Diario di Andromeda Black

di Julia Weasley
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** La famiglia Black ***
Capitolo 3: *** Incontri ***
Capitolo 4: *** Una sorte già segnata ***
Capitolo 5: *** Scelte ***
Capitolo 6: *** Invidia ***
Capitolo 7: *** La festa del Lumaclub ***
Capitolo 8: *** Il racconto di Molly ***
Capitolo 9: *** Il segreto di Bellatrix ***
Capitolo 10: *** Troppo tardi ***
Capitolo 11: *** Ira e vendetta ***
Capitolo 12: *** Un pesce fuor d'acqua ***
Capitolo 13: *** Il sospetto di Narcissa ***
Capitolo 14: *** Gita a Hogsmeade ***
Capitolo 15: *** Conquiste indesiderate ***
Capitolo 16: *** Crudele ***
Capitolo 17: *** Lettere e malintesi ***
Capitolo 18: *** Sensi di colpa ***
Capitolo 19: *** Irraggiungibile ***
Capitolo 20: *** Dimenticata ***
Capitolo 21: *** Ti vogliamo bene ***
Capitolo 22: *** Speranza inutile ***
Capitolo 23: *** Il vagone dei Prefetti ***
Capitolo 24: *** L'invito ***
Capitolo 25: *** Lasciarsi andare ***
Capitolo 26: *** Un'ombra ***
Capitolo 27: *** Avvertimenti ***
Capitolo 28: *** Caccia al Babbano ***
Capitolo 29: *** Senza freni ***
Capitolo 30: *** Decisioni complicate ***
Capitolo 31: *** Le nozze ***
Capitolo 32: *** Non ci lasceremo mai ***
Capitolo 33: *** Prospettive di guerra ***
Capitolo 34: *** Come hai potuto? ***
Capitolo 35: *** Solo pochi mesi ***
Capitolo 36: *** Addio ***
Capitolo 37: *** La scelta di Sirius ***
Capitolo 38: *** Confessione ***
Capitolo 39: *** Romeo e Giulietta ***
Capitolo 40: *** Attesa ***
Capitolo 41: *** Fuga ***
Capitolo 42: *** Corrispondenza ***
Capitolo 43: *** Il matrimonio ***
Capitolo 44: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

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“Teddy, dove ti sei cacciato?”
 
Nessuna risposta. Andromeda sospirò. Quel ragazzino era veramente una peste. Nonostante la casa in cui vivevano fosse piccola, lui riusciva sempre a trovare un posto nuovo in cui nascondersi. Certe volte lei aveva passato ore intere a cercarlo.


“Teddy, non farmi arrabbiare. Non ho voglia di giocare, oggi. Mi vuoi rispondere?!”


Ancora nulla. Esasperata, Andromeda lasciò il salotto dove era rimasta fino a quel momento per pulire e salì le scale. Al secondo piano, attraversò un corridoio che terminava con una porta. Bussò ma, non ricevendo alcuna risposta, entrò ugualmente.

La camera di Teddy era, come al solito, disordinatissima. I libri scolastici appena comprati per il suo primo anno ad Hogwarts erano sparsi sul letto non rifatto e sul tappeto stropicciato. Quella scena non le risultava nuova. Tanti anni prima, anche una bambina dai capelli cangianti era solita mettere a soqquadro la propria stanza…

Il campanello d’allarme nella sua testa suonò il segnale di pericolo.

No, non ricominciare! Lo sai che non devi pensare a certe cose. Ti fa male.

Andromeda si riscosse e tornò a cercare suo nipote.


“Teddy! Vuoi rispondermi?” gridò ad alta voce.

“Sono qui, nonna!” rispose in quel momento la voce del ragazzino. “Su in soffitta!”


Chiedendosi cosa mai ci facesse lì sopra, Andromeda uscì dalla stanza e salì le scale per un’altra rampa. La soffitta era come tutte le soffitte del mondo. Vecchi scatoloni ammucchiati dappertutto contenevano cianfrusaglie inutilizzate, ricordi messi da parte. A lei non piaceva andare lassù: le ricordava dei momenti che avrebbe dovuto tenere sigillati nel cassetto della sua memoria.

L’undicenne Ted, detto Teddy, era stravaccato per terra, cosa che fece storcere il naso alla donna.


“Teddy, lì è tutto sporco! Alzati, forza…”

“Nonna, guarda cosa ho trovato in quei vecchi scatoloni!” esclamò lui entusiasta, sventolando qualcosa che somigliava ad un vecchio quaderno. “Mi sa che era tuo..”


Con un improvviso nodo alla gola, Andromeda lo prese dalle mani del nipote. Non era un quaderno. Era un diario, il suo diario. Aveva iniziato a scriverci sopra proprio quando aveva l’età di Teddy ma lo aveva messo via dieci anni prima, quando la sua vita era finita…Gli occhi le si riempirono di lacrime ma cercò di mantenere un contegno.


“Nonna, che ti prende?” chiese il ragazzino preoccupato.

“Niente, non ti preoccupare. Metti via questa roba, e vatti a fare una doccia. Sei tutto impolverato…”

“Nonna? Posso tenerlo?” chiese lui, indicando il diario. “Voglio leggerlo. Posso?”

“Non te lo consiglio. Non è molto divertente da leggere. Rimettilo dove l’hai trovato”.

“D’accordo…” fece lui, mentre i suoi capelli cambiavano colore, dal castano chiaro al verde.


Andromeda finse di non aver visto quel repentino mutamento, segno che i propri ordini non sarebbero stati eseguiti.


“Non combinare altri disastri, Teddy. Ci ho messo mezz’ora ad aggiustare quella lampada che hai rovesciato…”


I capelli del ragazzino cambiarono di nuovo colore, diventando rossi.


“Mi dispiace, sono inciampato! Allora questo lo metto via, eh?”


Andromeda fece un mezzo sorriso e s’incamminò verso le scale. Quando si fu assicurato che la nonna fosse scesa al piano di sotto, Teddy nascose il vecchio diario sotto la camicia e di fiondò a nasconderlo in camera sua.


Quella sera a cena era così curioso di cominciare a leggere le memorie di sua nonna che ingurgitò un piatto dopo l’altro con una velocità allarmante.


“Ted, guarda che non c’è nessuna fretta” osservò Andromeda sbalordita.

“Ehm... è che…devo andare a fare una cosa…” mugugnò lui, sbrodolandosi con il sugo.


Finalmente, arrivò la frutta. Teddy si limitò a prendere mezza mela ed eccolo che già augurava la buonanotte ad una Andromeda soncertata e si rifugiava in camera sua. Accese la luce e spostò in malo modo i libri di Incantesimi e Trasfigurazione deposti sul tappeto. Dopodiché recuperò il diario da sotto il materasso e si sdraiò per terra a pancia sotto. Percorso da una curiosità impellente, sfogliò velocemente le pagine ingiallite dal tempo. La nonna aveva scritto per quelli che sembravano anni, in una grafia precisa ed elegante.


Credo che non leggerò mai qualcosa di più lungo, disse tra sé.

Dopodiché aprì il diario alla prima pagina e cominciò a leggere: “25 agosto 1964…”.


 

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Capitolo 2
*** La famiglia Black ***


La famiglia Black


Mi chiamo Andromeda Black e ho undici anni, compiuti proprio ieri. Non ho mai avuto un diario ma devo dire che mi è sempre piaciuta l’idea di scrivere tutto quello che mi succede, in modo da poterlo poi rileggere quando sarò più grande. Credo che sia per questo motivo che mia sorella Narcissa ha deciso di regalarmene uno per il compleanno: lei mi conosce bene e sa cosa può farmi piacere e cosa invece no. Spero solo di riuscire ad andare avanti, anche se non scriverò tutti i giorni.

Ma parliamo un po’ di me. In effetti, non c’è molto da dire. Sicuramente il diario delle mie sorelle sarebbe molto più interessante. Nella famiglia in cui sono nata, sicuramente non sono io quella al centro dell’attenzione.


Bellatrix è la più grande, e solo per questo meriterebbe il gradino più alto del podio, senza aggiungere che i miei genitori la venerano, tutti l’ammirano e so anche di certi suoi compagni di scuola che darebbero qualsiasi cosa per essere degnati di un suo solo sguardo. Purtroppo per loro, Bellatrix non li ritiene alla sua altezza. In effetti, questo è quello che i nostri genitori ci hanno insegnato: la famiglia Black è una delle più antiche e prestigiose famiglie purosangue della comunità magica e nessuno di noi può permettersi il lusso di frequentare la feccia dell’umanità, leggi Mezzosangue, Babbani, ibridi e roba del genere…il concetto mi è chiaro fin da quando avevo tre anni. Quindi non è esattamente colpa di Bellatrix se cammina tra la gente come se si sentisse una specie di regina, dico io.


Mia sorella più piccola si chiama Narcissa. Ha solo nove anni ma anche lei promette di diventare una delle ragazze più ammirate di tutta la storia di Hogwarts. Sarei disposta a fare qualsiasi cosa per essere come lei, con i suoi lunghi capelli biondi e i suoi occhi di un azzurro cielo… Lei è un po’ meno montata di Bellatrix ma è molto schizzinosa e pignola, e soprattutto, è la più coccolata di tutte, visto che è la piccola di casa.


E infine ci sono io. Intendiamoci, secondo i miei genitori non sono un fallimento: sono molto brava e giudiziosa, ed essendo quasi identica a Bellatrix, avrei tutte le carte in regola per destare l’ammirazione di tutti al pari di lei. E invece mi mancano quelli che sono i tratti caratteristici della famiglia Black: orgoglio, disprezzo e una buona dose di autostima. Proprio non riesco a sentirmi la prima donna della situazione, anche perché non ne vedo il motivo.
Quando da piccola sentivo i miei parlare dei Babbani, mi aspettavo che fossero delle specie di mostri rivoltanti. Il giorno in cui, passeggiando per un parco qui vicino, mia madre Druella mi disse: “Andromeda, guarda quanti sporchi Babbani appestano questo mondo”, finalmente capii che in fondo, i Babbani non erano tanto diversi da noi, e anzi, la differenza non si sarebbe mai potuta notare così su due piedi. Ma è meglio non affrontare questo argomento…tanto, finché tra noi e loro ci sarà una buona distanza di sicurezza, non avrò nessun motivo di preoccuparmene.


Comunque, sto cominciando a divagare… Volevo raccontare della mia famiglia. Viviamo a Londra, in un’antica casa vicina a quella dei miei zii e dei miei cugini: Sirius e Regulus.


Sirius ha quattro anni ed è un’autentica peste. Tuttavia sembra avere una sorta di predilezione nei miei confronti, ed io ne sono contenta, poiché non è una cosa che mi capita tutti i giorni.


Suo fratello Regulus è l’esatto opposto di Sirius. Credo che da ragazzo diventerà uno di quegli adolescenti sempre silenziosi, mi dà questa idea. I miei zii non fanno che rimproverare Sirius e dirgli che prendere un minimo di esempio da suo fratello non gli farebbe certo male, ma lui non è tipo da starli a sentire.


Come vorrei essere come mio cugino! Lui ha sempre il coraggio di fare quello che vuole e dire ciò che pensa. E non è questione di età, perché quando io avevo quattro anni, assomigliavo più a Regulus che a lui. Spero solo in futuro di diventare altrettanto coraggiosa.


Ora credo di dover andare a dormire, si è fatto tardi. Domani andremo a Diagon Alley per comprare l’occorrente per la scuola! Non vedo l’ora di avere una bacchetta magica.





*Angolo autrice*
Salve a tutti! In questo capitolo non è successo niente ma ritenevo importante descrivere la famiglia Black dal punto di vista di Andromeda, visto che è lei la protagonista. Vi prometto che dal prossimo passerò ai fatti!

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Capitolo 3
*** Incontri ***


Incontri

26 agosto 1964

Caro diario,

oggi sono finalmente andata a Diagon Alley. Non ti nasconderò che sarebbe potuta andare meglio, perché è successo un gran casino (so che i miei mi ucciderebbero se sentissero una simile parola uscire dalla bocca –o dalla penna- di una Black, ma avrei potuto dire di peggio, te lo assicuro). Ma cominciamo dall’inizio.

Visto che mio padre doveva andare a lavorare, mia madre ha accompagnato me e Bellatrix fuori casa (Narcissa è rimasta con il nostro elfo domestico, Kreacher). Siamo arrivate in poco tempo in un vecchio locale nascosto in una strada babbana, Il Paiolo Magico. Tuttavia non ci siamo fermate (mia madre sosteneva che i poco di buono frequentano posti simili) e siamo passate dal retro, entrando così a Diagon Alley. Io non ci ero mai stata, e Bellatrix era molto in vena di sentirsi superiore anche per questo motivo. Comunque, mia madre ha evitato un probabile litigio trascinandoci in fretta in mezzo a quella folla di maghi e streghe che facevano le loro compere.La prima tappa è stata la Banca Gringott. Neanche qui ero mai stata, e mi ha stupito vederla così grande e imponente.

“Smettila di fare quella faccia sconvolta, Andromeda. La gente potrebbe scambiarti per una nata Babbana” mi ha detto Bellatrix, ricevendo tra l’altro l’approvazione di nostra madre.
“Scusate” mi sono limitata a rispondere
.

Il viaggio nel carrello tra le grotte sotterranee in compagnia di un folletto è stato parecchio scomodo. Non è stato un dispiacere per me arrivare destinazione. In realtà sul momento mi stava venendo un colpo: un enorme drago stava facendo la guardia ad un corridoio di camere blindate. Il folletto ha usato una specie di sonagli metallici per farlo indietreggiare, e siamo passate. Abbiamo prelevato un po’ di denaro, immerso in una quantità enorme di oggetti preziosi, e siamo risalite alla luce del sole.

“Madre, credo di potermela cavare da sola” ha cominciato a dire Bellatrix. “Voi andate con Andromeda”.
“Sì, lo credo anche io. Però, Bella, stai attenta a chi incontri” ha risposto lei.
“Non vi dovete preoccupare, madre. Se uno sporco Mezzosangue osa solo avvicinarsi a me, gliene farò pentire per il resto della sua inutile vita”.
“Perfetto. Andromeda, vieni”.

Così, abbiamo lascito Bellatrix da sola e siamo andate a comprare l’occorrente per la scuola.

La prima cosa che abbiamo preso è stata la divisa. Sapessi quant’è bella! La sto indossando anche in questo momento: è come se mi sentissi già a Hogwarts!
Poi ho preso la bacchetta magica. Avrei tanto voluto usarla subito, ma sapevo bene che i minorenni non possono usare la magia se non sono a Hogwarts. Il signor Olivander, un giovane mago dai capelli vaporosi e gli occhi talmente azzurri da sembrare incolori, me ne ha data una di legno di vite, dodici pollici, con un’anima di crini di unicorno.
Dopodiché siamo passate per la farmacia a prendere il calderone, la bilancia e un kit di ingredienti per le pozioni. Dopo aver preso anche il telescopio, mia madre si è trattenuta a parlare con una certa signora Lestrange, la quale- a quanto ho capito- ha un figlio che dovrebbe stare al mio stesso anno e un altro un po’ più grande.
Visto che non la smettevano più di parlare, alla fine mi è stato concesso di andare da sola nel negozio di fronte, Il Ghirigoro, per comprare i testi scolastici. A dirla tutta, mi sentivo un po’ in ansia. Noi Black non siamo abituati a fare tutto da soli, visto che abbiamo sempre Kreacher che s’incarica di tutto.
A differenza di quanto mi aspettassi, però, non è stato difficile. C’era una fila mostruosa ma Bellatrix era là e, quando hanno capito che ero sua sorella, un gruppo di maghi mi ha pregato di passare avanti. Avevano un’aria vagamente spaventata.

“Nostra madre sta parlando con una certa Lestrange” l’ho informata, mentre aspettavamo. “Stava tessendo le tue lodi…Per caso ha un figlio della tua età?”
Bellatrix ha digrignato i denti furiosamente. “Sì” ha risposto. “So quello che vuole fare nostra madre, ma odio quell’imbecille. Non voglio essere la sua fidanzata ufficiale. Ho tredici anni!”

Purtroppo temo che questo sia il destino che attende i membri della famiglia Black: sposare un Purosangue, a tutti i costi, anche se lo si detesta.

Finalmente siamo riuscite a comprare i libri, e io ho aspettato che Bellatrix la smettesse di parlare con alcune sue compagne di dormitorio. Ero rannicchiata in un angolo del negozio, quando è successo il casino di cui ti dicevo prima.
Improvvisamente, da dietro uno scaffale è spuntato fuori qualcuno. Reggeva una pila talmente grossa di libri che io non potevo vederlo, né lui poteva vedere me…in un secondo mi è caracollato addosso, insieme a tutti quei pesanti volumi, uno dei quali mi ha fatto un taglio sulla fronte con lo spigolo.

“Che cosa combini?” gli ho urlato io.
“M-mi dispiace” ha balbettato lui, imbarazzato. “Scusami, non ti avevo vista…”

Ancora per terra, ho guardato in alto: era un ragazzino della mia età, anche se dimostrava di meno. Biondo, con gli occhi azzurri, aveva un viso tondo da bambino. Mi ha teso la mano e mi ha aiutata a rialzarmi. In quel momento però mi sono accorta di sanguinare leggermente dalla fronte. Devo premettere che non ho mai sopportato la visione del sangue, né il suo solo pensiero. Per questo mi sono messa a strillare come un’ossessa.
Molti maghi lì presenti se ne sono accorti e hanno guardato il ragazzino, rosso come un peperone, come se fosse stato un pazzo criminale.

“Stia calma, signorina, ci penso io” si è offerta una vecchia strega. Con un colpo della bacchetta mi ha guarita. Dopodiché mi ha raccolto tutti i libri e me li ha restituiti.
Io neanche l’ho ringraziata, perché ero troppo furiosa con quel ragazzino.
“Mi dispiace” ha ripetuto lui, e sembrava sincero. “A me succede sempre di cadere e inciampare dappertutto, e mi faccio spesso delle ferite…”

In quel momento si è avvicinata Bellatrix.

“Che sta succedendo qua? Chi sei tu?” gli ha chiesto.
“Ehm…mi chiamo Ted Tonks…”

Lei l’ha guardato con aria schifata.

“Non ho mai sentito il tu cognome. Immagino che tu sia figlio di qualche Babbano, vero?”
“Ehm…che significa Babbano?”
“Dromeda, usciamo immediatamente…Non voglio appestarmi!” ha concluso Bellatrix, trascinandomi via dal negozio.

Ora sono a casa, e i miei genitori se la sono presi con me perché ho parlato con un Mezzosangue. È stato del tutto inutile tentare di spiegargli che non è stata colpa mia. Loro non mi ascoltano. Credo che dovrò interrompere la scrittura per oggi. Spero che riconoscano la mia innocenza. Accidenti a quello stupido di un Tonks!

 

 

 

*Angolo autrice*
Questo capitolo è stato più lungo degli altri perchè ci tenevo a raccontare per bene il primo incontro tra Andromeda e Ted. Avrete sicuramente notato che me lo immagino un po' come Ninfadora, molto pasticcione e imbranato.
Un ringraziamento speciale alle cinque persone che hanno aggiunto la storia tra i preferiti e alla due che hanno recensito: CharmedAlis (grazie, spero di riuscire a soddisfare la tua curiosità) e Mina 85 (credo di capire cosa intendevi per "troppo ben descritto". L'ho pensato anche io ma volevo descrivere la famiglia Black dal punto di vista di Andromeda, anche se in quest'altro capitolo sono successe più cose: spero che ti sia piaciuto!)

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Capitolo 4
*** Una sorte già segnata ***


Una sorte già segnata

27 agosto 1964

Caro diario,

finalmente i miei si sono calmati. Sono riuscita a spiegare quello che era accaduto e mi hanno perdonata. Sia lodato il cielo! Purtroppo oggi ci sono state altre tensioni.
A pranzo eravamo tutti e cinque a tavola e Kreacher ci stava servendo un delizioso arrosto, quando i miei genitori si sono messi a parlare del più e del meno.

“Ieri ho incontrato la signora Lestrange, Cygnus, lo sapevi?” ha esordito mia madre, e già Bellatrix cominciava a digrignare i denti.
“Davvero? Come sta?” ha risposto mio padre.
“Bene. Ha detto che suo figlio maggiore è stato scelto come Prefetto di Serpeverde”.
“Ottimo. L’ho sempre detto che quel ragazzo era in gamba…”

Bellatrix ha borbottato qualcosa che non ho recepito ma sono certa che fosse qualcosa di malevolo.
Io e Narcissa ci siamo scambiate uno sguardo che valeva più di mille parole. Ci siamo sempre capite al volo, io e lei.

“Scommetto che tra due anni diventerà Caposcuola, non credi anche tu, Bella?”
“Sì, padre” si è limitata a rispondere lei. Io le ho fatto cenno di protestare ma lei mi ha incenerita con lo sguardo.
“I Lestrange sono un ottimo partito” ha detto mia madre.

Ci siamo, ho pensato.

“E so che sono entusiasti di te; Bella. Sarebbero felici di vederti fidanzata con loro figlio”.

Bellatrix non ha risposto. È rimasta muta per tutta la durata del pranzo, dopodiché si è rinchiusa in camera sua sbattendo la porta. Per fortuna i miei non si sono accorti del botto.

“Dromeda, che facciamo?” mi ha chiesto Narcissa, preoccupata.

Io non avevo la più pallida idea di cosa fare. Bellatrix non era mai stata in vena di confidenze, e temevo che se solo ci fossimo azzardate ad entrare ci avrebbe uccise. Però non potevo lasciarla lì. Presto, temevo, sarebbe successo anche a me, e io avrei voluto essere consolata. Così ci siamo fatte forza a vicenda e abbiamo bussato alla porta della camera di Bellatrix.

“Sparite” è stata la sua risposta.
“Ti pareva” ha commentato Narcissa.
“Bella, dai, facci entrare. Vogliamo parlarti” ho provato io.
“E perché mai?”
“Bè, è ovvio che stai male…”
“Ma se sto benissimo! Andate, e non mi date fastidio!”

Quanto mi fa arrabbiare quando si comporta così! Deve sempre fare tutto di testa sua, non vuole mai dimostrare alcun segno di debolezza. Non capisce che in questo modo peggiora solo la situazione? Ho tentato di convincerla a dire ai nostri genitori cosa pensa veramente di Lestrange, ma non mi vuole dare retta. Ha cominciato a dire che io sono una povera illusa se penso che parlare chiaro possa risolvere le cose.

“Sei una stupida, Andromeda!” mi ha strillato questo pomeriggio dopo che, con grandi sforzi, io e Narcissa siamo riuscite ad entrare in camera sua. “Tu vivi ancora nel mondo dei sogni. Credi che il principe azzurro che sogni esista veramente? Ma fammi il favore!”
“Bè, io almeno provo a crederci! Tu ti sei già rassegnata!” ho protestato io, offesa.
“Certo che mi sono rassegnata! Il matrimonio come lo intendi tu non esiste! Da che mondo è mondo, è sempre stata questione di interessi!”
“Ti sbagli se la pensi così. La maggior parte della gente si sposa per amore e...”
“Ma noi non siamo la maggior parte della gente! Siamo dei Black e ci dobbiamo assumere certi obblighi! Quindi è inutile che ti illudi, perché tanto anche tu dovrai sposarti con qualcuno che ti farà ribrezzo, magari! L’importante è non farsi comandare”.
“Io troverò un marito perfetto” ha annunciato Narcissa con aria convinta.
“Certo, come no…”

Adesso mi trovo in camera mia e sto consumando tutte le mie lacrime perché, dentro di me, so che Bellatrix non ha poi tutti i torti. A noi Black non è concesso di fare quello che vogliamo. Sarò costretta a fidanzarmi con qualcuno che non amo, e poi dovrò sposarlo. Il solo pensiero mi fa venire una depressione incredibile. Ho sempre sognato ad occhi aperti fin da quando ero piccola. Immaginavo come il mio ragazzo ideale potesse essere: intelligente, spiritoso, simpatico…non un idiota sbruffone che si sente importante solo perché ha un cognome celebre. E invece sembra che mi dovrò accontentare…

A volte vorrei poter leggere nel futuro, per sapere cosa mi succederà tra qualche anno e magari poter cambiare alcune cose negative… Ma è inutile illudersi. Come ha detto Bellatrix, questo è il nostro destino, e dobbiamo accettarlo.


*Angolo autrice*

Grazie a Edo, che ha recensito il primo capitolo! Me ne sono accorta solo adesso, che sbadata! Al momento non ci saranno tanti capitoli con Sirius protagonista, ma aspetta solo che arrivi qualche Natale e vedrai che peste!

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Capitolo 5
*** Scelte ***


Scelte

 

1 settembre 1964

Ma come potevo essere depressa per quei motivi alcuni giorni fa! In fondo ho undici anni e ho tutta la vita davanti! Ebbene sì, caro diario, in questo preciso momento sto scrivendo distesa sul mio nuovo letto a baldacchino, nel dormitorio della mia sala comune, a Hogwarts!!
Sono così contenta che non so da dove cominciare. Bè, direi dall’inizio…

Stamattina alle sette ero già pronta. Ho salutato Kreacher (che era quasi commosso) e sono uscita di casa con tutta la mia famiglia. Abitiamo abbastanza vicino la stazione di King’s Cross, quindi siamo arrivati in mezz’ora circa. Bellatrix mi ha ripetuto, con la sua solita aria di superiorità, come oltrepassare la barriera tra i binari nove e dieci, e infine mi sono ritrovata al famoso Binario Nove e Tre Quarti. Ho detto famoso, perché lo vedo già da due anni, da quando è toccato a Bellatrix iniziare il primo anno. Ero così agitata che mi era venuto un strano senso di nausea e non ho aperto bocca per parecchio tempo, altrimenti ero convinta che avrei vomitato.
Arrivato il momento degli addii, Narcissa è scoppiata a pianger
e disperatamente.

“Su, dai, Cissy. Ci vediamo a Natale, non temere” ho cercato di consolarla.
“Mi lasci da sola con quel matto scatenato di Sirius” protestò la piccola. “Madre” disse poi, voltandosi, “posso andare anche io con loro?”
“No che non puoi” ha sbottato acida Bellatrix. “E ora smettila di frignare, mi stai mettendo in imbarazzo”.

Io ho evitato di risponderle male per mantenere il quieto vivere, e mi sono limitata ad accarezzare i lunghi capelli dorati di Narcissa.
“Ti scrivo appena sono arrivata, d’accordo?”

Quando è giunto il fischio del treno, io e Bellatrix eravamo già salite sull’Espresso di Hogwarts e salutavamo dal finestrino i tre rimasti a terra.

“Su, vieni con me” ha tagliato corto poi lei, incamminandosi lungo il corridoio. Starle dietro era veramente fantastico. Tutti gli altri studenti facevano largo al suo passaggio, e io ne approfittavo per seguirla senza sbattere addosso a nessuno. Vedevo che molti ci guardavano, ma non tutti gli sguardi erano di ammirazione, come quelli ai quali ero abituata. Parecchi, in particolare i Grifondoro, ci fissavano con aria malevola, altri con una smorfia sarcastica e per niente impressionata dalla prepotenza di Bellatrix.
“Eccoci” ha detto infine lei, aprendo la porta di uno scompartimento in fondo al treno.

Dentro c’era un gruppo di Serpeverde, che l’ha salutata subito con entusiasmo. La maggior parte di essi era molto più grande di me ed erano tutti maschi. Bellatrix ha cominciato a fare le presentazioni.

“Questa è mia sorella Andromeda, perciò trattatela con il dovuto rispetto, se no vi faccio fare la fine di Stebbins” (ho preferito non chiedere cosa mai fosse successo a Stebbins). “Loro sono Rosier” mentre indicava un ragazzo della sua età con la faccia rincagnata, “Avery” (un ragazzo mi ha salutava con aria indifferente) “e Wilkes”. Un altro, che sembrava del quarto anno, mi stava rivolgendo un ghigno. “E lui” ha poi aggiunto Bellatrix con aria insofferente, indicando un ragazzo bruno con una spilla argentata da Prefetto, “è Rodolphus Lestrange”. Devo dire che è proprio come mi aspettavo: bruttino, ma con una gran puzza sotto al naso.

Lui ci ha presentato l’ultimo ragazzo, suo fratello Rabastan, che è al primo anno come me. Non sembra dotato di molta intelligenza e spero che gli altri nostri compagni siano un po’ meglio di lui.

Abbiamo passato tutto il tempo là dentro. Io non ho parlato molto: quella gente non mi ispira affatto. Forse solo Wilkes, il ragazzo che mi aveva rivolto un ghigno, gode della mia approvazione. Sembra abbastanza intelligente da non ridere alle battute stupide di Rosier, e Bellatrix, tra l’altro, lo tratta bene, e non nel suo solito modo da prima donna. Forse è un tipo che sa farsi rispettare, ma ancora non posso dirlo. Dai discorsi che ho ascoltato, tutti ritenevano che sia io che Rabastan Lestrange saremmo diventati due ottimi Serpeverde…e io mi sono cominciata a preoccupare sul serio.
Io non mi sono mai sentita una Serpeverde. Non sono abbastanza ambiziosa e astuta. Ovviamente odio Grifondoro e non mi ritengo così stupida da finire a Tassorosso. Però Corvonero ha sempre esercitato un certo fascino su di me. Se da piccola mi immaginavo a Hogwarts, mi immaginavo con lo stemma dei Corvonero. E se fossi stata assegnata veramente là? Non osavo immaginare la reazione della mia famiglia: da quando una Black non sta a Serpeverde?

Siamo arrivati a Hogwarts quando ormai si era fatto buio. Il castello è molto più grande e bello di come me lo ero sognato. È veramente fantastico, non c’è altro aggettivo per definirlo! Quando siamo scesi, Rodolphus Lestrange, che si sente molto fiero del suo incarico di Prefetto, ha detto a me e a suo fratello che noi del primo anno dovevamo seguire il guardacaccia perché era tradizione che attraversassimo il lago. Così ci siamo allontanati insieme agli altri studenti più piccoli.
Il guardacaccia è un uomo sulla cinquantina che si è presentato come Ogg. Un nome davvero strano. Comunque, ci ha fatti salire a gruppi di tre o quattro su delle piccole barche ormeggiate a riva del lago. Io sono salita su quella di Rabastan, insieme ad un’altra ragazzina dai capelli rossi. Lei si è presentata subito. Si chiama Molly Prewett. Ho sentito nominare il suo cognome. Siamo sicuramente lontane cugine, dato che le famiglie Purosangue sono tutte imparentate. Tuttavia quando ha saputo il mio nome, non mi è sembrata molto entusiasta. Si è limitata a dire “Ah…” e non ha aggiunto altro.
Arrivati dall’altra parte del lago, siamo scesi dalle barche e Ogg ci ha condotti attraver
so un cortile e su per delle scale, finchè non siamo entrati nella sala d’ingresso del castello. Lì ci attendeva la Vicedirettrice della scuola, la professoressa McGranitt, una giovane donna che deve avere poco meno di quaranta anni. Ogg ci ha lasciati con lei, e la professoressa ci ha condotti nella Sala Grande. Sono rimasta per parecchio tempo con il naso all’insù ad ammirare il soffitto incantato, ed anche qualcun altro poiché, quando ci siamo fermati davanti al vecchio Cappelli Parlante, uno studente da dietro mi è venuto addosso. Quando mi sono girata ho scoperto con mio sommo orrore che si trattava proprio dello stesso Babbano che mi aveva ferita a Diagon Alley.

“Ancora tu?!” ho esclamato, irritata.
“Ops…Ciao. Mi dispiace, non l’ho fatto apposta” si è giustificato lui.
“Vedi di starmi alla larga” ho concluso io, impedendogli di parlare. Più passano le ore, più quello stupido mi sta sempre più antipatico.

Lo Smistamento è cominciato pochi secondi dopo. Io ero tra i primi ma avevo la sensazione che quel momento fosse arrivato troppo in fretta.
Quando la professoressa McGranitt ha posato il Cappello Parlate sulla mia testa, quello mi ha parlato con una vocina che - ne ero certa - potevo sentire solo io.

Bene, abbiamo una Black tra noi… Tuttavia vedo qualcosa di diverso in te.

Solo a sentir pronunciare quelle parole, sono rabbrividita.

“Ti prego, non inventarti cose strane” gli ho bisbigliato.
Si? in che senso?
“Nel senso di non combinarmi guai! Mettimi a Serpeverde e basta!”
Serpeverde? Mmm…potrei anche… Ma non mi convince. Ti vedrei molto meglio a Corvonero,. sai?
“No, no, no…i miei mi uccideranno!”
Non devi preoccuparti di quello che penserà la tua famiglia. L’assegnazione della Casa spetta a me, ma in fondo sono le scelte di una persona a fare la differenza…
“Vuoi dire che devo scegliere io?!”
Esattamente. Decidi pure con comodo, non c’è fretta: Serpeverde o Corvonero?

Devo ammettere che non sono rimasta molto a pensare. Per un attimo ho avuto la tentazione di cambiare le tradizioni di famiglia, ma poi il mio istinto ha avuto la meglio. Mi è bastato guardare Bellatrix, seduta al suo tavolo, per decidere.

Dunque questa è la tua scelta…Non posso biasimarti, in fondo per te la famiglia conta molto… SERPEVERDE!”
L’ultima parola l’ha gridata a tutta la sala. E ora sono una Serpeverde, come tutti si aspettavano.

Sono andata a sedermi accanto a mia sorella e ho guardato la fine dello Smistamento. Anche Rabastan Lestrange è finito a Serpeverde. Invece quella Molly Prewett che ho conosciuto sulla barca è finita a Grifondoro. Immagino quindi che non ci rivolgeremo mai più la parola. Infine, quando Ted Tonks è stato chiamato, per la fretta di avvicinarsi, è inciampato nei suoi stessi piedi, provocando le risate di tutta la Sala Grande. A quel punto non ho avuto alcun dubbio sulla Casa in cui sarebbe finito, ed infatti è stato mandato a Tassorosso.
Il banchetto è stato veramente ottimo, ma adesso sono troppo stanca per continuare a scrivere. Tanto le cose principali le ho dette.
Quando il Preside, Albus Silente, ci ha congedati, noi Serpeverde del primo anno siamo stati accompagnati dai Prefetti nella nostra sala di ritrovo, che si trova nei sotterranei. È molto grande e spaziosa, anche se un po’ di luce in più non guasterebbe.

Domani cominceranno le lezioni e non vedo l’ora di scrivere le mie impressioni sugli insegnanti. Ora mi sento soddisfatta di aver scelto Serpeverde. Sono convinta di aver fatto la scelta giusta, almeno credo…

 

 


*Angolo autrice*

Questo capitolo mi è costato parecchia fatica, perchè sono dovuta andare a cercare chi effettivamente fosse Preside e insegnante all'epoca di Andromeda. E devo dire che ho scoperto parecchie cose che non mi sarei mai aspettata: Silente, per esempio, nel 1964 aveva ben 83 anni ed era già Preside di Hogwarts. La McGranitt invece aveva la bellezza di 39 anni, e insegnava già Trasfigurazione. Inoltre ho scoperto che la carriera a Hogwarts di Lumacorno è iniziata più o meno nello stesso periodo di Silente, quindi troverete anche lui nei prossimi capitoli (cosa che mi tornerà molto utile, in seguito: neanche ci speravo!).

Incredibile vero? Avevo già pensato di dover fare Preside Dippett e invece Silente non ci abbandona mai! Tutte queste informazioni le ho trovate sull'utilissimo sito http://www.hp-lexicon.info/index-2.html che è molto provvisto di notizie anche non presenti nei libri e fornite dalla Rowling in varie interviste. Per quanto riguarda il guardacaccia Ogg, mi sono ricordata di quando Molly Weasley lo nomina nel Calice di Fuoco.

Infine ringrazio Sissy88 per le sue recensioni: lo so, a volte mi scappano molti errori di distrazione, ma ora rileggo sempre tutto prima di pubblicare! Bellatrix è veramente insopportabile, ma rispetto a come diventa da adulta adesso è davvero simpatica! Comunque, mi piace pensare che all'inizio fosse solo molto superba, ma che la crudeltà le sia venuta dopo. Il matrimonio combinato è l'unica spiegazione per cui ha sposato una persona che non amava (l'ha detto la Rowling stessa!) e credo che abbia sofferto molto e che sia stata anche questo a farla incattivire di più. Ovviamente lei non ammetterà mai una cosa del genere davanti alle sue sorelle!

Credo che aggiornerò dopodomani, ma non prometto niente, non si sa mai! Ciao ciao


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Capitolo 6
*** Invidia ***


Invidia

2 settembre 1964

Caro diario,
sono appena tornata dalle prime lezioni e non vedo l’ora di raccontarti tutto. Oggi abbiamo avuto Trasfigurazione, Storia della Magia, Difesa contro le Arti Oscure e, infine, Pozioni.
Devo dire che è stata una giornata piuttosto stancante ma non mi lamento perché è da quando sono piccola che sogno di stare dove ora effettivamente mi trovo.

La professoressa McGranitt insegna Trasfigurazione ma, a differenza di quanto mi aveva detto Bellatrix, non è odiosa come sembra. I Serpeverde la detestano perché è la Direttrice della Casa di Grifondoro, ma secondo me non fa preferitismi: è molto severa allo stesso modo con tutti.
Storia della Magia è veramente una tragedia. Credo di non aver mai sentito parlare qualcuno che fosse più noioso del professor Rüf. Il guaio è che è un fantasma, perciò immagino che resterà ad insegnare a Hogwarts in eterno. Bisogna solo sperare che Silente decida di licenziarlo, ma la vedo come un’eventualità molto remota.
Difesa contro le Arti Oscure invece è stata all’altezza delle mie aspettative. La professoressa che abbiamo è una donna dall’aria in gamba e mi ha già aperto gli occhi sulle Arti Oscure…Se qualcuno sapesse tutti gli oggetti equivoci che si trovano a casa mia…Devo cercare di convincere i miei ad eliminarli, altrimenti un giorno o l’altro qualcuno finirà ad Azkaban per detenzione di materiale oscuro illecito..
Ma la lezione che mi è piaciuta di più in assoluto è stata Pozioni. Il professor Lumacorno è un insegnante abbastanza giovane, con una pancia di tutto rispetto e dei baffi che lo fanno sembrare un tricheco. Tuttavia mi piace molto il modo in cui spiega. È simpatico e si comporta bene con tutti, quasi non sembra il Direttore dei Serpeverde. Oggi abbiamo cercato di fare la prima pozione e a me è riuscita incredibilmente bene.

“Ottimo, signorina Black, davvero ottimo!” è stato il suo commento quando, girando tra i banchi, si è fermato a controllare il mio calderone. “Hai un talento naturale per le pozioni, me lo sento. So riconoscere subito chi se la sa cavare bene e chi no…”

In quel momento infatti il calderone di Rabastan Lestrange è esploso con un fortissimo botto. Ammetto di esserne stata soddisfatta: quel ragazzo non mi sta molto simpatico.
Alla fine della lezione, stavo per andarmene in fretta (volevo scrivere una lettera a Narcissa e raccontarle più o meno le stesse cose che ho scritto fino ad ora) quando il professor Lumacorno ha trattenuto me e un piccolo gruppo di altri studenti del primo anno.

“Sarei felice se rimaneste qualche minuto in più, ragazzi, spero che non vi dispiacerà…”

Gli potevo rispondere di no? Dopodiché, soddisfatto dell’attenzione che gli porgevamo, ha cominciato a raccontarci di una specie di gruppo di studenti scelti personalmente da lui. Mi sembra che Bellatrix me ne abbia già parlato, perché anche lei ne fa parte. Il Lumaclub (così lo chiama lui!) è costituito da studenti particolarmente meritevoli oppure imparentati con persone famose e importanti.

“Sapete, nel mio club ho avuto personalità come l’attuale Ministro della Magia, Nobby Leach, e tanti altri…” ci ha informati lui.

So che lo scopo fondamentale del Lumaclub è permettere che gli studenti scelti si conoscano tra di loro, per poi un giorno avere agganci utili. Mi chiedo quale sia l’obbiettivo personale di Lumacorno, ma credo che si accontenti semplicemente di essere considerato una sorta di Mecenate grazie al quale molti di noi avranno fatto carriera.

“Perciò sarei molto contento se anche voi vi uniste alla mia piccola compagnia. Signorina Black, tua sorella ne fa già parte, e anche i tuoi fratelli più grandi, signorina Prewett. Per quanto riguarda te, signor Malfoy, la tua famiglia è molto conosciuta e apprezzata, sarebbe un peccato non averla tra noi. Stessa cosa per te, Lestrange. La prossima riunione si terrà sabato prossimo nel mio ufficio al sesto piano. Posso contare sulla vostra presenza?”
Tutti gli abbiamo risposto di sì, dopodiché siamo stati congedati.

Le mie compagne di dormitorio hanno reagito in un modo che non mi sarei mai aspettata quando, alla domanda sul perché fossi rimasta nell’aula di Pozioni tutto quel tempo, ho risposto loro raccontando la verità.

“Sei stata presa nel Lumaclub? Beata te!”
“Si conoscono un sacco di ragazzi carini, lo sai?”
“Veramente non lo sapevo” ho risposto io ignara.
“Bè, Lumacorno sceglie anche studenti che siano solo semplicemente belli! Sei davvero fortunata!”

Non sono del tutto certa che i loro complimenti fossero sinceri. Più tardi le ho sentite bisbigliare qualcosa, mentre mi guardavano con l’aria di sembrare delle arpie. Mi chiedo che cosa abbia fatto di male. In fondo non sono stata io a chiedere di entrare a far parte del Lumaclub, né è colpa mia se loro non sono state scelte. Bellatrix mi ha detto che è normale che le altre ragazze ci odino.

“Siamo delle Black” mi ha detto poco fa. “È perfettamente normale. Devi solo farti valere e costringerle a non parlare male di te anche agli altri. Se non ne sei capace dimmelo pure: conosco certi incantesimi che le farebbero vergognare di mostrarsi alla comunità per mesi!”

Purtroppo, la cosa che mia sorella non capisce è che io odio essere odiata. È un gioco di parole, ma è la verità. Non mi piace che la gente mi invidi, anche perché, a mio parere, non ho proprio niente di speciale, a parte il mio cognome. Scommetto che è la stessa cosa che pensano le mie compagne di dormitorio…Ma lasciamo perdere. Spero di fare amicizia con persone più simpatiche in questi giorni.
Ora che sono cominciatele lezioni e gli insegnati iniziano ad assegnare i compiti, non credo che scriverò tutti i giorni come ho fatto fino ad ora, perché sarò impegnata. Comunque, prometto che ogni volta che succederà qualcosa di nuovo, correrò subito a scrivere. Ci sentiamo, buonanotte.


*Angolo autrice*

Eccomi tornata con un altro po' di capitoli! In questo ho voluto presentare il professor Lumacorno e il suo immancabile Lumaclub, che sarà importante per gli sviluppi della storia! Ancora non so con esattezza in che modo continuarla: sono indecisa se limitarmi a raccontare la vita di Andromeda a Hogwarts fino al suo matrimonio oppure continuare fino alla nascita di Teddy. Il punto è che se dovessi scegliere la seconda opzione, gli ultimi capitoli saranno davveri molto tristi...Spero che mi possiate dare i vostri pareri, così avrò qualche consiglio da prendere in considerazione!

Grazie a CharmedAlis ( immagino, la scuola è una vera disgrazia, ma non preoccuparti! sono contenta che questi capitoli ti siano piaciuti!) e sissy88 ( figurati, la tua storia mi è piaciuta! se tonks ti fa tanto ridere aspetta di leggere il prossimo capitolo! ne vedremo delle belle!) che hanno recensito lo scorso capitolo!

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Capitolo 7
*** La festa del Lumaclub ***


La festa del Lumaclub

12 settembre 1964

Caro diario,
come hai potuto vedere, avevo ragione: in questi ultimi giorni non ho avuto un momento libero. Sono stata così impegnata che andavo a dormire tutte le sere senza forze. Comunque, oggi per fortuna è domenica e mi sono potuta riposare.
La settimana, come ho già detto, è stata stressante, ma ne è valsa la pena. Le lezioni sono interessanti, e venerdì abbiamo avuto quella di volo…Bè, sono un vero disastro a volare, perciò non credo che entrerò a far parte della squadra di Quidditch…

Ieri sera invece c’è stata la prima riunione del Lumaclub. Non sapevo neanche come vestirmi. Alla fine ho preso ispirazione da mia sorella (tanto per cambiare) e ho scelto una tenuta né troppo elegante né troppo normale. Purtroppo non siamo andate insieme, perché lei aveva intenzione di andarci con i suoi amici, così sono stata costretta a seguire Rabastan. Per fortuna con noi c’era un altro studente del nostro anno. Si chiama Lucius Malfoy. A mio parere si sente un po’ troppo chissà chi, ma almeno è meglio di Rabastan.

“Sono sicuro di sapere dove si trova l’ufficio di Lumacorno” ha detto quest’ultimo mentre uscivamo dalla nostra sala comune. “Mio fratello me lo ha spiegato… si va di qua… poi a destra… si salgono le scale…”

Dieci minuti dopo, ci eravamo persi.

“I casi sono due, Lestrange” ha fatto notare Lucius con un tono di voce impassibile, “o tuo fratello ha voluto farti uno scherzo, o tu sei un perfetto idiota”.

Quello stava per reagire all’insulto, ma io ho evitato casini andando a chiedere informazioni ad un Caposcuola che passava da quelle parti. Finalmente, dopo quelle che erano parse ore, siamo arrivati all’ufficio del professor Lumacorno, che sembrava essere stato ingrandito per magia, dato che me lo aspettavo molto più piccolo da fuori.

“Ah ecco qua i nuovi arrivati!” ha esclamato Lumacorno entusiasta. “Ragazzi, vi eravate persi, per caso?”
“Ehm, sì…” abbiamo ammesso.
“Non importa, non importa, ora vi presenterò tutti quanti…dunque, credo che conosciate Molly Prewett. Sta al vostro stesso anno, giusto?”

Io non sono affatto contenta che nel Lumaclub ci sia anche lei. Avevo ragione: da quando siamo state smistate in case diverse non mi rivolge più la parola. Mi chiedo che male le ho fatto. I suoi due fratelli, Fabian e Gideon Prewett, si trovano anche loro a Grifondoro, e Lumacorno li ha elogiati parecchio ieri sera, dicendo che vanno molto bene in Difesa contro le Arti Oscure.

“Tutti e due vogliono diventare Auror, sapete? Io ce li vedo bene…”

Lumacorno ci ha presentati anche il resto della compagnia. C’erano Bellatrix con gli stessi Serpeverde che stavano con noi nello scompartimento sul treno, due o tre Corvonero del quarto anno e un po’ di altra gente più grande. Appena Lumacorno ne diceva il nome, lo dimenticavo subito.

“Ma mi sa che manca qualcuno… Ah, già! Ragazzo, dai, vieni… non fare il timido!” ha esclamato Lumacorno, rivolto apparentemente a sue studenti di Grifondoro in un angolo.
Un attimo dopo tuttavia, qualcuno è spuntato dietro di loro. Con mio gran dispetto, era di nuovo Tonks. A quel punto non sono riuscita a trattenermi.

“Tu?!” ho esclamato a voce talmente alta che Lumacorno si è preso quasi un colpo.
“Esatto, signorina Black. C’è qualche problema? Il qui presente signor Tonks è stato apprezzato dalla professoressa McGranitt per la sua bravura in Trasfigurazione, a quanto ne so. Perciò gli ho chiesto di unirsi al Lumaclub ieri stesso. Non è fantastico?”
“Magnifico…” ho commentato, tetra. Perché quel ragazzo sta sempre tra i piedi? Perché?

Neanche avessi commesso chissà quale reato, sembrava che lui volesse punirmi dandomi il tormento. Infatti sono stata la prima a cui ha rivolto la parola.

“Ciao, finalmente una faccia conosciuta! Stavo per andarmene, sai?” mi ha detto. Peccato che non sono arrivata cinque minuti dopo, ho pensato io.

Tuttavia non gli ho risposto e sono andata al buffet per levarmelo dai piedi. A quanto pareva, ha capito che non era aria, così se ne è rimasto per i fatti suoi in disparte, quasi rattristato. Quell’espressione dipinta sulla sua faccia mi ha fatto andare lo stufato di traverso… Ebbene sì, mi sono sentita in colpa per averlo trattato in quel modo. Insomma, tanto per intenderci, lui è l’unico che mi tratta come una persona normale. Tutti gli altri o mi invidiano oppure mi detestano (come nel caso di Molly Prewett) perché credono che io sia come mia sorella. Non so se il modo in cui mi considera Tonks mi faccia più arrabbiare o no. Sta di fatto che ho smesso di mangiare e sono tornata da lui.

“Sei davvero così bravo in Trasfigurazione?” gli ho chiesto.
“Bè, a quanto pare…” ha risposto lui, un po’ più allegro. “La McGranitt mi ha detto che potrei andare benissimo, se solo non combinassi un sacco di disastri. Te ne sarai accorta anche tu che sono un gran pasticcione”.
“Sì, me ne sono accorta. Si può sapere come fai?”
“Non lo so. I miei si lamentano sempre quando faccio cadere tutto…

Non aveva neanche finito di parlare, che fece per prendere un bicchiere di Acquaviola. Non l’avesse mai fatto! Naturalmente è così maldestro che non ha impugnato bene il bicchiere, il quale gli è sfuggito di mano, versandomi addosso tutto il contenuto. Non so quale santo mi abbia trattenuto dall’ucciderlo. Ti basti sapere che ci sono andata vicino.

“Ehm…” Non sapeva cosa dire.
“Stammi lontano, d’ora in poi, Ted Tonks!” ho detto io, furiosa. “Hai capito bene?”
“Ehi, tu, vacci piano” è intervenuta in quel momento Molly Prewett. Ci mancava solo lei.
“Tu fatti gli affari tuoi” ho risposto io, irritata da quell’intromissione inopportuna.

“Ma chi ti credi di essere? Solo perché sei una Black ti senti al centro dell’universo” ha detto lei. “Vieni, Ted, la gente come lei non va neanche presa in considerazione”. E se l’è trascinato via, lasciandomi da sola, tutta bagnata e, soprattutto, umiliata.

Quanto la detesto! Se solo ripenso alla figura che mi ha fatto fare! Io non le ho mai fatto niente di male e lei si permette di trattarmi in quel modo! Me ne sono andata subito perché non ho potuto contare neanche sull’aiuto di mia sorella. Infatti, quando mi sono voltata per cercarla con lo sguardo, ho visto Rodolphus Lestrange che fissava con evidente fastidio Bellatrix, la quale era molto impegnata a parlare con Wilkes, che pendeva dalle sue labbra, e lei sembrava molto soddisfatta di ciò.

Esasperata, sono tornata in sala comune, sempre più infuriata.
Sono un tipo molto orgoglioso, come tutti nella mia famiglia, perciò non ho digerito bene quello che la Prewett mi ha detto. A questo punto comincio a pensare che il comportamento di Bellatrix non sia così tanto sbagliato. I Serpeverde mi invidiano, gli altri mi giudicano male, senza neanche fare lo sforzo di conoscermi meglio, a parte Tonks, ma lui non fa testo perché i suoi sono Babbani… Dovrò cominciare anche io a farmi temere da tutti? Dovrò essere per forza antipatica e prepotente, così nessuno si azzarderà ad umiliarmi? Non credo di esserne capace. E allora cosa devo fare?
Cercherò di dare il meglio di me con le persone, anche se all’inizio non si fideranno. Potrebbe funzionare.
Ora vado a dormire. Non ne posso più di farmi questo tipo di domande. Certe volte preferirei essere nata in una famiglia qualunque, almeno tutti mi tratterebbero bene.


*Angolo autrice*

In questo capitolo Andromeda si rende conto che a volte un cognome può essere un fardello pesante... Lo so che Molly sembra piuttosto antipatica, ma nel prossimo capitolo vedrete che in fondo anche lei ha i suoi buoni motivi per comportarsi così! Un saluto a tutti!


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Capitolo 8
*** Il racconto di Molly ***


Il racconto di Molly

31 novembre 1964

Caro diario,
no, non ti ho abbandonato, è solo che in questo periodo mi è andato un po’ tutto male.
Prima di tutto, non credo di essere simpatica a molte persone. In ben tre mesi non sono riuscita a fare amicizia con nessuno, e questo mi spaventa. Magari ho qualcosa che non va proprio in me, non solo nella mia famiglia.
I Serpeverde sono le uniche persone che frequento. Ormai sto sempre seduta al banco con Lucius Malfoy, ma nessuno di loro lo considero un amico. Ho sempre la sensazione che stiano con me solo perché sono una Black, e non perché mi conoscono veramente. D’altra parte non posso neanche parlarne con mia sorella. Lei non capisce perché mi creo tutti questi problemi. Lei li ha risolti facendosi temere da tutti, ma io non voglio essere come lei.

Così, ieri ho preso una decisione drastica. Visto che la principale responsabile della mia emarginazione sociale è Molly Prewett (ne sono sicura) ieri pomeriggio dopo la lezione di Erbologia, l’ho fermata all’uscita della serra.

“Che cosa vuoi?” ha esordito lei, sospettosa.
“Devo parlarti” ho risposto io, tentando di imitare il modo di parlare minaccioso di Bellatrix, senza tuttavia riuscirci a dovere.
“Ah sì? Mi dispiace, ma non ho tempo da perdere”. Stava per andarsene, ma io gliel’ho impedito.
“Però il tempo per rovinarmi la reputazione lo trovi, eh?”

Per un momento è rimasta spiazzata.

“Di che parli?”
“Lo sai benissimo di cosa parlo. Diciamoci la verità, Prewett. Tu mi odi da quando ci siamo conosciute. Il motivo, se proprio devo essere sincera, non lo so. Vorrei proprio sentirlo da te, se esiste un motivo valido, ovvio”.

La ragazza era sempre più sconvolta. Forse non si aspettava che prendessi la situazione così di petto.

Per chi mi ha presa? - pensavo in quel momento. - Per una Tassorosso che non ha il coraggio di affrontare la sua avversaria?

Poi ha risposto.

“Se proprio ci tieni a saperlo, mi è sempre stato insegnato a stare alla larga da voi Black. Siete una famiglia che gode di grande rispetto nella comunità dei maghi, ma noi la pensiamo diversamente. Abbiamo le nostre buone ragioni per credere che non siate degni del rispetto che gli altri vi concedono. Mio padre conosce il tuo e mi ha sempre detto che prima o poi si scoprirà che siete dei maghi oscuri…”

A quel punto mi sono veramente arrabbiata.

“Come ti permetti? Neanche ci conosci! Come ti sei permessa di dire tutto questo ai nostri compagni!”
“Non l’ho detto a nessuno!” ha protestato lei. “Sono cose che sanno praticamente tutti! E poi ne avete dato prova, negli anni precedenti. Perché non chiedi alla tua cara sorella che cosa ha combinato l’anno scorso?”
Stupita, le ho detto: “Non so di cosa stai parlando”.
“Bene, allora te lo dirò io. Mio fratello Fabian l’anno scorso era al quinto anno ed era stato appena nominato Prefetto. Un bel giorno ha beccato tua sorella mentre attaccava alcuni studenti del primo anno che avevano commesso il ‘grosso errore’ di nascere in famiglie babbane. Lui ha visto che la tua cara sorella stava scagliando degli incantesimi che sono severamente proibiti anche agli adulti, figuriamoci ad una minorenne. Quando però ha cercato di metterla in punizione, lei gli si è rivoltata contro e ha attaccato pure lui. Lo sai che ha rischiato di volare giù da una finestra?”

Ora toccava a me sentirmi spiazzata. Non potevo credere che Bellatrix avesse potuto fare una cosa del genere.

“È stato sicuramente uno sbaglio… Bellatrix non ucciderebbe nessuno. Magari lui è caduto male ed ha rischiato di volare di sotto…” ho cercato di giustificarla.
“Certo, come no” ha risposto lei, arrabbiata. “Comunque, sappi che è per questo che non ti rivolgo la parola”.
“Ma se neanche mi conosci!! Io non sono come mia sorella!”
“Storie, voi Black siete tutti uguali”.

Stavo per estrarre la bacchetta e scagliarle addosso qualche incantesimo, ma poi mi sono ricordata che non ne conosco ancora nessuno di attacco. Nello stesso momento, mi stava venendo da piangere, ma ho resistito.

“Sei una stupida se la pensi così, Prewett! Voi dite tanto che noi discriminiamo i Babbani, sarà anche vero, ma tu non sei poi tanto diversa se credi di potermi giudicare solo in base alla famiglia in cui sono nata! Io almeno sono coerente con me stessa!”

Incredibilmente, quella non ha risposto e, anzi, sembrava piuttosto colpita dalle mie parole. Io però non avevo intenzione di continuare a discutere con lei, perché sentivo di essere sul punto di cedere all’istinto di mettermi a piangere. Così ho girato i tacchi e me ne sono corsa via.

Fino a questa mattina credevo che quella Prewett non si sarebbe minimamente sentita in colpa per avermi giudicata male, e invece, quando sono entrata nell’aula di Incantesimi per la prima lezione della giornata, ho capito di aver fatto bene a parlare chiaro. Infatti Molly Prewett non mi ha ignorata come faceva di solito: si è voltata e mi ha salutata. A dire la verità manifestava un certo imbarazzo, ma io non ho voluto infierire e ho risposto al saluto.
Forse d’ora in poi le cose andranno un po’ meglio. Ho avuto ragione a decidere di farmi coraggio e parlarle. Prima pensavo che non sarebbe servito a niente, e invece adesso ho capito che è sempre la cosa migliore da fare.

 

 

 

*Angolo autrice*
Come potete vedere, Andromeda ha dimostrato di essere una ragazzina forte, decidendo di affrontare il problema. Al momento è ancora molto insicura (ha 11 anni, in fondo) ma al tempo stesso sa essere piuttosto coraggiosa. Questo suo coraggio mi ha sempre affascinata molto! Grazie a tutti quelli che stanno leggendo la mia storia!

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Capitolo 9
*** Il segreto di Bellatrix ***


Il segreto di Bellatrix


Teddy sbadigliò. Era stanco ma non voleva fermarsi. Aveva appena cominciato a leggere e il diario di sua nonna gli interessava veramente tantissimo. Guardò l’orario: erano soltanto le dieci di sera, poteva continuare ancora per parecchio tempo. Sfogliò distrattamente le pagine e notò che Andromeda da quel momento aveva cominciato a scrivere molto più raramente, e a volte aveva fatto dei salti di parecchi mesi. Tuttavia non ci rimase male: sicuramente sarebbe riuscito ad arrivare al punto in cui voleva entro quella sera. Così aprì bene il diario alla pagina successiva e tornò a leggere…


18 agosto 1965

Caro diario,
oggi è stato il compleanno di Sirius, così siamo andati tutti a casa dei miei zii a festeggiare. Sirius e la sua famiglia vivono, come mi sembra di aver già detto, poco lontano da noi, in una strada babbana, Grimmauld Place. Il numero civico al quale abitano, il 12, è magicamente nascosto, in modo che tutti i Babbani che passano di là vedano solo l’11 e, subito dopo, il 13. È, a mio parere, una casa un po’ troppo cupa. Anche Sirius è d’accordo con me.

“È una noia mortale vivere qui!” mi ha detto questa mattina, quando sono arrivata. “Mi rompo”.
“Credo di capirti, ma non lo andare a dire troppo in giro. Non vorrai che i tuoi genitori ti sgridino per l’ennesima volta?” gli ho detto io. Ma lui ha sfoderato un sorriso furbetto e ha risposto:
“Ma è tanto divertente, Dromeda! Devi vedere com’è buffo papà quando si arrabbia! Si gonfia tutto e diventa rosso in faccia e…”

In quel momento è entrato Regulus, con l’aria poco felice, e gli si è rivolto con rabbia:

“Dove sono le mie figurine delle Cioccorane?”
“E io che ne so…” ha risposto Sirius con un tono innocente che non convinceva nessuno.
“Me le hai rubate tu, di nuovo! La devi smettere di prendermele! Sono mie! E poi tu ce le hai molte di più di me!”
“Lo so, ma è tanto divertente nascondertele!” ha risposto Sirius.

Regulus, infuriato, gli è piombato addosso e ha provato a perquisirlo, ma Sirius non glielo ha permesso. Hanno solo un anno di differenza, ma Regulus sembra molto più piccolo e gracile. Infatti sono dovuta intervenire affinché il fratello maggiore non gli facesse male. Ormai Regulus era in lacrime e Sirius se la rideva.

“Dai, piantala, ridagli quelle figurine” gli ho detto io, spazientita.
“Se le deve conquistare lui” ha risposto Sirius.

Quando ha visto la mia espressione, ha tentato di fuggire, ma io l’ho afferrato per la collottola e gli ho frugato nelle tasche.

“Uffa” ha borbottato, mentre restituivo le figurine ad un Regulus esultante. Quest’ultimo mi ha abbracciata, stupendomi: non aveva fatto mai una cosa del genere, con nessun altro.
“Grazie, Dromeda, meno male che ci sei tu” ha detto.
“Ehi, guarda che Dromeda è la mia cugina preferita, non la tua!” è intervenuto Sirius.
“Anche la mia, come anche Narcissa!”
“Non mi sembra di averti dato il permesso, moccioso!”
“Fai il prepotente solo perché hai cinque anni! Chi ti credi di essere?”
“Riuscirete mai ad andare d’accordo, voi due?” ho sospirato io.
“NO!” hanno risposto tutti e due all’unisono.
“Almeno in questo, però siete d’accordo…”

In quel momento è entrata Bellatrix, seguita de Narcissa. La prima era irritata.

“La volete smettere di fare tutto questo baccano?” ha gridato, facendo ammutolire entrambi i cugini. Poi si è allontanata. Io e Narcissa ci siamo guardate con aria sconvolta.
“Ma cos’ha?” ho chiesto io.
“Forse si è offesa perché ho detto che voi due siete le mie preferite…” ha detto Regulus preoccupato.
“No, tranquillo, Reg. Non credo che le interessi molto…” ho detto io, ma Narcissa mi ha presa in disparte e mi ha detto:
“C’è stata una mezza discussione di sotto, mi sa che non hai sentito”.
“No, infatti. Che è successo?”

Narcissa mi ha portata fuori dalla stanza e mi ha condotta nel salotto, dove su una parete spiccava un enorme arazzo, che raffigurava l’albero genealogico della famiglia Black.

“I nostri genitori stavano parlando con gli zii delle solite cose e hanno detto che secondo loro presto Bellatrix si fidanzerà di sua spontanea volontà con quel Lestrange, se no avrebbero cercato di organizzare qualche ricevimento per farli incontrare di nuovo…”
“Ma è assurdo! La devono piantare con questa storia!” ho detto io, irritata.
“Bè, sì, insomma…Bella li ha sentiti e stavolta è intervenuta. Ha detto che Lestrange non le interessa, che c’è qualcun altro, che è lo stesso un Purosangue, solo più intelligente”.

Io non ci riuscivo a credere. Bellatrix si era presa una cotta per qualcuno?! Narcissa sembrava avermi letto nel pensiero.

“Lo so” mi ha detto. “È incredibile anche per me. Comunque non è questo il punto. I nostri genitori non sono molto contenti…”
“Perché? È un Purosangue…”
“Non è per questo, ma è perché ormai avevano fatto capire ai Lestrange che era praticamente fatta, bastava aspettare qualche anno e si sarebbero sposati…Non vogliono fare brutta figura con loro. Così hanno bisticciato un po’. Ma credo che alla fine saranno contenti anche di questo. Non ho capito di chi si tratta però” ha aggiunto, seccata.
“Io credo di saperlo” ho detto.

È da un po’ che lo sospetto. Dalla festa di Lumacorno l’anno scorso ho intuito che tra mia sorella e Wilkes debba esserci qualcosa. Del resto è l’unico che potrei vedere bene insieme a lei. Non è affatto stupido e mi sembra il tipo che la sa trattare nel modo giusto, senza lodarla eccessivamente come tutti gli altri. È abbastanza sicuro di sé da non scoraggiarsi quando Bellatrix lo tratta a pesci in faccia, come è solita fare.
Sì, devo dire che secondo me sono una coppia perfetta. Io e Narcissa abbiamo evitato di parlarne con lei. Figuriamoci, per Bellatrix deve essere un disonore tremendo venire smascherata in quel modo, e lei deve mantenere sempre quella sua stupida dignità. Ma poco fa, mentre dovevamo andare a cena per festeggiare i cinque anni appena compiuti di Sirius, ho sentito i miei che parlavano in disparte.

“In fondo è la stessa cosa, no? Sono entrambe ottime famiglie, non credi? Lasciamo fare tutto a Bellatrix. Se i Lestrange si offendono diremo che non ne sapevamo niente…”

Ero troppo contenta, e lo sono tuttora! Quando Bellatrix si è seduta a tavola insieme a noi, in qualche modo ho cercato di comunicarle la buona notizia, alzando tutti e due i pollici ed esibendo un gran sorriso. Lei, naturalmente, ha fatto finta di non capire, ma ho visto che poi si è rasserenata.


 
 


*Angolo autrice*
Salve a tutti! Oggi ho aggiornato un sacco! Adoro avere le mattine libere e poter scrivere quanto mi pare! In questo capitolo scopriamo che un tempo anche Bellatrix aveva un cuore, purtroppo per noi non le resterà ancora a lungo. Inoltre, per chi voleva vedere Sirius all'opera, siete stati accontentati! A me piace molto anche Regulus, mi ha sempre fatto tanta tenerezza, per non parlare poi di quando ho letto i Doni della Morte e ho saputo quello che gli era successo: stavo per mettermi a piangere sul serio!

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Capitolo 10
*** Troppo tardi ***


Troppo tardi

13 dicembre 1965

Caro diario,
sono proprio una traditrice: non sto scrivendo più nulla ultimamente, ma sai com’è…
Se la vita fosse veramente una continua avventura come leggiamo nei libri, scriverei un sacco di cose tutti i giorni. Purtroppo, la maggior parte delle giornate è piuttosto monotona ed io non voglio relegarti al ruolo di semplice agenda quotidiana. Vorrei che tu mantenessi il ricordo delle esperienze che ritengo più importanti o significative. Quindi non te la prendere se mi sentirai di nuovo tra qualche mese!

Ora sono al mio secondo anno a Hogwarts e - ci crederesti? - io e Molly Prewett siamo diventate grandi amiche. Ormai stiamo sempre appiccicate. Ma a quanto pare questa nostra amicizia non piace a molta gente.
Tanto per cambiare, la prima a non essere contenta della situazione è Bellatrix. Dice che è vero che i Prewett sono Purosangue, ma non condividono le nostre stesse idee sui Babbani, che per loro sono delle persone come noi. A dire la verità io non trovo niente di sbagliato in questo, ma naturalmente se lo dicessi dovrei pagarla cara, e con tutta sincerità non ho voglia di litigare con mia sorella, visto che questo è uno dei rari periodi in cui è di buon umore (e la causa deve essere per forza Wilkes).

Anche i miei compagni di Serpeverde però si stanno allontanando. Lucius ha preferito cambiare posto per mettersi vicino a Rabastan, il quale da parte sua non mi considera più di tanto.
Per non parlare delle mie compagne di dormitorio: sono giorni che ci parliamo solo per dire “Buongiorno” e “Buonanotte”.
Comincio a rendermi conto di aver sbagliato Casa. Sarei dovuta finire a Corvonero… E invece sono stata così stupida da seguire la tradizione di famiglia, invece di seguire il mio istinto. È proprio per questo motivo che da parecchi giorni in me sta maturando una nuova idea. All’inizio mi sembrava spaventosa. Io, una Black, avrei mai avuto il coraggio di fare una cosa del genere? Forse se avessi posto la questione in un modo alternativo…

Sta di fatto che oggi, subito dopo le lezioni, ho salutato Molly bofonchiando qualche scusa incomprensibile e sono corsa al primo piano. Mi sono aggirata nei pressi del grande gargoyle di pietra per ben venti minuti prima di prendere coraggio e dire la parola d’ordine che avevo chiesto poco prima alla professoressa McGranitt. Tuttavia ho esitato anche davanti alla porta decorata da un grifone scolpito. Infine, ho preso fiato e sono entrata, con il cuore in gola. L’ufficio di Silente è pieno di strani oggetti disposti su tavolini dalle gambe sottili. Il Preside era seduto alla scrivania e quando mi ha vista entrare non è riuscito a non sembrare sorpreso.

“Che onore, signorina Black. Ti chiedo scusa, forse non ti ho sentita bussare” ha detto.

Io sono arrossita di vergogna, cosa che mi succede raramente: ero così agitata da essermi addirittura dimenticata di bussare.

“C’è qualcosa di cui vorresti parlarmi? Sono tutto orecchi” ha insistito lui, facendomi cenno di sedermi.

Ma è veramente lui Albus Silente? Da come me lo avevano descritto a casa pensavo che fosse una sorta di vecchio pazzo pericoloso e invece oggi mi è sembrata la persona più gentile della terra. Comunque, mentre stavo per sedermi, ho notato il Cappello Parlante in cima a uno scaffale alla mia sinistra, e mi sono decisa.

“Senta, sono spiacente di disturbarla per una cosa così” ho detto, con una voce apparentemente sicura e disinvolta. “Ci sarebbe una mia amica che …ecco, è convinta di aver sbagliato Casa.”

Lui non ha detto niente e ha continuato a sorridermi, fissandomi con i suoi penetranti occhi azzurri. Sono arrossita di nuovo, perché ho avuto l’orribile sensazione che quell’uomo sapesse leggermi dentro l’anima. Tuttavia ho continuato a parlare.

“Non è che…sì, insomma, si potrebbe spostarla in un’altra Casa?”

Dall’espressione sul suo viso ho capito subito che la risposta era no. Non che mi aspettassi il contrario, però…

“Mi dispiace per la tua amica, ma oramai temo che sia troppo tardi” ha risposto Silente. “Questa ragazza è stata Smistata nella sua attuale Casa perché era convinta che la sua famiglia volesse così?”
“Più o meno…una cosa del genere, sì” ho ammesso.
“Purtroppo sono cose che capitano. La tua amica non è la prima né sarà nemmeno l’ultima. Sai, io stesso sono del parere che lo Smistamento avvenga un po’ troppo precocemente. A undici anni quasi nessuno ha un carattere definito…Molta gente non riesce a formarselo nemmeno a quarant’anni. Io, alla mia tenera età, credo di essere ancora un bambino troppo cresciuto!”

Forse dovevo ridere, così ho accennato un sorrisetto. Non riuscivo a capire se Silente dicesse sul serio o mi stesse prendendo in giro.

“Quindi è troppo tardi?” ho chiesto.
“Temo di sì. Ma sappi questo: in fondo non conta la Casa da cui si proviene. Tutti dicono che i Serpeverde siano ambiziosi e potenziali maghi oscuri- senza offesa- o che i Grifondoro siano sempre coraggiosi. Bè, io ho conosciuto Serpeverde che poi hanno deciso di essere persone di tutto rispetto senza seguire le Arti Oscure e Grifondoro piuttosto vigliacchi …Bisogna lasciar perdere i luoghi comuni. Ognuno è se stesso e basta. Se questa tua amica non si sente una Serpeverde, piuttosto dille che non si sente come il prototipo che la gente si è creato dei Serpeverde. Non negherò che la maggior parte di voi lo rispecchia a pieno, ma molti non sono così. E se il suo problema è che gli altri la considerano male, bè, questo capita sempre. Ricorda, lo Smistamento non è affidato al caso. Secondo me, anche se posso ovviamente sbagliarmi, c’è sempre un motivo per cui uno studente viene assegnato ad una Casa e non ad un’altra. Spesso lo si capisce da adulti, altre volte non si capisce mai. Ma nel tuo caso sono convinto che capirai presto. In fondo, chi vorrebbe essere discriminato dalla propria famiglia?”
“Io non c’entro niente con questa storia” ho chiarito io, invano.
“Perché, ho detto che la tua amica e te in realtà siete la stessa persona? Che sbadato! Mi dispiace, credevo di essere stato bravo a - come si dice? - mangiare la foglia… Ma non ti preoccupare. Questa cosa non la saprà nessun altro”.

Mi sentivo scoperta, così ho deciso di andarmene. Un attimo prima che aprissi la porta, Silente mi ha chiamato.

“Andromeda? Sono sicuro che anche tu troverai la tua strada, anche se non deve essere per forza la stessa della tua famiglia”.

Certo, è comodo per lui parlare. Scommetto che la sua famiglia era la più tranquilla e serena del mondo, altrimenti lui non sarebbe venuto su così calmo. Avrei voluto vederlo nella mia. Comunque, ormai non posso più cambiare: devo stringere i denti e andare avanti. Come ha detto lui, è troppo tardi.

 

 

 

*Angolo autrice*

Vorrei ringraziare le 10 persone che hanno aggiunto la storia tra i preferiti e le due che hanno recensito lo scorso capitolo: Rose07 (sono contenta che ti sia piaciuta la mia idea!) e CharmedAlis (davvero il tuo personaggio preferito è Bellatrix? Ti dirò, non sei per niente matta! Io la odio quando tortura i genitori di Neville e uccide Sirius e Ninfadora, ma in effetti non riesco a farmela stare antipatica: è un personaggio che mi affascina molto proprio per questo motivo, perchè non riesco a capire se la odio o no. Non so se capita anche a te. In fondo, diciamoci la verità, lei è una dei pochi Mangiamorte, se non l'unica, che rimane coerente con le sue scelte (anche se discutibili) e amodo suo dimostra di essere leale (solo nei confronti di Voldemort però!)

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Capitolo 11
*** Ira e vendetta ***


Ira e vendetta

12 maggio 1966

Caro diario,
tu non puoi capire cosa è successo oggi. Se ci ripenso mi vengono ancora i brividi. Non ho mai visto mia sorella infuriarsi in questo modo, e non so se sarò in grado di descrivere a dovere la sua ira.

Stamattina, poiché è domenica, avevo deciso di prendere un giorno di pausa dal noiosissimo ripasso per gli esami di fine anno. Così sono andata a gironzolare per la scuola. L’aria primaverile mi fa sempre venire il buonumore, così ho fatto una passeggiata nel parco. Stavo camminando nei pressi del lago, quando ho assistito a una scena che mi ha fatto andare su tutte le furie. Seduto all’ombra di un faggio, c’era Wilkes in compagnia di una ragazza che però non era mia sorella.

“Staranno soltanto parlando…” mi sono detta, “Non c’è bisogno di preoccuparsi tanto…”

Ma subito dopo i due hanno cominciato a baciarsi. Ci sono rimasta veramente male. Mi dovevi vedere. Sarò rimasta tre ore immobile a fissarli con la bocca spalancata e gli occhi sgranati, fino a che quel maledetto traditore non si è accorto della mia presenza. Ha imprecato e mi ha raggiunta. Non ha avuto neanche il buonsenso di sentirsi in colpa. Più che altro sembrava terrorizzato.

“Ehi, ragazzina, cosa fai, mi spii?” ha chiesto, in un finto tono spavaldo.

Per un attimo non ho saputo cosa dire, poi tutta la rabbia che avevo accumulato è esplosa e ho cominciato a urlargli in faccia delle parole che mai mi erano uscite dalla bocca.

“Senti, va bene, hai ragione… però non dire niente a… a tua sorella…” ha detto lui in tono supplichevole.
“Certo! Dovrei reggerti il gioco! Scordatelo! La tua ragazza qua lo sa che sei già fidanzato?”

Quella, che si era avvicinata, l’ha guardato con preoccupazione. Dovevo immaginarmelo: sì che lo sapeva.

“Peggio per questa sgualdrina, allora!” ho strillato io. Prima che Wilkes potesse estrarre la bacchetta e farmi del male, sono corsa al castello.

Mi sono aggirata per minuti interminabili nella sala comune, camminando su e giù, cercando di trovare un modo soft per dirlo a Bellatrix.

“Ti vuoi stare ferma una buona volta? Mi stai facendo venire il mal di mare” ha detto Lucius, che stava comodamente stravaccato sul divano.

Io non gli ho risposto nemmeno, perché in quel momento Bellatrix è scesa dal dormitorio. Io avevo i battiti a mille. Come avrebbe reagito a un’umiliazione del genere? Sentivo già le sue urla di rabbia quando le ho chiesto di seguirmi in disparte.

“Che c’è?” mi ha chiesto.

Nemmeno io so come sono riuscita a raccontarle tutto senza impappinarmi. Ho tenuto lo sguardo in basso per tutto il tempo in cui ho parlato, poi mi sono azzardata a guardarla.
Non aveva detto una sola parola in quei cinque minuti e non ha parlato nemmeno alla fine del mio discorso. Apparentemente sembrava impassibile, ma quando ho visto i suoi occhi, mi sono spaventata. Sembravano quelli di un basilisco. Sono convinta che sarebbero stati capaci di uccidere una persona con una sola occhiata.

“Bella, ti senti bene?” le ho chiesto, timorosa.
“Io? Sto benissimo” ha risposto lei con un tono di voce così calmo da non appartenerle. Senza aggiungere altro, è uscita dalla sala comune.

Ma sapevo che non poteva finire così. Poco più tardi stavo accompagnando Molly in biblioteca a prendere in prestito un libro, quando ho sentito un frastuono e delle urla provenire dal corridoio accanto. Avevo già una mezza idea di cosa fosse successo, ma quando siamo corse ad accertarcene, sono rimasta allibita.
Wilkes e la sua nuova ragazza giacevano a terra, pieni di lividi, con gli occhi gonfi e chiusi, il naso e qualche dente rotto, dato che erano anche insanguinati. Bellatrix era in piedi con la bacchetta sguainata a mo’ di spada e li fissava con uno sguardo che lanciava fuoco e fiamme.

“Ne volete ancora?” ha detto, con un tono che era un misto di odio e di sadismo.
“No, no, ti prego!” ha urlato la ragazza, in lacrime.
“Tu stai zitta!” ha gridato Bellatrix, apostrofandola con un aggettivo irripetibile.
“Smettila adesso!” ha urlato Wilkes, il viso contorto dal naso rotto e dalla rabbia.
“E sentiamo, dovrei smettere perché me lo dici tu? Scordatelo!”

Prima che potessi fare qualcosa per impedirglielo, Bellatrix ha pronunciato un incantesimo, facendo un taglio sul viso di Wilkes. Quando ho visto zampillare sangue per un po’ ho avuto il timore di svenire ma un attimo dopo si sono sentiti dei passi e la professoressa McGranitt è arrivata, col fiatone. Quando ha visto quello che era successo, ha strillato per lo spavento:

“BLACK?! Che cosa stai facendo?”

Bellatrix non si è nemmeno degnata di rispondere. Ha messo a posto la bacchetta e ha guardato la McGranitt con aria di sfida, tanto che addirittura la professoressa è indietreggiata. Poi però si è ripresa subito.

“T-tu non ti muovere di lì mentre accompagno loro in infermeria! E se scappi sarai espulsa immediatamente!”

Mi è stato accordato il permesso di seguire Bellatrix mentre veniva accompagnata nell’ufficio di Silente. Non ho mai assistito a una scena simile. La McGranitt era talmente furibonda che credevo di vedere le sue narici sprizzare scintille. Silente era sempre calmo, ma molto più serio del solito, e rivolgeva domande serene a Bellatrix, che è rimasta tutto il tempo a braccia conserte in silenzio, guardando da qualche parte fuori dalla finestra, dimostrando di non considerare minimamente nessuno di loro due. Io ero rannicchiata in un angolo della stanza e non avevo la più pallida idea di come sarebbe andata a finire quella storia.

“Ripeto per la diciassettesima volta, signorina Black” ha detto il Preside senza scomporsi minimamente. “Ti sembra la maniera migliore di chiarire certe questioni?”

Finalmente Bellatrix si è decisa a rispondere, ma ripensandoci forse avrebbe fatto meglio a restare zitta.

“Che sia la migliore non lo so, ma sicuramente è un’ottima maniera”.

La McGranitt sembrava una teiera in ebollizione.

“Ti rendi conto che potremmo decidere di espellerti?” ha detto. Nessuna risposta.
“E-era solo arrabbiata” sono intervenuta io, sapendo di arrampicarmi sugli specchi.
“Non è la prima volta che la signorina Black dimostra di essere violenta, Albus”.
“Lo so, Minerva. Ma in questo caso preferirei che fosse semplicemente punita, e non espulsa” ha detto Silente.

Io non riuscivo a credere alle mie orecchie. Bellatrix invece non sembrava altrettanto commossa. Si limitava a guardare fisso il Preside con astio. Lui forse ha fatto finta di non accorgersene.

“Potete andare, tutt’e due”.

Bellatrix è uscita per prima, senza salutare né dire una sola parola, io l’ho seguita subito dopo. Mentre mi chiudevo la porta alle spalle ho sentito uno stralcio di conversazione tra la McGranitt e Silente.

“Perché, Albus? Hai visto cosa ha fatto?”
“Ho visto, Minerva. Ma sai, gli errori commessi per amore mi hanno sempre ispirato una certa indulgenza. Non riesco ad essere troppo severo con chi soffre”.

D’ora in avanti Albus Silente avrà tutta la mia ammirazione.

  

 

*Angolo autrice*
Povera Bellatrix, quasi quasi speravo che li uccidesse quei due! Che dite, Silente ha fatto bene a non espellerla? A giudicare da come diventerà in futuro, direi di no, ma come ben sapete le decisioni di Silente non si possono mai giudicare su due piedi! Mi sono molto divertita ad immaginarmi la scena dell'interrogatorio nel suo ufficio, con Bellatrix che fa finta che Silente e la McGranitt non esistano!
Alla prossima!

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Capitolo 12
*** Un pesce fuor d'acqua ***


Un pesce fuor d’acqua

 

18 luglio 1966

Caro diario,
è parecchio che non ti scrivo più, ma non ti aspettare belle notizie. Da quando Bellatrix ha cambiato i connotati a Wilkes, non è più la stessa. È diventata fredda e – non saprei descriverla altrimenti - cinica. Non che prima non lo fosse, ma ora sembra che i suoi difetti si siano elevati all’ennesima potenza. L’altro giorno è riuscita a far piangere Regulus per due ore intere solo perché lui aveva commesso il grosso errore di pestarle un piede.
Pochi giorni fa è arrivata la lettera da Hogwarts con tanto di spilla da Prefetto per lei. Non è stata neanche lontanamente contenta. E, per concludere, ieri pomeriggio è tornata a casa annunciando di essersi fidanzata con Rodolphus Lestrange.

Io sono rimasta senza parole, poi ho provato a farle schiarire le idee.

“Come puoi stare con lui se non lo ami?” le ho chiesto.
“Meglio, no? Ora piantala, Andromeda. Tutte queste tue romanticherie mi fanno venire il voltastomaco”. E mi ha sbattuto la porta in faccia.

Non sono nemmeno riuscita a godermi l’idea che presto comincerò il terzo anno e potrò andare a Hogsmeade. Se penso che mia sorella vuole rovinarsi la vita mi viene una rabbia…
Ultimamente neanche Narcissa mi dà più retta. Al momento è troppo impegnata a festeggiare i suoi prossimi undici anni. Quest’anno anche lei verrà a Hogwarts. Ovviamente sono contenta per lei ,a ultimamente ho parecchi problemi per farci caso.

Alla mia famiglia non piace che abbia fatto amicizia con Molly, questo già lo sai. Il problema è che una settimana fa lei mi aveva invitata a casa sua, con l’intenzione di ospitarmi fino all’inizio di settembre. Non l’avesse mai detto! Quando ho chiesto il permesso ai miei, si sono arrabbiati tantissimo perché dicono che i Prewett sono degli sporchi babbanofili, e quindi indegni di essere frequentati da noi.

Insomma, non ho trascorso la più felice delle estati, quest’anno. Ma se fosse solo questo saprei che alla fine la delusione mi passerebbe.
Invece mi sono proprio stancata della mia famiglia. Sono stufa: delle loro idee, delle loro pretese di superiorità nei confronti dei Mezzosangue… Comincio a chiedermi se tutto questo odio che provano nei confronti dei Babbani sia giustificato. Insomma, non mi sembra che ci abbiano mai fatto niente di male. Piuttosto sono alcuni tra noi Purosangue che ci divertiamo ad attaccarli, a fare attentati contro di loro. E tutto questo perché? Solo perché non sanno usare la magia. Non mi sembra un ragionamento da persone civili. Che male hanno fatto?
Purtroppo, nessuno sembra essere stufo quanto me. Forse Sirius lo sarebbe, ma ha ancora sei anni, e non può certo capire tutto questo.
Sono stufa e arci-stufa. Giuro che a Natale me ne rimango a Hogwarts, mi inventerò una scusa qualunque. Non voglio più sentire i loro discorsi. Tutto questo mi sta facendo soffrire tantissimo. Voglio bene alla mia famiglia, ma mi sento come un pesce fuor d’acqua all’interno di essa. Sento di non appartenere a questo mondo di cui loro vanno tanto fieri.

Forse è normale: mio zio Alphard (l’unico che abbia un minimo di buon senso) dice che alla mia età è naturale avere degli istinti di ribellione. Ma io non credo di essere un’adolescente in crisi. Quello che provo è molto peggio di una semplice insoddisfazione.
Sono sempre stata una figlia obbediente, e i miei genitori stessi mi hanno sempre lodata per questa qualità. Certe volte però vorrei essere un’altra persona. Non più la Black brava e giudiziosa, ma una ragazza normale come tante, che non è costretta a scegliere le proprie amicizie in base alla purezza di sangue degli altri.

D’accordo, credo che tu ti sia stufato delle mie lamentele… Ci sentiamo. Spero di non dovermi più preoccupare per questi motivi, ma ho la sensazione che i miei problemi siano appena cominciati…

 

 

*Angolo autrice* 
Questo capitolo è un po' più riflessivo degli altri e spero che non sia risultato noioso! Volevo sottolineare la distanza di Andromeda dalle idee della sua famiglia, distanza che diventa sempre più marcata man mano che la ragazza cresce.
Un ringraziamento a CharmedAlis (davvero ho usato le tue stesse parole? saremo mica telepatiche?!), SkAnNeRiZzAtA (grazie per aver recensito!) e sissy88 (lo credo anche io, Silente è sempre troppo buono, comunque...ma alla fine ha sempre ragione lui!)

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Capitolo 13
*** Il sospetto di Narcissa ***


Il sospetto di Narcissa

1 settembre 1966

Caro diario,
oggi è stato il primo giorno di scuola di Narcissa. Naturalmente era emozionatissima! Non riusciva a stare ferma un attimo, cosa non da lei, poiché è sempre stata una ragazzina tranquilla. E invece stamattina sembrava un tornado. È stata la prima a svegliarsi e ci ha costretti a saltare giù dai letti in un baleno.
Una volta arrivati davanti all’Espresso per Hogwarts, abbiamo salutato i nostri genitori e siamo salite tutte e tre insieme.

“Io devo andare nel vagone dei Prefetti, quindi non potrò stare con voi. Ma penso di poter fare un salto verso pranzo” ci ha avvertite Bellatrix. Così l’abbiamo guardata allontanarsi nel corridoio.
“Allora, andiamo, Cissy?” ho detto io dopo un po’.

Narcissa sembrava piuttosto irritata, cosa che mi ha stupito.

“Cos’hai?”
“Questo baule è troppo pesante!” si è lamentata lei, sbuffando per la fatica. “Non sono abbastanza forte da trascinarlo!”

Narcissa è sempre stata la più gracile di noi tre, così mi sono trovata costretta a trasportare sia il mio baule sia il suo, mentre lei si guardava allegramente intorno.
Ero alla ricerca di uno scompartimento vuoto, quando improvvisamente la porta di uno alla mia destra si è aperta e ne è uscito Ted Tonks.

“Ehm…ciao Andromeda” ha esordito. “Ti va di venire con noi?” E ha accennato ad alcuni suoi amici di Tassorosso che si trovavano nel suo scompartimento.
“Mi dispiace, ma per mia sorella è il primo anno e non conosce nessuno” gli ho risposto io, mentre mi meravigliavo del fatto che sembrava ostinato a non guardarmi negli occhi. “Vorrei stare con lei”. E gli ho indicato Narcissa, che lo scrutava con curiosità. Ted mi è sembrato veramente dispiaciuto.
“Oh…bè..non fa niente allora. Ci… vediamo” ha detto, tornandosene mogio con gli altri Tassorosso.

Per un attimo sono rimasta allibita. Non credevo ci sarebbe rimasto così male. Poi Narcissa ha parlato:

“Chi era quello? Scommetto che era il Mezzosangue di cui si lamenta sempre Bella, vero?”
“Non dire queste cose a voce alta, Cissy!” ho risposto io, imbarazzata, mentre due ragazze di Grifondoro ci passavano accanto e ci osservavano con aria contrariata.
“Perché?”
“Perché non mi piace offendere la gente, anche se si tratta di Babbani. Quindi smettila, per favore”.
“Come vuoi…Comunque, non dire a Bellatrix come si comporta con te” ha detto lei, in tono sibillino.
“In che senso?” ho domandato io, mentre finalmente trovavo uno scompartimento libero.
“Nel senso che non sarebbe molto felice di sapere che quel Tonks ha un debole per te”.
“Che cosa?!... AHI!”

Mi sono fatta sorprendere talmente dallo stupore che entrambi i bauli mi sono sfuggiti di mano, cadendo sul mio piede sinistro.

“Narcissa, non dire sciocchezze!” ho protestato, una volta superato il dolore.
“D’accordo, pensa quello che ti pare. Però ti consiglio di fargli capire presto che non è aria”.

Per tutto il viaggio in treno non ho fatto che pensare a quello che Narcissa mi ha detto, e ci sto rimuginando anche adesso. È possibile che abbia ragione? In effetti, oggi Tonks mi è sembrato più timido del normale, ma magari è solo stata una mia impressione e, anzi, ora che ci penso, non ha combinato nessun disastro, il che è davvero un avvenimento…
Sì, Narcissa si è sicuramente sbagliata, ne sono certa. Non devo neanche pensare a questa possibilità, perché non esiste.

Riprendendo da dove ho interrotto, siamo arrivati a Hogwarts, come al solito, la sera. Mi ha fatto uno strano effetto assistere allo Smistamento di Narcissa. Mi sono ricordata del mio, avvenuto esattamente due anni fa, e dal terrore che avevo di finire in una Casa che non fosse Serpeverde. Invece Narcissa non sembrava avere tentennamenti. Quando la professoressa McGranitt le ha posato il Cappello Parlante sulla testa, quello ci è rimasto meno tempo che con me, dopo di che ha gridato a tutta la Sala Grande: “SERPEVERDE!”
E così, io e Bellatrix l’abbiamo accolta esultanti al nostro tavolo. Narcissa sembrava la felicità fatta persona, e lo è rimasta fino a metà del banchetto, finché non mi ha rifilato una gomitata nelle costole.

“Dromeda, chi è quello accanto a te?” ha bisbigliato a voce così bassa che ho faticato a sentirla.
“Si chiama Lucius Malfoy, perché?”

Guardandola, ho notato che le brillavano gli occhi.

“Niente…” ha detto. “È solo che è molto carino, non trovi?”
“Bè, non ci avevo mai pensato, a dire la verità. In effetti hai ragione. Però guarda che non è il massimo della simpatia…”
“Non importa. Me lo presenterai, un giorno?”
“Se vuoi anche adesso” ho risposto io, sforzandomi di non scoppiare a ridere. Ma non c’è stato bisogno, perché è stato lui a prendere l’iniziativa.
“Quella è tua sorella?” mi ha chiesto.
“Sì. Lucius, ti presento Narcissa. Narcissa, lui è Lucius”.
“Ciao..” ha detto mia sorella, arrossendo, cosa che mi ha lasciata di stucco.

Lucius non ha aggiunto altro, ma ho notato che ha continuato a lanciarle sguardi di apprezzamento per tutta la durata del banchetto.


*Angolo autrice*
Grazie a quelli che hanno recensito lo scorso capitolo! Rose07, scommetto che sarai contenta ora che Narcissa è arrivata a Hogwarts! Anche io, perchè prima le vicende mi sembravano un po' incomplete senza di lei! Sissy88, quanto hai ragione! Bellatrix sta proprio a pezzi, forse peggio di me in questo momento! XD CharmedAlis, grazie dei complimenti! Sai, la tua è ceramente una bella domanda, ma non ho la più pallida idea di che fine abbia fatto Rodolphus Lestrange alla fine del settimo. me l'ero chiesta anche io (allora lo vedi che diamo telepatiche?!), purtroppo la Rowling non ha detto nulla al suo riguardo...Peccato! Però mi piace immaginare che sia stato RImandato ad Azkaban, perchè non ne posso veramente più delle stragi della Rowling!

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Capitolo 14
*** Gita a Hogsmeade ***


Gita a Hogsmeade

31 ottobre 1966

Caro diario,
finalmente oggi ho visitato il villaggio di Hogsmeade! Mi è piaciuto moltissimo, soprattutto Mielandia, tanto che sono tornata a Hogwarts con un pacco intero di dolci.
Avevo promesso a Molly che sarei andata con lei, ma non mi aspettavo che saremmo state più di due. E invece, quando ci stavamo incamminando verso il cancello di Hogwarts, mi ha detto:

“Senti, per te non è un problema se viene anche un mio… amico?”
“No, figurati. Ma chi è?”
“Ehm… si chiama Arthur. È di un anno più grande di noi ed è di Grifondoro anche lui…”

Un sospetto è nato nella mia mente.

“Non sarà mica Arthur Weasley? Quel matto che adora i Babbani?”
“Sì, proprio lui…”
“Grandioso…”

Non osavo immaginare la faccia che avrebbe fatto Bellatrix se mi avesse vista in compagnia di Arthur Weasley, lo zimbello dei Serpeverde.

“E dove ci aspetta?” ho chiesto, rassegnata.
“All’ingresso del villaggio… Lo so che non sembra il massimo ma è veramente simpatico e… bè, a me piace…” ha ammesso Molly, arrossendo. “Comunque, gli ho chiesto di portare anche qualcun altro, per non creare troppi sospetti… Insomma, non l’ho invitato io a uscire, era lui che mi ha sempre detto di volermi presentare Hogsmeade, visto che l’anno scorso non facevo che lamentarmi perché non ci potevo andare… Ah, eccolo là! Oh, guarda, c’è pure Ted…”

Io l’avrei detto diversamente, e cioè: ha portato solo Ted. Proprio così. Insieme ad Arthur Weasley, c’era Ted Tonks. Non sapevo che si conoscessero, ma al momento non era quello che mi interessava.

“L’hai fatto apposta!” ho sibilato a Molly, dato che ero già prevenuta.
“Che cosa?” ha chiesto lei, in un tono che mi è parso sincero.
“Ti rendi conto che questa è un’uscita a quattro?”
“Sì, è vero, ma non l’ho mica fatto apposta… Aveva detto che sarebbe venuta anche una sua cugina, ma evidentemente non poteva” ha risposto lei.

Io non ho potuto replicare perché ormai li avevamo raggiunti. Anche Tonks sembrava sorpreso di vedermi. O meglio, sembrava terrorizzato dalla mia presenza. Infatti quando ci siamo salutati si è limitato a fare un cenno sfuggente. Arthur Weasley invece è stato molto gentile, invece.

“Quindi sei tu, la famosa Andromeda? Molly mi parla spesso di te. Ormai sei diventata una leggenda: l’unica Serpeverde che si degna di essere amica di una Grifondoro!”
“I Serpeverde potrebbero dire lo stesso di Molly” ho replicato io, non sapendo come comportarmi: dovevo fare l’antipatica o no? Così ho deciso di restare sul diplomatico.

Comunque, non c’è stato bisogno di sforzarsi tanto. Poiché Arthur aveva intenzione di far vedere a Molly tutta Hogsmeade, camminava al suo fianco davanti a me e Tonks, che non mi rivolgeva la parola. È stata una situazione veramente imbarazzante. Era così scostante che per parecchio tempo non ho fatto altro che chiedermi se ce l’avesse con me per qualche motivo che ignoravo. Quando mi sono decisa a chiedergli il perché di tutto quello strano mutismo, per tutta risposta è inciampato ed è caduto in una pozzanghera, inzuppandosi di fango.

“Ti senti bene?” gli ho chiesto, cercando di non mettermi a ridere.
“Sì… sì, è ok” ha risposto lui, facendosi paonazzo.
“Sicuro? Ok, allora rispondimi. Come mai stai così zitto?” ho insistito io.
“Davvero? Non mi sembrava…” ha mentito lui. Ma quando ha visto la mia irritazione, ha aggiunto: “Forse oggi non ho molta voglia di parlare, a volte mi capita…”

Perplessa, l’ho lasciato perdere e ho raggiunto Molly e Arthur Weasley, che stavano ammirando le decorazione di Halloween, sparse per tutta Hogsmeade.
Se sul momento Tonks mi è parso quasi sollevato del mio totale disinteresse nei suoi confronti, ma alla fine della giornata sembrava che pensasse l’esatto contrario.

Non posso negarti, caro diario, che comincio a sospettare che quello che ha insinuato Narcissa sia vero. Insomma, non è normale che si comporti così… Ma forse ha soltanto dei problemi per conto suo ed io non c’entro niente.
Sono molto confusa e spero veramente tanto che mia sorella si sia sbagliata. Ma è inutile fare supposizioni adesso. Se c’è veramente qualcosa, lo scoprirò prossimamente.


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Capitolo 15
*** Conquiste indesiderate ***


Conquiste indesiderate

14 febbraio 1967

Caro diario,
mi sembra di impazzire. Oggi è stata una giornata veramente allucinante, quasi un incubo. Mi sono svegliata con le risatine sciocche delle mie compagne di dormitorio, il che ha reso la mia giornata ancora peggiore di quanto non lo sia già stata.

“Andromeda, la sai una cosa?” hanno detto, continuando a ridacchiare.
“Che cosa?” ho risposto io, paziente.
“Bè, lo sai che oggi è San Valentino, no? Ecco, gira voce che qualcuno si sia preso una bella cotta per te!”

Io sono arrossita di brutto. Non poteva essere…Come facevano a saperlo loro? A quest’ora l’avrebbe saputo anche Bellatrix…Non osavo immaginare come avrebbe cambiato i connotati di Tonks. Stavo ancora rimuginando, quando le mie compagne mi hanno smontato tutto il castello di carte che avevo creato nella mia mente.

“In fondo Rabastan non è male. È un po’ stupido, forse, ma è un… tipo”.
“Rabastan?” ho ripetuto io, senza capire.
“Rabastan Lestrange. È lui che ha una cotta per te, chi ti aspettavi?”
“Speravi che parlassimo di Lucius, eh?”

Neanche mi sono degnata di rispondere. A volte mi chiedo se esista un limite alla demenza umana. E per quanto riguarda Rabastan, lui è ancora peggiore di suo fratello, il che è tutto dire. Deve solo azzardarsi a costringermi a fidanzarmi ufficialmente con lui come aveva fatto Rodolphus. Stavo ancora pensando ai vari incantesimi che gli avrei potuto scagliare contro in un’eventualità del genere, quando mi si è parato davanti proprio Rabastan.

- Ma che male ho fatto? - mi sono chiesta, irritata.

“Stai andando a lezione?” mi ha chiesto. “Ti accompagno”.
“Grazie, credo di conoscere la strada” ho risposto, sarcastica.

Lui si è messo a ridere, poi mi ha detto:
“Lo sai che il prossimo finesettimana a Hogsmeade è sabato? Che ne dici, ti andrebbe di andarci con me?”
“Mi dispiace, ma credo proprio di no” ho tagliato corto. Lui non mi è parso per niente demoralizzato.
“Voi Black siete tutte uguali” ha commentato, lasciandomi di stucco.
“Perché?”
“Anche tua sorella con mio fratello faceva la preziosa. Ma alla fine ha ceduto, me l’ha detto Rodolphus. E sono sicuro che alla fine cederai pure tu”.
“Temo di doverti dare una delusione. Non ho la minima intenzione di fare la preziosa, come pensi tu”.

Lui si è fermato, ora più preoccupato di prima. Eravamo in un corridoio deserto del piano terra e qualcosa mi diceva che non era una cosa positiva.

“Mi stai dicendo che non t’interesso?” ha chiesto lui in tono leggermente minaccioso.
“Più o meno è così”.

Mi sarei dovuta rendere conto che qualcosa nel suo sguardo non andava. I Serpeverde sono tutti orgogliosi da morire, ma lui lo è molto più degli altri e non ha potuto sopportare di essere respinto. Così mi ha spinto contro il muro e, per impedirmi di scappare, ha appoggiato le braccia alla parete.

“Lasciami immediatamente” ho detto io nel tono più gelido che riuscivo a farmi venire, anche se dentro di me credevo di morire per la paura.

Rabastan non ha risposto e ha tentato di avvicinarsi… ricevendo per tutta risposta un pugno sul naso.

“Ahia! Non dovevi farlo, Black!” ha ringhiato, diventando ancora più furioso…
“Ehi tu!” ha gridato in quel momento una voce. “Stalle lontano!”

Ci siamo voltati entrambi e, con mia grande sorpresa, ho visto che era stato Tonks a parlare.

“Che vuoi tu? Gira al largo. Non lo vedi che siamo occupati?” ha detto Rabastan.

Tonks si è fatto paonazzo: forse ha creduto di aver veramente interrotto qualcosa. Tanto per toglierli il dubbio, ho approfittato di quell’attimo di distrazione per spingere indietro Rabastan e allontanarmi in fretta.

“Per oggi ti è andata bene, Black” ha detto lui. “Ma non credere che riuscirai a sfuggirmi per sempre”. Dopo di che si è allontanato in fretta.
“S-stai bene?” mi ha chiesto Tonks.
“Sì… sì, sto bene. Quell’idiota… Ma chi si crede di essere?”
“Potrebbe riprovarci, quindi stai attenta” mi ha avvertito lui.
“Lo so”.
“Bè, allora io…” ha esitato Tonks. Poi ha concluso: “Ci vediamo in aula”.

E si è incamminato nel corridoio. Per qualche istante sono rimasta a fissarlo come una stupida, poi mi sono decisa e l’ho chiamato.

“Grazie” gli ho detto.

Anche lui deve sapere che grazie non è una parola che si sente uscire tutti i giorni dalla bocca di una Black, e infatti è rimasto sorpreso.

“Oh… ehm… di nulla” ha risposto, facendo un sorriso che non gli avevo mai visto rivolgere a nessuno. Era un sorriso particolare, misto d’ingenuità e allegria spontanea.

Mi ha lasciato molto colpita, anche se non so il perché. Ora però so una cosa: non importa se i suoi sono Babbani…Non provo niente di strano nei suoi confronti, tranne molta simpatia. Voglio solo essere sua amica, perché non ho mai conosciuto nessuno come lui.
In fondo una semplice amicizia non ha mai fatto del male a nessuno, no?

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Capitolo 16
*** Crudele ***


Crudele


21 aprile 1967

Caro diario,
non avrei mai creduto di poter diventare amica di quel pasticcione di Tonks. Se penso che quando ero al primo anno lo detestavo! Odiavo lui e tutte le papere che faceva.
E invece adesso mi metto a ridere tutte le volte che combina qualcuno dei suoi soliti disastri. Questa mattina, per esempio, è riuscito a far esplodere il calderone nel bel mezzo di un compito in classe di Pozioni.

“Signor Tonks” ha detto il professor Lumacorno esasperato. “Immagino che i tuoi genitori si saranno stufati di dover andare due volte al mese a Diagon Alley perché ogni volta fai esplodere i tuoi calderoni. A che numero siamo arrivati?”
“Nove” ho risposto io.
“Eccezionale! Presto vedrete il qui presente signor Tonks comparire in prima pagina su La Gazzetta del Profeta, perché sarà diventato il maggior finanziatore della ditta che produce calderoni!” ha esclamato Lumacorno divertito.
“La pianti di prendermi in giro?” mi ha chiesto Ted poco dopo, visto che non la smettevo di sghignazzare per i suoi capelli dritti, effetto dell’esplosione di prima.
“Non posso. Secondo me hai una carriera assicurata nel circo!” ho risposto io.
“In effetti ci avevo pensato…Ma andrebbe a finire male. Pensa se appiccassi il fuoco al palcoscenico…Farei una strage, e la gente neanche cercherebbe di scappare, pensando che sia tutto finto” ha risposto lui, rivolgendomi di nuovo quel sorriso speciale che è destinato solo e soltanto a me.

So che non dovrei illuderlo così. Lui sicuramente prova qualcosa di più dell’amicizia nei miei confronti, lo capisco dal modo in cui mi guarda. In teoria non dovrei incoraggiarlo. Non potrei ricambiare i suoi sentimenti neanche se volessi. Ma, insieme a Molly, è l’unico amico che ho e non voglio perderlo. Lo so, mi comporto come un’egoista. Dovrei preoccuparmi di non farlo soffrire di più di quanto non farebbe già, ma proprio è più forte di me. Gli sono molto affezionata e vorrei tanto che mi considerasse solo come un’amica. Ma a quanto pare sembra impossibile.

“Che ti prende?” mi ha chiesto, mentre ero immersa in questi pensieri, sventolandomi la mano davanti agli occhi (e colpendomi sul naso). “Scusa…”
“Niente, ci ho fatto l’abitudine ormai. Sul serio, dovresti cercare di fare più attenzione. Un giorno o l’altro finirai per uccidere qualcuno”.

Mentre parlavamo ho notato che molti miei compagni di Serpeverde ci stavano guardando con aria indignata. Evidentemente se ne è accorto pure lui.

“Forse la prossima volta non dovremmo metterci vicini” ha detto, cupo.
“Perché?”
“Ti sto rovinando tutti i rapporti con quelli della tua Casa, e non mi piace…”
“Che ti importa? Tanto sono solo un branco di idioti se mi considerano male per questo”.
“Allora non… insomma, quindi continuerai a rivolgermi la parola? Io pensavo che prima o poi ti saresti stufata di essere guardata male dai tuoi compagni, e mi avresti…liquidato”.

Che cosa potevo rispondergli?

“Smettila di dire sciocchezze! Certe volte mi fai rimanere a bocca aperta! Ma come ti viene in mente?”
“Oh, bè…ne sono contento…”

I suoi occhi azzurri si sono illuminati e io non ho potuto fare a meno di sentirmi una schifezza. Lo sto riempiendo di false speranze. Altro che Bellatrix…lei al posto mio avrebbe messo le cose in chiaro fin da subito, anche a costo di rimanere sola. La vera crudele sono io, che gli sto assicurando molta più sofferenza del necessario per un mio capriccio.

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Capitolo 17
*** Lettere e malintesi ***


Lettere e malintesi

25 agosto 1967

Caro diario,
credo che Sirius prima o poi me la pagherà. Non aveva nessuna cattiva intenzione ma mi ha cacciata veramente nei guai. Stai a sentire cosa è stato capace di fare.
Stamattina mi sono svegliata tardi e sono scesa al piano di sotto, per scoprire che erano venuti a trovarci i miei zii, insieme a Sirius e Regulus.
Purtroppo l’atmosfera non era quella tipica rilassata in occasione di una visita informale. Quando sono entrata in salotto ho trovato i miei genitori, i miei zii e le mie sorelle seduti sul divano e sulle poltrone, che sembravano volermi incenerire con lo sguardo. Regulus, ignaro, stava giocando in un angolo a tormentare Kreacher, mentre Sirius se ne stava lì a guardarmi con aria colpevole.

“Salve a tutti…C’è qualche problema?” ho esordito io

L’atmosfera era talmente pesante che avrei potuto benissimo tagliarla col coltello.

“Problema? Tu che dici, Andromeda?” ha detto mia madre, con la voce che, le tremava dalla rabbia repressa.
“Io? Ma…?”
“Stamattina è arrivata una lettera per te. Sirius ha pensato bene di aprirla e di leggerla ad alta voce” mi ha spiegato Narcissa, con un’espressione severa.

Avevo una brutta sensazione, e facevo bene. Mio padre mi ha teso la lettera aperta, dicendomi in tono gelido: “Leggila”.
La riporto per intero.


Cara Andromeda,
come vanno le tue vacanze? Hai fatto i compiti? Io ovviamente non tutti, ma devo dire che forse sono stata più brava dell’anno scorso: almeno i temi si Storia della Magia non li ho più copiati esattamente dal libro! Lì a casa tua va tutto bene? Spero che i tuoi parenti non ti diano troppo il tormento. Mi dispiace che per l’ennesima volta ti abbiano impedito di venire a casa mia. Chissà cosa avranno contro di me!
Qui da me procede tutto come al solito. Gideon e Fabian non mi lasciano in pace un attimo perché mi hanno sentita parlare al camino con Arthur proprio ieri sera. Adesso non fanno che prendermi in giro e credo che non la smetteranno tanto presto.
Tu invece? Hai sentito Ted Tonks? Scommetto di no, ti conosco troppo bene. Lo so che se foste in contatto i tuoi ti ucciderebbero, ma quel povero ragazzo ci rimarrebbe male se non ti sentisse per tutta l’estate, non trovi? È inutile che lo neghi: lui è veramente cotto, e so che presto lo ricambierai anche tu. Si, si, lo so che siete amici, sempre la solita storia. Ma non ci casco, capito?
Dai, che tra qualche giorno ricomincia Hogwarts!
Ci vediamo presto.

Molly

Se solo avessi potuto, sarei scappata a gambe levate. Ma ero troppo sotto shock per reagire.

“Scusa Dromeda…” ha detto Sirius, dispiaciuto.

Non ti sto a raccontare tutte le urla e le litigate che sono seguite, perché tanto le potrai immaginare da solo, diario, e tra l’altro non ho nessuna voglia di ricordarmele. Ti basti sapere che, nonostante sia riuscita a spiegare che io non ho affatto una cotta per Ted, mi hanno imposto si non rivolgergli mai più la parola.
Non oso immaginare che faccia farà quando gli dirò che non dovrà nemmeno rivolgermi più uno sguardo. Preferisco non penarci.
Per oggi ti lascio, diario, sono troppo depressa per continuare a scrivere. Buonanotte.

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Capitolo 18
*** Sensi di colpa ***


Sensi di colpa

3 settembre 1967

Caro diario,
sono così triste che non so dove sbattere la testa. Ieri non ho scritto nulla perché sono andata a dormire prestissimo, tanto mi sentivo male.
Il primo giorno di scuola del mio quarto anno non ce l’ho fatta a parlare chiaro a Ted. Mi sono limitata a evitarlo il più possibile. Ma sapevo che prima o poi avrei dovuto farlo.
Così ieri ho preso il coraggio a due mani e l’ho fermato dopo la lezione di Trasfigurazione.

“Cosa ti prende?” mi ha chiesto lui.

Per rispondere guardandolo negli occhi ho dovuto sollevare la testa: è diventato molto più alto durante l’estate. Se fino all’anno scorso era ancora un ragazzino, adesso i tratti sono diventati molto meno infantili, anche se il suo sguardo è rimasto quello allegro e gioviale di sempre.

“Senti, Ted, non so come dirtelo ma…” ho cominciato, ma non sono riuscita a finire la frase. Perché dovevo fargli una cosa del genere? Lo sapevo che sarebbe stato meglio non illuderlo mai…e invece adesso è tardi per rimediare.

Lui continuava a guardarmi con aria perplessa, e non sapeva cosa dire.

“Mi dispiace, Ted” ho continuato io, con voce più fredda del normale. Di solito mi succede così. Quando sono triste o arrabbiata sembro glaciale. È una caratteristica dei Black. “Non posso più essere tua amica”.

C’è stato un attimo di silenzio, in cui i suoi occhi si sono velati, ma poi si è ripreso.

“Che vuol dire?”

Spazientita per la sua mancanza d’intuito, ho sbottato, pentendomene un istante dopo:
“Che cosa può voler dire, secondo te? Che non possiamo più rivolgerci la parola né tantomeno sederci allo stesso banco, non ci vuole una laurea per capirlo!”

Il suo sguardo perso nel vuoto mi ha fatto sentire ancora peggio di quanto non lo fossi già.

“Scusa, non volevo risponderti così…È solo che la mia famiglia non vede di buon occhio quelli come…come te. Non mi permettono di fare amicizia con i figli di Babbani…”
“Ma è una sciocchezza!” ha protestato lui disperato.
“Lo so, ma non posso disobbedire. Anche se non condivido le loro idee, sono sempre la mia famiglia e non voglio perderli…”
“Capito, ho afferrato il concetto” ha risposto lui, un po’ meno gentile del solito.
“Ecco, lo sapevo che ti saresti offeso. Te l’ho detto, mi dispiace!”
“Non sono offeso” ma si vedeva che stava pensando l’esatto contrario, “è solo che pensavo… insomma, per un po’ ho creduto che tu mi… Niente, lasciamo perdere”.

Io non ho insistito, perché sapevo esattamente cosa aveva pensato lui: si era illuso di essere ricambiato.

“Non vorrei rubarti del tempo prezioso per stare con le tue sorelle” ha detto poi, con tono amaro. “Saranno contente di sapere che ora non ci rivolgeremo più la parola”.
“Ma no…”
“Non è quello che vuoi tu? E allora cos’è che vuoi?”

Sono rimasta totalmente spiazzata da quella domanda.

“Non lo so” ho ammesso.
“Hai le idee chiare, vedo”.

Quel suo modo di parlare che non gli apparteneva mi stava facendo impazzire.

“Senti, non c’è bisogno che mi tratti così!” ho gridato, e molti studenti nelle vicinanze si sono voltati a guardarci con chiara curiosità. “È già abbastanza difficile senza che ti ci metti tu!”
“Allora ti semplificherò le cose. Ci vediamo” ha concluso lui, dandomi le spalle e andandosene via.

Non ti sto a spiegare tutti i sensi di colpa che mi sono venuti fino ad ora, perché tanto sono perfettamente intuibili. Non mi perdonerò mai quello che gli sto facendo passare. Ma me lo merito. Sono stata un’egoista e questa è la mia giusta punizione. Peccato solo che lui non merita niente di tutto ciò.

 

 


*Angolo autrice*
Vorrei ringraziare le 22 persone che hanno aggiunto la storia ai preferiti e le persone che mi hanno recensito! ShArY90 (sono contenta che la storia ti piaccia!), _bambolina_ (mi dispiace deludere la tua amica, ma in effetti il compleanno di Sirius l'ho inventato: me lo immagino del segno del leone, così ho deciso di fare il suo complenno ad agosto!) e sissy88 (ti ringrazio per tutte le recensioni che fai! non sei tu che hai perso il ritmo, sono io che quando ho le mattinate libere scrivo cinque capitoli tutti insieme! per quanto riguarda chimica organica -lo so che tutto questo non c'entra niente con la mia ff- so che esiste un libro molto chiaro, ne parlano tutti bene: si chiama Chimica Organica e l'autore è John McMurry, edizioni Piccin. te lo dico visto che hai dei problemi con la materia!! XD Comunque, ritornando alla storia, mi è piaciuto immaginare Tonks un po' timido all'inizio, ma crescendo diventerà più sicuro di sè, tipo Neville! Sirius non voleva fare niente di male nello scorso capitolo, magari voleva solo dare fastidio a Regulus e dimostrargli di saper leggere meglio di lui: conoscendolo, ne sarebbe stato perfettamente capace!)
Grazie!!!

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Capitolo 19
*** Irraggiungibile ***


Irraggiungibile

4 novembre 1967

Caro diario,
sono due mesi ormai che Ted non solo si rifiuta di rivolgermi la parola, ma non mi degna neanche di uno sguardo. L’ho combinata proprio grossa e non posso biasimarlo. Ha perfettamente ragione a trattarmi così, però non riesco a capire come mai la cosa mi rattristi in questo modo.

Stamattina Molly (che non manca di chiedermi scusa diecimila volte al giorno, tanto si sente responsabile di questo putiferio), durante l’ora di Incantesimi, mi ha detto:
“Sai, ho parlato con Ted, ieri”.
“Ah sì? E che ti ha detto?”
“Bè, diciamo che si è aperto e mi ha confessato quello che sospettavo, e cioè che gli piaci parecchio”.
“Fantastico…” ho commentato io.
“Lo so. Ha anche ammesso che l’anno scorso credeva che tu lo ricambiassi. È per questo che ci è rimasto così male quando gli hai detto che non potevate più frequentarvi”.
“Io gli ho detto che mi dispiaceva…”
“Non credo che sia bastato. Insomma, non vorrei mettere il dito nella piaga, Andromeda, ma io credo che sia proprio cotto a puntino, se capisci quel che intendo. Non è tipo che s’innamora della prima che capita”.
“Oh no! Non dirmi che è una cosa così seria!” ho detto io, gemendo.
“Purtroppo per lui sì. Solo che… bè…” Molly ha esitato.
“Dimmelo, forza. Tanto peggio di così non può andare” l’ho esortata.
“Bè… ecco, ora non pensare che ti stia facendo una critica… è una cosa che ha detto lui. Io non c’entro…”
“Me lo vuoi dire, sì o no?”
“E va bene. Insomma, ha detto che, se tu non gli avessi dato retta fin da subito, forse lui non si sarebbe fissato così… invece tu l’hai - cito testuali parole - illuso, e quindi ora sta a pezzi. Prima ti considerava semplicemente irraggiungibile”.
“Irraggiungibile, io?”
“Così ha detto lui. Non sarebbe stato così ingenuo da sperare di poter stare con una Black se tu non gliene avessi dato un motivo”.

Non ho voluto proseguire il discorso. A quel punto stavo troppo male per parlare. Ci mancava solo questa. È tutta colpa mia se Ted s’è innamorato di me.
A parte il fatto che non mi merito di essere al centro dei suoi pensieri, per i motivi che ho già spiegato: lui si merita di meglio, non una ragazza snob e orgogliosa che è vissuta facendosi riempire la testa di pregiudizi assurdi. Ma considerarmi addirittura una meta irraggiungibile sarebbe troppo per chiunque. Io non sono nessuno e Ted si sbaglia a giudicarmi così importante.

Però non posso negare che tutto questo in fondo mi faccia anche piacere… Ma che dico? Dovrebbe farmi arrabbiare all’inverosimile! Non ci capisco più niente.
Vediamo se tra un po’ di tempo mi si schiariranno le idee… 
Lo spero proprio.

 

 

*Angolo autrice*
Andromeda si sta finalmente cominciando a svegliare eh! Mi spiego, non è stupida, è solo che non è proprio in grado di concepire un'eventuale attrazione nei confronti di un figlio di Babbani come Ted. Dentro di sè lo sa già, ma il suo cervello non vuole ammetterlo, ma tanto dal prossimo capitolo cambierà tutto!

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Capitolo 20
*** Dimenticata ***


Dimenticata

17 gennaio 1968

Caro diario,
ti basti sapere che oggi è venerdì diciassette. Non sono mai stata superstiziosa, ma a questo punto ho cambiato completamente idea. Da oggi la mia vita è ufficialmente rovinata.
Forse ti sembro troppo tragica? Quando sentirai cosa sto per dirti non la penserai così.

È una catastrofe…
Una tragedia…
I miei mi odieranno a vita…
No, mi uccideranno…
Se avranno un minimo di pietà...
O forse lo farò io stessa.

Mi sono innamorata di Ted.

Com’è possibile, vuoi sapere? Lo sapessi io…

Tutto è cominciato (anche se sarebbe giusto dire: tutto è finito) stamattina.
Camminando con Molly verso la Sala Grande, abbiamo visto Ted (solo ora mi rendo conto di quanto siano belli i suoi occhi azzurri come il cielo e i suoi capelli d’oro…come ho fatto a non accorgermene prima?). Comunque, stava uscendo dalla sala in compagnia di alcuni suoi amici e una ragazza, che è di un anno più piccola di noi. Quando mi ha vista, come al solito, si è limitato ad abbassare lo sguardo e andarsene.

“Chi era quella?” ho chiesto io, e ora mi rendo conto di essermi sforzata affinché non sembrassi troppo interessata.
“È Amelia Bones, un tipo simpatico” ha risposto Molly. “A quanto ho capito, sembra avere un debole per Ted”.
“Ah… E lui?”
“Non lo so. L’ultima volta che gli ho parlato a tu per tu ha detto che avrebbe fatto di tutto per dimenticarti…E a quanto vedo ci sta riuscendo…”
“Stanno insieme?” ho chiesto bruscamente.
“Ancora no…Però guarda, lei lo saluta dandogli un bacio sulla guancia… A proposito, devo raccontarti di Arthur! Sono quasi sicura che uno di questi giorni si dichiarerà! Tu che ne pensi?...  Andromeda, mi stai ascoltando?”
“Scusa, non mi sento bene. Vado in infermeria” ho esalato, con una voce che sembrava provenire dall’oltretomba.
“Ok, vuoi che ti accompa-?” ha chiesto Molly, ma io ero già sfrecciata via prima che potesse anche solo formulare la frase. Ovviamente non mi sono presentata in infermeria. Invece mi sono rinchiusa in un bagno e sono scoppiata a piangere, senza neanche rendermi conto del perché.

A quel punto ho iniziato un tormentato monologo interiore.

Perché sto piangendo?
Perché ci sono rimasta così male? In fondo io che cosa c’entro? Non è affar mio, no? E allora perché mi sento così strana, come se vedessi minacciato qualcosa di mio?
Nonostante i nostri rapporti ultimamente siano stati pessimi, Ted è ugualmente un mio amico, lo è da un sacco di tempo, ormai, ma è normale che stia reagendo così?
Ted è mio amico. Ted è mio…
Io ero al centro dei suoi pensieri, non quella Bones… E ora arriva lei, che me lo vuole portare via. Non riesco a sopportare il pensiero di vederlo sorridere in quel suo modo speciale a un’altra…
Ma che sto dicendo? No, non è possibile. Non sarò mica gelosa? Forse sto impazzendo. La devo smettere di pensare certe cose…

Mi c’è voluto poco per capire che era tutto reale. Sono già parecchi giorni che faccio dei sogni strani, e lui ne è sempre il protagonista indiscusso. Non faccio che svegliarmi con il cuore in gola, con la mano tesa verso quel viso che nel sogno mi era stato così vicino…
Non ho mai provato niente di simile. Non è come immaginavo. È una sensazione mille volte più potente di quanto avessi mai potuto pensare.
E, tanto per cambiare, sono arrivata tardi anche questa volta. Ormai lui mi ha dimenticata. Per Ted non esisto più.
È inutile cercare di rimediare, adesso. Anche se riuscissi ad essere di nuovo l’unica per lui, non potrei starci insieme lo stesso, e rischierei solo di farlo soffrire ancora.
Invidio quella ragazza. Darei qualsiasi cosa per essere al suo posto. Tuttavia non riesco a odiarla.
È una cosa che mi spaventa, ma sento di amarlo così tanto che potrei essere serena anche se si fidanzasse con lei, purché sia felice.
No, non sarei serena. Forse potrei smettere di disperarmi e cedere alla rassegnazione, ma non potrei mai essere contenta di vederlo con un’altra. Non sono così nobile d’animo. Lo vorrei tutto per me e basta.

Come vorrei poterglielo dire. Mi sento illuminare di un’emozione nuova tutte le volte che lo penso, ogni volta che lo guardo. È diventato il centro del mio mondo, l’unica ragione per cui esisto, la mia gioia e la mia disperazione.
Chissà se un giorno riuscirò a superare questa fissazione senza speranza. Da un lato lo voglio, dall’altro no. Ho paura che non mi ami, ma allo stesso tempo temo il contrario.
Aveva ragione lui: non so nemmeno io che cosa voglio. O forse vorrei soltanto che la mia famiglia fosse capace di accettare anche questo. Ma so che non succederà mai.

Sono destinata a precipitare in un baratro buio come la notte e di cui non riuscirò mai a toccare il fondo. Lui era la mia luce e ora che se n’è andato la mia vita sarà immersa nell’oscurità.

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Capitolo 21
*** Ti vogliamo bene ***


Ti vogliamo bene

30 gennaio 1968

Devo stare veramente a pezzi. Tutti si sono accorti che ho qualcosa che non va. Rabastan si è addirittura degnato di non stuzzicarmi più, tanto mi ha visto distrutta. Lucius mi ha consigliato una settimana di riposo in infermeria. Gli insegnanti non dicono niente, ma lo vedo che sono preoccupati: la mia media scolastica si è abbassata in una maniera quasi vergognosa. Non riesco più a studiare, a mangiare, neanche a dormire.

Solo Molly ha capito cos’è che mi tormenta.

“Cercherò di allontanarlo da Amelia Bones, gli parlerò male di lei, ma ti prego, cerca di reagire! Mi fai paura quando ti metti quello sguardo vuoto!” è arrivata a dirmi l’altro ieri.
“No, lei non mi ha fatto niente di male. È meglio che soffra solo una persona invece di tre…”

Anche le mie sorelle si sono accorte del mio stato pietoso. Narcissa è chiaramente angosciata e perfino Bellatrix è scesa dal suo piedistallo dorato per preoccuparsi di me.
Ieri pomeriggio mi trovavo da sola nel mio dormitorio. Ultimamente mi succede spesso: rimango ore e ore seduta sul mio letto a fissare qualcosa d’indefinito fuori dalla finestra.
Ad un certo punto ho sentito un rumore di passi e subito dopo quello della porta che si chiudeva. Non avevo bisogno di girarmi per capire chi era entrato. In un certo senso, era come se me lo aspettassi.

“Dromeda?” mi ha chiamata Narcissa, esitante. Non ho risposto, tranne che con un mugugno.
“Si può sapere cosa diamine ti prende?” ha domandato Bellatrix, come al solito poco diplomatica. Anche senza vederle, sapevo che Narcissa le aveva appena scoccato un’occhiataccia ammonitrice.
“Niente”.
“Certo, sempre niente!” ha continuato Bellatrix irritata. “Sono giorni che dici niente! Ti vuoi decidere a parlare con le buone o mi vuoi costringere a tirarti fuori la verità con le cattive?”
“Per favore, non chiedetemi nulla” le ho implorate io.

Visto che non udivo nessuna risposta, credevo che avessero deciso di andarsene, furibonde. Invece un attimo dopo Narcissa ha aggirato il letto e si è seduta accanto a me. Bellatrix sembrava esitare, ma alla fine anche lei ha occupato il posto al mio fianco.

“Non ho la più pallida idea di cosa stia succedendo in quella testa che ti ritrovi, ma ti ricordo che sei una Black e non puoi permetterti di mostrarti in questo…”
“Oh, per favore, non mi ripetere più che sono una Black! Se avere questo cognome significa non poter essere se stessi, preferisco chiamarmi in un altro modo!” ho gridato, quasi inconsapevolmente.

Per non vedere le loro facce sconvolte mi sono coperta il viso con le mani.
Al contrario di quanto mi aspettassi, Narcissa mi ha posato una mano sulla spalla.

“E va bene” ha detto. “Non ti chiederemo niente, contenta adesso? Però non ci piace vederti così. Non fare caso a Bella, non è per niente sensibile”.
“Perché tu sì, vero?” ha protestato l’altra, acida.
“Almeno ho il buonsenso di non darle il tormento… Andromeda, non so quello che hai, ma sappi che se volessi parlarne, noi ci siamo”.

Mi sono limitata ad annuire ma non ho osato togliere le mani dal volto, poiché era rigato di lacrime. Non ho dubbi sul fatto che le intenzioni di Narcissa e –anche se inespresse- di Bellatrix fossero buone, ma a loro non potrò mai raccontare nulla di quello che sto passando. Non mi capirebbero mai.
Tuttavia in quel momento mi sono sentita molto meglio. È bello avere accanto due persone che cercano di tirarmi su il morale, anche senza sapere quale sia il problema. Sono fortunata ad avere due sorelle come loro. Spero che rimarremo sempre così unite. Con tutti i difetti che hanno, nonostante le nostre incomprensioni, finché le avrò accanto so di non dovermi preoccupare.

“Noi andiamo. Se hai bisogno, chiamaci” ha detto Narcissa, intuendo il mio desiderio di rimanere sola.

Entrambe si sono alzate e si sono dirette verso la porta. Asciugandomi in fretta le guance bagnate, mi sono finalmente voltata a guardarle.
Anche loro mi hanno lanciato un ultimo sguardo. Bellatrix l’ha distolto subito, prendendo a fissare il pavimento. Narcissa invece mi ha rivolto un sorriso incerto. E sono sicura di aver capito quello che voleva dire con quell’espressione, ed è quello che credo stesse pensando anche Bellatrix.

Ti vogliamo bene.

Spero che sappiano quanto affetto anch’io provi per loro.

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Capitolo 22
*** Speranza inutile ***


Speranza inutile

20 agosto 1968

Caro diario,
non scrivo da parecchio tempo, ma ultimamente non avevo per nulla voglia. Tuttavia adesso mi sento un po’ meglio. Sarà perché non vedo Ted da quando ho finito il mio quarto anno a Hogwarts, ma sta sicuro che, quando la scuola ricomincerà, tornerà tutto come prima.
La novità è che sono stata nominata Prefetto di Serpeverde. La lettera con la spilla mi è arrivata proprio ieri e ne sono stata contenta. Quasi tutta la mia famiglia è entusiasta della mia nomina.
Sirius invece ha detto che per lui non era una bella cosa perché, a quanto ne sapeva, vengono eletti Prefetti solo i cosiddetti secchioni…

“Non dire sciocchezze”gli ha sibilato sua madre, irritata. “I Prefetti sono anche persone particolarmente intelligenti…”
“Appunto. I secchioni!” ha commentato lui, imperterrito.

Ho saputo che Molly invece non è stata eletta Prefetto. Me l’ha raccontato oggi, quando ci siamo incontrate a Diagon Alley.

“Beata te!” ha esclamato. “Speravo di ricevere la spilla, e invece niente…Non è giusto, però”.
“Evidentemente il Preside ha pensato che ci sia qualche Grifondoro più meritevole” ho risposto io, mentre entrambe facevamo la fila alla libreria Il Ghirigoro.
“Sì. Ci scommetto… E scommetto anche che quell’antipatico insopportabile di Lucius Malfoy invece sarà Prefetto a tutti gli effetti!”
“Bè, non è che al nostro anno ci siano ragazzi più intelligenti di lui…”

A quel punto era arrivato il nostro turno.

“Odio Divinazione! Perché mai l’ho cominciata?” si chiese Molly, stizzita.
“Per fortuna io ho Antiche Rune…è molto più interessante, o sbaglio?”
“Anche Babbanologia sarebbe più interessante!” ha sbottato lei. “Ah, senti, a proposito di Babbani e storie del genere…”
“No, qualunque cosa riguardi lui, non m’interessa, ok?”

Ero terrorizzata. Credevo che sentir parlare di Ted mi facesse tornare tutta la depressione che fino a quel momento ero riuscita ad arginare.

“Sei sicura di non volerlo sapere? Guarda che per te è una bella notizia”.

Poiché Molly sembrava ansiosa di raccontarlo, mi sono decisa a lasciarla fare.

“Dunque, sono uscita con Arthur qualche giorno fa…”
“Non me l’avevi detto!” ho protestato io, offesa.
“Ecco, non siamo proprio usciti… siccome abitiamo vicini, lui mi ha portata a… vedere la sua collezione di oggetti Babbani… e non ci ho capito niente, tra l’altro, ma passando al dunque… mi ha raccontato che Amelia Bones, ecco… a quanto pare si è dichiarata…”

Io ho sospirato, mentre la consueta fitta dolorosa mi afferrava lo stomaco.

“Ti avevo detto…”
“Aspetta che finisca! Insomma, si è dichiarata ma Ted le ha risposto che non era aria. Lei ci è rimasta parecchio male, perché era abbastanza sicura di essere ricambiata, e lui in effetti adesso si sente un po’ in colpa…però il fatto è che, a detta di Arthur, non se l’è sentita di mettersi con una ragazza che non gli interessa per niente. Non che non abbia provato a dimenticarti, ma non ci è riuscito. In conclusione, è sempre pazzo di te”.

Il momentaneo sollievo che ho provato a quella notizia non mi ha impedito di disperarmi ancora di più.
Se sapessi di non interessargli più, sarebbe tremendo, ma prima o poi riuscirei a superarlo. Invece, adesso che so di piacergli ancora, è ancora peggio, perché non riesco a non sperare, anche se è una speranza vana.
Non potrò stare mai con lui, è ora che cominci a mettermelo bene in testa.

 

 

*Angolo autrice*
Nel prossimo capitolo rivedremo il nostro Ted, vedremo cosa succederà!
Grazie per le vostre recensioni: _bambolina_ (meno male, sono riuscita a rendere bene il capitolo dell'innamoramento: ho sempre paura di raccontare male le parti cruciali!), CharmedAlis (oltre ad essere telepatiche siamo gemelle: anche io ho sempre odiato filosofia e sono strafelice di averla finita! comunque, grazie della tua recensione, mi piace leggere commenti così lunghi! in effetti caratterizzare bellatrix da giovane è stato il compito più difficile per me. però me la sono sempre immaginata molto snob e arrogante, e incapace di esternare i propri sentimenti, che un tempo aveva anche lei!), Bex Vampire (anche io sono fissata con i Black, è una famiglia che mi affascina tantissimo e i miei preferiti sono Andromeda, Regulus e Narcissa, quasi quasi quello che mi interessa di meno è Sirius, ma è solo perchè sono solita affezionarmi a personaggi cui la Rowling non dà mai tanto spazio!), ShArY90 (grazie, non so come mi sia venuta quella frase, a volte mi vengono dei lampi di genio, ma poi per riaverli devo aspettare un po'! XD hai ragione, io mi ritrovo molto in Andromeda, non mi piace dimostrare quello che provo, ma senza arrivare alla freddezza delle altre due sorelle!), Erika91 (infatti il mio obiettivo era scrivere un diario in cui non ci fossero solo pensieri...sono una ragazza molto concreta e mi piace far succedere molte cose, e sono una fan dei colpi di scena, anche se qui non ce ne saranno molti, visto che la storia più o meno già la conoscete tutti!)

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Capitolo 23
*** Il vagone dei Prefetti ***


Il vagone dei Prefetti

1 settembre 1969

Caro diario,
oggi è cominciato il quinto anno, e già non promette nulla di buono: io continuerò a stare malissimo, e in più avrò anche i G.U.F.O. Peggio di così non può andare…
Quando sono salita sull’Espresso di Hogwarts, mi sono ricordata all’ultimo minuto di dover andare nel vagone dei Prefetti.
Così sono arrivata leggermente in ritardo, mentre i Capiscuola già parlavano da un po’.

“Scusate, ho fatto tardi…” mi sono giustificata, con il fiatone.
“Va tutto bene, ma ricordati che non è degno di un Prefetto essere ritardatario” ha risposto Rodolphus che, non si sa per quale astruso motivo, è diventato Caposcuola.

Mentre mi chiudevo la porta alle spalle, mi sono accorta che Molly aveva ragione riguardo Malfoy: sembrava molto soddisfatto della sua nuova spilla da Prefetto.

“D’accordo, i vostri privilegi, come stavo dicendo, sono chiari: potete togliere punti agli altri studenti, ma non tra di voi, e avete anche l’autorità d’infliggere punizioni a chi se lo merita” ha detto un’altra Caposcuola. “Inoltre avrete un bagno riservato per la vostra categoria. Tuttavia avete anche parecchi doveri da non trascurare. Tutte le sere vi alternerete per fare la ronda per il castello. A Natale aiuterete gli insegnanti ad allestire le decorazioni. In caso di momentanea assenza di un docente, la responsabilità in aula sarà tutta vostra. Dopo la cena di questa sera, accompagnerete gli studenti del primo anno nelle rispettive sale di ritrovo e direte loro la parola d’ordine per accedervi. Qui ho l’elenco per voi…”

Ci ha dato un foglio di pergamena in cui era scritta la parola d’ordine della sala comune di Serpeverde e ha continuato:
“Il vostro compito adesso è quello di pattugliare il treno. Siete otto, perciò ognuno di voi andrà in un vagone e controllerà che vada tutto bene. Mi raccomando, dovete essere responsabili e non dare il cattivo esempio. Non fate i prepotenti con chi è più piccolo. Allora, con questo è tutto. Potete andare. Vi è concessa una pausa per pranzo… Buon lavoro”.

“Non vedevo l’ora di diventare Prefetto” mi ha detto Lucius quando siamo usciti dallo scompartimento dei Capiscuola. “Ora potrò divertirmi a comandare…”
“Non ti hanno appena detto che noi Prefetti non possiamo fare i prepotenti?”
“Devo essermi distratto…Bè, io vado in questo vagone. Ci si vede”.

Io ho deciso di pattugliare il vagone C. Per un po’ non è successo niente d’interessante e mi sono annoiata parecchio a guardare gli altri studenti che chiacchieravano allegramente nei loro scompartimenti. Poi però, forse perché mi stavo concedendo troppo riposo, si sono sentiti degli schiamazzi dall’altra parte del vagone.
Quando sono accorsa, ho visto chiaramente un gruppo di Serpeverde dell’ultimo anno minacciare qualcuno che doveva essere caduto per terra, perché non lo vedevo.

“Stai attento a dove metti i piedi, Mezzosangue!” stava dicendo uno.
“Come osi andarci addosso?” ha aggiunto un secondo ragazzo.
“Vi ho detto che non l’ho fatto apposta, scusate” ha risposto una voce gentile che conoscevo fin troppo bene. La riconoscerei anche in mezzo a quelle di centinaia di persone urlanti, perché l’effetto che fa su di me è come quello di un uragano.
“E chi se ne frega!” ha detto un terzo Serpeverde in tono aggressivo. “Siccome sei uno sporco Mezzosangue, non ti dispiacerà se ne approfittiamo per darti quello che ti meriti, no?”

Aveva appena alzato il pugno, quando mi sono finalmente riscossa dallo shock e ho gridato:
“Che cosa credete di fare?”

Quattro Serpeverde grandi e grossi si sono voltati a fronteggiarmi, ma non mi sono lasciata impressionare.

“Ah, meno male. Sei una Serpeverde anche tu” ha detto uno di loro. “Vuoi unirti alla nostra spedizione punitiva?”
“Se non lo lasciate immediatamente in pace, ve la darò io la spedizione punitiva!”

Loro sono rimasti decisamente sconvolti.

“Ma è un Mezzosangue…!”
“Non avete nessun diritto di prendere a botte le altre persone, di chiunque si tratti. Vi faccio presente che sono un Prefetto e che se non la smettete vi toglierò dieci punti a testa!”
“Vogliamo proprio vedere se avrai il coraggio di farlo! Sei della nostra stessa Casa…”
“D’accordo. L’avete voluto voi. Quaranta punti in meno a Serpeverde. E se continuate farò rapporto al Preside”.
“Andiamo” ha concluso quello che sembrava il capo della banda. Tutti e quattro si sono allontanati, scoccandomi delle occhiatacce, ma io non vi ho fatto caso.

Ted si è rialzato a fatica. Quando ci siamo guardati, entrambi siamo diventati paonazzi. Non ho potuto fare a meno di notare che si è fatto ancora più alto e più magro. In quel momento non mi è sembrato un ragazzo imbranato e pasticcione, ma quasi una visone celestiale.

“Ehm… bè, grazie” ha detto Ted.
“Di nulla” ho risposto io, gelida. È mai possibile che quando sono emozionata, esteriormente divento un ghiacciolo? Per rimediare, ho aggiunto: “Che cosa avevi fatto a quelli là?”
“Bè… ero inciampato e gli sono caduto addosso…”

Se alcuni anni fa sarei scoppiata a ridere, in quel momento non ho potuto fare altro che provare molta tenerezza per lui.

“Lo so, sono ridicolo…” ha detto lui, voltandosi per andarsene.
“No che non lo sei. Può succedere a… tutti”.

Ted si è voltato, sorpreso.

“Senti” mi ha chiesto, “come mai mi stai rivolgendo la parola?”
Io sono arrossita di brutto e sono certa che se ne sarebbe accorto se non fosse stato così impegnato a guardarsi i piedi…
“Bè, un minimo possiamo parlare, credo…”

Non sono riuscita a dire niente di meglio.

“Fantastico…” ha detto lui, tornando cupo. Non ha aggiunto altro e si è infilato nel suo scompartimento.

Quanto mi fa male vederlo così. Mi detesto con tutta me stessa quando lo rattristo con le mie uscite poco felici.
Ma la cosa peggiore è che non sono più tanto sicura di riuscire a controllare quello che provo. Per fortuna è timido, perché se ci provasse, non sarei capace di oppormi, e per me sarebbe la fine.

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Capitolo 24
*** L'invito ***


L’invito

10 dicembre 1968

Caro diario,
secondo me c’è qualcuno che mi vuole male, perché non è possibile essere più sfortunati di me. La mia non è una semplice sfortuna…No, è molto peggio essere a un millimetro dal poter avere la felicità, ma poi questa fugge via, lasciandomi ancora più disperata di prima.
Tranquillo, ti racconterò in dettaglio cosa è successo oggi.

Alcuni giorni fa, come al solito, ho seguito le varie lezioni, che si sono prolungate fino alle sei del pomeriggio, una vera tortura. Alla fine di quella di Pozioni, il professor Lumacorno ha fermato noi del Lumaclub e ha detto:
“Ragazzi miei! Come di consueto, sabato prossimo terrò la tradizionale festa natalizia. Ci saranno molte personalità importanti, quindi non mancate. E, visto che siete tutti grandicelli, ormai, potete anche portare i vostri ragazzi e ragazze, pure se non fanno parte del Lumaclub. Contenti? Bene, ci vediamo domani!”

Così in questi ultimi giorni non si è fatto altro che parlare di chi avesse invitato chi.

“Ho invitato Arthur e ha accettato!” mi ha detto Molly tutta contenta. “Tu invece cosa hai intenzione di fare?”
“Non mi risulta che sia obbligatorio invitare qualcuno” ho risposto.
“Sì, ma Lumacorno ci ha detto di farlo, e non sarebbe carino accontentarlo, non trovi?”
“Se lo dici tu…”
“Ehi, c’è tua sorella. Vado a Divinazione…” ha concluso lei, vedendo Narcissa che si avvicinava.
“Dromeda!” ha esclamato Narcissa quando mi ha raggiunto. Era quasi senza fiato.
“Che ti è successo?” le ho chiesto io.
“Lucius mi ha invitata alla festa! Ti rendi conto?! Sono troppo contenta!!”
“Oh, bè… sono felice per te…”

Narcissa non ha parlato d’altro per parecchio tempo, ma io avevo altro cui pensare. Ultimamente mi è capitato d’incontrare Ted a tutte le ore e nei posti più improbabili. Una volta vicino l’aula di Trasfigurazione a ora di cena, un’altra nel parco, dove stava da solo, in apparenza senza fare nulla. Ma la cosa peggiore è che spesso, anzi molto spesso, l’ho trovato a gironzolare nei sotterranei, vicino la sala comune di Serpeverde, sempre senza avere niente da fare.
Sul momento non ci ho fatto molto caso, perché ero troppo impegnata a non far capire alle mie sorelle le palpitazioni che mi venivano al cuore tutte le volte che lo intravedevo. Invece avrei dovuto sospettare fin da subito quali fossero le sue intenzioni.

Dopo giorni di quelli che pian piano mi sembravano sempre di più dei veri e propri pedinamenti, oggi Ted mi ha sorpresa mentre tornavo da sola dalle lezioni.
Era già sera, e vedermelo spuntare fuori da una porta all’improvviso mi ha fatto spaventare.

“Mi dispiace, non volevo farti prendere un colpo…” ha detto, imbarazzato.
“Non importa…” ho detto io, dando un’occhiata alla stanza da cui era appena uscito: non era altro che un’aula vuota e abbandonata. “Che ci facevi là dentro?”
“Ehm… non lo so… cioè, sì, lo so…” ha farfugliato lui, tanto che non sono riuscita a capire una sola parola.
Sono rimasta a guardarlo per parecchio tempo, perplessa, mentre lui cercava di parlare.
“Insomma…” ha detto infine, grattandosi la testa con aria imbarazzata. “Mi stavo chiedendo se… ti andrebbe di accompagnarmi alla festa di Lumacorno, sabato?”

È stato un vero miracolo se non sono caduta per terra per lo shock. Dico io, ma come gli è venuto in mente di chiedermi una cosa del genere?
Non sapendo cosa rispondere, sono rimasta immobile come una statua per parecchi minuti, cosa che, me ne rendo conto, deve averlo mandato nel panico più totale.

“V-va bene, scusa. Mi dispiace, sono uno stupido!” ha detto, mortificato. “Non dovevo chiedertelo…Me ne vado…”
“Aspetta” mi sono decisa a parlare. Il mio stomaco era in subbuglio, e non avevo la più pallida idea di cosa dire. Mi sono limitata a seguire ciò che il mio istinto mi diceva di fare. “Ted, io vorrei andare con te alla festa, veramente… Ma non posso farlo. Ci saranno le mie sorelle e, te l’ho già detto, la mia famiglia non mi permette di frequentare i…bè, quelli come te…”

Inaspettatamente, lui si è rianimato.

“Davvero vorresti?” mi ha chiesto, avvicinandosi.

La sua vicinanza mi ha fatto martellare il cuore, ma mi ha anche spaventata

“Sì, però non se ne parla, Ted, mi dispiace…”
“Non importa” è intervenuto lui, e mi ha rivolto di nuovo il sorriso che non sfoderava più da tantissimo tempo. “Mi basta sapere che, se non fosse per i tuoi, avresti accettato…”

Avrei dovuto immaginarlo. Ma era così felice che non me la sono sentita di vanificare le sue speranze. Così sono rimasta in silenzio.

“E poi comunque, alla festa ci vedremo lo stesso…” ha detto.
“Sì ma già sai che non ti rivolgerò la parola…”
“Sì, sì, lo so. Però ti vedrò… Buonanotte, Andromeda”.
“’Notte, Ted”.

Poverino… Non posso pensare che sia felice solo all’idea che, potenzialmente, avrei accettato il suo invito. Io non riesco a rallegrarmi del fatto che, sempre potenzialmente, sarei potuta andare alla festa con lui.
Sarò sicuramente più pessimista di Ted, ma in questa storia ci trovo ben poco da stare allegri. Ho paura che possa mettersi in testa strane idee, se non l’ha già fatto e, come al solito, la delusione sarebbe molto peggiore di quanto si aspetterebbe.

Non mi rimane altro che attendere la festa di Natale per vedere cosa succederà…

 

 

*Angolo autrice*
Per oggi mi fermo qua, tanto per tenervi sulle spine ahaha! No, dai, non è crudeltà... è che vorrei tenere un minimo di suspence! Non trovate anche voi che Ted sia adorabile? All'inizio non sapevo esattamente come mi sarebbe venuto, mi sono un po' lasciata andare... Però sono soddisfatta d come è diventato!
Julia

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Capitolo 25
*** Lasciarsi andare ***


Lasciarsi andare

16 dicembre 1968

Caro diario,
non so proprio cosa raccontarti. Non so se essere felice o triste. Sarai stufo di sentirmi scrivere in maniera così tragica ma non posso permettermi di essere contenta per quello che è successo, anche se dentro di me toccherei il cielo con un dito.
Non ho la più pallida idea di cosa mi sia successo ma credo di essere sul punto di diventare pazza. Non mi è mai capitato di perdere il controllo come stasera.

Oggi, come saprai, c’è stata la famosa festa di Natale di Lumacorno. Prima di andare, mi sono vestita con particolare cura, cosa che, se fossi stata in me, avrei evitato come la peste. Sta di fatto che ero più elegante degli altri studenti e di certo più appariscente di quanto avessi voluto.

“Stai una favola” mi ha detto Rabastan.
“Grazie” ho risposto io, gelida, e mi sono affrettata ad allontanarmi dalle sue grinfie.

L’ufficio di Lumacorno era decorato con festoni e luci come mai prima d’ora. Aveva scelto proprio questa sera per rendere l’atmosfera molto più sognante del solito, accidenti a lui!
Quando sono entrata, Ted era già arrivato. Per un momento ho rischiato anch’io d’inciampare, poiché non mi ero mai messa dei tacchi così alti, ma sono riuscita a non cadere per terra. Sarebbe stato davvero imbarazzante. In quel momento mi sono chiesta come può sentirsi lui ogni volta che cade, ma poi ho accantonato il ragionamento, perché mi ha salutata e ho dovuto rispondere senza farlo notare a Bellatrix, che mi scrutava con l’aria di un mastino.
Per mia fortuna – o sfortuna, non so come definirla - Rodolphus me l’ha portata via. Narcissa stava chiacchierando insieme a Lucius con aria sognante, e Molly stava ascoltando Arthur Weasley che spiegava al professor Lumacorno il funzionamento di qualche strano marchingegno babbano.
Sono rimasta parecchio tempo a guardare mia sorella e la mia amica con una certa invidia: come vorrei poter manifestare quello che provo senza dovermi nascondere.
Stavo bevendo della Burrobirra al buffet quando, più tardi di quanto mi fossi aspettata, Ted mi si è avvicinato.

“Come va?” mi ha chiesto, chiaramente fingendo di cercare qualcosa da mangiare.
“Bene. Tu?”
“Bene…”

Silenzio imbarazzante. Odio questi momenti. Non trovo mai niente da dire e qualunque cosa mi venga in mente mi sembra sempre troppo stupida.

“Forse te l’avranno già detto” ha continuato lui, “ma stai benissimo vestita così”.
“Grazie…” ho risposto, non riuscendo a nascondere un sorriso.
“Bè, stavolta cercherò di non versarti qualcosa addosso, come alla prima festa del Lumaclub, ti ricordi?”

Sono scoppiata a ridere.

“Certo che me lo ricordo. Avrei voluto ucciderti…!”
“Lo so. Non sei la prima e non sarai neanche l’ultima, temo…”

In quel momento l’orchestra ha cominciato a suonare e alcune coppie hanno occupato la pista da ballo. Aiuto.

“È inutile invitarti a ballare, immagino” ha detto Ted.
“Sì, è perfettamente inutile. Però apprezzo lo stesso il pensiero”.

Non ci siamo parlati molto nei minuti successivi. Più che altro ci siamo limitati a guardare gli studenti che ballavano, lanciandoci ogni tanto vicendevoli occhiate fugaci.
Invece ad un certo punto Ted ha parlato di nuovo, con un’aria molto più nervosa di prima.

“Senti, dovrei dirti una cosa. Ti dispiace se usciamo?”

Io l’ho guardato negli occhi. Avevo una strana sensazione, ma ero così desiderosa di stare con lui che ho accettato senza neanche pensarci. Forse già in quel momento sapevo cosa sarebbe successo, e il fatto che non mi sia tirata indietro è indicativo di quanto sia diventata matta.
Senza farci vedere, siamo usciti dall’ufficio di Lumacorno. Credevo che fermarci nel corridoio sarebbe bastato, e invece mi ha fatto entrare in un’aula lì vicino.
Dopo essersi chiuso la porta alle spalle, si è fissato i piedi per qualche istante, finché non gli ho chiesto che cosa volesse dirmi.

“Ecco, mi ero preparato un discorso, ma me lo sono dimenticato…” ha ammesso, paonazzo.
“Allora improvvisa…” ho detto io, in preda all’emozione. In quel momento avevo dimenticato che solo una parete mi separava dalle mie sorelle. Volevo soltanto sentire quello che aveva da dire.
“D’accordo… Però non te ne andare…”
“Perché dovrei?” In realtà un pochino lo sapevo.
“Perché potrebbe non farti piacere… Ti assicuro che se non fosse una cosa importante non te lo direi, ma non ce la faccio più a fingere di voler essere solo tuo amico, Andromeda…”

Ero nei guai fino al collo, e il peggio era che mi c’ero messa io.

“Ted, non so se…”

Le parole mi sono morte in gola. Ted si è avvicinato e, dopo due o tre momenti di esitazione, mi ha preso entrambe le mani.

“Ti amo”.

Quelle due semplici paroline sussurrate al mio orecchio hanno avuto il potere di scuotermi dai brividi. Il mio viso è diventato incandescente, tanto che per un attimo ho temuto di avere gli occhi gonfi di lacrime imprigionate dal mio orgoglio.
Ho alzato lo sguardo per specchiarmi nei suoi occhi azzurri. Era quasi terrorizzato, ma anche euforico per essere riuscito a parlare chiaro. Ora toccava a me. In quel momento ho scordato tutto: la mia famiglia, il mio cognome, tutte le cose che mi avevano insegnato, tutti gli avvertimenti che mi avevano dato, e che, un secondo dopo, si sarebbero rivelati completamente inutili.
Mi sono semplicemente lasciata andare…

Quando l’ho baciato, è stato come rinascere una seconda volta, come se per tutta la vita avessi aspettato solo questo momento. Non mi trovavo più in quella vecchia aula di Hogwarts, ma molto più in alto, dove nessuno avrebbe potuto dividerci… Non c’era niente di complicato, niente pregiudizi, niente problemi: soltanto io e lui…

Ci siamo separati dopo un’eternità, che tuttavia mi è sembrata poco meno di qualche secondo.

“Ti amo anch’io, Ted Tonks” ho detto, con tutta l’aria di volerlo gridare al mondo.

E, in effetti, è proprio quello che vorrei fare in questo preciso istante, se non mi trovassi nel mio dormitorio, circondata da ragazze ignare che dormono della grossa.
Insomma, che problemi mi creo? Non posso rovinarmi la serata più bella della mia vita per colpa di quattro stupidi pregiudizi! Non amerò nessun altro dopo di lui, né voglio lasciarlo andare. Perché dovrei? Non facciamo niente di male.
Per oggi non voglio pensare alle conseguenze delle mie azioni. Per una volta desidero dedicarmi solo al presente, che adesso è molto meglio dei sogni di un prossimo futuro felice.

 

 *Angolo autrice*
Quanto mi è piaciuto scrivere questo capitolo! L'ho riletto così tante di quelle volte che ormai lo so quasi a memoria! Allora, vi è piaciuta la dichiarazione di Ted? Spero proprio di sì! Ma non rilassatevi troppo, perchè dal prossimo capitolo di comincerà a parlare di una certa persona di nostra conoscenza...Non anticipo altro!
Grazie per le recensioni! SkAnNeRiZzAtA (certo che continuo presto, questa storia mi sta proprio prendendo!), ashleys (sono contenta di aver azzeccato il carattere di Andromeda...mi piace immergermi completamente nei personaggi di cui parlo prima di scrivere!), _bambolina_ (come hai potuto vedere, Ted se l'è data veramente una svegliata!), CharmedAlis (mi fai ammazzare dalle risate! però non vorrei che ti beccassi il debito in filosofia per stare dietro alla mia ff! non credo che il tuo prof sarebbe felice se gli raccontassi la mia storia al posto della maieutica ahahah! sì, ho già finito le superiori, e filosofia è una delle poche materie che NON mi mancano, insieme a storia, fisica e trigonometria aiuto!!!), ShArY90 (hai proprio ragione, magari esistessero ragazzi come Ted...nella realtà se esistono sono inguardabili, vero? XD comunque, sono commossa dai tuoi complimenti, mi ha fatto davvero piacere sentirmi dire che sono brava, perchè il mio desiderio è diventare proprio scrittrice, ma visto che non ho molta fiducia in me stessa mi scoraggio facilmente!), BexVampire (spero che questo chap ti sia piaciuto!) e infine sissy88 (lo so, in questo periodo non sto facendo nulla perchè le lezioni mi ricominciano lunedì quindi aggiorno spesso! anche io adoro lucius e narcissa insieme, però al momento non mi viene nulla in mente da scrivere su di loro...diciamo che mi ispirano di più le storie tormentate, e la loro procede troppo liscia come l'olio!!! anche andromeda sa di essere crudele, ma come hai visto non rimarrà tanto tempo così distaccata ahahah!)
Un bacio a tutti e grazie alla 26 persone che hanno aggiunto la storia tra i preferiti!

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Capitolo 26
*** Un'ombra ***


Un’ombra

27 dicembre 1968

Caro diario,
sento che qualcosa di terribile sta per accadere. Già non vedo l’ora di tornare a Hogwarts per riabbracciare il mio Ted. In questi giorni sto temendo seriamente per la sua sorte.
Ma stavolta non c’entrano i miei parenti. Credo che sia qualcosa di molto più grave.
Nella comunità magica cominciano a circolare strane voci; nessun Nato Babbano o cosiddetto Mezzosangue si sente più tanto tranquillo.
Un’oscura ombra di terrore si sta abbattendo sul nostro mondo. Ho un bruttissimo presentimento e, come ti spiegherò adesso, i miei timori non sono infondati.

Ieri mattina a colazione ho assistito ad una conversazione tra i miei genitori e Bellatrix. Si stava parlando dell’imminente matrimonio di quest’ultima, subito dopo la fine dei suoi studi, quando il discorso è deviato su alcune strane attività segrete di Rodolphus Lestrange.

“Sembra che voglia diventare suo seguace” ha detto Bellatrix, che di colpo mi è sembrata molto più entusiasta del suo futuro marito. “E non vedo l’ora di diventarlo anch’io! Deve essere un grande onore…”
“Sì, a quanto ne so, è molto temuto all’estero. Si dice che conosca tutti i più nascosti segreti delle Arti Oscure” ha risposto mio padre. “E si vocifera che presto arriverà qua da noi, come ultima tappa. Sarei veramente onorato di appoggiare la sua nobile causa…”

A quel punto è stato evidente che non si stessero riferendo a Lestrange, così ho chiesto:
“Si può sapere di chi state parlando?”
“Sì, infatti, non sto capendo nulla!” ha protestato Narcissa.
“Si tratta di un Mago Oscuro che sta avendo molto successo all’estero, ma non si può pronunciare il suo nome. Si fa chiamare il Signore Oscuro” ha spiegato Bellatrix. Negli occhi aveva una strana luce che non le avevo mai visto in vita mia. “Si dice che sia quasi immortale! Si sta creando un esercito di seguaci per liberare il mondo magico dalla feccia dell’umanità…”
“Che cosa intendi per feccia?” ho chiesto io, di colpo gelida.
“I Mezzosangue, ovviamente! Nati Babbani, Babbani e basta, chiunque abbia il sangue sporco! So che in un villaggio in Albania non ce n’è rimasto più neanche uno!”

Non ho potuto fare a meno di guardarla con un’espressione indignata, mentre dentro di me rabbrividivo.

“Quindi tu vorresti aiutarlo a compiere decine di omicidi?”
“Se si può definire omicidio eliminare i Mezzosangue, allora sì” ha concluso lei, soddisfatta.
“Ma ti rendi conto di quello che dici? È questo che vuoi diventare? Un’assassina!”
“Datti una calmata, Andromeda. Sei strana in questo periodo. Dici cose senza senso” mi ha detto mia madre.
“Certo, adesso sono io che sragiono! Ma vi sentite? Come si fa ad appoggiare un mago che vuole uccidere la maggior parte della popolazione magica?”
“Ti dice niente il detto ‘Meglio soli che male accompagnati’?” mi ha risposto Bellatrix. “Siamo stufi di dover convivere con certa feccia. Stanno usurpando la nostra magia, credono di essere migliori di noi. Arriverà il giorno in cui nessuno di loro sarà rimasto vivo…”

Non ho voluto ascoltare mezza parola in più.
Sono furiosa, preoccupata, ma soprattutto delusa. Non riesco a credere che Bellatrix possa arrivare a tanto. È sempre stata un tipo violento e prepotente, ma da lì a compiere un omicidio ce ne vuole…
Che cosa le sta succedendo? È cambiata. Non è più la sorella che conoscevo un tempo. Ora è diventata insensibile e…malvagia. Sì, è malvagia, perché non si può desiderare lo sterminio di centinaia di persone innocenti.
E se penso che tra questi c’è anche Ted mi viene il panico. Come farei a sopportare che qualcuno, magari anche mia sorella, cerchi di ucciderlo? Lo amo tantissimo e ho una paura tremenda di perderlo. Non permetterò mai a nessuno di fargli del male.
Vorrei poter restare per sempre con lui.



*Angolo autrice*
Ecco a chi mi riferivo ieri: in questa storia non poteva mancare il nostro "accollo preferito", Lord Voldemort! Già comincia a rompere le scatole, eh? Ma per vederlo all'opera dovrete aspettare qualche capitolo, anche se in realtà il suo ruolo rimarrà marginale...infatti ho intenzione di finire il tutto con il matrimonio di Andromeda, quindi i Potter saranno ancora vivi, tanto per intenderci! ma non vi preoccupate, prima del capitolo 40 non conto di terminare!
Ringraziamenti:
SkAnNeRiZzAtA (certo che la continuo!), _bambolina_ (grazie, sono felice che ti sia piaciuta! ho creduto che un tipo semplice come ted non poteva fare che una dichiarazione semplicissima!), ShArY90 (hai proprio ragione, per ottenere ciò che si vuole bisogna mettere tutto il nostro impegno! volevi gli imprevisti? sarai accontentata, mica sarà così facile per i nostri eroi!), CharmedAlis (cosa dirti? se hai davvero provato a raccontare la mia storia al prof di filosofia sei un mito! magari anche lui si metterà a leggerla! XD lo so, purtroppo la realtà è orrenda, rispetto alla fantasia, ma è per quello che ne siamo stati dotati, secondo me! comunque, non demoralizzarti, non sei l'unica a "soffrire come un cane", non dirlo a me! bisogna avere la forza di credere ai propri sogni, senza mai scoraggiarsi o (peggio!!!) accontentarsi, come dicono molti "perchè il mondo va così"...no no, bisogna lottare per cambiare le cose, nella vita ci si può accontentare di molte cose, ma mai di quelle più importanti! ok, ora che ho finito il predicozzo, posso passare a ringraziarti per i complimenti! e non preoccuparti se scrivi tanto. come ti ho già detto mi fa piacere leggere recensioni lunghe!), Bex Vampire (sì, era proprio ora!).

AH UN'ULTIMA COSA!!! Se qualcuno di voi fosse così gentile da spiegarmi come posso mettere delle immagini per ogni capitolo, gliene sarei infinitamente grata!

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Capitolo 27
*** Avvertimenti ***


Avvertimenti

2 gennaio 1969

Caro diario,
finalmente sono tornata a Hogwarts. Non ne potevo davvero più di stare in casa. Purtroppo, non tutte le cose vanno per il verso giusto.
Durante il viaggio di ritorno sull’Espresso per Hogwarts, naturalmente, volevo andare nello stesso scompartimento di Ted ma non sono stata molto brava a trovare un modo per non fare insospettire le mie sorelle.

“Vieni con me, Dromeda?” mi ha chiesto Bellatrix, mentre Narcissa, con gli occhi che le brillavano, veniva invitata in uno scompartimento lì vicino da Lucius Malfoy.
“Ehm, Bella, scusa ma avevo promesso a Molly Prewett di stare con lei stavolta…” ho farfugliato io.

Ero così concentrata sul mio obiettivo che in quel momento non mi sono accorta dell’espressione amaramente delusa di Bellatrix. Solo adesso mi rendo conto che mi aveva chiesto di andare con lei perché non aveva nessuna voglia di rimanere sola con il suo promesso sposo. Mi dispiace di averla abbandonata così, mi mangerei le mani…Se solo avessi capito prima!
Comunque, l’attimo di delusione è volato immediatamente e lei ha assunto di nuovo la sua consueta maschera impassibile.

“D’accordo, fai come ti pare!” e se n’è andata senza aggiungere altro. Ma perché non ne combino mai una giusta? Sono un disastro, non è vero?

Comunque, come ti ho già detto, in quel momento non ci ho pensato e mi sono diretta verso lo scompartimento che Molly (che aveva già intuito tutto, la furbona!) condivideva con Ted.
Quando l’ho rivisto, è stato come svegliarsi al mattino con la luce del sole, dopo una nottata piena di incubi.
Ovviamente mi sono dovuta controllare poiché la porta a vetri permetteva a chiunque di vederci, altrimenti gli sarei saltata al collo.
È stato il viaggio più bello che abbia mai affrontato. Peccato che sia durato poco.

Quando siamo scesi dal treno, mi sono accorta che Bellatrix stava guardando tutti e tre con aria truce, in particolar modo Ted.

“Forse è meglio che ci separiamo un po’” mi ha sussurrato lui.
“Sì, hai ragione. Ci vediamo più tardi” ho bisbigliato.

Dopo di che ho raggiunto mia sorella, facendo del mio meglio per sembrare il più naturale possibile.

“Ehi, Bella, ho una fame!” ho detto.
“Io per niente. Credevo che avessi mangiato sul treno, ma forse sei stata troppo impegnata a parlare con quel Mezzosangue…” ha risposto lei, gelida.

Tutti i miei sforzi erano stati vanificati.

“Che cosa c’entra questo? Non è colpa mia se con Molly c’era anche lui…”
“Senti, vieni un po’ qua, devo parlarti” mi ha ignorata Bellatrix.

Mentre gli altri studenti entravano nella Sala Grande per la cena, io e mia sorella siamo rimaste in disparte nell’ingresso. Il suo sguardo mi trafiggeva e non ero in grado di sostenerlo.

“Ascoltami bene, Andromeda Black” ha esordito. Era chiaro che dovessi cominciare a preoccuparmi. Di solito quando chiama qualcuno con nome e cognome, si sente puzza di guai, e seri anche. “Non mi piace il tuo comportamento nell’ultimo periodo. A parte il fatto che comici a dire cose strane, ma stai anche frequentando gente che nessuno di noi Black dovrebbe nemmeno degnare di uno sguardo…”
“Non ho il diritto di decidere a chi rivolgere la parola?” ho chiesto, irritata, rendendomi subito conto di aver commesso un errore.
“Certo che no! Puoi frequentare solo gente che sia pari a noi, Andromeda, non quei Mezzosangue, Sanguesporco e Nati Babbani!”
“Io frequento chi mi pare e piace, invece. Se solo provassi a conoscerli pure tu, ti renderesti conto che non sono tanto male!”

Bellatrix sembrava sotto shock.

“Ma sei impazzita?! Ti senti quando parli?? Sei diventata una Babbanofila! Che diavolo ti è successo?”
“Sto semplicemente cercando di ragionare con la mia testa, e dovresti farlo anche tu qualche volta. Sei una persona intelligente ed è un peccato sprecarti così”.
“Sei tu che non ragioni! Dimmi una cosa, Andromeda!” ha urlato lei in tono minaccioso, scrollandomi per le spalle. “Che cosa c’è tra te e quel Nato Babbano?”

La paura che provavo in quel momento è arrivata a un livello mai raggiunto prima. Ho avuto il coraggio di dirle quello che penso riguardo ai pregiudizi della nostra famiglia, ma non sono ancora pronta per dire tutta la verità. Voglio bene alle mie sorelle, e non voglio perderle.

“Non c’è assolutamente nulla” ho mentito.

Lei non mi è parsa per niente convinta.

“Sarà…Però è chiaro che tu piaci a lui, lo sappiamo tutti, in famiglia. E tu non dovresti incoraggiarlo. Si tenesse per sé i suoi sporchi sogni. Se solo vengo a sapere che gli hai permesso di metterti le mani addosso, con me hai chiuso, mi sono spiegata?”
“Ma io…”
“Niente ma. Questo è il mio ultimo avvertimento, Andromeda. O la smetti di rivolgergli la parola oppure sarò costretta a dirlo ai nostri genitori. E lo sai che cosa succede a chi tradisce la nostra famiglia. Perciò stai molto attenta”.

Sì, so perfettamente cosa succede a chi decide di seguire una via diversa da quella stabilita dalla mia famiglia. La storia dei nostri ex-parenti mi è stata raccontata così tante volte che la so a memoria. Isla Black, una sorella del Preside meno amato di Hogwarts, Phineas Nigellus, è stata diseredata e cacciata via per aver sposato un Babbano. Suo nipote Phineas è stato anche lui diseredato per aver sostenuto una campagna a favore dei diritti dei Babbani. Marius Black, uno dei miei prozii è stato rinnegato semplicemente perché aveva avuto la sfortuna di nascere Magonò. E infine Cedrella Black, la quale ha osato sposare un Weasley, la famiglia di rinnegati per eccellenza.
Dovrò fare anch’io la loro stessa fine? Sarò diseredata, sol perché voglio seguire il mio cuore? Ma non è la perdita del denaro, né quella del cognome che mi preoccupa. La cosa che temo di più è che le mie sorelle, i miei genitori e parenti non mi rivolgeranno mai più la parola. Per loro sarebbe come se non fossi mai esistita.
Riuscirò mai a convincerli che si sbagliano? No, mai. Prima o poi mi ritroverò a dover scegliere tra loro e Ted, e non ho la più pallida idea di dove ne troverò il coraggio.

 

 

 

*Angolo autrice*
Piccola spiegazione: le storie degli antenati rinnegati di Andromeda non le ho inventate ma sono, come sempre, fedeli a quello che ha detto la Rowling. Se volete saperne di più, vedrete che ho raccolto queste informazioni nell'albero genealogico dei Black, reperibile a questo link: http://www.hp-lexicon.info/images/blackfamilytrees/official-final-version.gif

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Capitolo 28
*** Caccia al Babbano ***


Caccia al Babbano

4 marzo 1969

Caro diario,
non so quale santo mi stia trattenendo dal commettere un omicidio. No, uno è poco: ne dovrei fare minimo quattro.
Se avessi saputo cosa sarebbe successo questa sera! Non preoccuparti, ti spiegherò tutto e cercherò di mantenere il controllo di me stessa.

Questo pomeriggio mi trovavo in sala comune a fare i compiti mentre Bellatrix confabulava in un angolo insieme a ciò che era rimasto del solito gruppo di Serpeverde: Rosier, Avery e Wilkes (che tra l’altro frequenta ancora il settimo anno perché è stato bocciato). Mi sono meravigliata della presenza di quest’ultimo perché, da quel memorabile giorno in cui mia sorella gli aveva rotto la faccia, lui le si era sempre tenuto alla larga.
Insieme a loro c’erano altri due Serpeverde che non ho riconosciuto subito, ma ora ricordo che erano alcuni di quelli che se l’erano presa con Ted all’inizio di quest’anno sull’Espresso per Hogwarts.
Avrei dovuto capire tutto in quel momento, e invece ho scrollato la testa e ho proseguito a studiare.

Alcune ore dopo, stavo tornando in sala comune dopo essere stata in Guferia a spedire una lettera ai miei cugini, quando ho sentito molte voci provenire da un corridoio di solito poco frequentato. Poiché era ormai passata l’ora di cena, mi è sembrato ancora più strano vedere un folto gruppo di studenti che discutevano con aria molto agitata.

“Cos’è successo?” ho domandato alla prima persona che mi è capitata.
“È stato aggredito uno studente” mi ha risposto una ragazza di Corvonero. “Madama Chips l’ha portato via pochi minuti fa. Sembra che l’aggressore abbia utilizzato delle fatture molto pericolose”.
“Sai chi è stato aggredito?” ho chiesto, preoccupata.
“Io no, ma se chiedi a quel ragazzo con i capelli rossi, te lo saprà dire. Mi è parso che lo conoscesse”.
“Weasley!” ho esclamato, raggiungendo il ragazzo che la Corvonero mi aveva indicato.

Non appena mi ha vista, Arthur Weasley è sobbalzato.

“Stai tranquilla, guarirà!” è stata la prima cosa che mi ha detto, con un tono urgente che non ha lasciato spazio a dubbi.
“Si tratta di Ted, vero?” ho detto con voce spezzata- “Che cosa gli hanno fatto?”

Avevo il cuore in gola, e quasi mi sentivo male per la paura.

“Bè, non lo so. Ho cercato di andare in infermeria, ma l’infermiera non fa entrare nessuno. Però mi ha assicurato che riuscirà a farlo tornare come prima…”

Mi sono sentita molto poco sollevata.

“Si sa chi è stato?”
“No. Ma non è la prima volta che viene aggredito un nato Babbano. È già successo l’altra settimana: Sarah Mackenzie si è beccata una maledizione che le ha deformato il viso. Faceva paura…ma poi sono riusciti a farla tornare normale!” ha aggiunto, notando la mia espressione terrorizzata. “Ho udito Silente che ne parlava con la professoressa McGranitt. Lui sospetta che si tratti di una banda di studenti, probabilmente degli ultimi anni, che sanno usare le Arti Oscure”.

“Una banda?”
“Esatto”.

Quando sono tornata in sala comune, tremando violentemente per la rabbia di non essere stata fatta entrare in infermeria, avevo già un vago sospetto, come un tarlo nel cervello.
E sono quasi sicura di aver visto Bellatrix sghignazzare insieme ai suoi compari.
Non ho la più pallida idea di come abbia fatto a trattenermi dal fare una scenata. Forse è stata la vaga speranza che mia sorella sia innocente, aggettivo che, tra l’altro, si potrebbe dare a chiunque tranne che a lei. Ma prima di scoprirmi voglio essere certa del suo coinvolgimento in questa faccenda.
Sono molto preoccupata per Ted. Chissà cosa gli hanno fatto. Non riesco nemmeno a dormire per l’ansia.
Madama Chips o no, domani entrerò in infermeria, puoi esserne certo come è sicuro che il sole sorga da est tutte le mattine. Si devono solo azzardare a fermarmi…

 

 

 

*Angolo autrice*
I futuri Mangiamorte cominciano a fare i prepotenti, eh? Povero Ted, mai che gliene vada bene una!
Grazie a tutti per la buona volontà di rispondere alla mia domanda su come mettere le immagini all'inizio dei capitoli, comunque il problema è risolto! Ho trovato il modo su yahoo-answers (se non esistesse bisognerebbe inventarlo!) e tanto per provare ho messo una foto nel prologo. Ovviamente, se volete sapere anche voi il procedimento, non esitate a contattarmi, tanto non è affatto difficile come temevo!
Tuttavia metterò le immagini soprattutto nella prossima storia che ho già in mente!!! Ma non vi anticipo nulla, a parte il fatto che mi occuperò di un altro membro della famiglia Black...no, non è Sirius (per quelle che già esultano)!

sissy88 (davvero hai scritto più a me che ad altre storie? Mi commuovi...sigh! Mi piace andare ad informarmi su quello che ha rivelato la Rowling, mi dà l'impressione di rendere il tutto più reale!)
_bambolina_ (per fortuna Bellatrix non ha ancora capito a fondo tutta la verità, se no erano cavoli!)
BexVampire (purtroppo le due sorelle si allontaneranno sempre di più, su questo non posso farci niente, ma mi piace pensare che almeno con Narcissa riprenderà i rapporti dopo gli avvenimenti de "I Doni della Morte" -anche se non ho intenzione di raccontarlo, almeno in questa ff, perchè non mi piace la fine che la Rowling ha fatto fare alla famiglia di Andromeda...lei e le sue smanie di fare stragi! Grrr!)
CharmedAlis (non vedo l'ora di avere il tuo prof tra i fan!!! Spero solo che non si metta a leggere le recensioni in cui gli dai del capretto! XD Sono proprio curiosa di sapere che cosa gli hai detto! Figurati, mi fa piacere consolare chi è nelle peste -come me, del resto!)

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Capitolo 29
*** Senza freni ***


Senza freni

5 marzo 1969

Caro diario,
i miei orrendi sospetti erano fondati. Questa mattina ho saltato apposta la lezione di Trasfigurazione per andare in infermeria.

“Mi dispiace, il signor Tonks non può ricevere visite” ha detto Madama Chips per almeno sette volte.
Poiché non cedeva, ho deciso di passare alle minacce.

“Senta! Lei non sa chi sono io!” ho urlato. “Nessuno può impedire ad un Black di passare e io entrerò in quest’infermeria con le buone o con le cattive! Non vuole veder esplodere i suoi armadietti di pozioni, vero?”
E ho bleffato, portando la mano nella tasca in cui tengo la bacchetta. Lei è parsa sconvolta. Ci credo: Sirius mi dice sempre che quando mi arrabbio veramente faccio paura.

“E va bene, entra… Ma non farlo stressare… Ha bisogno di riposo”.
E si è allontanata bofonchiando qualcosa del tipo: “Che modi!”

Ted era seduto su un letto nascosto da tendine verdi. Quando l’ho visto mi si è stretto il cuore: aveva un braccio ingessato, la testa fasciata e l’occhio destro viola.

“Andromeda!” ha esclamato lui, riuscendo addirittura a sorridere anche in una situazione del genere. “Ti ho sentita prima. Tu sì che ci sai fare con la gente: nella carriera diplomatica avresti successo!”
“Smettila di scherzare” ho detto io, che non mi stavo affatto divertendo. “Come ti senti? Che cosa ti hanno fatto?”
“Oh bè, sono stato qualche ora in coma, ma per Madama Chips non è certo un problema. Adesso sto bene, non preoccuparti”.
“Si vede, infatti…Come è accaduto?”
“Ieri sera stavo tornando in sala comune quando ho sentito dei rumori strani provenire da quel corridoio. Ci sono andato…e mi hanno aggredito”.
“Sai chi è stato?”
“Non lo so, era buio e comunque avevano i volti nascosti, forse si erano messi delle maschere… Dicevano le solite cose: Mezzosangue, nato Babbano… niente di nuovo, insomma…”

Non so neanche io perché mi sono messa a piangere in quel momento. Sta di fatto che me ne sono resa conto solo quando le lacrime mi avevano già rigato il volto.

“Dai, non c’è bisogno che piangi” ha cercato di consolarmi Ted, prendendomi per mano.
“Mi dispiace che quelli come me ti debbano trattare tutti così!” ho detto. “Non te lo meriti! Tu vali cento volte quella gente!”
“Che tu pensi questo è l’unica cosa che m’interessa e mi basta”.

Avevo un urgente bisogno di sentirmelo vicino, altrimenti sarei scoppiata, così l’ho abbracciato, forse con un po’ troppo entusiasmo…

“Ah! Piano… la costola incrinata…” si è lamentato Ted, gemendo.
“Scusa! Ted, ti prometto che chi ti ha fatto questo la pagherà… Non è che per caso hai riconosciuto una voce tra quelle dei tuoi aggressori?”

Di colpo lo sguardo di Ted si è fatto sfuggente.

“No” ha detto, troppo velocemente. Dopo di che si è messo a fissare il soffitto con aria apparentemente interessata. Ovviamente non me la sono bevuta.
“Parla. Qualcuno l’hai riconosciuto, vero?”
“Ma no, ti ho detto di no… Stai tranquilla, va bene?”

Ma poi, vedendo la mia espressione determinata, ha ammesso:
“E va bene. Mi è sembrato di sentire la voce di Bellatrix, ma non ne sono sicuro, quindi lo terrò per me… e anche tu”.
“Ted, tu lo devi dire a Silente” gli ho detto, severa.
“No. Non voglio accusarla. È tua sorella. Non potrei mai farti questo…”
“Vuoi scherzare? È lei che ha sbagliato, e lei deve pagare!”
“Dromeda, cerca di ragionare. Ti ho detto che non so nemmeno se fosse veramente lei, ieri sera”.
“Ti avverto. Se non lo dirai tu, lo farò io!”
“Vuoi davvero denunciare tua sorella a Silente?”
“No, perché non ho le prove, ma lo metterò in allerta. Non posso sopportare di vederti così e non fare nulla…”
“Ma…”

Ted non è riuscito a convincermi. Tuttavia mi ha persuasa a non andare subito dal Preside, ma a dare un ultimo avvertimento a Bellatrix: se non l’avesse piantata di attaccare i nati Babbani, avrei parlato.
Mi sono trattenuta a stento dall’impulso di strozzarla quando mi ha riso in faccia e mi ha detto:

“E anche se fossi stata io? Voglio proprio vedere come avrai il coraggio di spifferare tutto a Silente! Ah, ma dimenticavo. Ormai tu sei la paladina dei nati Babbani!”

Per fortuna Narcissa non è crudele quanto lei.

“Se è stata davvero Bellatrix” mi ha detto poco fa, “non ne sono molto contenta. Insomma, potrebbe essere espulsa. E poi tutta questa violenza da dove le è uscita?”
“Ce l’ha sempre avuta innata” ho risposto io.
“Sì, ma prima riusciva a controllarsi, più o meno. Ora i suoi scatti mi fanno quasi paura: non si pone più un limite”.

Narcissa ha proprio ragione. Bellatrix non ha più freni, ormai. E temo che, crescendo, diventerà sempre peggio.

 

 

 

*Angolo autrice*
Purtroppo devo darvi una brutta notizia. Visto che lunedì mi ricominciano le stramaledette lezioni all'università, avrò molto meno tempo per aggiornare. Sarete dispiaciuti, ma io mi sentirò veramente persa, comunque non vi preoccupate, perchè ho già scritto alcuni capitoli dopo di questo e li pubblicherò un po' alla volta duranete la settimana, così non mi verrà troppo la crisi d'astinenza!
_bambolina_ (come hai potuto vedere, Andromeda è diventata MOLTO combattiva! XD La povera Madama Chips s'è spaventata di brutto, te lo posso assicurare! Per quanto riguarda la prossima storia, sei stata più che intuitiva, c'hai azzeccato in pieno! Comunque, la pubblicherò quando avrò terminato questa, se no vado in confusione! Ciò non toglie che abbia già scritto i primi capitoli su word, e stà sicura che finirò tutt'e due le fan fictions in contemporanea! Il personaggio di Regulus è un altro che mi affascina tantissimo: quando ho letto nei Doni della Morte il racconto di Kreacher sono scoppiata a piangere, ti giuro! Ma non anticipo altro, se no ti rovino la sorpresa!)
Erika91 (hai ricevuto la mia risposta? Spero di averti fatto capire bene come mettere le immagini!)
Un bacio a tutti, nella speranza che l'università non mi sommerga come una valanga...e poi dicono che è meglio delle superiori! Tutte balle, credetemi! Evviva gli anni spensierati del liceo! Godeteveli finchè potete, voi che ci state ancora!
Bye bye

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Capitolo 30
*** Decisioni complicate ***


Decisioni complicate

8 marzo 1969

Caro diario,
non so dove ho trovato il coraggio di farlo, ma ho lasciato almeno intuire quello che era successo a Silente. Già so che adesso mi verranno i sensi di colpa, ma non ho potuto sopportare l’idea che gli aggressori di Ted la passassero liscia un’altra volta.
Oggi sono andata, dopo mille ripensamenti, nell’ufficio di Silente.

“Professore, dovrei dirle una cosa…” ho esordito, e in quel momento mi è venuto l’ennesimo dubbio, ma ho resistito all’impulso di alzarmi dalla sedia e andarmene.
“Di cosa si tratta? Niente richieste di un nuovo Smistamento, spero” ha risposto lui.
“No, quella fase l’ho superata, ormai. Si tratta dell’aggressione di qualche giorno fa…”

Silente, come suo solito, si è limitato a fissarmi senza smettere di sorridere né scomporsi minimamente.
Solo lui riesce a mettermi in soggezione.

“Allora…io credo di avere dei sospetti sui colpevoli, anche se…bè…non ne sono proprio sicura…”
“Non importa. Qualunque dettaglio può essermi utile per rintracciare queste persone”.
“D’accordo… Insomma, all’inizio di quest’anno ho visto alcuni Serpeverde dell’ultimo anno che aggredivano Tonks. E il pomeriggio dell’ultima aggressione due di loro stavano parlando con aria sospetta insieme ad altre persone…”
“Ah davvero? E chi erano?”
“Ehm… uno era Wilkes, poi c’erano Rosier, Avery e…”

Non ce l’ho fatta a continuare. Per mia fortuna, Silente sembrava già piuttosto informato.

“E tua sorella Bellatrix, vero?”

Io l’ho guardato con stupore.

“Sono un paio di giorni che faccio tenere d’occhio queste cinque o sei persone, Andromeda. Ho dei buoni motivi per sospettare di tutti quanti loro. Ma comunque, non ho mai amato espellere i miei studenti. Il mio obiettivo è far capire loro che li tengo d’occhio, in modo che quello che è accaduto pochi giorni fa non si ripeta più”.
“Ah…”

Perfetto. Gli avevo detto una cosa che in pratica già sapeva. Non mi bastavano i sensi di colpa?

Come leggendomi nel pensiero, Silente ha detto:
“Hai fatto una cosa molto giusta a venire qua”.
“Davvero?” ho chiesto, per nulla convinta.
“Certo che sì. Lo so che non è bello accusare una sorella, ma hai dimostrato di avere un gran senso della giustizia. Posso confidarti un segreto? Non me lo sarei mai aspettato. Mi hai letteralmente stupito”.
“Non mi era sembrato…”
“Lo so, a volte sono complicato da capire, non sei la prima che ha difficoltà a seguirmi. Comunque, stavo dicendo che sei stata davvero…”
“Bah! Storie, questo secondo me è un tradimento bello e buono!” ha esclamato in quel momento una voce che mi ha fatto sobbalzare.
“Tranquilla, è solo il nostro Phineas Nigellus Black” ha detto Silente, indicando il ritratto sulla parete del vecchio Preside di Hogwarts, mio antenato. È esattamente uguale al quadro che lo ritrae a Grimmauld Place e ora immagino che i due dipinti siano comunicanti.
“Stavo dicendo, Silente” ha replicato quello, irritato, “che una Black non dovrebbe parlare male della sua famiglia. È un tradimento!”
“Io invece ritengo che la vostra naturale predisposizione a odiare i Babbani vi stia leggermente dando alla testa” ha risposto Silente, quasi divertito. “Non è carino andare in giro ad attaccare la gente, soprattutto facendo uso delle Arti Oscure, non credi anche tu, Phineas?”

L’anziano Preside del ritratto si è fatto paonazzo e ha esclamato:
“Arti Oscure! Ma che idiozie, Silente! La mia discendenza non si macchierebbe mai di un simile scandalo!”
“Lo spero tanto anch’io, ma sai com’è…Non si può mai sapere cosa faranno i propri pronipoti. Sta di fatto che la nostra Andromeda si è dimostrata degna di portare un cognome così importante”.

Quello che mi ha detto Silente mi ha colpito molto. Nessuno aveva mai pronunciato una frase del genere riferendosi a me. Di solito la usano per elogiare Bellatrix o Narcissa. Devo ammettere che parlare con il Preside mi è servito.
Ora mi sento molto più tranquilla e meno in colpa perché so di aver fatto la cosa giusta. Speriamo che Bellatrix capisca di essere controllata e la smetta di fare stupidaggini.
Inoltre c’è un’altra buona notizia: Ted sarà dimesso dall’infermeria domenica! In realtà sta già benissimo. È tornato esattamente come prima, ma Madama Chips ha insistito per mantenerlo ancora qualche giorno in osservazione per farlo riposare.
Non vedo l’ora che sia dimesso: non ne posso più di doverlo andare a trovare di nascosto durante le sere in cui dovrei perlustrare i corridoi e fare la ronda. In fondo sono un Prefetto. Ma non rinuncerei per niente al mondo alla possibilità di rimanere anche solo cinque minuti in sua compagnia.


*Angolo autrice*
Oggi sono riuscita a pubblicare uno dei pochi capitoli di scorta che mi sono rimasti per fortuna! Forse vi ho viziati troppo, da domani non sarete così fortunati! Grazie alle 31 persone che hanno aggiunto la storia ai preferiti e per le recensioni di:
Bex Vampire (sì, Narcissa è sempre stata mille volte meglio di Bellatrix! Visto? Per oggi ti ho accontentata e ho pubblicato un nuovo capitolo!)
Pan_Tere94 (mi fa piacere che hai recensito, mi piace rispondere a tanta gente! XD)
DiraReal (allora devo considerarmi fortunata se questo non è il genere di ff che leggi di solito! Grazie per il commento critico sul mio modo di scrivere, mi ha fatto piacere leggere tutti quei complimenti!)
Erika91 (figurati, mettere le immagini per me è stato un mistero della fede fino a pochi giorni fa!)
NarcissaM (che onore leggere una tua recensione! Sono strafelice che ti sia piaciuta e anche di aver azzeccato tutti i caratteri! Spero che continuerai a recensire!)
CharmedAlis (sei una grande, ma pazienza se il tuo prof non ne ha voluto sapere! Per la ricerca sul Quidditch, se hai il libro "Il Quiddtch attraverso i secoli" sempre scritto dalla Rowling, sei a posto. Altrimenti se conosci bene l'inglese puoi andare su quel sito in cui ho preso l'albero genealogico dei Black e lì è praticamente spiegato tutto...ti do sempre il link: http://www.hp-lexicon.info/quidditch/quidditch.html Ci sono anche tutte le scope da corsa fabbricate e tutte le squadre di Quidditch inglesi e internazionali...peccato che non ne ho trovata nessuna italiana! Invece per quanto riguarda le immagini ho fatto così: prima di tutto mi sono assicurata che i pixel dell'immagine non superassero 500, se no sono troppo grandi, poi mi sono creata uno spazio web su Photobucket -lo trovi tranquillamente su google- e mi sono registrata, poi ho caricato quella foto. Una volta caricata un'immagine, accanto ad essa c'è una tabella con vari codici. Tu devi copiare quello in cui è scritto HTML CODE e lo incolli sul solito programma NVU nella sezione Sorgente. Poi vai su Normale per spostarla e metterla dove ti pare e piace. Tutto chiaro? Se hai ancora problemi dimmelo!)
Buona domenica a tutti quanti!

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Capitolo 31
*** Le nozze ***


Le nozze

13 luglio 1969

Caro diario,
credo che questo sia stato uno dei giorni più brutti della mia vita, e non solo della mia. Ma perché appena ho la sensazione che le cose comincino ad andare bene, il destino mi mette i bastoni tra le ruote? Forse è inutile continuare a sperare. Tanto la mia vita è già stata programmata in tutto e per tutto.
Oggi ho assistito al matrimonio di Bellatrix. È davvero orribile che si sia dovuta sposare appena finita la scuola. Ha compiuto da poco diciotto anni, ma soprattutto non ce la vedo sposata.
Ma cercherò di raccontare una cosa per volta, altrimenti non ci capirai un bel niente.

Stamattina ci siamo alzati presto per andare al castello dei Lestrange. È una dimora antica e più grande di casa nostra, ma è sicuramente tenuta peggio. Il giardino è pieno di erbacce secche e arido… proprio come i proprietari del castello.
Vedere tutto quel giardino incolto mi ha fatto venire la desolazione e non ho potuto fare a meno di provare pietà per Bellatrix, anche se non ci rivolgiamo la parola da settimane intere a causa delle nostre recenti litigate.
Le nozze si sono tenute sul retro del castello, dove il giardino era leggermente più curato, ma si vedeva che era stato aggiustato alla bell’e meglio per l’occasione.
Siamo state io e Narcissa ad aiutare Bellatrix a indossare lo sfarzoso abito bianco. Era veramente bellissima ma quando si è guardata allo specchio, non è riuscita a reprimere una smorfia di disgusto.

“Non ti piace? Stai benissimo…” ha provato a dire Narcissa.
“Se lo dite voi…” ha bofonchiato lei, sforzandosi di restare impassibile come sempre.
“Sei sempre in tempo per annullare tutto” le ho detto io, ricevendo un’occhiata di ammirazione da parte della nostra sorella minore, la quale non avrebbe mai avuto il coraggio di suggerirglielo.

Bellatrix invece mi ha guardata male.

“Perché dovrei?”
“Perché tu non vuoi sposare Lestrange, lo sappiamo bene tutt’e tre!”
“Ti sbagli” ha risposto lei. “Non m’importa niente di chi sposo, quando te lo metterai in testa?”
“Mai… Ma fai come ti pare. La vita è tua e se te la rovini a me può solo dispiacere, ma a soffrire sarai soprattutto tu”.

Lei non mi ha risposto.

“Credo che sia ora di andare” ha detto poco dopo Narcissa.
Non volevo separarmi da mia sorella con il ricordo delle nostre discussioni, perciò le sono saltata al collo e l’ho abbracciata. Lei era chiaramente in imbarazzo e infatti si è irrigidita, però non si è ritratta.
Non ho nessuna intenzione di raccontare come si è svolta la cerimonia perché per me non è stata affatto un’esperienza piacevole, tranne quando Sirius ha rovesciato la sua fetta di torta sulla testa della neo-suocera di Bellatrix.
Purtroppo non ho avuto molto tempo per ridere perché durante i festeggiamenti ho visto mia madre parlare in disparte con la vecchia signora Lestrange, che esibiva un’acconciatura completamente rovinata dalla crema pasticciera.
Incuriosita, mi sono avvicinata e mi è capitato di sentire quest’ultima dire:
“Sì, mio figlio Rabastan è rimasto completamente ammaliato da Andromeda, non fa che parlarmene. Ha detto che vorrebbe tanto diventare suo marito…”
“Meraviglioso” ha risposto quella che osa definirsi mia madre, “sono davvero contenta. Anch’io ritengo che Andromeda e Rabastan siano fatti l’uno per l’altra. E così le nostre famiglie probabilmente si uniranno per due volte…”

Hai capito adesso cos’è che mi turba e mi toglie il sonno? Si sono già messi d’accordo per farmi andare in moglie a quel bruto senza cervello! Ma se lo possono scordare! Non mi piegherò ad un ricatto del genere, costi quel che costi!
Questo è stato proprio quello che ho detto ai miei genitori quando siamo tornati a casa. Inutile dire che si sono infuriati.

“Prima di tutto” ha gridato mio padre, “non ti permettere mai più a origliare i discorsi altrui! Secondo, non m’importa niente di come la pensi tu!”
“Cygnus, aspetta, non essere precipitoso” è intervenuta mia madre, che momentaneamente è apparsa più accondiscendente, e si è rivolta a me con un finto tono comprensivo. “Andromeda, non è detto che tu debba sposarlo. Prima di tutto hai appena finito il quinto anno, e prima della fine della scuola non se ne parla. Ma nel caso tu avessi già deciso di scegliere un altro ragazzo, non saremo certo noi a impedirtelo. Allora, dimmi pure, c’è qualcuno che preferisci a Rabastan Lestrange?”

Avrei mai potuto dire la verità?

“Allora non c’è nessuno per ora” ha concluso mio padre irritato. “Finché non si presenterà qualcuno a chiedere la tua mano, sarai promessa a Rabastan. Il discorso è chiuso”.

Ora capisci perché dico sempre che la sorte ce l’ha con me? Non so nemmeno se raccontarlo a Ted o tenerglielo nascosto. Temo che decida di lasciar perdere, ma io sono disposta fare qualsiasi cosa per lui, anche mandare a monte un improbabile matrimonio con quell’idiota.

 

 


*Angolo autrice*
Salve a tutti! Poco fa ero seduta a pochi metri dal computer e mi dicevo: "Dai, adesso studia, aggiornerai domani...vabbè, anche stasera si può fare...magari anche a pomeriggio...adesso? No, ora studio........................"
Ed eccomi qui con un nuovo capitolo! Non riesco a resistere a certe tentazioni! Per esempio potete mettermi davanti una montagna d'oro e dirmi di prenderlo e lo lascerei dove sta. Ma mettetemi davanti un computer con la connessione a internet e a EFP e non resisterò neanche un secondo!!! XD
Un grazie a Bex Vampire e a Pan_Tere94 e alle 32 persone che hanno aggiunto la storia ai preferiti! Mi commuovete!
Ora cercherò di tornare a studiare...sigh, sob...
A presto!

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Capitolo 32
*** Non ci lasceremo mai ***


Non ci lasceremo mai

6 settembre 1969

Caro diario,
ieri non ho scritto nulla perché sono tornata troppo tardi, ed ero decisamente stanca quando sono tornata nel dormitorio.
Tanto per cambiare, ieri sera dovevo fare la ronda per i corridoi del castello. È una cosa che mi annoia da morire, sia perché sono sempre stanca, sia perché ogni volta devo sopportare Lucius che non fa altro che prendere in giro i miei amici.

“Ma come fai ad essere amica della Prewett? Va bene, forse lei potrebbe anche andare” mi ha detto ieri, “ma quel matto di Weasley andrebbe ricoverato al San Mungo!”
“Senti, Lucius. Primo, lui e Molly stanno insieme, quindi non posso evitarlo. Secondo: non m’interessa quello che pensi tu. Sarà anche un tipo strano ma è simpatico”.
“E che mi dici di Tonks? Almeno Prewett e Weasley sono Purosangue (in teoria), ma quello è uno sporco nato Babb…”
“Ripetilo un’altra volta e te ne farò pentire, mi hai capito? Forse è meglio che ci separiamo. Odio fare la ronda insieme a te!”
“Come vuoi…”

E così mi sono allontanata. Era ormai finito da un po’ l’orario in cui gli studenti comuni possono andare ancora in giro per la scuola, quando mi è sembrato di vedere qualcuno aggirarsi con fare sospetto.
Temendo che si trattasse di uno studente con cattive intenzioni, mi sono preparata a subire un eventuale attacco, ma quando l’ho raggiunto, ho scoperto che non altri che Ted.

“Che cosa ci fai qui a quest’ora? Vuoi essere pestato un’altra volta? Devo togliere dei punti a Tassorosso?”
“Veramente volevo darti questi” mi ha detto lui, porgendomi un mazzo di fiori, “solo che la professoressa Sprite mi ha fatto aspettare un bel po’ prima di coglierli, e così ho fatto tardi”.
“Ma non dovevi!” ho esclamato, prendendoli in mano. Erano veramente belli (infatti me li sono messi proprio ora in un vaso vicino al comodino). “Grazie, Ted…Ma come hai fatto a convincere la Sprite? Sono rari…”
“Bè, proprio perché sono rari, te li ho voluti regalare. Anche sei una rarità ed io sono stato davvero fortunato a trovarti”.

Quant’è dolce. Riesce sempre a dirmi delle cose stupende con la massima semplicità. Non potrò mai capire come fa.

“Ti va di fare una passeggiata?” mi ha chiesto.

Lo so, penserai che sia un pessimo Prefetto, ma in fondo cosa doveva succedere quella sera? Così ho accettato e siamo usciti dal castello.
Nel cortile si sentiva solo il gorgogliare di una fontana. Abbiamo attraversato il parco, diretti verso il lago. È stato davvero emozionante: nel cielo non si vedeva nemmeno una nuvola e mi sono sentita squagliare mentre guardavo le stelle. Abbiamo fatto un giro intorno al lago. La luna era bassa e si specchiava sulle acque lisce e fredde. Mi sono fatta sfuggire un sospiro ammirato.

“Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto” ha detto Ted.
“Certo che mi piace. E con te è mille volte meglio”.

Dopo un po’ abbiamo raggiunto un’insenatura del lago che forma una piccola spiaggetta e ci siamo seduti sulla riva, con le spalle appoggiate a un grande albero. La sabbia era gelida ma quasi non me ne sono accorta.

“Hai visto che sono riuscito a prendere Oltre Ogni Previsione all’ultimo compito di Pozioni?” ha detto Ted allegro. “Forse ho ancora qualche speranza di poter fare il Guaritore”
“Ma certo che le hai. Sei bravo e soprattutto ti piace occuparti della gente in difficoltà. Piacerebbe anche a me fare la Guaritrice, ma tanto non devo crearmi troppi problemi, giacché non è previsto che io lavori”.
“In che senso?” ha chiesto Ted, mentre mi appoggiavo alla sua spalla e lui passava un braccio intorno alle mie.
“Nel senso che nella famiglia Black le donne devono solo sposarsi e farsi mantenere dai propri mariti. Ti ho detto di Bellatrix, no? L’hanno fatta sposare con uno di cui non le importa nulla…”

In quel momento mi sono resa conto di aver parlato troppo.

“Quindi anche tu dovrai fare la stessa cosa, vero?”

Non ho risposto, ma lui ha insistito.

“Andromeda, scommetto che i tuoi genitori già hanno una mezza idea su chi sarà tuo marito, e vogliono che ti sposi non appena finirai la scuola”.
“Non… io… bè, può darsi, ma io non voglio” ho detto, inizialmente in imbarazzo, poi più sicura. “Non possono farmi questo”.
“Se fossi un’altra persona, ti direi che è presto per pensarci, ma si tratta solo di due anni. Possiamo stare insieme solo per altri due anni, giusto? Poi dovremo lasciarci”.
“Oh, Ted, smettila! Non è detto, in due anni succedono molte cose. E poi non voglio parlare di cose tristi adesso!”
“Ma è la realtà. Non posso pensare che presto sarai sposata con qualche carogna…”
“Ti ho già detto che non sarà così. Non preoccuparti. I miei mi danno retta, non sono proprio dei dittatori su queste cose, sempre se si parla di Purosangue. Il tuo caso sarebbe diverso…”
“Perché, vorresti sposarmi?”

Presa alla sprovvista, mi sono sentita arrossire.

“Non ho detto questo… io… ma come ti viene in mente?”
“Era per curiosità. Evidentemente ho capito male”.

Per un po’ non ci siamo più detti niente, ma dentro di me ho pensato parecchio ai nostri ultimi scambi di parole. Non avevo mai riflettuto su questa possibilità, tanto è remota e utopistica. Lui invece deve averci pensato sicuramente di più di me. Per un momento mi sono fermata a immaginare come potrebbe essere la mia vita se decidessi di lasciare la mia famiglia e scappare via con lui. Che cavolata. Non mi ci vedo proprio a fare una cosa del genere. Non voglio che di me rimanga solo un buco bruciacchiato sull’arazzo di famiglia.
Credo che mi dovrò godere questi ultimi due anni di pace, e poi… e poi mi rassegnerò.
In quel momento, distogliendomi da quegli orrendi pensieri, ho sentito il battito del suo cuore contro la mia guancia. Per me è stata come una scoperta. Non so il motivo, ma sentire i suoi battiti accelerati mi ha provocato un’emozione incredibile.

Sono rimasta parecchio tempo in silenzio assoluto, continuando ad ascoltare i suoi battiti, come se il solo scopo della mia vita fosse di seguire il loro ritmo, che andava di pari passo con il mio.
Ero così assorta che dopo un po’ Ted mi ha chiesto:
“Sei ancora sveglia?”
“Sì, e ti voglio dire una cosa” ho risposto io, rimettendomi a sedere e guardandolo dritto negli occhi. “Non m’importa cosa vuole la mia famiglia. Io non ti lascerò mai…”
“Non fare promesse che non puoi mantenere…” ha cominciato lui, ma si è zittito subito.
“Dico sul serio. Per te sono disposta a rinunciare a tutto. Sei troppo importante. Voglio stare con te per sempre”.
“Anch’io…” mi ha risposto, dopo di che mi ha baciata con più trasporto del solito.

Se ci penso, ho ancora le palpitazioni. Quando sto con lui, dimentico ogni paura e mi sento pronta ad affrontare qualsiasi cosa con un coraggio che non ho mai creduto di avere.
Quando ci siamo rialzati per tornare nelle rispettive sale comuni, ci siamo lasciati alle spalle la scritta che avevo appena tracciato con un rametto sulla sabbia bagnata: ‘T&A per sempre’.

 

 

 

 

*Angolo autrice*
Capitoletto romantico tutto per voi (però avvertitemi se comincio a scrivere come Moccia, così m iritiro in tempo! XD). Vorrei ringraziarvi tutti per le 65 recensioni (lo so che a molti di voi sembreranno una bazzecola, ma per me è un vero successone!).

flyily (non hai detto cose ovvie, mi hanno fatto molto piacere! grazie se hai deciso di recensire, lo so, anche io spesso sono pigra!)
_bambolina_ (bellatrix la rivedremo sicuramente, magari non subito, ma tra qualche capitolo...spero che questo ti sia piaciuto, vedrai che andromeda dimostrerà di essere più che determinata! e sì, regulus ha un fascino incredibile...quant'era coraggioso, poverino! sigh...)
Pan_Tere94 (no, bellatrix ha la testa più dura del granito!)
quigon89 (in effetti ho trascurato un po' narcissa, soprattutto perchè è ancora una ragazzina molto viziata, ma dal prossimo capitolo comparirà già di più...per non parlare di quello dopo ancora che...bè, non anticipo nulla! narcissa secondo me maturerà piuttosto tardi, ma alla fine diventerà una grande donna!)

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Capitolo 33
*** Prospettive di guerra ***


Prospettive di guerra

28 febbraio 1970

Caro diario,
proprio stamattina, leggendo La Gazzetta del Profeta, ho saputo che il mago oscuro di cui ti avevo parlato un po’ di tempo fa, è tornato qui in Inghilterra, dopo aver viaggiato per il mondo, ed è alla ricerca di seguaci.
Sul giornale era scritto che nell’ultima settimana si sono verificate strane morti di Babbani e incidenti dalle circostanze misteriose.
A quanto ho capito, questo vigliacco che si fa chiamare Oscuro Signore si diverte ad uccidere i Babbani innocenti, ma non solo. Si vocifera che abbia assassinato un Magonò e che voglia fare sparire dalla faccia della terra ogni mago che non abbia sangue puro.
È davvero spaventoso pensare che la maggior parte della popolazione magica rischi di soccombere. Spero che gli Auror riescano a fermarlo in tempo, anche se, a quanto ho sentito, molti sono dell’idea che questo mago sia quasi immortale.

Oggi pomeriggio ho mandato un gufo a Bellatrix, sia per avere sue notizie (non la sento da quasi un mese) sia per dissuaderla dall’intento di seguire questo criminale. Non voglio che mia sorella diventi un’assassina ma scommetto che, come al solito, le mie parole le entreranno da un orecchio e le usciranno dall’altro.
Tuttavia sono in pochi a pensarla come me. La maggior parte dei miei compagni di Serpeverde sembra entusiasta di questo personaggio.

“Mio fratello mi ha detto che conosce praticamente ogni segreto delle Arti Oscure. Lui è già diventato suo seguace e presto lo sarò anch’io” mi ha rivelato Alecto Carrow, una ragazza davvero orribile e talmente stupida da aver ripetuto il settimo anno per ben tre volte.
“Non mi sembra una cosa di cui vantarsi” ho risposto io.
“Vuoi scherzare? Le Arti Oscure sono il massimo” ha replicato Rabastan, che ultimamente mi sta più incollato del solito. Forse crede di avere qualche possibilità con me, ora che i nostri genitori sono propensi alla nostra unione…povero illuso. “Mica come quelle cavolate di Difesa che fanno fare a noi”.
“Vedi, Rabastan” ho detto, gelida. “Questo è uno dei tanti motivi per cui io e te non potremmo mai andare d’accordo”.

Deve esserci rimasto molto male, e me ne sono andata soddisfatta. Tanto è inutile cercare di convincere la gente. Il brutto è che ora ci si è messa anche Narcissa.

“Lucius mi ha detto che Tu-Sai-Chi è una persona eccezionale” mi ha detto poco fa.
“Non vorrai diventare anche tu una sua seguace? A quattordici anni non puoi capire certe cose. Sei troppo piccola, e ti renderai presto conto che sarebbe un grosso errore”.
“Ma infatti io non voglio seguirlo. Non mi ci vedo proprio” ha replicato lei.

In effetti Narcissa sembra più che altro una graziosa bambola di porcellana a grandezza naturale: troppo fragile e sofisticata per fare l’assassina.

“Però Lucius ha detto che quando finirà Hogwarts forse deciderà di seguirlo, anche se ancora non è convinto…”
“Si convincerà quando avrà capito cosa gli fa più comodo” ho detto io sarcastica, facendola irritare.
“Non parlare male di Lucius!”
“Ma sentiti, adesso per te qualunque cosa dica quel ragazzo diventa legge. Perché non provi a pensare con la tua testa?”
“Io lo faccio già, e non è colpa mia se la penso allo stesso modo di Lucius. Se non andassimo d’accordo ora non ci staremmo frequentando…”

Non è andata più avanti, perché si è incantata a guardare in direzione di Lucius Malfoy con aria sognante.

“Pianeta Terra chiama Narcissa… Narcissa, ci sei?... L’abbiamo persa…”
“E smettila! Senti, lui ti parla di me, vero? Durante le ronde?”
“Ehm…in realtà non facciamo la ronda insieme. Ci separiamo per…controllare meglio…”

Anche se avrei dovuto aggiungere che preferivo rimanere sola per poter fantasticare su tutti i momenti trascorsi con Ted in santa pace.
Narcissa ha sbuffato.

“Che t’importa di controllare i corridoi! La prossima volta chiedigli cosa pensa di me…non esplicitamente, è chiaro. Cerca di far cadere il discorso su di me!”
“Come vuoi…”
“E comunque, se proprio vuoi un consiglio spassionato, dovresti impegnarti anche tu a trovare un ragazzo. Di questo passo dovrai veramente accontentarti di Rabastan Lestrange” mi ha detto Narcissa.
“Non tocchiamo quest’argomento, va bene?”
“Guarda che lo dico per te. Lo so che non lo vuoi, quindi devi trovarti qualcuno… a meno che tu non l’abbia già trovato e non voglia dirmi chi è…”

Per l’ansia sono quasi scattata in piedi.

“Non è vero! Ma come ti vengono certe idee?”
“Calmati. Però tutta quest’agitazione che dimostri mi comincia a far sospettare…”
“Non devi sospettare nulla. Io…io mi sono agitata solo perché... Bè, non hai nessun motivo di dubitare di me, comunque”.
“D’accordo. Però ne riparleremo”.

Dimmi tu, caro diario, se devo vivere nel terrore che qualcuno mi scopra. Che cosa farei se succedesse? Credi che avrei il coraggio di difendere i miei sentimenti? Io non penso proprio. E quello sguardo negli occhi di Narcissa non mi è piaciuto. Sai che ti dico? Non ti lascerò più nel baule. D’ora in poi ti porterò sempre con me. Se qualcuno leggesse quello che ho scritto in queste pagine sarei morta.

 

 

 

*Angolo autrice*
Siamo ancora negli anni '70 ma Voldemort già comincia a rompere le scatole. Ma non è lui che m'interessa in questa storia (lo metto solo perchè è indispensabile e comunque sto cercando di rispettare il più possibile tutte le date) ma al momento preferisco incentrare questa fan fiction su temi più...soft! Per tutte quelle che volevano maggior spazio per Narcissa (in particolare quigon89 e ovviamente NarcissaM), eccovi accontentate. Non la trovate adorabile quando parla di Lucius? XD Che carini! E nel prossimo capitolo sarà indubbiamente lei la protagonista, anche se non sarà certo uno spasso, vi avverto.
Grazie per le tante recensioni!!!

_bambolina_ (hai proprio ragione, non c'è niente di meglio di una notte al chiaro di luna, è davvero romantica! In questo momento ho gli occhi a forma di cuoricino! XD Visto che ti piace la luna e il mare ho messo la foto azzeccata per lo scorso capitolo! Grazie per avermi detto che non sono come moccia, e soprattutto per aver considerato quel capitolo uno dei più belli: nemmeno io credevo di essere così romantica!! baci)
Pan_Tere94 (l'idea della scritta mi è venuta per caso su facebook, dove c'era un gruppo con una foto di una scritta sulla sabbia, e allora mi sono detta: "Forte, lo devo assolutamente mettere nella mia ff!)
NarcissaM (come vedi anche io sono convinta ormai che Narcissa=Naomi Watts , non è concepibile il fatto che abbiano scelto quell'altra attrice, mamma mia! La Watts è molto più carina e soprattutto più giovane... Solo una cosa pretendevo da questo film, e cioè che Narcissa fosse perfetta, e invece... Comunque, passiamo a noi! Hai ragione, per me Andromeda è veramente un mito, non so come definirla!)
Rose_7 (eccoti accontentata, e grazie!)
sissy88 (non c'è problema, è normale avere tanto da fare, comunque i nuovi capitoli non scappano, sono qui ad aspettarti!!! Che brava, hai passato organica, complimenti! Non si può dire lo stesso di me...ma vabè, stendiamo un velo pietoso sui miei esami! Anche io sarei saltata al collo di Bellatrix, ma dopo sarebbero stati guai per la poveretta, Andromeda non può dimostrarsi troppo attaccata a Ted, non ti pare? E per quanto riguarda l'autocontrollo...bè, è una Black a tutti gli effetti anche se verrà rinnegata e quindi può contare su una buona dose di capacità di restare impassibile nella maggior parte dei casi! Comunque, sì, non c'è un attimo di pace e quel rompiscatole di rabastan si accollerà sempre di più!)

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Capitolo 34
*** Come hai potuto? ***


Come hai potuto?

8 ottobre 1970

Ore 21:00

Sono nei guai.
No, forse detto così è troppo poco. Non esistono parole adatte a descrivere la mia situazione. O forse sì, ma sarebbero troppo volgari.
Il mio settimo e ultimo anno a Hogwarts è cominciato da poco ma basterebbe un niente a farlo finire prima del previsto. Basta solo che i miei ricevano una lettera che mi accusi, e sarei rovinata.
Vuoi sapere cos’è accaduto? Sarai accontentato. Non ti avevo forse detto che era meglio tenerti sempre al sicuro? Sì, l’ho fatto, ma sono stata imprudente e stupida, ed è solo colpa mia se è successo un pandemonio.

Ieri pomeriggio - in realtà era l’ora del tramonto, quindi la maggior parte degli studenti doveva essere già di ritorno nelle proprie sale di ritrovo - avevo dato appuntamento a Ted in un’aula del quarto piano. Non era nulla di urgente, volevo solo stare un po’ con lui perchè non avevamo avuto occasione di parlarci in pace per tutta la giornata.
Questo è stato il mio primo errore, perché ero talmente accecata dal capriccio di rivederlo che non ho nemmeno fatto attenzione a stabilire un orario meno pericoloso.
Il secondo errore imperdonabile è stato quello di non assicurarmi che nessuno mi avesse vista aggirarmi furtivamente nei corridoi, altrimenti mi sarei accorta che qualcuno mi aveva seguita.
Terzo errore, non ho chiuso a chiave la porta dell’aula.
Devo essermi completamente rincitrullita, è solo che quando si tratta di Ted non ragiono più. Non appena sono entrata in quella stanza, gli sono corsa incontro.

Se penso al fatto che qualcuno ci stava osservando mentre ci baciavamo o mentre gli ripetevo all’infinito quello che provo per lui, mi vengono i sudori freddi.
Eravamo lì dentro da neanche dieci minuti quando abbiamo sentito un rumore dietro la porta, qualcosa che sembrava un singhiozzo misto a un gemito.
Per alcuni infiniti, eterni secondi ho pensato che il mio cuore si fosse fermato. Poi ha cominciato a battere all’impazzata, mentre entrambi restavamo in assoluto silenzio con le orecchie tese, nella speranza che quel rumore fosse stato solo frutto della nostra immaginazione, un’allucinazione collettiva.
Anche se non sentivamo più nulla, ci siamo lanciati un’occhiata spaventata e ci siamo avvicinati alla porta. Quando Ted l’ha aperta, ho creduto di dover morire.

Narcissa ci aveva spiati fino a pochi attimi prima, e in quel momento il suo sguardo era un misto di stupore e ribrezzo.
Nessuno dei tre è stato in grado di parlare per parecchio tempo. Era come se fossimo diventati delle statue di ghiaccio.
Infine sono riuscita a spiccicare parola.

“Narcissa…”

Ma lei si è allontanata di scatto da me, guardandomi come se fossi appestata.

“Non ti avvicinare!” ha gridato, sconvolta.
“Ti prego...”
“Lasciami!” ha urlato di nuovo, quasi in preda all'isteria. “Io... tu... Sei diventata pazza! Tu... lui...!”

Stava guardando Ted come se fosse stato un mostro. Dopo di che si è voltata ed è scappata via.

“V-vuoi che ti aiuto...?” ha chiesto Ted, mortificato.
“No... no, lascia perdere... devo raggiungerla...”

Senza dire altro, l'ho lasciato davanti alla porta dell'aula e ho cominciato a rincorrere mia sorella. Non aveva nessuna intenzione di fermarsi ma era talmente sconvolta che ad un certo punto è inciampata nei suoi piedi.

“Narcissa, per favore, ascoltami...” ho detto, raggiungendola e tendendole la mano per aiutarla ad alzarsi, ma lei l'ha respinta con uno schiaffo.
“Non voglio sentire niente! Un nato Babbano, Andromeda! Ma come ti è venuto in mente?”

Sono rimasta in silenzio, mentre lei si rialzava e si aggiustava la divisa stropicciata. Credevo di dover morire da un momento all'altro. Ero quasi in uno stato di agonia.
Narcissa ha ricominciato a parlare, stavolta con molta più freddezza e fissandomi con uno sguardo glaciale.

“Come hai potuto fare una cosa del genere? Ti ha dato di volta il cervello? Che cosa direbbero i nostri genitori?”

Inutile dire che sono rabbrividita.

“Non l'ho fatto apposta, Narcissa” ho risposto, cercando a mia volta di restare calma e di non mettermi a piangere. “Non è un dispetto...”
“Ma ti rendi conto? Se dici che non l’hai fatto per dispetto è ancora peggio! Aveva ragione Bellatrix. Io non le volevo credere, e invece faceva bene a sospettare di quello sporco…!”
“Non chiamarlo così!” ho sibilato, cominciando ad arrabbiarmi sul serio. “Vuoi raccontare tutto ai nostri genitori? Fai pure: mi avrai sulla coscienza. Non m’importa”.

Narcissa ha aperto la bocca per replicare, ma non le è uscito alcun suono. Era chiaro che non avesse la più pallida idea di come comportarsi.

“Come hai potuto? Non me lo sarei mai aspettato da te…”
“Te l’ho detto: non dipende dalla mia volontà”.
“Vuoi dire che…?”
“Sono innamorata di lui, Narcissa, che a te piaccia o no” ho ammesso.

Ma è stato un grosso sbaglio. Alle mie parole è seguita un’eterna pausa di silenzio, dopo di che Narcissa si è voltata senza degnarmi di uno sguardo e ha continuato a camminare. Quando l’ho chiamata di nuovo, mi si è rivoltata contro come una tigre inferocita.

“Lasciami, ti ho detto! Quello che hai fatto è una vergogna per la nostra famiglia! Io…io non potrò più considerarti mia sorella se continui su questa strada…”

Non ho risposto.

“Ti darò un’ultima possibilità, Andromeda. O lasci quel Babbano, e questa storia rimarrà un segreto tra me e te, oppure lo dirò a tutti”.
“Come puoi ricattarmi? Tu non capisci niente! Se Lucius fosse un Babbano non lo degneresti di uno sguardo, vero?”

Per un attimo lei non ha saputo cosa dire, poi si è limitata a rispondere:

“Il problema non esiste: Lucius è un Purosangue. Quel Tonks no. È l’ultima volta che te lo dico, Andromeda, rifletti bene su cosa vale la pena di perdere. Tanto non te lo farebbero mai sposare, quindi fai prima a lasciarlo adesso che quando arriverà il tuo matrimonio. Ti do una settimana per pensarci…”

Tu credi che Narcissa sarebbe davvero capace di fare la spia? Io non ne ho la più pallida idea. Ho paura come non ne ho mai avuta in vita mia. Che cosa devo fare? Se facessi finta di niente, lei potrebbe scrivere sul serio quella lettera ai miei, e sarei rovinata. Ma perché devo lasciarlo? Non stiamo facendo niente di male. Comunque è vero che i miei non lo accetterebbero mai. Potrei chiedere a Narcissa di lasciarmi godere gli ultimi mesi di pace che mi restano da passare con lui, ma sarebbe inutile. E poi non ho intenzione di umiliarmi in questo modo…

Ore 23:30

Caro diario, ho deciso. Ci ho pensato parecchio e alla fine sono giunta alla conclusione che non lo lascerò, costi quel che costi. Non so ancora le conseguenze cui mi porterà questa decisione; potrebbe essere l’errore più grosso della mia vita, ma se c’è una cosa che detesto sono i ricatti e non ho intenzione di cedere. Al momento non sono lucida, potrei cambiare idea in seguito, ma per ora non lascerò Ted neanche sotto tortura.
Ci mancano pochi mesi, prima dell’estate, prima della fine di tutto, e voglio trascorrerli con lui, a costo di non tornare a casa per Natale, anche a costo di far scoprire tutto alla mia famiglia. A questo punto non ho più nulla da perdere, giusto?

 

 

 

 

*Angolo autrice*
Buongiorno a tutti! Eccomi di ritorno con un altro capitolo...Preoccupati? Bè prima o poi Dromeda e Ted dovevano essere scoperti, vedrete nel prossimo capitolo se Narcissa deciderà di fare o no la brava! Grazie per le recensioni di:
Pan_Tere94 (speriamo almeno che l'attrice che interpreta Narcissa sia brava, se no uccido qualcuno! XD)
Rose07 (l'attrice che ho scelto si chiama Emmy Rossum, è comparsa nel Fantasma dell'Opera e in The Day After Tomorrow, ma questo l'ho scoperto dopo. Volevo trovare una che si avvicinasse alla mia idea di Andromeda senza avere una faccia troppo conosciuta, altrimenti non me la sarei immaginata affatto così! E l'ho trovata per caso in una disperata ricerca su Google! Le immagini le metto su Photobucket, che è un sito molto semplice da usare. Il link è http://photobucket.com/)
sissy88 (l'impressione che hai avuto non sbagliava, sta proprio succedendo di tutto! Grazie per l'incoraggiamento, ora forse ho trovato la mia strada per l'università, e pazienza se perdo un anno... Come direbbe anche Andromeda, ci sono cose più importanti nelle vita!)
BexVampire (in effetti Teddy sta leggendo da un bel po', ma comunque i capitoli sono corti, e se io mi sono ritrovata ad aver letto due terzi di Breaking Dawn in un giorno intero, può farcela tranquillamente anche lui a leggere il diario di sua nonna...anche se passerà la notte in bianco, ma del resto, se una cosa interessa, interessa!)
quigon89 (di spoiler non ce ne saranno tanti, a parte che nell'ultimo capitolo, ma in fondo sono cose che già si sanno, purtroppo...Anche a me piacciono le atmosfere di guerra in effetti, e i miei protagonisti non riescono mai a stare in pace per un bel po', se no che gusto c'è?!)
Prometto di aggiornare il prima possibile! Ciao ciao

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Capitolo 35
*** Solo pochi mesi ***


Solo pochi mesi

14 ottobre 1970

Caro diario,
tu non ci crederai, ma Narcissa ancora non ha mandato quella lettera. Quando le ho detto che non avrei mai lasciato Ted, almeno fino a che non fosse terminato l’anno scolastico, ha cominciato a picchiare i pugni sul tavolino della sala comune e rivolgermi una marea di minacce, che tuttavia non si sono ancora concretizzate.
Evidentemente non le va per niente di fare la spia e sperava che io cedessi al ricatto. Ora si ritrova in una condizione che non si sarebbe mai aspettata.

“Guarda che non sto scherzando!” ha sibilato, furiosa. “Prova soltanto a rimanere con quel Babbano un giorno di più e te ne farò pentire”.
“Sto aspettando. Che cosa ti prende? Non ti va di fare la spia?”
“Non è per questo! È che non è una cosa facile. Lo sai quali sono le conseguenze! Tu…è possibile che non riesca a capire?”
“Cissy, so perfettamente cosa mi aspetterebbe se la nostra famiglia lo venisse a sapere, non sono stupida. Sappi solo che comunque vada, sia io che Ted sappiamo che prima o poi dovremo lasciarci. Solo, vorremmo che questo accadesse il più tardi possibile…”
“E quando sarebbe?” mi ha chiesto lei, per niente commossa.
“Alla fine dell’anno scolastico. Tanto sappiamo entrambi che quest’estate sarò costretta a sposare Rabastan…”
“Se ti fossi impegnata per trovartene un altro, intendo uno giusto, nessuno ti costringerebbe a sposare quell’idiota!”
“Può darsi che tu abbia ragione, ma io voglio solo Ted, non vedo nessun altro”.

Narcissa ha scosso la testa con aria esasperata.

“Hai intenzione di vederti con lui anche quando sarai sposata? Sappi che a quel punto non ti darò possibilità di riflettere, perché parlerò…”
“Grazie tante, ma mi credi capace di una cosa del genere?” ho risposto io freddamente. “Sarebbe il massimo, per me, continuare a vederlo dopo il matrimonio, ma non per lui. Lo conosco, sarebbe capace di rinunciare a rifarsi una vita pur di stare con me… No, non lo vorrei più vedere. Preferisco che mi dimentichi e alla fine si sposi con una donna che sappia renderlo più felice di quanto possa mai fare io, invece di essere costretto a dividermi con Rabastan. E poi ho una coscienza, sai”.

In quel momento non sapevo perché stavo rivelando tutto quello che pensavo a Narcissa. Non ero nemmeno sicura che mi capisse. Forse perché ormai sapeva tutto, e non mi sembrava più necessario nascondere i miei sentimenti.
Tuttavia lei non aveva un’aria comprensiva, anzi, inorridiva ogni istante di più.
Irritata per il suo atteggiamento insensibile, ho sbottato:
“Senti, Narcissa, fai come ti pare. Scrivi pure quella lettera, se ne hai il coraggio. Sono stufa di parlare con te, ed è un’ora e mezza che sto cercando di convincerti di non so nemmeno io cosa. Tanto è inutile, non capirai mai come mi sento in questo momento. Non m’importa se mi odieranno tutti, tanto non ho niente da perdere, a questo punto. Allora? Cosa stai aspettando?”

Narcissa non si è mossa da dove si trovava. Si stava mordendo le labbra con nervosismo, chiaramente indecisa su quale decisione prendere. Infine mi ha detto:

“Andromeda, mi prometti che quando quest’anno sarà finito, lo mollerai senza ripensamenti?”
“Sì, ma solo se tu mi prometti che manterrai il segreto, altrimenti potrei prendere provvedimenti… spiacevoli…”

Ovviamente, se fossi rinnegata, non sarei più una Black, e allora potrei restare con Ted. Quasi quasi mi verrebbe di autodenunciarmi apposta. Ma non ne avrò mai il coraggio, lo so.

“E va bene” ha concluso Narcissa. “Io farò finta che non sia successo niente, almeno fino a giugno. Ti restano pochi mesi, Andromeda. Non farmi pentire di averti dato questa possibilità…”

Ero al colmo della felicità (per quanto potessi essere felice al pensiero di dover lasciare Ted nel giro di poco tempo) e l’ho ringraziata con tutto il cuore, anche se lei sembrava già pentita della sua decisione.
Mi restano pochi mesi, esattamente otto. E devono essere i più belli della mia vita, perché in futuro costituiranno l’unico pensiero che potrà permettermi di andare avanti.

 

 

*Angolo autrice*

Siete contenti che Narcissa abbia ceduto? Non so se ve l'aspettavate, ma io credo che lei sappia cosa significhi innamorarsi e abbia deciso di dare una possibilità alla sorella, anche se naturalmente non vede l'ora che Andromeda e Ted si lascino, per evitare guai. Non so come rigraziarvi delle recensioni, mi sento davvero commossa! 36 persone hanno aggiunto la storia ai preferiti, grazie! Il prossimo capitolo sarà veramente strappalacrime, non perdetevelo!

Pan_Tere94 (sei accontentata, Narcissa in fondo non è come Bellatrix...se fosse stata lei a scoprirli sarebbero stati dolori...)
quigon89 (grazie per i complimenti! Purtroppo, mi dispiace deluderti, ma avevo intenzione di finire questa storia con il matrimonio di Andromeda e il suo ingresso nella famiglia Tonks. Lo so, per un po' ho pensato anche io di poter continuare fino ai Doni della Morte, ma poi mi sono resa conto che non avrebbe funzionato. Sento che diventerebbe una cosa un po' forzata, non so se riesco a spiegarmi.)
_bambolina_ (anche io odio i ricatti, preferisco affrontare ciò che mi si minaccia piuttosto che cedere al ricatto! Sono contenta che hai messo l'immagine della luna come sfondo! Se ti è venuta sfocata, ce l'ho una di formato più grande -questa l'ho dovuta rimpicciolire perchè se no sarebbe stata troppo pesante per il sito!- Se la vuoi dimmelo, così te la mando via email!)
Bex Vampire (sì sì, anche io amo Twilight, anche se non sono una fan sfegatata come molte altre! Più che altro fino a poco tempo fa non sospettavo nemmeno dell'esistenza di Twilight, finchè non è cominciata a girare la pubblicità del film. Allora per curiosità mi sono informata sulla trama e mi è piaciuta, e ho deciso di comprare i libri...ovviamente non ho visto il film prima di aver terminato di leggere almeno New Moon! Infatti i libri sono molto meglio!)
NarcissaM (ok, allora mi metto l'anima in pace! Odierei subire i plagi, figuriamoci farne agli altri, soprattutto se scrivono bene come te! Eh, sì, quella di Andromeda è stata davvero una bella domanda, Narcissa è rimasta un po' spiazzata! Spero che la decisione dalla tua eroina ti abbia soddisfatta!)
MEISSA_S (grazie mille per aver recensito il capitolo del matrimonio di Bellatrix, anche a me ha fatto molta pena mentre lo scrivevo. In fondo, adoro la famiglia Black e non posso fare a meno di rendere sempre più umani tutti i suoi membri. Insomma, Bellatrix non sarà sempre stata così suonata come ai tempi di Harry!)
sissy88 (complimenti per la rima! Sì, Andromeda è stata proprio coraggiosa, infatti sono convinta che se non avesse temuto le conseguenze durante lo Smnistamento, avrebbe avuto buone probabilità di finire a Grifondoro proprio come Sirius!)

ATTENZIONE!!!!

Purtroppo, devo annunciarvi che la storia si sta avviando alla conclusione. Prevedo di scrivere ancora sette o otto capitoli circa! Come ho già detto a quigon89, ho intenzione di finire con il matrimonio di Ted e Andromeda (e ovviamente poi ci sarà l'ultimo capitolo con Teddy). So che alcuni di voi vorrebbero che continuassi fino all'epoca dei Doni della Morte, ma diventerebbe una cosa troppo forzata. Ciò non toglie che ho sempre intenzione di raccontare anche il resto della vita della mia beniamina, però in un'altra storia, anche perchè temo che la tecnica del diario e del racconto in prima persona non sarebbero più tanto adatti, nel senso che, al posto di Andromeda, io non avrei tanta voglia di descrivere sul diario la morte di mia figlia, eccetera. Per questo dico che verrebbe troppo forzato e irrealistico. Fatemi sapere i vostri pareri e, mi raccomando, non lanciatemi la Maledizione Cruciatus per questo! XD

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Capitolo 36
*** Addio ***


Addio

25 giugno 1971

Caro diario,
ti ho abbandonato per mesi interi, ma credimi: non avevo la più pallida idea di cosa scrivere.
È proprio vero che quando si vorrebbe che i giorni passassero lenti, il tempo invece scorre alla velocità della luce, come se lo facesse per dispetto.
In quest’ultimo periodo mi sono dedicata completamente a Ted, rischiando tra l’altro di venire bocciata a quasi tutti i miei M.A.G.O., ma tanto non mi serviranno, e ho tralasciato anche il mio diario.
Non credevo che questo momento sarebbe arrivato così presto. Quando stamattina mi sono svegliata, per un attimo ho pensato e sperato di aver avuto solo un brutto incubo, e invece mi sono ritrovata nella mia stanza a casa Black.
Proprio ieri è finita la scuola e l’Espresso per Hogwarts ci ha riportati a Londra per l’ultima volta: non era mai arrivato a destinazione così in anticipo.

“Datti una mossa” è stato l’unico commento di Narcissa, prima di lasciarmi da sola nello scompartimento che avevamo occupato.
“Dì agli altri che sto in bagno” mi sono raccomandata.
“Certo, certo…”

Il treno non ci ha messo molto a svuotarsi. Quando oramai eravamo rimasti solo io e Ted, lui è entrato nel mio scompartimento, chiudendosi la porta alle spalle con più scrupolo di quanto ce ne fosse bisogno. Era chiaro che volesse rimandare il più possibile, anche di un solo secondo, il momento dell’addio.
Non ci siamo detti quasi nulla: le parole in quel caso valevano ben poco.

“Ted” ho detto, dopo che eravamo rimasti alcuni minuti abbracciati in religioso silenzio, “mi dispiace tanto, ma cerca di dimenticarmi. Trovati un’altra ragazza, l’importante è che tu sia felice”.
“Come potrei trovarne una migliore di te, anche se volessi?” ha risposto lui cupo. “Posso essere felice solo con te…”
“Oh, per favore, non sto scherzando! Se saprò che ti sei sposato con un’altra sarò contenta per te. Non potrei sopportare l’idea di saperti disperato per tutto il resto della vita”.
“Non pensare a me. Piuttosto, mi viene voglia di fare a pezzi qualcosa al pensiero che qualcun altro possa solo sfiorarti, immagina tutto il resto che dovrai fare da sposata…”
“Zitto, per carità, non voglio pensarci! Non dire più niente, è inutile…”

La voce mi si è spezzata e non sono riuscita a trattenermi dallo scoppiare a piangere. Anche i suoi occhi si sono gonfiati, ma mi ha abbracciata stretta per impedirmi di vedere le sue lacrime.

“Io non mi darò per vinto” ha detto infine. “Te lo prometto, Andromeda. Un giorno riuscirò a riscattarti, fosse anche tra cinquant’anni, non importa quando. Prima o poi tornerai con me. Noi ci apparterremo sempre”.

Sono stata letteralmente investita dall’emozione suscitata dalle sue parole e devo aver pianto tutte le mie lacrime sulla sua spalla, perché alla fine era diventata zuppa.
Il nostro ultimo bacio è stato mille volte più inebriante del primo e nessuno di noi due ne era mai sazio. Era come se, dopo otto mesi di corsa forsennata, il tempo si fosse fermato a riposare. Tuttavia presto il pensiero della mia famiglia che mi aspettava al binario ha preso il sopravvento.

“D-devo andare…” ho singhiozzato.
“Sì…sì, giusto…”

Ted si è staccato da me, ma io non mi sono mossa e sono tornata tra le sue braccia. Non volevo lasciarlo…

“Se vengono a cercarti e ti vedono con me sarà stato tutto inutile. Tanto vale che vai dai tuoi e mi presenti…”
“Va bene…hai ragione…”

Ho preso il baule e mi sono diretta alla porta dello scompartimento fissando lo sguardo per terra: così sarebbe stato più facile.
Tuttavia non potevo uscire senza guardarlo per l’ultima volta.

“Addio, Ted” ho pigolato, come se mi mancasse la voce.
“Arrivederci, Andromeda” ha risposto lui.

Ma non credo che ci incontreremo di nuovo.
Quando sono scesa dal treno, non ho fatto nulla per nascondere le lacrime che mi scendevano ancora copiose e mi rigavano il viso.

“Andromeda, finalmente ti fai viva! Che fine avevi fatto… Che ti è successo?!” ha chiesto mia madre, vedendomi in quello stato.

Narcissa ha voltato lo sguardo dalla parte opposta, nel timore che qualcuno leggesse la verità nella sua espressione.

“Non dirmi che piangi per la fine della tua carriera a Hogwarts?” è intervenuto mio padre. “Insomma, ci siamo passati tutti. È un giorno triste, ma non è mica la fine del mondo”.
“No…infatti…” sono riuscita a rispondere, non so neanche come.

Ora mi trovo a casa mia. Da oggi dovrò abituarmi all’idea di cambiare vita, casa e famiglia… un vero orrore.
Eppure ho scoperto che pensare a Ted non mi getta nella disperazione più nera, come avevo temuto, ma riesce a darmi un motivo per andare avanti senza abbattermi e perdere la speranza. In fondo è come ha detto lui: prima o poi torneremo insieme, fosse anche tra cent’anni.
Forse qualcuno un giorno scriverà la nostra storia, ispirandosi a quei classici romanzi strappalacrime in cui i due innamorati riescono a ritrovarsi dopo la morte e rimangono insieme per l’eternità. Spero di non dover attendere così a lungo, però.

 

 

 

*Angolo autrice*
Non ci crederete ma mi sto innamorando di Ted! XD A parte gli scherzi, ho appena finito di leggere Cime Tempestose quindi sono in vena di romanticismo estremo, più del solito! XD Grazie per le recensioni di:
Pan_Tere94 (grazie per aver capito, sì, diventerebbe troppo forzato...ma ancora mancano sette otto capitoli, non disperare!)
ShArY90 (grazie per la critica, non me la prendo mica! XD comunque ho voluto rallentare un po' le cose perchè Andromeda ancora è molto indecisa, ma presto capirà che sta facendo un errore e rimedierà, non preoccuparti! ma nooo, come fai a non sopportare narcissa?!!! quella donna è un mito, senza di lei harry sarebbe morto e sepolto a quest'ora, e voldemort avrebbe vinto...brrr non farmici pensare!)
quigon89 (innanzi tutto, non ti offendere, ma ho capito solo adesso che sei un ragazzo, quindi se nelle precedenti risposte ti ho parlato al femminile, ti prego di perdonarmi, sono un po' ritardata! XD c'è anche il fatto che su questo sito la popolazione femminile è la maggioranza! scusami ancora! per quanto riguarda la tua recensione, fino a pochi giorni fa ero indecisa ma ora ho capito che è meglio finire qua questa storia e poi farne un'altra con il seguito, in terza persona naturalmente, anche perchè vorrei seguire anche un po' di più ted e la sua figliola!)
clod88 (grazie per la recensione! in questo periodo sono un po' giù quindi le storie tristi mi ispirano particolarmente, però questa ce l'avrà sì il lieto fine! non so te, ma io adoro la famiglia black in tutte le sue forme e sfaccettature, mi ha sempre affascinata da quando ho letto il quinto libro e il capitolo sul famoso arazzo con l'albero genealogico! le immagini le carico sul sito photobucket e poi uso il codice html che compare una volta caricata una delle foto!)

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Capitolo 37
*** La scelta di Sirius ***


La scelta di Sirius

30 luglio 1971

Caro diario,
la settimana scorsa mi sono ufficialmente fidanzata con Rabastan. Il matrimonio è stato fissato per fine settembre, come ho voluto io, nella vana speranza di rimandare il più possibile il triste evento.
Mi sento una vera vigliacca, lo sai?
In questo periodo è come se il mondo mi fosse crollato addosso, e, riflettendoci, in effetti è così.
Non ho più voglia di mangiare né di bere, e soffro di un’insonnia tremenda. Forse il mio organismo sta cercando di autodistruggersi, con l’intento di trasformarmi in una morta vivente, cosicché magari Rabastan inizi a trovarmi orrenda e decidesse di annullare il matrimonio.
Ecco, come al solito sto cominciando a vagare con la fantasia, e a fuggire la realtà, che mi spaventa da morire. Ti dirò cos’è che mi ha fatto capire di essere un’insulsa vigliacca senza un minimo di amor proprio. No, non sto esagerando, lo penso davvero.

Devi sapere che quest’anno Sirius comincerà a frequentare il suo primo anno a Hogwarts. Fin qui niente di strano, se non fosse per il fatto che questa mattina mi ha chiamata in disparte e mi ha chiesto:
“Andromeda, devo chiederti una cosa importante”. Aveva un’aria decisamente sospetta. “Che tu sappia, quando gli studenti del primo anno vengono Smistati, la scelta della Casa dipende da loro o no?”

Mi sembrava di essere tornata all’epoca in cui avevo undici anni, e mi creavo un sacco di problemi sulla scelta della Casa.

“No, siamo noi a decidere in quale Casa andare, Sirius. Il Cappello Parlante sceglie in base alle nostre qualità, ma alla fine siamo noi a confermare la sua decisione”.

Il volto di Sirius si è illuminato di un sorriso furbetto.

“Ma allora è fatta!” ha esclamato, entusiasta. “Andromeda, devo confessarti una cosa. Tu sei sempre stata la mia cugina preferita, e so che sarai l’unica a capirmi”.
“Di cosa si tratta?” ho chiesto.
“Ho deciso” ha annunciato solennemente lui, “che voglio andare a Grifondoro!”

Per un momento sono rimasta totalmente spiazzata dalla sua rivelazione. Un Black a Grifondoro: se succedesse, entrerebbe negli annali!

“Dici sul serio?”
“Ma certo! Insomma, guardami, ti sembro uno che può stare a Serpeverde? Piuttosto li picchio tutti. No, no, la mia Casa è Grifondoro, me lo sento. È la migliore delle quattro, te lo dico io”.
“Ma… non credi che gli zii ci rimarranno male? Lo sai come sono fatti…sono quasi peggio dei miei genitori…”
“E chi se ne importa! Mica devo render conto pure della Casa in cui sarò assegnato! È un problema mio, no? È la mia vita, mica la loro!Allora, che ne pensi?”

E mi ha guardato con aria speranzosa.
Per qualche istante non sono riuscita a spiccicare parola. Mi sentivo così vile se confrontata a lui!

“Penso che tu sia molto coraggioso, e che Grifondoro non avrà mai nessuno studente più degno di te” ho risposto infine.
“Lo sapevo! Grazie, Dromeda, tu sì che sei una cugina come si deve!” ha esclamato lui, felicissimo. “Peccato che non potrò vedere la faccia dei nostri parenti quando sapranno la bella notizia! Oh, ti prego, potresti scattare una foto a tutti, e poi spedirmela via gufo? La terrò sul comodino ogni volta che avrò voglia di farmi due risate!”
“Ma certo…” ho risposto, provando una profonda ammirazione per mio cugino.

Perché lui sa assumersi le responsabilità delle proprie azioni, ed io no? Quel ragazzino ha solo undici anni, ma il suo coraggio potrebbe fare invidia a un qualunque Grifondoro. Forse anch’io dovrei seguire il suo esempio.
Non so che pesci prendere. Hai presente quando ad un certo punto perdi il controllo di tutto, e non sai più cos’è giusto e cos’è sbagliato, se hai veramente ragione o no? Ecco, mi trovo proprio in questo stato d’animo.
Devo cancellare tutto e ricominciare da capo, per essere in grado di capire se sto sbagliando, e soprattutto in cosa.
Io amo Ted, che è un nato Babbano. E allora?
La mia famiglia vuole che sposi un Purosangue, ma io non voglio.
Se dicessi loro di Ted, mi ucciderebbero.
Se seguo la mia famiglia, perderò Ted, se seguo lui, perderò la mia famiglia.
Non c’è una terza alternativa: devo scegliere tra queste due e smetterla di temporeggiare come una vigliacca. Varrà la pena di accontentare i miei, sacrificando tutta la mia felicità?

  

 

 

*Angolo autrice*
Breve capitolo che fa da premessa al prossimo in cui succederà un gran casino, quindi non perdetevelo! Questo lo dedico a tutte le fan di Sirius!
Innanzi tutto, buon San Valentino, sia a chi lo festeggia, sia a chi (come me) rimarrà a casa perchè è sigle...Uffi...
Ringrazio le persone che hanno aggiunto la storia ai preferiti e chi ha recensito.
Bex Vampire (davvero ti sei sentita insieme a Ted e Andromeda? Wow, sono contentissima! Mi dà una grande soddisfazione sentirmi dire queste cose!)
Pan_Tere94 (mi piace scrivere le parti romantiche! E la tua ff sui pensieri di Draco è meravigliosa! XD)
clod88 (ah, ecco, sì in effetti certe volte i Black mi fanno venire certi nervi! Però non riesco a non adorarli! Figurati, se ti serve ancora una mano con le immagini chiedi pure!)
quigon89 (sì, Ted è veramente fantastico, e devo dire che all'inizio non ero capace di immaginarmelo molto bene, ma il suo carattere è venuto fuori automaticamente, neanche me ne sono resa conto! Grazie per aver accenttato le mie scuse! XD)
ShArY90 (allora prova a leggere Enchanting Sinner di NarcissaM...racconta tutta la storia di Narcissa e so che ha fatto cambiare idea sul suo conto a un sacco di persone che la pensavano come te! XD Tranquilla, nel prossimo capitolo Andromeda farà molto peggio di mettersi semplicemente nei guai!)
CharmedAlis (bentornata tra noi, carissima!!!! Come ti capisco, quando internet non prende è una tragedia! Certo che ti perdono! La nascita di Dora la metterò nella continuazione, ma calcola che non la scriverò subito...al momento ho in mente un'altra ff, ma di certo scriverò alcune parti insieme, quindi... Credo che Narcissa sul momento non capirà affatto la scelta della sorella, ma sono sicura che -anche se la Rowling non lo dice- dopo la sconfitta di Voldemort si riappacificheranno perciò ce ne vorrà di tempo!!! Allora, come ti è andata poi la ricerca sul Quidditch? Baci)
sissy88 (anche tu innamorata di Ted, eh? Magari esistessero ragazzi come lui! Sigh... Hai detto proprio una cosa sacrosanta: il diario è più adatto ad una ragazza, non ad una donna adulta! Sono contenta che tutti voi abbiate preso bene la mia decisione di finire la storia tra poco....)
Preparatevi perchè dalla prossima volta ci sarà molta suspence! Bye bye

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Capitolo 38
*** Confessione ***


Confessione

17 agosto 1971

Caro diario,
sono rinchiusa in camera mia e temo che vi rimarrò per parecchio tempo, perché non mi permettono di uscire. Nonostante tutto però mi sento più serena, come se mi fossi tolta un peso (o forse un macigno) dallo stomaco. Ora non mi sento più in colpa come l’ultima volta perché finalmente ho avuto il coraggio di dire ciò che pensavo.
Proprio così.

Questa sera, tanto per rendere la mia azione ancora più plateale, sono venuti a trovarci sia Bellatrix che i nostri cugini. Eravamo tutti riuniti nella sala da pranzo, ma l’argomento dominante non era solo quello del mio imminente matrimonio.

“Quando sposerai Rabastan, potrai vederti sicuramente di più con Bellatrix” mi diceva mia madre.
“Non credo” l’ha smentita Bellatrix. “In questo periodo sono molto impegnata”.
“Intendi con… Tu-Sai-Chi?” le ha chiesto mio padre.

L’atmosfera si è fatta subito più cupa; io e Sirius ci siamo scambiati un’occhiata eloquente.

“Esatto” ha confermato lei, e i suoi occhi si sono accesi di una luce maniacale, come sempre quando si ritrova a parlare del Signore Oscuro. “Lui ha molta fiducia in me, e ha anche detto che mi sono dimostrata all’altezza”.
“In che senso?”
“Ho già ucciso una decina di Babbani… e non è stato difficile come credevo” ha sussurrato Bellatrix.

Solo i miei genitori e i miei zii ne sono parsi entusiasti. Narcissa non ha potuto mascherare un’espressione sconvolta, Regulus è rimasto a bocca aperta, con il cucchiaio a mezz’aria, e Sirius trepidava d’indignazione, ma mai quanto me. Di colpo mi sono resa conto di essere seduta davanti a un mostro.

“Che cosa hai fatto?!” ho gridato.
“Ho ucciso dei Babbani” ha ripetuto Bellatrix, nient’affatto pentita. “Perché, c’è qualche problema?”
“Eccome se ce ne sono! Ma ti rendi conto? Sei diventata un’assassina! Dieci persone!”
“Dieci Babbani, non persone” ha risposto lei, mandandomi su tutte le furie.

Mi sono alzata in piedi e ho continuato a gridare:

“È la stessa cosa! Anche loro sono esseri umani!”
“Non è vero!” Anche Bellatrix si è alzata. “Sono plebaglia indegna di vivere!”
“Ora basta” è intervenuto nostro padre. “Bella, Dromeda, sedetevi. E tu, non essere ridicola” ha aggiunto, naturalmente rivolto a me.

Lottando contro l’istinto di mandare la tavola all’aria, mi sono seduta. Tutti hanno ripreso a mangiare, ma io non ne avevo più voglia. È stato in quel momento che nella mia mente è nata un’idea folle.

“Devi dirvi una cosa” ho annunciato.
“Cioè?” Ora tutti tenevano lo sguardo puntato su di me.
“Non voglio sposarmi. Sono innamorata di un altro”.

Narcissa è sbiancata, ha emesso un gemito di orrore e, per il panico, ha urtato il piatto facendolo cadere a terra.

“Lo potevi anche dire prima” ha risposto mio zio Orion. “Ormai manca poco alle tue nozze”.
“Infatti” ha replicato mia madre. “Comunque, tanto per curiosità, chi è? A che famiglia appartiene?”

Ignorando i calci furibondi che Narcissa mi stava dando sotto il tavolo, ho risposto:

“Si chiama Ted Tonks”.
“NO!” ha urlato Bellatrix, scattando di nuovo in piedi e rovesciando la sedia all’indietro. Sembrava l’incarnazione di una delle Furie.
“Che succede?” hanno chiesto gli altri.

Prima che Bellatrix potesse aprire bocca, ho detto:

“È figlio di Babbani”.
“Dai, Andromeda, sei una grande!” ha esclamato Sirius, ricevendo per tutta risposta uno scapaccione da parte di Walburga.

Dopo di che un silenzio di tomba è caduto nella stanza. Erano tutti impalliditi, rigidi e immobili come statue. Per minuti interi nessuno si è azzardato a muoversi o a dire una parola. Poi mio padre si è alzato dal suo posto. Non l’avevo mai visto così arrabbiato.
Raggiuntami, mi ha afferrata per i capelli e ha tirato, strappandomene molti.

“Alzati!” ha urlato.

Non appena mi sono trovata dritta di fronte a lui, mi ha assestato uno schiaffo talmente forte che i denti mi hanno segato l’interno della guancia, e ho sentito il sapore del sangue in bocca, ma lui non si è fermato, e me ne ha dato un altro, e un altro ancora.

“Fila in camera tua” ha concluso, dopo che la mia guancia aveva iniziato a gonfiarsi. “Non voglio vederti fino a che non ti sarai schiarita le idee. Vergognati… Un Nato Babbano…”

Ero in lacrime e con il labbro inferiore sanguinante, ma l’ho guardato con aria di sfida.

“Picchiarmi non ti servirà a niente” ho detto. “Non riuscirete a impedirmi di amarlo. Le vostre idee sulla purezza del sangue sono assurde, perché Ted è mille volte meglio di voi!”

E sono corsa a rinchiudermi qui in camera, prima che mio padre potesse riacciuffarmi.
Lo so, non ho guadagnato niente a dire la verità, anzi, ho peggiorato le cose all’ennesima potenza, ma non ne potevo più di fingere. Adesso basta. Mi sono stufata della famiglia Black, non vale la pena di seguire le loro idee sbagliate.
Ora che mi sono sfogata con te, scriverò una lettera a Molly. La spedirò di nascosto questa notte, quando tutti dormiranno. Mi mancano i suoi consigli da amica, e tra l’altro, da quando abbiamo finito scuola, non ci siamo più sentite, perché i miei mi hanno impedito di sentirmi con una ragazza che, a quanto sembra, ha intenzione di sposare un Weasley. Le scriverò di non rispondermi assolutamente: dopo quello che è successo stasera, immagino che le lettere indirizzate a me saranno intercettate ed esaminate per bene.

 

 

 

*Angolo autrice*
Ora spero che siate contenti! XD Non vedevo l'ora di pubblicare questo capitolo e finalmente ho un po' di tempo! Fatemi sapere cosa ne pensate!

_bambolina_ (anche qui compare Sirius, mi piaceva fargli commentare la notizia bomba!!! Il tuo desiderio è stato esaudito, infatti Andromeda ha finalmante deciso di mandare tutti a quel paese!!! Per la foto, ma figurati!)
Pan_Tere94 (sì, veramente povero Ted, ma nel prossimo capitolo comparirà di nuovo, non temere! Grazie, addirittura meravigliosa? ç_ç Mi commuovi!)
NarcissaM (sono felice di aver reso bene Sirius, che è in un certo senso un personaggio da molte sfaccettature secondo me! Come promesso, non vi ho fatto aspettare troppo, anche perchè ora aggiorno un capitolo alla volta, ma su word sono andata avanti di un po'....XD)
sissy88 (triste giorno anche per te, eh? Mi consola il fatto di averti almeno rallegrata un po'... Come vedi Andromeda ha deciso di seguire l'esempio del suo caro cuginetto, ne sono felicissima anche io! Ha capito che non vale la pena di sacrificarsi per una famiglia come la sua)
quigon89 (perdonooooo!!! Andromeda si era fidanzata con Rabastan perchè ormai aveva perso ogni speranza e spesso capita, almeno a me, che quando si è sfiduciati si compiono delle azioni che in realtà neanche vogliamo, ma poi si reagisce, eccome!! Non so se sei d'accordo, ma ho voluto interpretarla così!)
Grazie alle 41 persone che hanno messo la fic tra i preferiti!!!
Al prossimo aggiornamento!!!

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Capitolo 39
*** Romeo e Giulietta ***


Romeo e Giulietta

1 settembre 1971

Caro diario,
sono così felice! Se non fosse per il fatto che presto dovrò dire addio alle uniche persone della mia famiglia alle quali sono ancora affezionata, e cioè Narcissa, Sirius e Regulus, sarei la ragazza più felice della terra.
Sono rimasta chiusa nella mia stanza per due settimane, senza poter parlare con nessuno. Il cibo mi appariva agli orari dei pasti sulla scrivania, ma era solo pane e acqua. Vogliono chiaramente farmi pagare il mio affronto.
Ma presto non sarà più così.
Ieri notte stavo andando a dormire quando mi è parso di sentire qualcuno chiamarmi per nome. Perplessa, ho aperto la finestra e mi sono affacciata dal balcone che dà sul giardino dietro casa mia.

“Chi c’è?” ho chiesto, sentendomi davvero stupida.

Non vedevo molto bene, perché era buio, ma un attimo dopo qualcuno è sbucato da dietro un cespuglio, spostandosi sotto la luce del lampione.
Credevo di avere un infarto. Ted si trovava nel giardino di casa Black, sotto la mia finestra…

“T-Ted?!”
“Meno male, sei tu…per un attimo ho temuto che fossi tua sorella. Pensa che scena…” ha detto lui, sottovoce, ridacchiando al solo pensiero.
“Che ci fai qua? Ted, se ti scoprono, ti uccidono! Non sto scherzando: Bellatrix dorme nella stanza accanto!” ho bisbigliato, in preda al panico, e non riuscivo a capire come potesse restare così calmo, quando stava rischiando la vita. E aveva pure voglia di scherzare.
“Non preoccuparti, sono stato silenziosissimo. Non sono inciampato nemmeno una volta. Strano, eh?”
“Come ti è venuto in mente, Ted?” ho chiesto, tremando per il terrore che fosse scoperto.
“Mi sono ispirato a Romeo e Giulietta. Tu non la conosci: è una tragedia babbana”.
“Ecco, appunto, ci manca solo una tragedia! Senti, cos’hai intenzione di fare? Non vorrai arrampicarti sul balcone?”
“Vuoi scherzare? Agile e scattante come sono, cadrei insieme a tutta la ringhiera…”

Se non fosse stata una situazione drammatica, sarei scoppiata a ridere.

“Tu sei matto…”
“Bè, anche tu sei stata matta a raccontare tutto di me” ha risposto Ted, sorridendo.
“Chi te l’ha detto?”
“Molly, ovviamente. Appena ha ricevuto la tua lettera, è venuta a casa mia per farmi una bella lavata di capo. Dovevi sentirla, quanto strillava. Si è messa a sbraitare che mi sono arreso senza combattere, che ti ho lasciata nei casini”.
“Mi ci sono messa io nei casini. Non c’era bisogno che venissi e rischiassi così tanto”.
“Sarei venuto lo stesso. Dovevo vederti. È tutta l’estate che ti penso, anche se non ho mai avuto il coraggio di passare all’azione”.
“Anch’io non ho fatto altro che pensare a te” ho risposto, desiderando scendere in giardino e poterlo anche solo sfiorare. Il suo sorriso si è trasformato in un’espressione ansiosa. Sembrava uno studente poco prima di un esame importantissimo. “Cos’è che vuoi dirmi?”
“Ora te lo dirò…ma non interrompermi, o rischierei di non trovarne più il coraggio”.
“Va bene…”
“Dunque” ha detto Ted, schiarendosi la voce, “da quando ci siamo salutati a King’s Cross, ho creduto di non essere abbastanza importante per te, visto che avevi scelto di accontentare la tua famiglia…”

Anche se avevo promesso di non interromperlo, non ho potuto farne a meno, ma avevo un groppo in gola e ho faticato per farmi uscire qualche parola.

“Ted, tu sei la persona più importante di tutta la mia vita,e mi dispiace se non te l’ho dimostrato abbastanza. Sono stata una vigliacca ad arrendermi così…”
“No che non lo sei! Quando Molly mi ha riferito che avevi avuto il coraggio di parlare di me ai tuoi, ho capito che mi sbagliavo. Andromeda, sei stata coraggiosa come ben poche persone avrebbero potuto. E allora ho deciso che non posso permetterti di andare via così. Fino a ieri mi sono sempre sforzato di essere generoso, di considerare la tua serenità prioritaria alla mia, e non ho mai cercato di allontanarti dalla tua famiglia. Ora però è diverso. Per una volta voglio essere egoista”.
“In che senso?” ho chiesto.

Lui si è fatto molto serio, come se non fosse sicuro di fare la cosa giusta.

“Andromeda, cosa mi risponderesti se ti chiedessi di fuggire e venire via con me?”

Alle sue parole, il mio cuore ha preso a battere all’impazzata, tanto che temevo di svegliare gli altri abitanti della casa.

“No, l’ho detto male…” ha aggiunto Ted, sempre più nervoso. “Intendevo un’altra cosa…”

Ha dovuto prendere un gran respiro prima di parlare di nuovo.

“Andromeda, vorresti sposarmi?”

Quasi non sono riuscita a trattenere le lacrime di gioia. Me lo stava chiedendo veramente? È una scena che mi sono immaginata mille volte, ma nessuna è stata degna di quella reale. Non riuscivo a crederci, e anche adesso non sono poi tanto sicura che sia accaduto veramente.

“Certo che sì!” ho risposto, ricordandomi a mala pena di parlare a bassa voce, e sporgendomi tanto da rischiare di perdere l’equilibrio. “Ti sposerei anche in questo istante!”

Ted ha sorriso, e posso giurare che i suoi occhi brillavano quanto i miei.

“Grazie!” ha detto, facendomi intuire che non ci avesse sperato molto. “Però adesso sarebbe troppo affrettato… Bisogna fare un piano che funzioni”.

Eravamo così entusiasti che abbiamo dovuto fare uno sforzo enorme per tornare a ragionare.
Alla fine abbiamo deciso che verrà a prendermi domani notte, e poi andremo a casa sua.
Non ci posso credere! Non sarò più una Black, ma in compenso mi chiamerò Andromeda Tonks. Suona molto meglio, non credi? Almeno, questa è la mia impressione.
Non mi sono mai sentita così felice in vita mia. Non credo che riuscirò a dormire, stanotte. Forse mi preparerò il baule con le cose da portare… Oddio, sto entrando nel panico!
Ci sentiremo domani, diario. E che il cielo me la mandi buona…
 

 

 

*Angolo autrice*
Ci siamo, manca veramente poco alla fuga da casa Black! Adoro Giulietta e Romeo, e in questa storia un bel paragone ci stava tutto! Passo senza ulteriori indugi ai ringraziamenti!
44 preferiti, grazie mille!!!
sissy88 (sirius in effetti le spara grosse, e rimane così fino all'età adulta...l'eterno bambino! è troppo simpatico! la storia finirà esattamente al capitolo 44, quindi ancora alcuni ne mancano! il penultimo capitolo sarà quello del matrimonio, l'epilogo invece ritornerà a Teddy, che ha avuto la pazienza di leggersi tutto il diario in una sola notte!)
Pan_Tere94 (grazie! sì, Bellatrix a questo punto è andata quasi del tutto, e certo, tutti quegli anni ad Azkaban non le gioveranno alla salute mentale!)
quigon89 (davvero il miglior capitolo? meno male, sapevo che ti sarebbe piaciuto, ti vedo molto combattivo ! XD)
CharmedAlis (tutte le volte che leggo una tua recensione mi sento soddisfattisima! i tuoi complimenti aumentano di parecchio la mia poca autostima, quindi devo farti un ringraziamento particolare! anche a me sirius fa morire dal ridere, avessi io un cugino come lui! per quanto riguarda narcissa e andromeda, ho intenzione di accennare alla fine alla loro riappacificazione, anche se ne parlerò più approfonditamente nel seguito. sono felice di non liberarmi di te perchè, come ti ho già detto, le tue recensioni sono sempre graditissime!)
MEISSA_S (anche per me andromeda è la più forte delle sorelle, ma so per esperienza che forti soprattutto si diventa, quindi prima bisogna soffrire un po'... visto che anche tu adori sirius, ci sarà un altro capitolo in cui parlerò di lui, anche se sarà la sua ultima apparizione in questa storia...pazienza! A proposito, ho cominciato a leggere la tua storia The Love is All There is e mi piace molto! Solo che devo trovare il tempo di mettermi seduta al computer per parecchio tempo e leggermela tutta...vacanze quando arrivate???)
alla prossima!

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Capitolo 40
*** Attesa ***


Attesa

2 settembre 1971

Caro diario,
sono le undici e mezza di sera, e Ted dovrebbe venire a prendermi tra mezz’ora…
Sono in preda ad un panico mai provato prima. Ho paura di non avere il coraggio, di essere scoperta, che possa succedergli qualcosa…
In questo preciso istante sto fissando l’orologio. I secondi durano davvero così tanto? Mi sembrano eterni. Provo a contarli nella mia testa…
Niente, quando sono arrivata a centosettanta secondi, l’orologio ne aveva segnati solo novanta…
È un’attesa snervante, non vedo l’ora che finisca.
Tanto per ingannare il tempo, ti racconterò cos’è successo oggi, l’ultima giornata trascorsa a casa Black.

Stamattina, Narcissa ha avuto il permesso di venire a trovarmi nella mia stanza. Era ancora sconvolta.
“Andromeda, come –come!- ti è venuto in mente di raccontare tutto?” è stata la prima cosa che ha detto.
“Dovevo dirlo” ho risposto. “Non ne potevo più di mentire”.
“Ma sei diventata matta? A cosa ti sarà servito tra qualche settimana, quando sarai una Lestrange?”

Per un istante ho avuto la tentazione di dirle che non sarei mai diventata una Lestrange, ma mi sono trattenuta. E di colpo mi sono resa conto che molto probabilmente quello sarebbe stato il nostro ultimo colloquio.
Mi sono trattenuta a stento dallo scoppiare a piangere. Dire addio ai miei genitori non sarà difficile, ma a Narcissa! So già che non riuscirà a perdonarmi. Vorrebbe che la avvertissi in tempo, ma non posso permettere che il piano vada in fumo. La conosco troppo bene: non sarebbe in grado di mantenere questo segreto.

“Dromeda, che ti prende?” mi ha chiesto, accortasi del mio stato d’animo.
“Niente…”
“Lo so che non vuoi sposarti, ma in fondo potrai essere molto più indipendente di quanto credi. Guarda Bellatrix, vede suo marito solo quando ci sono le riunioni tra i Mangiamorte, ormai…”
“Non mi parlare di quella gente, per favore!”
“Tra quella gente c’è pure Lucius, mia cara” ha detto Narcissa offesa.
“Fantastico, anche lui diventerà un criminale… E poi sarei io quella che fa le scelte sbagliate…”

Mi sono resa conto troppo tardi di aver esagerato.

“Credi che io ne sia entusiasta?” ha detto lei, furibonda. “Non piace neanche a me, se proprio te lo devo dire, ma Lucius ci crede, ed io voglio rispettare la sua scelta, va bene?”
“D’accordo, scusami, Cissy” ho detto, pensando che fosse inutile litigare poche ore prima della nostra separazione.

Nonostante sapessi che Narcissa non ha mai amato manifestare troppo il proprio affetto, l’ho abbracciata e tenuta stretta per parecchio tempo, cercando d’infonderle in quell’unico abbraccio tutto il bene che le voglio.

“Ma ti senti bene?” ha chiesto lei.
“Sì, sì, sto bene. Però ascoltami un attimo. Voglio che tu sappia che ti vorrò sempre bene, qualunque cosa accada”.

I suoi occhi azzurri hanno scrutato dentro i miei.

“Che significa?”
“Solo questo. Ma non dimenticarlo, Narcissa”.

Perplessa, lei ha annuito.
Per un attimo ho pensato di chiederle di mandarmi a chiamare Bellatrix, ma non l’ho fatto. Avrei voluto dire addio anche a lei, ma è meglio di no.
Prima di tutto, perché dubito che sia capace di perdonarmi.
Secondo, perché non è più la sorella di un tempo.
Terzo, è troppo furba, e capirebbe sicuramente che sto tramando qualcosa. Non sono mai riuscita a nasconderle niente. Infatti, era da qualche tempo che sospettava di me e Ted.
E ora sono di nuovo qui, seduta alla mia scrivania per l’ultima volta. Ho esaminato con cura ogni dettaglio della mia stanza, cercando d’imprimere nella memoria ogni piccolo particolare.
Ho controllato il baule dieci volte e ho memorizzato anche ogni singolo istante di questa giornata eterna, da quando mia madre si è messa a sbraitare in salotto alla notizia che Sirius è davvero stato smistato a Grifondoro, fino ad ora.
So che sentirò la mancanza della mia casa già da domani, ma so anche che con me ci sarà Ted in ogni caso. Una nuova fase della mia vita sta per cominciare, e anche se ho paura, non mi tirerò indietro, perché sono sicura al cento per cento della scelta che ho fatto.
Spero solo che gli altri non soffrano troppo, soprattutto Narcissa; ma non posso condannarmi all’infelicità per fare contenti loro. È tutta la vita che mi sono comportata in questo modo, e me ne sono pentita.

Caro diario, è mezzanotte, e Ted è arrivato. Il segnale è stato un fischio sommesso. Ora non devo farmi prendere dal panico. Andrà tutto bene. Ti metto nel baule e vado…

 

 

 

*Angolo autrice*
Non perdetevi il prossimo capitolo, perchè assisteterete alla tanto attesa fuga! E non crediate che filerà tutto liscio come l'olio! XD E ora spazio ai ringraziamenti.
Prima di tutto devo dire alle 45 persone che hanno aggiunto la storia ai preferiti che ne sono molto grata, non me lo sarei mai aspettata all'inizio della storia!
Pan_Tere94 (ma figurati, sono contenta di dare un po' più di spazio a questi due personaggi tanto snobbati, avrei tanto voluto che la Rowling li avesse fatti apparire un po' di più, ma in effetti non c'era abbastanza spazio!)
CharmedAlis (non lo so come faccio, direi che sogno davvero tanto a occhi aperti! Grazie per i continui complimenti, e per quanto riguarda le immagini, dimmi qual è il problema, lo so che è complicato all'inizio! Ah, poi, visto che adori Bellatrix, ti anticipo che nel prossimo capitolo comparirà come solo lei sa fare: un'apparizione breve ma intensa...e non aggiungo altro! XD )
sissy88 (eh già, magari succedesse a me di trovare l'eventuale amore della mia vita sotto la finestra! Dico eventuale perchè ancora non ha un volto! XD In effetti sì, Romeo e Giulietta non finisce bene, ma la storia di Ted e Andromeda sì...oddio, fino ad un certo punto: accidenti alla Rowling e alle sue stragi! Grrr!!!)
clod88 (grazie della recensione, non vedevo l'ora di leggere i vostri commenti sullo scorso capitolo! Poveretto veramente, Ted è un vero disastro, e sul più bello combinerà un altro dei suoi guai! Lo so, anche a me dispiace che la storia stia per finire, ma sarò felice di averti tra i miei lettori anche nella prossima!)
Pepesale (devo ammettere che quando ho aperto la pagina delle recensioni e ho visto la tua mi è preso un colpo, non perchè non mi andava di leggerla, ma perchè non me l'aspettavo proprio! Mi sa che hai battuto il record della recensione più lunga al mondo, e come tale merita una risposta adeguata! XD Allora, prima di tutto, visto che sei pignola, voglio dirti che ho appena scoperto di aver fatto un piccolo errorino con le età, perchè in realtà Lucius è di un anno più piccolo di Andromeda, spero che questo non ti deluda! Faccio mea culpa! Comunque sì, per il resto anche a me dà fastidio vedere Bellatrix e Sirius coetanei, ma quando mai!!! Secondo: anche per me Wilkes meritava di essere punito, e infatti tifavo spudoratamente per Bellatrix in quel capitolo! Terzo: sono contenta di essere andata così vicina al personaggio di Regulus, che da un po' di tempo ha iniziato ad affascinarmi in una maniera incredbile! Quarto: certo che ho letto tutta la tua recensione, e per ben tre volte, perchè mi ha fatto proprio piacere tutto quello che hai scritto! A presto)
LMP (grazie mille, come ho detto anche agli altri, avrei voluto che la Rowling si fosse dedicata di più ad Andromeda, ma in fondo se l'avesse fatto io non avrei iniziato a scrivere questa storia e non avrei ricevuto tutte queste fantasiche recensioni che mi soddisfano moltissimo!)
quigon89 (ma figurati, non sei affatto in ritardo! Sì, Ted è veramente diventato un eroe... Ma ci pensi? Andare dritto nella tana del lupo! Bravo Ted! XD)
Alla prossima, Julia

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Capitolo 41
*** Fuga ***


Fuga

3 settembre 1971

Caro diario,
spero che mi perdonerai se non ho scritto ieri notte, ma ero così stanca! In questo preciso istante mi trovo a casa Tonks, nella stanza riservata agli ospiti, e sto aspettando che si facciano almeno le sette del mattino per uscire.
Esatto, sono riuscita a scappare! Però devo raccontarti in dettaglio tutto quello che è successo, perché è stata una fuga da cardiopalma.

Dunque, appena ti ho lasciato ieri notte, mi sono affacciata al balcone e ho fatto cenno a Ted di mettersi davanti alla porta d’ingresso, poi sono scesa facendo il minimo rumore possibile, portandomi dietro il baule con l’Incantesimo di Levitazione.
La casa era immersa nel silenzio e i battiti martellanti del mio cuore facevano un baccano tremendo, o almeno la mia impressione è stata questa.
Ho aperto la porta a Ted e lui è entrato nell’ingresso.

“Sei pronta?” ha chiesto. “Prenditi un mantello perché fa freddo di fuori”.

Ovviamente il mio mantello stava ancora nell’armadio.

“Aspettami qui e non fare rumore. Torno su e lo prendo” ho detto.

Sono risalita fino in camera mia, con il cuore in gola ogni volta che sentivo qualcuno dei miei brontolare nel sonno, ho afferrato in fretta il mantello da viaggio, l’ho indossato e sono uscita di nuovo.
Ted non era più nell’ingresso.

“Ted, dove sei?” ho sussurrato, in preda al panico, e sono entrata nel salotto, trovandolo intento a guardarsi intorno.
“Scusa, stavo dando un’occhiata” ha risposto lui.

Un attimo dopo, siamo sprofondati nel terrore: Ted è passato accanto ad un tavolino, urtandolo. Il vaso che vi era sopra è caduto a terra, rompendosi in mille pezzi.
Il rumore dei cocci rotti nel silenzio della notte è sembrato un frastuono agghiacciante.

“Oh, no, scusami, Andromeda…!”

Alcune voci dal piano di sopra hanno parlato nello stesso istante:
“Che succede?!”
“Andiamo!” ho detto a Ted, spingendolo fuori dal salotto.

Rumori di passi sulle scale.
Non avevamo neanche fatto in tempo ad arrivare all’ingresso, che Narcissa ci aveva raggiunti, e il suo viso si è trasformato in una maschera di rabbia e delusione al tempo stesso.

“Andromeda, no!” ha urlato, scoppiando a piangere disperatamente. “Non andare via!”

Mentre Ted prendeva il baule e cercava di portarlo fuori dalla casa, Narcissa mi ha afferrata per un braccio, strillando.

“Cissy, lasciami andare, per favore!” l’ho implorata io, sentendo altre persone che uscivano dalle loro stanze.
“No! Perché vuoi farlo?!”
“Dromeda, corri!” ha gridato Ted, che era già sulla strada, e aspettava che lo raggiungessi.
“Bellatrix, fermala! Sta scappando!” ha urlato Narcissa, rivolgendosi alla figura che aveva appena sceso l’ultimo gradino.

In quel momento ho davvero sentito i brividi, ho avuto sul serio paura che qualcuno potesse rimetterci la vita. Seppur sconvolta dalle lacrime di Narcissa, l’ho scrollata con violenza, liberandomi dalla sua presa e facendola quasi cadere.

“Perdonatemi” ho detto, mentre anch’io scoppiavo a piangere.

Non sono riuscita ad aggiungere altro, e sono corsa fuori, raggiungendo Ted.
Non dimenticherò mai quel momento. Narcissa era distrutta e piangeva senza ritegno sulla spalla di sua –non più nostra- sorella, cercando di impedirle di prendere la mira con la bacchetta puntata contro Ted.
Non dimenticherò mai lo sguardo di Bellatrix. Un odio traboccante fuoriusciva dai suoi occhi spietati, quasi volesse ucciderci con il solo sguardo.
Non ha detto niente per la prima volta in vita sua, e non credo che le parole sarebbero servite: dalla sua espressione si leggeva chiaramente una minaccia di morte.
Ma in quel momento ci stavamo già Smaterializzando, lasciandoci alle spalle quella che ormai non è più la mia famiglia.
Siamo riapparsi in questo villaggio vicino Nottingham, davanti casa di Ted.

“Mi dispiace, stavamo per essere presi. È stata colpa mia” ha detto lui, sconvolto.

Io volevo parlare, ma non avevo la forza di farlo. Volevo solo piangere. Ted mi ha abbracciata, nel vano tentativo di consolarmi.

“Forse ho sbagliato a farti scappare…”
“No” ho risposto con decisione. “Voglio sposarti, Ted. È solo che non ero preparata a guardare in faccia le mie sorelle durante la fuga…”
“Prima o poi capiranno…”
“No. Anzi, dovremo stare attenti. Se solo incontrassimo Bellatrix una seconda volta…”
“Senti, calmati, ora. Non c’è niente di cui aver paura. Asciugati le lacrime. Ti devo presentare ai miei genitori. Loro sanno già tutto”.

E siamo entrati in casa.
I genitori di Ted sono stati gentilissimi con me. Mi hanno accolta a braccia aperte, anche se erano un po’ intimoriti e avevano preparato una cena fin troppo elegante, dato che era l’una di notte, e avrei al massimo fatto colazione, tanto che ho chiesto a Ted:
“Esattamente, cosa gli hai raccontato di me?”
“Bè, che nella comunità magica i Black sono una specie di famiglia nobile…ma forse mi hanno preso troppo alla lettera…” ha risposto lui.

Ci mancava solo che pensassero che sia una specie di contessa o che so io. Comunque, dicevo che i signori Tonks sono stati molto discreti, e hanno cercato di non farmi tornare in mente la fuga che avevo appena compiuto. La madre di Ted mi ha portata in questa stanza, dicendo che potrò restare qui fino al giorno del matrimonio.
Non vedo l’ora. Ora però sono sfinita, caro diario, quindi tornerò domani a scrivere. Vado finalmente a dormire, non ci vedo più dalla stanchezza.

 

 

*Angolo autrice*
Che ritardo imperdonabile! Mi scuso profondamente per avervi lasciati sulle spine per tutti questi giorni, ma il dovere mi chiamava...questa settimana non ho avuto un attimo di pace!! Ora però sarete premiati! XD
Pan_Tere94 (immagino che Narcissa in questo capitolo faccia molta pena...mi piangeva il cuore lasciarla in quello stato! Bellatrix direi che l'ha presa piuttosto bene, no?............... XD Stava semplicemente cercando di ammazzare Ted e dentro di sè ha giurato vendetta anche sui futuri Tonks...vedi Dora... Ma per il resto direi che l'ha presa benissimo! XD)
Pepesale (povero fratellino, anche io a volte spavento mia sorella quando caccio i miei urli! Per esempio mentre leggevo i Doni della Morte me ne sono usciti più di tre, soprattutto quando ho letto la verità su Regulus...oddio, mi vengono le lacrime agli occhi solo a pensarci...basta! Sono stata felice di recensire la tua Crestfallen, è davvero bella!)
ShArY90 (ciao! Spero che ti piaccia anche questo capitolo!)
BexVampire (a chi lo dici, quando uno è impegnato non ce la fa proprio ad aggiornare, e anche io sono rimasta un po' indietro con le recensioni delle mie fic preferite! La storia finirà con il matrimonio, e l'ultimo capitolo sarà il 44...e non sai quanto mi dispiace! ç_ç Questa è stata la mia prima long fiction e le rimarrò sempre affezionata!)
LMP (forse vi ho tenuti anche troppo sulla corda, dato che di solito aggiorno presto, ma questa settimana non mi sono fermata un minuto, accidenti allo studio! Spero che il cap ti sia piaciuto! Gli imprevisti non possono mai mancare! XD)
CharmedAlis (scusa se ti ho tenuta sulle spine! Chiedo umilmente perdono, forse nel corso della mia vita ho visto troppi telefilm che finiscono sempre sul più bello! XD Come vedi Bellatrix è comparsa senza dire una parola. Volevo sottolineare il fatto che lei non perde tempo a gridare: è un tipo che agisce... E infatti lo abbiamo visto tutti come si è vendicata della sua povera sorella a distanza di tanti anni... Il suo desiderio di vendetta è a dir poco inquietante! Penso che Bellatrix passi tutte le sue giornate a svolgere missioni per conto di Voldemort, mentre suo marito avrà pure un lavoro da mantenere come copertura! Tranquilla, la continuazione ci sarà! Rispondo alla tua domanda: secondo me Bellatrix non ha avuto figli prima di tutto perchè, stando sempre in missione per Voldemort, non avrebbe voluto -come si suol dire- dei mocciosi che le si accollassero... Poi è stata anche tredici anni ad Azkaban dove non avrebbe potuto farli...e dove infine è impazzita ancora di più del solito, quindi i figli erano l'ultimo dei suoi pensieri! Comunque meglio così, pensa quei poveracci che avrebbero avuto la sfortuna di averla per madre! Che bello, una storia su Bellatrix è quello che mi ci voleva! é un po' che ne vorrei leggere una, anche se non la scrivo perchè non so se ne sarei del tutto capace...tendo sempre ad essere troppo buona con i miei personaggi! Quindi buon lavoro, e spero che le mie opinioni ti siano servite!XD)
Alla prossima!

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Capitolo 42
*** Corrispondenza ***


Corrispondenza

5 settembre 1971

Caro diario,
mi trovo veramente bene in questa casa. Te l’ho già detto, lo so, ma non credevo che mi sarei ambientata così presto. E inoltre non puoi capire quanto sia bello poter stare con Ted alla luce del sole! È una cosa che non avevo mai avuto la possibilità di sperimentare, e non mi pare vero che sarà così per sempre!

Purtroppo ancora non me la sento di dimenticare la famiglia in cui sono nata e cresciuta e che ho appena abbandonato. Proprio stamattina mi hanno spedito una lettera. Quando, dopo colazione, la madre di Ted mi ha detto che erano arrivati un gufo e un pacco per me, il mio cuore ha saltato un battito. Ho preso la busta e il pacco incartato e mi sono rifugiata qui, perché già sapevo che cosa avrei letto, e non volevo che mi vedessero piangere, soprattutto Ted, dopo tutto quello che ha rischiato per me.
Ecco cosa mi hanno scritto:


Andromeda,
non abbiamo parole per commentare l’offesa che hai fatto a tutti noi. Con la tua condotta sconsiderata hai infangato il buon nome dei Black, ci hai ricoperti tutti di vergogna e per di più hai umiliato Rabastan, offendendo insieme a lui tutti i Lestrange, che sono una delle famiglie Purosangue più in vista della comunità magica.
Il tuo comportamento non merita alcun perdono. Hai abbandonato tutti noi per scappare con la quintessenza della feccia, ed è una cosa che ci disgusta. Se hai intenzione di diventare una traditrice del tuo sangue, fai pure, non saremo certo noi a impedirtelo. Assumiti le tue responsabilità e dimentica di averci mai conosciuti.
Poiché hai deliberatamente rinnegato la tua famiglia, da questo momento in poi sarai accontentata. Abbiamo cancellato il tuo nome dall’albero genealogico dei Black, quindi non considerarti più nostra parente. D’ora in avanti per noi non sarai mai esistita. Ti abbiamo mandato le cose che ti appartenevano e che hai lasciato a casa nostra.
Dovresti vergognarti per averci addolorati in questo modo: Narcissa non fa altro che piangere, io e tua madre siamo distrutti, e Bellatrix non vuole neanche sentir parlare di te. Anche i tuoi ex zii sono orripilanti dalla notizia, e Regulus ha preferito non commentare e chiudersi in se stesso. Complimenti per averci delusi tutti quanti.
Non ti scomodare a rispondere a questa lettera, perché non la degneremmo neanche di uno sguardo. Addio,

Cygnus Black

 

Non ho mai letto una lettera così fredda in vita mia. Mi è sembrato che il gelo proveniente da quel foglio di pergamena entrasse dentro di me, facendomi rabbrividire.
Mi sento in colpa, per Narcissa e Regulus. Io e lei ci siamo sempre adorate, ma adesso non sarà più così. E il mio cugino più piccolo, che di solito non esprime mai quello che prova… ho ferito anche lui. Mi ricordo di quando mi aveva detto che fossi una delle sue cugine preferite, e non posso pensare che sia lui sia Narcissa possano odiarmi. Magari non li vedrò più in vita mia.

Così ho spedito due lettere, a mia sorella e a mio cugino, nella speranza che vogliano aprirle. Non ho scritto molto, perché c’era ben poco da dire. Mi sono limitata a chiedere scusa e, anche se non mi risponderanno mai, dentro di me so che in questo momento entrambi le stanno leggendo.
Ted mi è stato vicino, ed è grazie a lui che sono riuscita a risollevarmi il morale, che fino a poco fa era a pezzi. Inoltre stamattina mi ha scritto Sirius. Meno male che c’è lui! È l’unico della mia ex famiglia con cui rimarrò in contatto. La sua lettera mi ha commossa (e spero che sia l’ultima volta perché non ne posso veramente più di piangere in continuazione).

 

Cara Andromeda,

mi inchino ai tuoi piedi e ti chiedo umilmente perdono per non essermi fatto vivo prima, ma Narcissa si è degnata di dirmi che eri scappata solo pochi minuti fa. Sei scappata di casa! Sul momento non ci volevo credere ma poi mi sono detto che era possibilissimo! Sei stata un mito, mi sono spiegato? So già che ti senti in colpa (tu ti senti sempre in colpa) ma non devi, perché hai tutta la mia ammirazione! Credo proprio che un giorno seguirò il tuo esempio!

A differenza di tutti gli altri Black, sarò felice di mantenere i contatti con te, perché sono a Hogwarts e nessuno può impedirmi di spedire lettere a chi mi pare e piace. Mi dispiace solo che non potremo vederci tanto presto, e anche di non poter assistere al tuo matrimonio… Pazienza! Sta’ sicura che un giorno verrò a trovarti, fosse anche tra sette anni! Tanto quando sarò maggiorenne, nessuno potrà impedirmi di fare ciò che voglio!

Volevo dirti come vanno le cose qui a scuola. Come ben sai, sono stato Smistato a Grifondoro. È stato fantastico! I miei compagni di dormitorio sono tutti molto simpatici, soprattutto uno che è diventato già un mio grande amico. Si chiama James Potter, è Purosangue anche lui, ma la pensa esattamente come me e te: non vedo l’ora di fartelo conoscere! Abbiamo combinato un bel casino ieri pomeriggio, tanto che tra poco ci tocca una punizione. In poche parole, volevamo fare uno scherzo a un Serpeverde che ci sta davvero antipatico, solo che qualcosa è andato storto (non siamo ancora molto bravi con gli incantesimi!) e invece di lui, abbiamo colpito la professoressa McGranitt, facendole crescere un’enorme zucca sulla testa! Dovevi vedere che faccia che aveva!

Scusa se non t’intrattengo ancora con il racconto delle mie gesta, ma la punizione mi aspetta. Avvertimi quando ti sposerai, voglio almeno mandarti una cartolina di auguri. Sei contenta di restare in contatto con me? Penso proprio di sì. Come potresti vivere senza un cugino simpatico come me!

A presto,

Sirius

Quel ragazzino è una vera peste. Spero proprio che non si faccia espellere. Vado a rispondere alla sua lettera, diario. Ci sentiremo presto, non temere.

 

 

*Angolo autrice*
Stavolta ce l'ho fatta ad aggiornare abbastanza in tempo! Nel prossimo capitolo ci sarà il tanto sospirato matrimonio! E ora passo subito ai ringraziamemti!

Pacci (anche a me dispiace parecchio per come Andromeda e Narcissa si sono lasciate, ma in qualche modo bisogna giustificare il fatto che per anni non si parleranno più... grazie dei complimenti!)
Hermione Jean Granger (prima di tutto grazie per le recensioni all'altra mia fic! Visto che adori Sirius, spero che la sua lettera ti sia piaciuta! Quel ragazzino è tremendo! Grazie per aver detto che riesco a esprimere bene le sensazioni di Andromeda, ne sono felice!)
Pepesale (grazie per le tue recensioni, che ogni volta mi fanno sentire soddisfatta di questa fan fiction! Mi dispiace pensare che mancano solo due capitoli, ma tranquilli, non vi libererete facilmente di me! XD)
Pan_Tere (sì, Ted è sempre il solito! XD Per fortuna Narcissa ha impedito che Bellatrix facesse pazzie...aiuto!

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Capitolo 43
*** Il matrimonio ***


Il matrimonio

10 settembre 1971

Caro diario,
da oggi non mi chiamo più Andromeda Black, e sono ufficialmente e a tutti gli effetti Andromeda Tonks! È stato il giorno più bello della mia vita. Sembra banale raccontarti per filo e per segno com’è andata: tutti sanno come si svolgono i matrimoni, in fondo sono sempre uguali, ma non per me.
Si tratta del mio matrimonio, e soprattutto ho scelto io chi sposare, e non la mia famiglia.
Il vestito che ho indossato mi è stato dato in prestito da una cugina di Ted, Emily, che si è sposata un anno fa. Non avendo più uno zellino, non potevo certo comprarne uno nuovo, ma non m’importava. Sarei potuta andare a sposarmi anche coperta di stracci, per quant’ero entusiasta.

Appena svegliata, ho trovato sul comodino la lettera di auguri da parte di Sirius, come aveva promesso. È stato come averlo accanto a me: almeno lui non mi abbandonerà mai.
In casa è rimasta solo la madre di Ted che, come ho già detto, è una persona adorabile, completamente diversa dall’idea di suocera che mi sono fatta in tutti questi anni.

“Cara, mi dispiace tanto, avrei voluto far venire una parrucchiera per l’acconciatura ma erano tutte occupate” mi ha detto.

A quanto ho capito, le parrucchiere sono delle persone che pettinano i Babbani; noi maghi non ne abbiamo bisogno.

“Non si preoccupi, so fare da sola” ho risposto io.
“Davvero? Posso vedere?” ha chiesto lei, curiosissima.
“Ma certo”.

Con un colpo di bacchetta, ho raccolto i capelli in una treccia elegante dietro la testa. Lei ne è rimasta assolutamente entusiasta. A volte mi chiedo come i Babbani possano vivere senza magia. Non deve essere molto facile.
Comunque, come ti ho già detto, la cugina di Ted mi ha portato il vestito mezz’ora dopo. Devo dire che non mi aspettavo che mi stesse così bene. Invece mi sono dovuta ricredere. Via via che la mattinata trascorreva, ero convinta sempre di più che il mio sarebbe stato il matrimonio da favola che ho sempre sognato.
Durante la mattinata è stato un via vai di parenti dei Tonks e di maghi venuti ad allestire il padiglione nel giardino, dove si sarebbe celebrato il matrimonio. E infine, verso le undici, sono arrivati Molly e Arthur.
È stato bellissimo rivedere delle facce note in mezzo a tutta quella gente sconosciuta.

“Non posso credere che tu e Ted ci abbiate battuto nel tempo. Credevamo che saremmo stati noi i primi a sposarci!” mi ha detto Molly eccitata. Poi però si è fatta più seria. “Ti senti bene, vero?”
“Certo. Perché, non dovrei?”
“Sai com’è, dopo essere scappata di casa…”
“Non preoccuparti per questo. Prima o poi sarebbe successo… A proposito” ho aggiunto, prendendole le mani, “se non fosse stato per te, non mi sarei mai sposata con Ted. Devo ringraziarti per tutto quello che hai fatto”.

Molly ha sventolato la mano come per scacciare un moscerino.

“Ma figurati, non potevo sopportare che foste infelici per tutta la vita. Adesso andrà tutto bene. Arthur ed io ci sposiamo tra sei mesi, a proposito. I miei dicono che è troppo presto, ma io non la penso così”.
“Come mai?” ho chiesto.
“Di questi tempi, con questa maledetta guerra che è cominciata, non puoi sapere se l’indomani sarai ancora vivo. Siamo fatti l’uno per l’altra, è inutile aspettare”.
“Hai ragione, ma stai tranquilla, andrà tutto bene anche a voi”.

Nel frattempo, Arthur era immerso in una vivace conversazione con mio suocero sul funzionamento di alcuni oggetti detti elettrodomestici, ma sembrava capirne quanto me. Solo che io non sono molto interessata all’argomento. Lui invece va matto per queste cose. Ma sto divagando…
Le nozze sarebbero cominciate all’ora di pranzo. Credimi, diario, ero nel panico più totale. Per fortuna a colazione mi ero categoricamente rifiutata di mangiare, altrimenti avrei dato di stomaco per l’agitazione. Mi sembrava troppo bello per durare. Temevo che sarebbe successo qualcosa: è già accaduto che i Mangiamorte siano entrati in case babbane e abbiano ucciso tutti, e qualcuno avrebbe avuto parecchi motivi per fare lo stesso anche qui… Invece non è successo niente di tutto ciò. In fondo Ted ha installato incantesimi protettivi tutt’intorno.

“Ora vado” mi ha detto Molly, “ ma stai tranquilla, eh?”. Mi ha dato una pacca sulla spalla ed è uscita in giardino.

Avevo la tremarella, e mi sono dovuta sedere, almeno fino a che non si è presentato il padre di Ted. Sarebbe stato lui ad accompagnarmi all’altare.

“È ora” si è limitato a dirmi. Oddio.

Cercando di mantenermi in equilibrio, mi sono alzata. Sarebbe stato buffo inaugurare la mia entrata nella famiglia Tonks con una caduta spettacolare, ma per fortuna è andato tutto liscio.

“Cerca di respirare, altrimenti dovremo portarti all’ospedale” mi ha suggerito il mio accompagnatore.

Ho annuito e ho tirato un gran respiro. Dopo di che siamo usciti dalla porta di casa.
Il padiglione era molto semplice: un gazebo dorato copriva le file di sedie e il corridoio in mezzo ad esse, che dava l’impressione di non finire mai. Ma io non vedevo né le decorazioni floreali né le (poche) persone presenti. Guardavo solo davanti a me, verso quel ragazzo che mi fissava come se avesse avuto una visione celestiale.
Ted sembrava un’altra persona. Quando l’ho raggiunto e mi ha preso per mano mi è parso l’icona della felicità più assoluta. Ero commossa e ho dovuto fare uno sforzo enorme per mantenere lo sguardo nitido.
Il resto è volato come un soffio di vento. Anche adesso, ripensandoci, mi sembra che siano passati pochi secondi da quando il mago ha iniziato a parlare a quando ci ha dichiarati marito e moglie.
Il fatidico momento del “sì” ha sorpreso tutti, in particolare me stessa. La mia voce non si è incrinata come temevo, e non ho neanche parlato sottovoce.

“Sì” ho risposto, e avevo un tono forte, deciso e autoritario, proprio come avrei tanto voluto parlare anni fa, quando ero ancora insicura e timorosa. In quel momento ho capito di aver fatto veramente la scelta giusta. È stato il mio cuore a parlare.

Ted se ne deve essere reso conto, perché anche lui è parso molto più deciso e sicuro di quanto non sia mai stato.
Dopo di che è stato tutto un ricevere congratulazioni, baci, abbracci e festeggiamenti. Ma ancora non riuscivo a distinguere le persone che si complimentavano. Il mio sguardo era puntato solo su Ted, e viceversa.
A dire la verità, non vedevo l’ora che la giornata finisse per poter rimanere sola con mio marito… suona così strano, vero?
È stato un lungo pomeriggio, ma alla fine è arrivata la tanto agognata sera. Gli invitati sono andati via, e abbiamo salutato i miei suoceri, dopo di che ci siamo Materializzati nella nostra nuova casa, dove mi trovo adesso.
Non è grande come la dimora della mia infanzia, ma a me sembra una reggia, con quel giardino curato e un piccolo stagno.

“Apparteneva a mia nonna” mi ha spiegato Ted mentre apriva la porta e mi faceva entrare. “Quando è morta, me l’ha lasciata in eredità”.
“È bellissima” ho detto, senza aggiungere altro. Ero troppo agitata per fare un discorso lungo e sensato. Era la nostra notte di nozze ed ero in preda agli spasmi per l’ansia.

La nostra camera si trova al secondo piano e la finestra dà sulle aiuole del giardino, ma sul momento non ci ho fatto molto caso, sia perché era ormai buio, sia perché avevo ben altro cui pensare.

Cercando di mantenere la lucidità, mi sono andata a sedere sul bordo del letto. Lui mi ha fatto altrettanto, mi ha abbracciata e ha detto:
“Andromeda, oggi sei riuscita a rendermi la persona più felice del pianeta. Non sai quante volte ho pensato di non essere degno di te”.
“Non lo devi pensare mai più” l’ho ammonito io. “Magari quella indegna ero io: stavo per perderti per sempre”.
“Ora non sarà più così. Non ci lasceremo mai più, l’avevamo promesso due anni fa, ti ricordi?”

La mia memoria è volata a quella notte in riva al lago, e ho annuito.
Quando ci siamo baciati, mi sono resa conto di non avere più nessuna paura. Non ero agitata perché con lui mi sento al sicuro, come a casa mia.

***

Adesso sono le cinque del mattino e Ted dorme ancora profondamente. Io invece mi sono svegliata poco fa e non riesco più a prendere sonno, così ho deciso di approfittarne per scrivere sul mio fedele diario.
Però non credo che scriverò ancora. Questo è stato il diario della mia infanzia e adolescenza, il diario di Andromeda Black, non di Andromeda Tonks. La perdita del mio antico cognome costituisce lo spartiacque tra due fasi della mia vita, e la prima si è appena conclusa.
Quindi spero che non ti dispiacerà, caro diario. Mi hai seguita per più di sette anni, mi hai vista crescere e cambiare, trasformarmi da bambina a donna, e credo che sia meglio finire qua.
Chissà forse un giorno, quando sarà più grande, i miei figli vorranno leggere le tue pagine e conosceranno un lato di me che non avranno mai visto, che ho dovuto chiudere in un cassetto ma che non dimenticherò mai.
Con questo è tutto. Spero tanto che d’ora in poi le cose andranno meglio per me. Sei stato spettatore silenzioso di tutte le mie paure e gioie, ed è proprio questo che mi serviva quando ero una ragazzina. Adesso però posso continuare per la mia strada.

Andromeda (Black) Tonks

 

 

 

*Angolo autrice*
Manca ancora il capitolo dell'epilogo, anche se è l'ultimo! Mi sento tristissima se penso che questa mia prima long fiction è finita, ma in questo periodo la mia mente è letteralmente assalita da altre idee, e già ho scritto alcuni capitoli della successiva, quindi posso ritenermi soddisfatta!

MEISSA_S (ciao, in questo periodo sto ricominciando a leggere la tua That love..., e sono arrivata al capitolo 8, quindi mi ci vorrà ancora un bel po' prima di mettermi in pari, anche perchè non ho mai molto tempo, e quando c'è, non riesco a concentrarmi perchè la mia casa è invasa dagli schiamazzi della mia famiglia, perciò penso che inizierò a usare i tappi per le orecchie! XD Comunque, volevo dirti che è veramente bella, in particolare l'atmosfera antica e "nobiliare" mi affascina tantissimo! Per quanto riguarda i personaggi, invece, che dire, Meissa mi sta simpatica e anche tutta la sua famiglia, sei stata davvero brava a crearla! Sirius è perfetto, ma il mio cuore appartiene a Regulus, mi sento di adorarlo ogni minuto di più!)
Pepesale (hai proprio ragione, i genitori di Dromeda sono stati davvero crudeli, e in questo momento mi sento di detestarli particolarmente! Ti ringrazio per avermi avvertita degli errori, ho provveduto subito a modificarli, anche se mi sa che per un momento l'html si è impazzito, perchè io vedevo solo una virgola, mentre tu ne vedevi due, quindi non so se ora è tutto a posto, ma spero tanto di sì! Non ti preoccupare, non sei tu che rompi, sono io che mi sono scordata di rileggere il tutto...la solita pigrona! XD)
Pan_Tere94 (eccoti accontentata, finalmente questo benedetto matrimonio! Lo so, dispiace anche a me che ormai la storia volga al termine, ma sono contenta di sapere che leggerai anche il seguito!)
Hermione Jean Granger (sì, mi sono molto divertita soprattutto a immaginare la faccia della McGranitt vedendosi spuntare una zucca sulla testa! Non so se l'avevi capito, ma il malcapitato destinatario dello scherzo era proprio il nostro povero Severus! Poveretto, già i primi giorni di scuola per lui era finita la pace! XD Non ho fatto scappare Sirius per andare alle nozze perchè sarebbe stato un po' troppo per un ragazzino di 11 anni! E poi non avrebbe trovatao la casa, visto che c'erano incantesimi difensivi, nell'eventualità di un attacco da parte dei Mangiamorte)
LMP (visto, le nozze sono arrivate subito! Spero che ti sia piaciuto il capitolo!)
BexVampire (mi dispiace, ma non incontrerai Sirius dopo lo scorso capitolo, che avevo dedicato a lui proprio perchè so che molte delle lettrici di questa storia sono sue fan! Ma tranquilla, nelle prossime storie lui ci sarà sempre, più o meno!)
lyrapotter (wow, grazie della recensione! Non sapevo che adorassi la coppia Ted/Andromeda, credevo di essere l'unica al mondo che la degnasse di attenzione! Grazie prima di tutto per i complimenti, sono veramente contenta che la storia non ti sia sembrata troppo veloce, la mia paura era proprio quella! E grazie anche per avermi dato il tuo parere sulle tre sorelle: in effetti ero un po' indecisa sul rapporto di Bellatrix con le altre due, perchè avrei voluto renderle abbastanza unite, come dici tu, ma al tempo stesso non ero tanto sicura di come sarebbe uscito fuori il carattere di Bellatrix. Temevo di farla troppo ooc se le avessi attribuito degli atteggiamenti troppo gentili, quindi mi sono trattenuta un po'. Ovviamente abbiamo menti diverse e le cose ce le immaginiamo un po' diversamente, ma ho cercato di far capire che, almeno all'inizio, Bellatrix tenesse molto alle altre due, anche se non era tipo da esternare i propri sentimenti! Comunque, hai ragione, ce ne vuole per renderla simpatica, io stessa ho uno strano "rapporto" di amore-odio con lei!)

Accidenti, oggi ho proprio scritto un poema con queste risposte alle recensioni! Vi aspetto per l'epilogo!

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Capitolo 44
*** Epilogo ***


Epilogo

Quando la mattina dopo Andromeda entrò nella stanza di suo nipote, trovò Teddy profondamente addormentato sul tappeto.

“Teddy, cosa stai combinando?” esclamò. Quel ragazzino era sempre stato molto strano, ma a volte superava ogni limite.

Lui bofonchiò qualche parola sconnessa e aprì gli occhi. Sbatté le palpebre e sbadigliò a lungo, dopo di che si mise a sedere, gemendo.

“Ahi, mi fa male la schiena! E ho il torcicollo!”“
Ti credo, hai dormito tutta la notte per terra” commentò sua nonna, scuotendo la testa. Puntò lo sguardo sulla cosa che aveva fatto da cuscino al nipote e lo raccolse.“E questo?” disse, indicando il diario ammuffito.
“Ehm…” esordì Teddy, “è quello che ho trovato ieri. Ho cominciato a leggerlo ieri sera e non sono riuscito a smettere. La tua vita è davvero emozionante. Perché non mi hai mai raccontato niente di cosa ti succedeva da piccola?”

Andromeda lo aiutò ad alzarsi, poi rispose:

“Credevo ti interessasse di più sapere cosa succedesse a tua madre e tuo padre”.
“Sì, anche, però è stato bello leggere le tue memorie. Ho scoperto che somiglio moltissimo al nonno. Il fatto che inciampo sempre l’ho preso da lui. Non me lo avevi mai detto”.

Andromeda guardò fuori dalla finestra, cercando di mantenere il controllo. Da quando Ted era stato ucciso, una parte del suo cuore era morta insieme a lui. Si erano promessi di rimanere insieme per sempre, ma il destino aveva voluto diversamente. Per lui aveva dato via tutto quello che possedeva, Ted era il suo mondo, e gli era stato portato via senza un motivo valido.
Tuttavia non l’aveva mai considerato perso per sempre. Certe volte, quando si sentiva disperatamente sola, era convinta di sentire la sua presenza accanto a sé. Sentiva la sua voce in ogni soffia del vento, il suo viso sorridente formato dalle nuvole nel cielo, ma soprattutto ogni volta che guardava suo nipote. Teddy gli ricordava le due persone più importanti della sua vita: suo marito e sua figlia Dora.

“Nonna?” fece Teddy, richiamandola alla realtà.
“Scusa, stavi dicendo?”
“Non è giusto che tu sia rimasta così sola” disse lui, incupito. “Eri così contenta di esserti sposata. E tutto per quella stupida guerra”.

Andromeda si chinò su Teddy e gli posò le mani sulle spalle.

“Ma io non sono sola. Ho te. Sei la mia unica ragione di vita”.

I capelli del ragazzino si fecero rossi e lui l’abbracciò. Poi disse:
“Nonna, perché non fai leggere questo diario alla prozia Narcissa? Scommetto che gli piacerà”.
“Meglio di no…”
“Perché? Adesso avete fatto pace, no? Vi parlate di nuovo. Secondo me dovresti”.

Andromeda sorrise.

“E va bene, forse lo farò. Ora però datti una mossa. Hai la minima idea di che giorno è oggi?”

Teddy saltò su come una molla, elettrizzato.

“Oh, cavolo, me l’ero dimenticato!”

Solo lui poteva essere tanto distratto da scordarsi del suo primo giorno a Hogwarts. Schizzò via come un razzo, inciampando dopo due passi, ma la nonna lo afferrò in tempo.

“Calmo, la fretta non porta da nessuna parte” lo ammonì.

Lui sorrise.
Mentre il ragazzino si andava a vestire, Andromeda gli fece il baule alla velocità della luce, sistemandogli vestiario, biancheria, libri e tutto il resto in un ordine impeccabile.

“Nonna, in che Casa credi che finirò? Mio papà era Grifondoro, vero? Però io mi sento più Tassorosso come la mamma” disse Teddy, spuntando fuori dal bagno, vestito di tutto punto.
“Devi essere tu a decidere. Scegli la Casa che ti sembra più adatta a te”.
“Allora mi sa tanto che andrò a Tassorosso! Ma Harry quando arriva?”

In quel preciso istante, suonò il campanello.

“Harry!” esclamò Teddy, felicissimo.

Andromeda andò ad aprire la porta. Harry Potter, il padrino di Teddy, entrò in casa sorridendo, e guardando il suo figlioccio attraverso i soliti occhiali tondi.

“Allora, sei pronto per andare?” chiese, facendogli il solletico.
“Sì! Non vedo l’ora!” esclamò Teddy.

Harry si rivolse ad Andromeda.

“Andiamo?”
“Un minuto e arrivo” fece lei.

Entrò in camera sua e prese il diario che aveva appoggiato alcuni minuti prima sulla scrivania. Osservò la copertina scorticata e scolorita dal tempo, poi lo sfogliò lentamente. Ogni pagina su cui faceva cadere lo sguardo le provocava un’ondata di nostalgia di quei tempi molto più difficili di quelli attuali, ma in cui era stata più spensierata.

Quante persone non c’erano più… Ted, la persona per cui aveva rinunciato alla sua famiglia. Sirius, il cugino che le era sempre stato accanto. Regulus, considerato un criminale da tutti, e che solo sedici anni dopo la sua morte era stato riconosciuto un eroe… Esitò mentre pensava anche a Bellatrix. Non avrebbe mai creduto che sarebbe arrivata al punto di uccidere Dora. Era stata sua sorella un tempo, ma non era rimasto che il ricordo sbiadito della ragazza che Andromeda ricordava, prima che si facesse sopprimere dalle sue stesse idee, prima che Voldemort la portasse via su una strada senza ritorno.
Della sua vecchia famiglia le era rimasta solo Narcissa. Si erano ignorate per anni, covando un rancore ingiustificato, ma la fine della guerra le aveva fatte riavvicinare. Andromeda sapeva che da quel momento nessuna ridicola questione di sangue le avrebbe separate come la prima volta…

“Nonna, andiamo, forza!”

La voce di Teddy le giunse dall’ingresso, impaziente.

“Arrivo” disse lei.

Aprì il cassetto della scrivania e vi mise dentro il diario. Poi richiuse il cassettino e uscì dalla stanza, raggiungendo Teddy e Harry, con i quali s’incamminò verso la stazione.
Aveva temuto quel momento da mesi: con Teddy a Hogwarts sarebbe rimasta sola in quella casa.
Non sarò sola pensò, mentre si voltava a guardare indietro.

Il sole aveva illuminato la finestra del salotto e Andromeda ebbe la netta sensazione di scorgere alcuni visi che la fissavano sorridenti. Fu un lampo, poco meno di un istante, ma l’immagine le rimase impressa nella mente: c’erano un uomo biondo dagli occhi azzurri, un altro con il volto solcato da cicatrici e una donna dai capelli rosa cicca.

Un battito di palpebre, e la visione sparì com’era venuta, lasciandole un lieve sorriso sulle labbra

.

The end


*Angolo autrice*
Quando ho iniziato questa fan fiction non sapevo se, come e quando l'avrei finita, e invece adesso mi sembra che il tempo sia volato! Soprattutto poi pensavo: "Capirai, una fiction su Andromeda, che in sette libri ha solo 2, e ripeto 2, battute, non se la leggerà mai nessuno!" Per fortuna non è andata così, ma questo è solo grazie a voi che avete continuato a leggerla, a recensire o meno! Mi dispiace tanto che questo epilogo non sia proprio quello che si può definire a lieto fine ma ho cercato di rimediare alle da me tanto criticate stragi della Rowling!
E ora passiamo ai ringraziamenti!

Pepesale (ti dirò, mi stavo innervosendo anche io, e sono contenta di non essere stata l'unica, altrimenti mi sarei cominciata a preoccupare! Il seguito arriverà, non temere...)
Pervinca Potter 97 (complimenti per aver letto la mia fic tutta d'un fiato, sono davvero commossa!)
Pacci (spero che l'epilogo ti sia piaciuto, anche se è un po' malinconico... ç_ç)
LMP (grazie mille per i complimenti, mi hanno fatto mooolto piacere! XD)
quigon89 (hai proprio ragione, anche Ted è cresciuto un sacco da quel memorabile giorno in cui ha incontrato Dromeda a Diagon Alley! XD Spero che l'epilogo sia di tuo gradimento, devo ammettere che è stato il capitolo più difficile da scrivere, avevo paura che non riuscisse bene... Speriamo!)
Pan_Tere94 (sì, sarebbe stato spassoso se Andromeda fosse caduta, ma per fortuna non è successo! In quella famiglia almeno una persona dotata di equilibrio ci vuole! Sono contenta che la storia ti sia piaciuta!)
ShArY90
(sono io che devo ringraziare te e tutti gli altri per aver letto e commentato questa storia, non sai quanto bene avete fatto alla mia poca autostima!)
lyrapotter (hai ragione, le Remus/Lily sono introvabili! Ma se ti può consolare, almeno qualche volta io ho pensato che tra quei due potesse esserci qualcosa, in fondo secondo me erano molto simili di carattere: tutti e due gentili e buoni...che carini! Sarà che non adoro particolarmente James...vabè, lo ammetto, NON mi sta simpatico, ma che ci vuoi fare? Se permetti, il povero Piton mi fa molta più simpatia! Ma questo non c'entra niente con la mia storia! Comunque, è davvero ingiusto che le Ted/Andromeda siano tanto snobbate, soprattutto in un sito in cui abbondano le Draco/Hermione, Rose/Scorpius e cose simili! Insomma, è strano!)


Mi macherete tutti quanti, ma non vi preoccupate, perchè non vi libererete facilmente di me!
Ora, un ultimo ringraziamento a CharmedAlis, che con le sue recensioni mi ha sempre risollevato il morale anche se ero un po' giù, e a NarcissaM, senza la quale chissà quando mi sarebbe venuto in mente di ritornare a scrivere su questo sito!
Un bacione a tutti quanti! Giulia

EDIT (22 maggio 2011): tempo fa avevo detto che avrei scritto un seguito di questa storia, e credo che sia doveroso avvertirvi che purtroppo ho cambiato idea. La mia ispirazione ha preso una strada molto diversa, come chi ha continuato a seguirmi sa già. Perciò mi dispiace, ma questa storia rimarrà come un unicum, senza un sequel. Vi ringrazio ancora per averla seguita!

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