Ombre del passato

di Keiiko_24
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap1 Un caso per Goro ! ***
Capitolo 2: *** cap2 Misteriose presenze ***
Capitolo 3: *** cap3 Piccoli imprevisti ***



Capitolo 1
*** cap1 Un caso per Goro ! ***


Era passato quasi un anno da quando Ran aveva rivisto Shinichi, l'ultima volta era stata a Londra, nella patria di Sherlock Holmes ...

<< Conan ! Fai in fretta o faremo tardi ! >> gridò Ran davanti alla porta di casa.
<< Arrivo ! >> dissi dentro alla mia camera, nonchè quella del detective in trance.
<< Vuoi muoverti o no mocioso ? >> sbraitò Goro sorseggiando l'ennesima birra.
<< Ma la vuoi finire di bere ? >> domandò furiosa la karateka.
<< Uffa, che barba che sei ... >> dichiarò il padre sbuffando.
" Ma come fa a bere alle 8.00 del mattino ? " pensai osservando il detective.
Toc toc, bussarono alla porta dell'agenzia investigativa.
<< Via ! O mi farete fare una brutta figura ! >> esclamò Goro.
<< Si, come no .. >> sussurai a bassa voce.
Così dicendo ci incamminammo verso la scuola, mancavano ancora dieci minuti al suono della campanella, eravamo ancora in tempo.
Ad un certo punto qualcosa mi bloccò di colpo, notai sull'altro lato della strada una persona che non mi convinceva per niente. Aveva un'aria molto sospetta e misteriosa.
Mi fermai e premetti un tastino sugli occhiali, iniziai a zoomare ma ...
<< Conan, dai, andiamo ! >> mi rimproverò la ragazza.
" Cavolo, è troppo lontana e non riesco a vederla ! " pensai stringendo i pugni.
L'unica cosa che avevo intravisto erano i suoi capelli biondo chiaro che uscivano dal retro del cappello, e una strana rigonfiatura nella zona della caviglia.
<< Arrivo Ran ! >> aggiunsi in segutio per non fare preoccupare la karateka.
Poco dopo persi l'individuo di vista e svoltai a destra in direzione della mia scuola, mentre Ran svoltò in direzione opposta.
Nel frattempo a casa Mouri ... 
<< Buongiorno, sono il detective Kogoro Mouri, molto lieto di conoscerla. >> dichiarò l'investigatore con aria seria.
<< Ho sentito parlare molto di lei ! >> affermò l'uomo grassotello.
<< Ne sono contento, che ne dice se andiamo a parlare davanti a un buon caffè ? >> domandò ansioso Goro.
<< Certo, nessun problema ! >> confermò l'uomo.
Così, il detective e il cliente si recarono al bar sotto casa, il Poirot, ottimo locale dal nome rinnomato e misterioso.
Si sedettero ad un tavolo vicino alla finestra, il bar era davvero molto bello e curato nei minimi particolari, un posto di ottima classe e apprezzato anche dai più ricchi.
<< Salve ! >> disse un giovane cameriere.
<< Buongiorno, sei nuovo qui ragazzo ? >> domandò il detective privato.
<< Come è attento ai particolari, sono Amuro, Tooru Amuro ! >> precisò con un sorriso il giovane.
<< Ah, molto piacere, senti, portaci due caffè ! >> dichiarò Kogoro.
Amuro annuì.
<< Allora, da dove comincio, il mio nome è Kumamoto Chuichi, ho 37 anni e sono il segretario di Doi Shinzu, persona molto importante nella città di Kochi. Purtroppo proprio l'altro giorno suo padre adottivo è venuto a mancare e al posto di un testamento ha lasciato un testo in codice da decifrare. Mi chiedevo se poteva far luce su questo caso. >> concluse asciugandosi il sudore con un fazzoletto.
<< Ecco, io non mi occupo di casi così ... >> spiegò Kogoro.
<< Ecco qui i vostri caffè ! Tra poco si svolgerà a Kochi il Yokosai Masturi Festival ! >> aggiunse Amuro.
<< Ma chi sei tu ? >> domandò curioso il cliente.
<< Mi scusi, ma non ho potuto fare a meno di ascoltare la vostra conversazione, deve sapere che io sono un grande fan del detctive dormiente ! E, pure io, sono un detective ! >> spiegò con calma il biondo.
<< Ma non mi dire .. >> borbottò l'investigatore privato.
In seguito il sign. Kumamoto dichiarò tutti i particolari e i detteagli della vicenda, Goro si stava iniziando a interessare sempre di più a questo caso e così facendo decise di accetare l'incarico.
La mattinata passò veloce e senza particolari avvenimenti, ma nel tardo pomeriggio ...
<< Dove si è cacciato quel mocioso ficcanaso ? >> chiese seccato Goro alla figlia.
<< Non lo so so ... sono già le 17.30, dovrebbe essere tornato già da un bel po' ! >> esclamò Ran affacciandosi alla finestra.
<< Chiudi che bagni tutto il pavimento ! >> disse il padre guardando la tv sulla scrivania.
Alla stessa ora, nella scuola elementare Teitan:
" Ecco, ci mancav solo la pioggia ! " pensai sbuffando.
" Uffa, piove ! E io che volevo andare a giocare fuori ! >> disse triste Ayumi.
<< Già, pure io ! >> esclamò Mistuiko a bassa voce.
<< Che facciamo allora ? Andiamo a giocare dal Dottor Agasa ? >> domandò incerto Genta.
<< Si ! Ottima idea ! >> aggiunse in seguito Ayumi.
<< Fate come vi pare, io passo ... >> conclusi preparando lo zaino.
Ai mi guardò con aria seria e irritata.
<< Sei sempre il solito ! >> dichiarò la scienziatina.
<< Ho da fare ! >> esclamai uscendo dalla porta della classe.
La pioggia non finiva di cessare, il cielo si faceva sempre più scuro e nero, ed a un certo punto ... 


angolo dell'autrice= Ciao a tutti ragazzi ! Eccomi di nuovo qui con un'altra fan-fiction, mi è venuta l'ispirazione durante una lezione di italiano, ed eccomi qui a scriverla ! =) Spero che vi piaccia e scusatemi se ci sono alcuni errori di battitura o di punteggiatura, beh, a voi l'opinione .. recensite in tanti, così potrò capire se vi è piace o meno, (in base al vostro giudizio, andrò avanti o no ! )  e datemi pure consiglio su eventuali errori o cose simili ! 
Un bacione .. da Aly ..

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Capitolo 2
*** cap2 Misteriose presenze ***


Correvo incessantemente verso casa, ormai avevo il fiatone a furia di non fermarmi nemmeno un secondo a riposare.
La pioggia batteva sull'asfalto senza fermarsi, svoltai in fretta dentro a un vicolo buio, una scorciatoia che mi avevano mostrato qualche giorno fa i detective boys.
Un lampo illuminò le strade di Beika, purtroppo oscurata a causa del maltempo, mentre un tuono rimbombò nell'aria fcendomi venire i brividi.
" Devo sbrigarmi ! " pensai accelerando la mia corsa.
Appena girato l'angolo un ragazzo mi fece cadere a terra facedomi finire in una pozzanghera.
<< Ehi ! Ma stai più attento ! >> rimproverai severo il giovane.
<< Oh, scusa non ti avevo visto. >> disse difendendosi e sistemandosi il cappello.
" L'ho notato ! " pensai sbuffando.
Il ragazzo portava un giubotto di pelle marrone con una pelliccia di colore chiaro sull'estremità. Un paio di jeans e una maglia nera. Non potevo vedere molto bene il suo volto poichè era coperto dal cappello, ma appena intravisi i suoi occhi, mi si gelò il sangue.
Mi bloccai di colpo cercando una risposta razionale. Il suo volto, il suo sguardo, non mi erano per niente indifferenti, anzi, era come se lo avessi già visto da qualche parte, come se lo conoscessi da sempre, ma non riuscivo a rammentare.
Non riuscivo a trovare una risposta nè tantomeno ad attribuirlo a un nome preciso.
Poco dopo il giovane mi aiutò ad alzarmi e mi chiese se era tutto ok. Io annui.
<< Allora ci vediamo piccolo ! >> esclamò il giovane divertito.
Io risposi con un sorriso e mi avviai verso casa Mouri.
Ora mai ero completamente bagnato, dalla testa ai piedi, ma nonostante tutto mi ostinai a giungere a destinazione il più in fretta possibile.
Erano passati all'incirca dieci minuti dalla caduta e finalmente giunsi alla meta.
Entrai immediatamente nell'atrio dove c'era la scalinata che portava all'agenzia o all'appartamento.
Succesivamente la porta dell'ufficio si spalancò mostrandomi il volto di Ran preoccupata.
<< Finalmente sei tornato, ero molto in ansia per te ! >> concluse la ragazza abbracciandomi dalla felicità.
" Me ne sono accorto. " pensai.
Lei mi strinse ancora più forte lasciandomi quasi senza respiro.
Non voleva lasciare la presa e io, imbarazzato, risposi all'abbraccio unendo le mie braccia intorno al suo collo e accarezzandole dolcemente i capelli mori.
Il gesto dolce durò pochi secondi ma a me sembravano eterni, non i sarei mai stancato di lei, mai.
<< Muovoti moccioso, sono già le 19.30 e la cena è già nel piatto ! >> esclamò il detective irritato.
<< Dai, andiamo o si fredda. >> disse Ran in modo dolce.
Mentre mi apprestavo a chiudere la porta, scorsi un'ombra che ci fissava.
" E quello lì chi è ? " domandai a me stesso stringendo i denti.
<< Chiudi o no ? >> sbraitò Goro sfumando tutti i miei pensieri.
Accenai a un " si " a bassa voce.
Quel tipo non mi sembrava di averlo già visto o incontrato prima d'ora.
A cena mangiai poco e niente, ero troppo preso dai miei pensieri per aver voglia di mangiare. Il mio volto era perso e i miei occhi erano spenti, Ran si accorse del mio strano comportamento.
" Conan fa proprio come Shinichi quando ha un caso tra le mani, non si ricordava nemmeno di mangiare! A proposito, è da un bel po' che non lo sento ... magari dopo lo chiamo ! " pensò la mora sorridendo al solo pensiero di chiamare il detective liceale.
" Ma che hanno tutti e due ?  L'unico normale qua sono io ? " pensò turbato Goro.
Dopo cena feci un bel bagno caldo per rilassarmi, ma non funzionò, pensavo di continuo a quella misteriosa figura sulle scale.
" Che siano i MIB ? E se mi avessero scoperto ? " pensai disperato.
I miei pensieri non mi davano tregua, fino a quando :
<< Conan se tutto rosso ! >> dichiarò Ran avvicinandosi a me.
Uno starnuto mi fece portare la mano al naso arrossato.
La mora mi toccò la fronte con la manl e subitò dopo la ritrasse facendo una smorfia con le labbra.
Un colpo di tosse mi fece curvare in avanti. 
<< Vai subito a letto che arrivo subito ! >> ordinò la ragazza entrando nel bagno che emanava ancora vapore e calore.
" Ma che le prende ? " sbottai salendo con fatica sul letto.
Immediatamente arrivò Ran scuotendo il termometro, me lo porse e io lo misi sotto l'ascella, il risultato fu un bel 39.5 !
" Ci mancava solo questa ! " pensai girandomi nel letto.
La figlia del detective mi lasciò da solo, la stanza era buia, e c'era solo la luce fioca della lampadina sul comodino accanto a me a farmi compagnia.
Ad un certo punto ...

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Capitolo 3
*** cap3 Piccoli imprevisti ***


Subito dopo arrivò Ran scuotendo il termometro, il risultato fu un bel 39.5 di febbre.
" Ci mancava solo questa ! " pensai girandomi nel letto.
Ad un certo punto ...

Inizió a vibrare il telefono di Shinichi.
" Oh cavoli e adesso che faccio ? " pensai osservando il display del cellulare.
Scesi con un salto dal letto e con passo svelto mi diressi verso il balcone, aprì la porta e mi fiondai all'esterno.
La pioggia aveva smesso di scendere e aveva lasciato spazio a una nebbia che permetteva a malapena di vedere lo spazio circostante.
<< Beh ? Perchè non risponde ? >> urlò Ran dalla sua camera.
<< Non ho altra scelta ! >> sussurai rassegnato.
Presi il papillon che avevo nella tasca e scelsi la voce di Shinichi, infine risposi alla chiamata.
<< Pronto ? >> domandai.
<< Perchè ci hai messo così tanto a rispondere ? >> chiese lei a sua volta.
<< Non trovavo il cellulare. >>
<< Certo come no, dì la verità, non volevi parlarmi ? >> affermò la ragazza triste.
<< Ma cosa vai a pensare ? >> ribattei.
<< Sei sempre il solito ! >> gridò la ragazza riattaccando.
Poco dopo scoppiò in un piano tremendo e disperato.
" Ma che bravo, sono riuscito a farla arrabbiare e piangere, sono un idiota ! " pensai rientrando nella mia stanza.
Oramai erano già arrivate le undici di sera, Ran a furia di piangere si era addormentata mentre io ero ancora sveglio a fissare il soffitto.
Ad un tratto la porta si spalancò di colpo, una figura si avvicinò a me, sempre di più. Non riuscivo a scorgerne il volto a causa del buio pesto che ci circondava.
 Era a un passo da me, quando ...
<< Ehi tu, moccioso, che cavolo ci fai nel mio letto ? >> sbraitò il detective.
Tirai un sospiro di sollievo, non poteva neanche immaginare lo spavento che mi aveva fatto prendere.
<< Io non sto molto bene ! >> risposi sbadigliando.
<< Ah si ? Adesso lo vado a dirlo a Ran ! >> ribattè serio Goro.
<< Ok ... >> aggiunsi con tono divertito.
Passò qualche minuto e finalmente il detective in trance si arrese e andò a dormire nel futon accanto a me.
La nottata trascorse tranquilla e senza nessuna preoccupazione.
Finalmente era arrivato un altro giorno, era arrivato Sabato, il tempo stava migliorando infatti il sole aveva fatto capolino sulla città. Gli uccelli cinguettavano e i raggi del sole penetravano dalla finestra giungendo fino al mio volto.
Oltre al sole che mi accecava, si mise pure lo zio Kogoro che non smetteva neanche un secondo di russare.
Un ulteriore rumore mi fece sobbalzare.
" Cos'è stato ? " pensai togliendomi le coperte di dosso, dei brividi mi corsero lungo la schiena.
Con un saltino sorpassai il corpo ancora addormentato del detective e mi diressi verso il luogo da cui era arrivato il suono.
<< Ran che succede ? >> domandai affacciandomi alla cucina.
<< Ho rotto una tazza. >> rispose senza voltarsi la ragazza.
<< Ehi, tutto bene ? >> chiesi in seguito.
<< Si, non preoccuparti ... >> concluse Ran ancora senza voltarsi.
Per colazione ci aspettava una ciotola di riso con sopra un uovo sbattuto per donare un colorito oro, zuppa di miso e tofu, ottimo per cominciare al meglio la giornata.
" Secondo me Ran è strana, sarà ancora arrabbiata per ieri ? " pensia sedendomi al tavolo.
La mora richiamò il padre e immediatamente quest'ultimo ci raggiunse.
Ora capì lo strano atteggiamento di Ran, aveva gli occhi rossi e gonfi, quasi sicuramente era stata sveglia tutta la notte a piangere e a singhiozzare.
" Non mi piace vederla così, devo inventarmi qualcosa per farmi perdonare ! " pensai lsservando il cibo.
Nel frattempo Goro iniziò la conversazione :
<< Che sonno che ho ! >> disse emettendo l'ennesimo sbadiglio.
<< Io non ho dormito niente con te che russavi tutta la notte, sembravi un trombone ! >> ribadi guardandolo male.
<< Ti starai confondendo, è impossibile che un bravo detective come me russi in quel modo ! >> sbaritò Goro infuriato.
" Certo, come no ... " pensai prendendo le bacchette.
Il detective fece un altro sbadiglio.
<< La vuoi finire o no papà ? >> domandò seccata la figlia.
<< Alcuni studi ritengono che lo sbadiglio serve per raffreddare la temperatura del cervello, portare più ossigeno all'organismo ... >> spiegai sorridendogli.
<< Piantala di fare il saputello ! >> dichiarò infine l'uomo.
Da quel momento in poi Ran non aveva più aperto bocca, era diversa dal solito, non riuscivo a comprendere i suoi pensieri o comportamenti.
Scendemmo in ufficio, io e la mora ci accomodammo sui morbidi divani mentre Goro prese posto sulla sedia con le rotelle.
<< Ragazzi, adesso vi dirò una cosa molto importante. >> affermò l'uomo guardando fuori dalla finestra.
Iniziò così a parlare ...


Angolo dell'autrice: Ciao a tutti ragazzi !! Come va ??? Volevo solo dirvi che sono stata molto attenta e non dovrebbero essere presenti errori di battitura, poi se invece li trovate, fatemi sapere che correggo !    =)
Poi per quanto riguarda la colazione, io ho messo le cose più essenziali, in verità i giapponesi mangiano molto di piú ... non ho perso troppo tempo a precisare ... beh, spero vi piaccia !! Grazie mille a chi fino ad ora a letto e recensito ... un bacio !!!
Da Aly ❤❤❤

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