Endlessly

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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


-Ehi-
Lucy si girò verso la voce famigliare del ragazzo che era appena arrivato alle loro spalle, individuando lei ed Erza senza difficoltà nel gremito Fairy Tail. Un sorriso tirato le piegò le labbra mentre sollevava  la mano per salutare con simulato entusiasmo.
-Ciao Gray!- esclamò, guadagnandosi un’occhiata dalla rossa, che le sedeva accanto con le braccia incrociate sotto al seno.
Anche senza raccontarle la verità su quello che era successo due giorni prima, cosa che aveva fatto avendo un disperato bisogno di conforto, Lucy non sarebbe mai comunque stata in grado di nascondere alla propria migliore amica il suo reale stato d’animo, cosa meno complicata da fare con Gray.
Il moro scostò la sedia libera al tavolo, sedendosi e salutando Levy con un ulteriore cenno del capo.
Nessuna delle tre sembrava in gran forma ed era decisamente strano che Lucy e Levy fossero così taciturne e ancora di più che Levy fosse seduta in modo da dare le spalle a Jet e Droy, qualche tavolo più in là, che continuavano a lanciarle insistenti occhiate.
No, qualcosa decisamente non tornava.
-Tutto bene?- domandò, facendosi violenza per non guardarsi intorno, senza riuscire comunque a impedirselo.
Fu più forte di lui scandagliare la stanza con gli occhi, alla sua ricerca, per quanto irrazionale fosse.
Sobbalzò nel rendersi conto della sua posizione metà in piedi e il collo teso nella speranza di individuare la persona che non avrebbe dovuto nemmeno provare a cercare e cercò di salvarsi in corner, giustificandosi più con se stesso che con le amiche.
-Che fine ha fatto Natsu?- domandò, dopo essersi schiarito la gola e guadagnandosi un’occhiata assassina da Erza.
Gray scosse appena la testa, assumendo un’espressione interrogativa prima che la rossa accennasse appena verso Lucy che sembrava essersi improvvisamente spenta e si fissava le mani, posate sul grembo.
Con una nuova consapevolezza, Gray riportò gli occhi sull’amica, cercando una  conferma che il malumore di Lucy fosse effettivamente collegato a Natsu e trovando risposta affermativa negli occhi scuri della rossa.
Con un sospiro poco trattenuto, il moro si lasciò andare contro lo schienale, senza più preoccuparsi di impedire al proprio cattivo umore di venire a galla, consapevole che Erza se n’era accorta non appena lo aveva visto e le altre due erano troppo impegnate a pensare ai propri problemi per accorgersi dei suoi.
La sua attenzione fu catturata nuovamente dalla minuta figura di fronte a sé e una stretta lo colse all’altezza del petto. Era brutto vedere Levy così giù di morale, non solo per l’affetto che li legava tutti quanti ma anche perché Levy era sempre così frizzante e allegra e per essere così demoralizzata doveva esserle successo qualcosa di veramente grosso anche se, visto il clima generale, non gli sembrava il caso di chiedere ulteriori informazioni.
 
-Perché no?-
-Perché non… Non ha senso Gajil! Io e te non siamo compatibili, insomma… non in quel modo…-
Levy lo cercò con occhi imploranti, sperando che capisse. Che capisse che avrebbe tanto voluto uscire con lui e lasciarsi andare e cedere a quella maledetta attrazione che glielo faceva cercare in continuazione ma che aveva paura.
Gajil era un fantastico amico, un insostituibile alleato ma era anche uno dei ragazzi più ambiti e lei di stare male non aveva voglia. Jet e Droy avevano ragione ma in fondo era arrabbiata anche con loro.
Chi aveva chiesto la loro opinione?!
Sì, avevano ragione, ma a Levy non interessava sentirsi mettere in guardia, sentirsi dire che lui l’avrebbe solo usata finché non si fosse stancato per poi passare alla preda successiva.
A lei interessava solo accettare quell’invito ma quei due le avevano messo la pulce nell’orecchio e ora lei non poteva farci niente. Non riusciva a ignorare le loro parole.
Uno spostamento d’aria improvviso la riscosse dalle sue riflessioni e si ritrovò a fissare con occhi sgranati la schiena dell’amico, nascosta dai lunghi capelli scuri, mentre lui si allontanava, sordo a qualunque richiamo.
 
-Ehi-
Natsu sollevò la testa di scatto, ritrovandosi a fissare lo sguardo penetrante e tatuato del proprio bassista.
Un mezzo ghigno gli sollevò un angolo della bocca, rivelando uno dei suoi canini leggermente più appuntiti del normale. Le cose con Gerard non erano andate benissimo i primi tempi, non si erano presi molto bene, soprattutto per via di quella storia irrisolta con Erza, che per Natsu era come una sorella.
Ma d’altro canto era il miglior bassista ancora libero in circolazione, a Gajil e Juvia andava più che bene e anche Erza era intervenuta in suo favore, al punto che ora si potevano considerare di nuovo amici anche se al ragazzo non sfuggiva la malinconia negli occhi di entrambi, ogni volta che i loro sguardi si incrociavano.
Trovava stupido, incredibilmente stupido, che due persone innamorate non stessero insieme per paura di farsi male a vicenda, quando il vero dolore lo provavano proprio stando separate. Lo trovava incredibilmente stupido anche perché lui quella fortuna non poteva più nemmeno sperare di sfiorarla.
-Tutto bene?- domandò Gerard, avvicinandosi e posandogli le mani sulle spalle, fasciate dalla camicia bianca a maniche corte, su cui aveva avvolto la sua immancabile sciarpa.
Si passò una mano tra le ciocche rosa, prima di tornare a ghignare.
-Tutto bene, tranquillo- rispose, con falsa noncuranza -Gli altri?- chiese poi, accigliandosi appena.
Non gli erano sfuggite le facce lunghe del suo batterista e della sua pianista/tastierista quando erano arrivati al Fairy Tail in anticipo, per posare le loro cose nel retro e scaricare gli strumenti dal furgone di Gajil.
Soprattutto Juvia sembrava distrutta, occhi rossi e capelli scarmigliati, finché Gajil non l’aveva obbligata a seguirlo e, probabilmente, a sfogarsi con lui.
-Juvia sta meglio, Gajil non troppo ma sai com’è fatto- lo informò il blu, stringendosi appena nelle spalle -Si sfogherà solo con Lily, concludendo che è il migliore amico che possa desiderare- concluse, facendo ridere l’amico e ridacchiando a sua volta -Sicuro che te la senti?- domandò poi, quando furono tornati seri, ancora più penetrante di prima.
-Se a te non dispiace…-
-L’abbiamo scritta tutti insieme questa canzone. Mi chiedo solo se ti senti davvero di presentarla stasera- lo interruppe Gerard, pragmatico come sempre.
Natsu allargò il sorriso, osservando l’amico con un’espressione che era tutto un programma.
-Non riesco a immaginare serata migliore! Sono davvero carico ora!- rispose, facendo sorridere anche Gerard, prima di tornare a imbronciarsi, preoccupato -Spero solo che Juvia stia meglio! Sembrava davvero uno straccio prima!-
 
Chiuse gli occhi, mugugnando appena e sentendo il cuore accelerare di botto nell’avvertire le labbra di Gray sulle proprie.
Non poteva crederci. Juvia davvero non riusciva a credere che stesse accadendo.
Lo aveva baciato così, di slancio, senza pensare, senza sapere neanche lei come poteva essere successo e si era aspettata di venire allontanata bruscamente dal moro e di trovarlo bordeaux e fumante per l’imbarazzo.
Ma le mani di Gray si erano posate sui suoi fianchi e l’avevano attirata ancora più vicina e l’audacia che si era impadronita di lei era decuplicata in un attimo, facendola sollevare sulle punte, infilare le dita nei suoi capelli e la lingua tra le sue labbra. E a quel punto era successo.
Come si era aspettata, si era trovata lontana da lui e non più tra le sue braccia improvvisamente invasa dal freddo.
Se lo era aspettato sì, ma non dopo che Gray si era lasciato andare quanto lei. E di certo non si era aspettata quello sguardo assassino e arrabbiato.
-Juvia te l’ho già detto e ripetuto, non può funzionare e non funzionerà mai. È troppo complicato. Lasciami in pace- aveva sibilato prima di staccarsi da lei e lasciarla lì, sola, mentre qualcosa si spezzava in Juvia e le lacrime prendevano a cadere come pioggia battente dai suoi occhi.
 
-Buonasera, Fairy Tail!!!-
Applausi e ovazioni seguirono la voce sempre entusiasta e dolce di Mira che era uscita sul palco per presentare i primi artisti di quel venerdì.
Tutti i venerdì il Fairy Tail diventava il palco per le band locali che cercavano un piccolo spazio per farsi conoscere, nella speranza di decollare. Tutti i venerdì Natsu e gli altri si trovavano lì, per ascoltare e divertirsi, ma la band formata dal ragazzo sei mesi prima non si era ancora voluta esibire in quel luogo dove tutti li conoscevano.
Natsu, spalleggiato dagli altri tre, sosteneva di voler aspettare di avere qualcosa di veramente indimenticabile per le mani per suggellare il loro esordio ufficiale.
Muovendosi a disagio sulla sedia, Lucy allungò la mano per recuperare il proprio drink e bere una generosa sorsata dalla cannuccia colorata, mentre aspettava che Mira presentasse la prima esibizione, probabilmente quella di Cana.
-… grande esordio!!! Finalmente, per la prima volta, qui al Fairy Tail, si esibiranno con il loro primo inedito gli Igneel!!!-
Un nuovo boato esplose nella sala, mentre Lucy sgranava gli occhi e tossicchiava per non strozzarsi di fronte a quell’inaspettata sorpresa.
Avevano deciso di esibirsi?!
Così dal niente?!
Perché Natsu non l’aveva avvisata?!
Un dolore penetrante le perforò lo stomaco al ricordo di quanto successo un paio di giorni prima e si voltò a cercare i propri amici, trovandoli senza parole quanto lei.
A giudicare dalla sua espressione, neppure Erza se lo era aspettato e ora sembrava emozionata al di là del suo normale stato. Non dubitava, Lucy, che l’idea di vedere Gerard sul palco la stesse facendo fremere e forse le aveva anche chiuso lo stomaco come stava succedendo a lei mentre Natsu usciva sul palco e raggiungeva il microfono ad asta, la chitarra già a tracolla.
Strinse il bordo del tavolo, deglutendo a vuoto e cercando disperatamente di concentrarsi sugli altri componenti della band. Gajil era già alla batteria, le bacchette in mano e gli occhi dardeggianti che sembravano voler evitare chiunque, Juvia si stava posizionando alle tastiere, bellissima nel suo vestito azzurro e Gerard, poco più indietro rispetto a Natsu, stava sistemando una corda del suo basso, posizionato davanti al proprio microfono.
-Con testo e musica di Natsu Dragneel, Gerard Fernandes, Gajil Redfox e Juvia Loxar, ecco a voi gli Igneel con Endlessly-
 
[Endlessly - The Cab]
 
Fu più forte di lei, mentre le luci si abbassavano, l’applauso scemava e la penombra l’avvolgeva insieme alle prime note suonate dalle dita esperte e delicate di Juvia, cercarlo con gli occhi un’ultima volta e il cuore le perse un battito nel trovare il suo sguardo fisso su di sé.
 
-Che stai dicendo?!-
-Hai capito benissimo Lucy!-
Lucy indietreggiò, sconvolta da quella rivelazione.
 

There's a shop down the street,
where they sell plastic rings,
for a quarter a piece, I swear it.
Yeah, I know that it's cheap,
not like gold in your dreams,
but I hope that you'll still wear it.

 
 
Quando Nasu le aveva detto che doveva parlarle di una cosa importante si era aspettata di tutto tranne quello.
Aveva pensato a qualcuna delle sue sciocche eppure tanto divertenti trovate ma non riusciva a credere dove il ragazzo stesse ora andando a parare.
E nemmeno voleva sentirglielo dire ad alta voce.
-Lucy, io…-
 

 
Yeah, the ink may stain my skin,
and my jeans may all be ripped.
I'm not perfect, but I swear 
I'm perfect for you.

 
 
-No! Non dirlo!- lo interruppe, alzando una mano a palmo aperto di fronte a sé mentre lui la guardava, scioccato da quell’interruzione così decisa -Non dirlo, Natsu. Non serve a niente. Io… non… tu sei il mio migliore amico… mi dispiace ma io non posso…-mormorò prima di scappare, incapace di sopportare il dolore che gli aveva appena provocato.

 
..and there's no guarantee,
that this will be easy.
It's not a miracle ya need, believe me.
Yeah, I'm no angel, I'm just me,
but I will love you endlessly.
Wings aren't what you need, you need me.

 
 
Ezra trattenne il fiato, stringendo appena il bordo della sedia, gli occhi puntati su Gerard che aveva iniziato a cantare insieme a Natsu.
Gli occhi puntati su di lui che non staccava i propri da lei, mentre tutto intorno a loro spariva e le mani del ragazzo continuavano a suonare senza sosta e la sua voce a riempirle le orecchie, solo per lei, per dirle qualcosa che in fondo sapevano entrambi e che nessuno dei due riusciva a buttare fuori e neanche a tenersi dentro.
E sapeva, lo sapeva fin troppo bene che quella parte di canzone doveva averla scritta lui.

 
There's a house on the hill,
with a view of the town,
and I know how you adore it.
So I'll work everyday,
through the sun, and the rain,
until I can afford it.

 
 
Sì, lo sapeva che era stato lui.
Ne era certa, Levy, che fosse di Gajil quella strofa. Riconosceva lo stile, riconosceva le parole, riconosceva lui.
La sua essenza.
Il suo esserci sempre ed essere disposto a tutto per lei.
Sì, quello era Gajil, il suo Gajil.
E quelle parole, come la musica, le stavano entrando sottopelle.

 
Yeah, your friends may think I'm crazy,
cause they can only see,
I'm not perfect, but I swear, I'm perfect for you.

 
 
Come aveva potuto essere così stupida e dare peso alle parole di Jet e Droy?!
Lei e solo lei sapeva di cosa aveva bisogno! Cosa era giusto e adatto a lei!
E mentre sorrideva senza riserve, gli occhi puntati sul ragazzo che pestava sulla batteria, solo per lei, capì che Gajil era quanto di più perfetto esistesse per completarla.
 

 
..and there's no guarantee,
that this will be easy.
It's not a miracle ya need, believe me.
Yeah, I'm no angel, I'm just me,
but I will love you endlessly.
Wings aren't what you need, you need me.

 
Il cuore gli batteva al triplo della velocità che si sarebbe potuta definire normale mentre non riusciva a staccare gli occhi da lei e dalle sue mani che sembravano accarezzare più che pigiare i tasti della tastiera.
Era come una calamita e Gray non riusciva a smettere di cercarla, ammirarla, rievocare nella testa la sensazione provata quando quelle stesse dita gli avevano accarezzato la nuca. Fremette nel ricordare la sensazione umida provata sulle labbra quando Juvia l’aveva baciato.
Quel bacio che l’amica agognava da tempo, lo sapeva Gray. Ma che non si era reso conto di agognare anche lui.
E la paura, lo spavento provato di fronte a quella rivelazione era stato troppo e l’aveva respinta, seguendo il suo stupido istinto.

 
You need me, I know you need me,
you need me, I know you need me

 
 
Strinse i pugni nel notare i suoi occhi rossi, nonostante la penombra, consapevole che era tutta colpa sua.
Mentre le note che aveva composto Juvia, pensando a lui, non aveva dubbi al riguardo, scavavano nel suo orgoglio, crepando quella corazza di ghiaccio che si portava sempre addosso, Gray si ritrovò a sorridere, colpito da quella rivelazione.
Perché, sì, Gray aveva disperatamente bisogno di Juvia.
 
Ink may stain my skin,
and my jeans may all be ripped.
I'm not perfect, but I swear,
I'm perfect for you.

 
Aveva bisogno del suo sorriso, di quel suo sguardo irriverente puntato addosso, di ridere con lui sapendo che avrebbe potuto interrompere quella risata quando avesse voluto, unendo le loro labbra.
Lucy aveva bisogno di Natsu e di sentirgli dire quelle parole che lei gli aveva impedito di pronunciare tanto bruscamente.

 
..and there's no guarantee,
that this will be easy. (This will be easy)
It's not a miracle ya need, believe me. (Won't you believe me?)
Yeah, I'm no angel, I'm just me,
but I will love you endlessly.
Wings aren't what you need, you need me. (You know you need me)

 
Si sporse in avanti, posando gli avambracci sul tavolo, trattenendo il fiato proprio come gli altri tre, senza sapere che stavano pensando tutti la stessa cosa. E cioè che dopo quella sera sarebbe cambiato tutto.
Sarebbe cambiato tutto senza che in fondo cambiasse davvero niente, perché in cuor loro lo sapevano da un pezzo ormai. Lo avevano sempre saputo, sin dal primo momento e andava bene così
Chi se ne importava se rischiava di essere complicato?!
Lo sarebbe stato di sicuro, l’amore era complicato!
Ma era anche incredibilmente semplice.
E, soprattutto, ne valeva la pena.
 

(I know you need me)
You need me,

 
 
Ne valeva la pena per baciarla di nuovo.
 

(I know you need me)
 

Ne valeva la pena, per dirgli “ti amo”.
 

You need me,
 
 
Valeva la pena, nonostante quello che potevano pensare i loro amici.
 

(I know you need me)
 
 
Valeva la pena, nonostante il passato.
 

 
There's a shop down the street,
where they sell plastic rings,
for a quarter a piece, I swear it.
Yeah, I know that it's cheap,
not like gold in your dreams,
but I hope that you'll still wear it.
 

 
Come se una silenziosa comunicazione fosse passata tra loro, si girarono a guardarsi l’un l’altro, sorridendo nella penombra, fremendo di impazienza ed emozione.
Rimanere seduti stava diventando incredibilmente complicato, così come trattenersi dal lanciarsi sul palco e interrompere l’esibizione ormai agli sgoccioli, i sorrisi costantemente disegnati sui loro volti mentre la voce di Natsu vibrava insieme all’ultima nota suonata da Juvia, prima di spegnersi nel silenzio del Fairy Tail.
Un boato assordante esplose dopo pochi secondi di silenzio ma non era certo il tipo di boato che ci si sarebbe aspettati.
Accigliandosi di fronte a quello strano rumore, che poco aveva a che vedere con un applauso, Lucy, Erza, Gray e Levy, insieme al resto dei presenti, si voltarono per capire cosa stesse succedendo e fecero giusto in tempo ad alzarsi e scattare lontano dal tavolo mentre Macao ci precipitava sopra, frantumandolo e picchiando la schiena a terra. 






Angolo di Piper: 
Buongiorno a tutti... Duuunque mi presento, sono Piper Parker e questa è la mia prima storia su Fairy Tail, ragion per cui spero di non aver fatto un casino! ^^' 
Spero che vi sia piaciuta e che vi sia piaciuta la canzone e che i POV fossero tutti chiari e... niente! Grazie a tutti quelli che leggeranno! 
Alla prossima! 
Piper. 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


-Ma che diavolo...?-
-Cosa gli ha preso tutt'un tratto?!-
-Vi sembra che abbiano mai avuto bisogno di qualche scusa per azzuffarsi?- chiese retorica Erza, avanzando decisa e terribile e provocando un tremito di puro terrore in Gray.
No, in effetti in quel bar le risse erano la norma ma nessuno dei quattro era pienamente conscio di trovarsi effettivamente al Fairy Tail. Si guardarono intorno perplessi mente sedie e boccali prendevano a volare ovunque, lasciando basiti gli avventori esterni e i quattro che si trovavano ancora sul palco.
-Adesso gli faccio vedere io...- sibilò Erza, una vena pulsante sulla fronte, mentre Gray scattava di lato, il braccio alzato in posizione di difesa.
La guardarono avanzare furente per poi arrestarsi di botto, sorpresa dall'improvviso spostamento d'aria davanti a lei.
-Bastardi!!! Come vi permettete di rovinare così la nostra esibizione?!?!-
-Natsu!! Aspetta!!!- lo richiamò Lucy dopo un attimo di stupore, prima di corrergli dietro.
-Lu-chan!!!- esclamò Levy, senza riuscire a sovrastare il frastuono che si stava facendo assordante ma che non riuscì a coprire il rumore delle dita di Gray che scrocchiavano mentre il moro sollevava un angolo della bocca.
-E così il fiammifero vuole tenersi tutto il divertimento per sé?!- domandò tra sé, pronto ad avanzare verso la rissa e girandosi un attimo verso il palco, restando pietrificato.
Cosa stava facendo?
Cosa stava facendo Leon con il braccio ancorato alla vita di Juvia?!?
Voleva morire?!?!?
Si dimenticò in un attimo della rissa, precipitandosi verso il palco e lasciando sola Levy che scattò di lato per evitare un bicchiere, un attimo prima che Jet e Droy le si parassero davanti.
-Non preoccuparti Levy! Ci penso io!!-
-Levati di mezzo Jet!!! La difendo io Levy!!!- intervenne il moro, puntandosi il dito contro il petto.
-Tu?! Ma fammi il piacere!!! Lei ha bisogno di un vero uomo non di un bamboccio!!-
Levy sospirò dopo averli osservati qualche istante, per poi guardarsi intorno cercando di individuare che fine avesse fatto Erza. Boati e schegge schizzavano da tutte le parti e l'azzurrina considerò che era meglio spostarsi da lì se non voleva finire calpestata. Mosse un paio di passi verso l'uscita del bar prima che la voce di Jet la facesse voltare a occhi sgranati, in tempo per vedere una sedia volante diretta verso di lei.
-Levy-chan!!!-
Sollevò istintivamente il braccio, in attesa del colpo, prima di socchiudere una palpebra nel non sentire nessun dolore e sgranare gli occhi, scattando all'indietro d'istinto per evitare la mole di Gajil che le aveva fatto da scudo, prendendosi la sedia in piena faccia.
 

***
 

-Gerard che stai facendo?!?! Mollami!!!- scalciò nell'aria la rossa mentre l'amico la trascinava nel retro del palco e lontana dalla rissa -Fammi tornare di là a dare una lezione a quegli imbecilli!!!- continuò dimenandosi come un'anguilla prima di ritrovarsi inaspettatamente con i piedi per terra, le spalle al muro e le mani di Gerard sulle spalle.
Aprì la bocca per ribattere ancora ma lo sguardo chiaro del ragazzo le fece morire le parole in gola e le mozzò il fiato. Sentendo il cuore accelerare, deglutì a vuoto cercando di capire cosa avesse di così strano lo sguardo di Gerard.
La guardava sempre con quell'intensità ma c'era qualcosa di diverso. Perse un battito quando identificò quella nuova luce come determinazione.
-Erza avevo un piano ben preciso per stasera. Avevo valutato tutte le variabili, rissa compresa e non ho nessuna intenzione di perdere tempo. Per stasera dovranno calmarsi da soli- mormorò deciso e con un mezzo sorriso sul volto.
E i rumori della rissa scomparvero mentre le sue labbra si posavano decise su quelle di Erza che si ritrovò a sorridere a sua volta, mentre si aggrappava ai baveri della camicia di Gerard.
 

 
***
 

-...Juvia-chan! La tua musica mi ha portato in un'altra dimensione! Vuoi usare il mio corpo come se fosse un pianoforte questa notte?!-
Le guance di Juvia presero fuoco per l'imbarazzo mentre Leon parlava teatralmente, trascinandosela sul petto. Una mano affusolata si posò lieve sul torace del ragazzo mentre la pianista lanciava un'occhiata al bar, immerso nel caos e nella polvere. Socchiuse gli occhi, scrutando preoccupata alla sua ricerca, prima di trovare a voltarsi verso Leon trovando la sua bocca protesa decisamente troppo vicina alla propria. Sgranò gli occhi rendendosi conto che non avrebbe fatto in tempo a fermarlo e storse le labbra in una smorfia in attesa.
Uno strattone improvviso la fece sobbalzare mentre il corpo di Leon si allontanava bruscamente da lei e Juvia perdeva l'equilibrio e si trovava addossata al fianco di qualcun altro.
-Leon, dannato imbecille, quante volte ti devo dire di stare alla larga da qui?!?!-
Juvia socchiuse le labbra stupita nel riconoscere la voce che aveva appena ringhiato quelle parole.
-Gray-Sama?!- domandò incredula, mentre anche Leon assottigliava gli occhi furibondo.
-Gray!!! Quando imparerai a farti gli affari tuoi e smetterla di metterti tra me e Juvia-chan?!?-
-Juvia non ha niente a che fare con te e tu devi piantarla di venire qui!!! Stattene un po' al Lamia Scale dannato cretino!!!-
-Chi ti dice che non c'è niente tra Juvia e Leon-sama?!-
Gray fece per ribattere prima di restare senza parole nel realizzare che era stata proprio Juvia a parlare.
Inorridito, si girò verso la ragazza che, pur trovandosi ancora addosso al suo costato, lo guardava fredda e seria come non mai, i capelli blu sciolti e liberi sulle spalle lasciate nude dal vestito celeste senza spalline.
-Juvia che stai dicendo?- domandò senza fiato e a occhi spalancati.
Non era possibile!
Non poteva essere!
Lo aveva baciato neanche tre ore prima!!!
-Juvia sta dicendo che Gray-Sama non ha nessun diritto di decidere con chi Juvia può avere o non avere a che fare! E siccome a Gray-Sama non importa niente di Juvia allora Juvia stasera uscirà con Leon-Sam... Mmmmmm-
Juvia e Leon spalancarono gli occhi scioccati quando Gray se la trascinò addosso, mordendole le labbra con foga e immergendo le dita tra i suoi capelli blu. La strinse di più per la vita, imperterrito finché non la sentì finalmente abbandonarsi ed ebbe la conferma che anche lei aveva chiuso gli occhi quando le sue mani presero a cercarlo come quel pomeriggio e le sue labbra a muoversi sulle proprie.
Era così buona Juvia, così morbida e calda. Come mai non se n'era accorto prima?!
Si staccò da lei solo per riprendere fiato, la mano a palmo pieno sulla sua guancia e gli occhi che brillavano felici mentre la studiava, le pelle lievemente imperlata di sudore, le labbra rosse e gonfie per il bacio, l'espressione incredula.
-M'importa molto di Juvia- sussurrò unendo le loro fronti e sentendo il cuore accelerare quando la vide sciogliersi in un sorriso.
 

 
***
 

-Natsu!!!- alzò ancora la voce, mentre si gettava in avanti per abbracciarlo da dietro.
Quante volte aveva compiuto quel gesto per trattenerlo dal mettersi nei guai per delle stupide liti?!
Eppure mai come quella volta si era sentita rivoltare lo stomaco nel ritrovarsi stretta a lui.
Strinse più forte, sentendo lo stomaco rivoltarsi e la pelle solleticare nei punti in cui era a diretto contatto con quella dell’amico. Sentì Natsu dimenarsi e fare forza per continuare ad avanzare a decise di stringere con tutta la forza che aveva in corpo riuscendo a catalizzare un po’ di più la sua attenzione.
-Natsu!!!-
-Lasciami Lucy!!!-
-No!!! Smettila!!!-
Il ragazzo si girò deciso verso di lei, liberandosi dalla sua presa senza farle male e guardandola tra il malinconico per quanto successo due giorni prima e il furibondo per la rissa in corso.
-Hanno rovinato la nostra esibizione!-
-Non hanno rovinato un bel niente!!!- ribatté la biondina, stringendo i pugno lungo i fianchi e cogliendo Natsu di sorpresa.
La vide riabbassare gli occhi al pavimento e arrossarsi leggermente sulle guance.
-Non hanno rovinato niente, io… Ho capito… Mi spiace Natsu, sono stata stupida…- cominciò sottovoce, riuscendo a farsi sentire da lui nonostante il frastuono. Natsu sobbalzò appena, a quelle parole, continuando ad ascoltarla con attenzione.
Possibile che…?
-Tu sei il mio migliore amico ma… non c’è ragione per cui tu non possa essere anche qualcos’altro…- concluse, guardandolo di sottecchi e trovandolo incredibilmente confuso.
-Lucy cosa…-
-Ti amo- buttò fuori risollevando la testa e lasciandolo senza fiato e impietrito per qualche secondo.
Giusto quei pochi secondi necessari a riprendere il controllo del proprio corpo, sorridere e buttarsi verso di lei per prenderla tra le braccia e baciarla, proteggendola dalla rissa che infuriava imperterrita intorno a loro.
 

 
***
 

Le lanciò un’occhiata dall’alto verso il basso, evento più unico che raro, grugnendo per quello che stava per dire.
Stava magnificamente con Levy a pochi centimetri e una sua mano al lato del collo mentre con l’altra premeva la borsa del ghiaccio sulla sua tempia, guardandolo corrucciata.
Per fortuna casa sua era vicina al Fairy Tail e Levy si era subito messa in moto per recuperare qualcosa di freddo prima che la botta si gonfiasse, il tutto sotto lo sguardo attento di Lily che li osservava seduto sul tavolo della sala.
-Non ho mai capito perché lo hai chiamato Lily-
-Pensavo fosse femmina…- borbottò Gajil, sentendo il cuore sprofondare quando per l’ennesima volta considerò che tutto quello Levy lo stava facendo per gratitudine e forse senso di colpa.
Quando era arrivato la prima volta al Fairy Tail era un disgraziato senza casa né amici e proprio in quel bar aveva scoperto di valere di più e che c’erano molte persone capaci di provare affetto per lui.
Per una di queste persone aveva finito con il provare molto di più ma, purtroppo, si era visto costretto ad affrontare la difficile realtà dell’amore non corrisposto e prolungare quel contatto avrebbe finito con il fargli solo più male.
-Ehi, gamberetto… Posso fare da me…-
Levy si girò di scatto verso di lui, gli occhi sgranati, prima di piegare le labbra in un sorriso.
-Ti fa male?- chiese, dolce, senza smettere di tenere la borsa del ghiaccio premuta tra il suo palmo e la fronte del ragazzo.
Gajil sgranò appena gli occhi, prima di scrollare le spalle.
-Non è niente-
-Sai, quando mi facevo male da piccola mamma diceva che con un bacio passava tutto- proseguì l’azzurrina, ancora sorridente, facendogli sollevare un sopracciglio.
-Non vorrai darmi un bacio sulla botta!- esclamò incredulo, corrugando poi le sopracciglia nel vederla scuotere la testa.
Un improvviso calore lo pervase quando Levy si piegò verso di lui, avvicinando pericolosamente i loro volti e diventando rossa sulle guance.
-No, non sulla botta- soffiò, prima di unire decisa le loro labbra, lasciandolo interdetto per un attimo.
La borsa del ghiaccio cadde a terra sotto lo sguardo indifferente di Lily quando Gajil mandò a farsi fottere la ragione e la prese per la vita, trascinandosela in braccio a cavalcioni e stringendola possessivo, il cuore pronto a scoppiare di gioia.
La sentì circondargli la mandibola con le sue piccole mani prima di staccarsi da lui per prendere fiato, facendogli socchiudere gli occhi appannati per il piacere.
-Che… che significa?!- domandò con un barlume di lucidità ritrovato per miracolo.
-Mi domandavo se…- si fermò per dargli una altro bacio a fior di labbra -… se quell’invito al cinema fosse ancora valido-
Gajil sgranò di nuovo gli occhi prima di capire cosa stava davvero succedendo e irrompere in una delle sue roche e strambe risate, mentre si lasciava cadere sul divano, trascinandosela dietro per poi riprendere subito a baciarla.
Perché sì, sapeva di non essere perfetto, di essere solo Gajil. Ma sapeva che per Levy, per lei che lo completava alla perfezione e gli aveva ridato la voglia di amare, avrebbe sempre fatto qualunque cosa.
E che l’avrebbe sempre amata con tutto se stesso. 




Angolo di Piper
Eccomi qua! Dunque vorrei ringraziare tutti quelli che hanno letto e che mi hanno sostenuto in questo "cambio" di fandom, con le virgolette perchè non è che uno esclude l'altro.
Comunque devo dire che mi sono veramente sciolta per le recensioni di Greta_and_Grace e Sayaka.  
Mi avete trasmesso tantissimo entusiasmo e non so come ringraziarvi per questo caloroso benvenuto! 
Anche io amo alla follia la NaLu ma soprattutto la Gruvia e sì Greta io scrivo anche su One Piece. Grazie per i complimenti e le belle parole! 
Allora niente, alla prossima e una bacio grande. 
Piper. 

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