Changement.

di Hazel_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue. ***
Capitolo 2: *** Unexpectedly sweet. ***
Capitolo 3: *** Insane. ***
Capitolo 4: *** Jealous? No, angry. ***
Capitolo 5: *** Truce. ***
Capitolo 6: *** Hangover. ***
Capitolo 7: *** Regrets and engagement. ***
Capitolo 8: *** We can make a beautiful Christmas. ***
Capitolo 9: *** Wedding. ***
Capitolo 10: *** You again? ***
Capitolo 11: *** Doubt. ***
Capitolo 12: *** The taste of sin. ***
Capitolo 13: *** Who’s gonna be the first to say goodbye? ***
Capitolo 14: *** Break the chains. ***
Capitolo 15: *** I don’t regret fallin’ for you. ***
Capitolo 16: *** You complete me(ss). ***
Capitolo 17: *** Epilogue. ***



Capitolo 1
*** Prologue. ***





Prologue.



 


-Non posso credere che fra cinque mesi la mia collega ed amica si sposi!- esordì Kylie tirando su la cerniera del vestito che indossavo per prova; eh già, erano passati quattro mesi da quando Liam mi aveva chiesto di sposarlo.
In quel momento mi trovavo alla ‘Boutique della Sposa’, un raffinato negozio di abiti per il giorno più bello nella vita delle donne, il matrimonio.
Vivevo nella città natale di Emma -New York- da tre anni, insieme a Liam, Zayn e Chanel. Ero andata alla boutique con Kylie Knight, la mia -appunto- collega di Topman, perchè Chanel era tornata in Francia con Zayn a causa del parto di sua sorella maggiore, Cècile.
Kylie era simpaticissima, aveva ventun’anni, gli occhi scuri ed altrettanto i capelli, era omosessuale, e a dire la verità all’inizio pensava che potevamo essere più che amiche, ma le dissi che io non la vedevo sotto quell’aspetto, così tutto tornò alla normalità.
-Ed io non posso credere che questo sia il diciottesimo vestito che provo in un mese!- sbuffai uscendo dal camerino -Secondo te sono in ritardo coi preparativi?- le domandai subito dopo.
-Se pensi al fatto che la location già ce l’hai, gli inviti idem, il menù per il pranzo e la chiesa prenotata pure, che manca?- ridacchiò lei.
-Mh, credo solo il vestito, il bouquet e le bomboniere- risposi guardandomi allo specchio, ero cambiata molto da dopo il diploma: ero maturata parecchio, mi ero fatta il piercing al naso, mi ero tagliata di poco i capelli, li avevo tinti di un biondo miele e sembravo più una ventenne che una ragazzina alle prime armi.
Invece Liam, al nostro arrivo in America, aveva iniziato a frequentare la Juilliard -la prestigiosa università newyorkese di musica e danza- che aveva abbandonato circa due mesi fa, quando suo padre gli aveva ceduto la sua azienda americana, mantenuta fino a poco prima da un suo collega che poi è morto; insomma, aveva ventidue anni ma una grandissima responsabilità addossata.
-Le cose di Liam le lasciamo fare a lui- ridacchiò ancora -e comunque questo mi piace!- esclamò toccando il velo della gonna.
-Non saprei...- borbottai storgendo la bocca, ne avevo provati così tanti che non sapevo decidermi.
-Dicono che il diciottesimo sia quello giusto e che porti fortuna- disse Kylie con serietà, facendomi scoppiare a ridere.
-Oh certo, l’ho sempre sentito dire!- dissi ancora ridendo per la sua battuta.
-Credimi, nel Minnesota è così!- insistette lei e si mise al mio fianco per vedere se mi calzava a pennello quell’abito oppure no.
-Sai Kylie- sospirai rimirandomi allo specchio per l’ennesima volta -non credo che questo abito mi convinca molto- per carità, era molto bello, solo un po’ troppo...ingombrante.
-Immaginavo- ridacchiò lei -dai su, togliti questo ammasso di tulle che andiamo a prenderci un bel caffè irlandese!- Kylie sapeva sempre come tirarmi su; quando ci incontrammo la prima volta le dissi che adoravo i caffè made in Ireland, e da quel giorno dopo il lavoro andavamo sempre in un piccolo bar dietro Topman, dove facevano appunto i migliori caffè irlandesi di tutta l’America.
L’abbracciai e tornai dentro il camerino per cambiarmi: l’abito avrebbe aspettato dell’altro per essere scelto.

 
≈≈

-Allora, come vanno i preparativi per il matrimonio?- mi domandò Chanel mentre mangiucchiava una ciotola di cereali integrali; ero appena tornata a casa dopo il caffè con Kylie ed avevo trovato una richiesta di videochiamata su Skype dalla Francia, ovvero dalla mia migliore amica.
-Ho già provato diciotto vestiti, e quello perfetto non si azzarda a venir fuori!- sbuffai facendola ridere -E tu non sei ancora a letto?- le chiesi poi vedendo che quì erano le 18.30 e quindi a Parigi era mezzanotte e mezzo.
-A quanto pare Zayn e Wyatt sono gli unici che riescono a dormire- rispose Chanel alludendosi al suo ragazzo e a suo cognato.
-E tua sorella e Minou come stanno?- erano stati così carini a metterle il nome della micina degli Aristogatti, la faceva così elegante.
-Tutto bene, quella bambina non fa altro che mangiare e dormire, mangiare e dormire- borbottò scuotendo la testa.
-Tutti i neonati fanno così- le ricordai ridacchiando.
-Oh, scusa mammina- mi prese in giro lei -sei impaziente per l’11 aprile?- mi domandò facendo riferimento al giorno del mio matrimonio.
-Sì, fin troppo- sospirai -domani mattina io e Liam andremo a vedere le bomboniere, per il bouquet ho deciso di aspettare te, sono indecisa fra le rose blu e quelle rosse-.
-Adoro quelle blu- disse lei sognante.
-Perfetto, vada per quelle blu- ridemmo insieme e sentii la porta dell’ingresso aprirsi.
-E’ tornato il principe azzurro?- mi chiese Chanel con fare malizioso.
-Sì, e tu dovresti andare a dormire, si è fatto tardi!- esclamai facendola scoppiare a ridere.
-E va bene, adesso vado a nanna se no la mammina si arrabbia!- disse continuando a prendermi in giro.
-Guarda che lo faccio per te- borbottai facendole la linguaccia, poi sentii Liam darmi un bacio nei capelli.
-Sì, certo- rise lei -comunque vado davvero, non vorrei interrompere niente, ciao Liam!- lui le sorrise e le mandò un bacio.
-Hey, la tua ragazza è presente in stanza- scherzai facendo la finta offesa ed entrambi risero.
-Ti fa male provarti tutti quegli abiti- borbottò la francese scuotendo la testa per il troppo ridere -ci sentiamo domani, buonanotte sposini!-.
-Buonanotte!- la salutammo all’unisono e poi ci scollegammo da Skype.
-Per curiosità- disse il mio ragazzo sbottonandosi la camicia -quanti abiti ti sei provata?-.
-Abbastanza da non sapermi decidere- ridacchiai andando a dargli un bacio.
-Secondo me stai correndo un po’ troppo piccola, mancano ancora cinque mesi- esordì accarezzandomi i capelli.
-Non è vero- borbottai facendo il broncino che tanto adorava -voglio che tutto sia perfetto nel giorno più bello della nostra vita!- risi e lui mi baciò il naso.
-A me non importa se tutto è perfetto o meno, basta che ci sia tu e andrà alla grande- disse continuando ad accarezzarmi i capelli; era così dolce, e io lo amavo da morire.
-Che ne dici se ti aiuto a spogliarti?- dissi con malizia, avvicinandomi a lui fino a far scontrare i nostri nasi.
-Mh, direi che è davvero un’ottima idea!- esclamò tirandomi su dai glutei e facendomi allacciare le gambe attorno al suo bacino, poi prese a baciarmi e mi depositò cautelamente sul letto, mentre io iniziai a sbottonargli la camicia e a disfarmi di tutti quegli indumenti che ci privavano di unirci, e lui fece lo stesso con i miei.

 
≈≈

Mi svegliai il mattino seguente trovando il vassoio della cena precedente ancora sul cassettone di fianco al letto, e non trovando invece Liam al mio fianco, segno che era già andato a lavoro.
Mi stiracchiai e recuperai subito dopo gli indumenti sparsi per la stanza, potevo dire che c’eravamo dati parecchio da fare la sera prima...ridacchiai a quel pensiero e mi avviai in bagno per fare una doccia veloce, e quando uscii vidi un messaggio sul telefono.

Da: Kylie
Buongiorno :)
Dato che abbiamo entrambe il giorno libero, passi da me per la colazione e poi prenotiamo il bouquet?


Detti un’occhiata alla radiosveglia sopra al comodino e vidi che erano le dieci e un quarto, così digitai la risposta mentre tirai fuori l’intimo pulito dal cassetto.

A: Kylie
Quindici minuti e sono da te, non so se faccio in tempo per la colazione!


Indossai un paio di jeans skinny, un maglione nero e i miei ugg dello stesso colore, mi truccai molto velocemente e tirai fuori il cappotto più pesante dall’armadio, dopo di che il telefono squillò di nuovo.

Da: Kylie
Ho del caffè irlandese che sta per essere messo nella caffettiera, vuoi forse dirgli di no?


Non potetti fare a meno di ridere, indossai sciarpa, cappotto e cappello, presi le chiavi dell’auto e le scrissi un’ultimo messaggio, prima di uscire di casa e dirigermi verso il garage.

A: Kylie
Sto arrivandooo ;)


Tirai fuori il suv regalatomi da mio padre per il mio diciottesimo compleanno e mi diressi verso il loft della mia amica, che era a pochi isolati dal nostro appartamento, e in quel preciso istante mi squillò il telefono: era Liam.
-Hey, buongiorno- lo salutai mettendolo poi in vivavoce.
-Buongiorno, sei stata una bomba stanotte- come al solito non perdeva mai l’occasione di prendermi in giro ricordarmi le nottate focose in cui facevamo il più e il meno, ovviamente sempre con dolcezza.
-Tu sei pazzo- ridacchiai fermandomi in vista del semaforo rosso -quando pensi di andare a vedere l’abito?- gli chiesi subito dopo.
-Mi piacerebbe andarci con Zayn, sai che da solo non so compicciare un bel niente- sbuffò rumorosamente facendomi ridere.
-Tornano fra tre giorni, trova qualcosa da fare- gli dissi.
-Potremmo passare quest’attesa proprio come la scorsa notte, che ne dici?- esordì con malizia, era diventato un vero idiota quando si parlava del sesso.
-Devo andare da Kylie, mi sta aspettando- tagliai corto ignorando i suoi discorsi che -non so come mai- mi imbarazzavano.
-E’ così bello quando lo facciamo violento e tu urli il mio nome stringendomi i capelli- okay, lo stava facendo apposta.
-Liam!- lo rimproverai gridando -Potrebbero sentirti-.
-Sicuramente ci avranno sentito tutti ieri notte, che dici?-.
-Ci vediamo per cena, ciao amore- aveva vinto; quando iniziava a fare quei discorsi non sapevo più come andare avanti, così gliela davo vinta e lo liquidavo con delle rispostine secche o cambiando discorso.
-Ciao bomba sexi- riagganciò e non potetti fare a meno di ridere: infondo, non era cambiato per niente caratterialmente.

 
≈≈

-Wow, ce l’hai fatta ad arrivare- borbottò Kylie aprendomi la porta del suo loft.
-E’ colpa di Liam- ridacchiai abbracciandola, poi entrai.
Lei rise e -Non fare caso a quelli scatoloni- disse indicandoli.
-Ti trasferisci per caso?- le domandai un po’ preoccupata, se fosse stato così me lo avrebbe sicuramente detto.
-No, quell’idiota di mio fratello arriva dal Minnesota- sbuffò porgendomi la tazza di caffè.
-Non sapevo avessi un fratello- ridacchiai mettendomi a sedere.
-Gemello, ma non ci assomigliamo per niente!- ribattè lei in risposta.
Risi di gusto sentendo i continui lamenti di Kylie riferiti a suo fratello gemello, che non avevo mai visto, nemmeno in foto, anzi: non me ne aveva mai parlato.
-Dicevo, perchè non mi hai mai detto di avere un fratello?- le chiesi ancora una volta, mi piaceva farla impazzire.
-Perchè è un idiota che ozia dalla mattina alla sera, che pensa solo al sesso, al divertimento e alle ragazze, è immaturo e non ha la più pallida idea di cosa vogliono dire le parole ‘lavoro’ e ‘serietà’- sbuffò ancora aprendo con forza uno scatolone gigante, così mi alzai per aiutarla.
-Gioca ad hockey?- le chiesi tirando fuori un paio di trofei ed una mazza.
-Sì, diventa serio solo in quello stupido gioco- continuò a borbottare.
-Certo che sei proprio felice di ospitarlo, mh?- ridacchiai prendendola in giro.
-Troppo, mi urta il sistema nervoso quel ragazzo, non sa compicciare un cavolo da solo!- assomigliava veramente tanto a mio fratello.
-Credimi, non sei l’unica ad avere un fratello del genere- ridemmo insieme, poi trovai una foto di Kylie con un ragazzo alto, biondo e carino di fianco a lei...magari poteva essere suo fratello, e se lo era, non era per niente male.
-Senti, ti ho fatta venire quì per stare insieme ed è andata a finire che ci siamo messe ad aprire scatoloni- mi disse risvegliandomi da quello stato di trance -perchè non vai a prenotare il bouquet mentre io finisco quaggiù e poi usciamo per l’ennesimo vestito?-.
-Mh okay, ci vediamo dopo allora?- le chiesi baciandole una guancia.
-Sì, a dopo!- ricambiò il bacio e poi uscii dal loft, diretta verso il fioraio.

 
≈≈

Finii di prenotare sia i fiori che le bomboniere (sotto consiglio di mia madre via face-time) circa due ore dopo, così tornai a casa di Kylie e vidi che era quasi mezzogiorno e mezzo.
Liam non sarebbe tornato per pranzo, mi sarei arrangiata da sola.
Scesi dall’auto dopo averla parcheggiata vicino ai garage degli appartamenti adiacenti ed entrai nell’edificio dove abitava la mia amica, raggiunsi il terzo piano e suonai il campanello, pronta a trovarmela davanti con un’espressione scocciata sul viso, e invece venne ad aprirmi un...ragazzo?
E perchè assomigliava così tanto al tipo nella foto con Kylie?
Aspetta, era il tipo nella foto con Kylie.
-Oh, ciao biondina- disse facendo comparire sul suo viso due adorabili fossette, mi ricordavano troppo quelle di Harry.
-Biondina?- chiesi inarcando un sopracciglio -Ci conosciamo per caso?- okay, magari avevo usato un tono piuttosto scocciato.
-No- precisò lui con un sorriso -ma si entra subito in confidenza con le belle ragazze, tu che dici?- lo liquidai spintonandolo leggermente ed entrai in casa.
-C’è Kylie?- domandai guardandomi in giro e pregando in aramaico di trovarla, ma sembrava sparita.
-E’ andata a fare la spesa, ma puoi aspettarla quì- disse facendo schioccare la lingua sul palato e facendomi l’occhiolino.
Mi misi a sedere sul divano e tirai fuori il telefono cercando di ammazzare il tempo.
-E così- disse facendomi alzare lo sguardo -sei la famosa Virginia?- ridacchiò passandosi una mano fra i capelli.
-Come fai a sapere il mio nome?- gli chiesi quasi indignata.
-Oh, mia sorella mi ha parlato ore, ore ed ore di te- sbuffò andando in cucina, così lo seguii -e devo dire che non si sbagliava affatto quando diceva che eri una bellissima ragazza- mi trovai quel ragazzo -di cui non sapevo neanche il nome- a circa dieci centimetri di distanza...distanza che avrei voluto annullare con uno schiaffo, era davvero uno sbruffone sfacciato!
-Spero ti abbia detto che sto per sposarmi- dissi calcando bene il tono sull’ultima parola, e lui ridacchiò.
-Una volta sono andato a letto con la supplente del coach di hockey, era una vera bomba- ghignò iniziando a ridere subito dopo, mi preoccupava fin troppo quel tipo.
-Kendall, dacci un taglio.- Allelujah! Finalmente la voce di Kylie, era la mia eroina, il mio angelo custode, c’era sempre nei miei momenti di difficoltà.
-Scusa sorellina, stavo solo riscaldando un po’ l’ambiente- dette un bacio sulla tempia della sorella e mi fece l’occhiolino, poi scomparve nell’altra stanza.
-Non fare caso a ciò che ti dice quell’idiota, ti ho detto che non è normale- borbottò seria facendomi scoppiare a ridere.
-Come hai detto che si chiama?- le domandai.
-Kendall- rispose lei -e devi stargli alla larga-.








 
Hola!
Sì, sono di nuovo quì, sono forse in anticipo ma questo sequel non riusciva più a stare dentro il mio pc ahahah :')
C’è da dire che è incasinato sin dal prologo -lo ammetto- ma vi avevo avvertite che non sarebbe stata una storia facile, ed -ahimè!- i guai iniziano sin da subito nelle storie complicate!

Dal banner si capisce che c’è un “eccesso di persone”, ma sono fondamentali per questa storia, prima di tutto Kendall, quel Kendall, il mio (aspetta e spera) Kendall, quello dei Big Time Rush, proprio lui ahahahah.
Eh sì, con questo sequel è rispuntata la mia vecchia passione per loro, e dato che sono una Kendall’s girl è normale inserire quel biondone nella fan fiction per utilizzarlo come terzo incomodo, no? ;)
Come potete vedere i personaggi sono sempre i soliti, a parte Kylie, Kendall e...vedrete nel prossimo capitolo!!
Fatemi sapere che ne pensate, ci tengo troppo a questo sequel, ho la testa, il pc, e le note del telefono piene zeppe di idee, non voglio deludervi ahahah.
Spero vi piaccia, vi lascio con una gif di Kendall, Kylie e -ovviamente- Virginia, a presto!
Mystical.



 

Kendall:




Kylie:




Virginia:


 

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Capitolo 2
*** Unexpectedly sweet. ***





Unexpectedly sweet.

 



In quella sera pensai moltissimo alle parole di Kylie riguardo suo fratello, non capivo perchè dovevo stargli lontana.
Certo, se si era fatto per davvero la coach di hockey, chi o cosa gli avrebbe impedito di farsi pure una donna quasi sposata, ovvero io?
Forse mi stavo facendo troppi filmini mentali, ma quel Kendall mi preoccupava troppo.
E se avevo ragione?
Se ci avesse provato con me, magari mi avrebbe violentata o stuprata, addirittura.
No, ma che andavo a pensare.
L’unica cosa da fare era seguire il consiglio di Kylie e lasciarlo in pace, ma questo argomento mi tornava sempre in mente, in un modo o nell’altro, non voleva uscire dalla mia testa.
Nemmeno la notte riuscii a dormire.
Stetti quasi tre ore a rigirarmi nel letto, a leggere riviste e a guardare la televisione, ma la frase di Kylie ce l’avevo ben stampata in testa, eppure non capii il perchè di tutta quella insonnia, forse mi ero fatta un’idea sbagliata di quel ragazzo, avevo semplicemente afferrato male il concetto.
Quando riuscii ad addormentarmi erano quasi le quattro di notte.

Mi strofino gli occhi a causa di una luce accecante che mi finisce dritta dentro, ma dove mi trovo?
Sbatto le palpebre più volte fino a tornare a rivedere per bene, poi vedo davanti a me una grande distesa d’erba con tanto di fiori colorati e di piccoli laghetti, sembra quasi Central Park.
-Sei arrivata- dice una voce dolce alle mie spalle, così mi volto e vedo Karen, la mamma di Liam -ti stavo aspettando, tesoro- mi sorride e mi porge la mano, così la afferro e lascio che mi guidi.
-Ah sì?- le chiedo, e lei annuisce sorridendo.
Camminiamo per tanto tempo, io le chiedo più volte dove mi stia portando, ma lei non risponde e si limita a sorridere; ad un certo punto ci fermiamo, è come se questo parco fosse circolare e adesso siamo al limite, dopo di che riinizia tutto da capo.
La guardo confusa e lei mi da un bacio sulla fronte, poi mi indica un punto preciso in lontananza e se ne va.
Mi volto a guardare quel punto e vedo un laghetto con una cascata ed un ragazzo in piedi, so per certa che è Liam.
Corro in quella direzione e mi fermo all’improvviso quando vedo il fratello di Kylie che si volta e mi sorride, che significa?
La cosa che mi rende più sbalordita è il fatto che tiene in mano un vestito bianco, sembra tanto un vestito da sposa.
Si avvicina a me e mi porge l’abito, ma prima che riesca a toccarlo svanisce dalle mie mani, e lo stesso fanno il laghetto, la cascata, il parco, e Kendall.


Mi svegliai di soprassalto sentendo la sveglia sul comodino suonare, era solo un sogno, che sollievo.
Spensi la sveglia e scesi il letto, andai in bagno e mi feci una doccia calda, avevo sudato, sudato freddo a dire la verità, era novembre e di certo a New York non faceva tutto il caldo del mondo.
Dopo la doccia indossai l’accappatoio, andai in cucina a preparare il caffè e tornai a vestirmi, mi truccai, bevvi un sorso di caffè, misi il cappotto ed uscii, pronta ad andare al lavoro, oggi era una giornata piena di impegni, ed io ero troppo pensierosa.
Arrivai in negozio dieci minuti prima che aprisse, Kylie ancora non c’era, ma entrai per pulire un po’, prima che arrivassero i clienti.
Posai la borsa e il cappotto all’attaccapanni nella stanza dei dipendenti, e quando uscii vidi qualcuno correre di fretta sul marciapiede, sembrava un ragazzo, non lo riconobbi, così decisi di andare a vedere chi fosse.
Non so perchè mi incuriosiva così tanto sapere chi fosse, ma era come se qualcosa dentro di me mi dicesse di seguirlo, e lo feci.
Mantenni un po’ di distanza fra noi due, e quando smise di correre mi fermai e vidi che si era piegato sulle ginocchia e stava riprendendo fiato, poi si voltò e sbarrò gli occhi; non seppi interpretare quel gesto, era come se qualcuno lo stesse rincorrendo, sicuramente.
-E’ inutile che continui a scappare, adesso non puoi più fregarmi dietro ad un computer, hacker bastardo.- disse qualcuno alle mie spalle; ovviamente io ero nascosta dietro al muro, non potevano vedermi, ma ora che ci pensavo, quella voce non mi era nuova.
-Lasciami in pace, ti ho già dato tutto quello che ti dovevo- urlò il tipo che io potevo vedere, sembrava...spaventato.
-Dovresti dire rubato- lo corresse l’altro -e comunque no, mancano ancora un migliaio di dollari, e non ti lascerò in pace finchè non mi avrai reso tutto, centesimo per centesimo, quindi sbrigati o ti farò finire nella merda, stavolta non scherzo, Johnatan.- mi sporsi un poco per vedere chi fosse colui che minacciava, ma non so come, finii per cadere a terra, facendo fuggire quel Johnatan per lo spavento.
-Dannazione!- imprecò l’altro, e quando si abbassò verso di me per poco non mi venne un colpo: era Kendall.
-Aiuto, aiuto!- iniziai ad urlare spaventata non riuscendo ad alzarmi da terra, mi faceva un male cane la caviglia.
-Ti sei fatta male?- mi domandò poggiando la mano sopra al punto dolente, ma gliela tolsi perchè morivo di paura.
-Non toccarmi!- gridai a pochi centimetri dal suo viso, ero terribilmente spaventata e non volevo che mi procurasse più dolore.
-Voglio solo aiutarti, non ti farò del male!- mi disse con tranquillità, sembrava sincero.
Lasciai che mi aiutasse ad alzarmi solo per non ricadere di nuovo, così mi appoggiai alla sua spalla e lui mi tirò su dal bacino, era così forte.
-Grazie- mormorai ricomponendomi.
-Figurati- rispose scrollando le spalle -ti fa tanto male?- mi domandò per la seconda volta.
-No, è una semplice storta, fra un po’ mi passa- gli dissi per far sì che mi lasciasse in pace, anche se mi aveva aiutata il suo comportamento di due minuti prima non mi aveva fatto cambiare idea su di lui.
Mi appoggiò delicatamente sulla panchina di fronte al negozio e rimase lì in piedi, come per accertarsi che stessi davvero bene.
-Senti, potresti non dire nulla a Kylie di quello che hai visto e sentito?- mi domandò, ma che faccia tosta aveva?! Mica ero una pettegola io!
-Tranquillo, non lo avrei fatto, non mi immischio nelle faccende altrui- borbottai nuovamente e lui annuì con la testa.
-Che ti è successo?!- urló Kylie vedendo me e Kendall fuori dal negozio.
-Che le hai fatto?!- urló stavolta a suo fratello, che mi aveva soltanto fatta sedere su una panchina.
Mi sembrava di rivivere a ritroso la stessa scena successa con Liam anni prima, non volevo che succedesse di nuovo, insomma, non doveva piacermi Kendall in futuro.
-Stai calma cazzo- borbottó lui alzando gli occhi al cielo -ha preso una storta e l’ho solo portata in braccio fin quí- annuii per confermare, ma lei non sembrava crederci.
-Ah, e come hai fatto a cadere laggiù?- mi chiese con un sopracciglio inarcato, indicando il punto dove prima c’eravamo io e suo fratello.
Sudai freddo, cazzo, mica potevo dirle che spiavo suo fratello mentre minacciava un’idiota per dei soldi, cosí m’inventai una scusa sul momento.
-Ero andata a fare un giretto dopo aver aperto il negozio, e ho fatto una corsettina per tornare indietro perchè pensavo di essere in ritardo, cosí ho messo male il piede e sono caduta- le spiegai -poi ho visto Kendall in lontananza e l’ho chiamato per aiutarmi- lei si giró verso suo fratello, che in quel momento stava cercando di non scoppiarle a ridere in viso.
-É andata veramente cosí?- gli domandó ancora.
-Certo, l’ho aiutata e l’ho portata fin quaggiú- le rispose, per poi farmi l’occhiolino quando Kylie tornó a guardare me.
-Stai bene adesso oppure dobbiamo andare dal dottore?- mi domandó nuovamente la mia amica.
-Sto bene, davvero- le risposi per tranquillizzarla.
-Okay allora vado a prenderti del ghiaccio- disse andando verso il bar di fronte al negozio.
-Non avremmo dovuto mentirle- sbuffai rivolta a Kendall.
-Chi se ne frega di mia sorella, l’importante è che tu stia bene- esclamó lui col suo solito tono da maschilista.
-Ti ripeto, ti ringrazio per avermi scortata fin quaggiú, ma questo non ti autorizza a provarci con me- precisai facendolo rimanere senza parole, e menomale che arrivó Kylie.
-Ecco il ghiaccio, mettilo sulla caviglia- mi disse -e tu Kendall potresti anche sparire, hai giá fatto abbastanza- dio, sembrava proprio arrabbiata, anzi: piú che arrabbiata era gelosa.
Il fratello senza obbiettare fece come detto e se ne andò senza replicare.
Gli dovevo un favore -certo- ma non sapevo come avrei potuto restituirglielo.

 
≈≈

Liam’s pov.

-Oggi alle quattro hai una riunione con Eva Spencer della Spencer & Co. di Ottawa- disse Grace, la mia assistente -mentre domattina alle dieci devi incontrarti con Connor, quell’imprenditore di Los Angeles, hai presente?- smise di parlare per qualche secondo, poi sbuffò ed incrociò le braccia sotto al seno.
-Liam, mi stai ascoltando oppure parlo al vento?- borbottò sospirando.
-Umh, certo...Eva Connor di Los Angeles, so chi è- le risposi sempre assorto nei miei pensieri.
-Sarebbero Eva Spencer di Ottawa e Connor Doyle di Los Angeles, ma credo che tu abbia capito- sospirò nuovamente -o almeno lo spero-.
-Scusami Grace, sono un po’ sotto pressione per questo matrimonio, ho sempre la testa altrove- le dissi, e lei alzò gli occhi al cielo.
-Lo so Liam, lo so. Ma quando tuo padre ti ha ceduto il posto del suo collega quì all’azienda eri sempre pimpante e con la voglia di lavorare, devi rilassarti, non pensare troppo al matrimonio- mi dette una pacca sulla spalla e mi sorrise.
-Cercherò di non farlo- ridacchiai bevendo il mio cappuccino -dove devo incontrare Eva Doyle di Ottawa?- le domandai ancora, e lei scoppiò a ridere.
-Alle quattro alla sala riunioni- sbuffò uscendo dalla stanza -e non tardare!- le sentii dire dal suo ufficio.
Okay, sarei stato puntuale, solo che non sarei stato presente con la mente.
Più i giorni passavano, più mi entrava la paura di questo matrimonio, e se non sarò più abbastanza per Virginia?
E se si stancherà di me?
E se non potessimo avere figli?
Che farò?
Tutte seghe mentali, Liam.
Speravo tanto che fossero solo seghe mentali, avevo fatto tanti sacrifici per averla, e non so cos’avrei fatto se l’avessi persa.
L’amavo troppo.

 
≈≈

Virginia’s pov.

-Brutto. Orripilante. Senza ritegno. Lo indosserebbe mia nonna. Le prostitute di Central Park ne hanno uno simile.- commentai osservando i vestiti dell’ennesimo negozio di abiti da sposa di New York.
Avevo appena finito il mio turno di lavoro, e dato che Kylie era ancora in negozio, avevo deciso di dedicarmi alla ricerca del cosiddetto ‘abito perfetto’.
-Il terzo è carino- disse una voce alle mie spalle, così mi girai di scatto, ritrovandomi Kendall di fronte con le braccia conserte ed un sorriso spalmato sul viso.
-Quale?- gli chiesi.
-Questo- si avvicinò a me e prese l’abito per farmelo vedere: in effetti era molto bello.
-Ma cosa vuoi saperne tu di abiti da sposa?- sbuffai e glielo strappai di mano.
-A differenza degli altri lo hai preso in mano per vederlo meglio- ribattè lui alzando gli occhi al cielo.
-Beh, hai rag...come fai a saperlo?!- gli chiesi, cazzo, come faceva a saperlo? 
Mi stava forse spiando?
-Ti ho osservata bellezza- ridacchiò toccandomi il mento -a proposito, come va la caviglia?- mi domandò poi.
-Va benissimo, e non toccarmi- gli dissi divincolandomi dalla sua presa -e guarda che se il mio fidanzato viene a sapere che mi spii, te la far...- non feci in tempo a finire la frase che una commessa piombò da noi all’improvviso, ma non aveva altro da fare che interrompere la mia minaccia a Kendall?
-Ma vuoi uomini venite sempre per far impazzire le donne?- ridacchiò questa, ed io e Kendall ci guardammo perplessi.
-Come scusi?- le chiesi non capendo.
-I mariti, accompagnano sempre le donne a scegliere l’abito per farle impazzire, anche se non dovrebbero vedere cosa indosseranno- mi rispose continuando a ridere.
Subito scoppiai a ridere, pensava che quell’idiota fosse mio marito, che cosa comica.
-Oh, lui non è mio marito- precisai -però è venuto quì per farmi ammattire-.
-Perchè non provi quell’abito? E’ carino!- disse di nuovo Kendall.
-Perchè non stai zitto e te ne vai così fai una cosa utile? Sarebbe grandioso!- borbottai facendo ridere ancora la commessa, ed anche Kendall.
Stupido idiota.
-Dai, voglio vedere come ti sta addosso!- ululò la ragazza, così sbuffai ed entrai nel camerino, sentendo quei due là fuori bisbigliare cose che non avrei mai voluto sentire, del tipo ‘è la mia fidanzata certo, ma oggi ce l’ha con me e non vuole dirlo’ da parte di Kendall, e ‘si vede proprio che siete fatti l’uno per l’altra’ della commessa: ma perchè la gente non si faceva un po’ di affari loro?!
Dopo aver sistemato per bene l’abito uscii per farmi vedere, non volendo sentire altri falsi commenti.
-Wow- esordì Kendall spalancando la bocca- ti sta da Dio!-.
-La bava, tesoro- dissi scherzando.
-Allora, lo compriamo?- mi chiese gentilmente la commessa, sistemandomi le pieghe della gonna, mentre io rivolsi uno sguardo a Kendall, che mi fece l’occhiolino in risposta.

 
≈≈

-Visto che me ne intendo di abiti da sposa?- mi disse Kendall vittorioso uscendo dal negozio.
-Adesso mi toccherà renderti un altro favore- sospirai facendolo ridere.
-Semplice- ridacchiò lui scrollando le spalle -esci con me e poi mi dai un bacio, ecco i due favori che mi devi-.
Ero esterrefatta, speravo con tutta me stessa che stesse scherzando.
-Stai scherzando spero?!- gli urlai contro rossa in faccia, mentre lui rideva come un cretino.
Lo conoscevo da nemmeno due giorni e già non lo sopportavo, grandioso!
-Ovvio che scherzo babe, non potrei fermarmi al bacio- ghignò Kendall.
-Faccio finta di non aver sentito- sospirai coprendomi le orecchie con le mani.
-Che fa il tuo fidanzato nella vita?- mi chiese dopo qualche secondo di silenzio.
Mi voltai e lo guardai con un sopracciglio inarcato.
-Che c’è?- sbottò -Non posso chiederti niente?-.
-Non sul mio fidanzato- precisai.
-Era per dialogare, dio mio- sbuffò lui nuovamente.
-Lavora alla Payne & Son.- gli risposi, e lui spalancò la bocca.
-Quella dei Lego?- esordì lui -Porca troia- rise poi.
-Sì, lui si occupa della parte finanziaria-
-Beh, allora non siete messi male..-
-Messi male?- gli chiesi confusa.
-Economicamente, dico- precisò.
E prima che potessi rispondergli il clacson di un’auto ci fece voltare entrambi: era Liam.
-Finalmente ti ho trovata!- esordì togliendosi gli occhiali da sole -Sono passato dal negozio e Kylie mi ha detto che eri venuta a vedere per il vestito-.
-Ehm sì, l’ho comprato!- risposi entusiasta.
-Son contento!- sorrise, poi passò lo sguardo da me a Kendall -E lui chi è?- mi chiese.
-Sono Kendall, il fratello di Kylie, piacere- rispose lui porgendo la mano a Liam, che strinse.
-Il piacere è mio, Kendall- gli disse sorridendo.
Oh, se avesse saputo ciò che mi diceva non sorriderebbe ancora in quel modo.
-Bene, andiamo?- dissi a Liam, quella situazione era un tantino imbarazzante.
-Certo, andiamo a casa- acconsentì lui -è stato un piacere, Kendall-.
-Oh, anche per me- ghignò lui in risposta, sorridendomi, così ricambiai facendo uno dei sorrisi più falsi, e Liam mise in moto, partendo subito dopo.
-Gentile il ragazzo, no?- esordì Liam sorridendo.
Troppo.



 
I’m here!
E sono in un mostruoso ritardo, lo so...mea culpa.
Anyway, passiamo subito al capitolo, tralasciando il fatto che vi sarete dimenticate della mia storia e che adesso mi tirerete in faccia i pomodori, lol.
Alloooooooooora, come prima cosa in questo capitolo (corto e penoso) possiamo vedere un nuovo personaggio, che sarà fondamentale in questa storia, ovvero Grace, che l’ho immaginata come Claire Holt, alias Rebekah in “The vampire diares”; credo proprio che mi/ci farà dannare.
Poi vabeh, Kendall sta iniziando sempre di più a tirar fuori il suo lato da puttaniere pervertito ficcanaso, ma quanto lo aaaaaaaaaamo...okay basta, lol.
E invece del sogno e del fatto che Kendall ha aiutato Virginia a scegliere l’abito che ne pensate?
Secondo voi son collegate le cose?
Fatemi sapere, vi lascio con una gif di Grace ed una di Liam, e con il link del trailer.
A presto my ladies,
besitos!
Schmidt_
P.S. Ho cambiato banner, ve gusta? *3*



 
Grace:




Liam:






Trailer.

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Capitolo 3
*** Insane. ***





Insane.



 

Kendall’s pov.

-Sei tornato, finalmente!- mi urlò mia sorella non appena entrai in casa.
-Ti sono mancato, eh?- le dissi scherzando.
-Sei venuto quì per aiutarmi o per sparire la mattina e tornare la sera?- mi chiese Kylie scocciata.
-In realtà son venuto a New York perchè mi hanno sbattuto fuori dall’università- le spiegai sedendomi sul divano e accendendo la tv.
-Ti hanno cosa?!- sbottò lei incredula.
-Oh, sta calma, non è niente di grave- sbuffai io, certe volte sembrava proprio mia madre anzichè mia sorella.
-Kendall cazzo, come non è niente di grave?!- gridò nuovamente -E guardami quando ti parlo!- mi strappò il telecomando di mano e spense la tv.
-Hey! La stavo guardando!- protestai offeso.
-E adesso tu guardi me e mi dici come hanno fatto ad espellerti- borbottò lei sedendosi accanto a me.
Come ben sapeva, frequentavo il Minnesota State University a Mankato da quasi due anni, ed ero anche nella loro squadra di hockey.
Nell’ultimo semestre, siccome il coach si ruppe una gamba e dovette stare a riposo per qualche mese, arrivò una supplente, di pochi anni più grande di me.
Come al solito, anche all’università c’erano le scommesse tra gli amici che giocano con la propria espulsione, e così accadde anche a me; io e il mio migliore amico, Chad, facemmo una scommessa, che consisteva nel flirtare con la coach per poi andarci a letto.
Perciò io -essendo un tipo a cui non piaceva perdere-, presi l’iniziativa e il giorno stesso ci provai con lei, che essendo furba aveva capito tutto, quindi lo andò a dire al preside, che mi espulse; però a tutti raccontavo che eravamo stati a letto insieme e che qualcuno lo aveva detto al preside e che mi aveva buttato fuori dall’università.
-Sei veramente un idiota- esordì mia sorella -tu e le tue stupide scommesse!-
-Non farne un dramma, guarda che io sto bene quì a New York!- le dissi riferendomi ad una cosa in particolare, ovviamente la biondina.
-Spero tu possa tornare a casa presto, sei insopportabile- borbottò facendomi ridere.
-Mi dispiace per te cara Kylie, ma questa ormai è casa mia- precisai e poi l’abbracciai, così lei si rilassò: sembrava essersi calmata.
-Allora- mi schiarii la voce -che mi dici della tua amica?-
Lei alzò gli occhi al cielo.
-Non essere stupido Kendall, sta per sposarsi- mi rispose alzandosi dal divano.
-Lo dici per questo motivo o perchè ti piace ancora?- la provocai, lei odiava essere provocata.
-Kendall, sta per sposarsi, punto e basta- esclamò lei -e poi anche se fosse per l’altro motivo, per lei sono solo un’amica. Lei non è omosessuale, ama Liam, stanno benissimo insieme e devono diventare marito e moglie, fine della questione-
Però, si alterava parecchio quando si parlava della bionda: le doveva piacere parecchio.
Certo, come biasimarla: chissà cosa faceva con quelle meravigliose labbra...
Fidanzata o no, dovevo portarmela a letto.
Ormai era una sfida per me stesso.

 
≈≈

Virginia’s pov.

Io e Liam eravamo distesi sul letto a farci le coccole e a baciarci, adoravo troppo quei momenti di dolcezza fra di noi, e poi mi aiutavano a distrarmi dal pensare al matrimonio, che mi stressava e non poco.
Ad un certo punto, Liam mise entrambe le sue mani sopra i miei fianchi e mi tirò verso di sè, poi iniziò a baciarmi, ed io affondai le mani fra i suoi capelli, e lo sentii sorridere.
Quando con la mano accarezzò dolcemente la mia coscia nuda, approfondii il bacio, rendendolo meno casto.
-Facciamo un bambino?- mi chiese col fiatone subito dopo essersi staccato.
-Adesso?- ridacchiai per la sua domanda e misi una mano sulla sua fronte per assicurarmi se stesse bene -Non hai la febbre amore, che ti è preso?-
-Non credi che i nostri genitori vorrebbero un nipotino da coccolare?- mi disse ancora.
-Ma hanno già Stevie!- esordii ridendo.
Stevie era il bambino di mia sorella e di Simon, che aveva due anni, era nato un anno prima del matrimonio dei suoi genitori, ed era stupendo: biondo, capelli ricci e occhi verde scuro, come quelli del padre.
-Un nipotino Payne, no?- 
-Liam, credo sia troppo presto, ho solo vent’anni!-
-Veramente ne hai quasi ventuno, e poi se iniziamo a farli adesso potremmo averne quanti ne desidereremo, no?- subito scoppiai a ridere, i suoi discorsi erano troppo contorti.
-Perchè non vai a farti la barba?- sussurrai al suo orecchio con tono malizioso, dandogli poi un bacio a stampo.
Lui si toccò il mento e sospirò.
-Lo faccio solo perchè non voglio farti male quando ti bacio- mi baciò il naso e si alzò -e già che ci sono faccio anche la doccia-
-Va bene, io preparo da mangiare- mi alzai dal letto e andai in cucina, notando che sul tavolo c’era il mio telefono che stava squillando, così risposi senza nemmeno guardare chi fosse.
-Pronto?-
-Hey babe-
Quella voce...era lui, quell’idiota di Kendall.
-Come hai il mio numero?- gli chiesi indignata, abbassando la voce per non farmi sentire da Liam.
-Ho semplicemente fregato il telefono a mia sorella e l’ho cercato- rispose lui, ma non si vergognava?
-Senti, ti conviene eliminarlo all’istante, altrimenti..- non mi fece finire di parlare che subito mi interruppe.
-Che fai piccola, chiami il tuo fidanzato?- rise completando la mia frase, quanto non lo sopportavo.
-Sto per sposarmi, sparisci dalla mia vita all’istante, sei solo un malato di sesso, comprati una bambola e scopatela!- gli urlai contro sempre moderando il tono della voce, ero incazzata nera.
-Oh oh oh quanti complimenti!- esclamò Kendall -Non ti scaldare, so che vorresti essere al posto di quella bambola se mai la comprassi-.
Gli riattaccai in viso per non andare fuori di testa, aveva una bella faccia tosta quel cretino!
Mi calmai bevendo un bicchier d’acqua e poi andai in bagno dove trovai Liam intento a farsi la barba con indosso solo un asciugamano...dio mio che fisico che aveva: sembrava un dio greco, e sorrisi pensando al fatto che non lo condividevo con nessun’altra, che era solo mio.
-Perchè mi guardi in questo modo?- mi chiese guardandomi dallo specchio e sorridendomi.
In risposta mi avvicinai a lui e lo abbracciai da dietro, accarezzandogli i pettorali, così si voltò e prese a baciarmi e ad accarezzarmi la schiena, infine mi sollevò dai glutei e mi fece allacciare le gambe al suo bacino per poi portarmi in camera non staccandosi un attimo da me.
Mi adagiò sul letto con cautela e mi tolse la maglietta che indossavo, poi ripresi a baciarlo, ma prima che potessimo continuare ciò che stavamo per iniziare, il campanello suonò.
-Aspettavi qualcuno?- mi domandò staccandosi dalle mie labbra.
-No, in realtà no- gli risposi, così si alzò per andare a vedere chi fosse, e nel frattempo mi rivestii.
-Ciao maritino- sentii dire dall’ingresso, poi ci furono delle risate.
-Fanculo stronzi, non potete interrompere i nostri momenti intimi giornalieri!- ridacchiò Liam chiudendo la porta, così lo raggiunsi.
-Chi è, amore?- quando arrivai in salotto vidi Zayn e Chanel abbracciare il mio fidanzato, erano tornati in anticipo di due giorni!
-Oh, ciao anche a te mogliettina!- scherzò Zayn venendomi ad abbracciare.
-E voi che ci fate quì?- domandai loro salutandoli.
-Ho pensato che Liam avesse bisogno di un aiuto maschile per l’abito, così abbiamo preso il primo aereo per New York e siamo tornati!- mi rispose Chanel dandomi un bacio sulla guancia.
-La francese mi legge nella mente- disse Liam dando una pacca sulla spalla a Zayn.
-Piuttosto tu che indossi solo gli slip e la maglia, e Liam un asciugamano, abbiamo interrotto qualcosa?- mi chiese Chanel dandomi una leggera gomitata.
-Spero non tu l’abbia messa incinta prima del matrimonio Payne, sai che palle avere dei mocciosi in chiesa che piangono e basta- scherzò il moro, anche lui non era cambiato per niente.
-Sai Zayn, siete arrivati prima che potessi spogliarla del tutto, quindi niente bambini!- disse Liam facendoci ridere tutti, e io gli tirai una leggera spinta.
-Io mi domando quando crescerete- esordii scuotendo la testa.
-Già, i bambini in questo caso siete solo voi- concordò con me Chanel.
-Amore, che ne dici se andiamo a casa e li lasciamo continuare?- chiese Zayn.
-Sono d’accordo con te!- gli rispose la sua ragazza.
-Ma no, potete restare!- dissi loro.
-Non preoccuparti tesoro, dobbiamo disfare le valigie, in ogni caso ci sentiamo domani!- esclamò Chanel.
Sia io e che Liam salutammo Chanel e Zayn, che tornarono nel loro appartamento, praticamente davanti al nostro.
All’inizio, non appena arrivammo a New York, tre anni fa, vivevamo tutti insieme in un loft, ma da quando Chanel aveva trovato lavoro da Vogue, dove scriveva dei dettagliatissimi articoli, e Zayn lavorava con Liam, allora ognuno andò a vivere per conto proprio.
-Allora, dove eravamo rimasti?- mi domandò Liam in modo malizioso, ed io risi e lo baciai nuovamente.

 
≈≈

-E poi vedessi com’è carina, ha gli occhi della mia stessa forma!- esclamò Chanel gesticolando con le mani mentre io giravo la cannuccia verde fluo del mio frappè alla nocciola, in realtà non la stavo nemmeno ascoltando, ero troppo assorta nei miei pensieri.
-Insomma, sono sua zia, come può avere gli occhi come i miei?!- sorrisi distrattamente quando vidi la mia amica sorridere, segno che aveva detto qualcosa di divertente, ma non ci prestai molta attenzione.
-E tu che mi racconti?- mi chiese sorseggiando un po’ del suo cappuccino.
Sospirai e decisi di dirle di Kendall.
-Beh ecco, c’è un ragazzo che sembra trovarmi così attraente da rompermi ogni secondo- alle mie parole lei ridacchiò.
-Almeno è carino?- mi chiese.
-Chanel- la guardai sbarrando gli occhi -sto per sposarmi, che sia carino o meno m’importa poco, io amo Liam-.
-Scherzavo, lo sai- disse lei -ma chi è il tipo?- mi domandò poi.
-E’ il fratello di Kylie, è arrivato due giorni fa dal Minnesota e mi sta sempre appicciata!- sbottai sospirando -E pensa un po’: mi ha aiutata a scegliere l’abito-.
Lei per poco non si soffocò col caffè da quanto rideva.
-Beh tesoro, allora ti sta facendo la corte nel modo più dolce di tutti, secondo me si sta innamorando- speravo scherzasse, se lo conoscesse non parlerebbe così di lui.
-Oh proprio no! E’ solo un malato di sesso che ne cambia una ogni sera, tutto quì. Non penso sappia cosa significa innamorarsi-
-Ricordati che chi disprezza compra- le sue parole erano pura verità -con Liam è successo-
-Io ero e sono innamorata di Liam- puntualizzai, non volevo che facesse questi paragoni fra quel ragazzo e il mio fidanzato, erano solo assurdi.
-Sì, ma ti ricordo che prima lo odiavi- ridacchiò Chanel -se ne avessi avuto la possibilità l’avresti ucciso, ma guarda che è successo! Ci hai perso la verginità, ti sei innamorata e adesso stai per sposarlo, chi l’avrebbe mai detto?-
-E’ vero, io non l’avrei mai detto, ma tutto questo non succederà con Kendall, a me non piace, fine della storia- borbottai sperando d’aver chiuso per sempre quella storia.
-Peccato che non ti piaccia..-

 
≈≈

Liam’s pov.

Io e Zayn eravamo nella nostra pausa dal lavoro, così uscimmo fuori a fumarci una sigaretta.
Eh sì, avevo iniziato a fumare anch’io, ormai era quasi un anno.
All’inizio Virginia non lo apprezzava, lei era sempre stata una che stava parecchio dietro alla salute, come me -d’altronde-, solo che lei ne sembrava ossessionata.
-Allora, che mi racconti?- chiesi a Zayn -Ti è piaciuta la Francia?-
Lui si accese la sigaretta, fece un lungo tirò e mi guardò.
-Sì dai, è quasi simile a Londra per il tempo- mi rispose buttando fuori il fumo dalla bocca -ma mi è mancata la Grande Mela, non la batte nessuno- a quel punto scoppiai a ridere, mi erano mancati Zayn e le sue battute.
-Tu invece, come vanno i preparativi col matrimonio?- mi domandò stavolta lui.
-Oh molto bene- risposi facendo un tiro alla sigaretta -davvero molto bene, manca solo da trovare il mio vestito e credo di aver finito. Sai com’è Virginia, è praticamente impazzita per questo evento, e vuole che sia tutto perfetto, ma di certo non la biasimo, anch’io voglio che vada tutto bene- al fiume di parole che uscì dalla mia bocca, il mio migliore amico scoppiò a ridere.
-Tu la ami troppo- disse scuotendo la testa e ridendo -e ti capisco, anche io amo Chanel, ma credo che tu sia più ossessionato di lei per quanto riguarda le nozze-.
-Bah, sarà- ridacchiai spegnendo la cicca.
-Cazzo Liam, ora che ci penso son contento d’essere tornato a New York!- sbottò all’improvviso Zayn.
-Come mai?- gli domandai.
-Eh, c’era quella mocciosetta di mia nipote che non la smetteva di piangere e urlare un secondo, era insopportabile dio mio, avevo il mal di testa tutti i giorni e per farmelo passare non potevo nemmeno scoparmi Chanel per evitare di svegliare la piccola!- rispose facendomi ridere, quel ragazzo era proprio la finezza in persona.
-Ma Zayn, tutti i bebè gridano e piangono!- gli feci presente.
-Oh credimi Liam, quella bambina era aliena: prima di addormentarsi piangeva, si svegliava e piangeva, mangiava e piangeva, mia cognata le cambiava il pannolino e piangeva, era davvero insopportabile!-
-L’hai chiamata cognata, vedo che vuoi approfondire con Chanel!-
Lui si grattò la testa imbarazzato e sorrise.
-In realtà, volevo parlarti anche di questo- mi disse infilando le mani nelle tasche dei pantaloni -dopo il tuo matrimonio vorrei chiederle di sposarmi, ma ci devo pensare bene, non vorrei che non accettasse-.
-Stai scherzando, vero?- esclamai -State insieme da quattro anni anche voi, quando glielo chiederai saranno anche quasi cinque, perchè dovrebbe rifiutare?-.
-Non so, forse è troppo presto, forse dobbiamo far maturare sia la nostra relazione che noi- mi disse alzando le spalle.
-Lei ti ama Zayn, e tu ami lei. Siete perfetti, e se non rischi non avrai mai il coraggio di chiederglielo, anche a me è successo, ma poi mi son buttato e lei ha accettato!- 
-E se mi dicesse di no?-
-Beh, tu intanto ci hai provato, e comunque potresti richiederglielo più avanti, no?- il mio migliore amico sorrise e mi dette una pacca amichevole sulla spalla, poi mi abbracciò.
-Grazie eh amico- mi disse, e io ricambiai l’abbraccio.
-Figurati, hai fatto bene a dirmelo- gli dissi.
Stavamo per rientrare dentro, ma qualcosa -o meglio, qualcuno- nel bar dall’altro lato della strada mi fece distrarre: c’erano Chanel e Virginia sedute ad un tavolo, e in piedi di fronte a loro c’era un ragazzo, che riconobbi quando si voltò e si mise a sedere, era Kendall.
All’inizio, quando eravamo usciti io e Zayn, non avevo notato le ragazze, ma mi venne il sospetto su una cosa: Virginia, due sere prima, mi aveva raccontato di essere andata da Kylie e di aver trovato questo ragazzo, Kendall, che le si era subito presentato; poi ieri, quando ero andata a prenderla, erano di nuovo insieme, li avevo visti uscire dal negozio degli abiti da sposa: che ci stesse provando?
Ci avrei pensato io.
-Ah Zay, una cosa- lo richiamai e lui si voltò -verresti con me al bar, un secondo solo? Dovresti farmi un piccolo favore- lui annuì e ci dirigemmo al locale.

 
≈≈


Virginia’s pov.


-Peccato che non ti piaccia..- quella voce l’avrei riconosciuta su un milione, ormai: di nuovo Kendall.
-Sparisci, che ci fai tu quì?- gli chiesi alterata, adesso mi seguiva pure?!
-Credo che i bar siano luoghi pubblici- rispose lui prendendo una sedia e sedendosi -non mi presenti la tua amica?- mi domandò mettendosi gli occhiali da sole sopra al naso e indicando Chanel col mento, che gli sorrise.
-E’ fidanzata, adesso levati- borbottai acida, quanto avrei voluto tirargli addosso il mio frappè, era insopportabile!
Ma lui sembrava ignorare i miei lamenti.
-Io sono Kendall piccola, tu sei..?- chiese a Chanel porgendole la mano.
-Sono...- prima che lei potesse completare la frase, sentii la voce di Zayn chiamarla.
-Chanel!- lei si voltò e sorrise al suo ragazzo.
-Lui chi è?- mi chiese Kendall.
-Sono Zayn- rispose il moro -il suo ragazzo- mi misi la mano alla bocca e risi, notando l’espressione di quel cretino cambiare di parecchio.
-Ciao amore- mi disse Liam venendomi a baciare, per fortuna era arrivato -c’è qualche problema quì?- mi chiese poi.
-No, perchè?- s’intromise Kendall.
-Ho chiesto alla mia fidanzata- borbottò calmo marcando il tono all’ultima parola.
-No, è tutto okay, Liam- gli risposi guardando Kendall, non volevo causargli problemi per quell’imbecille.
-Siamo venuti a salutarvi, vi abbiamo viste quando siamo usciti a fumare- ci spiegò Zayn e Liam annuì, poi vidi Kendall controllare l’ora sul cellulare e sbuffare.
-Bene, io sono di troppo- dichiarò alzandosi, finalmente lo aveva capito -è stato un piacere conoscerti Chanel, idem Zayn- strinse la mano al moro, che lo guardo di sottecchi -ci vediamo Liam, Virginia- mi fece l’occhiolino e se ne andò.
-Vi ha dato fastidio quel tipo?- mi chiese Liam non appena se ne fu andato.
-No, era soltanto venuto a salutarci- rispose Chanel per me, così i ragazzi annuirono.
-Credo che dovremmo andare- sospirò Zayn, per poi baciare la sua ragazza -ci vediamo dopo ragazze-
-Ciao a dopo- baciai Liam e lui mi abbracciò, che sospettasse qualcosa?
Ma poi cosa, fra me e quell’energumeno non c’era un bel niente.


Liam’s pov.


-Sai Liam- mi disse Zayn quando entrammo in ufficio -mi piace poco quel ragazzo- si scrocchiò le dita e il collo, poi si sedette.
In effetti, piaceva poco anche a me.
-Non hai tutti i torti, Zayn- concordai con lui -per questo dovrai scoprire tutto su di lui, in un modo o nell’altro-
-Ricevuto- sghignazzò e si mise a lavoro, mentre io rimasi a fissare un punto impreciso fuori dal vetro della grande finestra dell’ufficio e pensai alla mia fidanzata e a quel Kendall.
Lei era mia, e lui non si sarebbe intromesso fra di noi.




 
 
Ciao a tutti!
Si può dire che non è passato molto tempo da quando ho aggiornato
 la storia per l’ultima volta, ma nemmeno così poco a dire la verità, ahahahah.
Il fatto è che avevo iniziato il capitolo prima di andare a Milano, il 29, ma poi dal 30 in poi ero troppo depressa per scrivere, ma ieri ed oggi mi son messa sotto ed è venuto fuori questo!
Sapete, vederli mi ha sconvolto, giuro che respiravo a fatica ahahah ma credo che la prima volta sia così per tutti più o meno, no?
In realtà, questo capitolo m’è venuto fuori guardando Payne che cantava You&I, oh God, era perfetto.
Quindi, anche se non lo leggerà mai, e dico MAI, glielo dedico, aaw.
Allora, come potete vedere, si scopre il perchè del soggiorno di Kendall a NY, e si scoprono pure le sue intenzioni con Virginia, che non sono buone, decisamente.
Poi vabeh, ci sono i momenti Liaminia che non mancano mai (scritti pensando a Payne, obviusly) e che io adoro :3
Infine, Chanel e Zayn che sono tornati da Parigi!
Non so se vi ricordate, ma Chanel ha come prestavolto Lily Collins, che personalmente adoro sjdbdj.
Dopo vi metto la foto infondo :)
Vorrei chiarire una cosa, non vorrei fraintendeste: a Virginia non piace Kendall; diciamo che è sconvolta per lui, ma solo perchè non vuole che s’intrometta fra lei e Liam.
E poi diciamocela tutto, è figo ma insopportabile, lol.
Ma poi, Liam geloso non è adorabile? E Zayn? Aaaaw :3
A proposito, che faranno secondo voi? 
La loro gelosia si placherà, o andranno fino infondo per davvero?
I let you imagine.
Vi ringrazio ancora per le recensioni e per le visualizzazione che aumentano ogni volta, spero non vi siate dimenticati della storia, ci tengo troppo, e spero anche voi!
Vi lascio allora con una gif di Chanel e Zayn (che dopo quella di Payne non so se vi riprenderete djdbhcfdf) e col link del trailer, alla prossima, tanti bacini!
Schmidt_



 
Chanel:




Zayn:




 

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Capitolo 4
*** Jealous? No, angry. ***





Jealous? No, angry.



 

-38, Payne- ridacchiai guardando il termometro che avevo appena estratto dalla bocca di Liam -che diavolo hai fatto per ammalarti così?-
-E’ solo colpa tua, sei così bella da farmi venire la febbre- mi trascinò vicino a sè e provò a baciarmi, ma mi scansai perchè non volevo ammalarmi pure io.
-Direi di ridurre la dose di coccole fino a quando non starai meglio- gli accarezzai i capelli e lui mise il finto broncio -adesso riposa che io vado a lavoro, ti chiamo fra un po’- indossai il cappotto e gli lasciai un bacio sulla fronte.
-D’accordo, ti amo- mi disse sorridendo debolmente.
-Ti amo anch’io- non potetti resistergli, mi conoscevo, così andai a baciarlo sulle labbra.
Fanculo alla febbre.


 
≈≈


-Indovina un po’?- esclamò Kylie entrando in negozio con tutta l’allegria del mondo.
-Tuo fratello se ne va?- domandai ironica sedendomi dietro al bancone, e lei scoppiò a ridere.
-Molto meglio!- saltellò sul posto e poi mi mostrò un foglio che aveva appena tirato fuori dalla borsa di Louis Viutton -Il sindaco mi ha firmato il permesso per il vecchio pub...finalmente aprirò un negozio tutto mio!-
-Oddio, ma è stupendo!- esordii abbracciandola.
-Già, sono così emozionata, domattina credo proprio che inizierò a riverniciare le pareti, e Kendall mi aiuterà, se non vuole essere sbattuto fuori di casa!-
-Non credo che gli farà male faticare un po’, è davvero un fannullone scommetto-
Kylie sbuffò e posò la borsa.
-Hai capito tutto- ridemmo entrambe, e quando le risate cessarono lei mi scostò una ciocca di capelli dal viso e lasciò un leggero bacio sulle mie labbra...bacio che mi stupì e non poco.
-Kylie- sospirai allontanandomi un po’ da lei -ne abbiamo già parlato-
Era piuttosto imbarazzante quella situazione; insomma, lei sapeva bene che amavo Liam e che per me era solo un’amica, non capii il motivo di quel bacio.
-Lo so, ma vedi...- disse quelle parole balbettando e gesticolando con le mani, ma non sapendo come continuare mi baciò un’altra volta, e fui costretta a staccarmi nuovamente non solo perchè fui sorpresa ancora una volta, ma anche perchè qualcuno era entrato in negozio.
-Ho interrotto qualcosa?- mi voltai e vidi Kendall con due occhi che sembravano fessure.
Era imbarazzato, anche lui.
Speravo con tutta me stessa di essermi staccata in tempo e che non avesse visto niente: lo speravo davvero.
-Ehm, io v-vado un secondo in bagno- balbettò Kylie diventando tutta rossa in viso, per poi dileguarsi.
-Se lo rifate un’altra volta posso filmarvi?- mi chiese suo fratello ridacchiando e sedendosi sul bancone.
-Che cosa?- sbottai all’improvviso -Hey, tu non hai visto un bel niente-
-Oh, sì che ho visto invece- un sorrisetto antipatico si fece spazio sul suo viso altrettanto odioso -ho visto abbastanza da poter dire che sei bisessuale e che tradisci il tuo fidanzato con mia sorella-
Oh, questo era davvero troppo: le sue parole mi fecero salire una tale rabbia che non riuscii più a trattenermi, così gli tirai uno schiaffo in pieno viso, e lui si posò una mano sulla parte diventata rossa.
-Non ti azzardare mai più a dire una cosa simile- singhiozzai sentendo le lacrime scendere da un momento all’altro -e vedi di lasciarmi stare, oppure ti denuncio!-
E con la rabbia ancora in corpo, presi il cappotto e me ne andai fuori a fare un giro: avevo bisogno di calmarmi.



Kendall’s pov.

-Ma sei cretino o cosa?- urlò Kylie entrando all’improvviso nella stanza.
-Io sarei il cretino, eh?- sbottai alterandomi -Quella troia mi ha tirato uno schiaffo, stavo solo scherzando!-
A quel punto fu Kylie a tirarmene un altro di schiaffo, nell’altra guancia.
-Non chiamarla troia- gridò tutta rossa in viso, respirando pesantemente -sei solo tu il lurido che vuole portasela a letto, dovresti vergognarti, dato che fra cinque mesi si sposerà con Liam!-
Scossi la testa e risi a quelle parole, era così convinta che non me la sarei fatta quella biondina.
-Lei ama lui, lasciala in pace- mi disse ancora.
-Appunto, ama Liam, non te- precisai -ti ha già detto che siete solo amiche, è inutile che vai a baciarla-
Rischiai seriamente di prendermi un altro schiaffo.
-Kylie cazzo lo capisco che ti piace, lo vedo quando hai una cotta, però cerca di contenerti!- sbottai facendola sussultare.
Lei in risposta mi guardò alzando un sopracciglio.
-Io dovrei contenermi, eh?- gridò lei stringendo i pugni -La segui sempre, le stai sempre appresso, ti rendi odioso ed insopportabile, ci manca poco che la stalkeri dio mio-
Stava esagerando.
Stava decisamente esagerando, sembrava il suo pitbull da guardia.
-Ascolta Kendall, stalle lontano. E’ meglio per tutti- mi disse dopo poco.
-E’ meglio per tutti o per è meglio per te?- le chiesi con il rischio che potesse uccidermi.
-Vaffanculo, Kendall- mi spinse fuori dalla porta e me la richiuse alle spalle, praticamente mi aveva buttato fuori dal negozio.
Forse, dovevo darle ascolto.


 
≈≈


Virginia’s pov.


Raggiunsi casa mia a piedi in meno di venti minuti.
Per quello che era successo poco fa mi fregava ben poco del lavoro: mi sarei data malata, avrei fatto di tutto per non rivedere Kylie e quel cretino di suo fratello almeno per oggi.
Entrai in casa richiudendomi la porta alle spalle e vidi Liam uscire dal bagno ed andare verso la nostra camera da letto.
-Ciao, come mai sei già a casa?- mi domandò venendo verso di me, così scoppiai a piangere non capendo nemmeno il perchè.
-Hey hey piccola, che succede?- continuò a domandarmi, stavolta accarezzandomi i capelli e il viso, così lo abbracciai stringendolo forte.
Ovviamente non volevo dirgli di cosa era successo con Kylie, nè tantomeno quello che mi aveva detto Kendall, perciò mi limitai ad abbracciarlo e ad accarezzargli i capelli.
-Mi spieghi che hai?- cantilenò quasi mentre mi stringeva i fianchi.
-Ecco...vedi- iniziai a dire -beh, Kylie a breve aprirà un negozio tutto suo, e mi lascerà da sola-
Odiavo mentirgli, con tutta me stessa.
Solo che non potevo dirgli che la ragazza che ci aveva provato con me un anno fa adesso mi aveva baciata, per due volte.
E nemmeno in punto di morte gli avrei detto delle luride parole di Kendall.
“Ho visto abbastanza da poter dire che sei bisessuale e che tradisci il tuo fidanzato con mia sorella”
Io amavo Liam, non lo avrei tradito con nessuno, nè tantomeno con una mia amica, questo era troppo.
-E per questo piangi disperatamente?- ridacchiò accarezzandomi i capelli -Piccola, sei dolcissima-
Mi staccai da lui e ci mettemmo a sedere, poi incrociai le mie mani nelle sue.
-Tu come stai?- gli chiesi giocando con l’anello di fidanzamento che portava al dito.
-Sempre male, ma adesso che ci sei tu sto molto meglio- risi e lui mi baciò la fronte.
-Ma come mai sei venuta via?- mi chiese poi.
-Beh, Kylie mi ha detto che potevo tornare a casa e ci avrebbe pensato lei al negozio- mentii ricordandomi di doverle scrivere un sms -dai, torna a letto che vado a prepararti un tè-
-Va bene- si alzò ed andò in camera, mentre io presi il telefono e scrissi un messaggio a Kylie.


A: Kylie
Sono tornata a casa perchè ho mal di pancia.
Prometto che quando vuoi faccio il turno per te.



Presi la teiera, ci misi dentro l’acqua e la misi a bollire, dopo di che sentii un messaggio, era sicuramente Kylie.


Da: Kylie
Mi dispiace per oggi. 
Vorrei che dimenticassi quello che è successo, lo stesso per la cosa di Kendall.


Sospirai ripensando ancora alle parole di quel ragazzo: mi risuonavano in testa troppe volte.
“Ho visto abbastanza da poter dire che sei bisessuale e che tradisci il tuo fidanzato con mia sorella”

A: Kylie
Non è successo niente.


Mi dispiaceva averle detto così, ma per me era stato così, io non provavo niente per lei, era solo una grande amica, io amavo Liam, e mi faceva arrabbiare e dispiacere allo stesso tempo il fatto che lei potesse ancora pensare che fra noi poteva esserci qualcosa; era pura follia.

Da: Kylie
Okay, scusami ancora.



Sospirai e poggiai il telefono, per oggi non avevo più voglia di parlarle.
Spensi l’acqua e misi il thè in due tazze, una per me e una per Liam, poi andai in camera e glielo porsi.
-Grazie amore- mi disse dandomi un bacio, e io gli sorrisi e mi sedetti accanto a lui.
-Che hai?- mi chiese ancora, vedendomi con lo sguardo perso.
-Oh, niente. Solo un po’ di mal di pancia- gli sorrisi e poggiai la mia tazza sul comodino.
-Sei sicura di non essere incinta?- mi voltai a guardarlo con gli occhi che sembravano fessure.
-Perchè dici questo?- gli chiesi curiosa.
-Beh, hai mal di pancia, sei sensibile ultimamente e poi quando ieri ti ho detto se volevi che facessimo un bambino e mi hai dato l’impressione che tu non volevi farlo perchè ne aspetti già uno- rispose scrollando le spalle.
-Liam ti prego, provati di nuovo la febbre perchè credo che ti stia salendo di nuovo- gli dissi incominciando a ridere.
-Se la febbre mi stesse salendo, potrei fare questo?- mi prese per i fianchi e con mossa esperta mi fece finire sotto di sè, ed iniziò a farmi il solletico dappertutto, cosa che io odiavo.
-No Payne, mossa sbagliata- ridacchiai cercando di spingerlo lontano da me, ma lui iniziò pure a baciarmi il collo e a mordermi le guance -staccati, mi arrendo-
Lui si sollevò facendosi peso sui gomiti e mi guardò vittorioso.
-Hey, vuoi farlo adesso un bambino?- gli chiesi maliziosa, ovviamente stavo scherzando, volevo solo sentire la sua risposta.
-Io non scopo con la febbre- sbuffò rimettendosi al suo posto -potrebbero nascere i bambini con la febbre-
Gli tirai un cuscino in faccia per questa sciocchezza e ricominciai a ridere, mi faceva stare così bene.



Chanel’s pov.


-Cosa, Liam è malato?- domandai a Zayn uscendo dal nostro appartamento.
-Esatto, adesso al suo posto c’è un nerd appena arrivato che si è laureato da neanche un mese, voglio vedere che cazzo combina- borbottò il mio ragazzo facendomi ridere rumorosamente.
-Okay signor Malik, vado a fare colazione, mi raggiungi?-
-Sicuro babe, ci troviamo al bar quà davanti fra dieci minuti?-
-Perfetto, sii puntuale, ti mando un bacio- dissi sapendo che non sarebbe mai e poi mai arrivato all’ora giusta, lo conoscevo troppo bene.
-Sistemo il nerd e arrivo, a dopo bellissima- mi mandò un bacio sonoro e riagganciò, così mi diressi a quel bar dove lo dovevo incontrare.
Entrai e presi posto a sedere ad un tavolo vicino al caminetto, oggi faceva piuttosto freddo; in effetti, fra due giorni dicembre sarebbe arrivato.
-Buongiorno signorina, vuole ordinare?- mi chiese gentilmente la cameriera con dei buffissimi capelli lilla.
-In realtà sto aspettando una persona, però intanto mi porti un espresso, per favore- scrisse qualcosa sul taccuino e sparì dietro al bancone.
Nell’attesa, decisi di scrivere un messaggio a Virginia per chiederle di Liam.


A: Virginia
Buongiorno tesoro :)
Come sta Payne?



Circa cinque minuti dopo la stessa cameriera di prima tornò col mio caffè fumante.
-Grazie- le sorrisi e il mio sguardo andò a finire su un ragazzo che siedeva da solo dall’altra parte del bar, così mi alzai e andai verso di lui, avendolo riconosciuto.
-Kendall, giusto?- gli chiesi sorridente piombando al suo tavolo.
-Sì sono io- ridacchiò -tu sei Chanel invece?-
-Esatto- risi e sorseggiai un po’ del mio espresso.
-Oh, vuoi sederti?- mi domandò cortesemente.
-Certo, aspetterò Zayn con te- gli risposi sedendomi davanti a lui.
Guardai il cellulare e vidi che Virginia mi stava chiamando, così dovetti rispondere.
-Ti spiace se rispondo?- chiesi a Kendall.
-No no fa pure- mi rispose addentando il suo muffin ai mirtilli.
-Okay, grazie- premetti il tasto verde e risposi -ciao, allora?-
-Ha ancora la febbre, scusa se ti ho chiamato ma ho bisogno di parlarti, possiamo vederci?- mi disse lei, e io guardai Kendall.
-Ehm veramente adesso starei aspettando Zay per fare colazione, ma tu non dovevi essere a lavoro?- le chiesi.
-Ti spiego dopo, incontriamoci lì fra venti minuti-
-Okay, a dopo-
Quando riagganciai vidi che i dieci minuti erano già passati, sapevo che il mio ragazzo avrebbe ritardato.
-Allora- mi schiarii la voce rivolta a Kendall -eri mai stato a New York?-
-Sì, ci sono venuto tre anni fa per il viaggio di maturità per la prima volta, amo questa città- rispose non smettendo di sorridermi.
-Già, è qualcosa di speciale- dissi io sognante.
-Tu invece sei francese?- mi domandò sorseggiando il suo frappè.
-Oui, precisamente di Parigi, ma ho vissuto ad Arlès per due anni con i miei nonni materni, quando i miei erano in Australia per lavoro, poi a sedici anni mi sono trasferita a Londra e dopo il diploma quì con Zayn, Liam e Virginia- gli spiegai.
-Parigi mi piace, Londra la adoro!- esclamò.
-Già, prima di andarci a vivere ci ero stata solamente una volta, e sinceramente mi è dispiaciuto un po’ lasciarla, solo che in America non c’ero mai stata prima d’ora-
Continuammo a parlare dei viaggi, delle città e di noi stessi per altrettanti minuti, che sembravano non passare mai.
Secondo me Virginia si sbagliava alla grande su di lui: Kendall era un ragazzo veramente simpatico e anche tanto dolce, per non parlare del fatto di quanto fosse carino e adorabile quando sorrideva e mostrava le sue deliziose fossette, molto simili a quelle di Harry.
-Insomma, come mai te ne stavi tutto da solo prima, eri arrabbiato?- gli domandai.
-Avevo litigato con mia sorella per una sciocchezza, lei è solita ad ingigantire le cose, io a stuzzicarla, perciò alla fine esplodiamo come dinamite- alle sue parole risi, erano fratelli gemelli, eppure litigavano molto spesso, mi aveva raccontato.
-Beh, sta’ tranquillo, si aggiusterà tutto- lo rassicurai quasi.
-Ma adesso sono triste...ti va di consolarmi?- si alzò leggermente dal divanetto e si avvicinò alle mie labbra, ma avendo capito le sue intenzioni non mi avvicinai: al contrario, restai lì immobile.
-Chanel!- sentii una voce chiamarmi così mi allontanai di scatto e vidi Zayn entrare nel locale e sbattere la porta con forza -Che cazzo fate?-
Venne verso di noi a passo affrettato, poi andò verso Kendall e lo strattonò per la camicia, così mi alzai per fermarlo.
-Zayn basta, non è come pensi- gli misi entrambe le mani sugli avambracci e lo tirai indietro, ma lui in risposta aumentò la presa su Kendall, che stava quasi soffocando.
-Levati cazzo, finirai per farti male!- cercò di liberarsi dalla mia presa ma non ci riuscì, era accecato dalla rabbia, così tanto che tirò un pugno sul labbro di Kendall, che iniziò a sanguinare, poi finalmente lo lasciò, vedendo il proprietario del locale arrivare, e non solo.
-Che sta succedendo quaggiù?- urlò il tipo grasso e calvo.
-Chany, che succede?- mi domandò Virginia, che stava affianco al proprietario.
-Chiedetelo a lui!- rispose Zayn facendo per andarsene, ma io lo fermai prendendolo per il braccio.
-Aspetta!- lo supplicai quasi.
-Con te facciamo i conti più tardi, devo tornare a lavoro- si liberò della mia presa ed uscì dal bar, sbattendo di nuovo la porta.
-Basta, non c’è niente da vedere- gridò di nuovo l’uomo per rassicurare i clienti -e tu ragazzo, stai bene?- si rivolse a Kendall, che annuì pulendosi il sangue con la manica della felpa, poi anche lui lasciò il locale sotto lo sguardo stupito delle persone nel bar e sotto quello incredulo ed arrabbiato di Virginia, che scosse la testa quando le passò accanto.


Virginia’s pov.


-Un pagliaccio da circo, ecco cos’è- borbottai sedendomi, ero molto infastidita, e sapevo che non si sarebbe fermato di fronte a degli schiaffi e all’ennesima negazione da parte mia -è incredibile quel ragazzo-
-Mi dispiace, è colpa mia se Zayn lo ha picchiato, ci stavamo per baciare, e io sono rimasta immobile anzichè spostarmi- sospirò Chanel, e a me sembrava che lo avesse fatto con tutta la tranquillità del mondo.
-Che cosa?!- urlai quasi, ero interdetta e schifata.
Lei mi raccontò per filo e per segno cosa si erano detti e cosa avevano fatto da quando si era seduta al tavolo con lui, e sinceramente non mi aspettavo una comportamento così nei suoi confronti, lei stava con Zayn, loro si amavano, e in più dopo quel che le avevo detto pensavo che mi avrebbe dato ascolto, e invece aveva fatto come le era parso, doveva spingere Kendall per evitare che la baciasse, non rimanere ferma.
-Ma per fortuna non è successo niente, altrimenti Zayn lo avrebbe ucciso- si giustificò lei grattandosi un braccio, era piuttosto imbarazzata.
-Archiviamo questa storia, ti prego, adesso devo raccontarti io cosa mi è successo- mi passai una mano sulla fronte esausta, mi stava entrando il mal di testa.
Iniziai a raccontarle del bacio di Kylie, del mio stupore ed infine delle parole di Kendall, che continuavano a risuonarmi in testa, perchè mi avevano ferita come non mai, che mi avevano fatta soffrire da morire.
-Oddio, non posso crederci- esclamò Chanel stupita -giuro che se lo sapevo non mi sarei nemmeno avvicinata a quel ragazzo, devi credermi-
-Io ti credo Chanel e lo sai, ma a Zayn come lo spiegherai?-
-Zayn, cazzo!- si alzò di scatto prendendo la borsa ed indossando il cappotto -Devo dirgli tutto, ci sentiamo dopo- mi dette un veloce bacio sulla guancia ed infine lasciò il bar tutta di corsa, così lasciai qualche dollaro sul tavolo per pagare il caffè e i muffin, poi mi alzai pure io per tornarmene a casa.


 
≈≈


Aprii la porta cercando di non fare silenzio, dato che Liam si era addormentato prima che venissi via, perciò supposi che stesse dormendo ancora.
Andai in camera e vidi che tremava, probabilmente la febbre gli era salita, quindi presi la coperta e gliela appogiai addosso, baciandogli la fronte che scottava subito dopo.
Poggiai la borsa ai piedi del letto, e nello stesso momento il telefono di Liam suonò perchè gli era arrivato un sms, così lo presi per spegnerlo, ma il contenuto di quel messaggio attirò la mia attenzione, e decisi di leggerlo.


Da: Zayn
Amico ho sistemato quell’idiota, ci stava provando con Chanel.
Non credo che adesso ci proverà più con Virginia, direi di smettere di controllarlo.



Ma che significava?




 



 
Buonasera :)
Scusate, oggi non mi dilungherò molto, perchè ho la febbre molto alta da sei giorni ed è già tanto se ho avuto la forza di postare il capitolo :(
A parte questo, che ne pensate del capitolo?
Che mi dite del comportamento di Kylie? E di Kendall?
Fatemi sapere nelle recensioni!
Molte avevano ragione, Liam e Zayn non si sarebbero arresi di fronte a lui, e infatti...
Secondo voi Liam dirà la verità a Virginia riguardo a quell’sms?
Vi vorrei chiedere un’ultima cosa, se non vi dispiace: pochi giorni fa io e una ragazza conosciuta quà su efp abbiamo postato una fan fiction scritta insieme, sotto vi lascio il link, così se volete passare :)
Bene allora ci vediamo al prossimo capitolo, grazie di cuore se leggete e recensite!
Bacioni,
Schmidt.




Change my mind.


Trailer.
 
 

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Capitolo 5
*** Truce. ***




Truce.





 
Bevvi un bicchiere d’acqua per calmarmi, ero nervosissima.
Era okay il fatto che Liam si preoccupasse per me e Zayn per la sua ragazza, però non credevo che potessero arrivare fino a questi punti, mi sentivo spiata, controllata, oppressa, e ciò che mi stupí fu il fatto che fossi io a sentirmi cosí mentre invece doveva essere proprio Kendall, che al contrario era all'oscuro di tutto.
-Hey, che fai?- sobbalzai nel vedere Liam sedersi accanto a me e per poco non mi cadde il bicchiere dalle mani.
-Liam, mi hai spaventata!- esclamai portandomi una mano sul petto.
-Scusa, non volevo- disse prendendomi la mano, ma io la ritrassi e lui mi guardò confuso -È successo qualcosa?-.
-“Amico ho sistemato quell’idiota, ci stava provando con Chanel.
Non credo che adesso ci proverà più con Virginia, direi di smettere di controllarlo.”
- citai a Liam il messaggio di Zayn e lui mi guardò ancora piú accigliato.
-Mi spieghi di che cavolo stai parlando?- mi chiese, cosí io sospirai e gli mostrai il messaggio.
-Cosa avrei dovuto fare? Lasciare che baciasse anche te?- sbraitò bloccando il telefono.
-Non è questo il punto Liam! È stato come se non ti fidassi di me, e non è stato per niente piacevole- gli risposi e lui sospirò passandosi una mano tra i capelli.
-Io ti amo, davvero tanto, e scusa se ti ho dato questa impressione, l'ultima cosa che voglio è che tu pensi che io non mi fidi di te perchè è tutto il contrario!- mi accarezzò i capelli ed io lo baciai, forse avevo esagerato un pò reagendo a quella maniera.
-Ti amo anch’io, e scusami tu, non mi piace discutere con te.- lui sorrise e mi baciò la fronte, nessuno dei due avrebbe lasciato che quell'allocco di Kendall ci dividesse.

 
≈≈

-Vedi di sbrigarti, non ho mica tutto il giorno da perdere dietro a te, sai?- dissi non appena entrai in casa di Kylie, e il ragazzo ridacchiò chiudendo la porta.
-Io invece perderei tutta la vita dietro a te- cantilenò sedendosi sul divano ed io tentai d’ignorare quanto fosse fastidioso.
-Facciamo che io dimentico le tue rispostine disgustose e vai dritto al punto?- borbottai imitandolo e quindi sedendomi accanto a lui.
-Va bene, va bene- alzò le mani in segno di resa e poi sospirò -avevo pensato di organizzare un party per mia sorella dato che a breve aprirà un negozio tutto suo-
-E io cosa c’entro?- domandai non capendo le sue intenzioni.
-Semplice, vorrei che tu mi dassi una mano!- rispose euforico ed io sbuffai già all’idea.
-Senti Kendall...- m’interruppe prima che potessi finire la frase.
-Fallo per Kylie, ti prego- mi supplicò quasi, con tanto di sguardo convincente che mi fece abbastanza imbestialire: non sapevo perchè, però ogni volta che c’era lui nei paraggi m’irritavo e sentivo la rabbia ribollirmi dentro, e tutto questo sin dal primo giorno che lo incontrai; lo odiavo, o almeno ero sulla buona strada.
-Ci stai?- mi domandò poi, con un tono di speranza, cosí sospirai ed infine annuii con la testa.
-E va bene, ma sappi che lo faccio solo ed esclusivamente per Kylie- gli dissi per evitare che si facesse un’idea sbagliata della mia decisione, cosí sorrise vittorioso mentre io mi preparai di giá a doverlo affrontare, e proprio non sapevo come avrei fatto.


Liam’s pov.


-E quindi l’ha presa male?- mi domandò Zayn.
-Male?- gli feci eco -Zayn cazzo, si è infuriata come non mai, ha detto di essersi sentita controllata, credeva che non mi fidassi di lei... Menomale che le è passata subito, piú che altro è stato uno sfogo.-
-Vedi? Lei non riesce ad incazzarsi piú di tanto Liam, lei ti ama! E poi andiamo, lo sa che lo hai fatto per proteggerla perchè pure tu la ami- mi riprese il mio migliore amico.
-Esatto, è cosí! Ma forse abbiamo esagerato, non credi?-
-Parla per te amico! Se quell’idiota prova a riavvicinarsi di nuovo a Chanel questa volta lo riempio di cazzotti.- sbraitò agitandosi ed io non potetti fare a meno di ridere -Lasciamo perdere, tu piuttosto come stai?-
-Sto abbastanza meglio ma non piú di tanto- sospirai passandomi una mano sul viso.
-Eh lo so io cosa ti ci vuole, una sana e bella scopata!- esordí facendomi scoppiare a ridere, poi si riprese -Oppure una semplice aspirina e una dormita-
-Non ho aspirine e ho dimenticato di dire a Virginia di comprarle, cazzo!- esclamai.
-Liam, chi è il tuo migliore amico?- mi domandò ed io non capii.
-Eh?- feci, appunto.
-Dai apri, sono sotto casa tua ed ho le aspirine- sorrisi e chiusi la chiamata, poi andai ad aprire alla porta, e Zayn entrò porgendomi subito un sacchetto della farmacia.
-Amico, torna presto a lavoro che un incompetente sta rovinando ogni cosa!- sbuffò il moro sedendosi sul divano ed estraendo una sigaretta dal pacchetto che aveva in tasca.
-Se Virginia fosse quí ti butterebbe fuori di casa, quindi va’ in terrazza a fumare- ridacchiai ricordandogli le regole della casa imposte dalla mia fidanzata.
-A proposito, dov’è?- mi chiese da fuori.
-È uscita per andare in negozio per fare non so cosa e non ho idea di quando torni.- risposi sedendomi sul divano -E tu con Chanel ci hai chiarito?-
-Piú o meno- fece un tiro alla sigaretta e poi fece uscire dalla bocca una nuvola di fumo -ma io le credo, so giá che è stato quel coglione a provare a baciarla.-
Ridacchiai pensando al fatto che Zayn doveva proprio odiare Kendall, nonostante a pelle sembrasse un bravo ragazzo, però non a caso si dice che l’apparenza inganna.
-Non hai paura che possa avvicinarsi a Virginia come ha fatto con Chanel?- mi chiese rientrando in casa dopo aver spento la sigaretta.
-Se non è cosí idiota non lo fará, e mi sembra piuttosto sveglio, quindi non mi preoccupo piú di tanto.- gli risposi e Zayn mi guardò con un sopracciglio inarcato.
-Io fossi in te me ne accerterei!- esordí dandomi una pacca sulla spalla.
-Non posso Zay, ho promesso a Virginia che non lo avrei piú fatto, e poi non voglio che si senta controllata, io mi fido di lei- gli spiegai e il mio migliore amico annuí.
-Fai ciò che ti senti, non voglio obbligarti a fare nulla.-
E fu il sentire quelle parole che capii di non essere poi cosí sicuro di ciò che volevo fare.


Virginia’s pov.


-Piú a destra- dissi a Kendall mentre sistemava lo striscione -la mia destra Kendall, non vedi che è storto in questo modo?-
Sospirai e mi passai due dita su entrambe le tempie, mi era giá venuto il mal di testa, perfetto.
Sentii il cellulare squillare, cosí feci segno a Kendall di fare una pausa e risposi: era Liam.
-Hey, tesoro.- 
-Piccola, che fai?- mi chiese, cosí uscii fuori per evitare che il biondo origliasse la nostra telefonata.
-Sono a casa di Kylie, sto aiutando suo fratello con i preparativi per il party- risposi chiudendomi la porta della terrazza alle spalle.
-Quale party?- domandò ancora.
-Il party di inaugurazione del nuovo negozio di Kylie, è stato organizzato un pò all’ultimo minuto ma si terrá stasera.- gli spiegai -È una festa a sorpresa, quindi acqua in bocca!-
-Tranquilla, non dirò nulla- ridacchiò lui -Posso aiutarti in qualche modo?-
Mi voltai un attimo per accertarmi che Kendall non mi stesse spiando, supponendo che fosse molto tipico da lui, però lo vidi sistemare i palloncini e lasciai perdere.
-Mi faresti davvero un gran favore se invitassi metá delle persone che ti dirò, all'altra metá ci penseremo io e suo fratello.-
-Okay, mi mandi tu i numeri di telefono?-
-Certamente, vado subito, cosí finisco di sistemare quí e poi torno a casa per farmi una doccia e cambiarmi.-
-Va bene, allora a dopo amore.-
-A dopo.- gli mandai un bacio e riagganciai, poi tornai dentro e vidi che Kendall aveva fatto gran parte del lavoro senza di me.
-Senti Kendall- mi avvicinai al biondo e sospirai, dovevo chiedergli scusa, magari mi ero soltanto fatta un’idea sbagliata di lui, non era poi cosí fannullone -volevo chiederti scusa per come mi sono comportata in questi giorni, insomma, da quando ci siamo conosciuti. Mi hai aiutata in diverse cose e non ti sono stata riconoscente, mi dispiace davvero.-
Lui sorrise e mi dette una pacca amichevole sulla spalla, il che mi stupí molto dato che mi sarei aspettata una battutina o qualche rispostina sconcia.
-Non preoccuparti, siamo partiti col piede sbagliato e la colpa è anche mia, quindi scusami tu.- rispose continuando a sorridermi -E adesso se vuoi andare a casa va’ pure, continuo io quá tanto manca poco, intratterrò Kylie fuori casa fino alle nove circa e poi torneremo quí e... Sopresa!- ridacchiai a quelle parole e Kendall fece lo stesso, poi camuffai le risate in un colpo di tosse e presi la borsa.
-Allora ti mando un messaggio per avvertirti, mi raccomando, non farla entrare in casa prima di stasera!- gli ricordai per la centesima volta in quel giorno.
-Stai tranquilla, andrá tutto bene!- mi assicurò lui ridacchiando e poi mi accompagnó alla porta.
-Okay, a stasera allora.- poggiai la mano sul pomello e tirai in dentro per aprire la porta nello stesso momento in cui Kendall mi baciò una guancia, facendomi arrossire per l'imbarazzo.
-A stasera.- disse, ma io mi ero giá dileguata.

 
≈≈

Quando entrai in casa trovai Liam seduto sul divano che guardava la tv, così gli sorrisi e mi abbassai per dargli un bacio.
-Come ti senti?- gli chiesi poi.
-Non bene, sicuramente stasera non potrò esserci alla festa di Kylie...- rispose affranto sospirando.
-Accidenti!- esclamai toccandogli la fronte, che in effetti scottava e non poco -Allora starò a casa pure io, non voglio che tu resti da solo.-
-No amore, tu devi andare! Sei stata impegnata tutto il pomeriggio ad organizzare, tu hai il diritto di andarci, e poi Kylie quando lo saprà ci rimarrà male se non ci sarai...- mi disse; in effetti con Kylie ancora non avevo chiarito la questione del bacio in negozio, e volevo farlo -E poi ci sarà Zayn a farmi compagnia!-.
-Cosa? Zayn non viene?- gli chiesi.
-Ha detto che sinceramente non ci tiene a vedere il tipo che ha preso a pugni da poco- ridacchiò Liam in risposta.
Sospirai e scossi la testa accennando appena una risatina, erano successi troppi equivoci con Kendall, e sinceramente un po’ mi dispiaceva per lui, ma non volevo dirlo a Liam per evitare altre discussioni.
-Chanel viene invece?- gli domandai ancora.
-Non ne ho idea, so che Zayn non vuole litigare nuovamente con lei per via di quello sbruffone, dovresti sentire lei.-
-Okay, dopo le invierò un messaggio, ma adesso faccio una doccia e mi cambio, fra meno di due ore devo essere lì.- mi alzai e guardai l’ora sul telefono, non ce l’avrei mai fatta se non mi fossi sbrigata, anch’io come tutto il genere femminile avevo bisogno di tutto il mio tempo per prepararmi.

 
≈≈

Finii di prepararmi del tutto alle 20 circa, e fra meno di mezz’ora sarei dovuta andare a casa di Kylie per accogliere gli ospiti.
Avevo indossato un tubino bianco aderente corto fin sopra il ginocchio e con qualche pietra argento sullo scollo, una giacca magenta e delle Louboutin a punta dello stesso colore, grossi cerchi come orecchini e i capelli lisci con qualche ciocca ondulata sul davanti.
Presi la pochette bianca e andai in salotto per farmi vedere dal mio fidanzato.
-Allora, che te ne pare?- gli chiesi mettendomi davanti alla tv, mentre Liam sorrise e mi fece cenno di sedersi accanto a lui.
-Sei bellissima amore mio, una stella- esordì dandomi un bacio sulla fronte e sorrisi anch’io -ma non mi va che quel coglione ti spogli con gli occhi come sto facendo io.- aggiunse poi ridacchiando, cosa che io non feci per nulla, anzi: mi liberai dalla sua presa e mi alzai scocciata.
-Basta Liam, adesso sono stufa!- esclamai e lui mi guardò confuso.
-Che succede? Ti da’ per caso fastidio il fatto che gli dia del coglione?- chiese con un tono sia sarcastico che alterato ed io risi amareggiata.
-Mi da’ fastidio il fatto che tu debba infilarlo in ogni discorso che fai, comprese le battutine in cui mi fai capire che di me non ti fidi per niente!- sbottai incrociando le braccia sotto al seno, e lui non aggiunse altro, ormai lo conoscevo, conoscevo benissimo le nostre discussioni, e sapevo che quando non ribatteva era perchè avevo ragione io.
-Immaginavo che sarebbe finita così.- presi la pochette, le chiavi ed uscii di casa sbattendo la porta.


Kendall’s pov.


Ore 20,57

-Mi spieghi dove stiamo andando?- mi domandó Kylie mentre stavo guidando verso la via di casa, dato che avevo appena ricevuto l’sms da Virginia.
-Tieni, mettiti questi!- le dissi porgendole una busta con dentro dei vestiti e delle scarpe presi dal suo armadio prima di venire via, ignorando la sua domanda.
-Kendall?- mi fece eco -Mi stai spaventando.-
-Che palle che fai sorellina, ti fidi di me? Ecco, allora cambiati e lo vedrai!- lei annuì non molto convinta e fece ciò che le avevo detto, mentre svoltavo verso casa nostra.

 
≈≈

-E tu mi hai fatta vestire così per tornare a casa?- esclamò Kylie rossa in viso, era piuttosto arrabbiata e confusa, e ciò che la fece impazzire ancora di più furono le mie risate.
-Mi spieghi di che caz...- s’interruppe non appena aprii la porta e vide un sacco di gente urlarle “sorpresa!” e sentì la musica riecheggiare nel corridoio, poi mi dette uno spintone e si portò una mano alla bocca ridendo, era felice, sorpresa e un tantino imbarazzata, così l’abbracciai.
-Stronzo, non sapevo un cazzo!- esordì ricambiando l’abbraccio.
-Sarebbe stata una festa a sorpresa altrimenti?- le risposi ridacchiando, poi entrammo in casa e vidi Virginia abbracciare mia sorella mentre teneva un bicchiere pieno in una mano e una bottiglia di vodka alla pesca nell’altra, il che mi sorprese molto.
-Abbiamo organizzato tutto io e quel figo di tuo fratello- le annunciò ridendo ad ogni parola che pronunciava, quindi capii chiaramente che era ubriaca, poi non mi avrebbe mai dato del figo se fosse stata sobria -adesso ho voglia di ballare!- aggiunse poi versandosi altro liquido nel bicchiere, che per poco non le cadde di mano da quanto era pieno.
Kylie mi guardò confusa prima che la bionda la prendesse per la mano e la trascinasse in pista, ovvero il nostro salotto libero dal divano e da ogni altra cosa.
-Kendall!- mi voltai e vidi Carla, una cara amica di mia sorella, omosessuale anche lei, così le sorrisi e l’abbracciai.
-Hey ciao, come stai?- le chiesi.
-Io tutto bene, ma quella biondina non sembra- ridacchiò guardando Virginia con entrambe le sopracciglia aggrottate.
-È la ragazza di Kylie?- mi chiese con una punta di nervosismo nella voce, quindi intuii che fosse gelosa.
-No affatto, è la sua collega ed è anche la sua migliore amica, che sarebbe etero e fidanzata, è solo ubriaca questa sera.- le risposi e la vidi sollevata, così pensai ad un qualcosa per spingerla a provarci con mia sorella, dato che anche lei doveva scordarsi di Virginia. 
-Vieni con me.- la presi per mano e mi feci spazio tra le persone per raggiungere quelle due, poi feci cenno a Carla di andare da Kylie e presi la bionda per un polso, vedendo che aveva una scarpa sì ed una no, il vestito leggermente tirato su e la cerniera di dietro abbassata, così la trascinai in camera mia per farla riprendere.
Lei -essendo ubriaca e non poco- mi fraintese e si gettò sul letto, togliendosi anche l’altra scarpa e gettandola vicino alla porta adesso chiusa.
-Virginia!- le urlai con tono autoritario mentre lei continuava a ridere come se non ci fosse stato un domani -Che cazzo hai fatto?!-
Anzichè rispondermi, battè una mano sul materasso, come per farmi sdraiare accanto a lei, avevo l’impulso di farlo, ma non potevo: era ubriaca fradicia e per lo più stava per sposarsi, mi sarei trattenuto, strano ma vero.
Mi passai una mano sulla fronte sudata e successivamente sui capelli sbuffando quando lei riprese a ridere istericamente, e un minuto dopo cessò e scoppiò a piangere, così mi catapultai a sedere sul letto per accertarmi se stesse bene o meno.
-Hey, che succede?- le chiesi accarezzandole i capelli, e lei si buttò tra le mie braccia, stringendomi il torace con entrambe le braccia.
-Ho discusso con Liam prima di venire.- riuscì a dirmi tra un singhiozzo e l’altro, così mi allontanai lentamente pensando che potesse essere successo per causa mia, e anche Virginia si scostò, si asciugò le lacrime coi palmi delle mani e mi sorrise maliziosamente: certo che da ubriaca era veramente lunatica.
-So che vuoi baciarmi.- disse prendendomi le mani e avvicinandomi a sè, forse fin troppo, i nostri nasi si sfioravano, sentivo il suo respiro caldo sulle labbra, così mi alzai di scatto e lei sbarrò gli occhi delusa.
-Non possiamo.- le dissi a denti stretti, con un pò di pentimento, perchè era vero, volevo baciarla, era più forte di me, e resisterle non era stato affatto facile -Chanel non c’è?- le domandai.
-Chi?- mi chiese perplessa e dopo riprese a ridere, tanto per cambiare.
-Okay adesso basta, chiamo il tuo fidanzato e ti faccio venire a prendere.- uscii un attimo dalla stanza per andare in camera di Kylie per vedere se la sua roba stava lì, e ci avevo azzeccato, così presi sia la borsa che la giacca rosa, le uniche cose che stavano sul suo letto, e tornai in camera mia, trovandola addormentata: anche lei era troppo stanca per fare altro.

 
≈≈

Dopo neanche mezz’ora Liam era già sotto casa nostra, così scesi anch’io per accompagnare Virginia che si era svegliata ma non era di certo più sobria di prima.
-Sono arrivato a casa con Kylie ed era già in questo stato- spiegai al suo fidanzato aiutandolo a mettere la bionda in macchina -giuro che non c’entro nulla.-
Lui annuì e chiuse lo sportello dell’auto.
-Sono contento che almeno quì non c’hai messo lo zampino tu, e sinceramente sono sorpreso dal fatto che non l’abbia toccata o baciata.- mi disse così, senza peli sulla lingua.
Risi amaramente e -Non mi conosci affatto Liam, chi sei tu per giudicarmi così?-
-Oh sì che ti conosco caro Kendall, li conosco tutti i tipi coglioni e pervertiti come te.- ribattè lui -E stalle lontano, non ti voglio più tra le palle, ci conosciamo da quanto? Tre giorni? Una settimana? Due settimane? Hai già portato abbastanza guai in questa relazione.- 


 



I SWEAR I’M NOT DEAD!
Beh, che dire... Buonasera a tutti innanzitutto, mi scuso per l’orario ma purtroppo è l’unico momento libero che ho avuto in questo giorno ç.ç
In realtà non dovrei scusarmi solo per quello, cioè proprio non ci sono scusanti per questo ritardone ewe io mi vergogno davvero da morire *piange*
In primis, è tutta colpa della mia dannata chiavetta usb che da un giorno all’altro non ha voluto più aprirsi, quindi ho perso tutto il contenuto, ovvero tutta la scaletta della storia e gran parte dei capitoli scritti, non potete immaginare la rabbia che ho avuto e che ho tutt’oggi ç.ç
Poi ovviamente, non si toglie niente alla scuola e agli impegni sociali che ho fin sopra il collo, non ho mai tempo per fare niente, davvero!
E quindi ho scritto un po’ di capitoli prima di postare questo, e non vi biasimo se vi siete dimenticati di me, della mia storia e dei miei personaggi, ma figuriamoci, fra un po’ me ne sono scordata pure io di loro AHAHAHAHAHAH
Btw, bando alle ciance, questo capitolo è abbastanza lungo e corposo, non trovate? ;)
Virginia ha scoperto il patto (chiamiamolo così) di Zayn e Liam, ha fatto una piccolissima discussione con Payne, poi hanno fatto pace e di nuovo hanno litigato, e per chi?
Ma obv, Kendall!
E niente, la famosa scena del "so che vuoi baciarmi" completa di gif direttamente da pretty little liars non poteva di certo mancare, no?!
Aaaaah, e poi una cosa: occhio a Carla, la mia bambina, la mia pulcina dai capelli viola ewe, che ha il volto di Asami Zdrenka, non so se la conoscete, ma io la amo, stop u.u
Prima di scordarmelo, aggiornerò il sabato ogni due settimane, così avrò il tempo di scrivere, studiare, respirare e vivere ahahahah
Scusatemi davvero ancora, non so più che dirvi, mi metto in ginocchio, vi porto la luna, vi porto i One Direction a casa, però non dimenticatevi di me! :(
Quindi adesso io andrei anche, questo spazio autrice sta diventando un capitolo vero e proprio AHAHAHAH mi farebbe molto piacere qualche commentino, anche una recensione piena d’insulti per il mio madornale ritardo va benissimo :')))))

Al prossimo capitolo allora, tanti bacioniiii! <3 <3
Hazel.
(Giuro che poi il nick non lo cambio più, questo è il definitivo AHAHAHAH)





 
 

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Capitolo 6
*** Hangover. ***




Hangover.




 
Mi svegliai con una terribile emicrania che mi faceva sentire la testa talmente gonfia e pesante da farmi perdere l’equilibrio quando mi alzai, perciò mi risedetti sul letto sospirando, vedendo Liam sdraiato al mio fianco che dormiva beatamente stringendosi addosso la coperta a causa della febbre.
Mi sporsi verso di lui per accarezzargli i capelli ma un senso di nausea improvviso mi colpì e fui costretta ad alzarmi e a correre in bagno per rimettere, avevo lo stomaco sotto sopra ed era tutto grazie alla sbronza della sera prima, della quale non ricordavo veramente niente.
A pensarci bene, me ne ero andata da casa con l’intenzione di chiarire con Kylie dopo averlo fatto con suo fratello nel pomeriggio, ma avevo finito per litigare con Liam, ubriacarmi e non sistemare le cose con la mia amica.
Mi spogliai in fretta ed entrai in doccia, avevo bisogno di riflettere e di togliermi completamente di dosso la sbronza della serata precedente, cercando di ricordare un minimo ciò che potesse essere successo.
L’acqua che mi scorreva sui capelli faceva sembrare tutti i rumori esterni ovattati, specialmente se chiudevo gli occhi, riuscivo a scovare spezzoni della festa che stavano nell’angolo piú remoto della mia mente, ma senza mai riuscire a collegarli insieme per formare immagini o ricordi di senso compiuto.
Aprii improvvisamente gli occhi quando mi tornò alla mente un qualcosa che non pensavo potesse mai accadere, un qualcosa che non mi sarei mai azzardata a fare da lucida, un qualcosa che mi fece vergognare come una ladra, che mi fece salire il magone tra lo stomaco ed il cuore.
Chiusi l’acqua, indossai l’accappatoio ed uscii dalla doccia per poi andare in camera a prendere l’intimo e dei vestiti puliti, cercando di non fare il minimo rumore e di non svegliare Liam che dormiva ancora.
Tornai in bagno e mi vestii, pettinai i capelli e li legai in una cipolla disordinata senza nemmeno asciugarli, indossai gli occhiali da sole, presi il telefono, le chiavi di casa e dell’auto per poi uscire e dirigermi verso casa Knight.


 
≈≈


Suonai circa sei volte alla porta però nessuno venne ad aprirmi, ma non m’importò molto, dovevo entrare e parlare sia con Kylie che con suo fratello.
Stavo per suonare un’altra volta, quando la porta si aprí e vidi Kendall coi capelli spettinati, gli occhi socchiusi e con soltanto un paio di pantaloni a quadri addosso, almeno lui non soffriva il freddo quanto me.
-Che ci fai tu quí, a quest’ora e coi capelli bagnati?- mi chiese allarmato prendendomi per il polso e facendomi entrare in casa, e anche se quel gesto fu un pò irruento, apprezzai il fatto che si fosse preoccupato per me.
-Devo parlarti, e ho soltanto lavato i capelli senza asciugarli- spiegai e lui annuí passandosi una mano fra i capelli.
-Vuoi del caffè?- mi domandò ancora ed io sbuffai.
-No Kendall, voglio che tu mi ascolti!- sbottai forse alzando un pò troppo il tono della voce -Voglio sapere cos’è successo ieri sera quando ero ubriaca.-
Il biondo mi guardò, ma a quanto pare non aveva capito niente.
-Cos’è successo fra noi? Voglio sapere questo! Ci siamo baciati, sí o no?- gli dissi quindi e lui sospirò pesantemente.
-Non ci siamo baciati, non abbiamo fatto sesso nè altro, non è successo davvero niente, ti ho soltanto portata in camera mia per farti riprendere e poi ho chiamato Liam.- a sentire quelle parole fu come se un grosso macigno avesse smesso di schiacciarmi lo stomaco.
-Beh, allora ti ringrazio per non aver approfittato della mia sbronza…- ridacchiammo entrambi, poi lo abbracciai d’impulso e al contatto col suo corpo caldo un brivido percorse la mia schiena, e mi staccai non appena vidi una ragazza dai capelli viola avanzare verso di noi, cosí capii il perchè non avesse approfittato di me la sera precedente.
Sentii una sensazione strana, vedere quella tipa con indosso solo un maglione che le copriva a malapena le cosce mi fece ribollire il sangue nelle vene: ero forse… gelosa?
-Buongiorno Kendall.- posò una mano sulla sua spalla e gli baciò una guancia, e il biondo in risposta le sorrise e le scompigliò i capelli corti e mossi, cosí mi schiarii la voce per far tornare l’attenzione su di me.
-Allora io vado, grazie ancora.- aprii la porta e riabbassai gli occhiali sul naso, cosí la ragazza dai capelli viola soffocò una risatina che mi fece innervosire e non poco, ma non le dissi niente proprio per educazione, e poi non volevo che fraintendessero, a me non importava di loro due, io avevo Liam, non ero di certo gelosa -Ci vediamo Kendall.-
-Ciao, stammi bene.- disse lui chiudendo la porta alle mie spalle facendomi sobbalzare, e solo in quel momento mi ricordai di non aver chiesto di Kylie per chiarire anche con lei.



Kylie’s pov.

Aprii gli occhi non appena sentii suonare il campanello ancora una volta, quindi scostai le coperte per alzarmi ma mi rimisi giú non appena capii di essere nuda.
Mi misi a sedere portando il lenzuolo sul petto per coprirmi il seno e buttai lo sguardo sul lato opposto del letto, vedendo una chioma color prugna sul cuscino: Carla.
Sospirai strizzando gli occhi, avevo fatto la cazzata piú grande di tutte, io amavo Virginia ma avevo fatto sesso con una mia carissima amica, anche se non potevo negare l’immenso piacere che avevo provato grazie a lei quella notte, quando le sue mani e la sua bocca avevano vagato su tutto il mio corpo, lo avevano percorso in ogni singolo centimetro di pelle, facendomi sentire come non mai: e questo era piú che un bene, perchè se le fossi piaciuta e a me sarebbe piaciuta in un futuro avrei potuto dimenticare Virginia.
-Hey, buongiorno.- sussultai sentendo la voce roca di chi si è appena svegliato che apparteneva a Carla, cosí mi voltai verso di lei e le sorrisi.
-Ciao.- le dissi e lei si avvicinò a me per lasciarmi un bacio a fior di labbra.
-Sono stata davvero benissimo con te questa notte.- ammise accarezzandomi i capelli e in risposta posai una mano sulla sua guancia calda e la baciai, ma questa volta con piú passione, quasi come la sera precedente.
-Hey, hey- ridacchiò staccandosi all’improvviso per riprendere fiato -abbiamo fatto abbastanza ieri, non credi?-
-Giá, credo che andrò a farmi una doccia.- le risposi e lei raccolse il maglioncino nero ai piedi del letto e lo indossò, insieme alle mutandine di pizzo dello stesso colore.
-Io vado a mangiare qualcosa invece- mi lasciò un bacio sui capelli e -ti aspetto di lá.- disse prima di aprire la porta, uscire e poi richiudersela alle spalle: sí, ero sicurissima di piacerle, e anche a me sarebbe piaciuta.



Virginia’s pov.

Rientrai in casa coi nervi a fior di pelle, sbattei la porta dimenticandomi anche del fatto che Liam stesse dormendo, ero furiosa: non capivo il perchè del comportamento di Kendall nei giorni scorsi, mi stava attaccato come una cozza, si era intromesso nella mia relazione con Liam e nella mia vita in generale, mi aveva provocata per farmi arrabbiare ancora di più, e poi che aveva fatto? Era andato a letto con una sgualdrina!
Mi sentivo usata, presa in giro, ma non che m’importasse, figuriamoci, soltanto che aveva alzato tutto questo polverone per poi comportarsi come se non fosse successo niente, era un vero cretino; ma che gl’importava, tanto ero io quella che ci aveva rimesso, no?
-Buongiorno.- per poco non urlai quando vidi Liam passarmi accanto e andare in cucina, mi aveva spaventata, ero immersa nei miei pensieri fino in fondo e per giunta nemmeno per lui esistevo oggi.
Non gli risposi neanche, corsi in bagno e chiusi a chiave la porta alle mie spalle, accasciandomi a terra subito dopo ed iniziando a piangere lentamente, senza un motivo ben preciso; mi sentivo inutile e sola, ogni volta che litigavo con Liam, ma il fatto che non mi avesse detto nient’altro o che non mi avesse nè baciata nè abbracciata mi fece sentire peggio, come se volessi sparire dalla faccia della Terra perchè avevo troppe cose da rimediare o da portare a termine e poco tempo a disposizione.
-Virginia, apri questa porta!- esordì Liam dall’altra parte, bussando appunto alla porta, ma io proprio non volevo saperne -Non costringermi a buttarla giù, ti prego.- strinsi gli occhi a quelle ultime due parole che mi fecero venire la pelle d’oca e peggiorarono pure la mia situazione attuale, singhiozzai e mi passai una mano tra i capelli ancora bagnati.
-A che serve?- gli chiesi con la voce rotta dal pianto, tirando su col naso -Tu ce l’hai con me Liam, mi stai praticamente evitando, è la seconda discussione in un giorno questa, in due diciamo, ma fatto sta che litighiamo per delle cazzate, e oh mio Dio, tu mi fai imbestialire, ogni volta!-
-Io non ce l’ho con te, adesso apri questa fottuta porta!- ignorò quasi completamente le mie parole e picchiettò nuovamente sulla porta, ma fu un tentativo inutile, perchè non mi mossi di un centimetro.
-Va bene- disse poi sospirando -non vuoi aprirmi? Bene, allora staremo quì tutto il giorno e ne parleremo finchè non uscirai, fino ad allora, okay?-
-Cosa?- chiesi incredula.
-Hai capito bene, mi siedo anch’io e parliamo. Voglio sapere perchè credi che io ce l’abbia con te.- mi rispose, e poi lo sentii poggiare la schiena alla porta, eravamo praticamente nella stessa posizione ma in posti diversi.
-Non lo credo Liam, è vero!- gridai per poi girarmi verso la porta, fingendo che fosse davanti a me per davvero.
Lui in risposta ridacchiò appena e mi fece innervosire ancora di più, non sopportavo chi rideva di me quando stavo male o quando ero in collera, non ne capivo il motivo.
E siccome le sue risate non finirono lì, la mia incazzatura aumentò sempre di più, ed il peggio arrivò quando mi alzai di scatto, aprii la porta e mi fiondai su di lui, che mi bloccò i polsi e mi fece aderire con la schiena al muro per tenermi ferma, così provai a liberarmi della sua presa -che a dire la verità era troppo forte per me- ma non ci riuscii, anche perchè posò le sue labbra sulle mia e prese a baciarmi con foga, sollevando le mie braccia in alto per appoggiarsi pure lui al mio corpo; quando finalmente i miei polsi furono liberi, mi aggrappai alle sue spalle e allacciai le gambe attorno al suo bacino per farmi sollevare dai glutei, e ansimai contro il suo collo quando si staccò dalle mie labbra per lasciare umidi ed avidi baci sopra al mio, di collo.
-Se ce l’avessi con te farei questo?- mi chiese ansimando, mentre con il piede chiuse la porta di camera nostra e mi posò sul letto non proprio dolcemente.
-Fottiti.- gli dissi prima di baciarlo nuovamente e cercando di togliergli la maglia.
-Fallo tu, lo preferisco.- asserì con malizia per poi lanciare l’indumento di cui si era appena liberato ai piedi del letto, così capovolse la situazione e mi ritrovai sopra di lui, che strinse le mie natiche mentre ci baciammo con ancora più foga.
Frettolosamente ci spogliammo, toccandoci e baciandoci dappertutto, con i nostri gemiti che riempivano la stanza, i nostri cuori che battevano come non mai e l’eccitazione alle stelle, dimenticai di quanto fossi in collera, della nostra discussione, delle mie cazzate, di Kendall, del bacio con Kylie e della festa, di tutto praticamente, c’eravamo solamente io e lui in quel momento.
Con mossa esperta mi fece finire nuovamente sotto di sè, io divaricai leggermente le gambe e Liam entrò in me con forza, facendomi ansimare, quindi strinsi le sue spalle fino a graffiargliele, mentre lui si reggeva sui gomiti per non pesarmi; 
le spinte erano profonde ed il ritmo accelerava sempre di più, io ero preoccupata perchè Liam non indossava le protezioni, e nonostante ne avessimo parlato parecchie volte, non ci sentivamo pronti a fare un bambino, almeno io non lo ero, non in quel momento, così uscì da dentro di me quando si rese conto di essere arrivato all’apice, si sdraiò di fianco a me ed insieme sospirammo stremati.
Restammo in quella posizione per qualche minuto, senza toccarci o dire niente, dopo la nostra discussione di prima sembrava quasi che avessimo fatto del sesso tra amici e odiavo questa sensazione, quindi mi schiarii la voce e parlai.
-Mi dispiace, Liam.- dissi fissando il soffitto bianco che in quel momento sembrava essere più interessante di quanto non lo fosse generalmente.
-Per cosa?- mi domandò girando il volto verso di me per guardarmi ed io sospirai per poi fare lo stesso.
-Per ciò che ti ho detto prima e per come mi sono comportata, scusami.- gli risposi, così lui sorrise ed afferrò la mia mano per poi avvicinarmi a sè e farmi appoggiare con la testa sul suo petto caldo.
-Non devi scusarti babe, la colpa è mia, divento geloso per delle stronzate ed esagero sempre, ma lo faccio solo perchè ti amo da morire e non voglio che ti portino via da me, lo capisci?- disse ancora mentre mi accarezzò i capelli dolcemente ed io annuii sorridendo leggermente -Però non ubriacarti mai più come se non ci fosse un domani, promesso?-
A quelle parole risi e Liam fece lo stesso, poi annuii nuovamente e gli lasciai un bacio sulla guancia.
-Promesso.-

 
≈≈


A: Kylie
Ho bisogno di parlarti.




Da: Kylie
Ti aspetto al vecchio pub, stiamo dando una sistematina.



Appoggiai il telefono sul lavandino e legai i capelli in una treccia a lisca di pesce, mi misi un filo di mascara e un pò di correttore per coprire le occhiaie e le imperfezioni sul mio viso, dopo di che dissi a Liam che sarei uscita per aiutare Kylie con il nuovo negozio, dato che lui non sapeva assolutamente nulla di quel bacio e di tutta quell'incomprensione che si era creata fra di noi.
Uscii di casa ma non presi l’auto, il vecchio pub era abbastanza vicino al mio appartamento e poi non mi avrebbe fatto sicuramente male fare qualche passo a piedi.
Pensai e ripensai a quando Kylie mi avrebbe lasciata da Topman per continuare a lavorare da sola in un negozio tutto suo, e quell’idea mi spaventava a morte: io e lei eravamo diventate amiche inseparabili sin dal primo giorno, e il solo pensiero che ci potessimo distaccare sempre di più fino a ritornare ad essere perfette sconosciute -io per un motivo, lei per un altro-, mi faceva stare male, perchè io le volevo un bene dell’anima e mi aveva aiutata tantissimo nei momenti di difficoltá.
Quando arrivai al vecchio pub, socchiusi gli occhi e sospirai profondamente prima di decidermi ad entrare.
Una volta dentro, cercai subito con lo sguardo la mia amica, ma di lei non c’era traccia, quindi provai ad andare nella stanza adiacente per vedere se fosse stata lí.
-Kylie?- la chiamai, sentendo delle risate provenire da quella direzione, e quando entrai in quella stanza vidi suo fratello e la ragazza dai capelli color prugna di stamattina che stavano giocando a dipingersi il corpo, anzichè dipingere le pareti di quelle mura; e per la seconda volta in quel giorno, provai la stessa sensazione di rabbia nel vedere quei due rivolgersi quelle attenzioni.
-Scusate- li interruppi e le loro risate cessarono, poi entrambi si voltarono a guardarmi.
-Hey Virginia, ciao.- mi disse Kendall sorridendo, che faccia tosta!
-Sto cercando tua sorella- tagliai corto ignorandolo -le ho mandato un messaggio poco fa e mi ha detto di incontrarci quí, tu sai per cas...- non riuscii a finire la frase dato che la mia amica piombò della stanza quasi con irruenza.
-Virginia, hey.- mi salutò alzando leggermente la voce, giá squillante di suo; io in risposta le sorrisi ed andai ad abbracciarla.
-Vieni, andiamo a parlare di là.- disse poi non appena si staccò dal mio abbraccio.
La seguii sotto lo sguardo curioso e sorridente di Kendall, e di quello teso della sua amica dai capelli viola, poi entrai nella stanza e lei chiuse la porta alle sue spalle.
-Che volevi dirmi?- mi chiese poi, continuando a torturarsi le mani e il maglione nero che indossava.
Sospirai e poi iniziai a parlare.
-Volevo chiederti scusa per l’altro giorno in negozio, per come ho reagito male al tuo bacio, e anche per la tua festa di compleanno di ieri sera, sono un disastro, ti prego perdonami... Ho paura che quando smetteremo di essere colleghe a lavoro ci perderemo di vista, e se succedesse vorrei farlo senza alcun rimorso verso di te.- le spiegai ed i miei occhi si fecero lucidi, così come i suoi, così mi abbracciò nuovamente.
-Ma certo che ti perdono, stupida!- esordì Kylie scompigliandomi i capelli -Io e te non ci separeremo mai, mai, hai capito? E poi non scusarti per ieri sera, mi sono divertita un sacco a vederti ballare da sbronza!- ridacchiò poi e risi anch’io immaginandomi.
Ci abbracciamo un’altra volta e tornammo di là sorridenti, trovando soltanto Kendall che si dava una ripulita.
-Dov’è Carla?- domandò Kylie a suo fratello, perciò capii che Carla dovesse essere quella ragazza, la ragazza di Kendall.
-É andata al bar a prendere dei caffè per tutti, va’ ad aiutarla, non credo che ce la faccia senza il tuo aiuto!- le rispose, e lei annuì dirigendosi fuori dal vecchio pub, così rimasi da sola con Kendall.
-Avete chiarito tu e mia sorella?- mi domandò lanciando a terra lo straccio che aveva usato per pulirisi i vestiti sporchi di vernice azzurra.
-Sì.- risposi un po’ imbarazzata -Per fortuna.-
Lui mi guardò e ridacchiò scuotendo la testa.
-Perchè ridi?- gli chiesi incrociando le braccia sotto al seno.
-Oh, niente.- rispose ma non mi convinse molto -Sono solo felice per voi due, non posso?-
Come no.
Annuii e gliela lasciai passare.
-Avete molte cose in comune tu e quella Carla...- dissi sarcastica illudendomi a ciò che avevo visto quella mattina quand’ero andata a casa loro e anche prima quand’ero entrata nel vecchio pub.
-Sì certo- ridacchiò nuovamente avvicinandosi a me -per esempio ad entrambi piacciono le ragazze.-
Sbarrai gli occhi confusa, non stavo capendo più niente: era o non era la sua ragazza?
-Esce con mia sorella, cioè almeno credo, quando sono andato a letto dopo la festa le ho viste insieme nel letto di Kylie e non stavano di certo parlando di ragazzi...- disse ridacchiando ed io arrossii per la mia amica a quel pensiero, e da una parte mi sentii sollevata, ma non seppi spiegare a me stessa il motivo.
-Credevi che fosse la mia ragazza, non è vero?- mi domandò poi, facendosi più serio.
-Io beh... Ecco sì, lo credevo.- ammisi giocando nervosamente col braccialetto che avevo al polso destro, un regalo di Zayn e Chanel per il mio compleanno.
Lui scosse la testa nuovamente e sorrise.
-Se fosse stata la mia ragazza avrei fatto questo?- si avvicinò a me e prima che avessi il tempo di capire, posò le sue labbra sopra alle mie, e sentii un brivido attraversarmi la schiena, era sbagliatissimo ciò che stavamo facendo, io volevo assolutamente allontanarmi, ma era come se tutti i muscoli del mio corpo fossero bloccati, escluso quello della lingua che si muoveva freneticamente insieme alla sua.
Quando posò entrambe le sue mani sul mio fondoschiena per avvicinarmi a lui, io incrociai le mie dietro al suo collo, accarezzandogli i capelli con frenesia, e stranamente mi sentii benissimo, ero in pace con me stessa; mi allontanai di scatto spintonandolo leggermente, lui mi guardò confuso e prima che potesse proferire parola uscii dall’edificio in lacrime, correndo più che potevo: ma cosa avevo fatto a Liam?




 

Sera a tutti!
Scusate il solito orario, ma come sempre è l'unico momento libero che ho per pubblicare çwç
Farò un commentino stra veloce stasera, quiiiindi.... KENDALL HA BACIATO VIRGINIA, OKAY.
Ammazzatemi pure, cioè, ammazzate lui AHAHAHAH
Povero il mio picci, è così adorabile uwu
Come avete letto, lui sta iniziando a tirar fuori i sentimenti verso Virginia, che sembra essere gelosa di lui, ma infondo lo... disprezza?
Diciamo così, è complicato çç
E ripeto, occhio a Carla.
Ah, un'ultima cosa prima di sparire a rispondere alle recensioni uwu
Ho creato un soundtrack per la fan fic su 8tracks, è figo ascoltare quelle canzoni quando si legge la storia, questo è il link → http://8tracks.com/obvrien/changement
Bene, adesso posso andare lol scusate la solita fretta ewe al prossimo capitolo allora, che pubblicherò sabato 17.
Grazie ancora di tutto, un bacione!
Hazel.






Trailer.
 
 
 

 

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Capitolo 7
*** Regrets and engagement. ***




Regrets and engagement.





 
Da: Kendall
Non riesco a smettere di pensare a quel bacio.



Smisi di rigirarmi tra le coperte non appena sentii il mio iPhone vibrare sul comodino, lo presi, abbassai la luminositá e lessi il messaggio lentamente, con tutta la calma del mondo, ripensando a quello che era successo qualche ora prima con Kendall, quel bacio che era stato un errore, un errore gravissimo.
Provai a scrivere una risposta, ma prima che potessi farlo un altro messaggio arrivò e mi spaventai, perchè il telefono iniziò a vibrarmi tra le mani.


Da: Kendall
So che è molto tardi, ma nonostante siano quasi le due del mattino non riesco a dormire, perchè penso solo e soltanto a te.



Sospirai e decisi di non rispondergli, non riuscivo a trovare le parole, era tutto troppo complicato, e poi non volevo dargli spago, non volevo che questo bacio lo illudesse, che potesse fargli pensare a cose che mai ci sarebbero state fra di noi.


Da: Kendall
Molto probabilmente tu starai facendo l’
amore con Liam, neanche ci penserai ad oggi. Quel bacio te lo sarai giá dimenticato, e va bene cosí.


Socchiusi gli occhi e mi passai due dita sulle labbra, pensando al fatto che qualche ora prima c’erano sopra le sue, di labbra.
Mi voltai verso la parte di Liam, e lo vidi dormire beatamente, sembrava un bambino, era a pancia sotto, aveva un braccio sotto al cuscino e l’altro sopra alle coperte, mi fece una tenerezza incredibile, cosí intrecciai la mia mano nella sua e la strinsi, mi misi anche io a pancia in giù e tentai di svegliarlo: forse fare l’amore con lui mi avrebbe aiutata a distrarmi.
-Liam, amore- gli accarezzai i capelli e sorrisi vedendolo storcere il naso -hey amore, svegliati.-
Lui annuí leggermente e cambiò posizione, mettendosi a pancia in su e lasciando la presa sulla mia mano.
-Liam- lo richiamai un’altra volta e stavolta si girò verso di me, però senza aprire gli occhi.
-Mh.- mugugnò soltanto e mi avvicinai a lui.
-Hai voglia di fare l’amore?- gli domandai baciandogli il naso.
-Che ore sono?- mi chiese con voce fiebile, cosí sbirciai l’ora sul telefono, notando prima un altro messaggio dallo stesso destinatario degli altri tre.


Da: Kendall
Il fatto è che credo di provare qualcosa per te, non solo attrazione fisica... Qualcosa di più serio.



Lasciai perdere il messaggio e tornai a concentrarmi su Liam, che nel frattempo si era riappisolato.
-Sono le due e dieci.- gli dissi e lui sbuffò facendomi ridacchiare.
-Non puoi aspettare domani sera? Alle sette devo alzarmi per tornare a lavoro, domani lo facciamo amore, okay?- mi domandò senza neanche aprire gli occhi, quindi capii di aver esagerato un pò, in fondo lo avrei fatto per non pensare a quel bacio, avrei usato il mio fidanzato ed i suoi sentimenti, che cosa ripugnante.
-Va bene, scusami. Torna a dormire, ti amo.- gli accarezzai i capelli e gli baciai una guancia, senza però ricevere una risposta, era giá tra le braccia di Morfeo.
-Ti amo anch’io, amore.- mi risposi quindi da sola, imitando la sua voce, ero veramente messa male, avrei dovuto dormire anch’io anzichè giocare ai mimi.
Quindi dopo essermi alzata per andare in bagno, sistemai le coperte e tolsi la vibrazione all’iPhone, vedendo l’ennesimo messaggio in quella notte.


Da: Kendall
So che domani mi pentirò di averti mandato tutti questi messaggi, ma non riuscivo più a tenerlo dentro di me... In ogni caso, buonanotte Virginia.



Sospirai ancora una volta, poggiai il telefono sul comodino e chiusi gli occhi, raggiungendo il mondo dei sogni in pochi minuti.

 
≈≈

-Tesoro, hai veramente una brutta cera!- commentò Chanel ridacchiando, riferendosi al mio viso pallido e senza trucco, quella mattina non avevo avuto le forze di farlo.
-Shh, non urlare ti prego, mi sta scoppiando la testa.- mi lamentai massaggiandomi le tempie con due dita.
-Che ti è successo? Notte focosa con Liam, mh?- mi chiese ridacchiando nuovamente.
-Magari fosse quello... Direi notte insonne piuttosto, non riesco mai a prendere sonno.- le risposi sciogliendo nel mentre un’aspirina nel bicchiere d’acqua.
-Sei preoccupata per il fidanzamento?- domandò ancora ed io annuii, non mi andava di raccontarle ciò che era successo con Kendall, neanche dei messaggi della scorsa notte.
-È fra tre giorni, fra meno di due settimane è Natale e fra quattro mesi mi sposerò... Mi dici come riesco a sopravvivere?- dissi facendola scoppiare in una fragorosa risata.
-Ti darò una mano io a sopravvivere- ridacchiò la mora mettendo alcune cose dentro alla sua borsa -e se vuoi, ti dedico anche un articolo su Vogue.- aggiunse lasciandomi un bacio sulla fronte.
-Mh, interessante! Ho già in mente un titolo, che ne dici di “Dentro la mente di Virginia Styles e il suo matrimonio impegnativo?”- le domandai facendola ridere ancora una volta.
-Dico che Virginia Payne si addice meglio e che stasera ci vediamo alle otto al Giardino per una cena da amiche, ti va?- aggiunse lasciando qualche dollaro sul tavolino, la imitai e mi alzai indossando il cappotto.
-Perfetto, a stasera allora!- l’abbracciai e lei ricambiò sorridendomi.
-A stasera.- disse per poi lasciare la caffetteria, nello stesso momento in cui ricevetti un messaggio, così presi l’iPhone per vedere chi mi aveva scritto.


Da: Harry
Non vedo l’ora di vederti.





Liam’s pov.

-Come procede il prospetto della Payne & Son?- mi chiese quello che doveva essere il vice della Spencer & Co. di Ottawa, Mark Spencer, che a quanto avevo capito era il marito di Eva Spencer, il capo dell’azienda, che però non era presente, per motivi di salute.
-Oh, molto bene, il mio assistente Zayn le mostrerà il grafico delle vendite di quest’ultimo trimestre... Zayn, a te.- risposi facendo cenno al mio migliore amico di alzarsi, che lo fece con mala voglia, e mi venne da ridere ma mi trattenni.
Zayn sbuffò e digitò qualcosa sul suo pc, poi sul proiettore apparvero i grafici di cui parlavo poco prima.
A pensarci bene, avevo sempre capito poco e nulla di questo impiego: non era mai stato il lavoro dei miei sogni, com’era solito dire, o almeno non quel qualcosa per la quale mi ero impegnato ed avevo studiato, ma non potevo deludere mio padre rifiutando questo incarico; sinceramente ero anche stanco di questo ruolo, fare il capo non faceva per me, avrei preferito lasciare il posto a qualcun’altro di più qualificato, come Zayn per esempio, che era sicuramente più esperto di me in questo campo, e in questo modo avrei intrapreso il lavoro che avrei voluto fare: l’insegnante di musica alla Juilliard.
-Liam, Liam!- lasciai perdere i miei pensieri quando sentii il mio migliore amico chiamarmi e vidi che tutti i presenti avevano gli occhi puntati su di me, che grandissima figura di merda.
-Scusatemi, ho avuto un giramento di testa.- mentii passandomi una mano sulla fronte, e vidi Zayn mentre cercava di non scoppiare a ridere davanti a tutti, avendo capito che avevo raccontato una menzogna bella e buona -Potrebbe ripetere, per cortesia?-
-Certo Liam.- rispose il signor Spencer -Ho detto che siccome questi prospetti sono buoni, ho deciso che ad anno nuovo verrai ad Ottawa per promuovere l’azienda.-
-Oh, splendido! Sarei davvero lusingato.- commentai stringendo la mano al signor Spencer.
-Anche noi lo saremmo.- rispose cordialmente ricambiando la stretta -E adesso scusatemi ma devo proprio andare, riferirò tutto di questa riunione a mia moglie, e ti farò sapere quando potrai venire ad Ottawa, è stato un piacere conoscerti. E perdonami se ti do’ del tu e non del lei, è che sei così giovane!-
Ridacchiai a quelle parole.
-Non si preoccupi signor Spencer, mi farebbe sentire vecchio se mi dasse del lei!- gli dissi, e dopo averlo salutato ancora una volta lasciai che Grace lo accompagnasse all’uscita: forse non era poi così male questo lavoro, se ci guadagnavo viaggi in città magnifiche e complimenti dalle altre aziende.
Adesso sì che stava iniziando a piacermi sul serio.




Virginia’s pov.

Tre giorni passarono in soffio e fra meno di due ore si sarebbe tenuta la festa di fidanzamento al Plaza Hotel, che era sempre stato il mio sogno.
Ero davvero felicissima, la mia famiglia ed i miei più cari amici erano venuti dalle loro città apposta per me e Liam, esclusi Louis e Sasha, la sua fidanzata, che erano sommersi dagli esami all’università, come biasimarli?
-Sei davvero bellissima.- esordì qualcuno da dietro di me mentre ero intenta a sistemarmi il vestito, così mi voltai e vidi mio fratello poggiato allo stipite della porta con le mani in tasca, che mi guardava con uno splendido sorriso sulle labbra.
Ricambiai il sorriso e mi avvicinai a lui per abbracciarlo, mi era mancato così tanto...
-Sono contenta che tu sia qua, mi sei mancato da morire fratellone!- gli dissi accarezzando quei suoi ricci che tanto amavo.
-Anche tu sorellina, sono davvero felicissimo per te e Liam.- asserì e poi mi abbracciò nuovamente.
-Sono contentissima anch’io Harry, stiamo così bene insieme!- esordii giocando con una ciocca di capelli che avevo lisciato per l’occasione, e lui a quelle parole ridacchiò baciandomi la fronte.
-Credi che Lindsay sarà contenta per questo?- mi chiese mostrandomi un anello davvero bellissimo, così per la sorpresa mi portai entrambe le mani davanti alla bocca e sorrisi emozionata: io sì che ero contenta per quel gesto!
-Oddio Harry- esclamai prendendo in mano quella scatolina per osservare meglio l’anello da vicino -è a dir poco stupendo!-
Mio fratello ridacchiò.
-Ho chiesto un parere anche a Liam, a Geoff e alla mamma, e tutti e tre mi hanno detto di sì... Tu che dici invece?- mi chiese ancora una volta.
-Stai scherzando, Harry? Certo che sono d’accordo, devi chiederglielo!- esclamai abbracciandolo, non stavo più nella pelle, ero davvero eccitata ed entusiasta per la proposta che Harry avrebbe fatto a Lindsay, chissà come avrebbe reagito la mia migliore amica?
-Okay, okay!- ridacchiò alzando le mani in segno di resa -Ma ora andiamo o altrimenti farai tardi, Liam è già pronto, ti sta aspettando!-
Sorrisi e gli baciai una guancia, presi la pochette e scendemmo le scale abbracciati, era tutto così facile quando c’era lui accanto a me.

 
≈≈

La sala che avevo riservato per il ricevimento era stata decorata nei minimi dettagli, esattamente come io e Liam avevamo chiesto ad Yvette, la wedding planner.
Era comunque un evento con pochi partecipanti, giusto mia madre, il padre di Liam e le sue sorelle coi rispettivi fidanzati, mia sorella, suo marito Simon e il piccolo Stevie, mio fratello, Lindsay, Zayn, Chanel, Emma, Niall, Kylie e per non essere scortese, avevo invitato anche Kendall, che non sembrava fare i salti di gioia ad essere lí.
In realtá mi aspettavo di vedere anche Carla, dato che usciva insieme a Kylie, ma aveva preferito rimanere a casa dato che ci conoscevamo poco, anzi, per niente.
Sorrisi quando sentii la mano di Liam stringere la mia da sopra il tavolo, mi voltai a guardarlo e si avvicinò a me per sussurrarmi qualcosa all’orecchio.
-Niall non sta smettendo un attimo di abbuffarsi, devi vedere la faccia di Emma!- ridacchiò baciandomi il collo poco dopo e rabbrividii a quel contatto, poi mi voltai a guardare la mia amica che stava sbuffando sonoramente lanciando occhiate di fuoco al suo ragazzo, che rideva, parlava e mangiava contemporaneamente; non aveva mai dei limiti quando si parlava di cibo, e la parte migliore era che nonostante mangiasse fino a scoppiare era difficile che ingrassasse.
-Vado un attimo da Kylie.- informai Liam lasciandogli un veloce bacio sulle labbra, poi mi alzai e mi diressi verso il tavolo della mia amica, che alzò gli occhi dal telefono e mi sorrise non appena mi vide.
-Come va?- le domandai -Ti stai annoiando?-
Kylie scosse la testa e ridacchiò, facendomi cenno di sedermi di fronte a lei, e quindi accanto a suo fratello, e anche se ero un pò titubante alla fine mi sedetti per non dare nell’occhio.
-Al contrario! Tua sorella è simpaticissima, tuo nipote è un pasticcino e i tuoi amici sono uno spasso!- rispose euforica indicando con il mento Gemma e il piccolo Stevie che stavano prendendosi da mangiare al buffet.
-Sono davvero contenta che tu la pensi cosí.- ridacchiai voltandomi poi verso Kendall.
-E tu che mi dici, mh?- gli domandai dandogli una leggera pacca sulla spalla, beccandomi un’occhiataccia da parte sua.
-È incazzato perchè non aveva voglia di venire.- commentò la sorella facendogli la linguaccia e beccandosi un “vaffanculo” con tanto di sguardo infuocato dalla rabbia, poi si alzò e si diresse sulla terrazza per fumare una sigaretta.
-Ma che ha?- le chiesi non capendo il perchè di quel suo atteggiamento e lei scrollò le spalle sbuffando.
-Non lo so, vedrai che fra un pò gli passa.- rispose semplicemente per poi riprendere in mano il telefono.
-Vado a parlargli.- dissi alzandomi e raggiungendolo sulla terrazza, a dire la veritá ero un pò infastidita da questo suo comportamento, che gli avevo fatto di male io? 
-Mi spieghi che ti prende?- gli domandai incrociando le braccia sotto al seno e Kendall mi guardò facendo uscire dalle labbra una nuvola di fumo.
-Che mi prende?- mi fece eco abbassando nuovamente lo sguardo, il che mi fece innervosire ancora di più.
-Beh se non volevi venire perchè non sei rimasto a casa, anzichè deliziare gli ospiti miei e di Liam con la tua faccia da cane bastonato?- bofonchiai prendendogli di mano la sigaretta e spegnendola nel posacenere che aveva di fronte, non sopportavo quando Liam faceva così e non mi guardava negl’occhi, figuriamoci lui.
-Che cazzo fai?- sbraitò subito dopo, come se si fosse accorto soltanto in quel momento di ciò che avevo fatto.
-Ti ho fatto una domanda, Kendall.- gli dissi ignorando le sue parole e il biondo sospirò pesantemente.
-C’è che non capisco i tuoi cazzo di comportamenti, Virginia.- asserí puntando le sue iridi azzurro/grigio nelle mie più chiare -Prima stai al mio bacio, poi ti confesso ciò che sto iniziando a provare per te via messaggio e m’ignori, poi te ne esci con l’invito a questa cazzo di festa di fidanzamento e hai pure il coraggio di chiedermi cos’ho?-
Abbassai lo sguardo perchè davvero, le sue parole mi avevano lasciato con la bocca asciutta: non pensavo che potesse arrivare a provare qualcosa di più forte per me, qualcosa che andava aldilà dell’attrazione fisica e della soddisfazione dei suoi bisogni sessuali, non pensavo che sarei potuta piacergli.
-E adesso è meglio che tu torni dentro, il tuo fidanzato ti sta aspettando per fare il tipico discorso da coppietta innamorata.- borbottò ridendo amaramente.
-Kendall, ti prego…- sussurrai sfiorandogli un braccio con la mano, ma lui scansò il mio tocco e chiuse gli occhi sospirando.
-Felicitazioni Virginia, ti ringrazio per avermi invitato.- disse per poi superarmi e urtandomi la spalla con la sua, lasciandomi ancora una volta senza parole, sapeva benissimo che fra noi non sarebbe potuto esserci niente, non aveva nessun diritto di venirmi a dire quelle cose, nè tantomeno per il giorno del mio fidanzamento.
-Quel bacio è stato un errore.- asserii facendolo fermare di colpo -Non capiterá mai più.-
-Ho detto, felicitazioni.- aggiunse senza neanche voltarsi a guardarmi negli occhi, poi riprese a camminare per tornare nella sala dove c’erano tutti gli invitati.

 
≈≈

-In realtà non avrei mai pensato che alla fine sarei finito per sposarmi con la figlia della nuova moglie di mio padre, dico davvero!- esordí Liam facendo ridacchiare i nostri invitati -Certo, non nascondo il fatto che immaginavo che avrei condiviso le mie gioie e i miei dolori con qualcuno che conosco da quando sono piccolo, qualcuno che conosco come le mie tasche, che ho visto crescere insieme a me e a cui sono stato accanto diversi anni.- si fermò per prendermi la mano e per guardarmi negl’occhi -Ma non immaginavo davvero che fosse la sorellina di uno dei miei migliori amici, la piccola Virginia, con la quale all’inizio non andavo per niente d’accordo.-
-Io ti odiavo, caro Liam.- ridacchiai a mia volta guardano Lindsay, che mi sorrise complice e mi fece l’occhiolino.
-Sí ma il destino ha voluto che tutto quell’odio che provavi nei miei confronti si tramutasse in amore, che io sentivo per te dal matrimonio dei nostri genitori- continuò ammiccando mia madre e Geoff, seduti al tavolo davanti a noi -e adesso non c’é cosa piú bella di sapere che ho te al mio fianco, che fra qualche mese sarai a tutti gli effetti la signora Payne, che formeremo una bella famiglia, la nostra famiglia, e non vedo l’ora, perchè mi sentiró l’uomo più felice del mondo, più di quanto non lo sia giá… Ti amo, babe.- disse per poi abbracciarmi.
-Ti amo anch’io.- risposi con le lacrime agli occhi e lo baciai: ero anch’io la donna più felice del mondo, e quando ci saremmo sposati lo sarei stata ancora di più.
I presenti applaudirono di fronte al nostro bacio, e quando Liam ed io ci staccammo, notai che c’erano tutti, eccetto Kendall, e quando sentii il telefono vibrare dentro alla pochette, capii che non poteva essere nessun’altro all’infuori di lui.


Da: Kendall
Mi dispiace.




 

Holaaaaa!
Okay, mi stupisco di me stessa, sono riuscita ad aggiornare prima delle undici *applaude a se stessa*
Che dire di questo capitolo?
Nada via, Liam e Virginia si fidanzano ufficialmente (piccinii çç), Kendall fa lo strafottente/frustrato/depresso molto sexy lol, Harry, Lindsay e gli altri sono tornati, oddiiiio, mi erano mancati così tantooooooo çç
E poi awww, i miei Hindsay si sposeranno fhfhdjjdh, don't worry, è molto probabile che faccia un capitolo pure sul loro matrimonio, oltre a quello sui Liaminia *stappa lo spumante*
Sì ma ditemi la verità... Kendall non vi ha fatto un pochino pena?
A me sì, cuuuucciolo. çç
Però io dico che c'è troppa dolcezza in questi capitoli, quindi farò giusto un po' la stronzetta e... AHAHAHAHAH no, nada lol
Vedrete a tempo debito, vedrete uwu
Vorrei davvero ringraziare dal profondo del cuore chi segue ancora la storia e chi recensisce, menomale c'è sempre qualcuno, vi lovvo a tutti :3
Il prossimo capitolo verrà pubblicato il 31 gennaio (cazz, siamo già alla metà del mese çç), e sarà lo speciale di Natale, molto in ritardo ma chiudiamoci un occhio sopra, è l'ennesimo capitolo di passaggio prima del matrimonio, e dopo di esso ci sarà la tempesta, oh yassssss *risata malefica*
Alla prossima, baciiii!
Hazel.




Trailer.
Soundtrack → http://8tracks.com/obvrien/changement

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Capitolo 8
*** We can make a beautiful Christmas. ***




We can make a beautiful Christmas.




 
Era la Vigilia di Natale, e New York ed i suoi abitanti quella mattina si erano risvegliati completamente innevati.
Sistemai meglio la sciarpa di lana per evitare di prendere freddo al collo e sorrisi a Liam stringendogli la mano, mentre camminavamo per le strade della città alla ricerca degli ultimi regali e dei meravigliosi fiocchi di neve scendevano impetuosi sopra le nostre teste.
-Hai qualcosa in mente per quanto riguarda il regalo di Chanel?- mi domandò fermandosi di fronte al Macy’s, un grandissimo centro commerciale di Herald Square nella trentaquattresima strada, che distava solo poche strade dal nostro appartamento.
-Ha disperatamente bisogno di un vestito per Capodanno, è da due settimane che mi assilla dicendomi che non ha nulla da mettersi!- spiegai a Liam sbuffando e lui non potè fare a meno di scoppiare in una cristallina e fragorosa risata che fece aumentare i battiti del mio cuore.
-Non è ancora passato Natale e lei pensa giá a Capodanno?- mi domandò strofinandosi le mani per il troppo freddo -Si sceglie i vestiti giá da adesso?-
-Liam, è Chanel.- dissi soltando e lui capí al volo, ormai entrambi conoscevamo troppo bene la mia migliore amica.
-Okay, allora andiamo alla ricerca di questo vestito perfetto per l’ultimo giorno di questo 2017!- strepitò Liam con l’accento francese, imitando scherzosamente Chanel e facendomi scoppiare a ridere, cosí lo presi per mano e lo trascinai dentro al centro commerciale, diretti verso il reparto dei vestiti da donna.

≈≈

Aprii la porta della lavanderia e la richiusi alle mie spalle col piede prima di scendere le poche scale e poggiare il cesto dei panni sporchi sopra alla lavatrice, aprii l’oblò, inserii dentro i vestiti, misi l’ammorbidente e azionai la macchina aspettando che partisse, quando sentii la porta aprirsi e richiudersi in un lampo, sicuramente era qualcuno del condominio, o la signora O’Brien, quella con sei figli e incinta del settimo, che avrebbe chiamato Elijah, oppure Jess, la ragazza della mia etá che abitava al mio stesso pianerottolo.
-Ti disturbo?- disse la persona che era appena entrata, e mi voltai mettendomi una mano sul cuore per lo spavento: non erano nè Jess nè la signora O’Brien, ma bensí Kendall.
-Che ci fai tu quí?- gli domandai -E soprattutto, come fai a sapere che ero qua?-
-Ho suonato a casa tua ma nessuno è venuto ad aprirmi, perciò ho chiesto di te alla ragazza che stava uscendo e mi ha detto che probabilmente eri qua sotto, perciò eccomi.- mi spiegò infilando le mani nella tasca del cappotto, cosí annuii.
-Che volevi dirmi?- gli chiesi d’impulso, mi aspettavo ancora le sue scuse riguardo a ciò che era successo il giorno del mio fidanzamento, me le doveva, si era comportato abbastanza male e di certo con me non l’avrebbe passata liscia; ero fatta cosí, ad ogni errore la gente avrebbe dovuto pagare o almeno farmi le scuse, era uno dei difetti più grandi del mio carattere, ma in certe situazioni faceva veramente molto comodo.
-Volevo dirti che partirò fra poche ore, tornerò in Minnesota.- mi rispose sospirando, non mi aveva detto niente di nuovo.
-Sí questo lo sapevo, tua sorella me lo avev...- non riuscii a finire la frase che subito m’interruppe.
-No Virginia, Kylie resterá fino al 28, poi tornerá qua.- si leccò le labbra e puntò i suoi occhi chiari nei miei -Io no, invece.-
Sbarrai gli occhi nel sentire le sue parole: era serio o mi stava prendendo in giro?
-Che cosa?- gli domandai quindi incredula.
-È cosí, mi sono accorto solo adesso di essermi comportato da cretino, ho flirtato con te per scherzo all’inizio, ho fatto l’immaturo com’è mio solito fare senza pensare alle conseguenze.- disse seriamente, continuando a guardarmi negl’occhi -Ma poi ciò che doveva essere uno scherzo si è trasformato in qualcosa di più serio dalla sera della festa a sorpresa di Kylie, io te l’ho… te l’ho detto, te l’ho scritto in quei messaggi, tu mi fai impazzire cristo, ci conosciamo da quasi due mesi, è pochissimo tempo ma io non riesco a non pensare a te, soprattutto dopo quel bacio, io non riesco a pensare a te soltanto come un’amica, o come una conoscente o come persona in generale.
Tu mi piaci fisicamente, mi attrai in una maniera incredibile, non riesco a non guardarti senza pensare al sesso che farei con te se solo non stessi per sposarti… però mi piaci anche sentimentalmente, io provo qualcosa per te di molto forte, anche più forte dell’attrazione fisica.-
Sospiraii pesantemente non appena smise di parlare ed abbassai lo sguardo, le mie certezze, i miei dubbi erano diventati realtá grazie alle sue parole: lui se ne stava andando perchè non poteva più sopprimere i suoi sentimenti, e non c’era cosa più giusta di quella.
-Ascoltami, Kendall.- presi la parola e sospirai ancora una volta -Lo hai detto anche tu che sto per sposarmi, io amo Liam e per questo non gli farei mai un torto, soprattutto dopo ciò che abbiamo passato prima di stare insieme una volta per tutte. Io non ho mai capito nel tuo comportamento quand’eri serio oppure no, e adesso lo sei, lo vedo, lo posso capire dalle tue parole… Ma fra noi non può esserci niente, nè ora nè mai, mi dispiace.-
Feci per andarmene ma mi prese per il polso e mi fermò, costringendomi a voltarmi verso di sè.
-Perchè vuoi sposarti? Perchè proprio adesso? Hai solo vent’anni cazzo, se ti sposi a questa etá te ne pentirai per sempre, non sarai più libera!- ribattè il biondo.
-Ma io sono libera se sto con Liam! Io lo amo e, oh mio dio, smetti di dire queste stronzate senza capo nè coda, se non lo sposassi di certo non lo lascerei per stare con te!- sbraitai passandomi nervosamente le mani fra i capelli, era possibile che ogni qualvolta che avevo una conversazione con Kendall io finivo per avere i nervi a fior di pelle?
-Okay, va bene- disse alzando le mani in segno di resa -allora se non provi niente per me dimmi che il nostro bacio ti è stato indifferente.-
Lo guardai e quel solito ghigno antipatico era stato sostituito da un’espressione da cane bastonato quale era in quel momento, e sinceramente provavo un po’ di pena nei suoi confronti.
-È cosí Kendall, non ho provato niente quando ti ho baciato, mi dispiace illuderti ma è la veritá.- ammisi forse più a me stessa che a lui, non potevo dirgli che avevo sentito un brivido attraversarmi la schiena e una sensazione di benessere quando c’eravamo baciati, ero davvero molto confusa in quel momento, e di sicuro mi sarebbe passata: ero solo nervosa per il matrimonio.
-Va bene, allora me ne andrò per sempre dalla tua vita.- sospirò leccandosi le labbra ed io annuii abbassando lo sguardo, in fondo se ne stava andando per me, mi sentivo uno schifo a guardarlo di nuovo negli occhi.
-Io però ho cosí tanta voglia di baciarti che neanche immagini…- si avvicinò a me e mi accarezzò la guancia delicatamente, cosí mi scansai per evitare di commettere l’ennesimo errore.
-Non farlo, non puoi.- dissi spostando velocemente la sua mano dal mio volto -Adesso sará meglio che tu vada.-
-D’accordo, hai ragione.- sorrise lievemente -Allora buon Natale, felice anno nuovo e in bocca al lupo per il matrimonio.-
Ridacchiò ed io accennai ad un sorriso, ritrovandomi in pochi secondi stretta a lui, mi stava abbracciando e non c’era niente di male.
-Allora ciao.- mi disse un’ultima volta.
-Stammi bene.- esordii scostandomi una ciocca di capelli dal viso e Kendall ridacchiò di nuovo.
-Anche tu.-
Lo seguii con lo sguardo mentre salí le scale e lasciò la lavanderia sbattendo la porta, e fu solo in quel momento che mi risvegliai da quello stato di trance nella quale ero entrata.
Kendall se ne stava andando, io avrei dovuto sentirmi libera, più sollevata, ma allora come mai non era cosí?

≈≈

-E così Kylie è tornata a Minneapolis?- mi domandò Liam mentre stavamo apparecchiando la tavola della sala da pranzo, e per poco non mi caddero di mano tutti i piatti ripensando al dialogo che avevo avuto con Kendall un paio d’ore prima giù in lavanderia.
-Già, tornerà il 28.- gli risposi nascondendo il mio imbarazzo in un sorriso, non gli avevo detto che anche Kendall se ne sarebbe andato per poi restare in Minnesota senza tornare, non volevo capisse che m’importava di lui, e infatti non era così.
-E suo fratello?- domandò ancora, così abbassai lo sguardo e sbarrai gli occhi, per caso mi leggeva nel pensiero?
-Suo fratello cosa?- domandai io stavolta, fingendomi disinteressata.
-Tornerà anche lui il 28?-
Sbuffai all’ennesima domanda, che gl’importava?
-Non lo so Liam, non m’interessa!- risposi passandomi due dita su ogni tempia, il mio mal di testa da routine iniziava a farsi sentire -Possiamo non parlare di lui almeno oggi? Ormai è diventato un argomento topic.-
Lui ridacchiò e venne a darmi un bacio sulla fronte.
-Tu sei troppo tesa, vedi di rilassarti un po’, okay?- mi disse massaggiandomi le spalle, aveva fin troppa ragione.
-Hai ragione, vado a farmi una doccia e a cambiarmi, Zayn e Chanel saranno quì fra un’ora e sono ancora in tenuta da casa!- bofonchiai entrando nel bagno e sentii Liam ridacchiare un’altra volta.
-Che cosa ti ho detto? Devi rilassarti amore, relax!- urlò dalla cucina e sorrisi nel sentire le sue parole, poi entrai in doccia una volta spogliata.
Non avendo lavato i capelli uscii cinque minuti dopo, mi avvolsi dentro ad un asciugamano e mi truccai, poi andai in camera per prendere un intimo e dei vestiti  puliti: un abito viola corto fin sotto alle cosce, un paio di calze color carne, le mie amate Loboutin nere e una giacchetta corta in vita del medesimo colore, poi tornai in bagno a vestirmi, lasciando i capelli un po’ ondulati.
-Wow, wow, wow.- esordí Liam abbracciandomi da dietro e baciandomi il collo, cosí sorrisi e mi voltai per baciarlo. -Quanto sei bella?-
-Tu di più.- risposi scompigliandogli i capelli e Liam ridacchiò.
-Ma cosa dici? Devo ancora lavarmi, scegliere cosa mettermi e finire di preparare da mangiare, sono in ritardissimo!- esclamò con tono isterico, non potetti fare a meno di ridere.
-Beh allora datti una mossa, finisco io di preparare, corri a darti una sistemata!- gli dissi, cosí mi lasciò un bacio veloce e scomparve in bagno.
Sospirai e scostai due ciocche di capelli dietro alle orecchie, tirai su le maniche della giacca e presi il vassoio con il tacchino per poi metterlo in forno: aveva un bell’aspetto, peccato che fossi vegetariana e che non mangiassi quel tipo di cibo.
Sentii il cellulare vibrare sul ripiano della cucina cosí lo presi e vidi che la chiamata che stavo ricevendo era da parte di Kylie, sorrisi e risposi euforica.
-Hey, straniera!- esclamai e la sentii ridacchiare dall’altro capo del telefono.
-Come stai? Volevo farti gli auguri anche a 1635 chilometri di distanza, sono appena atterrata!- mi disse lei.
-Io sto bene, qua si sente già la tua mancanza! Auguri anche a te e alla tua famiglia!-
Lei rise un’altra volta.
-Pure tu mi manchi, e fa’ gli auguri anche a Liam!-
-Lo farò.-
Restammo a parlare per altri cinque minuti all’incirca, mi disse che pure a Minneapolis nevicava, che sarebbe andata a cena dai suoi genitori e che avrebbe presentato loro Carla, che non sapevo fosse andata via con Kylie e Kendall, e io le dissi altrettanto i nostri programmi per la serata, poi riagganciammo non appena Liam entrò in cucina, pronto per la cena.
-Ecco il mio sexy ragazzo tutto pulito e profumato.- gli dissi a presa di giro e Liam scoppiò a ridere.
-E invece con chi stava parlando la mia sexy ragazza?- mi domandò lui.
-Con Kylie.- gli risposi maliziosamente -Sei geloso per caso?-
-Dovrei?- mi domandò lui questa volta, con fare altezzoso ma sempre sarcastico.
Di Kylie? No.
Di suo fratello? Forse.
-Sposerò te, non un’altra persona. Amo te, non un’altra persona.- gli dissi soltando, dopo di che suonarono al campanello ed andai verso la porta, lasciando un Liam piuttosto confuso.
-Risposta saggia devo dire… Quindi è un no?- mi chiese infatti ancora una volta ed io ridacchiai.
-È quel che ti ho detto.- asserii per poi aprire il portone di casa.
-Tanti auguri!- esclamò Chanel abbracciandomi e -molto probabilmente- facendomi diventare sorda, era incredibile quanto fosse alto e stridulo il tono della sua voce.
-Grazie, anche a te!- risposi staccandomi da lei, che andò ad abbracciare Liam mentre io feci altrettanto con Zayn.
-Ho portato un po’ di champagne, lo scroccone di tuo marito non ce ne offre mai, neanche per le festività!- esordí il moro mostrandomi la bottiglia e scuotendo la testa alla vista di Liam, che subito scoppiò a ridere e difese il suo onore.
-Scusa amico, ma la colpa non è mica mia!- asserí dando praticamente la colpa a me, cosí Chanel ridacchiò ed io gli tirai un buffetto sul braccio sempre con fare scherzoso.
-Scusa se sono astemia oltre che vegetariana!- borbottai incrociando le braccia sotto al seno e Liam mi stampò un bacio su una tempia.
-É merda Liam, ti sei scelto la donna bella, dolce, fedele ma astemia, non potrà condividere con te i piaceri dell’alcool!- esordí Zayn, e nel sentire l’aggettivo “fedele” incluso nelle mie qualità mi si strinse lo stomaco, perchè subito nella mia mente si fecero spazio quei momenti passati con Kendall nella quale ero stata tutto tranne che onesta nei confronti del mio fidanzato, cosí sospirai per tentare di scacciare quei pensieri dalla mente e quel peso sul cuore.
-Stai bene?- mi domandò Liam poco dopo -Guarda che noi scherziamo!-
Sorrisi nel sentire le sue parole e gli passai una mano intorno alla vita.
-No no, lo so, sto bene adesso, mi è mancata l’aria per qualche secondo, ho avuto un piccolo giramento di testa ma niente di grave, davvero.- gli risposi.
-Sei sicura?- mi chiese ancora una volta, cosí annuii.
-Sí tesoro, non preoccuparti.- gli detti un bacio sulla guancia e presi i soprabiti di Chanel e Zayn per metterli in camera -Ragazzi vado un attimo di là per mettere questi, torno subito, voi accomodatevi pure!-
Loro annuirono e si misero subito a tavola, parlando delle pietanze che Liam stava incominciando a servire e che avrebbe servito durante tutta la cena.
Poggiai i soprabiti sul letto e raggiunsi gli altri in sala da pranzo, cosí iniziammo a mangiare ognuno le proprie pietanze.

 
≈≈
 
Dopo cena aprimmo i regali, com’era solito fare: Chanel fu entusiasta del suo abito color porpora di seta, uguale Zayn del suo nuovo orologio, e Liam del suo nuovo completo da lavoro da parte dei ragazzi e un nuovo iPad da parte mia, mentre io ricevetti un paio d’orecchini di Swarovski dal mio fidanzato e un completo intimo da parte di Zayn e Chanel, che aveva fatto ingelosire ma anche morire dal ridere Liam.
-Bene però adesso dobbiamo fare un bel brindisi!- esclamò Liam alzandosi in piedi e versando lo champagne in ognuno dei nostri bicchieri per poi prendere nuovamente parola.
-Brindiamo perchè ormai questo è il quarto Natale che festeggiamo insieme, come una famiglia, grande a modo nostro, ovviamente. E poi brindiamo a questo matrimonio che sta tenendo impegnati me e Virginia da qualche mese buono, e non vediamo l’ora di sposarci cosí quest’incubo finalmente finirà!-
A quelle parole ci mettemmo tutti a ridere, e io sentii gli occhi pizzicare, mi stavo emozionando, come al solito.
-E brindiamo perchè sí, speriamo per il meglio ma aspettiamoci il peggio, quello è ovvio, ma mi piacerebbe che questa grande amicizia che si è creata fra di noi sin dai tempi del liceo continuasse per tanti altri anni, del tipo “abbiamo novant’anni e raccontiamo ai nostri nipoti e pronipoti le avventure della banda ai nostri tempi”, sarebbe davvero grandioso!- si voltò a guardarmi e mi prese la mano, vedendomi asciugarmi una lacrima che mi scorreva sul viso -E credo che sia abbastanza perchè sto facendo piangere tutti!-
Ridemmo ancora una volta, poi facemmo il tipico “cin cin” da brindisi e baciammo i rispettivi compagni.
-Buon Natale, amore mio.- sussurrò Liam al mio orecchio dopo essersi staccato dalle mie labbra.
-Buon Natale anche a te.-



 
  
Hellouuuu :3
Quanto tempo, eh?
Lo so, sono un disastro çç
Ma la colpa non è mia, giuro!
Udite udite... mi si era rotto il caricatore del pc e quando ha ripreso a funzionare (un mese dopo) è partita la wifi, bella merdaaaa
Quindi adesso ho un pc nuovo super bello ma che ancora devo imparare ad usare, rydo e una wifi nuova che va bene (non vorrei gufare lol), quindi ho deciso che aggiornerò ogni sabato, non più ogni due perchè altrimenti questa benedetta fan fic terminerà a dicembre del prossimo anno, crepo.
E quando avrò finito di scrivere tutti i capitoli (aka me ne mancano due/tre), pubblicherò due volte a settimana se la scuola me lo permette, ma credo di sì perchè dovrò solo organizzarmi :)))
Quiiindi, dopo aver scritto un monologo interiore, passiamo a parlare del capitolo (scritto due mesi fa rydo)!
É Natale (pensiamo al fatto che siamo a fine marzo aka la scuola mi distrugge aka mi mancano le vacanze di Natale çç), Kendall se ne va e siamo tutti contenti, tranne me AHAHAH
Questo chapter è piuttosto tranquillo I guess, nel prossimo ci sarà (finalmenteee!!) il matrimonio e dal prossimo ancora inizieranno i guai, che bello :')))
Quindi adesso vado a rispondere alle recensioni di cento anni fa aka quelle dello scorso capitolo, spero davvero che ci sia ancora qualcuno, lo spero con tutto il cuore!!
In ogni caso, grazie di cuore.
Dovrei smettere di fare questi poemi negli spazi autrice ma so che non ce la farò mai a non scrivere così tanto AHAHAHAHAH
Alla prossimaaa, besos!
Hazel.




Trailer.
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Capitolo 9
*** Wedding. ***




Wedding.





 
Il tanto atteso 11 aprile era finalmente arrivato.
I famigliari e gli amici miei e di Liam erano iniziati ad arrivare la mattina presto, e la cerimonia sarebbe cominciata a mezzogiorno in punto.
Mia madre entrò in camera poggiando il vestito appeso ad una gruccia sul letto, e mi sorrise unendo le mani a mo’ di preghiera.
-Sarai una sposa meravigliosa amore mio.- mi disse passandomi entrambe le mani sulle spalle e io le sorrisi guardandola nel riflesso dello specchio.
-Grazie mamma, sono felicissima che tu sia qua.- asserii alzandomi in piedi per abbracciarla e lei ricambiò baciandomi la nuca subito dopo.
-Anche io tesoro, e nonostante tu e Liam ve ne siate andati di casa da quasi cinque anni, ho ancora nostalgia dei tempi in cui eri una liceale, tu sarai sempre la mia bambina!- esordí per poi scoppiare a piangere, e anch’io mi emozionai nel sentire le sue parole.
-Dai mamma, non fare cosí!- ridacchiai baciandole una tempia -Mi fai piangere, mi si rovinerà il trucco altrimenti, e fra un’ora e mezzo devo essere in chiesa.-
-Giusto giusto, hai ragione!- esclamò asciugandosi le lacrime con i palmi delle mani -Dai, ti aiuto a mettere il vestito, vuoi che chiami anche Catherine per darci una mano?-
Catherine era la nuova compagna di mio padre, stavano insieme da un paio d’anni, si erano conosciuti durante un viaggio a Bali e poi si erano rincontrati al supermarket ad Holmes Chapel, era incredibile quanto il mondo potesse essere davvero piccolo: vivevano nella stessa città, a pochi isolati di distanza da chissà quanti anni ed erano riusciti a conoscersi soltanto all’estero.
-Sí, chiamala pure.- le risposi, quindi andó in salotto dove si stavano preparando anche mia sorella Gemma, Nicola e Ruth, ovvero le sorelle di Liam, Lindsay, Emma, Chanel, Kylie e Sasha, la fidanzata di Louis, e tornò a braccetto con Catherine, con un sorriso che andava da un orecchio all’altro: andavano veramente d’accordo e questo mi rendeva davvero felice.
-Ma come siamo splendide!- esordí ed io scoppiare a ridere.
-Per favore, rimandiamo i complimenti a dopo ed aiutatemi ad indossare questo vestito!- bofonchiai facendo ridacchiare sia mia madre che Catherine.
-Hai davvero fatto un’ottima scelta, non smetteró mai di dirtelo!- esclamò mia madre e la mia matrigna concordò con lei, mentre il mio sorriso svaní per qualche secondo, pensando alla persona che mi aveva aiutato a scegliere quell’abito e che ora non faceva più parte della mia vita, anche se non lo era mai stato.
Ma quello non era il momento di essere triste o malinconica: a breve mi sarei sposata con l’uomo che amavo, e non era il caso di avere rimpianti o ripensamenti.
-Già, adoro anche io quest’abito.- dissi e sospirai involontariamente, ma mia madre se ne accorse, cosí chiese gentilmente a Catherine di uscire un attimo per poter parlare con me e lei accettò.
-Che succede, amore?- mi domandò premurosamente, accarezzandomi i capelli.
-Niente mamma, sono soltanto un po’ nervosa... Sai com’è, mi sto per sposare.- risposi giocando con il tessuto della gonna dell’abito e mia madre ridacchiò, prendendomi poi le mani.
-So come ci si sente, lo capisco. Sai che sono svenuta circa tre volte prima di arrivare a quell’altare?- mi disse facendomi scoppiare a ridere.
-Davvero?- le chiesi poi.
-Verissimo, e sono svenuta anche una volta arrivata a fianco di tuo padre, ricordo ancora la faccia di Desmond quando mi sono svegliata, era tipo cosí- imitò la faccia di mio padre e non potetti fare a meno di ridere e lo stesso fece lei, asciugandomi una lacrima che era sfuggita involontariamente.
-Quando ti sei sposata con Geoff non sei svenuta però.- commentai ridacchiando ancora.
-Be’ tesoro, al primo matrimonio si è tutte più nervose.- asserí mia madre ed io la abbracciai d’impulso.
-Ti voglio davvero tantissimo bene.- le dissi e la sentii singhiozzare.
-Anche io piccola mia, anche io.- sussurrò baciandomi la fronte senza staccare le labbra -Adesso però dobbiamo sbrigarci, non puoi essere in ritardo il giorno delle tue nozze!-
Ridemmo entrambe e poi fece rientrare Catherine che nel frattempo stava aiutando Gemma e Lindsay a sistemare i propri vestiti; ero cosí fortunata ad essere circondata da persone che mi volevano un bene dell’anima.
 
≈≈
 
-Nervosa?- mi domandò mio padre una volta scesi dall’auto ed io annuii in risposta.
-Molto, e tu?- gli chiesi a mia volta.
-Più di te, mi sembra di rivivere la scena del matrimonio di tua sorella, si è sposata più o meno alla tua età, quindi credo di essere più nervoso oggi.- rispose ed io non potetti fare a meno di ridacchiare.
-La mia figlia più piccola si sposa oggi, la più grande sta formando una famiglia e il mio secondo figlio si sposerà fra qualche mese, mi sento vecchio!- esordí nuovamente, era tutto troppo vero; Harry e Lindsay si sarebbero sposati verso i primi di agosto, Gemma era incinta di un paio di mesi e se tutto fosse andato bene, avrebbe partorito nel mese di novembre, non sarei potuta essere più felice di cosí per i miei fratelli.
-Non sei vecchio papà, è solo che noi stiamo crescendo!- gli dissi per consolarlo, e lui mi baciò la fronte.
-È proprio questo ciò che mi spaventa.- ridacchiò -Ma adesso non pensiamoci, stai per fare il tuo grande passo insieme a Liam, dobbiamo andare avanti!-
Annuii, socchiusi gli occhi ed inspirai, dovevo calmarmi, ero troppo nervosa e non volevo svenire come aveva fatto mia madre il giorno del suo matrimonio, e quando mi sentii pronta feci cenno a mio padre di andare avanti.
Subito sentii l’organo della chiesa riprodurre la famosa ‛marcia nuziale’ e tutti i presenti si alzarono in piedi.
-Sta’ tranquilla amore, sei bellissima.- sussurrò mio padre avvicinandosi al mio orecchio mentre avanzavamo verso l’altare ed io sorrisi.
-Grazie papà, ti voglio bene.- gli dissi in risposta, stringendogli la mano.
-Anche io.-
Una volta arrivati mi scostò il velo dal volto e mi lasciò un bacio sulla fronte, facendo unire successivamente la mano mia e quella di Liam, che mi sorrise e notai che aveva già gli occhi lucidi.
-Sei stupenda.- asserí facendomi sorridere e mi voltai alla mia sinistra, vedendo le mie damigelle d’onore, ovvero Gemma, Lindsay, Chanel, Emma e Kylie che mi sorridevano; mentre invece i testimoni di Liam erano Harry, Louis, Zayn, Niall e Simon, il marito di mia sorella, con il quale avevamo legato tutti e parecchio, era davvero un ragazzo d’oro.
Vidi mia madre, Geoff, le sorelle di Liam ed i rispettivi fidanzati seduti dalla parte del mio fidanzato, mio padre e Catherine, che invece stavano seduti dalla mia parte, con in braccio il piccolo Stevie.
-Oggi siamo quí riuniti per celebrare il matrimonio di questi due giovani, Virginia e Liam.- disse il sacerdote indicando me e Liam, che mi stringeva la mano per l’emozione.
La cerimonia procedette tutta regolarmente e quando arrivò il momento di scambiarci le promesse, fu proprio il mio nipotino Stevie a portarci le fedi, era davvero dolcissimo quel bambino.
Liam ed io prendemmo uno le fedi dell’altra, e fu lui ad iniziare a recitare la sua, di promessa, cosí mi prese la mano sinistra ed io gli sorrisi.
-Virginia- iniziò schiarendosi la voce -devo ammettere che sono stato due settimane a farmi venire in mente un discorso decente per la promessa di oggi, ne ho scritti un centinaio circa, ma nessuno di quelli mi soddisfava, cosí dopo aver passato tutta questa nottata sveglio a riflettere, ho deciso di buttar via tutte le promesse scritte e di farmene venire una direttamente dal cuore, come sto facendo adesso.- ridacchiai a quelle parole e lo stesso fece lui -Non dirò di non essere bravo con le parole perchè è tutto il contrario amore mio, tu mi conosci e sai che quando inizio a parlare non finisco più, esattamente come te, credo che sia per questo che andiamo cosí d’accordo! Sono cosí emozionato ed onorato del fatto che abbia accanto a me la donna più bella che abbia mai conosciuto, l’ho sempre pensato e tu lo sai, sono sempre stato innamorato di te, e l’ho capito solo quando mio padre e tua madre si sono sposati, quando abbiamo iniziato a vivere sotto lo stesso tetto e quando ci odiavamo, dio quanto ci odiavamo! Ma adesso è tutto il contrario, noi ci amiamo, e per questo motivo abbiamo deciso che è cosí che doveva andare a finire la nostra storia, già. Quindi prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.- infilò la fede nel mio anulare sinistro e mi asciugai qualche lacrima di gioia che era sfuggita, poi sospirai e presi la sua mano sinistra.
-Liam, so che è buffo e anche abbastanza ridicolo da dire, ma io sono sempre impacciata per quanto riguarda queste situazioni, non che non abbia le parole!, quelle ce le ho, è solo che non so mai da dove iniziare per far venire fuori un discorso come quelli che sai fare tu.- a quel punto Liam scosse la testa ridacchiando ed io gli sorrisi nuovamente -Credo che sia giusto iniziare col dirti grazie, perchè sei rimasto al mio fianco per tutti questi anni, supportandomi in ogni cosa io facessi e soprattutto sopportandomi, perchè non sono una ragazza facile, sono piuttosto complicata e un po’ pazzerella ma hey!, devo compiere ventun’anni, sono ancora una specie di bambina!-
Sia Liam che tutti i presenti scoppiarono a ridere, me compresa, perchè le mie parole erano pura verità e nient’altro.
-E nonostante la nostra giovane età che inganna un pochino, noi siamo abbastanza maturi per conoscere il ‛per sempre’, questa parola che spaventa tante persone, ma se devo essere sincera a me non spaventa per niente, perchè è per sempre che voglio stare con te, Liam. Ti amo come non mai, piú i giorni passano e piú io ti amo, non mi stancherò mai di dirlo. Per questo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.- anch’io infilai la fede nel suo anulare sinistro e gli strinsi la mano.
-Bene Liam, vuoi prendere come moglie la quí presente Virginia Alison Styles, come da te recitato, per amarla ed onorarla ogni giorno della tua vita, finchè morte non vi separi?- chiese il Reverendo John prendendo le nostre mani ed unendole.
-Sí, lo voglio.- rispose Liam ed entrambi sorridemmo.
-E tu Virginia, vuoi prendere come marito il quí presente Liam James Payne, come da te recitato, per amarlo ed onorarlo ogni giorno della tua vita, finchè morte non vi separi?- chiese questa volta a me ed io annuii.
-Lo voglio.- asserii guardando Liam che mi rivolse l’ennesimo e meraviglioso sorriso.
-Allora con il potere conferitomi dallo stato di New York City, dichiaro ufficialmente Liam James Payne e Virginia Alison Styles marito e moglie, se ci sono obbiezioni parlate ora o tacete per sempre!- disse aspettando qualche secondo, poi rivolse nuovamente lo sguardo a me e a Liam e ci sorrise -Bene Liam, allora puoi baciare la sposa.-
Liam a quelle parole ridacchiò e si avvicinò a me.
-Vieni Liam, bacia la tua sposa.- sussurrai facendolo ridacchiare, prima che le nostre labbra si unissero in uno splendido bacio, accolto dagli applausi di tutti i presenti.
 
≈≈
 
-Allora maritino, ti stai divertendo?- domandai a Liam poggiando la testa sul suo petto mentre stavamo ballando il primo ballo da sposati.
-Se mi sto divertendo? Sono l’uomo più felice di tutta la Terra.- rispose lui baciandomi la fronte subito dopo, cosí alzai la testa e gli rivolsi un sorriso per poi baciarlo.
-Sono davvero molto contenta che Louis sia qua, non lo vedevamo da un sacco di tempo, e poi mi ha fatto tantissimo piacere conoscere Sasha.- gli dissi ammiccando la ragazza di Louis con lo sguardo e Liam annuí.
-Hai proprio ragione tesoro, anche per me è stato un piacere sia rivedere lui che conoscere lei.- concordò con me, e non appena terminò la canzone, tutti i presenti applaudirono me e Liam.
-Ma guarda guarda che coppia stupenda!- esclamò qualcuno alle mie spalle che io riconobbi subito, la sua voce era inconfondibile fra un milione: Louis.
-Si parla del diavolo e spuntano le corna, com’è che si dice?- dissi facendo ridacchiare sia mio marito che Louis.
-Stavate parlando di me?- domandò il castano curioso, incrociando le braccia al petto ed io e Liam annuimmo.
-Ovviamente solo cose brutte!- gli risposi e lui scosse la testa ridendo.
-Liam, ti fidi se resto un po’ da solo con la tua mogliettina? Solo cinque minuti, prometto!- domandò Louis a Liam, che divenne serio e lo guardó torvo.
-Certo che mi fido, stupido!- esclamò dandogli un’amichevole pacca sulla spalla, e Louis sospirò sollevato.
-Okay allora vi lascio parlare, vado a vedere cosa fa mio padre.- c’informò Liam, dandomi poi un bacio sulla tempia e Louis gli dette una spinta scherzosa.
-Allora, ti sono mancato?- mi chiese aprendo leggermente le braccia, ed io gli sorrisi gettandomici dentro.
-Tantissimo Lou!- risposi stringendolo più forte e lui ridacchiò -Ed io invece ti sono mancata?-
-Certo piccola, sono stato assente alla festa di fidanzamento ma al matrimonio non potevo mancare!- rispose accarezzandomi una guancia ed io gli sorrisi.
-Ma non è stata colpa tua Louis, e neanche della tua fidanzata, avete avuto degli esami molto importanti per quanto riguarda la vostra carriera scolastica.-
Louis sorrise ed annuí.
-A proposito, cosa ne pensi di Sasha?- mi domandò e mi voltai per guardarla, seduta al tavolo mentre parlava con Emma e Kylie: era davvero molto carina, sicuramente era anche tanto intelligente ed era perfetta per Louis.
-Per quel poco che ci ho parlato è simpatica, è molto bella ed giusta per te, Louis, hai fatto davvero un’ottima scelta!- gli risposi facendolo ridacchiare.
-Adesso che ho la tua approvazione mi sento davvero meglio!- disse ridendo ed io gli tirai un buffetto scherzoso sulla spalla, mormorando tra le risate un “idiota!”.
-Ti voglio bene dolcezza, per me sarai sempre una piccoletta anche se adesso sei sposata!- esclamò pizzicandomi una guancia ed io ridacchiai.
-Anche io te ne voglio Lou, e guarda che l’unico piccoletto qua sei tu!- gli dissi ricordandomi quanto odiasse essere chiamato in quella maniera, infatti restammo a punzecchiarci un altro po’ prima che tornassimo rispettivamente dai propri compagni per goderci quella magnifica serata.
 
≈≈
 
Entrammo in camera e Liam chiuse la porta con il piede destro, senza staccare neanche un attimo le sue labbra dalle mie.
Gli accarezzai i capelli e lui mi strinse i fianchi mentre ci lasciammo cadere a peso morto sul letto che mia madre aveva insistito di voler rifare per la nostra prima notte di nozze, prima che partissimo per Tokyo il pomeriggio del giorno seguente, per la nostra luna di miele.
Liam si staccò dalle mie labbra solo per aiutarmi a togliermi l’abito già abbastanza ingombrante di suo, e risi nel vederlo cosí impegnato nel tentare di spogliarmi.
-Trovi divertente questa cosa?- mi domandò fingendosi offeso ed io annuii.
-In realtá desidererei che il mio abito rimanesse intatto per, mh, fammi pensare... Per sempre?- gli risposi e lui sbuffò.
-Lo so amore, ma sai che questa è la nostra prima notte da sposati?- mi chiese retoricamente stampandomi l’ennesimo bacio a fior di labbra.
-Sí, e so anche che non dormiremo.- gli dissi per poi riprendere a baciarlo, esattamente da dove c’eravamo interrotti poco prima.




 


 
Hi everybodyyyy :))
Stavolta sono stata puntuale, so much love for me *applaude a se stessa*
Ecco dopo otto capitoli, il tanto atteso matrimonio, taaaa daaaan!
Okay, ammetto di aver partecipato sì e no a 4/5 matrimoni in tutta la mia vita, ma ero talmente “who the hell cares about them?” da non stare nemmeno ad ascoltare quei due cristi che si scambiavano le promesse e bla bla bla... chi lo avrebbe mai detto che alla fine mi sarebbero stati utili per scrivere una storia?
Ecco, io no di certo!!!
In ogni caso, il succo era che ci ho provato in tutti modi, ho dato tutta me stessa per scrivere un perfect wedding day, soooo spero di esserci riuscita, e spero che chi è arrivato fin quaggiù si sia emozionato quanto me (io piango per tutto, soprattutto in questi giorni dopo la faccenda Zayn, per la quale sono ancora distruttissima çç)!
Tralasciando il fatto che sono passati circa quattro mesi da quando Kendall se n'è andato, volevo dirvi che nei capitoli successivi i mesi passeranno più velocemente, del tipo che nel prossimo saranno passati nove mesi e... beh, vedrete!!
Dato che ho menzionato il prossimo capitolo, vi dico che è quello che genererà (esiste questa parola? ouo) i peggio guai, e io molto probabilmente riceverò più critiche e pomodori in faccia che altro, rydo.
E poi ragaaa, vi ho riportato Louisssssss *urla e fangirla* *piange* *salta sul letto* quanto mi era mancata quella sassy queen, fjgng.
Sooo, come sempre parlo troppo ahahah quindi volevo ringraziare le tre persone che hanno recensito lo scorso capitolo (è un numero giusto per i miei standard, dato che mi aspettavo sì e no una recensione lol), e spero che voi altre vi rifacciate vive, ma ovviamente accetto anche nuovi pareri ehh!!
Bene quindi vado, a sabato prossimo piccine mie, besosssss <3
Hazel.




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Capitolo 10
*** You again? ***




You again?


 

{Nove mesi dopo}
 
 
-Mi dispiace lasciarti da sola questa sera, non sai quanto!- esclamò Kylie prendendo la borsa per poi abbracciarmi -È che Carla ha la febbre cosí alta da non riuscire neanche ad andare in bagno da sola!-
-Non preoccuparti, sarebbe peggio se lasciassi lei da sola, io starò bene, davvero!- le dissi per rassicurarla, in fondo era vero.
-Grazie, grazie, grazie e ancora grazie, sei un tesoro!- esordí abbracciandomi ancora una volta ed io ridacchiai.
-Ma figurati, ci sentiamo fra poco, okay?- le domandai e Kylie annuí.
-Certamente, allora a dopo, ti lascio l’altra copia delle chiavi per chiudere!-
-Perfetto grazie, a dopo.- mi salutò mandandomi un bacio volante e poi uscí richiudendosi la porta alle spalle.
Sospirai e mi sedetti sul divano, poi decisi d’inviare un messaggio a Liam, che stava in viaggio d’affari per il weekend, sarebbe tornato l’indomani, ed io fino ad allora sarei rimasta a casa di Kylie: si era offerta lei di ospitarmi per un paio di giorni, dato che Zayn e Chanel erano in Australia per la luna di miele; anche loro si erano sposati, all’incirca un mese fa, dopo il matrimonio di mio fratello e Lindsay, il 5 agosto, e la nascita della mia nipotina Alexis, figlia di Gemma e Simon, avvenuta il 17 novembre.
 

A: Liam ore 22:57
Com’è Boston?
Mi manchi da morire :(
 

Siccome vidi che si stava facendo tardi, decisi di andare a cambiarmi, mettermi il pigiama e lavarmi, per poi andare a dormire, avrei aspettato il possibile ritorno di Kylie a letto, anche se ero sicura che sarebbe rimasta a casa della sua ragazza per tutta la notte, ed era giusto cosí.
 
≈≈
 
Mi svegliai di soprassalto sentendo la porta d’ingresso sbattersi e un ‛cazzo’ imprecato a bassa voce, cosí sbadigliai, mi passai entrambe le mani sugl’occhi e mi alzai per andare da Kylie per chiederle di Carla.
-Hey, allora com...- non finii la frase, perchè non appena alzai lo sguardo ed i miei occhi si scontrarono con i suoi, non riuscii a capire più un bel niente, il mio cervello era come andato in tilt.
-Ciao.- disse dopo quegl’interminabili secondi di silenzio che a me erano sembrati anni luce, posando le chiavi sul ripiano della cucina e togliendosi il giacchetto di dosso.
I suoi capelli erano molto più corti e tenuti dritti da un po’ di gel, la barba che era cresciuta sul suo volto lo faceva sembrare più grande di un paio d’anni ed i suoi occhi sembravano ancora più chiari, e illuminati dalla luce lunare facevano tutto un altro effetto: Kendall Knight mi faceva tutto un altro effetto.
-Come mai tu sei quí?- mi domandò aprendo il frigo per prendersi un po’ d’acqua, ed io lo imitai.
-Liam è a Boston e tua sorella mi ha invitato a stare da lei per il weekend, non voleva che restassi da sola.- gli spiegai portando una ciocca di capelli dietro l’orecchio e torturandomi le mani con fare nervoso, sarebbe stato meglio se mi fossi calmata.
-Capisco, e Kylie dov’è?- mi domandò ancora, facendo aumentare di parecchio i miei battiti cardiaci.
-È andata da Carla, non stava molto bene e quindi l’ho convinta ad andare a farle compagnia.- gli risposi e lui annuí.
-E tu, invece?- gli chiesi questa volta io, e Kendall mi guardò aggrottando le sopracciglia in modo confuso.
-Io cosa?- domandò non capendo.
-Perchè sei tornato?- precisai ricacciando indietro le lacrime che minacciavano di uscire da un momento all’altro, non volevo che si ripetesse la stessa storia dell’anno precedente.
Lui sospirò e poi tornò a guardarmi dritto negl’occhi, facendomi accapponare la pelle.
-Vacanze invernali all’università.- rispose con un tono più pacato possibile, scrollando le spalle subito dopo.
Sinceramente, non capivo il perchè di questo suo comportamento, e benchè non volessi indagare, ero troppo curiosa di sapere se era davvero cambiato come sembrava all’apparenza: ma com’è che si diceva? L’apparenza inganna.
-Università? Ma non ti avevano...- non riuscii a finire la frase perchè Kendall m’interruppe, e non in modo molto carino e garbato.
-Esatto, mi avevano espulso, tempo passato, ma ricorderai di quell’hacker, Johnatan, no?- bofonchiò e a quel punto mi ritornò in mente quel giorno, quella situazione, cosí annuii per far sí che continuasse la sua spiegazione -Siccome mi doveva tanti altri soldi, insieme a quelli sono riuscito a convincerlo a farmi riammettere a scuola, dato che è stato la stessa persona che mi ha fatto espellere.-
Ancora una volta non capii: ma non lo avevano espulso per averci provato con la supplente del coach?
-Che significa?- gli domandai ancora e lui abbozzó un sorrisino.
-Ammetto di aver inventato la storia dell’essermi fatto la coach ma solo per nascondere la versione più umiliante, che sarebbe questa.- sospirò e si mise a sedere per poi iniziare a raccontare -Ho conosciuto questo ragazzo, Johnatan Bennet al college, era ed è tutt’ora un hacker, e dopo qualche mese mi disse di avere problemi finanziari, e che avrebbe lasciato l’università perchè non poteva più permettersi di pagare la quota, cosí decisi di aiutarlo, ma lui non volle, aveva un piano: voleva entrare nel conto corrente della scuola e prelevare tutti i fondi dell’instituto, cosa che fece, ma entrò anche nel mio conto corrente, depositò tutti i soldi rubati e prese quelli che c’erano già, cosí quello accusato fui io, raccontai loro come andarono veramente le cose ma Johnatan aveva lasciato il Minnesota, e cosí decisero di espellermi fino a che non sarebbe tornato. Anche per questo sono stato un anno nel mio paese, quel tizio è tornato dieci mesi fa, è stato arrestato, io ho riavuto tutti i miei soldi e il posto all’università.-
Sospirò non appena finí di raccontarmi il vero motivo per il quale era stato espulso dall’università lo scorso anno, e lo stesso feci io, mormorando un “wow” di sollievo.
-Sono contenta che alla fine ogni cosa si sia sistemata, era giusto che quel tizio pagasse per i danni che ti ha recato.- gli dissi poggiando una mano sul suo ginocchio per confortarlo e Kendall sorrise, scuotendo la testa subito dopo.
-Che c’è?- gli domandai e lui sospirò scostando la mia mano dal suo ginocchio.
-Sai, ho conosciuto una ragazza all’università, Reese.- mi rispose e sentii una sensazione strana alla bocca dello stomaco, quindi lo incitai a continuare a parlare -Aveva diciannove anni, ti somigliava un sacco sia caratterialmente che fisicamente, era vergine e...-
Non gli feci finire la frase che subito sbarrai gli occhi e -Kendall...- mormorai facendolo scoppiare a ridere.
-Intendevo dire che... Oh mio Dio, ti rendi conto che una ragazza ha creduto di fare l’amore con me per la prima volta, mentre per me era solo sesso perchè pensavo solo e soltanto a te?- chiese retoricamente avvicinandosi a me, ed io abbassai lo sguardo perchè ero davvero rimasta senza parole.
-Io ti amo, okay?- disse dopo qualche secondo di silenzio, ed una lacrima scese sul mio volto ma l’asciugai prontamente, era assurdo ciò che stava dicendo in quel momento -Ero convinto che stare un anno senza vederti potesse aiutarmi a dimenticarti ma non è stato cosí, anzi: i miei sentimenti verso di te si sono rafforzati.-
Mi passai una mano sulla fronte e sospirai pesantemente, alzandomi all’improvviso dal divano sulla quale eravamo seduti.
-Sai che non si risolverà niente dopo questa tua specie di... di dichiarazione, ecco.- borbottai gesticolando con le mani, e anche Kendall si alzò sbuffando.
-Lo so benissimo che non risolveremo niente, non mi aspettavo che tu ricambiassi, ovvio che no! È solo che non ce la facevo più a tenermi tutto dentro, capisci?- esclamò passandosi nervosamente una mano fra i capelli ed io annuii.
-Sí Kendall capisco, ma io sono sposata adesso, credo che tu lo sappia benissimo.- dissi sospirando e lui non aggiunse nulla -Sarebbe meglio mettere una pietra sopra a questa storia.-
Feci per andarmene ma Kendall mi bloccò prendendomi per il polso e costringendomi a voltarmi verso di lui, cosí prima che potessi avere tempo per replicare posò le sue calde labbra sopra alle mie.
Inizialmente non risposi a quel bacio, difatti tentai di allontanarmi ma Kendall strinse ancora più forte le braccia attorno ad i miei fianchi, facendole passare sopra ai glutei per poi sollevarmi, facendomi allacciare le gambe attorno al suo bacino.
Non sapevo come mai lo stessi facendo, ma era come se in quel momento c’eravamo io e lui, lui ed io, noi soltanto, senza nessun’altro a dirci cosa fosse giusto o cosa fosse sbagliato fare, ed in quel momento di cose giuste ne stavamo facendo veramente poche.
Aprí del tutto la porta della camera degli ospiti nella quale vi ero stata io per quelle due notti, mi poggiò delicatamente sul letto e senza staccarsi un attimo dalle mie labbra, iniziò a sbottonarsi la camicia, e tentò di liberarsi della maglia che usavo per dormire, cosí vedendolo un po’ in difficoltà lo aiutai.
-Aspetta.- mormorai col cuore a mille e Kendall sorrise non appena mi tolsi con veemenza l’indumento e mi venne la pelle d’oca sulle braccia scoperte, provocata non solo dal freddo, quindi si riappropriò delle mie labbra e si liberó definitivamente della sua camicia, gettandola chissà dove all’interno di quella stanza.
-Dio, aspetto questo momento da un anno, non posso credere che sia tutto vero.-  sussurrò staccandosi un’altra volta dalle mie labbra per riprendere fiato, poi mi accarezzò i capelli e il volto, scendendo verso l’addome e tirandomi giù i pantaloni del pigiama, facendo lo stesso con i suoi jeans.
-Hai un corpo favoloso, sei... sei bellissima, dannazione.- disse baciandomi entrambi i seni e l’addome, poi fece scorrere gli slip lungo le mie gambe e me li tolse, sganciò i ferretti del reggiseno e si liberò dei suoi boxer, entrando in me subito dopo, con delicatezza, quasi come se fosse la prima volta che facessi l’amore, e in effetti lo era: era la prima volta che lo facevo con qualcuno che non fosse Liam; era tutto cosí diverso, le sue spinte alternavano da lente a sempre più veloci, come se avesse paura di farmi del male, ed io stringevo le sue spalle, le graffiavo, infilavo le unghie nella sua carne fino a sentirlo gemere dal dolore, ma sapevo che in realtà si sentiva bene, esattamente come mi sentivo io: e per quanto sbagliato potesse essere, mi sentivo più libera, più rilassata, come se i pensieri che avevo in testa fino a qualche minuto fa fossero spariti tutti e del tutto.
Con la schiena inarcata, i piedi tesi fino a sentire male, le gambe intrecciate alle sue ed il respiro affannoso, venni stringendo i suoi capelli in pugno e lo stesso fece lui poco dopo, rendendosi conto di essere arrivato all’apice, cosí uscí da dentro di  me in un nano secondo e correndo in bagno subito dopo.
Mi misi seduta sul letto con la schiena poggiata alle testiera e sospirai coprendomi il corpo nudo con il lenzuolo, poi presi il cellulare per controllare che ora fosse, e vidi che avevo ricevuto tre messaggi, due di Chanel e uno di Liam, al quale mi ero completamente dimenticata di aver scritto.
 

Da: Liam ore 23:04
Sarebbe tutto più bello se tu fossi qua, manchi anche a me e ti amo tanto.
 
Da: Chanel ore 23:17
Ho un ritardo di quasi un mese e mezzo, incrociamo le dita per un sí!
 
Da: Chanel ore 23:25
È positivo!!!
 

Sorrisi leggendo quella bellissima notizia da parte di Chanel, alla quale risposi con un semplice “È fantastico, sono troppo contenta per voi!!”, mentre per il messaggio di Liam riservai un sospiro malinconico e qualche lacrima di angoscia, che subito asciugai non appena sentii Kendall rientrare in camera.
Ero stata a letto con un altro uomo, e non c’era nessuna scusante.
-Sei uscito in tempo, v-vero?- gli domandai balbettando un po’, ero spaventata a morte, mi ero accorta soltanto quando lo avevo visto correre in bagno che non avevamo usato le protezioni.
-Io... Sí, credo proprio di sí, ovviamente.- rispose con un tono non del tutto convincente, grattandosi la nuca, ed io annuii.
-Va tutto bene?- mi chiese sentendomi sospirare, e quelle lacrime si fecero spazio nuovamente sul mio viso.
-Ho tradito mio marito, no che non va bene!- esclamai in risposta, mi sentivo sporca, bugiarda e una poco di buono, in primis non era colpa di Kendall ma mia, ero stata io ad aver ceduto quando invece era l’ultima cosa che avrei dovuto fare.
-Sono una puttana Kendall, non ci sono giustificazioni per ciò che abbiamo fatto.-
Solo al sentir pronunciare le mie stesse parole mi salí un tremendo senso di nausea.
-No che non lo sei, smettila di sentirti in colpa.- disse Kendall accarezzandomi i capelli per poi abbracciarmi, ed io scossi la testa.
-Come posso non sentirmi in colpa, eh?- quasi gridai allontanandomi da lui, che mi guardò malinconico, molto probabilmente lo stavo ferendo con le mie parole pungenti che avrei potuto benissimo evitare di dire, dato che la colpa era solo ed esclusivamente mia.
-Non pensi che una giusticazione per ciò che abbiamo fatto in realtà c’è?- mi chiese dopo qualche secondo di silenzio dopo, ed io smisi di singhiozzare per ascoltarlo.
-E quale?- gli chiesi non capendo.
-I nostri sentimenti.- rispose del tutto pacato -O solo i miei, almeno.-
Sorrisi ingenuamente nel sentire le sue parole, lo scorso anno non avrei mai pensato di dire che nonostante tutto era davvero un ragazzo dolcissimo.
-Sai che c’è?- gli domandai e lui scosse la testa -C’è che odio gli incoerenti, da morire. E a volte sono anch’io una di loro, quando mi lamento di te ma in fondo una piccola parte di me continua a volerti, lo ammetto.-
Alle mie parole Kendall ridacchiò e scosse la testa nuovamente.
-È strano da parte mia dirlo, ma tu hai Liam, non hai bisogno di me. Per questo mi sento come se stessi giocando costantemente ad un gioco che sono destinato a perdere.-
-Perdere significa che hai trovato qualcosa che non stavi cercando.- gli dissi e Kendall mi guardò confuso.
-Che significa?- mi domandò quindi.
-Un giorno lo capirai, credimi.- gli risposi e lui sorrise.
-E si può sapere come ti è venuto in mente?- mi domandò ancora una volta.
-Potrei averlo letto da qualche parte.- gli risposi ridacchiando, cosí Kendall si avvicinò a me per baciarmi.
-Sai che non ho mai capito cosa fosse per davvero l’amore, ma l’ho provato guardandoti negli occhi per la prima volta?- mi disse accarezzandomi il mento ed io sorrisi imbarazzata abbassando lo sguardo, mordendomi il labbro inferiore.
-É meglio che tu vada, non vorrei che Kylie tornasse e ci vedesse a letto insieme.- gli dissi facendolo ridacchiare, poi si alzò sospirando e si rivestí.
-Hai ragione, forse è meglio per tutti.- asserí con un filo di malinconia nella voce, ma c’era soltanto pura verità in quelle parole. -Però sappi che sono stato benissimo stanotte, e se per te è lo stesso allora non devi sentirti in colpa.-
Mi limitai ad ascoltare senza però rispondere, cosí Kendall mi sorrise appena ed uscí dalla stanza, chiudendo la porta, ed io sprofondai sul cuscino dopo essermi rimessa la tenuta da notte.
“Tu hai Liam”, fu l’ultima cosa che pensai prima di cadere fra le braccia di Morfeo, stanca e spossata per il troppo piangere.
 
≈≈
 
Mi svegliai di soprassalto sentendo qualcosa pizzicarmi il naso, e non appena aprii gli occhi vidi Kylie a pochi centimetri da me che rideva per non so quale motivo.
-Buongiorno!- gridò scompigliandomi i capelli, cosí sbadigliai e mi portai i lembi del cuscino ai lati della faccia, cercando di rendere più ovattato il suono fastidioso della sua voce quando gridava.
-Dannazione Kylie, perchè stai gridando cosí?- imprecai con voce ancora impastata dal sonno -E soprattutto che ore sono?-
-Le dieci e trentacinque bella mia- rispose la mia amica prontamente -Carla sta meglio e Kendall è tornato a casa, non è fantastico?-
A sentire quel nome sbarrai gli occhi e il cuore prese a battermi velocemente nel ricordare la scorsa notte.
-Tuo fratello è quí?- le domandai riponendo il cuscino al suo posto e lei annuí ridacchiando.
-Da questa parte.- mi voltai e per poco non gridai a causa dello spavento: Kendall era seduto dalla parte opposta del letto, con un sorriso che gli andava da un orecchio all’altro, la barba fatta e i capelli scompigliati, cosí sorrisi automaticamente a bocca chiusa e mi misi a sedere.
-È tornato stanotte, tu probabilmente dormivi e cazzo!, non sai la faccia che ho fatto quando l’ho visto seduto a fare colazione!- esordí la mora tirandogli dietro un cuscino, facendolo scoppiare a ridere nello stesso momento in cui suonarono al campanello.
-Torno subito.- aggiunse alzandosi dal letto per poi scomparire in salotto alla velocità della luce.
-Come va?- mi domandò Kendall quando mi alzai per andare in bagno.
-Va e basta.- gli risposi scrollando le spalle -E a te come va?-
E prima che potesse rispondermi Kylie mi chiamò a gran voce dal soggiorno, dicendo che era molto urgente, cosí Kendall mi sorrise ed io andai da lei per vedere cosa volesse.
-Kylie che succ...- non feci in tempo a finire la frase perchè vidi Liam appoggiato allo stipite della porta con il trolley in una mano ed un mazzo di tulipani rosa nell’altra, erano i miei fiori preferiti ed erano a dir poco bellissimi.
-Guarda chi è passato a trovarti perchè è tornato prima per farti una sorpresa!- esordí Kylie accarezzandomi le spalle, prima di lasciarmi da sola in cucina insieme a Liam, che poggiò i fiori sul tavolo e mi abbracciò, cullandomi fra le sue braccia e baciandomi la fronte.
-Mi sei mancato cosí tanto.- sussurrai socchiudendo appena gli occhi, per impedire alle lacrime di uscire un’altra volta, e lui ridacchiò a quelle parole.
-Anche se siamo stati solo un paio di giorni senza vederci sei mancata tantissimo pure a me.- disse staccandosi da me solo per guardarmi negl’occhi e per accarezzarmi il volto, poi lo baciai nuovamente, stringendolo come se non volessi più lasciarlo andare.
-E perchè mi hai comprato quei fiori?- gli chiesi ridacchiando, e lo stesso fece lui.
-Perchè ogni giorno quando uscivo o rientravo in hotel li vedevo sempre nella vetrina del fioraio in cima alla strada, sembrava che urlassero “comprami”, cosí siccome mi facevano pensare tantissimo a te dato che sono i tuoi fiori preferiti ho deciso di prenderli.- mi spiegò ed io presi in mano in mazzo annusandolo.
-Sono davvero bellissimi, ti ringrazio.-
-Non devi ringraziarmi, farei di tutto pur di non far scomparire quel magnifico sorriso sul tuo volto.- mi accarezzò le guance ed io lo abbracciai, nello stesso momento in cui ripensai al sorriso che aveva sfoggiato Kendall qualche minuto prima.
“Tu hai Liam.”
-Dai, va’ a vestirti che torniamo a casa!- esordí Liam baciandomi entrambe le mani ed io annuii, accarezzandogli i capelli.
-Faccio in cinque minuti.- gli dissi lasciandogli un bacio prima di tornare in camera degli ospiti, prendere i miei vestiti e chiudermi in bagno per lavarmi e cambiarmi.
Pensai nuovamente alla scorsa notte, e di una cosa ero sicurissima: amavo Liam, per Kendall provavo un minimo di attrazione fisica, ma l’amore vinceva su tutto, per questo non avrei mai ripetuto un errore del genere.
“Non hai bisogno di me.”





 
 
Sto per morire, me lo sento.
Saranno 30 buoni minuti che sono ferma su questa pagina di editor 'chè non so se cancellare ogni cosa e riscrivere da capo i restanti capitoli compreso questo oppure pubblicare e rischiare tutto, oh god quanto sono tragicaaa
Coooomunque, io pubblico dai, alla meno peggio andrò in Bolivia ad allevare alpaca!
Come vi dicevo nello scorso capitolo, c'è stato un graaaande salto temporaneo, e ci sarà anche nella maggior parte dei prossimi capitoli, sooooo non so davvero che altro dire, davvero çç
Di commentare questo ritorno di Kendall non ne ho il coraggio, ceeh quella gif mi ha fatta rimanere senza parole afgavshg.
Mentre invece la notiziona di Chanel si può commentare benissimo e yeeeeah, è incinta sgdyfhdu il mio cuore piange :'))
E poi Virginia ahhhhh bimba mia ma quanto sei confusa??? Troppo, decisamente!
Bien, adesso scappo dato che ho messo un po' troppa carne al fuoco per oggi e anche per i prossimi sabati, rydo.
Grazie di cuore a quelle che sono rimaste e che recensiscono sempre, siete dei soli e io vi amo <3 <3 <3
Al prossimo sabato allora, kisses
-A Hazel. (Non sono -A purtroppo çç)




Trailer.
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Capitolo 11
*** Doubt. ***




Doubt.
 
 
 


{Due mesi dopo}
 
 
-Zayn sarà felicissimo, ne sono più che sicura!- esclamò Chanel stringendo la mano alla dottoressa Irwin, che ricambiò la stretta e le dette la foto dell’ecografia del bebè suo e di Zayn, che non aveva potuto accompagnarla alla visita dalla ginecologa, perciò ero andata io con lei.
Ormai era quasi al quarto mese di gravidanza e fra poco avrebbe potuto scoprire il sesso della loro piccola creaturina, ero emozionata quasi quanto lei.
-Sicuramente Chanel, è sempre cosí quando si è alle prese con il primo figlio.- le disse la dottoressa -Bene, allora ci vediamo il prossimo mese, è stato un piacere conoscerla Virginia!-
Le sorrisi e anche io le strinsi la mano, era davvero una donna in gamba.
-Anche per me è stato un piacere.-
Dopo esserci salutate un’ultima volta, uscimmo dall’ospedale, dirette da Costa per prenderci una buona bevanda calda e rilassante.
-Ma ci pensi? Un bambino, io e Zayn aspettiamo un bambino!- esordí la bruna sorseggiando un po’ del suo tè verde, ed io ridacchiai alle sue parole.
-É davvero bellissimo Chany, e lo sarà ancora di piú quando vedrai la tua pancia piatta crescere a dismisura fino a...- non feci in tempo a finire la frase dato che un conato di vomito mi salii alla gola, costringendomi ad alzarmi e correre in bagno per rimettere, e farlo in una delle sporche toilette di un locale pubblico non era veramente il massimo.
-Hey tesoro, è tutto okay?- mi domandò Chanel dopo aver bussato alla porta del bagno, cosí mi alzai sospirando.
-Sí, sta’ tranquilla, sarà solo un po’ di indigestione.- le risposi passandomi una mano sul volto, in realtà neanche io sapevo cosa avessi avuto, a parte il fatto che mi sentivo gonfia come un palloncino a causa del ciclo che era saltato per due mesi -Adesso esco.-
Aprii la porta e me la richiusi alle spalle, andando poi verso il lavandino per sciacquarmi il volto, notando allo specchio quanto fossi impallidita.
-Che ne dici se ce ne andiamo a casa?- mi domandò Chanel poggiandomi una mano sulla spalla ed io annuii, cosí uscimmo dal bagno, la mia migliore amica posò il conto sul tavolo alla quale eravamo sedute e lasciammo il locale.
 
≈≈
 
-Sei sicura che non vuoi che rimanga qua con te?- mi domandò premurosamente Chanel accarezzandomi i capelli.
-Certo, va’ pure a casa a riposarti, adesso sto meglio, davvero!- le risposi e la bruna mi sorrise, per poi stringermi in un abbraccio ed in quel modo riuscii a sentire quel piccolo rigonfiamento sul suo ventre.
-E va bene, ma se stai ancora male non esitare a chiamarmi, mi raccomando!- mi disse la mia migliore amica ed io annuii.
-Senz’altro, a dopo!- le baciai una guancia e poi lasciò l’appartamento.
Chiusi la porta d’ingresso e sospirai passandomi una mano fra i capelli, poi andai in bagno, aprii lo sportello sotto al lavandino e presi dalla pochette degli smalti ciò che avevo comprato qualche giorno fa in farmacia: un test di gravidanza.
Effettivamente io e Liam provavamo quasi tutti i giorni ad avere un bambino, ne avevamo parlato poco dopo il matrimonio, quindi sarebbe potuto succedere da un momento all’altro.
Seguii le istruzioni che erano scritte sul foglietto ed aspettai cinque minuti, cosí mi venne in mente una cosa: la nottata passata con Kendall, un paio di mesi fa, quando avevamo avuto un rapporto sessuale senza protezioni, perciò c’era un 30% di possibilità che il bambino potesse essere suo, se fossi stata incinta, e per quanto lo desiderassi, speravo che il test risultasse negativo, perchè volevo che il padre di mio figlio fosse Liam, mio marito, e non Kendall, con la quale ero stata insieme soltanto una volta.
I cinque minuti erano passati, perciò presi in mano il bastoncino e sospirai, socchiudendo gli occhi prima di voltarlo, e quando li riaprii vidi soltanto una cosa.
-Incinta.- dissi sentendo una calda lacrima rigarmi il volto, e siccome era uno di quei test che dicevano anche di quanti mesi eri incinta, vi lessi sopra “8 settimane”, cosí feci un rapido conto mentale e mi resi conto che era proprio otto settimane fa che avevo avuto il rapporto sia con Kendall che con Liam; merda, c’era il 50% di possibilità che il bambino fosse di mio marito come c’era l’altro 50% di possibilità che fosse di Kendall.
Sospirai scivolando contro la porta del bagno, con lo stecchino del test ancora in mano: più lo guardavo e più non riuscivo a capacitarmi del fatto che una piccola creaturina stesse crescendo dentro di me; mi passai una mano sul ventre, immaginando quando sarebbe cresciuto fino a sembrare che scoppiasse.
E come lo avrei detto sia a Liam che a Kendall, però senza che mio marito venisse a conoscenza del fatto che il bambino non potesse essere suo?
E  in più non volevo dirlo subito a Chanel, avrei dovuto raccontarle tutta la storia, compresa la notte in cui avevo avuto il rapporto con Kendall, perchè non sapevo se avrebbe reagito bene o meno, quindi preferii sviare l’argomento con lei e confidarmi con un’altra persona di cui mi fidavo ciecamente, cosí presi il cellulare e composi il suo numero sul tastierino.
-Pronto, ho bisogno di te. Dovresti venire qua non appena puoi.-
 

Kylie’s pov.
 
 
Non appena ricevetti la chiamata allarmante di Virginia mi precipitai al suo appartamento, ero preoccupata -questo non lo potevo negare- e le sue parole mi avevano davvero spaventato.
Parcheggiai l’auto nel modo più decente che potetti, usai la copia delle chiavi che mi aveva dato lei per le emergenze per aprire il portone, presi l’ascensore per arrivare al suo piano e non appena fui davanti alla porta feci un respiro profondo e suonai per capire che ero io, poi presi nuovamente le chiavi ed aprii, non trovandola in salotto.
-Virginia?- la chiamai a gran voce mentre camminai per la casa in cerca della mia amica, cosí non appena sentii un fiebile “sono in bagno” mi precipitai nella stanza in cui si stava, trovandola poggiata allo stipite della porta mentre piangeva, ed in quel momento -nel vederla in quel modo- mi si contorse lo stomaco e il mio cuore si fece piccolo piccolo.
-Che diavolo ti è successo?!- esclamai quasi urlando, abbassandomi alla sua altezza e le accarezzai il volto ed i capelli per tentare di farla tranquillizzare, ma invano.
-I-Io...- tentò di mormorare fra i singhiozzi, ma non riuscí a dirmi niente perchè scoppiò nuovamente a piangere.
-Okay Virginia, ascoltami- dissi portando due ciocche di capelli dietro alle orecchie con fare nervoso e lei alzò lo sguardo puntando i suoi occhi spenti ed arrossati nei miei -adesso devi calmarti e dirmi cosa ti è successo, fa’ un respiro profondo.-
Virginia fece come le avevo chiesto, socchiuse gli occhi ed prese qualcosa dal grembo, passandolo poi a me.
-Che cos’è?- le domandai confusa, e quando lo guardai sbarrai gli occhi: era un test di gravidanza, ed era positivo.
-S-Sei incinta?- le domandai balbettando e lei annuí.
-Di otto settimane.- aggiunse poi con voce fiebile.
-Ma è... è davvero fantastico!- esclamai abbracciandola e lei si allontanò improvvisamente.
-No che non lo è, Kylie!- esordí passandosi una mano fra i capelli, non capii proprio cosa intedesse dire -Non è fantastico quando non sai chi è il padre di tuoi figlio.-
A sentire quelle parole mi si gelò il sangue nelle vene ed ero sicurissima di essere sbiancata in volto.
-Che significa che non lo sai?- le domandai sperando di aver capito male, o almeno che fosse uno scherzo di cattivo gusto.
-Significa esattamente quel che ho detto, non sono sicura che sia Liam il padre.- rispose mormorando, io ci stavo capendo ancora meno.
-E come fai a saperlo?- le domandai un’altra volta e lei sospirò pesantemente.
-Perchè ho avuto un rapporto con un altro uomo, ecco!- esclamò alzando il tono della voce, cosí sbarrai gli occhi incredula per le sue parole, e lei rise amaramente.
-So cosa pensi adesso di me, è la stessa cosa che penso io, non sono stata fedele a mio marito e me lo merito, è inutile stare a piangersi addosso.-
Non dissi niente, in quel momento ero incapace di pensare ad una frase strutturalmente corretta da dire, mi limitai a boccheggiare in cerca delle parole giuste, ero un po’ delusa dal suo comportamento ma non potevo abbandonarla nel momento del bisogno, lei non lo aveva mai fatto con me.
-E chi è l’altro possibile padre?- le chiesi ingoiando un groppo che avevo in gola.
Virginia sospirò e puntò lo sguardo altrove: era cosí imbarazzante da dire?
-Virginia- le dissi con tono autoritario prendendole le mani e costringendola a guardarmi negl’occhi -devi dirmelo se vuoi che ti aiuti.-
-Con Kendall, okay? Ho fatto sesso con tuo fratello!- esclamò in risposta ed io sentii il sangue ribollirmi nelle vene, letteralmente.
Ma come aveva potuto farlo Kendall?
Ero convinta che tornando in Minnesota per un anno lo avesse cambiato, apparentemente sembrava cosí, avevo notato un cambiamento anche solo parlandoci, ma evidentemente mi stavo sbagliando di grosso.
-E io dov’ero quando è successo? Vi vedevate di nascosto per caso?- le domandai e lei subito scosse la testa.
-No no no, assolutamente! É successo la prima notte che è tornato a New York, quando tu eri da Carla, non è vero che era tornato la mattina presto.- mi spiegò, facendomi rimanere sempre di più allibita.
-Ti prego, non guardarmi cosí- mormorò con voce rotta dal pianto -so benissimo di non essermi comportata nel migliore dei modi ma per favore, non odiarmi per questo.-
Riprese a piangere non appena terminò quella frase che mi fece emozionare parecchio, cosí mi avvicinai a lei e la abbracciai, stringendola a me più forte che potevo: non l’avrei mai lasciata da sola, era la mia migliore amica e come tale ci sarei sempre stata per lei.
 
≈≈
 
-Kendall, dove sei?- entrai in casa sbattendo la porta, dovevo parlare con mio fratello al più presto per farmi raccontare la sua versione dei fatti, e a sua volta avrebe dovuto parlare con Virginia, in modo che le cose fra di loro fossero chiare definitivamente.
-Kendall!- lo chiamai un’altra volta ma non ricevetti alcuna risposta, cosí mi diressi verso camera sua ed entrai senza bussare, pentendomene subito dopo perchè lo vidi disteso sul letto mentre si baciava con una ragazzina dai capelli rossi che secondo me aveva a malapena diciotto anni.
-Scusate!- bofonchiai sbattendo la porta ed entrambi sussultarono, quindi la ragazza si tirò su i jeans e li allacciò, prendendo il suo zaino da terra e mettendoselo in spalla, per poi lasciare la stanza masticando un “Ciao Kendall, grazie”: ma di che cosa doveva ringraziarlo? Per averle fatto perdere la verginità?
-Hey, sorellina- disse mio fratello sedendosi sul letto -non ti hanno insegnato a bussare?-
Lo guardai con un sopracciglio inarcato, ma chi si credeva di essere per invitare delle scapestrate a casa mia e farci porcherie sul mio letto?
-Sei un cretino- gli risposi, trattenendomi dall’urlargli contro -chi diavolo era quella là?-
-Una ragazza a cui ho dato ripetizioni, questa mattina ho trovato il suo volantino appeso fuori dal supermercato, cosí l’ho chiamata.- mi spiegò tranquillo come non mai, un’espressione rilassata giaceva sul suo viso.
-Ripetizioni di cosa? Di educazione sessuale?- gli domandai ancora una volta facendolo ridacchiare, ero davvero cosí divertente?
-Matematica, e per tua informazione è stata lei a baciarmi e a calarsi i pantaloni, non io.- mi spiegò alzandosi per poi andare in cucina ed io lo seguii.
-Oh andiamo, so per certa che tu ci saresti stato!- esclamai facendolo sbuffare -E poi quanti anni aveva, scusa? Sedici? Diciassette?-
-Ne aveva diciotto, e poi cosa ti importa?- mi rispose Kendall.
-Me importa perchè stava per spogliarsi sul mio letto, se fossi arrivata dieci minuti più tardi cosa avreste fatto?-
-Smettila Kylie, stai esagerando. Adesso basta, non farla diventare una questione di stato, sono una persona responsabile e so quello che faccio!-
Risi amaramente nel sentire le sue parole e poi non riuscii più a trattenermi.
-Ah sí? E dov’era la persona tanto responsabile che c’è in te quando ha messo incinta Virginia?- gli dissi gridando e Kendall sbarrò gli occhi di colpo, diventando pallido ed incominciando a tremare da un momento all’altro.
-Che... che cosa?- balbettò con voce fiebile ed io annuii mentre una lacrima calda mi rigò il viso.
-È cosí Kendall, è incinta ma non sa chi sia il padre.- gli spiegai e mio fratello crollò letteralmente seduto sul divano, con le mani fra i capelli e lo sguardo assente.
-Stai bene?- gli domandai poco dopo, sedendomi accanto a lui e scuotendogli una spalla.
-Virginia è incinta...- ripetè guardando un punto fisso davanti a sè.
-Lo è.- dissi sospirando.
-E quello potrebbe essere mio figlio...- mormorò ancora una volta, poi si passò entrambe le mani sul viso cominciando a piangere, e vederlo in quel modo mi faceva sentire malissimo, perciò lo abbracciai d’impulso e lui si lasciò stringere tra le mie braccia.
-Devo parlarle- esclamò allontanandosi all’improvviso e asciugandosi le lacrime con i palmi delle mani -devo assolutamente parlare con lei, deve sapere che io sarò al suo fianco per supportarla, qualsiasi sia la sua decisione.-
-Tu la ami, non è vero?- gli domandai dopo aver riflettutto a lungo sulle sue parole.
-Che cosa?- mi chiese come se non avesse capito la mia domanda.
-Sei innamorato di lei?- gli domandai un’altra volta.
-Lo sono- mi rispose alzandosi dal divano -e per questo andrò da lei a confortarla.-
Sorrisi non appena lo vidi indossare il cappotto e prendere le chiavi dell’auto, per poi aprire la porta di casa.
-Sii prudente, mi raccomando.- gli dissi baciandogli una guancia, e Kendall mi sorrise abbracciandomi subito dopo.
-Lo sarò.- disse prima di uscire di casa e richiudersi la porta alle spalle.
 
 
Virginia’s pov.
 
 
Stavo facendo zapping col telecomando seduta sul divano, ero talmente pensierosa da essere anche annoiata.
Sobbalzai non appena il cellulare prese a squillare, cosí poggiai il telecomando sul bracciolo del divano e presi il telefono, vedendo che era Liam il mittente della chiamata, cosí sospirai e mi decisi a rispondere.
-Pronto?- dissi stringendo in pugno il tessuto della maglia che indossavo.
-Hey tesoro!- esclamò Liam entusiasta -Come stai?-
Nel sentire l’ultima frase mi sentii morire, era l’ultima domanda alla quale volevo rispondere perchè neanche io sapevo come mi sentivo.
-Sto... bene- gli risposi quindi tentando di nascondere il nervosismo che si era impossessato di me -e tu come stai invece? Com’è Ottawa?-
-Non c’è male piccola mia, Ottawa sembra sempre più bella ogni volta che la visito!- rispose ridacchiando e la sua risata contagiò un po’ anche me.
-Che hai stasera? Ti sento un po’ distante... È successo qualcosa per caso?- mi domandò allarmato ed io sospirai, trattenendo le lacrime che minacciavano di uscire da un momento all’altro.
Molto probabilmente sono incinta di un altro uomo, ecco cosa è successo.
-Oh, ma niente amore- gli dissi mentre delle lacrime iniziarono a rigarmi il viso e mi passai una mano sul ventre -è solo che mi manchi molto, sono un po’ giú quando non ci sei e... Ti amo tanto, Liam.-
Lo sentii ridacchiare dall’altra parte del telefono, e già me lo immaginai, in tutta la sua bellezza: sicuramente si stava passando una mano dietro alla nuca mentre si mordeva il labbro inferiore, una cosa che mi aveva sempre fatta impazzire.
-Piccola mia, sei dolcissima. Pure tu mi manchi da morire e dio, quanto ti amo. Mi manca la tua bellezza, sei cosí bella che guardarti è una sofferenza.- esordí Liam ma prima che potessi aggiungere altro sentii una voce femminile dire qualcosa a mio marito, cosí capii immediatamente che si trattava di Grace, la sua segretaria civettuola ed insopportabile.
-Amore mio, perdonami ma devo andare, Grace mi ha ricordato che ho un meeting fra quindici minuti e devo ancora vestirmi, sono un ritardatario assurdo!-
-Va bene, allora vai non voglio che ritardi- gli dissi sospirando -ci sentiamo dopo se ancora non sono andata a letto, non vedo l’ora che sia domani per rivederti!-
-Anche io non vedo l’ora! In ogni caso buonanotte, ti amo.-
-Ti amo anch’io, buonanotte.-
Riagganciai e poggiai nuovamente il cellulare sul bracciolo del divano, per poi scoppiare a piangere l’ennesima volta: era un’agonia quel giorno, e in piú l’assenza di Liam non mi faceva stare meglio.
Smisi improvvisamente quando sentii il campanello suonare due o tre volte di fila, cosí mi passai i palmi delle mani sotto agli occhi per asciugare le lacrime: se fosse stata Chanel avrebbe iniziato a farmi il quarto grado sul perchè stessi piangendo, quindi avrei dovuto raccontarle tutta la storia e ancora non me la sentivo.
Sospirai pesantemente prima di masticare un “Arrivo!”, posizionarmi di fronte alla porta ed aprire, trovando davanti a me non Chanel, ma bensí Kendall.
-H-Hey.- balbettò agitando la mano destra a mo’ di saluto per poi infilarla in tasca dei jeans.
-Ciao- lo salutai smorzando un sorriso -v-vuoi entrare?-
-Sí, ti ringrazio.- mi rispose per poi entrare in casa, cosí chiusi la porta e lo raggiunsi in salotto.
-Vuoi qualcosa da bere?- gli domandai portandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio con fare nervoso.
-Gradirei che tu ti sedessi e parlassi con me di una cosa, per favore.- bofonchiò sedendosi sul divano ed io sospirai per poi sedermi accanto a Kendall.
-Okay, di cosa vuoi parlarmi?- gli domandai anche se conoscevo già la risposta.
Quando fece per parlare si fermò all’improvviso per poi nascondere il viso tra le mani e lo sentii singhiozzare, quindi dedussi che stava piangendo, cosí mi avvicinai a lui per abbracciarlo.
-Hey, è tutto okay, davvero.- gli dissi per tranquillizzarlo, quindi alzò il viso e mi guardò, facendo piangere pure me.
-Sei incinta?- mi domandò sussurrando e toccandomi il ventre, ed io annuii.
-Sí, lo sono.- risposi poggiando la mano sulla sua, e Kendall ridacchiò stringendola.
-È meraviglioso, è... è davvero fantastico.- mi disse continuando a stringermi la mano ed io sorrisi a quel gesto.
-Non sei contenta?- mi domandò poco dopo, notando un’espressione sgomentata sul mio volto.
-Sí, certo che lo so sono, ma...- non riuscii a finire la frase perchè mi accorsi solo mentre parlavo che le mie parole lo avrebbero ferito.
-Ma hai paura che il bambino sia mio, lo so.- disse Kendall completando la frase.
-Non è per te, credimi.- lo rassicurai, in fondo era cosí -È che non voglio che le cose fra me e Liam vadino male proprio adesso che siamo sposati, capisci?-
-Sí, capisco- rispose scrollando le spalle -ma sei proprio sicura di essere incinta? Cioè insomma, non sarebbe meglio vedere un dottore?-
-Kendall, ne sono sicurissima! Ho un ritardo di circa due mesi, ho fatto il test e prima di vedere un medico voglio che Liam ne sia conoscenza, che il bambino sia suo o meno.-
Le mie parole erano piú che ragionevoli, Kendall era d’accordo con me e sebbene avessi questo dubbio che mi assaliva sulla paternità dell’essere umano che avevo dentro di me avrei rischiato, raccontando la notizia a Liam, poi avrei fatto il test del DNA una volta nato il bambino, ma mio marito non avrebbe dovuto sapere niente, anche se mi costava parecchio tacere su una questione del genere.
-Non pensi che Liam debba saperlo?- mi domandò Kendall pensieroso ed io mi sentii ancora di piú in colpa.
-Hai ragione, lui merita di saperlo ma non voglio assolutamente ferirlo- gli spiegai -poi io lo amo e voglio stare con Liam, e so per certo che per lui è la stessa cosa.-
Kendall annuí e mi strinse la mano un’altra volta.
-Te l’ho detto, su di me puoi contarci.- mi disse per poi abbracciarmi.
-Per quanto mi costi farlo, voglio che resti un segreto.- gli dissi sospirando -Un segreto fra me, te e Kylie, prometti?-
Gli porsi la mano e Kendall la strinse, avevamo fatto un patto e lui non poteva romperlo.
-Prometto.-


 


 
‘CAUSE I KNEW YOU WERE TROUBLE WHEN YOU WALKED IIIIIIIIIN
Okay, non solo mi è ripresa la fissazione per questa meravigliosa canzone akjhshjs ma -in più- ci sta benissimo con il capitolo!!!
No ma io sto ridendo, veramente, perchè l'ho scritto qualcosa tipo un mese/un mese e mezzo fa e alcune cose non ricordavo di averle scritte, aeiou sono un po' pazza oggi lol
E insooooooooomma *rullo di tamburi* la nostra cicci è incinta e non sa di chi sia il padre, I think I'm in trouble è pochissimo in confronto alla grandezza del problema e fdsghdg ammettetelo, Kendall è un vero puppy :3
Quindi forse non è poi così tanto un trouble averlo incontrato!!!
No, scherzo.
Cooomunque, ringrazio chi ha recensito il capitolo precedente e non mi ha uccisa sfdgtyhu thanks dal profondo del cuore <3
Bien il mio tempo delle parole è finito, passo la palla a voi!
A sabato prossimo honeys, besossss <3 <3

Hazel. 





Trailer.
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Capitolo 12
*** The taste of sin. ***




The taste of sin.




 
Quella notte fu un vero strazio.
Avevo dormito pochissimo, quasi per niente, a causa dell’ansia dovuta al fatto che il giorno successivo avrei dovuto dare la notizia a Liam; poi a complicare il tutto c’era stato il vomito da gravidanza, un attacco di panico e una serie di pianti isterici che mi avevano convinta a chiamare Kylie alle quattro del mattino per farla venire a farmi compagnia, e avevo finito per addormentarmi -stanca e spossata per il troppo piangere- alle cinque e un quarto, dopo un paio di tazze di camomilla e tre puntate di Friends alla tv.
Mi svegliai che erano all’incirca le nove e mezza, e subito corsi in bagno per rimettere, era incredibile quanto fosse costante la nausea durante la gravidanza.
Sentii i passi di qualcuno farsi più vicino a me, chinarsi, tenermi i capelli con una mano e poggiare l’altra sulla schiena, come per confortarmi.
-Grazie Kylie.- mormorai smorzando un sorriso e sospirando subito dopo.
-Non sono Kylie, però tu non hai di certo un bell’aspetto.- era Kendall, che ci faceva lui quí?
-Dov’è tua sorella?- gli domandai alzandomi lentamente e tirando lo sciacquone del water per poi andare verso il lavandino per sciacquarmi il volto e la bocca.
-Sta dormendo sul divano, non appena mi sono svegliato ed ho trovato un suo messaggio dove mi diceva che era qua per farti compagnia, sono corso a vedere che ti era successo.- mi spiegò accarezzandomi una spalla e sorridendo appena.
-Ti ringrazio, davvero, ma non occorre che tu stia qua, io sto meglio!- gli dissi voltandomi verso di lui, ma Kendall non sembró credere alle mie parole: il fatto era che non ci credevo nemmeno io.
-No che non stai meglio, hai appena rimesso anche l’anima!- esordí preoccupato, alzando un po’ il tono della voce -E poi quello che porti in grembo è probabilmente mio figlio, ho il diritto e il dovere di preoccuparmi per te!-
Sospirai affranta, era logico che il suo discorso non faceva una piega, ma se Liam fosse tornato in anticipo e avesse visto sia Kendall che Kylie a casa nostra, avrebbe iniziato a fare domande su domande, ed io non volevo assolutamente raccontargli tutta la storia.
-E va bene, puoi restare, ma nè tu nè Kylie dovete esserci al ritorno di Liam, ci siamo intesi?- gli domandai e lui annuí, probabilmente aveva capito tutto e trovava giusto non fare storie o ribattere.
-Mi dispiace per questa situazione, non sarebbe dovuto succedere niente fra di noi quella notte.- disse sospirando ed io scossi la testa e gli presi le mani.
-Hey, guardami- poggiai un mano sul suo volto e rabbrividii al contatto con le sue guance un po’ barbute -non devi sentirti in colpa, ormai quel che è successo è successo, male che vada ti ritroverai con tutto il corpo ammaccato e un po’ meno di fascino.-
Alle mie parole ridacchiammo entrambi, avevo davvero scherzato su quella situazione?
E soprattutto, avevo davvero ammesso che Kendall avesse quel fascino che mi attraeva?
Mi accarezzò una guancia e si avvicinò a me, cosí socchiusi gli occhi aspettando quel bacio che non tardò ad arrivare, e che non sarebbe dovuto esserci.
-E questo per cos’era?- gli domandai non appena si allontanò da me.
-Per dimostrarti il mio appoggio e ciò che provo per te.- rispose tranquillamente, facendomi sorridere per la seconda volta in pochi minuti, era incredibile ciò che riusciva a fare, era come se avesse un potere su di me che mi rendeva vulnerabile di fronte a lui.
-Non abituartici troppo, non ci sarà piú niente del genere fra di noi- gli dissi e Kendall cominciò a ridacchiare -dico davvero.-
-Afferrato capo!- esordí continuando a ridacchiare, ed io abbozzai un sorriso, per poi tornare in camera e gettarmi a peso morto sul letto, sentendo il telefono vibrare sul comodino, cosí lo afferrai per vedere chi mi aveva scritto.
 

Da: Liam ore 09:36
L’aereo decollerà fra pochi minuti, ti scrivo quando sono all’aereoporto, ti amo.
 

Sorrisi morendomi il labbro inferiore e mi poggiai istintivamente una mano sul ventre, digitando una risposta veloce.
 

A: Liam ore 09:37
Non vedo l’ora che tu sia quí, ti amo anche io.
 

Bloccai il telefono e lo poggiai nuovamente sul comodino, poi chiusi gli occhi non facendo scomparire quel sorriso dal mio volto.
-Era Liam, non è vero?- alzai la testa dal cuscino e vidi Kendall a braccia conserte poggiato allo stipite della porta.
-Come hai fatto a capirlo?- gli domandai e lui avanzò verso di me, sedendosi sul letto.
-Ti sei toccata il ventre- rispose facendo il mio stesso gesto di poco prima -so quanto tu voglia che sia figlio di Liam, sarebbe la cosa più giusta.-
-Non è solo la cosa più giusta Kendall, è che io lo amo e non vorrei che il nostro matrimonio andasse a rotoli per un equivoco.- dissi sospirando e Kendall annuí, togliendo successivamente la mano dal mio addome.
-Forse farei meglio a svegliare Kylie, cosí ti lasciamo a prepararti, come hai detto tu sarebbe meglio che Liam non ci vedesse quí.- bofonchiò alzandosi dal letto ed io lo imitai.
-Ti ringrazio, vi farò sapere non appena gliel’avrò detto.-
Kendall annuí e dopo poco mi strinse in un abbraccio un po’ impacciato, apprezzavo il fatto che mi volesse dimostrare che potevo contare su di lui.
-Bene, vado a fare una doccia!- esclamai non appena ci staccammo e lui annuí ridacchiando, cosí gli rivolsi un sorriso prima di chiudermi in bagno ed aprire l’acqua nella vasca: un bel bagno caldo mi avrebbe sicuramente aiutata a rilassarmi.
 
≈≈
 
Uscii dalla vasca una ventina di minuti dopo, Kylie e suo fratello mi avevano salutato dall’altra parte della porta poi avevano lasciato l’appartamento, e sinceramente mi era un po’ dispiaciuto mandarli via in quella maniera, ma loro avevano capito che era meglio non incontrare Liam per impedire che facesse domande sulla loro presenza in casa nostra.
Andai in camera e presi dal cassetto un intimo e dei vestiti puliti, poi tornai in bagno per cambiarmi, asciugarmi e truccarmi un minimo.
Asciugai i capelli con phon per poi piastrarli, indossai ciò che avevo scelto e misi soltanto un po’ di mascara, di lucidalabbra e il fondotinta per mascherare le occhiaie e il colorito pallido della mia carnagione.
Dopo aver sistemato il bagno tornai in camera per spruzzarmi addosso un po’ di profumo e subito dopo sentii il campanello suonare, cosí mi precipitai alla porta, soffermandomi di fronte allo specchio per aggiustarmi i capelli, poi feci un respiro profondo ed aprii, trovandomi davanti Liam con la valigia in mano ed il telefono nell’altra, che mise in tasca non appena mi vide.
-Hey hey hey!- esordí nello stesso momento in cui gli saltai letteralmente al collo per abbracciarlo e lui ridacchiò baciandomi la testa.
-Ti trovo davvero in ottima forma, sei... sei davvero bellissima.- disse accarezzandomi il volto ed i capelli non appena ci staccammo, ed io lo baciai dolcemente.
-Ti ringrazio, adesso però dovrei dirti una cosa.- gli dissi chiudendo la porta, poi ci sedemmo sul divano e Liam mi prese le mani per poi incitarmi a parlare con un sorriso stampato sul volto.
-Ti ascolto amore mio.- disse baciandomi le nocche.
-Okay, senti io ho...- mi bloccai e Liam mi guardò.
-Tu hai?- mi domandò incitandomi a continuare a parlare.
-Io sono incinta Liam, aspetto un bambino.- dissi tutto d’un fiato, sotto lo sguardo incredulo di mio marito.
-Stai... stai scherzando?- esclamò portandosi le mani sopra alla bocca in segno di stupore -E come hai fatto a rendertene conto? Hai visitato un dottore? Hai fatto un test per... Oh mio dio, diventerò padre!-
Sorrise e si passò una mano fra i capelli, per poi abbracciarmi e contagiare anche me con la sua risata.
-Ma è meraviglioso amore mio!- esordí ancora una volta, prendendomi le mani e baciandomi il naso, le guance e le labbra -Diventeremo genitori!-
-Sí, sono contenta che tu l’abbia presa bene, era davvero molto importante.- gli dissi stringendogli le mani.
-E come avrei dovuto reagire? Mi hai dato la notizia più bella del mondo, ancora non ci credo che diventerò papà!- non potetti fare a meno di sorridere e di emozionarmi di fronte alla sua felicità; certo, ero felice anche io quanto lui, ma nel mio cuore c’era ancora quell’angoscia e quell’insicurezza riguardo alla paternità della creatura che cresceva dentro di me.
-Insomma, hai fatto una visita dal dottore?- mi domandò Liam ed io scossi la testa in segno di negazione.
-Ho fatto un test l’altro giorno, non mi è più tornato il ciclo da gennaio, poi ho iniziato ad avere i sintomi tipici della gravidanza, volevo aspettare te per vedere un dottore.- gli spiegai.
-Okay, allora adesso chiamerò d’urgenza la ginecologa, quella che ha anche Chanel, cosí ti farai visitare!- esordí alzandosi per prendere il telefono -Oh tesoro, non vedo l’ora di poter vedere il nostro piccolo!-
Sorrisi alle sue parole, era cosí felice per quella notizia ed io non volevo che il suo meraviglioso sorriso scomparisse dal suo volto, per questo non gli avrei detto niente della possibile paternità di Kendall, oppure me ne sarei pentita amaramente.
 
≈≈
 
-Liam ti prego calmati, finirai per svenire se continui cosí!- dissi ridacchiando a mio marito che continuava a fare avanti ed indietro nella sala d’attesa del reparto maternità dell’ospedale.
-Succede sempre cosí quando si ha il primo figlio.- commentò premurosamente la donna dai capelli rossi e tantissime lentiggini sul naso seduta accanto a me -Io sono già al terzo, eppure mio marito ha ancora gli attacchi d’ansia e di panico ad ogni visita, ah questi uomini!-
Risi alle sue parole e buttai lo sguardo verso il suo pancione, sicuramente era agli sgoccioli della sua gravidanza, o comunque il settimo mese lo aveva già passato abbondantemente.
-Di quanti mesi è?- le domandai per togliermi quel dubbio.
-Fra due giorni entrerò nell’ottavo, credo che sia il mese peggiore insieme al nono perchè i giorni non passano mai!- rispose ridacchiando e le sue guance piene si colorirono -Tu invece sei di poco, non è vero?-
-Otto settimane, quasi nove.- precisai -Sono anche molto giovane, da una parte è stata inaspettata questa gravidanza.-
La donna sorrise e mi poggiò una mano sul ginocchio stringendolo appena, in certi versi sembrava proprio mia madre!
-Quanti anni hai cara?- mi domandò riprendendo il suo colorito naturale.
-Ne ho ventuno, fra qualche mese ventidue.- risposi continuando a sorridere.
-Oh, mi ricordi tanto me quando ho avuto il mio Jason!- esordí portandosi le mani davanti alla bocca -Sai, anche io avevo all’incirca la tua età quando sono rimasta incinta del mio primo bambino, avevo quasi ventitrè anni, e adesso che ne ho quaranta la differenza la sento benissimo!-
Prima che potesse iniziare a raccontarmi la storia delle sue gravidanze e dei suoi figli, un’infermiera chiamò il mio nome e per poco Liam non scoppiò in una crisi isterica, perciò salutai la donna dai capelli rossi che mi aveva detto di chiamarsi Rosemary, presi Liam -che era più agitato di me- per mano ed entrammo nello studio della dottoressa Irwin, dove ero stata con Chanel un paio di giorni prima.
-Virginia, ciao!- esclamò la dottoressa non appena entrai nel suo studio -Mi aspettavo di vederti il mese prossimo insieme a Chanel, accomodati pure!-
Sorrisi e chiusi la porta, per poi andare a stringerle la mano.
-Diciamo che c’è stato un imprevisto- ridacchiai -le presento mio marito, Liam, lei è la dottoressa Irwin.-
Liam si fece avanti e le strinse la mano -È davvero un piacere conoscerla.-
-Anche per me Liam.- disse sorridendo e ricambiando la sua stretta -Ma adesso vieni cara Virginia, accomodati pure!-
Lasciai la borsa a Liam -che si accomodò sulla sedia aldilà della scrivania della dottoressa- ed andai a sdraiarmi sul lettino.
-Insomma, mi hai detto che credi di essere incinta?- mi domandò accendendo il macchinario per le ecografie ed io annuii.
-Il ciclo non mi arriva da gennaio, ho sempre questa nausea e questo senso di spossatezza costanti, ho rimesso parecchie volte perciò ho deciso di fare un test, che è risultato positivo... Cosí per sicurezza prima di venire ne ho fatto un altro, ed è risultato positivo anche quello, quindi ho deciso di fare una visita da lei.- le spiegai e lei ridacchiò.
-Hai fatto benissimo tesoro, adesso vediamo un po’ se i test che hai fatto hanno ragione!- esclamó la dottoressa -Ora potresti per favore tirarti su la maglia fino al seno?-
Annuii e feci come mi aveva chiesto, non appena mi scoprii la pancia sentii una scia di brividi inondarmi il corpo.
-Ti ringrazio- indossó i guanti di lattice e prese il tubetto di gel per poi versarne un po’ al centro del mio addome -è un po’ freddo ma tranquilla, ti ci abituerai. Adesso vediamo cosa abbiamo qua dentro!-
Sospirai e sentii Liam fare lo stesso, cosí gli feci cenno di venire accanto a me e lo fece, prendendomi la mano e stringendomela.
-Okay Virginia, adesso vediamo se c’è questo piccolo gamberetto e dove si trova.- mi informò la dottoressa stendendo il gel con quello strano arnese, per poi puntare il dito sullo schermo grigio.
-Allora si vede?- le domandò Liam, che aveva taciuto per quasi tutto il tempo.
-Non si vede molto chiaramente- rispose la dottoressa con uno sbuffo -perchè c’è ma è ancora troppo piccolo!-
Liam scoppiò a ridere nel sentire le sue parole -Oh mio Dio!-
-Può dirmi dove si trova esattamente?- le domandai sentendo gli occhi pizzicare, mi stavo emozionando.
-Guardate qua.- disse la dottoressa spostando il dito da una parte all’altra dello schermo -Il piccolo bollino rosso che lampeggia è il suo cuoricino.-
Sorrisi e sentii delle lacrime calde di gioia rigarmi il viso: avevo assistito anche all’ecografia di Chanel, vedendo il bambino suo e di Zayn un po’ piú grande, ma la sensazione di vedere il mio non era la stessa.
-È cosí... cosí piccolo.- asserí Liam ed io mi voltai a guardarlo, notando che anche lui si era emozionato.
-Oh non preoccuparti Liam, crescerà in fretta.- disse la dottoressa ridacchiando, poi mi passò della carta per togliermi il gel dalla pancia e spense il macchinario.
-Stampo l’ecografia, ne volete una copia in piú per avere ognuno la vostra?- ci domandò gentilmente ed io e Liam annuimmo in risposta.
-Sí, grazie.- risposi alzandomi dal lettino.
-Ecco a te.- mi porse entrambe le foto e sorrisi nel vederle -Che ne dici di rivederci fra un mese, un mese e mezzo per un controllo?-
-Certamente, devo chiamare fra qualche giorno?-
-No cara, puoi passare dalla mia segretaria qua fuori, ti darà lei un appuntamento!-
Si alzò dalla sedia e mi abbracciò con fare materno.
-Sono contenta che abbiate voluto condividere la vostra esperienza con me, e soprattutto che siate rimasti felici della vostra scoperta!- esclamò stringendo la mano sia a me che a Liam.
-Il piacere è stato nostro dottoressa Irwin, ci vediamo il prossimo mese allora!- dissi ricambiando la stretta, e lei annuí.
-Senz’altro Virginia, arrivederci! Arrivederci Liam!-
-Arrivederci dottoressa, grazie di nuovo!-
-Grazie a voi!-
Uscimmo dallo studio e andammo nell’ufficio della segretaria per prendere l’appuntamento per il prossimo mese.
-Sei felice?- mi chiese Liam baciandomi la fronte.
-Come non mai.- risposi facendolo sorridere, per poi lasciargli un dolce bacio a fior di labbra.
 
≈≈
 
Dopo la visita, Liam mi lasciò a casa e andò in ufficio, aveva delle faccende da sbrigare ed io volevo solo riposarmi, poi mi ricordai di aver detto a Kendall che gli avrei fatto sapere dell’ecografia, cosí lo chiamai e gli chiesi di passare a casa.
-Ciao.- dissi aprendo la porta e Kendall mi sorrise.
-Hey.- ricambiò il saluto e poi entrò -Com’è andata allora?-
Lo feci accomodare sul divano ed frugai nella borsa alla ricerca dell’ecografia, poi tornai in salotto e gliela porsi.
-Wow- esordí sorridendo -è cosí piccolo.-
Ridacchiai perchè aveva usato esattamente le stesse parole di Liam.
-Quello rosso è il suo cuoricino.- precisai indicandogli il punto sulla foto e Kendall sorrise ancora una volta, lasciando spazio anche alle lacrime sul suo volto.
-Sembra un gamberetto!- esordí facendomi scoppiare a ridere -Posso tenere l’ecografia?-
-Ma certo.- gli risposi stringendogli la mano -Tanto Liam ha la sua, magari potrei darti anche quella del prossimo mese, e di quello ancora dopo, di ogni visita insomma!-
Rise alle mie parole e mi strinse la mano ancora più forte.
-Cosí, per tenerti aggiornato... In fondo è probabile che sia tuo figlio, no?- gli domandai.
-Figlia.- puntualizzò ma io non capii.
-Come?- gli chiesi, infatti.
-Sarà una bambina secondo me.- mi spiegó -So che sei solo di pochi mesi, ma sento che si tratta di una lei.-
Non potetti fare a meno di sorridere e di emozionarmi nel sentir dirgli quelle cose: sperava tanto che quella creaturina fosse sua, esattamente come Liam, anche se a differenza di Kendall, mio marito era certo di esserne il padre.
-Come vorresti chiamarla se fosse tua?- gli domandai curiosa.
-Credo che sia ancora presto per deciderlo, ma mi è sempre piaciuto il nome Rosie.- rispose non staccando neanche per un attimo gli occhi dalla foto: effettivamente era un nome davvero adorabile.
-Mi piace!- esclamai e Kendall ridacchiò.
-In ogni caso, sia che sarà mia o che sarà di Liam, e qualsiasi nome avrà, sarà la bambina piú bella di tutte.- esordí accarezzandomi una guancia ed io sorrisi, mentre una lacrima mi rigò il viso.
-Dai, vieni qua!- esclamò allargando le braccia ed io poggiai la testa sul suo petto nello stesso momento in cui avvolse le braccia attorno alle mie spalle, e sentii il suo cuore battere piú forte rispetto al solito: e giurai di averlo sentito mormorare un “ti amo”, cosí sorrisi e lo strinsi piú forte a me; sarebbe stato bello poter ricambiare i suoi sentimenti, e lo avrei sicuramente fatto se solo non fossi stata sposata con Liam.


 



*gfdvtfhydsgy*
 
Zaaaaalve a todos :))
I'm sorry but today sarò mooolto di fretta, dato che sono già con un piede fuori di casa e con l'altro sono ancora in camera mia, ridohhhh
Premetto che so poche cose sulla gravidanza, e dato che sarebbe stato troppo imbarazzante o magari sarei stata troppo inesperta per scrivere delle ecografie che si fanno ai primi mesi, ho messo quella trans-addominale (credo che si chiami così, Idk) dato che è stata mooooolto meno imbarazzante da scrivere ahahahah
E poooooooi PAYNO SA TODO FINALMENTE, che poi non è todo, è nada in confronto a ciò che è successo realmente but c'è da dire che ha preso bene la notiziona ahjusdhdn lo amo, è un panda gdfyudfhde
E anche Kendall è davvero dolce con Virginia, spero che abbiate notato il cambiamento che c'è stato in lui da quando è tornato a NY, è davvero un cucciolo!!!
Poooi, volevo dire che momentaneamente (da 3 settimane e sono ferma lì perchè non ho il coraggio di andare avanti, okay) sto scrivendo l'epilogo, quuuindi mancano esattamente 5 capitoli alla fine della storia e woaaah, I'm sad and excited ahudfhf
Bene adesso scappo che mia madre mi killa se no, spero che siate ancora vive dopo la gif sdyhudhjw di Payno e anche che vi sia piaciuto il capitolo!!
Tanti baaaaaci e a sabato prossimo!

Hazel. 





Trailer.
Soundtrack → http://8tracks.com/obvrien/changement

 

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Capitolo 13
*** Who’s gonna be the first to say goodbye? ***




Who’s gonna be the first to say goodbye?





 
{Quattro mesi dopo}
 

 
-Liam dai, ho caldo!- esclamai allontanando mio marito da me, mentre lui ridacchiava -Potresti portarmi delle fragole, ti prego?-
Liam sbuffò sonoramente e si alzò dal letto.
-Okay okay, e va bene!- esclamò -Ma lo faccio solo perchè ti amo da morire.-
Mi baciò la fronte prima di scomparire in cucina ed io ridacchiai.
-Grazie, sei il mio amore più grande!- gridai per farmi sentire, mentre presi il portatile ai piedi del letto e lo accesi.
-Sei una grandissima lecca culo, questo lo sai vero?- bofonchiò entrando in camera con un piatto di fragole e cioccolata sciolta, roba da leccarsi i baffi!
-E tu sei un grandissimo tesoro.- lo abbracciai e gli scompigliai i capelli, mentre rise sonoramente e si sedette accanto a me sul letto.
-Che fai?- mi domandò accarezzandomi la pancia, che era cresciuta abbastanza da far sembrare che fossi incinta di nove mesi, anzichè di sei.
-Chiamo mia madre su Skype, altrimenti mi uccide via sms.- gli risposi facendolo ridacchiare -Mi ne passi una?-
Liam annuí e m’imboccò mentre cercavo di connettermi su Skype.
-Oggi non gli ho parlato!- esclamò Liam d’un tratto ed io lo guardai confusa, sistemandomi meglio gli occhiali da vista sul ponte del naso.
-A chi?- gli chiesi infatti, tornando a concentrarmi sul pc.
-Al bambino!- esordí con fare ovvio, facendomi scoppiare a ridere.
-Fallo pure allora, intanto che aspettiamo una risposta da mia madre.- gli dissi ridacchiando e addentando un’altra fragola, cosí Liam mi tirò su la canottiera e lasciò un bacio in cima al mio ventre prosperoso.
-Ciao piccolo mostro!- esordí mio marito ed io lo guardai torva, facendolo poi scoppiare a ridere.
-Chiamalo un’altra volta cosí e ti caccio fuori di casa.- gli dissi spintonandolo leggermente.
-Scusa, scusa!- disse alzando le mani in segno di resa per poi baciarmi una tempia -Allora, ciao piccolo gamberetto.-
Sorrisi nel sentirlo chiamare con quel dolce soprannome, poi Liam poggiò l’orecchio sopra al mio ventre.
-Che stai facendo?- gli domandai ridacchiando -Mi stai facendo il solletico con la barba!-
-Scusami piccola, stavo cercando di sentire se scalciava!- rispose baciandomi il ventre.
-Non preoccuparti di questo, scalcia e non poco!- continuai ridacchiando e accarezzandogli i capelli -Dai, continua a parlargli adesso!-
Annuí e continuò ad accarezzarmi l’addome.
-Sai, oggi fa piú caldo del solito qua, la mamma sta letteralmente esplodendo, sia per calore che per la gravidanza!- disse ridacchiando mentre io lo guardai torva -Però è davvero bellissima, dovresti davvero vederla!-
Sorrisi non appena mi accarezzò le guance e le labbra -Ha quelle fossette adorabili uguale alla zia Gemma e allo zio Harry, le guance piene e piú arrossate a causa della gravidanza, quegli occhi azzurri cosí profondi che ti fanno innamorare non appena incontri il suo sguardo, e be’ piccolino, il tuo papà ci è cascato, perchè l’ha guardata negli occhi e da allora non ha mai smesso di amarla.-
Ci guardammo intensamente negli occhi non appena terminò la frase, mi asciugai quelle lacrime che erano sfuggite al mio controllo, Liam poggiò una mano sul mio volto e si avvicinò a me per baciarmi; fu un bacio lento, quasi timido nonostante il nostro rapporto, ma molto passionale.
-Ehm, ehm- ci staccammo non appena sentimmo qualcuno schiarirsi la voce, cosí ci voltammo a guardare verso il pc, trovando mia madre che ridacchiava dall’altra parte dello schermo.
-Ci sono due minori quaggiú, potete evitare!- esclamò con fare scherzoso, spostando la webcam verso il divano, dov’era seduto il piccolo Stevie intento a guardare la tv e la piccola Alexis -la sua sorellina di otto mesi- che invece riposava fra le braccia di Geoff.
-Le mie pulci!- esclamai mandando loro un paio di baci volanti -Ciao Geoff, come stai?-
-Tesoro ciao! Io sto bene, e voi? Il piccolo?- rispose il mio patrigno -nonchè anche mio suocero- mentre cullava fra le braccia Alexis.
-Noi stiamo bene papà, grazie! Ho appena finito di parlare con lui.- rispose mio marito ridacchiando, facendo ridere anche me ed i nostri genitori.
-Fa caldo laggiù?- ci domandò mia madre ed io annuii, mostrandole la mia canottiera ed i capelli legati in una cipolla mossa e disordinata.
-Da voi invece?- le chiesi a mia volta.
-Per essere luglio si sta abbastanza bene, tira solo un po’ di vento!- rispose sorridendo -Vedo che la pancia continua a crescere bene, mh?-
Annuii e presi la mia copia dell’ecografia di un paio di settimane fa, mostrandogliela subito dopo.
-È cresciuto tantissimo questo gamberetto!- esclamò facendo ridacchiare sia me che Liam -Non volete ancora saperlo il sesso? Aspetterete la nascita?-
-Sí, vogliamo che sia una sorpresa per il primo figlio.- le rispose Liam stringendomi la mano.
-A vederlo cosí secondo me è una femminuccia!- esordí mia madre studiando per bene la foto.
-Io spero che sia maschio invece!- sentii dire da Geoff -Ci sono troppe donne che circondano me e Stevie!-
A sentire le sue parole scoppiammo tutti quanti a ridere, e Liam annuí.
-Concordo con te, pa’! Anche secondo me è un maschio.-
Pensai a ciò che mi ripeteva sempre Kendall, ovvero che secondo lui si trattava di una piccola principessa, e se avesse sentito le parole di mia madre sarebbe stato sicuramente d’accordo con lei.
-E tu neo mamma, cosa ne pensi?- mi domandò mia madre, probabilmente vedendomi cosí assorta nei miei pensieri.
-Sai, credo che per noi mamme sia difficile stabilire il sesso.- le risposi -È piú una questione di sentirsi qualcosa dentro, capisci che intendo?-
Lei annuí sorridendo.
-Scusami amore, ma io non ho capito!- disse Liam grattandosi la nuca confuso, e mia madre ridacchiò.
-Ma Liam, tu sei un uomo!- esordí nuovamente.
-Okay adesso ho capito, è meglio lasciare da parte i discorsi per solo voi donne!- bofonchiò incrociando le braccia al petto e facendo comparire sul suo viso quell’adorabile smorfia che faceva ogni volta che voleva farsi vedere offeso, cosí risi sonoramente per poi baciargli il naso e le labbra.
-Oh, il maritino si è offeso?- domandò mia madre retoricamente e sentii le risate di Geoff diffondersi per tutta la stanza.
-Ha preso tutto da suo padre!- commentò avvicinandosi alla webcam e fare l’occhiolino a Liam, che mi stava stringendo tra le sue braccia e borbottò un “Vaffanculo!” rivolto a suo padre, con tanto di dito medio alzato.
-Okay mamma adesso andiamo, ho promesso a Chanel che l’avrei accompagnata a fare shopping per prendere altre cose per la bambina, e già che ci sono ne approfitto pure io.- le dissi allontanandomi un attimo dalle braccia di Liam per staccare da Skype -Ci sentiamo presto!-
-Va bene tesoro, salutami quella cara ragazza e suo marito, sicuramente staranno già impazzendo per la nascita di quella principessa!- esclamò ridacchiando al solo pensiero.
-Lo farò, e tu salutami Haz, Gem, Lindsay e Simon!- le mandai un bacio volante e lei ricambió, sia io che Liam salutammo suo padre ed i bambini, poi ci spegnemmo tutto.
-Ed io cosa dovrei fare mentre tu sarai a fare shopping con Chanel, mh?- mi domandò Liam a pochi centimetri dalle mie labbra.
-Tu hai un lavoro, uomo!- esclamai in risposta, lasciandogli un bacio a stampo per poi alzarmi ed andare verso la cabina armadio per prendere dei vestiti di ricambio -Queste non sono domande da fare!-
Mi tolsi la canottiera e la gettai sul letto, sentendo sbuffare mio marito.
-Sí ma avevo detto a Grace che nel pomeriggio non sarei andato per stare un po’ con te... Adesso cosa faccio?- bofonchiò venendo ad abbracciarmi da dietro, cosí mi voltai e gli scompigliai i capelli per poi baciarlo un’altra volta.
-Potresti raderti la barba una volta per tutte, stai trascurando te stesso!- gli risposi togliendomi gli shorts ed indossando il vestito che avevo scelto: estivo, nè troppo corto nè troppo lungo, con stampe giovanili e colorate, e soprattutto size-maman.
-Guarda che lo faccio per convincere i rappresentanti delle altre aziende che sono piú maturo dei miei ventitrè anni quasi ventiquattro!- borbottò ed io ridacchiai, indossando le ballerine nere e sciogliendo i capelli che poi spazzolai e legai in una coda di cavallo.
-A proposito, fra qualche giorno sarà il tuo compleanno!- esordí facendomi sbuffare, avevo sempre una certa ansia il giorno del mio compleanno, e non ne sapevo mai il motivo: forse perchè i miei genitori si erano separati il giorno prima che compiessi cinque anni, oppure perchè Liam mi aveva chiesto di sposarlo il giorno del mio ventesimo compleanno, il che sarebbe stato molto probabile, perchè era come se aspettassi un’altra sorpresa -bella o brutta- durante il corso di quella giornata.
-Non ricordarmelo!- bofonchiai alzando gli occhi al cielo -L’unica cosa positiva di quel giorno è stato quando mi hai chiesto di sposarti, solo questo!-
Liam mi strinse a sè e fece unire le nostre labbra in un bacio, che definii come un bacio di consolazione.
-Se starai con me avrai solo compleanni belli come quello, okay?- mi disse ed io annuii abbracciandolo nuovamente -È una promessa.-
Nel sentire le sue parole sembrava come se sapesse già tutta la storia che gli stavo nascondendo, e questo mi fece sentire ancora piú in colpa perchè non sapevo per quanto ancora sarei riuscita a tenere quel segreto dentro di me; ero una persona davvero troppo onesta, anche se in quegli ultimi mesi ero convinta di avere dei dubbi riguardo a ciò.
-Adesso devo andare, Chanel mi starà aspettando come minimo da dieci minuti- ridacchiai guardando l’ora sul telefono, poi presi la borsa e baciai Liam per salutarlo.
-Ci vediamo dopo, ti amo.-
-Ti amo anch’io, salutami Chanel e non svaligiare i negozi!- esordí ricambiando il bacio.
-Lo farò, ma non ti prometto niente riguardo allo svaligiare il centro commerciale!- dissi indossando gli occhiali da sole, e le sue risate fuorono l’ultima cosa che sentii prima che uscissi dall’appartamento.
 

 
≈≈
  

-Credo che oggi il demone dello shopping selvaggio si sia impossessato di me, sono sudata da quante borse ho trascinato!- sbuffò Chanel sedendosi ad uno dei tavolini di Costa dentro al centro commerciale, facendomi ridacchiare.
-Vado a prendere qualcosa da bere, vuoi un caffè freddo? Espresso, giusto?- le chiesi e la mia migliore amica mi sorrise complice.
-Ragazza, tu sí che sai come far felice la tua migliore amica!- disse facendomi scoppiare a ridere, cosí mi alzai ed andai verso il bancone per ordinare.
-Salve, vorrei ordinare un espresso freddo e un tè ghiacciato alla pesca, per cortesia.- dissi alla ragazza che stava alla cassa, per poi tornare da Chanel ad aspettare il nostro ordine.
-Allora, il nome definitivo sarà Lauren oppure Courtney?- domandai alla bruna seduta di fronte a me, riprendendo il discorso di qualche minuto prima.
-Se fosse per me, sarebbe Lauren, ma Zayn vuole dar retta alle sue sorelle, che preferiscono Courtney di gran lunga!- rispose sbuffando.
-Be’, e a parte il fatto che vuole dar retta alle sue sorelle a lui quale piace di piú?- le chiesi ancora.
-Francamente non lo so, andrà a finire che quando nascerà staremo là a discutere per ore ed ore prima di darle un nome!- esclamò e sorrisi a quel pensiero, già me li immaginavo lei e Zayn ad urlarsi contro in ospedale, dopo la nascita della loro piccolina.
-Tu invece che hai oggi?- mi domandò Chanel questa volta, e la guardai non capendo -Sei un po’... pensierosa.-
Feci per risponderle, quando ad un certo punto la ragazza dietro al bancone puntò lo sguardo verso al nostro tavolo, cosí mi alzai ed andai a prendere le nostre ordinazioni.
-Virginia- mi voltai non appena sentii stringermi l’avambraccio -hey.-
Sorrisi ingenuamente nel vedere la persona di fronte a me: Kendall.
-Hey Kendall, ciao!- esclamai sentendo le guance andarmi a fuoco, e non ne capivo il motivo.
-Sei con Liam?- mi domandò portandosi alla bocca il bicchiere di plastica contenente il caffè di cui sentivo il forte odore.
-No sono con Chanel, siamo venute a comprare un po’ di cose per i bambini.- gli spiegai e lui annuí ridacchiando.
-Perchè stai ridendo?- gli domandai non capendo il perchè dei suoi risolini.
-Saranno entrambe delle bambine, sia quella di Chanel e Zayn che la nostra, ricordalo!- mi rispose, e sorrisi automaticamente nel sentire la parola “nostra”, anzichè “tua” oppure “tua e di Liam”, era incredibile quanto fosse fermamente convinto di essere lui il padre, e mi rendeva felice perchè sapevo che ci teneva per davvero.
-Cosa ti fa pensare che sarà una bambina?- gli domandai ancora una volta, e Kendall scrollò le spalle.
-Non lo so, me lo sento- rispose semplicemente -magari avrà il colore dei miei occhi, che è piú raro che unico ma lei sará cosí, sará unica.-
Sentii gli occhi pizzicarmi, a breve mi sarei messa a piangere davanti a tutti e non volevo che succedesse.
-Avrá tante cose sia tue che mie, questo è logico! E per questo sará una bambina bellissima, come sua madre, ma anche come suo padre, che è un figo da paura!- risi a quelle parole, era cosí divertente e riusciva sempre a regalarmi un sorriso tutte le volte.
-Sai, ho tutte le ecografie nel portafoglio, messe in ordine cronologico, e ogni volta che le guardo penso che... Wow, potrebbe essere la mia principessa e non quella di Liam!- esclamò, ma quando feci per rispondergli sentii qualcuno dietro di noi schiarirsi la voce.
-La mia principessa e non quella di Liam?- riconobbi subito quella voce: era Chanel -Che significa tutto questo?-
Io e Kendall ci guardammo negli occhi senza sapere come rispondere, stavo andando nel panico, la mia migliore amica aveva sentito tutto.
-Dimmi che non è quello che penso, ti prego.- disse puntando lo sguardo nei miei occhi, che io puntai altrove, cosí la sentii ridere amaramente.
-Dammi solo il mio caffè, poi potrete stare qua da soli a discutere sul nome da dare alla vostra principessa.- mi strappò con forza il bicchiere dalle mani e se ne andò, cosí le andai dietro per spiegarle tutto.
-Chanel aspetta, lascia che ti spieghi!- esordii stringendola per un braccio e lei si voltò.
-Non toccarmi.- disse a denti stretti, liberandosi dalla mia presa -Cosa c’è da spiegare poi, mh? Lo hai tradito dannazione, hai tradito tuo marito con un ragazzo che fino a qualche mese fa non potevi vedere!-
Aveva ragione, pienamente ragione: ma non conosceva tutta la storia fino in fondo.
-Puoi almeno calmarti, smettere di urlare ed ascoltarmi?- le chiesi con cautela e lei sospirò pesantemente socchiudendo gli occhi per poi riaprirli subito dopo.
-Ti ha violentata?- mi domandò ed io sbarrai gli occhi, ma che stava dicendo?
-No!- esclamai in risposta.
-Ha usato le minacce? Ti ha forzata per caso?- mi domandò ancora e scossi la testa insistentemente per farle capire che stava dicendo cose senza nè capo nè coda.
-Liam era ad Ottawa ed io in quei due giorni ero ospite a casa di Kylie.- iniziai a spiegarle -Lei era dovuta uscire perchè la sua ragazza aveva la febbre altissima, io le dissi di non preoccuparsi per me e che poteva andare, quindi rimasi da sola, ma non per molto: Kendall tornò dal Minnesota qualche ora dopo, iniziammo a parlare, vedevo che era cambiato in tutto e per tutto, ma l’unica cosa a non essere cambiata erano i suoi sentimenti nei miei confronti. Io gli dissi che ero sposata con Liam, che lo amavo e quindi fra di noi non ci sarebbe potuto essere niente. Però poi mi ha baciata...- m’interruppi un attimo perchè iniziai a piangere, e lo stesso fece Chanel -mi ha baciata e poi siamo andati oltre al bacio, io ero cosí attratta da lui, in quel momento non capivo cosa fosse sbagliato o cosa fosse giusto, mi sono lasciata trasportare. Il giorno dopo ho avuto un rapporto anche con Liam, e ne ho avuti anche prima e dopo di quel giorno, per questo non ho mai capito quando fossi rimasta incinta.-
Finii di raccontarle tutto e mi asciugai l’ennesima lacrima che era sfuggita al mio controllo, mentre Chanel continuò a guardare il pavimento anzichè i miei occhi.
-Chanel...- le toccai il braccio e lei si allontanò di scatto, era proprio infuriata con me, come potevo biasimarla.
-Non toccarmi, ti prego.- sussurrò in preda alle lacrime.
-Chanel sono io! Sono la tua migliore amica, te ne sei dimenticata per caso?- esordii alzando il tono della voce e lei scosse la testa.
-No non sei tu, questa non è la Virginia che conosco da quando avevamo tredici anni, hai commesso una follia bella e buona!- esclamò stringendo forte i pugni fino a farsi venire le nocche bianche, ed io non potetti fare a meno di darle ragione.
-Lo so diamine, lo riconosco!- dissi per farle capire che ero consapevole dei miei errori -Quindi adesso che anche tu ne sei a conoscenza, vorrei che tenessi questo segreto per te...-
Lei scoppiò in una risata amara, scuotendo la testa subito dopo.
-Dio, ma ti senti? Io vorrei che tu dicessi la verità a Liam!- esordí lei.
-Anche io vorrei, okay? Ma non adesso, non ora che è cosí felice e fermamente convinto di stare per diventare padre!-
Chanel incrociò le braccia sotto al seno ed annuí, sapevo che mi avrebbe capita.
-Okay, e va bene, fa’ come vuoi- disse lasciando cadere le braccia sui fianchi -ma sappi che io non ti rivolgerò la parola fino a quando non ti deciderai a dire tutto a Liam come hai fatto con me, fino a quel giorno per me non esisterai più.-
Detto questo prese le buste che aveva poggiato a terra, indossò gli occhiali da sole e si diresse verso la sua auto, lasciandomi da sola in mezzo a quel parcheggio semi-deserto, poi scoppiai nuovamente a piangere, e sentii due braccia avvolgermi le spalle, cosí mi voltai e vidi Kendall, che prese la mia testa e la poggiò sulla sua spalla.
-Stai tranquilla, okay? Andrà tutto bene, adesso ci sono io con te.- disse continuando ad accarezzarmi i capelli, allora perchè io mi sentivo cosí terribilmente sola?




 

 
Hellouuu buon venerdì cari cuoricini! :3
Ho aggiornato oggi pomeriggio anzichè domani perchè starò fuori tutto il giorno, così ho preferito postare il capitolo un giorno prima invece che un giorno dopo eheheh viva meeee
Alour, qua andiamo di male in peggio perchè Chanel ha scoperto tutto dggygfy :oo
Poi c'è la nostra piccola Virginia super sconvolta che si sente cooosì sola ma in compenso ha ancora quel figone di Kendall e suo marito (chissà ancora per quanto eheheh) al suo fianco, ma anche Kylie che -OBV- non la abbandonerà maiiii!!!!
Il prossimo capitolo credo che sarà il più complicato di tutta la storia ma mai quanto l'epilogo che non ho ancora finito di scrivere -sigh- e che è veramente un parto, in tutti i sensi!!!!!!!
Bene fiorellini adesso scappo dato che è l'ora della merenda LOL e poi vedo se riesco a finire questo dannato epilogo che mi fa contorcere lo stomaco ogni volta e mi fa salire la nostalgia dfsguvfhyufh
Ahhh, poi se non ho impegni venerdì prossimo o sabato potrei aggiornare prima, tipo giovedì o venerdì stesso ma dipende tutto dalla scuola akhdhuefc odio -.-
Besosssssss,
Hazel. 





Trailer.
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Capitolo 14
*** Break the chains. ***




Break the chains.



 

Per tutto il tragitto in macchina dal centro commerciale a casa non avevo rivolto la parola a Kendall, ero troppo sconvolta per ciò che era successo poco prima con Chanel: le sue parole mi avevano ferita, erano state affilate come la lama di un coltello, ma di certo non la biasimavo, mi meritavo tutto ciò che mi aveva detto.
-Hai intenzione di chiuderti in questo ostinato mutismo per tutto il resto della giornata?- mi domandò Kendall non appena accostò sulla strada a lato del mio appartamento; supposi che Liam fosse andato a lavoro, dato che la sua auto non era nei paraggi, e mi sentii sollevata, non volevo che pure lui mi vedesse con Kendall e che sospettasse di qualcosa.
-Mi sento malissimo Kendall, è come se le parole di Chanel avessero ferito anche il piccolo.- risposi sull’orlo del pianto -E in piú non riesco a tenere ancora dentro di me questo segreto, devo dirlo a Liam al piú presto!-
Feci per aprire lo sportello ed uscire dall’auto, ma Kendall mi fermò prendendomi per il polso, costringendomi a rimanere bloccata accanto a lui.
-Tu non farai nulla, ci siamo capiti?- mi disse con tono autoritario, la sua espressione si fece piú seria, mi stava fermando dal compiere un gesto di cui mi sarei pentita per il resto di tutta la mia vita.
-Non ora, almeno.- aggiunse lasciando la presa sul mio polso -E soprattutto non se io non sono d’accordo con te, questa situazione riguarda tutti e due.-
-Tutti e tre.- dissi con voce fiebile e lo sentii sospirare -Anzi, quattro con Liam, perchè anche se per ora non ne è a conoscenza c’entra in ogni caso.-
Kendall annuí e sospirò ancora una volta, sapevo che era d’accordo con me.
-Glielo dirai, okay, e se vuoi posso farti da supporto morale ma aspetta che nasca questo bambino, cosí potrai fare il test del DNA e...- non lo feci finire di parlare, lo interruppi e parlai sopra di lui.
-Aspettare la nascita? Kendall, lo capisci che non riesco a tenere dentro un giorno di piú questo segreto?- esordii passandomi una mano sulla fronte che era già sudata, sia per il caldo che per l’agitazione.
-E cosa vorresti fare Virginia, mh? Dirglielo cosí come se fosse una cosa da niente?- mi domandò retoricamente.
-Troverò un modo per dirglielo, davvero.- aprii lo sportello ed uscii dall’auto, ma questa volta non mi bloccò.
-Non fare cose di cui potresti pentirtene.- mi disse Kendall mettendo in moto l’auto ed io sospirai.
-Non lo faró.- risposi smorzando un sorriso -Grazie comunque per il passaggio e per... per tutto, davvero.-
-Sai che io non ti abbandonerò mai.- mi disse ricambiando il sorriso, e sentii le guance andarmi a fuoco.
-Ti ringrazio... Be’ allora, ci sentiamo.-
-Va bene, pensa a quello che ti ho detto.-
-Lo faró.-
Kendall annuí e ripartí nello stesso momento in cui mi voltai per entrare nell’appartamento; avrei pensato a ciò che mi aveva detto, ovviamente, ma non me ne sarei stata con le mani in mano: avrei reagito senza però farglielo sapere.
 
≈≈
 
Parcheggiai l’auto alla bell’e meglio accanto al marciapiede a lato dell’edificio dove lavorava Liam, presi la borsa e scesi, sospirando mentre chiusi lo sportello.
Sapevo che mio marito e Zayn facevano una pausa di venti/trenta minuti alle cinque, e che andavano da Costa o da Starbucks per prendersi un caffè e fumare una sigaretta in pace prima di riprendere a lavorare per le restanti due ore, per questo ero passata nel suo ufficio a quell’ora, per lasciargli una lettera nella quale gli spiegavo tutta la storia fra me e Kendall e del fatto che non potevo piú tenere dentro di me questo segreto; inoltre, lo avevo fatto in quel momento perchè ero decisa a farlo, ero sempre stata impulsiva, e il piú delle volte era un fattore negativo in me, dato che finivo sempre per rimetterci, perchè agivo prima di pensare alle conseguenze.
Riconobbi Alyssa, la ragazza che prendeva gli appuntamenti giú all’ingresso, mi salutò e mi disse che Liam era uscito con Zayn per una pausa, cosí finsi di non saperlo e le dissi che gli avrei lasciato scritto un biglietto nel suo ufficio, per evitare che facesse domande.
Presi l’ascensore e salii fino al secondo piano, che stranamente era vuoto, forse dovevano essere tutti in pausa in quell’orario, meglio per me.
L’ufficio di Zayn era il primo a destra, quindi supposi che il suo fosse il secondo, dato che mi aveva detto di essere praticamente accanto a lui, e mi complimentai con me stessa per aver ricordato bene quando entrai dentro e vidi una mia foto, la prima ecografia del bambino e uno scatto di noi due del nostro matrimonio, incorniciati sulla scrivania. Sorrisi e guardai l’ora sul telefono subito dopo, erano le cinque e ventiquattro, tra poco sarebbero tornati e non volevo che mi trovasse là dentro, perciò aprii la borsa e tirai fuori la lettera.
La rigirai un po’ fra le mani con fare titubante prima di decidermi a poggiarla sulla scrivania, in mezzo ad altre buste, fogli, cartelle e scartoffie varie: avevo fatto la cosa giusta?
Sospirai e decisi di rispondermi di no da sola, mi ero già pentita di aver reagito in quel modo, e non lo avrei detto a Kendall, perchè Liam non lo sarebbe venuto a sapere per ora, cosí ripresi la lettera e la strinsi al petto come se in quel momento fosse stata la cosa piú preziosa di tutte.
Presi anche la borsa che avevo appoggiato sulla sedia girevole e controllai che tutto fosse in ordine prima di uscire dall’ufficio, però andai a sbattere contro qualcuno, e sperai tanto che non fosse...
-Grace, oh scusami!- esclamai non appena alzai lo sguardo e vidi di fronte a me la segretaria bionda di Liam.
-Signora Payne, non si preoccupi! È stata colpa mia.- disse ridacchiando e chinandosi per raccogliere i fogli che le erano caduti a terra, cosí la imitai per aiutarla.
-Cercava suo marito?- mi domandò subito dopo.
-Sí, ero passata per riferirgli una cosa familiare, ma vedo che non c’è quindi gliela dirò a casa.- le risposi cercando di non entrare troppo nello specifico, e lei annuí.
-È sicura? Vuole che gli riferisca qualcosa?- mi domandò ancora una volta, quanto era ficcanaso quella ragazza!
-Ti ringrazio ma no, ho detto che ci penso io.- le dissi, forse con un tono un po’ troppo scocciato.
-Va bene, adesso mi scusi ma devo proprio tornare a lavoro! È stato un piacere vederla signora Payne!-
-Anche per me Grace, arrivederci!-
-Arrivederci!-
Mi rivolse un sorriso di cortesia falso come una banconota da tre dollari e lo stesso feci io, lasciando subito dopo l’edificio.
Riprendendo la lettera avevo sicuramente fatto la cosa giusta.
 
 
Grace’s pov.
 
 
Avevo visto la moglie di Liam entrare di fretta nell’ufficio, chissà perchè lo stava cercando?
Sbuffai scrollando le spalle, queste scartoffie che dovevo consegnargli erano veramente troppe, questo lavoro mi stava già stancando, ma continuavo solo perchè il mio capo era Liam, e con la colossale cotta che avevo per lui non potevo abbandonarlo cosí su due piedi.
Entrai nel suo ufficio e nel vedere le foto di lui e sua moglie, e l’ecografia del loro bambino sulla loro scrivania mi salí la rabbia e un tremendo senso di gelosia, cosí presi la foto di sua moglie e la guardai meglio: perchè lei era cosí bella, cosí perfetta?
Cosa aveva lei che io non avevo?
Praticamente tutto, Liam in primis.
E subito dopo venivano i soldi, una famiglia allargata e un bambino in arrivo, solo Dio sapeva quanto la invidiavo.
Sospirai e rimisi la foto di Virginia al suo posto, poi presi le scartoffie ed iniziai a suddividerle e a distribuirle sulla scrivania, quando ad un certo punto una busta bianca con su scritto “Liam” attirò la mia attenzione.
La presi in mano, incerta sul da fare: ero la sua segretaria, buste di quel genere mi capitavano fra le mani praticamente ogni giorno, solo che -a differenza di quella- nelle altre il mittente erano delle aziende simili alla Payne & Son.
Non potetti piú resistere, cosí mi decisi ad aprirla, stando attenta a non farmi scoprire da qualcuno che passava di lí o peggio, da Liam o Zayn.
Sospirai ancora una volta quando vidi il contenuto della lettera: era molto lunga ed era scritta a mano, con una calligrafia precisa ed elegante, quindi supposi che appartenesse alla moglie di Liam.
Non volevo farmi gli affari loro, cosí decisi di rimetterla dentro alla busta, ma nel ripiegarla l’occhio mi cadde su una frase che catturò la mia attenzione: “...io non so di chi sia questo bambino, Liam.”
Sbarrai gli occhi incredula e la rilessi più volte: ma cosa voleva dire con quella frase?
Alzai lo sguardo non appena sentii la voce di Liam e di Zayn provenire dal corridoio, cosí nascosi la lettera dentro in mezzo ad altri fogli che dovevano riportare nel mio ufficio, e sorrisi quando vidi Liam entrare nella stanza.
-Ciao Grace, Alyssa mi ha detto che Virginia era passata, ha per caso lasciato un messaggio?- mi domandò sedendosi alla scrivania.
-No, se n’è andata quando sono entrata per lasciarti quei fogli, ci siamo solo salutate.- gli risposi e lui annuí.
-Okay, ti ringrazio.-
Gli sorrisi nuovamente e mi dileguai nel mio ufficio, chiusi la porta cercai la lettera tra quelle dannate scartoffie e quando la trovai mi sedetti, iniziando a leggerla.
 
 
Virginia’s pov.
 
 
Avevo praticamente svuotato la borsa e messo sottosopra l’auto circa dieci volte, ma di quella busta non c’era traccia, eppure ero sicurissima di averla ripresa dalla scrivania di Liam.
Mi passai una mano sulla fronte, cosa fosse successo se mio marito l’avesse letta?
Sobbalzai non appena sentii la porta d’ingresso aprirsi e chiudersi subito dopo: Liam era tornato ed io stavo per avere un mancamento.
-Hey, tesoro.- dissi andandolo ad abbracciare, era rilassato e questo mi fece tirare un sospiro di sollievo dentro di me.
-Tutto bene con Chanel?- mi domandò dopo avermi baciata, e subito il cuore prese a battermi forte per la paura: sapeva qualcosa per caso?
-Perchè questa domanda?- gli chiesi questa volta io.
-Dico, avete fatto shopping?- mi ripropose meglio la domanda e mi sentii sollevata ancora una volta, allora non sapeva niente!
-Ah sí sí, certo!- gli risposi, poi andammo in camera e gli mostrai ciò che avevo comprato con Chanel prima che tutto andasse a rotoli, e nella convinzione del fatto che non avesse letto quella lettera, decisi che l’indomani sarei tornata nel suo ufficio per controllare meglio.
 
≈≈
 
Siccome Liam era andato ad una riunione con un rappresentante di un’altra azienda a SoHo, decisi che quello era il momento adatto per entrare di soppiatto nel suo ufficio e cercare quella lettera.
Al contrario del giorno prima, all’ingresso non c’era Alyssa ma bensí Grace.
-Salve Grace.- le dissi e lei alzò lo sguardo da alcune scartoffie, rivolgendomi un sorriso -Ieri quando sono andata nell’ufficio di Liam ho perso un orecchino, e me ne sono resa conto soltanto quando sono tornata a casa!-
Grace alzò un sopracciglio e un ghigno di sfida si fece spazio sul suo viso abbronzato, non ne capivo il motivo.
-Venga con me, la accompagno di sopra.- esordí raggiungendomi aldilà della scrivania, poi prendemmo l’ascensore e salimmo fino al secondo piano.
Probabilmente anche Zayn si trovava a SoHo insieme a Liam oppure era rimasto a casa, dato che il suo ufficio era chiuso.
-Sarà sicuramente sulla scrivania, mi sono avvicinata per vedere le nostre foto.- dissi ridacchiando e quando mi voltai vidi Grace chiudere la porta.
-Perchè hai chiuso la porta?- le domandai non capendo.
In risposta lei tirò fuori un foglio ripiegato dalla tasca dei pantaloni e me lo mostrò.
-Cercava questa per caso, signora Payne?- mi domandò con lo stesso ghigno di poco prima e spalancai gli occhi non appena riconobbi quel foglio: era la lettera che avevo scritto a Liam, ecco dov’era finita!
-Come hai fatto a trovarla?- le domandai tentando di strappargliela di mano, ma lei ritrasse la mano indietro scoppiando in una risata a dir poco terrificante.
-Le è probabilmente caduta quando ci siamo scontrate e io l’ho raccolta per sbaglio insieme alle mie scartoffie.- rispose con un tono del tutto pacato -Sa che da ieri ho iniziato ad amare gli sbagli?-
Sospirai pesantemente e decisi che sarei dovuta arrivare ad un compromesso con Grace, il che mi faceva innervosire: chi diavolo era lei per credere di potermi ricattare e manipolare come voleva?
-Sarebbe cosí difficile tenerlo dentro di te per altri tre mesi?- le chiesi.
-Tenerglielo nascosto per altri tre mesi? Oh Virginia, non pensavo che fosse cosí meschina!- rispose scuotendo la testa in segno di negazione, ma brutta stronza che non era altro!
-Quanto vuoi allora?- le domandai ancora, magari avrei potuto tapparle la bocca con i soldi.
-Voglio che Liam lo venga a sapere.- rispose puntigliosamente -Non è l’unica a nutrire qualcosa nei suoi confronti.-
Spalancai gli occhi per la seconda volta in quei pochi minuti: mi stava dicendo di amare Liam?
-Io non nutro soltanto qualcosa nei suoi confronti, io amo mio marito!- esordii facendola scoppiare a ridere: ero davvero cosí divertente?
-Se lo amasse davvero non sarebbe mai andata a letto con l’altro ragazzo.- mi disse con un tono dispregiativo, ma chi si credeva di essere per trattarmi in quella maniera?
-Adesso basta, dammi questa dannata lettera!- esclamai riuscendo a strappargliela di mano questa volta, e ci voltammo entrambe verso la porta quando la sentimmo aprirsi: era Zayn.
-Che succede qua dentro?- chiese rivolto a Grace, poi si voltò a guardare me -Virginia ciao, che ci fai tu quí?-
-Sono venuta a riprendere una cosa che avevo lasciato qua dentro.- gli risposi sotto lo sguardo furente di Grace.
-Vuoi che ti accompagni di sotto oppure a casa?- mi domandò ancora una volta.
-No grazie Zayn, tornerò a casa da sola.- gli dissi e poi lo abbracciai per salutarlo, questa volta Grace non l’avrebbe avuta vinta.
 
 
Liam’s pov.
 
 
Finita quella stressante riunione a SoHo tornai in ufficio per dire a Grace di spostare alcuni appuntamenti, meeting e cose varie, fra tre giorni ci sarebbe stata la visita di Virginia dalla ginecologa ed io me l’ero ricordato soltanto quando il rappresentante dell’azienda aveva fissato un altro meeting per quel giorno.
-Grace, ho bisogno di te per spostare alcune riunioni.- le dissi facendole cenno di seguirmi nel mio ufficio e lei lo fece.
-Prima di farlo Liam, dovrei parlarti.- esordí non appena chiuse la porta alle sue spalle.
-Avanti parla.- dissi sedendomi alla mia scrivania ed aspettai che si decidesse a parlare -Allora?-
Grace sospirò e si avvicinò a me.
-Ecco vedi...- si torturò le mani per qualche secondo, poi alzò lo sguardo puntando i suoi occhi azzurri nei miei -Liam, tua moglie ti ha tradito.-
Sbarrai gli occhi nel sentire le sue parole: e questa frottola da dov’era venuta fuori?
-Come scusa?- le chiesi certo che si trattasse di uno scherzo di cattivo gusto, magari si era messa d’accordo con Zayn, me lo sarei aspettato dal mio migliore amico.
-Lei ha fatto sesso con il suo amico, Kendall.- mi spiegò e quel suo tono cosí convinto mi fece preoccupare.
-E tu come fai a saperlo?- le domandai ancora una volta.
Anzichè rispondermi, Grace mi porse una lettera che prima mi rigirai tra le mani, e poi iniziai a leggere.
 
 
Liam,
so che ti chiederai il perchè di questa lettera ma non sarei riuscita a dirti di persona questa cosa.
Devi sapere prima di tutto che ti amo, sposandomi mi hai reso la persona piú felice di tutte, e ciò che ho fatto è imperdonabile, non ci sono parole piú soft per definirlo.
Scoprire di essere incinta è per le donne una cosa davvero fantastica, ma per me non è stato cosí, non del tutto almeno, perchè io non so di chi sia questo bambino, Liam.
E mi sento una poco di buono a dirlo, mi sento sporca, ma ho avuto vari rapporti sia con te che con un altro uomo, Kendall.
È successo una volta soltanto, quando tu eri ad Ottawa ed io ero ospite da Kylie.
Ero da sola in casa, lui è tornato dal Minnesota, abbiamo parlato e poi siamo finiti a letto insieme; è successo tutto troppo velocemente, ed è a causa di questa frettolosità che mi pento ogni giorno sempre di piú di ciò che ho fatto.
So che sarai arrabbiato quando lo leggerai e non ti biasimo per nulla perchè credimi, anche io sono infuriata con me stessa.
Molto piú di quanto tu pensi.
E sai benissimo che l’unica cosa che volevo evitare è far passare a mio figlio ciò che ho passato io con mio padre, non voglio che viva con i genitori separati sin da piccolo.
Be’ almeno se sarai tu il padre e spero proprio che sia cosí.
Non mi va di buttare all’aria un anno e mezzo di matrimonio per un mio errore da ragazzina, è cosí che mi sono comportata.
E se non vorrai perdonarmi sappi che lo capirò, è ciò che mi merito.
Ti amo nonostante tutto, voglio che tu lo sappia.
Virginia.
 
 
Finii di leggere quella lettera con le lacrime agli occhi, come aveva potuto farmi questo?
Non la riconoscevo, per niente, lei non era la mia Virginia: non era la stessa ragazza che avevo deciso di sposare.
-Liam, stai bene?- mi domandò Grace e fece per posarmi una mano sulla spalla, ma io scansai il suo tocco e mi alzai di scatto, correndo fuori dall’ufficio, ignorando i suoi richiami ed anche quelli di Zayn.
Mi diressi verso la mia auto e vi entrai, mettendo in moto e guidando verso casa per parlare con Virginia.
 
 
Virginia’s pov.
 
 
Sapevo che era troppo bello per essere vero: Grace mi aveva ingannata, e la lettera che ero riuscita a strapparle di mano non era quella che avevo scritto a Liam, ma bensí una scritta da lei.
Soffocai un gridolino di sconforto in uno dei cuscini sul divano e sobbalzai non appena sentii la porta d’ingresso sbattersi, cosí mi drizzai a sedere sul divano e vidi Liam venire verso di me.
-Hey amore come...- non riuscii a finire la frase dato che m’interruppe bruscamente.
-Quello non è figlio mio, non è cosí?- mi chiese quasi retoricamente, facendo sembrare la sua domanda un’affermazione; e ció che fu come una pugnalata al cuore non era tanto il tono con cui lo aveva detto, piuttosto il fatto che avesse chiamato “quello” il mio bambino.
Mi portai automaticamente una mano sul ventre ed abbassai lo sguardo, sentendo delle lacrime calde rigarmi il viso.
-Puoi per favore rispondermi?- disse con un tono scocciato, infilandosi le mani in tasca.
-Non lo so Liam, davvero...- risposi fiebilmente, tenendo ancora lo sguardo basso.
-E perchè ti sei scopata quel Kendall?- mi domandò alzando il tono della voce -So che è colpa sua, ovvio che lo è, ma perchè tu hai ceduto, mh?-
Nel sentire le sue parole scoppiai a piangere piú forte e mi portai entrambi le mani sul viso per l’esasperazione, perchè non smetteva di gridarmi contro?
-Capisco che tu sia arrabbiato ma dannazione, potresti per favore parlare come una persona civile?- gli chiesi quasi come un imploro, e lo sentii sospirare pesantemente.
-Sono infuriato Virginia, sono talmente tanto incazzato da avere il coraggio di uscire in strada ed uccidere il primo che mi capita per le mani, te lo giuro.- esclamò sedendosi sul divano e rialzandosi un secondo dopo.
-Ma io ti amo Liam!- esordii alzandomi pure io e avvicinandomi a lui -È stato un momento di debolezza quello, è vero, ma io amo soltanto te! E voglio che sia tu il padre di questo bambino.-
-Anche se vuoi una cosa non necessariamente deve essere in quel modo.- disse dirigendosi in cucina per versarsi un po’ d’acqua in un bicchiere -E adesso voglio che tu te ne vada, devo stare da solo per riflettere.-
Quelle parole sí che mi ferirono come una lama affilata, voleva sul serio che me ne andassi?
-E va bene, se non mi vuoi tra i piedi allora rispetterò la tua richiesta, resterai da solo per un bel po’ di tempo.- gli dissi e poi corsi in camera, presi una valigia da dietro il mobile, aprii l’armadio e presi alcuni vestiti e delle scarpe per poi metterli dentro, andai in bagno a prendere i trucchi e le mie altre cose, le infilai in valigia e la chiusi.
-Dove hai intenzione di andare?- mi domandò Liam vedendomi arrivare in salotto con la valigia -Da Chanel e Zayn?-
Risi amaramente nel sentirlo pronunciare il nome della mia migliore amica.
-No sta’ tranquillo, pure lei mi odia dopo aver scoperto ogni cosa.- gli risposi.
-Chanel lo sapeva?- mi domandò quasi gridando.
-Lo ha scoperto ieri, e adesso scusami ma devo andare a cercare la mia nuova dimora.- gli dissi prendendo le chiavi dell’auto e aprendo la porta di casa.
-Non ti ho detto di andartene da casa per sempre, ti ho soltanto chiesto di uscire per un po’.- precisò venendomi incontro -Devo soltanto riflettere.-
-Lo so Liam, ma rifletterai meglio se non mi avrai intorno.- gli dissi togliendomi la fede dal dito e posandola sul bancone della cucina, sotto il suo sguardo incredulo -Ti conosco ormai, so che prenderai in fretta la decisione giusta.-
Detto questo uscii dall’appartamento e mi richiusi la porta alle spalle, sentendo ancora una volta le lacrime rigarmi il viso.
C’era solo un posto nella quale sarei stata sempre la benvenuta, ed era lí che stavo andando.
Guidai verso il loro appartamento ed in meno di cinque minuti arrivai, poi scesi dall’auto, presi la valigia e la trascinai fino all’ascensore, dove salii fino al terzo piano, poi uscii e suonai il campanello della loro casa, e venne ad aprirmi proprio lui.
-Che ci fai tu quí?- mi domandò con uno sguardo fra il sorpreso e il preoccupato.
In risposta lasciai il manico della valigia e mi gettai tra le sue braccia, ricominciando a piangere, e capii che aveva compreso ogni cosa quando mi strinse piú forte a sè, sussurrando un “Andrà tutto bene” e baciandomi la testa subito dopo.
Speravo tanto che fosse come aveva detto Kendall.



 

 
Saaaalve :)
Io inizio seriamente ad amare i venerdì di festa perchè mi fanno sempre aggiornare prima ahahah quindi buon primo maggio e buon expo a chi ci andrà!!
Okay, io devo scappare come al solito e quindi sarò molto breve oggi, anche perchè devo rispondere alle recensioni dello scorso capitolo, sarò the flash pure adesso lol
Come vi avevo detto la scorsa volta, questo capitolo è stato abbastanza complicato da scrivere, no okay scherzo è stato COMPLICATISSIMO maaaa alla fine Liam ha scoperto tutto, e sia il suo cuoricino che il mio si sono spezzati çç
Grace è una vera stronza, gli insulti sono ben accetti verso di lei ahahahah maaa vedrete che anche lei avrà la sua lezione, fidatevi di me ;)
E poi la nostra piccola Virginia si rifugia fra le braccia di Kendall... credete che durerà la loro convivenza e che inizierà una storia fra di loro??
Let me knoow, sono curiosa gfgfhjik ma adesso scappo, credo che la prossima settimana aggiornerò di sabato perchè venerdì prossmimo ho impegni (strano vero????), sooo a sabato my babiesss :3
Kisses,

Hazel. 





Trailer.
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Capitolo 15
*** I don’t regret fallin’ for you. ***




I don’t regret fallin’ for you.



 

-E cosí la colpa è stata tutta di quella Grace?- mi domandò Kendall porgendomi un bicchiere d’acqua ed io annuii.
-Già, mi ha ingannata scambiando le due lettere e poi ha detto tutto a Liam, solo perchè è innamorata di lui!- gli spiegai, e per poco non si soffocò con l’acqua.
-Che cosa? Grace è innamorata di tuo marito?- mi chiese quasi gridando.
-Mi ha detto che nutre qualcosa nei suoi confronti, e dopo ciò che ha fatto sono sicura che ne sia innamorata.- gli spiegai e Kendall annuí, prendendomi le mani subito dopo.
-Anche io sono innamorato di te, e lo sai.- mi disse facendomi spuntare automaticamente un sorriso sulle labbra -E sai anche quanto voglia che questo bambino sia mio, lo spero con tutto il cuore.-
Gli sorrisi un’altra volta e poi mi avvicinai a lui, facendo scontrare prima i nostri nasi e poi le nostre labbra: quello era probabilmente il primo bacio che ci eravamo scambiati per mia iniziativa.
-Questa bambina, intendi!- gli dissi facendolo scoppiare a ridere, poi mi baciò un’altra volta.
-Sei cosí bella, dannazione.- sussurrò accarezzandomi una guancia -Ed io ti amo cosí tanto da essere sicuro di riparare in fretta il tuo cuore spezzato.-
-È una promessa?- gli domandai stringendogli una mano e lui annuí.
-Certo che lo è.- mi rispose e sorridemmo entrambi, poi lo abbracciai, sperando che quella promessa si sarebbe avverata.
 
 
Liam’s pov.
 
 
Entrai in ufficio sbattendo la porta, ero furioso, deluso e terribilmente angosciato per la litigata di poco prima con Virginia, dovevo svagarmi, lavorare e cercare di non pensarci, anche se era veramente impossibile.
Mi sedetti alla scrivania ed aprii il cassetto in basso a sinistra, dove tenevo una bottiglietta di scotch, che usavo solitamente per quelle che io chiamavo emergenze, e quella lo era.
La aprii velocemente e mi portai la bottiglietta alla bocca, ingoiando quel liquido a grandi sorsi, tutti d’un fiato, e dopo poco sentii la testa girarmi vorticosamente.
Bussarono alla porta non appena poggiai lo scotch sulla scrivania e borbottai un “Avanti” con un tono piú scocciato che mai, cosí Grace entrò nella stanza.
-Va tutto bene? Ti ho sentito entrare e sbattere la por...- non le feci finire la frase dato che la interruppi e non in modo carino.
-Ti sembra che vada tutto bene, mh?- le urlai praticamente contro -Ho litigato a morte con mia moglie, lei se n’è andata di casa e sono piú che convinto che sia andata a stare da quel cogl...- fui interrotto da qualcuno che bussò nuovamente alla porta, e se non fosse stato per Grace avrei ricominciato a sbraitare, almeno in quel momento non sembrava poi cosí inutile.
-Avanti.- disse avanzando verso la porta e quando si aprí ed entrò l’ultima persona che volevo vedere in quel momento, sentii il sangue ribollirmi nelle vene.
-Vorrei parlare con il signor Payne- disse con la sua solita faccia da schiaffi, poi fece spuntare un sorriso di sfida sulle sue labbra -se è possibile.-
Grace mi guardó ed il suo sguardo aveva tutta l’aria di dire “Stai calmo, non ucciderlo prima di avergli parlato”, cosí annuii per acconsentirglielo.
-Siediti Kendall, e tu Grace lasciaci da soli per favore.- dissi e la mia assistente lasciò la stanza nello stesso momento in cui il biondo si sedette di fronte a me.
-Sei venuto per farmi la ramanzina?- gli domandai con un tono sarcastico e lui ridacchiò, anche se non sembrava affatto divertito dalla mia battuta.
-Sono venuto per farti i complimenti Liam, me l’hai praticamente servita su un piatto d’argento.- disse facendomi ridacchiare nervosamente, mentre la testa mi girava sempre di piú.
-E con il cuore spezzato.- aggiunse guardandomi di sottecchi.
-Lo dici come se fosse un premio e non ti fregasse niente di lei.- bofonchiai tossicchiando un poco.
-Le tue parole non hanno un minimo di filo logico, ma ti senti?- esclamò alzandosi dalla sedia -Io la amo, okay? La amo piú di quanto tu possa immaginare, e vederla ridotta cosí mi fa stare malissimo.-
Digrignai i denti nel sentirgli dire quelle cose: ero geloso, certo che lo ero, ma questo non giustificava il fatto che Virginia mi avesse tradito con lui.
-Sta male da quando te la sei scopata, è tutto quí.- asserii prendendo il pacchetto di sigarette da dentro la giacca ed accendendone una come se nulla fosse, poi gliela offrii.
-La vuoi smettere?- sbraitò togliendomi di mano quel pacchetto.
-Di fare cosa?- gli chiesi non capendo, la testa mi girava troppo per poter intendere -Di fumare? Di bere? Di fare quel che cazzo mi pare nel mio ufficio? Oppure di dire che te la sei scopata, mh? So quanto sia eccitante e conseziente, ma la tua unica volta non batterà mai le migliaia di volte che me la sono fottuta io.-
Feci un altro tiro dalla sigaretta e lo vidi scuotere la testa contrariato.
-Sai una cosa Liam? La vuoi proprio sapere?- mi chiese ed io annuii con poco interesse -Spero con tutto il cuore che quel bambino sia mio, cosí non dovrà avere un padre alcoolizzato e col cervello bruciato dalle sigarette quale sei tu.-
Nel sentire le sue parole posai immediatamente la sigaretta nel posacenere, mi alzai dalla sedia e scattai verso Kendall, sferrandogli un pugno dritto dritto sulla mascella.
-Che cazzo hai detto? Ripetilo se hai il coraggio!- gli dissi prendendolo per il colletto della maglia, nello stesso momento in cui Grace e Zayn fecero irruzione nel mio ufficio, pronti a separare me e Kendall.
-Smettila Liam, adesso basta stai esagerando!- esclamò Zayn scuotendomi le spalle, avevo perso il controllo di me stesso ed avevo annegato i miei dispiaceri nell’alcool, finendo per prendermi con Kendall.
-Kendall per favore, va’ via!- disse poi il mio migliore amico rivolto al biondo, che non se lo fece ripetere due volte, quindi lasciò l’ufficio senza aggiungere altro.
Aveva ragione: avevo spezzato il cuore a Virginia, ma prima lei lo aveva fatto a me, poi gliel’avevo praticamente servita su un piatto d’argento, l’avevo persa e non sapevo se e quando sarebbe stata di nuovo mia.
 
 
Virginia’s pov.
 
 
Quando mi svegliai erano quasi le sette di sera e Kendall non era piú accanto a me.
Mi stiracchiai e sbadigliai, alzandomi dal letto subito dopo per poi dirigermi in cucina, non trovando il biondo neanche lí.
Presi il bicchiere dal lavabo e mi versai dell’acqua, poi mi sedetti al tavolo con qualche pensiero che mi girovagava per la mente da quando avevo messo piede in quella casa: cosa eravamo io e Kendall in quel momento?
Io e Liam ci eravamo lasciati?
Di mio malgrado decisi di rispondere sí alla seconda domanda, mentre per la prima non trovai una risposta: perchè doveva essere tutto cosí dannatamente complicato?
Sospirai e mi passai una mano sul ventre non appena sentii scalciare, cosí sorrisi sentendomi sollevata: dopo la discussione animata con Liam non aveva piú dato alcun segno, perchè probabilmente si era spaventato nel sentir litigare i suoi genitori, o meglio, la sua mamma ed uno dei suoi possibili papà.
Quando sentii inserire la chiave nella toppa e la porta aprirsi mi voltai subito verso l’ingresso, ed il protagonista dei miei pensieri di poco prima entrò in casa, cosí poggiai il bicchiere sul ripiano della cucina e mi alzai, dirigendomi verso di lui.
-Dove sei stato?- gli chiesi abbracciandolo da dietro, e quando si voltò vidi che un terribile livido gli si stava formando sulla mascella, ma che diavolo aveva combinato?
-Oh mio dio Kendall, stai bene?- gli domandai toccandogli il viso e sperando di non fargli male, mentre lui mi accarezzava le mani per tranquillizzarmi -Che ti è successo?-
-Sto bene, mi sono soltanto preso con Liam.- mi spiegò baciandomi entrambe la mani ed io rimasi allibita.
-Che cosa? Sei stato da Liam?- gli domandai ancora una volta.
Kendall annuii e ci sedemmo sul divano.
-Lo hai affrontato cosí e lui ti ha picchiato?- gli stavo praticamente facendo il terzo grado ma non m’importava, volevo sapere cos’era successo con mio marito.
-Sono andato per parlargli pacificamente e quando sono entrato nel suo ufficio c’era un tremendo odore di alcool, era ubriaco e si vedeva, cosí ha iniziato a dire cose senza senso riguardo a quanto fosse eccitante fare l’amore con te, e che l’unica volta che io e te lo abbiamo fatto non batterà mai le migliaia di volte che lo avete fatto tu e lui.- mi spiegò Kendall, ero veramente sbalordita, Liam non beveva mai se non per delle occasioni speciali, e di certo non finiva per ubriacarsi.
-E perchè allora hai quel brutto livido sulla faccia?- gli chiesi ingoiando quel groppo che avevo in gola.
-Be’ diciamo che la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato dirgli che questo bambino non merita di avere un padre alcoolizzato e fumato come lui, cosí ha sferrato un destro su questo bel faccino e poi sono arrivati Zayn e la sua assistente Grace in mio soccorso.- rispose facendomi ridacchiare per “questo bel faccino”, poi mi alzai per prendere del ghiaccio, in modo che gli si sgonfiasse un po’ la faccia.
-Io non capisco cosa gli sia preso!- dissi porgendogli la busta del ghiaccio -Cioè, so cosa gli è preso, ma non capisco perchè abbia reagito in questa maniera, ha davvero esagerato. Insomma, non è da lui agire cosí!-
-Virginia devi capirlo, è praticamente distrutto ed incazzato allo stesso tempo per ciò che è successo, credo che ancora non se ne capaciti.- esordí poggiando la testa sulle mie gambe in modo da stare piú comodo.
-Neanche io me ne capacito ancora, ma non reagisco in quel modo!- bofonchiai accarezzandogli i capelli, e lui ridacchiò.
-Io invece non mi capacito del fatto che tu sia qua con me, senza bisogno di nasconderci perchè Liam sa già tutto ed è una cosa davvero fantastica.- disse Kendall facendomi spuntare automaticamente il sorriso sulle labbra -Tu provi qualcosa per me?-
Sospirai, certo che provavo qualcosa per lui, ma ero ancora innamorata di Liam nonostante quel che era successo e non potevo scordarmi di lui cosí, su due piedi.
-Tu mi piaci, davvero ma provo ancora qualcosa per mio marito, e lo sai.- gli risposi e Kendall annuí.
-E allora perchè non ci proviamo?- mi chiese alzandosi a sedere e prendendomi le mani -Io e te, una coppia, non sarebbe male!-
Non era male per davvero, io lo volevo, ma avevo paura di fare un torto a Liam mettendomi subito con Kendall, era piú forte di me.
-Adesso?- fu l’unica cosa che riuscii a chiedergli, ero davvero patetica certe volte.
-No non subito, prenditi tutto il tempo che ti serve per decidere.- rispose sorridendomi subito dopo -Non pretendo che tu ti dimentichi di Liam, è ancora tuo marito!-
-Io non voglio dimenticarlo Kendall, ma adesso so che voglio stare con te, ne ho bisogno.- gli strinsi una mano e lui mi baciò, mi sentivo piú libera dato che gli avevo detto cosa provavo per lui.
-Finalmente stiamo insieme, non mi sembra vero!- esordí Kendall baciandomi un’altra volta e fummo interrotti dal rumore della porta che si apriva.
-Wow.- esclamò Kylie chiudendo la porta d’ingresso, seguita da Carla che ridacchiava dietro di lei.
-Hey sorellina!- disse Kendall andando a baciarle una tempia -Non pensavo che tornassi a quest’ora.-
Sua sorella guardò prima me e poi lui, con un sopracciglio inarcato.
-È la stessa ora di chiusura di sempre, Kendall.- gli rispose ovvia -Adesso spiegatemi perchè stavate pomiciando sul mio divano, vi ascolto.-
Incrociò le braccia sotto al seno mentre io e Kendall ci guardammo negli occhi, era una situazione piuttosto imbarazzante.
-Ehm, io vado un attimo in bagno.- disse Carla rompendo quel silenzio che stava diventando insopportabile, menomale che lo aveva capito da sola di essere di troppo.
-Avanti!- disse la bruna incitandoci a parlare, cosí fui io a farmi avanti.
-Liam ha scoperto tutto, Kylie.- dissi sospirando subito dopo -Quella sua stupida segretaria mi ha ingannata, avevo scritto una lettera dove c’era scritta la verità e lei gliel’ha fatta leggere, cosí abbiamo discusso e poi mi ha praticamente cacciata da casa. Quindi eccomi qua.-
Kylie sospirò e quando mi abbracciò mi sentii sollevata, ero contenta che non fosse arrabbiata con me.
-Però non mi avete detto per quale motivo vi stavate baciando.- precisò indicando me e suo fratello con lo sguardo.
-Ecco noi...- feci per dire ma Kendall completò la frase al posto mio.
-Noi stiamo insieme Kylie.- le spiegò -È giusto che Virginia abbia un uomo che le stia accanto durante tutta la sua gravidanza e oltre.-
La vidi serrare la mascella e poi annuire, smorzando un sorriso: era forse gelosa?
-Sono davvero... davvero molto contenta per la decisione che avete preso, in fondo è un bene che tu Virginia cerchi di dimenticare per un po’ la discussione con Liam.- disse con un tono non del tutto entusiasta.
-Anche noi siamo molto contenti.- le disse Kendall circondandomi le spalle con un braccio -Non è vero piccola?-
Lo guardai ed annuii sorridendogli.
-Sono l’unica ad avere fame? Vi va di cenare?- chiesi agli altri quando anche Carla era tornata in salotto, e dato che erano d’accordo con me, cucinai un po’ di pasta come facevo sempre a Liam.
Forse avrei dovuto cambiare le vecchie abitudini oppure avrei ferito Kendall ed era l’ultima cosa che avevo intenzione di fare.
 
≈≈
 
Subito dopo cena avvertii un leggero senso di nausea, perciò mi dileguai in bagno per prendere una medicina mentre Kendall e Kylie sistemavano la cucina.
Quando andai in camera per mettermi il pigiama per poco non gridai, vedendo Carla poggiata allo stipite della porta con le braccia conserte.
-Oh mio dio Carla, mi hai spaventata!- esclamai portandomi una mano sul cuore.
-Scusami, non volevo...- disse scostandosi una ciocca di capelli dal viso -però volevo parlarti, posso?-
Annuii e lasciai che entrasse nella camera degli ospiti, poi mi richiusi la porta alle spalle.
-Di che cosa volevi parlarmi?- le domandai sedendomi sul letto e la sentii sospirare.
-Ascolta, prima ho visto come ha reagito Kylie quando siamo entrate in casa e ha visto che tu e suo fratello vi stavate baciando- mi disse, ma non capivo dove volesse arrivare -e ho visto anche come vi ha guardato per tutta la cena, conosco la storia Virginia, e ho capito che non è felice della tua relazione con Kendall.-
E ancora una volta non capii.
-Scusami, non capisco perchè lo stai dicendo a me e non a Kylie, è lei la tua ragazza!- esordii e Carla sospirò un’altra volta.
-Ma non capisci?- mi chiese improvvisamente, ed io volevo risponderle con un “no” secco, perchè era cosí per davvero -Lei è ancora innamorata di te, dannazione!-
Sbarrai gli occhi nel sentire le sue parole: come poteva Kylie essere ancora innamorata di me se stava insieme a Carla da quasi due anni ormai?
-No che non lo è Carla, lei ama te e lo sta dimostrando stando al tuo fianco da quasi due anni!- le dissi, ma come le era saltata in mente quell’assurdità?
-Senti non m’importa che cosa pensi, voglio solo che tu smetta di esserle amica!- esclamò d’un tratto, facendomi rimanere allibita.
-Che cosa?- le chiesi sperando di aver capito male.
-È cosí difficile? Non voglio che tu le stia attorno, Kylie è la mia ragazza e tu non conti niente per lei.- disse incrociando le braccia sotto al seno, e prima che potessi aggiungere altro la porta si spalancò ed entró proprio la diretta interessata.
-E a te chi lo dice che per me Virginia non conta niente?- domandò alla sua ragazza con fare arrabbiato.
In risposta Carla si limitò a scrollare le spalle, nemmeno lei sapeva cosa dirle da quanto erano assurde le cose che mi aveva detto.
-Come immaginavo, ti ho detto milioni di volte che non provo piú niente per lei da quando sto con te, e tu ancora ti ostini a pensarlo. Sei davvero incredibile!- sbraitò la bruna facendo una risatina amara, quella situazione stava diventando davvero insostenibile.
-Ragazze sarà meglio che me ne vada, cosí potete parlare da sole e...- non riuscii a finire la frase dato che Kylie m’interruppe.
-No Virginia resta, da oggi questa sarà camera tua e di certo non sei tu quella fuori posto.- disse per poi spostare lo sguardo verso la sua ragazza -E dato che non ti fidi di me puoi benissimo lasciare questa casa e me. È finita Carla, ti avevo avvertita e tu non mi hai dato ascolto.-
Vidi Carla abbassare lo sguardo e singhiozzare appena, poi ci superò entrambe ed uscí dalla stanza, prese la borsa che aveva lasciato all’atttaccapanni e se ne andò di casa sbattendo la porta, facendo riecheggiare il rumore per le pareti.
-Mi dispiace davvero per quel che ti ha detto e a ciò che hai dovuto assistere, ma è stato meglio per tutti.- disse Kylie prima che anche lei lasciasse la stanza, cosí mi sedetti sul letto, riflettendo riguardo a quanto sarebbe cambiata la mia vita da oggi dato che al mio fianco non avevo piú Liam ma bensí Kendall e Kylie, che erano entrambi innamorati di me.



 

 
Heilà fiorellini, buon venerdì pomeriggio! :*
Questa è la terza volta che aggiorno di venerdì, quindi credo proprio che aggiornerò sempre di questo giorno i capitoli restanti, è tutto a scapito della scuola e del tempo come al solito ahahah
A proposito, volevo avvisarvi che il prossimo capitolo sarà il penultimo, poi ci sarà l'epilogo e la me piangerà but... don't worry! La vostra Haz vi ha fatto una sorpresina, che rivelerò solo nell'epilogo ahahah dovete soffrire un po'!!!!
Alour, questo capitolo non è davvero nulla di che, è anche abbastanza corto but c'è una rissa tfsdtgyufhuif fra Liam e Kendall e sdtgfcdygh io amo le risse, cerco sempre di metterne una in ogni storia perchè boh, mi fogano da morire AHAHAHAH quuuindi, io che amo le risse come avrei potuto non metterne una pure quì????
Impossibile!!!
Poi poi poi, c'è la nostra piccola Virginia così stupida, testarda e taaanto confusa (ma solo io riesco a fare questi personaggi così patetici??!), che confessa i suoi sentimenti a quel bel fustaccione di Kendall e be', si mettono insieme?
Voi pensate che durerà fra di loro?
E della scena finale, di Virginia/Carla/Kylie??
Eheheh vi avevo detto di prestare attenzione a quella tipa, la sua gelosia nei confronti di Kylie si è subito fatta vedere, ed è diventata a dir poco una furia quindi povera Virginia! Un altro problemone a cui pensare ridoh come sono cattiva sdyhyfhju
Comunque a me Liam manca moltissimo, specialmente mi manca vederlo con Virginia, mi fa taanta pena e so di non essere l'unica ahahah cucciolotto
Beeene adesso scappo, let me know what do u think 'bout this chapter and kisses!!!
Alla prossima settimana babesss,
Hazel. 

P.S. La ragazza nella gif finale è Kylie gsdgyfshfuhv la stra amo!! *^*





Trailer.
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Capitolo 16
*** You complete me(ss). ***




You complete mess.



 
Piú passavano i giorni, piú vedevo la mia pancia crescere a dismisura e pensavo che potesse scoppiare da un momento all’altro.
Ero appena entrata nel settimo mese di gravidanza, vivevo ancora in casa con Kendall e non avevo piú rivisto nè Liam nè Chanel da quando avevamo discusso, il che mi rendeva ancora piú triste, dato che era passato quasi un mese.
In sei anni che stavo con Liam, non era mai successo che non avessimo festeggiato insieme i nostri compleanni: avevo compiuto ventidue anni da tre settimane e lui non c’era stato, e fra altre due Liam ne avrebbe compiuti ventiquattro, ed io non sarei potuta stare con lui per festeggiarlo.
Mi chiese se anche lui si fosse rimesso con un’altra donna, magari con Grace, dato che era bella, intelligente, magra e lo amava a tal punto da non tradirlo: anche io lo amavo, piú di lei, però lo avevo tradito con Kendall, che era un ragazzo meraviglioso ed io non avrei potuto desiderare altrimenti.
Stavo aspettando che tornasse da lavoro, cosí saremmo potuti andare dalla ginecologa per fare la visita mensile; la dottoressa Irwin era al corrente di tutto, era stata cosí gentile da confortarmi, non giudicarmi e consigliarmi una terapeuta dalla quale ero andata una volta soltanto, e mi aveva aiutata parecchio.
Mi aveva addirittura consigliato di proporlo anche a Liam, ma le avevo spiegato che non ci parlavamo dal giorno del litigio e che quindi avevo preferito evitarlo.
Mi alzai dal divano non appena sentii la porta d’ingresso aprirsi e vidi Kendall entrare in casa, con il suo solito sorriso stampato sulle labbra.
-Ciao tesoro.- disse venendo a darmi un bacio -Stai bene?-
-Sí certo, e tu come stai?- gli risposi abbracciandolo.
-Sono elettrizzato per la visita, ancora non riesco a credere che vedrò la piccola dal vivo per la prima volta!- esordí in risposta, facendomi sorridere.
-Anche io lo sono per te, vederla da uno schermo è diverso dal vederla dalle foto!- gli dissi accarezzandogli il viso ricoperto da un leggero strato di barba, che mi fece pensare a Liam dato che da qualche mese era solito portare la barba non proprio corta.
-A cosa stai pensando?- mi domandò non appena vide il mio sguardo incupirsi un po’.
Sospirai e decisi di non dirgli la vera ragione, non volevo che si sentisse come una seconda scelta per me.
-Pensavo al fatto che Chanel dovrebbe partorire in questo periodo, chissà se non lo ha già fatto...- gli risposi e Kendall mi accarezzò una guancia.
-Hey, sei la sua migliore amica, anche se ce l’ha con te per aver spezzato il cuore a Liam non vuol dire che ti terrà nascosta la nascita della sua bambina!- esordí il biondo, e ancora una volta aveva ragione.
-Anche Liam ha spezzato il cuore a me, quindi diciamo che ce lo siamo spezzato a vicenda!- dissi facendolo ridacchiare.
-Ed ecco la super colla Kendall pronto a ripararlo!- esclamò beccandosi un’occhiataccia da parte mia.
-Smetti di sentirti una seconda scelta, ti prego.- gli dissi prendendogli le mani.
-Ti amo.- disse improvvisamente ed io non risposi.
-Hai visto?- aggiunse poco dopo, con una risatina amara alla fine della frase.
-Kendall se non ti amo non significa che tu sia una seconda scelta per me...- gli spiegai per l’ennesima volta -È che non sono ancora pronta a dimenticare Liam, non so neanche se devo farlo e per ora non voglio pensarci, voglio solo stare con te. Perchè io stravedo per questo giocatore di hockey del Minnesota, te lo giuro.-
Poggiai le mani dietro alla sua nuca e Kendall sui miei fianchi mentre sorrise sulle mie labbra, che poi si unirono alle sue.
-Andiamo?- mi domandò non appena ci staccammo, e vidi i suoi occhi incupirsi ma decisi di non fargli domande, anche lui avrà avuto i suoi motivi.
Annuii e presi la borsa, poi uscimmo di casa per dirigerci nello studio della dottoressa Irwin.
 

 
≈≈
 
 
-Bene Virginia, questo piccolino cresce velocemente ed è anche molto sano!- esordí la dottoressa, spegnendo il macchinario.
Sorrisi a Kendall quando lo sentii stringermi la mano e vidi che aveva gli occhi lucidi.
-Il papà che dice?- domandò poi rivolta a Kendall, che la guardò non smettendo di sorridere neanche un attimo.
-È una cosa... Wow. Non pensavo che ci fosse tanta differenza tra vederla in foto e direttamente dal monitor dove si fanno le ecografie.- disse facendo ridacchiare la dottoressa Irwin.
-Vederla?- gli domandò un’altra volta.
-Sí- rispose Kendall con un tono eccitato -sento che sarà una bambina.-
Io e la dottoressa ci sorridemmo complici, era divertente sentirgli fare quelle supposizioni.
-Okay Kendall, adesso però dovrei parlare qualche minuto con la mammina- disse dandogli una pacca sulla spalla -sai, cose da donne.-
Kendall annuí ed alzò le mani in segno di resa, poi mi lasciò un bacio a fior di labbra ed uscí dalla stanza.
-Allora tesoro, come stai?- mi domandò la dottoressa togliendosi gli occhiali da vista e poggiandoli sulla scrivania.
-Diciamo che continuo ad andare avanti, finchè la barca va lasciala andare, no?- le rispose e lei mi sorrise.
-Non devi per forza andare avanti, puoi anche fermarti un attimo per pensare a cosa vuoi realmente.-
Parole sagge le sue.
-Mi sono fermata a pensare fin troppo, adesso mi scusi ma Kendall mi sta aspettando.- le dissi prendendo la borsa dalla sedia.
-Virginia- mi fermai non appena la sentii pronunciare il mio nome -pensaci, sei sicura di aver fatto la scelta giusta?-
No.
-Sí.- dissi abbozzando un sorriso -La ringrazio Ellen, al prossimo mese.-
Mi abbracciò come per confortarmi, poi lasciai la stanza e trovai Kendall che mi aspettava seduto in sala d’attesa.
-Devo dirti una cosa.- mi disse alzandosi di scatto, i suoi occhi erano malinconici ed il suo sguardo era spento.
 

 
≈≈
 
 
-Che significa che lasci l’università?- gli chiesi una volta entrata in macchina -Non puoi farlo Kendall, non dopo tutto ciò che hai dovuto passare per riavere il posto.-
Le mie parole però sembravano non toccarlo minimamente.
-Giocare ad hockey è la tua vita.- gli dissi e finalmente si decide al alzare la testa.
-Anche tu lo sei adesso!- esordí all’improvviso -E pure questa bambina lo è. E quando nascerà, quando faremo il test del DNA e se risulterà che è mia figlia, allora non dovrò avere occhi altro che per lei e per te. Non ti lascerò mai da sola, lo hai capito vero?-
Non appena terminò la frase scoppiai a piangere e mi gettai fra le sue braccia: come poteva rinunciare al sogno di una vita per stare con me e con una bambina -o bambino- di cui molto probabilmente non era neanche il padre?
Era colpa dei suoi sentimenti, solo quelli.
-Tu sei pazzo, non devi farlo- dissi fra una lacrima e l’altra, mentre ci accarezzavamo il volto a vicenda -io non sono da sola, lo so! Ma ti prego, ti scongiuro, non scegliere ora. Non adesso che è ancora tutto un punto interrogativo.-
Singhiozzò e poggiò la fronte sopra alla mia, facendo scontrare i nostri nasi e le nostre labbra desiderose l’una dell’altra.
-Io ti amo, ti giuro che non m’importa se tutto è un punto interrogativo oppure no.- sussurró sulle mie labbra, prima che si unissero alle sue.
“Anche io”, avrei voluto dirgli, ma nè potevo nè ci riuscivo.
“Sei sicura di aver fatto la scelta giusta?”
Ancora la risposta era no, ma per ora mi andava bene cosí.
 
 
Liam’s pov.
 
Quella fu l’ennesima notte in cui non riuscii a dormire, ed il motivo era sempre lo stesso: Virginia.
Era cosí brutto vedere la parte opposta del letto vuota, non sentire il suo profumo inebriarmi le narici, la sua mano intrecciata alla mia quando ci addormentavamo abbracciati e ci svegliavamo tutti doloranti a causa delle strane posizioni assunte nel dormire.
Mi rigirai nel letto verso la sua parte, immaginando di essere faccia a faccia con lei e di vederla sorridere ed accarezzarmi i capelli, come faceva sempre prima che ci addormentassimo: era un po’ come la nostra ninna nanna, quella.
Sorrisi automaticamente a quel pensiero e mi toccai le labbra come se le sue fossero state lí fino a poco prima, non riuscivo a sopprimere il desiderio di averla, di baciarla, di abbracciarla, di accarezzarla e di farla mia come se fosse la prima volta.
Ma lei non c’era, non piú.
Ed in parte era colpa mia, perchè ero stato io a farla andare via di casa, l’avevo aggredita urlandole contro, e lei si meritava un abbraccio, un bacio oppure il mio perdono diretto, ma ero troppo arrabbiato per farlo.
Perchè stavo lí a piangermi addosso anzichè andare a riprendermela?
Perchè forse erano le tre di notte?
Perchè lei adesso stava con un altro uomo?
Oppure perchè non avevo gli attributi necessari per farlo?
Non importava quale fosse la motivazione, l’unica paura che avevo era che Virginia mi rifiutasse una volta andato da lei a chiederle perdono.
Mi rigirai questa volta a pancia in su e presi il telefono per vedere di preciso che ora fosse: le tre e dodici minuti, e ormai avevo capito che l’insonnia da qualche giorno era diventata la mia migliore amica.
Feci per poggiare nuovamente il cellulare sul comodino, quando lo sentii vibrare fra le mani, mi era arrivato un messaggio.
Pensai a chi potesse essere a quell’ora della notte, ma purtroppo non era la stessa persona che avrei voluto fosse: era Zayn.
Mi spaventai un po’ leggendo il suo nome perchè mi balenarono per la mente tantissime cose, sia assurde che non.
E non c’era altro modo che scoprire di cosa si trattava se non aprire il messaggio e leggerne il contenuto, cosí feci.
 
 
Da: Zayn ore 03:12 a.m.
Amico ho bisogno d’aiuto, a Chanel si sono rotte le acque e stiamo andando in ospedale. Ti prego raggiungici là, sono nel panico piú totale!!!
 
 
Nel leggere le sue parole scoppiai a ridere ma allo stesso tempo ero allarmato: diamine, il mio migliore amico stava per diventare padre ed io dovevo stargli vicino, ero emozionato quasi quanto lui, contando anche il fatto che avrei voluto esserci io nella sua situazione e non sapevo se sarebbe mai successo.
Mi alzai dal letto e digitai una risposta veloce, poi andai in bagno per lavarmi la faccia e i denti, mi vestii piú in fretta possibile ed uscii di casa, pensando al fatto che avrei dovuto avvertire Virginia di ciò che stava accadendo.
La chiamai circa sei o sette volte, ma dato che non rispose supposi che stesse dormendo, perciò le scrissi due messaggi, sperando che li leggesse e che ci avrebbe raggiunti all’ospedale.
Se fosse stato cosí finalmente l’avrei rivista ed io già non stavo nella pelle.
 
 
Virginia’s pov.
 
Mi svegliai improvvisamente quando sentii un tonfo provenire dalla parte destra del letto, cosí Kendall accese la luce e mi sporsi per vedere cosa fosse caduto, trovando il mio telefono sul pavimento.
-Oh cavolo, spero che sia ancora tutto integro!- esclamai raccogliendolo e non vidi graffi o ammaccature sopra, per fortuna.
-Come ha fatto a caderti?- mi domandò Kendall.
-Io non ne ho idea.- risposi e sentii il cuore salirmi in gola quando notai sette chiamate perse e due messaggi dallo stesso mittente: Liam.
Quindi capii che il telefono mi era probabilmente caduto quando Liam mi aveva chiamata dato che avevo messo la vibrazione ma avevo il sonno talmente profondo da non averlo sentito.
-Che succede?- domandò un’altra volta il biondo al mio fianco ma non gli risposi, perchè stavo leggendo i messaggi di mio marito.
-Oh mio dio- dissi soltanto e per poco il telefono non mi cadde nuovamente -Chanel sta avendo la bambina!-
Kendall sbarrò gli occhi ed urló un -Cosa?!- svegliando molto probabilmente sua sorella che dormiva nella stanza accanto.
-Chi te lo ha detto?- mi chiese poi ed io sospirai.
-È stato Liam, credo che si sia sentito in dovere di dirmelo e anche se non me lo aspettavo sono contenta che lo abbia fatto.- gli risposi sorridendo nell’immaginare mio marito preoccupato per me.
-Devo andare da lei, è la mia migliore amica e non posso abbandonarla.- dissi e feci per alzarmi ma Kendall mi trattenne prendendomi per il polso.
-Vuoi andare in ospedale sapendo che ci sarà anche Liam?- mi domandò quasi come se fosse uno scandalo.
-In questo momento non m’importa niente di Liam, Kendall- asserii liberandomi della sua presa, gli avevo detto la cosa piú assurda che mi potesse mai capitare in mente, dato che nemmeno io ci credevo -voglio solo stare vicino a Chanel, anche se lei ce l’ha ancora con me.-
Sospirò e mi accarezzò le mani, cosí lo baciai per rassicurarlo.
-Vuoi che ti accompagni?- mi domandò non appena ci staccammo.
-Sarei contenta se lo facessi, adesso ho bisogno di te piú che mai.-
 

 
≈≈

 
Arrivammo in ospedale che erano le quattro e mezzo del mattino e subito chiesi all’infermiera di turno dove potevamo trovare Chanel e se aveva già partorito, e lei mi disse che aveva avuto la piccola circa venti minuti prima e che stava nella camera 107 al secondo piano, cosí la ringraziai e prendemmo l’ascensore per raggiungerla.
Ero davvero agitatissima, sentivo una sensazione stranissima alla bocca dello stomaco e Kendall lo notò, dato che mi strinse entrambe le mani e mi sorrise.
-Sei preoccupata?- mi chiese baciandomi la fronte subito dopo ed io annuii.
-Un po’, ho solo paura che non voglia vedermi...- gli spiegai abbassando lo sguardo.
-Hey ascoltami- mise due dita sotto al mio mento e mi costrinse ad alzarlo e guardarlo negli occhi -sei un essere umano, hai i suoi stessi diritti di stare in quella stanza, ci siamo capiti?- e prima che potessi aggiungere qualcosa le porte dell’ascensore si aprirono.
Sospirai non appena uscimmo e gli presi la mano, che lui strinse sorridendomi prontamente.
-Stai tranquilla, andrà tut...- non gli detti nemmeno il tempo di finire la frase dato che urlai praticamente il suo nome non appena lo vidi: era ad un paio di metri da me, la testa poggiata alla parete, i capelli scompigliati, la barba piú folta del solito e l’aria stanca ed assonnata, come se non dormisse da chissà quanti giorni.
-Liam!- esclamai lasciando la mano di Kendall ed avvicinandomi a mio marito, che si alzò di scatto non appena mi vide avanzare verso di sè.
-Hey- disse soltanto, fermandosi all’improvviso quando la distanza fra di noi era poco meno di mezzo metro -Chanel sarà felice di vederti, non le avevo detto niente, neanche Zayn lo sa.-
Mi venne da sorridere nel sentire le sue parole, speravo tanto che fosse come aveva detto Liam, e per sapere se sarebbe stato in quel modo, non avrei dovuto fare altro che entrare in quella stanza.
-Allora io vado.- dissi e Liam annuí, ma prima che potessi fare un altro passo Kendall mi abbracciò da dietro e mi lasciò un bacio fra i capelli, come se volesse trasmettermi la forza e il coraggio di entrare in quella stanza.
Gli strinsi la mano e sorrisi, poi feci un sospiro profondo, non potevo piú tirarmi indietro, dovevo affrontare la realtà.
Quando abbassai la maniglia della porta e la aprii, mi ritrovai davanti una grande finestra che dava sulla strada e si potevano intravedere all’orizzonte le prime luci del mattino.
Richiusi la porta e spostai lo sguardo prima a destra, dove trovai una ragazza bionda di qualche anno piú grande di me che dormiva girata su un fianco, e poi a sinistra, dove vidi la mia migliore amica e suo marito con in braccio un piccolo fagottino, e capendo che si trattava della loro bambina, iniziai a piangere silenziosamente.
-Ciao.- esordí Zayn venendomi ad abbracciare ed io con il suo calore ed il suo affetto mi sentii piú sollevata, era emozionatissimo, e lo potevo percepire dalle sue labbra e dal suo esile corpo che stavano tremando.
-Congratulazioni!- gli sussurrai all’orecchio prima che ci staccassimo, e lui mi baciò una guancia in segno di ringraziamento.
Non appena ci staccammo puntai lo sguardo verso Chanel, che mi rivolse un sorriso leggero e debole, come se vivesse costantemente nella stanchezza di quel momento.
-Hey.- le dissi avvicinandomi al letto e sedendomi sulla sedia che poco prima era occupata da Zayn, il quale era uscito dalla stanza per lasciarci parlare da sole.
-Ciao.- esordì lei stringendo a sé la piccola Lauren, come se volesse farmi notare la sua presenza.
- É davvero una bambina bellissima, sono orgogliosa di voi due.-
Ma un po’ meno di me, era quello che avrei voluto dirle, sapendo che pure Chanel la pensava allo stesso modo.
-Ti ringrazio.- sussurrò debolmente, sorridendomi appena -Vuoi tenerla un po’ in braccio?-
Sorrisi anche io nel sentirle pormi questa domanda, perché mi fece capire che ancora si fidava di me, dato che aveva lasciato nelle mie mani la cosa più bella della sua vita.
-Mi piacerebbe tantissimo.- le risposi euforica e lei si sollevò leggermente dal letto per porgermi quella bambina in fasce, che mi fece emozionare non appena la guardai in volto: i suoi occhietti erano socchiusi ma molto furbi, avevano lo stesso colore di quelli di Zayn e mi scrutavano fino al profondo dell’anima.
-Hey ciao piccolina- sussurrai mentre sentii qualche lacrima calda rigarmi il volto -sono Virginia, la migliore amica della tua mamma… o almeno lo ero fino a qualche mese fa, quando ho perso la testa e per questo ci siamo allontanate ma sai, lei mi manca da morire.-
Sentii una pressione sul braccio destro e quando alzai lo sguardo vidi la mano di Chanel posata sopra, e ci sorridemmo l’un l’altra automaticamente.
-Manchi davvero tanto anche a me, e mi dispiace per tutto, non avrei dovuto dirti quelle cose sapendo quanto tu fossi fragile in quel periodo.- asserì la bruna ed io le sorrisi, poi mi sedetti sul letto e mi avvicinai a lei per abbracciarla, facendo attenzione a non far cadere la piccola Lauren o a non soffocarla nel nostro abbraccio goffo, dove era compreso pure il mio ingombrante pancione.
-Dispiace anche a me averti tenuta all’oscuro di questa situazione che ora come ora sta iniziando a starmi un po’ stretta, ma ho bisogno di te più che mai, te lo giuro Chany.- le dissi lasciando sfogo alle lacrime, e lei fece lo stesso.
-Anche io ho ancora bisogno di te, non sai sono stati difficili questi mesi senza la mia migliore amica, soprattutto questa notte, quando mi sono sentita male e poi è nata Lauren, menomale che c’era Zayn.- esordì stringendomi la mano.
Smorzai un sorriso tentando di mostrarle la mia felicità per lei e Zayn ma si accorse che non ero proprio dell’umore giusto.
-Che ti succede?- mi domandò appunto ed io scrollai le spalle, la risposta la conosceva già.
-É per Liam, non è vero?- chiese un’altra volta.
-Già, non sentivo la sua voce da quando me ne sono andata via di casa e credimi, l’impulso di baciarlo o almeno di abbracciarlo era così forte da farmi dimenticare della presenza di Kendall.- le risposi facendole sgranare gli occhi.
-Oh mio Dio tesoro, hai portato il tuo ragazzo con te pur sapendo di vedere tuo marito?- disse facendomi ridacchiare, detto in quella maniera suonava un po’ strano.
-Be’ io avevo bisogno di Kendall, non volevo cadere nella tentazione di baciare Liam o altro…- le spiegai -Sarebbe stato come tradirlo.-
La mia migliore amica mi guardò inarcando un sopracciglio.
-Devo ricordarti chi hai tradito per primo e con chi?- bofonchiò facendomi sospirare.
-Sì Chanel hai ragione, ma io voglio bene a Kendall! Lui è davvero un caro ragazzo, è sempre uno dei possibili padri del mio bambino e poi a me piace…- ribattei lasciando in sospeso la frase, che Chanel terminò al posto mio.
-A te piace Kendall, ma quello che ami è Liam.- mi disse, oh quanto era vero!
-È così ma io e Liam non stiamo più insieme, lui non ne vuole più sapere di me, ed io sono stata una sciocca ad illudermi quando ho visto tutti quei messaggi e quelle chiamate da parte sua. Pensavo che fosse lui ad avere bisogno di me, non te.- le spiegai e lei scosse la testa ridacchiando.
-Ma non capisci? Liam ti ha chiamata perché era lui ad aver bisogno di te!- esclamò -Altrimenti come poteva dare forza al suo migliore amico che stava diventando padre senza aver accanto la donna della sua vita?-
In effetti il suo ragionamento non faceva una piega, eravamo noi quattro ad avere gli uni bisogno degli altri.
-Be’ potrebbe anche essere così ma io non voglio abbandonare Kendall, non dopo tutto quello che lui ha fatto per me.- ribattei e Chanel annuì, ero sicura che su questo fosse d’accordissimo con me.
-E tua madre che dice?- mi domandò -È al corrente di tutto ciò?-
Sbuffai ed annuii per poi risponderle -Ovviamente sì, all’inizio era davvero molto arrabbiata e delusa, ma poi ha capito che farmi rimpiangere ogni cosa non avrebbe portato a nulla di buono, così ha ripreso a parlarmi normalmente anche se so che non le è passata del tutto.-
-E Kendall le piace?- mi domandò ancora.
-Oh no no, lei non sa che sto con un altro, altrimenti mi avrebbe già disereditata.- le risposi facendola scoppiare a ridere.
-Menomale, tu adesso devi concentrarti solo su questo bebè che cresce a dismisura.- disse osservando il mio pancione -E sicuramente non puoi stare senza un uomo ed una migliore amica al tuo fianco, perciò da adesso mi impegno a farti da entrambi, nel caso in cui Kendall decidesse di andarsene e Liam di non volerti più.-
Subito scoppiai a ridere, ero contenta del fatto che riuscissimo a scherzare su quella situazione, ma soprattutto del fatto che fossimo tornate amiche come prima.
-Peccato che Liam continuerebbe a volerti anche se perdesse totalmente la memoria da un giorno all’altro e Kendall non ti abbandonerebbe mai, quindi ahimè!, l’uomo dovrà farlo qualcun altro al posto mio!- esordì nuovamente ed io la abbracciai.
-Sono contenta che tu sia tornata, mi sei mancata così tanto.- mi disse.
-Anche tu mi sei mancata da morire.- le risposi e poi ci staccammo -Credo che dovrei andare, sono un po’ stanca e Kendall tra qualche ora dovrebbe andare a lavoro, ci sentiamo dopo okay?-
Chanel annuì e le baciai una tempia.
-Potrei tornare nel pomeriggio così ti faccio un po’ di compagnia, stiamo insieme e parliamo.- le proposi.
-Sarebbe davvero fantastico, così non resto da sola quando Zayn va a lavoro!- rispose euforica.
-Perfetto! Allora a dopo.- le dissi lasciando un bacio anche alla sua piccolina.
-A dopo, ciao.- fu l’ultima cosa che disse prima che lasciassi la stanza, e una volta in corridoio sperai di vedere Liam un’altra volta, ma a quanto pare se n’era già andato.
-Hey- mi disse Kendall non appena mi vide ed io gli sorrisi -possiamo andare?-
Annuii e mi avvicinai a Zayn -che si stava prendendo un caffè- per salutarlo.
-Ci vediamo presto.- mi disse dopo avermi abbracciata.
-Lo spero.- mormorai sospirando e il moro mi accarezzò i capelli, prima di tornare nella stanza di sua moglie.
-Insomma, avete chiarito?- mi domandò Kendall una volta entrati in ascensore.
-Sì, adesso è tutto okay fra di noi, le ho promesso che questo pomeriggio sarei tornata a trovarla per farle un po’ di compagnia.- gli spiegai e lui mi abbracciò.
-Ti amo.- mi disse ancora una volta ed io sorrisi automaticamente.
-Anche io.- sussurrai sorprendendo forse più lui che me stessa, ma ero contenta di averglielo detto perché era proprio ciò che mi ero sentita di fare.
“Sei sicura di aver fatto la scelta giusta?”
Sì.



 


 
Salve a tutti!
Today is (finally!!!) friday ed io sono puntuale come un orologio svizzero, màs o menos ahahah
Mi duole il cuore da morire perchè questo è il penultimo capitolo di questa storia veramente incasinata e che -a mio parere- è andata un po' troppo per le lunghe buuuut è tsato un anno difficile, giuro!!
Come al solito io i ringraziamenti e tutto li risparmi per l'epilogo, il prossimo ed ultimo ssssso, ma devo ancora prepararmi psicologicamente ahahah
Be' insomma, che ve ne pare di questo? ;)
Io personalmente sono very happy perchè Virginia e Chanel hanno fatto pace, la nostra piccola ha incontrato Liam dopo parecchio tempo e vuole convincersi di amare Kendall ma hey, non credo che abbia convinto nessuno, nemmeno quel poveraccio lol quindi epic fail!
E poiii Chanel e Zayn hanno avuto la bambinaa gyfydgyu piango, urlo, sclero, urleggio, fangirlo dsygfvygdhu okay mi calmo adesso.
E be', penso che immaginiate tutti cosa vi aspetterà all'epilogo, credo sia abbastanza scontato ma occhio ahahah perchè io sono una stronza patagonica (?) per quanto riguarda i miei personaggi e poi yesss ci sarà una bella sorpresina!!
Okay adesso vado perchè -COME SEMPRE- io parlo, parlo, parlo, parlo e stra parlo fino a non finire più!
A venerdì prossimo carissime, muchos besossss 
♥♥

Hazel.




Trailer.
Soundtrack → http://8tracks.com/obvrien/changement


 

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Capitolo 17
*** Epilogue. ***




Epilogue.




 
 
{Due mesi dopo}
 
 
Liam’s pov.
 
 
Dopo dieci buoni minuti che stavo là davanti mi decisi a suonare il campanello di casa Knight, ignaro del fatto che qualcuno potesse venire ad aprirmi o meno.
Anne, ovvero la mia matrigna, mia suocera e madre di Virginia aveva spedito alcune cose a sua figlia però le aveva mandate nostro indirizzo di casa, e cominciavo a domandarmi se non lo avesse fatto apposta per farci incontrare e parlare, il che sarebbe stato geniale, perchè ancora nessuno dei due si era deciso a farlo.
Quando provai a citofonare un’altra volta finalmente la porta si aprí e non mi ritrovai davanti Virginia, ma bensí Kendall.
-Buongiorno.- gli dissi tentando di reprimere la mia voglia di prenderlo a pugni fino a vederlo sanguinare.
-Ti serve qualcosa amico?- mi chiese non molto gentilmente, certo che era davvero uno sfacciato a parlarmi in quel modo dopo aver -probabilmente- messo incinta mia moglie ed avermela portata via.
E poi, io non ero suo amico.
-Sí, avrei bisogno di dare questi pacchi a Virginia, sono da parte di sua madre.- gli spiegai tentando di entrare in casa, ma lui si mise nel mezzo bloccandomi il passaggio.
-Puoi tranquillamente consegnarli a me, glieli farò avere io, adesso lei sta dormendo.- bofonchiò prendendomi di mano quei pacchi, mi aveva veramente spiazzato.
-Okay ma dovrei spiegarle alcune cose riguardo...- non mi fece neanche finire la frase dato che m’interruppe e di nuovo non in modo carino.
-Forse non ci siamo capiti, ti ho detto che lei sta dormendo e se ti stai chiedendo se puoi aspettarla qua la risposta è no.- mi disse -Adesso Virginia sta con me Liam, noi ci amiamo, fra pochi giorni avrà quel bambino e credimi, anche se sarà tuo lei resterà con me.-
Detto questo non mi dette neanche il tempo di replicare, dato che mi sbattè praticamente la porta in faccia.
Loro si amavano, oh certo, adesso io ero la strega cattiva e loro erano Biancaneve ed il principe?
Lei era mia moglie, lei aveva deciso di sposare me, stava con me da sei anni, non con lui; e anche se alla prima occasione erano andati a letto insieme, non credevo proprio al fatto che si fosse innamorata di lui.
Assurdo, era tutto veramente assurdo.
Ed io non mi sarei dato per vinto: avrei aspettato che quel babbeo fosse uscito di casa per andare a parlarle, questo era poco ma sicuro.
 
 
 
Virginia’s pov.
 
 
Mi svegliai all’improvviso quando sentii la porta d’ingresso sbattersi e Kendall borbottare qualcosa, cosí mi alzai con cautela dal letto e mi avvicinai alla porta socchiusa per sentire che cosa diceva.
-Avrei bisogno di dare questi pacchi a Virginia, avrei bisogno di parlare con Virginia, mi ha detto sua madre di venire qua, bla bla bla ma quanto è idiota quel Liam!- bofonchiò ed io aggrottai le sopracciglia confusa: ma cosa c’entrava in quel momento il mio Liam?
Uscii dalla camera e mi diressi verso il bagno, dove mi pesai sulla bilancia digitale: ero ingrassata un altro chilo in un mese, e tutto per questa gravidanza che era quasi giunta a termine.
Avevo un grandissimo mal di pancia e alcune fitte mi colpirono esageratamente, ma non gli detti molta importanza perchè immaginai che fosse il bambino che scalciava.
Quando aprii la porta del bagno sussultai e per poco non gridai, ritrovando Kendall davanti a me.
-Mi hai spaventata!- esclamai posandomi una mano sul petto e lui ridacchiò.
-Scusami, non volevo.- disse attirandomi verso di sè per poi lasciarmi un bacio sulle labbra -Da quanto sei sveglia?-
Quella domanda mi incuriosí molto: perchè si stava preoccupando? Mi stava forse nascondendo qualcosa che aveva a che fare con Liam?
-Tre minuti circa, questo piccolino scalcia sempre di più!- esordii in risposta e Kendall mi sorrise, abbassandosi poi all’altezza del mio pancione per lasciarvi sopra un bacio.
-E tu invece dove stai andando?- gli chiesi vedendolo con il giacchetto indosso.
-Sto andando a fare un po’ di spesa, altrimenti Kylie mi uccide!- rispose facendomi ridacchiare -E poi devo passare in ufficio da Thomas per prendere delle cose, dovrei essere a casa fra un paio di ore.-
Annuii e gli lasciai un bacio sulle labbra.
-Allora vado, a dopo ti amo.- mi disse ed io mi limitai a sorridergli.
-Ciao a dopo.- gli dissi soltanto; non gli dicevo mai “ti amo” oppure “ti amo anch’io”, era successo solo una o due volte, e quando glielo avevo detto non provavo la stessa convinzione e la stessa sincerità di quando lo dicevo a Liam, erano due cose ben distinte.
Mi sorrise un’ultima volta e poi lasciò l’appartamento, sbattendo la porta e facendo riecheggiare il rumore per tutte le pareti della stanza.
Sospirai non appena fui definitivamente sola ed accesi la radio per rilassarmi un po’, trovando nella prima stazione un vecchio singolo dei 5 Seconds Of Summer, a mio parere una delle pochissime band che non erano state delle meteore e che avevano avuto sempre piú talento dai loro esordi.
Canticchiavo le parole di quella canzone mentre mettevo a posto la camera, quando sentii suonare il campanello, ed immaginai che di trattasse di Kendall, probabilmente aveva dimenticato qualcosa.
-Che hai scordato questa volta?- dissi ridacchiando ed aprii la porta, nello stesso momento in cui la canzone dei 5 Seconds Of Summer terminò.
-Ciao.- disse fiebilmente e per poco non mi uscirono gli occhi dalle orbite, ero sicurissima di aver allargato la bocca cosí tanto da essere sul punto di sbavare.
Liam era là, davanti a me, ed io mi sentivo talmente tanto impotente da essere pietrificata.
-Ho bisogno di parlarti, potrei entrare?- mi domandò ed io annuii scostandomi e facendolo entrare.
-Stai bene?- gli chiesi io questa volta e Liam annuí.
-Vado avanti, e tu?- mi rispose scrollando le spalle.
-Diciamo di sí.- asserii per poi sedendomi sul divano e lui fece lo stesso.
-Kendall ti ha dato quei pacchi?- mi domandò ancora ed io non capii.
-Quali pacchi?- gli chiesi aggrottando le sopracciglia e Liam sospirò.
-Poco fa sono venuto per consegnarteli, sono arrivati a casa da Londra, te li ha consegnati tua madre. Volevo darteli di persona ma Kendall mi ha detto che stavi dormendo, perciò li ho lasciati a lui...- mi spiegò e finalmente capii il perchè delle parole e della preoccupazione di Kendall di poco prima.
-Non mi ha detto niente in realtà.- gli spiegai e mi alzai per prenderli, ma lui mi seguí.
-Tranquilla, lascia che li prenda io.- disse con premura e per sbaglio le nostre mani si scontrarono, cosí come i nostri sguardi -Non voglio che ti affatichi, sei incinta.-
Gli sorrisi e -Grazie, è molto gentile da parte tua.-
-Figurati.- disse posando quei pacchi sul divano ed aiutandomi ad aprirli: erano dei vestitini e cose per il bebè, dopo avrei sicuramente mandato un messaggio a mia madre per ringraziarla.
-Oh... Wow. Ti saranno molto utili questi!- esordí Liam grattandosi la nuca e ridacchiando, facendo ridere anche me.
-Già.- dissi soltanto -Di cosa volevi parlarmi?-
Liam sospirò un’altra volta e si risiedette.
-Io sono...- incominciò a dire, poi si bloccò cosí lo guardai negli occhi per incitarlo a parlare -Tu mi manchi, okay?-
Sorrisi nel sentirgli dire quelle parole, era proprio ciò che volevo sentirmi dire, e soprattutto ciò che provavo anche io.
-E mi dispiace davvero tanto per come ho trattato te e come ho disprezzato questo bambino, dio mi sento cosí male! Sono davvero uno schif...- non gli feci nemmeno finire la frase, dato che mi fiondai praticamente sulle sue labbra, zittendolo con un bacio.
Non appena ci staccammo vidi che sul suo viso era apparsa un’espressione piuttosto perplessa, così mi passai entrambe le mani sul volto in segno d’imbarazzo.
-Scusami non avrei dovuto farlo…- gli dissi arrossendo: “È che le tue labbra erano così invitanti!”, avrei voluto aggiungere.
-No, non è per quello, tranquilla… cioè, io… è stato così… wow.- balbettò Liam in risposta ed io annuii sorridendogli, wow era probabilmente la parola più giusta per descrivere quel bacio.
-Dispiace anche a me, Liam.- esordii sospirando -Sono andata fuori di testa, non so cosa mi sia preso, io ti amavo e ti amo tutt’ora, non avrei dovuto comportarmi in quel modo.-
Liam sorrise e mi prese le mani, guardandomi negli occhi.
-Sarebbe un problema se lo rifacessimo?- mi chiese dopo poco, facendomi ridacchiare.
-Be’, considerando il fatto che non abbiamo dodici anni e che in teoria saremmo sposati non lo sarebbe.- gli risposi e Liam annuì scrollando le spalle, così ci riavvicinammo nuovamente e facemmo scontrare le nostre labbra ancora una volta, e mi sentii esattamente come la prima volta che ci baciammo qualche anno fa: desiderosa sempre di più dei suoi baci, avrei pagato oro per averne anche uno piccolissimo.
Quella volta fui io a staccarmi per prima, piuttosto all’improvviso, perché sentii una fitta colpirmi al basso ventre, esattamente come quella di pochi minuti prima, quando mi ero alzata dal letto.
-Forse ci siamo lasciati trasportare un po’ troppo…- commentò Liam grattandosi la nuca -Mi dispiace, è solo che mi mancavi e mi mancavano così tanto i tuoi b…-
Ancora una volta non lo feci finire di parlare, lo interruppi perché il dolore si faceva sempre più forte.
-Liam ti prego puoi stare zitto?- gli urlai praticamente contro, stringendogli così forte il braccio da fargli male.
-Oh merda, cosa ti sta succedendo?- mi domandò allarmato -Vuoi che chiami aiuto?-
-Chiama l’ospedale, per favore!- gli dissi prima di alzarmi dal divano ed andare in bagno, mi abbassai i pantaloni e mi sedetti sul water, vedendo una leggera striscia di sangue sugli slip ma non capii il motivo: stavo forse…?
-Amore, ti sei per caso fatta la pipì nei pantaloni?- mi domandò Liam e sorrisi per il nomignolo che aveva usato per chiamarmi, ma quando feci due più due per poco non urlai: stavo per avere il bambino, ecco il perché del sangue, di quei dolori al basso ventre e -probabilmente- del liquido sul divano.
Mi alzai dal water più in fretta possibile e raggiunsi Liam in salotto, che stava cercando con tutte le forze di non svenire.
-Hai chiamato l’ospedale?- gli chiesi e lui scosse la testa -Diamine Liam, sto per avere il bambino e questo non è un falso allarme!-
Prese di scatto il telefono che teneva nella tasca dei jeans e che per poco non finì per terra, dato che Liam stava tremando così tanto da sentirsi male.
-Chiamo la dottoressa Irwin?- mi domandò praticamente urlando ed io sbuffai, andando in camera per sistemare le mie cose in borsa.
-Chiama chi vuoi, basta che ti sbrighi!- urlai anche io per farmi sentire meglio, e lo sentii imprecare e borbottare cose tipo “merda”, “cazzo”, “ho bisogno di Zayn”, “ditemi che questo è un incubo”, “sto per diventare padre” e altro.
-Pronto? È il Lenox Hill Hospital? Sì salve, mi chiamo Liam Payne e santo cielo, mia moglie sta per avere un bambino e se io non mi calmo avrò un infarto!- esclamò Liam rivolto alla persona al telefono, e mi venne da sorridere ancora una volta perché mi aveva definita come sua moglie.
-Sì! Sì sì la dottoressa Irwin è la sua ginecologa, ostetrica o quel che è, insomma!- bofonchiò nuovamente -Okay, arriviamo subito, stiamo già partendo di casa, la ringrazio infinitamente signore!-
Quando riagganciò ero già pronta per andare in ospedale, così Liam prese la mia roba ed uscimmo di casa, diretti verso la sua auto.
-Liam senti, volevo dirti che ho preso una decisione.- gli dissi mentre lui era indaffarato a mettere in moto l’auto con la tremarella alle mani.
-Ti amo amore mio e lo sai, ma adesso sono un tantino sotto pressione!- esclamò facendo una risatina isterica abbastanza preoccupante, così per fermarlo gli presi le mani e lasciai che mi guardasse negli occhi.
-Ti amo anch’io, ed è per questo che ho deciso che comunque vada, di chiunque sia questo bambino, di Kendall o tuo, sappi che io tornerò con te, non ce la faccio più a vivere lontano dall’uomo che amo da tanti anni, da te, Liam.- sorrise nel sentire le mie parole e mi baciò ancora una volta, prima che l’ennesima fitta al basso ventre mi colpisse e mi facesse gemere dal dolore.
-Okay adesso dobbiamo decisamente andare, questo piccolino vuole uscire di quì ed io sto per sentirmi peggio di così!- esclamò Liam riuscendo finalmente a mettere in moto l’auto, mentre io rischiavo di morire di dolore in quell’auto che stava diventando fin troppo stretta per me, che ero davvero troppo ingombrante.
-Tesoro inspira, espira, devi resistere!- mi disse Liam posando una mano sulla mia gamba e stringendomi un ginocchio, mentre io sentivo la sua voce distante anni luce e le vampate di calore inondarmi tutto il corpo, nonostante fossimo già nel mese di ottobre, il 3 ottobre precisamente.
-Liam ho caldo, mi fanno malissimo la schiena e la pancia, sto per partorire e tu mi dici di resistere?- gli urlai contro, dovevo davvero calmarmi.
-Sono nervoso anche io, sai?- esordì tentando di alzare il tono della voce quanto me, ma quando gli lanciai un’occhiata di fuoco tornò a guardare la strada con gli occhi da cane bastonato.
-Non puoi andare più veloce?- gli domandai tra un respiro e l’altro -Quanto manca ancora?-
-Siamo arrivati, eccoci!- mi rispose frenando all’improvviso e parcheggiando l’auto alla bell’e meglio, non sapevo davvero chi fosse più nervoso fra noi due.
Scese dall’auto sbattendo lo sportello, recuperò il mio borsone in bauliera e venne ad aiutarmi a scendere dall’auto, dato che non riuscivo a muovere un dito senza sentire un dolore allucinante al basso ventre.
-Benissimo, ci siamo, adesso entriamo dentro e…- tentò di dire, ma ancora una volta non lo feci finire di parlare, sembrava una macchinetta e nel sentire tutte quelle parole mi ero innervosita ancora di più.
-Liam smettila per favore, ho soltanto bisogno di far uscire questo bambino da questo buco minuscolo!- esordii e mio marito sbarrò gli occhi nel sentire le mie parole.
 
 
≈≈
 
 
-Morirò, me lo sento!- dissi alla dottoressa Irwin, che ridacchiò e si avvicinò a me per vedere se e di quanto fossi dilatata.
-Benissimo cara, sei già dilatata di 6/7 centimetri, quindi non dovrai aspettare molto per vedere il tuo piccolino o la tua piccolina!- esclamò allegra, come faceva ad essere così tranquilla?!
Inspirai ed espirai ancora una volta, giusto per provare a calmarmi, quando vidi Kendall entrare all’improvviso da quella porta ed avvicinarsi al mio letto, dove anche Liam era seduto.
-Oh mio Dio, stai bene?- mi domandò praticamente soffocandomi in un abbraccio, ed io annuii -Mi ha chiamato Liam per avvisarmi, ero così preoccupato e ancora non riesco a credere che avrai il bambino!-
Tentai di sorridergli o almeno di dirgli che io e Liam eravamo tornati insieme, ma tutto quello che uscì dalle mie labbra fu l’ennesimo grido di dolore.
-Okay papà, adesso sarà meglio che usciate entrambi, in meno di un’ora potrete vedere il bambino e poi procederemo col fare il test del DNA. Lei starà bene, sarà sotto il mio controllo!- disse loro la dottoressa e prima che venissero definitivamente sbattuti fuori dalla stanza, mi baciarono entrambi, il che fu abbastanza strano da vedere.
 
 
 
Liam’s pov.
 
 
Non appena io e Kendall ci ritrovammo fuori dalla sala parto vidi Chanel, Zayn e la piccola Lauren uscire dall’ascensore, ero felice che il mio migliore amico fosse lì per me.
-Liam, bello, adesso è il tuo turno!- esordì Zayn venendo ad abbracciarmi, mentre sua moglie ridacchiava e cullava la loro piccolina dentro alla culla.
-Perché anche tu l’hai baciata?- mi chiese Kendall subito dopo -Che cosa è successo fra di voi?-
-Siamo tornati insieme Kendall, ecco cos’è successo.- gli risposi sotto lo sguardo curioso dei miei migliori amici -Lei non ti ama, ti sbagliavi di grosso.-
Lo vidi serrare la mascella ed irrigidirsi, mi aspettavo anche un pugno chiuso pronto a frantumarmi il naso ma evidentemente non lo fece perché eravamo dentro ad un ospedale.
-E se quel bambino sarà mio che farete?- mi domandò poco dopo, come se quello fosse stato un escamotage per riprendersi Virginia.
-Mi dispiace per te ma resteremo insieme. È brutto quando ti viene portata via la donna che ami, non è vero?- gli dissi e Kendall non proferì parola.
Ci voltammo entrambi verso la porta della sala parto non appena sentimmo l’ennesimo grido provenire da là dentro, quindi pensai che fosse stata Virginia, ed ero anche sicuro che avesse avuto bisogno di me: non potevo stare là fuori quando lei era dentro e stava male, mi sentivo impotente in quel momento.
-Dovresti andare da lei.-
Mi voltai verso il mio interlocutore, Kendall, non appena lo sentii pronunciare quelle parole, il che mi stupí molto, perchè non pensavo che si arrendesse cosí facilmente nei confronti di Virginia.
-Ha bisogno di te e lo sai, non lasciarla da sola.- mi disse ancora una volta e mi ritrovai a sorridergli, perchè era come se si fidasse di me e ovviamente io non potevo deluderlo.
Sospirai, mi feci coraggio ed aprii la porra della sala parto, ritrovandomi davanti mia moglie tutta rossa in faccia e sdraiata su un lettino mentre inspirava ed espirava, con la dottoressa Irwin al suo fianco che mi sorrise non appena mi vide, poi mi porse un camice azzurro simile a quello dei dottori e una cuffia del medesimo colore piuttosto strana.
Indossai quegli indumenti il piú in fretta possibile e andai a posizionarmi al fianco di Virginia, che mi sorrise e mi strinse la mano.
-Okay Virginia, al mio tre dai una bella spinta, va bene? Uno, due e tre!- esclamò la dottoressa rivolta a mia moglie e mi voltai verso di lei, vedendola chiudere gli occhi e spingere.
-Bravissima amore, fallo di nuovo!- le dissi per incoraggiarla e lei mi strinse la mano ancora piú forte.
-Perfetto, ci siamo quasi tesoro! Spingi ancora un altro po’, manca davvero pochissimo!- esordí la dottoressa, era davvero emozionata ed eccitata, quasi quanto me.
Il mio istinto e la mia curiosità mi suggerirono di dare un’occhiata di sotto, per vedere se s’intravedesse almeno la testolina di quel bambino, ma quando Virginia strinse ancora piú forte la presa sulla mia mano cambiai idea.
-Dai tesoro ancora un’altra, è l’ultima! Dai che vedo già la sua testa!-
Prese un respiro profondo e spinse per l’ultima volta, poi mi sentii sollevato e ufficialmente padre, quando sentii il pianto liberatorio del bebè unirsi al mio e a quello di mia moglie.
-Ma che bellissima bambina che abbiamo qua!- esordí la dottoressa non appena l’infermiera le restituí quella piccola creaturina cosí piccola ed insanguinata, che ci fu mostrata subito dopo.
-Oh mio Dio Liam!- esclamò Virginia non appena la prese tra le braccia.
-È identica a te amore mio, è davvero... È davvero bellissima.- fu tutto quello che riuscii a dire, non ero mai stato cosí emozionato in tutta la mia vita ed anche mia moglie se n'era accorta.
-Stai bene?- mi domandò con voce fiebile ed io annuii, anche se non ne ero convinto al cento per cento.
Le lasciai un bacio sulla fronte e lei mi sorrise, era un momento bellissimo quello e non volevo rovinarlo con le mie paranoie: volevo che quella creatura fosse mia a tutti i costi, lo volevo fin dal profondo del cuore perchè la stavo già amando, benchè fosse nata da una manciata di secondi.
-Liam- la mia attenzione fu richiamata da Virginia quando pronunciò il mio nome -vuoi tenerla?-
La guardai e lei mi mostrò un sorriso, un sorriso piccolo, debole e stanco ma veramente bellissimo, ed io non potetti fare a meno di annuire.
Mi sedetti sul letto accanto a lei ed allargai le braccia per prendere quella creatura cosí piccola e cosí innocente da farmi sciogliere il cuore, e non riuscii a non tremare una volta avuta fra le braccia.
-Wow è cosí emozionante e strano allo stesso tempo.- dissi all’improvviso, senza staccarle un attimo gli occhi di dosso.
-Che cosa?- mi domandò Virginia prendendomi la mano per poi stringermela.
-Tenere fra le braccia qualcuno che è stato dentro di te per nove mesi fino a pochi minuti fa... Non trovi?- le risposi e lei ridacchiò.
-È vero, però è bellissimo soprattutto quando ci sei anche tu con me.-
Alzai lo sguardo dalla bambina e lo puntai nei suoi occhi, poi mi avvicinai per baciarla e lei fece lo stesso.
-Hey, la dottoressa Irwin mi ha detto che è nata.- ci staccammo non appena vedemmo Kendall entrare nella stanza -Posso vederla?-
Virginia mi guardó un’altra volta ed io spostai nuovamente lo sguardo sulla bambina, che dormiva beatamente, quindi mi avvicinai a Kendall e -stando attenta a non svegliarla- gliela porsi.
Non appena la ebbe tra le braccia, le sue labbra si aprirono in un sorriso che andava da un orecchio all’altro, e vidi qualche lacrima scendere lungo le sue guance: anche lui voleva che quella creaturina fosse sua, esattamente come lo volevo io.
 
 
 
Virginia’s pov.
 
 
Vedere sia Liam che Kendall con la mia bambina era emozionante ma mi confondeva le idee sempre di piú, di mio malgrado.
-Scusate se vi interrompo ragazzi, ma devo riprendere la piccola e poi ho bisogno dei due papà per il test.- disse la dottoressa Irwin non appena entrò nella stanza.
-Rosie.- asserii e tutti e tre si voltarono a guardarmi.
-Come dici cara?- mi domandò la dottoressa sorridendomi.
-Ho detto Rosie. La bambina si chiama Rosie.- le risposi e puntai lo sguardo su Kendall, che mi sorrise nel sentire le mie parole.
-D’accordo, portiamo Rosie nell’altra stanza per prelevarle un campione di sangue, e lo stesso faremo a Kendall e Liam.- ripetè la dottoressa ed io annuii per acconsentirlo; mi spiegò che i risultati si sarebbero saputi piú o meno in un’ora, e già non stavo piú nella pelle, ero cosí emozionata e spaventata allo stesso tempo, ma sapevo che comunque sarebbe andata, alla fine sarei rimasta con Liam.
 
 
≈≈
 
 
-Sei stanca?- mi domandò Kendall non appena entrò nella mia stanza, con un bicchiere di caffè in mano.
-Un po’ ma non riesco ad addormentarmi, sono abbastanza ansiosa per i risultati.- gli risposi e lui si sedette sulla sedia vicino al mio letto.
-Kendall noi... noi dovremmo parlare.- gli dissi non appena lo vidi stringermi le mani.
Lui sospirò, evidentemente aveva capito tutto o Liam glielo aveva già detto, non era riuscito a contenersi.
-Vuoi lasciarmi, lo so.- disse soltanto, lasciando la presa sulle mie mani e sorridendo amaramente.
-No aspetta ti prego, fammi parlare!- esclamai -Non è per te, credimi. Tu sei un ragazzo davvero fantastico, mi hai aiutata molto in questi ultimi mesi, ti sei preso cura di me e della mia bambina, mi hai ospitata in casa, hai rinunciato a tantissime cose per me e soprattutto mi hai amata, e mi hai fatta sentire come tale. E per questo non smetterò mai di ringraziarti, ma purtroppo io non posso ricambiare, anche se davvero, lo vorrei con tutto il cuore.-
Kendall sospirò ancora una volta e lo vidi abbassare lo sguardo, era ferito anche se non voleva darlo a vedere: l’ultima cosa che volevo era vederlo soffrire.
-Hey ti prego, non fare cosí che altrimenti mi metto a piangere, sai che lo faccio!- esordii facendolo scoppiare in una risata che contagiò pure me.
E prima che potesse aggiungere altro, Liam, Zayn, Chanel, la piccola Lauren e Kylie fecero capolino nella stanza, con tanto di palloncini rosa, regali e pasticcini.
“It’s a girl!”, dicevano i palloncini, erano tutti molto gioiosi, escluso Kendall, che lasciò la stanza a malincuore pensando che non me ne accorgessi, ma ormai in quel momento il mio pensiero fisso era diventata la sua sofferenza.
 
 
 
Kendall’s pov.
 
 
Ci eravamo lasciati, definitivamente.
Ero distrutto, certo che lo ero, ma volevo che Virginia fosse felice, lei doveva esserlo, soprattutto adesso che aveva avuto quella bellissima bambina, Rosie, e Liam era il pezzo che completava quel puzzle di felicità.
Ma in quel momento restava solo da scoprire la paternità di Rosie, ed anche io come Virginia e suo marito ero fin troppo ansioso.
-È una bambina, mi hanno detto.- mi voltai non appena sentii qualcuno parlare vicino a me, e vidi una ragazza bionda, la cui faccia non mi era nuova ma non ricordavo dove potessi averla vista.
-Ci conosciamo?- le chiesi appunto, e lei sghignazzò.
-Perdonami, sono Grace. La terribile assistente di Liam.- disse usando un tono melodrammatico sulla parola “terribile”, ed io capii tutto.
-Sei qua per combinare altri guai?- le chiesi alludendomi a ciò che era successo qualche mese prima con Virginia e lei ridacchiò.
-No, sono venuta per darti di persona la buona notizia- mi rispose ed io assottigliai gli occhi confuso, non capendo a cosa si riferisse -Rosie è tua figlia, non di Liam.-
Sbarrai subito gli occhi, come faceva lei a saperlo?
-Menti.- le dissi soltanto e lei aggrottò le sopracciglia -È quello che vorresti tu, cosí potresti avere Liam ma non sarà cosí.-
-Be’ caro Kendall, correggimi se sbaglio ma è quello che vorresti anche tu!- esordí e avvicinò le labbra al mio orecchio, iniziando a sussurrare -So quanto tu lo desideri, quella bambina è cosí bella, e tu e Virginia insieme completereste quel quadro di famigliola perfetta.-
Scossi la testa nel sentire le sue parole, voleva solo manipolarmi.
-E tu come fai a sapere che è mia figlia?- le chiesi curioso.
-Sai, a volte quando apri la porta sbagliata e ti ritrovi in un laboratorio anzichè al centro prelievi scopri tante cose...- disse soltanto, scrollando le spalle subito dopo -Le vostre provette di sangue erano esattamente là sopra, ed accanto c’era un foglio con su scritto che la bambina avrebbe avuto Knight come cognome al 98,9% mentre il povero Liam uno scarso 3% e sai che dispiacere per la mammina!-
Forse stava dicendo la verità, oppure mi stava facendo capire qualcosa: forse aveva...
-Hai scambiato i risultati del test, non è cosí?- le chiesi con un tono accusatorio e Grace scoppiò a ridere.
-Mi hai vista bene?- esordí indicandosi da capo a piedi -Sono una segretaria tutto fare e okay, ma non sono un dottore, e poi odio il sangue! Ho guardato soltanto il foglio e ho letto il nome sulle etichette, non sarei capace di fare una cosa del genere, al contrario di ciò che pensi tu.-
Se Grace allora stava dicendo la verità ero per davvero io il padre di Rosie e non Liam.
-Ma non sei contento della notizia?- mi chiese con un sorriso che le andava da un orecchio all’altro, non capivo cosa ci trovava di cosí divertente.
-Io non voglio rovinare quella famiglia.- dissi soltanto -Per questo scambieró i test e farò venire fuori che è Liam il padre di quella bambina e non io.-
Feci per camminare verso il laboratorio ma Grace mi fermò, strattonandomi per un braccio e costringendomi a voltarmi verso di lei.
-Ma che fai?!- urlai lasciando la sua presa.
-Ti sto impedendo di fare l’idiozia piú grande della tua vita!- mi rispose la bionda -Sai almeno come scambiare quei risultati? Hai per caso studiato chimica o medicina?-
Lo disse con un tono ironico, ma il sarcasmo e l’ironia in quel momento non erano ben accetti, quella era una situazione piú che seria.
-Senti Grace, non m’importa nulla della chimica, della medicina o del DNA, io non voglio rovinare ancora quella famiglia. Come devo dirtelo?- gridai esasperato, non capiva che le sue battutine non mi stavano aiutando per niente.
Anzichè rispondere, scrollò le spalle e si comportò come se non le avessi detto niente.
-Lo vuoi capire che Liam non prova un bel niente per te e che non potrai mai stare con lui, esattamente come io non potrò piú stare con Virginia nonostante la ami da impazzire?- esordii sull’orlo del pianto, non mi ero mai ridotto cosí per una donna, stavo diventando abbastanza patetico.
Vidi Grace sospirare ed annuire, pensai che si fosse arresa, esattamente come mi ero arreso io.
-Okay, hai ragione, io sono pazza di Liam e sí, è ovvio che lui non mi calcolerà mai, neanche quando scoprirà che quella bambina non è sua figlia, perciò è giusto cosí Kendall.- disse la bionda alla fine -Tu non scambierai i risultati di quel test, Liam e sua moglie saranno rammaricati per il risultato ma continueranno a stare insieme, vivranno la loro vita con la loro piccola bambina e noi due ne resteremo fuori, è giusto cosí.-
Detto questo giró i tacchi e se ne andò, entrambi ci eravamo messi in testa la realtà dei fatti e purtroppo non potevamo cambiarla.
-Kendall?- mi voltai non appena sentii Liam chiamarmi -Devi venire dentro, i risultati sono pronti.-
 
 
≈≈
 
 
Per una questione personale era stato chiesto agli altri di uscire da quella stanza, perciò eravamo rimasti dentro soltanto io, Liam e Virginia.
Sentivo la tensione diffondersi lungo tutto quelle quattro pareti, e pur sapendo già l’esito di quel test ero nervoso il doppio se non il triplo o il quadruplo, per questo avevo una paura matta che il battito accelerato del mio cuore potesse farsi sentire da tutti i presenti.
-Facendo il test di paternità i risultati ottenuti hanno stabilito che Rosie al 98,9% porterà il cognome...- iniziò a dire la dottoressa Irwin e poi ci fu qualche secondo di silenzio, come nei film, mi sembrava quasi di sentire quella musichetta piena di suspance che mi faceva sempre perdere la testa, stavo per scoppiare, il mio cuore batteva come non mai, e se non lo avesse detto lei lo avrei fatto io, io avrei terminato la frase dicendo che quella bambina era figlia di Virginia e mia.
-Knight.- esordí la dottoressa circa cinque secondi dopo, che a me parvero cinque secoli -Congratulazioni Kendall, sei diventato papà!-
Mi strinse la mano e mi sorrise, ed io ricambiai ma non riuscii comunque ad evitare di vedere il disappunto e la delusione negli occhi di Liam e Virginia, mi dispiaceva tanto, ero cosí mortificato e non avrei mai e poi mai pensato di dirlo, dati i forti sentimenti che provavo per la madre di mia figlia.
-Bene adesso vi lascio da soli per parlare un po’.- annunciò la dottoressa e Virginia le sorrise debolmente, lo stesso fece Liam.
-La ringrazio.- sussurró la bionda prima che la Irwin lasciasse la stanza.
Per un paio di minuti calò il silenzio.
Nessuno sapeva cosa dire, o meglio, io sapevo cosa dire, ma avevo paura di incasinare ancora di piú le cose.
-Congratulazioni.- fu Liam il primo a parlare, e la cosa mi stupí molto perchè sembrò avermi preceduto nel farlo -Dico davvero, sono contento per te.-
Mi dette una pacca sulla spalla e mi sorrise appena, mentre Virginia mi guardò ed io sbuffai.
-Vi prego non fate cosí, so quanto siate delusi e credetemi, anche io lo sono!- esclamai -Desideravo che questa bambina fosse mia, ma all’ultimo, prima che la dottoressa Irwin annunciasse i risultati non ci ho sperato piú cosí tanto, perchè sapevo quanto tu lo volessi Liam, anche piú di me: per questo ho deciso di non riconoscere Rosie come mia figlia.-
Alle mie parole sbarrarono gli occhi increduli, erano sicuramente stupiti di ciò che gli avevo appena detto.
-Fammi capire- disse Virginia mettendosi seduta sul letto -vuoi disillegittimare Rosie?-
Feci cenno di sí con la testa e vidi Liam sbarrare gli occhi ancora una volta.
-Perchè lo fai?- mi domandò infatti.
-Perchè ho rovinato troppo il vostro matrimonio e non voglio rovinare anche la vostra famiglia, quindi voi crescerete Rosie Payne, non Rosie Knight. È giusto che chiami ‘papà’ il marito di sua madre, non un uomo con la quale è stata per qualche mese.- spiegai loro, sentendo i brividi invadermi tutto il corpo quando pronunciai la parola ‘papà’.
Liam e Virginia si guardarono negli occhi e poi tornarono a guardare me, annuendo.
La bionda si fece avanti e mi abbracciò, sussurrandò un ‘grazie’ vicino al mio orecchio, mentre Liam mi strinse la mano in segno di gratitudine.
Quella era una delle poche volte nella mia vita in cui ero felice e fiero di me stesso per aver fatto qualcosa di buono per gli altri, e anche se quella fu la prima e l’ultima volta in cui vidi mia figlia, era giusto in quel modo.
 
 
 
 
 
{Sei anni dopo}
 
 
Virginia’s pov.
 
 
-Rosie, vieni a dare un bacio a Joshua!- esordii rivolta a mia figlia, che giocava con le sue bamboline in terrazza mentre Liam la riprendeva con la telecamera.
-Amore, dí ciao alla telecamera!- esclamò mio marito non appena la nostra piccolina fece capolino in salotto.
-Ciao ciao ciao ciao ciao!- esordí mandando tanti baci e guardando l’obbiettivo, lo diceva la zia Gemma che sarebbe diventata un’attrice!
-Dai vieni a baciare Josh, dagli un piccolo bacio, soltanto uno!- la incoraggiai e quindi lei si avvicinò a quel piccolo fagottino di un mesetto appena che tenevo tra le braccia e gli lasciò un sonoro bacio sulla guancia paffutella e rosea che era solita accarezzargli.
-Ma che brava bambina che sei!- esordí Liam scompigliandole i capelli biondi ed ondulati, tali e quali ad i miei quando avevo la sua età.
In risposta Rosie gli fece la linguaccia e poi tornò a giocare sulla terrazza, lasciando me e Liam con il piccolo Joshua.
-Cresce cosí in fretta...- commentai con un filo di malinconia nella voce e Liam mi abbracciò, baciandomi una tempia subito dopo.
-Hey amore non fare cosí, abbiamo un altro piccolino da veder crescere, e sono sicura che non sarà l’ultimo!- disse mio marito facendomi scoppiare a ridere.
-Ti ho già detto quanto ti amo?- gli chiesi retoricamente e lui ridacchiò.
-Tanto, lo so. Esattamente quanto ti amo io se non di piú.-
Mi avvicinai a lui per baciarlo nello stesso momento in cui Rosie tornó nella stanza e gli saltò in collo, era davvero gelosa di suo padre, specialmente quando ci baciavamo!
E sí, nonostante tutto eravamo davvero una bellissima famiglia, quella che avevo desiderato sin da piccola.
 

 


    
 
Happy friday fiorellini! ♥
Okay, eccoci finalmente arrivati a questo gran finale, che penso un po' tutti si aspettassero, sono abbastanza prevedibile I guess ahahahahah
Io tra un po' piangerò, me lo sento, esattamente come quando scrissi questo epilogo un mesetto e mezzo fa, ed esattamente come quando conclusi "She is my little sister" un anno fa, una fontana insomma!
Be', possiamo dire che i nostri personaggi hanno avuto il loro lieto fine, più o meno... Virginia e Liam sono tornati insieme, yess dtyghyfg, ma scrivere di quel parto è stato veramente un parto (?) lol, io non so precisamente cosa fanno alle donne che stanno avendo il bambino, mi sono basata sulle mie fonti aka dei libri in cui le protagoniste partoriscono e ew, non so se vorrò mai avere dei figli... AHAHAHAH peeeeeeeeeeeeeeeeerò, so che questo non ve lo sareste aspettato, non è Liam il padre della piccola Rosie ma bensì Kendall, ahia!
Mentre invece il padre di quel topino di Joshua è Liam, don't worry AHAHAHAHAH
É stato puro culo quello di Kendall insomma ahahah 1 contro le migliaia di Liam e ci è riuscito senza problemi buuuut sappiate che ci ho pensato un sacco prima di arrivare a questo finale: dovete sapere che qualche mese fa avevo deciso che Virginia avrebbe avuto un maschio e che sarebbe stato di Liam e ciao ciao, lol
Ma siccome io non mi accontento mai e non mi piace smettere di torturare i miei personaggi ho rivoluzionato ogni cosa e siccome in quel periodo non avevo la wifi ed un pc decente ho chiesto ad una mia carissima amica (Leti sei un angelo ♥
) di farmi questo  https://youtu.be/FkkKiZxrbBw
Ve lo dico in ogni caso, ci sarà un sequel della storia ahahahah era questa la sorpresa e sì, vi assillerò ancora con questi personaggi!!!
La protagonista sarà però Rosie, la figlia di Liam e Virginia, e passeranno un bel po' di anni da questo epilogo, precisamente dodici ma shhh, non dico altro se non che si chiama No control e che non ho idea di quando inizierò a postarla anche se ho già scritto 4/5 capitoli lol
Io ho già scritto un papiro qua, quindi sarà meglio che stringa e poi vada perchè domani ho il compito di spagnolo ahahah scuola di m***a :)
Questa piccolina sarebbe dovuta essere più lunga e avrebbe dovuto finire mooolto prima ma per vari motivi non ce l'ho fatta, quindi meglio tardi che mai!!
Mi ha fatto veramente dannare, fatto venire i peggio blocchi dello scrittore ma mi ci sono affezionata un sacco, per questo è venuta così incasinata!
Voglio ringraziare chiunque l'abbia seguita dall'inizio, chi ha smesso, chi si è aggiunto a metà e chi alla fine, ma soprattutto chi ha letto anche il prequel, senza di voi non ci sarebbe mai stato questo sequel!! 
Ringrazio la mia migliore amica Linda che mi ha supportato (e sopportato parecchio!!!) ascoltando le mie migliaia di idee, approvandole, dandomi consigli su consigli ed impazzendo insieme a me, love you so much babe! 
♥♥♥♥♥
E poi voglio ringraziare quei 5 meravigliosi ragazzi che adesso sono diventati 4 ma per me saranno sempre 5, perchè è soltanto colpa loro se mi vengono queste idee qua!
Poi non so davvero che altro dire ahahahah la mia vista si sta offuscando quindi è davvero la fine di questo ultimo spazio autrice di questa storia ahahah colpa delle mie lacrime eh!!!
In tal caso vi farò risapere quando posterò No control, ve lo scriverò nella risposta alla recensione di questo epilogo (se ci saranno!!!)
Tante cose allora, in bocca al lupo per la fine della scuola se ci sono persone che come me stanno ancora affrontando quell'incubo ahahah e tanti baci!!! ♥♥♥♥

Vostra Hazel.




Trailer.
Soundtrack → http://8tracks.com/obvrien/changement



 

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