Zayn Malik: istruzioni per l'uso

di Ehybastaldo_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 8: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno. ***




Guardate che banner figo, ringraziate ciuffano_ che è un genio indiscusso uu


 
CAPITOLO 1.
 
 
 
“Ma sei stupido?” sbraitai contro Harry, con gli occhi spalancati.
Stupido: torpido, ottuso, o che conduce uno stato di torpore, di ottundimento dei sensi o dell’intelletto. Nell’uso comune che ha, o denota, scarsissima intelligenza, lentezza e fatica nell’apprendere, ottusità di mente.
“Non sono stupido, sono solo stufo delle vostre continue e insulse liti!” il riccio incrociò le braccia al petto, mentre una delle due chiavi gli penzolavano dalle mani.
Tentai di afferrarla al volo, ma il ragazzo fu più veloce di me e arretrò di qualche passo, allontanandosi.
“E ti sembra questo il modo giusto per farci smettere una volta per tutte di litigare?” alzai il mio braccio sinistro bruscamente, portandomi con me quello destro di Zayn, che mugugnò prontamente di dolore.
Mostrai al riccio il metallo lucente delle manette che tenevano il mio polso legato saldamente a quello di Zayn, grazie ad un’altra delle splendide idee uscite dalla sua testa. Quei capelli cominciavano a soffocargli il cervello, sempre se ne avesse uno, o allora non sapevo più che pensare sul perché avesse simili stupidi pensieri.
“Mi fai male.”  Zayn ritirò la mano alzata, portandosi dietro la mia di conseguenza.
“Sono sempre le idee di Harry la colpa.” quasi ringhiai verso il mio fidanzato, al mio fianco, che prontamente alzò lo sguardo al cielo.
“Certo, perché è sempre colpa degli altri, mai la tua.” scosse la testa a presa in giro, irritandomi di più, se si poteva.
“Continua a difenderli e a dare la colpa a me, invece.” le mie parole uscirono fredde e lente, proprio come le volevo io. Sapevo che Zayn odiava quando lo facevo di proposito e senza un buon fine.
“Vedete!” Harry urlò, attirando la nostra attenzione, “Lo state facendo di nuovo, state litigando per nulla di importante!” ci rimproverò.
Lo fulminai prontamente con lo sguardo e se non ci fosse stato Zayn legato al mio polso, l’avrei sicuramente aggredito, cominciando a strappargli le sopracciglia, pelo per pelo.
Sapevo che aveva ragione: io e Zayn ultimamente non andavamo molto d’accordo. Avevamo tutti concluso l’anno scolastico con voti positivi (Louis era passato per un soffio, e il tutto solo grazie ai suoi metodi da presa in giro, anche se i professori dei miei tempi non avrebbero mai detto che lo fossero), avevamo fatto domanda all’università e qualcuno si era dedicato alla ricerca di qualche lavoretto e adesso io, Zayn, Niall, Harry e Beth stavamo in una casetta ceduta dai nonni di quest’ultima.  Per noi che studiavamo, seguivamo corsi differenti, ma quando c’era del tempo ci riunivamo spesso anche con il resto del gruppo per passare una serata o dei pomeriggi  tutti insieme:  Juls, Josh, Louis, la sua ragazza Eleanor, Liam e la sua compagna Sophia.
Era anche vero che litigavamo per stupidaggini, ma questo non voleva dire che Harry aveva il compito di trovare una soluzione  al posto nostro.
“Nulla d’importante? Hai appena ammanettato due persone, minacciandole di liberarle solo se la smetteranno di litigare! Sai che è impossibile non discutere, ogni tanto!” sbraitai ancora una volta, divenendo perfino rossa in faccia.
Lui comunque non poteva saperlo, visto che la sua storia d’amore più lunga era durata tre ore al massimo, da quando era ritornato sulla Terra. All’inizio, ricordavo bene, non potevo credere alla storia di loro morti, il mio richiamo di Zayn da fantasma e infine il loro ritorno sulla Terra, ma sconosciuti. In effetti i One Direction al giorno d’oggi non avevano avuto lo stesso successo del loro tempo e così avevano deciso di rifarsi una vita da capo, godendosi ciò che non avevano potuto fare quando erano famosi. Anche se io credevo che non ci avevano messo veramente tutto l’impegno, forse perché non volevano più rivivere le loro stesse vite di prima, ma invece cimentarsi in qualcosa di nuovo.
“Parli di noi in terza persona? Andiamo bene.” si lamentò Zayn, ma a lui,  ci avrei pensato dopo.
Il telefono di Harry squillò un paio di volte prima che il riccio lo sfilasse dal jeans stretto e rispondesse, mentre si allontanava, facendomi arrabbiare di più: si decideva a staccarci quelle fastidiose manette, che mi stavano perfino graffiando il polso?
“Sì, Niall, qualche minuto e vado. Ti ho detto… Ehy! Va bene, vado subito.” attaccò la telefonata, sbuffando sonoramente.
“Perché abbiamo un coinquilino sfortunato? Niall e le ruote di quella macchina non vanno così tanto d’accordo.” mormorò, spiegandoci più o meno cosa fosse accaduto. Ed era vero: Niall con le auto in generale aveva poca fortuna. Una volta era rimasto senza benzina in mezzo ad un incrocio, anche se la lancetta segnava quasi il pieno; un’altra volta era fermo davanti al supermercato mentre ci aspettava che uscissimo con le buste della spesa e un pazzo gli era andato addosso mentre faceva una retromarcia.
Adesso, da quello che avevo capito, aveva bucato una gomma e questa ancora gli mancava alla lista.
“Ehy, dove stai andando?” urlai al riccio, che notai all’improvviso allontanarsi con un passo deciso verso la porta d’ingresso.
“A recuperare Niall.” prese le chiavi dell’altra auto e uscì di fretta, lasciandomi col fumo che usciva dalle orecchie. Ma Zayn? Possibile che non aveva ribattuto? E se fosse stata sua l’idea di farci ammanettare dal suo amico? A quale scopo, poi?
All’improvviso, dopo qualche minuto passato in totale silenzio a fissare la porta di casa, lo sentii ridacchiare e mi girai a fissarlo, guardandolo davvero molto male.
“Perché ridi?” chiesi diretta. Dovevo calmarmi un po’ o non saremmo finiti da nessuna parte. Non interi, almeno.
“Perché fra venti minuti Harry ha il treno per quell’importante cena di lavoro.” mi spiegò. Velocemente ricordai tutte quelle sere in cui lasciavamo solo Harry, in cucina, quando non la smetteva più di parlare di quell’importante cena di lavoro che lo aspettava.
“Quella che l’avrebbe tenuto una notte fuori?” chiesi per conferma. E speravo davvero mi sbagliassi.
“Esattamente.” rispose semplicemente, annuendo col capo.
“Questo vuol dire che staremo ammanettati fino domani?” strillai all’improvviso, quando finalmente arrivai alla conclusione che avremmo avuto quel metallo legato al polso fino al giorno dopo.
Zayn continuò a ridacchiare, alzando le spalle con noncuranza. Sembrava che quella tragedia non lo toccasse per niente.
“Ma sai qual è la cosa peggiore?” continuò, saccente.
Mi graffiai la pelle della mano, guardandolo di sottecchi, “C’è qualcosa di peggiore dell’essere ammanettati ad un’altra persona?” chiesi retorica. E speravo di no, che stesse solo scherzando.
“Certo: essere ammanettati alla mano destra.” e dicendo questo, alzò la mano in questione trasportando la mia sinistra, praticamente quella con cui facevo tutto, essendo mancina.
Il giorno dopo ci sarebbe stato un omicidio! Fino a qualche anno prima non esisteva più un Harry Styles, potevamo farne a meno ancora una volta.
“Però possiamo sfruttarle.” Zayn fece alzare e abbassare le sopracciglia ripetutamente, facendomi sorridere leggermente.
“Cammina, maiale. Andiamo a mangiare.” tirai Zayn per il polso, inoltrandomi in cucina.


 
  


 
HELLO PEOPLE!
Erano secoli che non scrivevo uno spazio autore
e tutto ciò mi è mancato un botto!
Quindi.. rieccomi qui, con UN SEGUITO!
Più che seguito, io lo chiamo spin-off, visto
che nella prima storia li facevo sposare lol
E niente, volevo farvi ridere con 6-7 capitoli
pieni di demenza e questa nuova idea.
Che cavolo si può fare ammanettati ad un'altra persona?
Beh, la mia testa ha pensato a questo.

Grazie se leggerete di nuovo le mie scemenze,
love u all <3

Sofi

Ps, Ariel sarà sempre scema :3

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***




CAPITOLO 2.

 
"Cosa vuoi che ti prepari?" mi chiese Zayn, aprendo subito una mensola e uscendone due pentole. Lo vidi trafficare per un attimo, poi mi guardò.
"Mi dai una mano? Al momento ne ho una fuori uso e diciamo che era anche la principale." mi ricordò, ondeggiandola davanti al mio viso e portandosi dietro la mia, unite ancora dalle manette.
Tutta quella situazione ancora non mi era andata giù, ma ormai potevo resistere un giorno. Più che potevo, era dovevo. Però l'avrei ucciso davvero ad Harry.
"Certo! Dammi indicazioni tu, perché sai che faccio pietà in cucina." risposi pimpante, ma la verità era che non vedevo l'ora di stravaccarmi sul divano a poltrire per il resto della serata. Stranamente a causa di Harry, quel sabato forse non sarebbe stato poi così tanto noioso. Dovevo ringraziarlo? Magari da una parte sì, dall'altra già stavo pianificando il suo omicidio e il mio perfetto alibi.
"Ok: prendi una cipolla, la bottiglia di salsa, il macin-" cominciò a comandare Zayn.
"Woah! Un momento! Non dirmi tutte queste cose insieme, nemmeno so dove stanno." lo interruppi, sconvolta. Non sapevo che in cucina cambiava completamente. L'avevo visto tante volte alle prese con i fornelli, ma me ne stavo sempre a debita distanza.
Guardai Zayn aprire un cassetto con la mano sinistra e ne uscì un grembiule da cucina. Si girò, impazzì, si rigirò e provò in qualche modo a legarsi il grembiule dietro la schiena, ma tutto fu inutile.
"Vuoi una mano?" chiesi. Vederlo con il fumo che gli usciva dalle orecchie non mi piaceva per niente.
"Grazie." disse e mi diede le spalle, affinché potessi aiutarlo. Ci ritrovammo a girare un paio di volte prima che il mio braccio tirato dalla sua mano trovasse la giusta posizione. Alzò la sua mano destra oltre le spalle e si circondò lo stomaco, in modo tale che il mio braccio fosse al suo posto, sulla sinistra. Sembrava lo stessi abbracciando da dietro e non era mai successo. Per questo rimasi qualche secondo a fissare le sue possenti spalle; ma davvero non l'avevo mai guardato così bene, con le sue spalle possenti e muscolose?
In pochi passaggi feci un fiocco e poi ne approfittai per palpargli il sedere.
Lo vidi girare solamente la testa, "Ne approfitti, eh?" ridacchiò e io gli feci la linguaccia.
"Pensavo fossero queste le tue intenzioni." ammiccai e lo vidi girarsi sulla sinistra, tornandomi di fronte. Passò la sua mano libera dietro la mia schiena e avvicinò i nostri corpi, i bacini che si strofinavano.
"Magari stasera, nella nostra stanza." mi lasciò un veloce bacio. Troppo veloce, tanto che nemmeno mi accorsi che era già tornato davanti ai fornelli.
Sbuffai sonoramente e mi misi al suo fianco, pronta ad eseguire qualche ordine.
"Allora: la cipolla si trova là." cominciò ad indicarmi mensole e scaffali dove si trovavano gli ingredienti e lui si affrettò a recuperare quelli che stavano dalla sua parte.
"Oh, scusa." disse nel momento in cui io, con un passo, ero andata un po' più lontana da lui e lui aveva fatto lo stesso, ma dall'altra parte. Le manette avevano graffiato un po' i nostri polsi e avevano tentennato leggermente.
"In fondo, mi piace questa cosa." gli mostrai le manette, rendendolo complice dei miei pensieri poco casti.
"Davvero? Fino a qualche minuto fa stavi premeditando l'omicidio di Harry." rise di gusto e lo osservai attentamente mentre i suoi occhi si stringevano a due fessure e delle piccole rughette gli disegnavano la pelle.
Avevo letto molto sui libri dell'amore, ma al dire il vero non mi rispecchiavo in niente di tutto quello che avevo capito. O era Zayn a rendere tutto diverso. Con lui era nato tutto per gioco, niente era formale ed era anche impossibile non affezionarsi ad una tale forza della natura, qual era il moro. Amavo i suoi piccoli gesti nei miei confronti, le parole che usava quando parlava di me con gli altri, ma soprattutto amavo il suo modo di rendere tutto leggero, anche in quelle giornate nere in cui c'era la voglia di spaccare tutto e mollare. Zayn era quella persona che invece di parlare, mi abbracciava. Perché secondo lui non c'erano bisogno delle parole, si doveva fare un po' come i bambini che, quando volevano una carezza, afferravano la tua mano e se la portavano alla guancia.
"Oh sì, lui non la passerà liscia." cambiai il tono di voce, rendendola più forte e sicura.
"Scema," mi prese in giro "Ma comunque, mentre attendiamo che l'acqua bolla, che ne dici di guardare un po' di tv?" mi chiese speranzoso.
Io, invece, spinsi in fuori il mio labbro inferiore e mormorai con voce da bambina un "E il dolce?"
Zayn mi guardò stranito e poi sorrise.
"Quale dolce?" chiese confuso e divertito da quella situazione. Dondolai le nostre mani legate e lo guardai dal basso del mio metro e una banana.
"Pensavo di far anche un dolce per questa sera." spiegai e lui aggrottò la fronte, "Allora vai a comprarlo!" ordinai, dimenticando momentaneamente il piccolo disagio.
"Vanno bene le mie labbra?" chiese e con quelle parole mi si avvicinò di nuovo, baciandomi ancora una volta.
Appoggiai il mio sedere alla cucina e Zayn ne approfittò per sfiorarmi le braccia. Ma ad ogni movimento della sua mano, la mia lo copiava, ovviamente.
"Sarà un po' difficile." mormorò sulle mie labbra e nello stesso momento sentimmo aprire la porta. Zayn si spostò dalla mia visuale e notai un Niall furente gettare le chiavi sul tavolo e borbottare qualcosa sotto voce.
"Credevo fossimo stati soli, stasera." sussurrò Zayn al mio orecchio.
Annuii e "Ricordati il suo piccolo incidente con l'auto." gli ricordai e Niall alzò lo sguardo dalla nostra parte, lo spostò sulle pentole al nostro fianco e ritornò a guardarci.
"Avevate programmi per questa sera?" Niall squadrò attentamente i nostri visi e prima che potessi rispondere qualsiasi cosa, sbuffò e mormorò un "Non voglio assistere alle vostre porcate. Vado a rompere a Juls." Dicendo questo, uscì di casa alla velocità della luce. Io e Zayn ci fissammo per un momento scioccati.
"Noi non facciamo mai tanto casino." dissi io per prima. Zayn alzò semplicemente le spalle.
"E io avrei potuto aggiungere altro sugo, così da riempire anche il suo stomaco." disse invece lui.
Uno strano rumore alle nostre spalle ci ridestò dalla strana scena che ci era appena avvenuta davanti gli occhi e, quando ci girammo, Zayn sobbalzò vedendo l'acqua quasi uscire dalla pentola.
Senza pensarci due volte, si avventò su di essa, provando a spostarla dal fornello. Ma dimenticò un particolare: eravamo legati dalle manette per il polso. Così, quando lui prese per il manico la pentola, la mia mano sfiorò l'acciaio che prontamente mi bruciò.
"Ahia!" urlai, sentendo la mano andarmi a fuoco, e tirai dalla mia parte, portandomi dietro Zayn e facendogli cadere di mano la pentola. In poco tempo l'acqua coprì il pavimento e quando mi girai curiosa, scivolai come una scema, trascinando con me Zayn. Mi ritrovai stesa per terra, dopo aver preso anche una piccola botta alla testa, schiacciata dal peso del corpo del mio ragazzo e l'acqua a bagnarmi i vestiti.
"Oh cielo" imprecò Zayn, controllando che fosse tutto al posto.
Non mi sentivo il fondoschiena e sentivo che da lì a qualche momento mi sarebbe spuntato un bel bernoccolo.
Poi lo sentii ridere e lo guardai male.
"Sei scemo? Mi fa tutto male." mi lamentai, " E tu non sei per niente leggero." provai a spingerlo, liberandomi dal suo peso.
Rimanemmo per qualche istante in silenzio a fissare il tetto. Zayn tentava inutilmente di trattenere qualche risatina, forse scatenata da tutto quel trambusto avvenuto in... un minuto?
"Ti brucia ancora?" mi chiese allora, girandosi lentamente dalla mia parte e appoggiando la testa sul mio petto.
Annuii e in quell'istante la porta di casa venne riaperta da un Niall furente, forse anche più di qualche minuto prima.
"Possibile che tutti siano fuori città stasera?" chiese retorico. Poi ci notò sul pavimento e aggrottò la fronte, "Non avete un letto, voi?"
Io e Zayn ci guardammo e poi il moro prese la parola.
"Che ne dite se ordinassimo una pizza?" non ci fu il bisogno di insistere, che io e Niall stavamo già esultando.
"Il polso!" si lamentò Zayn quando, felice della notizia, scattai in piedi, ovviamente portandomi dietro lui.
Questa cosa delle manette non mi piaceva di nuovo.



 





EHIO

Si, sono tornata finalmente. E' che io, come Niall, ho un serio 
problema, però con i pc. Non andiamo d'accordo,
una volta per un virus, un'altra per il caricabatterie e 
alla fine resto sempre col pc fuori uso -_-
Ma sono qui e sono felice di dirvi che l'ho finita di scrivere (almeno
una bella notizia, yeeeah!)

Vi ringrazio per averla letta, recensita o messa tra le
seguite/preferite/ricordate, giuro che non vi deluderò uu


PS. dal prossimo capitolo parte la vera storia.

Love u all, Sofi.




 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


                                 
 
 
CAPITOLO 3.

Con Zayn avevamo deciso che, prima di andare a comprare le pizze -possibile che quella sera nessuno aveva il servizio a domicilio? Quando si dice la sfiga-, dovevamo assolutamente lavarci, o almeno indossare qualcosa di asciutto.
"Dico: sono le sette e mezza, ce la fai entro stasera o nel frattempo posso farmi un pisolino?" fulminai con lo sguardo il moro, seduto su una sedia al mio fianco mentre, con accuratezza esaminavo alcuni dei miei vestiti sparsi sul letto.
"Zitto." lo rimproverai, non perdendo la concentrazione.
"Ma dobbiamo andare a prendere solo delle pizze, Ariel!" sbuffò sonoramente e si passò la mano libera sul volto.
"Uhm, ok, ci sono. Alzati." gli ordinai e mi seguì fino al letto, dove presi una maglia rosa con la stampa della Torre Eiffel e un jeans chiaro.
Zayn mi osservò mentre mi sedevo e gli facevo stendere il braccio nella mia direzione.
"Cosa?" mi chiese lui confuso, quando lo guardai insistentemente con un sopracciglio alzato.
"Che ne dici se ti giri mentre mi vesto?" chiesi con ovvietà.
Lui dapprima rise sonoramente, poi, quando notò che io non ridevo con lui, tornò serio.
"Non stai scherzando." constatò rassegnato. Con uno sbuffo allora si girò, dandomi le spalle e trasportandosi il mio polso.
"È complicato." mi lasciai sfuggire mentre sfilavo i pantaloni completamente bagnati e velocemente infilavo i jeans.
"Oh no!" mi lamentai, quando mi resi conto che non c'era modo né di togliere né di mettere la maglia, "E ora?"
A quella richiesta di aiuto, Zayn si girò e mi ritrovò col reggiseno di fuori e la maglietta che penzolava dalle nostre braccia legate.
Il moro si leccò le labbra con una strana luce negli occhi. Poi mi buttò letteralmente sul letto e dalle mie labbra uscì un gridolino misto tra il divertimento e lo spavento.
"Zayn!" urlai, provando a togliermelo di sopra. Quella sera me lo ritrovavo sempre addosso e non era di certo un peso piuma.
"Perché provochi?" mi baciò tutto il viso facendomi ridere come una bambina. Ok, forse questa cosa delle manette stava funzionando. Mi piaceva questo Zayn giocherellone e approfittatore della situazione, ma in questo modo era tutto complicato.
"Idiota, nessuno ti provoca! Ma non riesco a togliere la maglietta." provai a spingerlo via, ma il moro continuò a sprofondarmi nel letto prepotentemente.
"Mh, allora l'unica soluzione è quella di tagliarla... o strapparla." ammiccò e quasi caddi nel suo tranello.
"Pervertito. E no, resterebbe il problema per come infilare la maglia asciutta, in ogni caso." gli feci notare.
Zayn alzò lo sguardo alla spalliera del letto e sembrò pensarci per un attimo. Cadde il silenzio attorno a noi, interrotto di tanto in tanto dei nostri respiri ancora affannati per la mini lotta che stava avvenendo poco prima.
"Ma vi volete muovere voi due? C'è gente che muore di fame qua di sotto!" sentimmo urlare Niall dal piano inferiore, preso completamente dall'isteria.
"Vieni a darci una mano, invece!" urlai a mia volta, stordendo Zayn che si tappò un orecchio e si spostò dal mio corpo.
Sentimmo i passi di Niall avvicinarsi sempre di più, dopo, da dietro la porta chiusa della nostra stanza sentimmo un "Posso entrare o mi bloccate la crescita?"
"Entra."
"Non entrare." rispondemmo all'unisono con Zayn, voltandoci a guardarci entrambi confusi.
"Cosa? Dobbiamo trovare una soluzione!" rimproverai il mio fidanzato.
"Non con te che stai in reggiseno!" mi fece notare lui.
"L'importante è che abbiate le vostre cose nelle mutande, per il resto ho già visto tutto." mormorò spazientito Niall dal corridoio.
Zayn sbuffò e gli diede il via libera. Eravamo entrambi seduti sul letto, io senza maglia e Niall confuso dalla situazione.
"Beh? Qual é il problema? Tu vuoi uscire in reggiseno nonostante i 15 gradi e Zayn non vuole?" borbottò il biondo, ricevendo in risposta uno sguardo truce da parte di entrambi.
"Io non voglio andare in giro nuda." mi difesi.
"È che Harry ha avuto una splendida idea." Zayn alzò la sua mano legata al mio polso e mostrò la genialata al suo amico. Niall guardò le manette per un momento.
"Cioè, lui vi lascia le sue manette che usa per fare i suoi stupidi giochetti e voi decidete di usarle proprio ora?" era scemo o cosa?
Un momento!
"Harry fa giochetti con queste manette?" solo al pensiero, mi venne un conato di vomito.
Che schifo! Adesso sì che l'avrei ucciso con le mie mani!
"Una mattina ha lasciato una ragazza attaccata al suo letto, erroneamente. Aveva un appuntamento importante, mi pare. " spiegò e io mi immaginai il povero Niall soccorrere la ragazza incatenata al letto di uno sconosciuto. Fossi stata al suo posto, l'avrei sputtanato su tutti i social network e magari sarei andata anche a piangere davanti le telecamere di quei stupidi programmi che Beth guardava ogni pomeriggio.
"Ah no! Quelle poi le abbiamo dovute rompere, non trovavamo più la chiave." disse pensieroso e mi rilassai un po': per fortuna queste manette non erano state usate per i benefici fisici di Harry.
"Però le ho usate io! Sapete... la ragazza voleva ringraziarmi." aggiunse dopo qualche secondo, con uno strano tono di voce malizioso.
"Niall!" urlai interrompendolo, "Non mi interessa la vita sessuale di chiunque abiti in questa casa-"
"Tranne la mia." mi interruppe Zayn, ricevendo in risposta una gomitata dritta nelle costole. Si lamentò immediatamente di dolore e decise di tenere il becco chiuso, facendomi finire di parlare.
"E visto che le prime manette non avevano chiavi, come l'hai liberata?" mi illuminai. Avevo sentito bene, non avendo trovato le chiavi, avevano di sicuro trovare una soluzione sensata.
"Accetta!" urlò di punto in bianco Niall, puntandoci un dito contro.
Io e Zayn ci guardammo in faccia confusi.
"Cosa dovremmo accettare?" chiese immediatamente Zayn.
"No, coglioni! Ho usato l'accetta!" ci spiegò.
Ah.
"Dimmi una cosa Niall: ma la ragazza ha entrambe le mani, ancora?" sussurrai con tono stupito.
Il biondo sembrò pensarci.
"Uhm, che io sap-" ma lo interruppi io stavolta, stanca di sentire tutta quella storia. L'indomani sarebbe tornato Harry e se non avesse trovato le chiavi e sistemato il disastro, avrei usato io l'accetta per togliergli quello che aveva di più prezioso.
"Rimetto questa maglia e andiamo! A pancia piena si ragiona meglio!" urlai esasperata e balzai giù dal letto, strattonando per il braccio Zayn.
"Più che stomaco pieno, ci vuole una testa che non sia vuota." mi provocò Niall, ridendo insieme a Zayn. Fulminai entrambi con lo sguardo e si zittirono immediatamente.
Sembrava dovessi trovare un alibi più sensato per un omicidio di massa.
"Oh cielo, cosa sei! Hai un qualcosa di Hitler nel carattere!" mi rimproverò il biondo e io feci qualche respiro prima di sbuffare sonoramente ed evitare di avvitare le mie mani al collo del biondo.
Li avrei uccisi tutti, un giorno.
* * *
"A te l'onore." dondolai le chiavi a mezz'aria nella direzione di Niall. Ma lui prontamente scosse la testa.
"Sei matta? Io oggi ho chiuso con le auto." pestò un piede per terra, convinto.
"Ah sì? È come andrai in giro da domani?" chiese Zayn, guardandomi complice.
"Oh! Esistono autobus, treni, metro! Di certo non sarò a piedi." Niall la vinse.
"Beh, ma Zayn ha la mano destra legata alla mia sinistra, a meno che io non mi metto fuori dall'auto con lo skate e attaccarmi a voi, non c'è soluzione." lo rimbeccai, sperando di convincerlo.
"E no! Tu hai la patente. Problema risolto." mi prese in giro Niall, uscendo da casa per primo.
Già, la patente. Quello stupido pezzo di carta che tutti sognano dal momento in cui entrano nel periodo dell'adolescenza, dal momento in cui si urla contro i genitori e si pensa di prendere il più velocemente possibile la patente per andare via dalla casa, dal momento in cui si sente il bisogno di essere autonomi e non essere più trasportati a destra e a manca dai tuoi amici.
"Ugh, sì, certo." dissi.
Lo stesso pezzo di carta che non riuscii a prendere quel maledetto giorno perché -lo giuro!- il giorno prima quell'albero non c'era là! E lo presi, perché qualcuno quella notte l'aveva piantato e io, che conoscevo al strada a memoria, me lo ritrovai davanti, beccandolo in pieno e distruggendo quasi la macchina dell'istruttore che, ovviamente, mi tolse anche il foglio rosa.
Al rientro a casa, tutti, mi avevano organizzato una bellissima festa per congratularsi con me per la patente e quindi mi ripromisi di dire tutto il giorno dopo. E il giorno dopo ripetei la stessa cosa, fino ad oggi.
Ci ritrovammo tutti e tre in auto: io e Zayn davanti, Niall seduto sui sedili posteriori, ma affacciato sui nostri.
"Andiamo a prendere la pizza!" esultò felice e raggiante.
Io misi in moto e tolsi il freno a mano. Fino a lì c'ero, adesso dovevo solo immettermi nella strada.
"Vuoi che Niall spinga la macchina?" chiese ironico Zayn, ricevendo in risposta una brutta occhiata.
"Che simpatico." lo beffeggiai.
Lasciai andare lentamente la frizione e schiacciai il pedale dell'acceleratore. La macchina avanzò lentamente.
"Oddio, funziona!" esultai con le mani per aria, proprio come una bambina.
"Ariel!" mi rimproverò Zayn, prendendo controllo dello sterzo, "Ma cosa ti salta in mente?! La prima cosa che ti insegnano in una scuola guida è proprio quella di non distrarsi, figuriamoci di lasciare andare lo sterzo!" mi urlò contro. Misi nuovamente le mani sullo sterzo e cercai di mantenere l'auto alla stessa andatura e soprattutto nella giusta corsia.
Ovviamente la mano di Zayn penzolava proprio accanto alla leva dei tergicristalli, non c'era altra soluzione.
"Sì, ma non urlare che mi metti ansia!" ribattei e lui mi guardò male. Dai sedili posteriori però sentimmo Niall mugugnare sottovoce impaurito.
"L'ansia potevi averla all'esame, non ora." controbatté Zayn, facendomi così sbuffare sonoramente.
"Io... Non l'ho passato." confessai e Niall urlò disperato con voce stridula, come una femminuccia.


 


EHIO

Mentre scrivevo questo capitolo, giuro,
avevo le lacrime agli occhi e mia madre mi guardava
male. Babbana, lei non può capire.
But... che ne pensate voi?
Lo so lo so, l'idea iniziale era di scrivere SOLO
su Ariel e Zayn, ma poi ho immaginato un Niall 
impiccione e rompiscatole e non ho resistito, soooo.

Spero non vi abbia deluso, a presto :3
Sofi.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***





CAPITOLO 4.


Alla fine lo stronzo mi aveva bocciato per niente. A detta di Zayn, sapevo davvero portare l'auto. Il biondino dietro non aveva fatto altro che pregare per tutto il tragitto, invece. Eravamo vivi!
Niall era sceso dall'auto da ben dieci minuti ormai per prenotare le pizze da portare a casa, quando il cellulare di Zayn squillò.
Il moro infilò la mano sinistra in tasca e lo uscì, sorridendo appena quando lesse il contenuto di quello che sembrava un messaggio. Chi diavolo poteva essere?
"Cosa c'è di divertente?" cercai con tutte le mie forze di non allungare il collo solo per sbirciare il nome. Se avessi trovato il nome di una femmina come mittente del messaggio, sicuro non mi sarei trattenuta dallo sbattergli la testa al volante. Se avessi trovato un nome di maschio... Non saprei, pensavo che i maschi fossero poco divertenti e quindi perché sorrideva? Sicuro era qualche stronza che magari parlava male di me e lui se la rideva bellamente.
"Harry." invece rispose in tono tranquillo. Scrisse velocemente una risposta e stava per posare di nuovo il cellulare in tasca, ma lo bloccai in tempo.
"Ti ha detto dove sono le chiavi di queste cose?" dondolai le nostre braccia legate dalle manette e lui scosse la testa. Peccato, se ce l'avesse detto, avrei ridotto di un po' la mia vendetta.
"Mi ha appena detto di essere arrivato a destinazione per la sua cena importante di lavoro e che si è accorto solo adesso di star indossando la tuta del sabato sera." mi spiegò. Forse la mia vendetta si stava attivando da sola, mettendolo in ridicolo davanti a ciò che per lui era davvero importante.
"Oh beh, se lo merita." dissi sincera, "Tu invece cosa hai risposto?" dissi dopo qualche secondo.
Zayn mi guardò di traverso e io sorrisi a trentadue denti, innocentemente. Il mio carattere -da Hitler, come mi aveva detto poco prima Niall!- era sempre stato particolare: passavo dall'essere felice, all'essere triste in men che non si dica, oppure il momento prima non mi fregava propria nulla di qualcosa, il secondo dopo mi attaccavo alla caviglia del povero mal capitato perché pure io volevo sapere quella determinata cosa che prima magari voleva dirmi ma io mi rifiutavo di sentire. Non ero appiccicosa con Zayn, ma quando stai con un ragazzo che praticamente fa sbavare mezza popolazione femminile -e maschile-, devi per forza essere almeno un po' gelosa. O curiosa, nel mio caso.
"Che questa è la punizione per averci lasciato a casa con queste manette." rispose semplicemente e io lo assecondai, avvicinandomi poi al suo sedile e appoggiando la testa sulla sua spalla.
"Ti sto contagiando bene." gli lasciai un bacio sulla guancia, "Ma credimi, questo è niente in confronto a quello che sto escogitando da quando ha varcato la soglia di casa." gli confessai. 
Zayn dapprima mi guardò con sguardo preoccupato, poi il telefono gli squillò ancora una volta e spostò l'attenzione sul suo aggeggio. Adesso ero più vicina e potevo fare da me, ficcando il naso, come sempre.
Da: Harry
A: Zayn
'...e erroneamente ho portato le chiavi delle manette con me... NON MI UCCIDETE!'
Leggendo quelle parole, mi venne involontario alzare gli occhi al cielo. Con la testa per aria e pure pirla!
"Beh, questo vuol dire che davvero dovremmo passare le restanti ore legati dalle manette." disse e in quel momento uscì dalla chat della conversazione di Harry e lessi una strana cosa.
"Chi è questo?" puntai il mio dito contro lo schermo del display del telefono di Zayn. Che razza di nome era un puntino? Un puntino insignificante? Ma come le pensava certe cose?
"Sei tu." mi sorrise raggiante, contento del nome che mi aveva dato in rubrica. Ma perché stavo con un coglione del genere? Ah già, perché era perfetto in tutto il resto.
"Io?" mi indicai, sperando di aver sentito male. Forse aveva detto "Seidù", qualche suo amico straniero. Non lo sapevo, stavo delirando!
"Sì, proprio tu." se non la smetteva di sorridere in quel modo macabro, l'avrei davvero sbattuto con la testa allo sterzo.
"E... perché puntino?" ero diventata davvero così insignificante per lui? 
"Perché così mi chiedono chi sei e a me piace parlare di te." mi spiegò e mancò davvero poco che mi sciogliessi a quella tale dolcezza che solo a me riservava.
"Ecco le pizze!" urlò Niall entrando nell'auto con tre scatole tra le mani.
"Ma vaffanculo." risposi io, visto che mi aveva rovinato il momento magico. Ma perché questa sera erano tutti fuori tranne Niall?
"Sempre delicata..." mi prese in giro e, prima di iniziare un nuovo battibecco, preferii mettere in moto l'auto e tornare a casa. Lo stomaco già reclamava cibo e il mio cervello già era occupato a prestare attenzione alla strada. E quello stronzo non mi aveva dato la patente!
Una volta arrivati a casa, chiusi l'auto e seguii Zayn e Niall fino l'ingresso. Grazie alla luce del portico sbirciai nel mazzo di chiavi alla ricerca di quella della porta d'ingresso, ma qualcosa andò storto.
"Ma dov'è la chiave?" mi innervosii quando riprovai a cercarla nel mazzo. Non c'era! Non ero tanto scema da non trovare una chiave verde in mezzo a tutte le altre argentate.
"Ma come no? Dammi qua." il mio ragazzo mi strappò le chiavi dalle mani e si mise alla ricerca di quella giusta. Io provai ad incrociare la braccia al petto, ma dopo l'ennesimo movimento in cui facevo cascare dalle mani di Zayn le chiavi, decisi di restare impalata per fargli cercare la chiave. Ma non c'era!
"Ehm... ragazzi?" Niall ci richiamò.
"Mh, no. Non c'è." constatò alla fine sua maestà Malik.
"Te l'avevo detto, ma tu mi credi perfino più stupida di quel pino là." indicai l'albero in questione e nel frattempo mi trasportai il braccio di Zayn. Odiavo quelle manette!
"Ehy, ragazzi, calmatevi. Le ho io." alla fine Niall si intromise, un po' intimorito dai nostri toni alterati. Facevamo davvero così tanta paura?
"Cosa aspettavi a dirlo?" chiese un po' più cauto Zayn.
"Magari che ci venisse ad aprire quel pino, data la sua intelligenza." sussurrai, ma non abbastanza a voce bassa dato che entrambi mi fissarono con un sopracciglio alzato.
"Comunque, dammi le chiavi che le pizze si freddano." disse Zayn e allungò la mano verso il biondo.
Niall, da parte sua, non fece nessuna mossa, anzi si grattò il collo.
"Io... Ehm... sapete del mio problema con le macchine, no?" io e Zayn annuimmo, "Ecco. Mentre aspettavo Harry che arrivasse con la ruota di scorta, incazzato com'ero, ho deciso di togliere la chiave della casa dal mazzo di quelle della macchina perché tanto non l'avrei usata mai più." 
Silenzio.
Troppo silenzio.
Troppissimo silenzio.
"Ma io ti ammazzo!" mi avventai diretta al collo di Niall, ma Zayn mi bloccò immediatamente.
"Calmiamoci, ok?" disse pacato. Ma come faceva a stare così calmo dopo essere stato ammanettato e adesso restando chiuso pure fuori casa sua?!
"E tu che pensavi fossi io quella più stupida di un pino." sussurrai sperando stavolta non mi sentisse. Ma mi sbagliavo. Di nuovo.
"E basta con questo pino! Anzi, se non sbaglio, vista la tua mania di lasciare la finestra aperta per cambiare aria-"
"Sei perfetto, ma ti puzzano i piedi." Oh, mica era colpa mia se quando si toglieva le scarpe era come aprire il tombino della fognatura.
"Stavo dicendo..." Zayn mi fulminò con lo sguardo, ma continuò col suo discorso, "Visto che tu lasci sempre la finestra aperta perché, ehy! Non posso essere perfetto in tutto!" che modesto... "Possiamo sfruttare il pino che sta proprio sotto la nostra stanza e arrampicarci per entrare." finalmente finì di dire. Era rischioso, ma non c'era altra soluzione.
"E alla fine il pino sembra essere più utile di Niall ed Harry messi insieme." ragionai a voce alta, mentre camminavano sul retro della casa.
Era ormai buio, ma per fortuna i lampioni del giardino dei vicini illuminavano anche il nostro, permettendoci di arrivare all'albero in questione. Niall provò ad arrampicarsi per primo, data la situazione di disagio tra me, Zayn e quelle stupide manette.
"Dovevo capirlo prima: Harry ha più tatuaggi che neuroni." dissi con la testa rivolta al cielo, proprio come Zayn, mentre guardavano le -non- doti da scalatore di alberi di Niall. Dalle scatole che teneva tra le mani il mio ragazzo, usciva un buonissimo profumino di patatine.
"E allora io sono salvo: non ne ho!" urlo il biondo eccitato da sopra il ramo in cui era appena salito. Speravo che un colpo di vento lo buttasse giù. Magari una nuova testata lo avrebbe rimesso al posto -dopo quella presa quando era bambino, perché allora davvero non avevo altre soluzioni per capire il suo handicap.
"Ti sei risposto da solo!" urlai. Niente tatuaggi, niente neuroni.
Il biondo sbuffò e poi si sbilanciò verso la mia finestra, aggrappandosi ad essa con entrambe le mani. 
"Ce l'ho fatta!" urlò eccitato. Ma poi accadde tutto d'un colpo: il ramo che sosteneva il peso di Niall si spezzò leggermente, piegandosi e facendo quasi cadere il biondo, che prontamente strinse le mani sul bordo della finestra e si appese con tutte le forze che aveva.
"Aiutatemi!" urlò e sperai vivamente che i vicini non avessero ficcato il naso, date le urla, e magari chiamato la polizia, notando qualcuno appeso alla mia finestra.
"Arrivo!" Zayn poggiò le pizze per terra e mi tirò con sé verso l'albero, "Dobbiamo salire." mi ordinò e sapevo che non c'era nulla per fargli cambiare idea.
Il moro mi aiutò ad aggrapparmi all'albero e dopo qualche fatica, un'unghia scheggiata e dei lamenti femminili da parte di Niall, riuscimmo a salire su un ramo dall'aspetto più robusto in confronto agli altri.
"Aspetta." Zayn allungò la mano libera, mentre io ci tenevo entrambi attaccati al tronco dell'albero. Spinse con tutta la sua forza Niall, aiutandolo a scavalcare la finestra, e quando ci riuscì, il nostro ramo sembrò spezzarsi.
Urlammo entrambi e io caddi per prima, accudendo la caduta di Zayn che mi finì direttamente addosso, schiacciandomi sul prato.
"Ce l'ho fatta!" mentre Niall esultava felice, io spinsi via Zayn dal mio corpo. Mi aveva completamente distrutta e non nel senso in cui di solito mi riferivo.
"Muoviti ad aprire la porta o ti brucio i capelli!" urlai più furiosa di prima
.

 


EHIO!
Salve salvino! Ed eccomi qui con un nuovo capitolo
Spero vi piaccia, come me che lo amo! Mi sono divertita molto
a scrivere e VE LO GIURO, non è facile descrivere qualcosa con due
persone legate da un paio di manette. Buuuut, ce la sto mettendo tutta uu

Grazie a chi segue, preferisce o mette nelle ricordate la storia,
Grazissime a chi invece recensiona dicendomi se devo migliorare
qualcosa o se va bene così... GRAZIE, davvero
Alla prossima c:

Sofi
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***






CAPITOLO 5.


L'unica cosa buona di quella sera, fu di sicuro la pizza.
"Il braccio mi serve." 
Scherzavo: pure mangiare una pizza era stato un momento drammatico.
"Non puoi tagliarla con la sinistra? Questa mano serve a me." mi lamentai verso Zayn, riportando la mano sinistra dalla mia parte. Maledette manette.
"No, piuttosto tu sei quella mancina che usa anche la destra e quindi tu puoi tagliare la pizza anche con l'altra." mi rimproverò, portando nuovamente le nostri mani dalla sua parte.
"A parte che si dice ambidestra e no, lo sai benissimo che per mangiare uso la sinistra. Per prendere le cose o per passarle uso la destra, per scrivere e fare le altre cose più importanti come mangiare, uso la sinistra." gli rinfrescai la memoria, portando nuovamente le mani dalla mia parte. Zayn sbuffò allargando leggermente le narici e socchiudendo gli occhi.
"Sei più complicata dei miei jeans neri." si intromise Niall, attirando l'attenzione sia mia che di Zayn. Lo stronzo aveva già finito la pizza e ci stava osservando dal divano, stravaccato da una decina di minuti ormai, mentre faceva zapping tra i canali alla ricerca di un qualcosa di interessante.
"Basta, mi arrendo." alla fine cedetti, gettando le posate nel cartone della pizza e appoggiando la schiena alle sedia. Non ne potevo più di quelle stupide manette e la serata era ancora lunga. Magari la notte non avrei avuto problemi, visto che spesso dormivo dal lato della porta, ma fino ad allora me la sarei vista con le peggiori torture dell'inferno.
"Oh grazie!" Zayn ci tirò entrambi verso di lui, mentre si abbuffava con la sua pizza. Di solito ne mangiavo almeno tre/quarti, ma a causa delle manette per la prima volta ne avevo lasciato ben metà della mia pizza, se non di più!
Ancora non avevo realizzato il fatto di essere legata al mio fidanzato per chissà ancora quante ore. Lo amavo, ovviamente, e di solito mi piaceva scherzare sul volergli stare vicina sempre. Era un modo di dire il mio, invece Harry, il coglione, mi aveva preso alla lettera. E non era normale, dato che non mi dava mai retta. 
Io e Zayn stavamo così bene insieme che ancora non potevo crederci, tra di noi più che 'ti amo' e bacini affettuosi, era tutto un 'vaffanculo' e risate. Ed era di certo più bello, più vero. 
"Che c'è?" Zayn si accorse che lo fissavo intensamente e mi guardò confuso, finendo la sua pizza. Aveva un po' della maionese al bordo della sua bocca e mi dovetti trattenere dal togliergliela con la mia lingua. C'era anche Niall, purtroppo, dovevo trattenermi. Almeno fin quando non ci saremmo chiusi in camera nostra, quella sera.
"Uhm, niente." dissi una bugia. Ma la verità era che volevo dirgli se era normale guardarlo solamente, innamorarmi ancora di lui e volerlo per sempre nella mia vita. Come potevo dirgli che l'avrei pure portato a guardare le stelle, ma io comunque non avrei staccato gli occhi da lui? 
"Mi fai davvero paura." mi riportò alla realtà ancora una volta Zayn e decisi di tornare in me, almeno per un momento.
"Stavo pensando ad un modo ingegnoso per scattarti una foto, così sporco come sei in questo momento, e usarla alla prima occasione per vendicarmi di qualcosa." dissi e mi girai a fissai Niall per un momento. Ma quando si era spogliato? Indossava solo i boxer e sentivo la pizza risalirmi in bocca.
"Grazie, sempre dolcissima." Zayn mi diede un buffetto sulla guancia e poi cominciò a sparecchiare, costringendomi a fare lo stesso vista la situazione.
"Ho bisogno di una doccia." constatò alla fine, chiudendo la pattumiera e guardandomi con un sopracciglio alzato.
Ah. Il bagno.
Mentre salivamo al piano superiore strattonai leggermente Zayn per farlo voltare verso me.
"Come facciamo per i vestiti? Voglio dire, abbiamo già provato oggi." gli ricordai e lui aprì la porta del bagno, facendomi entrare per prima.
Chiuse la porta a chiave alle sue spalle con uno strano ghigno stampato in volto.
"Ho pensato a tutto: per prima cosa, viste le condizioni forzate, ci strappiamo le maglie." Perché intravidi dal suo sguardo che la cosa non gli dispiaceva affatto? "E poi, dopo esserci fatti un bagno e perché no? Magari dopo aver anche sfruttato queste manette, indossi uno di quei top che usi d'estate senza maniche." 
Praticamente si era studiato tutto, per filo e per segno.
"Hai in mente solo una cosa." lo spinsi leggermente, piegandosi sulla vasca e aprendo il getto dell'acqua. Chiusi il tappo in modo che si riempisse la vasca e mi voltai di nuovo verso Zayn.
"Vuoi l'onore?" nemmeno riuscii a finire di chiederlo, che Zayn già mi stava strappando letteralmente la maglia di dosso. 
Guardai il tessuto ormai stracciato sul pavimento con gli occhi spalancati. Che furia! Sorrisi in modo sornione e mi gettai sulla sua T-shirt per fare lo stesso. Lasciai cadere l'indumento per terra e guardai il torace scolpito del mio ragazzo. Presi un lungo respiro senza un vero motivo.
"Ti piace quello che vedi, eh?" mi stuzzicò e alzai lo sguardo nel suo con le sopracciglia corrugate. Mi piaceva e anche tanto, ma non volevo farlo vantare più di quanto non stesse già facendo.
"Stai zitto e fammi togliere questi pantaloni. Ho bisogno di un bagno." mi sedetti sul bordo della vasca e obbligai Zayn a fare lo stesso. Calciai via le scarpe e quando stavo per sfilare il pantalone dalla gamba sinistra, notai qualcosa che mi fece spalancare gli occhi.
"Un ragno!" urlai e, senza rendermene conto, diedi una spinta a Zayn, facendolo scivolare nella vasca. Aveva ancora i pantaloni per metà infilati e adesso sputava dell'acqua come una fontanella, il ciuffo afflosciato attaccato alla fronte.
"Ma sei impazzita?" mi rimproverò, asciugandosi come meglio poteva il viso. Un po' dell'acqua era straboccata dalla vasca e il pavimento divenne in poco tempo scivoloso e umido.
"Conosci la mia fobia per i ragni... Caccialo!" urlai disperata. Dovetti trattenermi dal piangere come una bambina.
Da piccola avevo avuto un brutto episodio in fatto di ragni: stavo giocando sul tappeto della mia camera con le mie bambole, quando all'improvviso dall'alto scese un ragno proprio davanti al mio viso, poggiandosi sul mio braccio. Una brutta sensazione che non mi aveva lasciata più.
Zayn si alzò in piedi e uscì dalla vasca, gettando altra acqua per terra. Camminò fino al water e prese lo spazzolino dietro, portandomi con sé. Mi aggrappai saldamente al braccio fradicio del mio ragazzo, curiosa di capire cosa stava per fare.
"Adesso te la faccio vedere io." il tono di Zayn era come quello del cattivo di qualche film e quasi mi fece paura.
Alzò lo spazzolino al tetto con una mano sola, sfoggiò un sorriso maligno e poi puntò dritto verso il ragno.
"No!" urlai un attimo prima che lo spazzolino entrasse in collisione con il ragno. Zayn si fermò di colpo e mi guardò confuso.
"Cosa?" mi rimproverò, mentre il ragno, capendo, provò ad allontanarsi.
"E se ha una famiglia?" chiesi.
Odiavo i ragni, ma non per questo volevo ucciderlo. E se poi la sua famiglia si fosse vendicata? Non ero pronta a combattere una marea di ragni solo perché il mio ragazzo voleva schiacciarlo con un puzzolente spazzolino da wc.
"Sei seria?" la domanda di Zayn era alquanto confusa. Annuii energicamente. 
Amavo gli animali: potevano esser serpenti, api e perfino ragni, ma non si dovevano toccare per nessun motivo.
"Ariel..." E mentre Zayn cercava di capire come convincermi a lasciarlo finire il suo lavoro, sentimmo una gran botta provenire dalla porta.
"Ahia!" urlò Niall dal corridoio. Evidentemente il cretino aveva provato a sfondare la porta, ma gracidino com'era, sicuro si era appena rotto una spalla.
"Tutto bene là dentro? Ho sentito delle urla!" si accertò. Che tenerezza, aveva lasciato la sua TV per vedere se fosse successo qualcosa ai suoi amici.
"Nessuno ha toccato la mia tinta, giusto?" 
Cosa? 
Guardai Zayn allibita e alzai gli occhi al cielo. Non ci potevo credere! E io per un momento avevo pure pensato si fosse preoccupato per noi!
"La tua tinta sta bene. C'è..." aggrottai la fronte quando notai che il ragno non si trovava più nel posto dov'era fino a poco prima.
"Dove è il ragno?" urlai con tutte le mie forze, cominciando a guardare per tutta la stanza e portandomi dietro Zayn con forza.
"Quale ragno?" chiese Niall ancora dall'altra parte della porta.
"Ariel... Però stai tranquilla..." Zayn si bloccò davanti a me, fissandomi i capelli intensamente. No. No. NO!
Urlai a squarciagola, sbattendo i piedi per terra e sentendo le lacrime agli angoli degli occhi. 
"Toglilo!" mi buttai su Zayn e sentii le sue mani darmi leggeri schiaffetti sulla testa.
"Non così! Non sono un cane!" lo rimproverai e lo spinsi via, infastidita.
Ma qualcosa andò storto, perché tutta l'acqua che continuava ad uscire dalla vasca fece scivolare il moro e per la prima volta, in quella serata, fui io a cadergli addosso. Il tonfo che aveva fatto con la schiena, fu forte.
"Dio, che dolore." si lamentò Zayn e prima che potessi dirgliene due per rivendicare le volte in cui lui mi aveva schiacciata sotto il suo peso, lo vidi: "Adesso è sopra la tua testa." cercai di parlare con tono pacato, ma stavolta fu il moro quello a spingermi via dal suo corpo, facendomi inzuppare il reggiseno e i pantaloni che entrarono a contatto con l'acqua versata sul pavimento. Quella stanza era una piscina!
"Levamelo! Aiuto! Mi farà le uova in testa!" il moro cominciò ad infilare le dita tra i capelli in modo da allontanare il ragno e alla fine, quando vide che non avevamo altro modo per liberarci da quell'inferno, urlò: "Niall, la tua tinta!" così, senza un motivo valido e il ragno corse vicino la porta del bagno.
Ultimamente avevo visto i muscoli di Niall formarsi leggermente sotto le sue maglie, mangiava spesso spinaci e soprattutto teneva più alla sua tinta che alla sua vita stessa.
Ma quando vidi scaraventare giù la porta del bagno, il suo viso rosso e il respiro pesante, restai a bocca asciutta.
Ma che cavolo...
"L'ha ucciso!" cominciò ad urlare Zayn eccitato.
"La sua famiglia si vendicherà." mi disperai io.
"Che casino avete fatto in questo bagno?" Niall si guardò in giro perplesso, notando la confusione. Poi camminò fino il mobiletto e aprì un'anta, prendendo al sua amata tinta. "Non avere paura piccolina, adesso c'è papà qui con te." mormorò a bassa voce e accarezzando il barattolo della sua tinta preferita. 
E la gente diceva che ero io quella anormale...

 


 
EHIO

Sì, sono viva
Sì, sono sempre qui a rompervi le ovaie
E sì, finalmente ho aggiornato!
E' inutile scrivere nuove scuse perchè questa volta
non ce ne sono, ma fa caaaaaaaldo e il lavoro
mi sta trattenendo più del dovuto -_-"

E niente, spero vi piaccia anche questo capitolo e
vi adoroooo! 

Sofi

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***




CAPITOLO 6.



Io e Zayn guardavamo con occhi spalancati Niall rimettere in piedi la porta da solo e appoggiarla alla parete del bagno, poi con passo svelto si avvicinò alla vasca e chiuse il rubinetto. Staccò il tappo e l'acqua velocemente sparì. La stanza era un casino totale.
Niall ci sorpassò, prese la sua amata tinta e uscì dal bagno tranquillamente. Prima di sparire per le scale però si girò un'ultima volta verso di noi.
"Posso essere sincero?" chiese e sia io che Zayn annuimmo, impauriti. Dove aveva preso tutta quella forza? Niall si stancava pure solo ad alzare il telecomando della TV!
"Non fatevi il bagno per questa sera, non fate più niente in realtà. Domani mattina quando rincasa Harry, prima vi fate liberare da quelle manette e poi potete dargliene di santa ragione. Ma soprattutto, potete fare quello che vi pare e dove vi piace di più." per un momento notai lo sguardo del biondo abbassarsi sul mio petto e poi capii.
"Cosa? No! Hai capito male! Noi stavamo solo per fare un ba-"
"Un balletto sexy in mutande?! Non mi interessano le vostre porcherie!" mi urlò sopra, stringendosi saldamente la tinta al petto "Piccolina, non puoi sentire certe porcate." e detto ciò, scese al piano inferiore.
Io e Zayn non avevamo proprio nulla in programma di quel genere. Cioè, io non ci pensavo minimamente di fare qualcosa nella vasca, al massimo nel nostro letto quella notte. Quello sì. Ma non in quello stato, non con Niall che poteva sentirci! Per Zayn non potevo dire nulla, vista la sua espressione di delusione dopo aver sentito le parole di Niall.
"Ok, basta. Laviamoci i denti e subito a nanna!" tirai Zayn per il braccio e mi avviai al lavello,sperando di non far altri danni.
"Questo vuol dire che non sfrutteremo davvero le manette?" si lamentò il moro, guardando il nostro riflesso alla specchio. Sbuffai e chiusi per un attimo gli occhi.
"Vedremo. Intanto aiutami a lavare i denti, visto che con la destra va a finire mi perfori una guancia." gli passai il mio spazzolino da denti e presi il dentifricio, aprendolo. Zayn guardò perplesso per un attimo il mio spazzolino e quando finalmente capì cosa gli avevo detto di fare, sorrise divertito dalla situazione.
"Quindi poi li laverai anche tu a me?" chiese innocentemente e sorrisi per il suo tono bambinesco con cui l'aveva detto. Per lui tutto sembrava un gioco grazie a quelle manette.
Annuii e alzai la mano di Zayn che teneva il mio spazzolino, mettendoci sopra un po' del dentifricio. Poi sfoggiai un sorriso forzato e aspettai che Zayn mi lavasse i denti. 
Strofinò sui denti superiori, poi su quelli inferiori e alla fine mi ordinò di aprire la bocca, in modo da pulire all'interno della bocca. 
"Sai... Sembra quasi che tu stia facendo un po-" 
"Zayn!" lo interruppi, mordendo accidentalmente lo spazzolino e sputacchiando del dentifricio sul mio petto nudo e sulla faccia del mio ragazzo. Lui rise semplicemente e io mi persi nel suono dolce che riempiva la stanza.
Finalmente finì di spazzolarmi i denti e sputai il tutto nel lavello, sciacquandomi la bocca. Poi afferrai lo spazzolino di Zayn e feci lo stesso con lui, constatando che aveva ragione quando diceva che sembrava di star facendo un... avete capito, insomma.
"Avevo ragione, vero?" Sembrava quasi che Zayn riuscisse a leggermi nel pensiero!
Gli diedi un leggero schiaffo sul petto e lo spinsi verso il lavello, in modo che si sciacquasse la bocca pure lui. Sputò il tutto e poi mi sorrise.
"Adesso andiamo a fare la nanna." dissi e il sorriso di Zayn si fece sempre più ampio.
"Adesso andiamo a fare la nanna è sinonimo di facciamo sesso sfrenato?" chiese compiaciuto e io non feci altro che alzare gli occhi al cielo. 
"No, significa andare nella nostra camera da letto, metterci sotto un piumone e chiudere gli occhi." dissi.
"E poi magari posso iniziarti a baciare..." il moro si avvicinò a me, poggiò le sue mani sui miei fianchi e mi tenne stretta al lavandino col suo bacino. Il suo tono era malizioso e i suoi occhi avevano una strana luce, "Proprio così." avvicinò la sua bocca al mio collo e cominciò a lasciare una scia di baci umidi che per poco non mi causarono uno svenimento. Un sospiro di sollievo lasciò lentamente le mie labbra. Stavo così schifosamente bene, nonostante quelle odiose manette.
"L'ho trovata!" sobbalzai spaventata dalle urla di Niall, che in poco tempo rientrò nel bagno con in mano... un'accetta?!
"Ma sei pazzo?" spostai Zayn in modo che potesse vedere anche lui cosa aveva tra le mani il suo amico. Noi non volevamo fare un balletto sexy in intimo davanti a quella sua stupita tinta, non volevamo bloccargli la crescita! Ma che stavo dicendo?
In ogni caso, non volevamo essere uccisi solo perché Niall aveva percepito male le nostre intenzioni!
"Calmiamoci, ok?" Zayn prese parola, parandosi davanti a me come a proteggermi. "Cosa vuoi fare con quella accetta?" urlò Zayn, puntando l'arma che teneva stretta tra le mani Niall.
Il biondino la osservò per un momento e poi sorrise: "Liberarvi! Mi pare ovvio!"
Gli sembrava ovvio spuntare in bagno con un'accetta tra le mani dopo che aveva rialzato dal pavimento una porta chissà quanto pesante, e per lui era tutto normale?
"Che cosa?" io e Zayn chiedemmo nello stesso istante.
"Avete capito bene: io vi libererò grazie a questa! Voglio evitarmi un altro spiacevole episodio per colpa di quelle manette." parlava come se il problema fosse solo suo.
Zayn si girò dalla mia parte, chiedendomi un qualcosa solo con lo sguardo. Poi capii.
"Che cosa? Assolutamente no! Niall non ha mai avuto una buona mira e di certo non lo farò allenare sui miei arti!" sbraitai e davvero non capivo come il mio ragazzo poteva fidarsi della stessa persona che non centrava nemmeno il buco del wc. 
"Comunque io sono qui, potrei offendermi." mormorò un Niall abbastanza afflitto dal mio commento.
"Ma possiamo provare come in Titanic! Sai, quando Rose prima prova su un pezzo di legno a colpire due volte lo stesso punto." riprovò Zayn e stavolta sospirai pesantemente. Ma l'avrei colpito due volte nel culo io, se non la smetteva di insistere su una cosa così impossibile!
"No, Zayn! A parte che poi quel film finisce bene, qui non ci sarà nessuna finale decente se a sbrogliare il problema è Niall con la sua mancata mira!" insistetti io. Potevo tenere alla mia mano? Mi serviva ancora.
"Ehy! Io sono sempre qui!" Niall alzò la voce di un'ottava, costringendoci a guardarlo, "Volevo aiutarvi, ma sapete una cosa? Rimanete così fino a domani, litigate stanotte per dormire comodi e l'indomani però non venitemi a dire che avevo ragione, che provare non costava nulla." si infuriò.
"Costa le nostre mani!" urlai anche io. E lo vidi abbassare lo sguardo, deluso. Non che non mi fidassi di Niall in sé, ma avevo paura che si potesse vendicare di me per tutte le volte che gli organizzavo qualche scherzo non proprio carino.
"Vi fidate di me?" ci chiese un'ultima volta Niall e io e Zayn rispondemmo all'unisono "Sì." e "No."
Zayn mi guardò supplicante e, maledetto lui e quegli occhi magnetici, mi convinse. Cedetti e alla fine annuii poco convinta, Niall cominciò a saltellare sul posto con quell'accetta tra le mani e all'improvviso gli scivolò sul pavimento, cadendo proprio in mezzo alle sue gambe. Tutti e tre restammo col fiato sospeso per qualche secondo. Poi Niall si abbassò a prendere l'accetta e con un sorriso nervoso ci disse "Scusate, è stata colpa dell'emozione."
Sorpassai il biondino sul ciglio della porta del bagno -che praticamente ora giaceva appoggiata alla parete- e mi tirai dietro Zayn fino al piano inferiore, dove appoggiati sul tavolo della cucina e col batticuore, aspettammo Niall prendersi un momento prima di spaccare le manette con l'accetta. Zayn mi passò sulla schiena la coperta che tenevamo sul divano, mentre lui si limitò ad abbracciarmi solo per un po' di calore. Avevo il mio Jake di Twilight personale. Perché papà mi aveva costretto a vedere quel film? Perché poi io aspettavo il mio ragazzo ideale entrare dalle finestre? Stronzo, mi aveva delusa.
Tornando alla nostra situazione attuale, Niall aveva detto che già in passato l'aveva fatto, che la ragazza aveva entrambe le sue mani e che soprattutto prima di provare direttamente su di noi, avrebbe fatto la prova su una scatola. La appoggiò sul tavolo e diede il primo colpo preciso nel centro, sorridendo soddisfatto.
"Mi chiedo perché abbiamo un'accetta per casa." mi lasciai sfuggire e Zayn alzò semplicemente le spalle.
"Credo che finché Harry compra queste stupide manette, ne dovremmo avere sempre una di scorta." scherzò Niall, ma io ci trovai ben poco da ridere.
Il biondino ritornò serio e si concentrò talmente tanto che una vena divenne scura proprio al centro della sua fronte. Quel Niall così violento mi faceva davvero paura. Respirò un paio di volte a pieni polmoni e poi alzò l'accetta al cielo. Aveva fatto centro, ci avrebbe liberati sicuro!
Alzai il viso, proprio come Zayn, e col batticuore aspettai l'impatto. Pregai mentalmente che non fosse contro la mia mano, però.
"Aspetta!" urlò all'improvviso Zayn, bloccando tutto, Niall teneva ancora l'accetta sopra la sua testa, pronto a scagliarla. Io e il biondino lo guardammo confusi, poi Zayn ritirò la mano, portandosi dietro la mia nella sua direzione. 
Solo allora Niall abbassò l'arma e io, nemmeno me n'ero accorta, rilasciai un sospiro di sollievo. Finalmente ci era arrivato!
"Ci tengo troppo alla mia mano. Sono giovane e voglio godermela." disse il moro, accarezzandosi la mano in questione.
Io e Niall ci guardammo in faccia e per poco non scoppiammo in una sonora risata. 
"Suonava male detta così, sai?" dissi e Zayn mi spinse leggermente, poi guardò Niall, "Amico, davvero ti ringrazio che tu ci abbia voluto aiutare, ma passo. Dormirò anche scomodo stanotte, ma la mia mano ancora mi serve." disse in tono pacato e il biondo annuì.
"Manette vostre, problemi vostri." disse semplicemente e sparì dalla cucina con la sua accetta. Per un soffio!
"Allora? Adesso nanna?" mi chiese il mio ragazzo e sapevo che quella sua domanda aveva un secondo fine.
Annuii e lo seguii per le scale, arrivando davanti alla porta di camera nostra. Zayn la richiuse a chiave e accese la luce.


 

EHIO!

Salve bella gente, come procedono le vostre vacanze?
Le mie caaaaaaaalde lol

Anyway, vi avviso che mancano due capitoli e la storia finalmente
verrà conclusa, spero comunque che vi abbia fatto sorridere almeno
un po' in ogni capitolo.
E niente, Niall versione Hulk ci voleva ahaha
Ps. il prossimo è il mio preferito
Pps. GRAZIE A TUTTI QUANTI, state aumentando sia nelle letture
che nel mettere la storia tra le preferite/seguite/ricordate e vi adoro troppo

E niente, volevo fare una cosa figa, ovvero mettere un piccolo
spoiler del prossimo capitolo, sooooo:

"Zitto! Mi stai distraendo!" lo rimproverai e poi provai ad immaginare
letti di fiumi, oceani, Niall che beveva dell'acqua direttamente dalla
bottiglia...
Spalancai gli occhi nel momento esatto in cui realizzai che la visione
di Niall mentre beveva l'acqua non era nella mia mente,
ma proprio lì, davanti ai miei occhi.



Sicuramente non avrete capito molto, ma la prossima settimana capirete
il tutto e magari riderete un po' c:

Alla prossima, Sofi.

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7. ***


 
CAPITOLO 7.

 
Aprii gli occhi di colpo e notai la luce della luna illuminare la stanza di bianco. Girai la testa verso il comodino e quando mi spostai per vedere l'orario sul mio cellulare, qualcosa me lo impedì. Quelle manette non le sopportavo più, ma stavolta era il peso del corpo del moro a bloccarmi ogni movimento. 
Ma restava in ogni caso il problema del pezzo di metallo che ci univa: non solo avevano fatto litigare me e Zayn prima di addormentarci, ma adesso mi impedivano di andare in bagno per i fatti miei! 
Per dormire, avevo dovuto indossare uno dei miei top estivi perché non c'era altro modo per coprirmi dal freddo -oltre il peso del corpo di Zayn, perennemente sul mio, anche se poco prima ci eravamo letteralmente presi a parole. Lui insisteva per sfruttare quelle manette per un nostro beneficio personale, ma quando, alla tredicesima volta non riuscimmo a trovare una posizione comoda, sbuffai e mandai all'aria il piano del mio fidanzato. Non era colpa mia se mi ero ritrovata col braccio piegato all'indietro e il suo gomito ficcato nelle costole! Non chiedetemi nemmeno come ci eravamo arrivati a quella posizione.
E comunque adesso dovevo fare pipì e senza svegliare Zayn, potevo solo farmela addosso.
"Zayn." la mia voce impastata dal sonno riempì la stanza silenziosa. Ma il moro non si mosse da sopra il mio corpo e la mia vescica chiedeva pietà. Dovevo svuotarla il prima possibile ed evitare di bagnare il letto. Non l'avevo bagnato nemmeno da piccola, non volevo iniziare adesso. Che schifo!
"Zayn, ti prego, devo fare pipì." stavolta mentre lo chiamavo, lo spinsi leggermente, facendolo smuovere nel letto. Mormorò qualcosa che non riuscii a decifrare e poi lo vidi voltarsi dall'altra parte. Ma era scemo?!
"Zayn devo pisciare!" alzai la voce di un'ottava e il mio ragazzo balzò dal letto, strattonandomi il braccio legato al suo in malo modo. In quel preciso momento ne approfittai per sedermi sul letto. Aveva ancora gli occhi semi chiusi e si guardava in giro confuso. 
Poi mi vide dritta di fronte a lui e si stropicciò gli occhi, sbadigliando.
"Che succede?" mi chiese. Per fortuna aveva perso quel suo umore nero che gli era venuto fuori quando avevo declinato la sua idea di divertirci con quelle manette, la sera prima.
"Devo fare pipì e, a meno che non ti debba trascinare a forza, devi seguirmi al bagno." dissi pacata, guardando i suoi occhi lucidi dal sonno. Era bellissimo pure con i capelli spettinati e quella leggera bava che gli si era asciugata al bordo del labbro, diventando leggermente bianca. 
E io ero di sicuro assonnata se pensavo che perfino la bava era sexy addosso al mio fidanzato. Ma ero innamorata: pure se avesse avuto un neo nero peloso sul naso, mi sarebbe piaciuto. Va be, forse non l'avrei nemmeno guardato in faccia se avesse avuto un neo peloso sul naso, ma al momento non ne aveva e quindi meglio.
"Uhm, ok." biascicò qualche secondo dopo, appoggiando nuovamente la testa sul cuscino.
Che cosa?!
"Zayn!" quasi urlai e lui scattò come una molla, sedendosi sul letto di fronte a me. Le nostre mani legate rimasero a mezz'aria a penzolare tra di noi.
"Ok, ok! Ma non urlare!" si alzò di malavoglia, seguendomi alla porta della stanza e standomi dietro con molta fatica. Mentre percorrevamo il corridoio, mi girai per un momento e riuscii a vedere Zayn camminare con gli occhi leggermente chiusi. Scossi la testa e continuai a guidarlo verso il bagno. Quando entrai e accesi la luce, la mia vescica gioì.
La porta era ancora appoggiata alla parete accanto l'ingresso e un piccolo brivido di paura attraversò il mio corpo ricordando un Niall posseduto metterla là.
"Ehm, ok. Adesso dovremmo fare in modo che tu non mi veda o senta mentre mi libero di queste cascate del Niagara che tengo dentro." dissi velocemente, cercando di capire come dovevo fare ad andare in bagno senza che il moro mi vedesse o sentisse mentre svuotavo la mia vescica.
Se c'era una cosa che non riuscivo a fare da sempre, era quella di andare al bagno quando qualcuno poteva anche solamente sentirmi. Avevo avuto problemi a scuola quando, chiudendomi nel bagno delle ragazze e in presenza di altre mie compagne nella stessa stanza, non mi usciva nemmeno una goccia tanto mi vergognavo. Non ne capivo il motivo, ma quasi mi vergognavo a far sentire il rumore della mia pipì. Per questo quando mi trovavo in un bagno pubblico, papà mi insegnò a gettare prima della carta igienica nel wc e poi fare la pipì, senza fare rumore così.
"Per non guardare ci siamo, ma per non sentire mi sembra un po' difficile." mi sembrava strano che Zayn fosse riuscito a formare una frase di senso compiuto nonostante tenesse ancora gli occhi quasi del tutto chiusi dal sonno.
"Intanto girati, non vorrei che Niall venga da un momento all'altro e ci trovi ancora una volta in qualche situazione fuori posto." dissi e Zayn sbuffò girandosi e portandosi dietro il mio braccio.
Ok, adesso dovevo solo abbassare i pantaloni e fare la pipì il più silenziosamente possibile.
Per sbaglio portai verso i pantaloni il braccio legato a quello di Zayn e il moro, ancora sotto l'effetto del sonno, si girò.
"Ok, scusa, ma mi viene difficile abbassarmi i pantaloni solo con la destra." spiegai e "Stai girato così e chiudi gli occhi." continuai, poi lo guardai attentamente e mi corressi "Ok, lasciali chiusi." 
Mi abbassai i pantaloni osservando attentamente Zayn, mi morsi la lingua e sfilai le mutande fino le ginocchia. Mentre mi stavo per sedere, Zayn sembrò svegliarsi di colpo.
"Oh, cazzo, no!" sbottò e si mise la mano libera sugli occhi, voltandosi di colpo verso destra e sbattendo contro la cornice della porta.
"Porca puttana!" imprecò e girò dall'altra parte, sbattendo nuovamente alla cornice, stavolta dalla parte opposta.
"Vuoi smetterla? Devo fare pipì e mi stai trascinando con te, facendomi slittare a destra e a sinistra!" quasi urlai. Ma che gli era preso? Mi aveva visto tante volte nuda e adesso si scandalizzava? 
Per un attimo pensai di avere la foresta amazzonica in mezzo alle gambe, ma poi ricordai di essere stata dall'estetista non più di una settimana prima e mi tranquillizzai. E allora che cavolo aveva da coprirsi gli occhi?
"Dio mio! Odio le erezioni di prima mattina, figuriamoci quelle durante la notte!" urlò anche lui, senza togliersi la mano dagli occhi.
Erezione? 
Istintivamente abbassai lo sguardo sul cavallo dei pantaloni del mio ragazzo e aveva ragione, qualcuno là sotto si era svegliato.
"Ops." dissi e poi lo tirai verso di me, "Comunque io devo fare pipì, mi fa male la vescica e ho paura che Niall sbuchi qui da un momento all'altro. Collabora." dissi e Zayn annuì.
Chiunque ci avesse visti in quel modo, io seduta sul water e lui di fronte a me, con la mano sugli occhi, non riuscivo ad immaginare cosa avesse potuto pensare di noi. Non eravamo la solita noiosa coppia, di questo ne eravamo a conoscenza, ma forse eravamo un po' troppo fuori dal normale, in effetti.
Eravamo un casino entrambi, lo sapevamo, ne eravamo consapevoli, ma almeno sapevamo far ridere l'altro come nessuno sapeva fare. Eravamo perfetti l'uno per l'altro.
"Fatto?" mi chiese dopo qualche secondo passati nel totale silenzio. Aveva sentito qualcosa? Mi era uscita giusto qualche goccia mentre parlavo!
"Zitto! Mi stai distraendo!" lo rimproverai e poi provai ad immaginare letti di fiumi, oceani, Niall che beveva dell'acqua direttamente dalla bottiglia...
Spalancai gli occhi nel momento esatto in cui realizzai che la visione di Niall mentre beveva l'acqua non era nella mia mente, ma proprio lì, davanti ai miei occhi. Il biondo sbarrò gli occhi, quasi facendoli uscire dalle orbite e sputò tutta l'acqua addosso a Zayn, risvegliandolo completamente.
"Ma che state facendo?!" urlò, asciugandosi l'acqua che gli era colata sul mento col dorso della mano.
Zayn guardò Niall, poi spostò lo sguardo su di me e subito dopo tornò a guardare il biondino ancora scioccato dalla sua visione.
"Ok, non è come pensi." mormorò il mio ragazzo.
Come doveva essere? Me la stavo facendo addosso, la vescica mi stava scoppiando e quel cretino del loro amico ci aveva incatenato con delle manette!
"Ah no?" disse Niall, incuriosendosi.
Delle fitte colpirono la mia vescica, facendomi lamentare sonoramente. Sembravo di star partorendo.
"Per favore, uscite." dissi con un fil di voce, ma poi ricordai che Zayn, senza di me, non poteva andare da nessuna parte.
"Niall, sai benissimo che siamo legati da delle manette!" urlò infuriato il mio ragazzo e agitò le nostre braccia legate, mostrandogli le manette.
Sentii delle gocce di pipì uscire velocemente. Che bella sensazione!
Ma finì subito, perché avevo davanti a me due maschi e io non riuscivo a lasciarmi andare.
"Sì, ma lei è mezza nuda e tu te ne stavi qui con una mano sulla faccia!" urlò ancora un volta Niall e ringraziai il suo tono di voce alta perché riuscii a fare un altro po' di pipì furtivamente.
Se dovevano parlare, allora, meglio se avessero alzato la voce, così io nel frattempo riuscivo a fare la pipì senza che nessuno mi sentisse!
I due continuarono a battibeccare sulla sottoscritta, mentre, con poca facilità, riuscii a finire di fare il mio bisognino. Incrociai perfino gli occhi tanto era il piacere di svuotare la vescica.
Tante erano le urla, che me ne approfittai anche per asciugarmi e all'improvviso cadde il silenzio nel bagno. Quando alzai il volto per capire cosa fosse successo, trovai entrambi i ragazzi intenti a guardarmi.
"Che state guardando?" chiesi confusa e mi sentii le guance colorarsi di rosso, vergognandomi come non mai.
"Hai fatto la pipì?" mi chiese tranquillamente Zayn e io annuii, confusa ancora di più della sua domanda strana. Avevo fatto pipì, avevo evitato alla mia vescica di scoppiare e quindi perché ancora mi guardavano entrambi come se avessero appena visto un alieno?
"Hai fatto la pipì in presenza di ben due persone!" esultò il moro, ballando sul posto e battendo le mani, portandosi dietro la mia di conseguenza.
Un momento: aveva ragione! Avevo fatto la pipì non davanti ad una sola persona, ma ben due!
"Oh mio Dio, sì! Ce l'ho fatta!" urlai, unendomi alle risa del mio ragazzo che, cretino qual era, mi tirò su per il braccio e mi fece saltare sul posto con lui.
Un urlo -molto femminile, vorrei sottolineare- richiamò la nostra attenzione. Quando ci voltammo verso Niall -il grido l'aveva fatto lui-, lo trovammo con entrambe le mani sul volto, la bottiglia d'acqua riversa sul pavimento.
"Porca di quella paletta, sei nuda!" strillò e io spalancai gli occhi, abbassandomi senza successo la maglia fino sotto le mie parti intime .
"Esci da questo bagno, sfondaporte!" urlai contro il biondo e non me lo fece ripetere due volte, che si girò e, sempre con le mani davanti agli occhi, andò a sbattere contro la cornice della porta.
Ma allora era una cosa comune della gente idiota!
Zayn dovette trattenersi dal ridere, Niall invece dal piangere.
"Esci!" urlai ancora più forte e sperai davvero che questa non fosse la volta buona per i vicini di chiamare la polizia.



 

 


OH MIO DIO, OH MIO DIO

Credo che questo sia il capitolo che più amo, ahahah
Eh niente, spero vi sia piaciuto anche questo e soprattutto...
voi riuscite a fare pipì in un luogo dove ci sta altra gente?
Io purtroppo no e a volte rischio quasi di farmi scoppiare
la vescica ahahah (cazzo rido? lol)

Comunque, il prossimo capitolo sarà l'epilogo,
spero almeno lì di leggere qualche commentino (positivo
o meno) delle belle persone che hanno messo la storia
tra le preferite/seguite/ricordate c:

Sofi

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Capitolo 8
*** Epilogo. ***




EPILOGO.
 
Se Zayn quella notte mi aveva seguito in bagno con gli occhi chiusi, la mattina seguente era davvero pimpante e sveglio.
"Vuoi smetterla? Vorrei preparare una buona colazione." dissi, ed era vero. Anche se facevo schifo a cucinare, quella mattina, con al fianco Zayn volevo riuscire a fare qualcosa di commestibile. Alla fine quanto poteva essere difficile fare due toast con la marmellata?
"L'altro bottone." mi prese in giro il moro, facendomi notare che invece di accenderlo, avevo appena spento il tostapane.
"Lo sapevo, ti stavo mettendo alla prova." scherzai e stavolta schiacciai quello giusto, abbassando due fette di toast nelle griglie addette. Accesi velocemente il fornello più piccolo della cucina e ci appoggiai sopra il bollitore per preparare del thè. Nel frattempo recuperai della marmellata nel ripiano sopra le nostre teste e all'improvviso avvampai, sentendomi osservata.
Ma cosa aveva quella mattina? Non faceva altro che fissarmi e mettermi in soggezione; non bastava che stavo cucinando -evento più unico che raro!- ma in più ci si metteva lui con quello sguardo penetrante a farmi diventare paonazza.
Amavo tantissimo le sue attenzioni e nonostante avessi ripetuto il giorno prima quanto odiassi quelle stupide manette, adesso stavo quasi pensando di arrivare a quella sera incatenata al mio ragazzo. Avevamo scoperto nuove cose e quasi quasi speravo che Harry rimanesse bloccato da qualche parte prima di liberarci una volta per tutte. Ovviamente avremmo continuato a stare insieme, ma non lo sapevo, quella situazione era comica quanto interessante.
"I toast." mi risvegliò il mio ragazzo dai miei pensieri poco normali.
"Cosa?" non capii quello che intendeva dire e quando i due toast saltarono letteralmente fuori dal tostapane, balzai sul posto, spaventata. Senza nemmeno pensarci, li afferrai e li feci cadere rovinosamente sul pavimento, ustionandomi le mani.
"Che sei idiota." mi prese ancora una volta in giro e mi guidò fino al lavello, dove aprì il rubinetto d'acqua fredda e passò le nostre mani sotto il getto. Piccoli brividi di freddo ricoprirono le mie braccia e sapevo che non era dovuto solo all'acqua.
Le mani di Zayn massaggiavano lentamente le mie e lo fissai, intento a mordersi la lingua mentre si prendeva ancora una volta cura di me. Era semplicemente bellissimo, con i suoi occhi leggermente assonnati, il cenno della barba che stava per crescere e i capelli ancora arruffati dalla dormita.
"Ok, vieni qui che le asciughiamo." col suo solito fare paterno, mise le nostre mani in un panno e le asciugò per entrambi, sorridendomi quando ebbe finito. Però ormai i toast erano per terra e rovinati.
Li osservai per un momento e sospirai rilassata. Qualcosa nel frigo già pronta doveva pur esserci!
Tirai Zayn dietro me fino al frigorifero e lo aprii, gettando letteralmente la testa dentro. C'era tanta frutta, soprattutto fragole e della panna montata in una ciotola. Chi cavolo aveva comprato della panna?
"Bell'idea." l'avevo già detto che Zayn sembrava leggermi nel pensiero?
"Cosa?" feci finta di non capire e in cambio il mio ragazzo mi stampò un bacio poco casto, incastrandomi fra il suo bacino e la cucina, lasciando lo sportello del frigorifero aperto e occupando le sue mani a perlustrare la mia pelle dei fianchi.
Con un piccolo balzo, mi fece sedere sulla cucina e continuò a far intrecciare le nostre lingue sempre più languidamente. Sorrisi sulle sue labbra quando lo vidi allungare la mano non ammanettata verso il frigo e prendere una fragola. Si staccò dal bacio per poterla addentare e il resto la diede a me, gettando via quello che ne rimaneva di non commestibile. Le sue labbra erano di nuovo sulle mie. Si intrufolò in mezzo alle mie gambe e con fatica, continuò a vagare sul mio corpo con entrambe le mani, ma facendomi contorcere il braccio legato al suo.
"Aspetta, mi faccio male così." dissi e lui non protestò, continuando il suo viaggetto verso il mio petto con una mano sola. La stessa che sfilò nuovamente da sotto la mia maglia e prendendo un po' della panna dal frigo. Mi mise il suo dito impiastricciato di panna in bocca e lo leccai tutto, facendolo sorridere ancora di più. Mi baciò ancora con più foga, venendo interrotti poi dall'acqua che bolliva sul fornello. Senza nemmeno staccarsi dalle mie labbra, ormai sciupate completamente dai suoi morsi che lasciava tra un bacio e l'altro, allungò malamente la mano e tolse il bollitore dal fornello, spegnendolo. Come aveva fatto ad incrociare le braccia in quel modo? Era snodabile o cosa? E che forza!
Ma non mi dilungai a fare altrettanti pensieri senza senso sulle sue braccia lunghe e snodabili del mio ragazzo, perdendomi nel gusto alla menta del dentifricio del moro ormai coperto dalla fragola e dalla panna. Ne volevo ancora.
"Ancora." a fatica riuscii a biasciare mentre finalmente scese a baciarmi il collo, lasciandomi respirare un po'.
Con ancora intendevo entrambe le cose, riempire il mio stomaco e la mia bocca contemporaneamente...
Zayn capii e allungò la mano verso il frigo, estraendone una...banana?!
"No!" quasi urlai e lui balzò all'indietro preoccupato. Poi si rese conto di aver preso il frutto sbagliato e scoppiò a ridere.
"Oddio, scusa. Stavo per ucciderti!" si ricordò della mia strana allergia a quel frutto.
Risi leggermente con lui e ne approfittai per sistemarmi meglio sulla cucina, spingendomi leggermente verso i fornelli con le mani. Non l'avessi mai fatto!
Quando Zayn si riavvicinò a me, intento a riprendere da dove avevamo lasciato, appoggiò la mano sul fornello che poco prima era acceso, urlando.
"Cazzo, cazzo, cazzo!" imprecò e io dovetti trattenermi dal ridere, scendendo dalla cucina e capovolgendo i ruoli, mentre lo rinfrescavo sotto il getto dell'acqua.
"Sei proprio strano tu, dovrebbero scrivere un libro su di te." dissi ridacchiando.
Il mio ragazzo inarcò un sopracciglio e "Su di me?" chiese perplesso. 
Presi l'asciugamano usato poco prima e asciugai le mani di entrambi, provando a trovare tracce di bruciatura su quelle di Zayn. Per fortuna, sembrava tutto a posto.
"Sì. Già me lo immagino con un titolo tipo... Zayn Malik: istruzioni per l'uso." mi sforzai per un momento e il titolo suonava davvero bene.
Zayn ampliò il suo sorriso e non perse tempo a baciarmi prima la guancia e poi il collo. Mi meravigliai della risatina stridula che lasciò la mia bocca e in poco tempo ci ritrovammo per terra, lui sopra di me e con una strana luce negli occhi.
Alzò per un momento lo sguardo verso l'orologio, poi, con voce sommessa, disse "Abbiamo esattamente quindici minuti prima che Niall solchi la porta della cucina."
Sorrisi capendo le sue intenzioni e, anche sapendo che la sera prima non ci eravamo riusciti in nessuna maniera, non volevo nuovamente farlo arrabbiare.
Così sorrisi.
"Sono sicura che te ne bastino addirittura solo tre." lo presi in giro e poi lo baciai con foga.

***

Mentre Zayn era intento a smanettare con il suo telefonino, io rompevo la testa a Niall. Allungai un piede come meglio potevo, sdraiati sul divano e mordendomi la lingua quasi come per tenermi in equilibrio. Mi appoggiai sui gomiti e prestai attenzione a non tirarmi dietro Zayn, poi fu tutto in un secondo: il mio piede andò a colpire la testa di Niall, rigorosamente appoggiata sul cuscino dell'altro divano e il biondo scattò spaventato, risvegliandosi.
"Buongiorno brutto addormentato." lo provocai e gli feci una linguaccia. Da parte sua, Niall, si aggiustò i capelli -che ovviamente io non gli avevo rovinato- e si stropicciò gli occhi.
"Ma sei impazzita?" quasi ringhiò nella mia direzione, sbadigliando senza coprirsi la bocca spalancata.
"Ho appena visto le tue tonsille, non sono così sexy come le fai sembrare." dissi e Niall mi fulminò con lo sguardo.
Erano già le quattro del pomeriggio e nell'attesa del rientro -si sperava- di Harry, non sapevo che fare, se non rompere a Niall, che in qualche modo voleva dormire sul divano.
"Che idiota." mormorò sottovoce, ma non tanto perché lo sentii e alzai lo sguardo al cielo.
"Almeno dammi il telecomando! Possibile che dobbiamo vedere sempre queste stupide partite da golf? Poteva essere interessante davvero se tu non ti addormentavi!" lo rimproverai. Sentii le dita di Zayn intrecciarsi nei miei capelli, senza però perdere il contatto visivo con il suo cellulare. A modo suo, mi stava dicendo che lui comunque era lì e che io dovevo smetterla di muovere la mia enorme testa appoggiata sopra le sue gambe. Ormai conoscevo ogni suo gesto e sì, anche uno semplice come sfiorarmi i capelli, voleva dire tutto ciò. Mi annoiavo, tutto qua.
"Sarebbe stato più interessante se avessi giocato io." si lamentò Niall e si stravaccò di nuovo sul divano e finalmente cambiò programma. Un telefilm.
Stavo quasi per allungarmi nuovamente e stuzzicare Niall, quando sentimmo qualcuno aprire la porta d'ingresso. Oh mio Dio, Harry era tornato!
Scattai come una molla dal divano e accidentalmente con la mano ammanettata feci cadere il cellulare al mio ragazzo per terra. Zayn mi guardò male, prima di piegarsi e recuperare il suo amato telefonino.
"Sono a casa!" Ok era lui. Gli potevo dare massimo dieci minuti, il tempo di liberarmi, e poi l'avrei ucciso. Uccidere una persona non sarebbe stato il caso alla mia tenera età, ma Harry me le istigava tutte.
"Andiamo." dissi a Zayn, tirandolo verso l'ingresso, dove Harry sfilava il cappotto e appoggiava per terra una strana borsa da viaggio.
"Non fate domande, ho passato il giorno peggiore della mia vita." Harry si allentò il nodo della cravatta che portava alla gola e continuò a togliersi gli indumenti direttamente all'ingresso.
"Sono andato alla riunione più importante della mia vita in tuta, avevo dimenticato i documenti e sono dovuto tornare a casa... Ma voi dove eravate?" ci chiese Harry, con un cipiglio sulla fronte.
Noi dove eravamo? Ma di quando stava parlando?
"A prendere una pizza." anche Niall si unì alla discussione e rispose tranquillamente.
No, un momento, qualcosa lì non tornava.
"A prendere la pizza?" chiese Zayn confuso quanto me. Ma noi eravamo andati a prendere la pizza nella serata, questo voleva dire che...
"No, aspetta! Tu ieri sera sei tornato a casa per prendere le tue cose e non ci hai lasciato le chiavi delle manette?" chiesi alterando il tono di voce.
"Io le ho lasciate! Ho anche chiamato Niall per spiegargli dove si trovassero!" si difese il riccio, rimasto in mutande ormai. No, ma togliti anche quelle visto che ci sei!
Io e Zayn saettammo il nostro sguardo verso Niall e il biondo parve attaccarsi completamente al muro, quasi come se volesse sparire, assemblarsi e diventare lui quel pezzo di cemento.
"Tu avevi le chiavi e non hai fatto nulla?" chiese a denti stretti Zayn al mio fianco. Però poi ricordò un dettaglio di quando aspettavamo in auto Niall tornare con le pizze.

"Ma tu mi hai mandato un messaggio!" chiese confuso il moro guardando Harry.

"Sì, ero già in casa e stavo facendo finta. Volevo farvi uno scherzo e per questo ho chiamato Niall per avvisarlo." spiegò il riccio e la nostra attenzione cadde nuovamente sul biondino terrorizzato.

"No, la cosa peggiore è che ci ha rimproverati tutta la notte! Prima per la sua tinta per capelli, poi ha avuto pure il coraggio di darci dei pervertiti perché dopo aver staccato letteralmente una porta io non potevo fare la pipì in tutta privacy!" urlai per dar sostegno al mio ragazzo.
Non capivo perché Niall ci avesse nascosto quel particolare così importante e poi ci rinfacciava se noi due volevamo avere un po' di intimità!
"No aspettate, io l'ho fatto per il vostro bene." si difese Niall, passandosi le mani sulla testa quando avanzai verso di lui in modo pericoloso. "Non mi picchiare!" gracchiò come una femminuccia. In soli due giorni -più che altro, poche ore in effetti- avevo scoperto una parte di Niall molto femminile.
"Perché non dovrei?" ringhiai e Zayn stavolta non difese il suo amico. Avevo ragione io, potevo ucciderlo!
"Ci sono gli aspetti positivi, se noti! Per prima cosa, non sei più arrabbiata con Zayn per qualsiasi cosa." Niall si prese di coraggio e ci affrontò, "Poi, hai imparato a fare la pipì anche con la presenza di qualcuno!" continuò, ma stavolta decisi di interromperlo.
"Stavo rischiando di rompermi il collo cadendo da un albero!" urlai furiosa. Sentivo i miei capelli elettrizzarsi dai nervi.
"Un momento: cosa c'entra cadere dall'albero, adesso?" Ovviamente Harry non poteva sapere che il suo amico, stupido il doppio di lui, aveva lasciato le chiavi in casa, facendoci quasi ammazzare per rientrare dalla finestra. Fulminai anche Harry con lo sguardo.
"Dammi le chiavi." lo minacciai e il riccio scomparve alla velocità della luce.
"Non mi uccidere." mormorò Niall con voce bassa.
Guardai Zayn e il mio ragazzo stava leggermente sorridendo. Cosa aveva fa sorridere?
"In effetti, se ci pensi, senza queste stamattina non ci saremmo potuti divertire, come invece abbiamo fatto grazie alle manette e alla panna." disse tranquillamente Zayn, rivolgendomi un occhiolino. Doveva sempre trovare un lato positivo in ogni situazione, anche in quella più tragica.
"Ecco!" gli diede manforte Niall, prima di capire quello che aveva detto il modo, "Ma che schifo, la mia panna!" infatti si lamentò subito dopo.
"Ecco le chiavi! Erano sulla mia scrivania come avevo detto a Niall." Harry sembrò scaricare tutta la colpa sul povero biondo, ma aveva iniziato lui tutto quel casino. 
Immediatamente infilò la chiave nel lucchetto e subito dopo una strana sensazione di libertà percorse il mio corpo.
Ero libera. Non ero più attaccata a forza al mio ragazzo.
"Dammi quelle manette." incitai Harry, porgendogli la mia mano.
"Che devi fare?" mi chiese un po' preoccupato. Guardò per un momento il mio ragazzo e il moro rispose alzando semplicemente le spalle e sorridendo.
"Tu dammi quelle manette." lo provocai ancora e il riccio non se lo fece ripetere, appoggiando anche le chiavi sul mio palmo della mano aperto.
"Bene, ora dammi il tuo polso e no!" notai con la coda dell'occhio Niall allontanarsi lentamente, "Vieni qui Hulk dei miei stivali, ce n'è anche per te."
Quando entrambi misero il loro polso davanti a me, li ammanettai.
"Ecco, così adesso sapete cosa si prova." dissi soddisfatta appoggiando le mani sui fianchi e guardando il mio ben lavoro. Dovevano fare pace con i loro cervelli e capire una volta per tutte che dovevano farsi gli affari loro. Io e Zayn avremmo continuato a litigare, ma questo non voleva dire che ci saremmo lasciati o peggio ancora avremmo tirato loro in mezzo nelle nostre discussioni. Alla fine era risaputo che l'amore non è bello se non è litigarello, no?
"Non è divertente." si lamentò il riccio e io annuii. Lo sapevo che non era divertente, ma doveva provare ciò che avevo provato io!
"Lo so, quindi fino domani mattina non rompetemi le ovaie e... divertitevi." guardai per un momento il mio fidanzato e poi lo baciai. Quelle manette, in fondo, erano servite più che altro per conoscere una parte di Zayn che non usciva fuori facilmente: mi sopportava, e anche tanto, mi amava, mi dava delle attenzioni anche nelle piccole cose e solo ora me ne stavo rendendo conto. Mi erano servite...
Cominciai ad allontanarmi verso la cucina, quando mi sentii richiamare.
"E ora dove stai andando?" chiese allarmato il biondino. Volevo spaventarlo un po', ma avrebbe avuto paura quando uno dei due avrebbe dovuto usare il bagno... Quindi optai per dire la verità.
"Ho in mente di scrivere un libro..." guardai Zayn e lo vidi sorridere, "Dedicherò anche un capitolo a voi, pensate quale onore!" li presi in giro, mentre i due si toccavano i polsi, sicuro doloranti. Il mio aveva dei graffi che in parte speravo non sparissero mai.
"Oh grazie!" disse il biondo ed Harry lo colpì al braccio, facendolo lamentare di dolore.
Oh sì, avrei dedicato loro il capitolo più interessante, intitolato 'I suoi amici stupidi'. 

Non avrei mai immaginato che Zayn Malik: Istruzioni per l'uso sarebbe stata una nuova svolta per la mia vita.

Capitava sempre tutto a causa di Zayn. Quanto lo amavo!




 

 
 

OH MIO DIO OH MIO DIO OH MIO DIO
È... finita. Purtroppo sì, è stata una mini mini mini long, ma spero intensa! Sappiate che non è facile scrivere qualcosa quando due personaggi sono legati da delle manette ahahah
E niente, spero che mi facciate sapere cosa ne pensate e soprattutto, volevo dirvi che  in questi giorni pubblicherò una nuova mini long, stavolta su Liam. Quindi, magari seguitemi, così rimanete aggiornati su tutto c:


Ps. Se non si è capito, ci sarà anche una os su questa storia. Ci sto già lavorando e giuro che è una cosa MAI letta ahahah
In ogni caso, metterò un avviso qui quando la metterò :)




Pps. non commento sulla scelta Zayn, anche se avrei taaaanto da dire...




GRAZIE A TUTTI, love u all 

Sofi.

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