lei l'ha respinta con
uno schiaffo.
“Non voglio sentire niente! Un nato Babbano, Andromeda! Ma
come ti è venuto in mente?”
Sono rimasta in
silenzio, mentre lei si rialzava e si aggiustava la divisa
stropicciata. Credevo di dover morire da un momento all'altro. Ero
quasi in uno stato di agonia.
Narcissa ha ricominciato a parlare, stavolta con molta più
freddezza e fissandomi con uno sguardo glaciale.
“Come
hai potuto fare una cosa del genere? Ti ha dato di volta il cervello?
Che cosa direbbero i nostri genitori?”
Inutile dire che
sono rabbrividita.
“Non
l'ho fatto apposta, Narcissa” ho risposto, cercando a mia
volta di restare calma e di non mettermi a piangere. “Non
è un dispetto...”
“Ma ti rendi conto? Se dici che non l’hai fatto per
dispetto è ancora peggio! Aveva ragione Bellatrix. Io non le
volevo credere, e invece faceva bene a sospettare di quello
sporco…!”
“Non chiamarlo così!” ho sibilato,
cominciando ad arrabbiarmi sul serio. “Vuoi raccontare tutto
ai nostri genitori? Fai pure: mi avrai sulla coscienza. Non
m’importa”.
Narcissa ha
aperto la bocca per replicare, ma non le è uscito alcun
suono. Era chiaro che non avesse la più pallida idea di come
comportarsi.
“Come
hai potuto? Non me lo sarei mai aspettato da te…”
“Te l’ho detto: non dipende dalla mia
volontà”.
“Vuoi dire che…?”
“Sono innamorata di lui, Narcissa, che a te piaccia o
no” ho ammesso.
Ma è
stato un grosso sbaglio. Alle mie parole è seguita
un’eterna pausa di silenzio, dopo di che Narcissa si
è voltata senza degnarmi di uno sguardo e ha continuato a
camminare. Quando l’ho chiamata di nuovo, mi si è
rivoltata contro come una tigre inferocita.
“Lasciami,
ti ho detto! Quello che hai fatto è una vergogna per la
nostra famiglia! Io…io non potrò più
considerarti mia sorella se continui su questa
strada…”
Non ho risposto.
“Ti
darò un’ultima possibilità, Andromeda.
O lasci quel Babbano, e questa storia rimarrà un segreto tra
me e te, oppure lo dirò a tutti”.
“Come puoi ricattarmi? Tu non capisci niente! Se Lucius fosse
un Babbano non lo degneresti di uno sguardo, vero?”
Per un attimo
lei non ha saputo cosa dire, poi si è limitata a rispondere:
“Il
problema non esiste: Lucius è un Purosangue. Quel Tonks no.
È l’ultima volta che te lo dico, Andromeda,
rifletti bene su cosa vale la pena di perdere. Tanto non te lo
farebbero mai sposare, quindi fai prima a lasciarlo adesso che quando
arriverà il tuo matrimonio. Ti do una settimana per
pensarci…”
Tu credi che
Narcissa sarebbe davvero capace di fare la spia? Io non ne ho la
più pallida idea. Ho paura come non ne ho mai avuta in vita
mia. Che cosa devo fare? Se facessi finta di niente, lei potrebbe
scrivere sul serio quella lettera ai miei, e sarei rovinata. Ma
perché devo lasciarlo? Non stiamo facendo niente di male.
Comunque è vero che i miei non lo accetterebbero mai. Potrei
chiedere a Narcissa di lasciarmi godere gli ultimi mesi di pace che mi
restano da passare con lui, ma sarebbe inutile. E poi non ho intenzione
di umiliarmi in questo modo…
Ore 23:30
Caro diario, ho
deciso. Ci ho pensato parecchio e alla fine sono giunta alla
conclusione che non lo lascerò, costi quel che costi. Non so
ancora le conseguenze cui mi porterà questa decisione;
potrebbe essere l’errore più grosso della mia
vita, ma se c’è una cosa che detesto sono i
ricatti e non ho intenzione di cedere. Al momento non sono lucida,
potrei cambiare idea in seguito, ma per ora non lascerò Ted
neanche sotto tortura.
Ci mancano pochi mesi, prima dell’estate, prima della fine di
tutto, e voglio trascorrerli con lui, a costo di non tornare a casa per
Natale, anche a costo di far scoprire tutto alla mia famiglia. A questo
punto non ho più nulla da perdere, giusto?
*Angolo
autrice*
Buongiorno a tutti! Eccomi di ritorno con un altro
capitolo...Preoccupati? Bè prima o poi Dromeda e Ted
dovevano essere scoperti, vedrete nel prossimo capitolo se Narcissa
deciderà di fare o no la brava! Grazie per le recensioni di:
Pan_Tere94
(speriamo almeno che l'attrice che interpreta Narcissa sia brava, se no
uccido qualcuno! XD)
Rose07
(l'attrice che ho scelto si chiama Emmy Rossum, è comparsa
nel Fantasma dell'Opera e in The Day After Tomorrow, ma questo l'ho
scoperto dopo. Volevo trovare una che si avvicinasse alla mia idea di
Andromeda senza avere una faccia troppo conosciuta, altrimenti non me
la sarei immaginata affatto così! E l'ho trovata per caso in
una disperata ricerca su Google! Le immagini le metto su Photobucket,
che è un sito molto semplice da usare. Il link è
http://photobucket.com/)
sissy88
(l'impressione che hai avuto non sbagliava, sta proprio succedendo di
tutto! Grazie per l'incoraggiamento, ora forse ho trovato la mia strada
per l'università, e pazienza se perdo un anno... Come
direbbe anche Andromeda, ci sono cose più importanti nelle
vita!)
BexVampire
(in effetti Teddy sta leggendo da un bel po', ma comunque i capitoli
sono corti, e se io mi sono ritrovata ad aver letto due terzi di
Breaking Dawn in un giorno intero, può farcela
tranquillamente anche lui a leggere il diario di sua nonna...anche se
passerà la notte in bianco, ma del resto, se una cosa
interessa, interessa!)
quigon89 (di
spoiler non ce ne saranno tanti, a parte che nell'ultimo capitolo, ma
in fondo sono cose che già si sanno, purtroppo...Anche a me
piacciono le atmosfere di guerra in effetti, e i miei protagonisti non
riescono mai a stare in pace per un bel po', se no che gusto
c'è?!)
Prometto di aggiornare il prima possibile! Ciao ciao
|
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Capitolo 35 *** Solo pochi mesi ***
Solo
pochi mesi
14 ottobre 1970
Caro diario,
tu non ci crederai, ma Narcissa ancora non ha mandato quella lettera.
Quando le ho detto che non avrei mai lasciato Ted, almeno fino a che
non fosse terminato l’anno scolastico, ha cominciato a
picchiare i pugni sul tavolino della sala comune e rivolgermi una marea
di minacce, che tuttavia non si sono ancora concretizzate.
Evidentemente non le va per niente di fare la spia e sperava che io
cedessi al ricatto. Ora si ritrova in una condizione che non si sarebbe
mai aspettata.
“Guarda
che non sto scherzando!” ha sibilato, furiosa.
“Prova soltanto a rimanere con quel Babbano un giorno di
più e te ne farò pentire”.
“Sto aspettando. Che cosa ti prende? Non ti va di fare la
spia?”
“Non è per questo! È che non
è una cosa facile. Lo sai quali sono le conseguenze!
Tu…è possibile che non riesca a capire?”
“Cissy, so perfettamente cosa mi aspetterebbe se la nostra
famiglia lo venisse a sapere, non sono stupida. Sappi solo che comunque
vada, sia io che Ted sappiamo che prima o poi dovremo lasciarci. Solo,
vorremmo che questo accadesse il più tardi
possibile…”
“E quando sarebbe?” mi ha chiesto lei, per niente
commossa.
“Alla fine dell’anno scolastico. Tanto sappiamo
entrambi che quest’estate sarò costretta a sposare
Rabastan…”
“Se ti fossi impegnata per trovartene un altro, intendo uno
giusto, nessuno ti costringerebbe a sposare
quell’idiota!”
“Può darsi che tu abbia ragione, ma io voglio solo
Ted, non vedo nessun altro”.
Narcissa ha
scosso la testa con aria esasperata.
“Hai
intenzione di vederti con lui anche quando sarai sposata? Sappi che a
quel punto non ti darò possibilità di riflettere,
perché parlerò…”
“Grazie tante, ma mi credi capace di una cosa del
genere?” ho risposto io freddamente. “Sarebbe il
massimo, per me, continuare a vederlo dopo il matrimonio, ma non per
lui. Lo conosco, sarebbe capace di rinunciare a rifarsi una vita pur di
stare con me… No, non lo vorrei più vedere.
Preferisco che mi dimentichi e alla fine si sposi con una donna che
sappia renderlo più felice di quanto possa mai fare io,
invece di essere costretto a dividermi con Rabastan. E poi ho una
coscienza, sai”.
In quel momento
non sapevo perché stavo rivelando tutto quello che pensavo a
Narcissa. Non ero nemmeno sicura che mi capisse. Forse
perché ormai sapeva tutto, e non mi sembrava più
necessario nascondere i miei sentimenti.
Tuttavia lei non aveva un’aria comprensiva, anzi, inorridiva
ogni istante di più.
Irritata per il suo atteggiamento insensibile, ho sbottato:
“Senti, Narcissa, fai come ti pare. Scrivi pure quella
lettera, se ne hai il coraggio. Sono stufa di parlare con te, ed
è un’ora e mezza che sto cercando di convincerti
di non so nemmeno io cosa. Tanto è inutile, non capirai mai
come mi sento in questo momento. Non m’importa se mi
odieranno tutti, tanto non ho niente da perdere, a questo punto.
Allora? Cosa stai aspettando?”
Narcissa non si
è mossa da dove si trovava. Si stava mordendo le labbra con
nervosismo, chiaramente indecisa su quale decisione prendere. Infine mi
ha detto:
“Andromeda,
mi prometti che quando quest’anno sarà finito, lo
mollerai senza ripensamenti?”
“Sì, ma solo se tu mi prometti che manterrai il
segreto, altrimenti potrei prendere provvedimenti…
spiacevoli…”
Ovviamente, se
fossi rinnegata, non sarei più una Black, e allora potrei
restare con Ted. Quasi quasi mi verrebbe di autodenunciarmi apposta. Ma
non ne avrò mai il coraggio, lo so.
“E va
bene” ha concluso Narcissa. “Io farò
finta che non sia successo niente, almeno fino a giugno. Ti restano
pochi mesi, Andromeda. Non farmi pentire di averti dato questa
possibilità…”
Ero al colmo
della felicità (per quanto potessi essere felice al pensiero
di dover lasciare Ted nel giro di poco tempo) e l’ho
ringraziata con tutto il cuore, anche se lei sembrava già
pentita della sua decisione.
Mi restano pochi mesi, esattamente otto. E devono essere i
più belli della mia vita, perché in futuro
costituiranno l’unico pensiero che potrà
permettermi di andare avanti.
*Angolo autrice*
Siete contenti
che Narcissa abbia ceduto? Non so se ve l'aspettavate, ma io credo che
lei sappia cosa significhi innamorarsi e abbia deciso di dare una
possibilità alla sorella, anche se naturalmente non vede
l'ora che Andromeda e Ted si lascino, per evitare guai. Non so come
rigraziarvi delle recensioni, mi sento davvero commossa! 36 persone
hanno aggiunto la storia ai preferiti, grazie! Il prossimo capitolo
sarà veramente strappalacrime, non perdetevelo!
Pan_Tere94 (sei
accontentata, Narcissa in fondo non è come Bellatrix...se
fosse stata lei a scoprirli sarebbero stati dolori...)
quigon89
(grazie per i complimenti! Purtroppo, mi dispiace deluderti, ma avevo
intenzione di finire questa storia con il matrimonio di Andromeda e il
suo ingresso nella famiglia Tonks. Lo so, per un po' ho pensato anche
io di poter continuare fino ai Doni della Morte, ma poi mi sono resa
conto che non avrebbe funzionato. Sento che diventerebbe una cosa un
po' forzata, non so se riesco a spiegarmi.)
_bambolina_
(anche io odio i ricatti, preferisco affrontare ciò che mi
si minaccia piuttosto che cedere al ricatto! Sono contenta che hai
messo l'immagine della luna come sfondo! Se ti è venuta
sfocata, ce l'ho una di formato più grande -questa l'ho
dovuta rimpicciolire perchè se no sarebbe stata troppo
pesante per il sito!- Se la vuoi dimmelo, così te la mando
via email!)
Bex Vampire
(sì sì, anche io amo Twilight, anche se non sono
una fan sfegatata come molte altre! Più che altro fino a
poco tempo fa non sospettavo nemmeno dell'esistenza di Twilight,
finchè non è cominciata a girare la
pubblicità del film. Allora per curiosità mi sono
informata sulla trama e mi è piaciuta, e ho deciso di
comprare i libri...ovviamente non ho visto il film prima di aver
terminato di leggere almeno New Moon! Infatti i libri sono molto
meglio!)
NarcissaM
(ok, allora mi metto l'anima in pace! Odierei subire i plagi,
figuriamoci farne agli altri, soprattutto se scrivono bene come te! Eh,
sì, quella di Andromeda è stata davvero una bella
domanda, Narcissa è rimasta un po' spiazzata! Spero che la
decisione dalla tua eroina ti abbia soddisfatta!)
MEISSA_S
(grazie mille per aver recensito il capitolo del matrimonio di
Bellatrix, anche a me ha fatto molta pena mentre lo scrivevo. In fondo,
adoro la famiglia Black e non posso fare a meno di rendere sempre
più umani tutti i suoi membri. Insomma, Bellatrix non
sarà sempre stata così suonata come ai tempi di
Harry!)
sissy88
(complimenti per la rima! Sì, Andromeda è stata
proprio coraggiosa, infatti sono convinta che se non avesse temuto le
conseguenze durante lo Smnistamento, avrebbe avuto buone
probabilità di finire a Grifondoro proprio come Sirius!)
ATTENZIONE!!!!
Purtroppo, devo
annunciarvi che la storia si sta avviando alla conclusione. Prevedo di
scrivere ancora sette o otto capitoli circa! Come ho già
detto a quigon89, ho intenzione di finire con il matrimonio di Ted e
Andromeda (e ovviamente poi ci sarà l'ultimo capitolo con
Teddy). So che alcuni di voi vorrebbero che continuassi fino all'epoca
dei Doni della Morte, ma diventerebbe una cosa troppo forzata.
Ciò non toglie che ho sempre intenzione di raccontare anche
il resto della vita della mia beniamina, però in un'altra
storia, anche perchè temo che la tecnica del diario e del
racconto in prima persona non sarebbero più tanto adatti,
nel senso che, al posto di Andromeda, io non avrei tanta voglia di
descrivere sul diario la morte di mia figlia, eccetera. Per questo dico
che verrebbe troppo forzato e irrealistico. Fatemi sapere i vostri
pareri e, mi raccomando, non lanciatemi la Maledizione Cruciatus per
questo! XD
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Capitolo 36 *** Addio ***
Addio
25 giugno 1971
Caro diario,
ti ho abbandonato per mesi interi, ma credimi: non avevo la
più pallida idea di cosa scrivere.
È proprio vero che quando si vorrebbe che i giorni
passassero lenti, il tempo invece scorre alla velocità della
luce, come se lo facesse per dispetto.
In quest’ultimo periodo mi sono dedicata completamente a Ted,
rischiando tra l’altro di venire bocciata a quasi tutti i
miei M.A.G.O., ma tanto non mi serviranno, e ho tralasciato anche il
mio diario.
Non credevo che questo momento sarebbe arrivato così presto.
Quando stamattina mi sono svegliata, per un attimo ho pensato e sperato
di aver avuto solo un brutto incubo, e invece mi sono ritrovata nella
mia stanza a casa Black.
Proprio ieri è finita la scuola e l’Espresso per
Hogwarts ci ha riportati a Londra per l’ultima volta: non era
mai arrivato a destinazione così in anticipo.
“Datti
una mossa” è stato l’unico commento di
Narcissa, prima di lasciarmi da sola nello scompartimento che avevamo
occupato.
“Dì agli altri che sto in bagno” mi sono
raccomandata.
“Certo, certo…”
Il treno non ci
ha messo molto a svuotarsi. Quando oramai eravamo rimasti solo io e
Ted, lui è entrato nel mio scompartimento, chiudendosi la
porta alle spalle con più scrupolo di quanto ce ne fosse
bisogno. Era chiaro che volesse rimandare il più possibile,
anche di un solo secondo, il momento dell’addio.
Non ci siamo detti quasi nulla: le parole in quel caso valevano ben
poco.
“Ted”
ho detto, dopo che eravamo rimasti alcuni minuti abbracciati in
religioso silenzio, “mi dispiace tanto, ma cerca di
dimenticarmi. Trovati un’altra ragazza,
l’importante è che tu sia felice”.
“Come potrei trovarne una migliore di te, anche se
volessi?” ha risposto lui cupo. “Posso essere
felice solo con te…”
“Oh, per favore, non sto scherzando! Se saprò che
ti sei sposato con un’altra sarò contenta per te.
Non potrei sopportare l’idea di saperti disperato per tutto
il resto della vita”.
“Non pensare a me. Piuttosto, mi viene voglia di fare a pezzi
qualcosa al pensiero che qualcun altro possa solo sfiorarti, immagina
tutto il resto che dovrai fare da sposata…”
“Zitto, per carità, non voglio pensarci! Non dire
più niente, è inutile…”
La voce mi si
è spezzata e non sono riuscita a trattenermi dallo scoppiare
a piangere. Anche i suoi occhi si sono gonfiati, ma mi ha abbracciata
stretta per impedirmi di vedere le sue lacrime.
“Io
non mi darò per vinto” ha detto infine.
“Te lo prometto, Andromeda. Un giorno riuscirò a
riscattarti, fosse anche tra cinquant’anni, non importa
quando. Prima o poi tornerai con me. Noi ci apparterremo
sempre”.
Sono stata
letteralmente investita dall’emozione suscitata dalle sue
parole e devo aver pianto tutte le mie lacrime sulla sua spalla,
perché alla fine era diventata zuppa.
Il nostro ultimo bacio è stato mille volte più
inebriante del primo e nessuno di noi due ne era mai sazio. Era come
se, dopo otto mesi di corsa forsennata, il tempo si fosse fermato a
riposare. Tuttavia presto il pensiero della mia famiglia che mi
aspettava al binario ha preso il sopravvento.
“D-devo
andare…” ho singhiozzato.
“Sì…sì,
giusto…”
Ted si
è staccato da me, ma io non mi sono mossa e sono tornata tra
le sue braccia. Non volevo lasciarlo…
“Se
vengono a cercarti e ti vedono con me sarà stato tutto
inutile. Tanto vale che vai dai tuoi e mi
presenti…”
“Va bene…hai ragione…”
Ho preso il
baule e mi sono diretta alla porta dello scompartimento fissando lo
sguardo per terra: così sarebbe stato più facile.
Tuttavia non potevo uscire senza guardarlo per l’ultima volta.
“Addio,
Ted” ho pigolato, come se mi mancasse la voce.
“Arrivederci, Andromeda” ha risposto lui.
Ma non credo che
ci incontreremo di nuovo.
Quando sono scesa dal treno, non ho fatto nulla per nascondere le
lacrime che mi scendevano ancora copiose e mi rigavano il viso.
“Andromeda,
finalmente ti fai viva! Che fine avevi fatto… Che ti
è successo?!” ha chiesto mia madre, vedendomi in
quello stato.
Narcissa ha
voltato lo sguardo dalla parte opposta, nel timore che qualcuno
leggesse la verità nella sua espressione.
“Non
dirmi che piangi per la fine della tua carriera a Hogwarts?”
è intervenuto mio padre. “Insomma, ci siamo
passati tutti. È un giorno triste, ma non è mica
la fine del mondo”.
“No…infatti…” sono riuscita a
rispondere, non so neanche come.
Ora mi trovo a
casa mia. Da oggi dovrò abituarmi all’idea di
cambiare vita, casa e famiglia… un vero orrore.
Eppure ho scoperto che pensare a Ted non mi getta nella disperazione
più nera, come avevo temuto, ma riesce a darmi un motivo per
andare avanti senza abbattermi e perdere la speranza. In fondo
è come ha detto lui: prima o poi torneremo insieme, fosse
anche tra cent’anni.
Forse qualcuno un giorno scriverà la nostra storia,
ispirandosi a quei classici romanzi strappalacrime in cui i due
innamorati riescono a ritrovarsi dopo la morte e rimangono insieme per
l’eternità. Spero di non dover attendere
così a lungo, però.
*Angolo
autrice*
Non ci crederete ma mi sto innamorando di Ted! XD A parte gli scherzi,
ho appena finito di leggere Cime Tempestose quindi sono in vena di
romanticismo estremo, più del solito! XD Grazie per le
recensioni di:
Pan_Tere94
(grazie per aver capito, sì, diventerebbe troppo
forzato...ma ancora mancano sette otto capitoli, non disperare!)
ShArY90
(grazie per la critica, non me la prendo mica! XD comunque ho voluto
rallentare un po' le cose perchè Andromeda ancora
è molto indecisa, ma presto capirà che sta
facendo un errore e rimedierà, non preoccuparti! ma nooo,
come fai a non sopportare narcissa?!!! quella donna è un
mito, senza di lei harry sarebbe morto e sepolto a quest'ora, e
voldemort avrebbe vinto...brrr non farmici pensare!)
quigon89
(innanzi tutto, non ti offendere, ma ho capito solo adesso che sei un
ragazzo, quindi se nelle precedenti risposte ti ho parlato al
femminile, ti prego di perdonarmi, sono un po' ritardata! XD
c'è anche il fatto che su questo sito la popolazione
femminile è la maggioranza! scusami ancora! per quanto
riguarda la tua recensione, fino a pochi giorni fa ero indecisa ma ora
ho capito che è meglio finire qua questa storia e poi farne
un'altra con il seguito, in terza persona naturalmente, anche
perchè vorrei seguire anche un po' di più ted e
la sua figliola!)
clod88
(grazie per la recensione! in questo periodo sono un po' giù
quindi le storie tristi mi ispirano particolarmente, però
questa ce l'avrà sì il lieto fine! non so te, ma
io adoro la famiglia black in tutte le sue forme e sfaccettature, mi ha
sempre affascinata da quando ho letto il quinto libro e il capitolo sul
famoso arazzo con l'albero genealogico! le immagini le carico sul sito
photobucket e poi uso il codice html che compare una volta caricata una
delle foto!)
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Capitolo 37 *** La scelta di Sirius ***
La
scelta di Sirius
30 luglio 1971
Caro diario,
la settimana scorsa mi sono ufficialmente fidanzata con Rabastan. Il
matrimonio è stato fissato per fine settembre, come ho
voluto io, nella vana speranza di rimandare il più possibile
il triste evento.
Mi sento una vera vigliacca, lo sai?
In questo periodo è come se il mondo mi fosse crollato
addosso, e, riflettendoci, in effetti è così.
Non ho più voglia di mangiare né di bere, e
soffro di un’insonnia tremenda. Forse il mio organismo sta
cercando di autodistruggersi, con l’intento di trasformarmi
in una morta vivente, cosicché magari Rabastan inizi a
trovarmi orrenda e decidesse di annullare il matrimonio.
Ecco, come al solito sto cominciando a vagare con la fantasia, e a
fuggire la realtà, che mi spaventa da morire. Ti
dirò cos’è che mi ha fatto capire di
essere un’insulsa vigliacca senza un minimo di amor proprio.
No, non sto esagerando, lo penso davvero.
Devi sapere che
quest’anno Sirius comincerà a frequentare il suo
primo anno a Hogwarts. Fin qui niente di strano, se non fosse per il
fatto che questa mattina mi ha chiamata in disparte e mi ha chiesto:
“Andromeda, devo chiederti una cosa importante”.
Aveva un’aria decisamente sospetta. “Che tu sappia,
quando gli studenti del primo anno vengono Smistati, la scelta della
Casa dipende da loro o no?”
Mi sembrava di
essere tornata all’epoca in cui avevo undici anni, e mi
creavo un sacco di problemi sulla scelta della Casa.
“No,
siamo noi a decidere in quale Casa andare, Sirius. Il Cappello Parlante
sceglie in base alle nostre qualità, ma alla fine siamo noi
a confermare la sua decisione”.
Il volto di
Sirius si è illuminato di un sorriso furbetto.
“Ma
allora è fatta!” ha esclamato, entusiasta.
“Andromeda, devo confessarti una cosa. Tu sei sempre stata la
mia cugina preferita, e so che sarai l’unica a
capirmi”.
“Di cosa si tratta?” ho chiesto.
“Ho deciso” ha annunciato solennemente lui,
“che voglio andare a Grifondoro!”
Per un momento
sono rimasta totalmente spiazzata dalla sua rivelazione. Un Black a
Grifondoro: se succedesse, entrerebbe negli annali!
“Dici
sul serio?”
“Ma certo! Insomma, guardami, ti sembro uno che
può stare a Serpeverde? Piuttosto li picchio tutti. No, no,
la mia Casa è Grifondoro, me lo sento. È la
migliore delle quattro, te lo dico io”.
“Ma… non credi che gli zii ci rimarranno male? Lo
sai come sono fatti…sono quasi peggio dei miei
genitori…”
“E chi se ne importa! Mica devo render conto pure della Casa
in cui sarò assegnato! È un problema mio, no?
È la mia vita, mica la loro!Allora, che ne pensi?”
E mi ha guardato
con aria speranzosa.
Per qualche istante non sono riuscita a spiccicare parola. Mi sentivo
così vile se confrontata a lui!
“Penso
che tu sia molto coraggioso, e che Grifondoro non avrà mai
nessuno studente più degno di te” ho risposto
infine.
“Lo sapevo! Grazie, Dromeda, tu sì che sei una
cugina come si deve!” ha esclamato lui, felicissimo.
“Peccato che non potrò vedere la faccia dei nostri
parenti quando sapranno la bella notizia! Oh, ti prego, potresti
scattare una foto a tutti, e poi spedirmela via gufo? La
terrò sul comodino ogni volta che avrò voglia di
farmi due risate!”
“Ma certo…” ho risposto, provando una
profonda ammirazione per mio cugino.
Perché
lui sa assumersi le responsabilità delle proprie azioni, ed
io no? Quel ragazzino ha solo undici anni, ma il suo coraggio potrebbe
fare invidia a un qualunque Grifondoro. Forse anch’io dovrei
seguire il suo esempio.
Non so che pesci prendere. Hai presente quando ad un certo punto perdi
il controllo di tutto, e non sai più
cos’è giusto e cos’è
sbagliato, se hai veramente ragione o no? Ecco, mi trovo proprio in
questo stato d’animo.
Devo cancellare tutto e ricominciare da capo, per essere in grado di
capire se sto sbagliando, e soprattutto in cosa.
Io amo Ted, che è un nato Babbano. E allora?
La mia famiglia vuole che sposi un Purosangue, ma io non voglio.
Se dicessi loro di Ted, mi ucciderebbero.
Se seguo la mia famiglia, perderò Ted, se seguo lui,
perderò la mia famiglia.
Non c’è una terza alternativa: devo scegliere tra
queste due e smetterla di temporeggiare come una vigliacca.
Varrà la pena di accontentare i miei, sacrificando tutta la
mia felicità?
*Angolo
autrice*
Breve capitolo che fa da premessa al prossimo in cui
succederà un gran casino, quindi non perdetevelo! Questo lo
dedico a tutte le fan di Sirius!
Innanzi tutto, buon San Valentino, sia a chi lo festeggia, sia a chi
(come me) rimarrà a casa perchè è
sigle...Uffi...
Ringrazio le persone che hanno aggiunto la storia ai preferiti e chi ha
recensito.
Bex Vampire
(davvero ti sei sentita insieme a Ted e Andromeda? Wow, sono
contentissima! Mi dà una grande soddisfazione sentirmi dire
queste cose!)
Pan_Tere94
(mi piace scrivere le parti romantiche! E la tua ff sui pensieri di
Draco è meravigliosa! XD)
clod88 (ah,
ecco, sì in effetti certe volte i Black mi fanno venire
certi nervi! Però non riesco a non adorarli! Figurati, se ti
serve ancora una mano con le immagini chiedi pure!)
quigon89
(sì, Ted è veramente fantastico, e devo dire che
all'inizio non ero capace di immaginarmelo molto bene, ma il suo
carattere è venuto fuori automaticamente, neanche me ne sono
resa conto! Grazie per aver accenttato le mie scuse! XD)
ShArY90
(allora prova a leggere Enchanting Sinner di NarcissaM...racconta tutta
la storia di Narcissa e so che ha fatto cambiare idea sul suo conto a
un sacco di persone che la pensavano come te! XD Tranquilla, nel
prossimo capitolo Andromeda farà molto peggio di mettersi
semplicemente nei guai!)
CharmedAlis
(bentornata tra noi, carissima!!!! Come ti capisco, quando internet non
prende è una tragedia! Certo che ti perdono! La nascita di
Dora la metterò nella continuazione, ma calcola che non la
scriverò subito...al momento ho in mente un'altra ff, ma di
certo scriverò alcune parti insieme, quindi... Credo che
Narcissa sul momento non capirà affatto la scelta della
sorella, ma sono sicura che -anche se la Rowling non lo dice- dopo la
sconfitta di Voldemort si riappacificheranno perciò ce ne
vorrà di tempo!!! Allora, come ti è andata poi la
ricerca sul Quidditch? Baci)
sissy88
(anche tu innamorata di Ted, eh? Magari esistessero ragazzi come lui!
Sigh... Hai detto proprio una cosa sacrosanta: il diario è
più adatto ad una ragazza, non ad una donna adulta! Sono
contenta che tutti voi abbiate preso bene la mia decisione di finire la
storia tra poco....)
Preparatevi perchè dalla prossima volta ci sarà
molta suspence! Bye bye
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Capitolo 38 *** Confessione ***
Confessione
17 agosto 1971
Caro diario,
sono rinchiusa in camera mia e temo che vi rimarrò per
parecchio tempo, perché non mi permettono di uscire.
Nonostante tutto però mi sento più serena, come
se mi fossi tolta un peso (o forse un macigno) dallo stomaco. Ora non
mi sento più in colpa come l’ultima volta
perché finalmente ho avuto il coraggio di dire
ciò che pensavo.
Proprio così.
Questa sera,
tanto per rendere la mia azione ancora più plateale, sono
venuti a trovarci sia Bellatrix che i nostri cugini. Eravamo tutti
riuniti nella sala da pranzo, ma l’argomento dominante non
era solo quello del mio imminente matrimonio.
“Quando
sposerai Rabastan, potrai vederti sicuramente di più con
Bellatrix” mi diceva mia madre.
“Non credo” l’ha smentita Bellatrix.
“In questo periodo sono molto impegnata”.
“Intendi con… Tu-Sai-Chi?” le ha chiesto
mio padre.
L’atmosfera
si è fatta subito più cupa; io e Sirius ci siamo
scambiati un’occhiata eloquente.
“Esatto”
ha confermato lei, e i suoi occhi si sono accesi di una luce maniacale,
come sempre quando si ritrova a parlare del Signore Oscuro.
“Lui ha molta fiducia in me, e ha anche detto che mi sono
dimostrata all’altezza”.
“In che senso?”
“Ho già ucciso una decina di Babbani… e
non è stato difficile come credevo” ha sussurrato
Bellatrix.
Solo i miei
genitori e i miei zii ne sono parsi entusiasti. Narcissa non ha potuto
mascherare un’espressione sconvolta, Regulus è
rimasto a bocca aperta, con il cucchiaio a mezz’aria, e
Sirius trepidava d’indignazione, ma mai quanto me. Di colpo
mi sono resa conto di essere seduta davanti a un mostro.
“Che
cosa hai fatto?!” ho gridato.
“Ho ucciso dei Babbani” ha ripetuto Bellatrix,
nient’affatto pentita. “Perché,
c’è qualche problema?”
“Eccome se ce ne sono! Ma ti rendi conto? Sei diventata
un’assassina! Dieci persone!”
“Dieci Babbani, non persone” ha risposto lei,
mandandomi su tutte le furie.
Mi sono alzata
in piedi e ho continuato a gridare:
“È
la stessa cosa! Anche loro sono esseri umani!”
“Non è vero!” Anche Bellatrix si
è alzata. “Sono plebaglia indegna di
vivere!”
“Ora basta” è intervenuto nostro padre.
“Bella, Dromeda, sedetevi. E tu, non essere
ridicola” ha aggiunto, naturalmente rivolto a me.
Lottando contro
l’istinto di mandare la tavola all’aria, mi sono
seduta. Tutti hanno ripreso a mangiare, ma io non ne avevo
più voglia. È stato in quel momento che nella mia
mente è nata un’idea folle.
“Devi
dirvi una cosa” ho annunciato.
“Cioè?” Ora tutti tenevano lo sguardo
puntato su di me.
“Non voglio sposarmi. Sono innamorata di un altro”.
Narcissa
è sbiancata, ha emesso un gemito di orrore e, per il panico,
ha urtato il piatto facendolo cadere a terra.
“Lo
potevi anche dire prima” ha risposto mio zio Orion.
“Ormai manca poco alle tue nozze”.
“Infatti” ha replicato mia madre.
“Comunque, tanto per curiosità, chi è?
A che famiglia appartiene?”
Ignorando i
calci furibondi che Narcissa mi stava dando sotto il tavolo, ho
risposto:
“Si
chiama Ted Tonks”.
“NO!” ha urlato Bellatrix, scattando di nuovo in
piedi e rovesciando la sedia all’indietro. Sembrava
l’incarnazione di una delle Furie.
“Che succede?” hanno chiesto gli altri.
Prima che
Bellatrix potesse aprire bocca, ho detto:
“È
figlio di Babbani”.
“Dai, Andromeda, sei una grande!” ha esclamato
Sirius, ricevendo per tutta risposta uno scapaccione da parte di
Walburga.
Dopo di che un
silenzio di tomba è caduto nella stanza. Erano tutti
impalliditi, rigidi e immobili come statue. Per minuti interi nessuno
si è azzardato a muoversi o a dire una parola. Poi mio padre
si è alzato dal suo posto. Non l’avevo mai visto
così arrabbiato.
Raggiuntami, mi ha afferrata per i capelli e ha tirato, strappandomene
molti.
“Alzati!”
ha urlato.
Non appena mi
sono trovata dritta di fronte a lui, mi ha assestato uno schiaffo
talmente forte che i denti mi hanno segato l’interno della
guancia, e ho sentito il sapore del sangue in bocca, ma lui non si
è fermato, e me ne ha dato un altro, e un altro ancora.
“Fila
in camera tua” ha concluso, dopo che la mia guancia aveva
iniziato a gonfiarsi. “Non voglio vederti fino a che non ti
sarai schiarita le idee. Vergognati… Un Nato
Babbano…”
Ero in lacrime e
con il labbro inferiore sanguinante, ma l’ho guardato con
aria di sfida.
“Picchiarmi
non ti servirà a niente” ho detto. “Non
riuscirete a impedirmi di amarlo. Le vostre idee sulla purezza del
sangue sono assurde, perché Ted è mille volte
meglio di voi!”
E sono corsa a
rinchiudermi qui in camera, prima che mio padre potesse riacciuffarmi.
Lo so, non ho guadagnato niente a dire la verità, anzi, ho
peggiorato le cose all’ennesima potenza, ma non ne potevo
più di fingere. Adesso basta. Mi sono stufata della famiglia
Black, non vale la pena di seguire le loro idee sbagliate.
Ora che mi sono sfogata con te, scriverò una lettera a
Molly. La spedirò di nascosto questa notte, quando tutti
dormiranno. Mi mancano i suoi consigli da amica, e tra
l’altro, da quando abbiamo finito scuola, non ci siamo
più sentite, perché i miei mi hanno impedito di
sentirmi con una ragazza che, a quanto sembra, ha intenzione di sposare
un Weasley. Le scriverò di non rispondermi assolutamente:
dopo quello che è successo stasera, immagino che le lettere
indirizzate a me saranno intercettate ed esaminate per bene.
*Angolo
autrice*
Ora spero che siate contenti! XD Non vedevo l'ora di pubblicare questo
capitolo e finalmente ho un po' di tempo! Fatemi sapere cosa ne pensate!
_bambolina_
(anche qui compare Sirius, mi piaceva fargli commentare la notizia
bomba!!! Il tuo desiderio è stato esaudito, infatti
Andromeda ha finalmante deciso di mandare tutti a quel paese!!! Per la
foto, ma figurati!)
Pan_Tere94
(sì, veramente povero Ted, ma nel prossimo capitolo
comparirà di nuovo, non temere! Grazie, addirittura
meravigliosa? ç_ç Mi commuovi!)
NarcissaM
(sono felice di aver reso bene Sirius, che è in un certo
senso un personaggio da molte sfaccettature secondo me! Come promesso,
non vi ho fatto aspettare troppo, anche perchè ora aggiorno
un capitolo alla volta, ma su word sono andata avanti di un po'....XD)
sissy88
(triste giorno anche per te, eh? Mi consola il fatto di averti almeno
rallegrata un po'... Come vedi Andromeda ha deciso di seguire l'esempio
del suo caro cuginetto, ne sono felicissima anche io! Ha capito che non
vale la pena di sacrificarsi per una famiglia come la sua)
quigon89
(perdonooooo!!! Andromeda si era fidanzata con Rabastan
perchè ormai aveva perso ogni speranza e spesso capita,
almeno a me, che quando si è sfiduciati si compiono delle
azioni che in realtà neanche vogliamo, ma poi si reagisce,
eccome!! Non so se sei d'accordo, ma ho voluto interpretarla
così!)
Grazie alle 41 persone che hanno messo la fic tra i preferiti!!!
Al prossimo aggiornamento!!!
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Capitolo 39 *** Romeo e Giulietta ***
Romeo
e Giulietta
1 settembre 1971
Caro diario,
sono così felice! Se non fosse per il fatto che presto
dovrò dire addio alle uniche persone della mia famiglia alle
quali sono ancora affezionata, e cioè Narcissa, Sirius e
Regulus, sarei la ragazza più felice della terra.
Sono rimasta chiusa nella mia stanza per due settimane, senza poter
parlare con nessuno. Il cibo mi appariva agli orari dei pasti sulla
scrivania, ma era solo pane e acqua. Vogliono chiaramente farmi pagare
il mio affronto.
Ma presto non sarà più così.
Ieri notte stavo andando a dormire quando mi è parso di
sentire qualcuno chiamarmi per nome. Perplessa, ho aperto la finestra e
mi sono affacciata dal balcone che dà sul giardino dietro
casa mia.
“Chi
c’è?” ho chiesto, sentendomi davvero
stupida.
Non vedevo molto
bene, perché era buio, ma un attimo dopo qualcuno
è sbucato da dietro un cespuglio, spostandosi sotto la luce
del lampione.
Credevo di avere un infarto. Ted si trovava nel giardino di casa Black,
sotto la mia finestra…
“T-Ted?!”
“Meno male, sei tu…per un attimo ho temuto che
fossi tua sorella. Pensa che scena…” ha detto lui,
sottovoce, ridacchiando al solo pensiero.
“Che ci fai qua? Ted, se ti scoprono, ti uccidono! Non sto
scherzando: Bellatrix dorme nella stanza accanto!” ho
bisbigliato, in preda al panico, e non riuscivo a capire come potesse
restare così calmo, quando stava rischiando la vita. E aveva
pure voglia di scherzare.
“Non preoccuparti, sono stato silenziosissimo. Non sono
inciampato nemmeno una volta. Strano, eh?”
“Come ti è venuto in mente, Ted?” ho
chiesto, tremando per il terrore che fosse scoperto.
“Mi sono ispirato a Romeo e Giulietta. Tu non la conosci:
è una tragedia babbana”.
“Ecco, appunto, ci manca solo una tragedia! Senti,
cos’hai intenzione di fare? Non vorrai arrampicarti sul
balcone?”
“Vuoi scherzare? Agile e scattante come sono, cadrei insieme
a tutta la ringhiera…”
Se non fosse
stata una situazione drammatica, sarei scoppiata a ridere.
“Tu
sei matto…”
“Bè, anche tu sei stata matta a raccontare tutto
di me” ha risposto Ted, sorridendo.
“Chi te l’ha detto?”
“Molly, ovviamente. Appena ha ricevuto la tua lettera,
è venuta a casa mia per farmi una bella lavata di capo.
Dovevi sentirla, quanto strillava. Si è messa a sbraitare
che mi sono arreso senza combattere, che ti ho lasciata nei
casini”.
“Mi ci sono messa io nei casini. Non c’era bisogno
che venissi e rischiassi così tanto”.
“Sarei venuto lo stesso. Dovevo vederti. È tutta
l’estate che ti penso, anche se non ho mai avuto il coraggio
di passare all’azione”.
“Anch’io non ho fatto altro che pensare a
te” ho risposto, desiderando scendere in giardino e poterlo
anche solo sfiorare. Il suo sorriso si è trasformato in
un’espressione ansiosa. Sembrava uno studente poco prima di
un esame importantissimo. “Cos’è che
vuoi dirmi?”
“Ora te lo dirò…ma non interrompermi, o
rischierei di non trovarne più il coraggio”.
“Va bene…”
“Dunque” ha detto Ted, schiarendosi la voce,
“da quando ci siamo salutati a King’s Cross, ho
creduto di non essere abbastanza importante per te, visto che avevi
scelto di accontentare la tua famiglia…”
Anche se avevo
promesso di non interromperlo, non ho potuto farne a meno, ma avevo un
groppo in gola e ho faticato per farmi uscire qualche parola.
“Ted,
tu sei la persona più importante di tutta la mia vita,e mi
dispiace se non te l’ho dimostrato abbastanza. Sono stata una
vigliacca ad arrendermi così…”
“No che non lo sei! Quando Molly mi ha riferito che avevi
avuto il coraggio di parlare di me ai tuoi, ho capito che mi sbagliavo.
Andromeda, sei stata coraggiosa come ben poche persone avrebbero
potuto. E allora ho deciso che non posso permetterti di andare via
così. Fino a ieri mi sono sempre sforzato di essere
generoso, di considerare la tua serenità prioritaria alla
mia, e non ho mai cercato di allontanarti dalla tua famiglia. Ora
però è diverso. Per una volta voglio essere
egoista”.
“In che senso?” ho chiesto.
Lui si
è fatto molto serio, come se non fosse sicuro di fare la
cosa giusta.
“Andromeda,
cosa mi risponderesti se ti chiedessi di fuggire e venire via con
me?”
Alle sue parole,
il mio cuore ha preso a battere all’impazzata, tanto che
temevo di svegliare gli altri abitanti della casa.
“No,
l’ho detto male…” ha aggiunto Ted,
sempre più nervoso. “Intendevo un’altra
cosa…”
Ha dovuto
prendere un gran respiro prima di parlare di nuovo.
“Andromeda,
vorresti sposarmi?”
Quasi non sono
riuscita a trattenere le lacrime di gioia. Me lo stava chiedendo
veramente? È una scena che mi sono immaginata mille volte,
ma nessuna è stata degna di quella reale. Non riuscivo a
crederci, e anche adesso non sono poi tanto sicura che sia accaduto
veramente.
“Certo
che sì!” ho risposto, ricordandomi a mala pena di
parlare a bassa voce, e sporgendomi tanto da rischiare di perdere
l’equilibrio. “Ti sposerei anche in questo
istante!”
Ted ha sorriso,
e posso giurare che i suoi occhi brillavano quanto i miei.
“Grazie!”
ha detto, facendomi intuire che non ci avesse sperato molto.
“Però adesso sarebbe troppo affrettato…
Bisogna fare un piano che funzioni”.
Eravamo
così entusiasti che abbiamo dovuto fare uno sforzo enorme
per tornare a ragionare.
Alla fine abbiamo deciso che verrà a prendermi domani notte,
e poi andremo a casa sua.
Non ci posso credere! Non sarò più una Black, ma
in compenso mi chiamerò Andromeda Tonks. Suona molto meglio,
non credi? Almeno, questa è la mia impressione.
Non mi sono mai sentita così felice in vita mia. Non credo
che riuscirò a dormire, stanotte. Forse mi
preparerò il baule con le cose da portare… Oddio,
sto entrando nel panico!
Ci sentiremo domani, diario. E che il cielo me la mandi
buona…
*Angolo
autrice*
Ci siamo, manca veramente poco alla fuga da casa Black! Adoro Giulietta
e Romeo, e in questa storia un bel paragone ci stava tutto! Passo senza
ulteriori indugi ai ringraziamenti!
44 preferiti, grazie mille!!!
sissy88
(sirius in effetti le spara grosse, e rimane così fino
all'età adulta...l'eterno bambino! è troppo
simpatico! la storia finirà esattamente al capitolo 44,
quindi ancora alcuni ne mancano! il penultimo capitolo sarà
quello del matrimonio, l'epilogo invece ritornerà a Teddy,
che ha avuto la pazienza di leggersi tutto il diario in una sola notte!)
Pan_Tere94
(grazie! sì, Bellatrix a questo punto è andata
quasi del tutto, e certo, tutti quegli anni ad Azkaban non le
gioveranno alla salute mentale!)
quigon89
(davvero il miglior capitolo? meno male, sapevo che ti sarebbe
piaciuto, ti vedo molto combattivo ! XD)
CharmedAlis
(tutte le volte che leggo una tua recensione mi sento soddisfattisima!
i tuoi complimenti aumentano di parecchio la mia poca autostima, quindi
devo farti un ringraziamento particolare! anche a me sirius fa morire
dal ridere, avessi io un cugino come lui! per quanto riguarda narcissa
e andromeda, ho intenzione di accennare alla fine alla loro
riappacificazione, anche se ne parlerò più
approfonditamente nel seguito. sono felice di non liberarmi di te
perchè, come ti ho già detto, le tue recensioni
sono sempre graditissime!)
MEISSA_S
(anche per me andromeda è la più forte delle
sorelle, ma so per esperienza che forti soprattutto si diventa, quindi
prima bisogna soffrire un po'... visto che anche tu adori sirius, ci
sarà un altro capitolo in cui parlerò di lui,
anche se sarà la sua ultima apparizione in questa
storia...pazienza! A proposito, ho cominciato a leggere la tua storia
The Love is All There is e mi piace molto! Solo che devo trovare il
tempo di mettermi seduta al computer per parecchio tempo e leggermela
tutta...vacanze quando arrivate???)
alla prossima!
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Capitolo 40 *** Attesa ***
Attesa
2 settembre 1971
Caro diario,
sono le undici e mezza di sera, e Ted dovrebbe venire a prendermi tra
mezz’ora…
Sono in preda ad un panico mai provato prima. Ho paura di non avere il
coraggio, di essere scoperta, che possa succedergli qualcosa…
In questo preciso istante sto fissando l’orologio. I secondi
durano davvero così tanto? Mi sembrano eterni. Provo a
contarli nella mia testa…
Niente, quando sono arrivata a centosettanta secondi,
l’orologio ne aveva segnati solo novanta…
È un’attesa snervante, non vedo l’ora
che finisca.
Tanto per ingannare il tempo, ti racconterò
cos’è successo oggi, l’ultima giornata
trascorsa a casa Black.
Stamattina,
Narcissa ha avuto il permesso di venire a trovarmi nella mia stanza.
Era ancora sconvolta.
“Andromeda, come –come!- ti è venuto in
mente di raccontare tutto?” è stata la prima cosa
che ha detto.
“Dovevo dirlo” ho risposto. “Non ne
potevo più di mentire”.
“Ma sei diventata matta? A cosa ti sarà servito
tra qualche settimana, quando sarai una Lestrange?”
Per un istante
ho avuto la tentazione di dirle che non sarei mai diventata una
Lestrange, ma mi sono trattenuta. E di colpo mi sono resa conto che
molto probabilmente quello sarebbe stato il nostro ultimo colloquio.
Mi sono trattenuta a stento dallo scoppiare a piangere. Dire addio ai
miei genitori non sarà difficile, ma a Narcissa! So
già che non riuscirà a perdonarmi. Vorrebbe che
la avvertissi in tempo, ma non posso permettere che il piano vada in
fumo. La conosco troppo bene: non sarebbe in grado di mantenere questo
segreto.
“Dromeda,
che ti prende?” mi ha chiesto, accortasi del mio stato
d’animo.
“Niente…”
“Lo so che non vuoi sposarti, ma in fondo potrai essere molto
più indipendente di quanto credi. Guarda Bellatrix, vede suo
marito solo quando ci sono le riunioni tra i Mangiamorte,
ormai…”
“Non mi parlare di quella gente, per favore!”
“Tra quella gente c’è pure Lucius, mia
cara” ha detto Narcissa offesa.
“Fantastico, anche lui diventerà un
criminale… E poi sarei io quella che fa le scelte
sbagliate…”
Mi sono resa
conto troppo tardi di aver esagerato.
“Credi
che io ne sia entusiasta?” ha detto lei, furibonda.
“Non piace neanche a me, se proprio te lo devo dire, ma
Lucius ci crede, ed io voglio rispettare la sua scelta, va
bene?”
“D’accordo, scusami, Cissy” ho detto,
pensando che fosse inutile litigare poche ore prima della nostra
separazione.
Nonostante
sapessi che Narcissa non ha mai amato manifestare troppo il proprio
affetto, l’ho abbracciata e tenuta stretta per parecchio
tempo, cercando d’infonderle in quell’unico
abbraccio tutto il bene che le voglio.
“Ma ti
senti bene?” ha chiesto lei.
“Sì, sì, sto bene. Però
ascoltami un attimo. Voglio che tu sappia che ti vorrò
sempre bene, qualunque cosa accada”.
I suoi occhi
azzurri hanno scrutato dentro i miei.
“Che
significa?”
“Solo questo. Ma non dimenticarlo, Narcissa”.
Perplessa, lei
ha annuito.
Per un attimo ho pensato di chiederle di mandarmi a chiamare Bellatrix,
ma non l’ho fatto. Avrei voluto dire addio anche a lei, ma
è meglio di no.
Prima di tutto, perché dubito che sia capace di perdonarmi.
Secondo, perché non è più la sorella
di un tempo.
Terzo, è troppo furba, e capirebbe sicuramente che sto
tramando qualcosa. Non sono mai riuscita a nasconderle niente. Infatti,
era da qualche tempo che sospettava di me e Ted.
E ora sono di nuovo qui, seduta alla mia scrivania per
l’ultima volta. Ho esaminato con cura ogni dettaglio della
mia stanza, cercando d’imprimere nella memoria ogni piccolo
particolare.
Ho controllato il baule dieci volte e ho memorizzato anche ogni singolo
istante di questa giornata eterna, da quando mia madre si è
messa a sbraitare in salotto alla notizia che Sirius è
davvero stato smistato a Grifondoro, fino ad ora.
So che sentirò la mancanza della mia casa già da
domani, ma so anche che con me ci sarà Ted in ogni caso. Una
nuova fase della mia vita sta per cominciare, e anche se ho paura, non
mi tirerò indietro, perché sono sicura al cento
per cento della scelta che ho fatto.
Spero solo che gli altri non soffrano troppo, soprattutto Narcissa; ma
non posso condannarmi all’infelicità per fare
contenti loro. È tutta la vita che mi sono comportata in
questo modo, e me ne sono pentita.
Caro diario,
è mezzanotte, e Ted è arrivato. Il segnale
è stato un fischio sommesso. Ora non devo farmi prendere dal
panico. Andrà tutto bene. Ti metto nel baule e
vado…
*Angolo autrice*
Non perdetevi il prossimo capitolo, perchè assisteterete
alla tanto attesa fuga! E non crediate che filerà tutto
liscio come l'olio! XD E ora spazio ai ringraziamenti.
Prima di tutto devo dire alle 45 persone che hanno aggiunto la storia
ai preferiti che ne sono molto grata, non me lo sarei mai aspettata
all'inizio della storia!
Pan_Tere94 (ma figurati, sono contenta di dare un po' più di
spazio a questi due personaggi tanto snobbati, avrei tanto voluto che
la Rowling li avesse fatti apparire un po' di più, ma in
effetti non c'era abbastanza spazio!)
CharmedAlis (non lo so come faccio, direi che sogno davvero tanto a
occhi aperti! Grazie per i continui complimenti, e per quanto riguarda
le immagini, dimmi qual è il problema, lo so che
è complicato all'inizio! Ah, poi, visto che adori Bellatrix,
ti anticipo che nel prossimo capitolo comparirà come solo
lei sa fare: un'apparizione breve ma intensa...e non aggiungo altro! XD
)
sissy88 (eh già, magari succedesse a me di trovare
l'eventuale amore della mia vita sotto la finestra! Dico eventuale
perchè ancora non ha un volto! XD In effetti sì,
Romeo e Giulietta non finisce bene, ma la storia di Ted e Andromeda
sì...oddio, fino ad un certo punto: accidenti alla Rowling e
alle sue stragi! Grrr!!!)
clod88 (grazie della recensione, non vedevo l'ora di leggere i vostri
commenti sullo scorso capitolo! Poveretto veramente, Ted è
un vero disastro, e sul più bello combinerà un
altro dei suoi guai! Lo so, anche a me dispiace che la storia stia per
finire, ma sarò felice di averti tra i miei lettori anche
nella prossima!)
Pepesale (devo ammettere che quando ho aperto la pagina delle
recensioni e ho visto la tua mi è preso un colpo, non
perchè non mi andava di leggerla, ma perchè non
me l'aspettavo proprio! Mi sa che hai battuto il record della
recensione più lunga al mondo, e come tale merita una
risposta adeguata! XD Allora, prima di tutto, visto che sei pignola,
voglio dirti che ho appena scoperto di aver fatto un piccolo errorino
con le età, perchè in realtà Lucius
è di un anno più piccolo di Andromeda, spero che
questo non ti deluda! Faccio mea culpa! Comunque sì, per il
resto anche a me dà fastidio vedere Bellatrix e Sirius
coetanei, ma quando mai!!! Secondo: anche per me Wilkes meritava di
essere punito, e infatti tifavo spudoratamente per Bellatrix in quel
capitolo! Terzo: sono contenta di essere andata così vicina
al personaggio di Regulus, che da un po' di tempo ha iniziato ad
affascinarmi in una maniera incredbile! Quarto: certo che ho letto
tutta la tua recensione, e per ben tre volte, perchè mi ha
fatto proprio piacere tutto quello che hai scritto! A presto)
LMP (grazie mille, come ho detto anche agli altri, avrei voluto che la
Rowling si fosse dedicata di più ad Andromeda, ma in fondo
se l'avesse fatto io non avrei iniziato a scrivere questa storia e non
avrei ricevuto tutte queste fantasiche recensioni che mi soddisfano
moltissimo!)
quigon89 (ma figurati, non sei affatto in ritardo! Sì, Ted
è veramente diventato un eroe... Ma ci pensi? Andare dritto
nella tana del lupo! Bravo Ted! XD)
Alla prossima, Julia
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Capitolo 41 *** Fuga ***
Fuga
3 settembre 1971
Caro diario,
spero che mi perdonerai se non ho scritto ieri notte, ma ero
così stanca! In questo preciso istante mi trovo a casa
Tonks, nella stanza riservata agli ospiti, e sto aspettando che si
facciano almeno le sette del mattino per uscire.
Esatto, sono riuscita a scappare! Però devo raccontarti in
dettaglio tutto quello che è successo, perché
è stata una fuga da cardiopalma.
Dunque, appena
ti ho lasciato ieri notte, mi sono affacciata al balcone e ho fatto
cenno a Ted di mettersi davanti alla porta d’ingresso, poi
sono scesa facendo il minimo rumore possibile, portandomi dietro il
baule con l’Incantesimo di Levitazione.
La casa era immersa nel silenzio e i battiti martellanti del mio cuore
facevano un baccano tremendo, o almeno la mia impressione è
stata questa.
Ho aperto la porta a Ted e lui è entrato
nell’ingresso.
“Sei
pronta?” ha chiesto. “Prenditi un mantello
perché fa freddo di fuori”.
Ovviamente il
mio mantello stava ancora nell’armadio.
“Aspettami
qui e non fare rumore. Torno su e lo prendo” ho detto.
Sono risalita
fino in camera mia, con il cuore in gola ogni volta che sentivo
qualcuno dei miei brontolare nel sonno, ho afferrato in fretta il
mantello da viaggio, l’ho indossato e sono uscita di nuovo.
Ted non era più nell’ingresso.
“Ted,
dove sei?” ho sussurrato, in preda al panico, e sono entrata
nel salotto, trovandolo intento a guardarsi intorno.
“Scusa, stavo dando un’occhiata” ha
risposto lui.
Un attimo dopo,
siamo sprofondati nel terrore: Ted è passato accanto ad un
tavolino, urtandolo. Il vaso che vi era sopra è caduto a
terra, rompendosi in mille pezzi.
Il rumore dei cocci rotti nel silenzio della notte è
sembrato un frastuono agghiacciante.
“Oh,
no, scusami, Andromeda…!”
Alcune voci dal
piano di sopra hanno parlato nello stesso istante:
“Che succede?!”
“Andiamo!” ho detto a Ted, spingendolo fuori dal
salotto.
Rumori di passi
sulle scale.
Non avevamo neanche fatto in tempo ad arrivare all’ingresso,
che Narcissa ci aveva raggiunti, e il suo viso si è
trasformato in una maschera di rabbia e delusione al tempo stesso.
“Andromeda,
no!” ha urlato, scoppiando a piangere disperatamente.
“Non andare via!”
Mentre Ted
prendeva il baule e cercava di portarlo fuori dalla casa, Narcissa mi
ha afferrata per un braccio, strillando.
“Cissy,
lasciami andare, per favore!” l’ho implorata io,
sentendo altre persone che uscivano dalle loro stanze.
“No! Perché vuoi farlo?!”
“Dromeda, corri!” ha gridato Ted, che era
già sulla strada, e aspettava che lo raggiungessi.
“Bellatrix, fermala! Sta scappando!” ha urlato
Narcissa, rivolgendosi alla figura che aveva appena sceso
l’ultimo gradino.
In quel momento
ho davvero sentito i brividi, ho avuto sul serio paura che qualcuno
potesse rimetterci la vita. Seppur sconvolta dalle lacrime di Narcissa,
l’ho scrollata con violenza, liberandomi dalla sua presa e
facendola quasi cadere.
“Perdonatemi”
ho detto, mentre anch’io scoppiavo a piangere.
Non sono
riuscita ad aggiungere altro, e sono corsa fuori, raggiungendo Ted.
Non dimenticherò mai quel momento. Narcissa era distrutta e
piangeva senza ritegno sulla spalla di sua –non
più nostra- sorella, cercando di impedirle di prendere la
mira con la bacchetta puntata contro Ted.
Non dimenticherò mai lo sguardo di Bellatrix. Un odio
traboccante fuoriusciva dai suoi occhi spietati, quasi volesse
ucciderci con il solo sguardo.
Non ha detto niente per la prima volta in vita sua, e non credo che le
parole sarebbero servite: dalla sua espressione si leggeva chiaramente
una minaccia di morte.
Ma in quel momento ci stavamo già Smaterializzando,
lasciandoci alle spalle quella che ormai non è
più la mia famiglia.
Siamo riapparsi in questo villaggio vicino Nottingham, davanti casa di
Ted.
“Mi
dispiace, stavamo per essere presi. È stata colpa
mia” ha detto lui, sconvolto.
Io volevo
parlare, ma non avevo la forza di farlo. Volevo solo piangere. Ted mi
ha abbracciata, nel vano tentativo di consolarmi.
“Forse
ho sbagliato a farti scappare…”
“No” ho risposto con decisione. “Voglio
sposarti, Ted. È solo che non ero preparata a guardare in
faccia le mie sorelle durante la fuga…”
“Prima o poi capiranno…”
“No. Anzi, dovremo stare attenti. Se solo incontrassimo
Bellatrix una seconda volta…”
“Senti, calmati, ora. Non c’è niente di
cui aver paura. Asciugati le lacrime. Ti devo presentare ai miei
genitori. Loro sanno già tutto”.
E siamo entrati
in casa.
I genitori di Ted sono stati gentilissimi con me. Mi hanno accolta a
braccia aperte, anche se erano un po’ intimoriti e avevano
preparato una cena fin troppo elegante, dato che era l’una di
notte, e avrei al massimo fatto colazione, tanto che ho chiesto a Ted:
“Esattamente, cosa gli hai raccontato di me?”
“Bè, che nella comunità magica i Black
sono una specie di famiglia nobile…ma forse mi hanno preso
troppo alla lettera…” ha risposto lui.
Ci mancava solo
che pensassero che sia una specie di contessa o che so io. Comunque,
dicevo che i signori Tonks sono stati molto discreti, e hanno cercato
di non farmi tornare in mente la fuga che avevo appena compiuto. La
madre di Ted mi ha portata in questa stanza, dicendo che
potrò restare qui fino al giorno del matrimonio.
Non vedo l’ora. Ora però sono sfinita, caro
diario, quindi tornerò domani a scrivere. Vado finalmente a
dormire, non ci vedo più dalla stanchezza.
*Angolo
autrice*
Che ritardo imperdonabile! Mi scuso profondamente per avervi lasciati
sulle spine per tutti questi giorni, ma il dovere mi chiamava...questa
settimana non ho avuto un attimo di pace!! Ora però sarete
premiati! XD
Pan_Tere94
(immagino che Narcissa in questo capitolo faccia molta pena...mi
piangeva il cuore lasciarla in quello stato! Bellatrix direi che l'ha
presa piuttosto bene, no?............... XD Stava semplicemente
cercando di ammazzare Ted e dentro di sè ha giurato vendetta
anche sui futuri Tonks...vedi Dora... Ma per il resto direi che l'ha
presa benissimo! XD)
Pepesale
(povero fratellino, anche io a volte spavento mia sorella quando caccio
i miei urli! Per esempio mentre leggevo i Doni della Morte me ne sono
usciti più di tre, soprattutto quando ho letto la
verità su Regulus...oddio, mi vengono le lacrime agli occhi
solo a pensarci...basta! Sono stata felice di recensire la tua
Crestfallen, è davvero bella!)
ShArY90
(ciao! Spero che ti piaccia anche questo capitolo!)
BexVampire
(a chi lo dici, quando uno è impegnato non ce la fa proprio
ad aggiornare, e anche io sono rimasta un po' indietro con le
recensioni delle mie fic preferite! La storia finirà con il
matrimonio, e l'ultimo capitolo sarà il 44...e non sai
quanto mi dispiace! ç_ç Questa è stata
la mia prima long fiction e le rimarrò sempre affezionata!)
LMP
(forse vi ho tenuti anche troppo sulla corda, dato che di solito
aggiorno presto, ma questa settimana non mi sono fermata un minuto,
accidenti allo studio! Spero che il cap ti sia piaciuto! Gli imprevisti
non possono mai mancare! XD)
CharmedAlis
(scusa se ti ho tenuta sulle spine! Chiedo umilmente perdono, forse nel
corso della mia vita ho visto troppi telefilm che finiscono sempre sul
più bello! XD Come vedi Bellatrix è comparsa
senza dire una parola. Volevo sottolineare il fatto che lei non perde
tempo a gridare: è un tipo che agisce... E infatti lo
abbiamo visto tutti come si è vendicata della sua povera
sorella a distanza di tanti anni... Il suo desiderio di vendetta
è a dir poco inquietante! Penso che Bellatrix passi tutte le
sue giornate a svolgere missioni per conto di Voldemort, mentre suo
marito avrà pure un lavoro da mantenere come copertura!
Tranquilla, la continuazione ci sarà! Rispondo alla tua
domanda: secondo me Bellatrix non ha avuto figli prima di tutto
perchè, stando sempre in missione per Voldemort, non avrebbe
voluto -come si suol dire- dei mocciosi che le si accollassero... Poi
è stata anche tredici anni ad Azkaban dove non avrebbe
potuto farli...e dove infine è impazzita ancora di
più del solito, quindi i figli erano l'ultimo dei suoi
pensieri! Comunque meglio così, pensa quei poveracci che
avrebbero avuto la sfortuna di averla per madre! Che bello, una storia
su Bellatrix è quello che mi ci voleva! é un po'
che ne vorrei leggere una, anche se non la scrivo perchè non
so se ne sarei del tutto capace...tendo sempre ad essere troppo buona
con i miei personaggi! Quindi buon lavoro, e spero che le mie opinioni
ti siano servite!XD)
Alla prossima!
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Capitolo 42 *** Corrispondenza ***
Corrispondenza
5 settembre 1971
Caro diario,
mi trovo veramente bene in questa casa. Te l’ho
già detto, lo so, ma non credevo che mi sarei ambientata
così presto. E inoltre non puoi capire quanto sia bello
poter stare con Ted alla luce del sole! È una cosa che non
avevo mai avuto la possibilità di sperimentare, e non mi
pare vero che sarà così per sempre!
Purtroppo ancora
non me la sento di dimenticare la famiglia in cui sono nata e cresciuta
e che ho appena abbandonato. Proprio stamattina mi hanno spedito una
lettera. Quando, dopo colazione, la madre di Ted mi ha detto che erano
arrivati un gufo e un pacco per me, il mio cuore ha saltato un battito.
Ho preso la busta e il pacco incartato e mi sono rifugiata qui,
perché già sapevo che cosa avrei letto, e non
volevo che mi vedessero piangere, soprattutto Ted, dopo tutto quello
che ha rischiato per me.
Ecco cosa mi
hanno scritto:
Andromeda,
non abbiamo parole per commentare l’offesa che hai fatto a
tutti noi. Con la tua condotta sconsiderata hai infangato il buon nome
dei Black, ci hai ricoperti tutti di vergogna e per di più
hai umiliato Rabastan, offendendo insieme a lui tutti i Lestrange, che
sono una delle famiglie Purosangue più in vista della
comunità magica.
Il tuo comportamento non merita alcun perdono. Hai abbandonato tutti
noi per scappare con la quintessenza della feccia, ed è una
cosa che ci disgusta. Se hai intenzione di diventare una traditrice del
tuo sangue, fai pure, non saremo certo noi a impedirtelo. Assumiti le
tue responsabilità e dimentica di averci mai conosciuti.
Poiché hai deliberatamente rinnegato la tua famiglia, da
questo momento in poi sarai accontentata. Abbiamo cancellato il tuo
nome dall’albero genealogico dei Black, quindi non
considerarti più nostra parente. D’ora in avanti
per noi non sarai mai esistita. Ti abbiamo mandato le cose che ti
appartenevano e che hai lasciato a casa nostra.
Dovresti vergognarti per averci addolorati in questo modo: Narcissa non
fa altro che piangere, io e tua madre siamo distrutti, e Bellatrix non
vuole neanche sentir parlare di te. Anche i tuoi ex zii sono
orripilanti dalla notizia, e Regulus ha preferito non commentare e
chiudersi in se stesso. Complimenti per averci delusi tutti quanti.
Non ti scomodare a rispondere a questa lettera, perché non
la degneremmo neanche di uno sguardo. Addio,
Cygnus Black
Non ho mai letto
una lettera così fredda in vita mia. Mi è
sembrato che il gelo proveniente da quel foglio di pergamena entrasse
dentro di me, facendomi rabbrividire.
Mi sento in
colpa, per Narcissa e Regulus. Io e lei ci siamo sempre adorate, ma
adesso non sarà più così. E il mio
cugino più piccolo, che di solito non esprime mai quello che
prova… ho ferito anche lui. Mi ricordo di quando mi aveva
detto che fossi una delle sue cugine preferite, e non posso pensare che
sia lui sia Narcissa possano odiarmi. Magari non li vedrò
più in vita mia.
Così
ho spedito due lettere, a mia sorella e a mio cugino, nella speranza
che vogliano aprirle. Non ho scritto molto, perché
c’era ben poco da dire. Mi sono limitata a chiedere scusa e,
anche se non mi risponderanno mai, dentro di me so che in questo
momento entrambi le stanno leggendo.
Ted mi
è stato vicino, ed è grazie a lui che sono
riuscita a risollevarmi il morale, che fino a poco fa era a pezzi.
Inoltre stamattina mi ha scritto Sirius. Meno male che
c’è lui! È l’unico della mia
ex famiglia con cui rimarrò in contatto. La sua lettera mi
ha commossa (e spero che sia l’ultima volta perché
non ne posso veramente più di piangere in continuazione).
Cara
Andromeda,
mi inchino ai
tuoi piedi e ti chiedo umilmente perdono per non essermi fatto vivo
prima, ma Narcissa si è degnata di dirmi che eri scappata
solo pochi minuti fa. Sei scappata di casa! Sul momento non ci volevo
credere ma poi mi sono detto che era possibilissimo! Sei stata un mito,
mi sono spiegato? So già che ti senti in colpa (tu ti senti
sempre in colpa) ma non devi, perché hai tutta la mia
ammirazione! Credo proprio che un giorno seguirò il tuo
esempio!
A differenza
di tutti gli altri Black, sarò felice di mantenere i
contatti con te, perché sono a Hogwarts e nessuno
può impedirmi di spedire lettere a chi mi pare e piace. Mi
dispiace solo che non potremo vederci tanto presto, e anche di non
poter assistere al tuo matrimonio… Pazienza! Sta’
sicura che un giorno verrò a trovarti, fosse anche tra sette
anni! Tanto quando sarò maggiorenne, nessuno
potrà impedirmi di fare ciò che voglio!
Volevo dirti
come vanno le cose qui a scuola. Come ben sai, sono stato Smistato a
Grifondoro. È stato fantastico! I miei compagni di
dormitorio sono tutti molto simpatici, soprattutto uno che è
diventato già un mio grande amico. Si chiama James Potter,
è Purosangue anche lui, ma la pensa esattamente come me e
te: non vedo l’ora di fartelo conoscere! Abbiamo combinato un
bel casino ieri pomeriggio, tanto che tra poco ci tocca una punizione.
In poche parole, volevamo fare uno scherzo a un Serpeverde che ci sta
davvero antipatico, solo che qualcosa è andato storto (non
siamo ancora molto bravi con gli incantesimi!) e invece di lui, abbiamo
colpito la professoressa McGranitt, facendole crescere
un’enorme zucca sulla testa! Dovevi vedere che faccia che
aveva!
Scusa se non
t’intrattengo ancora con il racconto delle mie gesta, ma la
punizione mi aspetta. Avvertimi quando ti sposerai, voglio almeno
mandarti una cartolina di auguri. Sei contenta di restare in contatto
con me? Penso proprio di sì. Come potresti vivere senza un
cugino simpatico come me!
A presto,
Sirius
Quel ragazzino
è una vera peste. Spero proprio che non si faccia espellere.
Vado a rispondere alla sua lettera, diario. Ci sentiremo presto, non
temere.
*Angolo autrice*
Stavolta ce l'ho fatta ad aggiornare abbastanza in tempo! Nel prossimo
capitolo ci sarà il tanto sospirato matrimonio! E ora passo
subito ai ringraziamemti!
Pacci (anche a
me dispiace parecchio per come Andromeda e Narcissa si sono lasciate,
ma in qualche modo bisogna giustificare il fatto che per anni non si
parleranno più... grazie dei complimenti!)
Hermione Jean Granger (prima di tutto grazie per le recensioni
all'altra mia fic! Visto che adori Sirius, spero che la sua lettera ti
sia piaciuta! Quel ragazzino è tremendo! Grazie per aver
detto che riesco a esprimere bene le sensazioni di Andromeda, ne sono
felice!)
Pepesale (grazie per le tue recensioni, che ogni volta mi fanno sentire
soddisfatta di questa fan fiction! Mi dispiace pensare che mancano solo
due capitoli, ma tranquilli, non vi libererete facilmente di me! XD)
Pan_Tere (sì, Ted è sempre il solito! XD Per
fortuna Narcissa ha impedito che Bellatrix facesse pazzie...aiuto!
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Capitolo 43 *** Il matrimonio ***
Il
matrimonio
10 settembre 1971
Caro diario,
da oggi non mi chiamo più Andromeda Black, e sono
ufficialmente e a tutti gli effetti Andromeda Tonks! È stato
il giorno più bello della mia vita. Sembra banale
raccontarti per filo e per segno com’è andata:
tutti sanno come si svolgono i matrimoni, in fondo sono sempre uguali,
ma non per me.
Si tratta del mio
matrimonio, e soprattutto ho scelto io chi
sposare, e non la mia famiglia.
Il vestito che ho indossato mi è stato dato in prestito da
una cugina di Ted, Emily, che si è sposata un anno fa. Non
avendo più uno zellino, non potevo certo comprarne uno
nuovo, ma non m’importava. Sarei potuta andare a sposarmi
anche coperta di stracci, per quant’ero entusiasta.
Appena
svegliata, ho trovato sul comodino la lettera di auguri da parte di
Sirius, come aveva promesso. È stato come averlo accanto a
me: almeno lui non mi abbandonerà mai.
In casa è rimasta solo la madre di Ted che, come ho
già detto, è una persona adorabile, completamente
diversa dall’idea di suocera che mi sono fatta in tutti
questi anni.
“Cara,
mi dispiace tanto, avrei voluto far venire una parrucchiera per
l’acconciatura ma erano tutte occupate” mi ha detto.
A quanto ho
capito, le parrucchiere sono delle persone che pettinano i Babbani; noi
maghi non ne abbiamo bisogno.
“Non
si preoccupi, so fare da sola” ho risposto io.
“Davvero? Posso vedere?” ha chiesto lei,
curiosissima.
“Ma certo”.
Con un colpo di
bacchetta, ho raccolto i capelli in una treccia elegante dietro la
testa. Lei ne è rimasta assolutamente entusiasta. A volte mi
chiedo come i Babbani possano vivere senza magia. Non deve essere molto
facile.
Comunque, come ti ho già detto, la cugina di Ted mi ha
portato il vestito mezz’ora dopo. Devo dire che non mi
aspettavo che mi stesse così bene. Invece mi sono dovuta
ricredere. Via via che la mattinata trascorreva, ero convinta sempre di
più che il mio sarebbe stato il matrimonio da favola che ho
sempre sognato.
Durante la mattinata è stato un via vai di parenti dei Tonks
e di maghi venuti ad allestire il padiglione nel giardino, dove si
sarebbe celebrato il matrimonio. E infine, verso le undici, sono
arrivati Molly e Arthur.
È stato bellissimo rivedere delle facce note in mezzo a
tutta quella gente sconosciuta.
“Non
posso credere che tu e Ted ci abbiate battuto nel tempo. Credevamo che
saremmo stati noi i primi a sposarci!” mi ha detto Molly
eccitata. Poi però si è fatta più
seria. “Ti senti bene, vero?”
“Certo. Perché, non dovrei?”
“Sai com’è, dopo essere scappata di
casa…”
“Non preoccuparti per questo. Prima o poi sarebbe
successo… A proposito” ho aggiunto, prendendole le
mani, “se non fosse stato per te, non mi sarei mai sposata
con Ted. Devo ringraziarti per tutto quello che hai fatto”.
Molly ha
sventolato la mano come per scacciare un moscerino.
“Ma
figurati, non potevo sopportare che foste infelici per tutta la vita.
Adesso andrà tutto bene. Arthur ed io ci sposiamo tra sei
mesi, a proposito. I miei dicono che è troppo presto, ma io
non la penso così”.
“Come mai?” ho chiesto.
“Di questi tempi, con questa maledetta guerra che
è cominciata, non puoi sapere se l’indomani sarai
ancora vivo. Siamo fatti l’uno per l’altra,
è inutile aspettare”.
“Hai ragione, ma stai tranquilla, andrà tutto bene
anche a voi”.
Nel frattempo,
Arthur era immerso in una vivace conversazione con mio suocero sul
funzionamento di alcuni oggetti detti elettrodomestici, ma sembrava
capirne quanto me. Solo che io non sono molto interessata
all’argomento. Lui invece va matto per queste cose. Ma sto
divagando…
Le nozze sarebbero cominciate all’ora di pranzo. Credimi,
diario, ero nel panico più totale. Per fortuna a colazione
mi ero categoricamente rifiutata di mangiare, altrimenti avrei dato di
stomaco per l’agitazione. Mi sembrava troppo bello per
durare. Temevo che sarebbe successo qualcosa: è
già accaduto che i Mangiamorte siano entrati in case babbane
e abbiano ucciso tutti, e qualcuno avrebbe avuto parecchi motivi per
fare lo stesso anche qui… Invece non è successo
niente di tutto ciò. In fondo Ted ha installato incantesimi
protettivi tutt’intorno.
“Ora
vado” mi ha detto Molly, “ ma stai tranquilla,
eh?”. Mi ha dato una pacca sulla spalla ed è
uscita in giardino.
Avevo la
tremarella, e mi sono dovuta sedere, almeno fino a che non si
è presentato il padre di Ted. Sarebbe stato lui ad
accompagnarmi all’altare.
“È
ora” si è limitato a dirmi. Oddio.
Cercando di
mantenermi in equilibrio, mi sono alzata. Sarebbe stato buffo
inaugurare la mia entrata nella famiglia Tonks con una caduta
spettacolare, ma per fortuna è andato tutto liscio.
“Cerca
di respirare, altrimenti dovremo portarti
all’ospedale” mi ha suggerito il mio accompagnatore.
Ho annuito e ho
tirato un gran respiro. Dopo di che siamo usciti dalla porta di casa.
Il padiglione era molto semplice: un gazebo dorato copriva le file di
sedie e il corridoio in mezzo ad esse, che dava l’impressione
di non finire mai. Ma io non vedevo né le decorazioni
floreali né le (poche) persone presenti. Guardavo solo
davanti a me, verso quel ragazzo che mi fissava come se avesse avuto
una visione celestiale.
Ted sembrava un’altra persona. Quando l’ho
raggiunto e mi ha preso per mano mi è parso
l’icona della felicità più assoluta.
Ero commossa e ho dovuto fare uno sforzo enorme per mantenere lo
sguardo nitido.
Il resto è volato come un soffio di vento. Anche adesso,
ripensandoci, mi sembra che siano passati pochi secondi da quando il
mago ha iniziato a parlare a quando ci ha dichiarati marito e moglie.
Il fatidico momento del “sì” ha sorpreso
tutti, in particolare me stessa. La mia voce non si è
incrinata come temevo, e non ho neanche parlato sottovoce.
“Sì”
ho risposto, e avevo un tono forte, deciso e autoritario, proprio come
avrei tanto voluto parlare anni fa, quando ero ancora insicura e
timorosa. In quel momento ho capito di aver fatto veramente la scelta
giusta. È stato il mio cuore a parlare.
Ted se ne deve
essere reso conto, perché anche lui è parso molto
più deciso e sicuro di quanto non sia mai stato.
Dopo di che è stato tutto un ricevere congratulazioni, baci,
abbracci e festeggiamenti. Ma ancora non riuscivo a distinguere le
persone che si complimentavano. Il mio sguardo era puntato solo su Ted,
e viceversa.
A dire la verità, non vedevo l’ora che la giornata
finisse per poter rimanere sola con mio marito… suona
così strano, vero?
È stato un lungo pomeriggio, ma alla fine è
arrivata la tanto agognata sera. Gli invitati sono andati via, e
abbiamo salutato i miei suoceri, dopo di che ci siamo Materializzati
nella nostra nuova casa, dove mi trovo adesso.
Non è grande come la dimora della mia infanzia, ma a me
sembra una reggia, con quel giardino curato e un piccolo stagno.
“Apparteneva
a mia nonna” mi ha spiegato Ted mentre apriva la porta e mi
faceva entrare. “Quando è morta, me l’ha
lasciata in eredità”.
“È bellissima” ho detto, senza
aggiungere altro. Ero troppo agitata per fare un discorso lungo e
sensato. Era la nostra notte di nozze ed ero in preda agli spasmi per
l’ansia.
La nostra camera
si trova al secondo piano e la finestra dà sulle aiuole del
giardino, ma sul momento non ci ho fatto molto caso, sia
perché era ormai buio, sia perché avevo ben altro
cui pensare.
Cercando di
mantenere la lucidità, mi sono andata a sedere sul bordo del
letto. Lui mi ha fatto altrettanto, mi ha abbracciata e ha detto:
“Andromeda, oggi sei riuscita a rendermi la persona
più felice del pianeta. Non sai quante volte ho pensato di
non essere degno di te”.
“Non lo devi pensare mai più”
l’ho ammonito io. “Magari quella indegna ero io:
stavo per perderti per sempre”.
“Ora non sarà più così. Non
ci lasceremo mai più, l’avevamo promesso due anni
fa, ti ricordi?”
La mia memoria
è volata a quella notte in riva al lago, e ho annuito.
Quando ci siamo baciati, mi sono resa conto di non avere più
nessuna paura. Non ero agitata perché con lui mi sento al
sicuro, come a casa mia.
***
Adesso sono le
cinque del mattino e Ted dorme ancora profondamente. Io invece mi sono
svegliata poco fa e non riesco più a prendere sonno,
così ho deciso di approfittarne per scrivere sul mio fedele
diario.
Però non credo che scriverò ancora. Questo
è stato il diario della mia infanzia e adolescenza, il
diario di Andromeda Black, non di Andromeda Tonks. La perdita del mio
antico cognome costituisce lo spartiacque tra due fasi della mia vita,
e la prima si è appena conclusa.
Quindi spero che non ti dispiacerà, caro diario. Mi hai
seguita per più di sette anni, mi hai vista crescere e
cambiare, trasformarmi da bambina a donna, e credo che sia meglio
finire qua.
Chissà forse un giorno, quando sarà
più grande, i miei figli vorranno leggere le tue pagine e
conosceranno un lato di me che non avranno mai visto, che ho dovuto
chiudere in un cassetto ma che non dimenticherò mai.
Con questo è tutto. Spero tanto che d’ora in poi
le cose andranno meglio per me. Sei stato spettatore silenzioso di
tutte le mie paure e gioie, ed è proprio questo che mi
serviva quando ero una ragazzina. Adesso però posso
continuare per la mia strada.
Andromeda
(Black) Tonks
*Angolo autrice*
Manca ancora il
capitolo dell'epilogo, anche se è l'ultimo! Mi sento
tristissima se penso che questa mia prima long fiction è
finita, ma in questo periodo la mia mente è letteralmente
assalita da altre idee, e già ho scritto alcuni capitoli
della successiva, quindi posso ritenermi soddisfatta!
MEISSA_S
(ciao, in questo periodo sto ricominciando a leggere la tua That
love..., e sono arrivata al capitolo 8, quindi mi ci vorrà
ancora un bel po' prima di mettermi in pari, anche perchè
non ho mai molto tempo, e quando c'è, non riesco a
concentrarmi perchè la mia casa è invasa dagli
schiamazzi della mia famiglia, perciò penso che
inizierò a usare i tappi per le orecchie! XD Comunque,
volevo dirti che è veramente bella, in particolare
l'atmosfera antica e "nobiliare" mi affascina tantissimo! Per quanto
riguarda i personaggi, invece, che dire, Meissa mi sta simpatica e
anche tutta la sua famiglia, sei stata davvero brava a crearla! Sirius
è perfetto, ma il mio cuore appartiene a Regulus, mi sento
di adorarlo ogni minuto di più!)
Pepesale
(hai proprio ragione, i genitori di Dromeda sono stati davvero crudeli,
e in questo momento mi sento di detestarli particolarmente! Ti
ringrazio per avermi avvertita degli errori, ho provveduto subito a
modificarli, anche se mi sa che per un momento l'html si è
impazzito, perchè io vedevo solo una virgola, mentre tu ne
vedevi due, quindi non so se ora è tutto a posto, ma spero
tanto di sì! Non ti preoccupare, non sei tu che rompi, sono
io che mi sono scordata di rileggere il tutto...la solita pigrona! XD)
Pan_Tere94
(eccoti accontentata, finalmente questo benedetto matrimonio! Lo so,
dispiace anche a me che ormai la storia volga al termine, ma sono
contenta di sapere che leggerai anche il seguito!)
Hermione
Jean Granger (sì, mi sono molto divertita
soprattutto a immaginare la faccia della McGranitt vedendosi spuntare
una zucca sulla testa! Non so se l'avevi capito, ma il malcapitato
destinatario dello scherzo era proprio il nostro povero Severus!
Poveretto, già i primi giorni di scuola per lui era finita
la pace! XD Non ho fatto scappare Sirius per andare alle nozze
perchè sarebbe stato un po' troppo per un ragazzino di 11
anni! E poi non avrebbe trovatao la casa, visto che c'erano incantesimi
difensivi, nell'eventualità di un attacco da parte dei
Mangiamorte)
LMP
(visto, le nozze sono arrivate subito! Spero che ti sia piaciuto il
capitolo!)
BexVampire
(mi dispiace, ma non incontrerai Sirius dopo lo scorso capitolo, che
avevo dedicato a lui proprio perchè so che molte delle
lettrici di questa storia sono sue fan! Ma tranquilla, nelle prossime
storie lui ci sarà sempre, più o meno!)
lyrapotter
(wow, grazie della recensione! Non sapevo che adorassi la coppia
Ted/Andromeda, credevo di essere l'unica al mondo che la degnasse di
attenzione! Grazie prima di tutto per i complimenti, sono veramente
contenta che la storia non ti sia sembrata troppo veloce, la mia paura
era proprio quella! E grazie anche per avermi dato il tuo parere sulle
tre sorelle: in effetti ero un po' indecisa sul rapporto di Bellatrix
con le altre due, perchè avrei voluto renderle abbastanza
unite, come dici tu, ma al tempo stesso non ero tanto sicura di come
sarebbe uscito fuori il carattere di Bellatrix. Temevo di farla troppo
ooc se le avessi attribuito degli atteggiamenti troppo gentili, quindi
mi sono trattenuta un po'. Ovviamente abbiamo menti diverse e le cose
ce le immaginiamo un po' diversamente, ma ho cercato di far capire che,
almeno all'inizio, Bellatrix tenesse molto alle altre due, anche se non
era tipo da esternare i propri sentimenti! Comunque, hai ragione, ce ne
vuole per renderla simpatica, io stessa ho uno strano "rapporto" di
amore-odio con lei!)
Accidenti, oggi ho
proprio scritto un poema con queste risposte alle recensioni! Vi
aspetto per l'epilogo!
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Capitolo 44 *** Epilogo ***
Epilogo
Quando la
mattina dopo Andromeda entrò nella stanza di suo nipote,
trovò Teddy profondamente addormentato sul tappeto.
“Teddy,
cosa stai combinando?” esclamò. Quel ragazzino era
sempre stato molto strano, ma a volte superava ogni limite.
Lui
bofonchiò qualche parola sconnessa e aprì gli
occhi. Sbatté le palpebre e sbadigliò a lungo,
dopo di che si mise a sedere, gemendo.
“Ahi,
mi fa male la schiena! E ho il torcicollo!”“
Ti credo, hai dormito tutta la notte per terra”
commentò sua nonna, scuotendo la testa. Puntò lo
sguardo sulla cosa che aveva fatto da cuscino al nipote e lo
raccolse.“E questo?” disse, indicando il diario
ammuffito.
“Ehm…” esordì Teddy,
“è quello che ho trovato ieri. Ho cominciato a
leggerlo ieri sera e non sono riuscito a smettere. La tua vita
è davvero emozionante. Perché non mi hai mai
raccontato niente di cosa ti succedeva da piccola?”
Andromeda lo
aiutò ad alzarsi, poi rispose:
“Credevo
ti interessasse di più sapere cosa succedesse a tua madre e
tuo padre”.
“Sì, anche, però è stato
bello leggere le tue memorie. Ho scoperto che somiglio moltissimo al
nonno. Il fatto che inciampo sempre l’ho preso da lui. Non me
lo avevi mai detto”.
Andromeda
guardò fuori dalla finestra, cercando di mantenere il
controllo. Da quando Ted era stato ucciso, una parte del suo cuore era
morta insieme a lui. Si erano promessi di rimanere insieme per sempre,
ma il destino aveva voluto diversamente. Per lui aveva dato via tutto
quello che possedeva, Ted era il suo mondo, e gli era stato portato via
senza un motivo valido.
Tuttavia non l’aveva mai considerato perso per sempre. Certe
volte, quando si sentiva disperatamente sola, era convinta di sentire
la sua presenza accanto a sé. Sentiva la sua voce in ogni
soffia del vento, il suo viso sorridente formato dalle nuvole nel
cielo, ma soprattutto ogni volta che guardava suo nipote. Teddy gli
ricordava le due persone più importanti della sua vita: suo
marito e sua figlia Dora.
“Nonna?”
fece Teddy, richiamandola alla realtà.
“Scusa, stavi dicendo?”
“Non è giusto che tu sia rimasta così
sola” disse lui, incupito. “Eri così
contenta di esserti sposata. E tutto per quella stupida
guerra”.
Andromeda si
chinò su Teddy e gli posò le mani sulle spalle.
“Ma io
non sono sola. Ho te. Sei la mia unica ragione di vita”.
I capelli del
ragazzino si fecero rossi e lui l’abbracciò. Poi
disse:
“Nonna, perché non fai leggere questo diario alla
prozia Narcissa? Scommetto che gli piacerà”.
“Meglio di no…”
“Perché? Adesso avete fatto pace, no? Vi parlate
di nuovo. Secondo me dovresti”.
Andromeda
sorrise.
“E va
bene, forse lo farò. Ora però datti una mossa.
Hai la minima idea di che giorno è oggi?”
Teddy
saltò su come una molla, elettrizzato.
“Oh,
cavolo, me l’ero dimenticato!”
Solo lui poteva
essere tanto distratto da scordarsi del suo primo giorno a Hogwarts.
Schizzò via come un razzo, inciampando dopo due passi, ma la
nonna lo afferrò in tempo.
“Calmo,
la fretta non porta da nessuna parte” lo ammonì.
Lui sorrise.
Mentre il ragazzino si andava a vestire, Andromeda gli fece il baule
alla velocità della luce, sistemandogli vestiario,
biancheria, libri e tutto il resto in un ordine impeccabile.
“Nonna,
in che Casa credi che finirò? Mio papà era
Grifondoro, vero? Però io mi sento più Tassorosso
come la mamma” disse Teddy, spuntando fuori dal bagno,
vestito di tutto punto.
“Devi essere tu a decidere. Scegli la Casa che ti sembra
più adatta a te”.
“Allora mi sa tanto che andrò a Tassorosso! Ma
Harry quando arriva?”
In quel preciso
istante, suonò il campanello.
“Harry!”
esclamò Teddy, felicissimo.
Andromeda
andò ad aprire la porta. Harry Potter, il padrino di Teddy,
entrò in casa sorridendo, e guardando il suo figlioccio
attraverso i soliti occhiali tondi.
“Allora,
sei pronto per andare?” chiese, facendogli il solletico.
“Sì! Non vedo l’ora!”
esclamò Teddy.
Harry si rivolse
ad Andromeda.
“Andiamo?”
“Un minuto e arrivo” fece lei.
Entrò
in camera sua e prese il diario che aveva appoggiato alcuni minuti
prima sulla scrivania. Osservò la copertina scorticata e
scolorita dal tempo, poi lo sfogliò lentamente. Ogni pagina
su cui faceva cadere lo sguardo le provocava un’ondata di
nostalgia di quei tempi molto più difficili di quelli
attuali, ma in cui era stata più spensierata.
Quante persone
non c’erano più… Ted, la persona per
cui aveva rinunciato alla sua famiglia. Sirius, il cugino che le era
sempre stato accanto. Regulus, considerato un criminale da tutti, e che
solo sedici anni dopo la sua morte era stato riconosciuto un
eroe… Esitò mentre pensava anche a Bellatrix. Non
avrebbe mai creduto che sarebbe arrivata al punto di uccidere Dora. Era
stata sua sorella un tempo, ma non era rimasto che il ricordo sbiadito
della ragazza che Andromeda ricordava, prima che si facesse sopprimere
dalle sue stesse idee, prima che Voldemort la portasse via su una
strada senza ritorno.
Della sua vecchia famiglia le era rimasta solo Narcissa. Si erano
ignorate per anni, covando un rancore ingiustificato, ma la fine della
guerra le aveva fatte riavvicinare. Andromeda sapeva che da quel
momento nessuna ridicola questione di sangue le avrebbe separate come
la prima volta…
“Nonna,
andiamo, forza!”
La voce di Teddy
le giunse dall’ingresso, impaziente.
“Arrivo”
disse lei.
Aprì
il cassetto della scrivania e vi mise dentro il diario. Poi richiuse il
cassettino e uscì dalla stanza, raggiungendo Teddy e Harry,
con i quali s’incamminò verso la stazione.
Aveva temuto quel momento da mesi: con Teddy a Hogwarts sarebbe rimasta
sola in quella casa.
Non sarò sola pensò, mentre si voltava a guardare
indietro.
Il sole aveva
illuminato la finestra del salotto e Andromeda ebbe la netta sensazione
di scorgere alcuni visi che la fissavano sorridenti. Fu un lampo, poco
meno di un istante, ma l’immagine le rimase impressa nella
mente: c’erano un uomo biondo dagli occhi azzurri, un altro
con il volto solcato da cicatrici e una donna dai capelli rosa cicca.
Un battito di
palpebre, e la visione sparì com’era venuta,
lasciandole un lieve sorriso sulle labbra
.
The end
*Angolo autrice*
Quando ho iniziato questa fan fiction non sapevo se, come e quando
l'avrei finita, e invece adesso mi sembra che il tempo sia volato!
Soprattutto poi pensavo: "Capirai, una fiction su Andromeda, che in
sette libri ha solo 2, e ripeto 2, battute, non se la
leggerà mai nessuno!" Per fortuna non è andata
così, ma questo è solo grazie a voi che avete
continuato a leggerla, a recensire o meno! Mi dispiace tanto che questo
epilogo non sia proprio quello che si può definire a lieto
fine ma ho cercato di rimediare alle da me tanto criticate stragi della
Rowling!
E ora passiamo ai ringraziamenti!
Pepesale
(ti dirò, mi stavo innervosendo anche io, e sono contenta di
non essere stata l'unica, altrimenti mi sarei cominciata a preoccupare!
Il seguito arriverà, non temere...)
Pervinca
Potter 97 (complimenti per aver letto la mia fic tutta
d'un fiato, sono davvero commossa!)
Pacci
(spero che l'epilogo ti sia piaciuto, anche se è un po'
malinconico... ç_ç)
LMP
(grazie mille per i complimenti, mi hanno fatto mooolto piacere! XD)
quigon89
(hai proprio ragione, anche Ted è cresciuto un sacco da quel
memorabile giorno in cui ha incontrato Dromeda a Diagon Alley! XD Spero
che l'epilogo sia di tuo gradimento, devo ammettere che è
stato il capitolo più difficile da scrivere, avevo paura che
non riuscisse bene... Speriamo!)
Pan_Tere94
(sì, sarebbe stato spassoso se Andromeda fosse caduta, ma
per fortuna non è successo! In quella famiglia almeno una
persona dotata di equilibrio ci vuole! Sono contenta che la storia ti
sia piaciuta!)
ShArY90 (sono io che devo ringraziare te e tutti gli altri
per aver letto e commentato questa storia, non sai quanto bene avete
fatto alla mia poca autostima!)
lyrapotter
(hai ragione, le Remus/Lily sono introvabili! Ma se ti può
consolare, almeno qualche volta io ho pensato che tra quei due potesse
esserci qualcosa, in fondo secondo me erano molto simili di carattere:
tutti e due gentili e buoni...che carini! Sarà che non adoro
particolarmente James...vabè, lo ammetto, NON mi sta
simpatico, ma che ci vuoi fare? Se permetti, il povero Piton mi fa
molta più simpatia! Ma questo non c'entra niente con la mia
storia! Comunque, è davvero ingiusto che le Ted/Andromeda
siano tanto snobbate, soprattutto in un sito in cui abbondano le
Draco/Hermione, Rose/Scorpius e cose simili! Insomma, è
strano!)
Mi macherete tutti quanti,
ma non vi preoccupate, perchè non vi libererete facilmente
di me!
Ora, un ultimo
ringraziamento a CharmedAlis, che con le sue recensioni
mi ha sempre risollevato il morale anche se ero un po' giù,
e a NarcissaM, senza la quale
chissà quando mi sarebbe venuto in mente di ritornare a
scrivere su questo sito!
Un bacione a tutti quanti! Giulia
EDIT (22 maggio 2011):
tempo fa avevo detto che avrei scritto un seguito di questa storia, e
credo che sia doveroso avvertirvi che purtroppo ho cambiato idea. La
mia ispirazione ha preso una strada molto diversa, come chi ha
continuato a seguirmi sa già. Perciò mi dispiace,
ma questa storia rimarrà come un unicum, senza un sequel. Vi
ringrazio ancora per averla seguita!
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