Saga of the Emblems

di CyberNeoAvatar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Incontro a Greengate ***
Capitolo 3: *** La forza di Hiro ***
Capitolo 4: *** La decisione ***
Capitolo 5: *** La tana ***
Capitolo 6: *** Un avventuriero particolare ***
Capitolo 7: *** Battaglia desertica ***
Capitolo 8: *** Carovane in pericolo ***
Capitolo 9: *** Eria si ribella! ***
Capitolo 10: *** I volti di Artic ***
Capitolo 11: *** Cavalieri e musica ***
Capitolo 12: *** Arrivo a Yellowgate ***
Capitolo 13: *** Inseguimento montuoso ***
Capitolo 14: *** Un vero esperto ***
Capitolo 15: *** Quella luce nella notte... ***
Capitolo 16: *** Gli Araldi del Vento ***
Capitolo 17: *** Il testo conteso ***
Capitolo 18: *** Rapimento! ***
Capitolo 19: *** Il passato di Eria ***
Capitolo 20: *** Le rovine di Orangegate ***
Capitolo 21: *** Un gigante ubriaco ***
Capitolo 22: *** Rivincita! ***
Capitolo 23: *** Una fucina da riattivare ***
Capitolo 24: *** Le fiere del cielo ***
Capitolo 25: *** Tripla battaglia! ***
Capitolo 26: *** Riunione familiare ***
Capitolo 27: *** La minaccia acquatica ***
Capitolo 28: *** Le note di Oceano ***
Capitolo 29: *** La forza del fulmine ***
Capitolo 30: *** Ultime volontà di un condannato ***
Capitolo 31: *** Il rimedio ***
Capitolo 32: *** Corsa contro il tempo ***
Capitolo 33: *** I Sommi Draghi ***
Capitolo 34: *** Il cuore di Hiro ***
Capitolo 35: *** Attacco dopo l'alba ***
Capitolo 36: *** L'arma segreta di Artic ***
Capitolo 37: *** Fulmine contro acqua ***
Capitolo 38: *** La verità di Kenryu ***
Capitolo 39: *** Disfatta?! ***
Capitolo 40: *** Ricordi che riaffiorano ***
Capitolo 41: *** La traversata ***
Capitolo 42: *** La lealtà dell'acciaio ***
Capitolo 43: *** Rinascita di Oceano? ***
Capitolo 44: *** Un Drago spregevole ***
Capitolo 45: *** Il castello di Artic ***
Capitolo 46: *** Due contro uno! ***
Capitolo 47: *** Amici o nemici? ***
Capitolo 48: *** Sulle tracce di Lein ***
Capitolo 49: *** Prigionieri? ***
Capitolo 50: *** L'ombra in agguato ***
Capitolo 51: *** Tragico inseguimento ***
Capitolo 52: *** Fuoco contro ghiaccio ***
Capitolo 53: *** Il Sommo Drago Supremo ***
Capitolo 54: *** Un nuovo maestro? ***
Capitolo 55: *** L'incontro di Eline ***
Capitolo 56: *** La mossa dei Sommi Draghi ***
Capitolo 57: *** Il giudizio del Condottiero ***
Capitolo 58: *** Ciò per cui si combatte ***
Capitolo 59: *** Uno stile glaciale! ***
Capitolo 60: *** Il seguace del Drago Supremo ***
Capitolo 61: *** Duello tra demoni ***
Capitolo 62: *** Scontro finale! ***
Capitolo 63: *** Dal padre al figlio ***
Capitolo 64: *** Conclusione ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


1- Prologo

-Studio Tetro-

Io (si scrocca il collo):<< Ah, è così edificante tornare al lavoro con le fic...>>.

Keila:<< Questa è una storia originale, u.u >>.

Io:<< Giusto. Allora, mi presento in questa sezione: mi chiamo CyberFinalAvatar, e per cambiare un po' mi sono trasferito su questa sezione per pubblicare la mia storia originale. Premetto che ogni scritta in grassetto non fa parte della storia.>>.

Keila:<< Ma siamo certi che non siete stupidi, quindi sappiamo che l'avete capito anche senza di noi. A proposito, io sono Keila, e assisterò CyberFinalAvatar in queste introduzioni/minichat. Sono molto contenta di conoscervi, sento già che vi voglio...>>.

Honoryou:<< … tanto, TANTO bene. Lo dici sempre... Comunque mi chiamo Honoryou, come scritto prima, e  sono uno degli antagonisti delle fan fic di Yu-Gi-Oh! di Cyber: sono venuto qui a far compagnia a questi due.>>.

Keila:<< Ed è un bene <3 <3 <3 Sei il mio idolo <3.<3 >>.

Honoryou:<< Lo so, piccola, MUAHAHAHAHA!!>>.

Io:<< Ok, passiamo a cose più serie: lo “ studio tetro” servirà più che altro come introduzione per ricollegarsi ai capitoli precedenti e permettere così ai lettori di seguire meglio la storia. Ora però cominciamo con il breve ma importantissimo prologo. Motori...

Honoryou e Keila:<< ...AZIONE!>>.

P.S. : questa è una storia seria, pertanto non ci saranno plagi. Ogni apparente plagio o similitudine con altre storie notato è solo frutto di coincidenze.


Era un'epoca molto antica... un'epoca di cui nessuno è a conoscenza: era quella in cui sorgeva in mezzo ad un grande mare l'immenso continente chiamato Acaidar. Questo luogo leggendario era stato creato dai capricci della natura in una maniera superba, con una combinazione di paesaggi naturali davvero eccezionale: fiumi, laghi, sconfinate pianure, montagne inaccessibili, colline verdi e lussureggianti. Gli abitanti del luogo vivevano serenamente in mezzo a questi luoghi caratterizzati anche da climi quasi sempre miti e temperati, eccezion fatta per alcuni periodi dell'anno. Le città, chiamate “ Gate”, ospitavano un gran numero di persone, e tutti vivevano in pace e in armonia: la giustizia del Governo Imperiale di Acaidar lì instauratosi garantiva questo periodo di prosperità. La tecnologia non era molto sviluppata ed era rimasta ad un livello similare a quello del Medioevo, anche se non mancavano menti molto aperte alla scienza e capaci di grande cose.

Un giorno però accadde un disastro che ruppe l'equilibrio dell'isola: il vulcano che stava al centro del continente, denominato Netlom, spento ormai da moltissimi anni, si riattivò improvvisamente, causando un'eruzione così tremenda che il vulcano stesso, per oscure ragioni, esplose in mille pezzi: alcune città vennero spazzate via, e molti abitanti morirono nella catastrofe. Il peggio però non fu questo: come dal nulla cominciarono a comparire dal luogo dell'esplosione migliaia... centinaia di creature dalle fattezze mostruose e di varie specie mai viste prima dall'indole piuttosto aggressiva e feroce. Questi esseri cominciarono a diffondersi a macchia d'olio in tutta l'isola aggiungendo alle vittime del vulcano molte altre. La situazione si fece molto grave, nemmeno i guerrieri del Governo Imperiale sembravano in grado di fronteggiare le bestie, dotate di forza e caratteristiche temibili...

… finché all'improvviso non si riuscì a trovare un modo per utilizzare degli oggetti particolari che sembravano essersi manifestati insieme alle belve: gli Emblemi, ossia delle sorta di stemmi differenti da quelli fabbricati dagli uomini. Ognuno di questi sembrava infatti essere dotato di una carica interna in grado di generare diversi poteri a seconda del tipo e della grandezza dello stesso oggetto. Le menti del regno avevano capito che potevano essere inseriti in armi, in questo modo grazie ad un particolare procedimento gli Emblemi potevano passare le loro proprietà alle armi a cui erano applicati. Grazie ad essi le spade, le asce, le mazze e simili riuscirono a risultare efficaci contro i mostri fuoriusciti dai resti del Netlom, riuscendo così a bloccare la loro invasione.

Tuttavia... le creature non erano state tutte eliminate: la maggioranza era stata solo ricacciata in parti inaccessibili del continente, e continuava a causare problemi anche in seguito. Il Governo Imperiale non poteva sorvegliare l'intero Acaidar, anche perché si era aggiunto un nuovo problema: gli Emblemi avevano scatenato anche bande di briganti impossessatisi di questi oggetti disseminati il più parti del luogo causando una situazione di caos tra i “ Gate”. Per questo gli abitanti delle città cominciarono a organizzare missioni con ricompense per chiunque avesse avuto il coraggio di affrontare le infernali creature che ancora costituivano una seria minaccia: fu così che si costituirono gruppi di avventurieri, il più delle volte specializzati nell'uso degli Emblemi magici, diretti verso ovunque ci fosse un gruppo di quelle bestie da eliminare. Ed è settant'anni dopo questi avvenimenti che inizia la vera storia....

-Studio Tetro-

Io:<< Questa è l'introduzione, spero solo di non aver confuso con tutte queste informazioni.>>.

Keila:<< Beh, dai, è abbastanza semplice :) >>.

Io:<< Ah beh, grazie... sono appena entrato in sezione originali, spero non saranno troppo severi con me.>>.

Honoryou:<< Comunque la storia vera e propria comincia dal prossimo capitolo... Ah, chiarisco per chi ancora non lo sa che questo si chiama “ Studio Tetro” a causa di certe presenze misteriose che possono arrivare un giorno sì e l'altro pure...>>.

Io:<< Esatto, e....>> si guarda intorno:<< Dov'è finita Keila? Un attimo fa era qui...>>.

Honoryou:<< Boh...>>.

Io:<< O____O Ehi, le chiavi della mia macchina SONO SPARITE!!!>>.

Honoryou:<< Chissà chi è stato ^^ >>.

Io (corre via):<< KEILA! TORNA QUI! LADRA DEL C***O!>>.

Honoryou:<< … appuntamento al prossimo capitolo, MUAHAHAHAH!!!>>.

P.S. : nel racconto c'è anche la possibilità di un linguaggio leggermente volgare.

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Capitolo 2
*** Incontro a Greengate ***


2- Incontro a Greengate.

-Studio Tetro-

Honoryou:<< Buongiorno a tutti, ecco lo “ Studio Tetro” nuovamente in azione...

Keila (scappa):<< TANTO NON MI PRENDI, AHAHHAHA!!!>>.

Io (le corre dietro):<< TORNA QUI, MALEDIZIONE!>>.

Honoryou:<< Ehehehe... CyberFinalAvatar non ha ancora messo le mani sulle chiavi rubate ... ma scopriremo dopo se riuscirà a riprenderle. Adesso è il momento.... del primo vero capitolo della storia. One, two, three...>>.

???:<< … AZIONE!>>.

Honoryou:<< Esat... Ma chi...?>>.


Erano passati settant'anni dalla catastrofe del vulcano esploso, e la nostra avventura inizia in un'afosa giornata di settembre, in un villaggio sperduto nell'estrema parte meridionale nell'enorme continente di Acaidar chiamato Greengate, formato da un certo numero di case contadine in legno con tetto di paglia. La cittadina era circondata da boschi verdi di pini, ed era anche una delle più fortunate in quanto vi furono stati meno problemi con le mostruose creature annidate nella regione: per questo molti viandanti vi si fermavano sia per un sicuro riposo che per vivere senza il terrore di quelle bestie.

In una locanda di Greengate, quel mattino, il proprietario del locale stava discutendo fiaccamente con alcuni avventori. La taverna, anch'essa in stile Medievale come il resto del villaggio, era prevalentemente composta da arredi, tavoli e sedie in legno, da un bancone dello stesso materiale e diversi lumi per la notte. Una scala conduceva ai piani superiori.

<< … e pare che nemmeno questa volta le guardie del Governo Imperiale siano riuscite ad agguantarli.>> raccontò il locandiere, un omone dall'aspetto affabile intento a pulire un bicchiere, ai suoi interlocutori che aveva di fronte.

<< Accipicchia!>> esclamò uno dei due avventori che lo stavano ascoltando appoggiati al bancone:<< Quei banditi sono furbi e feroci come nessun altro...>>.

<< Da chi l'hai saputo?>> chiese il secondo avventore.

<< Da una guardia che li ha combattuti passata qui uno di questi giorni.>> rispose il locandiere:<< Che io sia dannato se quelli non causeranno dei problemi ancora più grossi di quelli che già provocano...>>.

<< Lo credo anch'io, hanno pure diversi Emblemi rari.>> annuì uno dei due avventori:<< Non ci sarebbe da stupirsi se....>>.

SBAM!

Il rumore attirò l'attenzione sia del locandiere che dei pochi clienti di quel giorno: la due porticine accostate (in stile saloon del Far West, per intendersi) avevano sbattuto violentemente verso le pareti interne prima di ritornare al loro posto... e a spingerle era stata una ragazza: sì, una ragazza molto giovane dal corpo ben fatto e dai lunghi capelli di un insolito colore azzurrino legati a coda di cavallo dietro la nuca. Dei begli occhioni bluastri facevano capolino sul suo volto, inoltre portava una corta gonna rossa e subito sopra una magliettina del medesimo colore che le arrivava a coprirle il seno, quest'ultima coperta da una giacchetta a maniche corte bianco-azzurra con spalline grigio-metalliche. Indossava anche due cinturini intorno alle cosce delle gambe e degli stivaletti color castano ai piedi.

<< Buongiornoooooo!!>> salutò la ragazza con voce gaia raggiungendo il bancone:<< Eria è quiiiiiiii!!!>>.

<< Ehi, ragazzina...>> le disse il locandiere fissandola con occhi di fuoco:<< … quelle porte sono costate 80 dariani ciascuna, attenta a non farle rovinare o te le addebito.>>. I dariani erano la valuta usata in tutta Acaidar.

<< OPS, mi scusi...>> si scusò alla svelta Eria mettendosi la mano davanti alla bocca:<< E' che mi viene naturale... Non lo farò più...>>.

<< Ti viene naturale spaccare porte?>> le domandò il locandiere.

<< No, non intendevo questo...>>.

<< Però, carina la bimba.>> sibilò uno dei due avventori che stavano discutendo con il proprietario della locanda poco fa con tono malizioso al suo amico.

<< Già. Chissà come mai ha i capelli di quel colore...>> rispose piano piano l'amico. In quel momento uno dei clienti seduti ai tavolacci della taverna si alzò e si mise con fare deciso a fianco di Eria.

<< Ehi, pupa, che ne diresti di venire a bere con un vero uomo?>> le chiese divertito il tale che l'aveva affiancata: a quanto pare era il classico “ figo” del paese.

<< E dove sarebbe?>> rispose Eria con aria inconsapevole.

<< Ce l'hai proprio davanti.>> si indicò il tale:<< Andiamo, bellezza...>>.

<< Mi dispiace... ma non posso muovermi.>> disse la ragazza chiudendo gli occhi.

<< E perché?>>.

<< Beh... diciamo che se mi apprestassi a muovermi potrei rendere ben poco credibile la tua fama di “ vero uomo”.>> sorrise Eria sorprendendo il suo interlocutore:<< Forse per capire cosa intendo dovresti abbassare lo sguardo...>>. L'incauto avventore, colto di sorpresa da quell'affermazione decise di guardare in basso... e a momenti morì dalla fifa: vicino alle sue parti basse ci stava un pugnale argentato maneggiato dalla giovane. Quando aveva tirato fuori quell'arma?

<< Allora... “ vero uomo”...>> proseguì Eria riaprendo gli occhi con un lampo di decisione riflesso in essi:<< … vattene subito, o giuro sul mio nome che questo ti ridurrà di molto la virilità. Chiaro? Su-bi- TO!>> a quelle ultime due lettere pronunciate a volume più alto il terrorizzato “ figo” fuggì a gambe levate dal locale senza dire una parola per non rischiare di rimanere castrato.

<< Uh... però!>> commentò il locandiere sorpreso mentre la ragazza riponeva in una custodia attaccata al suo cinturino sinistro il pugnale:<< Sei una tipa che non si fa mettere i piedi in testa...>>.

<< Sì, in effetti odio i cretini come quello.>> annuì Eria sospirando.

<< Comunque, cosa porta una ragazza del tuo calibro a Greengate?>> gli chiese il locandiere:<< Non ti ho mai vista da queste parti, quindi sei sicuramente una viandante... e non soltanto quello, a giudicare dalla furtività con cui hai estratto quel pugnale...>>.

<< Lei la sa lunga, caro il mio taverniere.>> rispose Eria raggiante:<< In effetti io sono un'avventuriera che risolve i problemi... che compie le missioni contro i mostri...>>.

<< Allora qui non troverai lavoro, mostri ultimamente non ce ne stanno.>>.

<< Lo so bene.>> spiegò alla svelta Eria:<< Infatti sono venuta per un altro motivo, e forse lei mi può essere d'aiuto: dovete sapere che mi sono messa in viaggio da poco, ma i mostri che dovrei affrontare sono imprevedibili. Non è certo che io ce la faccia da sola, quindi sono venuta a reclutare una qualsiasi persona che sappia combattere bene e che sia disposta a fare coppia con me. Ovviamente dividerei al cinquanta per cento tutti i guadagni con quella tal persona...>>.

<< Perdi ancora di più il tuo tempo.>> la interruppe uno di quei due avventori che prima stavano discutendo col locandiere:<< Qui tutti vogliono solo vivere tranquillamente, non troverai nessuno disposto a seguirti.>>.

<< Senza contare che nel combattimento nessuno di Greengate se la cava granché bene.>> aggiunse il secondo avventore.

<< D-Davvero?>> mormorò Eria piuttosto delusa:<< Allora... ho fatto un viaggio a vuoto? Vorrà dire che proverò ad andare a Bluegate...>>.

<< Un momento.>> si intromise il locandiere attirando la sua attenzione:<< Forse c'è una persona che farebbe al caso tuo...>>.

<< DITE DAVVERO???>> urlò Eria nel sentire la frase, fracassando a momenti i timpani del proprietario della locanda e dei due avventori lì vicino:<< DOVE? DOVE?!>>.

<< E parla più piano!>> esclamò stizzito uno dei due avventori.

<< Whops...>> fece Eria arrossendo un po':<< Perdono...>>.

<< Uff... si tratta comunque di un ragazzo che vive in uno di boschi qui intorno.>> spiegò il locandiere:<< Un tipo solitario che scende solo per vendere il legname che riesce a ricavare dagli alberi e comprare così provviste.>>.

<< Una sorta di boscaiolo, allora...>> commentò con fare pensoso la ragazza:<< Siamo sicuri che sia un buon combattente?>>.

<< Oh, posso garantirtelo: molto tempo fa provai io stesso la sua abilità.>> annuì il locandiere sospirando:<< Ha un'innata abilità della lotta. Posso darti le indicazioni per raggiungerlo, se vuoi...>>.

<< Dato che ho fatto tutta questa strada... direi che si impone una visita.>> sorrise Eria:<< E nel frattempo... un boccale di aranciata, per favore.>>. Il proprietario della taverna si rivelò molto utile: descrisse per filo e per segno la strada giusta per arrivare all'abitazione del fantomatico ragazzo. Una volta ottenute tali informazioni Eria si avventurò verso una delle uscite di Greegate, inoltrandosi in uno dei boschi che circondavano il villaggio. L'intrico di alberi che costellavano il sentiero da seguire non erano d'ostacolo, e gettavano anzi una fresca ombra su tutto il verde paesaggio. Se l'era scelto bene il posto dove vivere, pensò Eria mentre camminava.

<< Allora... se non ho capito male le indicazioni del locandiere la casa dovrebbe essere qualche metro più avanti...>> cominciò a dire tra sé Eria procedendo con fare sicuro. Nemmeno dieci metri dopo però sentì un rumore alle sue spalle, e la ragazza si fece guardinga, tirando fuori i due pugnali che teneva riposti nei loro contenitori attaccati ai cinturini e voltandosi con lentezza: i secondi cominciarono a passare con crescente tensione... e alla fine alcune frasche si spostarono dalla direzione da cui proveniva il rumore, spinte via da una creatura mostruosa. Quest'ultima era alta quanto due persone adulte messe una sopra l'altra, molto grossa e con una postura eretta ed una stazza notevole, le braccia erano dotate di artigli affilati e la testa, simile a quella di un rettile, era priva di occhi e orecchie, allungata verso indietro e presentante nelle fauci quattro enormi denti. Aveva anche una lunga coda dietro di essa mentre la sua pelle sembrava in apparenza fatta d'acciaio.

“ Acci... Non ci posso credere!” pensò Eria sbalordita vedendo la gigantesca creatura riconoscendola da alcune descrizioni che aveva sentito:“ E'... un IRONER?! Si dice che sia uno dei mostri più tremendi apparsi negli ultimi tempi...” intanto il mostro si diresse con decisione verso di lei. La ragazza deglutì:“ E' senz'altro poco socievole... ma non ho molta scelta, devo affrontarlo.” dopodiché strinse le proprie armi con forza e si lanciò in corsa subito contro l'Ironer.

<< Grrrrr....>> ruggì sommessamente l'Ironer arrestandosi, colto di sorpresa dall'azione improvvisa della ragazza.

<< AAAAAAH-AH!!!>> gridò Eria dandosi la carica e assestando un colpo con ciascuna delle proprie lame ad una delle gambe dell'essere: come risultato si sentì solo un rumore metallico prodotto dall'incontro delle lame e della pelle dell'Ironer, ma solo una leggera riga solcò il rivestimento esterno del mostro.

<< ROAAAAAAAAR!!>> ruggì la creatura, e con uno scatto a mo' di frusta la coda saettò verso la ragazza seccamente.

<< Ma... non gli fa niente?>> si sorprese Eria facendo un rapido balzo all'indietro per schivare la coda, riuscendovi:<< Eppure nei miei pugnali ci sono degli Emblemi Diamante, anche se piccoli... dovrebbero essere molto più affilati. E'... così dura la pelle degli Ironer?>>. Il mostro spinse un gomito all'indietro e protrasse in avanti i propri artigli con il chiaro intento di sventrare Eria, ma quest'ultima non si era distratta e riuscì a bloccare le mortali unghie servendosi del filo dei propri pugnali.

“ Accidenti.... E'... forte...” pensò Eria mentre l'Ironer continuava a esercitare pressione contro i pugnali, iniziando a piegarla e tentando di ghermire il proprio bersaglio:“ Non credo che io possa batterlo... con facilità... mi sa che c'è una sola cosa da fare... FUGGIRE!” e così pensando raccolse a sé tutte le sue forze in maniera tale da respingere a fatica il braccio dell'essere mostruoso, dopodiché fuggì in tutta fretta schivando nel contempo anche un colpo dato dall'altro braccio artigliato. L'Ironer restò un secondo come incantato mentre fuggiva, ma poi si fiondò velocissimo all'inseguimento della ragazza.

<< Che città fortunata... Greengate...>> commentò Eria mentre fuggiva alla massima velocità consentitagli dalle sue gambe in una direzione apparentemente random:<< Prima... non trovo manco un combattente... e quando sto per trovarlo... incontro invece un rarissimo Ironer... Mannaggia alla sfortuna...>>. Mentre scappava sentiva chiaramente il mostro correrle dietro calpestando col suo agile ma pesante corpo i cespugli al proprio passaggio: c'era da pensare che non ci avrebbe messo molto a raggiungerla. Lei non sapeva dove andare, si limitava a tenersi alla larga da lui...

… e fu proprio qualche secondo dopo con sua grandissima sorpresa che una figura le venne incontro sorpassandola velocemente, e prima che si potesse chiedere chi o cosa fosse un pesante tonfo risuonò spegnendo il rumore dei passi dell'Ironer.

<< Ma che...?>> si domandò Eria fermandosi di scatto e girandosi a guardare, vedendo una scena che non si sarebbe mai aspettata: un lago di sangue stava inchiostrando l'erba del bosco, e in esso... ci stava immerso il mostruoso inseguitore. La sua gamba sinistra era stata tagliata di netto facendogli perdere l'equilibrio, e l'autore di quell'azione sembrava essere stato un giovane apparso quasi magicamente, sicuramente la figura scorta dalla ragazza poco fa: doveva avere non più di vent'anni, e lunghi capelli neri gli si afflosciavano sulla schiena, neri come i suoi occhi duri e freddi che gli si potevano scorgere sul viso, inoltre aveva un fisico solido e ben bilanciato. Il suo abito era composto da una sorta di maglia color indaco senza maniche sotto cui si intravedeva una maglietta leggera bianca, da un pantalone color nocciola, tenuto su da una fascia rossa, e da due scarpe nere. Il suo braccio destro era completamente avvolto da bende ed esso stringeva con la mano una spada corta sporca del sangue dell'Ironer colpito.

<< RAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!>> gridò l'Ironer inferocito, annaspando nel terreno insanguinato come un folle per il dolore atroce che provava a causa della gamba tagliata. Il giovane sconosciuto allora gli salì rapidamente sulla schiena e con un affondo deciso trapassò il capo al mostro, uccidendolo sul colpo.

<< Questi Ironer... devono lagnare anche dopo la sconfitta?>> si chiese il ragazzo seccato.

“ I-Incredibile...” pensò Eria davvero sbalordita:“ Ha... tagliato la gamba corazzata di quel mostro... così in fretta? Io non gli avevo nemmeno fatto un graffio...” in quell'istante il giovane estrasse la propria arma dal cranio dell'Ironer, e sulla lama si poté vedere in quel frangente un piccolo lato protetto, trasparente, in cui vi era un piccolo oggetto dalla parte centrale color bianco-diamante. Allora comprese:“ Un Emblema Diamante... di grandezza media? Gli effetti degli Emblemi sono più forti a seconda della loro grandezza, e ci sono tre tipi di grandezza: piccola, media e grande. E' per merito di quello se ha mutilato l'Ironer?”.

<< Non sarà più un problema, questo qui...>> commentò il ragazzo riponendo la propria spada nel fodero che gli pendeva dalla fascia, voltando le spalle ad Eria e cominciando ad allontanarsi con fare sicuro.

<< Ehi, EHI!>> lo richiamò la ragazza:<< Fermati un momento!>>. Il giovane si fermò e la guardò con fare interrogativo.

<< E tu da dove sbuchi?>> le chiese lui meravigliato.

<< Ma come, non mi hai vista mentre fuggivo da quell'abominio?>> rispose lei fissandolo, allibita.

<< No.>>.

<< Come no?>>.

<< Ho detto no, sei sorda?>>.

<< E tu sei cieco, che non mi hai vista mentre fuggivo?>>.

<< Ero troppo impegnato a fermare quell'Ironer.>> rispose infine il ragazzo:<< E adesso se permetti  me ne vorrei tornare a casa....>>.

<< Un momento, un momento, un momento!>> disse ripetutamente Eria non appena lei si rimise le armi nelle sue custodie, seguendolo mentre si allontanava da quel punto del bosco:<< Tu sei sicuramente il ragazzo che mi hanno detto abitare in questo bosco a Greengate...>>.

<< E anche se fosse?>> le tirò un'occhiata il giovane.

<< Tu sei forte a combattere, si vede.>> spiegò la ragazza emozionata:<< Hai battuto quell'Ironer in un lampo... Perché non ti unisci a me?>>.

<< E per far cosa?>>.

<< Per andare a compiere le missioni che offrono gli altri villaggi. Il cinquanta per cento dei guadagni è tuo...>>.

<< Non ci penso nemmeno.>> la interruppe lui alzando le spalle:<< Io ho una vita qui, non intendo andarmene...>>.

<< Non fare lo scontroso, ti preeeeeeego....>> lo supplicò Eria facendogli gli occhi dolci. Lui si limitò ad ignorarla, e pochi minuti dopo arrivarono alla capanna di tronchi dove abitava il giovane. La ragazza, dal canto suo, non ci pensò nemmeno a desistere dai suoi intenti.

<< DAI, DAI, DAI, DAI, DAI...>> continuò a tormentarlo lei mentre entravano in casa.

<< Uffa, ADESSO BASTA!>> sbottò il ragazzo spazientito battendo violentemente sul tavolaccio piazzato al centro della stanza un pugno:<< Sembri una bimbetta che non si vuol sentire dire di no!>>.

<< Può darsi, ma se vuoi posso smetterla anche subito...>> cominciò a dire Eria.

<< Ah, meno male...>>.

<< … se accetti la proposta, naturalmente...>>.

<< NO!>> esclamò il ragazzo:<< Senti, io ho battuto quell'Ironer solo perché l'ho preso di sorpresa, ok? Se non l'avessi fatto probabilmente sarei ancora alle prese con lui, quindi per favore vai a rompere qualcun altro!>>.

<< Sei piuttosto sgarbato, sai?>> gli fece notare Eria gonfiando le guance, imbronciata.

<< Non mi interessa, vattene!>> insistette lui:<< Segui il sentiero che sicuramente ti hanno indicato quelli di Greengate a ritroso e tornerai in città. E adesso ciao!>>.

<< Oh... e va bene.>> si arrese alla fine la ragazza prendendo la porta e aprendola per uscire:<< Però posso almeno sapere il tuo nome?>>.

<< Se serve per farti andar via.... Mi chiamo Hiro.>>.

<< Hiro... bene. Me lo ricorderò... perché sicuramente ci rivedremo.>> sorrise Eria:<< Tu mi hai salvata dall'Ironer, in ogni caso, e quindi mi darò da fare per ricambiare il favore.>> e così dicendo se ne andò richiudendosi l'uscio alle spalle. Una volta andatasene Hiro sbuffò:<< Che seccatrice...>>.

Venti minuti dopo Eria ritornò a Greengate, infilandosi di nuovo nella locanda dell'altra volta per bersi qualcosa che potesse tirarla su dopo la scarica di emozioni di cui era stata vittima.

<< Già di ritorno?>> le domandò il locandiere vedendola arrivare:<< Hai incontrato Hiro?>>. Il locale era abbastanza vuoto in quel momento, pochissima gente ad usufruire dei servizi offerti dalla taverna.

<< Sì, ma non ne vuole sapere di unirsi a me per le missioni.>> sbuffò lei abbattendosi sul bancone:<< Poi è uno scorbutico del...>>.

<< Non è ancora il caso di giudicarlo così severamente.>> la interruppe lui:<< Devi sapere che quel ragazzo ha avuto un passato davvero duro.>>.

<< Uh?>> fece Eria sorpresa:<< Non lo sapevo... Di che si tratta?>>.

<< Ora le spiego... tanto chiunque potrebbe dirtelo qui in paese: circa sedici anni fa, Hiro viveva sempre in quella casa ma c'era anche suo padre, un uomo schivo almeno quanto il figlio lo è oggi. Credo che la madre fosse morta partorendo suo figlio... Un giorno il restante genitore svanì nel nulla e... beh, il bambino non la prese granché bene: oltretutto pare, forse proprio suo padre, gli avesse fatto non so bene cosa al suo braccio...>>. A quelle parole la ragazza rammentò il braccio destro fasciato di Hiro.

<< Continui pure...>> lo invitò Eria attenta:<< Immagino che in seguito sia cresciuto qui a Greengate...>>.

<< No. Qualcuno ci ha provato a portarlo qui, ma niente.>> affermò l'omone:<< Anch'io feci un tentativo... e guardi che cosa ne ho ricavato.>> così dicendo si scoprì il collo, rivelando una lunga e vecchia ferita cicatrizzata

<< Cos...? Non mi dirà che...?>> si stupì Eria osservando la ferita, chiaramente inferta da una spada.

<< Eh, sì.>> annuì il locandiere con un sorrisetto:<< Fu proprio quella piccola peste ad infliggermela: a quanto pare suo padre aveva lasciato una spada con inserito un Emblema Diamante di grandezza media, e dato che Hiro non aveva alcuna intenzione di lasciare quella casa e voleva solo stare in pace con il dolore causatogli dalla sparizione del padre si era messo ad usarla contro chiunque avesse avuto l'ardire di mettervi piede dentro. Dimostrò in quelle occasioni una vera e propria attitudine al combattimento, ci tenne in scacco per diverso tempo approfittando del fatto che lo sottovalutavamo in quanto bambino. Però lui era in grado di eliminare parecchi di noi prima di essere catturato, quindi desistemmo e lo lasciammo laggiù. Solo Padre Holms, il predicatore della vecchia chiesa dell'epoca, riusciva ad entrare in quella casa, probabilmente perché il ragazzino lo vedeva di buon occhio: praticamente fu come un secondo padre per Hiro, gli insegnò a leggere e a scrivere finché il bambino, all'età di quindici anni, perse anche lui ritrovandosi di nuovo solo. Da allora continua a rimanere lassù, guadagnandosi da vivere disboscando tratti di bosco e scendendo a vendere il legno.>>.

<< E' una storia parecchio triste...>> mormorò Eria dispiaciuta:<< Ora capisco perché è tanto brusco... deve aver passato momenti terribili.>>.

<< Esatto.>> confermò il locandiere:<< Dopotutto aveva pochissimi anni...>>.

<< Capisco.>> annuì Eria:<< Ad ogni modo... credo passerò una giornata qui.>>.

<< Ma non cercava un compagno?>> le domandò il proprietario del locale.

<< Sì, ma non si sa mai, magari riuscirò a convincere quel testone a venire con me.>> sorrise la ragazza:<< E poi oggi non ho voglia di far compere per il viaggio... Avete una camera libera, per caso?>>. 

Quella sera Eria si ritrovò nella camera datagli dal locandiere al primo piano della locanda, pronta per mettersi a dormire: considerato che non si era portata niente da casa eccezion fatta per le sue armi, i suoi abiti e qualche soldo con l'intenzione di comprare tutto l'occorrente per il viaggio a Greengate la ragazza si limitò a spogliarsi rimanendo solo in biancheria intima prima di mettersi sotto le coperte del confortevole letto (se si fosse portata subito qualcosa infatti avrebbe rischiato di perderla immediatamente nell'eventualità dell'attacco di qualche gruppo di creature mostruose). La notte trascorse senza problemi, ma il mattino seguente...

<< C-CHE SUCCEDE?!>> esclamò Eria scattando subito e alzando la schiena, confusa: non dovevano che essere le prime luci dell'alba, ma il suo sonno era stato destato da rumori prodotti da numerosi zoccoli in avvicinamento...

-Studio Tetro- 

Honoryou:<< Uhm... cosa starà succedendo alla fine?>>.

Io (agguanta le chiavi):<< PRESE!>>.

Keila:<< NUOOOOOOOOO TWT! Mi stavo divertendo taaaanto...>>.

Honoryou:<< Piuttosto, credo abbiamo un ospite inatteso...>>.

???:<< Eh, in effetti...>>.

Io:<< O_____o Quella... MAZZA.... ELI8600!!!>>.

eli8600 (stordita):<< Mi sono persa in tutto sto buio, colpa dello stupido Crow (personaggio di Yu-Gi-Oh! 5D's)... O_O CyberFinalAvatar? Keila? WTF???>>.

Io:<< Eh, lo “ Studio Tetro” può richiamare anche i recensori
^^ >>.

Keila:<< Vabbé, tanto ti chiamavamo lo stesso, eli.>>.

eli8600:<< Perché?>>.

Io:<< Un regalo per le recensioni...>> mostra una Ferrari rossa fiammante.

eli8600:<< ♥ ♥ ♥ Grande, Cyber!!! EVVIVA!!!>>.

Honoryou:<< Un signor regalo, MUAAHAHAH!!!>>.

eli8600 (lampo di perfidia):<< E so già come usarla... A presto, ragazzi!>> parte con la Ferrari nuova con una sgommata.

Keila:<< Chissà che intende farci... >w> >>.

Io (ghigna):<< So io, ehehehe...>>. Poco lontano...

Crow (scappa via):<< AIUTOOOOOOO!!!>>.

eli8600 (preparandosi ad usare la mazza, espressione poco rassicurante, rincorrendolo in macchina):<< VIENI QUI CROW >:DDD DEVO RINGRAZIARTI DI AVERMI FATTA PERDERE!!!>>.

Crow:<< OH MIO DIO, AIUTOOOOOOOOOO TWT!!!>>.


Io:<< Tornando a noi.... Per iniziare ringrazio cortesemente GravityZero, eli8600, yugi00 e Black_RoseWitch per le prime recensioni e i lettori per l'attenzione... inoltre per concludere questo chapter abbiamo una piccola sorpresa: una foto (si fa per dire) di Eria disegnata dalla nostra bravissima Aki_Chan_97. Sfortunatamente sarà il suo ultimo disegno qui, ma è degno di nota e sono certo vi piacerà ;) Poi proverò a mettere dei miei disegni, anche se non sono bravo come lei. Al prossimo capitolo, byeeeeeee =) >>.

Eria:<< … sento che diventerò una ricercata, da come è fatto bene >w> >>.


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Capitolo 3
*** La forza di Hiro ***


3- La forza di Hiro.

-Studio Tetro-

Io:<< OOOOOOH, dopo aver recuperato quelle benedette chiavi posso tornare a introdurre...>>.

Keila (occhioni dolci):<< Non ce l'avrai con me, vero? OwO >>.

Io:<< DIREI DI SI'!>>.

Keila:<< TWT>>.

Honoryou:<< Cattivo, l'hai fatta piangere C_C >>.

Io:<< Chissene, muahahaha!!! E poi... proprio tu lo dici, ex-cattivo delle mie fic?>>.

Honoryou:<< LOOOOOOL!>>.

Io:<< Comunque diamo il via al riassunto: nel capitolo precedente Eria è arrivata a Greengate, incontrando il misterioso Hiro, un tipo tosto che affetta un Ironer con la spada dando provo di grande forza. La notte trascorre tranquilla e un rumore di zoccoli desta la ragazza il mattino seguente. Che starà mai succedendo? Lo scopriremo...>>.

Honoryou e Keila:<< … ADESSO!>>.


Eria uscì dalle coperte e si mise in piedi: cos'era tutto quel casino, si chiese? Piena di curiosità la ragazza si affacciò alla finestrella della stanza e cercò di capire quali eventi stavano per verificarsi a Greengate: vide arrivare in strada un gran numero di uomini in cotta di maglia e calotta, armati tutti di lunghe spade mentre dalle case uscirono gli storditi abitanti della città, anch'essi richiamati dall'arrivo di quelle persone.

“ Chi sono quelli?” pensò Eria dubbiosa:“ Uomini delle guarnigioni del Governo Imperiale? Non mi pare...”.

<< Che cosa vi porta qui, stranieri?>> chiese uno dei villici avvicinandosi agli uomini a cavallo. Il cavaliere però scattò subito e con un calcio lo atterrò, ordinando poi ai suoi compagni:<< AVANTI, ALL'ATTACCOOOO!!!>> a quel punto i cavalieri cominciarono a disperdersi per tutto il villaggio entrando in diverse case, scatenando il putiferio e terrorizzando i cittadini, le cui espressioni assonate lasciarono in posto ad espressioni intimorite portandoli a invocare inutilmente aiuto mentre la furia degli uomini a cavallo si abbatteva si di loro.

<< Accidenti... BRIGANTI!>> esclamò Eria arrivando alla fatidica conclusione: sì, non potevano essere che briganti, e solo il cielo poteva sapere di cosa sarebbero stati capaci. E dato che non voleva farsi cogliere impreparata cominciò a raccogliere i suoi abiti e le sue armi e a rivestirsi. 

Di sotto intanto i cavalieri finirono abbastanza in fretta la loro incursione, anche grazie al fatto che Greengate non era tanto grande: tutti gli abitanti della cittadina, grandi e piccoli, si ritrovarono ammucchiati all'esterno con le mani e piedi bloccati da robuste corde per evitare che facessero mosse indesiderate.

<< Cosa vorranno da noi?>> domandò uno dei cittadini ad un altro a fianco a lui con crescente preoccupazione.

<< Cosa vuoi che facciano? Sicuramente razzieranno l'intero villaggio... e se siamo fortunati non ci massacreranno.>> rispose quello. In quel frangente uno dei briganti si avvicinò a loro minacciandoli con la spada:<< Aprite ancora una volta le vostre sporche bocche e vi passo a fil di spada, chiaro?>>.

<< Come accertato dal nostro informatore non c'era nessun soldato del Governo Imperiale, qui.>> disse un altro brigante ad uno dei suoi amici:<< Il villaggio è sotto il nostro totale controllo.>>.

<< Perfetto.>> annuì quest'ultimo:<< Allora vai a chiamare il capo, adesso non c'è più alcun pericolo.>>.

<< D'accordo.>> rispose il brigante di prima, e così dicendo spronò il proprio cavallo e si diresse fuori città.

<< Sembra che fra poco scopriremo chi è il responsabile di questo casino...>> commentò sommessamente il proprietario della locanda del paese. Dieci minuti dopo, alla fine, il cavaliere andatosene tornò... e insieme a lui ce n'era un altro, senza calotta e con i capelli rossi sparati verso l'alto che portava sulla schiena una spada: il suo volto era pieno di cicatrici, testimonianza di battaglie all'ultimo sangue da lui sostenute, inoltre l'armatura che indossava portava uno strano simbolo tatuatovi sopra. I suoi occhi sadici, neri, si posarono sugli inermi cittadini di Greengate, schiudendo un sorriso compiaciuto.

<< Ottimo lavoro, Duncan.>> disse il cavaliere dai capelli rossi elogiando il brigante che l'aveva fatto mandare a chiamare.

<< Grazie, Lord Dweyn.>> rispose Duncan mentre Dweyn, che era indubbiamente il condottiero della banda, si piazzava davanti agli altri briganti e smontava da cavallo invitandoli a fare altrettanto.

<< Il nostro assalto a sorpresa è stato davvero trionfale.>> commentò Dweyn soddisfatto guardandosi intorno:<< Ora non solo abbiamo un villaggio da depredare... ma anche degli ostaggi che ci torneranno molto utili per fermare quelli del Governo Imperiale. Ognuno di voi, miei uomini, avrà ovviamente una percentuale in più sui guadagni.>>.

<< EVVIVA LORD DWEYN!!!>> esultarono i banditi acclamando il loro padrone. In quel momento dai fino ad allora silenziosissimi abitanti del villaggio si alzò una voce:<< Perché ce l'avete con noi? Cosa diavolo vi abbiamo fatto, BRUTTI FIGLI DI PUTTANA?>>. Lord Dweyn lanciò di scatto un'occhiataccia al mucchio di cittadini: non sembrava aver gradito la frase appena pronunciata.

<< Duncan... portami quel tipo!>> ordinò il capo dei briganti, e a quell'ordine Duncan scattò in avanti con passo rapido e trascinò  fuori dal gruppo di civili un uomo alto e magro dai capelli neri.

<< NON MI TOCCATE, CAZZO!>> gridò quello terrorizzato dimenandosi inutilmente, venendo poi sbattuto davanti a Dweyn. Il capoccia girò intorno al cittadino che aveva alzato la voce studiandolo con sguardo severo.

<< Ma come... sei stato così coraggioso da insultarci tanto apertamente... e ora tremi come una foglia?>> ghignò Dweyn mentre il silenzio gravava sulla scena:<< Alla fine sei solo un villico di merda...>>.

<< S-SMETTILA, DIAVOLO!!!>> urlò di nuovo il cittadino, ormai in preda alla paura.

<< D'accordo...>> chiuse gli occhi Dweyn:<< … BASTA!>> e con uno scatto estrasse la spada che portava nel fodero sulla propria schiena, usandola per lanciare un fendente micidiale che spiccò la testa dal collo del cittadino, facendo uscire da esso un fiume di sangue.

<< NOOOOOOOOOOOO!!!>> esplose una voce: una donna, probabilmente la moglie dell'uomo appena ucciso, cadde in ginocchio piangendo disperata. Gli altri concittadini piegarono la testa, partecipando a quel momento di dolore.

<< Spero che questo vi sia servito di lezione.>> disse loro Dweyn ripulendosi sui propri guanti la lama della lunga spada:<< Nessun bastardello del vostro calibro può permettersi di sparare sentenze su di me o sui miei uomini, o di ribellarsi a noi... e se si permette di farlo muore subito! E' chiaro?>>.

<< Per niente.>> rispose una voce femminile all'improvviso. I briganti si voltarono, e a passo veloce arrivò Eria, che si frappose tra loro e i cittadini di Greengate.

<< R-Ragazzina!>> esclamò il locandiere sbalordito.

<< Eh sì.>> annuì Eria con un sorrisetto: nelle mani stringeva già i suoi due pugnali argentati:<< Scusate il ritardo, ma ho avuto da fare...>>.

<< Ehi, Duncan, non avevi detto che avevate preso TUTTI in ostaggio?>> domandò Dweyn con aria truce al suo sottoposto.

<< Io... Io non...>> balbettò Duncan senza riuscire a trovare una spiegazione.

<< Inutile tormentare quello.>> si intromise la ragazza:<< Effettivamente uno di voi si è introdotto in camera mia, ma non è stato troppo difficile sbarazzarmene.>>.

<< Avresti dovuto fuggire, ragazza.>> la ammonì il locandiere:<< Hai visto quanti sono? Almeno una ventina, e tutti armati: tu invece sei da sola...>>.

<< Sfortunatamente non so contare.>> si limitò a rispondere scherzosamente Eria:<< Va, lasci fare a me.>>.

<< Sei una mocciosa molto coraggiosa.>> riconobbe Dweyn:<< Tuttavia il coraggio non è sufficiente per sottomettere venti uomini.>>.

<< Infatti non li attaccherò con quello.>> replicò Eria con tono di sfida:<< Avete ucciso quel cittadino inerme... ma io non sono inerme: non mi farò battere da voi.>>.

<< Hai scelto di morire.>> concluse il capo dei briganti, e con un cenno alcuni dei suoi sottoposti si lanciarono a spada sguainata contro Eria.

<< E va bene, vi farò vedere quanto vale Eria!>> esclamò la ragazza accogliendo il primo aggressore: quest'ultimo le tirò un fendente a due mani ma lei con una leggerezza e un'agilità inaspettate evitò il fendente e colpì con le lame delle sue armi lo stomaco del cavaliere avversario.

<< AGH!!>> si lamentò quest'ultimo perdendo sangue a fiotti dalle due ferite apparse nella sua cotta di maglia e accasciandosi al suolo. Questo avvenimento suscitò lo stupore sia dei cittadini catturati che quello dei briganti rimasti.

<< Ma... come...?>> si domandò il locandiere: non era riuscito a vedere bene nemmeno il MOMENTO in cui le ferite erano state inferte al nemico. E non si trattò di un caso, perché quando anche gli altri aggressori arrivarono a tiro della ragazzina ella li mise fuori combattimento nello stesso modo e con la stessa facilità: come risultato finale il terreno si riempì con i corpi esanimi, se non deceduti, di ben dieci banditi, tutti quelli mandatele contro in quel frangente.

<< Ma dai... Pensavo fossero un po' più forti.>> disse Eria scuotendo i pugnali per disperdere in giro il sangue di cui si erano impregnati:<< O sono io ad essere troppo forte?>>.

<< E'... fortissima!>> esclamò uno dei cittadini di Greengate con evidente ammirazione.

<< Forse c'è una possibilità di salvezza.>> fece eco un altro. Dweyn, invece, aveva cominciato a guardare ad Eria con una certa curiosità mista ad interesse.

<< Quello stile...>> commentò il capo dei banditi frugando nella propria memoria per capire cosa gli ricordasse:<< … quel movimento... è la Danza delle Due Rondini del Cielo?>>. La ragazza si schiuse in un sorriso fiero.

<< Devi avere una bella esperienza, capo-brigante.>> affermò con evidente orgoglio Eria:<< E' vero, si tratta della Danza delle Due Rondini del Cielo: lo stile di combattimento con i pugnali più forte! Si basa su movimenti rapidi e leggeri allo stesso tempo che permettono di penetrare le difese avversarie e di metterlo fuori gioco in un solo istante... un po' come con i movimenti di una rondine.>>.

<< Questa è bella... credevo fosse uno stile di combattimento che si trasmettesse solo ai maschi.>> sorrise Dweyn:<< Ma che sia la Danza delle Due Rondini o una banale imitazione non mi interessa: non potrai ucciderci tutti.>> a quel punto fece un altro cenno e i suoi restanti dieci uomini si gettarono contro la ragazza, per niente intimoriti dalla precedente dimostrazione di forza e velocità.

<< Ne volete ancora? Allora eccovi serviTIIIIII!!>> disse Eria lanciandosi a sua volta contro gli avversari: il suo stile colpì ancora, mietendo altre nove vittime in pochi istanti. Quando arrivò a Duncan, l'ultimo rimasto, però... i suoi pugnali vennero parati dal filo della spada del braccio destro di Dweyn.

<< Cos...?>> fece la ragazza stupita.

<< Cosa c'è, troietta?>> le chiese Duncan ghignando:<< Pensavi fossi come quei dementi?>> e nel dire questo fece pressione con la propria lama in modo da respingere Eria e costringerla a saltare un metro più indietro.

<< Mmh... Sembri un po' più bravo dei tuoi amici.>> commentò la ragazza costatando la cosa sotto lo sguardo preoccupato dei villici.

<< Solo un po'?>> domandò Duncan seccato:<< Sfrontata puttanella... TI AMMAZZO!!!>>. Con quelle ultime parole si lanciò nuovamente all'attacco: la ragazza rispose evitando il nuovo fendente ma quando si trattò di mandare a segno nuovi colpi di pugnale l'avversario li intercettò muovendo velocemente verso di essi la sua spada.

<< Anche tu... hai un Emblema Diamante piccolo nella spada, eh?>> gli chiese Eria facendo un passo indietro:<< E' così che la tua lama resiste a tutti i miei attacchi.>>.

<< Che brava che sei, hai capito bene.>> rispose divertito il braccio destro:<< E' così, ho un Emblema come i tuoi. Inoltre ho capito bene come ti muovi... ti concentri di più sull'evitare i colpi per poi lanciarti all'attacco ma non sei abbastanza veloce per evitare il mio sguardo attento: non mi colpirai mai!>>.

<< Sembri molto sicuro di te, ma mi sa che ti stai sopravvalutando.>> disse Eria chiudendo gli occhi:<< Ti farò vedere quanto può essere temibile la mia tecnica.>> detto questo si mosse velocemente verso Duncan. Quest'ultimo rispose all'azione facendo saettare il filo della propria arma a semicerchio intorno a sé, ma con una mossa  rapida e imprevedibile Eria incrociò i propri pugnali e parò la grossa lama, non senza un certo sforzo ovviamente.

<< Cosa? Non l'hai schivato?>> chiese sbalordito Duncan cercando di frantumare la difesa della ragazza:<< Che scherzo è questo?>>.

<< Ehehe... Non ho mai detto... che il mio stile consistesse soltanto... nello schivare.>> sorrise Eria sudando per lo sforzo di trattenere la lama del forte guerriero:<< E uno... e due... eeeeeeee TREEEE!!!>> e così dicendo fece scivolare di scatto le due lame che impugnava contro il filo di quella che stava trattenendo, abbassandosi lei stessa nel contempo e liberando il fendente parato. La spada di Duncan, che era stata caricata con una spinta piuttosto energica dal suo stesso proprietario, procedette con forza nell'aria: la ragazza approfittò dell'occasione in cui l'avversario non poteva controllare efficientemente la propria arma per affondare il proprio pugnale nel suo petto prima che lui potesse difendersi, cogliendo di sorpresa tutti quanti.

<< GAH!!!>> fece Duncan bloccandosi come impietrito con voce strozzata mentre il suo stesso sangue cominciava a bagnare l'arma di Eria.

<< L'ha... L'ha sconfitto!>> esclamò uno degli abitanti di Greengate esprimendo tutto lo stupore che dominava la scena.

<< Visto, Duncan?>> gli sussurrò la ragazza trionfante:<< Era la Spinta della Rondine: ti ho lasciato dare carica alla tua arma in modo da colpirti in un secondo tempo senza che potessi usarla per...>> ma in quel momento anche lei si paralizzò: una fitta lancinante di dolore le salì fino al cervello. Il suo sguardo si mosse lentamente verso il basso... e con sua grande sorpresa la punta di una lancia acuminata si era insinuata nella sua pancia, trapassando il corpo di Duncan che a quel punto doveva essere morto.

<< R-RAGAZZA!>> balbettò il locandiere vivamente impressionato. Eria non si sentiva affatto bene, ma riuscì comunque a togliersi di dosso il cadavere del nemico, che minacciava di schiacciarla con il suo peso, e quindi la punta dell'arma che l'aveva trafitta. A quel punto tirò istintivamente un'occhiata all'unica persona che avrebbe potuto fare una cosa del genere: Dweyn.

<< P-Perché?>> gli domandò Eria cercando di tapparsi la ferita procuratagli dalla lancia:<< Il mio... colpo... non l'aveva ancora ucciso... sarebbe solo svenuto...>>. 

<< E allora?>> si limitò a rispondere Dweyn con un ghigno malefico:<< L'importante è vincere, non importa con quali mezzi... e con la ferita che ti ha provocato la lancia che ho preso dal mio cavallo dubito che riuscirai a muoverti agilmente come prima.>>.

<< Sei... un bastardo....>> ringhiò Eria incollerita da quel comportamento spregevole, piegandosi  in ginocchio a causa della perdita di sangue che la indeboliva.

<< Ha sacrificato il suo stesso uomo per averla vinta...>> commentò un cittadino, allibito.

<< Siamo spacciati!>> esclamò un altro terrorizzato.

<< Ormai è la fine...>> sorrise Dweyn sguainando nuovamente la sua spada ed avvicinandosi lentamente alla ragazza:<< Prima mi divertirò un po' con te... e poi ti trasformerò in concime per il terreno, ahahahah...>>.

“ Sembra... davvero la fine...” pensò Eria, non più in grado di battersi nelle sue condizioni:“ Anche se ho eliminato tutti i suoi uomini... gli altri cittadini non sono in grado di intervenire. Non c'è proprio più alternativa...”.

<< Che succede qui?>> si fece sentire improvvisamente una voce familiare che ebbe l'effetto di far quasi sobbalzare Eria. Il capo dei briganti si girò, colto di sorpresa, e vide arrivare nientemeno che il ragazzo incontrato dalla guerriera l'altro giorno, Hiro: stava trascinandosi dietro con il braccio fasciato una sorta di rozza piattaforma in legno su cui erano caricati grossi pezzi di tronchi d'albero, e la situazione da lui notata lo sorprese non poco.

<< A quanto pare la ragazza non era l'unica persona rimasta a piede libero, qui...>> concluse Dweyn serio:<< Ma che cazzo di problemi avevano Duncan e gli altri?>>.

<< Toh, la ragazza dell'altro giorno...>> notò Hiro guardando Eria sanguinante:<< Scommetto che hai fatto arrabbiare qualcun altro con le tue insistenze...>>.

<< Non dire... scemenze, tu.>> protestò debolmente Eria:<< Piuttosto... che diavolo... ci fai qui?>>.

<< Che domande... devo vendere il legno che taglio per vivere. Sei proprio una citrulla senza speranza...>>.

<< CITRULLA A CHI???>>.

<< Ehi, tu...>> li interruppe Dweyn:<< Non sono venuto fin qui per vedervi litigare. Che diavolo vuoi fare?>>. Hiro gli lanciò un'occhiata gelida.

<< E tu cosa ti immischi a fare?>> gli chiese il ragazzo senza esitazioni.

<< C-COME?>> protestò il capo dei briganti seccato:<< Come osi rivolgerti così a me?>>.

<< E' un brigante...>> spiegò subito Eria puntando il dito su Dweyn:<< Fermalo... Per favore...>>.

<< Ecco, muovi il culo, Hiro!>> lo ribeccò il locandiere davanti a tutti:<< Spazza via quel cialtrone!>>.

<< E se non mi andasse?>> gli domandò Hiro seccato nel sentirsi dare ordini.

<< Nessuno ti comprerà il legno!>> rispose con rabbia il locandiere:<< Mi sembra un buon motivo, o sbaglio?>>.

<< Uff... d'accordo.>> sospirò Hiro mollando il suo carico e iniziando a camminare in direzione di Dweyn:<< Tanto l'avrei fatto comunque, alla fin fine: questo ha l'aria di essere un prepotente con i fiocchi, una categoria con cui non vado d'accordo...>>.

<< E così... vorresti confrontarti con me?>> osservò Dweyn divertito:<< Un ragazzotto come te non ha alcuna possibilità di cavarsela.>>.

<< Non ti conviene sottovalutarmi.>> gli suggerì Hiro:<< Potrei riservarti qualche sorpresa...>>. Proprio in quell'istante, prima che qualcuno potesse dire qualunque cosa o avvertirlo, uno dei banditi al servizio del suo capo si rialzò da terra e si lanciò silenziosamente contro Hiro con la spada sollevata.

<< ATTENT...>> stava per avvisarlo la ragazza quando il ragazzo senza nemmeno guardarsi alle spalle schivò il fendente e con una gomitata del suo braccio fasciato colpì in pieno il viso dell'aggressore rispedendolo prontamente a terra, cogliendo di sorpresa tutti quanti. Subito dopo però Dweyn si scagliò contro Hiro, che per tutta risposta parò la spada impugnata dalle due mani dell'avversario estraendo velocemente la propria con la mano sinistra.

<< I miei complimenti, hai degli ottimi riflessi...>> notò Dweyn sorridendo mentre le due armi tremavano al contatto, causa le forze esercitate dai due contendenti:<< … e per giunta l'hai messo al tappeto con una sola gomitata. Scordati però di poter ripetere quell'azione contro di me.>>.

<< Hai dimenticato anche di dire che sto trattenendo la tua arma con una mano sola.>> sorrise Hiro sorprendendo il nemico, che l'attimo successivo si imbestialì.

<< NON SOTTOVALUTARMI, CAZZO!>> esplose Dweyn respingendo la spada corta del ragazzo e menando nuovi fendenti furiosi: Hiro si limitò a proteggersi opponendo il filo della propria arma ma l'operazione stava diventando piuttosto difficile, visto che il capo-bandito utilizzava entrambe le mani.

<< Urgh...>> fece Hiro, la fronte imperlata di sudore per lo sforzo.

<< CHE SUCCEDE?>> ghignò Dweyn mentre l'avversario schivava il suo ultimo fendente e proseguendo nei suoi tentativi di colpirlo:<< Perché non usi anche l'altro braccio? Eppure è con quello che hai atterrato il mio sottoposto poco fa! Vuoi dimostrarti superiore a me utilizzando solo la mano sinistra? Ma così potrai mai...>> in quel momento in mezzo a tutti i colpi lanciati dal capo dei banditi la spada di Hiro saettò verso il suo volto cogliendolo di sorpresa e spingendolo ad arretrare frettolosamente: uno schizzo di sangue saettò nell'aria, e sul viso di Dweyn una nuova ferita gli attraversò la guancia destra.

<< Scusami... ma parli troppo.>> disse Hiro muovendo la sua lama nell'aria, liberandola così del liquido rossastro cavato fuori dal nemico:<< E poi... ho visto una bella breccia nella tua difesa. Mi sembrava stupido non sfruttarla.>>.

“ Combattono alla pari...” pensò Eria sorpresa:“ Eppure quel brigante è davvero veloce, nemmeno io riesco bene a seguire i suoi colpi...”.

<< Tsk...>> fece Dweyn sputando per terra:<< E va bene, forse ti ho un po' sottovalutato. Ma adesso... mi ci metterò d'impegno.>>.

<< Vorresti dirmi che finora ti sei limitato?>> gli chiese Hiro tranquillo.

<< Diciamo che non ci ho messo tutta la mia forza... preparati! YAAAAAH!>> e così dicendo Dweyn si scagliò nuovamente contro il ragazzo lanciando un nuovo fendente. Hiro oppose nuovamente la propria lama, ma la forza esercitata dal nemico stavolta respinse facilmente la sua difesa.

<< Acc...>> mormorò Hiro rendendosi conto della nuova potenza liberatasi con quel colpo.

<< Ha aumentato davvero... la propria forza!>> esclamò Eria nonostante la ferita che la indeboliva.

<< MUAHAAHHAA!! PRENDI, STRONZETTO!!>> rise malignamente Dweyn muovendo nuovamente la spada contro l'avversario. Hiro la evitò per un soffio, ma il malvagio approfittò di quel momento per mollargli un calcio che gli fece quasi perdere l'equilibrio.

<< OFFF!!>> fece Hiro, il respiro mozzatogli da quel calcio rivolto contro il suo petto.

<< E' FINITA!!>> esclamò Dweyn alzando in aria la propria arma e calandola contro la propria vittima.

<< ATTENTO!>> gridò il locandiere allarmato da quell'azione. Il ragazzo istintivamente alzò il suo braccio fasciato contro di esso e il colpo ricadde sulle bende in cui era avvolto, bloccandosi. Tutti rimasero a bocca aperta.

<< Ha... Ha...>> boccheggiò Eria indicando con un dito tremante Hiro.

<< Ma che bravo... hai parato un colpo... lanciato da una spada contenente un Emblema Diamante di grandezza media... con il braccio...>> disse Dweyn cercando di imprimere forza sulla propria arma in modo da tagliare l'arto colpito:<< Non ho idea... di cosa hai nascosto sotto quelle bende... ma ben presto verrà tagliata in due dalla mia spada insieme al tuo braccio!>>.

<< Davvero?>> gli domandò Hiro con aria sicura. Detto questo con un'azione inaspettata lui stesso imprimette forza nel proprio braccio e lo spinse in avanti, respingendo progressivamente la lama dell'arma senza che quest'ultima si affondasse in esso.

<< C-Cosa diavolo...?>> chiese Dweyn allibito, e prima che potesse riprendersi dalla sorpresa l'arto di Hiro spinse via da un lato con forza la lunga spada, arretrando successivamente e scaricando il suo pugno contro il capo dei banditi: l'impatto sembrò tremendo, e di fatto Dweyn venne atterrato con estrema facilità, tossendo varie volte come se gli fosse andato qualcosa di traverso. 

<< INCREDIBILE!>> esclamarono tutti quanti con evidente stupore.

<< Come... Come ha fatto?>> osservò Eria colta alla sprovvista come tutti gli altri.

<< Tu...>> si lamentò Dweyn affondando la spada nel terreno e usandola come appoggio per rimettersi in piedi, ancora mezzo stordito dal pugno ricevuto:<< … piccolo bastar...>>. Non terminò nemmeno la frase: quello che vide gli fece sgranare gli occhi, era una cosa ancora più inaspettata rispetto a quella di prima:<< … Eh?>>. A causa della spinta data alla spada in precedenza, le bende del braccio di Hiro erano rimaste tagliate ed erano cadute mostrando com'era fatto realmente: era rosso quasi come se fosse stato scorticato e pieno di venature. Come se non bastasse, poi... da un lato si potevano vedere tre spazzi trasparenti contenenti ognuno un Emblema Diamante più piccolo rispetto a quello visibile nella spada corta del ragazzo.

<< Ma...?>> fece uno degli increduli cittadini di Greengate osservando la scena con sguardo meravigliato.

<< Il braccio... è...?>> echeggiò la voce del locandiere.

<< Co.. Cos'è?>> boccheggiò Eria: nessuno aveva mai visto una cosa del genere, come poteva essere possibile?

<< Tu... hai degli Emblemi nel braccio?>> domandò Dweyn non credendo alle proprie pupille:<< Ma... MA CHI CAZZO SEI?>>.

<< Uff... hai scoperto il mio braccio...>> scosse il capo Hiro:<< Non dovevi farlo... e visto e considerato che comunque l'hai fatto adesso toccherà anche a me fare sul serio!>> quindi iniziò ad avvicinarsi a passo solenne a Dweyn... e la sua espressione non prometteva niente di buono.

<< Chiunque tu sia... NON MI BATTERAI!>> sentenziò Dweyn, ed estratta la propria arma dal terreno la rivolse contro il proprio nemico con forza. Per tutta risposta Hiro parò senza difficoltà il colpo con il braccio appena scoperto mentre con la spada nella mano sinistra eseguì un affondo che il bandito schivò a malapena. Altri fendenti seguirono il primo ma il ragazzo, sfruttando il suo braccio particolare come uno scudo e attaccando con la spada, non si lasciò colpire una sola volta, ferendo invece parecchie volte di striscio l'avversario. 

<< E'... E' sbalorditivo!>>  commentò Eria attonita seguendo lo scambio di colpi:<< Quegli Emblemi... sembrano potenziare davvero il braccio di Hiro... Come avrà fatto però ad inserirseli?>>.

<< STRONZOOOOO!!!>> urlò Dweyn alzando ancora una volta la spada e cercando di abbatterla con tutte le sue forze contro il ragazzo con la chiara intenzione di toglierlo di mezzo una volta per tutte.

<< Adesso... MI HAI STANCATO!>> esclamò Hiro rispondendo all'attacco lanciando un nuovo pugno del suo braccio “ caricato a Emblemi” contro l'arma, ottenendo un risultato sconvolgente: la lama della spada si frantumò sotto la forza di quel destro micidiale, lasciando che esso si abbattesse contro la faccia del nemico in maniera da lanciarlo ad almeno un metro più lontano, atterrandolo per la seconda volta. Il capo dei briganti a quel punto cercò ancora una volta di rimettersi in piedi... ma quando sembrò sul punto di farcela ricadde al suolo, inerte.

<< Ce l'ha fatta...>> mormorò uno dei villici rompendo il silenzio che gravava sulla scena.

<< EVVAI!>> esultò Eria tutta contenta:<< Quel vigliacco ha... ha....>> ma le parole le morirono in gola: la tensione che l'aveva sostenuta fino a quel momento nonostante la ferita infertagli dalla lancia si era spenta con la fine dello scontro, e la vista le si fece sempre più sfocata finché non perse del tutto i sensi.

-Studio Tetro-

Io:<< Alla fine Eria è svenuta, ma con la ferita di quella lancia direi che è comprensibile.>>.

Keila:<< Vero, l'hai dett... Cosa stai facendo è_é ? >> 

Io (piazza trappole in giro per lo studio):<< Nell'oscurità di questo f*****o studio ho intravisto... GILAG (personaggio Yu-Gi-Oh! ZEXAL)!>>.

Keila:<< O_O Cosa sarà venuto a fare?>>.

Io:<< Non lo so, ma sembrava cercasse qualcuno: eli8600 ha avuto già grane da parte sua in alcune sue recensioni, voleva cancellarle il profilo EFP. Quindi...>>.

Honoryou:<< … ti attrezzi per tenerlo lontano?>>.

Io:<< Può anche darsi che stesse solo cercando eli, dato che ce l'aveva con lei, ma non si sa mai...>>.

Keila e Honoryou:<< AAAAAAAAAAH!!>>.

Io:<< Invece di fare “ AAAAAAAH!” come dei deficienti, VENITE AD AIUTARMI! SCATTARE, C***O! MUOVERSI!>>.

Keila e Honoryou (sobbalzano):<< SUBITOSIGNORE!>> lo vanno ad aiutare.

Io:<< E già che ci siamo... vi metto questo mio disegno di Hiro (pietà, non sono un grande disegnatore come Aki_Chan_97 TWT). Più che altro spero vi aiuti ad immaginarvelo (se volete nelle recensioni potete anche scrivere se preferite che ne metta altri disegni o no). Detto questo ci vediamo alla prossima puntata di “ Saga of the Emblems”... Pardon, capitolo.>>.

Keila e Honoryou:<< A PRESTO, CARI LETTORI ^O^ >>.

P.S. : si ringraziano playstation, vittox01 e bellfire99 per le recensioni aggiunte alla storia =)

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Capitolo 4
*** La decisione ***


4- La decisione.

-Studio Tetro-

Honoryou:<< Bonsoir, eccoci qui con il capitolo successivo!>>.

Io:<< ZITTO, C***O!>>.

Honoryou:<< <__< Che cavolo c'è?>>.

Io:<< Una parola... di troppo....>>.

Honoryou:<< C-Che vuoi dire O_O ?>>.

Io (fuma):<< FRANCESE... FO*********O FRANCESE!>>.

Keila:<< D8 Questo SCOPPIA!!!>>.

Honoryou:<< Azz... Meglio far partire il capitolo! Alla fine del precedente eravamo rimasti alla vittoria di Hiro contro il capo dei briganti Dweyn e allo svenimento di Eria...>>.

Keila:<< Quindi AZIONE, prima che un altro vulcano esploda! >.

Io (VIBRA):<< …. >>.


Quella voce la sovrastò imperiosa mentre lei rimaneva con lo sguardo a terra, sconfitta:<< Visto? Alla fine, per quanti sforzi tu faccia, sei sempre una ragazza. Non puoi superarmi in abilità...>>.

<< AAAAAAH!!!>> gridò Eria svegliandosi di soprassalto e mettendosi seduta di scatto, sentendo una fitta dolorosa che la costrinse a ritorna giù:<< Ouch... Quello stupido sogno...>>.

<< Cosa avresti sognato?>> le chiese qualcuno all'improvviso. La ragazza si girò verso destra, e notò Hiro, lo sguardo gelido rivolto verso la finestra della stanza illuminata dalla luce del mattino e con le braccia incrociate.

<< Tu... sei Hiro?>> domandò Eria sorpresa:<< Cosa è...?>>. Solo in quel momento si rese conto di trovarsi nel letto della propria stanza alla locanda: la sua giacchetta e le sue armi erano appoggiate sopra la maniglia della porta e la sua magliettina era leggermente sollevata, mostrando un'accurata fasciatura. Questo le fece tornare in mente l'arrivo di Dweyn e gli eventi successivi:<< Ora mi ricordo... Hai sconfitto quel bandito...>> nel vedere il braccio nuovamente fasciato del ragazzo rammentò anche di cosa ci fosse effettivamente sotto:<< Ah, quel braccio...>>.

<< Uff, non potevo certo sperare che non lo notassi... ehm...>> fece Hiro pensoso:<< Come hai detto di chiamarti?>>.

<< Non mi ero presentata l'altra volta?>>.

<< No.>>.

<< OPS, SCUSA! Mi chiamo Eria!>>.

<< … Eria...>> ripeté Hiro chiudendo gli occhi:<< Se proprio lo vuoi sapere, non so neanch'io come faccio ad avere un braccio del genere: un giorno di tanti anni fa mi sono svegliato... e al posto di mio padre avevo questo...>>.

<< Oh... scusa...>> fece Eria desolata:<< Immagino non ti piaccia parlarne...>>.

<< Parlarne o no non mi interessa...>> spiegò Hiro con un lampo d'odio negli occhi:<< Tanto non cambierà il fatto che... detesto questo braccio più qualsiasi altra cosa al mondo!>> e così dicendo strinse il pugno del suo braccio fasciato:<< Lo uso solo per lavorare... o se proprio non ne posso fare a meno! Come quando mi cercavi, per finire alla svelta quell'Ironer!>>.

<< Ecco perché non l'hai usato subito contro quel Dweyn...>> osservò Eria comprendendo la cosa:<< Quindi non ce li hai messi tu quegli Emblemi sul tuo braccio.>>.

<< Esatto.>> sbottò il ragazzo, nervoso. In quell'istante la porta della stanza si spalancò ed entrò il locandiere, accompagnato da un omino con la valigia che sembrava essere un medico.

<< Buongiorno, signorina.>> disse il medico vedendo la ragazza sveglia:<< Noto con piacere che si è risvegliata.>>.

<< Woh! Lei chi è?>> sobbalzò Eria portandosi le coperte fin davanti al viso all'entrata improvvisa dello sconosciuto.

<< Tranquilla, è semplicemente il medico che ti ha curata durante questa settimana.>> la rassicurò il locandiere:<< Se non fosse stato per il qui presente dottor Howen...>>.

<< Eh? Volete dire... che sarei rimasta svenuta per una settimana intera?>>.

<< Non c'è da stupirsene.>> sorrise il dottor Howen:<< Quel colpo di lancia l'aveva presa abbastanza in profondità. Per fortuna però non l'ha colpita gravemente come pensavo, secondo i miei calcoli dopo le mie cure la ferita dovrebbe essersi completamente rimarginata...>>.

<< Davvero?>> fece meravigliata la ragazza non perdendo un solo secondo e togliendosi le bende dalla pancia: quando se le fu tolte del tutto scoprì solo un segno biancastro, ma della traccia lasciata dal colpo non c'era più nulla. Quindi esultò:<< YUPPIEEEEE!!! SONO GUARITAAAA!!>> e nel gridare cercò di alzarsi alla svelta sul letto per fare un bel po' di salti di gioia, ma dovette desistere non appena sentì un'altra fitta dolorosa:<< AHIA!>>.

<< Ehm... se mi avesse ascoltata fino in fondo le avrei detto che comunque dovrà stare attenta a non fare troppi movimenti bruschi almeno per oggi.>> continuò in fretta il medico:<< Dopotutto è stato un colpo niente male...>>.

<< L'ho notato, ahio!>> si lamentò nuovamente Eria distendendosi:<< A proposito... e Dweyn e i suoi uomini?>>.

<< Li abbiamo ricuciti alla meglio e sistemati in una stanza vuota della mia locanda, legandoli come avevano fatto con noi: li consegneremo alla prima pattuglia del Governo Imperiale di passaggio.>> rispose il locandiere:<< Li hai colpiti tutti in modo da non ucciderli, eh?>>.

<< Già... non mi piace ammazzare la gente, è un trattamento che riservo ai mostri, quello.>> spiegò Eria con orgoglio.

<< Se non avete più bisogno che stia a farle la guardia...>> si intromise Hiro voltandosi nella loro direzione:<< … io andrei.>>.

<< Vai pure, Hiro.>> annuì il locandiere. Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte ed uscì fuori dalla stanza a passo veloce. Una volta andatosene Eria fece, perplessa, una nuova domanda:<< Pensandoci... come mai c'era proprio quello scontroso a “ farmi la guardia”?>>. Il medico e il proprietario della locanda si scambiarono uno sguardo.

<< Devi sapere...>> iniziò a spiegare il medico:<< … che prima di liberare noi cittadini dai legami Hiro ha preferito occuparsi di te.>>.

<< Cos...?>> rimase a bocca aperta la ragazza:<< Dite sul serio? Non mi state prendendo in giro, vero?>>.

<< Per niente.>> scosse il capo il locandiere:<< Vivendo da solo nel bosco Hiro ha acquisito una certa pratica in ferite, e ha compreso abbastanza in fretta dopo la lotta che non poteva lasciar passare un solo secondo senza intervenire sulla tua ferita.>>.

<< Così si è gettato su di te, ti ha fasciato la ferita con un pezzo della camicia dell'uomo ucciso da Dweyn e ti ha riportata in questa stanza.>> proseguì il dottor Howen:<< Successivamente ha insistito per rimanere a vegliare sulle tue condizioni, è rimasto qui per tutti e sette i giorni della tua convalescenza.>>. Eria era paralizzata: seriamente quel ragazzo tanto scontroso si era preoccupato in quel modo per lei?

<< Oh, so cosa stai pensando.>> disse alla svelta il locandiere cogliendo la sua espressione stupefatta:<< Ma ti posso assicurare che nonostante le apparenze ci sono momenti in cui Hiro esibisce un lato davvero umano di se stesso.>>.

<< E' vero.>> annuì pensoso il medico:<< In effetti ricordo che quando Hiro scendeva in paese per vendere la sua legna e sentiva parlare di gente che stava male lui chiedeva sempre in giro se si trattava di qualcosa di grave.>>.

<< Ma guarda te le stranezze...>> mormorò Eria colpita:<< E io che lo reputavo soltanto un ragazzo freddo e testone...>>. Qualche ora più tardi Hiro si ritrovò a fianco dell'ingresso della locanda, appoggiato ad uno dei muri esterni dell'edificio: sembrava parecchio pensieroso.

“ Nonostante tutto, forse è arrivato il momento...” pensò Hiro serio osservando il cielo:“ Dopotutto perché dovrei...?”. In quel momento arrivò inaspettatamente anche Eria, le armi e la giacchetta di nuovo addosso, guardandosi intorno come per cercare qualcuno.

<< Ah-ha! eccoti qui!>> esclamò la ragazza notando Hiro.

<< Non dovresti gironzolare troppo, oggi.>> la riprese il ragazzo fissandola con i suoi occhi freddi:<< Ti devi ancora ristabilire completamente...>>.

<< Ehi, non farti tanto il duro solo perché mi hai salvata.>> protestò Eria gonfiando le guance con aria imbronciata:<< Non sono una bambina... e comunque venti guerrieri li ho messi fuori combattimento io.>>.

<< Però lo sembri.>> puntualizzò Hiro chiudendo gli occhi.

<< No... COMMENT!>> rispose lei seccata, sospirando poi profondamente:<< Comunque... ti ringrazio molto per avermi soccorsa. A quanto pare sono di nuovo in debito con te...>>.

<< Avrai tutto il tempo per sdebitarti.>> disse il ragazzo alzando le spalle:<< Durante il viaggio, sai...>>.

<< Ah beh, indubbia...>> annuì Eria ma appena afferrò effettivamente il senso di quelle parole si fermò:<< Ehm... durante il viaggio? Non mi dirai che...?>>.

<< Sì.>> confermò Hiro:<< Mi hanno raccontato come ha agito nei confronti dei propri uomini quel Dweyn: non era davvero una brava persona.>>.

<< In effetti...>> lo appoggiò la ragazza.

<< Immagino che molti altri briganti siano come lui: io odio quella gente, non ha né onore né rispetto per i propri compagni. Quindi ti seguirò... e durante il viaggio risolverò qualunque missione che preveda l'eliminazione della presenza di quelle canaglie: non permetterò che rimangano a piede libero.>>.

<< QUESTO E' LO SPIRITO!>> gli diede una pacca sulla spalle Eria, tutta contenta:<< Allora è deciso... da adesso saremo compagni d'armi!>>. Hiro si limitò ad annuire.

Il giorno seguente, una volta che Eria si fu completamente rimessa, i due neo-compagni di viaggio si recarono a rifornirsi di provviste e di quant'altro potesse tornar loro utile durante il viaggio, ma non dovettero pagare nemmeno un dariano: gli abitanti della città avevano infatti un grosso debito nei loro confronti per averli difesi dai banditi di Dweyn e avevano intenzione di ricompensarli come loro possibile.

<< A presto, ragazzi.>> disse l'ultimo negoziante da cui erano andati allontanandosi con una bisaccia piuttosto grande a testa sulla schiena.

<< E così abbiamo finito con le compere.>> sorrise Eria soddisfatta:<< Possiamo partire, finalmente.>>.

<< Bene...>> annuì Hiro, e insieme alla sua nuova amica si diresse verso l'uscita sud della città. Prima che se ne andassero da Greengate però gli vennero loro incontro il proprietario della locanda e il dottor Howen.

<< Hiro...>> lo chiamò il locandiere serio:<< Alla fine hai deciso di andartene...>>.

<< Sì.>> rispose il ragazzo deciso:<< In fin dei conti qui non c'è nulla per me.>>.

<< Non te lo rimproveriamo.>> si intromise il dottor Howen:<< Lo sapevamo da sempre che questo non era un posto adatto ad un guerriero come te: di sicuro saprai fare cose straordinarie là fuori.>>.

<< E' quello che spero anch'io.>> replicò Hiro chiudendo gli occhi.

<< Sappiate comunque che il paese (e ovviamente anche la mia locanda) vi accoglierà sempre ogni volta che verrete.>> sorrise il proprietario della locanda.

<< Grazie infinite, signore.>> si inchinò umilmente Eria, onorata dal rispetto che nutrivano per loro:<< Ci faremo valere, garantito.>>.

<< E... poi, Hiro...>> si rivolse nuovamente al ragazzo il locandiere:<< … nonostante tutte le grane che ci hai rifilato da piccolo... ti auguro a nome di tutti buona fortuna.>>. Quelle parole ebbero uno strano effetto su Hiro... tant'è vero che per la prima volta da quando Eria era arrivata accennò un sorriso.

<< Ti ringrazio, davvero...>> lo ringraziò Hiro inchinandosi anche lui con rispetto sotto lo sguardo soddisfatto della ragazza, contenta di vederlo finalmente sorridere:<< Statemi bene, mi raccomando... tutti quanti voi di Greengate.>>. Dopodiché si congedarono da loro e uscirono da Greengate, lasciandosi alle spalle tutti i guai che vi avevano ricavato insieme a quel paese.

Il duo iniziò così il suo viaggio: la prima destinazione sarebbe stata Bluegate, il paese in cui Eria sarebbe andata comunque se Hiro non avesse accettato fino alla fine la sua proposta.

<< Andiamo a vedere se c'è qualche missione, lì.>> disse con entusiasmo la ragazza al suo accompagnatore facendo strada. Viaggiando fuori da Greengate si diressero a est, imbattendosi in zone pianeggianti verdi, piene d'erba bassa che potevano lasciar intravedere qualunque creatura prima che essa decidesse un attacco, il che ovviamente andava a vantaggio dei viaggiatori. Mentre proseguivano il loro cammino il Sole fece arco sopra le loro teste, e ore dopo esso cominciò a tramontare.

<< Sta calando il buio.>> notò Hiro gettando un'occhiata all'astro solare:<< Dovremo cercare un posto per accamparci prima che scenda la notte.>>.

<< Già...>> gli diede ragione Eria guardandosi intorno alla ricerca di un posto adatto:<< Ci vorrà ancora qualche ora prima di raggiungere Bluegate, e non possiamo viaggiare al...>> poi all'improvviso si bloccò:<< Ehi, un momento, ma laggiù... c'è una SORGENTE!>>. Era vero, più avanti si poteva vedere ormai chiaramente una gran pozza d'acqua simile a un laghetto: anche in quei paesaggi ogni tanto era possibile imbattersi in alcune sorgenti piene di fresca, limpida acqua.

<< L'ULTIMO CHE ARRIVA OFFRE UNA CENA A BLUEGATE!>> esclamò la ragazza prendendo una breve rincorsa e precipitandosi verso la sorgente alla massima velocità. Hiro alzò le spalle e si limitò a seguirla a passo rapido. Poco più tardi giunsero entrambi davanti allo specchio d'acqua.

<< Allora, che ne dici, Hiro?>> gli chiese Eria non appena lo vide arrivare guardandosi intorno con un sorriso:<< Mi sembra un posto perfetto per accamparsi, no? Abbiamo pure acqua gratuita che ci impedirà di sprecare la nostra.>>.

<< In effetti è un buon posto, ci sto.>> annuì il ragazzo.

<< Anzi...>> aggiunse la ragazza mollando a terra la propria bisaccia ed avvicinandosi alla sorgente, piegandosi sulle sue acque:<< … comincerò subito ad assaggiarla per vedere quanto è buona. Aaah, guarda quant'è limpida!>>.

<< Sì, però prima sarebbe il caso di...>>.

<< Cosa?>>.

<< Beh, ovviamente...>> continuò Hiro, e proprio in quel momento dall'acqua sotto lo sguardo sbalordito di Eria saltò fuori quello che sembrava un grosso serpente dalle scaglie acuminate sulla testa, bocca spalancata pronta ad azzannarla.

<< WAAAAAH!!>> fece Eria colta di sorpresa, schivando con prontezza di riflessi il rettile che ricadde sul terreno dietro di lei. 

<< HISSSS!!!>> sibilò il serpente, tornando all'attacco.

<< VIAAAA!!>> gli gridò contro la ragazza spaventata tirando fuori nel medesimo istante i suoi pugnali e tagliando al volo la testa dell'animale a sangue freddo: il prato sottostante si bagnò di sangue accogliendo su di esso il cadavere della creatura.

<< E che urli a fare? L'hai ucciso.>> le fece notare Hiro, tranquillissimo.

<< NON MI INTERESSA! I serpenti mi inquietano!>> spiegò rapidamente Eria esaminando le limpide acque della sorgente girandovi attorno:<< Per fortuna sembrano non essercene altri...>>.

<< Te lo stavo per dire fin dall'inizio: era meglio controllare che questo punto d'acqua non avesse attratto qualche animale pericoloso. Quello era un Diavolo delle Pianura, ha abbastanza veleno da uccidere una persona adulta.>>.

<< Lo so, maledizione!>> esclamò la ragazza arrossendo un po' per la vergogna di essersi dimostrata tanto paurosa. Poi si asciugò la fronte:<< Che spavento... Credo che dovrò farmi un bagno per ripulirmi dal sudore.>> e così dicendo si tolse la giacchetta, aggiungendo:<< Ovviamente tu ti farai un giretto nei paraggi finché non avrò finito: CHIARO?>>.

<< Va bene, va bene.>> la rassicurò Hiro facendo rapidamente dietro-front e incominciando ad allontanarsi:<< Tanto non ci tenevo affatto...>>. Mentre se ne andava sentì chiaramente il corpo di Eria entrare in acqua, ma lui non era un guardone, quindi tirò diritto e attese con pazienza il segnale della ragazza.

Circa venti minuti più tardi il duo si ritrovò davanti ad un allegro focherello immerso nella fresca atmosfera serale, vicino alla sorgente: i ragazzi avevano previsto di fare una sosta, quindi si erano portati un po' di legna e l'occorrente per accendere il fuoco. Cenarono con della carne avuta a Greengate, e tra un boccone e l'altro Eria domandò ad Hiro:<< Ah senti... posso farti una piccola domanda?>>.

<< Spara.>> la invitò Hiro infilandosi in bocca un altro po' di carne.

<< Ecco... come mai porti i capelli così lunghi?>>.

<< Semplice... non ho voglia di tagliarmeli.>> rispose il ragazzo chiudendo gli occhi:<< Mi sono tagliato solo quelli davanti per non ostacolarmi la vista, ma quelli dietro non avevo né tempo né voglia di tagliarmeli. E poi... ci sto bene.>>.

<< Non sono d'accordo.>> scosse il capo Eria:<< Secondo me ti scambiano per un barbone quando arriviamo in città... e poi non ti danno fastidio quando sudi, così lunghi?>>.

<< Ma che scemenze vai dicendo?>> le chiese Hiro allibito.

<< Oh, sei un uomo, mica una donna. Se vuoi posso tagliarteli io, ho preso anche un paio di forbici a Greengate per aggiustare i miei...>>.

<< No, no, e no!>> esclamò il ragazzo, irremovibile:<< Tieni quel tuo aggeggio lontano da me, non mi farò tagliare i capelli, chiaro?>>.

<< Uffi...>> sbuffò la ragazza:<< D'accordo, forse hai ragione e mi sbaglio io...>>.

<< Certo che ti sbagli.>> ribadì Hiro seccato:<< Io un barbone... Ma per favore. E in quanto al sudore, sudo davvero poco abituato come sono alla fatica e al caldo.>>.

<< Ok, ok, non insisto più.>> si arrese Eria alzandosi in piedi e estraendo da una bisaccia una coperta:<< Dobbiamo stabilire i turni di guardia ora, non si sa mai che animali si aggirano nei paraggi, no? Proporrei che tu faccia il primo turno e io il secondo tra tre ore... o preferisci il contrario?>>.

<< No, mi va bene così.>> annuì il ragazzo ravvivando il fuoco mentre Eria si metteva coricata dentro la coperta, senza giacchetta, mormorando un “ buonanotte”. 

Il turno di guardia di Hiro passò senza problemi, e lo stesso accadde con quello successivo di Eria. Il mattino successivo le luci dell'alba interruppero il sonno del ragazzo, che subito si mise in piedi uscendo dalla propria coperta. Nel farlo si mise una mano in testa, e... si accorse di un fatto totalmente imprevisto.

<< Ma che...? I miei capelli!>> esclamò Hiro senza parole tastandosi i suoi capelli: prima gli arrivavano sulla schiena, ora invece arrivavano a malapena sul collo: e tra due persone non c'era bisogno di un genio per capire chi fosse stato...

<< YU-UH!>> risuonò una voce divertita più che familiare alle sue spalle. Il ragazzo si girò di scatto, furioso, e notò a pochi metri da lui Eria che gli mostrava come fosse un trofeo una lunga ciocca di capelli neri... i suoi capelli!

<< DANNATA...!>> cominciò a gridarle contro Hiro rimettendo nella propria bisaccia in fretta e furia la propria roba.

<< SAI, ORA STAI MOLTO MEGLIO SENZA QUESTI, AHAHAH!!!>> rise la ragazza, che si era già portata via le proprie cose, agitando i capelli tagliati:<< SONO CERTA CHE MI RINGRAZIERAI, AHAHAHAHAHA!!>>.

<< Ma certo... ti ringrazierò... ECCOME SE TI RINGRAZIERO'!>> rispose Hiro mettendosi in spalla la bisaccia e lanciandosi all'inseguimento di Eria, che dal canto suo scappò via ridendo per non farsi prendere:<< TORNA QUI!>>. In seguito a quel trambusto i due viaggiatori si rimisero in cammino verso la loro meta. Lo sguardo del ragazzo però era poco rassicurante per la ragazza, adesso.

<< Sei arrabbiato con me?>> gli chiese timidamente Eria dopo qualche ora rompendo il silenzio che gravava sulla scena.

<< No.>> rispose secco Hiro.

<< Dunque sei arrabbiato...>>.

<< Ho detto di no.>>.

<< Dai, non lo faccio più....>>.

<< Ho detto NO!>> ribadì per la terza volta Hiro, seccato: erano i primi due giorni che viaggiavano insieme e probabilmente se ne era già pentito.

<< Calmati, ho capito.>> protestò Eria:<< Non è il caso di... Ah, ecco Bluegate!>>. In lontananza si scorgeva la sagoma di una città molto simile a quella di Greengate, anche se effettivamente più grande.

<< Ah, era ora.>> commentò Hiro sospirando:<< Mi chiedevo dove fosse quella benedetta città...>>.

<< Beh, quando arriveremo chiederemo subito di qualche missione.>> sorrise Eria all'idea:<< Così potremo racimolare qualche dariano per le spese future visto che sono quasi a secco con i contanti.>>. Un'oretta più tardi arrivarono alle porte della città.

<< Uhm...>> fece Hiro sospettoso, varcando gli ingressi di Bluegate insieme ad Eria:<< C'è qualcosa che non va...>>.

<< Già... per esempio, dove sono finiti tutti?>> si chiese Eria guardandosi attorno: in giro non c'era anima viva, un silenzio di cimitero avvolgeva quel posto: non una sola presenza si notava.

<< E' davvero strano... a quest'ora almeno qualcuno dovrebbe essere in piedi.>> continuò il ragazzo arrestandosi in mezzo alla via principale, imitato dalla compagnia.

<< Forse sono... andati tutti a un funerale?>> chiese la ragazza azzardando un'ipotesi.

<< No, non credo che...>> cominciò a ribattere Hiro, ma prima che potesse finire la frase un rumore lo spinse a girarsi: la porta di una delle case circostanti si era spalancata improvvisamente scricchiolando. Qualche secondo dopo Eria commentò, sollevata:<< Uff... Per un attimo mi sono spaventata. Dev'essere stato il vento ad aprire la porta...>>.

<< Ti darei ragione se non fosse per un dettaglio...>> rispose Hiro dubbioso.

<< Quale?>>.

<< Non senti? Non c'è vento.>> spiegò infine il ragazzo. I loro occhi tornarono quindi a posarsi alla svelta sulla porta, che proprio in quell'istante si spalancò ancora di più... lasciando uscire qualcosa che avrebbero preferito non trovare.

<< Acci....>> sbottò Eria colta di sorpresa, disgustata.

<< Merda...>> si lasciò sfuggire un'imprecazione Hiro. Otto zampe, un corpo di pietra formato da due parti sferiche una più piccola dell'altra con all'estremità due zanne affilate e ben otto occhietti rossi sul viso: erano tre grandissimi ragni, di dimensioni pari quasi alla metà di quelle di una persona normale, quelli che uscirono dalla casa zampettando verso di loro.

<< Dei Ragni-Gargoyle.... DIAVOLO!>> esclamò Eria allarmata mettendo mano ai pugnali: non c'erano dubbi sulle intenzioni di quelle creature, e non era niente di rassicurante.

-Studio Tetro-

Io (osserva trionfante il suolo sotto di sé):<< AHAHAHAHAAH!!!! FINALMENTE! HO RIUNITO UN CONTINGENTE DI MOSTRI INIMMAGINABILE!>>.

Mostri (esultando con voci stridule):<< CYBER! CYBER! CYBER!>>.

Io:<< AHAHAHAH! CON VOI, MIEI PRODI, CONQUISTERO' QUESTO MONDO! AHAHAHAAHAH!! AHAHAHAHAH!>>. 

Realtà:

Keila (impugnando un martello):<< Uhm... sembra stia sognando...>>.

Io (si lamenta nel sonno con un grande bernoccolo rosso in testa):<< Il mondo... E' MIO!>>.

Honoryou:<< Sicura di non averlo colpito troppo forte?>>.

Keila:<< NAAAAAH, se non l'avessi fatto probabilmente sarebbe esploso dalla crisi “ al Francese”.>>.

Honoryou:<< Forse hai ragione...>>.

Io (continua a lamentarsi):<< Tutto... TUTTO MIO!>>.

Honoryou:<< Ok... Intanto che è svenuto ringraziamo di cuore il nuovo recensore belfire99 oltre alla nostra cara, vecchia conoscenza vittox01 e gli altri recensori citati nel capitolo “ Incontro a Greengate”. Ovviamente ringraziamo anche tutti i lettori che ci seguono... e concludiamo il capitolo inserendo un'immagine del Ragno-Gargoyle...>>.

SNAP!

Keila:<< 0___0 Questo suono....>>.

Honoryou:<< UNA TRAPPOLA ANTI-GILAG E' SCATTATA!>>. Keila e Honoryou si precipitano dalla trappola e trovano, intrappolato in un campo di forza...

Keila:<< AH-HA >:D GILAAAAAAAAG!!>>.

Gilag (dimenandosi per uscire dalla trappola):<< ACC... NON RIESCO A MUOVERMI!>>.

Honoryou:<< Queste trappole prese alla ACME non erano poi così male xD >>.

Keila (si avvicina sollevando il martello):<< CyberFinalAvatar è svenuto... ma ci sono io >:DDD VIENI DA MAMMA KEILA!>>.

Gilag (si fa schermo con le braccia, fallendo a causa del campo di forza):<< NO, NO, NOOOOOO!!!>>.

Il capitolo si chiude con forti suoni di martellate.

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Capitolo 5
*** La tana ***


5- La tana.

-Studio Tetro-

Io:<< A-E-I-O-U! Questo microfono funziona... Bene, buongiorno e ben ritrovati a Radio Studio Tetro.>>.

Keila e Honoryou (pensando):“ Questo qui è fuori...”.

Io:<< Cari radioascoltatori, vi ringrazio tutti dal primo all'ultimo ^_^ Direi che possiamo riprendere il nostro tour nel mondo di “ Saga of the Emblems”. Hiro ed Eria, come ricorderete, sono arrivati a Bluegate...>>.

Keila:<< … ma non prima che Eria gli tagliasse i capelli per non farlo sembrare un barbone, AHAHAHA!!!>>.

Honoryou:<< MUAHAHAHA, GIA'! Quella ragazza mi piace...>>.

Keila:<< Non mi starai tradendo çWç ! >>.

Honoryou:<< … nel comportamento intendevo, stellina ;) >>.

Keila:<< ♥ w ♥ AMMMMMMORE MIO!!>>.

Io:<< LOL, la parentesi amorosa fa sempre audience. Ma... concludendo... anziché trovare persone a Bluegate trovano Ragni-Gargoyle, dei giganteschi ragni di pietra. Cosa accadrà? Lo scopriremo subito!>>.


<< Ragni-che?>> chiese Hiro cercando di mantenere la distanza tra lui e i tre aracnidi, tirando fuori la propria spada: era la prima volta che si trovava di fronte quelle creature.

<< Ragni-Gargoyle, ripeto.>> rispose Eria imitando la manovra del compagno:<< Io non li avevo mai incontrati ma da quanto ho letto il loro corpo è davvero resistente: fatti di pietra come sono, solo armi dotate di Emblemi riescono a ferirli.>>.

<< Allora visto che sono solo in tre dovremmo essere...>> cominciò a dire Hiro, ma in quel momento un rumore attirò la sua attenzione spingendolo a voltarsi, e... un pesante animale ad otto zampe gli balzò improvvisamente sul braccio destro facendogli quasi perdere l'equilibrio: mentre la loro attenzione era riversata sui tre davanti a loro, altri tre Ragni-Gargoyle si erano avvicinati di soppiatto alle loro spalle.

<< Accidenti... Siamo circondati.>> si allarmò Eria notando il fatto  e cercando di avvicinarsi al suo amico per aiutarlo, ma gli altri due ragni che li avevano aggirati saltarono verso di lei costringendola ad arretrare per non venire a sua volta raggiunta. Nel frattempo gli altri tre usciti dalla porta puntarono con decisione verso Hiro.

<< E togliti...>> ringhiò il ragazzo cercando di scrollarsi di dosso quello salitogli sul braccio, e per tutta risposta l'aracnide aprì le robuste zanne affondandole subito nell'arto a cui era attaccato. 

<< FRRRRRRRRRRRRR!!!>> fece il ragnone emettendo un verso simile ad una vibrazione alzando il capo, dolorante: i suoi denti si erano spezzati nel brusco tentativo di mordere il braccio fasciato irrobustito dagli Emblemi Diamante piccoli incastonativi di Hiro.

<< Te l'avevo detto di toglierti... Peggio per te!>> esclamò Hiro con freddezza allungando verso il mostriciattolo la propria spada, forte dell'Emblema Diamante medio al proprio interno, sferrando così un fendente che lo tagliò esattamente a metà nonostante la propria struttura rocciosa. Così dicendo si rivolse in direzione degli altri tre ragni che l'avevano raggiunto. Frattanto...

<< Ehi, ehi, EHI!>> fece Eria evitando prontamente i ripetitivi tentativi dei due aracnidi che aveva di fronte di raggiungerla a salti:<< Non vi avvicinate, mi fate schifo!>>.

<< FRRRRRRRRRRR!!!>> vibrarono i ragni, furiosi, balzando ancora una volta.

<< E va bene... VE LA SIETE CERCATA!>> disse la ragazza perdendo la pazienza e spingendosi verso di loro passandogli velocissima sotto, nel medesimo istante in cui saltavano, con i pugnali colpendoli entrambi con precisione e in rapida successione: su ognuno di quei corpi da invertebrato comparvero due profondissime ferite che formarono un cerchio su di essi, facendoli abbattere al suolo privi di vita sprizzando sangue:<< Eccovi... il Cerchio della Rondine! TA-DA-DAN!>>.

<< Quella ragazza si dà da fare...>> osservò Hiro mentre anche dal suo fronte uno dei mostriciattoli si lanciava contro di lui con un balzo: per tutta risposta il ragazzo allungò il braccio fasciato nella sua direzione, e l'aracnoide si spaccò da solo la testa contro di esso a causa della sua stessa spinta e della robustezza dell'arto crepando all'istante. Contemporaneamente un altro ragno spalancò le zanne e da lì in mezzo lanciò un sottile filo viscoso che si avvolse intorno al braccio “ ad Emblemi” di Hiro bloccandoglielo.

<< Acci...>> imprecò il ragazzo colto alla sprovvista. Approfittando della situazione il terzo aracnide gli saltò addosso pensando di averla vinta, ma la sua preda non era della stessa opinione, quindi gli lanciò un rapido calcio che lo respinse un metro più in là, anche se ci mancò poco che perdesse l'equilibrio a causa del filo tirato dall'ultimo Gargoyle.

<< Ok... se vuoi tanto fare il tiro alla fune... CI STO!>> dichiarò Hiro afferrando saldamente con la mano destra il sottile ma resistente filamento che gli tratteneva il braccio e tirandolo a sé  con una robusta spinta in modo da catapultare l'aracnide che lo teneva in aria nella propria direzione, spiccandogli la testa con la spada al volo il secondo successivo.

<< FRRRRRR!!!>> vibrò l'ultimo ragno ancora in vita, quello calciato via in precedenza, avvicinandosi ostinatamente a Hiro. Prima che potesse avvicinarglisi troppo però ci fu uno scintillio argenteo, e un pugnale saettò nell'aria terminando il suo viaggio... conficcandosi nell'addome del Gargoyle, spacciandolo.

<< Uff... Erano abbastanza insidiosi.>> sbuffò Eria avvicinandosi al cadavere dell'ultimo aracnide e recuperando il proprio pugnale.

<< Alla buon ora.>> la riprese Hiro:<< Ci voleva tanto ad intervenire?>>.

<< Scusami, ma ho notato che non avevi problemi e ho preferito non intervenire subito.>>.

<< Non mi dire che hai avuto paura.>>.

<< Ehi, dimentichi chi ha eliminato quei due ragnoni?>> gli fece osservare la ragazza stizzita indicando le bestie uccise dal suo Cerchio della Rondine. In quell'istante si sentì applaudire, e i due giovani si girarono subito: in strada era sceso un uomo sui cinquant'anni con la barbetta e gli occhiali, uscito da quella che sembrava la biblioteca di Bluegate.

<< Complimenti, giovanotti...>> li salutò l'uomo venendo loro incontro continuando a battere le mani:<< Siete davvero molto forti: avete steso quei Ragni-Gargoyle in un batter d'occhio. Mi scuserete se non vi ho dato una mano... ma sono disarmato e comunque non so usare granché bene le armi.>>.

<< E lei chi sarebbe?>> chiese Hiro con indifferenza:<< Cominciavamo a pensare che non ci fosse nessuno qui...>>.

<< Mi chiamo Lein, sono un bibliotecario di Bluegate. E voi chi siete, se posso permettermi di chiedervelo?>>.

<< Io mi chiamo Eria... Lui invece è Hiro. Siamo avventurieri che risolvono missioni.>> rispose alla domanda garbatamente Eria riponendo le proprie armi negli appositi contenitori:<< Potremo sapere... cosa è successo qui? Come mai sembra non esserci anima viva, eccetto lei?>>.

<< Purtroppo si tratta di una storia vecchia di due giorni fa.>> disse Lein stropicciandosi gli occhi:<< Una gran... brutta storia, ragazzi. Vi consiglierei di andarvene, non vorrei che ne veniste coinvolti a vostra volta...>>.

<< Non prima di aver saputo cosa sta accadendo.>> insistette Hiro, fermo sulle proprie decisioni.

<< Giusto.>> annuì la ragazza curiosa:<< Non è normale che un paese si svuoti in questo modo... C'entrano qualcosa quei Ragni-Gargoyle, non è così?>>.

<< Sì... D'accordo, vi dirò tutto, così potrete avvisare qualcuno.>> acconsentì infine Lein con un brivido:<< Se penso a cosa è successo... Fino a due giorni fa era tutto normale... ma poi improvvisamente sono arrivati quei... quei MOSTRI: immagino che siano giunti nei paraggi dopo essere stati scacciati da qualche guarnigione del Governo Imperiale... o da creature più feroci... Fatto sta che hanno assaltato la città da ogni lato... e hanno portato via tutti gli abitanti.>>.

<< COSA?>> fece Eria inorridita:<< Ma... Ma è terribile!>>.

<< Tu come hai fatto a sfuggirgli?>> gli domandò Hiro.

<< La biblioteca ha un locale sotterraneo per i libri più vecchi: sono riuscito ad entrarvici dentro giusto un secondo prima che quelle cose arrivassero dal mio nascondiglio. Avrei voluto andare a cercare aiuto, ma in città  ne erano rimasti ancora alcuni di quelli, e pattugliavano la città alla ricerca di nuove vittime. Non ho trovato il coraggio di andarmene con loro nei paraggi...>>.

<< Quelli che abbiamo appena ucciso.>> dedusse Eria con tono grave:<< Tutte quelle persone... Che orribile massacro...>>.

<< Massacro?>> domandò Lein:<< Guardi che non sono ancora morti...>>.

<< Come?>> dissero all'unisono Hiro ed Eria stupiti.

<< Non che cambi di molto...>> si affrettò ad aggiungere il bibliotecario:<< Dovete sapere che quegli aracnidi sono vicini alla riproduzione. Tuttavia, perché i loro piccoli guadagnino un corpo robusto come quello degli adulti, gli embrioni devono assorbire certe sostanze grazie ad alcune proprietà delle uova che li rinchiudono... e ricaveranno quelle sostanze dalle ossa in cui verranno iniettate.>>.

<< Aspetta...>> lo interruppe Hiro:<< … ci stai dicendo che quei ragni... hanno RAPITO gli abitanti della città per iniettargli quelle maledette uova?>>.

<< Già... e una volta finito il processo moriranno inevitabilmente per la decomposizione interna dei loro scheletri. Questo ho letto nei libri basati sull'argomento.>> annuì Lein con espressione triste.

<< E'... disgustoso...>> commentò Eria con aria schifata:<< E... quando le inietteranno?>>.

<< Presumo stasera stessa, se i libri dicono il vero: di solito cercano le loro prede per la riproduzione due giorni prima di compierla.>>.

<< In questo caso...>> alzò le spalle Hiro chiudendo gli occhi:<< … li libereremo noi.>>.

<< Cosa?>> domandò il bibliotecario: dire che era incredulo era troppo poco:<< Ma... siete impazziti?>>.

<< Per niente.>> scosse il capo il ragazzo:<< Penseremo noi a quelle bestiacce schifose.>>.

<< Ben detto, Hiro.>> lo lodò Eria con aria determinata:<< Non possiamo lasciare che quella povera gente muoia così.>>.

<< Siete matti.... Così vi farete solo ammazzare, vi trovereste come minimo cinquecento aracnidi contro, il numero di cui normalmente è formato il branco in base ai racconti degli avventurieri che li hanno affrontati!>> protestò Lein:<< Perché non andate a cercare aiuto, piuttosto?>>.

<< Amico...>> lo interruppe Hiro calmo:<< … riflettici bene: qualunque genere di aiuto andremo a cercare non saremo di ritorno che il giorno dopo, non faremo mai in tempo a condurre qui i rinforzi. L'unica possibilità per gli abitanti di Bluegate... siamo noi. Dobbiamo tentare il tutto per tutto... anche a costo della vita.>>. Lein li fissò uno dopo l'altro, colto alla sprovvista dall'atteggiamento spavaldo dei due avventurieri. Alla fine sospirò:<< E va bene... riconosco che avete ragione voi.>>.

<< Splendido!>> esultò Eria gaia:<< Non vedo l'ora di fare la mia parte! Anzi... signor Lein, non potrebbe avere un'idea su dove si trovi la tana di quei ragni?>>.

<< Oh, certo.>> annuì il bibliotecario:<< Vi ci posso condurre, se volete: quelle bestiacce l'hanno scavata poco dopo aver catturato tutti, li ho visti lavorare alla sua costruzione proprio a pochi metri dalla mia biblioteca, guardando da una finestra.>>.

<< Allora faccia strada.>> lo esortò Hiro:<< Non c'è tempo da perdere se vogliamo essere sicuri di salvare quella gente.>>. Detto questo il trio si diresse verso l'area esterna della città, procedendo a passo sicuro. Dieci minuti più tardi, non troppo distante da una macchia d'alberi solitari, arrivarono dinanzi ad una grande buca aperta nel terreno erboso della pianura, l'ingresso di una sorta di tunnel.

<< Ecco, è questa la loro tana.>> spiegò Lein indicando la buca:<< Probabilmente ora si trovano tutti dentro in attesa del momento della riproduzione, a sorvegliare i loro futuri... “ strumenti”.>>.

<< Bene, allora non dobbiamo far altro che trovare il modo di liberare gli abitanti di Bluegate, possibilmente eludendo i ragni.>> disse il ragazzo serio:<< Lei è meglio se torna in città, signor Lein, lasci fare a noi da qui in poi. Eria, andiamo.>>.

<< Ehi, non sei il capo!>> protestò Eria con orgoglio, ma uno sguardo fulminante di Hiro la persuase a troncare tali proteste:<< … ok, lasciamo perdere per questa volta.>> e così dicendo si infilò nell'apertura insieme al proprio compagno d'armi.

<< Non preoccupatevi per la luce.>> gridò loro dietro Lein mentre si addentravano nel cunicolo:<< Quei ragni non sopportano molto il buio, di sicuro avranno sparso per i tunnel un bel po' di ragnatele fosforescenti...>>. Le ultime parole del bibliotecario non si rivelarono prive di fondamento: il largo tunnel era infatti illuminato a giorno fin da subito, e questo rendeva la strada molto facile da seguire.

<< Wow, qui si vede benissimo...>> sibilò Eria badando bene a non far rumore, toccando con una mano le ragnatele che coprivano le pareti della volta:<< Che schifo... BRRR!!>> tremò improvvisamente la ragazza: alcune gocce d'acqua le erano cadute in testa dalla parte alta della galleria:<< E' geeeelida....>>.

<< Ssssssssh!>> la zittì Hiro.

<< Scusa...>> si scusò a bassa voce la compagna:<< Solo che... cade acqua qua dentro...>>.

<< L'ho notato... Probabilmente qualche collegamento con la sorgente in cui ci siamo imbattuti l'altra notte. Comunque non abbiamo tempo per studiare la cosa, muoviamoci.>>. I due giovani procedettero quindi lungo l'umido e luminoso antro, attenti a non fare troppo rumore e a non appoggiarsi a quelle pareti viscose. Non passò troppo tempo che alla fine trovarono l'ingresso a un locale sotterraneo più grande.

<< Credo che siamo arrivati...>> le fece notare Hiro, e con cautela i due si avvicinarono allo sbocco del tunnel addossandosi quanto possibile alle pareti laterali. Quello che videro nel locale li colse totalmente alla sprovvista: era... una gigantesca caverna nel sottosuolo, illuminata anch'essa dalle ragnatele sparse in giro dai Ragni-Gargoyle: dalla volta al loro fianco pendevano delle radici, probabilmente quelle della macchia d'alberi nei pressi della tana, e sul fondo di essa stavano decine e decine di ragni di pietra che sembravano riposare in attesa di qualcosa, sicuramente del loro raccapricciante “ rito di riproduzione”.

<< M-Ma... è incredibile!>> esclamò Eria meravigliata badando bene a non farsi sentire dagli aracnidi sottostanti:<< Come hanno fatto a costruire in due giorni... una caverna del genere?>>.

<< Infatti non credo siano stati loro.>> rispose piano il ragazzo:<< E' troppo esagerata per le loro esigenze. Probabilmente esisteva già e l'hanno solo adibita a loro tana dopo averla scoperta...>>.

<< Ehi, guarda là, Hiro!>> fece Eria indicando un punto della grotta: in un'enorme cavità riparata nella roccia si potevano notare un grandissimo numero di persone tra uomini,donne e bambini, tutte intrappolate in robuste ragnatele e apparentemente svenute. Si trattava certamente degli abitanti di Bluegate.

<< Li abbiamo trovati.>> notò Hiro vedendo quella gente:<< Il problema ora sarà portarli via...>>.

<< Già, anche se i ragni sembrano mezzi addormentati non riusciremo mai a portarli in salvo tutti sotto il loro naso, nemmeno uno ad uno.>> annuì Eria pensosa cercando di studiare un piano d'azione:<< Tra l'altro sembrano proprio tanti quanti ha detto Lein. Ci sarà pure una soluzione...>>. D'altro canto pure Hiro si mise a concentrarsi per trovare qualcosa che permettesse loro di portare al sicuro gli abitanti di Bluegate senza necessariamente confrontarsi con cinquecento Ragni-Gargoyle. Il ragazzo si guardò intorno alla ricerca di qualcosa che potesse tornar loro utile allo scopo... e alla fine ebbe un'idea.

<< Ehi, Eria...>> le tastò la spalla Hiro attirando la sua attenzione.

<< Cosa c'è?>> gli chiese lei uscendo dai propri pensieri:<< Qualche idea?>>.

<< Sì.>> annuì Hiro, poi indicò la volta della caverna:<< Vedi? Sulla volta ci sono degli strati di roccia, e a mio parere sono piuttosto instabili...>> in effetti si potevano intravvedere diverse crepe su quelle rocce raggrumate sul “ soffitto” della tana dei ragni:<< Sono certo che se li colpissi con forza con il mio braccio destro, quello con gli Emblemi, potrei far scendere su quegli insettacci una frana tale da seppellircene parecchi sotto.>>.

<< Mmh... ma come faresti ad arrivarci?>> gli domandò subito la ragazza dopo aver ascoltato il piano:<< Sono troppo in alto...>>.

<< A questo serviranno le radici degli alberi.>> rispose il ragazzo allungando una mano verso il vuoto davanti a loro e afferrando una delle radici:<< Le userò come liane, così potrò raggiungere le rocce da far crollare e colpirle con tutta la mia forza.>>.

<< Ma... è troppo rischioso.>> si oppose Eria vedendo un bel po' di follia in quel piano:<< Se cadessi i ragni ti farebbero a pezzi... e poi c'è il rischio che crolli tutta la volta!>>.

<< Beh, in quest'ultimo caso tu sarai al sicuro da questa parte, e anche gli abitanti di Bluegate non mi sembrano a rischio di rimanere sepolti.>> disse Hiro aggrappandosi alla radice che aveva afferrato:<< In quanto al fatto che sia rischioso, poi... non lo era anche venire fin qui da soli? Ascolta, non mi importa nulla di mettere a repentaglio la mia vita se questo può servire a salvare quella gente.>>. 

<< Sì... hai ragione...>> mormorò Eria, colta alla sprovvista da quell'atteggiamento: alla fin fine era davvero una brava persona, pensò lei, stavolta non c'erano più dubbi in proposito.

<< Allora vado.>> dichiarò il ragazzo, e così dicendo si gettò nel vuoto, dondolando sull'improvvisata liana al di sopra del gruppo di Ragni-Gargoyle addormentati. 

Subito Hiro ondeggiò un paio di volte sotto lo sguardo sotto tensione di Eria, deciso a raggiungere il proprio obbiettivo. Anche la minima distrazione poteva essergli fatale: mollare la presa avrebbe significato andare incontro ad una caduta notevole, affatto piacevole, e ammesso che fosse sopravvissuto ad essa si sarebbe trovato di fronte non meno di cinquecento ragni arrabbiati per il sonno interrotto. Quindi Hiro cercò di scacciare quei pensieri dalla sua testa e dopo un po' si diede una spinta che lo catapultò verso le rocce soprastanti: una volta arrivatoci staccò la mano destra dalla liana e sferrò il proprio destro micidiale contro di esse. Immediatamente sembrò non accadere nulla... ma un secondo dopo le fratture su quell'ammasso roccioso iniziarono ad allargarsi con rapidità, e in men che non si dica una grande porzione pietrosa si staccò dalla volta iniziando a ricadere in basso: parecchi ragni addormentati rimasero sotto le macerie mentre gli altri sobbalzavano via destandosi dal loro torpore.

“ Devo sbrigarmi...” pensò Hiro dandosi una nuova spinta e centrando col pugno un nuovo ammasso roccioso prima che i Ragni-Gargoyle si scuotessero a sufficienza dal sonno, seppellendone così molti altri.

“ Continua così, Hiro!” pensò Eria incitando mentalmente il proprio compagno. Un minuto dopo la volta era ripulita da gran parte delle rocce, e nel terreno sottostante erano rimasti all'incirca sui centocinquanta Ragni-Gargoyle mentre gli altri trecentocinquanta erano sepolti sotto la tempesta di pietre caduta su di loro.

<< Grande, Hiro!>> lo lodò la ragazza quando ritornò grazie alla radice al punto da dove era saltato:<< Hai fatto davvero un ottimo lavoro: adesso il loro numero è più che dimezzato.>>.

<< Già... ma ora non possiamo più ripetere il trucchetto.>> sbuffò il ragazzo, abbastanza stanco:<< E poi... ci hanno visti.>>. Infatti gli aracnidi rimanenti, inevitabilmente, avevano notato Hiro e adesso si stavano dirigendo a passo rapido nella direzione dello sbocco del tunnel, verso loro due.

<< Eh sì, ce l'hanno proprio con noi.>> disse Eria tirando fuori i propri pugnali d'argento:<< Però adesso sono meno... e da questa posizione possiamo eliminarli uno ad uno non appena arrivano. Non ne possono passare più di due per volta... proprio come il nostro numero.>>.

<< A-ah... Facciamo una bella linea di sbarramento, dunque.>> concluse Hiro estraendo dal fodero la propria spada.

<< Esatto.>> sorrise Eria:<< Togliamoli di mezzo, dai.>>. I ragni iniziarono a risalire la parete sottostante la posizione dello sbocco del tunnel con le loro otto zampe per raggiungere gli intrusi, ma i primi che arrivarono vennero subito messi fuori gioco: Eria e Hiro sorpresero tutti quelli che giunsero loro a tiro, infliggendo ferite mortali che ebbero la meglio sul loro corpo di pietra. 

<< Bene... non sembra troppo difficile.>> commentò il ragazzo tagliando in due l'ennesimo nuovo arrivato mentre la propria compagna ne sminuzzava un altro. Tuttavia i due avventurieri non avevano tenuto conto del fatto che i ragni sono in grado di arrampicarsi anche su pareti laterali, e questo significava che una parte di loro era giunta anche dai lati e dalla parte superiore dello sbocco, entrando da gruppi di due... a gruppi di sei!

<< Accidenti... Ci stanno fregando!>> esclamò Eria un po' preoccupata eliminando altri tre aracnidi:<< E ne abbiamo uccisi soltanto una trentina, adesso.>>.

<< Se continuiamo così questi piccoli bastardi ci sopraffaranno.>> ringhiò Hiro spaccando la testa ad uno dei ragni con un violento pugno della mano destra:<< Non c'è altra scelta... Preparati a saltare!>>.

<< Cosa?>> gli chiese la ragazza non credendo a quello che gli aveva detto:<< Ma... è un suicidio!>>.

<< Sembra a te...>> replicò Hiro lanciando il ragno a cui aveva spaccato la testa poco fa contro i sei compagni davanti allo sbocco con forza, rispedendone di sotto tre di loro:<< … ma se afferriamo le radici e ci caliamo con quelle dovremmo raggiungere un'altezza sufficiente a non spaccarci l'osso del collo saltando giù. Almeno lotteremo in campo aperto, con più libertà di movimento... senza rischiare di rimanere intrappolati qui.>>.

<< Oh... d'accordo!>> esclamò Eria trucidando un altro paio di animali:<< Carichiamoli al mio tre!>>.

<< Ok.>>.

<< Uno... due... e TRE!>> contò la ragazza, e subito dopo aver riposto le proprie armi per avere le mani libere i due si scagliarono con forza contro i Ragni-Gargoyle rispuntati dalla grotta, che davanti a quella reazione rimasero temporaneamente sorpresi: fin lì tutto a posto, i ragni vennero fatti precipitare verso il basso sotto l'impeto dei due giovani, che a quel punto compirono un lungo salto e riuscirono ad afferrare una delle lunghe e robuste radici che spuntavano dalla volta.

<< C-CE L'ABBIAMO FATTA!>> gridò Eria a Hiro, sollevata.

<< Ma non basta!>> le rispose Hiro:<< Dobbiamo fiondarci su un'altra radice più lontana... altrimenti quando scendiamo ci sono subito addosso.>>.

<< Hai ragione, andiamo!>> annuì la ragazza, quindi entrambi fecero ondeggiare la “ liana” a cui erano avvinghiati e con salti che non avevano nulla da invidiare a Tarzan ne raggiunsero un'altra a qualche metro di distanza più lontana. Poco dopo il ragazzo si fece scivolare lungo la radice e con un balzo scese a terra, atterrando senza danni.

<< ORA TOCCA A TE!>>> gridò Hiro ad Eria, che era rimasta ferma.

<< VENGO!>> rispose la ragazza calandosi a sua volta. A quel punto compì a sua volta un balzo... finendo al volo tra le braccia di Hiro.

<< ….>> rimase in silenzio Hiro: d'altro canto Eria lo fissò stranita a sua volta, arrossendo violentemente rendendosi conto di dove fosse finita. Quindi lei scese rapidamente dalle sue braccia e fece subito con incertezza:<< Ehm... ehm... grazie mille per l'aiuto...>>.

<< Prego.>> annuì Hiro tirando nuovamente fuori la propria spada:<< Adesso però è il caso di rimettersi al lavoro.>>. I Ragni-Gargoyle stavano tornando all'attacco dirigendosi nella loro direzione con una discreta andatura.

<< Giusto... DIAMOGLI ADDOSSOOOOOOO!!!>> urlò Eria sguainando i pugnali e correndo contro il centinaio di ragni rimasti, iniziando a decimarli grazie alla rapidità e la forza dategli da chi pratica lo stile della Danza delle Due Rondini del Cielo.

<< Che entusiasmo...>> mormorò Hiro scrocchiandosi il collo e raggiungendo poi velocemente il campo di battaglia, dando manforte alla propria amica cominciando a mutilare gli aracnidi con vigore nonostante tutte le energie spese prima per far crollare le rocce della volta sopra i ragni: il duo mise in atto un combattimento “ schiena contro schiena” allorché i nemici li aggredirono con una manovra a tenaglia facendo una vera e propria strage, finché alla fine, anche se con grande sforzo, rimasero solo una settantina di ragni.

<< Puff...>> sbuffò Eria eliminandone a fatica un ultimo:<< Sto iniziando a perdere le forze... Non riusco più a batterli in un colpo solo...>>.

<< Il che non ci voleva...>> sibilò tra sé il ragazzo infilzando un altro ragno. All'improvviso un rumore di pietre smosse attirò per un attimo la loro attenzione: una ventina di aracnidi tra quelli sepolti dalle frane erano riusciti a fuoriuscire dalle rocce e a dirigersi alle loro spalle:<< Fantastico... Eria, tu occupati di quelli che abbiamo davanti.>> e dopo aver dato un calcio ad un altro aggressore per ricacciarlo nel branco si girò verso i Ragni-Gargoyle riemersi:<< Io penso a quelli dietro, altrimenti ci circonderanno completamente.>>.

<< D'accordo... anche se comincio a vederla grigia...>> ansimò la ragazza schivando l'assalto di un'altra bestiaccia. E proprio in quel momento un ruggito imperioso echeggiò per la caverna paralizzando i ragni.

<< E adesso cos'altro succede?>> si chiese Hiro osservando stupefatto gli aracnidi: sembravano intimoriti. Allora il ragazzo alzò lo sguardo... e vide con grande orrore sopra un cumulo di pietre cadute al suolo, imperiosa, una creatura che sembrava uscita da un incubo: la parte inferiore del suo corpo di pietra era quella di un ragno, con tanto di zanne affilate, una bocca e diverse paia di occhi (anche se aveva solo sei zampe per camminare).... mentre quella superiore era in parte umanoide, ma priva di capelli, naso e orecchie, con una bocca in cui si intravvedevano denti acuminati e zanne uguali a quelle della bocca della sua metà inferiore. Quello che faceva più paura erano gli occhi: rossi, piccoli e rotondi, circondati da un contorno nero piuttosto esteso. Le sue due braccia terminavano con quattro artigli bianchi collegati a quelli che sembravano essere occhi supplementari.

<< Che... Che cazzo è quello?>> si domandò Hiro serio. Gli occhi maligni dell'essere si posarono su di lui proprio in quel momento.

<< GRRRRRRRRRRROOOOOOOOOOAAAAAAAAARRR!!>> ruggì l'essere, e dopo aver lanciato il suo urlo aprì le fauci della bocca superiore sparando contro il ragazzo una sorta di proiettile di un liquido simile a sangue coagulato. Hiro ovviamente non rimase fermo e si spostò, mentre il liquido scagliatogli contro finì la sua corsa sul terreno sottostante... liquefacendolo e formandovi un buco. Nel contempo i Ragni-Gargoyle ripresero a continuare la propria avanzata per sopraffare i due compagni di viaggio dopo lo sbigottimento iniziale.

<< Quella roba...>> mormorò Hiro sorpreso notando l'effetto del liquido sul terreno:<< Acido...>>. Non appena ebbe pronunciato quella parola alcuni ragni che aveva di fronte gli balzarono addosso facendogli perdere l'equilibrio e cadere a terra, approfittandosi di quel momento di smarrimento:<< Acci... BRUTTI...>>. A quel punto la creatura mostruosa sulle rocce sparò dalla sua posizione un nuovo getto d'acido, stavolta rivolto contro Eria, impegnata a difendersi da altri aggressori.

<< ATTENTA, ERIA!>> gridò il ragazzo cercando in contemporanea e in tutti i modi di evitare il morso degli aracnidi che lo sovrastavano. La ragazza per fortuna sentì l'avvertimento, e quindi saltò via appena in tempo facendo finire il colpo indirizzato a lei contro un Ragno-Gargoyle.

<< FRRRRRRRRRRRRRRR!!!>> vibrò furiosamente il ragno colpito, metà della testa liquefatta, crollando senza vita. Alcuni schizzi di quella roba finirono anche addosso ad altri ragni, facendoli agitare come forsennati per il dolore.

<< Ma...?>> si chiese Eria, notando subito dopo la nuova creatura:<< Un Ragno-Golem? Diavoli, avevo sentito che a volte i Ragni-Gargoyle erano capeggiati da una di quelle creature… ma speravo non ce ne fossero qui.>>. Intanto il Ragno-Golem sparò nuovi proiettili acidi contro la ragazza, che però li schivò prontamente lasciando che sciogliessero il terreno tra lei e gli altri ragni.

<< AAAAAAAH!!!>> urlò Hiro seccato, e facendo appello a tutte le sue forze riuscì a tagliare in un colpo solo i quattro ragni che gli stavano sopra con la propria spada, scrollandoseli così di dosso e rialzandosi. Tuttavia di fronte aveva molti altri aracnidi:<< Diavoli... Così non riusciremo mai a vincere...>> detto questo diede un'occhiata al Ragno-Golem:<< Qualcosa mi dice che quell'abominio è il capo-branco... forse se facciamo fuori lui gli altri se ne andranno.>> poi si riconcentrò sui Ragni-Gargoyle che gli si stavano avvicinando:<< Se solo non avessi questi tra i piedi potrei provare a raggiungerlo...>> quindi gli venne un'illuminazione:<< UN MOMENTO, mi è venuta un'idea!>>.

<< AAAAAH!!>> fece Eria cadendo al suolo: a furia di schivare i proiettili del Ragno-Golem era inciampata. Il capo-branco, trionfante, spalancò ancora le sue fauci per sferrarle il colpo di grazia, quando... un sasso gli finì in uno degli occhi principali con grande precisione strappandogli un urlo di dolore.

<< EHI, SCEMO!>> gli gridò contro Hiro, che era colui che gli aveva lanciato il sasso, mantenendo la distanza con i ragni suoi avversari muovendosi di lato:<< PERCHE' NON ATTACCHI ME?>>.

<< GRRRRRRRR!!>> ringhiò il Ragno-Golem girandosi a fissarlo con odio, e senza perdere un attimo di tempo gli sputò uno dei suoi proiettili micidiali.

<< Perfetto...>> disse Hiro con un lampo di trionfo, e subito si buttò all'indietro lanciando contro il proiettile il fodero della sua spada che aveva preso in mano: l'oggetto si scontrò con l'acido poco dopo, e come prevedibile esso si sciolse... ma parte dell'acido schizzò in basso, proprio sui Ragni-Gargoyle avversari del ragazzo come una piccola pioggia venefica. Anche se la dose che colpì ogni aracnide era minima fu più che sufficiente per farli dominare da un dolore indicibile, e Hiro sfruttò proprio quell'attimo tanto atteso per superare i nemici e togliere di mezzo i pochi non colpiti che ostacolavano il suo cammino.

<< Wow... Hiro è davvero geniale!>> esclamò Eria rimettendosi in piedi e preparandosi a tenere a bada i propri nemici, menando immediatamente verso di loro affondi mortali dei suoi coltelli.

<< Sto arrivando, mostro!>> dichiarò il ragazzo correndo a tutta velocità verso il Ragno-Golem:<< Se gli arrivo di fronte probabilmente non mi sparerà più l'acido per paura di colpirsi con gli schizzi...>>.

<< GRAAAAAAAH!>> ruggì ancora il Ragno-Golem sparando nuovo acido contro il nemico che però evitò con precisione millimetrica. Così alla fine Hiro saltò sopra il cumulo di rocce dove troneggiava il capo-branco, trovandoselo di fronte.

<< Allora, vigliacco... ti sei divertito a vedere i tuoi amici Gargoyle prenderle?>> gli chiese con un sorriso provocante Hiro brandendo la spada davanti a sé:<< Fatti sotto!>>. Dopo il primo attimo di sorpresa il furioso Ragno-Golem spostò le sue sei zampe in avanti, avanzando verso di lui e cercando di ghermirlo con gli artigli del suo braccio sinistro. Il ragazzo si spostò appena in tempo per evitarli e con una mossa fulmina rispose lanciando un fendente della propria arma: sorprendentemente però il mostro allungò il secondo braccio e riuscì ad afferrare saldamente la lama della spada tra i suoi unghioni prima che potesse ferirlo.

<< GROOO...>> fece sommessamente il Ragno-Golem, e con forza tirò a sé la spada dello sbalordito Hiro. Il ragazzo pensò che la sua azione avesse lo scopo di sottrargli l'arma, quindi la tenne stretta... ma in realtà si accorse con orrore che l'aveva fatto proprio per spingerlo tra le zanne affilate della bocca inferiore.

<< Merd...>> iniziò ad imprecare Hiro compiendo immediatamente un saltino che gli permise di appoggiare i piedi sopra le piatte ed irrequiete zanne che l'avrebbero dovuto mutilare, sottraendosi al pericolo. Il capo-branco allora cercò di trafiggerlo nuovamente con il braccio sinistro, ma il ragazzo non era disposto a farsi eliminare senza combattere, perciò lo afferrò con la mano del suo braccio “ speciale” bloccandoglielo con discreta facilità. Tuttavia il Ragno-Golem aveva ancora la bocca superiore, che chiuse di scatto sul braccio normale di Hiro.

<< AAAAAAAAAH!!!>> gridò Hiro sentendo quelle zanne penetrargli in profondità, e allora istintivamente tirò un calcio in avanti... colpendo uno degli occhi della metà inferiore dell'avversario, spaccandoglielo inevitabilmente. Il dolore arrivò al cervello del mostro, che lasciò andare il ragazzo facendolo cadere dal mucchio di rocce su cui stavano combattendo ed agitandosi come se fosse indiavolato.

<< Anf... anf...>> ansimò Hiro affaticato rimettendosi in piedi ed esaminandosi il braccio, pensando:“ Fortunatamente non è riuscito a mordermelo molto bene...” quindi strinse più forte che poteva la spada:“ Posso ancora maneggiare la spada...”. In quel momento un'ombra si proiettò sopra di lui, e allora Hiro si gettò di lato evitando per un soffio l'assalto del Ragno-Golem, più inferocito che mai.

<< ROOOOOOARRRRR!!!>> ruggì il capo-branco accorgendosi di aver mancato il bersaglio.

<< Sono qui.>> lo richiamò Hiro freddo, e con uno scatto rapidissimo gli sferrò un nuovo fendente con la sua arma. Guidato dall'istinto il Ragno-Golem cercò di difendersi opponendo i suoi affilati e robusti artigli... ma il potere dell'Emblema Diamante medio all'interno della spada di Hiro diede ad essa un taglio e una robustezza più che sufficienti a tagliarglieli tutti e quattro.

<< GRAAAAAAAAAH!!>> urlò di dolore il Ragno-Golem alzando in alto la propria mano, ora priva di tutti gli artigli a causa dell'ultimo colpo, ma non ebbe il tempo di disperarsi oltre: il ragazzo gli si gettò nuovamente contro e con il suo braccio più forte gli tirò un montante che ammaccò letteralmente il corpo dell'orribile ibrido facendogli apparire una piccola rientranza all'altezza del polmone sinistro. Quest'ultimo non poté nemmeno lamentarsi a causa del fiato mozzatogli da quel colpo di Hiro.

<< E adesso... E' FINITA!>> dichiarò Hiro lanciando un affondo decisivo con la propria arma. Proprio quando stava per metterlo a segno però... il Ragno-Golem deviò senza nemmeno ragionare la lama con i propri artigli rimasti nell'altra mano:<< … eh?>>.

<< GRRRRRRRRRRR!!!>> ringhiò il Ragno-Golem, e approfittandosi del momentaneo sbilanciamento di Hiro, provocatogli dalla spinta alla spada, mosse nuovamente il braccio contro di lui infliggendogli uno sfregio sul petto con tutti e quattro gli artigli.

<< AAAH!!>> urlò il ragazzo in seguito alle ferite appena ricevute, e senza dargli tregua il capo-branco lo spinse selvaggiamente con il braccio senza artigli facendolo volare un metro più lontano come un fuscello.

<< Ouch...>> fece Hiro cercando bruscamente a terra... intravedendo però con orrore che il Ragno-Golem stava spalancando di nuovo la bocca, chiaramente per sparare il suo acido adesso che c'era una buona distanza a metterlo al riparo dagli schizzi: non sarebbe mai riuscito a spostarsi in tempo!Ormai il ragazzo si preparava già al peggio...

… quando un bagliore splendette per un attimo nell'aria, e nemmeno due secondi dopo gli sembrò di intravedere qualcosa finire in bocca al mostruoso ibrido: per un istante il Ragno-Golem rimase come impietrito... poi successivamente la mascella inferiore della sua bocca superiore si sciolse facendo colare a terra acido misto a sangue. 

<< GRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!>> ruggì il mostro pazzo di dolore dando pieno sfogo alle proprie corde vocali ed impennandosi sulle proprie zampe. 

<< Ma cosa...?>> si chiese Hiro confuso.

<< Ehi, Hiro!>> esclamò Eria gioiosa attirando la sua attenzione, respingendo un altro Ragno-Gargoyle: le mancava un pugnale:<< Gli ho lanciato un pugnale in bocca, hai visto che precisione?>>.

<< Come?>> fece Hiro sbalordito:<< Gli hai...?>>. Ora gli cominciava a divenire tutto chiaro.

<< Ho pensato di fare come tu prima con quei Ragni-Gargoyle: ho usato l'acido a nostro vantaggio.>> spiegò la ragazza mantenendo la distanza con i ragni che aveva di fronte:<< Quel coso non è immune al proprio acido: quando lo sputa allarga completamente la bocca e lo soffia via attraverso una sacca speciale, mi ricordo di averlo sentito dire da qualche parte. Così una volta messogli in mezzo il pugnale l'acido gli è colato nella mascella.>>.

<< Ah... ecco come hai fatto...>> annuì Hiro avendo afferrato completamente la situazione.

<< Forza, ora è tutto tuo!>> gli disse alla svelta lei continuando a tenere a bada i ragni con il pugnale rimasto nelle sue mani:<< Presto, prima che si riprenda.>>.

<< A-Ah.>> fece Hiro, e mentre il Ragno-Golem proseguiva nei suoi movimenti indiavolati, preso com'era dalla sofferenza causatagli dallo sciogliersi di parte della bocca, il ragazzo corse contro di lui tendendo all'indietro la sua spada con la mano sinistra... e con un movimento rapido e deciso gli passò a fianco sferrando un potente fendente: la creatura mostruosa rimase come impietrita, e in quel momento la parte superiore del proprio corpo si divise in due, trafitta dalla lama, ricadendo pesantemente sul terreno della caverna.

-Studio Tetro-

Io:<< Ed ecco, cari radioascoltatori, il finale dello scontro: un Ragno-Golem morto stecchito!>>.

Honoryou e Keila (pensando):“ E' PROPRIO matto...”.

???:<< Ehi, mi sono persaaaaa >_______< >>.

Io:<< E... Chi interrompe?>>.

Keila:<< SORBOLE! O_o >>.

Honoryou:<< AKI_CHAN_97!>>.

Aki_Chan_97:<< Keila, Honoryou, Cyber >____> ? WTF? Non mi dite che sono finita nello Studio Tetro!>>.

Io:<< … potrei non dirtelo, ma è così...>>.

Aki_Chan_97 (sospira):<< Sooooollievo... Qui non mi troveranno mai.>>.

Keila:<< Ma... CHI???>>.

Aki_Chan_97:<< Sapeste....>>.

Honoryou:<< Non tenerci sulle spine...>>.

Io:<< CHI?>>.

Aki_Chan_97:<< … il Team 5D's TwT >>.

Honoryou, Keila ed io:<< O_________________O WTF????>>.

Aki_Chan_97:<< Eh sì E_E Ce l'hanno con me per qualche VIVACE situazione in cui li ho messi nella mia fic “ Il ritorno del Caos”...>>.

Io:<< Che ingrati... <_______< >>.

Aki_Chan_97:<< LOL >>.

Keila:<< Tranquilla, ti proteggiamo noi!>>.

Honoryou:<< Se arrivano appronteremo qualche piano di difesa, MUAHAHAHAH!!!>>.

Keila:<< Come sei altruista, Honoryou ♥ WW ♥ >>.

Honoryou:<< Vero? EWE >>.

Aki_Chan_97:<< SHIPPING TIME :'3333 >>.

Io:<< XD! E dopo questa parentesi chiudiamo il capitolo, allegandovi un disegno del Ragno-Golem, che non importa sia perfetto ma che aiuti almeno in parte la vostra immaginazione (l'ho già detto al secondo capitolo che non sono un mostro come la qui presente Aki_Chan_97).>>.

Aki_Chan_97:<< (appunto, e.e ).>>.

Keila:<< Ehi, vedo Aki che si avvicina con il resto dei membri del Team...>>

Aki_Chan_97:<< O_________o SICURA???>>.

Keila:<< NO, SCHERZAVO! XDXDXD!!>>.

Honoryou:<< LOOOOOOOOOOOOOOL!!>>.

Aki_Chan_97:<< >3< KEILAAAAAA, NON IN UNA SITUAZIONE COSI'!!>>.

Io:<< Alla prossima, AHAHAHAHA!!>>.

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Capitolo 6
*** Un avventuriero particolare ***


6- Un avventuriero particolare.

-Studio Tetro-

Io:<< Eccoci qua dopo tanta attesa. Io, CyberFinalAvatar, insieme a...>>.

Honoryou:<< … HONORYOU...>>.

Keila:<< … KEILA...>>.

Aki_Chan_97:<< … ED IO LOL!>>.

Io:<< Già, lei è venuta qui per motivi di sicurezza... la SUA sicurezza.>>.

Aki_Chan_97:<< Il mio Team 5D's mi vuole maaaaaale TwT >>.

Keila:<< Dai, non ti scopriranno mai, tanto :D >>.

Aki_Chan_97:<< … mi sento una rifugiata politica >.

Io:<< Vabbé, bando alle ciance e iniziamo: lo scorso capitolo si era interrotto con l'eliminazione del tremendo Ragno-Golem...>>.

Honoryou:<< Anche se va detto che non è stato per niente facile,MUAHAHAH!>>.

Io:<< Vero... ma ora c'è da chiedersi che accadrà: sarà davvero finita? Scopriamolo ora.>>.


Le due metà del Ragno-Golem erano crollate, e il mostro ormai era morto stecchito: i Ragni-Gargoyle ancora vivi si immobilizzarono vedendo la fine fatta dal loro capo-branco. Osservavano Hiro ed Eria con evidente confusione, adesso, indecisi sul da farsi.

“ A quanto pare l'uccisione del loro capo... ha prodotto qualche effetto.” pensò Hiro ansimando, affaticato:“ E' il momento della verità...”.

“ Sono ancora una cinquantina... e se non desistono, ora che siamo più stanchi non so proprio se ce la caveremo.” pensò a sua volta Eria tenendo d'occhio gli aracnidi in modo da evitare sorprese di qualsiasi tipo. 

I secondi passarono lentamente, e tutti tenendo i due compagni d'avventura in sospeso con una domanda: come avrebbero reagito quelle creature a otto zampe? Avrebbero continuato a combattere oppure, impressionate, se la sarebbero data a gambe? Un minuto dopo circa alla fine... i Ragni-Gargoyle si mossero nella loro direzione, iniziando una manovra di avvicinamento lenta ma implacabile.

<< Accidenti...>> fece Hiro stringendo con più forza la propria spada.

<< Ci attaccano... Hanno deciso di vendicare la loro guida.>> concluse Eria preparandosi ad usare la propria arma. Ormai solo un paio di metri li separavano dagli aracnidi... e proprio in quell'istante una pietra saettò nell'aria andando a frantumare uno degli occhi dei mostri, facendolo vibrare dall'intenso dolore.

<< Ma che...?>> si domandò Hiro sorpreso, voltandosi subito nella direzione da cui era partito il sasso: era stato uno degli abitanti di Bluegate... nuovamente liberi!

<< Ehi, voi due!>> li richiamò un anziano tra le persone liberatesi:<< Venite via di lì!>>.

<< Ci pensiamo noi a quelli!>> esclamò un'altra persona di Bluegate correndo insieme ai concittadini verso i mucchi di pietre franate dalla volta a causa dell'azione tattica di Hiro: ognuno di loro si armò con una di quelle rocce, e subito dopo un'autentica tempesta granitica si abbatté contro le bestie, che seppur disponessero di una robusta corazza avevano zampe e occhi scoperti , finendo per riportare di conseguenza danni tali da farle rimanere o azzoppate o accecate.

<< G-Grandi!>> fece Eria indietreggiando come suggeritogli dall'anziano.

<< Quei ragni sono rimasti in pochi... non reggeranno mai la superiorità numerica.>> disse Hiro sollevato assistendo alla scena. Di questo si accorsero ben presto anche i Ragni-Gargoyle, infatti dopo aver tentato un inutile quanto dannoso tentativo di avanzamento dovettero voltarsi e scappare con rapidità verso lo sbocco del tunnel che conduceva all'esterno; i cittadini di Bluegate però non si fermarono nemmeno davanti a quel tentativo di fuga, e alla fine riuscirono a togliere di mezzo tutti gli aracnidi lapidandoli senza alcuna pietà prima che se andassero via.

<< FINALMENTE SONO MORTI! SIAMO LIBERIIIIIIII!>> esultò uno degli uomini della città sollevando grida festose dalla propria gente che echeggiarono per tutta la grotta. A quel punto vennero raggiunti da Hiro ed Eria.

<< Fiuu... avete agito appena in tempo.>> sospirò sollevata Eria rivolgendosi a loro:<< Se non fosse stato per voi... E' stato un intervento davvero provvidenziale.>>.

<< Non quanto il vostro.>> rispose una donna:<< Se non aveste tenuto impegnato quel Ragno-Golem e se non aveste decimato i Ragni-Gargoyle non avremmo potuto tentare nulla...>>.

<< A proposito, come siete riusciti a liberarvi?>> chiese loro Hiro con evidente curiosità. Uno dei cittadini venne fuori dalla numerosissima folla, un uomo grande e grosso con una tenuta da fabbro, ponendosi davanti a loro.

<< Merito mio...>> rispose l'uomo appena giunto:<< Mi chiamo Mike, e faccio il fabbro: quando quelle bestiacce sono entrate nella mia fucina ho afferrato istintivamente uno dei pugnali che avevo appena forgiato e me lo sono nascosto negli abiti poco prima di essere catturato. Poi quando mi sono risvegliato qui ho cercato di liberarmi grazie ad esso, ma quel Ragno-Golem non ci perdeva d'occhio un solo istante: non ci avrebbe messo molto a ridurmi all'impotenza. Perciò sono rimasto in silenzio fino a quando l'attenzione di quel mostro non è stata attirata dalla vostra, e ho iniziato a liberare anche tutti gli altri per potervi dare manforte...>>.

<< Capisco... Siamo stati molto fortunati.>> replicò Hiro chiudendo gli occhi:<< Almeno questo...>>.

<< Anch'io avrei una curiosità.>> lo interruppe subito Mike:<< Come siete finiti qui sotto? Per caso?>>.

<< Beh, ci ha indirizzati qui il vostro bibliotecario, il signor Lein...>> rispose Eria rispondendo alla domanda. Il viso del fabbro si scurì, imitato da quello di molti altri cittadini di Bluegate:<< … Che c'è?>>.

<< Signorina...>> cominciò a dire Mike:<< … tutti i cittadini di Bluegate sono qui, l'ho verificato mentre li liberavo: non abbiamo bibliotecari di nome Lein.>>.

<< Eh?>> si sorpresero di due avventurieri senza parole:<< Ma...? Eppure...?>>.

<< Può confermarvelo il direttore della nostra catena di biblioteche, il signor Mayer.>> continuò Mike, e in contemporanea un uomo dalla veneranda età e il monocolo si fece strada tra la gente, giungendo lì.

<< Sono Mayer, e confermo quello che vi ha detto il nostro fabbro.>> annuì l'uomo:<< Se avessi assunto qualcuno che si chiamava così me lo ricorderei... Sono vecchio, non scemo.>>

<< Uhm...>> mormorò il ragazzo dal braccio fasciato pensoso:<< Questo è strano...>>.

<< E' vero...>> mormorò la ragazza sua amica incredula:<< In questo caso... chi era davvero Lein? E perché ci ha mentito?>>. Nel frattempo, a Bluegate, Lein stava armeggiando con i libri sugli scaffali di una delle biblioteche del luogo, infilandone alcuni in certe sacche che aveva portato per l'occasione.

<< Ehehehe... Quei ragazzi hanno creduto alla mia recita.>> sogghignò Lein tra sé mentre frugava tra i libri :<< Non ci devono essere testimoni del furto che sto compiendo: mi sarei accontentato di mandarli via, così da essere certo di non farmi vedere da loro se si fossero fermati per scoprire la natura dell'accaduto, ma in effetti è stato meglio mandarli a far compagnia a quei ragni. Sicuramente saranno morti insieme agli abitanti di Bluegate.>> poi sospirò:<< Certo che c'è mancato davvero poco però quando sono arrivati quei Ragni-Gargoyle in città: ho fatto appena in tempo ad uccidere quel paio che mi hanno trovato nell'angolo della biblioteca in cui mi ero nascosto prima che potessero aggredirmi.>> e così dicendo il suo sguardo ricadde su una grossa mazza che aveva lasciato appoggiata al tavolo accanto alle sue sacche con incastonato sopra un grosso Emblema rosso fiammante:<< Alla fine quelle bestiacce sono state la mia fortuna, non ho dovuto ingegnarmi troppo per raggiungere il mio scopo.... Ah, ecco finalmente gli ultimi! Ho dovuto rivoltare per due giorni il maledetto villaggio per trovarli tra le biblioteche...>> quindi ripose altri libri con cura nelle sacche e le caricò insieme alla mazza su una carriola lasciata davanti all'edificio. Dopodiché la prese per le impugnature e cominciò a dirigersi con essa verso l'uscita della città dicendo:<< Ora andiamo, si è già fatto tardi.>>.

Venti minuti più tardi i cittadini di Bluegate tornarono alla loro città, scortati da Eria e Hiro: tutti quanti furono ben felici di rivedere la luce del giorno e di tornare nelle proprie abitazioni, finalmente liberi dai terribili Ragni-Gargoyle. Di Lein ovviamente non c'era più traccia.

<< Vi siamo debitori, stranieri.>> li ringraziò Mike tutto contento fermandosi a parlare con loro sulla strada maestra:<< I cittadini di Bluegate vi sono tutti riconoscenti.>>.

<< Dai... abbiamo fatto solo il nostro dovere.>> rispose Eria con modestia.

<< Già, non ci dovete nulla...>> fece eco Hiro incrociando le braccia. 

<< Ah, scusa, ragazzo... ma non mi erano sfuggite le tue ferite.>> gli si rivolse improvvisamente un uomo del villaggio, evidentemente un medico, notando lo stato di Hiro:<< Posso curarti, ora che posso disporre dei miei strumenti, se vuoi: sono un dottore...>> ma in quel momento Hiro indietreggiò di scatto allontanandosi da lui.

<< No, grazie.>> rispose il ragazzo freddo alzando le spalle:<< Nelle bisacce che abbiamo lasciato in una baracca qui vicino ho tutto l'occorrente... Posso medicarmi anche da solo. Tanto le mie ferite sono più superficiali di quel che sembravano...>> e così dicendo si allontanò a grandi passi in direzione della baracca citata.

<< Un bel caratterino...>> notò Mike osservando con la coda nell'occhio Hiro mentre se ne andava.

<< Abbiate pazienza.>> si scusò Eria:<< E' fatto così...>>.

<< Lei invece sta bene, signorina?>> le chiese il medico.

<< Sì, certo, per fortuna ne sono uscita praticamente illesa.>> lo rassicurò la ragazza:<< Grazie comunque...>>.

<< Ad ogni modo vi siamo debitori.>> ribadì il fabbro:<< Se possiamo fare qualcosa per voi...>>.

<< In effetti...>> disse Eria con fare pensoso:<< … una cosa che potreste fare ci sarebbe...>>.

<< Di che si tratta?>>.

<< Mi servirebbe... un pugnale nuovo.>> spiegò Eria risoluta:<< Uno dei miei si è sciolto nella bocca del Ragno-Golem, Emblema incluso. Non è che ne avreste uno nuovo per me?>>.

<< Uhm....>> si mise a riflettere Mike:<< Se è per questo... credo di aver quello che fa per te. Seguimi.>> e detto questo fece strada alla ragazza, che lo seguì con evidente curiosità. Ben presto arrivarono alla fucina del fabbro: sicuramente prima doveva farci un caldo boia, a giudicare dalle finestre spalancate, ma dopo due giorni il calore che alimentava la forgia si era esaurito inevitabilmente. Mucchi di armi, utensili ed altri oggetti costellavano quella stanza in attesa di essere venduti ai loro futuri possessori.

<< Wow... Quante armi.>> si sorprese Eria, a bocca aperta.

<< Mai vista una fucina?>> le domandò Mike avanzando senza perdere tempo verso un ripiano a fianco della forgia: subito scoprì una nicchia celata in esso, estraendone fuori un cofano piuttosto lungo.

<< Un nascondiglio segreto?>> le venne spontaneo chiedere alla ragazza.

<< Già... non volevo rendere troppo noto questo oggetto...>> annuì Mike sollevando con lentezza il coperchio del cofanetto: dentro vi stava uno splendido, lungo ed affilato pugnale. Come se non bastasse esso presentava un... Emblema Diamante medio.

<< Ma... Ma... è MERAVIGLIOSO!>> esclamò la ragazza con ammirazione, lustrandosi gli occhi con l'arma:<< Ha anche un Emblema Diamante di grandezza media? Dove l'hai trovato? Anche se gli Emblemi Diamante sono i più comuni tra tutti gli Emblemi trovarne di medi è davvero un'impresa...>>.

<< Infatti è stato un vero colpo di fortuna.>> sorrise il fabbro con fierezza:<< L'ho trovato anni fa, tra gli alberi sopra la caverna dove si sono insediati i Ragni-Gargoyle. L'ho applicata a quest'arma forgiata appositamente, ma l'ho sempre tenuto nascosto per paura che attirasse qualche gruppo di briganti. Prendilo pure... è tuo.>>.

<< Vuoi... regalarmelo?>> disse meravigliata Eria osservando prima il pugnale e poi il fabbro:<< Ma... varrà un sacco di dariani...>>.

<< Lo so, ma è niente paragonato a quello che avete fatto per noi.>> spiegò Mike:<< Questo ripagherà solo in parte il nostro debito. Coraggio... è tuo.>>. A quel punto la ragazza non se la sentì di rifiutare: prese con evidente emozione l'arma e con essa diede un colpo al vuoto per testarla.

<< E' davvero ottima.>> annuì Eria felice:<< Sono più che soddisfatta... Grazie, grazie infinite.>>.

<< Grazie a voi due.>> replicò Mike osservando con entusiasmo la gioia di Eria davanti al suo dono. 

Intanto nei pressi di una fattoria isolata a parecchie ore di marcia da Bluegate nel bel mezzo della pianura...

<< AHAHAH, NON MI PRENDI!>> rise un bambino di otto anni inseguito da suo fratello vicino ad un alberello al di fuori della fattoria, sotto il mite Sole di quelle ore.

<< Sei troppo veloce, Carl!!>> sbuffò per tutta risposta il fratellino di sei anni mentre Carl girava intorno all'albero per non venir preso.

<< Sei tu che sei lento, Jimmy! EHEHEH!>> gli rispose Carl divertito continuando a girare lì intorno. In quel momento alcune ombre li sovrastarono, e i due bambini furono costretti a girarsi interrompendo il loro gioco: davanti a loro comparvero come dal nulla diversi uomini a cavallo dalle vesti in pelle, armati tutti con lance e scuri.

<< Guardi un po', signor Gast...>> disse uno degli uomini a quello che sembrava il loro condottiero, un tipo gigantesco dalla testa rasata e i lunghi baffi neri:<< Questi marmocchi vengono sicuramente dalla fattoria.>>.

<< Molto bene... abbiamo trovato un buon metodo per razziare in tutta tranquillità quell'edificio.>> sorrise Gast arricciandosi i baffi con fare maligno:<< Li useremo come ostaggi per evitare una battaglia, dato che non sappiamo quale sia il numero effettivo dei suoi abitanti...>>.

<< B-Briganti...>> balbettò Jimmy spaventato, capendo di chi si trattava.

<< Dobbiamo scappare!>> lo tirò per la maglietta Carl cercando di portalo via: uno dei cavalieri però, un uomo improponibile dallo sguardo perennemente sorridente, sbarrò loro la strada con la propria cavalcatura raggiungendoli immediatamente.

<< AHAHAAHAHHAH!>> rise fragorosamente l'uomo tirando fuori la lingua:<< Dove credete di andare, cuccioli?>>.

<< Bel lavoro, Menfar: non lasciarli fuggire.>> disse con tranquillità Gast. In quell'istante sull'albero sotto cui si trovavano si sentirono alcuni fruscii che attirarono l'attenzione dei briganti.

<< Ehi... Che succede?>> si chiese uno dei briganti.

<< Mmh... Si direbbe che ci sia qualcuno sopra l'albero.>> dedusse il capo dei banditi. Poi posò il suo sguardo sui due bambini:<< E' un amico vostro, non è così?>>.

<< Veramente... Noi...>> mormorarono i ragazzini confusi: non sapevano chi ci fosse sopra la pianta.

<< EHI TU!>> tuonò un altro brigante rivolto a chiunque si stesse nascondendo tra le fronde dell'albero, allungando verso di esso una lancia:<< VIENI FUORI O I PRIMI A RIMETTERCI SARANNO I MARMOCCHI!>>. Un altro movimento di fronde. Poi...

<< Uff... Che noiosi...>> si fece sentire la voce svogliata dello sconosciuto dall'albero:<< D'accordo... Scendo.>>. Contemporaneamente a quella dichiarazione qualcosa scese... ma non era una persona, bensì una spada che si conficcò con forza e rapidità in un braccio del brigante armato di lancia prima che qualcuno potesse dire o fare qualcosa.

<< AAAAAAAAAAAAH!!!>> gridò di dolore il brigante colpito mollando la lancia, e proprio in quell'istante una figura saltò velocemente dalle fronde atterrando con un piede sull'impugnatura della spada nel braccio, appoggiando l'altro piede al suolo, conficcandone così la lama sul terreno e costringendo così il manigoldo a piegarsi in ginocchio per non farsi strappare l'arto. Schizzi di sangue partirono dalla ferita inferta da quella lama.

<< Cosa?>> si sorprese Gast così come il resto dei suoi uomini e sopratutto i bambini per l'azione fulminea a cui avevano appena assistito. La persona scesa a terra era un ragazzo sui vent'anni, capelli biondi e occhi azzurri, piuttosto alto: il suo abito era costituito da una maglietta bluastra tenuta chiusa da alcuni bottoni particolari visibile sotto una corta giacca rossa a maniche lunghe con un colletto alto dai motivi gialli (di cui due frecce che serpeggiavano una dentro l'altra), una cintura grigia e un pantalone azzurro terminante con un paio di stivali dallo stesso colore e dagli stessi motivi della giacca. Sulla schiena portava due foderi anch'essi decorati tenuti incrociati le cui spade, katane, erano una conficcata nel braccio del brigante di prima e la seconda in mano al giovane.

<< Bene... Come vedete sono sceso.>> sorrise il nuovo arrivato guardandosi intorno:<< Soddisfatti, adesso?>>.

<< Il mio... BRACCIOOOO!!!>> si lamentò il bandito a terra, sofferente.

<< Ops... Scusa.>> disse subito il ragazzo togliendo il piede dall'impugnatura e sfilando la sua seconda katana dal terreno liberando così il malcapitato, che subito si allontanò da lui.

<< Ehi, ti consiglio di non fare altri scherzi!>> lo ribeccò Menfar agitando la propria scure a pochi centimetri da Jimmy e Carl, che non si riuscivano a muovere di un millimetro per la paura:<< Altrimenti io...>> ma non finì mai la frase: senza nemmeno voltarsi il ragazzo aveva teso il braccio sinistro verso l'esterno scagliandogli così a sorpresa una delle proprie spade, che si conficcò in mezzo al petto del bandito. Menfar cadde all'indietro da cavallo in un bagno di liquido rosso che gli usciva dal suo stesso corpo.

<< Ha... Ha...>> mormorò Jimmy, mezzo traumatizzato:<< … L'ha...>>.

<< C-Che abilità...>> mormorò uno dei briganti ai suoi concitati compagni. Anche il grande Gast ne era rimasto parecchio impressionato.

<< Non si fanno piangere i bambini.>> disse lo spadaccino avvicinandosi a Jimmy e Carl, sorpassandoli e recuperando dal corpo della sua ultima vittima la katana. Poi si rivolse ai bambini:<< Restate dietro di me: finché ci sarò io quelli non vi faranno nulla.>>.

<< Sì, signore!>> esclamarono i ragazzini rimanendo alle spalle dello sconosciuto.

<< “ Finché ci sarò io quelli non vi faranno niente”...>> commentò Gast annoiato:<< Mi sembra che uccidere Menfar di sorpresa ti abbia fatto alzare un po' la cresta, mister...>>.

<< Vuoi sapere il mio nome? E' Artic Gravity.>> disse lo spadaccino tagliando corto:<< I banditi del vostro calibro me li mangio a colazione: ho compiuto missioni ben più dure dello sgominare una banda di inetti.>>.

<< Quanta sfrontatezza...>> osservò Gast leggermente divertito:<< Vediamo se i tuoi trucchetti ti saranno ancora d'aiuto, Artic Gravity.>> quindi si rivolse a due dei suoi sottoposti:<< Voi... ALL'ATTACCO!>> e a quell'ordine la coppia di briganti si lanciò a spron battuto galoppando contro Artic, uno da un lato e uno dall'altro:<< Se ti sposti i due bambini rimarranno esposti! AHAHAH!!!>>.

<< Ma dai?>> fece Artic fingendo stupore:<< Non l'avrei mai immaginato!>>.

<< R-Rimanga serio, signore!>> lo riprese uno dei bambini.

<< Ahahahah, scusatemi!>> rise Artic: sembrava divertirsi molto, quasi non si trovasse in pericolo. Intanto i due cavalieri che stavano avanzando avevano proteso in avanti le loro lance, e non ci voleva un genio per capire cosa sarebbe successo una volta che avessero raggiunto il loro bersaglio.

<< SEI FINITOOOOOO!!!>> gli gridarono contro i due briganti arrivando a un metro da lui.

<< Non ci sperate!>> sorrise Artic impugnando saldamente le katane e lanciandosi inaspettatamente contro di loro con un salto: prima che questi ultimi avessero anche solo il tempo di sorprendersi le lame delle spade li falciarono con forza e velocità uno per uno aprendo profonde ferite nei loro corpi.

<< AAAAAAAARGGHHH!!>> urlarono gli aggressori venendo sbalzati violentemente dalle loro cavalcature e crollando a terra senza vita, mentre lo spadaccino atterrava invece illeso.

<< Oh, scusate, vi ho fatto male?>> chiese con fare scherzoso Artic:<< Ah, siete morti... E pensare che se non mi aveste svegliato non sarebbe successo nulla.>>.

<< Allora... non è stata solo fortuna.>> disse Gast, indifferente. I suoi uomini invece erano rimasti impietriti da quell'ulteriore prova di abilità.

<< Carl... Non... Non ho visto nemmeno il momento in cui li ha colpiti.>> disse Jimmy a suo fratello, senza parole. D'altro canto anche Carl si era fatto di pietra davanti a quello spettacolo.

<< Robetta.>> chiuse gli occhi Artic:<< Ho passato un sacco di tempo ad allenarmi con le due spade... e alla fine ho sviluppato uno stile tutto mio: lo Stile Doppia Lama. Nessuno è bravo quanto me nell'uso di due spade.>>.

<< Dunque saresti una sorta di maestro.>> dedusse Gast, iniziando inaspettatamente a scendere da cavallo:<< A quanto pare dovrò intervenire io... Sarebbe stato meglio se non avessi opposto resistenza, avventuriero.>>.

<< Uh... E poi sarei io quello che si dà delle arie?>> replicò lo spadaccino piegando da un lato il collo.

<< Fra poco ti toglierò quel sorriso da bastardo che ti ritrovi, amico.>> disse il capo dei briganti togliendo da un cavallo un'ascia bipenne molto grossa. Dall'arma appena presa spuntava l'immagine di un Emblema, ma a differenza di quelli Diamante di colore bianco-Diamante quello era piccolo e grigio.

<< Toh... Un Emblema Vento piccolo?>> disse Artic osservando l'ascia con interesse.

<< Esatto, AHAHAH!!>> rise Gast impugnandola con entrambe le mani:<< Gli Emblemi più comuni sono Diamante, ma quelli più rari non hanno solo le proprietà degli Emblemi Diamante,.. ne hanno altre ancora!>> in quel momento l'arma venne avvolta da una folata di vento piuttosto impetuosa:<< Ho notato che le tue armi non hanno nemmeno un Emblema... Sei già spacciato!>>.

<< Ma davvero?>> gli chiese Artic continuando a sorridere:<< Se ne sei così convinto perché non vieni avanti, grassone?>>. L'espressione del capo dei banditi cambiò diventano furiosa a quell'affermazione provocatoria.

<< COME MI HAI CHIAMATO?>> gli gridò contro Gast correndo furiosamente contro di lui come un toro verso un drappo rosso da toreador, scagliandogli un possente colpo d'ascia. Artic lo evitò, ma il vento sfiorò la sua giacca sbrindellandola leggermente.

<< E'... E' TERRIBILE!>> fece Carl impressionato e allarmato.

<< Non può farcela, così...>> fece eco Jimmy.

<< Il capo è imbattibile!>> esclamarono i sottoposti di Gast:<< Ridurrà a pezzettini quello stronzo se solo lo tocca!>>. Lo spadaccino schivò un secondo colpo d'ascia, dopodiché tentò un affondo con la spada. Gast era però più veloce di quanto facesse intuire la sua forma fisica, quindi si fece scudo rapidamente con la propria arma, che deviò la punta della katana con il suo vento tempestoso.

<< A quanto pare...>> si pronunciò Artic dopo il suo affondo deviato:<< … un po' te la cavi.>>.

<< Mi sottovaluti, per caso? TI SPICCHERO' LA TESTA DAL COLLO!>> ribatté Gast iniziando a menare fendenti furiosi con l'ascia bipenne nella direzione dell'avversario. Artic però indietreggiò ogni volta di un passo evitando sempre per un soffio i colpi mortali, finché all'improvviso non si arrestò: era finito spalle contro il tronco dell'albero sopra cui aveva riposato prima.

<< ECCO, E' SPACCIATO!>> esultò uno dei briganti trionfante.

<< ATTENTO, SIGNORE!>> lo avvisarono i due bambini con evidente ansia.

<< MUORI, STRONZETTO!>> ruggì trionfante il capo dei banditi lanciando un ultimo colpo verso Artic: quest'ultimo non si mosse, si limitò a sorridere... e a saltare via con lo scatto di un grillo all'ultimo secondo. L'ascia colpì il tronco dell'albero, e il vento unito alla lama dell'arma lo tagliarono di netto facendo brandelli del legno. La pianta cadde da un lato con un tonfo piuttosto rumoroso.

<< C-Che... forza... Ci è mancato davvero un soffio.>> disse Jimmy, letteralmente a bocca aperta.

<< Maledetto...>> ringhiò Gast voltandosi verso la nuova postazione di Artic.

<< Ehi, le piante vanno rispettate.>> lo ribeccò lo spadaccino indicandolo con un dito:<< Non sei proprio un amante del verde, sai?>>.

<< STUPIDA... CAROGNA!>> esclamò il bandito baffuto alzando l'ascia in alto e calandola con rapidità verso il suo nemico. E fu in quel frangente che Artic incrociò le lame delle sue katane sopra la propria testa intercettando il colpo: il vento attorno all'ascia continuò a scontrarsi furiosamente contro l'acciaio della spade, senza però riuscire a sortire alcun effetto:<< Ma... Ma cosa...?>>.

<< Ehi, ma che sta succedendo?>> chiese un brigante sorpreso:<< Quelle spade senza Emblemi... hanno bloccato il vento dell'arma del nostro capo?>>.

<< C-Cosa significa?>> si chiese Gast sbalordito, cercando con tutte le proprie forze di sfondare la difesa del suo avversario inutilmente.

<< Significa...>> rispose Artic:<< … che lo spettacolo è durato anche troppo!>> e così dicendo spinse ai lati le sue katane, vincendo i venti dell'ascia e spezzando in mille pezzi l'arma di Gast in un'unica mossa. La sorpresa fu tale per il capo dei banditi che Artic riuscì senza alcuna opposizione a lanciare nuovi fendenti, dilaniando con essi il corpo di Gast senza alcuno sforzo.

<< GAAAAAAAAAAH!!!>> gridò il gigantesco capo dei banditi sprizzando zampilli di sangue e abbattendosi pesantemente al suolo senza vita.

<< C-CAPO!>> gridarono allarmanti i banditi rimasti. 

<< Non sopporto gli scontri troppo lunghi.>> sospirò Artic puntando subito dopo le katane in direzione degli ultimi malviventi:<< Ne volete anche voi, per caso?>>.

<< SCAPPIAMOOOOO!!!>> urlarono terrorizzati dalla morte del loro capo i briganti fuggendo velocemente via con i loro cavalli come se non avessero più un domani.

<< AHAHAHA, CHE VIGLIACCHI!>> rise alle loro spalle Artic mentre se ne andavano. I due bambini a quel punto gli si avvicinarono con esitazione.

<< Ehm... signore...>> mormorò Jimmy:<< Grazie dell'aiuto.>>.

<< Davvero, come ha fatto a battere quel bestione senza Emblemi?>> gli chiese con curiosità Carl.

<< Semplice.>> fece loro l'occhiolino lo spadaccino, e così facendo tolse una sorta di tappo che chiudeva l'impugnatura di una delle sue spade: dentro vi era un Emblema Diamante medio che mostrò ai piccoli:<< Quel bifolco non sapeva che io tenevo i miei Emblemi nelle impugnature... e sono entrambi medi: anche se il suo era un Emblema Vento era sempre piccolo, non poteva competere con i miei alla fine.>>.

<< Comunque venga con noi alla fattoria.>> gli disse Jimmy con insistenza:<< I nostri genitori la ricompenseranno, vedrà.>>.

<< Perché no? Dopo questo esercizio credo di essermela meritata, una ricompensa. Partirò più tardi per Violetgate...>> sorrise Artic seguendoli verso l'abitazione, lasciandosi alle spalle i cadaveri dei nemici uccisi. 

Intanto, a Bluegate, Eria e Hiro si erano accorti che nella città non vi erano attualmente missioni, perciò dopo aver raccolto le proprie cose si diressero verso la prossima. Il cammino durò un altro paio di giorni durante i quali non vi furono problemi di sorta, grazie all'erba bassa della pianura che permetteva di premunirsi da qualunque attacco nemico, e alla fine giunsero a Violetgate.

<< Eh, eccoci qui... a Violetgate.>> sospirò Eria guardandosi attorno con gli occhi tutti brillanti non appena furono entrati in città: intorno ai numerosi passanti che percorrevano la strada c'erano negozi, bancherelle e venditori ambulanti di ogni tipo e genere a tappezzare i lati della via principale, e ovviamente alla ragazza non era sfuggito tutto questo. Chissà cosa stava sognando ad occhi aperti davanti a tutta quella mercanzia pregiata...

<< Ehi, Eria...>> la richiamò alla realtà Hiro: in seguito allo scontro con il Ragno-Golem aveva cambiato i suoi abiti con altri uguali ma integri acquistati in precedenza, inoltre aveva un nuovo fodero per la sua spada :<< Anziché sognare ad occhi aperti sarebbe il caso di informarsi sulle missioni.>>.

<< Eh? Ah? Già, giusto, vero!>> disse alla svelta la ragazza scuotendosi, quindi fermò un passante e gli chiese dove potevano trovare informazioni sulle missioni.

<< Missioni?>> domandò il passante con fare pensoso:<< In mezzo alla via c'è una bacheca, laggiù dovreste trovare qualcosa.>>.

<< Grazie.>> si inchinò Eria, quindi i due compagni di viaggio si recarono dove indicatogli. La bacheca era in verità solo un cartellone con al momento un unico manifesto attaccato.

<< Ecco una missione...>> disse Hiro, quindi lesse a voce alta il contenuto del manifesto in questione:<< “ A tutti i viandanti coraggiosi, il percorso delle carovane di Violetgate è ostacolato da un piccolo gruppo di Tentacodonti. Per maggiori informazioni e per accordarsi sulla ricompensa chiedere al responsabile delle carovane...”. Poi c'è un indirizzo.>>.

<< Tutto chiaro.>> annuì Eria:<< Eccezion fatta per una cosa: cos'è un Tentacodonte?>>.

<< Se non lo sai tu che leggi libri e raccogli voci...>> cominciò a dire Hiro alzando le spalle quando una voce alle loro spalle ne attirò l'attenzione:<< Ehi, ma che fa quello?>>. I due avventurieri si voltarono, e con enorme sorpresa loro e dei passanti della via principale un ragazzo con due spade sulla schiena ( Artic Gravity) stava riposando tranquillamente in cima al tetto pendente di una locanda a tre piani lì vicino.

<< Ma che diamine...?>> si chiese Eria sorpresa. Molte voci concitate si stavano chiedendo cosa fare: quel tale addormentato rischiava di farsi male se fosse caduto durante il sonno. Forse furono proprio quelle voci, seppur troppo in basso, a destare Artic dal suo torpore.

<< A-AUNGH!>> fece Artic stiracchiandosi e rizzando la schiena:<< Che succede?>>.

<< EHI, AMICO!>> gli gridò uno dei cittadini richiamandolo:<< NON MUOVERTI, VENIAMO A PRENDERTI!>>.

<< Grazie, brava gente...>> li salutò Artic alzandosi in piedi:<< … ma non sarà necessario!>> e così dicendo si gettò di sotto. Tutti chiusero gli occhi per non guardare la fine di quell'azione suicida (tutti tranne Hiro ed Eria), ma con una perfetta abilità lo spadaccino si aggrappò all'insegna della locanda piazzata al primo piano arrestando la propria caduta. Dopodiché si lasciò andare raggiungendo la via principale senza alcun danno.

<< Ma... Ma come...?>> si chiese la gente vedendolo ancora intero.

<< Ve l'avevo detto che non occorreva allarmarsi. Alla prossima.>> sorrise allegramente Artic allontanandosi tra lo sbigottimento generale. E fu proprio mentre si allontanava che notò con evidente sorpresa Eria e Hiro davanti alla bacheca delle missioni, decidendo di arrestarsi e di dirigersi nella loro direzione.

-Studio Tetro-

Io:<< Bene bene... Come si poteva presumere alla fine Artic e i nostri eroi si sono incontrati... Ma cosa avrà in mente per avvicinarsi a loro?>>.

Keila:<< Magari Eria ha fatto colpo e.e >>.

Honoryou:<< Può darsi U_U >>.

Aki_Chan_97:<< Eh gi.... O_____O OH-HO!>>.

Aki (seguita dal resto del Team 5D's):<< L'ABBIAMO TROVATA! ADDOSSO!>>.

Aki_Chan_97:<< AIUTOOOOOO TWT >> si nasconde dietro a Cyber:<< Datemi una mano!>>.

Io:<< Ok, ok, non preoccuparti. HONORYOU!>>.

Honoryou:<< Ay, BOSS- SAMA.>> si frappone fra Cyber, Aki_Chan_97 e il Team 5D's:<< ALT! Questo è lo “ Studio Tetro”, proprietà privata di CyberFinalAvatar.>>.

Aki:<< E allora?>>.

Honoryou:<< E allora....>> si trasforma nella sua versione mostruosa:<< … SPARIRE O MORIRE: A VOI LA SCELTA!>>.

Team 5D's:<< O_____________O >> fuggono via:<< AIUTOOOOOOOO!!!>> gli corre dietro Honoryou.

Keila:<< GRANDE! VAI COSI' >:DDD >>.

Io:<< Ora è tutto a posto U_U >>.

Aki_Chan_97:<< Grazie mille a tutti ^_^ Allora torno nel mio studio privato... tanto credo che per un po' non mi infastidiranno più con la prospettiva di vedersela con Honoryou >w> . A prestissimo, mi raccomando. Ciau :) >> se ne va.

Io:<< Ora che questo casino si è risolto posso concludere e postare il capitolo allegando il disegno di Artic Gravity. Alla prossima, amici ;) >>.

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Capitolo 7
*** Battaglia desertica ***


7- Battaglia desertica.

-Studio Tetro-

Honoryou:<< Dov'è CyberFinalAvatar?>>.

Keila (cerca, poi scuote la testa):<< Non lo trovo c_c >>.

Honoryou:<< Accidenti... I fans saranno preoccupati del ritardo.>>

Keila:<< In effetti non è da lui metterci così tanto...>>.

SLAM!

Honoryou e Keila:<< O_O CYBER??>>.

Io:<< Ovvio che sì >_> Scusate, ma non avevo già detto che i tempi di pubblicazione sarebbero stati differenti?>>.

Keila:<< Giusto...>>.

Honoryou:<< Scusaci...>>.

Io:<< Fa nulla xD Pensiamo piuttosto a postare il tanto atteso capitolo sette...>>.

Honoryou e Keila:<< SIIIIIIII'!>>.

Io:<< Dunque, siamo rimasti all'arrivo dello spadaccino Artic Gravity e al suo avvicinamento ai nostri eroi... E' il momento di comprendere le sue intenzioni.>>.


Artic Gravity proseguì la sua manovra di avvicinamento verso Eria e Hiro, e questi ultimi non poterono che chiedersi cosa volesse: era evidente che era interessato più a loro che alla bacheca delle missioni a fianco.

<< Yo!>> salutò allegramente Artic fermandosi davanti ai due:<< Se i miei occhi non mi ingannano... siete Cacciatori di Missioni, giusto?>>. Era quello l'appellativo comunemente usato per coloro che compivano missioni ad Acaidar.

<< Sì.>> annuì Hiro con diffidenza:<< E tu invece chi saresti?>>.

<< Avete ragione, prima mi devo presentare!>> esclamò Artic con un sorriso:<< Il mio nome è Artic Gravity... e indovinate un po'? Sono anch'io un Cacciatore di Missioni come voi.>>.

<< Davvero?>> scattò subito Eria parandosi davanti al manifesto con la missione dei Tentacodonti per non farglielo notare:<< Devi avere un bel po' di esperienza...>>.

<< Non proprio, sono da poco nel giro...>>.

<< Come noi, allora.>> sorrise Eria:<< Il mio nome è Eria, e questo musone al mio fianco è Hiro.>>.

<< Ehi...>> protestò Hiro. Per tutta risposta Eria gli fece la linguaccia di soppiatto.

<< Ah, bene...>> disse Artic chiudendo gli occhi:<< Comunque... non è il caso che copriate quell'annuncio.>>.

<< Annuncio? QUALE ANNUNCIO?>> fece Eria allarmata fingendo di non sapere niente dell'annuncio sulla missione.

<< Quello alle tue spalle. Ma non preoccupatevi, non ho intenzione di rubarvi l'incarico.>>.

<< Il che è strano.>> osservò Hiro dubbioso:<< Non è anche il tuo lavoro?>>.

<< Sì... ma non ho voglia di fare quella missione.>> disse semplicemente Artic alzando le spalle. Quella risposta li colse di sorpresa.

<< Non... ne hai voglia?>> boccheggiò la ragazza sbalordita.

<< Proprio così.>> annuì lo spadaccino:<< D'altronde è perché non avevo voglia di dormire in un letto “ normale” che ho passato la notte su quel tetto...>>.

<< Questa poi...>> iniziò Hiro: nella sua voce si poteva avvertire un grande disprezzo:<< Quindi... se ci fosse un compito importante, da cui dipendesse la vita di qualcuno, e tu non ne avessi voglia... lasceresti stare?>>.

<< Sembra che tu mi stia giudicando...>> notò Artic scrutandolo con sguardo calcolatore:<< … e questa è una cosa che a me non piace affatto. Potrei essere tentato di sfidarti in un combattimento per questo ma oggi non ho voglia nemmeno di far quello.>> quindi si voltò e cominciò ad andarsene in direzione delle bancarelle della via principale:<< Ci si vede, gente.>>.

<< Quel...>> si innervosì ulteriormente Hiro, quasi cedendo all'impulso di saltargli addosso per riservargli un trattamento particolare. Fu Eria a bloccarlo appena in tempo.

<< Aspetta, Hiro, non farlo!>> lo fece ragionare lei parandoglisi davanti:<< Se lo picchi finiremo nei guai...>>.

<< Sì ma... L'hai sentito, no?>> si oppose il ragazzo:<< Non è un vero Cacciatore di Missioni, fa quello che gli pare quando gli pare e BASTA!>>.

<< Ti capisco... Neanche a me sta simpatico, ma non ne vale la pena. Andiamo dal responsabile delle carovane a farci affibbiare la missione, piuttosto.>>. Hiro rimase immobile: moriva chiaramente dalla voglia di menare Artic. Però alla fine dovette sospirare e seguire la sua amica verso l'indirizzo scritto sull'annuncio. In capo ad un quarto d'ora si trovarono nei pressi del punto di partenza delle carovane, in fondo alla città, in una baracca a far conoscenza con il signor Trent, il responsabile. Era un uomo tutto d'un pezzo dalla corta barba rossa, sui sessant'anni, vestito con un completo simile a quello dei trappers delle foreste del Far West.

<< Dunque voi potreste risolvere il mio problema...>> disse Trent, seduto dietro ad una scrivania a fissare i due ragazzi in piedi, versandosi da bere.

<< Sì.>> annuì Eria decisa.

<< Lei ci dica soltanto con che genere di creature avremo a che fare e ci precipiteremo quanto prima ad eliminarle.>> proseguì Hiro.

<< Mmh... D'accordo, anche se ho un po' paura per la vostra incolumità.>> sospirò Trent bevendo dal suo boccale il liquido che vi aveva versato:<< I Tentacodonti... brutte bestie davvero: hanno la stazza di un bisonte e non appena vedono qualcosa in movimento gli si gettano contro. Possiedono un solo occhio in fronte e il loro corpo è una massa di tentacoli davvero potenti, potrebbero soffocare una persona in meno di un minuto.>>.

<< Dev'essere un mostro davvero schifoso...>> voltò lo sguardo la ragazza, abbastanza impressionata da quella descrizione

<< Comunque non si preoccupi per la nostra incolumità, signor Trent: ci siamo già trovati contro delle creature molto pericolose e ce la siamo cavata egregiamente.>> lo rassicurò Hiro incrociando le braccia davanti a sé.

<< Mmh... In effetti quel braccio fasciato parla da solo...>> notò il responsabile osservando il braccio di Hiro:<< Dovete aver combattuto duramente ultimamente...>>.

<< Veramente sarebbe...>> cominciò a spiegare Eria, ma un colpetto dato da una spalla del suo compare la invitò al silenzio.

<< E' così.>> annuì Hiro con un mezzo sorriso:<< Allora... ci affidate la missione?>>.

<< Se siete così folli da rischiare la vostra vita... vi accontenterò.>> dichiarò alla fine Trent:<< Non appena mi avrete comunicato il buon esito della missione condurrò alcune carovane verso il percorso... E' da quattro mesi ormai che aspettano la partenza, e se continua così finiremo sul lastrico. Se tutto va bene avrete una bella ricompensa...>>.

<< A proposito... non ci ha detto dove possiamo trovare quei mostri.>> si affrettò a dire Eria.

<< Ah, giusto: sono quattro e si trovano nel piccolo deserto a ovest di qui, nella parte più interna: è un percorso obbligato per condurre le carovane verso le città dove è richiesto che noi si vada per vendere le nostre merci. Non sappiamo cosa mangino quei Tentacodonti, ma crediamo che sentano i movimenti nella sabbia anche a grande distanza, per questo ce li ritroviamo sempre sul nostro cammino.>>.

<< Perfetto, allora non ci resta che andarli a stanare e...>> esultò la ragazza fregandosi le mani.

<< Ve lo sconsiglio.>> si intromise Trent spegnendo il suo entusiasmo:<< Ormai è quasi buio, e a quest'ora quelle bestie, circa i racconti di chi le ha incontrate, si seppelliscono sotto la sabbia per dormire: non le trovereste mai, senza contare che è pericoloso andare nel deserto a quest'ora. Vi consiglio di aspettare domattina.>>.

<< Grazie dell'informazione.>> disse Hiro chiudendo gli occhi:<< Allora ci fermeremo in città per la notte. Andiamo, Eria.>> e così dicendo uscì dalla baracca.

<< Aspettami, Hiro!>> esclamò lei correndogli dietro. Poco più tardi arrivarono in una locanda del paese, recandosi al bancone del primo piano facendosi largo tra i numerosi avventori intenti a bere e a mangiare.

<< Volete delle stanze?>> chiese il locandiere da dietro la sua postazione non appena se li vide arrivare davanti.

<< Una sola, per favore.>> disse Eria un poco imbarazzata:<< Non credo abbiamo abbastanza dariani da permettercene due.>>.

<< D'accordo.>> annuì il locandiere, quindi fece un fischio e arrivò un suo dipendente:<< Accompagna i signori alla loro stanza, così potranno riposarsi un po'.>>.

<< Senti, Eria...>> mormorò Hiro porgendo alla ragazza la propria bisaccia:<< … potresti portarmi questa laggiù? Io vorrei rimanere un attimo qui sotto.>>.

<< Moooooolto gentile a far portare questi pesi ad una signorina come me.>> sorrise Eria con ironia prendendo il bagaglio di Hiro:<< Va bene, ci ritroviamo tra poco.>> e detto questo seguì il servo del locandiere al piano di sopra. Hiro si guardò intorno: quando era a Greengate lui non aveva mai tempo né voglia di frequentare la “ zona bar” delle locande, quindi per questa volta decise di rimanere un po' ad osservare. Cominciò a girare i tavoli cercando di non infastidire troppo i clienti: oltre a bere e a mangiare c'era anche chi giocava a carte, da poco inserite nel mercato locale, il che lo affascinò abbastanza (per lui i giochi di carte erano una novità). Forse fu proprio per la meraviglia che esprimeva in quel momento che uno dei giocatori gli propose:<< Ehi, ragazzo, che ne dici di una partita a soldi? Potresti moltiplicare il tuo capitale.>>.

<< No... grazie.>> si scosse subito Hiro tornando al banco principale, dove si mise proprio a fianco di un paio di tizi un poco alticci, intenti a scolarsi una bottiglia di liquore.

<< Ehi... hic... amico.>> lo chiamò uno dei due, il più ubriaco del duo:<< Che ne dici di... hic... bere un po' di sidro con noi? E'... hic... divino!>>.

<< Uhm... Che cos'ha il tuo amico?>> gli chiese Hiro piuttosto incuriosito al compagno dell'ubriaco: non aveva mai visto un uomo in quello stato.

<< Oh, niente... ha solo esagerato con il sidro.>> spiegò l'amico dell'ubriaco, dopodiché gli allungò un bicchiere ricolmo di liquore:<< L'offerta comunque è sempre valida... Abbiamo vinto al gioco qualche soldo e ci sentiamo generosi, straniero. E' un po' forte, ma che sarà mai?>>.

<< Beh... non l'ho mai assaggiato, perché no?>> annuì il ragazzo agguantando il bicchiere e iniziando a vuotarlo.

Dieci minuti dopo Eria uscì dalla stanza da loro presa: aveva pensato di fare un momento l'inventario delle loro cose prima di raggiungere il compagno così da sapere già in anticipo cosa dover comprare per il viaggio una volta risolta la prima missione.

<< Meglio andare ad assicurarsi che Hiro non si sia cacciato in qualche guaio, ora...>> considerò lei iniziando a scendere le scale. Quando stava per arrivare alla “ zona bar” iniziò a sentire alcune voci canticchiare allegramente.

<< Quel mostro... hic... CHE UCCISIIIIIIII!!!>>.

<< Dev'esserci qualche ubriaco qua dentro.>> disse tra sé Eria continuando a scendere, e quando fu di sotto... sgranò gli occhi: Hiro era lì, in mezzo alle due persone che gli avevano offerto da bere, e tutti e tre avevano viso e occhi rossi, nonché precario equilibrio.

<< E... hic... lo sapete... come ho ucciso... quel Ragno-Golem?>> disse tutto contento Hiro, sotto gli effetti dell'alcol:<< L'ho... L'ho separato... in due... Così abbiamo... un ragno e un golem... AHAHAHAH!!!>>. Anche i due compagni di bevuta scoppiarono a ridere a quell'affermazione.

<< Oh... mio... Dio!>> fece Eria allibita sbattendosi il palmo della mano sulla propria faccia:<< Ma tu guarda se...>> quindi si precipitò da Hiro e subito gli disse con voce imperativa:<< HIRO! Non posso lasciarti dieci minuti da solo... che ti ubriachi???>>. Lui si girò a guardarla con quell'aria felice, così insolita per lui, bicchiere in mano.

<< E...HIC... Eria. Finalmente... sei arrivata.>> notò il ragazzo, alticcio:<< Digli... Digli anche... hic... tu che ti ho presa... tra le braccia... alla... hic... grotta...>> e nel dire questo scoppiò a ridere fragorosamente.

<< Accidenti...>> arrossì violentemente Eria per l'imbarazzo nel sentire le ultime parole, e senza perdere tempo lo prese per un braccio e cominciò a trascinarlo verso le scale che conducevano alla loro stanza:<< Forza, andiamo, hai bisogno di riposo! Chi lo immaginava che fossi un tracannatore di...?>>.

<< Infatti non lo è.>> intervenne il locandiere:<< Quei tipi gli hanno offerto un solo bicchiere, lui ne ha trangugiato mezzo e... il risultato è quello che vede.>>.

<< Davvero?>> si sorprese lei:<< Pensandoci bene stava quasi sempre fuori da Greengate... Probabilmente non c'è manco abituato, agli alcolici. Vabbé...>> e detto questo continuò a trascinare via Hiro, mentre quest'ultimo in preda ai fumi dell'alcol continuava a sbraitare:<< Asp... hic... ASPETTA!! Devo... Devo raccontare tante altre cose... hic... ai miei... hic... nuovi amici!>>.

Una volta nella loro stanza ci volle la pazienza di tutti i santi e anche di qualcuno in più per dare ad Eria la forza necessaria a sopportare il compagno ubriaco e tenerlo a bada, ma alla fine Hiro si addormentò come un pupo nell'unico letto nella camera. In quanto alla ragazza, lei si mise a dormire per terra sotto una coperta. Il mattino successivo il ragazzo dal braccio fasciato si risvegliò con un forte mal di testa che Eria premurosamente gli fece scomparire facendogli bere delle dosi abbondanti d'acqua di sorgente. Non appena Hiro si fu rimesso completamente (ossia in un paio d'ore) il duo si avviò verso la zona desertica dimora dei Tentacodonti.

<< Che diavolo hai da ridere?>> disse Hiro freddo osservando con la coda nell'occhio Eria, che ridacchiava tenendosi una mano davanti alla bocca.

<< Niente... Niente... eheheh...>> si limitò a rispondere la ragazza proseguendo il cammino verso l'area da raggiungere. Era da quando erano partiti per andare a compiere la loro missione che non lo guardava senza ridacchiare, e poco ci voleva ad immaginarsi il perché: pensava a quanto fosse stato ridicolo da ubriaco.

<< Accidenti, io ti...>> cominciò ad innervosirsi il ragazzo.

<< Sssssh!>> si limitò a sibilargli lei:<< Stiamo per entrare nella zona indicataci dal responsabile delle carovane.>>. Hiro seguì il consiglio, anche se si ripromise che comunque questa non l'avrebbe fatta passar liscia: continuarono a marciare in silenzio... e quando furono entrati all'interno della zona interessata cominciarono a sentire un rumore, una sorta di fruscio che riscosse la loro attenzione portandoli a fermarsi e a cercare di individuare la fonte del suono.

<< Questo suono...>> mormorò Hiro guardandosi intorno con fare circospetto:<< Cosa lo produce?>>.

<< In effetti... nemmeno io vedo niente.>> rispose Eria, guardinga. I secondi passarono in snervante attesa: tuttavia non successe nulla, nonostante quel rumore non si placasse.

<< Ma insomma, dove...?>> cominciò a chiedersi Eria spazientita quando proprio in quel momento da sopra le dune più rialzate cominciarono ad avvistare in lontananza una creatura molto strana: si trattava di un essere dotato di quattro zampe, grande quanto un bisonte ma completamente ricoperto di tentacoli grigiastri. In fronte aveva un occhio color ambra puntato in direzione di Hiro ed Eria.

<< Mi sa che abbiamo trovato uno dei Tentacodonti... Ecco chi emetteva quel suono.>> mormorò Hiro osservando la creatura. Il mostro cominciò a camminare sulla sabbia ad andatura piuttosto rapida, sarebbe arrivato da loro in meno di cinque minuti:<< Meglio tenersi pronti.>> e così dicendo tirò fuori la propria spada.

<< Veramente, se quello che ha detto il responsabile delle carovane è vero... mi sa che è lui ad aver trovato noi.>> puntalizzò Eria tirando fuori i propri pugnali:<< Ha detto che sentono i rumori sulla sabbia, no? Allora è per questo che sta venendo qui... Ce l'ha con noi!>>.

<< Non fa differenza... dobbiamo attaccare!>> replicò il ragazzo lanciandosi verso la creatura, che a sua volta si stava avvicinando sempre di più. 

<< Aspetta!>> fece Eria seguendolo a breve distanza.

<< Aaaaaaaaaa-AH!>> gridò Hiro sferrando un fendente con la sua spada contro l'ammasso di tentacoli che copriva come un manto il corpo del Tentacodonte. Il colpo centrò il bersaglio... ma le diramazioni del mostro non ricevettero alcun danno. Il ragazzo rimase sorpreso da quel risultato, e quell'attimo di sbigottimento era proprio ciò che serviva alla creatura per avvolgere gran parte dei suoi tentacoli intorno al corpo del nemico.

<< Mer... DA!>> imprecò Hiro venendo sollevato da terra dai tentacoli: questi ultimi erano fortissimi e resistentissimi, bloccavano le braccia del ragazzo con una facilità pressoché irrisoria, e per giunta lo stavano stringendo sempre più forte. Hiro iniziò a sentirsi soffocare, stretto anche al collo ed incapace di opporre resistenza, quando...

<< LASCIALO!>> esclamò una voce, e in quell'istante i tentacoli che stavano soffocando Hiro vennero mutilati senza pietà scatenando la reazione del mostruoso avversario, che iniziò a lanciare un orrendo grido stridulo proveniente da qualche sua bocca nascosta. Il ragazzo ricadde a terra, e a salvarlo era stata la bella Eria.

<< Che... faticaccia...>> ansimò Eria asciugandosi la fronte dal sudore, pensando:“ Anche se ho un Emblema  Diamante medio e un Emblema Diamante piccolo nei pugnali... per tagliare quei tentacoli ho dovuto impegnare gran parte delle mie forze...”.

<< ATTENTA!>> la avvisò Hiro gettandosi su di lei e finendo entrambi nella sabbia più avanti, facendole così evitare di essere schiacciata dal pesante corpo del Tentacodonte che aveva appena tentato di assalirla. I due compagni si rimisero velocemente in piedi, preparandosi a combattere il nemico.

<< Grazie dell'aiuto.>> lo ringraziò lei.

<< Grazie a te.>> replicò Hiro stringendo la propria arma con forza. Il Tentacodonte si voltò nella loro direzione e si li raggiunse di nuovo tentando di afferrarli con i suoi tentacoli allungabili, ma stavolta Eria e Hiro non si fecero sorprendere e iniziarono a deviare i tentacoli con le loro armi.

<< Questi tentacoli sono davvero resistenti...>> spiegò la ragazza cercando senza successo di tagliarne uno:<< Ce li ha su tutto il corpo, è come se avesse un'armatura!>>.-

<< Lo vedo.>> annuì il ragazzo schivando per un soffio alcuni tentacoli, mantenendo la distanza tra lui e il bestione:<< Allora dobbiamo cercare un altro... Aspetta, ho trovato!>>.

<< Cosa?>>.

<< C'è una parte che non è coperta dai tentacoli... il suo stramaledetto occhio!>> esclamò Hiro additando l'occhio del mostro:<< Se lo colpiamo forse...>> quindi si avvicinò e stando attento a non farsi afferrare menò un forte fendente contro l'orbita del Tentacodonte: quest'ultimo indietreggiò rapidamente... ma con grande orrore dei due avventurieri l'occhio era rimasto intatto.

<< Oh no... non funziona!>> osservò Eria intimorita ed incredula. Proprio in quell'istante approfittando del nuovo momento di distrazione la creatura mostruosa riuscì a raggiungerli entrambi e a stringerli con forza nei propri tentacoli, sollevandoli da terra come aveva fatto con Hiro prima.

<< AAAAAAAAH!!!>> urlarono i due ragazzi sotto la pressione esercitata dai tentacoli: la stretta di quella creatura era davvero potente, e non avrebbero resistito a lungo. Allora Hiro stringendo i denti cercò di muovere il suo braccio fasciato, l'unico ancora libero dalla stretta, e riuscì a spostare la propria spada nell'altra mano con esso.

<< Prendi... QUESTO!>> esclamò Hiro lanciandogli con un'ultima azione disperata la propria arma sempre in direzione dell'occhio: il bulbo oculare si incrinò con un rumore simile a quello di vetri infranti, e questo fu sufficiente a far allentare la presa al mostro, anche se non fu sufficiente a permettere loro di liberarsi:<< Eria... TOCCA A TE!>>.

<< S-Sì...>> annuì Eria, e approfittando della presa allentata sulle proprie braccia lanciò a sua volta i propri pugnali contro la stessa zona colpita in precedenza: stavolta l'occhio si frantumò permettendo alle lame delle armi di Eria di penetrare nella testa. Un rauco ruggito di dolore del mostro annunciò l'efficacia dell'azione mentre schizzi di sangue macchiavano il terreno, e i due ragazzi vennero lasciati finendo nuovamente sulla sabbia. Il Tentacodonte indietreggiò velocemente... per poi crollare con i suoi tentacoli al suolo.

<< ANF... ANF...>> ansimò Eria finalmente libera dalla stretta, rialzandosi barcollando e appoggiando le mani sulle proprie ginocchia. Hiro la imitò, e con movimento fiacco andò a raccogliere la propria spada finita a poca distanza da loro.

<< E'... E' stata dura... Non trovi?>> commentò lo stanco Hiro, tutto sudato per gli sforzi appena sostenuti.

<< Già...>> confermò la ragazza andando ad estrarre dal cadavere del mostro i propri pugnali:<< Chi si sarebbe mai aspettato... che il suo occhio... fosse la sua parte più resistente?>>.

<< E il bello è che in giro... ce ne sono altri tre...>> disse il ragazzo alzando lo sguardo:<< Dovremo cercare di affrontarli uno per un...>> a quel punto si interruppe.

<< Perché ti sei interrotto?>> chiese Eria con tono interrogativo. Per tutta risposta Hiro si guardò intorno, il che portò la ragazza a fare altrettanto: ben presto si resero conto di essere circondati dagli altri tre Tentacodonti, che si trovavano a qualche metro di distanza da loro e stavano arrivando:<< Oh...>>.

<< Accidenti... Avremo dovuto immaginare che i rumori del nostro scontro sulla sabbia li avrebbero richiamati.>> ringhiò Hiro seccato:<< Siamo in trappola...>>.

<< Come facciamo ad ucciderli tutti?>> si domandò Eria piuttosto allarmata.

<< Non possiamo far altro che affrontarli separatamente: rischiare di averceli intorno tutti e tre sarebbe un suicidio.>> spiegò il ragazzo:<< Speriamo solo che abbiano un occhio meno resistente rispetto all'altro...>>.

<< Non abbiamo proprio altra scelta.>> annuì Eria raccogliendo tutta la determinazione possibile nonostante i rischi da correre:<< Allora... andiamo!>> quindi i due ragazzi si separarono, dirigendosi ognuno verso un differente Tentacodonte. 

<< WOOOOOOH!>> si caricò Hiro attaccando in corsa con la spada nella mano sinistra l'occhio del suo nemico, ma prima che mandasse a segno il colpo i tentacoli dell'essere intercettarono il suo braccio, cosa che poi si ripercosse su tutto il corpo del ragazzo: era stato di nuovo intrappolato e sollevato in alto:<< Lasciam... AAAAAH!!!>>. La stretta infernale dell'essere si abbatté nuovamente su di lui, e stavolta lo costrinse a mollare la propria arma facendola cadere giù.

<< Stai lontano!>> esclamò Eria riuscendo a tagliare alcuni dei tentacoli del Tentacodonte di fronte a lei usando il Cerchio della Rondine, costringendolo così a fermarsi per un attimo in preda al dolore.<< E poi... AAAAAH!!!>> in quell'istante la ragazza venne sollevata da terra e stretta da tentacoli che la agguantarono alle spalle, assumendo un'espressione sofferente: il terzo Tentacodonte l'aveva raggiunta e si era unito alla battaglia. I pugnali di Eria finirono nella sabbia, e come se non bastasse l'altra bestia avvolse anch'essa le proprie diramazioni intorno alla ragazza facendo sì che finisse in una doppia rete di tentacoli:<< AAAAAAAAH!! A... AIUTO... HIRO!!! AAAAAAAAH!!!>>. Quelle grida di dolore raggiunsero il non tanto meglio messo Hiro, che stava cercando di trovare una soluzione per sottrarsi alla presa dell'avversario.

<< Anche... Eria...>> mormorò Hiro, quasi sul punto di svenire:<< Posso... anche morire io... ma non permetterò che qualcun altro ci rimetta... la pelle...>> in quel momento il Tentacodonte che l'aveva intrappolato avvicinò il ragazzo alla propria testa, probabilmente per mangiarlo tramite qualche bocca celata. Contemporaneamente Hiro si accorse che il proprio braccio destro fasciato, più forte rispetto al sinistro, si riusciva ad opporre già di più alla stretta dei tentacoli.

“ Devo... fare... QUALCOSA!” pensò Hiro stringendo i denti, facendo appello a quanta forza poteva usare e tendendo i muscoli del braccio destro spingendolo in avanti... riuscendo così con uno scatto a sottrarlo all'intrappolamento e assestando un furioso destro potenziato dagli Emblemi Diamante piccoli contro l'occhio del Tentacodonte: quest'ultimo si incrinò proprio come era successo con il primo mostro, ma stavolta Hiro venne liberato subito piombando al suolo.

<< Questa non te l'aspettavi... eh?>> ringhiò il ragazzo atterrando in ginocchio e raccogliendo prontamente la spada al suolo: sapeva bene che non sarebbe riuscito di nuovo ad attaccare l'occhio senza venir intercettato dai tentacoli, quindi quasi senza pensare lo attaccò al ventre. A sorpresa la lama della spada si conficcò completamente in quella zona versando litri di sangue al suolo, e il Tentacondonte si impennò bruscamente, cadendo poi morto stecchito riverso sul lato destro del proprio corpo. Hiro rimase profondamente sbalordito.

“ Il ventre... è il loro punto debole?” pensò Hiro, togliendo la sua spada dalla carcassa alla svelta: “ Ma certo... Lì non ci sono tentacoli...” in quel momento un nuovo grido di dolore di Eria attirò la sua attenzione, portandolo ad urlargli:<< RESISTI!>> quindi si gettò alla massima velocità contro gli altri due mostri, e compiendo una scivolata degna di un grande calciatore finì sotto uno di loro prima che potesse rivolgersi contro di lui, spingendo con forza la propria lama anche nel suo ventre. Anche stavolta la bestia colpita si impennò morendo all'istante, ed Hiro dopo aver ripreso di nuovo la sua arma sottraendosi all'impatto col suolo dell'ultimo mostro ucciso si concentrò su quello che stringeva ancora Eria tra i tentacoli: la ragazza aveva smesso di gridare, perdendo i sensi... se non peggio.

<< MOLLALA!>> gli intimò furioso il ragazzo. Per tutta risposta il Tentacodonte cercò di schiacciarlo con una zampa, ma Hiro schivò l'attacco e dopo aver spostato nella mano destra la spada tirò un devastante fendente contro i tentacoli protesi intorno ad Eria tagliandoli di netto e strappando un urlo di dolore al mostro. La ragazza atterrò sulla sabbia, e a questo punto la battaglia era tra Hiro e l'ultimo Tentacodonte.

<< Non ti perdonerò tanto facilmente, figlio di puttana!>> si rivolse al Tentacodonte il giovane dal braccio “ ad Emblemi”. La belva, furiosa, gli si gettò contro allungando di nuovo le sue diramazioni, e il ragazzo contemporaneamente si gettò di scatto sotto di essi giungendo sotto la pancia dell'essere. Si apprestò quindi a lanciare il colpo di grazia con la spada, ma i tentacoli presenti sulle zampe riuscirono stavolta ad afferrare le sue braccia bloccandogliele.

<< Merda...>> fece Hiro sentendo che i tentacoli lo stavano per spingere verso quelli della parte superiore del Tentacodonte. Il giovane si guardò frettolosamente intorno, deciso a non arrendersi, e il suo sguardo cadde su uno dei pugnali di Eria che si trovava a poca distanza dai suoi piedi. Allora giocò il tutto per tutto e con un deciso colpo di reni riuscì ad afferrare l'impugnatura del pugnale, spingendolo quindi verso il ventre del mostro: il dolore provocato alla bestia fu sufficiente a farle mollare la presa sulle braccia di Hiro, che avendo di nuovo le mani libere riuscì a sferrare il colpo decisivo contro l'avversario come aveva fatto con gli altri due. Il Tentacodonte emise un nuovo verso furioso, indietreggiando rapidamente ed esalando l'ultimo respiro poco dopo, abbattendosi con violenza contro il deserto sottostante.

“ E' stata dura...” pensò Hiro sbuffando per la stanchezza, rimettendosi la spada nel fodero:“ … però sono riuscito a salvare la situazione. E adesso...” e così meditando si precipitò da Eria, chinandosi su di lei ed esaminando le sue condizioni: fortunatamente sembrava respirare ancora.

<< Ehi, sveglia... ERIA, SVEGLIA!>> esclamò il ragazzo alzando la testa della ragazza e scuotendola nel tentativo di farla tornare in sé. Inizialmente rimase priva di sensi, ma poco dopo le sue palpebre chiuse iniziarono a muoversi.

<< M-Mmh...>> brontolò Eria, e alla fine i suoi occhi cominciarono ad aprirsi lentamente.

<< Meno male...>> sospirò Hiro sollevato.

<< H-Hiro...>> mormorò lei. Svegliandosi si trovò di fronte uno spettacolo molto strano: gli occhi del suo compagno. Erano così diversi dal solito: esprimevano una dolcezza e una preoccupazione quasi comparabile a quelle di un genitore nei confronti di un figlio. Tuttavia non appena Hiro si rese conto che si era ripresa tornò alla sua espressione dura con rapidità.

<< Fortuna che non sei morta.>> commentò il ragazzo rimettendosi in piedi, incrociando le braccia:<< Non posso certo ammazzare tutti i mostri della regione da solo: mi servi ancora.>>. Dopo il primo momento di smarrimento dovuto all'espressione del suo amico, ad Eria tornò in mente la situazione in cui si erano cacciati.

<< I Tentacodonti...>> disse subito la ragazza scattando in piedi. Poi notò i cadaveri dei Tentacodonti:<< Ehi... li hai uccisi tutti e tre tu?>>.

<< Chi altri?>> replicò Hiro avvicinandosi al corpo senza vita dell'ultimo mostro abbattuto ed estraendovi il pugnale della compagna. Quindi raccolse anche il secondo e li restituì entrambi ad Eria:<< Tieni: sappi che le tue armi hanno contribuito a farci uscire da questo casino...>>.

<< In effetti è stato proprio un bel lavoro.>> rispose una voce all'improvviso. Eria e Hiro sobbalzarono, e poco dopo venne loro incontro un volto ben noto: Artic Gravity.

<< Tu!>> esclamò il ragazzo dal braccio fasciato irato osservando lo spadaccino raggiungerli lasciando impronte sulla sabbia:<< Cosa diavolo ci fai qui?>>.

<< Cosa?>> disse Artic con un sorriso:<< Semplice, mi godevo lo spettacolo. E devo dire che ve la siete cavata a buon mercato, alla fine.>>. Quelle parole non tardarono a scatenare le reazioni degli interlocutori del nuovo arrivato.

<< Vorresti dirci... CHE SEI RIMASTO AD OSSERVARE LA SITUAZIONE?>> protestò Eria incredula:<< E non ti è venuto in mente, CHE SO, di darci una mano?>>.

<< Non ne avevo voglia.>> ammise lo spadaccino scuotendo il capo:<< Senza contare che...>> ma prima che potesse finire la frase una lama per poco non lo colpì in mezzo agli occhi, se non l'avesse prontamente schivata appena in tempo.

<< H-HIRO!>> esclamò la ragazza vedendo l'azione appena compiuta dal suo compagno: era stato lui infatti a sfoderare la spada contro Artic facendo un passo avanti.

<< Adesso...>> disse lentamente Hiro con una luce bellicosa negli occhi:<< … ne ho fin sopra le tasche di questo scemo!>>.

<< Oh...>> si sorprese Artic con una nota divertita osservando lo sguardo del ragazzo:<< Hai degli occhi molto particolari, adesso. Non mi dirai che dopo aver affrontato una dura battaglia contro i Tentacodonti... vorresti confrontarti anche con me.>>.

-Studio Tetro-

Io:<< Bene, bene, era quasi scontato che alla fine Hiro avrebbe fatto una cosa del genere. E lasciando il dubbio su quello che accadrà a breve tra i due posto il disegno del Tentacodonte. Keila, passami il disegno.>> gli passa il disegno:<< Oh, bene, grazie Keila...>>.

Keila (sorpresa):<< Boss... non te l'ho dato io il disegno, sono davanti a te :T >>.

Io:<< Uh O___O? Ma allora chi...?>> si volta di scatto e...

???:<< KYA-AAAAAAAAH!!>>.

Io::<< D: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!>>.

Keila:<< EEEEEEEEEEEEEEEEKKKKKK!!!>>.

???:<< KYAAAAAAAA-AAAAAAAAAAAAH!!!>>.

Io:<< AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH!!!>>.

Keila:<< EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEK!!!>>.

???:<< MUAHAHHAHAHAHAHAHAHAAHAH!!!>>.

Io:<< AAAAAAAAAAAARRRRRRRRGGGGGHHH!!!>>.

Keila:<< UAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHH!!!>>. Entra Honoryou.

Honoryou:<< Ma che cavolo...?>>.

???:<< KYA-AAAAAAAAAAAAAAAH!!>>.

Honoryou:<< UOOOOOOOOOOOOOOOOOH!!!>>.

Io:<< AAAAAAAAAGGGGGGGH!!>>.

Keila:<< GAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!>>.

Honoryou (riprende il controllo):<< … ma insomma, si può sapere che cos'è 'sta cagnara? Sembra di essere in una certa parodia di Dragonball Z...>>

Io:<< Sorry, Hono... l'emozione, la sorpresa... UoU >>.

Keila:<< Comunque... è colpa sua!>>.

Vector (personaggio Yu-Gi-Oh! ZEXAL):<< AHAHAHAAH!!! CHE SPASSO!! AHAHAHAH!>>.

Io:<< Il mitico VECTOR *-* >>.

Honoryou:<< Però ha spaventato Keila, 'sta faccia di *****!>> si trasforma:<< Ora lo....>>.

Io (gli si para davanti):<< Aspe, Honoryou, non farlo!>>.

Honoryou:<< E perché no è_é ?>>.

Io (mentre Vector fa smorfie da dietro vittorioso):<< Perché LUI E' IL MIO BARIANO PREFERITO E.E >>.

Vector:<< Capito? NON CON UN DITO, MUAHAHAHAH!!>>.

Honoryou (conta fino a dieci mentalmente):<< … e va bene, il boss sei tu...>>.

Keila:<< Io però apprezzo il gesto, HonoryouamorediKeila♥♥♥♥♥♥♥♥♥!!>>.

Honoryou:<< e.e >>.

Vector:<< Vabbé, comunque io sono ovviamente uno dei personaggi inaspettati dello Studio Tetro *^* Sono il migliore qui dentro...>>.

Io:<< Sié, basta crederselo >___>  Indubbiamente però sei il bariano più trolloso xD >>.

Vector:<< LOL! E ora, in quanto ospite a sorpresa... ringrazio a nome dello staff tutti i lettori che stanno seguendo il racconto, in particolare i recensori GravityZero, Black_RoseWitch, playstation, yugi00, eli8600, Marcbrex, belfire99 e vittox01 (di cui vi consigliamo le storie, sopratutto a chi piacciono le ff su Yu-Gi-Oh!).>>.

Io:<< Già, e così togliamo il disturbo mettendo il disegno sopracitato.>>.

Vector:<< Ok...>> si allontana furtivo stringendo qualcosa tra le mani.

Keila (lo nota):<< Ehi... Vector ha qualcosa in mano...>>.

Io:<< Cosa?>> si gira e sobbalza alla vista:<< IL PROSSIMO CAPITOLO! RIDAMMELO VECTOR!>>.

Vector (corre via):<< PROVA A PRENDERLO, AHAHAHA!!>>.

Io:<< Ragazzi, inseguiamo il ladro! FACCIAMOLO PER I FANS DELLA STORIA!>>.

Keila e Honoryou:<< AY, SIR!>> corrono tutti a presso a Vector a mo' di treno folle gridando “ TORNA QUI!”.

Vector:<< MUAHAHAAHAH! A PRESTO!>>.


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Capitolo 8
*** Carovane in pericolo ***


8- Carovane in pericolo.

-Studio Tetro-

Keila:<< L'ABBIAMO PRESO!>>.

Honoryou:<< OCCHIO CHE NON SCAPPI!>>.

Io:<< OOOOOOH.... Ecco il capitolo sottrattomi, così lo posso mettere.>>.

Vector (mani e piedi tenutegli ferme da Keila ed Honoryou):<< Ehehehe... Mi stavo divertendo, peccato, MUAHAHAHAH!!>>.

Keila:<< Della tua punizione parleremo dopo <___< >>.

Io:<< Giusto, passiamo al capitolo, piuttosto.>>.

Honoryou:<< Oh yes!>>.

Io:<< Nel precedente capitolo ci eravamo interrotti... a una sorta di litigio tra Hiro e Artic. Si affronteranno? E' il caso di dare un'occhiata.>>.


<< Ne ho una gran voglia, ad essere sincero.>> rispose Hiro incollerito ad Artic puntandogli contro la spada.

<< Beh, io non mi sottraggo ad una sfida... senza contare che son disposto a fare almeno questo.>>  commentò lo spadaccino piegando il collo da un lato, scrocchiandoselo:<< Solo che tu hai appena dovuto sostenere pesanti sforzi, mentre io sono fresco e riposato.>>.

<< Sono abbastanza in forze per questo.>>.

<< Suona interessante, Hiro...>>.

<< Ehi, ma che vi prende?>> li interruppe Eria mettendosi in mezzo a loro con atteggiamento rimproverante:<< I Cacciatori di Missioni non dovrebbero combattersi tra di loro!>>.

<< Spiacente, ma se l'è cercata.>> rispose Hiro, e in quel momento la ragazza gli sibilò:<< Non sei abbastanza in forze... Ti sto cercando di evitare uno scontro che non puoi vincere...>>.

<< Se è solo per quello...>> disse Artic afferrando quelle ultime parole nonostante il basso tono con cui vennero pronunciate:<< … possiamo aspettare un'oretta, giusto per permettergli di riprendere le forze. Che ne dite?>>.

<< Non voglio favori da te.>> replicò il ragazzo dal braccio fasciato.

<< Capisco... In questo caso...>> meditò lo spadaccino, e poco dopo ebbe un'illuminazione:<< Facciamo così: dato che io sono in vantaggio solo come energie (dato che i Tentacodonti non ti hanno ferito) facciamo durare l'incontro cinque minuti: il primo che riesce a disarmare o sottomettere l'avversario in questo breve lasso di tempo avrà vinto, altrimenti finiremo in parità. Ovviamente sono proibiti i colpi mortali...>>.

<< Che razza di sfida è mai questa?>> gli chiese Hiro seccato:<< Io non...>>.

<< Premesso ovviamente...>> si affrettò ad aggiungere Artic con un sorrisetto provocatorio:<< … che tu non abbia paura.>>.

<< CERTO che non ho paura.>> ruggì Hiro con orgoglio, colpito dall'effetto di quelle parole:<< Spostati, Eria: cinque minuti e gli do una lezione.>>.

<< Uffi... E va bene.>> sospirò Eria facendosi da parte:<< Tanto sembra non ci sia modo di persuadervi a fare il contrario...>>.

<< Bene, bene.>> si fregò le mani Artic contento, estraendo poi le proprie spade:<< La ragazza terra conto del tempo... mentre noi ce le daremo di santa ragione.>>.

<< L'unico che le prenderà di santa ragione sarai tu.>> affermò Hiro mettendosi in posizione:<< Dacci tu il via, Eria.>>.

<< Ok.>> annuì la ragazza allontanandosi ancora un po' dai due per lasciargli più spazio, in modo da non costituire un ostacolo alla lotta. I due avversari presero a girare in cerchio uno di fronte all'altro: anche se non sembrava i loro sguardi stavano studiando al millimetro il rispettivo rivale... in modo da anticipare qualunque mossa avesse in mente una volta iniziata la sfida. Secondi carichi di tensione caricarono l'aria... Finché...

<< Cominciate!>> decretò Eria ad un tratto, nonostante non fosse particolarmente felice di vederli combattere: a quel segnale sia Hiro che Artic scattarono come molle l'uno contro l'altro, armi in pugno, decisi a dimostrare chi era il migliore tra di loro. Il primo colpo lo lanciò proprio lo spadaccino con un affondo delle sue katane, e Hiro lo schivò prontamente facendo contemporaneamente avanzare la propria spada verso il braccio del rivale.

<< Umpf...>> sbuffò Artic, e con un movimento repentino usò l'altra sua katana per parare il fendente:<< Non basta!>> e così dicendo spinse la prima spada usata per attaccare a lato, mirando alla testa del suo nemico.

<< Acc...>> fece il ragazzo dal braccio fasciato abbassando la testa, rimettendoci così niente più che pochi capelli. Tuttavia Artic seppe sfruttare bene quel momento di disattenzione per imprimere più forza nella propria katana che stava trattenendo la spada nemica, spingendo all'indietro Hiro e facendolo così cadere a terra.

<< Così non va bene.>> si lamentò lo spadaccino appoggiando le sue katane davanti a sé, annoiato:<< A giudicare dai tuoi movimenti sembri avere più una gran predisposizione al combattimento che una tecnica vera e propria, e si vede: ti distrai facilmente se vieni attaccato da più direzioni, consentendo al tuo avversario di fregarti facilmente.>>.

<< Dannato...>> cominciò ad imprecare Hiro rimettendosi in piedi con rapidità e tornando all'attacco con rapidità. Per tutta risposta Artic parò il filo dell'arma del nemico con entrambe le proprie, tenendo una katana con la lama rivolta verso il basso e una rivolta verso l'alto bloccando completamente il colpo.

<< E adesso...>> proseguì Artic, e con una spinta data ad una delle sue spade verso l'alto e dell'altra verso il basso in avanti respinse Hiro facendolo indietreggiare di qualche passo:<< Morso delle Zanne del Serpente spinta...>> dopodiché fece un rapido, nuovo passo avanti approfittando dello sbilanciamento del suo opponente dirigendo simultaneamente le lame delle proprie armi, esattamente dalla posizione in cui erano rimaste dopo aver respinto Hiro, dal basso e dall'alto verso il corpo del nemico:<< … e CHIUSURA!>>.

<< Acc...>> fece Hiro muovendosi in fretta di lato ma non abbastanza da impedire che le lame gli ferissero il fianco destro lasciandogli due aperture sanguinanti:<< AAAAH!!>>.

<< H-Hiro, attento!>> esclamò Eria allarmandosi nel vedere l'esito dell'ultima mossa. Hiro prese ad ansimare, sofferente, cercando di tapparsi le sue ferite.

<< Il Morso delle Zanne del Serpente... Una delle mie tecniche preferite tra quelle che ho inventato.>> commentò lo spadaccino riassumendo la sua posizione di guardia e ripulendo le punte delle armi contro la sabbia:<< Si divide in due atti: la prima è lo sbilanciamento del nemico... e il secondo è un attacco simultaneo con entrambe le lame che sfrutta la posizione assunta dopo lo sbilanciamento. Se non l'avessi schivato appena in tempo forse avrei potuto spaccarti il corpo in due.>>.

<< Non... Non mi do per vinto...>> mormorò Hiro lasciando perdere la ferita:<< Non mi arrenderò... davanti ad uno sbruffone come te.>>.

<< Uhm... E allora fatti sotto.>> lo invitò Artic con tono di sfida:<< Devo ammettere che hai notevoli capacità di resistenza alla fatica, però...>>.

<< Hiro... forse dovresti lasciar stare...>> cercò di convincerlo la ragazza, non volendo che le condizioni del compagno peggiorassero ancora di più per una disputa del genere.

<< NON CI PENSO NEMMENO!>> esclamò Hiro raccogliendo a sé tutta la propria determinazione e facendosi nuovamente avanti lanciando fendenti in diagonale contro Artic: quest'ultimo si limitò a schivare o a parare con le katane, pigramente, i colpi lanciatigli contro.

<< Menando questi colpi così lenti non riuscirai mai a colpirmi...>> sorrise Artic parando un ultimo attacco:<< … poco ma sicuro.>>. La scena si protrasse ancora per qualche istante, finché lo spadaccino non avanzò con rapidità oltre un ennesimo fendente lanciando un nuovo Morso delle Zanne del Serpente con entrambe sue lame al petto di Hiro:<< HO VINTO!>>. In quel momento però il bersaglio di Artic venne deviato... andando a colpire il braccio destro del suo nemico, che l'aveva spostato prontamente prendendosi su di sé il potente attacco.

<< Off...>> fece Hiro trattenendo le lame.

<< Eh?>> si sorprese lo spadaccino confuso: le sue spade non riuscivano a penetrare il braccio di Hiro né a smuoverlo da quella posizione:<< Che...?>>.

<< Perfetto... Ti ho fregato.>> sorrise in quel momento Hiro, e con una forza poderosa il proprio braccio destro respinse entrambe le lame del nemico facendo finir sbilanciato stavolta Artic.

<< Ouch!>> disse Artic venendo violentemente spinto all'indietro. Proprio in quel momento la spada corta di Hiro guizzò verso il suo volto con un affondo, e solo grazie alla sua prontezza di riflessi lo spadaccino riuscì a scansare l'attacco ricavandone unicamente un piccolo sfregio su una spalla destra.

<< E ora... >> dichiarò Hiro lanciando contemporaneamente con il suo braccio rinforzato un pugno. Istintivamente Artic si fece scudo incrociando entrambe le proprie spade davanti a sé, ma quando il destro le colpì lo spadaccino venne scaraventato con violenza in aria nonostante la sua difesa.

<< AAAAAAAAH!!>> urlò Artic volando insieme alle sue armi su un tratto di sabbia a un paio di metri alle sue spalle.

<< Ehi, Hiro...>> protestò Eria seria riprendendo Hiro:<< Si era detto “ niente colpi mortali”... GLI HAI TIRATO UNA VERA E PROPRIA BORDATA!>>

<< Già... non sempre riesco a controllare la forza del mio braccio.>> si giustificò Hiro chiudendo gli occhi:<< Comunque si è difeso appena in tempo... ed è caduto nel mio tranello.>>.

<< T-Tranello, hai detto?>> risuonò la voce confusa di Artic mentre il suo proprietario si rialzava a fatica, barcollando:<< Ma allora...>>.

<< Quei fendenti “ a caso” servivano solo per confonderti le idee.>> spiegò Hiro riaprendo le palpebre:<< Ti ho lasciato prendere sicurezza e ho lasciato a bella posta uno spiraglio tra le mie difese unicamente per coglierti di sorpresa con il mio braccio destro.>>.

<< Davvero notevole...>> commentò Artic con un sorriso riavvicinandosi:<< Forse ti ho sottovalutato: nonostante le energie perse e le ferite che ti ho inflitto sei ancora in grado di metterti a pensare strategie? E poi... quel braccio... cosa nasconde da renderlo così potente?>>.

<< Niente che direi ad uno come te.>> si limitò a rispondere il ragazzo dal braccio fasciato:<< Piuttosto... ti arrendi?>>.

<< Arrendermi?>> domandò Artic, raggiante:<< QUANDO LO SCONTRO SI FA DAVVERO INTERESSANTE? Ma non scherzare!>> e così dicendo posizionò le proprie katane davanti a sé in orizzontale:<< Secondo i miei calcoli manca ancora un minuto alla fine dello scontro... ti farò vedere la mia tecnica più micidial...>>.

<< Aspettate un attimo.>> li interruppe Eria additando una direzione:<< Guardate laggiù.>>. I due contendenti si voltarono a vedere cosa indicava la ragazza... e nella vicina Violetgate notarono dei numerosi cavalieri dall'abito e dalle armature rosse sparire al suo interno.

<< E quelli chi sono?>> si domandò Artic sorpreso.

<< Immagino che siano briganti. Non c'è molta gente che va a cavallo in armatura in città.>> rispose Hiro conoscendo già la soluzione del quesito:<< Stavano dirigendosi verso la zona davanti all'ufficio del signor Trent... verso le carovane che sarebbero dovute partire nel caso i Tentacodonti fossero stati uccisi!>>.

<< Ma allora...>> cominciò a dire Eria allarmata:<< … se è così dobbiamo subito tornare in città, oppure quelli si daranno al saccheggio.>>.

<< Chi si aspettava un attacco proprio ora...>> mormorò Artic, quindi si rivolse a Hiro ed Eria:<< Sentite un po', voi, io vi precedo.>> e così dicendo si allontanò in direzione del Gate, borbottando tra sé mordendosi un labbro:<< Proprio ora che stavamo per finire...>>. I due ragazzi rimasti si scambiarono un'occhiata d'intesa.

<< Andiamo anche noi.>> disse Hiro deciso.

<< D'accordo. Però...>> annuì Eria allungandogli alcune fasce che portava in una tasca interna della giacchetta:<< … fasciati le ferite che ti ha inflitto Artic con queste: è meglio.>>.

<< Grazie, anche se non è niente di grave.>> disse il ragazzo fasciandosi rapidamente i tagli, dopodiché si precipitò insieme a lei nella stessa direzione presa dallo spadaccino.

Nel frattempo, tra il terrore generale della popolazione in preda ad una fuga precipitosa, i briganti a cavallo appena arrivati stavano saccheggiando le carovane parcheggiate. A poca distanza da loro c'erano tre strani individui, in piedi in mezzo a quel trambusto: uno era un uomo di circa quarant'anni dal pizzetto e le folte basette bionde come i suoi capelli tirati all'indietro, accompagnate da occhi neri, armato con un mazzafrusto ad una testa (un bastone collegato ad una catena sulla cui estremità è attacca una palla di ferro spinosa) che portava alla cintura; il secondo era un ragazzo sui venticinque anni con capelli neri presentanti un ciuffo sbarazzino sulla fronte, e occhi azzurri dall'aria piuttosto severa, avente una mazza ferrata; il terzo invece era un bambino sui dieci-undici anni dall'aria assonnata, dai capelli rossi e gli occhi color nocciola con un lungo bastone tra le mani. Tutti e tre, a differenza dei tipi a cavallo, non portavano un'armatura ma piuttosto una veste bianca dai fregi di vari colori con una cintura azzurra simile ad una fascia. 

<< Che ti dicevo, Derric?>> disse il quarantenne del trio al venticinquenne mentre gli uomini a cavallo svuotavano i carri delle carovane:<< E' stato facilissimo sorprendere la gente a guardia di queste carovane.>>.

<< Non è il caso che me lo ricordi.>> rispose Derric senza manco guardarlo in faccia:<< Comunque... non sono molto tranquillo, Keil.>>.

<< Ma non vedi che procede tutto alla perfezione?>> sbuffò Keil osservando i loro uomini, intenti a spostare gli oggetti di valore dei carri in quello in cima:<< Per fortuna noi non dobbiamo vendere nulla, possiamo fare tranquillamente un largo giro della zona senza entrare nel deserto dove vivono i Tentacodonti...>>.

<< YAWN!>> sbadigliò il bambino, il terzo membro del terzetto, reggendosi sul suo bastone più alto di lui:<< Io... ho solo sonno.>>.

<< Bella novità.>> sputò per terra Keil:<< Quando mai non hai sonno, David?>>.

<< YA-UNGH!>> tornò a sbadigliare David. In quell'istante uno dei cavalieri loro sottoposti si avvicinò a loro rivolgendoglisi con rispetto:<< Signori, abbiamo completato l'operazione di carico: al vostro segnale possiamo andarcene con il bottino, che è davvero notevole se posso permettermi di dirlo.>>.

<< Perfetto, allora non perdiamo tempo.>> annuì Keil:<< Meglio sloggiare e...>> prima che potesse finire la frase una voce li chiamò:<< EHILA', BRIGANTI!>>. Il terzetto a capo dei banditi si girò, e videro a un paio di metri da loro presentarsi Artic Gravity.

<< Guarda... Abbiamo visite.>> osservò Derric notando le katane in mano ad Artic e rivolgendosi poi al nuovo arrivato:<< Cos'hai intenzione di fare, amico?>>.

<< Oh, beh... tante cose, oggi.>> sorrise lo spadaccino:<< Riposarmi... bere... mangiare...>>.

<< Che cavolo dice?>> si chiese Keil seccato.

<< … ma al momento...>> venne al dunque Artic con una luce negli occhi:<< … pensavo di mandare in fumo il vostro saccheggio.>>.

<< Che sonno...>> disse per tutta risposta David chiudendo le palpebre:<< Arriva sempre... un guastafeste...>>.

<< Uh, arruolate anche i bambini?>> domandò Artic incuriosito:<< Non pensavo arrivaste a questi livelli...>>.

<< Inutile continuare a parlare con te.>> lo interruppe Keil voltandogli le spalle, subito imitato dai suoi due partner:<< Tanto un demente del tuo livello non può far niente...>> quindi si rivolse ad alcuni dei loro uomini a cavallo:<< Pensateci voi.>>.

<< Subito, signore!>> risposero i cavalieri, e subito cinque di loro si lanciarono verso lo spadaccino. Il terzetto a capo dei banditi si allontanò a passo sicuro... ma non fecero nemmeno in tempo a raggiungere i propri cavalli che sentirono diversi tonfi alle loro spalle che li costrinsero a rivolgere nuovamente lo sguardo sulla scena: Artic era già riuscito a disarcionare tutti e cinque gli opponenti uno dopo l'altro con i suoi fendenti micidiali in un brevissimo lasso di tempo.

<< Forse non avete capito bene...>> sorrise Artic facendosi strada tra i suoi sfortunati aggressori:<< ... a me non interessano i pesci piccoli... ma i capi, ossia voi!>> e detto questo puntò le sue spade insanguinate nella loro direzione:<< Combattete, dai... anche tutti e tre insieme, se preferite.>>.

<< Mmh...>> fece Derric scrutando lo spadaccino:<< Questo tipo non sembra un uomo comune.>>.

<< Accidenti, guarda un po' che seccatura.>> sbottò spazientito Keil:<< Mai che qualcosa vada nel verso giusto senza interferenze...>>.

<< Fermi dove siete!>> intervennero Hiro ed Eria giungendo contemporaneamente sul posto alle spalle di Artic già con le armi in pugno.

<< Finalmente siete arrivati, eh?>> gli disse Artic divertito vedendoli arrivare:<< Vi ho battuti in corsa, AHAHAHAHAH!>>.

<< A quanto pare i guastafeste si sono moltiplicati.>> disse Derric osservando i nuovi arrivati. Non gli sfuggirono gli Emblemi impressi sulle loro armi:<< E credo che neanche loro siano degli sprovveduti.>>.

<< E vabbé...>> sospirò Keil estraendo dalla sua cintura il mazzafrusto:<< Allora dovremo occuparcene di persona.>>.

<< Lo credo anch'io.>> sorrise Derric tirando fuori la mazza:<< Sarà divertente...>>.

<< Io non ne ho voglia ora...>> borbottò David appoggiandosi al bastone:<< Vedetevela da soli... Io ho sonno...>>.

“ Quanto mi fa incazzare questo moccioso...” pensò tra sé Keil stringendo un pugno con forza.

<< Non vantarti tanto di essere arrivato per primo.>> rispose Hiro all'affermazione fatta da Artic con disprezzo:<< Guarda che sei partito prima di noi, senza contare che dovevo fasciarmi le ferite che TU mi hai inflitto.>>.

<< Uh, quante scuse!>> lo canzonò Artic, apparentemente godendo della sua reazione:<< Ammettilo, ti brucia essere arrivato dopo!>>.

<< Non dire stupidaggini, è solo che odio la tua aria da galletto arrogante...>> replicò il ragazzo dal braccio fasciato voltando lo sguardo.

<< Ehi, smettetela di litigare, non è il momento!>> protestò Eria cercando di sedare la discussione, quando all'improvviso una raffica di piccole fiamme procedette verso di loro come delle meteore costringendo tutti e tre a spostarsi in direzioni diverse, piuttosto distanti l'uno dall'altro, per evitarle: i colpi centrarono tutti il suolo aprendovi minuscoli crateri.

<< Ehi, quello non è...?>> cominciò a chiedersi Artic, quando all'improvviso Derric lo raggiunse con la propria mazza ferrata e cercò di assestargli un pesante colpo con essa: lo spadaccino si difese facendosi scudo delle proprie lame bloccando così l'attacco.

<< Mmh...>> fece Derric allontanandosi rapidamente di qualche passo all'indietro:<< Devo dire che sei davvero robusto per aver parato così facilmente il mio attacco.>>.

<< Non hai visto ancora niente...>> sorrise Artic:<< Devi vedere quando attacco io.>>.

<< Anch'io non mi sono molto impegnato.>> disse Derric risoluto. Intanto...

<< Ehi, ragazza...>> chiamò Keil rivolto ad Eria avvicinandola lentamente:<< … hai evitato le mie fiamme... Beh, credo che dovremo fare conoscenza. Sembri proprio il mio tipo, sai? AHAHAHAH!>>.

<< Peccato che non possa dire altrettanto di te.>> affermò Eria preparandosi ad usare i propri pugnali.

<< Ehi, uomini!>> ruggì Keil a quel punto ai loro rimanenti scagnozzi:<< Occupatevi del ragazzo col braccio fasciato: sembra il peggio messo! Mostriamo a questi sciocchi il nostro valore!>>.

<< SIIIIII'!!>> esultarono i cavalieri smontando da cavallo, e in poco tempo Hiro si trovò circondato da circa diciotto uomini armati di spade e di gladi.

<< Uhm, la correttezza non è il vostro forte.>> osservò Hiro chiudendo gli occhi:<< E va bene.>> quindi parlò ad Eria:<< Occupati pure dello scemo che hai davanti, non saranno questi idioti a mettermi fuori gioco.>>.

<< Ma...>> cominciò ad obbiettare la ragazza, dovendo però interrompere la frase a causa di una nuova pioggia di fiammelle rivolta contro di lei che la obbligarono ad indietreggiare un'altra volta.

<< L'hai sentito il tuo amico? Sono io il tuo avversario, AHAHAHAH!!!>> rise Keil osservandola malizioso:<< Non appena avrò finito mi divertirò con te, AHAHAHAH!>>.

<< La vedremo, PORCO!>> gli rispose Eria determinata:<< E' chiaro che usi un Emblema Fiamma, ma la cosa non ti garantisce la vittoria!>>.

<< Uh... sei perspicace oltre che bella.>> ghignò il brigante mostrando sull'impugnatura del suo mazzafrusto un Emblema rosso fiammante più grosso di quelli piccoli:<< E' un Emblema Fiamma medio, infatti... EHEHEHEHEH!!!>>.

<< Allora...>> disse Artic lanciando un paio di fendenti contro Derric, che li evitò facilmente:<< … chi saresti? Io sono Artic Gravity!>>.

<< Non capisco perché ti interessa il mio nome.>> si limitò a rispondergli Derric.

<< Oh beh... degli avversari dovrebbero sempre conoscersi.>> sorrise Artic incalzando affondi con le proprie katane:<< Sai... per quando muori, così almeno sanno il nome del loro eventuale uccisore.>>.

<< Capisco.>> chiuse gli occhi Derric deviando con forza grazie ad una mano uno degli affondi che minacciavano di colpirlo premendo sulla parte laterale della lama:<< Allora sappi che io... mi chiamo Derric!>> e così dicendo contrattaccò con la mazza ferrata, contrattacco che venne prontamente parato dalle spade dello spadaccino.

<< A-A...>> cominciò a dire Artic, ma proprio in quel momento venne scaraventato a terra con forza, colpito in viso. Lo spadaccino iniziò a rialzarsi... e toccandosi la guancia notò con immenso stupore che vi usciva sangue. Non ebbe tempo però per appurare la natura della cosa, perché Derric tornò subito alla carica.

<< MUORI!>> gridò Derric lanciando un colpo rivolto verso il basso. Artic riuscì a schivare il colpo saltando indietro, facendolo ricadere sul suolo: in quell'istante il punto a fianco di quello in cui la mazza aveva toccato il terreno sembrò graffiarsi sotto potenti raffiche invisibili.

<< Un momento... Quello sarebbe...?>> disse lo spadaccino osservando il fenomeno.

<< Sembra che tu abbia intuito la natura della mia arma...>> notò Derric sollevando la propria arma da terra e girandola da un lato in cui era visibile in essa un Emblema grigio grande quanto quello di Keil:<< Ho un Emblema Vento medio.>>.

<< Avevo già visto un Emblema Vento...>> affermò Artic ricordando lo scontro con il bandito Gast:<< …ma gli effetti che manifestava erano differenti.>>.

<< Infatti a differenza di quelli piccoli, che si circondano costantemente di vento, il mio Emblema fa sì che i miei colpi vengano accompagnati da potenti raffiche di vento.>> spiegò Derric:<< Questo non solo rende più imprevedibile questa abilità, ma gli permette anche di sferrare colpi due volte più forti che nella maggior parte dei casi possono anche penetrare le difese.>>.

<< Già, senza contare che con gli Emblemi piccoli il vento copre la lama dell'arma impedendo a quest'ultima di intaccare i bersagli nella maggior parte dei casi.>> aggiunse Artic:<< Indubbiamente il tuo è superiore.>>.

<< Adesso che abbiamo fatto la conoscenza della mia arma...>> riprese Derric muovendo davanti a sé la mazza:<< … ti farò conoscere anche un luogo molto simpatico: si chiama INFERNO... e ti ci butterò SUBITO!>> detto questo si lanciò di nuovo su di Artic: come prima lo spadaccino parò il colpo con la spada, ma il vento passò a fianco colpendolo di nuovo, stavolta sull'altra guancia.

<< Non puoi fermare così il mio vento...>> sorrise Derric. Poi però ammutolì: il suo avversario NON ERA stato colpito da quell'ultima raffica, l'aveva parata ponendo la lama della sua seconda katana a due centimetri dalla guancia. E tutto senza che il bandito se ne accorgesse.

<< Spiacente...>> sorrise Artic:<< … ma non sono così lento come posso sembrare.>>.

<< Umpf...>> ridacchiò Derric divertito:<< Sento che mi divertirò.>>.

Frattanto Hiro se la vide con gli scagnozzi del trio a capo dei briganti: le loro armi erano dotate di Emblemi Fiamma piccoli, infatti erano circondate da fiamme fluttuanti a poca distanza da esse.

<< Bei giocattoli...>> mormorò Hiro ponendo davanti a sé la propria spada.

<< YAAAAAH!>> gridò uno dei cavalieri avventandosi contro di lui, subito seguito dai compari. Nonostante le forze perse il ragazzo era ancora in grado di tener testa ad avversari di quel livello, quindi il primo che arrivò lo mise k.o. con un poderoso destro dopo aver schivato il suo fendente; successivamente ne arrivarono altri due, ma con un colpo rapidissimo di spada in orizzontale li ferì entrambi alle gambe mettendoli al tappeto. Il quarto lo raggiunse, e dopo che Hiro intercettò la sua arma con il proprio braccio rinforzato lo afferrò saldamente e lo spinse contro i suoi compagni facendone cadere alcuni. Un ennesimo assalitore arrivò, ma soltanto per farsi comicamente scendere il copricapo sugli occhi da un pugno di Hiro.

<< A-AIUTOOO!!>> fece il bandito accecato dal copricapo sugli occhi, disorientato, e per tutta risposta il ragazzo dal braccio fasciato lo afferrò con una mano e lo spinse tutt'intorno, facendolo girare come una trottola, per poi scagliarlo con violenza contro altri avversari.

<< Fatevi pure sotto!>> li sfidò Hiro con aria di superiorità:<< Vi stenderò tutti!>>. Mentre continuava a tener facilmente testa ai nemici, il piccolo David nel suo torpore lo osservò con una nota d'interesse.

<< Che strano...>> mormorò l'assonnato David:<< Il suo modo di combattere mi fa capire che non si è mai allenato nel combattimento... ma riesce a suonarle ai nostri allenati sottoposti. Ha un gran talento innato... Forse dovrei affrontarlo io...>> poi sbadigliò:<< YAWN! No... meglio di no...>> e così dicendo chiuse gli occhi e si mise a ronfare beatamente appoggiato al proprio bastone, nonostante tutto il trambusto degli scontri in corso.

-Studio Tetro-

Io:<< LOL! David ronfa!>>.

Honoryou:<< Infatti, ma che cavolo di nemico hai inserito?>>.

Keila:<< Sì... ma è così PUCCIOSO ♥.♥ >>.

Io:<< Uhm, istinto materno di Keila ON!>>.

Honoryou:<< Già xD >>.

Vector:<< Bah, che banda di... Ehi, c'è qualcuno nell'oscurità.>>.

Io:<< Altri visitatori random?>>.

Keila:<< Mi sa di sì.>>. Attendono l'arrivo del visitatore e … 

Vector:<< o_O Cos... DURBE (personaggio Yu-Gi-Oh! ZEXAL)???>>.

Durbe (si guarda intorno):<< Dannazione, l'ho perso...>>.

Io:<< Che ci fai qui?>>.

Honoryou:<< Non dovresti essere con eli8600?>>.

Durbe:<< Sì... ma Gilag è venuto un po' troppo vicino al computer del mio amore e l'ho inseguito. Siamo arrivati fin qui...>>.

Io:<< Il calcellatore di account, GRRRRRR!!!>>.

Keila (prende martello):<< Secondo me non gli sono bastate le ultime botte subite è_é Dovrò rincarare la dose.>>.

Durbe:<< Adesso ho paura che possa uscire prima di me dall'oscurità qui intorno e tornare da...>>.

Io:<< Oh, non preoccuparti, ti aiuteremo noi a scovarlo.>>.

Keila:<< Aiutiamo una fedele recensitrice!>>.

Honoryou:<< Ecco, MUAHAHAHAHAHAH!!!>>.

Vector:<< Mi unisco alla ricerca, quel c******e sta antipatico anche a me, AHAHAHAH!>>.

Durbe:<< Grazie, amici. Ma ora che ci penso... Siamo nello “ Studio Tetro”?>>.

Io:<< Ma no! Su Zelig siamo -.-''. Sì, Dur, è lo “ Studio Tetro”.>>.

Keila:<< E oggi non abbiamo manco un disegno da mostrare TwT.>>.

Durbe:<< Ma allora... posso salutare?>>.

Io:<< Normalmente sarebbe proibito, ma per una volta facciamo un'eccezione.>>.

Durbe:<< Grazie!>> si rivolge agli spettatori:<< ELI!! SE CI SEI... SAPPI CHE TI AMOOOOOOOOOOOOOOO!!!!>>.

Keila (commossa):<< AWWWWWWWWWWW!!!! CHE TENERO!!! CHE BEL REALITY SHOW!>>.

Io:<< REALITY SHOW? WTF?>>.

Honoryou (applaude):<< Ottimo!>>.

Vector:<< … patetico...>>.

Durbe (lo fulmina con lo sguardo):<< PREGO???>>.

Vector:<< NIENTE ''>w> ... DICEVO “ A MORTE GILAG!”.>>.

Durbe:<< Su questo siamo d'accordo in due.>>.

Io:<< E dopo questa nota di... “ dolciosità” direi di chiudere il capitolo... ed aprire la “ caccia al Gilag” >:DDD Anche una mia conoscenza che eli8600 conosce bene (perché è nelle sue minichat) è invitata ovviamente :333. A presto a tutti e grazie dell'attenzione ^.^ >>.

Keila:<< Forza, vieni a sceglierti l'arma, boss!>>.

Io (si precipita):<< ARRIVO!>> rivolto ai lettori:<< BYEEEEEEE!>>.

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Capitolo 9
*** Eria si ribella! ***


9- Eria si ribella!

-Studio Tetro-

Keila:<< Ma...? Cyber, tutto ok?>>.

Io (sospira):<< ….>>.

Honoryou:<< :/ Che succede? Ok che è lo “ Studio Tetro”, ma così sembra che ti è morto qualche parente...>>.

Io (sospira più a lungo):<< …...>>.

Keila:<< Boh...>>.

Honoryou:<< Facciamo partire il capitolo, comunque, poi scopriremo il mistero: tre battaglie piuttosto estenuanti stanno coinvolgendo Artic, Hiro ed Eria, i cui nemici sono dei briganti: Derric, Keil e altri diciotto della banda.>>.

Keila:<< Il (pucciosissimo ♥.♥) David invece sta dormendo nel bel mezzo dello scontro, nonostante sia uno dei capi. Vediamo che capita!>>.


Mentre David ronfava, Artic si dava da fare contro il suo avversario Derric: il potere della sua mazza ferrata dotata di Emblema Vento medio era temibile, e obbligava lo spadaccino a tenersi a distanza dall'arma senza poterla bloccare con le proprie katane per non rischiare di ricevere le potenti raffiche di vento che accompagnavano i colpi.

<< Che ti prende, spadaccino?!>> gli disse Derric emozionato, incalzando un attacco dietro l'altro:<< Dov'è finita la tua sicurezza??>>.

<< Sai, dato che non mi aspettavo che usassi un'arma del genere... sono un po' disorientato.>> rispose Artic schivando un ultimo attacco sentendo vicino a sé il potente turbinio sprigionato dall'arma.

<< Esitare non serve a niente.>> affermò Derric con un lampo di decisione, e in quel momento eseguì uno scatto improvviso e velocissimo che gli permise di raggiungere Artic senza permettergli di sottrarsi al nuovo assalto, preparandosi a colpirlo in maniera ascendente con la propria mazza:<< PRESO!>>.

<< No!>> esclamò lo spadaccino, e con una totalmente imprevista contromossa riuscì ad assestargli un calcio nello stomaco costringendolo ad arretrare sotto la spinta subita, mandando così a vuoto l'attacco con la mazza.

<< Uh uh... niente male...>> mormorò Derric, un po' stordito, sorridendo:<< … ma non è sufficiente...>>. In quel momento Artic si accorse con grande sorpresa che il brigante l'aveva afferrato al piede proprio con la mano libera quando aveva ricevuto il calcio. Lo spadaccino non perse tempo e protese velocemente le spade verso quella mano, ma prima che potesse riuscire nell'azione Derric tirò a sé il suo piede facendolo ricadere indietro e allungando immediatamente la propria mazza per colpirlo.

<< Acci...>> fece Artic, e prima che venisse preso dall'attacco affondò istintivamente una spada a terra senza manco guardare usandola per far leva sul proprio corpo e sottrarlo così al pericolo.

<< Grr...>> ringhiò Derric mandando di nuovo a vuoto l'offensiva. Una volta a terra lo spadaccino eseguì un affondo con l'altra katana verso l'alto, riuscendo a ferire di striscio il suo avversario a un fianco prima che esso potesse spostarsi in tempo. A quel punto Artic rotolò rapidamente sul terreno e alzando le gambe eseguì poi un potente colpo di reni che gli permise di tornare subito in piedi.

<< Fiuuu...>> sospirò sollevato Artic riprendendo la sua seconda katana:<< Ci è mancato un pelo, devo ammetterlo. Mi hai messo in difficoltà più di una volta in pochi secondi.>>.

<< Sembra che tu ti stia complimentando con me...>> disse Derric coprendosi la ferita:<< … ma alla fine mi hai colpito tu per primo.>>.

<< Beh... non si può sempre avere tutto... non trovi?>> sorrise Artic, e in quell'istante avanzò contro Derric cominciando a brandire contro di lui le proprie katane con gran velocità, eseguendo un numero spropositato di precisi fendenti: sotto quella raffica di colpi il bandito non riusciva a sferrare nuove offensive, si limitava ad indietreggiare e a schivare. 

Intanto, anche Eria aveva le sue grane: Keil aveva iniziato a ruotare il mazzafrusto tenendolo bene in alto, liberando da esso nella sua direzione una fitta raffica di fiammelle potenzialmente letali che non le permettevano di avvicinarsi troppo.

<< Maledizione...>> ringhiò Eria seccata tenendosi a distanza dal fuoco incrociato:<< Non riesco proprio ad avvicinarlo...>>.

<< AHAHAHAHAH!>> rise Keil continuando a sferrare i suoi attacchi fiammeggianti:<< Che ti succede, sei tutta accaldata? Dovresti toglierti qualcosa... AHAHAHAHAH!>>.

<< Non fai ridere nemmeno.>> si limitò a rispondergli Eria. Sia lei che il suo avversario però sapevano perfettamente che non poteva continuare a schivare e basta: sarebbe stata solo questione di tempo prima che venisse colpita. Se voleva avere una possibilità di vittoria, pensò la ragazza, doveva per forza lanciarsi all'attacco, quindi prese un bel respiro e si diresse proprio in mezzo alla tempesta.

<< Uh? Vieni qui?>> si sorprese Keil divertito:<< Hai proprio voglia di diventare un carboncino, AHAHAHAHAH!!>>. La ragazza cercò di avanzare schivando quelle piccole meteore infuocate e cercando di neutralizzare quelle che le arrivavano addosso, ma più si avvicinava e più le raffiche sembravano infittirsi creando una vera e propria rete che separava i nemici.

“ Devo stare attenta...” pensò Eria saltando in avanti in modo da schivare altri colpi:“ Fortunatamente pratico lo stile della Danza delle Due Rondini del Cielo, per me non è troppo difficile muovermi con rapidità...”. Pertanto continuò la sua lenta quanto implacabile avanzata contro Keil.

<< Wow... Quella puttana riesce a muoversi bene in mezzo alle mie raffiche.>> notò Keil osservando la ragazza dividere in due un paio delle fiammelle contro di lei rivolte con i pugnali:<< Non riuscirà mai a raggiungermi però... Eheheheheh...>>.

<< Acc...>> fece Eria schivando una delle fittissime raffiche che gli si pararono davanti, proprio ad un metro dall'avversario. Altre di queste cominciarono a precipitare su di lei, e alcune di esse la colpirono ad un braccio e ad un fianco:<< AHI!>> e così lamentandosi indietreggiò rapidamente, incapace di sorpassare quella barriera di fiammelle ardenti.

<< Ma come, ti sei già stancata? AHAHAHAH!!>> rise il brigante senza smettere di lanciare gli attacchi della propria arma.

“ Così non andrò da nessuna parte.” pensò Eria in difficoltà continuando a sottrarsi alle fiamme:“ Devo per forza ricorrere a quella tecnica... anche se fallendo rischio di rimanere esposta alle sue offensive.”. 

<< Mmh?>> si chiese Keil: Eria aveva cominciato a camminare velocemente all'indietro evitando i colpi, e all'improvviso si fermò per poi correre in avanti con tutta la velocità consentitagli:<< Vuole provare a raggiungermi prendendo la rincorsa? Che scemenza.... Non può sperare di evitare quelle davanti a me così!>>. La ragazza però non diede segni di esitazione, e dopo essere arrivata a quattro metri dal nemico schivando le solite raffiche... si tuffò improvvisamente in avanti chiudendo gli occhi, girando su se stessa come una punta rotante. A questo punto le raffiche avrebbero dovuto inevitabilmente colpirla ma Eria, occhi chiusi e affidandosi solo all'udito, riuscì a neutralizzare con i pugnali le fiammelle che le arrivavano contro, schivandone tra l'altro una gran parte con l'impeto del salto. Keil rimase di sasso: la ragazza riuscì a superare perfino le raffiche più fitte grazie a quel sistema... e poco dopo atterrò proprio sotto di lui, dove il fuoco non arrivava.

<< Volo... DELLA RONDINE!>> disse Eria riaprendo gli occhi di scatto e avventandosi con entrambe le armi contro il brigante suo avversario. Quest'ultimo si scosse appena in tempo, riuscendo ad evitare l'attacco e smettendo di far ruotare il proprio mazzafrusto.

<< Non ci credo...>> boccheggiò Keil:<< Mi hai... raggiunto?>>.

<< Non pensavi che fosse possibile?>> gli sorrise Eria rimettendosi in posizione:<< E puoi star certo che non ti darò più il tempo di riassumere quella modalità d'attacco: ti ho trascinato in un combattimento ravvicinato rischiando davvero grosso, e ti ci terrò!>>.

<< Non ricordo l'ultima volta che un nemico è riuscito a superare la mia barriera quasi indenne...>> disse Keil:<< E va bene, ti affronterò da vicino... Tanto peggio per te! AAAAAAHHHHHH!>> e con quell'ultimo grido il brigante si avventò contro la ragazza lanciando l'estremità della propria arma verso di lei. Eria però era ben preparata, e con un rapido volteggio si sottrasse all'offensiva contrattaccando con i pugnali, che però vennero bloccati dall'impugnatura del mazzafrusto.

<< Spiacente, bellezza... ma non mi farò certo battere da te.>> affermò Keil respingendo indietro l'avversaria con forza.

“ E' più forte di quanto sembra...” pensò Eria arrestando la propria spinta all'indietro:“ Speravo di metterci poco per andare ad aiutare Hiro, ma sembra che non potrò...” poi rivolse una rapida occhiata al proprio compagno di viaggio, che stava continuando a trattenere gli uomini di Keil, David e Derric:“ E' davvero incredibile... Chiunque probabilmente sarebbe crollato dopo aver affrontato dei Tentacodonti e quattro minuti di scontro duro come quello fatto con Artic, eppure riesce ancora a combattere contro diciotto banditi. Ha davvero una resistenza fuori dal comune...”.

<< … e prendi questo!>> esclamò Hiro lanciando verso i propri compagni per l'ennesima volta un altro dei suoi nemici. Pensò poi, lasciandosi sfuggire un affannoso sbuffo:“ Auff... Anche se ho un'eccezionale resistenza alla fatica temprata nel mio isolamento da Greengate... ormai sono al limite. Non resisterò ancora a lungo, lo sento... ma non devo dare segni di cedimento oppure li incoraggerò a combattermi...”. Proprio in quell'istante altri due briganti gli vennero contro brandendo le spade. Il ragazzo riuscì miracolosamente a parare entrambi i colpi con la propria arma, ma in quel momento sentì una fitta dolorosissima: erano le ferite infertegli da Artic in precedenza, che si facevano sentire. Approfittandosi di quel momento uno dei due briganti tenuti bloccati gli tirò un calcio che lo atterrò facilmente.

<< E' NOSTRO!>> gridò il bandito che aveva appena colpito lanciandosi insieme al compare verso l'atterrato Hiro tentando di trafiggerlo con le loro lame infuocate. Il ragazzo rotolò faticosamente di lato facendo andare a vuoto l'assalto e con un calcio ben piazzato centrò la gamba di uno dei due forzandolo a cadere al suolo.

<< Non... ho ancora... finito!>> esclamò Hiro rimettendosi in piedi a fatica: ormai la vista gli si stava iniziando ad annebbiare, ma non ancora abbastanza da impedirgli di fare qualcosa. Il bandito appena atterrato cercò di  rialzarsi, ma Hiro lo colpì appena in tempo alla testa prima che potesse nuocere. A quel punto però anche l'altro cercò di affettarlo, e il ragazzo non poté far altro che evitarlo indietreggiando. Il peggio però arrivava adesso: gli stavano arrivando contro altri otto avversari, quelli che non era ancora finiti k.o. sotto i suoi attacchi, e in quelle condizioni non ce l'avrebbe fatta tanto facilmente.

<< E va bene... FATEVI SOTTO, NON HO PAURA DI MORIRE!>> gridò Hiro con voce indomita ed imperiosa puntando la spada contro di loro con assoluta fermezza, sbalordendo per un attimo i nemici che si bloccarono per la sorpresa. Ma lo stupore durò solo quell'istante, e loro si fecero avanti con una carica furiosa. Quando...

<< STOP!>> gridò qualcuno. I banditi si arrestarono, girandosi: si stava a loro avvicinando, a passo lento, il piccolo David: era ancora tutto assonnato, ma sembrava avere un'espressione piuttosto incuriosita.

<< Signor David?>> domandò uno di quei briganti fissando il ragazzino:<< Perché ci ha fermati?>>.

<< Beh... per evitare... che veniste massacrati...>> rispose affannosamente David con un sorrisetto.

<< Come sarebbe a dire?>> chiese un altro bandito indicando Hiro:<< Non vede che ormai non ce la fa più? E' pure ferito...>>. In effetti la fascia che copriva le ferite inferte da Artic si era ormai impregnata di sangue facendo intuire le condizioni del ragazzo:<< Se continuiamo così...>>.

<< … finirete... al cimitero...>> completò la frase il bambino:<< Non... YAWN... vedete? Questo qui... non ha paura di morire: potrebbe anche riuscire ad uccidervi... tutti sacrificando la propria vita.>>.

<< D-Dice sul serio?>> disse un terzo brigante:<< Ma allora... cosa propone?>>.

<< Mah... Mi sembra... chiaro.>> rispose lentamente David allontanando i propri scagnozzi e ponendosi ad un paio di metri da Hiro:<< Ci penserò... io a lui...>>.

<< COSA???>> fecero stupiti i banditi:<< Ma... dice sul serio, signor David?>>. Il bambino annuì pigramente.

<< Aspettate... Dovrei combattere contro un bambino?>> chiese Hiro piuttosto confuso, approfittando di quel momento per aggiustarsi con una mano la fascia che copriva le ferite procurategli da Artic:<< Mi prendete in giro, per caso?>>.

<< No... anzi... se sono arrivato io contro di te... è proprio perché non ti sottovaluto.>> replicò il bambino:<< I miei uomini non interverranno... hai la mia parola: si limiteranno ad assicurarsi che tu... non fugga. Attaccami quando vuoi....>>. I complici di David iniziarono a far cerchio intorno ai due contendenti. Il ragazzo dal braccio fasciato, invece, era quantomeno sconcertato: quel ragazzino lo stava sfidando in combattimento... Quali abilità potevano dargli tanta sicurezza? All'inizio pensò che fosse solo un moccioso presuntuoso, troppo sicuro di sé... ma se fosse stato solo questo probabilmente non sarebbe mai stato a capo di quei briganti. In un modo o nell'altro, Hiro doveva approfittare dell'occasione anche per recuperare un po' di forze in vista di un nuovo scontro con i sottoposti del marmocchio, o almeno prendere tempo fino al momento in cui Artic o Eria si fossero liberati dei propri avversari e fossero giunti ad aiutarlo, quindi cercò di passare quanti più secondi possibili immobile a studiare David nell'intento di non sprecare troppe energie senza mai abbassare la guardia.

<< Cosa c'è... perché non mi attacchi?>> disse pigramente David socchiudendo gli occhi dopo un paio di minuti di attesa:<< Hai... per caso... così tanta paura di colpire un bambino?>>. Quella frase punse nell'orgoglio Hiro: lo faceva sembrare davvero un codardo, in effetti, anche se sapeva che non era così.

<< Dannazione... >> ringhiò Hiro scuotendo la testa, e a quel punto si mise a correre contro il ragazzino con la spada sguainata pensando:“ Non posso perdere troppe energie in questa situazione... Cercherò di non colpirlo tanto forte, dopotutto è solo un bambino...”. David dal canto proprio non si mosse minimamente dalla propria posizione. Una volta arrivatogli vicino il ragazzo dal braccio fasciato usò l'impugnatura per colpire la testa del nemico... ma...

<< Cosa?>> si sorprese Hiro poco dopo aver lanciato l'offensiva: il suo attacco era stato bloccato da una sorta di scudo roccioso fluttuante, apparso dal nulla, che non appena venne toccato dall'impugnatura scoppiò con una piccola esplosione rivolta nella direzione di Hiro, appena sufficiente a sbalzare indietro di qualche metro il ragazzo che finì così lungo disteso a terra:<< Ouch... Che diavolo...?>>.

<< Sei... confuso?>> domandò David, un sorrisetto in volto. Così dicendo abbassò le mani dal punto in cui stringeva il bastone, così da mostrare un Emblema medio di colore simili a quello delle rocce:<< Sono stato io... poco fa.>>.

<< Un Emblema medio?>> si sorprese Hiro rialzandosi lentamente:<< E' grazie a quello se...?>>.

<< Già.>> confermò il bambino senza esitazioni:<< E'... un Emblema Roccia medio... piuttosto raro: reagisce ai miei impulsi mentali, dato che lo tocco... e così mi permette... di “ cristallizzare” in scudi rocciosi porzioni d'aria... intorno a me. Questi scudi... hanno l'abilità di esplodere completamente contro ciò che gli ha provato un contatto fisico... e anche se l'esplosione non è tanto forte è sufficiente ad allontanare di qualche metro... la vittima...>>.

<< E così è quello il tuo Emblema...>> disse Hiro alzando le spalle:<< Quell'abilità però è prettamente difensiva...>>.

<< Sì... ma almeno... mi consente (YAWN) di riposare.>> spiegò David:<< E poi... non è per forza solo difensiva. Infatti... ZZZZZZZZZZ!!>> prima di terminare la frase chiuse gli occhi.

<< Si è... addormentato?>> constatò Hiro piuttosto sbigottito. In quel momento però il bambino socchiuse un occhio e gli disse:<< Quando vuoi attacca. Io... sono vigile anche mentre sono... in fase di dormiveglia... Sono stanco... tutto qui...>>.

“ Merda... Mi sento come se mi stesse prendendo in giro.” pensò il ragazzo dal braccio fasciato irritato, rimanendo fermo a recuperare altre energie pensando nel contempo ad un modo per eludere le sue difese.

Frattanto, Eria continuava a scontrarsi contro Keil: nonostante il suo mazzafrusto ad una testa non sembrasse avere particolari poteri a distanza ravvicinata il brigante lo brandiva con grande abilità attentando più volte all'incolumità della sua testa.

<< AHAHAHAH!>> rise Keil lanciando un altro attacco con la propria arma:<< Per quanto ancora riuscirai a schivare i miei attacchi, ragazzina? AHAHAHAHAH!>>.

<< Grrr...>> ringhiò Eria continuando a schivare i colpi:<< Aspetta e vedrai... AHI!>> in quel momento i punti dove l'avevano lambita prima le fiammelle dell'Emblema Fiamma medio si fecero sentire, e il brigante ne approfittò per sferrare una nuova offensiva con il mazzafrusto contro di lei. La ragazza rimase immobile, e alla fine riuscì ad allontanare la palla spinosa all'estremità dell'arma nemica tirandogli un forte colpo di pugnale. Allora Keil mosse un piede con l'intento di darle un calcio, ma con un movimento rapido Eria passò sotto la gamba usata per calciare  e contrattaccò con una gomitata all'altra gamba, facendo perdere l'equilibrio al bandito.

<< Aaaa...AAAAAH!!>> gridò Keil colto alla sprovvista finendo nella polvere. Prima che potesse fare una qualunque mossa la ragazza gli puntò un pugnale alla gola.

<< E' finita, lurido brigante.>> gli disse Eria con tono minaccioso:<< Ti consiglio di non fare mosse avventate.>>.

<< Ehehehehe...>> rise per tutta risposta Keil:<< Sei svelta... ma non hai ancora vinto!>> e così dicendo mosse rapidamente i suoi piedi, afferrando con essi una delle gambe di Eria e facendola a sua volta cadere a terra prima che potesse usare il pugnale contro di lui.

<< Mi sono lasciata fregar...>> cominciò a lamentarsi la ragazza iniziando a rialzarsi, ma a quel punto Keil si gettò su di lei tenendogli ferme entrambe le mani, una afferrandogliela con una mano e l'altra tenendogliela schiacciata sul terreno con il mazzafrusto:<< EHI, LASCIAMI!>>.

<< AAHAHHAAHHAAH!!!>> ridacchiò fragorosamente Keil piuttosto eccitato:<< Non ti preoccupare... ci pensa il vecchio Keil a tenerti compagnia... molla i pungiglioni! AHAHAH!!>>. Eria si dimenò con foga mentre sentiva il fiato del bandito sulla propria faccia, ma non riuscì a liberarsi. Allora non avendo altra scelta mosse un piede sotto le parti basse di Keil e riuscì a rifilargli contro di esse un bel calcio. 

<< AAAAAAAH!!!>> fece Keil mollando Eria con un grido e subito dopo la ragazza gli tirò un secondo calcio, stavolta nello stomaco, che lo fece finire lungo disteso a mezzo metro da lei, nuovamente a terra.

<< TUTTI TUOI 'STI COLPI, MAIALE!>> esclamò Eria furiosa rialzandosi subito e preparandosi a continuare a combattere.

<< Ehe...eehehehhehe... >> sogghignò Keil rimettendosi in piedi faticosamente:<< Mi piacciono... le donne difficili...>>.

<< Risparmia il fiato, ti servirà!>> replicò la ragazza lanciandosi contro di lui con i pugnali. Keil evitò i fendenti dei pugnali e contrattaccò con la propria arma: Eria schivò a sua volta il contrattacco con destrezza e infilò uno dei propri pugnali nella tunica bianca del nemico.

<< AAAAAAGGGGGGH!!!>> urlò di dolore Keil mentre la ragazza faceva uscire immediatamente la propria arma dal suo corpo: una macchia rossastra si allargò sulla veste del bandito.

<< Non preoccuparti, non ti ho colpito un punto vitale anche se lo meriteresti.>> disse Eria mettendosi di nuovo in posizione:<< Non sei abbastanza rapido per me... arrenditi se non vuoi che ti faccia più male di così.>>.

<< Brutta.... troia insolente...>> ringhiò Keil:<< Se credi che basti così poco... DOVRAI RICREDERTI, CAZZO!>> e così dicendo la caricò furiosamente, e mentre lo faceva ruotò velocemente il suo mazzafrusto in direzione dei suoi piedi.

<< Cosa...?>> si chiese Eria, e prontamente fece un passo indietro evitando una piccola raffica di fiammelle che eruppe dall'arma scoppiettando davanti a lei. Il momento in cui schivò il colpo però fu favorevole al brigante, che riuscì ad assestarle un sinistro micidiale:<< AAAAAAAH!!>>. Il labbro di lei si spaccò facendo colare sangue da esso.

<< Non ho ancora finito...>> sorrise malignamente Keil, e così dicendo la afferrò per i capelli e la tirò a sé.

<< Aaaaaaah...>> si lamentò Eria, ancora stordita. Keil allora la trascinò verso un carro facente parte della carovana e sbatté la sua faccia con forza contro la base di legno del mezzo.

<< Quello... che hai fatto... NON DOVEVI... FARLO!>> disse il brigante sbattendo più volte il volto della ragazza sullo stesso punto. Eria non riuscì a reagire, prendendo sempre gli stessi colpi... sentendo chiaramente che stavano formandosi dei lividi sulla propria faccia... e presto a furia di venir martoriata in quel modo sentì i pugnali scivolarle via dalle mani.

<< Grrrr... GUARDA COSA MI HAI FATTO!>> ruggì Keil furioso, fermandosi a causa della ferita inflittagli da Eria poco prima lasciando andare la ragazza che non più trattenuta e provata dalle botte prese si afflosciò sul carro.

“ Accidenti... non... non ce l'ho fatta...” pensò Eria con gli occhi lacrimanti. Rivolse quindi uno sguardo verso il cielo:“ Maestro...”.

<< Tu... hai bisogno di una punizione esemplare!>> affermò Keil dopo essersi tappato la ferita, e con uno scatto lanciò un colpo di mazzafrusto piuttosto forte sulla schiena della ragazza: quest'ultima sentì distintamente le spine della palla di ferro all'estremità dell'arma penetrargli nella carne come mille piccoli aghi... avvertendo distintamente il sangue fuoriuscirle dal punto colpito.

<< AAAAAAAAAAGGGHHH!!>> urlò di dolore la ragazza con un debole sussulto. Non sapeva nemmeno lei se a farle male erano più le ferite... o la sconfitta appena ricevuta. Artic si girò verso di lei sentendo il suo grido ma un nuovo assalto di Derric lo costrinse a concentrare di nuovo la sua attenzione sul proprio avversario.

“ Spiacente, cara Eria...” pensò lo spadaccino con rammarico difendendosi dai nuovi attacchi del proprio opponente:“ … ma in questo momento non posso proprio aiutarti...”. Hiro invece era troppo concentrato a trovare un modo per battere David per accorgersi di lei.

“ Sembra... che Keil... abbia vinto...” pensò debolmente il bambino sentendo le urla.

<< Fa male, eh, puttana?>> le chiese Keil con un ghigno trionfante:<< Avresti dovuto aspettartelo... una donna non potrà MAI sconfiggere un uomo!>>. Eria allora ebbe un flashback: una frase pronunciata tempo fa, sentita da una persona che conosceva...

<< Visto? Alla fine, per quanti sforzi tu faccia, sei sempre una ragazza. Non puoi superarmi in abilità...>>.

Questo ricordo le fece salire una gran rabbia in corpo, quasi come se tutte le cellule del suo corpo stessero secernendo furore.  

<< Bene... preparati a morire: sei troppo pericolosa per essere lasciata in vita.>> annunciò Keil alzando in alto il proprio mazzafrusto:<< ADDIO, DOLCEZZA!>> e così dicendo calò la propria arma contro di lei con quanta più forza poteva. Ma quando stava per mandare a segno l'attacco finale... la ragazza si girò spostandosi contemporaneamente di lato, lasciando così che il colpo si abbattesse sul legno sottostante fracassandolo: poi Eria alzò una gamba di scatto tirando un potente calcio in bocca a Keil.

<< GAH!>> mugolò il bandito barcollando all'indietro sotto l'ultimo calcio: dovevano essergli saltati un paio di denti. Quando si scosse non poté fare a meno che domandarsi, sbalordito dall'improvvisa reazione della ragazza:<< Ma... come...?>>.

<< Perché...>> fremette di rabbia Eria raccogliendo subito i propri pugnali da terra, asciugandosi subito dopo il sangue dalle proprie labbra:<< Perché... secondo voi uomini... noi donne siamo inferiori nel combattimento? Pensate... che non possiamo avere le vostre stesse possibilità? Io... Io...>> quindi gli gridò:<< … IO NON SONO D'ACCORDO! Io sono sicura di poter fare COME... e PIU' DI VOI! ANCH'IO HO UN ORGOGLIO! ANCH'IO POSSO DIVENTARE FORTE!>>.

<< Mi hai fatto saltare i denti... ME LA PAGHERAI!>> si infuriò a sua volta Keil facendosi avanti dopo essersi scosso dall'iniziale sorpresa, avanzando subito brandendo davanti a sé il proprio mazzafrusto per colpire la sua avversaria, ma quest'ultima sorprendentemente riuscì ad abbassarsi in tempo e a bloccare l'arma premendo le lame dei suoi pugnali sui lati della sua impugnatura quando gli giunse sopra la testa, arrestandone l'avanzata con un certo sforzo.

<< Questa... è... la Parata delle Due Rondini del Cielo!>> esclamò Eria tremando tutta, sia per lo sforzo di bloccare l'arma nelle mani di Keil che per la tempesta di sentimenti che la stava sconvolgendo:<< Occorre un certo tempismo per effettuarla... e non è da tutti riuscirci, nemmeno per un uomo!>>.

<< C-Cosa??>> si stupì il brigante: non riusciva a smuovere la ragazza dalla sua posizione nonostante fosse chiaramente a corto di energie:<< Come fai... ad avere ancora tutta questa forza???>>.

<< Ho...>> cominciò a dire Eria:<< … ritrovato il mio ORGOGLIO DI GUERRIERA!>> e nel dire questo respinse in alto l'arma nemica e le mani che la stringevano rilasciandola dai pugnali, dopodiché con un movimento rapido procedette alle spalle di Keil. 

<< Dannata zoccola!>> sbraitò Keil girandosi subito verso di lei usando di nuovo il mazzafrusto, ma quando la palla d'acciaio alla sua estremità saettò contro Eria ella lanciò un affondo con entrambe i pugnali che respinsero il puntuto globo nel senso opposto, facendolo cozzare contro la spalla del brigante, che urlò dolorante:<< AAAAAAH!!!>>.

<< Per te, che hai ferito... il mio orgoglio...>> ringhiò Eria tenendo i propri pugnali in parallelo ad una certa distanza:<< … ECCOTI IL CERCHIO DELLA RONDINE!>> e così dicendo li brandì contro il petto di Keil formando due ferite a forma di semicerchio che si completarono creando un segno circolare da cui sprizzò uno zampillo di sangue. L'uomo scattò all'indietro come se avesse preso un'improvvisa scossa elettrica, le gambe tremanti nel reggere quel corpo sanguinante.

<< Brutta... figlia... di...>> mormorò Keil dolorante, toccandosi la ferita prima di cadere violentemente in ginocchio.

<< Sprecherò ancora... un po' di fiato... per regalarti un consiglio.>> ansimò Eria ponendo i suoi pugnali davanti al proprio petto con le lame rivolte in basso, braccia incrociate e una luce dura nelle pupille:<< Maschio o... femmina... non conta: è solo la tua volontà, unita alle tue capacità che... ti permette di decidere cosa puoi o cosa vuoi fare.>>.

-Studio Tetro-

Keila (sventola uno striscione):<< SIIIIIIIIIIIIIIIII'! BRAVA, ERIAAAAAAAAAAA!!!>>.

Honoryou:<< Spacchi i timpani, Keila-san ''^^ >>.

Keila (lo fulmina inaspettatamente):<< ZITTO, MASCHIO :DDD !!!>> torna a tifare:<< DALLE SODE A QUEL MASCHILISTA!! NEI C******I!>>.

Honoryou:<< -.-'' Keila...>>.

Keila (espressione folle):<< MUAHAHAHAAHAHAHAH... INGINOCCHIATEVI DAVANTI ALLE DONNE!!!>>.

Honoryou:<< Si è fusa...>>.

Io:<< … ma sì, divertitevi...>>.

Honoryou:<< Uff, si può sapere che cosa c'è???>>.

Io (sospira):<< …..>>.

Honoryou:<< Sputa il rospo, dai...>>.

Io:<< Ebbene, io... ho deciso di non mettere altri disegni.>>.

Honoryou:<< O_____________O EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEH??? COSA???>>.

Keila (torna in sé):<< NUOOOOOOOOOOOOOOOO!!! Ma perché?>>.

Io:<< E' che... avrò parecchi impegni... Nuovi disegni non riuscirò a farne dopo quelli preparati in anticipo, e chissà, magari i lettori preferiranno così... Non disegno poi così bene.>>.

Keila:<< Non dire così, non erano tanto brutti T.T Saranno semplici ed imperfetti, ma li mettevi apposta per loro...>>.

Honoryou:<< Era giusto una cosa in più... Non entrare in depressione per questo....>>.

Io:<< …. E va beh... Facciamo che quelli dei mostri li metto, forse.>>.

Honoryou:<< E' già un passo avanti.>>.

Keila:<< Chissà, magari i lettori sapranno dirci se preferiscono che vengano messi o no... Intanto ringraziamo tutti i lettori e....>>.

Honoryou:<< … i recensori?>>.

Keila:<< No... e LE FEMMINISTEEEEEEEEEE :DDDDDDDD UOMINI, SOTTOMETTETEVI!!>>.

Honoryou:<< Si è fusa di nuovo, uff -.-'' Va beh, per questo capitolo comunque non ci sono disegni per i personaggi, quindi ci vediamo alla prossima. Byeeeeeee...>>.

Keila:<< …. E I MONUMENTI IN ONORE DEI MASCHI VERRANNO SOSTITUITI CON QUELLI DELLE DONNE, E....>>.

Honoryou:<< KEILA! STIAMO CHIUDENDO!>>.

Keila:<< … ops.... Scusa, amore... BYEEEEEEEEEEE ^O^>>.

Io:<< Ciao.>>.

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Capitolo 10
*** I volti di Artic ***


10- I volti di Artic.

-Studio Tetro-

Io:<< Signore e signori... eccoci di ritorno ^O^ >>.

Keila e Honoryou:<< YEEEEEEEEEEE :DDD >>.

Io:<< Ordunque, oggi sono particolarmente di buon umore...>>.

Keila:<< Perché poi? >.> >>.

Honoryou:<< Boh, eheheh....>>.

Io:<< Silenzio in platea!>>.

Honoryou:<< Ok. Come vuoi.>>.

Io:<< Dunque iniziamo dopo questa LUNGA attesa: alla fine dello scorso capitolo abbiamo assistito alla ribalta di Eria...>>.

Keila:<< … E ALLA VITTORIA DELLE DONNE YEEEEEEEEE :DDD >>.

Honoryou (sottovoce):<< Femminista...>> 

Io:<< … ma adesso la domanda è: come se la caveranno gli altri? Lo scoprirete seguendo il capitolo. Buona lettura ;) >>.


<< OH!>> fece Artic brandendo ancora le sue lame contro Derric, che a sua volta le schivò entrambe: stava proseguendo da un paio di minuti a quel ritmo in modo da non lasciare all'avversario il modo di attaccarlo con la mazza ferrata. Tuttavia il brigante era piuttosto svelto, e nonostante la velocità impiegata da Artic era riuscito a deviare o a schivare ogni colpo.

<< Uff... Hai intenzione di tenermi alle corde per tutta la giornata?>> chiese Derric non dando troppi segni di stanchezza.

<< Eh... perché no?>> ansimò Artic asciugandosi il sudore dalla fronte.

<< Purtroppo... io non sono disposto a farti compagnia in questo...>> sorrise Derric, e così dicendo avanzò verso di lui. Lo spadaccino mosse le sue katane come fatto in precedenza, ma stavolta il brigante riuscì ad usare la propria mazza per colpirle entrambe deviando la loro traiettoria.

<< Cos...?>> cominciò a chiedersi Artic, ma prima di poter completare la frase sentì un forte colpo affondare di striscio nel suo stomaco spingendolo a terra.

<< Eheheh... non sei furbo come sembri.>> commentò Derric osservando Artic rialzarsi:<< Hai contemplato di tenermi alla larga con una serie di fendenti micidiali... ma siccome maneggi due spade contemporaneamente era chiaro che prima o poi ti saresti stancato più di me, che uso un'unica arma. Alla fine anche la tua velocità di movimento ne ha risentito.>>.

<< Anf... Anf...>> ansimò Artic rialzandosi subito, ansimando, dopo la potente raffica di vento tagliente che gli aveva ferito lo stomaco facendo a brandelli il suo abito nel punto colpito:<< Devo dire... che ci avevo pensato... ma se volevo trovare un modo per neutralizzare la tua arma dovevo tenerti impegnato...>>.

<< Purtroppo per te i miei colpi sono seguiti dal vento: non puoi farti scudo con nulla per evitarli.>> spiegò Derric:<< E adesso.... muori!>> detto questo avanzò nuovamente contro di lui scagliando con forza dal basso verso l'alto la propria arma. Artic si fece scudo con una katana bloccando l'attacco, ma subito dopo un'altra tempestosa raffica lo colpì al petto sollevandolo dal suolo e ferendolo nuovamente.

<< ARGH!>> mugolò di dolore lo spadaccino.

<< Che sciocc...>> cominciò a dire Derric quando improvvisamente una fitta dolorosa lo colse alla spalla sinistra:<< AAAAAAH!!>>. La seconda katana di Artic, lama verso il basso, era scattata verso l'alto falciando in pieno la spalla del brigante mentre il suo proprietario veniva allontanato dal terreno. Derric istintivamente si afferrò il punto colpito, mentre lo spadaccino avversario atterrò sopra il telo di un carro lì vicino sfondandolo con il proprio peso e finendoci dentro.

<< Ehehehe... PIACIUTO LO SCHERZETTO?!>> risuonò la voce divertita di Artic da dentro il carro.

<< L'hai... fatto apposta...>> disse Derric seccato intuendo la mossa del suo nemico:<< Hai fatto in modo che ti colpissi con le raffiche di vento in un punto voluto da te... così da distrarre la mia attenzione dalla tua seconda spada.>>.

<< Già... e sai... cosa significa questo?>> gli domandò Artic, e con un taglio ad una delle pareti laterali del telo uscì dal carro con un sorrisetto, nonostante le ferite che gli sanguinavano:<< Ormai... ho scoperto come lavora la tua arma.>>.

<< Scoperto... come lavora?>> ripeté Derric piuttosto confuso:<< Quindi...>>.

<< Alla fine ho capito... l'ultimo attacco che ho ricevuto è servito anche a verificare la veridicità della mia supposizione.>> proseguì lo spadaccino:<< E' vero... i tuoi colpi sono seguiti dal vento... ma solo nella direzione in cui sferri il colpo, a breve distanza da te. Infatti la guancia... lo stomaco... e il petto sono stati colpiti tutti nel senso in cui brandivi la tua mazza, con le stesse modalità, perché ero troppo vicino.>>.

<< Uh... Sembra che tu abbia capito tutto...>> chiuse gli occhi Derric:<< E quindi... cosa avresti intenzione di fare?>>.

<< Se voglio evitare i tuoi “ secondi colpi” devo solo far attenzione a non essere troppo vicino quando le nostre armi si scontreranno.>> dichiarò Artic:<< Quindi....>> e così dicendo saltò a terra e si gettò sul nemico lanciando nuovi affondi in più direzioni:<< … non mi resta che attaccarti a distanza usando tutta la lunghezza delle mie spade!>>.

<< Hai dimenticato di esserti stancato?>> gli ricordò il brigante schivando il colpo e contrattaccando con la mazza.

<< No... ma con l'ultimo mio attacco ti ho inflitto una ferita più grave delle mie: adesso sei praticamente nella mia stessa condizione!>> sorrise Artic spostandosi a sua volta dalla traiettoria della mazza con grande sorpresa del nemico:<< E comunque... non perderò finché...>> e così dicendo sferrò un nuovo doppio affondo:<< … non avrò ottenuto il mio SCOPO!>> quindi proseguì con un doppio attacco:<< MORSO DELLE ZANNE DEL SERPENTE, CHIUSURA!>>.

<< Merd...>> cominciò ad imprecare Derric indietreggiando senza perdere tempo... ma troppo tardi: le lame lo raggiunsero aprendo due nuove ferite parallele in pieno petto:<< AAAARRRRGGHHH!!!>>.

<< Se non ti fossi mosso indietro... ti avrei ucciso, senza dubbio.>> commentò lo spadaccino ansimando mentre il nemico barcollava sotto il peso del proprio corpo ferito:<< E adesso... il colpo di grazia!>> e così dicendo allungò in avanti la sua katana contro l'avversario in difficoltà. Un lampo attraversò gli occhi di quest'ultimo, e senza esitare rispose all'offensiva eseguendo a sua volta un affondo con la mazza, che si scontrò con la punta della katana. Poco dopo quell'ultimo istante un nuovo, invisibile ammasso di vento tagliente si abbatté contro il corpo di Artic come una cannonata lanciandolo indietro e mettendolo così al tappeto, a qualche metro di distanza da Derric, sbrindellandogli ancora di più la sua maglia e la sua giacca ferendolo ulteriormente:<< AAAAAAAHHHH!!!>>.

<< Eheheh... hai capito tutto... ma non hai pensato che se il vento procede nella direzione dei miei colpi questo vale anche per gli affondi...>> ghignò Derric con non poca soddisfazione cominciando a muovere lenti passi verso l'atterrato Artic.

<< Eh... devo... ammettere... che sai il fatto tuo.>> mormorò Artic rimettendosi ancora una volta in piedi barcollando un poco reggendosi sulle proprie spade:<< Sei... un buon avversario...>>.

<< Lascia che ti chieda un cosa...>> continuò Derric arrestandosi:<< … qual'è il tuo scopo? Prima hai parlato di uno scopo... sarei curioso di conoscerlo prima di ucciderti...>>.

<< Se proprio ci tieni...>> sospirò Artic allontanando le proprie spade una dall'altra:<< C'è un'altra ragione per cui sto viaggiando... Voglio diventare più forte! Tanto forte... da poter competere... con una persona che conosco!>>.

<< Una persona che conosci...>> ripeté lentamente Derric sbuffando:<< Tutto qui?>>.

<< Tutto... qui? TI SBAGLI DI GROSSO!>> reagì Artic scattando in avanti, correndo contro l'avversario:<< Questo è... il mio obbiettivo: batterò chiunque...>> e in quel momento scagliò una katana verso Derric, che la schivò mandandola a piantarsi al suolo:<< … e quando mi sentirò pronto...>> dicendo questo salì sull'impugnatura dell'arma a terra e effettuò un salto in alto che gli permise anche di sottrarsi al furioso contrattacco del nemico:<< … BATTERO' QUELLA PERSONA!>>. Infine atterrò proprio alle spalle di Derric.

<< Dannaz...>> imprecò Derric facendo per girarsi di scatto, ma non vi riuscì perché avvertì prima la punta fredda e metallica di una spada appoggiarsi al suo collo.

<< Sei sconfitto.>> affermò la voce di Artic alle spalle del brigante:<< Al primo movimento falso... ti passerò a fil di spada. Te lo garantisco.>>. All'inizio Derric rimase rigido, colto di sorpresa. Successivamente sospirò, sorridendo.

<< E va bene... Hai vinto.>> ammise Derric con arrendevolezza:<< Stai calmo...>>.

Frattanto, nel cerchio formato dagli otto banditi al servizio di Derric, David e Keil...

<< Dannato...>> ringhiò Hiro lanciando un ennesimo fendente contro  David, che venne però parato da un altro scudo di roccia che gli esplose contro dopo essere stato tagliato in due, trascinandolo nella polvere: era da circa un paio di minuti ormai, senza contare interruzioni per riposare, che ci stava provando ottenendo però sempre gli stessi risultati.

<< Inutile... YAWN...>> sbadigliò David piuttosto annoiato:<< Così... continui solo a finire indietro... ancora e ancora. Non serve a molto...>>.

“ Maledizione... nemmeno usando la spada con il mio braccio più forte riesco ad avere la meglio.” pensò Hiro ritornando in posizione di riposo:“ Speravo di sfondare il suo scudo senza che esplodesse... ma a quanto pare basta toccarlo per innescare l'esplosione. Come faccio?”.

<< Riposa pure...>> lo invitò David con un mezzo sorriso:<< Così riposo anch'io....zzz....>>.

<< Quanto mi fa arrabbiare...>> disse Hiro seccato, quando improvvisamente gli venne un'idea, pensando:“ Aspetta...però i suoi dannati scudi esplodono solo se LI TOCCO. Se evitassi di toccarli potrei poi procedere verso quel moccioso senza interferenze... Devo giocare d'astuzia.”. Qualche decina di secondi dopo decise di ripartire all'attacco, spada nella mano sinistra: doveva calcolare tutto al millimetro... prepararsi al momento in cui sarebbe comparso lo scudo. Ma sapeva bene che quel ragazzino non l'avrebbe tirato fuori a caso, pertanto doveva improvvisare. Quando arrivò quasi addosso a David lanciò pertanto un fendente con la propria arma: era il momento cruciale, tutto dipendeva dai suoi occhi, e ad un tratto notò lo scudo formarvi tra lui e il bambino. Per fortuna Hiro era preparato, quindi arrestò rapidamente la spada e passò a fianco dello scudo.

<< Uh oh...>> fece il bambino colto alla sprovvista da quella mossa.

<< E' FINITA!>> esclamò Hiro allungando il suo braccio destro verso il bastone del nemico con l'intenzione di colpirlo con un diretto in maniera tale da toglierglielo dalle mani... ma in quell'istante un ostacolo imprevisto assorbì l'attacco: era comparsa... una concatenazione di scudi che si era unita a quello già apparso prima:<< C-Che....?>> in quell'istante lo scudo appena toccato esplose contro di lui, innescando in tutti gli altri una reazione a catena che finì per far travolgere il ragazzo da più esplosioni rivolte nella sua direzione. Hiro venne respinto finendo rovinosamente sul terreno:<< Aaaaah...!!>>.

<< Mi chiedo... chi ti abbia detto...>> continuò David con tono pacato mentre Hiro si inginocchiava nell'atto di rialzarsi:<< …che sono in grado di... creare... uno scudo solo... per volta: generando... più scudi collegati... posso amplificare l'esplosione. Sono in grado... di crearne fino a cinque contemporaneamente.>>.

<< Questa... non ci... voleva...>> ansimò il ragazzo dal braccio fasciato tenendosi la ferita inflittagli da Artic, che si era riaperta.

<< Sei... ancora in grado di combattere?>> gli domandò David compiaciuto:<< Si vede... che è grazie alle frequenti pause che hai utilizzato... per riposare... che ti rimangono ancora così tante energie. Però... resta il fatto... che cinque scudi sono più... che sufficienti... YAWN... a intercettare qualunque tuo attacco. Non puoi... nemmeno saltarli: li genero... appena attacchi.>>.

<< Cazzo...>> imprecò Hiro, quando all'improvviso sentì le grida di alcuni briganti a lato: si girò subito e vide Eria aggredire i banditi proprio in quell'istante.

<< HIRO!>> esclamò Eria gambizzando un nemico con i pugnali.

<< AAAAAAH!! PORCA PUTTANAAAAA!!>> mugolò l'ultimo brigante da lei colpito prima di cadere a terra, dimenandosi dal dolore dei tagli infertigli alle gambe.

<< Eria?>> si sorprese Hiro nel vederla:<< Hai... già sconfitto il tuo avversario? Guarda come sei ridotta...>>.

<< Sì, non preoccuparti...>> annuì Eria indicando Keil, che era fermo in ginocchio nel punto dov'era rimasto dopo il suo ultimo attacco, incapace di allontanarsi:<< Non l'ho ucciso, ma non può più darci fastidio con le ferite che gli ho inferto.>>.

<< E chi si preoccupava?>> affermò il ragazzo chiudendo gli occhi e incrociando le braccia:<< Semplicemente volevo vedere se eri in grado di cavartela da sola per una volta...>>.

<< EHI, CHE VORRESTI DIRE??>> protestò con forza Eria:<< Hai dimenticato chi ti ha salvato dal Ragno-Golem?>>.

<< Ma a parte in quella situazione ho passato tutto il mio tempo a salvarti il bel culo che ti ritrovi!>> esclamò Hiro ribattendo all'affermazione.

<< Sei un...>> cominciò innervosirsi come un gatto arrabbiato la ragazza, quando dovette concentrare la sua attenzione altrove: altri quattro dei sei briganti rimasti in piedi intorno a David ed Hiro si riversarono su di lei impegnandola in uno scontro quattro contro uno, mentre i due rimanenti vegliavano in modo che il ragazzo dal braccio fasciato non fuggisse come ordinatogli in precedenza.

<< FOTTIAMO 'STA TROIA!>> gridò uno dei banditi che si lanciarono contro Eria. La ragazza era forte ma aveva perso già parecchie energie nel suo confronto spietato con Keil, e benché riuscisse a trattenerli non fu in grado di averne ragione in poco.

<< Hiro... vieni ad aiutarmi, dannazione!>> lo chiamò Eria parando a fatica alcuni fendenti infuocati con i pugnali:<< TI INSULTERO' PIU' TARDI, MA VIENI!>>.

<< Al momento... non posso.>> affermò Hiro serio, girando lo sguardo verso David:<< LUI non me lo permetterebbe...>>.

<< L'hai... detto...>> annuì David con un occhio socchiuso:<< Ti sbatterei... uno scudo roccioso in faccia... prima che tu possa aiutarla.>>.

<< Già... quindi ti sistemerò per primo.>> sentenziò il ragazzo: stavolta non poteva fallire, doveva sbrigarsi ed andare ad aiutare Eria. Quindi tentò l'ultima carta prendendo per la lama la propria spada:<< Adesso... FINISCE QUI!>> e con un gesto improvviso scagliò l'arma con forza verso il bambino.

<< Che tentativo... inutile.>> disse pigramente David, ed a intercettare l'arma volante apparve davanti a sé un ennesimo scudo che esplose contro l'arma scatenando una voluta di fumo davanti al bambino:<< Era... la tua ultima... possibi...>>.

<< ATTENZIONE, SIGNOR DAVID!>> lo avvisò uno dei due briganti che non erano andati contro Eria, e prima che David capisse di cosa lo stesse avvertendo dal fumo uscì Hiro che, senza lasciargli il tempo di scuotersi dalla sorpresa, gli assestò velocemente un destro ben calibrato in faccia per fargli perdere i sensi.

<< AAH!>> mugolò in bambino cadendo a terra e svenendo all'istante insieme al proprio bastone mentre un livido rosso gli compariva su una guancia. 

“ Uff... Non ho mai corso tanto in fretta in vita mia...” disse Hiro asciugandosi la fronte dal sudore:“ … ma per fortuna Eria con la storia del Ragno-Golem mi ha ricordato che le armi possono essere anche lanciate: l'effetto sorpresa poi ha fatto il resto. E adesso...” quindi andò a raccogliere velocemente la spada sbalzata dal precedente scoppio e si fiondò a dar manforte alla propria alleata.

<< Il signor David... sconfitto...>> boccheggiò uno dei due briganti di prima, incredulo.

<< Presto, non lasciamocelo sfuggire!>> lo scosse il suo compagno spingendolo a correre insieme a lui contro Hiro. Quest'ultimo però ormai aveva già recuperato la propria arma e raggiunto il gruppo contro cui se la stava vedendo Eria.

<< Ehi, Eria! Sono qui!>> esclamò Hiro unendosi alla battaglia tirando un fendente a tradimento sulla schiena di uno dei malviventi mettendolo al tappeto e facendo altrettanto con un secondo colpendolo molto forte alla testa con il pugno destro.

<< Meno male... cominciavo ad averne abbastanza!>> rispose la ragazza riuscendo ad aver ragione di un terzo bandito distratto dall'improvviso arrivo del ragazzo dal braccio fasciato mentre anche gli ultimi due briganti si univano alla battaglia. Per fortuna ora ne erano rimasti solo in tre ancora in piedi, e le forze combinate di Hiro ed Eria stavano lentamente avendo la meglio su di loro sotto gli occhi di Derric e Keil.

<< Accidenti....>> ringhiò Keil furente:<< Ci hanno... sconfitti....>>.

<< Wow, a quanto pare quei due stanno ultimando il lavoro.>> osservò Artic soddisfatto godendosi lo scontro tra Eria, Hiro e i restanti briganti. Allora Derric pensò:“ Sembra che abbia abbassato la guardia... O la va o la spacca!” e a quel punto il bandito strinse con forza la propria mazza ed approfittando di quel momento riuscì a girarsi e...

<< OUCH!>> esclamò lo spadaccino venendo colpito su un fianco dalla mazza ferrata e successivamente atterrato dal conseguente vento sprigionato da essa sprizzando altro sangue.

<< Spiacente, ma non voglio farmi catturare...>> affermò Derric correndo prontamente verso due dei cavalli della sua banda e salendovi sopra uno di essi, spronandoli verso Keil. Una volta raggiunto il compagno se lo caricò in sella e procedette in direzione di David, raccogliendolo sull'altro cavallo insieme al suo bastone prima di procedere verso l'uscita della città.

<< Bella... mossa, Derric...>> ghignò Keil con gli occhi socchiusi osservando il suo compagno che li portava via.

<< E' stata solo fortuna.>> disse Derric con un sorriso rassicurante:<< Peccato che abbiamo perso il bottino, ma in fin dei conti non fa niente... Meglio che marcire in cella!>>.

<< Accidenti... Quelli se la stanno squagliando!>> notò Hiro vedendo con la coda nell'occhio Derric allontanarsi a cavallo mentre spingeva con un calcio uno degli avversari.

<< Che vadano pure...>> disse Eria stanca, riuscendo finalmente a mettere al tappeto i due nemici che aveva di fronte:<< Tanto... siamo troppo malridotti per tentare di inseguirli.>>.

<< Giusto.>> annuì il ragazzo dal braccio fasciato finendo l'ultimo brigante con un colpo di spada:<< L'importante... è aver sventato la loro rapina.>>. Finalmente la battaglia era finita. In quel frangente li raggiunse Artic, barcollando, dicendo:<< Le mie... scuse. Quel Derric... mi ha colto di sorpresa...>>.

<< Ehi, tutto bene, Artic?>> gli domandò Eria notando il suo stato allarmante.

<< Beh... non proprio, ma neanche voi siete messi tanto bene...>> sorrise il malconcio spadaccino reggendosi sulle spade (la seconda recuperata raggiungendoli). In quel momento parte della popolazione di Violetgate, che fino ad allora non era uscita allo scoperto a causa del terrore sparso dai briganti, si avvicinarono ai nostri tre eroi. In testa al gruppetto di persone stava il signor Trent, il sovraintendente delle carovane della città.

<< Ragazzi... siete stati davvero fantastici!>> esclamò Trent complimentandosi con loro:<< Avete sgominato quei banditi... e sventato l'assalto alle mie carovane.>>.

<< Grazie. Ah, a proposito...>> disse Eria ricordandosi della loro missione:<< … abbiamo ripulito l'area desertica dai Tentacodonti.>>.

<< Oh... davvero?>> si sorprese Trent:<< In questo caso potrò riprendere a far marciare le carovane su quei luoghi. Tornando alla situazione...>> nel dire questo assunse una nota triste nella voce, ed indicò con lo sguardo alcuni cadaveri sanguinanti di civili armati di spade nei pressi della carovana lì vicino:<< … purtroppo le guardie che avevo messo a sorvegliare i carri non torneranno...>>.

<< Ci dispiace...>> intervenne Artic piuttosto triste:<< … noi abbiamo fatto più in fretta possibile...>>.

<< Infatti non incolpo voi: l'attacco è stato rapido ed imprevedibile. Adesso però avete bisogno di cure... siete piuttosto malmessi. Tutta la popolazione vi è grata, si occuperà lei di rimettervi in sesto.>>.

<< Ne abbiamo proprio bisogno, in effetti...>> annuì Eria crollando in ginocchio per la fatica:<< Anzi... non sarebbe male se cominciaste subito.>>.

<< Ho già fatto chiamare i dottori, hanno dei rimedi a base di erbe medicamentose straordinari...>> disse Trent, ma Hiro si oppose sbottando:<< Io so curarmi da solo.>>.

<< Uff... possibile che tu non ti faccia mai assistere da nessuno?>> lo riprese Eria con tono di rimprovero.

<< Saranno fatti miei, questi.>> ribatté Hiro incrociando le braccia davanti a se stesso.

<< In ogni caso... cerca di riprenderti bene.>> gli disse Artic con un sorrisetto:<< Abbiamo una sfida in sospeso... ricordi?>>.

<< Certo che me ne ricordo!>> rispose il ragazzo dal braccio fasciato ardendo di nuovo fervore:<< Non ho dimenticato del nostro conto in sospeso...>>.

<< Scusate, voi due...>> si intromise un abitante di Violetgate udendo i loro discorsi:<< … ma perché mai dovreste combattervi contro?>>.

<< Semplice: perché questo qui è un fottuto comodista che fa le cose solo quando ne ha voglia, senza dare importanza alla vita degli altri!>> esclamò Hiro adirato. A quelle parole i cittadini si guardarono con aria interrogativa l'un l'altro.

<< Ehm... ragazzo...>> cominciò a dire Trent rivolto ad Hiro:<< Credo che ci sia un equivoco...>>.

<< Che genere di equivoco?>> chiese Eria piuttosto sorpresa.

<< Beh... ricordate che la bacheca era svuotata dalle missioni?>> ricordò loro il sovraintendente:<< Prima era ne aveva altre quattro... ma ci ha pensato Artic, appena arrivato in città, a svuotarla.>>. Hiro e Eria puntarono immediatamente lo sguardo contro Artic dicendo all'unisono:<< COOOOOOOSA??>>.

<< Acc... Beccato, ahahah...>> ridacchiò lo spadaccino mettendosi una mano dietro la testa.

<< Non si è dato un attimo di pace, ha salvato molta gente in difficoltà alle prese con mostruose creature per ventiquattr'ore.>> spiegò Trent piuttosto orgoglioso di Artic:<< E' pure venuto da me a scusarsi perché era troppo stanco per affrontare i Tentacodonti alla fine della giornata.>>.

<< Ma allora...>> cominciò Hiro sbalordito:<< … quelle chiacchiere sul fatto che non avevi voglia di far nulla...>>.

<< Beh... intendiamoci, io sono davvero un po' comodista.>> affermò Artic:<< Però... quando si tratta di missioni faccio sul serio, non seguo i miei istinti.>>.

<< Ti abbiamo malgiudicato...>> comprese Eria piuttosto dispiaciuta:<< Scusaci...>>.

<< Ma c'è ancora una cosa che non mi è chiara.>> ribatté Hiro:<< Se non era vero che te ne fregavi degli altri perché non ce l'hai dimostrato subito? Avresti evitato lo scontro...>>.

<< Evitare lo scontro? AHAHAHAH!!>> rise lo spadaccino nonostante il suo stato, sedendosi a terra:<< Non hai capito nulla... Io VOLEVO il nostro scontro: vedi, io voglio migliorare sempre di più, e questo implica che io affronti avversari sempre diversi. Avevo capito subito che eravate un duo tosto, così vi ho provocati per spingervi a lottare.>>.

<< Capisco.>> chiuse gli occhi Hiro:<< Beh... sembra che abbia funzionato. Però a questo punto... non aspettarti una rivincita: non mi piace essere usato...>>.

<< AHAHAH, infatti non ci conto più, a questo punto, AHAHAH!!>> rise di gusto Artic. 

Artic, Hiro ed Eria rimasero a Violetgate ancora per qualche giorno: nelle loro condizioni riprendere il viaggio non sarebbe stato semplice, e questo lo sapevano bene tutti e tre. In quanto ai banditi ancora vivi, essi vennero imprigionati e curati in attesa di affidarli alle mani della giustizia. Tre giorni dopo, in un assolato pomeriggio, Artic fu il primo dei nostri eroi a decidere di partire.

<< Te ne vai?>> gli chiese Eria, la cui faccia era già quasi tornata come prima dello scontro con Keil, quando venne ad informare lei ed Hiro all'albergo:<< Io devo dire che speravo ti unissi a noi...>>.

<< E' una bella richiesta, ma non posso accettare.>> scosse il capo Artic, con indosso un vestito nuovo di zecca ma uguale a quello che possedeva in precedenza:<< Preferisco allenarmi da solo. Tutto quello che posso dirvi è che spero di rincontrarvi presto.>>.

<< Anch'io lo spero.>> disse Hiro impassibile:<< Dopotutto sei un grande Cacciatore di Missioni... sono lieto di averti incontrato, nonostante il tuo carattere bizzarro.>>.

<< Grazie mille, ma comunque anche tu non sei da meno.>> sorrise lo spadaccino raccogliendo la propria bisaccia che aveva appoggiato da terra:<< Ad ogni modo... vi auguro buon viaggio. A presto!>>.

<< A presto!>> ricambiarono il saluto Hiro ed Eria mentre Artic se ne andava via, intenzionato a riprendere il proprio cammino per il continente di Acaidar.

-Studio Tetro-

Io:<< Eh, alla fine il caro Artic non si unisce alla banda... Chissà quando lo rivedremo.>>.

Keila:<< SE lo rivedremo ewe >>.

Io:<< Ti sembra il tipo che muore facilmente?>>.

Honoryou:<< Se abbassa la guardia come ha fatto qui altre volte può darsi che...>>.

Io:<< Non attirare le disgrazie, Hono!>>.

Honoryou:<< Ok, boss.>>.

Io:<< Ad ogni modo, ricordate quando...? MOOOOOOMENTO, chi c'è nell'oscurità?>>.

???:<< Dove siamo capitati?>>.

???:<< Ah, boh, se non lo sai tu che sei scrittore/recensore...>>.

Keila:<< WOOOOOOOH! E questo chi è?>>.

Io:<< Aspetta... sembrano... SONO... vittox01 (lo chiamo Vitto qua, se no vado in confusione) ed Uria del suo “ Le Cronache di Alcadria”!>>.

Honoryou e Keila:<< O________o E CHE CI FANNO QUI?>>.

Vitto:<< Sai com'è, l'onnipresente vittox01 è presente ovunque...>>.

Io:<< In altre parole? >.

Vitto:<< … ci ha condotto qui un tipo alato che risponde al nome VECTOR.>>.

Uria:<< Ma se mi ricapita a tiro la mia ascia berrà il suo sangue.>>.

Io:<< Auguri U_U >>.

Uria:<< Perché auguri?>>.

Io:<< Beh, sai... è un bariano e abita nel Barian World, non credo ti capiterà a tiro tanto presto.>>.

Vitto:<< Dovrai pazientare, caro Uria, e.e >>.

Uria:<< Stupido scrittore, perché non mi hai dato il potere di entrare nel mondo di quel Vector?>>.

Vitto:<< Perché non c'entrava con la storia... e perché allunghi l'ascia contro di me? <.<'' >>.

Uria:<< Avrei voglia di ucciderti.>>.

Vitto:<< Sarebbe l'equivalente di un suicidio, poi come fai a continuare le tue avventure?>>.

Uria:<< Ugh, è vero... uwu  Per stavolta passi.>>.

Vitto:<< Non si frega vittox01 UWU >>.

Io:<< Tranne Vector...>>.

Vitto:<< Argh, questo è vero TwT >>.

Io:<< … ma lui è il Master Troll per eccellenza, è normale.>>.

Vitto (sospira sollevato):<< Anche questo è vero.>>.

Io:<< Vabbé, adesso continuando... dicevo, vi ricordate di quando dissi che non avrei più disegnato?>>.

Vitto, Uria, Keila e Honoryou:<< A-Ah...>>.

Io:<< HO CAMBIATO IDEA, per questo ero di buon umore ;) >>.

Keila e Honoryou:<< YEEEEEEEEEE :DDDD GRANDE!>>.

Vitto:<< Non so se esultare o no... Te lo farò sapere nell'eventuale recensione.>>.

Uria:<< Eh...>>.

Io:<< Ok. E intanto ricomincio l'attività “ disegnatoria” postando un disegno di David.>>.

Keila (guarda il disegno per prima):<< AWWWWWWW !! Non so voi... MA IO LO TROVO PUCCIOSO ♥ ♥ ♥ >>.

Honoryou:<< Sarà... comunque mi sembra uno di quelli fatti meno peggio tra quelli di Cyber...>>.

Io (revolver a portata di mano):<< E QUINDI???>>.

Honoryou:<< E' SPLENDIDO D8 >>.

Io:<< Volevo ben dire uwu. E adesso possiamo anche chiudere questo capitolo e postarlo. A presto, grazie per averci seguiti ;)

Honoryou e Keila:<< BYEEEEEEE ^O^ >>.

Vitto:<< Intanto io torno alle mie storie/recensioni.>>.


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Capitolo 11
*** Cavalieri e musica ***


11- Cavalieri e musica.

-Studio Tetro-

Io:<< BUOOOOOONGIORNO, cari lettori e lettrici. Eccoci tornati con un nuovo capitolo...>>.

Keila:<< … dopo aver fatto autoscontro con un secondo individuo misterioso U.U >>.

Honoryou:<< Sembravi un patito di autoscontri...>>.

Io:<< Sempre a protestare, voi due :T Ingrati, dopotutto avete approfittato della situazione per limonare, quella volta.>>.

Keila:<< O////////////////O E'... E' stato un incidente, cosa credi?>>.

Io:<< Se, se, dicono tutti così.>>.

Honoryou:<< A me è piaciuto...>>.

Keila (si gira):<< D-Davvero? Non è che faccio schifo a baciare?>>.

Honoryou:<< No, fiore. MUAHAHAHAHAH!>>.

Keila:<< ♥ w ♥ CHE DOLSHE CHE SHEI :33333 >>.

Io:<< Se ci perdiamo ancora dietro questi due non cominciamo più XD... Il riassunto per fortuna è breve: i nostri eroi sconfiggono i briganti e Artic se ne va senza unirsi a loro. Procediamo, adesso.>>.


Due giorni dopo la partenza di Artic anche per Hiro ed Eria arrivò il momento di abbandonare Violetgate alla ricerca di nuove missioni da compiere.

<< EVVIVAAA!!>> esultò Eria in vestaglia (acquistata a Greengate tempo addietro) guardandosi il mattino del secondo giorno, felice, in uno specchietto preso da un comodino lì vicino mentre era ancora a letto, osservata in silenzio da Hiro, che invece aveva riposato sul pavimento, sotto una coperta:<< Sono guarita del tutto! URRAH'!>>. Infatti i lividi che aveva “ collezionato” scontrandosi con Keil il brigante erano finalmente scomparsi dal suo viso facendolo tornare bello come era all'inizio:<< Quelle erbe medicamentose che ci hanno fornito gli abitanti della città erano davvero miracolose!>>.

<< Ne sono contento.>> disse Hiro restando impassibile:<< Presumo quindi che partiremo, finalmente...>>.

“ Non si direbbe che sia così contento...” pensò Eria allibita fissando il suo sguardo gelido, rispondendo successivamente alla domanda appena fatta a lei:<< Sì... certo, dopotutto non possiamo perdere troppo tempo: non siamo mica gli unici Cacciatori di Missioni, e non possiamo lasciare che le risolvano tutte gli altri... Partiremo questo pomeriggio per Yellowgate.>>. 

Qualche ora più tardi Eria si cambiò (Hiro era già pronto, aveva dormito vestito in quei giorni), e in seguito il duo uscì dalla camera della locanda, recandosi prima a ritirare la cospicua ricompensa lasciata fino a quel momento nelle mani del signor Trent e poi andando a rifornirsi in città di quanto loro occorreva per proseguire il viaggio. Infine uscirono dal “ Gate”, inoltrandosi nella zona desertica prima dimora dei Tentacodonti, questi ultimi ormai ridotti a cupi scheletri che decoravano il già poco simpatico ambiente desertico.

<< Quanto dista Yellowgate?>> domandò Hiro alla compagna di viaggio mentre camminavano sulle sabbie della zona desertica.

<< Tre giorni di cammino verso est.>> rispose lei camminando di buona lena con un sorrisetto:<< Io non vedo l'ora di arrivare... Fremo già al pensiero delle missioni che dovremo compiere...>>.

<< Vedo che rischiare la vita ti emoziona...>>.

<< No no... è solo che voglio salvare più vite possibili... e nel minor tempo possibile, prima che sia troppo tardi. Certo, anche combattere mi piace, questo è chiaro, ma le vite in gioco sono più importanti...>>.

<< Ah... >> fece il ragazzo dal braccio fasciato: era un'impressione, pensò Eria, o per un attimo i suoi occhi erano diventati più caldi... e diversi? Fu però solo questione di un attimo, appunto, perché poi tornarono freddi come prima. Era davvero strano: in certe situazioni il suo sguardo, e a volte anche il suo comportamento, mutavano in qualcosa che andava nettamente in contrasto con la sua personalità, come quando l'aveva salvata dai Tentacodonti o quando era rimasto con lei mentre doveva riprendersi dal colpo preso da Dweyn. Sembrava quasi che...

<< Tutto a posto?>> domandò Hiro vedendola così pensosa:<< Qualcosa non va?>>.

<< Eh?>> disse Eria tornando alla realtà:<< No... tutto ok.>>.

Passarono cinquanta minuti di marcia, e dopo il deserto i due Cacciatori di Missioni si inoltrarono in una steppa composta da erbe ed arbusti non troppo alti, ma nemmeno troppo bassi: lì in mezzo potevano nascondersi animali di piccole dimensioni, e questo portava il timore di poter essere colti di sorpresa da qualcuno dei numerosi tipi di mostri che popolavano ormai tutto il continente.

<< Tra un po' calerà la notte...>> commentò Eria spossata dalla lunga marcia qualche ora più tardi, voltandosi un attimo ad osservare il Sole che iniziava a scomparire come inghiottito dal terreno:<< Dobbiamo trovare un qualche posto che non sia coperto da queste erbacce.>>.

<< A-Ah...>> annuì Hiro tenendo d'occhio il suolo sotto di loro per evitare sorprese, imitato dalla partner:<< Sarebbe chiedere troppo mi sa: non vedo che erba a destra e a manca...>>.

<< Uff... Allora lasciamo stare...>> sospirò Eria arrestandosi e mollando a terra la propria bisaccia:<< Ci limiteremo a istituire i turni di guardia e a prestare attenzione a tutto ciò che si muove. Tanto mi sa che hai ragione tu...>>.

<< Vedo che hai buon senso.>> disse il ragazzo rimuovendo rapidamente qualche erba alta per poi sedersi sul terreno sottostante. 

Quando le ombre della sera scesero sulla steppa e Hiro si apprestava già a scaldare al fuoco appena acceso alcuni pesci acquistati prima della partenza, Eria si mise ad allenarsi per conto proprio a poca distanza da lui compiendo movimenti agili ed eleganti con i propri pugnali argentati impegnandosi non poco in quello che faceva.

<< Perché ti sei messa a fare tutta quella ginnastica?>> gli domandò Hiro più tardi incuriosito mentre lei eseguiva un potente affondo nell'aria.

<< Uff...>> sbuffò Eria asciugandosi la fronte imperlata dal sudore:<< Devo... Devo diventare più forte.>>.

<< E perché? Per gonfiare di botte quel tale che hai battuto a Violetgate nel caso lo rincontrassimo?>>.

<< Anche...>>.

<< “ Anche”?>> fece Hiro un po' confuso:<< Vuol dire che c'è qualcun altro che vorresti superare?>>.

<< Beh... non proprio.>> sorrise misteriosa la ragazza lanciando un nuovo colpo all'aria:<< Dovresti allenarti... un po' anche tu: pure Artic ha detto che non hai tecnica, hai solo un innato talento nel combattimento, quindi ne deduco che tu non ti sia mai esercitato...>>.

<< Il mio corpo si è già fortificato facendo il boscaiolo per anni...>> chiuse gli occhi il ragazzo dal braccio fasciato con fare seccato:<< … e ho già per natura una buona prontezza di riflessi, questo mi basta. Lasciamo perdere, comunque... la cena è pronta.>>. I due giovani si ritrovarono entrambi attorno al fuoco a degustare il cibo cotto a puntino... che non era manco male, per giunta!

<< E' buonissimo questo pesceeee...>> canticchiò Eria con espressione di chi è appena entrato in paradiso dopo un boccone del pesce:<< L'hai cucinato benissimo!>>.

<< Me l'ha insegnato Padre Holms, prima di morire.>> disse Hiro duro continuando a mangiare:<< A quanto sembra ho imparato bene...>>.

<< Sì... Scusa se ti ho fatto ripensare a quella persona.>> pigolò la ragazza dispiaciuta:<< Non volevo.>>.

<< Non te ne preoccupare, ormai quello che è stato è stato.>> la rassicurò lui:<< In fondo... tutti noi dobbiamo morire.>>.

<< Che bei discorsi...>> rabbrividì Eria davanti all'ultima frase:<< Di notte, poi... splendidi. Comunque... penso che tu stia nascondendo qualcosa?>>.

<< Mmh?>> fece Hiro bloccandosi con i denti sul pesce che aveva tra le mani:<< CoFa te lo fa penFare?>>.

<< Il tuo at...>> cominciò a dire la ragazza quando il ragazzo dal braccio fasciato la invitò al silenzio allungando verso di lei una mano.

<< Aspetta... Non senti niente?>> le sibilò lui tenendosi in ascolto:<< Sembra che si stia avvicinando qualcuno...>>. Eria si mise a sua volta con le orecchie tese per captare qualsiasi rumore: in effetti si sentivano diversi scricchiolii di piante calpestate da un notevole peso avvicinarsi al loro accampamento. I due compagni quindi si alzarono estraendo fulmineamente le armi e si girarono nella direzione dei rumori, preparandosi ad accogliere chiunque, uomo o bestia che fosse, avesse cattive intenzioni nei loro riguardi. Nell'oscurità non si distingueva nulla, ma a giudicare dal rumore chi stava arrivando non doveva essere troppo distante.

<< Di cosa pensi si tratti, Hiro?>> domandò la ragazza al suo amico.

<< Non ne ho idea...>> si limitò a risponderle Hiro. Aspettarono il passare lento ed implacabile dei secondi tenendosi pronti ad ogni evenienza, dominati da una tensione non di poco conto... e alla fine dalle ombre della notte sbucarono le sagome non ben distinte di diverse persone a cavallo a un metro da loro.

<< Chi va là?>> disse forte Hiro rivolgendosi agli sconosciuti cavalieri:<< Fatevi riconoscere!>>.

<< Tranquillo, uomo.>> gli intimò subito il cavaliere in testa al proprio gruppo avvicinandosi:<< Siamo Cavalieri: Cavalieri del Governo Imperiale di Acaidar, per essere precisi.>>.

<< Cosa?>> si chiese Eria sorpresa:<< Cavalieri del Governo Imperiale? Qui, a quest'ora?>>.

<< Sì, è così. Io sono il tenente Guy, e siamo stati attirati dal vostro fuoco mentre rientravamo da un giro di ricognizione nella zona.>>.

<< Non mi fido.>> disse Hiro con diffidenza senza abbassare la spada:<< Se è vero quello che dite... scendete da cavallo ed avvicinatevi al fuoco, così potremo vedere se avete il sigillo dei Cavalieri...>>.

<< D'accordo...>> annuì il Cavaliere in testa dichiaratosi essere il tenente, scendendo dalla cavalcatura e venendo vicino al braciere ardente del loro bivacco: la luce delle fiamme illuminò un uomo di mezza età con indosso una cotta di maglia visibile sotto un abito grigio-metallo dotato di coperture corazzate ai gomiti, sulle spalle e sul dorso dei guanti che portava alle mani, chiuso sul petto da una sorta di stemma dotato di punte congiunte da un quadrato e avente sulla schiena (incorporato ad esso) un fodero contenente una spada semplice dall'elsa tutt'una con la lama. La metà inferiore del suo abbigliamento era invece costituita da una cintura color ambra, un pantalone anch'esso dorato, mezzo corazzato, con ginocchiere recanti lo stesso stemma che aveva sul petto e due stivali con alcuni piccoli motivi ricamatici sopra. In quanto al suo aspetto fisico, l'uomo aveva occhi neri e capelli molto corti dello stesso colore, oltre ad un paio di piccoli baffetti:<< Soddisfatto?>>.

<< Che dici, Eria?>> domandò Hiro alla compagna:<< E' uno di loro?>>.

<< Mmh...>> fece Eria pensosa studiando l'uomo e soffermandosi sullo stemma sul suo petto:<< Sì, sembra di sì... Quello stemma è quello dei Cavalieri, e anche l'armatura è la stessa.>>.

<< Se non vi fidate posso invitare a scendere di sella anche i miei uomini.>> si intromise il presunto tenente Guy:<< Anche loro hanno la tenuta standard dei soldati del Governo Imperiale.>>. Hiro lo squadro per qualche secondo prima di pronunciarsi con un:<< Non ce ne sarà bisogno: dopotutto se foste dei malintenzionati ci avreste già attaccati...>> quindi rinfoderò la spada.

<< Perfetto...>> sorrise Guy:<< Ora che l'equivoco si è risolto, potrei chiedervi se possibile di condividere il vostro fuoco con noi?>>.

<< Ma certo!>> esclamò Eria lieta riponendo i pugnali nelle custode ed invitandoli ad unirsi a loro. Ad un segnale del loro tenente gli altri Cavalieri, una dozzina circa, smontarono di sella lasciando un paio di loro a guardia dei cavalli prima di radunarsi intorno al fuoco: a differenza del tenente i soldati semplici indossavano, a completare la loro armatura identica alla sua, un elmo che celava completamente i loro visi lasciando solo quattro fessure per gli occhi che però si tolsero per mangiare.

<< Non preoccupatevi per il cibo, abbiamo una discreta scorta di viveri per noi.>> disse alla svelta Guy ad Eria ed Hiro sedendosi a terra insieme a loro prevenendo possibili scuse sulla cosa.

<< Meglio, ehehehe...>> rise Eria effettivamente rassicurata:<< Non abbiamo tantissime provviste con noi, giusto il necessario per giungere a Yellowgate...>>.

<< Uhm, dunque siete diretti a Yellowgate...>>.

<< Le interessa?>> domandò con durezza Hiro.

<< Ehi, Hiro, è un tenente dei Cavalieri...>> lo ribeccò Eria per il tono usato, scusandosi poi con l'ospite:<< Scusi, è un po' scontroso con tutti.>>.

<< Non importa, non mi sono offeso.>> disse Guy:<< Dopotutto sono affari vostri... Comunque io mi sono presentato, ma voi no. Potreste dirmi chi siete?>>.

<< Certo: io sono Eria, Cacciatrice di Missioni in coppia con il qui presente...>>.

<< … Hiro.>> completò la frase il ragazzo dal braccio fasciato.

<< Cacciatori di Missioni...>> mormorò tra sé il tenente bevendo un po' di liquore da una propria borraccia che portava alla cintura:<< Capisco... Ne volete un po'?>> nel dire questo allungò loro il liquore.

<< Meglio di no, mi scusi.>> scosse velocemente il capo Hiro: non aveva dimenticato l'episodio avvenuto a Violetgate, e l'ultima cosa che voleva era fornire un nuovo motivo ad Eria di prenderlo in giro.

<< Io magari più tardi, grazie.>> ringraziò Eria riprendendo il proprio pasto da dove era stato interrotto:<< Voi... da quale avamposto venite?>>. Nella regione c'erano molti avamposti militari del Governo Imperiale, ed essendo in ricognizione appariva evidente che anche il gruppo di Guy venisse da uno di questi.

<< Da quello posto tra Violetgate e Yellowgate.>> spiegò il tenente:<< Dovevamo ritornarvi entro il tramonto, ma ci siamo trattenuti qui in zona per troppo tempo: è allora che abbiamo rintracciato il vostro fuoco. Ah, comunque immagino che voi siate diretti a Yellowgate per cercare qualche missione da compiere...>>.

<< Sì, è così.>> annuì la ragazza:<< Speriamo così di aiutare qualcun altro, almeno.>>.

<< Sarà dura... ho sentito dai reparti tramite messaggero che i nostri hanno già praticamente risolto ogni cosa laggiù. Però chissà, potrebbe essere rimasto qualcosa per voi...>>.

<< Grazie dell'informazione.>> chiuse gli occhi Hiro finendo di cenare:<< Almeno sapremo a chi dare la colpa nel caso non trovassimo missioni...>>.

<< Giusto... Ahahah...>> ridacchiò Eria davanti a quella frase.

<< Ad ogni buon conto avrei una piccola domanda...>> continuò Hiro riaprendo gli occhi e puntandoli verso gli elmi dei Cavalieri:<< E' praticamente la prima volta che ho occasione di vedere da vicino i soldati del Governo Imperiale, e non posso fare a meno di chiedermi... come mai quegli elmi abbiano quattro fessure.>>.

<< Oh, bella domanda, giovane.>> ammise il tenente:<< Comunque è abbastanza semplice: questo tipo di elmo si tramanda fin dall'antichità nei nostri reparti armati, e una volta questo dettaglio aveva il principale obbiettivo di incutere più terrore negli avversari. Una specie di meccanismo di... spavento, se così si può dire...>>.

<< In effetti... sono realizzate così bene da sembrare bocche o occhi scuri...>> notò Eria piuttosto colpita:<< Spero non mi vengano gli incubi...>>. Guy e alcuni altri soldati risero sguaiatamente a quell'affermazione. Più tardi il gruppo, finita la serata, si prese il meritato riposo, seguito ovviamente a ruota da Eria e Hiro: si sarebbero occupati i Cavalieri dei turni di guardia.

Hiro inizio a riaprire gli occhi parecchie ore dopo: si sentiva la testa piuttosto dolorante, come se qualcuno gli avesse tirato una botta in testa... e come mai non riusciva a muovere bene braccia e gambe? Inoltre... era disteso, ma si muoveva lo stesso.

<< Hiro! Svegliati!>> risuonò la voce di Eria svegliandolo di colpo e mettendolo di fronte a qualcosa di inaspettato.

<< Cos...?>> boccheggiò il ragazzo dal braccio fasciato guardandosi attorno con incredulità: si rese conto di essere legato da corde robuste, caricato su un cavallo guidato a piedi da un Cavaliere. Nella sua stessa situazione trovò anche Eria su un animale davanti a lui, ed erano gli stessi Cavalieri del Governo Imperiale dell'altra sera quelli che li stavano portando via:<< Cosa diavolo... sta succedendo?>>.

<< Non lo so...>> scosse il capo Eria preoccupata:<< … ma stanotte questi Cavalieri ci hanno storditi nel sonno... e rapiti, ecco.>>.

<< COSA? E perché mai avrebbero dovuto farlo?>> domandò con forza Hiro esigendo una spiegazione. In quel momento il tenente Guy li raggiunse sopra la propria cavalcatura, affiancandoli.

<< Vi siete svegliati...>> mormorò il tenente, serio.

<< Tenente...>> disse Hiro confuso:<< … perché ci state portando via? Non siete forse Cavalieri? E allora...?>>.

<< Spiacente... ma ho solo l'ordine di condurti a Goldgate, dove c'è la nostra base più importante.>> lo interruppe Guy:<< Saranno gli alti comandi a chiarirvi la situazione...>>.

<< “ Condurmi”... >> ripeté il ragazzo:<< Allora siete interessati solo a me, anche se non ho capito il perché... Rilasciate Eria, allora.>>.

<< No, se lo facessi probabilmente potresti contare su un aiuto esterno per fuggire.>> scosse il capo il tenente:<< Per il momento terremo con noi anche la signorina. Sapete, mi dispiace di aver approfittato in quel modo della vostra ospitalità... ma gli ordini sono ordini, e gli ordini dicevano di catturare “ una persona di nome Hiro tra i diciotto e i ventidue anni e condurla a Goldgate in qualunque circostanza”...>>.

<< DANNAZIONE! E' UNA MENZOGNA!>> ringhiò Hiro agitandosi come un forsennato:<< Voi lo sapete... e non volete dircelo, il motivo di questa sciocchezza! HO ALMENO IO IL DIRITTO DI SAPERE LA VERITA'...>>.

<< Hiro...>> mormorò Eria comprendendo la sua reazione.

<< Pensatela come volete, ma io davvero non so nulla.>> insistette il tenente:<< E ora fate silenzio, oppure dovremo stordirvi di nuovo.>>. Purtroppo era una situazione di completa impotenza: non avrebbero dovuto ospitare quegli uomini, ma chi si sarebbe mai aspettato un comportamento del genere da parte loro, da parte di rappresentanti della legge? I Cavalieri e i loro prigionieri avanzarono verso ovest con un'apparente forzata ed instancabile marcia, finché la luce del Sole del pomeriggio non lasciò nuovamente posto alle tenebre della notte. Un nuovo bivacco venne organizzato nella zona della steppa in cui si fermarono a tempo di record, e il gruppo sostò facendo scendere gli immobilizzati Hiro ed Eria e appoggiandoli vicino al fuoco acceso per tenerli d'occhio con chiarezza.

<< Mmh...>> fece Hiro pensoso osservando le fiamme vicino a sé.

<< Cosa stai pensando, Hiro?>> gli sibilò Eria senza farsi sentire dai loro carcerieri.

<< Pensavo... di usare questo fuoco per bruciare le corde...>> rispose al medesimo tono di voce il ragazzo.

<< Ma è follia... ti vedrebbero subito.>> lo mise in guardia la ragazza:<< E anche se ci riuscissi... dovresti lottare disarmato contro tredici Cavalieri addestrati. Ci hanno tolto le armi, ricordi?>>.

<< Merda...>> imprecò Hiro riconoscendo le ragioni della ragazza come veritiere: nemmeno usufruendo del proprio braccio speciale avrebbe potuto farcela. Nel frattempo il tenente Guy discuteva con il suo secondo sul tragitto da fare.

<< Dunque... per accorciare sarebbe meglio tagliare per il lago centrale del continente.>> considerò Guy esaminando una mappa della regione:<< In questo modo arriveremo prima...>>.

<< Sì, ma il lago ospita mostri terribili.>> obbiettò il secondo:<< Signore, non sarebbe meglio tagliare per le Montagne Ghiacciaio?>>.

<< No, dovremo fare un largo giro ed aumentare ancora il rischio di imbatterci in creature pericolose.>> scosse il capo il tenente:<< Se invece attraversiamo il lago andando verso nord possiamo superare le montagne immediatamente. Di sicuro qualche traghettatore ci sarà, laggiù, per portarci oltre.>>.

<< In effetti così rischiamo una volta sola...>> considerò il secondo cominciando a dar ragione al proprio superiore:<< Forse ha ragione.>>.

<< Certo, vedrai che è la scelta miglior...>> iniziò a concludere Guy, quando qualcosa lo interruppe:<< Ma...?>>. Una melodia, armoniosa e insolita, prese a risuonare in quell'istante nelle vicinanze, tra le ombre che avvolgevano il bivacco.

<< Cos'è questo suono?>> si domandò Hiro guardandosi intorno, mentre i Cavalieri tiravano fuori le loro spade sospettosi.

<< Non lo so... ma...>> cominciò a dire Eria con gli occhi tutti brillanti:<< … NON HO MAI SENTITO UNA MUSICA COSI' ARMONIOSA!>>.

<< E-Eh?>> fece il ragazzo piuttosto allibito da quel comportamento così poco appropriato per la situazione attuale.

<< Diavolo...>> mormorò Guy tirando a sua volta fuori la spada e cercando di girarsi nel senso in cui proveniva il suono, gridando:<< VIENI FUORI! CHIUNQUE TU SIA!>>. La musica cominciò a diventare più forte, e ben presto l'autore del suono uscì allo scoperto esponendosi alla luce delle fiamme del bivacco arrivando di fronte al tenente, tenuto a distanza solo dalla lama dell'ufficiale: la persona era un uomo dai capelli castani, molto lunghi che gli finivano ai lati del petto, con una benda nera che gli copriva l'occhio destro mentre l'altro attualmente era chiuso. Indossava un semplice abito bluastro costituito da una tunica divisa da una striscia gialla e un pantalone con scarpe nere. Quello che teneva in mano e che stava suonando... era un bastone: un lungo bastone, suddiviso in sezione da alcuni anelli dorati, sulla cui superficie erano sparsi vari buchi che l'individuo misterioso premeva come se fosse un flauto, soffiando su uno di essi con la bocca, generando la melodia che stava suonando.

<< Chi è questo?>> si domandò Guy piuttosto sorpreso, rivolgendogli quindi la domanda:<< Chi sei, uomo?>>. Il nuovo arrivato sembrò piuttosto seccato da quelle parole, e chiaramente a malincuore staccò la sua bocca dal proprio strumento.

<< Era solo un avviso...>> spiegò lentamente il suonatore, aprendo l'unico occhio visibile rivelando di averlo di un acceso color azzurro marino.

<< Un... avviso? Quale avviso?>>.

<< Sì... la musica, intendo. Era l'annuncio... della vostra morte!>> concluse con freddezza il nuovo arrivato, e senza alcun preavviso colpì seccamente la testa scoperta del tenente con il proprio bastone prima che potesse proteggersi, rompendogliela sul momento e facendo schizzare da essa sangue a fiotti.

<< TENENTEEEEE!>> gridò il secondo dell'ufficiale colto completamente in contropiede mentre Guy crollava senza vita. 

<< L'ha... L'ha ucciso...>> balbettò Eria sconvolta da un'azione tanto inaspettata e improvvisa. I Cavalieri rimasti, senza ragionare, si avventarono contro il musicista con le spade sguainate.

A quel punto chiunque avrebbe dovuto immaginarsi il finale dello scontro... ma sotto gli occhi di Hiro ed Eria, a bocca aperta, si verificò tutt'altro: i Cavalieri, attualmente privi di elmo (tolto durante la sosta in vista della cena), vennero abbattuti uno ad uno come mosche dal bastone dell'uomo. Era un fulmine, il musicista,... un autentico fulmine di guerra: deviava i fendenti per mezzo del proprio strumento una maestria e un'agilità impressionanti, per poi tornare a colpire il cranio dei nemici con vigore eccezionale. Passarono non più di una decina di minuti...

<< Puff...>> sospirò il tipo con il bastone, facendosi largo tra i freschi cadaveri dei rappresentanti della legge:<< Guarda un po' cosa bisogna fare oggigiorno...>>.

<< Che... massacro...>> mormorò Eria: se avesse avuto le mani libere come minimo se le sarebbe messe davanti alla bocca per l'orrore provocato dalle quelle teste fracassate così brutalmente. Intanto l'assassino si diresse verso di loro, e senza esitare un secondo si chinò su di loro iniziando a scioglierli dai legami con rapidità.

<< Ma... che...?>> si chiese Hiro piuttosto sorpreso da quell'azione.

<< Sembra che voi abbiate rischiato grosso.>> sorrise il musicista restituendo la mobilità ad Hiro e iniziando a sciogliere anche Eria:<< Dovete averne viste di tutti i colori, con questi banditi. Chissà da quanto vi hanno catturati.>>.

<< Quelli...>> spiegò Eria rialzandosi, una volta libera:<< … non erano banditi, erano Cavalieri del Governo Imperiale.>>.

<< Eh?>> si sorprese l'individuo cambiando improvvisamente espressione, e senza perdere un attimo di tempo si precipitò su un cadavere, girandolo in modo da poterlo osservare bene, e successivamente esclamò piuttosto scosso:<< MERDA! Non... Non ci credo! Ero più che convinto che questi tizzi fossero banditi. E il buio... e il mio unico occhio...  MALEDIZIONE!>>.

<< Scusa, ma cosa te l'avrebbe fatto credere?>> gli domandò Hiro piuttosto incuriosito.

<< Parecchie ragioni: una di queste è che di solito a quest'ora i Cavalieri non girano molto per le regioni... ma il motivo più evidente era perché non potevo credere che quella graziosa ragazza potesse essere un bandito o comunque un fuorilegge catturato dai Cavalieri...>>.

<< Oh...>> arrossì di piacere Eria al sentire quell'ultima frase.

<< Ho fatto un CAZZO DI CASINO!>> sbottò l'individuo sbattendosi una mano sulla fronte:<< Se qualcuno scopre quello che ho fatto... sono nella merda! E per giunta ho liberato voi, che a questo punto sono convinto siate dei malviventi.>> e così dicendo si mise sulla difensiva:<< Dovrò sopprimervi, a questo punto... o si verrà a sapere del mio misfatto!>>.

<< Calma, amico.>> lo cercò di rassicurare Hiro:<< Nessuno di noi racconterà quello che hai fatto... e non siamo dei banditi!>>.

<< E' vero, ci hanno arrestati ingiustamente.>> diede manforte Eria:<< Noi siamo Cacciatori di Missioni, non abbiamo fatto nulla di male.>>.

<< E come faccio a fidarmi di voi due?>> chiese l'uomo con comprensibile diffidenza.

<< E' vero, noi non abbiamo prove in questo momento...>> annuì Hiro riconoscendo le sue ragioni:<< … ma se torniamo tutti e tre a Violetgate la gente del posto ti potrà dire che siamo stati noi a risolvere un paio di grane laggiù...>>.

<< Violetgate...>> mormorò pensoso il musicista, come cercando di rammentare qualcosa. Poi il suo viso sembrò illuminarsi:<< Aspetta un momento: sono passato di lì pochi giorni fa... mi hanno detto di una ragazza insieme ad un ragazzo dal braccio fasciato che hanno messo fuori gioco una banda di fuorilegge e un piccolo branco di Tentacodonti...>> quindi il suo occhio buono ricadde sul braccio di Hiro:<< Tu... ?>>.

<< Sì, sono io.>> confermò il ragazzo:<< Mi chiamo Hiro... Ti dice niente questo nome?>>.

<< E io Eria.>> aggiunge la ragazza. L'uomo li squadrò uno ad uno rapidamente, poi alla fine decise di abbassare l'arma.

<< Allora è tutto a posto... vi credo, giovani.>> sorrise l'individuo chiaramente sollevato:<< Il mio nome è Will. È un piacere conoscervi, adesso.>>.

<< Il piacere è tutto nostro.>> rispose Hiro:<< Ci hai liberati...>>.

<< Mica tanto piacere...>> si oppose Eria osservando con disgusto i cadaveri a terra:<< Era proprio necessario ucciderli, Will?>>.

<< Ragazza, non si sa mai con chi si ha che fare in queste terre: i briganti hanno tutti degli Emblemi uno diverso dall'altro, bisogna attaccarli senza risparmiarsi per non rischiare di rimanere fregati, a mio parere.>>.

<< Potevi cercare semplicemente di stordirli...>>.

<< Senti, io non avevo idea che fossero dei rappresentanti della legge.>> troncò la discussione Will mantenendo la calma:<< E poi se si fosse trattato di banditi se lo sarebbero meritato: loro non pensano certo a risparmiare le loro vittime.>>.

<< Ma...>> cercò di ribattere Eria, ma Hiro la fermò dicendo:<< Lasciamo stare, Eria, dopotutto quello che è fatto è fatto, a questo punto.>>.

<< Comunque avrei una domanda da porvi, già che ci sono...>> iniziò Will:<< Sto cercando una persona... un individuo con cui ho un conto in sospeso, e che mi chiedevo se l'aveste incontrato.>>.

<< Un uomo? Di chi si tratta?>> domandò la ragazza incuriosita.

<< Si tratta di un tipo che per poco non mi ha ucciso per mettere le mani su uno stupido libro... Si chiama Lein.>>.

<< LEIN?>> chiese Hiro sbalordito ricordando quel nome molto chiaramente: era lo stesso della persona che aveva finto di essere un bibliotecario di Bluegate, ingannandoli.

-Studio Tetro-

Keila (senza parole):<< o.O >>.

Honoryou (senza parole):<< O.o >>.

Io:<< Embé?>>.

Keila:<< E'... un musicista killer o.O >>.

Io:<< E allora? Cioè, ci sono clown killer (It), perché non un musicista/flautista killer?>>.

Honoryou:<< Bisogna dire che è stato davvero tremendo...>>.

Io:<< Lo so, non è mica scarso u.u >>.

Keila:<< Ma ha ucciso dei RAPPRESENTANTI DELLA LEGGE!>>.

Io:<< Mica lo sapeva che erano dei rappresentanti della legge (il buio e un occhio solo NON favoriscono la vista xD)... e poi hanno prelevato Eria e Hiro come dei vigliacchi, senza manco spiegarsi, un po' se lo meritavano.>>.

???:<< Si può dire... che gli indegni rappresentanti, non avvalendosi di metodi che avessero l'approvazione delle persone loro obbiettivo, siano state punite.>>.

Io:<< Sì... e.... OWO >>.

Keila:<< WAH!>> salta in braccio ad Honoryou per la sorpresa.

Honoryou:<< >.

Io:<< V! Direttamente da “ V per Vendetta”! Che ci fai qui? Non sei morto?>>.

V:<< La morte è solo un breve intermezzo tra la vita e l'aldilà...>>.

Io:<< owo Adoro i suoi discorsi difficili, sono un fan del personaggio.>>.

V:<< Ad ogni modo non vorrei disturbare codesta riunione, ma questo modesto luogo è la Galleria delle Ombre, il mio covo...>>.

Io:<< Ah... ASPETTA, LO “ STUDIO TETRO” E' NELLA GALLERIA DELLE OMBRE?!!>>.

V:<< Precisamente...>>.

Keila:<< Questa poi @.@ Ma non era ben nascosto il covo?>>.

V:<< Alla fine del film era stato donato alla mia amica, signorina... E' da allora che parecchia gente si sta perdendo qui dentro, non si sa come.>>.

Io:<< Acc... E il tuo fantasma ci è tornato dopo morto?>>.

V:<< Anche stavolta i tuoi sensi di deduzione si sono rivelati più che funzionanti, caro autore.>>.

Io:<< Ok, dunque nello “ Studio Tetro” si perdono tutti quelli che entrano in questa galleria...>>.

V:<< Ho anche il Juk-Boxe qui, adesso.>> mostra un Juk-Boxe.

Keila e Honoryou (assalgono l'apparecchio):<< YEEEEEEEEE!!! ABBASSO LA MONOTONIA!>>.

Honoryou:<< VAI CON SKRILLEX!>> agitando le mani tipo truzzo a ritmo di Dubstep.

Keila (cercando di armeggiare con il marchingegno):<< No, VOGLIO ASCOLTARE I LINKIN PARK! DDD: >>.

Io:<< Hai fatto un bel casino, V.>>.

V:<< ….>>.

Io:<< Dovevi dirlo SOLO A ME! VOGLIO ASCOLTARE IO >B] >> si precipita anche lui sul Juk:<< VOGLIO METTERE I DISTURBED, FATE LARGOOOOOOO!!!>>. Casino pazzesco in aula.

V:<< >o> E io che faccio? Ah beh... continuo io lo “ Studio Tetro”: oltre ai soliti ringraziamenti rivolti ai lettori, alle lettrici e ai recensori per aver seguito la storia c'è un ringraziamento speciale per eli8600 che pare, con l'ultima recensione della storia “ Vector's Fall”, abbia ispirato questo casino (non l'avesse mai fatto...). In più ecco un disegno di profilo del nuovo personaggio, Will.>>.

Honoryou:<< SKRILLEX!>>.

Keila:<< LINKIN PARK!>>.

Io:<< DISTURBED!>>.

V:<< Oh santissimo... Non posso manco riposare in pace. Comunque il disegno non è di un'arte sopraffina, forse, ma sembra essere venuto discretamente bene... A presto con lo “ Studio Tetro”. Ah, ed ero io il primo individuo misterioso apparso nello “ Studio” di “ Dark Crossroad”.>>.

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Capitolo 12
*** Arrivo a Yellowgate ***


12- Arrivo a Yellowgate.

-Studio Tetro-

Io (guardandosi intorno circospetto):<< Accidenti...>>.

Keila:<< >w> Che ha?>>.

Honoryou:<< Ricordi “ l'autoscontro” che ha scatenato durante quel capitolo di “ Crossroad”.>>.

Keila:<< Come dimenticarselo ♥w♥? E' grazie a quello che ci siamo... uhm... baciati noi due...>>.

Honoryou:<< LOL! Beh... sospetta che si ripeterà l'episodio.>>.

Keila:<< UN NUOVO BACIO OWO ?>>.

Honoryou:<< No, l'autoscontro.>>.

Keila:<< Ah...>>.

Io:<< Per il momento sembra non esserci... Meno male, iniziamo: nel precedente capitolo abbiamo incontrato SANGUINARIAMENTE Will, un suonatore di flauto/bastone che ha ucciso tutti i Cavalieri del Governo Imperiale che avevano deciso di rapire per ragioni ancora ignote Hiro ed Eria, e il nome di Lein è tornato a farsi sentire. E' il momento di vedere cosa ci dirà questo Will a proposito...>>.


<< QUEL Lein?>> si stupì Eria con la stessa reazione del proprio compagno.

<< A giudicare dalla vostra reazione...>> osservò Will notando la sorpresa comparsa sui loro volti:<< … direi che l'avete incontrato.>>.

<< Direi proprio di sì, se è lo stesso che abbiamo conosciuto...>> rispose Hiro secco:<< Era per caso un uomo con la barbetta e gli occhiali, ben piantato e sui cinquant'anni?>>.

<< Proprio lui.>> annuì il flautista:<< E se il tono che hai usato per rispondere non mi trae in inganno ha giocato qualche brutto tiro anche a voi...>>.

<< Non proprio... ha fatto una cosa strana, più che altro.>> disse Eria ancora confusa dal passato comportamento di Lein:<< Ci ha suggerito dove andare per salvare della povera gente prigioniera di Ragni-Gargoyle... per poi svanire non appena ritornammo in città.>>.

<< Sembra una storia interessante... Sediamoci vicino al fuoco e parliamone.>> suggerì loro Will:<< Ma prima...>> e nel dire questo indicò con lo sguardo i cadaveri dei Cavalieri del Governo Imperiale stesi a terra. Il trio spostò il bivacco a breve distanza dal luogo del massacro, togliendo le selle dai cavalli dei defunti rappresentanti della legge e lasciandoli fuggire via dopo che Hiro ed Eria furono tornati in possesso delle proprie armi e bisacce, che fortunatamente i Cavalieri si erano portati via con loro, riottenendo così le loro cose. I destrieri non gli sarebbero serviti a nulla dato che avevano il marchio del Governo Imperiale, marchio che avrebbe potuto attirare sulle loro teste vari guai. Una volta sedutisi vicino al nuovo focolare acceso, i due Cacciatori di Missioni raccontarono al musicista del loro incontro con Lein.

<< … e non appena tornammo in città scoprimmo che Lein era sparito.>> concluse le spiegazioni Eria chiarendo la situazione all'attento Will:<< Questo è tutto... Non l'abbiamo più incontrato, in seguito.>>.

<< Mmh... Vedo che vi ha rifilato un bel po' di frottole.>> si espresse Will con un sorrisetto:<< Tipico di quel bastardo. “ Non so usare le armi”, “ sono praticamente disarmato”... non solo Lein è un abile combattente, ma l'ultima volta che l'ho visto si dilettava con una mazza piuttosto grossa avente al suo interno un Emblema Fiamma grande...>>.

<< Grande, hai detto?>> si sorprese Hiro:<< Intendi... quegli Emblemi così rari da far quasi credere che non esistano?>>.

<< Già, la qualità migliore su Acaidar.>> annuì Will:<< Trovarne uno è come trovare una piccola fortuna... e una quantità superiore di potere: normalmente un'arma non può ospitare più di un Emblema, altrimenti i carichi di energia dei rispettivi Emblemi distribuiti al suo interno entrerebbero in contrasto, portando l'arma stessa alla distruzione. Per questo avere un Emblema grande porta il suo possessore una spanna sopra gli altri.>>.

<< Ma se Lein aveva questo potere... perché non è andato a salvare lui la gente di Bluegate?>> domandò Eria incredula:<< Non ha senso...>>.

<< Oh, invece ha senso eccome.>> la contraddisse il musicista:<< Se conosceste meglio quel serpente potreste facilmente intuire che sperava nella vostra morte in quella tana di aracnidi, in modo da aver il tempo di agire indisturbato e senza testimoni su qualcos'altro, probabilmente sul furto di qualche altro libro come quello che mi ha rubato.>>.

<< Che bastardo...>> ringhiò Hiro battendo il pugno sinistro sulla propria gamba, adirato:<< Voleva ucciderci...>>.

<< Se lo ritrovo gliela faccio pagare, parola mia!>> esclamò Eria, non meno arrabbiata di lui:<< Ci ha permesso di salvare quei cittadini... ma solo nel tentativo di raggiungere i propri scopi!>>.

<< Tu invece, Will, cosa sai su di lui?>> domandò a quel punto il ragazzo dal braccio fasciato al musicista.

<< Beh, non troppo, nonostante le apparenze: lo incontrai qualche anno fa, diventammo buoni amici... finché, qualche mese addietro, non decise di farmi a fette nel tentativo di sottrarmi un testo che avevo trovato in precedenza: ci mise sopra le mani, ma io riuscii a salvarmi per un pelo buttandomi in un torrente.>>.

<< Non capisco, però... cosa c'era di così importante in quei libri da spingerlo a commettere tutte quelle azioni ignobili?>> ne uscì con quella domanda la ragazza:<< Cioè... rubare dei libri valeva tanto?>>.

<< Se devo essere sincero non lo so...>> scosse il capo Will:<< … il mio conteneva solo strane parole indecifrabili, non so in che lingua fossero scritte: dalle ultime parole di Lein ho capito che era convinto ce ne fossero altri e che li avrebbe cercati...>>.

<< Il che spiega la sua presenza in una delle biblioteche del paese poco prima del nostro arrivo a Bluegate.>> completò Hiro risoluto:<< Infatti vi era uscito per congratularsi con noi e svelarci dov'era la gente catturata... Tutto torna.>>.

<< Già, a quanto pare non farneticava quando parlava di altri testi come quello.>> disse il musicista:<< Dovrò sudare per rintracciarlo...>>.

<< Parliamo d'altro, ora: ripensare a quell'individuo non mi piace per niente.>> cercò di cambiare argomento Eria:<< Dicci qualcosa di te, magari, Will... Per esempio, che Emblema porta la tua arma? Mi sembra chiaro che ne abbia uno...>>.

<< Niente di troppo speciale, un Emblema Diamante medio.>> rispose Will con un sorrisetto accarezzando il proprio bastone:<< Non lasciatevi ingannare dall'apparenza, però: io non amo combattere, ma suonare.>> nel dire questo sospirò:<< Mi piacerebbe molto che la mia arte venga riconosciuta in tutto il mondo, o almeno in tutto il continente, per questo di solito faccio il girovago.>>.

<< Mi sembri già bravissimo...>> espresse la propria opinione la ragazza, ricordando la musica suonata al suo arrivo.

<< Davvero ti piace?>> chiese Will con gli occhi brillanti:<< Allora mentre viaggeremo insieme potrei dedicartene qualcuna...>>.

<< Io ne farei volentieri a meno della...>> cominciò a dire Hiro freddo, ma poi afferrò meglio le parole ed esclamò:<< “ Viaggeremo insieme”?>>.

<< Vuoi dire che... verrai insieme a noi?>> domandò Eria sorpresa.

<< Sì, e per un bel po', anche.>> annuì il flautista chiudendo gli occhi:<< Vi conosco appena, non so bene se fidarmi del tutto della vostra parola in merito al fatto che non denuncereste l'assassinio che ho commesso, perciò verrò con voi per assicurarmi che non vi tradiate.>>.

<< YEEEEE!!>> esultò Eria tutta contenta:<< ABBIAMO UN MUSICISTA CON NOI!!>>.

<< Umpf...>> grugnì Hiro alzando lo sguardo, non troppo entusiasta di avere un nuovo compagno nella squadra.

Dopo una bella dormita, il trio si risvegliò la mattina seguente, stavolta senza sorprese di pessimo gusto, e si avviò ad est per raggiungere Yellowgate, lasciandosi alle spalle i cadaveri del tenente Guy e dei suoi uomini. La marcia stavolta, però, fu accompagnata da un'armoniosa e delicata melodia suonata da Will, che ebbe l'effetto di rallegrare la ragazza del gruppo.

<< Che bella musica...>> sospirò Eria, rapita dai suoni del bastone/flauto del musicista:<< Non trovi anche tu, Hiro?>>.

<< Veramente a me non frega niente...>> si limitò a rispondere Hiro senza distrarsi e proseguendo il cammino.

<< Uff... Mai una volta che tu ti distragga o che ti svaghi per qualcosa, tu, vero?>> gonfiò le guance Eria con fare seccato.

<< Sono forse fatti tuoi?>> replicò il ragazzo dal braccio fasciato.

<< Ahahahahah, calmatevi.>> ridacchiò Will smettendo di suonare:<< La musica dovrebbe mettere allegria, non spingere al litigio: se vi beccate in questo modo non riuscirò a farvi ascoltare fino in fondo questa melodia prima di arrivare a Yellowgate, ahahah!>>.

<< Mica è colpa mia, è colpa sua.>> si giustificò la ragazza additando il compagno. Hiro si limitò ad alzare le spalle. Altri due giorni di viaggio trascorsero accompagnati dalle canzoni del nuovo membro del gruppo... finché durante la mattinata del secondo giorno non giunsero nei pressi di una piccola cittadina emergente dalla steppa, che dava le spalle ad una piccola montagna costeggiando un fiumiciattolo.

<< Signori... Yellowgate!>> disse Will ai suoi amici Cacciatori di Missioni indicando il Gate.

<< Evvai! Andiamo subito a vedere se c'è qualche missione per noi.>> propose Eria con entusiasmo.

<< Proposta approvata.>> annuì Hiro procedendo insieme a Will ed Eria verso la città. Una volta varcato l'ingresso di Yellowgate si trovarono all'interno di un paesaggio urbano costituito da case dal tetto di paglia, in pietra a differenza di quelle degli altri villaggi, dove la gente di passaggio notò il loro arrivo osservandoli con sguardi incuriositi: forse era da un po' che non arrivavano viandanti. Ad ogni modo chiesero rapidamente informazioni su qualche missione ancora irrisolta, e alla fine si ritrovarono a parlare con il capo-villaggio, ossia colui che rappresentava la gente del Gate.

<< Volete sapere se ci sono missioni irrisolte?>> chiese il capo-villaggio, chiamato Jade, un uomo abbastanza giovane dai capelli neri e gli occhiali, dopo aver concesso loro udienza davanti alla porta di casa sua.

<< Sì, sapete, siamo Cacciatori di Missioni...>> si spiegò Eria in fretta.

<< … tranne me, si intende.>> precisò Will.

<< Beh, purtroppo arrivate tardi.>> scosse il capo l'uomo:<< Sono passati i Cavalieri del Governo poco tempo fa, e hanno pensato loro a bonificare la zona da alcuni gruppi di mostri insediatisi da queste parti.>>. 

<< Accidenti...>> brontolò la ragazza:<< Allora era vero...>>.

<< Beh, ci avevano avvertito che qui erano già passati dei Cavalieri...>> disse Hiro alludendo alle parole dette loro dal tenente Guy prima che li rapissero:<< … però speravamo di trovare comunque qualcosa.>>.

<< Un attimo...>> replicò Jade con aria pensosa. Infine esclamò:<< Quasi dimenticavo! Da queste parti si aggira una banda di predoni, di briganti che è sfuggita alla caccia dei Cavalieri. Potreste provare a cercarli voi, se volete: ha già commesso parecchi saccheggi ai danni di piccole comunità isolate nei dintorni.>>.

<< Affare fatto, signor Jade, grazie per essersene ricordato.>> acconsentì Eria con un sorriso:<< E solo per curiosità... a quanto ammonterebbe la ricompensa?>>.

<< Un migliaio di dariani...>>.

<< Però!>>.

<< Meglio per noi...>> commentò Hiro.

<< Credo che per questa missione vi aiuterò anch'io.>> si intromise Will.

<< Seriamente?>> chiese Eria sorpresa.

<< Già, infatti mi si è sfasciata la bisaccia durante il viaggio e dovrei comprarne una nuova... Una parte della ricompensa mi farebbe comodo.>>.

<< Ecco perché non avevi bagagli con te.>> osservò il ragazzo dal braccio fasciato.

<< Sì, ho dovuto mettere il trasportabile nelle tasche interne della mia giacca per proseguire il mio viaggio senza troppi problemi.>> spiegò il musicista:<< Ad ogni modo ne approfitto per fare una domanda al signor Jade: per caso è venuto in questa città un tale di nome Lein?>>.

<< Lein?>> ripeté il capo-villaggio perplesso:<< No... è da un po' che non capita gente di fuori da queste parti...>>.

<< Pensateci bene, si tratta di un tale ben piantato con barbetta e occhiali...>>.

<< Confermo che non ho mai visto quel tizio.>>.

<< A quanto pare qui non è venuto.>> concluse Hiro chiudendo gli occhi:<< Forza, cerchiamo una locanda dove lasciare le nostre cose...>>.

<< Vi devo avvisare che in questa città non ci sono locande.>> disse Jade:<< Sapete, questo Gate è abbastanza povero... però se volete posso portarvi da un mio buon amico che possiede alcune stanze per gli ospiti: se glielo chiedo sarà ben felice di ospitarvi.>>.

<< Siete davvero gentile, signor Jade.>> disse con un piccolo inchino la ragazza:<< Ci guidi pure...>>.

<< Ok, seguitemi.>> li invitò cordialmente il capo-villaggio iniziando a guidarli. I tre compagni si girarono per seguirlo... e nel farlo Eria urtò inavvertitamente qualcuno alle proprie spalle.

<< Ahi!>> esclamò una vocina infantile: un paio di occhioni color nocciola fecero capolino sul visetto di una bambina molto carina sui sette-otto anni, incorniciato da capelli neri corti un po' sollevati sulle punte e dotati di una frangetta accostata alle orecchie, finita seduta per terra in seguito all'urto. Indossava un umile vestitino di seta con in centro una cordicella che fungeva da cintura e un paio di saldali.

<< OH!>> esclamò Eria desolata chinandosi sulla bimba:<< Scusami...Tutto bene, piccina?>>.

<< No... non tanto...>> mormorò la ragazzina con una piccola lacrimuccia all'occhio destro, lasciandosi aiutare dalla ragazza a rialzarsi:<< … mi fa male il sederino adesso... ohw...>>.

<< Ahahah... scusami tanto.>> ridacchiò Eria, divertita da quella reazione, mettendosi una mano davanti alla bocca.

<< Questo succede a chi lascia il Ritrovo di nascosto...>> disse Jade avvicinandosi alla bambina con sguardo leggermente severo:<< … non è vero, Ryam?>>.

<< Sì... signor Jade...>> arrossì lievemente Ryam, un tantino presa dalla vergogna di essere ripresa.

<< “ Ritrovo”?>> si chiese la ragazza, piuttosto confusa:<< Quale Ritrovo?>>.

<< Mi spiego meglio: qui in città c'è una casetta, una sorta di casa-famiglia, che accoglie tutti gli orfani della zona che hanno perso i genitori a causa dei mostri o dei briganti....>>.

<< Davvero?>> domandò Eria osservando prima Jade e poi la piccola Ryam:<< Mi spiace...>>.

<< Però i bambini che ci vanno sono fortunati.>> sorrise Jade:<< La gente che si occupa di loro li tratta veramente bene. Chiamiamo la casa “ il Ritrovo dei Fortunati”. Ho promosso io questa iniziativa.>>.

<< Una bella iniziativa, direi.>> commentò Hiro, comprensivo.

<< Se non vi dispiace ci passeremo un attimo, tanto devo riportare Ryam laggiù...>> disse il capo-villaggio:<< Probabilmente si è avvicinata a voi perché la incuriosivate...>>.

<< A proposito...>> lo interruppe Will:<< … come mai Ryam è fuggita di nascosto se la trattano così bene?>>. Gli occhi dei tre compagni di viaggio si puntarono tutti su Jade.

<< Non fatevi venire strane idee...>> si comincia a giustificare in fretta Jade:<< … è solo che Ryam non ce la fa a stare con gli altri bambini... E' una piccola discola, ecco.>>. La bambina stava diventando rossissima in faccia.

<< E' vero, piccola Ryam?>> domandò dolcemente Eria alla bimba:<< Sei una discoletta?>>.

<< No... che non è vero...>> pigolò Ryam timidamente:<< E' solo... che gli altri bambini mi prendono in giro...>>.

<< Scappare però non serve...>> spiegò la ragazza inginocchiandosi di nuovo sulla piccola:<< Bisogna affrontare a testa alta chi ti da fastidio!>>.

<< Scusate, ma non sarebbe meglio avviarci?>> disse Hiro in quel momento.

<< Non ha tutti i torti.>> annuì Jade:<< Poi non vorrei che quelli del Ritrovo si preoccupassero troppo per l'assenza della piccola...>>.

<< Ok, riportiamola a casetta.>> acconsentì Eria, quindi propose a Ryam:<< Piccolina... ti andrebbe che ti portassi in braccio, per questo viaggio?>>. La bimba rimase immobile per un secondo, andando poi tra le braccia della ragazza con un timido ' Sì '. Il gruppetto guidato dal capo-villaggio procedette per la via principale svoltando in seguito per una stradicciola che conduceva a una casa più grande delle altre, nonché più isolata. Al suo esterno giravano parecchi bambini, tutti più o meno dell'età di Ryam, intenti a giocare insieme.

<< Ehi, guardate!>> esclamò uno dei marmocchi indicando Ryam, in braccio ad Eria, richiamando così l'attenzione degli altri:<< Sta tornando Ryam!>>.

<< Ma chi sono quei tre? Non li ho mai visti.>> chiese perplesso un altro bimbo.  

<< Quanti bambini cariiiiiiiiiiiini...>> mormorò Eria con espressione rapita dalla graziosità di quei piccoli, mentre la folla di fanciulli continuava ad osservare lei, Will e Hiro con curiosità. Subito dopo si arrestò, mettendo giù la bambina che aveva tra le braccia con un sorriso:<< Ecco qui, il carro diretto alla casetta tanto caruccia è arrivato a destinazioneeee!!>>.

<< Mmh...>> annuì piano Ryam.

<< Ma... cosa c'è, piccola?>>.

<< E' che... ho paura che mi prendano di nuovo in giro.>>.

<< Beh...>> disse la ragazza con tono pensoso:<< … se vuoi posso tenerti compagnia per un po'. Ti assicuro che nessuno ti prenderà in giro in mia presenza.>>.

<< D'accordo.>> annuì più forte la ragazzina stringendole la mano con entrambe le sue.

<< Scusate, signor Jade... potrebbe accompagnare i miei amici da quella vostra conoscenza?>> domandò Eria al capo-villaggio:<< Vorrei stare un po' qui con i bambini...>>.

<< Per me va bene.>> acconsentì Jade:<< Giusto il tempo di informare i responsabili della baracca del ritrovamento di Ryam e del fatto che non siete una malintenzionata...>>.

<< Se vuoi posso portare già nella casa i tuoi bagagli, Eria.>> si propose Will tendendo una mano nella sua direzione.

<< Perché no?>> sorrise Eria consegnandogli la bisaccia:<< Grazie del pensiero.>> e così dicendo accompagnò la bambina dagli altri piccoli. 

<< Ciao, Ryam, dov'eri finita?>> gli domandò un bambino del gruppo una volta che furono giunti da loro.

<< E chi è questa signora?>> aggiunse un'altra bimba indicando Eria.

<< Una persona venuta da lontano...>> chiuse gli occhi la ragazza chinandosi sui marmocchi e lasciando la mano di Ryam:<< … ma non vi consiglio di esserne troppo contenti...>>.

<< P... Perché?>> chiesero in tono un po' esitante alcuni ragazzini.

<< Perché... sono venuta PER MANGIARVIIIIIIIII!!!>> riaprì di scatto gli occhi Eria iniziando a correre dietro ai piccoli, che davanti a quella mossa inaspettata fuggirono via, Ryam inclusa.

<< AAAAAAAAAH!!>> gridarono in coro i ragazzini lasciandosi inseguire. Da lontano, Hiro, mentre aspettava insieme a Will che Jade avvertisse il personale del Ritrovo, non poté far a meno che pensare nel vederla divertirsi così tanto nel giocare con quei bimbi:“ Che bambina che è...”.

Quel pomeriggio, dopo essersi rifocillati a casa dell'amico del capo-villaggio, Eria volle tornare nuovamente al Ritrovo, e dato che Will era d'accordo nonostante le proteste di Hiro ci andarono.

<< BIP, TI HO PRESO IL NASOOOOO!!>> fece scherzosamente la ragazza, seduta per terra circondata da una parte dei bambini lì presenti, premendo il nasino di Ryam e accarezzando con l'altra mano la testa di qualche altro fanciulletto.

<< Ahi, NON VALE!>> protestò Ryam con un largo sorriso sulle labbra allontanando il dito di Eria.

<< E che ne dici di questo allora?>> ghignò Eria allungando una mano verso il suo petto e facendole il solletico:<< GHIRIGHIRIGHIRI...>>.

<< AHAHAHAHA!!!>> si mise a ridere Ryam afferrando per tutta risposta la guancia sinistra di Eria e tirandola a sé.

<< Ehi, molla... AHAHAHA!!>> ridacchiò Eria divertita quanto gli altri bimbi.

<< Auff, ma perché non ci mettiamo invece a cercare quella banda?>> sbuffò Hiro annoiato, seduto su una roccia piazzata in un angolo ad osservare la scena:<< Faremo grandi passi avanti... invece perdiamo tempo.>>.

<< Caro amico, dopotutto la signorina non ha tutti i torti.>> gli rispose Will, intento ad intrattenere i restanti ragazzini che non avevano voglia di giocare con Eria:<< Siamo appena arrivati, possiamo anche permetterci di perdere un po' di tempo... e in ogni caso è capibile: lei si è innamorata dei bambini, e i bambini si sono innamorati di lei. Sopratutto la piccola Ryam, che ora non viene più presa in giro in presenza di Eria.>> poi si rivolse al suo giovane pubblico:<< Allora, chi vuole sentire un'altra canzone?>>.

<< TUTTIIIIIII!!!>> esultarono i piccoli con entusiasmo.

<< Che pubblico magnifico... Allora comincio!>> e dopo aver detto questo Will suonò col proprio bastone una nuova canzone meravigliosa che piacque subito ai giovanissimi spettatori.

<< A me sembra sempre una perdita di tempo...>> ribadì Hiro appoggiandosi la testa sopra una mano, braccio sul ginocchio. Proprio in quel momento gli si avvicinò un altro bambino del ritrovo, uno dai capelli lunghetti, di colore nero corvino, e gli occhi di un bel celeste. Vestiva anche lui un abito abbastanza semplice come gli altri bimbi della casa-famiglia, costituito da una maglietta grigia e da pantaloncini color grano.

<< Ehm... Ciao.>> lo salutò il ragazzino attirando la sua attenzione.

<< Uh... ciao.>> lo salutò Hiro sorpreso:<< Non sei a giocare con Eria o ad ascoltare Will?>>.

<< No... a me non appassionano tanto queste cose.>> scosse il capo il ragazzino:<< Mi chiamo Joseph, e tu come ti chiami?>>.

<< Hiro...>> rispose subito Hiro: il suo sguardo gelido sembrava essersi scaldato, divenendo più mite, mentre parlava con il piccolo.

<< Sai, ho sentito che siete dei Cacciatori di Missioni.>> continuò Joseph:<< I miei genitori... sono morti combattendo i mostri, come fate voi...>>.

<< Mi spiace per i tuoi...>>.

<< Non preoccuparti... sono stato fortunato ad essere accolto qui, comunque, e mi consolo un poco vedendo questo lato positivo. Rispetto molto quello che facevano i miei... e vorrei diventare come loro. Voglio anch'io fare quello che facevano loro.>>.

<< Quindi hai un obbiettivo...>> commentò Hiro cominciando ad intuire qualcosa:<< … e da me vorresti...?>>.

<< Sì, signore.>> annuì Joseph:<< Mi piacerebbe molto se lei mi insegnasse qualcosa...>>.

<< Lo sai che procedendo su questa strada potresti morire... vero?>> lo scrutò il ragazzo dal braccio fasciato.

<< Certo...>> annuì Joseph voltando lo sguardo, dicendo poi con determinazione:<< … ma se questo può aiutare il mio paese... e onorare il sacrificio dei miei non avrò esitazioni! Quindi...>> la sua frase venne interrotta in quel preciso momento: Hiro gli aveva appoggiato sul capo una mano, rivolgendogli un caldo sorriso. Anche Eria intravide quel sorriso, e rimase per qualche istante paralizzata dallo stupore: solo quella volta, prima di partire da Greengate, e quando si era sbronzato l'aveva visto sorridere,... ma mai in quel modo. Sembrava un'altra persona.

<< Ti capisco benissimo... Sei un bravo ragazzo.>> cominciò a dire Hiro:<< Sai, anch'io ho perso i miei: mia madre è morta quando sono nato... e mio padre è scomparso un giorno, diversi anni fa. Credo che sarebbero entrambi fieri di quello che sto facendo adesso... e sono convinto che a loro volta anche i tuoi sarebbero contenti delle tue intenzioni. Io sono forse la persona meno indicata per insegnare qualcosa... ma quel poco che so proverò ad insegnartelo fintanto che mi trovo qui.>>.

<< S-Signor Hiro...>> mormorò Joseph, visibilmente emozionato da quei complimenti:<< Grazie mille...>>. In quel momento però scoppiò un gran coro di grida terrorizzate alle loro spalle: Hiro, Will ed Eria si girarono di scatto, vedendo...

-Studio Tetro-

Keila:<< Ma... si interrompe così o.O ?>>.

Honoryou:<< Cyber vuole la suspance... ^^ >>.

Keila:<< Grrr... dannata suspance.>>.

Honoryou:<< Vabbé, prepariamoci...>>.

Keila (sospira e prende un microfono):<< Sì... la pagliacciata inizia -.-'' Dunque... SIORE E SIORI, LETTORI E RECENSORI, ECCO UNA SCONTRO NIENTE MALE!>>.

Honoryou:<< L'AUTOSCONTRO DI CYBER ^O^ >>.

Keila:<< Sarà una gara a più veicoli... Da una parte lo sfidato, Cyber...>>.

Io (entra in stile “ like a boss” in un'arena piena di mezzi):<< ECCOMI QUA! METTETE LA MIA MUSICA!>> risuona “ In the End” dei Linkin Park:<< Ehi, ho detto la MIA musica!>>.

Keila:<< OPS XD >> regola il Juke-Box della Galleria delle Ombre e risuona “ Voices” dei Disturbed.

Honoryou:<< E dall'altro lato, l'ultimo personaggio misterioso, quello apparso al primo autoscontro... LA sfidante... RYAM- CHAN!>>.

Ryam (la piccola entra):<< OH YEAAAAAA :DDD>>.

Io:<< Ti pentirai per l'altra volta...>>.

Honoryou:<< Regole semplici: più mezzi che potete, più scontri possibili! Chi resta in piedi vince! VIA!>> Cyber e Ryam si precipitano ai primi mezzi.

Io (prende un'utilitaria):<< ALL'ASSALTO!>>.

Ryam (anche lei prende lo stesso mezzo):<< YEEEEEEEEEEEE!!!>> scontro titanico, si sfasciano tutti e due i mezzi.

Io e Ryam:<< @.@ >>.

Honoryou:<< Ahi, ahi, che bruuuuuuutto urto, MUAHAHAHAH!!>>.

Keila:<< E da bravo cattivo lui ne gode xD Ma i due... già corrono verso i prossimi mezzi...>>.

Io (ferrari presa):<< STAVOLTA TE LA FACCIO!>>.

Ryam (si prende una ruspa):<< Ma anche no u.u >>. I mezzi si scontrano e si sfascia quello di Cyber.

Io:<< @.@>> si scuote e va a prendere un furgone blindato:<< ALL'ATTACCOOOOO!!>> stavolta vince quello di Cyber.

Ryam:<< D: NUUUOOOOOOOOOO!!>>.

Keila:<< A proposito... non è puccia, Ryam – chan :3 ?>>.

Honoryou:<< Dici così di tutti i bambini della storia...>>.

Keila:<< Sento che le voglio già...>>.

Honoryou:<< …TANTOOOO BENE... Solita frase ^^''>>.

Keila:<< … e intanto la piccola va al prossimo mezzo... E' un carro armato quello?>>.

Ryam (sparando un colpo al furgone blindato):<< BUUUUUUM >:DDDD >>.

Io (saltando fuori appena in tempo):<< AUFF....>>.

Honoryou:<< Si salva per miracolo... Come ribalterà la situazione?>>.

Keila:<< Già, come abbatti un carro armat...? o.O HA PRESO IL COMANDO DELLA... NOOOOOOO!!!>>.

Honoryou:<< HA PRESO IL COMANDO... DELLA MORTE NERA DI STAR WARS O.O!!! AZZ...>>.

Keila:<< Meglio interrompere qui il capitolo, non immagino che sfacelo accadrà ^^'' E postiamo un disegno del modello standard dei Cavalieri del Governo Imperiale di grado tenente e soldato semplice...>>.

Honoryou:<< Ehi... NON SPARARE CYBER!>>.

Keila:<< NON CON LA MORTE NERA....>>.

Io (ride come impazzito preparandosi a far fuoco):<< MUAHAHAHAHAAHHAH!!!>>. Fuochi d'artificio... e ci vediamo nel prossimo capitolo. A presto, e grazie a tutti coloro che hanno seguito il capitolo.

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Capitolo 13
*** Inseguimento montuoso ***


13- Inseguimento montuoso.

-Studio Tetro-

Io:<< Ordunque, è il momento di tornare al lavoro.>>.

Keila e Honoryou:<< YEEEEEEEEE ^O^ >>.

Io:<< “ Yeee” accordato. Ma prima un po' di ringraziamenti ai recensori GravityZero, playstation, Black_RoseWitch, Vittox01 e yugi00 perché continuano a recensire e a seguire la storia. Ah, e ovviamente tantissimi ringraziamenti anche a tutti gli altri lettori.>>.

Honoryou:<< Non ci dimentichiamo di nessuno, noi EwE.>>.

Keila:<< Anche perché gli voglio già...>>.

Io e Honoryou (tappandole la bocca):<< ABBIAMO CAPITO!>>.

Keila:<< O.O Mmmhhhhhhh...>>.

Io:<< … e proseguiamo con il racconto, a 'sto punto. Ricordate? Rimanemmo ad alcune grida di terrore risonanti alle spalle dei nostri eroi mentre sono in compagnia dei bambini del ritrovo, a Yellowgate: è tempo di scoprire che è successo.>>.


<< Che...?>> iniziò a chiedersi Hiro, bloccandosi di colpo di fronte alla scena che si ritrovò davanti agli occhi: a non molta distanza da loro, i passanti vennero travolti dal passaggio di... esseri mostruosi, in corsa lungo la stradicciola alle sue spalle: esseri simili ad enormi gorilla, ma con una postura più eretta ed aventi zoccoli sotto le gambe, mentre al posto delle mani possedevano delle enormi chele dalla punta ad uncino sulla parte superiore, quasi somiglianti ai denti ricurvi di un serpente. Il viso era la parte più mostruosa di loro, presentava infatti delle sporgente allargate e protese in avanti cosparse ai lati con miriadi di piccoli ma affilati denti uguali a quelli che gli si intravvedevano nella bocca principale in mezzo ad esse sotto gli occhi malvagi che ospitavano nel loro volto. Erano in cinque, e seminavano il panico ovunque passassero.

<< AIUT.... GAAAAAAH!!>> gridò uno dei cittadini, venendo però sorpreso e mutilato da una delle chele dei mostri, che gli staccò di netto un braccio facendolo cadere pesantemente al suolo, in un lago di sangue.

<< State uniti dietro di me...>> mormorò Eria seria rialzandosi subito e cercando di non lasciar disperdere per il panico il gruppo di bambini che erano insieme a lei, tirando fuori subito i propri pugnali. Poi chiese, sconcertata:<< Che diavolo sono... quei mostri?>>.

<< Sono Mastotauri.>> rispose Will alla domanda lasciando che i ragazzini che erano insieme a lui si unissero a quelli sotto la custodia di Eria, smettendo di suonare:<< Generalmente abitano nelle zone montuose... Presumo che siano scesi dalla montagna qua vicino...>>.

<< A quanto pare i Cavalieri non hanno ripulito tutta la zona... Dobbiamo fermarli, o faranno un massacro!>> affermò Hiro con decisione alzandosi dal suo posto a sedere:<< Eria, tu fai la guardia ai bambini, ci penso io a quelli.>>.

<< In cinque sono un po' tanti, vengo anch'io.>> sorrise Will ruotando il bastone davanti a sé:<< In via eccezionale, sai...>>.

<< Aspettate!>> li fermò Joseph:<< Voglio venire anch'io! Vi darò una mano!>>.

<< Spiacente, ragazzo, ma sarebbe un suicidio!>> scosse il capo Hiro:<< Non sei preparato ad affrontare questi mostri: lascia perdere e raggiungi i tuoi coetanei ed Eria.>>.

<< Ma...>>.

<< Niente “ ma”, raggiungi gli altri!>> insistette il ragazzo dal braccio fasciato, e così dicendo corse via contro i feroci Mastotauri accompagnato da Will. Joseph si mordicchiò un labbro, ma alla fine decise di seguire l'ordine di Hiro, nascondendosi anche lui dietro la ragazza.

<< Ah!>> fece un passante cadendo, urtato da uno dei mostri. Come cadde il mostro si girò nella sua direzione, allungando all'indietro il gomito per lanciare un colpo con la sua chela:<< NOOOOOOO!!!>>. Proprio un istante prima che venisse raggiunto da essa, il braccio dell'essere venne bloccato prontamente da una mano che lo afferrò. 

<< Grrrrr....>> ringhiò sommessamente il Mastotauro girando lo sguardo verso colui che si era intromesso. E non era altri che...

<< Ciao.>> disse subito Hiro, continuando a tenergli il braccio con la mano destra, e prima che la bestia potesse avere il tempo di reagire gli sferrò un deciso fendente, spiccandogli la testa dal corpo e facendola volare via, lasciando uscire dal punto in cui era stata tagliata spruzzi di sangue. Quel gesto attirò l'attenzione degli altri Mastotauri, che assistettero all'afflosciarsi del corpo del loro simile, iniziando a puntare contro chi aveva osato mettersi contro di loro con evidente ferocia.

<< Uh, li hai fatti arrabbiare.>> osservò Will con allegria, scrutando i quattro scimmioni:<< Sono in quattro... Due a testa?>>.

<< Per forza, diamoci da fare.>> disse Hiro, e proprio quando ebbe finito di dirlo le bestiacce gli corsero contro travolgendo chiunque non fosse ancora riuscito ad abbandonare la strada. Will fece lo stesso, e con un salto riuscì a travolgere due dei Mastotauri, trascinandoli insieme a sé nella polvere mentre gli ultimi due raggiungevano Hiro.

<< DA-DAN!>> fece il musicista balzando nuovamente in piedi, pronto a combattere:<< Chi vuole assaggiare per primo il mio bastone?>>.

<< GRAAAAARR!!>> ruggirono i due Mastotauri da lui travolti rimettendosi subito in piedi e andandogli addosso. Will si protese verso uno di loro, che subito reagì cercando di afferrarlo con una chela: quel momento gli fu propizio, perché il flautista ne approfittò per afferrare saldamente il  braccio usato per attaccare, e appendendovisi (fidando nella forza del colosso per rimanervi appeso) si dondolò in avanti tirando un devastante colpo a piedi uniti allo stomaco dell'essere, che venne spedito nuovamente a terra, mentre invece Will aveva già mollato il braccio ritornando con i piedi per terra. Non ebbe però nemmeno il tempo di sospirare che l'altro nemico gli fu subito addosso, riuscendo a ferirlo ad una spalla senza che potesse spostarsi in tempo.

<< EHI! La mia spalla!>> protestò Will, cambiando espressione nell'osservare il proprio sangue uscire dal graffio ricavato sulla spalla ed indietreggiando:<< Che affronto...>>. Il precedente Mastotauro tornò all'attacco, ma stavolta l'opponente parò il colpo di chela con il proprio bastone allontanandola da sé. Allora il mostro allungò anche l'altra chela, ma questa volta Will si chinò di scatto verso il basso, tirando un calcio al braccio che il mostro stava usando in quel momento senza nemmeno guardare, e nel tornare su con la schiena spinse l'estremità della propria arma con una forza incredibile su per la mandibola inferiore, riuscendo a trapassargli anche il cranio con quell'unico colpo.

<< GLARRRRRRRGHH....>> si lamentò il nemico, trafitto, muovendo forsennatamente come per afferrarsi la testa le proprie “ mani”, senza riuscirci e perdendo sempre più sangue... finché non chiuse gli occhi, morendo. Con un colpo secco, successivamente, Will spinse violentemente indietro il bastone facendolo uscire con un ulteriore scoppio di sangue dal volto del mostro prima che questo ricadesse a terra, dicendo pacatamente:<< Stupide bestie... ferire me...>>. Poi i suoi occhi, ora colmi di volontà di combattere, si andarono a posare sul Mastotauro che aveva colpito con entrambi i piedi poco prima, che intanto si era ripreso, preparandosi ad attaccare anche lui. 
 
Intanto Hiro se la vedeva con i propri nemici, con i quali era più in difficoltà rispetto al musicista, che cercavano ripetutamente di prenderlo con le loro tenaglie affilate, costringendolo ad arretrare ad ogni colpo, finché non si trovò spalle al muro contro la porta di una casa. A quel punto i due scimmioni allungarono subito una delle chele contro il giovane, che reagì parando con la spada quella di uno di loro ed usando il braccio rimastogli (quello con gli Emblemi) per bloccare l'altra.

<< Sono... parecchio forti...>> ringhiò Hiro, tremando sotto sforzo, mentre tentava di trattenere entrambi i mostri. Questi ultimi però usarono le loro chele ancora inutilizzate per tentare di colpirlo alla testa, manovra che fortunatamente il ragazzo dal braccio fasciato riuscì a mandare a vuoto abbassando il capo, lasciando che le chele si conficcassero nella porta alle proprie spalle.

<< GROARRR!!!>> ruggì il Mastotauro il cui colpo era stato parato dalla spada, ritirando la propria tenaglia nel tentativo di attaccare ancora, ma il ragazzo fu più rapido e non appena la ritrasse agitò la propria arma nella sua direzione mozzandogli la chela sinistra, strappandogli così un urlo di dolore. Ma l'essere appena ferito non voleva arrendersi, e non potendo usare le tenaglie cercò di mordere con le sue fauci il collo di Hiro come un vampiro, che però lo bloccò frapponendo di nuovo tra loro la spada.

<< Forza, ragazzi, entriamo in casa. Svelti, svelti!>> disse Eria alla svelta ai bambini che erano con lei conducendoli subito alla casa del Ritrovo, intenzionata a metterli al sicuro per partecipare alle battaglie ed aiutare Will e Hiro. Una volta arrivati davanti all'ingresso li fece entrare dentro, e solo allora notò che qualcuno mancava all'appello... anzi, qualcuna: Ryam.

<< Ma... dove...?>> si domandò Eria confusa, quando...

<< ERIAAA!!>> gridò una vocina alle sue spalle, spingendola a voltarsi: Ryam si era appena rialzata da terra, evidentemente inciampata mentre seguiva il gruppo e la ragazza non se n'era accorta a causa della fretta nel portare tutti in salvo... e stava venendo raggiunta da un Mastotauro sbucato fuori come per incanto dalla strada vicina.

<< RYAM, ATTENTA!!>> fece Eria, scattando in avanti come una molla a quella vista... ma troppo tardi: il mostro aveva afferrato con una delle sue chele la bambina sollevandola in aria.

<< AIUTO, ERIAAAAAA!!!>> gridò la bimba terrorizzata, piangendo. La ragazza non poté che lanciarsi verso l'aggressore, che inaspettatamente però fuggì via con Ryam senza dar nemmeno battaglia. Quasi per chiedere risposta ai compagni in difficoltà Eria lanciò una rapida occhiata a Hiro e Will, e il ragazzo dal braccio fasciato, che aveva assistito alla scena, le annuì: questo convinse del tutto la ragazza a gettarsi all'inseguimento del mostruoso rapitore.

“ Non so perché l'abbia rapita... ma parola mia, non andrà lontano!” pensò Eria decisa a tutto pur di recuperare la piccola, correndo a più non posso:“ Se le succedesse qualcosa sarebbe solo colpa mia... Avevo il compito di portarla al sicuro, e invece l'ho persa di vista.”. Una lunga corsa si protrasse per alcuni minuti senza che la ragazza perdesse di vista per un solo attimo il Mastotauro, e alla fine inseguitore e inseguito giunsero ai piedi della montagna rocciosa: il mostro non perse tempo ed iniziò ad arrampicarsi sulla parete rocciosa a strapiombo davanti a sé, aiutandosi con i suoi denti incredibilmente robusti nella scalata.

<< AAAAAAAAAH!!!>> urlò con voce acuta la povera Ryam, coprendosi gli occhi per non guardare il vuoto sottostante mentre questo diventava sempre più minaccioso e fondo. 

<< Accidenti...>> disse Eria osservando la parete rocciosa: era chiaramente piuttosto scoscesa, ma doveva provare ad arrampicarsi anche lei su di di essa:<< Calma, Eria... dopotutto l'hai già fatto una volta, no? Durante gli allenamenti del maestro...>> e prendendo un profondo sospiro rimise i propri pugnali negli appositi contenitori ed anche lei iniziò a risalire la montagna, cercando di fare alla svelta per non lasciar fuggire il mostro con la bambina.

Frattanto, in città, Will continuava a combattere contro l'ultimo Mastotauro rimasto ad affrontarlo.

<< Tu sei tosto, eh?>> chiese Will all'ottusa creatura parando una delle sue chele con prontezza e rispondendo con un colpo di bastone, che a sua volta il mostro deviò con l'altra tenaglia:<< Si vede che sei meno scemo del tuo amico... ti sei messo sulla difensiva per evitare che ti centrassi con il bastone.>>.

<< GRRRRRRRR....>> ringhiò il Mastotauro lanciando una chelata della sua direzione. Will si difese con il bastone, ma quest'ultimo inaspettatamente aprì la tenaglia ed afferrò l'arma durante l'azione, togliendola dalle mani del musicista e buttandola via.

<< Acci...>> cominciò a dire il flautista, ma non ne ebbe il tempo, perché con una sferzata del proprio braccio il Mastotauro lo colpì forte al petto, facendolo volare letteralmente sulla staccionata che circondava una stalla del paese poco lontana, il cui legno vecchio si spezzò sotto il peso di Will.

<< Ahi... Brutto stronzo...>> si lamentò Will massaggiandosi la schiena, e in quel momento si accorse di un rumore di zoccoli davanti a sé: era il mostro, che stava correndo nella sua direzione intenzionato a travolgerlo. Il musicista non perse tempo e si gettò di lato, lasciando che l'avversario fracassasse quel che restava del pezzo di staccionata su cui era finito.

<< ROAR!!>> ruggì il Mastotauro arrestando la propria corsa e girandosi verso di lui, e solo in quel momento si accorse che Will stava per colpirlo con un pugno agli occhi. Il mostro, istintivamente, si protesse dall'attacco con il braccio sinistro... venendogli però mozzato il respiro subito dopo.

<< Eheheheh...>> ridacchiò Will con un sorrisetto:<< Allora, stronzo?>>. Mentre usava il pugno sinistro per attaccare, il musicista aveva contemporaneamente lanciato anche l'altro contro lo stomaco della bestia, sfruttando così il suo istintivo movimento teso a proteggersi il volto.

<<< G-RA...>> mugolò il Mastotauro indietreggiando di qualche passo: il colpo aveva visibilmente sortito l'effetto voluto da Will.

<< Ti piace?>> gli chiese Will appiattendo le mani e posizionandole davanti a sé, assumendo una nuova posizione di guardia:<< Si tratta di una tecnica marziale poco usata da queste parti...>>. Il mostro, che non comprendeva neanche quel che diceva, si limitò a rispondere con un ennesimo attacco di chela: tuttavia la velocità di quell'ultimo attacco si rivelò irrisoria rispetto a quelli tirati prima, grazie al danno inferto dal colpo del musicista, e quindi Will non solo lo deviò a lato con una delle mani appiattite... ma riuscì anche ad afferrare il braccio stesso. Preso l'arto si voltò, e lo scaraventò con una forza notevole, che non si sarebbe mai detto possedesse, davanti a sé, poi con la stessa forza iniziò a girare su se stesso trascinando il Mastotauro sempre più velocemente: i pochi abitanti che ebbero il fegato di sporgere la testa fuori dalle loro case vincendo la paura non credettero ai loro occhi nel vedere quello che era in grado di fare quel musicista.

<< E adesso... MUSO A TERRA! AHAHAH!>> rise come un matto Will mollando di colpo il mostro e spedendolo violentemente contro un'altra sezione della staccionata di prima, fracassandola. Il Mastotauro si rialzò, evidentemente stordito dal folle girotondo compiuto, menando colpi a casaccio nell'aria. Il musicista con un rapido movimento deviò indietro entrambe le braccia grazie alle proprie mani tese, sbaragliando le sue difese... e senza perdere un secondo fece un piccolo salto che accompagnò con un potente calcio rotante, che si abbatté contro la testa del mostro, concludendosi con un rumore di ossa rotte che segnò la fine della bestia: quest'ultima infatti crollò pesantemente al suolo.

<< Eh...>> sospirò Will andando a raccogliere il proprio bastone caduto:<< … mi hai dato un bel po' da fare, fratello: non pensavo di dover arrivare ad usare anche mani e piedi...>> poi si guardò intorno, non vedendo nessuno nei dintorni, e questo lo sorprese parecchio:<< Ma... dove diavolo sono finiti Hiro e i mostri che stavano combattendo contro di lui? Merda... come faccio ad aiutarlo se non so nemmeno dove sta?>>.

In realtà Hiro non era sparito: semplicemente la porta su cui si era appoggiato, e davanti a cui era rimasto ad affrontare i Mastotauri, aveva finito con l'aprirsi durante il combattimento, catapultando sia i mostri che lui all'interno dell'abitazione e facendo sì che si proseguisse lì la sfida. Per fortuna non c'era nessuno in casa, così che la battaglia non si ripercuotesse su degli innocenti.

<< E volete morire?>> ringhiò Hiro mancando il Mastotauro avente un'unica chela con la spada a causa dello spostamento di quest'ultimo, per poi venir aggredito anche dall'altro che lo costrinse ad arretrare velocemente fino al tavolo centrale della stanza, che scavalcò subito ponendosi dietro di esso.

<< RAARH!>> fecero i mostri nell'atto di scavalcare anche loro il largo tavolo in legno, ma Hiro colse la palla al balzo e con un gesto rapido e vigoroso di ambedue le mani ribaltò il mobile portando i due nemici ad abbattersi sul pavimento della casa: quindi si precipitò sul primo Mastotauro e senza lasciargli il tempo di rialzarsi riuscì a infilzarlo al cuore uccidendolo in un sol istante. L'altro però (che non era quello “ monco”, per intenderci) si scagliò su Hiro, sferzando più volte l'aria con le sue micidiali chele: il ragazzo dal braccio fasciato fece del suo meglio pur di schivare quei rapidi attacchi, ma alla fine uno di essi lo raggiunse allo stomaco, strappandogli di colpo buona parte della propria pelle in quel punto.

<< AAAAAAH!!>> gridò Hiro a causa della grossa ferita appena riportata, venendo poi spintonato contro il tavolo rovesciato dietro di lui dal mostro tra schizzi di sangue uscenti dalla stessa. Il mostruoso assalitore gli si avventò di nuovo contro, ma il ragazzo gli riuscì ad assestare un calcio nello stomaco che lo fece barcollare all'indietro fino a cadere davanti alla porta d'ingresso; a quel punto Hiro si avvicinò lentamente al Mastotauro che si stava rialzando, mormorando gelido:<< Sei... più veloce del previsto... Beh, spiacente per te... ma non ho ancora voglia di morire...>>. 

Contemporaneamente, Eria continuava la propria scalata per la montagna: era arrivata a parecchi metri da terra, tanti da far apparire il vuoto sottostante come un profondissimo precipizio mortale. Non ci sarebbero stati dubbi sulla sua sorte se avesse mollato la presa sulla parete a cui era avvinghiata. Se non altro non aveva perso di vista per un solo secondo il Mastotauro che aveva rapito Ryam sopra di lei, in che era già un punto a favore suo. Improvvisamente però qualcosa le cadde sulla testa.

<< Cosa...?>> cominciò a domandarsi Eria, sentendo poi arrivarle altre cose addosso dal cielo: gocce, gocce di pioggia. Sopra di lei il cielo si era rannuvolato, coperto da un denso strato di cumulonembi, e stava iniziando a far piovere acqua a catinelle, con evidenti conseguenze: presto la parete rocciosa sarebbe diventata scivolosa e molto più difficile da scalare. Lei però non poteva arrendersi, doveva proseguire per la bambina. Insistette nella scalata, quindi, mentre le fredde goccioline le bagnavano completamente gli abiti e il corpo. Qualche secondo più tardi mise una mano su una roccia, ma quando fece forza per issarsi su le scivolò dal masso a cui si era aggrappata, divenuto scivoloso a causa dell'acqua, rischiando di cadere di sotto.

<< NO!>> esclamò la ragazza allarmata, rifiutandosi di voler cadere di sotto. Fortuna volle però che riuscisse ad afferrare per tempo una lunga sporgenza rocciosa riparata dall'acqua, rimanendovi così appesa. Quindi sospirò sollevata:<< Per un... pelo...>>. Procedette riagganciandosi con entrambe le mani alla montagna voltando lo sguardo verso l'alto, e con grande stupore non vide più né il Mastotauro, né Ryam: per un momento temette che fossero caduti di sotto senza che se ne accorgesse, ma poi notò anche che, a qualche metro d'altezza più sopra, la parete rocciosa finiva, cosa che la rassicurò convincendola che il mostro fosse arrivato in cima alla piccola montagna con la sua prigioniera; però questo non escludeva che alla bambina, una volta lì, non succedesse qualcosa (anche se ancora era poco chiaro il perché l'avesse rapita invece di ucciderla), quindi proseguì rapida la risalita prestando più prudenza possibile. Non appena riuscì a raggiungere anche lei, con molta fatica, la sommità della parete vide il mostro allontanarsi con la propria preda, arrestandosi dopo aver percorso un po' di strada ed appoggiandola in un punto davanti a sé.

<< ERIA!>> esclamò Ryam, terrorizzata, riuscendo a vederla da dietro il proprio rapitore. Il Mastotauro a quell'esclamazione si voltò, e nel notare la ragazza iniziò a ringhiare contro di lei, caricandola senza alcun preavviso.

<< Vieni, brutto muso...>> sussurrò Eria estraendo dalle custodie i pugnali ed avanzando a sua volta nella sua direzione: i due avversari, incuranti della pioggia battente, si incontrarono a metà strada, il mostro che cercò di afferrarla con le chele con il chiaro intento di liberarsi di lei, ma la ragazza schivò agilmente l'offensiva, scivolando davanti al suo petto e allungando contro di esso le proprie armi. Il mostro però inaspettatamente usò le sporgenze laterali alla propria bocca per addentare uno dei pugnali in modo da bloccarlo mentre con l'altra chela bloccava la seconda arma.

<< ROARRRR!!!>> ruggì il mostro cercando di scagliarla via con un movimento della chela ancora libera, ma Eria mollò il pugnale nelle sue fauci e gli diede un pugno deciso in mezzo agli occhi prima che potesse riuscirci, portandolo ad interrompere l'azione e a mollare l'arma a terra.

<< Meglio se...>> cominciò ad dire la ragazza raccogliendo in fretta il pugnale caduto approfittando del momento di stordimento del nemico. Il Mastotauro, infuriato, tirò subito un calcio con le proprie zampe caprine contro di lei, mandandola violentemente a sbattere contro il terreno di scontro.

<< Off...>> fece Eria a terra, toccandosi lo stomaco colpito dal violento calcio, il fiato mozzatole dal colpo.

<< ATTENTA, ERIAAA!!>> le gridò la bambina, che non se n'era andata per non lasciarla sola nonostante fosse evidentemente terrorizzata: la bestia infatti la stava per calpestare con i suoi zoccoli poderosi. Grazie a quell'avvertimento la ragazza riuscì ad evitare di rimanere schiacciata rotolando di lato, e mentre lo faceva ne approfittò per infliggere una ferita ad una gamba dell'essere con una delle proprie armi.

<< RAAAAAAAAAAAAH!!!>> si agitò il Mastotauro arretrando, ferito, lasciando così che Eria si rimettesse in piedi.

<< Spiacente...>> ansimò la ragazza ignorando la pioggia sempre più battente che imperversava sul luogo, mettendosi di nuovo in posizione:<< … ma non mi sono allenata... per niente! Ti sconfiggerò e salverò quella bambina... lo prometto!>>.

<< GRAAAAH!>> si limitò a ruggire l'essere, ancora più arrabbiato di prima, avanzando di nuovo rapidamente contro di lei. Anche Eria fece lo stesso, e davanti agli occhi preoccupati di Ryam compì una mossa che non si sarebbe mai aspettato nessuno: nel momento preciso in cui il Mastotauro passò all'offensiva protendendo di nuovo una tenaglia nella sua direzione, la ragazza eseguì un piccolo balzo che le permise di saltare sopra il braccio del mostro e di eludere così le sue difese, piantandogli i pugnali sulle spalle.

<< RAAAAAAAAAAH!!>> gridò ancora di dolore la creatura mentre lei si diede un'ulteriore spinta verso l'alto tenendo costantemente la presa sulle proprie armi.

<< E ora...>> continuò Eria sfruttando velocemente la spinta appena compiuta per rizzarsi sui pugnali e ricadere dal senso delle gambe verso la schiena del Mastotauro, scavando nella carne in cui erano conficcate le sue armi nel processo e facendole uscire a forza dal davanti, mutilando senza pietà l'avversario prima di piombare dietro di lui:<< … GRINFIE STRAZIANTI DELLE DUE RONDINI DEL CIELO!>>.

<< YAAAAAAAAEEEEEERGGGHHH!!!>> si contorse orribilmente l'essere, con due autentiche fosse sanguinolente scavate nelle spalle, nella propria carne.

<< Non ti è bastato? E allora... CERCHIO DELLA RONDINE!>> dichiarò Eria creando due fendenti a semicerchio che produssero due ferite profonde nel Mastotauro, che urlò ancora di più. La sua voce, però, si spense poco dopo mentre si accasciava al suolo senza più un briciolo di energie, spacciato. A quel punto lei non poté far a meno di sospirare:<< E' fatta... che sollievo...>>.

<< ERIAAAAAAAA!!!>> gridò una vocina alle sue spalle. La ragazza si girò, e si vide arrivare adooso Ryam, tutta piangente, che la abbracciò forte forte.

<< Ryam...>> mormorò Eria chinandosi su di lei:<< Tutto bene? Stai bene?>>.

<< Sì...>> annuì Ryam con gli occhi rossi dal pianto:<< … ma... ma ho avuto... COSI' TANTA PAURA PER TE!! Per un attimo... ho pensato che avresti... avresti fatto la stessa fine dei miei genitori... WEEEEEEEEEEHH!!!>> e così, piangendo, nascose il proprio volto nel fradicio abito della Cacciatrice di Missioni.

<< Su...>> le sorrise la ragazza abbracciandola con calore subito dopo aver rimesso a posto un'altra volta i pugnali :<< … ora è tutto finito. Anche se non ho la benché minima idea del perché ti abbia rapita, quella creatura....>> poi il suo occhio cadde sul punto in cui il Mastotauro aveva lasciato Ryam: era un punto dove la terra era smossa, come da delle chele... e dava l'impressione di essere un nido. Eria allora fissò prima il corpo senza vita del mostro appena abbattuto e poi Ryam, e pensò carica di stupore:“ Aspetta... Vuoi vedere che... quel mostro ha pensato che Ryam... fosse un cucciolo disperso? Questo spiegherebbe anche perché è fuggito subito anziché darmi battaglia, voleva evitare che si facesse male...”.

<< T-Tutto quel sangue...>> balbettò la bambina ricordando con orrore gli attimi del combattimento svolto da poco da Eria:<< Andiamo via... per favore...>>.

<< D'accordo.>> annuì la ragazza prendendola in braccio e guardandosi intorno:<< Per fortuna vedo da qui un comodo sentiero da percorrere per tornare alla steppa... Meno male, perché con questa pioggia sarebbe stato pericoloso scendere dalla parete di prima. Andiamo.>> quindi iniziò ad andare via, ma mentre imboccava il sentiero notò qualcosa: c'erano alcune impronte, non ancora cancellate, su di esso... e non appartenevano ai Mastotauri. Erano impronte di scarpe. Qualcuno era già giunto lì sopra? E come mai non aveva avvisato nessuno della presenza dei mostri lì sopra, visto che le impronte sembravano sia dirigersi lì sopra che discenderne? Pur con questi interrogativi in testa, ad Eria non rimase però che tornare giù, nel caso Hiro e Will stessero ancora combattendo.

La cima della montagna tornò deserta, ospitando solo il cadavere del Mastotauro... Deserta? Non proprio... perché una volta che la ragazza e la bambina furono andate via, da una grande roccia uscì allo scoperto una figura resa poco distinguibile dalla fitta pioggia.

<< Uff... Meno male... La sorellina... è salva.>> sorrise pigramente la figura in ombra:<< Sarà meglio tornare... dai miei amici, ora... Non vorrei che si preoccupassero...>> e così dicendo prese un altro sentiero alle sue spalle, ben nascosto, che lo avrebbe portato lontano da Yellowgate.

-Studio Tetro-

Io:<< E anche questo capitolo è finito!>>.

Keila:<< LOL Ma Ryam è davvero tanto pucciosa da essere rapita anche dai mostri?>>.

Io:<< Non proprio per questo... scambio di persona (anzi, di cucciolo).>>.

Honoryou:<< Io non l'avrei mai detto, mi dichiaro sorpreso u.u >>.

Io:<< Spero solo che ai lettori piaccia e che non faccia pena T.T >>.

Keila:<< Ma di che hai paura, non è così brutto D: >>.

Honoryou:<< Solo “ qualche” ripetizione della parola “ chela” e della parola “ tenaglia”, ma era inevitabile dati i nemici.>>.

Io:<< E a proposito... è proprio su un Mastotauro che ho fatto il disegno :D >>.

Keila:<< L'ho visto... fa paura c_C >>.

Honoryou:<< E LOL....>>.

Io:<< Comunque...>>.

???:<< QUESTO ESSERE POSTO BUONO PER TROVARE CLIENTI?>>.

Io, Keila e Honoryou:<< O_o W-WTF??>>.

Venditore folle (con aria da ebete impazzita):<< BUONGIORNO, SIGNORI, VOI VOLERE COMPRARE MIA MERCE? COMPRARE COMPRARE, SI' SI'!>>.

Io:<< E questo chi...?>>.

Venditore folle (andando verso di me):<< TU VOLERE COMPRARE PARRUCCHE FINTE? SI', PARRUCCHE FINTE BELLE PER TUA RAGAZZA! SOLI DIECI EURO E NOVANTANOVE, SI' SI'!>>.

Io:<< Ma chi ti ha detto che...?>>.

Venditore folle (andando verso Keila):<< TU VOLERE COLLANE DI PERLE? PERLE BELLE, PERLE LUCENTI! SOLO NOVE EURI, E' AFFARE!>>.

Keila (occhi lucenti):<< *_* P-Perle??>>.

Honoryou:<< E' bigiotteria, non farti ingannare...>>.

Venditore folle (stavolta Honoryou è la vittima):<< TU VOLERE MINIATURE DI PORCELLANA? MINIATURE BELLE BELLE, SPLENDIDE SPLENDIDE! SOLO QUINDICI EURO!>>.

Honoryou:<< @.@ GORGH!!>>.

Io (fuma):<< Grrrrr.... PORTATELO VIA!>>.

Venditore folle:<< TU NON POTERE MANDARE VIA, TU PRIMA COMPRARE!>>.

Io:<< FUORI!!!>>.

Venditore folle:<< TU COMPRARE, O IO RIVOLGERMI A TUA RAGAZZA...>>.

Io (senza nemmeno rispondere lo prende a calci fino all'uscita):<< NON-MINACCIARE-BELINEEEEE!!!>>.

Venditore folle (dolorante):<< AIUTOOOO!! SIGNORE PAZZO... PAZZOOOO!!! AIUT....!!>>.

Keila e Honoryou:<< o.O >>.

Io:<< Sbuff... maledetto pezzo di m***a! La mia ragazza non si tocca!>>.

Keila:<< Quanto amore per l'OC di eli8600 :33 Che tenero :3333 >>.

Honoryou:<< Stavo per trasformarmi, ma fa niente...>>.

Io:<< E ora che quel rompi è fuori gioco concludiamo rinnoviamo i ringraziamenti ai lettori tanto carucci, tra cui spiccano i recensori playstation, Black_RoseWitch, GravityZero, la sopracitata eli8600, bellfire99, vittox01, yugi00 e giuggy 3 (di cui vi consigliamo caldamente le storie, eccezionali, sopratutto a tema Yu-Gi-Oh! ma non solo ;) ) e ci ribecchiamo alla prossima. Grazie per la terza volta a tutti quanti, byeeeeeee!>>.

Keila e Honoryou:<< A presto, ragazziiiiiiiiiii :) >>. 

Io:<< … e intanto mi prenderò qualche precauzione contro gli inopportuni che entrano nel benedetto studio...>>.


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Capitolo 14
*** Un vero esperto ***


14- Un vero esperto.

-Studio Tetro-

Io (mettendosi al lavoro):<< Prima questo... poi questo...>>.

Keila:<< Ma cosa...? o.o Che fai >_> ?>>.

Io:<< Semplice: metto un dispositivo anti-venditori ambulanti e maniaci. Appena sento che ne arriva uno gli spacco il cul...>>.

Honoryou:<< OOOOOOK... siamo rassicurati...>>.

Io:<< ZITTI! Sento qualcuno...>>.

Keila:<< O.o Non sarà ancora il pazzoide, spero!>>.

Io (avventurandosi nell'oscurità):<< ALLORA VADO A DIRGLIENE QUATTRO! Voi fate partire il chapter!>>.

Keila e Honoryou:<< YEA, BOSS-SAMA!>>.

Keila:<< E allora ci pensa la vostra carissima conduttrice preferita ^-^ >>.

Honoryou (pensando):“ Da quando?”.

Keila:<< Il nostro capitolo si era interrotto al salvataggio, felicemente portato a termine, di Ryam, condotto da Eria. A valle cosa sarà successo, però?>>.


In città, intanto, Will stava cercando Hiro, che aveva perso di vista mentre stava combattendo.

<< Uff... Possibile che non riesca a trovarlo?>> si domandò Will camminando lentamente nella direzione in cui prima il ragazzo dal braccio fasciato era impegnato a lottare, senza badare all'acquazzone in corso:<< Dove si è andato ad infognare, quel...?>> poi il suo occhio cadde su una porta aperta: a giudicare dalle impronte sul suolo ancora lì di fronte non c'erano dubbi, il combattimento tra Hiro e i Mastotauri doveva essersi spostato all'interno dell'abitazione.

“ L'ho trovato...” pensò Will avvicinandosi cautamente all'uscio spalancato, tenendo davanti a sé il bastone... e una volta arrivato lì di fronte imprevedibilmente qualcosa di grosso e peloso minacciò di cadergli addosso, spinto all'indietro: nientemeno che un Mastotauro.

<< Malediz...>> cominciò ad imprecare il musicista, colto di sorpresa, ma prima che quest'ultimo riuscisse a reagire il corpo del mostro si spaccò esattamente in due metà, in verticale, con uno spruzzo di sangue che caddero sorpassando Will e rimanendo sul terreno sottostante. 

<< Tranquillo... è tutto a posto... Will.>> risuonò una voce dall'interno dell'abitazione scuotendo l'impietrito flautista, e a quel punto Hiro uscì all'esterno, coprendosi con una mano la ferita riportata durante lo scontro, grondante sangue a fiotti. 

<< Lo vedo...>> osservò Will, impressionato, tirando un'ultima occhiata alle due parti del Mastotauro al suolo, pensando:“ Quel mostro... ha provato a difendersi: il braccio destro è proteso in avanti a mo' di scudo... ma è stato tagliato in due anch'esso, come se avesse provato a fermare un vento così tagliante da non poter essere bloccato.” poi si voltò di nuovo verso Hiro:“ E' ferito, il ragazzo... ma nonostante ciò è riuscito a fare una cosa del genere? Avevo intravisto che riusciva a tener testa alle chele dei Mastotauro con il suo braccio destro, cosa già alquanto incredibile... ma questo...?”.

<< Uff...>> sbuffò Hiro, cadendo in ginocchio di botto.

<< Ehi, ragazzo!>> si allarmò il musicista precipitandosi al suo fianco, dando un'occhiata a quel che si era fatto:<< Hai una brutta ferita, eh? Non gravissima, ma brutta quanto basta...>>.

<< Non fa niente... Posso curarmi da solo...>> lo respinse con dure parole il ragazzo dal braccio fasciato, intenzionato a non farsi aiutare.

<< Non fare il bambino, questa non è robetta, anche se non è nemmeno qualcosa di spaventoso.>> replicò Will togliendogli la mano dal punto dove l'abito si era strappato e da cui si poteva notare la ferita:<< Ti darò una mano nel ricucirti la pelle...>>. 

Più tardi, Eria discese dalla montagna insieme a Ryam riportandola subito al Ritrovo dei Fortunati, assicurandosi anche che non fosse accaduto nulla di spiacevole ai piccoli che vi stavano dentro.

<< Oplà!>> disse Eria entrando nella casa-famiglia dopo essersi fatta aprire dalle persone al suo interno e appoggiando sul pavimento la piccola:<< Ora sì che sei al sicuro...>>.

<< S-Sì...>> annuì lentamente Ryam, con gli occhi gonfi per le lacrime versate: tremava tutta, ed era infreddolita dalla pioggia che l'aveva tutta infradiciata.

<< Meno male che la piccola sta bene...>> commentò una signora  addetta al Ritrovo avvolgendo la bambina in una coperta per poi ringraziare Eria:<< Grazie davvero... temevamo di perderla per sempre.>>.

<< Oh, per me è stato un piacere.>> rispose con modestia la ragazza, chiudendo gli occhi e facendo un largo sorriso.

<< Ryam!>> esclamò Joseph con aria preoccupata, raggiungendola insieme ad alcuni altri bambini:<< Sei ok, vero? Non ti è... successo niente, vero?>>.

<< No...>> arrossì un pochino la bimba:<< Sei gentile... a preoccuparti... Grazie>>. Anche Joseph arrossì un po', mettendosi a tacere e limitandosi a rispondere:<< Prego...>>.

“ Eheheh...” pensò Eria sogghignando a quella scenetta:“ Forse Ryam ha già un piccolo ragazzo...”. Quindi avvisò:<< Scusate, ma devo raggiungere i miei compagni ora. Chissà come stanno...>> e così dicendo corse via, recandosi nella parte di Yellowgate dove erano apparsi i Mastotauri e dove avevano ingaggiato battaglia contro quei mostri. Una volta arrivata individuò Hiro e Will ai piedi della casa dove il ragazzo dal braccio fasciato era stato forzato dalle circostanze a lottare, il musicista intento a dare il tocco di grazia alla fasciatura da lui fatta sulla ferita del compagno d'avventura.

<< Ecco qua...>> disse Will completando l'opera sulla ferita di Hiro:<< … adesso siamo a posto...>>.

<< Will, Hiro!>> esclamò Eria attirando la loro attenzione, raggiungendoli in fretta:<< Com'è andata? State bene?>>.

<< Oh, Eria... Sì, sia io che Hiro stiamo bene... anche se lui ne ha ricavato una ferita piuttosto bruttina, ma ho già provveduto...>>.

<< Guarda guarda...>> fece la ragazza compiaciuta, con tono ironico:<< Finalmente il signorino ha deciso di farsi curare da qualcun altro...>>.

<< Umpf!>> grugnì Hiro incrociando le braccia e chiudendo gli occhi, il che scatenò le risatine di Will e di Eria.

<< Il tuo inseguimento, invece?>> le chiese Will smettendo di ridere:<< Ti ho vista gettarti all'inseguimento di un Mastotauro...>>.

<< Eh? Ah sì... Mi ha fatto sudare, ma alla fine l'ho ucciso... salvando Ryam.>> spiegò Eria:<< Però ho notato alcune tracce sul sentiero che portava al luogo dove ho combattuto.. come se ci fosse già venuto qualcun altro.>>.

<< Eh?>> fece Hiro sorpreso dopo aver inteso quelle ultime parole:<< Sei sicura?>>.

<< Sì.>> annuì la ragazza:<< Chiunque fosse però non ha avvertito di sicuro nessuno sulla presenza dei Mastotauri lassù, il che è strano.>>.

<< Forse è stato ucciso prima di poter tornare giù...>> considerò Will esponendo la propria idea.

<< No, le tracce indicavano che era anche ridisceso dal monte, quindi dev'essere riuscito a tornare a valle, dato che non c'erano tracce di Mastotauri che lo inseguivano.>>.

<< Mmh... Che stranezza.>> disse con fare pensoso il musicista.

<< Tanto non importa... al momento siamo troppo stanchi per poter riflettere sulla cosa.>> sbottò Hiro:<< Ci conviene andare a riposare...>>.

<< Credo che tu abbia ragione.>> concordò Eria, sfinita dalla corsa, dalla conseguente scalata e dalla lotta che aveva sostenuto in precedenza:<< Andiamo a riposare... Ne abbiamo tutti dannatamente bisogno. Anche se mi dispiace davvero per quei poveretti che sono stati uccisi dai Mastotauri prima che potessimo intervenire...>> e così dicendo il trio si cominciò ad incamminare verso la casa del capo-villaggio, lasciandosi alle spalle il desolato teatro di sangue a cui avevano preso parte e i pochi, poveri resti dei passanti deceduti a seguito delle mutilazioni subite dai mostri.

Giorni dopo, una notte, in una radura nelle zone della steppa, una piccola banda di briganti stava pasteggiando in allegria pensando alle scorrerie appena compiute e a quello che avrebbero fatto con il bottino appena accumulato.

<< AHAHAHAH!!>> rise uno, mezzo sbronzo, seduto come i suoi compari intorno al fuoco di bivacco:<< Non appena saremo a Blackgate... voglio prendermi una bella bottiglia di quello buono tenendo tra le braccia una donnina allegra!>>.

<< Io invece voglio giocare d'azzardo... e vincere ancora più quattrini, ehehehehe...>> ridacchiò un altro in risposta, agitando una spada in alto. In quel momento, tra il divertimento generale, i cavalli dei banditi iniziarono ad agitarsi, nitrendo piuttosto rumorosamente ed attirando la loro attenzione.

<< Ehi... Tutti zitti...>> disse uno dei malviventi ai compagni nell'ascoltare le bestie:<< I cavalli sembrano inquieti... potrebbero aver sentito qualcosa.>>.

<< Ma non dovrebbe esserci Ciack a far loro la guardia?>> mormorò un altro guardandosi intorno: nell'oscurità non si vedeva anima viva:<< EHI, CIACK, FATTI VEDERE! E' SUCCESSO QUALCOSA??>>. Nessuna risposta.

<< Meglio andare a controllare...>> affermò un ennesimo membro della combriccola prendendo la scure e una rudimentale torcia costituita da un pezzo di legno arroventato, avvicinandosi di soppiatto agli animali cercando di non spaventarli e di non lasciarsi sorprendere da qualche intruso. Una volta in mezzo agli animali iniziò a cercare ancora con lo sguardo Ciack, seguito a breve distanza dagli altri banditi, e alla fine il suo piede urto qualcosa: un corpo, il corpo di qualcuno disteso a terra.

<< Accidenti... Ciack?>> mormorò sorpreso il brigante andato in avanscoperta, girando con cautela l'uomo privo di sensi al suolo e illuminando il suo volto con la torcia, lasciandosi sfuggire un'esclamazione:<< Ma... quest'uomo non è Ciack!>>.

<< Hai indovinato, cretino!>> rispose l'uomo apparentemente svenuto aprendo il suo unico occhio (l'altro coperto da una benda nera) e colpendo violentemente il bandito chino su di lui con il bastone che stringeva in mano, mandandolo al tappeto in un colpo solo: era Will, che si rimise subito in piedi ponendosi di fronte ai banditi.

<< Dannazione... ma cosa...?>> si chiese uno degli stupefatti banditi osservando la scena, ma prima di poter dire altro venne atterrato anch'esso con un pugno lanciatogli sul capo: erano spuntati alle loro spalle nientemeno che Eria e Hiro, arrivati dietro di loro mentre l'attenzione generale era concentrata su ciò che era accaduto dai cavalli, e fu solo una questione di pochi minuti, grazie all'effetto sorpresa ottenuto, se tutta la banda venne sgominata poco più tardi.

<< Facile, eh?>> chiese Will una volta che i nemici furono sconfitti e legati come salami grazie a delle corde che avevano portato con loro.

<< Se non altro stavolta non hai ucciso nessuno...>> rispose Hiro, completamente ristabilito dalla ferita ricevuta il giorno in cui aveva lottato con i Mastotauri e con l'abito rimesso a nuovo.

<< Ok, ok, ragazzi.>> li richiamò Eria:<< Adesso ci mettiamo a dormire e domani torniamo a Yellowgate per consegnare i banditi che abbiamo appena preso in cambio della ricompensa.>>.

<< A-Ah...>> annuì Hiro.

<< D'accordo.>> sorrise Will. L'indomani mattina, infatti, arrivarono freschi e riposati alla vicina cittadina, lasciando in custodia al signor Jade la banda catturata e ottenendo i mille dariani di premio, che divisero con il loro amico musicista per giustizia, il quale ne approfittò subito per comprarsi una bisaccia nuova di zecca. Quel pomeriggio però venne il tempo di partire nuovamente, stavolta per Indigogate, per continuare il loro lavoro di Cacciatore di Missioni (Will per continuare a tenerli d'occhio perché non si tradissero su Guy e i suoi uomini uccisi da lui), pertanto passarono dal Ritrovo dei Fortunati per congedarsi dai bambini.

<< Te ne devi già andare, Eria?>> chiese un bimbo alla ragazza quando giunsero da loro, tutti tristi per la partenza della loro nuova compagna di giochi.

<< Eh sì...>> sospirò Eria, anche lei un po' triste:<< Devo continuare a salvare la gente...>>

<< Mi mancherai... Sigh...>> singhiozzò Ryam, particolarmente più affranta degli altri. La ragazza allora si chinò su di lei e le mollò un forte abbraccione, dicendole:<< Dai... uno di questi giorni passerò di nuovo a trovarvi, ok?>>.

<< D-Davvero?>> domandò Ryam un poco esitante.

<< Sì...>> annuì Eria facendo un guancia-contro-guancia con lei:<< … e giocheremo TAAAAANTO insieme, contaci!>>.

<< E tornerò anch'io con molte belle, nuove canzoni.>> fece eco Will intonando un'ultima melodia.

<< E...EVVIVA!>> esclamò la bambina contenta, ricambiando l'abbraccio mentre anche gli altri ragazzini la attorniavano per congedarsi da lei. Joseph invece si diresse da Hiro.

<< Quindi anche lei se ne va, maestro?>> gli si rivolse Joseph con rispetto: nei giorni in cui era rimasto in convalescenza, in effetti, Hiro gli aveva insegnato qualcosina che potesse aiutarlo nel caso fosse davvero diventato Cacciatore di Missioni, ma chiamarlo maestro era un po' eccessivo.

<< Non è il caso che mi chiami così...>> sorrise inaspettatamente Hiro sospirando:<< … per te sono Hiro...>>.

<< D'accordo, ma... ho ancora molte cose da imparare... Come farò senza la sua guida?>>.

<< L'hai sentita Eria, no? Prima o poi torneremo, e allora continuerò ad insegnarti. Fino ad allora... aspettami, d'accordo?>>. Joseph, in risposta, assunse un'aria piuttosto pensosa, e alla fine annuì convinto. Hiro allora gli appoggiò una mano sulla spalla, e con un silenzio reso eloquente dal sorriso che aveva stampato in volto si iniziò ad allontanare insieme ai suoi amici verso l'uscita del villaggio.

<< A PRESTOOOOOO!!!>> salutarono tutti in coro i fanciulli del Ritrovo dei Fortunati. Mentre il trio si allontanava, bagagli in spalla, per uscire dalla città Eria disse, ironica, punzecchiando Hiro con una spalla:<< Oggi abbiamo assistito ad un miracolo: un rarissimo sorriso di Hiro lo Scontroso, domani è prevista grandine...>>. Will trattenne a stento le risate.

<< Oh, taci!>> la zittì Hiro, tornato gelido come di consueto.

Stavolta la città da raggiungere non era lontana: il terzetto infatti ci mise solo un giorno di marcia per arrivarvi, passando a fianco della montagna e superando la steppa che li divideva dalla loro destinazione, giungendo in questo modo a Indigogate, un Gate molto più grande rispetto agli altri che avevano visitato, con molte più locande e case.

<< Siamo arrivati, amici.>> li avvisò Eria con allegria una volta all'interno della città:<< Indigogate è bella grande, eh... Dovremo cercare qualche missione da risolvere, a questo punto.>>.

<< Già, però proprio perché è grande sarà un problema...>> osservò Hiro chiudendo gli occhi:<< Sarebbe meglio chiedere informazioni, vedo già qualche persona in strada....>>.

<< A proposito...>> si intromise Will dando un'occhiata in giro:<< … non vi sembra che i passanti siano attirati da qualcosa?>>. I due rimanenti compagni tirarono uno sguardo nei dintorni, a loro volta: era vero, parecchi cittadini erano tutti girati nella direzione della strada maestra, come ad attendere qualcosa, confermando le parole del musicista.

<< Hai ragione... Sembra quasi che siano in attesa del...>> cominciò a commentare Hiro, quando improvvisamente dal fondo della strada iniziò a sbucare una processione: una processione... di Cavalieri del Governo Imperiale a cavallo. I Cacciatori di Missioni e il musicista si spostarono a lato, notando che sarebbero passati di lì, cercando di mettersi il meno in evidenza possibile dati i loro precedenti nei confronti di quella gente. Il gruppo di rappresentanti della legge, seguito con gli occhi dai cittadini, iniziò a passare loro accanto, e quando stettero per andarsene da Indigogate...

<< ALT! Fermatevi un secondo!>> tuonò una voce nel bel mezzo degli uomini a cavallo, che si arrestarono come folgorati: un uomo si staccò dalla colonna, un tale diverso rispetto ai suoi compagni, che si avvicinò rapidamente ad Eria e i suoi amici. 

Hiro allora lo studiò attentamente: portava sopra la cotta di maglia una giacca a lunghe maniche aperta e lunga con delle spalliere bluastre e lo stemma del Cavalieri posizionato davanti al cuore. Inoltre il suo pantalone era più intero, non lasciava intravvedere corazzature frapposte in esso, e teneva una spada dall'elsa particolare, simile a quella di un fioretto, in un fodero allacciato alla gamba destra. Gli stivali che indossava erano meglio decorati, così come la cintura che portava alla vita, non portava l'elmo e di conseguenza gli si potevano vedere capelli castani abbastanza corti, a ciuffi in fondo e occhi di uno strano color grigio. Sembrava abbastanza giovane, e anche il capo del gruppo.

<< Ehm... Buongiorno, signore.>> iniziò a salutare Will con aria tranquilla, cercando di non apparire come un tipo sospetto:<< Possiamo fare qualcosa per lei?>>.

<< Forse.>> mormorò con freddezza l'uomo, il suo sguardo serio puntato su di loro:<< Voi non sembrate venire da qui... siete Cacciatori di Missioni?>>.

<< I miei compagni sì... Io sono più un musicista.>> spiegò rapidamente Will con un sorriso.

<< Allora, mi chiedevo... per caso avete incrociato una pattuglia di Cavalieri capitanati da un certo tenente Guy? Da un bel po' di giorni non abbiamo più loro notizie e li stiamo cercando in lungo e in largo.>>. Tutti e tre i compagni rabbrividirono: cercavano proprio la gente fatta fuori da Will.

<< No no!>> esclamò frettolosamente la ragazza affiancando il musicista:<< E' da parecchi giorni che non incontriamo Cavalieri del Governo... non...>> ma si bloccò: gli occhi intensi e freddi di quel Cavaliere la scrutavano ora con sguardo indagatore, forse era stata troppo precipitosa nel distogliere i sospetti da loro. E fu allora che si intromise anche Hiro, dicendo con calma:<< Insomma, voi siete i primi Cavalieri che vediamo da giorni e giorni. Tutto qui. Possiamo andare?>>.

<< Uhm... Capisco.>> annuì l'uomo a cavallo mettendosi una mano davanti alla bocca:<< In fondo non posso pretendere che li abbiate rintracciati... ma prima che io me ne vada lasciate almeno che vi chieda i vostri nomi, non è escluso che vi rincontrerò...>>.

<< Io sono Will.>>.

<< Io invece mi chiamo Eria.>>.

<< E io...>> stava per presentarsi anche Hiro, quando rifletté per un attimo: l'ultima volta che aveva detto il suo nome a un Cavaliere del Governo quello non aveva esitato a catturarlo la notte stessa. Chi gli assicurava che anche quella pattuglia non avrebbe fatto lo stesso?

<< Il vostro nome...>> ripeté l'uomo con freddezza osservandolo mentre rifletteva.

<< Ehm... scusi.>> si scosse Hiro:<< Il mio nome è... Joseph.>>.

“ Buona idea, Hiro...” pensò Eria in quel momento:“ L'altra volta sembravano interessati a te, non si sa mai...”.

<< Bene, allora... grazie dell'informazione, spero di rivedervi presto.>> chiuse gli occhi l'uomo, voltando il cavallo:<< I miei rispetti, madame...>>.

<< G-Grazie...>> rispose Eria mentre quel Cavalieri si riuniva agli altri, puntando insieme a loro all'uscita del paese. Quando se ne furono andati, Will tirò un sospiro di sollievo:<< Fiuuu... Meno male che se ne è andato. Stavo sudando davvero freddo.>>.

<< Quel tale...>> cominciò a riflettere la ragazza:<< … faceva concorrenza ad Hiro come freddezza...>>.

<< EHI!>> protestò Hiro, tirato in ballo.

<< Ops, scusa...>> ghignò Eria incrociando le dita dietro la schiena.

<< Comunque vi sono grato di non avermi denunciato per quegli omicidi, amici.>> disse loro a voce bassa il musicista, giusto per non farsi sentire da qualche orecchio indiscreto:<< Ho fatto bene a fidarmi di voi...>>.

<< Non è il caso, sappiamo che non l'avevi fatto apposta...>> lo rassicurò Eria, ma prima di finire la frase una persona alle loro spalle commentò:<< Che esemplare magnifico!>>. Il terzetto di amici si voltò, e vide un signore piuttosto anziano, i cui occhiali riuscivano a nascondere i suoi occhi benché fossero normalissimi, calvo e con le basette bianche venire nella loro direzione.

<< D-Dice a noi?>> chiese Hiro, un po' colto in contropiede.

<< Sì, proprio a voi.>> annuì l'anziano raggiungendoli:<< Mi riferivo a quell'Emblema... quello che si vede nel bastone del vostro amico. Potrei vederlo?>>.

<< Ah... >> disse Will osservando per un attimo il proprio Emblema Diamante chiuso nella sua arma, porgendo quindi il suo strumento al vecchio:<< Tenga pure, signore.>>.

<< Uhm...>> fece il signore prendendo il bastone ed esaminando l'Emblema con particolare interesse:<< Un'ottima qualità... grandezza media... Davvero un magnifico esemplare.>> poi si rivolse ad Hiro ed Eria:<< Immagino che abbiate anche voi degli Emblemi, eh?>>.

<< Oh sì...>> annuì la ragazza con un sorriso:<< … però sono come quelli, eccetto uno dei miei che è piccolo, niente di speciale...>>.

<< Beh, dovreste essere già contenti: gli Emblemi Diamante medi sono rari da trovare...>>.

<< Insomma... lei chi è?>> sbottò Hiro, seccato dalla presenza dell'uomo e dalla sua insistenza.

<< Ragazzo, dovresti essere un po' più educato quando ti rivolgi a qualcuno.>> gli fece notare tranquillamente l'anziano.

<< E' quello che gli dico molte volte anch'io...>> concordò Eria, incrociando le braccia con aria di rimprovero:<< E poi questo signore non sta facendo nulla di male...>>.

<< Ad ogni modo... potrei sapere PER PIACERE chi è lei?>> disse Hiro con tono più calmo.

<< Oh beh, mi chiamo Lawrence... Per essere precisi sono il professor Lawrence.>>.

<< Un professore?>> si sorprese Will:<< E... che cosa studia, per curiosità?>>.

<< Sono un esperto studioso degli Emblemi e della loro storia.>> spiegò il socievole professore:<< In molti stanno cercando di capire come siano nati e da cosa derivino i loro misteriosi poteri... e questo è il mio lavoro. Ho già scoperto cose, ultimamente, che farebbero invidia a molti scienziati tra i più grandi di Acaidar.>>.

<< Ma davvero?>> si fece interessato Will:<< E di che si tratta?>>.

<< Mmh... Normalmente non lo direi ai primi che incontro... ma voi mi siete simpatici, quindi potrei anche dirvelo. Sì, anche a te.>> nel dire questo Lawrence indicò Hiro:<< Perciò che ne direste di venire a bere con me, cari... ehm...>>.

<< Eria.>>.

<< Will.>>.

<< … Hiro.>> si presentarono i tre, seguendo l'anziano e in men che non si dica ritrovandosi seduti tutti e quattro ad un tavolo di una locanda.

<< Vado ad ordinare qualcosa da bere.>> affermò Will andando fino al bancone del barista a chiedere qualcosa. Intanto l'anziano iniziò a spiegarsi:<< Dovete sapere che da quasi cinquant'anni studio gli Emblemi... e dopo aver osservato tanti esemplari di Emblemi, averli analizzati come potevo e avendoli provati più e più volte sono giunto ad una conclusione stupefacente...>>.

<< Quale? Quale?>> chiese Eria incuriosita, mentre Will tornava rapidamente al proprio posto per non perdersi le rivelazioni.

<< Beh, udite...>> si preparò ad annunciare il professor Lawrence, leggendo chiaro e tondo la tensione sugli occhi dei suoi tre interlocutori:<< … gli Emblemi... sono artificiali!>>.

<< C-Come???>> chiesero Eria, Will e Hiro contemporaneamente, sconcertati:<< Artificiali??>>.

<< Sì, avete capito bene: alcuni Emblemi che ho studiato presentavano impercettibili segni di lavorazione che molti dei miei colleghi non hanno notato in grado di dimostrarlo. La mia teoria è che fosse un antico popolo che prima abitava Acaidar ad idearli... anche se ignoro ancora il perché e il come...>>.

<< Se è così però vuol dire che avevano una conoscenza superiore alla nostra...>> commentò il musicista, quello più attento alle parole del professore:<< … non è che magari erano sperimentazioni?>>.

<< Può darsi, ma appunto, questo pone nuove domande.>> continuò Lawrence, il barista arrivando a servire loro dei boccali pieni di liquido, ordinato da Will:<< Come hanno fatto a creare oggetti del genere? E come mai sono spuntati dal nulla, quasi come funghi, alla portata di tutti dopo la comparsa dei mostri?>>.

<< Sembra un bel mistero, effettivamente...>> mormorò Hiro prendendo distrattamente il proprio boccale e bevendo un sorso da esso.

<< Già, ed è per questo che mi impegnerò ancora di più per farvi luce.>> affermò il professore bevendo anche lui:<< E' il mio lavoro, d'altronde...>>.

<< E' lo spirito giusto...>> cominciò a dire Eria bevendo un sorso, quando improvvisamente la voce di Hiro tuonò:<< EVVIVAAAA!!>> facendole sputare tutto d'un colpo quello che aveva appena sorseggiato in faccia a Will. Tutti e tre si voltarono verso di lui: era diventato rosso in volto, piuttosto agitato e allegro come non mai.

<< EVVIVA... HIC... IL MISTEROOO!!>> gridò Hiro attirando l'attenzione di tutto il locale su di sé davanti ai suoi sbalorditi compagni.

<< Oh.... NO!>> esclamò Eria dandosi una manata in faccia, rivolgendosi quindi a Will:<< Will... che gli hai messo nel bicchiere?>>.

<< Io niente!>> si giustificò il musicista usando un fazzoletto per asciugarsi la faccia:<< Ha iniziato a bere e...>>.

<< Al diavolo!>> lo interruppe la ragazza, innervosita, scattando in piedi e togliendo ad Hiro con un rapido colpo di mano il boccale che aveva:<< Avevo dimenticato di dirti che Hiro non regge affatto gli alcolici... Aiutami a portarlo via. Ci scusi, professore...>>.

<< Ubriacarti così facilmente per un po' d'acquavite... vergogna.>> sorrise Will prendendo per un braccio il ragazzo con il braccio fasciato mentre Eria faceva lo stesso con l'altro:<< Ti portiamo in un albergo...>>.

<< Vi indico lo strada...>> disse il professor Lawrence, lasciando sul tavolo i dariani per pagare il conto e precedendoli allo scopo di indirizzarli verso un albergo di sua conoscenza.

<< VIVA.... VIVA... HIC... ACAIDAR...>> gridò lo sbronzo Hiro, venendo trascinato via dai compagni:<< ...  E I CAVALIERI... HIC... DEL CAZZO!>>. 

Più tardi, nel locale dove Hiro si era ubriacato, il locandiere si ritirò nella stanza dove teneva le riserve dei suoi liquori, e lì si incontrò con un misterioso figuro incappucciato, tutto ben bardato per non farsi riconoscere.

<< Allora, amico...>> cominciò a parlargli l'incappucciato nel vederlo:<< … spero che il mio denaro sia stato ben speso. Hanno bevuto l'acquavite drogata?>>.

<< Ehm...>> esitò il padrone del locale, piuttosto preoccupato:<< No, purtroppo...>>.

<< NO?!>> esclamò quello piuttosto seccato:<< Ma... non l'avevi servita poco fa? Mi stai prendendo in giro?>>.

<< Non mi permetterei mai... E' solo che è accaduto un imprevisto: il ragazzo con il braccio bendato si è ubriacato improvvisamente dopo un solo sorso... e i suoi amici, professore incluso, l'hanno dovuto portare via di peso senza bere nulla.>>.

<< Accidenti... E io che spero di mettere fuori combattimento quei tre, in modo da non averli tra i piedi stanotte, scaricando la responsabilità sul professor Lawrence stesso dato che il suo boccale era l'unico non drogato e che li ha invitati lui qui. Invece nemmeno il ragazzo con il braccio bendato sarà fuori uso, siccome ha bevuto una dose troppo esigua di droga.>>.

<< E quindi... che si fa?>> chiese il padrone della locanda.

<< E che vuoi che si faccia? Si va avanti!>> rispose l'incappucciato battendo un pugno contro una parete:<< Anche se questo piano è sfumato devo tentare ugualmente di assolvere l'incarico affidatomi: quei tipi sono coriacei... ma non posso tirarmi indietro trasgredendo i SUOI ordini, o sarebbero guai ben peggiori!>>.

-Studio Tetro-

Ryam:<< Ma cioè... fatemi capire bene... quindi non ci sarò più nella storia ç_ç ?>>.

Honoryou:<< In effetti il fatto che tu sia comparsa come me qui dentro ispira male...>>.

Keila:<< MA NO, piccolina :33 Prima o poi ricompari, poco ma sicuro :D >>.

Ryam:<< YEEEEE :DDD Speriamo solo non troppo tardi ^^ ...>>.

Keila:<< Questo dipende da Cyber... che al momento è disperso nell'oscurità dello “ Studio Tetro”.>>.

Honoryou:<< E' rimasto a raspare come una talpa alla ricerca dell'intruso, chiunque esso sia.>>.

Keila:<< Vado a cercarlo.>> va a controllare:<< CYBEEEER....>>.

???:<< …???>>.

Io (si volta):<< Che succede uwu?>>.

Keila:<< Il capitolo è finito e.... O_O Beline? Serio, Beline di “ My love, my life” di eli8600, sezione Yu-Gi-Oh! 5D's?>>.

Beline:<< Sì ♥ >>.

Keila:<< … e che ci fai qui?>>.

Io (arrossisce):<< Uhm... Beh... ecco...>>.

Beline (idem):<< … sai... fatti nostri U////U >>.

Keila:<< … AH! Va beh... allora finiamo noi di esporre il capitolo?>>.

Io:<< Sì sì... Sono un po' indaffarato, qui...>>.

Keila (tornando indietro da Honoryou e Ryam):<< Eccomi...>>.

Ryam:<< L'hai trovato?>>.

Keila:<< Sì >_> >>.

Honoryou:<< E sta ancora cercando?>>.

Keila:<< No... ha trovato.>>.

Ryam (fa per andare):<< Vado a vedere chi è B] ...>>.

Keila (la ferma):<< NO!>>.

Ryam:<< .____. Perché no?>>.

Keila:<< Ehm... c'è Beline...>>.

Honoryou (illuminato):<< Ah... Ecco svelato il mistero.>>.

Ryam:<< … e allora? >.

Keila:<< E allora... ho ragione di credere che... non siano cose da bambini, ecco...>>.

Honoryou:<< Nel prossimo capitolo poi glielo chiediamo, MUAHAHAHAHAH! Intanto ecco un'immagine del condottiero del gruppo di Cavalieri del Governo Imperiale di Acaidar che si è visto in questo capitolo.>>.

Keila:<< Ringraziamo pertanto tutti i lettori e coloro che recensiranno il capitolo.>>.

Ryam:<< E... Posso dirlo io o.O ?>>.

Keila:<< Sì, pucciosa :33 >>.

Ryam:<< AWWW ♥ E... alla prossima puntataaaaaaa :D >>.

Honoryou e Keila:<< BUONA SERATA A TUTTIIIIIII!!! ^___^ >>.

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Capitolo 15
*** Quella luce nella notte... ***


15- Quella luce nella notte...

-Studio Tetro-

Io:<< Ohi, sono tornato!>>.

Keila (tenendosi le mani davanti alla bocca):<< Sì... pfff....>>.

Honoryou:<< AHAHAHAHAAHAH!!!>> fa eco Keila.

Io:<< Ma che... o.O ? Siete impazziti, per caso?>>.

Keila (quasi soffocando):<< NO NO.... NON E' NIENTE... AHAHAHAH!!>>.

Honoryou:<< E' solo... che stiamo pensando alla tua faccia quando ti faremo la domanda che stiamo per farti... AHAHAHAH!>>.

Io:<< Eh? Quale domanda?>>.

Keila (smettendo a stento di ridere:<< Ecco... cosa hai fatto di bello... con Beline, l'altra volta >:D ?>>.

Io:<< O//////////////O MA... MA CHE DOMANDE SONO??? SIETE... SIETE DEI PORCI!!>>.

Honoryou:<< MUAHAHAHA, PROPRIO LA FACCIA CHE PENSAVO!!!>>.

Keila:<< AHAHAHAHAH!!>>.

Io:<< Non raccolgo... U////U So solo che siamo un po' in ritardo sui tempi, quindi... LET'S GO! Siamo rimasti alla seconda sbronza di Hiro, ad Indigogate, e anche alla rivelazione che quell'atto avventato li ha salvati tutti da una droga versata nei bicchieri suoi e dei suoi amici predisposta da un misterioso “ qualcuno”. Vi lascio al capitolo, a dopo!>>.


<< Ammettilo, Will, è colpa tua!>> lo accusò Eria indicandolo.

<< Lo ammetto: è colpa mia.>> ammise forzatamente Will con un sospiro:<< Non avrei dovuto essere tanto generico nell'ordinare da bere...>>. Furono queste le parole che i due compagni di viaggio si scambiarono quaranta minuti dopo, quando finalmente ad Hiro passò la sbornia nella stanza d'albergo in cui li aveva condotti il professor Lawrence.

<< Ohi... Ohi...>> mormorò Hiro dal letto sopra cui erano stato portato appoggiandosi una mano al capo, la sbornia appena passata sostituita da un potente mal di testa: per svegliarlo come si deve avevano finito per decidersi a buttargli un secchio d'acqua addosso, e infatti il giaciglio era tutto bagnato:<< Che... fu?>>.

<< Giovanotto, vedo che non reggi affatto le bevande alcoliche.>> gli fece notare il vecchio professore, vedendo che si era ripreso:<< Dovresti prestare più attenzione a quello che bevi.>>.

<< Che consiglio... del cavolo.>> rispose bruscamente Hiro, scuotendosi per bene e rialzandosi dall'ora umido letto, anche lui tutto bagnato:<< Ci potevo arrivare da solo, sa?>>.

<< Non dirlo troppo forte, Hiro: è la seconda volta che ti succede.>> intervenne Eria, maliziosa, costringendolo a rimanere in silenzio con una sonora sconfitta che gli pesava sul groppone.

<< Ad ogni modo, sono rimasto qui anche troppo a lungo.>> dichiarò Lawrence gentilmente, prendendo la porta della stanza:<< Adesso dovrei tornare ai miei studi, o perderò tutta la giornata. Possiamo rivederci domani, se volete...>>.

<< Ma certo.>> annuì Eria con sicurezza:<< Sempre che non ci ritroviamo per le mani qualche missione, ovviamente.>>.

<< Ne approfitto per accompagnarvi fino a casa, professore.>> intervenne Will seguendo l'anziano:<< Così ne approfitterò per raccogliere qualche notizia sulle missioni di qui per i miei amici.>>.

<< D'accordo, così potremo scambiare ancora un paio di parole prima di rimettermi a lavorare. A presto, Hiro, Eria.>> e così dicendo il vecchio richiuse dietro di sé l'uscio, lasciando prima uscire anche il musicista. Una volta che i due giovani Cacciatori di Missioni rimasero da soli, Eria si chinò sulla propria bisaccia rimasta lì sul pavimento e si mise a frugarvi dentro.

<< Ehi... che stai facendo?>> chiese il ragazzo dal braccio fasciato, guardandola perplesso.

<< Ora ti faccio vedere...>> rispose in fretta lei continuando a rovistare alla ricerca di qualcosa:<< Voglio solo fare una piccola prova e... ECCOLI QUI!>> ed esclamando questo si rialzò mostrando al proprio compagno tre Emblemi Fiamma piccoli che teneva nel palmo della mano.

<< Questi sono...?>>.

<< Eh sì, caro Hiro: ti ricordi quando abbiamo affrontato David, Keil, Derric e il resto della loro banda? Ne avevano parecchi, e ho pensato di prenderli a coloro che abbiamo catturato: tanto a dei furfanti destinati alla galera non sarebbero più serviti. Nemmeno io però li userò, non vado d'accordo con questo tipo di Emblemi...>>.

<< E allora per cosa li hai presi a fare?>> chiese il ragazzo, interrompendola con durezza: era ancora troppo confuso dal mal di testa per pensare a risolvere indovinelli, quindi tanto valeva essere diretti e cercare di andare dritti al punto.

<< Calmino, li ho presi per te.>> spiegò Eria con un sorriso:<< Per il tuo braccio...>>.

<< Il... mio braccio?>> fece Hiro, meravigliato:<< Come sarebbe a dire “ per il mio braccio”?>>.

<< Andiamo, non sei stupido: ho pensato semplicemente che se il tuo braccio è così forte con dei banali Emblemi Diamante piccoli, forse può fare molto di più con Emblemi che controllano gli elementi.>>.

<< Grazie tante, ma non ci sto.>> girò lo sguardo Hiro, incrociando pure davanti a sé le braccia con un netto atteggiamento di rifiuto:<< Io odio il mio braccio, te l'ho già detto tempo fa... Ho sempre cercato di usare più il sinistro proprio per ricorrervi il meno possibile, tant'è che non lo sopporto.>>.

<< Sì, ma ragionaci...>> cercò di convincerlo Eria:<< … le missioni sono una cosa seria... abbiamo bisogno di tutta la forza possibile per superarle. In fondo... che ti costa?>>.

<< No, ho detto!>>.

<< E dai, dai, dai, DAI, DAI...!!>>. Hiro rabbrividì: se c'era una cosa che Eria aveva dimostrato di saper fare bene quando ci si metteva la prima volta che si erano incontrati, a Greengate, era assillare le persone all'infinito finché non cedevano, come una bambina che pretende un giocattolo nuovo. Non per niente, infatti, nemmeno dieci minuti dopo di insistenze il ragazzo dal braccio fasciato finì con il sospirare, arrendendosi con un:<< E va bene... proviamo.>>.

<< BENE, ehehe!!>> ridacchiò Eria trionfante:<< Dai, scopriti il braccio.>>. Hiro obbedì, riportando alla luce la pelle rossa di quell'arto e gli Emblemi Diamante piccoli che vi svettavano da un lato, presenti negli alloggiamenti trasparenti che li contenevano:<< Ehm... Dici che possiamo toglierli nonostante siano chiusi... lì dentro, però?>>.

<< Sì.>> annuì il ragazzo, che subito si strappò subito la “ pellicola” che chiudeva ogni alloggiamento:<< E' solo una sorta di “ crosta”: si rigenera con il tempo, e non fa male levarla...>>.

<< Ottimo. Allora... prova a toglierti gli Emblemi.>>. 

<< A-Ah...>> fece Hiro posandosi una mano su uno degli Emblemi e stringendolo, tirandolo a sé: si vedeva che era ben ancorato, infatti ci vollero circa tre tentativi per toglierne uno dall'alloggiamento, e lo stesso valse per gli altri due, ma alla fine vennero tutti via. Lui non sentì dolore quando vennero rimossi dal proprio corpo, soltanto una piccola scossa di scarsa rilevanza.

<< Ok... e adessooooo... mettiamo i nuovi.>> esultò Eria allungando uno degli Emblemi Fiamma verso gli scompartimenti ed inserendone uno alla volta negli spazzi in sostituzione ai vecchi. La ragazza rimase a guardare per qualche istante il braccio nuovamente dotato di equipaggiamenti... e poco dopo Hiro lanciò un grido che la fece sobbalzare.

<< AAAAAH!!!>> urlò il ragazzo, un'espressione di atroce dolore dipinta in volto, cadendo violentemente in ginocchio: il suo arto speciale tremava all'impazzata, quasi si facesse fatica a controllarlo.

<< HIRO!!>> esclamò Eria inginocchiandosi su di lui, preoccupata:<< C-Che hai???>>.

<< IL... IL BRACCIO...>> balbettò Hiro, la fronte imperlata di sudore nel tentativo di sopportare la sofferenza che lo stava pervadendo:<< … m-me lo... sento bruciare... come l'inferno... TOGLIMI GLI EMBLEMI... PRESTO!!>>.

<< Sì, subito!>> si affrettò a dire la ragazza passando dall'altro lato dell'amico e prendendo con entrambe le mani il primo Emblema Fiamma: nel farlo gli sfiorò il braccio, notando che era davvero caldo come se fosse stato immerso in un fuoco liquido. Con un paio di strattoni energici l'Emblema numero uno venne via, e ripetendo l'operazione anche sugli altri due tutti e tre si staccarono dal braccio di Hiro, con quest'ultimo che si afflosciò sul pavimento subito dopo, rimanendo disteso sulla schiena: sembrava essere già migliorato rispetto a qualche attimo prima.

<< Tutto a posto, Hiro?>> gli domandò Eria con tono premuroso:<< Come stai, adesso?>>.

<< Puff... puff... Stavo... meglio... prima...>> si limitò ad ansimare lui, ancora affaticato a causa degli eventi che l'avevano coinvolto poco fa, dicendo poi:<< Odio... questo dannato braccio...>>.

<< Scusa, scusa davvero.>> si scusò subito la Cacciatrice di Missioni:<< Se non avessi insistito con questo esperimento...>>.

<< Lascia perdere...>> rispose con freddezza Hiro, rimettendosi in piedi con una certa dose di fatica:<< Se non altro... non mi chiederai più di provarci... Passami i miei Emblemi.>>.

<< Eccoli.>> annuì Eria restituendogli gli Emblemi Diamante piccoli:<< A quanto pare sono troppo pericolosi per il tuo braccio, gli Emblemi “ elementali”: sembrava quasi che il fuoco che potevano sprigionare... ti stesse divorando.>>.

<< Già...>> confermò Hiro riagganciandosi gli equipaggiamenti nel suo braccio e risistemandosi le bende come prima:<< Meglio... non ripetere la cosa.>>.

<< Vero. Comunque...>> continuò lei raccogliendo la propria roba:<< … ora vado nella mia stanza: meno male che stavolta ce ne abbiamo una per ciascuno. Quando passa Will gliela dai tu la sua bisaccia, vero? A più tardi...>>.

<< A più tardi...>> mormorò il ragazzo dal braccio fasciato mentre Eria se ne andava: prima che lei chiudesse la porta alle sue spalle, Hiro notò che i suoi occhioni bluastri erano costantemente abbassati. Evidentemente, nonostante il peggio fosse appena passato, la ragazza si riteneva ancora responsabile dell'incidente appena verificatosi.

Più tardi, Will passò come pronosticato a prendere la propria roba da Hiro per portarla nella propria stanza, ma non prima di aver aggiornato il ragazzo dal braccio fasciato sulle missioni fornite dal posto... ossia NESSUNA: il motivo era la presenza di quei Cavalieri del Governo Imperiale visti al loro arrivo in città, che avevano già sistemato tutto togliendo di mezzo ogni pericolo in zona. Eria non ne fu molto contenta, ma sembrava troppo giù di morale (con grande sorpresa del musicista) per badarci. Hiro pensava di sapere quale fosse la cosa che la crucciava, e quella notte rimase sveglio a pensarci: era la prima volta che una persona se la prendeva a cuore così tanto per la sua salute, se si faceva eccezione per suo padre, e il solo pensiero non voleva andarsene dalla sua testa.
 
“ Accidenti...” pensò Hiro, mani dietro la nuca, disteso sul letto ora asciutto nel buio della propria stanza a meditare sul muso lungo della sua amica cercando qualche spiegazione:“ Non capisco... non capisco proprio: perché prendersela così tanto, in fondo ho dato l'assenso, la colpa principalmente dovrebbe essere mia... e invece si sente male lei. Possibile che esistano persone con un senso di responsabilità come il suo? Nei confronti poi di un compagno freddo come me? Senza contare che non comprendo come mai me la prenda tanto per lei...”. Continuò a cogitare su queste cose per minuti... ore... e solo un intenso chiarore filtrante della finestra sopra di lui lo scosse dai suoi pensieri: un chiarore parecchio insolito a quell'ora.

<< Questa luce...>> disse il ragazzo dal braccio fasciato alzandosi, incuriosito ed intenzionato ad esaminare ciò che c'era oltre la finestra a fare tutta quella luce, e quando si affacciò ad essa scoprì di che si trattava: un incendio. Un'abitazione non molto distante stava venendo divorata dalle fiamme di un incendio. Quasi senza pensare Hiro si rivestì velocemente, prendendo con sé anche la spada, e si proiettò fuori dalla stanza. 

<< L'hai notato anche tu?>> gli domandò una voce proveniente dalla sua destra: a quanto pare anche Eria era uscita in corridoio, piuttosto preoccupata.

<< Sì.>> annuì Hiro serio:<< Will?>>.

<< Credo sia già uscito, ho bussato alla sua porta e non ha risposto.>> spiegò alla svelta la ragazza:<< Muoviamoci, qualcuno potrebbe aver bisogno d'aiuto...>> e così dicendo corse al piano inferiore insieme al suo compagno, uscendo in poco tempo dall'albergo e giungendo sul luogo dell'incendio: il fuoco rischiarava le tenebre della notte avvolgendo una grande casa, e la popolazione accorsa aveva già iniziato a formare delle catene che portassero secchi d'acqua per spegnerlo e limitare i danni.

<< FORZA CON QUEI SECCHI!>> urlavano alcuni cittadini accelerando il processo di estinzione delle fiamme. Poco lontano dal grande rogo c'era Will, bastone alla mano, in compagnia del professor Lawrence.

<< Ehi, Will!>> chiamò Hiro raggiungendo il musicista insieme ad Eria:<< Come mai non ci hai chiamati?>>.

<< Ah, ragazzi!>> esclamò Will vedendoli arrivare:<< Scusatemi, ma ho visto l'incendio poco prima che divampasse come adesso e ho preferito precedervi per essere sicuro che non ci fosse nessuno dentro la casa...>>.

<< Accidenti...>> si lamentò il professor Lawrence, in apparenza sull'orlo di una crisi nervosa:<< Il mio lavoro... in fumo.>>.

<< Il suo lavoro?>> domandò la ragazza sorpresa:<< Vuole dire... che era casa sua?>>.

<< Esatto.>> annuì il professore, disperato, tenendosi una mano sugli occhi ed alzando gli occhiali che aveva in viso:<< Come sia avvenuto l'incendio non lo so... ma so che a quest'ora devono essere bruciati tutta la mia attrezzatura e i miei trattati. Povero me... Povero me...>>.

<< Se non altro, però, il professore era rimasto fuori a fare un giro mentre faceva una pausa dal duro lavoro di stanotte.>> spiegò Will:<< Così ha evitato di rimanerne coinvolto anche lui stesso...>>.

<< Già, una bella fortuna...>> osservò Eria tirando uno sguardo all'incendio, e in quel preciso istante la sua faccia si dipinse di nuovo stupore, spingendola a tirare a sé il braccio di Hiro ed a esclamare, indicando con il dito:<< Ehi, guardate laggiù!>>.

<< Mmh? Che...?>> fece Hiro, richiamato, guardando nella direzione indicatagli: dalla loro postazione si poteva intravedere una figura incappucciata illuminata dal fuoco ardente uscire con discrezione da una finestra dell'edificio in fiamme.

<< Ma... chi è quello?>> si chiese Will.

<< Non lo so...>> rispose Hiro:<< … ma qualcosa mi dice che c'entra con l'incendio appiccato!>> quindi si gettò nella direzione del misterioso individuo:<< NON LASCIAMOLO FUGGIRE!>>.

<< Aspetta!>> gli disse dietro Eria seguendolo di corsa:<< Vengo anch'io!>>.

<< Mi scusi, professore...>> si inchinò il musicista davanti a Lawrence prima di andar via a sua volta. La figura, nel notare i tre che ce l'avevano chiaramente con lui, si dileguò subito in un vicolo tra alcuni edifici cercando di sfuggire al loro inseguimento.

<< Speriamo che ce la facciano a...>> mormorò il professore osservando sparire in mezzo alle case inseguitori e inseguito... ma prima di poter completare la frase avvertì la punta fredda di un coltello appoggiarsi sulla propria schiena, obbligandolo a rimanere immobile.

Contemporaneamente l'inseguimento proseguiva: l'oscurità dei vicoli non favoriva l'inseguimento, impedendo ai tre compagni di distinguere ciò che si trovava sul terreno. Come se non bastasse questo l'inseguito si infilava sempre in una nuova strada, manovra che gli consentiva di recuperare un po' di vantaggio nella fuga rispetto agli inseguitori. Dopo un po' di tempo Hiro, Eria e Will sbucarono all'incrocio tra i vicoli: da che parte era andato il presunto piromane? 

<< Che si fa?>> chiese Eria, indecisa sul da farsi, guardando ogni vicolo.

<< Ci dividiamo.>> rispose Hiro risoluto:<< Avremo più possibilità di beccarlo.>>

<< D'accordo.>> annuì Will, e detto questo ognuno di loro si infilò in una differente strada come fulmini. 

La figura in fuga, nel frattempo, proseguì la sua corsa, apparentemente con una ben precisa destinazione. Si guardò alle spalle, ma non vide né sentì nessuno: questo la rassicurò.

“ Bene... sembra che si siano persi in mezzo a queste abitazioni.” pensò l'incappucciato senza fermarsi:“ Lo sapevo che quelli mi avrebbero dato dei problemi... facevo bene a non fidarmi. Però l'importante è essere riusciti nell'impresa. Non mi resta che fuggire...”. Corri, corri, corri, cinque minuti dopo l'ignoto individuo svoltò l'angolo di un altro vicolo e intravvide in fondo ad esso la luce della Luna: era arrivato all'uscita.

<< Perfetto...>> sogghignò il losco figuro facendo un ultimo sprint in maniera tale da sbucare in un altro punto di Indigogate, puntando verso un cavallo legato ad palo indicatore:<< Prendo il mio cavallo e...>> ma non riuscì a terminare la frase che qualcosa lo afferrò saldamente alle gambe, facendogli perdere l'equilibrio e spedendolo nella polvere.

<< Spiacente, ma tu non prendi nessun cavallo.>> gli disse una voce decisa alle sue spalle, e quando l'individuo in fuga si voltò, si ritrovò una spada puntata a due centimetri dalla gola: la spada di Hiro. Era stato quest'ultimo a prenderlo alle gambe con un tuffo preciso, riuscendo anche a rialzarsi prima e a farlo finire nella situazione attuale.

<< Grr... ancora tu!>> esclamò l'incappucciato furioso.

<< Pensavi davvero che fosse tanto semplice sfuggirci, bastardo?>> gli chiese Hiro con freddezza:<< Carina, l'idea del cappuccio... vediamo un po' che faccia c'è sotto.>> e con un gesto repentino compiuto con la spada alzò il cappuccio, spingendolo poi all'indietro e scoprendo il volto celato da esso: un pizzetto, delle basette folte e dei capelli biondi tirati all'indietro vennero esposti alla luce lunare, così come vennero alla luce due occhi neri di un uomo attualmente in tema con la sua espressione rabbiosa. Il ragazzo dal braccio fasciato sentì qualcosa muoversi nella sua mente, e gli venne spontaneo dire:<< Ti ho già visto... Non sei...?>>.

<< FANCULO!>> lo interruppe l'uomo tirandogli a tradimento della terra strappata dal terreno stepposo sotto di sé con uno scatto fulmineo, centrandogli così gli occhi ed accecandolo temporaneamente.

<< AH! Merda...>> fece Hiro cercando di togliersi con il braccio fasciato ciò che gli era stato tirato sul volto, ma l'opponente ne approfittò per lanciargli un calcio, atterrandolo e raggiungendo poi alla svelta il cavallo.

“ Non posso nemmeno perdere tempo a finirlo, o rischio di vedermi arrivare gli altri due...” pensò l'individuo, salendo in sella e slegando dal palo il destriero, spronandolo al galoppo con un:<< YA-AH!>> e dirigendolo così verso la più vicina via per andarsene dalla città. Proprio in quell'istante sopraggiunsero anche Eria e Will, giusto in tempo per assistere alla fuga dell'inseguito.

<< Ehi, Hiro! Tutto a posto?>> domandò Eria affiancando il suo amico, che si stava rimettendo in piedi.

<< Sì...>> annuì Hiro, riuscendo a togliersi il terriccio finitogli negli occhi:<< … quel figlio di puttana di Keil me l'ha fatta...>>.

<< Cosa? KEIL? Il bandito... che ho fronteggiato a Violetgate??>> si stupì la ragazza, ricordando perfettamente il brigante armato di mazzafrusto ad una testa dell'altra volta:<< Sicuro?>>.

<< Certo, era proprio lui. Da che parte è fuggito?>>.

<< Di là.>> rispose Will indicandogli la pista che conduceva a Ovest da lì.

<< Bene.>> ringhiò Hiro correndo istintivamente verso un altro cavallo parcheggiato poco lontano.

<< Ehi... cosa vuoi fare?>> chiese il musicista piuttosto confuso.

<< Gli vado dietro, che altro?>> rispose alla svelta il ragazzo dal braccio fasciato montando sulla bestia:<< Non ho intenzione di lasciarlo fuggire!>>.

<< Ma... Ma sei SCEMO??? Guarda che di là c'è un deserto che...>> cercò di dissuaderlo Will, ma prima che ebbe finito la frase Hiro spronò il cavallo come aveva fatto Keil, gettandosi nuovamente all'inseguimento del fuggiasco ed ignorando completamente una voce alle sue spalle che gridò:<< IL MIO CAVALLO! AL LADROOO!!!>>.

<< Ehi... Will...>> iniziò a dire Eria rivolgendosi al musicista:<< … cosa stavi per dire ad Hiro?>>.

<< Ecco...>> chiuse gli occhi Will, solenne:<< … il fatto è che mentre cercavo missioni per voi due, ho saputo che vi è un deserto fuori città dove i Cavalieri del Governo non si sono recati, in quanto di giorno non c'è alcun pericolo e basta non entrarvi di notte: nessuno sa che genere di creature vi abitino, ma il guaio è che si trova proprio nella direzione presa dal tipo di nome Keil!>>.

<< COSA?>> fece la ragazza, sentendo tra l'altro un brivido correrle lungo la schiena: aveva chiaramente un brutto presentimento:<< Allora dobbiamo raggiungerli subito! Hiro potrebbe aver bisogno di una mano...>>.

<< Sei matta...>> scosse il capo il musicista:<< La maggior parte dei viandanti, tra cui guerrieri impavidi, che vi è penetrata con le tenebre non ha più fatto ritorno. Così vai incontro a morte sicura.>>.

<< E che dovrei fare, secondo te, lasciar morire il mio compagno di viaggio?>> sbottò Eria decisa:<< Io vado, PUNTO!>> e così dicendo si precipitò alla ricerca di un ennesimo cavallo, lasciando lì l'incredulo Will.

La corsa di Hiro procedeva: non aveva mai montato un cavallo prima di quel momento, si sentiva tutta l'aria e il vento sfrecciargli contro velocemente e in un modo che non aveva provato in precedenza, mentre teneva le redini e tentava di mantenersi in sella, ma se voleva raggiungere il gaglioffo non aveva scelta che imparare alla svelta e subito. Per fortuna la strada era chiara ed evidente grazie alla Luna, il che gli assicurava di vedere almeno dove andava, inoltre il terreno piatto gli permetté di avvistare Keil entrare nel deserto abbastanza in fretta, nonostante la distanza che li separava. Il problema è che anche Keil avvistò lui, motivo più che sufficiente per spingerlo ad aumentare l'andatura.

<< Più veloce, PIU' VELOCE!>> fece il brigante incitando la propria cavalcatura, agitando le redini e facendola così galoppare il più possibile:<< Quel maledetto è peggio di un mastino...>>.

“ Non mi sfuggirai...” pensò Hiro cercando di imitare il modo in cui la sua preda si teneva sopra al cavallo e spingendo nella sua direzione il proprio animale con maggior velocità: ben presto si ritrovarono in pieno deserto, osservati solo dall'astro lunare, muto testimone dell'inseguimento.

“ Accidenti... mollare no, eh?” si chiese mentalmente Keil notando la tenacia del proprio inseguitore:“ E va bene... Te la sei cercata!” quindi tirò fuori dalla fascia che portava intorno alla vita il suo mazzafrusto ad una testa dotato di Emblema Fiamma medio e iniziò a ruotarlo sopra di sé, facendo uscire dalla catena rotante numerose raffiche di fiamme dirette verso Hiro.

<< Maledizi...>> imprecò Hiro, cercando di spingere ai lati il cavallo in maniera da evitare gli attacchi e al contempo di non perdere terreno prezioso.

<< Eheheh... ADESSO CHI E' LA PREDA?>> gli gridò da davanti Keil con una luce sadica negli occhi, continuando a sparare senza sosta i suoi colpi:<< AHAHAHAHAAHAHAHAHAH!!>>.

<< Brutto...>> ringhiò il ragazzo dal braccio fasciato: non poteva contrattaccare da quella posizione, poteva solo evitare il fuoco che gli veniva gettato addosso. Era una situazione di stallo, e se non ce l'avesse fatta il farabutto se la sarebbe filata. Per Hiro, che era diventato Cacciatore di Missioni proprio per togliere di mezzo i briganti, sarebbe stata una cosa intollerabile.

<< AHAHAH!! Schiva, SCHIVA!>> rise follemente Keil:<< Tra poco.... Ehi!>> proprio mentre si vantava, però, il suo cavallo si impennò di scatto, inaspettatamente, nitrendo e sbalzandolo di sella, facendolo finire di colpo nella sabbia con un:<< AAAAH!!>>.

<< Eh? Che...?>> si fermò Hiro, arrestando il proprio destriero. Keil, dopo essersi massaggiato la testa con una mano, si soffermò ad osservare confuso il suo animale, ancora impennato sulle due zampe posteriori scalpitando nell'aria con le anteriori.

<< IIIIIIIIIIIIHHHH!!>> nitrì il cavallo, annaspando le zampe davanti con sempre meno vigore... finché non cadde a terra come un ceppo, riverso su un lato, quasi gli fosse venuto un colpo apoplettico.

<< Merda....>> imprecò Keil, stringendo ancora di più l'arma che aveva tra le mani: sul corpo del destriero caduto si erano posate, dopo l'atterramento di quest'ultimo, quelle che sembravano essere grandi libellule rosse. Per essere precisi, libellule lunghe almeno la metà di una persona adulta: avevano un corpo spesso, diviso in sezioni e dotato di quattro ali con dei disegni naturali simili a quelli di alcune farfalle che le facevano apparire dotate di occhi triangolari sulla loro parte alta. Al momento erano appoggiate sulle loro quattro zampette appuntite, con le lunghe code stirate per tutta la loro lunghezza e il grosso pungiglione conficcato nella carcassa. A completare il quadro avevano sulla testa rotonda sei occhi, tre per metà volto, e un piccolo aculeo più in basso.

<< Bestie schifose... Libellule-Vampiro!>> si rialzò rapidamente il brigante osservando il disgustoso spettacolo: la carcassa della bestia abbattuta si stava come “ svuotando” pian piano, il sangue risucchiato dai pungiglioni degli insetti:<< Devono avermi attaccato mentre ero distratto con quell'altro impiccione...>>. Mentre stava parlando tra sé, però, dal buio spuntò volando un altra Libellula-Vampiro che si lanciò all'attacco verso di lui affondando in avanti la lunga coda dotata della pericolosa estremità, ferendo di striscio Keil prima che potesse evitarlo completamente.

<< AH!>> si lamentò Keil:<< Stupido... INSETTO!>> e con un rabbioso attacco lanciato con il suo mazzafrusto abbatté un paio d'ali del pericoloso mostro facendolo precipitare nella sabbia, assestandogli poi il colpo di grazia schiacciandogli la testa con un piede. Come richiamate da quell'azione altre tre creature uguali a quella appena uccisa si gettarono, come uscite dal nulla, in direzione del brigante, ma uno scintillio di lama esposta alla luce lunare brillò, facendo schizzare con un fendente solo il sangue di tutte e tre le Libellule-Vampiro, tagliate a metà d'improvviso.

<< Oh... non la smetti mai di rompere.>> sbuffò il brigante notando l'intervento di Hiro, il quale si era posto a sua difesa galoppando contro gli ultimi tre insetti ed eliminandoli subito.

<< Zitto...>> rispose il ragazzo dal braccio fasciato seccato:<< Risolveremo dopo le nostre faccende... Non vedi che siamo nella stessa situazione di merda?>>. Infatti tutt'intorno a loro, pungiglioni ripiegati nella loro direzione, c'era un fitto sciame di Libellule-Vampiro volante... pronto ad attaccare da un momento all'altro!

<< Mi sa che hai ragione... Evidentemente è stata la luce dei miei attacchi di fuoco ad attirarle tutte qui. Dunque... si fa fronte comune?>>.

<< Se vogliamo uscire vivi di qui, sì. Anche se l'idea di allearmi con te non mi alletta per niente...>>.

<< Neppure a me... Non sarà impresa facile, però.>> sorrise Keil, quasi divertito:<< Questo è detto “ il Deserto dei Vampiri”, non ci sarei venuto nemmeno io se non mi ci avessi costretto per farti desistere dalla caccia... in genere non ne esce mai nessuno.>>.

<< In tal caso... cercheremo di uscirne lo stesso.>> dichiarò Hiro:<< Forza, monta: dobbiamo trovare una via d'uscita da questa trappola!>>.

-Studio Tetro-

Io:<< E smettetela di ridere, voi >////> >>.

Honoryou e Keila:<< AHAHAHAHAH!!!>>.

Io:<< Grunt... al diavolo! Vi ricordo che sono fatti miei, questi: poi si sa, io e Beline ci vogliamo bene...>>.

Honoryou:<< SOLO??? MUAHAHAHAH!!>>.

Keila:<< Guarda che faccia, OHOHOHOH!!>>.

Io:<< OH... DIAVOLI! Comunque... ringraziamo Blatt Maister per le nuove recensioni che siamo onorati di ricevere, nonché di essere venuto a seguire la storia, e ovviamente anche tutti i nostri cari lettori in generale. Ah, e il disegno di oggi è sulla Libellula-Vampiro.>>.

Honoryou (smette di ridere):<< Giusto... li ringraziamo con affetto.>>.

Keila:<< Voglio già loro...>>.

Io ed Honoryou:<< … TANTO.... TANTO... BENE! E' risaputo.>>.

Keila:<< LOL >>.

Io:<< Piuttosto... chi ci toccherà, stavolta? TWT >>.

Honoryou:<< … cosa?>>.

Io:<< Chi? Quale altro personaggio del cavolo ci toccherà ospitare qui in studio? Dopo il venditore folle, ho perso speranza >_< >>.

Keila:<< Eh su D: … l'ultima volta ti è andata di lusso, si è persa Beline...>>.

Io:<< Sì, però stavolta...>>.

??? (dalle ombre):<< EHILA', CHI C'E'? SIAMO AL LUCCA COMICS?>>.

Io:<< >.

Black_RoseWitch:<< Cyber? :) allora sono nello “ Studio Tetro”! Ecco perché ho incontrato V...>>.

Io:<< Eh già, cara mia: tutti prima o poi finiscono qui, pare -.-'' >>.

Black_RoseWitch:<< Come sta andando qui? Tutto a posto? Stai per mettere il prossimo capitolo? Io spero tanto di sì :) Voglio il seguito.>>.

Io:<< Guarda, sei arrivata proprio al momento giusto: stiamo per mettere...>>.

Honoryou:<< Cara mia... IHIHIHIHIH!!>>.

Keila:<< Eheheheh... guarda come se la intendono...>>.

Io:<< >///////////> Ma possibile che da un paio di capitoli a questa parte mi SHIPPIATE letteralmente con ogni visitatore di sesso femminile?>>.

Honoryou:<< Preferivi maschile? MUAHAHAHAHAHAHAH!>>.

Keila:<< AHAHAHAHAHAHAH!!>>.

Black_RoseWitch:<< … sono normali, vero?>>.

Io:<< Magari... ma quando è troppo è troppo è_é YAURO, A ME!>> appare Yauro di Yu-Gi-Oh! 5D's Dark Crossroad (una mia ff).

Yauro:<< Creatore... in cosa posso servirla?>>.

Io (indica Honoryou e Keila):<< Quei due... PRENDITI LE LORO ANIME!>>.

Honoryou e Keila:<< O______O >>.

Yauro (si scrocchia il collo):<< Buona idea... lo faccio con piacere.>>.

Honoryou (correndo via):<< SCAPPA, KEILA: QUELLO NON POSSO TRATTENERLO!>>.

Keila (lo segue):<< AIUTOOOO!!!>>.

Yauro:<< Sarà divertente...>> li segue sottoforma di nube nera.

Black_RoseWitch:<< Eheheheh... ma non sei stato un po' troppo cattivo con loro?>>.

Io:<< Ricorda... la cattiveria non ha limiti! AHAHAHAHAH! AHAHAHAHAH!!>>.

Black_RoseWitch:<< XDXDXD >>.

Io:<< E quindi ci vediamo al prossimo capitolo ;) A tutti... buona notte, ci vedremo presto.>>.

Black_RoseWitch:<< Saluto anch'io, baci e abbracci :D >>.

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Capitolo 16
*** Gli Araldi del Vento ***


16- Gli Araldi del Vento.

-Studio Tetro-

Io:<< Allora... piaciuto l'allenamento “ da corsa” fornito da Yauro >:) ?>>.

Honoryou (stanco morto).<< No... Per niente... Puff...>>.

Keila (anche lei stanca):<< Pietà... si era messa ad inseguirci pure Beline... per fortuna hanno desistito prima di raggiungerci, alla fine... =__= >>.

Io:<< AHAHAHAHAH, QUESTA E' LA MIA VENDETTA!!  D.D >>.

Honoryou:<< Va bene... abbiamo imparato la lezione. Ma... non lo rifarai, vero? ''>.> >>.

Io:<< Se non mi rompete con shipping improvvisate... NO.>>.

Keila:<< … e pace fu xD >>.

Io:<< E dopo esserci riappacificati vediamo cosa hanno intenzione di fare Hiro e Keil (uniti nella sfiga) per sfuggire all'orda di Libellule-Vampiro che li hanno circondati.>>.


Keil salì dietro ad Hiro in groppa all'animale, e quell'istante coincise con un unico, diffusissimo segnale d'attacco che fece scattare contro di loro l'intero, vastissimo sciame di Libellule-Vampiro, proveniente da tutte le direzioni.

<< Hanno deciso di muoversi...>> ringhiò Hiro spronando il cavallo in avanti, contro gli insetti che aveva davanti:<< Dobbiamo cercare di sfondare l'accerchiamento!>>.

<< Tu elimina le Libellule che hai di fronte con la spada, io mi occupo di quelle che vengono dai lati.>> disse Keil, ruotando nuovamente l'arma sopra di lui e dirigendo le raffiche di fuoco prodotte dal suo Emblema verso gli insetti alla propria destra, carbonizzandone alcuni e ripetendo l'operazione anche a sinistra, a fasi alterne: il ragazzo dal braccio fasciato invece procedette sempre diritto facendo infilare entrambi nella barriera di Libellule-Vampiro di fronte, falciandone quante più possibile stando ben attento a non venir colpito dai loro pungiglioni. 

“ Questi pungiglioni... sono ben affilati...” pensò Hiro, stringendo i denti, mentre sentetiva alcuni insetti schiattarglisi contro pungendolo con le pericolose estremità triangolari prima di finir sbalzati nuovamente nell'aria. Fortunatamente lo sciame non era troppo fitto, ed entrambi riuscirono a fuoriuscire dal gruppo senza troppi tagli, proseguendo a galoppare sul destriero verso la direzione da cui erano venuti. Le Libellule-Vampiro non persero tempo e si riunirono cominciandoli a braccare, più che determinate a succhiare il loro sangue fino all'ultima goccia. 

<< Non mollano...>> osservò Hiro guardandosi velocemente alle spalle.

<< Tu non preoccupartene, ci penso io a loro.>> lo rassicurò Keil ricominciando a bombare gli inseguitori con i suoi “ proiettili” incendiari:<< Tu pensa a spronare il più possibile questo cavallo e.... ma... stai tornando a Indigogate???>>.

<< Sì.>>.

<< Ma io non....?>>.

<< Non me ne frega niente della fine che farai una volta tornati in città.>> lo interruppe Hiro con freddezza:<< E' il posto più vicino dove poter sfuggire a quelle creature: dato che nessuno le ha mai viste in città mi sembra chiaro che non si spingano oltre il deserto...>>.

<< Grr... e va bene, non ho altra scelta.>> ringhiò il brigante concentrando nuovamente la propria attenzione sulle Libellule alle loro calcagna

<< BZZZZZZZZZZ....>> ronzarono i mucchi di insetti, producendo tutti insieme un rumore assordante. La corsa proseguì, ma ben presto fu chiaro che nonostante il fuoco di Keil lo sciame assassino era troppo numeroso e rapido per poter essere seminato o distrutto facilmente.

<< Ehi, ragazzo, ci stanno raggiungendo dai lati, oltre che da qui dietro!>> lo informò poco dopo Keil, notando che gli inseguitori si erano allargati a sinistra:<< Gira il cavallo a destra, così prendo anche loro sotto il mio fuoco.>>. Hiro obbedì, facendo bruscamente deviare il loro destriero dalla direzione iniziale e permettendo in questo modo al brigante di far entrare nel proprio raggio d'azione anche  i componenti dello sciame che si erano avvicinati da sinistra, bruciandone parecchi con un'altra scarica.

<< BECCATEVI QUESTO, STRONZI!>> esultò Keil trionfante.

<< Purtroppo non posso più dirigermi verso la città...>> disse Hiro seccato:<< Se mi volto in quella direzione ci verranno addosso...>>.

<< A dir la verità a me non dispiace più di tanto: così non potrai sbattermi in qualche sgabuzzino di Indigogate nell'attesa di venir consegnato ai primi Cavalieri che capitano.>>.

<< Non capisci... non abbiamo altri piani.>>.

<< Ce l'ho io il piano, invece...>> sorrise il bandito con fare sadico:<< … BRUCIARLI DAL PRIMO ALL'ULTIMO!>>. Purtroppo quelle previsioni troppo ottimistiche si rivelarono, appunto, troppo ottimistiche: le Libellule-Vampiro sembravano instancabili, e due ore dopo, nonostante tutti i girotondi, le deviazioni e le fiamme sparse contro gli insetti, erano ancora numerose le sopravvissute alle loro calcagna. Per fortuna il cavallo che montavano era molto resistente, senza contare che non era stato portato al limite, ma dopo tutti quegli sforzi a cui era stato sottoposto cominciò comunque ad accusare pesanti segni di stanchezza.

<< Accidenti... il cavallo è spossato!>> avvisò Hiro allarmato dalla cosa, sentendo una cappa di sudore bagnare la pelle dell'animale:<< Non credo resisterà ancora a lungo...>>.

<< Non ci voleva, maledizione!>> imprecò Keil cercando a stento di mietere più vittime possibili tra le Libellule nel tentativo di non lasciarle avvicinare. Nemmeno dieci minuti più tardi...la loro cavalcatura si abbatté rovinosamente in avanti, sbalzando i suoi cavalieri ad un metro di fronte a sé, nella sabbia del deserto.

<< Merda...>> fece il brigante rialzandosi in fretta:<< … quel cavallo aveva resistito anche troppo trasportando due persone insieme... e ora è morto, dannazione!>>.

<< Non voglio essere pessimista...>> mormorò Hiro, mentre le Libellule-Vampiro si posavano tutte, avidamente, sulla carcassa del destriero morto di fatica per appropriarsi dei suoi fluidi vitali nel tentativo di succhiarne più delle altre:<< … ma stavolta siamo davvero nei guai.>>.

<< Però ora sono lì a mangiare.... BENE!>> disse Keil notando l'occasione, ruotando la propria arma e lanciando fiamme su di loro: gli insetti però scattarono inaspettatamente in aria con prontezza, lasciando che solo la carcassa da dissanguare venisse lambita dal fuoco dell'Emblema Fiamma medio. Le Libellule, infuriate per l'interruzione del loro pasto, ritornarono ancora una volta alla carica, superando le raffiche del brigante con un ampio giro e arrivando loro alle spalle prima che si potessero girare in tempo.

<< CAZZO!! AH!>> esclamò Keil mentre i pungiglioni lo colpivano con violenza:<< ANDATE VIA!>> e così dicendo brandì il proprio mazzafrusto a più non posso, abbattendo quanti nemici possibile.

<< AAAAAH!!>> gridò anche Hiro, cercando di opporsi con il proprio braccio in una difesa disperata e priva di successo, attorniati da quelle creature assatanate:<< Dobbiamo... metterci schiena contro schiena... oppure ci attaccheranno da ogni lato!>>.

<< D... D'ACCORDO!>>. E così dicendo i due fendettero l'aria che li separava l'uno dall'altro con le armi, allontanando le Libellule che impedivano loro di raggiungersi e riuscendo a posizionarsi l'uno nel senso opposto dell'altro: in quel modo era più facile tenere a bada gli opponenti, e la manovra permise agli improvvisati compari di resistere miracolosamente per venti di minuti.

<< Uff...>> fece il brigante, spossato, menando un ennesimo colpo a semicerchio intorno a sé per allontanare gli avversari:<< E' impossibile... lo sciame è ancora troppo numeroso per noi soli! Saranno almeno... ottanta insetti del cazzo! E come se non bastasse perdiamo sempre più forze...>>

<< Temo... AHI...>> rispose Hiro, venendo ferito di striscio da un pungiglione mentre brandiva la spada contro quelle nel suo raggio d'azione:<< … che se non arriva nessuno a darci una mano... finiremo qui i nostri giorni...>>.

<< In compagnia di uno come te, poi... che stupida beffa del destino!>> mormorò Keil rinnovando i colpi disperatamente. Era davvero una situazione disperata, e ogni secondo di resistenza in più sembrava durare un'eternità: nemmeno con i Ragni-Gargoyle era stata così dura, almeno quelli rimanevano a terra e non svolazzavano tutt'intorno. Ormai era questione di poco prima che quei mostri avessero la meglio... quando però, improvvisamente, le Libellule arretrarono con un brusco scatto.

<< Cosa diamine...?>> si domandò Keil, sorpreso al pari di Hiro da quell'atteggiamento tanto strano ad un passo dalla loro vittoria: invece no, anziché finirli le Libellule-Vampiro avevano preferito interrompere l'attacco, quasi avessero avvertito un'oscura, invisibile minaccia. Solo in quel momento il ragazzo dal braccio fasciato notò che l'oscurità era stata squarciata da alcuni raggi luminosi: il Sole stava iniziando a sorgere, tanto era il tempo guadagnato nel tentativo di sfuggire agli insetti.

<< Ma certo...>> mormorò il brigante, notando anche lui il Sole:<< Ho l'impressione che siamo salvi...>>. Infatti le Libellule, da prima esitanti, si dettero subito ad una precipitosa fuga, allontanandosi nel deserto con tutta la velocità consentita dalle loro potenti ali.

<< Se ne vanno... non ci posso credere!>> sgranò gli occhi Hiro, incredulo.

<< Invece...pant... è chiaro...>> ansimò Keil:<< Quelle Libellule-Vampiro non sopportano la luce solare: è per questo che di giorno il deserto è piuttosto tranquillo. E' una fortuna che fosse notte fonda... quando siamo entrati qui dentro...>> e così dicendo si lasciò cadere nella sabbia, stremato, seguito a ruota da Hiro. Erano entrambi pieni di ferite, dovute ai tremendi pungiglioni dello sciame... ma erano vivi, ed era questo a contare ai loro occhi.

<< Senti... ragazzo...>> disse piano il brigante, senza muovere un muscolo aspettando di riprendere le forze:<< … direi... che dovremo trovare un modo per andarcene dal deserto... prima che faccia nuovamente notte, non ti pare?>>.

<< Non c'è problema...>> si limitò a rispondere il ragazzo dal braccio fasciato:<< … probabilmente Eria e Will... verranno a cercarmi, ne sono sicuro. Di certo con un buon cavallo...>>.

<< Buono... a sapersi...>>.

<< So a cosa stai pensando...>>.

<< Ma davvero? Chissà...>> ribatté Keil con calma. Il tempo iniziò a scorrere con lentezza mentre i due uomini aspettavano di recuperare le forze in quei corpi malridotti che si ritrovavano... e non appena si sentirono pronti strinsero le loro rispettive armi e balzarono in piedi in contemporanea, ognuno di loro deciso a non farsi anticipare dall'altro.

<< Ok, l'alleanza finisce qui!>> dichiarò il brigante con furia, togliendosi il mantello nero con cappuccio che indossava sopra alla tunica al momento della sua fuga dalla casa del professore, studiando Hiro:<< Non so proprio quale sia il diavolo che ti ha messo sul mio cammino anche stavolta... ma la tua fortuna finisce qui: ti ammazzerò, poi cercherò di sistemare anche i tuoi amici che verranno a cercarti per prendermi i loro mezzi di trasporto e lasciare questo postaccio!>>.

<< Sei uno sciocco.>> disse Hiro, anche lui senza perdere di vista il nemico:<< Sei tu che non riuscirai a fuggire come l'ultima volta!>>.

<< Idiota... ti ridurrò ad un carboncino!>> ribatté Keil, e con forza ruotò sopra di sé il mazzafrusto emettendo le solite fiammelle in direzione del ragazzo dal braccio fasciato: quest'ultimo balzò di lato, evitando le scariche ardenti e correndo sulla sabbia in cerchio, intorno al nemico.

“ Questi attacchi... devo cercare di bloccarli in qualche modo.” pensò Hiro durante la sua faticosa corsa sul terreno arenoso, preso costantemente di mira da quelle mortali raffiche.

<< AHAHAH! Che sempliciotto!>> rise Keil girando su se stesso per dirigere sull'obbiettivo i propri attacchi:<< Speri di trovare un lato scoperto in cui gettarti così da raggiungermi, non è vero? Ma dovrai cambiare programmi: stavolta non devo vedermela con centinaia di stronzi volanti, ma con un uomo solo. Non riuscirai a sorprendermi!>>. Il suolo sabbioso continuava a venir devastato dalla persistente tempesta scagliata senza riuscire a centrare l'obbiettivo.

<< Su questo non ci piove....>> disse Hiro seccato, continuando a correre incessantemente in maniera circolare: ma non poteva solo schivare gli attacchi, questo era chiaro, doveva trovare anche il modo di arrivare a tiro del brigante, come aveva già fatto Eria in passato. Ad un certo punto, quindi, a sorpresa fece un salto in avanti rispetto a sé, distanziando di un po' la raffica del nemico.

<< Ma dove scappi?>> disse divertito Keil ruotando nuovamente nella sua direzione, ma mentre ancora quest'ultimo si girava Hiro, atterrando, diede un potente calcio alla sabbia sottostante, spedendone così una montagna nella direzione del brigante e colpendolo in parte agli occhi, disorientandolo:<< AAAAAAH!!! GLI OCCHI... BASTARDO...>>. Accecato temporaneamente, il malfattore sparò raffiche a casaccio verso la posizione dove aveva visto l'ultima volta il nemico, ma il ragazzo dal braccio fasciato riuscì a rialzarsi, sottraendosi alle raffiche e giungendo dall'ignaro antagonista, colpendolo di fretta con il suo pugno destro.

<< Ecco... così impari!>> esclamò Hiro, spedendo a terra il nemico.

<< Grr....>> si riprese immediatamente Keil, che era stato colpito troppo malamente e frettolosamente per ricevere tutti i danni che avrebbero dovuto abbattersi su di lui:<< … giochi sporco, grandissimo pezzo di...>>.

<< Parla chi mi ha accecato con del terriccio per fuggire.>> lo interruppe Hiro severamente.

<< MA MUORI!>> gridò in risposta il brigante avventandoglisi contro con il mazzafrusto. Il ragazzo dal braccio fasciato oppose l'arto “ emblematico” parando il colpo, e la cosa sorprese Keil quanto bastava per permettere Hiro di assestargli un fendente contro il braccio sinistro, infliggendogli un profondo taglio:<< AAAAAAH!!>>.

<< Vuoi ancora continuare, Keil?>>.

<< CERTO! RAAAAAAH!!>>. Con quel grido rabbioso che non ammetteva sconfitta, il malfattore caricò Hiro travolgendolo e facendolo finire a terra, disarmandolo nel processo, quindi procedette rimettendo l'arma nella propria fascia e stringendo con potenza le proprie mani intorno al collo del ragazzo:<< Ti tirerò il collo, idiota!>>.

<< GNN...>> fece Hiro: si sentiva mancare il respiro, la presa di Keil era ferrea come l'acciaio, e la posizione apparentemente irremovibile. Sarebbe morto soffocato... se con un movimento rapido non avesse stretto la sua mano destra intorno alle dita del suo aggressore stritolandogliele.

<< AAAAH!!>> si lamentò Keil allentando la presa, permettendo così a Hiro di scrollarselo di dosso con un calcio nello stomaco.

<< E adesso...>> fece il ragazzo dal braccio fasciato, afferrando alla svelta la propria spada da terra e gettandosi nuovamente contro il brigante. Quest'ultimo però prese istintivamente il mantello che si era tolto prima del combattimento, vicino al quale era finito, e lo scagliò addosso ad Hiro, ostruendogli la vista prima che lo potesse attaccare.

“ Ehehehe...” pensò Keil tirando nuovamente fuori la propria arma e lanciandosi sul nemico:“ SEI MORTO!”. Un secondo dopo la sfera in cima alla catena del mazzafrusto in suo possesso discese su Hiro... segnando lo spezzarsi di qualcosa.

… ma quel qualcosa fu qualcosa di inaspettato: davanti agli occhi di Keil la lama dell'arma del ragazzo dal braccio fasciato, brandita dall'arto destro, emerse dal mantello mutilandolo ed abbattendosi in avanti, e sempre i suoi occhi notarono con un crescente senso di incredulità l'estremità del suo mazzafrusto, circondata da frammenti rossastri, cadere giù insieme a catena e testa.

<< Ma... che … c-come sarebbe...?>> balbettò il brigante, bloccandosi mentre gli occhi gelidi di Hiro riaffiorava dai pezzi dell'indumento sparsi nell'aria e facendo passare prima il proprio sguardo verso di lui e poi sul pezzo di legno ancora in mano sua, tutto ciò che rimaneva dell'arma da lui brandita in precedenza:<< … hai... Come hai...?>>.

<< … adesso basta.>> dichiarò il ragazzo, e con una testata lo colpì in fronte, stordendolo temporaneamente. Subito dopo Hiro afferrò il brigante per la tunica e lo spinse a sé, puntandogli contro la spada.

<< Gh...>> mugolò Keil, obbligato a non fare un passo falso a causa della lama che lo minacciava:<< Tu... come hai fatto a spezzare in due il mio Emblema Fiamma medio insieme alla mia arma? Sei... un mostro!>>.

<< Non sei nelle condizioni di insultarmi.>> gli fece notare Hiro, duro, stingendo ancora di più la tunica:<< L'unica cosa che puoi fare ora è spifferare il motivo per cui hai dato fuoco alla casa del professor Lawrence. In caso contrario sappi che...>>.

<< A-Aspetta!>> esclamò Keil alla svelta:<< Io... Io non ho dato fuoco ad un bel nulla!>>. Hiro aggrottò le sopracciglia.

<< Che diavolo stai dicendo?? C'eri solo tu dentro quell'abitazione, no? Oppure avevi dei complici?>>.

<< Ero da solo ed ero lì, sì... ma non ho incendiato io la casa! Il fuoco è stato appiccato solo dopo che sono entrato...>>.

<< Ma davvero? E chi mi assicura che tu non stia mentendo?>> osservò Hiro, cercando di capire se stesse dicendo la verità:<< Un tipo come te ne sarebbe capacissimo...>>.

<< Ti ho detto che non sono stato io, maledizione!>> insistette Keil:<< Ti sembra abbia voglia di assaggiare la tua dannata spada?>>. Il ragazzo dal braccio fasciato rimase qualche secondo a pensare: in effetti sembrava fosse sincero... possibile che fosse stato qualcun altro ad appicca il fuoco?

<< Mettiamo caso che non sia stato tu...>> proseguì Hiro con decisione, donandogli il beneficio del dubbio:<< … cosa ti eri intrufolato a fare?>>.

<< Beh, per la verità dovevo fare una commiss...>> cominciò il brigante, ma una leggera spinta della spada contro la sua pelle lo spinse a cambiare atteggiamento:<< OK OK, PIANTALA! TI DIRO' TUTTO! Ero lì... perché volevo rubare un testo...>>.

<< Quale testo?>>.

<< Una cosa particolare, uno scritto in caratteri misteriosi. Lo stavo cercando, ma quando l'ho ritrovato mi accorsi che stava andando tutto a fuoco, il che mi costrinse a darmi alla fuga. Poi, beh... quando sono uscito siete arrivati voi, e il resto lo sai.>>.

<< Hai detto di aver trovato il testo...>> socchiuse gli occhi il ragazzo dal braccio fasciato con sguardo indagatore:<< … immagino tu l'abbia portato con te. Dov'è?>>.

<< E'... nella tasca dei miei pantaloni...>> mormorò Keil:<< … controlla pure...>>.

<< No, dammelo tu, ma lentamente.>> ribatté Hiro:<< Non voglio staccare gli occhi da te, se possibile...>>. Il brigante, non potendo fare altro, si mise una mano in una tasca e ne estrasse un foglio giallastro, in apparenza antico, e glielo allungò. Hiro allora mollò la tunica e se lo mise un attimo in tasca, spingendo poi al suolo Keil con la mano libera. Quindi tirò nuovamente fuori il testo recuperato e lo esaminò per un attimo: era pieno di parole scritte in ideogrammi mai visti prima, molto complicati da quel che vedeva. Chissà chi li aveva scritti...

<< Ora mi credi?>> sbuffò Keil, seccato.

<< Forse.>> annuì il ragazzo dal braccio fasciato, fissandolo irremovibile:<< Però ti consiglio caldamente di non tentare la fuga: siamo circondati da deserto, e in più non hai armi per opporti a me. Aspetterai pazientemente l'arrivo di Eria e di Will con me.>> quindi rimase lì fermo in attesa dei soccorsi, senza perdere di vista per un solo istante l'infido brigante.

Quaranta minuti dopo la fiducia di Hiro si rivelò ben riposta: in lontananza si scorse, alla fine, la sagoma di Eria sopra un cavallo in avvicinamento.

<< HIROOOOOOOO!!!>> si fece sentire da lontano la ragazza per annunciare la propria venuta.

<< Era ora.>> disse Hiro, sollevato, ripresosi dalle battaglie sostenute in precedenza:<< Se avesse tardato ancora un po' avrei cominciato a tornare a piedi ad Indigogate...>>. Poco più tardi la ragazza si riunì al ragazzo dal braccio fasciato e a Keil.

<< Ehi, vedo che alla fine ce l'hai fatta.>> osservò Eria smontando dal destriero ed avvicinandosi, tirando un'occhiata al bandito catturato.

<< Già, ma tu dov'eri finita?>> le chiese il ragazzo dal braccio fasciato.

<< Scusa, il fatto è che non riuscivo a trovarti... e quando ho notato le fiamme di Keil all'orizzonte sono stata inseguita da uno sciame di insetti giganti.>> spiegò lei, riferendosi evidentemente alle Libellule-Vampiro:<< Per fortuna è sorta l'alba, e se ne sono andati...>>

<< Come è successo a noi. Però poi ho dovuto vedermela con il caro Keil...>>.

<< Umpf...>> grugnì Keil a quelle parole, voltando lo sguardo altrove. 

<< Sei pieno di ferite, Hiro.>> notò Eria accorgendosi dei numerosi tagli del ragazzo:<< Non sarebbe meglio se...?>>.

<< Mi curerò da solo.>> la interruppe Hiro con la sua solita freddezza:<< Non appena saremo in città, dopotutto non sono ferite tanto profonde, quasi non le sento... L'unica cosa che voglio a questo punto è lasciare questo luogo il più in fretta possibile.>> pertanto si rivolse a Keil:<< Andiamo, Keil!>>. Ma il brigante non si mosse: la sua fronte era imperlata di sudore... e non riusciva a staccare gli occhi dalla direzione in cui stava guardando. Aveva lo sguardo stravolto.

<< P....P... Porca puttana....>> balbettò Keil, blu di paura:<< L-Loro...>>.

<< Che diavolo stai dicendo?>> chiese Eria, confusa. Istintivamente, Hiro si girò nella stessa direzione in cui era rivolto lo sguardo del brigante, e allora sgranò gli occhi.

<< Guarda, Eria! Là!>> la avvisò il ragazzo dal braccio fasciato. Anche Eria si voltò, e... come fantasmi, era sbucato un plotone numerosissimo di persone a cavallo non molto distanti da loro: tutte persone abbigliate con le stesse armature degli uomini che facevano parte della banda di Keil, Derric e David vista l'ultima volta, anche se stavolta di colore grigio anziché rosso. Stringevano ognuno in mano dei giavellotti in legno, pronti ad essere usati se necessario.

<< Gli... Gli Araldi del Vento...>> scattò in piedi Keil, incredulo:<< Cosa ci fanno qui??>>.

<< Gli Araldi del Vento, hai detto?>> chiese immediatamente Eria, sbalordita.

<< Li conosci?>> domandò Hiro a sua volta.

<< Di nome sì.>> annuì la ragazza:<< Vuol dire che fanno parte della...?>>.

<< Ehilà, compare Keil!>> risuonò una voce da dietro gli Araldi schierati, allegra:<< Sembra che tu abbia bisogno di una mano...>>. In mezzo ai nuovi arrivati si fece largo un uomo sceso dal proprio destriero: un uomo abbastanza giovane, la cui tunica bianca somigliava a quella di Keil, solo che i fregi su di essa erano grigi anziché rossi come i suoi, e sul petto formavano due draghi che si incontravano sul petto e da cui partivano due “ spalliere”, anch'esse grigie e somiglianti alle ali dei draghi corrispondenti. L'individuo stringeva in mano una strana arma costituita dal manico di una spada e da un'elsa allungata da cui spuntavano, lunghi e pericolosi, tre artigli metallici ricurvi. I suoi occhi cerulei erano spalancati in un'espressione sorridente, mentre i suoi capelli chiari erano corti e terminanti ai lati con due doppie punte. L'apparizione di quell'uomo mise ancora più in subbuglio il brigante catturato da Hiro.

<< L-Lei qui?>> fece Keil, scosso.

<< Ahahahah, ma certo!>> rise cordialmente l'uomo alla testa degli Araldi:<< Non vedendoti al luogo dell'appuntamento stabilito abbiamo fatto un largo giro per cercarti... e vedo che abbiamo fatto bene.>>.

<< Insomma... chi è questo?>> esigette di sapere Hiro, confuso, osservando prima Keil e poi l'individuo:<< E' un altro bandito, forse?>>.

<< Oh, non mi conosci?>> disse l'individuo, meravigliato da quelle parole:<< Eppure ne ho combinate tante... Lascia che mi presenti a te e alla tua amica: sono uno dei Nove Sommi Draghi, per essere esatti il Sommo Drago del Vento... Turbinante è il mio nome!>>.

-Studio Tetro-

Io:<< Questo era il momento che aspettavo da tanto tempo *^*...>>.

Keila:<< Mazza, un drago!>>.

Honoryou:<< Sputerà fiamme?>>.

Io:<< Tonti, “ Drago” in questi caso è un titolo. Ad ogni modo... prima di tutto ringraziamo tutti i lettori e i recensori, e poi informiamo che nel capitolo precedente abbiamo fatto una piccola correzione: adesso Lawrence è uscito a “ fare una passeggiata durante la pausa” anziché “ andare a bere qualcosa in una locanda”.>>.

Honoryou:<< In effetti mi sembrava strano che ci fossero locande aperte a notte fonda...>>.

Keila:<< Sembrava più forzato ^^ >>.

Io:<< Già. E mettiamo un disegno del prode Turbinante.>>.

???:<< Ehi... si può?>>.

Io:<< O_O Chi si è perso stavolta?>>.

Keila:<< o_O E' TORNATA ELI8600!!>>.

Honoryou:<< >.

Eli:<< Già... il solito Crow pasticcione @.@ Per evitare le giuste mazzate mi ha fatta perdere di nuovo qui.>>.

Io:<< Il solito crestone nevrotico...>>.

???:<< ELIIIIII!!!>> piomba su di lei a mo' di meteora

Eli:<< RYAM? ♥ VIENIQUIAMOREBELLO *la abbraccia al volo * Come stai, pucciosetta :33??>>.

Ryam:<< Bene x3 Ma sentivo la tua mancanza :333 >>.

Io:<< Che tenere, eh? :33 >>.

Eli:<< Ryam è MIAH!>>.

Keila:<< Lo sappiamo >.> >>.

Honoryou:<< MUAHAHAHAHAH!!>>.

Ryam:<< E indovina un po'? Ho un regalo per te!>>.

Eli:<< ? Che cos'è?>>.

Ryam:<< Eccolo *le porge un mazzafrusto a tre teste: sul manico c'è scritto “ con tanto amore, Durbe” * >>.

Eli:<< ♥♥♥♥♥ MA... MA L'AMORE MIO... E' MAGNIFICO!>>.

Ryam:<< L'abbiamo costruita insieme ^O^ E' tua!>>.

Eli:<< YEEEEEEE ♥ *caloroso abbraccio a Ryam e prende il mazzafrusto *>>.

Ryam:<< Sai già come impiegarlo :) ?>>.

Eli:<< OVVIO CHE SI' >:D Ragazzi, ci sentiamo... devo fare una cosa...>> va via.

Io:<< Lol... chi indovina cosa farà?>>.

Più tardi, infatti...

Eli (roteando il mazzafrusto con scintilla sadica inseguendo Crow):<< CROOOOOW, VIENI QUIIIII >:D Siccome hai fatto il furbetto... TE NE DO UN CARICO TRIPLO, DI MAZZATE >:D >>.

Crow (scappa):<< NOOOOOOOOO, FERMAAAAAAAAA TWT !!>> arrivano le mazzate.

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Capitolo 17
*** Il testo conteso ***


17- Il testo conteso.

-Studio Tetro-

Silenzio.

Solo un cartello: “ Torniamo a breve, intanto vi lasciamo al capitolo (eravamo rimasti all'arrivo degli Araldi del Vento e del loro condottiero, un Sommo Drago di nome Turbinante). Buona lettura. Firmato: lo staff dello Studio Tetro.”.


<< Sommo Drago... del Vento?>> fece Eria, praticamente impietrita dalla dichiarazione dell'uomo di nome Turbinante:<< E... E chi se lo aspettava?>>.

<< Il Sommo...?>> ripeté Hiro, chiedendo infine all'amica con forza:<< Se sai chi è... dimmelo, accidenti: mi sembra di essere l'unico stupido a non sapere nulla, qui!>>.

<< Ma... come fai a non conoscerli???>> chiese a sua volta lei, sbalordita:<< Non c'è persona ad Acaidar che non ne abbia sentito parlare...>>.

<< Ti ricordo che sono stato isolato nella mia casa a Greengate per parecchio tempo, è facile che non li abbia mai sentiti.>>.

<< Ehm... giusto.>> annuì Eria, riconoscendo la veridicità di quell'affermazione:<< Comunque... il fatto è che i Nove Sommi Draghi sono i padroni della più potente e grande banda di briganti mai creata: ogni Drago ha il controllo su una fazione della banda, che rimane al suo servizio e lo segue nelle sue scorribande. I Cavalieri del Governo Imperiale hanno tentato per anni di metter loro le mani addosso, ma non ci sono mai riusciti.>>.

<< Mmh... in altre parole...>> cominciò a considerare Hiro:<< … sono i banditi più pericolosi in circolazione, dico bene?>>.

<< Sì... Certo però che non potevo immaginarmi che anche Keil ne facesse parte, come è chiaro a questo punto.>>.

<< Bene bene...>> ricominciò a parlare Turbinante, incrociando le braccia davanti a sé:<< … adesso che anche quel ragazzo con le fasce intorno al braccio conosce la mia identità direi che posso passare al punto...>> e nel dire questo si rivolse a Keil, che nel frattempo si era un po' calmato:<< Ehi, Araldo Superiore Keil... secondo del Sommo Drago del Fuoco... come sei messo? Hai messo le mani su ciò che ti era stato incaricato di prendere?>>.

<< S-Sì...>> diede risposta affermativa Keil, indicando successivamente Hiro ed Eria:<< … ma quei due mi hanno messo i bastoni tra le ruote e se ne sono appropriati! Inoltre mi hanno costretto a... ehm...>>.

<< … a...?>> insistette Turbinante, fissando l'Araldo Superiore con occhi penetranti.

“ Acc... mi è sfuggito...” si morse la lingua Keil, cercando di agitarsi il meno possibile, tradito però dal sudore che iniziava ad imperlargli la fronte.

<< Hai confessato, quindi...>> giunse a quella conclusione il Sommo Drago del Vento:<< Peccato...>>.

<< A-Aspetti...>> disse alla svelta Keil, stravolto:<< Sono... Sono stato costretto... non parlerei mai se...>> la frase non finì mai: con un gesto rapido Turbinante aprì rapidamente le braccia agitando verso l'alto le lame della propria arma, e nel medesimo istante il corpo dell'Araldo Superiore venne straziato orribilmente da delle sferzanti masse d'aria simili ad artigli sorte dal nulla, che nel nulla tornarono l'attimo successivo.

<< AAAH!!>> gridò Eria balzando subito indietro, colta di sorpresa e spaventata da quel misterioso quanto improvviso fenomeno e dagli schizzi di sangue sollevati nello spazio dalle grinfie incorporee.

<< Ggg..h...>> fece con voce strozzata Keil, mentre dalla bocca iniziava ad uscirgli altro liquido rossastro, abbassando lentamente lo sguardo sulla propria tunica distrutta, da cui uscivano fiumi dei suoi fluidi corporei:<< … T-Tur... bin... an...>> e con quell'ultima frase sconnessa il brigante ricadde all'indietro: il suo corpo si agitò ancora un po'... poi si fermò. Era morto.

<< Cazzo...>> si lasciò sfuggire Hiro, dopo aver assistito alla tragica fine di Keil senza poter fare niente:<< L'ha ucciso... nonostante fosse un suo alleato?? E poi... come ha fatto a...?>>.

<< Coloro che si dimostrano inaffidabili e chiacchieroni non hanno più il diritto di essere chiamati “ Araldi”, devono solo morire>> ghignò Turbinante, rimettendo in posizione di riposo le braccia e ponendo quindi la propria arma davanti a sé, il grosso Emblema che si intravedeva sulla sua impugnatura reso brillante della luce del Sole riflessa in esso:<< D'altronde... grazie al mio Emblema Vento grande non è mi è difficile togliere di mezzo i pesci piccoli.>>.

<< Un Emblema Vento grande!>> esclamò Eria udendo quelle parole:<< Lo sapevo: e risaputo che i Sommi Draghi posseggano introvabili Emblemi grandi...>>.

<< E voi... non crediate che sia un caso se siete ancora vivi.>> disse il Sommo Drago, rivolto ai due giovani Cacciatori di Missioni:<< Infatti, se lo siete, è solo perché volevo essere sicuro che non aveste preso voi ciò che ha rubato Keil, per non rischiare di danneggiarlo per sbaglio: precauzione giusta, a quanto pare.>>.

<< Cosa avresti intenzione di farci, ora?>> domandò gelido Hiro, serio.

<< Molto semplice.. voi avete qualcosa che voglio io: il testo trafugato dal nostro ex-Araldo Superiore appena deceduto.>> spiegò Turbinante, e ad un suo cenno i numerosi Araldi del Vento ai suoi ordini scesero da cavallo, mossero un passo in avanti e si misero in posizione con i giavellotti:<< Vi propongo pertanto un affare molto carino, ossia il testo in cambio delle vostre vite. Suona bene, no?>>.

<< Che si fa, Hiro?>> si rivolse al compagno Eria, piuttosto preoccupata guardandosi intorno:<< Forse dovremo fare come dice... Non riusciremo mai ad vincerli, sono troppi.>>. Il ragazzo dal braccio fasciato si limitò a fissare con aria pensante il capo nemico... e alla fine...

<< Stai parlando di questo... non è così?>> disse Hiro, estraendo dalla tasca il testo e mettendolo in bella mostra, tenendolo in alto con le mani da ambedue i lati e rendendolo ben visibile:<< Immagino che non ti piacerebbe se facessi mosse come questa, dico bene?>> e dopo quell'azione spinse le mani rispettivamente a destra e a sinistra, provocando in questo modo la contrazione del foglio.

<< Ehi... CHE TI PRENDE, RAGAZZO?>> gli gridò contro Turbinante alla vista di quell'azione, spingendolo a fermarsi:<< Ti sei ammattito, per caso?>>.

<< No, al contrario: semplicemente ho un nuovo affare da proporvi. Lasciateci andare senza inseguirci... oppure il vostro bel foglietto finisce in mille pezzi.>>.

<< Ma... Ma... Non sono sicura che sia una buona idea...>> gli sussurrò Eria, piuttosto scettica all'idea che quel piano improvvisato sul momento potesse funzionare.

<< Rilassati...>> gli sibilò il compagno, rassicurandola:<< Si vede che gli interessa davvero... non hai visto come ha reagito quando l'ho tirato?>>. Il minaccioso Sommo Drago rimase per un paio di secondi immobile: era chiaramente indeciso. Alla fine però, con grande sorpresa generale, scoppiò in una fragorosa risata.

<< AHAHAHAHAHAH!!! MA... MA TI DEVI ESSERE PROPRIO SUONATO! Credi davvero che possa cadere in un bluff del genere? Lo sai benissimo che se osassi mettere in atto la tua minaccia poi la vostra vita varrebbe meno di un dariano bucato! Smettila di fare il cazzone, e accettate piuttosto la mia proposta, finché ve lo permetto.>>.

<< Spiacente... ma rinnovo la mia.>> ribatté il ragazzo dal braccio fasciato ormai deciso:<< Il comportamento che ci hai mostrato negli ultimi minuti mi ha convinto a non fidarmi di te: come potrei avere fiducia in uno che ha ucciso perfino un proprio compagno? Lasciaci andare, ripeto, oppure...>>.

<< No, non ci penso nemmeno.>> lo interruppe Turbinante tendendo in avanti una mano:<< E se lo farai... sappi che morirai: forse non te ne importa niente di te stesso, ma di sicuro...>> e nel dire questo puntò il dito su Eria:<< …ad un sentimentalista come te importerà della ragazza al tuo fianco. Non ti importa della sua sorte?>>. Hiro si raggelò: in effetti era vero, su di lui pendeva la responsabilità della sorte della sua amica, dato che aveva congegnato lui quell'offerta. Cosa doveva fare?

<< Hiro...>> si intromise Eria facendo un passo avanti:<< … se non ti fidi tu di loro, non mi fido neanch'io: dopotutto la tua osservazione è giusta, e poi... siamo compagni, dobbiamo fidarci l'una dell'altro.>> e quindi sorrise:<< Se non mantiene la parola rischierei comunque la vita, no?>>.

<< Su questo... hai ragione.>> annuì il ragazzo dal braccio fasciato, indeciso:<< Ma... se loro non retrocedono... Non voglio averti sulla coscienza.>>. Nel dire questo, la guardò con uno sguardo strano: occhi sull'orlo della disperazione... occhi luccicanti di volontà di proteggere. Cos'era quel nuovo cambiamento, si domandò allora Eria? Tutti quegli sguardi, quegli occhi... quei sorrisi che emergevano quando meno te l'aspettavi calamitavano inevitabilmente la curiosità della ragazza, senza trovare però una risposta a tali, inspiegabili cambiamenti.

<< Uhm... a quanto pare siamo bloccati.>> commentò Turbinante, annoiato da quella situazione.

<< Proprio così...>> ammise Hiro:<< A questo punto... facciamo così, perché non ci giochiamo il tutto in uno scontro?>>.

<< EH??>> si sbalordì Eria, prontamente imitata da Turbinante e da alcuni degli Araldi al seguito del Drago.

<< Temo... di non aver capito bene.>> sorrise Turbinante:<< Cos'hai in mente?>>.

<< Uno contro uno. Io contro di te.>> spiegò il ragazzo dal braccio fasciato:<< Se vinci tu, ti lasciamo il foglio senza riserve... ma se perdi dovrai lasciarci andare!>>.

<< Questa offerta suona interessante....>> mormorò Turbinante, facendo un passo avanti e accettando senza esitazioni:<< E va bene, ci sto: hai la mia parola di Sommo Drago del Vento: se riuscirai a battermi... ce ne andremo.>> quindi gridò ai propri uomini:<< AVETE SENTITO? SE VENISSI SCONFITTO... DISPERDETEVI E LASCIATE IN PACE COSTORO, CHIARO?>>.

<< SISSISIGNORE!>> risposero disciplinatamente i membri della banda di Turbinante.

<< Bene, adesso c'è una possibilità di uscire da questa situazione!>> esultò Hiro rimanendo nella propria espressione abituale, quindi porse il foglio ad Eria:<< Tieni... continua a tenerlo tu, così non faranno mosse false...>>.

<< No... No... NO!>> scosse più volte la testa la ragazza:<< Se quella di prima era... una genialata... questa è una CAZZATA! Ma ti rendi conto di quello che hai fatto?>>.

<< Sì, e allora?>>.

<< Perché pensi che nessuno sia riuscito a catturare i Nove Sommi Draghi finora? Sono tutti degli esperti del combattimento... e anche nell'uso degli Emblemi grandi: sono praticamente imbattibili! Ci credo che ha accettato subito la proposta! E' la nostra ultima possibilità, d'accordo... ma lascia almeno che lo affronti io. La mia tecnica può contrastare la loro... lo so!>>.

<< Non ci pensare neppure.>> si oppose Hiro, appoggiandole una mano sulla spalla e zittendola in tal modo:<< Se ho deciso di ricorrere a questa soluzione... è proprio per evitare che tu venga coinvolta.>> Eria arrossì:<< Ho già perso mio padre... e l'unica persona che si sia occupata di me dopo la sua sparizione... non voglio perdere anche la mia unica amica!>>.

<< H-Hiro...>> si limitò a mormorare la ragazza:<< Non... Non puoi cavartela cos...>> ma senza darle il tempo di finire le mise in mano il testo rubato a Lawrence e lui si avvicinò a Turbinante, sfoderando la spada. Eria, a sto punto, non poté far altro che sospirare un:<< Buona fortuna...>>.

“ Questo... è un affar mio, comunque.” pensò Hiro, fremente, fermandosi a qualche metro dal nemico:“ Sono diventato un Cacciatore di Missioni per togliere di mezzo i briganti, che io reputo spregevoli. E' come Dweyn: questo tipo è spietato almeno quanto lui... non ho bisogno d'altro per desiderare di sconfiggerlo. E poi, le ferite procuratemi dalle Libellule-Vampiro non sono nulla di speciale, e ho già ripreso tutte le forze mentre aspettavo Eria.”.

<< Eh... che dire... immagino di dovermi almeno congratulare con te per il fegato che dimostri.>> alzò le spalle Turbinante:<< Al fin dei conti, pochi hanno osato sfidarci così apertamente...>>.

<< Risparmia il fiato.>> lo interruppe il ragazzo dal braccio fasciato, brandendo davanti a sé la lama della propria arma :<< Ne avrai bisogno, perché non ho nessunissima intenzione di farmi battere da te!>>.

<< Che belle parole.>> sorrise Turbinante chiudendo gli occhi:<< Ma... non sei l'unico ad averle proferite, e l'unica cosa rimasta di quelle persone che le hanno pronunciate è... POLVERE!>> nel dire questo riaprì gli occhi e agitò la propria arma a tre lame a lato. Hiro comprese quali erano le sue intenzioni, e si gettò subito in avanti, schivando degli artigli di vento materializzatisi dal nulla che tentarono di ghermirlo.  Contemporaneamente, il Sommo Drago si lanciò in avanti con una rapidità elevatissima, brandendo la propria arma contro di lui, ma il ragazzo dal braccio fasciato riuscì a parare il colpo col filo della propria spada, anche se a fatica.

<< Uh... ti muovi bene...>> commentò il Drago del Vento:<< … ma il gioco è appena iniziato!>> e dicendo questo usò la mano sinistra per allungare un pugno verso la faccia di Hiro con chiare intenzioni. Il ragazzo schivò l'attacco spostando il corpo alla propria sinistra, ma Turbinante usò una gamba per tirare un rapido calcio alle sue gambe, facendogli mancare la terra sotto i piedi e cadere verso il suolo sabbioso.

<< Dannaz...>> mormorò Hiro, ma prima che potesse concludere l'imprecazione un secondo calcio del Drago lo prese in pieno sullo stomaco, allontanandolo di un metro e facendolo piombare in mezzo alla sabbia.

<< Oh no... Si sta già mettendo male.>> notò allarmata Eria, dopo aver visto con ansia la scena. E in effetti non aveva tutti i torti: il ragazzo dal braccio fasciato si rimise in piedi... ma lo fece lentamente, quasi impercettibilmente.

“ M...Merda...” pensò Hiro stringendo i denti: l'ultimo calcio che aveva ricevuto era stato come una cannonata, sentiva che esso aveva trasmesso a tutto il suo corpo come una scarica elettrica che lo spingeva a porre una propria mano sul punto colpito per alleviare il dolore:“ Che... razza di abilità ha?”.

<< Oh... ti sei già rialzato?>> notò Turbinante, compiaciuto:<< Se devo essere sincero, un po' mi sorprende, ma è chiaro che non sei tutto fumo e niente arrosto... non del tutto, almeno: hai schivato sia gli artigli di vento del mio tre-lame con Emblema Vento grande che il successivo pugno... ma non ti eri reso conto che era solo una trappola? L'ho fatto per spingere il tuo baricentro tutto da una parte, in questo modo ho potuto staccarti dal suolo con facilità.>>.

<< Me ne fregasse qualcosa...>> ringhiò Hiro:<< Fatti avanti, piuttosto: non abbiamo affatto finito!>>.

<< Come preferisci.>> rispose il Sommo Drago, e con un altro movimento rapido si preparò a generare nuove grinfie taglienti.

“ Sta per...” pensò il ragazzo dal braccio fasciato arretrando alla svelta, ma non abbastanza da evitare di venir preso prepotentemente al fianco destro:<< AAAAH!!>>.

<< Ehehehe...>> sorrise Turbinante muovendo di nuovo il tre-artigli, stavolta dall'alto verso l'alto. Hiro si spostò di nuovo, venendo colpito però ancora, stavolta alla guancia destra, ricavando nuove ferite rossastre. Il Sommo Drago si scagliò in avanti, e con una manovra identica a quella precedente allungò la sua arma contro di lui.

<< Non... ce la farai!>> mormorò il Cacciatore di Missioni, e con la spada bloccò l'assalto.

<< Dilettante...>> commentò svogliatamente il capo degli Araldi del Vento, indietreggiando con il gomito sinistro e imprimendo immediatamente contro la parte dorsale delle lame del tre-artigli il palmo della mano, così da spingerle a penetrare in parte nel filo dell'arma di Hiro.

“ Ahia... ha sfruttato il dorso delle lame non tagliente e la resistenza e affilatezza maggiori consentite dall'Emblema grande per incrinare l'arma di Hiro...” pensò Eria sorpresa:“ E' proprio un Sommo Drago...”.

<< Eh?>> si sbalordì il ragazzo, alla vista della propria lama presentate ora crepe, ma in quel momento Turbinante cominciò a prepararsi a ripetere l'ultima azione, quindi Hiro fece un passo indietro e ritrasse la spada per evitare che gliela frantumasse del tutto. Procedette quindi contrattaccando con il braccio destro, azione che però venne nullificata da una schivata compiuta da Turbinante, che poi rispose con un altro calcio, stavolta piazzato in faccia al ragazzo dal braccio fasciato, abbastanza forte da farlo cadere un'altra volta.

<< Ma dai... riesco a fregarti benissimo!>> scosse il capo Turbinante, deluso:<< I casi sono due... o mi stai prendendo sottogamba... oppure hai una tecnica INESISTENTE. Io opterei per la seconda.>>.

<< Bast...ardo!>> si infervorì Hiro: si sentiva anche la testa a pezzi, rialzandosi, oltre che lo stomaco. Gli attacchi di quel tipo erano troppo forti, e se non stava attento...

<< A quanto pare sei solo uno sbruffone... credi che mi abbiano dato per caso il titolo di Sommo Drago del Vento? Se non conosci delle tecniche efficaci non ce la farai mai a vincermi.>>.

<< Lo dici tu...>>.

<< Lo dico, sì... e ti mostrerò quanto ho ragione.>> assottigliò lo sguardo Turbinante. Stavolta però fu Hiro a far la prima mossa, schivando gli artigli di vento sprigionati dall'avversario e attaccando con la parte del filo della propria spada ancora integra. Il Sommo Drago rispose abbassandosi al di sotto dell'arma del ragazzo e cercò subito di centrare con un sinistro Hiro, che indietreggiò schivando il pugno, ma esponendosi ad una nuova sferzata del tre-artigli di Turbinante.

<< AGH!>> si lasciò sfuggire Hiro, perdendo sempre più sangue dalle ferite infertegli dall'arma del nemico. Quest'ultimo, approfittando di quell'attimo, lo mandò un'altra volta al tappeto con un pugno ben assestato, allontanandolo allo stesso tempo. Intanto, brusii concitati attraversavano le file degli Araldi spettatori dello scontro.

<< Come temevo...>> commentò la Cacciatrice di Missioni, timorosa, lo scontro arrivato ad un punto chiaro:<< ... Hiro non era pronto a fronteggiare un Drago. Dovrei aiutarlo... ma se lo facessi interverrebbero anche gli Araldi. Cosa... Cosa dovrei fare?>>.

“ Diavolo...” si lamentò mentalmente il ragazzo dal braccio fasciato, rialzandosi ancora una volta e comprendo con una mano l'ultima sua ferita, nel vano tentativo di arrestarne lo scorrere del sangue:“ E' tremendo... non mi aspettavo un avversario di questa portata: riesce a contrastare ogni mia mossa...”.

<< Indubbiamente la tua resistenza è la cosa più notevole.>> affermò Turbinante con sguardo altezzoso:<< Però anche quella prima o poi finisce... e io mi sono stancato di questa lotta. Non ho tempo da perdere con i bambini!>> e nel dire questo si gettò per l'ennesima volta contro Hiro... chiaramente intenzionato a farla finita.

<< Oh... AL DIAVOLO!>> esclamò Eria, prendendo la propria decisione e tirando fuori un pugnale, preparandosi a lanciarlo nonostante sapesse di essere tenuta d'occhio dagli Araldi.

“ E' la fine... eh...” pensò Hiro, chiudendo gli occhi in atteggiamento di rassegnazione.

<< … e tanti saluti, ragazzo!>> esclamò Turbinante, pronto a lanciare una tripla sferzata ascendente con il tre-artigli. Prima però che esso potesse abbattersi contro di lui... uno scatto rapido, imprevedibile, e la mano destra di Hiro si strinse intorno al braccio armato del Sommo Drago, sorprendendo tutti quanti.

<< Cosa?>> rimase di sasso la ragazza, che era rimasta sul punto di scagliare la propria arma contro il condottiero degli Araldi del Vento.

<< Eh?>> disse Turbinante a sua volta, sbalordito, cercando di liberare l'arto dalla stretta del ragazzo: non vi riuscì, la mano rimaneva serrata in una morsa di pietra.

<< No... Non è la fine!>> riaprì di scatto gli occhi Hiro, e facendo passare la spada sotto il braccio destro la portò a sfrecciare verso lo stomaco di Turbinante. Quest'ultimo però si avvide del pericolo, scuotendosi dalla sorpresa, e con un movimento velocissimo riuscì a spostarsi in posizione verticale col corpo, nullificando l'offensiva, per poi ritornare come una molla in avanti lanciando contemporaneamente un calcio nella direzione dell'avversario: il ragazzo dal braccio fasciato mollò allora il braccio del Sommo Drago e si spostò, levandosi dalla traiettoria del calcio, ignorando il dolore sempre sveglio delle sue ultime ferite.

<< PRESO!>> esclamò Turbinante lanciando un sinistro verso il viso di Hiro... ma incredibilmente il Cacciatore di Missioni fermò anche quel pugno, afferrandolo saldamente con la destra:<< C-Cosa??>>.

<< Le tue mosse...>> iniziò a dire Hiro, e mentre diceva questo tirò a sé il braccio sinistro, spingendo precipitosamente nella propria direzione il Sommo Drago:<< … ormai non funzionano più!>>. La spinta esercitata sul capo degli Araldi terminò rovinosamente con una ginocchiata in pieno stomaco lanciatagli dallo stesso Hiro, che a giudicare dall'espressione del bandito fu sufficiente a fargli parecchio male.

<< GAH!>> si lamentò il Drago, venendo spinto indietro dal colpo, e senza perdere un solo secondo il ragazzo dal braccio fasciato gli assestò un micidiale, devastante destro al petto così potente da farlo letteralmente volare quattro metri alle sue spalle con una forza micidiale, lasciando il terribile Turbinante a terra, svenuto.

<< NON E' POSSIBILE!>> gridò un Araldo del Vento, incredulo davanti agli avvenimenti trascorsi così velocemente.

<< Ha... Ha ucciso lord Turbinante!>> borbottò un altro Araldo, parlottando con i compari con evidente terrore:<< Ma... Ma chi è quel ragazzo?>>.

<< H-Hiro... è incredibile...>> mormorò Eria, forse la più incredula tra tutti i presenti:<< Prima sembrava non riuscire manco a tener testa a quel Drago... e invece negli ultimi due minuti l'ha... sconfitto...>>.

<< Uff...>> sbuffò Hiro, asciugandosi la fronte:<< E adesso...>> e quindi si rivolse agli Araldi del Vento:<< Dovete andarvene! Ho vinto i... >> ma prima che potesse finire la frase davanti ai suoi occhi iniziò a formarsi velocemente qualcosa... qualcosa che attirò la sua attenzione, poiché familiare... e che lo portò a saltare indietro, evitando così nuovi artigli di vento che minacciarono la sua incolumità:<< Ma... questi...?>>.

<< Ehehehe.... AHAHAHAHAHAHAH!!>> risuonò una risata divertita: gli occhi del apparentemente privo di sensi Turbinante si riaprirono improvvisamente e, massaggiandosi il petto nel punto in cui era stato colpito, si rimise in piedi con tutta tranquillità:<< Davvero... pensavi che bastasse un pugno, seppur così inspiegabilmente potente... a mettere fine ad uno scontro con me?>>.

<< TURBINANTE E' VIVO! TURBINANTE E' VIVO!>> esultarono gli Araldi:<< E' INVINCIBILE!>>.

<< Sembrava troppo bello...>> disse tra sé l'amica di Hiro, mordicchiandosi un labbro:<< Come ha potuto resistere ad un pugno del genere? Forse non l'avrebbe ucciso... ma non posso credere che si regga ancora in piedi!>>.

<< Beh... che c'è?>> chiese il Sommo Drago, osservando l'espressione seria del ragazzo col braccio fasciato:<< Ti stai chiedendo come ho fatto a resistere? Presto detto: noi Sommi Draghi ci sottoponiamo ad ogni genere di addestramento... e lo usiamo anche per temprare il nostro stesso corpo contro gli attacchi più terribili. Non riuscirai a liberarti di me...>>.

<< Davvero?>> chiese Hiro, sospirando e indicandolo:<< Allora... mi spieghi perché tremi così tanto?>>.

<< Eh?>> fece Eria, dando un'occhiata più attenta a Turbinante: era vero, anche da lì si notava che il suo corpo era scosso da tremiti incontrollabili:<< Quindi...?>>.

<< Il mio pugno ti ha debilitato più di quanto tu voglia far credere!>> spiegò Hiro, illuminato sulle condizioni dell'avversario:<< In quelle condizioni non riuscirai a combattermi come prima.>>.

<< Grr...>> ringhiò sommessamente Turbinante:<< Però quello più sorpreso tra noi due... sono io: com'è possibile che tu abbia predetto in modo tanto preciso le mie mosse?>>.

<< Semplice... perché avevi ragione.>>.

<< Prego?>>.

<< Quando dicevi che non ho una tecnica.>> si spiegò meglio Hiro:<< E' vero, io non ne possiedo... non mi sono mai allenato per combattere... ed è per questo che quando combatto cerco di capire il modo di combattere del nemico, così da potermi organizzare come meglio posso durante lo scontro per contrastarlo!>>.

<< Cosa?>> chiese Turbinante a quella frase, pensando perciò:“ Che tipo incredibile... Non possiede una tecnica per combattere, ma riesce a comprendere quella nemica... e a calcolare i tempi in cui effettua le mosse in maniera perfetta, millimetrica. Che talento straordinario...”.

<< Adesso l'unico modo che hai per affrontarmi decentemente credo sia usando il potere del tuo Emblema Vento grande.>> proseguì il ragazzo dal braccio fasciato, scroccandosi il collo:<< Le ferite che ho io non sono un grosso impedimento, sono molto resistente... direi che sono messo meglio di te. Avanti, lancia i tuoi artigli di vento, ma ormai dovresti aver capito che sono in grado di evitarli.>>.

<< Mmh...>> si limitò a rispondere il Sommo Drago, rabbuiandosi. Poi sorrise, pronunciandosi:<< Sai... devo dire che ti ho sottovalutato: non vali niente in quanto a tecnica, ma hai un talento innato degno di nota. Perché non ti unisci a noi? Sotto la nostra guida potresti diventare veramente un portento...>>.

<< Bella proposta...>> intervenne Hiro, gelido:<< … ma la rifiuto: non ho nessuna intenzione di diventare come voi.>>.

<< Uh... che idiota.>> ghignò Turbinante, puntando il suo tre-artigli contro di lui:<< Quella non era una proposta... era semplicemente l'unico modo in tuo possesso per salvarti la vita, perché anche se sono debilitato come hai detto tu NON SEI AL MIO LIVELLO!>>.

<< Vorresti dire... che non ti arrendi?>>.

<< Certo che no: hai battuto la mia tecnica di combattimento ravvicinato... ora però assaporerai l'abilità di chi è riuscito a manipolare il proprio Emblema Vento grande, un Master of Emblems dei Sommi Draghi!>> detto questo, le tre lame del tre-artigli iniziarono ad emettere luce intermittente, un fenomeno che sorprese entrambi i Cacciatori di Missioni.

<< Che vuol fare?>> si domandò Eria, cercando di capire cosa stava dietro a quell'evento inspiegabile:<< Non avevo mai visto un Emblema reagire così...>>.

<< E' la fine... questa è la mia mossa più forte!>> annunciò Turbinante:<< Ed è... IL TORNADO INVERSO!>> a quelle parole, dalla lama centrale dell'arma del Drago si sprigionò una punta d'aria tagliente simile a quella che costituiva la parte inferiore di un tornado, che si allargava all'indietro ad imbuto, diretta indiscutibilmente contro Hiro.

<< Cazzo...>> mormorò il ragazzo dal braccio fasciato, cercando istintivamente di sottrarsi all'offensiva, ma quel tornado lo raggiunse implacabilmente, travolgendolo con un impatto che lo fece volare ad un paio di metri d'altezza:<< AAAAAH!!>>.

<< HIRO!>> gridò la ragazza, mentre la tromba d'aria si estingueva nell'atmosfera e il Cacciatore di Missioni piombava rovinosamente al suolo.

“ Quel... cazzo di attacco...” pensò Hiro, inferocito: oltre ad avergli stimolato le ferite con quell'impatto nella sabbia, il tornado gli aveva distrutto parte dell'abito all'altezza delle costole, spellandogli parte della pelle ed aprendovi una nuova ferita:“ Chi si immaginava che...?” ma subito dovette rotolare di lato, perché sopra di sé degli artigli d'aria erano apparsi sopra di lui piombandogli addosso.

<< Non hai il tempo per riposare, ahahahah!!!>> rise Turbinante, mentre Hiro si rimetteva in piedi dopo aver schivato il colpo:<< Preparati...>> e dicendo questo gli puntò di nuovo contro il tre-artigli.

“ Diavolo... stavolta devo essere più rapido...” osservò mentalmente il ragazzo, capendo le intenzioni del nemico, e prima ancora che il Tornado Inverso venisse sprigionato lui partì di corsa a sinistra. Ma quando la tromba d'aria gli passò accanto, senza toccarlo, fu la parte ad imbuto alle sue spalle a sferzarlo, distruggendo parte delle bende che avvolgevano il suo braccio destro e spingendolo violentemente al suolo:<< Urgh...>>.

<< Inutile... non puoi evitarlo, senza contare che nel terreno sabbioso si fa più fatica a correre in fretta.>> alzò le spalle Turbinante, notando ancora una volta Hiro reggersi sulle gambe levandosi da terra:<< Sei resistente... ma presto diventerai solo una carcassa sanguinolenta.>>.

“ Uff... per fortuna il mio braccio destro... è abbastanza robusto da non essersi ferito prendendo quell'attacco.” ansimò Hiro, spossato, pensando.

<< Ora sì che sei nei guai, Hiro...>> commentò Eria, costatando la gravità della faccenda:<< … però ho fiducia... hai ribaltato anche prima, forse ce la farai pure stavolta: con te è meglio non dire l'ultima parola troppo presto.>>.

<< Allora... non posso raggiungerlo prima che spari il tornado, da questa distanza... e non posso evitarlo...>> disse Hiro tra sé, studiando la situazione:<< Non mi resta che una cosa da fare, allora...>> e detto questo passò la propria spada nella mano destra e la tese in avanti, in atteggiamento di sfida. Tutti rimasero meravigliati da quel comportamento.

<< Oh... Sei tanto scemo da voler provare a TAGLIARE il mio colpo?>> comprese Turbinante, divertito:<< Provaci pure... ma non credo tu abbia sufficiente forza per riuscirci!>> quindi puntò di nuovo il tre-artigli contro Hiro e sparo il Tornado Inverso con decisione.

<< AAAH... AH!>> gridò Hiro, dandosi la carica, e con un fendente laterale intercetto la punta della tromba d'aria con la propria arma: per un attimo la folata d'aria tagliante si fermò, bloccata dalla lama... ma poi iniziò a spingere velocemente all'indietro il Cacciatore di Missioni, facilitata dalla sabbia sottostante in questo... e alla fine Hiro scivolò involontariamente sotto il tornado, lasciando che quello si disperdesse nell'aria. Tuttavia, passandogli sopra, l'affilato ammasso lacerante gli ferì lievemente la spalla sinistra:<< Grr...>>.

<< Ehehehe, visto?>> gongolò Turbinante:<< Anche questa tua opzione è andata: distruggere il mio attacco è impossibile... come è impossibile battermi, naturalmente!>>.

<< LUNGA VITA A LORD TURBINANTE!>> lo acclamarono gli Araldi del Vento.

<< Così non va... è ancora peggio di quanto pensassi...>> mormorò Eria, scoraggiata:<< Comincio a credere che sia tutto inutile...>>.

<< Diavolo... fai davvero onore al tuo nome di “ Drago”.>> notò Hiro, sputando per terra:<< Sei l'avversario più tosto che abbia mai incontrato... nemmeno così ce la faccio. In questo caso...>> e dicendo questo allungò in avanti la mano sinistra, incurante del dolore che gli trasmetteva la relativa spalla, e la strinse intorno al manico della sua spada insieme alla destra.

<< Beh? Che significa?>> domandò il Sommo Drago, un po' disorientato da quel gesto.

<< Hiro ha impugnato la spada con entrambe le mani?>> osservò Eria sorpresa:<< Pensandoci... non l'aveva mai fatto prima d'ora!>>.

<< Stammi a sentire... Drago, o come diavolo vuoi farti chiamare!>> lo avvisò il ragazzo, freddo come sempre:<< Io non so niente di stili di combattimento, ok... ma so che per non usare spesso il braccio destro... che ho motivo di odiare a morte... ho praticamente sempre e solo usato il sinistro... e solo ogni tanto faccio ricorso anche al destro. Come risultato, il braccio sinistro si è rafforzato molto...>>.

<< E...?>> proseguì Turbinante, fissandolo senza capire dove volesse arrivare.

<< … e se lo uso insieme al destro... nel maneggiare la spada... ottengo un effetto portentoso: l'unica volta in cui l'ho usato in battaglia ho fatto a pezzi in un attimo un Mastotauro... e quindi sono sicuro di poter fare lo stesso anche con il tuo attacco micidiale!>>.

<< Ma che scemenze stai blaterando?>> corrugò la fronte Turbinante, puntandogli il tre-artigli:<< Questi discorsi...>> e nello stesso momento in cui pronunciava quelle parole sparò ancora il Tornado Inverso:<< … NON HANNO UN FOTTUTO SENSO!>>.

<< Come ti pare... ma una spada maneggiata con due mani... è più potente!>> esclamò Hiro, raccogliendo le forze in un istante e spingendosi contemporaneamente contro la tromba d'aria, gli occhi attoniti degli Araldi del Vento e sopratutto di Eria puntati su di lui.

<< AAAAAAH!!!>> gridò ancora Hiro per caricarsi, facendo collidere la lama della propria spada contro la punta del Tornado durante la propria corsa.

<< Sei davvero senza speranze!>> esclamò Turbinante, più che sicuro della propria vittoria. In quell'istante, però, sul suo raggio visivo un evento inaspettato lo travolse con un'ondata di incredulità: la coda della tromba d'aria si divise in due, disperdendosi confusamente come un'illusione, lasciando così che il Cacciatore di Missioni proseguisse la sua corsa in avanti, arma tesa da un lato. Istintivamente il Sommo Drago del Vento pose in propria difesa il tre-artigli, ma prima che potesse riuscire ad assorbire l'attacco sull'arma un taglio potentissimo e rapidissimo scavò nel suo corpo in una frazione di secondo, arrivando a spaccargli perfino le costole più esposte: la ferita appena inferta esplose in un getto di sangue che investì sia Hiro che la sua spada, autori del tragico epilogo.

<< Visto... quanto è diventata forte?>> sibilò Hiro, insanguinato e freddo... freddo come la morte stessa, fissandolo con uno sguardo fatto di puro ghiaccio.

-Studio Tetro-

Io, Honoryou e Keila rientriamo aprendo una porticina.

Io:<< Ammettetelo... sono il più bravo ^_^ >>.

Honoryou:<< Maledetto... e io che credevo di farti fuori con Bardack...>>.

Keila (frustrata):<< Sei troppo bravo a Dragonball Z: Budokai 3 -.-'' >>.

Io:<< Lo so, ma con la musica degli One Ok Rock sono imbattibile u.u Toh, è finito il capitolo :D >>.

Keila:<< Siamo arrivati in tempo e.e >>.

Honoryou:<< Che disegno metti, Cyber?>>.

Io:<< Oh, beh... vi racconterò di uno scrittore smemorato: erroneamente ha messo il disegno di Turbinante nel capitolo prima di questo, e quel giorno avrebbe dovuto mettere quello di Keil...>>.

Keila:<< Ma povero...>>.

Honoryou:<< Coff coff...  sta parlando di se stesso...>>.

Keila:<< OPS!>>.

Io:<< Eh xD Quindi qua metto quello di Keil (pace all'anima sua, ma anche no >:D ), e ringraziamo tutti quanti i lettori e i recensori.>>.

Honoryou:<< Ecco, bravo...>>.

???:<< … b******i!>>. Tutti e tre noi ci giriamo verso l'oscurità.

Io:<< Chi osa...? O_O argh...>>.

Keil (iniziando a ruotare il mazzafrusto):<< E così non volete che io riposi in pace, eh?>>.

Honoryou:<< Ehm... è stato Cyber a dirlo...>>.

Keila (indica me):<< Sì sì... LUI LUI!>>.

Io:<< -.-'' Grazie per l'aiuto, eh...>>.

Keil:<< VI AMMAZZO TUTTI!>>. Lancia palle di fuoco.

Io (scappando insieme ad Honoryou e Keila, ricorsi da Keil):<< NOOOOO!! PRENDI LORO DUE, MA NON ME TWT >>.

Honoryou:<< … bell'amico...>>.

Io:<< Senti chi parla è_é >>.

Keila:<< … ma... Hono... non sei il demone iperpotente eccetera eccetera?>>.

Honoryou:<< Oh, giusto... >> si trasforma e parte al contrattacco:<< MUORI DI NUOVO, FANTASMA!! AHAHAHAHAHAH!!!>>.

Keil:<< O_O ARGHH!!>> fugge via, inseguito.

V (osservando da lontano):<< L'avevo detto io, cordialmente, di non farsi vedere qui...>>.

Io:<< Bene, e ora che Keil se n'è andato vi auguriamo una buon proseguimento e ci rivediamo al prossimo capitolo. Sempre in forma, a presto :D >>.

Keila e Honoryou:<< BYE BYE ^w^ >>.

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Capitolo 18
*** Rapimento! ***


18- Rapimento!

-Studio Tetro-

Io:<< TA-DA-DA-DAN! RIECCOCI QUI!>>.

Keila:<< E come al solito vi voglio tanto...>>.

Honoryou:<< Abbiamo capito, stella, muahahaha!!>>.

Keila:<< ♥ w ♥ >>.

Io:<< Ma-che-teneri :) ! Ad ogni modo oggi annunciamo con grande entusiasmo che a fine capitolo, sempre nello Studio Tetro, avremo una sorpresa per voi lettori...>>.

Keila e Honoryou:<< SIIIIIIIIIIIIII'!!!>>.

Io:<< Silenzio in aula U.U Non rovinate la suspance...>>.

Keila:<< Ok...>>.

Io:<< Ordunque... su il sipario: Turbinante è stato trafitto in maniera devastante da Hiro nella sfida svoltasi per la contesa del testo antico sottratto al dottore. Sarà finita qui? Scopriamolo subito.>>.


<< E'... E' riuscito a...?>> balbettò un Araldo del Vento del gruppo, ai limiti dell'incredulità almeno quanto i compagni: l'ultima cosa che si sarebbero mai aspettati di vedere... era quella scena! Il loro signore, Turbinante... con una ferita pazzesca che gli attraversava a metà il petto, squarciato dalla spada di un ragazzo sconosciuto. 

Anche Eria era rimasta paralizzata dalla dimostrazione di forza eseguita dal suo amico a danno del Sommo Drago del Vento

<< Anf... Anf...>> ansimò Hiro, spossato, staccando dalla propria spada che teneva una mano ed usandola per pulirsi la faccia, sporca del sangue versato dal suo opponente. In quel momento, improvvisamente, una mano afferrò prepotentemente la lama della sua arma, cogliendolo di sorpresa.

<< COSA?>> si sbalordì Eria: Turbinante, che dopo l'attacco ricevuto era rimasto impietrito spruzzando sangue sia dalla ferita sul petto che dalla bocca, non era ancora caduto ed era riuscito ad aggrapparsi disperatamente alla spada dell'avversario.

<< Glllhhh...>> mugolò Turbinante, sputando altro sangue e tremendo furiosamente, chiaramente nell'atto di usare ogni goccia di energia residua per non cadere:<< … tu... non... vince... rai...>> e, reggendo l'anima con i denti, il suo braccio destro vibrò furiosamente, iniziando a sollevare con un movimento impercettibile il suo tre-artigli.

“ Ma... quanto diavolo è resistente?” pensò Hiro, sorpreso anch'egli: il nemico sembrava quasi uno zombie, per quanto mortalmente lo colpisse continuava ad agire. Istanti carichi di tensione riempirono l'aria, e infine il braccio del Drago scattò come una molla verso l'alto, prossimo al piombare contro Hiro. Quest'ultimo si stava per muovere in modo da schivarlo... ma prima di poterlo fare il corpo di Turbinante si sbilanciò da solo, piombando pesantemente all'indietro, al suolo, come un tronco caduto.

<< Il... grande... Turbinante...>> ansimò il Sommo del Drago del Vento, agonizzante, continuando a perdere sangue da ogni taglio impresso nella sua tunica:<< … battuto... da un ragazzino! Che... stupido scherzo!>> dette queste ultime parole, la luce dei suoi occhi si spense, annunciando la caduta finale del formidabile combattente.

<< E' morto...>> osservò alla fine Eria, profondamente sollevata e ancora presa in contropiede dall'esito dello scontro:<< Hiro... ha vinto davvero!>>.

<< Spiacente, Turbinante...>> mormorò Hiro, guardando con un certo rispetto il corpo del defunto avversario:<< … ma te la sei cercata: o la mia vita... o la tua.>>. Intanto, il panico si stava impadronendo degli Araldi del Vento.

<< No... ha... ha UCCISO LORD TURBINANTE!>> sgranò gli occhi uno di questi ultimi.

<< Pensavamo fosse invincibile...>> aggiunse un altro:<< … e  invece... quel tale l'ha ucciso!>>.

<< Se restiamo qui... faremo la sua stessa fine!>> esclamò un altro ancora, allarmato quanto i suoi compari.

<< Andiamocene subito!>> suggerì un ultimo:<< In ogni caso... Lord Turbinante ci ha ordinato di andarcene in caso di sconfitta! Torniamo dagli altri Draghi! DI CORSA!>> e nel dire questo i seguaci di Turbinante si diedero ad una fuga disordinata, risalendo a cavallo e allontanandosi il più possibile da quel luogo.

<< Se ne vanno...>> disse la Cacciatrice di Missioni, seguendo con gli occhi la partenza precipitosa degli Araldi del Vento ed esultando infine, gioiosa:<< … SE NE VANNO, SIAMO SALVI!! YUPPIEEEEEE!!!>> quindi, riponendo il coltello che aveva in mano nel suo contenitore, con un paio di salti raggiunse rapidamente Hiro, congratulandosi con lui:<< Hiro... non so cosa dire! Non avrei mai immaginato che avresti sconfitto uno dei Sommi Draghi!>>.

<< Come vedi ti eri sbagliata.>> chiuse gli occhi il ragazzo dal braccio fasciato rinfoderando la spada:<< Sei una malfidata, sai?>>.

<< No, non sono una malfidata!>> gonfiò le guance la ragazza riducendo a fessure gli occhi, in un'espressione tra l'imbronciata e la seccata.

<< Certo... hai detto che non pensavi avrei vinto.>>.

<< No... non volevo dire questo, era solo che il tuo avversario era un...>>.

<< E a quanto pare, come le bambine, non sopporti quando ti dicono qualcosa che non ti piace.>>.

<< Ehi, questo non è vero!>>.

<< Sì che è vero.>>.

<< Auffa... e basta!>> troncò la discussione Eria, sbuffando:<< Piuttosto... sarebbe il caso di pensare alle tue ferite, sembrano piuttosto gravi.>>.

<< Sono meno gravi di quel che appaiono... e non sono letali... è questo l'importante!>> dichiarò Hiro, nonostante sentisse effettivamente che le forze gli stavano calando a causa delle perdite di sangue che non si arrestavano:<< Però... è vero che sarebbe meglio tappare le ferite!>>.

<< Lascia che ti aiuti, stavolta!>> esclamò la ragazza, auto-indicandosi con un sorriso ricco di disponibilità.

<< Faccio da solo.>> rispose Hiro, riaprendo gli occhi ed avvicinandosi al cadavere di Turbinante, strappandogli la tunica ed iniziando a farne delle bende:<< Ti spiacerebbe girarti? Devo togliermi la maglia...>>

<< Uh... d'accordo.>> sussurrò Eria, facendosi udire a malapena e voltandosi con le guance tutte rosse: si sentiva piuttosto ferita, quasi ogni volta che voleva aiutarlo lui si rifiutava, quasi gli facesse un torto... senza contare che stavolta voleva almeno farsi perdonare per l'esperimento con gli Emblemi Fiamma provato a sue spese. Non disse nulla, però, proprio a causa di quel malaugurato incidente di cui ancora si sentiva responsabile. 

Una volta che ebbe finito di bendarsi (braccio incluso), Hiro si rivestì e propose di tornare a Indigogate, da Will: montarono entrambi sull'animale portato da Eria, quindi, e si diressero verso la città, lasciando sul posto i cadaveri di Keil e Turbinante, destinati a diventare cibo per le Libellule-Vampiro in agguato la notte.

<< Senti... Hiro...>> cominciò a proferir parola la ragazza, piazzata davanti al ragazzo dal braccio fasciato, alla guida dell'animale.

<< Sì? Che c'è?>> chiese Hiro.

<< Hai sconfitto Turbinante... ma di sicuro quegli Araldi del Vento torneranno dagli altri Sommi Draghi per riferire la sua caduta: ci staranno addosso...>>.

<< Se vuoi separarti da me, non c'è problema, lo capisco: dopotutto sono stato io solo a sconfiggere il Drago. Verranno dietro solo a me.>>.

<< No, aspetta, ascoltami fino in fondo!>> scosse il capo Eria:<< Non voglio separarmi da te, però pensavo che sarebbe meglio non far circolare troppo la notizia: se lo facessimo diventeremo tanto famosi da lasciare pesanti testimonianze del nostro passaggio ovunque andiamo... meglio non farci notare troppo, non ti pare?>>.

<< Mmh...>> fece con aria pensosa Hiro:<< … in effetti non è una cattiva idea: ci faremo notare di meno, e quei tali avranno più difficoltà a trovarci...>>.

<< Perfetto... perché di sicuro i Sommi Draghi non digeriranno la perdita di uno di loro .>> sorrise debolmente la ragazza:<< Meglio non dirlo nemmeno a Will: dopotutto prima o poi si separerà dal gruppo, visto che ci ha seguiti solo per capire se poteva fidarsi della nostra parola.>>.

<< Giusto.>> annuì il ragazzo, poi osservò:<< Piuttosto... mi sembra che tu ti sia parecchio rannuvolata... qualcosa che non va?>>.

<< No... niente.>> chiuse gli occhi Eria: ironico che fosse lui a chiederglielo, dato che erano i suoi modi bruschi il motivo di tanta chiusura interiore.

Will non credette ai propri occhi quando, passando in strada nonostante fosse presto, vide ritornare quella mattina, vivi e vegeti, Eria ed Hiro: li aveva già dati per morti, credendo che non avrebbero superato la notte nel Deserto dei Vampiri, e invece eccoli, ancora su quella valle di lacrime che era il pianeta Terra.

<< Ragazzi!>> esclamò Will, correndo incontro al loro cavallo:<< Come avete fatto ad uscire vivi da quel deserto? Vi davo già per morti, diavolo...>>.

<< In effetti abbiamo trovato parecchie grane...>> smontò dal destriero Hiro, seguito a ruota da Eria:<< … ma per fortuna ne siamo usciti...>>.

<< Uhm... e per quanto riguarda il furfante che hai inseguito? Siete riusciti a recuperare ciò che ha sottratto?>>.

<< Sì, ce l'abbiamo fatta!>> annuì vigorosamente la ragazza, tirando fuori da una tasca della propria giacchetta il testo misterioso e sbandierandolo con fare vittorioso:<< Ne dubitavi, per caso?>>.

<< Io dubitavo pure che sareste tornati sani e salvi...>> ricordò il musicista, serio:<< Ma... che fine ha fatto il piromane? E' riuscito a fuggire, per caso?>>.

<< No, è morto.>> rispose Hiro, ricordandosi di non far parola circa il Sommo Drago ucciso:<< Però ho scoperto, prima che crepasse, che non è stato lui ad appiccare l'incendio.>>.

<< Aspetta... cosa?>> fece sbalordita Eria, che non lo sapeva ancora neppure lei:<< Non è stato lui?? E... E allora chi è stato? Sei sicuro che non stesse mentendo?>>.

<< Assolutamente.>>.

<< E questo spiega anche quale fosse l'identità di colui che ieri notte ha rapito il professor Lawrence in seguito al...>> mormorò tra sé Will, pensoso. Sia gli occhi di Eria che di Hiro si puntarono istantaneamente su di lui all'udire quelle parole.

<< EEEEEEEEEEEEH???>> dissero all'unisono i due Cacciatori di Missioni, presi in contropiede:<< Lawrence... RAPITO?>>.

<< Ebbene sì: chiunque fosse, deve aver agito durante il nostro inseguimento. Adesso tutto combacia... Lawrence era fuori, e il rapitore probabilmente è rimasto dentro la casa ad aspettarlo: l'arrivo di quel tipo, che avete detto chiamarsi Keil, deve poi avergli dato l'idea di bruciare la casa sia per attirare Lawrence evitando una faticosa ricerca, sia per togliersi dai piedi quell'intruso, che avrebbe magari potuto intralciarlo. Ovviamente è solo una mia ricostruzione dei fatti... ma mi sembra la più plausibile.>>.

<< Probabilmente è andata così...>> mormorò Hiro:<< … immagino però che qualcuno si sia già messo sulle tracce del rapitore, una volta scoperto il fatto.>>.

<< Purtroppo no, invece.>> disse Will:<< La scomparsa del professore è stata sì scoperta, ma nessuno gli è andato dietro: non ci sono molte persone in questo Gate disposte a rischiare la vita in un viaggio difficoltoso come quello. Pare infatti che lui e il professore abbiano preso la pista che va verso nord, in direzione delle Montagne Glaciali...>>.

<< In questo caso andremo noi!>> lo interruppe Eria, fiera.

<< Cosa?>> si stupì Hiro, non aspettandosi tale affermazione:<< Hai intenzione di seguirlo?>>.

<< E certo, dopotutto Lawrence è nostro amico.>> spiegò la ragazza con decisione:<< Tu avresti il coraggio di lasciarlo nelle grinfie di quel piromane, chiunque egli sia?>>.

<< Non sono amico di quel professore.>> precisò il ragazzo dal braccio fasciato, freddo:<< Tuttavia, se ci vai tu non ho altra scelta se non quella di seguirti...>>.

<< YEEEEEE!!>> esultò Eria con un saltello:<< E' TEMPO DI FARE DEL BENEEE!!>>.

“ Che buffona...” pensò Hiro, allibito.

<< Ehm... capisco il tuo entusiasmo...>> cominciò a dire Will:<< … ma devo comunicarvi che non verrò con voi.>>.

<< ...e... eh?>> fece Eria, bloccandosi:<< Ma... come??>>.

<< Il fatto è che... ormai ho capito di poter contare sul vostro silenzio circa i fatti che mi mettono in cattiva luce con i Cavalieri del Governo, l'avete dimostrato quando li abbiamo incontrati qui a Indigogate. Inoltre, poco fa mi è giunto un piccione viaggiatore inviato da un mio amico che mi informa circa un avvistamento di Lein nei pressi di Bluegate: devo sbrigarmi senza perdere tempo, se non voglio lasciarmelo scappare...>>.

<< Ma noooo!!!>> si lamentò la ragazza, aggrappandoglisi ad un braccio senza alcun preavviso:<< Mi mancheranno tanto le tue canzoni...>>.

<< Ehehe... lo so...>> arrossì leggermente il musicista:<< … ma se voglio ritrovare quell'emerito stronzo devo muovermi. Ci rincontreremo, comunque...>> e così dicendo si scrollò di dosso con delicatezza Eria:<< … solo le montagne non lo fanno.>>.

<< Beh, allora ti auguro buona caccia.>> disse Hiro, stringendo un pugno davanti a sé:<< Fagliela pagare anche da parte nostra.>>.

<< Contateci: il tempo di prendere i miei bagagli, acquistare un buon cavallo e parto immediatamente.>>.

<< Veniamo anche noi, così raccogliamo le nostre cose.>> gli corse dietro Eria, seguita da Hiro, verso l'albergo dove alloggiavano tutti e tre:<< Naturalmente il testo trafugato ce lo porteremo dietro, lo restituiremo al prof appena lo liberiamo.>>.

<< Non sarebbe meglio se lo lasciaste temporaneamente in custodia a qualcuno?>> domandò Will, un po' timoroso:<< Forse Keil aveva dei complici... potrebbero cercare di rubarlo di nuovo, stavolta a vostro rischio e pericolo.>>.

<< Non preoccupartene, con noi starà al sicuro.>> scosse il capo Hiro, rifiutando così la proposta, ben sapendo chi era interessato a quel foglio: i Sommi Draghi:<< In ogni caso, credo sia più opportuno che io ed Eria si parta tra una mezz'ora... magari un'ora: meglio se ci riposiamo un po', in questo modo, tra l'altro, se il rapitore si convincerà di non avere proprio nessuno alle calcagna procederà il suo viaggio in maniera più imprudente, dandoci magari la possibilità di sorprenderlo.>>.

<< Giusto... senza contare che tu devi riposare, Hiro.>> aggiunse Eria, rammentandogli le ferite che ancora stavano sul suo corpo:<< Tanto il rapitore ha un vantaggio di solo qualche ora...>>. Poco prima però che potessero arrivare all'albergo, una voce tonante si rivolse a loro:<< ECCOLO, IL MALEDETTO LADRO!>>. Tutti e tre gli amici si voltarono, e videro un uomo abbastanza anziano che ce l'aveva chiaramente con Hiro. Il ragazzo, d'altro canto, riconobbe la voce: era quella del proprietario del cavallo che aveva usato per inseguire Keil.

<< Lei!>> esclamò il ragazzo dal braccio fasciato mentre l'uomo si avvicinava, minaccioso.

<< Ehi, moccioso...>> cominciò l'uomo, più nero che mai per l'ira:<< … SPUTA SUBITO FUORI IL MIO CAVALLO! DOVE L'HAI MESSO, EH?>>.

<< Ehm...>> fece Eria, limitandosi ad osservare Hiro, che era piuttosto in difficoltà da quella situazione. Anche Will rimase a far da spettatore alla scena.

<< Veramente... ecco...>> borbottò Hiro, sentendosi piccolo piccolo di fronte alla questione, rigirandosi letteralmente i pollici:<< … in tutta onestà... è morto.>>.

<< E' MORTO?!>> sbraitò l'uomo:<< MA IO TI...!!>> e con uno scatto rabbioso fu sul punto di menare il ragazzo dal braccio fasciato, se non fosse stato per i due compagni del Cacciatore di Missioni che lo trattennero:<< LASCIATEMI, VOI DUE!>>.

<< Si calmi, dannazione!>> esclamò Will tenendo lontano da Hiro l'individuo: non tanto per la sicurezza dell'amico, ma proprio per quella dell'individuo.

<< Per favore... non si arrabbi così!>> disse Eria, dando manforte al musicista:<< La rimborseremo... ma non si faccia prendere dall'ira!>>.

Diversi chilometri più lontano, intanto, una coppia di cavalli procedeva lentamente, con prudenza, verso nord: l'uomo sul cavallo più avanti portava una maglia a scacchi sopra una camicia, completata da un pantalone con cintura e un foulard legato intorno a collo a mo' di cravatta, e stringeva nelle mani una grande mazza ferrata. Al suo destriero era collegata una fune avvolta intorno alle redini dell'altra bestia, sopra cui c'era... il professor Lawrence, mani legate dietro la schiena. Il paesaggio che stavano attraversando era coperto da soffice, candida neve che avvolgeva quel lembo di territorio facendo quasi da tappeto, conducendo verso una catena montuosa innevata, composta da tre distinte vette, di cui una parte costeggiava in lontananza un gigantesco lago.

<< Le Montagne Glaciali...>> mormorò l'uomo con la mazza, ammirando la catena montuosa:<< … tre montagne notevoli che durante l'evoluzione del continente si sono unite, formando questa conformazione naturale. Per giungere alla svelta verso la nostra destinazione è opportuno superarle.>> quindi si voltò verso il professore suo prigioniero, fissandolo attraverso le lenti dei propri occhiali:<< Ma non preoccupatevi: stando alle dicerie che ho raccolto, ci sono diversi sentieri naturali percorribili anche a cavallo su di esse. Dovremo iniziare a coprirci un po' di più, però... sarebbe anche ora.>>.

<< Mi dica cosa vuole da me, piuttosto.>> rispose Lawrence, secco:<< Non mi ha certo rapito per farmi fare una scampagnata per i monti... Perché l'ha fatto?>>.

<< Vedo che ce ne ha messo un po', di tempo, prima di farmi questa domanda.>> sorrise il rapitore:<< Ve lo spiego subito...>> e così dicendo tirò fuori da una delle sacche della propria sella un tomo dall'aria antica, aprendolo su una pagina a caso: questo attirò l'attenzione del professore.

<< Quei caratteri...?>>.

<< Esattamente: sono gli stessi che, secondo le vostre teorie, appartenevano ad un antico popolo che prima abitava Acaidar e che avrebbe addirittura creato gli Emblemi...>>.

<< E questo come fa lei a saperlo?>> chiese il professore, meravigliato:<< Non ho ancora divulgato queste teorie...>>.

<< Mentre vi aspettavo nella vostra casa ho dato un'occhiata ai vostri appunti, e anche alla traduzione del testo arcano che vi è finito sottomano. Mi avete risparmiato la fatica di tradurlo, Lawrence...>> sogghignò l'individuo misterioso.

<< Ma allora...>> comprese Lawrence, capendo ogni cosa:<< … siete stato voi ad incendiare la mia casa!>>.

<< Siete sveglio, perfetto.>> annuì il rapitore:<< E' proprio quello che mi aspetto da lei: se vi ho sequestrato è soltanto perché mi possa aiutare a tradurre i documenti e i libri di cui mi sono impossessato. In questo sto cominciando ad avere qualche problema, sa?>>.

<< E chi vi assicura che vi presterò il mio aiuto?>>.

<< Lo farà, lo farà... oppure non vivrà abbastanza a lungo da potersene pentire. Badate, non scherzo... ho fatto cose terribili soltanto per appropriarmi dei libri scritti in questo modo strano sparsi per Acaidar, e non avrei certo problemi a farvi fuori.>>.

<< Posso sapere almeno... qual'è la sua identità?>> domandò il professor Lawrence:<< Qual'è il suo scopo?>>.

<< Il mio scopo? Questi non sono fatti suoi.>> si limitò a sorridere con aria di mistero il rapitore:<< In quanto al mio nome... chiamatemi pure Lein.>>. 

Un'ora dopo, come pronosticato, Eria ed Hiro presero le loro cose ed acquistarono alcune cavalcature per inseguire le tracce del rapitore di Lawrence, partendo senza perdere altro tempo. Will se n'era già andato, ed era un po' strano viaggiare senza di lui dopo quei giorni in cui erano stati insieme, ma non potevano per questo desistere dai loro propositi.

<< Non sono molto bravo a cavalcare...>> disse Hiro mentre galoppavano verso nord, in sella ai cavalli:<< … però ho scoperto di essere bravo in questo.>>.

<< Ah, beh, meglio così.>> sorrise Eria:<< Solo che ora dovremo cercare le tracce di Lawrence e del suo sequestratore... non sarà facile.>>.

<< Lascia fare a me, stando nella casa nella foresta per tanti anni ho imparato a seguire bene le tracce di animali da cacciare. Non sarà tanto diverso.>> si offrì volontario Hiro, procedendo in testa alla spedizione e scendendo un attimo ad esaminare il suolo, annunciando in seguito:<< Ecco: orme di due cavalli che procedono a passo regolare. Sono piuttosto recenti, quindi non ho dubbi sul fatto che siano quelle dei nostri obbiettivi.>>.

<< D'accordo, allora seguiamoleee!!>> esclamò Eria, alzando un braccio in alto col sorriso sulle labbra . I due giovani Cacciatori di Missioni procedettero ancora per un'oretta e mezzo, senza forzare troppo i cavalli... e alla fine giunsero in una zona ricoperta dalla neve.

<< Mmh... che strano luogo...>> osservò Hiro, abbastanza sorpreso dal trovare tutta quella neve.

<< Brrr... che freddo che c'è...>> tremò Eria, stringendo le braccia davanti al petto:<< … mi sa... brr... che siamo vicini alle Montagne Glaciali... Tu non hai freddo?>>.

<< No...>> scosse il capo il ragazzo dal braccio fasciato. Anche se negava, però, a lei non sfuggì che il suo braccio sinistro tremava leggermente, in maniera strana... quasi fosse trattenuto dal farlo: a quanto pare Hiro era parecchio orgoglioso, rise tra sé Eria. Altro tempo trascorse, e si ritrovarono in breve in vista delle Montagne Glaciali, seguendo le fresche orme lasciate dalle persone che cercavano sulla neve.

<< Siamo (BRRR) arrivati... alle Montagne...>> continuò a battere i denti la ragazza:<< Che... Che freddo, davvero... Avremo dovuto portarci qualcosa per coprirci...>>.

<< Amen, non possiamo retrocedere, a questo punto.>> disse Hiro, glaciale quanto le montagne:<< Forza, continuiamo a seguire le tracce: sicuramente, se il rapitore ha proseguito, ha imboccato qualche sentiero, quindi non è il caso di indugiare oltre.>>. Detto questo cominciarono a procedere con i loro destrieri verso le Montagne Glaciali, risalendo una tortuosa salita piuttosto pendente che partiva dalla base della catena rocciosa e che arrivava infine all'inizio della via vera e propria, piazzata in mezzo a due delle montagne congiunte: appariva come un largo avvallamento innevato regolare. Il rapitore e il suo prigioniero si erano inoltrati in esso.

<< Glaciale...>> mormorò Eria, avventurandosi insieme al compagno lungo il sentiero pieno di neve tra le due montagne

<< Sì, lo so che è un insieme di montagne ghiacciate...>> sbottò Hiro, troppo impegnato a far tacere i propri brividi freddi per voler conversare.

<< No... intendevo dire... che fa un freddo boia, BRRRRRRRRR!!!>>.

<< Che rompipalle...>>.

<< Ti ho sentito, SAI?>>.

<< Davvero... che rompi...>>.

<< Grrr...>> si limitò a ringhiare Eria, trattenendosi dallo strangolarlo:<< A volte ti ucciderei...>>.

<< Non mi importa...>> chiuse gli occhi Hiro, continuando l'avanzata. Ci volle un bel po'... ma alla fine avvistarono l'uscita del passaggio.

<< Ehi, siamo arrivati!>> esclamò Eria contenta, puntando il dito verso la fine del sentiero... e proprio in quel momento da sotto le zampe del suo cavallo saettò fuori qualcosa che sfregiò due degli arti del destriero, facendolo cadere a terra e portando a sbalzare di sella la ragazza:<< AHI!>>.

<< ERIA!>> scattò Hiro voltando il cavallo... e ritrovandosi anche lui in mezzo alla neve: pure il suo destriero crollò, le zampe squarciategli da artigli affilati:<< Che cosa...?>> non appena giunse sul freddo terreno sotto di sé, sbucò velocissimo da sotto la neve una sorta di rettile simile ad un drago di piccole dimensioni, dalla lunga coda e dalle scaglie dello stesso colore della distesa bianca da cui era fuoriuscito, sbattendo delle ali minute che portava sul dorso e allungando verso di lui una delle quattro zampe dotate di artigli.

<< Merd...>> fece il ragazzo dal braccio fasciato, spostando rapidissimo la testa appena in tempo per evitare l'assalto e lasciare così che la creatura atterrasse alle sue spalle, riunendosi poi ad Eria.

<< Hiro... siamo circondati!>> esclamò Eria, preoccupata, estraendo i pugnali e mettendosi rapidamente al fianco di Hiro: da entrambi i sensi del percorso erano stati accerchiati da rettili, identici a quello che aveva aveva aggredito il Cacciatore di Missioni un istante fa e a quelli che avevano abbattuto i cavalli, usciti da sotto la neve. Erano numerosi, una trentina o poco più, sufficienti a superare di gran lunga il numero dei due compagni di viaggio.

<< Maledizione... altri mostri.>> ringhiò Hiro, guardandosi attorno ed sguainando la spada dal fodero:<< Ci bloccano la ritirata e l'avanzata... Sai cosa possono essere, Eria?>>.

<< Sì... più o meno.>> rispose la ragazza, guardinga:<< Si tratta di... Draghetti della Neve, se non sbaglio: erano mimetizzati con la distesa nevosa, pronti a tendere un agguato a possibili prede.>>.

<< E infatti... siamo in trappola!>> constatò il ragazzo dal braccio fasciato. I Draghetti, intanto, si avvicinavano sempre di più a loro, sibilando da tutte e due i sensi della via, forti della loro maggioranza numerica...

-Studio Tetro-

Io:<< Ecco: per l'ennesima volta un guaio, amici!>>.

Keila:<< Indubbiamente con Hiro ed Eria non rischiamo di annoiarci c.c >>.

Honoryou:<< Devo dire che Turbinante però è morto davvero bene... MUAHAHAHAH!!>>.

Io:<< E a tal proposito è bene fare una bella precisazione: Turbinante era più forte di Hiro, senza ombra di dubbio. Infatti è stato sconfitto solo a causa del braccio speciale del nostro eroe, ma le sue capacità fisiche e combattive erano superiori.>>.

Keila:<< Vabbé, ma dopotutto quel braccio è la sua caratteristica primaria ^-^ >>.

Io:<< Vero ;) E adesso che il capitolo tanto caruccio è terminato, facciamo i soliti ringraziamenti a pubblico e recensori, e mettiamo un disegno dei nostri Draghetti della Neve.>>.

Honoryou:<< Ecco, volevo vederlo, infatti...>>.

Io:<< Ma non è tutto: sveliamo la sorpresa, che ne dite?>>.

Honoryou e Keila:<< YEEEEEEEEE!>>.

Io:<< Ed è... IL QUIZ TETRO! La qui presente Ryam spiegherà in cosa consiste.>>.

Ryam:<< ELIIIIIII... COME VA?? :33 MI MANCHIIII! >3<  >>.

Io:<< Contegno, Ryam-chan: hai un lavoro importante tra le mani, non è il momento di salutare :D >>.

Ryam:<< Ok ^^ Dunque... Quiz Tetro: amiciffimi, dato che l'autore è un po' deciso sulla prossima apparizione nello Studio Tetro...>>.

Io:<< Preferirei non venissero altri seccatori, ma se no lo Studio fallisce... TwT >>.

Ryam:<< … stavolta daremo a voi la possibilità di deciderlo. Metteremo una domanda proprio sullo Studio Tetro, e il primo recensore che indovinerà... verrà inserito nello Studio Tetro nel prossimo capitolo ;) >>.

Io:<< Ecco, è proprio così. Brava, Ryam!>>.

Ryam:<< :333333 Grafie ♥ !>>.

Io:<< Quindi... procediamo con la domanda. Keila, il biglietto.>>.

Keila (si gira):<< Honoryou, il biglietto.>>.

Honoryou (passando un biglietto piegato):<< Eccolo, amore >:3 !>>.

Keila (porgendolo a Io):<< Awww, grazie Honoryou bello ♥ ♥ ♥ !>>.

Io (prende biglietto):<< Bene... leggi pure tu, Ryam.>>.

Ryam (apre biglietto):<< Ok ;D Dunque... ecco la domandina-ina-ina:

NEL PRIMO CAPITOLO DELLA STORIA (NON IL PROLOGO, PROPRIO “ INCONTRO A GREENGATE”), CHI ERA IL PRIMO PERSONAGGIO ESTERNO ALLO STUDIO TETRO A COMPARIRE?

P.S. : NON SBIRCIATE IL CAPITOLO XD  

>>.

Honoryou:<< Domanda difficilotta... eheheheh...>>.

Keila:<< Secondo me sbirceranno tutti ^_^ >>.

Io:<< Vabbé, sarà quel che sarà :D Adesso però dobbiamo chiudere.>>.

Honoryou e Keila:<< CIAU A TUT...!!>>.

Venditore folle:<< ...COMPRATE TUTTI! SI' SI', COMPRATE COMPRATE! PREZZI MODICI, EHEHEHEHE... ANZI, DEHEHEHEH...>>.

Honoryou, Keila, Io e Ryam:<< O____________O >>.

Venditore folle:<< …...>>.

Io:<< Adesso imita anche la risata del Durbe di eli8600...>>.

Keila:<< Ha oltrepassato i limiti...>>.

Ryam:<< PER ELI... ADDOSSOOOOOO!!>>.

Venditore folle (fuggendo come se non avesse un domani):<< NOOOOOOOOOOOOO!!!>>.

Staff dello Studio Tetro e Ryam (correndogli dietro):<< MORIRAI TRA ATROCI SOFFERENZE!>>.

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Capitolo 19
*** Il passato di Eria ***


19- Il passato di Eria.

-Studio Tetro-

Io (arriva tutto trionfante):<< SONO TORNATO, RAGAZZI!>>.

Honoryou e Keila (saltando):<< UN DOPPIO URRAH' PER CYBER, DI NUOVO IN SEZIONE!>>

Io:<< Già, e adesso che ho un'unica fic per le mani (questa) andrò ancora più spedito del solito, quindi... in guardia!>>.

Keila (paraurti davanti):<< Cercheremo di resistere all'impatto ^^ >>.

Honoryou:<< Ehehehe...>>.

Io:<< Ok, ora basta sceneggiate, e salutando i nostri lettori che si saranno chiesti “ ma dove sono finiti quei tre?” è il momento di entrare in azione. E avviso già in anticipo i lettori che ci potrebbero essere descrizioni particolari che magari i più moralisti non digerirebbero, siete avvisati ;). Vi ricordate dov'eravamo rimasti? All'inseguimento di Lein, che ha rapito il professor Lawrence, e conseguentemente Eria ed Hiro finiti in una trappola tesagli dai Draghetti della Neve... che come vedremo presto sono tutt'altro che docili e simpatici...>>.


C'erano diversi tipi di persone, al mondo: quelle con la fortuna cucita sulla pelle, che in ogni luogo andassero incontravano solo gente cordiale ed amichevole, e nessun pericolo di sorta; altre, invece, che avevano una sfortuna tale da imbattersi in ogni genere di pericolo, indipendentemente dal luogo e dal momento. Hiro pensò di appartenere evidentemente alla seconda categoria nel momento in cui si rese conto di essere circondato, insieme alla compagna Eria, da quella trentina di Draghetti della Neve che chiudevano, in apparenza, ogni via di fuga da quella dannata trappola in cui si erano involontariamente ficcati.

<< Eria...>> mormorò Hiro, attento ai movimenti degli animali che aveva davanti a sé, in lenta manovra di avvicinamento:<< … non credo ci sia bisogno di dirti che non è una bella situazione.>>.

<< Bella scoperta, mi hai aperto un mondo.>> rispose Eria, secca, non perdendo di vista neanche lei i rettili che aveva di fronte e tenendosi pronta con i pugnali:<< E' evidente che sono troppi, dobbiamo cercare di liberare almeno un lato del percorso...>>.

<< Allora quello davanti a me.>> annuì Hiro:<< Se vogliamo proseguire e salvare Lawrence, dobbiamo passare da quel lato...>>.

<< D'accordo, ma la maggior parte sono concentrati lì...>> disse la ragazza:<< Se vogliamo passare senza combatterli tutti, dovremo eseguire una carica a testa bassa.>>.

<< Ok, pensiamo solo a farci strada.>> rispose il ragazzo dal braccio fasciato, ruotando per un attimo la spada. Quindi, senza perdere altro tempo, scattarono verso la direzione a cui era rivolto lui, scatenando contemporaneamente la reazione dei Draghetti contro di loro, che si prepararono ad aggredire le due persone apprestandosi a raggiungerle da entrambi i lati del sentiero naturale. 

<< AAAH-AH!>> lanciò un grido di battaglia Eria, brandendo i pugnali a semicerchio, falciando così alcuni rettili alati venutegli a tiro con il Cerchio della Rondine.

<< SPARITE!>> gridò Hiro, squarciandone un altro paio con due fendenti ben assestati.

<< HISSS!!>> sibilarono i Draghetti, furiosi, eseguendo brevi planate di avanzamento nel tentativo di raggiungerli: per fortuna dei due Cacciatori di Missione, le loro ali non erano molto sviluppate, e non gli consentivano voli prolungati, facendoli avanzare solo di due metri al massimo per volo, circa.

<< Dai... ce l'abbiamo quasi fatta...>> sorrise Eria, ottimista, tirando una rapida gomitata ad uno dei rettili provenienti da destra, rispedendolo con forza contro altri suoi compagni di branco.

<< E allora... insistiamo!>> ruggì Hiro, prendendo per la coda una delle bestie solo per sbatterla in faccia ad un altro predatore. La manovra di sfondamento persistette per alcuni secondi... e alla fine il duo riuscì nell'intento, procedendo di corsa verso l'uscita nord dell'avvallamento innevato.

<< Ci siamo riusciti, YU-UH!>> esultò Eria, contenta:<< Mi spiace per i cavalli, ma almeno abbiamo ancora le nostre bisacce.>>.

<< Già, meno male che, non essendo abituati a viaggiare a cavallo, ce le siamo tenute addosso.>> rispose Hiro, continuando a procedere insieme alla ragazza distanziando di parecchio i Draghetti, questi ultimi che li inseguivano insistentemente. Ad una quarantina di metri dall'uscita, però, accadde un imprevisto: dalla neve sotto di loro, improvvisamente, fuoriuscirono sfrecciando nell'aria altri Draghetti della Neve che si diressero decisamente verso i loro volti, prendendoli di sorpresa.

<< Malediz...>> ringhiò Hiro, facendosi istintivamente scudo con il braccio destro ed usandolo per respingere gli aggressori scagliatisi nella sua direzione.

<< AAAAH!!>> si lasciò sfuggire un grido la ragazza, non abbastanza lesta da riuscire a schivare del tutto gli artigli affilati di uno dei rettili, che la ferirono all'altezza del seno, al petto, sbrindellandole in quel punto l'abito e facendole colare sulla neve un po' di sangue:<< Brutti...!>> la reazione di Eria non si fece attendere, portandola, con un nuovo Cerchio della Rondine, ad agire contro i Draghetti, che però schivarono le sferzate dei pugnali sbattendo verso il terreno le proprie ali e balzando così indietro di mezzo metro. 

<< Tutto ok, Eria?>> le chiese Hiro, notando che era stata colpita.

<< Sì... è solo un graffietto...>> lo rassicurò Eria, preparandosi ad accogliere di nuovo gli animali:<< E adesso pensiamo a...>> nel dire questo, però, la sua vista le si iniziò ad annebbiare sempre di più: si sentiva addosso un senso di stordimento improvviso, che la spinse a piegare pesantemente le ginocchia come se le fossero diventate di piombo:<< … io...>> istintivamente piegò lo sguardo, notando la ferita rossastra appena ricevuta:<< … quegli artigli... erano...>>. Queste furono le ultime parole pronunciate in quei residui attimi di coscienza, perché infatti ricadde lunga distesa al suolo innevato, riversa sulla pancia.

<< Ehi... ERIA!>> esclamò il ragazzo dal braccio fasciato, facendosi allarmato al vederla cadere. Anche i Draghetti notarono la caduta della ragazza, e si fiondarono verso di lei con fare affamato, incontrando però davanti a loro Hiro.

<< TOGLIETEVI DI MEZZO!>> gridò loro Hiro, tirando fendente furioso con il braccio destro ai lucertoloni che aveva davanti prima che potessero evitarlo, mutilando alcuni di loro con estrema facilità e costringendo i pochi altri ad indietreggiare. Questa nuova mossa effettuata dal ragazzo, istantaneamente, gli fece esplodere una sensazione acuta di dolore: sentiva il fianco destro bruciargli come fuoco, ed anche un'altra ferita presente in un altro punto. Erano le ferite inflitte dal tre-artigli di Turbinante poche ore fa.

“ Acci... denti...” digrignò i denti Hiro, pensando:“ Le ferite inferte da quel Sommo Drago... erano più gravi del previsto...” barcollò per un attimo, per poi riprendersi con forza:“ E come se non bastasse... Eria è caduta svenuta... forse avvelenata da questi cosi...”. Ma non c'era più tempo per riflettere: alle sue spalle stavano per sopraggiungere i componenti del primo branco di Draghetti della Neve incontrati. Il ragazzo si guardò velocemente intorno mentre teneva lontani gli ultimi tre rettili che gli stavano di fronte: da solo non avrebbe mai potuto sconfiggerli tutti, doveva trovare una via di fuga, a quel punto. Pochi secondi dopo, alzando lo sguardo alla parete rocciosa innevata a lui adiacente, notò un'apertura nella roccia a cinque metri di altezza sopra di loro, che a prima vista poteva sembrava una grotta.

“ Devo provare... a raggiungerla... Non ho scelta!” pensò Hiro, e richiamando a sé tutte le forze si scagliò in avanti, abbattendo la propria spada corta contro i tre Draghetti che, presi alla sprovvista da quella manovra tanto improvvisa, preferirono indietreggiare alla svelta per schivare. Approfittando di quel momento, Hiro corse verso Eria, e dopo aver rinfoderato la spada se la caricò in fretta sulla spalla sinistra, tenendola col relativo braccio: il peso della ragazza e dalla bisaccia che portava a tracolla premeva sul corpo del ragazzo, facendogli vedere le stelle a causa dei tagli lasciatigli da Turbinante, ma per fortuna la sua resistenza era proverbiale. Il difficile, più che altro, sarebbe stato riuscire a scalare la parete innevata fino alla presunta grotta con una mano sola e con una persona caricata su di sé. Nonostante ciò, sembrava essere l'ultima speranza...

<< HISSSSSSS!>>. Quel profondo ruggito, emesso dai rettili alati lo spinse alla decisione definitiva, quindi si avvicinò alla parete, usando il braccio destro per afferrare una sporgenza rocciosa e iniziando a risalirla, schivando nel contempo l'assalto laterale del primo Draghetto: doveva stare molto attento a dove metteva i piedi, se fosse caduto sarebbe stata la fine. Nonostante le ferite che teneva sul corpo, Hiro iniziò a portarsi più in alto di quota, stringendo i denti per sopportare il dolore: per fortuna c'erano parecchi appigli su quella parete, e ben presto si ritrovò a circa due metri di altezza. I Draghetti, non sapendo risalirla, si limitarono a spiccare voli di breve durata verso l'alto, verso di lui, cercando di afferrarlo con le zanne che adornavano le loro mascelle.

<< Ma...>> ringhiò il ragazzo, vedendosene uno arrivargli vicino al piede:<< … togliti!>> e così dicendo sferrò un calcio al Draghetto, ributtandolo di sotto, riconcentrandosi poi sulla scalata. Salì ancora di un metro e mezzo... e proprio in quel momento, uno dei rettili che avevano fallito di nuovo nel raggiungerlo si riuscì ad aggrappare ad un appiglio sporgente, riuscendo così ad effettuare da lì un ulteriore volo che gli permise infine di arrivare dal ragazzo, aprire le proprie zanne... ed agganciarsi con esse al braccio destro di Hiro, rimanendovi appeso con i denti: il braccio fasciato, però, era troppo robusto e resistente per permettere al Draghetto di ferirlo.

<< Guarda... un po'...>> disse Hiro, freddo, guardando l'aggressore affannarsi inutilmente nel tentativo di dilaniare il braccio:<< … mi spiace... ma.... questo... braccio non è pane per i tuoi denti...>> nel dire questo, prima che il rettile avesse il tempo di usare gli artigli, gli assestò una testata sul muso, costringendolo a mollare la presa e a cadere nel vuoto sottostante. 

“ Bene... e quello... è sistemato.” pensò Hiro, sollevato, continuando a stringere i denti per reggere il peso delle proprie ferite:“ Ma... se non mi sbrigo... farò anch'io... un salto nel vuoto.” quindi, senza più curarsi dei Draghetti sottostanti, continuò la salita... e, persistendo nel far ben attenzione a non sbilanciarsi verso l'abisso alle sue spalle, salì ancora, giungendo a pochi centimetri dalla grotta precedentemente individuata.

<< E'... fatta...>> disse Hiro, portando una mano più su... quando il dolore delle ferite inflitte dal Sommo Drago si fece sentire nuovamente, paralizzandolo in un'espressione di dolore: scosso da quell'impulso doloroso tanto intenso, il ragazzo mollò la presa con i piedi sulla roccia, iniziando a cadere verso i Draghetti della Neve, che non aspettavano altro.

<< NO!>> esclamò Hiro, reagendo all'istante sentendosi precipitare: non seppe manco lui quanto velocemente riuscì ad estrarre la spada con la mano destra, nonostante la posizione scomoda del fodero, riuscendo a piantarla nella parete rocciosa con facilità grazie al potere dell'Emblema Diamante medio in esso contenuto... ma sta di fatto che quella mossa salvò sia la sua vita che quella di Eria, riuscendo a farli rimanere appesi per la mano del suo braccio potenziato al manico dell'arma, anche se così il corpo del ragazzo ricevette una nuova scarica di dolore causata dalle solite ferite. Per fortuna riuscì a mantenere la ragazza sulla spalla sinistra, e in seguito a riattaccarsi alla parete ed a recuperare con cautela, nel fodero, la spada conficcata nella roccia: non sapeva, infatti, se la grotta fosse disabitata, non poteva permettersi di trovarsi disarmato una volta lì, avrebbe potuto esservi qualunque cosa.

Fu una fatica infernale risalire nuovamente il tratto di parete da cui era caduto... ma alla fine, cercando di tenere a bada in tutti i modi possibili il dolore che lo scuoteva, Hiro riuscì a giungere fino alla cavità naturale: da quanto poteva vedere, l'interno era spazioso e sgombro da qualunque pericolo, pertanto si appoggiò al suolo della caverna, spingendovi sopra con un movimento Eria ed issandovi su anche lui, distendendosi sul terreno sottostante, freddo e solido. 

<< Anf... Anf...>> ansimò affannosamente Hiro, mettendosi a fissare il soffitto: era comprensibilmente distrutto, avendo dovuto affrontare la salita con un solo braccio e con le ferite del precedente scontro, probabilmente una persona meno resistente di lui non ce l'avrebbe mai fatta. Tre minuti dopo circa, senza neanche aspettare di riprendersi del tutto, si sporse un attimo, lentamente, verso il basso per vedere cosa avrebbero fatto i Draghetti: questi ultimi, ormai arresisi al fatto di non poterli raggiungere a quell'altezza, si limitarono a scavare nella neve... seppellendosi ancora una volta sotto di essa, sparendo così dalla vista di chiunque.

“ Meno male... temevo che potessero arrampicarsi.” pensò Hiro, sospirando di sollievo: ai suoi occhi non sfuggì il fatto che i pugnali della sua amica fossero rimasti lì sotto, sulla neve, ma potevano aspettare: chi non poteva aspettare era proprio Eria, rimasta avvelenata dai Draghetti, da cui si precipitò immediatamente, dimenticandosi per qualche istante delle proprie condizioni fisiche.

<< Speriamo bene...>> si disse il ragazzo dal braccio fasciato, la faccia dipinta con un'insolita espressione preoccupata, girando sulla schiena la ragazza e trovandosela di fronte, il bel viso addormentato bloccato in un'espressione che non tradiva emozione alcuna: il leggero movimento della sua mano nel sonno faceva intuire che fosse ancora viva, ma restava il fatto che del veleno si trovasse in circolo, il che richiedeva un intervento immediato.

Hiro sospirò, esaminandole il corpo: la ferita era piazzata praticamente in mezzo al seno, sanguinante, leggera ma sufficiente a lasciar agire il veleno. E qui iniziavano i problemi, per il ragazzo: per poterla curare decentemente, era costretto a toglierle sia la magliettina che la giacchetta a maniche corte soprastante... mettendone a nudo il contenuto. Intendiamoci, Hiro non era una persona che disdegnava la bellezza femminile, però un po' per gli insegnamenti di Padre Holmes e un po' per il fatto di non aver praticamente mai avuto a che fare con il gentil sesso lo rendeva parecchio esitante in questo.

<< Lascia perdere, Hiro...>> mormorò Hiro, arrossendo non poco pensando a ciò che sarebbe stato costretto a fare:<< Devi salvarla, cavolo... pensa a questo... pensa a questo...>>. Ripetendo in continuazione quelle parole, usandole anche per mantenersi sveglio (in quanto la maggior parte delle proprie energie erano andate e doveva resistere all'impulso di crollare), si tolse la propria bisaccia e vi estrasse delle bende e alcune medicine contro l'avvelenamento, acquistate durante i vari viaggi per ogni evenienza, quindi si affiancò alla sinistra della ragazza, spingendola un po' più in dentro nella grotta e togliendole delicatamente, anche se con una certa fretta, la sua bisaccia e la giacchetta a maniche corte...

… e dopodiché avvenne la parte più cruciale: diventando “ infuocato” in faccia e persistendo nel ripetersi la frase di prima, il ragazzo dal braccio fasciato afferrò con fare esitante la base della sua magliettina e la tirò lentamente via, facendola passare lungo il corpo snello dell'incosciente fanciulla, levandogliela attraverso la testa e le braccia.

Il colpaccio: Hiro, anche se non avrebbe voluto per decenza (insegnamenti da chiesa di Padre Holms) non poté fare a meno di guardare lo spettacolo niente male: un seno prosperoso, proporzionato e perfetto, appartenente ad Eria gli si parò di fronte, posto sui fianchi snelli, mentre al di sotto del petto il corpo le si restringeva verso l'ombelico per poi riallargarsi, scendendo a formare i fianchi arrotondati ed unendosi così al bacino. Accidenti, pensò per un attimo il ragazzo, mica scherzava in materia, l'amica. Ma subito dopo si scosse, ripetendo “ pensa a salvarla, pensa a salvarla” e iniziando ad applicare il rimedio sulla ferita in mezzo alle tette, nonostante questo gli costasse il dover venire a contatto con le “ bocce” di lei, cosa che lo metteva in imbarazzo per ovvi motivi morali: si sentiva tanto uno stupratore, quasi. Nel farlo, però, notò una cosa: sul lato sinistro a fianco del seno, appena visibile, sembrava piazzata una vecchia cicatrice, uno sfregio di vecchia data, che a giudicare da quel poco che ancora si notava doveva essere stata inflitta da un'arma da taglio, più che dagli artigli dei Draghetti della Neve. Un dettaglio che per il momento non gli interessava, però.

<< Ecco...>> concluse Hiro, arretrando: la medicina era stata sparsa sulla ferita e una benda era stata applicata sul taglio, e anche se non aveva idea del fatto che il farmaco fosse adatto al tipo di veleno non aveva avuto altra scelta che provare e sperare. Successivamente, si accorse che Eria tremava, presumibilmente di freddo, dato l'ambiente innevato in cui si trovavano:<< E va beh...>> quindi, le rimise gli abiti levatele (e con un certo sollievo, a dirla tutta) e le avvolse addosso una copertina ripiegata all'interno della bisaccia della ragazza, proteggendola ulteriormente dal freddo. Poi, si occupò di se stesso, rinnovando la fasciatura sulle proprie ferite aperte da Turbinante e accoccolandosi contro una delle due pareti all'ingresso della grotta, anche lui avvolto dalla propria coperta, cercando di rilassarsi.

… a proposito di Turbinante, una grossa domanda che Hiro non aveva ponderato subito, gli venne prepotentemente in mente: da come ne aveva parlato Eria all'incontro con Turbinante, i Sommi Draghi erano la più potente banda di criminali in circolazione, quindi era intuibile che si dessero al saccheggio indiscriminato, diventando prede dell'attenzione dei Cavalieri del Governo Imperiale di Acaidar. In tal caso, perché interessarsi tanto al foglio scritto in caratteri arcani in loro possesso? All'inizio aveva pensato a semplice valore commerciale... ma ricordava troppo bene la reazione del Sommo Drago del Vento davanti alla sua minaccia di distruggere il testo: se fosse stato solo valore commerciale, non avrebbe esitato due volte, sicuramente, a scatenare i propri Araldi, tanto avrebbero potuto rubare roba di egual valore. Invece, stranamente, non lo fece....

E poi c'era Lein, quel tipo misterioso che aveva tentato di farli far fuori dai Ragni-Gargoyle, anche lui in cerca di testi simili a quello: che Lein fosse un emissario dei Nove Sommi Draghi? Ma perché erano interessati a quei fogli? Qualunque fosse la ragione, le domande si persero nella testa di Hiro: la stanchezza causatagli dalle ferite e dagli ultimi sforzi sostenuti infatti ebbe la meglio su di lui, e, senza manco che se ne accorgesse, tutto si rabbuiò davanti ai suoi occhi, facendolo sprofondare nel mondo dei sogni.

Due giorni più tardi, pomeriggio, nelle zone pianeggianti di Bluegate, qualcuno stava sfogando violentemente la propria ira...

<< Grrrrr....>> ringhiò Will, inferocito... cominciando a menar furiosi colpi di bastone contro la testa di uno dei numerosi cadaveri di briganti sul terreno intorno a sé:<< MALEDETTO MALEDETTO MALEDETTOOOO!!! MALEDETTO LEIN, STRONZO!! Quel messaggio... ERA SOLO UNA FOTTUTA TRAPPOLA!>> continuò così finché il cranio del brigante non andò in mille pezzi, scaricando tutto il sangue che conteneva sul paesaggio già parecchio insanguinato, poi si sedette su una roccia affiorante dal terreno, tutto tremante di rabbia, sospirando per calmarsi:<< Quel figlio di puttana... mi ha spedito lontano dalle sue tracce, ormai è chiaro: si è spacciato per un mio informatore... che sarà andato all'altro mondo, a 'sto punto. E se si è accorto solo quando ero a Indigogate del fatto che fossi sulle sue tracce... vuol dire che non era troppo lontano...>> allora comprese, imprecando:<< PORCA TROIA, E' STATO LUI AD INCENDIARE LA CASA DEL PROFESSORE! Quel verme... vuole usare il prof per...>> ma prima di finire la frase, un lieve battito d'ali attirò la sua attenzione: si stava avvicinando un uccello, un piccione, che teneva legato ad una zampa un messaggio.

“ Un altro piccione viaggiatore?” si domandò Will con la mente, lasciando che l'animale gli si posasse su un suo braccio:“ Se è un altro scherzo di Lein, giuro che appena lo trovo gli infilo il bastone su per il culo e lo faccio uscire dalla sua bocca...” perciò tolse il piccolo messaggio e lo srotolò, iniziando a scorrerlo con l'occhio buono. Quando ebbe finito di leggerlo, la sua bocca si incurvò in un sorriso soddisfatto.

Frattanto, in quei due giorni aveva iniziato a nevicare incessantemente sulle Montagne Glaciali, e Hiro ed Eria erano rimasti bloccati nella caverna. Non che cambiasse molto, dato che la ragazza era ancora priva di sensi e il suo compagno non aveva idea di quando si sarebbe potuta risvegliare, ma almeno era viva, e la ferita inflitta dai Draghetti guariva in fretta grazie alle medicine. In quel lasso di tempo in cui il ragazzo era rimasto a vegliare sul suo sonno, lui ne aveva approfittato anche per andare a recuperare i pugnali di Eria, anche se questo l'aveva portato a stuzzicare i Draghetti della Neve sepolti sotto la coltre bianca: un rischio calcolato, però, e non avrebbe potuto far diversamente, dato che si rischiava che quelle armi si perdessero nella neve. Alla ragazza sarebbero servite una volta che si fosse ripresa, per difendersi dai rettili che li avrebbero probabilmente ostacolati lungo cammino che avrebbero dovuto intraprendere verso l'uscita della catena montuosa.

“ Speriamo che Eria si riprenda presto...” pensò Hiro, in piedi, osservando con tenerezza Eria: non si era mai accorto di quanto fosse carina mentre dormiva, in quei due giorni... ma la cosa gli interessava poco, voleva più che altro che si riprendesse presto. Intanto era il momento di cambiare la fasciatura che le aveva applicato, rinnovando la cura, come gli era toccato fare in quei due giorni. Perciò, tornando ad arrossire a più non posso, scoprì ancora una volta il seno della giovane e procedette a privarla della benda che teneva sulla ferita, preparandosi a somministrarle di nuovo l'antidoto... e proprio quando le tolse la fasciatura, imprevedibilmente... gli occhi di Eria si mossero nervosamente sotto le palpebre chiuse, attirando l'attenzione del ragazzo, ed aprendosi con lentezza impercettibile.

L'immagine attuale era questa: Eria risvegliatasi, seminuda e con Hiro a pochi centimetri da sé. Anche se si era appena destata, la sua reazione si manifestò in una frazione di secondo, facendola diventare rossa come un peperone e spingendola a tirare un furioso calcio contro la faccia del ragazzo.

<< AAAAAAARGGHHH!!!>> fece Hiro, scattando in piedi e tenendosi in naso con le mani:<< MA... SEI IMPAZZITA???!!!>>.

<< PERVERTITO! MANIACO!>> gli gridò Eria, ora di color lavico, afferrando la vicina maglietta e mettendosela davanti per coprirsi il seno, tutta imbarazzata, posizionandosi seduta sulle ginocchia:<< DA TE QUESTO.... NON ME L'ASPETTAVO PROPRIO!>>.

<< E calmati...>> cercò di farsi ascoltare Hiro, completamente spiazzato:<< … le cose non stanno come sembrano... AHIA!>> ma niente, la ragazza non ascoltava ragione a tal punto da tirargli in fronte un grosso sasso:<< MI HAI COLPITO DI NUOVO, CAZZO!>>.

<< PERVERTITO!>> esclamò ancora lei, fuori di sé dalla rabbia per essere stata guardata tanto da vicino. Gli ci volle tanta pazienza (e tante pietrate in faccia) al ragazzo per riuscire finalmente a far intendere le proprie ragioni, e alla fine Eria si calmò.

<< Adesso capisco...>> disse Eria, girandosi e rivestendosi, nascondendo il proprio restante imbarazzo:<< … scusami... non avevo pensato che...>>.

<< Lascia stare...>> mormorò Hiro, freddo:<< Piuttosto, prendi questi...>> e così dicendo gli tirò i suoi due pugnali argentati.

<< E-Ehi...>> fece lei, voltandosi appena in tempo per afferrarli al volo:<< Questo era pericoloso!>>.

<< Se hai la forza di ribattere, significa che sei davvero guarita.>> commentò Hiro, chiudendo gli occhi, sorridendo:<< Meno male...>>. Ancora quel maledetto sorriso enigmatico! Possibile che Eria dovesse sempre rimaner sorpresa davanti quei cambiamenti facciali imprevedibili?.

<< G-Già... Grazie per l'aiuto, in ogni caso.>> pigolò la ragazza, riponendo le armi nei loro contenitori:<< Ora che ci penso... i pugnali mi erano caduti quando sono svenuta. Sei tornato giù a riprenderli?>>.

<< Sì.>> annuì il ragazzo, incrociando le braccia davanti a sé, il proprio sorriso svanito:<< Ma non ti illudere, l'ho fatto solo.... perché senza il tuo aiuto non usciremo mai da questo postaccio...>>. Eria si limitò a sorridere: era evidente che il suo orgoglio gli impediva di dire a chiare lettere “ perché sei mia amica”.

<< Bene, allora dobbiamo pensare ad andarcene, adesso.>> disse Eria, alzandosi e dando un'occhiata all'esterno della grotta:<< Ha cominciato a nevicare mentre dormivo, eh? In effetti... sento un certo freddo, più pungente di prima... BRRRR...>>.

<< Avrei una domanda da farti.>> riaprì gli occhi Hiro, deciso:<< Mentre ti... uhm... curavo... non ho potuto fare a meno di notare quella cicatrice vicino al tuo... seno...>>. L'espressione della ragazza divenne più cupa a quelle parole.

<< Q...Quella? Me la sono fatta... durante lo scontro... con i Ragni-Gargoyle, ecco...>>. Il tono esitante della sua voce tradiva il fatto che non fosse sincera.

<< Non è vero...>>.

<< E tu come fai a dirlo?>>.

<< Non sei brava a mentire, a quanto pare... e poi quella è una cicatrice lasciata da un'arma da taglio.>> spiegò Hiro:<< Chi te l'ha fatto?>>.

<< Senti...>> iniziò a parlare Eria, un'espressione fredda almeno quanto quella solita di Hiro sul volto:<< … non sono affari tuoi... capito? NON SONO AFFARI TUOI!>>. L'ultima frase uscì dalle sue labbra sottoforma di grido furioso. Il ragazzo dal braccio fasciato la fissò negli occhi per qualche attimo, lo sguardo ricambiato dalle grandi iridi bluastri di lei... per poi girarsi e avvicinarsi all'interno della grotta.

<< Capisco...>> disse Hiro, guardando altrove:<< … come preferisci. Anche se credevo che tutto sommato fossimo almeno... compagni, e che fra noi dovessero esserci meno segreti possibili...>>. Eria rimase congelata con quell'espressione per un minuto circa. Poi sbatté le palpebre, facendosi desolata.

<< Oh...>> fece pian piano lei, muovendo qualche passo verso il ragazzo:<< Scusami, non dovevo essere tanto brusca... Senza di te, forse sarei già morta, e te ne chiedo perdono. Però... a quella ferita è legata un'esperienza che per me risulta... davvero umiliante.>> nel dire questo tremò tutta... e non per il freddo. Hiro si voltò verso di lei, e nel vederla così assunse una faccia quasi compassionevole.

<< Sai... Padre Holmes, prima di morire, mi disse che confessarsi con qualcuno aiuta l'anima a stare meglio...>> le parlò lui, sedendosi per terra, ginocchia unite:<< Se te la senti... se vuoi... posso ascoltarti. Prometto che lo farò con attenzione.>>.

<< Io... non so...>> scosse il capo con incertezza Eria.

<< E dai... sono certo che ti farebbe bene.>> le disse lui, invitandola a sedersi lì accanto, al suo fianco. La ragazza non seppe subito cosa fare... non sapeva se raccontare oppure no. Alla fine, però, annuì timidamente, mettendosi con le gambe distese accanto ad Hiro.

<< D'accordo...>> deglutì Eria, preparandosi a narrare la faccenda relativa alla cicatrice:<< … ti dirò tutto. Forse hai ragione... è il momento di parlarne con qualcuno. Inizierò da capo: vengo da Graygate, e il mio anziano padre... è l'ultimo maestro indiscusso della Danza delle Due Rondini del Cielo...>>.

<< Il maestro indiscusso?>>.

<< Sì, il maestro indiscusso: normalmente, questa disciplina viene trasmessa solo ai maschi... ma non avendo figli maschi, mio padre decise di insegnarmela lo stesso. Ti risparmio il racconto di tutti gli allenamenti massacranti a cui mi sono sottoposta fin da piccola... però andavo fiera di quello che imparavo, consideravo un onore il solo fatto di apprendere un'arte tanto unica e non consideravo mai troppo duri gli addestramenti: la forza che guadagnai in seguito mi faceva sentire davvero realizzata... almeno fino a quel giorno...>> un brivido scosse la schiena della ragazza.

<< Continua...>> la incitò Hiro, incuriosito:<< Non fermarti... coraggio...>>.

<< S-Sì...>> annuì Eria, con gli occhi umidi:<< Un anno fa... nel nostro Gate arrivò una persona: era un giovane più grande di me che, molto tempo prima, era stato allenato da mio padre su propria richiesta per poi andare a perfezionare le sue tecniche altrove. Voleva reclamare per sé il titolo di prossimo maestro della Danza delle Due Rondini del Cielo. Quando mi feci avanti, si limitò a ridere: non poteva credere che una ragazza potesse aspirare a tale titolo, lo trovava stupido... e questo suscitò la mia reazione, convincendolo a sfidarmi per dimostrare la sua forza.>> dicendo questo chiuse gli occhi, lasciandosi scappare una lacrima da un occhio:<< Io... ce la misi tutta, allora... mi ero allenata per molti più anni insieme a papà... ma... lui... era nettamente superiore. All'inizio gli tenevo testa, ma poi ha fatto sul serio: diceva che... mi aveva sottovalutata perché ero una femmina... ma che non avrebbe più avuto riguardi. E infatti... venni battuta nel giro di poco, davanti a tutta la città. Per siglare la propria vittoria, quello mi inflisse questa vecchia ferita, per ricordarmi che... sono una donna... sempre inferiore ad uomo...>> altre lacrime iniziarono a fuoriuscirle:<< Ricordo ancora... le sue ultime parole... “ Visto? Alla fine, per quanti sforzi tu faccia, sei sempre una ragazza. Non puoi superarmi in abilità...”. Le sogno anche, a volte... quelle parole...>> e lì si bloccò, coprendosi il volto con le mani, singhiozzandovi dietro nel rammentare tutto ciò. Hiro non seppe bene cosa dire: comprendeva bene però che quel tale, chiunque egli fosse, aveva ferito profondamente il suo orgoglio di guerriera e di donna.

<< T... Tranquilla...>> mormorò Hiro, abbracciandola con esitazione nel tentativo di consolarla, l'unica cosa che gli era venuta in mente di fare:<< Piuttosto... cosa successe, in seguito?>>.

<< Sigh...>> singhiozzò ancora la ragazza, sottraendosi poco dopo all'abbraccio del compagno:<< Sì... dopo... rimasi in convalescenza per un po'... e in seguito ripresi ad allenarmi, senza sosta: volevo superarlo, quello, anche se n'era già andato dal Gate... non mi concedetti un attimo di riposo. In seguito compresi però che... sicuramente non c'era solo lui... molti altri probabilmente mi avrebbero sottovalutato. Quindi mi decisi: presi la decisione di diventare Cacciatrice di Missioni... così avrei potuto diventare più forte, ed aiutare tanta gente. E forse... alla fine avrei avuto la mia rivincita contro quella persona...>> strinse i pugni, mentre lo diceva:<< Avrei fatto ricredere tutti sul fatto che una donna... non possa eccellere in questo stile... Ecco... è tutto...>>.

<< Mmh...>> annuì il ragazzo dal braccio fasciato: ora che aveva ascoltato tutto, non riusciva a provare che rispetto per lei, per la sua determinazione... per gli obbiettivi che si era prefissa per ristabilire il proprio orgoglio:<< Ti ho ascoltata... e devo dire che condivido i tuoi sentimenti: quello che ha fatto quel tale dev'essere stato terribile, per una persona che si è impegnata tanto come te... ma io ti ho vista combattere: vali molto più di tanti uomini, lo so.>>.

<< Grazie...>> pigolò Eria, improvvisando un sorriso: si sentiva davvero sollevata, adesso, per essesi confidata con quello strano amico:<< Grazie davvero... ora mi sento già meglio... Mi ha fatto bene parlarne...>>.

<< Però...>> la interruppe con freddezza Hiro, tornando al consueto atteggiamento, rimettendosi in piedi:<< … non potrai mai avere la tua rivincita, se non ce ne andiamo da qui.>>.

<< Hai ragione.>> confermò la ragazza, asciugandosi con un gesto le restanti lacrime che le bagnavano gli occhi e rialzandosi anche lei:<< Dobbiamo trovare un modo per lasciare questa grotta da te scovata...>> nel dire questo lanciò uno sguardo al vuoto sottostante:<< … ma se scendiamo, rischiamo di ritrovarci di nuovo contro i Draghetti della Neve.>>.

<< Non c'è problema: mentre eri svenuta, ho avuto tutto il tempo per riuscire a capire come sfuggire  a quei cosi.>>.

<< DAVVERO? E come? Dai, sono ansiosa, spara la trovata!>>.

<< Semplice...>> inizio a spiegare lui, indicando la parte sinistra della grotta:<< … ho notato che ci sono numerosi appigli rocciosi che percorrono la parete di roccia: se riusciamo a percorrerla fino in fondo, possiamo poi scendere alla fine dell'avvallamento evitando i tratti innevati dove si nascondono i branchi.>>.

<< Potrebbe funzionare...>> rifletté Eria, incrociando le braccia:<< … ma la fine del percorso è molto distante... non è garantito che ci siano appigli ad ogni tratto.>>.

<< In quel caso proveremo ad aiutarci con le armi.>> rispose Hiro:<< Dobbiamo tentare, però: quei Draghetti sono pericolosi, e preferisco cercare con lo sguardo gli appigli nascosti nella neve che rischiare di farci avvelenare un'altra volta. Allora, ci stai oppure preferisci restare qui?>>.

<< E va bene...>> sospirò Eria:<< Immagino che noi non abbiamo altra scelta... Andiamo dai.>>. 

Raccolte le bisacce, indossate a tracolla, e il loro contenuto, Hiro ed Eria si prepararono a lasciare la grotta: cinque metri non erano tantissimi, ma se fossero caduti certamente avrebbero scatenato la reazione dei rettili nascosti sotto il suolo innevato, perciò occorreva massima attenzione e prudenza. Lentamente fu la ragazza, per prima, ad allungarsi contro la fredda parete rocciosa, cercando di ignorare la bassa temperatura del luogo, seguita successivamente dall'amico. Non dovevano avere fretta. Gli appigli, se c'erano, potevano essere ben mimetizzati nella neve depositata sul pendente tratto, e bisognava cercare di scovarli.

“ Ne vedo già uno...” pensò lei, appoggiando delicatamente un piede su una roccia sporgente:“ E ce n'è un altro là, mi pare...”.

“ Forza...” pensò a sua volta Hiro, procedendo sugli stessi punti d'appoggio utilizzati dall'amica:“ Non devo...” ma nel muovere un piede, involontariamente, smosse un po' troppo un lieve cumulo di neve, che cadde verso terra: entrambi i compagni rimasero immobili, assistendo alla caduta dell'ammasso nevoso finché esso non si abbatté al suolo. Se i rettili fossero usciti fuori e li avessero visti, li avrebbero certo seguiti finché non fossero scesi, vanificando i loro sforzi di sottrarsi a loro. I due ragazzi, tesi come corde di violino, rimasero in attesa... ma per fortuna, a quanto pareva, i Draghetti non si erano accorti di nulla, non uscirono nemmeno fuori dai loro nascondigli. Sollevati, Hiro ed Eria si rimisero a percorrere la pareti, stando sempre attaccati alla parete. Cinquanta minuti dopo, finalmente, riuscirono ad arrivare sani e salvi dal difficile attraversamento, fino in fondo alla parete, scendendo con cautela da essa e inoltrandosi attraverso l'uscita del passaggio.

<< Ce l'abbiamo fatta... ce l'abbiamo fatta...>> mormorò Eria vittoriosa, senza farsi sentire dai Draghetti. In seguito, trovarono un sentiero naturale proteso verso la discesa, a forma di rampa, che conduceva più a valle, e su cui la neve non sembrava tanto fitta da nascondere altri animali. Quando arrivarono alla rigogliosa prateria sottostante, si accorsero che lì non nevicava.

<< Ehi, hai visto, Hiro?>> si sorprese la ragazza, fermandosi, vedendo alle proprie spalle nevicare e davanti a sé no.

<< Sì.>> annuì Hiro:<< Si vede che quelle condizioni atmosferiche erano solo concentrate prima e sopra la montagna...>> poi notò che lei lo stava osservando seriosamente:<< Che diavolo guardi?>>.

<< Eheheh... i tuoi capelli.>> ridacchiò Eria, indicandogli:<< Ti sono tornati lunghi, negli ultimi due giorni...>>. Il ragazzo si toccò un attimo i capelli: effettivamente era vero, gli erano ricresciuti di parecchio. La ragazza aggiunse, con espressione maligna:<< Credo che tu abbia bisogno di nuovo di una bella sforbiciata... eheheh...>>.

<< Non ci provare.>> obbiettò Hiro, scuotendo il capo.

<< Tanto lo sai che alla fine ci riesco... uhuhuh....>>.

<< Ah sì? E con quali forbici?>>.

<< Con le mie, no? Che domande stupide...>> affermò Eria, mettendo mano alla propria bisaccia e frugandovi dentro: dentro, però, con stupore non vi trovò le proprie forbici. Istintivamente si voltò verso Hiro, sbalordito:<< Non... Non mi dire che tu...?>>.

<< Sì...>> annuì Hiro, piegandosi in basso per esaminare il terreno con attenzione:<< … mentre dormivi le ho buttate via, nel caso ti ritornasse un'idea del genere.>>. Alla ragazza le si bloccò la mandibola alla notizia.

<< Ma... MA... NOOOOOO!!!>> piagnucolò Eria, agitandosi le mani tra i capelli:<< LE MIE AMATE FORBICI! E ora... come faccio ad aggiustarmi i capelli, eh?? ME LO VUOI SPIEGAREEE??!>>.

<< Problemi tuoi, questi.>> si limitò a risponderle Hiro, girandosi a sinistra:<< Intanto ho ritrovato le tracce del rapitore di Lawrence, credo... e si dirigono verso...>> ma non terminò la frase: rimase lì, occhi sgranati, verso la direzione in cui era rivolto il proprio sguardo.

<< Beh? Ti sei pentito per caso?>> domandò la ragazza, osservando il cambiamento d'espressione dell'amico.

<< Guarda là...>> mormorò lui, sbalordito, indicando davanti a sé. Allora Eria si girò, incuriosita... e quel che vide prese in contropiede anche lei: sarà stata cento metri più in là, ma stava di fatto che laggiù si trovava una città che non avevano notato dalla montagna... o meglio, quel che ne rimaneva. Praticamente erano rimaste solo ceneri fumanti, al posto del Gate... e un palo indicatore, a confermare la triste realtà, recava la scritta “ Orangegate”, puntando su quel lugubre paesaggio disabitato.

-Studio Tetro-

Keila (leggendo il pezzo con Eria che viene curata):<< … Cyber, ma che ti sei fumato?>>.

Io:<< Ho solo mangiato panettoni in anticipo u.u >>.

Honoryou (aria pervertita):<< Bella vista però B) …. >>.

Keila:<< EHI, HONORYOU, NON TRADIRMI D: >>.

Honoryou:<< Oh o.o... Scusami tesoro.>> l'abbraccia. 

Keila (arrossisce):<< Hono... ♥.♥ >>.

Honoryou:<< Keila ♥ w ♥ >> bacio.

???:<< Interessante...>>.

Honoryou e Keila (interrompono):<< Chi...?>>.

Io:<< E' arrivato l'ospite... il caro yugi00 (l'avevo promesso ;) , no?) >>.

yugi00:<< Come ve la passate, ragazzi?>>.

Io:<< Molto bene, caro socio, e tu?>>.

yugi00:<< Non male, mi facevo un giro su Drago Amuleto...>>.

Keila:<< ?>>.

yugi00:<< Ma sì, il drago...>>.

Honoryou:<< … cosa?>>.

Io:<< Eh, lui è potente, cavalca i draghi materializzati da se stesso.>>.

yugi00:<< Esatto, e il Drago Amuleto mi piace molto ;) >>.

Io:<< Bene... e in tal caso...>>.

Yugi00:<< Moment B)>> materializza Drago Amuleto e gli fa lanciare una fiammata:<< TIE', HAKER!!>>.

Gilag (va a fuoco, scappando via):<< ARRRRRRRGGHHH!!! IL MIO SABOTAGGIO... FALLITO ANCORA UNA VOLTA... AIUTOOOOO !!!>>

Io:<< O.O Grande, amico.>>.

yugi00:<< Grazie u.u >>

Io:<< Bene, e adesso, le ultime cose: ringraziamenti assortiti, in primis a yugi00, il salvatore degli scrittori...>>.

yugi00:<< Esatto U.U >>.

Io:<< … e facciamo un po' di ringraziamenti, a Black_RoseWitch, giuggy 3 e Blatt Meister, senza dimenticarci di playstation, GravityZero, vittox01 ed eli8600, di cui vi consigliamo le storie vivamente (poi per gli amanti del fantasy, la storia di Blatt Maister mi pare già molto bella, quindi vi obblig... cioè, vi impong... insomma, se volete leggetela xD ).>>.

Keila:<< Senza dimenticarci di tutti i lettori meno noti, che non recensiscono, senza i quali non andremo mai avanti ;D >>.

Honoryou:<< Esatto ;) >>.

Io:<< E il disegno nuovo... udite udite... è su una chicca del passato: gli Ironer. Vi ricordate? Era il primo mostro comparso, ma non vi dedicai subito un disegno.>>.

yugi00:<< In effetti, vederlo non sarebbe male :D >>.

Io:<< Beh, eccolo qui, comunque. E adesso, arrivederci a tutti e ci vediamo alla prossima ;) >>.

Keila, Honoryou (tenendosi belli stretti) e yugi00:<< A presto :D >>.

P.S: un ringraziamento più che speciale va ad Aki_Chan_97, che se non avesse dato una sorta di " supporto più che spirituale" al qui presente CyberFinalAvatar il capitolo forse avrebbe subito ulteriori ritardi. Se tale persona sta leggendo questo paragrafetto, la ringrazio di cuore ;) Consiglio vivamente anche le sue storie, per gli appassionati di Yu-Gi-Oh!

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Capitolo 20
*** Le rovine di Orangegate ***


20- Le rovine di Orangegate.

-Studio Tetro-

Io:<< Cari amici, buongiorno.>>.

Keila:<< Più attivo che mai, eh?>>.

Io:<< Non c'è male, dai ;) >>.

Honoryou:<< Comunque, oltre a farti i complimenti per l'Ironer... mi chiedevo... ho letto questo capitolo in anticipo, e non so proprio che immagini potresti mai mettere...>>.

Io:<< Elementare, invece, Honoryou (Sherlock style). Ma non ti voglio rovinare la sorpresa, per ora >:3 >>.

Honoryou:<< Che rompi, la tua suspance...>>.

Io:<< Grazie del complimento, vuol dire che ti fa effetto u.u Scommetto che non vedete l'ora di vedere il seguito, però, quindi basta dilungarsi: i nostri sono arrivati nelle vicinanze di un Gate distrutto, ritrovando anche le tracce di Lein dopo essere sfuggiti ai Draghetti della Neve. Come proseguirà, la cosa?>>.


<< Ma che...?>> boccheggiò Eria, impietrita alla vista della città distrutta:<< E'... E'... Orangegate? Dovrebbe essere Orangegate... Dopo le Montagne Glaciali dovrebbe esserci quella, di città...>>.

<< E' distrutta, però...>> mormorò Hiro:<< Lo si vede benissimo da qui... Dobbiamo andare a vedere.>>.

<< M-Mmh.>> annuì Eria, quindi con una certa fretta si recarono sul luogo. 

Orangegate prima, forse, era stata una grande città... ma adesso restava solo una deserta distesa di ceneri, ormai fredde, sotto cui si potevano intravedere quel poco che restava di travi bruciate e di altri oggetti di vario tipo, come utensili o attrezzi agricoli danneggiati.

<< Qualunque cosa abbia causato questo...>> dedusse Hiro, camminando tra i frammenti anneriti depositati sul tratto di prateria dove sorgevano i resti di Orangegate:<< … deve aver causato un incendio che nessuno è riuscito a domare.>>.

<< In effetti, non può essere stato che così.>> disse la ragazza, piuttosto impressionata, spostandosi sopra un cumulo di travi:<< Però non sembrano esserci scheletri... che gli abitanti si siano salvati?>>.

<< Boh, forse...>> cominciò a dire il ragazzo dal braccio fasciato, voltandosi verso di lei, esclamando subito dopo:<< Ehi... quelle non sono travi!>>.

<< Eh?>> fece Eria, abbassando lo sguardo: in effetti, esaminandole con più attenzione... quelle sopra cui si trovava erano... ossa annerite:<< ARGH!>> e così gridando saltò velocemente già dal cumulo.

<< Non te n'eri accorta, eh? Nemmeno io, quando ci sei salita.>> commentò Hiro, abbassandosi sulle ossa:<< A quanto sembra qualcuno ci è rimasto...>>.

<< No, ti sbagli.>> obbiettò lei, grave, guardandosi intorno con attenzione e camminando in giro:<< Mi sa... che nessuno si è salvato...>>. Anche Hiro diede uno sguardo nei paraggi: altre ossa per metà carbonizzate giacevano nei paraggi, seminascoste dalle ceneri del Gate. Prese poi uno dei resti umani in mano, e con sua grande sorpresa esso si sgretolò, riducendosi in frammenti neri.

<< Un calore tanto forte da poter far sparire anche le ossa...>> disse il ragazzo dal braccio fasciato, con fare pensoso:<< Non è stato un incendio normale, ormai è chiaro.>>.

<< Pensi che l'abbia... causato qualcuno?>> domandò Eria, suggerendo l'ipotesi.

<< No, non credo: nessuno ne sarebbe capace. A parte forse... con un Emblema Fiamma grande, di massimo livello, l'unico che potrebbe esserne in grado.>>.

<< Lein!>>.

<< Lein?>> ripeté Hiro, perplesso.

<< Ma sì, ti ricordi le parole di Will?>> spiegò Eria freneticamente:<< Diceva che si destreggiava con una mazza grossa, dotata di Emblema Fiamma grande. Quegli Emblemi sono molto rari, quindi...>>.

<< … potrebbe essere stato lui.>> completò la frase il ragazzo dal braccio fasciato.

<< Io ne sono convinta.>> affermò la ragazza:<< Quel tipo è viscido abbastanza da aver combinato anche questo, anche se non so il perché... ha già cercato di uccidere sia noi che Will, dopotutto, senza contare che 'sto fatto va a braccetto con la tua teoria sulla causa dell'incendio.>>.

<< Allora... dato che le tracce del rapitore si dirigevano qui, forse Lein ha anche sequestrato il professor Lawrence.>>.

<< Ecco, anche questa può essere una teoria...>>.

SCREEEECK...

Uno stridore provocato da cardini arrugginiti si fece sentire, portando a scattare verso la direzione del rumore sia Eria che Hiro: a breve distanza da loro, quella che sembrava un pesante e largo coperchio rotondo d'acciaio (dalla parte superiore mezza fusa, sicuramente dall'incendio scatenatosi ad Orangegate) si era alzata, abbattendosi sul terreno parallelo alla propria posizione con un pesante tonfo in seguito. E dal punto precedentemente coperto, appunto, spuntò prima la testa e poi la parte superiore del corpo di una persona, una persona con gli occhiali e la barba nera concentrata sul mento. 

<< Ehi ma...?>> si sbalordirono sia Hiro che Eria, nel vedere quell'individuo:<< … E' LEIN!>>. Proprio come si diceva, quando si parlava del diavolo ne spuntavano le corna: era proprio il mefistofelico Lein, che non appena lì vide sembrò paralizzarsi dalla sorpresa.

<< Accidenti...>> sibilò Lein, e immediatamente si portò nuovamente all'interno del passaggio nascosto da cui era sbucato.

<< E' lui, INSEGUIAMOLO!>> disse Eria subito, scattando di corsa nella direzione dell'infame, seguita subito dal suo amico: poco dopo, notando la botola in cui si era infilato, si inoltrarono anche loro sotto di essa, scendendo così una lunghissima scala che sprofondava nel terreno sempre più in basso, illuminata da torce posizionata contro il muro laterale alla discesa. Lein era già scomparso dalla loro vista, non ne sentivano manco i passi, ma non poteva che essere andato per di lì. Arrivati in fondo iniziarono a cercarlo con lo sguardo.

<< Ma dove diavolo...?>> si chiese Hiro, piuttosto confuso dal fatto che fosse scomparso in quel modo.

<< Aspetta, lì in fondo!>> indicò la ragazza, notando una porta aperta poco lontano. Procedendo con passo rapido, ma prudentemente, i due compagni d'avventura si avvicinarono all'uscio spalancato, e con cautela l'oltrepassarono: in questo modo finirono all'interno di una stanza molto lunga e larga, illuminata anch'essa, come la scala, da fiaccole disposte lungo le pareti laterali, su cui pavimento c'erano parecchie cianfrusaglie, facendo intuire che in precedenza venisse usata come magazzino.

<< Non lo vedo ancora...>> mormorò il ragazzo dal braccio fasciato, avvicinandosi ancora di più verso il fondo della lunga stanza:<< Forse se ne sta negli angoli bui...>> ma in quel momento un tonfo alle loro spalle attirò la loro attenzione: la porta da cui erano entrati si era richiusa di colpo.

<< Ma che...?>> si precipitò contro di essa Eria, spingendola per riaprirla, ma senza successo. Da dietro, infatti, Lein l'aveva bloccata inserendovi davanti un'apposita trave squadrata di legno.

<< Ingenui... sono caduti nella trappola.>> se la rise il malvagio, accostandosi al muro lì di fianco e premendo un punto ben nascosto nella roccia: in quell'istante si udì un leggero scatto, e una sezione del muro si spostò, rivelando una cavità dentro cui vi era uno scompartimento e una rudimentale leva:<< Dunque... per questo luogo ci vuole un Emblema come questo, per attivarla...>>. Nel dire questo, Lein estrasse da una tasca un Emblema piccolo, di colore tendente all'ambra, che inserì nell'apposito scompartimento tirando a sé, subito dopo, la leva. Contemporaneamente a quell'azione, all'interno della stanza, le pareti laterali all'unica porta si mossero rapidamente, facendola sparire dietro di esse.

<< Che diavolo succede?>> si chiese Hiro, sorpreso:<< La porta è sparita...>>.

<< Dev'essere un tiro di Lein.>> comprese Eria, tirando fuori i pugnali:<< Forza, cerchiamo di aprire un varco nella parete con le armi: dopotutto, abbiamo gli Emblemi Diamante medi, no?>>.

<< Giusto...>> annuì il ragazzo, sguainando la spada e lanciando un poderoso fendente contro la parete, imitato da Eria con i suoi pugnali: fu inutile, però, perché la parete non venne nemmeno scalfita:<< Non è possibile... nemmeno un graffio?>>.

<< Ehehehe...>> ghignò Lein, sentendo dall'altra parte il rumore delle lame contro il muro:<< Inutile, ogni sezione di quella parete mobile è stata costruita con parti di Emblemi Diamante grandi: con le armi che si ritrovano non riusciranno mai a tagliarla. E non è ancora finita...>>. Poco più tardi, anche le pareti in fondo alla grotta, nell'oscurità, iniziarono a muoversi con uno stridio sinistro.

<< Questo suono...>> si domandò Hiro, voltandosi, e sotto i suoi occhi il pavimento iniziò ad accogliere su di sé un'ondata d'acqua gelida che raggiunse i piedi dei due Cacciatori di Missioni.

<< WAAAH!>> fece Eria allarmata, sentendosela arrivare velocemente fino alle ginocchia:<< Che succede? Si sta riempiendo d'acqua la stanza?>>.

<< Grr...>> ringhiò il ragazzo dal braccio fasciato, capendo il gioco di Lein:<< Siamo stati giocati, accidenti!>>.

“ Molto bene... direi che posso andarmene.” pensò Lein, richiudendo accuratamente la cavità che nascondeva la leva, lasciandovi l'Emblema utilizzato per azionarla ed andandosene tranquillamente per la scala:“ Quegli ingenui... davvero hanno creduto di avermi sorpreso? Ho fatto apposta a lasciare la porta aperta prima del loro arrivo, così hanno creduto che mi fossi nascosto lì quando invece mi ero appostato nell'ombra, vicino alla scala, aspettando il momento giusto per prenderli in trappola. Due inseguitori in meno...”. Una volta in cima agli scalini, riemerse dalla botola e la richiuse con l'apposito coperchio ad essa collegato, dirigendosi poi fuori dalle rovine della città e scendendo, cinque minuti dopo, in una profonda cunetta ben nascosta nella prateria, in cui vi stavano celati il professor Lawrence, legato ed imbavagliato, e i due loro cavalli.

<< Allegro, professore.>> annunciò Lein togliendo il bavaglio al suo prigioniero e rimettendolo di peso sopra un cavallo:<< Ho sistemato i cari inseguitori, così non avremo più problemi con loro.>>.

<< Puff...>> sbuffò Lawrence, libero dal bavaglio, mentre il suo sequestratore montava sul restante cavallo portando entrambi al di fuori della cunetta:<< Lei... come faceva a sapere che sarebbe arrivato qualcuno?>>.

<< Oh, io prevedo sempre ogni eventualità.>> spiegò Lein, chiudendo gli occhi:<< Sapevo che nonostante il vantaggio di qualche ora e le Montagne Glaciali di mezzo qualcuno si sarebbe potuto mettere sulle mie tracce, così ho pensato semplicemente di aspettare un po' per vedere se riuscivo a farli fuori: dalla botola non era un problema avvistare per tempo chi giungeva qui...>>.

<< Devo dire che siete diabolico...>> mormorò Lawrence, anche se provava disgusto per il suo sequestratore e per i suoi metodi omicidi:<< … ma secondo me siete troppo ottimista: qualcun altro potrebbe mettersi sulle vostre tracce...>>.

<< … e allora non potranno più seguirmi. Non avete notato che ho coperto gli zoccoli dei cavalli con delle fasce, durante la nostra sosta qui? Non l'ho fatto quando eravamo ad Indigogate solo per non apparire sospetto... ma ora tornerà molto utile, così faremo perdere le nostre tracce. Forza, andiamo.>> e così dicendo, il professore e il malvagio se ne andarono, proseguendo verso nord.

Nel frattempo, nella stanza sotterranea, la situazione peggiorava sempre di più: l'acqua gelida veniva pompata al suo interno incessantemente, e non ci sarebbe voluto molto perché la inondasse completamente.

<< DANNAZIONE...>> fece Hiro, colpendo la parete usando la spada con entrambe le mani, ma questo fu sufficiente solo a infliggere un profondo taglio nella parete che copriva la porta, e nient'altro: troppo robusta, con gli Emblemi Diamante medi che la rendevano più resistente.

<< Non abbiamo più tempo!>> esclamò Eria, guardandosi intorno, ansiosa, con il liquido che le arrivava fino al petto.

<< In acqua non posso tirare colpi decenti...>> commentò Hiro, sentendosela arrivare al collo. Ad un tratto, la ragazza urtò qualcosa sott'acqua, e la sagoma tremolante di un grosso cesto di legno si poteva notare sulla superficie. Allora lei, riponendo subito i pugnali, con un calcio provò a spingere il cesto più in alto, riuscendo così ad afferrarlo con una mano e a tirarlo fuori dal liquido.

<< Vieni qua sotto!>> gli disse in fretta Eria, sentendo le proprie gambe staccarsi dal pavimento della stanza a causa dell'inondazione, agitando il cesto.

<< Che...?>> si chiese Hiro, ma davanti alla sua esitazione la ragazza si limitò ad affiancarlo alla svelta ed a coprire la testa di entrambi con l'oggetto, capovolgendolo, prima che le torce si spegnessero: ben presto la base del contenitore toccò il soffitto della camera, ma i due giovani, galleggiando lì sotto, rimasero con i capi all'asciutto, respirando nonostante fosse tutto sommerso.

<< Non male come trovata...>> riconobbe Hiro, la cui voce rimbombava un poco lì dentro, tenendo un manico del cesto mentre l'amica teneva l'altro per evitare che si ri- capovolgesse.

<< Modestamente sono geniale, eheheh...>> rise un poco Eria:<< Però... ora che facciamo? Non possiamo uscire da questa stanza.>>.

<< In effetti...>> notò Hiro, rinfoderando lentamente la spada con una mano: non era una bella situazione, avevano guadagnato qualche minuto con quella trovata, ma prima o poi l'aria sarebbe finita. Cosa potevano fare?

<< Un modo comunque dobbiamo... EHI!>> esclamò la ragazza, guardando in basso:<< Che cosa mi ha toccata?>>. Sott'acqua, notò la sagoma affusolata di un lungo pesce guizzante, il che le diede un'intuizione:<< Un pesce? Ma allora... questa è l'acqua del Lago Centrale, quello che si trova al centro dell'intero continente di Acaidar!>>.

<< Sicura?>>.

<< Sicurissima! Quindi quest'acqua viene dal lago... e perciò... dobbiamo cercare di riemergere da laggiù... cosa ne dici, Hiro?>>.

<< Che dobbiamo sbrigarci, in tal caso.>> affermò il ragazzo dal braccio fasciato, freddo:<< La nostra scorta d'aria è limitata... dobbiamo farne buon uso.>>. Eria annuì, e quindi insieme iniziarono a muovere praticamente all'unisono le gambe, in modo da nuotare in avanti, verso le pareti che avevano lasciato passare l'acqua: se c'era un modo per uscire, l'unico era provare in quella direzione. Tre minuti dopo di dura nuotata, forti dell'ossigeno presente nel grosso cesto che copriva le loro teste, riuscirono rapidamente ad oltrepassare quelle pareti, entrando così in un tunnel sottomarino che risaliva verso l'alto ad arco che seguirono senza esitazione.

<< H-Hiro?>> mormorò la ragazza, un po' esitante.

<< Sì?>> chiese Hiro.

<< Comincio... a sentire poco aria...>>.

<< Cerca di resistere... sono sicuro che non manca troppo...>>. Anche lui si sentiva scarseggiare l'aria, ma non potevano mollare. In seguito, continuando a risalire, sentirono con le gambe di essere arrivati fuori dal tunnel... e anche che l'aria ormai era davvero giunta al limite.

<< Prendiamo tutta l'aria che possiamo... e andiamocene!>> esclamò alla svelta il ragazzo dal braccio fasciato, quindi entrambi presero un profondo respiro, immettendo più aria possibile nei polmoni ed immergendosi nell'acqua, lasciando il cesto.

Si trovavano sul fondale del lago, alla base di una parete di roccia naturale, in cui l'acqua era piuttosto limpida. Ma non c'era tempo per ammirare il paesaggio, perciò subito si mossero verso l'alto, cercando di raggiungere la superficie alla svelta. Mentre procedevano per riemergere, con la coda nell'occhio ad Hiro sembrò di notare in lontananza una lunga coda da pesce... ma a giudicare dalla stazza, anche tenendo conto della distanza, doveva essere qualcosa di veramente grosso, il che lo spronò ad accelerare l'andatura: forse era un mostro, e non era la situazione più adatta per sostenere uno scontro. 

Attimi interminabili passarono per raggiungere la luce che brillava in alto, in apparenza ad una distanza infinita. I loro corpi avvertivano bene l'assenza d'aria, e ben presto sentirono entrambi il petto andare in fiamme: ancora un po' e i polmoni sarebbero scoppiati. Con uno sforzo estremo, Eria ed Hiro compirono le ultime nuotate verso l'alto, e con uno spruzzo verso il cielo riuscirono ad arrivare in superficie, uscendo dalla massa liquida del Lago Centrale.

<< AAAAAAAAAAAH!!>> respirò affannosamente Eria, riemergendo:<< Per un pelo...>>.

<< Già...>> annuì Hiro, procedendo alla svelta verso la vicina riva:<< … ma... usciamo... subito...>>. Ricordava ancora quella coda da pesce vista in lontananza, e non voleva guai. Forse anche la sua amica l'aveva vista, perché senza nemmeno chiedere il perché di tanta fretta lo seguì rapidamente. Una volta trascinatisi a terra, bagnati fradici ma al sicuro, gettarono un'occhiata al lago: pareva un piccolo mare, e il suo inizio e la sua fine si perdevano all'orizzonte, anche se davanti a loro si riusciva a distinguere, molto, molto lontano, la parte occidentale del continente.

<< Splendido... il lago...>> mormorò Eria, ammirando il panorama dalla prateria su cui si trovavano, mentre si toglieva l'elastico che le teneva i capelli raccolti a coda di cavallo e se li strizzava un poco per far andare via l'acqua che li aveva inzuppati:<< Pensare... che avrebbe potuto diventare la nostra tomba...>>.

<< E'... vero...>> ansimò il ragazzo dal braccio fasciato, sfinito:<< … ma siamo riusciti a venirne fuori... e le nostre bisacce, impermeabili, hanno conservato intatte... le nostre (magre) scorte di viveri e il testo di Lawrence...>>.

<< Chissà... come ha fatto ha costruire una trappola del genere, Lein...>>.

<< Non credo che l'abbia creata lui... ma in ogni caso...>> e così dicendo, lui strinse un pugno:<< … glielo faremo sputare... non appena gli avremo messo le mani addosso. Appena ci saremo... ripresi... ci fionderemo di nuovo ad Orangegate, e ritroveremo le sue tracce. Non dovrebbe... esser lontana, la città che abbiamo lasciato... a giudicare dalla lunghezza del tunnel sottomarino... che ci ha portato qui...>>.

<< Hai detto bene!>> esclamò Eria, furente, legandosi di nuovo i capelli con l'elastico:<< Non vedo l'ora di mettergli le mani addosso... e di costringerlo a liberare Lawrence!>>.

Ore più tardi, la sera scese sul continente: in un altro punto di Acaidar, un arido deserto reso fresco dall'abbassamento di temperatura causato dall'ora tarda, illuminata dalla luce lunare una figura a cavallo nascosta in un mantello grigiastro procedeva verso una destinazione ignota: i suoi occhi neri erano in netto contrasto con i ciuffi biondi sparsi per la sua fronte, unici aspetti del suo volto che si potevano osservare da sotto il velo che lo avvolgeva.

<< Uhm... dovrebbe essere poco lontano...>> mormorò l'uomo misterioso tra sé, con tono tagliante, arrestandosi e scendendo di sella. Una volta con i piedi sulla sabbia, iniziò a scavare davanti al punto in cui si trovava con le mani, scoprendo una sorta di lastra di pietra sepolta nella sabbia recante su di essa le seguenti parole:

OASI RIGOGLIOSA, SIAMO LA'.

L'uomo, letto il messaggio, seppellì nuovamente la pietra e montò un'altra volta a cavallo, voltandolo in una direzione differente: sapeva bene dove si trovava l'Oasi Rigogliosa, e a quelle ore era un luogo deserto. L'ideale per una riunione privata. Mezz'ora di viaggio fu sufficiente, e presto arrivò in prossimità di un grande accampamento dove si trovava un mezzo esercito di persone. Non appena vi si avvicinò, una sagoma vestita con una tunica bianca con fregi gialli si avvicinò, tirando fuori una mazza ferrata e puntandogliela contro.

<< Altolà, fatti riconoscere!>> esclamò la figura in tunica: la luce della luna ne illuminava il volto... era Derric, il brigante che aveva affrontato Artic Gravity a Violetgate.

<< Araldo Superiore Derric... tranquillizzati.>> rispose con calma la persona a cavallo, scoprendosi il volto e smontando dal proprio destriero:<< Non mi riconosci?>>.

<< Oh...>> fece Derric, desolato:<< Siete voi, Lord Temprato... Scusate, ma sapete quali sono gli ordini...>>.

<< Lo so...>> rispose Temprato, affidandogli il cavallo:<< Occupati tu del mio cavallo, io raggiungo gli altri Sommi Draghi.>>.

<< Agli ordini.>> annuì l'Araldo Superiore, quindi il Sommo Drago avanzò verso il fuoco al centro del campo, facendosi strada tra i vari Araldi lì riuniti. Temprato era un uomo abbastanza giovane, dai lunghissimi capelli biondi che gli finivano all'altezza della vita. Sotto uno degli occhi aveva un segno nero a forma di freccia, mentre la tunica, uguale a quella che possedeva Turbinante, aveva fregi di colore metallico. Non appena si avvicinò, una voce rude lo salutò:<< Ehilà, Temprato: da quanto tempo...>>.

<< Ah... ciao... Montuoso...>> salutò pigramente Temprato, girandosi: il suo interlocutore, stavolta, era un altro Sommo Drago di dimensioni davvero grandi per una persona normale, almeno due volte tanto, con fregi tendenti al marrone. La sua testa era coperta da un passamontagna e da un pregiato elmo con coda in stile simile a quello degli spartani, e del suo viso si intravvedeva solo un occhio stranamente rosso.

<< Vedo che sei venuto, eh?>> disse Montuoso, avvicinandoglisi:<< Queste riunioni con luogo indicato da lastre sono un po' scomode, ma sicure... Saputo la novità? Turbinante è stato ucciso.>>.

<< Ah sì?>> domandò Temprato, freddo:<< Che imbecille... lo sapevo che prima o poi sarebbe morto. Mi è sempre stato sulle scatole, per la verità: si dava troppe arie.>>.

<< Già... e per giunta è stato un giovane con il braccio fasciato ad eliminarlo.>> scosse il gigante, sospirando:<< Mi sa che dovremo occuparcene noi.>>.

<< Braccio fasciato? Mmh... allora immagino che sia questo il motivo della riunione, dopotutto...>> proseguì Temprato chiudendo gli occhi.

<< EHILA', SFIGATI! AHAHAHAH!>>. I Due Sommi Draghi si voltarono, e si accorsero di essere stati avvicinati da un terzo Sommo Drago, un tale sui trentacinque anni dal viso giovanile con uno sfregio sotto l'occhio destro e un tatuaggio a forma di fulmine che non solo gli attraversava il viso, ma che proseguiva sui capelli corti biondi, tendenti verso la sua sinistra, tinto su di essi. I suoi occhi erano di un blu elettrico, e la sua espressione era sorridente, quasi beffarda. Fregi gialli gli decoravano la tunica, e portava una lunga spada ricurva, con tanto di fodero, alla vita.

<< TEMPESTOSO!>> esclamò Montuoso, seccato.

<< Chi abbiamo qui?>> iniziò a squadrarli Tempestoso, sorriso perennemente stampato sulle labbra:<< Il Drago obeso e il Drago di pastafrolla... Proprio un bel quadretto, eheheheeh...>>.

<< Come hai detto??>> domandò il gigante, muovendo un passo verso di lui con fare minaccioso, l'occhio spalancato in un'espressione rabbiosa:<< Vuoi fare la fine di Turbinante, per caso?>>.

<< AHAHAAH, non ti scaldare, bestione!>> rise per tutta risposta Tempestoso:<< Non è colpa mia se sono il più figo del gruppo... e poi, se ci provassi, saresti tu a ricevere una lezione adeguata...>>.

<< BRUTTO...>>.

<< Piantatela, non sono venuto qui per sentirvi litigare.>> intervenne Temprato, posizionandosi tra di loro:<< Piuttosto, oltre a noi chi altro è venuto?>>.

<< Oltre agli Araldi dei rispettivi Draghi... il capo, ovviamente...>> rispose Montuoso:<< … Fiammeggiante...  Tenebroso no, lui si incontrerà col capo il privato... Necro, insieme alla sua ragazza... poi quel folle di Insano... e noi tre.>>.

<< Uhm... a questo punto dobbiamo ribattezzare il nome del nostro gruppo.>> incrociò le braccia Tempestoso, chiudendo gli occhi con fare sicuro:<< Siamo scesi a “ gli Otto Sommi Draghi”...>>.

<< Non è così.>> si oppose Temprato.

<< Come sarebbe a dire?>> riaprì immediatamente gli occhi Tempestoso.

<< Non sai?>> spiegò Montuoso con una piccola risata:<< E' stato eletto Sommo Drago anche Oceano, ultimamente... Siamo ancora nove.>>.

<< Oceano?>> ripeté Tempestoso, serio, cercando di rammentare:<< Ah... sì... quel tipo strambo... voleva diventare il decimo Sommo Drago, se non ricordo male. Quindi rimpiazza Turbinante, eh?>>.

<< Già, la sua eccezionale abilità, coltivata in questi anni di servizio, ha convinto il nostro capo ad eleggerlo.>> disse Montuoso:<< Mi sorprende che tu non lo sapessi già...>>.

<< Non mi interesso a queste stronzate.>> scosse il capo Tempestoso:<< Dopotutto gli affari degli altri Sommi Draghi sono affari loro, per quel che mi riguarda. Piuttosto... vorrei saperne di più su chi ha ucciso Turbinante, perché se c'è riuscito...>> e qui sorrise di nuovo:<< … dev'essere parecchio forte...>>.

<< Su questo non c'è dubbio.>> annuì Temprato.

<< Signori Draghi...>> si pronunciò una voce alle loro spalle:<< … è il momento di discutere sui nostri obbiettivi... e sul modo in cui togliere di mezzo chi ha ucciso il nostro compagno Turbinante. Questo affronto non può restare impunito...>>.

<< Oh...>> fece Temprato, girandosi insieme a Tempestoso e Montuoso.

<< Il gran capo parla!>> esclamò Tempestoso, divertito: il capo dei Sommi Draghi, appunto, era arrivato.

-Studio Tetro-

Io:<< Son successa parecchie cose, qui, non trovate?>>.

Keila:<< Direi di sì...>>.

Honoryou:<< Tra le trappole di Lein e i Sommi Draghi che complottano, sembra interessante.>>.

Io:<< Lo spero ^.^ Dai, i soliti ringraziamenti ai tanti che ci seguono, sia recensori che lettori... e un disegno di Lein, con tanto di effetto scenico!>>.

Keila:<< Finalmente lo possiamo vedere in faccia, quel... è_é >>.

Io:<< Non ti sta a genio?>>.

Keila:<< NO EWE >>.

Honoryou:<< xD >>.

???:<< Salve, Cyber.>>.

Io:<< Uh? Che è 'sta voce registrata?>>.

V (apparendo un secondo):<< Non è roba mia, sappiatelo.>>.

???:<< Salve, Cyber. Voglio fare un gioco con te...>>.

Io:<< O____o MALEDIZ... Sapevo che non dovevo guardarmi Saw 3, ieri sera... Ora Saw è qui!>>.

Honoryou:<< Ma non era morto, nel 3?>>.

Io:<< V viene come fantasma, lui non può?>>.

Saw:<< Sei uno a cui piace scrivere.... ebbene, voglio che tu scriva adesso...>>.

Io:<< Ma che razza di gioco è? E poi... sto già scrivendo, no?>>.

Keila:<< LOL >>.

Saw:<< Devi scrivere una lettera alla tua ragazza di Efp...>>.

Io:<< O_O e che c'entra Beline??>>.

Saw:<< Falle capire che con lei apprezzi il dono della vita che hai ricevuto...>>.

Io (spacca il nastro):<< LO FACCIO SUBITO ♥♥♥ !!>> scrive lettera e la imbuca.

Honoryou:<< o.o Non gli ha neanche lasciato il tempo di dire la famosa frase “ vivere o morire, a te la scelta”...>>.

Keila:<< E nemmeno di terminare di spiegare il gioco >.> >>.

Io:<< Ma chissene xD Mi ha suggerito l'idea giusta e io l'afferro al volo...>>.

Keila:<< Che awwoso *w* >>.

Io:<< E adesso che abbiamo detto tutto, ci vediamo nel prossimo capitolo. Buon proseguimento, a presto ;) >>.

Honoryou e Keila:<< Alla prossima ^O^ >>. 

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Capitolo 21
*** Un gigante ubriaco ***


21- Un gigante ubriaco.

-Studio Tetro-

Io:<< Allora, gente... ECCOCI RISORTI!>>.

Keila:<< A volte arriviamo come fantasmi... ^^ >>.

Honoryou:<< Dovremmo anticipare i tempi di comparsa...>>.

Io:<< Ma zitto, che se no io non sopravvivo xD E poi andiamo già a razzo, mi pare...>>.

Keila:<< Già...>>.

Io (lancia roba):<< Toh, prendete questi due pandori, visto che siamo vicini a dicembre...>>.

Keila e Honoryou:<< ARIGATO'!>>.

Io:<< Il gatto un'altra volta...>>.

Keila e Honoryou:<< -w-''>>.

Io:<< LOL, e adesso andiamo avanti, è tempo di... capitoliiii :DD Dunque dunque... nello scorso “ episodio” i nostri eroi sono sfuggiti dalla trappola di Lein, e più tardi i Sommi Draghi si riuniscono per decidere il da farsi, dopo la sconfitta di Turbinante ad opera di Hiro. Ma torniamo appunto ad Eria ed Hiro...>>.


Nel frattempo, Eria ed Hiro ritornarono ad Orangegate, e non ci volle molto per capire che Lein se n'era andato grazie al tempo guadagnato con la trappola attivata a loro spese. Il peggio, però, era che le tracce sue e dei suoi cavalli, nonostante l'alta luna che illuminava il paesaggio, si interrompevano fuori dal dosso in cui erano stati nascosti i destrieri e Lawrence.

<< Eh no...>> sbottò Hiro, seccato, cercando più avanti altre tracce e scuotendo definitivamente la testa:<< … le tracce sono sparite: ho paura che Lein abbia trovato un modo per occultarle.>>.

<< Dici davvero?>> chiese Eria, sorpresa e frustrata dalla notizia:<< Non c'è proprio modo di ritrovarle? E allora... come continueremo ad inseguirlo?>>.

<< Non possiamo, infatti: non abbiamo idea di dove sia diretto di preciso, e se non possiamo nemmeno ritrovare le sue tracce... l'unica cosa che si può fare è dirigerci verso la città più vicina e vedere se è passato di lì.>>.

<< Uffi...>> gonfiò le guance la ragazza, esasperata:<< E pensare che ci eravamo così vicini... e invece non siamo riusciti a liberarlo, Lawrence.>>.

<< Beh, non facciamoci scoraggiare tanto facilmente.>> disse il ragazzo dal braccio fasciato, deciso:<< Dopotutto non è escluso che sia passato da qualche città nei paraggi... possiamo ancora sperare di rintracciarlo. Senza contare che NON PUO' passarla liscia... ha bruciato questo posto e i suoi abitanti>>.

<< Giusto... quello che ha fatto... è mostruoso, non deve restare impunito!>> lo appoggiò con forza la ragazza, forse ancora più determinata di lui:<< Perciò... manteniamo fede ai nostri propositi: stasera ci accamperemo qui e domani raggiungeremo la città più vicina, che dovrebbe essere...>> nel dirlo lei tirò fuori una mappa dalla bisaccia, consultandola:<< … Whitegate. Sì, andremo a Whitegate, e lì chiederemo informazioni. E intanto riprenderò ad allenarmi...>>.

<< Nonostante il bagno forzato a cui ci siamo sottoposti?>> domandò Hiro, serio.

<< Ovvio: non mi fermerò, non dimenticare che ho un obbiettivo...>> annuì Eria, estraendo i propri pugnali:<< Il racconto che ti ho esposto alla grotta sulle Montagne Ghiacciate dovrebbe averti fatto comprendere che voglio superare il tale che mi ha umiliata...>>.

<< Per caso... vuoi una mano?>>.

<< E... COSA?>>.

<< Ti ho chiesto se vuoi una mano nell'allenamento.>> ripeté Hiro, incrociando le braccia:<< In fondo... allenarti con qualcun altro potrebbe esserti utile, no?>>. Questa sì che era bella, pensò Eria: finora Hiro si era limitato ad osservarla mentre si esercitava, e adesso ne usciva di punto in bianco con l'idea di aiutarla? Il suo racconto doveva averlo davvero colpito.

<< Beh...>> mormorò la ragazza, sorridendo subito dopo il primo momento di stupore:<< … perché no? Dai, vieni...>> e così dicendo lo afferrò per un braccio e lo strascinò in uno spiazzo in mezzo alle rovine di Orangegate adatto allo scopo.

Non era per niente facile allenarsi con Eria, ed Hiro se ne accorse ben presto: i movimenti di lei erano piuttosto difficili da seguire, e all'inizio fu impossibilitato ad aiutarla come si doveva, rimanendo spiazzato più del dovuto. Fortunatamente, come era accaduto con Turbinante, si abituò presto al suo stile e lo seguì meglio, riuscendo a costituire un solido ostacolo per la ragazza.

<< Impari in fretta... a stare al passo col nemico...>> ansimò Eria dopo un'ora di allenamento, lanciando un fendente contro il nuovo compagno d'allenamento:<< … diventa sempre più difficile... sorprenderti...>>.

<< Grazie... anche tu te la cavi...>> replicò il ragazzo dal braccio fasciato, schivando l'attacco:<< Probabilmente... alla lunga vinceresti tu...>>.

<< Ehehe...>> sorrise la ragazza, e con un colpo improvviso riuscì a spingere con un calcio Hiro nella polvere.

<< OUCH!>> si lamentò lui, cadendo, lo stomaco dolorante in seguito a quell'azione:<< Ecco... lo sapevo...>>.

<< TI HO ATTERRATO, YU-UH!!>> esultò Eria con un salto di gioia. Dopodiché tese una mano verso Hiro, dicendogli:<< Dai... possiamo smettere, per stasera.>>. Il ragazzo si limitò ad annuire, preferendo però rialzarsi da solo.

<< D'accordo...>> affermò immediatamente lui, voltandosi e andando a prendere la leggera coperta nella propria bisaccia a terra, davanti allo sguardo inebetito della ragazza: a volte Hiro aveva dei comportamenti tanto freddi da farlo sembrare ai suoi occhi un vero maleducato.

Superata quella notte, il mattino seguente il duo si rimise in marcia: tale marcia verso Whitegate si protrasse per circa una giornata e mezza, e sulla tarda sera finalmente vi arrivarono. La città in questione era portuale, affacciata al Lago Centrale e infatti, a parte le solite case che si potevano trovare in ogni Gate, si poteva notare la banchina di un porto piuttosto grosso.

<< Auff... siamo arrivati...>> sospirò Eria, entrando insieme al compagno nel primo albergo che videro, intenzionati a prendere le prime camere disponibili per riposare:<< Abbiamo fatto una bella corsa per non arrivare a notte troppo fonda... eh?>>.

<< L'hai detto...>> confermò Hiro, seguendola verso il padrone dell'albergo, un tale magro ed alto dall'aria affidabile che stava giusto rivolgendo loro lo sguardo da dietro il bancone di pietra da dove accoglieva i clienti.

<< Benvenuti, signori viaggiatori.>> li salutò l'albergatore:<< Avete bisogno di camere?>>.

<< Sì, due...>> annuì la ragazza, posando un capiente cumulo di dariani, frutto delle passate missioni risolte, davanti a lui,:<< … vicine e confortevoli. Questa somma dovrebbe bastare...>>.

<< Sicuramente, signori...>>.

<< E vorremo anche un'informazione.>> proseguì Hiro, affiancando Eria:<< Per caso avete visto passare di recente un tipo con gli occhiali, alto, magro e con la barba nera? In sua compagnia doveva esserci un uomo anziano...>>.

<< Fatemi un attimo pensare...>> rispose il proprietario dell'albergo, facendosi pensoso:<< Mmh... No, credo proprio che non siano passati di qui: sapete, i forestieri di solito vengono sempre al mio albergo, visto che è l'unico posto dove si possa dormire decentemente, e penso che persone del genere non mi sarebbero sfuggite.>>.

<< Ne siete proprio sicuro?>> insistette Eria:<< Provate a pensarci ancora un po'...>>.

<< No, ne sono sicuro, davvero. Però potete sempre chiedere in giro, magari si sono fermati in casa di qualche loro amico.>>.

<< Buona idea.>> disse Hiro:<< Grazie mille. Può portarci alle camere, adesso?>>.

<< Ma certo.>> annuì il proprietario, togliendosi dal proprio posto intascando i dariani che gli spettavano:<< Vi ci guiderò di persona, venite...>>. 

Dopo un'abbondante dormita, i due Cacciatori di Missioni si svegliarono, freschi e riposati, e iniziarono a far domande alla gente del luogo, con l'intenzione di ritrovare Lein al più presto. Chiesero anche alla gente del porto, pensando che magari avesse attraversato il Lago Centrale tradendosi sul proprio itinerario, ma sempre con lo stesso risultato: nessuno aveva visto Lein o Lawrence, nessuno.

<< AUFFAAA!!>> fece Eria, stanca morta, accasciandosi sul letto di Hiro con le braccia distese in avanti e la testa sprofondante nello stesso, una volta che furono tornati in albergo la sera dello stesso giorno:<< Non c'è... Qui non c'è...>>.

<< Dannazione...>> ringhiò Hiro, compiendo ampi cerchi in giro per la propria camera camminando:<< … abbiamo chiesto in lungo e in largo, ma nulla: è peggio che cercare il classico ago nel pagliaio.>>.

<< Infatti... mi sa che non è passato di qui, alla fine...>> mormorò la ragazza facendo riemergere la propria testa.

<< Eh, perciò sarà bene andarcene da questa città. Faremo un ultimo giro domani, poi andremo alla prossima città, sperando di ritrovarvi Lein...>>.

<< Approvata.>> annuì Eria, alzandosi:<< Torno a letto, adesso. Buonanotte, Hiro.>>.

<< Anche a te.>> ricambiò il ragazzo, mentre lei lasciava la sua stanza pigramente. Il mattino successivo scesero in strada e marciarono insieme per cercare nuovi indizi sulla destinazione del rapitore da loro inseguito.

<< Proviamo a fare un giro delle locande, prima.>> disse Hiro, puntando verso una delle locande che avevano già notato durante il primo giro di ricognizione:<< Lì c'è sempre tanta gente a cui domandare...>>.

<< A-Ah.>> acconsentì Eria, seguendolo senza esitazioni. Arrivati però ad un paio di metri dall'entrata dell'edificio... una finestra dello stesso si frantumò prepotentemente, lasciando volare all'esterno una sedia che si fracassò contro il suolo della via maestra.

<< Ma che...?>>.

<< Che succede?>> nel dire questo, la ragazza prese l'iniziativa ed irruppe nella locanda, trovandosi di fronte il seguente spettacolo: nel bel mezzo dell'ambiente rustico del locale, un uomo con una folta e lunga barba nera, due tagli sul volto, dalla stazza notevole, erculeo e robusto, con indosso canottiera e polsini stava allegramente sfasciando i tavoli e gli altri arredi del luogo con un grande martello da guerra stretto tra le mani.

<< AHAHAHAAH!!!>> rise l'omone, distruggendo una sedia. I clienti del locale, in parte intimoriti, cercarono di arrestare la furia del tale standogli a distanza di sicurezza.

<< Ehi, amico...>> intervenne uno dei clienti:<< … calmati, eh? Posa... Posa quel martello...>>.

<< MA MANCO MORTO, AHAHAHAH!!!>> continuò a ridere quell'uomo col martello, sguardo tutto rosso, con crescente allegria:<< IL QUI PRESENTE... GIL GARRET... NON SI FA DARE ORDINI DA NESSUNO, AHAHAH!>> e nel dire questo lanciò una martellata contro il malcapitato, che con un balzo, per fortuna, riuscì a schivarla per un soffio.

<< Aiuto... questo è UBRIACO!>> gridarono alcuni clienti, spaventati. Il locandiere, invece, si limitava a starsene con la testa tra le mani a contemplare, impotente, la distruzione del proprio locale.

<< Guarda un po' te...>> commentò Hiro, giungendo anche lui all'entrata:<< Credo che non potremo chiedere informazioni a nessuno, se quel tipo non si fa passare la sbornia...>>.

<< Mi sa che dovremo intervenire noi.>> rispose Eria, con un sospiro:<< Al fin dei conti, non mi pare che gli avventori o il locandiere stiano facendo progressi.>>.

<< Ok, allora ci penso io.>> iniziò ad avanzare il ragazzo dal braccio fasciato, diretto verso l'omone chiamato Gil:<< In fondo non sarà niente di troppo difficile...>>.

<< D'accordo, ma stai attento.>> lo avvisò la ragazza con un sorrisetto, e lui ricambiò alzando il pollice nella sua direzione. 

<< AHAAHAHA, MA CHE BEL TAVOLO!>> gridò Gil, schiacciando appunto un tavolo sotto la sua arma a due mani:<< E ADESSO...>> in quel momento Hiro gli appoggiò una mano sulla spalla destra, cogliendo di sorpreso sia lui che i clienti paralizzati dalla situazione:<< Ehi... e tu, smilzo, che vuoi?>>.

<< Senti, amico...>> chiuse gli occhi il ragazzo dal braccio fasciato:<< … mi sembra che tu ti sia divertito abbastanza, non trovi? Posa quel martello...>>.

<< Ma chi... ti credi...>> iniziò a dire Gil, alzando in aria l'arma:<< … DI ESSERE?>> e così dicendo gliela allungò contro. 

<< Zuccone...>> riaprì gli occhi Hiro, abbassandosi per schivare il martellone, passando quindi al contrattacco con il sinistro e centrandolo così sullo stomaco:<< … eh?>>. Gil non sembrava aver risentito del pugno.

<< Ehehe... cos'è, una zanzara?>> ghignò l'omone, brandendo nuovamente il martello nella sua direzione. Istintivamente, il ragazzo dal braccio fasciato superò il precedente momento di stupore e tirò subito fuori la spada con la mano destra, usandola per parare il potente colpo di martello.

“ Gnnnn...” pensò Hiro, tenendo bloccato a fatica l'attacco:“ E' forte... dannatamente... forte...”.

<< Mi chiedo...>> cominciò a sussurrare Gil, esercitando ulteriore pressione con la propria arma:<< … se la tua spadina... potrà resistere a lungo... al mio Emblema Diamante grande...>> la lama di Hiro, infatti, iniziò ad accusare la forza del nemico e del suo Emblema, cominciando a riportare crepe.

“ Accidenti, ha ragione... e per giunta la mia spada era già stata danneggiata durante lo scontro con Turbinante... Non devo lasciarmela rompere!” e pensando questo, il ragazzo dal braccio fasciato accumulò più forza che poteva e staccò da terra un piede, usandolo per premere con forza sulla parte inferiore del martello e spingerlo così alle spalle del suo stesso proprietario.

<< UOOOH!!>> barcollò all'indietro Gil, sotto il peso della sua stessa arma. Approfittando di quel momento, Hiro fece passare nella mano sinistra la spada e centrò con un gancio destro il petto dell'ubriaco, che lanciò un grido:<< AAAH!!>> per poi abbattere le possenti ginocchia al suolo.

<< Bene, ora Hiro sta rimontando...>> annuì Eria, soddisfatta:<< Sicuramente dopo quel pugno...>> ma subito ammutolì: il gigante, incredibilmente, si rimise in piedi.

<< Cosa?>> si stupì Hiro, incredulo:<< Ma... Ma ci avevo messo molta forza, in quel colpo... e l'ho lanciato col destro...>>.

<< AHAHAAHAH!!>> rise Gil, contentissimo, appoggiando il martello alla propria spalla con una mano sola:<< Quello... era un bel destro davvero forte: giuro, mi sento il petto tutto in fiamme... non era proprio... la puntura di una zanzara, stavolta.>>.

<< Allora... dovrò metterci più forza!>> esclamò Hiro, spazientito, scattando di nuovo verso il nemico, che rispose lanciando un attacco con una mano sola, col martello. Il ragazzo, che aveva tenuto ben d'occhio la pericolosa arma, la evitò rapidamente e allungò il braccio destro nella direzione di Gil, riuscendo a colpirlo ancora al petto. 

<< Ehehehe...>> continuò a ridere l'ubriaco: è vero, il pugno di Hiro si era scontrato con il corpo di Gil... ma, con un tempismo che aveva dell'incredibile, quest'ultimo gli aveva afferrato il braccio con la mano libera, tenendoglielo saldamente e lasciando che il pugno lo toccasse soltanto.

<< Ma...?>> rimase a bocca aperta Hiro.

<< E'... assurdo...>> boccheggiò Eria, rimasta di sasso come tutti gli altri spettatori dello scontro:<< Nonostante quella stazza... e il fatto che sia ubriaco... è così veloce?>>.

<< Bella mossa, smilzo...>> osservò Gil:<< … ma ho l'impressione... che tu mi abbia sottovalutato... YAAH!>> e con quel grido gli sollevò il braccio di scatto, proiettando in aria il ragazzo dal braccio fasciato e facendolo atterrare violentemente contro un tavolo del locale, che andò così in pezzi.

<< AH!>> fece Hiro, lasciandosi sfuggire un lamento di dolore.

<< HIRO, ATTENTO!>> esclamò Eria, attirando la sua attenzione: Gil aveva impugnato di nuovo a due mani la propria arma e si era gettato contro di lui.

“ Acci...” pensò alla svelta Hiro, buttandosi di lato velocemente, ma non abbastanza alla svelta, perché il martello lo centrò al braccio destro:<< ARGH!>>.

<< Non ho finito!>> esclamò l'omone, colpendo in pieno stomaco il ragazzo dal braccio fasciato con un calcio prima che potesse riaversi dalla martellata precedente, scaraventandolo contro una sedia.

<< Ahia...>> mormorò Hiro, scuotendo la testa per riprendersi appoggiandosi una mano allo stomaco colpito, sotto la crescente preoccupazione dei presenti:<< Il braccio... me lo sento così debole... Se mi avesse colpito quello senza Emblemi, mi sa che me l'avrebbe... spappolato...  Forse è forte quasi quanto Turbinante...>>.

<< Mi spiace... ma sono molto resistente, io...>> commentò il gigante, avvicinandosi nuovamente:<< I tuoi pugni sono forti, ma non abbastanza per uno robusto e forte come me... e adesso...>>.

<< Diavolo...>> scattò Hiro, usando la spada nella mano sinistra per tentare di attaccarlo alle gambe. Contemporaneamente, avvedendosi da quella mossa, Gil lanciò istantaneamente il martello verso il basso, colpendo la lama e frantumandola in più frammenti con un secco suono.

<< OH... NO!>> disse Eria, sempre più ansiosa, nel vedere la spada di Hiro andare in frantumi.

<< Non mi piacciono gli attacchi lanciati dal basso...>> affermò l'omone, irritato, alzando il piede sinistro e usandolo per lanciare un pestone contro l'avversario. In risposta, il ragazzo dal braccio fasciato protese in sua difesa il gomito destro e bloccò il piede in quella posizione, seppur il dolore allo stomaco lo piegasse parecchio. Tuttavia... era quello che Gil si aspettava, perché mentre lo teneva impegnato col grosso piede, lui alzò in aria il martello, preparandosi ad usarlo.

<< Acci...>> fece Hiro, in una situazione da cui non poteva riuscire a difendersi.

<< Bye bye, smilzo...>> sorrise Gil, e con un gesto deciso scagliò contro la sua testa l'arma. Poco prima che essa si abbattesse sul bersaglio, però, si parò tra di loro Eria, giungendo con uno scatto e incrociando i propri pugnali davanti a sé, usandoli per assorbire il colpo di martello.

<< Opl...là!>> esclamò Eria, sorridendo anch'ella, trattenendo il martello con un notevole sforzo fisico.

<< Eria?>> si stupì Hiro, non aspettandosi il suo intervento. La ragazza, intanto, raccolte tutte le proprie energie, riuscì a respingere l'omone e la sua arma con una spinta decisa.

<< Uoh...>> si sorprese Gil, appoggiando temporaneamente sul pavimento l'estremità del martello:<< Abbiamo un nuovo avversario...>>.

<< Stai bene, Hiro?>> gli domandò la ragazza, pensando prima alle sue condizioni.

<< Perché ti sei intromessa, adesso?>> le chiese Hiro, tono tagliente:<< Non ho alcun bisogno di aiuto...>>.

<< Ma se stavi per perdere... la testa.>> replicò Eria, irritandosi:<< Ancora grazie che ti ho salvato.>>.

<< Non avevo bisogno di aiuto, me la sarei cavata ugualmente!>>.

<< Ma se ti stavi facendo metter sotto da questo ubriaco... che poi dev'essere parecchio ubriaco, a giudicare dalla puzza d'alcool che gli ho sentito addosso. Vergognati!>>.

<< Come ti permetti di dirmi di vergognarmi?>>.

<< E tu come ti permetti di disdegnare il mio aiuto?>>.

<< GRRR!!!>>.

<< GRRR!!!>>.

<< UOAAAAAH!!>> gridò improvvisamente Gil, avventandosi contro di loro con il martello e richiamando a sé l'attenzione.

<< KYAAAAAA!>> gridò Eria, spaventata, schivando alla svelta il colpo:<< ERA PERICOLOSO, QUELLO!>>.

<< E non hai visto ancora niente, piccola...>> continuò l'omone, lanciando contro di lui un nuovo attacco con l'arma. La ragazza allora schivò con leggiadria l'offensiva, e facendo uso di una doppia mossa eluse anche le difese di Gil, battendo sulla sua fronte le estremità dei manici dei propri pugnali dichiarando:<< DOPPIO STORDIMENTO DELLE DUE RONDINI DEL CIELO!>>.

<< AGH!>> si lamentò Gil a causa della forza dell'ultimo attacco, indietreggiando rapidamente.

<< Questa è una tecnica speciale che mi permette di convogliare la mia forza sulle impugnature dei pugnali.>> sorrise Eria, rimettendosi in posizione:<< Inoltre, gente grossa come te in genere ha la testa come primo punto debole... Ti conviene darti una calmata, bestione, o ne arriverà un altro, di attacco come questo.>>.

<< AHAHAHA!!>> si limitò a ridere per l'ennesima volta l'omone, coprendosi la fronte con una mano:<< Ci sai fare, piccola... mi sa che sei anche più brava di quello smilzo, a giudicare dalle tue mosse.>>.

“ Ma vaffanculo...” si limitò a pensare Hiro, seccato da quell'affermazione, che gli suonava tanto come un “ il tuo amico non è tanto forte.”.

<< Beh, a onor del vero lui non si è mai allenato, da quel che ho capito.>> confessò Eria:<< Ha solo un grande talento per le battaglie e una forma fisica forgiata facendo il boscaiolo...>>.

<< Sempre più interessante...>> sorrise Gil, rialzando il martello da terra:<< Ma adesso voglio...!>>.

<< Adesso basta, invece!>>. Al suono di quella voce, qualcuno afferrò per un orecchio il gigante, alle spalle, tirandolo indietro: si trattava di una donna abbastanza giovane, bella, dai capelli lunghi di colore rosso e gli occhi corvini, che indossava un pantalone piuttosto corto, lasciandole scoperte le gambe, e degli stivaletti a tre chiusure. Le braccia, anch'esse scoperte a causa della giacca grigia senza maniche che indossava sopra alla maglietta che le si intravvedeva, indossavano ai polsi due braccialetti, ciascuno adornato con una piccola gemma. In sua compagnia c'era anche un altro tizio, un tale dall'abito nero e il volto coperto da un passamontagna verde scuro che lo faceva quasi assomigliare ad un ninja, il quale teneva alla vita un'accetta.

<< AHIAAA!!>> gridò il gigante, barcollando all'indietro sotto lo sguardo allibito di tutti quanti:<< SMETTILA, JENNA... HO CAPITO... MOLLAMI IL MALEDETTO ORECCHIO!>>.

“ Bastava così poco?” pensarono contemporaneamente Hiro ed Eria,  non credendo a ciò che vedevano: un bestione del genere... domato con una tirata d'orecchi?

<< Sei proprio incredibile, Gil.>> sbottò la donna di nome Jenna, evidentemente seccata, mollandogli l'orecchio:<< Possibile che tu debba sempre divertirti a fingerti ubriaco per il solo gusto di sfasciare qualcosa e scontrarti contro la gente che tenta di fermarti? Finirai per staccare davvero la testa a qualcuno, prima o poi...>>.

<< Sì... lo so... scusami...>> si affrettò a dire Gil, accennando un sorriso:<< Non si ripeterà... purché non mi afferri più il punto debole, dannazione...>>.

<< Certo...>> disse il tipo simile ad un ninja, scuotendo il capo con esasperazione:<< Più o meno come le altre dieci volte che l'hai detto...>>.

<< E NON TI CI METTERE ANCHE TU, FLINT!>> lo riprese Gil, già stufo delle sgridate della sua amica.

<< Ehm... scusate...>> si intromise Eria, piuttosto incuriosita:<< … davvero non era affatto ubriaco? La puzza d'alcool che emana...>>.

<< Lui regge l'alcool come fosse acqua.>> spiegò in maniera non proprio garbata Jenna:<< Sicuramente se ne sarà tracannato chissà quanto, per rendere più credibile la sua recita.>>.

<< Toh...>> mormorò Eria, fissando Hiro con fare beffardo:<< … ecco da chi dovresti imparare, caro mio...>>.

<< Ma sta zitta!>> rispose bruscamente Hiro, conscio del fatto di non sapere reggere manco una goccia di liquore, rialzandosi lentamente. In quell'istante sopraggiunse il locandiere, furioso come un diavolo, tuonando:<< NON ERA UBRIACO? Non penserete di passarla liscia, spero! Dovrete pagarmi i danni e...>> senza dire una parole, Flint gli prese una mano e ci mise dentro un bel po' di dariani.

<< Sono circa cinquecento dariani...>> sibilò poi Flint, in tono rispettoso:<< … tenete il resto, dovrebbero essere più che sufficienti.>>. Il locandiere rimase per un istante perplesso, poi annuì con un po' di esitazione e tornò al suo bancone, mentre i clienti tranquillizzatisi si sedevano ai pochi tavoli rimasti integri, riprendendo lentamente a bere e a mangiare.

<< Adesso che questa stupidaggine è finita, andiamo.>> disse Jenna con un sospiro, dirigendosi all'uscita del locale seguita dai suoi compari.

<< Cosa...? EHI, FERMI TUTTI!>> esclamò Eria, passando loro accanto e sbarrandogli il passo:<< Non potete andarvene così, non vi siete ancora scusati!>>.

<< E di che dovremo scusarci?>> domandò Jenna, con aria di sfida.

<< Intanto, il vostro grosso amico a momenti faceva saltare la testa al mio...>> cominciò a spiegare con forza Eria:<< … e inoltre ha spaccato la spada di Hiro!>>.

<< E' forse un problema mio se è debole?>> replicò la donna. Il ragazzo dal braccio fasciato corrugò la fronte a quelle parole.

<< Sì, esattamente!>> insistette la ragazza, piazzandosi con la testa a pochi centimetri da quella di Jenna.

<< Siete voi che siete intervenuti, non ci interessa.>>.

<< E invece sì, visto che il vostro amico si fingeva ubriaco!>>.

<< Ma se foste rimasti in disparte non sarebbe accaduto nulla!>>.

<< Ma se lui non avesse fatto l'ubriaco, ora non avreste scuse da fare e una spada da ripagare!>>.

<< VUOI BOTTE, PER CASO?>>.

<< PROVACI, SE VUOI, E IO TI STRAPPO I CAPELLI!>>.

<< Ehm...>> si mise in mezzo Gil:<< Non potreste parlarne con più calma?>>.

<< ZITTO, TU!>> si accanirono su di lui le due femmine, davanti a cui Gil dovette retrocedere.

“ Merda... è proprio andata...” pensò Hiro, seccato, raccogliendo i resti della propria spada:“ Almeno però l'Emblema Diamante medio è intatto...”.

<< Mi spiace per la tua spada, amico.>> disse una voce davanti a lui. Hiro alzò lo sguardo, e vide Flint, dispiaciuto:<< Scusa il mio compagno...>>.

<< Ehi, non scusarti, stronzo!>> esclamò Jenna, rivolgendo la propria ira verso il terzo compagno.

<< Impara da lui, invece.>> la rimproverò Eria, con un sorriso furbetto sulle labbra.

<< Lascia perdere...>> rispose Hiro, freddo:<< … non voglio le tue scuse, tanto. Cercheremo un armaiolo in città e me ne comprerò un'altra...>>.

<< Non ce ne sono.>> lo interruppe Flint:<< Né armaioli, né fabbri... Per questo rinnovo le mie scuse.>>.

<< Dici sul serio?>> scattò Hiro, rizzandosi in piedi.

<< E ora come fa a viaggiare senza un'arma?>> chiese Eria, comprendendo la gravità della cosa:<< Non potrà difendersi dai mostri, così...>>.

<< Purtroppo per voi, il mio amico ha detto bene.>> si intromise Gil:<< Siccome qua scarseggiava il lavoro, i fabbri e gli armaioli si sono trasferiti altrove per continuare le loro attività.>>.

<< Già, anche se vi rimborsiamo non potete comunque ricomprare armi, qui.>> chiuse gli occhi Jenna, secca:<< Ma adesso non abbiamo tempo da perdere, dobbiamo cercare di risolvere una missione.>>.

<< Siamo Cacciatori di Missioni, infatti, AHAHAHAH!>> rise allegramente Gil, orgoglioso.

<< Ma davvero?>> sorrise Eria, lieta:<< Anche noi lo siamo! Non sgarbati come questa qui... ma lo siamo.>>. Jenna si trattenne a stento dal ribattere.

<< Allora... siete qui anche voi per la missione correlata a ciò che è accaduto a Orangegate?>> domandò Flint. Quelle parole attirarono l'attenzione di Hiro ed Eria.

<< Cosa intendi dire?>> disse il ragazzo dal braccio fasciato, sorpreso:<< Sai cos'è accaduto laggiù, di preciso?>>.

<< Sì, certo.>> annuì il ninja:<< Alcuni testimoni dell'accaduto hanno riferito gli eventi... sono state le Serpichimere.>>.

<< Cosa?>> si sbalordì anche Eria, scambiandosi uno sguardo perplesso con Hiro: non era stato Lein, a quanto pareva:<< E... che sono le Serpichimere?>>.

<< Si tratta di creature pericolosissime...>> spiegò Gil, serio:<< … hanno gigantesche dimensioni, e oltre a poter volare sputano fiamme incandescenti come l'inferno stesso, con le loro teste di serpente...>>.

“ Ecco cos'erano quelle ossa incenerite...” rifletté il ragazzo dal braccio fasciato, comprendendo tutto:“ Lein era arrivato dopo l'accaduto, dunque...”.

<< Il primo che le abbatte riceverà una ricompensa davvero preziosa.>> concluse Jenna, incrociando le braccia:<< Sarà dura però stanarle e, sopratutto, averne ragione... come se non bastasse sono in tre. Non azzardatevi a rubarci la missione, però...>>.

<< A-Ah, tanto chi ti dice che non lo faremo?>> la canzonò Eria, vendicativa:<< Tanto la caccia è aperta a tutti, e...>>.

<< … e inoltre coloro che imparano lo stile della Danza delle Due Rondini del Cielo non hanno paura di niente... anche se nel caso di una donna la cosa è abbastanza discutibile.>>. Quelle parole che attraversarono l'ambiente spinsero Eria a spostare lo sguardo sull'entrata principale della locanda, seguita a ruota da Gil, Flint, Jenna ed Hiro: era apparso, affacciato ad essa, un giovane. Un bel ragazzo, più grande sia di Eria che di Hiro, dal fisico scultoreo e vestito con una tuta cerulea, sulla cui spalla destra aveva agganciata una spalliera piatta; i suoi occhi erano color nocciola, mentre i capelli erano di un colore leggermente più scuro e con diversi ciuffi che gli scendevano ai lati del viso. Gli stivali che indossava avevano alcuni fregi pregiati, e sulla schiena portava due porta-pugnali, uno per spalla, dentro cui erano riposte le armi appropriate. Fissava la compagna di Hiro con espressione divertita.

<< Ma tu...>> cominciò a dire Eria, incredula: più fissava il nuovo arrivato, più nella sua testa si accumulavano ricordi... ricordi poco piacevoli:<< … sei... Aldor!>>.

<< Ciao, Eria!>> alzò una mano nella sua direzione Aldor, salutandola con allegria:<< Ti è guarita la ferita sul fianco destro che ti ho inflitto tempo fa, quando ci siamo battuti?>>.

-Studio Tetro-

Io:<< Cooolpo di scena!>>.

Keila:<< Uh... un nuovo personaggio...>>.

Io:<< Non hai ancora capito chi è <_< ?>>.

Keila:<< Ehm... no, non è mai comparso prima ^^ >>.

Io:<< -.-'' Avrei voglia di farmi prestare da Gil il suo martellone...>>.

Keila:<< O.O >>.

Honoryou (si erge a sua difesa):<< PROVACI >___> >>.

Keila:<< AWW, che bravo ♥ >>.

Io:<< Tanto scherzavo xD >>.

Honoryou:<< uwu Buon per te.>>.

Io:<< Dunque... passiamo alle cose serie, che equivalgono al salutare i nostri carissimi lettori e recensori, nonché a ringraziare un nuovo lettore che ha recensito il prologo, ossia MyShadow, un membro emergente di EFP: se volete leggere storie fantasy scritte in maniera semplice allora vi consiglio di seguire i suoi racconti ;) >>.

Keila:<< E' vero, il prologo del suo racconto “ Il destino di Ayline” era davveeeeero bello ^-^ >>.

Honoryou:<< Anche se è all'inizio di quella storia :) Ma siamo certi che sarà un capolavoro.>>.

Io:<< Ma cercate di capirla... non ci sono scrittori che pubblichino ogni due giorni, perciò dobbiamo darle temp...>> lo fissano intensamente:<< E uffa, ok, io lo faccio, ma è un caso speciale >.<  Ad ogni modo, per questo capitolo metterò un disegno di Gil (avviso che alcuni miei disegni non saranno proprio fatti benissimo, in seguito, perché li avevo già preparati da tempo, ma spero che vi piacciano... e se ho tempo, li disegnerò anche meglio ;) ).>>.

Keila:<< Questa è...>>.

KLANK!

Honoryou:<< Klank?>>.

Io (udendo rumori di spade che si stanno scontrando):<< Oh... CHE DIAVOLO SUCCEDE, ADESSO? CHI E' CHE...? Oh... o.o>>.

Honoryou:<< ASHERITT!>>.

Keila:<< E Ikfes!>>.

Io:<< E... BLATT MAISTER! Il grande scrittore di EFP che ha scritto “ Reverse Triptrch” (di cui aspetto ancora il seguito, però xD) >>.

Asheritt (incrociando le spade con Ikfes):<< Ehilà... siamo finiti nello Studio Tetro, eh?>>.

Ikfes:<< Ma noi non abbiamo smesso di combattere...>>.

Blatt:<< Io sto facendo da arbitro invece... avrei potuto tirar fuori le Ali Nere e farli a pezzi, ma non ne avevo voglia.>>.

Asheritt:<< Non darti troppe arie, allievo numero uno!>>.

Blatt:<< E vabbé, avrò diritto di auto-elogiarmi un po'!>>.

Asheritt:<< Non con me, se mi metti in ombra.>>.

Blatt:<< Ah beh... ti dico LOL >>.

Asheritt (sguardo assassino):<< Prego?>>.

Blatt:<< O.O >>.

Ikfes:<< Comunque quel tal Gil è davvero forte... voglio affrontarlo io!>>.

Asheritt:<< C'ero prima io!>>.

Ikfes:<< GIOCHIAMOCELA!>>. Furiosi fendenti imperversano.

Io:<< Qui la faccenda rischia di diventare tanto lunga da sembrare noiosa <.<'' Beh... diciamo al prossimo capitolo, va, che è meglio...>>.

Keila:<< Ottima idea ^W^ >>.

Honoryou:<< A presto a tutti :D >>.

Blatt:<< E io verrò a recensire, contateci... alla prossima!>>.

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Capitolo 22
*** Rivincita! ***


22- Rivincita!

-Studio Tetro-

Io:<< Che le danze ABBIANO INIZIO!>>.

Keila:<< Ehilà, vi siamo mancati? ^.^ Ah... quanto vi voglio...>>.

Honoryou:<< … bene. Ovvio, non fai che dire questo, a momenti.>>.

Io:<< Dai, teniamo i discorsi per la fine: i nostri lettori saranno davvero ansiosi di vedere cosa accadrà ora che, a Whitegate, la nostra Eria ha trovato Aldor... GO :D!>>.


L'ultima persona che si sarebbe aspettata di rivedere... Eria era parecchio allibita dall'apparizione del giovane di nome Aldor. Per un momento si chiese se fosse un sogno, quindi si stropicciò gli occhi e guardo di nuovo: altro che sogno, era proprio lui.

<< Ferita sul fianco destro... che ti ho inflitto...>> mormorò Hiro, ripetendo una parte dell'ultima frase pronunciata da Aldor. Questo fu sufficiente a portarlo a rivolgersi alla propria amica:<< Ehi... non si tratterà mica dell'altro pretendente alla carica di maestro del tuo stile, Eria?>>.

<< Sì...>> annuì lentamente lei, deglutendo nervosamente:<< Non potrei mai dimenticare il suo volto... è lui, colui che mi ha umiliata...>>.

<< Non so cosa stia succedendo... ma mi sembra interessante, AHAHAH!!>> rise Gil osservando la scena. Flint, invece, sembravano piuttosto preoccupato.

<< Avverto una tensione davvero forte, tra quei due...>> mormorò il Cacciatore di Missioni vestito da ninja, fissando prima Aldor e poi Eria:<< Credo che le cose degenereranno presto... forse in uno scontro...>>.

<< Il tuo solito sesto senso, Flint?>> gli chiese Jenna, sentendo quelle parole.

<< Più o meno...>>.

<< Eria...>> sorrise Aldor alla ragazza:<< … da quanto tempo. Come sta il tuo paparino?>>.

<< Sta bene, grazie.>> rispose con fare duro lei, preparandosi ad estrarre di nuovo i pugnali, rinfoderati dopo che Gil si era calmato:<< Ma tu... speravo davvero di rincontrarti! Per tutti questi giorni ho sperato... di trovarti in ogni Gate...>>.

<< Davvero?>> chiuse gli occhi Aldor, sorridendo:<< Non mi dire che volevi chiedermi di diventare mia fidanzata...>>.

<< NON DIRE SCEMENZE, LO SAI BENE IL PERCHE'!>> protestò subito Eria, arrossendo:<< Non fare insinuazioni stupide!>>.

<< Uh...>> riaprì con calma gli occhi il rivale della ragazza:<< … devo dedurne allora che tu voglia affrontarmi un'altra volta?>>.

<< Sì, esattamente! Non mi sono allenata finora senza una ragione, e finalmente potrò mostrare il frutto degli allenamenti sostenuti!>>.

<< Ti sei anche allenata... non pensavo di essere preso tanto in considerazione. Ne sono onorato.>>.

<< Meglio se stai zitto...>> sorrise Eria, determinata:<< … e decidi piuttosto il luogo dove combattere.>>.

<< Eh...>> sospirò Aldor, voltandosi:<< … non vedo proprio perché dovrei accettare: ti ho già battuta, no?>>.

<< Ma lo farai, ti conosco.>> insistette lei:<< Tu non tolleri che il tuo primato venga messo in discussione da qualcuno, specie da una donna: non è forse per questo che volli combattere con me, la prima volta?>>. Quelle parole sembrarono fare effetto sul giovane, che subito si riposizionò verso di lei.

<< Almeno nel comprendermi, sembra tu abbia fatto progressi.>> commentò Aldor, le braccia rilassate lungo il proprio corpo:<< Uff... e va bene, ma ti avviso, nel caso volessi ripensarci: non sei l'unica ad essere migliorata, ultimamente.>>.

<< Ne sono consapevole, e ti dico che è una buona occasione per vedere chi di noi abbia sostenuto un allenamento migliore.>>.

<< Non posso essere sconfitto da una ragazza, mettiti il cuore in pace...>>.

<< Stupido maschilista...>> ringhiò Eria, sull'orlo della rabbia:<< Spicciati a decidere il luogo del combattimento.>>.

<< Calma, l'ho già in mente.>> sorrise Aldor:<< Ci affronteremo lontani dal centro abitato, nella prateria al di fuori di Whitegate. Seguimi...>> e così dicendo iniziò ad allontanarsi sulla via principale. La ragazza non se lo fece ripetere due volte e lo seguì, chiaramente emozionata dalla prospettiva che le si parava davanti.

“ Uno scontro tra due esperti della Danza delle Due Rondini del Cielo...” pensò Hiro, interessato, andando anche lui dietro al rivale di Eria:“ Vediamo cosa succede.”. Intanto. Gil e i suoi due compari si guardarono l'un l'altro.

<< Ehi, che ne dite se andiamo anche noi a vedere?>> propose Gil, fregandosi le mani:<< Così potremo... AHIAAAAA!!>>. Jenna l'aveva appena “ agganciato” all'orecchio.

<< Non se ne parla!>> chiuse gli occhi la donna, severa:<< Se perdiamo altro tempo, finiremo per lasciare le Serpichimere a qualche altro Cacciatore di Missioni... e poi tu te la sei già spassata a sufficienza.>>.

<< OK, MA MOLLAMI, ARGH!!!>>.

<< Io... posso andare a vedere?>> domandò Flint, incrociando le braccia.

<< Flint, non hai sentit...?>> cominciò a replicare Jenna, ma si bloccò: gli occhi di Flint erano diventati tanto lugubri da renderlo quasi terrorizzante, spingendola a cambiare frase:<< Ehm... cioè... certo che puoi andare, ahahahah... bastiamo noi due.>>.

<< Bene...>> disse Flint, rilassando lo sguardo e uscendo per raggiungere anche lui il luogo dello scontro.

“ Quanto fa paura...” pensarono contemporaneamente Gil e Jenna, sospirando sollevati. Più tardi, i due avversari arrivarono in una zona della prateria a cinquanta metri dalla città, dove l'erba era piuttosto bassa. Una volta giunti lì, Aldor prese le dovute distanze da Eria.

<< Ragazza, questo sarà il nostro parco giochi, per stamane!>> annunciò con entusiasmo il ragazzo:<< Iniziamo subito, così almeno non la facciamo troppo lunga.>>.

<< Come vuoi, ma tanto vincerò io, stavolta!>> replicò Eria, fiera. Quindi si rivolse ad Hiro, che li aveva appena raggiunti:<< Ci fai da spettatore, Hiro?>>.

<< Sì.>> annuì Hiro, freddo, incrociando le braccia:<< Voglio vedere come te la cavi... Non abbassare la guardia, però. Ok?>>.

<< Pensi che non lo sappia?>> gli rispose annoiata la ragazza, estraendo i pugnali:<< Ti ricordo che l'ho già affrontato. Ci metterò tutta me stessa, per questa battaglia.>>.

<< Allora... vai.>> la invitò il ragazzo dal braccio fasciato:<< Fagli vedere cosa hai imparato.>>. Eria per tutta risposta sorrise, e si avvicinò all'avversario. Proprio in quell'istante sopraggiunse pure Flint, che si posizionò a breve distanza da Hiro.

<< Lo scontro non è ancora iniziato... bene...>> mormorò il tipo dall'abbigliamento alla ninja, cercando di non restare troppo vicino:<< Sono curioso di vedere cosa faranno...>>.

<< Forza... estrai i pugnali, Aldor!>> esclamò Eria, mantenendosi in posizione di guardia:<< Cominciamo subito.>>.

<< Non preoccuparti, li tirerò fuori con comodo.>> le disse il rivale, invitandola con la mano ad avvicinarsi:<< Forza, non aver paura...>>.

“ Uhm...” pensò Eria: non era tanto convinta, ma a quel punto tanto valeva attaccare, pertanto prese una breve rincorsa e si lanciò contro Aldor brandendo i pugnali davanti a sé:<< HAAAAAAA-AH!>>. Una volta raggiunto, Aldor non poté fare a meno di allungare velocemente le proprie mani verso i porta-pugnali sulle spalle ed estrarre i pugnali dalla punta larga in essi celati, usandoli per parare i primi colpi della ragazza con abilità.

<< Non male...>> mormorò Aldor, lanciando a sua volta un'offensiva con le proprie armi. Eria schivò la contromossa, ribattendo subito con un nuovo attacco, dicendo:<< PICCHIATA DELLE DUE RONDINI DEL CIELO!>>. La lama del pugnale, allungata verso il petto del rivale, venne però schivata con una prontezza di riflessi appropriata ai combattenti dello stile delle Due Rondini.

<< Ascesa delle Due Rondini... del Cielo!>> annunciò Aldor facendo saettare dal basso verso l'alto uno dei propri pugnali. Eria se ne avvide in tempo, ed in risposta si lasciò cadere all'indietro, appoggiando così una mano al suolo ed eseguendo tre capriole sul terreno alle proprie spalle, con le dita ancora strette intorno proprie armi. Sottrattasi in quel modo al fendente ascendente, la ragazza riprese a correre contro Aldor, che fece altrettanto con lei.

<< Colpo d'ala delle...>> dissero all'unisono i combattenti, tenendo i rispettivi pugnali ognuno più lontano che potevano dai loro corpi, le lame rivolte all'indietro:<< … DUE RONDINI DEL CIELO!>> e con quella dichiarazione, Eria ed Aldor si incontrarono a metà strada, facendo scontrare ciascuno il filo di un proprio pugnale con quello di uno dell'avversario e spingendosi poi più in là a causa dell'impeto della propria corsa.

<< Non mi sfuggirai...>> sibilò Eria, girandosi verso Aldor e scagliandosi di nuovo contro di lui, assalendolo con i pugnali. Il rivale schivò agilmente l'offensiva, portandosi in avanti e lanciando con entrambi propri coltelli un simultaneo doppio fendente. La ragazza però, a sua volta, si abbassò e passò sotto le sue braccia, tirandogli successivamente una forte ginocchiata nello stomaco.

<< OUCH!!>> fece Aldor, il respiro mozzatogli da quel colpo improvviso, arretrando.

“ E' mio!” pensò in fretta Eria, avventandoglisi contro, ma quando stette per centrarlo con entrambe le proprie armi, i pugnali di Aldor saettarono contro di esse, bloccandole con forza e paralizzando entrambi in una posizione di stallo.

<< Sei... piuttosto coriacea...>> ammise Aldor, cercando di avere la meglio sulla pressione esercitata da Eria contro i suoi pugnali:<< Sei più forte, ora... eh?>>.

<< Te l'avevo detto...>> sorrise la ragazza, il sudore che le attraversava la fronte:<< Non... sono... la stessa dell'altra volta!>> e nel dire questo, le quattro armi incrociate dai due avversari arretrarono simultaneamente, dando inizio ad un rapidissimo scambio di fendenti lanciati a raffica da ogni contendente: tuttavia, la loro leggiadra abilità nel muoversi permise a ciascuno di uscire illeso da quei colpi potenzialmente letali, servendosi sia di schivate che di spostamenti precisi al millimetro.

“ E' impressionante...” pensò Hiro, osservando basito la scena:“ Sono veloci quanto quel Sommo Drago... forse di più! Devo cercare di abituarmi di più ai loro movimenti...”.

<< E' una sfida davvero tesa...>> commentò Flint, seguendo la sfida con interesse:<< … dato che praticano la stessa disciplina è facile per loro organizzare le dovute contromosse. E anche la loro abilità sembra al medesimo livello... E' davvero complesso stabilire chi vincerà.>>. Con un ultimo incrociarsi di lame, Eria e Aldor arretrarono di un paio di metri, un balzo ciascuno.

<< Uff...>> sbuffò Aldor, asciugandosi la fronte sudata con una mano:<< … non parlavi a vanvera, quando dicevi di essere migliorata, a quanto sembra.>>.

<< Già... ma anche tu mi sembri più forte.>> notò Eria, seria:<< Non hai smesso di allenarti... vero?>>.

<< Proprio così.>> annuì il rivale, piegando da un lato la testa:<< Ma confesso che non devo averci dato dentro quanto te.>> quindi chiuse gli occhi:<< Ti sconsiglio di sottovalutarmi, comunque: c'è ancora qualcosa che non ti ho mostrato, durante la battaglia.>>.

<< Tipico di te, tieni il meglio per il finale... come quando mi hai battuta.>>.

<< La scena si ripeterà, su questo non ci piove...>>.

<< Io invece... >> iniziò a dire la ragazza, spingendosi di nuovo in avanti:<< … NON LO CREDO!>> e con un lungo balzo ripiombò sul nemico. Quest'ultimo arretrò, schivando l'assalto e indietreggiando ancora. Eria tentò di inseguirlo, ma in quel preciso momento cadde in avanti, come se fosse inciampata contro qualcosa sorto dal basso:<< Ma che...? AHIA!>>. Finì con il mento sul terreno sottostante, piombando sull'erba fresca della prateria: che era successo?

<< ERIA!>> esclamò Hiro, richiamando la sua attenzione:<< Il tuo piede!>>.

<< Il mio... piede?>> si domandò Eria, lanciando un'occhiata all'indietro: il suo piede era rimasto... come invischiato in una sorta di resina di color arancio, apparsa dal nulla e solidificatasi al suolo:<< Che...?>> un rumore di passi davanti a sé, però, spinse la ragazza a guardare avanti, permettendole di sottrarsi ad un attacco lanciato verso di lei da Aldor: il movimento fatto per evitare il colpo, per fortuna, riuscì anche a staccare il piede bloccato, così da consentirle di rialzarsi, ma non di schivare un nuovo fendente sferrato dal secondo pugnale dell'avversario, che la colpì in mezzo al braccio destro.

<< Peccato... ti sei già liberata...>> osservò Aldor mentre Eria indietreggiava: il suo sangue colava dal braccio ferito, macchiando i fili erbosi sottostanti di rosso.

<< Tu...>> ringhiò Eria, tenendosi l'arto ferito:<< … hai qualche Emblema strano... vero?>>.

<< Ci sei arrivata.>> annuì Aldor:<< Giocherò del tutto a carte scoperte, a questo punto: ciascuno dei miei pugnali possiede un Emblema Ambra medio, una qualità speciale che può far secernere dalla punta delle armi in cui sono inseriti una particolare ambra che si solidifica in poco tempo a contatto con gli altri oggetti. Te l'ho lanciata sul piede proprio quando mi stavi attaccando. Direi che questo potere...>> nel dire questo, si lanciò ancora contro di lei:<< … mi da un bel vantaggio, non trovi?>>.

<< Grr...>> ringhiò sommessamente la ragazza, stringendo i denti e parando il primo pugnale di Aldor con uno dei propri, mentre quest'ultimo si preparava ad usare nuovamente il secondo. Eria provò a spostarsi di lato, ma si accorse che la sua mano destra e il pugnale che essa impugnava erano attaccate al primo pugnale usato dal nemico, in una nuova prigione di ambra: questo la portò a venir  presa di striscio vicino all'anca:<< AAAH!!>>.

<< Umpf!>> fece Aldor soddisfatto, mollando un calcio nello stomaco alla ragazza prima che potesse tentare qualche manovra, staccandola in quel modo dal suo pugnale e facendola finire a terra un'altra volta. 

“ Non va bene...” pensò Hiro, piuttosto ansioso. Eria, invece, stava accusando gli ultimi colpi: si rialzò a fatica, era leggermente confusa a causa della perdita di sangue, uscente copioso sopratutto dalla ferita sull'anca, parecchio estesa.

<< Non... mi arrendo...>> mormorò lei, raccogliendo le forze per lanciarsi con le braccia allungate verso l'esterno:<< Colpo... d'ali... delle Due  Rondini... DEL CIELO!>>. Per tutta risposta, Aldor si abbassò e tentò un rapido colpo di pugnale, sottraendosi alla mossa di Eria, ma quest'ultima riuscì a ritirarsi di pochi metri.

<< Non crederai di potermi sfuggire, RAGAZZINA!>> esclamò il rivale, lanciando nell'aria un fendente rivolto nella direzione della ragazza: la lama del pugnale usato per quell'azione schizzò nella sua direzione un'abbondante quantità di ambra liquida che lei riuscì ad evitare, lasciando che si solidificasse sul terreno. Tuttavia, non riuscì a fare lo stesso con la resina emessa dal secondo pugnale, che si “ congelò” formando una lunga stalagmite emergente dal suolo che le imprigionò il polso destro.

<< Accidenti...>> si lamentò Eria, allungando la mano sinistra a lato nell'atto di liberarsi la parte bloccata dalla resina... venendo però intercettata all'istante da Aldor, che generò una seconda stalagmite d'ambra che le intrappolò anche il polso attualmente libero.

<< Mmh...>> fece Flint, impassibile, dando uno sguardo alla scena: ora la ragazza era con entrambe le braccia protese verso l'esterno, tenute bloccate dall'ambra.

“ Non riesco... a liberarmi...” pensò Eria, preoccupata: non solo quella resina era resistente, ma il braccio destro ferito le impediva di fare sforzi eccessivi per liberarsene.

<< Perfetto...>> sospirò Aldor, agitando verso il basso i pugnali con un gesto solenne:<< … quella posizione inerme direi che ti si adatta parecchio.>>.

<< Dannato...>> gli rispose la ragazza, furiosa:<< … se anch'io avessi avuto un Emblema speciale...>>.

<< Mettiti il cuore in pace.>> chiuse gli occhi con un sorriso il suo giovane rivale:<< Nessuna femmina riuscirà mai a bere il mio sangue, è un dato di fatto.>>.

<< GRRR...>>.

<< Beh... la vittoria ormai è mia, e mi sa che ti resterà più di una cicatrice...>> dichiarò Alder, stringendo i pugnali con forza:<< Questa era una battaglia seria... anche se sei una donna, non avrò riguardi fino all'ultimo!>> quindi, presa una breve carica, si mosse in avanti, velocissimo, preparandosi all'attacco finale.

<< ERIA!>> scattò Hiro, lanciandosi automaticamente verso Alder nonostante la distanza che li separava e che gli impediva di raggiungerlo in tempo. Eria, invece...

“ No...” pensò lei, il volto tremante d'orgoglio:“ … dopo tutti... gli allenamenti che ho sostenuto con mio padre... e da sola... l'impegno che ci ho messo... Se perdessi, non potrei più guardarmi allo specchio. No... io...” nel pensare questo lanciò un grido contro il suo rivale, che ormai l'aveva raggiunta:<< … NON VOGLIO PERDEREEEE!!>>.

<< E'...?>> cominciò a pronunciarsi Alder, sul punto di lanciare un attacco congiunto con le proprie armi, quando si sentì afferrare le guance senza alcun preavviso: ignorando la propria ferita all'anca, Eria aveva spinto le proprie gambe verso l'alto, intrappolando in mezzo ad esse la testa del proprio nemico.

<< Eh?>> si sorprese Hiro, arrestandosi immediatamente nel vedere quell'azione.

<< AAAAAAAAAAH!!!>> urlò la ragazza decisa, quasi in lacrime dal dolore che le causava la suddetta ferita nel spingere Aldor per la testa alla propria destra, contro una delle stalagmiti da lui stesso create.

L'impatto tra Aldor e la piccola conformazione d'ambra affiorante fu tremendo: il suo capo si scontrò con essa, frantumandola in mille pezzi nell'abbattersi su di essa, e questo inevitabilmente liberò il polso destro di Eria.

<< AAARGHH!!>> gridò il rivale della ragazza, camminando a tentoni in avanti, stordito dal violento impatto con la stalagmite di resina e reggendosi a stento in piedi.

<< Devo...>> mormorò la sua avversaria, a pezzi, rimettendosi lentamente in piedi dopo quell'ultimo evento e usando alla svelta il pugnale con Emblema Diamante medio nella mano liberata per separare anche l'altro polso dalla sua prigione d'ambra.

<< Dannazi-zione...>> balbettò Aldor, tenendosi una mano sulla fronte, adesso sanguinante. A quel punto si girò... e venne attaccato subito da Eria, che teneva le braccia parallele, una in alto e uno in basso, a breve distanza l'una dall'altra

<< Affondo gemello...>> cominciò a dichiarare lei, cercando di non farsi ostacolare dalle proprie ferite e spingendo entrambe le lame verso il nemico:<< … DELLE DUE RONDINI DEL CIELOOOO!>>.

<< MERDA!>> esclamò Aldor, realizzando la situazione, spostandosi di lì... ma troppo tardi: il suo viso venne sfregiato poco sotto l'orecchio sinistro da una delle lame, mentre l'altra gli delineò una lunga linea sanguinante sullo stomaco partendo dalla sua destra:<< AAAAH!!>>.

<< Uff...>> sbuffò Eria, indietreggiando subito per non farsi cogliere alla sprovvista. Sorrise, poco dopo, contenta:<< E... adesso?>>.

<< Con quella mossa ha...>> commentò Flint:<< … riequilibrato la situazione.>>.

“ … questo...” pensò Aldor, stupito, toccandosi la ferita vicino all'orecchio con un dito ed osservando il sangue rimasto su di esso:“ … il mio sangue... Non pensavo proprio... che ne avrei perso contro di lei...” puntò lo sguardo su di Eria:“ L'altra volta non riuscì nemmeno a farmi un graffio... e invece... mi ha inferto uno sfregio e una ferita piuttosto significativa allo stomaco...” a quel punto sorrise, dichiarando:<< Non mi aspettavo questo da una donna... mi secca ammetterlo ma...>> nel dire questo rivolse la testa altrove:<< … sei al mio livello.>>. La ragazza sussultò: l'aveva detto sul serio? Aveva REALMENTE pronunciato quelle parole? Questo la sollevò di morale... voleva dire che il suo impegno era stato davvero ripagato.

<< Ehehe... eheheh...>> ridacchiò Eria, soddisfatta, nonostante il dolore delle proprie ferite:<< Questa... è già una prima vittoria per me...>> quindi si rimise in posizione:<< … ma... per trionfare completamente... devo dimostrarti la mia superiorità! In guardia!>>.

<< E' quello che stavo per dire anch'io...>> disse Aldor, allungando una gamba in avanti e tenendo i pugnali ben in alto, ignorando la propria sofferenza per i tagli che aveva:<< Anche il mio allenamento non deve andare sprecato...>>. 

“ Riescono ancora a combattere.” meditò Hiro, contemplando lo scenario:“ Mi sa che questo sarà l'ultimo atto, forse...”. In quel momento, però, un urlo attraverso il campo di battaglia:<< SIGNOR ALDOR!!!>>.

<< Mmh?>> fece Aldor, guardandosi alle spalle: un uomo a cavallo, portando con sé un secondo destriero, stava avvicinandosi al terreno di scontro accompagnato da una fretta del diavolo. Il suo arrivo colse di sorpresa tutti i presenti.

<< Signor Aldor...>> sbuffò l'uomo sul cavallo, affiancandoglisi:<< L'ho cercata dappertutto... Dobbiamo andare subito e... Siete ferito?>>.

<< Non te ne... preoccupare...>> ansimò il rivale di Eria:<< Piuttosto... perché dobbiamo andare?>>.

<< Un messaggio... da “ Y”. Vuole che vada immediatamente da lui.>>. A quelle parole, Aldor sgranò gli occhi, incredulo.

<< Sul serio?>>.

<< Sì.>> annuì l'uomo. Il rivale di Eria gettò un'occhiata seccata alla ragazza, finendo per rispondere al messo con rammarico:<< Oh... e va bene, vengo. Curerò le ferite alla meglio durante il viaggio...>> quindi, dopo aver riposto i propri pugnali nei foderi, montò a fatica sul secondo destriero portato sul posto.

<< Ehi...>> si sorprese Eria nel vederlo salire in sella, rivolgendoglisi con decisione:<< … NON AVRAI INTENZIONE DI FUGGIRE, SPERO! Il nostro scontro... non è ancora finito!>>.

<< Lo so...>> le disse Aldor, prendendo le redini della bestia che montava:<< … e mi dispiace di dovermene andare... ma il lavoro mi chiama. Un giorno concluderemo il nostro scontro... non oggi, però.>> e così dicendo spronò il cavallo, dirigendosi verso il porto del paese.

<< ASPETTA!>> gridò la ragazza, allungando un braccio verso di lui. A quel punto, lei venne raggiunta da Hiro e Flint.

<< Lascia stare...>> scosse il capo Hiro, appoggiandole una mano su una spalla:<< … ormai è andato.>>.

<< Devo farti i miei complimenti, ragazza.>> si esprimette Flint, gli occhi colmi d'ammirazione:<< Hai combattuto alla perfezione. Io mi accontenterei, se fossi in te... hai già combattuto alla pari con quel tipo, e non è escluso che avresti vinto.>>.

<< Ma... AHIA!>> esclamò Eria, dolorante, appoggiando un pugno stretto sul pugnale al braccio destro ferito e piegando le ginocchia per la ferita sull'anca. Hiro la sorresse rapidamente, notando che stava quasi per cadere.

<< Non ci è andato piano quell'Aldor, eh?>> disse il ragazzo dal braccio fasciato, duro:<< Sarà meglio pensare a questi tagli...>>.

<< G-Grazie...>> mormorò Eria, rizzandosi sulle proprie gambe con fierezza e riponendo i pugnali nei loro contenitori:<< … ma... avrei continuato lo stesso...>>.

<< Sì, ma sarà comunque meglio occuparsene.>>.

<< Quelle possono guarire. Piuttosto... dovremo pensare alla tua spada...>>. In effetti, quel problema si poneva ancora: a causa del martello di Gil, solo il manico, l'Emblema, l'elsa e una piccola parte della lama della spada di Hiro si erano salvate dalla distruzione.

<< L'hai sentito Flint, no? Non ci sono né fabbri, né armaioli, qui...>> le rispose Hiro, rivolgendo altrove lo sguardo.

<< Scusate...>> si intromise Flint, un po' esitante:<< … a tal proposito, mentre osservavo lo scontro, mi sono ricordato di una cosa che ho sentito qui in città che potrebbe anche tornarvi utile.>>.

<< Di che parli?>> chiese Eria, incuriosita da quelle parole.

<< A quanto ho sentito...>> proseguì il tale vestito da ninja, incrociando le braccia:<< … non molto lontano da questa città, su un'altura (poco più che una collinetta, credo), abita una persona che possiede una fucina di cui il padre, deceduto, era il proprietario.>>.

<< Una fucina?>> disse Hiro, gli occhi lievemente scintillanti:<< Potrebbe essere quello che mi serve per costruirmi una nuova arma.>>.

<< Puoi fornirci indicazioni più precise sulla sua posizione?>> domandò Eria al misterioso Flint.

<< Sì... in effetti, dovrebbe trovarsi ad est di Whitegate.>> annuì quest'ultimo:<< Da quel che ho capito, è facilmente avvistabile: dovrebbe essere l'unica altura della prateria. Ma informatevi meglio... mi sa che vi conviene.>>.

<< Grazie, Flint.>> annuì il ragazzo dal braccio fasciato:<< Prima porto Eria a fasciarsi le ferite e poi ci recheremo laggiù...>>.

<< Ok...>> acconsentì Eria:<< Sono d'accordo...>>. 

Una volta tornati nel Gate, Flint si congedò da loro due, andando a cercare i propri compagni. Poi, dopo aver concesso ad Eria cure e un po' di riposo, ed aver raccolto ulteriori informazioni sulla posizione della fucina, la ragazza ed Hiro si misero in marcia a est della città. Durante la strada, intenta a brucare tranquillamente l'erba della prateria, trovarono ad una ventina di minuti di marcia dal centro abitato una modesta mandria di bisonti che si muoveva lentamente sul terreno verdeggiante.

<< I bisonti!>> li indicò Eria, meravigliata, non avendone mai visti dal vivo prima di allora:<< E guarda... ci sono anche i piccoliiiii!!! Che KAWAIIIIII!!!>>.

<< Femmine...>> mormorò Hiro, disinteressandola, avvisandola in seguito:<< Stiamo attenti a non irritare il branco, piuttosto.>>.

<< A-Ah.>> fece per tutta risposta lei. Girando intorno alla mandria per non rischiare di irritare gli animali, i due Cacciatori di Missioni avvistarono finalmente l'altura che cercavano, sulla cui cima in effetti si poteva notare una grande casa fatta interamente in legno, e con passo deciso iniziarono a risalire il pendio che conduceva ad essa.

<< Non mi sorprende che quel tizio viva qua sopra.>> disse Eria, risalendo con prudenza l'altura:<< Non rischia certo che i bisonti lo travolgano, da qua sopra.>>.

<< Già, su questo non ci piove.>> le diede ragione il ragazzo dal braccio fasciato, facendole da retroguardia:<< Anche se non mi è chiaro il perché del vivere così isolat...>> prima che finisse la frase, proprio mentre erano praticamente giunti alla casa, una freccia gli sibilò vicino all'orecchio, piantandosi nel suolo alle proprie spalle.

<< Uh oh...>> si espresse Eria, sorpresa quanto il compagno, notando il dardo scoccato e fermandosi. In quel frangente una voce si levò dall'interno dell'abitazione davanti a loro:<< FERMI DOVE SIETE... siete sotto tiro!>>.

<< E' questo il modo di accogliere i visitatori?>> domandò Hiro, seccato.

<< Visitatori ARMATI, a quanto vedono i miei occhi.>> replicò il misterioso inquilino della casa:<< Avete una spada e due pugnali!>>.

<< Sì... ma la mia spada è rotta.>> ribatté il ragazzo dal braccio fasciato, estraendo quel poco che restava della propria arma dal fodero:<< E comunque... non siamo briganti, ma Cacciatori di Missioni. Potete star tranquillo...>>.

<< E come faccio a fidarmi di due sconosciuti?>>.

<< Ma è vero...>> attaccò Eria, auto-indicandosi:<< Come può pensare che io... sia un brigante? Si fidi di noi, signore...>>.

<< Che vorresti dire, che io potrei esserlo?>> la fulminò con lo sguardo Hiro.

<< Ssshh...>> gli sibilò lei, intimandogli di stare zitto. Vi furono attimi di silenzio... e alla fine la porta della grande casa si aprì con un cigolio, lasciando spuntare l'estremità di una balestra.

<< Cacciatori... di Missioni?>> ripeté la persona all'interno della baracca, uscendo alla luce del sole, rivelando così il proprio volto. Hiro rimase sbalordito: l'individuo che li aveva scambiati per malintenzionati... era una ragazza! 

Una ragazza molto bella, tra l'altro: era alta, e doveva avere la loro stessa età, a prima vista. Il suo viso era spalancato in un'espressione piuttosto stupita, con gli occhioni scuri spalancati in contrapposizione con i lunghissimi capelli biondi che le arrivavano fin sotto il fondo schiena, questi ultimi con due ciuffi che dalle orecchie le arrivano sul petto e un terzo che le copriva in parte l'occhio destro; era vestita con una maglia chiara, senza maniche, che le arrivava poco sopra l'ombelico, scoperto tra di essa e i pantaloni, mentre l'indumento più scuro sulla parte inferiore del suo corpo le giungeva fino alle ginocchia, lasciando libera una piccola sezione delle gambe. Ai piedi portava delle ballerine abbinate a dei corti gambali bianchi.

<< Siete davvero Cacciatori di Missioni?>> domandò ancora la misteriosa ragazza bionda, senza smettere di puntar loro contro la balestra che stringeva tra le mani.

<< Sì sì.>> annuì freneticamente Eria, ponendo una mano in alto e l'altra all'altezza del cuore:<< Parola d'onore.>>.

<< Possiamo giurarlo su ciò che abbiamo di più caro...>> disse con freddezza Hiro:<< … miss... ehm...>>.

<< … Eline.>> si presentò la ragazza, abbassando l'arma senza troppa fretta:<< Eline Arden. Tutto sommato... mi sembrate sinceri. Ma... cosa ci fa qui gente come voi?>>. 

-Studio Tetro-

Keila ed Honoryou (sghignazzando):<< AHAHAHAAHAHAHAHAHAHAHHAAH!!!>>.

Io (confuso):<< Ma che cazz...?>>.

Keila ed Honoryou (indicando il nome di Eline):<< AHAHAHAHAHAHAHAHAAHAH!!>>.

Io:<< Ma... @-@ ???>>.

Keila ed Honoryou:<< AHAHAHAHAHAHAH!>>.

Io (prende un revolver):<< Prima che vi ammazzi... sparate!>>.

Keila:<< o.o Ok ok...>>.

Honoryou:<< Aggiungi una B... xD >>.

Io:<< Eh?>> esamina meglio:<< O.O >>.

Keila:<< AHAHAHAHAHAHAAHAHAHAH!!>>.

Io:<< Non c'è niente da ridere >/////> mica me ne ero accorto di questo fatto, giuro!>>.

Honoryou:<< MA VA', MUAHAHAHAH!!>>.

Io:<< Grunt... Pensatela come vi pare :T In ogni caso, ringraziamo GravityZero, Black_RoseWitch, eli8600, playstation, yugi00,MyShadow, vittox01 e Blatt Maister, gli odierni recensori, e ovviamente tutti coloro che seguono la storia. E qui... disegno di Aldor, ovviamente (forse non fatto al meglio, ma spero vi dia l'idea sul suo aspetto ^^'').>>.

???:<< E a me non ringrazziiiiiiiii?>> peso sulla mia testa.

Io:<< WHAT? O.o RYAM!>>.

Ryam:<< YEEEEEEEE :DDD >>.

???:<< E non è da sola, l'ho accompagnata io.>>.

???:<< Giusto, fratellone.>>.

Keila:<< E questo chi è?>>.

Honoryou:<< “ Questi”, anzi...>>.

Io:<< Non li riconoscete U.U ?>>.

Ryam:<< Fono l'Alchimifta d'Acciaio Edward e suo fratello Alphonse... da FullMetalAlchemist.>>.

Keila:<< DAVVERO O.O ?>>.

Edward:<< Proprio così :) >>.

Honoryou e Keila (riunendosi intorno ad Al):<< Ma quanto è imponente, quest'alchimista o.o >>.

Al (imbarazzato):<< NON SONO IO, NON SONO IO!!>> indica Edward:<< E' lui, l'Alchimista d'Acciaio.>>.

Keila (si gira):<< Chi, quel tappetto?>>.

Edward (si infuria e fa diventare il braccio metallico dotato di lama):<< TAPPETTO A CHI? VI AMMAZZO!>>.

Honoryou (si trasforma):<< PREGO, MICROBO?>>.

Edward (colpito al cuore e costatando la forza di Honoryou):<< MI... CRO... BO???>>.

Al (affiancandolo):<< Coraggio, fratello...>>.

Edward (si rannicchia):<< Non sopravviverò a questo titolo...>>.

Io:<< Attento, Honoryou, Ed è piuttosto sensibile ai termini riferiti alla sua statura.>>.

Honoryou:<< Interessante, u.u >> lo provoca:<< Ehi, microbo! Formica! Bassotto! NANO! ATOMO!>>.

Edward (cerca di saltargli addosso, trattenuto da Al):<< ADESSO TI AMMAZZOOOO!!>>.

Al:<< FERMO, O QUELLO TI SPACCA!>>.

Honoryou:<< MUAHAHAHAH, SONO PROPRIO CATTIVO! Ah, CANARINO...>>.

Edward:<< GRRRRRRRRRRRR....>>.

Keila:<< Dai, basta, Hono...>>.

Io:<< Eh, che dobbiamo chiudere. Salutiamo tutti e ci vediamo alla prossima... dove già anticipo che sarà un recensore a venire nel nostro imprevedibile Studio :) >>.

Keila ed Honoryou:<< YEEEEEEE!!!>>.

Ryam:<< EVVIVAAAAAA :DD Dai, ora torno da eli...>>.

Io:<< Ma la prossima volta non invitare troppa gente qui dentro, ne arriva già tanta... ^^'' >>.

Ryam:<< Roger ;) >>.

Io:<< A presto a tutti, dunque!>>.

Edward ed Al:<< A prestoooooooo :D >>.

Keila ed Honoryou:<< Bye bye!>>.

Ryam:<< Alla prossima, io torno da eli ;D (non vedo l'ora di tornare sulla scena ^W^).>>.

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Capitolo 23
*** Una fucina da riattivare ***


23- Una fucina da riattivare.

-Studio Tetro-

Io:<< Ed eccoci di nuovo in carreggiata, gente!>>.

Keila:<< Per non farvi aspettare più del dovuto abbiamo deciso di tenere tutte le chiacchiere per il finale ^.^ >>.

Honoryou:<< Perché farvi attendere ulteriormente il capitolo ^^ ?>>.

Io:<< Honoryou dice bene, perciò procediamo subito: Hiro ed Eria hanno incontrato la proprietaria della fucina fuori città, Eline. Chissà se riusciranno ad ottenere la nuova spada per Hiro...>>.


<< Giusto, non abbiamo ancora spiegato il motivo della nostra presenza!>> esclamò Eria, notando il dettaglio:<< E non ci siamo manco presentati: mi chiamo Eria, e questo qui è Hiro. Piacere di conoscerti.>>.

<< Ci hanno detto che voi possedete una fucina...>> spiegò Hiro:<< … e poiché oggi la mia spada è andata in frantumi, speravamo che potesse fabbricarmene una nuova.>>

<< Ah... capisco...>> mormorò Eline, l'espressione spenta e, in apparenza, ben poco entusiasta della cosa:<< Per questo...>>.

<< C'è qualche problema?>> chiese la compagna del ragazzo col braccio fasciato, osservando il suo sguardo.

<< No no... anzi, quello che mi chiedete sarebbe anche fattibile. Però la cosa vi costerà parecchio: sapete, sarà già una faticaccia riattivare la fucina, senza contare che inizio ad essere un po' a corto di denaro.>>.

<< Sì, ha ragione, non si ottiene nulla per nulla.>> annuì Hiro:<< Quanto ci chiederebbe per l'operazione?>>.

<< Mmh...>> si mise a pensare la padrona di casa:<< … contando i materiali, la manodopera e la riattivazione dell'impianto... ottocento dariani?>>.

<< Così tanti?>> domandò lui, perplesso: tra le spese sostenute, anticipate per gli alberghi e gli approvvigionamenti in cui avevano investito a Indigogate ed a Whitegate era rimasto loro ben poco da spendere:<< Non so se...>>.

<< Non è un problema.>> sorrise raggiante Eria, tirando fuori da una tasca della giacchetta qualcosa che lasciò di stucco entrambe le altre persone lì presenti.

<< E'... un Emblema Vento grande?>> chiese Eline, guardando il grosso Emblema:<< Varrà circa diecimila dariani... se non ventimila...>>.

<< Ehi... ma quello non è l'Emblema di...?>> boccheggiò Hiro, rimirando l'oggetto.

<< … di Turbinante, già.>> annuì Eria, confermando la cosa:<< Prima di andarcene ho pensato di toglierlo dal suo tre-artigli, tanto a lui non sarebbe più servito.>>.

<< E vuoi cederlo... così?>>.

<< Sì, e senza rimorsi: dopotutto è uno strumento sporco del sangue delle vittime di quel tale... almeno così verrà usato per qualcosa di utile. Tanto neanche tu l'avresti mai usato, visto che apparteneva ad una canaglia, no?>>.

<< Hai ragione, stavolta.>> chiuse gli occhi Hiro, annuendo:<< Non l'avrei usato per niente al mondo, altrimenti l'avrei preso io...>>.

<< Tanto più che i miei pugnali non sono adatti a contenere Emblemi grandi...>> aggiunse Eria:<< ... troppo piccoli per contenerli bene.>>.

<< Ok... va bene, vi aiuterò.>> accettò Eline, accennando un piccolo sorriso e agguantando l'Emblema:<< Anche se non ho il resto da darvi...>>.

<< Ma no, tienilo pure, il resto.>> si affrettò a rassicurarla la ragazza:<< Al massimo ci ripagherai della differenza forgiando o riparando altre armi per noi.>>.

<< Ci sto. Allora... a questo punto vi ospiterò in casa mia.>>.

<< Perché?>> chiese Hiro, freddo.

<< Mi ci vorrà una settimana circa per riattivare la fucina, ed altri tre giorni per produrre la spada.>> rispose con il medesimo tono glaciale Eline, cosa che sorprese il ragazzo:<< Non vorrei che ripassando di qua finiste col farvi schiacciare dai bisonti qui vicino, irritandoli per sbaglio. Almeno così ripagherò il debito che ho con voi, in parte... Insisto, sapete?>>.

<< Preferivo ripassare tra dieci giorni...>> protestò sommessamente il ragazzo dal braccio fasciato.

<< Ma dai, tanto, da quanto vedo, è fredda quasi quanto te.>> gli sussurrò nell'orecchio Eria, divertita:<< Ti troverai bene...>>.

<< Fammi un piacere... stai zitta, che è meglio.>> replicò secco Hiro.

<< Eheheeh...>> ridacchiò la compagna, rivolgendosi poi ad Eline:<< Andiamo a prendere i nostri bagagli e torniamo qui!>>.

<< A-Ah.>> annuì Eline, senza tradire eventuali emozioni, iniziando a rientrare in casa:<< Tanto ho due camere per gli ospiti per voi... vi aspetto.>>.

Più tardi, una volta recuperate dalle loro camere d'albergo le bisacce, si insediarono nella casa della figlia del proprietario della fucina, prendendo posto nelle stanze a loro riservate: i letti lì erano davvero morbidi e confortevoli, forse perfino di più di quelli dell'albergo.

<< Se questa non è morbidezza...>> gongolò Eria, dondolandosi sul morbido giaciglio della propria camera, tutta contenta, sotto gli occhi di Hiro ed Eline, quest'ultima che doveva mostrar loro le stanze.

<< Lo sai che sembri tanto una bimba?>> notò Eline, sorpresa, gli occhi spalancati davanti alla scena.

<< Non è che lo sembra...>> obbiettò Hiro, chiedendo gli occhi:<< … è che lo è, anche se sembra un'adulta.>>.

<< Ehi, piantala!>> lo ribeccò Eria, gonfiando le guance in un'espressione imbronciata:<< Tiro fuori i pugnali, sai?>>.

<< Provaci...>> la sfidò lui, allungando davanti al petto il braccio destro.

<< Niente casini, vi ricordo che siete in casa mia.>> si impose la padrona di casa:<< Piuttosto... accompagno anche Hiro alla sua camera e poi mi metto a preparare il pranzo. E' quasi ora.>> quindi andò avanti, lasciandosi seguire dal ragazzo dal braccio fasciato. In seguito, come pronosticato, fu l'ora di mangiare, e il terzetto si riunì a tavola, sopra cui c'erano dei vassoi contenenti carne e acqua.

<< Beh... buon appetito!>> esultò Eria, iniziando ad allungare le posate su una porzione di cibo e servendoselo nel piatto, iniziando a mangiare educatamente, imitata anche da Hiro e da Eline. Non poté in seguito che commentare:<< Questa carne... è squisita! Di cos'è?>>.

<< Bisonte, naturalmente.>> rispose Eline:<< Caccio quelli che si allontanano dal branco, qua sotto, ne taglio la carne e la porto qui sopra. Inoltre qua dietro c'è un pozzo che mi fornisce l'acqua di cui necessito, ed ogni tanto raccolgo anche le erbe per della buona zuppa.>>.

<< Insomma, c'è tutto il necessario.>> disse Hiro, scoccando un'occhiata alla padrona:<< Ma ancora non capisco perché una signorina come lei rimanga qui, invece di stabilirsi in città. Non ha paura che qualche mostro possa giungere qui vicino?>>.

<< No, non temo cose del genere...>> scosse il capo lei:<< Sono troppa affezionata a questo posto per lasciarlo, ecco tutto: mio padre mi ci portò quando ero piccolina, dopo la morte della mamma, e ci ho trascorso l'infanzia. Quando anche lui mi ha lasciata... due anni fa... decisi di rimanere qui...>> finendo di dire questo, sospirò profondamente.

<< Dev'essere stato difficile vivere qui così...>> commentò Eria, dispiaciuta:<< Scusa per averti fatto ricordare la morte dei tuoi...>>.

<< Non fa niente... il passato è passato.>> la tranquillizzò Eline. Hiro la guardò, stranito: anche lei era rimasta molto sola in tenera età, e l'unica persona che era rimasta con lei era morta, come Padre Holms. Non immaginava avesse potuto avere un passato tanto simile al suo.

<< Però... davvero, non deve essere stato facile.>> disse a sua volta il ragazzo dal braccio fasciato, continuando a mangiare:<< Anch'io ho perso tutti coloro che si erano occupati di me...>>.

<< Hiro è rimasto solo, in una casa isolata da Greengate, e si guadagnava da vivere facendo il boscaiolo.>> spiegò Eria:<< In effetti, se qualcuno ti può capire, quello è lui.>>.

<< Comprendo...>> annuì lei:<< Le disgrazie non colpiscono mai una sola persona. Quando avete finito, comunque, mi metto al lavoro con la fucina, e vedo di riattivarla.>>.

<< Grazie.>> sorrise Eria, soddisfatta. Dopo pranzo, infatti, la giovane proprietaria della casa si ritirò dietro ad una porta che dava alla parte posteriore dell'abitazione. Eria, nell'attesa di notizie, tentò di allenarsi all'esterno, ma dovette desistere: lo scontro con Aldor non era stato tra i più leggeri, e le ferite riportate da esso non le consentivano troppi sforzi.

<< Sarà meglio che ne approfitti per riposare ancora per un po'.>> commentò Hiro, appoggiato ad una parete della casa, notando il suo tentativo di esercitarsi:<< Allenarti adesso servirà solo a riaprirti le ferite...>>.

<< Auffa...>> sbuffò Eria, sedendosi a terra:<< Non è giusto...>>.

<< Rilassati, tanto hai dieci giorni per riprenderti ed allenarti, mica c'è fretta.>>.

<< Ma anche Aldor starà...>>.

<< Non dire sciocchezze, a giudicare da come se n'è andato e dalle ferite che gli hai lasciato, credo che allenarsi per superarti sarà l'ultimo dei suoi problemi.>> obbiettò Hiro con freddezza.

<< E va bene...>> scosse il capo Eria, seccata:<< Resterò a riposo, d'accordo?>> e detto questo si alzò, tornando dentro, nella camera che le era stata assegnata. Il ragazzo dal braccio fasciato, invece, restò a contemplare il paesaggio tranquillo, su cui ora si era levata una lieve corrente d'aria fresca. Quella sera, all'ora di cena (zuppa, stavolta), Eline era chiaramente stanca: si vedeva che aveva sgobbato parecchio per riattivare la fucina, era ancora tutta sudata dagli sforzi sostenuti.

<< Per ora mi sono limitata... a mettere un po' d'ordine...>> sbuffò la giovane padrona di casa, a tavola:<< Era tutto un disastro, com'era rimasto...>>.

<< Non è che possiamo aiutarti?>> domandò Eria, piuttosto dispiaciuta che si dovesse sforzare tanto per loro.

<< Ricordati che sei a riposo...>> le rammentò Hiro, serio.

<< Infatti pensavo che avresti potuto pensarci tu...>>.

<< No, neanche per sogno.>> si intromise Eline, decisa e fredda:<< I miei genitori si rivolterebbero nella tomba, se lasciassi che i miei ospiti lavorassero per qualcosa che hanno pagato perché me ne occupassi io. Aspetterete pazientemente il tempo stabilito...>>.

<< Come vuoi.>> annuì Eria, un po' dispiaciuta di non poter essere d'aiuto in alcun modo, finendo di mangiare ed alzandosi dal suo posto:<< Mi ritiro nella mia stanza... devo dire di avere molto sonno...>> quindi, sbadigliando, uscì fuori dalla cucina.

<< Beh, vado anch'io...>> annunciò Hiro, facendo per andarsene a sua volta, quando la voce di Eline però gli parlò alle sue spalle:<< Scusa un attimo... se non sono indiscreta... potrei sapere cosa ti preoccupa tanto?>>.

Il ragazzo dal braccio fasciato si arrestò a quella domanda, e si voltò a fissare la bionda, piuttosto sorpreso: lei lo osservava severamente.

<< Cosa... mi preoccupa?>> ripeté Hiro, quasi come se volesse esser sicuro di aver sentito bene:<< Non mi preoccupa niente, perché?>>.

<< Signor Hiro...>> chiuse gli occhioni la fanciulla, solenne:<< … i tuoi occhi hanno dei riflessi che tradiscono le tue emozioni.>>.

<< Riflessi?>>.

<< Sì: mio padre mi ha detto che dagli occhi si possono comprendere tante cose su quello che passa per la testa a qualcuno. Sembra che i tuoi esprimano una grande paura. Puoi confidarti con me, se preferisci...>>.

<< Ti sbagli.>> la interruppe Hiro, scuotendo il capo:<< Mi sa che hai sbagliato a leggere i miei riflessi... non sono preoccupato, io... proprio per niente.>> e così dicendo se ne andò alla svelta dalla cucina, rifugiandosi nella propria stanza: sembrava quasi che Eline riuscisse a mettere a nudo la sua anima... e questo un po' lo impressionava ed intimoriva. Era parecchio strana, la ragazza...

Passarono quattro giorni, e il lavoro di riorganizzazione della fucina iniziato dalla giovane proprietaria continuava imperterrito: doveva davvero essere in uno stato pietoso, dato il tempo che  impiegava. Inoltre, Eria ed Hiro vennero a conoscenza di qualcos'altro riguardante la fredda Eline: a quanto pare, lei e suo padre si erano trasferiti lì da Silvergate, quando vi imperversava un'epidemia di peste, ed era stata proprio quell'epidemia a strapparle la madre per prima. Una cosa molto triste, in effetti, pensò Hiro: quando la tua vita è perfetta e hai dei genitori splendidi, il destino si accanisce su di te, portandoti via ciò che hai di più caro. Come era successo a lui...

Il pomeriggio del quinto giorno di permanenza in quel luogo, Eria uscì dall'abitazione, stiracchiandosi: grazie ai medicinali che aveva usato, le ferite di Aldor ormai erano divenute solo un ricordo, e si sentiva davvero bene.

<< AAAAH!! Ora sì che mi sento in perfetta forma!>> saltellò di qua e di là la ragazza, piena di vita:<< Sono rimasta in panciolle forse un po' più del dovuto... ma adesso potrò darmi da fare per riprendermi da questo blocco forzato!>> pertanto estrasse i propri pugnali ed iniziò a compiere con essi mosse rapide, aggrazianti... ma allo stesso tempo letali. E fu in quel momento che arrivò Hiro.

<< Ci siamo, eh?>> notò Hiro, piuttosto soddisfatto a dire il vero, uscendo dalla casa:<< Sei guarita.>>.

<< Esatto.>> gli fece l'occhiolino lei:<< Vuoi allenarti con me, per caso?>>.

<< No, oggi non ne ho molta voglia. Piuttosto... volevo andare a vedere come procedeva il lavoro della nostra gentile padrone di casa.>>.

<< Buona idea: vai, così poi mi riferisci.>>. Quindi, mentre Eria continuava ad allenarsi, il ragazzo dal braccio fasciato rientrò nell'abitazione, dirigendosi verso la porta che celava l'ingresso alla tanto attesa fucina: sapeva che Eline ci stava lavorando proprio in quel momento, ma dato che era il cliente pagante, insieme a Eria, gli sembrava giusto controllare a che punto fossero le operazioni. Una volta giunto davanti all'uscio che dava alla parte posteriore della casa, lo spalancò e lo oltrepassò.

La stanza ospitante la fucina era effettivamente ancora in uno stato a metà tra il “ ripristinato” e il “ disordinato”: essa, grande come poche, era da una parte piena di carrelli metallici, contenenti utensili e materiale di vario tipo, ma dall'altra riempita con roba disordinata, ossia attrezzi e armi sparsi in giro. Una forgia si trovava installata davanti alla parete estrema della stanza, vicino al quale si trovava un mantice che serviva a generare flussi d'aria in grado di tener vivo il fuoco che sarebbe stato acceso per la lavorazione delle armi: in passato doveva essere stata una fucina davvero richiesta, a giudicare dal numero di materiali e di armi ancora visibili. 

<< UNGGGH!!>>. In un angolo, Eline stava cercando, invano, di sollevare una pesante incudine di ferro per posizionarla sopra un apposito piedistallo. Dovette arretrare, appoggiandosi una mano sulla schiena:<< Niente... non ce la faccio proprio...>>.

<< Se la nostra “ fabbra” si spezza la schiena...>> intervenne Hiro, facendole quasi prendere un colpo:<< … non ci sarà più di alcun aiuto.>>.

<< Oh... tu!>> gli si rivolse con freddezza Eline, mettendosi una mano sul punto dove stava il cuore e riprendendosi:<< Un po' più silenziosamente no, eh? Comunque... che ci fai qui?>>.

<< Vedevo come procedeva.>> chiuse gli occhi Hiro, avvicinandosi:<< Dopotutto siamo i clienti paganti...>>.

<< Il che non ti autorizza a disturbare il mio lavoro.>>.

<< Mi sembrava che tu fossi parecchio in difficoltà, veramente...>>.

<< Non importa quello che sembrava a te, non puoi...>>.

<< Posso almeno aiutarti con quest'incudine?>> insistette Hiro.

<< Uff... quanto insisti, quando vuoi...>> notò la ragazza, seccata:<< Fai pure... sempre che tu ci riesca, si intende...>>.

<< Non credo che sarà tanto difficile...>> disse il ragazzo dal braccio fasciato, sciogliendosi i muscoli ed afferrando l'incudine con entrambe le mani: subito, senza apparente sforzo e grazie al suo braccio potenziato, riuscì a sollevare l'oggetto metallico con facilità, sorprendendo la ragazza.

<< Oh... allora... non te la cavi solo a parole!>> esclamò lei, evidentemente impressionata , lasciando che Hiro portasse l'incudine sul suo piedistallo.

<< Spero solo di non doverti aiutare anche nel costruire la spada.>> replicò lui, appoggiando l'oggetto.

<< No, non credo proprio. Mio padre mi ha insegnato dei trucchi per forgiare le armi abbastanza facilmente, lui ci sapeva davvero fare.>>.

<< In effetti, per costruire tutto questo, non doveva essere un cattivo fabbro.>>.

<< Era il migliore, se è solo per questo.>>.

<< Buon per te.>>.

<< Comunque...>> proseguì Eline:<< … il tuo braccio destro non è normale.>>.

<< Eh?>> si sorprese Hiro, colpito:<< Come fai a dirlo?>>.

<< All'inizio ho pensato che fosse ferito, con tutte quelle bende...>> spiegò lei:<< … ma lo muovi troppo bene perché lo sia. Inoltre, nello spostare l'incudine, ho visto che faceva meno sforzi a sollevarla...>>.

<< Certo che sei parecchio perspicace... ma anch'io non sono da meno.>>.

<< Che cosa vorresti dire?>>.

<< Voglio dire... che quando ci hai detto che tua madre era morta per un'epidemia, il tuo sguardo ha assunto un'espressione... colpevole, per un secondo. Non so se Eria l'avesse notato, ma io sì. Non hai detto tutta la verità... vero?>>.

<< Queste sono solo insinuazioni...>> distolse lo sguardo Eline:<< Non è vero... e anche se lo fosse, perché dovrei dirtelo? Ci conosciamo appena... e sono fatti miei, ecco tutto: tu mi hai svelato il motivo delle tue preoccupazioni? Non mi sembra...>>.

<< Non ho affatto preoccupazioni... e poi, io non ti ho chiesto di rivelarmi la tua verità... ti ho solo chiesto se hai evitato di dire qualcosa.>>.

<< E io ti ho risposto che non sono fatti tuoi!>>. L'atmosfera stava iniziando a divenire incandescente, tra i due, e forse fu per questo che Hiro decise, dopo aver scambiato con la sua interlocutrice degli ultimi sguardi furenti, di dirigersi verso l'esterno della stanza.

<< Hai ragione.>> dichiarò Hiro, prendendo la porta:<< Non ho diritto di ficcanasare nelle tue faccende private... quindi scusami, ti lascio al tuo lavoro.>> e detto questo uscì fuori, lasciandola lì in piedi, in mezzo alla fucina piena di muti strumenti e metalli, da sola.

A cena, la bionda e il ragazzo dal braccio fasciato non si guardarono neanche in faccia. Eria avvertiva chiaramente la tensione tra di loro, quindi tentò di invogliare una conversazione con Eline, riuscendo così a far sembrare meno deprimente la serata, poi tutti quanti si ritirarono nelle loro stanze per la notte.

<< Tu guarda...>> sbottò Hiro, una volta a letto con la candela spenta, mordicchiandosi un dito nel riflettere sulla discussione avuta con Eline quel pomeriggio, ancora vestito con la maglietta bianca e i pantaloni:<< … che bisogno c'era di fare così? L'ho pure aiutata... e che cavoli!>>. Col passare dei secondi, dei minuti, il ragazzo dal braccio fasciato iniziò ad assopirsi: ormai era notte inoltrata, ed era più che naturale...

… quel che non fu proprio naturale, a quelle ore tarde, fu il fatto che la porta della propria camera si aprisse, scuotendolo con il cigolio prodotto dai cardini, per poi richiudersi lentamente. Qualcuno era entrato dentro? E se sì, chi? Sentiva passi leggeri avvicinarsi al suo letto... e la cosa non gli ispirava affatto fiducia. Pertanto, non appena avvertì che il misterioso intruso gli era giunto abbastanza vicino, si voltò di scatto e lo afferrò saldamente con la mano destra ad un braccio.

<< Ahia!!>> si lamentò l'intruso: la voce non era sconosciuta, ed era una voce femminile:<< Mollami... sono io.... Eline...>>. 

<< Eh?>> sgranò gli occhi Hiro, nel buio, prendendo istintivamente la candela ed accendendola alla svelta: la luce della fiammella rischiarò effettivamente il viso della padrona di casa, il che fu sufficiente a spingere il giovane a lasciarla.

<< Auff...>> si toccò il braccio Eline, ansimando:<< Hai una stretta davvero forte...>>.

<< Che sei venuta a fare qui?>> domandò il ragazzo, solenne:<< A quest'ora tra l'altro...>>.

<< Lo so che è strano...>> sibilò lei, abbassando la voce per non rischiare di svegliare Eria:<< … però... alla fine ho deciso di scusarmi con te: mi hai aiutata, in fucina, e io anziché ringraziarti ti ho rivolto solo male parole...>>.

<< Non sono arrabbiato.>> scosse il capo Hiro, paziente, sedendosi sul letto:<< Non erano mica fatti miei, no?>>.

<< Sai... non so perché, ma... sento quasi il bisogno di dirti la verità.>> mormorò Eline:<< Ti conosco da poco... però sei così simile a me, ed è per questo forse che...>>.

<< Confidarsi con qualcuno aiuta ad alleggerire l'anima.>> dichiarò il ragazzo dal braccio fasciato, battendo la mano vicino a sé, sul giaciglio:<< Lo dissi anche alla mia amica, poco tempo fa... Se vuoi raccontare, puoi sederti qui vicino.>>.

<< Uhm... Parli quasi come un prete, sai?>>.

<< Chi si occupò temporaneamente di me, dopo che mio padre se ne andò, era appunto un prete. Allora... vuoi?>>.

<< Non amo parlarne...>> sospirò Eline, mettendosi a sedere, accettando l'invito:<< … ma lo farò. Forse hai ragione... ho taciuto per troppo tempo.>> quindi, dopo un nuovo, lungo sospiro, raccontò:<< E' vero... mia madre è morta per un'epidemia, a Silvergate. Però... c'è un piccolo retroscena che ho evitato di aggiungere.>>.

<< Quale?>> domandò Hiro.

<< E' che... fui io, la prima ad ammalarmi.>> chiuse gli occhi la bionda:<< Mia madre... era un medico: ha subito fatto l'impossibile per salvarmi, una volta che contrassi l'infezione... e ci riuscì. Tuttavia... nel farlo si ammalò gravemente anche lei, e non riuscì a salvarsi.>> un paio di lacrime le scesero sulle guance. 

<< Mi dispiace...>> partecipò al dolore della giovane il ragazzo dal braccio fasciato, appoggiandole una mano sulla spalla:<< Dev'essere stato doloroso...>>.

<< Ero ancora piccola... mi sentivo colpevole, e così è anche adesso: se non mi fossi ammalata per prima... non mi avrebbe lasciata...>>.

<< Forse... sei stata più sfortunata di me, in questo.>> notò Hiro, chiudendo gli occhi:<< Mia madre è morta dandomi alla luce, io non l'ho neanche conosciuta... mentre tu hai avuto il tempo di affezionartici. Pensandoci bene... non credo di capire fino in fondo la tua sofferenza.>>.

<< Non preoccupartene... il tuo dispiacere già mi basta.>> lo rassicurò Eline, guardandolo in faccia:<< E tu... cosa è successo a tuo padre, per indurlo ad abbandonarti?>>.

<< Mmh...>> fece il ragazzo dal braccio fasciato, pensoso. Poi, protese in avanti il braccio destro e con la mano sinistra iniziò a disfare le bende che lo coprivano: rosso come se fosse scorticato, pieno di venature e con i tre Emblemi incastonativi, l'arto speciale di Hiro venne alla luce della candela. Quella visione fece rimanere letteralmente a bocca aperta la sua interlocutrice.

<< Questo...? Ma come...?>> chiese Eline, confusa e anche un poco disgustata.

<< Eccolo, il motivo!>> dichiarò Hiro, rabbioso:<< Qualcuno... ha modificato il mio braccio... non so bene il perché... ma l'ha fatto.>>.

<< Chi... tuo padre?>>.

<< No... lui mi voleva bene: quale padre farebbe mai qualcosa del genere al proprio figlio? Secondo me... è stato qualcun altro: qualcuno che ha portato via mio padre... e ha fatto questo a me, anche se non ne conosco il motivo.>> nel dire quelle parole, fremette come non mai:<< Ormai ho già perso la speranza che mio padre sia ancora vivo, dopo tutto questo tempo... o di ritrovare il suo assassino. Tutto per colpa di questo braccio... la causa indiretta della sua scomparsa!>>. Aveva quasi gridato quell'ultima frase. La bionda lo squadrò ancora un po', comprensiva... e poi gli posò una mano sopra la sua, cercando di confortarlo.

<< Sì... dev'essere per forza così.>> annuì Eiline, esprimendo solidarietà:<< Tu sicuramente riuscivi a capire i sentimenti del tuo genitore... e se dici che ti voleva bene, era perché era vero. Tuttavia... quella preoccupazione che ti ho letto negli occhi l'altra volta... non si è ancora affievolita. Perché non me la dici?>>.

<< Questo...>> scosse il capo Hiro, accennando un freddo sorriso:<< … è sbagliato: ti assicuro che non c'è alcuna preoccupazione che mi turba...>> in quel momento, la ragazza gli pose una mano sulla guancia: era calda... come quella della mamma che non aveva mai conosciuto, forse...

<< Menti troppo male...>> gli sussurrò Eline, guardandolo con dolcezza, e nel dire questo fece passare la sua mano dietro la sua testa, tra i capelli neri di lui, e con una spinta delicata portò le sue labbra ad attaccarsi alle proprie. Hiro rimase per un attimo perplesso da quell'azione improvvisa... per poi far marcia indietro con il capo.

<< No... non posso...>>.

<< Perché?>>.

<< Tu mi piaci...>> mormorò il ragazzo, piuttosto intimorito:<< … ma se mi affeziono a te... Lo sai che non posso portarti con me, visto che non sai probabilmente combattere... e che quando me ne sarò andato... potrei non tornare mai più?>>.

<< Lo so...>> annuì Eline, schiudendosi in un timido sorriso:<< … ma non me ne importa: siamo uguali... entrambi abbiamo sofferto per la perdita dei nostri cari. E poi... io...>> senza terminare manco la frase gli si avvicinò col volto, prendendo tra le mani il viso di Hiro e tornando a baciarlo con ardente passione: come poteva resistere, lui, a quel corpo così femminile... così sensuale? Senza contare che tutto ciò che aveva detto era dannatamente vero... 

La strinse tra le braccia, allora, quasi con prepotenza, ricambiando i suoi baci meravigliosi... e mentre erano avvinghiati in quel caldo abbraccio, iniziò a sfilarle la maglietta, facendola passare dai lunghissimi capelli biondi che si ritrovava per poi passare ai vestiti più in basso, lasciandola nuda. Hiro sentì che anche Eline stavi iniziando a svestirlo, e in quell'attimo, con un gesto, spense la candela, così da lasciare solo la luna ad illuminarli attraverso la finestra mentre passavano insieme la nottata: era l'esperienza più bella che avesse potuto capitargli. Nel mentre di quegli atti pieni d'amore, non si accorsero che un occhio grande e bluastro si stava ritraendo dal buco della serratura della stanza, dopo averli sorpresi... un occhio inumidito: l'occhio di Eria.

-Studio Tetro-

Honoryou:<< Uh oh... o.o >>.

Keila (gli da una pacca sulla spalla):<< E non guardare, tu!>>.

Honoryou:<< Sorry ^^'' >>.

Io:<< EHEHEHEHEHEH...>>.

Keila e Honoryou:<< ?>>.

Io:<< I lettori non se lo sarebbero mai aspettato... eheheheheh....>>.

Keila:<< Non mi dire che...?>>.

Io:<< EBBENE SI' :D Qualche lezione e finalmente ho imparato a disegnare discretamente i personaggi femminili... e qui ci sarà appunto quello di Eline!>>.

Honoryou:<< O_o GNOCCA TIME oOo >>.

Keila:<< Ti do una matarellata >_> >>.

Honoryou:<< No, dai... >> botta in testa:<< AHIO!>>.

Keila:<< >:( >>.

Io:<< xD Siete impagabili, voi due! Ma andiamo con ordine, e ringraziamo i nostri carissimi lettori e recensori, naturalmente: grazie di cuore :) >>.

???:<< YUSEEEEEEEEEEEEEI!!!>>.

Keila, Honoryou e io:<< W-WHAT??>>.

Giuggy3 (emergendo dalle tenebre):<< E' qui il mio Yuseeeei ^3^ ?>>.

Io:<< No... qui c'è lo Studio Tetro, cara giuggy3... alias scrittrice di EFP, sezione Yu-Gi-Oh! 5D's e Bleach.>>.

Giuggy3:<< Io stavo cercando Yusei :( >>.

Io:<< E io no, guarda un po' xD >>.

Giuggy3:<< Appena mi ha vista è fuggito... chissà perché...>>.

Honoryou:<< Lo so io il perché... terrore da fangirl scatenate u.u >>.

Io:<< Mi sa che il mio collaboratore non ha tutti i torti.>>.

Giuggy3:<< Ma comunque... io mi shippavo già Eria ed Hiro, uffi...>>.

Io:<< Lo so, ma è da DECENNI che dico che non era sicuro niente, comunque.>>.

Keila:<< Senza contare che non è escluso che vi sia qualche colpo di scena 9.9 >>.

Giuggy3:<< In effetti la storia si preannuncia lunghetta... xD >>.

Io:<< Comunque, non finirò mai di stupirmi di questo Studio del...>>.

V (materializzandosi):<< Ehi, attento, è sempre la mia modesta casa, molto accogliente anche se ultimamente affollata...>>.

Giuggy3 (scatta):<< FERMI TUTTI! SENTO QUALCOSA!>>.

Honoryou:<< .__. ?>>.

Io:<< Cosa?>>.

Giuggy3:<< Odore di Yusei...>>.

Keila:<< … sei un cane?>>.

Giuggy3 (fiutando l'aria):<< Solo fiuto da fangirl :33 >>.

??? (quatto quatto, ma non abbastanza):<< Meno male... non sembra qui...>>.

Giuggy3:<< O.O YUSEEEEEEEEEEEEEEEI!!! VIENI QUIIIIIII >3333>!!>>.

Yusei (la nota):<< OH M***A!>>.

Giuggy3 (saltando verso di lui):<< NON MI SFUGGI, STAVOLTA ♥♥♥ !!!>>.

Yusei (scappando a gambe levate):<< OH MY GOOOOOOOOOOD!! STAI LONTANA!>>. Se ne vanno, una che ricorre l'altro.

Keila e Honoryou:<< AHAHAHAHAHAHAHAH!!!>>.

Io:<< AHAHAHAHAHAH!! Dai, questa era divertente x''''''D Ma comunque chiudiamo qui il capitolo, mettendo la foto promessa di Eline ;) Buona nottata a tutti, alla prossima! :D >>.

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Capitolo 24
*** Le fiere del cielo ***


24- Le fiere del cielo.

-Studio Tetro-

Keila e Honoryou:<< SIAMO ARRIVATIIIIIIII!!! YEEEEEE!!>>.

Io:<< Bene, così mentre il capitolo procede vi scasso di nuovo a DBZ Budokai 3 >:D >>.

Keila:<< O.O >>.

Honoryou:<< NOOOOO D: >>.

Io (mette Breaking Benjamin):<< E ora che abbiamo il sottofondo, iniziamo. Dunque... ci eravamo interrotti alla... ehm... conoscenza più intima tra Hiro e Eline (Drascensione di GravityZero alza cartello con scritto “ TSUNDERE”) e la relativa sbirciata di Eria dal buco della serratura, che così sa tutto. E... procediamo!>>.


Il giorno seguente, all'alba, in una piana oltre il grande Lago Centrale... si stava svolgendo un'ardua battaglia: uno squadrone di Cavalieri del Governo Imperiale stava respingendo a grande distanza, grazie ad archi e frecce, l'assalto di un gran numero di altri individui in armatura, gialla, armati con lance acuminate... erano Araldi del Fulmine. 

<< TENETE DURO, MIEI PRODI!>> gridò un Cavaliere dal volto scoperto, un tenente, agli uomini del proprio reparto:<< DOBBIAMO LIBERARCI DI QUESTA FECCIA... O ALMENO TRATTENERLA FINO ALL'ARRIVO DEI RINFORZI!>>.

<< SISSIGNORE!>> risposero disciplinatamente i sottoposti, tendendo gli archi e scoccando le mortali frecce contro gli Araldi del Fulmine in avvicinamento: molti di questi ultimi caddero, trafitti dai dardi, e il terreno cominciò ad arrossarsi del sangue degli spacciati. Derric, l'Araldo Superiore, era alla testa dei malfattori, maneggiando la sua mazza e prodigandosi per schivare ogni strale che saettava nell'aria, nella sua direzione.

<< Araldo Superiore Derric!>> gli si rivolse uno degli Araldi del Fulmine mentre avanzavano, preoccupato:<< Non riusciremo ad avvicinarci a sufficienza per scagliare le nostre lance su di loro... Dobbiamo arretr-AAAAAAAH!!!>> prima di termine la frase una freccia gli trapassò il petto, facendolo crollare al suolo: la pila di cadaveri stava crescendo, dalla parte degli Araldi.

<< Dannazione...>> ringhiò Derric, arrestandosi, facendo quindi segno ai propri uomini di indietreggiare:<< TUTTI ALLA CONCA, PRESTO!>> e così dicendo anche lui arretrò, dandosi ad una fuga disordinata insieme ai propri uomini, alcuni dei quali vennero trafitti alla schiena, riuscendo a portarne gran parte in una profonda conca nel terreno che li sottrasse alla raffica letale.

<< ARALDI DEL FULMINE... ARRENDETEVI!>> risuonò la voce del tenente, parlando attraverso un rozzo megafono:<< SONO IL TENENTE ANDERS... VI INTIMO DI CONSEGNARVI A NOI: SE LO FARETE, AVRETE SALVA LA VITA! IN CASO CONTRARIO, MORIRETE QUI! LE NOSTRE FRECCE NON AVRANNO PIETA' DI VOI!>>.

<< Grrr....>> ringhiò sommessamente l'Araldo Superiore, standosene rintanato nella conca:<< Che sfortuna, aver incrociato quel reparto mentre eravamo di ritorno dalla nostra ultima impresa...>>.

<< Cosa dovremo fare, signore?>> gli domandò un Araldo, deciso:<< Se sarà necessario moriremo con lei...>>.

<< E a che servirebbe?>> rispose Derric, secco:<< Sono più numerosi di noi, e ci possono uccidere prima che si possa raggiungerli: il nostro sacrificio sarebbe utile solo ad ingrassare gli avvoltoi. Ci conviene arrend...>>.

<< Non terminare la frase, amico.>>. Gli uomini di Derric si voltarono, e videro una figura con i capelli e il volto attraversati da un fulmine tatuato e tinto, e una tunica bianca con due decorazioni a forma di drago (con tanto di ali sporgenti dalle spalle), che li fissava divertito:<< Non terminare la frase... è una stronzata.>>.

<< S-Sua Eccellenza Tempestoso!>> esclamarono gli Araldi del Fulmine, sbalorditi dall'apparizione di una delle loro guide.

<<  Quando è giunto qui, signore?>> chiese Derric, quasi boccheggiando:<< Non l'abbiamo nemmeno sentita arrivare... e poi, perché si trova in questa zona?>>.

<< Diciamo che passavo di qui per caso... AHAHAHAAH!!>> rise Tempestoso, battendosi una mano su un ginocchio:<< No, semplicemente vi ho seguiti fin dal momento della vostra partenza, a distanza: mi annoiavo a stare nel mio castello. E in quanto al quando... non mi sorprende che dei comuni mortali abbiano fatto fatica ad avvertire la mia presenza. Vedo che siete in una brutta situazione, cari miei...>>.

<< Esatto, capo.>> annuì uno degli Araldi, intimorito:<< Quei Cavalieri ci tengono a bada con le frecce... e se non riusciamo ad avvicinarci, non avremo altra scelta che...>> ma prima di finire di parlare, un profondo squarcio si aprì senza apparente motivo sulla sua armatura, portandolo a piegare le ginocchia e ricadere a terra, in avanti: i suoi compagni assistettero alla scena impotenti, confusi, senza nemmeno essere riuscire a capire quale mortale sciagura avesse ucciso il loro amico.

<< Ho detto... di non dire stronzate... >> insistette Tempestoso, ghignante, la mano destra posata sul manico della lunga e ricurva spada che teneva celata nel fodero attaccato alla sua fascia.

“ Questo... è il Sommo Drago del Fulmine!” si sbalordì Derric, pensando:“ E' stato così rapido per me... che ho visto a malapena il momento in cui ha estratto la spada e quello in cui l'ha rimessa nel fodero. Che rapidità mostruosa...”.

<< Allora, se avete altre dichiarazioni idiote, sarò lieto di sfamare la sete della mia sciabola anche con il vostro sangue.>> dichiarò il Sommo Drago, spostando il suo sguardo su ognuno dei suoi uomini.

<< No... No, signore...>> scossero il capo i suoi sottoposti, terrorizzati da quella dimostrazione di forza e tutt'altro che desiderosi di incombere nella sua furia.

<< Molto bene, ahahahah... perfetto.>> ridacchiò Tempestoso, chiudendo un attimo gli occhi:<< Se il problema sono le frecce di quelli... lasciate che me ne occupi io.>>.

<< Da solo?>> si stupì Derric:<< Siete sicuro? Sono parecchi...>>.

<< Mille formiche non abbatteranno mai un drago... nemmeno in diecimila anni. Mi sbarazzerò di loro alla svelta...>> e nel dire questo, il Sommo Drago uscì dalla conca del terreno con passo sicuro, e avanzò sotto lo sguardo di tutti.

<< Ehi, ma quello è...?>> disse il tenente Anders, osservando Tempestoso avvicinarsi come se nulla fosse e riconoscendolo. Avvertì quindi i suoi uomini:<< Appena giunge a tiro, scoccate le frecce per uccidere, chiaro? Quello... è un Sommo Drago!>>.

<< D'accordo, signore.>> lo rassicurò uno dei Cavalieri del reparto, iniziando già a tendere l'arco in suo possesso assieme ai suoi colleghi.

Trenta secondi.... un minuto... un minuto e mezzo... Tempestoso se la prendeva comoda nell'avanzare verso i nemici, quasi aspettasse un segnale per agire. E non appena arrivò a metà strada le prime frecce preparate dai Cavalieri saettarono tutte quante nella sua direzione, lanciate da ogni singolo componente della guarnigione.

<< Uh... cominciano...>> mormorò il Sommo Drago, agguantando l'impugnatura della propria spada proprio quando la prima freccia dell'ondata in arrivo era arrivata ad un metro da lui... e con un fendente si fece scudo da esse, colpendo così, incredibilmente, ogni dardo rivoltogli contro e cambiandone le traiettorie, facendole tutte piantare lì intorno

<< C-Cosa?>> boccheggiò un Cavaliere del Governo Imperiale, non credendo ai propri occhi.

<< Con … con un solo colpo... ha fatto deviare tutte quelle frecce?>> scosse il capo un secondo Cavaliere:<< Non... Non è possibile...>>.

<< Infatti...>> si intromise Anders, basito, che aveva seguito meglio l'azione:<< … non era uno... erano... tre fendenti!>>.

<< COME?>> si sbalordirono gli uomini sotto il comando dell'ufficiale del Governo Imperiale.

<< Questa...>> sibilò Tempestoso, allargando un sorriso pieno di sadismo:<< … era l'unica occasione concessavi per uccidermi. Peggio per voi se l'avete sprecata, capirete a vostre spese perché mi chiamano “ Sommo Drago”.>> e subito dopo allungò il passo... trasformandolo in una corsa rapidissima, una carica in apparenza inarrestabile rivolta contro i suoi nemici.

<< PRESTO, PREPARATE ALTRE FRECCE!!>> scattò subito il tenente, spingendo i propri sottoposti a scagliare il più velocemente possibile, sempre verso il Sommo Drago, una nuova tempesta di dardi.

<< AHAHAHAHAHAAHAHAH!!!>> scoppiò in una risata sguaiata Tempestoso, eseguendo una manovra a zig zag per evitare una parte degli strali e togliendo di mezzo quelli che gli capitavano a tiro con la spada:  ben presto arrivò con un balzo in mezzo ai Cavalieri del Governo Imperiale, falciando subito chi aveva di fronte con la sua lama.

<< AAAAAAAAAH!!!>> gridarono i Cavalieri tagliati dalla fredda arma, tingendo di rosso la postazione con i loro corpi e il loro sangue: i compagni erano come rimasti paralizzati da quell'azione tanto violenta ed immediata.

<< Tu...>> ringhiò Anders, scuotendosi, estraendo anche lui la spada ed abbattendo la propria lama nella direzione di Tempestoso.

<< Oh... ABBIAMO FRETTA DI MORIRE?>> chiese Tempestoso, eccitato e con l'espressione di un pazzo: schivò facilmente l'attacco del tenente, per poi affondare la sua arma nel corpo dell'ufficiale.

<< AAAAAAAAAAAAARRRRRRRRRRRGGGGGGGGHH!!!>> lanciò un grido di dolore atroce Anders, sentendosi scivolare di mano la propria spada... e la vita stessa. Il suo sangue crollò al suolo, copioso... e vi si sovrappose anche lui stesso, ormai cadavere, dopo che il Sommo Drago ebbe ritratto la propria arma.

<< T- TENENTEEEEEEE!!>> gridò un Cavaliere del Governo Imperiale nel vedere la caduta del proprio condottiero. 

<< Ah... quanto mi piace uccidere...>> chiuse gli occhi Tempestoso, beato, ruotando il braccio sinistro:<< Peccato che questo tenentino non sia stato alla mia altezza... AHAHAHAH!!>> quindi si voltò verso gli altri Cavalieri:<< Oh, non siate tristi... vi ricongiungerete al vostro ufficiale nell'aldilà...>>.

<< AAAAAAAAAAAAAAAAAAH!>> gridarono i rappresentanti della legge, sguainando tutti le armi che portavano sulla schiena e gettandosi tutti, contemporaneamente, contro il Sommo Drago. 

Più tardi, i rumori della battaglia sembrarono cessare. Derric, allora, prese l'iniziativa, dicendo ai suoi Araldi di grado inferiore:<< Forse possiamo uscire... meglio verificare com'è andata...>>.

<< Sì...>> annuirono i sottoposti dell'Araldo Superiore, ed uno di loro, con cautela, fece spuntare la testa fuori dalla conca... esponendosi ad un sasso che subito lo colpì in fronte:<< AAAAHIO!!>>.

<< EHI, GUARDATE CHE POTETE USCIRE!>> risuonò la voce del Sommo Drago del Fulmine, divertita. Derric, allora, si sporse a sua volta, e anche se da lontano riusciva a distinguere lo spettacolo: il terreno più avanti, tutto rosso di sangue, ospitava i cadaveri di circa una trentina di Cavalieri del Governo Imperiale... e lì in mezzo si ergeva Tempestoso, l'unico vincitore.

<< Capo!>> esclamò l'Araldo Superiore, accorrendo alla svelta con i suoi compagni dal suo signore:<< Ce l'ha fatta davvero... è stato... incredibile!>>.

<< Erano tutte mezze cartucce, non stupirtene...>> commentò Tempestoso, riponendo la propria spada:<< Nemmeno il loro condottiero era granché... e questo mi ha fatto venire una gran voglia di fare una cosa...>>.

<< Cosa?>> chiese Derric, incuriosito.

<< Di trovare un avversario forte...>> rispose il Sommo Drago, sorridendo:<< Raggiungiamo il molo più vicino... voglio ammazzare il tizio che ha fatto fuori Turbinante!>> poi rivolse lo sguardo al cielo:<< Hiro... la tua ora è vicina...>>. 

Frattanto, nella casa di Eline, Hiro e la padrona di casa avevano consumato quel che restava della stupenda nottata in maniera molto passionale: lei e lui erano appunto ancora sotto le coperte del piccolo letto, entrambi senza abiti, Eline appoggiata ai suoi pettorali con le braccia e la testa.

<< Oh, Hiro...>> mormorò Eline, mezza assonata e sensuale:<< … dopo così tanto tempo che sono rimasta da sola... questa è stata la più bella cosa che abbia fatto... Ti amo tanto...>>.

<< Anch'io ti amo.>> annuì il ragazzo sincero, con aria sognante, stringendola a sé in un caldo abbraccio:<< Ma mi dispiace tanto di non poter restare...>>.

<< Non sei obbligato, però.>> fremette lei, un po' spaventata all'idea:<< Non lasciarmi di nuovo da sola...>>.

<< Spiacente... ma non posso tirarmi indietro: devo salvare un mio amico, che è stato rapito in questi giorni... ed inoltre... Insomma, è meglio così.>>.

<< E' legato alle tue misteriose preoccupazioni, forse?>>.

<< Chissà...>> disse Hiro, chiudendo gli occhi.

<< E' curioso...>> sospirò la ragazza:<< Questo luogo... sembra quasi un punto di partenza forzata per tutti coloro che ci vengono...>>.

<< Cosa intendi dire?>> domandò lui, sorpreso.

<< Ah beh... devi sapere...>> cominciò a spiegare pigramente Eline:<< … che da una decina d'anni a questa parte, si è diffusa una storia collegata a questo posto, a Whitegate: pare che quando io ero da poco nata ci fosse ancora un castello abitato da un nobile, da qualche parte vicino a Orangegate. Quel castello era sorvegliato da due guardie che si narrava fossero fortissime, e che garantivano la salvaguardia dello stesso. Un giorno, arrivò al maniero la figlia del nobile, che conobbe una delle due guardie: fu un colpo di fulmine... ed una notte si incontrarono, lasciandosi travolgere dalle loro passioni. Si volevano tanto bene...>>.

<< E poi?>>.

<< Poi... il mattino seguente vennero scoperti: non era ammissibile che un'umile guardia frequentasse la figlia di un nobile, quindi sarebbero stati separati per sempre... se la seconda guardia non avesse aiutato il suo collega in nome dell'amicizia che li legava. Così, grazie all'aiuto di quest'ultimo, i due innamorati riuscirono a fuggire... e dopo aver fatto perdere le loro tracce arrivarono qui, vivendo in armonia con tutti per parecchio tempo, tra queste mura di legno. Gli emissari del nobile però riuscirono a rintracciarli di nuovo, e furono costretti ad andarsene un'altra volta... lasciando la casa ad un tale che, in seguito, l'avrebbe ceduta a mio padre. Non si seppe più nulla della guardia e della figlia del nobile...>>.

<< E' una storia... piuttosto suggestiva...>> notò Hiro:<< Sei brava a raccontare, devo dire...>>.

<< Già.>> sospirò Eline:<< E infatti, come ho detto, questa casa sembra un punto di partenza forzata per tutti coloro che vi soggiornano... a volte... di non ritorno...>> tremò un poco, finendo di pronunciarsi:<< … come per mio padre...>>.

<< Tranquilla... su...>> la cercò di consolarla Hiro, accarezzandole i lunghissimi capelli, morbidi come la seta, con la mano destra:<< Non puoi piangerti addosso ogni volta che ci pensi. Devi essere forte, e sopportare il ricordo di tuo padre...>>.

<< Hai... ragione.>> annuì la ragazza, sospirando un'ultima volta ed uscendo da sotto le coperte, iniziando a vestirsi. Hiro subito si riaggiustò addosso le coperte smosse da lei, così da coprirsi meglio: faceva freschetto, a quell'ora. Eline disse, intanto:<< Vado a preparare la colazione... ti vengo a chiamare tra poco.>> quindi si avvicinò alla porta, prendendola per uscire.

<< Ah...>> iniziò a parlare alla svelta il ragazzo dal braccio fasciato con fare comprensivo, spingendola a voltarsi verso di lui prima che se ne andasse:<< … dimenticavo di dirti che non devi sentirti responsabile per la morte di tua madre: lei sapeva sicuramente i rischi che correva... e sono certo che si trova in un posto migliore, adesso, contenta di aver dato la sua vita in cambio della tua.>>. Quella frase sembrò rincuorare la giovane, tanto che arricciò un piccolo sorriso.

<< Grazie...>> rispose Eline, più contenta.<< … sei la prima persona a cui lo racconto, e che mi rivolge queste calde parole. Grazie ancora...>> e dicendo questo uscì infine dalla camera, dirigendosi in cucina. Hiro alzò lo sguardo al soffitto: era proprio stata una notte degna di essere passata, quella, pensò lui.

Ed Eria? Lei, quella notte, era stata attirata dal rumore della colluttazione iniziale tra Eline e Hiro (quando ancora lui non sapeva chi fosse la persona entrata nella stanza), e dopo essersi decisa ad andare a vedere, prima di entrare, aveva preferito sbirciare dalla serratura per verificare la situazione... accorgendosi di essere arrivata proprio nel momento del bacio tra i due: poi se ne era andata, anche se la luce era stata spenta non ce la faceva comunque più a stare lì a spiarli. 

“ Uffi...” pensò Eria sospirando il mattino seguente, rannicchiata sulle coperte con le ginocchia strette tra le braccia e gli occhi ancora umidi, sul letto:“ … chi si aspettava, che Hiro...?”. Non si sentiva proprio benissimo, e non era solo per essersi svegliata in piena notte: rivedeva con la mente in momento in cui si baciavano, e anche se faticava ad ammetterlo era parecchio invidiosa. In fondo, Hiro era la persona con cui si era confidata circa la sua faccenda con Aldor... un amico davvero speciale, in fondo, e forse pensava che, dopo tutto quel tempo trascorso assieme tra varie avventure... e quei suoi sguardi dolci che spuntavano quando meno te l'aspettavi, tra loro...

… FRENA, Eria, si disse a se stessa la ragazza scuotendo il capo, quello che stai pensando è parecchio egoistico da parte tua: Hiro infatti non era il suo ragazzo, e in quanto tale poteva scegliere con chi stare: non era mica la sua babysitter o sua madre per decidere per lui, doveva lasciare che facesse la sua scelta. Lei doveva solo essere contenta che quel ragazzo a cui teneva tanto avesse finalmente trovato qualcuno gli scaldasse il cuore, ossia Eline nel caso specifico. Perciò non doveva pensarci, ma comportarsi come sempre, senza dar segno di gelosia o cose del genere... per quanto potesse risultare difficile. 

Una volta scattata l'ora della colazione, Eria accolse l'invito con un bel sorriso sulle labbra, rivestendosi e raggiungendo in cucina Hiro ed Eline: si scambiavano sguardi, quei due, che anche se non lo davano ad intendere erano ricchi di mielosità, e questo la portò a corrugare spontaneamente la fronte.

<< Ehi, buongiorno, Eria...>> la salutò Hiro, le bende e gli abiti di nuovo addosso, notandola mentre si sedeva a tavola:<< … tutto bene? Sembri un po'... arrabbiata...>>.

<< EH? DAVVERO?>> scattò lei, rilassando il volto: accidenti alla gelosia, a momenti si tradiva:<< No... sto benissimo.>> nel dirlo sfoggiò un largo sorriso:<< Passata bene la nottata?>>.

<< Oh, sì.>> annuì il ragazzo dal braccio fasciato:<< Davvero splendida.>>.

“ Non ne dubito...” pensò Eria, un po' divertita, rivolgendosi quindi anche ad Eline:<< E tu, Eline?>>.

<< Benone, grazie.>> arrossì lievemente Eline per la prima volta da quando erano venuti a stare lì, sicuramente rammentando gli eventi della notte trascorsa:<< Oggi riprenderò i lavori... anche se non sono completamente riposata...>>.

<< Sicura di non voler aiuto?>> intervenne Hiro, serio.

<< No no, vi ho già detto che non lo accetterei... Ah, Eria, non è che sei preoccupata per qualcosa, vero?>>.

<< Come?>> si stupì Eria:<< Perché?>>.

<< Sai... i tuoi occhi... ci vedo preoccupazioni.>> disse Eline, scrutandola attentamente.

<< Ma che dici? AHAHAH!!>> rise spensieratamente lei:<< Non è vero... dai, mangiamo.>> e così dicendo iniziò a consumare la sua colazione. In effetti, però, aveva visto giusto: era un po' in pensiero per Hiro. Temeva che volesse rimanere lì... e chissà se l'avrebbe più rivisto. Sì, avrebbe potuto cercare un nuovo compagno per le missioni... ma ormai era troppo legata a quel ragazzo, voleva che rimanesse insieme a lei.

Altri giorni passarono, e la Cacciatrice di Missioni non dubitò che tra gli altri due occupanti della casa ci fossero stati altri incontri segreti. Comunque, questo non impedì ad Eline di finire di riordinare la fucina e rimetterla così in funzione entro i tempi stabiliti durante il settimo giorno, e alla fine...

<< Ecco... ho finito!>> sbuffò Eline, uscendo dalla ora calda fucina tutta sudata, il pomeriggio del decimo giorno, recandosi a chiamare i suoi clienti all'esterno dell'abitazione.

<< La mia spada... è pronta?>> chiese Hiro, ansioso.

<< Sì... con tanto di nuovo fodero.>>.

<< VEDERE VEDERE VEDERE!>> saltellò Eria, al limite della curiosità, quasi gettandosi nella direzione della fucina.

<< Venite... dovrebbe essere fredda, adesso.>> li invitò la padrona di casa, conducendoli nella parte posteriore della casa ed introducendoli all'interno della fucina: in mezzo all'ambiente quasi infernale per l'alta temperatura, davanti alla forgia, troneggiante sopra l'incudine su cui era stata ultimata, vi era una spada. Una spada nuova di zecca... molto più lunga di quella precedente di Hiro, il cui filo era da entrambi i lati nero: inoltre la lama (contente uno spazio dove si poteva inserire un Emblema di qualunque grandezza di fronte alla guardia) si restringeva a pochi centimetri dall'elsa, che appariva provvista di due piccole punte affilate alle estremità ripiegate verso l'alto. L'impugnatura, invece, era rossa e terminante con un globo metallico in fondo. Vicino all'arma c'era il suo fodero, di colore chiaro.

<< E'... quella?>> la indicò Hiro, sgranando gli occhi: non aveva mai visto una spada del genere... la trovava davvero bella.

<< Esatto.>> confermò la fabbra, portandoli davanti allo strumento:<< L'ho realizzata con molta cura... le due lame sull'elsa ti forniranno un'arma aggiuntiva. Prendila... è tua.>>. Il ragazzo dal braccio fasciato afferrò con una certa emozione la spada, alzandola dall'incudine: come peso non era troppo differente rispetto alla precedente... e sembrava davvero ben affilata. Si girò e la ruotò davanti a sé, costatandone l'equilibrio, dopodiché aprì lo scomparto per gli Emblemi e vi inserì il proprio Emblema Diamante medio che aveva tenuto in tasca, chiudendolo nella lama. 

<< Grazie, Eline.>> ringraziò lui, ponendo la nuova spada nell'apposito fodero fornitogli da Eline e attaccandosela alla fascia che gli fungeva da cintura:<< Ora potrò continuare a viaggiare.>>.

<< Davvero?>> si intromise Eria, piuttosto sorpresa:<< Pensavo che saresti rimasto qui...>>.

<< Eh? E perché mai?>>.

<< Beh... sembri trovarti così bene, qui...>>. Era meglio non far intendere che li aveva spiati mentre... pomiciavano.

<< Dimentichi che dobbiamo ritrovare Lein?>> le ricordò Hiro, freddo come sempre:<< Dobbiamo liberare Lawrence, no?>>.

<< E' vero... scusami...>> pigolò Eria, pentita di quello che aveva appena detto: giusto, Lein non l'avevano ancora preso, quindi Hiro sarebbe rimasto ancora per un bel po' con lei. Questo pensiero la sollevò d'umore.

<< Allora, andiamo!>> esclamò il ragazzo dal braccio fasciato:<< Dopotutto abbiamo l'arma... possiamo andare.>>.

<< Giusto, ANDIAMOOOOO!!!>> gridò con entusiasmo la Cacciatrice di Missioni, procedendo verso l'uscita della fonderia insieme al compagno, aggiungendo:<< E grazie di tutto, Eline...>>.

<< Prego, ma... ehm... Hiro?>> rispose la bionda, chiamando il ragazzo:<< Potrei un attimo dirti una cosa... a quattrocchi?>>.

<< Uh... certo.>> annuì Hiro, bloccandosi:<< Eria, puoi andare a prendere le nostre bisacce ed aspettarmi qui fuori, per favore? Ti raggiungo subito.>>.

<< Beh... ma certo.>> lo rassicurò Eria:<< Ci ritroviamo fra poco...>> quindi si allontanò di corsa, ben conscia delle ultime parole che si sarebbero potuti scambiare. Rimasti da soli nella fucina, Eline si avvicinò ad Hiro e scambiò con lui un bacio.

<< Hiro...>> mormorò quest'ultima, staccandosi poco dopo:<< … forse è vero che non tornerai più... ma promettimi... che tornerai da me, un giorno...>>.

<< Sì.>> rispose il ragazzo dal braccio fasciato:<< Lo farò, non ne dubitare... io ti voglio bene, e tornerò.>> e detto questo le diede un secondo, passionale bacio, consapevole che avrebbe potuto anche essere l'ultimo.

Più tardi, dopo aver salutato ancora Eline, il duo di Cacciatori si allontanò dall'altura su cui sorgeva la casa, dirigendosi verso nord: dovevano ritrovare le tracce di Lein alla svelta, prima che finisse chissà dove, e per farlo dovevano cercare sue notizie in qualche altra città. Se non altro, ora che Lein aveva più giorni di vantaggio, poteva aver proseguito con calma il suo viaggio (considerando tra l'altro che aveva un prigioniero), e questo poteva avergli fatto anche ridurre le precauzioni tese dal losco individuo allo scopo di far perdere le proprie tracce.

<< La città più vicina è Eliotropegate.>> consultò la propria mappa di Acaidar Eria, mentre aggiravano la solita mandria di bisonti:<< Ci dirigiamo lì?>>.

<< Proviamoci.>> replicò con decisione Hiro. Ad un certo punto, però, nel rimettere a posto la mappa, la sua amica si arrestò, puntando un dito verso ovest con timore:<< HIRO! GUARDA!>>. Anche il ragazzo si girò: in lontananza si vedeva la sagoma di Whitegate, da cui si ergevano possenti le fiamme di un incendio. E sopra, in cielo... delle figure alate volteggiavano sopra di essa.

<< Cosa starà succedendo, laggiù?>> si chiese Hiro, sbalordito:<< Cosa sono... quelle cose?>>.

<< Non saranno per caso...>> mormorò la ragazza, preoccupatissima:<< Hiro... dobbiamo andare laggiù SUBITO!>>.

<< Sì... andiamo!>> e così dicendo corsero a più non posso in direzione della città. Non appena vi arrivarono, in poco meno di dieci minuti, giunsero davanti ad uno spettacolo quasi apocalittico: case distrutte... corpi straziati e in parte carbonizzati... fiamme ardenti emananti un calore fuori dal comune... gente in fuga, terrorizzata. Sopra di loro, in cielo, compiendo ampi cerchi come avvoltoi... c'erano tre creature mostruose, dall'aspetto di grandissimi esseri dal corpo simile a quello di un leone alato, ma con due lunghe code appuntite e due teste da serpente, queste ultime dotate di creste frontali: una fila di denti spuntava dalle loro mascelle superiori, due dei quali lunghi ed affilati come sciabole.

<< Quelle sono...?>> cominciò a pronunciarsi Eria, capendo che cosa potessero essere. In quell'istante però, senza che se ne accorgessero, uno dei mostri li notò e subito si lanciò in picchiata su di loro con un furioso sibilare, allungando gli artigli retrattili delle zampe posteriori per ghermirli.

<< EHI, ATTENZIONE!!>>. Al suono di quella voce Hiro ed Eria notarono la creatura dalle teste di serpente venire verso di loro, ma prima di potersi spostare un'enorme figura umana si portò al loro fianco, colpendo violentemente con una grossa arma che stringeva tra le mani il fianco destro della fiera volante.

<< SSSSSSSSSSSSHHHHHHHHHHHH!!>> sibilò furiosamente la creatura, venendo respinta con forza contro i resti infuocati di un edificio, rimanendovi sepolta sotto con un crepitio.

<< Sei... Gil!>> si sorprese Hiro, riconoscendo il tale con cui si era scontrato una decina di giorni or sono.

<< Esatto, AHAHAHAH!>> rise il gigante, appoggiando a terra l'estremità della propria arma:<< Vedo che ti sei rifatto una spada nuova, smilzo... giusto in tempo per usarla.>>.

<< E smettila di chiamarmi...>>.

<< GIU'!>> si gettò su di loro Eria, facendoli cadere a terra e sottraendoli così a due violente fiammate: l'orribile ibrido era riemerso di scatto dalle travi preda delle fiamme, contrattaccando con intense fiammate caldissime.

<< Ahia...>> si lamentò Eria, dolorante, una discreta scottatura rimastale su una gamba:<< Non mi ha neanche sfiorato... con quelle fiamme... ma mi sono scottata ugualmente...>>.

<< Nel coprirci ti sei esposta di più al calore...>> mormorò Gil, aiutandola a rimettersi in piedi:<< … quella è una Serpechimera. Sono proprio le stesse bastarde che hanno incenerito Orangegate, 'ste tre: le stavamo cercando, e invece loro hanno trovato noi.>>.

<< Così quella è una Serpechimera...>> disse Hiro, nel rimettersi in piedi, lasciando la propria bisaccia a terra ed estraendo la nuova spada:<< Hanno già mietuto le loro prime vittime, però...>>.

<< Accidenti...>> commentò Eria, grave, lasciando anche lei il bagaglio e tirando fuori i pugnali:<< … che facciamo?>>.

<< Quello che fanno tutti i Cacciatori di Missioni, ovviamente: le abbattiamo, AHAHAHAH!!>> fece Gil, divertito come sempre:<< Come avete visto sono immuni al calore delle loro stesse fiamme... e il mio martello, equipaggiato con un Emblema Diamante grande, gli ha fatto ben poco, a quella: sono robuste...>>.

<< Dobbiamo portare al sicuro tutti gli abitanti, però... no?>>.

<< Eria ha ragione...>>.

<< Ci sta già pensando Jenna, a quello.>> li interruppe l'omone:<< Flint, invece, è in agguato qua intorno, pronto ad intercettare le prossime Serpechimere che scenderanno giù: le abbiamo già allontanate due volte, ma senza abbatterle. Ah, non preoccupatevi per le loro fiamme... non per quelle provenienti dall'alto, almeno: sono potenti, ma hanno una scarsa gittata: dovranno scendere più in basso per attaccarci.>>.

<< Allora...>> disse Hiro, osservando la Serpechimera davanti a loro:<< ... per ora dobbiamo pensare solo a quella che è scesa qui giù...>>.

<< L'hai detto, smilzo.>> annuì Gil, impugnando il martello con entrambe le mani:<< Flint penserà a coprirci dalle altre due, ma questa è affar nostro...>>. La Serpechimera che era scesa, eretta sulle quattro possenti zampe, era rimasta temporaneamente ferma: aveva compreso che non si trovava vittime troppo facili di fronte, e si stava limitando a studiarle con le sue due teste... pronta a passare all'attacco nel momento più inatteso.

-Studio Tetro-

Keila:<< E la storia d'amore continua...>>.

Honoryou:<< Però anche Eria è innamorata di Hiro, secondo me...>>.

Io:<< Secondo me è meglio non confondere troppo i lettori con i vostri commenti xD >>.

Honoryou e Keila:<< GOMEN!>>.

Io:<< Allora... iniziamo a ringraziare recensori e lettori, sempre grandi e mitici ;) E qui postiamo in disegno della tanto attesa Serpechimera (ditelo che l'aspettavate °W° ).>>.

Honoryou:<< Aoh, non si scherza con queste O_O >>.

Keila:<< Anche se non sembrano particolarmente furbe... eppure studiano in nemico...>>.

Io:<< Allora te ne porto una a casa u.u  E intanto vi ho battuti di nuovo a DBZ MUAHAHAHAHAH!>>.

Keila:<< EHI, NO NO NO!>>.

Honoryou:<< E poi perché devi ricordarci la sconfitta?>>.

Io:<< E perché no?>>.

???:<< Appunto, perché no?>>.

Io:<< Ancora gente... WOW!>>.

Keila:<< E'...??>>.

Honoryou:<< VEGETA DI DRAGONBALL Z?>>.

Vegeta:<< Esatto, vermi: inchinatevi davanti al Principe dei Sayan.>>.

Honoryou (si trasforma):<< Vuoi rogne?>>.

Vegeta (diventando Super Sayan 2 e scrocchiandosi le mani):<< Vogliamo vedere chi ha la meglio?>>.

Honoryou:<< CON PIACERE!>>.

Keila:<< Ho paura per Honoryou... un po'... ^^'' >>.

Io:<< Eh, un Super Sayan 2 è sempre tosto.>>.

Vegeta:<< Non importa quanto schifoso diventi, i Sayan sono invincibili, e non puoi fermare un Super Sayan!>>.

Honoryou:<< Senti un po', a parte che i Super Sayan da un po' di tempo sono diventati mainstream...>>.

Io:<< Effettivamente...>>.

Honoryou:<< … vuoi forse farti sotto con il tuo metro e venti?>>.

Vegeta:<< Parole grosse per una specie di cattivo decaduto.>>.

Honoryou:<< Parole grosse per una specie di p...>>.

Keila:<< STOP, TESORO! Dobbiamo dare l'esempio u.u >>.

Io:<< E poi Vegeta è il mio personaggio preferito di DBZ, porta rispetto!>>.

Vegeta:<< Giusto, ahahahah! Hai buon gusto, Cyber.>>.

Io:<< Riconosco la figaggine dei singoli personaggi e.e >>.

Honoryou:<< Già... proprio figo uno che lascia che Cell si completi...>>.

Vegeta:<< … >>.

Honoryou:<< … o che si faccia “ possedere” solo per battere Goku, favorendo il risveglio di Majin Bu...>>.

Vegeta:<< …...>>.

Honoryou:<< … o che vinca solo contro personaggi secondari INUTILI come Jeeth, Cui e Dodoria...>>.

Vegeta (gli punta la mano tesa davanti):<< ATTENTO, O FACCIO PARTIRE IL BIG BANG ATTACK!>>.

Keila (mettendosi in mezzo):<< FERMI TUTTI! Hono... meglio se la smetti ''>_> : non so se tu gli puoi resistere, ma io no di certo TWT >>.

Honoryou:<< Non ci avevo pensato... Ok.>>.

Vegeta:<< Buon per te, coso.>>

Io:<< E dopo questa... pacifica discussione, da cui abbiamo capito quanto Honoryou voglia male al Principe dei Sayan, direi di chiuderla qui.>>.

V (pensando in un angolino):“ Ormai vedo di tutto, emergere da 'sto buio...”.

Keila, Honoryou e Vegeta:<< ALLA PROSSIMAAAA!!>>.

Io:<< Al prossimo capitolo ;) >>.

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Capitolo 25
*** Tripla battaglia! ***


25- Tripla battaglia!

-Studio Tetro-

Io:<< Oh... siamo arrivati a dicembre, guarda un po'...>>.

Keila:<< Il tempo passa per tutti UoU >>.

Honoryou:<< Ben detto.>>.

Io:<< Che sei, filosofa, tu? è_é >>.

Keila:<< No, ma...>>.

Io:<< E allora taci xD >>.

Keila e Honoryou:<< -.-'' >>.

Io:<< Che scarso senso dell'umorismo...  Vabbé, iniziamo questo nuovo capitolo: cos'abbiamo qui? Una bellissima Serpechimera che non sembra aver buone intenzioni, nella Whitegate ora devastata da essa e dalle sue compagne volanti. Hiro, Eria e Gil la sconfiggeranno?>>.


<< Presto... TUTTI VIA!>> gridò Jenna, la compagna di Gil e di Flint, conducendo nel frattempo fuori città gli ancora numerosi sopravvissuti di Whitegate nel tentativo di sottrarli all'immenso campo di battaglia che rischiava di diventare la città:<< Nessun civile deve rimanere qui, sgomberate SUBITO!>>. Tutto quel movimento sottostante però non sfuggì agli occhi delle Serpechimere ancora in aria, ed esse si fiondarono verso le loro potenziali vittime, preparandosi a colpirle con le fiammate una volta a tiro. La donna li notò, lasciandosi sfuggire un'imprecazione:<< Merda...>>. 

Fu allora che da un punto non lontano da lì, a terra, saettò improvvisamente qualcosa contro i mostri: si trattava di una sorta di scia di ghiaccio, che a contatto con la creatura intercettata da essa la congelò immediatamente ad un'ala. La Serpechimera, con una delle proprie estremità alari completamente bloccata, annaspò per un attimo in aria per poi abbattersi violentemente al suolo, a diversi metri di distanza dai cittadini in fuga da Whitegate.

<< Ehi... cosa è stato?>> si chiese sbalordito uno degli uomini del Gate, confuso.

<< Oh... è soltanto Flint.>> sorrise Jenna:<< Guardate...>>. Infatti era così: era stato Flint, in piedi in cima al tetto di una casa, a scagliare con la sua accetta quel colpo glaciale.

<< E una è a terra... adesso facciamo scendere anche l'altra!>> esclamò il Cacciatore di Missioni vestito da ninja, duro, ruotando la propria arma:<< Farò vedere a queste bestiacce il potere dell'Emblema Ghiaccio grande...>> e così dicendo sprigionò con un fendente un nuovo attacco identico a quello precedente sulla Serpechimera che, rimasta confusa dal rapido evento, aveva bloccato la propria discesa, ed anch'ella venne congelata ad un'ala, precipitando a breve distanza dalla seconda Serpechimera. In quel momento, con dei balzi degni dell'abito che indossava, Flint scese dal tetto e si pose di fronte alle belve che si stavano riprendendo dalla caduta sulla strada principale del paese.

<< Voi continuate ad allontanarvi, forza!>> continuò a quel punto Jenna a rivolgersi ai cittadini in fuga, mandandoli via:<< State a ridosso del lago ed evitate di inoltrarvi altrove. Io vado ad aiutare il mio amico a guadagnare un po' di tempo... Vi verrò a chiamare se ne usciremo vivi.>>.

<< S-Siete sicura?>> le chiese un giovane tra i sopravvissuti, deglutendo:<< Quei mostri... sono terribili: non fareste meglio a fuggire entrambi?>>.

<< Voi pensate alla vostra pelle, noi alla nostra! FILATE!>> rispose con forza la donna, dando l'impulso decisivo alla cittadinanza perché fuggisse lontano da lì senza fare troppe storie. Poi raggiunse alla svelta Flint, che intanto evitò una fiammata lanciata da una delle mostruose bestie.

<< Oh... sei arrivata.>> notò Flint, lieto:<< In effetti una mano mi serve... Due sono un po' tante, di queste bestiacce...>>.

<< Lo capisco...>> sorrise Jenna, sfilando da un fodero cucito nella propria giacca una spada corta, priva di elsa e costituita quindi da un unico pezzo d'acciaio con il manico di legno su cui svettava un Emblema medio azzurro, impugnandola saldamente con ambedue le mani:<< … perciò sistemiamoli subito!>>. Per niente intimorite dalla presenza di due avversari, le Serpechimere emisero altre fiammate dalle due teste di serpente nella loro direzione, ma per tutta risposta Flint appoggiò la lama della propria accetta sul terreno ed eresse davanti a sé un muro di ghiaccio che parò il colpo, sciogliendosi e liquefacendosi nel venire a contatto con il calore altissimo prodotto dalle stesse.

<< Hanno sciolto il mio muro di ghiaccio in un lamp...>> cominciò a pronunciarsi Flint, ma allora una delle Serpechimere gli balzò addosso prima che potesse evitarlo, ferendolo allo stomaco con i suoi artigli e successivamente sbalzandolo a terra:<< AAARGHH!!>>.

<< EHI, FLINT!>> gridò Jenna, vedendo il suo compagno cadere. In quell'istante la seconda Serpechimera la raggiunse con un saltò in lungo, cercando di azzannarla con entrambe le fauci serpentesche.

<< SSSSSSSSSH!!>> sibilò la Serpechimera, protraendo le teste nella sua direzione. La donna le schivò agilmente, anche se a fatica: erano molto veloci, ma per fortuna non abbastanza, e approfittando di quel momento favorevole scagliò un fendente contro un fianco della bestia con la spada. 

<< Cos...?>> si stupì la donna: il corpo dell'essere aveva assorbito il colpo di spada senza riportare alcun danno:<< Ma quanto è...?>>.

<< SSSSSSSSSSAAAAAH!!!>> sibilò prepotentemente la Serpechimera, e brandendo una delle proprie code come una frusta travolse Jenna, spingendola ad un paio di metri di distanza da lì. 

<< OUCH...>> fece lei schiantandosi sulla strada lastricata di Whitegate: quel colpo come minimo doveva averle spezzato qualche costola, a giudicare dal dolore che sentiva nella cassa toracica. La creatura nemica, ormai convinta di aver la meglio, sputò un altro ammasso di fiamme nella direzione di Jenna per finirla, e la donna per tutta risposta protese davanti a sé la propria spada,  facendosi così scudo con un improvviso ammasso d'acqua generato dal suo stesso Emblema e fermando il fuoco che l'avrebbe dovuta incenerire:<< Per fortuna... lo scudo acquatico del mio Emblema Acqua medio è tanto freddo da poter contrastare la temperatura di quelle fiamme...>> quindi lei si rialzò, tenendosi pronta a riprendere il combattimento.

Frattanto, la Serpechimera che stava affrontando Flint si era già avvicinata alla svelta a lui, tenendolo bloccato al suolo con una zampa prima che potesse rialzarsi, e per giunta sul punto in cui l'aveva graffiato poco prima.

<< GGGGGGH...>> strinse i denti il suddetto Cacciatore di Missioni, cercando di resistere al peso della grande Serpechimera che lo teneva piantato sul terreno:<< BRUTTO...>>. In quel momento,le fauci della belva si schiusero: si stava preparando ad emettere ancora le proprie fiamme. Allora Flint appoggiò velocemente la lama della propria spada sulla zampa anteriore del mostro appoggiata al suolo e iniziò a congelargliela, cogliendolo di sorpresa quel tanto che bastava per impedirle di usare il fuoco: la cosa però durò solo un attimo, perché scatenò la sua reazione portandolo a far scattare in avanti una delle proprie teste di serpente per azzannarlo. Flint schivò prontamente l'assalto, girando la testa da un lato, poi, in un lampo e con tutte le proprie forze, gli assestò un fendente con la propria arma che ridusse in mille pezzi l'arto congelato.

<< HAAAAAAAAAAASSSSSSSHHHH!!!>> gridò di dolore la Serpechimera, arretrando rapidamente e spargendo il proprio sangue sul campo di battaglia, mentre Flint si rimetteva alla svelta in piedi.

<< Fa male... eh?>> ansimò Flint, spossato, perdendo anche lui sangue:<< Ancora un po' e mi avresti rotto qualcosa... spiacente per te.>>. La bestia, pazza di dolore, gli scagliò altre intense fiamme cremisi, e quest'ultimo per tutta risposta corse a destra, sfiorando il terreno davanti a sé durante l'avanzata e creando un nuovo muro di ghiaccio che deviò le fiamme da un lato prima di squagliarsi, permettendogli di saltare a lato della Serpechimera e liberare una scia di ghiaccio contro di lei che le attaccò al suolo, come una sorta di collare, la parte centrale del corpo, imprigionandola in quel punto.

“ Bene... ora non si può muovere da lì.” pensò Flint, sollevato, stando alla larga dal raggio d'azione delle teste del mostro, intento a divincolarsi per liberarsi dalla prigione glaciale:“ Posso andare ad aiutare Jenna, per or...”.

<< HIIIIIIIIIIIIIIISSSS!!!>> ruggì ancora la Serpechimera, e con una mossa completamente inaspettata agitò come fruste le code puntute contro il ghiaccio che la teneva imprigionata, spezzandolo in parte, dopodiché lo distrusse del tutto facendo appello a tutte le proprie energie.

<< Si è liberata...>> boccheggiò Flint. La belva, seppur priva di una zampa, si lanciò in una corsa spericolata contro il nemico, protendendo in avanti le teste da serpente per tutta la lunghezza del collo. Il Cacciatore vestito da ninja non si fece distrarre, e quando le teste furono abbastanza vicine fece emergere con l'accetta un terzo muro di ghiaccio che le colpì entrambe, spingendo i due capi verso l'alto con forza. Questo però non fu sufficiente a fermarla, perché le sue code devastarono la struttura ghiacciata per poi permetterle di allungare gli artigli retrattili della rimanente zampa anteriore verso di lui. Flint non fu abbastanza lesto stavolta... e gli artigli penetrarono la carne della spalla, in prossimità dell'attaccatura del collo... facendo spruzzare il suo sangue in alto.

Intanto...

<< OAAAAAAAAAAAH!!!>> gridò Gil, tirando una potente martellata alla terza Serpechimera, la prima ad essere scesa a terra, colpendola al petto con forza ma senza riuscire a smuoverla dalla propria posizione.

<< GRRRRRRRRRRR!!!>> ringhiò la Serpechimera, cercando di azzannarlo all'istante, fallendo. Ai  suoi lati, in quel momento, attaccarono anche Eria ed Hiro.

<< CERCHIO DELLE DUE RONDINI DEL CIELO!>> dichiarò Eria, affondando i pugnali nella pelle del mostro con un movimento circolare delle braccia,  riuscendo a ferirlo leggermente ad un fianco.

<< HA-AH!>> fece contemporaneamente Hiro, usando la propria spada sull'altro fianco, sfruttando il braccio destro per ferirlo anche lui lievemente.<< Accidenti... che pelle robusta...>>.

<< HIIIIIIIIIIIISSS!!>> replicò l'essere, agitando a mo' di frusta le code a gran velocità e riuscendo a spedire al tappeto sia Hiro che Eria.

<< AHIA!>> fecero all'unisono i due compagni di viaggio.

<< EHI, PRENDITELA CON ME, AHAHAHAH!!>> rise Gil, allungando ancora il martello verso la Serpechimera ed attirandone l'attenzione, quest'ultima che rispose con le fiamme: per fortuna, però, la potente arma colpì con forza la testa serpentesca emettente il pericoloso fuoco, modificandone verso l'alto la traiettoria, il che non impedì comunque alla creatura di riuscire ad agganciarsi al suo braccio con forza, affondando le zanne in esso:<< AAAAAAAAARRRGGGHHH!!!>>.

<< Ehi... LASCIALO!>> intervenne il ragazzo dal braccio fasciato, rialzandosi subito da terra e sferrando un solido fendente contro uno degli occhi della testa che stava mordendo Gil: il colpo falciò il bulbo oculare, danneggiando la belva.

<< SSSSSSSSHHHHHHHHHHHAAAAAAAAAHH!!>> sibilò rabbiosamente la fiera, mollando il braccio a Gil e sferrando contro Hiro una poderosa zampata che lo fece letteralmente volare di cinque metri più in là, mandandolo a sfondare la porta di una casa vicina. Poi avanzò come impazzita, versando i suoi fluidi interni dall'occhio distrutto, in avanti, distanziandosi dalle sue prede.

<< Maledetta...>> si lamentò Hiro, furioso, riuscendo a risollevarsi a fatica.

<< Ohi... Ohi... il mio braccio...>> si lamentò l'omone, osservando il proprio arto squarciato dal morso della Serpechimera e sollevando con l'altro il martello da guerra.

<< E' davvero forte... ma io non mi arrendo!>> esclamò Eria, correndo contro la bestiaccia con rapidità e raggiungendola facilmente, approfittando del dolore che la rendeva momentaneamente incapace di reagire. Quando arrivò, la Serpechimera usò istintivamente le teste per tentare di afferrarla, veloci come fulmini, ma Eria riuscì ad evitarle e a distruggere il secondo occhio del muso di prima con i pugnali.

<< SSSSSHAAAAAAAAAAH!!!>> ruggì ancora la Serpechimera.

<< E adesso che so il tuo punto debole...>> cominciò a dire Eria, preparandosi a colpire gli altri due occhi del mostro. Purtroppo però,  quest'ultimo riuscì a parare con gli artigli delle zampe anteriori le lame dei pugnali, e con le punte sulle estremità delle code a ferirla alla schiena con un guizzo improvviso.

<< ERIA!>> esclamò il ragazzo dal braccio fasciato, vedendola piegarsi a causa di quell'ultimo attacco.

<< Aaah...>> si piegò quasi in ginocchio Eria, debilitata. La Serpechimera allora, trionfante, si preparò a sputare fuoco con la testa ancora integra, ma prima di riuscirci qualcosa gli volò prontamente in bocca, spaccandogli in mille pezzi i denti che teneva in essa: era il martellone di Gil.

<< HIII..........IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIISSSHH!!!>> sibilò ancora la creatura, impennandosi come una forsennata, ripiegando frettolosamente.

<< Grazie... Gil.>> mormorò sorpresa la ragazza, riprendendosi dai tagli sulla schiena e girandosi a ringraziare l'omone.

<< Prego.>> annuì Gil, soddisfatto:<< Quello era per il mio braccio, comunque.>>.

<< Non abbiamo ancora finito...>> disse Hiro, balzando vicino ad Eria per aiutarla nell'ardua lotta mettendosi in posizione come lei. Il mostro, dolorante, ricambiò i loro sguardi per un attimo, pieno d'odio... per poi sbattere con poderosità le ampie ali e librarsi in volo.

<< Ehi... se ne sta andando?>> si sorprese il ragazzo dal braccio fasciato, notando la creatura allontanarsi da lì con molta fretta.

<< Accidenti!>> esclamò Gil, stranamente preoccupato dalla cosa:<< Non dovevamo lasciarlo volare via... adesso...>>. La risposta arrivò presto: con una virata, la fiera volante cambiò direzione e scese in picchiata verso di loro, sparando le sue fiammate con la chiara intenzione di incenerirli.

<< ACC...>> fece Gil, buttandosi a terra, e lo stesso fecero sia Hiro che Eria lanciandosi a lato schivando la vampata, ma quando questi ultimi due stettero per rimettersi in piedi vennero aggrediti da una sferzata di artigli proveniente da sopra le loro teste che attraversarono sia le loro guance che i loro fianchi: la Serpechimera aveva compiuto un volo a raso- terra per aggredirli.

<< AAAAAAAH!!!>> gridarono di dolore i due Cacciatori di Missioni, che a momenti ripiombarono a terra, , mentre la mostruosa creatura decollava di nuovo verso in cielo.

<< Caro... gna...>> ringhiò Eria, notando la bestia che stava per rifare il giro:<< Ora inizia con gli attacchi aerei...>>.

<< Ha capito che... gli attacchi a terra non gli convengono...>> comprese Hiro, dolorante.

<< Ecco perché non dovevamo lasciarla volare via...>> affermò Gil, raccogliendo in fretta il proprio martello:<< … e... ATTENTI!>> e nel dire questo si lanciò di nuovo via. Ancora una volta, dall'alto, il mostro attaccò con le proprie fiamme, costringendo Hiro ed Eria a spingersi di nuovo via, lanciandosi in lati opposti e lasciando che le caldissime scie infuocate liquefacessero i punti del centro abitato dove si abbattevano senza però colpire loro. La Serpechimera si diresse verso Hiro, stavolta, preparando le terribili grinfie.

<< E' DIETRO DI TE, HIRO!>> lo avvisò in fretta Eria, portando il ragazzo dal braccio fasciato a voltarsi il prima possibile: la creatura gli piombò addosso, agitando gli artigli contro di lui... e quando la Serpechimera se ne andò di nuovo in alto, schivando il martello di Gil che venne scagliato dal suo proprietario nella sua direzione, Hiro era svanito.

<< Ehi... ma dove diavolo...?>> si domandò Eria, sorpresa: che fine aveva fatto? Quasi per cercare la risposta nelle vicinanze, la ragazza alzò lo sguardo, e finalmente trovò l'amico, rimanendo a bocca aperta: il suo compagno era lassù, aggrappato ad una delle zampe posteriori della Serpechimera.

Non era certo una grande attrattiva rimanere lì in cielo tenendosi stretto alla zampa di un mostro pericolosissimo, esponendosi al rischio di cadere come un sacco di patate da un'altezza micidiale, ma l'unica via per evitare gli assalti aerei del mostro, pensò Hiro, era quella di salire sopra di lui e abbatterlo al più presto: sarebbe stato rischioso, ma il ragazzo dal braccio fasciato non aveva mai dato grande importanza alla propria incolumità, quindi iniziò ad arrampicarsi verso il dorso della bestia nonostante l'ascesa della stessa, rinfoderando la spada ed usufruendo quindi di entrambe le mani per salire sul corpo della bestia. 

“ Ormai... è la tua ora, maledetto mostro...” pensò furente il ragazzo dal braccio fasciato, tutta l'aria che gli finiva contro il viso con forza a causa dell'ascesa in corso, quasi volesse costringerlo a mollare la presa e a cadere di sotto. La Serpechimera, però, quando stette per iniziare a tornare in picchiata verso terra, si accorse della presenza su di sé di Hiro, e cominciò a volare con ampi cerchi, spostando uno dei suoi lunghi colli all'indietro proprio quando il ragazzo fu riuscito ad arrivare sul suo dorso.

<< Da come si muove... mi sa che ha scoperto il trucchetto di quello smilzo.>> notò Gil, osservando da terra l'animale.

<< Speriamo che non si faccia ammazzare...>> mormorò Eria, timorosa per il propro compagno.

<< HIIIIISS!!!>> sibilò la testa di serpente con gli occhi distrutti, muovendosi verso Hiro, dietro di sé, ed aggredendolo con uno scatto. Hiro si spostò a sinistra per evitarla, ma nel farlo mollò la presa sul folto pelo del corpo della Serpechimera, cadendo a destra e riuscendo a salvarsi solo aggrappandosi per un soffio al fianco della creatura. 

<< Dannazione...>> fece Hiro, in difficoltà: anche se la testa della Serpechimera che lo attaccava era senza occhi, riusciva ad orientarsi grazie al senso del tatto della pelle su cui il ragazzo era aggrappato, e a differenza dell'altra aveva ancora tutti denti.

<< Hiro sta per cadere!>> esclamò Eria, notando in che posizione era Hiro. La notò anche la fiera alata, che subito fece scattare sempre la stessa testa nella direzione del ragazzo, sfiorandogli la capoccia con le zanne, stavolta, non riuscendo ad azzannarlo bene a causa della visibilità inesistente che comunque la ostacolava.

<< Ma... vaffan...>> cominciò ad imprecare Hiro, staccando con prudenza il braccio sinistro dal manto della Serpechimera ed estraendo la spada proprio nello stesso momento in cui il capo del mostro scattava nuovamente contro di lui, conficcandogliela in una delle orbite dagli occhi distrutti:<< … CULO!>>.

<< HAAAAAAAAAAAAIIIIIIIIIISSSS!!!>> ruggì ancora con un sibilo la Serpechimera, staccando la testa ferita dalla lama che l'aveva trafitta di colpo, agitandosi follemente nell'atmosfera circostante dalla sofferenza: un movimento davvero poco sicuro per Hiro, perché rischiò più e più volte di cadere. Alla fine, comunque, il capo senza occhi si accasciò a penzoloni verso il basso, il cervello infilzato dall'arma attraverso l'orbita in cui era stata immessa,  il che portò anche la seconda testa a voltarsi con ferocia in direzione del nemico.

<< Uff... si è arrabbiato, questo abominio...>> si disse Hiro, rinfoderando l'arma e cercando di ritornare in fretta sul dorso della bestia:<< … però non ha più denti in quelle fauci... non...>> in quel momento l'ultima testa lo colpì con una testata, quasi spingendolo di sotto. Ma Hiro era intenzionato a non desistere, e sapendo che non poteva morderlo continuò a risalire, sopportando le ripetute spinte della Serpechimera e i suoi bruschi movimenti nell'aria. Alla fine arrivò di nuovo a cavalcarla, era la sua ultima possibilità: il capo dell'essere non tardò a tornare all'attacco, ma stavolta lui l'aspettava, perché nel ricevere l'attacco sul petto (il che non fu per niente indolore) gli tirò un destro ben assestato su uno degli occhi, semi-accecando anche quella testa, che si scosse per il dolore insieme a tutto il corpo del mostro. Poi, tenendosi sempre ben stretto al pelo del mostro con la sinistra, tirò fuori la spada con la mano destra, e non appena il volo della creatura si fu stabilizzato afferrò velocemente con entrambe le mani la propria spada e la usò per lanciare un potente affondo contro il dorso della Serpechimera.

La lama, spinta anche dal braccio ad Emblemi di Hiro con la stessa potenza con cui era stato abbattuto il tornado di Turbinante, si piantò incredibilmente nella carne del mostro, raggiungendo i suoi organi interni: un brivido lo scosse, non appena venne trafitto... e lentamente le sue ali cominciarono a fare meno presa sull'aria, come se fossero diventate di piombo.

<< Sta perdendo quota... accidenti...>> notò Hiro, preparandosi al peggio e notando che effettivamente stava per precipitare insieme alla Serpechimera verso terra.

<< Stanno... piombando a terra!>> esclamò Eria, la creatura alata e il ragazzo che stavano piombando sempre più giù.

<< Quel tale ce l'ha fatta, sembra. AAHAHAHAH!!>> rise fragorosamente Gil, sollecitando la ferita sul braccio nell'agitarsi:<< Ouch... ridere fa male...>>.

<< Dobbiamo trovare un modo per salvarlo!>> esclamò Eria, insistente.

<< Non sarà necessario...>> osservò l'omone, calmo:<< Se Hiro sarà svelto e salterà via da quel cadavere all'altezza giusta dovrebbe salvarsi da solo...>>. E infatti fu così: sceso a circa un metro da terra, il ragazzo dal braccio fasciato saltò via dal dorso della Serpechimera, lasciando che la stessa si abbattesse sul terreno con un impatto decisamente pesante.

<< OUCH!>> fece Hiro rotolando al suolo, sentendo le ferite lasciategli in precedenza dal mostro volante fargli male. Poi rimirò il cadavere di quest'ultimo con disprezzo:<< Uff.. ce l'ho fatta...>>.

<< Ehi... Hiro!>> accorse Eria alla svelta, seguita a breve distanza da Gil, correndogli incontro:<< Tutto ok? Stai bene?>>.

<< Ah...>> si voltò verso di loro il ragazzo dal braccio fasciato:<< Sì, sto...>>.

<< DIETRO DI TE!>> gridò in quel momento l'omone, indicando dietro di lui. Hiro si girò subito un'altra volta... venendo spinto via con forza contro Eria da un colpo secco ed improvviso. 

<< AHIA!>> fece Eria, piombando col sedere a terra, con sopra Hiro.

<< Accidenti...>> notò Gil, tenendo stretto il proprio martello: la Serpechimera creduta abbattuta era invece sopravvissuta all'impatto con il terreno e allo squarcio ricevuto sul dorso, e si era rialzata usando il proprio collo per aggredire il ragazzo dal braccio fasciato.

<< E... E TOGLITI!>> protestò Eria spingendo via il ragazzo che l'aveva sovrastata.

<< Scusa... mica è stata colpa mia.>> si giustificò Hiro, alzandosi insieme a lei ed osservando il mostro, armi alla mano:<< Ma che è... indistruttibile, per caso?>>.

<< HISSSSSSSSSSSSSSSSSSSSH!>> sibilò la Serpechimera, ricolma d'odio per tutto quello che aveva passato a causa dei tre Cacciatori di Missioni, spalancando le fauci dell'ultima sua testa ancora viva nella loro direzione.

<< Vuole lanciare le fiamme, attenti!>> esclamò Gil, mettendo in guardia i due momentanei alleati. Le prime fiamme iniziarono ad emergere dalla bocca della creatura... ma proprio prima che si materializzasse la fiammata vera e propria si interruppe, tremando furiosamente con un sibilo ancora più sovrastante degli altri che aveva emesso. Gil, Hiro ed Eria rimasero sconcertati per un attimo da quella reazione tanto inattesa e la Serpechimera, dopo essersi impietrita in seguito per qualche secondo, afflosciò la testa di colpo ed allargò le quattro zampe, distendendosi inerte: sembrava essere morta.

<< Questa poi...>> disse Hiro, abbassando la spada per la sorpresa:<< Che le è successo?>>.

<< Le Serpechimere non vanno sottovalutate: sono davvero forti. Più forti e resistenti dei Tentacodonti....>>. Da dietro il corpo deceduto della belva alata spuntò fuori la figura di un giovane: capelli biondi e corti, occhi azzurri... e armato con due lunghe katane. Sorrideva con soddisfazione.

<< Ma...?>> si sorprese ancora di più Eria:<< Sei...?>>.

<< … ARTIC GRAVITY!>> esclamò il ragazzo dal braccio fasciato, riconoscendo lo spadaccino incontrato tempo fa a Violetgate.

<< Hiro ed Eria... sembrano secoli che non ci vediamo!>> li salutò allegramente lo spadaccino dalle due spade con un segno a due dita unite:<< Sembra che io sia arrivato giusto in tempo per togliervi dai guai. Ho pensato bene di sfruttare l'apertura che gli hai creato sul dorso mentre ci eri sopra, Hiro, per colpire il suo cuore... ti spiace?>>.

-Studio Tetro-

Io:<< Oggi capitolo più corto del previsto 9.9 Comunque mettiamo un disegno di Flint, che se l'è meritato...>>.

Keila:<< Approved xD >>.

Honoryou:<< Io ci sto U_U Certo che qui hai introdotto ben due nuovi Emblemi...>>.

Io:<< Eh già, direi che ho fatto proprio un buon lavoro, tutto sommato ^^'' >>.

Honoryou:<< Secondo me...>>.

???:<< TUTTO MIO!>>.

Keila:<< Oh... arriva il solito intruso dello Studio Tetro >W> >>.

???:<< SOLDI, DONNE, FAMA... TUTTO MIO!>>.

Io:<< Toh, tu sei... Greed, Fullmetal Alchemist se non ricordo male.>>.

Greed:<< Già, e come sapete il mio nome significa “ avidità”...>>.

Io:<< Rivolgiti a GravityZero.>>.

Greed:<< E perché, scusa?>>.

Io:<< Aveva sviluppato un deck che sembra fatto apposta per te xD >>.

Honoryou:<< Roba sull'avidità, se non erro.>>.

Greed:<< AHAHAH, devo dire che per essere un umano sei quasi divertente!>>.

Keila:<< Perché, non lo sei?>>.

Greed:<< Sono un omunculus, signorina: ho una Pietra Filosofale per nucleo.>>.

Keila:<< OWO >>.

Honoryou:<< L'avevo sentito dire...>>.

Greed:<< Sono immortale, tanto per informarvi, ahahah!!>>.

???:<< MA DAVVERO? ARH ARH!>>.

Tutti (si voltano):<< KENPACHI ZARAKI DI BLEACH?>>.

Kenpachi:<< Se sei immortale, mi viene ancora più voglia di farti a pezzi, AHAHAHAH!!>>.

Greed (lo invita alla lotta):<< Vuoi provare a distruggere il mio Scudo Perfetto? Fatti sotto!>>.

Kenpachi:<< SI COMINCIA!>> iniziano ad affrontarsi con forza e vigore.

Io (prendendo un telecomando e premendo un bottone dello stesso):<< Oh, per carità...>> si apre una botola gigante.

Greed:<< O_O EHI MA COSA...?>>.

Kenpachi:<< ACCIDENTIIIIII....... >> precipitano in una botola oscura.

Keila:<< … sicuro che non torneranno, Cyber?>>.

Io:<< No, dato che conduce in altra dimensione, la botola.>>.

Honoryou:<< MUAAHAHAHAH, DIABOLICO!>>.

Io:<< E ora... ringraziamo i mitici recensori e i non meno mitici altri lettori, e ci vediamo nel prossimo capitolo. Non mancate ;) >>. 

Honoryou e Keila:<< CIAOOOOOOOOOOOOOO :DDD >>.

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Capitolo 26
*** Riunione familiare ***


26- Riunione familiare.

-Studio Tetro-

Io:<< Gente, eccoci di nuovo qui!>>.

Keila:<< Tempo di un nuovo passo avanti con la storia, cari miei ^W^ >>.

Honoryou:<< Non facciamoli attendere ancora di più, dai.>>.

Io:<< Ben detto, caro Honoryou, diamo il via al prossimo capitolo ;) Come ricorderete, siamo rimasti al ritorno di Artic Gravity e alla precedente sconfitta della prima Serpechimera, partiamo da lì.>>.


<< Cos'è, hai aspettato di nuovo che facessimo tutto il lavoro, per caso?>> disse Hiro, seccato,  allo spadaccino armato di katane:<< Hai fatto così anche quando stavamo contro i Tentacodonti...>>.

<< Ehi, pensavo avessi capito che non sono quel tipo di persona.>> scosse il capo Artic, fingendosi quasi offeso:<< Diciamo che ho visto in lontananza un ottimo spettacolo acrobatico in cielo, e prevedendone l'esito ho pensato di venire a controllare... Solo per curiosità, naturalmente...>> nel dire questo arricciò un sorriso.

<< Certo... solo curiosità...>> mormorò freddo il ragazzo dal braccio fasciato.

<< Scusate se vi interrompo, ma sarebbe meglio andare a vedere che fine hanno fatto le altre due Serpechimere.>> intervenne Eria, seria:<< Avremo tutto il tempo dopo per salutarci, non vi pare? Sono scese, e non vorrei che qualcuno...>>.

<< Di sicuro, Flint e Jenna le stanno tenendo occupate.>> osservò Gil, sicuro di sé:<< Se così non fosse stato, sarebbero probabilmente tornate in cielo dopo l'assalto. Comunque è meglio andare sì... anche se Flint dovrebbe avere il pugno la situazione...>>.

Quell'ultima previsione, però, sembrava essere stata troppo ottimistica: Flint giaceva a terra, ferito, la spalla devastata dall'ultima sferzata d'artigli della Serpechimera sua avversaria. Era immobile, e il colpo ricevuto faceva parere quasi che la sua vita fosse giunta al termine.

<< Hiiisss....>> sibilò lentamente la sopracitata Serpechimera, senza una zampa anteriore, in dubbio sullo stato del Cacciatore di Missioni, avvicinandosi ad esso con cautela. Le sue teste iniziarono a sovrastare il suo corpo, fiutandolo, e una volta convintosi che fosse morto arretrò il lungo collo e lo fece scattare con decisione contro il corpo di Flint... 

… e fu in quel momento che il muso del mostro venne respinto con forza verso l'alto, interrompendo l'attacco: le gambe distese del Cacciatore di Missioni vestito da ninja erano scattate come molle verso l'alto, colpendo in pieno la mascella inferiore di quella testa con entrambi i piedi. Dopodiché, il redivivo Flint diede un'ulteriore spinta ai propri arti inferiori, verso il basso, e ripiombò in piedi.

<< Uff...>> sbuffò Flint nel rimettersi sulle proprie gambe, sentendo vivo il dolore alla spalla:<< Niente... male...>>.

<< HIIIIIIIISS!!!>> ruggì la seconda testa serpentesca, rabbiosa nei confronti di colui che aveva stordito la sua gemella, saettando furiosamente contro in avanti. Quest'ultimo, quasi senza guardare, protese la propria accetta verso di essa e la conficcò con decisione contro la parete interna della mascella superiore del mostro: l'azione suscitò nella Serpechimera un dolore fortissimo che la costrinse a ruggire di dolore.

<< Devo dire...>> cominciò a proferir parola Flint, tenendo con fermezza la presa sul manico della propria arma piantata dentro la testa dell'essere e stando ben attento a tenere la mano e l'impugnatura dell'accetta all'esterno della sua bocca nel caso decidesse di lanciare nuove fiamme con essa:<< … che la tua pelle è davvero dura... ma il suo interno è di burro, a quanto vedo.>>.

<< HIIIIIIIISSS!!!>> scattò nuovamente l'altra testa della Serpechimera, tentando di aggredirlo. Flint, per tutta risposta, spostò il busto schivando l'assalto e strinse l'altro braccio intorno al collo di quel capo.

<< Spiacente...>>  mormorò Flint, incurante del sangue che gli usciva dalla spalla ferita, trattenendo il collo afferrato:<< … non basta ferirmi la spalla, per sconfiggermi.>> aveva un'espressione truce,  terrorizzante quanto quella assunta quando aveva chiesto a Jenna di andare a vedere lo scontro tra Eria e Aldor, sul volto:<< Ultimamente non ho combattuto molto... devo essermi arrugginito un po', per non essere riuscito a contrastarti prima. Adesso però... si fa sul serio!>>. In quell'istante, i denti della testa in cui era piantata l'accetta iniziarono a congelarsi, e lo stesso accadde al collo e al volto della stessa, sotto l'influsso dell'Emblema Ghiaccio grande dell'uomo vestito da ninja che stava ricoprendo velocemente, con un velo di ghiaccio, tutto il corpo della Serpechimera.

<< HIIIIIIIISSSSSSSSS!!!>> sibilò furiosamente il mostro, dibattendo come una furia il collo sotto il braccio di Flint, ma inutilmente: quello aveva una presa e una forza così ferree che lo riusciva a trattenere quasi senza alcun problema. Allora alzò l'unica zampa anteriore ancora intatta, impennando le posteriori, e cercò di graffiarlo.

<< Per favore...>> disse il Cacciatore di Missioni, e con un rapido calcio allontanò la zampa, lasciando che il corpo, non sostenuto da due arti anteriori, si abbattesse al suolo. Dopodiché mollò il collo tenuto, che si congelò poco più tardi: la potente Serpechimera, adesso, era diventata solo una muta statua di ghiaccio. A quel punto, Flint si voltò verso l'amica, non troppo distante da lì, che stava combattendo.

<< MERDA....>> fece Jenna, proteggendosi da un ennesimo colpo d'artigli dell'ultimo mostro con lo scudo d'acqua generato dal proprio Emblema Acqua medio.

<< HIIISSS!!>> sibilò la Serpechimera, continuando ad insistere con le sue grinfie e sparando poi una fiammata contro di esso, che per fortuna non riuscì ad avere la meglio sullo scudo.

“ Il mio scudo è abbastanza freddo da neutralizzare il calore di queste fiamme...” pensò Jenna, avvertendo il caldo soffocante del fuoco:“ … ma l'acqua finirà per evaporare, a questo ritmo... ” in quel momento, passata la fiammata, la Serpechimera rivolse contro di lei le code puntute con rapidità, e frantumò il suo scudo gettandola a terra.

<< HIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIISSS!!>> lanciò un lungo ruggito di trionfo la creatura, aprendo nuovamente le fauci e sparando un'ampia fiammata da entrambe le bocche.

“ No... non adesso...”pensò frettolosamente lei, lanciandosi di lato rapidamente, ma venendo comunque sfiorata dalle fiamme, che la marchiarono con un'estesa scottatura alla gamba:<< AAAAAAAAAAAAAAAAH!!!>>. Non andava bene, adesso non riusciva più a reggersi in piedi: se l'avesse colpita di nuovo con il fuoco, sarebbe stata la fine. La bestia, però, si avvicinò senza fretta e senza emettere nuove fiamme, forse per non rovinare la sua preda più del necessario, e ad un metro da lei le balzò addosso. E fu proprio allora che una grande punta di ghiaccio la intercettò prima che piombasse sul bersaglio, spedendola con violenza contro una casa e terminando il suo attacco.

<< Cosa?>> si sorprese Jenna, voltandosi: era arrivato Flint, piuttosto energico nonostante la spalla ferita.

<< Ehi... non hai ancora finito con quella?>> le disse il Cacciatore di Missioni vestito da ninja, toccandosi la spalla sana con l'estremità della propria accetta più volte, quasi come se fosse un tic nervoso:<< So che puoi far di meglio.>>.

<< Oh, scusa, non sono forte quanto te... il fatto è che ci ha messo troppo per infrangere lo scudo d'acqua.>> scosse il capo Jenna, mentre la Serpechimera si rimetteva in piedi.

<< HIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIISSSS!!!>> ruggì quest'ultima, uscita incolume dall'agguato di Flint grazie alla sua pelle durissima, inferocita.

<< Tanto...>> chiuse gli occhi la donna:<< … l'acqua dello scudo che gli è andata addosso dovrebbe essere rimasta almeno in minima parte assorbita dalla sua pelle, adesso...>>. Proprio dopo quell'ultima parola, la Serpechimera sbarrò gli occhi, scuotendo le teste... e poco dopo tutta la sua pelle pelosa presentò numerosissime punte, facendola crollare priva di vita.

<< Wow...>> si sorprese leggermente Flint:<< Ognuno ha il suo modo di sviluppare il potere dei propri Emblemi... e a quanto pare tu l'hai reso il più letale possibile.>>.

<< La prima volta che lo vedi in azione in questo modo, eh? Lo scudo acquatico solitamente rimane completamente solido e fluttuante, capace di reggere attacchi davvero forti, ma nel caso si disperda e il liquido che lo compone entri in un altro organismo, anche solo poco, reagisce con i fluidi interni dell'organismo stesso, rendendoli solidi e appuntiti all'istante. Quindi la vittima muore per le lesioni riportate sulla maggior parte dei propri organi interni.>>.

<< Mmh...>> fece Flint, pensoso:<< A prima vista sembra devastante... ma mi sembra davvero poco pratica, quest'abilità: devi aspettare che il tuo resistentissimo scudo venga distrutto, perché si attivi... e soprattutto che i suoi componenti finiscano sul nemico, altrimenti non ha effetto.>>.

<< Già, e per di più ci vuole un po' di tempo, comunque.>> spiegò Jenna:<< La pelle deve assorbire l'acqua... infatti, se non fosse stato per te, forse mi sarei fatta ammazzare.>>.

<< A-Ah, vero...>> annuì il ninja, impassibile:<< Ti aiuto ad alzarti adesso.>> quindi si chinò su di lei.

<< Sì, ma attento, fa malEEEEEEEEH!!>> gridò la donna, dolorante, nel venir aiutata a reggersi sulla gamba scottata, dopodiché il compagno la mise a sedere sulla scalinata che dava all'ingresso di un'abitazione.

<< Mmh?>> fece Flint, voltandosi:<< Arriva qualcuno...>> e nel dire questo strinse forte la propria arma. Tuttavia si trattò di un falso allarme, perché erano solo Artic, Hiro, Eria e Gil che li stavano raggiungendo.

<< Ehi, compari!>> esclamò Gil, allegro, notando le due Serpechimere sconfitte:<< Avete risolto tutto, AHAHAHAHAAH!!!>>.

<< Tu invece ti sei fatto male a un braccio, eh, Gil?>> replicò Jenna, seria.

<< Certo... ma non è un problema.>>.

<< Per fortuna state tutti bene...>> disse Eria sollevata:<< Certo che le avete conciate proprio per le feste...>>.

<< Niente di...>> proseguì Flint, bloccandosi subito nel notare Artic Gravity:<< Ehi, ma...?>>. Anche lo spadaccino con le katane, d'altronde, rimase sconcertato.

<< Cosa ci fai tu qui?>> lo indicò Artic, al colmo della sorpresa.

<< Vi conoscet...?>> iniziò a chiedere Hiro, ma, prima che finisse, il tipo vestito da ninja corse improvvisamente verso Artic e gli assestò un calcio volante in faccia che lo fece volare a terra.

<< AHIAAAAAA!!! BRUTTO BASTARDOOO!!!>> gridò Artic, agitandosi al suolo come uno scalmanato: l'azione appena compiuta aveva lasciato tutti allibiti. 

<< FINALMENTE CI RITROVIAMO!>> esclamò Flint, irato:<< Ma guarda te: non vedi tuo padre da cinque anni e la prima cosa che ti viene da dirgli è “ bastardo”?>>.

<< E' CHE DOVREI DIRE DI UN PAZZO CHE TI SPACCA IN NASO CON UN...?>> proseguì lo spadaccino, beccandosi un altro calcio in faccia.

<< P-Padre?>> mormorò Hiro, confuso.

<< Lui... sarebbe il padre di Artic?>> domandò Eria, davvero colpita.

<< Sì... proprio così.>> rispose Jenna, voltando lo sguardo altrove:<< Quell'Artic è il figlio di Flint...>>.

<< Non si vedono da cinque anni perché il moccioso ha deciso di lasciare casa in modo da coltivare uno stile di combattimento tutto suo, AHAHAAH!!>> rise Gil, allegro:<< Non mi meraviglia che ora Flint lo prenda a pesci... anzi, a CALCI in faccia, AHAHAHAH!>>.

<< TIME OUT, CAZZO!>> si rialzò Artic, riponendo le katane, il segno dello stivale del genitore impresso sul volto:<< La vuoi smettere?>>.

<< Uff... va bene...>> sospirò Flint, tappandosi la ferita sulla spalla con nervosismo:<< Beninteso però che dovrei dartene un'altra decina, di calci come quelli: sai quanto ha sofferto tua madre quando te ne sei andato?>>.

<< Oh, dev'essere stato TERRIBILE!>> esclamò con fare scherzoso il giovane spadaccino:<< Deve aver sofferto MOLTO, dato che le ho chiesto il permesso e ha accettato...>>.

<< NON SAPEVA QUEL CHE DICEVA!>> affermò il padre lanciandogli un'ennesima pedata, che stavolta il figlio schivò con prontezza:<< DOVEVI STARE CON NOI E LASCIARE CHE TI ISTRUISSI!>>.

<< E piantala!>> ribadì Artic, sull'orlo dell'ira.

<< In effetti, potreste anche smetterla con questo teatrino...>> si intromise Hiro, freddo e allibito. Per tutta risposta Flint gli rivolse uno sguardo terrificante, chiedendo con immensa durezza:<< Prego?>>. Il ragazzo dal braccio fasciato si zittì: avvertiva un tale istinto omicida provenire da quel volto, contratto in tal modo, che non trovava parole per ribattere.

<< E dai, papà... ho recepito il messaggio, su...>> gli disse in ginocchio Artic, imbarazzato per la figura che stavano facendo davanti agli altri:<< In fondo sono diventato più forte, adesso...>>.

<< Dal modo con cui ti sei preso i miei calci in quel modo, non certo quanto me.>> chiuse gli occhi il genitore, sospirando:<< Adesso, se non ti spiace, dovremo occuparci dei feriti... me compreso.>>.

<< In effetti...>> fece eco Gil, quasi lamentandosi e guardandosi il braccio, ferito gravemente dal morso della Serpechimera.

<< Ehi, voi, perché invece di stare qui ad assistere non andate a richiamare i cittadini di Whitegate?>> domandò Jenna, severa, ad Hiro ed Eria:<< Se seguite il lago dovreste ritrovarli, anche dei fessi come voi possono farcela.>>.

<< Se tu fossi ancora in grado di reggerti in piedi, io ti...!!!>> iniziò a protestare Eria, venendo trascinata via dal ragazzo col braccio fasciato dopo che egli ebbe rinfoderato la spada.

<< Oh... andiamo, non ho voglia di veder litigare altra gente.>> mormorò Hiro, non potendone più di tutto quello strazio.

<< Vengo con voi!>> esclamò Artic, correndo loro dietro alla svelta.

<< Quel moccioso...>> sbottò Flint, praticamente inferocito, iniziando a cercare qualcosa per curare le proprie ferite e quelle dei suoi compari. 

Mentre si allontanavano in direzione della sponda del Lago Centrale, Eria non poté far a meno di parlare ad Artic, ponendogli la seguente domanda:<< Tu e tuo padre avete un rapporto davvero teso... davvero è soltanto perché sei partito?>>.

<< Te ne sei accorta?>> rispose Artic, sorridendo:<< No, non è per questo: la verità è che mio padre non avrebbe mai voluto che io imparassi a lottare, voleva che diventassi una persona di successo, qualcuno che non avesse bisogno di ammazzare niente e nessuno per vivere. Il che è strano da parte sua, visto che un tempo era un Cavaliere del Governo Imperiale.>>.

<< Era un Cavaliere del Governo Imperiale?>> si sorprese Hiro.

<< Già, e tremendamente forte, per giunta. Mia madre, invece... non la pensava come mio padre sul mio destino: era un vero angelo, per lei io dovevo semplicemente seguire la strada che mi dettava il cuore. Una volta ottenuto il suo consenso, quindi,  me ne sono andato di nascosto, senza affrontare papà, così mi sono potuto far iniziare all'uso della spada da una persona che conoscevo e sviluppare un mio stile personale... l'attuale Stile Doppia Lama.>>.

<< Tua madre era davvero saggia.>> sorrise Eria:<< Credo abbia fatto la cosa giusta: per aver costruito addirittura uno stile tutto tuo, devi essere davvero portato in quello che fai.>>.

<< E' vero, ahahahah!! Me lo diceva sempre anche il mio maestro di spada!>> rise Artic, mettendosi una mano dietro la nuca:<< E poi così ho l'occasione di aiutare la mia nazione. Senza contare che ho sempre voluto avere un modo di combattere che mi distinguesse in tutto e per tutto. Non che io mi fermi qui, ovviamente... posso diventare ancora più forte di così.>>.

<< Rispetto a questo zuccone di nome Hiro, tu sembri avere una gran voglia di progredire, oltre che possedere del talento.>>  aggiunse la ragazza, divertita.

<< Chi sarebbe lo zuccone?>> si seccò Hiro, facendo scoppiare in una sonora risata sia Artic che Eria:<< E... smettetela di ridere, voi!>>.

<< NO, AHAHAHAH!!>> continuò Eria, divertita davvero.

<< EHEHEHEH!>> fece eco Artic. Dopo essersi calmato, poi, chiese loro:<< Ah, adesso che qui il pericolo è cessato, cosa farete?>>.

<< Beh...>> si affrettò a rispondere la ragazza:<< … immagino che, prima di tutto, riscuoteremo la nostra parte di ricompensa per l'uccisione delle Serpechimere...>> nel dire questo, si toccò i tagli inflitti dagli artigli dei suddetti mostri:<< … ci riposeremo un paio di giorni per riprenderci da queste ferite, e poi ci dirigeremo a Eliotropogate.>>.

<< Un nostro amico è stato rapito, e stiamo cercando di rintracciare lui e il suo sequestratore.>> spiegò Hiro:<< Anzi, visto che tu viaggi molto, non è che li hai visti in giro? Sono un tipo con la barba nera e gli occhiali e un anziano, anche lui con gli occhiali.>>.

<< No, non ho mai visto tipi del genere insieme, durante il viaggio.>> scosse il capo lo spadaccino:<< Però adesso tocca a me chiedervi qualcosa...>>.

<< Peccato... Che cosa, comunque?>>.

<< PER FAVORE...>> unì le mani Artic, con un sorriso accomodante:<< … PORTATEMI CON VOI!>>.

<< EEEEEEEEEH???>> fecero i due giovani, sorpresi dalla richiesta inaspettata.

<< Ve ne prego, potrei esservi utile: sapete bene che non sono un novellino, e poi...>> quindi abbassò la voce, parlando loro da vicino:<< … ne potrò approfittare per mettere un bel po' di miglia tra me e mio padre. Non voglio più avere a che fare con i suoi calci.>>.

<< Uhm... alla fine hai accettato la proposta che ti facemmo a Violetgate...>> chiuse gli occhi il ragazzo dal braccio fasciato:<< Pensare che avevi detto che preferivi allenarti da solo.>>.

<< Ed è quello che farò, e comunque vi dico subito che non starò con voi per sempre: solo per il tempo necessario.>>.

<< Io ci sto lo stesso.>> annuì Eria, felice:<< Un uomo svelto come te può davvero esserci d'aiuto. Tu sei d'accordo, Hiro?>>.

<< Penso che...>> cominciò a pronunciarsi Hiro.

<< ACCETTATA!>> lo interruppe la ragazza, stringendo la mano ad Artic con entusiasmo:<< Sei dei nostri!>>.

<< EHI, NON AVEVO ANCORA FINITO DI DARE LA RISPOSTA!>> si oppose il ragazzo dal braccio fasciato, glaciale.

<< Tanto io voto sì, questo basta.>> sorrise lei, contenta.

<< Non funziona così...>>.

<< E invece sì: alla fine sono io il capo del gruppo.>>.

<< Come sempre, sei una mocciosa che vuole avere il suo.>>.

<< Cosa hai detto?>>.

<< La verità!>>.

<< Ma va là!>>.

<< DITTATRICE!>>.

<< MENEFREGHISTA!>>. Davanti a quel buffo dialogo tra i suoi futuri compagni di squadra, Artic non poté fare a meno di ridere sotto i baffi.

Al di là della sponda opposta del Lago Centrale, intanto, un'area pianeggiante aveva visto l'imperversare su di essa un vero e proprio massacro: i cadaveri di almeno una cinquantina di Araldi in armatura bianca erano sparsi sul terreno, mentre circa una dozzina di Cavalieri del Governo Imperiale osservavano lo scenario da loro stessi generato. Solo un Araldo era ancora in piedi, un Araldo Superiore dalla tunica con fregi bianchi che stringeva in mano una lancia argentata con un Emblema medio dello stesso colore di quello di Flint.

<< N-Non ci credo...>> balbettò l'Araldo Superiore, un uomo con il naso aquilino e i capelli rossicci allungati, voltando nervosamente lo sguardo ovunque e trovandosi solo cadaveri davanti:<< Quell'uomo... è... diabolico... Non ne abbiamo ucciso neanche uno...>> quindi si rivolse ai Cavalieri di fronte a sé, che avanzavano nella sua direzione con passo deciso:<< NON HO PAURA DI VOI!MORIRO' PER I SOMMI DRAGHI!>>.

<< Intento coraggioso...>> rispose l'uomo che stava alla guida del gruppo di rappresentanti della legge, arrestando i suoi sottoposti: un tale abbastanza giovane, dai capelli castani e gli occhi stranamente grigi, dall'abito costituito da una cotta di maglia, una giacca a maniche lunghe con lo stemma dei Cavalieri sul cuore e un pantalone con protezione alle ginocchia e con stivali decorati, portante una sorta di fioretto in un fodero alla cintura. Era il Cavaliere incontrato da Hiro, Eria e Will a Indigogate tempo prima:<< Si vede che sei un Araldo Superiore, sei assolutamente fedele ai tuoi capi.>>.

<< Tu... sei tu che hai ucciso la maggior parte dei miei uomini!>> lo riconobbe l'Araldo Superiore, ponendo davanti a sé la propria arma, come per proteggersi da un'eventuale attacco:<< Chi diavolo sei?>>.

<< Io sono il Condottiero Imperiale.>> rispose con freddezza il giovane, incrociando le braccia:<< Hai già sentito parlare di me, no?>>.

<< Cosa?>> si stupì il malvivente, non credendo alle proprie orecchie:<< Tu... il Cavaliere con il più alto grado... colui che comando tutti gli altri... tu sei Kenryu!>>.

<< Vedo che anche una feccia come te mi conosce, molto bene. Passiamo a cose importanti, ora che sono finite le cerimonie: hai davvero intenzione di buttare al vento la tua vita solo per compiacere quei mascalzoni dei tuoi compagni, oppure ti salverai la vita consegnandoti a noi?>>.

<< Certo che darò la mia vita!>> esclamò l'Araldo, stringendo ancora più saldamente la sua lancia:<< Non sono così vile da tirarmi indietro davanti a voi Cavalieri! Lo devo ai miei sottoposti caduti qui.>>.

<< Mmh...>> mormorò Kenryu, pensoso, formando sul proprio volto un sorrisetto:<< Mi piace il tuo comportamento... perciò ti darò una piccolissima chance.>>.

<< Cosa?>>.

<< Facciamo così, un bello scontro uno contro uno. Io contro di te, insomma: se mi ammazzerai, i miei uomini ti lasceranno fuggire, in caso contrario... mi prenderò quella vita che ti avrei concesso altrimenti. Anche, se a dire il vero, non hai altre opzioni...>>.

<< E chi vuole altre opzioni!>> sbottò l'Araldo Superiore: il suo volto era raggiante:<< Se ti uccido, non solo avrò vendicato i miei sottoposti, ma i miei capi mi ricompenseranno a dovere!>> e così dicendo si lanciò contro Kenryu, ricoprendo la punta dell'arma di ghiaccio affilato:<< MUORIIII!!>>.

<< Umpf... che attacco rudimentale...>> disse Kenryu, per nulla impressionato e immobile, e poco più tardi il colpo si abbatté sulla posizione del Condottiero. Ma...

<< C-Che?>> si stupì l'Araldo Superiore sgranando gli occhi: il capo dei Cavalieri era svanito nel nulla, e la punta della lancia aveva trafitto il vuoto:<< E' spari...>> ma prima che potesse anche solo guardarsi intorno un peso si appoggiò sulla sua faccia, sbattendolo al suolo. Kenryu era piombato dall'alto, e con una mano l'aveva disteso lungo il terreno di battaglia, trattenendolo a terra:<< AGH!>>.

<< Pff... e tu mi hai voluto sfidare?>> gli sussurrò Kenryu, il fioretto già nell'altra mano mentre teneva giù il nemico:<< Non riesci manco a seguire i miei movimenti...>>.

<< Eh... sei un ingenuo.>> ghignò il brigante, facendo scivolare l'impugnatura della lancia in modo da arrivare a tenerla per la punta e allungandola contro il fianco sinistro del Condottiero. Kenryu aveva già notato quella mossa, però... e prima che l'arma lo trafiggesse...

<< AAAAAAAAARGH!>> gridò l'Araldo Superiore, spruzzando sangue: la mano che reggeva la lancia era stata tagliata via ad una velocità inconcepibile, ed era stato proprio il fioretto del Condottiero Imperiale stesso a tranciarla di netto:<< LA MIA MANOOOOOO!! AAAAAAAAAAAH!!>>.

<< Chi sarebbe, l'ingenuo?>> ringhiò con freddezza Kenryu, un'espressione di puro odio sul viso:<< Comunque, non è della mano che devi preoccuparti... Ci vediamo nell'aldilà!>> e così dicendo la lama della sua spada saettò nuovamente con la stessa rapidità precedente... tagliando in due il capo dell'Araldo Superiore, schizzando tutto il sangue che conteneva a terra. Quindi, compiuto il lavoro, si rialzò e ripose la spada nel fodero:<< Cretino...>>.

<< Come al solito non si risparmia, signore.>> affermò una voce proveniente dal gruppetto di Cavalieri del Governo Imperiale che erano con lui: un giovane vestito in maniera molto simile a quella di Kenryu, ma con dei porta-pugnali sulle spalle si fece avanti.

<< Io faccio solo quel che decido... Aldor.>> affermò il capo dei Cavalieri, chiudendo gli occhi: era proprio Aldor, quello che aveva affrontato Eria dieci giorni prima:<< Visto che sei il Cavaliere Superiore, il mio secondo, dovresti saperlo meglio di tutti.>>.

<< Già, non ci sono dubbi in merito.>> annuì Aldor, d'accordo:<< Piuttosto... cosa ne pensa? Gli Araldi iniziano a farsi vedere più spesso, non trova?>>.

<< E' vero, le loro apparizioni si fanno sempre più frequenti, anche al di là del Lago Centrale.>> rispose Kenryu:<< All'inizio erano solo grandi scorribande rivolte a questo lato del continente, ma questi erano diretti verso il porto, e non certo per una gita di piacere: non ha senso...>>.

<< Concordo: perché andare a saccheggiare al di là del lago, anziché continuare da queste parti? Qui hanno pure il loro covo, quasi sicuramente.>>.

<< Infatti non ha senso... a meno che non stiano cercando qualcosa di specifico che qui non possono reperire, anziché compiere saccheggi casuali. Il nostro informatore segreto ci ha rivelato che almeno un Sommo Drago era arrivato nelle vicinanze di Indigogate, morendo durante il combattimento con un ragazzo di nome Hiro.>>.

<< Lo stesso che cerchiamo noi.>> notò Aldor, perplesso:<< Solo che non abbiamo idea di dove sia, solo che ha un braccio fasciato...>>.

<< Beh, c'è una novità, adesso.>> lo interruppe Kenryu:<< Pare che viaggi insieme ad una ragazza... una ragazza dai capelli azzurri.>>.

<< Azzurri, hai detto?>> si sbalordì lo spadaccino della Danza delle Due Rondini:<< Ma allora...?>>.

<< Li hai visti, per caso?>> assottigliò gli occhi il Condottiero Imperiale.

<< Beh... pensandoci, direi di sì.>> annuì Aldor, deglutendo:<< Quando mi ha mandato a chiamare, dieci giorni fa... stavo lottando con la ragazza di cui mi avete parlato, e ad assistere c'era un tipo del genere.>>.

<< E tu non gli hai chiesto se si chiamava Hiro?>> insistette Kenryu, più glaciale del Polo Nord:<< Bel secondo che ho...>>.

<< Ehm... ero troppo impegnato a combattere: la ragazza ed io avevamo un conto aperto...>> scosse le mani davanti a sé Aldor, nel tentativo di giustificarsi.

<< Oh, chi se ne frega, a sto punto.>> lasciò perdere Kenryu, mettendosi le mani in tasca e rivolgendo lo sguardo verso il cielo:<< Dov'è che eravate, più, quando avete combattuto?>>.

<< A Orangegate...>>.

<< Molto bene.>> annuì il Condottiero Imperiale:<< Adesso sappiamo dov'è... andiamo da lui: di qua saranno altri nostri commilitoni a occuparsi degli Araldi. Stiamo attenti, però: se alcuni Sommi Draghi sbarcheranno anche nella metà est del continente, dovremo cercare di non lasciarceli sfuggire... e tenere gli occhi aperti!>>.

<< SISSIGNORE!>> risposero tutti e quanti i suoi undici compagni, Aldor compreso.

-Studio Tetro-

Keila:<< o.O ALLA FACCIA...>>.

Honoryou:<< Quel Kenryu... che cazzo è?>>.

Keila:<< E' inarrestabile o.o Chissà quant'è effettivamente forte.>>.

Honoryou:<< Effettivamente... In ogni caso, ringraziamo tutti coloro che ci seguono e che ci recensiscono. Inoltre, mettiamo un disegno di Jenna (fatto più o meno alla meglio, non fucilateci TWT), dato che era l'unica del gruppo a mancare. E scusate il sorriso, che non è nel suo stile xD.>>.

Keila (preme un bottone nascosto):<< E... sigh... diamo inizio a questa nuova pagliacciata...>>.

Honoryou:<< LA LOTTERIA TETRA!>> risuona un po' di Nickelback in giro:<< Le regole del gioco sono semplice: verrà sorteggiato un personaggio, e chiunque egli sia... arriverà in Studio.>>.

Keila:<< Un metodo inventato dal nostro autore per filtrare le ossessionanti irruzioni dello Studio u.u >>.

V (appare a distanza con una grande slot machine gigante):<< Allora, gentili siori e madamigelle... possiamo iniziare quando volete.>>.

Keila:<< Allora parti ;) >>.

V (tira la leva, anche se è un fantasma):<< Allora.... il sorteggiato è...>> un nome a random viene digitato appare sulla slot:<< … una gentile dama della platea: il suo nome è.... Beline!>>. Rullo di Tamburi, Beline arriva.

Beline (si guarda intorno):<< COS... ? Lo Studio Tetro O.O Un attimo fa mi trovavo nella chat di eli8600... e adesso sono qui?>>.

Keila:<< Chiamasi teletrasporto xD Come va?>>.

Beline:<< B-Bene... anche se dovrei lamentarmi per essere stata fatta arrivare qui come un pacco postale è_é >>.

Honoryou:<< Perdona... dopotutto è Cyber che... Dov'è Cyber?>>.

Keila:<< Si è assentato, chissà quando torna...>>.

Beline:<< Peccato :( A me è piaciuto tanto il suo chapter bellino (quant'è cuccioloso il mio amore Cyber ♥ w ♥) >>.

Keila:<< Fatto bene a piantare Crow, se posso permettermi...>>.

Beline:<< Sì, anche se temo che sia ancora geloso...>>.

???:<< ECCOTI QUI, P*****A!>>.

Beline (si gira):<< TWT NO, E' CROW DI 5D'S (quello della fic di eli8600)!>>.

Crow (con la moto Black Bird):<< MI HAI TRADITO, EH? TI AMMAZZO!>> la carica.

Beline (scappa):<< O.O DDDD: AIUTOOOOOOO TWT NON E' GIUSTOOO!!!>>.

Keila:<< Quel prepotente... Honoryou, seccalo!>>.

Honoryou:<< Perché io =w= ?>>.

Keila:<< Perché se no muore!>>.

Beline:<< TWWT HELP ME!>>.

Crow:<< ORMAI TI HO PRESA! AHAHAHAHAH!!! Ma che...?>> una navicella spaziale in stile Star Wars arriva.

Beline, Keila e Honoryou:<< o.o ???>>. Un colpo laser e la moto di Crow va in fiamme.

Crow:<< O.O LA MIA BLACK BIRD TWT! NON TEMERE, TI SALVERO'!>> va a cercare il primo imbecille che gli spenga le fiamme.

Keila:<< -.-'' Mi sa che è innamorato più della moto che di Beline...>>.

Honoryou:<< Già >_> ...>>.

Beline (saltellando):<< Posso sapere chi è il baldo salvatore che mi tolta dai guai >. La navicella scende, e dal posto di comando esce un tipo in vestito nero. Parte la colonna sonora di Darth Vader.

Honoryou:<< La musica di un malvagio è sempre un piacere ^W^ >>.

Io (negli abiti neri):<< Vi sono mancato, gente?>>.

Beline:<< ♥WWWWWWWWWWWWWW♥ E' LUIIIIIIII!!! L'AMORE MIOOOOO ♥♥♥♥♥♥♥!!!>> gli salta in braccio e lo riempie di baci:<< GRAZIE, TESORO!>>.

Io:<< Grazie ^W^ Mi sei mancata, cucciola mia.>>.

Keila:<< Ma perché quel vestito nero? O.o >>.

Io:<< Faceva figo ^^ >>.

Honoryou:<< E dove hai preso quell'astronave?>>.

Io:<< C'erano i saldi xD >>.

Beline:<< çWç Ho avuto tanta paura T_T Visto che ha cercato di farmi, quello?>>.

Io:<< Lo so... ti ha anche chiamata p*****a... ma presto lo troverò... e LO UCCIDERO'! E' tutto finito.>>.

Beline:<< Cì owo Grazie ♥♥♥♥ >>.

Io:<< Ancora prego ;) E adesso che il casino è risolto rinnovo i miei ringraziamenti ai gentili lettori. Vi saluto, alla prossima avventura.>>.

Keila, V e Honoryou:<< CIAO, AMICI!>>.

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Capitolo 27
*** La minaccia acquatica ***


27- La minaccia acquatica.

-Studio Tetro-

Io:<< YO, GUYS! Cyber-Sama è tornato, pronto a tormentarvi di nuovo >:D >>.

Honoryou e Keila:<< LOOOOOOL!>>.

Io:<< ?>>.

Keila:<< Buffo xD >>.

Honoryou:<< Molto LOL>>.

Io:<< … ok... Cominciamo: allora, dallo scorso capitolo abbiamo capito che anche il Governo Imperiale, ormai, è sulle tracce di Hiro, e intanto alla combriccola si è unito il prode Artic. Vediamo che fanno...>>.


Tornando ad Hiro, Artic ed Eria, in due giorni aggiustarono tutto: riuscirono ad ottenere la loro parte di ricompensa per la sconfitta delle Serpechimere (cosa che causò un certo contrasto iniziale tra Eria e Jenna, tra cui quest'ultima non era d'accordo sullo spartire il compenso in quanto a detta sua “ non avevano fatto praticamente niente”), si rifornirono di cibo da un negozio miracolosamente salvatosi dalle fiamme e una volta che Hiro ed Eria sentirono le ferite ricevute in battaglia cicatrizzatesi grazie agli unguenti prodigiosi del dottore locale, terminati quindi i preparativi, partirono alla volta di Eliotropogate, ancora più a nord, congedandosi da Flint (che non degnò manco di un'occhiata il figlio), Gil e Jenna.

Il trio si lasciò alle spalle la prateria, inoltrandosi in un altro tipo di paesaggio, quel mattino: il terreno assunse una conformità rocciosa, da cui non spuntava neanche un filo d'erba o un corso d'acqua, e la temperatura iniziò ad inalzarsi, rendendo di fatto quel luogo una vera e propria fornace naturale. Il Sole sembrava aver intenzione di abbrustolire per bene Hiro, Eria e Artic, che si sentivano dei ghiaccioli prossimi allo scongelamento, a camminare su quella dannata zona rocciosa.

<< Che caldo... uff...>> mormorò Eria, tutta sudata dopo circa un quarto d'ora di marcia, mettendo mano ad una borraccia: faceva così caldo che era stata costretta a tenersi nella bisaccia la giacchetta:<< Meno male che abbiamo fatto... una buona scorta d'acqua...>>.

<< Dai... non avrete intenzione... di fermarvi per così poco.>> sorrise Artic.

<< Parli tanto, ma sei... sudato quanto noi...>> sbottò Hiro, affaticato ma freddo come sempre, nonostante la temperatura.

<< Che strazio... uffi...>>.

<< Come minimo... se ne esco integra... mi bevo almeno tredici litri di bibite ghiacciate...>> commentò lentamente la ragazza del gruppo:<< Sembra... l'anticamera dell'Inferno, ecco...>>.

<< Già...>> ansimò ancora Artic, ma non appena ebbe detto ciò si arrestò improvvisamente:<< Un momento... ascoltate!>>. Sia Hiro che Eria tesero le orecchie: si sentiva solo il vento imperversare in giro, favorito dall'assenza di alberi.

<< Cosa?>> domandò Eria, in parte stordita dal caldo infernale:<< Non sento nulla...>>.

<< No, aspe...>> intervenne Hiro, facendosi serio:<< Ora che ascolto meglio... sembra una...>>. Oltre al soffiare del vento, ascoltando con attenzione, si poteva sentire una lieve melodia nei paraggi.

<< Ehi... è vero, la sento anch'io...>> notò finalmente anche lei:<< Da dove proviene, quel suono?>>.

<< Forse... avanzando lo scopriremo.>> propose Artic, arrancando in avanti:<< Sperando solo... che non sia qualche mostro...>>. L'intenso calore emanato dalle rocce calde distorceva l'aria, diminuendo la visibilità in lontananza, ma potevano comunque orientarsi con l'udito per raggiungere la fonte del misterioso suono. Procedettero a piccoli passi per cinque minuti, finché la musica non si fece più vicina.

<< Ehi... c'è qualcuno... o qualcosa, laggiù!>> esclamò Hiro, indicando davanti a sé: si poteva intravedere, non lontano da loro... una figura , resa indistinta dalla visuale distorta: sembrava avere attaccato alla testa qualcosa di lungo.

<< Acci... non sembra umano...>> osservò Artic, estraendo le katane:<< Meglio tenersi pronti...>>. Gli altri due compari annuirono, estraendo a loro volta le loro armi e avvicinandosi con cautela. Presto avanzarono tanto dall'arrivare al cospetto dell'essere... e tutti e tre si pietrificarono nel verificare le sue sembianze.

Aveva, infatti, lunghi capelli castani, ricadenti sulle spalle, ai lati, e come se non bastasse... non era un mostro, ma bensì una persona seduta su un masso. E non solo: quella benda sull'occhio... e il bastone che teneva accostato alla bocca, con cui emetteva la musica, erano inconfondibili.

<< WILL!>> esclamarono Hiro ed Eria, sgranando gli occhi.

<< Ehi...>> si scosse Will, che era assorto nel comporre la propria melodia, staccandosi dal bastone-flauto: sembrava comprensibilmente felice di rincontrarli<< Voi... Hiro? Eria? Come state?>>.

<< Eh? Ma... conoscete costui?>> domandò lo spadaccino con le due spade, meravigliato della cosa.

<< Sì, è un nostro grande amico.>> annuì Eria, felice, rivolgendosi poi al ritrovato musicista:<< Come stai, Will?>>.

<< Bene, ragazzi.>> rispose il musicista, anch'esso felice, alzandosi dal suo posto a sedere:<< Vi trovo abbastanza bene, dopo tutto questo tempo.>>.

<< E tu come te la sei cavata?>> disse il ragazzo dal braccio fasciato, freddo come sempre:<< Se non sbaglio, ti eri recato nelle vicinanze di Bluegate dopo aver ricevuto una soffiata su Lein... circa un suo avvistamento laggiù...>>.

<< Non parlarmene!>> esclamò Will, esprimendo una grande rabbia:<< Era una trappola... a quanto pare Lein sapeva che lo seguivo, e mi ha mandato lì simulando la grafia di un mio informatore, facendomi tendere un'imboscata da alcuni suoi tirapiedi...>>.

<< D-Davvero?>> fece la ragazza:<< E' stato lui?>>.

<< Beh, comunque l'abbiamo ritrovato noi.>> replicò Hiro:<< E' stato lui a rapire Lawrence... ma adesso abbiamo perso le sue tracce una decina di giorni fa, e non abbiamo idea di dove sia finito.>>.

<< Lein... Lawrence...>> mormorò Artic, chiudendo gli occhi con fare pensoso:<< Sono i due tipi di cui mi avete chiesto notizie, non è così?>>.

<< Sì, è vero.>> confermò Eria.

<< E così è stato lui a prendere Lawrence, eh?>> disse Will, sorridendo:<< Ora ho un motivo in più per cercarlo, e per fortuna so dove si è diretto.>>.

<< Cosa?>> disse la ragazza:<< Dici sul serio?>>.

<< Come fai a saperlo?>> seguitò il ragazzo dal faccio fasciato.

<< Semplice: ho inteso alcune parole dei briganti assoldati dal bastardo per farmi la pelle.>> spiegò il musicista:<< Sembra che dovessero incontrare Lein nel Canyon Ardente per riscuotere la loro ricompensa... e con un po' di  fortuna, se ci andiamo, possiamo ancora trovarlo in attesa di riunirsi a loro.>>.

<< Sembra interessante... e non vedo l'ora d'incontrare anch'io questo Lein.>> sorrise Artic:<< Potrebbe essere un ottimo avversario... Dove si trova questo Canyon?>>.

<< Non lontano da Eliotropogate... ad est da lì. Mi stavo appunto dirigendo laggiù.>> gli rispose Will:<< Però tu chi saresti? E' la prima volta che ti vedo...>>.

<< Giusto... Piacere, il mio nome è Artic Gravity... il Cacciatore di Missioni per eccellenza.>>.

<< Will, musicista, i miei omaggi a te.>>.

<< Non darti troppe arie, adesso, Artic.>> mormorò gelido Hiro:<< Ti ricordo che non hai battuto me.>>.

<< Neanche tu mi hai battuto, se è per questo.>> chiuse gli occhi con orgoglio lo spadaccino.

<< Su una cosa ha ragione, comunque: non sei il migliore.>> osservò Eria:<< Tuo padre, per esempio, sembra più forte di te...>>. Lo spadaccino con le katane si raggelò, quasi fosse stato colpito al cuore, chinandosi con la testa tra le mani.

<< ARGH, PERCHE' SIETE COSI' CRUDELI DA RICORDARMELO???>> si lamentò Artic, disperato, in maniera piuttosto comica.

<< Ehm... scusa...>> pigolò la ragazza, un po' dispiaciuta.

<< Na... non dicevo sul serio.>> la rassicurò Artic, rialzandosi con un ghigno:<< Mi andava di farvi sentire in colpa, diciamo... ahahahah!!>>.

<< Avete un amico molto strano, direi.>> sorrise Will.

<< Insopportabile, più che altro.>> disse Hiro, incrociando le braccia.

<< Piuttosto, che ne dite se ci rechiamo ad Eliotropogate?>> propose Eria, ricordandosi del caldo soffocante che li stava tormentando:<< Non è proprio il posto migliore per conversare, andiamo laggiù...>>.

<< La tipica saggezza femminile...>> annuì Will, voltandosi e dirigendosi nella direzione che doveva condurre al Gate:<< Forza, abbiamo ancora molte ore di luce, e se facciamo solo le soste necessarie possiamo arrivare stasera... sempre che non troviamo mostri, naturalmente.>>.

<< Più che volentieri!>> esclamò Artic, entusiasta, seguendo il musicista, imitato da Eria:<< Chissà com'è Eliotropogate... magari ci sono anche delle belle donne.>>.

<< Uomini...>> sospirò Eria in risposta a quei pensieri perversi.

<< Se vuoi, puoi intrattenermi tu...>>.

<< SOGNATELO, ARTIC GRAVITY!>>. Hiro esitò un attimo, prima di ripartire... ma poi anche lui proseguì la marcia insieme a loro.

Durante il resto della traversata iniziarono a comparire alcuni alberi rigogliosi, segno che doveva esserci quantomeno una fonte d'acqua nelle vicinanze: le condizioni necessarie, quindi, per poter erigere una città il quel luogo. Anche la temperatura iniziò a farsi più mite, e come pronosticato da Will arrivarono a Eliotropegate in serata, un Gate non troppo diverso da quelli già visti in passato.

<< Arrivati, finalmente...>> si sgranchì il collo Artic:<< Non vedo l'ora di entrare in una locanda a sciacquarmi la gola. Ce l'ho tutta secca...>>.

<< Io ne conosco una, qui intorno, che ha anche delle camere per i viaggiatori di passaggio.>> disse Will, sorridendo:<< Non è la prima volta che mi reco qui, infatti... Seguitemi, vi ci porto.>> Nemmeno cinque minuti dopo, arrivarono ad una delle locande del paese, “ l'Oasi del Viaggiatore”: dentro vi trovarono un pacifico clima da saloon del Far West, con gente seduta ai tavoli a mangiare e a bere. Il locandiere non tardò a venir loro incontro.

<< Ehilà, signori.>> li salutò il suddetto locandiere:<< Posso servirvi in qualche modo?>>.

<< Sì, vorremo quattro camere dove trascorrere la notte.>> spiegò Will:<< Sarete ricompensato per i vostri servigi, contateci.>>.

<< Sono servo vostro, signori. Se permettete, posso farvele mostrare da un mio dipendente...>>.

<< Certo che permettiamo.>> rispose Eria, ansiosa di entrare nella propria camera:<< E' stata una marcia infernale, e non vedo l'ora di riposarmi.>>.

<< Non sei l'unica.>> concordò Hiro, anche lui piuttosto provato dalla lunga marcia.

<< Io invece resto qui.>> disse tranquillamente Artic: aveva lo sguardo puntato su un gruppetto di amiche sedute ad un tavolo:<< Penso che ci sia la possibilità di... avere una bella compagnia.>> e così dicendo si avvicinò alle ragazze adocchiate.

<< Guarda te...>> osservò Eria, sbuffando:<< E' proprio un donnaiolo.>>.

<< Ognuno ha i suoi passatempi, non trovi?>> intervenne Will sorridendo.

<< Signori...>> disse un ragazzo, il dipendente nominato dal locandiere, arrivando di corsa:<< Vi conduco alle vostre stanze, se volete...>>.

<< Sì, certo.>> disse Hiro, freddo come sempre.

<< Ehi, Hiro, non essere freddo sempre con tutti!>> lo ribeccò Eria, scusandosi poi con il ragazzo del locandiere:<< Scusalo, ragazzo, è sempre piuttosto scontroso.>>. Il ragazzo dal braccio fasciato si limitò ad alzare le spalle, in risposta.

<< Ahahahah, Hiro non cambia mai.>> notò Will:<< Forza, andiamo...>>.

<< Mi farai ascoltare le tue canzoni, prima che mi ritiri, Will?>> gli chiese la ragazza, emozionata, mentre salivano le scale del primo piano in direzione delle proprie stanze.

<< Certo che sì.>> rispose il musicista, alzando il proprio bastone:<< Ti dedicherò l'intero repertorio, puoi scommetterci.>>.

<< EVVAI!>> esultò lei:<< La tua musica è troppo bella, non vedo l'ora.>>.

Se la musica piacque ad Eria, su un Hiro che tentava di riposare in santa pace non sortì il medesimo effetto: sul letto della propria stanza, cercando di riposarsi con efficienza, sentiva dalla parete della camera accanto le melodie di Will suonate per lei, e si dovette chiudere le orecchie col cuscino per riuscire a non ascoltarle, imprecando contro di loro. Poi, come se non bastasse, si sentivano rumori anche dalla stanza di Artic, il quale al novanta per cento era impegnato con qualche ragazza pescata al piano inferiore. Il giorno successivo, il mattino presto, Will venne a chiamare sia lui che Artic ed Eria, e li condusse tutti ad est, in direzione del Canyon Ardente.

Ci misero circa un'ora e mezza a giungere nei pressi del luogo: il Canyon Ardente era una maestosa valle dalle ripide, altissime pareti rocciose che sorgeva nell'arida zona rocciosa circostante Eliotropogate, fiancheggiando un notevole fiume. L'ingresso era situato proprio davanti a loro, a qualche metro di distanza, e nonostante l'aria tranquilla e l'abbondante spazio che lo rendeva più che accessibile aveva un che di inquietante... quasi nascondesse qualche oscuro pericolo.

<< Questo è il Canyon...>> disse Will, serio:<< Se le chiacchiere di quei tipi erano giuste, troveremo Lein qui dentro.>>.

<< Quello che non capisco... yawn... è il perché di questa levataccia...>> sbadigliò Artic:<< Non avevo voglia di andare così presto.>>.

<< Oh, beh, non è che l'ho fatto apposta: spero semplicemente di sorprendere Lein ancora addormentato, o almeno non abbastanza sveglio da poterci sfuggire.>> spiegò il musicista.

<< Sì, ma mi viene da chiedere... come faremo a trovarlo?>> intervenne Eria:<< Questo canyon è grande... e potrebbe anche vederci prima di raggiungerlo.>>.

<< Lo so, ma ho pensato anche a questo: ci arrampicheremo sulle pareti che formano il Canyon Ardenti e percorreremo la valle dall'alto, così lo sorprenderemo più facilmente.>>.

<< Uffi, ma così ci prenderemo tutto il sole...>> sbuffò la ragazza, contrariata:<< … almeno di sotto c'era un po' d'ombra, gettate dalle pareti. Mi scotterò, prima o poi, e se mi scotto non mi potrò allenare bene.>>.

<< Però è l'idea più sicura, in effetti...>> osservò Hiro:<< Comunque non ci conviene dividerci, non trovate?>>.

<< Veramente, io stavo per proporlo...>> iniziò Will, un po' seccato.

<< Secondo me, ha ragione Hiro.>> si intromise anche Artic:<< Non sappiamo se Lein sia da solo o se ha altri tirapiedi... senza contare che sarebbe troppo lungo, ritrovarci in questo posto enorme...>>.

<< E' vero.>> annuì pure Eria:<< Se dobbiamo fare così, tanto vale agire in gruppo.>>.

<< Uhm... dato che siete tutti d'accordo, ci sto.>> acconsentì Will:<< Andiamo, su.>>. A quelle parole, il gruppo si avvicinò alla svelta alla base di una parete rocciosa della valle, e facendo attenzione a non essere osservati vi si arrampicarono sopra: non era una risalita semplice, la parete scottava ed era scoscesa, ci misero un po' a risalirla, ma aiutandosi a vicenda arrivarono in cima, quindi percorsero la strada sopraelevata, seguiti solo dal sole cocente. Sotto di loro, il fiume costeggiante il Canyon Ardente, impetuoso, ruggiva con vigore, scorrendo incessantemente verso il mare.

<< Lo sapevo... questo caldo è soffocante...>> si lamentò Eria, tutta accaldata.

<< Beh, chiederemo conto anche di questo a quel dannato rapitore.>> rispose tranquillamente il musicista:<< Non ci resta che trovarlo, perciò.>>.

<< Esatto, e...>> affermò Artic, ma in quel momento si arrestò bruscamente, e lo stesso dicasi per Eria. Will si voltò subito: Hiro si era parato davanti ai suoi due compagni, costringendoli a fermarsi. La sua faccia, letteralmente glaciale rispetto al solito, non prometteva nulla di buono.

<< Che succede?>> domandò Will, sorpreso:<< Hiro... che fai?>>.

<< Che ti salta in mente, Hiro?>> chiese a sua volta Eria:<< Se ti metti in mezzo, non possiamo proseguire...>>.

<< Eh, togliti, dai.>> disse lo spadaccino con le katane. Hiro, però, non si mosse di un centimetro.

<< No, non ancora...>> scosse il capo il ragazzo dal braccio fasciato, tenendo una mano a portata dell'arma:<< … non finché non si saranno chiarite alcune cose tra di noi.>>.

<< Chiarire cosa?>> si sorprese Will, a pochi metri di fronte ad Hiro.

<< Già, di cosa parli?>> fece eco la ragazza, confusa:<< Cioè... vuoi spiegarti meglio.>>.

<< Sarò breve...>> annunciò Hiro, puntando il dito verso il musicista:<< Will... tu non sei chi dici di essere.>>.

<< Come dici?>> sgranò gli occhi Will:<< Ma... che diamine...?>>.

<< Non è quello che dice di essere?>> ripeté Artic, serio:<< In altre parole?>>.

<< Sto dicendo... che quest'uomo è un bugiardo e un traditore: non è mai stato veramente un nostro amico!>>.

<< Eh?>> fece il musicista: il suo viso era più perplesso che mai.

<< Ma... Hiro!>> esclamò Eria, irata:<< Come puoi dire questo di Will? Cioè... come ti salta in mente? Lui ci ha liberati, dopo aver erroneamente ucciso quei Cavalieri del Governo Imperiale... e inoltre ha difeso Yellowgate insieme a noi...>>.

<< Certo... ci ha salvati da loro, credendo che NON FOSSERO Cavalieri... una bella fortuna, incontrare un tipo del genere, eh?>> ribatté Hiro con forza:<< E in quanto a Yellowgate, i Mastotauri erano un pericolo per il Gate quanto per lui. Ma dov'era quando abbiamo seguito Keil nel deserto? E' rimasto in città... e questo per evitare di far saltare la sua “ copertura”, immagino. Era buio, quindi Keil potrebbe non aver riconosciuto Will...>>.

<< Stai insinuando... che è un Araldo?>> domandò la ragazza.

<< Esatto. E sono convinto che non è un caso se si è unito a noi, tempo fa, anche se non ne comprendo il motivo.>> annuì il ragazzo dal braccio fasciato:<< Allora, Will... che hai da dire, in tua difesa?>>. Will era senza parole, incapace di parlare: gli ci vollero un paio di secondi per riprendersi dalle accuse.

<< Dunque... devo capire meglio le tue parole...>> mormorò il musicista, chiudendo l'occhio buono e scuotendo il capo:<< Praticamente, tu sostieni che io abbia intenzionalmente liberato voi per qualche fine oscuro... che abbia protetto Yellowgate dai Mastotauri solo per salvare la mia stessa vita... e che non abbia seguito fino alla fine Keil per non farmi riconoscere da lui perché sono un Araldo?>>.

<< Esattamente.>>.

<< Però, ti devo contraddire.>> ribatté Will:<< Quello che dici è troppo incredibile, se è vero perché avrei dovuto mettermi ancora di più nei guai con la legge per liberare due perfetti sconosciuti come voi? Ho sentito parole... ma per muovere accuse così, ci vogliono delle prove, e io sono sempre stato leale nei vostri confronti: ho creduto anche al fatto che i Cavalieri vi avessero catturato senza motivo alcuno, è ingiusto condannarmi solo in base a delle supposizioni. Ma a te sono andato poco a genio fin dall'inizio... no?>>. Artic ed Eria fissarono prima Will e poi Hiro, piuttosto confusi sul da farsi.

<< Hiro...>> cominciò a farsi sentire la ragazza:<< … quello che dice Will non è tanto sbagliato: dopotutto, è sempre stato buono con noi... e poi non ha seguito Keil a causa della cattiva fama del deserto in cui si era cacciato quell'Araldo Superiore. Non c'è motivo di sospettare di lui...>>.

<< In effetti, ha orchestrato tutto in maniera da risultare insospettabile.>> rispose Hiro:<< Peccato però che si sia tradito, in un'occasione, pronunciando una frase che non avrebbe dovuto pronunciare.>>.

<< Una frase?>> chiese Artic, curioso:<< Di quale frase parli?>>.

<< Te lo spiego subito: quando io ed Eria tornammo ad Indigogate, dopo aver finito con Keil, lui ci domandò se avevamo recuperato “ ciò che aveva sottratto”. Ricordi, Eria?>>.

<< Sì.>> annuì la ragazza:<< Ce lo chiese, in effetti...>>.

<< Non vedo cosa ci sia di strano...>> disse lo spadaccino con le katane:<< Sembra normale.>>.

<< Sì, non ci avevo pensato neanch'io, infatti.>> annuì il ragazzo dal braccio fasciato:<< Solo in un secondo tempo ci ho riflettuto bene: il fatto è che Keil... era accusato solo dell'incendio della casa del professore, nessuno sapeva ancora che avesse rubato qualcosa!>>.

<< Ehi... ma.... è vero!>> esclamò Eria, sgranando gli occhi:<< Allora...?>> e così dicendo fissò con sospetto il musicista.

<< Io... avrei detto questo?>> mormorò Will, colto alla sprovvista:<< Quindi...?>>.

<< Se le cose stanno così...>> disse Artic, sfoderando le katane e puntandole nella direzione del musicista:<< … sarà bene che ci dica chi sei davvero!>>. Il musicista, ancora una volta, rimase paralizzato, e alla fine...

<< Uff...>> sospirò con fare liberatorio Will:<< … che rottura... non pensavo di dover gettare la maschera tanto presto...>> e così dicendo appoggiò al suolo il proprio bastone e si sfilò rapidamente la tunica bluastra che indossava: quest'ultima venne rivoltata, mostrando con sorpresa generale che era double-face, e quando Will se la rimise indosso nel nuovo senso, Hiro e gli altri compresero finalmente davanti a chi si trovavano.

<< Che...?>> disse Hiro, osservando il nuovo aspetto dell'abito del musicista, che nel frattempo recuperò tra le mani il proprio bastone:<< Una tunica bianca... con fregi bluastri?>>.

<< E quelli ricamati sul petto... sono draghi.>> notò Eria, incredula:<< Come quelli di Turbinante, anche se non hanno le ali sporgenti dall'abito! Will... tu sei...?>>.

<< E' il momento di rinnovare le presentazioni.>> sorrise Will, saltando indietro di un paio di metri con un balzo notevole:<< Will era il mio vecchio nome... ma l'ho cambiato: adesso sono colui che ha preso il posto di Turbinante, da voi ucciso... il Sommo Drago dell'Acqua, Oceano!>>.

<< Il Sommo Drago dell'Acqua?>> si sorprese Artic:<< E... Hiro, Eria... avete ucciso un Sommo Drago?>>.

<< Sì.>> annuì Hiro:<< Ci ho pensato io, a quel Sommo Drago...>>.

“ Acci... ha seccato uno dei Sommi Draghi...” pensò lo spadaccino con le katane, piuttosto colpito.

<< Devo dire che sei stato molto bravo a scoprirmi, Hiro.>> applaudì Oceano, con ammirazione:<< Avrei dovuto stare più attento. Immagino che a questo punto abbiate anche capito che Lein non si trova da queste parti...>>.

<< Certo, ci hai solo trascinato in una trappola.>> ringhiò il ragazzo dal braccio fasciato, furente:<< Quindi voi Sommi Draghi e Lein siete complici, non è così? Stai coprendo la sua fuga, giusto?>>.

<< Coprire la sua fuga, io? Neanche morto... dopotutto ha cercato di farmi fuori...>>.

<< Vuoi dire che tu e quel tale non siete complici?>> lo scrutò Artic.

<< No, ma lo sto cercando per davvero.>> disse Oceano, serio:<< Lui era uno dei nostri, l'Araldo Superiore del Fuoco, ma ci ha traditi... e tutto per tradurre quei testi che anche noi stiamo cercando.>>.

<< Ma cosa c'è di tanto importante in quegli antichi scritti?>> domandò Eria:<< Non penso che sia qualcosa da poco...>>.

<< Pfui, non ne ho idea.>> affermò Oceano:<< Noi Sommi Draghi abbiamo il compito di raccogliere quei documenti, ma solo il nostro capo sa a cosa servano: in ogni caso vi basterà sapere che Lein era uno dei nostri uomini incaricati della traduzione di tali testi, insieme al nostro personale gruppo di capoccioni. E' fuggito proprio dopo essere riuscito ad entrare in quel corpo di ricerca, e a me è stato dato l'incarico di ritrovarlo, per questo vi ho liberati...>>.

<< Cosa vorresti dire?>> chiese Eria, più seria che mai:<< Che c'entra con noi, questo?>>.

<< Curiosi, eh? Sto soddisfando le vostre curiosità perché tanto non potrete raccontare nulla a nessun altro.>> proseguì il Sommo Drago:<< Comunque, il motivo era perché sicuramente Lein non avrebbe fatto tutto da solo, perciò ho pensato che potevate sapere qualcosa su di lui, visto che eravate stati “ beccati” dai Cavalieri, potevate essere addirittura suoi complici. In seguito, una volta compreso che avevate già avuto a che fare con lui, ho pensato di seguirvi: se aveva cercato di farvi fuori una volta, forse ci avrebbe riprovato, uscendo allo scoperto. In quanto al furto nella casa di Lawrence compiuto da Keil... avevo comunicato io l'ordine di eseguirlo, informandolo con una lettera scritta di mio pugno.>>.

<< Tutto per questo testo, eh?>> disse Hiro, tirando fuori da una tasca il testo antico recuperato da Keil:<< Per questo, ci hai ingannati... ma comunque, non ti conviene provocarci, o potremo...>>.

<< Volete minacciarmi con lo stesso metodo usato da Turbinante?>> replicò Oceano:<< Sappiate che non me ne importa niente, adesso, di quel foglio...>>.

<< COME?>>.

<< Se è stato Lein ad incendiare la casa di Lawrence, non può esserselo lasciato sfuggire in quel modo: sicuramente già conosce la traduzione, quindi non resta che trovare lui per ottenerne il significato. Attualmente, il mio obbiettivo...>> e così dicendo alzò il proprio bastone davanti a sé, mettendosi in posizione per combattere:<< … è togliere di mezzo gli assassini del fratello Turbinante, nel caso specifico Eria ed Hiro.>>.

<< Ho l'impressione che dovremo combattere.>> sorrise Artic, ruotando le proprie spade:<< Non sarà facile aver ragione di un Sommo Drago, anche se è fresco fresco di nomina. Combattiamo insieme?>>.

<< Forse è meglio...>> annuì Hiro, sguainando la spada: ancora il suo corpo rammentava la forza dei colpi di Turbinante, quindi sapeva bene che non c'era da scherzare con un Sommo Drago.

<< No, fermi!>> esclamò Eria, attirando la loro attenzione:<< Quel traditore... lo affronterò io, e da sola!>>.

<< Cosa?>> chiese il ragazzo dal braccio fasciato, sorpreso:<< Ma lui è...?>>.

<< Il mio stile può competere con la forza dei Sommi Draghi, dovresti averlo capito dalla sfida tra me e Aldor.>> sentenziò la ragazza, facendosi avanti con orgoglio:<< Però... le regole della di chi pratica la Danza delle Due Rondini del Cielo mi proibiscono di affrontare un avversario in coppia se il numero dei contendenti non corrisponde, devo sbrigarmela da sola.>>.

<< Non hai idea di quanta forza possegga un Sommo D...>> ribadì Hiro tentando di dissuaderla, ma fu allora che intervenne Artic:<< No, aspetta, Hiro: lascia che tenti.>>.

<< Eh? Ma se però...>>.

<< Fidati, ti dico: in questo momento Eria sta dando prova del suo orgoglio...e sembra anche sapere quel che fa. Meglio lasciare la questione nelle sue mani, per il momento.>>.

<< Abbi fiducia, Hiro.>> gli sorrise Eria:<< Io ne ho avuta in te, quando volli affrontare Turbinante...>>.

<< Stupida...>> borbottò tra sé il ragazzo dal braccio fasciato, dovendo alla fine dare il suo assenso:<< E va bene... ma non perdere, mi raccomando.>>. Per fortuna, il terreno sopraelevato della parete su cui si trovavano era parecchio largo, l'ideale per uno scontro: non c'era neanche bisogno di cambiare zona.

<< Mmh... un avversario solo?>> osservò Oceano, piuttosto deluso:<< Ho la vaga impressione di essere sottovalutato...>>.

<< Silenzio, Will... Anzi, Oceano!>> sbottò Eria, cupa ed arrabbiata come in poche altre occasioni:<< Io sono quella che si è fidata di più di te... a cui piacevano le tue canzoni, i tuoi complimenti... è più che giusto che sia io a scontrarmi con te.>>.

<< Capisco.>> disse il Sommo Drago:<< Allora...>>.

<< Ma prima di iniziare...>> lo interruppe la ragazza:<< Voglio farti una domanda: io ho visto quanto fossero felici i bambini di Yellowgate con te, e come te fossi felice di intrattenerli. Ti piaceva davvero suonare, forse... quindi mi chiedo, non significava davvero nulla per te, tutto questo? Hai ingannato anche quei piccoli? RISPONDI?>>. L'ultima parola era uscita come un grido dalle sue labbra.

<< Che domanda insulsa...>> rispose Oceano, quasi ridendo:<< Presumo che vorresti anche sapere se davvero volevo veder valorizzata la mia arte musicale, ma a questo punto non ha più senso parlare: mi limiterò a completare l'opera di Turbinante... e lo farò servendomi del mio vero potere.>> nel dire queste parole fece girare su se stesso il proprio bastone-flauto: su di esso avrebbe dovuto esserci un Emblema Diamante medio... e invece vi era un Emblema grande, di colore bluastro.

<< Ha un altro tipo di Emblema!>> notò Hiro, sbalordito, notando l'equipaggiamento dell'arma.

<< Ognuno sviluppa a modo suo i poteri dei propri Emblemi.>> chiuse gli occhi il Sommo Drago avvicinandosi il bastone alla bocca:<< Questo, in particolar modo, mi si adatta molto...>> e detto questo, soffiò all'interno dello strumento: dai fori impressi su di esso uscirono un totale di sette gocce d'acqua che toccarono il terreno, disponendosi in cerchio intorno al musicista stesso, sul terreno roccioso... e in quel preciso istante esse si espansero verso l'alto con un turbinio.

<< Questa poi...>> boccheggiò Artic, sorpreso: da quelle piccole gocce si erano originati vortici d'acqua grandi ed impetuosi. Sembravano in grado di travolgere qualunque cosa.

<< Allora... che ve ne pare?>> dichiarò Oceano, allargando le braccia come per auto-elogiarsi:<< Sono i Vortici del Dragone Acquatico: ammirate il loro vorticare tremendo mentre ancora non attaccano. Li controllo completamente, grazie all'Emblema Acqua grande nel mio bastone!>>.

<< Sembrano pericolosi, in effetti...>> disse Eria:<< … ma non mi farò intimorire: non basterà un po' d'acqua a fermarmi!>> e così dicendo scattò in avanti, correndo in direzione di Oceano.

<< Uh... lo vedremo subito.>> sorrise il Sommo Drago, appoggiando le proprie labbra sul bastone-flauto e premendo uno dei buchi dello strumento, iniziando a suonare, e nel medesimo istante in cui compì quell'azione uno dei vortici si mosse, avanzando verso la ragazza con un rumore sordo. Quest'ultima però non fu colta impreparata, e con un balzo lo schivò piombando oltre. Allora Oceano chiuse un altro buco, aprendo quello precedente, e una seconda massa d'acqua si gettò all'attacco.

“ Guida ogni colonna liquida con il suo bastone...” pensò Eria, facendo un passo indietro, aspettando l'acqua: quando le fu abbastanza vicina, volteggiò su se stessa e si portò a fianco del vortice.

<< Mmh... punto sbagliato.>> notò il musicista, chiudendo nuovamente entrambi i buchi che aveva premuto in precedenza e suonando ancora.

<< Che...?>> si domandò lei intendendo quelle parole e sotto di sé la roccia sottostante si infranse, inducendola ad arretrare frettolosamente: dal basso era emersa una sorta di ondata d'acqua che per poco non la travolse.

<< Cosa?>> si sorprese Artic, osservando l'onda che si ritirava nella nicchia della roccia:<< Acqua dal sottosuolo?>>.

<< C'entra sicuramente quel maledetto Drago...>> disse Hiro, studiando la situazione.

<< Come hai fatto a...?>> iniziò a dire Eria, ma in quel momento un'ombra si stagliò davanti a lei: era arrivato il primo vortice lanciato all'attacco dal Sommo Drago, attirato dalla melodia nella direzione della ragazza. Lei, preavvisata del pericolo, si lanciò istintivamente all'indietro, appoggiando con un pugno chiuso una delle sue armi sul terreno alle proprie spalle, e con alcune rapide capriole si portò al riparo dal pericolo.

<< Fiu- u...>> faceva Oceano, continuando a dare aria al proprio strumento con un sorrisetto stampato in faccia.

<< Quell'acqua...>> mormorò la ragazza, scrutando la fossa da dove era spuntata l'ondata improvvisa:<< … e collegata ai due vortici che mi hanno attaccata.>>.

<< Brava, l'hai capito.>> si complimentò il musicista, smettendo di suonare:<< I Vortici del Dragone Acquatico sono come note musicali... si legano ad ognuna durante la canzone: hanno scavato la roccia, e si sono connessi tra di loro, aspettando di scattare una volta messe assieme le note corrispondenti all'insieme dei Vortici.>>.

<< Grr...>> ringhiò Eria:<< Che potere fastidioso...>>.

<< Sei stata abile ad evitarlo, sai? Se non l'avessi fatto... eheheh...>>.

<< Stai diventando davvero intollerabile!>> sbottò lei, ripartendo alla carica. Per tutta risposta il Sommo Drago riprese a suonare, contrattaccando con altri vortici impetuosi.

<< Meglio se Eria sta attenta...>> osservò Hiro, seguendo lo scontro:<< … non sappiamo cosa succede se quei colpi la prendono.>>.

<< Rilassati, a giudicare dai suoi movimenti credo che la ragazza non si farà prendere tanto facilmente.>> lo rassicurò Artic, piuttosto preso dalla sfida:<< Se quelle colonne sono guidate dalla musica del bastone, basta che lei lo trascini in un combattimento ravvicinato per dare dare loro lo stop.>>.

La prima colonna liquida arrivò di fronte ad Eria con rapidità, e la ragazza rispose schivandola con un lungo salto che la fece piombare a destra: quest'azione la portò a tiro però di una seconda colonna, e lei rispose buttandosi immediatamente a terra. Una volta riportatasi in piedi velocemente si diresse verso il suonatore, dalle cui spalle partirono altri due vortici che si diressero contro di lei sia da destra che da sinistra.

“ Accidenti... se mi butto indietro andrò di nuovo contro gli altri turbini...” pensò alla svelta Eria, reagendo prontamente con un balzo in avanti che la portò in mezzo alle due colonne.

“ Perfetto...” pensò a sua volta Oceano, ghignando tra sé: ancora una volta il terreno della parete del Canyon Ardente, su cui si trovavano, si ruppe con un fragore, facendo innalzare ancora una volta verso l'avversaria un grande vortice orizzontale simile ad un'ondata.

<< Merda!>> esclamò Eria, in procinto di finire rovinosamente contro il temibile vortice sorto come per magia davanti a lei.

<< Ci finisce addosso, cazzo!>> scattò in avanti Hiro, preoccupato per quel che sembrava stesse inevitabilmente per succedere alla sua migliore amica.

-Studio Tetro-

Keila:<< … a furia di guardare 'ste ondate mi sta girando la testa @.@ Vorticano, eh...>>.

Io:<< Lo so, son fatte così ^^ >>.

Honoryou:<< Meno turbinii no, eh?>>.

Io:<< No, xD Allora... foto di Oceano/Will e ringraziamenti assortiti, ovviamente :) >>.

Honoryou:<< Ok, così procediamo con la Lotteria Tetra...>> ci spostiamo dalla slot machine del capitolo prima.

Io:<< Già, già...>>.

Keila:<< Allora cominc...? Non funziona?>>.

Honoryou:<< Ma... o__O ? Inserisci... la moneta?>>.

Io:<< Sì, pagate, amici >:D >>.

Keila:<< TU!>>.

Honoryou:<< ST****O!>>.

Io:<< LOL!>>.

Keila (mette moneta e tira la leva):<< Dunque... esce... OH NO!>>.

Venditore pazzo:<< IO TORNATO, IO TORNATO! VOI COMPRARE? VOI COMPRARE E IO ANDARE!>>.

Io (prende un mitra):<< IO LO...>>.

Venditore:<< IO AVERE CORAZZA ANTIPROIETTILI, STAVOLTA! VOI COMPRARE, BRACCIALETTI A SOLI DUE EURO! SI' SI' SOLO DUE!>>.

Keila:<< Che fortuna... proprio lui... -.-'' >>.

Io:<< Uff...>> preme un bottone e arriva Yauro, di Dark Crossroad dell'autore.

Yauro:<< Che c'è?>>.

Io:<< Senti... uccidilo!>>.

Venditore pazzo:<< TU COMPRARE MUSICA MALIGNA?>>.

Yauro:<< … e perché?>>.

Io:<< Perché... SONO L'AUTORE, MUOVITI!>>.

Yauro:<< Che noia...>> teste di drago inseguono il venditore.

Venditore folle:<< O_O NOOOOOOOO AIUTOOO!!!>> fugge via.

Keila, Honoryou ed io:<< MUAHAHAAHAHAH!>>.

Yauro:<< Queste risate maligne mi vanno a genio...>>.

Io:<< Dai, ci vediamo alla prossima :D Ciao a tutti!>>.

Keila:<< Ma la prossima volta la smetti di far pagare la slot >_> >>.

Io:<< … ok... ok...>> incrocia le dita dietro la schiena.

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Capitolo 28
*** Le note di Oceano ***


28- Le note di Oceano.

-Studio Tetro-

Io:<< Eccoci di ritorno...>>.

Keila:<< Con pandori... munch... anticipati...>>.

Honoryou:<< L'attesa ci stava... chomp... stretta...>>.

Io (si magna una tavoletta di cioccolato):<< Allora... crunch... procediamo, che è meglio: siamo ad Oceano (alias Will il traditore) vs Eria, e quest'ultima sta per venir colpita da un'ondata generata dall'Emblema del nemico.>>.

Keila:<< FORZA, ERIA-SAN!>>.

Honoryou:<< NON MOLLARE, MUAHAHAHAH!>>.


Quel vortice ad ondata, sorto dal terreno sottostante, stava per schiantarsi contro Eria: ne avvertiva il turbinio sempre più vicino a sé, lei. In quella situazione non pensò nemmeno a cosa fare, agì semplicemente d'istinto, abbassando il proprio corpo e riuscendo così a passare sotto il turbine, lasciandosi solo sfiorare sulla schiena da esso prima di sfuggirgli.

“ Fiuuu...” sospirò sollevata Eria, terminando il proprio salto sul terreno davanti a sé e rimettendosi in piedi.

<< Ti conviene prestare altrove la tua attenzione!>> parlò una voce di fronte a lei, spingendola ad alzare lo sguardo: Oceano l'aveva raggiunta, e le rivolse contro il bastone con forza. La ragazza parò  il colpo tramite uno dei propri pugnali, ma quello fu solo il primo degli attacchi del Sommo Drago, infatti quest'ultimo proseguì lanciando numerosissimi altre offensive simili alla precedente, provenienti sia da destra che sinistra, così veloci che Eria li parò a malapena nonostante la sua prontezza di riflessi.

<< Ma guarda...>> osservò Artic, piuttosto sorpreso dalla mossa del Sommo Drago:<< … a dispetto delle apparenze, non aveva intenzione di evitare un combattimento ravvicinato.>>.

<< Si è fatto avanti lui stesso, in effetti...>> concordò Hiro, attento alla sfida:<< … non me l'aspettavo.>>.

“ E' velocissimo...” pensò tra sé la ragazza, deviando un ulteriore affondo del bastone:“ … ma io non mi farò sottomettere così!” e nel dire questo lanciò a sua volta un attacco con un pugnale verso il nemico.

<< Bene...>> mormorò Oceano schivando l'arma ed afferrando il braccio dell'avversaria saldamente con una mano sola.

<< Cosa?>> si sorprese Eria, ed eseguendo un movimento rotatorio con il proprio corpo il Sommo Drago la fece volare contro uno dei vortici d'acqua.

<< ATTENTA!>> le gridò Hiro, allarmato, ma troppo tardi: era finita all'interno del turbine liquido. La ragazza, in quella colonna acquatica, si sentiva spinta vorticosamente verso l'alto dai flussi dominanti lì dentro, quasi fosse stata messa in una lavatrice... e poco più tardi il suo corpo venne lanciato in aria ad alcuni metri di altezza dal suolo.

<< Acc... che razza di volo...>> osservò Artic, a bocca aperta.

<< Oh... che mal di testa...>> mormorò Eria, riaprendo gli occhi:<< MA CHE...?>>. Era stata così intontita dai giri fatti nel turbine che non si era resa conto che era finita in aria... e il peggio è che stava per ricadere in basso, spinta inevitabilmente dalla forza di gravità. 

“ Quel volo non sarà sufficiente ad ucciderla, direi... ma posso pensarci io.” pensò Oceano, soddisfatto, seguendo la caduta della ragazza:“ Eh, Eria, il tuo stile consiste nel muoverti rapidamente per schivare i colpi dell'opponente ed attaccare: questo vuol dire che il momento più adatto per fare contromosse è durante il tuo attacco. E adesso...” e nel dire questo prese una leggera rincorsa, preparandosi ad intercettare l'avversaria una volta arrivata all'altezza giusta.

<< Che bastardo...>> ringhiò Eria, che una volta arrivata quasi a terra si vide arrivare contro il musicista, che la raggiunse con un lungo salto: lei si fece scudo incrociando entrambi i pugnali davanti al petto, ed essi assorbirono così il colpo a due mani lanciato con il bastone da Oceano. La spinta ricevuta durante l'azione mentre era ancora in aria, però, la scagliò verso il ciglio della parete rocciosa:<< Eh no!>> e dicendo questo, la ragazza piantò i pugnali nella roccia, rimanendovi appesa proprio per un pelo.

<< L'ha scampata per un soffio...>> notò Artic, sospirando sollevato.

<< Però è ancora in pericolo...>> disse Hiro:<< Forse dovremmo...?>>.

<< No, aspetta ancora.>> rispose lo spadaccino con le katane:<< Ti ricordi cos'ha detto Eria? Devi avere fiducia.>>.

<< Ma io...>> cominciò a ribattere il ragazzo dal braccio fasciato, combattuto tra l'intervenire e il rispettare la parola di non partecipare alla battaglia.

<< Mmhmhmh...>> fece Oceano, sovrastando l'appesa Eria:<< Ti sei salvata a malapena... ma si rimedia subito...>> e così dicendo impugnò il bastone, tenendosi pronto a usarlo contro la testa della ragazza:<< Addio, Eria...>> ma in quel momento, prima lui che riuscisse ad adoperare l'arma su di lei, la Cacciatrice di Missioni appoggiò i piedi sulla roccia e con una potente spinta riuscì a mettersi a testa in giù, afferrando istantaneamente il collo del Sommo Drago con le gambe senza che questo se l'aspettasse:<< URGH!>>.

<< Non mi... dare già per sconfitta...>> sorrise la ragazza:<< Non ho sostenuto tutti questi allenamenti... per venir battuta da te!>>.

<< Maledetta...>> sbottò il musicista, sul punto di agire per liberarsi dalla stretta, e fu in quell'istante che Eria sganciò i pugnali dalla parete e spinse con le gambe il proprio corpo verso l'alto, staccandosi dal collo dell'avversario e catapultandosi a terra, in piedi, ad un metro da lui.

<< WOW, QUESTO ERA FICO!>> esclamò Artic, colpito dall'azione.

<< Grrr...>> ringhiò Oceano, sgranchendosi il collo:<< Per poco non cadevo io, nel canyon...>>.

<< HAAAAAAA-AH!>> gridò Eria, scagliandosi su Oceano senza aspettare oltre:<< CERCHIO DELLE DUE RONDINI DEL CIELO!>> i pugnali della ragazza si mossero formando assieme un cerchio tagliente che saettò contro il Sommo Drago: quest'ultimo mosse davanti a sé il proprio bastone, ma riuscì a bloccare un solo fendente, mentre l'altro gli sfregiò una guancia. Allora rispose protendendo una mano nella sua direzione per afferrarla di nuovo, però...

<< PRESO!>> esclamò in quell'attimo Eria, contenta.

<< Cosa?>> fece Oceano, colto alla sprovvista, vedendo il proprio braccio venir deviato in anticipo da un calcio ben piazzato della ragazza:<< Come hai...?>> e così dicendo spinse il bastone contro di lei. Tuttavia ella abbassò il capo schivando l'attacco.

<< Avevo capito... che stavi aspettando solo il mio attacco.>> sorrise Eria, rialzando la testa e allungando contro il suo petto un pugnale:<< PICCHIATA DELLE DUE RONDINI DEL CIELO!>>. La mossa penetrò nel petto del Sommo Drago, che però era arretrato nel medesimo istante limitando riportando in tal modo un danno inferiore.

<< AH!>> sbottò Oceano, sofferente, spingendo via dal proprio corpo il pugnale con un fiotto di sangue.

<< E adesso... Ascesa delle Due Rondini del CIELO!>> proseguì lei, muovendo il secondo pugnale verso l'alto, diretto verso la faccia del nemico... che improvvisamente svanì prima di venir colpito:<< Eh?>>. Incredibilmente, Oceano si era appoggiato al terreno con il bastone e si era tenuto aggrappato ad esso, rimanendovi appeso come una sorta di bandiera.

<< Op... là!>> fece il musicista, stringendo i denti per sopportare l'apertura sul petto, spingendo il proprio corpo in avanti prima che potesse perdere l'equilibrio in quella bizzarra posizione e riuscendo a centrare il volto di Eria con un notevole calcio a piedi uniti.

<< AH!>> si lamentò Eria, finendo per barcollare all'indietro con un livido sulla guancia... troppo indietro, perché stava per finire contro uno dei vortici ancora sul campo di battaglia. Fortunatamente, però, lo notò alle proprie spalle e riuscì ad arrestarsi per tempo. Proprio allora, una melodia formata da un'unica nota si sollevò sul luogo: Oceano era tornato in piedi, ed aveva iniziato a suonare, e le conseguenze di quel gesto erano ben note...

Il vortice, messo in moto dalla musica, avanzò bruscamente in direzione della ragazza: quest'ultima, preavvisata dalla nota musicale emessa dal nemico,  rotolò di lato, e una volta rialzatasi dal suolo fu Oceano ad avanzare temerariamente.

<< Non riuscirai di nuovo a colpirmi!>> lo avvisò Eria, rispondendo facendo un passo avanti e cercando di intercettarlo.

<< Sei tu che non devi sottovalutarmi, Eria!>> esclamò il Sommo Drago, saltando in aria dando contemporaneamente un colpo sul terreno: grazie a quell'azione si sottrasse alle lame della giovane, piombando alle sue spalle.

<< Tu...>> reagì lei, irata, voltandosi rapidamente e facendo saettare contro Oceano i propri pugnali, che quest'ultimo deviò colpendoli entrambi con il proprio bastone-flauto

“ Oceano è davvero bravo, devo riconoscerlo...” rifletté Artic con occhio critico:“ Sa sfruttare ottimamente il suo bastone: non solo lo usa per alternare i vortici ai propri attacchi fisici, ma lo sfrutta per utilizzare acrobazie di grande aiuto nello schivare attacchi.”.

<< Che succede, Eria?>> commentò il Sommo Drago, sorridente, mentre ruotava continuamente la propria arma per rispondere ai fendenti dell'avversaria mandandoli a vuoto:<< Hai forse bisogno di una pausa?>>.

<< Ma fatti... i fatti tuoi!>> rispose la ragazza, non riuscendo a mandare a segno i propri attacchi:<< COLPO D'ALA DELLE DUE RONDINI DEL CIELO!>> e nel dire questo arretrò di alcuni passi e si lanciò ancora contro Oceano tenendo le braccia tese verso l'esterno, preparandosi a colpirlo con uno dei pugnali.

<< Non funziona!>> esclamò il Sommo Drago, facendosi ancora una volta scudo con il bastone, bloccando la prima lama a lui rivolta:<< E adesso io...?>> ma le parole gli si congelarono in gola: la ragazza non si era fermata, anzi, l'altro suo braccio si piegò verso la sua schiena, minacciando di piantarglisi in essa.

<< E prendi... questo!>> gridò Eria, e prima che il Sommo Drago potesse reagire l'arma si affondò alle sue spalle, facendo così scorrere il suo sangue.

<< AAAAAAAAAAH!!!>> lanciò un urlo Oceano, allentando così la propria presa sul proprio bastone.

<< Ce l'ha fatta!>> esultò Hiro:<< Ha preso quello stronzo!>>.

<< E' la fine!>> dichiarò la ragazza, ritraendo il primo pugnale usato per il Colpo d'Ala ed affondandolo in avanti:<< Addio, Ocean->> proprio allora, tuttavia, si paralizzò, interrompendo l'attacco.

<< Eh?>> si sbalordirono Artic e il ragazzo dal braccio fasciato: con il braccio che non teneva il bastone, il musicista aveva sferrato una gomitata contro il petto di Eria, con tutta la forza che aveva. Lei si sentiva il respiro mozzatole, era stato un colpo così inaspettato, in quella situazione, da coglierla impreparata su tutta la linea.

<< Non... sono affatto... finito...>> mormorò il Sommo Drago, deciso, approfittando dell'istante per allontanare l'avversaria con un calcio nello stomaco, facendola cadere a terra, per poi ritirarsi gettando via dalla propria schiena il pugnale con rapidità:<< Non perderò mai!>>.

<< Incredibile...>> si stupì Artic:<< Nonostante il buco che deve avere sulla schiena, quello riesce ancora a tirare colpi simili?>>.

<< Non mi sorprende.>> disse invece Hiro:<< Anche Turbinante aveva una resistenza fuori dall'ordinario, e probabilmente anche Oceano è così.>>.

<< Questo...>> mormorò Oceano, indebolito dal sangue che gli scorreva a terra dalle ferite, arrossavano il terreno sottostante con il liquido che fuoriusciva:<< E' sicuramente il miglior attacco che ho ricevuto... finora...>>.

<< Anf....>> ansimò Eria, alzandosi lentamente, lo stomaco e il petto piuttosto doloranti:<< Dannato... stronzo...>>.

<< Devo farla finita qui... spiacente...>> disse il Sommo Drago, chiudendo simultaneamente tutti i buchi del bastone-flauto in suo possesso e riprendendo a suonare: rapidamente, tutti i vortici circondarono Eria, iniziando a venirle incontro da ogni direzione.

<< Eh?>> si sorprese la ragazza, guardandosi intorno con preoccupazione:<< Cosa vuoi fare?>>.

“ Prova a sottrarti... alla furia di ogni Vortice del Dragone Acquatico, adesso...” pensò Oceano mentre suonava:“ Quelle colonne d'acqua vorticanti... cercheranno tutte di prenderti per loro... riducendoti a pezzi!”.

<< E' una trappola!>> notò Hiro:<< Se cerca di passare tra le colonne per evitarle...>>.

<< … scatteranno i vortici che connettono quelli in mezzo a cui passerà.>> annuì Artic, grave:<< Così verrà lanciata di nuovo in aria... e dal volo che ne seguirebbe non credo ne uscirebbe totalmente illesa.>>.

“ Merda...” osservò Eria, grave, nella propria testa: passare tra i turbini liquidi, in rapido avvicinamento, voleva dire fare il gioco del nemico, ma se fosse rimasta lì gli sarebbero andati tutti addosso... e senz'altro con conseguenze più gravi di quelle in cui sarebbe incorsa entrando in un singolo vortice. E tra l'altro non aveva tempo per riflettere...

… e fu allora che ebbe un'idea. Con quella lampadina accesa in testa, Eria si lanciò in mezzo ai vortici, decisa a raggiungere il Sommo Drago che stava ancora suonando.

<< Ehi... ma vuole...?>> osservò Hiro, sorpreso.

“ Peggio per lei...” pensò Oceano, tappando stavolta solo due buchi non appena Eria fu praticamente tra le due colonne: dal sottosuolo emerse con un fragore il turbine che connetteva i due vortici, prossimo allo sbarrarle la strada.

<< Adesso!>> disse la ragazza, compiendo nel medesimo istante una scivolata in avanti, che la fece  passare sotto il turbine ad ondata con rapidità.

“ Ha sfruttato la cavità in cui si nascondeva l'ondata per evitarla.” comprese Artic, pensando:” Che idea geniale!”.

<< Me lo aspettavo.>> smise si suonare il Sommo Drago, liberando subito i buchi del flauto.

<< Eh?>> si stupì Eria, e nello stesso momento in cui i fori non erano più coperti dalle dita di Oceano il turbine ad ondata ricadde verso il basso, mentre tutti i vortici si arrestarono: lei non fu abbastanza lesta, e il turbine abbassatosi la prese in pieno, facendola vorticare al suo interno in balia della propria corrente.

<< ERIA!>> gridò Hiro, allarmato.

<< Aveva previsto tutto...>> mormorò lo spadaccino con le katane, sbalordito. Eria, catturata nel vortice, venne immessa in una delle due colonne d'acqua a cui era connesso e spedita ancora una volta in cielo, ricadendo poco più tardi, rovinosamente, sul campo di battaglia.

<< A-Ah...>> si lamentò la ragazza: era atterrata sul braccio sinistro, ed ora ce l'aveva ridotto piuttosto male. Anche la gamba sinistra sembrava nelle medesime condizioni:<< Non riesco... a....>>.

<< Ci siamo...>> mormorò il Sommo Drago, affaticato dalle ferite, non lontano da lei:<< … alla fine... ho tarpato le ali alla rondine...>>.

<< Danna... to...>> ansimò Eria, girandosi sulla schiena con lentezza.

<< Avvicinarmi a te ora che ti ho in pugno... sarebbe davvero da stupidi...>> quindi accostò il proprio strumento alle labbra:<< Ti suonerò... la mia melodia funebre...>>.

<< MALEDETTO!>> sbraitò il ragazzo dal braccio fasciato, perdendo totalmente la pazienza e iniziando a correre contro Oceano, conscio del fatto che avrebbe di nuovo usato i turbini acquatici su di lei.

<< Questa volta è davvero un addio... mia cara...>> sospirò il Sommo Drago, iniziando a suonare... ma proprio in quel momento si ritrasse velocemente, come colpito da una folgore, lanciando un grido di dolore e mollando il bastone-flauto, quasi fosse diventato incandescente:<< AAAAAAH!!!>>. La sua mano destra era stata trafitta da un pugnale lanciato inaspettatamente dalla stessa Eria.

<< E-Eria...>> si sorprese Hiro, arrestandosi nel notare quella mossa.

<< No... non mi farò... battere...>> affermò Eria, visibilmente spossata, appoggiando i piedi al suolo e rimettendosi in posizione eretta sui propri arti inferiori:<< … tu... non puoi vincere, dopo averci ingannati!>> e facendo leva sulla propria gamba malferma si avvicinò il più velocemente possibile al pugnale che Oceano si era tolto dalla schiena, che per fortuna era poco distante, afferrandolo.

<< C-Caz...zo...>> ringhiò Oceano, piegando le ginocchia e riprendendo con la mano non ferita il bastone, e fu in quel momento che, nonostante il suo stato, la ragazza riuscì a raggiungerlo di corsa sferrandogli un rapido affondo con il pugnale: il Sommo Drago deviò con il bastone, ed Eria allora allungò il capo verso il pugnale ancora infilato nel palmo della mano del nemico e lo afferrò coi denti per l'impugnatura (dato che non poteva far ricorso all'altro braccio), estraendolo da essa indietreggiando di un passo:<< AAAAAAAH!!>>.

<< Non è finiFa...>> parlò Eria mentre teneva l'arma estratta in bocca: nel medesimo momento alzò il pugnale sopra la sua testa, pronta a calarlo sul nemico:<< DisFesa dell'ArtiFio... DELLE DUE RONFINI DEL FIELOOO!!>>.

<< Q-Questo...>> mormorò il Sommo Drago, la lama dell'arma prossima all'entrare in collisione con la sua carne:<< … non potrò... schivarlo!>> e proprio quando ebbe finito di dire ciò, il pugnale gli sfregiò il volto esattamente a metà, costringendolo ad arretrare frettolosamente, poiché il suo stesso sangue in uscita dal taglio appena ricevuto gli era finito nell'occhio buono:<< AAAAAAAH... MALEDIZ...>>.

<< Ehi... ATTENZIONE, WILL!>> lo mise in guardia Artic: nell'indietreggiare, l'accecato musicista non si era reso conto di essere arrivato in fondo al ciglio della parete su cui si trovavano, proteso sopra il fiume che scorreva nei pressi del Canyon Ardente.

<< Che cosa...?>> si domandò Oceano, messo in guardia da quelle urla... ma troppo tardi: il suo piede affondò nel vuoto sottostante, e il Sommo Drago perse l'equilibrio, precipitando nell'abisso sottostante:<< …. AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!>>. Come molle, sia Artic che Hiro corsero ad affacciarsi verso il basso, e quando lo fecero videro il liquido del largo corso d'acqua increspato in superficie, una macchia rossa affiorante da esso, segno inequivocabile che il brigante era davvero finito lì sotto.

<< Ha fatto un bel volo....>> osservò lo spadaccino, serio.

<< Con quelle ferite, dubito fortemente che sia sopravvissuto...>> disse il ragazzo dal braccio fasciato, risoluto. Ad avvalorare quell'ipotesi, inoltre, videro che i Vortici del Dragone Acquatico erano svaniti nel nulla.

<< Che fine... ha fatto?>> domandò Eria debolmente, crollando in ginocchio e lasciando cadere il pugnale che teneva in bocca:<< AHI...>>.

<< Eria!>> esclamò Hiro, arrivando da lei alla svelta:<< Tutto ok?>>.

<< Sì...>> annuì la ragazza, meravigliata: Hiro aveva assunto quell'espressione affettuosa che raramente gli si vedeva:<< … alla gamba credo di avere... solo una storta, per fortuna... ma il braccio... penso sia messo un po' peggio...>>.

<< Consolati... a Oceano è andata molto più male.>> sorrise Artic, rivolgendo un'occhiata indietro:<< Ha fatto un bel tuffo nel fiume: quel poco che resta di lui sta dirigendosi verso il mare.>>.

<< Ho... vinto io, allora?>> sorrise la ragazza, piuttosto indebolita dallo scontro sostenuto.

<< A-Ah.>> annuì il ragazzo dal braccio fasciato, incrociando le braccia e tornando alla sua espressione solita:<< Adesso, comunque, sarà bene tornare in città...>>.

<< Non credo proprio!>> intervenne una voce inaspettatamente: il trio di Cacciatori di Missioni si voltò verso il ciglio opposto a quello affacciata al fiume... e si accorsero che da lì erano saliti una moltitudine di individui in armatura, a loro familiari.

<< Cosa?>> si sorprese Artic, sorpreso, riconoscendo i nuovi arrivati:<< Quelli... sono Araldi!>>.

<< Esatto... Araldi del Fulmine.>> rispose nuovamente la voce, e in quel momento arrivò Derric, facendosi strada tra i suoi sottoposti.

<< Tu... sei Derric!>> esclamò Hiro, riconoscendo uno dei tre capi degli Araldi che avevano assalito Violetgate tempo prima.

<< Chi non muore si rivede.>> sorrise Derric, mentre i numerosi Araldi del Fulmine chiudevano rapidamente ogni via di fuga e puntavano verso di loro le lance:<< Comunque... sappiate che non scapperete mai da qui.>>.

<< E' ancora da stabilire.>> rispose il ragazzo dal braccio fasciato, sguainando la spada:<< Come avete fatto a trovarci? Vi ha chiamati Oceano?>>.

<< No, ma le colonne d'acqua da lui innalzate sono state sufficienti a segnalarci la sua posizione.>> spiegò Derric:<< Avanti, arrendetevi senza opporre resistenza.>>.

<< Non ci penso nemmeno.>> scosse il capo Hiro:<< Lotteremo fino alla fine, piuttosto.>>.

<< Giusto.>> annuì Artic, tirando fuori le katane:<< Dopotutto, è probabile che ci faranno fuori in ogni caso, tanto vale giocarcela...>>.

<< Mi dispiace... >> mormorò Eria, troppo stanca per combattere:<< Non potrò assistervi, stavolta...>>.

<< Nonostante ci siano parecchie lance pronte a trafiggervi, vi ostinate a voler combattere? Siete davvero ammirevoli!>> quelle ultime parole, pronunciate in tono divertito, vennero seguite da un salto acrobatico effettuato da colui che aveva parlato, il quale giunse così davanti a Derric, atterrando in piedi e con le braccia incrociate: una tunica dai fregi gialli, un paio a forma di draghi con le ali protese al di sopra delle spalle della veste, un volto sorridente attraversato da un tatuaggio a saetta che arrivava anche sui capelli e degli occhi pieni di volontà di lottare caratterizzavano il nuovo arrivato.

<< E'...?>> sgranò gli occhi Artic.

<< … un Sommo Drago?>> completò Hiro:<< Un altro...>>.

<< Giusto, signori.>> rispose l'uomo con il fulmine tatuato, chiudendo un occhio e scrutando i nemici con l'altro:<< Tu, invece, ragazzo con il braccio fasciato... sei quello che ha ammazzato Turbinante, non è così? Come ti chiami?>>.

<< Il mio nome non ha importanza.>> sbottò il ragazzo dal braccio fasciato:<< E' la situazione che conta, no?>>.

<< Hai ragione. Comunque, lo so io: ti chiami Hiro, vero? Io invece sono il Sommo Drago del Fulmine... mi chiamo Tempestoso. Ho navigato sul Lago Centrale da ovest per incontrarti...>>.

<< Quale onore...>> replicò con disprezzo lui.

<< Uhm....>> lo squadrò Tempestoso, curioso:<< … considerato che non hai manco un graffio, immagino che non sia stato tu ad affrontare Oceano... che tra l'altro non vedo in giro.>> poi osservò la ragazza:<< E' stata lei, vero?>>.

<< Sì.>> disse Artic, sorridendo:<< E vi comunico che il vostro amichetto ha terminato la sua pista contro il fondale del fiume. Contenti?>>. Un brusio attraversò le file degli Araldi del Fulmine, esprimendo il loro stupore.

<< Il sommo Oceano... sconfitto?>> rimase a bocca aperta Derric, impietrito.

<< Niente male...>> constatò il Sommo Drago, ghignando:<< … non siete da prendere sottogamba, allora... ahahahah! Non ho fatto un viaggio a vuoto, che fortuna.>>.

<< Pensavo fossi venuto per vendicare Turbinante, come il tuo amico Oceano.>> intervenne il ragazzo dal braccio fasciato, un po' confuso:<< Dalle tue parole, però, non si direbbe...>>.

<< Vendicare Turbinante? AHAHAHAHAHAH!>> rise per tutta risposta Tempestoso:<< Quel perdente si è lasciato sconfiggere, cosa me ne importa di lui? Non mi importa manco di Oceano... sono venuto qui di mia personale iniziativa! Io cerco sempre avversari forti con cui potermi divertire...>> quindi puntò il dito contro Hiro:<< … e il mio interesse è ricaduto, stavolta, su di te, che sei stato abbastanza bravo da uccidere Turbinante! Che ne diresti di affrontarmi? Forse riuscirai ad intrattenermi un poco...>>.

<< Vorresti batterti con me?>> gli chiese Hiro:<< E se anche ti battessi, che cambierebbe? I tuoi ci massacrerebbero comunque, non è così?>>.

<< Sai già di non poter usare lo stratagemma che hai usato con Turbinante per dettare condizioni, eh?>> disse il Sommo Drago:<< Oceano ci aveva già segnalato, in effetti, che la traduzione del testo in vostro possesso dovrebbe conoscerla Lein, ma tutto sommato voglio essere generoso: tu sconfiggimi... e io vi lascerò andare tutti e tre, anche se fossi morto. Come con Turbinante, no?>>.

<< Potrei anche starci, se sei così ansioso...>> accennò un sorrisetto furbo il ragazzo dal braccio fasciato.

“ Buona mossa.” pensò Eria, capendo il gioco del compagno:“ Ha fatto leva sulla voglia di combattere di Tempestoso per spingerlo a proporre un accordo. Però... ce la farà a sconfiggere anche questo Sommo Drago?”.

<< Perfetto... PERFETTO, AHAHAH!>> fece Tempestoso, soddisfatto:<< Ma non voglio combattere qui sopra, sappilo: sarebbe un peccato se uno di noi cadesse nel fiume... quindi si SCENDE!>> e così dicendo corse verso il ciglio da cui era arrivato, scivolando su un tratto in pendenza della parete e balzando sul terreno interno del Canyon Ardente, in basso: una volta atterrato, aveva già estratto dal fodero la sua spada lunga e ricurva:<< Avanti, vieni. E non preoccuparti per i tuoi amici, senza un mio ordine i miei uomini non torceranno loro un capello... sanno che morirebbero subito dopo, in caso contrario.>>.

<< Se volevi impressionarmi, con quell'acrobazia... sappi che non mi ha fatto effetto!>> esclamò Hiro, imitando l'avversario e scendendo nel suo stesso modo: ora i due stavano l'uno di fronte all'altro, ad una distanza di qualche metro tra di loro.

<< Voglio... vedere...>> affermò affannosamente Eria, cercando di muoversi in avanti.

<< Possiamo almeno assistere allo scontro?>> domandò Artic, aiutando la ragazza a camminare:<< Dopotutto, dipendiamo da quello, no?>>.

<< Se non farete mosse false, sì.>> annuì l'Araldo Superiore Derric:<< Ma sappiatelo, non vi staccheremo gli occhi di dosso per un solo attimo.>>.

<< Bene...>> disse lo spadaccino, avvicinandosi al ciglio insieme all'amica, così da avere un chiaro panorama dello scontro che si sarebbe sostenuto sul terreno della valle.

<< Il mio sangue sta agitandosi...>> mormorò Tempestoso, eccitato:<< … mi ribolle sempre, quando c'è la possibilità di affrontare un valido nemico. Perciò mostrami il meglio che sai fare, Hiro! La mia spada ha sete, e non vede l'ora di bere il tuo sangue!>>.

<< Dovrà tenersela, la sete!>> esclamò Hiro, carico di determinazione, tenendo davanti a sé la sua nuova spada dai bordi neri:<< Non permetterò che succeda qualcosa di male ai miei amici... quindi tu perderai qui!>>.

-Studio Tetro-

Io:<< Qui i Sommi Draghi spuntano alla velocità della luce...>>.

Keila:<< Comunque, buoni i pandori :3 >>.

Io:<< Ne ho inviato uno speciale pure a Beline xD >>.

Honoryou:<< Tornando a noi... scommetto che sarà di Tempestoso il disegno, questa volta.>>.

Io:<< Già già... salutiamo inoltre ( e ringraziamo) i nostri buonissimi recensori e lettori... e inviamo anche a loro tanti pandori :'D >>.

Keila:<< Ti sprechi EwE >>.

Io:<< Problemi, su questo?>>.

Keila:<< No ^^ >>.

Honoryou:<< Boh, dai... attiviamo la Lotteria Tetra un'altra volta, e speriamo non venga fuori anche altro elemento fuori di testa... Hai tolto il meccanismo che mangia le monete?>>.

Io:<< Certo U_U >>.

Honoryou:<< Ok, allora.... CHE...?>> la leva non parte.

Keila (vedendo una fessura sospetta nella slot):<< Aspetta... non è che...?>>.

Io:<< Ho tolto quella per le monete... ma l'ho sostituita con quella per le banconote xD >>.

Honoryou:<< ************** >>.

Keila:<< ***************>>.

Io:<< Mi volete proprio bene, eh? XD >>.

Honoryou (inserendo una banconota):<< Grrr....>>. 

Keila:<< Vediamo chi...?>>.

???:<< BUUUUUUUUUUUUH!!!>>.

Honoryou, Keila ed io (sobbalzando):<< WAAAAAAAAH!>> si girano e non vedono nessuno.

Io:<< Ma è...?>>.

??? (di nuovo alle spalle):<< BUUUUUUUUUH!!!>>.

Honoryou, Keila ed io (sobbalzando di nuovo):<< GAAAAAAAAH!>> si girano ancora, ma niente.

Io (con un tic nervoso):<< Ma chi cavolo è? Sto perdendo la pazienza... ma non ci sarà la terza volta.>>.

Honoryou:<< Ben detto.>> sentono un fruscio dietro.

Io (voltandomi di scatto insieme ai miei collaboratori):<< A-AH, PRE...>>.

??? (alle spalle rispetto al nuovo senso):<< BUUUUUUUUUUUUUUUUUUUH!!>>.

Honoryou, Keila ed io:<< EEEEEEEEEEEEEEK!!!>>.

Keila (affaticata):<< Puff... il mio cuore... ^^''>>.

Honoryou (l'abbraccia):<< Resisti, eh: son già morto io...>>.

Keila:<< Mi sento già meglio ♥w♥ >>.

Io:<< ESCI ALLO SCOPERTO, TIZIO! O APRIAMO LA BOTOLA!>>.

??? (uscendo dall'oscurità):<< Ma era così divertente... ahahahahah!>>.

Keila:<< Ma tu non sei...?>>.

Honoryou:<< Già... chi caspita è?>>.

Io:<< Uhm... sembra Yukio, della fic Yu-Gi-Oh! della magnifica Black_RoseWitch, scrittrice del sito e recensore della storia.>>.

Yukio:<< Esatto... era bello fare così :'D Scherzi da crepacuore divertenti!>>.

Honoryou:<< Ok, ma come ha fatto a comparire e scomparire in quel modo?>>.

Io:<< In effetti non può aver fatto tutto da...?>>.

???:<< BUUUUUUUUUUUUUUUUH!!>>.

Honoryou, Keila ed io:<< GUAAAAAAAAAAAAH!!>>.

Vector:<< MUAHAAHAH!>>.

Yukio:<< AHAHAHAHAH!>>.

Io:<< VECTOR DI YU-GI-OH! ZEXAL! Ecco spiegato da dove ha origine la trollagine!>>.

Keila (sviene per lo spavento):<< -_- >>.

Honoryou:<< KEILA???>>.

Vector:<< Uh... abbiamo esagerato? Mi spiace... ma anche no, AHAHAHAH!>>.

Yukio:<< SEI TROPPO FORTE, FRATELLO, AHAHAHH!>>.

Vector (dandogli il cinque):<< Anche tu, seppur non sei altro che un umano!>>.

Honoryou (si trasforma):<< Avete rotto il c***o, adesso, st****i!>>.

Vector e Yukio:<< O______O >>.

Honoryou (si getta su di loro):<< ROAAAAAAAR!!!>>.

Vector e Yukio (scappano):<< MADDO'!>>.

Vector (apre un varco per il Barian World):<< Meglio se batto in ritirata, stavolta!>>.

Yukio:<< Ehi, ma portami al sicuro, no? D: >>.

Vector:<< Spiacente, sono un trollatore, ho un'immagine da difendere. A presto... se ci sarà una prossima volta xD >> e così dicendo se ne va.

Yukio:<< O____o NO FERM...>> viene raggiunto da Honoryou... le immagini seguenti sono troppo cruente per il pubblico a casa.

Io:<< Ouch... l'ha preso ^^ . Keila è temporaneamente fuori uso, quindi do io i saluti finali. Bye, al prossimo capitolo 0:) >>.

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Capitolo 29
*** La forza del fulmine ***


29- La forza del fulmine.

-Studio Tetro-

Io:<< ….... scontro tra Tempestoso ed Hiro...>>.

Keila:<< o.O E lo dici così?>>.

Honoryou:<< Non hai manco salutato i lettori...>>.

Io:<< Lo so e me ne scuso... ma oggi proprio non mi sento...>>.

Honoryou:<< Poi ne dobbiamo riparlare, a fine capitolo...>>.

Keila:<< Giusto, poi ne parliamo >.> E intanto iniziamo.>>.


<< Se sei determinato, ci sarà ancora più gusto.>> sorrise Tempestoso, ansioso di cominciare:<< Diamoci da fare, forza! AHAHAHAHAH!>> e così dicendo scattò in avanti, verso il nemico.

“ Uhm... meglio stare attenti.” pensò Hiro, rimanendo in attesa, e al sopraggiungere del Sommo Drago oppose la propria spada a quella nemica, parando il colpo con essa.

<< Eh?>> si sorprese Tempestoso, sferrando allora il sinistro in direzione della sua faccia: il ragazzo dal braccio fasciato però allontanò prontamente la testa, schivandolo.

<< La tua velocità...>> mormorò Hiro, allungando il pugno dentro contro l'avversario:<< … non è diversa da quella di Turbinante, mi sono già abituato ad essa!>>. A quel punto il Sommo Drago schivò l'attacco facendo un passo indietro:<< Cosa?>>.

<< E così saresti in grado di predire i miei movimenti perché ti sei abituato a seguire la velocità di gente altrettanto rapida, dico bene?>> disse il capo degli Araldi del Fulmine:<< Ma anche così...il mio corpo resta più veloce del tuo!>> detto questo eseguì un fendente contro il ragazzo dal braccio fasciato, che lo parò con il braccio destro rinforzato:<< Se non puoi raggiungermi, non potrai mai vincere!>>. Quindi incalzò con un secondo potente fendente, che venne ancora parato dall'arto fasciato.

<< Forse...>> disse il ragazzo dal braccio fasciato, evitando un terzo colpo di spada e protendendo contro di lui la spada all'altezza dello stomaco:<< … ma questo mi aiuta a trovare più facilmente una falla nelle tue difese!>>. In risposta, il Sommo Drago tirò una ginocchiata contro il lato non tagliente dell'arma nemica, allontanandola da sé.

“ Illuso.” pensò Tempestoso, e così dicendo alzò un piede verso la faccia di Hiro, il quale stavolta non riuscì ad evitarlo, prendendosi in pieno il calcio. A quel punto il Sommo Drago, approfittando dell'attimo favorevole, proseguì con un ennesimo colpo di sciabola, che però il Cacciatore di Missioni schivò per un pelo abbassando il capo (e rimettendoci solo una ciocca di capelli), per poi contrattaccare con il braccio fasciato: il Sommo Drago notò la mossa, e si fece scudo con la spada, trattenendo il pugno con essa.

“ Non è tutto...” pensò Hiro, sfruttando la propria spada per eseguire un potente affondo. Al vedere ciò, Tempestoso deviò il pugno potenziato “ ad Emblemi” tenuto contro la propria spada con un colpo secco e si lasciò ricadere all'indietro, appoggiando poi una mano al suolo e spingendosi come una molla contro Hiro, centrandolo nello stomaco.

<< OUCH!>> fece Hiro, venendo spinto prepotentemente all'indietro dall'ultima mossa del Sommo Drago. Quest'ultimo, dopo essersi rimesso rapidamente in piedi, si lanciò di nuovo su di lui: il ragazzo dal braccio fasciato, riprendendosi alla svelta, reagì subito contrattaccando, e numerosi scontri di lame affilate iniziarono ad imperversare sulla scena.

<< Se le stanno dando proprio di santa ragione...>> notò Artic, dall'alto:<< Chissà se ce la fa.>>.

<< Anch'io sono curioso, devo dire...>> commentò Derric:<< … anche se so già chi sarà il vincitore.>>.

<< Non ci contare...>> ribatté Eria, fiduciosa:<< Hiro... è l'ultima persona che si possa sottovalutare...>>.

<< AHAHAAHAH!!>> rise Tempestoso, schivando un fendente e ribattendo con la propria spada:<< Non sei soltanto apparenza, eh?>> mentre lo diceva, Hiro respinse l'arma con il braccio destro e reagì usando la propria, che però il Sommo Drago schivò facilmente:<< Valeva la pena di conoscerti, non sei deludente come gli altri!>>.

<< Pensa a combattere!>> replicò il ragazzo dal braccio fasciato senza lasciarsi sorprendere dall'arma nemica:<< Ti...?>> ma prima che potesse finire la frase Tempestoso lo colse di sorpresa con un sinistro, riuscendo a mandare a segno quest'ultimo pugno, e subito dopo riprese ad usare la propria sciabola, mirando ai punti vitali del nemico. Hiro indietreggiò velocemente, incalzato dai fendenti del Sommo Drago, riuscendo a limitare i danni a degli sfregi sanguinanti... e ad un certo punto si ritrovò con le spalle contro una roccia.

<< PRESO!>> esclamò Tempestoso, assestando un affondo in avanti: il ragazzo dal braccio fasciato, seguendo quel movimento, riuscì stavolta a schivarlo, lasciando che la lama si conficcasse nelle roccia. Il Sommo Drago tentò di fare uscire la propria spada da essa, ma sembrava esservisi incastrata.

<< Preso... lo dico io!>> esclamò Hiro, assalendo il Sommo Drago. Quest'ultimo, che non l'aveva perso d'occhio, schivò il suo destro e rispose con calcio notevole che buttò al suolo Hiro.

<< Eh... credevi di farmela?>> affermò Tempestoso, tirando uno strattone all'arma nella roccia con cui riuscì a tirarla finalmente fuori:<< E adesso... >> nel dire questo si lanciò ancora contro l'avversario, spada tesa dietro la propria schiena. Hiro, rialzandosi, rispose con un fendente, ma il Sommo Drago lo deviò con la propria spada, con una forza tale che fece perdere al Cacciatore di Missioni l'equilibrio.

<< ATTENZIONE!>> gridò Eria, mettendo in guardia il proprio amico: questo però non fu sufficiente a permettergli di evitare la successiva mossa di Tempestoso, che afferrò la nuca di Hiro e gli fece così andare la testa contro una ginocchiata lanciata dal capo degli Araldi stesso.

<< Beh?>> affermò Tempestoso, proseguendo con una potente gomitata contro il petto di Hiro:<< Tutta qui la forza di chi ha battuto Turbinante?>>.

<< OUFFF...>> fece il ragazzo dal braccio fasciato, barcollando sotto il peso delle mosse dell'avversario: i colpi di quel Sommo Drago erano davvero potenti... si sentiva tutto intontito.

<< E' tempo di morire, amico!>> esclamò Tempestoso, facendosi avanti brandendo la spada. Hiro allora, in un attimo di lucidità, allungò davanti a sé il braccio destro, prendendo su quell'arto l'attacco e venendo atterrato un'altra volta.

<< HIRO!>> si allarmò Eria vedendolo crollare al suolo di nuovo.

<< Grr....>> mormorò Hiro, appoggiando le braccia sul campo di battaglia: i tagli inflitti dalla lama del suo avversario bruciavano come fuoco, quasi avesse delle braci sulla pelle:<< Stronzo...>>.

<< Mi aspettavo qualcosa di più...>> disse il Sommo Drago, solenne:<< … non mi dire che hai battuto Turbinante così... non sembri avere un briciolo di abilità derivante da allenamenti. Dai, alzati e...>> poi notò che le bende del braccio, che avendo ricevuto più volte il filo della sua spada si erano disfatte, e si lasciò sfuggire un'esclamazione sorpresa:<< Oh? Che braccio bizzarro... quegli Emblemi spiegano la resistenza esibita. Devo dire... che somiglia molto al SUO braccio...>>.

<< Suo... braccio?>> domandò Hiro, piuttosto sorpreso da quella risposta:<< Vuoi dire che... c'è qualcun altro che possiede un braccio del genere?>>.

<< Sarebbe più corretto dire “ lo possedeva”.>> rispose Tempestoso, sorridendo:<< Quella persona è morta anni fa. Ma comunque... mi chiedo se sia quel tuo braccio la causa della morte del mio collega.>>.

<< Potrei... dirti che è così...>> rispose lentamente il Cacciatore di Missioni, stanco, riportandosi sulle gambe: nel dire questo spostò nell'altra mano la propria spada dai bordi neri, impugnandola con la destra:<< … ma lascerò che sia tu stesso a scoprirlo!>> quindi si mise in posizione, rimanendo in attesa della prossima mossa.

<< Aspetti che sia io ad attaccare? Interessante... e ti accontento subito!>> commentò il Sommo Drago, avanzando senza timore e lanciando un deciso fendente a due mani alzando la propria spada. Hiro allora, forte del fatto di riuscire a leggere quei movimenti, oppose la propria lama ad essa, e con forza la fece nuovamente tornare in alto.

<< Cosa?>> si sbalordì Derric.

“ Ha respinto tanto facilmente il mio attacco?” pensò Tempestoso, gli occhi sgranati dalla sorpresa, e prima che potesse riaversi il ragazzo dal braccio fasciato riuscì a centrarlo con un sinistro ben piazzato sul naso:<< OUCH!>>.

<< Prendi questo!>> affermò Hiro, dirigendo la sua spada contro il suo petto: il Sommo Drago si portò rapidamente indietro, lasciando che gli lacerasse solo la tunica, e poi contrattaccò con un calcio. Il ragazzo dal braccio fasciato lo schivò con prontezza, ma subito dopo fu la spada di Tempestoso a saettare contro di lui, spingendolo a pararla con il braccio “ ad Emblemi”.

<< Ah... ora è tutto chiaro!>> esclamò Tempestoso, eccitato, mentre erano bloccanti in quella posizione:<< Tu hai ucciso Turbinante usando entrambe le braccia, secondi i rapporti degli Araldi del Vento presenti allora... presumo che con quel braccio, che incrementa tanto la tua forza fisica, l'effetto dev'essere stato devastante!>>.

<< Pensi di aver il tempo di... perderti in chiacchiere?>> sbottò il ragazzo dal braccio fasciato, deviando di colpo la sciabola di Tempestoso e dirigendo contro di lui un montante. Il Drago del Fulmine rispose con tre rapidissimi balzi all'indietro che lo portarono a sei metri dal nemico, e poi sfruttò quella distanza per prendere una rincorsa.

<< AHAHAHAHAH!>> rise Tempestoso, saltando verso il proprio avversario con la spada pronta a colpire:<< AVANTI, AHAHAH!>>.

<< E va bene... facciamola finita!>> esclamò Hiro, scattando a sua volta contro di lui menando un fendente a due mani.

“ Lo vuole colpire alla massima potenza!” pensò Eria, sorpresa:“ Quel colpo ha distrutto anche il tornado di Turbinante, generato da un Emblema grande... ce la farà di sicuro!”. Un'istante dopo...

Un rumore metallico risuonò.

La folla di spettatori, tra cui anche Artic, Derric ed Eria, in piena tensione.

I due avversari ripiombarono al suolo, uno alle spalle dell'altro, un paio di metri a separarli: entrambi piegati in ginocchio, le lame rilucenti della luce del sole, immobili in quella postura e apparentemente senza aver subito ulteriori danni. Poi, quasi si fossero sbloccati, si rimisero in piedi, i visi piegati verso il basso.

<< Uhm...>> cominciò a pronunciarsi Tempestoso, toccandosi il mento con la mano:<< … quello era un colpo davvero spaventoso... posso capire che abbia potuto uccidere Turbinante.>>.

<< Però... sei stato piuttosto lesto.>> osservò Hiro, freddo:<< Sono riuscito a deviare il tuo fendente... ma non sono sicuro di averti preso...>>.

<< Oh beh...>> rispose il Sommo Drago, voltandosi ed alzando lo sguardo con un sorriso:<< … su questo posso rassicurarti.>>. Il suo corpo non era uscito indenne da quell'ultimo attacco: una linea rossastra gli attraversava esattamente a metà sia il volto che il petto, una ferita che non sembrava troppo profonda, ma comunque notevole.

<< E'... E'...>> disse uno degli Araldi del Fulmine, sconvolto da quella visione:<< … E' riuscito a ferire Lord Tempestoso!>>.

<< Io... non ricordo quando è stata l'ultima volta che è accaduto!>> esclamò un altro, impressionato.

<< Quel tale... è davvero così forte?>> si stupì Derric, incredulo:<< Non posso crederci...>>.

<< Hiro ne è uscito anche illeso...>> notò con occhio critico Artic:<< Di questo passo, forse usciremo tutti vivi da questa situazione.>>.

“ Uhm...” pensò Eria, dubbiosa: aveva qualche sospetto al riguardo. Il sorriso di Tempestoso... che avesse in mente qualcosa?

<< Sia la velocità che la potenza di quel fendente a due mani avrebbe sfondato qualunque essere umano.>> affermò Tempestoso, sempre più soddisfatto:<< Avresti potuto liquidarmi... ma per tua sfortuna ho fatto in tempo a spostare il mio corpo, dopo che hai allontanato la mia sciabola dalla traiettoria. Che peccato...>>.

“ In effetti... non mi ero neanche accorto che si fosse spostato dalla traiettoria della mia spada.” meditò Hiro, confuso:“ Eppure sono in grado di leggere i suoi movimenti...”.

<< Toglimi una curiosità...>> cominciò a chiedere il Sommo Drago:<< … perché non hai tirato fuori prima il braccio destro per usare la spada? Sapendo chi sono, non aveva molto senso che ti trattenessi.>>.

<< Macché trattenermi!>> rispose bruscamente il ragazzo dal braccio fasciato:<< Io odio il mio braccio destro, perciò sono abituato a servirmi solo del braccio sinistro... ma da adesso impiegherò anche quello, stanne certo!>> nel dire questo pose davanti a sé la lama della propria spada:<< Non ti ho ucciso con quel colpo... lo farò col prossimo.>>.

<< Mmhmmhmmh...>> fece tra i denti Tempestoso, in quel momento.

<< Uh?>>.

<< … mmhmmh.... AHAHAHAHAHAHAHAH!!!>>.

<< Che ha da ridere?>> si domandò Artic, piuttosto sconcertato da quel comportamento:<< Non mi convince.>>.

<< Neanche a me.>> confessò Eria, una brutta sensazione che le scorreva per la schiena.

<< AH!>> sbottò Tempestoso, divertito, smettendo di ridere:<< Uccidermi, eh? Uccidere ME? Questa è pura illusione!>>.

<< Dubiti che possa riuscirci?>> lo fissò Hiro, di ghiaccio:<< Hai forse dimenticato che ti ho affrontato ad armi pari, poco fa?>>.

<< Certo... e proprio per questo.>> rispose il Sommo Drago:<< Non mi batterai mai... se continui a rimanere a quel livello merdoso!>>.

<< Cosa?>> si sorprese il ragazzo dal braccio fasciato:<< Cosa vorresti dire?>>.

<< Te lo mostrerò con i fatti...>> si limitò a dire Tempestoso, divaricando le gambe e tenendo la spada tesa in avanti.... per poi scagliarsi di corsa contro Hiro.

<< Ti farò vedere io...>> disse Hiro, rispondendo all'aggressione con la propria arma, ma riuscì solo a colpire il vuoto, con sua grande confusione:<< E'...?>> e fu in quell'attimo che sentì una fitta dolorosissima allo stomaco: Tempestoso era giunto dal basso, con un movimento rapidissimo, e l'aveva centrato con un montante sinistro. E la cosa più impressionante... è che nessuno era riuscito a vederlo, quel movimento.

<< Ma... è...?>> rimase letteralmente a bocca aperta la Cacciatrice di Missioni:<< Quando... si è abbassato?>>.

<< E' stato un lampo...>> disse Artic, serio:<< A momenti non lo seguivo...>>.

<< Vuoi dire... che tu l'hai visto?>> si girò verso di lui Eria.

<< Appena accennato... ma... sì.>> annuì lo spadaccino con le katane. La ragazza rimase ancora più sconcertata: Artic aveva almeno intravisto quella schivata?

<< Allora.... ragazzino...>> sibilò Tempestoso al pietrificato Hiro, ancora sotto gli effetti del devastante pugno:<< … hai le idee più chiare, ora? EH?>> e con un'ulteriore spinta del pugno sinistro lo spinse a terra.

<< Ah...>> fece Hiro, tenendosi una mano sullo stomaco, girandosi sul petto: si sentiva tutto un dolore... era come aver ricevuto uno dei calci di Turbinante, ma più violento ancora.

<< Finora mi sono solo trattenuto, amico.>> lo informò il Sommo Drago del Fulmine, ruotando svogliatamente la propria sciabola:<< Ho tenuto la mia velocità al livello di Turbinante, tanto per mettere bene in chiaro le cose.>>.

<< C-Come dici?>> chiese il ragazzo dal braccio fasciato, sconcertato: quelle parole erano arrivate come dinamite alle sue orecchie. Si era trattenuto?

<< Hai compreso bene, non fare lo stupido: dico, trovo dopo tanto tempo un avversario piuttosto forte, avrò diritto di godermelo un po', no? Mi sono limitato a metterti alla prova, e non mi hai deluso più del necessario... ti devo fare i miei complimenti, per questo.>>.

<< MA NON PRENDERMI... PER IL CULO!! OAAAAAAAAH!!>> gridò Hiro, irato, non arrendendosi all'evidenza e tornando all'attacco, brandendo la spada con entrambe le mani e lanciando il potentissimo attacco contro il nemico. Quest'ultimo allora sparì dalla sua visuale, e la lama si abbatté a terra spaccando il terreno, sostenuta dall'enorme forza impiegata nell'usarla.

<< Non vuoi proprio capire...>> disse il Sommo Drago, attaccando da un lato come sorto dal nulla sferzando furtivamente con la propria sciabola il braccio sinistro del Cacciatore di Missioni, ferendolo. Ma non fu solo la ferita, il danno ricevuto... perché il corpo di Hiro, contemporaneamente, venne sconvolto da una scarica elettrica di media intensità dolorosissima, che lo fece barcollare di scatto all'indietro.

<< AAAAAAAAARGGGHH!!>> gridò il ragazzo dal braccio fasciato nel ritirarsi, quasi inginocchiandosi:<< Ma... cosa... è successo?>>.

<< Ehehehe... sei lento a capire, a volte.>> sorrise Tempestoso, facendo un paio di passi in avanti:<< Non hai notato.... che finora non ho usato il potere del mio Emblema? Si tratta di un Emblema Lampo grande: con i miei impulsi mentali, la lama della mia spada viene attraversata dalla stessa energia che compone i fulmini. Ogni suo tocco è un vero shock per te...>>.

<< Acci... denti...>>.

<< Ora ci credi, che non avevo fatto sul serio?>>.

<< Anche se fosse... non mi arrenderò!>> esclamò Hiro, raccogliendo le forze e lanciando una nuova offensiva. Il Sommo Drago non rimase ad aspettare, anzi, schivò anche quel colpo e trafisse una spalla dell'avversario con un affondo elettrificato:<< AAARRGHH!!>>.

<< Siamo solo all'inizio...>> dichiarò Tempestoso, e subito dopo una vera e propria tempesta di fendenti si abbatté su Hiro: quest'ultimo, spostandosi ed indietreggiando disordinatamente, evitava di essere ferito mortalmente, ma sul suo corpo si aprivano sempre più tagli profondi, sanguinanti, mentre l'elettricità lo attraversava ogni volta. E senza che lui trovasse il tempo o la forza di reagire...

<< HIRO!>> gridò Eria: si sentiva impotente... il suo amico stava mettendo a repentaglio la vita, e da quella distanza lei non poteva fare assolutamente nulla.

<< So cosa provi...>> sibilò Artic, attirando su di sé l'attenzione della ragazza: i suoi occhi erano davvero pieni di frustrazione:<< … se non fossimo tenuti d'occhio... da tutti questi Araldi, pronti a trafiggerci al primo movimento sbagliato... interverrei anch'io. Ma in ogni caso... non credo potrei battere quel Sommo Drago...>>. La ragazza si limitò ad annuire lentamente... iniziando a piangere lacrime amare.

<< E'...>> riprese il Sommo Drago, sferrando altri fendenti:<< … tutto... QUI?>> e dicendo questo sferrò un potente calcio rotante contro Hiro, riuscendo a spedirlo al tappeto.

<< Blergh!>> sputò sangue il ragazzo dal braccio fasciato, ridotto ad una maschera rossastra piena di ferite, arrancando per tornare in piedi... riuscendovi ancora una volta, seppur tremando tutto per lo sforzo. 

<< Devo dire che anche la tua resistenza è eccezionale.>> osservò Tempestoso, soddisfatto:<< Anche grazie a questo hai potuto affrontare Turbinante, non è così?>>.

<< Fo...tti...ti...>> mormorò Hiro, asciugandosi il sangue dalla bocca con una mano. Poi, osservò con stupore la stessa mano, pensando:“ Sto... tremando tutto... La mia mano... è come se fosse terrorizzata... terrorizzata da lui.”.

<< E hai ancora la forza di insultarmi. Beh, forse riuscirò a cavare fuori ancora qualcosina da te... Vieni!>>. 

“ Non... Non devo arrendermi... devo vincere!” si disse forte nella propria mente Hiro, meditando:“ Fosse l'ultima cosa... che faccio in tutta la mia vita!” quindi impugnò di nuovo la spada con entrambe le mani e aggredì nuovamente Tempestoso, deciso a sconfiggerlo. Il Drago, però, chiuse gli occhi e si limitò a schivare tutti gli attacchi lanciati dalla lama del nemico con una facilità estrema.

<< Ma dai...>> commentò Tempestoso, evitando continuamente i ripetuti attacchi del nemico:<< … ti illudi che, con tutto il sangue che stai perdendo e le scariche che ti hanno investito, il tuo colpo migliore possa ancora essere efficace? Senza contare che stai perdendo ulteriori forze, con questi inutili attacchi...>>.

<< Chiudi... quella fogna!>> ruggì il ragazzo dal braccio fasciato, spingendo ancora nella sua direzione la spada.

<< Questa sembra proprio l'ultima azione di un disperato...>> riaprì gli occhi il Sommo Drago, afferrando con entrambe le mani la propria sciabola ed usandola per parare l'ultimo fendente dell'avversario (anche se con un certo sforzo), e in quel medesimo momento Hiro sentì un'altra scossa sconvolgerlo.

<< AAAAARGHHH!>> lanciò un urlo Hiro, arretrando immediatamente. In quel frangente, Tempestoso gli si avvicinò e lo colpì con una rapidissima sequenza di tre pugni lanciati dalla stessa mano, quasi invisibili ad occhio nudo, che lo fecero volare ad un metro da lì.

<< Ora la capisci, la differenza tra noi due?>> domandò Tempestoso, sgranchendosi il braccio sinistro:<< Non solo sono tanto rapido da risultare irraggiungibile, per il tuo lento corpo... ma con il mio Emblema Lampo, le mie azioni difensive diventano, a pieno titolo, anche azioni offensive! Sono veloce come un fulmine... e letale come un fulmine! Questo fa di me il Sommo Drago del Fulmine!>>.

<< I-Io... però...>> si rialzò per l'ultima volta il ragazzo dal braccio fasciato, sbuffando a più non posso, usando la propria arma come appoggio per tenersi in piedi: ormai era troppo pesante per lui anche reggersi sulle proprie gambe<< Non... Non mi arrenderò!>>.

<< Hiro...>> mormorò Eria, osservando la scena dalla sua posizione di impotenza nei confronti della situazione.

<< Non puoi arrenderti? La verità è che non avevi possibilità fin dall'inizio.>> sentenziò Tempestoso, stringendo nella mano destra la spada:<< Ormai solo la tua forza di volontà ti consente di continuare, mi sembra chiaro... sei al limite, non hai più nulla da offrirmi. Posso finirla qui...>> nel proferire quelle parole, fece un passo avanti, segnale inequivocabile del suo prossimo assalto.

“ Calmati... Hiro...” pensò Hiro, cercando di farsi forza nonostante fosse tutto un dolore:“ Raccogli tutte le forze residue... e concentrati: hai avuto modo... di osservare le sue mosse... se ti concentri... forse puoi vedere il suo movimento. E sferrargli... il colpo vincente...”.

<< E' il momento che tu muoia!>> esclamò Tempestoso, dandosi la spinta necessaria per gettarsi sul nemico.

<< SPOSTATI DA LI', HIRO!>> gli gridò Eria, allarmata da quella carica velocissima: il ragazzo dal braccio fasciato, però, sapeva di non potersi muovere troppo, doveva per forza cercare il momento adatto. I suoi occhi si puntarono sul Sommo Drago, cercando di distinguerne i movimenti, abituarsi ad essi, come aveva già fatto in passato con Turbinante. Ci mise tutta l'anima, in questo.... e all'ultimo istante...

“ VISTO!” pensò Hiro, e proprio allora Tempestoso, una volta giunto davanti a lui, gli allungò contro con un movimento circolare la lama della propria sciabola. Usando tutte le energie residue, il ragazzo dal braccio fasciato schivò l'attacco balzando lateralmente, prendendo poi con due mani la sua arma e preparandosi a falciare il collo del Sommo Drago.

<< COSA?>> sgranò gli occhi Derric, scioccato quanto gli altri Araldi:<< L'ha evitato???>>.

<< Non so come ha fatto... ma è la sua occasione!>> esclamò Artic:<< Staccagli la testa!>>.

<< Ce la può fare!>> esultò Eria, fiduciosa.

“ E'... finita!” pensò Hiro, muovendo il proprio corpo in avanti per abbattere la propria spada dai bordi neri in direzione del leader degli Araldi del Fulmine...

… ma in quel momento, si arrestò: non riusciva più a muoversi... si sentiva come una marionetta a cui le erano stati tagliati i fili, incapace di spostarsi autonomamente.

“ AAAH!” gridò nella sua mente il ragazzo dal braccio fasciato, avvertendo un dolore ancora più intenso, più devastante di quello delle ferite ricevute finora:“ No! E'...?” prima di finire di elaborare quel pensiero, un'altra sensazione si unì a quella già provata. Abbassò lo sguardo... e si ritrovò l'addome squarciato da una sciabola, da cui fuoriusciva adesso uno spruzzo di sangue copioso... la sciabola di Tempestoso, che dopo aver fallito il primo fendente era tornata nella sua direzione a velocità inaudita.

<< Davvero...>> ghignò il Sommo Drago, spostando il volto verso di lui e beandosi con la vista di tutto quel sangue:<< … pensavi che mi potessi far sorprendere in quel modo?>>. Un'altra scarica si sparse per il corpo ormai devastato di Hiro... la scarica che lo fece crollare, portandolo a ricadere sulla schiena. Eria rimase impietrita dall'evento.

<< H... Hi...>> balbettò la ragazza, sconvolta: era impossibile... lui... Hiro... uscito da battaglie in apparenza impossibili come vincitore... era stato... battuto? Il balbettio si trasformò in un urlo:<< HIROOOOOOOOOOOOOOO!!!>>. L'eco risuonò nel Canyon Ardente, più rimbombante di un campanile, esprimendo tutto il suo dolore per ciò che era accaduto. Cominciò ad arrancare in avanti, desiderosa di andare da lui, disperata, anche se non poteva alzarsi... ma Artic si piegò su di lei.

<< FERMA!>> esclamò lo spadaccino con le katane trattenendola.

<< NO!>> scosse il capo lei, piangendo in maniera straziante:<< Hiro... DEVO ANDARE DA LUI! NON PUO' ESSERE MORTO!!>>.

<< Calma!>> le afferrò la testa tra le mani Artic, voltandola verso Hiro:<< Guarda meglio.>>. Lei osservò con i suoi occhi colmi di dolore... e il suo cuore si alleggerì un poco: il ragazzo dal braccio fasciato, anche se a malapena, si muoveva ancora... era vivo. Ma per quanto ancora, adesso che non era più in grado di lottare?

<< Si mette male per voi due...>> disse Derric, impassibile, ad Artic ed Eria:<< Appena il nostro capo ce ne darà l'ordine, sarà giunta anche la vostra ora.>>. 

Frattanto, di sotto, il Sommo Drago del Fulmine si avvicinò a Hiro, tranquillo, osservando la sua espressione sofferente e il suo corpo pieno di ferite gravi.

<< Non... Non... posso...>> pronunciò quelle parole il ragazzo dal braccio fasciato, cercando di alzare la spada con un ultimo tentativo disperato: niente, non ci riusciva:<< Perché.... Perché proprio al momento cruciale?>>.

<< Sei stato un ingenuo.>> affermò Tempestoso, tenendo ferma sul terreno l'arma di Hiro con un piede:<< Sapevo perfettamente che mi avresti attaccato di lato, avevo lasciato apposta un'apertura, fidando che ti avrebbe attirato nella mia trappola.>>.

<< C-Cosa?>>.

<< Non ci credi, per caso?>> ghignò Tempestoso:<< In questa situazione di schiacciante superiorità, non ho interesse a mentirti: e la prova è che ho anticipato la tua mossa.>> poi alzò lo sguardo, facendosi pensieroso:<< Mi chiedo solo perché tu ti sia bloccato proprio quando stavi per avanzare... però quell'azione ti ha salvato la vita: puntavo sul fatto che muovessi ancora di più nella mia direzione il tuo corpo, per lanciare il tuo fendente, in modo da tagliarti in due e finirti subito. Invece così ti ho colpito meno a fondo... e sei ancora vivo.>>.

<< Tanto... ormai sono finito, no?>> distolse lo sguardo Hiro, chiudendo gli occhi per non assistere alla propria fine:<< Dai... ammazzami... forza...>> nel dire questo rifletté, profondamente dispiaciuto:“ Amici... mi spiace... mi spiace tanto...”.

<< Uh, certo... è il momento di ammazzarti.>> sentenziò il Sommo Drago del Fulmine, posizionando la lama della propria sciabola sopra di lui:<< Mi sono divertito un po', prima di tirare fuori il meglio... ti ringrazio e ti saluto: ci rivedremo all'Inferno, prima o poi...>> quindi, con una spinta decisa, la mosse rapidamente contro il corpo di Hiro.

<< No... NOOOOO!!>> gridò Eria, tenendosi le mani sul volto, consapevole di ciò che sarebbe capitato. Ma poco dopo, la voce di Derric la scosse:<< Ehi... perché si è fermato?>>.

<< Non ha portato a termine... l'attacco finale?>> si chiese lo spadaccino con le katane, confuso.

<< C-Cosa?>> domandò la ragazza, non capendo, rivolgendo quindi lo sguardo sulla scena: era vero, Tempestoso aveva trattenuto la spada a pochi centimetri da Hiro.

<< Che... fai?>> sibilò il ragazzo dal braccio fasciato. Il Sommo Drago non rispose... si limitò anzi a piegarsi sul suo stomaco, esaminando la pelle sopra la ferita che gli aveva inflitto alla fine della battaglia. Poi, dopo che il suo sguardo si fu illuminato come se avesse compreso qualcosa, chiamò Derric con un grido:<< EHI, DERRIC! FAI SCENDERE QUEI DUE AMICI DI QUESTO QUI!>>.

<< C-Come?>> domandò l'Araldo Superiore, confuso da quella domanda:<< Ma perché, signore?>>.

<< HAI BISOGNO CHE TE LO RICHIEDA?>> replicò Tempestoso, alzando la spada.

<< Ehm... no, no!>> scosse il capo Derric, rivolgendosi poi ad Artic ed Eria:<< Voi... avete sentito il capo? Scendete!>>.

<< Non capisco il perché...>> si espresse con diffidenza Artic:<< … ma non posso portare Eria di sotto, con la gamba malridotta che si ritrova.>>.

<< In questo caso, ti darò una mano io.>> affermò l'Araldo Superiore:<< Avanti.. andiamo.>>.

“ Ma... cosa vorrà mai da noi, adesso?” si domandò Eria mentalmente. Quella richiesta tanto improvvisa... cosa poteva voler dire? Comunque, grazie all'aiuto di Derric, anche lei scese con Artic fin lì sotto, nel Canyon Ardente, attenti a non fare scherzi per non spingere gli Araldi del Fulmine che li sorvegliavano a trafiggerli con le loro armi a distanza.

<< Eccoli qui, Lord Tempestoso.>> si inchinò Derric, servizievole nei confronti del suo padrone, conducendoli a lui.

<< Cosa vuoi da noi?>> domandò subito lo spadaccino con le katane, serio, aiutando Eria a tenersi in piedi:<< Non ti basta ciò che hai fatto al nostro amico?>>.

<< Tranquilli, non ho intenzione di farvi niente, per ora.>> li rassicurò Tempestoso, con un sorrisetto:<< Voglio solo farvi un'unica, singola domanda...>>.

<< E... quale sarebbe?>> domandò la ragazza, furente, rivolgendo uno sguardo al compagno Hiro, spossato e sanguinante, a terra: nel vederlo così ridotto si sentiva crescere una grande rabbia dentro... un'ira così intensa, tanto forte, che se non fosse stato per la gamba malridotta avrebbe sicuramente attaccato il Sommo Drago.

<< Questa...>> si pronunciò Tempestoso, lanciando un'ultima occhiata al nemico appena affrontato:<< … E' malato, il vostro amico Hiro? Perché da quel che ho visto... sembra avere delle macchie scure sullo stomaco, sintomo di una malattia mortale.>>.

-Studio Tetro-

Keila:<< C-Come?>>.

Honoryou:<< Questo è un momento shock, signori...>>.

Io (sospirando):<< Già...>>.

Keila:<< Ah, giusto... devi ancora dirci cosa cavolo ti è preso.>>.

Honoryou:<< Spara, forza.>>.

Io:<< Mah... ho deciso di lasciare EFP...>>.

Keila ed Honoryou:<< O_________O EEEEEEEEEEEH???>>.

Io:<< Ma sì... gli impegni... le recensioni che mi rimproverano cose false...>>.

Honoryou:<< Non dire così :( >>.

Keila:<< Eh... non puoi abbandonarci ç.ç >>.

Io:<< … voi che ci credete...>>.

Honoryou:<< E poi... eh?>>.

Keila:<< o.O What??>>.

Io:<< AHAHAHAAH, MA DAI XD! Ho avuto sì un momento di depressione, ma niente di più...>>.

Keila:<< Meno male v.v >>.

Honoryou:<< La prossima volta che ci fai uno scherzo del genere ti “ matiamo”, ricorda!>>.

Io:<< Parlare in spagnolo non mi condanna, LOL Comunque, stasera non dovrebbero esserci intrusioni nello “ Studio Tetro” (che noia, direte voi. Che sollievo, dico io >:) ).>>.

Honoryou:<< >-> >>.

Keila:<< In effetti...>>.

Io:<< E stasera, dato che non ci sono tanti soggetti da mettere nuovi (ma devo decidermi a disegnare Ryam... o almeno provarci... Ah, è vero, manca pure Derric o.o ) vi posto il disegno della nuova spada di Hiro.>>.

Keila:<< Bella idea *^* >>.

Honoryou:<< Speriamo solo che soddisfi i lettori ''^^ >>.

Io:<< Se non piace loro, possono sempre immaginarla diversa ;) In fondo, la fantasia non ha limiti.>>.

Honoryou:<< Vero, dopotutto nessuno avrebbe immaginato la mia trasformazione xD >>.

Io:<< Dai, ringrazio tutti i lettori e i recensori che ci seguono (come sempre, del resto), e mi scuso per il piccolo infarto lanciato poco fa .__. >>.

Keila:<< Per quello pagherai presto...>>.

Io:<< Speriamo di no o.o >>.

???:<< Permesso? Si può? Non vedo l'ora di combattere...>>.

Keila e Honoryou:<< O_o Ma...? Ma...?>>.

Io:<< Non avevamo chiuso tutte le porte?>>.

???:<< Le ho sfondate...>>.

Io:<< E poi... che ci fai qui, Uzu Sarageyama (personaggio dell'anime Kill la Kill... non è che lo guardo, quell'anime, solo che sentendo soundtrack di anime l'ho notato e mi sono informato su di lui)?>>.

Uzu (agitando la spada di legno):<< Mi hanno detto che c'erano tanti spadaccini qui, mi sono sentito chiamare in causa: non vedo l'ora di combattere!>>.

Io:<< E invece stiamo chiudendo!>>.

Uzu:<< Richiamali, in questo caso, o mi scateno!>>.

Keila:<< C-Calma... non abbiamo Ultradivise, noi...>>.

Honoryou:<< E poi ti ammazzerei con facilità inimmaginabile...>>.

Uzu:<< PROVACI!>>.

Honoryou:<< VOLENTIERI! Tanto non sei l'unico a poter cambiare forma!>>.

Io:<< … io chiudo, ciao ciao!>>.

Keila:<< Ehm... ciaoooooo ^W^'' >>.

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Capitolo 30
*** Ultime volontà di un condannato ***


30- Ultime volontà di un condannato.

-Studio Tetro-

Io:<< Buonsalve a tutti ^.^ >>.

Keila:<< Vi siamo mancati :) ?>>.

Honoryou:<< Ditelo che vi rompiamo le scatole, MUAHAHAHAH!>>.

Io:<< LOL! Honoryou, bravo ^^ Comunque, dove eravamo rimasti? Ah già... Tempestoso ha massacrato il nostro Hiro... che si scopre essere affetto (almeno a detta del Sommo Drago) da una malattia mortale: una vera notizia shock per tutti! Vi lasciamo alla visione, ora ;) (lettura, pardon xD).>>.


Eria e Artic rimasero di sasso davanti alla novità detta loro da Tempestoso: Hiro... affetto da una malattia mortale? Chi l'avrebbe mai detto?

<< Ma... Ma cosa stai dicendo?>> mormorò la ragazza, lanciando un'altra occhiata al ragazzo dal braccio ad Emblemi disteso lì vicino, più che incredula:<< Hiro... sarebbe...?>>.

<< Ne deduco che non lo sapevate...>> la interruppe Tempestoso, serio:<< Ma quei sintomi... parlano chiaro: si tratta di una malattia molto rara... denominata “ l'Avvoltoio”. Si chiama così a causa della caratteristica principale, cioè quella di agire subito non appena chi la porta arriva al limite delle proprie forze e del proprio fisico... come in questo caso.>>.

<< Quindi... lui ha quella malattia, in corpo?>> domandò Artic, sbalordito:<< La conosco... chi la contrae, inoltre, può anche riscontrarne i sintomi in qualunque momento, e solitamente ne si è vittime entro due anni dalla contrazione.>>.

<< E aggiungerei che quella di Hiro è in una fase piuttosto avanzata, a giudicare dall'estensione delle macchie. Deve averla già da due o tre mesi.>> precisò il Sommo Drago del Fulmine, sorridendo:<< Una volta che “ l'Avvoltoio” si manifesta del tutto, hai solo quarantotto ore di vita... vale a dire due giorni. E durante questi due giorni, i sintomi sono forti dolori in tutto il corpo e immobilità pressoché totale...>>.

“ Quarantotto ore...” si allarmò nella propria testa la Cacciatrice di Missioni: Hiro era pressoché condannato, inevitabilmente. E fu allora che quest'ultimo disse, con un filo di voce:<< Avanti... uccidimi...>>.

<< Uh?>> fece il Sommo Drago, guardandolo:<< Riesci ancora un po' a parlare nel tuo stato attuale?>>.

<< Hiro, non dire così!>> scosse freneticamente il capo la ragazza:<< Noi... non permetteremo che tu muoia!>>.

<< Tanto... sono destinato a morire...>> accennò un piccolo sorriso lui:<< … almeno... non soffrirò più...>>.

<< H-Hiro...>> iniziarono a lacrimarle gli occhi, ad Eria: era una cosa così... straziante: non potevano fermare Tempestoso, data la sua superiorità... e anche se l'avessero sottratto a lui, avrebbe avuto solo due giorni di vita.

<< Voi non potreste battermi nemmeno in due giorni di lotta.>> sentenziò Tempestoso:<< Come pensereste di “ non permettere” che lui muoia? Siete ridicoli...>>.

<< Purtroppo, su questo ha ragione...>> mormorò tra sé Artic, stringendo un pugno:<< Mi sento impotente...>>.

<< E allora... muoviti!>> insistette Hiro, sudando più che copiosamente per le ferite ricevute e la malattia che lo stavano divorando.

<< Uh... ma certo...>> disse Tempestoso, alzando la propria sciabola:<< … peccato però che...>> e così dicendo, incredibilmente, la rinfoderò:<< … io non ne abbia alcuna intenzione.>>.

<< C-Cosa?>> balbettò il ragazzo dal braccio fasciato:<< Cosa... significa?>>.

<< Significa... che anche se la tua malattia ti ha salvato dal mio attacco finale, bloccandoti poco prima della tua fine, io non ho intenzione di salvarti dalla malattia.>> spiegò il Sommo Drago, ghignando:<< Io non sono un buon samaritano, caro Hiro... non faccio favori a chi sta per morire.>>.

<< Ma che stai dicendo?>> gli domandò Artic, sbalordito.

<< Semplice: che se lo uccidessi adesso, le sue sofferenze si fermerebbero qui... ma se lo lascio vivere, passerà gli ultimi suoi attimi di vita nell'angoscia della morte, maledicendo colui che l'ha condannato all'agonia finale! Dargli la morte adesso sarebbe troppo misericordioso da parte mia... AHAHAHAH!>>.

<< Essere... SPREGEVOLE!>> ringhiò Eria, tremando tutta per la rabbia: era intollerabile tanta crudeltà nei confronti di una persona come Hiro... era malvagità pura.

<< Sembri tenere molto a lui... perfetto.>> disse Tempestoso, scrutandola:<< Vorrà dire che lascerò vivere anche voi, in maniera che possiate partecipare senza far niente alle sofferenze che divoreranno questo ragazzo. Tanto non esiste cura a “ l'Avvoltoio”...>> quindi si rivolse a Derric:<< Avanti, andiamocene.>>.

<< Ma, signore... davvero vuole lasciarli vivere?>> domandò Derric, serio:<< Non potrebbero intralciarci, se li lasciassimo in libertà?>>.

<< AHAHAHAH!>> rise per tutta risposta il Sommo Drago:<< Lo so... e sarà ancora più divertente.>> nel dire questo lanciò un'occhiata ad Artic ed Eria:<< Se lo faranno, cercheranno me... e magari mi divertirò ad affrontare degli altri avversari decenti. Forza, andiamo dunque.>>.

<< Come desidera, Lord Tempestoso...>> si inchinò l'Araldo Superiore, e con un gesto segnalò agli Araldi del Fulmine di scendere giù dall'altissima parete rocciosa del Canyon Ardente sopra cui si trovavano per raggiungerli.

<< Aspet... ta...>> riprese Hiro, anche se faticosamente:<< … tu... devi...>> ma prima di poter finire, la sua voce si spense: non ce la faceva più a parlare. Tutta quella voglia di morire colpì la sua amica, che assunse un'espressione compassionevole... prima di esplodere contro il Sommo Drago.

<< Lascia... che ti dica una cosa... Tempestoso...>> si rabbuiò per un'istante Eria, abbassando lo sguardo:<< … se ci rincontreremo...>> poi lo rialzò, colmo di disprezzo:<< … TI AMMAZZERO', PER QUELLO CHE HAI FATTO OGGI!>>.

<< Uh... che ragazza focosa...>> osservò il Sommo Drago, tranquillo:<< Saresti una perfetta compagnia di letto per me... ma pazienza, ahahahah!>>. Poco più tardi, il Sommo Drago e i suoi Araldi si allontanarono, lasciando lì i tre Cacciatori di Missioni. Mentre sloggiavano, Derric chiese al suo padrone:<< E adesso... che si fa, capo?>>.

<< Oh, beh...>> iniziò a rispondere Tempestoso, pensoso:<< … direi, visto che siamo su questa sponda, di rimanerci: voglio cercare di ritrovare le tracce di Lein, dato che Oceano è finito in fondo al fiume. Tanto qualcuno dovrà pur occuparsene al suo posto... e poi Lein pare essere diventato più forte, rispetto a quando era un Araldo Superiore, visto che è entrato in possesso di un nuovo Emblema Fiamma grande. Potrebbe essere un'altra ottima sfida...>>.

Il terzetto di amici ora era da solo, nel Canyon Ardente, in compagnia solo delle rocce e dell'afa : Hiro, ricoperto di ferite e preda dalla tremenda malattia, non osava muovere un muscolo, cercando di preservare le residue energie nonostante sapesse del destino che l'attendeva. Quest'ultimo chiuse gli occhi: la sofferenza si faceva sentire sempre di più dentro di lui... e non solo quella fisica, ma anche quella interiore, una sofferenza “ emotiva” che lo spingeva ad auto-detestarsi per non essere riuscito ad annientare Tempestoso prima del momento critico...

<< Ancora non riesco a credere che Tempestoso ci abbia lasciati in pace.>> ruppe il silenzio Artic, solenne:<< Tuttavia, ora dobbiamo pensare ad Hiro.>> quindi si tolse la giacca di dosso e la fece a pezzi, passando gli stracci ricavatici ad Eria:<< Tu resta con lui e cerca di tappargli più ferite possibili.>>.

<< E... tu?>> domandò la ragazza, ansiosa:<< Tu che farai?>>.

<< Vado a cercare qualcuno che ci dia una mano a portarlo via da qui, a Eliotrogate.>> spiegò lo spadaccino con le katane, preparandosi a scattar via:<< Se non lo facciamo al più presto, morirà dissanguato... e tu, con la tua gamba malmessa, non mi puoi aiutare a trasportarlo. Meglio se resti con lui a sorvegliare la situazione.>>.

<< Ok.>> annuì Eria, decisa.

<< N... No...>> scosse debolmente il capo Hiro, ormai perse le speranze:<< … lasciatemi stare... tanto... tra due giorni...>>.

<< Spiacente... ma non morirai.>> accennò un sorriso Artic, interrompendolo... un sorriso che sembrava intendere che sapesse quel che diceva, anche se poteva solo far credere ciò:<< Abbiamo ancora uno scontro da terminare... quindi non mi venire a dire che vuoi morire.>> e così dicendo scattò via di corsa, uscendo dallo sbocco della valle e dirigendosi più velocemente che poteva verso il Gate. Rimasta da sola con il ragazzo ferito, che svenì per la perdita di energie, Eria l'affiancò, stando ben attenta a non sforzare troppo la propria gamba malridotta e anche il proprio braccio lesionato, e iniziò ad applicargli le improvvisate fasce ricavate dalla giacca di Artic.

Fu proprio in quel momento che notò anch'ella le macchie nerastre visibili sotto la pelle di Hiro: ricoprivano gli addominali e sembravano estendersi anche dietro la schiena. Riflettendoci, Tempestoso aveva detto che la malattia era in una fase di “ due o tre mesi”, indubbiamente quindi risalivano a prima che lei si incontrasse con il ragazzo dal braccio fasciato: forse Hiro ne era a conoscenza... perché ciò avrebbe spiegato come mai non si lasciasse curare da nessuno se non da se stesso. Infatti, era probabile che non volesse far sapere a nessuno che stesse morendo... ma come mai non si era mai confidato nemmeno con Eline al riguardo? Nemmeno quest'ultima, probabilmente, ne era a conoscenza, dato che Hiro... aveva spento la luce durante la loro notte d'amore. E al buio, quelle macchie indelebili non si notavano certo molto... doveva aver pensato a tutto, lui.

Presto Artic ritornò con i soccorsi, che condussero Eria e Hiro ad Eliotropogate nel minor tempo possibile. Il dottore locale esaminò rapidamente nella propria abitazione Eria, aggiustandole gli arti danneggiati dalla lotta contro Oceano alla meglio, ma quando toccò ad Hiro, appoggiato su un rozzo travois e poi portato in una camera della casa del medico mentre il suo fisico veniva sconvolto dal proprio malanno, non poté che terminare di chiudergli le ferite e scuotere la testa nel raggiungere i compagni del malato.

<< Mi spiace dovervelo dire...>> disse grave il dottore, rivolto ad Artic e alla più ansiosa che mai Eria seduti davanti a lui su delle sedie:<< … ma il vostro amico è davvero spacciato: “ l'Avvoltoio” è una malattia senza rimedio.>>.

<< Volete dire...>> mormorò Eria, le mani davanti alla bocca per la paura suscitata da quella dichiarazione:<< … che possiamo solo... stare a guardare Hiro mentre muore? Non c'è... proprio niente che si possa fare?>>.

<< No, mi spiace...>> confermò il medico:<< … mi dispiace per voi... ma non posso davvero fare nulla. E per un medico, questa è una delle cose... più strazianti...>>.

<< Oh... no...>> fece la ragazza, abbassando il capo come per non mostrare gli occhi umidi che cominciavano a formarglisi. E fu in quel momento che la voce di Artic si fece sentire:<< No, non è così. Esiste una cura.>>. Sia il dottore che la Cacciatrice di Missioni si voltarono verso di lui.

<< Come?>> chiese il dottore, convinto di aver sentito male:<< Vuole ripetere, giovanotto?>>.

<< Ho detto che esiste una cura.>> ripeté Artic, sicuro di quel che diceva.

<< Ragazzo... non dico che non sarebbe fantastico, ma è pura illusione.>> ribadì il dottore, guardando il cielo, fattosi terso, fuori dalla finestra:<< Non credo che tu possa atteggiarti a dottore...>>.

<< E invece insisto.>> disse lo spadaccino con le katane, irremovibile:<< Io sono la prova vivente di quello che dico... perché sono guarito da quella malattia.>>.

<< EH?>> trasalì Eria, impressionata:<< Dici davvero?>>.

<< Ci prendi in giro, giovanotto?>> domandò il medico, ancora scettico.

<< Per niente.>> sorrise Artic:<< E' successo anni fa... mentre mi allenavo con il mio maestro di spada accusai i sintomi di una malattia, e vi lascio immaginare quale fosse.>> nel dire questo rabbrividì:<< Ho ancora i brividi a pensare a ciò che provai in quell'occasione...>>.

<< E... come hai fatto a guarire?>> domandò la ragazza, il volto illuminato da una luce ricca di speranza:<< Su... dillo...>>.

<< Non lo so con precisione...>> rispose lui:<< … però quando, dopo un periodo di lunga agonia, mi svegliai nel mio giaciglio ero completamente guarito: il mio maestro mi disse di avermi curato... e siccome non è il tipo che racconta balle, credo proprio che lui sappia come si debella la malattia.>>.

<< Ma... è magnifico!>> esultò Eria, contenta:<< C'è una soluzione!>>.

<< Certo, ma dov'è questo maestro di spada?>> intervenne il dottore, spegnendo temporaneamente il suo entusiasmo.

<< Uhm...>> mormorò Artic, esitando per un secondo:<< … a Yellowgate...>>. Eria assunse un'espressione delusa.

<< Ma... è lontanissima.>> disse la ragazza, quasi sull'orlo delle lacrime:<< E a Hiro restano solo due giorni...>>.

<< Ehi ehi, non farti triste!>> scosse la mani lo spadaccino con le katane:<< Ricorda: il Lago Centrale è estesissimo, se vado per via acqua posso guadagnare abbastanza tempo: posso farcela.>>.

<< Meglio se prendete il cavallo più veloce che c'è, allora.>> disse il dottore:<< Però la signorina non può venire: con la gamba che ha non può sostenere lunghi viaggi...>>.

<< Uffi...>> sbuffò Eria:<< E va bene, in fondo qualcuno deve stare con Hiro...>> e dicendo questo gli porse una chiave:<< Vai all'albergo e prendi un po' dei miei risparmi dalla mia stanza: con quelli e le tue finanze (spero tu abbia dariani con te...), dovresti poterti permettere il cavallo più veloce e robusto del mondo.>>.

<< Grazie.>> annuì Artic prendendo il denaro:<< Cercherò di fare in fretta.>> poi si rivolse al dottore:<< Mi raccomando, prendetevi cura dell'amico Hiro, nel frattempo.>>.

<< Non si preoccupi, farò il mio lavoro.>> lo rassicurò il medico:<< Resterà esattamente dove si trova adesso, nella mia camera per gli ospiti, e curerò almeno le sue ferite nel migliore dei modi. Anche la signorina qui presente può rimanere, se lo desidera.>>.

<< Perfetto, allora posso andare.>> sorrise Artic:<< Ci vediamo presto.>>.

<< Buona fortuna, Artic: Hiro dipende da te.>> disse la ragazza:<< E adesso vai... non devi perdere troppo tempo.>>.

<< Fidati di me, ci riuscirò. Vado a prendere la mia bisaccia e i soldi, e mi precipito. Alla prossima!>> salutò lo spadaccino con le katane, fiondando fuori dall'abitazione del medico come la freccia scagliata da un arciere. 

L'unica cosa che si poteva fare, a quel punto, era solo aspettare: Eria si sedette accanto al giaciglio di Hiro, non vedendo l'ora che tornasse Artic. I secondi diventarono minuti... i minuti ore... passò un giorno, e ancora dello spadaccino con le katane non si sappe nulla. Lei, però, come un guardiano incrollabile, rimase sempre lì, a vegliare sul suo amico più caro, che a giudicare dall'espressione sofferente doveva essere tormentato dal dolore provocato dalla malattia anche in quel momento di incoscienza: il suo corpo era stato curato come meglio possibile, ma solo all'esterno, alle ferite provocate da Tempestoso... l'interno doveva essere un inferno, pensò la ragazza.

<< Signorina...>> disse il medico, entrando nella camera dove riposava il giovane:<< … dovrebbe riposare un po' anche lei...>>.

<< No, grazie.>> sorrise lievemente Eria:<< Hiro potrebbe anche morire... è giusto che qualcuno vegli su di lui fino alla fine, comunque vadano le cose.>>.

<< Uhm... faccia pure come creda...>> annuì lentamente il dottore:<< … però cerchi di riposare di più, quando possibile.>>.

<< Lo farò, ne stia certo.>> rispose lei:<< Grazie della premura.>>.

<< Prego. Ora meglio se cambio le fasciature al ragazzo.>> annunciò il dottore, avvicinandosi ad Hiro ed iniziando a cambiargli le bende che coprivano le sue ferite:<< Devo ammettere che ha un braccio davvero strano... ma non mi farò domande su questo, ora non è importante..>>. Una volta finita l'operazione, il dottore uscì di nuovo dalla stanza, avviandosi a lavorare su altri casi che interessavano il suo lavoro.

Eria sospirò: era davvero snervante aspettare lì lo svolgersi degli eventi, senza poter fare assolutamente nulla di nulla... se non continuare ad attendere. Gettò uno sguardo fuori dalla finestra: stava piovendo. Tante, tante goccioline che cadevano a terra, inondando il suolo di Eliotropogate con un leggero strato d'acqua, quasi che cercassero di sommergere la città. Era una giornata così grigia e triste... ma anche se ci fosse stato il sole del giorno precedente non sarebbe cambiato nulla.

Posò il suo sguardo su Hiro, così indifeso nel suo stato attuale... e l'unico momento in cui non si comportasse tanto freddamente, eccettuati quei rari momenti in cui cambiava atteggiamento e sguardo. Che tragedia... avevano praticamente la stessa età, ma lui era destinato a morire già da tempo: chissà come doveva essersi sentito, viaggiando con la morte come inseparabile compagna... lei non poteva saperlo... però pensò che avrebbe potuto almeno confidarsi, su questo.

<< Perché?>> mormorò Eria, stringendosi i pugni sulle ginocchia mentre lacrime di sincero dolore le rigavano il volto, quasi volesse parlare con lui:<< Perché... non me l'hai mai detto? L'hai tenuto sempre nascosto... così...>> poi si bloccò, chinando il capo: non ce la faceva più a continuare... era una cosa tanto tragica, pur confidando che Artic sarebbe tornato in tempo. 

<< Perché... piangi?>>. La ragazza rialzò il viso: Hiro si era destato, socchiudendo le palpebre verso di lei.

<< Sei... sveglio?>> boccheggiò la ragazza.

<< Non... riesco neanche a dormire... in questo stato...>> si sforzò di aggiungere il ragazzo dal braccio fasciato, dolorante:<< Comunque... perché... piangi?>>.

<< Perché...>> iniziò a pronunciarsi Eria, guardandolo con profonda apprensione:<< … tu... sei il mio migliore amico, stupido... e se morissi, sarebbe terribile...>>.

<< Sciocca... come può essere il tuo migliore amico... qualcuno che ti ha quasi sempre trattato con freddezza?>>.

<< Io mi fido di te... e anche se non sembrava, ti sei sempre preoccupato per me. Ora è il mio turno...>>. Hiro sospirò, fissandola intensamente.

<< E' stato... tutto inutile...>> dichiarò il ragazzo dal braccio fasciato, stringendo con un debole movimento le coperte che lo avvolgevano.

<< Cosa?>> domandò Eria, sorpresa da quell'affermazione tanto strana.

<< Ho cercato... di non aver legami né con te... né con nessun altro, durante il mio cammino.>> spiegò lui, sudando per lo sforzo che doveva sostenere anche per parlare:<< Sapevo della mia fine... sì... un dottore che si era perso vicino alla mia casa mi aveva avvisato... All'inizio ho pensato di aspettare la fine dei miei giorni... a casa mia... ma poi sei arrivata tu... e quel Dweyn, ricordi?>>.

<< Sì.>> annuì lei, prestando la massima attenzione alle sue parole.

<< Quel brigante... era spregevole. Allora ho pensato... che se dovevo morire... tanto valeva buttare quel che restava della mia vita... nel tentativo di togliere di mezzo tutti quelli come lui. Avrei... barattato la mia vita con quella di molti altri... Per questo, dopo lo scontro con Dweyn, accettai di seguirti. Nel farlo però.. mi ripromisi di chiudermi in me stesso... non volevo alcun amico...>>.

<< Ma perché?>> sbottò Eria, un po' confusa:<< Tu... perché non volevi alcun amico? Avrebbe potuto alleggerirti l'anima... Non dicevi anche tu che confessarsi con qualcuno ti dà sollievo?>>.

<< Sì. Gli amici però... comportano una grande responsabilità.>> ribatté Hiro:<< Devi cercare... di non renderli tristi... di ridere insieme a loro... così mi disse mio padre. Bisogna tenerseli stretti... quindi... ho recitato fin dall'inizio la parte... dell'antipatico... perché nessuno si legasse a me, divenendo mio amico... e potesse soffrire per la mia morte.>>.

<< Non ci sei riuscito sempre, però...>> osservò la ragazza: adesso iniziava a capire molte cose, e questo la rendeva ancora più compassionevole nei confronti del suo amico:<< Non ho ragione?>>.

<< Già... a volte... la mia vera natura prendeva il sopravvento...>> nel dire questo si lasciò sfuggire un piccolo sorriso:<< Anche se l'isolamento forzato mi aveva reso... molto duro, con i bambini... o quando tu eri in difficoltà... non potevo fare a meno di lasciarmi andare. Ma passato il pericolo, o il momento... mi riportavo come prima, ricordandomi il mio obbiettivo...>>.

<< Tutto questo... per lasciar passare la tua morte... come l'insignificante caduta delle foglie d'autunno...>> mormorò Eria, tristissima:<< Ma... perché allora, con Eline...?>>.

<< Lei...>> iniziò a spiegare Hiro:<< … era così simile a me... non potevo resistere. Ma prima... l'avvisai, che non sarei più tornato... se me ne fossi andato... molto probabilmente. Potevo... andarmene da Eline senza... rimpianti... perché non sarebbe stata presente... quando...>> poi però corrugò la fronte:<< Tu... sai di me... e lei?>>.

<< Sì.>> ammise la ragazza:<< Vi ho visti dal buco della serratura... scusa...>>.

<< Proprio... indiscret...>> ricominciò il ragazzo dal braccio fasciato, trasalendo un attimo dopo: i dolori si facevano sentire più forti che mai.

<< Non sforzarti troppo, Hiro...>> lo avvisò Eria, allarmandosi e scattando in piedi, ignorando la propria gamba dolorante.

<< Uff...>> sbuffò lui, riprendendosi e parlando con tono grave:<< Se... hai capito... lasciami perdere... e morire...>>.

<< Non posso.>> scosse il capo lei, sorridendogli un poco:<< Devi farcela... Artic conosce una cura... ed è andato a prenderla. Devi solo... tener duro...>>.

<< Non credo... che farà in tempo...>>.

<< No. Ce la farà... ma il primo che non deve arrendersi, sei tu...>> senza manco che se ne accorgesse, la sua mano si posò su quella di Hiro, grande e forte, con tenerezza:<< Vivi... tu sei una persona altruista... molto altruista: ti preoccupi della salute delle persone... per i tuoi compagni di viaggio... per i bambini... per tutti. Non puoi morire così: anche se hai cercato di non sviluppare legami... non basta un velo di freddezza, per nasconderti dal mondo. Non è giusto che tu... non possa avere ciò che ad ogni persona è concesso: affetto... amicizia. Per questo devi vivere. Fallo per me... per tutti quanti.>>.

Il ragazzo la fissò stranito, mentre le lacrime continuavano a sgorgarle dagli occhi: quella tenera mano che sovrastava la sua... era così calda... sembrava trasmettergli tutti i sentimenti di Eria. Quelle parole, poi... erano dolci... tanto dolci: qual'era l'ultima volta che ne aveva sentite di così belle? E più le ascoltava... più si convinceva che la sua amica avesse ragione. Che stupido che era stato... solo in quel momento si rendeva conto di aver agito in maniera sbagliata, cercando di sopprimere il suo vero se stesso... perché non poteva, non poteva sigillare la realtà del proprio cuore per l'eternità... era stato un illuso solo a pensarlo.

<< Questo.. è proprio buffo...>> disse Hiro, sorridendo improvvisamente: era uno di quei sorrisi che a volte gli spuntavano in faccia quando meno te l'aspettavi... il simbolo della sua vera natura:<< … passo tanto tempo... a cercare di non avere un'amica... e ora sono davvero felice... di averne una...>> nel dire questo, strinse la mano della ragazza, facendola arrossire di colpo:<< Grazie... per essere accanto a me...>>.

<< P-Prego...>> pigolò Eria, asciugandosi un po' le lacrime:<< Gli amici... servono a questo, no?>>.

<< Hai ragione.>> la guardò lui, con il suo sguardo ora dolce:<< Io... non mi arrenderò... finché avrò un solo respiro di vita... te lo prometto. Aspetterò... il nostro amico...>>.

<< Ecco... questo è lo spirito giusto.>> rispose la ragazza, lieta di avergli risollevato il morale: si sentiva tanto importante, adesso:<< Adesso... riposati, però. Non devi affaticarti...>>.

<< Sì...>> annuì il ragazzo, voltandosi anche lui a guardare la fitta pioggia all'esterno. Una pioggia che poteva lavare qualunque cosa... ma in questo caso era bastata una vera amica a lavare via il velo di apparenza, di freddezza, che l'aveva dominato fino a quel giorno.

Frattanto, Artic, era su una piccola imbarcazione, nel Lago Centrale, ed era in procinto di raggiungere il pezzo la sponda più vicina a Yellowgate: il suo viaggio era stato rallentato in parte di una tempesta abbattutasi lì, tempesta che aveva scatenato le acque del lago in maniera tale da rendere difficile la navigazione a causa delle forti ondate che scuotevano la sua barca.

“ Dannazione... questa bagnarola rischia di colare a picco da un momento all'altro...” pensò Artic, spingendo il più possibile il remo nell'acqua per contrastare le onde impetuose che saettavano contro di lui, a pelo d'acqua:“ Devo tener duro...”. Già avvistava la zona dove sbarcare da lì, nonostante l'intensa pioggia che limitava la visuale, e non poteva certo mollare senza aver combattuto. La vela della sua imbarcazione sembrava una misera banderuola in balia del vento, quasi...

… e in quel momento, nel voltare lo sguardo altrove, Artic notò qualcosa che gli piacque davvero poco: dal liquido del Lago Centrale spuntò, per un attimo, qualcosa... Sembrava essere la coda di un pesce, ma di dimensioni pari a quelle di uno squalo. E si sa, nei laghi non ci sono squali.

<< Andiamo bene...>> mormorò lo spadaccino con le katane, stando in guardia:<< … proprio il giorno adatto per imbattersi in qualche mostro...>>.

-Studio Tetro-

BOOOOOOOOOOOOM!!

Io:<< Ma che cazz...?>>.

Keila:<< O_O Cos'è 'sta esplosione?>>.

V:<< LA MIA GALLERIA!>>.

Honoryou:<< Boh...>>. Un coso volante arriva.

Keila:<< Ehi... QUELLO LO CONOSCO!>>.

Honoryou:<< Il mostro “ il Sole Supremo”!>>.

Io:<< Non è che...?>>.

???:<< PROPRIO IO, AHAHAHAHAAH! Il mitico... NAKAJIMA, SEZIONE 5D'S, RACCONTO VECTOR'S FALL!>>.

Io:<< E' LUI!>>.

Nakajima:<< Come dico sempre io “ quando meno te l'aspetti, arriva il meno aspettato!”. AAHAHAHAHH!!>>.

Keila, Honoryou, V ed io:<< ….>>.

Nakajima (si irrita):<< E RIDETE, CAVOLO! Cos'è 'sto mortorio?>>.

Keila:<< Non fai ridere... -.-'' >>.

Nakajima:<< SOLE SUPREMO, UCCIDILA!>>.

Keila:<< O___O'' >>.

Honoryou ( si trasforma nella sua forma mostruosa e devia l'attacco del Sole Supremo):<< Ehi, piantala!>>.

Nakajima:<< Mi fai venire voglia di affrontarti :) >>.

Honoryou:<< Zitto, clow fallito.>>.

Nakajima:<< Ma zitto tu, aborto!>>.

Honoryou:<< PREGO?>>.

Nakajima:<< Rilassati... come dico sempre io “ una battuta e passa tutto”, AHAHAHAH!!>>.

Io:<< Neanche questa fa ridere...>>.

Nakajima:<< GAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!>>.

Keila:<< Ehm... Cyber? Meglio se continui...>>.

Io.<< Forse hai ragione ''>_> Allora... ringraziamenti a playstation, GravityZero (in particolare a questa persona, che mi ha fatto capire tante cose), Blatt Maister, Black_RoseWitch, giuggy 3, eli8600 e yugi00 di cui vi consiglio vivamente di leggere le opere (specialmente se siete appassionati di Yu-Gi-Oh! , eccezion fatta per Blatt Maister che si occupa di fantasy come me e di giuggy che parla anche di Bleach), e ovviamente un grazie caloroso anche a tutti gli altri lettori. Ah, oggi disegno di Derric.>>.

Keila:<< Mancava all' “ album”, in effetti... EWE >>.

Nakajim:<< “ Senza un Derric, la vita è meno leggera”, AHAHAHA!!! Capita la battuta?>>.

Io:<< AHAHAHAH, MA CERTO * non ci ha capito nulla *>>.

Honoryou:<< Ora lasciati ammazzare...>>.

Nakajima:<< La vedremo... coso!>>.

Keila:<< MEGLIO ANDARE D: >>.

Io:<< Sono d'accordo ''^^ Ciao a tutti (spero che la parte dei sentimenti del nostro eroe non sia venuta male, ho cercato di impegnarmici al massimo c.c)!>>.

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Capitolo 31
*** Il rimedio ***


31- Il rimedio.

-Studio Tetro-

Io:<< Bueno, rieccomi: teniamo da parte i convenevoli e limitiamoci al riassunto. Dopo essere stato colto dalla malattia mortale denominata “ l'Avvoltoio”, Hiro viene ricoverato e Artic affronta un viaggio per andare a trovare il suo vecchio maestro di spada, che pare conoscere l'antidoto. Nel Lago Centrale, però, mentre si dirige verso Yellowgate per cercare il maestro, Artic Gravity intravede la coda di un probabile mostro...>>.


Artic doveva stare attento: qualunque cosa fosse, il mostro che si nascondeva nell'acqua era indubbiamente in posizione di vantaggio, visto che non aveva una barca da manovrare. E non era nemmeno certo che fosse da solo.

“ Fatti sotto...” pensò lo spadaccino, senza distogliere più del necessario lo sguardo dalle onde:“ … purché tu abbia il coraggio di salire per attaccarmi...”. I secondi passarono sotto tensione, mentre lui stava ben attento che la propria imbarcazione non si sbilanciasse a causa della tempesta. Poi... 

… Artic estrasse fulmineamente una delle proprie spade dai foderi che portava sulla schiena, lasciando i remi, e si voltò di scatto, facendo saettare la sua lama a semicerchio davanti a sé: uno schizzo di sangue si sparse per aria, e una mano dotata di artigli si ritirò rapidamente sott'acqua, privata almeno di due dita da quell'ultimo colpo.

<< Eh, non mi faccio sorprendere così!>> esclamò Artic, sicuro del fatto suo:<< Non salirai mai su questa barca, mostro!>>. Per fortuna, la sua barca era grande e dotata di una chiglia molto robusta, che non temeva certo gli artigli di quel mostro. Tuttavia non era escluso che riuscisse a salirvi sopra, pertanto era opportuno raddoppiare le precauzioni.

“ Che dannato impiccio... devo sia correggere la manovra dell'imbarcazione che guardarmi da quel coso...” pensò lui, riprendendo frettolosamente a spingere i remi dopo aver riposto nel fodero la katana:“ Purtroppo, per un uomo solo, è già abbastanza difficile comandare una barca come questa con un tal tempaccio... se ci mettiamo anche questa situazione, poi...” improvvisamente, quasi come se avesse avuto intenzione di interromperlo, “ qualcosa” schizzò fuori dall'acqua, ad un paio di metri davanti al veliero, e saltò con decisione all'interno della barca prima che lui potesse reagire.

<< Acci...>> sbottò Artic, mollando nuovamente i remi per impugnare le proprie armi. La creatura che era atterrata nella sua imbarcazione... era davvero un mostro: un essere con la metà inferiore di un pesce, di uno squalo... e quella superiore dotata di scaglie sul petto, con braccia robuste aventi branchie ai lati e terminanti con cinque dita artigliate ciascuna (due in meno ad una mano, con il colpo di prima), connesse ad una sorta di punta che si allungava sull'avambraccio. Il mostro, inoltre, aveva due pinne che si alzavano verso l'alto, mentre il suo volto era liscio, privo di naso, orecchie, occhi, pelo o quant'altro, ma con una bocca molto larga, aperta, piena zeppa di denti lunghi e affilati. Sembrava decisamente avercela con Artic... ed era anche comprensibile, visto che gli aveva mozzato due dita.

<< Quanto sei brutto...>> disse lo spadaccino con le katane, ironico:<< ...mai pensato di andare a farti visitare?>>.

<< IIIIIIIIIIRRRR!!>> si limitò a rispondergli l'essere, alzando il busto in alto e trascinandosi con la coda, arrancando nella sua direzione nonostante l'assenza di occhi o timpani visibili che gli permettessero di individuarlo.

“ Uhm... dovrebbe essere un Demone Abissale.” pensò Artic, studiando il nemico:“ Avevo sentito che si potevano trovare nel Lago Centrale, anche se in pochi. Comunque, fuori dall'acqua non credo sia un avversario molto pericoloso: sembra lento come la morte. Scrolliamocelo alla svelta...”. Si preparò quindi a combattere, alzandosi cercando di mantenere l'equilibrio per non rimanere travolto o fatto cadere a terra dalla tempesta che imperversava scuotendo il piccolo veliero, avvicinandosi come un lampo al mostruoso nemico.

<< TIENI!>> disse Artic, allungando un affondo nella sua direzione e colpendogli il petto: le scaglie della creatura assorbirono però incredibilmente il fendente, senza lasciar aprire alcuna apertura nella sua pelle:<< Come?>>. La reazione del Demone non si lasciò attendere, e con una potente spinta in avanti gli balzò contro, facendo collidere i suoi artigli con la lama di una delle spade dell'umano suo avversario: la forza che esercitò riuscì a sbilanciare lo spadaccino, che cadde all'indietro, nella chiglia sottostante.

<< E'... forte, eh?>> mormorò Artic, colpito, mentre il mostro gli si avventava ancora contro:<< E ha una difesa d'acciaio, pare...>> quindi, indietreggiando sul fondo dell'imbarcazione, si rimise rapidamente in piedi e riuscì a schivare un'altra sferzata di unghie affilate, anche se per poco non perse la propria stabilità ad opera della burrasca.

<< IRRR!!>> ruggì ancora il mostro marino, spingendosi in avanti.

<< Uhm...>> fece lo spadaccino, attento, e alla fine avanzò un nuovo fendente, stavolta mirando alla bocca dell'essere. Questo, nel vedersi la lama arrivare vicino alla dentatura, la azzannò furiosamente bloccandola. A quel punto Artic sorrise:<< Stupida bestia...>> e prima che il Demone potesse reagire, la seconda spada dello spadaccino si infilò nelle sue fauci, spuntando dalla nuca del mostro con uno spruzzo di sangue.

<< GAAAAAAAIIIIIIIIIIIRRRRH!!>> ruggì il Demone acquatico, dimenando disordinatamente gli arti.

<< Scemo... dato che non potevo tagliarti da fuori, ho pensato di farti a pezzi dall'interno.>> disse Artic, ironico:<< Ma da una bestia senza cervello come te, che mi potevo aspettare?>> e detto questo, chiuse la pratica spingendo con forza verso l'alto la katana conficcata nella bocca del Demone, dividendogli in due la testa a partire dalla mascella superiore: il mostruoso essere si accasciò sulla chiglia, deceduto, schizzando sangue.

“ Almeno il suo peso darà un po' più di stabilità all'imbarcazione...” osservò lo spadaccino, meditando, mettendo a posto le spade e sedendosi a riprendere il comando dei remi:“ Non ho più tempo da perdere in giochetti, or...” ma si interruppe subito, senza parole: davanti ai suoi occhi, la tempesta aveva generato un'ondata più grande e forte delle altre... chiaramente diretta contro la sua barca. Cercò allora di portarsi più rapidamente lontano da essa spingendo via la barca con i remi... ma non fece in tempo: la potente forza marina travolse l'imbarcazione con una violenza tale che riuscì a rovesciarla, ed Artic non poté che buttarsi all'ultimo momento nel freddo liquido sottostante. Lui, catturato dalla corrente e completamente in balia della tempesta che si era abbattuta sul Lago Centrale, finì col sbattere violentemente la testa contro la stessa barca rovesciata... vedendo calare davanti a sé il buio più totale.

<< Signora, signora... si è ripreso! Si sta svegliando!>>.

Quelle parole vennero pronunciate proprio quando Artic si iniziò a scuotere dal suo stato di incoscienza: non sapeva per quanto tempo era rimasto così... ma doveva riaprire gli occhi e svegliarsi. Dischiuse quindi le palpebre, e la prima cosa che si trovò davanti furono due occhioni color nocciola curiosi che lo scrutavano, impressi su un visetto da bambina incorniciato da capelli neri corti chino su di lui.

<< Ma dove...?>> si alzò con la schiena lo spadaccino, guardandosi intorno con fare confuso: la stanza in cui si trovava era una camera dai freddi muri di pietra, molto spaziosa e piena di letti modesti attaccati alla parete più larga della stessa. Lui era infilato in uno dei suddetti giacigli, e toccandosi il capo poté sentire intorno alla sua fronte la presenza di una benda... e anche di un acuto dolore alla stessa.

<< Ah, si è ripreso, signore!>> esclamò la bambina, contenta:<< Sta bene, vero?>>.

<< Sì... certo...>> mormorò Artic, ancora un po' confuso, chiedendo poi:<< Che è successo?>>.

<< Siete uscito per miracolo da una bella tempesta, giovanotto.>> rispose una signora piuttosto anziana, facendo il proprio ingresso nella stanza attraverso una porticina:<< Un pescatore che era rientrato a causa del maltempo vi ha rinvenuto vicino al Lago... e dato che la casa del dottore locale era già piena di malati, si è deciso di portarla qui. La piccola Ryam vi ha tenuto d'occhio durante la vostra convalescenza...>>. La bambina arrossì, sentendosi importante. Adesso Artic ricordava bene: lo scontro con il Demone Abissale, e poi quell'ondata fortissima...

<< Ah... capisco...>> annuì lo spadaccino, rinfilandosi gli stivali vicino al suo letto con una certa fretta:<< Sono a Yellowgate, per caso?>>.

<< Sì, e nel Ritrovo dei Fortunati, per la precisione: la casa- famiglia per i bimbi senza casa.>> precisò la donna:<< Ora però vorremo sapere chi siete voi...>>.

<< Giusto... Mi chiamo Artic Gravity, sono un Cacciatore di Missioni... e adesso che ci penso, dove sono le mie spade?>>.

<< Non sapendo chi eravate, le abbiamo tenute da parte.>> spiegò la signora:<< Ci scusi, ma la prudenza non è mai troppa...>>.

<< No, avete fatto bene.>> sorrise Artic.

<< Wow, sei un Cacciatore di Missioni come Hiro ed Eria?>> domandò Ryam, curiosa, attirando l'attenzione di Artic verso di sé.

<< Li conosci?>>.

<< M-Mmh.>> annuì decisamente la piccola.

<< Hiro è stato mio maestro, anche se per poco...>> disse una voce alle loro spalle, e in quel momento fece irruzione anche il piccolo Joseph, accompagnato da una numerosa schiera di suoi amichetti:<< … è una brava persona. E' abile quanto lui, lei?>>.

<< Ma certo!>> esclamò lo spadaccino con orgoglio:<< Mi sono anche confrontato con lui.>>.

<< Davvero?>> rispose Joseph, con gli occhi luccicanti:<< Allora... potrebbe insegnarmi qualcosa anche lei: voglio diventare un Cacciatore di Missioni, quando sarò più grande.>>.

<< Beh, non sarebbe una...>> cominciò Artic, ma poi si bloccò, ponendo freneticamente una nuova domanda esortatagli da un dubbio improvviso:<< Per quanto tempo sono rimasto qui in stato di incoscienza?>>.

<< Circa sette ore, direi. Sono già le quattro del pomeriggio, e... >> rispose la signora. Lo spadaccino, non appena sentì quelle parole, si fiondò nella sua direzione, facendosi largo tra i ragazzini e attraversando la porta:<< Ma che...?>>.

<< DOVE SONO LE MIE SPADE?>> chiese a gran voce lui, girando per la casa di corsa, freneticamente, quasi non avesse un domani:<< DEVO ANDARE SUBITO!>>. 

<< Sono... vicino all'ingresso...>> rispose lentamente la donna, sorpresa quanto i bambini da quella reazione tanto irruenta ed inaspettata.

<< Ah, e un'altra cosa...>> continuò Artic, affacciandosi alla porta della camera:<< … abita ancora, poco fuori città, un uomo chiamato Ryuzo?>>.

<< E' quel signore gentile con la bella giacca?>> rispose Ryam, alzando la mano con un sorriso:<< Sì, c'è... ma ha cambiato posizione, ed è tornato giusto ieri alla sua nuova casetta.>>.

<< Ha cambiato casa... potreste indicarmi dove sta?>>.

<< Ti ci portiamo io e Ryam, se vuoi.>> si offrì volontario Joseph, facendo un passo avanti:<< Così ci arrivi prima...>>.

<< Sì, voglio andare anch'io a trovare quel signore!>> esclamò Ryam, occhi dolci:<< Ti possiamo accompagnare? Per favore...>>.

<< Ok, ma facciamo alla svelta.>> acconsentì Artic, pensando poi:“ Ho circa diciassette ore per portare il rimedio ad Hiro... devo fare presto.”.

<< EVVIVA!>> esultarono i due ragazzini, entusiasti della cosa. La signora responsabile del Ritrovo però intervenne, mani sui fianchi, dicendo loro con tono severo:<< Da quando prendete decisioni senza chiedere il permesso?>>.

<< Uffi...>> sbuffò Joseph nel sentirsi ripreso.

<< Per favore, signora...>> unì le mani, quasi per pregare, Ryam:<< Non ci faremo male...>>.

<< Lasci pure che mi accompagnino.>> diede loro manforte Artic, determinato:<< Ci sarò io con loro... può fidarsi. La prego, è una questione di vita o di morte!>>. La signora restò un po' a pensare: l'idea di affidare i suoi piccoli protetti nelle mani di un perfetto estraneo le suonava molto male... ma era anche vero che sembrava proprio una brava persona, e per giunta era un Cacciatore di Missioni. Non pareva mentire, nel pronunciare quelle parole.

<< E va bene. Se è davvero tanto importante... concesso.>> sospirò alla fine la donna:<< Penso di saper riconoscere una persona affidabile da un impostore, quindi li affido a voi, Artic Gravity. Però... fate attenzione che non si facciano male, questi due discoli.>>.

<< Sicuro.>> annuì lo spadaccino con le katane:<< Li terrò d'occhio io, lasci fare a me.>>. Poco più tardi, quindi, lui (ora di nuovo in possesso delle spade) e i due bambini, Ryam e Joseph, si incamminarono fuori dalla modesta cittadina, verso est, attraversando la steppa del territorio e dirigendosi verso l'abitazione del maestro Ryuzo: la pioggia era finita, e il paesaggio era costellato di pozzanghere piuttosto ampie, prova del diluvio abbattutosi su di esso. Joseph si era già trascinato in una conversazione con Artic sul come diventare un Cacciatore di Missioni.

<< Cosa bisogna fare per essere un buon Cacciatore di Missioni, signor Artic?>> domandò Joseph con fare esigente dopo cinque minuti di cammino, saltando una pozzanghera.

<< Indubbiamente avere un'ottima dose di allenamento.>> rispose Artic, quasi annoiato da tutte le domande che gli stava rivolgendo:<< E poi... magari un compagno di viaggio come si deve, i mostri e i briganti non vanno mai sottovalutati. Ricordalo.>>.

<< Ah, e poi...>> proseguì con insistenza il ragazzino:<< … come si affronta un...?>>.

<< Uffi... che noia!>> sbottò Ryam, annoiata:<< Questi discorsi da maschietti sono noiosiiiiii!!!>>.

<< Tu non puoi capire, sei una femmina.>> ribatté Joseph con irruenza.

<< Non mi conquisterai mai se non parli anche di qualcos'altro.>> alzò lo sguardo con fierezza femminile la bimba.

<< Ah, non sapevo che fossi già innamorato, Joseph.>> disse Artic, guardandolo divertito:<< Hai già scelto la tua futura dama?>>.

<< N-No... non è vero!>> esclamò alla svelta lui, arrossendo un po':<< Non sono innamorato di nessuna!>>.

<< E allora perché arrossisci? Ahahahah...>> rise teneramente Ryam. Il ragazzino non rispose nemmeno, e fu la bimba stavolta a fare una domanda ad Artic:<< Ma tu hai incontrato la sorella Eria ed Hiro, di recente?>>.

<< Sì, certo.>>.

<< E come stanno?>> chiese Ryam, curiosa. Lo spadaccino non rispose subito: quella bimba sembrava tenere molto a quei due... era meglio non dirle che Hiro era ad un passo dalla morte.

<< Ma dai, sicuramente saranno più in gamba che mai.>> intervenne Joseph, sicuro di quel che diceva:<< Il mio maestro Hiro è troppo forte, non può farsi nulla: ha eliminato anche i Mastotauri. Non è così, signor Artic?>>.

<< Beh... sì, certo...>> decise di rispondere Artic, non avendo cuore di confessare che invece Hiro era la persona più in difficoltà, attualmente.

Altri cinque minuti di cammino, e il trio si ritrovò in vista di una modesta casetta di pietra dal tetto di paglia, uguale alle abitazioni di Yellowgate, eretta nella steppa.

<< Ecco, è la casa nel signor Ryuzo.>> indicò Joseph, notandola.

<< Quel signore è sempre gentile...>> disse Ryam:<< … è sempre bello incontrarlo.>>.

<< Lo immagino...>> mormorò Artic, accostandosi alla porta d'ingresso della casa e bussandovi contro, annunciandosi:<< C'è nessuno? Sono Artic Gravity!>>. Per un paio di secondi non si udì risposta... poi una voce sorpresa e anche un po' soddisfatta si udì dall'altra parte:<< Artic?? Guarda guarda... entra, che è aperto.>>. Raccolto l'invito, lo spadaccino con le katane spinse cautamente l'uscio, e non appena varcò la soglia dell'edificio.... qualcosa gli saettò contro come una freccia, inducendolo a richiudere immediatamente la porta e lasciare che quell'oggetto si piantasse contro di essa.

<< Ma diavolo...?>> sbottò Artic, prossimo al lanciare un'imprecazione:<< Ehi, maestro, vedo che non è cambiato per niente!>>.

<< AHAHAHAH! E tu sei migliorato, a quel che vedo: sei più attento del solito.>> rise il maestro da dietro:<< Va, entra...>>.

<< Ma che è successo?>> domandò Ryam, un po' confusa, non avendo varcato la porta insieme al suo accompagnatore e non avendo idea di ciò che fosse accaduto.

<< Niente... entriamo, piuttosto.>> li rassicurò lo spadaccino, entrando con loro nell'abitazione: alla porta era inchiodato un coltello, chiaramente lanciato poco fa dal maestro. Quest'ultimo, in ombra e quindi non visibile in volto, era seduto in fondo all'ampia stanza principale della casa, in attesa. Pareva sorridere, nell'oscurità.

<< Qual buon vento, Artic Gravity?>> salutò il maestro Ryuzo, adocchiando poi i due ragazzini che erano con lui e parlando con fare paterno:<< Ci sono anche i piccoli Ryam e Joseph, eh? Bentrovati, ragazzi.>>.

<< Buongiorno, signor Ryuzo.>> si inchinarono educatamente i bambini:<< Come sta?>>.

<< Bene, grazie.>> sorrise ancora nell'ombra il maestro di spada:<< Che bimbi educati che siete...>>.

<< Ehm...  vento di bufera, maestro.>> disse Artic, rispondendo alla domanda precedente:<< Ho bisogno della cura all' “ Avvoltoio”. La stessa che mi aveva somministrato quando ne fui affetto io.>>.  Il tono di voce di Ryuzo si fece più grave, nel sentire ciò.

<< C'è qualcun altro affetto dalla stessa malattia?>> chiese quest'ultimo.

<< Qualcuno è malato?>> sgranò gli occhioni Ryam, allarmata da quella notizia tanto grave.

<< Sì... un amico che ne ha urgente bisogno.>> annuì lo spadaccino con le katane, chiudendo gli occhi:<< Può aiutarlo?>>.

<< Mmh... certo...>> rispose tranquillamente Ryuzo:<< Dopotutto sei mio allievo, e quindi è mio dovere aiutarti...>> nel dire questo si alzò dalla sedia su cui si trovava e si diresse verso un punto della parete a fondostanza... scostando una delle pietre che la componevano e tirando fuori una sorta di cassetto perfettamente mimetizzato, da cui estrasse un sacchettino.

<< Wow!>> esclamò Joseph, nel vedere il nascondiglio:<< Era nascosto davvero bene!>>.

<< Tieni, allievo.>> disse il maestro, lanciando il sacchetto ad Artic, che lo afferrò al volo:<< Questo estratto medicinale è estremamente difficile da preparare... però il suo effetto dovrebbe essere pressoché istantaneo.>>.

<< Uh... grazie.>> si inchinò alla svelta Artic, contento:<< Davvero, grazie.>>.

<< E di che? Comunque... sei arrivato in tempo, tra pochi giorni dovrò ripartire di nuovo. In quanto al favore che ti ho reso, di certo me lo restituirai...>>.

<< Ci può contare. Non mi resta che portarla all'interessato e...>> cominciò a dire lo spadaccino con le katane, venendo però interrotto da Joseph, che con curiosità gli chiese:<< Ma... è tanto lontano?>>.

<< Sì, ma non c'è di che temere: userò la mia barc...>> rispose Artic... bloccandosi subito: la sua barca... era stata spazzata via dalla tempesta di ieri, e Yellowgate non era una città portuale dove poterne trovare un'altra. Come avrebbe fatto a giungere in tempo? << Accidenti...>>.

<< Sembra tu sia nei guai, eh?>> domandò il maestro:<< Un modo alternativo, però, ci sarebbe...>>.

<< Quale?>> scattò subito Artic, pronto ad ascoltare la proposta con attenzione. Più tardi intanto, a Yellowgate, in loro assenza arrivò in città una persona, proveniente da sud...  che procedeva con passo stremato.

<< Ehi... guardate.>> disse un cittadino ai suoi amici, attirando l'attenzione verso il nuovo arrivato: sembrava essere un uomo molto stanco, dall'armatura e dai capelli rossi sparati in alto, col volto pieno di cicatrici e una spada sulla schiena. Arrancò per un po'... e poi si arrestò, cadendo a terra per la fatica. Sembrava essere svenuto... o peggio.

<< Quel tale... sta male!>> esclamò preoccupata una donna, sbucando con la testa da una finestra.

<< Meglio andare ad aiutarlo!>> scattò un uomo, affiancandolo rapidamente e chinandosi su di lui:<< Non sembra avere una bella cera...>> ma proprio in quel momento, contro ogni aspettativa, gli occhi dell'individuo svenuto si riaprirono di scatto, e il soccorritore si ritrovò con una braccio attorno al proprio collo, che lo costrinse a voltarsi mentre l'individuo in armatura si rialzava.

<< Eh... pecoroni...>> sogghignò il nuovo arrivato, estraendo la lunga spada che teneva infoderata sulla schiena e avvicinandola al proprio soccorritore, suscitando un grande terrore generale.

<< AAAAAAAAAH!!! AIUTO!>> gridò il cittadino venuto ad aiutare l'uomo in armatura, dominato da un terrore incontenibile. Un gran numero di persone accorse lì intorno, allarmata, senza fare movimenti avventati per non rischiare l'incolumità del loro concittadino.

<< Che succede?>> domandò un anziano, parlando a nome di tutti allo straniero:<< Che cosa stai facendo?>>.

<< Piantarla di pisciarvi a dosso, tanto per iniziare.>> ringhiò l'uomo in armatura:<< Mi chiamo Dweyn... sono evaso da una prigione dei Cavalieri del Governo Imperiale, e sappiate che non scherzo. Voglio un'informazione, da voi... rispondete e non torcerò un capello a questo scemo.>>.

<< Dicci cosa vuoi sapere.>> lo esortò un altro abitante di Yellowgate.

<< Cerco un ragazzo di nome Hiro!>> esclamò subito Dweyn:<< Un bastardo col braccio destro fasciato... lo conoscete?>>. I cittadini si consultarono alla svelta tra di loro, e alla fine uno di loro disse:<< Era quel Cacciatore di Missioni che ha sgominato i Mastotauri con i suoi due alleati...>>.

<< E' vero, me lo ricordo bene...>> confermò un altro.

<< Dunque ora è un Cacciatore di Missioni, eh? Ed è ancora qui?>> proseguì Dweyn, deciso:<< Gliela farò pagare per aver sgominato la mia banda... se è qui, ditegli di uscire allo scoperto!>>.

<< Veramente, è venuto molto tempo fa...>> rispose una donna:<< Se ne sono andati da molti giorni, lui e i suoi amici.>>.

<< E allora ditemi da che parte sono andati, e spremetevi le meningi: o il mio ostaggio fa una brutta fine...>>.

<< Piantala, scemunito: non si disturba la quiete di un intero villaggio per una cosuccia così.>> si oppose qualcuno, con piglio annoiato, spingendo il brigante Dweyn a voltarsi: facendo il suo ingresso dalle case laterali del Gate, Artic era arrivato in compagnia di Ryam e Joseph.

<< Ehi, tu, lascia subito quell'uomo!>> esclamò Joseph, puntando il dito contro Dweyn con fare minaccioso.

<< Hai fegato, caro Joseph.>> osservò contento Artic:<< Niente male...>>.

<< Grazie.>> chiuse gli occhi il ragazzino con fierezza.

<< Qui si rischia veramente di farsi male.>> disse Ryam con fare timoroso, portandosi le mani alla bocca nel vedere la lama praticamente attaccata al collo del yellowgateiano.

<< Non so chi sei tu o chi sono quei mocciosi...>> ringhiò il brigante, girando lo sguardo verso di lui:<< … ma a meno che non sappiate dove sia Hiro...>>.

<< Lo so, tranquillo.>> chiuse gli occhi Artic, divertito:<< E ti posso anche dire dove si trova... ma solo se mi batti in un duello.>>.

<< Dovrei... battermi con te? AHAHAH!>> rise Dweyn:<< Non farmi ridere: dimentichi che ho un ostaggio, per caso?>>.

<< E allora?>>.

<< Cosa?>>.

<< Io non vengo da Yellowgate, non ho nessun legame con quel tizio. Puoi anche ucciderlo se vuoi.>> riaprì gli occhi lo spadaccino con le katane, impassibile.

<< Ma... che stai dicendo?>> domandò Ryam, impressionata e alquanto inorridita da quel comportamento egoista, così come la maggior parte dei cittadini di Yellowgate.

<< Ripeto, quindi, puoi anche ucciderlo... ma così ti condannerai a morte con le tue stesse mani.>> ribadì Artic:<< Pensi che la tua spada, da sola, possa bloccare tutti gli abitanti del Gate? Se accetterai la sfida, invece, ti garantisco che nessuno ti farà nulla in caso di una tua vittoria, e che ti dirò dove si trova la persona che cerchi. E nessuno interverrà.>> quindi si rivolse alla gente del luogo:<< Non è così, signore e signori?>>.

<< S-Sì...>> annuirono alcuni cittadini:<< Sì, nessuno... nessuno vi disturberà... avete la parola di tutta la gente del Gate.>>.

<< Uhm...>> mormorò Dweyn, riflettendo intensamente. Alla fine, spinse a terra l'ostaggio, allontanandolo da sé con un minaccioso:<< Vattene, merda, non mi servi più!>>. L'uomo tenuto come ostaggio fuggì via rapidamente, lieto di aver salvato la pelle, riunendosi agli altri abitanti del Gate. Il brigante, a quel punto, ruotò la spada e invitò l'avversario a farsi avanti:<< D'accordo. Come vedi ho fatto la mia parte... ora tocca a te: ti ridurrò in frammenti sotto la mia nuova arma! AHAHAH!!>>.

<< Sei stato grande, Artic.>> si complimentò Joseph:<< Hai fatto in modo che liberasse il suo prigioniero...>>.

<< Allora... era un bluff, non era vero che non ti importava che lo uccidesse.>> fece meravigliata Ryam, sorpresa da tanto ingegno.

<< Ahahaah, certo...>> rise Artic, facendosi avanti estraendo le katane:<< Comunque non dovete temere per me... sono un osso duro, e mi piacciono le sfide impegnative. Sarà un'ulteriore preparazione allo scontro con la persona che voglio superare da una vita...>>. Detto ciò, mosse alcuni passi avanti e arrivò a poco più di un paio di metri da Dweyn, seguito dagli sguardi comunque in ansia di Ryam e Joseph.

<< Usi due spade, eh?>> notò Dweyn, divertito:<< Non mi dirai che ti credi in vantaggio, per questo.>>.

<< Nah... sarà la mia abilità a fare la differenza. Comunque, da quel poco che ho compreso, Hiro ti deve aver combinato uno scherzetto...>>.

<< Non ricordarmelo, è per colpa di quel pezzo di merda se ho perso la banda e sono finito in gattabuia: mi ha sconfitto, maledizione... e ho perso tutto! Ora voglio solo la sua testa! E avrò anche la tua, visto che ti ostini a proteggerlo!>>

<< Che pauraaaaaa....>> fece in tono sarcastico Artic, fingendo di tremare impaurito:<< Ti informo, caro mio, che anch'io ho combattuto contro di lui, e a differenza tua io non ho perso la partita. Te lo dico... se non sei stato in grado di battere lui, non sei in grado di battere neppure me.>>.

<< Ahahahah... che illuso...>> ghignò Dweyn, schernendolo:<< Nell'attesa di battermi un'altra volta con quell'idiota, ho affinato le mie tecniche con un intenso addestramento: sono di tutt'altro livello, ora... e uno come te lo spezzo in due!>> e dicendo questo si lanciò contro Artic brandendo la lama verso di lui: il Cacciatore di Missioni si spostò subito, togliendosi dalla traiettoria dell'attacco.

<< Tutta qui la tua velocità?>> domandò Artic, affondando in avanti una delle proprie katane.

<< Non sottovalutarmi, stupido!>> esclamò il brigante, schivando l'affondo e ribattendo con un fendente ascendente della propria spada, rivolto nella sua direzione. Lo spadaccino evitò l'assalto, ma in quell'istante, senza preavviso, il suo braccio sinistro venne avvolto dalle fiamme, sbalordendo i presenti.

<< AAAAAAHHH!!>> gridò lo spadaccino con le katane nel sentire il calore delle fiamme, agitando alla svelta il braccio nel tentativo di estinguerle.

<< Ma... cosa?>> si stupì Joseph:<< Ha...?>>.

<< … p-preso fuoco?>> mormorò Ryam, preoccupatissima.

<< Eheheheh!>> rise Dweyn, soddisfatto, approfittando del momento favorevole per colpire con un calcio nello stomaco Artic e spedirlo così a terra. Quindi alzò la spada un'altra volta e si scagliò contro il nemico, esultando:<< Con questo colpo, ti sconfiggerò!>>.

<< ATTENZIONE!>> lo avvisò uno dei cittadini. Lo spadaccino con le katane, però, si era già avveduto dalla minaccia del fendente diretto contro la sua gamba (chiaramente lanciato per mozzargliela), e cercando di resistere alle fiamme che gli stavano divorando il braccio si spinse più indietro, facendo sì che il colpo colpisse il suolo. Capitando vicino ad una profonda pozzanghera generata dalla pioggia ore prima, Artic vi ci immergette l'arto infuocato, spegnendo il fuoco e rialzandosi subito, sottraendosi contemporaneamente ad un nuovo attacco nemico.

<< Fiuuu...>> sospirò Joseph, sollevato, mentre lo spadaccino con le katane metteva un po' di distanza tra sé e Dweyn.

<< Uff...>> sbuffò Artic, il braccio ustionato:<< … quello... era un Emblema Fiamma medio, vero?>>.

<< Però, che perspicace.>> notò il brigante, prendendo a due mani la spada:<< Già, è così: l'ho rubato ad una delle guardie che ho ammazzato per scappare di prigione.>>.

<< Dunque i tuoi colpi sono accompagnati da una raffica di fuoco...>> osservò lo spadaccino:<< Hai sviluppato quel potere in maniera simile a quella di Derric...>>.

<< Non hai il tempo di perderti in chiacchiere!>> scattò Dweyn, allungando la lama verso l'esterno ed avventandoglisi contro:<< Ora che hai un braccio ustionato, ti sarà più difficile maneggiare tutte e due le spade!>> e subito abbatté la spada nella sua direzione. Artic, per tutta risposta, si sottrasse alla terribile azione lasciandosi cadere all'indietro, appoggiando quindi la mano destra al suolo e imprimendosi una notevole spinta che lo portò a centrare con un calcio a piedi uniti il volto del brigante, costringendolo ad indietreggiare per il colpo subito.

<< Uhm...>> mormorò lo spadaccino, rimettendosi in piedi. Dweyn invece si riprese piuttosto in fretta da quel calcio improvviso, e ruotò la propria spada, preparandosi a continuare.

<< Eh... te la cavi...>> riconobbe il brigante:<< … schivare così i miei attacchi è davvero notevole... ma la tua fine è giunta!>> con quell'ultima esclamazione, si scagliò come una freccia per affrontare di nuovo il suo nemico. Lo spadaccino rimase fermo... e quando l'attacco saettò verso di lui... il filo dell'arma a due mani si abbatté sul nulla:<< Eh? Ma... è sparito!>>.

<< Sei davvero lento...>> disse una voce alle sue spalle, congelandolo. Dweyn si voltò lentamente... e lo sguardo di Artic lo puntò, serio.

<< W...WOW!>> fece il piccolo Joseph, incredulo:<< Ma... Ma quando gli è arrivato alle spalle?>>.

<< E' velociiiiiiiiiissimo!>> esclamò Ryam, gli occhi piedi di ammirazione. Anche gli altri cittadini del Gate non credettero alle loro pupille.

<< Come... Come cazzo hai fatto?>> balbettò il brigante, completamente colto alla sprovvista.

<< Derric era più forte e veloce di te.>> commentò Artic, chiudendo gli occhi:<< Almeno lui mi ha messo in serie difficoltà... ma tu sei solo riuscito a danneggiarmi grazie all'effetto sorpresa. E' tutto qui il frutto dei tuoi esercizi?>>.

<< BASTARDO!>> gridò Dweyn, trasformando lo stupore in ira e protendendosi di nuovo in avanti. Ancora una volta però il suo attacco infuocato colpì solo il vuoto, e una ferita sanguinosa si aprì sul suo braccio sinistro:<< AAAAAH!!!>>.

<< Non mi sono fermato, dopo aver combattuto con l'Araldo Superiore Derric.>> spiegò Artic, “ riapparendo” un metro più in là, ripulendo dal sangue la propria lama :<< Sono diventato ancora più forte e veloce, allenandomi sempre di più... ecco come mai ho potuto distinguere addirittura alcuni movimenti di Tempestoso.>> quindi si girò, osservando ancora il nemico:<< Ti vantavi che non potevo usare il braccio destro con scioltezza... ma ora neanche tu puoi: il tuo unico vantaggio è andato a farsi benedire.>>.

<< FIGLIO... DI...!>> sbraitò Dweyn, infuriandosi a tal punto da darsi ad una folle corsa contro Artic menando fendenti a più non posso intorno a sé, quasi ignorando la ferita sul braccio . Lo spadaccino con le katane, senza esitazione, gli andò incontro a sua volta.

<< Ehi... che fai?>> domandò subito Ryam, allarmata da quell'azione che prometteva di risolversi rovinosamente per l'amico. Sotto agli occhi suoi e di Joseph, tuttavia, ancora una volta Artic svanì letteralmente dalla loro visuale, e si ripresentò di fronte al nemico, cogliendolo di sorpresa.

<< A...AH!>> fece Dweyn, sobbalzando e cercando di dirigere contro di lui l'arma a due mani, ma prima ancora di potervi riuscire sentì un potente colpo in testa: la vista gli si annebbiò, non riusciva più a pensare... e crollò infine al suolo, privo di conoscenza. Artic l'aveva centrato con il manico della sua katana senza nemmeno che se ne accorgesse.

Lo stupore generale fu netto, marchiato a fuoco negli occhi di tutti gli spettatori: quella velocità non era paragonabile a quella di Tempestoso... ma era comunque così notevole da essere quasi irraggiungibile da seguire per un gente comune.

<< Alla fine, eri solo un brigante da niente con un Emblema rubato: non sei servito a molto come esercizio.>> sbuffò lo spadaccino con le katane, troncando il silenzio e accennando un nuovo sorriso:<< Ringrazia il cielo che non sei riuscito a completare il tuo insulto: se avessi insultato mia madre, ti sarebbe andata molto peggio di così.>>.

-Studio Tetro-

Io:<< NO, FERMI!>>.

Keila:<< NOH!>>.

Honoryou:<< Stavolta... il Juke Box LO GOVERNIAMO NOI!>>.

Io:<< Non potete :( >>.

Keila:<< Invece sì ewe Linkin Park a raffica, uwu.>>.

Honoryou (mette “ In the End”):<< Preferisco Skrillex, ma se lo dice la mia piccola...>>.

Keila:<< AWWW :333 >>.

Io:<< Maledizione... i Disturbed si stanno rivoltando, qualunque sia il luogo in cui stanno.>>.

Keila e Honoryou:<< E CHISSENE XD! >>.

Io:<< Dannati.... e vabbé, iniziamo con i ringraziamenti (il disegno credo sarà di Ryam... perché mi è venuta un'amore, penso ** ). Ringrazio Black_RoseWitch, GravityZero, giuggy3 e tutti gli altri recensori/lettori a cui auguro tanti auguri anticipati per il Natale che verrà. E ovviamente vi consiglio di leggere le loro storie.>>.

Keila:<< Giusto ^W^ >>.

Io:<< Inoltre... ringraziamenti speciali: a bellfire99, Black_RoseWitch, Blatt Maister, giuggy3 e yugi00, che hanno messo la storia tra le preferite e a cui do una bella stretta di mano ^W^ >>.

Honoryou:<< Ecco :) >>.

Io:<< Poi Black_Dragoon, che l'ha messa tra le ricordate e a cui do una gran pacca sulla spalla di gratitudine ;) >>.

Keila:<< Non scardinargliela, però >W> >>.

Io:<< E infine Aki_Chan_97, Adrastea, eli8600 e playstation, con cui faccio tante giravolte contente per averla messa tra le ricordate :) .>>.

Honoryou:<< E il mal di testa lo colse...>>.

Io:<< Vero @.@ Brutta cosa...>>.

???:<< Eccoci qui, ciurma!>>.

Honoryou:<< Chi è stavolta? -.- ''>>.

Keila:<< Stavolta la Lotteria Tetra non è stata necessaria...>>.

Io:<< Mai pace qui... OWO, JACK SPARROW!>>.

Jack:<< CAPITAN... Jack Sparrow.>>.

Io:<< Giusto...>>.

Keila e Honoryou:<< LOL!>>.

Jack:<< Allora, non c'è del buon rum, qui?>>.

Io:<< Non credo che V ne tenesse...>>.

Jack:<< Vabbé...>> tira fuori la sciabola:<< … comunque quel Dweyn è stato molto... molto deludente!>>.

Io:<< In effetti si atteggiava a grande, ma ha trovato qualcuno più forte di lui xD >>.

Jack (nota Keila):<< Oh... una bella signora, c'è qui.>>.

Keila:<< O///O >>.

Jack:<< Che ne dice di farmi compagnia?>>.

Keila:<< Ergo... il mio cuore è già impegnato v////v E poi... so già come va a finire. Perciò...>>.

Jack:<< Perciò?>>.

Keila (gli molla un ceffone):<< … perciò già anticipo la punizione >.

Jack:<< OUCH! Forse questo me lo sono meritato...>>.

Io e Honoryou:<< MUAHAHAHAHAH!>>.

Io:<< Dai... per oggi è tutto, non vi facciamo attendere oltre. Ciao ;) >>.

Honoryou e Jack:<< Ciao, ciurma!>>.

Keila:<< >_> AWW, CHE KAWAI RYAM :33 >>.

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Capitolo 32
*** Corsa contro il tempo ***


32- Corsa contro il tempo.

-Studio Tetro-

Io:<< Buongiorno, e scusate il ritardo ^^'' Comunicazione di servizio : dato che avrò da fare anche con la sezione Yu-Gi-Oh! 5D's, la pubblicazione qui rallenterà un po' per potermi occupare di entrambe (il che non è un gran male, visto che da qui in poi dovrò elaborare bene le mie “ prossime mosse”). Passiamo al seguito : Artic, raggiunta Yellowgate, trova il suo maestro, Ryuzo, e da lui si fa dare la cura alla malattia “ l'Avvoltoio”, così da poter curare Hiro. Dopodiché, ha uno scontro con il ritornato Dweyn, che però risulta troppo debole per lo spadaccino con le katane...>>.


<< Stra... Strabiliante...>> balbettò Joseph, rapito dall'ammirazione per Artic:<< Ha... Ha battuto quel Dweyn nonostante il braccio scottato...>>.

<< G-Già...>> annuì Ryam, anche lei molto colpita. Frattanto, in mezzo alla folla di allibiti cittadini di Yellowgate, si fece strada un uomo: era Jade, il capo-villaggio incontrato anche da Hiro ed Eria in occasione del loro passaggio lì.

<< Fate largo, fate largo...>> disse Jade, sbucando dalla suddetta folla e trovandosi di fronte sia lo sconfitto Dweyn, al suolo in stato di incoscienza, che il vittorioso Artic Gravity:<< Si può sapere che è successo qui?>>.

<< E' stato quel tipo a terra, signor Jade!>> esclamò Joseph, facendosi avanti.

<< E' vero.>> seguitò Ryam:<< Ha fatto un sacco di cose cattive...>>.

<< Ah, lei dev'essere il capo-villaggio, giusto?>> chiese lo spadaccino con le katane, rivolgendosi a Jade:<< Arriva giusto in tempo... faccia mettere da qualche parte il baldo guerriero ai miei piedi, possibilmente limitandone i movimenti : non è proprio un gentiluomo, sa?>>.

<< Il giovanotto ha ragione.>> intervenne l'abitante del Gate che era stato preso in ostaggio dal brigante in precedenza:<< Mi ha preso e ha minacciato la mia vita, quel ragazzo ha detto bene.>>.

<< Mmh... se è così...>> disse con aria pensosa Jade, prendendo poi la sua decisione:<< Gente del Gate, pensate voi a quel tale a terra : legatelo e chiudetelo in un qualunque posto si appresti alla cosa.>>.

<< Sì... certo...>> mormorarono i cittadini, e subito alcuni raggiunsero Dweyn, iniziando a legargli i polsi e a requisirgli la spada. Artic, invece, iniziò ad allontanarsi, facendo segno ai due bimbi che erano con lui di seguirlo.

<< Ehi... un momento!>> lo raggiunse Jade, notando che se ne stava andando:<< Io non vi conosco, ma Ryam e Joseph sono con voi... si può sapere chi siete?>>.

<< Oh, solo un Cacciatore di Missioni con le katane che è stato “ pescato” sulla riva del lago.>> sorrise lo spadaccino, senza rallentare il passo:<< Nessuno di cui preoccuparsi, in ogni caso. Mi chiamo Artic Gravity.>>.

<< E' una brava persona, può credergli.>> affermò con sicurezza la bambina.

<< Ed è un portento.>> disse il bambino, colmo d'ammirazione:<< Avreste dovuto vedere come ha combattuto...>>.

<< Ci credo sulla parola, considerando che ha fermato quel brutto ceffo.>> annuì il capo-villaggio. Successivamente notò il braccio ustionato del Cacciatore di Missioni:<< Non sarebbe meglio che andiate a farvi curare?>>.

<< Magari più tardi...>> rispose Artic, toccandosi il sacchetto che teneva nella tasca dei pantaloni, contenente il rimedio per combattere la malattia di Hiro:<< … ma adesso devo pensare a qualcuno che non può aspettare troppo... Qualcuno che, senza il mio intervento, morirà di sicuro.>>.

Contemporaneamente, ad Eliotropogate, le cose non andavano troppo bene : mentre poche ore prima, per Hiro, la situazione si era mantenuta stabile rispetto alle prime ventiquattr'ore, adesso era peggiorata con l'estensione delle macchie scure che portava sullo stomaco fin sul collo.

<< Ah...Ah....>> respirò affannosamente Hiro, dal proprio giaciglio: anche il dolore che gravava su di lui era salito ad un livello superiore... e ormai si stringeva alla coperta del proprio giaciglio con le mani quasi costantemente, sudando copiosamente dalla fronte.

<< Le sue condizioni si sono aggravate...>> disse il dottore, mettendogli un panno bagnato sulla fronte:<< … se quel vostro amico non si sbriga, questo povero ragazzo...>>.

<< Hiro... cerca di tener duro... ti prego...>> lo supplicò Eria, unendo le mani dal proprio posto a sedere accanto al letto del compagno dal braccio fasciato. Hiro, udendola, sembrò annuire per un attimo, stringendo i denti prima di essere ripreso nel vortice delle sue sofferenze. La sua amica non ce la faceva più, a vederlo in quelle condizioni... ogni volta non poteva che desiderare che Artic arrivasse subito con la medicina. Era... straziante, stava male solo a pensarci : era questa la punizione a cui l'aveva condannato Tempestoso.

Le ore passarono, e più passava il tempo, più sembrava che Hiro dovesse morire da un momento all'altro. Dopotutto, quel Sommo Drago aveva ragione, pensò Eria : la morte sarebbe stata un sollievo, rispetto a tutto quello che il suo compagno era stato costretto a subire dal momento in cui gli era stata risparmiata la vita. Però la speranza risiedeva nella vita, e non nella morte, perché finché c'era vita, c'era anche speranza... perciò Hiro doveva continuare a sperare. 

Arrivò la sera, e quindi anche la notte, e nonostante tutta la fiducia riposta nell'arrivo dello spadaccino con le katane, essa venne tutta vanificata: non si presentò nella casa del medico. Eria dormì lì, vegliando ancora su Hiro, colpito ancora e ancora, sempre di più, dal morbo maligno : non poteva farne a meno, DOVEVA rimanere con lui. L'aveva scelto come compagno tempo fa... quindi sarebbero stati insieme anche fino alla fine di quell'avventura, comunque fosse finita.

Il mattino seguente, ormai mancava pochissimo all'esito finale : il fato avrebbe determinato il destino di Hiro, che ormai poteva venire a mancare da un momento all'altro... definitivamente. Eria aveva tanto pregato che finalmente alla porta bussasse qualcuno, e che la voce di Artic risuonasse con un rassicurante “ ho la medicina!”. Ma era stata solo un'illusione, fino ad allora... e ormai il Cacciatore di Missioni con il braccio “ ad Emblemi” era allo stremo : lo si sentiva respirare sempre più profondamente, a prova degli immensi sforzi che stava sostenendo per restare in vita.

<< Inutile... ancora non si vede.>> scosse il capo il dottore, guardando fuori dalla finestra nell'attesa di Artic:<< E' stato inutile...>>.

<< No...>> disse con un filo di voce la Cacciatrice di Missioni, gli occhi umidi:<< … lui... deve arrivare... Hiro... non può morire.>>.

<< E' inutile farsi ancora illusioni...>> dichiarò il medico, iniziando ad uscire dalla stanza:<< Vado ad occuparmi degli altri pazienti... Meglio non essere presente, tra poco.>> e così dicendo, si recò nella stanza accanto, preferendo non assistere alla conclusione.

<< ANF... ANF....>> continuò a respirare a più non posso il ragazzo dal braccio fasciato, scuotendo il capo più volte.

<< C-Coraggio... Hiro...>> gli prese le mani lei, mentre le lacrime iniziavano a scorrerle copiose tra le guance:<< … non... non lasciarmi, per favore... non lasciarmi... tieni duro... combatti... per me...>>.

<< ANF...>> socchiuse gli occhi Hiro, rivolgendole lo sguardo a malapena e chiamandola a sé:<< … E...ria...>>.

<< Sono... Sono qui...>> annuì la ragazza, stringendo le sue mani con ancora più vigore... quasi volesse trattenerlo nel mondo dei vivi a tutti i costi:<< Sono qui... non... non ti lascio... ma tu... non lasciare me...>> nel dire questo, volse lo sguardo altrove : era troppo doloroso... avvertiva chiaramente che non mancava molto al tracollo finale, quasi una fredda, funesta brezza soffiasse dalla finestra aperta lì a fianco, conducendo la morte in quel luogo.

<< I...o.... vorrei... dirti... una cosa...>> continuò il ragazzo. Lei si voltò, tristissima : gli occhi neri del giovane la stavano scrutando, ricchi di sentimento anziché della solita freddezza che erano soliti esibire... e questa caratteristica aveva l'abilità di rapirla.

<< Vuoi... dirmi qualcosa?>>.

<< S-Sì... E' solo adesso... che mi accorgo... che... da molto tempo... io... ti... ti... a...>> ma in quel momento, i suoi occhi si chiusero furiosamente, spingendolo a lanciare un urlo di dolore che ruppe quell'atmosfera appena venuta a crearsi, allarmando non poco Eria.

<< HIRO!>> esclamò la ragazza : dalle mani del ragazzo che stringeva, sentiva chiaramente che tremava in maniera incontrollata... e prima non era mai successo. Ora temeva che fosse... veramente, arrivata la fine.

In quel momento tanto critico, tuttavia, arrivò alle orecchie di Eria un fruscio, un battito di quelle che parevano essere ali in rapido avvicinamento. La ragazza spostò istintivamente lo sguardo verso la finestra... ed ebbe modo di notare un piccolo uccello, un piccione, dirigersi decisamente nella sua direzione... con un messaggio legato ad una zampa, insieme ad un sacchettino.

<< Un... piccione viaggiatore?>> mormorò lei, e senza perdere tempo prese tra le mani il piccione. Sfilatigli rapidamente sacchetto e messaggio, aprì quest'ultimo e lo lesse alla svelta. Recava scritte le seguenti parole:

ERIA,

PROBABILMENTE NON RIUSCIREI AD ARRIVARE DA VOI PER TEMPO, QUINDI VI MANDO QUESTO PICCIONE, SPERANDO CHE ARRIVI ALMENO PUNTUALMENTE : IO RIMARRO' PER UN PO' A YELLOWGATE, A QUESTO PUNTO, MA HO INCONTRATO IL MAESTRO RYUZO E MI SONO FATTO CONSEGNARE LA MEDICINA, CHE E' CHIUSA NEL SACCHETTO. SI TRATTA DI UNA POLVERINA CHE, DOPO AVERLA SOMMINISTRATA AL PAZIENTE, DOVREBBE GUARIRLO PRATICAMENTE ALL'ISTANTE. SPERO CHE HIRO SI SENTA MEGLIO.

ARTIC GRAVITY.

Senza nemmeno leggere l'ultima riga, Eria prese il sacchetto e versò nel palmo della propria mano il contenuto, una polverina biancastra, quindi subito prese con l'altra mano la testa di Hiro e spinse nella sua bocca la medicina.

<< Manda giù questa, Hiro... forza!>> gli ordinò la ragazza, una fiamma di speranza riaccesa prepotentemente in lei dove si era spenta poco prima. Il ragazzo, seppur sotto l'effetto degli ultimi sintomi de “ l'Avvoltoio”, riuscì a deglutire, mandando giù il rimedio subito. Alcuni secondi passarono senza cenni di miglioramento... poi, Hiro sbarrò gli occhi e perse i sensi improvvisamente.
 
“ Oh no...” pensò Eria, ancora più allarmata, posando un orecchio sul suo petto per sincerarsi delle sue condizioni : il cuore batteva ancora, e questo era già un buon segno.

Sotto i suoi occhi, in seguito, avvenne qualcosa di stupefacente : le macchie scure sul corpo del malato iniziarono a svanire a vista d'occhio... quasi fossero neve al Sole. E anche il suo respiro si fece via via più regolare, durante quello stato di incoscienza. Era... incredibile, stava guarendo davvero. Le palpebre di Hiro, chiuse, iniziarono a stropicciarsi fino a schiudersi di colpo, con grande emozione di Eria : il ragazzo aveva la bocca leggermente aperta, in un'espressione meravigliata, alzandosi con la schiena.

<< Io... sono... sono vivo?>> si chiese pian piano Hiro, scoprendosi lentamente lo stomaco e guardandoselo : anche lì le macchie erano sparite... testimoniando la sua definitiva guarigione.

Eria, rimasta ferma per l'emozione nel vederlo sveglio, dapprima non fece nulla. Poi, però, il suo corpo si mosse quasi in automatico... portandola a saltare addosso al suo compagno guarito, cingendogli il collo con ambedue le braccia con somma sorpresa di quest'ultimo.

<< Ehi... Eria!>> esclamò Hiro, sentendosi quasi soffocare da quell'abbraccio tanto caloroso:<< Mi... strozzi...>>. Ma la ragazza, con la testa appoggiata alla sua spalla, non rispose : si limitò a singhiozzare... e stavolta le sue lacrime erano di gioia, e non di tristezza.

<< Ben...sigh... Bentornato, Hiro...>> sussurrò Eria, felice come non mai:<< Se tu fossi morto... non me lo sarei mai perdonata. Grazie... Grazie...>>. Il ragazzo fu molto colpito da quelle parole... e anche profondamente commosso : era davvero da tanto... troppo tempo che non provava tutto quel calore. Quindi, strinse a sua volta il corpo della ragazza in un tenero abbraccio, avvolgendola con le proprie forti braccia.

<< Eria... non piangere.>> sorrise il ragazzo, chiudendo gli occhi:<< Sono qui... Sono di nuovo qui...>>. Sentiva ancora le ferite di Tempestoso che gli facevano parecchio male, ma in quel momento non gli importava né di quelle, né di altro. Proprio allora fece il suo ingresso il medico, e l'espressione cupa che portava in quell'istante si trasformò in un'espressione d'incredulità assoluta davanti a quella scena.

<< Ma... Ma... cosa???>> fece il dottore. Allora Eria ed Hiro si staccarono l'uno dall'altra, accorgendosi della sua presenza.

<< Oh, dottore...>> disse Eria, asciugandosi le lacrime con un gesto:<< … Artic ce l'ha fatta... ha mandato un piccione viaggiatore, e ha fatto arrivare qui la medicina.>>.

<< D-Davvero?>> rispose il medico, con l'occhio che gli cadde sul piccione appollaiato su uno scaffale:<< Quel vostro amico è stato molto ingegnoso.>>.

<< Già : se non avesse pensato a questo stratagemma... forse non avrebbe fatto in tempo...>> mormorò lei, sorridendo felice.

<< Merito di questi piccioni : si sono diffusi in seguito all'esplosione del vulcano Netlom di settant'anni fa, probabilmente insieme ai mostri, e sono dotati di un olfatto che al confronto quello dei cani sembra ben minimo. Possono individuare odori perfino a settimane di distanza, trovando così i destinatari a cui vengono inviati dopo esser stati addestrati...>>.

<< Uh... Artic probabilmente aveva ancora il sacchetto con i dariani che gli avevo dato io, che ho maneggiato a lungo e quindi aveva il mio odore.>> comprese Eria:<< Meno male... è stato determinante.>>.

<< L'importante è che io sia guarito.>> sorrise Hiro, cercando di alzarsi:<< E adesso... urgh... voglio andare via. Grazie di tutto, dottore...>>.

<< Ma... sei ancora stanchissimo, con tutto quello che hai passato!>> lo riprese la ragazza, cercando di bloccarlo a letto:<< E poi... le ferite inferte da Tempestoso non sono ancora guarite completamente...>>.

<< Non posso rimanere qui.>> scosse il capo il ragazzo col braccio fasciato, insistendo:<< Dobbiamo ancora ritrovare Lein per liberare Lawrence... e ha già troppo vantaggio, rispetto a noi. Se perdiamo altro tempo...>>.

<< Non affannarti inutilmente, giovane Hiro... servirebbe solo a farti buttare al vento la tua vita appena salvata.>> si intromise qualcuno, all'improvviso. Sia Hiro che Eria si girarono di scatto : quella voce era inconfondibile, così come il volto... i capelli lunghi castani e la benda nera che copriva uno degli occhi del tale a torso nudo appoggiato in quell'attimo alla porta della stanza.

<< Non... Non è possibile!>> esclamò il giovane Cacciatore di Missioni, trattenendo a stento la propria incredulità : era come trovarsi di fronte ad uno zombie, un morto vivente. Era proprio lui?

<< S-Sei...>> balbettò la ragazza, indicando il dito tremante verso di lui:<< … OCEANO!>>.

Il Sommo Drago dell'Acqua squadrò i due vecchi avversari con l'occhio buono, tenendo in una mano il proprio bastone- flauto. Anche se era ancora vivo, le ferite di Eria che gli erano state inflitte durante il loro ultimo incontro doveva ancora esserci, sotto le bende che gli avvolgevano la parte superiore del corpo. Inoltre, adesso portava una cicatrice piuttosto vistosa sulla fronte.

<< TU!>> tuonò Hiro, contraendo il viso in un'espressione furiosa dopo il primo attimo di sorpresa, nel ritrovarsi di fronte il loro ex-amico.

<< Io.>> rispose Oceano, con un sorrisetto:<< Pensavate davvero che fossi finito, cadendo in quella sottospecie di tomba liquida? Il sottoscritto non può morire nel proprio elemento.>>. 

<< Come hai fatto a sopravvivere?>> domandò Eria, secca, pronta in ogni momento ad estrarre i propri pugnali dai foderi.

<< Uh, ve lo dico subito : quando sono caduto, sono riuscito ad usare appena in tempo il mio Emblema per creare sotto di me una sorta di “ bolla d'aria” che fungesse da cuscino contro il fondale. Così ho attutito la caduta, e sono riuscito ad uscire dal fiume poco dopo esserci caduto. In seguito, ho fasciato le ferite inferte da Eria facendo a brandelli la mia stessa tunica, e in questi due giorni anche a trascinarmi fin qui : sono arrivato giusto un quarto d'ora fa...>>.

<< E così ti sei fatto assistere qua, dato che non sapevano chi sei...>> disse Hiro, seccato.

<< Veramente... lo sapevo.>> si intromise il dottore:<< Si è presentato subito... e ha detto che ci avrebbe scatenato contro i suoi “ colleghi”, se non gli avessimo dato la precedenza. Non potevo certo rischiare...>>.

<< Senza contare che ho steso subito un tizio per far capire chi comanda, AHAHAH!>> rise il musicista:<< Tranquillizzatevi, però : non ho ucciso nessuno, stavolta.>>.

<< Alle corte : cosa vuoi?>> sbottò la ragazza, nervosa.

<< Intanto, dissuadervi dal continuare l'inseguimento a Lein, almeno per il momento.>> spiegò Oceano:<< Ti senti davvero così sicuro, Hiro, dopo essere stato sconfitto da Tempestoso?>>.

<< Come lo sai?>> domandò Hiro.

<< L'avevo notato in lontananza, mentre usciva dal Canyon Ardente... e sommando quel fatto con il tuo ricovero qui non è stato difficile fare due più due.>>.

<< Anche se è così, cosa c'entra questo con Lawrence?>>.

<< Allora sei stupido...>> scosse il capo Oceano.

<< COSA?>> scattò il ragazzo dal braccio fasciato.

<< Hai già dimenticato cosa vi ho detto, in quel canyon?>> proseguì il Sommo Drago:<< Anche noi Sommi Draghi stiamo cercando Lein... e puoi scommettere che se seguirai le sue tracce ti imbatterai anche i miei compagni: molti di loro sono forti quanto Tempestoso, se non di più. Sei davvero sicuro di poterli sconfiggere?>>. Hiro alzò lo sguardo : se quanto diceva era vero, allora forse si trattava davvero di un'imprudenza... contro Tempestoso non era riuscito a fare praticamente nulla, quando il Sommo Drago del Fulmine aveva iniziato a combattere sul serio.

<< Hiro...>> sussurrò Eria, comprendendo il suo cruccio : se avesse dovuto rincontrare Tempestoso o uno abile quanto lui, non sarebbe riuscito di certo a contrastarlo. Di nuovo, non sarebbe riuscito a proteggere nessuno, in quel caso.

<< Se però vuoi ancora liberare il tuo amico, prigioniero di Lein...>> giunse al dunque Oceano:<< … avrei una proposta per te.>>.

<< Una proposta?>> chiese il ragazzo col braccio fasciato, gli occhi ridotti a fessure:<< E quale sarebbe?>>.

<< Semplicissimo : ti propongo di lasciarti allenare... da me.>>.

<< Eh?>>.

<< Hai sentito bene.>> confermò il Sommo Drago:<< Io non sono forte come Tempestoso, quasi sicuramente... ma con i miei allenamenti speciali potresti diventare almeno più forte di me : tu hai un talento maggiore del mio, ne sono sicuro... perché con uno stile di lotta non affinato da una preparazione apposita sei comunque riuscito a battere Turbinante.>>. Ovviamente Oceano non poteva sapere che Hiro era riuscito a battere Turbinante solo grazie alla forza suo braccio “ modificato”... ma era vero che possedeva un grandissimo talento per le battaglie, pensò Eria. Senza contare poi la sua notevole resistenza e la sua abilità di adattarsi e seguire i movimenti degli avversari.

<< Mi chiedo...>> ringhiò Hiro, in risposta, adirato:<< … con che diamine di coraggio tu possa chiedere... di affidare le mie cure a te. Perché mai dovresti permettermi di raggiungere o superare il livello dei tuoi amici Draghi? E... chi mi assicura che non sia solo una scusa per togliermi di mezzo quando meno me l'aspetto?>>.

<< Non ti fidi...>> chiuse gli occhi Oceano:<< Non posso biasimarti, dato che vi ho ingannati per un bel po' di tempo. Ma io... non credo che tornerò dai Sommi Draghi, comunque.>>.

<< Come sarebbe a dire?>> domandò allora Eria.

<< Sono diventato da poco un Sommo Drago, ma non sono riuscito né a rintracciare Lein, né ad eliminare coloro che hanno eliminato il fratello Turbinante. Non sono riuscito ad eseguire nessuno dei compiti affidatimi dopo l'elezione... probabilmente mi verrà revocato il titolo o, peggio, verrò condannato a morte.>>.

<< Motivo in più per non fidarci.>> sbottò il ragazzo dal braccio fasciato:<< Dato che abbiamo causato la tua “ rovina”, potresti essere tentato di tradirci di nuovo.>>.

<< Ho anche un'altra ragione, per volervi aiutare.>> aggiunse il musicista:<< Non ve la dirò, per ora... ma come segno delle mie buone intenzioni... prendete questo.>> e così dicendo lanciò qualcosa ad Hiro, che lui afferrò al volo.

<< E'...?>> disse la Cacciatrice di Missioni, colpita, riconoscendo l'oggetto preso dal suo compagno : era un Emblema grande e bluastro... l'Emblema Acqua grande di Oceano.

<< Ci dai... il tuo Emblema grande?>> si sorprese Hiro, fissando sbalordito il musicista.

<< Ti servirà per potenziare la tua spada. Ah, prendete anche questo.>> proseguì Oceano, lanciando ad Eria anche il proprio bastone:<< Sarete più tranquilli, se sarò disarmato. Non trovate?>>. I due Cacciatori di Missioni si scambiarono uno sguardo piuttosto meravigliato, e alla fine fu Hiro a parlare.

<< Non so se possiamo davvero fidarci di te un'altra volta... ma io devo davvero diventare più forte.>> strinse i pugni quest'ultimo, deciso:<< Riconosco di non poter combattere ancora contro Tempestoso, con la mia forza attuale... e tu sei l'unico che possa farmi diventare forte come lui. Perciò... accetto!>>.

<< Ma stai attento, al primo cenno di tradimento...>> seguì Eria, sprizzando scintille dallo sguardo:<< … finirò quello che avevo iniziato nel Canyon Ardente, è una promessa.>>.

<< AHAHAHAAH, d'accordo, ci sto.>> rise Oceano, annuendo:<< Prima di tutto, riposiamoci ancora per un paio di giorni dalle ferite che abbiamo ricevuto durante le battaglie. Poi, andremo in un'altra città ad iniziare l'addestramento.>>.

<< Perché, scusa?>> chiese il ragazzo dal braccio fasciato, sospettoso.

<< Semplice, perché se dovesse giungere alle orecchie dei Sommi Draghi che siamo ancora vivi, il primo posto che verrebbero a controllare sarebbe questo, essendo il più vicino al Canyon Ardente.>> sorrise il musicista:<< Suggerirei di spostarci a Whitegate, così non dovremo fare troppa strada. Siamo d'accordo?>>.

<< Uhm... d'accordo.>> annuì Hiro:<< Dopotutto, bisogna sempre dare una seconda possibilità al prossimo... così mi diceva Padre Holmes.>>.

<< Non so chi fosse questo tale, ma pare davvero saggio, ahahaha!>> disse Oceano, ridacchiando un po':<< Allora... preparati già con la mente... perché i miei addestramenti non saranno una passeggiata.>>.

“ Forse... Oceano non è cattivo come sembra...” pensò Eria, piuttosto speranzosa, fissando il musicista:“ Ora che mi viene in mente, quando stava per sferrarmi il colpo di grazia, nel canyon... il suo occhio si era fatto molto triste, quasi non volesse andare fino in fondo. Senza contare che non provò nemmeno a negare il fatto che significasse qualcosa, per lui valorizzare la sua arte o rendere felice la gente : si era limitato a rispondere “ che domanda insulsa”, “ non ha senso parlarne”... C'è la possibilità che... il Will che conoscevamo ci sia ancora, dietro il volto da traditore di Oceano.”.

-Studio Tetro-

Keila e Honoryou:<< BUONE FESTE A TUTTIIIIIII :DD >>.

Io:<< Buona vigilia di natale, lettori, recensori, gente che non legge qui, personaggi di minichat e a tutto il popolo di Efp ^.^ Ringraziamenti sentiti a tutti coloro che mi hanno seguito ;) >>.

Keila:<< Dai, un bel disegno a tema natalizio V.V >>.

Io:<< Sicuro... e sarà di...>>.

Honoryou:<< … di...?>>.

Io:<< … una creatura che non sarà mai natalizia : un Demone Abissale incazzato nero xD >>.

Keila:<< YEEE... No, aspetta, cosa?>>.

Honoryou (mostra il disegno):<< Eccolo...>>.

Keila:<< O___O'' ARGH >0< !>>.

Honoryou:<< E dai, piccola, è così bellino xD >>.

Keila:<< Parla per te, che hai una trasformazione orripilante -.-'' >>.

Honoryou (l'abbraccia):<< Ma non devi aver paura... mostruoso o no, vivo solo per te ♥.>>.

Keila:<< O/////O AWWW ♥ W ♥ CHE DOLCEEEEEEE!!!>> baci a non finire:<< SMACK!♥  >>.

Io:<< Comunque, speriamo che questo capitolo pre-Natale vi sia piaciuto (e che la scena vi sia sembrata abbastanza drammatica ;) ).>>.

Keila:<< Ci si è messi d'impegno.>>.

Honoryou:<< E sotto Natale, siamo tutti più buoni... e facciamo tanti bei propositi (detto da un cattivo come me sembra comunque un insulto u.u ).>>.

Io:<< Il mio è quello di non farvi più pagare la Slot Machine della Lotteria Tetra XD >>.

Honoryou e Keila:<< MENO MALE!>>.

Io:<< Anzi... sarò io ad avere l'onore di attivarla, stasera.>> spinge la leva della Slot:<< E vediamo chi viene... E'...>>. Urla di tifosi si espandono nell'aria.

Honoryou:<< MA CHE...?>>.

??? (entra illuminato da riflettori):<< Eccomi... sono qui.>>.

Io:<< ROCKY BALBOA O___O ?>>.

Keila:<< Mi sembra giusto, c'è il film di Rocky proprio ora, in onda.>>.

Rocky:<< Devo affrontare Drago... dove diavolo è?>>.

Io:<< Non è qui.... ^^'' >>.

Rocky:<< Che peccato...>>.

???:<< Prego?>>.

Keila:<< ''>-> >>.

Drago:<< Io ti spiezzo... IN DUE!>>.

Rocky:<< Vendicherò l'onore di Apollo... ti batterò!>>.

Io:<< COSI' SI FA!!>>.

Keila:<< Ottio, anche lui si fa prendere o.O >>.

Rocky e Drago (si danno pugni a destra e a manca):<< OUCH! ARGH! UGH!>>.

Tifosi:<< DRAGO! ROCKY!>>.

Io:<< Ma... chi li ha chiamati tutti questi?>>.

Honoryou:<< Non lo so, ma propongo di usare di nuovo la Lotteria... per chiamare qualcuno che faccia sloggiare tutti.>>.

Io:<< Accettato.>> abbassa di nuovo la leva:<< Ecco...>>. Dal cielo piomba qualcuno, in mezzo ai due pugili.

Rocky e Drago:<< Chi...?>>.

Keila:<< OQO E'...?>>.

Tifosi:<< GRIMMJOW DI BLEACH, GRIMMJOW DI BLEACH!>>.

Grimmjow (zampakuto alla mano):<< Certo, io sono un vero figo, ahahahah! Però... è il momento di far casini! PANTERA!>> rilascia la sua vera forma e attacca tutti a velocità di Sonido (tranne i responsabili dello Studio Tetro.

Drago e Rocky (k.o.):<< @.@ >>.

Tifosi (fuggendo disordinatamente):<< AAAAAAIUTOOOOOOOOO!!!>>.

Io:<< PERFETTO EWE >>.

Keila:<< Così saremo più tranquilla... anche se non è una bella cosa da fare in tema di feste...>>.

Honoryou:<< Già già...>>.

Grimmjow (sgranchendosi le mani):<< Adesso tocca a voi tre, però...>>.

Keila, Honoryou ed io:<< O_____o'' M-Meglio andare... CIAO!>> si defilano.

Grimmojow (inseguendoli):<< TORNATE QUI, VI AMMAZZO! VI CONCIO PER LE FESTE DI NATALE E PASQUA ASSIEME!>>.

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Capitolo 33
*** I Sommi Draghi ***


33- I Sommi Draghi.

-Studio Tetro-

Io:<< Allora, gente... è da un po' che non ci si vede, e dato che questo capitolo verrà probabilmente pubblicato all'ultimo dell'anno vi auguro già buone feste ;) Come ricorderete, in quello precedente Hiro guarisce dalla malattia che l'ha colpito grazie alla trovata di “ spedire” la medicina del maestro Ryuzo, e in seguito decide di farsi allenare dal redivivo Oceano/Will per poter superare Tempestoso, dal quale aveva ricavato una grossa sconfitta. E adesso...CIAK, AZIONE!>>.

P.S.: all'inizio ci possono essere situazioni piuttosto forti per i meno preparati, da rating superiore : in quel caso, se non siete pronti o siete troppo sensibili, siete consigliati di saltare alcuni pezzi di testo.


Nel frattempo, in una regione montuosa a occidente del Lago Centrale, stanziato a chilometri da esso... in cima ad un'altura all'apparenza insormontabile... sorgeva un castello : un tetro castello dall'aria lugubre, stagliato alla luce del Sole del mattino. Le torrette della costruzione in pietra si protendevano al cielo, troneggianti e solenni, mentre la fortezza, antica, sembrava essere in decadenza, nonché abbandonata.

O meglio, sembrava abbandonata : nel piano più basso di tutti, accessibile da una scala, si ci poteva addentrare in un sotterraneo. Fiaccole affisse alle pareti dei lunghi corridoi dello stesso, simili ai cunicoli di un formicaio, illuminavano quell'ambiente oscuro, ravvivandolo... ma donandogli anche un'apparenza infernale. E in un'immensa stanza, anch'essa illuminata... si poteva contemplare un luogo che sembrava davvero essere l'anticamera dell'Inferno : oscuri strumenti dall'aria affilata, men che rassicuranti, erano posti su delle specie di carrelli, pronti per l'uso. Inoltre, esattamente al centro dell'ambiente... stava un uomo, vestito solo con dei miseri pantaloni strappati, appeso a delle catene affisse al soffitto in condizioni pietose, pieno di tagli grondanti sangue... buchi sulla pelle nuda del petto. Intorno a lui stavano diversi individui mascherati, dall'armatura di un colore tendente al viola scuro... degli Araldi, intenti a torturarlo con lame affilate come rasoi e carboni ardenti.

<< Aaaaahh...>> si lamentò debolmente il torturato, penzolando leggermente sia avanti che indietro: non riusciva nemmeno a tener gli occhi aperti, quasi:<< Basta...>>.

<< Vuoi che finisca tutto?>> gli chiese una voce a diversi metri da lui. Su un trono attaccato alla parete in fondo alla stanza, infatti, stava un individuo dall'aria inquietante : indossava dei pantaloni con fregi del medesimo colore delle armature degli Araldi lì presenti, tenuti su da una fascia a cui era attaccato al centro un Emblema grande, dalle tonalità scure. La parte superiore del suo corpo era invece scoperta, recante tatuaggi che riflettevano i normali fregi della tunica dei Sommi Draghi, ossia fregi viola scuro di due draghi convergenti sul petto, le cui ali erano poste davanti agli addominali. Il personaggio portava dei capelli molto lunghi, di colore bianco, che gli ricadevano sia davanti che dietro le spalle... mentre i suoi occhi erano spalancati, senza pupille né iridi : completamente bianchi, con linee tatuate viola scuro che scendevano dagli stessi. Per finire, la sua bocca e il suo naso erano coperti da alcune bende:<< Allora... dimmi dove si trova il tuo capo... il caro Lein. E tutto avrà fine...>>.

<< N-No... non tradirò il mio... capo... Bastardo!>> esclamò a fatica l'uomo di Lein, deciso a non dare soddisfazione a colui che l'aveva messo in quella condizione tanto grave. Il tipo a capo degli Araldi lì presenti sospirò e si alzò, muovendosi nella sua direzione lasciando penzolare avanti e indietro le proprie muscolose braccia.

<< Quanto sei coraggioso...>> gli disse il capo degli Araldi viola, scrutandolo con i suoi occhi vuoti:<< … ma sappi... che in quest'ultima ora di tortura ci siamo limitati a riscaldarci. Non hai idea di quanti metodi esistono per far soffrire un uomo... ti consiglierei di parlare : continuare a coprire Lein ti può venir a costare più di quanto tu possa credere.>>.

<< … mai...>> mormorò il torturato, voltando lo sguardo:<< … io non lo so... dov'è diretto... ma anche se lo sapessi... non te lo direi mai.>>.

<< Oh... bella bugia, ma dal tuo tono di voce colgo una nota di incertezza.>> ghignò da sotto le bende il sinistro individuo:<< Tu eri uno dei più stretti collaboratori di Lein, quando stava lavorando alla traduzione dei testi antichi insieme al mio gruppo di ricerca... e sei rimasto con lui anche dopo la sua fuga. Dubito che l'avresti seguito, se non ti avesse spiegato tutto. Peggio per te...>> quindi si rivolse ai propri Araldi:<< Voi... iniziate a staccargli le unghie dai piedi... poi quelle delle dita. Una ad una...>>.

<< Sissignore!>> esclamarono gli Araldi, prendendo tra gli utensili delle sorta di pinze. Poi, postisi sotto di lui, afferrarono le unghie dei piedi... e le estrassero con forza, lasciando sanguinare le estremità inferiori dell'uomo, private così della loro abituale copertura. Grida strazianti lacerarono l'aria, echeggiando per l'intero sotterraneo. Successivamente, i briganti presero una scala e giunsero anche alle dita delle mani, estirpando anche le unghie delle stesse tra rinnovate urla di dolore.

<< Parlerai?>> domandò il capo degli Araldi, una volta che tutte le unghie dell'uomo furono recise tanto brutalmente.

<< N... No...>> scosse la testa il torturato, spossato, perdendo sempre più sangue.

<< Cocciuto come un mulo, eh? Araldi... spezzategli tutte le dita, nessuna esclusa.>>. Gli strumenti di tortura tornarono nuovamente sull'impotente vittima... piegandole le fragili ossa delle dita verso l'alto, rompendole.

<< AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHH!!>> gridò a lungo l'uomo, il corpo sempre più danneggiato da quelle torture.

<< Ah... le tue urla riempiono di gioia il mio cuore...>> sospirò l'individuo tenebroso, soddisfatto:<< Non posso vedere... ma quel che sento mi basta...>> la vittima, intanto, smise finalmente di urlare, perdendo i sensi per il sangue versato:<< Uhm... non mi direte che è svenuto.>>.

<< E' così invece, signore.>> rispose uno degli Araldi, fissando l'uomo privo di sensi:<< E' proprio svenuto.>>.

<< Tirategli un secchio d'acqua : non dobbiamo desistere, ancora.>>. L'ordine venne eseguito, e un getto dirompente d'acqua gelida si abbatté sul malcapitato, che riacquistò debolmente conoscenza.

<< Ecco, è sveglio.>> disse un altro Araldo.

<< Perfetto...>> mormorò il capo degli Araldi:<< Allora... confessi, o... devo passare a qualcosa di più drastico?>>.

<< Fot.... titi...>> replicò a malapena il torturato, cercando di tener duro.

<< Uff... guarda te...>> sospirò il capo, facendo un cenno agli Araldi:<< Tanto peggio...>> subito gli scagnozzi del sinistro individuo agganciarono delle altre solide catene alla vittima, stavolta alle gambe, catene a loro volta collegate ad una sorta di argano fissato al suolo:<< Sai a che cosa sono collegate, le catene a cui sei attaccato? Ad un argano uguale a quello che vedi sotto i tuoi piedi :  dando il segnale agli uomini al piano superiore, li faremo avvolgere entrambi. Se per caso volevi divenire più alto... stai per realizzare questo sogno. E pensare che ti basterebbe indicarci un luogo, per evitarlo.>>.

<< Brutto... bastardo...>>.

<< Ma sì, continua pure : eri uno dei miei uomini, ma a questo punto sei solo carne da macello alla mia mercé.>> replicò allora la tetra figura:<< Ma sappi che ti farò parlare, nolente o volente... e capirai quanti pochi scrupoli ha il sottoscritto... ossia Insano, il Sommo Drago della Follia! Si ricomincia.>>. A quell'ultima parola, un Araldo si precipitò al piano superiore, e pochi istanti dopo... le catene azionate dai briganti a forza di braccia iniziarono a risalire nelle rispettive direzioni, cominciando a tirare le braccia e le gambe in una sorta di infernale tiro alla fune : tutte le ferite dell'uomo cominciarono ad allargarsi, a causa della pelle tirata.

<< AAAAAAAAAAAAAAAAH!!>> ricominciò a gridare lo sventurato, teso sia dal basso che dall'alto. Alcuni istanti successivi, però... le catene che gli legavano le braccia si arrestarono all'improvviso, e lo stesso fecero coloro che stavano manovrando quello in basso.

<< Che succede?>> domandò Insano, sentito che gli argani si erano fermati:<< Perché avete smesso?>>.

<< Di sopra... non continuano più...>> mormorò uno degli Araldi, confuso:<< Non sappiamo che cosa...>> ma proprio in quel momento, l'uomo salito in precedenza per azionare l'argano superiore tornò giù di corsa : in mano stringeva due fogli ripiegati... uno dei quali insanguinato.

<< Lord Insano!>> esclamò l'Araldo disceso, raggiunto il suo padrone:<< Ho un messaggio da parte di Lord Tempestoso!>>.

<< Tempestoso, hai detto?>> chiese il Sommo Drago, leggermente sorpreso:<< Capisco... meglio salire di sopra, allora: voglio che mi leggi tutto con calma....>>.

“ Meno... male...” ansimò il torturato, pensando:“ Almeno... per un po' starò in pace...”.

<< Ah, Araldi della Follia...>> riprese Insano, rivolto agli altri suoi uomini:<< … voi proseguite: se non funziona neanche questo... usate l'acido dei Ragni-Golem sui suoi occhi.>>. L'espressione sollevata della vittima, ex-uomo di Insano, scomparve, rimpiazzata da uno sguardo di puro terrore mentre il Sommo Drago e l'Araldo che gli aveva recapitato il messaggio salivano di nuovo di sopra, accompagnati da un secondo Araldo che avrebbe azionato nuovamente l'argano superiore per dare nuovamente il via al supplizio.

Al piano terra, Insano e i suoi due uomini sbucarono in quella che un tempo era la stanza del trono del castello... ora solo una grande stanza tra quattro mura, in cui vi stava un trono in fondo ad una parete di pietra.

<< Allora...>> disse il Sommo Drago, sedendosi sul vecchio trono reale, mentre l'altro Araldo si metteva al comando dell'argano emergente lì vicino, scatenando nuove urla piene di sofferenza udibili dal basso:<< … cosa dice questo messaggio?>>.

<< Dunque...>> iniziò l'Araldo della Follia, dispiegando il foglio non insanguinato e rivelandone il contenuto:<< … qui Lord Tempestoso afferma che Hiro, il giovane che ha ucciso l'onorevole Turbinante, non sarà più un problema per nessuno di noi. E...>> dicendo questo allungò il foglio insanguinato verso il suo padrone:<< … vi manda questo: è il testo antico che l'Araldo Superiore Keil avrebbe dovuto rubare, finito nella mani di colui che ha ucciso Turbinante. Dopo averlo sconfitto, il Sommo Drago del Fulmine gliel'ha sottratto.>>.

<< Uh... perfetto.>> affermò Insano, senza prendere il foglio:<< Immagino che anche gli altri Sommi Draghi saranno stati avvertiti da Tempestoso. Questo testo lo manderemo al gruppo di ricerca alle mie dirette dipendenze: presto ne carpiremo il significato... e saremo ancora più vicini al nostro obbiettivo. Comunque... devo dedurne che anche Oceano sia caduto, dato che era l'incaricato di uccidere l'assassino di Turbinante e che Tempestoso ha dovuto provvedere, non è così?>>.

<< Sì, signore.>> annuì l'Araldo suo interlocutore:<< In effetti... qui dice che pare essere deceduto.>>.

<< Capisco...>> mormorò il Sommo Drago, alzatosi dal trono. Dopo qualche secondo, però, sentenziò tranquillamente:<< Non fa niente...>>.

Altrove, sempre nella sponda occidentale, in un secondo castello apparentemente abbandonato, vi era una bellissima camera posizionata sui piani alti della roccaforte , ben sistemata e con arredi piuttosto sfarzosi. Vi era anche un grandissimo letto, molto confortevole a prima vista... nel quale si stavano consumando i resti di una notte amorosa: vi erano infatti sotto le coperte un uomo, un tale dai capelli castani, con tre ciuffi a punta laterali rivolti all'insù e una vistosa cicatrice che si diffondeva dal centro del viso in ogni direzione, e la sua compagna, una donna dagli occhi cerulei e i capelli lunghi, rossi, l'una appoggiata contro il petto dell'altro.

<< Oh... Necro...>> mugolò in tono sensuale lei, scoccando al compagno un bacio a fior di labbra:<< … ti amo...>>.

<< Anch'io.>> disse Necro, senza accennare un sorriso ma chiaramente felice, dal tono di voce:<< Darei ogni cosa per te, Kemy...>>.

<< Non occorre... sono già felice di stare insieme a te.>>.

<< Non per niente sei il mio Araldo Superiore...>>. Improvvisamente, dalla finestra alla loro sinistra si attaccò un gancio, senza che i due innamorati se ne accorgessero... e un omaccione armato d'ascia emerse dal basso, penetrando nella stanza. Subito dopo, egli si gettò contro Necro, brandendo l'arma.

“ Sei morto, Necro!” pensò il nuovo arrivato, vicinissimo all'obbiettivo. Necro, con nonchalanche, si voltò verso di lui e schivò l'asciata, assestando poi un preciso pugno sul viso dell'aggressore dal letto, riuscendo così a costringerlo ad indietreggiare.

<< Ma... Ma come...?>> si chiese l'intruso, confuso.

<< Pensi che non mi sarei accorto della tua presenza, imbecille?>> domandò Necro, freddo, tenendo stretta a sé Kemy:<< Sono un assassino provetto come tutti i miei compagni Draghi... sorprendermi non è facile.>> nel dire questo, intanto, tirò fuori da sotto il letto una sorta di lungo scettro, dotato all'estremità di tre punte convergenti ripiegate verso l'alto dentro il quale si distingueva un Emblema grande di colore bianco:<< Averci disturbati in un momento intimo come questo ti costerà caro...>>.

<< TACI, FIGLIO DI...!>> cominciò a sbraitare di nuovo l'aggressore, roteando l'arma... ma prima di poter lanciare un nuovo attacco i suoi occhi si sbarrarono, mentre dalla sua schiena colava giù un fiotto di sangue. Poi ricadde a terra, morto.

<< Che brutta cosa...>> commentò pigramente Kemy, osservando il cadavere senza dare alcun segno di essere impressionata:<< … chissà chi era.>>.

<< Sicuramente qualche membro delle bande rivali a quella dei Nove Sommi Draghi.>> commentò Necro:<< Non ha l'abbigliamento dei Cavalieri del Governo Imperiali... e la mia testa,  quella del Sommo Drago della Morte, in effetti è un trofeo ambito da molti...>> in quell'istante, qualcuno bussò alla porta, richiamando la sua attenzione:<< Chi è?>>.

<< Sono uno dei suoi Araldi della Morte, Lord Necro.>> rispose una voce dietro la porta:<< Ho un messaggio da parte di Lord Tempestoso... posso entrare a riferirvelo?>>.

<< Adesso no...>> rispose bruscamente Necro, stringendo ancora a sé Kemy:<< … verrò io tra cinque minuti. E avvisate che qualcuno entri qui quando usciamo, c'è un cadavere da far sparire e del sangue da ripulire...>>.

<< Senz'altro, signore.>> disse l'Araldo della Morte.

Sempre in un altro luogo, e per la precisione in un'ampia caverna naturale illuminata da fuochi posti in cerchio al suo interno, sorvegliata all'esterno da  Araldi, alcuni dalle armature grigio- metallo ed altri marroni, stanziata più a nord rispetto al covo di Necro, stava imperversando uno scontro: i protagonisti dello stesso erano nientemeno che il gigantesco Montuoso e Temprato, i due Sommi Draghi (già conosciuti nel capitolo 20). Mentre il primo arretrava, difendendosi con due enormi scudi a quattro lame sporgenti, contenenti al centro degli Emblemi grandi di color roccioso, il secondo avanzava senza sosta lanciando innumerevoli diretti sinistri a più non posso contro di lui.

<< HA! HA! HAAAAAAAA!!>> gridava Temprato, spronandosi e proseguendo a colpire gli scudi con vigore notevole.

<< AHAHAHAHA!!>> rise Montuoso, arretrato ancora e parati gli attacchi per mezzo degli scudi in suo possesso:<< Per potermi sopraffare, devi fare di più, Temprato!>>.

<< Aspetta... a... CANTAR VITTORIA!>> replicò Temprato, con una scintilla orgogliosa negli occhi mentre la fronte gli cominciava a sudare.

<< Uh... i miei scudi possono parare tutti i tuoi colpi.>> disse il Sommo Drago gigante, continuando ad arretrare:<< Non li spezzerai di certo.>>.

<< Ma se... stai indietreggiando... da un bel po'...>> sorrise il secondo Sommo Drago:<< Evidentemente... temi l'effetto dei pugni... se ti colpisco da fermo!>>. A furia di indietreggiare, alla fine Montuoso finì con le spalle al muro contro una delle pareti rocciose della caverna.

<< Accidenti!>> esclamò Montuoso, rendendosi conto della cosa.

<< PRESO!>> esclamò Temprato, sferrando un sinistro ancora più forte dei precedenti. Montuoso, però, riuscì con un buon tempismo a schivare l'attacco prima che venisse preso in pieno... e il pugno si abbatté contro le rocce, frantumando parte della parete con un colpo solo, un colpo potente come una cannonata, e lasciandola crollare al suolo con un tonfo piuttosto rumoroso. 

<< Oh...>> boccheggiò Montuoso, sbalordito, mentre il suo avversario si voltava verso di lui:<< … che pugno devastante...>>.

<< Non te l'aspettavi, eh?>> disse Temprato, indifferente:<< Peccato che non ti ho colpito bene...>>.

<< Colpito... bene?>> ripeté Montuoso, abbassando lo sguardo sulle proprie armi... e sgranando l'occhio visibile dietro il suo passamontagna: un lato di uno dei due scudi si era incrinato, e una delle lame sporgenti era saltata via. Rimase ancora un'istante a fissare la propria arma difensiva... per poi lasciarsi andare ad una risata divertita:<< AHAHAHAHAHAH! Niente male... non per niente sei il Sommo Drago dell'Acciaio: maneggi il tuo Emblema Acciaio grande come solo un vero esperto saprebbe fare.>>.

<< A-Ah...>> mormorò Temprato, alzando il pugno sinistro: quel pugno era guantato, e sul guanto nero vi era una sorta di tirapugni... a sua volta collegato ad un Emblema grande color metallico presente sul dorso della mano:<< … anche tu, dopotutto, meriti il tuo titolo di Sommo Drago della Terra... la tua resistenza è proverbiale, per aver sopportato tutti quei pugni allo scudo ed esserti contemporaneamente mosso tanto a lungo. Direi che per oggi può bastare, come riscaldamento...>>.

<< E' un piacere allenarsi con te.>> affermò il Sommo Drago della Terra, avvicinatosi a lui senza intenzioni ostili:<< Comunque... ti è già giunta la notizia da parte di Tempestoso, vero?>>.

<< Certo: a quanto pare abbiamo di nuovo perduto un compagno. Che brutta faccenda... perdere qualcuno...>> nel dire questo tremò leggermente:<< … è sempre una cosa triste.>>.

<< Uhm... non pensarci. Dopotutto, non possiamo piangere sempre sul latte versato...>>.

<< Già... ma anche il Sommo Drago dell'Acciaio ha i suoi momenti di debolezza, a volte...>> annuì Temprato. Proprio allora, una piccola figura si inoltrò nella grotta, giungendo a qualche metro dai due Sommi Draghi, che li richiamò:<< Scu... sate... zz... Ops, a momenti... dormivo...>>. Si trattava di un ragazzino, sui dieci-undici anni, occhi color nocciola e capelli corti rossi, appoggiato ad un bastone più lungo di lui che stringeva tra le mani. La tunica che portava aveva fregi marroni come quelli della tunica di Montuoso.

<< Ah... Araldo Superiore David!>> fece Montuoso,  notatolo:<< Che cosa c'è? Volevi parlarmi?>>.

<< Sì...>> mormorò David:<< Sommo... Sommo Montuoso... vole..vo... chiederle... se...>>.

<< DATTI UNA SVEGLIATA, DANNAZIONE!>> ruggì il Sommo Drago della Terra, innervosito da quel tono tanto lento ed assonnato. Il ragazzino si scosse, assumendo l'aria più sveglia possibile.

<< S-Sissignore!>> esclamò David, evidentemente intimorito.

<< Perfetto...>> incrociò le braccia Montuoso:<< Adesso dimmi: che cosa volevi chiedere?>>.

<< Ecco... mi chiedevo se potevo unirmi a Tempestoso per la ricerca di Lein!>> rispose disciplinatamente il piccolo:<< E' da un po' che non ho da fare... e potrei essere più utile nelle ricerche dell'altra parte del Lago Centrale.>>.

<< Uhm...>> rifletté il Sommo Drago della Terra:<< … in effetti... questo potrebbe magari renderti un po' più attivo, chissà. D'accordo, concesso.>>.

<< EVVIVA!>> esultò David, contento.

<< Araldo Superiore della Terra David...>> si intromise Temprato, muovendo un passo verso di lui:<< … già che ci sei... dato che Tempestoso ama fare l'irresponsabile, avvisaci nel caso prenda iniziative discutibili: trova un piccione viaggiatore, e spedisci il messaggio.>> nel dire questo si strappò un pezzetto di tunica e glielo porse:<< Con questo pezzo di stoffa potrai indirizzare a me il piccione, visto che contiene in mio odore.>>.

<< Come vuole, signore.>> rispose l'Araldo Superiore, infilandosi in tasca il brandello di tunica.

<< Veramente, David sarebbe il mio sottoposto...>> protestò Montuoso, un poco seccato.

<< Chi se ne frega. Tanto...>> rispose Temprato:<< … sono certo che tu condivida la mia decisione, no?>>.

<< Mi conosci bene...>> sorrise dietro il passamontagna il Sommo Drago della Terra.

<< Allora, vado, signori.>> annuì David, correndo via alla massima velocità consentitagli dalle sue piccole gambe:<< Li raggiungo e vi tengo informati!>>. Rimasti da soli di nuovo, Temprato rivolse una domanda al collega:<< Senti, Montuoso... ma quel bambino, come ci è finito alle tue dipendenze?>>.

<< Uh... storia abbastanza lunga.>> disse Montuoso, rivolgendo altrove lo sguardo:<< Credo provenisse da Yellowgate... si era perso un paio d'anni fa, e sarebbe finito sbranato da alcuni mostri, senza il mio intervento. Siccome avrebbe voluto diventare abbastanza forte da sbarazzarsi delle creature che gli avevano ucciso i genitori, gli proposi di unirsi a noi in cambio delle mie lezioni. Comunque, è stato un ottimo allievo... è molto più forte di un adulto, se si impegna.>>.

<< Ah... anch'io mi sono unito alla banda all'incirca alla sua età.>> abbassò lo sguardo il Sommo Drago dell'Acciaio, malinconico:<< Ma lo feci per un'altra ragione... una ragione che preferisco tenere per me.>> e così dicendo strinse un pugno con violenza.

Ma altrove, un altro Drago aveva ricevuto il messaggio di Tempestoso: egli si trovava in una rigogliosa radura il mezzo ad una foresta, a sud, circondato dai suoi Araldi dalle armature rosse come il fuoco e dal paesaggio assolato del mattino. Il suo aspetto era giovane, sui venti anni o poco più... possedeva capelli rossi, divisi in cinque ciuffi rivolti verso l'alto ed uno proteso sulla fronte, tinti di colori quali arancione e giallo che davano loro l'apparenza di fiamme, mentre un codino si allungava sulla schiena. I suoi occhi erano azzurri, e la sua aria decisa e gelida... accesa di un'apparente voglia di uccidere. La sua tunica aveva fregi rosso-fiamma, e in mano stringeva una lunga lancia dal manico decorato con il disegno di un drago, con altre piccole punte che sporgevano dall'estremità tagliente.

<< Dunque...>> disse il Sommo Drago dai capelli di fiamma, rivolto ad uno dei propri Araldi mentre scorreva uno dei messaggi inviati da Tempestoso:<< … Oceano è morto e siamo in possesso di un'ulteriore pezzo del puzzle, eh?>>.

<< Sì, Lord Fiammeggiante.>> confermò l'Araldo:<< Ha rimediato all'errore di Lord Oceano.>>.

<< Immagino sia un bene.>> rispose Fiammeggiante, scoccandogli un'occhiata a dir poco infuocata. L'Araldo rabbrividì: quegli occhi tanto ricchi di volontà assassina puntatigli addosso avrebbero potuto scuotere l'animo anche del più coraggioso dei guerrieri, con ogni probabilità.

<< S-Sì... certo...>> annuì lentamente l'Araldo.

<< A me però... tutto questo non mi interessa.>> chiuse gli occhi il Sommo Drago:<< Voglio solo veder bruciare chiunque mi venga contro... non mi importa se sia un nemico o un amico, un uomo o una bestia. Credo che mi annoierò, quando il potere sarà nostro... e poi sto aspettando il mio avversario.>>.

<< Il suo avversario?>>.

<< Già: c'è una persona che ha promesso di battermi... ma non è certo a un citrullo come te che racconterò i miei fatti personali.>>. Quando ebbe terminato quella frase, improvvisamente, un rumore di frasche spostate si fece sentire, accompagnato da passi pesanti e lo scricchiolio di rami spezzati.

<< Attenzione: si sta avvicinando qualcosa!>> esclamò uno degli Araldi di Fiammeggiante, mettendo in guardia i compagni. Tutti i briganti tirarono fuori le spade, attenti alla direzione da cui provenivano i rumori... e ben presto, dal verde della foresta, emerse una bestia gigantesca, dall'armatura metallica e l'apparenza da rettile: si trattava di un Ironer. Rispetto a quello incontrato da Hiro ed Eria, però, era molto più grande, e la sua corazza sembrava anche più spessa.

<< Un Ironer!>> osservò uno dei briganti:<< Ed è anche bello grande! Sarà dura buttarlo giù.>>.

<< Forse dovremo...>> cominciò a proporre un altro, ma Fiammeggiante, senza alcuna esitazione, si mosse in direzione del feroce Ironer:<< Lord Fiammeggiante... che fa?>>.

<< Ci penso io.>> rispose semplicemente Fiammeggiante, ruotando tra le mani la lancia:<< Non ho voglia di aspettare dei deboli come voi...>> quindi si volse verso il mostro. Quest'ultimo sussultò, avvertendo gli occhi assassini del Sommo Drago su di sé, e ciò lo spinse a lanciare un violento ruggito contro l'uomo.

<< Grrrrr....>> ringhiò poi sommessamente l'Ironer.

“ Sì... avanti, attacca.” pensò il Sommo Drago, arrestandosi con calma:“ Ti farò vedere la forza del Sommo Drago del Fuoco...”. La creatura metallica, quasi capendo di essere stata sfidata, si lanciò contro di lui protendendo i mortali artigli nella sua direzione... ma essi ghermirono solo il vuoto: Fiammeggiante era svanito, lasciando di stucco i suoi stessi uomini.

<< Ma... il capo dove...?>> si domandò uno degli Araldi, confuso.

<< E' là!>> indicò un altro Araldo, facendo notare che, non si sa come, Fiammeggiante era finito ad un metro dietro alla mostruosa creatura, in piedi sul campo di battaglia.

<< Ehi... voltati, mostro!>> lo chiamò il Sommo Drago, senza nemmeno voltarsi. L'Ironer non sentì l'ordine, essendo privo di orecchie... ma la sua pelle metallica raccoglieva i rumori diffusi nell'aria, permettendogli di identificarne la posizione, pertanto riuscì a individuare il punto in cui si trovava il nemico e gli si scagliò nuovamente contro. Fiammeggiante rimase totalmente immobile... e proprio quando gli artigli fatali del mostro si allungarono contro di lui, la sua lancia scattò, spinta dal suo corpo, mozzando l'avambraccio destro dell'Ironer.

<< ROOOOOOOOOOOOOOOOOAAARR!!>> gridò di dolore la creatura, mentre il suo arto ricadeva al suolo e si agitava per la sofferenza. Cori di voci stupefatte vennero strappati dagli sbalorditi Araldi seguaci del Sommo Drago, attenti osservatori della battaglia.

<< E adesso...>> proseguì Fiammeggiante, girandosi completamente verso il mostro:<< … muori.>> e senza perde un'istante balzò in avanti, puntando alla ferita sanguinante presente al posto dell'avambraccio dell'Ironer... ed immergendo la punta della propria lancia in essa con un incredibile balzo: nell'attimo stesso in cui lo fece, un'ondata di fiamme si liberò dall'arma, penetrando a forza nel corpo dell'essere facendosi strada tra l'interno del corpo del mostro, riducendo in cenere tutto ciò che trovava. 

Fu questione di un paio di secondi... ma l'armatura dell'Ironer iniziò a fumare a vista d'occhio, e la creatura finì pesantemente al suolo, tutto l'apparato interno incenerito. Fiammeggiante estrasse la lancia dal punto in cui l'aveva infilata con facilità estrema, per poi tornare dai propri uomini.

<< Avanti, Araldi del Fuoco... lo spettacolo è finito.>> disse Fiammeggiante, deciso, scuotendo gli Araldi dallo stupore suscitato negli ultimi istanti:<< Dobbiamo andare.>>.

<< Oh... d'accordo, signore.>> annuì freneticamente uno degli scagnozzi.

<< Tra l'altro, durante la strada, dobbiamo mandare un piccione viaggiatore al capo.>> proseguì il Sommo Drago, già pronto per la partenza:<< Solo io sono in grado di contattarlo, deve sapere delle novità portate da Tempestoso... ed inoltre, dovrò informare della cosa anche Tenebroso, ovunque esso sia. Quei due sono sempre in giro...>>.

-Studio Tetro-

Io:<< OPLA', SIGNORI MIEI :D Non vi aspettavate un intero capitolo dedicato ai Sommi Draghi, eh? Anche se il boss e Tenebroso non sono comparsi...>>.

Keila:<< Ehm... non credo che se lo aspettassero xD >>.

Honoryou:<< Almeno la gente si è fatta un'impressione generale di questi guerrieri crudeli, pure romantici (Necro)... e potentissimi, MUAHAHAHAH!>>.

Keila:<< Crudeli... già >___< Insano mi ha fatto accapponare la pelle D: Era proprio necessario far vedere quella scena ai lettori?>>.

Io:<< Mi era venuta così bene *__* E poi da la giusta idea sul suo carattere senza scrupoli ai limiti...>>.

Keila:<< Su questo non ci piove >___> Avrò gli incubi, stanotte...>>.

Honoryou (se la tiene vicina):<< Su, piccola mia... dormirò con te :) >>.

Keila:<< ♥♥♥ Gwazie =v= >>.

Io:<< Macheteneri, eheheheh! Comunque... è capodanno :DD .>>.

Keila e Honoryou (facendo scoppiare razzi e fuochi d'artificio):<< YEEEEE!! QUASI IL TEMPO DI DIRE “ BUON ANNO NUOVO” ^O^!>>.

Io:<< Pertanto, come di rito, tanti ringraziamenti a tutti i nostri recensori (tra cui Alexandra Reeve, scrittrice fantasy, che da poco ha recensito la nostra storia ai primi capitoli: buon anno anche a te :D) e i nostri lettori più anonimi, a tutti coloro che mettono e metteranno la storia tra le preferite, ricordate e seguite! E vi auguriamo un caloroso buon 2015!>>.

Keila:<< Inoltre (brrrr) postiamo il disegno di quello psicopatico/torturatore/folle di Insano >___< Il Sommo Drago della Follia, signore e signori -__- >>.

Honoryou:<< Eheheh, sempre lui...>>.

Io:<< Bando alle ciance... Lotteria Tetra, signori :D Keila, a te l'onore.>>.

Keila:<< Ok 9.9 (sperando che non esca il venditore folle).>> abbassa la leva della Slot Machine e...

??? (tra rombi di moto e urla furiose):<< AIUTOOOOOOOOOO!!>>.

???:<< NON LASCIAMOLA SCAPPARE!>>.

Keila, Honoryou ed Io:<< O.O ? Aki_Chan_97... e il suo Team di personaggi Yu-Gi-Oh! 5D's da studio?>>. Aki_Chan irrompe pedalando disperatamente una bici mentre i suoi “ collaboratori” Yusei, Aki, Jack e Crow la inseguono sulle Duel Runner (moto-duelling disk).

Aki_Chan_97:<< AIUTO!! >___< E' CAPODANNO, CAPPERI!>>.

Keila, Honoryou ed Io:<<  >_>  >_>  >_>  >>.

Yusei:<< FERMATI, MALEDETTA SADICA COMPLICASITUAZIONI!>>.

Keila, Honoryou ed Io:<<  <_<  <_<  <_<  >>.

Aki_Chan_97:<< PIETAAAA' DDDD: >>.

Aki:<< Neanche un po' EWE >>.

Jack e Crow:<< IDEM!!>>.

Aki_Chan_97 (tenendosi lontani da loro solo per miracolo):<< QUALCUNO MI SALVIIII >____< >>.

Io (scuotendosi):<< Allora gente... questi qui che ci fanno i girotondi con i mezzi mi stanno facendo venire il mal di testa: propongo di agire.>>.

Keila:<< Sì, ma come?>>.

Honoryou:<< E se lasciassimo semplicemente che l'agguantino?>> Keila e Io lo osserviamo:<< Ehm... era solo l'opinione spassionata di un cattivo...>>.

Io:<< Appunto -_- >>.

Keila:<< Saltiamogli contro e cappottiamoli EWE >>.

Honoryou:<< Approved u.u >>.

Aki_Chan_97:<< IN FRETTA, MAGARI Y_Y! O TROVERETE SOLO IL MIO CADAVERE STRAZIATO DALLE RUNNER!>>.

Yusei:<< Ci siamo quasi! Ormai è nostra!>>.

Io:<< Pronti? Uno, due... e TRE!>> ci lanciamo contro le Runner appena passano e le travolgiamo tutte.

Yusei:<< Ma che...? OUCH!>>.

Jack, Crow e Aki (cadendo insieme a Yusei):<< AHIA! AH! OFF!>>.

Keila, Honoryou ed Io (rialzandosi a recandosi tutti insieme da Aki_Chan [che ancora non si capisce come cappero abbia fatto a durare finora]):<< Stai bene, amica?>>.

Aki_Chan_97 (sbuffando):<< Uff... ho... puff... visto... pant... giorni... sbuff... migliori @.@ >>.

Team 5D's di Aki_Chan_97 (piombando come falchi nella direzione della loro creatrice):<< PRENDIAMOLA, NON FUGGIRA'!>>.

Aki_Chan_97:<< O____O'' >> si nasconde dietro di noi:<< NON LASCIATEMI A LORO >___< >>.

Io (preso alla sprovvista):<< Ah? Eh? Sì sì... contaci -__- Piuttosto dovranno passare sui nostri corp...>>.

Yusei (travolgendoci insieme ai suoi compagni):<< PRENDIAMOLA!>>.

Keila, Honoryou ed Io (buttati a terra):<< @.@ OUCH!>>.

Aki (agguantando Aki_Chan_97):<< Giustiziamola EWE!>>.

Jack:<< La faremo diventare un fuoco d'artificio per festeggiare il nuovo anno EWE >>.

Aki_Chan_97:<< D8 NOOOOOOO!! LASCIATEMI! >___< HO TANTI CAPITOLI DA SCRIVERE, ANCORA!>> la iniziano a portar via tenendola sollevata per le mani e i piedi.

Crow:<< Come si esce da 'sto posto stupido?>>.

Io (corruga la fronte):<< Posto... stupido? COME OSA PARLARE COSI' DEL MIO GLORIOSO STUDIO, QUEL CRESTONE DEL CA***?!>>.

Keila:<< OFFESA PUNIBILE CON LA MORTE UWU >>.

Honoryou (trasformandosi):<< LI AMMAZZO!>>.

Io:<< No, aspetta... così rischi di ammazzare anche Aki_Chan_97.>>.

Honoryou:<< E che dovrei fare?>>.

Io:<< Semplicissimo, caro mio... chiamiamo qualcuno all'altezza della situazione u.u >> prende il telefono e chiama:<< Pronto? Sì, sono il tuo autore... vieni qui, ci servi.>>.

Yusei (facendo depositare Aki_Chan_97 nell'interno di un razzo):<< E' la tua fine, crudele scrittrice!>>.

Aki_Chan_97:<< çWç Siete cattivi... PERFIDI... per il buon anno non si dovrebbero fare buoni propositi?>>.

Aki:<< Questo lo è... liberarci di una malvagia sadica uwu >>.

Aki_Chan_97:<< TWT >>.

Jack:<< Sei finita!>> sta per accendere la miccia del razzo.

Crow:<< Tra poco saranno fuochi d'artificio, ahahahah!>>.

Aki_Chan_97:<< NOOOOO TWWWT >>. Proprio all'ultimo, critico secondo... arrivano botte.

Crow (voltandosi un attimo):<< Ma che...? OUCH!!!>> riceve un pugnone sul naso che lo fa volare fuori dallo Studio Tetro, e la stessa sorte colpisce Jack.

Aki:<< Ma... FERMO... WAAAAAH!!>> viene sollevata e lanciata fuori.

Temprato (agitando un pugno):<< Allora... l'autore mi ha chiamato per punirvi e liberare Aki_Chan_97.>> avanza verso Yusei:<< Assaggerai l'Emblema Acciaio grande...>>.

Yusei (arretrando):<< owO'' No... fermoooo!!>>.

Aki_Chan_97:<< Aspe, Temprato! LUI NO :0 >>.

Temprato:<< Uh? E che ci devo fare, allora?>>.

Aki_Chan_97:<< Intanto, per piacere, liberami u_u >> Temprato esegue:<< E adesso... lega Yusei.>>.

Yusei:<< Che hai in mente di...?>>.

Temprato:<< Posso sempre tornare al metodo del pugno, se fiati...>>.

Yusei:<< o.o'' >> si lascia legare (che gli conviene, non è per nulla al livello fisico dei Sommi Draghi).

Aki_Chan_97 (si lancia su Yusei):<< YU-UH! UN YUSEI INERME ♥W♥ ! Grazie, Honoryou, m'hai fatto un bellissimo regalo di capodanno.>>.

Temprato (confuso):<< Prego...>>.

Yusei (abbracciato dalla sua stessa autrice):<< NO, NON PUOI FARMI QUESTO èOé E'... E' LA PIU' TERRIBILE DELLE PUNIZIONI!>>.

Aki_Chan_97:<< Proprio per questo lo faccio U___U Così impari a rinchiudermi in un razzo; perciò tu passerai la sera di capodanno... con me ♥w♥!>>.

Yusei:<< AAAAAAAAAAARRRRGGGH! AKI, AIUTO!>>.

Keila, Honoryou ed Io:<< AHAHAHAHAHAAHAHAHAHAHAHAHAHAH! AHAHAHAHAHAH!!!>>.

Io:<< Bene, basta così... se no muoio xD Per ora è tutto... al prossimo capitolo, e ancora buon capodanno a tutti :D >>.

Keila e Honoryou:<< FELICE ANNO NUOVOOOOOOO ^O^ >>.

Aki_Chan_97 (salutando con un riluttante Yusei tra le braccia):<< BYE BYE, GENTE ♥ >>.

Temprato:<< … alla mia prossima apparizione.>>.

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Capitolo 34
*** Il cuore di Hiro ***


34- Il cuore di Hiro.

-Studio Tetro-

*silenzio tombale.... da cui balza fuori un vostro vecchio amico! * 

Io (piombando dentro):<< OPLA'! Allora, cari lettori della sezione fantasy, come state :') ? Sono sempre io, il vostro caro CyberFinalAvatar ^O^ … che immagino avrete bombardato di pugnali, nel vedere che non aggiornava TWT Scusatemi, lo so che siamo ad un punto importante, ma sapete... con due fic in contemporanea... cercate di essere comprensivi ''^^ Beh, in ogni caso vi comunico che ho sospeso temporaneamente l'altra... così mi dedicherò quasi sempre a questa fino alla sua fine, contenti :) ? Allora iniziamo! Dunque, nello scorso capitolo ci siamo limitati ad approfondire la conoscenza con gli antagonisti, i Sommi Draghi... ed è il momento di tornare ai protagonisti, nello specifico ad Hiro, Eria e al redivivo Will/Oceano. Pronti attenti... via!>>.


Una settimana dopo la guarigione di Hiro dalla mortale malattia da cui era rimasto affetto prima ancora di diventare un Cacciatore di Missioni, in una casetta su un'altura non lontana da Whitegate nelle vicinanze di alcune mandrie di bisonti, il Sole era ben alto, quel pomeriggio, attorniato solo da piccole nuvole, simili a pecorelle di passaggio. Nell'abitazione sopracitata, una ragazza molto bella, dagli occhi scuri e i lunghi capelli biondi si stava occupando delle pulizie della casa, armata di scopa e di una comoda paletta: era Eline, la figlia del proprietario della fucina in disuso che aveva fabbricato la nuova spada dai bordi neri ad Hiro e che, proprio con quest'ultimo, aveva una relazione amorosa non proprio indifferente.

<< Uff...>> sbuffò Eline, fermandosi un attimo a contemplare il cielo visibile al di là della finestra più vicina:<< … non succede mai niente, qui. Dovrei esserci abituata, dopo tanto tempo, e invece, a volte...>> emise un ulteriore sospiro:<< Chissà che fine ha fatto Hiro... e se mai tornerà. Forse mi pensa ancora...>> proprio in quell'istante, qualcuno bussò alla porta di casa. La ragazza aggrottò la fronte: non aspettava certo visite, nessuno in genere passava da lei. L'unico modo per accertarsi di chi fosse era andare a controllare... tenendo bene in pugno la propria balestra, nel caso si trattasse di qualche malintenzionato. Pertanto si armò e passò dal soggiorno all'uscio di casa, aprendo la porta e spalancandola lentamente...

<< Ciao, Eline! Come va?>>. Un sorriso allegro le si parò davanti, stampato sotto degli occhi neri spensierati, a loro volta sovrastati da dei capelli abbastanza lunghi e neri che ricadevano sulla schiena del suo proprietario. La sorpresa di lei fu tale da farle quasi mollare la balestra: lì di fronte, con la spada da lei stessa forgiata nel suo fodero e il suo braccio fasciato... c'era proprio Hiro: era tornato.

<< Oh... Hiro!>> esclamò Eline, sgranando gli occhi per la felicità:<< Sei... Sei tornato!>> e così dicendo, con uno slancio improvviso gli buttò le braccia al collo, mentre lui la abbracciò a sua volta con calore.

<< Ahahahahah... calma, Eline... ora sono qui.>> rise Hiro, piuttosto contento anche lui di rivederla. Alle loro spalle, c'erano invece Oceano, con indosso stavolta una giacca ordinaria, ed Eria, che non poterono che assistere alla scena.

<< Guarda guarda... si vogliono bene, ahahahahah!>> commentò l'ex-Sommo Drago, ridacchiando:<< Non trovi anche tu, Eria?>> nel guardarla, notò che aveva gli occhi un po' lucidi, e questo lo incuriosì:<< Tutto bene, Eria?>>.

<< Taci, tu...>> fremette un poco Eria, brusca: lei lo sapeva bene, che giungendo da Eline sarebbe capitato questo... ma ancora non riusciva ad accettarlo per niente. Il suo cuore ne risentiva in particolar modo, chiuso in una morsa gelida, glaciale. Ed era comprensibile, visto che non solo, già quando li aveva visti andare a letto insieme, si era sentita invidiosa comprendendo che tra sé e il suo compagno d'avventura poteva essere nato qualcosa... ma quei sentimenti compresi erano ancora più forti, dopo che aveva saputo da Hiro stesso, quando era affetto da “ l'Avvoltoio”, la sua autentica personalità: lo ammirava ancora di più, dopo aver conosciuto la bontà d'animo che aveva nascosto per tutto quel tempo dietro sguardi freddi e impenetrabili. Di conseguenza, si tratteneva a stento dall'usare Eline come bersaglio per i propri pugnali.

<< Finalmente... ero piuttosto in ansia.>> disse la padrona di casa, staccatasi dal suo ragazzo e continuando con una freddezza tipica di lei:<< Stavo giusto pensando a te, e mi chiedevo quando saresti tornato, razza di vagabondo che non sei altro.>>.

<< Ehm... capisco...>> mormorò Hiro, un po' preoccupato:<< Mi devi scusare: dopotutto l'avevo detto che sarei potuto non tornare...>>.

<< Vabbè... l'importante è che tu sia tornato davvero.>> sorrise allora Eline:<< Entrate, discuteremo meglio in casa...>> poi, mentre li faceva entrare in casa uno dopo l'altro, i suoi occhi si posarono su Oceano, notando che non solo le sue mani erano legate, ma che pure i piedi erano in parte bloccati, collegati insieme da una corda che si avvolgeva intorno ad ambedue le gambe limitandone i movimenti:<< Ma... il vostro amico...?>>.

<< “ Amico” per ora è un termine grosso.>> sbottò Eria, spinto dentro l'ex-Sommo Drago con il suo stesso bastone-flauto:<< Finché non possiamo essere sicuri di fidarci totalmente di lui, non si potrà muovere liberamente...>>.

<< Signorina, non dia ascolto a questi malelingue.>> alzò le mani Oceano, sorridendo:<< Sono stato buono per un'intera settimana, con loro...>>.

<< Per forza, non potevi andare lontano così legato.>> lo apostrofò Hiro.

<< Lo volete capire o no che vi voglio aiutare?>>.

<< Prima dimostralo con i fatti...>>.

<< Uff...>> sbuffò il musicista.

<< Ho come l'impressione che non siate venuti solo per rivedermi...>> mormorò Eline, sospettosa:<< Già il fatto che portiate da me un prigioniero è strano...>>.

<< Hai ragione.>> annuì Hiro, franco:<< Il fatto è che ci serviva anche un posto non troppo lontano dalla città in cui stare... e la tua casa era perfetta.>> si affrettò però ad aggiungere:<< Volevo venire anche per rivederti, comunque!>>. Eria insultò mentalmente sia Hiro che Eline, presa com'era dalla gelosia: ci soffriva davvero tanto a rimanere impassibile davanti a tutte quelle rassicurazioni, a tutti quei gesti sdolcinati che si dicevano/facevano l'un l'altra di fronte a lei, ma cercava a tutti i costi di non farlo notare. Anche se era difficile trattenere i pugni che le stavano cercando di tremare....

<< E perché vi serviva, questo luogo?>> chiese la padrona di casa, curiosa.

<< Beh... meglio se ti spieghiamo con calma dentro.>> disse il ragazzo dal braccio fasciato.

<< D'accordo.>>. Una volta tutti radunati nella cucina, seduti, Hiro spiegò alla sua donna cos'era successo di recente, sia dello scontro con Tempestoso che della malattia che l'aveva poi fatto cadere, parlando infine della proposta dell'ex-amico Will di allenarlo per poter proseguire in sicurezza le ricerche di Lein e Lawrence. Mentre lo faceva, Eline non poté fare a meno di notare che l'atteggiamento del ragazzo dal braccio fasciato era totalmente cambiato: era più... spensierato, più allegro, sembrava più invogliato al dialogo rispetto all'altra volta. Sembrava proprio... un altro. Inoltre, la preoccupazione (ormai evidente che fosse dovuta alla malattia) che lo attanagliava l'ultima volta che era venuto lì era sparita dai suoi occhi, come un brutto sogno dissolto dalle luci dell'alba. Era una cosa davvero sorprendente.

<< … e venendo da te speravamo di poter iniziare l'allenamento senza il rischio di venir scoperti casualmente dai Sommi Draghi, che ora ci dovrebbero credere morti entrambi.>> concluse Hiro, deciso.

<< Ah!>> si scosse Eline, che era ancora un po' presa dal notare il carattere mutato di Hiro:<< Potete stare qui quanto volete, comunque... ma ora credo che sarete stanchi per il lungo viaggio. Vi porto alle stanze per gli ospiti se volete... anche se dovrò trovare una sistemazione per il vostro ex-Sommo Drago, dato che ne ho solo due.>>.

<< Non è il caso.>> scosse il capo Oceano:<< Posso anche dormire sul pavimento... e in quanto all'allenamento dovremo cominciare subito, non c'è tempo.>>.

<< E' giusto.>> confermò Hiro, incrociando le braccia:<< Abbiamo già riposato a sufficienza, prima di giungere qui... e se vogliamo ritrovare il nostro amico rapito, non possiamo perdere più giorni del necessario.>>.

<< Oh... capisco.>> disse la padrona di casa, compresa la situazione, lanciando uno sguardo un po' deluso ad Hiro:<< Anche se speravo di... Oh, fa niente.>>.

<< Eline...>> mormorò il ragazzo dal braccio fasciato, abbassando il capo e provocando contemporaneamente una nuova ondata di invidia in Eria per le attenzioni che dedicava alla rivale in amore. Quindi, il quartetto uscì nuovamente dall'abitazione, dove c'era spazio più che sufficiente per un addestramento.

<< Non ho mai visto un allenamento per il combattimento...>> commentò sommessamente Eline, pensando bene (e con grande irritazione di Eria) di rimanere a guardare.

<< Ci credo, tu sei rimasta qui a far nulla, e basta.>> rispose Eria sottovoce, acida, il che attirò su di lei lo sguardo della padrona della casa, piuttosto confusa da quell'atteggiamento.

<< Allora...>> dichiarò Hiro, ruotando entrambe le braccia per scaldare i muscoli:<< … cosa devo fare, Will?>>:

<< Ti ostini a chiamarmi con quel nome, eh?>> sorrise Will, rimasto vicino alle due ragazze:<< Beh... la spada la sai maneggiare a dovere, quello su cui dovremo lavorare di più, per ora, sarà rafforzare il tuo corpo e farti padroneggiare una buona tecnica. Tuttavia...>> e così dicendo chiuse gli occhi:<< … con i movimenti limitati potrò assisterti ben poco... dovrete sciogliermi dai legami.>>.

<< Cosa?!>> esclamò il ragazzo dal braccio fasciato, guardingo:<< Non ci pensare nemmeno!>>.

<< Se ti sciogliamo... No, non possiamo fidarci di te, ancora!>> disse la Cacciatrice di Missioni, decisa.

<< Peggio per voi: io posso allenare al meglio Hiro solo se combatto contro di lui... in questo modo lo potrò abituare ad uno stile di combattimento degno di un Sommo Drago. Dovete anche tener conto che devo mostrare l'esecuzione delle mosse e tante altre cose, come pensate che possa dagli dei buoni esempi se non facendoglieli vedere con il mio stesso corpo?>>.

<< Ma tu...?>>.

<< E poi... >> sogghignò Oceano, fissando Hiro:<< … non vorrai farti sconfiggere ancora da Tempestoso, no?>>. Il ragazzo dal braccio fasciato sembrò accusare il colpo il pieno, digrignando i denti per l'esitazione: qui l'ex-Sommo Drago aveva in mano tutti gli assi, e non poteva rischiare di farsi fermare nuovamente da uno dei suoi nemici. Perciò... dopo un paio di minuti, prese la grave decisione:<< D'accordo... Eria, liberalo!>>.

<< Eh? Ma...>> si sorprese Eria, imitata da Eline, anche sbigottita.

<< Purtroppo non ho altra scelta: devo superare Oceano, e Tempestoso... tutti i Sommi Draghi. Devo fare come dice...>>.

<< Se vi può tranquillizzare, non avrò bisogno del bastone.>> spiegò Oceano:<< Per allenare il corpo è meglio, appunto, uno scontro corpo a corpo.>>.

<< Come se non sapessi che razza di mani e piedi possiedi...>> disse per tutta risposta l'amica di Hiro:<< Tuttavia, mi fido del mio compagno d'avventura... quindi diamoci un taglio.>> e così dicendo liberò dalle funi Will, stando ben attenta a come si muoveva:<< Bada, però... alla prima mossa sospetta interverrò anch'io.>>.

<< Non farò mosse false, garantito.>> li rassicurò Will, scaldando a sua volta le braccia mentre si posizionava ad un po' di metri dal suo allievo:<< Allora... inizierò io. Osserva bene le mie mosse...>>.

<< A-Ah...>> annuì il ragazzo dal braccio fasciato, pronto, lanciando la propria spada e il suo fodero ai piedi di Eria. I secondi passarono, interminabili... e alla fine Will si lanciò contro l'avversario... e quando gli arrivò davanti compì un salto, volteggiando contemporaneamente su se stesso per sferrare un micidiale calcio volante. Il giovane, con prontezza, usò il proprio bracciò fasciato per parare l'attacco, riuscendovi e contrattaccando con il sinistro.

<< Contromisura elementare!>> lo apostrofò Oceano, bloccando il braccio con entrambe le mani mentre era ancora in aria ed atterrando al suolo in piedi.

<< Ehi...>> osservò Eria, sorpresa:<< … ha combinato perfettamente sia attacco che difesa!>>.

<< Io... non li ho seguiti molto bene.>> disse Eline, un po' confusa da quei movimenti rapidi. Frattanto, il musicista usò le mani per spingere il ragazzo col braccio fasciato di lato con una mossa veloce e forte.

<< Acci...>> fece Hiro, girandosi ancora verso il compagno d'allenamento.

<< Combattere senza spada non è la stessa cosa, eh?>> sorrise Oceano, rimessosi in posizione e fatto segno al “ nemico” di attaccarlo:<< Forza, vieni...>>. 

<< E va bene... HAAAAAAAAH!>> gridò Hiro, facendosi di nuovo avanti con il pugno sinistro pronto a colpire. Tuttavia, Will, schivò l'attacco e si lasciò ricadere a terra, appoggiandosi al suolo con ambedue le braccia e sferrando un potente calcio in direzione del ragazzo. Quest'ultimo, stavolta, riuscì ad evitare completamente l'attacco, ed afferrata una delle gambe dell' “ istruttore” con la mano destra lo lanciò via.

<< OUCH!>> fece Will, impattando contro il terreno sotto di sé. 

“ Anche quella mossa non era male...” notò la ragazza dello Stile delle Due Rondini del Cielo, pensando:“ Indubbiamente è un grande esperto come gli altri Sommi Draghi nelle tecniche.”.

<< Eheheh...>> ridacchiò Oceano, rialzatosi con un balzo:<< Non male, si vede che hai sconfitto almeno un Sommo Drago. Ma...>> e così dicendo partì di nuovo alla carica, protendendo il pugno sinistro verso il volto di Hiro. 

“ Un colpo così lento... posso pararlo benissimo!” pensò Hiro, bloccando istintivamente il pugno diretto contro di sé con il braccio destro. In quel momento, una scintilla scoccò dall'occhio buono del musicista, e subito dopo una fitta dolorosissima attraversò il corpo del ragazzo, come una potente scarica elettrica: anche il pugno destro dell'ex-Sommo Drago era partito all'attacco nello stesso momento, affondandogli in pieno nello stomaco:<< Argh...>>.

<< H-Hiro!>> si allarmò Eline.

<< Quel colpo...>> osservò Eria, con un po' d'ammirazione:<< … è... ? Ha sfruttato il normale istinto di protezione del viso dell'avversario per far sì che lasciasse lo stomaco scoperto e, prendendolo così di sorpresa con un secondo pugno.>>.

<< E... OPLA'!>> proseguì Will, approfittando del temporaneo stordimento di Hiro provocatogli con l'ultima mossa per sferrargli un potente calcio a raso- terra che lo colpì agli arti inferiori e lo atterrò quasi senza sforzo alcuno.

<< Acc...>> ringhiò Hiro, crollando al suolo. Oceano gli tese la mano per aiutarlo a rialzarsi.

<< Come vedi, già in questa prima fase ho usato tecniche molto efficaci.>> sorrise il musicista, tirandolo verso di sé per rimetterlo in piedi:<< Adesso faremo una piccola pausa perché io te le insegni... e in seguito riprenderemo a combattere.>>.

<< Non vedo l'ora di impararle, devo ammetterlo.>> sorrise Hiro, facendo scontrare le nocche delle proprie mani:<< Sono mosse che promettono davvero bene...>>.

<< Beh, mentre loro fanno...>> sospirò Eria, estraendo rapidamente i pugnali e ponendosi a breve distanza da loro:<< … io mi alleno per conto mio.>>.

<< Ehi ma... non tieni d'occhio Will?>> le domandò Eline.

<< Infatti lo continuerò a sorvegliarlo, in ogni caso.>> rispose secca la Cacciatrice di Missioni, iniziando a roteare le proprie armi e a sferrare mosse rapide e potenti inerenti al suo stile di combattimento al vuoto con grande impegno.

Sotto gli occhi dell'unica spettatrice lì presente, Eline, i suoi tre ospiti quasi non si concessero un solo istante di tregua durante i loro allenamenti: Hiro sembrava assimilare velocemente le lezioni di Oceano, come potevano testimoniare i suoi movimenti in evoluzione, che si facevano via via più coordinati, fluidi e strategici, aiutate dalle nuove mosse apprese, mentre Eria era lì, silenziosa, alternando esercizi specifici all'esecuzione delle proprie tecniche. Andarono avanti finché non calò il Sole e la padrona di casa non ebbe preparato la cena per loro.

<< A tavola, è pronto!>> li richiamò Eline, affacciandosi da casa.

<< Ok...>> sbuffò Oceano, interrompendo un ennesimo scontro, grondante di sudore così come Hiro:<< … per oggi... abbiamo finito...>> quindi fece un sorriso:<< Impari in fretta, però...>>.

<< Già... meno male che ho talento... nel... combattere...>> ansimò Hiro, quasi barcollando per gli sforzi notevoli sostenuti della giornata:<< … ma siamo ancora all'inizio... e non ho imparato poi molto, non abbastanza da poter battere Tempestoso.>>.

<< E' per questo che dovremo metterci più giorni... settimane, anzi.>> annuì Will. In quel momento, Eria le si avvicinò con i pugnali nei foderi e delle corde in mano.

<< Adesso dobbiamo di nuovo legarti, Will.>> li interrompette la Cacciatrice di Missioni, anch'ella molto stanca:<< Spiacente...>>.

<< Vi capisco... ecco i miei polsi.>> disse il musicista, porgendo le mani e lasciandosi di nuovo legare da Eria esattamente come prima prima di entrare in casa. La serata trascorse tranquilla... almeno in linea generale, perché Eria tenne lo sguardo fisso sul tavolo per non guardare Eline rivolgere occhiate tenere ad Hiro: se non l'avesse fatto, sarebbe stato certo che si sarebbe alzata e le avrebbe tirato più di un pugno.

<< Ehi, Eria.>> disse Hiro, smettendo di mangiare e notando il suo sguardo sconsolato. La Cacciatrice di Missioni, allora, alzò gli occhi su di lui, rendendosi contro dell'impressione che stava trapelando dal suo atteggiamento, e che non avrebbe voluto far notare: che occhi teneri che aveva Hiro quando si preoccupava, si disse. Peccato che fossero... già impegnati con un'altra, e questo aveva l'effetto di deprimerla ancora di più.

<< Niente... tranquillo.>> sospirò profondamente, infine, Eria. Il ragazzo dal braccio fasciato assunse un'espressione seriosa.

<< Sei SICURA?>>.

<< Sì, lo sono.>>.

<< Mmh...>> fece Will, fissando intensamente quei due... quasi avesse compreso qualcosa. Finita la cena, ognuno si ritirò nelle proprie stanze, Eline compresa... mentre Oceano venne rinchiuso per la notte in un ripostiglio per le scope, chiuso a chiave, in modo che non potesse tentare mosse false.

Eria se ne stette per molto tempo distesa lungo il giaciglio messo a sua disposizione fissando la finestra, da cui si vedeva il cielo notturno, pieno di stelle e di nuvole oscure, senza riuscire a prendere sonno: quasi era certa che Eline e Hiro si sarebbero rivisti in privato, come l'altra volta... era passato molto tempo da allora, ecco perché le probabilità, secondo lei, erano parecchio alte. Non voleva, ma... si sentiva addosso una tale curiosità... avrebbe voluto capire se Hiro davvero preferisse Eline a lei, sopratutto dopo la frase che le era parso che stesse per dirle in letto di morte il ragazzo, “ .. ti a...”. No... anche se una parte di lei combatteva disperatamente per restare lì, per non incontrare una nuova, bruciante delusione, un'altra scalciava vigorosamente per alzarla da quel letto e spingerla ad andare a spiare quei due nel momento stesso in cui l'una (o l'uno) fosse entrata/o nella stanza dell'altro/a. Le sarebbe bastato tenere d'occhio il corridoio per capire chi sarebbe venuto... e procedere, quindi, all' “ operazione”. Aspettò qualche secondo... e alla fine di un lungo combattimento interiore alzò la schiena e si rimise gli stivali e gli abiti, avanzando verso l'uscio della stanza.

“ Oh... al diavolo. Devo... Devo sapere...” pensò Eria, piuttosto speranzosa e anche in parte esitante:“ Sarà la prova del nove... non posso continuare a brancolare nel buio in eterno. Io lo faccio... voglio assolutamente... una conferma...”. Aprì delicatamente la porta, e fece spuntare in parte la propria testa da essa: il corridoio era illuminato da una lampada affissa alla parete, e le camere di Eline ed Hiro erano proprio affiancate alla sua. Non restava che attendere in silenzio, a quel punto.

Non passò troppo tempo... forse solo una decina di minuti o un quarto d'ora, ma alla fine la porta della stanza di Eline si aprì... e la padrona di casa, in vestaglia da notte ne uscì, dirigendosi verso quella di Hiro. Eria si ritrasse per non rischiare di essere individuata, ma sentì chiaramente la sua rivale bussare pian piano all'uscio della stanza di Hiro, e la porta aprirsi, con un lieve cigolio. Non appena sentì di nuovo la camera tornare chiusa, la Cacciatrice di Missioni sgrattaiolò fuori dalla propria, posizionandosi frontalmente alla porta interessata ed inginocchiandosi per arrivare con l'occhio al buco della serratura. Oltre la fessura, illuminati dalla fioca luce di una candela, vide Hiro, a petto nudo, in piedi insieme ad Eline, ed era quest'ultima a parlare in quel momento.

<< Perché non mi hai mai detto della tua malattia?>> chiese spiegazioni Eline, piuttosto seccata:<< Potevi confidarti con me, lo sapevi...>>.

<< Pensi che poi saresti stata meglio?>> replicò Hiro, abbassato lo sguardo:<< Te l'avevo detto, dopotutto, che c'era lo possibilità che non tornassi, l'ultima volta..>>.

<< E' vero... ma se...>>.

<< Non me la sentivo di metterti in ansia in quel modo: nessuno doveva soffrire per la mia sorte. Se te lo avessi detto... avresti solo vissuto giorno dopo giorno il terrore che io non ci fossi più.  Alla fine, però, sono guarito...>>.

<< Già...>> mormorò Eline, guardando altrove:<< … è questo l'importante, al fin dei conti. E io ne sono contenta.>> nel dire questo, le sue mani si alzarono con leggerezza, quasi in automatico, appoggiandosi alle spalle di Hiro ed avvicinando il suo corpo snello al petto muscoloso e ben definito del ragazzo, chiudendo gli occhi per baciarlo. 

Eria, davanti a quell'azione, abbassò gli occhi: non ce la faceva ad assistere di nuovo a quella scena... sentiva una forte, prepotente fitta al cuore, e gli occhi le luccicavano, prossimi ad un pianto dirotto. In quella posizione di impotenza, capiva di essere stata sconfitta... che tutte le sue speranza su Hiro erano sbagliate, che era stata solo una stupida, povera illusa: che ingenuo, stupido sogno, il proprio. Tanto valeva tornarsene in camera, e starsene lì a piangere...

<< No!>>. Eria sgranò gli occhi dalla sorpresa, nell'udire quella parola e sopratutto nel riconoscere CHI l'avesse detta, e il proprio occhio scattò di nuovo verso il buco della serratura: Hiro, con quell'esclamazione rapida, aveva posto le sue forti braccia davanti a sé, respingendo delicatamente la giovane che aveva di fronte.

<< Ma...? Hiro...>> fece Eline, con espressione chiaramente interrogativa.<< … che cos'hai?>>.

<< Ehm... senti... Eline...>> si affrettò ad aggiungere il ragazzo col braccio fasciato, arrossito parecchio:<< … potresti... potresti sederti un attimo sul letto... metterti comoda ed ascoltarmi? Devo dirti una cosa molto importante...>>.

<< Oh... certo.>> annuì la padrona di casa, sedendosi sul giaciglio subito. Cos'era quella novità, si disse Eria?

<< Bene... sei tranquilla? Rilassata? Ti prego di ascoltarmi fino alla fine... con lo stesso stato d'animo di questo momento.>>.

<< Sei strano... comunque va bene... te lo prometto, se la cosa ti può rassicurare...>>.

<< Bene...>> sospirò profondamente Hiro: sembrava qualcosa di davvero importante, quella che aveva da dire. Trascorse qualche secondo... momenti davvero carichi di tensione... e alla fine il ragazzo, serio, pronunciò:<< Io... non sono la stessa persona che hai amato.>>.

<< Eh?>> si sorprese Eline, immensamente confusa:<< Come... Come sarebbe a dire... che non sei la stessa persona che ho amato?>>.

<< Intendo dire proprio questo.>> alzò lentamente gli occhi lui, guardandola negli occhi:<< Cerca di accettare quanto ti sto per dire, ti prego... Per me tu eri più di un'amica, te lo giuro... ti volevo bene... la mia malattia non mi permetteva di creare legami duraturi, e ho scelto te perché oltre che così simile a me... forse non avresti pianto troppe lacrime, nel vedermi scomparire, non potendo portarti con me. Le mie intenzioni e i miei sentimenti erano sinceri, allora... ma...>>.

<< M-Ma?>> lo invitò a continuare la ragazza: Eria notò che le parole che pronunciava Hiro dovevano essere come macigni, per lei, dall'espressione piuttosto stravolta che aveva... e dalla tremarella che aveva alle braccia... quasi avesse paura di ciò che avrebbe potuto dire il giovane in seguito.

<< … ma... ho compreso: tutto ciò, l'atteggiamento che ho deciso di avere per nascondere a chiunque la mia malattia... ha finito per diventare una maschera dura, dotata di una volontà propria, che ha creato una nuova persona in me.>> nel dire questo chiuse gli occhi:<< Ero sincero, la prima volta che abbia fatto l'amore insieme... ma perché non ero io, bensì un'altra persona.>> riaprì gli occhi:<< Come stare dentro un corpo non tuo, dotato di una volontà differente. Però, una volta che sono guarito, tutte le responsabilità che, a causa della mia condizione, mi ero imposto nei confronti degli altri sono svanite... e sono come rinato. Le mie emozioni e il mio carattere originali...sono riemersi dal profondo della mia anima.>>.

<< Quindi...>> distolse lo sguardo Eline, alquanto ferita:<< … stai dicendo... che alla fine, sei tornato ad essere una persona totalmente diversa, rispetto a prima... e perciò...>>.

<< Se dicessi che io ti amo ancora, mentirei a me stesso.>> proseguì Hiro, grave:<< Mentirei... perché la persona che ti amava è morta... morta per sempre. Dopo la scomparsa di mio padre e la fine del mio tutore... è vero... ero rimasto anch'io isolato, come te, volevo solo convivere con il mio dolore... ma quel dolore si era già arginato, e l'unica ragione che avevo per celare i miei veri sentimenti ed assumere una nuova identità era la malattia, che non volevo facesse soffrire... persone care che avrei potuto farmi una volta che mi avesse condannato a morte. Adesso che non c'è più... non ho più motivo di nascondermi dietro all'immagine di uno specchio. Scusami...>>. Eline non rispose... soltanto abbassò lo sguardo, non sapendo proprio che dire. Eria era alquanto impressionata da quella svolta: chi se lo aspettava che avrebbe detto tutto ciò?

<< Ah... c'è un'altra cosa...>> aggiunse il ragazzo dal braccio fasciato, senza volerla guardare ancora, forse per non farla soffrire ancora di più:<< … mentre stavo per morire... mi sono accorto di amare... sinceramente... un'altra ragazza.>>. Eline lo squadrò, sempre più sorpresa. Anche l'attenzione della celata spettatrice venne del tutto catturata da quella frase.

<< Un... Un'altra?>> ripeté la padrona di casa, ascoltandolo.

<< M-Mmh...>> annuì Hiro:<< … in punto di morte... quella ragazza mi ha fatto capire che quanto avevo stabilito era sbagliato... che avevo bisogno di amici... e mi ha dato la forza... la forza di continuare a vivere fino alla fine, nonostante il mio corpo fosse caduto in un inferno infuocato di dolore fisico. Non mi ha mai lasciato solo, in quei momenti. Ho compreso che non potevo vivere... senza quella persona: non sarei vivo... e non avrei capito di aver sbagliato a voler rimanere solo... se non fosse stato per lei.>>. Il cuore di Eria palpitò più forte che mai dall'emozione... e un'ondata di calore, come un fiume in piena, le scorrette prima lungo la faccia e poi in tutto il corpo, in un'istante: una ragazza che in punto di morte era stata la cosa più preziosa che ci fosse... non c'erano dubbi, stava parlando proprio di lei.

<< So che probabilmente ora mi odierai per sempre, Eline...>> proseguì il ragazzo dal braccio fasciato, alzando di nuovo gli occhi sull'espressione abbattuta della ragazza:<< … ho detto qualcosa che ti ha ferita, lo so... ma un'amore falso è una cosa inaccettabile, per questo ho dovuto dirti tutto ciò! Ne avevi il pieno diritto! Perciò ora, se vuoi... schiaffeggiami, prendimi a pugni... sfogati su di me, se vuoi: io non te lo impedirò.>>. L'effetto delle ultime parole di Hiro si iniziò a manifestare del tutto: lacrime amare rigarono il volto di Eline, diventata un tremito... ma inaspettatamente, anziché travolgere del tutto dalla propria tristezza, sorrise.

<< No... va bene così... non ce n'è bisogno.>> disse con un fil di voce rotta lei:<< Hai... Hai fatto la cosa giusta.>>.

<< C-Cosa?>> mormorò Hiro, stupito da quell'affermazione e dalla mancanza di reazioni violente nei suoi confronti:<< Ne sei sicura? Mi... Mi perdoni?>>.

<< Il mio cuore è molto freddo, adesso...>> annuì Eline, asciugandosi alla meglio le lacrime e cercando di smettere di tremare:<< … però... io lo immaginavo: quando ci siamo... frequentati, le altre volte... avevo sentito che più che l'amore, ad unirci era... una grande solitudine. Non ero sicura che mi amassi davvero...>> quindi volse il viso in un'altra direzione, malinconica:<< Stanotte... ho cercato di metterti alla prova, dato che... i tuoi occhi erano tornati sereni, e il peso che gravava su di te era scomparso. Volevo capire quanto tenessi a me... e ora l'ho compreso. Non ho nulla da rimproverarti...>> nel dire ciò sorrise di nuovo:<< Sono contenta che tu sia stato... così onesto con me. Sei proprio buono... lo sai?>>.

<< Sì... forse hai ragione.>> annuì il ragazzo, sedendosi vicino a lei per consolarla almeno un po':<< Mi scuso ancora... Io ti voglio bene... ma come a una sorella minore. Il mio cuore... appartiene ad un'altra donna, ormai.>>.

<< M-mmh...>> fece per tutta risposta Eline. Hiro emise un sospiro di sollievo, felice di aver risolto la situazione. Poi la padrona di casa gli chiese, seria:<< E... questa ragazza... lo sa quanto tieni a lei?>>.

<< No... ancora non ne sa niente.>> sorrise il ragazzo col braccio fasciato:<< Probabilmente non immagina nemmeno che mi piaccia così tanto...>>. Eria soffocò a stento una piccola risatina.

<< Allora... perché non vai da lei a dirglielo?>> propose Eline. Quella proposta lo colse totalmente di sorpresa.

<< Eh? Vuoi dire... che tu sai chi...? Come hai fatto a capirlo?>>.

<< Ci sono cose che solo una donna può capire...>> sorrise lei:<< Ho visto che occhiate ci lanciava, vedendoci insieme... all'inizio non l'avevo capito, ma adesso... penso che anche lei provi qualcosa per te.>>. Alla Cacciatrice di Missioni sembrò di essere diventata un tizzone ardente: era davvero stata tanto evidente?

<< E dici...>> proseguì Hiro, timido:<< … che dovrei... dirglielo? Adesso?>>.

<< Sì: penso che sia la notte adatta... dato che hai già esternato i tuoi sentimenti. Fidati di me... compi il primo passo, e dille quanto la ami.>>. Il ragazzo pareva parecchio titubante: una reazione normale, visto quanto era importante e personale per lui ciò che avrebbe dovuto fare e dire. Sospirò più volte... e il minuto successivo annuì.

<< D'accordo, Eline... e grazie. Grazie di tutto.>> nel dire questo prese la sue magliette e, dopo averle indossate, mosse alcuni passi verso la porta... ma prima di arrivare alla maniglia si arrestò, girandosi di nuovo verso Eline e chiedendole:<< Per caso... hai delle forbici?>>.

<< Uh?>> fece Eline, stupita:<< Delle forbici? Ce ne sono un paio anche qui dentro. Perché?>>.

<< Perché...>> iniziò a spiegare Hiro:<< … Eria diceva che stavo meglio, con i capelli corti. Me li taglierò di nuovo...>>. Sentire il proprio nome, in quella frase, diede la conferma definitiva alla ragazza dello Stile delle Due Rondini del Cielo, cancellando definitivamente tutti i suoi rimanenti dubbi... e facendola andare in brodo di giuggiole.

Quando Hiro uscì dalla propria stanza, i suoi capelli erano molto più corti, ben curati e decisamente appropriati a lui. Lasciò uscire Eline, che le sussurrò un “ buona fortuna” prima di ritirarsi nella sua camera, e richiuse accuratamente la porta. Volse poi lo sguardo in direzione della camera di Eria: il difficile arrivava ora... non si sentiva molto pronto, ma dopotutto Eline aveva ragione, era inutile attendere oltre... adesso o mai più.

“ Dai... ce la fai...” si disse mentalmente il ragazzo col braccio fasciato, facendosi coraggio:“ Devi solo bussare... farti aprire... e parlarle. Non è diffic...”.

<< Lo sai che stai davvero bene, con i capelli corti?>> disse alle sue spalle una voce, facendolo sobbalzare e girare subito: Eria, mani unite dietro la propria schiena, gli era arrivata alle spalle dalla parte della cucina. Un piccolo, timido sorriso le illuminava il volto.

<< E-Eria!>> esclamò Hiro, un po' irritato:<< C-Che scherzi sono? E cosa ci fai ancora in giro?>>.

“ So che volevi dirmi qualcosa di importante”, pensò di rispondergli la Cacciatrice di Missioni. Ma poi si disse che non valeva la pena far capire di essere rimasta a spiarli di nuovo, perciò mentì:<< Non avevo molto sonno... sai com'è.>>. Hiro la osservò, un po' dubbioso, quasi avesse mangiato la foglia.

<< Dopo tutto l'allenamento di oggi... strano.>> dichiarò infine il ragazzo col braccio fasciato, concedendole il beneficio del dubbio:<< Comunque... volevo dirti una cosa importantissima...>>.

<< Davvero?>> domandò Eria, fingendo curiosità: anche se sapeva cosa volesse dirle... si sentiva tutta in agitazione, impaziente di vederlo dichiararsi... di vedere lui dirglielo apertamente, cosa provava davvero per lei.

<< Vedi, Eria...>> cominciò Hiro, cercando di parlare:<< Il fatto è che... cioè...>> ma si bloccò: dannato nodo in gola... non riusciva a dirlo, era più difficile di quanto prevedesse.

<< Cioè...?>>.

<< E' che...>>. Non si era mai dichiarato ad una ragazza, prima, tanto apertamente. Con Eline la cosa era stata più spontanea... qui invece bisognava proprio rimboccarsi le maniche. E come se non bastasse era arrossito più del dovuto.

<< Che...?>> cercò di spingerlo pian pianino Eria, in febbrile attesa.

<< Cheee...>> cercò di sforzarsi Hiro... finendo con lo sbuffare:<< Diavolo... è... tremendo, dirlo così...>>.

<< Dire cosa?>> riprese la ragazza, sempre più sotto tensione:<< Potresti... essere più preciso?>>.

<< Non... Non trovo... le parole...>> balbettò il ragazzo dal braccio fasciato, esasperato:<< Non... Non saprei come...>> allora sospirò, scuotendo il capo ripetutamente. Non sapeva come fare... era quasi come aspettare la morte, riuscire a.... Un momento! Aveva una carta da giocare, forse. Perciò disse, esitante:<< Eria... io... ti ricordi quando... stavo per morire, dilaniato dalla malattia, l'altra volta?>>.

<< Oh...>> fece Eria, colta di sorpresa. Come avrebbe potuto dimenticare quei momenti tanto angoscianti... quei momenti truci, crudeli, che avevano minacciato di farle perdere per sempre Hiro? Non poteva, appunto:<< Sì... certo...>>.

<< Ti ricordi... che ti ho chiamata a me, ad un passo dalla morte?>> mormorò Hiro, proseguendo.

<< Sì... volevi dire qualcosa di importante, se non sbaglio...>>.

<< G-Già...>> proseguì il ragazzo dal braccio fasciato, cercando di dire quanto doveva, anche se preda dell'esitazione:<< … in quel momento... sai... penso di aver capito che la morte... era arrivata a reclamarmi. E allora... credo... di essermi aggrappato alla cosa... alla cosa... a cui tenevo di più al mondo... l'unica che sapevo potesse aiutarmi a resistere...>>. Fu il turno di Eria arrossire violentemente: il cuore le batté ancora più di prima... sentì il sangue scorrerle più rapidamente nelle vene... e le parve di essersi persa... persa a fissare gli occhi dolci e neri di Hiro, quasi fosse caduta dentro quei cerchi scuri nelle sue orbite.

<< La... La cosa a cui... tenevi di più...>> pigolò la ragazza, tutta in subbuglio:<< … sarei... io?>>. Il ragazzo non rispose... si limitò ad abbassare ed alzare il capo.

<< La cosa importante che volevo dirti allora...>> continuò Hiro, recuperata un poco di sicurezza:<< … era che... “ è solo adesso... che... da molto tempo...>>.

<< … molto tempo...>> proseguì Eria, cominciando lentamente, ma inevitabilmente a muoversi meccanicamente verso di lui... quasi avesse dei magneti in tutto il corpo e il suo interlocutore fosse fatto di ferro.

<< … io...>> si alternò a lei il giovane dal braccio fasciato quasi senza rendersene conto, venendole anch'egli incontro impercettibilmente.

<< … ti...>>. Erano l'una di fronte all'altro, adesso, ad una distanza incredibilmente vicina... l'uno che fissava l'altra... quasi fossero ambedue ipnotizzati.

<< … a...>> giunse all'ultima parola Hiro... ma essa non si completò neanche stavolta: chiusi i begli occhi, con il volto troppo vicino al suo... Eria aveva già posato le labbra sulle sue in maniera totalmente inaspettata, e la cosa... era tutt'altro che spiacevole. Anzi... la boccuccia di lei era così morbida e tenera, splendida... non avrebbe mai rinunciato a tenerci sopra la sua nemmeno per un momento, se avesse potuto, ricambiando ognuno di quei baci fino all'ultimo. Erano magnifici, caldi... così come il caldo, tenero abbraccio che si scambiarono tra di loro, pieno d'amore. I sentimenti che nutrivano reciprocamente, allora, si massimizzarono. 

Tutti presi da quell'impeto di passione ardente, i due innamorati stettero lì, immobili per alcuni, interminabili secondi, le mani che frugavano nel corpo del rispettivo compagno e i baci così splendidi che saettavano senza tregua... e alla fine Hiro ed Eria entrarono nella stanza di lui, stendendosi sul letto. Le loro estremità anteriori corsero veloci sugli abiti, iniziando a sfilare le vesti e a privarli degli abiti... così che loro si potessero unire sopra le coperte, senza alcun intralcio, in un circolo di amore e purezza che li avrebbe accompagnati... per sempre.

-Studio Tetro-

Keila:<< OWAWWW *O* !!!>>.

Io:<< Lol....>>.

Honoryou:<< Che le è preso :T ?>>.

Io:<< E' fangirlismo... non puoi capire.>>.

Keila (saltellando come una scema):<< ** >>.

Io:<< … resterà così fino alla fine dello Studio Tetro xD >>.

Honoryou:<< Allora meglio continuare, muahahahahah!>>.

Io:<< Comunque... spero che la scena amorosa sia venuta bene c.c (sapete com'è... sono abbastanza complicate da scrivere, per me).>>.

Honoryou:<< Il solito modesto del ca***.>>.

Io:<< Non sono sicuro, ok CwC ? E adesso... ringraziamenti assortiti per tutti i lettori/sostenitori/recensori/aiutanti/eccetera. Purtroppo ho anche una notizia che potrebbe non piacervi :( >>.

Honoryou:<< o.O >>.

Io:<< Come avete visto, finora ho fatto un bel po' di disegni sui personaggi importanti... forse TROPPI!>>.

Honoryou:<< Eh, adesso i soggetti scarseggiano ^^'' >>.

Io:<< Quindi mi sa che per un po' non ci staranno disegni, a meno che non venga un personaggio non ancora disegnato: infatti gli unici non disegnati sono l'Araldo standard e il piccolo Joseph. In verità ci sarebbero anche gli altri Sommi Draghi, ma preferirei metterli nei capitoli in cui combattono, sapete com'è... >>.

Honoryou:<< Massimo possiamo disegnare degli oggetti... in questo, per esempio, abbiamo lo stemma dei Cavalieri del Governo Imperiale (fatto un po' di fretta, forse, ma bene).>>.

Io:<< E... niente... Lotteria Tetra?>>.

Honoryou:<< Con piacere, così movimentiamo un po' le cose...>> aziona la leva della solita Slot.

Io (voltandomi):<< Ehi, Hono... non senti anche tu uno strano rumore?>>.

Honoryou:<< Eh?>>. Si sentono dei tonfi in lontananza.

Io:<< Sembrano quasi colpi di...>>.

???:<< VIENI QUIIIIIIIIII >:DDD >>.

???:<< NOOOOOOOOOOO!!! ARGH!>>.

Io:<< O__________O ELI8600, sezione 5D's :D Bentornata...>>.

Honoryou:<< E l'altro e Crow, di YGO 5D's, se non erro...>>.

Eli (salutando con la manina):<< CIAO, RAGAZZI :3 E tu, Crow... TIE' >:( !!>> cinquemillesima mazzata sul capo di Crow.

Crow (mani sopra la testa, inutile difesa):<< AIUT...>>.

Io:<< Uhm... come mai picchi Crow, stavolta?>>.

Eli:<< Mi sono ricordata di quando ha preso a male parole Beline.>>.

Io:<< AH!>>.

Crow:<< Aiutooooo!>>.

Eli:<< Zitto, cafone!>> altra mazzata:<< Inoltre, ha cercato di aiutare Gilag a cancellare l'accout mio.>>.

Io:<< O____O >>.

Crow:<< FERMATE LA MATTA!>> altra tempesta di mazzate.

Io (scintillio negli occhi):<< Aspetta... ora vengo ad aiutarti...>> si allontana.

Crow:<< Grazie al ciel... OHI!>>.

Eli:<< Zitto, che non ho finito >:( >>.

Io (ritorno in sala):<< Eccomi...>>.

Crow:<< Eccoti, sbrigati a... O______________________o COS'E' QUELLO?>>.

Io:<< Il martello gigante di Gil... e te lo scaricherò SU RESTO DEL CORPO, MALEDETTO DISSACRATORE DI BELINE!>>.

Crow:<< AAAAAAAARRRGGGHH!!>> si dà alla fuga.

Eli ed Io (correndogli dietro con mazza e martello ):<< VIENI QUI, LASCIATI AMMAZZARE, CRESTONE DELLA MALORA!!!>>.

Honoryou:<< … guarda un po'....>>.

V (fluttuando):<< Questo luogo è diventato casa di grandi follie, da quando ci siete voi... non si riesce manco a dormire in pace.>>.

Honoryou:<< Già già... guarda, meglio se finiamo qui. Ci vediamo, ciao alla prossima.>>.

V:<< Mi congedo anch'io, gentili signori...>>.

Keila:<< AWWWWW *O* !!>>.

Honoryou:<< … inizio ad essere invidioso...>>.

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Capitolo 35
*** Attacco dopo l'alba ***


Capitolo 35- Attacco dopo l'alba.

-Studio Tetro-

Io:<< Buongiorno, cari lettori appassionati ^W^ Come già anticipato mi occuperò parecchio di questa storia, sperando di riuscire a finirla, alla fine xD Dai... nello scorso capitolo abbiamo lasciato che Eria ed Hiro FINALMENTE si concedessero una notte tutta per loro, con grande emozione degli shippatori, dopo le relative confessioni. Andiamo avanti, adesso.>>.


Il mattino seguente... la luce del caldo Sole del mattino filtrò dal vetro della finestra delle stanze della casa di Eline, illuminando la camera da letto in cui, coperti a malapena dalle coperte, si trovavano ancora a riposare Eria ed Hiro, avvinghiati l'uno all'altra. La ragazza, i capelli azzurri sciolti dalla coda di cavallo in cui erano solitamente raccolti, avvertiti i raggi solari sul volto iniziò a muovere le palpebre... e lentamente aprì gli occhi, ritrovandosi con la testa appoggiata al petto del suo compagno di letto, che si alzava e si abbassava ripetutamente nel sonno mentre il suo forte, muscoloso braccio fasciato le cingeva il collo, appoggiato sulle sue spalle e con la mano sul suo esile braccio.

Ancora lei non riusciva a credere che l'avessero fatto davvero: era stato... come vivere un sogno ad occhi aperti, provato con ogni fibra del loro corpo. Era da tantissimo, troppo tempo che aspettava quel momento. Giacere con l'uomo della sua vita... con Hiro... che esperienza indimenticabile, ancora si sentiva tutta calda per le emozioni suscitatele. Perché ormai Hiro era il suo uomo... lo sapeva, e non amava altri che lui, così come lui non amava altre che lei.

Eria scese piano piano dal letto, senza far rumore, tenendosi una coperta addosso per coprire le parti intime e lasciandone un'altra addosso ad Hiro: che carino, mentre dormiva... era così rilassato, dolce... ancora non era il caso di svegliarlo, meglio se riposava bene per l'allenamento che lo attendeva. In punta di piedi avanzò verso la finestra, intenzionata a cambiare un po' l'aria. Staccò una mano dalla coperta e spalancò un'anta, e subito dopo aprì pure l'altra...

<< Ciao.>>. Proprio in quel momento, una voce maschile la salutò da dietro la finestra, completamente a sorpresa.

<< WAAAAAAH!!>> sobbalzò Eria, arrossendo tutta e arretrando alla svelta, stretta ancora più forte la coperta per coprirsi: all'esterno, il viso rivolto verso il cielo... c'era Oceano. Si girò rapida verso Hiro, costatando che per fortuna non si era svegliato per quell'urletto, e poi, tutta imbarazzata, si rivolse ad Oceano:<< C-COSA DIAVOLO CI FAI QUI? P-PUSSA VIA!>>.

<< Ahahahah, non scaldarti tanto...>> rise con un fil di voce Will:<< Mica ti sto guardando...>>. “ Non scaldarti tanto”... facile dirlo: non era mica  lui quello con i capelli tutti in disordine, mezza nuda e “ vestita” solo con una misera coperta... accidenti, era ancora così incantata e assonata dagli eventi di quella sera che si era dimenticata di mettersi qualche abito addosso come il buon senso avrebbe voluto.

<< A-Ad ogni modo...>> pigolò la ragazza, celatasi subito dalla sua vista addossandosi al muro più vicino:<< … come diavolo hai fatto a liberarti? Eri pure chiuso a chiave...>>.

<< Diciamo... che ho trovato un sasso abbastanza tagliante per terra durante gli allenamenti e l'ho sfruttato per liberarmi mani e piedi. Non è stato facilissimo... ma in compenso, non è stato troppo complesso scassinare la serratura. Tranquilla, ripeto: ero solo venuto per chiamare Hiro... non immaginavo ci fossi tu con lui.>>.

<< Beh, comunque Hiro...>> cominciò a spiegare lei, quando si bloccò, sbalordita: si era liberato mani e piedi, aveva detto? Ma allora...

<< Ti stai forse chiedendo...>> proseguì l'ex-Sommo Drago, intuita la natura del suo improvviso silenzio:<< … perché non ne abbia approfittato per farvi fuori tutti e tornare così libero? Semplice...  ho promesso che vi avrei dato una mano. E io sono un uomo di parola: tutto ciò che vi ho detto dopo essermi salvato dal fiume era vero.>>.

<< Allora... davvero non vuoi vendicarti di noi, o riunirti ai Sommi Draghi.>>.

<< Esattamente. Dimmi solo un dannato motivo per cui sarei ancora qui a parlare con te, se non fosse così, e mi lascerò legare di nuovo.>>. Altri attimi di silenzio si impadronirono del luogo, silenzio rotto solo dal leggero russare di Hiro.

<< Tu... perché sei diventato un membro della banda dei Sommi Draghi?>> chiese infine Eria, un po' esitante. Will non rispose subito... ma poi iniziò a proferir nuovamente parola.

<< Quello... è parte del secondo motivo per cui ho deciso di occuparmi dell'allenamento di Hiro.>> disse il musicista, sospirando:<< Mettiti comoda: ti racconterò tutto... così forse ti convincerai definitivamente della mia sincerità.>> perciò, mentre lei cercava subito di arrivare ad alcuni dei propri abiti sparsi sul pavimento, Will iniziò a raccontare:<< Il mio vero nome è davvero Will: sono nato da un maestro di arti marziali che voleva seguissi le sue stesse orme, in un Gate lontano. Per questo mi diede delle solide basi da seguire al riguardo, ma la cosa non mi allettava più di tanto. Il mio vero sogno era... andare in giro per il mondo, dando la felicità con la mia musica: trovavo affascinanti le melodie, specie quelle con il flauto, perciò un bel giorno feci fagotto e mi misi a girare per la regione, affinando la mia esperienza musicale.>>.

<< Ah... e poi?>> proseguì Eria, abbottonandosi la propria giacchetta senza maniche.

<< Beh... il mio viaggio, sette anni fa, mi portò in una cittadina: mi ero fatto una discreta reputazione, e mi guadagnavo da vivere con le mie melodie. Davo spettacoli pubblici, così da attirare i passanti. La cosa che più mi piaceva era vedere i volti soddisfatti della gente... la gioia che provavano con le canzoni. Feci lo stesso anche quel giorno: il mio bastone-flauto si mise a suonare... ma mentre erano attirati dalla mia musica, i cittadini del Gate in cui mi trovavano non si accorsero che alcuni banditi si intrufolarono in alcune case, derubando quanta più roba possibile.>>.

<< Davvero?>> fece la ragazza, sorpresa, riuscendo a metter mano intanto anche alla propria biancheria intima.<< Che successe, dopo?>>.

<< Uff...>> sospirò Will, abbassando il capo:<< Alcune persone, scoperto il fatto, mi additarono come un complice dei ladri... e fui costretto alla fuga per evitare il linciaggio. Nella fretta di fuggire un uomo mi si parò di fronte senza che me ne accorgessi, e mi squarciò l'occhio destro con un coltello per bloccarmi. Nonostante il dolore e grazie agli insegnamenti di mio padre, però, riuscì a dileguarmi in tempo.>> a quel punto il suo tono di voce si fece più rabbioso:<< Il mio cuore, non appena fui al sicuro... divenne ricolmo di rabbia: quelle persone che volevo solo rendere felici avevano ripagato i miei sforzi accusandomi di qualcosa che non avevo commesso. Bel ringraziamento...>>.

<< Will...>> mormorò Eria, piuttosto desolata: non avrebbe mai creduto che quell'uomo avesse passato tutto questo... proprio a causa della musica che tanto voleva valorizzare. 

<< Ma aspetta... non è finita: un giorno, nel rifugio che avevo trovato, arrivarono altre persone... gli Araldi, la banda dei Sommi Draghi. Con loro c'era la persona che guidava tutta l'organizzazione, che riconoscendo in me un qualche talento... mi propose di unirsi al gruppo, per potermi così vendicare dell'affronto subito. Inutile dire che accettai senza indugio, e da quel giorno mi sforzai solo di salire più in alto, per diventare uno dei Sommi Draghi: per questo gli allenamenti insegnatimi da mio padre mi furono molto utili.>>.

<< E' una storia molto triste...>> commentò lei, comprensiva:<< … però... non pensi di aver esagerato, a dimenticare tutto per seguire il sentiero della vendetta? Vendetta che tra l'altro era provocata solo da alcune ceche persone, che pensavano solo a trovare un capro espiatorio su cui sfogarsi?>>.

<< Hai ragione.>> confermò Oceano:<< Infatti... stando con te ed Hiro ho iniziato a ricredermi: per fingermi vostro amico, sono stato costretto a suonare per voi, e per coloro che volevano sentire le mie canzoni durante il viaggio. Il tuo volto felice e quello dei bambini... che per molti giorni ho suscitato... mi hanno pian piano ricordato il vero motivo della mia partenza da casa. Dopo la mia sconfitta per mano tua, ho avuto il pretesto giusto per abbandonare i Sommi Draghi. Vi sono grato, per avermi fatto riflettere... quindi ora farò quanto è in mio potere per consentirvi di battere quella feccia!>>.

<< Mi chiedo... ma allora... perché non ce l'hai detto subito?>> domandò Eria, un po' confusa:<< Forse... ti avremo creduto, no?>>.

<< Era il secondo motivo che non volevo rivelarvi subito... e non ve lo svelai perché se ve l'avessi detto subito dopo il mio tradimento, avreste probabilmente pensato fosse una storiella inventata sul momento. Ma ora vi ho dato prova che potete fidarvi... per questo ho sputato il rospo.>>.

<< Ora si spiega tutto...>>.

<< Ad ogni modo...>> disse Will, iniziando ad allontanarsi:<< … ero felice quando Hiro guarì dalla malattia: sai, già lo sapevo... dopo la vicenda dei Mastotauri a Yellowgate l'ho costretto a farsi medicare da me, e l'ho notato: ma lui mi ha detto di non fartelo sapere... per non farti stare in pensiero.>>.

<< S-Sul serio?>> arrossì Eria, sorpresa dalla notizia.

<< A-Ah.>> proseguì Oceano:<< E adesso, appena si sveglia mandalo qui fuori ad allenarsi con me: non ho idea di quale obiettivo si celi dietro la raccolta dei misteriosi testi antichi... ma quello che avevate voi è finito nelle mani di Tempestoso, e così i Sommi Draghi sono più vicini ancora al loro scopo. Preferirei si sbrigasse, a diventare più forte... forse ne avrà bisogno per qualcos'altro, oltre che per salvare Lawrence...>> e così dicendo girò l'angolo della casa e si diresse verso il loro campo di addestramento personale.

“ Will...” pensò la ragazza: ora che aveva le idee più chiare, sentiva dentro di sé che poteva fidarsi di quell'uomo che era stato per un breve periodo loro compagno d'avventura. Anche se forse conveniva non abbassare troppo la guardia, con lui...

<< Così... era questo che nascondeva...>> mormorò una voce alle sue spalle. Eria si voltò... e si rese conto che Hiro era sveglio.

<< Hiro!>> esclamò Eria, colta di sorpresa:<< Ma... da quanto tempo è che sei sveglio?>>.

<< Da prima che Will iniziasse il suo racconto.>> le sorrise il ragazzo con il braccio fasciato dal letto:<< Ero curioso anch'io...>>.

<< Capisco... comunque, sarà bene che ti alzi: l'hai sentito il gran maestro, no?>>.

<< Dammi la mano...>>. Eria, con un sorriso e senza fare troppe domande, gli si avvicinò e gliela porse... ed Hiro la prese, strattonandola imprevedibile nella propria direzione e facendola cadere al suo fianco.

<< E-Ehi! Aahahah!>> rise divertita la Cacciatrice di Missioni, finita sul morbido letto e stretta rapidamente, con delicatezza, alla vita dalle potenti mani del suo compagno:<< E dai... Will ti sta aspettando, su.>>.

<< Per favore...>> le fece l'occhiolino Hiro, un sorriso stampato in faccia:<< … un paio di minuti li potrà attendere, non ti pare? Non farti pregare troppo.>>.

<< Uhm...>> assunse un'aria pensosa Eria, quasi indecisa:<< … sai... perché no?>> e nel dirlo... chiuse gli occhi, gli appoggiò le mani sulle spalle e lo baciò con una nuova, rinnovata vampata di passione, intenzionata a giacere ancora un po' insieme all'amore della propria vita.

Due mesi e mezzo dopo...

<< AHAHAHAAHAHHAH!! DIAMO IL VIA AL DIVERTIMENTO!>> gridò un bandito, un Araldo del Fulmine, soddisfatto, attorniato dai suoi uomini, poco prima che le luci dell'alba illuminassero il cielo. Il luogo in cui si trovavano era un piccolissimo centro abitato, a malapena un accampamento, nei pressi di Violetgate, e lì stavano divertendosi alla loro maniera: i pochi abitanti, intimoriti e sorvegliati da alcuni Araldi con le loro lance, erano impossibilitati a fare qualunque cosa, mentre un uomo e suo figlio erano stati legati a dei pali piuttosto lunghi piantati al suolo, l'uno di fronte all'altro alla distanza di circa sei metri, affiancati dagli ultimi componenti della piccola banda lì presente.

<< P-Papà...>> balbettò il figlio dell'uomo legato, terrorizzato, che non doveva aver più di sei, o sette anni.

<< Tranquillo, figlio mio...>> cercò di fargli coraggio suo padre, seppur non avesse neppure lui idea di ciò che avevano intenzione di far loro e sudasse come non mai:<< Andrà tutto bene...>>.

<< “ Andrà tutto bene”? Che cazzata!>> disse uno degli Araldi ai lati del bambino, ben poco rassicurante:<< Finirà molto male... e noi ci godremo le vostre facce, mentre voi verrete torturati lentamente... senza poter fare nulla per salvarvi e costretti ad assistere al dolore dell'altro.>>.

<< Il problema è... chi verrà torturato per primo?>> aggiunse un altro malvivente, roteando la propria lancia con malevolenza:<< Chi sarà il primo a soffrire?>>.

<< Vi prego... lasciate in pace mio figlio...>> li supplicò l'uomo, dalla sua posizione:<< … è solo un bambino... la sua mamma sta già molto male... non fatelo soffrire ancora di più...>>.

<< STAI ZITTO!>> esclamò un altro, trafiggendogli un ginocchio con la lancia... e trasmettendogli una scossa elettrica di debole intensità che contribui ad aumentare vertiginosamente il dolore del taglio infertogli. Grida di dolore risuonarono sul luogo, mentre un fiotto di sangue sgorgava dal punto attaccato.

<< PAPAAAAAAAAAA'!!>> iniziò subito a urlare a squarciagola il bambino nel vedere suo padre soffrire a quel modo davanti a sé. Gli altri spettatori, quelli che appartenevano alla cittadina, si limitarono a distogliere lo sguardo: sarebbe stato un suicidio tentare una reazione con gli Araldi che li controllavano.

<< AHAHAHAH, GUARDA QUANTO URLA, IL PICCOLO BASTARDO!>> rise il malfattore che aveva trafitto l'uomo, estraendo la punta della lancia dalla gamba perché la vittima si potesse riprendere almeno in parte. Il padre del bimbo respirò affannosamente, mentre suo figlio piangeva in preda alla paura... paura che potessero fargli patire altre sofferenze, sia a lui ma sopratutto al proprio genitore.

<< Giusto quel che ci voleva per rompere la noia, AHAHAHAHAH!>> aggiunse un altro Araldo, soddisfatto:<< Così capiranno tutti che facciamo sul serio! Come procediamo, adesso?>>.

<< Mmh... proporrei di fare un po' per uno...>> propose un terzo Araldo, alzando l'arma in direzione del ginocchio del ragazzino.

<< NO, NON FARLO!>> gridò subito il padre del bimbo, nell'accorgersi di quel gesto minaccioso:<< Vi darò quello che volete... ma NON FATEGLI DEL MALE, VI SUPPLICO!>>.

<< Uh... credo che ci divertiremo proprio...>> ghignò il manigoldo:<< Dì a tuo figlio che è tutto a posto... potremo farci un pensierino e prendercela solo con te, AAHAHAHAHAHH!>>. Il genitore digrignò i denti, incollerito: se avesse avuto le mani libere, si sarebbe di certo scagliato contro di loro anche al costo della vita... ma in quel frangente, pur sapendo che quei malvagi si stavano solo prendendo gioco di lui, era disposto a fare qualunque cosa, pur di dare una sola possibilità a suo figlio.

<< Papà... ho... ho paura...>> balbettò il bambino, sempre più spaventato da quell'insostenibile situazione di terrore. Allora suo padre lo guardò bene negli occhi, cercando di dargli qualche rassicurazione, anche minima.

<< E'... E' tutto a posto...>> gli disse lui, pur sapendo di mentire:<< … non devi aver paura... non ti sarà fatto alcun male...>>. Tutti i banditi si lasciarono andare a grasse risate davanti a quella dichiarazione.

<< HA DETTO LA BUGIA, AHAHAHAHAHAHAHAH!>> disse l'Araldo che minacciava suo figlio:<< Spiacente... nulla andrà bene! E sarà il mio Emblema Lampo piccolo a dimostrarlo..>> e così dicendo allungò di scatto la propria lancia verso la vittima più giovane, deciso ad affondarla nel suo corpo.

<< NOOOOOOOOOOOO!!!>> urlò con quanto fiato aveva in gola l'uomo. Un fiotto di sangue si levò in aria, in seguito al colpo.

<< AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!>>. Un ruggito di dolore si alzò al cielo... ma non fu il bimbo ad emetterlo: prima che la lunga arma raggiungesse il proprio bersaglio, il braccio che la stringeva si era staccato improvvisamente dal corpo del suo proprietario, ricadendo al suolo in una pozza di sangue. L'Araldo privato dell'arto cadde in ginocchio, in preda ad un dolore incontenibile:<< AAAAAAAAAAAAAH!!!>>.

<< MA CHE...?>> boccheggiarono alcuni Araldi... e il loro sguardo si piegò rapidamente verso il terreno, in mezzo ai due ostaggi: lì, a terra, quasi apparso dal nulla... c'era un giovane uomo dai capelli non troppo lunghi, ma neanche troppo corti, appoggiato con una mano al suolo, che stringeva nell'altra una lunga spada simile ad un fioretto.

<< Chi... Chi diavolo sei tu?>> domandò esitante un brigante, confuso:<< C-Come hai fatto a...?>>.

<< Feccia....>> rispose il nuovo arrivato, con un tono furente, alzando lo sguardo... con occhi che erano tutto fuor che cordiali, pieni d'odio incommensurabile:<< Io, Kenryu... non vi lascerò vivere un minuto di più!>>. L'attimo successivo... si lanciò contro gli Araldi che stavano intorno al bambino, e prima ancora che questi potessero difendersi in qualche modo, quella che pareva essere una raffica... una tempesta di fendenti invisibili si abbatté sui loro corpi, mutilandoli mortalmente tra urla e spruzzi di sangue.

<< A....Ah....>> sbarrò gli occhi il bambino, il volto bagnato da alcune gocce di quel sangue: quello spettacolo... era troppo violento... e cruento per la sua giovane mente, così poco aperta a quelle scene. Ne fu tanto impressionato da emettere un violento conato di vomito.

<< E'... E'... mostruoso...>> balbettò uno dei briganti che sorvegliavano il padre del ragazzo, increduli davanti a tale velocità.

<< I prossimi... siete voi!>> sentenziò Kenryu, e senza neanche voltarsi, toccando il terreno con la punta della sua spada, effettuò un acrobatico, incredibile, salto all'indietro che lo portò al fianco degli sbalorditi criminali prima ancora che se ne rendessero conto. La sua lama, poi, saettò ancora una volta verso il primo nemico che poteva incontrare, decapitandolo all'istante: il corpo senza testa emise uno spruzzo di liquido rossastro dal collo, per poi crollare pesantemente sull'erba bassa della pianura sottostante, senza vita. Gli altri Araldi vicini a lui, istintivamente, lo aggredirono con le lance, ma il Condottiero Imperiale si spostò subito con un rapido volteggio, trafiggendoli tutti il secondo seguente come se niente fosse di fronte agli attoniti spettatori della scena.

<< Molto bene...>> sospirò il Condottiero Imperiale, in quell'atmosfera di sangue... circondato solo da morti e dalle due persone legate ai pali, rivoltosi ai rimanenti Araldi, quelli che sorvegliavano gli altri abitanti della cittadina, con il proprio sguardo di pietra:<< … chi vuol farsi avanti, adesso?>>.

<< E-Ehi...>> disse uno degli Araldi, deciso a non arrendersi:<< … non muovere un muscolo... o uccideremo questa gente!>>.

<< Parole grosse, per un morto che cammina...>> chiuse gli occhi Kenryu:<< Sei già finito, non vedi?>>. Prima che potesse afferrare a pieno il senso di quelle parole, l'Araldo che aveva parlato per ultimo sentì un dolore atroce al petto... e la vita scivolargli via: un altro giovane, armato di pugnali, era sbucato dalla folla da sorvegliare, e le sue armi avevano già squarciato il suo corpo: era Aldor, il rivale di Eria

<< Ci sono anch'io, gente!>> si fece notare quest'ultimo, sorridendo, lanciatosi subito contro gli ultimi malviventi mentre ancora la sua prima vittima doveva cadere.

<< Ma cos...? AAAAH!!!>> iniziò a chiedersi un altro di quei malfattori, giustiziato però all'istante dai pugnali del giovane, trafitto prima ancora di potersi voltarsi del tutto. E gli ultimi Araldi non se la passarono tanto meglio, perché sempre dal gruppo di cittadini uscirono altri componenti dei Cavalieri del Governo Imperiale, che grazie al fattore sorpresa riuscirono a sottometterli con estrema facilità, liberando la cittadina dal loro dominio.

<< Condottiero Kenryu... ce l'abbiamo fatta!>> esclamò disciplinatamente uno dei Cavalieri, facendo rapporto:<< Non ci sono state vittime tra i nostri o tra i residenti.>>.

<< Confermo.>> disse Aldor, riponendo nei foderi sulla schiena i pugnali:<< E' stato semplice come bere un bicchier d'acqua.>>.

<< Bene...>> commentò Kenryu, rinfoderata la spada:<< Adesso dovremo solo liberare quei due poveracci legati...>>. Il bimbo, dal suo palo, rimase a guardare la figura voltata del Condottiero Imperiale nel suo stato di semi-shock: gli occhi che aveva al momento dell'attacco... freddi, dotati di un istinto omicida senza pari. Ti rimaneva addosso, dopo averlo guardato... e adesso il piccolo aveva paura di quell'uomo dall'apparenza tanto crudele, che sembra solo aver bisogno di uccidere qualcuno per placarsi almeno in parte. Proprio allora, tuttavia, il Condottiero Imperiale si girò... e incredibilmente il suo sguardo era mutato del tutto: i suoi occhi erano sereni, e gli rivolse un gran sorriso, avvicinandoglisi alla svelta per staccarlo dal palo a cui era legato.

<< Mi scuso per non essere arrivato prima che ferissero tuo padre...>> disse il Condottiero, togliendolo da quella scomoda posizione e appoggiandolo al suolo:<< … ma non ho proprio potuto fare prima, sono desolato.>> dicendo questo gli pulì il sangue dal viso e lo guardò attentamente:<< Sii forte, ragazzo...>>.

<< S...S...Sì...>> balbettò il ragazzino, pallido e tutto tremante. Proprio in quel momento, Aldor slegò suo padre, e nel vederlo di nuovo libero il piccolo si diresse istintivamente da lui:<< P... Papà...>>.

<< Figliolo...>> disse il padre, abbracciando il figlio non appena gli fu vicino:<< E' tutto finito... tutto finito...>>.

“ Quei maledetti... Le bestie si comportano molto meglio di questi sciacalli.” pensò Kenryu, cancellato il sorriso e chiusosi in un'ira molto intensa:“ Li odio... tutti quanti!”.

<< Ken!>> esclamò Aldor, raggiungendolo:<< Qui c'è qualcosa che non va... non c'è nessun Sommo Drago o Araldo Superiore, con questi.>>.

<< Lo so.>> disse Kenryu, impassibile:<< Non sono in molti, dopotutto...>> in quel momento, un gemito attirò la sua attenzione: per terra c'era ancora l'Araldo a cui era stato mozzato il braccio, raggomitolato su se stesso per il dolore.

<< Ah... Ah....>> ansimò ripetutamente l'Araldo del Fulmine, cercando di bloccare l'emorragia come meglio poteva... e proprio allora venne afferrato violentemente per il colletto che gli spuntava dall'armatura, nonché alzato di peso come se fosse una piuma. Proprio dal Condottiero Imperiale, per giunta.

<< Ascoltami attentamente, lurido bastardo...>> iniziò Kenryu, gli occhi nuovamente lampeggianti di un istinto omicida che suscitò il più profondo terrore nel brigante:<< … non mi interessa se ora sei monco oppure no... se non vuoi che termini l'opera iniziata dal tuo braccio ti conviene sputare il rospo... mi sono spiegato?>>.

<< SI'! SI'!>> annuì con veemenza il malcapitato Araldo:<< TI DIRO' QUELLO CHE VUOI... MA NON UCCIDERMI!>>.

“ Accidenti, se fa paura...” pensò Aldor, rimasto alquanto di sasso.

<< Molto bene, allora... dato che sei un Araldo del Fulmine...>> proseguì il Condottiero Imperiale, rabbioso:<< … DOV'E' ANDATO IL SOMMO DRAGO CHIAMATO TEMPESTOSO?!>>.

<< Si... Si è diretto verso Yellowgate, l'altro giorno, con la maggior parte dei nostri. Ci ha lasciati qui apposta perché potessimo attirare eventuali Cavalieri del Governo Imperiali nelle vicinanze con le nostre gesta... e che li trattenessimo sfruttando gli ostaggi. Non ci aspettavamo però... che proprio il Condottiero Imperiale sarebbe arrivato qui...>>.

<< A Yellowgate? E che ci è andato a fare?>>.

<< Non lo so... Tempestoso ci da solo gli ordini da eseguire, ma non ci svela i dettagli... Non lo so, lo giuro!>>. Per tutta risposta, Kenryu lo buttò al suolo con disprezzo, facendo cenno ad alcuni dei propri uomini perché si occupassero dell'Araldo.

<< Tempestoso va a Yellowgate...>> mormorò Kenryu, sospettoso, alzando gli occhi al cielo:<< … che abbia a che fare con il loro misterioso scopo?>>.

Frattanto, alcune ore più tardi, il Sole dell'alba era sorto su Yellowgate, la città emergente dalla steppa, costeggiante un piccolo fiume e una piccola montagna che abbiamo avuto modo di visitare diverse volte durante questa storia, e la gente che vi abitava stava per riprendere le sue abitudini, uscita fuori dalle case recandosi a lavorare alle proprie occupazioni. Ad un tratto, però... da sud iniziarono a comparire una numerosa schiera di uomini in armatura, a cavallo... armati di lance e guidati nientemeno che dal potente Tempestoso, e dal suo secondo, l'Araldo Superiore del Fulmine Derric.

<< Guarda un po'...>> sorrise Tempestoso, osservando il lontananza Yellowgate:<< … quelle formiche sono sveglie da poco... bene, sarà più facile sottometterli tutti.>> quindi si rivolse a Derric:<< Avanti... guida tu la carica: io verrò non appena avrete finito. Non ho voglia di affrontare delle merde che non sanno manco combattere...>>.

<< D'accordo, mio signore...>> annuì Derric, facendo poi cenno agli Araldi del Fulmine al loro seguito:<< Pronti, uomini? PER IL DRAGOOOOOO!!>> e così dicendo spronò il proprio cavallo, lanciandosi verso il Gate al galoppo con il suo manipolo di briganti.

<< Ma che...?>> fece un cittadino di Yellowgate, sentito quel dirompente grido di battaglia e voltatosi, accorgendosi così degli uomini armati di lance (e mazza ferrata nel caso di Derric) in rapido avvicinamento:<< CI ATTACCANO!>>.

<< AAAAAAAAAH!!!>> gridò una donna, accortasi anche lei dell'agguato, e tra gli abitanti del Gate ci fu un fuggi fuggi generale: la gente si rintanò immediatamente delle proprie case in pietra e paglia, cercando precipitosamente scampo.

<< Forza...>> disse Derric, irrompendo a Yellowgate con i suoi uomini ed arrestandosi con loro in mezzo alla città, senza opposizione alcuna:<< … è il momento di cercare ciò che ci ha detto Tempestoso: frugate in ogni casa, fate quello che volete... ma trovatelo! Coloro che stanno in questo posto sono solo pavidi conigli... non opporranno alcuna resistenza.>>.

<< Chi sarebbe il pavido coniglio, Derric?>> lo chiamò qualcuno, a breve distanza da lui. L'Araldo Superiore si voltò subito, chiamato in causa... e da dietro un edificio uscì una figura bionda, dagli occhi azzurri: si trattava nientemeno che di Artic Gravity, il Cacciatore di Missioni spadaccino.

<< Tu sei... QUEL TIZIO!>> esclamò Derric, sorpreso, riconosciuto l'avversario di tanto tempo fa.

<< Vedo che nonostante tutto il tempo passato ti ricordi ancora di me.>> sorrise Artic, quasi beffardo:<< Che sei venuto a fare qui?>>. Dietro di lui, c'erano anche Ryam e Joseph, che l'avevano accompagnato in città, ormai affezionatisi in quei due mesi e mezzo al ragazzo con le katane.

<< Non sono affari tuoi...>> mormorò l'Araldo Superiore del Fulmine, impassibile:<< … ma ti consiglio di tagliare la corda, prima che perda la pazienza...>>.

<< Se mai, vattene tu da Yellowgate, brigante!>> gli intimò furiosamente Joseph, avendo già capito la natura di quel visitatore:<< Non sei il benvenuto qui!>>.

<< Joseph... non sfidarlo...>> cercò di calmarlo Ryam, piuttosto timorosa nei confronti di quei predoni.

<< Prima che perdi la pazienza, hai detto?>> chiuse gli occhi Artic, sguainando subito le proprie armi che portava sulla schiena:<< Forse hai dimenticato che ho vinto io, l'ultima volta?>>.

<< Mi hai solo sorpreso...>> replicò Derric, seccato:<< … non accadrà ancora.>>.

<< Vuole che ci occupiamo noi di questo ostacolo, Araldo Superiore Derric?>> domandò uno degli Araldi minori al proprio superiore.

<< No... non siete alla sua portata.>> sentenziò il vice di Tempestoso, scendendo di sella e ponendo davanti a sé la sua mazza:<< Se c'è un combattimento da disputare contro di lui, tanto vale che sia io a farmi avanti... il mio Emblema Vento medio lo ridurrà a brandelli.>>.

<< Belle frasi...>> sorrise lo spadaccino, muovendo qualche passo in avanti:<< … ma non toglie il fatto che perderai ancora.>>.

<< Quanto sei... arrogante!>> esclamò Derric, e con impeto velocissimo si lanciò contro Artic, rivolgendo contro di lui la propria mazza. Il Cacciatore di Missioni arretrò alla svelta di un paio di metri, avvertendo anche un potente colpo di vento sferzargli il viso:<< Non mi sfuggirai!>> e così dicendo sferrò altri attacchi veloci. Artic, ciononostante, si spostò con precisione millimetrica, prendendo scrupolosamente le distanze anche dal vento generato dall'Emblema Vento medio dell'avversario, che sapeva accompagnare i suoi attacchi.

<< Che è... mi fai aria?>> commentò sarcasticamente lo spadaccino:<< Per quello potevo anche comprarmi un ventaglio, sai?>>.

<< Brutto...>> iniziò ad imprecare l'Araldo Superiore, insistendo senza sosta nel tentare di attaccarlo. Tuttavia, nemmeno uno dei suoi attacchi arrivò a destinazione, e questo suscitò grande stupore negli altri Araldi.

<< Non è possibile...>> disse uno di questi ultimi:<< … il grande Derric... non riesce nemmeno a sfiorarlo...>>.

<< Da quando sei diventato tanto lento, Derric?>> lo schernì Artic.

<< Tu... BASTARDO!>> esclamò il vice di Tempestoso con uno scatto rabbioso che lo portò a lanciare un affondo con la propria arma. A quell'azione, Artic allungò una katana contro la mazza dal basso verso l'alto, colpendola e deviandola verso il cielo per poi puntare la sua seconda spada a due centimetri dalla gola dell'avversario. Derric si impietrì a quella vista: non era nemmeno riuscito a cogliere il MOMENTO in cui la lama si era avvicinata così tanto al suo collo.

<< Io non sono arrogante...>> sussurrò il Cacciatore di Missioni, sempre sorridente:<< … sono solo... realista. Sono più forte di te... ecco tutto.>>.

<< Maledetto...>> ringhiò tra i denti Derric, irato come non mai.

<< Artic è sempre fortissimo.>> notò Joseph, con evidente ammirazione.

<< L'ha sottomesso in pochissimo tempo.>> sorrise la bimba al suo fianco, contenta.

<< Che succede qui? Perché avete fermato l'attacco?>>. Il gruppo degli Araldi si ruppe in due file, scostandosi ai lati con i loro destrieri: il Sommo Drago del Fulmine, Tempestoso, era arrivato sul posto. Non appena notò Artic, sorrise:<< Ah... ecco perché: questo tipo alla fine si è fatto rivedere, proprio come dicevo. Eri insieme a quell'Hiro, se non sbaglio.>>.

<< Hai buona memoria.>> commentò lo spadaccino:<< Sarà meglio che richiami il tuo amico Derric... non è alla mia altezza.>>.

<< Vedo... Derric, allontanati... senza tentare nulla.>> l'Araldo Superiore, con cautela, si tirò indietro raggiungendo i compagni:<< Allora... che cosa vuoi? La morte? Non sarebbe una richiesta impossibile, sai?>>. 

<< No... la morte pensavo di rendervela!>> si oppose Artic, roteando le spade:<< I tuoi uomini sono come impediti, davanti a me... è il caso che sia tu a combattere, stavolta?>>.

<< AHAHAAHAHAHAHAH!!>> rise di gusto Tempestoso:<< Questa è buona... mi piaci. Ma... non sei al mio livello, lo sai? L'altra volta non hai nemmeno alzato un dito per aiutare Hiro... Ti sarai allenato, magari, ma sicuramente non sei ancora forte quanto me. E vorresti affrontarmi?>>.

<< Eh... perché non mi metti alla prova? Il tuo caro sottoposto, Derric, ti può testimoniare che sono riuscito a vedere un tuo movimento, quando hai combattuto con Hiro.>>.

<< Davvero?>> si sorprese il Sommo Drago:<< Questo è interessante... Derric, è vero?>>.

<< Così lui diceva...>> annuì Derric:<< … ma è passato molto tempo... potrei anche sbagliarmi.>>.

<< Questo rende il tutto più interessante...>> scoccò un'occhiata interessata Tempestoso al nemico:<< … però... non mi va di affrontarti senza averti prima messo alla prova.>>.

<< E come vorresti mettermi alla prova?>> si appoggiò una katana sulla spalla Artic:<< Non ti è bastata, la batosta inferta a Derric?>>.

<< Eheheheh... in effetti è stata una discreta garanzia...>> sorrise Tempestoso, con aria poco rassicurante:<< … ma non mi basta... ho ancora un avversario da opporti... prova a batterlo e accetterò la tua sfida.>>.

<< Ah sì?>> fece lo spadaccino, colpito:<< Vorresti dire che c'è con te un guerriero più forte di Derric? Mostramelo, se è vero...>>.

<< Come vuoi: dopotutto non mi va di perdere troppo tempo.>> annuì il Sommo Drago. Quindi, voltandosi, chiamò:<< Ehi, David... è il tuo turno giocare un po' con questo!>>.

-Studio Tetro-

Honoryou:<< Ma...?>>.

Keila:<< Ho letto male io o...?>>.

Io:<< Sì, è David xD Quello lì xD >>.

Keila:<< QUELLO KAWAI??? AWWWW ♥ >>.

Honoryou:<< Quel microbo... dovrebbe essere più forte di Derric? o_O Ma se DORME SEMPRE!>>.

Io:<< Aspetta e vedrai se è vero oppure no (magari Tempestoso bluffa, chissà...). Comunque, stavolta niente disegni v.v (causa scuola guida, scusate TwT) e ringrazio tutti coloro che seguono, recensisco, mettono la storia tra le seguite...>>.

Keila:<< Ehm... sì, insomma, ad ogni lettore affezionato o meno ''^^ >>.

Honoryou:<< Anche da parte nostra, MUAHAHAHAH!>>.

Io:<< AHAHAHAAHHAH!!!>>.

???:<< WOELA', C'E' POSTO PER ME?>>.

Keila:<< Che...?>>.

Honoryou:<< What?>>.

Io:<< Oh... è arrivato...>>.

Keila e Honoryou (sguardi di fiamma):<< HAI USATO LA SLOT DELLA LOTTERIA TETRA?>>.

Io:<< NOOOOOOOOOOOOOOO!!!>> incrocia le dita dietro la schiena.

Keila e Honoryou (sospettosi):<< UwU >>.

???:<< Eccomi... ROOOOOOOOOOOOARRR!!!>>.

Keila e Honoryou:<< O____O >>.

Io:<< Che...?>> un drago possente atterra in terra e assume forma umana, e qualcuno vi scende:<< DRASCENSIONE E GRAVITY ZERO (il primo è un personaggio del secondo, se volete una storia su Yu-Gi-Oh! 5D's ben fatta rivolgetevi a lui)!>>.

Drasc:<< Dov'è la festa?>>.

Gravity:<< Calma, Drasc... non siamo qui solo per una visita di piacere...>>.

Drasc:<< Zitto tu... mi hai fatto venire un fot********o diabete, nel vedere scene melense tra Alphonse e Luna e altre stron***e varie!>>.

Gravity (sospira):<< E' suscettibile, lasciate perdere...>>.

Io:<< Nah, amico, non preoccupartene... Come va, piuttosto?>>.

Gravity:<< Come va di solito quando un povero scrittore ha il suo da fare. Sopratutto con Drasc...>>.

Drasc:<< Ti ho sentito, sai?>>.

Gravity:<< E allora? Se mi uccidi, muori anche tu...>>.

Drasc:<< Acc...>>.

???:<< Buongiorno... anzi, malgiorno...>>.

Io:<< Uh oh o.o Doppio appuntamento...>>.

Drasc:<< O.O A-R-G-H! YAURO (sezione 5D's, fic Dark Crossroad di questo autore)!>>.

Yauro:<< Allora, Drasc... ci si converte, eh?>>.

Drasc:<< Ehi... non ti ci mettere anche tu...>>.

Yauro:<< Hai ragione... infatti non sono venuto per quello...>>.

Drasc:<< ASPETTA, NON... GAAAH!!>> trapassato da teste di drago nere.

Gravity, io, Keila ed Honoryou:<< O.O >>.

Yauro:<< Questo è per quando mi hai fatto il gestaccio, nello recensione ... però io sono più forte, si sa...>>.

Drasc (biascica insulti continui mentre la ferita si rigenera a causa dei poteri di Yauro):<< Brutt...>>.

Yauro:<< Se ti sei rigenerato è solo per soffrire ancora... Pronto per il bis?>>.

Drasc:<< EHI, MA SEI PAZZ...>>.

Io:<< Ehm... meglio andare!>>.

Gravity:<< Meglio prendere Drasc, prima che muoia davvero o.o !>> si precipita.

Keila e Honoryou:<< EHM... AL PROSSIMO CAPITOLOOOO!!>>.

P.S. : scusate se lo Studio Tetro stavolta è durato poco, ma non avevo molta ispirazione, stasera.

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Capitolo 36
*** L'arma segreta di Artic ***


36- L'arma segreta di Artic.

-Studio Tetro-

Io:<< Ragazzi e ragazze, lettori e lettrici... sono tornato ^-^ Come vedete, mantengo la parola sfornando alla svelta nuovi capitoli. Tutti voi starete certo aspettando che il casino sollevato da Lein abbia una spiegazione, e io non vedo l'ora di darvi tale spiegazione ;) Per cui, procediamo! Mentre Kenryu viene attirato altrove, Yellowgate viene attaccata dagli Araldi del Fulmine, e dopo che Artic sconfigge facilmente Derric, Tempestoso lo vuole mettere alla prova... mandandogli contro...>>.


Al richiamo, un altro cavallo affiancò quello di Tempestoso, passando avanti ed arrestandosi lì, mostrandosi allo spadaccino con le katane: sopra c'era un bambino con i capelli rossi, armato con un bastone più lungo di se stesso. Era proprio David, l'Araldo Superiore  della Terra al servizio del Sommo Drago Montuoso, già incontrato a Violetgate molto tempo fa insieme a Derric e Keil.

<< Uhm...>> mormorò Artic, cercando di riconoscere il ragazzino:<< … eri il bimbo con l'Emblema Roccia medio...>>.

<< Oh... il guerriero di Tempestoso... sarebbe un ragazzino un po' più grande di noi?>> si domandò Ryam, piuttosto curiosa. David, nel suo temporaneo silenzio, la notò, facendola sobbalzare.

<< E-Ehi... che hai da guardare?>> disse Joseph, schieratosi davanti alla bambina con atteggiamento protettivo. A quel punto, l'Araldo Superiore della Terra si concentrò di nuovo su Artic.

<< E' lui... che devo affrontare, Lord Tempestoso?>> chiese David, serio, indicato Artic.

<< A-Ah.>> annuì il Sommo Drago, sorridendo:<< Proprio lui...>>.

<< Uh... mi deludi, Tempestoso.>> commentò il Cacciatore di Missioni, chiusi gli occhi:<< Mi vorresti dire che questo piccoletto è una prova? Mi ricordo che è stato battuto perfino da Hiro, che all'epoca era indebolito non poco. Se questo non è coraggio...>>.

<< Chiudi il becco, stupido.>> scattò David improvvisamente, aggrottando la fronte:<< Non voglio essere sottovalutato solo perché sono piccolo, chiaro?>>. Artic si sorprese a quella reazione, rimanendoci quasi di sasso.

<< Faresti meglio a non sottovalutare questo moccioso...>> proseguì Tempestoso, ponendo una mano sui capelli del ragazzino:<< … è pieno di sorprese, delle volte...>>.

“ Uhm...” pensò lo spadaccino, scrutando il volto serioso di David con un'espressione poco convinta:“ C'è qualcosa di strano, in quel bimbo... se non ricordo male, l'altra volta era così stanco non aver nemmeno voglia di muoversi... invece adesso è completamente fresco... e sembra anche diventato più deciso. Come mai questo cambiamento?”.

<< Allora... spadaccino... accetti la sfida che ti ho lanciato?>> lo fissò il Sommo Drago, ghignante:<< Accetti di confrontarti con questo Araldo Superiore? Oppure... hai paura di perdere contro un bambino?>>.

<< Paura io? Ah!>> esclamò Artic, intenzionato a smentire quella provocazione:<< Io non ho mai paura... accetto! Però voglio che si combatta fuori da questo Gate, d'accordo?>>.

<< Per me sta bene.>> sorrise Tempestoso:<< Vorrà dire che ci godremo lo spettacolo tutti quanti qua fuori... prima di tornare all'attacco...>> e così dicendo girò il cavallo, dirigendosi nella steppa esterna a Yellowgate:<< Andiamo tutti: sono ansioso di godermi lo scontro.>>. Gli altri Araldi che erano con lui lo seguirono a ruota, Derric e David compresi. Prima di seguirli, Artic si voltò verso Joseph e Ryam e, piegatosi alla loro altezza, disse loro:<< Ragazzi... lo “ spettacolo” a cui dovrò prendere parte non è fatto per voi... vorrei che tornaste al Ritrovo dei Fortunati, e che ci rimaneste: sarete più al sicuro, così...>>.

<< Ma... noi vogliamo stare con te.>> insistette Ryam.

<< Non ti saremo d'impiccio!>> seguitò Joseph, deciso:<< E non possiamo abbandonarti: un Cacciatore di Missioni non abbandona mai nessuno!>>.

<< Questo dimostra che hai capito cosa significa, essere un Cacciatore... ma anche così è meglio di no: potrebbero approfittarsi del combattimento in corso per prendervi come ostaggi... e questo sì che sarebbe un vero guaio. Perciò andate a casa, ok?>>. I due bimbi si scambiarono uno sguardo piuttosto sorpreso, quasi si fossero accorti di non aver pensato a quella eventualità. E alla fine...

<< D'accordo...>> parlò Joseph, annuendo con dispiacere:<< … non vogliamo che tu ti distragga dalla sfida per noi.>>.

<< Però... sappiamo che vincerai!>> esclamò Ryam, fiduciosa:<< Non perdi mai, vero?>>.

<< Ahhahahah... no, mai!>> rise Artic, rinfoderate le spade e accarezzate le loro teste con delicatezza:<< Solo una persona può sconfiggermi... e non si chiama “ Tempestoso”. Forza... andate, ora.>>.

<< Sì!>> dissero all'unisono i fanciulli, scappando subito in direzione della casa-famiglia. Il Cacciatore di Missioni con le katane, rimasto solo, sospirò, tirò nuovamente fuori le sue armi e seguì i poco distanti Araldi capitanati dal Sommo Drago del Fulmine.

Il gruppo uscì dal Gate, come stabilito... raggiungendo un tratto di steppa non molto distante da Yellowgate, che sembrava apprestarsi perfettamente allo scontro: persino l'erba che spuntava da lì era abbastanza bassa rispetto all'altra, costituendo ancor meno impedimento per il combattimento.

Artic, non appena giunse sul posto, si piazzò ad una buona distanza dai nemici, che invece fermarono i propri destrieri più avanti, scendendo a terra. Smontato di sella anch'egli, David mosse qualche passo verso lo spadaccino con le katane, arrestandosi ad una decina di metri da lui: il bastone roteava, tra le sue mani, mentre l'Emblema Roccia medio al centro dell'arma mandava bagliori nell'aria ricevendo la luce del Sole mattutino. Il suo sguardo era notevolmente concentrato, se paragonato a quando si era mostrato a Violetgate.

<< Eheheheh... ci sarà da divertirsi...>> commentò Tempestoso: sembrava piuttosto entusiasta all'idea di veder iniziare lo scontro.

<< Signore... pensa davvero che David possa essere più forte di me?>> domandò Derric, piuttosto scettico all'idea che quel bimbo potesse essergli superiore.

<< Uh... certo che sì.>> annuì il Sommo Drago:<< Il difetto principale di David è che ha un sonno persistente, il che lo rende nella maggior parte dei casi un avversario facile da battere. Stavolta, però...>> in quell'attimo sorrise:<< … ha il giusto incentivo che gli consentirà di restare completamente sveglio, dando sfogo a tutta la propria forza. Aspetta e vedrai, se quello che dico non è vero.>>.

“ Da quel poco che ricordo di aver visto mentre se la spassava con Hiro, quel moccioso non fa mai la prima mossa.” pensò Artic, studiando David:“ Aspetta che sia il nemico ad attaccare, in modo da danneggiarlo con i poteri del suo Emblema... Non dovrebbe essere troppo problematico.”.

<< Avanti... INIZIATE!>> esclamò Tempestoso, dando il via alla battaglia. Non appena ebbe ricevuto, il ragazzino si mise in posizione, e sotto gli occhi sbalorditi di Artic si lanciò subito contro l'avversario.

<< Cos...? Attacca per primo?>> boccheggiò lo spadaccino con le katane, completamente preso alla sprovvista.

<< HAAAAAAAAAAAAAAA-AH!>> gridò il piccolo, gli occhi animati da un istinto omicida notevole per la sua età, e non appena gli fu arrivato davanti compì un salto, tenendo il bastone sopra la propria testa per abbatterlo contro Artic. Quest'ultimo, ripresosi dalla sorpresa, si spostò subito di lato, schivando l'assalto... e sentì la propria spalla sbattere contro qualcosa di solido.

<< Ma che...?>> si domandò Artic, voltandosi all'istante: aveva toccato uno scudo di pietra fluttuate, rivolto verso il suo lato destro e comparso nel bel mezzo nell'aria ... che immediatamente scoppiò in mille pezzi, travolgendolo:<< AAAAAH!!>>. La debole esplosione fu sufficiente a trascinarlo a qualche metro di distanza, lacerandogli parte della giacca. Ma in quel momento, voltatosi, notò che David gli era arrivato di nuovo addosso, preparandosi a colpirlo col bastone di nuovo: le katane del Cacciatore di Missioni, istintivamente, scattarono davanti a sé, chiudendosi in modo da parare la bastonata del ragazzino.

<< Non ho finito!>> esclamò David, e così dicendo ritrasse subito il bastone e mirò allo stomaco di Artic. Lo spadaccino schivò il colpo, per poi lanciare un fendente a cerchio davanti a sé... mancando il bersaglio, che si era buttato all'indietro, allontanandosi con tre rapide capriole. Tuttavia, la spada del Cacciatore di Missioni non andò totalmente a vuoto... perché la sua punta toccò un altro scudo volante, che gli esplose contro fragorosamente.

<< OUCH!>> fece Artic, cadendo schiena a terra a causa dell'esplosione. Non ancora il tempo di rialzarsi, però, che David gli balzò ancora contro con intenzioni decisamente ostili:<< Dannazione...>>. Con uno scatto rapido, usò le proprie spade mentre era ancora a terra per colpire il bastone dell'opponente e far così volare, via a debita distanza da lui, quella piccola furia. David, atterrato in piedi dopo essere stato respinto a quel modo, si scagliò di nuovo, ad una velocità completamente fuori dal comune, contro Artic, iniziando a bersagliarlo con numerosi affondi tendenti a colpirlo nei punti vitali.

“ Che... Che velocità...” pensò lo spadaccino, senza parole, schivando proprio a filo quelle raffiche furiose:“ Non solo è rapido, per essere un bambino... ma sa sfruttare perfettamente anche i poteri dell'Emblema in combinazion...” proprio in quel momento, sentì qualcosa urtare la propria spalla sinistra, e gli scappò un:<< Oh... NO!>>. Un nuovo scoppio, rivolto verso di lui in maniera da non sfiorare nemmeno David, lo prese in maniera imprevedibile, spingendolo ad arretrare contro la propria volontà.

<< C-Come?>> fece Derric, incredulo quanto gli altri Araldi:<< Non avevo mai visto David combattere in maniera tanto devastante: ho sempre pensato che fosse solo un soprammobile ambulante, e invece... non riesco a seguire le sue movenze!>>.

<< AHAHAHAAHHAH, che ti avevo detto?>> rise Tempestoso, tutto contento:<< Quel ragazzino è un fenomeno: non solo Montuoso... ma anche il defunto Turbinante gli ha insegnato i segreti del combattimento. Sotto i loro addestramenti, guidato dalla volontà di progredire, quel microbo è diventato forte... forte quasi quanto un Sommo Drago! AHAHAHAHAH!>>.

Il nuovo assalto del piccolo David non si fece attendere, e stavolta Artic non si sarebbe fatto impressionare dal fatto che era un bambino: deviò abilmente il primo colpo di bastone rivolto contro di sé, per poi sferrare un affondo con la katana. Sotto i suoi occhi, però, iniziò a materializzarsi davanti alla traiettoria della spada un nuovo, granitico scudo fluttuante.

<< Acc...>> fece lo spadaccino, riuscendo appena in tempo a modificare la traiettoria della propria arma in modo da farla passare sopra alla protezione di David. Quest'ultimo, essendo l'affondo stato in minima parte rallentato dal brusco cambio di direzione, lo evitò facilmente e riuscì in seguito anche a parare la seconda katana di Artic, inchiodandola temporaneamente al suolo.

<< Non... riuscirai... a battermi!>> ringhiò David con un impeto d'orgoglio, mentre l'ultimo scudo svaniva nell'aria:<< Io... DEVO VINCERE!>>.

<< Anch'io... però!>> rispose Artic, calando la spada nell'altra mano sul piccoletto. Il ragazzino si scostò, evitando così il fendente discendente, e subito dopo riuscì a farsi strada in avanti e a saltare in alto, colpendo con un calcio in faccia l'avversario:<< Urgh...>>.

“ E... questo!” pensò David, saltando ancora ed allungando stavolta uno dei piccoli pugni. In quel frangente, tuttavia, Artic spalancò di nuovo gli occhi, e dopo aver spostato il capo evitando il destro assestò rapidamente una violenta capocciata contro la fronte del ragazzino, che venne scagliato a terra:<< ARGH!>>.

“ E adesso... il bastone!” pensò lo spadaccino, scattando verso l'arma... ma subito arretrò, compiendo un lungo balzo indietro: un nuovo, minaccioso scudo esplosivo gli sbarrò la strada come d'incanto, impedendogli di arrivare all'obbiettivo.

<< Uff...>> sbuffò l'Araldo Superiore della Terra, rimessosi subito in piedi con un balzo, un rosso segno apparsogli sulla fronte:<< … sei un duro...>>.

<< Se è per questo... ti stai battendo bene pure tu.>> sputò per terra Artic, aumentata la distanza dal giovanissimo nemico:<< A numero di colpi ricevuti, sei in vantaggio: sai combinare bene il potere del tuo Emblema alle tue abilità fisiche. Ma ho già capito che i tuoi scudi hanno un basso “ raggio” di materializzazione... devi potermi trascinare in uno scontro ravvicinato, per potermi attaccare con quelli.>>.

<< Ma se mi stai lontano, tu non puoi attaccare me. In ogni caso...comunque... NON MI POSSO PERMETTERE DI PERDERE!>> e con quella dichiarazione rabbiosa, David si scagliò ancora contro Artic, riprendendo a lanciare colpi su colpi, trascinando il Cacciatore di Missioni in un turbinio di furiosi susseguirsi di scontri tra katane e bastone, ad una velocità tale che gli Araldi più deboli e Derric non riuscirono a distinguerli.

<< Non puoi... permetterti... di perdere?>> domandò Artic, sbalordito da tanta determinazione mentre cercava di non arretrare, così da non sbattere contro un eventuale scudo emerso dal nulla.

<< Sì...>> digrignò i denti il piccoletto, brandendo il bastone senza un attimo di tregua:<< … altrimenti... i miei due anni di addestramento... non saranno serviti a niente... nemmeno a proteggere... MIA SORELLA MINORE!>>.

<< EH?>> fece il Cacciatore di Missioni, bloccando con entrambe le katane il bastone e spingendole contro di esse, allungandone una a punta verso l'alto e l'altra verso il basso, sbilanciando David con grande sorpresa di quest'ultimo, per poi chiuderle contro di lui in modo da effettuare la sua mossa speciale, il Morso delle Zanne del Serpente. Il ragazzino, però, riuscì a spingere il bastone sul terreno con rapidità, riuscendo così a lanciarsi indietro di un paio di metri ed evitare di essere mutilato dalle spade. Subito dopo, anche Artic arretrò alla svelta.

<< Sorella minore...>> mormorò Artic, sorpreso:<< Cosa stai dicendo?>>.

<< Sto dicendo...>> ansimò David, spossato da tutti quegli incessanti movimenti che avevano dovuto sostenere:<< … che... il motivo per cui sono diventato forte... è... per poter proteggere... mia sorella! Lei vive qui... e se vinco... potrò chiedere a Tempestoso di non coinvolgerla in tutto ciò.>>.

<< Una sorella... che vive qui...>> disse il Cacciatore di Missioni, piuttosto confuso. Poi sgranò gli occhi, incredulo:<< Non mi dirai che è Ryam, tua sorella!>>. David annuì vigorosamente.

<< Quando è nata lei... avrò avuto tre o quattro anni. Qualche anno più tardi, i nostri genitori morirono a causa dei mostri... e io mi persi per Acaidar. Venni ritrovato due anni fa da Lord Montuoso... e io, pur di ritrovare mia sorella e diventare abbastanza forte per difenderla... mi sono fatto allenare da Turbinante: ho sacrificato il sonno per due anni... pur di diventare forte...>>.

<< Questa poi... e perché non ti sei mai riunito a lei?>>.

<< Perché... Perché solo stando con i Sommi Draghi posso impedire che le accada qualcosa!>> replicò David, convinto di quanto diceva:<< Lei non sa nemmeno che esisto, probabilmente... Tempo fa, avevo quasi deciso di farlo, e mi ero incamminato su Yellowgate per dirle chi ero... stavo per intervenire per salvarla dal Mastotauro che l'aveva portata sul monte alle spalle del Gate... quando la ragazza di nome Eria si è fatta avanti e l'ha salvata. Non potevo mostrarmi a quella donna, perché sapeva chi ero... e non mi avrebbe lasciato avvicinare a lei. Allora ho preferito tornare subito dai miei compagni. L'unica cosa che voglio...>> nel dire questo, alcune lacrime gli uscirono dagli occhi, suscitando ancor più sorpresa in Artic... e con un gesto potente sbatté a terra il bastone, quasi a voler confermare le proprie parole:<< … E' L'INCOLUMITA' DI MIA SORELLA!>>.

<< Ma guarda un po'...>> sussurrò Tempestoso, che non era a conoscenza di questi retroscena:<< …  interessante...>>. Il Cacciatore di Missioni rimase come impietrito, lo sguardo solitamente sorridente serio, fissando il nemico. Poi...

<< Comprendo i tuoi sentimenti.>> dichiarò Artic, deciso:<< Il tuo comportamento ti fa onore... pur di essere sicuro che Ryam stesse bene hai preferito rimanere con i Sommi Draghi, per accertanti che non le facessero del male. Sei davvero un fratello maggiore esemplare...>>.

<< C-Come?>> sgranò gli occhi David:<< P-Provi ammirazione per il nemico?>>.

<< Dirò di più: hai un talento molto simile a quello di Hiro, per la battaglia... e mi scuso, per non aver riconosciuto nel tuo essere un vero uomo. Già... tu ti comporti come un uomo, nonostante la tua età...>>. Il ragazzino distolse lo sguardo, quasi fosse indeciso sul da farsi.

<< Ehi, David, che stai facendo?>> ruppe il silenzio Tempestoso, richiamando la sua attenzione:<< Ti consiglierei di non farti incantare dalle sue parole: vuole solo confonderti. E poi...>> così dicendo, sorrise:<< … se non vinci, di certo non posso garantire l'incolumità della tua sorellina, sai?>>. A quelle parole, il ragazzino si asciugò le lacrime... e il suo istinto omicida venne di nuovo a galla, nei suoi occhi, preparandolo al secondo round.

<< Spiacente...>> ringhiò David:<< … ma anche se sei amico di mia sorella... per proteggere lei devo uccidere te!>>.

<< Capisco...>> chiuse gli occhi Artic, alzando le proprie spade con le lame protese ai lati, verso l'esterno :<< … e per mostrati il rispetto che nutro nei tuoi confronti, giocherò al massimo delle mie possibilità. Mi spiace di aver nascosto qualcosa, contro un animo come il tuo.>> poi riaprì di scatto gli occhi:<< Ammira la vera essenza dello Stile Doppia Lama che ho creato!>> e infine, così dicendo, accostò le impugnature delle sue armi... che inaspettatamente si intersecarono l'una con l'altra, incastrandosi con una rotazione delle stesse.

<< Eh?>> fece Derric, osservando quell'azione: ora le due spade di Artic... erano tutt'una, con le estremità metalliche che spuntavano dai due manici congiunti, formando una sorta di unica, lunga katana a due lame, stretta nelle mani del Cacciatore di Missioni:<< Quell'arma...>>.

<< Che grossa sorpresa...>> disse pigramente Tempestoso, sogghignando:<< Allora... è quella la sua vera arma!>>.

<< Tu...>> mormorò David, impressionato.

<< Anche se ti capisco...>> sentenziò Artic, allungata una gamba in avanti e piegatosi leggermente verso il basso, spinta l'arma a due lame dietro di sé in una nuova posizione:<< … anch'io ho delle responsabilità: come tu devi difendere la tua sorellina, io devo pensare al bene di tutta la gente del Gate. Non posso lasciarli nelle mani di Tempestoso... perciò non mi tirerò indietro!>>.

<< Grrr... anche se fosse... nemmeno io posso tirarmi indietro!>> esclamò il ragazzino:<< TI BATTERO'! HAAAAAAAAAAAH!!!>> e con quel grido di battaglia si scagliò un'ultima volta contro lo spadaccino dello Stile Doppia Lama, che a sua volta avanzò verso di lui con le due katane congiunte tra le due mani. Una volta incontratisi, il bastone del piccolo si allungò con un affondo nella direzione di Artic, che oppose in risposta una delle lame della sua nuova arma per bloccarlo... e subito dopo le sue mani agirono su di essa, facendola ruotare all'istante in senso antiorario, così che la seconda lama scattasse con rapidità e potenza dal basso sul bastone di David, sollevando di peso il ragazzino e scagliandolo in aria.

<< La sua potenza... è aumentata a dismisura!>> osservò Derric, sorpreso.

<< Questo...>> disse l'Araldo Superiore della Terra, atterrato in piedi:<< … NON MI FARA' DESISTEREEE!!!>>. Subito si lanciò ancora contro Artic, deciso a non arrendersi, e quest'ultimo attese pazientemente che gli arrivasse addosso.

“ Fatti sotto...” pensò il Cacciatore di Missioni, ruotando ad alta velocità la propria katana a due lame in maniera da farle assumere l'apparenza di un unico, potente disco rotante di lame: ancora una volta il bastone gli arrivò contro, ma l'ampio raggio della propria arma congiunta gli permise di deviarlo senza problemi, facendo anche perdere in parte l'equilibrio al nemico.

<< Acc...>> disse David, minacciando di cadere all'indietro. L'attimo successivo, l'arma a due lame scattò verso di lui, roteando come un flessibile in funzione, e la reazione del piccolo fu quella di generare uno scudo di pietra davanti a sé che intercettasse l'attacco: l'azione difensiva ebbe effetto, e una nuova esplosione si abbatté nella direzione di Artic, investendolo.

<< E' riuscito a prenderlo...>> disse Tempestoso, sorridendo mentre David si allontanava alla svelta... per poi però cambiare espressione: la polvere alzata dal piccolo scoppio si disperse rapidamente... allontanata dall'arma di Artic, che era protesa davanti a sé ruotando incessantemente.

<< Maledizione...>> ringhiò il ragazzino:<< … sei... riuscito a farti scudo dall'esplosione con quell'arma rotante?>>.

<< Esatto!>> esclamò Artic, smettendo di ruotare la propria doppia spada:<< Gli scoppi che produci non sono molto potenti... non è stato troppo difficile. Allora... che ne diresti di arrenderti?>>. 

<< HO DETTO DI NO!>> insistette David, raggiungendolo ancora e lanciando le sue raffiche di colpi. La doppia katana riprese a girare, intercettando ognuno di essi con estrema facilità sotto gli occhi attoniti degli Araldi.

“ Mmh... la sua tattica è completamente cambiata.” pensò Tempestoso, pregustandosi la battaglia con tranquillità:“ Data la lunghezza della propria arma, può usarla sia per la difesa che per l'attacco... e con una abilità davvero impressionante.” quindi sospirò:“ Non credo che David possa competere con lui, adesso.”.

<< Ora... PIANTALA!>> sbottò Artic, e, allontanata da sé ancora una volta l'arma nemica assestò al ragazzo un potente calcio nello stomaco e subito dopo un pugno in pieno volto.

<< AH!>> fece David, barcollando ed arretrando come se fosse ubriaco. Il Cacciatore di Missioni, notato l'attimo favorevole, ruotò ancora le lame nella sua direzione... ma il ragazzino, ripresosi fulmineamente, riuscì ad evitare l'attacco per poi assestargli una bastonata vicino all'orecchio.

<< Agh!>> fece Artic, leggermente stordito dalla mossa. A quel punto, una nuova tempesta di affondi da parte del piccolo avversario si protese verso di lui.

<< Ancora... Ancora... ANCORA, ANCORA!>> gridò David, senza desistere dall'attaccare, mentre il Cacciatore di Missioni evitava e deviava i suoi attacchi:<< NON MI FERMO... PER MIA SORELLA... NON MI ARRENDERO' MAIIIIIIIII!!!>>. Quel ragazzino, ad ogni colpo, sembrava ogni volta animato da un vigore completamente rinnovato, quasi avesse iniziato a combattere solo in quel momento.

“ Che forza di volontà...” pensò Artic, impressionato ma concentratissimo nel tenere a bada quella furia scatenata. Ad un certo punto, un affondo più potente di tutti quelli lanciati in quel frangente si abbatté contro l'arma a due lame, facendola bruscamente smettere di ruotare e portando ad arretrare bruscamente lo spadaccino.

<< BASTA!>> esclamò David, stringendo con forza l'Emblema della propria arma:<< VINCERO' IO!>>. Artic urtò qualcosa alle sue spalle, indietreggiando... Un altro scudo? Poi però, davanti a sé si prospettò uno spettacolo del tutto inatteso...

Era circondato!

Completamente!

Quanti scudi c'erano intorno a lui? Dieci... venti? Fluttuanti, granitici, minacciosi... ma sopratutto esplosivi?

Stava di fatto che ne aveva appena toccato uno... e quello esplose contro la propria schiena immediatamente, minacciando di farlo finire contro gli altri. Erano troppo vicini a lui... ma doveva fare qualcosa, quindi fece ruotare velocemente davanti a sé la doppia katana prima di finire su quello scudo, così da proteggersi almeno in parte dallo scoppio. Tuttavia, quell'ultima esplosione scatenò una reazione a catena, facendo esplodere ogni scudo uno dopo l'altro intorno a lui. In mezzo a quei boati ripetuti e concentrati verso di sé, Artic non poteva che venir coinvolto dalle esplosioni.

“ Se non mi impegno posso generare solo fino a cinque scudi contemporaneamente...” pensò David, soddisfatto, mentre ammirava le esplosioni arretrando dal punto in cui imperversavano per non venirne coinvolto:“ … ma quando mi sforzo possono anche salire a venti. Con questo... direi che...”.

<< Ehi, David... NON DISTRARTI!>> tuonò Tempestoso, lo sguardo rivolto verso l'alto:<< Alza gli occhi!>>. Il ragazzino, non capendo, alzò subito lo sguardo... e lo fece appena in tempo per notare una figura saettare nell'aria, piombando alle sue spalle, imprevedibilmente. David allora si voltò subito di scatto, e proprio in quel frangente uno scintillio di lame si abbatté nella sua direzione... disarmandolo e facendo finire al suolo il suo bastone: Artic era disceso dal cielo incredibilmente, e la sua katana a due lame, dopo aver privato il nemico dell'arma, era ora puntata contro il suo cuore.

<< Non... Non è possibile...>> sgranò gli occhi il ragazzino, vivamente sconvolto nel fissare quella scena.

<< Cosa diavolo...?>> si sbalordirono i numerosi Araldi, increduli.

<< Allora...>> mormorò Derric:<< … era lui quella cosa... uscita dalle esplosioni, che ho intravisto a malapena?>>.

<< Spiacente, David... ma le tue stesse abilità sono state la causa della tua sconfitta.>> sorrise Artic, vittorioso:<< Dopo l'esplosione del secondo scudo esplosivo... subito prima della reazione a catena... sono riuscito a saltare in alto, ruotando la mia arma sotto di me: le esplosioni mi hanno fatto alzare di quota giusto di qualche metro... facendomi arrivare giusto dove volevo, limitando i danni grazie alle rotazioni delle mie armi congiunte. E tu, così sicuro che non potessi sfuggire a quella trappola, hai abbassato la guardia...>>.

<< Ti... sei... lasciato sbalzare dall'esplosione...>> comprese David, immobile:<< … così ho perso... e non posso fare più nulla..>> quindi volse lo sguardo, sconfitto:<< Prenditi la mia vita, se vuoi... non posso più proteggere mia sorella, a questo punto... La mia vita non ha più valore.>>.

<< Ti sbagli.>> scosse il capo Artic:<< La tua vita ha ancora senso... tua sorella la proteggerò io da Tempestoso, ma tu devi vivere per poterti riunire a lei... chiaro?>> e così dicendo abbassò la lama puntata contro il cuore del piccolo.

<< Tu... la proteggerai?>>.

<< Sì... lei e tutta le gente del Gate. È una promessa.>>.

<< Vorrei poterti credere...>> sospirò David, incerto:<< … ma Tempestoso è ben più forte di me. Non credo tu possa essere al suo livello...>>.

<< Tu fidati... >> sorrise Artic, guardando Tempestoso:<< Presto potrai riunirti a tua sorella e vivere insieme a lei, stanne certo.>>.

<< Uh... guarda un po' che bella scena.>> disse loro Tempestoso, applaudendo ed iniziando ad avvicinarsi:<< Il figliol prodigo si redime e tutti sono felici e contenti, eh? Non è così semplice...>> e nel dire questo, estrasse la propria sciabola dal fodero:<< Hai superato la prova, Artic... ma adesso arriva la parte più difficile, per te... sconfiggere il sottoscritto, il Sommo Drago del Fulmine!>>.

<< Tanto ero pronto... è per questo che ho sostenuto questo ultimo scontro, per poterti finalmente fare a fettine.>> replicò il Cacciatore di Missioni, in tono di sfida, rimettendosi in posizione di guardia:<< Avanti... facciamola finita una volta per tutte!>>.

<< D'accordo... mettiamo fine alla tua vita, AHAHAHAH!>> rise il Sommo Drago, preparandosi anche lui all'imminente battaglia. David li fissò entrambi, per un breve istante... per poi farsi da parte.

“ A questo punto... non posso che confidare in Artic.” pensò il ragazzino, raccogliendo il proprio bastone:“ Forse... questo Cacciatore di Missioni può davvero farcela... ma se così non fosse, cercherò di dargli una mano. Farei qualunque cosa per mia sorella...”.

<< Ehi... ARTIC!>> esclamò una voce, all'improvviso, proprio prima che lo scontro iniziasse. Sia Artic che Tempestoso si volsero nella direzione da cui veniva la voce, seguiti anche dagli altri Araldi... e quest'ultimo sgranò gli occhi, incredulo... come se avesse visto un fantasma.

<< C-COSAAAA?>> fece Tempestoso, pietrificato da ciò che gli si era parato davanti agli occhi.

<< MA...  non può essere vero!>> esclamò Derric. Erano arrivati sul posto... due personaggi ben familiari: Hiro e Will. La loro presenza era senz'altro la cosa più improbabile che Tempestoso e i suoi compagni potessero vedere.

<< Quel ragazzo... doveva essere morto a causa di una malattia incurabile!>> disse un Araldo, indietreggiando con fare scettico.

<< Non può essere ancora vivo!>> mormorò un altro Araldo.

<< Il tipo che mi aveva battuto l'altra volta... e che ha ucciso Turbinante.>> notò David, riconoscendo Hiro:<< Avevano detto che era morto...>>.

<< Guarda un po' i casi della vita...>> sospirò Will, piuttosto sorpreso:<< … arriviamo a Yellowgate per chiedere ad Artic se voleva riprendere la caccia a Lein... e ci troviamo nientemeno che Tempestoso in persona.>>.

<< Già... è una sorpresa inaspettata.>> sorrise Hiro, altrettanto stupito, sopraggiungendo insieme al compagno sul campo di battaglia:<< Chi l'avrebbe mai detto?>>.

<< Ehi... Hiro, quanto tempo!>> lo salutò Artic cordialmente. Il suo occhio, l'istante successivo, cadde però su Will, e nel vederlo rimase di sasso:<< Ma... UN MOMENTO, lui è...?? Come fa ad essere vivo?>>.

<< Ehm... giusto, tu ancora non lo sapevi, che era sopravvissuto...>> iniziò a dire Hiro, schiaffandosi il palmo della mano sinistra sulla fronte:<< Comunque... non preoccuparti, stavolta è davvero dalla nostra parte.>>.

<< Forse avresti preferito rivedere la signorina Eria, piuttosto che me.>> aggiunse Will:<< Ma durante i suoi allenamenti ha riportato una leggera storta ad una gamba, un paio di settimane fa, e non ha potuto seguirci fino al Deserto dei Vampiri per il completamento dell'addestramento di Hiro... E' rimasta nella casa della signorina Eline.>>.

<< Cos...? Ti sei allenato, Hiro? Era ora...>>.

<< Già, e non è stato troppo divertente.>> spiegò il ragazzo dal braccio fasciato allo spadaccino con le katane:<< Però è stato bello, allenarsi a spese di quelle maledette Libellule-Vampiro, AHAHAHAH!!>>.

<< COFF... COFF...>> tossì ripetutamente Tempestoso, cercando di attirare l'attenzione su di sé:<< Non ho tempo da perdere a guardare voi che chiacchierate tranquillamente...>> poi si rivolse a Will, sorridendo:<< Oceano... vedo che sei ancora vivo: ti avevamo dato per morto, sai?>>.

<< Spiacente per voi...>> lo fissò con sguardo tagliante il musicista.

<< Però... stare col nemico non va bene, Sommo Drago dell'Acqua.>> scosse il capo il Sommo Drago del Fulmine:<< No no, non si fa così...>>.

<< Ma piantala... non sono più un Sommo Drago: non fare lo gnorri con me, sono certo che con il fallimento delle mie prime missioni da Drago... non avreste esitato a disfarvi di me, ritenendomi poco affidabile. Non ho più intenzione di stare con voi...>>.

<< Uh... ma davvero?>> ghignò Tempestoso, piegando il collo da entrambi i lati:<< Ancora non so come tu e quel ragazzo abbiate fatto a salvarvi dalla morte... sopratutto quel ragazzo... ma vi ci spedirò io a calci in culo entrambi, su questo non ci piove. Proprio dopo aver eliminato quest'altro seccatore...>> nel dire questo guardò per un secondo Artic:<< … lo sistemo e sono subito da voi.>>.

<< Perché invece non sistemiamo tutto adesso, invece?>> dichiarò Hiro, compiendo un passo in avanti mentre i suoi occhi si facevano duri, pieni di rancore represso:<< Noi abbiamo un conto in sospeso da regolare: mi hai condannato ad una morte atroce, dopo avermi sconfitto... e per colpa tua i miei amici hanno sofferto per me, per l'agonia che provavo.>> quindi puntò un dito nella direzione di Tempestoso:<< Non posso perdonarti... perciò combatti ancora contro di me, e fammi vedere che non sei un vigliacco che rifiuta uno scontro!>>.

<< Dopo la batosta dell'altra volta... avresti voglia di lottare contro di me per la seconda volta?>> chiese il Sommo Drago, sicuro di sé:<< Cosa ti rende così sicuro di riuscire nell'impresa, stavolta? Ti schiaccerò di nuovo...>>.

<< E' tutto da vedere, questo.>> rispose il ragazzo dal braccio fasciato, senza esitazione:<< Non ho nemmeno intenzione di pensare di vincere... perché vincerò e basta! Non perderò, stavolta...  E' giunto il momento di farla finita, Tempestoso!>>.

-Studio Tetro-

Honoryou:<< MUAHAHAAHAHAHAHAH!!! Finalmente se ne vedranno delle belle!>>.

Keila:<< Questo ha l'aria di essere un rematch con i controfiocchi owo >>.

Io:<< Speriamo che sia stato apprezzato il combattimento di Artic, piuttosto xD Sopratutto il finale, che fooorse è un po' improbabile ''>w> >>.

Keila:<< Ehi, non deprimerti D: Sono certa che lo apprezzeranno.>>.

Honoryou:<< Non provare ad intristirti uwu >>.

Io:<< D'accordo ^^'' Grazie, ragazzi...>>.

Honoryou e Keila:<< E PREGO!>>.

Io:<< E adesso, ringraziamo come sempre ogni lettore che mi onora con le sue recensioni o con le visite *w* Siete grandi, ragazzi ;D Ed ecco il disegno di Joseph, che effettivamente mancava alla raccolta ;) >>.

Keila:<< Che bellino *^* Ryam è fortunata ad avere un cavaliere così.>>.

Honoryou:<< Non è ancora ufficiale la cosa, però...>>.

Keila:<< Ma non hai visto come le ha fatto eroicamente da scudo :33 ?>>.

Honoryou:<< Beh, sì...>>.

Keila:<< E allora SHUT UP! EWE >>.

Io:<< Pensiamo alla Lotteria Tetra, piuttosto...>>.

Honoryou:<< Ci penso io.>> aziona la Slot Machine solita.

???:<< Allora... dove siamo?>>.

???:<< Non lo so...>>.

Io:<< Ecco gli ospiti <.< Ruriko della mia nuova fic YGO 5D's e Black_RoseWitch, autrice di EFP, che per chi non la conoscesse ha pubblicato in sezione 5D's “ The Darkness Bond”...>>.

Black_Rose e Ruriko:<< CYBER? STUDIO TETRO?>> le due si guardano in faccia e si abbracciano:<< CIAO, AMICA ^3^ !!>>.

Honoryou:<< Si conoscono?>>.

Io:<< Direi di sì xD >>.

Ruriko:<< Come stai?>>.

Black_Rose:<< Bene, bene... la mia fic sta andando a gonfie vele...>>.

Io:<< Coff coff... 'sera, ragazze.>>.

Ruriko:<< Ciao, autore :D >>.

Black_Rose:<< Grazie per averci fatte incontrare qui ^^>>.

Io:<< Eh... capita...>>.

???:<< BUONGIORNO, SIGNORE, CHI VOLERE COMPELARE? SOLO DIECI CENT...>>.

Honoryou:<< O____O >>.

Keila:<< NOOOOOOO D8 >>.

Black_Rose e io:<< ANCORA IL MALEFICO!!!>>.

Ruriko:<< Il venditore... folle? O.O >>.

Venditore folle (esibendo mercanzia):<< COLLANA  PREGIATA, SI' SI', BELLISSIMA, SOLI SESSANTA EURI!>>.

Keil:<< … non aveva detto dieci cent? -.-'' E' già salito di così tanto?>>.

Honoryou:<< Tanto sappiamo tutti come finisce...>>.

Io (mi rimbocco le maniche):<< Hai due secondi per sparire... tanto chi vuoi che compri le tue cianfrusagli...>>.

Ruriko:<< WIIIIIIIIIIIIIIHHH!!! *O* >>.

Keila:<< … ?>>.

Honoryou:<< Eh?>>.

Ruriko (si fionda da lui con il portafogli):<< Quella collana... dev'essere mia *w* DAMMI QUI!>>.

Black_Rose:<< o___O'' R-Ruriko?>>.

Io:<< … m-ma... come fa a voler comprare quelle cose?>>.

Venditore folle:<< Tu essere brava cliente... comperare anche questo, e questo?>>.

Ruriko:<< TUTTO MIO ^___^ >>.

Honoryou:<< … ingenua...>>.

Ruriko:<< Non potete capire °W° >>.

Io:<< Meglio xD >>.

Black_Rose:<< XD >>.

Honoryou:<< Beh, giovani... è ora che andiamo.>>.

Keila:<< Lasciamo questa sciocc... ehm, questa intenditrice ai suoi acquisti ^W^'' A presto :D >>.

Io e Black_Rose:<< CIAO CIAO XD >>.

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Capitolo 37
*** Fulmine contro acqua ***


37- Fulmine contro acqua.

-Studio Tetro-

Io:<< Buooooonasera, signori e signore (o buongiorno, a seconda dell'ora in cui l'avete visualizzato XD)! Ho l'onore di introdurre uno scontro che si preannuncia parecchio epico, o almeno lo spero... già, perché dopo essersi allenato per benino, Hiro e Tempestoso si sono rincontrati grazie ai giochetti del destino. Che miglioramenti avrà conseguito, Hiro? Lo scopriremo fra poco ;) >>.


Le ultime parole di Hiro, deciso nello sfidare il Sommo Drago del Fulmine Tempestoso, furono seguite da un vociferare concitato prodotto dagli Araldi del Fulmini lì presenti, piuttosto colpiti da un simile gesto.

“ Mmh...” pensò Tempestoso, serio, fissando l'aspirante avversario:“ … i suoi occhi... sono diversi dall'altra volta: meno duri... ma, al contempo, ravvivati da un ardore notevole.” nel dire questo sospirò:“ Ho già visto altrove quello sguardo...”.

<< Ehi... Hiro...>> lo richiamò Artic, leggermente infastidito:<< … veramente volevo affrontare io quel Sommo Drago, nel caso non l'avessi capito.>>.

<< Eh? Davvero?>> domandò Hiro, piuttosto contrariato:<< Sarà anche così... ma questa rivincita mi spetta, lo capisci? Non retrocederei per nulla al mondo... ed inoltre, a quanto vedo...>> nel dire questo notò la veste dello spadaccino con le katane mezza distrutta dalle esplosioni degli scudi di pietra e le ferite derivanti dalle stesse:<< … hai già combattuto duramente, non è prudente affrontare Tempestoso se non si è in forma...>>.

<< Ma piantala, contro questo bambino non ho consumato poi tante energie...>>.

<< EHI!>> scattò David, prendendo l'affermazione come un insulto alle sue abilità in battaglia.

<< Oh... quanto la fate lunga.>> chiuse l'occhio buono Will, sopraggiungendo dal Cacciatore di Missioni con le katane con atteggiamento solenne:<< Artic Gravity, il tuo orgoglio è degno di nota, ma ti suggerirei di fare come ha detto Hiro... ossia stare, come me, a goderti lo spettacolo riposando. Dopotutto, ci vorrà qualcuno che sorvegli gli uomini di Tempestoso mentre Hiro combatte, no?>>.

<< Uff... che guastafeste...>> sospirò Artic, riferito ad Hiro, sorridendo subito dopo:<< E va bene, amico: dopotutto, ti aveva condannato ad una fine atroce... nessuno più di te merita di pareggiare i conti con questo bastardo. Ma ricorda: se esci vivo dalla battaglia, mi devi uno scontro.>>.

<< D'accordo.>> annuì Hiro, alzato il pollice nella sua direzione. Dopodiché, la propria attenzione si catalizzò nuovamente su Tempestoso, che gli disse:<< Tempestoso... è tempo della rivincita!>>.

<< Chi ti credi di essere?>> sorrise il Sommo Drago, quasi si stesse burlando di lui:<< Dalle parole di quel beota di Oceano mi pare di capire che tu ti sia allenato... ma l'allenamento di due mesi non ti può permettere di superare un campione del mio calibro, ficcatelo bene in quella zucca!>>.

<< Mah! Se sono diventato più forte o no...>> cominciò a dire il ragazzo dal braccio fasciato con un sorriso, estraendo lentamente la propria spada dai bordi neri dal fodero con la mano sinistra:<< … lo giudicherai solo dopo avermi visto di nuovo in azione!>> e subito si mise in una posizione di guardia.

<< Guarda guarda... una posizione nuova.>> notò Tempestoso, alzando la propria lama in alto:<< Almeno non sembri il soprammobile dell'altra volta. Beh... me la sbrigherò in un attimo, con te. Derric...>>.

<< Sì, signore?>> domandò l'Araldo Superiore del Fulmine, attento.

<< Preparati con i nostri uomini a scavare una bella tomba fresca: quel che non ha finito “ l'Avvoltoio”... lo porterò a termine io, Tempestoso!>>.

<< Tempestoso sembra molto convinto... come sempre.>> notò Will, serio:<< Sarà piuttosto interessante verificare se effettivamente è una fiducia ben riposta...>>.

<< Già...>> disse Artic, sedendosi sul terreno della steppa sottostante:<< Dici che Hiro ha qualche possibilità?>>.

<< Non lo so... Ha fatto notevoli progressi, per due mesi e mezzo di allenamento.. ma l'avversario è Tempestoso.>> rispose il musicista, appoggiatosi al proprio bastone-flauto:<< Non ci si può permettere di prendere sottogamba uno dei migliori combattenti di Acaidar. Piuttosto...>> nel dire questo lanciò un'occhiata a David:<< … quel piccolo Araldo Superiore è dalla nostra parte?>>.

<< Penso di sì.>> annuì lo spadaccino.

<< Tranquilli... anche volendo, non potrei farvi nulla.>> li rassicurò il piccolo, raccogliendo il proprio bastone da terra:<< Tu sei più forte di me, Artic, e anche Oceano lo è.>>.

<< Perfetto, allora possiamo guardare lo scontro senza troppi pensieri.>> disse Artic, tornando a guardare in direzione di Hiro e Tempestoso. Lo scontro ormai era alle porte... e l'aria era tesissima: tutti non stavano che aspettando la prima mossa.

<< Allora... cominciamo quando vuoi, ragazzo con il braccio fasciato.>> sorrise il Sommo Drago del Fulmine:<< Eri solo CREDUTO morto, ma tra poco lo sarai sul serio. Che sfortuna per te, ritrovarmi...>>.
 
<< Stai parlando un po' troppo.>> lo interruppe Hiro, quasi impaziente:<< Se sei troppo vigliacco per attaccare per primo... allora lo farò io!>> e così dicendo scattò in avanti, lanciatosi impetuosamente all'attacco con la spada protesa verso un lato. La velocità con cui arrivò di fronte a Tempestoso sembrò sbalordire quest'ultimo, che sgranò gli occhi all'istante.

“ Ma che...?” pensò Tempestoso, e prima che potesse completare il proprio pensiero la lama avversaria saettò nella sua direzione, rapida come un fulmine. Il Sommo Drago si riprese alla svelta dallo stupore e si piegò subito, schivando l'attacco con notevole prontezza di riflessi, per poi contrattaccare con un calcio potente e scattante. Incredibilmente, però, il corpo di Hiro si lasciò cadere con un'improvvisa spinta all'indietro, appoggiandosi per mezzo del braccio fasciato al terreno e allungandosi contro il viso del Sommo Drago, colpendolo con un potente calcio sul mento.

<< C-C-COSA?>> boccheggiò Derric, impietrito come gli Araldi alle proprie spalle dalla sorpresa:<< Ha... colpito Lord Tempestoso?>>. Il Sommo Drago, invece, sembrò accusare il colpo, arretrando con passo barcollante.

“ Che... Che cos'è questa velocità?” pensò il Sommo Drago, tenendosi il mento con la mano sinistra ed arrestatosi:“ L'altra volta non riusciva nemmeno a stare al passo con me, e adesso...”. 

<< HAA!>> gridò Hiro con fare battagliero, tornato in piedi e passato di nuovo all'assalto. Gli occhi di Tempestoso lampeggiarono per un attimo, notando il pericolo, e la propria sciabola corse contro il Cacciatore di Missioni, decisa ad affondarsi nella sua carne. Il ragazzo dal braccio fasciato colse con la coda nell'occhio l'arma dell'avversario, e istintivamente spostò lateralmente il busto per evitare quel fendente ascendente. Il secondo successivo, però, il sinistro del Sommo Drago impattò come una scheggia contro il suo stomaco, quasi piegandolo in due:<< OUCH!!!>>.

<< Eh... pensavi...>> cominciò a dire Tempestoso, ghignando mentre riportava indietro il gomito del braccio usato per l'attacco:<< … di superarmi in velocità, eh?>> e subito dopo un nuovo pugno sinistro si abbatté nello stesso punto di prima, seguito da altri impercettibili pugni:<< EH? AHAHAH – COS...?>> improvvisamente, la mano destra di Hiro bloccò quella scarica di colpi, facendoli cessare con una ferrea presa al braccio. Le labbra del ragazzo dal braccio fasciato si incurvarono in un sorriso.

<< E'... finita!>> esclamò Hiro, allungando la propria spada dai bordi neri contro di lui.

“ TU... sei finito!” pensò il Sommo Drago, e proprio nello stesso istante si spostò dalla traiettoria della lama di Hiro tranquillamente, quasi se lo aspettasse, e la propria arma saettò contro il suo braccio sinistro. 

<< Acc...>> fece il ragazzo dal braccio fasciato, colto totalmente alla sprovvista, e senza perdere un solo secondo mollò il braccio ed arretrò rapidamente, mettendo le distanza dall'arma nemica.

<< AH!>> esclamò Tempestoso, compiuto un lungo balzo all'indietro, tutto contento:<< Bella mossa davvero, ragazzo: hai ricevuto di proposito i miei pugni per potermi bloccare... e finire subito, non è così? Una trovata intelligente, che dimostra quanto la tua tattica sia cresciuta... ma io ho esperienza a sufficienza per evitare simili trucchetti!>>.

<< In effetti... devo dire di averci sperato.>> sorrise Hiro, ruotando distrattamente la propria spada:<< Temo che dovrò cambiare strategia, però.>>.

<< Eheheheh... ora ricordo dove avevo già visto quegli occhi: sono gli occhi degli avversari... che mi hanno fatto penare più di tutti!>>.

<< Ma davvero?>>.

<< Eheheheheh!>> rise Tempestoso:<< Ora sì che forse mi divertirò con te...>>.

<< Strano...>> commentò sommessamente Artic, un po' incuriosito:<< … Tempestoso non si ferma finché l'avversario non è più nelle condizioni di continuare... o sbaglio? Non lo facevo tanto chiacchierone... l'altra volta non gli aveva lasciato manco un attimo di tregua.>>.

<< Infatti non si è “ interrotto” nella sfida.>> disse Will, sorridendo:<< Sta solo valutando l'effettiva differenza tra l'Hiro che ha affrontato l'altra volta e l'Hiro che ha di fronte: non si aspettava un progresso tanto netto... e dopotutto ha ragione. Hiro... ha tagliato traguardi che non si raggiungono facilmente in soli due mesi e mezzo, il suo talento è qualcosa che stupirebbe chiunque.>>.

<< Oh... un talento tipo il mio?>> domandò David, sorpreso.

<< Tipo.>> annuì Will. Il silenzio, ben presto, dominò l'intero campo di battaglia: gli avversari si stavano studiando l'un l'altro, prima di riprendere il mortale scontro. Sembrava quasi che intorno a loro si espandessero aure potentissime, racchiudenti lo spirito combattivo di ciascuno, impegnate nel tentativo di prevalere l'una sull'altra da come erano tesi e concentrati. Poi, improvvisamente, Tempestoso si pronunciò:<< La vittoria è mia!>>.

<< Come?>> si sorprese Hiro a quelle parole, e contemporaneamente il Sommo Drago balzò verso di lui, iniziando a bombardarlo letteralmente di fendenti ben calcolati e diretti, che non lasciavano alcuna fenditura nella guardia del capo degli Araldi del Fulmine. Il ragazzo dal braccio fasciato iniziò a muoversi, calcolando con attenzione i movimenti di ogni singolo fendente così da non lasciarsi nemmeno sfiorare da nessuno di essi. Ad un certo punto, però, la lama di Tempestoso si ritrasse e quest'ultimo centrò con una gomitata Hiro all'altezza della cassa toracica, mozzandogli il respiro. Approfittando di quell'istante, il Sommo Drago protese ancora una volta la propria sciabola contro di lui, ma il Cacciatore di Missioni, agilmente, riuscì a schivare quell'attacco e a balzare via poco prima di venir preso da un secondo fendente.

<< AHAHAHAHAH!>> rise ancora il Sommo Drago, indietreggiando di una decina di passi:<< Pensavi davvero che non l'avrei notato? Non sei ancora al mio livello...>>.

<< Notato... anf... cosa?>> domandò subito il ragazzo dal braccio fasciato, una mano premuta contro il proprio petto.

<< Hai paura! Paura della mia spada... del potere del mio Emblema Lampo grande! Hai fatto l'impossibile, pur di schivare la mia lama fulminante, l'avevo già notato durante il primo attacco: infatti avresti potuto parare la mia lama con la spada o con quel braccio assurdamente resistente che ti ritrovi innumerevoli volte... e invece hai preferito sprecare fiato in movimenti superflui. Tenere d'occhio solo la mia spada, però, non è stato molto conveniente, visto che sono riuscito a sfruttare questo fattore per colpirti con una gomitata ben piazzata.>>.

<< Ha ragione.>> disse Artic, solenne:<< E' una cosa che avevo osservato anch'io, prima. E questo è un guaio...>>.

<< La paura rende deboli... ti conviene ritirarti.>> chiuse gli occhi Tempestoso, incrociando le braccia:<< Avrai anche raggiunto una velocità simile alla mia, ma con queste esitazioni non resterai vivo a lungo.>> detto questo, sospirò:<< E pensare che per un attimo ci ho sperato...>>.

<< Lord Tempestoso è invincibile!>> esclamò uno degli Araldi del Fulmine.

<< LUNGA VITA A LORD TEMPESTOSO!>> esultarono tutti gli Araldi del Fulmine. Hiro non rispose, preferendo rimanere qualche istante in silenzio. Quindi, sorrise.

<< Mmh?>> fece il Sommo Drago, nel vedere quell'espressione comparire sul suo viso:<< Hai forse capito che ti sono superiore?>>.

<< No.>> iniziò Hiro, serio, alzando pigramente la spada in aria:<< Solo che volevo vedere quanto ero migliorato, prima di mettere mano a questo...>>.

<< “ A questo?”.>> ripeté Tempestoso, mentre gli Araldi facevano silenzio:<< Cosa stai...?>> ma in quel momento, la sua aria confusa si posò sulla lama della spada del nemico, spalancando ancora di più gli occhi: nello scomparto apposito, restituendo alla luce solare bagliori bluastri... vi era un Emblema di colore bluastro, grande:<< Quello è l'Emblema di.... Oceano?>> nel dire questo, i suoi occhi si posarono sull'ex-Sommo Drago dell'Acqua, che gli restituì un ghigno divertito.

<< Gli hai dato il tuo Emblema?>> si stupì anche Artic, fissando a sua volta Will.

<< A-Ah!>> annuì il musicista, piegandosi in ginocchio e sedendosi con naturalezza:<< Il che vuol dire... che ne vedremo delle belle, da adesso in poi.>>.

<< Tempestoso, adesso anch'io ho un Emblema grande.>> disse Hiro, attirando di nuovo l'attenzione del nemico su di sé:<< Siamo pari... e ti mostrerò tutti i miei miglioramenti! Si inizia!>>. Nel dire questo, l'Emblema Acqua grande che era appartenuto a Will luccicò, e sotto gli occhi sbalorditi dei presenti successe qualcosa di completamente inatteso: in una frazione di secondo, l'aria che circondava la spada dai bordi neri iniziò ad incresparsi, quasi stesse sciogliendosi... e poco dopo da quello spazio distorto iniziò a generarsi quella che sembrava essere limpida acqua... acqua che si chiuse intorno alla lama del Cacciatore di Missioni dal braccio fasciato con un turbinio.

<< Oh...>> si sorprese leggermente il Sommo Drago del Fulmine: la spada di Hiro pareva essere stata avvolta da una corrente d’acqua che le vorticava tutt’attorno, quasi come se la lama fosse immersa in un piccolo gorgo furioso. Lo scorrere dell’acqua convogliava sopra il filo della spada, resa non meno tagliente del ferro sottostante. Tutti gli Araldi che osservavano la sfida, Derric, Artic e David fissarono quella cosa tanto insolita come se ne fossero ipnotizzati.

<< E così, Hiro... questa sarebbe l'arma che avresti sviluppato per poter battere me?>> domandò Tempestoso, riprendendo del tutto la sua aria tranquilla.

<< Certo... e non dubito che riuscirà nell'impresa.>> ridusse a fessure gli occhi il giovane dal braccio fasciato, scrutandolo con infinita volontà di vincere. Per tutta risposta... Tempestoso si lasciò andare ad una sonora risata, seguita da quelle degli Araldi del Fulmine.

<< AHAHAHAHAAHH!! Questa... QUESTA SI CHE E' BUONA! Non lo sai? Si dice che l'acqua possa essere un buon conduttore, per un fulmine. Io ho sperimentato questa diceria su molti avversari con Emblemi di quel tipo... e posso assicurarti che è vera! E la tua unica speranza sarebbe una lama d'acqua? In tal caso il tuo allenamento per sviluppare il potere dell'Emblema Acqua è stato vano... vincerò io!>>.

<< Te l'ho già detto, mi sembra...>> riprese Hiro, allungando una gamba in avanti e tirando all'indietro il braccio che stringeva l'arma acquatica:<< … se sono diventato più forte o meno, lo giudicherai solo... dopo avermi VISTO IN AZIONE!>>. Quelle ultime parole furono come un segnale di partenza: il ragazzo dal braccio fasciato corse ancora una volta verso Tempestoso e lo raggiunse agilmente, protendendo la sua lama liquida contro di lui sferrando un potentissimo fendente.

<< Umpf... peggio per te.>> sorrise il Sommo Drago, rispondendo al colpo con la propria sciabola così da bloccarlo:<< Preparati a friggere...>>. Nel medesimo istante in cui le rispettive lame dei contendenti si incontrarono, quella d'acqua di Hiro si illuminò con un bagliore azzurrognolo, attraversando la stessa con scariche elettriche all'apparenza molto intense. Ma il sorriso vittorioso di Tempestoso, contrariamente ad ogni previsione, si spense per lasciar spazio ad un'espressione piena di sorpresa: l'elettricità... non sembrava fare alcun effetto su di Hiro, si limitava soltanto ad illuminare l'arma:<< Non...?>>.

<< HAAAAAAAAAAAAAH!!!>> gridò Hiro, nell'atto di lanciare un pugno ben assestato con il destro verso il nemico. Tempestoso, immediatamente, spostò per quanto possibile il proprio corpo, nonostante stesse ancora tenendo bloccato l'ultimo fendente, ma il pugno lo raggiunse ugualmente al braccio sinistro con una potenza devastante.

<< AAAARRGHH!>> si lamentò il Sommo Drago, accusando l'attacco subito con una smorfia di dolore.

<< LORD TEMPESTOSO!>> esclamò uno degli Araldi del Fulmine, allarmato. Subito dopo, sfruttando l'occasione presentatagli, il ragazzo dal braccio fasciato sferrò un colpo in diagonale per mezzo della propria arma contro l'avversario. Quest'ultimo, con gli occhi semichiusi, si spostò disordinatamente da un lato, venendo così solo ferito di striscio all'altezza della spalla destra.

“ Merda...” pensò Tempestoso, ringhiando tra sé mentre il suo nemico lo aggrediva ancora:“ … per poco non mi spezzava un braccio, con il pugno di prima...”.

<< Ehi!>> esclamò David, vivamente impressionato:<< Cosa è successo, prima? Come ha fatto quell'Hiro... ad annullare gli effetti dell'attacco di Lord Tempestoso?>>.

<< In effetti anche a me piacerebbe saperlo.>> commentò Artic, girandosi verso Will:<< Tu ne sai niente?>>.

<< Eheheh, certo.>> ridacchiò il musicista, un po' divertito:<< Hiro ha messo a punto il potere del suo nuovo Emblema proprio per poter contrastare quello di Tempestoso: dovete sapere che in realtà... la lama d'acqua... non è connessa direttamente alla spada.>>.

<< Come?>> fece il bambino, ancora più colto alla sprovvista:<< Ma... come è possibile?>>.

<< E' grazie all'Emblema: quell'Emblema gli permette di controllare l'acqua, facendola levitare costantemente intorno alla lama in modo da formarne un'altra altrettanto tagliente. E' come se avesse un velo protettivo, intorno ad essa. Così, non essendoci contatto tra l'energia del fulmine racchiusa nell'Emblema Lampo di Tempestoso e la spada di Hiro, il nostro amico non verrà colpito dalle scariche.>>.

<< Però mi sembra di aver sentito che i fulmini sono attratti dagli oggetti metallici.>> notò lo spadaccino con le katane, un poco confuso:<< Quelli emessi dalla spada di Tempestoso non dovrebbero passare attraverso l'acqua e riversarsi sulla lama di Hiro?>>.

<< Se fossero liberi, forse lo farebbero... ma guarda meglio.>> rispose l'ex-Sommo Drago:<< L'acqua che circonda la spada di Hiro non è quieta... vortica intorno alla lama come un potente gorgo: in questo modo “ cattura” l'energia emessa dall'Emblema Lampo e le impedisce di procedere oltre, esattamente come un pezzo di legno catturato da un gorgo.>>.

<< Geniale...>> mormorò David, quasi senza parole:<< E... lui ha pensato ad una cosa del genere?>>.

<< Quel ragazzo è un genio... non mi stupisco più di niente.>> sorrise Will, riprendendo a seguire la battaglia. Un fendente da parte di Hiro saettò contro Tempestoso, che lo deviò con la propria spada,  generando un nuovo bagliore di scariche elettriche che nemmeno stavolta influenzarono il ragazzo dal braccio fasciato. Il Cacciatore di Missioni, subito dopo aver schivato un calcio del nemico, procedette con un nuovo pugno, ma il Sommo Drago, ormai ripresosi dalle ultime sorprese, saltò in alto tornando subito dopo a terra con una capriola ben eseguita, sottraendosi all'offensiva, facendo al secondo successivo saettare la sciabola contro di lui. Hiro, allora, si spostò alla svelta, lasciando che quell'ultimo colpo affilato gli tagliasse le bende del braccio fasciato scoprendoglielo, e avanzò a sua volta una ginocchiata.

“ Umpf...” pensò il Sommo Drago, rispondendo con un calcio che deviò la ginocchiata, e infine con un rapido volteggio ne sferrò un secondo dritto contro il volto del ragazzo dal braccio fasciato, costringendolo ad arretrare. Quindi iniziò a ridere fragorosamente:<< AHAHAHAHAHAHAAHAHAH!! AHAHAHAHAHH!!! Questa volta... SI' CHE MI POSSO DIVERTIRE COME SI DEVE! AHAHAHAHAH!!>>.

<< Ma che diavolo di problema hai?>> domandò Hiro, un po' allibito da quel comportamento:<< Anziché preoccuparti... ti diverti, nonostante i colpi che ricevi?>>.

<< PREOCCUPARMI?!>> domandò Tempestoso, euforico, mentre il sangue che gli colava dal taglio sulla spalla destra bagnava il terreno sottostante:<< NON DIRE SCEMENZE! E' per combattere... CHE SONO ENTRATO A FAR PARTE DEI SOMMI DRAGHI!>> e con tutto quel fervore si trascinò in un impeto dirompente che lo portò ad incrociare ancora una volta la propria arma con quella di Hiro, per poi voltarsi dopo averlo superato e tornare all'assalto con un altro scontrarsi furioso di lame... scena che si ripeté ancora e ancora, con il Cacciatore di Missioni costretto a contrastare i continui assalti del Sommo Drago:<< LA BATTAGLIA MI HA SEGUITO FIN DALLA NASCITA... E LA PERSEGUIRO' FINO ALLA MORTE! AHAHAHAHAH! AHAHAHHAH!>>.

“ Che razza di tipo...” pensò Hiro, deviando un altro fendente ed arretrando di un passo:“ … pensa solo a combattere... non si pone problemi durante lo scontro. Però... questo non mi impressionerà!”. 

<< AHAHAHAH!>> rise ancora Tempestoso, folle in viso, saltando ad un certo punto in aria, gettandosi contro l'avversario, pronto ad uccidere con la propria sciabola. Hiro, con un lampo di decisione, impugnò anche con l'altra mano la propria spada e la fece scontrare ancora una volta contro quella del nemico. Le due armi, incontratesi, rilasciarono altre scintille... e infine, scatenando meraviglia generale nel pubblico, quella del Sommo Drago si incrinò, venendo penetrata in profondità fino a metà dalla lama d'acqua: essa, prevalendo, permise al Cacciatore di Missioni di scaraventare via Tempestoso, catapultandolo ai piedi di alcuni Araldi del Fulmine poco distanti con una violenza inaudita che sollevò addirittura una gran quantità di polvere intorno a lui.

<< L-LORD TEMPESTOSO!>> si allarmarono ulteriormente gli Araldi, cercando di soccorrere il loro padrone. Ma proprio quando tentarono di rialzarlo... la mano del Sommo Drago si strinse prepotentemente intorno al collo di uno di loro, quasi soffocandolo e costringendo gli altri ad arretrare in tutta fretta.

<< Non... ho... bisogno... d'aiuto...>> sorrise Tempestoso, rialzandosi... e decapitando all'istante il brigante capitatogli sottomano senza alcuna pietà, lanciando via da un lato il corpo senza testa:<< Eheheh... AHAHAHAHAHAH!!!>>.

<< Ancora non molla...>> si disse Hiro, deciso, ponendo la spada dalla lama acquatica davanti a sé.

<< Anf... Anf... ahahahah...>> ansimò il Sommo Drago, alternando sbuffi a risate divertite, intento ad osservare la propria sciabola danneggiata:<< I miei complimenti... quel colpo a due mani... era davvero forte: a momenti spezzava la mia spada, nonostante l'Emblema Lampo grande che la supporta.>>.

<< Già...>> sorrise il ragazzo dal braccio fasciato. L'occhio di Tempestoso, poi, si posò sul braccio destro “ ad Emblemi” di Hiro... e non poté che notare che uno degli Emblemi Diamante piccoli era stato rimpiazzato con uno di stazza media.

“ Guarda un po'... uno dei suoi Emblemi è differente.” pensò il Sommo Drago:“ Ecco come mai ha danneggiato tanto facilmente la mia arma, con quel colpo... ha aggiunto al braccio destro il suo vecchio Emblema medio. Sempre più interessante... ahahahah...”.

<< Quel colpo è stato davvero potente.>> osservò Artic, critico:<< Di questo passo, Hiro potrebbe farcela. Anche se...>>.

<< Anche se...?>> domandò Will, piuttosto sorpreso dalla sua perplessità.

<< … anche se tutta la tranquillità che sta dimostrando Tempestoso, a mio parere, è davvero molto sospetta. Ho la netta impressione che...>>.

<< AAAAAAAH!!>> fece il Sommo Drago, inspirando con aria soddisfatta, nonostante avesse un'andatura leggermente malferma dopo l'ultimo, devastante attacco ricevuto:<< Da quanto tempo è che non mi divertivo tanto?>>.

<< Per te combattere sarebbe divertente?>> chiese Hiro, senza però abbassare di un solo istante la guardia per evitare possibili assalti inaspettati.

<< L'ho detto... non aspiro ad altro che a battaglie. Ormai è diventato il mio ossigeno... non posso farne a meno. E...>> nel dire questo alzò la propria sciabola incrinata:<< … in un combattimento, contro un avversario del genere, non ha più alcun senso trattenersi!>>.

<< Trattenerti?!>> sgranò gli occhi il ragazzo dal braccio fasciato, a quell'affermazione:<< Non avresti fatto sul serio... nemmeno questa volta?>>.

<< Uh... non fraintendermi, non mi sono trattenuto dal punto di vista fisico.>> gli scoccò un'occhiata divertita Tempestoso:<< Ciò però non vuol dire che io abbia dato fondo a tutte le mie risorse... OSSERVA! OOOOOOOOOH....>> dopo quelle ultime parole, la spada del Sommo Drago iniziò a vibrare... e la sagoma del capo degli Araldi del Fulmine iniziò a brillare, scaricando tutt'intorno a sé scintille.

<< Via di qui!>> gridò uno degli Araldi ai propri compagni, scostandosi rapidamente da quelle scintille.

<< Urgh...>> fece Hiro, cercando di non staccare gli occhi da Tempestoso nonostante l'intensa luminosità: le scintille, poi... iniziarono a tornare indietro, quasi il tempo stesse scorrendo al contrario. Svanirono, nel tornare in prossimità del corpo del Sommo Drago, e la luce si spense.

<< Ma cosa...?>> si chiese David, confuso, senza notare cambiamenti:<< Cosa è successo?>>.

<< Non lo so... ma non sembra che sia cambiato nulla di particolare, dopo... quella cosa.>> mormorò Will, appoggiando al mento un paio di dita:<< Strano, però...>>.

<< Mmh...>> fece Artic, lanciando occhiate incerte nella direzione di Tempestoso. Quest'ultimo, intanto, si sgranchì il collo con tutta calma... e i suoi occhi si accesero di un bagliore infuocato.

<< Bene... SONO PRONTO!>> dichiarò Tempestoso, e senza perdere altro tempo prese la rincorsa e si gettò verso Hiro come un lupo intenzionato a ghermire la preda. Mentre arrivava però... accadde qualcosa di inaspettato: l'erba della steppa nei pressi del suo tragitto sembrò risentire della sua presenza, stavolta... prendendo letteralmente fuoco.

<< EHI, MA....?>> si sbalordì David, additando quel fenomeno e mettendo così in guardia anche Artic e Will, che scattarono in piedi a bocca aperta.

<< Cosa...?>> si chiese il ragazzo dal braccio fasciato, rimanendo per un attimo come imbambolato. Ma non c'era il tempo per sorprendersi, perché il nemico era già lì: un fendente della sciabola di Tempestoso saettò fulmineo contro di lui, ma Hiro riuscì a schivarlo, e a rispondere a sua volta con un deciso affondo della propria spada. L'affondo però si bloccò a breve distanza dalla tunica del Sommo Drago, come se avesse incontrato un muro invisibile, accendendosi come una lampadina di luce azzurrognola: per un attimo, al tocco della lama liquida, si intravvide come un ammasso elettrico che proteggeva il capo degli Araldi del Fulmine.

<< AHAHAHAH!!>> rise Tempestoso, assestando subito un violentissimo calcio contro il fianco destro del suo nemico. Hiro, colto di sorpresa dall'inattesa difesa del Drago, venne colpito in pieno, e su tutto il suo corpo si diffuse una scarica elettrica d'intensità piuttosto elevata, che gli provocò nella testa un'esplosione di dolore immediato.

<< AAAAAAAAARRRGGHHH!!!>> gridò di dolore il Cacciatore di Missioni, scagliato da quel calcio notevole al suolo. Si sentiva tutti i muscoli intorpiditi da quella scossa... e come se non bastasse il Sommo Drago era balzato ancora nella sua direzione, quel sorriso folle sempre impresso sul suo viso. Chiamate in appello tutte le sue energie per muoversi, Hiro si sottrasse alla traiettoria dell'avversario, e quando l'arma di Tempestoso si abbatté sul suolo, l'erba nelle sue immediate vicinanze divampò in un ammasso di fiamme roventi.

<< Si può sapere che sta accadendo?>> sbottò Artic, non trovando la risposta agli strani fenomeni che stavano animando la sfida:<< Sta incendiando tutto... senza nemmeno toccare direttamente nulla.>>.

<< Forse... ho capito!>> esclamò Will, arrivando alla soluzione:<< Prima, quando Hiro ha tentato di trafiggere Tempestoso... ho visto come una sorta di barriera di fulmini davanti a lui: credo che in qualche modo, Tempestoso sia riuscito ad avvolgere il proprio corpo con l'energia del suo Emblema Lampo grande.>>.

<< Vuoi dire... che ora è protetto dall'energia del fulmine?>> gli disse il piccolo Araldo Superiore della Terra, perplesso.

<< Esattamente.>> annuì il musicista:<< Il che vuol dire che Hiro non deve più guardarsi solo dalla spada di quel Sommo Drago, ma anche dai suoi calci... e dall'altra sua mano. Se vuole vincerlo... deve usare la sua spada d'acqua, immune ai fulmini, per penetrare la sua difesa.>>.

<< La vedo dura...>> mormorò lo spadaccino con le katane:<< … prima non è riuscito manco a scalfirla.>>.

<< HAAAAAAH!!>> urlò Hiro, scagliandosi tra le fiamme appiccate dall'elettricità e brandendo con la mano destra la propria spada in direzione di Tempestoso. Quest'ultimo, ghignando come un demone maligno, si spostò subito, lasciando che la lama liquida si abbattesse nell'aria. Successivamente fu la volta dell'arma del Sommo Drago, fendere contro l'avversario. Il ragazzo dal braccio fasciato, calcolato il movimento, riuscì a parare la sciabola con la propria, scontrandola anziché contro il filo dell'arma con l'elettricità che circolava separata da essa a difesa del Drago.

<< Eheheh... AHAHAHAH!!>> riprese a ridere Tempestoso, allontanando l'arma e lanciando un nuovo fendente. Hiro parò anche quello, per poi però vedersi arrivare verso di sé il pugno sinistro dell'avversario, rapidissimo, riuscendo ad evitarlo proprio per un pelo. Il Sommo Drago sembrava totalmente assorbito dalla sfida, e tempestivamente iniziò a riversare incalcolabili quantità di fendenti e pugni contro il Cacciatore di Missioni con l'Emblema Acqua, avanzando verso di lui senza tregua e bruciando ogni stelo che gli veniva incontro. Hiro, dal canto suo, cercò di fronteggiare come meglio poteva quei colpi indiavolati, arretrando per mantenere una buona distanza da loro.

“ Acci...” pensò Hiro, seccato, deviando con la lama della spada un altro cazzotto e raccogliendo con entrambe le mani la propria spada per colpirlo: azione che non ebbe però successo, perché Tempestoso saltò agilmente in alto, con una capriola, e toccato in terreno con la mano che teneva la sciabola, riportò in aria il proprio corpo, centrando al volo con un diretto la guancia del Cacciatore di Missioni, trasmettendogli un'altra scarica elettrica:<< AAAAAAAAHHH!!!>>. Colpito dall'elettricità, Hiro barcollò rapidamente all'indietro, giungendo quasi al punto di svenire, e solo la sua robusta tempra riuscì a permettergli di riprendersi prima di cadere.

<< E adesso... AHAHAHAHAH!>> disse il Sommo Drago, tornato al suolo e preparandosi a colpirlo con la sciabola. La vista del Cacciatore di Missioni era annebbiata, ma poteva ancora combattere, e facendo appello alla propria velocità sviluppata durante gli allenamenti si abbassò, sottraendosi alla lama circondata dai fulmini, e si portò in avanti con decisione.

<< WOOOOOOOOOOOH!>> gridò Hiro, stringendo a due mani l'impugnatura della propria spada e allungandola per falciare il nemico: la lama liquida si scontrò con la barriera fulminante posta davanti a Tempestoso, spingendosi in profondità... ma quando sembrò che essa riuscisse a colpire il Drago, essa venne respinta di scatto, facendo perdere un po' d'equilibrio al ragazzo dal braccio fasciato.

<< Accidenti...>> sbottò l'ex-Sommo Drago dell'Acqua in quel medesimo momento:<< … c'era quasi riuscito.>>.

<< Eh....>> fece il Sommo Drago del Fulmine, incurvando le labbra in un largo, luminoso sorriso:<< Peccato...>> e nel dire questo tese il pugno destro in avanti, dirigendolo contro il petto del suo nemico: centrato da esso, Hiro sentì arrivargli contro la successiva scossa... un'ondata di sofferenza che percorse ogni cellula del suo corpo in un solo istante, facendo urlare i suoi nervi, i suoi tendini... la sua anima di dolore. Un grido... un ruggito dirompente, provocato da quello spasimo violento si levò da lui, mentre quell'elettricità lo divorava tanto a lungo quanto era il contatto con l'energia dell'Emblema Lampo.

<< HIRO!>> esclamarono Artic e Will all'unisono, turbati da quello spettacolo, troppo lontani per intervenire con prontezza. Il colpo spinse poi giù, a terra, il giovane Cacciatore di Missioni colpito, che finì così al tappeto: si muoveva a stento, ora... tremava incessantemente a causa della scossa ricevuta... ma sembrava non riuscire a muoversi da quella posizione.

<< Uhm...>> fece Tempestoso, mentre alcuni Araldi cercavano di domare quante più fiamme sviluppatesi lì intorno come meglio potevano per evitare che si propagassero:<< Sei già sconfitto.?>>. Hiro non rispose: si poteva solo avvertire il suo affannoso ansimare, segno che le sue forze erano ormai allo stremo.

<< Accidenti... gli avevo detto di non perdere...>> ringhiò Artic, seccato, costatando la gravità della situazione.

“ Tempestoso è troppo forte...” pensò Derric, serio:“ … non avrebbe dovuto sfidarlo.”.

<< Umpf... ecco perché non ho tirato fuori subito la mia arma finale.>> sorrise il Sommo Drago, voltando le spalle all'avversario sconfitto:<< Sapevo che non saresti durato nulla. Con permesso... vado a mettere fuori gioco anche i tuoi compagni.>> e così dicendo puntò verso Will e Artic, che si misero subito in posizione: il sorriso che il capo degli Araldi del Fulmine sicuro di sé aveva stampato sul suo volto già faceva presagire che pensasse di aver la vittoria in pugno. Con movimenti lenti, quasi solenni, si apprestò a correre in direzione dei nuovi obiettivi... ma ad un certo punto le sue orecchie captarono un rumore che lo spinse a bloccarsi.

<< A...Aspetta....>>. Tempestoso si girò, serio: reggendosi sulla propria spada, barcollante, Hiro si era incredibilmente rimesso in piedi.

<< Impossibile!>> esclamò un Araldo del Fulmine, incredulo.

<< Dopo aver ricevuto il potere di Lord Tempestoso per ben tre volte... è riuscito a rialzarsi?>> si domandò un altro, occhi sgranati.

<< Toh... sei più resistente del previsto.>> disse divertito il Sommo Drago, concentrandosi di nuovo sul redivivo avversario:<< A quanto pare la lezione non ti è bastata...>>.

<< Non ti permetterò... di farlo di nuovo...>> affermò Hiro, alzando gli occhi: in essi si leggeva un'indicibile volontà di continuare.

<< Fare di nuovo... COSA? Batterti? Ho già vinto...>>.

<< Ti sbagli... non voglio impedire che tu mi batta...>> e così dicendo, il ragazzo dal braccio fasciato impugnò la spada con ambedue le mani, sollevandola:<< … ma... voglio impedire... che i miei compagni... e che Eria... CHE  ERIA SOFFRA DI NUOVO PER CAUSA MIA!>>.

<< Oh... che gentiluomo...>> commentò con tono mieloso Tempestoso:<< Un così inutile quanto sdolcinato sentimento non ti può aiutare a vincere... nelle tue condizioni, non riuscirai mai a sfondare la mia barriera.>>.

<< Non è... un inutile... sentimento...>> ribatté Hiro, ansimando a più non posso:<< ... io l'ho compreso solo nel letto di morte: gli amici... le persone che ami... sono più importanti di quanto immagini. Ma uno come te che cerca solo la battaglia... e non da importanza al resto... NON POTRA' MAI CAPIRLO! E IO MI BATTERO' FINO ALLA MORTE PER FAR VALERE TALE SENTIMENTO! HaaaaaaaAAAAAAAAAAAAAAAAH!!>> nel dire questo, iniziò a gridare progressivamente, azione atta a dargli la carica, e il suo corpo si mosse il più velocemente possibile verso Tempestoso.

<< Pensala come ti pare... ma non vincerai!>> esclamò il Sommo Drago, venendo a sua volta incontro al nemico con la spada sguainata.

“ Con le residue forze che gli sono rimaste... Hiro potrà colpire ben poco.” pensò Will, grave:“ Non deve farsi beccare ancora, poi...”.

“ Forza... è la tua ultima occasione...” pensò Artic, i due contendenti che ormai erano a due passi l'uno dall'altro.

<< MUORI!>> esclamò Tempestoso, deciso a farla finita una volta per tutte, scattando con la sciabola contro Hiro. Quest'ultimo lo fissò per tutta la durata di quell'azione: il movimento della spalla... del braccio... la traiettoria della spada... i suoi occhi calcolarono attentamente tutti i quei fattori dell'attacco di Tempestoso.

“ Non posso sbagliare... “ pensò il ragazzo dal braccio fasciato, facendo appello a tutta la sua capacità di calcolo:“ … devo farcela!” e nel momento esatto in cui la lama nemica gli arrivò a pochi centimetri, eseguì un giro su stesso... sottraendosi con successo a quella mossa.

<< L'ha schivato?>> si sorprese Tempestoso, colto alla sprovvista.

<< HAAAAAAH!!!>> gridò ancora il ragazzo dal braccio fasciato, allungando la spada dal filo liquido con tutte le proprie forze mentre girava verso il Sommo Drago... ed abbattendola contro di lui: il colpo a due mani si incontrò con la barriera elettrica, facendo forza su di essa... e alla fine, contro ogni aspettativa, riuscì ad attraversare i fulmini. Uno schizzo di sangue si sparse per l'aria, annunciando l'esito della manovra.

<< L-LORD TEMPESTOSO!>> esclamarono gli Araldi, impietriti. Le due figure dei contendenti sembravano come impietrite, mentre la spada di Hiro era conficcata nella parete di fulmini... e alla fine...

<< Pff.... AHAHAHAHAHAHH!!!>> rise infine Tempestoso, divertito come non mai:<< AHAHAHAHAH... CHE PECCATO!!!>>. Gli alleati di Hiro osservarono bene la scena: benché la lama liquida avesse effettivamente raggiunto la carne del Sommo Drago... si era solo leggermente conficcata nel suo fianco destro, ferendolo ben lievemente.

<< Maledizione...>> pestò il piede a terra Will:<< C'era quasi!>>.

<< C'era così vicino...>> mormorò David, deluso.

<< Guarda te...>> disse Artic, seccato:<< … mi sa che non aveva più la forza per spingere più a fondo la spada.>>.

<< Mi spiace per te, ma hai consumato la tua unica possibilità.>> ghignò Tempestoso:<< Non hai manco più la forza di reggerti in piedi, a momenti... ti finisco sub...>> ma in quell'istante si bloccò: improvvisamente, Hiro aveva cominciato a ridere sommessamente:<< Cosa...? Che ci trovi di divertente?>>.

<< Eheheh... non sai... che il metallo... trasmette i fulmini?>> domandò il ragazzo dal braccio fasciato, sicuro di sé:<< Guarda bene...>>. Tempestoso, visibilmente confuso, abbassò lo sguardo, e notò che l'elettricità generata dal proprio scudo correva solo intorno all'acqua che scorreva nella parte più bassa della lama liquida.

<< E allora?>> socchiuse gli occhi il Sommo Drago, ancora più confuso.

<< Semplice...>> rispose Hiro, affaticato:<< … per ora... la mia lama liquida tiene l'elettricità solo nella sua parte più bassa... perché ci sono correnti poste a più livelli della stessa... in grado di evitare la propagazione della scarica... grazie alle proprietà dell'acqua prodotta dall'Emblema Acqua. Ma... cosa pensi che accadrebbe, ora che la mia lama è dentro al tuo corpo... se l'acqua svanisse?>>.

<< Uhm...>> fece il Sommo Drago:<< … il metallo... trasmette i fulmini...>> poi sgranò gli occhi:<< ASPETTA, NON...!>>.

<< HAI PERSO!>> annunciò Hiro, mollando la propria spada all'istante ed oscillando indietro a fatica . Nel medesimo momento in cui mollò l'impugnatura, la lama liquida si dissolse, e la punta metallica venne a contatto con la ferita di Tempestoso: la spada di Hiro si accese con una luce azzurra, venendo attraversata in quell'istante dall'elettricità della barriera di Tempestoso... che scaricò nell'apertura della pelle del Sommo Drago tutta quell'energia.

<< NOOOOOAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARRRRRRGGGHHH!!!>> urlò Tempestoso, ma troppo tardi: ormai la sua stessa energia del fulmine era stata rilasciata all'interno del suo stesso corpo, scuotendolo in tutto il corpo con violenza irrefrenabile, procurandogli macchie scure sul volto e sulle mani... e alla fine... tutto cessò. La sua stessa sciabola gli sfuggì di mano, mentre la spada di Hiro cadde a terra. 

<< I-Incredibile...>> mormorò Will, attonito.

<< Ha usato la sua stessa energia contro di lui...>> sgranò gli occhi Artic, quasi incredulo. Tempestoso, in piedi, fissò Hiro con gli occhi sbarrati, le labbra che gli tremavano come se volesse dire qualcosa... incapace di muovere un solo passo. Un leggero fumo grigiastro si alzava dalla sua tunica, mezza bruciata dall'imperversare dei fulmini del proprio Emblema Lampo.

<< T... T... T...>> balbettò il Sommo Drago, tutto tremante... sorridendo debolmente:<< … grazie... p-p-per... questo incontro...>> poi le sue palpebre si abbassarono, chiudendosi... e crollò al tappeto, perdendo i sensi.

-Studio Tetro-

Keila:<< Oh... o.O >>.

Honoryou:<< Certo che nell'ultima fase ci è andato pesante, Hiro...>>.

Io:<< Già, e se Tempestoso non è morto a questo giro... è un drago xD >>.

Keila:<< Non fa ridere u.u >>.

Io:<< Invece sì u.U >>.

Honoryou:<< Ma è morto sì o no?>>.

Io:<< Beeeeh... non è detto, ma vi lascerò l'onore di scoprirlo al prossimo capitolo. Ah, e a proposito... mi scuso davvero per il ritardo di una settimana T_T Non uccidetemi... ho la Scuola Guida a cui pensare...>>.

Keila:<< Di sicuro non ce l'hanno con te...>>.

Io:<< Ma anche sì çVç >>.

Honoryou:<< Che rottura che è...>>.

Io:<< Inoltre, non è escluso che inizierò a riprendere un po' la storia di Yu-Gi-Oh! che ho lasciato da parte, visto che è più veloce e si appresta all'attuale periodo.>>.

Honoryou:<< Questo è vero...>>.

Keila:<< Concordo, che tra l'altro avevi chiuso con una cliff anger di quelle...>>.

Io:<< Ehm... già! Comunque ringrazio tutti i soliti lettori che seguono questa mia storia, grazie davvero :') Ah, e anche il nuovo recensore della storia ReddoDoragon, che ha recensito il primo capitolo *accenna stretta di mano*. Inoltre, come disegno... ricordate la donna di Necro, Kemy? Ebbene, ecco un disegno su di lei (anche se non è proprio perfetto...).>>.

Keila:<< Beh, l'importante è il pensiero ^^ >>.

Io:<< Zitta e vai con la Lotteria Tetra xD >>.

Keila (alza un martellone):<< Ripeti?>>.

Io:<< O.O'' Ehm... PER FAVORE...>>.

Honoryou:<< Bravo... u.u >>.

Keila:<< Ora va meglio UoU >> abbassa la leva. Dieci secondi dopo....

Honoryou:<< Non succede niente...>>.

Io:<< QUESTO è strano ^^'' >>.

Keila:<< MOLTO strano.>>.

Honoryou:<< Non viene proprio nessuno...>>.

Io:<< Che atmosfera trist....>>.

???:<< BUAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHAHAHAHHAH!!!>>.

Keila:<< O_O AAAAAAAAAA..... >>

Honoryou:<< O___O … RRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR....>>.

Io:<< O________O ….GGGGGGGGGGGGGGGGGGH!!!>>.

Vector:<< AHAHAHAHAH, CASCATI COME L'ALTRA VOLTA!>>. 

Keila, io ed Honoryou (lo riempiamo d'insulti):<< CI HAI FATTO PRENDERE UN COLPO, PEZZO DI M****!>>.

Vector:<< Non sapete stare agli scherzi, egheghegh... ho un nuovo amico, ve lo presento?>>.

Keila:<< No, grazie -.-'' >>.

Vector:<< Tanto ve lo presento lo stesso, uh uh uh >>.

Honoryou:<< Non lascia scelte...>>.

Vector:<< Date il benvenuto a...>>.

???:<< Me...>>.

Io:<< GA E POI SP! E'... COOLER!>>.

Keila:<< O__O Quello del film di DBZ?>>.

Cooler:<< Già... ma non confondetemi con quell'aborto del film di Neo Nameck.>>.

Io:<< In effetti era in grande in quello in cui giungevi sulla Terra... in quello dopo ti hanno letteralmente abbassato di grado.>>.

Cooler:<< Mi hanno trasformato in un catorcio, infatti... Sigh, poi non aveva nemmeno logica: un pezzo di me viene inglobato da una sorta di microchip e torno in vita, che senso ha?>>.

Honoryou:<< Che poi sì che si salvava il tessuto dall'impatto con il Sole...>>.

Cooler:<< Va beh...>> si trasforma:<< … ora sono pronto a distruggere tutto!>>.

Keila:<< O_________O Ehi, non scherziamo!>>.

Cooler (genera una Supernova, la sua mossa più forte):<< E chi scherza?>>.

Vector:<< A me non interessa, il Barian World non verrà coinvolto... UH UH!>>.

Io:<< ACCIDENTI A TE, VECTOR!>>.

Honoryou:<< Lo fermo io, va...>> si trasforma a sua volta.

Io:<< E intanto chiudiamo qui... che se no rischiamo la distruzione del pianeta.>>.

Keila:<< Ben detto, come sempre... a presto, ragazzi ;3 >>.

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Capitolo 38
*** La verità di Kenryu ***


38- La verità di Kenryu.

-Studio Tetro-

Io:<< Buongiorno ^^'' So che probabilmente avete preparato già le cerbottane per uccidermi a causa del mostruoso ritardo, ma per un po' dovrete farci l'abitudine, gomen, prendetevela con la scuola guida ^W^'' *schiva dardi avvelenati* Infatti la storia YGO mi ruba meno tempo di questa. Ma comunque, per chi non se lo ricordasse, eravamo rimasti ad Hiro che riesce a sconfiggere, con un'abile mossa, Tempestoso. Chissà quali saranno le conseguenze successiva...>>.


Il momento stesso in cui Tempestoso cadde coincise con lo scatenarsi di un'ondata di panico indicibile negli Araldi del Fulmine: vedere il loro padrone, l'imbattibile Sommo Drago del Fulmine, cadere per mano di quel giovane era la scena che meno di tutte si sarebbero mai aspettati di trovarsi di fronte.

<< Lord Tempestoso... sconfitto?>> chiese un Araldo, timoroso, ai propri compagni.

<< Non... Non era mai successo, prima d'ora, che un non- Sommo Drago lo...>> boccheggiò un altro di loro.

<< C-Cosa diavolo sta succedendo?>> disse Derric, scosso, indietreggiando di un passo dall'incredulità.

<< Ha... battuto Tempestoso!>> esclamò David, gli occhi sgranati:<< E... in maniera incredibile, per giunta...>>.

<< Come vedete, l'allenamento ha raggiunto gli obbiettivi prefissati.>> sorrise Will, soddisfatto:<< Hiro ha raggiunto il livello di un Sommo Drago... ed è riuscito dove aveva fallito l'ultima volta. Quel ragazzo è un genio.>>.

<< A-Ah...>> annuì Artic, alzandosi in piedi e stringendo tra le mani le proprie katane, staccate l'una dall'altra:<< … ma vediamo come reagiranno gli Araldi rimasti, con la morte del loro padrone. Anche se, dai loro sguardi, già penso di saperlo.>>.

<< Uff...>> sbuffò Hiro, piantando al suolo la spada e appoggiandovisi: si sentiva a pezzi, era stata indubbiamente la sfida più estenuante di tutta la propria vita. Era letteralmente stanco morto, e solo la propria eccezionale resistenza gli consentiva di non crollare al suolo e perdere i sensi, anche se avrebbe voluto da matti riposarsi:<< Ho... vinto...>>. Poi i suoi occhi puntarono sugli Araldi, che sobbalzarono come folgorati dagli occhi di colui che aveva sconfitto il Sommo Drago del Fulmine. E forse fu proprio quella la spinta finale che li portò a lanciarsi verso i propri cavalli, Derric compreso.

<< Andiamo via, presto!>> ordinò loro Derric, credendo morto Tempestoso e salendo in sella:<< Anche se quell'Hiro si regge a stento in piedi, ci sono anche Oceano, Artic e David. Dobbiamo...>> proprio allora, un grido di dolore attirò la sua attenzione: un Araldo del Fulmine che aveva appena iniziato ad issarsi in sella era stato trafitto da una spada affilata lanciatagli contro, piombando rovinosamente sul terreno della steppa sottostante. L'Araldo Superiore del Fulmine allora si voltò, e...

<< Chi...?>> si chiese Artic, girandosi: lo spadaccino con le katane venne rapidamente sorpassato da un gruppo di Cavalieri del Governo Imperiale, lanciatisi al galoppo su destrieri veloci guidati nientemeno che da Kenryu, il Condottiero Imperiale in persona.

<< Uomini... PRENDIAMO QUEI BASTARDI!>> gridò Kenryu, la propria arma simile ad un fioretto sguainata, spronando i suoi uomini contro Derric e gli altri. Nel mentre dell'azione, con un colpo d'occhio, Hiro intravvide una vecchia conoscenza al fianco del capo dei Cavalieri del Governo Imperiale.

<< Ma... quello è Aldor!>> notò il ragazzo dal braccio ad Emblemi, riconoscendo il rivale di Eria nel campo della Danza delle Due Rondini del Cielo. Come un fiume in piena, i paladini della giustizia di Acaidar si accinsero a travolgere i briganti, forti del fatto che i nemici erano rimasti fino ad allora ad osservare la sfida tra Hiro e Tempestoso senza riuscire a scorgerli per tempo.

<< Acci... SCAPPIAMO!>> gridò Derric, saltato a cavallo e lanciatosi via, scuotendo i propri uomini, spingendoli così a seguirlo sulle proprie cavalcature. 

Quella fuga tanto tardiva quando precipitosa però non si risolse senza conseguenze, per i briganti: sotto gli occhi attoniti di Hiro e dei suoi alleati, molti degli Araldi vennero raggiunti e fatti cadere di sella dai Cavalieri per poi essere catturati prontamente, così che solo una piccola minoranza riuscì a fuggire, tra i quali l'Araldo Superiore del Fulmine Derric stesso.

<< Alt!>> disse infine Kenryu, fermando l'inseguimento e rinfoderando la spada mentre gli Araldi sfuggitigli si davano alla macchia:<< Ormai quelli non li prendiamo più... i nostri cavalli sono troppo stanchi per un inseguimento prolungato.>>.

<< D'accordo, capo.>> fece l'occhiolino il suo vice Aldor, gli altri Cavalieri impegnati a mettere in condizioni di non nuocere i banditi catturati:<< Peccato, però... abbiamo ammazzato un'intera mandria di bestie da sella pur di arrivare qui in poco tempo.>>.

<< Non dispiacertene.>> ribadì il Condottiero Imperiale, smontando dalla propria bestia da sella:<< In fondo...>> e così dicendo fissò Tempestoso, a terra e in pessimo stato:<< … il pezzo più grosso è rimasto qui. Ci basterà...>> quindi si avvicinò al Sommo Drago, inginocchiandosi su di lui e sentendo il battito del suo cuore, dichiarando:<< Il Sommo Drago del Fulmine Tempestoso... è ancora vivo, nonostante sembri quasi stato colpito da un fulmine. Anche se dubito che riprenderà conoscenza tanto presto.>> si rivolse poi ai propri uomini:<< Provvedete perché venga preparato per il viaggio fino alla prigione più vicina, e non dimenticate di confiscare la sua arma con l'Emblema Lampo grande.>>.

<< Sissignore!>> risposero gli altri Cavalieri, prendendo in consegna il Sommo Drago e raccogliendo la sua sciabola.  A quel punto, gli occhi freddi e assassini di Kenryu si volsero verso un nuovo elemento: Hiro.

<< Tu...>> mormorò Kenryu:<< … sei tu che hai battuto Tempestoso?>>. I suoi occhi corsero sul braccio ad Emblemi del ragazzo, assumendo un tono ancora più serio.

<< Sì...>> annuì Hiro, mentre Will, Artic e David lo raggiunsero alla svelta:<< … sono stato io...>>.

<< Ehi, un momento!>> esclamò Aldor, affiancando il proprio superiore e puntando il dito contro il giovane Araldo Superiore della Terra:<< Anche lui è uno della banda dei Sommi Draghi! Dovremo arrestarlo.>>.

<< Uhm... effettivamente...>> mormorò Kenryu, pensoso.

<< Un... Un momento!>> si oppose David, facendo un passo indietro:<< Io... non sono più un Araldo, ormai non faccio parte della banda!>>.

<< Garantisco io per lui.>> disse Artic, frapponendosi tra i due:<< Aveva le sue ragioni per servire gli Araldi... ma ora non ne ha più motivo, penso.>>.

<< Non diciamo...>> riprese Aldor, ma a quel punto il Condottiero Imperiale allungò una mano verso di lui, dicendo:<< Lascia stare, Aldor: penso che possa aver ragione. Non era con gli altri Araldi, quando siamo arrivati, ma seduto tranquillamente con questi due.>>.

<< Fiuuu... meno male...>> sospirò David, sollevato.

<< Adesso... vorrei piuttosto parlare con te, ragazzo.>> disse Kenryu, deciso, rivolto ad Hiro:<< O dovrei chiamarti... Hiro?>>. 

<< Mi conosci?>> domandò Hiro, sorpreso.

<< Aldor ti aveva già incontrato, e mi ha fornito una discreta descrizione: sai, devo dire che sono impressionato. Prima Turbinante, ora Tempestoso... stai facendo un buon lavoro contro la banda dei Sommi Draghi. Ti stavo cercando...>>.

<< Ora... mi ricordo!>> esclamò il ragazzo dal braccio ad Emblemi, con uno scatto mnemonico improvviso:<< Ti ho incontrato ad Indigogate, molto tempo fa! Stavi cercando il responsabile della scomparsa di quel tenente...>>.

<< Esatto... ma tralasciamoli, dato che sono quasi certo che siano morti.>> chiuse gli occhi Kenryu:<< Piuttosto, come ho detto ti stavo cercando...>>.

<< E... perché mai?>>.

<< Semplice...>> riaprì gli occhi il Condottiero Imperiale, solenne:<< … perché voglio che tu ti unisca ai Cavalieri.>>. Quella notizia arrivò alle orecchie di Hiro e dei suoi compagni più che inattesa, che quasi si lasciarono sfuggire un'esclamazione stupita: chi si sarebbe mai aspettato un'affermazione del genere?

<< Tu... vorresti che diventassi... un Cavaliere del Governo Imperiale?>> chiese Hiro, sbigottito.

<< Proprio così: penso che tu sia un'abile combattente, troppo abile per sprecare la tua vita come Cacciatore di Missioni. Potresti operare meglio come rappresentante della giustizia, sai? Inoltre, ricevesti più aiuto di quanto tu possa ottenerne con la tua occupazione attuale.>> quindi allungò una mano verso di lui, aspettando che gliela stringesse:<< Ci staresti?>>. Il ragazzo con il braccio ad Emblemi fissò quella mano, piuttosto indeciso sul da farsi... e alla fine scosse il capo, disgustato.

<< No.>> rispose con decisione Hiro, rinfoderando la spada, ripresosi quanto bastava per reggersi senza sostegno. Lo sguardo di Kenryu si fece più serio, a quella risposta.

<< “ No”?>> ripeté il Condottiero Imperiale:<< E perché?>>.

<< Perché... pur di portarmi da te... e farmi unire a voi... non avete esitato a farmi catturare, per portarmi a Goldgate. Questo mi fa capire che c'è qualcos'altro sotto... e quindi non mi fido di voi.>>. Kenryu, davanti a quelle parole, si limitò a scrutarlo con i suoi occhi gelidi, assassini, quasi stesse cercando di decidere come farlo fuori.

“ Bravo... bella risposta.” pensò Will, appoggiando mentalmente l'amico.

<< Dunque qualcuno ha già provato a portarti da me...>> mormorò Kenryu, incrociando le braccia ignaro del fatto che fosse proprio il tenente ucciso ad aver avuto a che fare con Hiro:<< Tuttavia, rinnovo la mia offerta: non posso permettere che la stessa idea di arruolarti sfiori anche le teste dei Sommi Draghi. Perciò ti consiglio di rifletterci bene...>>. 

<< Ci ho già riflettuto... e non mi fido. E in quanto ai Sommi Draghi... ormai sono in guerra con loro.>> ripeté Hiro, voltandosi con passo barcollante:<< Adesso... se non ti spiace... vado a riposare.>> detto questo, si iniziò ad allontanare, seguito dai suoi amici. Aveva però mosso solo un metro ad lì, quando le parole di Kenryu risuonarono ancora:<< Sai... sei cocciuto esattamente come tuo padre.>>. 

Quell'ultima frase folgorò il ragazzo dal braccio ad Emblemi, che si bloccò girandosi ancora verso il Condottiero Imperiale. Anche i suoi amici si arrestarono in contemporanea al loro amico.

<< Mio... padre?>> boccheggiò Hiro, lo sguardo animato da una viva sorpresa tale da rasentare lo scetticismo:<< Tu conoscevi... mio padre?>>.

<< Sì.>> annuì Kenryu:<< Dopotutto, come pensi che sia venuto a sapere della tua esistenza? Non ti sei mai mostrato nei Gate, non ti ho mai visto, ma in compenso...>> e qui i suoi occhi caddero sul suo braccio:<< … conosco bene il tuo braccio destro, perché il tuo genitore mi ha raccontato di te. Senza contare che lui ne aveva uno identico...>>.

<< Anche suo padre aveva un braccio del genere?>> domandò Will, a bocca aperta.

<< C-Come è possibile?>> sgranò gli occhi Artic, per poi rivolgersi ad Hiro:<< E' vero?>>.

<< Veramente... mio padre non ha mai avuto un arto come il mio.>> negò Hiro, tornando successivamente a concentrarsi sull'alto ufficiale del Governo Imperiale:<< Quando l'hai visto? Come sta?>>

<< Oh beh...>> chiuse ancora gli occhi il Condottiero Imperiale, incurvando un leggerissimo sorriso:<< … quando, anni fa, gli ho sferrato il colpo di grazia era leggermente defunto, direi.>>.

Le ultime parole pronunciate lasciarono come folgorato Hiro, con gli occhi sbarrati, totalmente spiazzato, suscitando in lui un immediato senso di smarrimento. Ci fu silenzio assoluto per alcuni istanti... poi il viso di quest'ultimo finì per deformarsi in una smorfia d'ira assoluta e incontrollabile, animato da intenzioni tutt'altro che amichevoli.

<< Io....>> mormorò Hiro, rivolgendo lo sguardo, carico di un odio incommensurabile, al suo interlocutore, gridando:<< … TI UCCIDOOOO!!!>>. Nonostante il suo stato, il ragazzo si gettò di scatto contro Kenryu, trascinato da un impeto di furore senza eguali. Aldor, in risposta si scostò via., mentre il Condottiero Imperiale attese a pie fermo Hiro. La spada del capo dei Cavalieri fuoriuscì dal fodero, parando quella del nuovo avversario, ora nuovamente attorniata da un alone acquatico tagliente.

<< Uh...>> disse Kenryu, trattenendo senza apparente sforzo la lama nemica:<< Bel fendente, sono impressionato: lo sapevo che uno con quel tipo di braccio sarebbe diventato fortissimo...>>.

<< STAI ZITTO!>> ruggì il ragazzo col braccio ad Emblemi, ritirando la spada e spingendola di nuovo contro il fioretto di Kenryu con tutta la forza che aveva in corpo. Il Condottiero si limitò a spostarsi tranquillamente, evitando il fendente per poi parare il successivo usufruendo di un'agilità incommensurabile.

<< Accidenti...>> fece Will, preoccupato:<< Sfidare il capo dei Cavalieri del Governo Imperiale in quelle condizioni è la cosa più stupida che si possa fare...>>.

<< Non hai notato i suoi occhi, Will?>> domandò Artic al musicista, indicando il volto di Hiro e quegli occhi assassini che ora gli si restringevano nelle orbite:<< L'ultima cosa che gli interessa è il proprio stato. In fondo... quello è l'assassino di suo padre.>>.

<< E'... il capo dei Cavalieri?>> chiese David, sorpreso.

<< Già...>> annuì Will, serio:<< Si dice che la sua abilità sia anche superiore a quella dei Sommi Draghi. E se solo la metà di quel che ho sentito su di lui è vera...>>.

<< TU... HAI...>> ringhiò il ragazzo col braccio ad Emblemi, calando più e più volte la propria lama contro Kenryu, che la schivò o evitò ogni volta in scioltezza:<< … UCCISO MIO PADRE... E HAI ANCORA IL CORAGGIO... DI DIRMELO CON IL SORRISO SULLE LABBRA? TI AMMAZZERO'!>>.

<< Avevo le mie buone ragioni per uccidere... tuo padre.>> disse il Condottiero Imperiale, indifferente:<< Ma tu non sei nessuno per pretendere spiegazioni da me...>>.

<< COSA? HAI UCCISO MIO PADRE... E NON NE AVREI DIRITTO?>> ribatté Hiro, rinnovando ogni attacco con un vigore completamente inaspettato per le proprie condizioni:<< NON NE AVREI? EH?!>>.

<< Già...>> assottigliò gli occhi Kenryu, schivando il successivo fendente e vedendosene arrivare un altro:<< … perché non sei... alla mia ALTEZZA!>> contemporaneamente al termine di quella frase, uno scintillio di luce riflessa su metallo brillò, e qualcosa di all'apparenza inarrestabile travolse come una meteora la spada del ragazzo dal braccio ad Emblemi, parando il suo attacco e scagliando Hiro stesso al suolo, un metro indietro, con una violenza notevole.

<< OUCH!>> fece Hiro, impattando contro il terreno della steppa mezzo bruciato dalle fiamme domate in precedenza dagli Araldi del Fulmine:<< C-Che...?>> poi rivolse lo sguardo su Kenryu: l'oggetto che era saettato a quella velocità inarrivabile contro l'arma del Cacciatore di Missioni, causandone la caduta... era il fioretto del Condottiero Imperiale, ora teso in diagonale davanti a quest'ultimo.

<< Q-Quella spada...>> mormorò David, sbalordito:<< … quanto è andata veloce?>>.

“ Non sono riuscito a vedere quanto velocemente si è spostata...” pensò Artic, di sasso:“ Eppure sono in grado di vedere anche i colpi di Tempestoso...”.

<< Lascia che ti spieghi...>> disse Kenryu in risposta all'espressione stravolta di Hiro, alzando la spada davanti a sé: sulla lama del fioretto si poteva vedere quello che sembrava essere un scintillante Emblema piccolo di forma esagonale, cristallino:<< Quest'arma... è equipaggiata con un Emblema unico al mondo: non ha una categoria, né un nome preciso... io uso chiamarlo “ Emblema Impatto”. Oltre ad aumentare resistenza e affilatezza in maniera sproporzionata, può sprigionare... onde d'urto, se così si può dire, che velocizzano i movimenti della mia arma conferendole anche una forza superiore, spingendola posteriormente: se sprigiono le “ onde d'urto” sul terreno sottostante, posso perfino catapultarmi in aria...>>.

“ Un Emblema unico.” pensò Will, esterrefatto:“ Non ne avevo mai sentito parlare, prima...”.

<< Tutto questo... NON MI INTERESSA!>> gli gridò Hiro, interrompendolo e rialzandosi a fatica, stretta pesantemente con entrambe le mani la propria spada:<< Io... NON TI PERDONERO' MAI! HAAAAAAAA!!!>> quindi si lanciò ancora contro Kenryu.

<< Non vuoi proprio capire... la rabbia ti annebbia il cervello.>> sibilò il Condottiero Imperiale:<< Peccato...>>. In quell'istante, il proprio fioretto si scagliò con la stessa rapidità di prima contro la lama acquatica, infrangendola in un solo colpo e spingendo la lama metallica dietro di essa all'indietro, facendo finire il ragazzo dal braccio ad Emblemi ancora una volta sul terreno.

<< Grrr....>> tornò a ringhiare Hiro, cercando di rimettersi in piedi... ma proprio allora il piede dell'avversario schiacciò la sua schiena, bloccandolo in quel punto mentre la spada affilata di quest'ultimo gli minacciò la gola, recludendo anche le sue rimanenti possibilità di reazione.

<< Accidenti... dovremo...>> cominciò a dire Artic, sguainando le spade davanti a quella scena per intervenire. Will però lo bloccò, ponendogli una mano sulla spalla destra.

<< Non farlo.>> scosse il capo Will:<< Non avremo nessuna speranza di fare nulla, contro quell'avversario. E poi... se intervenissimo metteremo a repentaglio la vita del nostro amico.>>. Lo spadaccino con le katane lo fissò negli occhi, quasi stesse chiedendogli se scherzasse, ma l'espressione del musicista era, in quel momento, tutt'altro che scherzosa.

<< L'ira è una brutta cosa.>> dichiarò Kenryu, deluso:<< Anche se ti ha animato di una grande forza, nonostante la dura battaglia contro Tempestoso, non ti ha consentito di comprendere l'effettiva differenza di forza tra noi due.>>.

<< Cosa vorresti fare... adesso?>> gli chiese il ragazzo dal braccio ad Emblemi, rabbioso come non mai:<< Vuoi uccidermi... come hai fatto con mio padre? EH?>>.

<< Si vede che non hai capito proprio niente...>> chiuse gli occhi il Condottiero Imperiale:<< Comunque, se non vuoi unirti a me lo capisco benissimo. Ma stai attento a non unirti ai Sommi Draghi, o la prossima volta che ci rivedremo... sarà l'ultima, per te!>> e così dicendo staccò il piede dal corpo di Hiro, usandolo poi per assestargli subito un notevole calcio che fu sufficiente a fargli perdere i sensi.

<< Wow... bel calcio!>> esclamò Aldor, che fino a quel momento era rimasto in disparte ad osservare il breve scontro.

<< Niente di speciale, considerato che era indebolito.>> riaprì gli occhi Kenryu. Poco dopo si rivolse a Will, Artic e David:<< Noi non siamo venuti per voi, quindi anche se il vostro amico mi ha aggredito non vi accadrà nulla: dobbiamo già portare Tempestoso e gli altri suoi uomini appena catturati al comando dei Cavalieri più vicino e continuare la perlustrazione del territorio alla ricerca degli altri Sommi Draghi senza doverci occupare di gente che non ci interessa. Cercate di tener sempre a mente il mio consiglio ad Hiro, però: che non si unisca ai Sommi Draghi, se vuole continuare a vivere.>> e detto questo si girò, dirigendosi verso il proprio cavallo insieme ai propri uomini e ai prigionieri.

<< Eheheh... non abbiatene a male, se avete preferito non combattere.>> rise Aldor, parlando un attimo ai compagni di Hiro prima di andar dietro al proprio superiore:<< Kenryu è sicuramente al di sopra delle vostre possibilità, sapete? E' perfino più forte di me.>> quindi anche lui sgombrò il campo.

<< Che razzi di tipi...>> si disse Will, seccato, raggiungendo Hiro per iniziare ad occuparsi di lui, accompagnato da Artic e David.

<< Andiamo!>> esclamò Kenryu, di nuovo in sella, guidando il gruppo al proprio comando in direzione est per raggiungere in tranquillità la postazione dei Cavalieri del Governo Imperiale più vicina.

Qualche ora più tardi, nel frattempo, nei pressi di Whitegate, una figura a noi familiare stava viaggiando con naturalezza e spensieratezza verso il suddetto Gate, la propria bisaccia sulla schiena: una ragazza dai capelli insolitamente azzurri, con tanto di pugnali tenuti in cinturini all'altezza delle cosce delle gambe. Si trattava di Eria, di nuovo in forma dopo la storta riportata durante gli allenamenti che le aveva impedito di seguire Will ed Hiro per il completamento dell'allenamento di quest'ultimo.

“ Aaah... meno male che sono guarita.” pensò Eria, tutta contenta, lasciandosi alle spalle i bisonti che brucavano il vasto tappeto erboso circostante sotto la luce del Sole:“ Andiamo a riempire la scorta di medicinali mia e di Eline giù al villaggio e poi riprendiamo ad allenarci fino al ritorno di Hiro e Will. Una settimana di pausa per una storta non dovrebbe avermi fatto troppo male...”. Proprio mentre meditava questi pensieri, uno scoppio d'intensità abbastanza potente la destò da quei pensieri: un intenso fumo nero si alzò dal Gate portuale, visibile anche da quella distanza, segno inequivocabile di disastri in arrivo.

<< Cosa succede?>> sgranò gli occhi Eria:<< Sarà bene andare a controllare...>> e così dicendo si precipitò in direzione del Gate, preoccupata della cosa:<< Soltanto... spero non si tratti di altre Serpechimere. Non si sono più Flint e i suoi amici, adesso...>>. In quel medesimo momento, alla poco distante città di Whitegate, personaggi in armatura stavano irrompendo nell'area urbana dal porto, danneggiando tutto ciò che trovavano in cerca oggetti di valore da razziare e mettendo in fuga gli abitanti con la minaccia delle asce affilate con cui erano armati.

Si trattava di Araldi. Nientemeno che Araldi, capeggiati da quello che sembrava essere un Araldo Superiore dal pizzetto rossastro e dalla tunica con fregi grigi metallici, appoggiato pigramente ad una lunga alabarda che reggeva tra le mani.

<< Uff... che noia...>> si lamentò l'Araldo Superiore, contemplando in disparte l'incursione dei suoi subordinati mentre un edificio andava a fuoco:<< Non succede mai nulla di nuovo... e mi tocca restare qui a far niente. Che barba, proprio...>>.

<< AHAHAHAHAHAH!!>> risero alcuni Araldi partecipanti all'incursione, atterrando alcuni cittadini a terra.

<< C-Che cosa volete da noi?>> domandò uno di questi ultimi, un uomo di mezza età, ai briganti girandosi verso di loro, chiaramente intimorito.

<< Lasciateci in pace...>> cercò di allontanarli a parole una donna che era con lui.

<< LASCIARVI IN PACE?>> ghignò uno degli Araldi che li avevano aggrediti:<< Ci siamo sorbiti un bel po' di giorni di navigazione, e non dovremo manco spassarcela come si deve?>>.

<< Vieni qui, gallinella, AHAHAHAH!!>> gongolò eccitato un altro dei furfanti, prendendo per un braccio la donna e tirandola a sé.

<< L-LASCIATEMI!>> gridò quest'ultima, cercando di sottrarsi alla presa dell'Araldo, che la strinse con un solo braccio contro il proprio petto.

<< Lascia mia moglie!>> scattò subito uno dei cittadini atterrati poc'anzi, venendo per tutta risposta atterrato ancora, stavolta da un calcio, dai fuorilegge.

<< Rilassati, o la prossima volta ti beccherai la mia ascia anziché un calcio.>> lo avvisò l'Araldo che l'aveva colpito, agitando davanti a sé l'ascia.

<< Vi mostro come si trattano, queste sgualdrine...>> disse l'Araldo che aveva preso la donna, passando l'ascia ad uno dei suoi compari.

<< No, NOOOOOOOOO!! AAAAAAAAAH!!!>> urlò la donna, conscia di ciò che l'aspettava.

“ Uff... il solito stupro...” sospirò l'annoiato Araldo Superiore, chiudendo un secondo gli occhi. Altre grida si levarono al cielo... ma stavolta, con grande sorpresa dell'Araldo Superiore, furono grida di dolore, e non femminili. Spalancò subito gli occhi, dunque, trovandosi di fronte il seguente spettacolo: i suoi uomini, quelli che avevano aggredito i cittadini tra cui la donna in procinto di essere violentata, rotolavano ora a terra dalla sofferenza tenendosi le gambe ferite, incapaci di rialzarsi. E, davanti agli abitanti del Gate aggrediti poco fa, vi era Eria, in piedi e armata con i suoi immancabili pugnali d'argento, la propria bisaccia a terra.

<< Andate via, svelti.>> intimò alla gente appena salvata Eria, seria, spingendoli a sgombrare il campo: nello stesso frangente, i compagni degli Araldi caduti accorsero sul posto, richiamati dalle urla lanciate, spuntando da ogni direzione a qualche metro di distanza da Eria.

<< Ehi, che succede?>> disse uno di questi, vedendo i “ colleghi” gambizzati.

<< Quella donna... è stata lei?>> ribadì un altro, collerico:<< Dobbiamo darle una lezione...>>.

<< Giusto!>> ringhiò un terzo.

<< Vi conviene attaccarmi tutti insieme, porci.>> li avvisò Eria:<< Anche se, con il vostro grado d'abilità, vi sarebbe impossibile anche solo sfiorarmi con un dito.>>. Quelle parole tanto decise sembrarono scuotere per un attimo i briganti... ma solo per alimentare la loro successiva ira.

<< PICCOLA BASTARD...>> gridarono tutti, iniziando a muoversi in avanti, quando una voce li arrestò:<< Aspettate... forse quello che dice non è del tutto sbagliato.>>. Colui che si era fatto sentire tanto prepotentemente era lo sconosciuto Araldo Superiore.

<< S-Signor Cain...>> mormorò uno degli Araldi, riferendosi all'Araldo Superiore.

<< Eh... questa ragazza sembra davvero forte.>> sorrise Cain, alzando il busto e tenendo in mano l'arma:<< Forse potrò divertirmi un po' con lei, ed ingannare per un poco la noia.>>.

<< Oh...>> sorrise a sua volta Eria:<< Pensi di avere più possibilità dei tuoi uomini?>>.

<< Non essere arrogante...>> assottigliò gli occhi l'Araldo Superiore:<< … io sono l'Araldo Superiore dell'Acciaio, Cain... e ti ridurrò ad un carboncino con il mio Emblema Fiamma medio!>> dette quelle parole, la lama della sua alabarda venne attorniata da un velo di fiamme ardenti.

<< Il colpo speciale del Signor Cain!>> esclamarono alcuni dei furfanti al seguito dell'Araldo Superiore.

<< Prendi... QUESTO!>> fece Cain, brandendo in avanti la lama della propria arma, scagliando contro l'avversaria una compatta fiammata a forma d'arco, velocissima e di colore arancione.

“ Ah sì?” pensò Eria, correndo senza preavviso verso l'attacco, con gran stupore dei presenti, ed evitandolo agilmente con un salto notevole, per poi proseguire decisamente in direzione del nemico.

<< Impossibile!>> esclamò un Araldo dell'Acciaio.

<< L'ha schivato facilmente... e a quella velocità, poi...>> fece eco un altro. L'attacco fiammeggiante, nonostante ciò, continuata la sua corsa in avanti curvò bruscamente verso l'alto... apprestandosi a piombare dal cielo contro Eria.

“ Eheheheh...” pensò Cain, divertito:“ La tua fine è vicina...”. L'attacco si fece rapidamente sempre più vicino alla ragazza, quasi fosse dotato di una volontà propria... ormai le era quasi addosso...

… ma proprio allora, come prima, Eria compì una manovra inattesa: il suo corpo spiccò un nuovo salto in avanti proprio all'ultimo secondo, sottraendola all'offensiva di fuoco e lasciando che il colpo speciale si schiantasse contro il suolo. L'impatto dello stesso con il terreno provocò una piccola esplosione, incendiando l'erba in quel punto.

<< L'ha... SCHIVATO DI NUOVO?>> si impietrì l'Araldo Superiore, non credendo ai propri occhi:<< Non può...?>> ma in quel momento si dovette scuotere dalla sorpresa: Eria era arrivata davanti a lui, allungandogli contro i pugnali. 

<< HAAAAAA-AH!>> gridò la ragazza, protendendo in avanti il primo stiletto. Cain, in risposta, erse la sua alabarda in propria difesa, parando il primo colpo per poi vedersene arrivare raffiche di affondi contro, cercando di deviarli e di schivarli nei limiti delle proprie facoltà.

<< Male... DETTA PUTTANA!>> ringhiò l'Araldo Superiore, visibilmente in difficoltà, brandendo contro di lei la propria alabarda, ma quest'ultima si abbassò e si allontanò come un fulmine da lì eseguendo un paio di rapide capriole. 

La manovra di allontanamento iniziata da Eria, incredibilmente, coincise con l'apertura di profonde ferite, sia ai fianchi che alle spalle , nella veste da Araldo Superiore di Cain, che crollò a terra sprizzando sangue.

<< S-SIGNOR CAIN!>> si allarmarono gli Araldi dell'Acciaio, alcuni dei quali affiancarono alla svelta il loro superiore.

<< G-Gh...>> fece Cain, ansimante, apparentemente incapace di continuare il combattimento:<< … q-quando... quando mi ha colpito?>>.

<< Era il Volo Inverso delle Due Rondini del Cielo, se proprio vuoi saperlo...>> spiegò Eria, con un sorrisetto, ruotando i pugnali:<< … ti ho colpito nello stesso momento in cui mi sono allontanata da te.>>.

<< C-Cosa?>> fece l'incredulo Araldo Superiore:<< Non può essere... stai bluffando...>>.

<< Se proprio vuoi saperlo, era solo il riscaldamento.>> ribatté la ragazza, rimettendosi in posizione di guardia:<< Mandami contro tutti i tuoi uomini, così te lo dimostro, se non puoi rialzarti tu.>>.

<< GRRR...>> si lamentò l'Araldo Superiore, preparandosi a dare l'ordine non essendovi altra scelta. Proprio allora, però...

<< Cain... uomini... che accade?>>. Tutti gli Araldi presenti, richiamati da quella voce, si volsero subito, presi alla sprovvista: facendosi strada tra di loro, una figura in tunica bianca con fregi metallizzati, tra cui due sul petto a forma di draghi dalle ali che spuntavano al di sopra delle spalle, si fece avanti con sicurezza, fermandosi a qualche metro dalla ragazza.

Occhi gelidi e azzurri, una freccia nera tatuata sotto uno di essi.

Capelli biondi e lunghissimi, di cui alcuni ciuffi protendenti sul viso come tentacoli.

Guanto nero infilato nella mano sinistra, con un tirapugni collegato ad un Emblema grande color acciaio piazzato sul dorso della stessa.

Questa era l'apparenza del prestante guerriero appena giunto: si trattava di un Sommo Drago... nientemeno che Temprato, il Sommo Drago dell'Acciaio.

<< L-Lord Temprato!>> esclamò Cain, osservando il proprio superiore sorpreso.

“ Temprato?” pensò Eria, stando in allerta, sospettosa:“ Quel nome e il suo abbigliamento... un Sommo Drago?”.

<< Dunque... noto avete trovato un ostacolo.>> dichiarò Temprato, senza dare nessun segno di nervosismo e senza nemmeno guardare i propri uomini:<< Una donna, poi, eh?>>.

<< Le chiedo perdono... Lord Temprato.>> chinò il capo umilmente l'Araldo Superiore:<< Quella ragazza però non è come tutte le altre...>>.

<< Mmh... se lo dici tu...>> disse il Sommo Drago, scrutando la ragazza con quei suoi occhi tanto freddi da poter quasi congelare tramite il solo sguardo.

<< Sentimi bene, Sommo Drago dei miei stivali!>> intervenne Eria, reagendo alle parole di poco prima:<< Se pensi che solo perché sono una donna io non possa costituire un ostacolo, allora sei fuori strada. Pur di dimostrartelo, sono disposta ad affrontare anche te!>>. Gli Araldi dell'Acciaio iniziarono a vociferare tra di loro, sorpresi da tanta sfrontatezza. Dal canto proprio, invece, il Sommo Drago rimase con la stessa espressione di prima, in totale silenzio. Solo dopo trenta secondi si pronunciò:<< Vattene... non ho intenzione di lottare contro di te.>>.

<< Ma... cosa dice, capo?>> protestò Cain, spiazzato davanti ad una simile dichiarazione almeno quanto gli altri Araldi.

<< E-EH?>> fece la ragazza, quasi indignata:<< Come sarebbe a dire?>>.

<< Voglio solo dire che, forte o debole che tu sia, non accoglierò la tua sfida, perché sei una donna.>> ribadì Temprato:<< Non è mia abitudine dar battaglia a questo genere di nemici. Vattene, dunque, e mi dimenticherò di quanto è successo.>>.

“ Che stronzo...” pensò Eria, mordendosi il labbro mentre si sentiva salire la rabbia:“ … mi sta sottovalutando solo perché sono una ragazza. E va bene...” nel pensare ciò, senza perdere un secondo, prese una leggera rincorsa e si lanciò in un impeto fulmineo contro il Sommo Drago dell'Acciaio, i pugnali protesi all'esterno del proprio corpo:“ … comunque non posso lasciarlo andare, in quanto Cacciatrice di Missioni: gli darò motivo di tornare sulla sua decisione, parola di Eria!”.

-Studio Tetro-

Io:<< UUUUUUUUUFFF!! Ce l'ho fatta... scusate tutti per l'attesa. Stasera un bel disegno di Temprato, il Sommo Drago dell'Acciaio.>>.

Honoryou:<< Siamo arrivati, amici, AHAHAHAHAH!>>.

Keila:<< Ciao, cari lettori ^W^ Come va? Vi voglio tanto bene, sapete?>>.

Honoryou:<< MA NOOOOOOOO, non lo sapeva nessuno.>>.

Keila (mattarello in mano):<< Ripeti EwE >>.

Honoryou:<< Potrei, figurati se temo un...>>.

Io:<< ETCIUM!>>.

Honoryou e Keila:<< O_O Salute!>>.

Io (tira su col naso):<< Graffie =^= >>.

Keila:<< Raffreddato, eh? D: >>.

Io:<< Malato, già, sniff...>>.

Honoryou:<< Eeeeh, capita...>>.

Io:<< A breve distanza dall'esame di scuola guida? Ce l'ho il sedici...>>.

Keila:<< Hai tutto il tempo di guarire U_U >>.

Honoryou:<< E nel frattempo, ti faremo capire quanto ci stai a cuore, u.u >>.

Io:<< <____< Eh?>>.

Keila:<< Ti abbiamo chiamato un'infermiera owo >>.

Io:<< Un'infermiera? ^^ >>.

Keila:<< Già...>> detto questo alza un sipario:<< Ehi, Beline, vieni! OWO >>.

Beline (entra e si mette al mio fianco):<< Ciau, cuore ♥ Ci penso io ad accudirti ^W^ >>.

Io (con lei a fianco):<< Ough ://///////) Tesoro... hai accettato il mio invito, finalmente :D >>.

Beline:<< Come potevo rifiutare, se il mio cucciolo era in difficoltà? U_U >> mi abbraccia a mo' di peluche:<< Anche se sei malato, io starò a fianco a te, ti amo ♥♥♥ >>.

Io:<< Sei un tesoro ♥♥♥♥♥♥♥ >> baci e abbracci.

Honoryou:<< Eeheheheheh... lasciamoli un po' insieme, continuiamo io e Keila, qua.>>.

Keila:<< Da parte dell'autore, vi ringraziamo per averci seguito fino ad ora, e ovviamente grazie anche a tutti i recensori/a chi mette la storia tra le preferite/tra le seguite/tra le ricordate/ a chi leggerà il futuro ;) >>.

Honoryou:<< A tutti, insomma, muahahahahhah!>>.

Keila:<< Ovviamente a chi non piace no, eheheh...>>.

???:<< FERMI >:DD >>.

Honoryou e Keila:<< TOH, ELI8600 O_o >>.

Keila:<< Con l'immancabile Crow... e Arito (entrambi personaggi Yu-Gi-Oh!) EwE >>.

Eli (tira mazzate col mazzafrusto nuovo):<< OLE' >:3 >>.

Crow (con la testa piena di bernoccoli):<< PIETA' TWT >>.

Arito (proteggendosi la testa):<< PERCHE' ANCH'IO?>>.

Eli:<< PERCHE' TI PIACE SKRILLEX >:(  >> altra mazzata.

Arito:<< AHIOOOOO!!!>>.

Honoryou:<< Tsk... i soliti immaturi. Vero, Keil...?>>.

Keila (saltellando con un martello):<< DEVO FARLO ANCH'IO >:D AHAHAHAHAH!!>> e così dicendo si avvia anche lei tirando colpi su colpi.

Arito e Crow:<< O__________o AAAAAAAAAAAAAAAARRRGHH!!>>.

Eli e Keila:<< AHAAHAHAHAHAHAHAHAHAH >:DDDDDD >> continuano nel buio della stanza.

Honoryou (un po' shockato):<< …..>>.

???:<< Che situazioni curiose e alquanto insolite...>> si materializza lo spettro di V.

Honoryou:<< Vero? Ormai non ci credo quasi più neanch'io.>>.

V:<< Dopotutto, una cosa è strana finché non la si prova. Cioè, se non provi una cosa strana, che magari sembra normale ma non lo sembra, come fai a giudicarla con tanta precisione? Non puoi rendertene conto se non la testi di persona, no? In senso...>>.

Honoryou:<< Non ci ho capito niente, ma diamo per buona la spiegazione. Beh, direi che per stasera...>> si sente un rumore:<< … uh? Ma che... GILAG (personaggio Yu-Gi-Oh! ZEXAL)!>>.

Gilag (avvicinandosi furtivamente al computer dell'autore):<< Acc... sgamato...>>.

Honoryou (si trasforma):<< Che volevi fare, scusa? Ti conviene essere sincero, sai?>>.

Gilag:<< Ehm... volevo solo infettare il computer di Cyber con un potente virus... poi passare anche a tutti gli altri autori di EFP e....>>.

Honoryou:<< … E IL VIRUS TE LO METTO SU PER C**O, ST***O!>> salta addosso a Gilag protendendo i tentacoli:<< VIENI QUI, LASCIATI AMMAZZARE!>>.

Gilag:<< NOOOOOO!!!>>. Troppo tardi.

Honoryou (scaricandogli contro una marea di pugni e colpi di tentacoli):<< Ti darò un pugno per ogni computer che volevi infettare... un manrovescio per ogni autore che volevi sabotare... una gomitata sul mento per ogni storia che sarebbe stata buttata... e un calcio rotante per ogni volta che hai rotto i c******i!>>.

V:<< ''^^ …date le premesse non posso che presumere che Honoryou non finirà tanto presto di suonargliele. Per ciò, porgo i saluti di tutto lo staff, e si ci vede al prossimo capitolo. Sperando che non arrivi troppo tardi, visto che ci occuperemo più di quella YGO per la durata degli esami della scuola guida, essendo più rapida. Alla prossim
a, e buona serata.>>.

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Capitolo 39
*** Disfatta?! ***


39- Disfatta?!

-Studio Tetro-

Io:<< Il silenzio sepolcrale si interrompe, per ora... Buongiorno, lettori e lettrici, come va ^W^ ? Scusate se finora ho trascurato la storia, ma i motivi ve li ho già spiegati nel capitolo precedente, sapete... Vabbé, invece di ascoltare me vorrete certo gustarvi il nuovo capitolo, quindi cominciamo: mentre Hiro scopre che Kenryu è l'assassino di suo padre (che tra l'altro lo sconfigge in scioltezza, sopratutto grazie al fatto che il nostro eroe ha dovuto sostenere il combattimento con Tempestoso), Eria sorprende gli Araldi dell'Acciaio, il cui capo Temprato viene sfidato da lei. Nonostante Temprato non voglia combatterla in quanto è una donna, la ragazza lo attacca comunque, decisa a fermarlo...>>.


Ormai era vicinissima! L'impeto di Eria l'aveva portata ad appena un metro dal Sommo Drago dell'Acciaio, che invece era rimasto immobile, senza nemmeno mettersi in guardia: nonostante ciò, non appena il suo primo pugnale saettò contro di lui, quest'ultimo fece scattare velocissimo il braccio sinistro, riuscendo a deviare il colpo grazie al tirapugni collegato all'Emblema Acciaio grande inserito sopra il suo guanto nero con precisione millimetrica.

<< HAA-AH!!!>> gridò Eria, battagliera, spingendo in avanti un secondo affondo con l'altro pugnale. L'avversario, avvedendosi dal pericolo, spalancò gli occhi sorpreso, spostandosi in fretta per mandare a vuoto l'attacco. La ragazza però non demordette, e subito lanciò un nuovo attacco:<< DOPPIO COLPO DELLE DUE RONDINI DEL CIELO!>>. Nel dire ciò, ripiegò entrambi i pugnali verso l'interno per scattare come un lampo verso Temprato, dispiegandoli verso il suo petto.

“ Acci...” pensò Temprato, digrignando i denti e arretrando, la tunica strappata con un lieve saettare del proprio sangue in aria. 

<< PICCHIATA DELLE DUE RONDINI DEL CIELO!>> proseguì la Cacciatrice di Missioni con un potente affondo in avanti, ma il Sommo Drago fu lesto e cambiò la traiettoria dell'attacco in alto mediante una potente ginocchiata contro il lato piatto della lama.

“ E' veloce, ma...” pensò Temprato, tirando indietro il gomito sinistro e lanciando un pugno dell'opponente. La ragazza se ne avvide, e si mosse all'indietro, riuscendo a schivare il sinistro per poi girare su se stessa, abbassando le ginocchia e spingendosi in direzione delle gambe del Sommo Drago con i pugnali, pronta a colpire i suoi arti inferiori.

<< FALCE DELLE DUE RONDINI DEL CIELO!>> dichiarò Eria, ormai prossima al fendere il bersaglio... quando le gambe del nemico scomparvero dalla sua vista:<< … eh?>>. Proprio all'ultimo secondo, Temprato era saltato di lato e aveva schivato la micidiale mossa. Ebbe appena il tempo di notarlo, prima che il Sommo Drago raddrizzasse il ginocchio appoggiato al terreno e si gettasse contro di lei.

<< WOOOOAAAAAAAAAAH!!!>> gridò Temprato, allungando ancora il sinistro. Eria si allontanò velocemente, balzando nell'aria come una molla e portandosi lontana dal colpo poco prima che questo, mancato l'obbiettivo, centrasse il terreno sottostante. Il suolo ricevette in pieno l'attacco del potente brigante, il quale lo sfondò penetrando in profondità grazie al potere dato dall'Emblema Acciaio grande.

“ Oh...” pensò la ragazza, impressionata, ritornando con i piedi per terra qualche metro più indietro:“ Che potenza incredibile... non è solo l'Emblema che gli vedo su quel guanto, è anche quel braccio ad essere potente. E come se non bastasse...” nel pensare ciò si toccò una guancia, ora arrossata:“ … mi ha colpita, in parte...”. Intanto, il Sommo Drago ritrasse il braccio con una spinta secca, facendolo fuoriuscire subito dal terreno in cui si era incastrato. 

<< OOOOH...>> fecero gli Araldi dell'Acciaio e alcuni cittadini che stavano osservando da lontano lo scontro, sbalorditi da quei movimenti tanto veloci e devastanti.

<< Questa... Questa è la forza del nostro Sommo Drago dell'Acciaio!>> esclamò Cain, l'Araldo Superiore dell'Acciaio, anche lui impressionato:<< Quella mocciosa... non ce la farà mai!>>.

<< Ehi, tu!>> esclamò Eria, sorridente, rivolta a Temprato:<< Vedo che nonostante tutto... ora combatti contro una ragazza!>>.

<< Il fatto che prima non volessi combattere con te...>> ribatté Temprato con indifferenza:<< … ti faceva forse pensare che avrei esitato a reagire?>>.

<< Beh, devo dire che l'ho temuto...>> chiuse gli occhi Eria, rimettendosi in posizione:<< … ma MEGLIO COSI'!>> e detto ciò corse contro il Sommo Drago, mitragliandolo letteralmente con una moltitudine di fendenti.  Dal canto suo, Temprato reagì iniziando ad abusare della propria mano sinistra e delle proprie ginocchia per deviare le mortali armi della ragazza, ben conscio della loro pericolosità. La maggior parte dei presenti nemmeno riuscì a scorgerne molti, di quegli attacchi, ma sembrava alquanto evidente che quello più in difficoltà fosse proprio Temprato, dato che non pareva intenzionato a lanciare una nuova offensiva, limitandosi a sottrarsi alla traiettoria dei pugnali.

“ Uff...” sbuffò la ragazza, mentre continuava a mettere alle strette l'avversario con i suoi implacabili attacchi:“ … questo tipo è ben più veloce di Will... ma gli allenamenti che ho sostenuto sono stati davvero utili da questo punto di vista. Ormai riesce a scansare i miei attacchi solo per un soffio...” quindi sferrò un fendente dal basso verso l'alto:“ Non reggerà ancora a lungo!”.

<< Grr...>> ringhiò Temprato, venendo stavolta ferito ad un braccio in maniera piuttosto profonda, rilasciando dallo stesso un fiotto di sangue.

<< HAAA-AH!>> gridò Eria, utilizzando anche il secondo fendente per l'offensiva. Il Sommo Drago si abbassò di scatto, ma solo per poi essere intercettato da un calcio della ragazza, che lo atterrò subito.

<< Non ci credo...>> boccheggiò Cain, che in precedenza era convinto della vittoria di Temprato:<< Sta... battendo Lord Temprato?>>.

<< Chi... Chi diavolo è questa donna?>> si chiese un Araldo dell'Acciaio, allibito quanto i suoi compagni:<< Contrasta... un Sommo Drago?>>.

“ E'... finita!” pensò la Cacciatrice di Missioni, tenendo i pugnali per il manico e calandoli sulla vittima. Ormai Temprato sembrava incapace di agire:<< DOPPIA DISCESA DELLE DUE RONDINI DEL...>>.

In quel momento, gli occhi del Sommo Drago si spalancarono completamente: le sue gambe, con una rapidità fulminea, si alzarono in alto divaricandosi di scatto e deviando così con ogni piede una delle armi di Eria.

<< C-COSA?>> si sorprese Eria, sbilanciata da quell'azione tanto inattesa che stupì tutti i presenti. Nemmeno però il tempo di riprendersi dal colpo che Temprato si era già riportato in piedi con un balzo, allungandole il sinistro contro. La ragazza riuscì ad abbassarsi appena in tempo con agilità, evitando il distruttivo pugno guantato, per poi rispondere a sua volta.

<< COLPO D'ALA DELLE DUE RONDINI DEL CIELO!>> esclamò lei allungando un pugnale nella sua direzione con la punta rivolta verso l'esterno. Stavolta Temprato saltò via, quasi avesse previsto la mossa, riportandosi a terra qualche metro più lontano.

<< Mmh...>> fece Temprato, guardandola e muovendo la mano come per sfidarla ad avvicinarsi:<< … forza... vieni!>>. Quell'atteggiamento non poté che provocare Eria, portandola a credere di essere sottovalutata.

<< Brutto pezzo di...>> mormorò la ragazza, spazientita:<< … adesso ti faccio vedere io come...>> ma proprio in quel momento, prima che potesse spingersi all'attacco, le sue orecchie captarono un rumore alle proprie spalle.

Si voltò: uno degli Araldi che aveva ferito alle gambe prima, evidentemente reso meno malconcio dei compagni, si era rialzato, giungendo alle sue spalle e sollevando sopra la sua testa la propria ascia.

<< Bel colpo...>> ghignò Cain, gli occhi brillanti di un lampo di trionfo che era impresso anche sugli occhi dei suoi sottoposti. I cittadini nascosti nelle proprie case, invece, si erano concentrati troppo sullo scontro tra Eria e il Sommo Drago per poterla avvisare in tempo della minaccia.

<< MUORI, TROIA!>> gridò l'Araldo aggressore, calando subito l'arma.

“ Troppo lento...” pensò Eria, già pronta a punire l'ardita azione del brigante. Improvvisamente, però, senza preavviso, qualcosa di rapidissimo arrivò a fianco del viso della ragazza, infrangendosi successivamente contro la faccia dell'Araldo con un sonoro scricchiolare di ossa rotte.

<< G...GAAAAAAAH!!>> gridò il brigante, volando letteralmente all'indietro tra schizzi di liquido rossastro e impattando contro il suolo a tre metri dalla ragazza, immobile... privo di vita e col volto distrutto.

<< Cos...?>> si chiese Eria, voltando lo sguardo: ancora con il pugno guantato sporco del sangue dell'Araldo appena eliminato proteso in avanti , Temprato era apparso davanti a lei, l'espressione divenuta più glaciale che mai.

<< Stupido... idiota...>> digrignò i denti Temprato, tutto un tremito:<< … chi ti ha ordinato... di aggredirla?>>.

<< LORD TEMPRATO! E'... IMPAZZITO?>> gridò Cain, totalmente spiazzato da quell'azione. E non solo lui: anche tutti gli altri Araldi avevano fatto un passo indietro dalla sorpresa. La più sbalordita di tutti, però, era indubbiamente Eria.

<< T-Tu...>> fece la Cacciatrice di Missioni, sbigottita, mentre il Sommo Drago prendeva nuovamente le distanze:<< … mi hai... salvata...>>.

<< Salvata?>> chiese Temprato, scoccandole uno sguardo secco:<< Vorresti forse farmi credere che non saresti riuscita a metterlo al tappeto prima di venir colpita?>>.

<< Eh? Certo che ce l'avrei fatta: l'avrei appunto trafitto, se tu non fossi...>>.

<< RISPONDA, LORD TEMPRATO! PERCHE'?>> ripeté l'Araldo Superiore dell'Acciaio, pretendendo una risposta.

<< Perché ha fatto fuori il nostro compagno?>> insistette ancora un secondo Araldo. Per tutta risposta, Temprato scrollò le spalle.

<< E' da vigliacchi... ecco perché.>> iniziò a replicare Temprato, senza nemmeno girarsi verso di loro:<< Colpire un nemico, per giunta una donna, di spalle mentre è distratta non è degno di un guerriero. Se l'è cercata...>>.

<< Ma se non l'avesse fatto, avrebbe già...>> ribatté ancora Cain, ma in quell'istante il tirapugni equipaggiato con l'Emblema Acciaio grande del Sommo Drago si infranse sul terreno sottostante, aprendovi non poche crepe.

<< A CHE PREZZO???!>> scattò furente Temprato, girandosi e fissandolo più serio che mai:<< PENSI FORSE CHE LA VITTORIA VALGA IL MIO ONORE??? Un combattimento... è come un RITO SACRO, non ci devono essere interferenze... solo la mia ABILITA' e le mie CAPACITA' devono portarmi alla vittoria, senza aiuti esterni! CHIARO???>>. Il silenzio seguì quelle parole tanto piene di fierezza guerriera. Gli Araldi si limitarono a vociferare tra di loro, pieni di dubbi e di opinioni.

“ Temprato...” pensò Eria, come paralizzata da quel discorso:“ … lui... è diverso dagli altri membri della banda: la sua determinazione a volere uno scontro pulito... fa di lui un vero combattente.”.

<< Uff...>> sospirò il Sommo Drago, tornando a catalizzare la propria attenzione sulla Cacciatrice di Missioni:<< Scusami per questo piccolo contrattempo. Possiamo ricominciare... e  ti garantisco che non accadrà di nuovo...>> nel dire ciò fulminò con lo sguardo i propri uomini:<< … altrimenti vi saranno altri cadaveri!>>.

<< Auffa, però...>> sbuffò la Cacciatrice di Missioni, gonfiando le guance con espressione imbronciata.

<< Cosa significa quell'“ auffa”?>> le scoccò un'occhiata incuriosita Temprato.

<< E' solo che avrei quasi preferito che avessi meno scrupoli.>> socchiuse gli occhi la ragazza:<< E' un peccato dover affrontare un guerriero così leale con la prospettiva di poterlo uccidere, anche se è un furfante della peggior specie.>>.

<< Mmh...>> mormorò il Sommo Drago,chiudendo gli occhi:<< Non so perché... ma il tuo atteggiamento mi ricorda quello di una bambina capricciosa...>>.

<< EHI, NON E' VERO!>>.

<< Oh, sì che lo è...>>.

<< Maledetto...>> cominciò a sbraitare Eria, alquanto furente. Dal canto suo, Temprato si limitò ad arricciare il primo sorriso che si delineò sul suo volto dal momento in cui era arrivato lì.

<< Eh...>> sospirò Temprato:<< … mi ricordi un po' lei...>>.

<< … uh?>> si arrestò la ragazza, smettendo di inveire nell'udire quelle parole: c'era un che di nostalgico nel modo in cui le aveva pronunciate:<< Cosa stai dicendo?>>. 

<< Niente...>> si scosse il Sommo Drago, spalancando di nuovo gli occhi e iniziando a mettersi in guardia, un rinnovato bagliore di determinazione presente sulla sua faccia:<< … preoccupati di questo, piuttosto!>> e così dicendo alzò la propria mano sinistra, quella guantata:<< Avrai capito che l'Emblema Acciaio grande è in grado di rinforzare il mio tirapugni e il mio guanto, rendendoli molto più resistenti e potenti che con un Emblema grande di altro tipo. Se ti colpisco con questo, passerai un brutto quarto d'ora...>>.

<< Oh?>> si stupì Eria, dubbiosa:<< E mi sveli le proprietà della mia arma così?>>.

<< Consideralo il mio modo di chiederti scusa per l'interruzione di quell'idiota che ho appena massacrato.>> sorrise il capo degli Araldi, pronto:<< Avanti...>>.

<< D'ACCORDO!>> esclamò la Cacciatrice di Missioni, gettandosi allo sbaraglio:<< Colpo d'ala...>> nel dire ciò mosse in avanti una lama, protesa verso l'esterno, in direzione del nemico:<< … delle DUE RONDINI DEL CIEL...!>> proprio mentre l'attacco stava per raggiungerlo, però, il ginocchio di quest'ultimo scattò in alto, deviando lateralmente il braccio della ragazza:<< … C-COS...?>>.

<< WOOO..!!>> gridò Temprato, sferrando l'attimo dopo un sinistro contro di lei. La ragazza, forte dell'agilità tipica dei praticanti della Danza delle Due Rondini del Cielo, schivò la mossa con rapidità, ma inaspettatamente venne raggiunta da un calcio del Sommo Drago che lei riuscì solo per un soffio a parare d'istinto con il lato non tagliente del suo secondo pugnale.

“ Cos'è questo... cambiamento?” pensò Eria, incredula:“ Sembra quasi che preveda le mie mosse...”. Proprio allora, Temprato ribatté ancora sfruttando il sinistro guantato. La Cacciatrice dovette buttarsi indietro con prontezza, portandosi al sicuro tramite un paio di capriole:“ Prima non riusciva a contrattaccare... e ora, anche se è ferito al braccio destro...?”. Ma il tempo per pensare non c'era, perché il Sommo Drago la rincorse, giungendole di fronte e sferrandole un potente calcio. 

<< Ma tu guarda che...>> digrignò i denti Eria, passando sotto il calcio all'ultimo momento. Tuttavia, con una manovra inattesa, Temprato girò su se stesso terminando la spinta della propria gamba e sferrandogliene un altro che la scaraventò al suolo:<< OUCH!!!>>.

<< Accidenti... quella ragazza è passata in difficoltà...>> mormorò un cittadino del Gate, un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi color nocciola, preoccupato quanto gli altri abitanti che stavano facendo da spettatori:<< Dannazione...>>.

<< Ahi... Ahi...>> barcollò per rialzarsi la Cacciatrice di Missioni, tenendosi una mano armata di pugnale appoggiata alla tempia: quell'attacco era stato tanto violento da lasciarle un segno rosso ben marcato sul punto colpito:<< Questo...>>.

<< Forza... rialzati!>> la incitò Temprato, incurante del proprio sangue che continuava a gocciolargli dal braccio destro:<< Non ho intenzione di attaccare un nemico a terra.>>.

“ Questa non ci... voleva...” pensò Eria, che aveva già capito cosa aveva causato il capovolgimento della situazione a favore dell'avversario:“ La sua velocità non è mutata... si è abituato alla mia! E' come Hiro...”.

“ A quanto vedo... ha già capito.” intuì il Sommo Drago notando la sua faccia, mentre il vento iniziava a spirare su di loro:“ Posso abituarmi rapidamente alla velocità degli avversari... e come il metallo che figura nel mio titolo di Sommo Drago, ho una grande resistenza.”.

<< Maledizione...>> sussurrò la ragazza:<< … e per giunta combatte come se non fosse nemmeno ferito...>>.

<< Eheheheh...>> rise tra sé Cain, divertito:<< Ormai è certo... il capo vincerà!>>. Eria a quel punto si resse in piedi, squadrando il suo nemico: quella capacità di poter calcolare la velocità a cui andava era certo ostica. Anche Hiro, nonostante prima dell'allenamento avesse un grado di abilità inferiore al suo, dopo un po' riusciva a tenerle discretamente testa, e in mano ad un Sommo Drago questo fattore non poteva che rendere la sfida ancora più difficile.

“ Che fare?” pensò la Cacciatrice di Missioni, seria:“ Se può seguire tutti i miei movimenti, allora...”.

<< Se non attacchi tu... attaccherò io!>> dichiarò Temprato, lanciandosi per l'ennesima volta con il sinistro rivolto verso di lei. Quest'ultima riuscì ad evitarlo agilmente, ma solo per poi beccarsi una testata in piena fronte.

<< AH...>> fece Eria, arretrando di qualche passo, stordita da quel colpo imprevisto.

“ Ormai prevedo tutti i suoi movimenti...” meditò il Sommo Drago, serrando il pugno sinistro:“ E' mia...” e così dicendo, sicuro dell'esito dello scontro, ripiegò indietro il gomito, avvicinandosi con una breve corsa per sferrarle il colpo finale.

<< E' finita, AHAHAHAHAH!>> si lasciò andare ad una sonora risata Cain, mentre gli altri Araldi si apprestavano ad esultare in favore del loro capo.

<< ATTENTA!>> la avvisò il ragazzo di prima, cercando di metterla in guardia per tempo. Il corpo di Temprato si fece sempre più vicino a lei, lasciando che il braccio sfruttato per l'attacco avanzasse per abbattersi sull'obbiettivo. Proprio allora... la ragazza colse di sorpresa tutti, passando a fianco del braccio e lasciandoselo alla sua destra.

<< COSA?>> rimase di sasso Temprato.

<< C-Come è riuscita a...?>> boccheggiò un Araldo.

“ Non hai tenuto conto della MIA resistenza... eh?” pensò Eria, procedendo in avanti:“ Mi spiace... ma sono costretta a...” nel dire ciò protese le lame dei pugnali davanti a sé :<< Doppia Picchiata... delle Due Rondini...>> e le punte dei pugnali penetrarono nei fianchi di Temprato, nella sua carne.

<< AAAAH!!>> gridò il Sommo Drago nel sentire quel dolore lancinante.

<< … del Cielo!>> concluse la ragazza completando la tecnica, decisa ormai a sbarazzarsi definitivamente del potente avversario.

O meglio, come pensava di riuscire a sbarazzarsene.

In seguito al colpo ricevuto, incredibilmente, le mani di Temprato scattarono sui pugnali, stringendosi intorno ad essi quanto possibile, provocando nuovi sbalzi di tensione tra i presenti.

<< N- NON E' POSSIBILE!>> sgranò gli occhi Eria dalla sua posizione, come impietrita.

<< GRRRRR!!!>> ringhiò Temprato, stringendo i denti mentre sangue copioso irrigava il terreno erboso sottostante, in uscita dalle ferite:<< Non è... tanto... FACILE!>> e con un sforzo sovrumano estrasse i pugnali dai fianchi, lasciando sgorgare altro sangue e spingendo subito dopo via la sua proprietaria, troppo sbalordita da tanta resistenza per poter reagire in tempo. L'atto successivo, il pugno guantato del Sommo Drago si abbatté come un fulmine verso la sbilanciata avversaria, dritto contro le sue costole.

<< AAAAAAAAAAAAAAAH!!!>> gridò la ragazza, sbarrando gli occhi: dentro di sé sentì distintamente un rumore secco... di qualcosa che si spezzava, e contemporaneamente venir spazzata via come una foglia secca in balia del vento, rotolando al suolo per un tempo che per lei sembrò indefinibile. La sua corsa venne arrestata da uno degli Araldi al suolo, feriti alle gambe prima da lei stessa, e trovò solo la forza di balbettare la seguente frase:<< H...Hiro... scusa... sono... mortificat...>> prima di abbandonarsi ad una coltre di tenebre che calò sui suoi occhioni bluastri. 

Il sipario era infine calato sullo scontro, e il Sommo Drago dell'Acciaio, Temprato, era l'unico ad essere ancora in piedi. Tra il silenzio generale dei presenti, sia Araldi che cittadini, Temprato mosse passi rapidi e solenni verso la sua avversaria sconfitta. Quando le fu arrivato di fronte, la osservò con aria piuttosto dispiaciuta: ai suoi occhi, però, non sfuggì che le mani di Eria continuavano a serrare tra le dita l'impugnatura dei pugnali.

“ Mmh... non ha mai abbandonato le sue armi...” pensò Temprato, piegandosi su di lei e mettendole una mano sopra:“ … davvero una guerriera esemplare...”.

<< I-Incredibile...>> sibilò Cain, finalmente spiccicando parola:<< Non per niente è un Sommo Drago...>> quindi si rivolse al suo capo, trionfante:<< AHAHAH, grande, capo! Ha ucciso quella piccola bastarda!>>. Temprato alzò le spalle.

<< Ucciso?>> disse quest'ultimo:<< Ti sbagli... questa ragazza è ancora viva.>>.

<< COSA?>> si sbalordì l'Araldo Superiore, confuso:<< Come sarebbe a dire?>>.

<< Esattamente quello che ho detto, Cain: non è morta. Ho calibrato il colpo in maniera da non ucciderla, anche se le ho spezzato qualche costola.>> poi si rialzò, voltandosi:<< Araldi dell'Acciaio... prendete questa donna e quegli idioti dei nostri che si sono fatti ferire alle gambe, riprendiamo il largo!>>.

<< Signore... dovremo riattraversare il Lago Centrale?>> domandò un Araldo:<< E con quella ragazza, per giunta... ma non eravamo venuti per dare una mano a Lord Tempestoso con le ricerche su Lein e sui...?>>.

<< E' proprio quello che faremo, infatti.>> ribatté Temprato:<< Questa ragazza... corrisponde alla descrizione dei rapporti di Tempestoso e di Oceano sui tipi che erano insieme ad Hiro, quel Cacciatore di Missioni che aveva eliminato Turbinante in passato e che in seguito era stato ucciso... il suo nome è Eria. Anche lei cercava Lein, non è escluso che abbia qualche informazione utile... e poi potrebbe esserci d'aiuto, se la convincessi ad entrare nella banda.>>.

<< Ora è tutto chiaro...>> annuì Cain, facendosi aiutare a rialzarsi a causa delle ferite ricevute:<< Gnh... allora... immagino che tu voglia portare quella piccola furia in un luogo... dove venga sorvegliata come si deve...>>.

<< Certo, anche se è un po' fuori uso la prudenza non è mai troppa.>> annuì il Sommo Drago:<< Cercheremo di curarla durante la navigazione, e la porteremo al castello di Insano, sull'altra costa. Non perdiamo altro tempo, quindi... andiamocene alla svelta.>> detto ciò seguì i propri uomini, pronto a viaggiare in direzione della nuova meta, mentre alcuni di essi presero Eria e i feriti del loro gruppo per portarli con loro.

L'indomani, a Yellowgate, durante il pomeriggio...

<< Sarebbe... un amico?>> chiese Joseph, fissando sospettoso David. Dopo essersi riposati decentemente in seguito agli scontri del giorno prima, Artic aveva stabilito che fosse giunto il momento per il piccolo David di riunirsi alla sua sorellina Ryam, e infatti si presentò al “ Ritrovo dei Fortunati”, la casa-famiglia del Gate, facendo schierare i bambini dell'abitazione come tanti soldatini, lì davanti a lui per presentare loro il piccolo guerriero.

<< Sì, è un amico.>> sorrise Artic, dando una pacca sulla spalla a David, che era attualmente mezzo addormentato sul proprio bastone:<< Potete fidarvi di lui... e accoglierlo insieme a voi.>>.

<< Ma voleva combattere contro di te!>> si oppose Ryam, piuttosto scettica:<< Non è un po' strano?>>.

<< E' vero, ma era costretto a farlo.>> disse il Cacciatore di Missioni con le katane, avvicinando la ragazzina al piccolo David:<< Devi sapere che... questo piccoletto... è tuo fratello maggiore.>>.

<< Eh?>> fece un bambino del gruppo, esprimendo la propria sorpresa.

<< Ryam ha un fratellone?>> si chiese un altro. Invece Ryam spalancò gli occhi, ancora più sorpresa degli altri.

<< Fratello?>> chiese con curiosità lei, nonché con un po' di timidezza:<< E'... mio fratello?>>.

<< S-Sì...>> mormorò David, tenendo gli occhi più aperti possibili:<< … eri ancora piccola... quando sono sparito...>>.

<< Oh...>> fece la bimba, emozionata. Fu allora che intervenne Joseph.

<< Cioè... sei suo fratello e l'hai lasciata da sola per tutto questo tempo?>> lo riprese quest'ultimo, piuttosto irato:<< Non ti vergogni? E' TUA SORELLA!>>.

<< E' proprio per il suo bene che non sono... tornato...>> replicò pigramente il ragazzino armato di bastone:<< Io non volevo che...>>.

<< Io non ci credo...>> incrociò le braccia Joseph:<< Se fosse veramente suo fratello, avrebbe subito cercato di tornare da lei... se teneva a lei...>>.

<< Ti assicuro che aveva le sue ragioni, Joseph.>> chiuse gli occhi Artic:<< E poi in un'occasione ha quasi tentato a presentarsi a Ryam, sai?>>.

<< Uff... ripeto che io non...>>.

<< Io... ci credo.>> si intromise Ryam, timidamente, attirando l'attenzione di tutti.

<< Eh?>> sgranò gli occhi Joseph:<< Ma... sei sicura?>>.

<< Sorellina...>> mormorò David.

<< Artic è un amico nostro, non ci mentirebbe mai.>> sorrise Ryam, muovendo qualche passo in direzione di David, le manine unite dietro la schiena:<< E poi non è vero che ero sola, c'eravate tutti voi del “ Ritrovo” con me.>>.

<< Sì... ma...>> cercò di insistere il piccolo amico della bambina.

<< Come vedi, Ryam ha capito.>> lo interruppe Artic, soddisfatto:<< Se proprio hai dei dubbi sulla sincerità di David... perché non lo tenete con voi per un po'? Vi proverà senz'altro le sue buone intenzioni.>>.

<< Mmh...>> meditò Joseph, ancora diffidente nei confronti del nuovo arrivato, se non addirittura un po' geloso. Alla fine si rivolse a Ryam:<< Tu accetteresti?>>.

<< Oh, sì.>> annuì Ryam:<< Io mi fido di Artic.>>.

<< Va bene, allora.>> acconsentì infine il giovane, rivolto a David:<< Ma attento a non tradirci, o te ne pentirai.>>.

<< No... vi dimostrerò che sono un bravo ragazzo.>> rispose l'ex-Araldo Superiore. 

<< Allora...>> propose a quest'ultimo Ryam, sorridendogli e prendendogli una mano:<< … vieni a giocare con me... fratello? Non ho mai avuto un fratello con cui giocare... chissà com'è.>>. Il ragazzo fissò la mano che stringeva la propria, colpito da tale gesto, per poi sorridere.

<< Sì... perché no?>> accennò David, entusiasta, seguendo la bambina e i suoi amici, tenuto d'occhio costantemente dal buon Joseph.

“ Meno male... loro sono a posto.” pensò lo spadaccino, sollevato nel vedere la confidenza già presa dalla bimba nei confronti del fratello ritrovato:“ Ora posso anche tornare da Hiro e Will...”. Nel medesimo istante, Hiro (fasciato in più parti del proprio corpo) e Will erano seduti fuori dalla porta della casa che avevano usato come alloggio quella notte, trovatagli dal capo-villaggio Jade, intenti a parlare tra di loro.

<< Per anni...>> mormorò Hiro, le braccia appoggiate alle ginocchia con l'espressione più seria del mondo:<< … ho pensato che mio padre fosse morto... ma una piccola speranza che fosse ancora vivo la serbavo ancora, nel profondo. Non avrei mai immaginato di trovarmi di fronte proprio il suo assassino...>>.

<< Ti capisco... non dev'essere facile.>> rispose Will, stringendo tra le mani il proprio bastone-flauto:<< Quel tipo, però... quel Kenryu... anche se ha combattuto contro di te dopo lo scontro con Tempestoso non credo sia un avversario alla tua portata. Ti converrebbe non cercarlo...>>.

<< E PERCHE' NON DOVREI??!>> scattò il ragazzo dal braccio fasciato, furioso:<< Ha ucciso mio padre! Non posso perdonarlo...>>.

<< Senti, puoi anche cercare di vendicare tuo padre, ma se muori non sarà servito a niente: finiresti solo per causare dolore alle altre persone a te care rimaste in vita.>>.

<< Mi stai dicendo... che dovrei diventare ancora più forte, prima?>>.

<< Sì... e non solo.>> annuì Will:<< Ti ricordo che hai un altro obbiettivo, al momento: trovare Lein e liberare Lawrence, non dimenticarlo. Le faccende personali possono aspettare, il tuo amico rapito direi di no. Lein ha già un vantaggio gigantesco su di noi, e dovremo sudare non poco per rintracciarlo.>>.

<< Sì... ma Kenryu...>> si ostinò a dire Hiro.

<< Forse non mi hai ascoltato... non è ancora il momento.>> ripeté il musicista, guardandolo dritto negli occhi:<< Dammi retta!>>. Il Cacciatore di Missioni dal braccio fasciato ricambiò lo sguardo, quasi a chiedere se stesse scherzando... ma alla fine sospirò, scuotendo il capo.

<< Può darsi... che tu abbia ragione...>> ammise il ragazzo:<< … scusami per la sfuriata. Pensiamo prima a Lawrence e Lein...>>.

<< Ecco: ti voglio concentrato.>> sorrise Will. In quel momento sopraggiunse Artic.

<< Ehi, ragazzi, con David ho sistemato tutto.>> li avvisò lo spadaccino con le katane:<< Possiamo partire quando volete.>>.

<< Perfetto: ormai Eria sarà in pensiero per noi.>> si alzò il musicista, rientrando a prendere le loro bisacce:<< Sarà meglio raggiungerla e metterci in caccia.>>.

<< Già...>> sorrise appena Hiro:<< … non vedo l'ora di riabbracciarla.>>.

-Studio Tetro-

Io:<< 'SERA E BUON SAN VALENTINO A TUTTE LE COPPIE IN ASCOLTO ^O^ Scusate se non ci sono Keila e Honoryou, ma anche loro festeggiano... pace, u.u >>.

???:<< Stavolta ci sono io ^_^ >>.

Io:<< ♥ ♥ Beline (chat/fic eli8600, per gli interessanti di fic Yu-Gi-Oh!), sei sempre più bella.>>.

Beline:<< Grazie, tesoro :) >>.

Io:<< Allora oggi ti lascio usare a te la Slot Machine della Lotteria Tetra ^W^ >>.

Beline:<< OwO L'ho sempre desiderato ♥ >> abbassa la leva:<< Chissà cosa...>>.

Io (alza lo sguardo):<< Ehm... ahia...>>.

Beline (alza lo sguardo anche lei):<< Cos...? UN DISCO VOLANTE O___o !>>.

Io (la afferra per un braccio):<< SCAPPIAMO, BELIN...>> un fascio di luce li illumina e li teletrasporta dentro.

Beline (si rifugia dietro di me):<< Cyber... ho paura >___< >>.

Io:<< Tranquilla tesoro, ti proteggo io...>>. Si sente una voce risuonare.

Voce:<< Terrestri...>>.

Io:<< AVANTI, NON MI FATE PAURA, PROTEGGERO' LA MIA DAMA FINO ALLA FINE!>>.

Beline:<< Che eroe *^* >>.

Voce (scoppiando a ridere):<< Ma che avete capito? AHAHAHAH!!>>.

Beline ed Io:<< ? >>.

Voce:<< Il nostro sistema “ Premi Planetari di San Valentino” ha scelto a caso tra migliaia di abitanti spaziali... e siete stati scelti per una bella gita per lo spazio solo per questa volta.>>.

Beline:<< *^* VEDRO' LE STELLE!>>.

Io:<< Senza colpi in testa, almeno... d'accordo.>>. Girano per il cosmo vedendo le stelle da molto vicino.

Beline:<< Awww :333 Che belle le stelle... viste dall'astronave. Non è così romantico?>> mi stringe il braccio.

Io:<< Eccome ;D Ad ogni modo... lo “ Studio Tetro” ringrazia tutti i soliti recensori e lettori, in particolare Kayleah e Alexandra Reeve, scrittrici delle sezioni introspettivo/fantasy che mi hanno spronato tantissimo con le loro recensioni ;) Se volete storie di quelle sezioni, vi consiglio queste due ragazze ^^ Vivamente ^^ >>.

Beline:<< E il disegno? Che disegno proponi :D ?>>.

Io:<< Uno che mancava alla raccolta... un Araldo generico (in questo caso basato su quelli dell'Acciaio, però, data l'ascia... spero vi piaccia, amici :) >>.

Beline:<< Bello :D >>.

Io:<< Il tempo della gita sta per finire... mi sa che questo capitolo verrà pubblicato dopo mezzanotte ^^ Scusate se stasera la qualità dello Studio Tetro era inferiore, ma mancavano collaboratori (Honoryou e Keila). Ci vediamo alla prossima ;D >>.

Beline (saluta con la mano):<< BYE BYE ;) >> sfrecciamo contenti tra le stelle.

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Capitolo 40
*** Ricordi che riaffiorano ***


40- Ricordi che riaffiorano. 

-Studio Tetro-

Io:<< Eccomi risorto, gente ^O^ Dato che questo piccolo pezzo dello Studio Tetro ormai lo riservo solo al rispondere a questo modo, credo sia giunto il momento di trasformarlo nel “ riassunto”, che ne dite? Quindi... d'ora in poi conterrà solo ciò che è accaduto nel capitolo precedente (e in fondo ovviamente ci sarà il solito Studio Tetro). Cominciamo: nello scorso capitolo, Eria viene battuta e successivamente rapita da Temprato, che vorrebbe farla entrare nella banda ed estorcerle eventuali informazioni utili al fine di rintracciare Lein, mentre Hiro, Will e Artic si preparano per tornare a Whitegate, ignari dell'accaduto...>>.


I due Cacciatori di Missioni e l'ex-Sommo Drago non persero un secondo: dopo essersi congedati nuovamente dai piccoli Ryam, Joseph e David, ripresero i loro bagagli e partirono per far ritorno a Whitegate. Durante il viaggio, che si rivelò piuttosto tranquillo, superarono Indigogate, le Montagne Glaciali (dove stavolta i Draghetti della Neve non furono un eccessivo problema) e le rovine di Orangegate, recentemente in fase di restauro, premurandosi ovviamente di compiere le soste necessarie atte a permettere ad Hiro di cambiare le fasciature delle ferite ricevute durante il combattimento con Tempestoso nel percorrere il tragitto.

<< Mmh... guarda un po'...>> commentò Artic nel passare da quest'ultima città nell'attraversare la prateria durante il mattino del quarto giorno di cammino:<< … non sapevo che Orangegate fosse stata distrutta.>>.

<< Hiro me ne ha parlato in questi giorni.>> commentò Will, interrompendo una melodia che stava suonando per mezzo del suo bastone-flauto:<< Lein li aveva attirati in una strana trappola, qui, ma a distruggere la città erano state le Serpechimere.>>.

<< Già, e mi sono sempre chiesto come sapesse dell'esistenza di quel tranello.>> disse Hiro, pensoso:<< Non poteva certo averla montata lui in così poco tempo.>>.

<< In effetti, una trappola del genere doveva per forza già esistere.>> disse il musicista:<< In fondo però non ha importanza: potrebbe averla scoperta per caso prima che voi giungeste sul posto e aver pensato di usarla contro di voi.>>.

<< Vorrà dire che sarà una delle cose che gli chiederemo quando finalmente saremo riusciti ad agguantarlo.>> dichiarò il ragazzo dal braccio fasciato.

<< Sempre che lo si riesca a trovare...>> sorrise Artic, tenendo le mani dietro la nuca spensieratamente:<< … ormai ne ha di giorni di vantaggio. Ma pensiamoci una volta ritornati da Eria...>>. Detto ciò tirarono avanti.

Il loro viaggio di ritorno si concluse il pomeriggio del giorno successivo, arrivando così a Whitegate per poi recarsi decisi verso la casa di Eline, così da potersi riunire ad Eria. Una volta giunti dalla loro amica “ fabbra”, però, appresero qualcosa che non gradirono affatto...

<< C... COSA?>> si impietrì Hiro, gli occhi sgranati dalla sorpresa:<< Non è... Non è possibile...>>.

<< Eppure è la verità...>> abbassò lo sguardo Eline in seguito all'aver riferito la notizia, mortificata:<< Mi dispiace...>>. 

<< Lasciami capire bene...>> scosse la testa Artic, piuttosto scettico:<< … Eria... è stata rapita da un Sommo Drago di nome Temprato?>>.

<< Sì.>> confermò la ragazza:<< Non vedendola tornare sono scesa fino in città: c'erano parecchi danni qua e là, e gli abitanti mi hanno raccontato che Eria si è schierata in loro difesa, ma che è stata in seguito sconfitta e portata via da quel Temprato.>> rialzò quindi il viso:<< Alcuni di loro l'hanno anche sentito dire ai suoi uomini che l'avrebbero portata ad un castello appartenente ad un certo Insano, dall'altra parte del Lago Centrale.>>. Il ragazzo dal braccio fasciato, in risposta, strabuzzò gli occhi, completamente preso alla sprovvista e anche spaventato nell'afferrare a pieno la notizia. Sentì come se fosse caduto in una voragine di paura... paura per quella persona che ormai era ben più che un'amica per lui, ma l'amore della propria vita.

<< Insano... eh?>> mormorò Will, pensoso:<< Lo conosco... anche lui è un Sommo Drago, il Sommo Drago della Follia, per la precisione...>> prima ancora che finisse di parlare, una mano si strinse attorno al bavero della sua maglia, alzandolo sulle punte dei piedi: ad afferrarlo era stato nientemeno che Hiro.

<< H-HIRO!>> esclamarono in contemporanea sia Eline che Artic, stupiti da quella reazione.

<< Senti, Will...>> mormorò il ragazzo dal braccio fasciato: in parte il suo viso rifletteva una rabbia davvero intensa... mentre dall'altra un'aria piena di timore:<< … eri nel loro gruppo, tu, prima... hai idea di dove possa essere questo castello?>>.

<< Ehm... b-beh... no.>> scosse il capo il musicista, convinto:<< Anche se eravamo nello stesso gruppo, i Sommi Draghi restavano in bande separate che si tenevano in contatto con... riunioni segrete o messaggi a distanza. In compenso... non ci sono molti castelli sulla costa occidentale... non dovrebbe essere troppo difficile trovare quello giusto.>>.

<< D-Dici?>> domandò Hiro, quasi supplicandolo con gli occhi.

<< Uh... vedo che la sparizione di Eria ti ha sconvolto più del dovuto...>> chiuse gli occhi Will:<< Mi dispiace, Hiro... fatti forza, comunque. La troveremo...>>. Passò qualche secondo prima che il ragazzo si decidesse a metterlo giù, mettendosi a guardare i propri piedi.

<< Hiro...>> unì le mani davanti a sé Eline, partecipando al suo stato di esasperazione.

<< Allora... partiamo per la costa occidentale...>> annunciò il ragazzo dal braccio fasciato, risollevato lo sguardo con una scintilla battagliera negli occhi:<< … troviamo quel Temprato...>> e così dicendo sbatté un pugno sulla soglia della casa dell'amica:<< … e riprendiamoci Eria!>>.

<< Questo è lo spirito giusto.>> sorrise Artic, appoggiandogli una mano sulla spalla:<< Affittiamo una barca e andiamocene a guastare la festa a quei maledetti. Ah...>> si rivolse ad Eline:<< … grazie per le informazioni che ci ha dato, signorina... Ah, non so ancora qual'è il suo nome...>>.

<< Mi chiamo Eline...>> rispose semplicemente la ragazza.

<< Ah!>> esclamò lo spadaccino con le katane, divertito:<< E' un bel nome... ahahahah.>>. Mentre lo diceva, Will notò la sua faccia: le gote gli erano diventate piuttosto rosse. Sbagliava, o si era un po' imbarazzato davanti ad Eline?

Nel frattempo, dall'altra parte del Lago Centrale, nell'area sotterranea del castello del Sommo Drago della Follia, Insano, Eria aprì gli occhi dopo essersi riposata per un po': niente, pensò, si trovava ancora in quella stanza piccola e stretta, dalle fredde mura di pietra, debolmente illuminata dalla luce di torce che filtrava tra le sbarre della parte superiore della massiccia porta in legno piazzata all'unico ingresso della stessa. E le catene che le legavano braccia e gambe alla parete non miglioravano certo la situazione...

Nel sedersi sul pavimento sentì una fitta dolorosa un po' più sopra dell'ombelico: le facevano male le costole rotte da Temprato nel loro precedente scontro. Da quando era arrivata lì, gli Araldi che si erano occupati di lei non le avevano ancora spiegato nulla, si erano solo limitati a fornirle le cure necessarie e a darle da mangiare. Forse volevano aspettare che si rimettesse ancora un po' in sesto, prima di svelarle il perché l'avessero portata nel loro covo anziché ucciderla subito.

“ Questo non va bene... per niente.” pensò Eria, mettendo le mani intorno alle proprie ginocchia: anche se non voleva ammetterlo, il casino in cui si trovava era piuttosto angosciante perfino per lei:“ Hiro... chissà se ha già saputo... e come si deve sentire ora a causa mia...” nel meditare ciò tirò con forza le catene che aveva ai polsi: erano davvero robuste, non avrebbe mai potuto staccarle dalla parete con le sue sole forze. Era condannata ad aspettare...

In quell'istante, delle voci attirarono la sua attenzione: sembravano provenire proprio dal corridoio esterno alla sua prigione, e riconobbe in esse quella di Temprato, alquanto infuriata.

<< … che ci facevi qui, eh?>> risuonò la voce del Sommo Drago.

<< Ehm... veramente...>> rispose una seconda voce, piuttosto timorosa:<< … volevo... ecco... esaminare come vanno le ferite della prigioniera...>>.

<< Ma davvero? Che bravo... e dimmi un po', perché non hai con te medicinali o altro per cambiare la fasciatura e curarla meglio?>>.

<< P-Posso spiegare...>>.

<< Non parlare... ho già capito tutto.>> lo interruppe Temprato:<< Immaginavo che fra gli uomini di Insano ci fossero dei pervertiti come te... ma stampati bene una cosa nel cervello: i miei prigionieri sono sotto la MIA responsabilità. Quindi... SPARISCI!>>. Il secondo dopo la porta venne scossa da un urto piuttosto violento che la fece tremare tutta, e in seguito uno scatto metallico coincise con l'apertura dell'uscio: Temprato si fece avanti, mentre a terra vicino a lui, piegato su se stesso e dolorante, si trovava un Araldo della Follia.

<< Sei... Temprato.>> disse Eria, riconoscendo il nemico e cercando di tenere il comportamento più composto possibile.

<< Vedo che ti sei un po' ripresa...>> la scrutò il Sommo Drago, gelido come suo solito, mentre l'Araldo della Follia appena atterrato se ne andava quatto quatto, senza farsi notare:<< … molto bene, parleremo meglio...>>.

<< Tsk... stammi a sentire, amico...>> ribatté subito Eria, incrociando le braccia:<< … non so perché mi hai portata qui, ma in ogni caso...>>.

<< Unisciti a noi.>> la interruppe Temprato, serio, cogliendola profondamente di sorpresa.

<< C-Cosa...?>> boccheggiò la ragazza, quasi confusa: avrebbe dovuto aspettarsela come eventualità, ma a dire il vero il pensiero della propria prigionia non gliel'aveva fatta proprio intuire:<< Cosa hai detto?>>.

<< Ho detto di unirti a noi.>> incrociò a sua volta le braccia lui:<< E' l'unica soluzione che hai davanti per tornare libera. Ovviamente dietro giuramento, si intende...>>.

<< Ascolta... Temprato...>> ringhiò la Cacciatrice di Missioni, alzandosi in piedi stizzita:<< … anche se non fossi imprigionata qua dentro, non accetterei comunque... questo è poco ma sicuro! Siete solo una banda di farabutti... non potrei mai! E sappi che...>>.

<< Conti sull'arrivo del tuo amico Hiro e degli altri tuoi compagni?>>.

<< Io... cosa?>> sgranò gli occhi lei:<< Come fai a saper...? Non era morto, per voi?>>.

<< Le notizie corrono in fretta...>> chiuse gli occhi Temprato, e nel dire ciò si scostò dall'uscio, lasciando entrare un'altra persona.

<< DERRIC!>> esclamò la ragazza, riconoscendo l'Araldo Superiore del Fulmine scampato alla cattura della sua banda insieme a pochi altri.

<< Benritrovata, Eria.>> sorrise Derric:<< Ci vediamo un po' troppo spesso, direi... è già la terza volta da quando ci siamo incontrarti per la prima volta.>>.

<< Sai che piacere...>> volse lo sguardo la Cacciatrice di Missioni:<< … speravo fossi finito nella mani dei Cavalieri del Governo Imperiale o di qualche altro Cacciatore di Missioni...>>.

<< Invece sei tu quella catturata... anche se devo dire che c'è mancato poco.>> affermò l'Araldo Superiore.

<< Tempestoso è rimasto sconfitto proprio dal tuo amico Hiro, se proprio lo vuoi sapere.>> intervenne Temprato:<< Solo Derric ed alcuni dei suoi uomini sono sfuggiti ai Cavalieri che li hanno aggrediti poco dopo.>>.

<< Hiro ha battuto Tempestoso?>> si sorprese ancora di più Eria:<< Eh... ne ero sicura: con l'allenamento è migliorato a vista d'occhio. Dev'essere irriconoscibile, ora che ha finito...>>.

<< Non montarti tanto la testa, puttana...>> ribatté Derric, seccato:<< … anche così non piegherà mai tutti gli altri Sommi Draghi.>>.

<< Parli così solo perché ho queste catene... perché non provi a togliermele e ad affrontarmi da vero uomo?>> lo sfidò la ragazza con sicurezza, provocando il suo orgoglio.

<< Brutta...!>>.

<< Piantatela di litigare.>> disse il Sommo Drago dell'Acciaio, annoiato:<< Se volevo vedervi attaccar briga l'un l'altra lo dicevo. Vai, Derric, io devo parlare con la ragazza.>>. L'Araldo Superiore rimase immobile, fremente di rabbia, ma alla fine non poté che obbedire all'ordine. Rimasero solo Temprato ed Eria.

<< Allora... non vuoi proprio unirti a noi?>> si pronunciò il Sommo Drago, rinnovandole l'offerta:<< Anche se non volessi far parte della banda, potresti avere qualche informazione su dove si trova Lein, e Insano, il Sommo Drago di questo castello, potrebbe cercare di strappartele tramite tortura. Ti converrebbe collaborare...>>.

<< Non ci penso nemmeno... io credo in Hiro, arriverà presto!>> replicò la Cacciatrice di Missioni:<< Piuttosto, ho io una domanda per te...>>.

<< Una domanda per me?>>.

<< Esatto... perché una persona leale come te si è messa al servizio di una banda come quella dei Sommi Draghi? Sei diverso da questa feccia... l'ho visto chiaramente, e anche adesso... sembra che tu stia facendo il possibile per evitarmi l'agonia della tortura, da come insisti...>>.

<< Mmh...>> mormorò Temprato, scrutandola con gli occhi ridotti a fessure. Un lungo silenzio calò sulla scena. Alla fine il Sommo Drago continuò:<< Ti sei mai chiesta se per caso il gruppo dei Nove Sommi Draghi... fosse diverso da quel che sembrava?>>.

<< Eh?>> fece Eria, trovando strana quella domanda.

<< Ti sto chiedendo se, oltre a quella facciata esterna di apparente brutalità normalmente messa in mostra dal nostro gruppo, tu non abbia pensato che ci potesse essere qualcos'altro.>>.

<< Beh... no...>> scosse il capo la ragazza.

<< Questo è un errore.>> disse Temprato con tono tagliente:<< Giudicare qualcuno o qualcosa senza conoscerla a fondo è un tremendo sbaglio.>> poi sospirò, quasi stesse cercando di liberarsi da un peso:<< Mi chiedo perché ne sto parlando proprio con te. Forse perché le somigli molto...>>.

<< Somiglio... a chi?>> lo guardò perplessa lei.

<< Il nostro gruppo...>> riprese lui, quasi ignorando le sue ultime parole:<< … non è malvagio come sembra. Abbiamo agito come criminali, è vero... ma i Sommi Draghi credono che si possa assicurare la pace a questo continente.>> quindi chiuse gli occhi:<< Mettiti comoda...>>.

<< Perché?>>.

<< Perché vorrei raccontarti una storia... la mia storia. Così capirai che gli eroi non arrivano sempre in tempo... e che le ingiustizie devono essere tagliate fin dalle radici, prima che si piantino in profondità, se si vuole evitare che accada il peggio.>>. Eria rimase temporaneamente immobile, parecchio incuriosita da quelle parole, decidendo alla fine di sedersi sul pavimento.

<< La tua storia...>> mormorò la ragazza, fissandolo con i suoi occhioni:<< … devo dire che sei riuscito a incuriosirmi. Racconta pure, ti ascolterò.>>.

<< Molto bene.>> annuì Temprato, addossandosi con la schiena ad una parete. Quindi, cominciò:<< Vediamo un po'... direi che il mio racconto può iniziare da quando ero un moccioso alto una spanna o poco più, credo. In seguito all'attacco di alcuni Tentacodonti nel mio Gate d'origine, Bluegate, i miei genitori vennero uccisi. Di conseguenza venni mandato nel Ritrovo dei Fortunati di Yellowgate, come molti altri orfani...>>.

“ La casa-famiglia di Ryam e Joseph...” notò Eria, pensando.

<< … e fu in quella città che conobbi una ragazza. Doveva avere venticinque anni... era molto giovane, insomma. Lavorava al Ritrovo, all'epoca, aveva perso per parto suo figlio, e considerava noi del Ritrovo come tanti bambini suoi: penso che rivedesse in ognuno di noi il figlio perduto. Sopratutto io nutrivo ammirazione per lei: era decisa, non aveva paura di niente, ma allo stesso tempo era gentile e bellissima. Avrei voluto diventare come lei...>>.

<< Oh... capisco.>> sorrise leggermente la ragazza:<< Conosco un bambino del Ritrovo che nutre gli stessi sentimenti per Hiro...>>.

<< Mmh.>> fece il Sommo Drago dell'Acciaio in risposta:<< Comunque, la mia attenzione per lei era molto vicina all'adorazione: era come una dea per me...>> quindi si prese l'estremità dei lunghi capelli:<< … tanto è vero che ho lasciato crescere i miei capelli proprio perché mi piaceva.>>.

<< Poi... cosa successe?>> lo invitò a continuare lei.

<< Beh...>> chiuse gli occhi lui:<< … accadde un fatto imprevisto: un giorno cadde per terra, perdendo conoscenza. Il dottore che la visitò ci confermò che il suo cuore non batteva più. Era morta...>> nel dire ciò spalancò di nuovo le palpebre, lasciandovi intravvedere un intensa tristezza nelle sue pupille:<< Il dolore che provai in quel momento non puoi nemmeno immaginarlo... era come se il mio mondo fosse crollato.>>.

<< Mi dispiace...>>.

<< Aspetta... non ho ancora finito. Attendi un attimo, prima di tirare le somme. Hai mai visto il cimitero di Yellowgate? Naturalmente la mia sfortunata amica venne portata lì, e io rimasi fino a notte inoltrata a pregare sulla sua bara ancora in attesa di essere sepolta, ignorando la raccomandazione di tornare presto. E fu allora che dalla cassa da morto sentì dei rumori, come se qualcuno stesse cercando di liberarsi. Ammetto che l'evento mi spaventò parecchio, ma vinta la paura aprì la bara...>>.

<< Non mi dire che...>> lo interruppe Eria, piuttosto sorpresa:<< … la tua amica era ancora viva! Ma... il dottore non...?>>.

<< Sì, era viva.>> la bloccò il Sommo Drago, gelido:<< Lei stessa quasi soffocò in quella bara: mi disse che poco prima di perdere i sensi aveva ingerito una minestra al quale doveva aver erroneamente mischiato delle erbe che non aveva mai visto prima...>>.

<< Capisco...>> mormorò la ragazza, con aria pensosa:<< Forse quelle erbe le hanno causato uno stato di morte apparente che l'ha fatta sembrare morta anche al medico.>>.

<< Già... sta di fatto comunque che una gioia incalcolabile sostituì l'immensa tristezza che aveva attanagliato il mio cuore una volta che la liberai da quella cassa. Ricordo ancora l'abbraccio che ci scambiammo, quella notte...>> a quel punto sospirò, abbassando il capo.

<< Ho l'impressione che il tuo racconto non sia affatto finito.>> notò Eria, vedendo la sua reazione:<< Cos'altro successe?>>.

<< Questo di cui ti parlerò...>> disse Temprato, rialzando il viso: i suoi occhi duri parevano essersi ammorbiditi, diventando più lucidi:<< … è stato l'evento che segnò la mia vita. Io e lei... prendemmo la strada per uscire dal cimitero, intenzionati a tornare al Ritrovo... e ad un tratto, nel buio, ci imbattemmo in una persona: ci tagliò la strada senza preavviso, in silenzio. Sembrava interessata alla mia amica... e proprio quando gli chiedemmo chi fosse o cosa volesse, la aggredì. Tentai di respingerlo, quel maledetto bastardo, ma mi spinse via e la mia testa si scontrò con una lapide. Persi i sensi...>>.

“ Accidenti...” pensò la ragazza, piuttosto impressionata.

<< Non so per quanto tempo di preciso rimasi svenuto... ma la botta era stata abbastanza leggera, mi risvegliai che ancora c'era quell'uomo. Rimasi paralizzato: davanti ai miei occhi, stava abusando di lei. Poco dopo il mio risveglio, poi, quello sconosciuto alzò un pugnale... e la trafisse. Era stata una cosa tanto rapida da lasciarmi sconvolto: non so in seguito dove trovai la forza di urlare, di afferrare la prima pietra che mi capitò sottomano e di scagliarmi contro l'individuo, rimasto come inebetito dalla mia reazione... ma io lo colpii deciso alla testa con una forza che non avrei mai pensato di avere, uccidendolo sul momento. Subito mi gettai sulla mia amica, disperato... ma la realtà era quella: era morta... stavolta senza possibilità di ritorno.>>. Eria rimase in silenzio: quel racconto era così sentito... così sofferto... non poteva certo trattarsi di finzione. In quel momento, ella pensò di non trovarsi più davanti uno spietato Sommo Drago, ma un giovane in possesso di un passato molto spietato nei suoi confronti: non solo aveva perso i genitori, anche la persona che aveva costituito un modello di vita per lui.

<< Poi...>> si accinse a conclude Temprato:<< … mentre rimasi a piangere sul cadavere di lei, arrivò colui che aveva creato la banda dei Sommi Draghi.>>.

“ Il creatore... dei Sommi Draghi?” pensò la ragazza, scuotendosi a fatica dall'effetto che aveva avuto su di lei il racconto.

<< Mi disse che l'uomo che avevo ucciso era un predone di tombe che già da molto tempo era in libertà, girando per la regione. Mi spiegò come tali criminali siano stati generati dalla debolezza di chi era al comando di questa nazione... e mi propose, notando qualcosa di me durante la mia azione disperata di vendetta, di unirmi a lui: sostenne che era inutile aspettare un ignoto eroe che sgominasse tutti, che ci voleva un gruppo forte che si occupasse della cosa in modo da estirparne le radici. Riflettendoci in quel momento, capii che aveva ragione. Se attendere un eroe servisse, la mia amica non sarebbe morta in quel modo. Accettai... e me ne andai con lui.>> detto ciò, tornò a fissarla intensamente:<< Adesso capisci? Noi Sommi Draghi controlleremo la regione, e faremo sì che tutto sia sotto il nostro controllo... così ciò che è accaduto alle persone alle a cui volevo bene non ricapiterà ad altri!>>.

<< Stai dicendo assurdità, adesso!>> esclamò Eria, severa:<< Le esperienze che ti sono capitate non le augurerei mai a nessuno... ma cos'hai fatto fino ad ora, per realizzare questo obbiettivo? Tu e i tuoi complici non siete altro che farabutti!>>.

<< E' vero... le persone a cui siamo costretti a ricorrere non ci seguirebbero senza ricompensa.>> ammise il Sommo Drago:<< Ma il capo ha promesso che una volta che il piano sarà completato, nessuno dovrà soffrire come ho sofferto io. Anche senza eroi...>>.

<< Ignoro quale sia questo “ piano”... ma ti sei lasciato ingannare dalle sue parole... hai lasciato sfruttare il tuo dolore di allora...>>.

<< E ANCHE SE FOSSE?>>. Per la prima volta, Temprato sembrò perdere davvero la calma, e questo spinse Eria a tacere:<< PENSI CHE LE SUE PAROLE DI ALLORA FOSSERO ERRATE?>> nel dire ciò lanciò un sinistro al muro, aprendovi delle crepe grazie al suo Emblema Acciaio:<< Aveva ragione... gli eroi non arrivano mai quando dovrebbero. E tu dovresti saperlo... il tuo Hiro è forse riuscito ad evitare il tuo rapimento... è forse arrivato a salvarti? Eh?>>.

<< Non... Non è ancora troppo tardi...>> mormorò Eria, presa in contropiede da quell'ultima domanda:<< Hiro può ancora arrivare... e te ne accorgerai tu stesso!>>. I suoi occhioni bluastri, nel pronunciare convinta quelle parole, si incrociarono con quelli del Sommo Drago. Alla fine, quest'ultimo si diresse verso la porta della cella e la spalancò.

<< Tre giorni.>> pronunciò infine Temprato, riprendendo la sua aria indifferente:<< Ti concedo tre giorni di tempo... scaduti i quali, se non ci avrai detto niente su Lein o non ti sarai unita a noi, ti consegnerò nelle mani di Insano, che si premurerà di occuparsi di te per estorcerti una confessione. Vedremo se la tua fiducia è ben riposta...>> quindi uscì, sbattendo dietro di sé la porta. 

Ora sì che la situazione si era fatta davvero seria, rifletté la Cacciatrice di Missioni: lei non sapeva nemmeno quali fossero gli obbiettivi di Lein, perciò se la sarebbe cavata piuttosto male, se era vero che quel tipo di nome Insano ricorreva alla tortura. Si rannicchiò sulle ginocchia: a quanto pare, la sua vera, unica speranza di salvezza era Hiro. Non c'era modo di uscire da lì senza aiuti, dopotutto...

Temprato richiuse rapidamente la porta a chiave, avviandosi con passo rapido per il corridoio di pietra dei sotterranei. Era quasi furioso: aveva sperato che in qualche modo lei capisse il suo punto di vista al meglio... ma a quanto pare non c'era più alcuna alternativa. Si sentiva quasi seccato, oltre che arrabbiato...

<< Eheheh... ma quanto siamo teneri, caro Temprato.>>. Il Sommo Drago dell'Acciaio si volse, richiamato da quella voce: alle sue spalle, avvicinandosi ad un passo quasi da zombie, si mostrò una figura dagli occhi bianchi e lunghi capelli del medesimo colore. Si trattava del Sommo Drago della Follia, Insano.

<< Tu... hai origliato la nostra conversazione, Insano?>> chiese Temprato, sospettoso.

<< Già... avevo tempo da perdere.>> rispose il Sommo Drago della Follia:<< Mi ero nascosto dietro l'altra parete della cella. Devo dire che hai una storia molto interessante... ma  confesso che con me il tuo discorsetto di lasciarmi quella ragazza nel caso non arrivasse il tale di nome Hiro non l'ho bevuto.>>.

<< Cosa staresti insinuando?>>.

<< Oh, andiamo... non negarlo, tu SAI che non avrei aspettato più di tre giorni, prima di esigere di trattarla alla mia maniera: stai solo cercando di darle tutto il tempo possibile nella speranza che accetti di parlare ed unirsi a noi, vero, cuore tenero?>> da dietro le bende che gli coprivano la bocca, Insano sorrise:<< Ti deve stare davvero a cuore... è perché somiglia all'amichetta di cui parlavi?>>.

<< Anche se fosse...>> mormorò Temprato, convinto:<< … l'importante è che parli, no? A te cosa frega? In ogni caso...>> nel dire ciò ritornò a voltargli le spalle:<< … cosa puoi saperne tu?>> quindi si incamminò ancora.

<< Oh... ti lascerò fare a modo tuo, non temere.>> sogghignò il Sommo Drago della Follia, spalancando gli occhi vuoti:<< In fondo è una tua prigioniera. Ma... eheheh... chissà se quando sarà alla mia mercé, riuscirò a farla soffrire almeno come quando la tua amica è morta...>>. Temprato si arrestò a quelle parole, continuando a dargli le spalle.

<< Prego?>> sibilò il Sommo Drago dell'Acciaio, i pugni tremanti a quell'affermazione.

<< Ah, scusaaaa. Ho urtato i tuoi sentimenti? Non era mia intenzione... muahahahah!>>.

<< Ascoltami con attenzione, Insano.>> continuò Temprato, serio come non mai:<< Non mi interessa se sei cieco... e se hai le braccia paralizzate... per questa volta farò finta di non averti sentito, ma la prossima volta... ti ucciderò, anche se sei un mio pari. Sei avvisato...>>. Proferita l'ultima minaccia, si diresse nuovamente all'uscita del sotterraneo.

“ Oh...” pensò Insano, lasciando che se ne andasse:“ Forse potrei saperne molto più di quanto pensi... chi può saperlo?”. Ponderando ciò, si accinse anche lui a tornare alle sue faccende, un ghigno sinistro celato dalle sue bende:“ Andiamo... ho ancora parecchie vittime da torturare, in attesa della dolce Eria...”.

Nel medesimo istante, a Whitegate...

<< Ah... devo ammettere che venire fin qui non è stato affatto tempo sprecato.>> sospirò Artic, mentre erano scesi giù in città alla ricerca di qualcuno che fornisse loro un'imbarcazione.

<< Che vuoi dire?>> chiese Will, incuriosito da quelle parole, nell'attraversare l'abitato danneggiato dal precedente attacco degli Araldi.

<< Insomma... hai visto che bella ragazza è, quella Eline?>> sospirò lo spadaccino, quasi sognante:<< E' una delle ragazze più carine che io abbia incontrato... non è fidanzata, giusto?>>.

<< Ci vorresti provare con lei?>> sorrise il musicista, malizioso:<< Dato che hai il passatempo di rimorchiare le ragazze nelle locande immagino che dovessi aspettarmelo...>>.

<< No, no... mi sa che non è come al solito, stavolta...>>.

<< In che senso?>>.

<< Ehi...>> si intromise Hiro, tutto fuorché disposto a discutere tranquillamente:<< … i vostri discorsi fateli un'altra volta: ora la priorità è salvare Eria, quindi spicciamoci a trovare il proprietario di qualche imbarcazione e a partire.>>.

<< Ok... Ok...>> annuì il Cacciatore di Missioni con le katane, rassicurandolo:<< Vedrai che la salveremo prima che le capiti il peggio, non preoccuparti.>>.

<< Lo spero...>> replicò il ragazzo dal braccio fasciato, precedendo i due compari: dal suo tono di voce traspariva chiaramente la sua preoccupazione per Eria, perciò entrambi decisero di obbedire al suo ordine senza riserve. 

Si rivolsero a diversi proprietari di barche ed altre imbarcazioni, nella speranza di trovarne uno che fosse disponibile a portarli dall'altra parte del Lago Centrale o almeno a prestargliene una dietro pagamento (le finanze, benché magre, di tutti e tre insieme avrebbero dovuto bastare). C'era un problema, però: per un motivo o per l'altro, loro rifiutarono, inventandosi magari anche qualche scusa di dubbia credibilità. In breve, non riuscirono a trovare nemmeno una persona disposta a mettere a loro disposizione nemmeno una scialuppa di salvataggio.

<< Mi spiace ma... non posso accontentarvi. E' troppo pericoloso...>> gli disse con fermezza l'ultima persona a cui si rivolsero, all'interno di una locanda del porto, nonostante gli avessero addirittura spiegato la situazione. Hiro, Will e Artic allora uscirono senza dire nulla.

<< Non è possibile... neanche una!>> esclamò Hiro, furente, una volta fuori:<< Non è possibile!>>.

<< Hanno paura.>> commentò il musicista del gruppo, intuitivo:<< Credo sappiano che vogliamo cercare la nostra amica Eria, quindi temono che debbano finire nel mirino dei Sommi Draghi, se ci aiutassero...>>.

<< Quale che sia il motivo, indubbiamente per noi è un bel problema...>> disse Artic, pensieroso:<< Data la criticità della situazione... forse ci toccherà rubarne una...>>.

<< Mmh... è probabile.>> annuì l'ex-Sommo Drago:<< In fondo, non possiamo lasciare Eria al suo destino. Dico bene, Hiro?>>.

<< Dici benissimo, eccome!>> ringhiò il ragazzo dal braccio fasciato, stringendo i pugni con forza:<< Non intendo aspettare nemmeno un'ora che qualcuno si decida ad aiutarci... e se bisogna farlo allora...>>.

<< Scusate...>>. Tutti e tre si girarono: vicino a loro era arrivato un ragazzo circa della medesima età di Hiro, dai capelli biondi e dagli occhi color nocciola, lo stesso che aveva assistito al combattimento tra Eria e il Sommo Drago dell'Acciaio.

<< Uh... dici a noi?>> domandò Artic, volendo essere certo di non essersi sbagliato.

<< Sì.>> confermò il nuovo arrivato:<< Voi... siete amici di quella ragazza che si è battuta con Temprato, vero? Mi ricordo che, mesi fa, ho visto lui...>> nel dire ciò indicò Hiro:<< … insieme a lei, all'epoca dell'attacco delle Serpechimere.>>.

<< Non ti sbagli...>> mormorò il ragazzo dal braccio fasciato, secco:<< Comunque, taglia corto... abbiamo fretta. Cosa vuoi?>>.

<< Aiutarvi. Il mio nome è Samuelson, e sono un pescatore di qui. Ho sentito che volete affittare una barca per raggiungere l'altra sponda del Lago... volete salvare la ragazza rapita, dico bene?>>.

<< Esattamente...>> disse Will, iniziando a capire:<< … e tu vorresti...?>>.

<< Certo.>> affermò Samuelson, le mani sui propri fianchi:<< Vorrei mettermi a vostra disposizione... io e la mia imbarcazione.>>.

<< Sul... Sul serio?>> disse Hiro, sbalordito: forse aveva trovato un barlume di speranza, una concreta possibilità di giungere da Eria senza eccessivi problemi:<< Davvero lo faresti?>>.

<< Sicuro, non temete.>>.

<< Strano...>> mormorò Artic, non completamente convinto della sua onestà:<< … tutti hanno rifiutato, tu ti sei addirittura offerto da solo. Perché?>>.

<< Per due ottime ragioni...>> spiegò il giovane pescatore:<< … la prima è che non sono un vigliacco come gli altri... e la seconda è che, anche se la traversata del Lago Centrale è pericolosa per la mia barca a causa della presenza di Demoni Abissali, io non sono un ingrato... e vorrei che salvaste la persona che ha tentato di difendere Whitegate da Temprato e dalla sua banda.>>.

-Studio Tetro-

Io (ronfa):<< Zzzzz...>> si sveglia stordito:<< Ohi ohi... la testa... WHAT?>> immerso nel buio e con una telecamera appena visibile che lo fissa:<< O___O >>.

??? (voce meccanica):<< Ciao, CyberFinalAvatar...>>.

Io:<< Che succede? Dove sono? Dove sono Keila, Honoryou e la Slot Machine... e BELINE?>>.

???:<< Ciao, CyberFinalAvatar...>>.

Io:<< E perché cavolo non posso muoverm...>>.

???:<< HO DETTO “ CIAO, CYBERFINALAVATAR”! SEI SORDO?>>.

Io (lo ignora):<< Diamine... sembro essere seduto...legato ad una sedia >3> >>.

???:<< GNNNNNNNNNNN!!! ASCOLTAMI!>>.

Io:<< Oh... hai detto qualcosa?>> si gira verso la telecamera:<< Sei il maledetto che...>>.

??? (recupera la sua compostezza):<< Allora... stammi a sentire: finora sei rimasto dietro le quinte, dirigendo tutto quanto...>>.

Io:<< MA VA'! Sono l'autore.>>.

???:<< Mi conoscono come “ l'Enigmista”...>>.

Io:<< O_____O'' Quello del film? Sei Saw? Ma... non eri morto?>>.

Saw:<< Capita che a volte i morti non lo rimangano a lungo... oppure che abbiano trovato qualcuno che li sostituisca.>>.

Io:<< Ah... non sei Saw...>> si accendono le luci:<< Ma what the fu...?>> e attaccato ad una sedia, e dietro, attaccata alla schiena... ha una bomba ad orologeria targata “ ACME”.

Saw:<< Vediamo se hai meritato i segni del comando... la bomba dietro di te si attiverà non appena ti sarai staccato dal sedile, e da allora avrai venti minuti per trovare la combinazione che permette di far scattare la serratura dell'aggancio del dispositivo, in modo da toglietela dalla schiena. Altrimenti... esploderai.>>.

Io:<< O__________O >>.

Saw:<< Vivere o morire, Cyber... a te la scelta.>> la voce si spegne.

Io:<< Che... bas****o!>> dopo un tempo interminabile si stacca, e la bomba inizia a ticchettare:<< CAVOLO.... DOV'E' LA COMBINAZIONE? QUEL DEFICIENTE NON MI HA DETTO COME LA TROVO!>>. Si guarda intorno, e alla fine vede una scritta vicino ad un interruttore della luce:“ Talvolta il buio è più luminoso della luce.”.

Io (pensa):“ Che minc****a... -w-'' '' facepalm subito dopo:“ Ma guarda te che... E' come nel gioco per computer di Saw! Insomma... se spengo la luce...” spegne e vede una grande scritta fosforescente sul soffitto dietro la sedia a cui era legato:“ … appare una scritta.”. 

La scritta dice: 

FAI TRENTA PASSI DALLA SEDIA E PREMI DAVANTI ALLA TUA TESTA

Io:<< -.- Indovinelli cretini...>> fa i passi, arriva davanti al muro e preme davanti alla testa. Uno scatto metallico e si apre una sezione del muro:<< Ma guarda un po' te...>> varca la porta e...

???:<< AIUTO!>>.

Io:<< O_____________O Aki_Chan_97 (grandissima scrittrice della sezione 5D's, se volete disegni ben fatti o semplicemente leggere le sue storie contattatela, ve la consiglio ;) )???>>.

Aki_Chan:<< Aiut...!!>>. Lei è legata ad una sedia (aridaglie xD) con delle catene, e sopra la sua testa c'è un soffitto pieno di spuntoni appuntiti.

Io (arriva di corsa):<< TI AIUTO IO!>> tocca le catene, e nel medesimo istante si sente la voce di Saw.

Saw:<< Cyber, finalmente vedremo quanto tieni alla tua vita... se sei in grado di decidere correttamente: il soffitto appuntito non cadrà su di lei, se è questo che temi...>>.

Aki_Chan:<< Eh? E a che serve, allora?>>.

Saw:<< … ma il meccanismo è collegato alla scatolina che ha appesa al collo... che contiene la combinazione che sblocca la bomba. Una volta che viene aperta, dopo dieci secondi il soffitto cadrà su di lei... con spiacevoli conseguenze.>>.

Aki_Chan:<< O_O D8 >> in effetti una scatolina pende dal suo collo.

Saw:<< Chissà cosa sceglierai... la tua vita, o quella di una tua recensitrice molto cara? Vivere o morire... fai la tua scelta! E ricorda... ormai hai poco tempo...>>. Il timer della bomba è a tredici minuti.

Aki_Chan (si agita):<< STACCAMI DA QUESTA...!!! AIUTOOOO >___________< >>.

Io:<< Acci... e 'ste catene non si tolgono...>>. 

Aki_Chan:<< Non... vorrai farmi fuori, vero? ''9w9 >>.

Io:<< EHI, MA COSI' MUOIO IO!>>.

Aki_Chan:<< GOMEN! MA NON UCCIDERMI!>>.

Io:<< MMMMHHH!! Devo riflettere...>> gira e rigira, e ben presto il tempo si riduce a tre minuti:<< Gnnn...>>.

Aki_Chan:<< … povero Cyber...>>.

Io:<< ...>> si gira verso di lei e si avvicina.

Aki_Chan:<< NON FARLO D: >>.

Io (sospira, staccando la scatola dal collo):<< No... non posso farlo...>>.

Aki_Chan:<< o_O >>.

Io (si gira con le braccia incrociate):<< Io ammiro e voglio bene a tutti quanti i miei recensori/gente che mette tra le preferite/ricordate/seguite le mie storie/coloro che leggono senza farsi notare... e tu sei una di queste persone. Se lo facessi... sarebbe come se morisse lo stesso TwT >>.

Aki_Chan (non può usare il fazzoletto, ma le servirebbe):<< Cyber çWç >>.

Io:<< Badate che questo messaggio è reale... vi voglio tutti bene cwc E adesso...>> si siede lontano da lei:<< … aspetterò lo scadere del tempo in silenzio. Addio, gente.>>. Manca un minuto.

Aki_Chan:<< NUOOOOOOOOOOOOOOOO!!!>> si agita e la sedia, inaspettatamente sobbalza:<< …?>>.

Io:<< O_O Non è inchiodata al suolo bene come sembrava? ALLORA...>> balza in piedi, stacca, prende la sedia e la porta a tempo di record nella stanza di prima, quindi apre la scatola e si toglie la bomba, buttandola via. Il soffitto acuminato cade sulla bomba, e la bomba scoppia in quella stanza:<< UFF... IL MINUTO PIU' ANGOSCIANTE DELLA MIA VITA!>>.

Aki_Chan:<< Tutto bene?>>.

Io:<< Sì... per fortuna. Grazie a te, tra l'altro ^^ Comunque... resta una certa persona da punire EwE >>.

Aki_Chan:<< GIA'! CACCIA ANTI-SAW... O CHI PER LUI, WAAAAAAAAAAAH!!!>>.

Io:<< E credo anche di sapere chi potrebbe essere... Keila e Honoryou mancano all'appello!>>.

Aki_Chan:<< Dici che sono stati loro? A MORTE EWE >>.

Io:<< Non la riconosco più... O___O >>.

Più tardi...

Io:<< Bene, è tempo di chiudere lo Studio Tetro, dopo questo fuoriprogramma '':) Spero che questo capitolo 40 vi sia piaciuto, e vi ringrazio a tutti quanti per tutto ;) In particolare ad Aki_Chan_97, che ha approvato questa parte con lei come “ vittima”. Come disegno, quale miglior soggetto che il nuovo personaggio Samuelson? E adesso, cari miei ci congediamo ;) Al prossimo capitolo ^^ >>.

P.S.: quanto detto prima, al momento della solenne decisione, non era finzione: davvero vi apprezzo tutti, dal primo all'ultimo.

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Capitolo 41
*** La traversata ***


41- La traversata.

-Studio Tetro-

Io:<< AHAHAAHHAHAH! Mi pensavate deceduto, non è così? Ammettetelo... vi sono mancato almeno un po' ^w^ ? Voi sì, di certo, e ho una grande notizia per voi: da adesso, con la velocità di un turbine (o almeno proverò ad andare a tal ritmo, poi se non succede vuol dire che ho impegni xD) la storia attuale continuerà fino alla fine. Esatto, finalmente arriveremo al finale della storia, credo: non resta che attendere. Ma intanto vediamo come procede: come ben ricorderete, Eria è tenuta prigioniera da Insano e Temprato, ed Hiro, Will e Artic sono tanto fortunati da trovare un giovane, Samuelson, che vuole sdebitarsi nei confronti della ragazza portandoli sulla sponda opposta dell'immenso Lago Centrale. 


<< Devo dire che il tuo atteggiamento è degno di nota, ragazzo.>> commentò Will, in risposta all'ultima affermazione di Samuelson:<< Si vede che sei proprio una brava persona.>>.

<< Beh... solo non vorrei avere sulla coscienza quella ragazza, capite?>> ribadì Samuelson:<< Se le dovesse succedere qualcosa, quando potevo fare qualcosa per evitarlo, non riuscirei più a dormire la notte. Pagherò il debito che questa città ha nei suoi confronti ad ogni costo.>>.

<< Allora...>> si affrettò a dire Hiro, appoggiando le mani sulle sue spalle con fare preoccupato:<< … portaci subito dall'altra parte del Lago Centrale, te ne prego: non c'è un minuto da perdere...>>. Il giovane pescatore poté chiaramente vedere negli occhi del ragazzo dal braccio fasciato l'ansia che li animavano... e non poteva dargli torto, data la situazione.

<< D'accordo.>> annuì Samuelson, staccando da sé le mani di Hiro e voltandosi in direzione delle imbarcazioni stanziate nel porto:<< Seguitemi, partiremo immediatamente...>>. I tre compagni obbedirono, incamminandosi alle sue spalle e percorrendo la banchina in legno del porto, alla quale erano attraccate le imbarcazioni più diverse. In qualche minuto, infine, giunsero a quella di Samuelson, che si presentava come un robusto peschereccio a vela, di stazza abbastanza notevole per la sua categoria, cullato lievemente dalla tranquilla distesa liquida in cui galleggiava.

<< Bella barca...>> commentò Artic con un sorriso, salendovi subito sopra:<< … meglio di quella che ho usato per arrivare a Yellowgate. E tu peschi con questa? Riesci a manovrarla da solo?>>.

<< Sì, certo.>> rispose il pescatore:<< Lo so che sembra un po' grande per una persona sola, ma guidarla è meno complesso di quanto sembra. Me la regalò mio padre, che a sua volta l'aveva ricevuta da dei suoi amici.>>.

<< E dove sono i tuoi?>>.

<< Abitano a Goldgate, ora. Io invece sono rimasto per continuare il mio lavoro di pescatore, e ogni tanto gli invio una lettera. Comunque, non credo sia il momento giusto per raccontarvi la mia storia...>> nel dire ciò salì anch'egli sulla propria imbarcazione, iniziando a sistemare la vela della stessa:<< … dobbiamo partire, giusto? Abbiamo anche il vento a favore...>>.

<< Giusto.>> confermò Hiro, impaziente di partire, e infine prese posto anche lui sul peschereccio, seguito a ruota da Will. Una volta che la barca fu pronta, Samuelson la slegò dal palo della banchina che la teneva ancorata al porto e iniziò a manovrare di timone verso ovest, spingendola così con leggerezza tra le acque: il viaggio poteva dirsi cominciato.

Durante la navigazione, in cui ovviamente non mancarono di dare una mano quando necessario, Will iniziò ad esercitarsi dell'esecuzione delle proprie melodie tramite il suo inseparabile bastone-flauto, rendendo meno noioso il tragitto, mentre Artic non mancò di parlare a lungo con il loro nuovo amico per approfondire la sua conoscenza. Hiro, al contrario degli altri, tenne lo sguardo fissò sulla distanza che li separava dalla meta, seduto sulla parte posteriore dell'imbarcazione. Non poteva fare a meno di pensare ad Eria: chissà come si sentiva lei in quel momento, in balia di quelle canaglie che l'avevano rapita... questi pensieri non facevano che rendere il suo cuore preda di una gelida morsa d'angoscia sempre più intensa. Poteva accaderle qualsiasi cosa, e lui non sarebbe stato presente per impedirla. Trascorsa un'ora di quelle riflessioni tanto gravi, una mano si posò sulla sua spalla troncando quei pensieri funesti: la mano di Will.

<< E' ancora viva, ne sono certo.>> gli sorrise, rassicurante, il musicista:<< Se a Temprato e agli altri Sommi Draghi fossi interessato ucciderla, l'avrebbero già fatto.>>.

<< Hai ragione.>> annuì il ragazzo dal braccio fasciato, gli occhi chiusi:<< Però... non sappiamo cosa potrebbero fare, e con ogni secondo che passa... il rischio aumenta. E io non sono in grado di fare nulla...>>.

<< Allora abbi fede. Sono certo che anche lei te lo direbbe...>>.

<< Scusate se vi interrompo...>> si intromise Samuelson, sempre impegnato a guidare il peschereccio:<< … ma credo sia il caso di avvisarvi che tra un paio d'ore arriveremo a metà strada.>>.

<< Uhm? E allora?>> domandò Artic, alzandosi.

<< Beh, i guai inizieranno da lì.>> affermò il giovane pescatore:<< Nel tratto in cui arriveremo, le acque diventeranno particolarmente più profonde... e quella è la zona prediletta dai Demoni Abissali.>>.

<< Me ne ero dimenticato, di quelle bestiacce...>> ringhiò Will.

<< Dovrete essere voi tre a tenerle a bada, io sarò occupato a guidare la barca. Se non ne abbiamo incontrate ancora, prima, è perché l'acqua non era abbastanza profonda per loro... fra un paio d'ore però dovremo aspettarci di vedercele arrivare da ogni angolo.>>.

“ Curioso...” pensò Artic, dubbioso:“ … quando sono andato a prendere la medicina per Hiro, uno di quei mostri si è mostrato mentre navigavo abbastanza vicino alla riva. Forse era stato spinto fin lì dalla tempesta che imperversava allora, però...”.

<< Normalmente le navi-passeggeri dirette dall'altra parte sono attrezzate per respingere le loro aggressioni, ma i pescherecci no.>> spiegò Samuelson:<< Tuttavia il signor Hiro e il signor Artic sono dei Cacciatori di Missioni, di certo sapranno affrontare quei Demoni finché non usciamo dal tratto pericoloso.>>.

<< Puoi giurarci.>> ruggì Hiro, determinato come non mai:<< Potranno anche venire in mille... ma se si intrometteranno, li ucciderò tutti! Devo salvare Eria!>>.

<< Anch'io non me ne starò con le mani in mano.>> sorrise Will, roteando il proprio bastone-flauto:<< Li rispedirò nel fondale a bastonate, parola mia.>>.

<< Non dimenticatevi di me, eh.>> aggiunse Artic, sguainando le spade:<< Forza, procedi tranquillo, Samuelson: ci pensiamo noi a respingere chiunque provi ad ostacolarci, Araldo o Demone che sia.>>.

<< Subito.>> annuì il pescatore, fiducioso, proseguendo la navigazione mentre i tre iniziavano già ad appostarsi rispettivamente ai lati e sull'estremità anteriore del loro mezzo di trasporto, pronti a dare il giusto benvenuto agli eventuali aggressori che sarebbero probabilmente giunti di lì a poco.

I minuti passarono, rapidi, e, nonostante Hiro, Will e Artic scrutassero incessantemente l'enorme distesa liquida all'orizzonte, ancora nessuna creatura si era data la pena di uscire dalle profondità del lago. Ma la zona pericolosa ancora non era stata raggiunta, quindi non c'era di che stupirsene. Alla fine, accumularono tre ore complessive di viaggio, e le acque che avevano davanti si fecero più scure. Fu a quel punto che...

<< Guai in vista!>> esclamò Artic, indicando nella propria direzione dalla sua postazione laterale. Gli altri passeggeri, conducente compreso, si girarono rapidamente dal lato indicato, e videro diverse pinne caudali emergere a cavallo delle deboli onde che increspavano la superficie del lago a pochi metri da loro, dirette verso la barca.

<< Come prevedibile, sono arrivati!>> disse Samuelson, allarmato.

<< E non sono da soli...>> osservò Will, tirando un'occhiata dalla direzione opposta: anche dal suo punto di osservazione stavano avvicinandosi pinne di Demoni Abissali.

<< Meglio tenersi pronti...>> avvisò lo spadaccino con le katane, mettendosi in guardia:<< ... quei cosi sanno saltare come salmoni, se vogliono.>>.

<< Allora... li affetteremo al volo, prima che possano salire.>> affermò Hiro, freddo, sfoderando la spada:<< Cerchiamo sopratutto di tenerli lontani da Samuelson, è l'unico che non può difendersi.>>.

<< Ok.>> annuirono Will e Artic, mettendosi in posizione proprio in contemporanea all'inabissarsi delle pinne visibili. Ora sì che l'attacco poteva arrivare da un momento all'altro e, dato l'ambiente circostante, da qualunque direzione.

All'improvviso, da entrambi i lati, schizzi di liquido si proiettarono dal basso verso l'alto, e come delfini mostruosi i ripugnanti Demoni Abissali saettarono nell'aria, le mostruose braccia artigliati e le loro teste prive di volto ma dotate di numerosi denti affilati pronte a straziare qualunque essere venisse loro a tiro.

<< Si cominciaaaa!!!>> fece allegramente Artic, spostandosi velocemente in direzione del mostro più vicino e tagliandolo a metà al volo con un solo fendente di ciascuna spada, lasciandone cadere i brandelli nel liquido sottostante:<< E cercate di colpirli più forte che potete: le loro scaglie sono piuttosto dure.>>.

<< IIIIRRR!!>> ruggirono gli altri Demoni, continuando a viaggiare nell'aria fin dai bordi della barca, venendo però intercettati prontamente anche da Will e da Hiro.

<< GIU'!>> gridò Will, rispedendo di sotto con due rapide bastonate altrettante creature in arrivo:<< Il mio vecchio Emblema Diamante medio non è efficace come l'Emblema Acqua, ma per voi basta e avanza!>>.

<< LEVATEVI DI MEZZO!>> risuonò anche la voce di Hiro, mentre trafiggeva altre creature con rapidità e letalità grazie alla sua spada, per poi assestare un destro, grazie al braccio “ ad Emblemi”, in pieno petto ad un altro così da respingerlo. Fortunatamente, il fatto che Samuelson continuasse a spostarsi con l'imbarcazione faceva sì che alcuni dei mostri ricadessero nel lago proprio poco prima che riuscissero a piombare loro addosso.

Gli attacchi si continuarono a susseguire, con i tre combattenti che correvano in lungo e in largo per anticipare quei Demoni Abissali, in arrivo come meteore vaganti: alcuni di loro provarono anche ad aggrapparsi ai bordi del peschereccio, ma Artic, ricordando i metodi di quei mostri, li anticipò tagliando loro le dita, e in alcuni casi anche braccia o addirittura la testa. Per farla breve, la superficie del Lago Centrale si riempì con il sangue dei corpi senza vita delle creature uccise dai passeggeri della barca.

<< Avanti... stiamo andando bene!>> esclamò Will, respingendone un ennesimo:<< Continuiamo così!>>.

<< Ancora qualche sforzo e siamo fuori dal tratto pericoloso.>> avvisò Samuelson, senza interrompere la navigazione:<< Non date loro tregua.>>.

<< Contaci!>> disse Hiro, riuscendo a decapitarne uno che era miracolosamente sul loro mezzo di trasporto con la propria lama d'acqua, generata dall'Emblema Acqua grande contenuto nella spada, e ributtandolo a mare (o meglio, a lago) con un calcio piuttosto forte:<< Questi non riusciranno a...>> ma proprio quando fu in procinto di farne fuori un altro saltato nella sua direzione, improvvisamente quello schizzò ancora più in alto prima che potesse raggiungerlo, cogliendolo di sorpresa.

Davanti ad un esterrefatto Hiro, si erse per un attimo una figura gigantesca, che trascinò con sé il Demone Abissale per poi ripiombare nelle profondità del Lago Centrale dopo aver compiuto una parabola in cielo. Le onde che seguirono andarono a sbattere contro il peschereccio, rischiando di far cadere in acqua sia il ragazzo dal braccio fasciato che i suoi due compagni in piedi.

<< C-Cos'era quello?>> si chiese Hiro, incredulo: per un secondo, era riuscito a scorgere in cielo quello che sembrava un mostruoso quanto gigantesco serpente, ricoperto interamente da piume, dalla bocca terminante con un robusto becco formato da quattro “ mascelle” appuntite come artigli che si erano strette sul Demone aggredito con ferocia. Gli era sembrato anche di notare che punte identiche a quelle che costituivano le sue mascelle fossero anche situate intorno all'estremità della sua coda e su altri due punti del suo lungo corpo.

<< D-DIAMINE...>> fece Artic, confuso, ritornando in equilibrio sulle proprie gambe, imitato da Will. Poi osservò:<< Ehi, guardate... i Demoni stanno fuggendo!>>. Infatti, inabissandosi immediatamente, le creature stavano dandosi ad una fuga quasi disperata.

<< Questo è strano...>> osservò il musicista, non vedendo il motivo della loro fuga:<< E poi... cos'è quella roba gigantesca che ho intravisto ricadere in acqua?>>.

<< Non è strano per niente, invece!>> si affrettò a dire Samuelson, nel tentativo di riprendere la rotta prevista:<< Era... l'Aquilena!>>.

<< L'Aqui-che?>> chiese lo spadaccino con le katane, perplesso.

<< So cos'è!>> esclamò Will, piuttosto intimorito:<< E' il dominatore del Lago Centrale: si dice ce ne sia uno solo, ma che sia molto longevo. Sarà da quando è scoppiato il vulcano Netlom che si è stabilito in questo luogo.>>.

<< E sfortunatamente, come tutti i mostri che si rispettino è carnivoro.>> spiegò il pescatore:<< I Demoni sono scappati perché è arrivato lui, e a noi conviene imitarli: con la sua stazza è un pericolo troppo grosso per la nostra barca.>>.

<< Ma ce la faremo? Quello è parecchio veloce.>>.

<< Per ora sta mangiando, e forse non ci disturberà... sempre che non abbia già finit...>> proprio quando Samuelson ebbe finito di pronunciare quelle ultime parole, però, dall'acqua sbucò nuovamente fuori l'Aquilena, e stavolta era diretta contro Will ed Hiro. Questi ultimi riuscirono per un soffio a buttarsi sul fondo del peschereccio, ma la creatura procedette avanti, portandosi via stavolta l'albero e la vela dell'imbarcazione. Saettò così successivamente, ad arco, con tutto il corpo oltre la barca per tornare sott'acqua con un tonfo.

<< A-A giudicare dal suo attacco... direi che ha già finito.>> notò Artic, faticando ancora una volta a mantenersi in equilibrio a causa del nuovo movimento della barca in balia delle onde rilasciate dal ri-immergersi del mostro gigante.

<< Sembra che ce l'abbia con noi...>> ringhiò Will, reggendosi in piedi con il bastone stretto tra le mani:<< Stiamo attenti: potrebbe tornare all'attacco da un momento all'altro... e per quanto difficile, dobbiamo cercare di colpirla. Proviamo a mirare agli occhi o alla bocca!>>.

<< Faremo come dici.>> annuì Hiro, ponendo davanti a sé la propria arma dalla lama acquatica.

<< Quella maledetta...>> sorrise lo spadaccino con le katane, quasi ad accettare la sfida:<< … quando avremo finito vedremo se sarà ancora così longeva.>>.

<< Sempre se ne usciremo vivi...>> mormorò Samuelson, piuttosto scettico nel riuscire a combattere un nemico di tali dimensioni  che aveva anche l'immenso vantaggio di lottare nell'acqua, al sicuro da attacchi diretti, mettendo intanto mano ad un paio di lunghi remi d'emergenza:<< Senza la vela, non possiamo andare troppo lontani.>>.

Il lento procedere della barca, condotta manualmente dal giovane pescatore, non poté che aumentare non di poco la tensione che si impadronì di coloro che vi erano a bordo: se avessero potuto contare sulla vela, forse avrebbero potuto scampare all'Aquilena, ma in quelle condizioni era impensabile. Erano sicuri che non se ne fosse andata, se lo sentivano nel sangue: no, probabilmente stava aspettando il momento buono per uscire allo scoperto, e i problemi principali erano il “ quando” e il “ come”.

“ Ancora niente...” pensò Hiro, nervoso, cogliendo anche il più flebile rumore intorno a sé: “ Fatti sotto... non mi fermerai!”.

“ Dov'è?” si domandò Will, scrutando guardingo lo spazio lì intorno.

“ Quel biscione gigante sembra essere andato via... ma scommetto che non è così.” pensò Artic, le lame delle spade appoggiate sulle proprie spalle. Il silenzio, rotto solo dai consueti rumori dell'acqua, perseguì ancora a lungo, mentre si spostavano lentamente...

… e proprio allora il liquido sotto di loro iniziò ad incresparsi, mettendo in guardia tutti e quattro, e poco più tardi la barca venne scagliata in aria, in un attimo, prima che potessero in qualche modo reagire o fare qualunque altra cosa.

<< C-COSA...?>> fece Samuelson, sbigottito: l'Aquilena era riemersa, sollevando in cielo la chiglia dell'imbarcazione con il suo robusto becco. Di conseguenza, il peschereccio venne scagliato più avanti, ed inevitabilmente tutti i suoi occupanti vennero sbalzati fuori dallo stesso con un grido, finendo sott'acqua con un tuffo.

<< AAAAAAAAH!!>> respirò Hiro, riemergendo rapidamente con la testa del freddo lago, stringendo ancora la propria spada. Anche Will e Artic, a poca distanza da loro, tornarono in superficie, e lo stesso dicasi per Samuelson, a qualche metro più lontano:<< State... tutti bene?>>.

<< Sì... anche se è stato un bel tuffo.>> scosse il capo Will, seccato.

<< Per fortuna la barca non si è capovolta, o danneggiata...>> osservò Artic, notando la loro barca non lontana, atterrata fortunatamente in posizione e condizioni ordinarie.

<< B-Bene... allora direi che...>> iniziò a dire Samuelson, per poi zittirsi subito: davanti a sé notò un'ombra allungarsi sempre più, portandolo a voltarsi in maniera graduale fino a dare le spalle ai propri compagni. In tutta la sua grandezza, l'essere piumato si era sollevato davanti agli sguardi sbalorditi dei presenti: i suoi occhi cattivi, a fessura, stavano osservando uno dopo l'altro le potenziali vittime, quasi stesse decidendo chi attaccare per primo.

<< S-Samuelson... VIA DI LI'!>> gridò alla fine Artic, riprendendosi dalla sorpresa. Il malcapitato pescatore non se lo fece ripetere una seconda volta, e annaspò quanto poteva verso di loro... e fu proprio questo forse che indusse l'Aquilena a puntarlo e ad iniziare a procedere contro di lui.

<< RrrrrRROOOOOOARRR!!>> iniziò a ruggire l'Aquilena, abbassando il capo, pronta a ghermirlo.

<< SAMUELSON!>> gli gridò contro Hiro, vedendolo in pericolo.

<< Non... Non ce la faccio...>> mormorò Samuelson, che per quanto nuotasse si accorse con la coda nell'occhio del mostro vicino... sempre più vicino... ormai era giunto alle sue spalle, le fauci spalancate per inghiottirlo. Chiuse gli occhi, ormai convinto della propria fine...

Contro ogni previsione, proprio quando sembrava tutto perduto, un nuovo ruggito della creatura lacerò l'aria, pieno di dolore. Il pescatore riaprì gli occhi: l'Aquilena stava agitando come impazzita le proprie spire nell'acqua, sollevando ondate intorno a sé, e il suo occhio stava grondando sangue, trafitto da quello che sembrava essere... un bastone.

<< Quel bastone...>> notò Artic, girandosi di scatto in direzione di Will: non c'erano, dubbi, era stato proprio lui a lanciarlo come fosse un arpione contro la bestia.

<< Tsk... era in una posizione troppo comoda per sprecare l'occasione.>> disse Will, secco, rivolgendosi subito dopo a Hiro:<< Ehi, Hiro, dovrebbe essere il momento giusto per tirare fuori quel colpo, non credi? Mira bene, mi raccomando... o siamo spacciati!>>.

“ Quel colpo?” pensò lo spadaccino con le katane, confuso. Il ragazzo dal braccio fasciato, invece, si scosse con quelle parole, e tirò indietro la spada, avvolta sempre dalla lama acquatica, tenendosi a galla con le sole gambe: sembrava aspettare il momento in cui l'Aquilena avrebbe smesso di agitarsi come una forsennata... e quando finalmente giunse fece scattare davanti a sé la propria arma.

Allora accadde qualcosa di inaspettato: la lama d'acqua si staccò dalla spada di Hiro, viaggiando spedita come una freccia verso l'alto, in direzione della testa del mostro, intenta a fissarli. Quest'ultimo, quasi pronto a rifarsi avanti, non fece in tempo a muovere un muscolo che il fendente liquido riuscì ad entrare nelle sue fauci... per poi sbucare con uno zampillo di sangue dal mezzo dei suoi occhi. 

<< GLRRROOARRGLLL....!>> ruggì con voce strozzata la creatura marina, travolta da un tremito irrefrenabile : il colpo doveva averle spaccato in due il cervello, tanto è vero che poco dopo  barcollò all'indietro, per abbattersi infine con uno spruzzo d'acqua nel lago sottostante, galleggiando in esso.

<< E'... E' morta?>> sgranò gli occhi Samuelson, sconvolto dalla rapidità con cui si erano svolti gli eventi.

<< Pare di sì...>> ansimò Hiro, piuttosto stanco:<< Che ne dite però di risalire sulla barca? Non ho voglia... di veder tornare i Demoni Abissali...>>.

<< Eh? Giusto.>> annuì il pescatore, avvicinandosi con numerose bracciate alla sua imbarcazione, seguito dagli altri. Una volta di nuovo tutti al sicuro sopra al mezzo, sbuffò:<< Uff... ce la siamo vista proprio brutta.>>.

<< Puoi dirlo. Ma dì un po', Hiro...>> riprese Artic, curioso, parlando con l'amico:<< … cos'era quel colpo? Non l'avevi mai usato, prima...>>.

<< Quello? Ah, sì.>> iniziò a spiegare il ragazzo dal braccio fasciato:<< Semplicemente ho imparato di rilasciare l'acqua generata dal mio Emblema Acqua grande in modo da attaccare il nemico a distanza. E' una mossa molto efficace, non trovi?>>.

<< Non è male, ma se è così forte perché non l'hai usata anche contro Tempestoso?>>.

<< E' a causa di un suo effetto collaterale.>> si intromise Will, che aveva aiutato Hiro nel suo allenamento e ne sapeva qualcosa:<< Dopo che la lama d'acqua viene lanciata, ci vogliono parecchie ore perché se ne possa generare una nuova da tenere intorno alla spada. Se l'avesse usata contro Tempestoso, che aveva dalla sua anche una barriera elettrica, avrebbe probabilmente perso...>>.

<< Tutto ciò è interessante...>> disse Samuelson, impegnato a staccare alcune assi di legno della barca per farne dei rudimentali remi, poiché quelli di emergenza erano finiti chissà dove durante l'ultimo attacco del defunto mostro:<< … ma dovreste darmi una mano e prendere anche voi delle assi per remare fino alla terraferma. Dobbiamo allontanarci al più presto, altrimenti...>>.

<< Li hai evocati!>> esclamò allora Artic, guardando in lontananza: le pinne dei Demoni Abissali erano di nuovo sbucate fuori dalle onde, muovendosi a gran velocità nella loro direzione. Il quartetto si mise sul chi vive, ma con grande sorpresa, anziché inseguirli, le creature si lanciarono sulla carcassa dell'Aquilena, affondando i loro denti in essa e strappandone brandelli da ingurgitare.

<< Cosa?>> si sorprese Artic, che già aveva le spade pronte:<< Non attaccano?>>.

<< A quanto pare preferiscono quel colosso che Hiro ha fatto fuori.>> mormorò Samuelson, sollevato:<< Non so voi, ma io preferisco così. Dai, staccate un'asse dalla barca anche voi e remate insieme a me.>>. I tre amici annuirono, dandosi da fare mentre i Demoni Abissali continuavano il loro orribile pasto.

Il resto della traversata, usando quei rozzi remi, fu a dir poco massacrante, ma al termine di cinque, faticosissime ore giunsero in prossimità della città portuale di Argentgate, sulla sponda occidentale del Lago Centrale. Una volta attraccata l'imbarcazione alla banchina, Samuelson si vide costretto a salutarli.

<< Da qui in poi non potrò più esservi utile, mi spiace.>> si scusò il pescatore, salendo a terra con loro:<< Dovrete cavarvela senza di me...>>.

<< Non preoccuparti, tu hai già fatto fin troppo per noi.>> lo rassicurò Hiro, dandogli una pacca sulla spalla:<< Se riusciremo a salvare Eria, sarà sopratutto merito tuo...>>.

<< Dici davvero?>>.

<< Certo che dice davvero.>> annuì Will, sorridendo:<< Senza di te non saremo mai riusciti ad arrivare qui.>>.

<< Puoi star certo, perciò, che ci ricorderemo di te.>> alzò un pollice in su Artic:<< Quando avrai fatto riparare la barca, comunque, ti consiglio di circumnavigare il Lago Centrale per tornare a Whitegate, così non correrai il rischio di vederti ricomparire quei Demoni Abissali. Non c'è più fretta, per te, di attraversare il lago.>>.

<< D'accordo... farò come dite.>> disse Samuelson, stringendo loro la mano:<< Allora... spero di rivedervi. Buona fortuna.>>.

<< Altrettanto. A presto.>> salutò Will, e dopo che si furono congedati dal loro amico si inoltrarono nella città, che non era poi tanto diversa da Whitegate: anche l'ambiente circostante era praticamente lo stesso, c'erano solo molti più passanti. Il musicista sospirò, allora:<< Peccato che nella battaglia non abbia potuto recuperare il mio bastone-flauto... dovrò intagliarmene uno nuovo.>>.

<< Senza Emblema però non sarà molto efficace, temo..>> osservò Artic. In risposta, l'ex-Sommo Drago dell'Acqua tirò fuori dalla propria bisaccia (salvatasi dall'attacco dell'Aquilena rimanendo in precedenza sulla barca di Samuelson) un secondo Emblema Diamante medio.

<< Prego?>>.

<< Lascia perdere...>>.

<< Ok, adesso che siamo qui dobbiamo cercare informazioni su quel castello, dove dovrebbe essere rinchiusa Eria.>> affermò Hiro, deciso a tutto:<< Non possiamo perdere tempo... credo sia il caso di dividerci e cercare informazioni in città.>>.

<< Buona idea.>> si trovò d'accordo lo spadaccino con le katane, e lo stesso si poté dire del musicista. Si divisero, quindi, cercando persone in grado di indicare loro eventuali castelli nei dintorni. Non più tardi di una mezz'ora, si riunirono nel centro del Gate.

<< Dunque...>> fece il punto della situazione Will, una volta messi insieme i resoconti della ricerca:<< … da quel che ne sappiamo, ci sono non uno, ma ben due castelli, entrambi a circa tre o quattro giorni di marcia da qui, rispettivamente ad ovest e a nord.>>.

<< E uno di questi dovrebbe essere il nascondiglio di Insano.>> concluse Hiro, frettoloso:<< Accidenti... quale dei due ci conviene andare ad esplorare? Se sbagliassimo, Eria potrebbe...>>.

<< E' vero, non possiamo permettercelo...>> sbottò Artic, solenne, allargando un sorriso:<< … ed è per questo che io mi recherò in uno dei castelli da solo, mentre voi andrete nel secondo.>>.

<< C-Cosa?>> sbalordì il ragazzo col braccio fasciato, incredulo:<< Vuoi... andare da solo?>>.

<< Sarebbe sconsiderato.>> protestò l'ex-Sommo Drago:<< E' una follia bella è buona: se beccassi il nascondiglio di Insano, potresti trovarti di fronte addirittura due Sommi Draghi, tenendo conto della possibile presenza di Temprato, e da solo quante speranze avresti?>>.

<< Vorrà dire che se troverò il nascondiglio giusto cercherò di evitare la lotta, ok?>> insistette lo spadaccino con le katane:<< Eria è anche mia amica, tutto sommato, e mi spiacerebbe se la sua testa facesse una pessima fine. Senza contare che non sembra esserci altra soluzione.>>.

<< E' una follia...>>.

<< No, è l'ultima speranza. Ma se non siete d'accordo...>> le sue mani corsero sulle spade alle sue spalle:<< … provate a fermarmi. Non torno mai indietro sulle mie decisioni.>>. Sia il ragazzo dal braccio fasciato che il musicista rifletterono sulla proposta di Artic: in effetti, seppur pericoloso, non si poteva certo non riconoscere che non avesse tutti i torti.

<< Io ci sto.>> si pronunciò Hiro, riponendo la propria fiducia nell'amico:<< Stai attento...>>.

<< Ah, contaci. Ci tengo alla pellaccia.>> sorrise ancora Artic, rassicurandolo:<< Eviterò mosse avventate.>>.

<< Uff... due contro uno, allora acconsento anch'io.>> si arrese Will:<< L'accordo è preso.>.

<< Io mi prendo il castello più a ovest, mi ispira.>> disse subito lo spadaccino con le katane:<< Vedrete che se Eria è là, la toglierò dai guai in un lampo.>>.

<< Bene, allora... andiamo a salvare Eria!>> esclamò il ragazzo dal braccio fasciato, stringendo un pugno con forza davanti al proprio viso.

Tre giorni dopo, al castello di Insano, la situazione di Eria non era affatto cambiata: benché non le facessero mancare il nutrimento e le cure necessarie al suo sostentamento, nell'attesa dello scadere del tempo concesso da Temprato, rimaneva sempre incatenata ed impossibilitata a fuggire. Confidava nell'aiuto di Hiro, ma ancora non si vedeva... e la cosa iniziava a preoccuparla non poco.

<< Eh... ma guardala, la principessina...>> la derise un Araldo della Follia venuto a prendere il vassoio del suo pranzo dalla sua cella, quel pomeriggio, mentre lei era con le gambe strette intorno ad un ginocchio in religioso silenzio:<< … riverita e curata. Peccato che tra non molto passerà alle cure del mio signore Insano, e allora la musica cambierà.>>.

<< Perché non pensi solo a chiudere quella boccaccia?>> gli disse distrattamente Eria, volgendo altrove lo sguardo:<< Non ho l'abitudine di parlare con gli animali...>>.

<< Non avrai più tutte queste arie da gran guerriera, quando sarai nelle mani del Sommo Drago della Follia.>> ribadì l'uomo in armatura, muovendo qualche passo verso di lei:<< Ci penserà lui ad insegnarti l'educazione...>>.

<< Vattene, idiota.>>. Quell'insulto, pronunciato con tono di sfida, sembrò solo suscitare l'eccitazione del subdolo individuo.

<< Sei davvero troppo sfrontata, per essere una prigioniera. E se...>> nel dire ciò posò una mano sulla sua gamba, accarezzandola:<< … ti ammorbidissi un po' io?>>.

Non l'avesse mai fatto: si era avvicinato anche troppo ad Eria, e la ragazza, non appena notò quel gesto, fulmineamente gli sferrò un calcio nelle parti basse che andò perfettamente a segno.

<< AAAAAH!!!>> gridò con voce strozzata l'Araldo della Follia, tenendosi gli zebedei tra le mani ed arretrando subito, piegandosi in ginocchio sul pavimento. Due minuti dopo circa puntò occhi di fuoco da dietro la celata del suo elmo in direzione di Eria, che lo stava guardando con fare beffardo:<< Maledetta... puttana...>> le sue mani corsero sull'impugnatura di uno stiletto che portava appeso alla parte posteriore della propria cintura:<< Io ti aAAAAAAARRGHH!!!>> proprio in quell'istante, una mano guantata gli strinse con forza la spalla destra, facendolo soffrire non poco e bloccando la sua reazione.

<< Un altro porco...>> commentò una voce fredda dietro di lui: nientemeno che Temprato, il Sommo Drago dell'Acciaio, che tirò indietro l'Araldo appena afferrato scagliandolo contro il muro di pietra alle sue spalle.

<< T-Temprato...>> balbettò lo scagnozzo di Insano, scrutando torvo il Drago per poi darsela infine a gambe. L'attimo successivo lo sguardo glaciale di Temprato si posò sulla ragazza.

<< Sono spiacente per il piccolo incidente.>> si scusò il Sommo Drago:<< Anche se, a dire il vero, hai già pensato tu a quel deficiente...>>:

<< Taglia corto.>> lo interruppe Eria, decisa:<< Non sei certo venuto qui per questo, no?>>.

<< Certo... infatti il tuo tempo sta per scadere.>> incrociò le braccia Temprato:<< Temo proprio che dovrò consegnarti a Insano. A meno che... tu non decida di unirti finalmente a noi.>>.

<< Sai bene che non accetterò...>>.

<< Perché? Perché ti ostini a confidare nell'arrivo di quell'Hiro anche ora? Ora, che è ormai troppo tardi? Gli eroi non esistono, e credo di avertelo appena dimostrato.>>.

<< Questa è una tua idea.>> scosse il capo la Cacciatrice di Missioni, determinata a non arrendersi fino alla fine:<< E anche se fosse, non tradirò la fiducia di Hiro, di Will e di Artic unendomi a voi. Anche se non arrivano... sono certo che ce l'avranno messa tutta.>>.

<< Non ha alcun senso... nessuno che sia uno.>> ringhio il Sommo Drago:<< Confidare in una speranza che non esiste... in un eroe che non arriverà mai. Non provi rabbia per non essere stata salvata?>>.

<< Io so solo che ho fiducia in loro... specialmente in Hiro.>> sorrise Eria, parlando con il cuore:<< Sono certo che anche tu arriveresti a comprenderlo, se la smettessi di stare con i Sommi Draghi... perché tu non sei come quelli lì, sei diverso.>>.

<< Che sciocchezze...>> disse Temprato, definitivo, sbuffando:<< In ogni caso... ricorderò queste tue ultime parole. Mi spiace per te... ma Insano ti attende...>>. Proprio in quel momento, però, inaspettatamente un Araldo dell'Acciaio si introdusse all'interno della cella.

<< Lord Temprato, ho delle notizie dalle vedette del castello!>> riferì disciplinatamente l'Araldo:<< Pare che delle persone stiano risalendo l'altura che conduce al castello, dirette qui!>>.

<< Mmh?>> fece Temprato, secco. Anche Eria sembrò interessarsi alla cosa:<< Qualcuno, hai detto? Se sono Cavalieri del Governo Imperiale...>>.

<< Non si tratta di Cavalieri.>> spiegò il suo sottoposto:<< Sembrano più viandanti... o Cacciatori di Missioni. Pare che uno porti la spada, mentre l'altro abbia un bastone.>>.

<< Descrivimeli meglio...>>.

<< Quello col bastone ha una benda sull'occhio, e l'altro pare avere un braccio avvolto da bende.>>. A quella descrizione, Temprato spalancò gli occhi, la bocca leggermente aperta. Anche Eria sembrò stupirsi, ma a differenza del Drago i suoi occhi lampeggiarono di viva speranza, e sentì il proprio cuore scaldarsi dal sollievo.

<< C-Cosa hai detto?>> boccheggiò il Sommo Drago, quasi senza parole:<< Queste descrizioni sembrano quasi corrispondere a quelle di...>>.

<< E' così!>> esclamò la Cacciatrice di Missioni, felice, richiamando l'attenzione di Temprato e del suo scagnozzo:<< Non possono essere che loro: sono Will ed Hiro! Te l'avevo detto che sarebbero arrivati!>>.

-Studio Tetro-

Io:<< Bene, cari lettori... spero che il capitolo vi sia piaciuto (ho il vago sospetto che non mi sia venuto molto bene -.-'' In quel caso, le mie più sincere scuse). Ringrazio i miei soliti recensori e lettori, visibili e invisibili :D E a proposito di esecuzioni, dato che siamo in tema B) >>.

Honoryou e Keila (attaccati ad una ghigliottina):<< Ehi, toglici di qui!>>.

Keila:<< CHE SIGNIFICA? O_o >>.

Io:<< BD pensavate mi fossi dimenticato di voi? Non preoccupatevi, non sarà la ghigliottina a uccidervi...>> estrae una falce:<< … ma io B3 >>.

Honoryou:<< O___O e non posso niente contro un maledetto autore!>>.

Io:<< Pensavate che mi fossi dimenticato dell'altra volta? Vi siete finti Saw...>>.

Honoryou e Keila:<< EHI, NON E' VERO!>>.

Io:<< Ho già trovato le prove, u.u Quindi vi farò fuori...>>.

Keila:<< NON PUOI FARLO D: ANCHE NOI REGGIAMO LA BARACCA, QUI!>>.

Honoryou:<< Non sono morto nella fic YGO per crepare di nuovo, accidenti a te!>>.

Io:<< Uhm... sono quasi tentato di lasciarvi andare...>>.

Keila:<< Eddai 9w9 >>.

Io:<< QUASI, però. Mmh...>>.

Honoryou:<< Ti ammazzerei, se potessi... >> si agita.

Keila:<< Calma, Honoryou, quello è impazzito D: >>.

Io:<< Uhm... eureka B3 Saranno i recensori a decidere.>>.

Honoryou:<< Uh?>>.

Keila:<< Eh?>>.

Io:<< Ma sì... facciamo così. Recensori, votate xD Ammazzarli o non ammazzarli? A seconda della maggioranza deciderò se giustiziarli o meno, e questo influenzerà gli eventi del prossimo Studio Tetro.>>.

Keila:<< Tanto voglio bene e a tutti, e sicuramente anche gli altri a me ^W^ >>.

Io:<< Oh, non contarci B3 In caso di nessun responso vi giustizierò comunque...>>.

Keila:<< EEEEEEH?>>.

Io:<< Perché so già che la condanna piacerà ad Aki_Chan_97, che avete tormentato insieme a me la scorsa volta...>>.

Honoryou:<< CHE BAS****O!>>.

Io:<< Grazie, è un onore per me u.u Allora, per questa volta il disegno sarà dell'Aquilena, più un'informazione: perché nel testo venga indicato come un serpente, il nome è l'abbinamento di “ aquila” e “ balena”.>>.

Honoryou:<< Non ci sarebbe arrivato nessuno -.-''...>>.

Io (mostra falce):<< Vuoi morire prima dei voti B( ? >>.

Honoryou:<< O___O no no...>>.

Io:<< Bene, e dopo questo burrascoso ritorno posso salutarvi a tutti... anche da parte di questi due malnati. Ciao ciao, e alla prossima ;D >>.

V (spuntando dal nulla come un degno fantasma):<< Su col morale, Honoryou e Keila: da buon gentiluomo quale sono, vi riserverò due posti nel mio spazio dei morti...>>.

Honoryou e Keila:<< MA MUORI!>>,

V:<< Essendo già morto, l'operazione mi torna difficile assai...>>

Honoryou e Keila:<< -.-'' >>.

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Capitolo 42
*** La lealtà dell'acciaio ***


42- La lealtà dell'acciaio.

-Studio Tetro/Nel capitolo precedente-

Io:<< Come detto, questo pezzo di Studio Tetro lo relego a riassunto dell'ultima parte. Nell'ultima parte, come ricorderete, i nostri Hiro, Artic e Will sono giunti sulla costa occidentale, e scoperta l'esistenza di due castelli, possibili nascondigli di Insano, Artic propone di dividersi, il che porta lui a dirigersi verso il castello ad ovest e Will ed Hiro verso il castello a nord. Quest'ultimo sembra essere quello giusto, infatti a Temprato viene riferita la notizia del loro apparente avvistamento.>>.


Il Sommo Drago dell'Acciaio scrutò Eria, piuttosto sorpreso: non aveva esitato a collegare immediatamente le descrizioni fatte a quelle delle persone che aveva atteso, nonostante queste non si fossero fatte vedere per parecchi giorni e fosse ormai giunto lo scadere del suo tempo, e ciò un po' attirò la sua curiosità. Ma allora veramente ci aveva creduto ancora, nel loro arrivo?

<< E così saresti convinta che siano loro...>> si pronunciò Temprato, ricomponendosi:<< Per quanto ne sappiamo potrebbero essere soltanto due tizi che gli somigliano.>>.

<< Io non ho dubbi, sono Will e Hiro.>> insistette la ragazza, mettendosi una mano sul cuore:<< Come vedi ce l'hanno fatta... e presto mi toglieranno da qui, stanne certo.>>. Per tutta risposta, il Sommo Drago chiuse gli occhi.

<< Forse...>> mormorò Temprato:<< … ma dimentichi un dettaglio: loro non hanno ancora raggiunto questa cella... e se sono davvero i tuoi compagni, avranno di fronte un ostacolo non da poco da superare.>>.

<< Di cosa stai parlando?>>.

<< Semplice... sto parlando del sottoscritto.>> nel dire questo strinse con violenza un pugno:<< Se quell'Hiro ha battuto Tempestoso, si sentirà particolarmente sicuro di sé, e se è quel genere di persona che credo allora non si esonererà dalla sfida che gli lancerò. Se vogliono liberare te... dovranno prima sopraffare me.>>.

<< Vuoi... affrontarli tu?>> si sorprese Eria:<< Da... solo?>>.

<< Non ho certo paura, anche se hanno sconfitto Tempestoso, e come ho detto i miei prigionieri sono sotto la mia responsabilità, perciò è mio dovere evitare che fuggano.>> spiegò il Sommo Drago, deciso, avviandosi con il sottoposto al piano superiore:<< Nel caso siano veramente loro... vedremo se gli eroi esistono davvero.>> e così dicendo richiuse la cella, intenzionato ad appurare l'identità dei nuovi arrivati.

Frattanto, sull'altura verde e soleggiata sulla cui sommità si trovava la roccaforte di Insano, in mezzo ai monti, Will (che si era fabbricato un nuovo bastone-flauto) ed Hiro stavano risalendo il sentiero dell'apparentemente insormontabile collina, già riposatisi, in forma per portare a termine la loro missione di salvataggio. Procedevano con calma e naturalezza, ormai quasi giunti all'altezza del castello.

<< Una bella salita...>> sospirò il musicista, continuando la scalata:<< … chissà se abbiamo indovinato castello...>>.

<< Io non lo so.>> scosse il capo Hiro, freddo quasi quanto prima di contrarre la malattia:<< Se Eria è lì dentro, però, la tirerò fuori... e questo lo giuro sulla mia vita.>>.

<< Hai ragione: quel che conta è toglierla dai guai.>> annuì Will. Venti minuti di cammino dopo, finalmente misero piede sulla cima dell'altura, dove sorgeva il castello: l'edificio era davvero grande, dall'aria antica e pieno di torrette troneggianti nella loro posizione sopraelevata. Lo spazio davanti al suo portone principale, chiuso, era più pianeggiante e con pendenza zero.

<< Questo è il castello...>> osservò il ragazzo dal braccio fasciato, intento a studiare la fortezza:<< … sembra davvero in disuso.>>.

<< Anche così, quel portone chiuso sembra robusto.>> notò l'ex-Sommo Drago che era con lui:<< Dobbiamo verificare se l'ingresso è accessibile...>>. Detto questo, il duo si fece avanti a grandi passi, in direzione dell'accesso principale. Proprio quando vi furono a pochi metri, però, un rumore metallico li costrinse a fermarsi.

Lento, accompagnato da uno stridore assordante, la porta che sbarrava l'entrata dell'edificio si divise in due, iniziando a spalancarsi. Poi, davanti ai loro occhi, mentre ancora quelle due metà proseguivano nell'aprirsi verso l'esterno, una persona in tunica bianca con fregi metallici le attraversò, fermandosi proprio lì davanti, e non appena fu passato il portone si richiuse nuovamente.

Dallo sguardo glaciale, con le braccia incrociate davanti a sé e tutta l'aria di voler ostacolare fino alla fine l'avanzata di Hiro e di Will, Temprato era uscito allo scoperto.

<< Ehi ma...>> disse Will, sgranando alla vista del nuovo arrivato:<< … tu sei Temprato, ti riconosco!>>.

<< Temprato, hai detto?>> gli chiese all'istante Hiro, puntando gli occhi contro il Sommo Drago dell'Acciaio con furore:<< Dunque... siamo nel posto giusto... è lui che ha rapito Eria!>>. La sua mano corse rapida sulla propria spada, estraendola infuriato: sentiva un fuoco bruciare dentro di sé, un fuoco che poteva estinguere solo dando una lezione a colui che aveva rapito la sua amata.

<< I miei complimenti più sinceri... Hiro e Will.>> si pronunciò Temprato, secco:<< Sono sorpreso che siate giunti fin qui solo per poter riabbracciare la vostra compagna. Vi do una lode, per questo...>>.

<< Taci!>> esclamò il ragazzo dal braccio fasciato, interrompendolo:<< Rispondi a questo, piuttosto: Eria è lì dentro, non è così?>>.

<< Certo. E' nel castello, nostra prigioniera.>> ammise senza esitazioni il Drago.

<< In questo caso... togliti di mezzo, oppure...>>.

<< Le tue minacce non mi fanno paura...>> nel dire questo rilassò le braccia, gli occhi ridotti a fessure:<< … e comunque non mi sposterò. Vuoi salvarla? Allora prova a sconfiggermi... in un combattimento leale, uno contro uno.>>.

<< Forse dimentichi che siamo in due, caro Temprato.>> sorrise Will:<< Non penserai che...>>.

<< Aspetta, Will.>> si intromise ancora Hiro:<< Quel tipo è affar mio... è colpa sua se Eria è stata rapita, e ho intenzione di fargliela pagare!>>.

<< Eh?>> si sorprese il musicista:<< Ne sei sicuro? Guarda che ha già sconfitto Eria, ti ricordi? Non sarà un'impresa facile.>>.

<< Lo so, ma io ho già sconfitto Tempestoso: sono certo di poterlo mettere al tappeto. E poi...>> la sua lama venne avvolta in un involucro acquatico:<< … sarebbe sleale un combattimento due contro uno. Passi contro dei mostri, ma contro un avversario che posso sconfiggere non credo proprio.>>.

“ E' proprio il tipo di persona che pensavo.” rifletté Temprato, quasi divertito:“ Da un idealista come lui, che sta rischiando la pelle per un'amica, non mi aspettavo niente di diverso: sapevo che avrebbe accettato di disputare uno scontro leale.”.

<< Se sei così convinto... immagino di non poterci far nulla.>> chiuse gli occhi Will, sedendosi per terra:<< Vorrà dire che osserverò il vostro scontro senza intervenire, limitandomi a verificare che non ci siano interferenze.>>.

<< Non ce n'è bisogno.>> dichiarò il Sommo Drago dell'Acciaio, serio come sempre:<< Io considero un combattimento al pari di un rito sacro, e non tollererò aiuti nemmeno da parte dei miei uomini, presenti nel castello.>>.

<< Perciò... tu ti considereresti un combattente leale, non è così?>> chiese Hiro, rivolgendo su di lui la propria attenzione e puntando la spada nella sua direzione:<< E ti sembra una cosa leale rapire una donna?>>.

<< Quella di cui parli non è solo una donna, ma una guerriera fortissima. Per questo volevo farla unire al nostro gruppo, anziché ucciderla. Forse dovresti perfino ringraziarmi...>>.

<< Ringraziarti? Io ti...>>.

<< Non è più tempo di parlare.>> troncò la discussione Temprato, e con un rapido scatto corse contro il suo avversario, il pugno sinistro guantato dotato di tirapugni ed Emblema Acciaio pronto a scattare verso il bersaglio. Hiro, colto il movimento, si fece avanti a sua volta, e con una rapida schivata evitò il primo sinistro tramite un fulmineo abbassamento del busto:<< Cosa...?>>.

<< HAAAA-AH!>> gridò il ragazzo dal braccio fasciato, alzando un montante destro. Quasi istintivamente, il Sommo Drago dell'Acciaio riuscì ad evitare quel pugno devastante per poi allungare un calcio nella direzione del nemico. Quest'ultimo scattò di lato, evitandolo, e con un fendente ben piazzato proseguì ad attaccare, stavolta riuscendo a beccare, seppur di striscio, il fianco destro di Temprato.

“ GAH!” pensò Temprato, stringendo i denti mentre si spostava:“ E' velocissimo... anche più veloce di Eria. Ecco come ha tenuto testa a...” ma prima che finisse di formulare completamente il pensiero, un calcio del ragazzo dal braccio fasciato riuscì a penetrare le sue difese e a centrarlo in faccia con forza, scaraventandolo indietro nell'aria:<< ARGH!>>. Prima di cadere al suolo, riuscì a darsi una spinta sul terreno sottostante e a rimettersi in piedi alla svelta. Neanche dieci secondi dopo, però, Hiro tornò alla carica, iniziando a tempestarlo di nuovi colpi di spada diretti e ben piazzati che cercarono di affondarsi nelle sue carni, scena seguita sia da Will che dagli Araldi della fortezza di vedetta, intenti a guardare dalle loro postazioni lo svolgersi della sfida.

<< Lord Temprato... sembra in difficoltà!>> commentarono gli Araldi, concitati e al tempo stesso intimoriti.

<< Questo è decisamente un buon inizio...>> sorrise Will. Nel frattempo, il Sommo Drago rotolò lateralmente sul terreno, così da sottrarsi a malapena dai numerosi attacchi lanciati dal suo nemico che erano già riusciti a colpirlo di striscio più volte.

“ D'accordo...” meditò Temprato, alzandosi nuovamente da terra e asciugandosi il sangue che gli colava dal labbro su cui aveva preso il calcio di prima:“ Sarai anche più veloce di me, ma questo non vuol dire che tu vincerai!”. 

<< NON MI SFUGGI!>> esclamò Hiro, tornando contro di lui. Proprio allora, con un tempismo perfetto, Temprato si sottrasse al successivo fendente scagliato dal ragazzo dal braccio braccio fasciato:<< Cosa?>>. Allora il Cacciatore di Missioni cercò di centrarlo con il destro, ma ancora una volta il Sommo Drago dell'Acciaio lo schivò con prontezza e facilità.

“ Mmh?” pensò il musicista, sorprendendosi nel notare il cambiamento del loro nemico.

<< Tutto qui?>> assottigliò lo sguardo il Sommo Drago. Questo spinse Hiro ad intensificare il ritmo, eseguendo da prima un susseguirsi di fendenti acquatici per poi passare ad una scarica di destri violentissimi. Tuttavia, Temprato riuscì a sottrarsi alla traiettoria di ognuno di essi, sempre tramite un tempismo impeccabile.

“ Non ci credo... ma come fa?” pensò il ragazzo dal braccio fasciato, impressionato, tirandogli un ultimo pugno:“ E' come se... prevedesse le mie mosse...”.

“ Ora!” pensò Temprato, spalancando le palpebre e avanzando contro di lui deviando il suo braccio destro con la sinistra, così da creare un varco nella sua guardia e centrarlo allo stomaco tramite un efficacissimo destro.

<< OUCH!>> fece Hiro, sentendosi il respiro mozzato. Approfittando di quella situazione, Temprato lo spinse via con un calcio contro il petto, afferrando nel processo il manico della spada nemica e strappandogliela così di mano.

<< Accidenti... gli ha rubato l'arma!>> esclamò Will, incredulo. Hiro riuscì a riprendersi quasi subito, benché l'entità degli attacchi ricevuti fosse piuttosto pesante: seppur fosse più lento di Tempestoso, il Sommo Drago dell'Acciaio sembrava possedere una forza fisica superiore a quella del suo collega sconfitto.

“ Dannazione... mi sono fatto fregare...” ringhiò il Cacciatore di Missioni, osservando la propria arma tenuta dal nemico, rimanendo in guardia.

<< Una bella spada...>> disse Temprato, rimirando l'arma sottratta all'avversario:<< Immagino non ti aspettassi che io riuscissi a rubartela...>>.

<< Brutto...>>.

<< Tuttavia... a me non interessa.>> nel dire ciò, sotto lo sguardo attonito di tutti gli spettatori, lanciò alle proprie spalle la spada, che finì ad un metro circa dal portone principale. Questo scosse non poco i presenti.

<< Tu...>> si stupì Hiro, incredulo:<< … non hai intenzione di usufruire di quel vantaggio?>>.

<< A dispetto delle apparenze, io sono davvero un guerriero leale.>> affermò Temprato, rispondendo al suo stupore:<< Io non porto un'arma... e ora non ce l'hai neanche tu. Il mio pugno sinistro guantato con l'Emblema Acciaio grande contro il tuo braccio destro ad Emblemi. Così è più equo...>> quindi prese una leggera rincorsa, scagliandosi ancora in direzione di Hiro:<< … E NON AVRAI SCUSANTI PER LA TUA SCONFITTA!>>. Nel vederselo arrivare, il Cacciatore di Missioni protese in avanti il destro, pronto ad intercettarlo, ed in risposta il Drago protese il sinistro, facendo sì che i due pugni rinforzati collidessero e si scontrassero l'uno contro l'altro.

<< Che tu sia...>> ringhiò Hiro, allungando il sinistro mentre i due pugni ancora rimanevano a contatto, e in quell'istante la mano destra di Temprato scattò, bloccando il colpo:<< Cosa?>>.

<< Spiacente...>> ghignò il Sommo Drago, cercando di tenerlo fermo. Il ragazzo dal braccio fasciato non sembrò gradire la cosa, e continuò prima tirando indietro la testa per poi portarla avanti di scatto in maniera da sferrare una notevole testata, ma Temprato se ne avvide e tirò indietro il proprio capo, così da evitarla e lanciare subito dopo lui stesso una seconda testata che colpì direttamente sulla nuca il nemico.

<< Ouch...>> fece il ragazzo dal braccio fasciato, mezzo stordito da quell'ultimo colpo ricevuto, interrompendo bruscamente il contatto tra i loro pugni, e prima di poter reagire in qualche modo il Sommo Drago dell'Acciaio riuscì ad afferrargli con entrambe le mani la testa.

“ In una situazione come quella di poco fa... la tua velocità era inutile.” pensò Temprato, dandogli una potente ginocchiata che lo spinse indietro, facendolo cadere ad un metro da lui.

<< Grr...>> ringhiò Hiro, tenendosi una mano premuta sul volto nel rimettersi subito in piedi:<< Questa non...>> proprio allora, il nemico si lanciò all'attacco: durante quella manovra, il ragazzo ebbe il tempo di notare che gli occhi di Temprato parevano essere molto attenti... e che non stessero fissando proprio lui:<< Aspetta, ma...?>>.

<< OAAAAAAH!!!>> lanciò un grido di battaglia il Sommo Drago dell'Acciaio, muovendosi come per dare un pugno sinistro. Hiro si scosse, e d'istinto pose a sua difesa il braccio destro, ma con agile mossa Temprato annullò l'azione appena iniziata per colpirlo con un calcio su un fianco, effettuando subito dopo una rapida rotazione che gli permise di lanciarne un altro sempre nello stesso punto di prima.

<< AGH!>> gridò il ragazzo dal braccio fasciato, venendo rovinosamente scagliato al terra. Si riportò in piedi il prima possibile, ma i due attacchi appena ricevuti pesavano parecchio sul suo stato fisico: sentiva chiaramente bruciare il punto colpito di un dolore molto intenso, bruciante come le fiamme di un incendio.

<< Nonostante i suoi allenamenti, sembra che gli attacchi di Temprato siano devastanti...>> notò Will, un po' preoccupato:<< E' nei guai...>>.

<< WOOOOAAAAAAH!!>> lanciò il suo urlo di battaglia il Sommo Drago dell'Acciaio, raggiungendo ancora l'avversario e sferrandogli un poderoso destro. Il ragazzo lo schivò a malapena, per poi ricevere sulla propria spalla destra il tirapugni alimentato dall'Emblema Acciaio presente sul guanto destro di Temprato, venendo sbalzato all'indietro con violenza.

“ E' furbo... ha fatto sì che il mio pugno deviasse sul punto di congiunzione tra la sua spalla destra e il braccio ad Emblemi in modo da ridurre i danni.” pensò Temprato, richiudendo ancora il pugno sinistro:“ Ma i miei colpi sembrano aver ridotto la sua velocità... e quindi...” ciò lo spinse a farsi avanti con un nuovo impeto. Il ragazzo dal braccio fasciato lo attese a pie fermo... e quando fu a tiro mosse il destro per dargli un pugno. Il Sommo Drago sembrò avvedersene, tanto è vero che iniziò a spostarsi... ma con una mossa imprevedibile un calcio lo intercettò da sinistra con forza, colpendogli l'anca:<< AGH!>>.

<< Ho capito...>> alzò lo sguardo Hiro, posando a terra la gamba appena utilizzata, e senza dargli tregua allungò l'altro piede per attaccarlo. 

“ Ha usato un piede, stavolta...” pensò Temprato, saltando rapidamente indietro e portandosi lontano con una capriola veloce:“ Che abbia capito?”.

<< HAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!>> gridò ancora Hiro, accorciando le distanze e allungando un calcio nella sua direzione. Temprato lo schivò alla svelta, per poi però vedersi arrivare vicinissimo il pugno destro del Cacciatore di Missioni.

<< Gnn...>> fece Temprato, facendosi scudo con il proprio tirapugni inserito sul guanto, trattenendo così il pugno a pochi centimetri dal suo volto.

<< Sai... ho capito!>> esclamò il ragazzo dal braccio fasciato, sorridendo.

<< Eh?>>.

<< Dopo che hai notato che la mia velocità era più alta della tua... hai deciso di osservare i movimenti delle mie spalle per prevedere la direzione dei miei pugni, non è così?>>.

<< E' per questo allora che hai... fatto ricorso alle gambe...>>.

<< Esatto.>>.

<< Niente male...>> chiuse gli occhi Temprato, e proprio allora il sinistro di Hiro si allungò verso di lui. Tuttavia, il Drago tirò una ginocchiata al braccio destro del ragazzo, staccandolo dalla sua mano e abbassandosi subito dopo schivando il secondo pugno:<< … ma ormai è tardi!>>.

<< Cosa?>> fece Hiro sorpreso, tirandogli un calcio che quest'ultimo riuscì ad evitare.

<< Ormai... ho capito come ti muovi!>> sentenziò il capo dei briganti, sottraendosi anche al calcio successivo e rispondendo con un sinistro potentissimo. Ciononostante il ragazzo dal braccio fasciato incredibilmente riuscì a spostarsi all'ultimo secondo alla sua traiettoria, stupendo lo stesso nemico, che sbottò incredulo:<< Cosa...? L'ha schivato?>>.

<< Lo stesso vale per me!>> rispose il Cacciatore di Missioni, piazzandogli sulla mandibola un potente pugno che lo costrinse ad arretrare.

<< GAH!>> si lamentò Temprato, accusando la mossa. Hiro incalzò con un diretto destro, ma il Sommo Drago si riprese in fretta e arretrò per sottrarsi al colpo, replicando con il proprio pugno destro. Il Cacciatore allora usò la propria mano sinistra per spostare verso l'esterno il braccio destro dell'avversario, farsi avanti e prepararsi a piazzargli un destro sul capo.

“ Non ce la farai...” pensò Temprato, furioso, spostando la testa da un lato e usando anche lui, una volta sottrattosi all'attacco, il proprio pugno “ speciale”. 

“ No...” pensò Hiro, notando l'attacco con la coda nell'occhio e spostando la testa all'indietro per schivarlo. Quindi, avuta successo la manovra, proseguì riportando in avanti il capo e usandolo per una testata, idea al quale pensò anche Temprato, col risultato che le loro teste si scontrarono contemporaneamente, mentre le loro mani si strinsero bloccando le une quelle dell'altro. Sguardi feroci si sprigionarono dai contendenti, ognuno intento a cercare di prevalere sull'altro.

<< Incredibile, sembra che... combattano ad armi pari!>> parlottarono tra loro gli Araldi di vedetta, increduli davanti a quelle mosse. Dopo essere entrati in quella momentanea posizione in cui valeva solo la forza bruta del singolo, entrambi si staccarono di colpo, balzando indietro e mettendo distanza fra di loro.

<< Devo ammetterlo...>> sorrise Temprato, soddisfatto, sudando dalla fronte:<< … sei un degno avversario: non avrei mai pensato di incontrare un avversario che come me potesse comprendere alla perfezione i movimenti del nemico e che reggesse così bene i miei attacchi.>>.

<< Nemmeno io...>> ansimò Hiro, affaticato dagli ultimi scambi di attacchi:<< … ma anche così... io ti devo sconfiggere: devo salvare Eria... e lo farò ad ogni costo!>>. Queste ultime parole suonarono con una determinazione senza pari, quasi scuotendo il Sommo Drago dell'Acciaio.

<< Capisco... sembri proprio uno di quegli eroi delle leggende.>> mormorò Temprato, chiudendo a pugno le mani:<< Io però sono il vero cancello che protegge la fortezza: non cederò MAI!>>.

<< ATTENZIONE, LORD TEMPRATO!>> lo avvisarono dall'alto alcuni Araldi dell'Acciaio intenti ad osservare la scena. Temprato si volse, chiamato da quelle voci, e si vide volare a breve distanza un oggetto lungo e affilato che ricadde non lontano da Hiro: a quanto pare, approfittando della battaglia, Will aveva fatto il giro ed aveva raggiunto la spada del ragazzo dal braccio fasciato, lanciandola al suo proprietario.

<< Tu... Oceano!>> ringhiò il Sommo Drago, seccato.

<< Ehi, Hiro, usala!>> lo incitò l'ex-Sommo Drago dell'Acqua:<< Questo non è un avversario da prendere sottogamba!>>.

<< Will... non dovevi intrometterti!>> esclamò Hiro, contrariato:<< Avevi detto che...>>.

<< Infatti ti sto solo restituendo l'arma. E' giusto che tu combatta al meglio contro di lui, no?>>. Il Cacciatore di Missioni guardò prima il compagno... poi Temprato, e infine la propria arma a terra. Si chinò, quindi, e la raccolse... buttandola in seguito di nuovo ai piedi dell'amico musicista.

<< EH?>> fecero all'unisono Will e Temprato, sgranando gli occhi. E non solo loro, ma anche gli altri spettatori della sfida espressero immenso stupore a quell'azione.

<< Non ce n'è bisogno...>> chiuse gli occhi Hiro, in apparenza più che convinto della propria decisione.

<< Ma... CHE COMBINI?>> protestò il musicista, riprendendo la spada:<< Sei impazzito?>>.

<< Perché?>> socchiuse gli occhi Temprato, serio:<< Ti senti così sicuro da non aver bisogno della tua spada?>>.

<< No.>> scosse il capo il ragazzo dal braccio fasciato:<< Riconosco che sei forte, e anche se hai rapito Eria... ti sei dimostrato un combattente onesto, non lo posso negare. Perciò ti voglio accontentare: come hai detto tu, il mio braccio ad Emblemi contro il tuo pugno guantato con Emblema Acciaio grande. Uno scontro leale. Anche Eria approverebbe...>>. L'affermazione sembrò divertire Temprato, che quasi ridacchiò.

<< Eheheh... non montarti troppo la testa.>> sogghignò Temprato, cancellando subito dopo il proprio sorriso e mettendosi in posizione:<< La tua velocità si è ridotta, e se è vero che entrambi abbiamo calcolato a menadito i movimenti dell'avversario... vincerà solo chi riuscirà a mettere a segno il colpo più forte!>>.

<< Lo so... non è possibile finire con un pareggio.>> si mise in posizione anche Hiro, divaricando le braccia e tenendo in avanti i pugni:<< Non mi fermerò per questo, però...>>.

“ Sembra proprio deciso...” pensò Will, allontanandosi da lì per tornare alla sua precedente postazione, a distanza di sicurezza dal castello:“ … speriamo in bene, allora.”. Un vento gelido iniziò a spirare sul campo di battaglia. I due avversari, immobili, si limitarono a scrutarsi da lontano l'un l'altro, aspettando il momento buono per riprendere ad attaccare: non un solo muscolo si mosse, presero tempo in quel modo davanti a tutti coloro che osservavano la sfida...

All'improvviso, i due sfidanti si mossero nel medesimo istante, e non appena arrivarono l'uno davanti all'altro fecero arretrare i loro più micidiali pugni all'indietro.

<< WOAAAAAAAAAAAH!!!>> gridò Temprato, il pugno guantato pronto all'attacco.

<< HAAAAAAAAAAAAAA-AH!>> urlò a sua volta Hiro, allungando in avanti il braccio destro per sferrare il proprio pugno. I due potentissimi colpi entrarono in contatto con un sonoro rumore a metà strada, tremando nel tentativo di prevalere sul nemico. Subito dopo entrambi si staccarono, e non appena il Cacciatore di Missioni e il Drago ebbero girato in cerchio accorciando ulteriormente la distanza che li separava i loro pugni si incontrarono di nuovo nel medesimo modo, tornando di nuovo indietro e scontrandosi più e più volte.

“ Amica mia...” pensò Temprato, richiamando alla mente l'immagine della sua amica defunta nel far indietreggiare il proprio gomito sinistro:“ … dopo la tua morte... ho promesso a me stesso che sarei diventato più forte per il bene di Acaidar...”.

“ Eria...” rifletté anche Hiro, deciso, preparando il braccio destro:“ … non permetterò che tu muoia... ho promesso che ti avrei liberata...”.

“ Ora il mio braccio è più forte...”.

“ Ora ho l'occasione di liberarti...”.

“ … quindi...”.

“ … quindi...”.

“ … NON PERDERO'!” pensarono all'unisono i contendenti, e così dicendo i loro colpi più micidiali si abbatterono l'uno contro l'altro per l'ennesima volta, stavolta animati dall'incrollabile volontà di vincere che avevano tutta l'intenzione di far valere.

“ Nessuno di loro vuole cedere!” osservò Will, assistendo a quello scambio di attacchi tanto distruttivi quanto implacabile:“ Il pronostico è davvero difficile...”. 

<< GRRR!!>> ringhiò il Sommo Drago dell'Acciaio, separando il suo pugno da quello del Cacciatore di Missioni e lanciando un montante destro. Hiro schivò con precisione millimetrica l'attacco, e successivamente gli sferrò un diretto dirompente in pieno stomaco con il braccio ad Emblemi che ebbe successo:<< GAH!>>.

“ E adesso...” pensò il ragazzo dal braccio fasciato, incalzando con una ginocchiata, ma Temprato riuscì inaspettatamente a riprendersi e con una schivata esemplare evitò l'attacco, colpendo anche lui nello stomaco il nemico con il proprio guanto dotato di tirapugni:<< AAH!>>. Anche Hiro si riprese, e con forza adoperò il destro per colpire la mascella di Temprato, facendogli schizzare sangue dalla bocca.

<< G...Grr...>> continuò a ringhiare il Sommo Drago, attaccando con forza il volto del nemico grazie al pugno dall'Emblema Acciaio dritto sul naso, quasi spaccandoglielo . A quel punto una nuova serie di attacchi potenziati si scatenò da entrambe le parti, colpendo stomaco, volto, anca, qualunque parte del corpo pur di mettere a tacere il nemico.

<< Quei pugni così potenziati dovrebbero essere quantomeno letali...>> mormorò tra sé il musicista:<< … ma con gli attacchi che si sono scambiati per il resto dell'incontro devono essersi stancati tanto da far perdere forza ai loro colpi... senza contare che entrambi hanno una resistenza fuori dal comune.>>.

<< Ouch...!>> soffocò un grido Hiro, parando con il destro il successivo sinistro di Temprato, contrattaccando quindi con il proprio pugno sinistro. Il Sommo Drago lo schivò per un soffio, per poi colpire il suo viso con un potente attacco col palmo della mano destra e facendolo così cadere al suolo.

<< Sei... mio!>> sbuffò Temprato, gettandosi su di lui per assestargli l'attacco finale, ma facendo appello alle proprie rimanenti forze il Cacciatore di Missioni alzò le gambe e lo respinse con un poderoso colpo di reni, facendolo impattare con il terreno ad un metro da lui.

<< Anf... Anf...>> ansimò il ragazzo dal braccio fasciato, barcollando nel tornare in piedi e mettendo distanza. Anche il suo opponente si rimise faticosamente in piedi, prendendo a guardarlo torvamente: ormai il combattimento li aveva ridotti a maschere di sangue piene di lividi violacei che ci si aspettava dovessero crollare da un momento all'altro.

<< Questo è uno scontro all'ultimo sangue...>> disse Will, esaminando la situazione da entrambe le parti:<< … sono messi male entrambi. Ormai però non avranno più molte energie, dopo colpi di quell'entità.>>.

<< AAAAARGH!>> gridò Hiro, raddrizzandosi con un gesto secco il naso, rotto durante l'ultima scarica di attacchi. Respirò affannosamente, sprizzando altro sangue, e alla fine dichiarò:<< Bene... siamo... alle battute finali...>>.

<< Lo... credo anch'io...>> annuì lentamente il Sommo Drago, asciugandosi il sangue che gli usciva nuovamente dal labbro rotto:<< … ma scordati di vincerà... non mi piegherò...>>.

<< Non sono d'accordo... io varcherò la soglia di quel castello.>> replicò debolmente il ragazzo dal braccio fasciato:<< Perché non ti arrendi, piuttosto? Anche se... mi facessi fuori... Will ti sistemerebbe facilmente, a questo punto. Vale la pena per te... di morire?>>.

<< Non ho paura... della morte. Perché ti preoccupi... per un nemico?>>.

<< Perché... tu sei diverso dagli altri Sommi Draghi: sei leale... e non hai lo stesso carattere... di Tempestoso o di Turbinante...>>.

<< Che sciocchezze...>> sputò per terra Temprato:<< Io... sono più spietato di quel che sembra... e ti odio... dal profondo, per aver donato una falsa speranza ad una ragazza come Eria. Tu non sei un eroe... gli eroi non esistono...>>.

<< Anche se... gli eroi non esistessero...>> si oppose Hiro, una fiamma decisa e determinata che gli brillava negli occhi:<< … LA SALVERO'!>>. La dichiarazione fu seguita un silenzio tombale. Un silenzio che non poteva durare molto a lungo...

Temprato si lanciò più velocemente che poteva verso Hiro, e lo stesso fece il Cacciatore di Missioni: ambedue determinati, ambedue in procinto di sferrare i pugni più forti a loro disposizione. Era chiaro che quello avrebbe potuto essere l'ultimo assalto per uno dei due sfidanti.

“ Mia amica perduta...” pensò il Sommo Drago dell'Acciaio, i muscoli tesi allo spasimo nel tentativo di lanciare il sinistro in avanti:“ … questo è per la promessa che ti feci!”.

“ Eria... non voglio perdere!” rifletté il ragazzo dal braccio fasciato, arretrando col gomito del braccio ad Emblemi. La distanza che li divideva si faceva sempre più effimera... e ben presto si incontrarono, con Temprato che protese in avanti il pugno guantato ed Hiro che fece lo stesso con il proprio braccio speciale. Gli occhi di tutti i presenti ad osservare la sfida si tennero puntati su di loro, animati da un'unica domanda: chi avrebbe vinto?

I due colpi si diressero speditamente ognuno contro il volto dell'opponente: sembravano inevitabili, distruttivi come fulmini e veloci come fulmini. E nessuno dei due sembrava intenzionato a deviare dal proprio obbiettivo. Alla fine, però... proprio all'ultimo secondo, la testa di Hiro si inclinò alla propria sinistra, e il pugno di Temprato si limitò a sfiorargli la guancia.

<< COS....?>> sgranò gli occhi il Sommo Drago, colto di sorpresa, ma prima che potesse finire la frase il pugno alimentato ad Emblemi lo raggiunse, travolgendolo sul viso e scagliandolo con forza al suolo. Il colpo ebbe sicuramente effetto... tanto è vero che l'avversario di Hiro sembrò non essere più in grado di rialzarsi.

<< W-Wow!>> esclamò il musicista:<< E' riuscito a....>>.

<< N.... Non... me l'aspettavo...>> disse sconnessamente Temprato, nell'erba sottostante bagnata dal suo stesso sangue da cui cercava inutilmente di sollevarsi:<< Hai... capito dove ti avrei colpito... e hai spostato la testa all'ultimo secondo per... far sì che solo io... venissi colpito...>>.

<< Uff... Uff...>> si limitò a sbuffare Hiro, rispondendo dopo qualche secondo:<< Sì... è vero...avevo capito che dovevo fare così... per poterti vincere... e alla... fine... sembra che io... ci sia riuscito...>>.

<< M-Merda...>> digrignò i denti Temprato, chiudendo gli occhi:<< … la mia promessa... è andata con la mia sconfitta. Scusami... amica mia...>>.

<< Amica?>> domandò il ragazzo dal braccio fasciato, piuttosto sorpreso e incuriosito da quelle ultime parole. Proprio allora, però, una risata maligna risuonò nell'aria, attirando l'attenzione del Sommo Drago dell'Acciaio, di Hiro e di Will, che si voltarono in direzione del castello: da una delle torrette della costruzione, affacciandosi da una finestra, la cupa figura di Insano si era mostrata, affiancata da quella di un suo Araldo della Follia.

<< Lui è... Insano!>> disse Will, riconoscendo il suo ex-collega:<< Che cosa ci trova di divertente?>>.

“ Che diamine... vuol fare, adesso?” pensò Temprato, osservando con gli occhi semichiusi il padrone del castello.

<< Signori, da quanto mi dice il mio sottoposto qui presente...>> disse a voce ben alta Insano, in maniera che potessero sentirlo chiaramente:<< … lo scontro è finito con la sconfitta del caro Temprato. Ma lasciate che vi dica questo: il vero vincitore dello scontro...>> nel dire ciò, sorrise dietro le bende che gli coprivano la bocca:<< … sono io!>>.

<< Che cosa... stai blaterando, tu?>> domandò Hiro, a tono adeguato.

<< Semplice...>> proseguì Insano:<< … sapevo che quel balordo di Temprato avrebbe combattuto uno contro uno... lui è fatto così: in questo modo ne ho approfittato per far sì che vi sfiancaste a vicenda per benino. Di conseguenza, posso tranquillamente annunciare che Hiro... il traditore Oceano e... certo, ovviamente anche TEMPRATO... moriranno proprio qui!>>. Nel medesimo istante in cui quella frase terminò, il portone principale cominciò ad aprirsi di nuovo... lasciando intravvedere qualcosa di molto grosso che si stava avvicinando con passi lenti e pesanti, gli occhi dalle pupille rosse iniettati di sangue.

-Studio Tetro-

Io:<< E così Insano trollò la gente...>>.

Honoryou:<< Pensa a liberarci -.- >>.

Keila:<< Ecco... siamo ancora bloccati in questa ghigliottina O.O >>.

Io:<< Spiacente ma no B3 Sono arrivati i responsi sulla vostra sorte, tra l'altro u.u >>.

Honoryou e Keila:<< O.o'' >>.

Io *tira fuori un foglio*:<< Dunque... so già che Aki_Chan_97 sarebbe favorevole ad una condanna, poi... anche eli8600 sarebbe favorevole, mentre Kayleah opta per una tortura molto lenta, la scelta di GravityZero invece sarebbe di ammazzarne uno di voi due con un bel gioco sadico...>>.

Honoryou e Keila:<< O_O >>.

Io:<< Quindi... vince la condanna a morte B) *prende falce*>>.

Honoryou:<< NOOOOOOOOOOO!!>>.

Keila:<< FERMO! NON LO FAREMO MAI PIU'!>>.

Io:<< UN PO' TARDI, MI PARE...>>.

Honoryou:<< Facciamo un patto...>>.

Io:<< Un patto?>>.

Keila:<< Sì... un patto o.o'' (quale patto?)>>.

Honoryou:<< Se ci risparmi... ti diamo i biscotti!>>.

Keila *se potesse farebbe facepalm*:<< -.-''>>.

Io:<< Andiamo... sono abbastanza grande, direi, per farmi tentare da queste cose, no? *riprende la falce * Addio...>>.

Honoryou:<< Sicuro?>>.

Io:<< Sicuro di che?>>.

Honoryou:<< Di non volerli?>>.

Io:<< Perché?>>.

Honoryou:<< Ehm... perché... sono gocciole Pavesi.>>.

Keila *se possibile farebbe due facepalm*:<< Honoryou... -.-''>>.

Io:<< O^O gocciole Pavesi?>>.

Honoryou:<< S-Sì...>>.

Io:<< D'accordo B) >>.

Keila:<< O.O seriamente?>>.

Io:<< Le prendo... e per questa e la prossima volta non vi uccido BD >>.

Keila e Honoryou:<< OH OH O_O''''>>.

Io:<< Sempre che non preferiate morire subito...>>.

Honoryou:<< NO NO! PRENDILE, SONO SOTTO LA SLOT MACHINE!>>.

Io:<< Ok *prende gocciole * munch... che buone :333 >>.

Keila:<< Fiuu...>>.

Io:<< Purtroppo, cari lettori... chomp... non ci sono disegni stavolta. Saluto tutti voi, quindi, recensori e lettori più o meno noti, e in particolare Alexandra Reeve (autrice della storia Fantasy “ The Trasforming” e di un suo diciamo spin-off [anche se non so se è corretto chiamarlo così], “ The Sinner”), che continua a recensirmi, e anche Kayleah (autrice anche lei della sezione Fantasy ma anche della sezione Introspettivo), vi consiglio entrambe queste persone se cercate racconti su quelle due sezioni ;). Per ora è tutto direi ;) Ci vediamo al prossimo capitolo, amici. A presto ^^ >>.

Honoryou e Keila:<< A presto... -.- >>.

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Capitolo 43
*** Rinascita di Oceano? ***


43- Rinascita di Oceano?

-Studio Tetro/Nel capitolo precedente-

Io:<< Ben ritrovati, gentili lettori :D Sono lieto di dare inizio al capitolo ^_^ Prima però... nel capitolo precedente Hiro e Will sono arrivati al castello, ma Temprato appare a sbarrare loro il passo. Dopo un combattimento senza esclusione di colpi tra lui ed Hiro, quest'ultimo vedo la vittoria, ma Insano annuncia da una torretta l'imminente morte loro, preparandosi a far uscire “ qualcosa” dal castello...>>.


Lo spalancarsi del portone richiamò l'attenzione di Hiro, Will e Temprato, che puntarono gli sguardi verso di esso. Ciò che vi era dietro uscì rumorosamente, suscitando la più grande sorpresa, mista a profondo ribrezzo, in loro: quella cosa... pareva umana, ma i suoi occhi rossi, simili a quelli di un rettile, non la facevano sembrare tale. 

Quella dell'essere appena uscito dalla fortezza era una forma umanoide, alta tuttavia sui due metri e mezzo, se non tre, ed era ricoperta da una spessa corazza metallica che lo ricopriva quasi interamente, divisa in sezioni simili a bende le quali apparivano a punta sul petto. La sua testa era rivestita da una protezione simile ad una maschera che lasciava visibili solo i suoi occhi, e mentre sulle sue ginocchia vi erano coperture dai fregi a forma di draghi, il suo braccio destro terminava non con una mano, ma bensì con una sorta di estremità di martello, equipaggiata con un Emblema Diamante medio. Il braccio destro invece terminava con la mano, da cui dorso, in cui era inserito un secondo Emblema Diamante medio, spuntavano però lame d'ascia affilate, letali strumenti di morte.

<< Accidenti...>> sgranò gli occhi Will, piuttosto incredulo.

<< Chi... Chi diavolo è quel tipo?>> si domandò Hiro, serio: il soldato misterioso gli trasmetteva un'inquietudine particolare, come se il desiderio di ucciderli lo avvolgesse... come un'aura invisibile ma sempre presente.

<< Quello...>> si rifece sentire Insano, al sicuro dalla sua postazione:<< … è un... come dire... esperimento partorito dagli studi del mio gruppo di ricerca: un guerriero che abbiamo modificato grazie agli antichi testi in nostro possesso, in modo che lavorasse solo per noi.>>.

<< COSA?>> domandò ad alta voce il ragazzo dal braccio fasciato, ricordando ciò che cercava Lein:<< I testi antichi... come quelli di Lein?>>.

<< Eh... proprio così: quel traditore sta cercando testi uguali a quelli che abbiamo noi. Come vedete però abbiamo già fatto passi avanti rispetto a lui, e abbiamo creato questo soldato artificiale!>>.

<< Non immaginavo che si potesse arrivare a tanto, con quelle scritture...>>.

<< Eh, quelle cartacce nascondevano alcuni segreti.>> disse Insano, piuttosto divertito:<< E uno di questi ci interessa in particolare: qualcosa che presto sarà nostro. E' un peccato che voi non ci sarete, quando lo avremo ottenuto... AHAHAHAH!>>.

<< Di che diavolo parli?>> chiese Will, sospettoso:<< Io non ne sapevo niente...>>.

<< Infatti solo io e pochi altri Draghi ne eravamo a conoscenza.>> spiegò il Sommo Drago della Follia:<< Il nostro capo non si fida di tutti noi... ma non avete bisogno di sapere di più. Adesso il mio amico, Talem, vi ucciderà tutti... ho aspettato apposta che vi stancaste a dovere per farlo intervenire...>>.

<< Un... momento...>> ansimò una voce: finalmente Temprato, nonostante le sue sanguinose condizioni, era riuscito a voltarsi dall'altro lato, mettendosi in ginocchio.

<< Oh... cosa vuoi, caro collega?>> gli chiese Insano, ad alta voce:<< Vuoi per caso comunicarci le tue ultime volontà? Eeheheheheh...>>.

<< A me non interessa... sapere cosa state... tramando...>> rispose a tono il Sommo Drago dell'Acciaio, nonostante stesse ansimando affannosamente:<< … tuttavia... non capisco perché vuoi la mia morte! Non pretendo certo... di esserti simpatico... ma non basta a giustificare quello che stai facendo.>>.

<< Uh...ahahahah...>> ghignò Insano: la sua risata non prometteva niente di buono:<< Speravo che me lo chiedessi. In fondo, è colpa tua se ora morirai...>>.

<< Di... che parli...?>>.

<< Non ricordi? Ho origliato la storia che hai raccontato ad Eria alcuni giorni fa, quella della tua vita. Devo dire che non mi sarei mai aspettato che il moccioso che anni fa ha causato la mia cecità... facesse parte del mio stesso gruppo, per giunta con il mio stesso grado.>>. Quelle parole ebbero uno strano effetto su Temprato: il suo volto si contorse in un'espressione tra l'incredulità e la rabbia più pura, quasi si fosse reso conto di qualcosa di sconvolgente legato ad un evento spiacevole da lui vissuto.

<< Tu... non mi dirai...>> ringhiò Temprato, il suo pugno tremante come non mai mentre i suoi occhi lampeggiavano d'odio:<< … che tu saresti... non è possibile... ti ho ucciso!>>.

<< Per tua sfortuna, ne eri solo convinto.>> replicò il Sommo Drago della Follia, più divertito che mai:<< E' da quando violentai la tua amichetta che non ci vediamo, è normale che tu non mi abbia mai riconosciuto... ben ritrovato, moccioso!>>. Tutti tacquero... un'atmosfera silenziosa si impadronì della situazione, carica di tensione... aumentata dagli sguardi che si scambiavano reciprocamente i due Draghi.

<< Allora... eri tu...>> a quel punto la rabbia del Sommo Drago dell'Acciaio divenne assoluta, e il suo volto l'incarnazione della collera, tanto da far arrestrare di un passo sia Hiro che Will:<< … QUEL PREDONE DI TOMBE ERI TU!!>>. 

<< AHAHAHAHAAHAHH!! CERTO CHE SI'!>> rise di gusto Insano, urlandogli la cosa: non poteva immaginare quanta rabbia avesse scatenato in Temprato, più ardente di un inferno di lava incandescente, più dirompente di una corrente inarrestabile.

“ Allora... si conoscevano da prima di diventare Draghi, quei due?” pensò il ragazzo dal braccio fasciato, osservando il Sommo Drago dell'Acciaio.

<< PERCHE'? PERCHE' L'HAI UCCISA??!>>.

<< Eheheh... semplice, fare il predone di tombe è noioso... avevo bisogno di svagarmi, quella sera, e voi due siete arrivati proprio nell'istante più opportuno... per me. Eheheheh...>> poi la sua risata sinistra si spense, sostituita da un tono di voce più che seccato:<< Dopo che mi hai tirato quella sassata sul capo però mi sono svegliato una mezz'ora dopo... e mi sono accorto di essere diventato cieco. In seguito persi anche l'uso delle braccia, ma per fortuna le mie conoscenze nella traduzione degli antichi testi mi permisero di entrare alle dipendenze dei Sommi Draghi. Certo, con loro avevo anche tutte le persone da torturare che volevo... mi piace da impazzire il dolore, e mi sarebbe piaciuto sottoporle alla tua amica...>>.

<< PIANTALA DI NOMINARLA!>> lo zittì rabbiosamente Temprato, riuscendo così solo a divertire ulteriormente il Drago della Follia.

<< Oh... ma che tenerooo...>> lo canzonò Insano:<< Ad ogni modo... da allora ho giurato a me stesso che avrei ucciso con le mie stesse mani il moccioso che mi aveva tolto la vista. E adesso... è quello che intendo fare!>>.

<< Non ti riuscirà... TE LO GIURO! ARALDI DELL'ACCIAIO, ELIMINATE QUEL BASTARDO DI INSANO!>>. 

<< Ahahahahahah... SEI UN INGENUO! In questi giorni mi sono lavorato per bene i tuoi uomini, e ora sono tutti fedeli a me!>>.

<< C...Cosa?>> rimase di sasso Temprato, cercando di non muoversi più del necessario:<< Non...>>.

<< DOVRESTI VEDERTI, AHAHAHAH!!>> continuò a ridere il tetro Drago:<< E ti dirò, non è stato nemmeno troppo difficile tirarli dalla mia parte: non ti hanno mai visto come un degno Sommo Drago, se proprio lo vuoi sapere, sei troppo tenero e leale! Ma non preoccuparti, potrai sempre rammaricarti della tua bontà d'animo nell'aldilà, insieme alla tua amica.>>.

<< M-Maledetto...>>.

<< Il nostro discorso finisce qui: ti auguro di morire tra mille sofferenze. Mi sarebbe piaciuto prenderti vivo, ma sei troppo pericoloso per questo.... mi accontenterò di vederti crepare!>> quindi si rivolse alla propria creatura:<< Talem... ammazzali tutti e tre! Capito? MUOVITI!>>. Il mostruoso guerriero sembrò comprendere il comando ad esso rivolto, e iniziò a muovere pesanti passi avanti nella loro direzione, mentre il portone del castello si richiudeva nuovamente. 

Fu allora che, a farsi avanti, fu proprio Will, brandendo il proprio bastone-flauto.

<< Molto bene... se lui è il nostro avversario...>> disse Will, deciso:<< ...è il caso che sia io ad affrontarlo!>>.

<< Tu, Will?>> domandò Hiro, sorpreso.

<< Sì, io. Dopotutto, come pretendi di farlo tu, visto che sei stato massacrato di legnate da Temprato? Riposati, piuttosto, ti serviranno energie quando sarà il momento.>> quindi sorrise, lanciandogli di nuovo la sua spada, che il Cacciatore di Missioni afferrò al volo:<< Tu prendi questa: dovrai tener d'occhio Temprato mentre combatto, non si sa mai...>>.

<< D'accordo...>> annuì lentamente il ragazzo dal braccio fasciato, sedendosi a breve distanza dal nemico sconfitto in precedenza. L'ex-Sommo Drago dell'Acqua invece, si mise in posizione, pronto al nuovo combattimento.

“ Bene... è tempo di fare a pezzi quell'aborto.” pensò il musicista, tenendo d'occhio il lento nemico. Poi, senza preavviso, scattò in avanti contro di esso. Nel vederselo arrivare vicino, Talem allungò con inaspettata rapidità le lame della sua mano sinistra, contrariamente a ciò che potevano far intendere i suoi movimenti goffi, ma Will se ne avvide e balzò nella sua direzione per tempo, sferrandogli un potente calcio con i piedi uniti che gli colpì il petto corazzato in pieno, sbilanciandolo e facendolo barcollare all'indietro.

<< Ti è piaciuto?>> gridò Will, già preso dalla battaglia benché fosse appena iniziata, balzando ancora contro di lui e facendolo arretrare un altro po' con un colpo di bastone. Il gigante però non sembrò accusare il colpo, e immediatamente mosse un altro fendente delle sue mortali lame verso il proprio avversario. L'ex-Sommo Drago si abbassò, schivandole, per poi contrattaccare fulmineamente con un colpo ben piazzato della propria arma, senza riuscire tuttavia a sortire effetti.

<< Mggr....>> brontolò Talem con un verso gutturale, abbassando il martello che aveva al posto della mano destra sul musicista. Questo se ne avvide appena in tempo per potersi buttare indietro ed invitarlo, anche se una volta in piedi si trovò aggredito un'altra volta dal colosso.

<< Accidenti...>> mormorò Will, sottraendosi ancora ai suoi colpi e continuando a ribattere inutilmente con i propri:<< Non riesco a fargli danni... e per giunta è più veloce di quanto sembra a prima vista.>>.

<< AHAHAHAH!!>> risuonò ancora la risata del Sommo Drago della Follia, informato costantemente della situazione della battaglia in corso dall'Araldo che era insieme a lui:<< Pensavi davvero che sarebbe stato così semplice? Con quell'armatura speciale, formata da strati di pelle di Ironer sovrapposti, può assorbire i colpi di potenza alta. Una persona normale non avrebbe abbastanza forza per sostenerne il peso, ma Talem... non è normale!>>.

<< Che la peste ti colga!>> ringhiò il musicista, rotolando sotto al braccio del soldato artificiale.

<< Se continua così, per Will...>> cominciò a commentare Hiro, ma prima di finire la frase una mano gli afferrò il braccio, approfittando della sua distrazione di quel momento: era Temprato, che si era trascinato fin da lui.

<< Hiro...>> ansimò il Sommo Drago. Era incredibile che avesse ancora energie, dopo essere stato sconfitto dal Cacciatore di Missioni:<< … ho... qualcosa da proporti...>>.

<< Tu?>> domandò il ragazzo dal braccio fasciato, sorpreso ma comunque diffidente:<< Cosa intendi dire?>>.

<< Non pretendo che tu... mi capisca... dopo ciò che hai sentito prima...>> si pronunciò faticosamente il Sommo Drago dell'Acciaio, gli occhi tremanti:<< … ma comunque... vorrei proporti questo... io posso dirti dove puoi trovare... di preciso Eria, nel castello...>>. La notizia accese subito l'interesse del Cacciatore di Missioni, il quale vide chiaramente in essa una possibilità in più di salvare la sua ragazza.

<< Davvero? Allora... dimmelo! Subito!>> disse Hiro, afferrandolo furiosamente per la tunica, deciso a fargli sputare l'informazione.

<< Te lo dirò... ad una condizione..>> sussurrò Temprato, ormai allo stremo. Il suo tono di voce era davvero serio, determinato... quasi fosse la cosa più importante per lui:<< … uccidi per me Insano... te ne prego...>>.

<< Vuoi... che lo uccida?>> chiese Hiro, lanciando un'occhiata al cieco presente sulla torretta con fare stupito. 

<< Desidero solo questo... nient'altro: è colpa sua se la persona a me più cara.... è... morta... ti prego...>>. Il modo in cui lo diceva sembrò quasi impietosire il ragazzo dal braccio fasciato: era davvero triste vedere un guerriero come lui ridotto in quello stato, costretto a supplicare un nemico.

<< Non te lo garantisco...>> cominciò il Cacciatore di Missioni, chiudendo gli occhi:<< Non sono un assassino... sono un Cacciatore di Missioni. Però...>> riaprì gli occhi:<< … posso capire cosa provi... e gli restituirò ciò che ti ha fatto con gli interessi, se lo trovassi ad intralciarmi. Hai la mia parola.>>.

<< Mmh... va bene...>> rispose il Sommo Drago, annuendo:<< … mi sta bene anche così....>>.

<< Ma sappi, anche così... che non dimentico che tu hai rapito Eria: quando avrò finito, toccherà a te subirne le conseguenze...>>.

<< Lo immaginavo. Non importa... fa... come credi.>> e così dicendo, Temprato si rovesciò sulla schiena, prendendo a riposare. Il ragazzo dal braccio fasciato, invece, ritornò a concentrarsi su Will e la sua battaglia.

<< Tsk...>> fece il musicista, passando sotto le gambe del mostruoso Talem e sbucando alle sue spalle per poi attaccarlo con un potente calcio all'altezza del suo stomaco. Il guerriero corazzato non sembrò soffrirne, e reagì brandendo il martello che aveva al posto della mano destra contro di lui. Il musicista compì un balzo di mezzo metro indietro, facendo fallire il colpo e spingendo il nemico a caricarlo.

<< Ruurg...>> si lamentò Talem, avvicinandosi, ma Will, già pronto, saltò appena gli fu sufficientemente vicino e lo colpì con un potente calcio volante sul muso. La mossa però si rivelò inefficace, e il guerriero di Insano allungò pericolosamente le sue lame, riuscendo a ferire una delle braccia del musicista.

<< Ah!>> fece Will, arretrando subito, ma proprio allora gli arrivò spedito il martello del nemico. Tento di evitarlo, venendo però raggiunto prima che potesse riuscirci allo stomaco e spedito a terra violentemente. L'ex-Sommo Drago dell'Acqua, così atterrato, si rimise in piedi malamente, ma solo per essere aggredito ancora dal colosso.

“ Brutto... se io fossi stato una persona comune mi avrebbe sfondato lo stomaco.” pensò il musicista mentre prendeva le distanza da Talem, sentendo i nefasti effetti dell'ultimo attacco sul proprio corpo:“ Come diavolo si fa ad attaccarlo?”.

<< AHAHAHAHAAH!! DIVERTENTE!>> rise Insano, venuto a conoscenza delle sue difficoltà:<< Che ti succede, Oceano? Non riesci a combattere come si deve contro il mio soldatino? AHAHAHAH!!>>.

<< Ora basta...>> ringhiò Will, compiendo un altro balzo all'indietro per evitare la schivata, prendendo quindi la rincorsa e tuffandosi in avanti in contemporanea al nuovo avanzare dell'avversario:<< Si muove sempre su due gambe, anche se è grosso. Quindi...>> e così dicendo si frappose in mezzo ai suoi arti inferiori, afferrandoglieli e intralciando la sua marcia in maniera da farlo cadere:<< … può perdere l'equilibrio!>>.

<< Ragg!>> ruggì Talem, mentre il suo corpo si proiettava in avanti, abbattendosi con un pesante tonfo sul terreno sottostante. Rapido, sfuggito al pesante impatto dell'essere artificiale, il musicista si rialzò e si gettò contro il nemico caduto.

“ Adesso lo noto...” sorrise l'ex-Sommo Drago dell'Acqua, riflettendo nell'accingersi ad usare la propria arma:“ … la sua armatura non copre il collo!”quindi gli sferrò un colpo secco sul punto scoperto: questa volta Talem sentì chiaramente l'attacco, agitando le braccia come un forsennato. Il musicista rincalzò con un secondo affondo del bastone-flauto, ma quando si trattò di sferrarne un terzo il martello che terminava il braccio destro del soldato artificiale scattò furioso contro di lui, colpendolo in pieno ad un braccio e scaraventandolo a terra.

<< GRAH!>> ruggì Talem, rialzandosi lentamente dal terreno sottostante. Anche Will si rimise in piedi, ma il suo braccio stava tremando parecchio, segno che aveva ricevuto danni.

<< Maledizione... non riesco a muovere bene il braccio...>> notò il musicista, in difficoltà. Presto il nemico tornò all'assalto, però, e l'ex-Sommo Drago non poté che tentare di colpirlo maneggiando il bastone con una sola mano nell'evitare le sue mosse, non riuscendo in quel modo a colpirlo nel suo tallone d'Achille, abituato com'era ad usarlo a due mani.

“ Eheheheheh. Ormai è la fine per lui.” pensò Insano, tenuto sempre informato. Dopo alcuni minuti, il musicista si tirò indietro, cercando di mettere distanza tra sé e Talem per cercare una soluzione al proprio problema.

“ Se non avessi la spalla sinistra mezza scardinata, adesso...” rifletté Will, osservando il mostruoso umanoide in avvicinamento dal punto in cui si era portato. Fu allora che...

<< EHI, WILL, VOLTATI!>>. Al sentirsi chiamare il musicista si volse, e vide arrivargli qualcosa. Lui afferrò al volo l'oggetto, e notò che era... un Emblema Acqua grande. Alzò lo sguardo da esso e si accorse che era stato Hiro a lanciarglielo.

<< Cosa?>> domandò l'ex-Sommo Drago, meravigliato da quel gesto, evitando di corsa un altro agguato di Talem:<< Perché diavolo lo fai, Hiro? Non ho bisogno di...>>.

<< Invece credo di sì.>> lo interruppe Hiro, deciso:<< Se ora sei così in difficoltà... è sopratutto perché non puoi usare la tua massima potenza.>>.

<< Eh?>>.

<< Anche durante gli allenamenti ho notato che non riuscivi a lottare bene come con Eria.. e questo perché hai rinunciato a parte della tua forza insieme al tuo Emblema.>> strinse quindi un pugno con forza, ponendolo davanti a sé:<< Ormai non c'è più bisogno che tu mi chieda se mi fido di te... usa l'Emblema!>>. Il musicista lo fissò, piuttosto sorpreso: era parecchio tempo che si chiedeva quanto si fidassero di lui Hiro ed Eria dopo il suo tradimento, anche se sembravano averlo nuovamente accettato... e ora ne veniva fuori con quella prova di fiducia, tutto ad un tratto?

<< Ma allora... ti fidi davvero di me?>> mormorò Will, il colosso ormai prossimo all'aggredirlo alle spalle. Prima che ci riuscisse, però, con abile mossa l'ex-Sommo Drago dell'Acqua si abbassò, schivando le sue lame e contemporaneamente scambiando gli Emblemi del proprio bastone-flauto. Il secondo successivo, dal suolo si erse una furiosa colonna d'acqua che vorticò da sotto il ventre di Talem, sollevandolo di mezzo metro e rovesciandolo al suolo.

<< Ma cosa...?>> si domandarono tra loro gli Araldi della Follia e dell'Acciaio spettatori dell'incontro: sette vortici d'acqua piuttosto grandi si erano sollevati in aria, richiamati dal potere dell'Emblema Acqua grande tornato al suo proprietario originale.

<< Vortici... del Dragone Acquatico!>> dichiarò il musicista, fissando combattivamente con il suo unico occhio l'avversario in procinto di rialzarsi:<< Da adesso si fa sul serio... ora tornerò Oceano, il Sommo Drago dell'Acqua, per i miei amici!>>.

<< Così si parla!>> esclamò Hiro, felice della cosa.

<< Non deluderò la vostra fiducia...>> sorrise Will, abbassando lo sguardo:<< … non più.>>.

“ Uhm... ha tirato fuori il potere del suo Emblema?” pensò Insano, ghignando:“ Bene: in questo modo potremo testare Talem in una lotta più seria.”. Talem, dopo un primo attimo di sorpresa, sembrò scuotersi, e subito si scagliò contro il musicista. Quest'ultimo suonò allora nel proprio bastone-flauto chiudendovi alcuni buchi, e due dei Vortici del Drago Acquatico innalzatisi vennero incontro al mostruoso avversario lasciando solchi dietro di loro. Il soldato di Insano, avvedutosi del pericolo, si spostò in mezzo ad essi, e nel medesimo momento il terreno davanti al soldato corazzato si spaccò, facendo emergere un vortice orizzontale dal sottosuolo a mo' di onda . 

<< Grr...>> ringhiò Talem, senza arrestare minimamente la sua corsa e vincendo il vortice senza esservi risucchiato dentro, anche se non con poche difficoltà.

<< Mmh?>> fece l'ex-Sommo Drago dell'Acqua, sorpreso.

<< L'armatura di Talem è abbastanza pesante da tenere al suolo il mio guerriero.>> sogghignò Insano:<< Non basterà un po' d'acqua...>>.

<< GRRRAAAAAAAAA!!>> ruggì il colosso, alzando le proprie lame d'ascia sopra Will una volta raggiuntolo. Il musicista però non rimase fermo e si lanciò di lato, suonando contemporaneamente il proprio strumento: in questo modo, al posto dell'amico di Hiro fu una delle colonne d'acqua ad intercettare il colpo discendente, catturando il braccio corazzato nella propria corrente. Talem tentò di sottrarre l'arto ad essa, ma parve non esserne in grado.

<< Adesso è il mio momento!>> disse Will, tornando a suonare tappando ogni buco del bastone-flauto: tutti i vortici iniziarono a muoversi, puntando decisamente contro Talem. Quest'ultimo notò la cosa e tentò di liberarsi nel minor tempo possibile, ma prima di poterci riuscire ogni colonna d'acqua lo circondò, chiudendosi su di lui ed unendosi alle altre per formarne uno molto più largo, in cui le varie correnti si contendevano da tutte le direzioni la loro vittima.

<< Quella mossa...>> notò il Cacciatore di Missioni dal braccio fasciato, comprendendo le sue intenzioni:<< … è la stessa che ha tentato di usare contro Eria. Sta cercando di fare a pezzi Talem?>>.

<< Non mi risparmierò... la farò finita subito!>> esclamò con fare vittorioso l'ex-Sommo Drago.

<< NON PENSARE CHE SIA COSI' FACILE, OCEANO!>> gridò Insano, già venuto a sapere di cosa stava accadendo. Infatti, davanti agli occhi di tutti, l'energumeno corazzato, dopo essere rimasto a subire per qualche secondo la furia dell'acqua che lo circondava, iniziò a muovere lenti quanto implacabili passi verso Will, combattendo il flusso della corrente e facendosi sempre più vicino all'esterno del liquido.

<< Cosa?>> si sbalordì il musicista, incredulo:<< Riesce a vincere la forza... dei Vortici del Dragone?>>. Quegli attimi di tensione terminarono bruscamente, una volta che Talem fu finalmente riuscito a venir fuori da quel flusso di correnti... e subito si fiondò con passi rapidi e pesanti in avanti, riuscendo a colpire l'attonito Will con un feroce quanto immediato colpo di martello.

<< AAAARGGHH!!>> gridò Will, sbalzando in aria e ricadendo malamente sul terreno sottostante: schizzi di sangue accompagnarono la sua caduta.

<< WILL!>> scattò in piedi Hiro, colto alla sprovvista da quella mossa tanto veloce. Alzandosi con le braccia da terra, il musicista iniziò a rimettersi tremando in piedi: la martellata l'aveva preso ad un fianco, e gli aveva fatto uscire parecchio sangue dalla bocca.

<< Gouff...>> sputò per terra Will, l'arma sempre stretta in pugno:<< … c-che forza... per poco non mi spaccava le costole...>> ma si bloccò subito: un'ombra lo sovrastò, e quando alzò la testa poté notare il nemico ormai davanti a lui:<< Cavolo...>>.

<< AHAHAHAH! TANTI SALUTI, WILL! AHAHAHAH!!>> rise fragorosamente il Sommo Drago della Follia:<< NEMMENO LE TUE MOSSE CON L'ACQUA SONO BASTATE A VINCERE LA SUA CORAZZA! TALEM... UCCIDILO!>>. Il guerriero artificiale raccolse l'ordine e con mossa rapidissima avanzò la mano sul nemico, prendendolo per la testa e sollevandolo da terra. 

<< GAH!>> fece Will dal dolore: sentiva la forza della stretta della sua mano sul suo capo come la morsa di una tenaglia, feroce ed implacabile. Con la coda nell'occhio, ebbe il tempo di notare che il martello che aveva all'estremità dell'altro braccio si stava spostando di lato, ormai pronto a impattarsi su di lui.

<< ACCI...!>> avanzò qualche passo il Cacciatore di Missioni, nel disperato tentativo di raggiungerlo da quella distanza. Non ce l'avrebbe mai fatta, da lì...

Fu allora che il bastone-flauto di Will scattò rapido, guidato dalla sua mano, sulla sua bocca, e l'ex-Sommo Drago ci soffiò dentro nonostante la stretta che gravava su di lui, un unico buco dello strumento chiuso:  nel medesimo istante in cui il martello si mosse nella sua direzione, un Vortice del Drago Acquatico riuscì a raggiungerlo, catturandolo nella propria corrente e interrompendo l'attacco. Il ragazzo dal braccio fasciato si fermò nel notare quella mossa.

<< Mggrrr???>> mugolò in tono interrogativo l'essere, cercando ancora una volta di strattonare via l'arto catturato da ciò che lo ostacolava.

<< Il... combattimento...>> mormorò a sorpresa Will, staccando il bastone dalle labbra:<< … è tutt'altro che concluso!>> nel dire così si diede una spinta con le gambe, calciando grazie ad entrambe il collo di Talem e costringendolo a lasciarlo cadere a terra. Quest'ultimo cercò allora di allungare nuovamente le lame contro di lui, ma il musicista suonò di nuovo, facendo sì che una seconda colonna d'acqua giungesse a bloccare il secondo braccio.

<< ROOOOOOOOARRR!!>> urlò il mostruoso guerriero, simile ad una bestia in gabbia, agitandosi come non mai pur di liberarsi: oramai però era il musicista a tenere in pugno lui, e infatti Will si rizzò con la schiena, sorridente.

<< Mi chiedo come farai... adesso.>> disse l'ex-Sommo Drago, soddisfatto e con un lampo omicida negli occhi:<< Non sei stato un cattivo avversario... ma la storia finisce qui. Addio per sempre!>> quindi strinse per bene l'arma che usava e scattò rapido sul nemico bloccato, il quale non poté fare nulla.

Tutto finì in un secondo: il bastone di Will venne spinto con forza notevole contro la carotide di Talem, trapassandogli il collo all'istante. Il colosso sprizzò sangue dal punto colpito, come una fontana... finché le sue pupille non sparirono dietro le palpebre superiori e il suo capo non si chinò, privo di vita.

<< Non è possibile...>> sbalordirono gli Araldi spettatori, completamente sgomenti: l'ultima cosa che si sarebbe aspettati era che una creatura potente come quella potesse soccombere a quel modo:<< L'ha... L'ha ucciso...>>. 

<< Eppure... era fortissimo...>> commentarono degli altri. Insano, invece, ricevuta la notizia, sembrò più che altro ampiamente seccato.

Il musicista estrasse dal collo del nemico l'arma, e poco dopo le colonne d'acqua si dissolsero, lasciando che il cadavere dell'esperimento crollasse prima in ginocchio e poi pesantemente, pancia a terra, sul campo di battaglia, facendo sussultare tutti.

<< Ottimo lavoro, Will.>> si congratulò Hiro, sollevato. Will si girò, e alzò il pollice nella sua direzione, contento dell'impresa appena portata a termine.

<< Dunque... il tuo pupillo è morto, Insano!>> esclamò Will, rivolto al Sommo Drago della Follia:<< Non resti che tu... scendi e combatti!>>.

<< AHAHAHAH!!>> rise ancora Insano, tranquillo:<< Non cantate vittoria... non avete dimenticato che vi siete stancati un bel po'? Ormai non resta che finirvi... ARALDI DELL'ACCIAIO, DELLA FOLLIA... A VOI!>>. Ancora una volta l'uscio della fortezza si spalancò, e da esso ne uscirono svariati Araldi armati di asce e spadoni.

<< WOOOOOOOOOOOOOH!!!>> gridarono i tirapiedi del Sommo Drago, precipitandosi in una carica furiosa al fine di travolgere i nemici. 

<< Avrei dovuto immaginarlo, da uno come lui.>> assottigliò lo sguardo il musicista, e senza perdere altro tempo scambiò di nuovo gli Emblemi del suo bastone-flauto, restituendo con un lancio quello Acqua grande ad Hiro:<< Sei abbastanza in forze per correre, ora, Hiro?>>.

<< Eh? Sì, certo...>> annuì il ragazzo dal braccio fasciato, rimettendo nella spada l'Emblema:<< Non ho riposato proprio tantissimo, ma...posso farcela!>>.

<< Perfetto, in questo caso... io terrò occupati quegli Araldi, aprendoti la strada, mentre tu cercherai Eria prima che ad Insano vengano strane idee, tipo usarla come ostaggio. Anche se sono indebolito posso farcela con nemici di questo calibro.>>.

<< D'accordo... però non potresti semplicemente usare i Vortici contro di loro e venire con me?>>.

<< No, diventano... troppo difficili da manovrare, se i bersagli sono tanti. Sarà più utile a te. Forza!>>. Detto ciò, il duo si lanciò a sua volta contro i tirapiedi, e una volta raggiunti i nemici il bastone del musicista colpì più volte mettendone al tappeto parecchi ed aprendo loro la strada. Tuttavia, c'era un vero e proprio fiume in piena di briganti che li assaliva.

<< Sono un po' tanti...>> disse Will, atterrandone un altro:<< Bisognerebbe...>>.

<< Aspetta, Will... SPOSTATI!>> disse rabbiosamente il ragazzo dal braccio fasciato, generando la propria lama d'acqua intorno alla spada che impugnava. L'amico obbedì, e il Cacciatore di Missioni lanciò verso gli Araldi di fronte a loro un fendente d'acqua come quello che aveva ucciso l'Aquilena.

<< AAAAAARRGGGHHHHH!!!>> gridarono gli Araldi: il fendente d'acqua, allargatosi quanto bastava, era risultato devastante, e aveva falciato le gambe ad una buona parte di quelli che li intralciavano in una tempesta di sangue, colpendo addirittura quelli alle spalle. 

<< DI QUA!>> proseguì Hiro, tirando verso la via appena aperta e fiondandosi in direzione dell'ingresso della fortezza, sistemando rapidamente gli ultimi Araldi che sbarravano loro la strada mentre quelli ai lati cercavano di fermarli.

<< Capo... stanno dirigendosi verso portone!>> disse l'Araldo della Follia insieme ad Insano al proprio padrone, al fine di informarlo:<< I nostri non sono riusciti a rallentarli...>>.

<< E allora che aspetti? Fallo chiudere!>> gli intimò il Sommo Drago della Follia. 

<< CHIUDETE IL PORTONE!>> gridò frettolosamente l'Araldo, rivolto a coloro che si occupavano dell'entrata dal castello. Tuttavia, incredibilmente...

<< Ehi... perché non sento nulla?>> domandò Insano, seccato:<< Si chiude o no, il portone?>>.

<< N-Non si sta chiudendo...>> mormorò l'Araldo della Follia, impietrito dalla sorpresa:<< Il portone... sta rimanendo aperto! Non sembra esserci nessuno a chiuderlo!>>.

<< CHE COSA?>> chiese a voce alta il Sommo Drago, alterato, non credendo alle proprie orecchie:<< NESSUNO? MA COSA...?>>. Mentre loro notavano questo strano fenomeno, però, Hiro e Will giunsero a varcare la soglia dell'edificio, ed il ragazzo dal braccio fasciato non perse tempo nel correre al suo interno.

<< Buona fortuna, Hiro!>> gli augurò buona fortuna Will, fermandosi e girandosi in direzione dei numerosi Araldi ancora in piedi, aspettandoli a piè fermo.

<< Anche a te... e grazie!>> sorrise Hiro, intenzionato a salvare Eria ed insinuandosi ancor di più nel castello, pensando:“ Temprato mi ha detto che per accedere alle celle sotterranee, bisogna passare dalla sala del trono... dev'essere quell'edificio là in fondo.” perciò corse speditamente per raggiungere la costruzione in fondo alle mura esterne, augurandosi che il musicista uscisse vivo dallo scontro di cui sentiva già i rumori alle sue spalle.

Intanto, nella cella di Eria, la ragazza si stava dando da fare per tentare di staccare dal muro le catene che la imprigionavano: il pensiero dei guai che stavano probabilmente passando per lei Hiro e Will le avevano dato di nuovo la volontà di riprovarci, anche se era consapevole che non sarebbe stato per niente facile. Se non ci avesse almeno riprovato, però, avrebbe avuto sulla coscienza qualunque cosa stesse succedendo ai suoi amici, e questo non se lo sarebbe mai potuta perdonare.

“ Staccatevi... DANNAZIONE!” pensò Eria, tirando altri strattoni furiosi alle catene. Cinque minuti dopo, fu costretta a fermarsi: gli anelli delle catene che aveva ai polsi la stavano quasi per ferire dal tanto che tirava. Ansimò affannosamente, comunque decisa a tentare ancora:“ Non devo arrendermi... devo insistere...”. Senza aspettare nemmeno un minuto, strinse di nuovo le serie di anelli, in procinto di fare un altro tentativo:“ Uno... due e...”.

<< AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!>>. Un grido agghiacciante la distrasse, impedendole di mettere in atto il tentativo: quell'urlo era vicinissimo, e sembra venire dal corridoio subito fuori dalla sua cella. Alcune voci cominciarono a rompere il silenzio che regnava lì sotto.

<< Che diavolo stai...?>> disse una voce. Sembrava essere quella dell'Araldo Superiore dell'Acciaio Cain.

<< Togliti di mezzo...>> rispose una seconda voce... e il secondo successivo l'urlo di Cain risuonò per il sotterraneo. Poi di nuovo silenzio.

Eria fissò l'uscio, leggermente turbata: a giudicare da ciò che aveva sentito, qualcuno aveva colpito Cain, forse addirittura ucciso. Che Hiro o Will fossero scesi fin lì? In effetti la voce che aveva risposto a Cain aveva un timbro familiare. Prima che potesse farsi altre domande, però, la serratura della porta iniziò a scattare, segno che qualcuno la stava aprendo con le chiavi. L'ingresso si scostò, spalancandosi...

Una figura con la tunica dai fregi gialli si mosse in avanti, entrando nella prigione della ragazza. All'inizio Eria non la distinse benissimo, ma poi la mise bene a fuoco: era l'ultima persona che si sarebbe mai aspettata di vedere. Era Derric, l'Araldo Superiore del Fulmine. Che ci faceva lì... ma sopratutto, perché la mazza ferrata che stringeva in una mano era ricoperta di sangue?

<< Eria...>> continuò a muovere passi avanti Derric, serio, tenendo in mano qualcosa di familiare: erano i foderi dei pugnali di Eria, con le loro armi custodite al loro interno. 

<< Tu?>> domandò la ragazza, diffidente ma evidentemente confusa:<< Che diavolo ci fai qui?>>.

<< Non è il momento di fare troppe domande.>> chiuse gli occhi l'Araldo Superiore, abbassandosi sulle sue catene:<< Credo che almeno uno dei tuoi amici sia riuscito ad entrare qui, ho lasciato loro il portone aperto. Tuttavia, è meglio di approfittare di quest'occasione per farti fuggire...>>.

<< EH?>> sgranò gli occhi Eria, pensando di aver capito male: cos'era questa storia? Aveva lasciato aperto il portone per Will ed Hiro? La voleva salvare? Perché?

<< Hai capito bene...>>.

<< No che non ho capito!>> protestò la Cacciatrice di Missioni, prendendogli un braccio:<< Che storia è questa? Tu sei un Araldo, no? Che cos'hai in mente?>>.

<< Semplicemente credo che non abbia senso far morire un elemento importante come te per la lotta contro i Sommi Draghi.>> riaprì gli occhi Derric:<< Non penso che a mio fratello gli farebbe piacere, tutto sommato.>>.

<< Che? Tuo fratello? Non capisco...>> scosse il capo lei, più confusa di prima:<< Insomma... si può sapere a cosa diavolo miri?>>.

<< Uff... e va bene, te lo dico.>> disse Derric, spazientito, decidendosi a parlare:<< Se proprio ci tieni a saperlo... in realtà sono un Cavaliere del Governo Imperiale, e per la cronaca il fratello del Condottiero Imperiale Kenryu!>>.

-Studio Tetro-

Io:<< Ed ecco una nuova lotta che spero sia venuta come si deve... scusate se non è granchè, il capitolo...>>.

Keila e Honoryou (liberi per oggi, ma sbalorditi):<< O.O FRATELLO DI CHI?>>.

Io:<< Non ve l'aspettavate, eh? u.u >>.

Honoryou:<< Beh, no... pensavo fosse un semplice Araldo...>>.

Io:<< E invece no xD >>.

Keila:<< Il solito troll...>>.

Io:<< Ah, poi... >> lancia una mazza in là.

???:<< AHI!>>.

Honoryou:<< Toh, Crow di My love, my life di eli8600...>>.

Io:<< E' un ottimo sfogo, sapete?>>.

Crow:<< Sfogo per cos...? ARGH!>> altra mazza volante in testa.

Io:<< Non parlare te, che io ed Eli ci divertiamo a prenderti a mazzate B) >>.

Keila:<< Poveraccio >_> >>.

Io:<< Vi ricordo che la vostra sorte è solo rimandata per ora B) le Gocciole son finite.>>.

Keila e Honoryou (deglutiscono):<< O___O'' >>.

???:<< Ben detto, eheheh!>>.

Io:<< Ciao, Eli.>>.

Crow:<< Ho un brutto presentimento ''^^ >>.

Eli:<< Ciau a tutti ^O^>> tiene mazza:<< Indovinate perché sono qui? >:) >>.

Crow:<< CIAO!>> scappa via.

Eli:<< Tanto c'è Durbe a tagliargli la strada u.u >>.

Io:<< XD Povero Crow... quasi xD >>.

Honoryou:<< Lo compatisco >_> >>.

Io:<< Intanto la nostra cara amica è venuta qui senza bisogno della Lotteria Tetra :) Come va, cara Eli?>>.

Eli:<< Beh, giungere in Studio Tetro è sempre bello ^O^ Le mazzate sono assicurate B) >>.

Keila:<< O.O >>.

Honoryou:<< S-Sadici...>>.

Io:<< C'è una visita per te, però XD >>.

Eli:<< Visita? Quale visita? :33 >>.

Io:<< Ryam xD >>.

Ryam (salta in braccia sue):<< ELI!>>.

Eli:<< LA MIA PICCOLAAAA *-* Come stai?  *3* >> la fa girare in tondo.

Ryam:<< Bene x3 >>.

Io:<< Eheheheh... e con questo quadretto familiare, passiamo ai ringraziamenti. Ringrazio tutti i soliti lettori/recensori (anche se stanno nell'ombra) e consiglio eli8600 ai fan, che ha pubblicato anche un paio di efficaci One Shot su Five Nights at Freddy's che vi consiglio caldamente u.u (non ha storie fantasy in serbo, ma sono efficaci u.U ). Grazie a tutti di cuore e scusate l'attesa... anche se credo che dovrete attendere ancora per il prossimo...>>.

Honoryou:<< Già, costui ha delle cose da fare al di fuori di EFP.. quindi per cinque giorni...>>.

Keila:<< … niente ^^ >>.

Io:<< Ma tornerò, punto :) E il disegno è di Talem, stavolta, un nemico che è durato poco ma che è stato piuttosto coriaceo.>>.

Honoryou:<< E con questo è tutto.>>.

Keila:<< A presto ;) >>.

Io:<< Ciao ciao ;D >>.

Eli (gioca con Ryam):<< ♥ >>. 

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Capitolo 44
*** Un Drago spregevole ***


44- Un Drago spregevole.

-Studio Tetro/Nel capitolo precedente-

Io:<< Ehilà... finalmente l'attesa è finita xD L'altra volta eravamo rimasti a questo: Will si ritrova a dover fronteggiare Talem, un mostruoso essere frutto degli esperimenti della banda dei Sommi Draghi con i testi antichi di cui è alla ricerca anche Lein, ma dopo un combattimento piuttosto duro riesce a trionfare. In seguito, mentre Hiro si introduce all'interno del castello di Insano, Derric rivela ad Eria che è intenzionato a toglierla dai guai, e che è il fratello di Kenryu, nonché Cavaliere del Governo Imperiale.>>.


Eria rimase come inebetita davanti alla notizia comunicatale da Derric: non solo lui sarebbe in realtà un Cavaliere del Governo Imperiale... ma addirittura il fratello della più alta carica militare di Acaidar, Kenryu, di cui aveva sentito tanto parlare? Era assurdo... e dopo la sorpresa iniziale iniziò a dubitarne.

<< Non ti credo.>> dichiarò Eria, scettica:<< Non puoi essere un Cavaliere del Governo! Hai in mente qualcosa, ammettilo!>>.

<< E cosa te lo fa credere?>> la fissò Derric, che era quasi nell'atto di colpire le catene.

<< Tanto per iniziare... hai partecipato anche tu all'assalto a Violetgate, dove ci incontrammo la prima volta, e ci hai combattuto con la chiara intenzione di uccidere.>> iniziò la ragazza:<< I Cacciatori di Missioni non sono degli elementi importanti alla battaglia contro i Sommi Draghi, come hai detto te?>>.

<< Certo... ma non potevo certo correre il rischio di essere scoperto.>> chiuse gli occhi l'Araldo Superiore del Fulmine:<< Senza contare che non sapevo quanto sareste risultati indispensabili.>>.

<< Anche così, come mai non hai informato in questi giorni gli altri Cavalieri dell'ubicazione di questo nascondiglio? Avreste potuto catturare ben due Sommi Draghi.>>.

<< Deduzione intelligente, ma non l'ho fatto per due motivi: il primo è che Insano fa tener bene d'occhio tutti i suoi uomini da seguaci di fiducia... mentre il secondo è per il vero scopo per cui mi trovo con la banda.>>.

<< Vero... scopo?>> lo guardò Eria.

<< Già, non è tanto per prevedere le mosse dei Sommi Draghi o per arrestarne un paio che sono entrato nell'organizzazione.>> spiegò alla svelta Derric:<< Il motivo per cui mio fratello mi chiese di unirmi ai Draghi era per trovare il luogo dove si trova il loro misterioso capo.>>.

<< Il loro capo?>>.

<< Sì, la mente che sta dietro a tutto questo: il Sommo Drago Supremo. Se riuscissimo a catturarlo, infliggeremo un colpo davvero duro all'intera banda. Purtroppo non è semplice scoprire dove si nasconda, solo una ristretta cerchia di gente fidata ne è a conoscenza...>>. 

<< Accidenti... allora stanno così le cose?>>.

<< Ora mi credi? In fondo, mi sono dato pure la pena di riportarti le tue armi...>> nel dirlo appoggiò i pugnali argentati di Eria vicino a breve distanza da sé, sul freddo pavimento della cella.

<< Beh... veramente...>> disse la ragazza, incerta: quelle spiegazioni ancora non la convincevano del tutto, potevano essere semplicemente un modo per vincere la sua fiducia, anche se non conosceva lo scopo di una recita del genere.

<< Posso capirlo se tu non mi credi, ma sappilo...>> proseguì Derric, stringendo con forza il pugno libero:<< … non è stato facile per me tollerare le ingiustizie e i soprusi commessi da questi bastardi. Ho assistito a cose orribili, che mi hanno fatto ribollire il sangue... e dovevo faticare a reprimere i miei sentimenti!>>.

<< Mmh...>> rifletté Eria: il tono con cui aveva pronunciato le sue ultime parole sembrava piuttosto sincero, forse diceva il vero. In ogni caso, non poteva aspettare lì incatenata lo svolgersi degli eventi, doveva fare assolutamente qualcosa, anche al costo di dare la sua fiducia a quello che poteva essere solo un traditore. Quindi alla fine sospirò:<< E va bene... voglio crederti. Ti terrò d'occhio però, sappilo.>>.

<< Molto bene.>> annuì l'Araldo superiore, prendendo con una mano una delle sue catene:<< E' il caso di sbrigarsi, non abbiamo molto tempo: non ho avuto il tempo di prendere le chiavi delle catene, ma dovrei riuscire a romperle con la mazza...>> e così dicendo tirò un colpo alla serie di anelli metallici, a cui si aggiunse una raffica di vento che si abbatté su di essa, liberata dall'Emblema Vento medio della mazza ferrata di Derric. 

<< Non ha avuto molto effetto...>> notò la Cacciatrice di Missioni, costatato che la catena aveva riportato solo una lieve ammaccatura.

<< Già, per sicurezza devono averti legata a delle catene unite ad Emblemi.>> ringhiò Derric, seccato:<< Ce la farò, però...>> e così dicendo menò nuove “ martellate” con la propria arma, convinto di poter intaccare il materiale della catena fino a spezzarlo.

Contemporaneamente, al piano superiore. Hiro si introdusse con facilità nell'edificio che ospitava la sala del trono, in quanto la porta dell'ingresso principale era alquanto malmessa a differenza del portone principale, e riuscì a sfondarla senza problemi. L'interno del palazzo aveva un ampio soffitto, sostenuto da diverse colonne di pietra, mentre in fondo al lunghissimo corridoio che gli si era parato davanti si poteva vedere l'antico trono reale.

“ Il passaggio ai sotterranei dovrebbe trovarsi dietro a quel trono.” pensò Hiro, ricordando le informazioni dategli da Temprato, quindi si affrettò a raggiungere il trono di corsa. Proprio allora, però...

<< FERMO!>>. Alcuni Araldi della Follia armati di falci si lanciarono verso di lui, uscendo da alcune stanze laterali rispetto al corridoio, animati da intenzioni tutt'altro che rassicuranti.

<< Merda...>> imprecò il ragazzo dal braccio fasciato, senza deviare minimamente dalla propria destinazione.

<< MUORI, BASTARDO!>> disse uno degli Araldi appena giunti, riuscendo a sbarrargli la strada e nell'atto di lanciare un fendente con la propria falce. Per fortuna, seppur ancora molto indebolito dallo scontro con Temprato, Hiro aveva già avuto modo di riprendere un po' di fiato mentre aveva assistito al duello tra Will e Talem, ed in ogni caso non sarebbero stati degli avversari di quel livello a fermarlo. Per cui afferrò con il braccio destro la falce bloccandola, per poi tirare a sé l'avversario  spacciandolo con un fendente della propria spada. 

<< ARGH!>> gridò il brigante colpito poco prima di spirare, cadendo a terra. Il ragazzo dal braccio fasciato proseguì la marcia scavalcando il nemico appena abbattuto e sbrigandosi a raggiungere il trono, gli Araldi rimasti alle sue calcagna intenti ad andargli dietro.

“ Devo subito entrare nei sotterranei come mi ha detto Temprato...” pensò Hiro, portandosi dietro alla sedia del re:“ Di lì forse troverò un modo per scrollarmeli più facilmente di dosso...”. Quindi, alla svelta, affondò la spada nel pavimento e la usò come leva: una sezione del pavimento, così spinta, si staccò dallo stesso portando alla luce una larga apertura, la quale comunicava con una scala che sicuramente portava ai sotterranei. Senza perdere tempo, il ragazzo dal braccio fasciato si incamminò giù per i gradini, seguito a ruota dai nemici.

Lì sotto il passaggio era stretto, illuminato da diverse fiaccole che lo percorrevano per tutta la sua lunghezza, illuminando la lunga discesa. Poteva passare giusto una persona alla volta, e quel fattore era fondamentale per Hiro: superati un bel po' di gradini di corsa e distanziati in quel modo gli Araldi della Follia si girò di scatto e mollò a quello davanti alla fila alle sue spalle un destro poderoso contro la sua armatura.

<< AGH!>> gridò l'Araldo colpito: l'armatura si incrinò a quel colpo del braccio ad Emblemi, e quest'ultimo cadde all'indietro, facendo a sua volta perdere l'equilibrio come birilli ai compagni in una sorta di effetto a catena.

<< Malediz...>> disse uno di loro.

<< Merd...>> iniziò ad imprecare un altro.

“ Adesso!” pensò Hiro, approfittando della loro caduta e, prima che si potessero riprendere, li stordì uno ad uno tutti e cinque con rapidi pugni, sistemandoli a dovere. Fatto ciò sospirò:<< Bene... andiamo da Eria, adesso!>> quindi riprese a correre in direzione della cella di Eria, sperando di non aver interpretato male le istruzioni di Temprato.

Frattanto, dalla prigioniera, Derric era riuscito alla fine a spezzare la catena che aveva iniziato ad intaccare, liberando così una delle gambe di Eria e passando in quel momento a lavorare anche su quella che le teneva bloccata l'altra gamba.

<< Scusa... posso farti una domanda?>> disse Eria, osservando i colpi della mazza misti al vento dell'Emblema che si abbattevano sulla catena:<< Come pensi di continuare a svolgere il tuo compito di infiltrato, se mi tirerai fuori di qui?>>.

<< Semplice... io non verrò con te.>> spiegò il fratello di Kenryu, senza smettere di lavorare:<< Ormai, con le cure prodigiose che ti abbiamo fornito qui, le costole danneggiate da Temprato dovrebbe essere guarite quanto bastano per permetterti di correre, no?>>.

<< Sì... penso di sì...>>.

<< Allora, una volta che ti avrò liberata, mi darai un bel colpo in testa, così perderò i sensi, mentre tu te ne andrai con i tuoi amici: ho sentito che altri membri della banda verranno qui questa sera, di passaggio, e quando mi riprenderò racconterò loro che sono stati i tuoi compagni a liberarti e a scatenare tutto questo casino. Dopotutto, gli Araldi che si sono frapposti tra me e questa cella non potranno più raccontare niente... non dubiteranno mai della mia parola.>>.

<< Allora...>> mormorò Eria, grave:<< … li hai uccisi? Anche quel Cain?>>.

<< Certo.>> annuì Derric, intaccando ulteriormente la catena che stava colpendo:<< Non potevo certo lasciarli in vita, o avrebbero fatto saltare la mia copertur...>> prima che finisse la frase, però, qualcuno parlò improvvisamente alle sue spalle, divertito:<< Ma che bravo... i miei complimenti!>>. Al suono di quella voce sadica, sia Derric che la ragazza si girarono di scatto.

La figura tetra paratasi davanti alla porta era inconfondibile: braccia inerti penzolanti verso il basso, lunghi capelli e occhi bianchi, la bocca coperta da fasce, l'Emblema grande scuro attaccato alla fascia sulla vita, tatuaggi simili ai fregi delle tuniche dei Sommi Draghi... era Insano.

<< Accidenti... Insano!>> si alzò l'Araldo Superiore del Fulmine, in guardia alla vista di quell'uomo.

<< Quello è Insano?>> disse Eria: era la prima volta che aveva l'occasione di vedere di persona il Sommo Drago della Follia, che non era mai venuto a farle visita in quei giorni di prigionia, e il primo pensiero che la sfiorò fu che era davvero inquietante, con quegli occhi bianchi e quella voce piena di malignità.

<< E così... ci hai ingannati tutti.>> proseguì il Sommo Drago, divertito, rivolto a Derric:<< Devo ammetterlo... hai fatto bene il tuo lavoro da spia, ahahahah! Sei perfino diventato un Araldo Superiore per assicurarti la nostra più totale fiducia. Niente male, immagino che siano stati i Cavalieri ad averti mandato: tipico di Kenryu....>>.

<< Come diavolo hai fatto ad arrivare così in fretta?>> domandò subito il fratello di Kenryu, facendosi piuttosto sconcertato:<< Eri su una delle torrette... non puoi essere arrivato qui così in fretta!>>.

<< Eheheheh... certo, ma tu non potevi sapere...>> spiegò Insano:<< … che non lontano dal mio punto di osservazione ci fosse un passaggio segreto che conduce direttamente qua sotto. E ora... come la mettiamo? Sai cosa ti aspetta, no?>>.

<< Non essere tanto sicuro di te...>> disse il fratello di Kenryu, avanzando la propria mazza ferrata davanti a sé con decisione:<< Mi hai scoperto, ma non vuol dire niente... mi basterà ucciderti per evitare che qualcuno possa rivelare la mia identità agli altri Draghi!>>.

<< Uh... vorresti dirmi che hai il fegato di affrontare un Sommo Drago? Tu?>> domandò Insano:<< Non mi dire... sei solo un Araldo Superiore!>>.

<< Se è per questo, tu sei un Sommo Drago cieco e con le braccia bloccate.>> replicò Derric, deciso:<< Non mi fai paura... in nome dei Cavalieri, non rimarrai vivo a lungo!>>.

<< Derric... aspetta!>> lo richiamò Eria, un po' preoccupata.

<< Cosa c'è?>>.

<< E' pur sempre un Sommo Drago... non è prudente affrontarlo, per te!>>.

<< Vedi un'altra soluzione?>> replicò l'Araldo Superiore, fissandola per un attimo, e senza perdersi in altre chiacchiere si lanciò davanti ai suoi occhi contro Insano con passo fulmineo. Il Sommo Drago, nel sentire il passo dell'avversario, indietreggiò fino ad entrare nel corridoio adiacente.

“ Che stupido...” pensò Insano, arrivando quasi in fondo al muro alle proprie spalle nell'allontanarsi da Derric, aspettando quindi che lo raggiungesse.

<< Sei mio!>> dichiarò il fratello di Kenryu, e una volta arrivatogli di fronte sferrò una mazzata nella direzione del Sommo Drago della Follia. All'ultimo istante, però, Insano si sottrasse alla traiettoria della sua arma, evitando rapidamente il suo attacco in maniera che il colpo e la raffica di vento che lo seguiva si infrangessero contro il muro lì dietro:<< Cos...?>>.

<< Sei lento!>> osservò il Sommo Drago:<< Cavaliere o no, il tuo grado è sempre quello di un Araldo Superiore. Puoi riprovarci, se vuoi...>>.

<< Maledetto...>> ringhiò Derric, riprovando a lanciare su di lui diversi attacchi ascendenti e discendenti ma, nonostante gli piombasse una vera e propria tempesta di colpi accompagnati da vento distruttivo, Insano li schivò agevolmente con grande precisione, scansando anche l'aria sferzante scatenata dall'arma.

<< Oh no... lo sospettavo!>> disse la ragazza, preoccupata, mentre faceva da spettatrice all'impari scontro:<< Quel Sommo Drago è più forte di Derric...>>.

<< AHAHAHAH!!! CHE SCEMO!>> rise di gusto Insano, senza lasciarsi nemmeno toccare dalle mosse del suo avversario:<< E' vero, non ci vedo... ma credi che gli altri miei sensi siano altrettanto scarsi? Con il mio udito posso calcolare alla perfezione la direzione di ogni tuo attacco, e finché sarai così lento rispetto a me non mi colpirai mai!>>.

<< Zitto... BASTARDO!>> esclamò il fratello di Kenryu, spazientito, menando un ultimo attacco in obliquo. Il Sommo Drago balzò indietro, in risposta, per poi gettarsi lateralmente su di lui.

<< TROPPO LENTO!>> rispose Insano, e così dicendo gli sferrò un calcio rapido e potente dritto dritto sulla mascella inferiore. Derric, colpito, venne atterrato all'istante, finendo vicino al cadavere di Cain, l'Araldo Superiore dell'Acciaio, ancora presente in quello stesso corridoio in un lago di sangue.

<< Grr...>> ringhiò sommessamente il Cavaliere in incognito nell'atto di alzare ancora la mazza, ma  l'arma gli schizzò via dalla mano, calciata subito via da un piede del tetro Drago. Fatto ciò, quest'ultimo pose un piede sul suo petto, premendoglielo contro il pavimento per inchiodarlo al suolo.

<< Eheheheh... spiacente per te... ti ho disarmato.>> disse Insano, trionfante. Derric tentò di togliergli con le mani la gamba da sopra di lui: inutilmente, però, perché non riuscì a spostarlo di un millimetro, tanta era la forza di quell'arto inferiore esercitata su di lui:<< Inutile che ti affanni: le mie gambe sono ben allenate per questo genere di cose.>>.

<< Bastardo...>> ritornò ad insultarlo Derric.

<< Uh, che caratteraccio. Non si dicono queste cose, AHAHAH!!>> rise il Sommo Drago, e nel dire ciò alzò il piede dal suo petto per poi premerlo con più forza contro di esso.

<< AGH!>> sussultò l'Araldo Superiore, sentendo quel colpo su di sé.

<< Avanti... VOGLIO SENTIRTI GRIDARE!>> esclamò Insano, i lineamenti deformati da un'euforia mista a follia, quindi ripeté l'azione diverse volte. Derric strinse i denti: sentiva come se il suo petto, attacco dopo attacco, stesse per frantumarglisi sotto la gamba del Sommo Drago.

“ Oh no... Derric...” pensò Eria, preoccupata ed impossibilitata ad intervenire in qualsiasi modo. Le risate del Sommo Drago della Follia si fecero più forti ad ogni colpo, mentre il fratello di Kenryu era messo sempre più a dura prova.

<< SOFFRI, SOFFRI! AHAHAHAH!!!>> continuò a ridere sguaiatamente Insano, sempre più incontrollabile, senza mai fermarsi:<< CHE ASPETTI? FAMMI SENTIRE LA TUA VOCE! IMPLORA PIETA'! AHAHAH!!>>.

<< Gnnn...>> cercò di resistere Derric, tastando a tentoni il terreno con le mani per trovare qualcosa che lo potesse aiutare ad uscire da quella situazione... e nel farlo esse si imbatterono in qualcosa di duro, che riuscì ad intravedere con la coda nell'occhio: l'alabarda di Cain.

Trovare quell'arma era certo di grande aiuto per l'Araldo Superiore del Fulmine: Insano non ci vedeva, perciò se faceva abbastanza piano poteva sperare di coglierlo di sorpresa. Continuando a sopportare quei colpi, la afferrò con decisione, e cercando di essere più silenzioso possibile la usò per un affondo verso la gamba del proprio nemico.

<< AHAHA... AAAAAAARGHH!!>>. La risata del Sommo Drago della Follia mutò in quell'istante stesso in un grido di dolore: la punta dell'arma si era immersa con successo nella sua gamba, aprendovi una ferita sanguinante che lo costrinse ad arretrare di scatto, come se fosse stato a contatto con dei carboni ardenti.

<< Urgh...>> fece Derric, evidentemente affaticato, rialzandosi con le residue forze e tirando un affondo dell'alabarda che aveva in mano contro il nemico. Quest'ultimo lo sentì, e si spostò quel tanto che bastava da ricevere solo una lieve ferita di striscio.

<< Figlio di puttana...>> ringhiò Insano, zoppicando un po' sulla gamba ferita.

“ Adesso la vedremo...” pensò il fratello di Kenryu, prendendo a due mani l'alabarda e dirigendola con decisione sul petto del Sommo Drago:“ … dato che ha le braccia paralizzate e una gamba ferita, non riuscirà a difendersi da questo!”. Proprio quando l'arma stava per arrivare nuovamente contro il corpo di Insano, egli svanì dalla sua visuale, per poi riemergere al suo fianco, cogliendolo totalmente alla sprovvista.

<< Ehehehe... AHAHAHAHA!!!>> rise Insano, e, prima che avesse il tempo di riprendersi dalla sorpresa, Derric venne colpito da una violenta testata per essere successivamente atterrato una seconda volta sul pavimento. L'attimo dopo, il Sommo Drago della Follia iniziò a pestargli con la gamba sana la testa.

<< ARGH... AAAH!>> iniziò a gridare il fratello di Kenryu, che stavolta venne colpito ancora più selvaggiamente di prima.

<< AHAHAHHAHAHA!! PICCOLO... INSETTO!>> disse il Sommo Drago della Follia, proseguendo la sua opera con veemenza:<< IL DOLORE CHE MI HAI FATTO PROVARE E' NIENTE... NIENTE! IO ADORO IL DOLORE... MA NON TI PREOCCUPARE... TRA POCO TU NON LO SENTIRAI PIU'! AHAHAHAHAH! AHAHAHAH!>>.

<< SMETTILA! SMETTILA SUBITO!>> gli gridò la ragazza imprigionata, allungando una mano in avanti come per fermarlo: non poteva vedere chiaramente cosa succedeva, a causa del muro che separava la cella dal punto in cui si stava svolgendo la scena, ma parte del profilo di Insano si intravvedeva dalla porta spalancata, permettendole di intuire lo svolgersi degli eventi:<< LASCIALO ANDARE!>>. Il senso di impotenza che sentiva era totale, assoluto... non poteva fare nulla per quel Cavaliere che era venuta a toglierla dai guai: era condannata a stare lì, a sentire le risate crudeli del malvagio brigante mentre si accaniva contro Derric. Le fuoriuscirono delle lacrime dagli occhi...

All'improvviso, poi, un colpo secco risuonò e le risate di Insano si attenuarono: le ossa del cranio dell'Araldo Superiore del Fulmine si erano spezzate, schiacciate dal piede del suo nemico. Eria si coprì gli occhi: anche se era una guerriera, essere presente ad una così brutale uccisione di una persona la toccava ancora.

<< Eheheheh... eheheh...>> ghignò il Sommo Drago, affacciandosi all'ingresso della cella divertito:<< Avrebbe dovuto colpirmi meglio alla gamba... Spiacente, principessina... ho sfondato il cranio al quel pezzente! AHAHAHAH!!>>.

<< Tu...>> mormorò la Cacciatrice di Missioni, scostando leggermente le mani dal viso:<< … Tu... mostro! SEI SOLO UNA BESTIA!>>. Gridandogli contro l'ultima frase, scoprì del tutto la faccia, rivelando occhi così irati da far paura a chiunque.

<< Oh, sei adirata con me?>> disse in tono mieloso Insano, folle come non mai:<< Ma sì... sono un MOSTRO! Non mi interessa! E ora, ragazzina... tocca a te!>>.

<< Cosa vuoi farmi, eh? UCCIDERMI COME DERRIC?>>. Era odio purissimo quello che le usciva insieme alla voce.

<< Eh... l'idea sarebbe più quella di usarti come lasciapassare per andarmene da qui: non temo di certo i tuoi amici, ma non mi va di rischiare, quindi ti userò per far sì che non muovano un dito contro di me. Avrei dovuto farlo fin dall'inizio, ma non mi aspettavo una simile resistenza da parte loro. E una volta che sarò al sicuro... mi occuperò di te nello stesso modo in cui mi sono occupato dell'amica di Temprato.>>.

<< Cosa hai detto? L'amica di Temprato?>> ripeté lei, gli occhi ora animati anche da una profonda incredulità.

<< Già... perché ero io quel predone di tombe che ha violentato la sua amichetta... e ti dirò, mi è piaciuto da matti!>> disse Insano, il volto dipinto da una grande gioia, iniziando a lasciarsi andare ad una risata ancora più fragorosa delle precedenti. Eria tremò tutta: se solo fosse stata libera, avrebbe potuto dare sfogo a quel fiume in piena di rabbia che le stava scorrendo dentro, che solo le catene intorno ai suoi arti riuscivano a fermare. Quell'Insano era forse l'essere più spregevole e spietato che avesse mai incontrato.

D'improvviso, proprio quando il Sommo Drago mosse il primo passo verso l'interno della cella, la sua attenzione sembrò cambiare dalla Cacciatrice di Missioni al proprio lato destro, e nel medesimo momento un pugno fasciato impatto violentemente contro la sua guancia, facendolo volare un paio di metri più in là, sul corridoio.

<< C-Che...?>> si sorprese Eria, spiazzata da quell'avvenimento tanto inatteso. A rispondere al suo sguardo interrogativo, un'altra persona si affacciò alla prigione: una figura che al sol vederla ebbe il potere di scaldale il cuore, liberandolo dalle preoccupazioni che la attanagliavano allora.

Era arrivato.

Era arrivato Hiro.

<< Eria!>> esclamò Hiro, vedendola in catene:<< Stai bene?>>.

<< HIRO!>> rispose la ragazza, allargando un sorriso:<< Sto bene... sì! Meno male che sei arrivato...>>.

<< Meno male sì.>> ricambiò il sorriso il ragazzo dal braccio fasciato:<< Ti libererò, stai tranquilla...>> il suo sguardo si fece più serio, concentrandosi su Insano, che si stava rialzando da terra trascinandosi su per una parete con la schiena:<< … ma prima devo rispettare una promessa fatta a Temprato, e sistemare questo Sommo Drago di merda!>>.

<< Temprato... è ancora vivo?>>.

<< Sì, Eria... e gli ho promesso che se avessi incontrato questa carogna, gliene avrei date un sacco. Abbi solo un attimo di pazienza.>> nel dire ciò si mise in posizione, la spada pronta.

<< Eheheh... eh... dunque tu sei Hiro.>> ansimò Insano, divertito, la guancia arrossata dal pugno:<< Hai un pugno davvero possente... è il famoso braccio fasciato, eh? Ma sono abbastanza... robusto per resistergli, senza contare che sei indebolito...>>.

<< Risparmia il fiato, stronzo.>> lo interruppe il ragazzo dal braccio fasciato, secco:<< Sono indebolito, è vero... ma non mi fermerai ugualmente! Fatti sotto!>>.

<< Come vuoi... preparati a morire!>> dichiarò il Sommo Drago della Follia, e subito corse verso di lui menando un calcio nella sua direzione. Hiro lo schivò con prontezza, vedendosene poi arrivare un secondo.

<< AHAHAHAH, CHE TE NE PARE DEI MIEI CALCI ROTANTI? AHAHAH!!>> proseguì a ridere Insano, continuando ad alternare calci destri e sinistri ruotando su se stesso senza nemmeno calcolare il dolore alla gamba ferita.

“ Accidenti... ora la mia velocità è ridotta...” pensò Hiro, seccato, indietreggiando per evitarli.

<< ATTENTO, HIRO!>> lo cercò di mettere in guardia Eria, e prima che se ne rendesse conto il ragazzo fasciato venne centrato da uno dei piedi del Sommo Drago allo stomaco, buttandolo per terra.

<< E ora PREGA! AHAHAH!!>> fece Insano, preparandosi a colpirlo di nuovo con un altro calcio:<< AHAHAH... EH?>> in quel momento, prima che lo raggiungesse, il suo piede venne bloccato dalla mano destra di Hiro, che lo trattenne in quella posizione.

<< Sono più lento di come sarei al pieno delle forze...>> mormorò il ragazzo dal braccio fasciato:<< … ma mi ci vuole davvero poco a studiare i movimenti di una persona che usa solo i calci!>> detto questo, la lama della sua spada saettò in avanti, prendendo di mira la vita del Sommo Drago. Quest'ultimo riuscì ad avvertire il movimento del braccio di Hiro in tempo per piegare in tempo il busto di lato e schivare l'affondo, liberando in seguito la gamba dalla stretta del nemico e balzando indietro.

<< Uhm... sei pericoloso come si racconta.>> mormorò Insano, prendendo ancora un po' di distanza.

<< Tu invece non tanto.>> rispose il ragazzo dal braccio fasciato, rimettendosi in piedi:<< Sei molto più lento di Temprato. Se è tutto qui quello che sai fare... ti batterò anche in queste condizioni.>>.

<< Mi sembri molto convinto, pidocchio...>>.

<< Prima di farla finita, però, voglio chiederti una cosa...>> si guardò intorno, notando il macabro spettacolo del cadavere dal cranio sfondato di Derric e di quelli degli Araldi uccisi dallo stesso Derric:<< … sei stato tu ad uccidere questi uomini?>>.

<< “ Questi”?>> domandò il Sommo Drago, confuso dal plurale, capendo solo più tardi:<< Ah, intendi quelli uccisi da quel traditore di Derric? No... io ho ucciso solo Derric, li ha fatti fuori lui gli altri... eheheh...>>.

<< Traditore?>> chiese Hiro.

<< Non hai bisogno di sapere altro. Poco fa hai detto che l'avresti fatta finita, non è così? Beh... succederà il contrario! Sarò io a finire te.>>.

<< Non ti illudere, non mi farò fermare proprio ora: ho promesso a me stesso che avrei salvato Eria!>>.

<< Allora... sarò lieto di vanificare la tua promessa.>> replicò Insano:<< Fra poco la situazione cambierà...letteralmente! Ahahahah...AHAHAHAHAH!>>.

<< Che cosa intendi dir...?>> iniziò a chiedere Hiro, quando un bagliore attirò la sua attenzione, spingendolo ad interrompersi: era l'Emblema grande presente sulla fascia che reggeva i pantaloni del Sommo Drago della Follia, che appunto aveva iniziato ad emettere una luce sinistra...

Proprio allora, tutto si oscurò intorno ad Hiro, togliendogli la visuale di tutto ciò che aveva intorno. Si guardò in giro cercando di scorgere qualcosa, ma niente. E come se non bastasse... sentì le proprie braccia farsi più pesanti, fino a che non se le avvertì più: udì distintamente il rumore della sua spada che, sfuggitagli dalle mani, produsse un rumore metallico cadendo a terra.

“ Cosa...? Cos'è questo?” pensò il ragazzo, avvertendo una grande inquietudine crescere in lui, generata da quel vuoto improvviso. Prima di porsi altre domande, da quel vuoto sentì la risata sadica di Insano.

<< AHAHAHAHAH!! AHAHAHAHAH!!!! SI'... SI'!! AHAHAH!!>>. All'insaputa di Hiro, al Sommo Drago della Follia era successo qualcosa di inatteso: sui suoi occhi bianchi erano apparse quelle che sembrano essere delle innaturali pupille viola, e le sue braccia muscolose si erano alzate davanti ad essi. 

<< Non... Non è possibile!>> esclamò Eria, incredula, riuscendo a vedere Insano dalla sua posizione:<< Le braccia... le sta muovendo!>>.

<< Ci vedo... AHAHAHAH!! E LE MIE BRACCIA... SONO TORNATE COME NUOVE!>> gridò il Sommo Drago, sempre più euforico:<< CHE ECCITAZIONE OGNI VOLTA CHE SUCCEDE! ERA DAVVERO PALLOSO MUOVERSI STRISCIANDO CONTRO LE PARETI! In quanto a te, Hiro...>> così dicendo puntò gli occhi su di lui:<< … immagino che ora tu abbia una... VISIONE più chiara di come stia io senza occhi e braccia! AHAHAHAHAHAAHAH!!>>.

<< Che... Che cosa mi hai fatto?>> domandò subito Hiro, gli occhi diventatigli bianchi come lo erano prima quelli di Insano.

<< Te lo spiego subito!>> disse Insano, indicandosi il proprio Emblema grande:<< Questo Emblema da me creato è la chiave di tutto: grazie alle mie conoscenze sui testi antichi, prima di perdere anche l'uso delle braccia mi diedi da fare a realizzare uno speciale Emblema di cui si parlava negli stessi, riuscendo con il mio genio a completarlo con successo.>>.

<< HAI... CREATO UN EMBLEMA?>>.

<< Già, e non un Emblema qualsiasi: si tratta di un Emblema Scambio, che collegato alla fascia intorno alla mia vita, grazie ad un mio impulso mentale può scambiare le mie condizioni “ fisiche” con quelle della persona che ho di fronte per qualche ora. In altre parole, se io sono cieco e con le braccia paralizzate, posso cedere questo fardello al mio nemico, in cambio della sua sanità. Lo creai per riprendermi solo la vista, ma è gradito anche così... peccato solo che la persona che il tipo che mi ha aiutato a realizzarlo sia poi finito come mia cavia, AHAHAHAH!>>.

<< Allora aveva ragione Lawrence... gli Emblemi sono stati creati da coloro che hanno scritto quegli antichi testi...>> rifletté Eria, rammentando le spiegazioni del loro amico rapito:<< … e quello... dev'essere uno dei loro progetti.>> aggiunse quindi, preoccupata:<< Quel che è peggio è che ora lo sta usando contro Hiro!>>.

<< Maledizione...>> ringhiò il ragazzo dal braccio fasciato, cercando impossibilmente di stringere un pugno con forza. Come avrebbe mai fatto a combattere in quelle condizioni?

<< Avresti dovuto capire che c'era qualcosa sotto, dai muscoli delle mie braccia.>> sogghignò Insano:<< Ma ora bando alle ciance... è il caso di mostrarti la mia vera forza!>> finito dunque il discorso, il Sommo Drago della Follia si fece avanti, caricando Hiro. Il ragazzo dal braccio fasciato, privato della vista, esitò troppo, prendendosi in pieno il pugno che gli lanciò in pieno stomaco.

<< ARGH!>> gridò Hiro, accusando il colpo: era un pugno davvero potente, anche considerando che era poco in forma. Subito dopo, si sentì sollevato in aria: Insano l'aveva afferrato e innalzato sopra la sua testa.

<< Come vedi non sono più solo apparenza... AHAHAH!!!>> disse Insano, scaraventandolo contro una parete con forza notevole. Il ragazzo dal braccio fasciato avvertì la propria schiena cozzare sulla fredda pietra della stessa, per poi ricadere sul pavimento. Il suo avversario però non si fermò, e dopo averlo afferrato di nuovo, stavolta per la maglia, lo fece volare lungo il corridoio, facendo così notare la situazione anche ad Eria.

<< HIRO!!>> gridò lei, spaventata all'idea che potesse perdere: non era soltanto la sua unica speranza di fuga, ma anche la persona che amava di più al mondo, e non poterla aiutare era la cosa più terribile che avesse mai provato. Avrebbe voluto fare qualcosa, avrebbe dato l'anima per fare qualcosa... ma cosa? Fu allora che, mentre Insano perseguiva la propria opera di pestaggio nei confronti di Hiro, i suoi occhi notarono qualcosa: i propri pugnali. Già, perché prima di lanciarsi contro Insano, Derric li aveva lasciati nei loro foderi non lontani da lei. 

Ora che almeno una delle sue gambe era libera dalle catene, poteva provare a prenderli: da quella posizione non sarebbe comunque potuta intervenire efficacemente, ma se il Sommo Drago fosse passato davanti alla cella forse qualcosa avrebbe fatto. Quindi, cercò di allungare il corpo e la gamba libera in direzione dei pugnali, nel tentativo di tirarli a sé con il piede: non sarebbe stato semplice raggiungerli, però la distanza tra lei e le armi non sembrava nemmeno così insormontabile...

Intanto, Insano si ritrovò in netto vantaggio: rialzò da terra Hiro, ma solo per prenderlo a pugni come se fosse un fantoccio inoffensivo, e il ragazzo non riuscì nemmeno a muovere un dito contro di lui.

<< CHE TI SUCCEDE? AHAHAHAH!>> continuò Insano, dandogli un ennesimo gancio sinistro sul muso:<< NON DOVEVI FARLA FINITA? O INTENDEVI DIRE CHE TU SARESTI STATO FINITO?! EH?!>>.

<< AAAAAH!!! ARGH!!!>> si lamentò Hiro, venendo ridotto ancora peggio di quanto già non fosse. In un gesto disperato tentò di dargli un calcio, ma il Sommo Drago della Follia lo schivò agevolmente, per poi ricambiare con un pesantissimo uppercut. Il sangue uscì a schizzi dalla bocca del ragazzo dal braccio fasciato, incapace di fare qualunque cosa. Infine, il capo dei briganti lo sollevò per la maglia e lo attaccò con forza ad una delle pareti del corridoio:<< OUCH!>>.

<< Ahhahahah... ormai non vali più nulla!>> ridacchiò Insano:<< Sei come una bambolina, in questo stato. Non ho ragione?>>.

<< Bas...tardo...>> mugolò Hiro, impotente in quella situazione.

<< Insultami pure... la situazione non cambia.>> disse il Sommo Drago, con un lampo di trionfo. Poi gli afferrò le bende del braccio fasciato, togliendole e scoprendo l'arto:<< Questo è il famoso braccio ad Emblemi, eh? Niente male... proprio come quello di quell'altro tizio.>>.

<< Altro... tizio? Mio... padre?>>.

<< Era tuo padre? Oh, non lo sapevo. Conosco bene la struttura di questo braccio: funziona come un'arma, con la differenza che il limite del potere è più ampio, permettendogli di tenere più Emblemi allo stesso tempo. Peccato però che la sua particolare struttura non sia adatta agli Emblemi differenti da quelli Diamante...>>.

<< E tu...come fai a sapere... tutte queste cose?>> socchiuse gli occhi Hiro.

<< Uh, anche questa è una creazione degli antichi... ne conosco perfettamente le caratteristiche, anche se non ne ho mai creato uno.>> rispose Insano. 

<< Anche il mio...braccio?>>.

<< Proprio così... ma vogliamo fare una prova?>> nel dire questo, raccolse da terra la mazza di Derric lì vicino, e tenendolo fermo per un attimo col gomito vi staccò l'Emblema Vento medio ad essa applicato:<< Scommetto che se scambio uno dei tuoi Emblemi con questo, non sarà tanto piacevole...>>.

<< Tu...>> ringhiò il ragazzo dal braccio fasciato: pur essendo momentaneamente cieco, poteva capire benissimo cosa volesse fare.

<< AHAHAAHHAH!>> rise ancora il Sommo Drago della Follia, buttata via la mazza:<< Già pregusto... tutta la sofferenza che patirai! Il mio programmino è questo: dato che il tuo amico è impegnato con i miei Araldi, prima ti farò soffrire un po' tramite il tuo braccio ad Emblemi... e non appena non potrai più muoverti, ti farò sentire me che abuso della tua amica prima di ucciderla.>>. A quelle parole, il ragazzo sentì dentro di sé una grande paura per la sua Eria: non doveva toccarla con le sue sporche mani, non doveva... a qualunque costo. E non poteva permettere assolutamente che la uccidesse.

<< No...>> scosse il capo Hiro, quasi supplicandolo:<< … uccidi me, piuttosto... ma lei.. non ucciderla, non farle nulla... volevi usarla come ostaggio, no?>>.

<< Non dire cazzate, posso fare a meno di lei, adesso. Userò te come ostaggio al posto suo... e tu soffrirai al solo pensiero che sei stato tu... con le tue braccia... con gli occhi che mi hai donato a farle questo. Saranno le tue mani ad ucciderla, in un certo senso.... AHAHAHAHAHAH!!>> il viso di Hiro si contorse in una smorfia rabbiosa: rispetto a tutte le altre volte che l'aveva provato, il sentimento chiamato “ odio” che sentiva era incommensurabile, stavolta. Scalciò furiosamente per colpire Insano... per ucciderlo, ma non vi riuscì: stava ben attento, il bastardo.

<< NON TOCCARLA! NON TOCCARLA, HAI CAPITO?>> gridò rabbiosamente il ragazzo dal braccio fasciato, tremando tutto.

<< Rilassati... le tue sofferenze sono solo all'inizio! AHAHAHAHAH!!!>> ghignò Insano, e così ridendo allungò un paio di dita nella direzione degli Emblemi del suo braccio, deciso a mettere in atto le sue minacce. La situazione era critica, e non sembrava esserci più via di scampo.

Nel medesimo istante, però, le orecchie allenate del Sommo Drago della Follia captarono un rumore simile ad un sibilo alle proprie spalle... un rumore che identificò come quello di un'arma da lancio in rapido avvicinamento.

<< Cosa...?>> si chiese Insano, voltando il capo quasi subito, in modo da veder arrivare un pugnale argentato in prossimità del suo corpo. Riuscì a schivarlo spingendo indietro il corpo (senza mollare la propria vittima) ma inaspettatamente una seconda arma identica alla prima gli arrivò spedita verso la vita: il risultato fu che essa incontrò l'Emblema Scambio che portava sulla fascia, incrinandone la superficie.

“ Cosa... è stato?” pensò Hiro, che non riusciva a vedere nulla a causa degli effetti nefasti dell'Emblema Scambio. Il Sommo Drago, confuso, osservò il pugnale ricadere a terra, puntando lo sguardo nella direzione da cui era arrivato.

<< Lascialo... stare...>>. A quanto pare Eria era riuscita a riappropriarsi dei pugnali, e Insano era finito nella posizione giusta per essere usato come bersaglio da lei, attraverso la porta della cella aperta. Il Drago ghignò, divertito.

<< Ahahahah... bel tentativo!>> esclamò Insano, con occhi divertiti:<< Hai provato ad uccidermi... però hai fallito: sei arrivata addirittura a colpire il mio Emblema, che è molto delicato, ma sei riuscita solo ad incrinarlo. Che peccato...>>. Detto ciò tornò a concentrarsi su Hiro:<< Dunque... dove eravamo rimasti? Ah, già... stavo per torturarti!>>.

<< FERMO!>> gridò la ragazza, perdendo completamente la calma, cercando in tutti i modi di avvicinarsi il più possibile pur essendo collegata al muro dagli anelli delle catene:<< FERMATI.. HO DETTO... FERMATIIII!!!>>. Quasi in risposta a quelle grida, però, accadde qualcosa di impensabile in un frangente del genere: l'incrinatura dell'Emblema Scambio si allargò fino a portare alla rottura dell'oggetto stesso, scatenando il più totale sbigottimento in Insano.

<< M-Maledizione... il mio...>> disse il Sommo Drago, titubante.

<< Si è... rotto davvero?>> domandò Eria, vivamente meravigliata. Un tremito percorse Insano, e le sue mani finirono col ricadere inerti sulle sue ginocchia, annullando la loro presa su Hiro e l'Emblema Vento e lasciandoli piombare a terra.

“ Ci vedo...” pensò il ragazzo dal braccio fasciato, gli occhi tornatigli normali e le dita che si muovevano di nuovo:“ … sono di nuovo come prima...”.

<< I miei occhi... I MIEI OCCHI!>> gridò il Drago, anche i suoi occhi tornati come prima, riversando uno sguardo furibondo in direzione di Eria:<< LURIDA PUTTANA... IO TI... AAAAAAAH!!>> prima di terminare la frase, una fitta atroce alla gamba ferita da Derric lo fece ululare di dolore, ed indietreggiare a piccoli passi: Hiro non aveva perso tempo, e una volta tornato in possesso delle proprie braccia aveva usato il destro sul suo arto inferiore ferito.

<< Ora... basta...>> mormorò il ragazzo dal braccio fasciato, barcollando per tornare in piedi, animato da una furia immane che gli dava forza:<< … è finita... ORA NON FARAI PIU' DEL MALE A NESSUNO!>> e così dicendo avanzò un ulteriore pugno, colpendo in pieno lo stomaco dell'avversario.

<< AAARGH!!>> gridò ancora Insano, arretrando ancor di più con lo stomaco piegato in due. Successivamente riuscì a sferrare un calcio nella direzione di Hiro, ma questi lo bloccò a mezz'aria.

<< Troppo lento!>> ruggì il Cacciatore di Missioni, afferrando anche con l'altra mano la gamba usata per attaccare, e subito spinse contro il muro tramite essa il nemico, facendogli scontrare la testa sulla pietra che lo componeva.

<< VAI COSI', HIRO!>> lo incitò Eria, entusiasta all'idea che quel malvagio Sommo Drago le prendesse di santa ragione.

<< B-Brutto... pezzo di...>> balbettò Insano, disorientato dal colpo preso alla testa sul muro. Prima che potesse riaversi del tutto, il ragazzo dal braccio fasciato raccolse la propria spada dal pavimento e la spinse in avanti... trafiggendo con un preciso quanto rapido affondo il fianco sinistro del Sommo Drago.

-Studio Tetro-

Io *consulta un foglio*:<< Acci... nemmeno questa volta sono riuscito a trovare un soggetto da esporre come disegno. Un momento, da questo punto in poi ce ne saranno un po', però...>>.

Honoryou *legato come un salame, come Keila*:<< Se mi slegassi... sai, non riesco a togliermi i legacci...>>.

Keila:<< Stessa cosa vale per me.>>.

Io:<< No, grazie xD Non dimenticate che il bonus che vi avevo concesso è scaduto B) >> prende falce.

Keila ed Honoryou:<< NON PUOI O_O >>.

Io:<< Vi sembra che potevate fare quello scherzo a me ed Aki_Chan_97? u.u >>.

Honoryou:<< Ci siamo già scusati, che vuoi di più? Altre Gocciole? La mia carta Sophia, Dea della Rinascita?>>.

Io:<< Nah, basta giochetti, pensiamo ad ammazzare qualcuno B) >>.

Keila:<< OH MAMMA MIA O___O HO PAURA, HONO >O< >>.

Honoryou:<< Ehm... tranquilla...>> cerca di trasformarsi:<< Maledetti i poteri degli autori...>>.

Io:<< Avreste dovuto pensarci prim... >_> >> nello Studio Tetro irrompe un sacco di gente:<< E questi chi sono?>>.

Gente:<< Buongiorno, Cyber, siamo tuoi lettori anonimi.>>.

Honoryou e Keila:<< LETTORI O.O ?>>.

Io:<< Davvero? O.o Come avete fatto però a trovare lo Studio?>>

Lettore 1:<< Esatto. Volevamo chiederti... non ucciderli.>>.

Io:<< E perché?>>.

Lettore 2:<< Perché sentiremo molto la loro mancanza.>>.

Lettore 3:<< Senza contare che vogliamo tanto, tanto bene a Keila...>>.

Keila:<< E' il mio motto quello O.o >>.

Lettore 4:<< Quindi, per favore, potresti risparmiarli? Non faranno mai più quello che hanno fatto.>>.

Honoryou:<< Ecco c_c''>>.

Io:<< Mmh... anche con la falce non lo farebbero più...>> occhi dolci da parte delle lettrici:<< … ehm... va beneee.>> butta la falce.

Lettori *esultanti*:<< EVVIVA CYBER!>>.

Honoryou e Keila *magicamente slegati*:<< Per un pelo.. v.v'' .>>.

Io:<< Dunque, questo favore l'ho fatto, ma ora tocca alla Lotteria Tetra. Usiamo finalmente la nostra Slot Machine.>>.

Lettori:<< 0^0 SIII'!>>.

Io:<< Keila, tocca a te xD >>.

Keila:<< Ok :3 Gentile pubblico, abbasso la leva... e vediamo chi esce fuori :333 >> abbasa la leva e...

BUUUM!

Honoryou:<< Un'esplosione >_> ?>>.

Lettori:<< O_O >>.

Io *mi giro*:<< Ma che cavolo...? O_________O I TERMINATOR DI SKYNET!>>.

Lettori:<< DDDDD8 >>.

Keila:<< L'APOCALISSE O_O >>.

Honoryou:<< L'ATTACCO DELLE... Ehi, posso debellarlo io.>>.

Io:<< Già, hai i poteri sovrannaturali...>> intanto macchine volanti solcano lo Studio.

Honoryou *si trasforma*:<< E allora... VIA!>> vola in alto.

Keila:<< Che eroe ♥W♥ >>.

Honoryou *sta per colpire il primo robot volante quando...*:<< O___O ma... è un ologramma!>>.

Lettori, Keila ed io:<< UN-COOOOOOOOSA???>>.

Honoryou:<< E' proprio un ologramma...>>.

???:<< JA JAN! SHOGEKI NO SHINGI... ZUUUUUUUUU!!!>>.

Io:<< Quella frase O___O … VECTOR (vedi Yu-Gi-Oh! ZEXAL).>>.

Vector *plana a terra*:<< GIIIIAAAAA', era tutto uno scherzo ahahahah! Ci avete creduto davvero, eh? Sapevo che quelle vecchie pellicole di “ Terminator” mi sarebbero servite xD >>.

Lettori:<< è___é >>.

Io:<< -.-'' far morire di paura i miei cari lettori ti costerà caro...>>.

Vector *alza dito medio*:<< In un'altra realtà, magari, MUAHAHAHAHA!!>> attraversa un varco per il Barian World.

Honoryou e Keila:<< BASTAR....>>.

Io:<< Calma... a lui ci penseremo quando comparirà di nuovo -.- Ad ogni modo ringrazio come al solito tutti i miei lettori e recensori, tra cui i sempre presenti GravityZero, playstation, Black_RoseWitch, Kayleah, Alexandra Reeve, Blatt Maister, eli8600 e tutti coloro che mettono tra le preferite, seguite e ricordate questa storia :) Presto ci saranno disegni freschi, statene sicuri ;) >>.

Lettori:<< *^* EVVIVA!>>.

Io:<< E ora, grazie di essere venuti nello Studio Tetro, ma è tempo di chiudere ;) A presto a tutti!>>.

Honoryou e Keila:<< Alla prossima :D >>.

Lettori *iniziando ad andarsene*:<< Ciao ciao :D >>.

V *in un angolino, pensando* :“ La mia galleria sta diventando sempre più affollata... dovrei pensare ad una soluzione...”. 

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Capitolo 45
*** Il castello di Artic ***


45- Il castello di Artic.

-Studio Tetro/Nel capitolo precedente-

Io:<< Bene, ragazzi, tutti pronti per il prossimo capitolo :D ? Bene, se ricordate bene eravamo rimasti al momento in cui Hiro, ripresosi dagli effetti nefasti dell'Emblema Scambio utilizzato da Insano, riesce a trafiggere il nemico con la propria spada...>>.


<< AAAAAAAAAAAAAAAAHH!!!>>. Fu quello il grido selvaggio ad uscire dalla bocca del Sommo Drago della Follia, Insano, una volta che la fredda lama d'acciaio della spada di Hiro lo trapassò da parte a parte per il fianco destro: il sangue sgorgò dalle sue ferite, colando dalla punta dell'arma insita nel suo corpo.

<< Questo... è per Temprato...>> gli sussurrò Hiro, ancora furioso:<< … e non solo per lui... anche per me... e per Eria, a cui volevi fare del male.>> e così dicendo tirò a sé la spada, facendola fuoriuscire dal Sommo Drago. Quest'ultimo, a quel punto, piegò le gambe verso il basso, finendo col crollare pesantemente sul pavimento. 

<< E'... morto?>> chiese Eria dalla sua prigione.

<< Pant... penso... di... sì...>> sbuffò il ragazzo dal braccio fasciato, quasi esausto in seguito alla nuova, dura battaglia: ora che Insano era morto, sentiva chiaramente l'ira attenuarsi in lui. Con passo lento, entrò nella cella della ragazza, venendo nella sua direzione:<< E' tutto finito... ora ti porto via di qui...>>.

<< B-Bene...>> mormorò la ragazza, piuttosto indebolita.

<< Ehi...tutto a posto?>>. Ci doveva essere qualcosa che non andava, perché Eria si teneva la parte del corpo appena sopra l'ombelico tremando tutta.

<< Sto bene, tranquillo. Soltanto... che le costole che mi ha rotto Temprato non sono completamente guarite: anche se ho avuto delle cure miracolose... da parte di questi Araldi, temo di non poter ancora fare troppi movimenti bruschi. Non ti dico quanto abbia faticato... a riprendere i pugnali e a lanciarli su di Insano.>>.

<< Ah... credo di aver capito.>> annuì Hiro, chinandosi su di lei con la spada:<< Comunque... adesso ti libero...>>.

<< Aspetta!>> lo fermò Eria, proprio prima che usasse la sua arma sulle catene:<< Queste catene sono più... resistenti di quanto pensi... sono unite ad Emblemi. Derric ha provato a spezzarle... e ci ha messo parecchio. Ci vuole... la chiave...>>.

<< Derric?>> aggrottò la fronte il ragazzo dal braccio fasciato: era già la seconda volta che sentiva qualcosa di insolito su Derric, Insano l'aveva addirittura definito come “ traditore”:<< Immagino che dovrai spiegarmi molte cose... ma dove la trovo... questa chiave?>>.

<< Questo, purtroppo... non lo so...>> scosse il capo la Cacciatrice di Missioni. Hiro si guardò intorno, in cerca di una possibile soluzione. Alla fine, il proprio sguardo si soffermò su Insano, e in quel momento iniziò a sorgergli un dubbio: e se l'avesse avuta lui la chiave?

Più ci rifletteva e più si convinceva che potesse averla addosso proprio Insano: in fondo era sceso da solo fino alla cella per venire a prendere Eria, quindi era probabile che le avesse lui le chiavi, senza contare che lasciare le chiavi della cella e delle catene di una prigioniera importante come Eria a qualcun altro sarebbe stato poco prudente. Era vero poi che le sue braccia erano paralizzate, ma avrebbe potuto sempre farsi aiutare dai tizi che diceva essere stati eliminati dallo stesso Derric.

<< Hiro... che hai?>> le chiese la ragazza, vedendolo tanto assorto nei suoi pensieri. Per tutta risposta, lui le rivolse un sorriso, e dopo aver alzato la schiena ed essersi rimesso in piedi disse:<< Aspetta... forse so dove si trova la chiave.>>. Detto ciò, rinfoderò la spada, si avvicinò lentamente al corpo del Sommo Drago, e una volta arrivatogli di fronte iniziò a frugare nelle sue tasche per trovare la chiave: se l'aveva, non poteva che essere che nelle tasche dei suoi pantaloni. Per fortuna la ricerca ebbe successo, e alla fine trovò un mazzo di chiavi, sicuramente quelle che stava cercando.

<< Le ho trovate, Eria.>> la avvisò Hiro, alzando il braccio per mostrarle da lì il ritrovamento. Eria gli sorrise, e lui tornò da lei, afferrando gli anelli che aveva intorno ai polsi: provò diverse chiavi, ma identificata quella giusta la usò per staccarla rapidamente dalle catene che la tenevano bloccata. Infine, la abbracciò con delicatezza, scambiando con la ragazza un bacio amoroso.

<< H-Hiro...>> si staccò la ragazza, piangendo lacrime di gioia.

<< E' finita, Eria... è tutto finito.>> annuì Hiro, aiutandola a rialzarsi e accompagnandola fuori dalla cella in cui era rimasta così a lungo.

<< Andiamo via...>> annuì la Cacciatrice di Missioni, dando per l'ultima volta un'occhiata al cadavere di Derric, morto nel tentativo di salvarla, per poi recuperare i propri pugnali ed allontanarsi alla svelta con Hiro da quel posto pieno di cadaveri. Era stato faticoso, ma alla fine ce l'avevano fatta... si erano riuniti, e questo a loro bastava come lieto fine. La banda del castello era stata sconfitta, Insano era morto...

Una volta che se ne furono andati, però, senza preavviso un brivido scosse il corpo inerte del Sommo Drago della Follia, e la sua testa si alzò con lentezza immane: si era ripreso, non era affatto morto.

<< B-Brutto... bastardo...>> ringhiò Insano, tremando senza sosta mentre il suo sangue si espandeva a macchia d'olio per il freddo pavimento:<< … la mia vendetta... mi è sfuggita di mano... e ora mi trovo ridotto... così...>> in lui stava crescendo una rabbia sempre più intensa, alimentata dal dolore che la ferita gli stava trasmettendo:<< Ma... ehehehe... AHAHAH... mi vendicherò... oh sì che mi vendicherò...>>.

<< Lord Insano!>>. Insano riconobbe quella voce: davanti a lui era arrivato l'Araldo della Follia che gli aveva fatto da “ cronista” durante le battaglie svoltesi fuori dalle mura della fortezza... in compagnia di un'altra decina di persone: sembravano Araldi della Follia comuni, ma anziché elmi portavano dei cappucci per nascondere il loro volto.

<< Ah... sei qui...>> mormorò il Sommo Drago della Follia, quasi divertito:<< Hai badato che il gruppo di ricerca... non venisse toccato, come ti avevo ordinato?>>:

<< Sì, sono qui con me.>> annuì l'Araldo della Follia:<< Abbiamo sentito il suo grido, poco fa, e con le dovute cautele siamo venuti a vedere cosa stava succedendo.>>.

<< A quanto pare non se l'è cavata bene, Lord Insano.>> commentò uno dei membri del gruppo di ricerca, mentre gli altri cercavano di prestare assistenza al Drago:<< Temo che dovremo svignarcela...>>.

<< Grazie... per l'informazione, signor ovvio.>> ringhiò Insano, lasciando che i suoi soccorritori gli facessero una provvisoria fasciatura:<< Piuttosto...avete preso... tutto il materiale?>>.

<< Certo: abbiamo preso tutti i testi in nostro possesso e li abbiamo messi nelle bisacce che abbiamo sulle spalle, siamo pronti per partire quando vuole.>>.

<< Allora... argh... facciamo presto.>> continuò il Sommo Drago della Follia:<< Prendiamo il passaggio segreto che conduce alle spalle di questa fortezza...e andiamocene alla svelta. Presto... quei pezzi di merda sentiranno ancora parlare di me...ahahah.... AHAHAHAH!!>>.

Contemporaneamente, Hiro ed Eria uscirono dai sotterranei, teatro della brutale uccisione di Derric e dello scontro con il sadico Insano. Giunti fuori dall'edificio e dalle mura esterne del castello, poterono notare una cosa: a quanto pare Will aveva fatto piazza pulita di tutti gli Araldi che si era compitato di trattenere, i quali sembravano tutti svenuti o, peggio, morti.

<< Ehi... finalmente siete usciti!>> sbuffò uno spossato Will notandoli, trionfante in mezzo a tutti gli Araldi della Follia e dell'Acciaio caduti sotto i suoi colpi:<< Temevo che non ce l'avessi fatta, Hiro. Però mi sembri anche ridotto peggio di prima...>>.

<< Già...>> confermò Hiro, raggiungendolo con la compagna:<< … ho avuto... una piccola discussione con Insano.>>.

<< Hai sconfitto anche Insano?>>.

<< Sì, e...>> poi si guardò intorno, serio:<< … dov'è finito Temprato?>>.

<< Ah... lui?>> domandò il musicista, chiudendo l'occhio sano:<< Purtroppo deve essersela svignata mentre ero impegnato con gli Araldi. Mi dispiace...>>.

<< Non preoccuparti.>> sorrise Eria:<< In fondo, dopo quest'esperienza, credo che avrà molto su cui riflettere...>>.

<< Cosa dici?>> le chiese Will, piuttosto sorpreso da quella risposta:<< Quello è un nemico...>>.

<< … un nemico che non sapeva di essere compagno d'armi dell'uomo che gli ha rovinato l'infanzia.>> lo interruppe lei, continuando la frase:<< Forse questo lo convincerà a lasciar perdere i Sommi Draghi. E poi... non è un nemico come gli altri.>>.

<< Forse Eria ha ragione.>> annuì Hiro:<< E' molto diverso da Insano, Tempestoso e gli altri Draghi: è un combattente leale, non ce l'ho vedo in una banda come quella. Senza contare che io mi fido di Eria, e se dice così...>>.

<< Ho capito, ho capito...>> lasciò perdere l'ex-Sommo Drago dell'Acqua:<< Non è il caso di insistere così.>>.

<< Piuttosto, io ed Eria abbiamo un po' di cose da raccontarti...>>.

<< Davvero? Sentiamo...>>. Senza omettere alcun particolare, Hiro raccontò loro che il suo braccio destro era un altro dei frutti degli antichi testi su cui sia i Sommi Draghi che il loro ex-accolito Lein avevano puntato gli occhi, a cui Eria aggiunse ciò che aveva già detto al ragazzo dal braccio fasciato mentre stavano uscendo dai sotterranei, ossia che Derric era in realtà il fratello di Kenryu e che era stato incaricato di scoprire il nascondiglio del Sommo Drago Supremo, il capo dell'intera banda.

<< Mmh... Derric era una spia...>> commentò alla fine Will.

<< Io invece... non mi aspettavo proprio che il braccio di Hiro fosse un'altra... invenzione degli antichi che hanno scritto i testi.>> fece eco Eria, piuttosto perplessa:<< Allora chi gliel'ha fatto potrebbe essere stato... un Sommo Drago...>>.

<< Non credo.>> scosse il capo il ragazzo dal braccio fasciato:<< Insano ha ammesso di non averne mai realizzato uno prima, anche se... conosceva mio padre.>>.

<< E non ti sembra strano?>> domandò il musicista, scrutandolo con sospetto.

<< No, in fondo anche Tempestoso sembra conoscere mio padre, e...>>.

<< Intendevo... non ti sembra strano che Insano, il capo del gruppo di ricerca dei Sommi Draghi, non abbia mai realizzato un braccio mentre tuo padre, che prima non l'aveva, sia riuscito a procurarsene uno?>>.

<< Cosa intendi insinuare?>> assottigliò lo sguardo Hiro.

<< Soltanto che, da quanto mi avevi raccontato durante i nostri allenamenti, il tuo braccio ad Emblemi è apparso il giorno stesso in cui tuo padre è sparito.>> spiegò lui:<< Quindi ci sono buone probabilità che sia stato lui stesso a modificarti il braccio.>>.

<< Cosa?>> fece Hiro, stizzito:<< Non dire sciocchezze... sono coincidenze, un genitore non farebbe mai una cosa simile a suo figlio. Sono certo che sia stato il responsabile... della sua scomparsa.>>.

<< Non hai mai pensato che invece potrebbe essersene andato da solo, dopo avertelo messo? Per qualche motivo, magari per i testi stessi...>>.

<< SMETTILA!>> gridò il ragazzo dal braccio fasciato: la mano gli tremava tutta, segno della collera che stava crescendo in lui, ed Eria, che gli era a fianco, poté notarlo chiaramente:<< Non infangare mai più... la memoria di mio padre. Lui non mi avrebbe mai lasciato solo volontariamente, E' CHIARO?>>.

<< Calma, Hiro... per favore...>> disse Eria, cercando di quietarlo per poi sviare il discorso su un'altra cosa:<< Will... il Sommo Drago Supremo... tu lo conosci di persona, no? Com'è, nel caso lo incontrassimo?>>.

<< Mmh... un tipo alto, con la barba nera.>> rifletté Will, cercando di ricostruire con la mente il suo aspetto:<< Sempre presente ai precedenti raduni dei Sommi Draghi. Non aspettarti però che sappia dove si trova, tiene segreto il suo nascondiglio praticamente a tutti.>>.

<< Capisco... quindi non abbiamo indizi.>>.

<< Già.>>.

<< A me... non importa.>> affermò Hiro, voltando lo sguardo dall'altra parte, ancora irato per le insinuazioni precedenti:<< Noi dobbiamo salvare Lawrence, ora... quindi raggiungiamo Artic e...>>.

<< Ora che ci penso... Artic non avrebbe dovuto essere con voi? Avevate detto che sareste andati a prenderlo a Yellowgate, prima di andarvene dalla casa di Eline per finire l'addestramento.>> notò la ragazza, osservando per la prima volta l'assenza dello spadaccino da quando era uscita.

<< Beh, il fatto era che i possibili castelli dove eri tenuta prigioniera era due.>> iniziò il musicista:<< Ciò ha indotto Artic a voler andare da solo ad esplorare una delle due fortezze, nonostante ci fossimo opposti alla sua... Eria?>>. La Cacciatrice di Missioni, nell'udire quelle parole, si era come paralizzata, assumendo un'aria profondamente preoccupata.

<< Ehi... che succede?>> le chiese Hiro, piuttosto turbato da quella sua reazione.

<< Dobbiamo andare a prendere Artic!>> esclamò lei qualche secondo dopo:<< Subito!>>.

<< Ma... come mai tutta questa fretta?>> disse il ragazzo dal braccio fasciato, confuso:<< Dato che il castello giusto era questo, non dovrebbe correre alcun...>>.

<< Ti sbagli!>> replicò la ragazza:<< Mentre ero in cella, in questi giorni... ho sentito dire che c'è un castello abitato da un altro Sommo Drago, che se ho ben capito sembra essere più temibile di Temprato!>>. Will ed Hiro sgranarono gli occhi, sentendo le loro menti attraversate da un tremendo sospetto.

<< Vorresti dire che... il castello che ha scelto Artic ospita un altro Drago di cui Insano e i suoi conoscevano la posizione?>> domandò il musicista, timoroso.

<< Sì... esatto... quindi dobbiamo sbrigarci!>>.

<< Accidenti... e ci è andato da solo!>> esclamò tragicamente Will.

<< Che aspettiamo a partire?>> ripeté frettolosamente Eria, quando il braccio di Hiro la bloccò.

<< Aspetta.>> la trattenne il ragazzo dal braccio fasciato:<< Anche se fosse... tu non sei in condizioni di affrontare un lungo viaggio, lo sai, vero?>>.

<< Stupidaggini!>> disse la Cacciatrice di Missioni, sempre più irrequieta:<< Non sono tanto indebolita da non poter camminare... e se faremo le soste necessarie, ce la farò senza problemi.>>.

<< Mmh... non possiamo...>> insistette Hiro.

<< Ti prego...>> la ragazza, facendogli gli occhi dolci.

<< Ho detto di no, ti lasceremo al primo villagi...>>.

<< Ti prego ti prego ti prego...>>.

<< E' fuori discuss...>>.

<< TI PREGOOOO...>>.

<< E VA BENE, ACCIDENTI!>> sbottò spazientito il ragazzo dal braccio fasciato, davanti ad un divertitissimo Will intento ad osservare la scena:<< Ti porteremo con noi, ma non lamentarti se poi cadrai a terra svenuta.>>.

<< EVVAI!>> esclamò Eria, vittoriosa dopo aver battuto verbalmente il ragazzo.

<< Già, partiremo... ma non prima di una giornata di riposo.>> chiuse l'occhio il musicista, serio:<< Siamo troppo stanchi per partire, ora... e se anche arrivassimo in tempo, in queste condizioni potremo aiutare ben poco Artic...>>.

A chilometri di distanza, mentre Will, Hiro ed Eria si riposavano per la partenza del giorno seguente, la notte calò sulla regione, velando con il suo manto oscuro un secondo castello. L'edificio era situato in una zona pianeggiante circondata da fitti boschi verdeggianti, gli alberi che li formavano in apparenza impenetrabili. La luna, a tratti, si nascondeva dietro le nuvole, lasciando cadere la zona in un'oscurità tetra, pressoché totale...

Fu proprio in quel momento che una figura sbucò fuori dalla boscaglia, strisciando in fretta sul terreno che separava boschi e fortezza come un serpente. Guardinga e attenta, pareva voler giungere al castello prima che la luna uscisse dalle nubi celesti. Due, tre... forse quattro minuti, durante i quali l'oscuro individuo giunse a destinazione, alzandosi da terra ed addossandosi alle mura della fortezza per non farsi vedere.

<< Fiuu... è fatta. Direi che ho fregato ogni eventuale sentinella.>> mormorò tra sé l'individuo, sospirando sollevato. In quel preciso istante, l'astro lunare tornò ad illuminare la notte, schiarendo il suo viso reso irriconoscibile dall'assenza di luce: era nientemeno che Artic Gravity, che a quanto pare aveva trovato il castello che cercava.

Lo spadaccino con le katane iniziò a scrutare la parete su cui si era addossato, e dopo avervi dato un colpetto con le nocche concluse:<< Una roccia dura... ma le mie spade con gli Emblemi ne avranno sicuramente ragione...>> quindi sfoderò le proprie spade, affondandole nella pietra che componeva il muro. Le lame delle armi vi penetrarono con evidente facilità, e fatto ciò Artic iniziò ad usarle per arrampicarsi sempre più in alto sul muro. Non gli ci volle molto ad arrivare, alla fine, fin sugli spalti della fortezza.

“ E anche questa è fatta...” pensò il Cacciatore di Missioni, estraendo le spade dalla parete e rifoderandole. Poi, una volta accertatosi che nessuno l'avesse scoperto, scese dall'altra parte per mezzo di una scala, piazzata appositamente per la discesa, nel cortile e raggiunse alla svelta un edificio all'interno delle mura. 

Nascosto da una parete della struttura a cui si era accostato, ora doveva solo decidere cosa fare: in totale dovevano esserci circa sei o sette edifici da esplorare per cercare Eria (che lui ignorava essere già in salvo), quindi doveva scegliere bene, per non perdere troppo tempo. 

<< … e poi l'ho decapitato! E' stato davvero fantastico.>>. Al cogliere quelle voci, lo spadaccino con le katane si ritirò ancora di più nell'ombra: a quanto pare, da uno degli edifici al lato opposto rispetto al proprio, erano usciti due Araldi con indosso della armatura bianche, attualmente senza elmi, che tenevano in mano alcune bottiglie semivuote. 

“ A quanto pare sono nel posto giusto...” pensò Artic, la faccia che gli spuntava solo leggermente dal muro:“ E ora so anche dove andare...”. Attese pazientemente che i briganti usciti sparissero da lì, e col favore di una nuova ondata di oscurità totale causata dalle nuvole davanti alla luna si portò frettolosamente dalla struttura da cui erano sbucati. La porta non era nemmeno chiusa a chiave, quindi diede una sbirciata alla serratura per sincerarsi che non vi fosse nessun altro dietro di essa e la superò, richiudendosela alle spalle.

Lo spadaccino, una volta dentro, si guardò intorno: a giudicare dal fieno per terra e dall'aspetto della stanza in cui si trovava, doveva trattarsi di una stalla. Una vecchia stalla abbandonata, per la precisione, date le sue condizioni. Eppure non poteva essere tutto lì, quegli Araldi non c'erano certo per caso. Fece mente locale: quello era un castello, e da quanto aveva sentito dire i castelli nascondevano sempre qualche passaggio segreto. Che ce ne fosse stato uno anche lì?

Rapido, prese ad ispezionare ogni angolo della stalla, in cerca di un possibile accesso nascosto. Dopo un minuto, però, mentre tastava le pareti in cerca di qualche ipotetico meccanismo di apertura, alle proprie spalle sentì l'uscio cigolare per riaprirsi. Si voltò di scatto, giusto in tempo per veder entrare i due Araldi di prima, tutti euforici e con le bottiglie completamente vuote.

<< Ahhahah... ci volevano proprio due pass...>> iniziò a dire uno dei due Araldi appena entrato, quando si bloccò nel vedere Artic:<< Ehi, tu chi diavolo...?>>.

“ Maledizione...” pensò lo spadaccino, scattando subito verso di loro. Fu un lampo: prima che i due furfanti potessero riaversi dalla sorpresa riuscì a stenderli con i soli pugni, catapultandoli al suolo prima che potessero emettere un solo grido.

<< Appena in tempo... ancora un secondo e avrei rischiato che dessero l'allarme.>> sospirò Artic, asciugandosi il sudore dalla fronte:<< E ora ricominciamo a cercare...>>. Ci volle un quarto d'ora di pazienza, ma fortunatamente alla fine scoprì qualcosa: c'era una porta, dello stesso colore del muro, sulla parete. Era così ben mimetizzata che a momenti non l'avrebbe nemmeno notata, se non fosse stato per la sua idea di trovare qualche meccanismo nascosto. Una bella fortuna...

Tentò immediatamente di spalancarla, con le dovute cautele, ma si accorse che era chiusa dall'interno. Sospirò, allora, e dopo aver estratto una spada iniziò ad usarla per scardinare la serratura della stessa, tenendo d'occhio il buco della stessa. Alla fine sentì uno scatto, e la porta si aprì, dando ad un lungo corridoio illuminato da fiaccole molto simile a quello del sotterraneo del castello di Insano, seppur molto più largo. Iniziò a percorrerlo con cautela, e una volta in fondo arrivò ad un seminterrato piuttosto ampio. Al suo interno c'erano tantissimi Araldi, tutti intenti a distrarsi nei modi più diversi.

Artic si abbassò a terra, cercando di non farsi notare, operazione resa ancora più difficile dall'illuminazione fornita dalle torce. Attraversare il seminterrato per raggiungere quel corridoio, che intravvedeva in fondo ad esso passando inosservati era da escludere. Le opzioni erano solo due: o cercare un secondo passaggio, o tornare indietro. Il suo sguardo studiò tutto ciò che lo circondava, cercando di realizzare la prima opzione... e per fortuna notò una via alternativa alla propria destra, sul lato destro della stanza.

Quatto quatto, riuscì ad infilarsi dentro quella strada, approfittando della distrazione degli Araldi. Era un corridoio piuttosto stretto rispetto all'altro, ma ci poteva passare senza problemi. Quando però si trattò di procedere oltre, si arrestò subito: dei passi in avvicinamento dal corridoio adiacente. Chiunque fosse, comunque, pareva trattarsi di una persona sola, e questo poteva forse tornargli molto utile. Tirò nuovamente fuori la spada, e quando notò la sagoma della persona arrivare davanti allo sbocco del proprio corridoio la tirò a sé, bloccandola e puntandole la propria lama alla gola.

<< Ehi, ma...?>> iniziò a chiedersi la persona appena catturata dal Cacciatore di Missioni, zittendosi subito nel notare la katana affilata che minacciava il proprio collo. Tuttavia, forse il più sorpreso dalla situazione fu proprio Artic: la persona che aveva preso con sé era una ragazza... una ragazza dalla tunica dai fregi bianchi con le maniche ripiegate.

<< Ehm, ehm...>> si schiarì la voce lo spadaccino, riavendosi dalla sorpresa e avvisandola:<< … ascoltami... fai quello che ti dico, e non dovrò ucciderti. Se hai capito, fai un cenno con la testa.>>.

<< S-Sì...>> mormorò la ragazza, evidentemente spaventata, abbassando lentamente il capo.

<< Bene...>> le sibilò nell'orecchio lui:<< … tanto per iniziare, dimmi chi sei.>>.

<< Mi chiamo... Kemy. Sono l'Araldo Superiore della Morte... di Necro.>>.

<<  Un Araldo Superiore... ma... hai detto“ Necro”?>> aggrottò le sopracciglia:<< Non dovrebbe esserci Insano, in questo castello? Non avete una prigioniera di nome Eria con voi?>>.

<< No... noi Araldi della Morte non sappiamo dove si trovi Lord Insano... e non abbiamo alcuna prigioniera di nome Eria con noi...>>. 

<< Mmh...>> si limitò a fare Artic: indubbiamente non poteva mentirgli, data la spada che minacciava la sua vita. Ora, appurato che aveva sbagliato castello, avrebbe dovuto evitare mosse avventate ed andarsene... ma invece sorrise e continuò:<< D'accordo, in tal caso... sai condurmi da Necro evitando gli altri Araldi?>>.

<< Vuoi... raggiungere il mio signore?>> gli chiese Kemy, incredula e confusa:<< Non ci tieni alla vita, eh?>>.

<< Diciamo che... devo chiedergli una cosa. Ma non è affar tuo, tu pensa solo a portarmi da lui evitando i controlli.>>.

<< Molto bene...>> sospirò lei:<< … ti ci porterò, ma soltanto perché non hai possibilità contro di lui... non sarò tua prigioniera ancora a lungo.>>.

<< E' quello che vedremo.>> sorrise lo spadaccino con le katane:<< Avanti... indicami la via.>>. 

L'aiuto di Kemy si rivelò fondamentale per Artic: non solo obbedì senza fare storie, ma sembrava conoscere quel luogo come le sue tasche, infatti lo condusse attraverso un altro passaggio sgombro da Araldi. Dopo un lungo giro, alla fine sbucarono all'interno di uno degli edifici in superficie, il quale dall'atrio da dove erano sbucati sembrava essere un luogo religioso, date le statue lì presenti. Forse era una cappella in disuso.

<< Siamo arrivati...>> sibilò Kemy, spostando lo sguardo verso la stanza adiacente:<< … ogni sera, il nostro Sommo Drago viene qui a pregare gli dei.>>.

<< E così il nostro caro Necro è un credente, eh?>> commentò Artic, mettendosi di nuovo spalle contro una parete ed iniziando ad avvicinarsi alla stanza accanto:<< Non l'avrei mai detto, da una canaglia...>>. Giunto al terminare della parete, tese le orecchie: due persone stavano parlando, lì dentro.

<< Sai che non amo essere disturbato mentre prego...>> disse una di loro.

<< Mi scusi, Lord Necro... non si ripeterà mai più...>> si scusò la seconda: a quanto pare Kemy l'aveva portata dove voleva:<< … ma i nostri esploratori hanno ottenuto delle informazioni molto preziose, e pensavo di comunicargliele.>>.

<< Informazioni? Su Lein, dunque?>> domandò la voce di Necro. Le orecchie dello spadaccino con le katane si tesero ancora di più per la curiosità.

<< Già... pare che, un mese fa, alcune persone abbiano ospitato una persona che corrisponde alla sua descrizione. Era in compagnia di un altro individuo, un uomo anziano, e sembrava essere diretto a Redgate.>>.

<< Redgate, eh?>> il tono di voce del Sommo Drago della Morte si fece sospettoso:<< Capisco. In tal caso, mandate un piccione a Fiammeggiante: è lui che si occupa della faccenda adesso, anche se gli diamo una mano. Forza, vai a spedirlo... di corsa.>>.

<< Sarà fatto, Lord Necro!>> replicò il tipo che stava parlando, e subito uscì dalla stanza, sorpassando Kemy e Artic senza notarli e andandosene dall'edificio. Seguitò un lungo attimo di silenzio, ma prima che il Cacciatore di Missioni potesse decidere se irrompere dentro, la voce del Sommo Drago della Morte risuonò:<< Voi due! potete anche uscire: è inutile nascondersi!>>.

“ Cosa?” si sorprese lo spadaccino, colto si sorpresa:“ Ha capito la mia posizione...?”. Altro silenzio... poi finalmente Artic decise di fare il suo ingresso nella stanza, tenendo sempre dietro la spada la gola di Kemy: di fronte a lui, davanti ad un altare in fondo alla cappella, Necro lo scrutava, serio. I capelli di quest'ultimo erano castani, con tre ciuffi laterali a punta rivolti all'insù sul lato sinistro della propria testa, mentre sul suo volto si delineava una particolare cicatrice che si diffondevano in ogni direzione. La sua tunica era bianca, con fregi del medesimo colore, e nella fascia che teneva alla vita portava un lungo scettro a tre punte con, tra le stesse, un Emblema grande di colore bianco. Alla luce del fuoco delle candele lì intorno si poteva notare che i suoi occhi erano neri, e gli davano anche un'aria piuttosto giovanile.

<< Bene bene... alla fine sei uscito allo scoperto.>> affermò Necro, guardando prima lui e poi Kemy:<< E per giunta ti sei preso il mio Araldo Superiore...>> la sua mano destra sembrò quasi trattenersi a stento dal chiudersi a pugno.

<< Eh, già.>> sorrise Artic:<< Non sarei mai arrivato a te senza il suo aiuto.>>.

<< Beh, comunque non ha più senso tenerla in ostaggio.>> nel dire questo alzò una mano in avanti:<< Puoi anche liberarla, non ti pare?>>.

<< Ti stai preoccupando per la sua sicurezza? Potrei anche tenerla e usarla come ostaggio, sai?>>.

<< E chi ti dice che funzionerebbe?>>.

<< Mmh... non hai tutti i torti.>> commentò lo spadaccino:<< Dopotutto non ti conosco affatto. Senza contare che io non ho l'abitudine di farmi scudo con una donna, quindi...>> così dicendo spinse via da un lato l'Araldo Superiore della Morte:<< … ti accontento.>>.

<< Oh...>> fece Kemy, andando subito incontro a Necro appena venne liberata e inchinandosi con umiltà, affrettandosi a scusarsi:<< Necro, scusami tanto: mi sono lasciata sorprendere come una sciocca, e...>>.

<< Lascia stare.>> chiuse gli occhi Necro, sorridendole:<< Il fatto che costui mi abbia raggiunto non vuol dire che sia una cosa tanto grave. Mettiti un po' in disparte... me la sbrigo da solo.>>.

<< D'accordo...>> si inchinò ancora lei, prendendo le distanza da loro.

<< Allora, amico...>> riaprì gli occhi il Drago:<< … qual'è la ragione di una visita tanto inattesa? Anzi, prima di tutto... chi sei?>>.

<< Hai ragione, non mi sono ancora presentato.>> riconobbe Artic, appoggiando la lama della spada che teneva in mano sulla propria spalla:<< Sono un Cacciatore di Missioni... e mi chiamo Artic Gravity!>>.

<< Ah... un Cacciatore di Missioni? Interessante... presumo che tu voglia la mia testa.>>.

<< Sì e no: in verità, il motivo principale della mia presenza è un altro...>>.

<< Un altro motivo, dici?>> chiese Necro, quasi incuriosito:<< E quale sarebbe?>>

<< Beh...>> proseguì lo spadaccino, e in quel momento il sorriso che aveva sulle labbra scomparve nel nulla:<< … voglio soltanto che tu mandi un invito da parte mia a quel Sommo Drago che voi chiamate “ Fiammeggiante”.>>.

<< Oh, ti interessa lui, allora.>> sgranò parzialmente gli occhi il Sommo Drago della Morte:<< Mi chiedo perché. Non ti basta la taglia sulla mia testa?>>.

<< La cosa non ti riguarda.>> affermò Artic, spazientito, estraendo anche l'altra katana:<< L'unica cosa che deve interessarti è mandare quel fottuto messaggio a Fiammeggiante.>>.

<< E chi ti garantisce che lo farò?>> estrasse il proprio scettro Necro, sorridendo di nuovo.

<< IO!>> esclamò lo spadaccino, e senza alcun preavviso corse avanti, saltando sulle panche riservate ai fedeli che si frapponevano tra lui e il nemico per poi raggiungerlo con un doppio fendente. Il Sommo Drago si protesse da entrambi i colpi, facendosi scudo con la sua arma e bloccando così la carica del Cacciatore di Missioni, seppur con un po' di difficoltà.

<< Ignoro il motivo che ti spinge a cercare il mio “ collega”...>> disse il Drago, fermo in quella posizione con le spade di Artic che facevano pressione sul proprio scettro:<< … ma temo che non scamperai alle fauci del Drago della Morte: hai preso in ostaggio Kemy e hai profanato questo mio luogo di preghiera, non sono affronti facili da perdonare. Dovrai raccomandare l'anima alle divinità di Acaidar.>>.

<< Tsk... sbruffone!>> esclamò Artic, secco:<< Non ho mai smesso di allenarmi, e anche se sei un Sommo Drago non mi farò sconfiggere facilmente!>>.

<< Uh... sei molto sicuro di te... per essere uno che sta per perdere la testa.>> si lasciò sfuggire un sorrisetto Necro, con un lampo di trionfo negli occhi. In quel momento, lo spadaccino notò un'ombra in basso... che non era la sua, e si apprestava a colpirlo con qualcosa di affilato. Istintivamente si staccò dall'arma del Sommo Drago e si abbassò, schivando il colpo per poi mettere distanza da lì.

<< Chi diavolo...?>> si domandò Artic, volgendo lo sguardo verso il misterioso aggressore... e nel vederlo non poté che inorridire:<< Non... Non è possibile... che... cos'è, quello?>>. Davanti a lui, ritta in piedi e schiarita dalle candele, la figura di un grandissimo, bianco scheletro alto due metri e un quarto circa si ergeva vicino al Sommo Drago della Morte: l'orrida apparizione aveva una specie di corno, dove doveva esserci la cavità nasale, mentre due lame d'osso spuntavano dalle ossa delle sue braccia, simili a piccole falci. Dalle ossa della schiena invece gli spuntavano altre lame, solo erse più in alto.

<< Mi sa che non mi sono presentato bene neanch'io, eheheheh!>> ridacchiò Necro in risposta alla sua aria incredula, facendo un passo avanti:<< Sono Necro, il Sommo Drago della Morte...>> così dicendo puntò contro di lui lo scettro:<< … e il mio Emblema è l'Emblema Necromantico grande.>>.

-Studio Tetro-

Io:<< O-Oh, a quanto pare è arrivato pure un altro boss! Necro!>>.

Keila:<< Quello scheletro... O.O orrore!>>.

Honoryou (la stringe a sé):<< Tranquilla, ti proteggo io...>>.

Keila:<< Aww :33 ♥ >>.

Io:<< Ma lol xD Comunque, stavolta ringrazio subito i miei cari sostenitori e recensori, come sempre. Ma sopratutto, stavolta, una nota speciale va a queste persone:

-EmilyMcRieve e Miss Mistery, che hanno messo la storia tra le preferite;

-EmilyMcRieve e Skie Targaryen, che hanno messo la storia tra le ricordate;

-Hiori e LadyChantal95, che hanno messo la storia tra le seguite.

<< A tutte queste persone ringrazio tanto, perché anche se non si fanno sentire con recensioni contribuiscono a spronarmi a continuare questa storia, così come tutti gli altri lettori ^W^ Quindi grazie grazie.>>.

Honoryou:<< Grazie anche da parte mia, muahahahahah!>>.

Keila:<< Vi voglio tanto, tanto bene a tutti, sappiatelo ^W^ >>.

Io:<< Ma va? Comunque, fortunatamente, stavolta abbiamo un disegno... ossia quello di Necro, in persona, proprio lui... e spero che vi piaccia -.-'' >>.

Honoryou:<< Ottimismo vieni da me...>>.

Io:<< Eh, ho anche qualche leggero dubbio sul capitolo... sono poco deciso, ormai mi conoscono tutti...>>.

Keila:<< Ok... ma penso sia il momento di dedicarci alla Slot Machine.>> guarda la Slot.

Honoryou:<< Mmh... io ho paura che torni Vector a farci prendere un colpo...>>.

Io:<< Tranquilli, vedrete che non arriverà... Forza, a chi tocca?>>.

Keila:<< Uff... vado io, dai...>> abbassa la leva e... si sentono rumori in avvicinamento.

Io:<< Ecco che arriva l'ospit...>>.

???:<< KYAAAAAAAAAAAH!>>.

???:<< WATAAAAAAAAAAAAA!!>>. 

Keila e Honoryou:<< O___________O >>. Due tipi orientali si lanciano shuriken e altre robe, incrociano le spade.

Io:<< *____* BAKANA (se si scrive così)! DETECTIVE DEE CHE COMBATTE!!>>.

Honoryou:<< Chi?>>.

Io:<< Sì, quello del Mistero del Drago Marino, il film. Insomma...>> i due combattenti si mettono in mezzo a loro con mosse degne di Dragonball:<< ...WHAT?>>.

Keila:<< AGH! O___O >> schiva i fendenti.

Honoryou:<< MA SIETE PAZZI?>>.

Dee (tra un colpo di spada e l'altro):<< Ehi, tu sei un uomo che ha perso la sua umanità, giusto?>>.

Honoryou:<< Come diavolo fa a...?>>

Dee:<< Intuito, amico... come che quella è la tua ragazza.>>.

Keila:<< o////////O Come fa a saperlo?>>.

Avversario:<< YAAAAH!>>.

Io (mi butto a terra):<< PAZZOIDE! MEGLIO CHIUDERE QUI LO STUDIO!>>.

Honoryou:<< Non posso spassarmela un po'?>>.

Io:<< Sì, intanto io chiudo.>>.

Honoryou (trasformato):<< MUAHAHAHAHAAH!!!>> inizia a massacrarli di botte.

Dee e l'avversario:<< ARGH!>>.

Keila:<< VAI COSI' >:3 >>.

Io:<< Mi spiace per Dee... ma mi ha rotto subito xD Ci vediamo alla prossima, a presto a tutti ;) >>.

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Capitolo 46
*** Due contro uno! ***


46- Due contro uno!

-Studio Tetro/Nel capitolo precedente-

Io:<< Bene bene, mi sono messo sotto per questo capitolo pasquale... tanto lo so che lo pubblicherò tre giorni dopo pasqua (Keila:<< Quando mai sei puntuale?>> Io:<< Taci, o tiro fuori la falce è_____é >> Keila:<< O.O'' Ok, scusa!>>). Lasciando perdere gli sproloqui della mia assistente, dove eravamo rimasti? Ah già: per farla breve Eria è stata liberata, mentre un po' come da un uovo di Pasqua (visto che siamo in tema) Artic trova Necro nel suo castello (e meno male che doveva esserci un solo castello con la sfiga...). Scopriamo insieme come proseguirà questo fiero scontro, ravvivato (si fa per dire) da uno scheletro dotato di falci ossee.>>.


<< Emblema-che-cosa?>> domandò Artic, socchiudendo gli occhi con aria ignorante, puntandoli su Necro e sul suo macabro assistente.

<< Ho detto... Emblema Necromantico grande.>> ripeté Necro, calmo:<< Con esso mi è possibile... come dire... evocare un servitore fedele. Questo servitore...>> nel dirlo puntò lo scheletro con lo scettro:<< Il suo nome è Dath, l'emissario della morte.>>.

<< Emissario della morte, eh?>> sorrise lo spadaccino, divertito, sgranchendosi l'osso del collo:<< Insomma, sarebbe una sorta di morto vivente, non è così? Non ho mai ucciso un morto vivente, prima d'ora...>>.

<< E infatti non ci riuscirai... né ora né mai.>> ghignò il Sommo Drago della Morte, quindi fece un cenno al mostruoso Dath, che subito iniziò ad avvicinarsi con passo sempre più rapido al nemico, le falci ossee sugli avambracci pronte a rubargli la vita.

“ Vieni pure...” ruotò le proprie katane, aspettandolo a piè fermo:“ … testerò volentieri sulle tue ossa marce gli Emblemi Diamante grandi che ho ottenuto durante la mia permanenza a Yellowgate. Non ho avuto il tempo di metterli durante lo scontro con David, ma adesso lì ho già incastonati...”. Lo scheletro giunse a meno di un metro da lui, e subito menò le falci nella sua direzione. Artic parò quei fendenti letali con le spade, spingendo indietro il mucchio d'ossa e sottraendosi poi ad un suo successivo attacco, spostandosi di lato. Saltò quindi su una delle panche di legno destinate ai fedeli della cappella, e saltò verso il capo di Dath mentre quest'ultimo calò un feroce pugno scheletrico che frantumò il posto a sedere subito dopo che Artic fu saltato via da esso.

<< Prendi questo!>> esclamò Artic, mollando un calcio dritto sulla mascella inferiore della creatura. Questa, colpita, barcollò leggermente all'indietro, e lo spadaccino, una volta a terra, ne approfittò per assestargli un doppio fendente con entrambe le armi in mezzo alle costole: queste si frantumarono, ma la creatura non sembrò affatto risentirne:<< Accidenti...>>.

<< Ci sono anch'io, sai?>>. Il Cacciatore di Missioni si volse di scatto, e proprio in quell'istante Necro gli arrivò di fronte eseguendo, deciso, un affondo con il proprio scettro che riuscì a parare appena in tempo grazie alla propria spada. Contemporaneamente, lo scheletro recuperò l'equilibrio e sferrò un colpo netto con la sua lama destra. Artic parò anche quell'attacco con l'altra spada, finendo però col trovarsi messo sotto pressione dalla forza di entrambi i nemici.

<< Peccato...>> sorrise Necro, senza allentare la pressione dello scettro sulla katana dell'avversario:<< … hai solo due braccia... mentre noi siamo in due...>>.

<< Allora... che ne diresti di giocare... da solo?>> sbuffò il Cacciatore di Missioni, faticando non poco per trattenere entrambi.

<< Tsk... queste sono le mie abilità... CHE VUOI FARCI?>> disse il Sommo Drago, e subito sferrò un calcio nello stomaco di Artic. Quest'ultimo sentì chiaramente l'attacco, forte come solo un Sommo Drago poteva sferrarlo, e fu sufficiente a permettere a Dath di vincere la sua resistenza e di scagliarlo via con forza.

<< OUCH!>> fece lo spadaccino, scagliato cinque metri più in là, come un fuscello, atterrando pesantemente sul pavimento, vicino all'altare del luogo religioso: per fortuna la propria katana l'aveva protetto dalla lama del non-morto, perciò non era stato ferito, ma per quanto ancora sarebbe scampato alle armi dei nemici?

<< Se non sbaglio mi hai chiesto perché non combatto da solo...>> disse il Drago, avanzando lentamente verso di lui mentre si rialzava insieme al suo servo:<< E' sempre una mia abilità, ecco perché. In questo modo saranno le mie capacità a farmi vincere.>>.

<< Ma va là...>> sputò per terra Artic:<< Fammi il...>> prima ancora che finisse di parlare, Necro corse in avanti, diretto contro lo spadaccino. Il Cacciatore di Missioni tentò di intercettarlo con le spade, ma con mossa abilissima il suo avversario si abbassò per poi lanciare un nuovo affondo di scettro. Artic riuscì a schivare quell'attacco, venendo nonostante ciò colpito da un seguente calcio in faccia che lo fece indietreggiare rapidamente.

<< Patetico...>> ghignò Necro, facendo un balzo indietro così da permettere a Dath di farsi avanti con le falci, deciso ad ucciderlo. 

“ Maledi...zion...” pensò freneticamente Artic, notando con la coda nell'occhio lo scheletrico guerriero in procinto di aggredirlo: si sentiva la bocca a pezzi dopo quel calcio, ma questo non gli impedì di scansarsi dalla traiettoria della falce, che si piantò nella parete dietro di sé. Allora lo spadaccino, colta l'occasione, usò le proprie katane sulle gambe di Dath con il chiaro intento di tranciargliele.

<< HA!>> gridò il Cacciatore di Missioni, riuscendo a centrare le gambe:<< … eh?>>. Contrariamente alle costole frantumate prima, gli arti inferiori del non-morto erano rimasti praticamente illesi, riportando solo alcune intaccature su di essi.

“ A parte le costole, molte delle ossa di Dath sono più resistenti di qualsiasi altro osso esistente.” pensò Necro, totalmente tranquillo. Intanto, senza perdere tempo e senza badare alla propria posizione scomoda, lo scheletro riuscì a lanciare un diretto in mezzo al petto di Artic, con un tale forza che lo scaraventò a circa quattro metri di distanza da lì, facendolo impattare contro un'altra delle panche, la quale si frantumò in diversi pezzi.
 
<< Ahi... Ahi...>> si lamentò lo spadaccino con le katane, annaspando per rimettersi in piedi:<< Tira certi colpi... quello...>>. Si sentiva la schiena a pezzi, dopo aver finito col frantumare la panca dietro di sé a quel modo: la forza fisica di quell'essere non era da sottovalutare, e con l'ultima mossa l'aveva dimostrato.

<< Devi essere parecchio robusto, se resisti così ai colpi di Dath.>> chiuse gli occhi Necro:<< Notevole...>>.

<< Certo...>> sorrise Artic, rialzandosi finalmente sulle proprie gambe in contemporanea alla liberazione della falce dello scheletro dal muro:<< Non posso perdere... non finché non avrò battuto Fiammeggiante.>>.

<< Mi chiedo cosa ti spinga a cercarlo...>> riaprì gli occhi il Drago:<< … ma in fondo non è importante saperlo.>> dopo quelle parole, impugnò di nuovo lo scettro a due mani e si spinse verso di lui, deciso a colpirlo. Nel medesimo momento, il Cacciatore di Missioni avvicinò le impugnature delle proprie spade e le unì, parando le punte dell'arma di Necro all'istante.

<< Cosa?>> sgranò gli occhi il Sommo Drago: la spada bilama che Artic aveva già sfoderato contro David in occasione dell'arrivo di Tempestoso a Yellowgate si era composta davanti a sé, prendendolo di sorpresa.

<< Una... spada a due lame?>> osservò Kemy, che era appostata in un punto sicuro della cappella ad assistere alla battaglia:<< Una spada a due lame componibile...>>.

<< E' il momento... di fare sul serio, no?>> assottigliò lo sguardo lo spadaccino, e subito spostò il busto di lato e spinse l'altra lama della sua nuova spada in direzione del volto dell'avversario.

<< Bastard...>> ringhiò Necro, arretrando subito per scansare la lama, riuscendovi appena in tempo. Fu in quell'attimo che Dath tornò all'offensiva con le proprie falci, ma Artic con rapidità le schivò per poi ruotare velocissimamente, con entrambe le mani, la sua arma contro la mascella inferiore del suo cranio: l'alternarsi delle due lame in rotazione ridusse in frammenti la testa del non-morto, i quali schizzarono per la stanza ricadendo sul pavimento sottostante.

“ Maledetto pezzo di...” pensò il Sommo Drago, facendosi ancora avanti. Il Cacciatore di Missioni però sembrò udirlo, e senza nemmeno voltarsi schivò il suo scettro puntuto con precisione, ruotando all'indietro la spada bilama per colpirlo. Necro, in risposta, riuscì ad alzare un ginocchio e a piegarlo contro la parte piatta della lama, riuscendo a bloccarla a stento.

“ Incredibile...” pensò Kemy, sempre più a bocca aperta:“ Riesce a tenere testa a Lord Necro...”.

“ Gli ultimi allenamenti che ho sostenuto mentre viaggiavo con i miei amici sono stati essenziali.” meditò Artic, ghignando:“ Dopo aver visto Tempestoso lottare con Hiro ho capito come gestire le cose per migliorare... e a quanto pare avevo ragione!”.

<< Quanto... sei fastidioso...>> ringhiò Necro, seccato, lanciando un nuovo attacco con lo scettro, il quale però venne prontamente schivato dallo spadaccino, che seguitò staccando la propria arma dal ginocchio del Drago così da continuare con un fendente ascendente. Prima che il colpo andasse a segno, tuttavia, si sentì sollevare da terra.

<< Che diavolo...?>> si chiese lo spadaccino, colto alla sprovvista: era Dath, che l'aveva afferrato con entrambe le mani al di sopra del suo cranio frantumato. L'istante dopo, lo scheletro lo scagliò come se fosse una bambola di pezza sul pavimento, facendolo finire contro i gradini davanti all'altare:<< ARGH!>>.

<< Eheheh...>> ridacchiò ancora il capo degli Araldi della Morte, lasciando che il proprio schiavo non-morto eseguisse un impeto furioso rivolto verso l'avversario appena lanciato via. 

“ Acci...” pensò Artic: benché la sua testa fosse stata spaccata da lui, la creatura sembrava sapere esattamente dove andare a cercarlo, probabilmente perché i morti non avevano alcun bisogno di occhi per vedere. Nonostante si sentisse male dappertutto, il Cacciatore di Missioni si mise in ginocchio per poi scattare in avanti e tuffarsi in mezzo alle gambe dello scheletro in corsa. Questi, inciampando su di lui, crollò pesantemente addosso all'altare, scontrandovisi e ricadendo al suolo.

<< E spero che...>> cominciò a dire Artic, ma nemmeno il tempo di alzarsi del tutto che Necro gli arrivò addosso, spedendolo di nuovo a terra con un calcio piuttosto forte.

<< Crepa!>> esclamò il Sommo Drago, avanzando lo scettro contro di lui. Il Cacciatore pose davanti a sé la spada bilama per bloccare l'attacco, ma immediatamente dopo Necro approfittò della sua difesa per fermare l'arma nemica con il piede destro, così da riuscire a ritrarre la propria arma e protenderla di nuovo contro di lui, stavolta contro la sua testa.

“ Merd...” pensò Artic, cercando di spostare la testa per evitarlo, ma le punte dello scettro riuscirono a prenderlo di striscio alla tempia prima che potesse sottrarvisi:<< AAAAAAH!>>.

<< Fa male, eh? E allora...>> nel dire ciò, il Drago spinse indietro lo scettro per avanzarlo ancora nella sua direzione, ma stavolta Artic riuscì a piegare una gamba, in maniera da far presa col piede sulla parte non affilata di una delle lame della sua doppia spada, e ad esercitare una forza maggiore su di essa, spingendo via da sé Necro e facendogli a sua volta perdere l'equilibrio:<< … cosa...?>>. Il Sommo Drago barcollò indietro, e senza perdere tempo il Cacciatore di Missioni si rialzò e lo colpì in piena faccia con un pugno.

<< LORD NECRO!>> gridò allarmata Kemy, unendo le mani dalla preoccupazione. Intanto, lo stordito Drago si dovette trovare a contrastare un nuovo attacco dello spadaccino, che gli sferrò un fendente discendente con la propria spada bilama. Necro allora parò la lama con lo scettro, e successivamente Artic rispose ruotando l'arma in modo da colpire di nuovo lo scettro prima con la lama inferiore e poi di nuovo con quella superiore... più e più volte, finché riuscì a spostare via l'arma del Drago da davanti al suo proprietario per poi centrarlo con un colpo di spada alla spalla destra.

<< ARGH!>> esclamò Necro, tenendosi la spalla presa dalla lama ed arretrando frettolosamente, perdendo sangue dalla ferita che finì col colargli sulla tunica bianca.

“ Ci sei...” pensò Artic, facendo un passo avanti e preparandosi ad incalzare con un nuovo attacco della sua arma a due lame. Improvvisamente, però, il Sommo Drago venne spinto precipitevolmente via dalla sua traiettoria, e al suo posto fu Dath a subire il colpo:<< Cosa?>>. Mentre altre costole dello scheletro vennero passate a fil di spada, spezzandosi, l'insofferente non-morto rispose scatenando le proprie falci contro il nemico.

<< AAAAH!!>> gridò di dolore il Cacciatore di Missioni: una delle falci era riuscita a ferirlo al fianco dentro, procurandogli una ferita piuttosto notevole:<< Brutto... figlio di...>>. Stringendo i denti, lo spadaccino riuscì a sottrarsi alla seconda lama del non-morto, e subito ruotò la bilama in direzione di una delle sue gambe, colpendola.

<< Sciocco...>> sorrise Necro, tenendosi ancora la ferita ricavata poco fa:<< … non abbatterai le sue gambe facilmente...>>.

<< Scommettiamo?>> disse Artic, deciso, e prima che lo scheletro potesse attaccarlo di nuovo sferrò in pochissimo tempo, meno di un secondo forse, diversi fendenti rapidissimi che con grande sorpresa sia di Kemy che di Necro finirono per spezzare quella gamba.

<< Eh?>> sgranò gli occhi il Sommo Drago. Dath, privo di uno dei suoi arti inferiori, annaspò per tenersi in equilibrio su quello rimasto, per poi tentare di ghermire il Cacciatore di Missioni. Quest'ultimo riuscì per un soffio ad evitare la sua mano e ad arrivare dietro di lui, così da mollargli un colpo secco simile ad una randellata sulla spina dorsale con la spada in maniera tale da farlo cadere a terra.

<< UFF...>> sbuffò Artic, stringendo i denti e rialzandosi:<< Allora... dove eravamo rimasti?>>.

<< Non sentirti tanto forte...>> affermò Necro, avanzando ed usando la propria arma contro di lui:<< … non ho ancora finito...>> e così dicendo, cercando di ignorare il dolore alla ferita sulla spalla, ma Artic, imprevedibilmente, lo schivò con facilità.

<< Con quella spalla... il tuo braccio si è fatto troppo lento!>> affermò lo spadaccino, e senza indugio roteò ancora la spada bilama liberando un nuovo fendente. Il Drago rispose facendosi scudo con lo scettro, cosa che non gli evitò di finire spinto contro una panca del posto. Prima che potesse tentare una nuova reazione, poi, una delle punte dell'arma dello spadaccino si fermò pericolosamente vicina al suo collo.

<< Inconcepibile...>> scosse il capo l'Araldo Superiore di Necro, incredulo a quella scena:<< … Lord Necro... ha perso?>>.

<< Non ti conviene... lasciar avvicinare... quello scheletro strisciante.>> ansimò Artic, affaticato dalle ferite riportate durante la battaglia, guardando con la coda nell'occhio il cadaverico essere che stava cercando di strisciare fino a lui:<< Un solo passo falso e...>>.

<< Pff...>> lo interruppe Necro. La sua aria quasi preoccupata si rilassò, iniziando a cambiare in una più rilassata... più allegra:<< … ahahahah...>>. Questo attirò la curiosità dello spadaccino.

<< Che ci trovi di tanto divertente?>>.

<< Scusami... è solo buffo che tu creda di avermi battuto... quando è accaduto l'esatto opposto.>>.

<< Che cosa stai...?>> iniziò a domandare Artic, confuso e messo in allerta da quella parole, quando ad un tratto sentì un fortissimo suono invadergli il cervello:<< AAAAAAAH!!!>>. Era così acuto da costringerlo a piegarsi sulle ginocchia, a mollare la spada, e a mettersi le testa tra le mani, quasi cercasse di non sentirlo, ma inutilmente: sentiva ogni suo nervo, ogni cosa racchiusa nella sua testa gridare, come se quel suono assordante dovesse spaccargli il cranio da un momento all'altro. E a un tratto sentì come se stesse per perdere i sensi.

<< Ahahah...>> rise il Sommo Drago, sedendosi sulla panca un po' meglio:<< … credevi davvero che fosse un caso... che fossi arrivato fin qui? Le mie vedette ti avevano avvistato... nella foresta, nonostante non ti fossi esposto troppo...>>.

<< C-COSA STAI DICENDO??>> gridò lo spadaccino, sentendo a malapena quello che gli diceva, mentre intorno a sé tutto quanto si faceva sempre più sfocato ai suoi occhi.

<< Già... prevedevo che avresti cercato di entrare qui dentro... e ho anche capito chi sei, ormai: nientemeno che l'amico di quell'impiccione di Hiro, lo stesso che ha ostacolato Tempestoso a Yellowgate.>> ghignò Necro:<< Kemy ha fatto qualche giro di ronda da sola su mio ordine, stasera, in modo che la prendessi in ostaggio per condurmi da me. Non ti è sembrato strano che un Araldo Superiore girasse senza scorta? Era una trappola...>>.

<< PEZZO... DI...>>.

<< I tuoi insulti non mi toccano... minimamente. Tra poco cambierai registro... ma prima, visto che probabilmente non ci rivedremo più, ti confiderò una cosa.>> il sorriso del Drago, pronunciate quelle parole, si allargò ancora di più:<< Avrei vinto comunque io... non ho usato tutto il mio potenziale contro di te.>>.

<< T-TU...>> cercò di replicare Artic: senza successo, però, perché il suo corpo lo abbandonò proprio allora. Un'oscurità misteriosa calò su di lui, avvolgendolo completamente... annullando i suoi sensi fino a farlo cadere nel buio più totale.

Alcuni giorni più tardi, oltre i fitti boschi che circondavano la fortezza di Necro, la luce del sole illuminava i delicati fili d'erba di una sconfinata prateria. Il fruscio della brezza primaverile riempiva l'aria, le nubi leggere correvano veloci; le cime gli alberi ondeggiavano dolcemente, quasi sentissero il vento, quasi lo respirassero, quasi fossero consapevoli che la tranquillità di quel momento non sarebbe durata in eterno. 

<< FSSSSSSSH!!!>>. Un ruggito carico di dolore risuonò, precedendo l'abbattersi al suolo di quello che sembrava essere un mostro composto solo da tentacoli di colore verde scuro dotato di un solo occhio, il ventre squarciatogli da cui sgorgava un fiume di sangue. Ad abbatterlo era stato Hiro, con la sua spada avvolta dal proprio tagliente involucro liquido, seguito a breve distanza da Eria e Will.

<< Wow, niente male.>> ammise Will, osservata la performance:<< Si vede che ti sei rimesso in fretta dalle ultime battaglie, amico.>>.

<< Sì, in effetti mi sento in perfetta forma.>> annuì Hiro, riprendendo la marcia con loro, sorpassando il cadavere del mostro e rinfoderando la spada:<< Ad ogni modo, questo Tentacodonte di Prateria non ci darà più problemi.>>.

<< Su questo non ci piove...>> disse Eria, mentre si dirigevano in direzione delle foreste:<< … ma devo dire che sono parecchio preoccupata per Artic.>> nel dire ciò abbassò lo sguardo, piuttosto inquieta.

<< Non temere, vedrai che non gli è successo niente.>> la tentò di rassicurare il ragazzo dal braccio fasciato:<< E' un tipo abbastanza prudente, in genere...>>.

<< Piuttosto, tu come stai?>> le domandò Will:<< Le costole, intendo...>>.

<< Molto meglio, grazie. Però non posso ancora fare alcuni movimenti senza sentire dolore...>>.

<< Beh, te la sei cavata con poco, fortunatamente.>> sospirò il ragazzo dal braccio fasciato:<< Pensa a quei poveracci caduti nelle mani di Insano...>>. Tacquero tutti e tre, ormai giunti ai margini dei boschi che li separavano dalla meta.

<< Già...>> mormorò la ragazza, incrociando le braccia:<< Le altre celle erano tutte vuote.. di certo quello li ha... torturati e poi uccisi.>>. Si avvertiva un certo tremito nelle sue parole: era comprensibile, dato quello che poteva essere stato fatto agli altri prigionieri del Sommo Drago della Follia.

<< Non pensiamoci più.>> abbassò lo sguardo Hiro:<< Ormai il loro torturatore è morto... e forse questo basterà almeno a dare un po' di tranquillità alle loro anime.>>.

<< Parli quasi come un prete...>>.

<< Non dimenticare che è stato Padre Holmes a prendersi cura di me, da ragazzo.>>.

<< Hai ragione.>> tornò a sorridere Eria:<< In ogni caso... ora concentriamoci su Artic!>> strinse un pugno:<< Lo riprenderemo con noi, è una promessa!>>.

<< Ben detto, non lasceremo un compagno alla mercé dei Sommi Draghi.>> disse Will, appoggiando il proprio bastone su una spalla:<< Ora però è meglio stare attenti: siamo nel bosco, ormai.>>.

Il trio entrò nella boscaglia, fitta ed estesa: i rami degli alberi sopra le loro teste, intrecciandosi, sembravano formare un cielo diverso, più oscuro e verdeggiante. Solo alcuni raggi solari filtravano da quell'intreccio di fronde sospese in aria, contribuendo a dare al paesaggio sottostante un aspetto un po' più vivo e caldo.

Dall'alto della loro esperienza, Hiro, Will ed Eria stettero ben attenti, mentre procedevano: in un posto come quello, non ci sarebbe stato nulla di strano se ci fossero stati mostri pronti ad aggredirli, quindi affrontarono il tragitto con fare guardingo, cercando di prevenire eventuali minacce.

<< Quanto dovrebbe distare ancora, il castello?>> domandò ad un certo punto Hiro a Will:<< Non troppo, vero?>>.

<< Qualche centinaio di metri, a dire il vero.>> rispose il musicista dietro di lui, cercando di fare mente locale:<< O almeno così mi sembra di aver capito dalle informazioni raccolte ad Argentgate prima che ci dividessimo...>>.

<< Acceleriamo il passo!>> propose Eria, impaziente di arrivare a destinazione:<< Non possiamo permetterci di arrivare in ritardo!>>.

<< Non possiamo.>> scosse il capo l'ex-Sommo Drago:<< In un posto come questo dobbiamo procedere con cautela: non dimentichiamo che oltre agli Araldi, anche i mostri sono un potenziale pericolo.>>.

<< Ma... Artic potrebbe già essersi cacciato nei guai.>> insistette la ragazza, preoccupata.

<< Se non arriviamo da lui illesi, sicuramente non potremo aiutarlo.>> disse Hiro, serio:<< Ha ragione Will: ci conviene non...>>.

<< OUCH!>>. Senza alcun preavviso, Will emise alle loro spalle un grido, ed un tonfo sordo annunciò la sua caduta. Sia Hiro che Eria si volsero di scatto, in tempo per vedere una figura avanzare di scatto verso di loro.

<< Chi...?>> cominciò a dire la ragazza, facendo correre le mani sulle armi, ma prima di riuscirvi sembrò bloccarsi... come se, per un momento, si fosse paralizzata dalla sorpresa: un'errore che permise all'aggressore di riuscire a colpirla forte alla testa con il manico della propria arma, facendola crollare anche lei a terra come il musicista.

<< ERIA!>> gridò il ragazzo dal braccio fasciato, allarmato, puntando lo sguardo subito sul nemico. Non poté però che lasciarsi sfuggire un'espressione completamente spiazzata, una volta identificato l'aggressore:<< Un momento... ma cosa...?>>.

<< Finalmente faccia a faccia...>> disse il nuovo arrivato, deciso: di fronte ad uno sbigottito Hiro, c'era l'ultima persona che avrebbe pensato di vedere. Era... Artic Gravity, il loro amico spadaccino.

Un loro amico che non aveva esitato ad attaccarli, tuttavia: a quanto pare aveva stordito sia Will che Eria, e questo spiegava l'esitazione di quest'ultima nell'estrarre i propri pugnali.

<< Artic?>> disse subito Hiro, furioso per ciò che aveva fatto:<< CHE CAZZO STAI FACENDO? Ti metti ad attaccare gli amici, adesso?>>.

<< Amici?>> alzò le sopracciglia lo spadaccino:<< Quali amici?>>. Mentre parlava, i suoi occhi sembravano quasi persi nel vuoto:<< Mi risulta che non siamo più amici da tanto tempo...>>.

<< Cosa?>> chiese il ragazzo dal braccio fasciato, incredulo davanti a quella risposta:<< Sei impazzito, per caso? Attaccare Eria e Will così...>>.

<< Che ci trovi di strano? Sono tuoi adepti, no?>>.

<< Eh?>>.

<< Pensavi che i tuoi trucchetti potessero durare ancora a lungo?>> ringhiò Artic, animato da una grande ira che si ripercuoteva sulla stretta che esercitava sulle katane che teneva in mano:<< Sapevo che saresti venuto a cercarmi, una volta tornato dal castello di Insano... e come avresti potuto non tornare? Voi Sommi Draghi siete tutti alleati...>>.

<< Ascoltami bene, Artic!>> lo interruppe Hiro, più perplesso che mai:<< Si può sapere cosa stai dicendo? Io non sono un Sommo Drago... sono Hiro, ormai mi conosci bene!>>.

<< Hiro, eh? Bel nome, ma ormai puoi smetterla di recitare.>>.

<< Cosa? Recitare? Insomma... cosa...?>>.

<< SMETTILA!>> replicò il Cacciatore di Missioni spadaccino, e con un gesto deciso unì le spade per formare la sua katana bilama:<< Non so come hai fatto a passare tanto inosservato ai miei occhi... ma adesso è tempo di gettare la maschera... FIAMMEGGIANTE!>>.

<< Come... Come mi hai chiamato?>> sgranò gli occhi il ragazzo dal braccio fasciato: inconcepibile... credeva si chiamasse Fiammeggiante? E sopratutto, chi era questo Fiammeggiante? Un Sommo Drago? In tal caso, come poteva pensare che lui fosse un Sommo Drago?

<< Sei cambiato parecchio da quando ci lasciammo l'ultima volta, e dopotutto ne è passato di tempo... ma ormai mi è tutto chiaro.>> sentenziò Artic, mettendosi in posizione:<< Ora che i tuoi sottoposti sono k.o. … tira fuori la tua arma e preparati ad affrontarmi faccia a faccia!>>.

<< Fermo...>> mise una mano davanti a sé Hiro: anche se ignorava cosa potesse essergli capitato per indurlo ad agire a quel modo, voleva trovare una risposta alle domande che si era fatto poco fa:<< … cerca di ragionare: io non sono questo Fiamm...>>.

<< E' TEMPO DI REGOLARE I CONTI!>> gridò lo spadaccino, gettandoglisi contro con la spada bilama, e questo spinse Hiro a compiere in tutta fretta un balzo all'indietro per schivare il fendente ascendente che seguì: ora Artic aveva il viso stravolta da una furia omicida che faceva paura.

<< Smettila... parliamone!>> cercò di farlo ragionare il ragazzo, ma il Cacciatore di Missioni con le spade sembrava tutto fuorché disposto a ragionare: anzi, si spinse di nuovo contro di lui con un secondo fendente. Hiro si trovò costretto ad estrarre la spada, parando con la lama acquatica generata dall'Emblema il colpo. In risposta Artic fece girare le lame con una rotazione, colpendo con forza l'arma nemica e spingendo il ragazzo dal braccio fasciato ad indietreggiare, quasi facendogli perdere l'equilibrio.

<< Abbiamo già parlato a sufficienza!>> disse lo spadaccino, facendosi di nuovo avanti e tentando di attaccarlo ancora. Il ragazzo dal braccio fasciato parò il successivo colpo di spada con il braccio fasciato, quindi rotolò di lato, a terra, finendo alle spalle di Artic e mettendo distanza tra loro.

“ Inutile... pensa solo ad ammazzarmi...” pensò Hiro, rimettendosi in piedi subito mentre Artic si girava nella sua direzione:“ Non vuole proprio ragionare... di questo passo, temo che dovrò ricorrere anch'io alle maniere forti.”.

-Studio Tetro-

Silenzio... tanto silenzio. Honoryou è seduto con le braccia incrociate, Keila tiene le ginocchia con le braccia ed io non faccio nulla.

Keila (svogliata):<< … Lotteria Tetra?>>.

Honoryou:<< Che barba... -.- >>.

Io:<< In effetti... la facciamo sempre...>>.

Keila:<< Invitiamo qualcuno, allora?>>.

Io:<< Già fatto decine di volte...>> sospirone, quindi continua:<< Ok, siamo riusciti a finire il giorno dopo di Pasqua... ma devo confessare che...>>.

Keila ed Honoryou:<< NON ABBIAMO PIU' IDEE PER LO STUDIO TETRO D8 >>.

Io:<< L'abbiamo fatto per 45 capitoli e abbiamo esaurito le idee -_-'' >>.

Keila:<< Già >_> >>.

Io:<< Quindi mi appello a coloro che vorranno recensire: se avete qualche idea da proporci, sarà la benvenuta. Nel frattempo vi ringraziamo in anticipo, e ringraziamo in anticipo della lettura dell'oggi (con meno pagine) pubblicato capitolo, e quindi tutti coloro che ci seguono attivamente e recensiscono ogni capitolo.>>.

Keila:<< Però abbiamo anche un disegno :) Quello di Dath!>>.

Honoryou (svogliato):<< Yeeee...>>.

Io:<< Scusateci, dunque, se non c'è uno Studio Tetro decente oggi. Ci vediamo presto, alla prossima. Ciao a tutti ;D >>.

Agitano tutti e tre la mano con poco entusiasmo.


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Capitolo 47
*** Amici o nemici? ***


47- Amici o nemici?

-Studio Tetro/Nel capitolo precedente-

Io:<< Buonsalve (?) a tutti, è il momento di vedere dove andiamo a finire con ciò che abbiamo lasciato in sospeso nel capitolo prima XD Se ben ricordate, Artic sembrava essere stato sconfitto da Necro, e più avanti ricompare da Hiro e i nostri. Solo che stordisce Eria e Will e si mette a cercar di affettare Hiro, accusandolo di essere Fiammeggiante. Faccenda misteriosa, vediamo come si risolve...>>.


<< Smettila di sottrarti ai miei attacchi e combatti!>> esclamò Artic Gravity, furioso come non mai, nel costatare che Hiro sembrava non voler affrontarlo:<< Non pensavo fossi diventato tanto vigliacco dopo essere diventato un Sommo Drago, Fiammeggiante!>>.

<< Grrr...>> ringhiò il ragazzo dal braccio fasciato, impugnando con più decisione la spada: lo spadaccino che aveva di fronte sembrava essere più che convinto di quello che voleva fare, anche se doveva essere dovuto ad un momentaneo attacco di follia. In ogni caso, aveva già preso troppe botte da Temprato nei giorni scorsi per aver l'intenzione di farsi anche affettare dal suo amico, quindi prese rapidamente la propria decisione...

<< CODARDO!>> gridò il Cacciatore di missioni con le katane, gettandoglisi un'altra volta contro. A differenza dell'ultima volta, però, Hiro materializzò una lama acquatica attorno alla propria spada, lasciando cadere a terra la propria bisaccia per poi bloccare il fendente dell'arma a due lame del nemico con la propria lama.

<< Non sono un codardo!>> e così dicendo allungò il proprio braccio ad Emblemi oltre le armi incontratesi, dirigendolo verso il volto dell'amico impazzito. Quest'ultimo lo notò immediatamente, e senza perdere tempo spinse indietro il suo opponente con un calcio, facendogli mancare il bersaglio.

<< Giusto... SEI UN UOMO MORTO!>> ribatté Artic, ruotando l'arma a due lama e passando ad una nuova offensiva. Il ragazzo dal braccio fasciato rispose parando i fendenti con il braccio destro, il che provocò lo distruzione delle bende che lo coprivano, mentre con il sinistro lanciava un affondo laterale contro il suo fianco sinistro. Fu allora che Artic, tramite un'imprevedibile mossa, allontanò da sé il braccio armato di Hiro con una violenta ginocchiata, procedendo successivamente ad usare la propria spada bilama per un nuovo, letale fendente. Il ragazzo dal braccio fasciato si tirò subito indietro, cercando di schivarlo, ma venne preso ugualmente di striscio sul petto.

<< Accidenti a te...>> serrò i denti il Cacciatore di Missioni dal braccio speciale, una mano premuta sul petto dove un taglio obliquo aveva scavato nel suo abito, portando alla luce la sua pelle. Guardò Artic in cagnesco: ora che lo notava, anche il suo vestito sembrava essere stato danneggiato, infatti si intravvedeva dietro di esso, sulla sua spalla, una fasciatura. Doveva essere reduce da qualche battaglia, visto che quando era con loro non ce l'aveva.

<< Non male davvero.>> sorrise lo spadaccino con le katane:<< Sei diventato molto forte: non mi aspettavo niente di meno da te, Fiammeggiante, ma come vedi anch'io sono diventato piuttosto veloce.>>. Già, in effetti Hiro l'aveva visto allenarsi molto per aumentare la propria velocità, durante le soste effettuate durante il viaggio da Yellowgate a Whitegate: avrebbe dovuto immaginare che non sarebbe stato tanto facile sottometterlo.

<< Veloce o no... non credere che la passerai liscia.>> disse Hiro, e in quel momento gettò un'occhiata a Will ed Eria, ancora al suolo privi di sensi:<< Non so cosa diavolo ti è preso... però non ti perdonerò per aver colpito Will ed Eria.>>.

<< Non pensavo che uno come te potesse prendere a cuore i propri Araldi in tal modo...tra l'altro non li ho nemmeno uccisi. Non voglio mica diventare un assassino come te...>>.

<< Svegliati, Artic!>> lo interruppe il ragazzo dal braccio fasciato, agitando davanti a sé la sua spada:<< Io sono Hiro, non Fiammeggiante! Loro sono Will ed Eria, non Araldi. E sopratutto, tu non sei nostro nemico.>>. Silenzio: udite quelle parole, Artic si limitò a squadrarlo, quasi fosse un po' confuso dalle sue affermazione. Alla fine, le sue parole furono queste:<< Sono un po' deluso... pensavo che una volta che ti avessi scoperto mi avresti affrontato senza tentare di ingannarmi ancora con queste frottole...>>.

<< Ma quali frottole, è la verità, dannato testone...>>.

<< Mi hai stancato!>> sentenziò lo spadaccino con le katane con un tono che lasciava trasparire la sua indisposizione al dialogo:<< Fiammeggiante... ora pagherai per quello che hai fatto!>> e così dicendo partì di nuovo alla carica.

<< Merda!>> esclamò Hiro nel parare il colpo di spada del suo ex-amico con il braccio ad Emblemi: lo sguardo di Artic si era fatto ancora più determinato di prima, in quel frangente.

<< Non ho dimenticato...>> cominciò a dire il Cacciatore di Missioni impazzito, facendo saettare la seconda lama della propria arma contro l'arto nemico grazie ad una rotazione della stessa:<< … nemmeno un secondo di quel giorno...


<< Che...Che cosa hai fatto?>> chiese una voce, tremante: mentre quella domanda veniva pronunciata, un Gate divorato dalle fiamme anneriva ancor di più il cielo notturno con il suo fumo scuro, rischiarando nel contempo le ombre della sera con i suoi bagliori.


<< … quel tragico giorno...>> nel dire ciò ruotò un'altra volta l'arma, cambiando lama e colpendo di nuovo l'arto robustissimo di nuovo, quasi facendo piegare in due il nemico dalla forza dell'attacco:<< … in cui...


<< Allora? Rispondi...>>.

<< Vuoi tanto saperlo?>> replicò una seconda voce, più dura e spietata, senza un briciolo di calore in essa, ma solo un freddo glaciale che la animava:<< Semplicemente perché...>>.


<< … ho perso...


<< … non sopporto, e non ho mai sopportato che agli altri sia rimasto qualcosa, quando io invece avevo perso tutto. Se io non ho più nulla...>>.


<< … un...


<< … allora farò sì che gli altri perdano molto di più. Le fiamme di quel giorno... ora sono dentro di me, e ridurranno in cenere tutti quanti!>>.


<< … AMICO!>> e d'un tratto la spada bilama, con un nuovo attacco, riuscì a spingere indietro Hiro ed il suo braccio speciale, vincendone la resistenza e aprendovi addirittura una ferita.

<< AAAAARGGHH!!>> gridò il ragazzo dal braccio fasciato: con ogni probabilità era la prima volta che veniva ferito su quell'arto, Artic doveva averci messo tutta la sua forza per riuscirci. Il taglio apertosi appariva come una sottile linea rossa, da cui però sembrava non uscire nemmeno una goccia di sangue.

<< DEVI MORIRE PER QUELLO CHE HAI FATTO!>> ruggì lo spadaccino con le due spade, scattando di nuovo come un lampo contro di lui con le lame sguainate. Il suo attacco però colpì il vuoto, perché Hiro, vinto lo stupore, lo schivò per un soffio (solo alcuni dei suoi capelli finirono recisi dall'arma micidiale) e con mossa fulminea gli sferrò un diretto nello stomaco:<< OUCH!>>. 

<< Non è finita...>> ringhiò il ragazzo dal braccio fasciato, ora più deciso di prima: l'attacco, sferrato con il pugno destro, sbalzò il giovane Gravity ad un paio di metri dal punto in cui era stato raggiunto da esso, facendolo finire in mezzo all'erba sottostante:<< Non è ancora finita, zuccone!>>.

<< Urgh...>> si lamentò Artic: quest'ultimo si rimise in fretta in piedi, nonostante si tenesse lo stomaco con una mano, segno che il diretto aveva avuto effetto:<< … tu... Fiammeggiante... non importa quanto mi colpirai forte... non sfuggirai alla giusta punizione!>>.

“ Quanto odio...” pensò Hiro, nell'udire quelle parole dure come la pietra uscire dalle sue labbra, rivolte contro un nemico che pensava di avere di fronte:“ … e tutto lanciato verso quel Sommo Drago di nome Fiammeggiante. Ma chi diavolo è Fiammeggiante, in realtà? E perché ce l'ha tanto con lui?”.

Contemporaneamente allo svolgersi di quello scontro furioso tra Artic ed Hiro, al castello del Sommo Drago della Morte, Necro...

<< Necro...>> chiese Kemy al Sommo Drago, ambedue seduti sul letto di una delle stanze del castello, la stessa in cui avevano fatto l'amore tempo fa (vedi capitolo 33):<< … perché hai portato nella foresta quell'Artic Gravity dopo che ha perso i sensi? Lasciandogli le armi, tra l'altro...>>.

<< Kemy, Kemy, Kemy...>> la interruppe Necro, posandole un dito sulle labbra per zittirla:<< … dolce Kamy, non credi che se ho deciso di agire in questo modo c'è una ragione?>>.

<< Sì, ma... non vedo quale ragione...>> disse l'Araldo Superiore della Morte, pensierosa.

<< Va bene, ho capito: te lo spiego.>> ghignò il Sommo Drago:<< L'ho fatto perché desse la caccia ai suoi amici... ad Hiro, Eria e quel traditore di Oceano.>>.

<< Come?>> stupì lei:<< Com'è possibile che lo faccia? Cioè... perché dovrebbe?>>.

<< Perché ormai non li vede più come amici. Sai, quando Dath ha colpito con le sue falci la spalla del nostro amico spadaccino... ha anche lasciato una scheggia della falce nella ferita prodotta: grazie a quella ho confuso un po' le idee al nostro amico, facendogli credere che i suoi amici siano suoi nemici. Sicuramente, quando si è svegliato, non ha fatto altro che pensare a come raggiungerli, tanto è l'odio che gli ha trasmesso quel frammento maledetto di Dath nei loro confronti...>>.

<< Oh... ora capisco: vuoi che sia lui a trovare per noi i nostri nemici e a ucciderli.>>.

<< Già, dopotutto non si aspetterebbero mai di essere attaccati da un loro compagno... dovrebbe avere più possibilità rispetto a noi.>> sorrise Necro, maligno:<< In questo modo probabilmente risolveremo la faccenda in un colpo solo...>>.

<< Però... non c'è il rischio che Artic possa togliersi quel frammento per fasciarsi le ferite che gli hai fatto?>> domandò Kemy, dubbiosa:<< In quel caso tornerebbe qui, no?>>.

<< No, quel frammento è poco meno di una piccola scheggia, non si accorgerà nemmeno della sua presenza.>> la rassicurò Necro:<< E' un piano perfetto...>>. In quel momento, qualcuno bussò alla porta della loro stanza.

<< Avanti!>> disse la ragazza, e a quell'autorizzazione la porta si spalancò, lasciando che un Araldo della Morte entrasse.

<< Araldo Superiore Kemy... Lord Necro...>> si inchinò umilmente il sottoposto:<< … i preparativi sono ultimati: siamo pronti per partire come ci ha ordinato, aspettiamo solo voi.>>.

<< Ah, bene.>> annuì Necro, mettendosi a braccia conserte:<< In tal caso... fra un po' arriviamo. E adesso vai...>>.

<< Subito, signore.>> replicò l'Araldo della Morte, uscendo alla svelta dalla stanza. Non appena la porta si fu chiusa, Necro prese per i fianchi Kemy, stringendola al proprio petto.

<< Allora... hai qualche desiderio prima che partiamo per il posto indicatoci dal capo?>> le chiese il Sommo Drago della Morte con espressione maliziosa.

<< A pensarci bene...>> rifletté Kemy, ricambiando la stretta, un sorriso limpido delineato sulla propria faccia:<< … mi andrebbe di divertirmi un po'...>>.

<< Come vuoi...>> chiuse gli occhi il Drago, e il secondo successivo si avvicinò alle sue labbra e le baciò caldamente con le proprie, frugando negli abiti della sua vice e spingendola nel contempo sulle lenzuola del letto.

Nello stesso istante, nella foresta, il combattimento tra Hiro e Artic continuava senza sosta: i due opponenti girarono in cerchio reciprocamente, facendo scontrare più di una volta con forza le proprie spade e generando una tempesta di lame scattanti e dirompenti che producevano scintille intermittenti ogni volta che si incontravano.

<< HAAAAA!>> gridò con furia Artic, spiccando un breve balzo in modo da lanciarsi contro Hiro, le lame della propria doppia katana pronte.

“ Non...” pensò Hiro, protendendo il braccio per parare il colpo e spingendosi alla svelta in avanti per spostare via l'opponente. Quest'ultimo però si avvide da quella manovra, e si levò da lì con prontezza avvicinandoglisi al fianco destro.

“ PRESO!” pensò Artic, dirigendo decisamente la lama superiore dell'arma combinata verso il ragazzo dal braccio fasciato. Fu allora che Hiro, con mossa imprevista, continuò ad andare avanti, evitando il colpo, per poi girarsi e allungare a sua volta la spada. Allo spadaccino con le katane, allora, non restò che abbassare il busto, schivando per un soffio la mossa a sorpresa, e lasciarsi cadere al suolo, dove con l'ausilio di un solo braccio riuscì ad eseguire alcune capriole che gli permisero di mettere una certa distanza tra di loro.

<< Spiacente...>> sbuffò il ragazzo dal braccio fasciato, rimettendosi in posizione di guardia:<< … ma... anche se sei veloce quanto me... ormai mi sono abituato ai tuoi movimenti.>>.

<< E con... questo?>> ansimò a sua volta lo spadaccino avversario, affaticato quanto lui:<< Che vorresti insinuare? Che... vincerai tu? Eh, Fiammeggiante?>>.

<< Ti ho già detto che non mi chiamo Fiammeggiante. E sopratutto, voglio che tu la smetta di combattere contro di me, visto che non siamo nemici!>>.

<< Tsk... ci tieni proprio ad evitare lo scontro, eh? Vigliacco... e pensare che fosti proprio tu a lanciarmi una sfida, quella volta.>> nel dire ciò, Artic chiuse gli occhi. Gli sembrava ieri il giorno in cui aveva raccolto la seguente affermazione, nei pressi di una città in fiamme:


<< Se vuoi estinguere l'immenso focolare che accederò su questa terra... prova a trovarmi e a sconfiggermi: prima o poi ci rincontreremo, lo sento...>>.


<< Non so a cosa tu ti stia riferendo.>> ribadì Hiro, insistendo:<< Perché io non sono Fiammeggiante, sono Hiro, un tuo amico, hai capito?>>.

<< Piantala...>> sibilò lo spadaccino con le katane, facendo un paio di passi indietro:<< … NON SIAMO AMICI!>> dopodiché corse di nuovo contro di lui, saltando come un giaguaro con l'arma bilama rotante tra le sue mani quando solo un paio di metri li separavano l'uno dall'altro.

<< Testone...>> disse il ragazzo dal braccio fasciato, spazientito, ponendo a propria difesa la sua lama acquatica e parando così il colpo di spada che gli arrivò contro. Tuttavia, l'azione successiva fu completamente inattesa: anziché ripiombare con i piedi per terra, Artic si spinse verso l'alto con un colpo di reni dopo essersi scontrato a mezz'aria con l'arma di Hiro, proiettandosi così nello spazio sopra l'avversario fino a giungere alle sue spalle. A quel punto la doppia katana dello spadaccino si protese all'indietro, chiaramente in direzione della schiena del Cacciatore di Missioni dal braccio fasciato.

“ Merd... AH!” pensò Hiro, tentando di scansare l'attacco, ma stavolta la lama fu più svelta di lui e riuscì a ferirgli il fianco. Subito dopo, Artic tentò di ruotare la spada per tagliare grazie ad essa il braccio sinistro del ragazzo dal braccio fasciato, però quest'ultimo ritirò indietro il gomito di quello stesso braccio, colpendo così in pieno la faccia di Gravity prima che riuscisse ad eseguire quella mossa. Immediatamente dopo proseguì girandosi verso lo spadaccino con le katane e sferrandogli un fendente della propria spada dai bordi neri, incontrando la reazione del suo avversario, il quale si riprese alla svelta dalla gomitata ricevuta e rispose con un calcio ben piazzato vicino al collo:<< AGH!>>.

<< E adesso...>> riprese Artic, preparandosi a colpire ancora mentre Hiro barcollava all'indietro a causa dell'ultimo attacco, ma in quel momento si sentì tirare prepotentemente il braccio sinistro: nell'indietreggiare, il ragazzo dal braccio ad Emblemi aveva ritirato solo il corpo, ma non le mani, e infatti con la destra l'aveva afferrato al braccio.

<< … oooOHHH!!!>> si diede la carica il Cacciatore di Missioni dal braccio ad Emblemi, stringendo i denti per sopportare la ferita riportata al fianco poco prima, e con il suddetto braccio tirò via Artic come se fosse un fuscello, facendolo impattare violentemente con l'erba che spuntava dal terreno di scontro. L'attimo seguente Hiro già si era lanciato contro l'atterrato Artic, pronto a colpirlo al capo con l'impugnatura della spada per fargli perdere i sensi.

“ No, non è finita!” pensò lo spadaccino con le katane, ostinato, e nel pensare ciò spinse le proprie gambe fin sopra la propria testa, riuscendo in tal modo a sferrare un calcio a piedi uniti al ragazzo dal braccio fasciato dietro di sé, riuscendo a far piombare anche lui a terra.

<< Stile Doppia Lama...>> dichiarò Artic, balzando in piedi nel medesimo istante in cui lo fece Hiro, rivolgendo il corpo verso di lui e tenendo la spada bilama davanti a sé:<< … MILLE FENDENTI!>>. Detto ciò ruotò ancora la propria arma, ma stavolta molto più velocemente di prima, chiudendo gli occhi come se si stesse concentrando.

<< Ma che diavolo...?>> si domandò Hiro, sorpreso nel vederlo in quella condizione. Prima che avesse il tempo di agire, però, gli occhi dello spadaccino con le katane si riaprirono, ed egli partì nuovamente all'attacco: stavolta le sue lame si muovevano più fulmineamente di prima, e quando arrivarono davanti al ragazzo dal braccio fasciato iniziarono a prenderlo di mira come saette impazzite.

“ Che... ? Come fa a muovere la spada così velocemente, adesso?” pensò Hiro, sbalordito, arretrando mentre le lame dell'arma di Artic si alteravano senza sosta colpendo il braccio fasciato e la spada poste posti in difesa del Cacciatore di Missioni dal braccio fasciato:“ Non riesco... a seguire... i movimenti delle lame...”.

<< PRENDI QUESTO!>> gridò il furioso spadaccino con le katane, scagliando un fendente tanto forte da far sollevare per il braccio Hiro ed allontanarlo con un breve volo all'indietro.

<< Argh!>> fece il ragazzo dal braccio fasciato, arrestando rovinosamente la propria corsa contro il tronco di un grande albero alle proprie spalle. Artic, coltolo con le spalle al muro, si precipitò nella sua direzione per finirlo, e in tutta risposta Hiro si gettò di lato, riuscendo ad evitare il letale fendente. Tuttavia, le lame rafforzate dagli Emblemi Diamante grandi tagliarono di netto il tronco della pianta, ed essa iniziò a precipitare in avanti, abbattendosi proprio in mezzo ai due combattenti.

“ Quei fendenti sono troppo veloci...” pensò Hiro, piuttosto colpito:“ Mi chiedo solo perché non li abbia usati fin da subito, se aveva una tecnica del genere a disposizione.”.

<< FIAMMEGGIANTEEEEE!!!>>. Il ragazzo dal braccio fasciato alzò lo sguardo, giusto in tempo per notare il nemico che era saltato prima sopra il tronco dell'albero caduto e poi nella sua direzione, ormai in collisione con lui.

<< Malediz...>> imprecò Hiro, parando tramite il braccio rinforzato il primo fendente che lo raggiunse non appena Artic fu di fronte a lui.

<< Alla fine...>> disse Artic, gli occhi pieni di intento omicida mentre la sua spada bilama continuava a ruotare incessantemente verso il suo obbiettivo:<< … ci siamo rincontrati, come pensavi. Adesso...>> dicendo questo allontanò da davanti la spada e il braccio ad Emblemi che lo ostacolavano con la propria arma:<< … pagherai per ciò che hai fatto!>> quindi il filo affilato della sua doppia katana sferzò superò le difese nemiche, ferendo entrambe le spalle di Hiro in rapida successione prima che quest'ultimo riuscisse ad evitarle.

<< GRRRR...>> ringhiò il ragazzo dal braccio fasciato, stringendo i denti per sopportare le due nuove ferite e pensando:“ E' una tecnica devastante... perché non l'ha usata prima?” nel pensarlo rotolò abilmente alle sue spalle, schivando una nuova raffica di fendenti, e quando si rialzò, notò qualcosa: Artic sembrò faticare un po' troppo a girarsi, la lama rotante pareva spingerlo nel proprio senso senza un'apparente logica.

<< Uff...>> sbuffò lo spadaccino con le katane, riuscendo a correggere la direzione della spada bilama e correndo ancora una volta contro l'avversario. Fu allora che Hiro comprese.

“ Ora capisco!” pensò il ragazzo dal braccio fasciato, tenendosi pronto a proteggersi dai fendenti, prossimi all'arrivargli contro:“ Quando porta la rotazione a questi livelli... non riesce a controllarne la direzione con efficienza!”.

<< WOAAAAH!>> ruggì l'amico impazzito, le lame rotanti in rotta di collisione con Hiro. La decisione del ragazzo dal braccio fasciato fu immediata: doveva riuscire ad arrivare alle spalle di Artic ad ogni costo, così da costringerlo a girarsi di nuovo. Perciò, senza nessuna esitazione, si buttò verso la destra di Artic, stringendo con la mano destra la spada ed usando sia la lama acquatica che l'arto ad Emblemi per tentare di attraversare quell'impenetrabile barriera di fendenti alternati, sforzandosi di ignorare le lievi ferite aperte sul proprio braccio speciale. Alla fine, riuscì a rotolare sul terreno e rimettersi in piedi dietro a Gravity. Quest'ultimo tentò di voltarsi, ma proprio come prima l'arma bilama in rotazione lo trascinò nella propria direzione . 

“ E' IL MOMENTO! “ meditò il ragazzo dal braccio fasciato, impugnando con entrambe le mani la spada, e, quando lo spadaccino con le katane riuscì finalmente a girarsi, Hiro gli sferrò un formidabile fendente con il filo acquatico della sua arma.

<< Cosa...?>> fece Artic, sorpreso, protendendo le lame rotanti: la spada dai bordi neri però, impugnata anche con la mano del braccio ad Emblemi, incontrando il filo della lama bilama ne vinse facilmente la forza, lanciando via Gravity e facendolo rotolare a terra fino alla base di un albero della foresta, dove sbatté con la schiena per poi rimanere immobile sull'erba. 

<< Finalmente...>> ansimò Hiro, il sangue che gli sgorgava dalle ferite in discesa sul proprio abito:<< Con... tutti quei fendenti serrati... non trovavo il tempo di lanciare un attacco con entrambe le mani.>> poi si rivolse ad Artic, iniziando a muovere qualche passo verso di lui:<< Allora...vuoi finirla di fare il matto, adesso?>>. 

<< Per... niente...>>. Furono queste le due parole che uscirono dalle labbra dello spadaccino impazzito dopo un paio di interminabili secondi di silenzio, che indussero il ragazzo dal braccio fasciato a fermarsi:<< Non mi fermerò... Fiammeggiante... anche se dovessi venir ridotto a brandelli...>> tremando tutto, Artic iniziò a rialzarsi pesantemente da terra:<< … io... TI BATTERO'!>> e senza perdere un secondo si lanciò su Hiro. Quest'ultimo, che era rimasto sorpreso dal fatto che fosse ancora deciso a lottare, ebbe un attimo di esitazione che quasi gli costò un braccio, tanto vicina si fece la lama dell'arma di Gravity. Subito dopo però lo spadaccino con le katane riuscì a colpirlo sulla fronte con un pugno particolarmente violento, e il momento successivo gli assestò anche un calcio di notevole entità contro il petto.

<< OUFF...>> sbuffò Hiro: i due attacchi appena ricevuti, sopratutto il calcio premuto su una delle ferite riportata prima, furono sufficienti a fargli perdere l'equilibrio e a farlo così cadere. Artic non perse l'occasione, e puntò la spada a breve distanza da lui.

<< Scacco... matto.>> sospirò lo spadaccino con le katane. 

“ Merda...” pensò il ragazzo dal braccio fasciato, maledicendosi da solo:“ Mi sono fatto fregare come un'idiota.”.

<< Era da tanto...>> ringhiò Artic, stringendo il pugno che attualmente non teneva la spada:<< … che aspettavo questo momento. Eppure... devo dire che non ne gioisco affatto. Eri un amico, per me, prima di diventare Fiammeggiante.>>.

<< Io non sono Fiammeggiante, quante volte te lo devo ripetere?>> intervenne Hiro, cercando di convincerlo ancora:<< Torna in te!>>.

<< Cos'è, ora vuoi negare le tue responsabilità su quello che hai fatto?>> scattò lo spadaccino con le katane, adirato:<< Hai già dimenticato il villaggio che hai arso tra le fiamme con il tuo Emblema? Tutti gli innocenti... che sono PERITI in mezzo a quelle stesse fiamme? RISPONDI, FIAMMEGGIANTE!>>. Era la prima volta che il ragazzo dal braccio fasciato vedeva tanto infuriato Artic: dunque Fiammeggiante aveva distrutto un villaggio intero, e tutti coloro che vi abitavano? La sua rabbia era comprensibile, ma era rivolta alla persona sbagliata.

<< Ascolta...>>.

<< E' finita!>> lo interruppe Artic, scuotendo il capo con decisione:<< Adesso... per gli innocenti che hai ucciso insieme all'umanità che vedevo in te... MUORI!>> e così dicendo spinse avanti la lama contro Hiro, con la chiara intenzione di affondargliela nel cuore. La punta dell'arma arrivò contro la pelle del ragazzo dal braccio fasciato, ma prima di entrare ancor più in profondità la mano destra di quest'ultimo riuscì ad afferrarla, fermandola di colpo:<< Ma che...?>>.

<< Spiacente, Artic!>> esclamò Hiro, deciso a non farsi uccidere, quindi alzò in alto la propria spada dai bordi neri e nel farlo l'involucro acquatico che la ricopriva si separò da essa... andando a scontrarsi contro una delle spalle dell'amico impazzito.

<< AAARRGH!!>> gridò lo spadaccino con le katane, arretrando alla svelta come se si fosse scontrato con qualcosa di bollente: il fendente liquido era passato oltre, ma aveva riaperto la ferita infertagli dallo scheletro Dath tempo prima, distruggendo la fasciatura che la ricopriva.

<< Mi dispiace...>> sospirò il ragazzo dal braccio fasciato, alzandosi e stringendo di nuovo con entrambe le mani la spada:<< … ma non ho intenzione di lasciarmi sconfiggere da te, sappilo! Fatti sotto!>>. Lo spadaccino con le katane fu scosso da un tremito, per poi abbassare lo sguardo verso il basso. Quando lo rialzò...

<< H-Hiro?>> chiese Artic, sorpreso:<< Che diavolo... ci fai qui?>>. Quella domanda colse totalmente alla sprovvista il giovane dal braccio fasciato, suscitando in lui profondo stupore.

<< Cos...?>>.

<< Ma... ahia... che sta succedendo? Ricordo... che ero stato fregato da quel bastardo di Necro e... Sei stato tu a ferirmi di nuovo la spalla?>>.

<< Certo che sì...>> disse lentamente Hiro, confuso:<< Cioè... stavi cercando di affettarmi, convinto che io fossi Fiammeggiante.>>.

<< Cosa?!>> esclamò Artic, incredulo, tenendosi la spalla ferita ed osservando la spada bilama bagnata del sangue dell'amico:<< Vorresti dire che... ho cercato di ucciderti?>>. Non sembrava essere un trucco per prenderlo di sorpresa, pensò Hiro: lo sguardo stravolto di prima sembrava tornato alla propria consuetudine, e anche l'aria da assassino di poco fa pareva essersi dissolta. Infatti, senza saperlo, colpendolo sulla stessa spalla dove Dath l'aveva ferito con le falci, era riuscito a rimuovere la scheggia lasciata dal non-morto, liberandolo così dal suo influsso.

<< Vuoi dire che... non ricordi niente di poco fa?>>.

<< In effetti... ho un certo vuoto di memoria...>> poi gettò uno sguardo a Will ed Eria, facendosi più timoroso:<< Eria... e Will. Non mi dire che li ho...?>>.

<< No, sembra che tu li abbia solo storditi.>> socchiuse gli occhi Hiro, sempre in guardia:<< Ma tu... sei sicuro di essere rinsavito, ora? Non mi credi Fiammeggiante, vero?>>.

<< Certo che no... No!>> esclamò Artic:<< Sei Hiro, accidenti... un mio amico. Scusami se ti ho ferito...>>. A quanto pare era vero: era tornato in sé. Appurato ciò, il ragazzo dal braccio fasciato crollò a terra, prendendosi finalmente un attimo di respiro.

<< Non preoccuparti...>> ansimò Hiro:<< … anche se non so perché hai agito così... sembri essere tornato in te. Sono contento di non averti dovuto uccidere.>>.

<< Non capisco... cosa può avermi spinto a questo?>> si domandò lo spadaccino con le katane, più perplesso che mai, sedendosi per terra dopo aver posato la spada bilama e tirando fuori dalla bisaccia che portava ancora a tracolla delle bende per fasciarsi le ferite.

<< Qual'è il tuo ultimo ricordo?>>.

<< Beh... ero dentro il castello che mi ero offerto di esplorare... e ho ingaggiato battaglia con un Sommo Drago di nome Necro.>>.

<< C'era davvero un... Sommo Drago anche lìm dunque?>>.

<< Sì. Solo che alla fine ho iniziato a perdere i sensi...>> continuò Artic, togliendosi la maglia e la giacca:<< … e lui diceva di aver vinto... che avrei “ cambiato registro”... che mi aveva teso una trappola.>>.

<< Sul serio? Allora, in questo caso...>> disse Hiro, serio:<< … forse è stato proprio lui a causarti questo momentaneo attacco di follia nei nostri confronti. Forse con un Emblema speciale...>>.

<< Sì... ora che ci penso, forse hai ragione!>> ringhiò lo spadaccino con le katane, fasciandosi con forza la spalla ferita:<< Era troppo sicuro di sé... non posso essere svenuto per caso! Voglio tornare subito in quel castello!>>.

<< Non è rischioso?>> chiese il ragazzo dal braccio fasciato, piuttosto sorpreso da quella decisione, facendogli segno di passargli la propria bisaccia a terra, non lontana da lui:<< Non penso che sia stato facile per te arrivare a lui, la volta scorsa...>>.

<< No, invece stavolta sarà molto più semplice.>> detto ciò gli passò la bisaccia:<<  di sicuro Necro non si aspetta il mio ritorno... e ora conosco i passaggi più sicuri per arrivare fino a lui.>>.

<< Uhm...>> mormorò Hiro, pensoso, fasciandosi alla svelta sia il braccio ad Emblemi che le ferite riportate:<< Forse è meglio discuterne con Eria e Will...>> quindi, una volta aggiustate le fasciature, si alzò, avvicinandosi ai compagni svenuti per destarli dal loro sonno.

<< D'accordo...>> annuì Artic, non muovendosi per non mettere in allarme i compagni da lui stesso storditi svegliandoli. Poco prima di inginocchiarsi su Eria, però, Hiro pronunciò un'altra domanda:<< Ah... dimenticavo... prima hai parlato del fatto che Fiammeggiante ha distrutto in villaggio tra le fiamme... e che prima era tuo amico. Cosa lo lega a te, di così tragico... da volerlo uccidere a tutti i costi? Oppure... erano vaneggiamenti anche quelli?>>.

<< No, non erano vaneggiamenti...>> iniziò a dire lo spadaccino con le katane, ma poi smise di parlare. Dopo mezzo minuto di silenzio si pronunciò:<< Senti... è una faccenda molto personale. Forse un giorno te la racconterò... ma non ora, va bene?>>.

<< Uh... va bene. Come vuoi...>> lasciò stare Hiro, cercando di svegliare Eria e Will: in effetti, forse era il caso di non insistere su quella che sembrava una faccenda molto più delicata e personale di quanto sembrasse.

<< Ooooh...>> mormorò Eria, iniziando a riprendere conoscenza:<< Hiro... ma cosa...?>> nel vedere Artic nelle vicinanze, scattò subito in piedi con le mani sui contenitori dei propri pugnali:<< ORA RICORDO! Artic, che ti è saltato in mente di...?>>.

<< Ehm... calma, Eria, è tutto risolto.>> cercò subito di calmarla il ragazzo dal braccio fasciato, mentre iniziava a scuotere anche Will:<< Un secondo che sveglio Will e ti chiariamo tutto...>>.

Adesso che Will ed Eria erano “ presenti”, Hiro ed Artic resero nota anche a loro la probabile natura della follia di quest'ultimo, e dopo un bel po' di discussioni lo spadaccino con le katane li convinse a recarsi insieme a lui al castello del Sommo Drago della Morte. Ci arrivarono in un paio di giorni di cammino nella foresta, e non appena scese la notte si diedero da fare per entrarci. Riuscirono con successo nell'impresa, ma arrivati all'interno della fortezza si accorsero che non vi era più nessuno: la conferma definitiva la ebbero nei sotterranei, dove non c'era più neanche l'ombra di un Araldo, e sopratutto quando giunsero nella cappella del posto, nella quale non c'era traccia di Necro.

<< Uhm...>> fece Will, guardandosi intorno mentre si trovavano tutti e quattro nella cappella:<< Se c'era qualcuno, sembra che se ne sia andato dal castello da un pezzo...>>.

<< Non c'è proprio nessuno.>> scosse il capo Eria, piuttosto delusa, lanciando un'occhiata ad Artic.

<< Eppure vi posso garantire che prima era pieno di Araldi della Morte!>> esclamò Artic, avvicinandosi alle panche del luogo ed indicando alcuni spazi vuoti tra di essi:<< Sapete perché c'è tutto questo spazio tra alcune panche? Perché alcune erano andate distrutte durante il mio scontro con Necro e il suo scheletro!>>.

<< Non ti preoccupare, ti crediamo.>> lo rassicurò Hiro:<< Soltanto che per qualche motivo devono essersene andati.>>

<< Forse temevano che tornassi in me e rendessi noto questo nascondiglio...>> rifletté lo spadaccino con le katane:<< O forse per qualche altra ragione ancora...>>.

<< Quale che sia, non abbiamo idea di dove si siano diretti, quindi non ci conviene seguirli.>> gli disse Will, serio:<< Credo dovrai rinunciare a prenderti la tua rivincita su di lui.>>.

<< Sì... ma la prossima volta che lo vedrò andrà diversamente, lo giuro!>> strinse un pugno Artic, arrabbiato:<< E' intollerabile che mi abbiano costretto ad affrontare i miei stessi amici!>>.

<< Hai ragione, sono dei veri e propri bastardi!>> fece eco Eria, alterata almeno quanto lui:<< Non appena abbiamo finito con la ricerca di Lein e Lawrence, li...>>.

<< Ah... ora che ci penso...>> disse Gravity, rammentando qualcosa:<< … poco prima di affrontare Necro, l'ho sentito parlare con un suo sottoposto del fatto che, un mese fa, Lein era stato visto dirigersi con un'altra persona verso Redgate. Forse laggiù potremo trovare qualche indizio per rintracciarlo.>>.

<< Redgate, hai detto?>> scattò subito il musicista, interessato:<< E' a dieci giorni di viaggio da qui, se non mi sbaglio...>>.

<< Accidenti, perderemo altro tempo...>> mormorò la ragazza, un po' scoraggiata.

<< Sì, ma almeno è un indizio, finalmente.>> le disse Will, sorridendo:<< Vale la pena di farci una visita, non trovate?>>.

<< Hai ragione.>> annuì Hiro, più determinato che mai:<< E' da molto che lo stiamo cercando di ritrovare per salvare Lawrence, e non ci arrenderemo proprio adesso che abbiamo un indizio. Forza... si va a Redgate!>>.

<< Sì, andiamo a Redgate.>> annuì anche Artic, solidale con lui.

<< Giusto... scusate se per un attimo ho dubitato.>> sorrise Eria, riprendendosi ed alzando poi un braccio, dichiarando con entusiasmo:<< ANDIAMO A REDGAAATE!!!>>.

-Studio Tetro-

Io:<< E così il capitolo finì...>>.

Keila:<< Ma senza un disegno, stavolta D: >>.

Io:<< Ehm... ma nel prossimo ce ne sarà uno, garantito ^^'' >>.

Honoryou:<< Lo spero...>>.

Io:<< Ad ogni modo, calorosi saluti a tutti coloro che ci seguono e recensiscono, come sempre :D E sopratutto... un ringraziamento speciale ad eli8600 >>.

Honoryou:<< Ben detto, quella ragazza è affascinant...>>.

Keila:<< HONORYOU! Non tradirmi >_> >>.

Honoryou:<< Volevo... gulp... dire “ geniale”. Grazie a lei non rimarremo disoccupati...>>.

Keila:<< Questo sì ^w^ Le voglio tanto bene...>>.

Io:<< E daglie... Comunque alla fine, grazie a te, eli8600, abbiamo un'idea... da adesso e per un po' intervisteremo uno dei personaggi che compare nei capitoli :D Anche se non potrà rivelare moltissimo, per non fare spoiler...>>.

Keila:<< Amen. Dai, chi invitiamo?>>.

Io:<< Beh... dato che Hiro e Artic hanno avuto già il loro palcoscenico... direi di chiamare il Sommo Drago della Morte, ossia... NECRO!>>.

Necro (entra in studio):<< Ehilà... saluti!>>.

Honoryou:<< E così questo è un acaidariano in carne ed ossa...>>.

Necro:<< Indubbiamente...>> si siede su una poltrona.

Io:<< Allora allora... abbiamo visto che hai dei poteri più notevoli del previsto.>>.

Necro:<< Già xD Ho beffato quello spadaccino, come avete visto.>>.

Keila:<< Quindi... puoi prendere il controllo di quante persone vuoi? o.o >>.

Necro:<< Nah... vi rivelerò in anteprima che posso farlo solo con una persona alla volta. Comunque non è un'abilità granché forte... in ogni caso non ne prendo il controllo, diciamo che li convinco di cose non vere.>>.

Honoryou:<< Ma... come fai a dire che non è granché forte?>>.

Necro:<< Come avrete letto, ho fatto portare Artic nella foresta: questo perché la vittima sviene per un po', prima. Certo, in un uno contro uno è molto utile, ma quando gli avversari sono di più la cosa si complica.>>.

Keila:<< Ah, capisco... e come abbiamo visto, perdono la memoria di quanto hanno fatto in quello stato una volta rimossa la scheggia di falce.>>.

Necro (annuendo):<< Proprio così.>>.

Keila:<< Ma passiamo alla domanda che tutte le tue fangirl vorrebbero farti...>>.

Io:<< Ehi!>>.

Keila:<< … ami veramente la tua Kemy? ♥ >>.

Necro:<< o.o Beh... certo, che domande -///- non è mica un caso che sia il mio Araldo Superiore.>>.

Keila:<< Che cariiiiini ^//W//^ >>.

Io:<< Questa domanda non c'era nel questionario >___> >>.

Keila:<< SHUT UP <___< >>.

Io:<< O.O >>.

Honoryou:<< Ora però avrei io una domand...>>.

???:<< AH, ECCOTI QUI! PEZZO DI ***** !>>. Tutti si voltano.

Tutti:<< INSANO? O.O >>.

Keila:<< Quel brutto...>>.

Honoryou:<< … cattivo AHAHAH!>>.

Keila:<< … -.- >>.

Insano:<< Ehi, che diavolo fai? Tu sei il Sommo Drago della Morte!>>.

Necro:<< E allora? è___é >>.

Insano:<< Che vai a far impazzire a fare la gente? Sono IO quello “ della Follia!”>>.

Necro (si alza):<< Non è colpa mia se il mio Emblema Necromantico ha questi poteri! Fattene una ragione!>>.

Insano:<< Chiedi scusa in ginocchio piuttosto... altrimenti ti torturo la ragazza, MUAHAHAHAH!>>.

Necro (fa apparire Dath):<< TI FACCIO A PEZZI CUBICI SE MI TOCCHI KEMY! E RICORDA CHE NON HAI PIU' L'EMBLEMA!>>.

Io e Honoryou:<< O____O >>.

Keila:<< Che bravo Drago ♥ ♥ >>.

Insano:<< Provaci, se ci riesci!>>.

Necro:<< Addosso, Dath!>> lo scheletro si getta contro di lui, ingaggiando battaglia.

Insano (schiva le falci del non-morto):<< MALEDIZ...>>.

Necro (mentre Dath combatte):<< Dicevi, Honoryou?>>.

Honoryou:<< Ehm... beh... chiedevo il tuo rango tra i Sommi Draghi...>>.

Necro:<< Direi che sono tra i più potenti... ma non avete ancora visto il capo.>>.

Honoryou:<< Effettivamente...>>.

Insano (arriva come un razzo e colpisce alla testa di sorpresa Necro):<< AHAHAHAHAH!!>>.

Necro (infuriato):<< MALEDETTO... TORNA QUI!>> inizia a tempestarlo con colpi di scettro.

Io:<< ''^^ Prima che magari venga fuori qualche spoiler... meglio andare.>>.

Keila:<< Ok...>>.

Honoryou:<< D'accordo.>>.

Io:<< Ci vediamo al prossimo capitolo, spero davvero vi sia piaciuto lo scontro tra il folle Artic e il nostro Hiro (ho faticato un sacco a scriverlo, davvero V.V). Alla prossima, amici :D >>.

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Capitolo 48
*** Sulle tracce di Lein ***


48- Sulle tracce di Lein.

-Studio Tetro/Nel capitolo precedente-

Io:<< Salve a tutti, ragazzi ;) E' il momento del nuovo capitolo! Come ricorderete, Artic è stato sottratto al controllo esercitato dal frammento impiantatogli da Dath, e ora il nostro quartetto preferito è diretto a Redgate...>>.


<< Merda... Merda...>>. Da quanto è che stava correndo? Da quanto? Non lo ricordava più... ma anche se era un Cacciatore di Missioni, doveva continuare a correre: se solo fosse riuscito a raggiungere l'uscita del Gate...

Non avrebbe mai dovuto inoltrarsi in quella città, mai: sembrava una città come tante altre, eppure non lo era. Se non vi fosse arrivato insieme ai suoi compagni, l'altro giorno, ora non si troverebbe in una situazione del genere. Avrebbe dovuto cacciare qualche mostro, ed era diventato all'improvviso lui stesso una preda.

Strinse l'ascia con tutte le proprie forze, correndo nella notte, mentre con l'altra mano si reggeva il petto, insanguinato da un'estesa ferita. Si era infilato in un vicolo cercando di non farsi notare tra le sagome alte e scure delle abitazioni... ma con “ loro” poteva non essere sufficiente. E la città era grande, arrivare alla sua fine avrebbe potuto non essere possibile... quel maledetto ammasso di catapecchie avrebbe potuto diventare la sua tomba.

Ad un tratto, la sua corsa incontrò un ostacolo nel quale inciampò. Annaspò per rialzarsi, accumulando altro sudore sulla propria fronte, ogni movimento aggiuntivo ormai divenutogli faticoso: chi era l'idiota che aveva lasciato quella scatola di legno, abbandonata, proprio in mezzo a quel vicolo? Ora però l'importante era tornare a muoversi con tutta la velocità che gli consentivano le proprie gambe... se non voleva fare la fine dei suoi amici.

La vista gli era annebbiata dalla perdita di sangue, ma nonostante ciò, in lontananza, la luce della luna gli mostrava chiaramente l'uscita del vicolo... e oltre ad esso, l'uscita della città stessa. Tirò un sospiro di sollievo: era la sua ultima speranza... se fosse riuscito ad uscire da quel posto maledetto, forse i suoi inseguitori l'avrebbero lasciato perdere. Incurante del continuo dolore che lo attanagliava, procedette fino alla fine della stradina. Vedeva il terreno pianeggiante fuori dal Gate come la sua salvezza, e se non l'avesse raggiunta...

Improvvisamente, proprio a pochi centimetri dall'esterno di quella via in cui si era infilato, una figura scura gli sbarrò la strada. Il Cacciatore di Missioni trasalì, paralizzandosi: la speranza che lo aveva animato l'attimo precedente l'aveva appena abbandonato, per lasciare il posto al più totale smarrimento. 

La figura fece alcuni lenti, piccoli passi verso di lui, che ebbero il potere di far prevalere nel Cacciatore l'istinto di conservazione sullo smarrimento che si era impadronito di lui. Quest'ultimo, dunque, si girò subito per tornare indietro... per ritrovarsi anche l'ultima via di fuga sbarrata da altre sagome minacciose.

<< Maledetti... bastardi...>> ringhiò il Cacciatore di Missioni, stringendo l'ascia e girando su se stesso:<< Fatevi sotto... FATEVI SOTTO!>>. Raccolta la sfida, le sagome si gettarono in avanti senza alcuna esitazione.

I rumori di un breve scontro animarono il teatro dell'impari lotta. Poi, tutti quei rumori si persero nel silenzio della notte.


Dieci giorni dopo...

Il sole sorse sul Gate noto come Redgate, dando inizio al nuovo giorno: era una città piuttosto estesa, come poche altre ad Acaidar, situata a sud-ovest della regione ed immersa nel verde della prateria. Con l'arrivo del mattino, gli assopiti cittadini uscirono dalle loro case per riprendere le loro consuete abitudini, mentre i fanciulli uscivano a giocare con i loro coetanei. In quella fresca giornata di primavera la tranquillità e la pace sembravano regnare sulla città...

<< Ehi, GUARDATE, GUARDATE!>> gridò una bimba che giocava lì intorno con i suoi compagni di giochi, attirando anche l'attenzione degli adulti:<< Arriva qualcuno!>>. La gente si girò a guardare nella direzione indicata dalla piccola, notando così quattro persone lontane dirette verso Redgate.

Erano nientemeno che Hiro, Will, Eria e Artic: il viaggio era stato lungo, ma alla fine erano giunti alla meta. I giorni trascorsi durante il tragitto erano stati spesi bene, perché con le dovute soste e cure Eria si era rimessa completamente dalla battaglia con Temprato, e anche le ferite riportate ultimamente da Hiro e Artic erano molto migliorate. Gran parte del merito per questo andava al musicista del quartetto, che aveva con sé molte medicine di prim'ordine nella sua bisaccia.

<< WOAH... Questa è Redgate?>> rimase a bocca aperta Eria nell'entrare in città, costatando la sua estensione mentre sguardi incuriositi guardavano lei e i suoi compagni:<< E' uno dei Gate più grandi che abbia mai visto!>>.

<< In effetti... è notevole.>> constatò Hiro, guardandosi intorno.

<< Vi stupite per poco.>> chiuse l'occhio buono Will:<< Io ci sono già stato, prima di unirmi ai Sommi Draghi, sapete?>>.

<< Ma davvero?>> domandò Artic, leggermente sorpreso:<< Non sarà la città in cui ti hanno cavato l'occhio, spero.>>.

<< No, per fortuna no...>>. Nel procedere all'interno della città, un gruppo di bambini li seguì a distanza, chiaramente attirati da loro.

<< Mmh... avete notato che ci stanno guardando tutti?>> chiese Hiro ai compagni:<< Non devono passare molti stranieri, da queste parti...>>.

<< Già, è vero...>> confermò Will:<< Non lo pensi anche tu, Eria? Ehm... Eria?>> nel non udire risposta si girò in direzione dell'amica, che era però sparita.

<< Girati dall'altra parte, Will.>> gli rispose Artic, indicando alla propria sinistra. Sia Hiro che Artic volsero lo sguardo in quella direzione: la loro compagna, rimasta indietro, si era avvicinata ad alcuni ragazzini, abbassandosi alla loro altezza e guardandoli con occhi dolci.

<< Ma guarda un po' quanto siete carini!>> disse con tono amorevole la combattente, sorridendo ed accarezzando affettuosamente le teste dei due bambini che aveva più vicini:<< Io mi chiamo Eria, e voi come vi chiamate?>>.

<< Oh, Eria...>> disse il ragazzo dal braccio fasciato, tirandosi una manata sulla fronte.

<< Eh... a quanto pare lei si è già ambientata, ahahah!>> rise il musicista:<< In fondo, ha sempre avuto un debole per i bambini.>>. Fu allora che una voce sopraggiunse, pronunciando:<< Buoni bambini... andate a giocare altrove, non infastidite gli stranieri...>>.

Il proprietario della voce, che si fece più vicino a loro mentre i bambini si disperdevano, era un uomo piuttosto muscoloso, sui trent'anni e con un'espressione molto autoritaria, dai capelli in parte calvi e gli occhi scuri. Teneva in una mano un sacco all'apparenza molto pesante, pieno a prima vista.

<< Oh... non ci davano alcun fastidio, signor...>> si rimise in piedi Eria, rivolgendosi al nuovo arrivato con fare incuriosito dopo averlo avvicinato di qualche passo.

<< Oh, scusate... sono imperdonabile.>> disse pigramente l'uomo:<< Io mio nome è Labor, e sono il capo-villaggio di Redgate.>>.

<< Salve.>> salutò a nome dei suoi compagni Artic, questi ultimi che salutarono con un gesto:<< Io mi chiamo Artic Gravity, mentre loro sono Eria, Hiro e Will. Piacere di conoscervi.>>.

<< Il piacere è tutto mio.>> sorrise debolmente Labor:<< Sapete, sebbene la nostra città sia grande, non capitano spesso viandanti da queste parti. Anche se...>> i suoi occhi passarono rapidamente in rassegna le armi del gruppetto:<< … non sembrate esattamente dei viandanti come altri.>>.

<< In effetti, escludendo me, siamo tutti Cacciatori di Missioni.>> lo informò subito Will.

<< Cacciatori di Missioni? Capisco. Immagino che siate qui per cercare un lavoro...>>.

<< In verità stavamo cercando una persona.>> lo interruppe Hiro:<< Anzi, due, per la precisione.>>.

<< Due persone?>> chiese Labor, serio:<< Uhm... che ne direste di descrivermele? Forse ne so qualcosa, accolgo tutti gli stranieri che passano di qui.>>.

<< Siete molto gentile.>> sorrise Eria:<< Dunque, uno è un tale con gli occhiali e i capelli neri... con la barbetta. L'altro è invece un anziano...>>. 

<< Un tale con la barba e un anziano...>> si mise a riflettere il capo-villaggio, concentrandosi. Ad un tratto,  esclamò:<< Ah, ma certo! Sì, erano passati di qui più di un mese fa.>>.

<< Dunque li avete visti?>> scattò Hiro, ansioso di saperne di più.

<< Certo. Me li ricordo bene perché il tipo con la barba nera faceva delle strane domande: pensate, mi aveva chiesto se in città c'erano dei testi o dei libri scritti in una strana lingua incomprensibile, forse l'ha domandato a tutta la città.>>.

<< Allora è proprio lui!>> sbottò la ragazza, contenta:<< Ah, forse riusciremo a mettergli le mani addosso!>>.

<< Da come ne parlate, signorina, non sembra essere un amico vostro...>> osservò Labor, alquanto sorpreso:<< E' un brigante, per caso?>>.

<< No, è un ladro, un rapitore ed un assassino.>> spiegò Will con rabbia:<< Era un membro della banda dei Sommi Draghi prima di mettersi a cercare libri, e l'anziano che lo accompagna è stato appunto rapito.>>.

<< Addirittura? Allora è un uomo davvero pericoloso...>> chiuse gli occhi il capo-villaggio.

<< E' così, anche se non sappiamo bene cosa stia tramando di preciso.>> disse Hiro.

<< Non è che per caso ha detto qualcosa, parlando con voi, signor Labor?>> chiese Artic:<< Cioè... che abbia annunciato distrattamente quale sarebbe stata la sua prossima meta o altre cose simili?>>.

<< Io no, ma come vi ho detto ha chiesto un po' a tutti, in città.>> rispose Labor, pensieroso:<< Credo che vi darò una mano: fermatevi un paio di giorni qui in città, domani torneranno gli uomini di Redgate che sono usciti per la caccia, e potrò sapere se quel tal Lein si è tradito con loro. Nel frattempo, domanderò alla gente rimasta qui.>>.

<< D'accordo...>> annuì Hiro, dato che pareva essere l'unica possibilità di ottenere altre informazioni:<< Vorrà dire che nell'attesa ci sistemeremo in albergo...>>.

<< Ehm... ragazzi...>> li chiamò la ragazza, attirando la loro attenzione:<< … a proposito dell'alloggio...>>.

<< Cosa c'è?>> le domandò Artic.

<< Non per dire, ma temo che ci siano rimasti troppi pochi dariani. Non credo che basteranno per sistemarci tutti.>>.

<< Ah... in effetti...>> mormorò il musicista del gruppo, controllando i propri risparmi.

<< Non preoccupatevi di questo.>> si intromise Labor, in tono rassicurante:<< Per dei viaggiatori con un compito così importante penserò io a tutto: sarete ospiti a spese mie, e penserò anche a pagare le provviste che comprerete per riprendere l'inseguimento...>>.

<< Davvero?>> si sorprese Eria, inchinandosi poi:<< Grazie mille per l'aiuto.>>.

<< Oh, non c'è di che.>> ricambiò il capo-villaggio:<< In fondo, quel tale che cercate è un pericolo anche per noi, se è come dite.>>.

<< Non ha tutti i torti.>> annuì Will:<< Allora, se non le dispiace, ne approfitteremo per andare a riposarci, non appena ci avrete indicato l'albergo più vicino...>>.

<< Ma certo... venite con me.>> disse Labor, iniziando a far loro da guida. 

Nemmeno dieci minuti più tardi, Hiro e i suoi amici arrivarono ad un grande albergo, dove Labor li raccomandò al direttore specificando che avrebbe pagato ogni spesa che li riguardasse. Fatto ciò, il capo-villaggio li salutò per poi andarsene.

<< Uhm... un brav'uomo, quel Labor.>> commentò tra sé Eria, salendo le scale del piano superiore, intenzionata a prendere possesso della propria delle quattro stanze appena prese, accompagnata dagli amici.

<< Indubbiamente... forse anche troppo.>> rispose Artic, pensieroso:<< Accidenti, sta facendo davvero tanto per noi... mi sembra ingiusto andarcene senza ripagare in qualche modo.>>.

<< Non te ne preoccupare, piuttosto pensa a riposare.>> lo canzonò con una rima il musicista.

<< Veramente... credo che qualcosa farò...>> continuò lo spadaccino con le katane, una volta al piano superiore. Schioccò le dita:<< Ci sono: potrei provare a vedere se c'è qualche missione per noi da queste parti!>>.

<< Beh, non sarebbe male se prendessi qualche soldo.>> sorrise Eria:<< Abbiamo comunque pochi dariani in saccoccia.>>.

<< Allora ne parlerò con Labor tra un po'.>> annunciò Artic, prendendo la porta della propria camera dopo averla aperta:<< Dopo, però, perché prima mi farò un bel sonnellino. Notte a tutti.>> e così dicendo richiuse l'uscio non appena fu entrato.

<< Tsk... spero che non si metta a protestare mentre mi esercito con la mia musica.>> ghignò Will, ritirandosi anche lui nella propria stanza vicina a quella di Artic con un cenno di saluto. A quel punto anche Hiro fece per abbassare la maniglia del proprio alloggio, ma Eria lo fermò mettendogli una mano sulla spalla. 

<< Eria...>> domandò il ragazzo dal braccio fasciato, voltandosi a guardarla.<< Cosa c'è?>>.

<< Niente... solo vorrei che venissi un attimo nella mia stanza.>> spiegò la ragazza, e nel dirlo indicò la stanza a lei destinata:<< Devo parlarti un secondo...>>. Il ragazzo si limitò a dare una risposta affermativa con la testa e a seguirla, ponendosi una domanda: chissà cosa voleva dirgli?

L'interno della stanza d'albergo era piuttosto confortevole: era arredata con tappeti di colori delicati sul pavimento, mentre sulle pareti di legno erano appesi pregiati arazzi. Più che un alloggio confortevole sembrava la stanza di un nobile, perfino il letto sembrava essere stato preparato con coperte dai tessuti non comuni. Nel posarsi su quei dettagli, gli occhi di Eria sembrarono venir attraversati da un lampo d'ammirazione.

<< Per le divinità di Acaidar... è bellissima, questa stanza!>> mormorò la ragazza, unendo le mani e perdendosi a contemplare quello spettacolo:<< Gli abitanti di Redgate sì che sanno come sistemare gli ospiti!>>.

<< Ehm... Eria...>> le chiese il ragazzo, richiudendo la porta:<< … perché volevi parlarmi?>>.

<< Ah giusto... scusa, mi ero un attimo persa.>> si scosse la Cacciatrice di Missioni,  voltandosi nella sua direzione, occhi chiusi, tenendo le mani dietro la schiena. Sembrava essere una cosa piuttosto importante, pensò Hiro.

<< Allora?>> le sorrise il Cacciatore di Missioni, piuttosto curioso.

<< Ecco...>> cominciò a dire lei, fermandosi per prendere un profondo respiro:<< … non ho ancora avuto il tempo di ringraziarti.>>.

<< Ringraziarmi?>> inarcò un sopracciglio lui:<< E per cosa?>>.

<< Per avermi salvata, ovviamente... mi hai liberata dalla cella del castello di Insano, ricordi?>>.

<< Ah, capisco... ma non è il caso di essere così timidi: in fondo, ho solo fatto ciò che ogni uomo dovrebbe fare per la propria donna...>>.

<< G-Giusto...>> deglutì Eria, rossa in viso, mollando per terra la propria bisaccia (riportatale da Will in previsione della sua liberazione):<< … ma non mi hai solo salvata.>>.

<< No?>> si sorprese Hiro, preso in contropiede da quella risposta.

<< No.>> scosse il capo la ragazza: dal suo viso traspariva una sincera gratitudine nei suoi confronti, e questo lo colpì molto, quasi lo stesse ringraziando con tutto il cuore:<< Sappi... che cominciavo ad essere preoccupata per il ritardo tuo e di Will. Non vedendovi arrivare, sentivo le mie certezze vacillare... cominciavo a temere che le parole di Temprato fossero fondate...>>.

<< Le parole... di Temprato?>> domandò il ragazzo dal braccio fasciato:<< Quali parole?>>.

<< Secondo lui non esistono gli eroi... non ci sono mai quando servono. Questo perché la sua amica era morta.>> alzò lo sguardo:<< Ma poi sei arrivato, proprio quando tutto sembrava perduto: mi hai fatto ritrovare la speranza, e ora sono certa che almeno io avrò sempre un eroe... su cui contare. Avrò sempre te...per questo ti ringrazio. E sono convinta che anche Temprato ti ringrazierebbe: il tuo arrivo, la tua vittoria su di lui... forse avrà capito che si sbagliava sul fatto che gli eroi non esistono.>>.

<< Oh...>> fece Hiro, meravigliato, fissandola. Le parole di Eria suonavano fermamente convinte, e anche i suoi occhi blu esprimevano al meglio i sentimenti che provava la ragazza in quell'istante: erano limpidi, così lucidi e colmi d'ammirazione che sembravano dover scoppiare in un pianto di felicità da un momento all'altro, e lui non poteva che tenere puntati i propri sui suoi, come se volesse evitare che vi uscissero delle lacrime.

<< Hai capito adesso... perché ci tenevo a dirti “ grazie”, stavolta?>> incurvò un sorrisetto Eria, guardandolo più intensamente:<< Sei il mio eroe...>>.

<< Il tuo eroe? Beh, capisco... ma non c'era bisogno di ringraziarmi...>>.

<< Sì, invece, è importantissimo che io ti ringrazi.>>.

<< Veramente non credo che...>> iniziò a ribattere Hiro, ma prima che potesse riuscirvi la ragazza gli prese le spalle e si accostò al suo petto, facendo sì che le proprie labbra si posassero sulle sue. Anche se non se l'aspettava, ricambiò il bacio con passione, stringendo le proprie mani intorno ai fianchi di lei.

<< Stai zitto, qualche volta...>> si staccò Eria, gli occhi socchiusi mentre gli accarezzava una guancia:<< Accetta i miei ringraziamenti e basta, no?>>.

<< Ci tieni sempre ad avere l'ultima parola, eh?>> le chiese il ragazzo dal braccio fasciato, un po' arrossato sulla faccia.

<< Su queste cose sì.>> sorrise ancora la ragazza, separandosi del tutto da lui:<< Adesso penso che riposerò un po': dovresti farlo anche tu, è stato un viaggio faticoso.>>.

<< No, non sono così stanco.>> scosse il capo Hiro:<< Penso anzi che farò un giro in città per chiedere informazioni. Chissà che non trovi prima di Labor qualcosa che riguardi Lein.>>.

<< Come preferisci.>> annuì Eria, sedendosi sul proprio letto:<< Ci sentiamo stasera, allora. A dopo... e sii prudente.>>.

<< A dopo.>> ricambiò il saluto il giovane, prendendo la porta e uscendo dalla stanza.

Nel girare per quella città, Hiro non poté certo negare di aver fatto una scelta giusta nel decidere di cominciare a cercare per conto proprio qualche informazione: in fin dei conti, se avesse trovato qualche indizio sulla destinazione di Lein, avrebbero potuto partire prima e guadagnare più tempo. Le sue ricerche lo condussero prima di tutto in un affollatissimo locale, dove iniziò a chiedere alla gente del posto dei soggetti delle loro ricerche.

<< Lein, hai detto?>> domandò un giocatore di carte al quale si era rivolto, intento a fare un solitario:<< Quel tipo bizzarro...no, non gli è sfuggito niente di particolare...>>.

<< Ne siete sicuro?>> insistette il ragazzo dal braccio fasciato:<< Provate a pensarci meglio...>>.

<< Se avesse detto qualcosa, credo mi ricorderei.>> scosse il capo il giocatore:<< Che ne diresti invece di sederti al mio tavolo e fare un'onesta partita a carte? Ti offro anche da bere...>> nel dirlo allungò una bottiglia di liquore.

<< Ehm... Ehm... no, grazie. E' stato un piacere conoscerla...>> rifiutò alla svelta il ragazzo dal braccio fasciato, dirigendosi subito verso qualche altro avventore. Bere... ci sarebbe mancato solo che si ubriacasse per complicare le già ardue ricerche, senza contare che lui e l'alcol erano come l'acqua e il fuoco: non andavano d'accordo.

Il giro d'informazioni operato da Hiro si protrasse ancora un bel po', ma alla fine venne l'ora di pranzo, e dovette interrompere per riunirsi con i propri compagni. Con loro andò a mangiare in una locanda del posto, “ Alla Taverna dell'Eroe”.

<< E così non hai perso tempo, eh?>> lo punzecchiò Artic, seduto non lontano da lui allo stesso tavolo, una volta venuto a conoscenza delle sue ricerche:<< Non vedi proprio l'ora di mettere le mani a quel gaglioffo...>>.

<< Mi sembra normale.>> affermò Hiro tra un boccone di cibo e l'altro:<< Non voglio... che Lawrence resti ancora nelle mani di quel dannato rapitore.>>.

<< Sì ma... non ti sei nemmeno riposato un po'.>> osservò Eria, ruotando distrattamente la forchetta:<< Se non ti prendi un po' di tempo per rimetterti in sesto come abbiamo fatto noi, non avrai nemmeno le forze di sostenere un nuovo viaggio.>>.

<< Senza contare che alcuni cittadini non ci sono ancora, quindi tanto vale aspettare domani.>> chiuse gli occhi Will, dello stesso parere degli altri:<< Ti conviene dormirci sopra, dammi retta... oppure...>> il suo occhio brillò di malizia:<< … hai bisogno che ti mandiamo Eria in camera per convincerti?>>. Sia Hiro che Eria arrossirono violentemente.

<< Ehi, ma la vuoi smettere di...?>>.

<< Calma, Hiro.>> disse Eria, distogliendo lo sguardo:<< Stava... scherzando. Non diceva sul serio... e poi non è un mistero che noi...>>.

<< Eheheh... in effetti, colpito e affondato!>> sghignazzò lo spadaccino con le katane:<< Non puoi nemmeno difenderti...>>.

<< Pensa per te, che ti sei innamorato di Eline.>> lo ribeccò il ragazzo dal braccio fasciato, puntandogli contro un dito con fare accusatore.

<< E allora? Anche se così fosse, non stiamo parlando di me.>> chiuse gli occhi Artic, vittorioso:<< Ad ogni modo...>> con un'ultima forchettata finì di mangiare e si alzò dal suo posto, puntando ad un altro tavolo:<< … tutto questo parlar di donne mi ricorda che ho una... missione da compiere.>>. I suoi compagni volsero lo sguardo, e notando dove si stava dirigendo l'amico era evidente che volesse “ abbordare” il tavolo di alcune ragazze poco distanti.

<< Ehi... ed Eline?>> gli disse dietro Hiro, alquanto sorpreso:<< Non ti interessava?>>.

<< Non vuol dire che non possa divertirmi un po' nell'attesa di conquistarla.>> sorrise lo spadaccino con le katane, rivolgendosi poi alle ragazze:<< Ehilà, signorine... come ve la passate?>>.

<< Eh...>> sogghignò Will, divertito:<< E' inutile, Artic sarà sempre Artic.>>.

<< Già.>> disse Eria, annuendo. Si rivolse quindi ad Hiro:<< Comunque riposati un po', dopo pranzo... altrimenti, davvero, non recupererai forze sufficienti.>>.

<< E va bene.>> sbuffò il ragazzo dal braccio fasciato:<< Come volete... lo farò.>>.

Come promesso, Hiro riposò per un bel po' nella propria stanza, dove effettivamente si accorse di non essere proprio in forma come aveva sostenuto. Ciononostante, dopo essersi coricato per quattro ore, decise di terminare il proprio giro di ricerca. Artic, nel frattempo, rimase in compagnia delle ragazze mentre Eria e Will riposavano ancora un po' nelle loro camere, quest'ultimo sempre intento a migliorare le proprie melodie. Il ragazzo dal braccio fasciato chiese a chiunque, percorrendo il Gate instancabilmente, ma alla fine gli parve evidente una cosa: Lein non si era tradito con nessuno sulla sua prossima destinazione. Tutti coloro che avevano avuto contatti con lui non gli avevano sentito dire alcuna frase compromettente, o comunque non se la ricordavano.

“ Accidenti...” pensò Hiro, fermandosi in mezzo alla strada: aveva camminato tanto che il sole stava tramontando, preparandosi a far scendere velocemente la sera. I cittadini di Redgate si erano accorti dell'ora tarda, e si erano già portati nelle proprie case, lasciando le strade deserte:“ Nessuno sa niente... a quanto pare dovrò aspettare che gli uomini partiti per cacciare tornino, come ha detto Labor. Meglio andare, ormai è quasi ora di cena...”.

<< Un momento... amico.>> lo fermò una voce profonda proprio quando aveva mosso pochi passi in direzione dell'albergo al quale alloggiavano i suoi amici: in mezzo all'oscurità che si faceva sempre più fitta, illuminata solo dalle luci delle case, la sagoma di un uomo avanzò nella sua direzione. Indossava un corto abito marrone, e in testa teneva un cappello.

<< Sì?>> domandò il ragazzo dal braccio fasciato, facendosi guardingo. L'uomo aveva un che di strano, infatti: più si avvicinava e più notava che il suo viso, i suoi occhi, erano percorsi da un tremito. Sembrava quasi che avesse qualcosa che non andava. il che gli suggerì di stare attento, chiunque egli fosse.

<< Per caso... tu... sei un Cacciatore... di Missioni?>> chiese l'uomo, continuando a tremare:<< Uno... che uccide mostri?>>.

<< Certo...>>.

<< Capisco...>> sogghignò lo strano individuo, alzando lo sguardo alle stelle che iniziavano a punteggiare il cielo:<< … un nobile mestiere... il tuo... liberare il continente da creature mostruose... anche le più...>> tremò un bel po' prima di dire l'ultima parola:<< … affamate.>>.

<< Già... è un bel mestiere, infatti.>> replicò Hiro, sempre attento: il tipo aveva un'aria che gli piaceva sempre meno. Era inquietante, con quelle pupille che gli si dilatavano a tratti per poi tornare normali e dilatarsi ancora.

<< Chissà quante creature... ha ucciso, la spada che porti alla cintura.>> osservò l'uomo, notando la sua spada dai bordi neri:<< Sembri essere... un tipo potente... uno tosto... ho un buon fiuto... per gli uccisori...>>.

<< E' un discorso molto interessante, ma si può sapere cosa vuole?>> lo interruppe il ragazzo dal braccio fasciato, spazientito:<< Non la conosco nemmeno...>>.

<< Lo so... noi non ci conosciamo. Tuttavia... pensavo... di metterla in guardia...>>.

<< In guardia? E da che cosa? Chi è lei?>>.

<< Da cosa?>> ghignò l'uomo, sempre tremando:<< Intanto... le consiglierei... di guardarsi alle spalle...>>. Nel momento stesso in cui terminò la frase, i suoi occhi si spalancarono come quelli di un gufo, ed Hiro istintivamente voltò lo sguardo alle proprie spalle, messo ancora più in guardia da quelle parole: tuttavia, nulla sembrava minacciarlo, benché le parole di quel tipo tanto insolito l'avessero fatto presagire.

<< Ma che...?>> cominciò a chiedere Hiro, tornando a focalizzarsi sul suo interlocutore. Proprio allora però si paralizzò, come folgorato. 

Il misterioso individuo era svanito nel nulla. Al suo posto, vi era invece qualcos'altro: un essere scuro come l'ebano, magro e snello, dalle lunghe braccia e gambe. La sua testa terminava con tre punte sul capo, mentre sul suo viso vi erano due luminosi occhi rossi, da cui si delineavano linee simili a crepe giù per le guance. Per il resto, il suo viso e il suo corpo erano privi di qualunque altro dettaglio anche solo vagamente umano, e le sue dita terminavano con lunghi, affilati artigli.

La sorpresa fu totale, e prima che il ragazzo dal braccio fasciato potesse agire, l'oscura creatura aveva già allungato una mano verso il suo cuore e, come uno spettro attraversa senza problemi una parete, essa s'introdusse nella sua carne senza lacerarla... e una fitta atroce esplose in quel punto, facendogli provare all'istante un dolore indescrivibile.

-Studio Tetro-

Keila:<< ODDIO D: POVERO HIRO!>>.

Io (non la ascolta):<< … E' IL CAVALIERE DELLA NOTTEEEE...>>.

Keila:<< -.- Ma che...?>>.

Honoryou (si tappa le orecchie):<< Non lo so... MA FATELO SMETTERE! E' STONATISSIMO!>>.

Io:<< SI NASCONDE NELL'OSCURITA', E SI MUOVE CON AGILITAAAAA'!>>.

V (appare):<< Sta cantando, con grande ardire, la sigla di “ Batman il Cavaliere della Notte”. Da quanto il mio cervello ha compreso, lo guardava sempre da piccolo...>>.

Honoryou:<< PECCATO CHE STONI COME UNA CAMPANA!>>.

Io:<< LUI HA SETE DI GIUSTIZIA... E DI LIBERTAAAAAAA'! BATMAAAAAN!>>.

Keila:<< E SMETTILA DANNAZIONE!>>

Honoryou (inizia a trasformarsi):<< Grrr...>>.

Io:<< Prego? u.u >>.

Honoryou:<< Uh? Hai finito?>>.

Io:<< Certo che sì... quella era la fine della canzone, ignorante.>>.

Honoryou:<< >___> >>.

Keila:<< Teme...>>.

Io:<< I vostri insulti non mi toccano XD Ad ogni modo, ringrazio come di consueto i lettori e i recensori, e ci apprestiamo ad intervistare un altro personaggio. Ah, e il disegno ritrarrà (in stile abbastanza creepy) la misteriosa creatura che ha ghermito Hiro sul finale.>>.

Keila (guarda il disegno):<< Brrr...>>.

Io:<< Ti impressioni con poco u.u >>.

V:<< Chi sarà il prossimo personaggio che onorerà la mia dimora?>>.

Io:<< Beh, dato che stavamo parlando di musica... stavolta abbiamo invitato WILL!>>.

Will (agita il bastone-flauto e si siede su una poltrona):<< Buongiorno, ragazzi.>>.

Honoryou:<< Buongiorno, ex-Sommo Drago dell'Acqua...>>.

Will:<< Uff... perché mi chiami così?>>.

Keila:<< Ci hai fatto tribolare un casino quando hai rivelato la tua vera natura :0 >>.

Will:<< E' acqua passata (è proprio il caso di dirlo). Dunque, che domande dovete farmi?>>.

V:<< Stavolta le farò io...>>.

Io:<< Accomodati ;D >>.

V:<< Ordunque, qual'è la tua musica preferita?>>.

Will:<< Ma la mia, ovviamente xD >>.

V:<< No, intendo... complesso, artista...>>.

Will:<< Complessi? .__. >>.

Io (sottovoce a V):<< Ehm... nella sua epoca i complessi non esistono ^^'' >>.

V:<< Oh, che sbadato... mi scuso con umiltà davanti a vossignore.>>.

Will:<< Non ti preoccupare, caro amico ectoplasmatico u.u >>.

V:<< Ad ogni modo, a te piace la musica, vero?>>.

Will:<< Certo: il mio sogno è...>>.

???:<< … rompere i timpani alla gente che vuole riposare.>>.

Will (seccato):<< Che cavolo dici, Artic?>>.

Artic:<< Semplicemente che grazie ai tuoi strimpellamenti ho riposato male prima di pranzo =.= >>.

Will:<< Ignorante, non sono strimpellamenti... E' ARTE!>>.

Artic:<< Sì, l'arte di rompere i timpani B) >>.

Will (si scalda):<< Ti...>>.

Io:<< Azzardatevi a litigare e vi cancello dalla storia u.u >>.

Will e Artic (deglutisco):<< D-D'accordo...>>.

Keila:<< Avrei anch'io una domanda per Will...>>.

Will:<< Sentiamola.>>.

Keila:<< Non ti secca essere l'unico del gruppo a non essere shippato con qualcuna?>>.

Will:<< 0____0 Come scusa?>>.

Keila:<< Ma sì, insomma: Artic è innamorato di Eline, Hiro ed Eria invece sono innamorati l'uno dell'altra... e tu?>>.

Artic:<< In effetti è l'unico che non ha ancora trovato l'anima gemella e/o la ragazza da conquistare lolol!>>.

Will (si ritira in un angolino):<< E' forse colpa mia... se ho un solo occhio? Dev'essere quello che mi impedisce di...>>.

Keila:<< Ma no u.u La benda sull'occhio ti da un'aria più misteriosa... più appetitosa BD >>.

Honoryou:<< Non mi piace la sua faccia...>>.

Will:<< NEMMENO A ME O___O >>.

Io:<< Ma lol! Direi che per oggi può bastare. Saluti da tutti e a tutti, ci vediamo al prossimo capitolo come sempre ;D >>.

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Capitolo 49
*** Prigionieri? ***


49- Prigionieri?

-Studio Tetro/Nel capitolo precedente-

Io:<< Altro capitolo, cari lettori. Allora, ci siamo fermati a Redgate, dove la prima notte si mostra una strana creatura che riesce a cogliere di sorpresa Hiro, oltrepassando il petto del ragazzo dal braccio fasciato con la mano, minacciando così di fargli fare una fine poco piacevole...>>.


L'immenso dolore che Hiro provò in quel momento lo portò a sferrare immediatamente un calcio rapidissimo contro la testa dell'oscura creatura, la quale fu costretta a ritirarsi con passo barcollante facendo uscire la mano dal suo petto.

Il Cacciatore di Missioni indietreggiò un po': era evidentemente confuso, come aveva fatto quella... cosa ad attaccarlo in quel modo? Sembrava quasi la mano di uno spettro, ma il calcio che gli aveva dato dimostrava che quello era un essere concreto e solido almeno quanto lui. E poi... nonostante non gli avesse lasciato alcuna ferita nel punto “ toccato”, sentiva ancora un dolore allucinante in quel punto, come se qualcuno vi avesse acceso un fuoco, tale da portarlo a tenersi il petto con una mano.

<< B-Bastardo...>> ringhiò Hiro, la fronte imperlata di sudore mentre ansimava dalla fatica: gli effetti di quell'offensiva l'avevano debilitato non poco. Nel frattempo, la mostruosa creatura prese a vibrare, il corpo scosso dallo stesso tremore dell'individuo di cui, evidentemente, aveva preso le sembianze.

<< Tu... l'avevo quasi presa... l'anima...>> mormorò l'essere, alzando gli artigli davanti a sé:<< Ho... Ho... fame... FAMMI MANGIARE!>> e così dicendo si gettò con uno scatto sul Cacciatore di Missioni. Rapido, quest'ultimo estrasse con la mano destra la spada dal suo fodero e la usò per parare quegli artigli affilati, i quali sembravano essere diventati di nuovo materiali. Tuttavia, il mostro agitò selvaggiamente le lunghe unghie dell'altra mano in direzione del suo petto. Hiro tentò di schivarlo, ma, rallentato com'era dal dolore ancora vivo in lui, venne sferzato da quell'attacco.

<< AH!>> si lasciò sfuggire un grido di dolore il Cacciatore di Missioni. Il mostro incalzò con un nuovo agitar di artigli, ma questa volta il ragazzo dal braccio fasciato intervenne respingendolo con un calcio.

<< Mangiare... VOGLIO MANGIARE!>> gridò ancora l'essere con quella voce profonda, che gli usciva chissà da dove, dato che non aveva una bocca visibile. In quel momento chiuse parzialmente le mani a pugno, e incredibilmente i muscoli delle sue braccia sembrarono gonfiarsi, ingrossandogli gli arti superiori.

<< Che... diavolo...?>> si chiese Hiro, stupito e sempre affaticato dagli effetti del primo colpo. L'essere non perse tempo, e con una furia selvaggia gli sferrò uno di quei pugni. Il ragazzo dal braccio fasciato non riuscì ad evitarlo, e venne colpito con ferocia allo stomaco. Si sentì chiaramente venir sollevato da terra dal pugno, per poi finire scaraventato contro una porta che si frantumò alle proprie spalle.

<< MANGIARE!>> risuonò ancora la voce della creatura, la quale balzò come un felino contro la preda atterrata. Il ragazzo dal braccio fasciato si riprese appena in tempo per riuscire a parare i suoi artigli con il braccio ad Emblemi, a discapito delle bende che lo avvolgevano.

“ Acci...denti!” pensò Hiro, in difficoltà:“ Se solo... non mi avesse colpito a tradimento prima... lo potrei affrontare più facilmente...”. 

<< Sei... MIO!>> continuò il mostro, tenendo inchiodato al suolo il ragazzo dal braccio fasciato mentre alzava gli artigli per calarli ancora sul suo petto. Prima che vi riuscisse, però, Hiro alzò faticosamente un ginocchio e, stringendo i denti, riuscì ad assestare al mostro un calcio per toglierselo di dosso.

“ Devo assolutamente... REAGIRE!” meditò il Cacciatore di Missioni, alzandosi lesto e colpendo la testa della creatura con un destro ben piazzato, atterrandola. Poi si guardò intorno: nelle condizioni in cui era una battaglia in campo aperto non era l'ideale, quindi entrò alla svelta nell'edificio a cui aveva sfondato la porta.

<< Grr... Cacciatore... di Missioni...>> ringhiò la creatura, rimettendosi lentamente in piedi: il pugno, sferratogli con il braccio ad Emblemi, sembrava avergli aperto una frattura in mezzo al volto:<< Avrò... la tua anima...>> e così dicendo anche lui fece il proprio ingresso nell'edificio.

A quanto pare si trattava di una scuderia: c'era molto spazio lì dentro, e parecchie sezioni dividevano i vari box destinati ai cavalli. Il mostro socchiuse gli occhi, passando in rassegna lo spazio circostante con lo sguardo: dov'era andata la sua vittima?

Se voleva trovare la propria preda, doveva passare in rassegna i vari box: Hiro poteva essersi nascosto ovunque. Non vedeva l'ora di nutrirsi con la sua anima, tanta era l'impazienza che lo animava, ma non poteva dimenticare la classica prudenza del cacciatore. Mosse quindi lenti passi in avanti, iniziando a controllare sistematicamente i vari box della scuderia.

Infilò la testa nel primo, che era vuoto, sempre in allerta. Passò quindi al secondo, vuoto anch'esso, e si accinse ad esplorare anche il terzo: tuttavia, in quello, vi era solo un cavallo che brucava tranquillamente la propria razione di fieno.

“ Umano... dove sei finito?” pensò la creatura, insinuando la testa in un quarto box con cautela:“ Non puoi essere fuggito... so che sei qui...”. Passò ad un'altra sezione sul lato opposto rispetto a quella in cui si trovava, e proprio mentre vi era dentro alzò il capo: colse un rumore, dall'altra parte del box... c'era qualcuno?

<< GRAAAAR!!>> ruggì la creatura, allungando gli artigli contro la parete che lo separava dalla zona da dove veniva il rumore e affondandoli nel legno per poi alzarli di scatto: in quel momento uno schizzo di sangue si alzò nell'aria, propagato dalle affilate unghie.

Il mostro, con un lampo di trionfo negli occhi, scrutò attraverso le fenditure aperte dagli artigli, ritraendoli. Contro ogni previsione, però, il bersaglio del colpo non era affatto quello che pensava, bensì...

<< Un... cavallo?>> borbottò la creatura, osservando l'animale abbattutosi al suolo in un lago di sangue: i suoi artigli avevano sfondato il cranio dell'equino, così da ucciderlo all'istante:<< Stupido animale...>>.

<< HAAAAAA-AH!!>>. Quel grido improvviso portò il nero essere a voltarsi, e l'attimo successivo il suo braccio sinistro schizzò in aria: Hiro era finalmente uscito allo scoperto, assalendolo con la spada, impugnata con entrambe le mani.

<< G-GAAAAARGH!!!>> ruggì di dolore la creatura, mentre una sostanza nera simile a sangue gli usciva a fiotti dal moncherino al quale prima era attaccato il braccio appena mozzato.

<< Non te l'aspettavi... eh?>> ansimò Hiro, tremando un po'.

<< Male...detto...>> ringhiò il demone, allungando allora la mano rimastagli contro. Il Cacciatore di Missioni schivò i micidiali artigli, lasciando che la creatura arrancasse in avanti per poi colpirla dietro la testa con un destro potentissimo, scagliandola su una delle pareti del box alle proprie spalle, la quale venne sfondata.

<< HAAA...!>> iniziò a darsi la carica il ragazzo dal braccio fasciato, gettandosi ancora sul nemico: anche se non era proprio nelle condizioni migliori per continuare a lottare, sapeva che non doveva dare un solo attimo di tregua al mostruoso avversario.

<< GRAAAR!>> ruggì il risposta l'essere, afferrando con l'unico braccio rimasto l'impugnatura della spada prima che potesse ferirlo, bloccandola.

“ Accidenti...” pensò il ragazzo dal braccio fasciato, non riuscendo a far prevalere la sua arma benché usasse entrambe le mani:“ Se solo fossi in forma... non l'avrebbe bloccato... OUCH!” in quel momento, con una forza notevole, l'opponente l'aveva sollevato in aria per mezzo della mano ancora attaccata a lui, proiettandolo poi con un calcio potentissimo all'esterno dei box. Il Cacciatore di Missioni barcollò per rimettersi in piedi, sempre perseguitato dall'atroce dolore al petto trasmessogli all'inizio della battaglia, muovendosi all'indietro.

<< Stupido... essere umano...>> ringhiò la creatura, uscendo a sua volta dai box con passo lento, lasciando dietro di sé una scia di sangue nero:<< … mi hai tolto un braccio... il mio braccio... MI CURERO' DIVORANDO LA TUA ANIMA!>> e così dicendo si mise a correre, puntando sull'avversario.

<< Mi sono... stufato...>> sbuffò Hiro, osservandolo. All'improvviso, la sua lama acquatica apparve intorno alla propria lama, e con un fendente ascendente la liberò nell'aria contro l'oscuro essere. Quest'ultimo, nel notare l'attacco, si arrestò e si spostò velocemente, riuscendo ad evitare la lama liquida, la quale si frantumò sul pavimento della scuderia.

<< Inutile... AVRO' LA TUA...!>> cominciò a dire il mostro, voltandosi di nuovo verso la preda, ma inaspettatamente se la ritrovò davanti: Hiro aveva approfittato del tempo che aveva impiegato a schivare l'attacco per raggiungerlo... e subito gli sferrò un diretto con il destro, stavolta nel punto del volto in cui aveva aperto in precedenza una crepa:<< ARRRGHH!>>.

<< Anf... Anf...>> ansimò pesantemente il Cacciatore di Missioni: la creatura oscura, colpito, rimase come stordita, la crepa sulla faccia allargatasi. Allora Hiro incalzò lesto con un secondo pugno, sempre nel medesimo punto, e la crepa raggiunse ogni angolo del viso inumano che stava solcando.

<< U...Uman...o...>> mormorò ancora il mostro, alzando alla cieca gli artigli senza però riuscire a centrare il bersaglio, troppo stordito per attaccare con precisione.

<< Cadi... VUOI CADERE?>> gridò Hiro, e per la terza volta usò il destro del suo braccio ad Emblemi, stavolta con tutte le sue forze, in modo da martellare ancora la sua faccia: un colpo secco risuonò, e i frammenti della faccia della creatura si espansero nell'aria, mentre il ragazzo dal braccio fasciato crollava in ginocchio. 

<< G-GAHH!!>> gridò il mostruoso essere, impattando con la schiena contro il suolo sotto di essa: tremava furiosamente, ma sembrava non riuscire più a rialzarsi.

<< Uff... Uff...>> sbuffò ripetutamente il ragazzo dal braccio fasciato, evidentemente stanco. 

<< Graah...>> ringhiò debolmente il mostro, mentre i propri fluidi vitali sgorgavano fuori dalle crepe riportate sul volto e i suoi occhi si alzavano a stento sulla sagoma di Hiro: la sua espressione era ravvivata da un odio profondo nei suoi confronti:<< U-Umano... non credevo... che avresti potuto uccidermi così... ma... i miei fratelli mi vendicheranno... contaci... RAAARH!>> e con quell'ultimo ruggito di dolore, l'essere mostruoso chiuse gli occhi, spegnendosi.

<< Fratelli?>> mormorò il ragazzo dal braccio fasciato, avvicinandosi per esaminare meglio il cadavere del mostro: visto da così vicino faceva ancora più ribrezzo. Che cosa diavolo era? E ce n'erano altre di quelle cose in città? Qualunque fosse la risposta, non sarebbe stato guardando quella carogna così disgustosa a dargli la risposta. Proprio allora, qualcosa di inaspettato accadde: con suo immenso stupore, il corpo senza vita del mostro iniziò improvvisamente a far salire da sé scie di vapore, finché la creatura stessa non evaporò completamente, disperdendosi così nell'aria.

Hiro, dopo qualche secondo di stupore, si voltò: sebbene fosse meravigliato del fatto appena accaduto, aveva bisogno di cure, in quel momento. Dopotutto, la creatura era morta, e non gli avrebbe più fatto del male. Si diresse dunque verso l'uscita della scuderia, raggiungendo la strada e dirigendosi in direzione del proprio albergo.

Fu proprio nell'istante in cui se ne fu andato che una figura si mostrò da dietro l'edificio che ospitava la scuderia: una figura dal volto coperto con un passamontagna che a quanto pare aveva assistito alla battaglia e alla conseguente morte del mostro. Veloce, la figura si allontanò verso alcuni vicoli in cui scomparve alla svelta.


<< Hiro! Cosa... Cosa diavolo ti è successo?>> boccheggiò Eria diversi minuti dopo, quando il Cacciatore di Missioni in questione si imbatté in lei, Will ed Artic proprio mentre questi ultimi stavano scendendo le scale del primo piano dell'albergo allo scopo di andare a chiamarlo per cenare insieme.

<< Sembri uscito dalla battaglia con un puma o qualcosa del genere, amico.>> osservò Artic, squadrando i suoi abiti lacerati dagli artigli della creatura.

<< Vi spiego tutto... di sopra...>> disse alla svelta Hiro, salendo i gradini con un po' di fatica:<< Accompagnatemi... in camera mia... ho bisogno di un po' di fasciature...>>.

<< Sì... certo.>> annuì Will, confuso, aiutandolo insieme ad Eria a salire di sopra. Una volta nella stanza, Eria iniziò ad occuparsi dei suoi tagli, e il ragazzo dal braccio fasciato non si fece pregare dal raccontar loro quanto successo poco prima nella scuderia.

<< … e poco prima di andarmene, il suo corpo è svanito nel nulla.>> concluse Hiro, le ferite coperte dalle bende, bevendo un po' d'acqua dalla borraccia nella propria bisaccia:<< Ecco tutto.>>.

<< Questa poi...>> assunse un'aria pensierosa Artic, pensandoci su:<< E' la prima volta che sento parlare di un mostro in grado di trasformarsi in una persona come noi...>>.

<< In effetti anch'io sono piuttosto sorpreso da questo fatto.>> disse Will, serio:<< Peccato non sapere nemmeno il loro nome...>>.

<< Si chiamano Kwayan.>> lo interruppe subito la ragazza, cogliendo di sorpresa tutti quanti:<< Qualcuno li chiama anche Demoni-Ombra, ma io penso che “ Kwayan” sia la loro denominazione ufficiale.>>.

<< Cos...?>> mormorò sbalordito il ragazzo dal braccio fasciato:<< Tu sai chi sono quelle creature?>>.

<< Sì.>> annuì la Cacciatrice di Missioni:<< E c'è un motivo preciso, se li conosco: dovete sapere che quei mostri sono quasi estinti, e se è così è solo per merito dei miei predecessori, i praticanti della Danza delle Due Rondini del Cielo.>>.

<< Dunque i tuoi predecessori sono responsabili del loro sterminio, ho capito bene?>> chiese lo spadaccino con le katane.

<< Esattamente. Per settant'anni li abbiamo combattuti, sono delle creature ignobili e spietate...>>.

<< Capisco.>> disse Will, chiudendo l'occhio:<< E dicci... sai qualcosa di più su queste creature?>>.

<< Ovviamente.>> si accinse a spiegare Eria:<< Tanto per cominciare, possono prendere aspetto umano, ma solo dopo il calar del sole. In più, sono in grado di oltrepassare il punto in cui risiedono le anime umane senza ferirlo per estrarle... perché il loro principale nutrimento sono appunto le anime umane...>>.

<< Ecco cosa voleva fare quello, quando mi ha attaccato dopo aver ripreso il proprio aspetto.>> commentò Hiro, sorpreso:<< Addirittura sottrarre le anime...>>.

<< Comunque, se ha tentato di sottrarti l'anima, credo che il dolore si sia già ridotto. Dico bene?>> sorrise la ragazza. Ora che glielo faceva notare, effettivamente Hiro si accorse che il dolore era molto inferiore a prima, quasi inavvertibile.

<< Ad ogni modo, se abbiamo ben capito, le ultime parole di quel Kwayan fanno intuire che potrebbero esserci suoi simili in città.>> disse Will:<< Dovremo stare attenti...>>.

<< Ecco la missione che aspettavo per ripagare il capo-villaggio dell'aiuto!>> esclamò Artic, stringendo un pugno davanti a sé con entusiasmo:<< Farò a pezzi quei demoni: se è vero che prendono aspetto umano solo di notte, mi basterà cercarli di giorno...>>.

<< Parteciperò anch'io a questa missione.>> si offrì volontaria Eria:<< I Demoni-Ombra sono principalmente affar mio.>>.

<< Allora vi aiuterò anch'io.>> aggiunse Hiro:<< Dopotutto, se verranno a cercarci sarà sopratutto colpa mia.>>.

<< Mi unirò anch'io alla battuta di caccia, ma non dimentichiamoci di Lein.>> ricordò loro Will:<< Non possiamo lasciargli altro vantaggio.>>.

<< Tsk, non farla tanto lunga.>> sbuffò lo spadaccino con le katane:<< Dei cosi come li ha descritti Hiro non dovrebbero essere difficili da trovare, di giorno... ce la sbrigheremo domani, ve lo dico io... e chissà che Labor non si dimostri generoso, se lo facciamo.>>.

L'indomani, il gruppo di amici si alzò di buon mattino, approfittando delle indispensabili ore di luce per cercare in città il possibile covo dei Demoni prima che calassero di nuovo le tenebre, in modo che non potessero riprendere le loro false sembianze. Tuttavia, al contrario delle aspettative di Artic, la loro ricerca fu alquanto ardua, e alla fine di molte ore di ricerca si diressero ad una locanda per pranzare senza averli rintracciati. Fu in quell'occasione che giunse da loro Labor.

<< Buongiorno, ragazzi.>> li salutò il capo-villaggio:<< Vi vedo piuttosto stanchi...>>.

<< Ah, non ci faccia caso.>> sospirò Will, inghiottendo un boccone di cibo:<< Abbiamo semplicemente cercato qualche mostro qui in città.>>.

<< Mostro?>> alzò le sopracciglia Labor.

<< Già, una lunga storia...>> rispose Artic:<< Piuttosto, sono tornati gli uomini usciti per la caccia?>>.

<< No, ancora no, devono aver avuto qualche contrattempo, appena avrò loro notizie vi chiamerò. Comunque... che ne direste di raccontarmi di questi mostri?>>.

<< Uhm...>> fece Eria, scambiando uno sguardo con Hiro:<< … glielo diciamo?>>.

<< Direi di sì.>> annuì il ragazzo dal braccio fasciato, indicando una sedia vuota al loro interlocutore:<< Si sieda, signor Labor: lei è il responsabile del villaggio, mi sembra giusto che sappia quale minaccia si nasconde nel Gate.>>.

<< Sono tutt'orecchi.>> si sedette il capo-villaggio, ansioso di ascoltare ciò che avevano da dire. In breve, Hiro raccontò quello che già sapevano al riguardo dei mostruosi Kwayan. Alla fine, Labor commentò:<< Dunque è così... ecco come mai.>>.

<< Come mai cosa?>> domandò Will, sospettoso nel notare la sua reazione.

<< Il fatto è che avevo sentito che alcuni viaggiatori venuti in città erano spariti in circostanze misteriose.>> si scosse il capo-villaggio:<< Adesso posso immaginare la fine che hanno fatto...>>.

<< Come praticante della Danza delle Due Rondini del Cielo, sarebbe mio compito occuparmene...>> mormorò Eria, un po' dispiaciuta:<< … ma prima dobbiamo pensare a Lein e a Lawrence: il nostro amico studioso ha aspettato anche troppo.>>.

<< Non avete qualcuno che vi possa aiutare a dividere il carico? Intendo... non starete cercando un tipo così pericoloso solo voi quattro, vero? Avrete sicuramente qualcuno che vi sta dando una mano, da qualche parte...>>.

<< No, lo stiamo cercando noi soli.>> scosse il capo Artic:<< O meglio, anche delle altre persone lo stanno cercando, ma non sono con noi...>>.

<< Uhm... comprendo.>> abbassò lo sguardo Labor, dispiaciuto:<< E' un peccato però...>>.

<< Non si preoccupi.>> cercò di tirarlo lo spadaccino con le katane:<< Finché gli uomini del villaggio usciti per la caccia non torneranno, ci metteremo anima e corpo per stanarli oggi stesso.>>.

<< Questa è una discreta notizia.>> sorrise il capo-villaggio:<< Devo sperare dunque che arrivino il più tardi possibile. Nel frattempo, che ne direste di brindare insieme al buon esito delle vostre missioni?>>.

<< Se si tratta di alcolici...>> cercò subito di svicolare dalla cosa Hiro, ricordando la poca dimestichezza che aveva con quel tipo di bevande.

<< Tranquillo, Hiro, a te serviremo qualcosa che ti vada bene.>> lo rassicurò divertita la ragazza:<< D'accordo, accettiamo.>>.

<< Una buona bevuta mi mancava.>> commentò Artic, annuendo:<< Ci sto.>>.

<< Vi farò compagnia anch'io.>> annuì Will.

<< Perfetto.>> disse Labor, e una volta chiesto loro cosa volevano si dirisse al bancone per fare le ordinazioni. Tornato con un vassoio, servì i bicchieri ricolmi di liquido alla svelta. Alzò quindi il proprio, e disse:<< Direi di brindare... al successo.>>.

<< Al successo!>> dissero anche gli altri, facendo toccare i bicchieri per poi berne il contenuto. 

<< Uhm... buono, questo succo di limone...>> notò Hiro, posando il calice:<< … ha anche un...>> prima che finisse la frase, però, sbarrò gli occhi:  la propria visuale si iniziò a distorcere, e la sua testa a confondersi a tal punto da costringerlo a tenersela con una mano per non farla cadere sul tavolo:<< Ma... che...?>>.

<< C-Che... strano... mi sento stanchissima...>> disse Eria, che sembrava riscontrare gli stessi suoi sintomi, e dopo pochi secondi crollò pesantemente sul mobile. Il ragazzo dal braccio fasciato, più confuso che mai, allungò una mano nella sua direzione come per tentare di svegliarla... ma prima di riuscirci, crollò anche lui sul tavolo. I suoi occhi iniziarono a chiudersi... e prima di sprofondare nell'oscurità ebbe il tempo di notare Artic e Will fare la loro stessa fine.


<< Accidenti... ancora non si riprende.>>.

<< Tranquillo, vecchio... i morti non vengono legati. Guarda, sta riaprendo gli occhi...>>. 

Dopo un sonno dalla lunghezza indefinibile, Hiro iniziò finalmente a riprendersi: sentiva una gran confusione in testa, e... era aveva le braccia legate a qualcosa di duro e freddo?

Scosse un po' il capo: cos'era successo? Gli ci volle qualche secondo perché si rendesse conto di non essere più a Redgate. Si guardò intorno, scrutando i dintorni: ovunque si trovasse doveva essere notte, perché solo la luce della luna gli permetteva di capire che qualunque luogo fosse era pieno di colonne di pietra che sorreggevano l'ampio soffitto di una grande struttura. Da quel poco che poteva distinguere, doveva essere un edificio molto antico, e lui era legato ad una delle colonne. Come ci era finito? L'ultima cosa che ricordava era di aver perso i sensi, in quella locanda, e che anche i suoi amici avevano subito la stessa sorte...

… ad un tratto i suoi occhi puntarono verso altre colonne, sgranandosi dalla preoccupazione: riconobbe Will, Artic ed Eria legati a tre di esse mentre, ammucchiate ad una quarta distante da loro, vi erano le armi che possedevano, inclusa una pesante mazza.

<< Ragazzi!>> li richiamò debolmente lui, ancora piuttosto intontito, cercando senza riuscirci di sciogliere le corde che lo tenevano bloccato alla propria colonna.

<< Tutti a preoccuparvi inutilmente... stanno bene, si dovrebbero risvegliare a momenti, Hiro.>>. Il ragazzo dal braccio fasciato girò quanto possibile la propria testa, riconoscendo il parte quella voce... e vide qualcuno che non avrebbe mai pensato di rivedere in quella situazione alle proprie spalle.

Era Lein! Quegli occhiali, quella barbetta, quella maglia a scacchi erano inconfondibili. Anche lui però era legato ad un pilastro, e non lontano vi era anche l'anziano Lawrence, nella loro identica situazione.

<< TU!>> ringhiò Hiro, agitandosi a più non posso, tentato di strangolarlo.

<< Calma, campione.>> scosse il capo Lein, seccato:<< Non vedi che siamo sulla stessa barca?>>.

<< Gli dei siano ringraziati, quei maledetti non vi hanno ucciso, seppur non abbia idea del perché..>> sospirò Lawrence, estremamente sollevato.

<< Lei come sta, signor Lawrence?>> domandò il Cacciatore di Missioni.

<< Non male, ragazzo...>> lo rassicurò lo studioso:<< … Lein non mi ha trattato troppo male, anche se dubito che essere prigionieri dei Kwayan sia l'equivalente del “ stare bene”. E' da quasi un mese che siamo loro prigionieri...>>.

<< Siamo... prigionieri dei Kwayan? Come ci siamo finiti, io e i miei amici?>> chiese Hiro, estremamente confuso:<< Eravamo a bere con il capo-villaggio... e a un certo punto abbiamo perso i sensi...ma in pieno giorno, come hanno fatto a catturarci?>>.

<< Hai poca immaginazione.>> ghignò il rapitore di Lawrence, chiudendo gli occhi:<< Sono stati proprio gli abitanti di Redgate a consegnarti ai Demoni-Ombra. Con ogni probabilità vi hanno drogati.>>.

<< COSA?!>> esclamò Hiro, il volto dipinto con un'espressione di totale incredulità:<< Loro? Ma... come...? Non può essere... stai cercando di confondermi...>>.

<< Non dire fesserie, sono legato anch'io come te: non ho ragione di mentire.>>.

<< Lein ha ragione.>> dichiarò Lawrence:<< Sono stati proprio loro.>>.

<< I cittadini di Redgate... alleati di quelle cose?>> chinò il capo il ragazzo dal braccio fasciato, scettico anche davanti all'evidenza:<< Com'è possibile?>>.

<< Il fatto è che quella gente... ha paura.>> spiegò Lawrence, secco:<< I Kwayan non sono degli avversari comuni per loro, e per aver salva la vita i cari cittadini hanno stipulato un accordo con quei mostri: la loro sopravvivenza in cambio delle anime dei viandanti di passaggio. I Demoni-Ombra possono rimanere senza mangiare per un bel po'... e in questo modo, anziché andarsi a cercare il cibo, aspettano che esso arrivi da loro.>>.

<< Senza contare che una grande città come Redgate richiama abbastanza gente... e se passa troppo tempo i Kwayan possono sempre rifarsi su qualche abitante del Gate.>> aggiunse Lein.

<< Un momento...>> mormorò Hiro:<< Labor aveva detto che non passava quasi mai gente...>>.

<< L'avrà detto per non insospettirvi.>> ribatté l'ex-membro della banda dei Sommi Draghi. Il ragazzo dal braccio fasciato rifletté un attimo: in effetti, al loro arrivo, tutti avevano preso a guardarli... un po' troppi, in effetti, per la semplice presenza di quattro forestieri. Forse avevano sempre saputo della sorte che li aspettava. Senza contare Labor, che proprio quel giorno, prima di drogarli, aveva detto che le persone uscite per la caccia erano in ritardo: voleva fare in modo che rimandassero la partenza per cercare Lein. Solo una cosa non tornava...

<< Noi siamo arrivati ieri in città.>> disse Hiro, dubbioso:<< Se sono tutti in combutta, perché non ci hanno portato via durante la notte, anche se ho ucciso uno dei Kwayan?>>.

<< Oh... quel Kwayan di cui parlavano...>> si sorprese Lein:<< Beh, quello era da troppo tempo che non mangiava, probabilmente non ha resistito e ti ha attaccato subito. Di solito, però, si accertano che non ci sia nessuno che debba raggiungerli, o che non si tratti di gente che possa smuovere troppo le acque prima di rapirla. Scommetto che vi siete traditi, poco prima di essere presi...>>.

<< Effettivamente... ricordo che Labor ci aveva chiesto se altri ti cercavano insieme e noi...>> rammentò il ragazzo dal braccio fasciato.

<< E allora è tutto chiaro: presa l'informazione, il capo-villaggio vi ha drogati.>> sbuffò il rapitore, sospirando.

<< E pensare che ci eravamo fidati di lui. Comunque... come mai ci hanno solo portati qui? Non dovevano mangiare le nostre anime, invece di legarci?>>.

<< Mmh... voi non so...>> disse Lawrence, un po' confuso:<< … ma noi siamo ancora vivi perché Lein, per guadagnare tempo, ha promesso di rivelare ai Demoni-Ombra il metodo per costruire un potente Emblema di cui ha letto decifrando gli antichi scritti che erano in nostro possesso, il quale richiede un mese per essere ultimato.>>.

<< Ci hanno lasciato in vita nel caso avessimo mentito, in modo da farcela pagare prima di divorarci.>> spiegò Lein:<< Tuttavia, non siamo ancora riusciti a trovare un modo per liberarci... il che è un guaio, perché stasera probabilmente riusciranno a ricreare quell'Emblema, e la nostra vita non varrà più un dariano bucato.>>.

<< Maledizione...>> ringhiò Hiro:<< Insomma non possiamo fare altro che aspettare che quei Kwayan ci strappino l'anima, è così?>> nel dire ciò, iniziò ad agitarsi nel vano tentativo di slegarsi:<< E pensare che se siamo in questo casino è solo colpa tua, Lein! Per cosa, poi? Sarei proprio curioso di sapere per quale motivo siamo finiti in una tale situazione di merda!>>.

<< Uhm... vorresti saperlo?>> sorrise il rapitore:<< Beh... visto che sono gli ultimi istanti delle nostre vite potrei anche illuminarti... tanto se non lo facessi io, lo farebbe Lawrence. Va bene, dunque, mentre aspettiamo che i tuoi amici si riprendano... ti dirò qual'era il mio obiettivo, che è anche quello dei Sommi Draghi.>>.

<< Cosa?>> fece il Cacciatore di Missioni, paralizzandosi:<< Avete lo stesso obbiettivo?>>.

<< Già...>> annuì Lein. Poi, si rivolse a Lawrence:<< Professore... la parte storica la lascio raccontare a lei.>>.

<< Va bene.>> acconsentì lo studioso:<< Allora, Hiro... io e Lein abbiamo tradotto moltissimi testi antichi, da quando venni rapito... e abbiamo scoperto che le mie teorie erano corrette: moltissimo tempo fa, moltissimi anni prima dell'esplosione del vulcano Netlom, esisteva un popolo antichissimo che dominava Acaidar prima di noi.>>.

<< Dunque era vero...>> disse Hiro, sorpreso:<< E... furono loro a creare gli Emblemi, come aveva sostenuto?>>.

<< Sì: infatti, quel popolo faceva affidamento su geniali ricercatori, i quali avevano conoscenze molto profonde. Uno di loro, un giorno, creò il primo Emblema, a cui ne seguirono molti altri. Dato che si trattava di ricerche che li riguardavano erano molto delicate, decise di andarsene insieme ai propri collaboratori a proseguirle all'interno di un vulcano spento, un luogo adattissimo allo scopo, portandosi dietro tutto ciò che avevano ricavato da esse...>>.

<< Un vulcano spento?>> sgranò gli occhi il ragazzo dal braccio fasciato, lo sguardo animato da un sospetto:<< Non mi direte che era...?>>.

<< Sì, il vulcano Netlom.>> annuì lo studioso:<< Ma lasciami finire: gli esperimenti vennero continuati in quel vulcano, nel quale i ricercatori andarono a vivere. Ovviamente non mancarono di aggiornare i loro colleghi rimasti ai villaggi, inviando loro rapporti dettagliati sulle ricerche scritti in di una lingua dimenticata da molto tempo.>>.

<< Così si sono diffusi i testi di cui mi sono messo alla ricerca, confondendosi in seguito con i documenti dell'epoca.>> proseguì Lein:<< Abbiamo poi scoperto che mentre le ricerche proseguivano, scoppiarono malattie che presto estinsero quel glorioso popolo, non in grado di contrastarle, e anni più tardi arrivarono degli stranieri dalle isole vicine. E' facile immaginare che quegli stranieri fossero i nostri antenati, ed infatti ripopolarono loro Acaidar.>>.

<< Gli studiosi rimasti nel vulcano, intanto, non poterono fare altro che proseguire i loro studi rimanendo nascosti.>> continuò Lawrence:<< Il Netlom era certo un posto sicuro dagli invasori. Loro, che ormai erano gli ultimi superstiti di quel popolo, lavorarono incessantemente... finché, settant'anni fa, un loro ultimo esperimento scatenò una reazione completamente inattesa.

<< Il vulcano esplose in mille pezzi! Gli studiosi al suo interno morirono, a causa dello scoppio, e insieme ai frammenti del vulcano vennero scagliati via tutti gli Emblemi costruiti fino a quel momento, che vennero così proiettati per tutto il continente. Inoltre... dopo l'esplosione, pare che alcuni Emblemi si siano fusi nella lava del cratere, e l'energia rilasciata da essi abbia fatto emergere dal liquido magmatico dei mostri, una volta che si fu solidificato. Gli stessi mostri che hanno invaso Acaidar.>>.

<< E questo è tutto quello che era scritto in un diario, scritto nella medesima lingua dei testi antichi, che i Sommi Draghi avevano trovato e che io ho avuto il tempo di esaminare prima di lasciarli.>> concluse Lein:<< Pare che a scriverlo fosse stato uno di quei ricercatori, salvatosi per miracolo dall'esplosione.>>.

<< E' incredibile...>> rimase a bocca aperta il ragazzo dal braccio fasciato: era impensabile che quelle concatenazioni di eventi avessero portato alla situazione attuale di Acaidar, e quasi non riusciva a capacitarsene.

<< Eppure è la verità.>> disse Lawrence:<< I testi che abbiamo tradotto sono una prova inconfutabile, e devo dire che senza l'aiuto di Lein non sarei mai riuscito a decifrarli.>>.

<< Non l'avrei mai pensato... però... >> cominciò a chiedere Hiro, perplesso:<< … non ho ancora capito cosa sperate di cavarne fuori tu e i Sommi Draghi. Anche se... quando ho incontrato per la prima volta Insano, ha detto che erano interessati ad un segreto in particolar contenuto proprio nei testi.>>.

<< Proprio così.>> annuì Lein, confermando l'informazione:<< Mentre ero con i Sommi Draghi e partecipavo alle loro ricerche, mi chiedevo sempre cosa stessimo cercando di preciso. Divorato dalla curiosità, riuscì a dare un'occhiata agli appunti segreti custoditi dal Sommo Drago della Follia... e scoprì una cosa davvero interessante...>>.

<< Ossia?>>.

<< Ossia... che tra i rapporti degli antichi “ scienziati” vi era anche quello di un oggetto molto particolare, tanto particolare che gli stessi ricercatori lo nascosero in un luogo sicuro.>>.

<< Di che si trattava?>> chiese ancora Hiro, stanco di essere tenuto sulle spine:<< Avanti...>>.

<< Tranquillo, ci arrivo subito...>> disse Lein, serio:<< L'oggetto nascosto dagli antichi... e che i Sommi Draghi stanno cercando di ottenere... è l'Emblema delle Stelle.>>.

<< Emblema... delle Stelle?>> inarcò il ragazzo dal braccio fasciato:<< Che razza di Emblema sarebbe? Non ne ho mai sentito parlare...>>.

<< Infatti non è un Emblema come gli altri.>> spiegò Lawrence:<< E' il primo di tutti gli Emblemi: da quanto abbiamo capito, gli Emblemi sparsi dall'esplosione del Netlom furono creati partendo da quello.>>.

<< Non è descritto nei testi come crearne uno, ma pare che fu ricavato da una fantomatica “ stella cadente uscita dal sottosuolo”.>> continuò l'ex-membro della banda dei Sommi Draghi:<< Forse una pietra preziosa eruttata da qualche vulcano, o chissà cos'altro. Fatto sta però che, a quanto si dice negli scritti, non solo riunisce i poteri di ogni altro Emblema... ma che sia in grado di prosciugare qualunque altro Emblema dei suoi poteri per rafforzarsi.>>.

<< CHE COSA?>> sgranò gli occhi Hiro:<< M-Mi stai dicendo... che esiste un Emblema così potente?>>.

<< Certo che sì.>> annuì Lein, sorridendo:<< E' per quello che ho abbandonato i Sommi Draghi... per impossessarmene prima di loro. Chi lo ottiene... potrebbe addirittura conquistare Acaidar! Anche coloro che lo crearono capirono quanto potesse essere rischioso nella mani sbagliate, ma anziché distruggerlo, fecero costruire un luogo in cui celarlo agli occhi altrui dal loro popolo prima dell'arrivo dei nostri predecessori. I testi che parlano della sua ubicazione sono stati modificati in maniera che gli stranieri in grado di leggere la loro lingua non potessero capire come trovarlo.>>.

<< Ciononostante abbiamo scoperto che le chiavi per attivarle sono sette.>> aggiunse Lawrence:<< Quelle chiavi però sono nascoste sotto alcune botole, dove c'è un meccanismo risucchia l'acqua del Lago Centrale. Una volta attivate tutte, fanno scattare degli Emblemi nascosti particolari, in grado di risucchiare la restante acqua, e...>>.

<< Un attimo...>> li interruppe il ragazzo dal braccio fasciato, intuendo qualcosa:<< … allora, ad Orangegate...>>.

<< Pensavi fosse una mera trappola antica, vero?>> ghignò Lein, rammentando il tranello che usò quella volta:<< No, in realtà quella sorta di “ cisterna” era una delle chiavi: l'avevo fortuitamente rintracciata, e poco prima di chiudere il comando che la attivava dopo aver tentato di annegarvi ho pensato di danneggiarlo, così da impedire ai guastafeste di disattivare il tutto. E ormai credo che ti sarà chiaro che l'Emblema delle Stelle... è nascosto sotto il Lago Centrale!>>.

-Studio Tetro-

Io:<< Ma... dite che le spiegazioni sono logiche?>>.

Keila:<< Sì -.- >>.

Io:<< Che... tutto ha un senso?>>.

Honoryou:<< Sì -.- >>.

Io:<< Insomma, non è che il capitolo fa...>>.

Honoryou e Keila:<< NO, NON FA SCHIFO! E' 300.000.000.000A VOLTA CHE TE LO DICIAMO!>>.

Io:<< Lo so, potete spararmi T^T >>.

Honoryou:<< Ascolta la voce della ragione... già in tanti te l'hanno detto: quando pensi di non farcela, scrivi sempre degli splendidi capitoli...>>.

Io:<< Vero c.c >>.

Keila:<< Quindi... non farcelo ripetere ancora e muoviamoci ad intervistare, no?>>.

Io:<< Va bene uff... ma prima tanti ringraziamenti ai miei lettori (in particolare a Black_RoseWitch che ha recuperato con un casino di rece a cui devo ancora rispondere 0:) ) e ovviamente a recensori e a tutti la magnifica gente che mi segue.>>.

Keila:<< E?>>.

Io:<< Ehm... e mi scuso per l'assenza del disegno e per l'insicurezza.>>.

Honoryou:<< Perfetto... chi invitiamo, adesso?>>.

Io:<< Direi Labor...>>.

Labor:<< Eccomi...>> si siede al solito posto.

Honoryou:<< Inizio io con le domande, va...>>.

Labor:<< Sono tutt'orecchi.>>.

Honoryou:<< Dunque, come si ci sente... ad essere un traditore senza p***e?>>.

Labor:<< O_O prego?>>.

Honoryou:<< Insomma, hai tradito tutti i viandanti che venivano in città per paura dei demoni, non che gli altri cittadini di Redgate siano meno colpevoli...>>.

Keila:<< Senza contare che per colpa tua i protagonisti ora sono nella m***a più totale, fino al collo proprio.>>.

Labor:<< Ecco... beh...>>.

Honoryou:<< Non ci sono scuse, figurerai come più odiato personaggio esistente in questo racconto.>>.

Labor (si fa piccolo piccolo):<< Ma... Ma...>>.

Honoryou (gli punta un dito contro facendolo indietreggiare con la testa fin dentro lo schienale):<< Non basteranno altri settant'anni per estinguere le tue colpe!>>.

Labor:<< Sì ma... dovevo proteggere gli altri abitanti di Redgate...>>.

Keila:<< A quale prezzo? Le vite di chi passava erano di minor importanza?>>.

Labor (si nasconde la faccia):<< … >>.

Io:<< Suvvia, non agitarti u.u Abbiamo un premio di consolazione...>>.

Labor:<< ?>>.

Io:<< Sì, insomma... un tuo vecchio amico che...>>.

???:<< BA*****O INFAME!>>. Tutti si girano.

Labor:<< NON E' POSSIBILE O___o >>.

Cacciatore di Missioni (spettro):<< HAI DATO LA MIA ANIMA IN PASTO A QUEI KWAYAN! NON TE LA PERDONO...>>.

Labor (si alza dalla sedia e indietreggia):<< No...>>.

Cacciatore di Missioni (brandendo l'arma spettrale):<< Oh sì... invece sì...>>.

Labor (scappa via):<< NOOOOOOOOO!!!>>.

Cacciatore di Missioni (lo insegue):<< VIENI, CHE TI FACCIO DIVENTARE TRASPARENTE COME ME!>>.

Keila:<< AHAHAH, MA POVERETTO!>>.

Honoryou:<< Però se lo meritava ampiamente...>>.

Io:<< Eh, dovevamo dare una soddisfazione al Cacciatore di Missioni deceduto all'inizio del capitolo 48 (perché sì, è morto): l'abbiamo ingaggiato solo per morire xD >>.

V:<< In tutta questa storia, mi par di aver compreso che gli spettri sono i buoni.>>.

Io:<< Ma va?>>.

V:<< Allora lo vado ad aiutare...>>.

Io:<< MA LOL, fai pure.>>. Intanto passano lì davanti Labor e il Cacciatore infuriato.

Cacciatore di Missioni (ruota l'ascia):<< TORNA QUI!>>.

Labor:<< AIUTOOOOOOO!!!>>.

V (si unisce all'inseguimento):<< Spiacente, vossignore, ma in certi casi le regole delle buone  maniere vanno trascurate... si prepari dunque al decesso.>>.

Labor:<< O______________o AAAAAAAAAAAAGGGH! GLI SPETTRI!>>.

Honoryou (furtivo sgambetto):<< BD >>.

Labor (inciampa):<< ARGH!>> non ha il tempo di rialzarsi che viene tempestato di botte e di asciate fantasma.

Io:<< Ci danno dentro... ma era necessario il tuo intervento, Honoryou?>>.

Honoryou:<< Mettiamola così, mi stava antipatico u.u >>.

Keila:<< Bene... direi che per ora è tutto :D >>.

Io:<< Sì... e ricordo solo che c'è un'incognita degna di nota in questo capitolo xD >>.

Keila:<< Vero... chi diavolo era quello?>>.

Io:<< Mica spoilero B) >>.

Keila:<< ...>>.

Io:<< Ora sì che è tutto ;D ci vediamo al prossimo capitolo, a presto e buonsalve x3 >>.


P.S.: Ho apportato una modifica al capitolo 24, riguardante la nuova spada di Hiro, dove ora risulta più lunga per giustificare certe cose descritte in seguito (come il fatto che si appoggiasse ad essa per sostenersi). Spero apprezziate ;) Alla prossima.

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Capitolo 50
*** L'ombra in agguato ***


50- L'ombra in agguato.

-Studio Tetro/Nel capitolo precedente-

Io:<< FINALMENTE IL CAPITOLO 50 ^O^ Cari lettori, eccoci arrivati qui. Dunque, dopo la battaglia tra Hiro e il mostro, di cui ora sappiamo che il nome è Kwayan, il protagonista e i suoi amici vengono drogati da Labor, che li consegna ai Demoni-Ombra a causa di un patto da loro fatto. Nel misterioso luogo in cui vengono portati, Hiro trova Lein e Lawrence, anch'essi prigionieri, i quali rivelano l'obbiettivo dei Sommi Draghi, nonché di Lein stesso: impossessarsi dell'Emblema delle Stelle.>>.


<< In fondo... al Lago Centrale?>> ripeté ancora Hiro, sorpreso.

<< Esatto: grazie ad alcuni Emblemi e alle loro conoscenze tecniche, l'antico popolo di Acaidar l'ha celato in fondo ad esso.>> spiegò Lawrence:<< Tuttavia, solo attivando tutte e sette le chiavi è possibile accedere al luogo dove è custodito l'Emblema delle Stelle.>>.

<< Finora ho trovato l'ubicazione di un'unica chiave, quella dove ho tentato di annegare te ed Eria, attualmente attiva.>> rivelò Lein, seccato:<< Non ho idea di dove siano le altre... le indicazioni scritte nei testi antichi al riguardo sono state occultate con frasi che non riesco a comprendere fino in fondo, riferite alla congiunzione di un percorso in cielo o qualcosa del genere.>>.

<< Quindi... i Sommi Draghi ti stanno cercando per non farti spifferare ad altri ciò che sai già, non è così?>> domandò il ragazzo dal braccio fasciato.

<< Non solo, anche per carpirmi possibili informazioni che ho scoperto finora.>> disse l'ex-membro della banda dei Sommi Draghi:<< Ma finora non mi hanno mai...>>.

<< Ooooh...>>. Tutti e tre si volsero, e in quel momento notarono sia Eria che Will ed Artic iniziare a scuotersi, riprendendo i sensi.

<< Accidenti... >> brontolò Artic:<< Che mal di testa che... Eh?>> si interruppe poi, nel vedere dove si trovava.

<< Dove diavolo...?>> si domandò Will, strabuzzando gli occhi:<< Che razza di posto è questo?>>.

<< Siamo... legati?>> notò Eria, provando a forzare le corde che la tenevano bloccata alla colonna alle sue spalle senza successo:<< Cosa...?>>.

<< Eria!>> la chiamò Hiro, spingendola a girare la testa nella sua direzione.

<< Hiro!>> rispose la ragazza, sollevata nel vederlo. Poi il suo sguardo passò sulle colonne di Lawrence e Lein:<< Ma... Lawrence... e Lein? Che ci fate voi qui... legati, tra l'altro? Anzi, dove siamo finiti?>>.

<< Si calmi, signorina Eria.>> disse lo studioso:<< Siamo una situazione complicata: ci troviamo in un tempio antico situato non molto lontano da Redgate, prigionieri dei Kwayan. Sono stati i cittadini di Redgate a portarvici.>>.

<< COSA?!>> esclamarono sia Will che Artic.

<< I cittadini di Redgate?>> sgranò gli occhi la Cacciatrice di Missioni, incredula:<< Loro? Non ci posso credere...>>.

<< Eppure temo che sia la verità.>> ringhiò il ragazzo dal braccio fasciato, cercando furiosamente di spezzare i legacci che lo bloccavano.

<< Che bastardi...>> abbassò il capo Artic, disgustato da quella notizia:<< … e pensare che volevo pure ripagarli dell'aiuto...>>.

<< Pare che lo facciano per paura.>> gli disse Hiro:<< Comunque, dobbiamo cercare di liberarci, prima che tornino i Demoni: temo che siamo finiti in un bel guaio...>>.

<< Esatto!>> echeggiò una voce, rispondendo alla sua affermazione: la luce della luna all'esterno, filtrando dall'interno della struttura, illuminò decine di sagome nere uguali a quella affrontata da Hiro: erano Kwayan, un centinaio di Kwayan emersi dall'oscurità delle tenebre. Si muovevano lentamente, ma chiaramente nella loro direzione. A guidarli ce n'era uno molto particolare: i suoi occhi erano di un bianco lunare, mentre i suoi artigli erano color rosso sangue. Sulla fronte portava un cinturino dal quale spiccava un Emblema nero come la notte.

<< Sono... i Kwayan?>> chiese frettolosamente Will ad Hiro.

<< Sì, sono loro.>> deglutì Hiro:<< Non credevo fossero così tanti...>>.

“ Mmh...” pensò Eria, guardando con evidente disprezzo il Demone-Ombra dagli artigli rossi:“ Quel Kwayan particolare... non può che essere il capobranco: riconosco quei segni distintivi... è il Kwayan Alfa!”. Lo sguardo del capobranco ricambiò per un attimo quello della ragazza, per poi soffermarsi sugli altri prigionieri: attese qualche secondo in un silenzio disturbato solo dal lieve brusio degli altri suoi simili, continuando a guardarli finché non decise di prendere la parola.

<< Umano di nome Lein...>> iniziò l'Alfa, con voce compiaciuta e allo stesso tempo estremamente sadica:<< … ciò che ci hai detto è vero: ora l'Emblema Ombra grande è stato completato. Il tuo compito è finito...>>.

<< E ti pareva.>> sospirò Lein, chiudendo gli occhi:<< Immagino che mi ucciderete...>>.

<< Hai indovinato.>> osservò il Demone-Ombra:<< Ma non temere... la tua anima avrà il privilegio di alimentare questo mio corpo.>>.

<< Sai che bellezza...>>.

<< La stessa sorte sarà destinata al tuo compagno di viaggio e ai nostri nuovi prigionieri.>> mormorò il capo dei mostri, e a quelle parole gli altri esseri osservarono le vittime legate alle colonne con aria famelica:<< Non mi resta altro che ringraziarti per questo nuovo Emblema.>>.

<< Smettila con questa commedia.>> si intromise Eria, disgustata dalla presenza di quegli esseri:<< Se proprio devi ucciderci... che aspetti? Guarda che non abbiamo paura di te...>>.

<< Signorina... non li provochi...>> sibilò Lawrence, timoroso.

<< Quanta impudenza...>> socchiuse gli occhi il Kwayan Alfa:<< … non mi dirai che una praticante della Danza delle Due Rondini del Cielo non sa cos'è la paura della morte.>>.

<< Eh?>> si stupì la ragazza, sorpresa:<< Come fai a sapere che io...?>>.

<< Ti era sfuggito con Labor... e lui me l'ha riferito quando gli ho chiesto chi eravate.>> incrociò le braccia il Demone-Ombra:<< Inoltre, la tua tenuta l'avevo già vista: ho ancora ben vivo il ricordo di voi maestri di quell'arte... che ci avete portati all'estinzione. Massacratori della mia stirpe...>>.

<< Voi siete dei mostri... divorate le nostre anime e ci uccidete senza pietà.>> dichiarò Eria, sprezzante:<< E vi lamentate del fatto che noi vi abbiamo ucciso? Siete voi che ci avete cacciati per primi.>>.

<< Le vostre ragioni non mi interessano.>> dichiarò il Kwayan, muovendo qualche passo verso di lei e piegandosi sulle ginocchia per arrivare alla sua altezza:<< Noi vi odiamo, è questo che conta. Siete nostri nemici... tali rimarrete, per sempre.>>.

<< Comunque... anche se non fossi una praticante della Danza delle Due Rondini del Cielo, cosa cambierebbe? Non ci prendereste le anime ugualmente?>>.

<< Non ti sei accorta di una cosa, umana... se sei ancora viva, e se sono ancora vivi i tuoi amici qui presenti... è proprio a causa della tua identità.>>.

<< Come?>> fece Eria, iniziando a capire:<< Non vorrai...?>>.

<< Se non sbaglio...>> la interruppe il Kwayan Alfa:<< … voi praticanti della Danza delle Due Rondini del Cielo tenete in particolar modo ai vostri compagni, non è così? Prima di strapparti l'anima dal petto...>> nel dirò ciò strinse la mano artigliata quasi a pugno:<< … farò soffrire come cani i tuoi amici... li renderemo irriconoscibili, a tal punto che supplicheranno di morire...>>. Hiro, Will, Artic, Lawrence e perfino Lein trasalirono davanti a quella minaccia.

<< Tu...>> ringhiò Eria, agitandosi come non mai pur di togliersi dal punto in cui era legata:<< … non ti azzardare a toccarli... LORO NON LI TOCCARE! E' ME CHE VUOI!>>.

<< Uh... ho toccato il tasto giusto.>> disse il Demone-Ombra, compiaciuto:<< Certo che voglio te, ma anche le loro anime. Poi toccherà a te soffrire, comunque, non temere... anche tu dovrai supplicarmi di ucciderti.>> detto ciò si alzò in piedi, iniziando ad avvicinarsi alla colonna a cui era bloccato Hiro.

“ Merda...” pensò il ragazzo dal braccio fasciato, vista la situazione, mentre il Demone-Ombra si faceva più vicino, gli artigli allungati verso il basso.

<< La prima ferita da infliggere spetta a me...>> decretò l'Alfa, assistito da tutti gli altri Kwayan, i quali fremevano dalla voglia di assistere al sadico spettacolo.

<< FERMO! FERMO!>> gli gridò Eria, sempre più irrequieta e con gli occhi lucidi, impossibilitata a poter intervenire in qualunque modo. Il Kwayan Alfa però la ignorò, e con decisione alzò gli artigli rossi in alto, ma quando stava per calarli sulla vittima la voce della ragazza risuonò ancora:<< SEI PATETICO... PATETICO E CODARDO COME TUTTA LA TUA STIRPE!>>.

Quelle parole ebbero un effetto inaspettato sul Demone-Ombra a capo del branco: infatti si arrestò per un secondo, restando immobile per un tempo indefinibilmente lungo. Si girò poi con la testa in direzione della Cacciatrice di Missioni, la quale ora lo guardava con espressione determinata, completata da un sorriso pieno di disprezzo.

<< Cosa... hai detto?>> disse lentamente il Demone-Ombra, quasi volesse essere sicuro di aver capito bene.

<< Hai sentito bene quello che ho detto!>> insistette Eria:<< Siete sempre stati vili: prediligevate gli attacchi a sorpresa, a tradimento... ed è così tuttora. Te la prendi con degli avversari che non si possono difendere! Se come penso tu sei il condottiero di questi Kwayan... ALLORA STAI DIMOSTRANDO TUTTA LA LORO VILTA'!>>. Un nuovo brusio percorso il gruppo di mostri, mentre l'Alfa si girò del tutto e ritornò vicino alla ragazza.: poi, afferratale la gola, la trascinò in piedi, sempre tenendola contro la colonna.

<< ERIA!>> gridò Hiro, allarmato:<< LASCIALA, VIGLIACCO!>>.

<< SILENZIO, VERME!>> replicò a tono il Kwayan Alfa. Quindi, tornò a guardare la Cacciatrice di Missioni con furia, minacciando di soffocarla:<< Prova a ripeterlo... prova a ripeterlo, che sono un vigliacco!>>.

<< V-Vedi?>> sussurrò Eria, quasi senza fiato a causa della stretta sul collo:<< Ti accanisci... su... di me... che ho le mani... legate. Non hai un... briciolo... di coraggio...>>.

<< UCCIDILA!>> sibilò uno dei Demoni-Ombra:<< CI STA INSULTANDO...>>

<< AMMAZZALA!>> fecero eco altri di loro. In risposta, il capobranco allungò all'indietro la mano artigliata che non teneva la ragazza.

<< ERIA!>> esclamarono Will, Artic e Lawrence. Lein si limitò a chiudere gli occhi per non guardare.

<< LASCIALA SUBITO!>> gli urlò Hiro, il più preoccupato ed adirato di tutti: se l'avesse fatto... non Eria, non lei, pensò. Avrebbe dato la vita pur di salvarla, ma in quel momento era incapace di arrivare in suo soccorso.

<< Non...hai...>> continuò a parlare a stento Eria, praticamente senza fiato:<< … nessun... onore...>>. Gli occhi del Demone-Ombra si spalancarono del tutto, e i suoi artigli saettarono in avanti come lampi.

Uno stridore fece seguito alla mossa: incredibilmente, anziché colpire la ragazza, le lunghe unghie affilate si erano affondate nella colonna di pietra a cui era legata. Con un colpo secco, l'Alfa spinse quegli stessi artigli di lato, facendoli uscire dal pilastro, per poi mollare la presa su Eria di colpo, la quale ricadde sul pavimento.

<< Coff, coff...>> tossì più volte la Cacciatrice di Missioni, piegando il capo. I suoi amici tirarono un profondo sospiro di sollievo, mentre gli altri demoni e Lein sembrarono invece esser rimasti increduli davanti a tale comportamento.

<< Yhtam...>> prese la parola uno dei Kwayan, rivolto all'Alfa:<< … cosa stai facendo? Lei... non merita di vivere.>>.

<< No, infatti non merita di vivere.>> replicò Yhtam, tranquillo:<< Tuttavia, visto che mi accusa di essere un vigliacco... gli dimostrerò il contrario. Nessuno...>> i suoi occhi bianchi parvero per un attimo accendersi di una luce strana:<< … e dico nessuno... può accusarmi di viltà.>> detto questo, prese i pugnali di Eria dal pilastro lì vicino e, ritornato davanti alla ragazza, li lascio cadere davanti a lei.

<< Eh?>> si sorprese Eria, e l'istante successivo gli artigli del mostruoso Demone-Ombra recisero le corde che le legavano i polsi, liberandoli così da esse.

<< In piedi... umana della Danza delle Due Rondini.>> assottigliò lo sguardo Yhtam, puntando una delle sue unghie nella sua direzione:<< Ti darò l'occasione di morire in battaglia: uno contro uno... ad armi pari. Dei tuoi amici ci occuperemo dopo: vedremo chi è il vigliacco, tra di noi.>>. Eria lo osservò per qualche secondo, titubante, ma poi raccolse i contenitori delle sue armi e se le riattaccò alle cosce delle gambe, estraendovi i pugnali d'argento.

<< D'accordo...>> annuì la ragazza, determinata:<< … andiamo. Ti farò vedere come sanno morire quelle come me.>>.

<< Seguimi, allora.>> mosse la testa in direzione dell'esterno il Demone-Ombra:<< Qui fuori è perfetto. Sarà l'occasione giusta per collaudare l'Emblema Ombra...>>. Quindi, seguito agli altri Kwayan, iniziò ad uscire dalla struttura, seguito da Eria, la quale era più decisa che mai. A guardia dei rimanenti prigionieri rimasero solo un paio di Demoni-Ombra.

“ Mmh... a quanto pare il capo dei Demoni è più orgoglioso di quanto sembrasse.” pensò Will, sorridendo:“ E credo che Eria sperasse proprio in questo: deve conoscerli bene. Ora che almeno lei è libera c'è una piccola speranza di salvezza.”.

<< Accidenti...>> fece Hiro, timoroso per la sua ragazza:<< Da qui dentro non riusciremo a vedere niente...>>.

<< Tsk, tanto la vostra amica è spacciata.>> chiuse nuovamente gli occhi l'infido Lein:<< I capo dei Kwayan, a quanto ho sentito dagli altri Demoni-Ombra, è diverso dagli altri... e inoltre ora ha un Emblema molto potente...>>.

<< Taci, portatore di sventure!>> lo zittì Artic:<< E' la nostra ultima possibilità, se non l'hai ancora capito.>>.

<< Quindi, stai zitto e aspetta.>> aggiunse il ragazzo dal braccio fasciato:<< Eria non può perdere, capito?>>.

<< Illudetevi pure, se volete...>> sbuffò l'ex-membro della banda dei Sommi Draghi:<< Fra poco saranno i fatti a vedere chi ha ragione.>>.

Frattanto, all'esterno, la battaglia stava per cominciare: il paesaggio, illuminato interamente dalla luna celeste, era sabbioso, desertico. Lontano, ad alcuni chilometri da lì, vi era la prateria in cui era immersa la grande città di Redgate, la sagoma di quest'ultima visibile a distanza. Eria si posizionò in un punto del terreno arido, e Yhtam fece lo stesso dal lato opposto rispetto al suo mentre i suoi Demoni-Ombra li circondavano, delimitando un larghissimo spazio in cui i due contendenti si potevano affrontare liberamente.

“ Se devo davvero lasciarci la pelle...” pensò Eria, in posizione:“ … questo sarà sicuramente un buon modo. Ma non mi risparmierò con questo mostro!”.

<< Vedo che sei decisa, umana.>> osservò Yhtam, rilassato:<< Quella decisione... la trasformerò in terrore.>>.

<< Invece di blaterare... fatti sotto.>> rispose la ragazza:<< Oppure hai pensato di lasciar perdere? Da un vigliacco come te me l'aspetterei...>>.

<< Continua pure a provocarmi, ma tra poco vedrai la forza di un vero Kwayan!>> replicò la creatura, la quale iniziò poi a concentrarsi: contemporaneamente, tutti i muscoli del suo corpo iniziarono ad ingrossarglisi, dandogli un aspetto più imponente e robusto, e alla fine anche lui si mise in posizione, con gli artigli puntati in avanti e le gambe divaricate:<< Anch'io sono pronto, adesso!>>.

<< Distruggila!>> risuonarono i sibili dei Demoni-Ombra, ostili nei confronti di Eria:<< Falla a pezzi...>>. I due avversari si fissarono l'un l'altra, muovendo qualche passo laterale così da girare in cerchio, attendendo il momento giusto per aprire le danze. Ad un certo punto, si arrestarono... e fu Yhtam a lanciarsi agilmente per primo su Eria. La ragazza non perse tempo, e con un'abile schivata passò sotto agli artigli del Kwayan, allungando contemporaneamente un pugnale di lato.

<< Colpo d'Ala... delle Due Rondini del Cielo!>> disse la Cacciatrice di Missioni, preparandosi a falciare il fianco del nemico. Quest'ultimo però fu agilissimo, e con la mano che non aveva impegnato nell'attacco riuscì abilmente a fermare la sua arma tenendola per gli artigli. La ragazza però non si fermò, anzi, piegò l'altro braccio e allungò il secondo pugnale in direzione della sua schiena.

<< Mmh...>> fece Yhtam, e proprio in quel momento le punte dei propri artigli che tenevano bloccato il primo pugnale di Eria cominciarono inaspettatamente a divenire più lunghi, avanzando velocissimi contro di lei.

<< Ma che...?>> si sorprese la ragazza, ritrovandosi una delle unghie a due centimetri da una pupilla: istintivamente spostò la testa di lato, facendo sì che gli artigli le sfregiassero appena la guancia, mentre il pugnale utilizzato poco prima colpì la schiena della creatura, ferendo a sua volta anche il Kwayan Alfa.

<< Grrr...>> ringhiò il mostro, agitando poi le unghie della mano che non tratteneva l'arma verso la sua testa. La Cacciatrice di Missioni però se ne avvide in tempo, e si abbassò in modo da evitarle, quindi riuscì a lanciare un calcio sulla faccia di Yhtam, costringendolo a mollare il proprio pugnale.

Ora che aveva tutte e due le armi di nuovo libere, Eria spinse indietro le armi ed eseguì un Affondo Gemello delle Due Rondini del Cielo contro il suo petto. Il Kwayan tuttavia le afferrò prima un braccio, lanciandola in aria a qualche metro da sé con una forza notevole.

<< E' veloce...>> costatò Eria, atterrando in piedi a distanza dall'avversario. Questo, senza perdere altro tempo, allungò una mano verso di lei, e gli artigli della stessa raggiunsero una lunghezza incredibile, protendendosi per trafiggerla. La ragazza schivò le mortali unghie, correndo in avanti alla svelta.

<< Mmhmmhmmh...>> rise sommessamente Yhtam, e così dicendo allargò tutte e cinque le affilate estremità delle proprie dita: esse si allargarono, e quella più vicina alla Cacciatrice di Missioni minacciò di colpirla.

<< Cosa?>> si stupì Eria, abbassandosi per tempo così da schivarla, ma proprio allora vide arrivarsi contro altri cinque artigli uniti, ormai in rotta di collisione con lei: l'Alfa aveva deciso di usare anche l'altra mano. Lesta, la ragazza rotolò gli artigli, e dopo essersi rialzata in mezzo alle due file di unghie arrivò infine di fronte al Demone-Ombra.

<< Cerchio delle Due Rondini del...>> cominciò a dire la ragazza, apprestandosi ad attaccarlo, ma proprio allora Yhtam cominciò a ripiegare le braccia verso l'interno, spingendo inevitabilmente gli artigli nella direzione della Cacciatrice di Missioni:<< … cosa?>>.

“ Sei finita.” pensò il Kwayan Alfa. Senza via d'uscita, Eria non poté fare altro che parare gli artigli con entrambe le proprie lame, riuscendo a stento a fermarle. La situazione rimaneva però critica: adesso da ogni lato aveva cinque affilatissime e lunghissime unghie che esercitavano pressione sui suoi pugnali, e sembrava non esserci modo di sfuggire a quella morsa.

<< Maledizione...>> mormorò la ragazza, gli artigli che parevano progressivamente aver la meglio sulla sua resistenza.

<< Cosa c'è?>> disse Yhtam, mentre i loro mostruosi spettatori sembravano incitarlo sommessamente:<< Hai qualche problema? La mia forza ti indispone?>>.

“ Se continua così... finirà per uccidermi.” pensò Eria, piegando le braccia a causa della forza del nemico:“ Devo... passare al contrattacco...” quindi, chiamate in appello le proprie forze, allungò di nuovo le braccia, staccando poi una gamba da terra e usandola per tirare un calcio ad un occhio del nemico.

<< Ouch!>> fece il Demone-Ombra, colpito, le proprie unghie che mollarono la presa sulla ragazza. Liberatasi, Eria balzò indietro e si lanciò avanti. In risposta il nemico allungò nuovamente nella sua direzione le punte dei suoi artigli.

<< Doppia Ascesa... delle Due Rondini del Cielo!>> dichiarò la ragazza, intercettando con forza dal basso le estremità acuminate degli artigli grazie a due fendenti ascendenti che le deviarono. Quindi arrivò un'altra volta di fronte a Yhtam, dichiarando:<< CERCHIO DELLE DUE RONDINI DEL CIELO!>>. Le lame dei propri pugnali danzarono in aria, creando insieme un cerchio rivolto contro il Demone-Ombra, ma quest'ultima creatura riuscì agilmente a schivare la tecnica. 

<< Maledetta...>> mormorò Yhtam, riportando rapidamente gli artigli a lunghezza normale e rivolgendoli sull'avversaria.

<< Non ti credere!>> esclamò Eria, e con una prontezza di riflessi notevole riuscì a parare con le proprie armi gli artigli della creatura:<< Non... mi farò battere da te!>> detto questo si staccò da lui, per poi liberare un affondo di pugnale:<< Affondo delle Due Rondini del Cielo!>>.

<< Umpf.>> fece il Demone-Ombra per tutta risposta, allontanando da sé il pugnale con gli artigli. Allora la ragazza allungò anche il secondo pugnale, il quale venne prontamente deviato anch'esso dal nemico. Successivamente, gli unghioni del Kwayan Alfa e le lame della giovane si incontrarono più volte, scatenando mortali raffiche di colpi tanto veloci da riuscire ad impressionare i Demoni intorno a loro.

<< YAAH!>> gridò il Kwayan Alfa, bloccando le armi dell'avversaria con le proprie unghie.

<< Haaa....>> cominciò a caricarsi la giovane, respingendo il nemico tramite un potente calcio nello stomaco:<< … AH!>> infine, i suoi pugnali saettarono in diagonale, lacerando superficialmente la pelle del mostro.

<< GAARGH!>> urlò per il dolore il mostro, colpito in quel modo, tirandosi poi indietro:<< TU...>>.

<< DOPPIO COLPO DELLE DUE RONDINI DEL CIELO!>> incalzò Eria, ritraendo verso l'interno le armi e dispiegandole subito in direzione del Kwayan. La nera creatura però non si diede per vinta e, allungati verso l'alto i propri artigli retrattili, riuscì a parare con essi le lame nemiche. Poi allungò a sua volta un calcio nella sua direzione, ma la Cacciatrice di Missioni lo schivò agevolmente, contrattaccando con una serie di fendenti provenienti da più direzioni.

<< Raffica... delle... Due Rondini del Cielo!>> disse Eria, mentre, senza tregua, incalzava colpo su colpo.

<< Grrr...>> ringhiò il Kwayan Alfa, spazientito, contrastando quelle scariche di fendenti mortali a lui rivolte con grande abilità. Ad un certo punto, senza preavviso, si abbassò e si portò di lato, allungando ancora gli artigli e colpendo così ad una gamba la ragazza.

<< AAAH!>> gridò Eria: le ferite che le erano state inferte alla gamba sembravano bruciare come acido sulla pelle, tanto erano dolorose. Tentò di riprendere ad attaccare, ma prima il Demone la colpì ancora, stavolta ad un fianco:<< AAAH!>>.

<< Non ho finito.>> annunciò il Kwayan:<< ARTIGLI TENEBROSI!>> e così dicendo mosse agilmente entrambe le proprie file di artigli, scatenandosi in una furiosa tempesta letale che Eria dovette prodigarsi a schivare. Ad un certo punto, dopo aver parato un ultimo colpo di artigli, la ragazza indietreggiò di un paio di metri, piegandosi poi in ginocchio.

<< Anf... Anf...>> ansimò lei, sentendo le ferite riportate poco prima e i quelle di striscio appena ricevute nell'evitare gli attacchi: non sarebbe stato facile combattere in quelle condizioni, pensò, ma l'avrebbe fatto. L'unica possibilità che aveva per salvare se stessa e i suoi amici era vincere quella battaglia.

<< Mmmhmmmhmmmh...>> sembrò ridacchiare l'Yhtam, avvicinandosi piano piano alla propria nemica mentre sfregava gli artigli delle rispettive mani gli uni contro gli altri:<< Sembri un po' in difficoltà...>>.

<< Va... a quel paese...>> ringhiò Eria:<< Io... non mi arrenderò mai...>>.

<< Oh beh... vorrà dire che morirai senza arrenderti.>> decretò il Demone-Ombra, e con quelle parole si avvicinò ancora più in fretta, alzando una mano e spingendola dall'alto verso il basso. Sembrava essere finita, per la ragazza…

… ma contro ogni pronostico, invece, riuscì a schivare gli artigli mortali, e con una mossa fulminea trovò la strada per affondare la lama di uno dei suoi pugnali nel dorso della mano del mostro. L'Alfa ruggì di dolore, la mano squarciata dalla lama affilata, mentre Eria muoveva un piede in avanti e si apprestava ad incalzare con un secondo fendente.

<< Falce... delle DUE RONDINI DEL CIELO!>> proseguì la Cacciatrice di Missioni, il secondo pugnale in arrivo al petto del mostro. Quest'ultima creatura non poté far altro che arretrare, e nel processo la lama conficcata della sua mano fuoriuscì dal mezzo di due delle sue dita.

<< GRAAAR!!>> ruggì ancora Yhtam, che era riuscito a schivare l'ultimo attacco, ma a caro prezzo: ora lo squarcio della mano si era allargato, e ora la disgustosa ferita, da cui si poteva vedere l'interno della sua carne, schizzava sangue nero a fiotti.

<< Non... MI SFUGGIRAI!>> annunciò Eria,  raggiungendolo ancora. Benché pazzo di dolore, il mostro fece in tempo a reagire agitandogli contro gli artigli. La ragazza però, riuscì con un movimento leggero e allo stesso tempo rapidissimo, a sottrarsi agli unghioni affilati, dopodiché girò su se stessa e caricò i pugnali con una spinta, spingendoli in direzione del Kwayan Alfa:<< FALCE... DELLE DUE RONDINI DEL CIELO!>>.

<< YTHAAAM!>> urlarono disordinatamente i Demoni-Ombra spettatori, temendo per la sorte del loro capo. I pugnali si avviarono spediti contro l'obbiettivo, ormai troppo vicino ad essi per poter sfuggirgli.

<< HAAA....AH!>> gridò la ragazza, ma proprio quando sembrava essere arrivati alla conclusione della battaglie, le sue lame colpirono il vuoto:<< E-Eh?>>. Si fermò, guardandosi intorno sbalordita: Yhtam... era scomparso nel nulla. Non aveva schivato o simili, si era proprio volatilizzato nel nulla.

Non sapeva che razza di trucco avesse usato, tuttavia non poteva essere molto lontano: si mise in guardia, scrutando gli altri Demoni-Ombra alla sua ricerca. Se voleva nascondersi, poteva sfruttare la sua somiglianza con i suoi simili per prepararsi a colpirla a tradimento. E in fondo era l'unico nascondiglio visibile lì intorno.

Improvvisamente, una fitta lancinante alla schiena esplose in lei, accompagnata da uno schizzo di sangue, il suo stesso sangue: era stata colpita... e a ferirla erano stati gli artigli rossi di un braccio nero emerso dalla sua stessa ombra.

<< AAAAAAAAAAAH!!!>> urlò Eria, ritirandosi indietro e voltandosi in tutta fretta, cinque ferite aperte nella parte posteriore del suo corpo. L'urlo fu abbastanza forte da sentirsi fin dentro il tempio antico in cui erano tenuti prigionieri i suoi amici, e questo fu più che sufficiente per allarmarli.

<< ERIA!>> scattò Hiro, sentendo la preoccupazione crescere in lui.

<< Accidenti...>> disse Will:<< … sembra essere in difficoltà!>>.   

<< L'avevo detto io.>> chiuse gli occhi Lein, seccato:<< Credo che dovremo prepararci a dire le nostre ultime preghiere...>>. Intanto, Eria si trovò davanti ad uno spettacolo inconsueto: il braccio emergeva in realtà da una sorta di pozza nera che era rimasta celata dalla sua ombra, e da essa fuoriusciva anche metà del corpo di Yhtam.

<< Ma... che...?>> mormorò la ragazza, spossata dall'ultima perdita di sangue. A quel punto, il Demone-Ombra emerse del tutto dall'ammasso di tenebre, il quale svanì una volta che fu completamente fuori.

<< E' favoloso...>> commentò il Kwayan Alfa, rimirando il sangue rimasto sui propri artigli con una luce sadica negli occhi:<< … è davvero favoloso il potere del mio Emblema Ombra: posso... divenire un'ombra...>>.

<< Può... diventare un'ombra?>>.

<< Esattamente, piccola umana: non puoi battermi, con un tale potere. Te ne darò di nuovo una dimostrazione...>> e così dicendo venne come risucchiato dal sottosuolo, su cui la luce della luna rivelò la presenza di una nuova pozza nera nel punto in cui era svanito. In seguito, quell'ombra sulla sabbia scivolò fulmineamente in direzione di Eria. 

La ragazza, benché indebolita, si preparò al secondo round senza alcuna esitazione, allargando i pugnali davanti a sé, e non appena l'ombra le fu a tirò ne affondò uno in essa: tuttavia fu inutile, perché l'attacco non ebbe il minimo effetto sull'oscuro nascondiglio della nera creatura, il quale anzi scivolò lateralmente. Quindi, Yhtam riemerse tendendo ancora gli unghioni contro la nemica, la quale si riuscì a difendere, seppur malamente, con l'altro pugnale.

<< INUTILE!>> esclamò il Kwayan Alfa, tirandole un calcio che la lanciò ad un paio di metri da lui come se fosse un fuscello.

<< AH!>> gemette Eria dal dolore: le ferite, specie quelle sulla schiena, si fecero sentire in maniera più spietata, cominciando a prosciugare le sue forze residue .

<< Colpire la mia ombra... è completamente inefficace.>> osservò il Demone-Ombra, guardandola rimettersi malamente in piedi:<< Presto mi implorerai di ucciderti... come avevo detto.>> dopodiché ritornò nella sua ombra, riavvicinandosi furtivamente a lei.

“ Sporco... vigliacco...” pensò Eria, prefiggendosi come obbiettivo quello di intercettarlo una volta che fosse uscito. Tuttavia Yhtam, invece di uscire subito allo scoperto, iniziò a girarle intorno piuttosto in fretta. Arrivato alle sue spalle, il Demone riemerse avanzando ancora gli artigli. Eria riuscì a pararli incrociando i pugnali davanti a sé, ma subito dopo il mostro ridiscese all'interno della propria ombra e le girò di nuovo intorno, così da riemergerle dietro.

“ Non vivrai a lungo...” pensò Yhtam, allungando i suoi unghioni letali per attaccarla. La ragazza per fortuna riuscì a coglierlo in tempo, e come prima parò l'attacco, sentendo tuttavia tutto il proprio corpo urlare per il dolore dei tagli ricevuti. Barcollò rapidamente indietro, per poi inginocchiarsi al suolo, quasi stremata, ansimando a più non posso.

<< Sei patetica.>> le disse il Demone-Ombra:<< Non puoi prevedere da dove ti attacco... e anche se riesci ad evitare di venir colpita, ormai sei troppo indebolita. Se sei ancora viva è solo perché mi hai distrutto una mano...>> nel dire questo si fissò la mano squarciata dai pugnali di Eria.

<< T-Taci...>> ansimò la ragazza, tremando nel tentare di alzarsi per l'ennesima volta in piedi.

<< Non capirò mai gli esseri umani, benché abbia vissuto molto tempo tra voi.>> abbassò lo sguardo l'Alfa, annoiato:<< Non vi rassegnate alla morte... anzi, alcuni di voi continuando a lottare. Che senso ha? Se è certo che morirete, tanto vale abbandonarsi alla morte... non credi anche tu?>>.

<< Non sai... quel che dici...>>.

<< Mmh?>>.

<< Gli ultimi istanti di vita...>> si rialzò finalmente la ragazza, gli occhi che esprimevano una volontà assoluta di non arrendersi:<< … sono i più importanti della nostra vita.>>.

<< Cosa?>> socchiuse gli occhi Yhtam, mentre a quella parole seguivano alcuni brusii incuriositi da parte degli altri Demoni-Ombra.

<< Per te... le mie parole suoneranno incomprensibili...>> si rimise in posizione, le braccia incrociate  in modo che la lama di ciascun pugnale arrivasse in corrispondenza delle estremità delle proprie spalle:<< … ma è durante gli ultimi istanti della nostra vita... che... possiamo dimostrare chi siamo veramente. Inoltre... anche un solo alito di vita in più... può rappresentare una possibilità... di salvezza.>> i suoi occhi si accesero di un'ulteriore, intenso fuoco di volontà:<< Quindi combatterò fino alla fine... come un vero guerriero dovrebbe fare!>>.

<< Uh... che nobili parole.>> mormorò il Demone-Ombra:<< Mi ricorderò di inciderle sulla tua lapide, quando ti avrò uccisa.>>.

<< No... sarò io ad ucciderti.>> dichiarò Eria:<< E' una promessa! Lo farò... per i miei compagni...>>.

<< E come speri di fare? Ti ricordo che non sei in grado di prevedere da dove ti attaccherò... ti ucciderò io, è solo questione di tempo.>>.

<< Non è detto. Ho ancora una possibilità. Anche se...>> deglutì:<< … è da una vita che non uso la tecnica del Kuryù.>>.

<< Kuryù?>> ripeté Yhtam, perplesso:<< Che cosa stai...?>> in quel momento, davanti a lui, la ragazza chiuse gli occhi, suscitando grande perplessità in tutti i presenti.

<< Il Kuryù... ossia “ vedere nell'oscurità”.>> spiegò Eria:<< E' una delle tecniche più avanzate della Danza delle Due Rondini. Il mio stile si basa su movimenti rapidi e attacchi immediati e letali, e con questo... si aggiunge l'intuizione senza usare la vista.>>.

<< Fammi capire... vorresti dire che senza guardare riusciresti ad intuire da dove ti attaccherò?>> disse Yhtam, divertito:<< Non farmi ridere... mi stai solo prendendo in giro. E io DETESTO essere preso in giro!>> quindi sprofondò di nuovo nel terreno, saettando verso la Cacciatrice di Missioni sottoforma di ombra.

“ E' la mia ultima occasione... ma non è detto che ce la farò.” pensò la ragazza, inghiottendo ancora e serrando le palpebre:“ Ero una testona con questa tecnica, solo una volta ce l'ho fatta con successo a combattere in questo stato. Se ci riuscissi però... sarebbe la mia speranza di ribaltare. Devo farcela...”.

Silenzio. L'ombra, sempre visibile a causa della luna, continuò a ruotare intorno ad Eria, la quale era ignara di ciò che stava succedendo avendo gli occhi chiusi. La tensione si impadronì sia della ragazza che dei Demoni-Ombra, in attesa di quello che poteva essere l'esito della serratissima sfida. La Cacciatrice di Missioni non mosse un muscolo, cercando di risparmiare le energie in attesa del momento in cui il capobranco delle creature sarebbe uscito allo scoperto.

Dopo un tempo interminabili, finalmente la figura del Kwayan Alfa emerse rapidamente dal suolo, gli artigli allungati di nuovo in direzione della schiena di Eria.

“ E' finita...” pensò Yhtam, le affilate estremità delle proprie dita sempre più vicine alle parte posteriore del corpo della giovane:“ … E' TEMPO DI MORIRE!”. Proprio allora, all'ultimo secondo, la ragazza si spostò in avanti, facendo fallire incredibilmente il colpo.

<< Cosa?>> sussultarono alcuni Demoni-Ombra, increduli.

<< Ma...?>> si sbalordì l'Alfa, incalzando allora con gli stessi artigli usati poco fa, che calò immediatamente in direzione della vittima. Tuttavia, stavolta Eria si spostò all'indietro girandosi dall'altra parte, e gli unghioni del mostro si limitarono a reciderle la cordicella che le legava i capelli a coda di cavallo, sciogliendoglieli.

<< Ora... so dove sei...>> mormorò Eria, aprendo di scatto gli occhi, e prima che il Demone-Ombra si potesse ritirare nella propria ombra entrambi i suoi pugnali scattarono con un doppio fendente incrociato contro la sua gola:<< DOPPIA FALCE DELLE DUE RONDINI DEL CIELO!>>. Come risultato, un fiotto di sangue si liberò da Yhtam, la cui testa, dopo un secondo, si staccò dal suo collo per cadere nella sabbia, seguita dal resto del suo corpo.

La decapitazione del Kwayan Alfa ebbe un effetto immediato sul pubblico di Demoni: iniziarono a vociferare tra loro, evidentemente traumatizzati dalla morte del membro più forte del gruppo, mentre le ginocchia di Eria si piegarono un bel po' per le perdite di sangue, le sue energie ridotte di molto.

<< E'... finita...>> sospirò la ragazza:<< L'ho ucciso. Gli... altri, però...>>. Già, cosa avrebbero fatto gli altri, ora che il loro capo era morto? Se ne sarebbero andati, o avrebbero preteso la sua anima? Le creature nere bisbigliarono per un po'... ma contrariamente alle proprie speranze, molti di loro si fecero avanti, intenzionati a raggiungerla. Eria chiuse di nuovo gli occhi: avrebbe dovuto aspettarsi che non sarebbe stato tanto facile...però se volevano la sua anima, avrebbero dovuto passare sui suoi pugnali. Almeno sarebbe morta combattendo, si disse.

Fu in quel frangente che accadde l'imprevedibile: prima che venisse raggiunta dai Demoni-Ombra in avvicinamento, qualcosa colpì improvvisamente alcuni di quelli che chiudevano il cerchio dalla parte del tempio antico, congelandoli in un involucro di ghiaccio. Eria rimase a bocca aperta, e lo stesso fecero i restanti Kwayan.

<< Ma... cosa?>> boccheggiarono i mostri, e il secondo dopo il ghiaccio andò in pezzi insieme alle creature al loro interno. Successivamente, alcune persone si fecero strada in mezzo a quella confusione, a furia di attacchi, tra i restanti Demoni che li ostacolavano, raggiungendo la ragazza in difficoltà e schierandosi intorno a lei.

<< Eria... tutto bene?>> disse uno di loro, parlandole. La Cacciatrice di Missioni non credette ai propri occhi: erano arrivati a salvare nientemeno che Hiro (la persona che gli si era rivolta), Artic, Will e perfino Lein, liberi e nuovamente in possesso delle proprie armi. Ma non erano soli...

<< Hiro... ragazzi!>> si stupì Eria nel vedervi liberi, notando tra l'altro coloro che dovevano averli tolti dalla prigionia, tra cui c'era l'uomo mascherato che aveva assistito alla sfida di Hiro dell'altra notte contro il primo Kwayan:<< E... Flint, Gil, Jenna?!! Che ci fate qui?>>.

-Studio Tetro-

Io:<< Perfetto: è stata dura, ma anche questo scontro è finito...>>.

Honoryou:<< Dunque quel tizio dietro le scuderie era Flint...>>.

Io:<< Eh già: scommetto che in molti l'hanno scambiato per un Kwayan xD >>.

Keila:<< Comunque la tecnica di Eria è stata fortissima *^* >>.

Honoryou:<< Pensare che diceva di essere una zuccona nell'usarla E_E Forse è il culo dei protagonisti...>>.

Io:<< Uh oh... il grande Honoryou se la prende per la batosta che...?>>.

Honoryou:<< No comment...>>.

Io:<< AHAHAHAH! In ogni caso, tanti ringraziamenti ai soliti recensori e ai grandissimi lettori, come sempre ;D >>.

Keila:<< A cui voglio bene :D >>.

Honoryou:<< E' risaputo xD >>.

Io:<< Allura... cominciamo con l'Intervista Tetra (perchéinquestostupidostudiotuttoètetroxD).>>.

Keila:<< SO IO CHI INTERVISTARE :D L'HO SCELTO APPOSITAMENTE!>>.

Io:<< Ok... ti lascio la parola.>>.

Keila:<< Intervisto... lui :333 >>.

???:<< GROOOOOOOOOOOARRRR!!!>>.

Honoryou e Io:<< O.O Ma...?>>.

Keila:<< Un Ironer xD >>.

Ironer (irrompe in tutta la sua grandezza):<< GROOOOARR!!!>>.

Honoryou e Io:<< Ma....Ma....>>.

Keila:<< Bella scelta, eh? E' il primo mostro del racconto, un'intervista se la merita.>>.

Honoryou:<< Ciò...>>.

Io:<< … SEI SCEMA?>>.

Ironer:<< GRRRROAR!!!>>.

Keila:<< Ma... guardate com'è bello, con quella “ shining skin” *^* Io personalmente lo adoro, è il mio mostro preferito.>>.

Io:<< Oh fu....>>.

Keila (alza microfono verso di lui):<< Allora, signor Ironer... come si sente dopo essere comparso bene due volte in tutta la storia?>>.

Ironer:<< GRRRRRR...>>.

Keila:<< Grrrr? Bel commento, ma volevamo una più... parlata dichiarazione :33 sa com'è...>>.

Honoryou:<< MA CHE CA*** DICI?>>.

Ironer (si arrabbia e corre verso di noi):<< GROOOOOOOOOARR!!>>.

Io, Honoryou e Keila:<< O____________________o SI SALVI CHI PUO'!!!>> scappano via.

Ironer (li rincorre):<< GRAAAAAAAAAAARR!!>>.

Keila (insiste):<< Ma perché dice solo “ graaar”, “ grrr” e “ grooarr”? Un motivo, una dichiarazione...>>.

Io (ad Honoryou):<< Senti, appena ci scrolliamo di dosso quella bestia le sparo un colpo in testa, ok?>>.

Honoryou:<< No... voglio avere io quest'onore e_e >>.

Ironer:<< GRAAAAAAAAAAAOOOOOOOOOOORR!!>>.

Io:<< >___> Meglio fuggire... per ora lo Studio Tetro è finito, al prossimo... se ci sarà un prossimo O_________o >>.

Honoryou:<< Accidenti!>>.

Io:<< Ora che ci penso... non puoi trasformarti?>>.

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Capitolo 51
*** Tragico inseguimento ***


51- Tragico inseguimento.

-Studio Tetro/Nel capitolo precedente-

Io:<< Ok, ragazzi, è il caso di aggiornare la storia: nel capitolo prima Eria ha prevalso contro il capo dei Demoni-Ombra, il terribile Yhtam, ed ora i suoi amici, liberati dagli ormai dimenticati Flint, Gil e Jenna, sono pronti a dar battaglia ai restanti Kwayan.>>.


<< Ti trovo bene, Eria.>> osservò Flint, la propria accetta in pugno:<< Ferite a parte, si intende...>>.

<< Infatti... mi sembrava dicessi qualcosa di strano, AHAHAHAH!>> rise fragorosamente il gigante Gil, reggendosi sul proprio martello per non cadere dalle risate.

<< Non c'era nulla da ridere.>> mormorò seccate Jenna, tirando con la mano che non teneva la spada corta in suo possesso l'orecchio sinistro di Gil.

<< AHIA! FERMA, JENNA!>> ululò il compagno della donna:<< FAI MALE!>>.

<< Insomma... che ci fate voi tre qui?>> domandò Eria, esigendo una spiegazione.

<< Magari più tardi.>> chiuse gli occhi Flint, tenendo d'occhio la torma di Demoni-Ombra che li circondava:<< Ora tu hai bisogno di cure... hai perso molto sangue.>> detto questo la prese e se la mise in spalla.

<< E-Ehi! Ahi, ahi!>> esclamò la ragazza di Hiro, arrossendo violentemente e sentendo contemporaneamente le fitte provocatele da tutte le ferite ricevute poco prima:<< CHE FAI?>>.

<< Ti porto da Lawrence, nel tempio.>> disse l'uomo vestito da ninja, avanzando senza timore in direzione della costruzione.

<< Attento, papà.>> disse Artic, stando sempre in guardia per non farsi cogliere di sorpresa dai Kwayan:<< Quei cosi non sembrano deboli.>>.

<< E con questo?>> inclinò il capo da una parte Flint. In quell'istante, alcuni Demoni-Ombra gli si gettarono addosso.

<< NON CI SFUGGIRETE!>> gridarono quelli, e quel grido fu un segnale d'attacco anche per il resto dei mostri. Tuttavia, Flint non sembrava esserne per niente intimorito.

<< Non intralciatemi...>> iniziò il padre di Artic, gli occhi glaciali. Quindi appoggiò l'accetta contro il suolo e, grazie al potere del suo Emblema Ghiaccio grande, eresse in un istante un'imponente blocco di ghiaccio davanti a sé. I Demoni-Ombra arretrarono, sorpresi, mentre Flint salì gli scalini formatisi alla base del muro e scavalcò le loro teste con un lungo salto, atterrando a breve distanza dal tempio. Intanto, gli altri amici di Eria e del padre dello spadaccino con le katane si scatenarono sui nemici.

<< Volevate la mia anima?>> ghignò Artic, scagliandosi sui Kwayan con la spada bilama assemblata:<< INVECE PRENDETE QUESTI!>>.

<< GRAAAAAAAAAAAAAAAH!!!>> gridarono di dolore le creature colpite dai molteplici fendenti dello spadaccino, rimanendo mortalmente ferite.

<< HAAAAAAAAA-AH!>> ruggì Hiro, passando in mezzo alle file con la sua lama acquatica e mutilandoli senza pietà:<< Ricordatevi di non farvi prendere al petto, amici, o vi toglieranno l'anima!>>.

<< Gliela faccio passare io la voglia di cibarsi delle anime degli uomini, tranquillo!>> rispose Will, furioso, ruotando il bastone per poi colpirli selvaggiamente.

<< AHAHAHAHAHAH!>> rise allegro Gil, schiacciando gli orrendi avversari sotto il proprio martello a più non posso:<< QUESTA SI' CHE E' UNA FESTA!>>.

<< Non è una festa, cretino!>> lo riprese Jenna, generando dal proprio Emblema Acqua medio il suo scudo acquatico ed alternando così difesa e attacco per decimare i Demoni-Ombra.

<< Guarda te...>> si sgranchì il collo Lein, la propria mazza ferrata appoggiata su una spalla mentre i Kwayan erano in procinto di aggredirlo:<< … mi tocca fare coppia con questi sfigati, per il momento.>> così dicendo colpì il suolo con la propria arma, e da essa si sprigionarono alcune scie di fuoco che raggiunsero i suoi aggressori, liberando da sotto ognuno di loro una fiammata:<< GEYSER DI FUOCO! Assaggiate la forza del mio Emblema Fiamma grande!>>.

<< YAAAAAAAAAAGGHHH!!>> urlarono di dolore i Demoni a cui aveva dato fuoco. In quel frangente in cui tutti i nemici erano impegnati con i cinque avversari rimasti in mezzo a loro, Flint portò alla svelta Eria all'interno del tempo, dove lo studioso Lawrence li stava attendendo.

<< Signorina Eria!>> le venne incontro Lawrence:<< Grazie al cielo siete riuscita a non morire per mano di quei mostri.>>.

<< Ne... ahi... dubitava?>> disse la ragazza, sedendosi a terra dolorante:<< Anche se non tutta intera...>>.

<< Lascia fare a me.>> disse Flint, esaminandole le ferite:<< Ho una certa esperienza in fatto di medicazioni, grazie alla mia formazione da Cavaliere del Governo Imperiale...>>.

<< Aspetta.>> lo fermò lei:<< Non sarebbe meglio che... andassi ad aiutare tuo figlio e gli altri?>>.

<< Aiutarli?>> nel dire questo rivolse per un po' lo sguardo all'indietro, scuotendo infine il capo:<< Non credo che ce ne sia bisogno...>>.

<< Eh?>>.

<< Già: da quel poco che ho visto, nonostante la loro inferiorità numerica...>> affermò Flint, mentre tirava fuori dalla propria bisaccia delle bende:<< … quei ragazzi sono in vantaggio. Li sistemeranno in poco tempo, puoi scommetterci, e  nel frattempo qualcuno deve pensare a te.>>.

<< Sei... molto fiducioso.>> constatò Eria, lasciandosi fasciare le ferite:<< Piuttosto... ora mi puoi dire come ci avete trovati?>>.

<< Presto detto: ero appena arrivato in città con Gil e Jenna, l'altra notte, e abbiamo visto da lontano Hiro. Abbiamo poi assistito al suo scontro con quel Kwayan, e siccome quello sembrava sapersi trasformare in uomo ho preferito mandare Jenna e Gil fuori da Redgate. Io invece sono rimasto per tenervi d'occhio di nascosto, siccome il mio sesto senso mi diceva che potevano esserci altri mostri come quello, in modo da intervenire se vi foste successo qualcosa. Poi, quando vi hanno rapiti, vi ho seguiti per scoprire dove vi portavano e al momento giusto siamo intervenuti per liberarvi.>>.

<< Insomma...>> sussurrò Eria, fissandolo allibita:<< … si può dire che tu ci abbia usati come possibili esche per far uscire allo scoperto altri Demoni...>>.

<< Hai fatto bene comunque a non mostrarti in città.>> notò Lawrence:<< Lì erano tutti alleati, seppur per paura, dei Demoni-Ombra.>>.

<< Ah sì?>> lo guardò stupito il padre di Artic:<< Questa non me l'aspettavo...>>.

Nel frattempo, la battaglia in corso lì fuori proseguiva ad imperversare, e le fila dei Kwayan iniziarono a sfoltirsi velocemente davanti alle prodigiose capacità di combattimento di Hiro e i suoi amici: ormai erano rimasti solo una quarantina di quei mostri a circondarli, e non ci sarebbe voluto molto perché anche quelli venissero eliminati.

<< INSISTIAMO!>> esclamò Hiro, falciando con un fendente laterale un Demone:<< ORMAI NON CE LA FANNO PIU'!>>.

<< E' vero...>> osservò Artic parendo gli artigli di due di loro con entrambe le lame della propria arma:<< Non sono poi tutta questa...>> nel guardare in direzione di Hiro, però, i suoi occhi si allarmarono ed avvertì l'amico:<< ATTENTO ALLE SPALLE!>>.

<< Cosa?>> fece il ragazzo dal braccio fasciato, e a quell'avvertimento si spostò subito, lasciando che qualcosa di pesante lo superasse senza riuscire a colpirlo. Il Cacciatore di Missioni si girò, e poté costatare che il suo aggressore non era altri che Lein.

<< Peccato...>> sorrise Lein, divertito, alzando di nuovo la mazza:<< Se ti avessi messo k.o., tu che sei il più vicino a me, avrei potuto svignarmela agevolmente in mezzo a questa confusione.>>.

<< Che diavolo stai facendo?>> gli chiese Hiro, la lama acquatica davanti a sé:<< Non è il momento giusto per combattersi tra di noi.>>.

<< Ti sbagli di grosso.>> chiuse gli occhi il rapitore:<< Di certo, se uscissi da questa situazione insieme a voi, poi mi consegnereste ai Cavalieri, quindi non mi resta che metterti fuori gioco ed andarmene.>>.

<< Smettila...non ti conviene.>>.

<< Cos'hai, paura di affrontarmi? Quando ti ho visto combattere contro i Ragni-Gargoyle, durante il nostro incontro, non eri poi così forte... anche se sei migliorato di certo non sei alla mia altezza!>> dopo quelle parole, l'infido Lein abbatté contro il terreno l'estremità della propria mazza ferrata, pronunciando:<< GEYSER DI FUOCO!>>. Una nuova scia di fuoco percorse la sabbia, avvicinandosi pericolosamente al Cacciatore di Missioni in un batter di ciglia.

<< Ah sì?>> disse Hiro, assottigliando lo sguardo, e in quel momento schivò con precisione millimetrica la linea di fuoco, la quale finì col toccare un Demone-Ombra alle sue spalle che venne subito ricoperto di fiamme.

<< C-Cosa?>> si sbalordì Lein, cercando allora di intercettare con un colpo di mazza il ragazzo dal braccio fasciato in arrivo. Quest'ultimo parò senza apparente sforzo l'attacco grazie alla propria lama acquatica, per poi sferrare un poderoso destro all'altezza del nemico, in maniera tale da lanciarlo all'indietro di un paio di metri, facendolo impattare sulla sabbia sottostante:<< AAARGGGH!!>>.

<< Cosa dicevi sulla mia forza?>> disse Hiro, iniziando a farglisi più vicino:<< Mi sembra l'esatto opposto di ciò che hai affermato prima...>>.

<< Tu...>> ringhiò il ladro di antichi testi, rialzandosi con fare barcollante:<< … come puoi essere... diventato tanto veloce?>>.

<< Da quando ci siamo visti la prima volta, è passata molta acqua sotto i ponti.>> spiegò il ragazzo dal braccio fasciato:<< Will ci disse che prima di lasciare i Sommi Draghi eri un Araldo Superiore, giusto? Immagino che per tradurre i testi che hai cercato tu abbia trascurato parecchio l'allenamento... mentre io invece sono arrivato al punto di battere dei Sommi Draghi!>>.

<< Cosa?>>.

<< Ho detto il vero.>> detto ciò, ruotò il braccio non armato:<< Non ti lascerò scappare... non mi sono dimenticato di tutte le volte che hai cercato di uccidere me ed Eria, e non la passerai liscia.>>.

<< Eh...>> sogghignò Lein:<< Non penserai di riuscire a catturarmi, eh? GEYSER DI FUOCO... MULTIPLI!>> in quel medesimo istante, numerose colonne di fiamma eruppero davanti ad Hiro, e quest'ultimo fece giusto in tempo a tirarsi indietro prima di essere investito dalle stesse. Approfittando del momento propizio, il losco trafugatore fuggì subito in direzione della lontana sagoma di Redgate, sfuggendo ai restanti Demoni-Ombra.

<< Ehi... ASPETTA!>> cercò di inseguirlo Hiro subito dopo che il fuoco si fu estinto, ma proprio allora alcuni Kwayan storditi in precedenza dai suoi amici gli sbarrarono la strada, aggredendolo:<< Accidenti...LEVATEVI, VOI!>> quindi menò loro dei fendenti, mentre Lein inevitabilmente accumulava vantaggio su di lui.

“ Accidenti...” pensò Lein, aggiustandosi gli occhiali durante la propria corsa:“ … chi l'avrebbe mai immaginato che quel ragazzo fosse diventato tanto forte? Ad ogni modo... devo pensare a mettere più distanza possibile tra me e lui...”. Percorsi un centinaio di metri, il rapitore di Lawrence si guardò indietro, per poi toccare il terreno alle proprie spalle dichiarando:<< MURO DI FUOCO!>>. Uno sbarramento infuocato si propagò lentamente sulla sabbia, formando ben presto una parete duratura che si estese ben presto per parecchi metri.

<< Bene... adesso chiunque mi inseguisse dovrebbe fare un largo giro per evitare quelle fiamme, e perderebbe altro tempo.>> sorrise il perfido ladro di testi antichi:<< A me, invece, non mi resta che raggiungere la città e saltare sul primo cavallo che trovo per far perdere le mie tracce.>> e, fatta quest'osservazione, tornò a guardare avanti, procedendo con decisione. 

Il fuggiasco non si risparmiò minimamente nel procedere verso il Gate, e percorsi alcuni chilometri d'interminabile corsa arrivò ben presto in prossimità della città, dove avrebbe potuto trovare ciò che gli serviva per completare la propria fuga. Varcato il suo ingresso, Lein si guardò intorno, alla ricerca di qualche cavallo, e con sua grande sorpresa notò invece qualcos'altro.

<< Ma... che diamine...?>> si stupì Lein, arrestandosi: non solo non sembrava esserci anima viva, lì intorno. Inoltre, gli edifici di Redgate sembravano essere sotto principio d'incendio, e alcune fiamme arancioni mandavano volute di fumo in cielo. Poi si scosse:<< Qualunque cosa sia accaduta... non è affar mio. Devo affrettarmi a trovare un cavallo...>>. Avanzò ancora con passo veloce, ma all'improvviso fu costretto ad arrestarsi di nuovo.

C'erano qualcuno, non lontano da lui: la luna era stata appena coperta dalle nuvole notturne, ma anche se non poteva distinguere chiaramente chi fosse, sembrava armato con un oggetto piuttosto lungo, e la sua sagoma stava inequivocabilmente muovendo passi non troppo lunghi per venirgli incontro.

<< Mmh...>> mormorò Lein, alzando la mazza con fare diffidente:<< Ehi tu! Non muovere un passo di più, se ci tieni alla testa!>>. Quella persona sembrò raccogliere le sue parole, smettendo di muoversi.

<< E' da molto che non ci vediamo...>> cominciò a parlare lo sconosciuto, glaciale:<< … Araldo Superiore del Fuoco Lein.>>.

<< Cosa?>> sgranò gli occhi il ladro di testi antichi:<< Tu... mi conosci?>>. Proprio allora, una fiammata divampò da una delle case incendiate lì vicino, gettando nuova luce sui due interlocutori.

Lein trasalì, riconoscendo finalmente con chi stava parlando: era un giovane che doveva avere grossomodo vent'anni, i cui capelli tinti, terminanti con un lungo codino, davano l'apparenza di essere fatti di fiamme. Portava una tunica dai fregi rosso-fuoco, ed era armato di una lunga lancia dal manico decorato con il disegno di un drago. Il suo sguardo gelido era completato dalla presenza di due occhi azzurri, carichi di un tremendo intento omicida.

<< Non... N-Non è possibile...>> indietreggiò lentamente l'ex-membro della banda dei Sommi Draghi, la fronte ricoperta di freddo sudore:<< … non puoi avermi trovato...>>.

<< Eppure eccomi qui.>> socchiuse gli occhi il giovane, avanzando a sua volta:<< E pensare che stavo per venirti a prendere al tempio, dopo aver fatto confessare gli abitanti della città: non è stato difficile, dopo aver ucciso il loro capo-villaggio.>>.

<< F....Fiammeggiante?>>.

<< Non avevo tutto questo tempo da perdere per ucciderli tutti, comunque. Li ho lasciati fuggire, dando la città alle fiamme.>> sentenziò Fiammeggiante, guardando le fiamme ardenti che divoravano gli edifici:<< Oggi il Sommo Drago del Fuoco è venuto per te...>>.

“ Maledizione...” deglutì Lein, pensando:“ … ci mancava solo Fiammeggiante... è lui non è come gli altri Sommi Draghi...” quindi sospirò, cercando di riprendere la calma:<< Ascolta... Fiammeggiante...>>.

<< Parla...>> disse il Sommo Drago del Fuoco, roteando la lancia:<< … saranno le tue ultime parole su questa terra, quindi sceglile con cura.>>.

<< Vuoi... uccidermi?>> sbalordì il trafugatore di testi:<< Non puoi farlo...io ho parecchie informazioni sul nascondiglio dell'Emblema delle Stelle, vuoi forse rinunciarvi?>>.

<< Non sei al corrente delle ultime notizie...>>.

<< N...Notizie? Non mi dirai che...?>>.

<< Il Sommo Drago Supremo... ha già scoperto dove sono ubicate tutte le chiavi.>> disse Fiammeggiante, serio:<< Non abbiamo più bisogno di te: è solo questione di tempo prima che l'Emblema delle Stelle sia nelle nostre mani.>>.

<< COSA?>> si sorprese ancora Lein, scuotendo il capo:<< Non è possibile... ha tradotto i restanti testi?>>.

<< La nostra discussione finisce qui.>> chiuse gli occhi il Sommo Drago del Fuoco, mettendosi in posizione:<< Puoi anche incontrare il tuo destino, adesso.>>.

Intanto, anche Hiro alla fine riuscì ad arrivare in prossimità di Redgate: era stato molto più veloce di Lein nel giungerci, e nemmeno il muro di fuoco innalzato dall'inseguito era stato sufficiente a rallentarlo più del necessario.

<< Uff...Uff...>> ansimò Hiro, fermandosi poco prima dell'entrata della città. Non gli sfuggì l'incendio in corso a Redgate:<< Cosa sono queste... fiamme? E dov'è finito quel...?>> prima che finisse la frase, però, un grido lancinante lo richiamò. Non gli ci volle molto ad identificarlo come appartenente a colui che stava inseguendo, e fu sufficiente a spingerlo nella direzione da cui proveniva.

Quando fu arrivato da Lein, poco lontano da lì, si trovò di fronte uno spettacolo tutt'altro che piacevole: il trafugatore di antichi testi che aveva inseguito era stato sbattuto con violenza contro la parete di una casa in fiamme e trafitto dalla lancia di Fiammeggiante all'altezza dello stomaco.

<< I-Imposs...sibile...>> sputò sangue Lein, ormai agonizzante, mentre il Sommo Drago del Fuoco troneggiava davanti a lui:<< … io... dovevo ottenere... l'Emblema delle St... AH!>> senza nemmeno poter finire la parola chinò il capo, morendo. Fiammeggiante estrasse con un colpo secco la propria arma dal suo corpo, lasciando che esso cadesse a terra.

<< Lein...>> mormorò il Sommo Drago:<< … sei stato uno sciocco fino alla fine: hai percorso un cammino troppo grande per te, e l'unica cosa che hai ottenuto... è stata una morte patetica.>>. Hiro, rimase per un attimo sconcertato davanti a quella scena: ritrovarsi una scena del genere così all'improvviso era l'ultima delle sue aspettative. Poi...

<< EHI, TU!>> iniziò Hiro, indicando il Drago senza sapere chi egli fosse:<< Che diavolo hai fatto a Lein? PERCHE' L'HAI UCCISO?>>. Fiammeggiante si girò, accorgendosi della presenza del Cacciatore di Missioni. Nel vedere il suo abbigliamento, non ci volle molto al ragazzo dal braccio fasciato per capire chi si trovasse davanti:<< Un momento... tu sei un Sommo Drago!>>.

<< Guarda un po' chi abbiamo qui...>> lo scrutò per bene il Sommo Drago del Fuoco:<< A giudicare dal tuo braccio fasciato devi essere il famoso Hiro, dico bene?>>.

<< A quanto pare sono tristemente noto a tutti voi Sommi Draghi...>>.

<< Tristemente? Ti sbagli...>>.

<< Cosa?>>.

<< E' come ho detto.>> strinse un pugno Fiammeggiante, senza staccare gli occhi da lui:<< A me non importa se hai battuto qualche mio compagno: piuttosto, questo ha elevato la mia curiosità nei tuoi confronti. Mi chiedo quanto tu sia forte realmente...>>.

<< Ah... solo per questo?>> corrugò la fronte Hiro.

<< Ma forse mi sbaglio.>> chiuse gli occhi il Sommo Drago, indicando il cadavere di Lein:<< Uno che ha a cuore la morte di un nemico non può essere poi così potente...>>.

<< Nessuno dovrebbe morire, anche se a volte io stesso sono stato costretto ad uccidere alcuni avversari.>> spiegò il ragazzo dal braccio fasciato con forza:<< E poi... Lein non vi serviva per recuperare quel maledetto Emblema?>>.

<< Conosci l'Emblema... te l'ha rivelato Lein, immagino. Comunque noi abbiamo già tutto il necessario.>> nel dire ciò riaprì gli occhi, mettendosi in posizione:<< Adesso che ho tolto di mezzo quel traditore, tocca a te perdere tutto quello che hai... insieme alla vita!>>.

<< Non mi fai paura!>> esclamò Hiro, avvolgendo nuovamente la spada nella sua lama acquatica:<< Ti farò pentire di ciò che hai fatto appena fatto!>>.

<< Ma davvero?>> disse Fiammeggiante, glaciale, sfidandolo con un gesto provocatorio:<< Fatti sotto, allora! Abbiamo parlato anche troppo.>>.

<< Come preferisci!>> annuì il ragazzo dal braccio fasciato, e senza esitazione scattò contro il Sommo Drago del Fuoco:<< HAAAAAAAAAA...!>>.

“ E' veloce...” pensò Fiammeggiante, senza muovere un muscolo.

<< ...AH!>> concluse il grido di battaglia Hiro, liberando un fendente mortale in direzione del nemico. Quest'ultimo lo scansò all'ultimo secondo, e subito dopo il ragazzo dal braccio fasciato gli avanzò un potentissimo destro. Il Sommo Drago si spostò ancora in modo da schivarlo, e in seguito si vide arrivare contro un secondo fendente.

“ Sto andando bene.” pensò Hiro, mentre lo stupito Fiammeggiante evitava per la terza volta il suo attacco:“ Schiva i miei attacchi solo per un soffio, e inoltre non riesce a reagire: non devo dargli tregua.”. Quindi intensificò il numero dei propri colpi di spada alternandoli con i suoi destri, riuscendo a mettere il Sommo Drago davanti ad una serie di attacchi spaventosamente veloci.

“ Uhm... i suoi colpi stanno diventando sempre più precisi.” meditò Fiammeggiante, schivando proprio a filo di rasoio un ennesimo pugno e lasciando che sfondasse la stessa parete a cui era attaccato prima il corpo di Lein:“ Quindi si adatta ai miei movimenti studiandoli al millimetro?”.

“ Ancora un po'...” insistette il ragazzo dal braccio fasciato, avanzando ancora un paio di colpi di spada verso di lui:“ … ancora un po' e...” infine proseguì con un un pugno ben piazzato all'altezza dello stomaco del nemico:“ …  PRESO!”. Il pugno arrivò in pieno sul bersaglio come programmato, ed il Sommo Drago sembrò piegarsi sotto di esso.

Hiro spalancò gli occhi, incredulo: nonostante l'avesse preso in pieno, il pugno sembrava non avergli fatto nulla... pareva averlo solo toccato, senza smuoverlo dalla sua posizione. In quel momento guardò sul proprio braccio: la mano libera di Fiammeggiante aveva afferrato il suo braccio fasciato, trattenendolo in maniera da ridurre notevolmente la forza del destro che l'aveva colpito.

<< C-Cosa?>> boccheggiò il ragazzo dal braccio fasciato, incredulo:<< Quando... ha afferrato il mio braccio?>>. Come se non bastasse, la forza della mano del Sommo Drago sul suo braccio sembrava essere così forte che, pur tentando di liberarlo, non riusciva a sottrarlo alla sua presa.

<< Abbiamo giocato abbastanza.>> mormorò Fiammeggiante, attirando la sua attenzione su di sé e rialzando lo sguardo:<< Ti uccido.>> e senza perdere altro tempo allungò con l'altro braccio la propria lancia verso l'avversario.

<< Acci...>> imprecò Hiro, schivando  per un soffio l'attacco tirandosi di lato e lanciando una gomitata contro le dita del Drago strette intorno al proprio braccio. Fiammeggiante mollò allora l'arto, compiendo tre lunghe capriole per allontanarsi da lui.

<< Mi sembra giusto dirti il mio nome, visto che stai per morire.>> disse il Sommo Drago:<< Mi chiamo Fiammeggiante... e sono il Sommo Drago del Fuoco!>>. Pronunciata quell'ultima frase, la punta della sua lancia si incendiò, e con entrambe le mani tirò indietro l'arma.

<< Maledetto...>> ringhiò Hiro, correndogli allora incontro per affrontarlo di nuovo.

<< La forza del mio Emblema Fiamma grande...>> chiuse gli occhi il Sommo Drago:<< TRAMONTO... DEL DRAGO DI FUOCO!>> i suoi occhi si spalancarono di nuovo, e affondò in avanti la lancia: dall'estremità infuocata dalla stessa si liberò un'esplosione di fuoco, la quale generò quello che sembrava essere un lunghissimo, serpentesco drago fatto di fiamme che venne lanciato ad una velocità tremenda contro il ragazzo dal braccio fasciato.

<< COSA?!>> esclamò il Cacciatore di Missioni, la creatura infuocata in procinto di raggiungerlo. Poco dopo, essa esplose in aria rischiarando la notte e diffondendo tutt'intorno un potentissimo spostamento d'aria: l'erba della prateria sottostante venne bruciata istantaneamente dagli effetti del colpo, mentre le fiamme degli edifici più vicini quasi vennero soffocate dalla stessa. Una nuvola di fumo si alzò nel punto in cui era scoppiato il tremendo attacco, la quale si diradò in fretta.

Quella potenza era davvero terrificante, ma a quanto pare il ragazzo dal braccio fasciato ne era uscito senza troppe conseguenze: i suoi vestiti erano stati semi-bruciati, così come alcuni parti della sua pelle, e lui stesso era stato scaraventato spalle al muro contro un edificio non lontano.

“ Ahia...” pensò Hiro, rimettendosi in piedi, dolorante per quelle scottature:“ Se non avessi liberato la mia lama d'acqua contro quella specie di drago per tempo, facendolo esplodere in anticipo... mi avrebbe preso in pieno...”.

“ Però!” meditò Fiammeggiante, un po' impressionato:“ Il Tramonto del Drago di Fuoco è una delle mie tecniche più forti, tanto è vero che la posso eseguire una sola volta al giorno. Se l'avessi colpito come si deve, l'avrei carbonizzato... ma in qualche modo è riuscito a minimizzare i danni.”.

<< Dunque... è questo il Fiammeggiante con cui ce l'aveva Artic.>> mormorò tra sé il ragazzo dal braccio fasciato, guardando il Sommo Drago del Fuoco:<< E' tremendo...>>.

<< Dì un po'...>> disse Fiammeggiante, iniziando a muovere qualche passo in direzione del Cacciatore di Missioni:<< … non ci tieni proprio ad una morte rapida, non è così?>>.

<< No... direi proprio di no.>> ghignò Hiro, sicuro di sé, avanzando di fronte al volto la propria spada, non più ricoperta dall'acqua:<< Quell'attacco... non mi ha danneggiato abbastanza da impedirmi di prenderti a calci!>>.

<< Mmh. Come preferisci.>> sputò per terra il Drago, senza staccargli gli occhi di dosso:<< Mostrarmi il meglio che sai fare, allora...>>. Fu allora che si lanciò verso il ragazzo dal braccio fasciato, veloce come un fulmine, giungendogli di fronte.

<< HAAAAAAAAAAA-AH!>> si caricò Hiro, intercettandolo con un fendente in direzione del suo volto. Fiammeggiante rispose con una ferrea parata della propria lancia, per poi respingere in alto la spada del nemico, il quale venne in parte sbilanciato. 

<< Patetico!>> esclamò il membro dei Sommi Draghi, ruotando l'arma e usandola per sferrare un affondo contro il fianco del Cacciatore di Missioni.

<< AAAAAH!>> gridò di dolore il ragazzo dal braccio fasciato, ferito dalle punte che sporgevano dai contorni dell'estremità della lancia: il sangue uscì copioso dal punto in cui era stato colpito, bagnando l'arma del Drago:<< Brutto...!>> allora proseguì alzando una gomitata, ma Fiammeggiante schivò con abilità quell'attacco a sorpresa per poi tirare un colpo con l'estremità non tagliente della propria arma al suo stomaco, centrando tra l'altro una delle sue scottature:<< OUCH!>>

<< Scandalosamente... DEBOLE!>> affermò il Sommo Drago, tirando indietro la lancia e allungando ancora un affondo, stavolta con la punta acuminata.

<< Cazzo...>> ringhiò Hiro, sottraendosi inaspettatamente alla mossa e facendo saettare la spada nella sua direzione. Il membro dei Sommi Draghi si abbassò, evitando l'offensiva, per poi tirare un potente calcio al petto dell'avversario, facendolo arretrare.

<< Crepa!>> spalancò gli occhi iniettati di sangue Fiammeggiante, sferrando stavolta un attacco di lancia discendente diretto sulla sua testa. Hiro istintivamente si protesse con il braccio ad Emblemi, ma...

<< AAAAAAAAAH!!!>> gridò immediatamente il ragazzo dal braccio fasciato, sentendo la punta della lancia premuta sul suo braccio emanare un calore insopportabile, tanto forte da costringerlo a stringere i denti pur di non lasciarsi sopraffare.

“ Grazie all'Emblema Fiamma grande posso rendere tutte le parti della mia arma roventi, tenendo a temperatura normale la parte che impugno.” pensò il Sommo Drago, spingendo ancora di più l'arma contro il suo braccio:“ Vediamo quanto resisti al calore...”.

<< GNNNNNNNNN!!!>> si sforzò Hiro, sentendo chiaramente la fronte imperlarglisi di sudore mentre le bende intorno al suo arto bruciavano. In uno scatto disperato, strinse la spada e la usò per assestare un affondo in direzione della lancia, respingendola infine:<< Ora... basta!>>. Così dicendo impugnò la spada con la mano destra e lanciò un fendente che il Sommo Drago schivò con un po' più di fatica del solito.

“ Uhm... ora il suo attacco è diventato più forte.” pensò Fiammeggiante, schivando un altro fendente. Nel momento in cui se ne vide arrivare un terzo, però, rispose con un pugno ben piazzato alla faccia dell'avversario.

<< AGH!>> fece il ragazzo dal braccio fasciato, accusando il colpo. Il Sommo Drago ne approfittò per avanzare un ennesimo affondo della propria arma, ma stavolta Hiro riuscì a tirarsi indietro alla svelta, mettendo un po' di distanza tra loro.

<< Uhm... devo concederti che sei molto resistente.>> ammise Fiammeggiante, e in quel momento una sfera di fuoco avvolse la punta della sua lancia:<< SFERA DEL DRAGO DI FUOCO!>> quindi la agitò in direzione del Cacciatore di Missioni, facendogli volare contro il globo infuocato.

<< Un'altra mossa strana, accidenti...>> sussurrò Hiro, gettandosi di lato e schivando l'attacco, il quale impattando sul terreno si disperse in diversi frammenti rossastri che per poco non minacciarono di sfiorarlo. Proprio allora, si vide arrivare di nuovo contro Fiammeggiante, la cui lancia era di nuovo avvolta sull'estremità in una sfera fiammeggiante.

<< Posso fare anche questo...>> disse il Drago, e con un colpo deciso affondò il globo attaccato alla lancia in direzione dello stomaco di Hiro, raggiungendoglielo e scottandolo ulteriormente.

<< AAAAAARRRGGGHHH!!!>> urlò di dolore il ragazzo dal braccio fasciato. Subito dopo Fiammeggiante ruotò nuovamente l'arma e sferrò un colpo ascendente con essa.

<< Finita!>> esclamò Fiammeggiante. L'attacco appena ricevuto faceva male come le fiamme dell'inferno, ma Hiro trovò comunque la forza di impugnare con entrambe le mani la spada per tentare di intercettare con essa il nuovo colpo del Sommo Drago

<< OOOOOOOOH!>> gridò Hiro, usando quanta più forza possibile e riuscendo a raggiungere con la spada il globo intorno alla punta della lancia e, con la forza di quel micidiale fendente, esso andò in pezzi, lasciando che la lancia si scontrasse con la lama del ragazzo dal braccio fasciato.

<< Cosa? Ha spezzato la mia sfera di fuoco?>> sgranò gli occhi Fiammeggiante. Quell'attimo di sbigottimento permise così al Cacciatore di Missioni di allungare un'ultima volta con entrambe le mani la propria arma in direzione del viso del Drago. Fiammeggiante però si riprese alla svelta, e dopo aver schivato quel velocissimo attacco a due mani girò su se stesso, sferrandogli quindi un calcio tremendo che lo catapultò a terra.

<< Ohi... Ohi...>> mormorò Hiro, trovandosi ben presto la lancia di Fiammeggiante puntata al petto: non c'era via di scampo... era stato sconfitto. Se si fosse mosso, l'avrebbe trafitto di sicuro.

<< Come pensavo, non sei tutto questo granché.>> dichiarò Fiammeggiante, fissandolo con fare vittorioso:<< Non sei riuscito a ferirmi nemmeno una volta. E pensare che hai affrontanto tanti Sommi Draghi, prima di me...>>.

“ Merda...” pensò Hiro, in una situazione evidentemente senza uscita: qualunque cosa avesse fatto, il Drago era pronto a colpirlo a morte al primo segno di ribellione.

<< Quindi...>> iniziò a concludere il Drago, preparandosi a finirlo, ma in quell'istante il suo occhio colse qualcosa: una goccia di sangue era caduta al suolo. Rapidamente si toccò la guancia sinistra, giusto in tempo per accorgersi che era quella a sanguinare. I suoi occhi si riempirono di vivo stupore, spingendolo a chiedere esterrefatto:<< Tu... quando mi hai inflitto questo taglio?>>.

<< Eh...>> si limitò ad incurvare un debole sorriso il ragazzo dal braccio fasciato:<< Chissà...>>.

“ Grrr...” pensò Fiammeggiante, irato:“ Com'è possibile che mi abbia colpito... senza che me ne sia accorto? Che sia stato quando ha impugnato a due mani la spada? Forse l'ho sottovalutato.” alla fine dichiarò:<< Comunque tu abbia fatto... ormai è finita! Perdi tutto insieme alla vita... HIRO!>> con quell'ultima esclamazione, dunque arretrò la lancia, ormai deciso a finirlo. Hiro cercò a preparasi ad evitarlo, anche se era impossibile, data la distanza che lo separava dalla punta dell'arma e la velocità del suo nemico...

… quando improvvisamente l'attenzione del Sommo Drago sembrò venir attirata altrove, tanto è vero che spostò la lancia di lato, a propria difesa: contemporaneamente, qualcosa colpì la sua arma, costringendo Fiammeggiante stesso ad arretrare non di poco, distanziandosi così da Hiro.

<< Cosa?>> si domandò il Drago, guardando la lancia che impugnava... ora ricoperta da uno spesso strato di ghiaccio:<< Questa mossa...?>>.

<< Fiammeggiante!>>. Sia Fiammeggiante che Hiro si volsero nella direzione della voce, e la luna, libera dalle nuvole che la mascheravano, rivelò con la sua luce la figura di Flint, il quale era giunto sul luogo della battaglia.

<< Flint!>> esclamò il ragazzo dal braccio fasciato, sforzandosi di reggersi di nuovo sulle proprie gambe:<< Tu qui?>>.

<< Già.>> incrociò le braccia Flint:<< Quando mi sono accorto che eri corso ad inseguire Lein, ho preferito seguire le vostre tracce per sincerarmi che tutto andasse bene. Ma non mi aspettavo che Lein morisse...>> i suoi occhi passarono ad osservare il Sommo Drago del Fuoco:<< … né tantomeno che ci fosse LUI qui.>>.

<< Tu...>> assottigliò lo sguardo il Fiammeggiante, mentre il ghiaccio che ricopriva la sua lancia iniziava ad sciogliersi a causa degli effetti dell'Emblema Fiamma grande in suo possesso.

<< E' un avversario temibile... è un Sommo Drago.>> spiegò Hiro, affiancando alla svelta il compagno:<< Per poco non mi uccideva. Ora che ci sei anche tu, però... possiamo sperare di...>>.

<< Senti, Hiro...>> lo interruppe l'uomo vestito da ninja:<< … prendi questo.>> nel dire ciò, tirò fuori dalla sua bisaccia qualcosa che lanciò subito al compagno. Il ragazzo dal braccio fasciato lo afferrò al volo: era un pacchetto bianco, piuttosto grosso.

<< Cos'è?>> domandò Hiro, curioso.

<< E' una cosa per Artic.>> rispose semplicemente Flint:<< Vai da lui e gli altri e consegnalo a mio figlio... io resto a combattere Fiammeggiante.>>.

<< COSA? DA SOLO?>> rimase di sasso il ragazzo dal braccio fasciato: voleva davvero affrontare quel Drago da solo? Hiro sapeva bene che non era un avversario da prendere sottogamba, non poteva permetterglielo:<< Ascolta, lui...>>.

<< Lui è affar mio.>> insistette Flint, fermo sulla sua decisione:<< Dalla scuderia in cui avevi combattuto con il Kwayan ho sentito provenire un nitrito. Prendi un cavallo e raggiungi i nostri amici.>>.

<< Ma...>>.

<< Non accetto discussioni: prova ad unirti alla battaglia...>> in quel momento i suoi occhi si riempirono di una tale ferocia da risultare qualcosa di indescrivibilmente terrificante:<< … E TI TRATTERO' COME UN NEMICO! E ADESSO VATTENE!>>.

<< URGH... SI', D'ACCORDO... SUBITO!>> annuì freneticamente Hiro, quasi terrorizzato da quello sguardo, precipitandosi in direzione della scuderia il più rapidamente possibile. Non avrebbe voluto comunque lasciarlo da solo contro il Drago, ma sembrava determinato a fare da solo, e qualcosa gli diceva che non ci sarebbe stato verso di convincerlo a farsi aiutare.

Rimasti da soli, il Sommo Drago e l'uomo vestito da ninja si guardarono l'un l'altro, immersi in un silenzio tombale rotto unicamente dallo scoppiettare delle fiamme dell'incendio che stava divorando la città. A completare lo scenario, un gelido vento cominciò a spirare su di loro, davanti al quale nessuno dei due avversari mosse un muscolo.

<< Fiammeggiante... anzi, Neven.>> cominciò a parlare Flint, l'accetta pronta ad attaccare in ogni istante:<< E' da molto... troppo tempo che non ci vediamo.>>.

<< Già... e ora sei qui, pronto a farti ammazzare da me.>> rispose gelido Fiammeggiante:<< Anche se quell'Hiro se ne va, non fa niente: non rappresenta certo un pericolo per noi Draghi, vista la differenza di forza tra me e lui. Mi preme di più sbarazzarmi di te.>>.

<< Prima voglio sapere cosa è cambiato.>> riprese l'uomo vestito da ninja:<< Voglio sapere... cosa è cambiato da quel giorno: dov'è finito il ragazzino che voleva diventare un Cavaliere del Governo Imperiale come lo ero stato io? Perché sei diventato invece un Sommo Drago, Neven?>>.

<< Neven... Non chiamarmi con quel nome, NON C'E' PIU'!>> gli ringhiò contro il Drago del Fuoco, agitando la lancia con forza intorno a sé, furioso:<< Non c'è più da molto tempo, da tredici lunghi anni! Pensavi che il calore della tua casa... della tua famiglia con cui sono andato ad abitare potesse farmi dimenticare le conseguenze di quel tragico incendio, EH, FLINT?>>.

-Studio Tetro-

Io:<< E infine anche Fiammeggiante arrivò xD >>.

Honoryou:<< Sembra che Flint e il Sommo Drago si conoscano... sa perfino il suo vero nome.>>.

Keila:<< Però... Fiammeggiante ha sconfitto anche Hiro, potrà mai Flint riuscire dove ha fallito lui ^^'' ? >>.

Io:<< Questa è una domanda che si staranno ponendo pure gli spettatori... e a questo punto posto il disegno di Fiammeggiante xD >>.

Honoryou e Keila:<< EVVAI!>>.

Io:<< Allora, come di rito ringraziamo tutti i lettori e chi ci segue ecc, ecc...>>.

Keila:<< Non dire “ ecc, ecc” c.c la fai apparire come una cosa di poco conto.>>.

Io:<< Ops xD Scusa. Allora... Intervista Tetra, ma stavolta, Keila, non ti azzardare a chiamare mostri.>>.

Keila:<< Nah, stavolta un personaggio di questo capitolo...>>.

Honoryou (pensa):“ Purché non sia un Kwayan...”.

Keila:<< … GIL GARRET, IL GIGANTE BUONO XD >>. Entra Gil.

Gil:<< AHAHAHAH! SALVE A TUTTI! Non è che c'è qualcosa da bere?>>.

Io:<< Ehm.... no ''^^ >> poi pensa:“ Altrimenti poi si finge ubriaco come nel capitolo dove è apparso la prima volta.”.

Gil:<< Ok. >> si siede su una poltrona.

Honoryou:<< Dunque... prima domanda, che effetto ti fa aver avuto una parte fondamentale in questi ultimi due capitoli?>>.

Gil:<< Oh beh... mi sono sentito utile xD Salvare gli amici è sempre un piacere, senza contare che uno di loro era figlio di Flint.

Honoryou:<< Ah, capisco. E... quanti Kwayan hai ucciso prima?>>.

Gil:<< Beh... penso una trentina, forse... Kwayan più Kwayan meno...>>.

Keila:<< Ora posso farla io una domanda? :D >>.

Io:<< Procedi.>>.

Keila:<< Ho notato che tu e Jenna litigate spesso...>>.

Gil:<< Effettivamente...>>.

Keila:<< Non è che siete... innamorati? B) >>.

Io:<< Eh? O.O >>.

Honoryou:<< WAT? (scritto volutamente sbagliato) >>.

Gil:<< Io... innamorato di Jenna?>>.

Keila:<< Eh ♥ >>.

Gil:<< Ahahahah, ma certo che no: sarà anche bellissima, ma Jenna è una dannata rompiscatole nei miei confronti...>>.

???:<< PREGO?>>.

Io:<< ?>>.

Gil:<< O.O JENNA?>>.

Jenna:<< IO E_E >> lo prende per un orecchio e glielo tira:<< Credevi di farla franca?>>.

Gil:<< AAAAAAAAAAAAH!! MALEDETTA...>>.

Jenna (lo costringe ad alzarsi):<< Andiamo... faremo i conti tra poco.>> se ne vanno.

Io, Honoryou e Keila:<< ….>>.

Honoryou:<< Uhm...>>.

Keila:<< Direi che... mai Studio Tetro fu più corto, probabilmente.>>.

Io:<< G-Già... comunque chiudiamo qui e ci vediamo alla prossima ;) Bye bye.>>.

Honoryou e Keila:<< Bye :D >>.

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Capitolo 52
*** Fuoco contro ghiaccio ***


52- Fuoco contro ghiaccio.

-Studio Tetro/Nel capitolo precedente-

Io:<< E come sempre bentornati amici: sarò breve, nel capitolo prima Lein cerca di fuggire, e quando Hiro lo ritrova è morto per mano di Fiammeggiante. Il Sommo Drago del Fuoco ha la meglio sul nostro eroe, ma poi arriva Flint a salvarlo, il quale gli intima di lasciarlo combattere da solo.>>.


<< A dire il vero... speravo di sì.>> ammise Flint, alquanto deluso da quelle parole:<< Credevo che il calore della nostra famiglia avrebbe potuto farti dimenticare il passato... alleviare la sofferenza...>>.

<< TACI!>> esclamò Fiammeggiante, gli occhi ancora più duri di prima:<< Stare con voi ha solo alimentato le fiamme dell'odio che sono nate in me!>>.

<< Cosa vorresti dire, Neven?>> domandò allora l'uomo vestito da ninja, serio.

<< E' Fiammeggiante, ricordalo!>> sibilò il Sommo Drago. Quindi puntò un dito nella sua direzione:<< Prova un po' a ricordare... rammenti il giorno in cui ci siamo incontrati per la prima volta?>>.

<< Sì... certo.>> chiuse gli occhi Flint, sentendo riaffiorare in sé ricordi lontani... tanto lontani da sembrare vecchi di secoli:<< Come potrei scordarlo? Ne ho ancora i segni addosso, dopotutto: circa tredici anni fa, ero ancora un Cavaliere del Governo Imperiale, per essere precisi un Tenente di grande valore. Ci era giunta segnalazione che un villaggio era stato attaccato da alcuni banditi di cui eravamo alla ricerca, e ci precipitammo sul posto. I responsabili, però, si erano già dileguati, lasciandosi alle spalle solo rovine bruciate e cadaveri. Fui io ad accorgermi che tra le fiamme c'era ancora un sopravvissuto. Il mio superiore, un Generale Imperiale. mi intimò di lasciar stare, perché era troppo rischioso tentare un salvataggio tra quelle fiamme... ma io trasgredì il suo comando, riuscendo a trarre in salvo il sopravvissuto.>>.

<< Già... quel sopravvissuto ero io. E tu pagasti caro il tuo tentativo di salvarmi la vita...>>.

<< E' vero.>> nel dire ciò, si tolse il passamontagna dalla testa, buttandolo a terra:<< Ho pagato con il mio volto.>>. Illuminato dai bagliori dell'incendio che li circondavano, il volto di Flint venne rischiarato, apparendo come qualcosa di orribile: i capelli gli spuntavano in ciuffi irregolari dal cuoio capelluto, mentre il volto era sfigurato dai segni lasciati da estese bruciature. La fioca luce che lo evidenziava, nella notte, contribuiva a dargli un'apparenza ancora più macabra.

<< Mmh...>> lo scrutò Fiammeggiante, senza alcun timore per quella faccia devastata:<< … in un certo senso devo dire che devo la mia vita ad ogni singola cicatrice che ti sei procurato tra quelle fiamme.>>.

<< Non fu solo questa, la conseguenza.>> continuò Flint:<< Come ben sai, avendo trasgredito l'ordine del mio superiore, venni bandito dai Cavalieri... ma non mi pentì di averti salvato la vita. Poi, dopo aver saputo che tutti i tuoi parenti erano morti in quell'incendio, ho pensato di portarti a vivere nella mia casa. E lì hai conosciuto Artic e sua madre...>>.

<< Rammento: come è vero che in seguito ti chiesi di allenarmi perché diventassi un Cavaliere del Governo Imperiale, in modo che potessi vendicarmi su coloro che mi avevano distrutto ogni cosa.>>.

<< Mi mostrasti anche un Emblema Fiamma grande, per convincermi: a quel punto compresi che i briganti avevano attaccato il tuo villaggio proprio per mettere le mani su quello. Allora pensai che effettivamente ti spettasse il diritto di prenderti la tua rivincita contro quegli sciacalli, ed accettai così la tua richiesta. Iniziando ad allenarti mi resi conto che avevi un talento eccezionale nella lotta, tanto è vero che riuscivi a sconfiggere sempre Artic nel corpo a corpo e a cavartela contro il sottoscritto straordinariamente bene per uno della tua età.>>.

<< In effetti siete stati gentilissimi con me.>> socchiuse gli occhi Fiammeggiante, accennando un sorrisetto:<< Questo non bastava, però: non potevo dimenticare ciò che mi era accaduto... la rabbia incontenibile che ribolliva in me per tutto questo...>>.

<< E allora perché non hai aspettato di intraprendere il cammino di Cavaliere?>> domandò Flint:<< Avresti potuto tentare di vendicarti senza uscire dalla retta via!>>.

<< PERCHE' NON VOLEVO ASPETTARE!>> ruggì il Drago, spalancando gli occhi dal furore che lo animava:<< Negli anni in cui ci allenavamo insieme ero già forte, perché avrei dovuto aspettare ancora a cercare vendetta? EH? Senza contare che, se c'era una cosa che mi faceva ancora più rabbia in quei giorni... era constatare quanto coloro che avevo intorno fossero felici, loro che avevano ancora qualcosa mentre io non avevo più una madre... un padre... dei fratelli o delle sorelle!>>.

<< Avevi noi...>>.

<< VOI ERAVATE COLORO CHE ODIAVO DI PIU'! Non potevate rimpiazzare ciò che ho perso...>> dicendo questo, abbassò il capo:<< … e come se non bastasse, mi avete fatto vedere da vicino la felicità di chi, nel bene o nel male, ha la sua famiglia accanto. Fu questo il motivo che mi spinse, anni dopo il nostro incontro, ad incendiare un'intera città! Dovevo sfogare tutto l'odio che covavo... AVREI UCCISO CHIUNQUE PUR DI ALLEVIARLO TOGLIENDO AGLI ALTRI TUTTO CIO' CHE AVEVANO ASSIEME ALLA VITA!>>.

<< Neven...>> mormorò Flint, grave: sentiva tutto l'odio di Fiammeggiante in quelle parole dure e accusatorie, un odio tale da rasentare l'incommensurabile.

<< Dopo aver incenerito quella città... mi sono messo in viaggio, e mi sono unito ai Sommi Draghi.>> rialzò lo sguardo Fiammeggiante, riacquistando rapidamente la calma:<< Come risultato, sia tu che Artic, che aveva scoperto l'incendio da me scatenato, siete diventati successivamente Cacciatori di Missioni per venirmi a cercare. Avrei voluto uccidere anche voi, prima di andarmene... ma conoscevo la tua forza, e devo dire che allora ti temevo.>>.

<< Non ha alcun senso.>> scosse il capo l'uomo vestito da ninja:<< Vorresti dire che hai ucciso tutte quelle persone... per rabbia?>>.

<< Rabbia, dici? Non puoi capire come mi sento!>> strinse un pugno il Sommo Drago con un lampo di follia:<< Tutti hanno qualcuno... e allora perché io devo rimanere solo? Se è così, farò in modo che anche gli altri perdano tutto... tutto quanto!>>. 

A quelle parole seguitò un lungo silenzio. Flint non riusciva a non guardarlo senza provare un grande sconvolgimento: era irriconoscibile, non poteva credere che fosse lo stesso Nevan che aveva tratto in salvo tredici anni fa... quel Nevan che aveva accudito con tanto amore, che aveva perfino allenato nella speranza di dargli una nuova vita. Solo in quel momento comprese di aver fallito totalmente nell'intento, fraintendendo i suoi sentimenti.

<< Non sai quel che dici... Neven... anzi...>> mormorò Flint, i pugni stretti in maniera ferrea:<< … TU NON SEI NEVEN! Adesso ho capito che Neven... non è MAI USCITO DA QUELL'INCENDIO! Senza saperlo... ho allevato un demonio infernale!>>.

<< Oh sì... hai detto bene, infatti le fiamme che hanno minacciato di uccidermi quando avevo sei anni sono ancora DENTRO DI ME!>> sorrise infine Fiammeggiante, mettendosi in posizione per la lotta imminente:<< E adesso vogliono te! Fatti avanti, Flint. O dovrei chiamarti... “ Orco del Ghiaccio”, come ti soprannominavano i tuoi compagni d'armi?>>.

<< Chiamami come ti pare.>> affermò l'ex-Tenente dei Cavalieri del Governo Imperiale, imitandolo:<< Non avrà importanza quando sarai ridotto ad un ghiacciolo... Fiammeggiante!>>.

<< Finalmente hai imparato il mio nome!>> osservò il Sommo Drago:<< Forza, fatti sotto!>>.

Contemporaneamente, come ordinatogli da Flint, Hiro era entrato nella scuderia teatro del suo primo scontro con un Kwayan, prendendo uno dei cavalli rimasti e galoppando a velocità sostenuta (a causa delle ferite inflittegli da Fiammeggiante prima) in direzione del tempio antico dove si trovavano i suoi amici. Mentre stava per uscire da Redgate, poté notare in lontananza che i due contendenti stavano per iniziare a combattere.

<< Flint...>> mormorò Hiro, osservando il pacchetto da consegnare ad Artic:<< … cerca di vincere.>>. Nel dirlo, sentì un brutto presentimento, come se un silenzioso, orribile avvertimento gli venisse sussurrato in un orecchio. Si scosse, e spronò allora la propria cavalcatura per aumentare un po' l'andatura.

<< HAAAAAAAAAAAAAA!!>>. Dopo un impeto iniziale, la lancia e l'accetta dei rispettivi contendenti si incontrarono a mezz'aria, e Flint e Fiammeggiante si ritrovarono uno di fronte all'altro, impegnati finalmente nel mortale scontro: mentre la punta dell'arma del Sommo Drago era di nuovo circondata da una Sfera del Drago di Fuoco, la lama di quella dell'ex-Tenente era invece avvolta in un globo di ghiaccio dalle punte acuminate.

<< Eh... non credere...>> cominciò a dire Fiammeggiante, senza allentare la pressione della lancia sull'accetta di Flint:<< … che il ghiaccio possa vincere contro il fuoco...>>. Infatti, il ghiaccio che avvolgeva quest'ultima arma stava iniziando a sciogliersi a contatto con le fiamme della Sfera del Drago di Fuoco.

<< E tu non credere...>> ringhiò Flint, insistendo a sua volta:<< … che tu possa sciogliere il mio ghiaccio più velocemente di quanto esso possa riformarsi...>>. Proprio come annunciato, la sfera di ghiacciata stava riprendendo forma, tornando esattamente come prima.

<< Tu...>> cominciò il Drago, ma prima che potesse terminare di parlare gli spuntoni del globo che avvolgeva la lama dell'accetta crebbero di lunghezza, puntando fulmineamente su di lui. Fiammeggiante ebbe appena il tempo di riuscire a staccarsi dall'avversario e di compiere alcune capriole all'indietro prima che le punte di ghiaccio lo potessero trafiggere, mettendo inoltre nuovo distanza tra loro.

<< Non mi sfuggirai.>> affermò Flint, puntando l'accetta nella direzione del nemico:<< TORMENTA GLACIALE!>> e in quel momento il ghiaccio intorno ad essa si illuminò, generando innumerevoli pezzi di ghiaccio affilati che saettarono contro il Sommo Drago.

<< Tsk... SCUDO DI FUOCO!>> dichiarò Fiammeggiante, ruotando velocissimo la lancia davanti a sé, la quale si coprì quasi tutta di fuoco ed intercettò i colpi, in modo così da permettergli di raggiungere senza danni Flint. Tentò quindi di sferrare un calcio al padre di Artic, ma questi lo schivò agilmente, e la sfera di ghiaccio intorno alla propria accetta si ingrandì considerevolmente, divenendo due volte più grande della stessa arma.

“ Colpo del Gigante... GLACIALE!” pensò con furia il Cacciatore di Missioni, rompendo con forza il globo di ghiaccio sulla testa del Sommo Drago.

<< AAAH!>> fece Fiammeggiante: il colpo l'aveva ferito alla fronte, spingendolo indietro senza che nemmeno se ne rendesse conto. 

<< Hai già dimenticato la mia forza?>> disse Flint, gli occhi ridotti a fessure, e subito incalzò con un fendente della propria accetta. Il Drago lo deviò abilmente sulla propria lancia, ma il secondo dopo un pugno si abbatté su una sua guancia, scagliandolo pesantemente a terra:<< Hai fatto male a scordarla!>> quindi si avventò su di lui, deciso a farla finita.

<< Non sottovalutarmi!>> ringhiò il Sommo Drago del Fuoco, puntandogli contro la lancia e sparandogli contro la sfera infuocata attaccata ad essa. L'ex-Tenente non poté che indietreggiare precipitevolmente, così da evitare di essere preso in pieno, e quell'arco di tempo fu sufficiente a Fiammeggiante per rialzarsi da terra e lanciarsi all'assalto.

<< HORRRAAAAAAAAAH!!>> gridò il Cacciatore di Missioni, sfoderando la lama della propria accetta contro di lui, il quale parò l'offensiva per poi rispondere con un affondo della sua lancia. Flint lo schivò scivolò alle sue spalle attaccandolo ancora, ma il Sommo Drago del Fuoco riuscì ad evitarlo e a portarsi a sua volta alle spalle dell'avversario.

<< Artiglio... di Fuoco!>> dichiarò Fiammeggiante, sferrando un colpo di lancia ascendente infuocato. L'ex-Tenente non fu abbastanza lesto, stavolta, e una ferita bruciante gli venne inferta all'altezza della spalla sinistra.

<< ARGH!>> gli sfuggì un grido di dolore a Flint, nel sentire quella lama rovente affondare nella sua carne. Strinse però i denti, avanzando quindi l'accetta contro il Drago. Quest'ultimo lo parò subito con la lancia, e dopo aver respinto l'offensiva calò in diagonale la propria arma su di lui. Flint fece un passo indietro, schivandolo, e subito dopo rigenerò il globo di ghiaccio sull'estremità della propria accetta, allungando di nuovo fredde punte affilate verso il nemico.

<< Tsk...>> fece il Sommo Drago, roteando rapido l'arma e mandando in frantumi gli aculei di ghiaccio prima di contrattaccare. A quel punto, i due avversari scambiarono numerosissimi attacchi fulminei e al contempo letali, alcuni dei quali riuscirono a provocare ferite nel nemico.

<< Impressionante...>> osservò Fiammeggiante ad un certo punto, evitando di essere preso da una mazzata di ghiaccio:<< … sei forte come un tempo. Anzi... forse perfino di più! Ti sei tenuto in forma mentre facevi il Cacciatore di Missioni, eh?>>.

<< Certo... e l'ho fatto per prepararmi meglio a questa lotta!>> esclamò l'ex-Tenente, schivando un suo affondo di lancia e tirandolo a sé per il braccio, centrandogli lo stomaco con un calcio fortissimo.

<< OUCH!>> si lamentò il Sommo Drago, venendo poi centrato da un pugno che lo scaraventò ad almeno tre o quattro metri più indietro. Fiammeggiante si rialzò con un balzo, giusto in tempo per venir preso ad un piede da una scia di ghiaccio che gliela congelò sul terreno.

<< Blocco... GLACIALE!>> dichiarò Flint, lo sguardo duro come l'acciaio, agitando l'accetta verso di lui: nel medesimo istante una seconda scia si liberò dalla lama dell'arma, raggiungendo in un attimo l'atterrito Drago al braccio destro e congelandoglielo completamente insieme alla mano che teneva la lancia:<< Ora... non puoi più muoverti!>>.

<< Non... m-me l'aspettavo proprio.>> ringhiò Fiammeggiante, cercando inutilmente di muovere il braccio congelato:<< Mi hai... colto di sorpresa...>>.

<< Già... e in queste condizioni posso batterti facilmente.>>.

<< Ne sei sicuro?>> pronunciate quelle parole, il Sommo Drago del Fuoco sembrò concentrarsi... e intorno a sé, davanti agli occhi sorpresi di Flint, un'aura rossa  lo circondò tutto. Il ghiaccio che lo teneva bloccato divenne dello stesso colore, sciogliendosi quasi subito e liberando così le parti congelate del corpo di Fiammeggiante.

<< Non posso crederci...>> commentò Flint, davvero stupefatto di quanto aveva appena visto:<< … hai scoperto come estendere i poteri dell'Emblema Fiamma al tuo stesso corpo?>>.

<< Pensavi di rimanere sopra di me ancora per molto?>> chiese Fiammeggiante, sgranchendosi il braccio che prima era stato congelato:<< Posso avvolgere il mio corpo in un calore altissimo, se voglio. Non sono l'unico Sommo Drago in grado di fare una cosa del genere, ma gli altri sono dilettanti al mio confronto.>>.

<< Non essere troppo baldanzoso.>> disse l'ex-Tenente, secco:<< Sembra che ti sia sfuggito qualcosa...>>.

<< Cosa?>> corrugò la fronte il Sommo Drago, guardandolo confuso... e proprio nel guardarlo si rese conto che le ferite che gli aveva inferto erano ricoperte da una crosta di ghiaccio. Fu allora che capì:<< Ma certo... anche tu conosci il segreto per estendere gli effetti di un Emblema all'intero corpo.>>.

<< Come vedi non mi hai superato... ti sei solo fermato al mio livello. Io posso congelare le mie ferite, impedendo la fuoriuscita del sangue. Così, a differenza di te, perderò meno forze. Quanto pensi che resisterai ancora?>>.

<< Il tempo di ucciderti con un colpo solo, stanne certo.>>.

<< Provaci.>> socchiuse gli occhi Flint:<< Non ci riuscirai.>>.

<< Non sfidarmi!>> esclamò Fiammeggiante, rivolgendo nella sua direzione la propria lancia:<< FIAMMATA DIROMPENTE!>> dalla punta della lunga arma si liberò un'ampia fiammata che attraversò l'aria. Avvedendosi del pericolo, Flint si tuffò di lato in tutta fretta, e il fuoco distruttore andò a scontrarsi con un edificio dell'ormai incenerita Redgate, facendo divampare ulteriormente le fiamme che già lo stavano divorando.

<< Tormenta... GLACIALE!>> disse l'uomo vestito da ninja, riversando nuovi pezzi di ghiaccio acuminati nella direzione del Drago. Il Sommo Drago scattò in avanti, frantumandoli con precisi colpi di lancia, e non appena arrivò davanti al suo nemico le sue dite vennero ricoperte da lunghi artigli infuocati.

<< Quintuplo Artiglio di Fuoco!>> disse il Drago, spingendo quegli unghioni di fiamma in direzione dello stomaco di Flint. Quest'ultimo riuscì a scansarli, e il suo nemico allora li ritirò indietro per stringerli a pugno e scatenare così un pugno ardente contro il suo petto.

“ Accidenti... non pensavo fosse migliorato tanto.” pensò Flint, parando l'attacco per mezzo della lama della sua accetta:“ Riesce addirittura a sfruttare il potere dell'Emblema sul suo corpo per creare offensiv...” proprio allora sentì delle fitte sul proprio corpo. Abbassò lo sguardo: il ghiaccio che gli aveva coperto le ferite si era sciolto, e le ferite gli bruciavano come se fossero esposte alle fiamme.

<< Stupido!>> disse Fiammeggiante, incalzando con un nuovo colpo di lancia, che Flint schivò arretrando:<< Se il mio corpo è avvolto da un intenso calore, allora è chiaro che se ti sto troppo vicino il ghiaccio sulle tue ferite si scioglie.>>.

<< Accidenti... non ci avevo pensato.>> sussurrò tra sé l'ex-Tenente, ricongelandosi le ferite con un più spesso strato di ghiaccio.

<< Ormai ti ho superato!>> disse il Sommo Drago, correndogli ancora contro dopo aver fatto svanire il fuoco intorno alla propria mano, lanciandogli colpi su colpi senza tregua:<< Ti eliminerò per soddisfare il mio odio... e per i Sommi Draghi!>>.

<< Sei uno sciocco!>> ribatté Flint, deviando le offensive con maestria:<< Non mi eliminerai mai così!>>.

<< TACI!>> nel dire ciò, la sua lancia si abbatté su una delle gambe dell'avversario, piegandogliela, e in seguito gli assestò un pugno incendiario in volto.

<< ARRGH!>> gridò l'ex-Tenente, cadendo a terra e venendo nuovamente aggredito da Fiammeggiante, il quale alzò sopra di lui la propria arma allo scopo di trafiggerlo con essa. Flint però fu più lesto, e dopo aver puntato l'accetta contro di lui generò da essa una nuova palla di ghiaccio che frantumò per la seconda volta sul suo volto, fermando la sua mossa.

<< Bastard...>> cominciò ad imprecare Fiammeggiante, quando un pugno si infranse sulla sua mascella, quasi stordendolo. 

<< Sei patetico... non sei nemmeno coerente con te stesso!>> esclamò Flint, mollandogli una ginocchiata nello stomaco, benché emanasse un calore non comune per un essere umano:<< Se vuoi privare tutti di tutto... perché ti sei alleato ai Sommi Draghi? EH?>> quindi protese l'accetta in avanti, riuscendo a ferirlo all'altezza di un polmone.

<< Per...ché?>> sussurrò Fiammeggiante, schivando il seguente colpo d'accetta e facendosi avanti con la lancia:<< PERCHE' FA PARTE DEL MIO OBBIETTIVO!>> cercò dunque di trafiggerlo, ma Flint parò l'affondo con la propria arma:<< Il Sommo Drago Supremo... vuole conquistare la regione, e quando... tutto sarà sotto il nostro controllo...>> respinse prepotentemente l'accetta dell'avversario:<< … priveremo la gente dell'unica cosa che non riesco a toglier loro con la morte...>> e continuò con un calcio rotante che allontanò da sé l'opponente:<< … LA LIBERTA'!>>.

<< Che pezzo di merda...>> commentò Flint, ancora più furioso con lui:<< … sei tu che meriti la morte!>>.

<< SFERA DEL DRAGO DI FUOCO!>> ruggì il Sommo Drago, scaricando una nuova palla incandescente nella sua direzione. Con agilità, il Cacciatore di Missioni rotolò in avanti, sottraendosi alla traiettoria del colpo, per poi rimettersi in piedi e bloccare la lancia del Drago con una mano, tenendola nel punto in cui la stringeva Fiammeggiante:<< Cosa?>>.

<< Basta!>> spalancò gli occhi Flint, tirando una violenta testata contro il capo di Fiammeggiante: ricavò un'ulteriore scottatura alla tempia, a causa del potere dell'Emblema Fiamma sul corpo dell'avversario, ma in compenso il Drago accusò il colpo, perdendo quasi l'equilibrio.

<< Brutto... figlio di puttana...>> mormorò Fiammeggiante, tutto tremante dalla rabbia:<< QUINTUPLO ARTIGLIO DI FUOCO!>> protese dunque la mano sinistra, ricoperta di fuoco, e per tutta risposta Flint lo evitò l'attacco e lo colpì prima allo stomaco, piegandolo in due, e infine lo spedì al suolo con un potentissimo montante.

<< Sei mio!>> esclamò l'ex-Tenente, sferrando un colpo discendente d'accetta.

<< Non ci contare!>> ribatté Fiammeggiante, evitandolo: tuttavia, l'arma di Flint si piantò al suolo, e immediatamente da essa si iniziò a formare un enorme blocco di ghiaccio che si espanse nella sua direzione, inglobandolo nello stesso istante in cui si rimise in piedi e congelandolo completamente in uno spesso strato di ghiaccio che gli arrivò al collo:<< C-Cosa?>>.

<< Prova a sciogliere questo in poco tempo.>> disse Flint, solenne, fissando il nemico intrappolato nel ghiaccio ed ormai inerme.

<< Brutto... mi hai ingannato.>> mormorò il Sommo Drago del Fuoco, arrabbiato non poco, tentando di muoversi nel ghiaccio:<< Avevi capito che avrei schivato... così ne hai approfittato per intrappolarmi in questo blocco...>>.

<< Esatto.>> annuì il Cacciatore di Missioni:<< Volevo essere sicuro che non ti potessi più muovere: la tua testa ora è scoperta... e sarà quella che colpirò!>>. L'ultima parola la pronunciò gravemente, mentre alzava l'accetta al di sopra della propria testa per prepararsi ad abbatterla su quella di Fiammeggiante: provava rammarico per quello che stava per fare, uccidere colui che a cui aveva voluto bene come ad un figlio... ma era giusto così. Lui gli aveva concesso di spargere sangue innocente su quella terra, salvandogli la vita, e dunque toccava a lui riprendersi quella stessa vita. Presa la propria decisione, avanzò su colui che era stato Neven per privarlo della vita. Fiammeggiante chiuse gli occhi davanti a quel gesto...

<< Questa...>> mormorò Fiammeggiante, riaprendoli lentamente:<< … E' LA TUA FINE!>>. Improvvisamente, da dietro al collo del Drago si sprigionarono due fiammate che presero l'aspetto di lame ardenti... le quali trafissero dall'alto Flint, arrestando la sua mossa finale.

<< AAAAAAAAAAAAAH!!!!>> lanciò un grido Flint, le lame infuocate immerse nella sua carne: il dolore era insostenibile, e sentiva dentro di sé un inferno bruciante che lo stava torturando.

<< Lame Scattanti del Demone Fiammeggiante.>> disse il Drago, incurvando un sorriso:<< Da qualunque parte del corpo posso emettere queste fiamme, le quali sono taglienti al contrario delle altre. E' un peccato che tu non sia riuscito a congelarmi del tutto.>>.

<< A-Argh...>> gemette di dolore il Cacciatore di Missioni, sputando sangue mentre le lame di fiamma svanivano. Si piegò dunque in due, pensando disperatamente:“ Quel... colpo... deve avermi perforato un polmone... devo... fare... in fretta....”. Mettendoci tutto se stesso tra atroci sofferenze, si raddrizzò, alzando ancora l'accetta: furono momenti interminabili, in cui Flint tremò come non mai, tutti i suoi sforzi tesi ad assestare il colpo di grazia a Fiammeggiante. All'improvviso, però, le sue gambe si piegarono, le sue energie si esaurirono, e ricadde infine per terra senza riuscire nell'impresa.

<< A...Amici... Art...ic...>> mormorò Flint: il rammarico che provava per la sconfitta ricevuta era profondo... troppo profondo per essere descritto a parole. Avrebbe dovuto vincere, e invece era stato battuto:<< … perdonami.... ho... fallito...>> con quell'ultima frase, i suoi occhi si alzarono al cielo,  scrutandolo con intensità, come per una destinazione. Poi, essi si spensero, mentre il vento gelido giunto prima della sfida smetteva di soffiare insieme al suo ultimo respiro.

Nel frattempo, dal gelido blocco in cui era intrappolato, Fiammeggiante stava facendo salire volute di fumo grazie al calore generato dal potere del proprio Emblema Fiamma grande. Ad un certo punto la sua lancia, liberatasi, spaccò in ghiaccio, cominciando a romperlo in mille pezzi finché il Sommo Drago del Fuoco non ne fuoriuscì.

<< Anf... Anf...>> sbuffò Fiammeggiante, l'aura rossastra intorno a sé quasi spenta:<< Ci è mancato un pelo...>> guardò il cadavere di Flint, soddisfatto:<< Alla fine ti ho superato... eh, Flint?>>. In quel momento girò il viso altrove, giusto in tempo per notare in lontananza la sagoma di un cavallo e di più persone in procinto di arrivare a Redgate. Pensò dunque:“ Non so chi stia arrivando... ma se fossero quell'Hiro e i suoi amici, venuti a dar manforte a Flint, sarebbe un guaio: sono molto indebolito, adesso. Meglio prendere il mio cavallo e filarsela...”. Esaminata quest'eventualità se ne andò alla svelta, lasciandosi alle spalle solo rovine e cadaveri.

L'ipotesi meditata da Fiammeggiante si rivelò corretta: quelli che stavano arrivando erano proprio Hiro, Artic, Eria, Will, Lawrence, Gil e Jenna, i quali avevano tolto di mezzo i Kwayan e si apprestavano ora a raggiungere Flint una volta saputo da Hiro con chi stava combattendo.

<< E così il mio vecchio sta affrontando Fiammeggiante?>> disse Artic, seccato, procedendo verso la meta:<< Volevo essere io a sconfiggerlo, accidenti a lui.>>.

<< Ehi... guarda che non era debole, quel Sommo Drago... Ahi!>> fece Hiro, dolorante sul cavallo a causa delle ferite ricevute prima dallo stesso Fiammeggiante, che non aveva avuto ancora il tempo di fasciare a dovere.

<< Hiro... tutto bene?>> gli chiese Eria, ripresasi un po' dalle proprie a differenza sua.

<< S-Sì... fa solo male. Ma almeno... la fasciatura che ho fatto, anche se alla svelta, un po' funziona.>>.

<< Lo so che non era debole, altrimenti non ti avrebbe conciato così.>> rispose lo spadaccino con le katane:<< Però mio padre è davvero fortissimo quando fa sul serio, probabilmente gli avrà già impartito una bella lezione.>>.

“ Ma quanto diavolo dev'essere forte suo padre, per farlo sentire così tranquillo?” pensò il ragazzo dal braccio fasciato, allibito davanti a tanta sicurezza.

<< Speriamo che sia così...>> disse Will, guardando più lontano:<< … perché non vedo nessuno, tra le fiamme di Redgate.>>.

<< Nessuno?>> sorrise Artic, sereno:<< Allora lo scontro dev'essere già finito: mio padre deve averlo battuto.>>.

<< Mmh...>> mormorò Gil, sospettoso:<< Non so se è così...>>.

<< Eh?>>.

<< Pensaci, Artic...>> prese la parola Jenna:<< … se tuo padre avesse vinto, non pensi che lo vedremo ad aspettarci?>>.

<< Ha ragione la signorina.>> annuì Lawrence:<< E' molto strano...>>.

<< E-Ehi... che vuol dire?>> insistette Artic, convinto:<< Magari la battaglia è stata un po' più dura del previsto e si è seduto a recuperare le forze, per questo non lo notiamo da qui.>>.

<< Per esserne sicuri... dobbiamo avvicinarsi di più.>> disse Eria, ansiosa di scoprire come era andata a finire:<< Quindi... andiamo.>>. 

Non ci volle molto perché arrivassero tra le rovine brucianti di Redgate, e finalmente poterono costatare la realtà dei fatti: contrariamente alle ottimistiche previsioni di Artic, però, anziché il cadavere di Fiammeggiante trovarono quello di Flint, nella polvere come quello di Lein.

<< N-No...>> balbettò lo spadaccino con le katane, guardando il corpo senza vita del padre con aria shockata:<< … non può... essere...>>.

<< E' Flint... quello?>> mormorò Hiro, osservando i lineamenti del volto bruciato del padre di Artic:<< Accidenti...>>.

<< E' come temevo...>> abbassò lo sguardo Gil:<< … non ce l'ha fatta.>>.

<< Se solo avessimo sconfitto prima i Kwayan... forse...>> scosse il capo Jenna, dispiaciuta. Anche gli altri, come Gil, abbassarono lo sguardo, chiudendo gli occhi. Lo spadaccino con le katane, più distrutto che mai, mosse lenti passi in direzione del corpo senza vita che era stato suo padre, accasciandosi al suolo davanti ad esso.

<< Perché?>> domandò Artic, le lacrime che gli sgorgavano dagli occhi:<< Perché... hai perso? Tu... Tu eri il più forte! Perché... Perché...>> nel dire questo colpì la terra con un pugno, annegando in un dolore immenso quanto l'oceano.

<< Il pacchetto.>> iniziò a dire Hiro, attirando l'attenzione dello spadaccino con le katane:<< Il pacchetto che mi ha detto di darti... adesso aprilo. Ho... una strana sensazione.>>. Artic lo fissò come stranito, le guance rigate dal pianto: in tutto quel casino non aveva aperto subito il pacchetto affidato da Flint per lui. Tremante, lo tirò fuori dalla tasca, togliendo la carta che lo avvolgeva.

<< Ehi, ma quelli...>> si sorprese Lawrence, rimirando il contenuto del pacco: si trattava di due Emblemi Ghiaccio grandi, brillanti alla luce della luna. Lo spadaccino con le katane rimase sorpreso da quello strano regalo: sapeva bene che suo padre non aveva mai approvato che diventasse un Cacciatore di Missioni, perché fargli un regalo atto ad incoraggiarlo, per giunta così raro come quegli Emblemi?

<< Ehi, un momento.>> disse Will, avvicinandosi al figlio di Flint:<< C'è scritto qualcosa sul foglio che faceva da involucro del pacchetto.>>.

<< Eh?>> si sorprese lo spadaccino con le katane, prendendo il foglio: era vero, c'era scritto qualcosa. Sembra una sorta di lettera. Il suo contenuto,che iniziò a leggere con voce tremante, recitava:

Caro, Artic,

se stai leggendo questo scritto vuol dire che ho un brutto presentimento: il mio istinto non ha mai sbagliato, quindi ho tenuto questo pacchetto apposta per te. Penso di doverti delle scuse: dopo l'iniziale allenamento a cui ti ho sottoposto insieme a Neven ho voluto che ti dedicassi ad altro. Tuttavia l'ho fatto solo per te, perché non volevo che cercassi Neven. Sono sicuro che è diventato fortissimo, ha un talento anche superiore al tuo: potrebbe arrivare ad ucciderti. Puoi ancora scegliere di dare ascolto alle mie, forse, ultime parole e ritirarti dagli scontri... ma in caso contrario, ho trovato questi Emblemi Ghiaccio grandi, nella speranza che tu possa usarli per avere la meglio su Neven, ormai noto come Fiammeggiante. Comunque siano finite le cose per me, però, sappi che ti voglio bene, te ne ho sempre voluto: non sono bravo con questi discorsi, ma forse questa lettera basterà a farti capire il messaggio.

Stammi bene, figlio mio.

Un abbraccio, papà.


Quelle scritte ebbero un effetto sconvolgente su Artic: solo ora si rendeva conto di quanto avesse tenuto realmente a suo figlio quell'uomo, prima di morire in quel modo. Faticò non poco a finire di leggere quel testo, tante erano le lacrime e i singhiozzi che lo scuotevano. Tutti quanti i suoi amici si chiusero in un rispettoso silenzio, vicini a lui in un momento tanto tragico.

<< P...Papà...>> si girò di nuovo lo spadaccino con le katane in direzione del corpo senza vita di Flint, prendendolo e tenendoselo stretto al petto:<< … io... io...>> poi gridò al cielo:<< PAPAAAAAAA'!>>.

<< Artic...>> iniziò a piangere anche Eria, girandosi per non farsi vedere. Will scosse più volte il capo, mentre Gil, Lawrence e Jenna non dissero una parola. Hiro lo guardò con compassione, sapendo bene cosa significasse non avere più un padre. Per un tempo indefinibile, Artic si chiuse nella propria tristezza, pensando solo a stringere più forte che poteva l'uomo che era stato suo padre.

<< Gil...>> disse all'improvviso lo spadaccino con le katane, duro come la pietra, lasciando andare il cadavere:<< … Jenna...>>.

<< Eh?>> sussultarono sia Gil che Jenna al sentirsi chiamati:<< Sì?>>.

<< Voglio chiedervi... di riportare a casa mia il corpo di mio padre... da mia madre.>> si rimise dunque in piedi:<< Ha avuto una morte onorevole... e voglio che sia seppellito vicino alla sua casa. E che anche la sua arma, in cui è racchiusa parte della sua anima, sia sepolta insieme a lui.>>.

<< D'accordo.>> annuì Gil:<< Faremo come ci chiedi.>>.

<< Ma tu... che farai?>> chiese Jenna, seria:<< Verrai anche tu con noi?>>.

<< No...>> sussurrò Artic, stringendo più forte che mai in un pugno gli Emblemi Ghiaccio nuovi di zecca e rivolgendo uno sguardo animato da rabbia allo stato puro ai propri compagni:<< … PERCHE' IO DEVO UCCIDERE FIAMMEGGIANTE! Mi allenerò... supererò mio padre... lo troverò e lo farò A PEZZI!>>.

<< A-Artic...>> fece Eria, quasi spaventata da tutta l'ira che gli sprizzava da ogni poro.

<< Padre...>> continuò lo spadaccino con le katane, lanciando un'ultima occhiata al cadavere del parente:<< … ti vendicherò, stanne certo: avrei dovuto uccidere Fiammeggiante il giorno stesso in cui lo sorpresi dopo quell'incendio da lui provocato nove anni fa.>>.

<< Un incendio di nove anni fa?>> fece Hiro, ricordando le parole che aveva pronunciato quando era sotto l'influenza dello scheletro di Necro:<< Lo stesso che hai citato quando... eri fuori di te?>>.

<< Già, è probabile: Fiammeggiante si chiamava in realtà Neven, ed era venuto a vivere con noi. Si era salvato da un incendio lui stesso, ma mi ero sempre accorto che aveva qualcosa di strano. Nove anni fa, notai la sua assenza in casa nostra, e cercandolo scoprì che un Gate vicino stava andando in fiamme: lo trovai proprio laggiù, e prima di andarsene mi disse che avrebbe tolto con la morte tutto a chi gli si fosse parato davanti, visto che tutti i suoi parenti erano periti nell'incendio da cui si era salvato e non gli era rimasto più nessuno. Mi aveva anche lanciato una sfida, fiducioso che ci saremo rivisti... e parola mia ACCADRA'!>> pestò sul terreno con violenza:<< Ma... sono consapevole che, se ha perso mio padre, devo allenarmi ancora. Quando sarò pronto... lo andrò a cercare!>>.

<< Uhm... quel Drago deve essersela presa non poco per quell'incendio da cui si è salvato.>> espresse il suo parere Will:<< Ad ogni modo, Hiro ci ha spiegato quanto dettogli da Lein mentre arrivavamo, e conosciamo il loro obbiettivo.>>.

<< L'Emblema delle Stelle, certo.>> disse Artic, chiudendo gli occhi, sempre sconvolto dall'ira:<< Però... a me interessa Fiammeggiante!>>.

<< A proposito... Artic...>> riprese Hiro, voltando lo sguardo:<< … scusami, se ho lasciato tuo padre da solo. Avremo dovuto combattere in coppia... e forse così...>>.

<< No...>> scosse il capo lo spadaccino con le katane, grave:<< … è stato mio padre... a deciderlo. Non potevi farci nulla. Comunque... pensiamo a riposare, stanotte: domani... decideremo cosa fare...>>.

<< Durante l'incendio però abbiamo perso tutte le bisacce e il resto.>> notò Eria:<< In pratica... non abbiamo più nulla.>>.

<< E' vero... e non abbiamo nemmeno qualcosa da mangiare per arrivare ad un Gate.>> sospirò il musicista, grave:<< Possiamo sempre spingerci ai villaggi minori per trovare qualche provvista, prima di decidere dove andare.>>.

Dopo aver trascorso la notte a dormire poco fuori dalla città in fiamme, l'incendio si placò, e i nostri fecero tappa in direzione di un piccolo Gate non troppo lontano da lì non appena ebbero sepolto Lein, trovandovi assistenza e provviste. Una volta divise tra loro, Gil e Jenna si congedarono da loro, decisi a portare il cadavere del padre di Flint a casa. Hiro e il resto del gruppo, invece, decisero di puntare verso Argentgate, così da trovare un'imbarcazione che riconducesse il professor Lawrence ad Indigogate.

Altri dieci giorni più tardi...

<< E grazie.>> si inchinò umilmente Eria, uscendo gli Hiro, Lawrence, Artic e Will da un negozio che vendeva Emblemi dopo essere giunti alla loro destinazione, la città portuale di Argentgate: arrivati lì, avevano pensato di rivendere l'Emblema Fiamma grande di Lein per rifarsi della loro roba andata in fumo a Redgate.

<< Abbiamo guadagnato un bel po' di dariani dalla vendita di quell'Emblema grande.>> osservò Will, guardando il sacco di soldi nelle sue mani:<< Con questi potremo ricomprare le nostre bisacce e pagare il viaggio al signor Lawrence.>>.

<< Vi ringrazio molto, amici, per avermi salvato.>> disse Lawrence, grato dell'aiuto ricevuto:<< Adesso potrò tornare a riprendere i miei studi nella mia città.>>.

<< Allora tenga.>> continuò il musicista, porgendogli alcune monete:<< Queste basteranno per pagarle la quota del viaggio.>>.

<< Voi non venite con me?>>.

<< No... non ancora.>> sorrise Eria:<< Dobbiamo ricomprare un po' di cose, prima... e pensare al da farsi. Vada pure senza di noi.>>.

<< D'accordo... non sapete quanto vi sia grato per essermi venuti a salvare.>> disse Lawrence:<< Passate da Indigogate, uno di questi giorni.>> e così dicendo strinse la mano ad ognuno di loro.

<< E' stato un piacere.>> annuì Hiro:<< Se ha qualche notizia sulle chiavi dell'Emblema delle Stelle ce lo faccia sapere, mi raccomando.>>.

<< Contateci. Vi saluto.>> si congedò da loro lo studioso, ma prima che se ne andasse Will gli disse:<< Ah, le dispiace se la accompagno fino al porto? Non vorrei che le accadesse qualcos'altro, non si sa mai...>>.

<< Beh, perché no? La prudenza non è mai troppa, al fin dei conti.>>.

<< Ragazzi, lo accompagno e torno.>> si rivolse poi il musicista ai suoi amici:<< Voi iniziate già a pensare a cosa fare, va bene? Tanto non è il caso di andare in mille...>>.

<< Vai pure tranquillo, Will.>> sorrise in risposta Eria, annuendo.

<< Allora andiamo.>> disse Will, e quindi si allontanò in direzione del porto con Lawrence per farlo tornare finalmente a casa.

<< Dev'essere contento.>> mormorò Artic, glaciale, riferendosi allo studioso:<< E' rimasto prigioniero anche troppo a lungo, direi...>>.

“ Povero Artic....” pensò Hiro, fissando l'amico:“ … da quando Flint è morto, è sempre freddissimo. Deve aver sofferto molto più di quanto sembrasse... e non c'è da stupirsene: forse anch'io avrei fatto come lui, se fossi stato al suo posto. E' davvero doloroso perdere un padre...”.

<< Ah... adesso possiamo pensare a ricomprare quanto abbiamo perso.>> sospirò Eria, facendo la conta con le mani:<< Bisacce, vestiti di ricambio, medicine...>>.

<< Non è un problema, quello: adesso abbiamo una piccola fortuna.>> rispose il ragazzo dal ragazzo fasciato:<< Ci basterà fare un giro nei negozi qui intorno e...>>.

<< Ehi ehi EHI! Guarda un po' se quello là non è il giovane Artic Gravity!>>. I quattro si volsero tutti: la persona che aveva parlato era un passante di lì, un uomo dalla barba, gli occhi e i capelli neri. I capelli, sopratutto, avevano due ciuffi che parevano corna, con altri due che si allungavano verso ciascun sopracciglio. Portava una giacca blu  sbottonata, aperta, decorata con alcuni fregi, così come erano decorati i pantaloni dello stesso colore, mentre quasi in corrispondenza del cuore c'era uno strano segno: un occhio di serpente dal quale partivano alcune frecce, il tutto racchiuso in un cerchio. Indossava inoltre un paio di guanti neri.

<< Ma...>> si sbalordì Artic, nel vedere quella sagoma:<< … tu sei...>>.

<< Ti ha chiamato per nome...>> mormorò Eria, sorpresa, domandando poi ad Artic:<< Lo conosci?>>.

<< A-Altroché se lo conosco.>> deglutì lo spadaccino con le katane:<< Anche se... non avrei mai pensato di rivederlo qui...>>.

<< Insomma, chi è?>> sbuffò Hiro, spazientito.

<< E'... il mio maestro di spada: devi a lui la vita, Hiro, è lui che ti ha fornito la cura per la tua malattia. Il suo nome è... Ryuzo!>>.

<< IL TUO MAESTRO DI SPADA?>> rimasero a bocca aperta tutti e due i suoi amici, increduli: quello era Ryuzo?

<< E' da parecchio che non ci vediamo, Artic.>> sorrise Ryuzo, venendo loro incontro:<< Ti trovo bene... come va?>>.

-Studio Tetro-

Io:<< … non è uno scempio, il capitolo, vero?>>.

Keila:<< Oh signore...>>.

Honoryou:<< Non lo è... Non lo è...>>.

Io:<< Accidenti... Accidenti... spero non sia un fallimento...>>.

Honoryou:<< Scusatelo, cari lettori, ha uno dei suoi soliti attacchi di “ diffidentite acuta”... quindi è convinto che questo capitolo sia stato scritto un po' maluccio. Niente disegno, stavolta, ma ringraziamo come sempre tutti quanti.>>.

Keila:<< Comunque a voi non resta che ignorare la sua diffidenza: se è un bel capitolo, è un bel capitolo, altrimenti no. Spetta ad ogni singolo lettore deciderlo.>>.

Io:<< ….>>.

Keila:<< Allora... stavolta chi intervistiamo?>>.

Honoryou:<< Un autentico guerriero, direi: colui che ha lottato contro le fiamme dell'inferno pur di prevalere sul nemico.>>.

Keila (lacrimucce):<< Sniff... mi mancherà ç.ç >>.

Honoryou:<< Eh, un caduto che tutti rimpiangeremo: ecco a voi colui che fu Flint.>>. Arriva la sagoma spettrale del padre di Artic, con di nuovo il cappuccio.

Flint:<< Salve.>>.

Io:<< ...>>.

Flint:<< Perché l'autore è depresso?>>.

Honoryou:<< Depressione...>>.

Flint:<< Per cosa?>>.

Honoryou:<< Per il capitolo.>>.

Flint:<< Ah... comunque, perché sono qui?>>.

Keila:<< Qualche domanda... ç_ç >>.

Flint:<< Che atmosfera triste... mica perché sono morto, spero.>>.

Honoryou:<< Ehm... proprio per quello, invece ^^'' >>.

Keila:<< Sigh... sono sensibile, io. Ma passiamo alle domande... davvero volevi così bene a tuo figlio?>>.

Flint:<< Certo, non mi sono mica sprecato a scrivere quella letterina perché mi andava.>>.

Keila:<< Scusami ^^ Ma... è vero che tu eri più forte di Artic?>>.

Flint:<< Ma certo: quel moccioso mica era al mio livello. Quello che non mi aspettavo riuscisse a battermi era proprio Fiammeggiante, alias Neven.>>.

Honoryou:<< Come ti sei sentito a farti sconfiggere da quello che un tempo era un tuo allievo?>>.

Flint:<< Diciamo... male. Perché mi sono accorto di aver comunque allevato un dannatissimo assassino.>>.

Honoryou:<< Capisco...>>.

Flint:<< Se non fossi morto proprio in quell'istante...>>.

???:<< Eh... capita amico.>>.

Honoryou e Keila:<< O.O Il Cacciatore di Missioni morto a Redgate.>>.

Cacciatore di Missioni (spettro anche lui):<< Questa Redgate attira una scalogna del cavolo... anche noi Cacciatori di Missioni ci rimettiamo la vita, accidenti a lei.>>.

Flint:<< Vero... che Gate di bratta.>>.

Io:<< … criticate anche le mie creazioni?>>.

Flint:<< Tanto è crollata, che ti frega?>>.

Io:<< Fa parte dei capitoli... mamma mia...>>.

Honoryou:<< E piantala di commiserarti.>>.

Keila:<< Che vergogna -.- >>.

Cacciatore di Missioni:<< Ben gli sta, mi ha fatto crepare prima che facessi qualunque cosa.>>.

Flint:<< ...>>.

Io:<< Uhm... comunque dovremo fare una tomba per entrambi.>> prende una pala:<< Siete con me?>>.

Honoryou e Keila (anche loro con le pale):<< Sì, subito!>> iniziano a scavare e piantano una tomba. Piccolo funerale.

Io (vestito da prete (?) ):<< Ed è qui che seppelliamo il celebre Flint Gravity, morto in battaglia... che la sua anima possa riposare per sempre, custodita dalla terra e portata in cielo.>>.

Keila (pensa):“ Non siamo sicuri che si dica così, però 0.0 ”.

Flint:<< Ah... ora mi sento meglio...>> sparisce nel nulla.

Io:<< Ha ritrovato la pace :') >>.

Cacciatore di Missioni:<< Ora lo voglio anch'io un funerale...>>.

Io:<< Oh no... tu sei destinato a non trovare la pace BD AHAHAHAHAH!>>.

Honoryou e Keila:<< B) >>.

Cacciatore di Missioni.<< Che maledetti bas****i.>>.

Io:<< Ancora grazie che sei qui u.u Ti avevano divorato l'anima. Comunque sia, per ora è tutto, al prossimo capitolo :D Bye bye!>>.

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Capitolo 53
*** Il Sommo Drago Supremo ***


53- Il Sommo Drago Supremo.

-Studio Tetro/Nel capitolo precedente-

Io:<< Cos'era successo nel capitolo prima, cari lettori? Chi ha più memoria rammenterà che dopo la (tristissima) morte di Flint, i nostri si sono congedati da Lawrence, e hanno incontrato in città nientemeno che il maestro di spada di Artic, Ryuzo.>>.

P.S.: ho aggiunto una modifica nel capitolo precedente, per cui ora Will sta ancompagnando Lawrence al porto.


<< M-Maestro...>> disse Artic, molto sorpreso di aver incontrato Ryuzo, ma cercando subito di non fargli notare lo stato d'animo causatogli dalla morte del padre:<< … che piacere rivederla. Cosa ci fa qui?>>.

<< Oh, semplicemente mi ci ha portato uno dei miei soliti vagabondaggi.>> chiuse gli occhi il maestro, sorridendo:<< Lo sai che sono un viaggiatore...>> poi osservò Hiro ed Eria:<< Vedo che sei in compagnia di qualche amichetto, non mi avevi detto di star lavorando per un team di Cacciatori di Missioni.>>.

<< Infatti non è proprio così...>> rispose lo spadaccino con le katane, passando in seguito alle presentazioni:<< Questa ragazza si chiama Eria...>>.

<< Lieta di conoscerla.>> salutò Eria, con un piccolo inchino:<< E' un piacere incontrare il maestro di Artic.>>.

<< … mentre questo tipo con le bende sul braccio si chiama Hiro. Ci sarebbe anche Will, ma è andato ad accompagnare un amico ad imbarcarsi su una nave per arrivare sull'altra sponda del Lago Centrale.>>.

<< Uhm... Hiro ed Eria, giusto?>> sorrise Ryuzo, avvicinandosi in seguito ad un orecchio di Eria, sussurrandole:<< Non è che Artic ci ha provato con te, vero?>>.

<< E-EH?!>> esclamò la ragazza, facendosi tutta rossa in viso per l'imbarazzo.

<< M-Maestro!>> fece eco Artic, anche lui rossissimo nel riuscire ad udire quelle parole:<< Che diavolo le salta in mente?>>.

<< AHAHAHAH!!>> scoppiò a ridere per tutta risposta il maestro di Artic, mettendosi una mano sugli occhi:<< Scusami ma... lo so bene che sei un asso nel rimorchiare ragazze, AHAHAH!!>>.

<< Beh, questo non è errato.>> sogghignò Hiro alle sue spalle.

<< E NON TI CI METTERE ANCHE TU!>> scattò lo spadaccino con le katane, preparandosi a tirar fuori una spada:<< VUOI MORIRE PER CASO?>>.

<< Calma, Artic, calma... non è il caso di essere così agitati.>> chiuse gli occhi Ryuzo, mollando un paio di pacche sulla spalla di Artic:<< Piuttosto, come te la passi? Sei in cerca di missioni da completare qui ad Argentgate? O... stai per caso inseguendo qualche losco rapitore o tipi del genere?>>.

<< Beh... a dire il vero siamo giusto reduci da una cosa del genere...>> abbassò lo sguardo Artic, ricordando le conseguenze che avevano avuto per lui quel viaggio.

<< Sarei indiscreto a chiederti di raccontarmi?>> riaprì gli occhi il maestro di spada:<< Mi piacciono i resoconti sulle missioni.>>.

<< Perché no?>> disse lo spadaccino, sollevando di nuovo il viso:<< Will ci metterà un po' a tornare dal porto, visto che non è proprio dietro l'angolo, quindi...>>.

<< … quindi credo che dovrete rimandare.>> lo interruppe qualcuno con decisione:<< Spiacente per voi.>>. 

<< Ma che...?>> fece Hiro: quella voce gli era orribilmente familiare, e non esitò a girarsi nella direzione da cui proveniva non appena la udì. Anche Artic ed Eria non esitarono a voltarsi.

Era proprio lui: un furore immenso scattò nel ragazzo dal braccio fasciato al sol vedere la faccia dell'uomo che era comparso dalla stessa strada su cui si trovavano loro, inducendolo ad assumere un'espressione rabbiosa come non mai.

Si trattava del Condottiero Imperiale, ossia colui che comandava tutti i Cavalieri del Governo Imperiale presenti ad Acaidar... Kenryu.

<< Quello... è...>> socchiuse gli occhi Artic, fissando intensamente il nuovo arrivato come per ricordarsi chi fosse.

<< Kenryu!>> ringhiò Hiro, mettendo mano all'impugnatura della propria spada.

<< QUEL Kenryu? Il Condottiero Imperiale?>> sbalordì Eria nel costatare che i suoi amici conoscevano il fratello di Derric:<< Lo conoscete? Ma...>> poi osservò il viso del suo ragazzo:<< … che ti prende, Hiro?>>.

<< Sì, lo conosciamo eccome.>> annuì il ragazzo dal braccio fasciato:<< Dopo che ho sconfitto Tempestoso, è arrivato a catturare i restanti Araldi del Fulmine... e...>> i suoi occhi si tinsero di un notevole istinto omicida:<< … HA AMMESSO DI AVER UCCISO MIO PADRE!>>.

<< COSA?>> fece la ragazza, mettendosi una mano davanti alla bocca: di tutte le cose che le avesse potuto dire, quella era sicuramente la più inaspettata di tutte.

<< Finalmente ci rincontriamo... KENRYU!>> ruggì Hiro, non riuscendo a trattenere completamente la rabbia e spingendo i passanti a voltarsi a guardarlo:<< Non vedevo l'ora di rincontrarti... questa volta non la passi liscia!>>. Il Condottiero Imperiale non rispose subito, si mise semplicemente a scrutare uno per uno il gruppo. Infine, iniziò a muovere qualche passo avanti.

<< Non mi aspettavo di rivederti, Hiro.>> dichiarò Kenryu, indifferente mentre si avvicinava:<< Sei adirato con me, non me ne stupisce: immagino che tu non veda l'ora d'incrociare le spade... non è così?>>.

<< CI PUOI GIURARE!>>.

<< Comunque...>> sospirò il Condottiero Imperiale, arrestandosi ad un paio di metri da loro:<< … non sono venuto qui per te. Sono venuto qui...>> così dicendo indicò con un dito Ryuzo:<< … per lui.>>.

<< Eh?>> disse Artic, fissando il proprio maestro:<< Sei qui per il mio maestro Ryuzo? E perché?>>.

<< Ah... si chiama Ryuzo, dunque...>>.

<< A me non importa nulla... del motivo per cui sei qui!>> esclamò il ragazzo dal braccio fasciato, sfoderando la spada:<< IO VOGLIO VENDICARE MIO PADRE, HAI CAPITO?>>.

<< Hiro... calmati per favore...>> gli si parò davanti Eria, cercando di dissuaderlo:<< Non vorrai metterti a combattere con lui qui in città, spero!>>.

<< Ascoltami bene, Hiro...>> si pronunciò Kenryu, chiudendo gli occhi con decisione:<< … io non sono abituato a render conto delle mie azioni a nessuno. Ma se serbi questo odio per me, allora dovresti riservarne molto di più per quel Ryuzo, visto che ha una gran responsabilità nell'accaduto.>>.

<< Cosa diamine stai dicendo?>> chiese Hiro, senza abbassare di un millimetro la spada e sempre pronto a scattare contro la persona che aveva ucciso suo padre, in preda al suo irato stato d'animo. 

<< Ohi ohi...>> si intromise Ryuzo, piuttosto perplesso:<< Che dovrei centrare io con suo padre?>>.

<< Perché non ce lo dici tu, Ryuzo?>> gli rispose il Condottiero Imperiale, più freddo che mai:<< Ah, scusami... i tuoi uomini ti chiamano “ Sommo Drago Supremo”, non è così?>>. Quelle parole giunsero totalmente inattese alle orecchie di Hiro e dei suoi amici, i quali, dopo un primo attimo di stupore generale, si volsero in direzione del maestro di Artic.

<< Come ha detto?>> mormorò Eria, incredula.

<< Sommo... Drago Supremo?>> sgranò gli occhi il ragazzo dal braccio fasciato nonostante l'ira di cui era preda:<< Cosa...?>>.

<< M-Maestro...>> boccheggiò Artic:<< Tu... saresti... il capo dei Sommi Draghi?>>.

<< Uh...>> fece Ryuzo, sereno benché lo si venisse accusato di una cosa del genere:<< E sentiamo... come faresti a dire che sono io il “ Sommo Drago Supremo”?>>.

<< E' stato mio fratello a fornirmi una descrizione del capo dei Sommi Draghi.>> spiegò il Condottiero Imperiale:<< L'ho data anche ai miei informatori abituali, che mi hanno segnalato che eri qui intorno, e come vedi eccomi qui. Uno come te non passa inosservato... non credo ti convenga negarlo, posso sempre arrestarti come indiziato numero uno.>>. Per un breve lasso di tempo, il Condottiero Imperiale e il maestro di Artic non fecero altro che scambiarsi silenziosi, impenetrabili sguardi.. E alla fine...

<< Eh... immagino che tuo fratello fosse Derric, il traditore ucciso da Insano, non è così?>> ghignò Ryuzo, divertito:<< Peccato, avrei voluto rimanere nell'ombra il più possibile...>>.

<< Ucciso?>> spalancò gli occhi Kenryu, sbalordendosi alla notizia:<< Derric... è morto?>>.

<< Ma allora... è davvero il Sommo Drago Supremo?>> disse Eria, allontanandosi da Ryuzo alla svelta, imitata sia da Hiro che da Artic nel dubbio.

<< Maestro... non è possibile!>> disse lo spadaccino con le katane, restio ad accettare quanto detto:<< Tu... non puoi essere... il Sommo Drago Supremo... non è possibile... E' uno scherzo, vero? Hai pure salvato la vita ad Hiro...>>.

<< E' vero, ma solo perché mi dissi unicamente che un tuo amico era in difficoltà.>> rispose il maestro di Artic:<< Se avessi saputo che si trattava di un nemico della mia banda non avrei certo acconsentito: dopotutto, non sapevo ancora che eri insieme a questo ragazzo, all'epoca...>>.

<< Non ci credo..>> mormorò Artic, sgomento:<< Allora sei davvero...?>>.

<< Sì...>> ammise il maestro, solenne:<< … io sono il Sommo Drago Supremo, Ryuzo!>>.

<< Anche se è così...>> intervenne Hiro, tremante di rabbia:<< … cosa c'entra un Sommo Drago con mio padre?>> puntò quindi la spada contro Kenryu:<< SEI STATO TU AD UCCIDERE MIO PADRE, NO?>>.

<< Lui...>> mormorò Kenryu, scuotendosi dalla notizia della morte del fratello:<< … è colui che ha causato la sua morte per mano mia.>>.

<< COSA?!>> trasalì il ragazzo dal braccio fasciato.

<< Come ho detto, non devo rendere conto di niente a nessuno, quindi mi limiterò a dirti cosa è successo all'epoca, senza omettere niente: sarà accaduto cinque o otto anni fa, quando ero ancora un Generale Imperiale. Di ritorno da una missione, io e miei uomini ci imbattemmo in un tizio dotato di un braccio strano... uguale al tuo, Hiro.>>.

<< Un braccio come il mio...>>.

<< Proprio così.>> annuì il Condottiero Imperiale:<< Però qualcosa non andava in quell'uomo: era senza controllo, completamente folle, non esitò ad attaccarci da solo. Del mio gruppo rimasi soltanto io, a tenergli testa, e alla fine di uno scontro durissimo non ebbi altra scelta che ferirlo a morte.>>.

<< Quell'uomo...>> tremò Hiro, incredulo:<< … era... mio padre?>>. Kenryu non rispose, ma il suo silenzio fu molto più eloquente.

<< In seguito, scoprì che gli rimaneva ancora qualche attimo di vita.>> riprese Kenryu:<< A quanto pare, i colpi ricevuti durante la sfida l'avevano fatto tornare in sé. Con quel poco di vita rimastagli, mi rivelò che era stato il capo dei Sommi Draghi a ridurlo così, dopo... aver provato a modificarlo.>> il ragazzo dal braccio fasciato sbiancò a quell'affermazione:<< Inoltre, mi supplicò di premurarmi che non succedesse nulla al suo unico figlio, Hiro, a cui aveva applicato un braccio uguale a quello che gli era stato inserito dai Draghi.>>.

<< E' stato il padre di Hiro allora a... creare il suo braccio ad Emblemi?>> mormorò Eria, guardando il braccio fasciato di Hiro:<< Will aveva ragione...>>.

<< Non... Non posso crederci...>> scosse il capo il ragazzo dal braccio fasciato, lasciando quasi cadere la spada a terra: tutte quelle verità nascoste... faticava ad accettarle non poco:<< Deve essere... uno scherzo...>>.

<< Nessuno scherzo. Tuo padre era convinto che saresti diventato fortissimo... addirittura l'ultima speranza per Acaidar. In seguito morì, e per rispetto verso l'uomo che ero stato costretto ad uccidere diedi ordine di cercarti una volta divenuto Condottiero Imperiale. Però né io né loro riuscimmo a trovarti... finché non ci incontrammo per caso a Indigogate tempo fa. Ignoravo però che fossi tu, dopotutto sapevo solo più o meno la tua età e il tuo nome.>>.

“ Ecco come mai quel Tenente dei Cavalieri del Governo Imperiale ci aveva catturati.” pensò Eria, rammentando l'occasione in cui avevano conosciuto Will:“ E Kenryu non ha riconosciuto Hiro ad Indigogate perché quella volta gli aveva dato un nome falso...”.

<< Ah, Heito...>> disse Ryuzo, divertito, attirando su di sé l'attenzione:<< … quel gran fallimento: provammo a creare un braccio ad Emblemi “ potenziato” su di lui, con l'unico risultato di fargli perdere la ragione e spingerlo a liberarsi per fuggire via. Ancora rido al pensiero di come sia morto stupidamente.>>. Quel discorso non fece altro che aumentare la già grande rabbia che albergava nell'animo di Hiro, il quale lo fissò truce.

<< Cosa... hai detto?>> digrignò i denti il ragazzo dal braccio fasciato:<< Come ti permetti... di parlare così di mio padre??!>>.

<< Ma è vero, è stato un idiota.>> rispose Ryuzo, convinto di quanto diceva:<< Poteva divenire mio alleato, lui che aveva perfino tradotto insieme a me alcuni antichi testi, e schierarsi al mio fianco per la conquista del potere. Invece, quindici anni fa circa, mi trovò e dichiarò di volermi fermare. Lo sconfissi...e lo rinchiusi, trasformandolo in un soggetto da esperimenti. La fine degna per uno come lui.>>.

<< E' così che è andata.>> concluse Kenryu, distogliendo lo sguardo:<< E' vero che l'altra volta ho sorriso quando ho detto di aver ucciso tuo padre, ma era solo perché trovavo ironico il fatto di definirmi il suo vero uccisore. Volevo che ti unissi ai Cavalieri solo per proteggerti come promesso a tuo padre. Ora sai tutto...>>. 

Hiro fissò il suolo, in un silenzio carico di tristezza e dolore. Ora capiva finalmente perché il suo genitore se ne era andato via senza dire nulla, perché l'aveva lasciato solo tutti quegli anni: conosceva le intenzioni dei Sommi Draghi, e voleva fermarli. Gli aveva creato il braccio ad Emblemi perché potesse neutralizzarli al posto suo, se fosse morto nel tentativo.

<< H-Hiro...>> sussurrò la ragazza, lo sguardo compassionevole: pensò che doveva essere terribile quanto gli era stato rivelato, per lui. D'un tratto, il ragazzo dal braccio fasciato sollevò ancora la spada, e giratosi di centottanta gradi verso il Sommo Drago Supremo si mise inaspettatamente in posizione.

<< Tu...>> mormorò Hiro, celando in quelle deboli parole una rabbia indescrivibile che esplose il secondo dopo:<< … LA PAGHERAI CARAAAAA!!!>> e così dicendo si lanciò di corsa contro Ryuzo:<< HAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!>>.

<< ASPETTA!>> cercò di fermarlo inutilmente Artic:<< NON E' UN AVVERSARIO DA AFFRONTARE CON LE IDEE CONFUSE DALL'IRA!>>.

<< TI ELIMINERO'! MUORIIIIIIII!!>> gridò il ragazzo dal braccio fasciato, ormai fuori controllo, alzando la lama per calarla con un furioso fendente a due mani sul suo obbiettivo. Il Sommo Drago Supremo non ebbe nemmeno il tempo di mettersi in posizione di guardia che il ragazzo dal braccio fasciato lo raggiunse, sferrandogli il colpo. Tuttavia...

<< Uff...>> sbuffò Ryuzo l'istante successivo, un po' seccato:<< E' pericoloso brandire una cosa così affilata, sai?>>. Incredibilmente, con una velocità che rasentava l'inverosimile, il maestro di Artic aveva afferrato con le sue mani guantate la lama dell'arma a lui rivolta per i lati, bloccandone l'offensiva senza il minimo sforzo. I passanti rimasero come inebetiti davanti a quella scena.

<< C-Cosa...?>> stupì Eria, spiazzata:<< Ha... bloccato un fendente di Hiro lanciato con entrambe le mani?>>.

<< Una mossa che ha penetrato anche la barriera elettrica di Tempestoso... e lui ha bloccato tutta quella forza così?>> disse Artic, non meno sorpreso.

“ N-Non ci credo...” pensò Hiro, sforzandosi di spingere la propria spada contro Ryuzo. Benché ce la stesse mettendo tutta, però, non riusciva a liberare l'arma dalla ferrea morsa in cui l'aveva intrappolata il nemico. Eppure, anche se non aveva ricorso al potere del suo Emblema Acqua, la forza del fendente era sempre quella.

<< Sei troppo nervoso, figlio di Heito.>> sorrise il Sommo Drago Supremo:<< Forse è meglio se...>> nel dire questo spostò di colpo la lama, chiudendo quindi una mano a pugno:<< … se ti FAI UN SONNELLINO!>> e subito sferrò quello stesso pugno nello stomaco del ragazzo dal braccio fasciato, il quale non riuscì a spostarsi in tempo per schivarlo.

<< A-ARGH!>> fece il Cacciatore di Missioni con l'Emblema Acqua, ricevendo in pieno il colpo: era talmente forte che non si rese nemmeno conto di venir sollevato da terra per poi essere scagliato come un fuscello contro una delle case laterali non lontana, finendo spalle contro il muro di pietra della stessa. Ricadde quindi a terra, piegato dalla potenza che si era abbattuta su di lui come una cannonata.

<< HIRO!>> accorse la Cacciatrice di Missioni sua amica in suo soccorso insieme ad Artic, più che allarmata. La folla intorno a loro sembrava alquanto impaurita dalla forza micidiale di Ryuzo, e lo osservava con evidente timore.

<< Ehi... stai bene?>> disse lo spadaccino con le katane, piegandosi su di lui:<< Riesci a rialzarti?>>.

<< N...No...>> tremò tutto Hiro, quasi sul punto di vomitare a causa del pugno ricevuto:<< E'... E' spaventoso. Per... Per un attimo... mi è sembrato che quel pugno mi trapassasse...>>.

<< Chissà... forse ti avrei sfondato lo stomaco.>> si sgranchì il collo Ryuzo:<< Però ammetto che il tuo fendente era davvero difficile da bloccare... non sei del tutto scadente.>>. Eria lo guardò tesa: Hiro era un tipo molto robusto e resistente, l'aveva dimostrato in un sacco di occasioni... eppure stavolta era bastato un pugno per stenderlo, seppur approfittando della sua sorpresa.

<< Come prevedevo, Hiro non è ancora in grado di battersi con lui.>> assottigliò lo sguardo Kenryu, senza staccare gli occhi dal nemico. Quindi si rivolse ai cittadini nelle vicinanze:<< CITTADINI DI ARGENTGATE! Sgomberate l'area, SUBITO! E' un ordine del Condottiero Imperiale!>>.

<< S-Signor Kenryu...>> mormorò un cittadino, scambiandosi occhiate con i propri concittadini. Alla fine annuirono tutti, e si dispersero rapidamente lasciando la strada deserta. 

<< Uh, li hai mandati via, caro Kenryu?>> disse Ryuzo con voce mielosa:<< Che cattivo che sei...>>.

<< Non essere troppo sicuro di te stesso, Ryuzo.>> disse il Condottiero Imperiale, seccato:<< Potrai anche avere i pugni più forti di questa terra, ma non potranno evitare la velocità della mia spada. Perciò... in nome della giustizia, ti suggerisco di consegnarti subito a me: se lo farai... non ti ucciderò.>>.

<< Andiamo, “ Kenryuccio”.>> gli tirò un'occhiataccia Ryuzo, pronunciando il soprannome con tono alquanto provocatorio:<< Se hai fatto andar via tutta quella gente è chiaro che hai già capito che è inutile negoziare, no?>>.

<< Mmh...>> fece il Condottiero Imperiale, serio:<< Non mi lasci altra scelta, eh? E va bene...>> detto questo tirò fuori la propria arma dal fodero, una sorta di fioretto su cui era applicato l'unico Emblema Impatto esistente:<< … vorrà dire che spetta a me vendicare il padre di Hiro... e mio fratello, ucciso dai tuoi uomini!>>.

<< Puoi provarci.>> disse con interesse il Sommo Drago Supremo, infilando una mano all'interno della propria giacca:<< Ma non sarà dai miei pugni che dovrai guardarti: anch'io ho un'arma...>> e così dicendo tirò fuori da una grossa tasca interna cucita nella stessa una frusta arrotolata, che subito liberò prendendola per il manico. Alla base della stessa, poco sopra l'impugnatura, sembrava essere incastonato un grosso Emblema color verde smeraldo.

<< Pensi che quella frusta possa essere sufficiente?>> gli chiese Kenryu, la spada posizionata davanti al proprio volto:<< Cominciamo.>> quindi, con uno scatto, iniziò a prendere velocità, scagliandosi in avanti.

<< Tsk... non sottovalutarmi!>> spalancò gli occhi Ryuzo, ed immediatamente fece saettare l'arma nella direzione dell'aggressore: nel momento in cui la lunga corda che formava l'estremità della stessa gli fu vicina, Kenryu toccò il suolo con la punta della propria spada e si catapultò in aria, evitandola e giungendo ad un paio di metri d'altezza dall'opponente.

<< Incredibile...>> disse Eria, colpita:<< Come ha fatto ad arrivare sopra di lui in quel modo?>>.

“ L'Emblema Impatto di Kenryu gli permette di generare “ onde d'urto” in grado di lanciarlo in aria, se le scarica a terra.” pensò Artic:“ E ha padroneggiato le onde in modo eccezionale... così da sovrastare Ryuzo.”. Il Condottiero Imperiale, infatti, stava per ricadere sopra il suo avversario, pronto a colpirlo con la sua arma.

“ La tua frusta era troppo lenta!” meditò il Condottiero Imperiale, negli ultimi istanti della propria caduta. Proprio quando la sua lama stava per trafiggere il nemico, però, qualcosa di terribilmente veloce saettò all'improvviso, chiaramente verso di lui. Istintivamente Kenryu liberò un'onda d'urto dalla propria lama in modo da spingerla a parare l'oggetto, ma venendo contemporaneamente spinto da esso di alcuni metri più in alto nell'etere. Il capo dei Cavalieri atterrò illeso sopra il tetto di una casa, e da lì poté costatare la natura della cosa che aveva ostacolato la sua azione.

<< Dunque è così che stanno le cose...>> mormorò Kenryu: la corda della frusta di Ryuzo era diventata molto più lunga, e la sua punta una lama acuminata che si era protesa fino a raggiungerlo con una forza incredibile.

<< Quella frusta...>> sbottò Eria, iniziando a capire cos'era appena accaduto.

<< E' il...>> sussurrò Hiro, ripresosi un poco:<< … potere... di un Emblema...>>.

<< Emblema Controllo.>> affermò Kenryu, risoluto:<< Ne avevo sentito parlare...>>.

<< Sei informato.>> ghignò Ryuzo, mentre la frusta tornava normale:<< Questo è un Emblema Controllo grande, un Emblema di cui ce ne sono pochissimi esemplari: con essa, è possibile “ controllare” alcune caratteristiche della propria arma. Conformazione, forma... perfino movimento, resistenza, peso e superficie, entro certi limiti. E' un Emblema che se usato bene può risultare molto ostico, anche se non è possibile estenderne gli effetti al proprio corpo.>>.

<< Non mi interessa se puoi allungarlo o renderlo più appuntito.>> dichiarò Kenryu:<< Il tuo potere non ti basterà a salvarti da me.>>.

<< Ah sì?>> mostrò i denti il maestro di Artic:<< Vogliamo... SCOMMETTERE?>> quindi agitò la frusta verso il tetto su cui si trovava il nemico, ed essa divenne lunghissima e cosparsa di punte affilatissime. Il fratello del defunto Derric fece appena in tempo ad emettere un'onda d'urto che lo catapultasse sopra un'altra casa lontana da lì, perché l'istante successivo la punte sferzarono il tetto della stessa, tagliando via la parte superiore dello stesso.

<< Quanto diavolo sono affilate le punte di quella frusta?>> si sorprese Artic.

<< Non fuggire! AHAHAH!>> rise Ryuzo, riportando di nuovo normale la frusta ed estendendola nuovamente per colpire il nemico. Kenryu si diede una nuova spinta con un'onda d'urto, atterrando in strada e lasciando che il colpo sfondasse verticalmente una parte dell'abitazione.

<< Sei mio!>> esclamò il Condottiero Imperiale, balzando come un missile grazie alla spinta prodotta dal potere dell'Emblema Impatto e preparandosi a fendere l'avversario con la spada.

<< Fruste di Sbarramento!>> esclamò Ryuzo, e in quel momento dalla base della corda della frusta emersero nuove, numerose fruste robuste come il diamante che formarono un compatto muro tra sé e la lama che lo minacciava, parando l'attacco senza ricevere alcun danno né per sé né per la propria protezione.

“ La sua difesa è ferrea...” pensò Kenryu. Proprio allora, le punte delle fruste appena generate divennero appuntite e si piegarono verso di lui, decise a trafiggerlo. Il capo dei Cavalieri sprigionò l'ennesima onda d'urto così da evitarle, ma da esse si formarono successivamente nuove fruste che si lanciarono nella sua direzione. Una nuova onda sprigionata a terra e Kenryu si sottrasse anche a quelle, lasciando che si piantassero nel terreno sottostante.

<< Però! Devo ammettere che hai colpo d'occhio.>> commentò Ryuzo, ritirando le parti della frusta così da riportarla all'istante alla normalità:<< Schivare così i miei attacchi è proprio degno del Condottiero Imperiale.>>.

<< Ti conviene risparmiare il fiato.>> socchiuse gli occhi Kenryu:<< Te ne servirà per far durare più a lungo il tuo ultimo respiro.>>.

<< Ti illudi di potermi uccidere? AHAHAHAH!>> scoppiò a ridere il maestro di Artic:<< Anche se sono stato il maestro di spada di Artic, è la mia frusta la mia arma principale... e non ti lascerà scampo!>>.

<< Lo vedremo. Comunque... come mai ti sei accollato la responsabilità di fare da maestro ad un futuro Cacciatore di Missioni, un tuo potenziale nemico?>>.

<< Oh beh... confesso che speravo di tirarlo dalla mia parte, prima o poi. Peccato non sia accaduto...>>.

<< Maledetto...>> ringhiò Artic, furioso:<< Hai cercato di usare anche me, come il padre di Hiro...>>.

<< Ci ho rinunciato da un po', però.>> ammise Ryuzo:<< Ed è un peccato, sono certo che saresti stato un ottimo Araldo.>>.

<< Beh, se ti può consolare, Artic...>> disse Kenryu, lo sguardo deformato da un istinto omicida:<< … quando l'avrò battuto non potrà più usare nessuno!>> detto questo si lanciò di nuovo all'assalto.

<< Fruste... dell'Idra!>> dichiarò il Sommo Drago Supremo, attaccando a distanza con la frusta, la quale si divise in diverse corde lunghe più di dieci metri che saettarono contro il Condottiero. Quest'ultimo, individuato un varco tra le fruste, si diede una spinta verso di esso grazie al potere del suo Emblema, schivando i numerosi attacchi e piombando sul nemico.

<< Tsk... NON TI ILLUDERE!>> ghignò il Sommo Drago, schivando l'attacco e lasciando che Kenryu atterrasse lì vicino:<< Non devo per forza stare fermo!>> quindi arretrò il pugno che non stringeva la frusta e si preparò a sferrarglielo.

<< Lo sapevo...>> sorrise gelido Kenryu, e in quell'istante la punta del proprio fioretto toccò il suolo e lo spinse come una meteora contro il petto di Ryuzo, il quale venne travolto in pieno da lui prima di riuscire a portare a termine l'offensiva.

<< Wow...>> boccheggiò Eria:<< ...capendo che si sarebbe spostato, Kenryu si è tenuto pronto per sbalzarsi su di lui con il potere della propria spada.>>. 

I due avversari rotolarono sul terreno di scontro, e il primo a rialzarsi fu proprio il Condottiero Imperiale, che scattò con un balzo su Ryuzo. Prima che arrivasse al bersaglio, però, le fruste del capo dei Draghi saettarono nell'aria, riuscendo a ferirlo lievemente e a spingerlo via.

<< Eheheh...>> si rimise in piedi anche Ryuzo, riportando normale la frusta:<< Spiacente, ho capito ormai il tuo punto debole.>> proseguì dunque riportando le molteplici corde nella sua direzione e attaccandolo da più lati con le stesse. Il Condottiero Imperiale ne deviò alcune con un fendente, velocizzato dalle onde d'urto, ma le altre lo colsero di sorpresa alle spalle, colpendolo pesantemente.

<< AAAAAH!>> gridò Kenryu, preso in pieno:<< Bastar...do...>>. Un'altra delle corde della frusta lo prese poi in faccia, sbilanciandolo e facendolo così cadere.

<< Accidenti... l'ha colpito!>> strinse un pugno Artic:<< Eppure... Kenryu è velocissimo. Si è fatto colpire troppo facilmente...>>.

<< Velocissimo? Non è esatto.>> disse Ryuzo, aspettando che il Condottiero Imperiale si rialzasse:<< E' la sua spada ad essere rapidissima, non il suo corpo: anche se è un grande guerriero, non è abbastanza svelto nel complesso... VERO?>> in quel momento le molteplici parti della sua frusta vennero di nuovo spinte contro il rappresentante della giustizia, il quale riuscì a parare solo uno dei colpi, mentre gli altri lo frustarono diverse volte senza che potesse reagire.

<< KENRYU!>> gridò Eria, in ansia per il Condottiero. Hiro alzò lo sguardo, rialzandosi a stento: anche se Kenryu aveva ucciso suo padre, le ultime parole che Ryuzo aveva pronunciato al riguardo e il modo in cui le aveva dette gli avevano fatto comprendere che era quest'ultimo la vera causa della sua morte, quindi non poteva che sperare che tra i due uscisse vincitore proprio il Condottiero Imperiale. Ma ora le possibilità per Kenryu sembravano essersi ridotte...

Nel frattempo, Will era appena tornato dall'accompagnare Lawrence alla sua imbarcazione, ed arrivato sul posto si era trovato di fronte la battaglia tra Kenryu e Ryuzo, rimanendo non poco sorpreso.

<< Q-Quello è... il Sommo Drago Supremo...>> disse Will, più che sorpreso nel riconoscere il suo precedente capo:<< E quello è Kenryu. Che ci fanno loro qui?>> si guardò intorno, costatando le case danneggiate dai colpi di Ryuzo:<< Non dovrebbero combattere qui in città, accidenti...>>.

<< Che perdita di tempo...>> disse il Sommo Drago Supremo, annoiato, continuando a sferzare senza sosta il Condottiero Imperiale:<< Mi aspettavo di più dal Condottiero Imperiale.>>. Assistendo a quella scena, alla fine, Hiro cercò di avanzare verso Ryuzo.

<< Ehi...Hiro, che vuoi fare?>> domandò Eria, seria, trattenendolo.

<< Che domande...>> sbuffò il ragazzo dal braccio, non del tutto ripresosi:<< Ryuzo... non può farla franca. Devo...>>.

<< Anche combatterlo...>> disse Artic, contribuendo a trattenerlo:<< … non sei alla sua altezza...>>.

<< E ALLORA? DEVO FORSE LASCIARE CHE PROVOCHI LA MORTE DI QUALCUN ALTRO??!>> replicò con forza Hiro. Artic sembrò quasi paralizzarsi davanti a quella reazione, quasi avesse compreso che anche lui avrebbe dovuto fare altrettanto. Intanto, però, Ryuzo stava per procedere a mettere fine alla sfida.

<< E con questo... E' FINITA!>> esclamò il Sommo Drago, rendendo acuminate tutte le corde formatesi sulla sua frusta e sferrando nuovi attacchi. In quel momento, Kenryu rialzò lo sguardo, determinato.

<< Non... ti lascerò... impunito!>> disse Kenryu, spalancando gli occhi, e con quelle parole sollevò un piede, sprigionando poi un'onda d'urto con la spada dopo averla protesa verso l'esterno:<< ROTAZIONE FATALE!>>. Il Condottiero prese a girare su se stesso, spinto dall'onda, e in un lampo falciò tutte le corde che stavano per attaccarlo da ogni direzione, riducendole a brandelli.

<< Cosa?>> rimase sorpreso Hiro, così come Artic ed Eria da quella mossa inaspettata.

<< Impressionante...>> commentò Ryuzo, facendosi più concentrato:<< Ruotando su te stesso, hai creato un attacco così veloce da neutralizzare tutti i miei...>>.

<< Non mi fermo... per così poco...>> ansimò il Condottiero Imperiale, abbassando la spada:<< Ti insegnerò... a non prendermi più sottogamba.>>.

<< Non gasarti tanto per aver annientato il mio attacco.>> inclinò la testa il maestro di Artic: al terminare di quella frase, le parti delle fruste tagliate iniziarono prodigiosamente a ricomporsi, per poi venir dirette con decisione contro Kenryu.

<< ATTENTO, KENRYU!>> lo avvisò Artic:<< SCHIVALE!>>.

<< Lo so da me.>> affermò Kenryu, e proprio quando le fruste minacciarono di colpirlo, esse presero invece il vuoto: era sparito nel nulla.

<< Mmh?>> socchiuse gli occhi il Sommo Drago Supremo, confuso:<< Dove è finito?>>. Alzò lo sguardo: Kenryu era stato sbalzato dal proprio potere ad un'altitudine davvero notevole, finendo in cielo.

<< Ehi, che fa?>> chiese Eria, una volta individuatolo:<< Cioè...>>.

<< Se cade a terra da quell'altezza, sicuramente non se la caverà.>> ringhiò Will:<< Che sta combinando?>>.

<< Qualunque cosa tu abbia in mente...>> disse Ryuzo, allungando notevolmente le corde della propria arma fino a raggiungere il nemico:<< … ti finirò prima!>>.

<< Uff...>> sospirò Kenryu, iniziando a piombare giù come un sasso a causa della forza di gravità:<< Dovrò usare questo...>> quindi protese la spada dietro le proprie spalle, e con una nuovissima onda d'urto si fece letteralmente sparare in diagonale, protendendosi verso l'obbiettivo. Le corde affilate tentarono di ghermirlo, ma la velocità a cui il Condottiero era stato scagliato gli permise di evitarle.

<< Ancora più veloce...>> mormorò Hiro:<< Così morirà di sicuro...>>.

<< Capisco...>> comprese Ryuzo, di diversa oppinione:<< Punta di nuovo sul fatto che mi sposterò, in questo modo sprigionerà una nuova onda d'urto per salvarsi e travolgermi come prima. In questo caso... mi limiterò ad intercettarlo!>>. La sua frusta tornò ordinaria, e il secondo successivo riversò una nuova ondate di corde dalle punte affilate sulla traiettoria dell'avversario.

“ Vuole impalarmi?” pensò Kenryu, serio.

“ Se anche volesse schivarle, dovrebbe comunque cambiare traiettoria...” meditò il Sommo Drago Supremo:“ Ormai è...” ma proprio allora, con una mossa imprevista, il Condottiero Imperiale puntò in alto la spada, così da spingersi con una delle sue onde d'urto in direzione del suolo ed evitare di essere sopraffatto dalle punte. Sotto la tensione generale che regnò in quell'istante, Kenryu ripuntò dietro la propria schiena proprio a pochissimi centimetri da terra, sparando un'altra onda che lo sbalzò nuovamente in direzione del suo avversario.

<< Non ci credo...>> sbiancò Will:<< E' stato tanto veloce... e preciso nel padroneggiare la sua abilità da evitare di schiantarsi?>>.

<< Fruste di Sbarram...>> cominciò a dire Ryuzo, tutt'altro che intenzionato ad arrendersi, ma prima che la sua barriera venisse eretta, un nuovo impulso dell'Emblema Impatto aumentò ulteriormente la velocità del Condottiero Imperiale, facendolo saettare come un fulmine su di lui.

<< OOOOOOOOOOOOOOOO...>> gridò Kenryu, arretrando un pugno:<< … AAAAAAAH!!!>> e il colpo micidiale, rafforzato dall'enorme carica ricevuta, impattò contro il petto di Ryuzo: quest'ultimo, travolto in pieno, venne lanciato lontanissimo, sfondando la parete di un edificio e finendovi dentro con un boato.

<< Ehi... che colpo devastante!>> esclamò Eria, con aria esultante.

<< Come minimo Ryuzo si sarà rotto qualche costola.>> strinse un pugno con convinzione Artic:<< Credo che Kenryu abbia vinto!>>.

<< Anf... Anf...>> sbuffò Kenryu, quasi piegandosi in ginocchio:<< Vediamo... se sei ancora...>>.

<< Non male!>> risuonò una voce sarcastica proveniente dall'edificio sfondato. Tutti gli spettatori si girarono nella direzione dell'edificio sopracitato: dopo attimi carichi di nervosismo ed incredulità, la figura di Ryuzo fuoriuscì dall'interno della casa, un po' ammaccato dall'impatto, ma vivo.

<< Tu... maledetto...>> ringhiò Kenryu, incredulo:<< … hai ricevuto un colpo del genere... hai sfondato la parete di un edificio... e sei ancora in grado di reggerti in piedi? Che razza di mostro sei?>>.

<< Oh... sei scortese...>> sorrise Ryuzo, riducendo alla normale struttura la frusta ancora stretta nel suo pugno:<< Sono solo un essere umano come tutti gli altri... solo un po' più forte.>>.

<< Maledizione...>>.

<< Ad ogni modo, il giochetto finisce qui. E' stato un piacere scontrarmi con te... ma se anche vincessi, c'è la possibilità che io perda troppe energie, e non voglio rischiare di essere catturato da Artic e i suoi amici proprio ora.>> nel dire ciò, ruotò sopra la propria testa la frusta... la cui estremità si divise subito in quattro lunghissime corde che girarono sopra entrambi con una rotazione rapidissima.

<< Che cosa...?>> si chiese Kenryu, in guardia.

<< Fruste... della Tempesta!>> spalancò gli occhi Ryuzo, e così dicendo dal tutta la lunghezza delle corde rotanti se ne generarono molte altre che sferzarono il terreno durante la rotazione, alzando una fittissima nuvola di polvere che nascose i contendenti agli occhi altrui.

<< Coff Coff...>> tossirono Hiro, Will e gli altri, respirando la polvere generata dal velocissimo attacco. Ci volle un bel po' prima che tutto quel polverone si diradasse, e quando questo avvenne, l'unico rimasto sul campo di battaglia era Kenryu, il quale sembrava esserne uscito senza ulteriori danni.

<< Accidenti... è fuggito.>> intuì il Condottiero Imperiale, guardandosi intorno:<< Me l'ha fatta... e in queste condizioni non è prudente per me inseguirlo...>> quindi guardò freddamente in direzione di Hiro, Artic ed Eria:<< Voi siete ancora vivi, vedo...>>.

<< Non sembri proprio contento della cosa...>> disse allibita Eria:<< E poi... pensa alle tue ferite.>>.

<< Vorrei vedere voi... se vi foste lasciati sfuggire l'occasione di catturare il responsabile dei casini che stanno svolgendosi nella regione.>> rispose bruscamente Kenryu, muovendo rapidi passi per raggiungerli, incurante dei tagli ricevuti:<< Che razza di disdetta...>>.

<< Ehi, si può sapere cos'è successo qui?>> disse Will, venendo loro incontro:<< Che ci facevano il Sommo Drago Supremo e lui...>> così dicendo indicò Kenryu:<< … qui?>>.

<< Beh... Kenryu era alla ricerca del Sommo Drago Supremo, che a quanto pare era il mio maestro di spada.>> spiegò Artic, furioso:<< E pensare che lo credevo uno dei miei migliori amici...>>. 

<< Dici sul serio?>> si stupì profondamente il musicista:<< Chi l'avrebbe mai detto...>>.

<< Le vostre questioni personali con Ryuzo non mi interessano.>> chiuse gli occhi il Condottiero Imperiale:<< Sono certo che tutto il caos che sta organizzando con le azioni illegali dei suoi uomini siano parte di un piano più grande... ma finché non lo catturo non scoprirò mai cosa sta tramando.>>.

<< Noi lo sappiamo.>> si intromise Hiro, cogliendo di sorpresa tutti:<< Il suo scopo... ne siamo a conoscenza.>>.

<< Cosa?>> disse il Condottiero Imperiale, guardandolo come per chiedergli se scherzasse.

<< Hiro... vuoi davvero rivelarglielo?>> chiese Will, stranito:<< Non aveva ucciso suo padre?>>.

<< Abbiamo appena scoperto che è stato Ryuzo a causare la sua morte.>> gli spiegò Eria:<< L'ha sottoposto a... esperimenti...e l'ha costretto...a...>>.

<< Glielo spiegherai dopo.>> disse il capo dei Cavalieri, frettoloso, ritornando poi a focalizzarsi su Hiro:<< Se è vero che sai qualcosa, parla.>>.

<< Sì.>> annuì il ragazzo dal braccio fasciato, assumendo però un'espressione molto dura:<< Credo che ora avremo bisogno del tuo aiuto per fermare tutto questo... ma sia ben chiaro che ancora non mi fido molto di te.>>.

<< Ma davvero?>> lo scrutò Kenryu, glaciale:<< Immagino che tu non mi abbia ancora perdonato l'uccisione di tuo padre Heito. Io non rendo conto a nessuno delle mie azioni...>>.

<< Non è per questo.>> disse Hiro, distogliendo lo sguardo:<< Le parole di Ryuzo... sono bastate a convincermi che non hai avuto altra scelta, quella volta. Ma... tu non mi hai rivelato subito la verità solo perché ti senti tanto superiore da non avere debiti con nessuno, mi hai nascosto qualcosa che avevo il diritto di sapere solo per questo... come posso fidarmi al cento per cento di una persona come te?>>.

<< Capisco... è per via dei segreti che ti ho taciuto.>> chiuse gli occhi il Condottiero Imperiale, sempre indifferente.

<< Però...>> abbassò il capo il ragazzo dal braccio fasciato, sul punto di prendere una decisione definitiva:<< … se è vero che mio padre voleva che io contribuissi a fermare una volta per tutte Ryuzo... voglio che questo suo obbiettivo venga raggiunto a qualunque costo. Quindi...>> rialzò il volto con decisione:<< … ti dirò qual'è lo scopo dei Sommi Draghi se tu in cambio ci darai una mano.>>. Dopo quelle parole, così piene di volontà e del desiderio di voler soddisfare le aspettative del defunto genitore, Kenryu sembrò chiudersi in una silenziosa riflessione, dalla quale emerse in seguito ad un tempo in apparenza interminabile.

<< Mmh... e va bene.>> acconsentì infine il Condottiero, un po' stizzito:<< Se le informazioni di cui siete in possesso sono così importanti come dite, mi alleerò con voi... anche se non siete dei Cavalieri del Governo. Forza, racconta.>>.

<< Ok... ascolta attentamente...>> iniziò Hiro, informando così il rappresentante della giustizia di Acaidar di tutto ciò che gli era stato rivelato da Lein prima di morire, senza omettere alcun dettaglio.

<< In altre parole...>> tirò le somme Kenryu a fine racconto e comprendendo la gravità della situazione:<< … quel bastardo vuole mettere le mani su un fantomatico Emblema delle Stelle o come hai detto che si chiama, ma per riuscirci deve attivare quei sette meccanismi che chiamate “ chiavi”, non è così?>>.

<< Sì, è così.>> annuì Hiro, serio:<< Lein era uno di loro, e non credo stesse mentendo. Anche Lawrence era convinto di quanto aveva detto.>>.

<< Mmh... tutto sembra combaciare, in effetti.>> si grattò il mento il Condottiero Imperiale:<< Mio fratello mi aveva segnalato che stavano cercando alcuni strani testi, ma non ci avevo fatto troppo caso. Ora capisco che le rapine compiute dalle bande di Ryuzo erano solo un diversivo per sviare l'attenzione...>>.

<< Concordo, è sicuro.>> concordò il musicista del gruppo del ragazzo dal braccio fasciato:<< Acaidar è in grave pericolo. Hai per caso qualche idea sul da farsi, Kenryu?>>.

<< Una sì.>> rispose Kenryu:<< Se ho ben capito, il modo per accedere a questo Emblema è attivare tutte e sette le chiavi. Però se distruggessimo una delle “ chiavi” ancora inattive, il suo piano andrebbe a rotoli, non ho ragione?>>.

<< E' vero.>> confermò Eria, riconoscendo la veridicità delle sue parole:<< Kenryu... per te, con tutti gli uomini che ti ritrovi alle tue dipendenze, non dovrebbe essere difficile battere il continente alla loro ricerca, no?>>.

<< Certo: mi basterà sparpagliare i miei Cavalieri per il territorio alla ricerca di quelle cose. Vi avviso, però, Acaidar è grande, e non abbiamo idea di dove si trovino di preciso i meccanismi segreti: i Draghi potrebbero batterci sul tempo e allora, se quanto avete detto risponde a realtà, tutto sarebbe perduto.>>.

<< Hai ragione.>> espresse il proprio parere Will:<< Senza contare che non sappiamo a che punto siano i nostri avversari con le ricerche...>>.

<< In questo caso... potremo intervenire direttamente nel momento in cui tenteranno di prendere l'Emblema, non trovate?>> propose alla svelta Hiro:<< In fondo, devono svuotare il Lago Centrale per poterlo recuperare, e una cosa del genere non passerà inosservata.>>.

<< A quanto pare hai avuto la mia stessa idea.>> osservò Kenryu:<< Perciò ho una proposta: mentre i miei uomini cercheranno le cosiddette “ chiavi” ed  io farò ritorno a Goldgate, che è sulla sponda nord del lago, voi vi dividerete e farete la guardia alle altre sponde. Così, nel caso non riuscissimo ad intervenire sulle “ chiavi”, chi di noi si troverà più vicino al nascondiglio dell'Emblema potrà tentare di precedere quei bastardi al momento del prosciugamento delle acque e tentare di distruggerlo prima che possano impossessarsene.>>.

<< Questa ha l'aria di essere un'ottima idea.>> disse Artic, determinato:<< Io ci sto... ma non dimentichiamo quanto sono forti Fiammeggiante... e sopratutto Ryuzo: non sono proprio nemici da sottovalutare.>>.

<< E' vero...>> mormorò Eria, un po' scoraggiata:<< Se ci imbattessimo in loro due, avremo poche probabilità di farcela.>>.

<< E' per questo che vi darò un consiglio.>> chiuse gli occhi il Condottiero Imperiale, braccia conserte davanti a sé una volta rinfoderata la spada:<< Dato che non abbiamo idea di quanto tempo ci metteranno i Sommi Draghi a terminare le ricerche... approfittate di questo tempo per diventare più forti il più in fretta possibile: allenatevi fino a scoppiare, ma vigilando sempre sul Lago Centrale. Non voglio affidare tutto a dei deboli incapaci di tenere testa ai nostri nemici, anche se tanto bravi da battere qualche Drago.>>.

-Studio Tetro-

Io:<< Bene, bene... piano d'azione on...>>.

Honoryou:<< Sbaglio o ci stiamo avvicinando alla fine di Saga?>>.

Io:<< Ehm... sì.>>.

Keila:<< D: C-CI TROVEREMO DISOCCUPATI!>>.

Io:<< I lettori a cui piace ci resteranno molto peggio u.u Sempre che questo capitolo sia loro piaciuto...>>.

Honoryou:<< E piantala, o come minimo Kayleah viene a tirarti un orecchio.>>.

Io:<< GULP /O.O\ Non lo faccio più.>>.

Keila:<< Comunque sia, stavolta il disegno è di... Ryuzo :D >>.

Honoryou:<< Uno dei più abili manipolatori che abbia mai visto... forse. Di sicuro non mi supera, muahahahahah!>>.

Io:<< XD Ma dai... comunque è tempo di ringraziare tutti i lettori e recensori, in particolare BlattMaister, che non perde un'occasione per recensire.>>.

Keila:<< TI AMO, BLATT ♥ >>.

Honoryou (cuore infranto):<< K-KEILA!>>.

Keila:<< Ehm... non fare così c.c era un modo di dire...>>.

Honoryou (si ritira in un angolino):<< T_T >>.

Keila:<< ç.ç Scusa...>>.

Io:<< Non è il caso di fare così, Hono...>>.

???:<< YAAAAARGH!>>.

Io:<< O.O >>.

Keila:<< O_O >>.

Honoryou (ignora la situazione):<< Sigh...>>.

Io:<< NooooOOO! Morde... quello di Blatt...>>.

Morde:<< Siccome non sapete chi intervistare, stavolta, ho pensato di venire io...>>.

Io:<< Non ti conosco bene ma... quel ruggito... chi hai...?>>.

Derric (fantasma):<< Che diavolo ci faccio io qui?>>.

Io (facepalm):<< MORDEEEEEEE!!>>.

Morde:<< Che vuoi?>>.

Io:<< Che sparisci... e che riporti l'anima del povero Derric da dove l'hai presa.>>.

Morde:<< Altrimenti?>>.

Io:<< Altrimenti ti mostro qualcuno che nessuno vorrebbe mai incontrare...>>.

Morde:<< ...?>>.

Io:<< Un essere tanto diabolico che trama nell'ombra, e che la sua sola visione suscita il più profondo terrore!>>.

Honoryou:<< Ma chi diavolo...?>>.

Keila:<< Mica è Yauro, per caso?>>.

Io:<< No, peggio... molto peggio...>>.

Honoryou:<< ADDIRITTURA PEGGIO DI LUI?>>.

Morde:<< Ma insomma... si può sapere chi diavolo è?>>.

Io:<< Beh... mmhmmhmmhmmh B) >>.

Honoryou e Keila:<< PARLA!>>.

Derric:<< Comincio ad essere curioso anch'io...>>.

Io:<< E'... LADY GAGA!>>. SHOCK TIME GENERALE.

Honoryou:<< O_________o >>.

Keila:<< o___________O >>.

Derric:<< OoO >>.

Morde (fa un passo indietro):<< No...>>.

Io:<< Ehehehe...>> sta per materializzare una foto.

Morde:<< QUELLA NO...>>.

Io:<< Senza trucco, eh....>>.

Morde (rimette Derric dov'era prima e scappa):<< NOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!! MALEDETTO AUTOREEEEEEEEE!!!>>.

Honoryou:<< Mai... sentita... minaccia... peggiore...>>.

Keila (ancora shockata):<< o______________________________________________O >>.

Io:<< Eheheheheheh... la sapevo... questa è una minaccia niente male... E DOMINERO' IL MOND....>>.

Honoryou (colpo di clava sull'autore):<< TIME OUT!>>.

Io (cade a terra tramortito):<< @.@ >>.

Keila:<< Fiuuu... stava per dare in escandescenze...>>.

Honoryou:<< Comunque... davvero non dicevi davvero prima?>>.

Keila:<< Ma... noooo c.c >>.

Honoryou (l'abbraccia):<< Kei...>>.

Keila:<< Hono... ♥ >>. Intanto, nella testa dell'autore, in una piana desolata...

Io:<< Bene bene... qui comincerà il mio dominio. IL MONDO.. SARA'... MIOOOOOO!!>> dalla landa fuoriescono Ironer a bizzeffe.

Ironer (con voce roca):<< LUNGA...VITA... A... CYBERFINALAVATAR!>>.

Io:<< AHAHAHHAH...AHAHAHAHAHAHA!!! E con questo è tutto, spettatori... alla prossima, AHAHAHAH!!>>.

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Capitolo 54
*** Un nuovo maestro? ***


54- Un nuovo maestro?

-Studio Tetro/Nel capitolo precedente-

Io:<< Grunt.... ah ecco, mi sono svegliato dal sogno dello scorso Studio Tetro. Eravamo rimasti? Ah sì xD Veniamo a scoprire che Ryuzo altri non era che il Sommo Drago Supremo, responsabile tra l'altro della morte del padre di Hiro, Heito. Adesso i nostri si sono messi d'accordo con il Condottiero Imperiale Kenryu per ostacolare i piani dei Sommi Draghi.>>.


<< Allenarci? Contaci che lo farò!>> esclamò Artic, gli occhi illuminati da una luce sinistra in cui si leggeva un'impareggiabile determinazione:<< Fiammeggiante... lo superò, così da saldare finalmente il conto che ho con lui!>>.

<< Anch'io mi darò da fare!>> fece eco Hiro, animato da una luce molto simile:<< Non perdonerò mai Ryuzo per quello che ha fatto... lo sconfiggerò una per tutte e vendicherò la morte di mio padre! Forza, partiamo subito, dividiamoci le sponde del Lago Centrale da sorvegliare e...>>.

<< A proposito...>> disse Kenryu, spostando lo sguardo su Will:<< … preferirei che Will, anziché pattugliare una delle altre sponde, mi seguisse fino a Goldgate.>>.

<< Cosa?>> si sorprese il musicista, piuttosto confuso e anche un po' preoccupato, dato che prima era un Sommo Drago:<< E... perché, scusa?>>.

<< Vedi, devi sapere che nelle nostre prigioni abbiamo raccolto un paio di detenuti di tua conoscenza... e vorrei che mi aiutassi a convincerli a lavorare per me.>>.

<< Di mia conoscenza?>>.

<< Già, e penso ci sarebbero di grande aiuto contro i nostri avversari.>> spiegò Kenryu:<< Tuttavia sono individui di cui non posso fidarmi ciecamente, e anche se li convincessi vorrei che rimanesse con loro qualcuno in grado di tenerli sotto controllo.>> quindi sorrise:<< Considerato che tu eri il Sommo Drago dell'Acqua, mi sembri la persona più indicata a questo compito.>>. Will e i suoi compagni rimasero completamente di sasso a quelle parole.

<< A-Aspetta...>> borbottò il musicista:<< C-Come fai a sapere che...?>>.

<< … che era un Sommo Drago?>> completò la frase Eria, davvero molto impressionata.

<< Che domande, me l'ha detto mio fratello.>> affermò il Condottiero Imperiale:<< So chi sei dal momento in cui ci siamo visti dopo la disfatta di Tempestoso, ma avevo deciso di lasciarti stare una volta realizzato che ti eri alleato con Hiro e i suoi amici: non potevo perdere tempo con un ex-Sommo Drago.>>.

<< Che maledetto...>> sorrise un'ancora allibito Will.

<< Allora, verrai con me?>> gli chiese Kenryu. L'ex-Sommo Drago dell'Acqua ci pensò su per un secondo.

<< Uhm... se è davvero necessario, non posso rifiutarmi.>> concluse il musicista:<< Ti seguirò fino a Goldgate, allora. Si può sapere chi sono però questi due?>>.

<< Lo scoprirai a tempo debito. Comunque non ti preoccupare, siamo abbastanza da poter sorvegliare un lato del lago a testa, contando che noi due staremo a Goldgate...>>.

<< Ehm... temo di no.>> si intromise con fermezza Eria, attirando su di sé l'attenzione dei compagni.

<< Perché dici questo?>> domandò Artic, curioso.

<< Perché i lati sono quattro...>> iniziò a spiegare la ragazza:<< … ma vorrei portare con me Hiro per sorvegliare questa sponda, e contando Artic e voi due (che sorvegliate la stessa) ne resterà una sguarnita.>>.

<< Eh?>> si indicò Hiro, sorpreso:<< Io?>>.

<< Sì.>> annuì la Cacciatrice di Missioni, lanciandogli un sorriso:<< Vorrei portarti in un posto... un posto molto adatto ad allenarsi.>> poi si rivolse agli altri, seria:<< Non credo che sia un problema, visto che terremo d'occhio così tre lati su quattro, non vi pare?>>.

<< Ma che dici, Eria?>> si oppose Artic:<< Anche se sorveglieremo la maggior parte del Lago Centrale, lasciare un lato sguarnito potrebbe essere troppo rischioso: se vuoi spassartela con Hiro, puoi semplicemente aspettare la fine della faccenda.>>.

<< HO DETTO CHE E' PER FARLO ALLENARE MEGLIO!>> scattò come una biscia la ragazza, divampando improvvisamente:<< Cosa vuoi insinuare, che me lo voglio portare via solo per...?>>.

<< Calma, in fondo non è un problema grave.>> si frappose tra loro Kenryu, chiudendo gli occhi:<< Posso sempre mandare Aldor a sorvegliare il lato che rimarrà sguarnito, perciò credo vada bene...>>. Al solo sentir quel nome, Eria sembrò arrabbiarsi molto.

<< GRRR... ancora quello stronzo!>> ringhiò la Cacciatrice di Missioni, stringendo i pugni con forza nel ricordare il conto che aveva in sospeso con quell'Aldor:<< Uffi, perché dobbiamo lavorare con lui?>>.

<< E' migliorato molto dall'ultima volta che vi siete scontrati a Whitegate.>> incrociò le braccia il Condottiero Imperiale:<< Possiamo farvi affidamento, e visto che il posto di cui parli sembra tanto importante per rafforzarvi non ho altra scelta. E ora, non perdiamo altro tempo: Hiro ed Eria sorveglieranno questa sponda del lago, Artic quella ad est, io e Will quella nord, e infine manderò Aldor a tenere sotto controllo quella a sud.>>.

<< Va bene.>> annuì Artic:<< Allora veniamo in porto insieme a te. Will ti seguirà fino a Goldgate... e io prenderò la nave per la sponda est: ho già in mente dove andare.

<< D'accordo.>>> acconsentì Kenryu:<< Ci vediamo tra qualche minuto allo scalo per le navi, In tal caso: io prima... devo andare a farmi un po' risistemare i tagli. A dopo.>> quindi iniziò ad inoltrarsi nella città, diretto verso il più vicino medico che potesse applicare su di lui qualche fasciatura per i tagli ricavati nello scontro con Ryuzo.

“ Che tipo...” pensò Eria, osservandolo mentre si allontanava:“ Solo adesso pensa alle sue condizioni fisiche...”.

<< Uhm...>> fece Will, pensieroso:<< E così... le nostre strade si divideranno di nuovo, alla fine?>>.

<< Sembra proprio di sì.>> gli rispose lo spadaccino con le katane.

<< Anche se è così... lavoriamo tutti per un obbiettivo comune.>> si intromise la ragazza del gruppo, più decisa che mai:<< Anche se divisi, saremo sempre gli uni vicini agli altri.>>.

<< Eria ha ragione.>> sorrise Hiro:<< Saremo lontani, ma tutti stiamo lavorando per il bene di Acaidar. Potremo anche essere all'altro capo del mondo... ma i nostri cuori saranno uniti.>>. Era vero: non poteva dimenticare i momenti e i viaggi passati con i suoi amici, prima con Eria, poi con Artic e infine con Will, e questo creava indubbiamente un fortissimo legame tra di loro. Credeva fermamente in questo, e anche loro probabilmente condividevano la sua opinione.

<< Uh, molto poetico davvero.>> sorrise anche il musicista:<< “ Cuori uniti”... potrebbe essere il titolo di una nuova musica.>>.

<< Comunque sia... farò di tutto pur di guastare i piani di Fiammeggiante e dei suoi.>> affermò lo spadaccino con le katane, chiudendo gli occhi:<< Son disposto a qualunque cosa purché ne esca sconfitto.>>.

<< Ehi, ragazzi... perché non uniamo le mani un'ultima volta, prima di separarci?>> domandò Eria ai suoi amici, arretrando un pugno:<< Tra i praticanti della Danza delle Due Rondini del Cielo, prima di un'importante battaglia, era usanza unire i propri pugni prima di scendere in campo, per rinnovare l'unione del gruppo.>>.

<< Ah...>> fece Artic pigramente:<< Se proprio ci tieni, facciamolo...>> quindi arretrò anch'egli il pugno.

<< Sembra proprio una bella cosa... mi piace.>> commentò Will, imitando i due compagni.

<< Bene...>> annuì Hiro, il pugno sinistro tirato indietro, e l'attimo dopo i quattro pugni degli amici si incontrarono: ora sentivano che il legame tra loro si era rafforzato, anzi, forse era diventato ancora più forte. A quel punto separarono i pugni, e il ragazzo dal braccio fasciato augurò ad Artic e Will:<< Buona fortuna. Mi raccomando.>>.

<< Buona fortuna anche a voi.>> annuì Will, dando le spalle a lui e ad Eria per andar via:<< Mi auguro di rivedervi presto... e vivi.>>.

<< Aspetta un attimo Hiro.>> disse lo spadaccino con le katane, avvicinandosi al Cacciatore di Missioni dal braccio bendato e porgendogli qualcosa:<< Prendi questi.>>.

<< Wow!>> esclamò Eria, notando il contenuto della mano di Artic:<< Sono... due Emblemi Diamante grandi.>>.

<< A me non serviranno più.>> chiuse gli occhi Artic:<< D'ora in poi... mi eserciterò con gli Emblemi Ghiaccio grandi che mi ha lasciato mio padre.>> la sua espressione si fece molto più dura, gelida e piena di rancore:<< Metterò a tacere Fiammeggiante con le armi che ho ereditato dalla sua ultima vittima! Parola d'onore.>>.

<< Ti.. ringrazio allora, Artic.>> acconsentì Hiro, prendendo gli Emblemi datigli:<< Li userò sul mio braccio ad Emblemi... così, insieme all'Emblema Diamante medio già incastonatovi, dovrebbe diventare decisamente più forte.>>.

<< Ringraziami fermando Ryuzo. Ad ogni modo... ora è il momento di andare. Alla prossima.>> e dopo quel saluto, si incamminò insieme a Will per raggiungere l'area portuale, preparati ad affrontare la missione che li aspettava.

Ora che i loro amici se n'erano andati, Hiro ed Eria si misero alla ricerca in città di nuove bisacce, provviste e oggetti utili per il viaggio. Una volta acquistato tutto il necessario si misero in marcia verso est, su suggerimento della ragazza, tenendosi a ridosso della sponda del Lago Centrale. Passata qualche ora di cammino, mentre attraversavano una verde prateria, il ragazzo fasciato si decise finalmente a chiedere alla compagna:<< Senti, Eria... non mi hai ancora detto dove siamo diretti.>>.

<< Ops... che sbadata.>> fece Eria, mettendosi una mano dietro la nuca:<< La nostra destinazione è... Graygate, una cittadina affacciata sul lago a due giorni di marcia da qui.>>.

<< Graygate, hai detto?>> domandò Hiro, rammentando qualcosa:<< Aspetta... non è la città da cui provieni?>>.

<< Esatto, te ne ho parlato quando eravamo rimasti bloccati sulle Montagne Glaciali a causa di quei Draghetti della Neve.>> annuì Eria:<< Ho intenzione di chiedere a mio padre di sottoporti ad uno speciale allenamento.>>.

<< Speciale... allenamento?>>.

<< Proprio così: devi sapere che, oltre ad essere il maestro indiscusso della Danza delle Due Rondini del Cielo, si è sempre vantato di essere a conoscenza di sistemi d'allenamento che trasformerebbero in breve tempo chiunque in un mostro.>>.

<< Purché non sia una fanfaronata...>> mormorò Hiro, prendendosi per tutta risposta un pugno sulla testa dalla ragazza:<< AHI, CHE FAI?>>.

<< Non dubitare delle parole di mio padre!>> esclamò Eria, puntando il dito contro di lui:<< Se proprio vuoi saperlo, è molto più forte di come sono io adesso!>>.

<< D-Davvero?>> chiese il ragazzo dal braccio fasciato, le mani tenute sul capo, nel punto in cui si stava formando già un bernoccolo:<< Ma... quanto diavolo è forte?>>.

<< Moltissimo.>> incrociò le braccia la ragazza con aria orgogliosa.

<< Però c'è una cosa che non mi convince. Se è davvero tanto bravo come dici... come mai tu, che ti sei allenata con lui, non sei arrivata vicino al suo livello?>>. La Cacciatrice di Missioni volse allora lo sguardo altrove, unendo le mani dietro la schiena.

<< Ehm... il fatto è che... lui mi ha sottoposta solo all'allenamento di base... perché ha sempre detto che chiunque non sia ad un livello particolarmente alto e li sostenesse... finirebbe col morire.>>. 

<< C-Cosa?>> sbiancò in volto il giovane Cacciatore di Missioni: quali razza di metodi d'addestramento doveva conoscere il padre di Eria per portare addirittura alla morte i più deboli? Tutto ciò era molto inquietante.

<< Non voleva rischiare che ci lasciassi la pelle, per questo non me li ha mai sottoposti.>> continuò lei:<< Per regola, i maestri della Danza delle Due Rondini possono prendere un solo allievo per volta, perciò ho deciso di portare te da lui: sono convinto che ormai tu sia sufficientemente forte da disputare quell'allenamento.>>.

<< Se c'era un solo posto disponibile... non potevi prenderlo tu?>> le chiese Hiro:<< Anche tu sei diventata fortissima, in fondo...>>. La ragazza, sentendo quella domanda, si fermò subito.

<< C'è la possibilità che mio padre mi alleni lo stesso insieme a te, visto che sono sua figlia.>> chiuse gli occhi Eria, chinando un poco la testa:<< E poi... questa faccenda riguarda più da vicino te.>> lo fissò quindi con i suoi occhioni bluastri:<< Ryuzo ti ha tolto l'unico affetto che ti era rimasto, e non dimenticherò come ha riso su questo: è stato spietato... e crudele nei tuoi confronti, senza un solo briciolo di riguardo. E' soprattutto compito tuo fermarlo, Hiro, perché possa pentirsi amaramente di tutto il dolore che ti ha procurato!>>.

<< Eria...>> mormorò il ragazzo dal braccio fasciato, fissandola: sembrava comprendere ciò che si annidava in lui verso il Sommo Drago Supremo, la causa della sua rabbia nei confronti di quest'ultimo. Sembrava quasi aver letto nel suo animo per arrivarci.

<< Inoltre...>> nel dire questo, la ragazza incurvò un sorriso caloroso:<< … qualcosa mi dice che tu sei l'unico in grado di farcela. Ho fiducia in te... e sicuramente anche tuo padre, quando ti ha creato quel braccio ad Emblemi, l'ha provata.>>. 

<< Eh... parli molto, oggi.>> disse Hiro, guardando avanti con espressione arrendevole: le sue parole avevano avuto un grande effetto su di lui, trasmettendogli un forte calore che ebbe il potere di aumentare la propria convinzione di poter mettere fine alle trame di Ryuzo:<< Però... cercherò di non deludere la tua fiducia, te lo giuro. Grazie... Eria.>>.

<< Prego... Hiro.>> annuì Eria, portando lo sguardo della medesima direzione di quello del suo compagno.

Non fu una lunga marcia: non incontrarono mostri durante il tragitto, e il mattino del terzo giorno arrivarono già in prossimità di Graygate. A prima vista era molto simile a Yellowgate, non molto grande e formato da case dal tetto di paglia, con l'unica differenza che anziché spuntare dalla steppa era situato nella prateria. Non appena giunsero all'ingresso del Gate furono subito notati da un gran numero di passanti.

<< Ehi, abbiamo visite!>> esclamò un uomo del posto, avvisando i concittadini:<< E... quella ragazza sembra Eria!>>.

<< Eria?>> si sorprese un altro:<< La piccola Eria?>>.

<< E' tornata davvero!>> notò una cittadina, individuando la Cacciatrice di Missioni dalla propria posizione. Mentre avanzarono, Hiro non poté che notare il fermento che il loro arrivo aveva suscitato nei passanti.

<< Sei parecchio conosciuta, qui.>> commentò Hiro con un sorriso.

<< E' vero, ho molti amici.>> annuì Eria, tutta contenta di essere tornata alla propria città natale.

<< Ehi, Eria!>> la salutò in lontananza un fabbro:<< Come va?>>.

<< Tutto bene, signor Jedua.>> ricambiò il saluto lei:<< Sono felice di rivedervi!>>.

<< Ragazza, che sorpresa.>> le venne incontro poi quello che sembrava essere un prete del luogo, con una lunga veste rossa e blu che richiamava alle divinità del fuoco e dell'acqua:<< Gli dei hanno voluto che tornassi sana e salva, sono contento.>>.

<< Grazie, padre Braham.>> gli sorrise la Cacciatrice di Missioni, sorpassandolo dopo una calorosa stretta di mano.

<< ERIAAAAA!!!>>. Con quel grido, una torma di ragazzini le vennero incontro, festosi, abbracciandola:<< Meno male che sei tornata, Eria!>>.

<< Ragazzi!>> esclamò Eria, contenta, abbassandosi su di loro per abbracciarli a sua volta:<< Siete diventati più grandi, eh? Che bei bambini che ho intorno!>>.

<< Ci racconti una storia, più tardi?>> chiesero i pargoli.

<< Ma certo, ho tante cose nuove da raccontarvi...>>. Hiro guardò il viso della sua ragazza: era davvero colmo di felicità, per lei doveva essere davvero bello essere tornata a casa. Tutti la conoscevano, e così a prima vista sembrava che le volessero anche un gran bene, specie i bambini, lasciando lui stesso molto contento.

<< Ehi, Eria...>> disse all'improvviso un'ennesima voce alle loro spalle.

<< Come va?>> risuonò un'altra. Eria si girò, e a poca distanza da lei si presentarono due ragazzi della sua stessa età, piuttosto muscolosi: uno di loro aveva i capelli biondi, mentre l'altro neri, ed entrambi vestivano un abito molto sullo stile di quello della ragazza di Hiro.

<< Oh... Simon, Egil.>> unì le mani la Cacciatrice di Missioni, vedendo quei due giovani che dovevano essere suoi amici di vecchia data:<< Che piacere rincontrarvi!>>.

<< E' da quando ti sei ripresa dallo scontro con quell'Aldor che non ti vediamo.>> sorrise Simon, il biondo:<< Ti trovo in splendida forma.>>.

<< Appena sei arrivata...>> iniziò a dire Egil, inchinandosi e porgendole un mazzo di rose:<< … ho subito colto questi fiori per te.>>.

<< M-Ma... non dovevi...>> disse Eria, tutta emozionata, prendendo tra le mani i fiori. Hiro, invece, sembrò innervosirsi non poco davanti a quel gesto.

<< Piuttosto, io...>> chiuse gli occhi Simon, afferrando per una spalla Egil e spingendolo via, offrendo quindi un grosso gioiello decorato con altre, luccicanti pietre preziose:<< … mentre aspettavo il tuo ritorno, ho realizzato questa meraviglia.>>.

<< E' bellissimo...>> stupì la ragazza, ammirando quella gemma splendente con espressione rapita.

<< Mai quanto i tuoi occhi celesti, cara Eria.>> le sorrise il biondo. Il ragazzo dal braccio fasciato pestò più volte, silenzioso, il terreno col piede, mentre la Cacciatrice di Missioni arrossiva lievemente per il complimento. A quel punto intervenne nuovamente Egil.

<< Ehi, Simon, fatti da parte!>> protestò Egil, spingendo a sua volta da parte Simon:<< Stavo parlando io per primo con Eria!>>.

<< E allora?>> ringhiò Simon, scontrando la sua testa con quella del secondo ragazzo:<< Il mio dono è migliore... e poi di che ti impicci, scricciolo?>>.

<< Questo dovrei dirlo io, pezzente!>> oppose resistenza il rivale, fissandolo con ostinazione.

<< SCRICCIOLO NERO!>>.

<< PEZZENTE BIONDO!>>. Gli sguardi incrociati dei due sembrarono sprizzare lampi e saette, ed Eria rimase a fissarli alquanto allibita. Allora Hiro approfittò di quel frangente per prenderla e trascinarla via da lì.

<< Meglio lasciar perdere questi due, Eria.>> disse il ragazzo dal braccio fasciato, alquanto nervoso:<< Pensiamo a recarci da tuo padre...>>.

<< Ehi, ma...>> si volsero i due litiganti, notando che la ragazza contesa se ne stava andando. Rapidi, si misero davanti ad Hiro, bloccandogli la strada:<< Ehi, dove stai portando Eria, amico?>>.

<< Ve ne frega qualcosa, a voi?>> tirò loro un'occhiataccia il Cacciatore di Missioni:<< Avanti, lasciateci passare, che è meglio.>>. Simon ed Egil si guardarono per un attimo, scambiandosi una risatina.

<< Ho il sospetto che questo straniero...>> ghignò Simon:<< … creda di poter contendersi la mano della cara Eria.>>.

<< Pare anche a me.>> replicò Egil, le mani sui fianchi:<< Almeno su questo sembra siamo d'accordo.>>.

<< Ehm... Simon, Egil...>> cercò di chiamarli Eria, intenzionata ad avvisarli sul fatto di non innervosire ulteriormente il suo compagno. Questi, però, anziché ascoltarla si misero in posizione per combattere.

<< Abbiamo imparato un po' dello stile della Danza delle Due Rondini del Cielo!>> dichiarò Simon con orgoglio.

<< I nostri maestri non sono comparabili al padre della piccola Eria...>> proseguì Egil:<< … ma quel che abbiamo imparato da loro è più che sufficiente per uno spaccone come te!>>.

<< “ Vostri maestri”?>> ripeté Hiro, un po' perplesso, rivolgendosi poi ad Eria:<< Scusa, ma tuo padre non era l'ultimo maestro indiscusso?>>.

<< Sì...>> annuì Eria:<< … però alcuni dei suoi passati allievi fanno a volte da maestri ad altri.>>.

<< Ehi... NON CI IGNORARE!>> gli gridarono Simon ed Egil, sferrando contemporaneamente un destro in direzione del ragazzo dal braccio fasciato.

<< FERMI! Guardate che Hiro è il mio...>> cercò di fermarli la Cacciatrice di Missioni. Troppo tardi... per loro: infatti, quasi senza guardarli, Hiro schivò entrambe i pugni, stringendo poi le dita intorno alle teste dei due spasimanti e facendole scontrare con forza notevole. Simon ed Egil, tramortiti, barcollarono per un po', precipitando a terra d'un tratto:<< … ragazzo.>>.

<< Spiacente, Eria... ma se la sono cercata.>> sospirò il Cacciatore di Missioni, pulendosi le mani. La gente lì intorno, che aveva assistito al fatto, rimase paralizzata dall'estrema facilità  con cui i due concittadini erano stati messi fuori combattimento.

<< Quel signore... è fortissimo...>> mormorò con ammirazione un bambino ai propri amichetti. 

<< Però... quel tipo che è con Eria...>> sussurrò un abitante ad un altro:<< … non sarà un Cacciatore di Missioni?>>.

<< E questo dimostra che non bisogna mai sottovalutare il prossimo.>>. Alle spalle di Hiro e di Eria, arrivò qualcuno: si trattava di un uomo molto anziano, di circa sessantacinque anni, avvolto in un lungo abito. Una cicatrice gli attraversa in obliquo il viso, contornato da una lunghissima barba bianca e dei baffi del medesimo colore, mentre il capo era completamente calvo. Si reggeva su un bastone e si avvicinava zoppicando, arrestandosi infine a breve distanza da loro.

<< Questa voce...>> disse Eria, girandosi di scatto in direzione del nuovo arrivato. Il vecchio le sorrise dolcemente.

<< Bentornata a casa, bambina mia.>> la salutò con voce roca l'anziano. Eria rimase ferma dov'era per qualche secondo... finché non andò incontro a quell'uomo che sembrava conoscere. Quando gli fu di fronte, scambiò con lui un forte abbraccio.

<< Papà...>> sussurrò la ragazza, chiudendo gli occhi e lasciandosi anche sfuggire un paio di lacrime:<< … ho sentito tantissimo la tua mancanza...>>.

<< Eheheh, il tuo abbraccio si è fatto più forte.>> fu la risposta del genitore:<< Devi essere migliorata moltissimo, figlia adorata.>>. Tutta la gente lì intorno assistette alla scena, non senza un minimo di commozione. Hiro, invece, parve molto incuriosito dall'anziano stesso.

<< Dunque...>> lo squadrò il ragazzo dal braccio fasciato:<< … questo nonnetto sarebbe il padre di Eria?>>. Quella frase sembrò non sfuggire alle orecchie dell'anziano, il quale però sembrò non darvi troppo peso.

<< Oh, un ospite...>> si staccò dalla figlia quest'ultimo:<< E' un amico tuo, Eria?>>.

<< Sì, e... anche qualcosa di più.>> gli fece l'occhiolino lei:<< Si chiama Hiro. Hiro... ti presento mio padre, il suo nome è Lader.>>.

<< Mmh... qualcosa di più, eh?>> mormorò Lader, studiando a lungo Hiro. Infine, gli tese la mano che non reggeva il bastone:<< Lieto di conoscerti, Hiro.>>.

<< Piacere...>> disse il ragazzo dal braccio fasciato, stringendogliela... e prima di rendersene conto il vecchio lo spinse con una forza incredibile alle proprie spalle, facendolo finire al suolo:<< Ahi!Che diamine...?>>.

<< Questo era per il “ nonnetto”, giovanotto.>> strinse un pugno Lader, guardandolo con occhi spaventosi:<< Ho solo sessantacinque anni, per tua norma e regola.>>. Strano a dirsi, lo sguardo assunto da quell'anziano sembrò intimidire molto Hiro, in maniera simile a come Flint riusciva in passato ad imporsi su Gil e Jenna quando prendeva delle decisioni.

<< Eheheheh...>> ghignò Eria, subdola:<< Avrei dovuto dirglielo fin dall'inizio che mio padre non ama allusioni sulla propria età...>>.

<< Che maledetto...>> si rialzò Hiro, molto tentato di rendere pan per focaccia a quell'uomo, quando solo allora realizzò che, nonostante fosse evidentemente una persona anziana, era riuscito perfino a buttarlo a terra: era davvero fortissimo, e questo lo catturò molto:<< Signor Lader... ma...>>.

<< Forza, figlia mia, andiamo: avrai un sacco di cose da raccontarmi...>> intimò il padre di Eria alla ragazza, procedendo verso la vicina abitazione.

“ Mi ha... ignorato...” pensò il Cacciatore di Missioni, allibito, seguendoli senza perdere tempo tra le risatine degli spettatori della scena.

L'interno della casa del signor Lader era costituito principalmente da una stanza unica: da un lato vi era un caminetto, dove poter cuocere il cibo, mentre in mezzo c'era un largo tavolo. Scaffali contenenti ingredienti e provviste erano attaccati alle pareti, e da un paio di porte si potevano vedere le camere da letto. C'era anche, proprio in fondo alla stanza, un'altra porta, stavolta chiusa. L'anziano proprietario dell'abitazione si sedette faticosamente intorno al tavolo, invitando poi sua figlia e il nuovo ospite a fare altrettanto.

<< Ah... Eria... spero tu abbia viaggiato bene.>> disse Lader, mentre loro si accomodavano e posavano a terra le bisacce:<< Quando ero più giov... cioè, molto tempo fa anch'io ho viaggiato molto: forse ti avrei addirittura seguita, se non fossi diventato zoppo.>>.

<< Ho viaggiato bene, padre.>> annuì Eria, contenta:<< Sono diventata più forte... ho conosciuto tanti amici e... anche Hiro.>> guardò il ragazzo al suo fianco. Il genitore sembrò capire cosa ci fosse tra i due.

<< Non mi dire che ti sei realmente innamorata.>> sorrise il padre, passando lo sguardo su entrambi.

<< Ehm...>> mormorò la ragazza, rossissima in viso:<< Sì... a dire il vero sì...>> poi si scosse subito, raccogliendo serietà:<< Comunque... siamo qui perché voglio chiederti di allenarci con i tuoi allenamento più segreti.>>.

<< Dunque non è solo una visita di cortesia, questa...>> il sorriso svanì dalla faccia di Lader, nel sentire quelle parole:<< Dev'essere una cosa davvero importante, se ti ha spinto a chiedermi questo.>>.

<< Può giurarci che lo è, signore.>> si intromise Hiro, frettoloso:<< E' di vitale importanza, e dobbiamo diventare più forti il più presto possibile.>>.

<< Anche così, però, posso allenare uno solo di voi due alla volta: è la regola.>>.

<< Non potresti fare un'eccezione per una volta?>> si azzardò a chiedere Eria:<< In fondo... sono tua figlia...>>.

<< La parentela non può rompere le regole.>> la interruppe il padre:<< Mi dispiace... potrò prendere solo uno di voi, è chiaro?>>.

<< Hai ragione...>> sospirò la Cacciatrice di Missioni, abbassando il capo con arrendevolezza: evidentemente non era da lei trasgredire le decisioni del genitore.

<< Signor Lader...>> si fece avanti il ragazzo dal braccio fasciato:<< … non pensa che potrebbe anche accontentarla, per questa volta? E' una faccenda cui potrebbe dipendere l'intera Acaidar.>>.

<< Le regole sono regole, e non posso infrangerle. Allora, chi di voi devo prendere sotto le mie cure?>>. Gli occhi di Eria si spostarono su Hiro come per indicarlo.

<< Senti Eria...>> le sussurrò il ragazzo dal braccio fasciato:<< … se proprio non si può far nulla, potresti allenarti tu con lui...>>.

<< Hai dimenticato cosa ti ho detto mentre viaggiavamo?>> gli domandò la Cacciatrice di Missioni, ormai convinta della propria decisione:<< Devi essere tu ad allenarti con mio padre, è un tuo diritto: devi essere tu a fermare Ryuzo...>>. Detto ciò, dichiarò:<< Allena lui, saggio padre.>>.

<< Molto bene.>> chiuse gli occhi Lader, alzandosi e arrancando verso la porta chiusa:<< Prima, se non ti dispiace... ti sottoporrò subito ad una piccola prova per vedere se sei adatto a sostenere questo allenamento. Seguimi.>>.

<< Ok.>> annuì il ragazzo dal braccio fasciato, obbedendo ed oltrepassando insieme all'anziano la porta, seguiti a ruota da Eria: a quanto pare la casa era più lunga di quanto poteva apparire dalla facciata esterna, perché dietro quell'ingresso c'era un larghissimo spazio completamente vuoto, delimitato dalle pareti esterne della casa.

<< Ah... quanti ricordi...>> sospirò la Cacciatrice di Missioni, accarezzando le pareti della sala con nostalgia:<< E' qui che ho sostenuto i miei primi allenamenti...>>.

<< Cosa devo fare?>> domandò subito Hiro al vecchio, che stava prendendo da un angolo della grande stanza l'unico oggetto lì presente, ossia una piccola seggiola.

<< Per questo test...>> rispose l'anziano padre, avanzando in direzione del centro della stanza e posandovi la seggiola:<< … dovrai cercare di colpirmi almeno una volta.>> si sedette su di essa:<< Fallo, e ti accetterò come allievo.>>. 

<< Cosa?>> si sorprese il ragazzo dal braccio fasciato:<< Tutto qui?>>.

<< Già... se ci riuscirai, mi dimostrerai che il tuo livello è abbastanza alto.>> annuì Lader:<< Mi basta questo, anche se non è una garanzia che tu possa farcela con gli esercizi che avrò in serbo per te.>>.

<< Mmmh...>> ci rifletté un attimo su Hiro: non sembrava un test particolarmente difficile, considerato che il genitore della sua ragazza era costretto a star seduto. Il punto è che se lo colpiva con il braccio ad Emblemi, però, avrebbe potuto provocare grossi danni al suo futuro maestro. Si rivolse dunque ad Eria:<< Scusa, forse è il caso che io mi tolga gli Emblemi dal braccio, per ora...>>.

“ Emblemi dal braccio?” pensò Lader, sospettoso, osservando il braccio fasciato del giovane.

<< Uhm... mi sa che hai ragione.>> notò Eria:<< Aspetta, ti do una mano.>> quindi lo raggiunse e gli tolse la fasciatura sull'arto, facendolo uscire allo scoperto e cominciando a togliergli con un bel po' di fatica gli Emblemi attaccati ad esso.

<< Hai un braccio davvero molto strano, giovanotto.>> disse il padre della ragazza, non poco sorpreso, lasciando cadere a terra il bastone.

<< Adesso sono pronto.>> si scrocchiò il collo Hiro, liberatosi dagli Emblemi e fatto qualche passo avanti:<< Iniziamo quando vuole!>>.

<< Allora vai.>> chiuse di nuovo gli occhi Lader, attendendo la sua mossa senza muovere un muscolo. Il ragazzo dal braccio fasciato attese qualche secondo... poi scattò in avanti, portando in avanti un pugno: dopo aver già compreso che la forza di quell'uomo non era quella di un vecchio, era meglio se non ci andava piano. Il suo destro saettò nell'aria, ma quando arrivò vicino al bersaglio, questo lo parò all'istante col palmo della mano.

<< Cosa?>> sgranò gli occhi Hiro, accorgendosi solo ora di essere stato intercettato: era come se il suo pugno si fosse scontrato contro un'insuperabile muro di pietra, da come era stato bloccato facilmente.

<< Hai un pugno veloce.>> sorrise l'anziano padre:<< Ma non fermarti, mi raccomando... o vuoi rinunciare?>>. Raccolta la sfida, il Cacciatore di Missioni avanzò anche il sinistro, ed esattamente come prima il suo attacco venne neutralizzato. Allora portò indietro i pugni, sferrando una vera e propria scarica di pugni verso il padre di Eria, il quale però non ebbe alcun problema a pararli proprio come con i primi due.

“ Mio padre non si smentisce mai...” pensò Eria, per niente sbalordita da come il suo genitore riuscisse a neutralizzare le mosse del suo partner. Dopo quasi tre minuti, Hiro si ritrasse, mettendo distanza tra sé e il maestro.

<< Beh? Abbiamo già finito?>> gli chiese Lader, indifferente.

“ Accidenti...” pensò il ragazzo dal braccio fasciato, scrutandolo:“ Questa velocità... è molto simile a quella che ha usato Ryuzo per bloccarmi. Possibile che...?”. A quel punto procedette ancora, dando via a nuovi colpi velocissimi, che Lader non ebbe difficoltà ad annullare con le sue parate.

<< Se continui così, non mi colpirai mai.>> disse il maestro della Danza delle Due Rondini del Cielo, contrastandolo senza problemi:<< Di questo passo, non ti basteranno nemmeno dieci anni.>>.

<< Grr...>> ringhiò Hiro, alzando anche un calcio. L'anziano, stavolta, non solo bloccò la mosse, ma respinse la gamba dell'opponente in modo da farlo crollare sul pavimento:<< Ouch!>>.

<< Uff...>> sospirò Lader:<< Non pensavo che mia figlia abbia chiesto ad un combattente con un livello come il tuo di sottoporsi ai miei allenamenti.>>.

<< Non ti illudere...>> mormorò il ragazzo dal braccio fasciato, riportandosi in piedi subito:<< … non mi arrenderò finché non mi avrai accettato come allievo, Lader!>>.

“ Calma, Hiro...” meditò il Cacciatore di Missioni tra sé, fissando l'ostacolo che si frapponeva tra lui e l'addestramento:“ … hai avuto il tempo di studiare la sua velocità... ora dovresti essere in grado di leggere i suoi movimenti.”. Si concentrò, cercando di non avere troppa fretta. Infine, si lanciò di nuovo all'offensiva, avanzando un sinistro con decisione: i suoi occhi cercarono di non perdere di vista nemmeno per un secondo il corpo dell'anziano, consapevole che la minima distrazione poteva costargli un nuovo fallimento. 

Ad un certo punto, riuscì a notare lo spostamento della mano di Lader, la quale stava per scattare verso il suo pugno. Rapido, spostò il pugno più in alto, riuscendo così a sorpassare la mano aperta del padre di Eria e a spingerlo in direzione del suo viso.

<< E' riuscito a predire il movimento di mio padre?>> si sorprese Eria:<< Portentoso!>>.

“ E' fatta...” pensò il ragazzo dal braccio fasciato, ormai sicuro della vittoria. Proprio ad un passo dalla conclusione, però, l'altra mano di Lader riuscì ad intercettare il suo colpo vincente.

<< Se è tutto qui...>> dichiarò il padre di Eria, e in secondo dopo usò la mano di prima per assestare un'offensiva al petto del giovane, scaraventandolo di nuovo a terra.

<< Oh no...>> scosse il capo la ragazza, delusa:<< …  proprio all'ultimo.>>.

<< Mi sembra chiaro che mentre lotti, lavori molto di predizione.>> notò il maestro, guardando il ragazzo rialzarsi:<< Però questa è anche una prerogativa del sottoscritto: ho l'impressione che ti convenga rinunciare...>>.

<< Mai...>> ansimò Hiro, deciso a non arrendersi:<< Devo riuscirci...>>.

<< Lodo davvero la tua ostinazione. Però, non puoi farcela in questo modo.>>.

“ Su questo non ha tutti i torti...” pensò il Cacciatore di Missioni, un po' esasperato:“ E' troppo veloce, e prevede anche lui i miei movimenti. I miei pugni e calci non riescono a raggiungerlo, e...” poi si fermò:“ Un attimo... e se...”.

<< Allora... che aspetti?>> lo chiamò Lader, con fare provocatorio:<< Hai finalmente deciso di arrenderti?>>.

<< Ho detto di no...>> mormorò Hiro, e così dicendo gli corse contro con un gancio destro:<< … QUANTE VOLTE TE LO DEVO RIPETERE?!>>.

<< Giovinastro...>> mormorò il maestro, parando la sua offensiva con la massima facilità:<< Visto?>> ma il secondo dopo si rese conto di una cosa: poco prima che la sua mano lo parasse, il ragazzo dal braccio fasciato aveva aperto la propria, stringendo così quella del maestro e bloccandogliela.

<< Preso.>> sorrise il Cacciatore di Missioni, sferrando a quel punto anche un gancio sinistro. Il maestro parò anche quello con l'altra mano.

<< Bloccare la mia mano per poi attaccarmi con l'altra...>> osservò il padre di Eria:<< Un piano ben studiato, ma temo che...>> poi si bloccò: solo ora si accorgeva che Hiro aveva aperto in anticipo anche l'altra mano, afferrandogli quindi anche l'altra:<< Uh?>>.

<< Adesso... hai le mani bloccate.>> ghignò Hiro, senza allentare la presa.

<< Era questo che voleva?>> chiese la Cacciatrice di Missioni, presa alla sprovvista.

<< Uhm... miravi a questo, giovanotto? Che piano ingenuo... anche le tue mani sono bloccate, così, e da questa posizione non puoi tirare calci...>>.

<< Non voglio tirare calci...>> dichiarò a sorpresa il Cacciatore di Missioni, e così dicendo ritirò indietro il capo: Lader sgranò gli occhi, capendo cosa avesse in mente, e cercò di stritolare le mani di Hiro per costringerlo a mollare le sue. Il ragazzo dal braccio fasciato strinse i denti... finendo così col lanciare una testata dritta sulla fronte dell'anziano.

<< AAAAH!!!>> gridò il vecchio colpito, riuscendo a liberare le mani dalla stretta e portandosele sul punto colpito mentre Hiro arretrava con aria trionfante.

<< Papà!>> esclamò Eria, accorrendo in soccorso del genitore:<< Tutto bene? Ti fa tanto male?>>.

<< Acc... grrr...>> ringhiò Lader, lasciando che sua figlia lo controllasse:<< Giovane imbroglione... CHE TI E' SALTATO IN MENTE DI DARMI UNA TESTATA?>>.

<< Imbroglione un corno, vecchio!>> protestò Hiro:<< Non hai specificato con cosa ti avrei dovuto colpire. Accetta la sconfitta, o vuoi per caso rimangiarti la parola?>>.

<< Uff...>> sospirò l'anziano, seccato:<< Non mi aspettavo proprio che mi colpissi con la testa: meriti un po' del mio rispetto. D'accordo, come promesso ti prenderò come mio allievo.>>.

<< Evvai!>> esultò il ragazzo dal braccio fasciato, alzando un pugno per commemorare la propria vittoria:<< Quando si comincia?>>.

<< Questo pomeriggio stesso.>> sorrise il padre di Eria:<< Non ti risparmierò nemmeno un poco. Ah... quasi dimenticavo di dirti una cosa...>>.

<< Mmh?>> fece il Cacciatore di Missioni, incuriosito. Per tutta risposta, Lader riprese il suo bastone e quasi glielo ruppe sulla testa:<< AHI!>>.

<< PIANTALA DI DARMI DEL VECCHIO, MOCCIOSO!>> ruggì il maestro, adirato per la frase precedente. 

“ Altra mossa sbagliata, Hiro...” sogghignò la Eria tra sé, pensando.

<< Inizieremo dopo pranzo.>> decretò Lader, reggendosi sul proprio appoggio e alzandosi quindi dalla seggiola:<< Potrai stare qui da noi quanto vuoi, visto che sei il ragazzo di Eria... ma ti avviso su una cosa.>>.

<< Q-Quale?>> socchiuse l'occhio Hiro, in preda ad una forte emicrania causatagli da quel bastone.

<< Fintanto che sarai in casa mia... non osare toccare con un dito la mia bambina.>> gli mormorò il genitore della sua ragazza, assumendo un'espressione talmente truce che gelò il sangue nelle vene del suo interlocutore in un attimo.

<< S-Sì... signore...>> si fece piccolo piccolo il ragazzo dal braccio fasciato, sopraffatto dall'istinto omicida che sentiva dietro quell'espressione.

<< Papà...>> disse la figlia del maestro, allibita:<< … guarda che non è il caso di minacciarlo. Sono grande, ormai...>>.

Trascorsa quel che rimaneva della mattinata, Hiro finì col pranzare con Eria e suo padre nella loro casa, approfittandone per mettere il maestro al corrente dei fatti riguardanti l'Emblema delle Stelle. Tra l'altro, in quel frangente scoprì che la madre della ragazza si era separata da Lader molto tempo fa, e non viveva più a Graygate. Una mezz'ora dopo aver finito di mangiare, il ragazzo dal braccio fasciato e il suo nuovo maestro si ritirarono di nuovo nella stessa sala di prima, mentre Eria uscì in città per far visita alle persone che conosceva. Quest'ultima tornò alla propria abitazione in serata, verso l'ora di cena, pensando nel frattempo a come allenarsi durante la loro permanenza nel Gate.

“ Forse... si potrebbe fare...” pensò Eria, aprendo la porta di casa con una chiave:“ Magari dopo mangiato avrò le idee più chiare.”. Spalancato l'uscio e richiusa la porta alle proprie spalle, notò qualcosa che non si sarebbe mai aspettata: accasciato sul pavimento, in compagnia del padre, c'era Hiro, più distrutto che mai.

<< Ciao, Eria...>> la salutò Lader. Anche Hiro sembrò tentar di dire qualcosa, ma rinunciò poco dopo, la fronte completamente imperlata di sudore.

<< H-Hiro!>> sbottò la ragazza, decollando letteralmente al suo fianco e tirandogli su la testa con evidente preoccupazione:<< Che... Che è successo?>>.

<< E' solo provato dall'allenamento.>> sorrise il genitore, facendola quasi sbiancare a quella rivelazione:<< Un po' di cibo e si sentirà subito meglio... perché dopo riprenderemo.>>.

<< Oh... nooo...>> riuscì a mormorare debolmente il ragazzo dal braccio fasciato, scuotendo il capo.

<< Meno storie, non volevi diventare molto più forte in poco tempo? Allora preparati a dei sacrifici...>> commentò il maestro, controllando ciò che bolliva nella pentola nel caminetto della casa. Eria rimase con la mascella inferiore spalancata, guardando prima Hiro e poi il padre: non scherzava affatto, allora, quando diceva che era un allenamento spaventoso.

Fortunatamente, Hiro si riprese per l'ora di cena dagli strani effetti provocatigli dall'esercizio, così da poter mangiare... ma in seguito tornò nella solita stanza, e vi rimase per parecchio tempo. Dall'esterno, Eria era ansiosa di sapere quali allenamenti brutali stavano mettendo a dura prova il suo fidanzato, ma suo padre le aveva proibito di mettere piede lì dentro durante la prova. Alla fine, quasi a notte fonda, il genitore aprì l'uscio ed le venne incontro.

<< Il tuo bello dormirà lì dentro: è stato abbastanza soddisfacente, per essere il suo primo giorno.>> la informò il padre:<< Io vado a riposare. Non andare a dormire tardi, mi raccomando...>>.

<< S-Sì.>> annuì decisa la ragazza, intrufolandosi nella stanza: al suo interno, illuminato da alcune fiaccole accese al suo interno, c'era un giaciglio improvvisato in fondo alla stessa, probabilmente preparato dallo stesso Lader... mentre disteso in mezzo alla stessa c'era Hiro, ancora più distrutto di com'era prima di cena.

<< Ungh...>> brontolò il Cacciatore di Missioni, riversando da un lato lo sguardo e notando la compagna:<< Eria...>>.

<< Beh...>> sorrise debolmente Eria, raggiungendolo e aiutandolo a sedersi:<< … mi sa che papà è stato troppo duro con te... vero?>>.

<< D-Duro?>> socchiuse gli occhi Hiro:<< Infernale... ecco...>> indicò quindi una finestra aperta su un muro:<< Vedi quella?>>.

<< Sì... perché, che c'entra?>>.

<< E' stata aperta... per far andare via i vapori nocivi...>>.

<< Vapori... nocivi?>> sbiancò la Cacciatrice di Missioni:<< Ma... stai scherzando?>>.

<< Mai stato... così serio.>> insistette il ragazzo, dando intanto segni evidenti di ripresa:<< Quell'aguzzino butta nel fuoco una sostanza... che sprigiona vapori velenosi. Mi hanno intorpidito sempre di più... e ho fatto una fatica bestiale ad allenarmi. Senza contare altre due o tre cosette molto discutibili...>>.

<< A-Ah...>> balbettò un'impressionatissima Eria: ora cominciava a capire cosa rendeva potenzialmente “ letale” quell'addestramento:<< … ma... fatti coraggio, comunque: sono sicura che ce la farai.>>.

<< Lo spero anch'io.>> annuì Hiro:<< Arrivare vivi alla fine di domani sarebbe già qualcosa.>> poi cambiò argomento:<< Prima che me ne dimentichi, poi... tuo padre mi ha detto di dirti una cosa.>>.

<< Dirmi una cosa?>> si auto-indicò la ragazza:<< A me?>>.

<< Sì.>> confermò il giovane, con un sorrisetto:<< Ha detto che... anche se non può prenderti come sua allieva insieme a me, niente impedisce a me di raccontarti come mi alleno io... in maniera che tu, volendo, ti possa allenare allo stesso modo.>>. Gli occhi di Eria lampeggiarono, piuttosto meravigliati.

<< Papà...>> chiuse gli occhi la ragazza, grata al genitore per il messaggio portatole da Hiro a suo nome:<< … non mi sarei mai aspettata che mi consentisse di sottopormi a quelle prove.>>.

<< Deve aver capito che la nostra è una situazione davvero importante. E questo probabilmente era l'unico modo per lui di non andare contro le regole.>>.

<< In effetti... hai ragione, non può che essere così.>>. Detto ciò, Eria si sedette accanto a lui, ammirando le stelle del cielo notturno oltre la finestra, continuando:<< E pensare che ci aspetta il compito di salvare Acaidar dai Sommi Draghi... questa potrebbe essere una delle nostre ultime notti.>>.

<< Hai ragione.>> alzò lo sguardo Hiro, fissando il cielo notturno:<< Forse non avrò un'altra occasione come questa di starti accanto.>>

<< Può darsi...>> mormorò la ragazza: gli aveva letto nel pensiero, avrebbe voluto dire la stessa cosa.

<< Sai una cosa? Ti devo... davvero molto.>> confessò un po' esitante il ragazzo, chiudendo gli occhi.

<< Mmh?>> diventò rossa lei, sentendo che la mano di lui si era appoggiata sulla sua:<< Per... che cosa?>>.

<< Prima di conoscerti... non sapevo benissimo cosa volesse dire tenere a qualcuno: ho avuto solo due persone a cui ho voluto davvero bene, mio padre e padre Holmes. Non provavo poi molta simpatia per la gente di Greengate, erano più dei conoscenti, e ero sempre disposto a sacrificare la mia vita per quella degli altri...solo perché sapevo che sarei morto a causa della malattia che mi divorava.>>.

<< Hiro...>>.

<< Vedevo il mestiere di Cacciatore di Missioni unicamente come un mezzo per ripulire la regione da immondizia come Dweyn. In tua compagnia, però...>> spostò lo sguardo su di lei, fissando le sue iridi bluastre:<< … ho incontrato molta gente che magari non mi stava simpatica a prima vista, ma che in seguito ho imparato a trattare con rispetto, mi sono fatto degli amici... e ho imparato cosa volesse dire tenere veramente a qualcuno. Mi hai aperto un nuovo mondo, entrando così bruscamente nella mia vita...>>.

<< Quello che dici... è molto bello...>> sussurrò la ragazza, scrutandolo a sua volta in quelle pozze nere che erano i suoi occhi: gli aveva già sentito pronunciare parole simili, quando aveva confidato ciò che provava per lei ad Eline, ma questa volta suonavano molto più... intense, sicure, pronunciate ascoltando la voce del proprio cuore.

<< Non mi pentirò mai di averti salvato da quell'Ironer, nella foresta... perché non ti sarò mai grato a sufficienza per la nuova vita che mi hai donato.>> sospirò Hiro, accarezzandole timidamente una guancia:<< Ti amo... sei la persona più importante che abbia mai incontrato. Ed è per difendere te e tutti coloro a cui voglio bene che proteggerò Acaidar: anche a costo della vita, se necessario!>>.

<< Hiro...>> pigolò Eria, commossa: aveva gli occhioni tutti lucidi, e non poteva far a meno di sentire il cuore batterle all'impazzata. Il ragazzo dal braccio fasciato, allora, le rivolse un dolcissimo sorriso. Come poteva lei resistergli? Chiuse gli occhi, e dopo aver avanzato la testa a pochi centimetri dalla sua lo bacio dolcemente. Ah, com'era bello toccare le sue labbra con le proprie, si disse: avrebbe voluto che quel momento non finisse mai. Anche Hiro la pensava allo stesso modo.

Mentre cominciavano ad abbracciarsi, pronti per passare la notte insieme, non si accorsero che la porta della stanza in cui si trovavano era leggermente accostata: accanto ad essa, accostato alla parete, c'era il padre di Eria, il quale li aveva spiati di nascosto per controllare Hiro. Contro ogni previsione, anziché intervenire, l'anziano si limitò a sorridere, contento.

“ Bambina mia... sei davvero fortunata.” pensò Lader:“ Non mi aspettavo proprio di sentir uscire dalla bocca di quel ragazzo parole molto simili a quelle che dissi a tua madre il giorno che mi dichiarai a lei. E va bene... credo che per questa notte vi lascerò fare...”.

-Studio Tetro-

Keila:<< MA CHE AWWWWWOOOOOSI!!! ♥.♥ >>.

Honoryou:<< ''^^ >>.

Io:<< Speriamo non si rincretinisca come l'altra volta... e spero che anche agli altri spettatori sia piaciuta la scena tenera x3 >>.

Honoryou:<< Anche se non era come la prima volta...>>.

Keila:<< Bella scoperta, come si può superare il primo bacio? U.U >>.

Io:<< Anche questo è vero xD Allora... come di rito, tantissimi grazie a chi ci segue. Purtroppo non ci sono disegni stavolta (ne mancano tre e li ho finiti ^^'').>>.

Keila:<< Allora... chi intervistiamo di bello B) ?>>.

Honoryou:<< Non certo uno che scegli tu, data quella volte in cui...>>.

Io:<< Scelgo io, infatti... niente di meglio che i due pretendenti di turno, Simon ed Egil xD>>.

Simon ed Egil:<< EHILA'!>> si accomodano.

Honoryou:<< Perché loro? ^^ >>.

Io:<< Beh... sono simpatici xD >>.

Keila:<< Mica tanto ewe … >>.

Simon:<< Ehi!>>.

Egil:<< Non dire scemenze u.u >>.

Honoryou:<< Vabbé, intervistiamoli: se non sbaglio siete in competizione per la mano di Eria, non è così?>>.

Simon:<< Ovvio... e sarà mia...>>.

Egil:<< No, mia! Capito, balordaccio biondo?>>.

Simon (si rimbocca le maniche):<< Non proprio, insetto nero...>>.

Keila:<< Tanto è di Hiro u.u >>.

Simon ed Egil:<< CEEEEEEEEERTO!>>.

Io:<< Loro non possono leggere il capitolo xD >>.

Honoryou:<< E chi è il più forte tra voi due, dopo aver imparato qualche mossetta della Danza?>>.

Simon:<< E lo chiedi? Ovvio che sono io.>>.

Egil:<< Macché, io semmai...>>.

Simon (irato):<< Smettila di contraddire tutto ciò che dico!>>.

Egil:<< RIPETILO SE HAI IL CORAGGIO!>>.

Keila:<< Ho un pessimo presentimento ''^^ >>.

Simon (gli tira un pugno):<< MI HAI SCOCCIATO!>>.

Egil (risponde con un calcio):<< E TU ALLORA?>> si picchiano tra di loro in stile cartone animato.

Honoryou e Keila:<< -.- >>.

Io:<< ^^ Ok... la prossima volta non invitiamo più coppie....>>.

Simon e Egil (al termine della rissa):<< @w@ >>.

Keila:<< Che fessi...>>.

Simon:<< Ehi... vedo... Eria...>> guarda Keila.

Egil:<< Anch'io...>> idem.

Keila:<< O.O >>.

Honoryou:<< Le botte li hanno rimbambiti...>>.

Simon ed Egil:<< Eria... vuoi sposarmi?>>.

Keila:<< Non mi chiamo Eria ewe >>.

Honoryou (si trasforma e li scaraventa in orbita):<< MI SONO ROTTO!>>.

Io:<< O.O Quanta violenza...>>.

Honoryou:<< Tanto erano due dementi u.u >>.

Io:<< Ooook …. allora direi di chiudere qui il capitolo ^^  Alla prossima ragazzi... mi ritiro. Bye bye ;) >>.

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Capitolo 55
*** L'incontro di Eline ***


55- L'incontro di Eline.

-Studio Tetro/Nel capitolo precedente-

Io:<< Ma salveee! Allora... nello scorso capitolo abbiamo scoperto come si allenerà il nostro Hiro e la sua Eria durante lo svolgimento del piano anti-Sommi Draghi. E' il momento, quindi, di passare ad un'altra nostra conoscenza...>>.


Alcuni giorni dopo, in una casa su un'altura non troppo lontana da Whitegate...

“ Accidenti... è finita la legna per il camino.”. Fu questo il pensiero che attraversò la mente di Eline quel pomeriggio quando, controllando il ripostiglio dove teneva le scorte di legna, scoprì di essere rimasta a secco: era sempre la stessa storia, prima o poi la legna da ardere le finiva ed era costretta a scendere fino a Whitegate per acquistarne dell'altra. Fortuna che, grazie alla vendita dell'Emblema Vento grande datogli da Eria ed Hiro in seguito al loro primo incontro, non avrebbe avuto più bisogno di fare qualche lavoretto o di vendere alcune delle armi della sua fucina al fine di guadagnare qualche soldo per un bel pezzo.

Hiro ed Eria... già. Erano passate settimane da quando Eria era stata rapita, e da allora non aveva più avuto loro notizie: seppur avesse capito di non esserne più innamorata, Eline teneva ancora molto al Cacciatore di Missioni dal braccio fasciato, quasi come ad un fratello, e sperava con tutto il cuore che stesse bene.

La ragazza si scosse da quei pensieri: si preoccupava troppo, quei ragazzi erano in gamba, tanto in gamba da essere addirittura riusciti a sopraffare un Sommo Drago (Will, alias Oceano). Probabilmente ora Eria era stata liberata e stavano affrontando qualche altra missione o cercando quel tale di nome Lein di cui le avevano parlato. Senza indugiare oltre, dunque, prese alcuni dariani che aveva appoggiati su uno scaffale ed uscì dalla propria abitazione per andare a far scorte di legna.

In una mezz'ora di tranquilla camminata, attraversate le tranquille praterie brucate dai bisonti di passaggio, la giovane Eline giunse non lontana dalla città portuale di Whitegate. Ormai alla metà, procedette verso di essa... e fu allora che qualcosa di insolito catturò la sua attenzione: ad alcuni metri da lei, una piccola sezione del terreno sembrava essere ricoperta di ghiaccio. 

Si avvicinò ad essa per esaminarla meglio: i fili d'erba, in quel punto, erano letteralmente congelati. E ora che lo notava, anche altri tratti di terreno lì nei paraggi parevano nelle stesse condizioni. Che fenomeno curioso...

Poi alzò lo sguardo, scorgendo in lontananza la figura di qualcuno fuori dal Gate, non troppo dalla costa del Lago Centrale . Chiunque fosse, teneva tra le mani lunghi oggetti dal quale sembravano scaturire strani fasci di luce bianchi, i quali parevano disperdersi sul terreno. Incuriosita, la ragazza decise di avvicinarsi per capire di chi si trattasse, e nell'avanzare non poté non notare che il suolo si faceva congelato in sempre più punti. Presto giunse a breve distanza dallo sconosciuto, riuscendo così a distinguerlo meglio.

Armato di quelle che sembravano essere due lunghe katane ed impegnato a compiere complesse mosse contro il vuoto, vi era un giovane dai corti capelli biondi e gli occhi azzurri in piedi sulla prateria. A quanto pare era colpa sua se c'era tutto quel ghiaccio, perché era dalle sue spade che fuoriuscivano quegli strani fasci di luce che lo producevano. Sembrava essere impegnato in quegli esercizi da parecchio tempo, considerato che era in un bagno di sudore, e come se non bastasse il suo fisico scultoreo e ben definito era scoperto dai pantaloni in su, facendola arrossire violentemente: non era preparata a vedersi arrivare uno spettacolo del genere. Superato però quell'attimo di imbarazzo, riuscì a riconoscere con grande sorpresa il ragazzo di fronte a lei.

<< EHI TU... ARTIC GRAVITY!>> lo chiamò Eline, rammentando il nome del tipo che era con Hiro quando l'aveva informato del rapimento di Eria. Artic si arrestò, volgendo lo sguardo nella sua direzione e facendola quasi sobbalzare: le iridi gli brillavano di una luce intrisa di odio profondo misto ad istinto omicida, che incutevano terrore al solo guardarle. Sembravano quasi indirizzate non proprio alla ragazza, ma a qualcuno che odiava profondamente, tanto profondamente da volerlo uccidere.

<< Tu...>> disse Artic, rilassando un po' quell'espressione:<< … non sei Eline?>>.

<< Sì... e tu sei quell'amico di Eria ed Hiro, Artic, giusto?>> rispose con fermezza lei.

<< E' vero.>>.

<< Che ci fai qui? E... come stanno loro?>> continuò la ragazza, approfittando dell'occasione per chiedergli notizie su Hiro ed Eria. Ignorando il fatto di essere ancora a torso nudo, il giovane con le katane le spiegò in breve che Eria era stata liberata dalla prigionia, e che era venuto lì per allenarsi in tutta tranquillità.

<< Stanno bene... meno male.>> tirò un sospirò di sollievo Eline al termine del racconto:<< Ero un po' preoccupata...>>.

<< Direi che è comprensibile.>> chiuse gli occhi Artic, sedendosi per terra.

<< Ma come fai a... congelare tutto?>> gli chiese poi la ragazza: mentre parlava tremava e dalla bocca le uscivano delle volute di aria fredda, segno che tutto il ghiaccio intorno a loro aveva raffreddato l'atmosfera circostante.

<< Per il mio allenamento...uso Emblemi Ghiaccio grandi.>> spiegò lo spadaccino, assottigliando lo sguardo:<< Se voglio diventare più forte... devo allenarmi con questi.>>.

<< Ora capisco...>> si sedette lei, infreddolita, sull'erba:<< Mi chiedo... perché ti alleni senza una maglia... e con questo freddo che hai generato...>>.

<< Lo faccio apposta per spingermi di più al limite...>> spiegò lui, guardandola con la coda nell'occhio:<< Hai freddo? Tieni...>> nel dire questo afferrò la propria giacca a maniche lunghe da lì vicino e gliela mise sulle spalle.

<< Non ce n'era bisogno...>> disse Eline con orgoglio:<< Però... grazie lo stesso.>>.

<< Prego...>>.

<< Da quant'è che ti stai allenando?>>.

<< Da due giorni... con pochissime pause.>> rispose Artic, abbassando il capo ed alzandosi:<< Devo diventare più forte... il prima possibile.>>.

<< Capisco...>> fece la ragazza, pensierosa:<< Hai già una sistemazione?>>.

<< No... dormo qui fuori.>> disse lo spadaccino con le katane con freddezza.

<< Perché non vieni a casa mia? Per un amico di Hiro, c'è sempre posto...>>.

<< Grazie dell'offerta, ma è qui che devo stare: sono vicino al Lago Centrale... e devo tenerlo d'occhio, oltre che esercitarmi.>>.

<< Tenere d'occhio... il lago?>>.

<< Penso che sia il caso che tu te ne vada.>> si alzò in piedi Artic, raccogliendo le spade:<< Devo riprendere l'allenamento...>>.

<< D'accordo...>> si rialzò anche lei:<< … prima però... vorrei chiederti cos'hai.>>.

<< Cos'ho?>> domandò lo spadaccino con le katane, un po' perplesso, arrestandosi.

<< Quell'espressione... quegli occhi... riflettono un grande odio.>> osservò Eline:<< Dagli occhi riesco a capire molto dello stato d'animo di una persona. Ce l'hai con qualcuno in particolare?>>.

<< No...>> scosse il capo il Cacciatore di Missioni:<< E adesso vai, non ho detto che devo allenarmi?>>.

<< Sì, l'hai detto... ma ciò non toglie che sarei molto curiosa di saperlo. Potrei esserti di conforto... capirti...>>.

<< Capirmi?>> sbottò Artic, voltandosi di scatto: aveva chiaramente perso la pazienza:<< CAPIRMI?>>. La ragazza fece un balzo indietro, impaurita dalla ferocia che lo animava.

<< Ehi... calma...>> disse Eline, cercando di quietarlo, ma venendo bloccata da una nuova reazione dello spadaccino.

<< CALMA? E PERCHE'? Pretendi di capirmi solo perché... vedi qualcosa nei miei occhi! NON SAI COSA VUOL DIRE PERDERE UN PADRE!>>. A quel punto, la ragazza non ci vide più, e subito gli mollò uno schiaffo molto forte su una guancia.

<< Non sai... quel che dici...>> ringhiò lei, gli occhi luccicanti dalle lacrime, mentre lo spadaccino si toccava meravigliato il punto colpito:<< Pensi forse... di essere l'unico? Anch'io... ho perso mio padre!>>.

<< C-Cosa?>> balbettò Artic, non poco sorpreso.

<< Hai capito bene: è dopo che mi ha lasciata... che sono rimasta sola. Non ho idea di cosa sia morto tuo padre... ma so perfettamente il vuoto che può lasciare perderne uno! E ora...>> quindi si voltò, lasciando cadere la giacca dello spadaccino dalle sue spalle e dirigendosi a passo veloce verso Whitegate, senza guardarsi indietro. Lui la lasciò semplicemente perdere: non poteva pensare a lei in quel momento, doveva continuare a potenziarsi in vista del momento in cui avrebbe affrontato Fiammeggiante. Quindi, di buona lena, si rimise a compiere i suoi esercizi come se niente fosse.

Quando Eline tornò a casa con la legna per il fuoco, era particolarmente furiosa: le ultime parole di Artic non erano state affatto, e probabilmente si sarebbe meritato qualcosa di più di uno schiaffone. E pensare che aveva quasi pensato di consolarlo un poco... che sciocca che era stata, quello era solo un presuntuoso che giudicava la gente ancor prima di conoscerla bene. Decisa a pensare ad altro, prese la balestra e andò a caccia di bisonti per rimediare il pranzo.

Trascorse una settimana da quell'incontro, e da allora la ragazza non ebbe più modo di rincontrare il solitario spadaccino. Però, quando a volte passava nei suoi paraggi inseguendo qualche bisonte da cacciare, riusciva a scorgerlo sempre indaffarato ad allenarsi con le sue spade: non che a lei gliene fregasse qualcosa, visto come l'aveva trattata, pensò semplicemente agli affari suoi.

L'ottavo giorno, la legna finì di nuovo, ed Eline non poté che tornare a Whitegate per nuove scorte. Fu proprio quando si trovò a pochi metri dalla città che improvvisamente una voce familiare la costrinse a fermarsi:<< ELINE!>>. Lei si girò, e si vide correre incontro nientemeno che Artic stesso, il quale stavolta aveva sia la maglia che la giacca addosso, per fortuna (o sfortuna) della ragazza. Quest'ultima però non era disposta a dialogare ancora con lui, e si limitò a non degnarlo di uno sguardo.

<< Ancora tu...>> sussurrò Eline, tirando diritto senza nemmeno attenderlo.

<< Ehi... aspetta!>> cercò di fermarla lui, serio: non aveva la stessa faccia di otto giorni prima:<< Mi dai almeno un minuto?>>.

<< Ho da fare!>> sbottò lei:<< Perché non pensi ai tuoi allenamenti, piuttosto?>>.

<< Dai... solo un minuto.>>.

<< Uff...>> smise di camminare:<< E va bene... ma solo un minuto.>>.

<< Come posso iniziare...>> mormorò Artic, una mano nascosta tra i capelli:<< … ecco... sì, diciamo che mi dispiace per come mi sono... espresso l'altra volta con te. Sì, sono stato sgarbato...>>.

<< Ma davvero?>> disse sarcastica Eline.

<< Guarda che non sto scherzando...>> insistette lo spadaccino:<< Non mi diverto mica a venire a scusarmi dopo otto giorni...>>.

<< Alt!>> lo fermò lei, cogliendolo alla sprovvista:<< Per me va bene così.>>.

<< Eh? Davvero?>>.

<< Sì...>> quindi incrociò le braccia con un sorrisetto:<< Riflettendoci bene, la tua reazione è comprensibile... e anch'io sono stata un po' indelicata nel chiederti cosa ti tormentasse. Basta già che tu sia venuto a scusarti.>>.

<< Meno male...>> sospirò di sollievo Artic:<< Dopo che te ne sei andata, ho cominciato a rifletterci sopra e...>> poi scosse la testa, massaggiandosi la guancia:<< Certo però che tiri degli schiaffi niente male: otto giorni e mi fa ancora male proprio qui.>>. Senza nemmeno che se ne rendesse conto, Eline si lasciò sfuggire una risatina divertita.

<< Ehehehe... ahahah...>> rise la ragazza:<< Complimenti... mi hai fatta ridere...>>.

<< A volte ci riesco.>> sorrise a sua volta lo spadaccino:<< Senti... ti posso accompagnare in città? Giusto prima di riprendere l'allenamento...>>.

<< Uhm...>> lo scrutò attentamente lei:<< Non lo so... hai l'aria di uno che usa rimorchiare ragazze.>>.

<< C-Cosa vai a pensare?>> protestò subito il Cacciatore di Missioni, contrariato benché in genere fosse così:<< Non è affatto vero! Voglio solo fare una passeggiata fino in paese nell'attesa di digerire il pranzo, tutto qui.>>.

<< D'accordo... mi fiderò.>> acconsentì alla fine Eline, avviandosi e lasciando che il ragazzo la seguisse. 

Durante il tragitto, i due giovani si parlarono un po' di loro reciprocamente, cominciando a fare maggior conoscenza, e una volta in città passarono prima ad comprare la legna necessaria ad Eline, e in seguito marciarono sulla via del ritorno, diretti a casa di Eline. Quando furono fuori città, entrambi con un po' di legna tra le braccia, Artic disse:<< Fiammeggiante.>>.

<< Eh?>> chiese la ragazza, fermandosi:<< Cosa hai detto?>>.

<< Ho detto... Fiammeggiante.>> ripeté con fermezza Artic:<< E' il nome di colui che ha ucciso mio padre.>>.

<< Oh...>> abbassò il capo Eline, comprensiva:<< Dunque è stato ucciso...>>.

<< Sì.>> ringhiò lo spadaccino mentre i propri pugni si stringevano vigorosamente:<< E' per questo che mi sto allenando duramente: voglio superarlo... e prendermi la sua vita.>>.

<< Mi dispiace moltissimo.>> chiuse gli occhi lei:<< Mio padre è morto per cause naturali... quindi forse è vero che non posso capirti del tutto.>>.

<< Già...>>.

<< Però... c'è una cosa che Hiro mi ha detto, tanto tempo fa: che non posso continuare a piangermi addosso al ricordo di mio padre. Penso che... anche tu dovresti pensare a superare tutto questo, no?>>.

<< Non è semplice...>> scosse il capo Artic:<< Se così fosse, allora io...>> in quell'istante si bloccò, lasciando subito cadere a terra la legna che teneva tra le mani.

<< Ehi... cos'hai?>> domandò la ragazza, quando qualcuno irruppe con le seguenti parole:<< Ma guarda un po' chi abbiamo qui...>>. Senza perdere tempo, si rivolse alla propria sinistra.

Erano così impegnati a parlare che non si erano accorti di essere stati seguiti: alle loro spalle c'erano una moltitudine di individui incappucciati avvolti in mantelli, tra cui uno di stazza due volte superiore alla loro che li guidava. Erano armati con mazze e lance, il che significava a prima vista che non avevano intenzioni amichevoli.

<< Ehi...>> scattò Artic, estraendo le katane dai foderi che portava sulla schiena:<< … voi chi sareste?>>.

<< Artic Gravity... uno dei nemici del nostro signore.>> mormorò il tipo grande e grosso davanti al gruppo:<< Eheheheh... per fortuna ti ho riconosciuto...>>.

<< Conosce il tuo nome.>> disse sorpresa Eline:<< Sono tuoi amici, Artic?>>.

<< Mai visti prima...>> rispose lo spadaccino con katane, tenendosi vicino a lei per ogni evenienza.

<< Immaginavo che non ci avresti identificati, così intabarrati.>> continuò il capo dei nemici, divertito:<< Lascia che ti rinfreschi la memoria...>> detto ciò, prese con una mano un capo del proprio mantello e se lo tolse di colpo: sotto di esso, faceva capolino una tunica bianca dai fregi marroni, accompagnata da un passamontagna nero, coperto da un elmo in stile spartano. L'occhio che gli si poteva vedere dietro al passamontagna aveva un'iride stranamente rossa, e infine portava sulla schiena una coppia di enormi scudi dotati di quattro lame sporgenti.

<< Quello è...>> sgranò gli occhi Artic, capendo la reale natura di chi aveva davanti:<< … un Sommo Drago!>>.

<< Un Sommo Drago?>> fece eco Eline, incredula a quell'affermazione:<< Dici sul serio?>>. Artic annuì con convinzione.

<< E' la prima volta che ci incontriamo... non è così?>> osservò il misterioso Sommo Drago, stringendo gli scudi sulla schiena in ciascuna mano:<< Il mio nome è Montuoso... e sono il Sommo Drago della Terra!>>.

<< Montuoso...>>.

<< Tu invece, Artic Gravity, non hai bisogno di presentazioni, non è così?>> chiese Montuoso:<< E' colpa dei tuoi amici se Temprato risulta tuttora introvabile... sarai tu il primo a pagare per questo!>>.

<< Io a pagare?>> replicò Artic, furioso:<< No... l'unico a pagare sarai tu! Uno di voi ha ucciso mio padre... mentre un altro mi ha costretto a battermi contro i miei stessi amici! Sono entrambe cose imperdonabili!>>.

<< Artic...>> sussurrò Eline, piuttosto preoccupata: ora la sua espressione era tornata molto simile a quella che gli aveva visto assumere otto giorni prima.

<< Signore...>> si intromise uno degli uomini al seguito di Montuoso, rivolgendosi al suo padrone:<< … ma... non dovremo dirigerci al posto che lei sa, come ordinatoci? Non era previsto che dovessimo occuparci di costui...>>.

<< Certo, lo so...infatti voi vi recherete laggiù, mentre io vi raggiungerò presto.>> rispose Montuoso, sgranchendosi il collo e facendo un paio di passi avanti:<< Non appena avrò schiacciato questo pidocchio.>>.

<< N-Ne è sicuro, eccellenza Montuoso?>>.

<< SIETE ANCORA QUI?>> ruggì il Sommo Drago, tanto deciso da metter loro paura:<< In ogni caso, al vostro livello mi sareste solo d'intralcio contro di lui. QUINDI MUOVETEVI A SPARIRE!>>.

<< S-SI' SUBITO!>> risposero disordinatamente i suoi sottoposti, correndo via alla massima velocità come se temessero per la loro stessa vita: ora non c'era più nessuno lì intorno... solo il Sommo Drago, Artic ed Eline.

<< Senti, Eline...>> la chiamò lo spadaccino:<< Voglio che ora tu torni a casa... non voglio che rischi di rimanere coinvolta in tutto questo.>>.

<< M-Ma...>> esitò la ragazza, esitante all'idea di lasciarlo da solo contro quel tipo.

<< Non mi hai sentito?>> la fissò lui trucemente:<< VAI VIA SUBITO!>>. Spinta da quell'ultimo sguardo, la fabbra annuì, scappando via in direzione della propria abitazione quanto più rapidamente possibile.

<< A quanto pare ti preoccupi per una donna.>> disse il Sommo Drago, attirando l'attenzione dello spadaccino su di sé:<< Davvero molto ammirevole...>>.

<< Zitto, grassone!>> lo interruppe Artic, il quale non era affatto disposto a perdere tempo in chiacchiere:<< Pensi che sia rimasto per parlare con te?>>. L'apparente calma che pareva animare Montuoso fino a quel momento svanì di colpo, irritato da quell'allusione alla sua forma fisica.

<< Grassone... hai detto?>> ringhiò rabbioso Montuoso:<< Brutto bastardo... mi ricordi non poco quello sbruffone di Tempestoso: sarà un piacere farti a pezzettini!>> quindi, abbatté violentemente uno dei suoi scudi sul terreno sottostante:<< ACULEI ROCCIOSI!>>. Improvvisamente, dalla prateria sottostante, a partire dal punto in cui era appoggiato lo scudo iniziarono a formarsi numerose, altissime stalagmiti di roccia che emersero velocemente in direzione dello spadaccino.

<< Cosa?>> si sorprese Artic, scuotendosi appena in tempo per schivare quelle formazioni rocciose. Allora il Sommo Drago appoggiò anche la sua seconda arma difensiva al suolo, e ne sorsero altre che minacciarono di collidere con lo spadaccino. Quest'ultimo lo scansò, ma non in tempo per evitarlo del tutto, venendo così colpito di striscio ad un braccio. Nel medesimo istante, la roccia di cui erano composte le stalagmiti brillò.

<< Eh?>> fece lo spadaccino, sorpreso, e prima di rendersene conto le stalagmiti dell'ultimo attacco esplosero nella sua direzione con un boato, scaraventandolo qualche metro più in là:<< AAAAH!!>>.

<< AHAHAHAH!>> rise Montuoso, felice:<< Se le stalagmiti liberate dai miei Emblemi Roccia grande toccano qualcosa, esplodono contro ciò che hanno toccato! Morirai dilaniato dalle mie rocce!>>.

<< Che... maledetto...>> strinse i denti Artic, alzandosi di nuovo in piedi nonostante i danni subiti: lo scoppio l'aveva ferito in più parti del corpo, e aveva rovinato non poco i suoi abiti.

<< Uh... per essere riuscito a rialzarti così dopo una delle mie esplosioni, vuol dire che sei piuttosto forte. Ma non credere di potertela cavare, non resisterai alla potenza del sottoscritto.>>.

<< Ma davvero? Eheheheh...>>.

<< Mmh? Che ci trovi di divertente?>> domandò Montuoso, perplesso da quella reazione:<< Per caso l'esplosione ti ha ridotto in cenere il cervello?>>.

<< Se ho ben capito...>> ghignò lo spadaccino con le katane, rimessosi in posizione:<< … devo solo stare attento a non toccare quelle specie di sassi, non è così? In tal caso...>> i suoi occhi lampeggiarono ancora assassini, nonostante il sorriso che si delineava sul suo volto:<< … ti eliminerò prima di essere anche solo sfiorato!>>.

<< Che sfrontato...>> disse il Sommo Drago, seccato, e senza perdersi in altri discorsi lanciò un attacco identico ai precedenti. Artic, benché provato dall'esplosione di prima, riuscì a sottrarsi all'offensiva, correndo poi a più non posso verso il nemico. Montuoso però non si diede per vinto, e scatenò un'altra concatenazione di Aculei Rocciosi per trafiggerlo, ma il Cacciatore di Missioni li scansò senza rallentare la propria corsa.

Quando il nemico appoggiò di nuovo gli scudi a terra, però, Artic si reso conto di essere stato giocato: le ultime due file di Aculei lanciategli si erano incontrate alle sue spalle, formando un angolo retto e recludendogli così le vie di fuga laterali.

<< Eheheheh...>> rise Montuoso:<< DISTESA ROCCIOSA LETALE!>> subito dopo da tutto lo spazio tra le punte rocciose emersero altri Aculei, i quali sebbene fossero più lenti si estendevano su tutta la superficie rimasta libera, procedendo spediti verso Artic. Una volta entrate in contatto con l'obbiettivo, scoppiarono tutte contemporaneamente.

“ Dopo questo non penso proprio che sia ancora vivo...” pensò il Sommo Drago, rimirando il polverone alzato dalla grande esplosione. Improvvisamente, però, sentì un rumore alle proprie spalle che lo costrinse a girarsi subito: era lo spadaccino, atterrato in piedi con la spada bilama montata e pronta a colpire. Prima dello scoppio, infatti, aveva eseguito la stessa mossa che aveva usato tempo prima con David, ruotando cioè la propria arma davanti a sé il più velocemente possibile dopo un salto in maniera da farsi spingere via senza gravi danni.

<< Preso!>> esclamò Artic, balzando in avanti e lanciando un fendente con la spada, fendente che il nemico parò per mezzo di uno dei suoi grandi scudi.

<< Bastardo...>> mormorò Montuoso, il suo scudo sempre a contatto con la lama del nemico:<< Come diavolo hai fatto a sottrarti all'esplosione?>>.

<< E a te... che ti importa?>> gli rispose lo spadaccino, allontanandosi dal suo scudo e sferrandogli poi un colpo rotante della propria arma combinata. Montuoso lo parò con il secondo scudo a sua disposizione.

<< Tsk... i tuoi colpi non riusciranno mai a sfondare i miei scudi!>> dichiarò il Sommo Drago, spingendo contro il Cacciatore di Missioni l'altro suo mezzo di difesa.

<< Ne sei convinto?>> socchiuse gli occhi Artic, indietreggiando e facendo ruotare di nuovo le lame contro di lui. Ancora una volta l'avversario intercettò il colpo con uno scudo, ma, nel momento in cui si incontrò con il filo delle katane unite, esso si incrinò con un secco rumore.

<< Cosa?>> si sbalordì il capo degli Araldi incappucciati. A quel punto, Artic fece saettare ancora l'arma nella sua direzione, ma con una mossa decisa Montuoso allontanò da sé gli scudi e, forte dell'elmo che indossava, gli tirò una violenta testata sul capo.

<< Argh...>> barcollò indietro il Cacciatore di Missioni, accusato il colpo, e subito dopo le lame affilate che spuntavano dagli scudi del Sommo Drago si protesero nella sua direzione per tagliargli la testa. Fu la volta dello spadaccino dunque parere le lame nemiche, ma Montuoso incalzò con l'altro scudo, e l'amico di Hiro non poté far altro che ritirarsi malamente, venendo comunque preso di striscio lungo la parte centrale del corpo.

<< Tutto qui?>> domandò il brigante, tirandogli uno dei suoi possenti calci e spingendolo a terra. Prima che il suo avversario potesse rialzarsi, proseguì appoggiando gli scudi al suolo e dichiarando:<< ACULEI ROCCIOSI!>>.

<< Acci...>> ringhiò Artic, saltando via proprio un secondo prima che le stalagmiti lo raggiungessero. Si rialzò quindi a fatica, per via delle molteplici ferite ricevute in così poco tempo, e si lanciò di lato rispetto al Sommo Drago prima che questi potesse dirigergli contro un nuovo attacco di roccia. Nel processo, iniziò a girare più velocemente possibile la spada bilama, dichiarando:<< Stile Doppia Lama... Mille fendenti!>> e con una rapidità pazzesca la abbatté contro gli scudi, lanciando decine di fendenti velocissimi e rotanti con entrambe le proprie lame.

“ Questa velocità...” pensò sbalordito Montuoso:“ Le sue lame sembrano dei fulmini... mai visto nessuno ruotare una spada o un bastone così.” poi osservò con stupore che, a furia di ricevere i colpi assestati dallo spadaccino sulle sue armi difensive, si stavano formando alcune crepe su di esse. Incurante dei danni, fece allora più forza, riuscendo così a fermare con ogni scudo le lame della spada bilama.

“ Cosa? E' riuscito... a fermare la rotazione?” pensò Artic, sbalordito, mentre gli scudi iniziavano ad esercitare più pressione su di lui.

<< Spiacente, ma...>> gli sussurrò Montuoso, sempre cercando di sopraffarlo:<< … per quanto veloci, quei fendenti vanno bene solo per chi non ha un'eccellente difesa... quindi...>> i suoi scudi riuscirono finalmente ad avere la meglio sulla temporanea difesa del Cacciatore, sbalzandolo via:<< … con me è INUTILE!>>.

<< OUCH!>> crollò al suolo lo spadaccino: quell'ultimo attacco era stato particolarmente brutale, e non riuscì immediatamente a rialzarsi. Sentiva ogni ferita ricevuta mandare al suo cervello segnali dolorosissimi, e questo non era affatto bene.

<< Ci ostacolate...>> iniziò ad avvicinarsi Montuoso, fermandosi davanti al nemico:<< … vi ostinate a fermarci, ma non capite che state sbagliando: noi Sommi Draghi creeremo un mondo libero dalle ingiustizie! Dovresti aiutarci, anziché metterci i bastoni tra le ruote.>>.

<< Un... mondo...>> ansimò Artic, appoggiandosi alle proprie ginocchia e alla propria spada:<< … fondato... sulla menzogna, l'inganno... e l'assassinio? Ma per favore... è ridicolo il solo fatto che tu lo pensi!>>.

<< Per ottenere qualcosa ci vogliono dei sacrifici...>> rispose il Sommo Drago, alzando una delle lame del suo scudo sopra di lui:<< … ma sei troppo giovane per CAPIRE!>>. Lo spadaccino evitò l'offensiva calatagli da sopra, ma non poté schivare la successiva “ sportellata” del secondo scudo, finendo per venir scagliato ad un paio di metri più indietro. 

<< Grr...>> ringhiò lo spadaccino, chiamando in appello le energie per balzare in piedi.

<< Sei piuttosto tenace, lo ammetto...>> disse il Sommo Drago, ammirando il fatto che continuasse a voler combattere:<< … e ho come l'impressione che tu mi stia nascondendo ancora qualcosa. Forse ti conviene fare sul serio, se ci tieni alla pelle.>>.

<< Silenzio!>> esclamò Artic, profondamente arrabbiato:<< Io batterò Fiammeggiante... e non sarà una botte di lardo come te ad impedirmelo!>>.

<< Come hai detto?>> si adirò  Montuoso, tremando per l'ira:<< Continuare ad insultarmi... ti costerà caro! Vincerò per l'onore e i sogni dei Sommi Draghi!>>.

<< No... tu...>> mormorò lo spadaccino, fissandolo con aria truce e ponendo davanti a sé la spada bilama:<< … MORIRAI QUI! Stile Doppia Lama... Falci della Mantide!>> e così dicendo corse contro il suo nemico, tirando indietro con una mano sola la propria arma. Il Sommo Drago pose in avanti uno scudo, ma quando Artic vi arrivò davanti ci saltò inaspettatamente sopra, giungendo così all'altezza del capo del gigante.

<< Cosa?>>.

<< Falci della Mantide!>>. Con la rotazione di un'unica mano, le lame delle katane combinate si allungarono verso la testa di Montuoso, il quale venne colpito ad una parte dell'elmo, che venne così tagliata dal resto del copricapo. Quindi, rapido, lo spadaccino scambiò la mano in cui teneva l'arma e la protese ancora una volta contro il capo del Drago con un fendente discendente, prima di ricadere a terra.

<< Non ti illudere...>> ringhiò Montuoso, alzando uno scudo e parando il colpo: quest'ultimo attacco venne però deviato su una delle crepe dello stesso, la quale degenerò così in una fenditura:<< Tutto questo non sarà sufficiente!>> quindi cercò di schiacciarlo sotto uno dei suoi scudi. Artic indietreggiò con una lunga capriola, ma lo scudo toccò comunque il terreno, con la conseguenza che spuntarono dal suolo degli Aculei Rocciosi che si riversarono nella sua direzione.

<< Non...>> fece Artic, preparandosi a schivare quelle sporgenze granitiche. Prima di riuscirvi, però, notò all'improvviso la presenza di qualcun altro lì intorno, non lontano...

Era Eline: che cosa ci faceva lì, fu il primo pensiero di Artic? Era tornata per assisterlo? In ogni caso... da quella posizione anche lei rischiava di finire sulla traiettoria del colpo di Montuoso. Con uno scatto immediato, quindi, anziché scansarlo corse verso la ragazza, incurante degli Aculei che emergevano alle proprie spalle.

<< TOGLITI DI LI'!>> le gridò il ragazzo, sganciando le spade che componevano la sua bilama e rinfoderandole. La ragazza richiamata da quelle parole si volse, e prima di poter fare qualcosa lo spadaccino si tuffò su di lei, salvando entrambi dalle stalagmiti esplosive.

<< Ahi!>> si lamentò Eline, riaprendo gli occhi: erano entrambi finiti a terra, con Artic che le stava sopra e le rocce affilate a breve distanza da loro:<< A-Artic...>>.

<< Stupida...>> sussurrò lo spadaccino, togliendosi da lei ed alzandosi lentamente:<< Ti avevo detto di andartene.>>.

<< Sì... ma poi non me la sono sentita.>> scosse il capo lei:<< Non potevo andarmene... sapendo in che situazione ti trovavi...>>.

<< Credo di dovermi scusare di nuovo... alla fine.>>.

<< Eh? Scuse?>>.

<< Per non aver dato il massimo con questo Drago...>> disse il biondo, tendendole la mano: le sorrideva gentilmente, con espressione colpevole:<< … forse l'avrei sconfitto prima. Coraggio... alzati.>>.

<< Artic...>> mormorò Eline, afferrando la sua mano.

<< Mi sono un po' trattenuto.>> spiegò Artic:<< Perché pensavo... che se dovevo usare i poteri dei miei Emblemi, avrei dovuto farlo solo contro Fiammeggiante. Che errore...>> detto ciò lanciò un'occhiata piena d'odio a Montuoso:<< … con questi Sommi Draghi non posso trattenermi.>>.

<< E così sei riuscito a salvare quella donna.>> osservò Montuoso, piuttosto impressionato:<< E' incredibile che tu possa ancora pensare agli altri, nelle tue condizioni... ma non aver fatto sul serio sin dall'inizio ti costerà caro.>>.

<< Non credo proprio.>> disse con indifferenza lo spadaccino, estraendo di nuovo le katane:<< Ormai... ho capito qual'è il punto debole delle tue mosse.>>.

<< Uh?>> lo guardò storto il Sommo Drago:<< Il punto debole delle mie mosse?>> poi ghignò:<< Bel bluff... davvero. Ti ucciderò seduta stante...>>.

“ Le mie forze... non dureranno ancora a lungo.” pensò il Cacciatore di Missioni, spossato dai danni riportati in battaglia:“ Ho una sola chance... devo fare in fretta....”.

<< Ehi, Artic...>> lo chiamò Eline, preoccupata:<< Attento...>>.

<< Tranquilla...>> sorrise Artic, facendole l'occhiolino e lasciandola stranamente arrossire:<< … lo affetto e torno. Tu cerca di non esporti troppo...>> detto ciò corse a destra, aggiustando poi la direzione per orientarsi contro Montuoso.

<< Muori in pace... ACULEI ROCCIOSI!>> ruggì il Sommo Drago, appoggiando uno scudo a terra e liberando dal terreno le stalagmiti acuminate. Anziché schivarle, lo spadaccino saltò allora su di esse, unendo di nuovo le katane... e protendendo la spada verso quella in emersione a cui si stava avvicinando.

<< Ma... ARTIC, FERMO!>> gli gridò la ragazza, allarmata:<< SE TOCCHI QUEGLI AFFARI, ESPODERANNO!>>.

<< Invece no...>> disse tra sé Artic:<< … perché ormai ho capito come funziona! TAGLIO GLACIALE!>> senza esitazione, liberò da una delle proprie lame una sorta di fendente che si abbatté sull'Aculeo davanti a sé, la cui punta venne tagliata via dal resto in modo che il ragazzo potesse atterrarvi illeso. Sia il Sommo Drago che Eline si aspettarono che si innescasse l'esplosione... ma al contrario delle aspettative non accadde assolutamente nulla.

<< C-Cosa?>> sbottò Montuoso, incredulo:<< Perché non sta succedendo nulla? Eppure... come diamine...?>>.

<< Forse... non riesci a vederlo, da lì.>> spiegò lo spadaccino, rispondendo alla sua aria interrogativa:<< Ma... il mio Taglio non ha solo spuntato questa spina di pietra... ha anche congelato con un sottile strato di ghiaccio la superficie su cui sono in piedi.>>.

<< Eh?>> sbalordì Eline:<< L'ha... congelata?>>.

“ I-Incredibile...” pensò Montuoso, colpito da quella spiegazione:“ … vuol dire che ha compreso che...”.

<< Quando le tue rocce si sono unite per bloccarmi... dopo che la sfida era iniziata... non sono esplose, il che vuol dire probabilmente che lo fanno solo se toccano un essere vivente. Se però le ricopro di ghiaccio non mi possono toccare, dico bene?>>.

<< Eh... Congratulazioni... ti avevo sottovalutato.>> ammise il Sommo Drago, sebbene un po' sconcertato:<< Ma non penserai di mettermi in difficoltà solo per questo... non è così?>>. Proprio allora, sotto la stalagmite su cui si trovava iniziò a spuntarne un'altra, che stava violentemente riducendo in briciole quella sopra per arrivare ad Artic.

<< Fastidioso...>> ringhiò Artic, saltando rapidamente su un'altra stalagmite allo stesso modo di prima, evitando che il nuovo Aculeo lo dilaniasse. Montuoso allora ripeté l'operazione, costringendo lo spadaccino a saltare più volte, facendo ricorso ai propri poteri congelanti per non vedersi esplodere le rocce.

<< Non potrai saltare ancora a lungo, ridotto come sei!>> affermò il Sommo Drago, sprigionando con l'altro scudo altri Aculei che si entrarono in collisione con quelli su cui saltava lo spadaccino:<< Ormai ho vinto io!>>.

<< Non... CREDO!>> saltò via il Cacciatore di Missioni, lasciando che le rocce impattassero tra loro con una forza tremenda, crollando rumorosamente:<< Ho già notato... lo spiraglio...da cui si vede la vittoria...>> mentre stava per cadere a terra, quindi, puntò una lama della propria spada verso Montuoso, e proprio nell'istante in cui quest'ultimo stava per rialzare gli scudi in modo da lanciare una nuova offensiva, dichiarò:<< IMPALATORE GLACIALE!>>.

Dal filo dell'arma bilama si formò fulmineamente una lunga, acuminata punta di ghiaccio che si allungò nell'aria fino a giungere alla fenditura aperta dalle Falci della Mantide di Artic in uno degli scudi del Sommo Drago, superando così la difesa del bersaglio e trafiggendogli il petto.

<< G-AAAAAAARGHH!!>>gridò di dolore Montuoso, scosso da un tremito fortissimo, mentre rivoli di sangue gli colavano dal torace: mentre Artic piombava al suolo, la punta di ghiaccio si spezzò, separandosi dalla spada dello spadaccino e rimanendo insita nel corpo del Drago:<< N-Non ci credo... Ah... ggh...>> e con quelle ultime, tremanti parole la sua mole gigantesca si abbatté al suolo.

<< Spiacente... vecchio...>> ansimò lo spadaccino, in ginocchio:<< Te la sei... cercata. Mi dispiace solo... che... anche tu... abbia creduto alle menzogne... di Ryuzo...>> e così dicendo ricadde a braccia spalancate sul campo di battaglia.

“ S-Sommo... Drago Supremo... Temprato...” si sforzò di pensare il Sommo Drago, in quegli ultimi attimi di vita:“ … ho... perso... la vita mi sfugge di mano. Pensate...voi... al nostro sogno...” sbarrò poi l'occhio rosso, riversandosi da una parte: alla fine, l'Impalatore Glaciale gli era stato fatale.

<< Artic!>> esclamò Eline raggiungendo il ragazzo, comprensibilmente allarmata dalla sua caduta, inginocchiandosi accanto a lui:<< Tutto bene?>>. Quest'ultimo pareva molto soddisfatto, benché stremato, con quel debole sorriso stampato sul volto.

<< Eh...>> sussurrò Artic:<< … vedi che ti ho... salvata, carina? E ho anche vinto...>>.

<< Scemo... dovevi pensare a non farti troppo male.>> protestò lei stizzita, divampando però leggermente al sentire che pensava a lei:<< Io... so cavarmela da sola, se voglio.>>.

<< Non... ne dubito, eheheheh...>> ridacchiò lui:<< Alla fine... credo che dovrò accettare il tuo invito a casa, per ora, sempre che non ti dispiaccia...>>. Eline lo ascoltò un po' stranita: aveva appena rischiato di perdere la vita e ancora se la rideva? Non aveva mai visto uno come lui, prima d'allora. Non sapeva bene perché, ma un po' le piaceva quella sua sconsideratezza. Gli sorrise, dunque, pensando a portarlo a casa sua il prima possibile.

Altrove, nel mentre di quegli eventi, in un luogo segreto e buio...

Ryuzo, il leader dei Sommi Draghi, era seduto su una sorta di improvvisato trono: stava ascoltando le informazioni pervenutegli da alcuni suoi scagnozzi al suo cospetto, prestando loro attenzione con evidente interesse.

<< Bene bene...>> commentò Ryuzo dopo i resoconti, la testa sostenuta pigramente da una sua mano:<< … dunque Kenryu è venuto a conoscenza dei nostri piani: a quanto pare deve averglielo rivelato quell'intrigante di Hiro, Fiammeggiante aveva ragione a dire che sapeva qualcosa.>>.

<< Signore... non crede che questo potrebbe compromettere i nostri piani?>> domandò uno degli informatori.

<< E' vero.>> annuì un altro informatore:<< Quel Kenryu è un uomo potente...>>.

<< Non preoccupatevi, signori...>> si alzò in piedi Ryuzo, sorridente:<< Dopotutto, il nostro amico segreto ci ha già informato sulle sue intenzioni: non sappiamo ancora se Kenryu abbia fatto sorvegliare da altre persone il Lago Centrale oltre, visto che pare non essersi sbottonato più del necessario, ma senza i testi in nostro possesso è impossibile ritrovare l'ubicazione delle chiavi. E anche se ci fossero altri “ guardiani del lago”, nessuno è più forte di me.>>.

<< Quindi... che si fa?>>.

<< Semplice...>> rispose il Sommo Drago Supremo:<< … prima attenderemo, come da programma, che tutti i nostri Araldi e Draghi sparsi per Acaidar ci raggiungano... e poi procederemo con lo studiare il piano d'azione vero e proprio. Forse ci vorrà qualche settimana, ma ci saremo tutti, e a quel punto... faremo sì che l'Emblema delle Stelle diventi nostro!>>.

-Studio Tetro-

Honoryou:<< Ehi ehi... quella nota finila con Ryuzo mi dice qualcosa...>>.

Keila:<< Che stia per...>>.

Io:<< Eh già u.u alla fine siamo quasi arrivati alla tanto agognata battaglia finale. Sempre se non ci saranno altri capitoli d'intermezzo...>>.

Keila:<< Ho paura che perderemo il lavoro T_T >>.

Honoryou:<< Anch'io ho questo sospetto...>>.

Io:<< Vi ci abituerete xD E intanto, sempre ringraziamenti a tutti i lettori, recensori e non,  e... un altro disegno è arrivato.>>.

Honoryou:<< Era ora...>>.

Keila:<< Di chi è?>>.

Io:<< Di Montuoso...>>

Keila (gli prende il disegno):<< Vedereee!>>.

Io:<< Piano che si rovina!>>.

Honoryou:<< Mmhmmmh... non è un disegno nuovo...>>.

Io:<< Già... è uno di quelli fatti in anticipo, anche se rimodulato dall'originale...>>.

Honoryou:<< Vabbè non è malaccio comunque...>>.

Keila:<< Anche se gli Emblemi grandi che vedo lì mi appaiono un po' troppo grandi per una spada.>>.

Io:<< Vero... errore mio, non ci avevo mai pensato prima XD Quindi, cari lettori, non fatevi influenzare dal disegno per le dimensioni degli Emblemi grandi.>>.

Keila:<< Vabbè, passiamo all'intervista :) ?>>.

Io:<< E intervista sia XD Dunque... mi sembra più che corretto chiamare ad intervistare...>>.

Honoryou:<< Montuoso?>>.

Io:<< No... Eline!>>. La ragazza arriva in sala.

Eline (non troppo entusiasta):<< Salve...>>.

Keila (le porge una sedia):<< Siediti pure :3 >>.

Eline (si siede):<< Grazie...>>.

Honoryou (pensa):“ Strana, questa disponibilità...”.

Keila:<< Dunque... in questo capitolo ti sei fatta la conoscenza di Artic, non è così?>>.

Eline:<< Sì... proprio quell'amico di Hiro =) >>.

Keila:<< Ed è vero che... l'hai visto a torso nudo? B) >>.

Eline:<< O///o >> si ricompone:<< Sì -///- >>.

Keila:<< Quanto sei rossa xD >>.

Eline:<< Ha un bel fisico, non si può?>>.

Io:<< Donne...>>.

Honoryou:<< -_- >>.

Keila:<< E... sei innamorata di lui?>>.

Eline (le va di traverso qualcosa):<< COFF COFF...>>.

Honoryou (le tira colpetti sulla schiena):<< Ehi, non crepare...>>.

Eline:<< G-Grazie... Innamorata? Lo conosco appena...>>.

Keila:<< GGGGGGGGli piaci :33 >>.

Eline:<< E NON FARE COME HAPPY DI FAIRY TAIL!>>.

Io:<< Perché, guardi Fairy Tail? Nella tua epoca non esiste.>>.

Eline:<< Ehm... potere delle chiacchiere...>>.

Honoryou:<< Ah beh, allora fa niente...>>.

Eline:<< M-Meglio se vado...>> si avvia verso l'uscita, quando...

Keila:<< EHI, C'E' ARTIC! A TORSO NUDO!>>.

Eline (si guarda intorno):<< O///O DOVE?>>.

Keila:<< Scherzetto :P >>.

Eline:<< Scherzi scemi... è////é >> se ne va.

Io:<< xD >>.

Honoryou:<< LOL >>.

Keila:<< Ehehehehe xD Dalla vostra Keila è tutto, vi salutiamo e ci vediamo alla prossima ;) Bye :D Vi voglio a tutti...>>.

Honoryou e io:<< … TANTO BENE -.- >>.

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Capitolo 56
*** La mossa dei Sommi Draghi ***


56- La mossa dei Sommi Draghi.

-Studio Tetro/Nel capitolo precedente- 

Io:<< Cari miei, direi di cominciare anche questo capitolo ^_^ Ne è passata di acqua sotto i ponti. Nell'ultimo capitolo, come ricorderete, Artic ha fatto fuori Montuoso, e adesso...>>.


Sono passati venticinque giorni dalla caduta del Sommo Drago della Terra, Montuoso, per mano di Artic: una nuova alba era sorta, e il sole si era ormai levato sul gigantesco Lago Centrale, ravvivando con i suoi caldi raggi di mezzogiorno anche i Gate ad essi circostanti. 

Uno di questi in particolare ci interessa, stanziato insieme al suo porto sulla sponda nord della distesa d'acqua che componeva il lago cristallino: quello che forse era in più grande centro abitato di Acaidar, con le sue numerosissime abitazioni ed edifici in legno pregiato. Era la prosperosa capitale del continente... Goldgate.

Essa era anche il quartier generale dei Cavalieri del Governo Imperiale: delimitata ad ognuno dei suoi quattro angoli da una di quattro caserme militari, ospitava il più grande contingente di combattenti dell'impero. Infine, una quinta caserma, situata proprio al centro di Goldgate, era il quartier generale vero e proprio, nel quale alloggiava nientemeno che il Condottiero Imperiale stesso, Kenryu. Quest'ultimo, tuttavia, da alcune settimane si era trasferito in una delle due caserme laterali più vicine al Lago Centrale, pronto ad intervenire nel caso i Sommi Draghi avessero messo in atto i loro progetti.

<< Ancora niente...>>. Furono queste le parole che pronunciò Kenryu in quel momento, da dietro la scrivania di una stanza ben ordinata adibita a suo ufficio temporaneo. La stanza in questione aveva accostati ai muri scaffali contenenti varie scartoffie, riguardanti ciò che succedeva attorno ai Cavalieri del Governo. Con lui, seduto dall'altra parte del tavolo ed impegnato a ravvivare il monotono ambiente con le proprie melodie, vi era Will, il quale aveva rimpiazzato il suo vecchio abito con il modello standard delle armature dei Cavalieri senza elmo.

<< Rilassati...>> lo tranquillizzò il musicista, quieto, smettendo di suonare:<< … qualunque cosa abbiano in mente quei maledetti, dovranno per forza svuotare il Lago Centrale per ottenere l'Emblema delle Stelle. E noi saremo pronti ad intercettarli...>>.

<< Ammesso che questa storia sia vera.>> disse il Condottiero, alzando lo sguardo dubbioso da alcuni moduli che stava esaminando:<< Sono passati trentacinque giorni da quando Ryuzo è riuscito a sfuggirmi, e comincio seriamente a chiedermi se quanto mi avete raccontato corrisponda a realtà.>>.

<< E' tutto vero, fidati.>> disse con forza l'ex-Sommo Drago dell'Acqua:<< Sarei pronto a giocarmi tutto quello che ho che le parole riferiteci da Hiro sono vere. E poi... riconoscerai che svuotare un lago come il quello che abbiamo di fronte non è una cosa che passa inosservata: sicuramente quelli stanno approntando un piano per coglierci di sorpresa...>>.

<< In effetti, c'è del vero in quello che dici.>>.

<< Comunque sia, hai ricevuto novità dai tuoi uomini alla ricerca delle “ chiavi” che dovrebbero azionare il meccanismo che sblocca il lago?>>.

<< No... gli esiti di questo mese sono stati negativi. A quanto pare sono state nascoste bene, quelle maledette botole...>>.

<< Se solo Lein non avesse danneggiato il meccanismo presente ad Orangegate, tenendolo attivo, magari ora avremo potuto far finire tutto, accidenti a lui.>>.

<< Inutile recriminare.>> chiuse gli occhi Kenryu:<< Dobbiamo concentrarci sul presente, non sul passato. Piuttosto...>> poi li socchiuse:<< … perché non continui a suonare?>>.

<< Wow... ti piacciono le mie musiche?>> sorrise Will:<< Chi l'avrebbe mai detto che il Combattente Imperiale fosse di animo così sensibile?>>.

<< Mi rilassano, tutto qui.>> affermò il Condottiero, riconcentrandosi sui moduli. Proprio allora, però, la tranquillità che albergava in quell'ufficio venne rotta dall'improvvisa irruzione di un Cavaliere: a giudicare dagli occhi che gli si vedevano da dietro l'elmo, sembrava stravolto.

<< Signor Kenryu!>> esclamò quest'ultimo.

<< Che succede?>> chiese Kenryu, alquanto sorpreso da quella visita tanto inattesa.

<< Porto notizie... dalla torre d'avvistamento di questa caserma...>> ansimò il soldato, stanco per la corsa di cui era reduce:<< Ci hanno segnalato che... alle spalle della città... stanno arrivando un gran numero di Araldi!>>. A quella notizia, un vivo stupore si impadronì di Kenryu e di Will, completamente colti alla sprovvista all'udirla.

<< Che cosa?>> sgranò gli occhi il musicista:<< Gli Araldi... hanno invaso il porto di Goldgate?!!>>.

<< E' la verità?>> scattò in piedi il Condottiero Imperiale, scrutando l'informatore con il suo sguardo gelido.

<< Sì, signore!>> annuì il Cavaliere, scosso:<< Saranno più di cinquemila... e sembra che si stiano dirigendo qui!>>.

<< Accidenti... questa proprio non me l'aspettavo...>> mormorò Will:<< Perché vogliono marciare contro Goldgate?>>.

<< Non capisco il motivo di questa azione tanto ardita...>> ringhiò Kenryu, stringendo un pugno davanti a sé:<< … ma quel che è certo è che gli mostrerò chi comanda: anche se gran parte dei nostri è fuori a cercare le “ chiavi” insieme ai comandi delle altre sponde, in questa città abbiamo ancora moltissimi uomini, li sconfiggeremo in un istante!>> quindi si rivolse di nuovo al Cavaliere:<< Siete riusciti ad avvistare chi li guida?>>.

<< Da questa distanza, non è stato possibile...>>.

<< Capisco...>> mormorò il Condottiero:<< In tal caso, chiama subito gli uomini disponibili, ed ordina loro di schierarsi di fronte alla città: li guiderò io in persona. E adesso vai!>>.

<< Subito, signor Kenryu!>> esclamò il Cavaliere, uscendo rapidamente a chiamare gli altri suoi commilitoni.

<< Will...>> disse poi Kenryu, recuperando la propria spada e mettendosela alla vita:<< … tu vai a chiamare quei due: credo che potremo aver bisogno di loro... intanto vi precedo.>>.

<< D'accordo.>> acconsentì Will, avviandosi anche lui. Una volta che anche il Condottiero fu in procinto di dirigersi verso il campo di battaglia, non poté che chiedersi:“ Ryuzo... che cosa diavolo stai tramando?”.

Nel frattempo, dalle aride alture che formavano le depressioni nei dintorni del Lago Centrale... una nutrita schiera di migliaia di Araldi era discesa, armata d'ogni genere di armi, con passo all'apparenza inarrestabile. Era la stessa avvistata in precedenza dalle vedette di Goldgate, composta da Araldi di ogni gruppo di Sommo Drago, e puntava decisa sulla capitale. Giunti abbastanza vicini al loro obbiettivo, però, smisero di muoversi: lì davanti si erano raccolti in breve tempo interi squadroni di Cavalieri del Governo Imperiale, praticamente tutti a cavallo. Alla loro guida vi era Kenryu.

“ Sono più numerosi del previsto...” pensò il Condottiero Imperiale, passando con lo sguardo ad ognuno dei nemici mentre stava sul proprio destriero:“ Quel Ryuzo deve aver riunito tutti i tagliagole della regione.”.

<< Signore...>> gli si avvicinò un tenente del suo esercito, in attesa di ordini:<< … si sono fermati nel vederci, che si fa?>>.

<< Nulla, per ora.>> rispose lui:<< Limitiamoci ad aspettare la loro mossa: siamo ancora più numerosi di loro... forse, accorgendosene, si ritireranno.>>. 

Le aspettative di Kenryu, però, non vennero corrisposte: dopo un'iniziale quanto comprensibile esitazione iniziale, l'esercito di Araldi ruggì con fierezza, lanciandosi immediatamente in una corsa sfrenata che li avrebbe condotti alla battaglia. Il Condottiero allora fece un segnale ai propri uomini, i quali si tennero pronti a ricevere l'ordine di partenza.

<< FORZA UOMINI!>> gridò Kenryu, sguainata la propria spada e sollevatala in aria:<< Per Acaidar... CARICAAAAAAAAAA!!!>>. Il segnale scatenò i Cavalieri, che guidò al galoppo contro gli avversari: le due orde rivali accorciarono sempre più la distanza che li separava, passo dopo passo, metro dopo metro...

Quando si incontrarono, le armi dei due schieramenti si liberarono sui rispettivi nemici in uno scontrarsi di lame affilate dei più diversi tipi: fiotti di sangue bagnarono il terreno sottostante con perdite da entrambe le parti, mentre i guerrieri guidati da Kenryu trattenevano con furore gli adepti dei Sommi Draghi perché non arrivassero in città. Molti guerrieri caddero sotto i colpi ricevuti, e in quel frangente il Condottiero Imperiale pareva invincibile: nessuno riusciva ad affrontarlo senza cadere ai suoi piedi. Quest'ultimo, sopratutto, non poté non notare che nella mischia non erano presenti i Sommi Draghi.

“ Dove sono, quei bastardi?” pensò Kenryu, falciando all'istante uno degli avversari:“ Dev'esserci qualcuno che li guida... ma sembrano tutti solo Araldi semplici e Araldi Superiori...”. Nel cercare con lo sguardo, alla fine i suoi occhi scorsero qualcosa: a grande distanza da loro, c'era un altro gruppo di altri briganti che si teneva lontano dalla battaglia. Non riusciva a distinguerli, ma senza dubbio che colui che aveva lanciato l'offensiva doveva essere là in mezzo. Quindi gridò ai suoi uomini:<< CHE NESSUNO DI QUESTI BASTARDI RAGGIUNGA GOLDGATE! IO VADO A SISTEMARE QUEI TIPI LAGGIU'!>>.

<< SISSIGNORE!>> risposero alcuni dei suoi sottoposti dal mezzo della mischia, e senza indugiare oltre il Condottiero si lanciò in una corsa spericolata verso gli Araldi in disparte, facendosi strada tra coloro che si mettevano in mezzo con una facilità irrisoria. Ben presto il suo cavallo lo portò fuori dall'infuriarsi della grande battaglia a cui aveva preso parte.  

Più si avvicinava e più riusciva a vedere chiaramente coloro che avevano guidato l'assalto: ben presto riuscì a scorgere in mezzo ad essi proprio Ryuzo, l'anima nera che si celava dietro agli Araldi. Era lui quindi a dirigere quanto stava accadendo in quel momento. Spronò ancora di più la cavalcatura, deciso a saldare i conti in sospeso con il Sommo Drago Supremo.

<< RYUZOOOOO!!!>> gridò Kenryu, sempre più vicino:<< STO VENENDO A PRENDERTI!>>. L'attenzione del Sommo Drago Supremo si catalizzò sul Condottiero Imperiale appena avvistato.

<< Guarda guarda...>> ghignò Ryuzo:<< … proprio come mi aspettavo, ecco il capo nemico...>>.

<< FATTI SOTTO!>> ruggì ancora il Condottiero. Proprio quando mancava solo qualche metro al raggiungimento del bersaglio, però, una figura biancastra apparve dal nulla davanti a lui, spingendo via il suo cavallo e facendolo cadere così a terra. Il capo dei Cavalieri si rialzò con un balzo: la natura del suo aggressore era quella di un grande scheletro dotato di falci:<< Che diamine...?>>.

<< Non distrarti!>> esclamò una voce alla sua destra, spingendolo a spostarsi: era apparso Necro, il Sommo Drago della Morte, il quale aveva tentato di colpirlo con il suo scettro dalle punte affilate senza successo. A quel punto lo scheletro di prima, Dath, cercò di trafiggerlo con le sue falci, ma Kenryu toccò rapidamente il terreno con la propria spada, liberando con l'Emblema Urto in suo possesso un'onda d'urto che le lo sottrasse agli agguati dei due nuovi nemici.

<< Un Sommo Drago... ed uno scheletro vivente?>> mormorò tra sé Kenryu, atterrando più indietro. In quel momento sentì un rumore di passi alle proprie spalle, ritornando a girarsi: era giunto stavolta Fiammeggiante, il Sommo Drago del Fuoco, dietro di lui, e la sua lancia era puntata nella sua direzione.

<< Fiammata... DIROMPENTE!>> dichiarò quest'ultimo Drago, sparando dalla punta della propria arma una potente fiammata. Il Condottiero si catapultò in alto nell'aria con un'onda d'urto, evitando l'attacco incendiario, ma il Sommo Drago cambiò direzione alle fiamme per raggiungerlo.

“ Era una trappola...” pensò Kenryu seccato, alzandosi ancora di quota per evitarlo e lasciando che l'ardente getto di fuoco lambisse lo spazio celeste, giungendo in altissimo. Una volta piombato a terra, una quarta figura lo raggiunse di sorpresa, balzando contro di lui:<< Accidenti...>> e senza perdere tempo schivò anche il calcio dell'ultimo aggressore.

<< AHAHAHAHAH!!>> rise sadicamente l'individuo, cadendo in piedi: si trattava del Sommo Drago della Follia, Insano, il quale aveva stavolta un mantello sulle spalle:<< Avanti... NON VEDO L'ORA DI FARTI SOFFRIRE! MUAHAHAHAH! Eccome, se ti farò soffrire... AHAH!>>.

<< Tre Sommi Draghi...>> disse Kenryu, trovandosi circondato da ben tre lati dai formidabili combattenti a capo degli Araldi.

<< Quattro, per l'esattezza.>> replicò una quarta persona, spuntando dal gruppo di Araldi capeggiato da Ryuzo ed avanzando fino a giungere a breve distanza da lui: quest'ultima si presentava come un uomo dai lunghi capelli neri che gli coprivano la parte destra del volto, del medesimo colore dei suoi freddi occhi. Indossava la tunica tipica dei Sommi Draghi, ma dai fregi neri, e teneva le braccia conserte:<< Sei nei guai.>>.

<< Tu... sei Tenebroso.>> lo riconobbe il Condottiero Imperiale, serio:<< Il Sommo Drago dell'Oscurità... il Drago con il maggior numero di omicidi sulle spalle di tutta Acaidar.>>.

<< Sono onorato che il famoso Kenryu conosca il mio nome.>> chiuse gli occhi Tenebroso, indifferente. In quel momento, anche il Sommo Drago Supremo si fece più vicino.

<< Eh, caro Kenryu...>> disse Ryuzo, un'espressione beffarda stampata sul suo volto:<< … stavolta sei stato troppo sconsiderato.>>.

<< Cosa diavolo hai intenzione di fare?>> ringhiò il Condottiero Imperiale, ancora piuttosto confuso sulla sua attuale strategia.

<< Non l'hai ancora capito? Tutto questo... l'ho fatto per attirarti qui, è tu sei cascato nella trappola come un pollo.>>.

<< Cosa?>>.

<< Ma certo: tu sei l'unico di tutta Acaidar che possa tenermi testa. Ho organizzato questo attacco proprio per farti uscire dal tuo rifugio e spingerti a cercarmi, sapevo che vedendomi avresti tentato di raggiungermi. Nemmeno un uomo eccezionale come te può tenere testa a quattro Sommi Draghi messi insieme... e appena sarai finito, nessun altro sarà in grado di ostacolare i miei piani.>>.

<< Che bastardo...>> lo insultò Kenryu:<< Non posso credere di essere stato messo nel sacco in questo modo...>>.

<< Tra le tue fila non c'è nessuno in grado di aiutarti.>> sorrise Ryuzo, facendo un gesto d'intesa ai suoi uomini:<< Ora, se vuoi scusarmi... credo che tu abbia altri problemi che non sia io. Sommi Draghi... uccidetelo!>>.

<< Ricevuto.>> riaprì gli occhi Tenebroso, facendo un passo avanti. 

<< Eheheheh.... non ho mai fatto soffrire un Condottiero Imperiale...>> ridacchiò Insano. Il capo dei Cavalieri si guardò intorno, resosi conto di essersi cacciato in una trappola bella e buona. Dalla lancia del Sommo Drago del fuoco, in quell'istante, scaturì una nuova Fiammata Dirompente rivolta  verso l'avversario.

<< Grrr...>> ringhiò il Condottiero, schivandola per un soffio un modo che finisse nuovamente contro il cielo. Allora Dath gli arrivò di fronte, ma la spada di Kenryu lo colpì violentemente al cranio con il manico, spazzandolo via da lì.

<< Maledetto...!>> esclamò Necro, cercando nuovamente di infilzarlo, ma il Condottiero gli bloccò prima l'arma. A quel punto però gli saltò addosso Insano, un calcio pronto ad abbattersi su di lui... ma proprio prima che riuscisse a colpirlo qualcuno lo intercettò con una gomitata, prendendolo di sorpresa.

<< OUCH!>> si lamentò Insano, crollando al suolo con un tonfo per poi rimettersi in piedi con furia:<< Chi diavolo...?>>.

<< Ma che...? AAAHH!>> cominciò a dire il Sommo Drago della Morte, venendo però interrotto da un calcio di Kenryu che lo atterrò subito.

<< Cosa?>> socchiuse gli occhi il Sommo Drago Supremo, costatando con sorpresa chi fosse il nuovo arrivato, sorpresa tra l'altro condivisa da tutti gli altri Draghi presenti.

Capelli lunghissimi e biondi... un segno che gli scendeva da uno dei suoi freddi occhi azzurri e un guanto su cui era applicato un Emblema Acciaio grande: non poteva essere che lui, seppur in quella tenuta da Cavaliere del Governo Imperiale...

<< TEMPRATO?!>> sbalordì Necro, incredulo a quella visione:<< Non è possibile!>>.

<< TU?!!>> esclamò anche Insano nel sentire quel nome.

<< A quanto pare...>> osservò Temprato, indifferente, sgranchendosi le braccia:<< … non mi sono così arrugginito.>> quindi fissò con odio il Sommo Drago della Follia:<< Questo era solo l'inizio, immenso pezzo di merda...>>.

<< AHAHAH, bel colpo, drago di pastafrolla! Però potevi aver la grazia di aspettarmi...>>. Tutti i presenti si volsero nella direzione da cui proveniva la voce che aveva pronunciato quella frase: arrivato in compagnia di Will, c'era un trentacinquenne con uno sfregio sotto l'occhio destro, avente anche un tatuaggio a forma di fulmine che si estendeva fino ai suoi corti capelli biondi. I suoi occhi erano di un blu elettrico, mentre portava una spada lunga e ricurva in un fodero attaccato alla cintura del suo abito da Cavaliere.

<< Quello... è Tempestoso!>> rimase di sasso Tenebroso, così come gli altri Sommi Draghi che erano con Ryuzo:<< Non mi dire che...?>>.

<< Ahahahahah!!! Siete sorpresi, eh?>> fece loro la linguaccia Tempestoso:<< Mi sono ripreso dalle scariche elettriche ricevute dallo scontro con Hiro, e mi sono lasciato convincere ad entrare nei Cavalieri da Will con il titolo di Sommo Imperiale del Lampo!>>.

<< Traditore...>> ringhiò il Sommo Drago della Morte:<< Sei passato dall'altra parte della barricata...>>.

<< Non lo definirei tradimento, drago delle ossa marce.>> scosse il capo il Sommo Imperiale del Lampo:<< Mi sono unito ai Sommi Draghi solo perché l'unica cosa che mi interessava è combattere.>> allargò un ghigno quasi folle:<< Non importa da che parte sto, mi basta l'opportunità di affrontare più avversari possibili!>>.

<< E a me non importa di avervi traditi... visto che dalla vostra parte c'è Insano.>> proseguì Temprato, più deciso e freddo che mai:<< Non solo ha cercato di uccidermi, ma è l'assassino a cui ho sempre voluto fargliela pagare. Non starò mai dalla sua parte, per questo sono diventato il Sommo Imperiale del Metallo!>>.

<< Noi vi fermeremo.>> li squadrò Will:<< Parola del sottoscritto, il Sommo Imperiale della Sinfonia.>>.

<< Ehm... il tuo nome non è granché figo, però.>> notò Tempestoso, un poco deluso:<< Ti converrebbe cambiarlo...>>.

<< Immagino che questo fuoriprogramma non te l'aspettavi, eh, Ryuzo?>> sogghignò Kenryu, riunendosi agli Imperiali:<< I miei uomini hanno arrestato Temprato dopo la sua disfatta contro Hiro, e insieme a Tempestoso e Will ho pensato bene di fondare il gruppo dei Sommi Imperiali, creato appositamente contro voi Sommi Draghi. Solo io e Will eravamo a conoscenza di questo progetto, nel caso avessi piazzato qualche spia tra i miei Cavalieri.>>.

<< Uhm... e così pensi di poterci fermare mettendo assieme qualche Drago fallito, eh?>> sorrise Ryuzo, tutt'altro che preoccupato da quanto aveva ascoltato:<< Che sciocchezze: ora siete in quattro, come i miei Sommi Draghi. Sarà divertente... Tenebroso, Insano, Fiammeggiante, Necro, affido questi guastafeste alle vostre cure.>>.

<< D'accordo.>> annuì Tenebroso.

<< Sarà fatto, capo.>> fece eco Necro.

<< Nel frattempo mi scuserete, ma io devo ho degli affari urgenti da sbrigare altrove.>> affermò Ryuzo, rivolgendosi poi al gruppo di Araldi insieme a lui:<< Voi rimanete qui... sapete cosa fare.>>.

<< Sicuro, Sommo Drago Supremo!>> risposero gli scagnozzi, e detto ciò il capo dei Draghi si allontanò in modo da giungere a Goldgate con un largo giro verso ovest, in modo da evitare di finire in mezzo alle battaglie attualmente in corso, seguito a ruota da uno dei suddetti Araldi. Nel vederlo scappare, Kenryu si spinse in avanti con un'onda d'urto per fermarlo.

<< RIMANI QUI E COMBATTI, RYUZO!>> gridò il Condottiero Imperiale, pronto a fenderlo, ma prima che potesse arrivare da lui Tenebroso gli si parò di fronte.

<< Non hai sentito?>> disse il Sommo Drago dell'Oscurità, sferrandogli un calcio che lo allontanò:<< Siamo noi i tuoi avversari: se volete raggiungere il Sommo Drago Supremo, dovrete prima sconfiggerci.>>.

<< Sempre ammesso che ci riuscirete.>> sorrise Necro, appoggiando il proprio scettro ad una spalla con sicurezza mentre Dath si posizionava al suo fianco:<< Ma non ci spererei troppo.>>.

<< Ihihihiihih... già pregusto l'immensa sofferenza che patirete!>> esclamò Insano, ridacchiando con malignità:<< Così finalmente potrò vendicarmi del bastardo che mi ha tolto la vista!>>.

<< Non importa chi siete...>> mormorò Fiammeggiante, ruotando la lancia tra le mani:<< … vi incenerirò in un mare di fuoco, e perdere ogni cosa!>>.

<< Ragazzi, mi sembra evidente che questi tipi non ci lasceranno passare.>> concluse Will, consultandosi con gli alleati:<< Dovremo sistemarli in scontri uno contro uno, a questo punto, o rischieremo di intralciarci a vicenda.>>.

<< Tanto non avevo alcuna intenzione di dividere il mio avversario con voi.>> affermò Tempestoso, estraendo la spada con Emblema Lampo grande dal suo fodero:<< Io mi prendo Necro: un avversario che può far affidamento su un secondo fa proprio al caso mio!>>.

<< Io allora mi occuperò di Insano.>> decretò Temprato, senza perder d'occhio il Sommo Drago della Follia:<< Il debito che ha nei miei confronti... potrà essere lavato solo col suo sangue!>> i suoi pugni si strinsero con fermezza, pronti all'azione.

<< In questo caso, io voglio per me Fiammeggiante.>> si pronunciò il Sommo Imperiale della Sinfonia, che aveva già scelto chi sfidare.

<< Ne sei convinto?>> gli chiese il Sommo Imperiale del Metallo:<< Quello è mostruosamente forte...>>.

<< Lo so...>> abbassò lo sguardo il musicista:<< … però lo devo ad un mio amico: preferirei che Artic non ci combattesse... potrebbe farsi sopraffare dalla rabbia.>>.

<< In tal caso, io me la vedrò contro Tenebroso.>> disse Kenryu, determinato a togliere di mezzo gli ostacoli che gli si erano posti sulla propria strada:<< Cercate di sconfiggerli con ogni mezzo in vostro possesso: dobbiamo fermare Ryuzo il prima possibile...ho la netta impressione che abbia qualcosa in mente.>>.

<< D'ACCORDO!>> dissero tutti e tre i Sommi Imperiale, e senza perdere ulteriore tempo ognuno di loro si lanciò sull'avversario prescelto. In breve, ogni coppia di combattenti si distanziò l'una dall'altra, iniziando combattimenti paralleli alla battaglia tra Araldi e Cavalieri che stava imperversando nello stesso momento.

<< YAAAAAAAH!>> gridò Insano, sferrando un calcio in direzione di Temprato.

<< OOOOOOOOOOOAAH!!>> fece eco lui, rispondendo con un pugno, e l'istante successivo il suo braccio sinistro si incontrò a mezz'aria con il calcio destro del Sommo Drago della Follia.

<< Finalmente... potrò ucciderti con le mie mani!>> ghignò quest'ultimo, già pregustando la vittoria:<< Da quanto tempo ho sognato questo momento!>>.

<< Non ci contare... cieco del cazzo!>> replicò il Sommo Imperiale del Metallo, animato da una grande collera, esercitando più forza col braccio in maniera da sbalzare via l'opponente con quella mossa:<< Non perderò certo contro di te... non dopo aver scoperto chi sei, CHIARO?>>.

<< Vedremo...>> continuò a ridacchiare Insano, rimettendosi in posizione e avanzando con un nuovo calcio.

<< Eh... è da un po' che volevo affettare qualche Sommo Drago.>> commentò Tempestoso, rivolto a Necro:<< Preparati... il Sommo Drago della Morte sta per crepare! AHAHAHAH!>> e così dicendo corse contro l'avversario, tempestandolo di fulminei fendenti elettrificati estremamente rapidi.

<< Ugh... sei veloce...>> mormorò Necro, in difficoltà fin dal principio:<< … ma vediamo se lo sei abbastanza per affrontarci in due! Dath!>> il grande scheletro si gettò sul Sommo Imperiale del Lampo con le falci, e quest'ultimo le parò velocemente con la sua lama: l'elettricità illuminò le ossa di Dath, ma questi non sembrò curarsene.

<< C-Cosa?>> si sbalordì l'ex-Sommo Drago del Fulmine, mentre veniva trattenuto in quel punto dall'enorme ammasso d'ossa.

<< Spiacente... ma non è sufficiente per battere un non-morto. Anzi...>> spiegò il Sommo Drago della Morte, osservando la seconda falce del cadaverico essere saettare su Tempestoso:<< … hai solo potenziato i suoi attacchi!>>.

<< Tsk...>> fece Tempestoso, abbassando la testa ed evitando così la falce, ma il secondo dopo si vide arrivare anche le punte acuminate dello scettro di Necro addosso. Evitò anche quelle, ma poi il calcio del Sommo Drago lo atterrò.

<< Ehehhe... inutile.>> affermò Necro con sicurezza:<< Non puoi battere me e Dath, anche se sei veloce!>> e così dicendo si scagliò ancora su di lui, stavolta insieme allo scheletro.

<< Uh uh... INTERESSANTE!>> sgranò gli occhi Tempestoso, sempre più emozionato: in quel momento una luce si sprigionò per un istante dal suo corpo, e quando i due nemici furono sul punto di colpirlo, i loro attacchi si riversarono invece contro la stessa barriera elettrificata che aveva usato contro Hiro.

<< AAAAAAAAAARRRGGGHH!!!>> gridò di dolore Necro, venendo spinto via dall'elettricità che gli aveva appena attraversato lo scettro, mentre il Sommo Imperiale del Lampo centrò una delle gambe del non-morto con un fendente, così da farlo barcollare all'indietro.

<< IL VERO DIVERTIMENTO INIZIA ADESSO! AHAHAHAH!!>> gridò l'ex-Sommo Drago del Fulmine, al culmine del fervore, rialzandosi e gettandosi di nuovo all'assalto a braccia spalancate.

Frattanto, non molto distanti da lì, anche Fiammeggiante e Will erano faccia a faccia, e benché non avessero ancora cominciato si stavano studiando attentamente l'un l'altro, inflessibili e pronti ad iniziare in qualunque istante.

<< Non capisco...>> dichiarò Fiammeggiante, assottigliando lo sguardo.

<< Non capisci cosa?>> rispose Will, un po' preso in contropiede da quella domanda.

<< Il perché tu abbia scelto di combattere proprio contro di me.>> spiegò il Sommo Drago del Fuoco:<< Quando ti ho conosciuto non eri che un Araldo Superiore che voleva diventare un Sommo Drago. E ora... pensi di poter affrontare me, che sono secondo solo al Sommo Drago Supremo? Il tuo è solo un suicidio.>>.

<< Non mi sottovalutare.>> disse il Sommo Imperiale della Sinfonia, deciso:<< Sono diventato decisamente più forte di allora. Inoltre, non posso permettere che tu affronti Artic, quindi anche se il pronostico non è a mio favore... ti schiaccerò!>> nel dire questo tirò un colpo secco al suolo con il proprio bastone-flauto.

<< Peggio per te.>> quindi punto la lancia verso di lui:<< Preparati a morire carbonizzato! Non sarà di certo un po' d'acqua a fermarmi!>>.

<< Oh, non ti illudere... non ho intenzione di usare l'acqua.>> sorrise Will, scoprendo l'Emblema sulla propria arma:<< Sono cambiate molte cose, sai?>>. L'equipaggiamento incastonato in essa non era un Emblema Acqua grande: era di un altro tipo, un tipo nero come la notte...

<< Quell'Emblema...>> esclamò Fiammeggiante, sorpreso, e allora Will suonò nel proprio strumento: sette gocce simili a piccole macchie di petrolio caddero intorno a sé, e dal terreno emersero silenziose altrettante, misteriose colonne color pece.

<< Colonne delle Tenebre!>> dichiarò il musicista, solenne:<< Era un peccato abbandonare l'Emblema Ombra grande del Demone-Ombra Yhtam vicino a quel tempio, direi... vediamo se basta ad eliminarti.>>

<< Non so come tu ne sia venuto in possesso... ma è il momento per te di crepare! SFERA DEL DRAGO DI FUOCO!>> dichiarò il Drago, e senza perdere tempo gli sferrò un globo infuocato con la propria lancia. Senza perdere tempo il Sommo Imperiale della Sinfonia si portò il bastone-flauto alla bocca, e al suo suono una delle colonne si spostò davanti a lui, assorbendo l'offensiva senza riportare conseguenze:<< COSA?>>.

<< Ora tocca a me.>> sussurrò Will, riprendendo a suonare: i pilastri oscuri si immersero contemporaneamente nella terra, divenendo sinuose ombre che furono indirizzate verso Fiammeggiante. Quest'ultimo saltò via nel vedersi arrivare la prima, e con giudizio, dato che la colonna emerse a velocità altissima per colpirlo, mancandolo a causa del suo balzo. Altre colonne si innalzarono per riuscire a prenderlo, ma il veloce Drago riuscì a scansarle, e superatane una si preparò a lanciare un nuovo attacco su Will.

<< FIAMMATA DIROM...>> cominciò a dichiarare il Sommo Drago, ma proprio allora si accorse che il suo bersaglio era svanito nel nulla. Mentre si guardava intorno per cercarlo, non si accorse che un'altra delle fugaci ombre era giunta alle sue spalle, e da essa, anziché un pilastro, emerse il musicista stesso, il quale gli sferrò un potente colpo di bastone. Sfortunatamente Fiammeggiante si volse appena in tempo, riuscendo a parare l'attacco.

<< Sei davvero abile... davvero abile.>> si complimentò il Sommo Imperiale, tenendo bloccato con difficoltà il Sommo Drago del Fuoco in quella posizione:<< Però... non sono più quello di un tempo!>>.

<< Maledetto...>> ringhiò Fiammeggiante, seccato da quella resistenza:<< Trucchi del genere non ti salveranno! Preparati... sei già morto!>> quindi respinse via Will, e quest'ultimo subito riprese a suonare, spedendogli contro altre colonne oscure che per poco non riuscirono a colpire e dilaniare il terribile capo degli Araldi del Fuoco.

Intanto, anche l'ultimo gruppo era impegnato nel proprio faccia a faccia: Tenebroso e Kenryu si stavano già scambiando vari fendenti a velocità inaudita, il Condottiero con la sua spada simile ad un fioretto e il Sommo Drago dell'Oscurità con delle specie di lame nere in apparenza fatte di energie che gli ricoprivano le mani, generate da un'Emblema Ombra grande che portava sotto la tunica.

“ La velocità di questo tipo...” pensò Tenebroso, sbalordito, bloccando a stento i vari colpi del proprio avversario:“ … è troppo elevata! Come fa a controllare una spada che si muove in quel modo?”.

“ Tsk... nessuno può battermi in uno scontro ravvicinato.” pensò Kenryu, continuando a scaricare sul Sommo Drago infiniti fendenti con la sua arma.

<< Ungh...>> fece Tenebroso, passando all'improvviso sotto uno degli ultimi colpi e avanzando un affondo delle sue lame d'energia sul capo dei Cavalieri . Proprio allora, però, dalla lama di Kenryu che aveva evitato si sprigionò un'ultima onda d'urto che riuscì ad infrangersi sulla sua testa, stordendolo e interrompendo la sua offensiva. In più, lo stesso Condottiero fece in modo di usare il “ rinculo” provocato dall'onda d'urto per girare su stesso, facendo così collidere un'ultima volta la propria arma con il corpo del Sommo Drago avversario.

“ Hai già perso...” pensò Kenryu, gelido ed animato da istinto omicida, in procinto di falciare Tenebroso con tutta la potenza della propria spada.

“ E' troppo...” cominciò a pensare il Sommo Drago dell'Oscurità, e, senza poter fare nulla per contrastarlo, la lama lo raggiunse, penetrando a fondo nel suo petto e quasi tagliandolo in due:“ … veloce...”. Così facendo crollò a terra con uno schizzo di sangue, la ferita mortale impressa davanti a sé e il suo corpo che l'aveva oramai abbandonato.

<< Meno uno...>> decretò Kenryu, indifferente. Successivamente iniziò ad allontanarsi:<< E ora pensiamo ad agguantare Ryuz...>>.

<< A-Aspetta...>>. Il Condottiero Imperiale si bloccò, guardando in basso: era stato Tenebroso a rivolgergli la parola, uno sbocco di sangue in uscita dalla sua bocca.

<< Sei ancora vivo? A quanto pare sei più resistente del previsto...>>.

<< Piu...ttosto...>> sogghignò il Drago, proseguendo a sputare sangue:<< … hai già... finito... di giocare?>>.

<< Cosa vuoi dire?>> gli chiese Kenryu, un poco confuso:<< Non vedi che stai morendo? Non riesci neppure a muoverti...>>.

<< Tu... dici?>> il sorriso di Tenebroso si allargò:<< Abbiamo... appena... cominciato...>> in quell'istante, dalla ferita aperta iniziò ad uscire qualcosa: sembrano essere delle volute di fumo nero, che ebbero l'effetto di cogliere di sorpresa il Condottiero Imperiale.

<< Che diavolo...?>>.

<< Il gioco... è appena all'inizio.>> mormorò il Sommo Drago, e quella frase coincise con il rapido diffondersi dal suo corpo di quel fumo, il quale che avvolse tutta l'area circostante a lui e Kenryu in una spettrale, misteriosa nebbia nera.

-Studio Tetro-

Honoryou:<< Ma cos...? Che accade?>>.

Keila:<< Quel Tenebroso ha qualche cosa di strano...>>.

Io:<< Dai... dovevate prevederlo che l'avversario di Ryuzo non si sarebbe fatto sconfiggere così v.v >>.

Keila:<< Sai che hai praticamente spoilerato che non è morto davvero?>>.

Io:<< Tanto l'avranno compreso tutti.>>.

Honoryou:<< In effetti, è abbastanza evidente.>>.

Io:<< Quindi non potete dirmi niente questa volta BP >>.

Keila:<< EWE vai avanti piuttosto...>>.

Io:<< Ok, soliti ringraziamenti xD A tutti, davvero... e stavolta abbiamo un disegno del Sommo Drago dell'Oscurità, Tenebroso...>>:

Honoryou e Keila:<< YEEEE!>>.

Io:<< … che sarà anche l'ultimo soggetto che disegnerò in questa storia.>>.

Honoryou e Keila:<< NOOOOOOOOOOOH!>>.

Io:<< ^^'' Il realtà mancherebbero alcuni altri personaggi, ma essendo personaggi secondari e nemmeno visti troppo spesso (Egil, Simon e Lader, per esempio) non mi pare il caso.>>.

Keila:<< D'accordo...>>.

Io:<< Ma passiamo al dunque: questa volta non so proprio cosa di fare di preciso con lo Studio, quindi per questa volta, salutiamoci qui... con una domande.>>.

Honoryou:<< Anzi, due domande...>>.

Keila:<< Facciamo tre, va.>>.

Io:<< La mia domanda è: qual'è il personaggio che più avete preferito di questa storia?>>.

Honoryou:<< La mia invece è: qual'è la battaglia che vi è piaciuta di più finora in questa storia?>>.

Keila:<< L'ultima, la mia, invece è: tra le Hiro x Eria, Artic x Eline (ormai shippiamo anche loro xD) e la Necro x Kemy, quale shipping avete gradito di più? ♥.♥ >>.

Io:<< -.- Che domanda facilona...>>.

Honoryou:<< Sarà sicuramente la Hiro x Eria, essendo la più approfondita...>>.

Keila:<< Infatti io sono per quest'ultima ♥ Ma non ho resistito dal farla xD >>.

Io:<< Vabbé... potete decidere di rispondere a queste domande con le recensioni, oppure anche non risponderci proprio xD >>.

Honoryou:<< Non sono un mezzo per ottenere recensioni, queste domande, ma semplice curiosità u.u >>.

Keila:<< Già :D >>.

Io:<< Indi, grazie in anticipo se deciderete di rispondere, ci vediamo alla prossima :D Bye bye.>>.

Honoryou e Keila:<< BYE ^w^ >>.

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Capitolo 57
*** Il giudizio del Condottiero ***


57- Il giudizio del Condottiero.

-Studio Tetro/Nel capitolo precedente-

Io:<< E' tempo di combattere, signori miei xD Le squadre delle ultime battaglie sono state assemblate, come ricorderete... e direi che è il momento di riprendere da dove eravamo rimasti :) >>.


<< UFF!>> sbuffò Will: aveva appena parato a fatica un colpo di lancia di Fiammeggiante, il quale era riuscito a raggiungerlo, e subito dopo balzò indietro, evitando un suo colpo d'artigli infuocati:<< E' davvero forte come dicevano...>>.

<< I miei complimenti per i tuoi progressi...>> disse Fiammeggiante, piuttosto tranquillo, spegnendo le fiamme che avvolgevano in quel momento la sua mano sinistra:<< … ma non sei ancora al mio livello.>>.

<< Non ci contare...>> replicò il musicista, stringendo forte il proprio bastone-flauto. Prima di poter riprendere a combattere, però, la sua attenzione si catalizzò su qualcos'altro: la fitta nube fuoriuscita  misteriosamente dal corpo di Tenebroso si era espansa non lontano da loro , e questo lo mise in allarme:<< Ma...? Cos'è quella nube? Dov'è finito Kenryu?>>.

<< Speri davvero di battermi perdendo la concentrazione?>>. Will si girò, e si vide arrivare addosso il Sommo Drago del Fuoco, il quale gli avanzò contro un affondo di lancia. Istintivamente il Sommo Imperiale della Sinfonia schivò l'attacco, portandosi poi immediatamente il proprio strumento alla bocca: un'ombra arrivò a fianco del Sommo Drago del Fuoco, e da essa emerse una compatta colonna scura che si allungò verso di lui in obliquo. Fiammeggiante si abbassò, evitandola, e con un calcio atterrò fulmineamente il musicista.

<< OUCH!>> fece l'ex-Sommo Drago dell'Acqua, crollando a terra.

<< SFERA DEL DRAGO DI FUOCO!>> ruggì Fiammeggiante, scagliando dalla propria arma una sfera infuocata che si abbatté contro il punto in cui giaceva il suo bersaglio, dividendosi in varie fiammelle che lambirono il terreno una volta a contatto con esso. Dopo l'attacco, però, il Drago non vide più il corpo del musicista, e questo gli fece assumere un'aria seria.

“ Prima che il mio colpo lo raggiungesse, ho sentito ancora la sua musica.” pensò quest'ultimo:“ Deve essersi di nuovo immerso in una delle sue ombre per sfuggirgli...” in quel momento, notò qualcosa che lo spinse a saltare indietro, e l'istante successivo due Colonne delle Tenebre si scontrarono violentemente sopra il punto in cui si sarebbe dovuto trovare lui in precedenza.

“ Quella nebbia oscura...non promette nulla di buono.” pensò Will, osservando l'estesa nube sopraccitata, mentre riemergeva da una delle sue ombre lontano dal Sommo Drago del Fuoco:“ Temo che a Kenryu non sia capitato un avversario facile...”.

Nel contempo, all'interno della spettrale foschia oscura generata da Tenebroso, Kenryu si guardò intorno: era molto buio, in mezzo a quel fumo, e non riusciva a scorgere null'altro che il proprio corpo. Era visibilmente confuso, data la natura ancora oscura del fenomeno.

“ Non capisco che diavolo di trucchetto abbia usato.” meditò il Condottiero Imperiale, senza abbassare nemmeno per un secondo la guardia:“ Ero certo di averlo colpito mortalmente... era caduto, e si è liberata questa... cortina fumogena...”.

<< Non capisci come sia possibile, vero?>> risuonò una voce nella nebbia: il capo dei Cavalieri si volse nella sua direzione, e vide emergere dall'ambiente circostante la figura di Tenebroso. Nonostante prima avesse assaggiato la spada avversaria, ora il suo corpo non presentava alcuna ferita, e un lieve sorriso dipingeva la sua faccia.

<< In effetti, è qualcosa di molto particolare...>> mormorò Kenryu, osservandolo:<< Come hai fatto a guarire dalle ferite che ti ho inflitto?>>.

<< Ferite?>> inarcò un sopracciglio il Sommo Drago dell'Oscurità:<< Tu non hai mai toccato il mio corpo.>>.

<< Non ho...?>> sussurrò lui, ancora più confuso. Poi comprese:<< Hai applicato il potere del tuo Emblema su di te?>>.

<< Sei perspicace.>> rispose Tenebroso:<< Tra i Sommi Draghi, sono l'unico in grado di applicare costantemente gli effetti del proprio Emblema su me stesso: quello che hai colpito era solo un involucro, una sorta di bozzolo con le mie sembianze generato dal mio potere, e quando l'hai distrutto... hai attivato questa nube, il Terreno Ombra, liberandomi contemporaneamente da quel guscio.>>.

<< E me lo spieghi così?>>.

<< Tanto stai per finire all'altro mondo... posso anche soddisfare questa tua ultima curiosità. In questa nebbia sono praticamente invincibile... puoi solo supplicare in ginocchio.>>.

<< Un po' di fumo... non ti sottrarrà al filo della mia spada.>> socchiuse gli occhi Kenryu, e subito sprigionò un'onda d'urto che lo spinse nell'aria contro il Drago:<< Hai fatto male ad uscire dall'oscurità di questo luogo!>>.

<< Uh... lo vedremo.>> mormorò Tenebroso, rigenerando sulle sue mani le lame energetiche che aveva prima e parando con esse il primo fendente di Kenryu, seppur a fatica. Poi respinse quest'ultimo con un calcio, e gli si gettò contro a lame sguainate. Il Condottiero Imperiale, allora, toccò il terreno con la punta della propria arma e si fece spingere con un'onda d'urto sopra la sua testa, giungendo così alle sue spalle ed evitando l'attacco.

<< Hai detto che qui sei invincibile...>> disse il capo dei Cavalieri, proseguendo con un secondo fendente fulmineo che costrinse il Sommo Drago dell'Oscurità ad arretrare subito:<< … ma non vedo alcuna differenza!>>.

<< Mmhmmhmmmh....>> si limitò a sogghignare il Drago, evitando di venir preso dal terzo colpo di spada e riuscendo poi a trovare un varco nella difesa dell'avversario, in modo da poter avanzare le sue lame d'energia contro di lui. Kenryu le schivò all'ultimo secondo con abilità, ma il Sommo avanzò una testata che andò a segno.

<< Urgh...>> barcollò il Condottiero Imperiale, come ubriaco, accusando la cappocciata ricevuta in piena fronte.

“ Preso...” pensò con fare vittorioso Tenebroso, tendendo ancora le affilate armi d'energia per squartarlo. In quel momento Kenryu riaprì gli occhi, è con uno scatto immediato si buttò all'indietro, lasciando che le armi del Sommo Drago colpissero solo l'aria. Quindi, mentre ancora cadeva, riuscì a toccare il terreno sotto la propria testa con la lama del fioretto, liberando  un'onda d'urto che gli permise di lanciarsi con un calcio devastante contro lo stomaco dell'opponente, il quale venne sbalzato nel bel mezzo del fumo.

<< La tua velocità e la tua forza sono le stesse di prima!>> esclamò Kenryu, balzando in direzione del punto in cui Tenebroso era caduto:<< Questa nube non serve a niente se non ti ci nascondi.>>.

<< Grr...>> si limitò a ringhiare il Drago, alzando le gambe mentre era a terra e riuscendo così a respingere il nemico. Quindi si rialzò, seppur a fatica, tenendosi lo stomaco: il calcio volante subito prima aveva avuto le sue conseguenze, dopotutto.

“ Risente del mio attacco... bene...” pensò il Condottiero Imperiale, rimessosi in piedi e pronto a continuare. L'opponente gli si gettò addosso senza alcun timore, ed allora Kenryu corse di lato, usando le onde d'urto per saettare in avanti. Tenebroso tentò di stargli dietro, ma prima di potergli mettere le mani addosso il capo dei Cavalieri si spinse in un'altra direzione con la medesima velocità, sfuggendogli.

<< Maledetto...>> volse il capo Tenebroso, intento a seguire i movimenti del nemico: gli girava attorno con una tale velocità, rasentando il terreno, che pareva essere una folgore vivente, e non c'era possibilità che riuscisse ad andargli incontro.

<< Che c'è?>> disse con indifferenza Kenryu, senza rallentare minimamente dalla velocità per mezzo delle spinte delle proprie onde d'urto:<< Non avevi detto di essere invincibile? Non riesci nemmeno a starmi dietro...>>.

<< Ti prendi gioco di me?>>.

<< No... sto solo costatando quanto tu sia patetico. Davvero speravi di battere da solo colui che ha messo alle strette anche il tuo capo?>>.

<< MALEDETTO!>> ruggì Tenebroso, agitando le mani nella direzione del nemico: in quell'istante, le sue lame d'energia si staccarono dal suo corpo per raggiungere l'obbiettivo, veloci come fulmini. Kenryu, allora, lanciò un'onda d'urto davanti a sé per spingersi lontano dalla prima lama in avvicinamento, e poi in alto per evitare la seconda. Quindi piombò a terra, e il Sommo Drago dell'Oscurità riuscì finalmente a venirgli incontro.

“ Vieni...” pensò il Condottiero, aspettandolo senza esitazione, e non appena fu abbastanza vicino la propria spada saettò rapida in direzione della sua testa. Il Drago riuscì a schivarlo in extremis, per poi avanzare un calcio contro il suo avversario... il quale rispose con la stessa mossa in maniera tale da parare con la propria gamba quella del nemico.

<< Cosa?>> si sbalordì il Sommo Drago dell'Oscurità, incredulo.

<< Credevi che non avrei potuto parare il tuo attacco solo perché il mio corpo non è veloce quanto la mia spada?>> lo fissò Kenryu, seccato:<< Ora mi hai stufato...>> e così dicendo la sua spada saettò ancora contro di lui, stavolta diretta verso il suo braccio. E...

<< AAAAAAAARRRGGHHH!!!>> gridò di dolore il nemico, tenendosi una spalla nel ritirarsi: la lama del Condottiero Imperiale gli aveva portato via un arto superiore, e ora al posto del sinistro c'era solo un moncherino insanguinato.

<< Fa male?>> chiese Kenryu, scuotendo la lama del fioretto per asciugarla dal sangue di cui si era imbevuta:<< E' la punizione per essere diventato un Sommo Drago... ed è solo all'inizio.>>.

<< T-Tu... BASTARDOOOOO!!!>> gli urlò Tenebroso, più arrabbiato che mai, lasciandosi trascinare dalla collera in un impeto furioso, una lama energetica riformata. Dal canto suo, Kenryu lo raggiunse con la spada sguainata.

<< Croce Sedici Impatti!>> dichiarò il Condottiero Imperiale, e in quel momento la propria arma fendette l'aria più volte a velocità inaudita, straziando per ben sedici volte consecutive il Sommo Drago dell'Oscurità senza lasciargli il nemmeno il tempo di tener conto delle volte in cui era stato appena colpito.

<< AAAAAAAAAH!!!>> risuonò ancora la voce del Drago, ricadendo poco dopo verso il terreno sottostante in quella maschera di sangue e orribili ferite che l'avevano deturpato. 

<< Ci vediamo all'inferno, Tenebroso.>> sussurrò Kenryu, trionfante, guardando con freddezza il corpo schiantarsi al suolo con uno schizzare di sangue.

Fu in quel frangente però che accadde qualcosa di totalmente imprevisto: come il cadavere toccò terra, esso si tramutò in fumo, unendosi alla foschia che ancora avvolgeva i due sfidanti. E inoltre, nonostante l'indubbia sconfitta del nemico, la spettrale nebbia non si stava affatto diradando.

<< Ma che...?>> si sorprese il Condottiero Imperiale, completamente spiazzato:<< E' sparito?>>.

<< Non mi pareva di avertelo detto?>>. Il capo dei Cavalieri si girò un'altra volta, e si ritrovò per la seconda volta un Tenebroso del tutto ristabilito: perfino il suo braccio sinistro era tornato come nuovo, benché prima gli fosse stato mozzato:<< Qui sono invincibile!>>.

<< Un'altra volta...>>.

<< Sei sorpreso... non è vero? Lo sarei anch'io al tuo posto.>>.

<< Com'è possibile che tu...?>> sussurrò Kenryu, alquanto strabiliato da un tale potere.

<< Per te è arrivato il momento di morire... non di sapere!>> ghignò il Sommo Drago dell'Oscurità, alzando le mani e generando da esse nuove lame energetiche, per poi buttarsi in un nuovo assalto. Ancora molto scosso, il Condottiero Imperiale si spostò con un secondo di troppo, venendo così preso di striscio ad un fianco.

<< AH!>> si lamentò Kenryu a quella ferita appena ricevuta.

<< Muori, AHAHAH!!>> rise Tenebroso, esaltatissimo, scaricando una pioggia di fendenti di pura energia sull'opponente senza risparmiarsi. Forte della velocità conferitagli dal suo Emblema Impatto, la lama del capo dei Cavalieri venne spinta a deviare gli attacchi, riuscendovi con tutti.

<< Adesso... basta!>> esclamò il Condottiero, e con un'onda d'urto ancora più forte lanciò un colpo di spada tanto forte da alzare in aria le armi del Drago insieme alle sue braccia. Subito dopo, senza dargli il tempo di riprendersi dal colpo appena sferrato, trafisse il suo collo esattamente al centro.

<< AAA-RR...ggh...>> sbarrò gli occhi il Sommo Drago, in condizioni critiche per la terza volta:<< T...Tanto... è... inutile...>> e con quell'ultima frase chiuse le palpebre, svanendo di nuovo nel fumo.

<< Ancora?>> chiese il capo dei Cavalieri, sempre più confuso da quella misteriosa abilità: senza perdere tempo si girò dall'altra parte, e lì davanti gli era già ricomparso Tenebroso, il quale aveva proteso una mano in avanti, verso il suo petto.

Kenryu non riuscì a reagire subito: nell'attimo in cui la punta delle dita del Drago avevano sfiorato la zona dietro cui stava il suo cuore, incredibilmente esse sembrarono cominciare a penetrarvi senza ferirla, e nel momento stesso in cui il Condottiero avvertì il principio di una fitta dolorosissima in quel medesimo punto la sua spada scattò con un'onda d'urto, decapitando l'aggressore.

<< Quella... sensazione...>> ansimò Kenryu, che se l'era vista davvero brutta, mentre il cadavere spariva di nuovo:<< … che sia un...?>>.

<< Tsk... c'ero quasi.>> mormorò annoiata una voce. Il capo dei Cavalieri iniziò a scrutare i dintorni, in allerta, senza dimenticare di guardarsi le spalle: la voce sembrava venire dal fumo stesso, quasi fosse quello a parlare, e all'improvviso notò una parte della massa gassosa condensarsi, per assumere infine le sembianze di Tenebroso.

<< Tu...>> ringhiò il Condottiero Imperiale, toccandosi il petto:<< … hai cercato di strapparmi l'anima dal petto!>>.

<< Corretto.>> sorrise il Sommo Drago dell'Oscurità.

<< Allora... tu sei un Kwayan!>>. L'ultima parola la pronunciò con profondo disprezzo.

<< Però... sei davvero all'altezza della tua fama. Anche se a questo punto ormai era evidente... ma è anche vero che non è così.>>.

<< Non ho tempo per degli indovinelli del cazzo: cosa vuoi dire?>>.

<< Semplice...>> chiuse gli occhi Tenebroso, incrociando le braccia:<< … io sono nato da un Kwayan e da una donna umana.>>.

<< Cosa?>> assottigliò lo sguardo Kenryu:<< Mi prendi in giro, per caso?>>.

<< Affatto.>> riaprì il Drago:<< Una bella storia, eh? I Kwayan sanno trasformarsi in esseri umani, nulla di che stupirsi se a volte tra di loro nasce un qualche legame. Per questo mi nutro di anime... e per questo riesco ad individuarti nonostante questo fumo così scuro: sono un mezzo Kwayan!>>.

<< Tsk...>> sospirò il Condottiero, senza mostrare alcuna esitazione:<< … questo spiega tutti gli omicidi che ti si contano: hai divorato le anime di molte persone...>>.

<< Già, la mia parte Kwayan è più forte di quella umana in quanto ad appetito... e con i Sommi Draghi posso soddisfarla facilmente.>> ghignò Tenebroso:<< Presto anche la tua, probabilmente, si aggiungerà alla lista di quelle che ho divorato.>>.

<< Te lo scordi...>> sputò per terra Kenryu, tendendo davanti a sé la propria spada:<< … non potrai mai avere la mia anima, perché morirai per mano mia!>>.

<< Che testardo...>> scosse il capo il Drago, riformando le proprie lame d'energia e gettandosi di nuovo nel combattimento: il Condottiero Imperiale schivò i suoi primi fendenti, per poi rispondere con un fendente velocizzato. Stavolta Tenebroso riuscì ad evitarlo, e con un calcio lo colpì al fianco destro.

<< Gnnn...>> fece il capo dei Cavalieri, venendo spinto bruscamente e sentendo la ferita al fianco bruciargli sotto la mossa del Sommo Drago. Quest'ultimo, approfittando di quell'occasione favorevole, allungò una delle sue armi d'energia su di lui e lo ferì anche all'altro fianco, ma quando si trattò di dare un altro colpo venne preceduto da un pugno di Kenryu, che lo prese in piena faccia.

<< Preso... mostro!>> disse il capo dei Cavalieri, deciso, e con decisione lanciò un ennesimo fendente spinto dalle onde d'urto che tagliò letteralmente in due il nemico.

<< U-Urgh...>> vomitò sangue Tenebroso, per nulla preoccupato dalla propria fine:<< … puoi provare ad uccidermi... in tutti i modi... il risultato sarà sempre... lo stesso...>> quindi sparì di nuovo nel nulla. Quasi contemporaneamente, in seguito, sbucò di nuovo dalla foschia, cercando di fenderlo con le lame energetiche:<< … e tu alla fine perderai tutte le tue energie!>>.

“ Maledizione...” pensò allarmato Kenryu, sottraendosi al nuovo attacco con un'onda d'urto che lo portò al sicuro:“ Sembra davvero invincibile, accidenti a lui... e io continuo a perdere sangue e forze. Ho provato a ferirlo in ogni modo, ma... forse...” poi scosse il capo:“ No, stupido! Non esiste che un Sommo Drago... per giunta un mezzo mostro... possa ammazzarti!”.

<< Ti sei imbambolato?>> gli chiese il Sommo Drago, tornando alla carica e sferzando l'aria circostante l'opponente con le proprie armi:<< Prenditi i colpi dei miei Gladi-Aura e muori!>>.

“ Sei il Condottiero Imperiale!” continuò a riflettere il capo dei Cavalieri, muovendosi per evitare gli attacchi:“ Hai consacrato la tua vita... alla giustizia...” passò quindi sotto uno dei suoi Gladi.

<< Però, quante energie!>> sogghignò il Sommo Drago, lanciandogli un calcio in faccia che, sebbene riuscì ad allontanare il corpo dell'avversario, non riuscì a fare altrettanto con le sue braccia.

“ Nessun criminale deve farla franca...” spalancò gli occhi il Condottiero, raccogliendo sempre più determinazione, mentre la sua spada si spingeva verso la testa del nemico, il quale si abbassò per evitarla:“ Questo bastardo ha ucciso tantissime persone...è tuo dovere vendicarle...”.

<< DECIDITI A CREPARE!>> esclamò con forza Tenebroso, alzandosi e rispondendo con un preciso colpo di Gladio-Aura.

“ Molti dei tuoi soldati... perfino tuo fratello Derric è morto... perché i Sommi Draghi finissero di spargere il terrore.” continuò Kenryu, e con una forza smisurata la sua mano bloccò il braccio appena usato dal Drago.

<< Cosa?>>> sgranò gli occhi il Sommo Drago, incapace di sottrarre l'arto a quella presa:<< Q-Quanta forza...>>.

“ Quindi...”.

<< Che resistenza futile...>> nel dire ciò allungò il suo secondo Gladio-Aura contro lo stomaco di Kenryu.

“ … RACCOGLI TUTTA LA TUA FORZA E SPAZZA VIA QUESTO VERME!” pertanto rispose all'ultima offensiva con un rapidissimo fendente, spinto in maniera talmente potente che non solo spezzò la seconda lama energetica prima che giungesse al bersaglio, ma separò in due metà la parte superiore del corpo di Tenebroso,  a partire dal mezzo delle gambe fino al volto. Tuttavia, come ormai di consueto, il cadavere svanì in una nuvola di fumo.

<< TI DISTRUGGERO' FINCHE' NON MORIRAI DEFINITIVAMENTE, TENEBROSO!>> ruggì orgogliosamente Kenryu, volgendosi in più direzioni finché non scorse la sagoma del Sommo Drago prendere forma dalla foschia.

<< Ma davvero?>> domandò il Drago, quieto:<< Puoi andare avanti così per tutta la giornata, per quanto mi riguarda... ma non riuscirai mai ad uccidermi.>>.

“ Grrr...” pensò il Condottiero Imperiale, fissando rabbioso il suo avversario:“ Non è possibile che costui sia davvero invulnerabile... deve avere qualche punto debole. Però devo ammettere che ho fatto a pezzi il suo corpo in tutti i modi possibili e...” nel pensare ciò, improvvisamente gli venne in mente la frase che aveva pronunciato prima il Sommo Drago:


<< … quello che hai colpito era solo un involucro, una sorta di bozzolo con le mie sembianze generato dal mio potere, e quando l'hai distrutto... hai attivato questa nube, il Terreno Ombra, liberandomi contemporaneamente da quel guscio.>>.


A questa, si aggiunge anche l'affermazione che aveva detto lui stesso durante la sfida:


<< Questa nube non serve a niente se non ti ci nascondi.>>.


Nella sua mente iniziò a realizzare qualcosa all'apparenza assurdo: quella nube in effetti non aveva motivo di esistere, se Tenebroso non la usava come nascondiglio. Inoltre, Tenebroso aveva già dimostrato di poter creare un involucro con le sue sembianze... un involucro che aveva “ ucciso” allo stesso modo in cui aveva fatto fuori ogni volta Tenebroso all'interno della foschia.

E se fino a quel momento avesse ucciso SOLO involucri? Involucri con i suoi stessi poteri, con la sua stessa forza e la sua stessa agilità? E se invece quello vero fosse rimasto sempre nascosto dal fumo, lontano dalla battaglia, a controllare quei gusci vuoti?

<< Beh... cos'è quella faccia?>> piegò di lato la testa Tenebroso, osservando la sua espressione con fare incuriosito:<< Hai forse capito che ti conviene arrenderti?>>.

“ Forse quello che penso è sbagliato...” seguitò a pensare Kenryu, dubbioso:“... ma continuando con il metodo usato finora non andrò lontano: non posso girare troppo a vuoto, con le ferite, che ho per cercare quel bastardo... quindi ho una sola possibilità...”.

<< Qualunque sia la ragione... mi hai stufato.>> decretò il Sommo Drago, i Gladi-Aura nuovamente sprigionati, correndo sul bersaglio come una scheggia. Il Condottiero Imperiale parò la prima lama con la propria spada, mentre schivò l'altra piegando il capo in avanti. Allora Tenebroso respinse il capo dei Cavalieri con un calcio, sbalzandolo a terra e piombando di nuovo su di lui per aggredirlo. 

<< Dannato...>> mormorò il capo dei Cavalieri, deviando sul terreno un Gladio-Aura con una mano, per spingere quindi la propria spada in direzione del cuore del Sommo Drago, il quale la trattenne con la seconda arma di energia.

<< Tutta qui la velocità della tua spada?>> sorrise malignamente Tenebroso, senza smettere di trattenere il fioretto di Kenryu:<< La tua forza è agli sgoccioli, vero? Per questo non stai più usando il potere del tuo Emblema...>> e così dicendo cercò di spingere il Gladio-Aura libero contro il suo petto:<< … hai paura di non riuscire a controllarne il movimento con quella che ti è rimasta!>>. Con un gesto rapido, Kenryu afferrò in tempo il braccio del Drago, trattenendo così a stento la sua arma nera. Rimasero in quella posizione per diversi secondi, il mezzo Kwayan che tentava di affondare la lama verso il suo cuore e il capo dei Cavalieri che cercava di impedirglielo, entrambi con i muscoli tesi allo spasimo, senza darsi per vinti...

… e alla fine, con una mossa risolutiva, quest'ultimo riuscì a spingere il braccio trattenuto contro la fronte del suo stesso proprietario, togliendoselo infine di dosso con una spinta del proprio piede.

<< Uff...>> sospirò sollevato il Condottiero, rimettendosi in piedi ed arretrando subito, ulteriormente indebolito dalle ferite ai fianchi:<< C'è mancato... davvero poco, stavolta...>>.

<< Mi stai facendo perdere... un sacco di tempo...>> ringhiò Tenebroso, mettendosi sulle ginocchia e infine rizzandosi sulle proprie gambe:<< Cosa aspetti a crepare?>>.

<< Te l'ho detto... ti distruggerò... finché non sarai morto davvero.>> replicò lui con fermezza, tenendosi uno dei tagli quasi come per tentare di alleviarne il dolore:<< Non mi fermerò...>>.

<< Ho capito...>> lo studiò il Drago:<< … sei uno di quegli idealisti che perseguono le loro convinzioni fino alla morte...>> si lanciò di nuovo in avanti:<< … E ALLORA MUORI!>>.  Kenryu parò malamente uno dei Gladi, ma subito dopo Tenebroso rispose con un calcio che lo sbalzò di nuovo a faccia contro il campo di battaglia.

<< Urgh...>> fece il capo dei Cavalieri, ostinato, risollevandosi come animato da un'incrollabile volontà.

<< Guarda... ti rimetti in piedi solo per miracolo. Chissà cosa penserebbero di te i tuoi sottoposti, vedendoti in questa situazione...>>.

<< I tuoi colpi... sono... deboli...>>.

<< Come?>>.

<< Anche se sono... così malridotto...>> alzò lo sguardo Kenryu, gelido:<< … ho ancora quanto basta per eliminare una mezza cartuccia come te!>>. La durezza e la convinzione che animavano quella frase sembrarono quasi impressionare il malvagio.

<< Tsk... parole al...>> cominciò a controbattere Tenebroso, ma prima di poter finire la frase una tenue luce iniziò improvvisamente ad ardere come una fiamma intorno al Condottiero Imperiale, attirando la sua attenzione:<< Ehi ma... cos'è questa luce?>>.

<< Avresti dovuto finirmi subito...>> affermò il capo dei Cavalieri, ripiegando le braccia verso l'interno del proprio corpo. La luce aumentò d'intensità:<< … non avrai pensato... che non potessi anch'io usare con il mio stesso corpo... il potere del mio Emblema, per caso.>>.

<< C-Che...?>> si impietrì il Sommo Drago: la foschia intorno a loro stava cominciando a muoversi, spostandosi come se da Kenryu provenisse un vento dirompente. Allora Tenebroso si scosse da quanto stava vedendo e allungò i Gladi-Aura contro il nemico:<< Qualunque cosa tu abbia in mente... NON RIUSCIRAI AD ATTUARLA!>>.

<< E' già troppo tardi!>> esclamò Kenryu, spalancando di nuovo le braccia nel momento stesso in cui il Drago gli fu addosso:<< Distruttore... IMPATTO!>>. A quel gesto, la luce che lo avvolgeva si diffuse tutt'intorno a lui con un boato, sottoforma di un'onda d'urto circolare potentissima che travolse a distanza ravvicinata Tenebroso.

<< AAAAAAAAARRRRRRRRRGGGHHH!!!>> gridò il Sommo Drago, venendo letteralmente disintegrato da quel colpo ricevuto da così vicino. Ma non era finita lì: l'onda d'urto spazzò via tutta la cortina oscura che componeva il Terreno Ombra, disperdendone il fumo ai quattro venti ed attirando l'attenzione di tutti coloro che erano lì intorno.

<< C-Cosa?>> sbalordì Necro, nel notare quel fenomeno mentre lottava:<< Il Terreno Ombra di Tenebroso...>>.

<< … è stato spazzato via!>> concluse Tempestoso, impressionato.

<< Qui dev'esserci lo zampino di Kenryu...>> intuì Will, convinto. I residui della nube si dissolsero ben presto, permettendo così al sole di illuminare una nuova situazione: Kenryu era in piedi, esattamente nello stesso punto in cui aveva liberato il Distruttore Impatto, e a una decina di metri da lui... giaceva al suolo Tenebroso, inerte a terra ed evidentemente danneggiato dalla tremenda tecnica.

“ Uff...” pensò Kenryu, affaticato, individuando il Drago lì vicino:“ Mi è... sembrato che prima Tenebroso sia andato in mille pezzi... quindi quello dev'essere l'originale...”.

<< A-Assurdo...>> boccheggiò il Sommo Drago dell'Oscurità, facendo per rialzarsi con passo barcollante:<< Tenevi... una mossa così potente...>>.

<< Già.>> annuì il Condottiero Imperiale, avanzando alcuni passi nella sua direzione:<< Pensavi che non stessi usando l'Emblema... solo per risparmiare energie, giusto? In realtà, il Distruttore Impatto è una mossa a caricamento: ho dovuto aspettare un minuto per usarlo... e mentre è in fase di carica non posso usare altre tecniche con l'Emblema Impatto.>>.

<< Figlio di puttana...>>.

<< Stavi davvero illudendoti di potermi sconfiggere nascondendoti dietro un po' di fumo? Ingenuo... non ti lascerò il tempo di costruire un altro involucro per ricreare il Terreno... e per di più il mio Distruttore ha indebolito anche te...>>.

<< Non ero mai stato colpito prima d'ora... da un nemico...>> tremò violentemente Tenebroso. Poi, si soffermò su una piccola ferita sanguinante apertagli dal Distruttore:<< Il mio sangue... come hai osato spargerlo?>> le sue lame d'energia si riformarono:<< ME LA PAGHERAI!>> quindi corse in avanti, lanciando i Gladi-Aura durante l'impeto.

<< Ora non ho più bisogno di caricarmi...>> ringhiò Kenryu, appoggiando la lama della spada al suolo:<< E non saranno... queste ferite a fermarmi...>> quindi, stretti i denti per il dolore ai fianchi, si catapultò in aria con un'onda d'urto, evitando i pericolosi oggetti energetici volanti ed atterrando alle spalle di Tenebroso.

<< MI PRENDERO' LA TUA...!>> cominciò a gridare il Sommo Drago, girandosi e tendendo una mano verso il suo cuore, ma, prima che potesse arrivargli anche solo vicina, la lama del capo dei Cavalieri gliela mozzò subito:<< AAAAAAAAAAAAAAAH!!!>>.

<< E' il momento...>> dichiarò il Condottiero Imperiale, arretrando la propria arma:<< … di morire!>> e con un affondo ben calcolato la piantò senza esitazioni nel cuore del nemico, il quale sbarrò gli occhi come folgorato.

<< Gggglll....>> fece con voce strozzata il Sommo Drago, scosso da interminabili tremiti, mentre il sangue colava a rivoli lungo le sue labbra:<< I-Impossi...bile... io sono... invincibile...>>.

<< Invincibile?>>  socchiuse gli occhi Kenryu, serio:<< Secondo te invincibile significa nascondersi dietro a marionette uguali a te? Indubbiamente sei stato un avversario formidabile... ma lascia che ti dica una cosa, prima che tu muoia: invincibile... è solo chi batte ogni nemico faccia a faccia. Invincibile... è solo chi rischia la vita in prima persona per sopraffare il suo opponente, e non chi si nasconde nelle tenebre.>>.

<< M...Malede...tto...>>.

<< E' stato proprio nel momento in cui hai osato definirti “ invincibile”...>> mentre lo diceva con quell'espressione tanto indifferente, estrasse la spada dal suo corpo, lasciando che esso si accasciasse a terra senza vita:<< … che hai dimostrato di essere molto più debole di me.>>.

-Studio Tetro-

Io:<< Allora, che ve ne pare?>>.

Honoryou:<< … diciamo che è un capitolo da mal di testa.>>.

Keila:<< Sembrava davvero invulnerabile O.O >>.

Io:<< Beh, dai, riconoscerete che si è dimostrato un avversario potentissimo.>>.

Honoryou:<< Questo sì... ha quasi messo in crisi perfino Kenryu...>>.

Keila:<< … che però ha vinto v.v >>.

Io:<< E lui ha affrontato ad armi pari anche Ryuzo, quindi non se l'è cavata male. Anzi, se Kenryu non avesse intuito la verità, sarebbe stato quasi sicuramente ucciso.>>.

Honoryou:<< Ok, ma a questo punto devo appendere una foto di Kenryu in camera mia... tutto quel sangue è mi è piaciuto *_* >>.

Io:<< … manie da supercattivi...>>.

Keila:<< Però ammetterai che è stato davvero sanguinoso... quante volte sarà “ morto” Tenebroso in tutto questo casino? Per giunta in tutti i modi possibili ed immaginabili...>>.

Io:<< Boh, cinque o sei?>>.

Honoryou:<< Chiediamolo a lui, va... tanto dobbiamo intervistarlo, giusto?>>.

Io:<< Già, proprio così.>>.

Keila:<< Facciamolo entrare, allora xD >>.

Tenebroso (entra, maledicendo in milletrecento lingue diverse):<< ************** >>.

Io:<< '_' ?>>.

Honoryou:<< Che diav...?>>.

Keila:<< Che diavolo ti è preso?>>.

Tenebroso:<< Vorrei vedere voi...>> si siede su una sedia:<< … se vi sconfitto quando pensavate di aver già vinto, morendo trafitto al cuore, per giunta.>>.

Keila:<< ''^^ Effettivamente...>>.

Tenebroso:<< La tua anima sembra buona.>>.

Keila:<< O_O >>.

Honoryou:<< Non si tocca, lei u.u >>.

Keila:<< Phew... grazie, Hono.>>.

Tenebroso:<< Umpf... dopo essere stato fatto far fuori dall'autore, speravo almeno in un piccolo risarcimento...>>.

Io:<< Rispondi alle nostre domande... e forse l'avrai B) >>.

Keila e Honoryou:<< ?>>.

Tenebroso:<< Bene... forza con le domande.>>.

Io:<< La prima è mia... allura... è vero che sei un mezzo Kwayan?>>.

Tenebroso:<< E' evidente...>>.

Io:<< Quindi immagino che ti senta... superiore a noi umani...>>.

Tenebroso:<< Sì, e se solo Kenryu non si fosse messo in mezzo sarei al potere insieme ai Draghi, senza problemi di sostentamento.>>.

Keila:<< Quella frase mi sembra una di quelle rivolte a Scooby-Doo e i suoi amici dopo che incastravano qualcuno...>>.

Tenebroso:<< Chi?>>.

Io:<< Lascia stare... Honoryou, a te la prossima domanda.>>.

Honoryou:<< Bene... dimmi, perché non hai partecipato attivamente allo scontro?>>.

Tenebroso:<< Non ho afferrato il senso della domanda...>>.

Honoryou:<< Intendo dire... perché non hai attaccato insieme alle tue marionette?>>.

Tenebroso:<< Forse perché dovevo già controllare la marionetta? Provaci tu a controllare una copia combattendo...>>.

Honoryou:<< Non hai tutti i torti '-' >>.

Keila:<< Meglio per i nostri eroi u.u >>.

Tenebroso:<< Ma taci, o ti vengo a tirare i piedi nel sonno.>>.

Keila (inghiottisce):<< S-Sissignore! O.O >>.

Io:<< Prosegui tu con l'ultima domanda, Keila...>>.

Keila:<< Certo... ehm... ti sei mai innamorato di qualcuna?>>.

Tenebroso:<< Direi proprio di no... non penso a queste sciocchezze.>>.

Keila:<< -.- crudele...>>.

Tenebroso:<< Grazie. E adesso, se hai una ricompensa per me, autore...>>.

Io:<< Ma ceeeeeeeeeerto >:D >>.

Honoryou (pensa):“ Fa paura...”.

Keila (pensa):“ Che ha in mente?”.

Io:<< Allora... ascolta bene... dovresti andare in una certa città, Neo Domino City, sezione Yu-Gi-Oh! 5D's...>>.

Tenebroso:<< A-Ah...>>.

Io:<< … entrare quindi nella fic “ My love, my life” di eli8600...>>.

Tenebroso:<< Continua...>>.

Io:<< … entrare quindi in una stanza di un certo ospedale, dove riposa un crestone con i capelli arancioni...>>.

Honoryou:<< O_____O >>.

Keila:<< o_O >>.

Io:<< … indi per cui, potrai cibarti della sua anima. Sai, non ho gradito un suo “ incidente”...>>.

Tenebroso:<< Sembra divertente...va bene, ci vado.>>.

Io:<< Bravo ragazzo xD Vai pure.>>. Tenebroso se ne va.

Honoryou (turbato):<< Ehm... l'hai mandato da Crow, vero?>>.

Io:<< Certo... deve pagare per non essere stato attento in moto, MUAHAHAHAH!>>.

Keila:<< C'era da aspettarselo >_> >>.

Io:<< Finirò quello che non ha finito l'incidente, eheheheh! Bene, e dopo questa malatissima parentesi, direi di vederci al prossimo capitolo ;) Spero che questo vi sia piaciuto, ringraziamenti a tutti voi che mi seguite e a presto xD >>.

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Capitolo 58
*** Ciò per cui si combatte ***


58- Ciò per cui si combatte.

-Studio Tetro/Nel capitolo precedente-

Io:<< Capitolo 58, amici miei u.u Ci avviciniamo sempre di più alla conclusione... e come ricorderemo, Kenryu ha sopraffatto Tenebroso, il Sommo Drago dell'Oscurità, uccidendolo. Proseguiamo e sotto a chi tocca! XD >>.


Nel mentre di quegli eventi, intanto, le acque cristalline del Lago Centrale venivano solcate da una modesta imbarcazione, la cui rotta pareva impostata verso Whitegate con un giro tale da permetterle di evitare le acque più profonde, abitate dai temibili Demoni Abissali. 

Si trattava nientemeno che del peschereccio di Samuelson, il pescatore che aveva aiutato Artic, Hiro e Will ad arrivare sulla sponda ovest del lago ai tempi del rapimento di Eria. Nel cercare nuovi banchi di pesci, si era spinto fuori dalla zona della propria città, e ora era di ritorno con il frutto delle proprie fatiche.

“ Ho proprio fatto bene a cambiare zona di pesca, oggi...” pensò Samuelson, soddisfatto, dando un'occhiata alle reti ricolme di pesci sulla sua imbarcazione nell'aggiustare la vela:“ E' da un po' che non facevo una pesca così...” poi si interruppe: in lontananza, gli parve di scorgere qualcosa in rapido avvicinamento.

<< Ma che...?>> cominciò a chiedersi il pescatore, ma prima di poter finire la frase la sagoma avvistata sorpassò la sua barca, veloce come un fulmine. Si volse a guardarla, mentre essa si allontanava: quella cosa sembrava essere diretta vicino a Goldgate... ma il fatto più impressionante era la sua natura:<< Un... Un cavallo che corre sull'acqua?>>. Il pescatore però non si accorse tanto presto che, sulla strada percorsa da quel destriero, era rimasta una larga striscia di ghiaccio che si allungava da Whitegate in poi...

Frattanto, mentre la sanguinosa guerra tra Araldi e Cavalieri continuava senza sosta, Kenryu era ormai uscito vincitore dal proprio scontro: il cadavere di Tenebroso, il mezzo Kwayan, giaceva senza vita, e questo non tardò a riempire di vivo stupore alcuni degli alleati del defunto.

<< Lord Tenebroso...>> mormorarono gli Araldi del gruppo che stava assistendo in disparte alle battaglie, timorosi:<< … è stato sconfitto?>>.

<< IMPOSSIBILE!>> esclamò con forza Necro, bloccandosi mentre Dath continuava a cercare di infrangere la barriera elettrica di Tempestoso:<< Tenebroso, uno dei più potenti tra di noi... ucciso in questo modo?>>.

<< Eheheh... non gli hanno regalato il titolo di “ Condottiero Imperiale” per niente, a Kenryu!>> ghignò Tempestoso, respingendo con un calcio elettrificato dalla barriera lo scheletro che stava affrontando:<< Dovresti saperlo, ahahah...>>. Anche Will e Fiammeggiante erano stati attirati dall'esito dello scontro del Condottiero Imperiale, arrestandosi temporaneamente.

<< Ottimo lavoro, Kenryu.>> sorrise Will, contento della cosa:<< Sei proprio forte...>>.

<< Tenebroso...>> chiuse gli occhi Fiammeggiante, quasi ostentando tristezza per la fine del proprio “ collega”. Poi però li riaprì, sussurrando con espressione glaciale:<< … non sei servito a nulla!>>.

<< Anf... Anf...>> ansimò ripetutamente Kenryu, tenendosi un fianco: lo scontro non era stato dei più facili, e gran parte delle sue energie si erano disperse nel tentativo di uccidere il Sommo Drago dell'Oscurità:<< Non è stato... semplice... ma ora... posso pensare a...>>.

<< FERMO!>>. Il capo dei Cavalieri si volse dall'altra parte: dal gruppo di Araldi, che avevano fatto fino a quel momento da spettatori, una decina di loro gli si erano fatti più vicini con le spade sguainate.

<< Altri seccatori...>> ringhiò Kenryu:<< Dovevo immaginarlo... che non foste rimasti qui per caso...>>.

<< Siamo la squadra scelta del Sommo Drago Supremo, degli Araldi della Supremazia!>> esclamò uno dei dieci Araldi paratiglisi di fronte:<< Non siamo forti come i Sommi Draghi... ma adesso ci penseremo noi a completare ciò che Lord Tenebroso ha lasciato in sospeso!>>.

“ Accidenti... Ryuzo aveva previsto tutto.” pensò il Condottiero, alzando la spada:“ Ha lasciato questi qui per finirci, nel caso non ci fossero riusciti i Sommi Draghi...” poi dichiarò:<< E va bene...fatevi sotto! Sarò indebolito... ma vi ucciderò comunque!>> quindi si lanciò sugli avversari con un'onda d'urto, pronto a dar battaglia.

<< Uhm... quindi se battiamo i nostri avversari, avremo altri nemici da affrontare...>> mormorò Temprato, osservando quella scena dal punto in cui si trovava.

<< Proprio così, ahahah!>> rise Insano, il suo nemico, attirando la sua attenzione:<< Il Drago Supremo ha fatto bene i conti. Sono rimasto alquanto sorpreso quando ho sentito che Tenebroso è stato ucciso... ma non fa niente, Kenryu perirà lo stesso! MUAHAHAH!>>.

<< Fossi in te non gioirei tanto.>> gli lanciò un'occhiata tagliente il Sommo Imperiale del Metallo:<< Dopo Tenebroso, toccherà a te finire in una tomba.>>.

<< Oh oh... che minaccia.>> ghignò ancora il Sommo Drago della Follia da sotto le bende che gli coprivano la bocca:<< Sarai tu a finire nella tomba, invece... devi pagare per la vista che mi hai tolto!>>.

<< E' quello che si meritava uno come te.>> ringhiò Temprato, divaricando le gambe e mettendo i pugni davanti a sé, in posizione:<< E comunque... sarai tu a pagar per quello che hai fatto alla mia amica! Io non ho dimenticato...>>.

<< La tua amica... giusto. Neanch'io ho dimenticato...>> la sua voce si fece più soddisfatta e crudele:<< … il tocco della sua pelle morbida... e le sofferenze che le ho provocato, prima di ucciderla. E' stato...>> prima di poter finire la frase, trattene con un calcio un pugno di Temprato. Quest'ultimo, infatti, gli si era subito scagliato contro, l'ira impossessatasi di lui all'udire quelle parole.

<< Bastardo...>> disse il Sommo Imperiale, la voce tremante dalla collera:<< … ti ho detto di non nominarla più... NON NE HAI IL DIRITTO!>>.

<< Eheheheh... è questa la reazione che volevo.>> replicò Insano:<< Avanti... riprendiamo!>> e così dicendo spinse via il braccio dell'ex-Sommo Drago dell'Acciaio, avanzando quindi un secondo calcio potentissimo. Temprato fu rapido, e dopo esserci passato sotto avanzò un gancio destro contro il suo petto. Anche il Drago della Follia riuscì a schivarlo, sferrandogli una testata in piena fronte.

<< Urgh...>> si lamentò il Sommo Imperiale, accusando il colpo. Insano incalzò allora con un ennesimo colpo di piede, sbalzandolo al suolo.

<< AAHAHAHAHHAH!>> rise sonoramente il Drago, saltandogli sulla schiena con forza e comprimendolo sul terreno sottostante:<< La terra è il posto adatto per un verme come te, AHAHAH!!!>> quindi arretrò una gamba e gli lanciò un calcio, ma prima che riuscisse a mandarlo a segno Temprato riuscì a rialzare con forza la schiena, scrollandoselo di dosso.

<< Tutte... stronzate!>> ringhiò Temprato, rimettendosi in piedi ed assestandogli un calcio in pieno petto, facendolo barcollare subito all'indietro. Il secondo successivo il suo micidiale sinistro, potenziato dal guanto con Emblema Acciaio grande, lo raggiunse direttamente su una spalla.

<< OUCH!>> fece Insano, crollando stavolta lui sopra al campo di battaglia.

<< OAAAAAAAAAH!!!>> gridò il Sommo Imperiale del Metallo, preparandosi a colpirlo con un colpo discendente del proprio sinistro. Insano si spostò, ma non abbastanza in fretta, venendo così preso alla stessa spalla di prima.

<< AAAAAAAAARRGGHH!!!>> urlò di dolore il Drago, mentre la terra sotto il punto colpitogli si spaccava a causa della forza esercitata da quel colpo.

<< Spero che ti piaccia ancora il dolore...>> disse rabbioso Temprato, preparandosi ad un terzo pugno:<< … questo era solo l'inizio!>>.

<< Tsk...>> socchiuse un occhio Insano, rotolando di lato e lasciando che il nuovo sinistro spaccasse ancor di più il terreno sottostante. Con un balzo, quindi, si rimise in piedi e riuscì ad assestare un preciso calcio volante al nemico prima che questi potesse estrarre la mano dal sottosuolo in cui era sprofondata.

“ Non capisco...” pensò Temprato, arretrando per colpa dell'ultimo attacco ricevuto:“ L'ho colpito due volte con lo stesso pugno... sullo stesso punto: anche se è un Sommo Drago, dovrebbe aver difficoltà a muoversi, ora...” fissò il suo eterno avversario:“ … invece è stato quasi come colpire una roccia. Perché?”.

<< E' tutto qui quello che sai fare?>> osservò Insano, piegando la testa:<< Presto striscerai ai miei piedi... AHAHAHAH!>>.

<< CHIUDI QUELLA FOGNA!>> ruggì il Sommo Imperiale, trascinandosi in un nuovo impeto furioso e preparandosi ad eseguire un micidiale diretto, ma il Sommo Drago lo schivò in scioltezza per poi contrattaccare con uno dei propri calci. Temprato ci passò sotto, evitandolo, e continuò di nuovo col sinistro.

“ Illuso...” pensò Insano, divertito, sfuggendo con un salto all'offensiva e compiendo contemporaneamente un calcio volante:“ Sono molto più forte, adesso, di quando sono stato sconfitto da Hiro...”.

“ Non mi batterai mai...” pensò Temprato, afferrando al volo la gamba del Sommo Drago e scagliando via il proprio nemico:“ Devo VENDICARE LA MIA AMICA!”.

“ Ti farò soffrire... come non mai!” riflesse ancora Insano, atterrando in piedi e correndo contro il nemico per affrontarlo ancora:“ Ti farò pagare cara la vista che mi hai tolto!”. Il Sommo Imperiale allora parò anche il seguente colpo del Drago della Follia, preparandosi a contrattaccare: in breve, una marea di calci e pugni si fronteggiarono, mettendo a dura prova entrambi gli sfidanti, i quali non potevano allentare di un solo attimo la propria attenzione: il minimo errore avrebbe potuto essere fatale.

<< YAAAAAAAH!!!>> gridò Insano, lanciando un altro calcio che venne prontamente bloccato dal braccio destro di Temprato.

“ Ci sei!” esclamò il Sommo Imperiale, allontanando da sé l'arto inferiore dell'opponente per incalzare in seguito con una gomitata in pieno stomaco.

<< GOFF!!!>> fece il Drago della Follia, muovendo alcuni passi indietro dopo aver subito la mossa. A quel punto l'ex-Sommo Drago continuò con un calcio poderoso, ma Insano si sottrasse appena in tempo all'attacco, balzando prima indietro e poi avanti, così da rivolgergli contro un'altra pedata. Temprato la scansò abilmente, così da far atterrare il nemico alle proprie spalle, e colta l'occasione gli andò immediatamente addosso. Tuttavia, il Drago si spostò senza neanche girarsi, facendogli fallire il colpo.

<< Cos...?>> si stupì Temprato, ricevendo poco dopo però un calcio dal nemico che gli impedì di terminare la frase, ritrovandosi ad indietreggiare sotto la spinta di quel violento attacco.

<< Stupido... AHAHAH!!!>> scoppiò a ridere Insano, senza perdere tempo nel lanciarsi di nuovo alla carica:<< Non puoi prendere di sorpresa me, che non mi affido alla vista! MUAAHAHAH!!>>.

<< Merda...>> imprecò il Sommo Imperiale, parando una ginocchiata del Sommo Drago della Follia con il braccio per poi sferrargli una contromossa con l'altro pugno. 

“ Non mi farò più battere da nessuno...” pensò Insano, sottraendosi all'attacco nemico:“ … tantomeno da te!” quindi incalzò con una sonora ginocchiata all'altezza del petto, la quale sbalzò per terra Temprato. Mentre l'avversario si rialzava, il Sommo Drago prese una rapida rincorsa di qualche metro e si gettò contro di lui con un calcio volante:<< YAAAAAAAAAAAH!!!>>.

<< AGH!>> sbuffò il Sommo Imperiale, preso in pieno in faccia, cadendo all'indietro. Quest'ultimo riaprì gli occhi, e con un balzo tornò nuovamente sulle proprie gambe:<< Non... mi arrendo!>> e senza perdere tempo si avventò contro Insano, allungandogli una gran quantità di pugni per riuscire a metterlo al tappeto. Il Drago però sembrava non aver difficoltà a sottrarsi ai suoi micidiali attacchi.

“ Eheheh... mi sono allenato molto sulla velocità per questo momento.” pensò tra sé il Sommo Drago, piegandosi per schivare un nuovo pugno:“ Presto manterrò la mia promessa... ti farò strisciare ai miei piedi, e ti massacrerò fin quando non mi supplicherai di ucciderti! AHAHAH!!” in quel momento, individuato un varco nella difesa del nemico, saltò ancora una volta indietro e, con una carica di tutto il proprio corpo, riuscì a colpirgli il torace con una fortissima capocciata.

<< Grr...>> ringhiò sommessamente Temprato, spinto indietro con il respiro quasi mozzato.

<< AHAHAHAH! SEI INERME DAVANTI A ME!>> alzò la voce Insano, sempre più esaltato, sollevando una gamba e tendendola di lato per falciare la testa del Sommo Imperiale con un calcio:<< Prostrati ai miei piedi! AHAHAH...>> ma in quel momento smise di ridere: il suo calcio venne schivato inaspettatamente con il massimo della facilità.

<< Tutto qui?>> chiese Temprato, glaciale, lanciando a sua volta un pugno. Insano riuscì a sottrarsi alla traiettoria del colpo, ma il secondo dopo venne raggiunto dal sinistro del Sommo Imperiale, che lo prese allo stomaco e lo lanciò in aria con una forza immane.

<< AAAAAAAAAH!!!>> gridò Insano, finendo a terra con un tonfo: lo stomaco gli bruciava a causa dell'immensa potenza che l'aveva travolto, come se vi avessero appiccato un fuoco bruciante. Si rialzò quanto velocemente poteva, ma solo per vedersi raggiungere nuovamente dal suo opponente.

<< Non la passerai liscia!!>> esclamò il Sommo Imperiale, deciso, preparando uno dei suoi sinistri devastanti:<< NON DELUDERO' LEI!>>.

<< Insistente...>> ringhiò il Drago, spostandosi per non farsi colpire e rispondendo con un calcio. Contrariamente alle sua aspettative, però, L'ex-Sommo Drago dell'Acciaio afferrò l'arto inferiore mossogli contro con una mano, fermandolo:<< Cosa?>>.

<< Spiacente...>> ridusse a fessure gli occhi Temprato, stringendo attorno alla gamba dell'avversario anche l'altra mano:<< … ma mi sono già abituato alla tua velocità!>> detto ciò prese a girare su se stesso, trascinando nel suo movimento rotatorio anche lo stesso Insano.

<< G-GAAAAAAAAAAAH!!!>> fece Insano, catturato senza possibilità di uscita nell'orbita tracciata dal giro del Sommo Imperiale: quest'ultimo non solo non accennava a fermarsi, ma aumentava la velocità progressivamente, cominciando a provocare nella testa Drago della Follia un grande sconvolgimento.

<< AaaaaAAAAAAAAAH!!!>> si diede la carica l'ex-Sommo Drago dell'Acciaio, scaraventando in aria Insano, il quale finì ad alcuni metri d'altezza. Con quello stordimento nel capo e gli occhi fuori uso, il Drago quasi non si accorse di essere finito tanto in alto, e ben presto la forza di gravità iniziò a farlo precipitare verso il basso... dove Temprato era già pronto ad intercettarlo con il suo pugno guantato. 

“ Non puoi sfuggirmi, a questo punto.” pensò l'Imperiale del Metallo, arretrando il gomito sinistro:“ E giunto il momento...” lo tese poi avanti non appena Insano precipitò di fronte a lui, :“ … che la mia amica riposi in pace!” lanciando dunque il suo pugno potenziato per mettere fine alla sfida: il Drago della Follia venne colpito, e il suo corpo si abbatté pesantemente al suolo qualche metro più in là.

Sembrava finita... ma a sorpresa Insano, nonostante avesse preso quell'attacco, iniziò a rialzarsi: lentamente, implacabilmente, il suo corpo si risollevò, quasi l'attacco non avesse sortito grandi effetti su di lui. Nel rotolare sul terreno, il mantello che aveva indossato fino a quel momento gli si era levato, e questo mise in mostra uno spettacolo del tutto inatteso.

<< Che cosa...?>> rimase a bocca aperta Temprato: : le braccia del nemico erano diventate di un colore rossastro, come se fossero scorticate, ed erano solcate da numerose venature che arrivavano fino alle spalle. Ai lati delle stesse, inoltre, erano incastonati tre Emblemi Diamante medi:<< Quelle braccia...>>.

<< Eheheh... AHAHAHAHAH!>> scoppiò in una nuova, fragorosa risata il Drago della Follia: incredibilmente, benché si sapesse che fossero paralizzate, le sue braccia si mossero, stringendosi a pugno e ruotando per riscaldarsi:<< DOVRESTI VEDERTI, MUAHAHAHAH! NON TE L'ASPETTAVI, EH? AHAHAH!>>.

<< Quelle... sono braccia ad Emblemi!>> comprese lui:<< Come quello di Hiro!>>.

<< Già... è con queste che mi sono difeso dal tuo ultimo pugno, ed è per questo che contro le mie spalle non hai fatto granché. Peccato per te...>>.

<< Come è possibile... che tu ne sia entrato in possesso?>>.

<< Molto semplice... il Sommo Drago Supremo, per permettermi di unirmi allo scontro, ha accolto la mia richiesta: mi sono fatto tagliare le braccia paralizzate, ormai inutili, e con le sue conoscenze in merito me ne ha create due nuove. Grazie ad uno speciale processo le ha congiunte al mio corpo, in tal modo ora ho due braccia perfettamente funzionanti.>>.

<< Ti sei fatto tagliare le braccia...>> domandò Temprato, quasi incredulo<< … e sei arrivato fino ad un punto del genere... solo per combattere?>>.

<< Ma certo!>> rispose Insano:<< Non avevo più tempo per creare un nuovo Emblema Scambio, e non importavano le sofferenze che avrei patito... ho giurato che mi sarei vendicato di te e di Hiro, a prescindere dal sangue che avrei versato nel processo.>> quindi alzò uno degli arti davanti a sé, strappandosi le bende davanti alla propria bocca e rivelando un folle, sadico sorriso:<< E' stato il prezzo per la mia vendetta... e il dolore che ho provato durante questo “ innesto” ve lo restituirò con gli interessi! AHAHAHAH!>>.

<< Sei completamente pazzo.>> scosse il capo il Sommo Imperiale del Metallo, chiudendo gli occhi:<< Ma anche se lo sei, ti liquiderò senza pietà: devi pagare!>>.

<< E dovresti essere tu ad uccidermi? Non farmi ridere!>> disse con scetticismo il Sommo Drago della Follia:<< Anzi, sarai la prima vittima che queste mani si appresteranno a torturare...>> detto questo, si lanciò all'attacco:<< … VOGLIO SENTIRLE INFLIGGERE DOLORE! AHAHAH!!>>.

<< Sarai tu a ricevere dolore!>> ribatté Temprato, facendo lo stesso, e come conclusione dei due impeti, due pugni di entrambi si scontrarono a metà strada. Subito dopo Insano incalzò usando la mano libera per sferrare un diretto, e il suo avversario deviò il colpo ricorrendo ad una ginocchiata contro il suo braccio.

<< Incredibile...>> mormorò il Sommo Drago, assumendo un'aria sognante senza staccare il proprio pugno da quello guantato del Sommo Imperiale:<< E' questa la forza di un braccio ad Emblemi?>>.

“ Accidenti... non riesco a smuoverlo più di tanto...” pensò Temprato, stringendo i denti nel tentativo di sopraffare l'opponente:“ Queste braccia ad Emblemi... sono forti...”.

<< Beh... testiamole meglio!>> si pronunciò Insano, e con un'abile mossa assestò un calcio al petto vulnerabile del suo avversario, allontanandolo da sé. Subito dopo, quindi, avanzò un pugno nella sua direzione, che Temprato parò con il proprio pugno guantato. Tuttavia, il Drago alternò allora anche l'altro pugno, riuscendo a colpirlo nello stomaco.

<< Coff...>> boccheggiò il Sommo Imperiale, piegandosi in due dal dolore. Insano non perse l'occasione, e con un calcio lanciato lateralmente lo spedì al tappeto.

<< AHAHAHAH!>> rise divertito il Sommo Drago, aspettando che si rialzasse:<< Avanti, non esaurire le tue forze così presto... fammi divertire ancora un po'!>>.

<< Maledetto...>> barcollò per riportarsi sulle proprie gambe l'ex-Sommo Drago, correndo in avanti con il sinistro rivolto contro di lui. Insano parò il colpo con la spalla, facente anch'essa parte dell'area d'influenza del braccio ad Emblemi, e rispose con un potente uppercut che il suo opponente riuscì a schivare appena in tempo.

<< NON VINCERAI!>> ruggì Temprato, protendendo un destro in avanti, ma il Drago della Follia lo parò tramite la mano sinistra, le dita della stessa serratesi intorno a quell'ultimo pugno:<< Grr....>>.

<< Idiota... non hai capito perché non ho usato subito le braccia?>> gli chiese Insano, beffardo, intensificando la stretta delle sue dita sulle nocche della sua mano fino a costringerlo a piegarsi in ginocchio:<< Sapevo che potevi abituarti alla mia velocità... ma hai assimilato solo quella delle mie gambe, finora!>> e con un pugno ben piazzato lo colpì direttamente in faccia, scagliandolo via di un paio di metri.

<< A-Argh...>> si lamentò Temprato, tremante, mettendosi sulle ginocchia: sentiva un dolore terrificante al volto, come se fosse stato cosparso di carboni ardenti. Si toccò il naso: gli faceva un male bestiale, ed era piegato da lato, sanguinante.

<< Ahahahah... era il tuo naso quello che ho sentito rompersi?>> allargò un sorriso beato il Sommo Drago della Follia, osservando il pugno che aveva usato per attaccarlo:<< Le mie mani bagnate del tuo sangue sono già una gran soddisfazione...>>.

<< No...>> ringhiò Temprato, tenendosi il naso con la mano guantata e, stretti i denti, raddrizzandoselo dolorosamente senza lasciarsi sfuggire un lamento:<< … non posso... non devo arrendermi!>>.

<< Non puoi? Ah? Ma guardati... sei più messo male tu! Per cosa, poi? Vendicare un morto? Vuoi proprio sprecare la tua...>>.

<< NON E' SOLO UN MORTO! ERA LA MIA MIGLIORE AMICA!>>.

<< Oh... fatti avanti, allora!>> lo sfidò Insano, ansioso:<< Fammi vedere cosa sai fare!>>.

<< OAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!>> si riportò nello scontro Temprato, lanciando il suo grido di battaglia. Una volta di fronte al nemico, quest'ultimo cercò di anticiparlo con un gancio destro, ma l'Imperiale lo deviò con il sinistro, e quando il Drago incalzò sferrandogli anche un sinistro deviò anche quello sfruttando il destro. Sorpassate così le difese, il Sommo Imperiale alzò un ginocchio e respinse Insano con un calcio.

<< Ouch!>> fece Insano, colto alla sprovvista, e subito dopo Temprato arretrò il gomito sinistro, serrando la mano guantata per colpirlo con essa. Con rapidità, però, il Drago riuscì a parare l'attacco con la spalla, venendo così spinto ancora più indietro, e non appena l'ex-Sommo cercò di beccarlo di nuovo riuscì a colpirlo al petto con un calcio.

<< AH!>> fece Temprato, respinto, e il secondo dopo altri pugni lo presero di mira, allo scopo di martoriarlo senza pietà.

<< AHAHAHAH!>> rise sempre più euforico il Sommo Drago, tendendo contro di lui calci e pugni per di mandarlo al tappeto:<< AVANTI... CHIEDIMI SCUSA IN GINOCCHIO! AHAHAH! SE LO FARAI, TI UCCIDERO' PIU' IN FRETTA!>>. L'armatura dei Cavalieri che Temprato indossava, per fortuna, affievoliva in parte l'efficacia dei colpi, ma benché riuscisse a malapena a scansare i colpi più letali, la faccenda stava assumendo una brutta piega.

“ Non riesco... a contrastarlo...” pensò Temprato, parando per un pelo un suo colpo con la mano guantata:“ E' diventato... molto forte...”.

<< AHAHAHAHAH! AHAHAHAHAH!!>> proseguì Insano, colpendolo in bocca con un calcio ben piazzato e spaccandogli un labbro:<< PREPARATI A RAGGIUNGERE LA TUA AMICA! AHAHAH!>>.

<< NOOOOOO!!>> gridò il Sommo Imperiale del Metallo, raccogliendo tutte le proprie energie per reagire e alzando un sinistro in direzione della testa del Sommo Drago. Quest'ultimo non ebbe problemi a schivarlo, indebolito com'era, e subito ricambiò con un pugno, colpendolo ad un fianco.

Un dolore fortissimo raggiunse il sistema nervoso di Temprato: quell'attacco forse gli era costato una costola... sta di fatto che fu sufficiente a fargli perdere l'equilibrio e ad iniziare a farlo cadere all'indietro, davanti allo sguardo soddisfatto di Insano. 

<< Non puoi battermi...>> ridacchiò Insano:<< … né vendicare nessuno.>>. Temprato, mentre cominciava a scendere verso terra, chiuse gli occhi, le sue energie consumate: davvero non ce l'aveva fatta, si chiese? L'assassino della sua amica... l'avrebbe passata liscia? Per un attimo, nella sua mente si delineò un sorridente volto femminile...

Riaprì gli occhi all'istante: Insano era sparito. Anche il luogo era completamente cambiato, ora era tutta steppa. Si accorse presto che non sentiva più dolore, e le ferite che portava erano svanite nel nulla. A quel punto non poté che guardarsi intorno, e in lontananza avvistò un Gate che dava le spalle ad una montagna.

<< Quella...>> sgranò gli occhi Temprato, ancora più sorpreso di prima nel riconoscere il luogo:<< … è Yellowgate! Ma come... ci sono finito qui?>>.

<< Aspetta, Ayka! Ti accompagno io!>>. Quella voce ebbe il potere di spingere il Sommo Imperiale a voltarsi, e quanto vide lo lasciò di stucco.

C'era un ragazzino dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri, lì vicino: doveva essere molto piccolo, e stava avviandosi in direzione di un vicino fiumiciattolo con un secchio in mano. Davanti a lui, non molto distante, vi era una giovane, bellissima donna di venticinque anni circa, dai lunghi capelli biondi, gli occhi neri e vestita con un umile abito bianco senza maniche. 

Non ebbe problemi ad identificare quelle persone: il bambino era se stesso... Temprato... quando era piccolo e ancora abitava nel Ritrovo dei Fortunati. Aveva un'aria così serena, allora. La ragazza, invece, non era altri che colei che da anni ormai viveva nei suoi ricordi, la stessa che Insano aveva ammesso di aver ucciso davanti ai suoi occhi: Ayka, la sua amica d'infanzia.

<< Ayka...>> mormorò il Temprato più grande, comprendendo la natura della situazione: stava avendo una visione del passato, in quel momento, di quando Ayka era ancora viva.

<< Oh... ancora tu?>> disse la ragazza, girandosi verso il piccolo:<< Voi bambini non dovete allontanarvi troppo da Yellowgate... avevo detto che sarei andata da sola.>>.

<< E' vero...>> disse il piccolo Temprato, raggiungendola:<< … però voglio prendere anch'io l'acqua per gli altri. E poi... anche tu potresti essere in pericolo.>>.

<< Che cavaliere.>> sorrise gentilmente Ayka:<< Anche se sei così piccolo... si vede che diventerai proprio una brava persona.>>.

<< Allora posso venire?>>.

<< Ma certo.>> gli mise una mano sulla spalla:<< Andiamo...>> e così dicendo lo spinse insieme a sé vicino al fiume. Anche il grande Temprato li seguì, e ben presto i due personaggi dei suoi ricordi si misero in ginocchio in riva al corso d'acqua, accumulando acqua nei secchi che avevano con loro.

Per un attimo, il Temprato del presente non poté che notare la spensieratezza e la felicità che si leggevano sul se stesso bambino: all'epoca, nonostante avesse perso i propri genitori, gli bastava la presenza di Ayka per sentirsi meglio. Ora invece era sempre freddo con tutti... la morte dell'amica l'aveva davvero cambiato molto.

<< Senti... posso chiederti una cosa?>> domandò il piccolo Temprato alla ragazza, alzando lo sguardo dalle acque del fiume.

<< Ma certo.>> annuì Ayka:<< Dimmi pure.>>.

<< Perché gli uomini combattono?>> disse il bambino, perplesso.

<< Uh, questa è una domanda interessante.>> osservò la ragazza, guardandolo:<< Come mai vuoi saperlo?>>.

<< E' che... sento sempre di Cavalieri che combattono... e di Cacciatori di Missioni che si scontrano, a volte. Vorrei sapere perché.>>.

<< Ok... vediamo... i Cavalieri del Governo combattono perché devono assicurare i criminali alla giustizia. I Cacciatori di Missioni... mmmh... probabilmente per rivalità o per contendersi le missioni. Ma credo che ci sia una cosa che accomuna chi combatte...>>.

<< Una cosa? Che cosa?>>.

<< E'...>> nel proseguire, la ragazza alzò un dito davanti a sé:<< … il dare valore a qualcosa.>>.

<< Dare valore a qualcosa?>> si stupì il giovane Temprato.

<< Sì.>> annuì la ragazza:<< I Cavalieri che combattono lo attribuiscono alla giustizia che rappresentano... e allo stesso modo, i Cacciatori di Missioni che affrontano i loro colleghi lo danno al proprio diritto di ottenere missioni. Chi affronta i mostri, poi, lo dà alla salvezza di chi gli sta intorno. C'è gente che si da alla lotta anche solo per dar valore alla propria forza... ci sono tante ragioni.>>.

<< Uhm... quindi quando si combatte si da valore a qualcosa?>> si fece pensieroso il piccolo:<< Beh... penso che se dovessi dare valore a qualcosa in battaglia... lo darei a te.>>.

<< A me?>> assottigliò lo sguardo Ayka.

<< Certo.>> annuì con convinzione il giovane Temprato:<< Tutti ti vogliono bene, al Ritrovo, e anch'io ti voglio bene. Mi sono fatto crescere i capelli apposta per averli simili ai tuoi.>>.

<< Vedo...>> lo notò la fanciulla:<< … e infatti dovresti tagliarli.>> e così dicendo gli tirò a tradimento i capelli.

<< AHIA, FAI MALE!>> gridò il bambino, cercando di divincolarsi dalla stretta. Ayka rise divertita, senza mollarglieli

<< Comunque... ti dirò un'ultima cosa.>> continuò lei, lasciando finalmente la chioma del ragazzino:<< Spesso la gente dimentica i valori che li portano a lottare, nei momenti di difficoltà, pensando solo alla propria vita o alla propria vittoria.>>.

<< A-Ah sì?>> chiuse un occhio il ragazzino, tenendosi i capelli.

<< Sì... a volte perdono tutte le speranze, addirittura, e dimenticano ciò che conta per loro. Quella gente di solito... non ce la fa, e viene sopraffatta. Ma io credo che se una persona continua a tener presente il valore di qualcosa di giusto per cui combatte, anche nei momenti più difficili... possa fare qualunque cosa.>>.

<< Allora... vuol dire che potrei vincere sempre, se faccio così?>>.

<< Senza dubbio.>> gli accarezzò il capo Ayka, facendosi un po' triste:<< Io ho perso mio figlio, tempo fa... ma continuo ad andare avanti  ricordando che... ho amato tanto quel bambino che... rivedo un po' in tutti voi del Ritrovo.>>.

<< Rivedi in noi... il tuo bambino?>> disse con grande sorpresa il piccolo Temprato:<< Veramente?>>.

<< Sì... me lo ricordate un po' tutti.>> rispose la ragazza, alzandosi:<< Vi voglio bene, e ci sarò sempre per voi. Avete perso i genitori come lui, in fondo... avete bisogno di qualcuno...>>.

<< Ayka...>> la guardò perplesso il bambino: dagli occhi di Ayka iniziarono a scendere delle calde lacrime:<< Perché piangi?>>.

<< Oh... non è niente...>> si asciugò le lacrime lei:<< A volte succede... quando penso al mio bambino.>> quindi sfoggiò il suo miglior sorriso:<< Allora, andiamo?>>.

<< Sì.>> annuì il giovane Temprato, ricambiando il sorriso:<< Torniamo a casa.>>. Detto ciò, si avviarono verso il Gate vicino, fianco a fianco... quasi fossero realmente madre e figlio.

Il Temprato del presente strinse violentemente un pugno: aveva dimenticato quel giorno di tanti anni fa, quando gli furono dette quelle cose... come aveva potuto scordarle? Si era fatto assorbire troppo dalla vendetta e non ci aveva più fatto conto. Non avrebbe dovuto scoraggiarsi così... doveva continuare a lottare per tenere alto l'onore di Ayka.

Riaprì gli occhi subito, tornando così alla realtà. Stava ancora per cadere all'indietro, dopo l'ultimo attacco di Insano, il tempo in cui aveva rammentato quegli eventi era stato in realtà infinitesimale. Non poteva finire così... non l'avrebbe permesso: chiamò a raccolta tutte le proprie energie, e spingendo in avanti il proprio corpo riuscì a riacquistare l'equilibrio perduto.

<< Oh?>> fece Insano, guardandolo rimettersi dritto con stupore:<< Hai ancora la forza di continuare?>>. Temprato non rispose, si limitò a tenere lo sguardo abbassato. Il Drago assunse allora un'espressione divertita:<< Meglio... ti farò soffrire ancora e ancora... molto di più della tua famosa amica!>> arretrò quindi un gomito, sferrandogli un potentissimo destro ad Emblemi, pronto a colpire la testa del proprio rivale.

Fu in quel frangente che, contro ogni aspettativa, il Sommo Imperiale del Metallo scattò con la mano guantata, riuscendo ad afferrare con essa il pugno del opponente. Insano spalancò gli occhi in un'espressione meravigliata, e purché tentasse di far prevalere il proprio braccio sul sinistro di Temprato, quest'ultimo non riuscì a superarlo.

“ Ma che...?” pensò Insano, ringhiando:“ Cos'è... tutta questa energia?”.

<< Lei...>> iniziò a sussurrare Temprato, alzando lo sguardo su di lui:<< … aveva un nome...>>.

<< C-Che?>>.

<< Ed era... AYKA!>> in quel momento, con un sonoro scricchiolare di ossa, il pugno del Sommo Drago della Follia si piegò sotto la stretta di Temprato, e dal capo degli Araldi della Follia si levò un lancinante grido di dolore.

<< AAAAH!>> ululò Insano, ritirandosi alla svelta:<< I-IMPOSSIBILE... ha... ha quasi spezzato la mia mano??>>.

<< Non ti permetterò...>> digrignò i denti Temprato, rimessosi in posizione:<< … di far sì che ciò che per me rappresenta Ayka svanisca nel nulla! Preparati... STAI PER MORIRE!>>.

<< Tsk... ILLUSO!>> sputò il Drago della Follia, scattando su di lui con un pugno. Il Sommo Imperiale indietreggiò, schivandolo, per poi vedersi arrivare contro un calcio dal nemico, che parò con la gamba sinistra. 

<< OOOOOOOOOAAAAAAAH!>> gridò ancora Temprato, e a quel punto rispose con un sinistro guantato. Insano lo evitò agilmente, ma la mano destra dell'Imperiale gli afferrò subito il collo, così da trascinarlo indietro con forza.

<< GGRRR....>> ringhiò Insano, alzando una mano ed usandola per sferrargli un pugno. Allora Temprato gli mollò il collo e si abbassò, così da scansarlo e lanciarglisi successivamente contro con un montante ben piazzato che lo sollevò da terra:<< AAAAAAAAAAH!>>.

“ Ayka...” pensò il Sommo Imperiale, fissandosi un pugno mentre Insano ricadeva al suolo:“ … questa forza che sento emergere dal profondo... ma la stai donando tu?”.

<< Non... Non ci credo...>> si rialzò a fatica il Drago, quasi spaventato:<< Come fa... ad avere ancora... tutte queste energie?>>.

<< Forza... vieni avanti!>> lo fissò glaciale Temprato, muovendo le dita di una mano in segno di sfida:<< Hai già finito di fare lo sbruffone?>>.

<< T-TU... BASTARDO!>> si levò furente Insano, gettandoglisi con un destro ben assestato:<< PENSI DI POTERMI PRENDERE IN GIRO?>>.

“ Non mi scoraggerò più...” pensò nello schivare l'attacco il Sommo Imperiale:“ … c'è una ragione per cui sto combattendo...” quindi deviò da sé anche il successivo sinistro del suo opponente che lo minacciava:“ … ed è...” afferrò un calcio del nemico:“ … AYKA!” e senza esitazioni colpì allo sterno indifeso Insano per mezzo di un potentissimo gancio.

<< AAAAARGGHHH!>> gridò il Drago, scaraventato ad alcuni metri dal suo avversario a seguito di quell'offensiva tremenda. Si trascinò in piedi a stento, colmo d'incredulità:<< No... Non può essere...>>.

<< E' il momento...>> lo scrutò glaciale Temprato, ponendo la mano destra sotto il gomito del braccio sinistro:<< … il momento di farla finita una volta per tutte!>>. Quelle parole sembrarono inquietare non poco il Drago della Follia, il quale arretrò addirittura di qualche passo.

<< M-Ma... chi... chi cazzo sei tu?>>.

<< Sono...>> in quel momento avanzò una gamba:<< … LA VENDETTA DI AYKA!>> e con uno scatto si trascinò in un impeto rivolto contro l'avversario. Quest'ultimo, benché scosso, si fece avanti a sua volta con furia.

<< TI UCCIDOOOOOOOOO!!!>> gridò Insano, come se temesse improvvisamente per la propria vita, preparando ad usare entrambi i suoi pugni nel medesimo istante. I due contenti si incontrarono a metà strada, e i colpi del Drago furono i primi a scattare. Temprato abbassò il corpo, riuscendo così a passare sotto ad essi, tendendo quindi con forza il proprio pugno sinistro, spinto da sotto con la forza della mano destra, contro lo stomaco del suo nemico.

<< Tecnica Segreta...>> assottigliò lo sguardo il Sommo Imperiale del Metallo:<< … CENTOMILA PUGNI D'ACCIAIO!>> subito dopo quella dichiarazione, il pugno guantato liberò più e più diretti, i quali travolsero il corpo di Insano ad una velocità insostenibile. Il Drago non riuscì nemmeno a reagire, e ben presto le ossa della sua cassa toracica si spezzarono una ad una sotto quei colpi... finché un ennesimo pugno non riuscì a sfondare la sua carne, trapassandolo da parte a parte.

<< AAAAAARRRRGGGHHHHHH!!!>> ruggì di dolore il Sommo Drago della Follia: le sue braccia artificiali tremarono come forsennate, nel tentativo di ghermire per l'ultima volta Temprato... ma prima di poterci riuscire, i suoi occhi bianchi si chiusero... per sempre. Era morto.

<< Anf... Anf...>> sbuffò lo spossato ex-Drago, staccando rapidamente il cadavere dal suo pugno e lasciandolo cadere nella polvere. Dopo un paio di interminabili secondi di sospiri, alzò lo sguardo al cielo, mormorando tra sé:<< Ayka... riposa in pace. L'ho ucciso... finalmente...>> poi abbassò di nuovo il volto, vedendo non lontani da lì altri dieci Araldi della Supremazia come quelli che al momento stavano affrontando Kenryu:<< … la mia battaglia ancora non è finita, però... alla peggio... verrò a trovarti.>>.

Contemporaneamente alla morte di Insano, intanto, anche Tempestoso stava affrontando il proprio nemico,  Necro, e stava avendo qualche difficoltà con il suo scheletro Dath...

<< Dannazione...>> si cominciò a preoccupare Tempestoso: Dath aveva affondato le mani nella sua barriera elettrificata, incurante delle scosse che riceveva, e con una forza immane stava iniziando a spostarla via dai lati:<< MOLLALA!>> gli assestò un fendente, ma il non-morto non sembrò risentirne.

<< Ormai è la fine per te...>> disse tranquillo Necro, e proprio in quell'istante la forza bruta dello scheletro fu sufficiente ad annullare lo scudo elettrico. Il Sommo Drago della Morte non perse l'occasione, e senza lasciar il tempo al Sommo Imperiale del Lampo di reagire lo trafisse ad una gamba con le punte acuminate del suo scettro.

<< AAAAAH!>> si lasciò sfuggire un grido Tempestoso, perdendo l'equilibrio e cadendo a terra: non riusciva più a rialzarsi, con quelle tre ferite sanguinanti impresse sulla propria gamba sinistra. In quel momento, Necro si erse davanti a lui.

<< A quanto pare... non potrai più muoverti tanto facilmente, con la gamba così malmessa.>> osservò il Drago della Morte, soddisfatto:<< Che peccato per la tua reputazione di ex-Sommo Drago più veloce...>>.

<< Vai... all'inferno.>> ghignò il Sommo Imperiale del Lampo, incurante delle sue parole, brandendo la spada davanti a sé.

<< Non mi dirai... che vuoi combattere rimanendo al suolo?>> disse sorpreso Necro:<< E' follia, lo sai?>>.

<< A me interessa solo combattere...>> spiegò Tempestoso, deciso a non gettare la spugna:<< Anche in queste condizioni... ti affronterò, dovessi farlo strisciando come un verme!>>.

<< Indubbiamente sei un guerriero da rispettare.>> chiuse gli occhi il Drago, muovendo un cenno a Dath:<< Ma... è finita.>> l'ossuto cadavere alzò una falce, preparandosi a finire l'ex-Drago del Fulmine. Quest'ultimo però non aveva alcuna esitazione: sarebbe stata la sua ultima battaglia, ma l'avrebbe combattuta... perché lui aveva sempre vissuto negli scontri, e l'avrebbe fatto fino all'ultimo.

<< Avanti, bastardo...>> lo sfidò l'Imperiale del Lampo:<< … ti farò vedere chi è Tempestoso!>>. Le falci della creatura scesero per calare giù il sipario sulla scena...

… e proprio allora qualcuno travolse il cranio dello scheletro, facendolo stramazzare al suolo con forza grazie ad un calcio. Questo attirò l'attenzione degli Araldi della Supremazia, che si erano accorti solo ora dell'arrivo di quel nuovo arrivato, e degli stessi Necro e Tempestoso.

<< Ehi... cosa diavolo ti intrometti, tu?>> scattò Necro, rivolto a colui che aveva avuto l'ardire di intromettersi nel suo scontro. Il secondo seguente, però, sbarrò gli occhi dalla sorpresa:<< Un momento... ma... tu sei...?>>. Nell'incrociare le armi, Will e Fiammeggiante si girarono nel notare a loro volta quell'inatteso visitatore.

<< Cosa?>> disse il Sommo Drago del Fuoco, fissando il nuovo arrivato.

<< E' arrivato.>> si sorprese Will:<< Non me l'aspettavo proprio...>>.

<< Accidenti a te...>> cominciò il tipo, un ragazzo dagli occhi azzurri, i corti capelli biondi e due spade tra le mani, indifferente alla sorpresa nei presenti e rivolto a Tempestoso:<< Sei davvero fortunato che sia arrivato proprio adesso, tu. Dovresti ringraziare Fiammeggiante per aver sparato quelle fiamme in cielo...>>.

In piedi, tra il Sommo Imperiale del Lampo e il Sommo Drago della Morte, Artic Gravity era giunto sul campo di battaglia.

-Studio Tetro-

Keila:<< E' LUI!>>.

Honoryou:<< Però... è stato veloce ad arrivare.>>.

Io:<< In tempo per salvare la vita al nostro Tempestoso, proprio così xD >>.

Keila:<< Chissà quanto è forte adesso...>>.

Io:<< Ma prego, spoilera già che ci siamo...>>.

Keila (si tappa la bocca):<< OPS!>>.

Honoryou:<< A quanto pare non si sfugge al nostro caro autore...>>.

Io:<< Eh sì... ad ogni modo, i soliti ringraziamenti del giorno, e... chiamiamo a sostenere la nostra intervista una persona per purtroppo non è più nel mondo dei vivi da parecchio...>>.

Honoryou e Keila:<< Amen!>>.

Io:<< Ossia... Ayka.>>. Entra Ayka, figura spettrale.

Keila:<< O.O E' lei?>>.

Io:<< Proprio lei.>>.

Ayka (saluta con la mano, accompagnata dal fantasma di V):<< S-Salve ^^'' >>.

Io:<< Nervosa, eh? XD E' normale, è la prima volta che entri qui dentro. Siediti pure... anche se sei uno spettro.>>.

Ayka:<< Grazie... anche se...>>.

Io:<< Se?>>.

Ayka:<< Nulla... >> si siede:<< Solo spero che non arrivi anche lo spettro di quell'Insano...>>.

Io:<< Non curartene, lui è finito all'inferno a differenza di te. Ma passiamo all'intervista...>>.

Ayka:<< Non so cosa sia...>>.

Honoryou:<< Vero, nella tua epoca non c'erano, se non sbaglio: devi solo rispondere ad alcune domande che ti faremo, tutto qui. La mia è molto semplice: per te contano tanto ciò che conta alla gente per combattere, non è così?>>.

Ayka:<< Sì... io l'ho insegnato a Temprato, pur non avendo effettivamente mai avuto uno scontro in vita mia. Però ho lottato contro ciò che mi ha atteso dopo la morte di mio figlio...>>.

Keila (si soffia il naso):<< Sad :'''( >>.

Honoryou:<< ''^^ Ecco... dal paradiso hai potuto assistere di certo alla battaglia tra il tuo piccolo (non più xD) amico, pensi di aver dato un grande apporto al trionfo del bene con la tua “ filosofia”?>>.

Ayka:<< Immagino di sì :) Temprato è diventato grande e forte, ma ha tirato fuori tutto il suo talento quando si è ricordato di me.>>.

Honoryou:<< Bene... non ho altre domande.>>.

Keila:<< Allora tocca a me. Senti... ma secondo te Temprato era innamorato di te fin da piccolo :3 ?>>.

Ayka:<< o.o E chi dice che fosse innamorato di me?>>.

Keila:<< Una donna sa molte cose u.u >>.

Ayka:<< Beh, io non credo che...>>.

SBAM!

???:<< ROOOOOOOOOOARRR!!>>.

Io (facepalm):<< Chi è entrato mo?>>.

Honoryou:<< UN HOLLOW (un mostro del manga/anime Bleach)!>>.

Hollow (gigante):<< Fammi... MANGIARE L'ANIMA!>> punta Ayka.

Ayka:<< O.O UNO SPIRITO MALIGNO!>>.

Hollow (balza verso di lei):<< MIAAA!!!>>.

Honoryou (si trasforma e lo blocca con i tentacoli):<< Accidenti a loro...>>.

Hollow:<< ARGH!>>.

Honoryou:<< Da quando ci sono Hollow da queste parti?>>.

Io:<< Mi sa che è colpa di Morde... ha evocato così tanti spettri nelle recensioni che ha fatto diventare la zona circostante “ ad alta densità spirituale”.>>.

Honoryou:<< Ah...>> sbatte qui è là l'Hollow.

Hollow:<< AHI!AHI!AHI!AHI!AHI!AHI!AHI!>>.

Io (sbadiglia):<< Quante capocciate deve ancora prendersi contro il soffitto?>>.

Honoryou:<< Finché non muore...>>.

Keila:<< Ovviamente xD >>.

Hollow:<< @.@ >>.

Io:<< Ok... per oggi è finita qui xD Scusate se ultimante lo Studio è in ribasso... ma cominciò a non avere più ispirazione per questo >_> >>.

Honoryou:<< Ne hai fatti parecchi, in effetti...>>:

Io:<< Prima di andarcene, però, voglio farvi una domanda: di questa storia, qual'è l'arma che più di tutte vi è piaciuta? Aspetto vostre risposte, se vorrete darle ;) >>.

Keila:<< Quindi alla prossima... ricordate che vi voglio...>>.

Honoryou:<< … bene, lo sappiamo...>>.

V:<< Un caloroso, quanto d'obbligo, saluto anche dal vostro V, della Galleria delle Ombre.>>.

Ayka (saluta di nuovo con la mano):<< Ciao a tutti ^^ >>.

Keila e Honoryou:<< BYE BYE XD >>.

P.S.:

Io:<< Spero che il capitolo vi sia piaciuto... non sono tanto convint...>>.

Honoryou e Keila:<< BASTAAAAA!!!>>.

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Capitolo 59
*** Uno stile glaciale! ***


59- Uno stile glaciale!

-Studio Tetro/Nel capitolo precedente-

Io:<< Allora, sarò breve, stavolta... nello scorso capitolo Temprato ha ucciso Insano, ed Artic è arrivato in tempo per sottrarre Tempestoso ad un'inevitabile fine.>>.


Lo spadaccino con le katane si guardò intorno: i suoi occhi scorsero le battaglie attualmente in corso, ossia quelle di Kenryu e Temprato, che fronteggiavano gli Araldi della Supremazia, e quelle dei Cavalieri del Governo Imperiale, intenti a trattenere l'esercito di Araldi che minacciavano Goldgate. Si soffermarono infine su Fiammeggiante, accendendosi di una luce omicida molto simile a quella notata da Eline più di venti giorni fa... solo mille volte più intensa di allora.

“ Artic...” mormorò Will, ancora molto sorpreso dalla sua apparizione, allontanandosi con un balzo da Fiammeggiante:“ Accidenti... è già qui. E io che speravo di riuscire a sconfiggere Fiammeggiante prima del suo arrivo...”.

<< Ehi, bastardo!>> esclamò Tempestoso, benché Artic gli avesse appena salvato la vita:<< Chi ti ha detto di intrometterti, eh? Io posso cavarmela anche da solo!>>. Il Cacciatore di Missioni spadaccino non lo guardò nemmeno, ma la sua risposta non si fece attendere.

<< Non ti credere... non l'ho fatto per salvare una carogna come te.>> assottigliò lo sguardo quest'ultimo:<< Quando sono arrivato, ho solo visto un Cavaliere in procinto di essere ucciso: non ti avevo riconosciuto. Se l'avessi saputo... di certo non avrei mosso un dito per difenderti.>>.

<< Ma davvero?>> ghignò il Sommo Imperiale del Lampo, comprendendo le sue ragioni:<< Presumo che tu non mi abbia perdonato per aver condannato Hiro a morire tra i tormenti della malattia, quando l'ho battuto. Non è così?>>.

<< Già, sei stato spietato con lui.>> replicò Artic, appoggiando una spada sulla propria spalla:<< E' difficile perdonare una cosa del genere. Però... eri contro Necro, quindi vuol dire che al momento sei dei nostri.>>> si mosse in avanti, avvicinandosi lentamente a Fiammeggiante:<< In ogni caso, ora ho altro a cui pensare...>>.

<< Tsk... è umiliante essere stato salvato da uno come te.>> volse lo sguardo Tempestoso, seccato. Mentre il nuovo arrivato gli si avvicinava, il Sommo Drago del Fuoco ricambiò il suo sguardo omicida con uno freddissimo e al contempo pieno d'odio.

<< Tu... come hai fatto a trovarci?>> domandò Fiammeggiante, serio.

<< Grazie a te.>> rispose Artic:<< Hai sparato un bel po' di fiamme ad altezze notevoli, prima... e quando le ho avvistate, ho capito subito che eri tu. Sono saltato sul primo cavallo che ho trovato e mi sono creato una strada di ghiaccio sul Lago Centrale: Goldgate non è troppo lontana da Whitegate, via acqua...>>.

<< Strada di ghiaccio?>> inarcò un sopracciglio il capo degli Araldi del Fuoco. Poi sembrò arrivare alla soluzione:<< Ah... Flint...>>.

<< Basta parlare.>> lo interruppe lo spadaccino, arrestandosi:<< Preparati a lottare, piuttosto: abbiamo chicchierato anche troppo per i miei gusti!>>. Prima che potesse dar battaglia al suo arcirivale, alle sue spalle si fece sentire Necro, puntando lo scettro nella sua direzione.

<< Ehi, tu!>> lo chiamò Necro, con aria scocciata:<< Chi ti credi di essere? Interrompi il mio attacco e poi mi ignori completamente? Non penserai di passarla liscia, dopo avermi ostacolat...>>.

<< Torna a pregare i tuoi dei, se ti preme la pelle.>> replicò subito lo spadaccino con le katane, glaciale:<< Poi farò i conti anche con te...>>. 

<< C-Cosa?>> fece il Sommo Drago della Morte, colpito da tanta spavalderia. Ricompostosi in fretta, sorrise:<< Certo che hai un bel coraggio a parlarmi così... hai forse scordato che ti ho sconfitto, l'ultima volta?>>.

<< Non ho tempo da perdere con un debole come te.>> continuò il Cacciatore di Missioni, animato sempre dalla stessa sicurezza.

<< Quanta arroganza...>> mormorò Necro, ancora più seccato:<< Questo tuo atteggiamento... ti porterà alla morte!>>. In quell'istante, lo scheletro Dath, ripresosi dal colpo ricevuto, corse rapidamente verso Artic con una falce alzata in aria, deciso ad eliminarlo.

<< ATTENTO, ARTIC!>> lo avvisò subito Will con un grido. Lo spadaccino con le katane lo sentì, ma non si mosse di un millimetro, lasciando che il non- morto proseguisse la propria avanzata... e quando gli fu abbastanza vicino, unì le katane per formare la propria spada bilama gli assestò immediatamente una gomitata tale da atterrarlo. 

<< Eh?>> si sorprese Necro: quel movimento era risultato quasi invisibile ai suoi occhi:<< Ma cosa...?>>.

<< Che agilità...>> boccheggiò il musicista, anche lui molto colpito:<< E... senza guardare poi...>>.

“ Mmh...” pensò Fiammeggiante, studiando il giovane dagli Emblemi Ghiaccio grandi dalla propria posizione.

<< Hai tutta questa fretta di morire?>> domandò Artic, ruotando nella sua mano la spada bilama:<< D'accordo... sistemerò te per primo, Necro.>>.

<< Non mi sottovalutare.>> ringhiò il Sommo Drago della Morte, sentendo montare in lui una grande rabbia per quell'atteggiamento tanto arrogante:<< TI LIQUIDERO'!>> nel dire ciò, si lanciò a sua volta nella mischia, imitato dal suo scheletro. I due giunsero contemporaneamente addosso al nemico, ma senza alcun problema quest'ultimo schivò i loro attacchi simultanei, respingendo prima Necro con un potente calcio e poi anche Dath con nuovo fendente che gli distrusse parte delle costole.

<< Tsk... tutto qui?>> domandò Artic, deluso dalla mossa dell'avversario:<< Mi sono allenato in maniera estenuante giorno e notte per questo giorno... ma non sembra che tu abbia fatto altrettanto.>>.

<< DATH!>> ruggì Necro, e subito il non-morto si mise a scagliare fendenti con le falci in direzione di Artic, il quale le schivò con estrema facilità. 

<< Non sei più un avversario al mio livello, mucchio d'ossa...>> sussurrò lo spadaccino, deviando un ultimo colpo di falce:<< … e ora te lo dimostrerò!>>. Senza perdere ulteriore tempo, le lame delle sue katane unite scattarono in una serie di colpi che tempestarono ripetutamente lo scheletro, facendo letteralmente sgranare gli occhi al suo padrone.

<< I-Impossibile...>> scosse il capo il Sommo Drago della morte, incredulo davanti a ciò che vedeva:<< Dath... non riesce a reagire, è troppo veloce!>>. Infatti, Dath era preso di mira da fendenti tanto serrati che non gli permettevano nemmeno di alzare un dito per contrattaccare. Alla fine, con un ennesimo attacco, lo spadaccino centrò le sue ossa in maniera tale da farlo cadere di nuovo al suolo.

Fu allora che, superato il momento di sbigottimento, toccò a Necro stesso passare di nuovo all'attacco: raggiunse il suo avversario ed iniziò a bersagliarlo a sua volta con una moltitudine di affondi del proprio scettro, riuscendo però a malapena a graffiarlo. Quando fu il turno di Artic lanciare un'offensiva, e il Drago della Morte dovette ricorrere a tutta la prontezza che potevano concedergli i suoi riflessi pur di non venir trafitto.

“ Dannazione...” pensò Necro, abbassatosi per evitarla:“ Com'è possibile che...? OUFF!” in quell'istante un colpo di spada si abbatté sul suo scettro, spingendoglielo contro il petto e sbalzandolo indietro:<< Accidenti...>>.

<< Ehi... non dicevi che non potevo passarla liscia, dopo averti interrotto?>> gli chiese Artic, beffardo.

<< Dannato...>> si infuriò il Sommo Drago della Morte, balzando di fronte a lui e tendendo in avanti lo scettro per prenderlo con le punte della propria arma, ma il Cacciatore di Missioni lo schivò senza problemi, ruotando poi su se stesso e preparandosi a falciarlo con le sue lame. Il Drago scattò indietro, riuscendo così ad evitarlo, e in seguito cercò di prenderlo ad un fianco tramite una ginocchiata. Lo spadaccino con le katane riuscì a bloccare il ginocchio in avvicinamento con la mano libera, rispondendo a sua volta con una ginocchiata al fianco sinistro che, contrariamente a quella di Necro, andò a segno e lo fece barcollare indietro.

<< Hai intenzione di agitarmi ancora per molto quelle punte fastidiose?>> disse il Cacciatore di Missioni, lo sguardo animato solo da una luce omicida:<< Arrenditi piuttosto, che devo vedermela con Fiammeggiante.>>. In quel momento, una falce ossea si piegò verso una delle sue spalle, tentando di conficcarsi in essa, ma Artic, scattante come un lampo, la deviò su una delle estremità affilate della sua bilama: ancora una volta, il non-morto Dath era tornato alla carica.

<< Eh... hai abbassato un po' troppo la guardia.>> sorrise Necro, facendo un passo verso di lui e tentando di trafiggerlo con gli spunzoni dello scettro. Lo spadaccino allora sollevò la seconda estremità delle katane combinate, parando contemporaneamente anche l'offensiva del Drago:<< COSA?>>.

<< Seppur trattenuto dallo scheletro...>> mormorò Tempestoso, mentre era a terra, sbalordito:<< … è riuscito comunque a parare anche il secondo colpo?>>.

<< Non cado in simili tranelli...>> chiuse gli occhi Artic, e quando anche la seconda falce dello scheletro si protese contro di lui la evitò e ruotò con entrambe le mani la propria spada, spingendo via le armi dei due avversari e costringendoli ad arretrare per non venir tagliati da quell'impetuoso alternarsi di lame.

“ Grr... questo bastardo è molto più forte dell'altra volta.” pensò Necro, spiazzato da tutta quella forza:“ Ma... non vivrà comunque a lungo, lo giuro sugli dei che venero!”. Perciò, lui e Dath accerchiarono il nemico, alternando raffiche di attacchi rapidissimi e all'apparenza inevitabili contro di lui, aventi come unico scopo il ridurlo in mille pezzi. Ma, per quanto potenti, quelle offensive non riuscivano nemmeno a toccarlo: Artic si muoveva troppo in fretta per loro, arrivavano al massimo a sfiorarlo.

<< Però...>> osservò Fiammeggiante, rimasto a fare da spettatore insieme a Will, in quanto attirati da quelle performance del tutto inattese:<< Artic ha fatto parecchi progressi...>>.

“ Chi l'avrebbe mai detto che sarebbe diventato tanto veloce...” pensò l'attonito musicista:“ Sembra veloce quasi quanto la spada di Kenryu. Ma anche così...” il suo sguardo si spostò sul Sommo Drago del Fuoco:“ … se combattesse contro Fiammeggiante con la mente offuscata dall'ira, potrebbe non avere chance. Devo cercare di metterlo al tappeto adesso...”. Si preparò quindi a riprendere a combattere, rimettendosi in posizione: Fiammeggiante pareva essere distratto dal combattimento tra Necro e Artic, ma in realtà l'Imperiale della Sinfonia era più che certo che non l'avesse perso di vista per un solo istante.

Proprio l'attimo prima che desse di nuovo battaglia al Sommo Drago del Fuoco, però, la sua attenzione venne attirata altrove: uno degli Araldi della Supremazia rimasti lontani dagli scontri si era avvicinato di soppiatto a Tempestoso, con la chiara intenzione di ucciderlo con la propria lancia. Nel vedere ciò, Will si mosse in automatico, con l'intenzione di sventare l'agguato al Sommo Imperiale del Lampo.

“ E' la tua fine!” pensò l'Araldo della Supremazia, alzando la lancia per trafiggere Tempestoso. Quest'ultimo se ne accorse, ma, anticipando ogni sua possibile reazione, un bastone si piantò come una freccia in uno degli occhi del servo di Ryuzo, impedendogli di attaccarle l'Imperiale:<< AAAARRRGGGHH!!>>.

<< TOGLITI DI MEZZO!>> gridò il Sommo Imperiale della Sinfonia, prendendo il bastone e tramortendo con un pugno l'Araldo, che non riuscì a difendesi in quanto preda dell'acutissimo dolore causato dalla perdita del suo occhio.

<< Giusto in tempo...>> sorrise Tempestoso, piuttosto sollevato:<< Accidenti, oggi non me ne va bene una... perdo il mio combattimento e mi faccio salvare per ben due volte la vita...>>.

<< Pensa solo a cercare di andartene da qui.>> gli rispose il musicista, recuperando il bastone-flauto:<< Al momento, non sei in grado di combattere...>> in quel momento, una voce familiare si fece sentire... nientemeno che quella di Fiammeggiante.

<< ARALDI DELLA SUPREMAZIA...>> ruggì il Sommo Drago del Fuoco, rivolto agli ultimi Araldi in disparte:<< … E' TEMPO CHE ANCHE VOI SCENDIATE IN CAMPO...>> quindi indicò con la propria lancia Will:<< … ECCO IL VOSTRO NEMICO! Non abbiate timore... COMBATTERE CONTRO DI ME NON E' STATO FACILE PER LUI, E' HA PERSO MOLTE ENERGIE!>>.

<< Che bastardo...>> sussurrò il musicista. Gli Araldi della Supremazia, dopo qualche secondo di titubanza, eseguirono l'ordine e si scagliarono alla svelta in direzione del nuovo obbiettivo: solo un membro del loro gruppo rimase ancora in disparte.

<< A quanto non vuole continuare a battersi con te, per ora...>> notò Tempestoso, mentre la ventina di Araldi mandatigli contro si faceva sempre più vicina.

<< Lo vedo...>> ringhiò Will:<< … e credo anche di capire il perché.>> nel dire questo, portò alla bocca il bastone-flauto e, suonando, fece emergere in mezzo agli Araldi delle Colonne delle Tenebre che travolsero alcuni di loro.

“ Bene, credo che ti accontenterò, Artic.” pensò a braccia conserte Fiammeggiante, concentrandosi di nuovo sulla battaglia del suo vecchio amico:“ Non affronterò Oceano... voglio essere in perfetta forma per misurarmi contro di te, se avrai la meglio sul Sommo Drago della Morte.”.

<< MUORI!>> gridò Necro, sferrando un colpo ascendente con lo scettro su Artic mentre Dath lo attaccava con le falci dall'altra parte. Lo spadaccino saltò indietro, evitando di essere colpito e portandosi distante da loro con alcune rapide capriole.

<< Insistente... quando riconoscerai che non puoi farcela?>> disse Artic, fermandosi bruscamente.

<< TACI!>> replicò con forza il Sommo Drago della Morte, rincorrendolo insieme a Dath:<< Invece di scappare, affrontaci!>>.

<< Io non sto scappando.>> assottigliò lo sguardo lo spadaccino, ripiegando una delle estremità della propria arma fin dietro alla propria spalla:<< Stile Doppia Lama...Doppio Taglio di Ghiaccio!>> e così dicendo sferrò un fendente davanti a sé: sulla punta ripiegata poco prima si era formata una lama di ghiaccio lunga diversi metri, la quale saettò contro i due nemici.

<< Cos...?>> fece Necro, e benché la mossa giungesse inaspettata sia lui che il suo scheletro riuscirono ad evitarla, lasciando che la lunga punta di ghiaccio si infrangesse al suolo. Subito dopo il Cacciatore di Missioni alzò però anche l'altra lama e, nel momento in cui la agitò davanti al proprio corpo, anche da essa si generò istantaneamente un'altra estesissima lama glaciale che fendette in pieno Dath, imprimendogli un segno obliquo lungo le ossa prima di farlo cadere.

<< Merd...>> cominciò ad imprecare il Drago della Morte, nel vedere il suo compagno cadere, ma quando si girò venne raggiunto all'istante da Artic, che lo colpì in pieno stomaco con una gomitata per poi farlo volare più lontano con un uppercut:<< OUCH!>>.

<< E adesso...>> proseguì il Cacciatore di Missioni, venendo di nuovo incontro al nemico principale con la spada bilama. Quando lo spadaccino gli fu davanti, tuttavia, la figura cadaverica del non-morto lo assalì lateralmente, costringendolo a girarsi e a parare il colpo dello scheletro senza poter finire Necro. Quest'ultimo, colta l'occasione, ne approfittò per lanciargli un affondo con lo scettro, ed Artic venne preso in pieno, crollando così al suolo:<< AH!>>.

“ Eheheheh...” ghignò il Sommo Drago della Morte, pensando soddisfatto:“ Dopo questo dubito fortemente che potrà ancora fare lo sbruffon...” ma prima di finire la parola che aveva in mente si paralizzò, incredulo: senza dire una parola, Artic si rimise in piedi con un balzo.

<< Allora...>> si scrocchiò il collo lo spadaccino, ostentando sicurezza:<< … sei convinto, ora? Io non perderò finché non avrò sconfitto Fiammeggiante.>>.

<< A-Assurdo...>> balbettò il Sommo Drago della Morte: non solo il Cacciatore di Missioni con le katane si era rialzato senza difficoltà, ma nessuna ferita era impressa sulla sua veste. Anzi, essa si era ricoperta con una scaglia di ghiaccio molto estesa, che recava i segni delle punte dello scettro:<< Ha... formato del ghiaccio sul suo corpo per parare il mio attacco?>>.

“ E così anche lui, come Flint, può estendere il potere dei suoi Emblemi intorno al suo corpo.” pensò Fiammeggiante, indifferente:“ Allora è davvero migliorato...”.

<< Se hai finito, tocca a me.>> disse lo spadaccino, staccandosi il ghiaccio dal petto e buttandolo a terra:<< Preparati...>> e così dicendo si lanciò all'attacco:<< Stile Doppia Lama, Falci della Mantide!>>.

<< Non mi batterai!>> insistette Necro, andandogli incontro insieme a Dath, e quando si incontrarono a metà strada le falci dello scheletro furono le prime a scattare, minacciando di colpire lo spadaccino, il quale però lanciò un fendente laterale che bloccò il colpo. Anche il Drago lanciò la propria offensiva, ma la sua vittima riuscì spingere via il non-morto con un calcio e ad intercettare il suo scettro, alzandolo in alto per poi sferrargli in un secondo tempo un colpo discendente con una delle proprie lame. Inaspettatamente, in quell'attimo Dath si fece di nuovo avanti, frapponendosi tra i due e rimettendoci un braccio a causa di quel fendente.

<< Cosa?>> fece Artic, colto di sorpresa, e allora lo scheletro gli mollò un pugno in pieno petto con la mano rimastagli, catapultandolo a sei metri da lì. Lo spadaccino cadde in piedi,  non troppo danneggiato dal colpo grazie ad una nuova protezione di ghiaccio. Il non-morto non tardò a dirigersi di nuovo verso di lui, intenzionato ad aggredirlo nuovamente, ma il Cacciatore di Missioni lo scaraventò di nuovo a terra con un colpo di lama di ghiaccio alle gambe, mettendo poi altra distanza tra di loro. A quel punto, non appena il non-morto si fu rimesso in piedi, sia lui che il suo padrone tornarono alla carica, pronti ad una nuova azione simultanea.

Davanti al loro nuovo assalto, lo spadaccino con le katane si fermò, e ruotò la spada bilama a due mani di fronte a sé, senza un motivo ben preciso visto che i nemici erano ancora lontani. Non appena gli furono sufficientemente vicino, tuttavia...

<< Stile Doppia Lama...>> pronunciò il Cacciatore:<< … BUFERA DELLE LAME CONGELANTI!>>. Le lame rotanti della sua arma brillarono di una luce azzurra, e nello stesso momento da esse si liberò delle potentissime raffiche di vento gelido che spirarono in direzione dei suoi nemici.

“ Che...?” pensò Necro, buttandosi di lato per evitare quella folata glaciale, senza poter però evitare che essa investisse il suo fido Dath: lo scheletro cercò di arrancare in avanti, animato sempre dalle sue intenzioni poco amichevoli nei confronti di Artic... ma più cercava di procedere, più il suo corpo si ricopriva di strati di ghiaccio sempre più spessi.

<< Mmh... Vento congelante.>> concluse Fiammeggiante, intuendo la natura del fenomeno.

<< Cosa?>> si impietrì il Sommo Drago della Morte, spiazzato dagli effetti che quella mossa stavano avendo sul suo fido scheletro. Alla fine, Dath non riuscì più a muoversi, finendo totalmente ghiacciato da quell'imprevedibile mossa. A quel punto lo spadaccino smise di ruotare la spada, e la puntò verso il non-morto.

<< IMPALATORE GLACIALE!>> procedette Artic, freddo quanto le sue tecniche, e un aculeo di ghiaccio si formò nell'aria partendo da una delle sue lame, fino a raggiungere e perforare le ossa congelate dello scheletro, le quali si sbriciolarono in mille pezzi dalla prima all'ultima. A quella vista, lo sbigottito Necro abbassò il capo, chiudendo gli occhi.

<< L-L'hai...>> digrignò i denti il Drago, in apparenza irato:<< Non ci posso credere... hai distrutto la mia creatura...>>.

<< Te la sei cercata...>> lo fissò lo spadaccino, stringendo un pugno con fare spietato:<< Ero disposto a rimandare il conto in sospeso che avevo con te per occuparmi di Fiammeggiante... ma ora è tardi per tirarsi indietro: pagherai caro il fatto di avermi mandato contro i miei amici, quella volta...>>. Un lungo silenzio seguì quell'affermazione, e al termine di esso... 

<< Mmhmmhmmh... ahahahah...>> cominciò a ridacchiare Necro, alzando imprevedibilmente un'espressione assai divertita:<< AHAHAHAHAH! AHAHAH!>>.

<< Cosa ci trovi di così divertente?>> domandò incuriosito Artic, sorpreso.

<< Scusami, eheheh...>> smise pian piano di ridere il Drago, mantenendo costantemente il sorriso sulle labbra:<< Stavo solo pensando che hai la memoria piuttosto corta...>>.

<< Cosa?>>.

<< Hai dimenticato che quella volta, quando eri sul punto di battermi e stavi per svenire, ti ho detto che non avevo dato ancora fondo a tutte le mie risorse? Credo sia venuto il momento di utilizzarle...>>.

<< Quindi vuoi dire che potresti ancora vincere?>>.

<< Già: devo ammettere di essere rimasto sorpreso nel vederti ancora vivo, dopo averti impiantato il frammento della falce di Dath... in genere la gente che ce l'ha nel corpo muore dopo un mesetto. E ancora di più di vedere quanto tu sia migliorato... ma ora rimedierò io...>> e così dicendo, sollevò verso il cielo lo scettro che teneva tra le mani:<< E' la tua fine!>>.

Fu allora che un bagliore biancastro irradiò l'aria lì vicino. Artic si girò: erano i frammenti di Dath imprigionati nel ghiaccio ad emettere quella sinistra luminescenza. Non fece nemmeno in tempo a chiedersi cosa stesse succedendo che quei pezzi d'ossa scomparvero dal ghiaccio in cui erano intrappolati e la luce misteriosa, dopo essersi spenta, si riaccese intorno allo stesso Necro. Si fece accecante per un attimo, e quando si affievolì... il corpo del Sommo Drago della Morte era stato ricoperto da una spessa armatura d'osso, armata con falci dal punto in cui partivano gli avambracci e con un elmo a forma di cranio sul capo, armato anch'esso con una lunga lama affilata che partiva dalla cavità nasale.

<< Non mi dire...>> disse Artic, piuttosto affascinato da quello spettacolo:<< Hai indossato il tuo scheletro come un'armatura?>>.

<< Sei sveglio.>> sorrise Necro, assumendo la propria posizione di guardia:<< Questa è l'Armatura di Dath, detta anche l'Armatura della Morte... e fra poco imparerai a tue spese quanto sia temibile!>>.

<< Di sicuro, non lo scopriremo mai se continuerai a blaterare a vuoto.>>.

<< Hai ragione... quindi... diamoci un taglio!>> e così dicendo, il malvagio Drago scattò avanti, passando in breve a fianco dello spadaccino con una falce tesa verso di lui. Il Cacciatore di Missioni riuscì a parare l'attacco grazie alla propria arma bilama, ma stavolta con evidente difficoltà.

“ I suoi attacchi sono diventati più potenti?” pensò lo spadaccino con le katane, sorpreso, mentre il nemico si girava di nuovo nella sua direzione per sferrargli un fulmineo affondo di scettro che riuscì a schivare solo per un soffio:“ E anche la sua velocità...”.

“ L'Armatura di Dath aumenta esponenzialmente le mie abilità combattive.” pensò a sua volta Necro, allungando una delle falci sui suoi avambracci:“ Non esiste che qualcuno possa sconfiggermi!”. Artic si fece scudo con la propria arma dalla lama affilata per poi contrattaccare per mezzo di un fendente rotante, ma il Drago balzò indietro evitandolo, e subito dopo saltò in avanti in maniera tale da alternare due calci volanti su di lui, riuscendo così a colpirlo e a spingerlo indietro.

<< Urgh...>> fece Artic, riacquistando l'equilibrio, vedendosi poi arrivare contro lo scettro dell'avversario. Svelto, incrociò la sua spada con esso per bloccarlo, e con una rotazione immediata lo respinse, preparandosi quindi a mettere a segno un fendente. Il Drago però scansò la sua offensiva, e con rapidità gli assestò un diretto bestiale sul mento che lo sollevò da terra e lo fece impattare ad alcuni metri da lì sul suolo sottostante.

<< AHAHAH! Con questa Armatura posso usare le mie piene capacità...>> rise Necro, puntando il suo scettro in direzione di Artic: improvvisamente, l'Emblema Necromantico grande incastonato in mezzo alle sue punte cominciò a brillare, mandando bagliori scuri tutt'intorno.

<< Che...?>> fece il Cacciatore di Missioni, rialzandosi in fretta.

<< CASTIGATORE DEL NECROMANTE!>> dichiarò Necro, liberando dall'Emblema in suo possesso un raggio d'energia nero che saettò nell'etere, minacciando di abbattersi contro lo spadaccino con le katane. Istintivamente, quest'ultimo separò le katane unite e le incrociò davanti a sé, parando così il flusso energetico: tuttavia, esso era talmente potente che lo trascinò via per alcuni metri prima che egli potesse riuscire faticosamente ad arrestarsi per trattenerlo.

<< E' il momento di morire! AHAHAH!>> continuò a ridere il Sommo Drago della Morte, e a quelle parole il raggio d'energia si intensificò, ricominciando a spingere indietro il proprio obbiettivo.

<< Acci... denti...>> digrignò i denti Artic, a tratti riuscendo a trattenere il colpo e a tratti facendosi nuovamente trascinare indietro:<< E'... davvero forte...>> poi il suo sguardo ricadde sul poco distante Fiammeggiante: quello era lì ad aspettare un vincitore... ed era l'occasione che lo spadaccino con le katane aspettava da tanto tempo. 

Sentì qualcosa agitarsi in lui: non poteva perdere proprio ora... doveva chiudere una volta per tutte i conti in sospeso con Fiammeggiante, e per farlo non doveva lasciarsi sopraffare da Necro. Una nuova vampata di risoluzione emerse nella sua anima, e forse fu questo a permettergli di arrestare totalmente la spinta esercitatagli sulle spade dal Castigatore.

“ Mmh? L'ha bloccato?” pensò Necro, notando che il suo colpo non riusciva più ad allontanare il nemico dalla sua posizione.

<< GNNN.... HAAAAAAAH!>> gridò Artic, e con un'azione decisa cercò di respingere in alto la mossa speciale del Sommo Drago della Morte, col risultato che essa esplose con un boato, sollevando un gran polverone tutt'intorno.

<< Cosa? L'ha fatta scoppiare?>> si sorprese il Sommo Drago della Morte, facendosi scudo con le braccia per ripararsi dallo scoppio:<< Però... anche così, dev'essere ridotto male. E io...>> quindi si immerse nella nuvola di polvere alla svelta:<< … ne approfitterò!>>. 

All'interno di quella foschia polverosa, era alquanto arduo scorgere qualcosa. Tuttavia, Necro non ne era preoccupato: quel polverone nascondeva se stesso quanto il nemico, e questo lo riparava da agguati, anche se li riteneva improbabili, visto che Artic si era preso in pieno l'esplosione del suo attacco.

Nel girare lì intorno, finalmente, riuscì a scorgere una sagoma in mezzo alla polvere: a giudicare dalla forma, era un uomo ritto in piedi, e non poteva essere che lui. Veloce come una saetta, la raggiunse e brandì a due mani lo scettro, intenzionato ad ucciderlo sul momento.

In quel frangente, però, il colpo venne bloccato e trattenuto da una lama affilata: col dissolversi del polverone, la figura di Artic venne nuovamente alla luce, e a differenza delle aspettative non pareva aver ricevuto alcun danno dall'esplosione.

<< N-Non è possibile...>> rimase a bocca aperta Necro, confuso: era rimasto coinvolto in quello scoppio, come poteva essere così in forma? I suoi occhi, nel guardare lo spadaccino, intravidero dei residui di ghiaccio in più parti del suo corpo, e allora realizzò:“ Non mi dire... che nell'eventualità di non riuscire a neutralizzare il colpo... si era avvolto nel ghiaccio?”.

<< Spiacente...>> sussurrò Artic, sempre trattenendo lo scettro dell'opponente con una katana: per la prima volta da quando era iniziato il combattimento, un leggero sorriso si era impresso sulle sue labbra:<< … non posso perdere: oltretutto, Eline ha promesso di aspettarmi...>> nel dire ciò, sferrò un fendente sul nemico con la seconda katana.

Il filo della spada, lanciato con quel colpo ascendente, fendette in diagonale il Drago, facendo a pezzi le parti dell'armatura che incontrava. Squarciato in quel modo prima che potesse riprendersi dalla sorpresa, Necro crollò in ginocchio, e la sua Armatura di Dath iniziò a sbriciolarsi, segno che aveva perso le ultime energie.

<< N-Non... ci credo...>> mormorò l'incredulo Sommo Drago della Morte, mentre il sangue gli colava copioso dalla profonda ferita. Tremava come un foglia nel tentativo di risollevarsi, ma invano:<< Io... ho perso??>>.

<< Già... è finita per te.>> disse Artic, sospirando e riunendo le proprie katane in un'unica arma:<< In genere non infierisco sui nemici già sconfitti...>> sollevò una lama in aria:<< … ma se ti lasciassi il tempo di riprenderti, credo ci ostacoleresti ancora. Quindi...>>. Un po' gli dispiaceva, visto che aveva già vinto, doverlo uccidere... ma non poteva neanche scordare che quell'uomo l'aveva costretto a combattere contro i propri amici, giorni prima. In fondo, Necro sapeva bene a cosa avrebbe potuto andare incontro...

<< NO, FERMO!>>. Poco prima dell'azione decisiva, l'ultima persona del gruppo di Araldi della Supremazia rimasta in disparte si frappose tra il Drago e il Cacciatore di Missioni, brandendo una lunga spada in difesa del brigante.

<< Tu sei...>> si sorprese Artic.

<< K-Kemy...>> mormorò il capo degli Araldi della Morte. Ebbene sì, si trattava proprio dell'Araldo Superiore della Morte, Kemy, nonché la ragazza di Necro.

<< Non lo ucciderai!>> esclamò Kemy: sui suoi occhi si poteva vedere la determinazione che l'animava, e sembrava decisa a tutto pur di proteggere Necro. Artic rimase impassibile davanti alla ragazza, senza muovere un muscolo.

<< Kemy... dannazione... spostati.>> le disse Necro, preoccupato:<< Quello può ammazzarci tutti e due senza alcun problema... vuoi forse fare una brutta fine?>>.

<< NON CI PENSO NEMMENO!>> scosse più volte il capo la donna, incurante dell'ordine del proprio superiore:<< Non posso permettere che tu muoia... lo sai!>>.

<< Sei stupida... per caso? Così moriremo entrambi... e almeno tu devi vivere, per poter vedere il nuovo mondo creato dal Sommo Drago Supremo!>>.

<< No... non posso! Non potrei mai entrare in quel mondo senza di te!>>.

<< Per l'amor degli dei, Kemy, TOGLITI!>>.

<< NO!>> replicò di nuovo la ragazza, girandosi verso di lui con le guance rigate da alcune lacrime:<< Hai già dimenticato il motivo per cui siamo entrati nella banda?>>. 

<< Il... motivo?>> mormorò Necro, scosso da quelle parole:<< No, certo che no...>>.

<< Allora sforzati di ricordarlo...>> continuò Kemy, cercando di trattenere i singhiozzi:<< C-Ci conosciamo fin da piccoli... e ci siamo amati. Ti ricordi quando... abbiamo incontrato il Sommo Drago Supremo?>>.

<< Sì.>> annuì lentamente il Drago, voltando lo sguardo altrove:<< Quando cademmo in acqua... e fummo trascinati dalla corrente fino ad una cascata. Fu allora che mi feci questa cicatrice sul volto, nel tentativo di proteggerti, come potrei scordarlo?.>> mentre lo diceva, si toccò la vistosa cicatrice che portava sul viso:<< Allora venimmo trovati da lui... e ci convinse ad entrare nella sua squadra.>>.

<< Eravamo... soli allora... la gente ci evitava...>>.

<< Già, non avevamo un posto dove andare... ed entrammo nei Sommi Draghi con la promessa che un giorno saremo potuti vivere felici insieme, in un mondo sotto il dominio dei Draghi...>>.

<< E ora tu... vorresti che permettessi a costui di ammazzarti?>> gli chiese lei, quasi sul punto di scoppiare il lacrime:<< Allora... COSA NE SARA' DELLA NOSTRA FELICITA', SE MUORI?>>. Necro abbassò lo sguardo: non sapeva cosa risponderle, sapeva che era inutile morire in due... e tuttavia capiva anche cosa provava, perché provava i suoi stessi sentimenti nei suoi confronti. Anche lui non avrebbe esitato a buttarsi nel fuoco per la sua salvezza.

Artic, dal canto suo, li guardò, impietosito dal rapporto che c'era tra quei due: per un attimo, pensò che probabilmente anche loro, come Temprato e Montuoso, erano stati ingannati dalle promesse di Ryuzo.

<< Ehi, voi...>> iniziò a rivolger loro la parola lo spadaccino... quando le sue orecchie sentirono improvvisamente qualcosa che lo spinse a dare un'occhiata di soppiatto alle proprie spalle:<< ATTENZIONE!>> e così dicendo si gettò su Necro e Kemy, buttandoli a terra subito: una sfera infuocata li sorvolò fulmineamente, schiantandosi a terra con un diffondersi di fiammelle.

<< Che cumulo di sciocchezze...>> si fece avanti il Sommo Drago del Fuoco, Fiammeggiante: era stato lui a lanciare quella palla di fuoco:<< “ Vivere felici”, dite? Nel nuovo mondo... ci sarà spazio solo per i più forti, non per chi ha in cuore certe stupidaggini.>>.

<< FIAMMEGGIANTE!>> ringhiò Artic, balzando in piedi:<< Cosa hai intenzione di fare? Questi... non sono tuo alleati?>>.

<< Infatti ci sono serviti finché hanno potuto...>> lo fissò glaciale il Drago del Fuoco:<< … ma a questo punto non sono più di alcuna utilità.>>.

<< F-Fiammeggiante...>> mormorò Necro, shockato a quella frase:<< Come sarebbe a dire? Volevi... colpire noi?>>.

<< Non è possibile...>> disse Kemy, le mani davanti alla bocca per l'incredulità.

<< SEI UN BASTARDO!>> ruggì Artic, piantando al suolo una delle lame della sua doppia arma con furia:<< Non conta proprio nessuno per te, eh? O sono strumenti... o sono persone su cui sfogare il fatto di essere rimasto da solo. E' IL MOMENTO DI FARLA FINITA!>>.

<< Sai... la tua frase non poteva risultare più azzeccata.>> osservò Fiammeggiante, guardando dietro di lui, in alto:<< Ormai è finita... non ti sei reso conto di cosa sta succedendo alle tue spalle?>>.

<< Cosa stai...?>> chiese il Cacciatore di Missioni, dando una fugace occhiata dietro di sé. Il secondo dopo sbiancò, sgranando gli occhi:<< Ma... che diamine...?>>. Anche Kenryu e tutti coloro impegnati nelle battaglie si erano volti, puntando lo sguardo verso il cielo, e quello che videro li lasciò tutti nello sbigottimento più totale.

Dall'immenso Lago Centrale dietro a Goldgare si erano innalzati diversi vortici d'acqua... vortici altissimi, composti da litri di liquido che si stavano allungando ancora di più nella volta celeste. Erano così alti che non sono si potevano vedere da Goldgate, ma anche da tutte le città nel raggio di chilometri da lì. La maggior parte della popolazione del continente poté assistere a quell'insolito spettacolo, attonita, compresi Ryam, Joseph e David da Yellowgate, il professor Lawrence da Indigogate e la gente di Greengate.

<< Che sta succedendo?>> disse Kenryu, impietrito quanto gli Araldi della Supremazia che lo stavano combattendo da lì:<< Perché l'acqua...?>>.

<< … ha assunto quell'aspetto?>> finì la frase Temprato, non meno colpito. Anche Will e Tempestoso fissavano quel fenomeno con evidente perplessità e timore, imitatati da ogni Araldo, Cavaliere e cittadino nei paraggi.

<< Non sarà che...?>> mormorò Artic, sul punto di capire la reale natura di quel fenomeno inspiegabile:<< Non può essere...>>.

Frattanto, sugli scali del porto di Goldgate, anche Ryuzo, in compagnia dell'Araldo della Supremazia che l'aveva seguito, stava contemplando gli eventi in corso nel Lago Centrale, soddisfatto: non lontani da loro c'erano i corpi di alcuni Cavalieri del Governo Imperiale rimasti in città, che erano stati uccisi nel tentativo di arrestare il Sommo Drago Supremo.

<< E' fantastico...>> si lasciò andare ad un commento l'Araldo che era insieme al Supremo:<< Mio signore, questo è...?>>.

<< Proprio così.>> sogghignò Ryuzo, le mani unite dietro la schiena, ignorando i numerosi cittadini venuti ad assistere:<< Oramai è fatta... i nostri emissari hanno agito nei tempi previsti: li ho spediti ad azionare i sette meccanismi che nascondono ciò che cerchiamo, e alla fine hanno dato il via a questo.>>.

<< Allora tra poco potremo...?>> domandò lo scagnozzo, entusiasta dietro all'elmo che celava il suo volto.

<< Sì, tra poco... sarà tutto nostro.>> annuì il Sommo Drago Supremo. Poi rifletté:“ Devo ammettere che non è stato facile scoprire l'ubicazione dei punti da cui si azionavano le “ chiavi”... ma decisamente ne è valsa la pena: le frasi dei testi che celavano il segreto erano davvero ben scelte. Una “ strada che attraversa il cielo” … “ le porte dei sette colori”... associate erano un chiaro riferimento all'arcobaleno, ma il problema era trovare le sette porte che lo rappresentavano. Per fortuna... tramite i testi sono riuscito a scoprire che sette città di Acaidar hanno mantenuto il loro nome fin dai tempi antichi: Bluegate, Greengate, Yellowgate, Indigogate, Violetgate, Orangegate... e infine Redgate, che guarda caso, nella lingua antica, contengono ognuna il nome di un colore. Lì erano nascoste le “ chiavi”, e una volta attivate hanno immagazzinato in altrettante cisterne una buona parte dell'acqua del lago: in questo modo, gli speciali Emblemi Acqua mimetizzati sul fondale possono risucchiare tutta la restante acqua senza eccedere la loro capacità di contenerla. E a quel punto...”. Proprio alla fine di quel breve riassunto mentale, le colonne d'acqua iniziarono a ricadere verso il basso, fino a sparire del tutto.

Il fondale del Lago Centrale era venuto alla luce: si presentava come una gigantesca conca dai pendii non troppo ripidi, costellata di numerosissimi detriti, e si faceva sempre più profonda man mano che si procedeva al suo centro. Sulle pareti dello stesso, vicino alle sue coste, si potevano vedere (seppur ben mimetizzate dalla vegetazione sottomarina) le pareti delle sette cisterne che celavano al loro interno l'acqua immagazzinata prima dell'attivazione degli Emblemi Acqua. Su quella vasta superficie venuta allo scoperto, strisciavano inoltre diversi Demoni Abissali, a causa della mancanza d'acqua, oltre ad essere presenti un congruo numero di pesci a secco.

<< Molto bene... direi che possiamo andare.>> disse Ryuzo, iniziando a discendere con attenzione la riva del Lago Centrale per arrivare sul fondale:<< I nostri nemici sono ora impegnati a combattere... e noi siamo già sul posto. Per il momento dobbiamo solo prestare attenzione ai Demoni Abissali sul fondale.>>.

<< Sì, mio signore.>> annuì l'Araldo della Supremazia, seguendolo senza indugiare oltre.

I due briganti procedettero rapidamente in direzione del centro del lago, e i Demoni Abissali che sbarrarono loro la strada vennero uccisi senza pietà dalla frusta estensibile del Sommo Drago Supremo. Dopo diversi minuti di cammino, arrivarono a quella che sembrava essere la loro destinazione: nel punto più profondo del fondale, si era aperta una rientranza... una rientranza che sembrava essere l'ingresso di un tunnel. Al suo interno, una fioca luce dissipava le tenebre, permettendo una buona visibilità.

<< C'era un passaggio qua in fondo...>> disse l'Araldo, sorpreso:<< Come hanno fatto gli esponenti dell'antico popolo a scavarlo proprio sotto il lago? E quella luce...>>.

<< L'hanno scavato da sottoterra... partendo da una caverna naturale situata qui sotto, di cui hanno bloccato le altre entrate.>> spiegò Ryuzo, accostandosi all'entrata:<< In quanto a quella luce... il meccanismo ha attivato anche degli Emblemi Fiamma per provvedere all'illuminazione del passaggio, fino alla caverna denominata la " Sala della Stella Proibita". E' nella caverna che si trova ciò che stiamo cercando.>>.

<< Capisco...>>.

<< Allora, stammi bene a sentire.>> disse il Sommo Drago Supremo, mettendo un piede nel passaggio:<< Io andrò dentro e cercherò l'Emblema delle Stelle... nel frattempo, tu farai la guardia a questo luogo. Se qualcuno si avvicina, non pensarci due volte a farlo fuori.>>.

<< Sarà fatto.>> lo rassicurò l'Araldo, estraendo da dei foderi che portava sulla schiena una coppia di larghi pugnali:<< Nessuno passerà mai di qui.>>.

<< Ci conto.>> ghignò Ryuzo, e detto ciò si inoltrò nel corridoio che portava alla Stanza della Stella Proibita.

Il silenzioso guardiano posto dal Sommo Drago Supremo all'accesso della Stanza scrutò i dintorni per diversi secondi: al momento non un'anima era scesa dalle rive del Lago Centrale, forse perché nessuno se la sentivano di scendere dopo quanto era accaduto poco prima. Ad un tratto, però, sentì dei passi sopra le pietre, e si volse nella direzione da cui proveniva il rumore: due individui gli stavano venendo incontro dalla sponda ovest, discendendo le ripide pareti del lago prosciugato.

<< Cosa?>> si sorprese l'Araldo della Supremazia, assumendo una posizione di guardia nel vedere chi stava arrivando:<< Voi qui?>>. Giunti a pochi metri da lui, erano arrivati dei guerrieri che non avevano ancora preso parte agli eventi avvenuti nelle ultime ore: erano altri due dei guerrieri messi a guardia delle sponde laterali del Lago Centrale da Kenryu... erano Hiro ed Eria.

-Studio Tetro-

Io:<< EVVAI, EVVIVA, FINALMENTEEEEE!!!>>.

Honoryou:<< La faccenda sta arrivando alla parte finale, ormai!>>.

Keila:<< Eh sì, finalmente: i nostri eroi sono tornati :D Cominciavo a sentire la loro mancanza.>>.

Io:<< Eddai, lo sapevi che si stavano preparando vicino a quel lago xD >>.

Keila:<< E' vero, ma non si vedevano u.u >>.

Honoryou:<< Piuttosto, mi sto chiedendo se quell'Araldo della Supremazia sia forte oppure no...>>.

Io:<< Beh, non penso che Ryuzo se lo sia portato fin lì per sport xD >>.

Keila:<< E se fosse un...?>>.

Io:<< Ehi, sei pazza? Non fare spoiler!>>.

Keila (si tappa la bocca):<< SCUSA O_O >>.

Io:<< Buon per te... dunque...>>.

Keila:<< ABBIAMO SCOPERTO CHE NECRO E KEMY SONO DOLCIOSI :333 >>.

Honoryou:<< Solo questo hai in testa -.- ?>>.

Keila:<< Le shipping sono tutto, non potete capire u_u >>.

Io:<< Come no...diciamo che hanno il loro peso, ok?>>.

Keila:<< Va beeeeeene >3> >>.

Io:<< Allora... saluti odierni, cari lettori e recensori, e vi comunico che molto presto metterò l'ultimo disegno di tutta la storia...>>.

Honoryou:<< … di cui non frega niente a nessuno.>>.

Io:<< TVT EHI!>>.

Keila:<< Ehi, non cominciate uOu Comunque... che si fa?>>.

Io:<< Si intervista, ovviamente... e direi di chiamare in appello il maestro della truffa e dell'inganno dei Sommi Draghi... ossia Ryuz...

Ryuzo (si sorpassa in tutta fretta):<< Sì sì... piacere, addio.>>.

Keila:<< Ma che...?>>.

Honoryou:<< Che gli è preso? o.o >>.

Io:<< Uhm...forse doveva andare in bagno... vabbé, allora intervisteremo l'incendiario della storia, ossia Fiammeg...>>.

Fiammeggiante (li spinge via e se ne va):<< Levatevi di torno, vermi... ho da fare.>>.

Io, Keila e Honoryou:<< EHI!>>.

Honoryou:<< Cos'è, un'epidemia di diarrea (cit.)?>>.

Keila:<< Uhm... chi chiamiamo allora?>>.

Io:<< Boh... chiamiamo Artic...>> li trovolge anche lui.

Artic:<< BYE BYE!>>.

Io:<< DIAVOLI DELL'INFERNO, MA CHE STA SUCCEDENDO?>>.

Honoryou:<< Temo che la diarrea non centri nulla...>>.

Io:<< Accidenti... temo che anche gli altri ci eviterebbero. Bisognerebbe indagare...>>.

Keila:<< DETECTIVE KEILA IN AZIONE!>> si mette un capello da investigatrice.

Io:<< … what? .____. Chi?>>.

Keila:<< Semplice, indagherò per il bene dei nostri amatissimi lettori u.u Andiamo, Watts...ehm, Honoryou...>>.

Honoryou:<< E va bene... vengo con te, ma sono per essere sicuro che tu non ti cacci nei guai u.u >>

Keila:<< Aww, ma che tenero ♥ >>.

Honoryou:<< Andiamo...>> la segue fuori dallo Studio Tetro.

Io (rimasto solo):<< Speriamo che ce la facciano...>>.

???:<< MMHMMHMMHMMH...>>.

Io:<< …? Chi c'è?>>.

???:<< Ghihihihih...>>.

Io:<< .________- insomma... vieni fuori...>>.

???:<< D'accordo...>> atterra dall'alto.

Io:<< O__________o GAJIL DA FAIRY TAIL, il Dragon Slayer del Ferro!>>.

Gajil (avvicinandosi alla slot machine della Lotteria Tetra):<< Esattamente io.>>.

Io:<< Che ci fai qui? E, sopratutto... NON ADDENTARE LA MIA SLOT DI METALLO!>>.

Gajil (mastica pezzi d'acciaio):<< Ma è buona... crunch... anche se la vernice ne guasta un po' il sapore...>>.

Io:<< SUBITO!>>.

Gajil:<< Uffi...>>.

Io:<< E adesso... mi spieghi cosa sei venuto a fare?>>.

Gajil:<< Semplice... è colpa mia se i tuoi personaggi vi hanno evitati.>>.

Io:<< COSA?>>.

Gajil:<< Ho detto loro che stavano andando a fuoco i copioni con le loro parti e si sono precipitati, sai com'è...>>.

Io:<< TERRIBILE D8 >>.

Gajil:<< Ovviamente non era vero... li volevo solo allontanare.>>.

Io:<< E perché avresti fatto un gesto del genere?>>.

Gajil:<< Semplice... ghihihihih... perché voglio essere intervistato io.>>.

Io:<< WHAT? Anzi, visto che sei di un anime... NANI?>>.

Gajil:<< Cioè, intervisti anche personaggi di mezza tacca quando ci sono IO da intervistare? Io sono una personalità solida, ferrea...>>.

Io:<< Ha parlato l'allievo di Metallicana...>>.

Gajil:<< … quindi mi appresto benissimo ad un'intervista. Non hai scelta comunque... sono l'unico rimasto, GHIHIHIHIHIH!!>>.

Io:<< Ma tu non sei di Saga...>>.

Gajil:<< E allora?>> fa diventare il braccio una motosega:<< SBRIGATI!>>.

Io:<< O-Ok o___O''>>. Per ovvie ragioni anti-spoiler, l'intervista non viene mostrata. Alla fine...

Gajil:<< Bene, è stato un piacere.>>.

Io:<< Anche per me, u.u ci vediamo presto.>>.

Gajil (saluta con la mano):<< A presto, GHIAHAHAHAH!>>.

Io:<< Uff... oggi era più psicopatico del solito. Vabbé... direi che per stasera può bastare. Grazie a tutti quelli che mi seguono, come sempre, e ci becchiamo alla prossima ;) >>.

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Capitolo 60
*** Il seguace del Drago Supremo ***


60- Il seguace del Drago Supremo.

-Studio Tetro/Nel capitolo precedente-

Io:<< Cifra tonda... 60 xD Che dire... nel capitolo prima Ryuzo ha attivato le famigerati “ chiave” per accedere alla Stanza della Stella Proibita, situata sotto il Lago Centrato appena svuotato, e sul posto giungono anche Eria ed Hiro.>>.


<< Ehi...>> disse Hiro, guardandosi intorno sorpreso non appena fu giunto, insieme ad Eria, sul fondale del Lago Centrale:<< Si è prosciugato davvero del tutto, eh?>>.

<< A quanto pare Ryuzo è riuscito nel suo intento...>> mormorò Eria, seria, indicando l'accesso della Stanza della Stella Proibita alle spalle dell'Araldo della Supremazia:<< … e se non ho visto male, è entrato lì dentro.>>.

<< Vuole impossessarsi dell'Emblema delle Stelle.>> disse Hiro:<< Scavalchiamo questo tizio e andiamo a fermarlo!>> e senza perdere tempo il duo corse avanti, anche loro intenzionati ad entrare nel passaggio. Tuttavia, l'Araldo della Supremazia di guardia non era disposto a lasciarli passare.

“ Tsk... dove credete di andare?” pensò l'Araldo, scattando verso di loro:“ Non andrete oltre!” e così dicendo liberò dai pugnali con cui era armato dei filamenti vischiosi contro i suoi nemici. Hiro ed Eria si spostarono lateralmente, evitando gli attacchi per poi notare che i filamenti avevano formato quelle che sembravano essere due piccoli spuntoni di solida ambra sul terreno.

<< Ambra?>> si sorprese la ragazza, ed in quell'istante il misterioso scagnozzo di Ryuzo la raggiunse brandendo i pugnali. Veloce, Eria estrasse i suoi e bloccò quelli del nemico, trattenendolo in quello stesso punto.

<< Eria!>> esclamò Hiro, accorrendo per darle una mano.

<< Non pensare a me, Hiro!>> lo fermò la Cacciatrice di Missioni, senza lasciarsi sopraffare dall'avversario:<< Me la caverò da sola... non possiamo restare tutti e due qui. Ogni secondo è prezioso, e se Ryuzo si impadronisce dell'Emblema è la fine... vai e fermalo!>>. Sulle prime il Cacciatore di Missioni rimase titubante, un po' esitante nel lasciare lì la sua ragazza: era però consapevole che fermare il Sommo Drago Supremo era la priorità, senza contare che Eria sapeva combattere in maniera eccelsa anche da sola. Quindi annuì e, approfittando di quel momento, raggiunse in fretta l'apertura e si inoltrò nel passaggio senza alcuna esitazione.

<< Voi due...>> mormorò l'Araldo, piegandosi davanti alla pressione esercitata su di lui dai pugnali della ragazza:<< Kenryu non mi aveva detto che ci sareste stati anche voi...>>.

<< Cosa c'entra Kenryu?>> domandò la Cacciatrice di Missioni, ma prima di ricevere una risposta le lame dei pugnali dello scagnozzo di Ryuzo scivolarono di scatto lungo le sue, e quest'ultimo si abbassò nel contempo, lasciando che i fendenti parati si liberassero sopra la sua testa senza colpirlo.

<< Ascesa delle Due Rondini... del Cielo!>> dichiarò l'Araldo, alzando in alto i pugnali per falciarla con dei colpi ascendenti. Di scatto, lei evitò la mossa, allontanandosi alla svelta del nemico.

“ Ha usato... una mossa della Danza delle Due Rondini?” pensò Eria, sbalordita, arrestandosi non appena fu abbastanza lontana:“ E anche prima, quando ha deviato i miei pugnali... ha usato una Spinta della Rondine. Chi è?”.

<< Allora, Eria... è da parecchio tempo che non ci vediamo.>> disse con fare divertito l'Araldo della Supremazia, rimessosi in posizione.

<< Mi conosci?>> chiese sospettosa la Cacciatrice di Missioni.

<< Andiamo, non dirmi che non hai capito chi sono. Ti facevo più sveglia, sai?>>.

<< A questo punto, comincio ad intuirlo...>>.

<< In tal caso, immagino che questo non mi serva più...>> concluse l'Araldo, e così dicendo si sfilò l'elmo dal capo senza nemmeno mollare i pugnali, e lo buttò al suolo: da sotto di esso uscirono allo scoperto dei capelli di color nocciola scuro, i cui ciuffi incorniciavano un viso sorridente, dagli occhi di un colore più chiaro rispetto a quello dei capelli.

<< L'avrei dovuto capire subito...>> strinse i denti Eria, adirata nel vedere quel volto tronfio e sicuro di sé:<< Ambra, Danza delle Due Rondini... Non potevi essere che tu...Aldor!>>. Era proprio lui: il misterioso Araldo mascherato non era altri che il rivale giurato della ragazza. Aldor, il vice di Kenryu.

<< No... non proprio.>> scuoté il capo Aldor, allargando il sorriso sulle proprie labbra:<< Io sono l'Araldo Superiore della Supremazia Aldor! Per servirla...>>.

Contemporaneamente, all'interno del passaggio si delineava una lunghissima scalinata che scendeva sempre più in basso: gli Emblemi Fiamma affissi alle pareti laterali, umide a causa della loro vicinanza con il Lago Centrale, rendevano visibile l'ambiente circostante, il quale era angusto e decadente, impregnato di un forte odore d'antichità. Sicuramente era da decine di anni che nessuno ci entrava, prima di allora.

Hiro non perse tempo a discendere i gradini che si ritrovò di fronte il più velocemente possibile: non vedeva davanti a sé Ryuzo, il che stava a significare che si era già portato molto avanti rispetto a lui. Non vedeva la fine del passaggio, e tra sé pensò che sembrava quasi condurre all'inferno.

“ Devo fare il fretta...” pensò il ragazzo dal braccio fasciato, procedendo il più velocemente possibile lungo il percorso:“ Questo posto mi da una strana sensazione... chissà come mai...”. Trascorse un tempo indefinibile, durante la propria discesa nelle viscere del terreno del Lago Centrale... ma finalmente riuscì a scorgere una luce in fondo al passaggio a cui andò subito incontro, uscendo così da quello stretto percorso.

Lo scenario che gli si parò davanti agli occhi era completamente diverso da quello che poteva aspettarsi: la “ Stanza della Stella Proibita” era una gigantesca caverna sotterranea circolare, resa visibile da altri Emblemi Fiamma disposti lungo la sua circonferenza. Il suolo sottostante, invece, era ricoperto da una moltitudine di spesse lastre d'acciaio di forma rettangolare, tutte unite a formare una robusta pavimentazione. A qualche metro di distanza da lui, inoltre, c'era...

<< Ma guarda un po' chi è venuto qui!>>. Ryuzo era lì, in piedi, intento ad osservarlo con le mani in tasca e un sorriso colmo di trionfo impresso sulle labbra.

<< RYUZO!>> esclamò Hiro, fremendo di collera: la stessa indicibile collera che l'aveva pervaso quel giorno, ad Argentgate, quando aveva saputo la verità sulla sorte di suo padre:<< Maledetto... finalmente ti ho ritrovato!>>.

<< Carino come hanno sistemato questo posto, vero?>> continuò a guardarlo il Sommo Drago Supremo, senza muovere un muscolo:<< Penso che coloro che l'avevano costruito progettassero di trasformarlo in un laboratorio, in un secondo tempo, per continuare più accuratamente gli studi sull'Emblema delle Stelle.>>.

<< L'Emblema delle Stelle... dov'è?>> domandò il Cacciatore di Missioni, scrutando i dintorni: a parte loro, non riusciva a vedere nulla che somigliasse neanche lontanamente ad un Emblema:<< Non mi dire che l'hai...?>>.

<< E' proprio alle mie spalle.>> ghignò Ryuzo, spostandosi per non tenergli ostruita la vista.

Il fondo alla caverna, incastonato nella pietra della caverna, c'era una sorta di grande cubo di vetro: all'interno del cubo, come congelato in esso, era presente un oggetto... un oggetto di color bianco stellare, simile ad un gioiello e circondato da punte dorate. Era grande quanto un piccolo scudo, e sembrava emettere una luce che irradiava leggermente il vetro intorno a sé.

<< E'...>> boccheggiò Hiro, non totalmente certo della natura dell'oggetto: era diverso da qualunque Emblema avesse mai visto, non era sicuro che fosse proprio quello che cercavano i Draghi.

<< Sì, non stai sbagliando!>> sorrise il leader dei Sommi Draghi, indicando con un dito il cubo:<< Quello che si trova lì dentro, imprigionato in quella protezione, è proprio l'Emblema delle Stelle, l'Emblema più potente mai esistito: è stato messo in quel cubo, ottenuto dalla sintesi di diversi Emblemi, in modo da fornirgli un'ulteriore protezione. Le armi normali non potrebbero nemmeno scalfirlo... ma sono certo che io, con la mia frusta ad Emblema Controllo grande, potrò liberare la reliquia! AHAHAH! AHAH!>>.

<< Non ci contare!>> ribatté il ragazzo dal braccio fasciato, stringendo i pugni:<< Io... ti fermerò!>> e così dicendo sfoderò la propria spada dai bordi neri, tenendola a due mani.

<< Oh, non preoccuparti... non mi sono mica scordato di te, figlio di Heito.>> smise di ridere il Sommo Drago Supremo, togliendosi le mani di tasca e prendendo la frusta che teneva celata nella giacca:<< Prima ti eliminerò... e poi, in tutta tranquillità, mi approprierò dell'Emblema delle Stelle!>>.

Intanto, sul fondo del Lago Centrale...

<< Da quanto?>> domandò Eria ad Aldor, furiosa:<< Da quanto tempo sei passato dalla parte dei nemici?>>.

<< Da quanto tempo?>> chiuse gli occhi Aldor, divertito:<< Sono sempre stato con loro. Ero una spia, esattamente come il defunto Derric.>>.

<< Una spia?>>.

<< Il mio compito era di arrivare a tenere d'occhio il capo indiscusso dei Cavalieri del Governo Imperiale, anche a costo di battermi con la mia stessa banda. Peccato però che sia un tipo dannatamente riservato e che, nella migliore delle ipotesi, si sbottoni solo all'ultimo secondo... infatti non mi aveva minimamente accennato al fatto che ci fossero altre persone di guardia alle sponde del lago.>>.

<< Adesso capisco...>> mormorò Eria, grave:<< Quindi tu eri un traditore fin dall'inizio...>>.

<< Proprio così!>> sogghignò l'Araldo Superiore della Supremazia:<< Ma ora non venirmi a dire che ti dispiace: scommetto che sei contenta che non siamo alleati, non è così? Perché... anche tu vuoi portare a termine la contesa lasciata in sospeso, giusto? Prima a Graygate, poi a Whitegate...>> fece un passo avanti:<< Ti dimostrerò una volta per tutte che una donna non può essere il prossimo maestro della Danza delle Due Rondini del Cielo... ma stavolta non uscirai viva dallo scontro!>>.

<< Terminare la nostra battaglia è l'unico lato positivo...>> commentò la ragazza, ripristinando la propria posizione di guardia con evidente determinazione:<< Potrò riscattarmi dall'umiliazione di cui porto ancora i segni sul mio corpo! Ti pentirai di essere uscito allo scoperto!>>.

<< Non sottovalutarmi... ho sostenuto un ardo allenamento, dopo che ci siamo rincontrati a Whitegate.>> la avvisò il rivale:<< Sono un altro rispetto ad allora...>>. 

Tesi come le corde di un violino, i due praticanti della Danza delle Due Rondini del Cielo iniziarono a girarsi intorno come due potenti fiere, pronti a balzare l'uno contro l'altra da un momento all'altro...

<< CERCHIO DELLE DUE RONDINI DEL CIELO!>> tuonarono simultaneamente i due sfidanti, rompendo il silenzio e scontrando le lame dei propri pugnali nel tentativo di attaccare. Subito dopo si staccarono, e decine di affondi velocissimi scattarono subito da entrambe le parti, rendendo l'area che fendevano estremamente pericolosa.

<< COLPO D'ALA DELLE DUE RONDINI DEL CIELO!>> gridò Eria, passandogli accanto all'improvviso con un pugnale e ferendolo ad un fianco.

<< AFFONDO GEMELLO DELLE DUE RONDINI DEL CIELO!>> incalzò Aldor con un doppio tender di punte affilate che colpirono di striscio la ragazza.

<< PICCHIATA DELLE DUE RONDINI DEL CIELO!>> proseguì la Cacciatrice di Missioni, avanzando una delle sue armi verso il petto del rivale, il quale la deviò su una delle proprie. Anche il suo avversario rispose a quel punto con un affondo, ma lei riuscì a pararlo allo stesso modo in cui l'aveva parato lui. Esercitarono reciprocamente pressione tra di loro per alcuni secondi, nuovamente a contatto, per poi avanzare all'unisono un calcio contro allo stomaco.

<< OUCH!>> si lamentarono entrambi nel barcollare all'indietro, senza perdere tempo a gettarsi di nuovo nella battaglia con un infuriar di fendenti letali e schivate rapidissime.

<< Grinfie Strazianti delle Due Rondini del Cielo!>> continuò la ragazza, ad un certo punto, cercando di aggredire le spalle del suo presuntuoso avversario con le punte dei pugnali, ma quest'ultimo fu lesto e le schivò, continuando con un fendente ascendente che lei riuscì ad evitare a pelo.

<< Rotazione delle Due Rondini del Cielo!>> dichiarò Aldor, girando su se stesso in un ruotare di pugnali taglienti. Eria riuscì a passarvi sotto, per poi procedere verso il petto scoperto del nemico.

<< Cerchio... delle Due Rondini del Cielo!>> disse Eria, pronta ad imprimere nella pelle del nemico un cerchio mortale con le proprie armi. Il suo rivale si accorse di quell'azione, ma ormai era troppo tardi per evitarla.

<< Malediz... AAAAAH!>> gridò l'Araldo Superiore, l'armatura leggera che indossava sfondata in profondità dalla tecnica della ragazza fino a ferirlo. Barcollò indietro per poi vedersi di nuovo giungere contro la sua avversaria, e per evitarla non poté che balzare via da lì.

<< Non penserai di potermi...>> cominciò a dire Eria, quando improvvisamente venne tirata bruscamente verso il suo nemico:<< Che...?>>. Con la coda nell'occhio, riuscì a scorgere in quel momento qualcosa attaccato al proprio braccio: era una sorta di spesso filo di colore arancio, fatto d'ambra.

“ Eheheh...” pensò soddisfatto Aldor, tirando quel filo:“ Non si è accorta che quando sono indietreggiato le ho sfiorato il braccio con un pugnale... per attaccarle la mia Catena d'Ambra!” quindi tirò un'ulteriore strattone al resistente collegamento d'ambra, catapultando la ragazza nella sua direzione mentre lui preparava uno dei pugnali per colpirla.

<< Merda...>>.

<< GRINFIA STRAZIANTE DELLE DUE RONDINI DEL CIELO!>> dichiarò il nemico di Eria, tendendole un'arma per colpirla e, come risultato, il petto di quest'ultima venne solcato da una sanguinante e dolorosissima ferita: la ragazza strinse i denti per non urlare di dolore, e poco dopo venne colpita con violenza da un calcio del suo rivale, ricadendo così a terra.

<< Urgh...>> socchiuse gli occhi Eria, piuttosto provata da quelle due ultime offensive:<< Stronzo...>>.

<< Il gioco è appena iniziato!>> ghignò l'Araldo, tornando a strattonare la Catena d'Ambra non appena si fu rialzata e trascinandola così di nuovo contro di sé. La ragazza fu spinta nella direzione voluta, ma quando Aldor stava ormai per sferrarle una nuova Grinfia, lei riuscì a recidere il collegamento di resina con un colpo di pugnale ed a spostarsi in tempo per evitarlo:<< Cosa?>>.

<< Falce... delle Due Rondini del Cielo!>> proseguì la Cacciatrice di Missioni, allungando le proprie armi in direzione del torace di Aldor, il quale però riuscì ad evitarlo all'ultimo istante per poi arretrare rapidamente. 

Entrambi rimasero fermi a guardarsi l'un l'altra, ansimando a più non posso: quella prima parte della battaglia era già stata molto faticosa da sostenere, ed erano comprensibilmente spossati da quel gran consumo di energie.

“ E'... ancora... al mio... livello...” pensò tra sé Eria, sempre ansimando:“ Ho seguito un allenamento... simile a quello di Hiro... ma lui continua ad essere... al mio livello...”.

“ Accidenti... Non si smentisce...” pensò a sua volta Aldor, irritato:“ Non avrei mai pensato di farmi mettere sotto da una ragazza... ma di sicuro non perderò mai contro di lei! Lotterò per il volere del Sommo Drago Supremo...” allargò all'esterno del proprio corpo i pugnali:“ … e dimostrerò di essere io l'unico degno di essere il prossimo maestro della Danza delle Due Rondini!” quindi, ruotò di nuovo su se stesso come quando aveva usato la Rotazione delle Due Rondini del Cielo, dichiarando:<< Rotazione d'Ambra delle Due Rondini del Cielo!>>. Dalle punte delle sue armi uscirono altri filamenti d'ambra, i quali si estesero lungo l'orbita del giro che stava compiendo, allargandosi a formare una sorta di cupola di filamenti in procinto di estendersi verso la ragazza.

<< Che cos'è?>> si chiese Eria, cercando di mettere distanza da quella cupola d'ambra per quanto possibile: quella mossa, toccando i cadaveri dei Demoni Abissali sul proprio cammino, li ricoprì di uno strato di ambra che si solidificò all'istante sopra di loro.

“ Non puoi sfuggire alla mia tecnica!” pensò l'Araldo della Supremazia, mentre continuava a girare come un trattola. Infatti, la capacità di espansione di quella roba era troppo alta, tanto è vero che raggiunse ben presto la ragazza. Quest'ultima si abbassò per evitarla, ma benché fosse così riuscita a sottrarsi ai filamenti che giravano più in alto, quelli più in basso le bloccarono i piedi con l'ambra.

<< Oh no... come l'altra volta!>> costatò la giovane, cercando invano di staccare i piedi dal suolo. Nel vederla in quelle condizioni, Aldor si arrestò, risucchiando la cupola d'ambra negli Emblemi Ambra dei suoi pugnali e lanciandosi contro la Cacciatrice di Missioni. La ragazza si piegò per sfuggire alle sue lame, ma la posizione in cui si trovava non gli permise di schivarle del tutto, venendo così sfregiata al viso.

<< Non è finita! CERCHIO DELLE DUE RONDINI DEL CIELO!>> proseguì il giovane, allungando le lame in modo da solcare l'aria con un cerchio affilato, diretto contro di lei. Eria però riuscì a bloccare la mortale tecnica con i propri pugnali, trattenendo così il nemico davanti a sé.

<< Gnn... non vale...>>.

<< Con quest'ambra non andrai lontana... ed io...>> spinse via le armi della ragazza, facendola malamente cadere a terra ed avventandoglisi sopra con l'intenzione di trafiggerla:<< … ti ucciderò!>>.

<< Non contarci!>> esclamò Eria, evitando il suo colpo di pugnale e riuscendo ad assestargli una tremenda gomitata in volto, riuscendo così a spingerlo sul terreno a fianco a sé. Subito dopo, la ragazza tirò un paio di rapidi fendente all'ambra che la teneva imprigionata, riuscendo ad intaccarla quanto bastava per permetterle di staccare i piedi da terra e consentirle di distanziarsi alla svelta dal nemico.

<< Uff... ti sei già liberata.>> costatò amaramente Aldor, rimessosi come lei in piedi:<< Peccato...>> quindi le si scagliò di nuovo contro, le estremità dei propri pugnali rivolte verso l'esterno:<< Colpo d'Ala delle Due Rondini del Cielo!>>.

<< Colpo d'Ala delle Due Rondini del Cielo!>> fece eco la ragazza, saettando a sua volta con le lame sguainate e scontrando una di esse con una di quelle dell'opponente. A quel punto le armi incontratesi si separarono, e le altre due si allungarono nello stesso momento contro il rispettivo bersaglio, scontrandosi anch'esse. Allora Aldor incalzò usando di nuovo il primo pugnale, riuscendo così a ferire di striscio il braccio di Eria, e quest'ultima rispose con un'Ascesa delle Due Rondini del Cielo, che il suo opponente scansò per poi compiere un paio di balzi indietro.

<< Presa di nuovo!>> sogghignò l'Araldo Superiore, e con uno strattone tirò una nuova catena d'Ambra che aveva collegato al braccio ferito prima della ragazza, tirandola a sé. Tuttavia, inaspettatamente, la Cacciatrice di Missioni sorrise a quella mossa:<< Eh?>>.

<< Lo sapevo.>> disse Eria. L'Araldo non perse tempo nell'allungare una Picchiata delle Due Rondini del Cielo verso il suo cuore, ma lei si sottrasse all'offensiva e gli sferrò un calcio in faccia, infrangendo sul suo volto l'ambra solida rimasta attaccata al suo stivale.

<< OUCH!>> fece il traditore, arretrando con il busto per poi ricevere un secondo calcio coperto d'ambra sul suo stomaco. A quel punto, fu Eria a tirare la catena d'ambra, proiettando nella propria direzione l'avversario.

<< DOPPIA DISCESA DELLE DUE RONDINI DEL CIELO!>> dichiarò la ragazza, riuscendo a ferire ai lati del petto Aldor. Quest'ultimo recise rapidamente la Catena d'Ambra, ormai inutile, e, dopo aver intercettato il successivo fendente della ragazza su uno dei propri pugnali, deviò anche il secondo pugnale di Eria in arrivo.

<< STOLTA!>> esclamò feroce Aldor, mandandola via con un calcio:<< Ho atteso tanto... il momento di diventare il maestro della Danza delle Due Rondini...>> quindi si scagliò di nuovo su di lei, un pugnale teso nella sua direzione.

<< Maledizione...>> fece Eria, parando a fatica il pugnale con uno dei propri.

<< … e non permetterò MAI...>> proseguì l'Araldo Superiore, spingendo con furia l'arma della giovane:<< … dico MAI...>> si abbassò in seguito per schivare l'altro pugnale dell'avversaria:<< … CHE UNA DONNA ROVINI TUTTO!>> ed infine lanciò un Affondo delle Due Rondini del Cielo, centrandola in mezzo alle costole.

A quella mossa, Eria si ritirò lentamente, barcollante, lasciando che la lama fuoriuscisse dal punto colpito: il buco che ora aveva all'altezza dello stomaco grondava sangue a fiotti, trasmettendole una sofferenza immane. Le costò parecchio non piegarsi in ginocchio da quanto le faceva male.

<< Sarò io il nuovo maestro.>> decretò Aldor, convinto, osservandola con aria di trionfo:<< Così deve essere: solo un uomo può divenire il maestro, perché è sempre stato così da diverse generazioni. Credevi di avere davvero le capacità per potermi sconfiggere? Ti ho battuta una volta... e l'ho fatto ancora! AHAHAHAH! AHAHAHAHAAHAH!>>. Eria non rispose, si limitò a rimanere con la testa abbassata di fronte a quelle risate quasi maniacali e a tenersi la ferita sanguinante. Quando decise di rispondere, le sue parole furono queste:<< Ti sbagli.>>.

<< Cosa?>> smise di ridere l'Araldo Superiore della Supremazia, sorpreso.

<< STAI SBAGLIANDO DI GROSSO!>> replicò con più forza la ragazza, alzando degli occhi pieni di una volontà incrollabile su di lui:<< Pensi... che c'entri qualcosa? Anche un bambino... volendo... potrebbe aspirare a diventare un maestro...>>.

<< Che sciocchezze vai blaterando?>>.

<< Non sono sciocchezze...è che sei troppo cieco...>> nel dire questo si tolse la mano dalla ferita, sollevando le armi davanti a sé:<< … troppo cieco per capire... che non è dal sesso, o dalla forza che si stabilisce chi diventa il vero maestro... della Danza delle Due Rondini del Cielo...quanto dall'orgoglio... e dall'anima che ti guidano sul tuo sentiero!>>.

<< Stupidaggini...>>.

<< Il mio orgoglio e la mia anima... non sono da meno di quelle di qualsiasi altro guerriero...>> continuò a parlare Eria:<< … mentre tu sei troppo arrogante e fiducioso della tua forza per... poter davvero diventare un maestro! E comunque... NON MI HAI ANCORA SCONFITTA!>>.

<< Tsk...>> scosse il capo Aldor, per niente convinto delle parole dell'avversaria:<< Hai un bel coraggio a parlare così, dopo il buco che ti ho lasciato...>>.

<< Non mi interessa...>> ringhiò la ragazza:<< … non permetterò mai... che un tipo come te infanghi l'onore dello stile della Danza delle Due Rondini del Cielo diventandone il prossimo maestro! A costo... della vita!>> e così dicendo allargò le gambe, alzando le braccia in alto con le estremità delle armi rivolte al cielo: la nuova posizione di guardia che aveva assunto ricordava molto un maestoso rapace dalle ali spiegate, e sembrò colpire molto il vice di Ryuzo.

“ L'Ultima Posizione della Rondine...” pensò l'Araldo Superiore della Supremazia:“ Chi la usa annuncia che, anche se il proprio corpo andasse distrutto, continuerà a lottare con la propria anima, se necessario. E' davvero pronta a buttare la sua vita... pur di non riconoscere la mia superiorità?” a quel punto balzò indietro, e allungò i pugnali verso la sua opponente, secernendo da essi delle scie di ambra che viaggiarono nell'aria per colpirla, ruggendo:<< SEI UN PUGNO NELL'OCCHIO! MUORI!>>.

“ Non devo pensare al dolore...” pensò Eria, socchiudendo gli occhi:“ … ma a vincere!”. Ignorando la sofferenza che la attanagliava, scattò immediatamente avanti, vedendosi arrivare contro le scie d'ambra appena lanciate, ormai a pochi centimetri da lei... e incredibilmente, nonostante la distanza minima, riuscì a schivarle con uno scatto a dir poco fulmineo, tanto da risultare stupefacente.

<< Cosa? L'ha... schivato, da così vicino e in quelle condizioni?>> boccheggiò incredulo il giovane. Mentre era ancora sorpreso, però, la ragazza spiccò un salto e gli si scagliò addosso, le lame delle armi ancora tese verso l'alto.

<< Ali del...>> cominciò a dire la Cacciatrice di Missioni, in avvicinamento allo sbigottito avversario:<< … GRIFONE-RONDINE!>> fulmineamente, incrociò i pugnali davanti a sé nel momento stesso in cui piombò davanti a lui, sferrandogli un devastante doppio fendente contro il torace.

<< AAAAAAH!>> gridò Aldor, barcollando indietro con un schizzo dei propri fluidi corporei, in uscita dalle due ferite incrociate sul proprio corpo:<< A-Ancora tutta... questa forza...>> poi sbarrò gli occhi: Eria stava assumendo una nuova posizione, con le armi disposte ai lati del volto.

<< Sequenza... delle Due Rondini... del Cielo...>> mormorò la ragazza, ruotando a formare un cerchio con le armi:<< CERCHIO DELLE DUE RONDINI DEL CIELO!>> e senza alcuna esitazione, inflisse al nemico un'altra doppia ferita circolare, frantumando del tutto la sua corazza leggera.

<< Gggr...>> digrignò i denti Aldor, con il sangue alla bocca, bloccandosi e reagendo con un colpo discendente dei propri pugnali:<< TU...>> ma proprio allora, la Cacciatrice di Missioni raggiunse ad occhi chiusi la sua mano con i propri strumenti di battaglia, premendo le lame sulla sua impugnatura per fermare il colpo.

<< KORYU'! PARATA!>> continuò Eria, spingendolo via con uno strattone, cercando di non farsi sopraffare dalla gravità dei tagli che portava, e incalzando con due affondi discendenti:<< GRINFIE STRAZIANTI!>>.

<< ARGH!>> urlò ancora il traditore, ricevendo nuove fenditure sul proprio corpo.

<< ASCESA! DOPPIA ASCESA! DISCESA! DOPPIA DISCESA! AFFONDO! AFFONDO GEMELLO! PICCHIATA!>> continuò la ragazza, dando fondo a tutte le energie rimastele per eseguire senza tregua, in rapida successione, tutte le tecniche che aveva imparato contro Aldor. E a quest'ultimo, ormai preda di quella scarica di colpi, non restò altro da fare che subire, senza riuscire a trovare un momento per contrattaccare.

Alla fine, sferrato un ultimo attacco, la ragazza cadde in ginocchio: aveva finito anche le ultime energie. In compenso, ora l'armatura del rivale era stata totalmente demolita, e lui si reggeva solo per miracolo in piedi, su quel corpo ridotto in maniera indicibile.

<< Anf... Anf...>> ansimò pesantemente Eria, fissando atterrita Aldor:<< Non... Non cade...>>.

<< T-Tu...>> sussurrò tra i denti Aldor, in una maschera di sangue e collera:<< Non... Non puoi vincere... io... sono... il maestro...>> quindi strinse più forte che poteva i pugnali, gettandolesi con un affondo:<< … SONO IL FUTURO MAESTRO DELLA DANZA DELLE DUE RONDINI DEL CIELO!>>.

“ Il mio corpo...” pensò Eria, avendo a malapena l'energia per tapparsi l'ultima ferita che aveva ricevuto durante il duello:“ … non si muove più... non...”. Chiuse gli occhi, ormai incapace di reagire e pronta a ciò che la aspettava.

Tuttavia, non successe niente. Non accadde nulla. Piano piano, Eria incominciò a riaprire gli occhi, colma di stupore: Aldor si era bloccato, immobile e con le lame a pochi millimetri dal proprio obbiettivo. Aveva lo sguardo sbarrato, e subito dopo le sue ginocchia crollarono al suolo, come svuotate da ogni forza rimanente; dalle sue innumerevoli ferite erano scaturiti altri fiotti di sangue.

<< M-Maledizione...>> balbettò il rivale della giovane, tremante:<< Esaurire... tutte le energie... proprio adesso...>> dopo quelle parole, un nuovo sbocco di liquido rossastro uscì dalla sua bocca, per poi ricadde di lato, crollando a terra:<< Che... morte... stupida...>>. Infine, chiuse gli occhi. Per sempre.

La ragazza strabuzzò le palpebre: il nemico era caduto... e l'unica ancora cosciente era lei. Si rese allora conto che era riuscita a farcela, i suoi ultimi sforzi non erano andati perduti. Una grande euforia la pervase, fino a spingerla ad alzare un pugno in aria.

<< Ho... HO VINTOOOO!>> gridò Eria, dichiarando al cielo la propria vittoria sul suo eterno rivale. Poi, stremata, ricadde a sua volta all'indietro, rimanendo distesa sul fondale asciutto del Lago Centrale, le pupille rivolte alla volta celeste:<< Ahia... che male...>>.

Frattanto, parallelamente allo scontro svoltosi tra Aldor ed Eria, dietro a Goldgate stava avendo luogo un'altra battaglia: uno scontro tra due acerrimi nemici, animati dal desiderio di battersi per risolvere una volta per tutte le faccende lasciate in sospeso...

-Studio Tetro-

Io:<< Speriamo che Gajil non venga di nuovo...>>.

Keila (rilegge il capitolo):<< Certo che è più corto del consueto, eh?>>.

Io:<< Già, in effetti non ce l'ho fatta ad allungarlo più di così.>>.

Honoryou:<< Succede, in fondo non era facile allungare di troppo quello scontro...>>.

Io:<< Giusto lol, pensiamo al presente... e al prossimo intervistato. Che sarà...>>.

Keila:<< Non mi dire che è lui...>>.

Io:<< ALDOR!>>.

Keila (spacca tutto):<< GRAR!>>.

Io:<< CHE C****??? O_o >>.

Honoryou:<< Non lo può vedere...>>.

Io:<< O__O >>.

Keila:<< Ti prego... niente interviste per oggi!>> occhi dolci.

Io:<< Ugh... e va bene... per stavolta niente.>>.

Keila:<< Grazie ^W^ >>.

Honoryou:<< Ma allora... che facciamo?>>.

Io:<< Bella domanda... potremo usare la Slot Machine (salvatasi miracolosamente dalle fauci di Gajil).>>.

Honoryou:<< In mancanza di meglio...>>.

Io (si rimbocca le maniche e prende la leva):<< Ok... andiamo.>> la tira.

???:<< 0_0 Lo Studio Tetro?>>.

Io:<< O_O B-B-B...>>.

Honoryou e Keila:<< BLACK_ROSEWITCH, SEZIONE 5D'S!>>.

Black_RoseWitch:<< Da quanto tempo xD Come state?>>.

Io:<< Non male u.u Incredibile che la Slot Machine abbia estratto proprio te xD >>.

Black_RoseWitch:<< Perché, ti dispiace?>>.

Io:<< Non ho mai detto questo u.u anzi, il contrario.>>.

Black_RoseWitch:<< Davvero? *W* >>.

Io:<< Cert- >>.

Keila:<< Aria di shipping, eh? B) >>.

Honoryou:<< MOLTO FORTE B) >>.

Io:<< -____- Prego?>>.

Black_RoseWitch:<< o///O ehi! Non è vero, e lo sanno tutti!>>.

Keila e Honoryou:<< XD >>.

Io:<< Lasciali perdere...>>.

Black_RoseWitch:<< Ad ogni modo... è un tuo oc il tizio che ho visto venendo qui?>>.

Io:<< Tizio? Quale tizio?>>.

Black_RoseWitch:<< Quello vicino al tuo computer...>>.

Io:<< COSAAAAA?>>.

Keila:<< O________O NON SARA' “ LUI”!>>.

Honoryou:<< Il flagello di EFP!>>.

Io:<< IL PERFIDO GILAG! I nostri accout sono in pericolo!>>.

Black_RoseWitch:<< NANI? è_é >>.

Io (scatta come una molla verso il computer):<< PRESTO, DOBBIAMO FERMARLO!>>

Black_RoseWitch:<< E SUBITO!>>.

Keila e Honoryou (li seguono sussurrando):<< Sono proprio affiatati... eheheheh...>>.

Giungono tutti dal PC, dove c'è la figura voltata di Gilag.

Gilag (con una chiavetta in mano):<< … e una volta inserita questa, EFP sparirà per sempr...>>.

Io e  Black_RoseWitch (gli saltiamo addosso?):<< NOOOOOOOOOOOOOH!>>.

Gilag (cade):<< ARGH!>>. Lo immobilizza Honoryou.

Io (spacca la chiavetta):<< MALEDETTO GILAG!>>.

Black_RoseWitch:<< Ce l'aveva quasi fatta...>>.

Io:<< Se non fosse stato per te non ce ne saremmo accorti.>>.

Gilag:<< Mannaggia...>>.

Black_RoseWitch:<< MMHMMMHMMMH... dovremo punirlo B) >>.

Io:<< So io come BD >>.

Keila:<< ? >>.

Io:<< Mandiamolo dagli spadaccini di Blatt Maister... B) >>.

Black_RoseWitch:<< B) >>.

Gilag:<< NO, QUEGLI PSICOPATICI NO!>>.

Io:<< Psicopatici? Ma sono tanto simpatici... con le loro spade affilate...>>.

Gilag:<< O__________O NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!>>.

Io:<< EHEHEHEHEH... e mentre lo spediamo in pacco regalo ai nostri amici, è il momento di ringraziare tutti coloro che mi seguono, come sempre... e di mostrare l'ultimo disegno della storia: l'Emblema delle Stelle ^W^ Spero che la forma che ho inventato per esso sia di vostro gradimento.>>.

Black_RoseWitch:<< Bello l'Emblema *W* >>.

Io:<< Almeno a lei sembra piacere xD E con questo è tutto... alla prossima ;) >>.

Keila e Honoryou:<< CIAOOOOO!>>.

Gilag:<< ARRGHH!!!>>.

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Capitolo 61
*** Duello tra demoni ***


61- Duello tra demoni.

-Studio Tetro-

Io:<< Il conto alla rovescia della fine è ormai irreversibile, signore... quindi, nel frattempo, diamoci dentro con gli scontri :) Dunque... ricorderete di certo che nello scorso capitolo, mentre Hiro si appresta a battersi con il nemico che si cela dietro a tutta la faccenda, Eria uccide Aldor in uno scontro all'ultimo sangue. E' il momento di spostarci altrove...>>.


Contemporaneamente allo scontro tra Eria ed Aldor, sul campo di battaglia alle spalle di Goldgate Kenryu, Temprato e Will avevano ripreso a combattere contro gli Araldi della Supremazia avversari, dopo l'interruzione causata dal prosciugarsi del Lago Centrale, e lo stesso fecero gli eserciti di Araldi e Cavalieri non lontani da loro. Ed era proprio nel mentre di ciò che Artic e Fiammeggiante erano ormai sul punto di affrontarsi, sotto gli occhi degli atterriti Kemy e Necro.

<< E così...>> disse Artic, scrutando il tanto agognato avversario:<< … Ryuzo è riuscito nel suo intento, non è così? Sta per... recuperare l'Emblema delle Stelle?>>.

<< Esattamente.>> ridusse a fessure gli occhi Fiammeggiante, facendo un altro paio di passi verso di lui:<< Ben presto il Sommo Drago Supremo tornerà qui... e a quel punto una nuova era avrà inizio.>>.

<< Non contarci troppo...>> ribatté il ragazzo con la katane combinate, arricciando un sorriso che stonava terribilmente con le pupille da assassino che presentava in quel momento:<< Ci sono anche Eria ed Hiro di guardia al lago... di sicuro riusciranno a fermarlo. Ma in ogni caso ...>> il suo sorriso svanì nel nulla:<< … quello che mi interessa, in questo momento, sei tu! Penserò dopo a Ryuzo!>>.

<< Tanto non ti avrei fatto ugualmente andar via di qui... devo uccidere anche te, come Flint, per sfamare il mio insaziabile odio verso la tua famiglia: portandovi da voi mi avete fatto conoscere più da vicino ciò che ho perso... e questo non mi è affatto piaciuto.>>.

<< E' da troppo tempo che ti sto cercando... e adesso farò sì che tu paghi per la morte di mio padre e di tutti gli innocenti che hai assassinato>>.

<< Provaci!>> lo sfidò Fiammeggiante, mettendosi in posizione.

<< Non ho intenzione di provarci... ma di riuscirci.>> ringhiò Artic, imitandolo. Si osservarono a vicenda, animati da un incommensurabile istinto omicida, ma immobili come statue: il caldo vento che spirava su di loro non faceva altro che dare più enfasi alla solennità dell'evento che da lì a poco avrebbe avuto inizio. Necro e la sua ragazza rimasero in ansia, in attesa dello scontrarsi degli opponenti.

<< Kemy...>> ruppe ad un certo punto il silenzio il Sommo Drago della Morte.

<< Sì?>> rispose l'Araldo Superiore, senza staccare gli occhi dai due avversari davanti a sé.

<< Forse... è meglio se ci allontaniamo.>> mormorò Necro, dolorante a causa dell'ultima ferita inflittagli da Artic nel precedente scontro:<< Ho... un brutto presentimento, circa questo combattimento... non credo che sia sicuro per noi stare così vicini. Portami... abbastanza lontano da qui... così potrai anche occuparti delle mie... ferite...>>.

<< D-D'accordo.>> annuì decisa Kemy, prendendogli un braccio e appoggiandolo sulle proprie spalle:<< Tieniti a me...>> quindi lo alzò e lo sorresse in piedi, conducendolo via da quello che sarebbe diventato il teatro della battaglia.

In mezzo al frastuono quasi assordante dei combattimenti circostanti, nessuno di loro accennò a muoversi...

Trascorse quasi mezzo minuto, ed erano ancora lì a fissarsi a distanza, colmi d'odio reciproco...

D'improvviso, i loro corpi si scongelarono da quella posizione statuaria e si mossero all'unisono, facendo sì che, l'istante successivo, le katane combinate di Artic e la lancia di Fiammeggiante si incrociassero; le parti taglienti delle due armi rimasero a contatto, muovendosi impercettibilmente ai lati nel tentativo di prevalere. Gli occhi di entrambi continuarono a fissare quelli dell'altro, pieni di determinazione a vincerà la contesa, e ad un tratto entrambi staccarono una mano dalla propria arma e si colpirono reciprocamente con un pugno in faccia.

<< Grrr...>> ringhiò il Sommo Drago del Fuoco, senza staccare la propria mano chiusa dalla guancia di Artic.

<< Rrr...>> fece eco il Cacciatore di Missioni, anche lui con il pugno a contatto col volto del nemico. Poi, come comandati da un medesimo impulso, si separarono e saltarono ripetutamente indietro, cominciando in tal modo a mettere distanza tra loro. Nell'indietreggiare, Artic ruotò la propria spada bilama davanti a sé, annunciando:<< Stile Doppia Lama...>>.

<< Fiammata...>> cominciò a dichiarare anche Fiammeggiante.

<< … BUFERA DELLE LAME CONGELANTI!>>.

<< … DIROMPENTE!>>. Dalle lame dello spadaccino spirò un potentissimo vento gelido, mentre la lancia del Drago eruttò una concentrazione di fiamme ardenti: le due tecniche si scontrarono a metà strada, scaricando i loro effetti sul terreno sottostante e lambendolo così con il calore o il freddo a seconda della mossa.

<< Hanno iniziato in perfetta parità...>> osservò con serietà Necro, mentre Kemy provvedeva a fasciargli le ferite con la tunica di lui, strappata in modo da ricavarne delle bende. Intanto, né la Bufera né la Fiammata riuscirono ad avere la meglio, e ben presto si esaurirono: i due avversari allora corsero avanti, e non appena furono sufficientemente vicini balzarono in aria, incrociando le armi con uno scintillare di lame affilate. Nel ripiombare a terra, entrambi finirono col ritrovarsi a spalle rivolte verso il nemico, separati sono da un metro scarso di distanza.

<< Quintuplo...>> cominciò a dire Fiammeggiante, voltandosi subito e ricoprendo la mano sinistra con cinque unghioni di fiamma:<< … Artiglio di Fuoco!>> e così dicendo li protese contro il bersaglio, il quale riuscì a bloccargli il braccio con la propria destra in maniera da sventare l'attacco.

<< Stile Doppia Lama...>> proseguì Artic:<< … Falce della Mantide!>> quindi incalzò con un fendente ascendente della propria bilama, che il Drago riuscì a parare sulla propria lancia. In quel frangente, quest'ultimo osservò il braccio bloccatogli dalla stretta dell'opponente.

“ Ah, ora capisco...” pensò il brigante, con un lampo d'intuizione:“ Prima, quando mi ha dato il pugno in faccia, non ha risentito del calore dell'Emblema Fiamma grande che ho esteso su tutto il mio corpo... e questo perché ha avvolto il suo corpo in una potente aura fredda, sprigionata dai suoi Emblemi. In questo modo rende più sopportabile il calore con cui viene a contatto...” nel pensare questo incurvò un leggerissimo sorriso:“ Ti sei preparato tanto per poter contrastare le mie fiamme infernali, Artic?”.

<< Impalatore...>> riprese lo spadaccino con le katane:<< … GLACIALE!>>. In quel momento, dalla lama della doppia spada puntata in direzione del corpo del Drago si formò istantaneamente una punta di ghiaccio, la quale saettò al di sopra della lancia per trafiggerlo. Fiammeggiante però era pronto, e con una poderosa spinta riuscì ad alzare l'arma di Artic, facendo sì che lo spuntone glaciale mancasse l'obbiettivo. Notata l'occasione, il Cacciatore di Missioni mollò allora il braccio sinistro del Drago e gli sferrò un poderoso gancio destro, che il capo degli Araldi del Fuoco evitò tirando di lato la testa.

<< La tua occasione è anche la mia...>> disse Fiammeggiante, contrattaccando con un calcio tale da far volare lo spadaccino al suolo, a quattro metri di distanza da lì. 

<< Acc...>> imprecò Artic, già rialzatosi: il colpo gli aveva fatto uscire sangue dalla bocca, rompendogli un labbro, e intanto il Sommo Drago del Fuoco aveva già puntato la sua lancia contro di lui.

<< FIAMMATA DIROMPENTE!>> disse il Drago, e una nuova fiammata si preparò ad incenerire tutto ciò che incontrava sul suo cammino. Il Cacciatore di Missioni fece in tempo a schivarle, ma dalla schiena del suo nemico due lame fatte di fuoco gli si allungarono nella sua direzione per falciarlo, ed una di esse riuscì infatti a ferirlo al petto.

<< AAAH!!>> si lamentò lo spadaccino, sentendo distintamente il dolore dello squarcio bruciante aperto sul suo corpo.

<< Lame Scattanti del Demone Fiammeggiante!>> dichiarò Fiammeggiante, spingendogli contro anche il filo infuocato della seconda fiamma: Artic si spostò appena in tempo, lasciando che esso si abbattesse invece al suolo, ed il secondo successivo del ghiaccio era comparso a coprire la ferita infertagli prima da quell'ultima tecnica.

<< Taglio... GLACIALE!>> proseguì il Cacciatore di Missioni, lanciando contro il Drago una scia a forma di fendente da quella distanza.

<< Tsk... patetico!>> commentò il Sommo Drago, scansando l'attacco e riprendendo a mandargli addosso le Lame Scattanti. Nel momento in cui aveva evitato il colpo, però, Artic aveva già affondato il filo della propria spada nel terreno.

<< Stile Doppia Lama...Aculei Glaciali!>> spalancò gli occhi lo spadaccino, facendo spuntare dal punto in cui si trovava una concatenazione di stalagmiti che si diressero verso il nemico. Quest'ultimo, colto di sorpresa, balzò via appena prima che lo colpissero, interrompendo così anche l'offensiva mossa con le Lame Scattanti... e una volta che fu atterrato, davanti a sé giunse un fulmineo Impalatore Glaciale.

<< Dannazione...>> imprecò il Drago, parando appena in tempo l'estesissima punta di ghiaccio grazie alla propria lancia, ma venendo sbalzato indietro nell'aria. Atterrò in piedi con prontezza, venendo però raggiunto con rapidità da Artic.

<< HAAAAAAAAAAA!>> gridò lo spadaccino con le katane, e con un deciso fendente gli inflisse una ferita in diagonale: Fiammeggiante dovette stringere i denti per non lasciarsi sfuggire un lamento di dolore a quel tutt'altro che indifferente taglio aperto sulla sua pelle, e nel momento in cui venne colpito le sue Lame Scattanti si dissolsero. A quel punto, il Cacciatore di Missioni ruotò immediatamente la propria spada bilama con uno scatto per finirlo, ma il suo opponente riuscì a bloccare con la lancia le sue lame .

<< Non male...>> disse il Sommo Drago con un po' di ammirazione, trattenendo il nemico:<< Sei il degno figlio di tuo padre... in trentatré giorni sei riuscito a surclassare Necro, e ora combatti contro di me... ma non ti illudere...>> in quell'istante, una fiammata pervase la ferita sanguinante che aveva ricevuto prima, arrestandone la fuoriuscita di sangue.

“ Ha usato le fiamme per cauterizzare la propria ferita...” pensò Artic, sorpreso.

<< Ti ricordi che, quando eravamo piccoli, ero sempre io a vincere nel corpo a corpo?>>.

<< Già, prima che papà mi proibisse di continuare ad allenarmi... per evitare che ti affrontassi.>>.

<< Beh, non è cambiato nulla...>> assottigliò lo sguardo Fiammeggiante, respingendo con uno strattone in rivale:<< … SONO SEMPRE IO IL PIU' FORTE! ARTIGLIO DI FUOCO!>> e così dicendo fece saettare nell'etere la punta infuocata delle propria lancia, ferendo a sua volta il petto di Artic.

<< Urgh...>> si lamentò lo spadaccino, opponendosi al dolore causato dall'attacco, e l'istante successivo un calcio rotante del Drago lo spedì al tappeto.

<< Devi ancora farne di strada...>> affermò il capo degli Araldi del Fuoco, avanzando un affondo:<< … per essere al mio livello!>>. Lo spadaccino lo schivò, ma in secondo dopo si beccò una tremenda ginocchiata nello stomaco che lo piegò in due, seguita da una gomitata all'altezza del collo che lo mise faccia a terra sul campo di battaglia.

“ Merda...” pensò il Cacciatore di Missioni, dolorante.

<< CREPA!>> esclamò Fiammeggiante, e dopo aver preso a due mani la lancia la spinse con forza verso la schiena del nemico. Istintivamente, Artic riuscì a rotolare di lato, schivando il mortale attacco, per poi alzare le gambe in direzione della testa di Fiammeggiante e ad afferrargliela, gettandolo così dietro di sé con un violento strattone.

<< Sarai tu a morire!>> dichiarò lo spadaccino, rialzandosi e avanzando di nuovo contro Fiammeggiante.

<< Sfera di Fuoco!>> dichiarò quest'ultimo, sparandogli dalla punta della propria arma un potente globo di fuoco. Il Cacciatore di Missioni lo scansò, lasciando che si schiantasse al suolo, ma il secondo successivo venne inseguito dall'avversario, il quale aveva la punta della lancia avvolta in una nuova Sfera di Fuoco.

<< AFFONDO INCENERITORE!>> incalzò Fiammeggiante, colpendolo con l'estremità appuntita che sbucava dal globo e facendogli esplodere contro un'intensa fiammata. Lo spadaccino riemerse dalle fiamme dello scoppio piuttosto malconcio, e subito dopo si vide sferrare contro innumerevoli fendenti infuocati dal nemico.

<< Non mi avrai...>> ringhiò il ragazzo con le katane, deviando uno degli affondi del suo avversario con l'arma combinata e avanzando un diretto micidiale.

<< Ma davvero?>> disse il Drago, allontanando il suo pugno con una gamba ed avanzando a sua volta con il pugno sinistro avvolto dalle fiamme:<< PUGNO INFERNALE!>>. L'ardente pugno si infranse così sul viso del suo opponente, sbilanciandolo pericolosamente.

<< Sono entrambi fortissimi...>> disse Kemy dal proprio punto di osservazione, stupefatta nel constatare le eccezionali prestazioni dei contendenti:<< Lottano alla pari...>>.

<< Non è così...>> la contraddisse Necro, mentre Artic si rimetteva in equilibrio appena in tempo per riuscire a sottrarsi ad una Sfera di Fuoco:<< In realtà, Fiammeggiante è un po' più veloce di Artic: riesce a mandare a segno più attacchi. Di questo passo, credo che...>>.

“ No! Non posso perdere!” pensò con furore lo spadaccino con le katane, balzando sul Drago del Fuoco e ruotando nella sua direzione le sue doppie lame:“ Mio padre e coloro che hanno perso la vita per causa sua... non posso deluderli!”.

<< Che colpo fiacco...>> mormorò Fiammeggiante, indietreggiando per schivandolo, ma imprevedibilmente alcuni pezzi di ghiaccio vennero sparati dalle lame su di lui, colpendolo debolmente:<< Cos...?>>.

<< CI SEI!>> disse il Cacciatore di Missioni:<< Stile Doppia Lama: Mille Fendenti!>> e in quel momento diede un'ulteriore impulso alla rotazione della propria arma, protendendo dei fendenti dalla velocità assurda verso il nemico.

“ Ha aumentato la propria velocità di rotazione?” pensò il Drago del Fuoco, riprendendosi dalle raffiche di ghiaccio e facendosi scudo con la lancia: il colpo che ne seguì fu sufficiente a sollevarlo da terra e a lanciarlo via, e non appena Fiammeggiante atterrò al suolo venne di nuovo aggredito da quelle lame rotanti, tanto simili al disco di un flessibile.

“ Sei mio...” pensò ancora Artic:“ Per la gente che hai ucciso...” le sue lame si scontrarono contro le punte che contornavano l'estremità dell'arma del capo degli Araldi del Fuoco, spezzandole come vetro:“ … NON TE LA FARO' PASSARE LISCIA!”.

“ Pensi che il mio odio per te possa essere ostacolato così facilmente?” pensò con un lampo di furia immensa il Drago:“ Non estinguerai mai le fiamme che mi animano!” meditato ciò, riuscì a sfuggire al colpo.

<< E' FINITA!>> tornò all'assalto lo spadaccino con le katane, ormai certo di avere la vittoria in pugno...

Fu allora che, inaspettatamente, il Sommo Drago si lanciò lateralmente, venendo ferito di striscio su una spalla nel processo, ma riuscendo nel contempo a schivarlo e raggiungerlo alle spalle.

<< Cosa?>> lo notò Artic, cercando di girarsi verso di lui, ma senza riuscirci in tempo, a causa delle proprie lame che lo trascinavano in avanti.

<< Pensavi di potermi battere...>> disse il capo degli Araldi del Fuoco, alzando un gomito e mandandolo a segno contro il mento dello spadaccino:<< … in questo modo?>>.

<< OUCH!>>.

<< Non importa quanto veloce agiti la tua lama, sei più lento!>> e così dicendo, Fiammeggiante lo spinse via con un calcio allo stomaco, allontanandosi poi con un paio di lunghi balzi. Il Cacciatore di Missioni iniziò a rialzarsi, ma intanto il Drago del Fuoco stava spingendo la propria lancia all'indietro.

<< Quella tecnica...>> sgranò gli occhi Necro, riconoscendo quella postura:<< … è il...?>>. Artic, compreso che stava per lanciare un nuovo attacco incendiario, toccò il suolo con una delle proprie lame e dichiarò:<< MURO GLACIALE!>>. 

<< TRAMONTO DEL DRAGO DI FUOCO!>> spalancò gli occhi Fiammeggiante, lanciando un affondo nell'aria e eruttando dalla punta della sua arma un serpentesco drago di fuoco, simultaneamente all'emergere di una gigantesca parete di ghiaccio tra i due opponenti: la suddetta parete intercettò il dragone di fiamma, il quale scoppiò con una marea di fuoco contro di essa non appena la toccò, diffondendo così uno spostamento d'aria tutt'intorno che ebbe il potere di attirare l'attenzione di parecchi combattenti presenti sul posto. Vari pezzi di ghiaccio ricaddero dal cielo, segno che la barriera eretta da Artic era andata almeno in parte a pezzi.

<< C-Che potenza...>> sbiancò Kemy, i capelli scompigliatagli da tutta quell'aria che era giunta fin lì:<< Non credevo... potesse essere tanto forte!>>.

“ Una barriera di ghiaccio... ridicolo!” pensò Fiammeggiante, in attesa che il polverone innalzato dalla sua tecnica si disperdesse:“ La mia tecnica è troppo potente per una cosa del genere... non è un caso che la possa  usare una sola volta al giorno.”. 

Non appena la nube sollevata da quelle fiamme esplosive si fu dispersa, la realtà dei fatti venne a galla: la protezione di ghiaccio era svanita nel nulla, completamente disintegrata, e Artic era finito più in là, per terra, malconcio e appoggiato sulle proprie mani e ginocchia per rimettersi in piedi. 

<< E' ancora vivo?>> disse Necro, stupito, osservando il ragazzo con le katane:<< Eppure è stato colpito, è evidente...>>.

<< Oh... niente male...>> sorrise debolmente il Sommo Drago del Fuoco:<< Dunque il tuo Muro Glaciale è riuscito a ridurre i danni?>>.

<< Maledi...zione...>> ringhiò a malapena il Cacciatore di Missioni: benché fosse vero che era uscito vivo da quella mossa infernale, la sua giacca si era incendiata, mentre il suo corpo era segnato in più punti da diverse ammaccature causategli dall'esplosione.

<< Dopotutto, per quanto severamente ti sia allenato, io resto più forte e veloce.>> chiuse gli occhi Fiammeggiante:<< Presto verrai incenerito dalle mie fiamme intrise d'odio!>> e così dicendo riaprì gli occhi e si mise in posizione. Per tutta risposta, Artic si strappò la giacca in fiamma rabbiosamente.

<< Non... scherziamo...>> sussurrò quest'ultimo, alzando una gamba e rizzandosi in piedi, la katana stretta in pugno: una grande ostinazione si annidava in quelle parole piene di disprezzo:<< Forse... non mi sono allenato abbastanza... ma sono certo... di avercela messa tutta. E... ora... che sono qui...>> i suoi occhi azzurri si spalancarono con forza, decisi a non gettare la spugna:<< … NON PERDERO' PROPRIO CONTRO DI TE!>>. In quel medesimo momento, dagli Emblemi Ghiaccio grandi celati nella sua arma si sprigionò un'intensa luce fredda, e il terreno sotto i suoi piedi iniziò a ghiacciarsi. 

<< Cosa?>>.

<< Ma che...?>> fecero eco Kemy e Necro, guardando attoniti la scena: il corpo dello spadaccino si stava rapidamente ricoprendo con uno solido strato di ghiaccio, dando il via ad un'inaspettata metamorfosi.


Ci vollero solo pochi istanti perché la straordinaria trasformazione avesse termine: lo spadaccino con le katane si presentò avvolto in un'armatura di ghiaccio che, esclusi gli occhi, lo rivestiva interamente. Si poteva notare una tempestosa aria gelida spirare intorno a lui, quasi fosse una minacciosa aura glaciale.

<< Cos'è... questo?>> si chiese il Sommo Drago della Morte, sbigottito da quanto aveva appena visto:<< Quella corazza...>>.

<< Sorprendente...>> lo squadrò Fiammeggiante, piuttosto meravigliato:<< Hai pensato di aumentare la tua forza offensiva e difensiva con il tuo stesso ghiaccio?>>.

<< Investitura... del Demone di Ghiaccio!>> disse Artic, la voce glaciale alterata dal rivestimento sulla bocca, facendo un passo avanti e congelando il terreno davanti a sé ancora prima di toccarlo:<>.

<< Per favore...>> socchiuse gli occhi il Sommo Drago del Fuoco, puntandogli contro la lancia ed emettendo da esso una possente fiammata. Il suo avversario fu lesto, e la evitò, iniziando a girare intorno al suo nemico: nel fare quel lungo giro, la sua velocità sembrava aumentare sempre di più man mano che procedeva, permettendogli di schivare le successive Sfere di Fuoco che gli vennero scagliate contro.

<< Ehi ma...?>> notò Necro, che non aveva perso di vista quegli ultimi scatti compiuti da Artic.

“ Che cosa succede?” pensò Fiammeggiante, incredulo, proseguendo a seguire con lo sguardo l'opponente e a lanciargli raffiche di Sfere:“ I miei attacchi non lo raggiungono? Come mai la sua velocità sta aumentando così? E adesso... corre in modo strano...” poi i suoi occhi si puntarono sul terreno, riuscendo ad identificare due lunghe scie di ghiaccio che rimanevano sul percorso dello spadaccino:“ Quel ghiaccio... sta scivolando su del ghiaccio che crea davanti ai propri piedi con il potere dell'Investitura? Dopo la corsa iniziale per evitare la mia ultima fiammata ha sfruttato la superficie liscia che ha creato per accelerare ulteriormente?”.

<< Stile Doppia Lama: Bufera delle Lame Congelanti!>> esclamò Artic, ruotando davanti al proprio fianco destro la katana a due lame mentre scivolava in cerchio e liberando un potente vento glaciale contro il Sommo Drago del Fuoco. Fiammeggiante riuscì a neutralizzare quel vento con una fiammata, e in quell'istante il ragazzo ricoperto di ghiaccio deviò la propria traiettoria, caricando così Fiammeggiante, veloce come un treno in corsa.

<< Merd...>>.

<< IMPALATORE GLACIALE!>>. Una lama di ghiaccio si allungò fin da Fiammeggiante da una delle sue lame, e sebbene quest'ultimo riuscì ad evitarlo non poté sottrarsi alla carica del suo opponente, che lo travolse subito, scagliandolo in aria a causa della violenza dell'impatto.

<< Urgh....>> si lamentò il Sommo Drago del Fuoco, accusando il violentissimo colpo.

<< Questo colpo è stato troppo veloce per lui.>> strinse un pugno Necro, alquanto soddisfatto. In quel frangente, mentre Artic correggere la propria manovra per non rischiare di andare a sbattere da qualche parte, Fiammeggiante aprì le palpebre, ripresosi, e dalla sua schiena spuntarono di nuovo delle lame fatte di fuoco.

<< Lame Scattanti... del Demone Fiammeggiante!>> atterrò con una mano sul terreno il Drago, scatenando all'attacco le sue due lunghe lame: esse saettarono più volte in direzione del nemico, ma la sua velocità era troppo elevata perché potessero raggiungerlo.

<< Taglio Glaciale!>> riprese Artic, lanciando dalle spade una delle sue scie congelanti. Fiammeggiante la neutralizzò con una Sfera di Fuoco, per poi avanzare di nuovo le sue Lame Scattanti.

<< Lo sta per raggiungere!>> notò con grande preoccupazione Kemy, il filo infuocato dei due strumenti di fiamma in rotta di collisione con il loro bersaglio. Anche lo spadaccino si accorse della minaccia, e frappose tra lui e le lame del nemico una sorta di piccolo scudo di ghiaccio che si trovava sulle sue spalle, che andò in frantumi sotto i colpi lasciando illeso il suo proprietario.

<< Dannato...>> si accese Fiammeggiante, ma prima di poter intraprendere una nuova azione Artic gli saettò nuovamente contro, centrandolo in faccia con un pugno di ghiaccio che lo scaraventò via da lì e gli fece perdere un'altra volta la concentrazione necessaria a mantenere attive le Lame Scattanti :<< AAAAAAH!>>.

<< Sembra che la situazione si sia... ribaltata.>> stentò a crederci il Sommo Drago della Morte:<< Quel ragazzo sta lentamente avendo la meglio su Fiammeggiante!>>.

<< GRRRR!>> ringhiò sommessamente Fiammeggiante, aggredito nuovamente nel medesimo istante in cui si riportò in piedi: davanti all'agguato, allora, parò sia il pugno che la spada di Artic, venendo però trascinato sempre più indietro, i piedi che sprofondarono nella roccia del terreno nel tentativo di bloccare lo slancio del rivale. Ad un tratto, con un ultimo sforzo, fece sì che la velocità dello spadaccino si riducesse di colpo, fermando bruscamente il suo devastante impeto.

<< E'... notevole...>> continuò il Sommo Drago del Fuoco, sempre intento a trattenere l'arma e la mano dell'avversario senza farsi sopraffare:<< … notevole come tu abbia sviluppato... le tue tecniche allo scopo di eguagliarmi...>>.

<< E questo... è ancora niente...>> affermò Artic, deciso:<< Ti fermerò... definitivamente!>>.

<< Oh, capisco...>> sussurrò Fiammeggiante:<< … in tal caso... farò sul serio anch'io...>> e con quella frase, il suo braccio si ricoprì di fuoco, e lo stesso si poté dire per il resto del suo corpo.

<< Cosa?>> si sbalordirono sia lo spadaccino che Necro e Kemy, nel vedere quanto gli stava succedendo: in breve, anche il resto del corpo del capo degli Araldi del Fuoco si coprì interamente con l'elemento del suo Emblema, stavolta però con ardenti fiamme. Sulla sua schiena, inoltre, spuntarono quelle che sembravano essere delle ali infuocate di medie dimensioni.

<< Incarnazione del Demone di Fuoco!>> disse il Drago del Fuoco, da dietro le fiamme che lo nascondevano:<< Non sei l'unico a poterti ricoprire col tuo elemento.>>.

“ Cos'è questo calore che sento?” pensò il Sommo Drago della Morte, avvertendo una grande afa che lo costrinse ad asciugarsi del sudore dalla fronte:“ Eppure non sono tanto vicino a loro...”. La calura rilevata da Necro non soltanto stava sciogliendo i residui di ghiaccio rimasti sul campo di battaglia, ma faceva addirittura gocciolare acqua dalla superficie del freddo guscio in cui era chiuso il Cacciatore di Missioni.

<< L'Incarnazione del Demone di Fuoco rilascia un calore persistente nell'area in cui viene rilasciato.>> spiegò Fiammeggiante:<< Non riuscirai più a formare ghiaccio su cui scivolare!>> e subito le Lame Scattanti del Demone Fiammeggiante si riformarono, calando sullo spadaccino.

<< Però...>> saltò indietro Artic, schivandole:<< … questo calore non basta a sciogliere la mia Investitura: il ghiaccio di cui è composta può resistere a temperature del genere per parecchio tempo!>>.

<< La cosa si fa interessante!>> dichiarò il Sommo Drago del Fuoco, stranamente eccitato dalla situazione:<< Sarà il demone del fuoco dell'odio o quello del ghiaccio vendicatore a trionfare? Scopriamolo!>>. Quindi, si gettò avanti, fiondandosi con un affondo della lancia. Lo spadaccino lo evitò agilmente, per poi rispondere con un deciso fendente che colpì in pieno il nemico. Ciononostante, le fiamme che lo avvolgevano parvero aver impedito che venisse ferito.

<< Che...?>>.

<< Le mie fiamme non sono normali...>> così dicendo sferrò un fendente con la propria lancia:<< … sono come uno scudo!>>. Il Cacciatore di Missioni venne spinto indietro, la propria fredda armatura incrinatasi.

<< Urgh... merda...>> biascicò tra i denti lo spadaccino, avanzando a sua volta un fendente rotante, ma con sua grande sorpresa il nemico saltò in alto, sbattendo le ali e dandosi un impulso aggiuntivo che gli permise di superarlo, finendo alle sue spalle. Mentre ancora cadeva, il Drago del Fuoco si girò e protese le sue Lame Scattanti per falciare le gambe del suo rivale, il quale saltò in maniera da non venir colpito.

<< Ti ammazzo!>> disse con tono tagliente Fiammeggiante, scattando con un affondo ben piazzato che incrinò in un altro punto la corazza di Artic. Quest'ultimo allora rispose con una rotazione della spada bilama, aprendo a sua volta uno squarcio tra le fiamme del rivestimento del Drago di Fuoco. Il fuoco si richiuse, riparando al danno subito, e in seguito colui che vi era dentro riprese a combattere con forza.

<< Non va bene!>> disse Kemy, timorosa:<< Se Artic non riesce ad usare di nuovo il ghiaccio, risulterà più lento di Fiammeggiante...>>.

<< No, non è detto.>> scosse il capo Necro:<< Fiammeggiante ha perso parecchie energie nel tentativo di arrestare la corsa di Artic, prima... e infatti mi sembra che stiano procedendo allo stesso ritmo.>>. Proprio come teorizzato, i due guerrieri si stavano affrontando alla medesima velocità, scambiandosi una marea di mosse molto potenti che misero a dura prova le loro protezioni: anche quella di Artic riusciva a rigenerarsi abbastanza in fretta, nonostante il calore, e questo rendeva lo scontro ancora più bilanciato.

<< Sei persistente...>> continuò Fiammeggiante, sferrando molteplici colpi di lancia infuocati che incrinarono nuovamente la superficie della corazza dello spadaccino.

<< Non mi arrenderò finché non ti avrò ucciso!>> ruggì il Cacciatore di Missioni, cercando di aprire squarci della barriera di fiamme del suo nemico con precisi fendenti rotanti:<< Non sono diventato così forte per nulla!>>.

<< Le mie fiamme dell'odio vogliono ancora divorarti...>> mormorò il Sommo Drago, schivando i colpi tutti i colpi che poteva per poi balzare indietro con un poderoso battito d'ali:<< … è tempo di sfamarle!>> e così dicendo allungò verso di lui una mano dagli artigli di fiamma:<< Guarda il mio vero potere!>>. Improvvisamente, il calore circostante cominciò ad affievolirsi, ed intorno alla mano sopraccitata si formarono quattro fiammelle che presero ad orbitare intorno ad essa.

<< Che sta accadendo?>> spalancò gli occhi Necro:<< Non è che...>>.

<< Radunando il calore disperso dall'Incarnazione del Demone di Fuoco...>> disse Fiammeggiante, atterrando al suolo:<< SOLE DELLA DIVINITA' STERMINATRICE!>> a quel nome, le fiammelle saettarono in avanti, unendosi e generando una gigantesca palla di fuoco di un colore insolitamente bluastro, più grande di un uomo. Nel vedersela arrivare contro e non potendola evitare in tempo, Artic la colpì con forza tramite una delle lame della sua arma, ma la forza di quell'attacco sembrava inarrestabile, e lo trascinò indietro senza possibilità di scampo.

<< URGH!>> strinse i denti lo spadaccino con le katane, cercando a tutti costi di bloccarlo, al momento senza successo. Dopo un po' riuscì a interrompere la propria corsa, ma incredibilmente la sua corazza si stava sciogliendo per la vicinanza di quella sfera:<< Cosa?>>.

<< Quella palla di fuoco racchiude un calore immenso in sé.>> sussurrò tra sé Fiammeggiante, il suo braccio collegato al Sole della Divinità da un visibile flusso di calore:<< Se tocca un corpo vivente, qualunque esso sia... lo incenerisce all'istante.>>.

<< Se quella mossa va a segno... per Artic sarà finita.>> comprese grave Necro.

<< Non voglio!>> si rifiutò la ragazza, shockata:<< Quello ci ha salvato la vita... non può finire così...>>.

<< Non sta a noi decidere, Kemy.>> strinse i denti Necro, i pugni serrati:<< Mi costa molto ammetterlo... ma non posso fare nulla in queste condizioni. E siccome tu non sei abbastanza forte, gli saremo solo d'intralcio.>>.

“ Avverto un'aura sinistra... provenire da queste fiamme...” pensò lo spadaccino, il volto ormai scoperto dalla protezione di ghiaccio : la temperatura della mossa del suo nemico era così intensa che da quella distanza addirittura lo scottava lievemente alla faccia:“ Qualcosa mi dice... che è meglio non toccarle...”.

<< E' la fine.>> affermò il Sommo Drago del Fuoco, chiudendo a pugno la mano artigliata: in quel medesimo istante la sfera incendiaria acquisì ancora più potenza, e questo costrinse il Cacciatore di Missioni a piegarsi in ginocchio.

“ Accidenti... non ce la faccio...” meditò ancora Artic, sull'orlo di cedere a quel potere così travolgente:“ C-Che... sia questa la fine?”. Chiuse un momento gli occhi... e in quel brevissimo attimo gli parve di rivedere per un attimo suo padre Flint.

<< Arrenditi!>> esclamò Fiammeggiante, già pregustando la vittoria:<< Il mio odio ha sconfitto la tua vendetta... quindi accetta il tuo destino!>>.

<< N-No...>> iniziò a replicare lo spadaccino con le katane, l'Investitura del Demone di Ghiaccio ormai andata:<< … NON E' VERO!>>.

<< Ci credi ancora? Che ingenuo...>>.

<< Non ti credere... io non sto combattendo per vendicarmi...>> ribatté con convinzione Artic:<< … ma perché... io e mio padre... ritenevamo giusto fermarti! E io... COMBATTERO' ANCHE FINO ALLA MORTE PER CIO' CHE RITENGO GIUSTO!>> in quel frangente, pensò:“ Darò fondo a tutto il potere dei miei Emblemi, se necessario... ma... CE LA FARO'! MIO PADRE NON SARA' MORTO INVANO!!”. A quel punto lanciò un grido fortissimo... e gli Emblemi nelle sue armi brillarono, riformando il suo guscio di ghiaccio più velocemente di quanto si sciogliesse, per l'ultima volta.

Fu allora che, seguito da quell'urlo quasi disumano, dalla sua spada e da ogni parte del suo stesso rivestimento glaciale si liberò un gelido, terrificante vento che prese ad investire il Sole della Divinità Sterminatrice, senza ottenere però alcun effetto.

<< Cos'è questa brezzolina?>> si domandò Fiammeggiante, avvertendo l'aria fredda da lì:<< L'ultima tua resistenza?>>. Il secondo dopo però accadde qualcosa di totalmente imprevisto: la sfera di fuoco arretrò leggermente, consentendo allo spadaccino di rimettersi in piedi.

<< HAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!>> continuò a gridare sempre di più Artic... e accadde così l'incredibile: le fiamme che componevano il Sole della Divinità Sterminatrice stavano estinguendosi una dopo l'altra.

<< Eh?>> fecero Necro e Kemy, increduli.

<< COSA?>> rimase di sasso il Drago del Fuoco, non credendo alle proprie pupille:<< Quella ridicola tramontana... sta soffocando le fiamme di un dio??>>. L'armatura dello spadaccino si era praticamente sciolta di nuovo, ma il più era fatto: anche l'ultima parte infuocata dalla letale sfera si spense come una candela... e in secondo dopo tutto il vento, liberatosi dall'ostacolo, si abbatté con una forza mostruosa sul capo degli Araldi del Fuoco, staccandolo dal suolo e spazzandolo indietro:<< AAAAAAAAH!>>.

<< S-Stento a crederci...>> boccheggiò il Drago della Morte:<< … ma... ce l'ha fatta davvero?>>.

<< Non ci credo...>> sibilò un'ancora più atterrito Fiammeggiante, mettendo fine alla spinta ricevuta con un paio di battiti d'ali:<< La mia tecnica più potente è stata...>> in quel momento però alzò gli occhi al cielo: il suo opponente aveva formato in aria un'altissima punta di ghiaccio collegata alla propria spada, che subito calò verso di lui con furia.

<< PRENDI QUESTO!>> gli gridò Artic, deciso a fenderlo con quella lama ascendente. Il Sommo Drago del Fuoco balzò via appena in tempo, lasciando che la gelida punta si rompesse contro il terreno, e lo spadaccino si scagliò allora all'inseguimento.

<< LAME SCATTANTI DEL DEMONE FIAMMEGGIANTE!>> ruggì il Drago, dirigendogli contro le affilate lame incandescenti.

<< Non mi fermerai...>> disse Artic, lo sguardo pieno d'ira e di convinzione, passando in mezzo alle fiamme affilate e proiettandosi in avanti con un balzo:<< … PERCHE' DEVO VINCERE!>>. Giunto davanti al suo opponente, scansò anche la sua lancia con destrezza e, poco prima che riuscisse ad avanzare i suoi artigli di fiamma per ghermirlo, il filo della sua spada procedette oltre.

Fu un attimo.

Uno schizzo di sangue macchiò l'aria.

Fiammeggiante guardò in basso: la lama nemica era affondata tra le fiamme che componevano la sua armatura incandescente, piantandosi dritta dritta nel suo petto. Una striscia di liquido cremisi colò dalla sua bocca, mentre sentiva le sue gambe abbandonarlo.

<< L'hai... fatto...>> mormorò Fiammeggiante, gli occhi sbarrati mentre le fiamme che lo ricoprivano svanivano nel nulla:<< … alla fine... l'hai fatto...>>.

<< Spiacente...>> lo guardò con freddezza glaciale Artic:<< Te l'avevo detto, no? Che ti avrei ucciso... Neven.>>. 

Per alcuni brevi istanti, il Sommo Drago del Fuoco pose lo sguardo su di lui... e infine sorrise. Non un sorriso sprezzante o divertito come i pochi che aveva usato ultimamente... ma un sorriso felice.

<< G-Grazie...>> balbettò Fiammeggiante, socchiudendo le palpebre:<< Riesco... a vedere la mia famiglia... che mi aspetta.>> gli appoggiò quindi una mano sulla spalla:<< Addio... mi riunisco... a loro... Gggh...>> e con quelle ultime parole, si abbandonò al suolo, dicendo così addio anche a quei pochi battiti del proprio cuore.

Tutti coloro che erano nei dintorni avevano notato quanto successo: un brivido di terrore sembrò impadronirsi degli Araldi presenti, atterriti davanti alla fine di uno dei loro comandanti più potenti a tal punto da non riuscire a pronunciare una sola parola, così come Necro e Kemy. I Cavalieri, invece, parvero colmi d'ammirazione, oltre ad essere comprensibilmente impressionati.

<< Ottimo lavoro...>> commentò Kenryu, davanti agli Araldi della Supremazia paralizzati da ciò che era accaduto.

<< A quanto pare quello... ce l'ha fatta...>> disse Tempestoso, colpito:<< Roba da non crederci...>>.

<< Eppure è così.>> gli rispose Will, raggiante, mentre lo spadaccino con le katane estraeva la spada bilama dal corpo trafitto:<< Artic... è riuscito a sconfiggere Fiammeggiante.>>.

Nel frattempo, contemporaneamente a quel mortale duello, nella Stanza della Stella Proibita stava preparandosi l'ultimo dei più grandi scontri della guerra di quel giorno: Hiro e Ryuzo, uno con la sua spada e l'altro con la sua frusta, erano già in posizione di battaglia, al cospetto del mitico Emblema delle Stelle, muto testimone della sfida.

<< Allora... cosa aspetti?>> sorrise Ryuzo al ragazzo col braccio fasciato:<< E' da un po' troppo tempo che te ne stai fermo e immobile con quella spada tesa, non trovi?>>.

<< Stavo solo pensando...>> rispose Hiro, squadrandolo:<< … che prima di affrontanti volevo farti una domanda.>>.

<< Una domanda?>> chiese il Sommo Drago Supremo, colto alla sprovvista:<< Quale domanda?>>.

<< La volta scorsa dissi che mio padre...aveva studiato insieme a te come creare un braccio ad Emblemi.>> il volto del Cacciatore di Missioni con le bende al braccio si fece più truce:<< Questo vuol dire che voi due... eravate amici?>>. Quella domanda sembrò divertire Ryuzo, e a sua volta irritare ancora di più Hiro.

<< Mi sorprende che tu me lo chieda, ma ti risponderò: sì, noi due eravamo amici, molti anni fa. E se proprio lo vuoi sapere... in un certo senso è sua la responsabilità di tutto ciò che è accaduto finora.>>.

-Studio Tetro-

C'è solo un biglietto dell'autore.

Cari lettori...

Scusate la mia assenza, ma VECTOR, SMETTILA DI TROLLARE! ho pensato che, non avendo al momento altre idee per lo Studio, di rimandarlo all'ultimo capitolo, e di tenere solo il riassunto. Forse sono io che non ho fantasia, ma al momento mi torna estremamente difficile, cercate di GAJIL, LA SLOT MACHINE NOOOOOO T.T !! SMETTILA DI ADDENTARLA! capirmi. In ogni caso, ormai i capitoli sono meno di quanti magari sembrano AHAHAHAH! Morde, questa foto di Lady Gaga non te l'aspettavi proprio, EH?, e presto avrò finito. Ma adesso, vorrei ringraziare tutti i lettori e i recensori, in particolare:


-belfire99, Black_RoseWitch, Blatt Meister, Bleach_03, EmilyMcRieve, giuggy 3, Kayleah, Miss Mistery, ReddoDoragon, yugi00, i quali  hanno messo la storia tra le preferite;

-Black_Dragoon, EmilyMcRieve, Skye Targaryen, che l'hanno messa tra le ricordate;

-Aki_chan_97, Alexandra Reeve, Aspis95, Astarter, eli8600, Kayleah, playstation, Tyri_Kouko, che l'hanno messa tra le seguite;

Infine, ringrazio di cuore Black_RoseWitch, Kayleah, Blatt_Maister e playstation per le frequenti recensione (SIAMO A 400, LA MIA FELICITA' E' OVERNINETHOUSAND *^* Anche se per me conta molto di più che qualcuno le legga, ecco u.u). Indi per cui CROW, VIENI QUI, DEVO UCCIDERTI >:D vi invito a seguire ogni persona che ho citato, sono proprio dei bravi scrittori/persone :) O almeno a dar loro un'occhiata, dai xD 

Quindi ora STENDO GILAG vi saluto, e ci sentiamo alla prossima ;) 


Firmato: CyberFinalAvatar


P.S.: Se qualche anima pia vorrà, vi metto una domandina a cui rispondere: finora, da quando è iniziata la guerra tra Araldi e Cavalieri da dietro Goldgate, quale scontro vi è sembrato più avvincente (incluso quello di questo capitolo)? 

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Capitolo 62
*** Scontro finale! ***


62- Scontro finale!

-Studio Tetro/Nel capitolo precedente-

Io:<< Dove eravamo rimasti? Mmh...>> scorre i capitoli:<< Ah ecco xD Fiammeggiante passato al regno dei più per mano di Artic e quella che si prospetta essere l'imminente battaglia tra Hiro e Ryuzo...Buona lettura ;) >>.


La risposta di Ryuzo arrivò alle orecchie di Hiro, ammutolendolo per alcuni secondi: parte della responsabilità delle azioni dei Sommi Draghi, i loro saccheggi ed omicidi compiuti nel tentativo di giungere all'Emblema delle Stelle ricadrebbe su suo padre? Dopo quel primo attimo di stupore, però, scosse il capo e fissò il nemico con odio.

<< La responsabilità sarebbe sua... hai detto?>> ringhiò sommessamente il ragazzo, stringendo ancora più forte per l'ira la propria spada: << Come osi infangare il nome di mio padre.... con una tale menzogna? Non ne hai il diritto: sei stato tu a scatenare tutto questo!>>.

<< Eppure, nonostante ciò, è in parte è anche colpa sua.>> disse Ryuzo, tranquillo:<< Dopotutto, non credo che tu sappia tutto di Heito... non è così?>>.

<< E invece...>> cominciò a replicare Il ragazzo dal braccio fasciato, quando però ammutolì di nuovo, assalito da un dubbio improvviso: in effetti, benché volesse negarlo, fino a più di un mese prima non sapeva nemmeno che fosse stato suo padre a modificare il suo braccio destro. Tutto quello di cui era a conoscenza prima di allora era che dopo essere caduto in un sonno profondo (forse perfino indotto, a questo punto), una notte di tanti anni fa, il suo braccio era inspiegabilmente cambiato, mentre il suo genitore era sparito.

<< Mmhmmh... come immaginavo. Beh, allora lascia che ti racconti qualcosa... prima di spedirti da tuo padre. E' successo molto prima della tua nascita... all'epoca avevo solo sentito parlare dell'Emblema delle Stelle dai miei genitori, che l'avevano saputo dai loro antenati in precedenza, ma la presi come una delle solite storielle che si tramandano in famiglia...>>.

<< Un momento... i tuoi come potevano conoscerne l'esistenza, se era ben nascosta dai testi antichi?>>.

<< Molto semplice...>> ghignò il Sommo Drago Supremo:<< … perché la mia famiglia è diretta discendente degli ultimi superstiti dell'antico popolo che regnava Acaidar prima di noi!>>.

<< COSA?>> sgranò gli occhi Hiro, sbalordito.

<< Incredibile, eh?>> disse Ryuzo:<< Alcuni superstiti si erano mescolati con la nuova popolazione locale. Comunque, come ti ho detto, non feci troppo caso a quella storia, visto che i dettagli erano troppo vaghi. Però tutto cambiò quando giunsi in una cittadina ad est di Goldgate, dove mi imbattei in un uomo... tuo padre!>>.

<< Mio padre?>> chiese il ragazzo dal braccio ad Emblemi.

<< Proprio lui: non mi sfuggì all'occhio quella cosa che portava al collo... il frammento di un Emblema che non avevo mai visto prima. Chiesi ad Heito di che si trattasse, e mi disse solo di averlo trovato dentro un diario che aveva rinvenuto tempo prima. Si trattava del diario dell'ultimo sopravvissuto della catastrofe del vulcano Netlom, per l'esattezza...>>.

“ Un diario?” pensò Hiro, rammentando che Lein gli aveva parlato di qualcosa del genere quando erano prigionieri dei Kwayan.

<< La scheggia era inutile, separata dal suo corpo principale, ma fu sufficiente a darmi la conferma dell'esistenza di quell'Emblema. Dopo aver conosciuto meglio tuo padre, allora, lo convinsi a darmi una mano per cercarlo, e insieme iniziammo a tradurre il diario ed altri testi antichi: io riuscivo a leggere la lingua degli antichi, anche se con moltissima fatica, e pare che anche Heito ne fosse in grado. Insieme riuscimmo a scoprire alcune applicazioni utili con l'utilizzo degli Emblemi, tra cui il tuo braccio.

<< Tuttavia, quando si rese conto del reale motivo per cui mi interessavo all'Emblema delle Stelle decise di tirarsi fuori dalla cosa, nella speranza che io, senza il suo supporto, abbandonassi la ricerca, e dopo alcuni avvenimenti che lo coinvolgevano si trovò costretto a trasferirsi lontano con una ragazza di cui si era follemente innamorato. Povero sciocco... sperava davvero che mi sarei fermato, davanti alla prospettiva di un tale potere? Misi quindi insieme, negli anni che seguirono, i Sommi Draghi, deciso ad andare fino in fondo.

<< Ben presto tuo padre venne a sapere in qualche modo del reale scopo dei Draghi, intuendo chi c'era dietro, e dopo avermi trovato cercò di fermarmi definitivamente: era un guerriero temibile, davvero, ed era convinto di potermi sconfiggere... ma non fu così, e ben presto divenne lui stesso una mia cavia. Il resto lo sai... te l'ho raccontato l'ultima volta.>>.

Silenzio. Per la terza volta, Hiro rimase in silenzio, chinando il capo verso il basso. Poi si girò in direzione dei fuochi sprigionati dagli Emblemi che illuminavano la Stanza della Stella Proibita, mormorando:<< Allora... è così...>>.

<< Esatto!>> allargò le braccia il Sommo Drago Supremo, gli occhi pieni di evidente follia:<< Sconcertante come il tuo genitore sia stato la causa che mi ha spinto a tutto ciò, non è vero? Se non l'avessi mai incontrato... tutto quello che è accaduto non sarebbe mai avvenuto! Ma ormai...>>.

<< Non farmi ridere.>> lo interruppe bruscamente il ragazzo dal braccio fasciato, con un inaspettato sorriso:<< E' ridicolo...>>.

<< Cosa è ridicolo?>> domandò Ryuzo, preso alla sprovvista:<< E... cosa ci trovi di tanto divertente?>>.

<< Forse è vero che mio padre ti ha spinto fino a questo punto, ma ha anche cercato di rimediare.>> rispose Hiro, sempre fissando le fiamme:<< Mi ha affidato il braccio ad Emblemi a mia insaputa perché temeva che non potessi capire le sue ragioni a quell'età, è chiaro... e ha comunque riposto la sua fiducia in me, nella speranza che divenissi abbastanza forte da ereditare il suo compito.>>.

<< E dunque...>>.

<< Non trovo niente di divertente in tutto ciò.>> spostò lo sguardo su di lui il ragazzo dal braccio fasciato, deciso:<< Però, ora che so che l'hai condannato ad esperimenti orribili, nonostante fosse stato tuo amico...>> quindi divaricò le gambe, prendendo la spada a due mani e posizionandola lateralmente rispetto al proprio viso:<< … so di potermi fare molti meno scrupoli ad ucciderti!>>. A quel discorso, Ryuzo ridacchiò.

<< Eheheh... non so cosa avesse visto in te Heito...>> disse il Sommo Drago Supremo, alzando le spalle:<< … ma non riuscirai mai a rovinare i miei anni di sforzi: io sono imbattibile!>>.

<< Staremo a vedere!>> assottigliò lo sguardo Hiro:<< Stavolta non mi batterai in un colpo solo... sono cambiato!>> in quell'istante, l'Emblema Acqua grande incastonato nella lama della sua spada si illuminò, ma, diversamente dal solito, non apparve nessun involucro turbinante intorno ad essa: solo i bordi cambiarono, emettendo un'intensa luminescenza azzurra.

<< Sembra interessante...>> lo squadrò Ryuzo, agitando la frusta:<< FAMMI VEDERE QUESTI CAMBIAMENTI!>>. In quel momento, la sua arma si estese notevolmente di diversi metri, trasformata dal potere dell'Emblema Controllo grande, dirigendosi a velocità inaudita sul ragazzo dal braccio fasciato. Quest'ultimo, allora, con uno scatto fulmineo, la schivò e saettò in avanti, la spada tesa all'indietro.

<< SQUARCIO OCEANICO!>> ruggì il Cacciatore di Missioni, avanzando un fendente diagonale davanti a sé e sparando dal filo della propria arma una scia tagliente d'acqua, molto simile al colpo che aveva usato per uccidere tempo prima l'Acquilena. Nel vedersi arrivare contro quella tecnica, il Sommo Drago Supremo dichiarò:<< Fruste di Sbarramento!>> e dall'impugnatura del suo strumento di morte si generarono numerose fruste, tanto dure da riuscire ad assorbire completamente l'offensiva senza alcun danno. Nel mentre di quell'azione, Hiro gli era già saltato addosso.

“ Mmh?” pensò Ryuzo, balzando a sua volta via da lì e lasciando atterrare il suo giovane sfidante nel punto in cui si era trovato prima lui:“ E' più veloce di quanto mi ricordassi...”.

<< Squarcio...>> continuò il ragazzo dal braccio fasciato, preparandosi ad eseguire nuovamente il colpo di prima.

<< Fruste dell'Idra!>> lo anticipò il Sommo Drago Supremo, e dalle fruste di sbarramento ritte davanti a sé fuoriuscirono un altro congruo numero di fruste, che si abbatterono su di lui sbalzandolo in aria. Ciononostante, il Cacciatore non sembrò ricavare nemmeno un graffio da quella mossa. Anzi...

<< … OCEANICO!>> proseguì Hiro, completando il fendente liquido e sferrandolo dall'alto.

<< Cosa?>> si sorprese il capo dei Draghi, compiendo un lungo salto avanti: l'attacco si abbatté così al suolo, sul pavimento di spesso metallo:<< Eppure l'ho colpito in pieno...>>.

<< Doppio Squarcio Oceanico!>> disse nel tornare al suolo il ragazzo, lanciando un terzo colpo che si divise in due durante il tragitto, avvicinandosi all'obbiettivo da due direzioni opposte. Ryuzo allora riportò immediatamente alla normalità la propria frusta, saltando nuovamente via per schivare le due scie d'acqua, e proprio allora il suo opponente corse verso di lui.

<< Togliti di mezzo!>> esclamò il Sommo Drago Supremo, infastidito dalla sua insistenza, allungando la frusta per intercettarlo, la cui punta divenne estremamente acuminata.

<< Non ho finito! SQUARCIO OCEANICO!>> disse Hiro, e in breve i due attacchi nemici si scontrarono a breve distanza da lui. La frusta, sempre spinta in avanti dai poteri dell'Emblema Controllo, riuscì a perforare lo Squarcio, annullandolo e prendendo in pieno il ragazzo, che però venne spinto soltanto più lontano senza essere trafitto.

“ Che diavolo accade?” pensò Ryuzo, piuttosto confuso:“ Come mai non riesco a ferirlo?”. 

“ L'allenamento ha dato i suoi frutti...” pensò Hiro, sorridendo e lanciandogli miriadi di Squarci Oceanici non appena ebbe recuperato l'equilibrio:“ … ho capito come usare più attacchi come questo senza ricaricare!”.

<< Fruste dello Scudo Divino!>> dichiarò il Sommo Drago, facendo nascere dalla propria frusta miriadi di corde che si chiusero in una sorta di cupola sopra di lui: il risultato fu che nessuno dei colpi del ragazzo dal braccio fasciato riuscì a superare quella protezione, anche se la mise a dura prova.

<< Sei mio!>> affermò il Cacciatore di Missioni, facendosi avanti con fendente rivolto contro i punti più danneggiati dello Scudo Divino, nella speranza di riuscire ad infrangere quella protezione.

<< Sei ingenuo come tuo padre...>> ghignò Ryuzo, aprendo una mano:<< Conversione Difesa-Attacco!>>. In quel momento, tutte le fruste che l'avevano protetto si aprirono di scatto in ogni direzione, travolgendo il nemico con un impeto terribile.

<< Accidenti...>> fece Hiro, ma prima di poter fare qualcosa una delle fruste si legò intorno alla sua gamba:<< Cosa?>>. L'istante successivo, quella corda lo proiettò in alto, facendolo schiantare contro la volta rocciosa con un grande fragore.

<< Eheheh...>> ridacchiò il capo dei Draghi, riportando alla normalità la sua arma:<< Vediamo un po' se dopo questa...>> proprio allora dal soffitto ricadde il ragazzo dal braccio fasciato, illeso anche stavolta e con la lama pronta a colpire:<< Eh?>>.

<< PIOGGIA SQUARCIANTE!>> dichiarò il Cacciatore di Missioni, liberando dalla spada una fitta pioggia di solide schegge d'acqua. D'istinto, Ryuzo riuscì a ricostruire il suo Scudo Divino rapidamente e ad usarlo per proteggersi ancora una volta.

“ Non ho intenzione di desistere...” pensò Hiro, atterrando incolume e gettandosi nuovamente contro di lui:“ … perché è per questo che combatto!” quindi liberò una nuova Pioggia Squarciante che riuscì contro la cupola di fruste, scattando in avanti:“ PER IL BENE DI TUTTA ACAIDAR!” e così dicendo tagliò con un sol fendente a due mani la parte di protezione davanti al volto del Sommo Drago Supremo.

<< Maledizione!>> imprecò Ryuzo, vedendosi scoperto davanti ad una nuova offensiva.

<< SQUARCIO...>> cominciò a dire il ragazzo dal braccio fasciato, brandendo la propria arma verso di lui. Proprio allora però il suo opponente sorrise, dicendo:<< Vabbé... scherzavo!>> e in quel medesimo istante le fruste tagliate si rigenerando di colpo, travolgendo dal basso il guerriero dal braccio ad Emblemi ed allungandosi fino ad abbatterlo ancora sul soffitto. Alcune rocce caddero dalla volta, e ben presto anche Hiro seguì la loro sorte, finendo a terra poco lontano da lì.

<< Sembra che questa volta tu abbia accusato l'attacco.>> osservò Ryuzo:<< Finalmente...>>.

<< Ma chi ha accusato nulla?>> domandò Hiro: nemmeno un secondo e incredibilmente si rimise in piedi con un balzo senza alcun problema:<< Sono ancora tutto d'un pezzo...>>.

<< Mmh...>> lo fissò il Sommo Drago Supremo, un poco deluso:<< Allora... proviamo con questo! FRUSTE DELL'IDRA!>>. Con quella dichiarazione, agitò la sua frusta, la quale si divise in diverse corde che saettarono come fulmini impazziti contro il ragazzo. Hiro deviò alcuni di quei colpi mortali con la spada, mentre altri gli finirono addosso: esattamente come prima, però, i colpi riuscirono solo a spintonarlo un po', senza andargli addosso, e in quel frangente l'aria intorno a lui sembrò incresparsi stranamente. Ad un tratto, il ragazzo dal braccio fasciato riuscì ad emettere una Pioggia Squarciante, e il Drago fu costretto ad interrompere l'attacco per scampare a quella micidiale scarica tagliente.

<< Ora ho capito...>> sorrise Ryuzo, piuttosto divertito:<< Ti sei preparato in maniera niente male per affrontarmi: hai sviluppato, a protezione del tuo corpo, una barriera d'acqua trasparente che riduce di molto i danni subiti, non è così?>>.

<< Però... vedo che sei sveglio, per essere uno psicopatico.>>.

<< Mi chiedo che razza di allenamento tu abbia sostenuto... è passato poco più di un mese da quando ci siamo incontrati per la prima volta: non sembri la stessa persona che Fiammeggiante ha sconfitto.>>.

<< Te l'avevo detto che ero cambiato.>> disse Hiro, spostando la spada indietro:<< Presto mio padre sarà vendicato...>> spalancò gli occhi, e sferrò un affondo davanti a sé:<< Aculei dell'Abisso!>>. Dalla punta della spada e da quelle dell'elsa ad essa laterali, si formarono altrettanti spuntoni liquidi che vennero sparati sul nemico, il quale, lesto, li evitò. Senza perdere altro tempo, il ragazzo dal braccio fasciato lo inseguì, veloce come una freccia.

<< E' anche molto agile...>> riconobbe Ryuzo, ostacolando il suo cammino con un deciso colpo di frusta:<< … ma non basterà!>>. Hiro evitò la frusta rasente a terra alzando i piedi, e subito dopo si scagliò in avanti, saltando e centrando così con un calcio potentissimo il petto del nemico.

“ E' piuttosto forte...” pensò il Sommo Drago Supremo, arretrando con passo barcollante da lì:“ La barriera che lo avvolge non sembra ostacolare la sua capacità offensiva...”.

<< Squarcio... OCEANICO!>> incalzò il ragazzo dal braccio fasciato, e subito si liberò un nuovo colpo acquatico. Ryuzo si abbassò, sottraendosi ad esso ed avanzando nella sua direzione una decisa frustata che lo buttò a terra.

“ Anche se non posso colpire direttamente lui...” pensò Ryuzo, muovendo ancora la propria arma:“ … posso comunque afferrare la sua barriera!” così dicendo cinque corde partirono dalla frusta e si legarono intorno ai suoi arti, tenendolo per le parti della barriera che li rivestivano.

<< Che...?>>.

<< Vediamo se resisti anche a questo!>> e così dicendo, dall'impugnatura della propria frusta spuntarono altre cinque corde, le cui punte affilate convergettero tutte verso il medesimo punto del corpo del bersaglio. Conscio che la barriera d'acqua non avrebbe resistito ad una simile offensiva combinata, Hiro raccolse tutta la forza che poteva e con un deciso strattone del braccio ad Emblemi riuscì ad intercettare le punte sulla spada, venendo comunque scagliato via dalla forza dell'attacco fin contro una parete della caverna.

“ Accidenti... quell'attacco ha aperto un buco nella barriera.” pensò Hiro, staccandosi dalla parete frantumata:“ Meglio rigenerarlo...” quindi ricompose la propria barriera... e intanto altre cinque corte appuntite ed unite in modo da formare un aculeo unico raggiunsero la sua posizione. Riuscì a spostarsi da lì, ma le punte congiunte arrivarono comunque sul suo fianco, spezzando la protezione liquida in quel punto e ferendolo:<< ARGH!>>.

<< Oh? Ho trovato il tuo punto debole?>> ghignò Ryuzo, la frusta tornata come prima:<< Basta attaccarti con diverse fruste messe insieme, eh?>>.

<< Merda...>> mormorò il ragazzo dal braccio fasciato, tenendosi con una mano lo squarcio appena ricevuto sul fianco sinistro. 

<< Beh, ragazzo... spiacente per te!>> così dicendo, il Drago avanzò stavolta numerose fruste fuse insieme per attaccarlo. Avvedendosi del pericolo, Hiro rotolò via e riuscì ad evitarle, per poi però essere raggiunto da altre fruste che lo schiacciarono sul pavimento. Nemmeno il tempo di rialzarsi che il suo nemico lo attaccò con le Fruste dell'Idra.

Il ragazzo allora balzò avanti da terra, riuscendo così a non essere trafitto da quelle corde appuntite, e non appena si mise in piedi corse con decisione verso il nemico. In risposta, quest'ultimo gli spedì contro un altro gran numero di fruste.

<< Sei davvero robusto, nonostante quella ferita al fianco non hai rallentato!>> ghignò Ryuzo, aggredendolo con un'autentica scarica di frustate:<< Chi l'avrebbe mai detto che saresti riuscito ad intrattenermi? AHAHAH!>>. Hiro cercò di passare sotto alle fruste, saltando per sfuggire a quelle che arrivavano dal basso e proteggendosi con la spada da quelle che lo sovrastavano, ma alcune di esse riuscirono a trovare una via per colpire la sua barriera acquatica.

“ Sono veloci... accidenti a loro...” pensò il ragazzo, riferito alle fruste che sferzavano lo spazio intorno a lui:“ Ma... non posso perdermi dietro a queste!” quindi passò sotto a quelle che aveva davanti e riprese ad avanzare verso il Sommo Drago Supremo, agitando davanti a sé la propria spada:<< SQUARCIO OCEANICO!>> e scatenando un nuovo fendente liquido. In quel medesimo istante, però, la tecnica delle Fruste di Sbarramento si erse a difesa del suo nemico e neutralizzò la mossa liquida.

<< Sei scoperto...>> notò Ryuzo, e in quel frangente alcune delle fruste si legarono alla vita del Cacciatore di Missioni, sollevandolo fino in cima alla caverna e trascinandolo con forza contro la volta, facendogli spaccare più strati di roccia.

<< A-ARGH!>> fece la voce soffocata di Hiro, il quale non riusciva ad arrestare la propria corsa.

<< Fatti un bel voletto!>> esclamò il Drago, e così dicendo le fruste lasciarono andare il ragazzo, in maniera da mandarlo ad impattare con particolare violenza su uno dei muri della Stanza. Mentre le fruste del malvagio convergevano per riformare quella originale, il corpo del Cacciatore di Missioni ricadeva dall'alto verso il basso, piombando malamente sulle proprie gambe.

<< Ahia... che male...>> si lamentò Hiro, la barriera sfondata dalla vita in su:<< Non è... per niente facile...>>.

“ A questo punto, chiudiamola qui!” pensò Ryuzo, diffondendo fruste in ogni direzione e facendole tutte puntare sul ragazzo dal braccio ad Emblemi. Quest'ultimo, riparata la sua protezione d'acqua, studiò la minaccia in avvicinamento senza muovere un muscolo... e subito, anziché schivare, procedette nella direzione delle fruste che aveva di fronte.

<< Cosa?>> si sbalordì il Sommo Drago Supremo:<< Sta avanzando anziché retrocedere?>>.

<< WOOOOOH!!>> gridò Hiro, e con un fendente ascendente liberò uno Squarcio Oceanico che respinse le ferree fruste davanti a sé, infilandosi così in mezzo ad esse e schivando quelle laterali. In questo modo, arrivò di fronte a Ryuzo, la spada tesa per tagliarlo in due:<< SEI SPACCIATO!>>.

Sembrava essere la fine per Ryuzo, ma Hiro aveva sottovalutato la sua velocità: infatti, il capo dei Draghi si spostò con largo anticipo su di lui, così da mandare a vuoto la sua lama tagliente.

<< Cosa?>> si sbalordì Hiro, finendo alle spalle del nemico, il quale ne approfittò per assestargli una violenta frustata multipla sulla schiena che lo allontanò da sé. Il ragazzo dal braccio fasciato recuperò allora l'equilibrio, mettendo velocemente altra distanza tra loro e girandosi per non farsi sorprendere di nuovo.

<< Ahahah! Devo dire che sei piuttosto intelligente.>> ammise il Sommo Drago Supremo, guardando il suo sfidante mentre ridimensionava la frusta:<< Avanzare anziché arretrare... come ti è venuto in mente?>>.

<< Chiunque l'avrebbe fatto, al mio posto!>> esclamò il ragazzo, puntandogli contro un dito:<< Visto che non potevo aggirare le fruste, era l'unico modo!>>.

<< Un'alzata d'ingegno che non ti ha condotto da nessuna parte... finora non mi hai colpito neanche una volta.>> alzò lo sguardo, annoiato:<< Uff... questo gioco sta cominciando a stufarmi: credo che sia giunto il momento di ricorrere a qualcos'altro.>>.

<< Gioco?>>.

<< Già... gioco.>> sorrise Ryuzo, un lampo di malignità negli occhi, e nel medesimo istante la sua frusta cominciò a contorcersi e ad allungarsi: ai lati si formarono per tutta la sua lunghezza delle sporgenze appuntite, mentre la sua estremità si gonfiava, trasformandosi poco a poco. 

Hiro rimase a bocca aperta, e nel contempo la frusta si innalzò sempre più in alto, appoggiata al terreno come un gigantesco serpente: al termine del processo, la smisurata frusta aveva assunto l'aspetto di una mostruosa testa di drago senza bocca grande almeno quanto lui, sulla cui fronte si allungava verso l'alto una minacciosa lama affilata. 

<< Ti presento... la Frusta del Drago Supremo!>> la presentò l'ex-amico di Heito:<< Sono certo che ci andrai molto d'accordo. Nel caso, guardala da più vicino!>>. Finita la frase, la testa di drago scattò in avanti, puntando a schiacciare sotto di sé il corpo del suo avversario.

“ Accidenti... mi ha scambiato per una frittella?” pensò Hiro, buttandosi via, mentre la testa di drago distruggeva sotto il proprio peso le lastre di ferro sottostanti:“ In ogni modo... ora devo guardarmi da solo un'unità, quindi...” corse in direzione di Ryuzo:“ … lui è più accessibil... URGH!” proprio in quel momento, una delle sporgenze taglienti sul resto del “ corpo” della Frusta del Drago Supremo si estese contro di lui, scagliandolo indietro insieme alla sua barriera.

<< AAAAAAHAHAHAH! Sciocco! E' vero che hai una sola frusta di fronte, ora...>> rise follemente il Sommo Drago Supremo, lasciando che nel frattempo la testa del drago tornasse alla carica:<< … ma essendo una sola posso controllarla molto meglio!>>.

<< Brutto bastard...>> ringhiò il Cacciatore di Missioni, intercettando la lama sulla fronte del colossale drago-frusta con la propria spada e venendo spinto spalle al muro contro una parete della grotta. Continuò a trattenere il capo dell'arma nemica, cercando di allontanarla, ma invece accadde che esso lo sollevò lungo la superficie a cui lui era appoggiato a gran velocità, distruggendo la sua barriera d'acqua e graffiandogli la schiena lungo le rocce dietro:<< AAARGHH!>>.

<< Bravo, dilanialo!>> strinse un pugno Ryuzo, trionfante, ammirando la propria creatura portare sempre più in alto il nemico.

<< N-Non mi arrendo...>> strinse i denti Hiro, illuminando ulteriormente i bordi della spada:<< S-Squarcio... OCEANICO!>>. Una luce tremenda scaturì da lì, ed infine un fendente d'acqua fuoriuscì dalla testa del mostruoso strumento, che finì così tagliata in due e lo lasciò cadere in basso. Durante la caduta, altre corde scaturirono dalla mostruosa frusta, le quali lo presero ripetutamente in maniera tale da accelerare la sua caduta.

<< AAAH!>> si lamentò il ragazzo dal braccio fasciato, giungendo a terra sul fianco ferito: tra l'altro, anche i colpi ricevuti finora gli avevano lasciato sanguinanti segni:<< M-Maledizione...>>. Un'altra frusta affilata gli arrivò addosso, e il Cacciatore riuscì a riformare lo scudo d'acqua appena in tempo per difendersi.

<< Mmhmmh...>> ridacchiò ancora il Sommo Drago Supremo:<< Mi chiedo per quanto tempo ancora potrai rigenerare quella protezione...>>. Subito, una nuova raffica di frustate si liberò dal corpo della mostruosa testa tagliata, e Hiro dovette sbrigarsi a correre via per non essere preso: gli faceva male dappertutto, ma era resistente abbastanza da poterlo sopportare. Poi alzò lo sguardo in aria, notando che le due parti mozzate prima, ancora attaccate al corpo principale, stavano per piombargli addosso dall'alto. 

<< Acc...>> fece il Cacciatore di Missioni, balzando da un lato per evitare la prima e poi dall'altro per sottrarsi alla seconda. Dall'interno delle metà, imprevedibilmente, si produssero altre decine di fruste dotate di estremità letali, le quali minacciarono di piantarsi nella sua carne. Non vedendo altra via d'uscita, non gli restò che tentare di saltare oltre, venendo però colpito in maniera da farsi distruggere parte della sua protezione, per poi rotolare a terra.

“ Di sicuro sei uno che non molla, Hiro...” pensò Ryuzo, mentre la testa di drago tornava a rigenerarsi e ad attaccare. Hiro ricompose la barriera e si sottrasse alla sua traiettoria, cercando ancora una volta di arrivare al padrone di quella cosa.

“ Quell'affare non può essere affrontato...” pensò il ragazzo dal braccio fasciato, senza nemmeno guardarsi indietro:“ Devo assolutamente riuscire a disarmare quel...” in quel momento, con un movimento secco, la parte inferiore del drago-frusta vomitò altre corde che gli sbarrarono la strada, costringendolo ad arretrare. Fu allora che la testa dell'arma vivente lo raggiunse e gli girò intorno, avvolgendolo tra le sue spire e tenendolo sollevato dal suolo: da quella posizione non riusciva ad usare la spada, e la sua unica mano libera non era in grado di raggiungere la propria arma, né di liberarlo dalla stretta. 

Era in trappola, come una preda imprigionata nel corpo sinuoso di un enorme pitone.

<< Preso.>> disse il Sommo Drago Supremo, mani sui fianchi con fare vittorioso:<< Ormai non puoi più sfuggirmi. Visto che non riesco a spezzare la tua barriera... la stritolerò insieme a te.>> detto questo, le spire del drago-frusta iniziarono a stringersi intorno ad Hiro, comprimendosi sempre di più contro di lui: il ragazzo sentiva distintamente le parti appuntite premere sul suo scudo liquido, cercando di andare più in profondità per ferirlo.

<< Ggggh...>> si lamentò Hiro, sempre più stretto lì in mezzo. Sentì poi le sue ossa scricchiolare sotto la protezione che l'avvolgeva:<< … AAAAH!>>.

<< Ahahahah!! Davvero un bel modo di morire!>> lo derise il Sommo Drago Supremo, un'espressione di grande insanità dipinta sul volto:<< Non hai che da scegliere! Stritolato... o trafitto? AHAHAH!>>.

<< GNNN... NON... NON PERDERO'!>> gridò ostinatamente il ragazzo dal braccio fasciato, scuotendo il capo più volte:<< Non... NON DEVO! NON POSSO! NON VOGLIO PERDERE!>> mentre gridava quelle parole, la superficie esteriore del suo scudo liquido iniziò a emettere del fumo, e questo catturò l'attenzione di Ryuzo.

<< Che diavolo...?>> si domandò quest'ultimo, alquanto incuriosito da quel fenomeno tanto bizzarro. 

<< Io... TI SCONFIGGERO'!>> ruggì il Cacciatore di Missioni, e con un gesto deciso appoggiò la mano libera ad una spira della creatura serpentesca: incredibilmente, la sua barriera si espansa dalla mano alla spira stessa, attorniandola tutta con l'acqua fino a giungere alla sua impugnatura.

Il Sommo Drago Supremo lanciò un ruggito di dolore, mollando di colpo la propria arma e tenendosi la mano che aveva usato per impugnarla, la quale era stata investita dal liquido. Contemporaneamente, l'enorme creatura generata dal potere dell'Emblema Controllo grande si arrestò, tornando in fretta normale e annullando così la morsa esercitata su Hiro, che cadde così al suolo.

<< A-Argh...>> si lamentò Ryuzo, piegato sulla propria mano:<< E-Era... acqua bollente?>>. Poi alzò lo sguardo: il ragazzo dal braccio ad Emblemi si era già rimesso in piedi e si era gettato all'attacco.

<< Non ti lascerò riprendere quella frusta!>> esclamò il Cacciatore di Missioni, ormai a meno di un  metro da lui:<< SPARISCI PER SEMPRE... RYUZOOOO!>> e, prima che il suo nemico potesse riprendersi, gli spedì contro un ennesimo Squarcio Oceanico: il fendente d'acqua raggiunse il bersaglio, e l'attimo successivo lo trascinò fino ad una delle pareti della volta con una violenza immane, tanto che le rocce di quella parete, già mezze smosse dagli attacchi precedenti, gli crollarono addosso, seppellendolo.

A quel punto, Hiro si piegò in ginocchio, spossato: quell'attacco aveva preso in pieno Ryuzo, e poteva anche scommettere che, se l'avesse tirato fuori da quei macigni, ne avrebbe trovato il cadavere quasi tagliato a metà.

“ Grazie...Will...” pensò il ragazzo, osservando l'Emblema Acqua grande della sua arma:“ Non credevo che riscaldare per un po' l'acqua dell'Emblema come mi avevi insegnato si sarebbe rivelato un giorno tanto utile... Ora Ryuzo non farà più male a nessuno...”. Improvvisamente, però, sentì dei rumori soffocati poco lontani da lì, che lo indussero a voltarsi.

Le rocce crollate poco prima cominciarono a rotolare via, spinte da sotto, e ben presto, con grande incredulità del Cacciatore di Missioni, Ryuzo riemerse lentamente da esse, praticamente senza neanche un graffio. 

<< Ah...>> sospirò il Sommo Drago Supremo, arricciando un lieve sorriso mentre teneva il viso rivolto verso terra:<< Non pensavo che esistesse qualcun altro ad Acaidar, oltre a Kenryu, in grado di tenere testa alla mia arma... sei proprio il degno figlio di Heito.>>.

<< Non ci credo!>> sgranò gli occhi Hiro, completamente spiazzato:<< Hai preso quel colpo in pieno... da vicino... e...?>> in quel momento, lo guardò meglio: l'attacco non era riuscito a ferirlo, ma era riuscita a dilaniare la sua giacca, e sotto di essa poteva ora intravvedere qualcosa che lo lasciò sconcertato:<< Non è possibile...>>.

<< Ora è davvero il tempo di piantarla con i giochetti.>> affermò Ryuzo, strappandosi via quel che rimaneva della sua giacca:<< Hai fatto un errore a togliermi la frusta...>>.

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Capitolo 63
*** Dal padre al figlio ***


63- Dal padre al figlio.

-Studio Tetro/Nel Capitolo precedente-

Io:<< Cari lettori, eccoci di nuovo qui :) Nello scorso capitolo ha avuto inizio lo scontro tra Hiro e Ryuzo, e dopo che il nostro eroe è riuscito a disarmare l'avversario e a colpirlo...>>.


Di tutte le sorprese che avrebbe potuto trovarsi di fronte, quella che si parò davanti agli occhi di Hiro fu in assoluto la più inaspettata: sulla pelle di Ryuzo, sotto la giacca che si era levato... spuntavano degli Emblemi. Emblemi di grandezza media e di vario tipo, piazzati a gruppi di due sui fianchi, sugli avambracci e vicino all'attaccatura delle braccia col corpo.

<< Cos'è... sei rimasto senza parole?>> gli domandò Ryuzo, sfilandosi i guanti e buttandoli a terra:<< Avresti dovuto immaginare qualcosa del genere, no? Io ed Heito abbiamo tradotto insieme i testi.>>.

<< Il tuo corpo è...?>>.

<< Già, come per il tuo braccio, anch'io mi sono equipaggiato con gli Emblemi... solo che rispetto al tuo arto ci sono due grosse differenze: la prima è che sono riuscito a creare un intero corpo ad Emblemi; la seconda... è che, come puoi vedere, sono riuscito a completare il procedimento in maniera da potervi inserire anche Emblemi differenti da quelli Diamante.>>.

<< Non ci posso credere...>> boccheggiò Hiro, continuando a fissarlo con quell'aria spiazzata.

<< Ora capisci come mai il tuo colpo non è riuscito a farmi praticamente nulla?>> sorrise il Sommo Drago Supremo, sgranchendosi il collo:<< Sono resistentissimo, con questi equipaggiamenti.>> quindi fece alcuni passi avanti:<< Non credevo mi avresti trascinato in un corpo a corpo... ma adesso costaterai il vero terrore che posso suscitare.>>.

<< Grrr...>> ringhiò il ragazzo dal braccio fasciato, stringendo nuovamente la propria spada ed allontanando con un calcio la frusta del suo nemico:<< Se avevi... un corpo ad Emblemi a disposizione, perché non l'hai usato subito?>>.

<< AHAHAH! Come?>> lo indicò, beffardo, il capo dei Sommi Draghi:<< Usare fin da subito tutta la mia forza su uno come te? Questa è buona! Solo Kenryu, con la velocità del suo Emblema Impatto, potrebbe riuscire a tenermi testa mentre faccio sul serio. Ma visto che te la sei cercata...>>.

<< Non ci contare!>> si oppose il Cacciatore di Missioni, tirando indietro la lama della spada:<< Puoi avere anche un esercito ad Emblemi... ma io non mi fermerò finché non sarai sconfitto! I miei amici contano su di me.>> e così dicendo la riportò avanti, rilasciando uno Squarcio Oceanico sul nemico.

<< Ho perso anche troppo tempo con te!>> affermò Ryuzo, avanzando una mano:<< SCAGLIA ROCCIOSA!>>. In quell'istante, uno dei suoi Emblemi si illuminò, e un grosso pezzo di pietra comparve davanti alla sua mano per un secondo, in maniera da intercettare l'attacco.

“ Riesce ad usare i poteri degli Emblemi...” pensò Hiro, mentre raggiungeva di corsa il nemico:“ Però...non posso demordere!”. Una volta che gli fu di fronte, cercò di colpirlo con un fendente a due mani, ma il suo bersaglio si sottrasse alla sua traiettoria abilmente.

<< LENTO!>> esclamò il Sommo Drago Supremo, assestandogli un pugno all'altezza dello stomaco che sfondò la sua barriera d'acqua. Hiro venne preso in pieno, per poi essere scaraventato in aria fino a giungere rovinosamente contro una parete.

<< N-Non ci credo...>> mormorò Hiro, sorreggendosi a fatica in piedi: quel diretto era stato davvero micidiale, e solo il tremendo allenamento a cui si era sottoposto e la sua protezione liquida  avevano fatto sì che non ricevesse danni più seri:<< Sulla mia... Barriera Oceanica... c'era ancora dell'acqua bollente, e lui l'ha comunque...>>. Poi osservò meglio: intorno ai pugni del suo avversario si era creato uno strato di ghiaccio, il quale l'aveva protetto dall'acqua calda.

“ Pugni Glaciali.” ridacchiò tra sé il malvagio, facendo svanire il ghiaccio:“ E ho qualcos'altro...” quindi agitò davanti a sé il proprio braccio destro, dichiarando:<< SFERZATA LETALE!>> e nel medesimo momento una folata di vento dirompente esplose in direzione di Hiro. Quest'ultimo scattò di lato, evitandola, ma l'attimo successivo degli oggetti simili a proiettili d'ombra fuoriuscirono dal pavimento, riversandoglisi addosso.

<< AAAAAARGGHH!>> fece il ragazzo dal braccio fasciato, cadendo a terra sotto quegli attacchi imprevedibili.

<< Le mie gambe hanno degli Emblemi Ombra... e con quelli posso creare delle Piogge Ombrose sotto di te!>> affermò Ryuzo, prendendo una leggera rincorsa e scagliandosi contro di lui con un calcio ascendente. 

<< Dannazione...>> fece Hiro, rotolando via da lì e schivando così per un soffio il pestone. A quel punto si rialzò e cercò di fenderlo con un colpo di spada maneggiato a due braccia, ma Ryuzo trattenne la lama con entrambe le proprie mani, arrestando il mortale fendente.

<< Cosa c'è? Qualche problema?>> lo fissò spietato il Sommo Drago:<< Dov'è finita la tua baldanza? EH?>> e così dicendo spinse di lato la spada e il suo utilizzatore, attaccandolo poi al petto con un calcio micidiale che quasi lo soffocò, costringendolo a tornare al tappeto.

“ E'... fortissimo...” pensò Hiro, gli occhi socchiusi mentre si reggeva sulla spada per rimettersi in piedi:“ Anche se ho usato due mani, lui...”.

“ La sua è una futile resistenza.” pensò Ryuzo, facendosi sempre più minacciosamente vicino:“ Non c'è nulla che...”.

<< PIOGGIA SQUARCIANTE!>> dichiarò il ragazzo dal braccio fasciato, infrangendogli subito contro una tempesta di schegge d'acqua solida: esse graffiarono la resistentissima pelle del nemico, il quale si era difeso incrociando le braccia davanti a sé, senza riuscire però ad intaccarlo.

<< Folle...>> mormorò il Sommo Drago Supremo, correndogli addosso:<< I tuoi patetici attacchi non possono nulla contro il mio corpo, potenziato nella resistenza anche dagli Emblemi Acciaio!>> così dicendo, si arrestò e mosse in avanti il braccio sinistro:<< FIAMMATA DEVASTANTE!>>. Una fiammata di fuoco venne spinta sul suo opponente, lambendo anche le pareti alle sue spalle. 

<< Urgh...>> resistette Hiro: era riuscito a difendersi da quelle fiammate devastanti con una nuova Barriera Devastante, che l'aveva tratto così in salvo.

“ E' senza speranza...” pensò Ryuzo, sparandogli Piogge Ombrose dal basso. Il ragazzo dal braccio fasciato, deciso a non arrendersi, le schivò con abilità e cercò di prenderlo con un preciso calcio volante. Il Sommo Drago Supremo riuscì ad evitarlo, per poi vedersi giungere contro la spada del Cacciatore. La lama di quest'ultimo lo colpì in pieno, senza però riuscire ad intaccare la sua pelle d'acciaio.

<< Merda...>> fece il ragazzo dal braccio fasciato, abbassandosi subito dopo per evitare il nuovo pugno del Drago, a cui ne seguirono molti altri.

“ Già in condizioni normali la mia pelle difficilmente avrebbe ceduto ai tuoi attacchi...” pensò il Sommo Drago Supremo, mentre cercava di sfondare il corpo del suo giovane sfidante con quei pugni demolitori, che il ragazzo riusciva a stento a deviare sulla propria spalla o sulla propria spada senza riuscire a reagire:“ … ma ora che ha perso molte energie per contrastare la mia frusta, non riuscirà a farmi niente!”.

“ I suoi colpi sono... troppo potenti...” pensò Hiro, stringendo i denti: perfino le ossa del suo braccio ad Emblemi sembravano scricchiolare a quelle percosse:“ Ma... solo un altro po'... devo resistere...”.

<< Quella barriera frena un po' la potenza dei miei colpi... ma non importa!>> disse Ryuzo, saltando indietro e agitando nella sua direzione una mano con il seguente ruggito:<< FULMINE DELL'IMPERATORE!>>. Dal lato esterno del suo braccio venne sparata una saetta che il figlio di Heito, istintivamente, riuscì a schivare, la quale si abbatté contro il soffitto sovrastante con una pioggia di scintille. In quell'istante, il Drago approfittò dell'occasione per tirargli un pugno su una spalla, quasi scardinandogliela. 

<< Ah!>> fece Hiro, spinto ad arretrare dall'ultima offensiva.

<< Ora non mi romperai più le scatole!>> esclamò il capo dei Draghi, alternando a quel punto un potente uppercut: quando però sembrò arrivare a colpirlo, incredibilmente il ragazzo si abbassò, mandando a vuoto la mossa:<< Cosa?>>.

“ Mi sono abituato ai tuoi movimenti, finalmente!” pensò il Cacciatore di Missione, raccogliendo tutte le forze rimaste e lanciando un fendente a due mani.

“ Tanto i suoi colpi sono completamente...” meditò a sua volta Ryuzo, e l'istante seguente la lama affilata della spada dai bordi neri arrivò alla sua ferrea pelle. Quello che non poteva immaginare era che, contemporaneamente, dal filo della lama scaturisse un potentissimo Squarcio Oceanico il grado, da quella ridottissima distanza, di lanciarlo in aria e aprirgli una ferita sanguinante in pieno petto:<< AAAAARGHH! I...IMPOSSIBILE!>>.

<< Anf... Anf...>> sbuffò il ragazzo dal braccio fasciato, tirando ancora indietro la spada:<< Non ho finito! Squarcio...>>.

<< Fuoco... acqua...>> mormorò il Sommo Drago Supremo, più che imbestialito nell'atterrare quel profondo taglio ad alcuni metri più in là:<< … ghiaccio... e fulmine...>>.

<< … OCEANICO!>> e così dicendo generò un ennesimo fendente d'acqua. Ryuzo si spostò di lì con rapidità, e subito unì le mani davanti al proprio petto: di fronte ad esse si generò una sfera in cui turbinavano i differenti elementi sopracitati.

<< RUGGITO ELEMENTALE!>> dichiarò il Drago: in quel momento, la sfera generò un potentissimo raggio a spirale multicolore che si allungò fino a travolgere Hiro con un'esplosione tanto terribile che risuonò per l'intera Stanza della Stella Proibita, devastando il pavimento di lastre d'acciaio già ampiamente provato in precedenza. Un fitto polverone si diradò presto dal punto colpito...

<< A...Ah...>> digrignò debolmente i denti il Cacciatore di Missioni: la forza dello scoppio l'aveva fatto impattare violentemente su una delle pareti della grotta, distruggendo la parte superiore del suo vestito (bende sul braccio comprese) e riempiendo il suo corpo di ammaccature e tagli superficiali:<< Quel colpo... è stato... tremendo...>>. Riusciva a muoversi a malapena, si sentiva come un sacco vuoto, ma nonostante questo era deciso ad andare avanti. Lento e tremante, cercò di arrivare alla spada, poco lontana da lì, quando all'improvviso qualcun altro la raccolse. Alzò lo sguardo: Ryuzo gli era arrivato di fronte, l'espressione animata da una luce assassina.

<< Sei il secondo che mi ha mai ferito, prima d'ora...>> commentò Ryuzo, riferito al taglio che portava sul petto a causa del colpo di prima:<< Come vedi, la tua ostinazione non ti ha portato da nessuna parte.>>.

<< B-Bastardo...>> ringhiò Hiro, cercando invano di rialzarsi: troppo danneggiato dal Ruggito Elementale per muoversi, non aveva energie sufficienti... senza contare delle fitte atroci che si sentiva dentro.

<< E' finita per te.>> affermò il Sommo Drago Supremo, impugnando poi la spada raccolta con una mano:<< Il mio attacco deve averti rotto qualche osso... ma ci penserò io al resto!>> nel dire ciò, calò di scatto la lama verso il basso, dirigendola verso il cuore del suo stesso proprietario.

“ No... muoviti... MUOVITI!” pensò disperatamente il ragazzo dal braccio ad Emblemi, spingendosi malamente di lato...

… e l'istante seguente una tremenda sensazione di dolore sconvolse il suo sistema nervoso, facendogli sbarrare gli occhi: la spinta aveva fatto cambiare traiettoria al fendente... il quale aveva finito col tagliare di netto il suo braccio destro, quello ad Emblemi, di cui ora restava solo un moncherino da cui grondava sangue. Incapace di contenere tale sofferenza fisica, urlò a squarciagola, prendendosi il moncherino:<< AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!! AAAAAAAAAAAAAAH!!>>.

<< MMHMMH... AHAHAHAH!>> rise per tutta risposta Ryuzo:<< Hai cercato di salvarti la vita, e guarda che cosa ne hai ricavato! Senza quel braccio sei un uomo come tutti gli altri, adesso. Anzi, meno degli altri, direi...>>.

<< AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!>>.

<< La tua ultima possibilità è sfumata.>> rialzò l'arma il Sommo Drago Supremo, ormai certo di farla finita:<< E' arrivato il momento di...>>.

Proprio mentre stava per ucciderlo, però, si bloccò, ed immediatamente saltò via da lì, lanciando nel contempo la spada di Hiro verso l'ingresso della Stanza della Stella Perduta: una scia di colore azzurrino saettò nell'aria davanti a lui fino a scaricarsi in fondo alla stanza, dove produsse uno spesso strato di ghiaccio, mentre l'arma scagliata venne respinta subito.

<< Chi è là?>> domandò Ryuzo, colto di sorpresa nel vedere qualcun altro in quel luogo arcano: due figure si stagliavano davanti allo sbocco della scalinata che conduceva nella stanza segreta.

<< Chi? Noi ci siamo già incontrati...>> disse uno dei due, uscendo del tutto dallo sbocco insieme alla persona che l'accompagnava. Il ragazzo dal braccio ad Emblema, accecato dal dolore, li riconobbe solo dopo alcuni secondi, aguzzando lo sguardo quanto poteva.

In piedi, pronti a fronteggiare il nemico, erano arrivati i suoi compagni di avventura: Artic ed Eria, con le rispettive armi sguainate.

<< A-Artic...>> mormorò con gli occhi socchiusi dal dolore Hiro, sorridendo appena nel vederli:<< … E-Eria...>>.

<< E così, alla fine sono arrivati anche gli altri pesci piccoli...>> ghignò il Drago, divertito:<< Presumo che Aldor sia morto davvero, eh?>>.

<< Non solo lui.>> disse Artic, stringendo un pugno davanti a sé:<< Anche Fiammeggiante e gli altri Draghi sono stati sconfitti: sei rimasto da solo!>>.

<< Anche se fosse? Tanto meglio: una volta che l'Emblema delle Stelle sarà mio, potrò tenere tutto per me.>>.

<< Tu... RYUZO!>> gli gridò Eria, il volto contorto in una smorfia d'odio talmente profondo che non gli si era mai vista prima:<< Come... Come hai potuto ridurre così Hiro?>> quindi mise un piede in avanti e allungò le braccia, i pugnali stretti nei pugni:<< SEI IMPERDONABILE! LA PAGHERAI CARA!>>.

<< Eria...>> mormorò ragazzo dal braccio ad Emblemi, un po' preoccupato.

<< Nessuno può ferire in questo modo un nostro compagno... e passarla liscia.>> ridusse a fessure gli occhi lo spadaccino con le katane, ruotando la spada bilama nella sua mano.

<< A-Artic...>>. Entrambi i suoi alleati portavano i segni di dure battaglie, ed Eria perfino un'improvvisata fasciatura sotto l'abito, appena visibile, ma parevano più che disposti a lottare contro il Sommo Drago Supremo.

<< “ Non la può passare liscia”?>> domandò quest'ultimo, indifferente, muovendo le dita di una mano in un gesto di sfida:<< Perché non venite a combattere, piuttosto? Sempre che non siate troppo scassati...>>.

<< A-Aspettate...>> allungò il braccio rimanente verso di loro Hiro, attirando la loro attenzione:<< Non... Non dovete combatterlo così avventatamente. Il... suo corpo...>>.

<< Lo vediamo anche noi.>> annuì Artic, divaricando gli arti inferiori:<< Dev'essere un nemico ancora più temibile di quanto pensassimo... ma io...>> ebbe un secondo di esitazione:<< … anche se so che potrei morire...non lascerei mai un amico in una situazione simile senza dargli una mano!>>.

<< E lo stesso... vale per me.>> fece eco Eria, sorridendogli con aria grave:<< Faremo tutto il possibile per tirarti fuori di qui... fidati di noi. In ogni caso, comunque andrà a finire... sappi che vivrai sempre nel mio cuore.>>.

<< A-Amici...>>.

<< Commovente...>> sussurrò Ryuzo con fare sdolcinato, e in quel medesimo istante agitò un braccio verso di loro:<< PROPRIO COMMOVENTE!>> liberando così nella loro direzione una devastante raffica di vento mortale.

<< Adesso, Eria!>> la avvisò lo spadaccino, e si spostarono il più velocemente possibile da lì, sottraendosi a quel vento spaventoso. Nel medesimo momento, il ragazzo con le katane sferrò un fendente di fronte a sé con la propria arma bilama, dichiarando:<< TAGLIO GLACIALE!>>. Una nuova scia di colore chiaro procedette nell'aria fino a giungere dall'obbiettivo.

<< SCAGLIA ROCCIOSA!>> e così dicendo, il malvagio materializzò un grande pezzo di roccia a sua difesa, intercettando con esso il colpo congelante e lasciandoselo tramutare in ghiaccio che ricadde al suolo. In quel frangente gli sopraggiunse contro Eria, più determinata che mai.

<< CERCHIO DELLE DUE RONDINI DEL CIELO!>> ruggì la ragazza, creando un semicerchio nell'etere con ciascun pugnale che il Drago parò con le braccia rinforzate dagli Emblemi, senza subire danni.

<< E' inutil...>> cominciò a dire Ryuzo, pronto a contrattaccare con un destro, ma primo che ci riuscisse la voce di Artic tuonò:<< IMPALATORE GLACIALE!>> e venne così anticipato da un enorme aculeo di ghiaccio che lo spinse via, costringendolo ad interrompere l'attacco.

<< E' forte...>> disse Eria, mentre Artic gli veniva rapidamente a fianco:<< Le sue braccia ad Emblemi sono ancora più resistenti di quello di Hiro...>> poi barcollò:<< Urgh...>>.

<< Tutto bene?>> gli domandò il Cacciatore di Missioni con le katane.

<< Sì... solo... che combattere con Aldor... ha lasciato più che un segn...>> proprio allora però il Sommo Drago Supremo balzò in mezzo a loro:<< Cosa?>>.

<< FULMINE DELL'IMPERATORE! FIAMMATA DEVASTANTE!>> disse Ryuzo, emettendo simultaneamente da un lato una potente fiammata e dall'altro una dirompente raffica di fiamme: Eria si abbassò appena in tempo per schivare il fulmine, ma Artic venne invece investito dal fuoco.

<< AAARRGGHH!>> si lamentò lui, in parte scottato da tutte quelle fiamme.

<< ARTIC!>> esclamò la ragazza, arretrando:<< Tutto bene?>>.

<< S-Sì...>> la rassicurò il ragazzo:<< Ascolta... cerca di colpirlo in quella ferita che gli ha lasciato Hiro!>>.

<< Giusto...>>.

<< Vi ho sentiti...>> ghignò il Sommo Drago, avvicinandosi ad Eria con uno scatto fulmineo:<< NON VI RIUSCIRA'!>> e così dicendo avanzò un diretto devastante su di lei. La ragazza si fece scudo con i propri pugnali, ma era troppo indebolita per parare un attacco di tale entità, e finì presto sul pavimento. Allora Artic iniziò a ruotare le spade, preparando una Bufera delle Lame Congelanti, venendo però preceduto da dei proiettili d'ombra che saettarono lungo il pavimento e che gli si riversarono contro.

<< AAAAARGHH!>> fece il ragazzo con le katane, venendo brutalmente sbalzato via fino ad atterrare sulle lastre di ferro sottostanti.

<< Ahahahah...>> ridacchiò Ryuzo, gli occhi illuminati da un istinto omicida terribile:<< Nemmeno se foste in tre potreste farmi qualcosa! Vi cancellerò una volta per tutte!>>. Senza perdere altro tempo, li travolse nello stesso istante con una Sferzata Letale a testa, senza nemmeno aspettare che tornassero totalmente in piedi: grida di dolore li accompagnarono, mentre il vento li faceva rotolare via, aprendo loro dei graffi ovunque.
  
<< Aaaah...>> sussurrò Artic, rialzandosi malamente:<< E'... peggio di quanto pensassi...>>.

<< Mi si è... riaperta la ferita... di Aldor...>> strinse i denti Eria, riportandosi a sua volta in piedi, una mano sulle costole:<< C-Cazzo...>>. Ryuzo si spinse di nuovo su di loro, avanzando verso entrambi altre mortali mosse elementali, ma i due riuscirono a scansarlo abilmente. Quando però si trattò di passare alla contromossa, il Sommo Drago riuscì a spintonarli via con le braccia, per poi tempestarli con altri proiettili d'ombra.

“ R-Ragazzi...” pensò Hiro, tremando mentre assisteva a quella battaglia: vedere gli amici venuti in suo soccorso in tale difficoltà lo faceva sentire ancora più male delle ferite che aveva ricevuto da Ryuzo. Per questo cercò di muoversi, intenzionato ad aiutarli anche con un braccio solo, ma per quanto ci provasse non riusciva a rimettersi in piedi: quella era la volta in cui si era sentito più impotente di tutte:“ M-Muoviti, corpo mio... per favore... devo aiutarli! Non possiamo dargliela per vinta...” quindi chiuse gli occhi, e tentò di nuovo di alzarsi, appoggiandosi contro la parete che aveva alle spalle ignorando il dolore che provava, ricadendo però sempre per terra sotto il suo stesso peso.

Una gran paura si impadronì di lui: i suoi amici sarebbero morti così, invano? Ryuzo avrebbe acquisito il potere assoluto? No, doveva esserci un'altra soluzione...

Proprio quando sembrava non esserci più via d'uscita, un bagliore attirò la sua attenzione, portandolo a voltarsi verso la sua fonte: dal suo braccio mozzato, in mezzo alla carne che lo componeva, c'era qualcosa che brillava di una luce misteriosa... una luce che doveva aver già visto da qualche parte.

Dopo alcuni istanti gli occhi di Hiro, con un lampo d'intuizione, scattarono su un altro punto della Stanza della Stella Proibita, e subito arrivò a comprendere di cosa si trattasse. 

<< E'...?>> mormorò il ragazzo dal braccio fasciato, soffermandosi ancora sul braccio ad Emblemi. Si scosse, e allungò quanto possibile il proprio braccio per afferrare quello mozzato:<< T-Ti prego... dammi... la forza... di salvare Acaidar... e i miei amici... ti prego...>> e così dicendo lo prese con la mano. 

Nel frattempo, il Sommo Drago Supremo continuò a devastare con i suoi possenti pugni Artic ed Eria, facendoli crollare di nuovo a terra.

<< Gnn...>> cercò di rimettersi in piedi la Cacciatrice di Missioni, scossa dagli sforzi che stava sostenendo per proseguire a lottare:<< D-Devo... cercare di...>> ma in quel momento un piede di Ryuzo la schiacciò di nuovo sul pavimento, senza che lei potesse opporsi.

<< Direi che ora di finirla...>> affermò il Drago Supremo, sospirando:<< Come immaginavo, siete troppo indeboliti per me.>>.

<< LASCIALA!>> scattò in piedi Artic, cercando di aggredirlo, ma in quel momento venne nuovamente atterrato da una Pioggia Ombrosa partita dal terreno sottostante:<< ARGH!>>.

<< A-Artic...>> mormorò Eria, stringendo poi i denti per la spinta esercitata sulla sua schiena dal piede del nemico:<< Aah...>>.

<< Mi avete davvero stufato... tutti quanti.>> disse Ryuzo, spalancando gli occhi e sul punto di scagliare un nuovo attacco... quando sentì inaspettatamente alle sue spalle un movimento che lo portò a tendere una mano dietro di sé, parando così un improvviso pugno. Artic ed Eria sgranarono gli occhi, nel vedere di chi si era trattato.

<< H-HIRO!>>  esclamarono tutti e due. Era proprio il loro amico Hiro, miracolosamente tornato in piedi.

<< Tsk... sei riuscito a rialzarti?>> chiuse gli occhi Ryuzo, trattenendo il suo pugno:<< Non sai proprio quando è il momento di...>> proprio allora riaprì le palpebre, e ciò che vide lo lasciò di stucco:<< Ma... Ma cosa...?>>.

Ad attaccarlo era stato il braccio ad Emblemi del Cacciatore di Missioni, in precedenza tagliato e ora ricongiuntosi misteriosamente al suo corpo: le venature su di esso erano divenute di un colore bianco stellare, ma era sempre quello, e questo suscitò la più grande sorpresa nei presenti. Inoltre, le ferite e le ammaccature ricevute in precedenza erano scomparse dal suo corpo.

<< Gli si è... riattaccato il braccio?>> lo fissò incredula Eria.

<< Come... Come è stato possibile?>> domandò Artic, mettendosi in ginocchio:<< E'... E' tornato come nuovo...>>.

<< Non è possibile!>> disse Ryuzo, incredulo davanti a quella scena:<< Tu... Tu, come hai fatto?>> poi notò brillare sotto la pelle del braccio ad Emblemi del ragazzo la stessa cosa che aveva scorto anche lui, e la luce che emetteva lo spinse automaticamente a guardare l'Emblema delle Stelle: la loro luce era identica:<< Aspetta... quello sarebbe...?>>.

<< Tu... quanto...>> mormorò Hiro, alzando lo sguardo e fulminandolo con un'espressione furiosa ai massimi livelli:<< … QUANTO HAI INTENZIONE DI FAR ANCORA DEL MALE AD ERIA?>> quindi tirò indietro il pugno parato con uno strattone e lo usò ancora, approfittandosi della sorpresa suscitata per assestare al Sommo Drago Supremo un gancio destro in piena faccia.

<< GGGAAAAAAAH!>> gridò Ryuzo, venendo scagliato via da quel colpo e finendo così al suolo, cogliendo alla sprovvista tutti quanti.

<< L'ha colpito!>> esclamò la ragazza, sottratta alla morsa dell'avversario. A quel punto, Hiro si piegò su di lei, chiedendole:<< Va tutto bene?>>.

<< Io... sì, non preoccuparti. Ma come hai fatto a...?>>.

<< Ne riparliamo dopo. Adesso...>> continuò il figlio di Heito:<< … devo fare il possibile per sconfiggerlo.>> quindi fece alcuni passi avanti, mentre Ryuzo si rialzava a fatica. La ragazza lo guardò stranita: per qualche ragione che non sapeva descrivere, quelle sue parole le infondevano una fiducia infinita.

“ E' riuscito... a buttarmi via?” pensò il Sommo Drago Supremo, sconcertato, fissando il nemico:“ Tutta quest'energia... sembra quasi che abbia recuperato le forz...” proprio allora, il ragazzo dal braccio fasciato corse nella sua direzione, saltandogli addosso con un potente diretto. Il malvagio lo evitò, incalzando poi con un poderoso calcio che però Hiro riuscì a parare sul suo braccio ad Emblemi.

<< Dovresti essere con le ossa a pezzi, maledetto!>> ringhiò con odio Ryuzo:<< Quella cosa che brilla nel tuo braccio...>>.

<< Stai per soccombere...>> si limitò a rispondere Hiro, deviando la sua gamba:<< … grazie alla scheggia di Emblema delle Stelle di mio padre!>> e così dicendo lo proiettò in aria con un montante. Nel ricadere sul pavimento, Ryuzo gli scagliò contro una Pioggia Ombrosa, che tuttavia lui schivò in scioltezza.

“ Un frammento... di Emblema delle Stelle?” pensò Artic, basito:“ Nel suo braccio? Che storia è questa?”.

“ La scheggia di Emblema delle Stelle?” pensò Ryuzo, facendo fronte al nuovo assalto di Hiro con parate e schivate:“ E' con quella che si è curato? Ma... il suo braccio ad Emblemi dovrebbe essere in grado di supportare solo Emblemi Diamante e...” poi sgranò gli occhi, capendo tutto:“ HEITO! Dannato... hai perfezionato il braccio in maniera che potesse usarla? La scheggia è utile solo se vicina al suo corpo principale... vuol dire che avevi previsto che saremo giunti a questo punto?”.

<< HAAAAAAH!>> gridò il ragazzo dal braccio fasciato, riuscendo ad afferrargli le spalle e a frantumare una ginocchiata micidiale nel sul stomaco, che non venne quasi per niente frenata dalla pelle del corpo ad Emblemi.

<< AGH...>> si lamentò il Drago, barcollando indietro dopo aver accusato il colpo.

<< Lo sta sopraffacendo...>> mormorò Eria, colta di sorpresa:<< Le mie lame non gli hanno fatto niente... mentre ora i suoi attacchi sembrano avere effetto su di lui.>>.

<< Forse... può farcela.>> fece eco Artic.

<< FULMINE... DELL'IMPERATORE!>> ruggì Ryuzo, scaraventando contro il suo opponente un potente fulmine, il quale riuscì a prendere il pieno il ragazzo dal braccio ad Emblemi:<< E con questo sei...>> ma poi rimase a bocca aperta nel costatare che il colpo non aveva avuto grandi effetti su di lui:<< COSA?>>.

<< Pagherai... per tutti coloro a cui hai fatto del male!>> replicò con furia Hiro, in apparenza inarrestabile: mentre pronunciava quelle parole sembrava quasi essere attorniato da una preponderante aura di incrollabile volontà... avvertendo che si sarebbe fermato solo dopo la morte:<< TI FERMERO' A NOME DI TUTTI LORO!>>. Detto ciò avanzò ancora e scaricò un pugno contro il suo avversario. Egli lo schivò, e subito dopo rispose con un calcio a cui Hiro si sottrasse per poi avanzare a sua volta una ginocchiata, a sua volta evitata dal Drago. 

<< Sono alla pari...>> disse la ragazza, mentre i due opponenti si scambiavano pugni e calci talmente rapidi da costringerli a prestare la massima attenzione per sottrarsi ai rispettivi colpi avversari.

<< No... non è così.>> scosse il capo lo spadaccino con le katane, attento alla situazione:<< I pugni e i calci di Ryuzo non sembrano più così potenti quando colpiscono Hiro...anzi, sembrano diventare sempre più deboli.>>.

<< Cosa può significare?>> domandò la Cacciatrice di Missioni.

<< Non ne ho idea...>> rispose Artic, e in quel medesimo istante il pugno ad Emblemi di Hiro e quello di Ryuzo si scontrarono l'uno contro l'altro, e nell'impatto fu quest'ultimo a venir sopraffatto.

“ N-Non è possibile... perchè?” pensò Ryuzo, respinto dal pugno nemico:“ Perché i miei colpi si sono indeboliti? Perché i miei fulmini non hanno effetto su di lui?”. La risposta gli giunse inaspettatamente: gli Emblemi che aveva sul proprio avambraccio stavano divenendo man mano più opachi:“ I miei Emblemi! L'Emblema delle Stelle può drenare i poteri degli Emblemi per potenziarsi... quindi... sta usando il mio potere?!”.

<< Questo...>> mormorò il ragazzo dal braccio ad Emblemi, scattando con un calcio nello stomaco:<< … E' PER ERIA!>>.

<< URGH...>> fece il Sommo Drago Supremo, piegato in due e spinto ancora più indietro. Ripresosi, si rifece avanti con un montante, ma il suo opponente riuscì a bloccarglielo prima che giungesse a destinazione.

<< Poi questo... è PER ARTIC!>> nel dire ciò, lo tirò per il braccio e con una presa simile a quelle di ju jitsu lo fece impattare schiena a terra sul pavimento sottostante.

<< GRRR...>> ringhiò furibondo il Sommo Drago, rimettendosi su e cercando di coglierlo con un calcio. Ormai però Hiro si era abituato anche troppo alla sua velocità, senza contare che era tornato in forze, e riuscì così a parare col braccio fasciato il suo attacco. Con mossa risolutiva, il capo dei Draghi gli sferrò allo stesso tempo un pugno sul mento che lo allontanò, per poi buttarlo sul campo di battaglia con un nuovo calcio.

<< HIRO! ATTENTO!>> lo avvisò Eria.

<< ONDATA GLACIALE! FIAMMATA DIROMPENTE!>> gridò Ryuzo, e così dicendo cercò di sferragli da vicinissimo due offensive elementali. Tuttavia, Hiro riuscì prontamente a rotolare via in maniera da schivare ambedue quegli attacchi furiosi, balzando subito dopo in piedi e venendo aggredito di nuovo dal nemico.

<< TI AMMAZZO!>> gridò il capo dei Draghi, arretrando un gomito e avanzando poi un pugno. Il ragazzo dal braccio ad Emblemi si sottrasse ad esso, giungendo quindi dinanzi al petto di Ryuzo.

<< C'è anche questo...>> sussurrò il Cacciatore di Missioni dal braccio speciale, un'espressione di rancore profondo venuta a galla:<< … E' DA PARTE DI MIO PADRE!>> e a quelle parole un destro devastante si infranse sul corpo nemico, facendolo volare fin contro una parete rocciosa.

<< COFF...>> sbuffò Ryuzo, incredulo e dolorante:<< N... Non ci credo...>> in quel momento fu il ragazzo dal braccio ad Emblemi a saltargli addosso, il pugno ad Emblemi di nuovo teso verso di lui.  Svelto, il Drago si allontanò, così che il pugno di Hiro si limitasse a spaccare le pietre della grotta, e subito iniziò ad indietreggiare, mettendo distanza tra loro.

“ Non mi sfuggirai...” pensò il fiero Cacciatore del braccio fasciato, girandosi verso il suo nemico in allontanamento:“ E' per via del frammento impiantatomi nel braccio che mio padre diceva che ero l'ultima speranza... e salverò Acaidar da te!”.

<< Non posso credere che il figlio di Heito... possa battermi.>> strinse con rabbia i pugni il capo dei Draghi, e subito li unì davanti a sé:<< USERO' TUTTA L'ENERGIA DEGLI EMBLEMI CHE MI E' RIMASTA PER POLVERIZZARTI!>> e in quell'istante una nuova sfera composta da fuoco, acqua, ghiaccio ed elettricità comparve di fronte al suo corpo. Allora il ragazzo dal braccio fasciato aprì la mano verso di lui.

<< Questo invece... è per la persona che forse ha sofferto più di tutte per i tuoi intrighi... che è rimasta sola per anni, senza degli amici...>>.

<< SPARISCI! RUGGITO ELEMENTALE!>> la devastante tecnica che aveva utilizzato in precedenza si liberò in tutta la sua potenza, in rotta di collisione con Hiro.

<< … OSSIA IO!>> rispose il ragazzo dal braccio fasciato: l'energia del frammento d'Emblema delle Stelle pulsò nel suo braccio, e il secondo dopo venne rilasciata contro il Ruggito Elemetale. Le due mosse si scontrarono con violenza, arrestandosi sul momento e muovendo prepotentemente l'aria circostante.

<< C-CHE POTENZA ASSURDA!>> disse Eria, cercando di non essere spazzata via dall'energia sprigionata da quei colpi:<< Hiro... cerca di vincere...>>.

“ Se come penso Hiro sta attingendo forza dal potere degli Emblemi sul corpo di Ryuzo...” pensò Artic, ormai conscio della situazione:“ … il risultato è già deciso.”. Proprio in quell'istante, la massa energetica sparata da Hiro respinse quella di Ryuzo, procedendo oltre alla massima velocità.

<< No... AAAAAAAAAH!>> gridò il Sommo Drago Supremo, e quel flusso di potere allo stato puro lo investì in pieno fino ad esplodergli contro con un boato terrificante, riempiendo l'area con una marea di fumo grigiastro.

<< Uff... Uff...>> sbuffò Hiro, piegandosi su un ginocchio:<< C-Ce l'ho... fatta?>>. La fitta nube innalzatati si dissolse rapidamente, e ben presto i presenti poterono costatare il risultato a cui aveva portato l'ultima offensiva andata a segno.

Ryuzo era finito in alto, conficcato nelle rocce di una parete della Stanza della Stella Proibita da tutta quella potenza che l'aveva travolto: era conciato malissimo, pieno di segni derivanti dallo scoppio che l'aveva investito ed in apparenza esanime, e il suo sguardo era rivolto verso il basso.

<< E'... assurdo...>> disse infine debolmente il Sommo Drago Supremo, prosciugato delle sue energie:<< Io... l'invincibile Ryuzo... sono stato sconfitto... dallo stesso potere... che cercavo...>> quindi scivolò giù dalla parete, ricadendo pesantemente al suolo. Il ragazzo dal braccio ad Emblemi lo fissò per un po', quasi volesse accertarsi che le sue condizioni fossero effettivamente quelle che mostrava... e alla fine sorrise ai suoi sbalorditi compagni.

<< Ce l'abbiamo fatta...>> dichiarò Hiro con sicurezza:<< Ho... compiuto la volontà di papà. Ce l'abbiamo fatta...>>. Anche Artic ed Eria ricambiarono quel sorriso, a loro volta contenti: con la sconfitta di Ryuzo, tutto il complotto ordito dai Sommi Draghi era saltato, e il pericolo che aveva minacciato Acaidar era ormai tramontato.

Il peggio sembrava essere passato, ma in quel frangente un rumore dirompente costrinse tutti e tre a voltarsi: dalla scalinata che conduceva alla Stanza stava arrivando una gran quantità d'acqua, cominciando ad allagare l'intera caverna.

<< Ehi ma cosa...?>> si chiese il ragazzo dal braccio ad Emblemi, altamente confuso da ciò che stava capitando:<< Cos'è tutta quest'acqua?>>.

<< N-Non è che...>> cominciò a dire Eria, piuttosto preoccupata:<< … il Lago Centrale sta tornando come prima... vero?>>.

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Capitolo 64
*** Conclusione ***


64- Conclusione.

-Studio Tetro/Nel capitolo precedente-

Io:<< Allora... siamo brevi, anche se questo è l'ultimo capitolo della storia: Ryuzo è stato battuto grazie al frammento di Emblema delle Stelle di Heito, impiantato nel braccio di Hiro, e adesso una gran massa d'acqua sta per riempire la Stanza della Stella Proibita.>>.


Ovviamente era troppo sperare che non accadesse qualche altra disgrazia, dopo la sconfitta del Sommo Drago Supremo: quella che pareva essere l'acqua del Lago Centrale stava inondando sempre di più il pavimento della Stanza della Stella Proibita, e questo significava solo guai per loro, qualora non fossero riusciti ad uscire in tempo da lì.

<< Accidenti... dobbiamo... levare subito le tende!>> affermò Artic, rimettendosi in piedi a fatica e dirigendosi con andatura sostenuta verso l'uscita non appena ebbe rinfoderato le katane:<< Di qua... presto!>>.

<< Eria... resisti...>> disse Hiro, rialzando piano piano Eria dal pavimento bagnato e aiutandola a reggersi in piedi. In seguito, raccolse la propria spada lì vicino nel fodero e trascinò la sua compagna sulla strada percorsa dall'amico spadaccino, che era già più avanti:<< Ti porterò fuori di qui...>>.

<< L-Lo spero...>> mormorò la ragazza, gli occhi chiusi per gli sforzi sostenuti fino ad allora:<< Mi sento...debolissima...>>. Sul suo abito, sopra la vita, si allargava un'estesa macchia di sangue, a causa della ferita causatele da Aldor, riaperta poco prima.

<< Non mollare!>> insistette lui, cercando di farle forza. Seppur a fatica, riuscirono a imboccare anche loro il passaggio da cui erano venuti, e proprio in quel frangente sentirono una voce a malapena udibile alle loro spalle, che pronunciò la frase:<< Perché... h-ho perso?!>>. 

Entrambi si girarono: a parlare era stato nientemeno che Ryuzo, intento a respirare affannosamente, mentre stava appoggiato sulle ginocchia e sulle mani. A quanto pare era ancora vivo, nonostante stato colpito in pieno dall'energia sprigionata dal braccio ad Emblemi del ragazzo, e da come stava tremando era evidente che non sarebbe mai riuscito a rimettersi in piedi da solo. Fu allora che Hiro, dopo qualche istante, si rivolse alla sua ragazza, dicendole:<< Eria... pensi di potercela fare ad arrivare in superficie appoggiandoti al muro, senza di me?>>.

<< Io... Forse.>> annuì lentamente la ragazza:<< Cosa hai in mente di fare?>>.

<< Torno indietro... e tolgo anche Ryuzo da questa trappola.>> spiegò il ragazzo:<< Non se lo meriterebbe, ma voglio che paghi da vivo per le sue colpe.>>. Eria rimase per un attimo folgorata da tali parole: quell'uomo aveva ucciso il padre di Hiro, aveva compiuto azioni ignobili con la sua banda contro l'intero continente. E proprio lui voleva salvarlo? La decisione nei suoi occhi, però, parlava chiaro, non avrebbe retrocesso da quella scelta, senza contare che si trattava di salvare una vita umana. Quindi non le restò che annuire in silenzio.

<< Fai attenzione...>> lo raccomandò la Cacciatrice di Missioni, trascinandosi lungo la parete verso lo sbocco esterno della scalinata. Hiro invece ritornò nella Stanza della Stella Proibita, intenzionato ad attuare ciò che aveva dichiarato di fare: per fortuna la grotta si stava riempiendo ad un ritmo non troppo veloce, era convinto di potercela fare.

<< Resisti, Ryuzo!>> esclamò il Cacciatore di Missioni dal braccio ad Emblemi, raggiungendo il nemico sconfitto e mettendo un suo braccio dietro al proprio collo per alzarlo. Nel venir risollevato, lo sguardo di Ryuzo si soffermò su quello del suo soccorritore, più che meravigliato.

<< Che... Che stai facendo?>> gli chiese il Sommo Drago, lasciandosi trasportare in direzione della scala di pietra.

<< Non fraintendere...>> replicò Hiro, convinto di quanto dicesse:<< Voglio solo che il giudizio degli uomini... preceda quello degli dei, tutto qui. E poi... non voglio la tua vita sulla coscienza, ora che non stiamo più combattendo.>>.

<< Che... cuore tenero. Non sarai mai un vero guerriero... con questa mentalità...>>.

<< Non mi interessa... questo è un mio dovere da essere umano, non da guerriero.>>. Proprio allora, il flusso d'acqua introdotto da fuori aumentò ancora di più, innalzando il livello dell'acqua entrata.

<< Ah... capisco... sei un sentimentalista come tuo padre.>> ghignò Ryuzo, avanzando in mezzo a tutta quell'acqua:<< Anche a lui stava a cuore... la vita delle persone. E' per questo, immagino... che decise di affidare la scheggia di Emblema delle Stelle a te... ed affrontarmi direttamente.>>.

<< Dici che l'ha fatto... per impedirti di fare altre vittime con il tuo gruppo?>> domandò Hiro, fermandosi un attimo.

<< Sì... lui disse che non me l'avrebbe permesso.>> scosse il capo il Sommo Drago Supremo:<< Pensava di battermi... che sciocco.>>.

<< Sciocco... hai detto?>> ringhiò il ragazzo dal braccio ad Emblemi, furioso e profondamente tentato di lasciarlo dov'era:<< Ti sembra sciocco pensare alla vita degli altri? Eh? RISPONDI!>>.

<< Quei futili sentimenti... non conducono al potere. Ancora adesso... non capisco come abbia potuto fallire. Ero destinato al potere... ce l'avevo a due passi da me...>>. Il Cacciatore di Missioni non gli rispose. Solo in seguito gli diede la risposta, riprendendo a camminare:<< Non sei mai stato destinato al potere. La tua sconfitta... era già stata programmata da mio padre, prima che tu lo uccidessi, e il fato ha pensato ad avverare quanto organizzato.>>.

<< Uh... dunque...>> sussurrò Ryuzo, abbassando il capo:<< … vorresti dire che non sei stato tu a battermi, ma... Heito... e il destino?>>.

<< Tutto ciò che voglio dire...>> continuò Hiro, annaspando nell'acqua che ormai arrivava loro alle ginocchia:<< … è che una persona come te, che vede gli altri come pedine sacrificabili, non può acquisire il potere di dominare una ragione come questa: molti abitanti di Acaidar, come i Cacciatori di Missioni, sono come mio padre, pensano alla vita degli altri prima della propria. Se fossi uscito vincitore da questa battaglia... sono sicuro che un giorno saresti stato comunque sconfitto.>>. Anche il Sommo Drago, a quel punto, si chiuse in un breve mutismo.

<< Tsk...>> sbottò quest'ultimo, non sapendo cos'altro dire:<< Un moccioso che mi fa la predica... questa è bella...>>. I due acerrimi nemici procedettero senza fiatare lungo i gradini, seguendo a distanza Eria e Artic con la velocità massima che consentivano loro le gambe. Nel superare sempre di più quella massa liquida, in discesa dagli scalini, Hiro ebbe modo di notare che le venature sul proprio braccio speciale stavano tornando al colorito originale, mentre il frammento di Emblema delle Stelle si spegneva.

<< Il mio braccio...?>>.

<< E' normale... non ti pare?>> disse a bassa voce Ryuzo:<< Ci stiamo allontanando dall'Emblema delle Stelle... quindi il tuo frammento sta via via perdendo i suoi poteri. Sento... gli Emblemi del mio corpo riacquistare la loro energia...>> in quel preciso istante, alzò una mano:<< … quindi...>> e subito scagliò una potente testata che colpì in fronte Hiro, costringendolo a mollarlo, mentre la mano del malvagio scattava immediatamente sulla spada del ragazzo nel fodero, riuscendo così ad estrarla.

<< OUCH!>> fece Hiro, accusato il colpo, finendo contro una delle pareti che delimitavano il passaggio. Ryuzo si accasciò invece a quella opposta, sfinito, e intanto Artic ed Eria si girarono di scatto nel sentirli.

<< Ehi, ma...?>> fece Artic:<< Che vuoi fare?>>.

<< Hiro!>> esclamò Eria, allarmata da quel gesto del Drago.

<< Ehi... cosa stai facendo?>> si infuriò il ragazzo dal braccio fasciato, stando in guardia: quella testata ad Emblemi, di fronte a cui era stato completamente impreparato, gli aveva lasciato un bel capogiro:<< Non hai capito... che ormai per te è finita?>>.

<< Oh, invece... l'ho capito benissimo!>> ghignò il Sommo Drago Supremo, quasi divertito dalla situazione:<< Non ho più niente... l'Emblema delle Stelle è irrecuperabile, a questo punto... del mio esercito di Araldi ormai non deve esser rimasto molto, e sono troppo indebolito per affrontarti. Però... c'è ancora una cosa che posso fare...>> nel pronunciare quelle parole, impugnò a due mani la spada di Hiro e, con mossa imprevedibile, ne rivolse la lama contro se stesso. A quel punto, i Cacciatori di Missioni compresero chiaramente quale fosse il suo scopo.

<< ASPETT...>> gli gridò contro il ragazzo dal braccio ad Emblemi, cercando di fermarlo... ma troppo tardi: Ryuzo aveva già spinto con tutte le sue forze residue l'arma contro il proprio petto, all'interno della ferita che solcava il suo corpo ad Emblemi, sbarrando gli occhi nello spargere il suo stesso sangue.

<< S-Se proprio...>> balbettò il capo dei Draghi, staccandosi dalla parete e indietreggiando:<< … vuoi... dare importanza alla vita umana... allora... pensa alla tua. Io non... ho alcuna intenzione... di subire l'onta di un'esecuzione.>> perciò incurvò un sorriso:<< Forse... ci rivedremo... figlio di Heito. Ad...di...o...>> quindi il suo corpo si tirò indietro, cadendo dalle scale per giungere nuovamente nella Stanza della Stella Proibita, dove si inabissò insieme al potere che non era stato in grado di ottenere.

Ciò che era appena accaduto aveva lasciato tutti e tre i Cacciatori a bocca aperta, decisamente spiazzati ai massimi livelli. Il primo a scuotersi fu Artic, che piegò il capo affermando, grave:<< Accidenti... Non verserò certo lacrime per lui... ma...>>.

<< Credo di capire cosa vuoi dire...>> rispose Eria, chiudendo gli occhi:<< Però... ora è il momento di andare, e di corsa.>>.

<< D'accordo... andiam...>> mormorò Hiro, ma nella fretta di andarsene insieme a loro, intontito dall'ultima capocciata sferratagli da Ryuzo, inciampò malamente in uno dei gradini per poi cadere lungo disteso sulla scalinata, battendo violentemente la tempia su uno degli spigoli della stessa:<< OUCH!>>.

Il colpo preso vicino alla fronte gravò su di lui con effetti immediati: non fece in tempo a sentire la voce di Eria che lo chiamava, allarmata dalla sua caduta... né vide Artic scendere a soccorrerlo. 

Una coltre di oscurità annullò la sua vista.


Freschezza: fu questa la prima cosa che Hiro avvertì al termine di quello stato di incoscienza, inducendolo a spalancare impercettibilmente le palpebre. I suoi occhi semichiusi, ancora annebbiati, si guardarono intorno: a quanto pare si trovava sul molo del porto di Goldgate, e riusciva a distinguere le sagome di diversi Cavalieri del Governo Imperiale che lo circondavano, mentre lui era sdraiato per terra.

<< Che... è accaduto?>> domandò il ragazzo dal braccio fasciato, toccandosi debolmente la fronte: c'era un fazzoletto bagnato su di essa, causa del suo risveglio. Alcune voci non tardarono ad accogliere il suo risveglio, non appena venne notato.

<< Meno male... ti sei svegliato, Hiro.>> disse una di queste in particolare. Il Cacciatore di Missioni girò il capo: era stata Eria a parlare, seduta a fianco a lui, e non era da sola. Dietro di lei, in piedi, vi erano anche Artic, Kenryu e Temprato, tutti piuttosto malconci e coperti da fasciature.

<< Finalmente ti sei svegliato, Hiro.>> commentò Kenryu, le braccia conserte davanti a sé.

<< E' da un po' che non ci vediamo.>> lo fissò il Sommo Imperiale del Metallo, serio:<< Vedo che sei sempre lo stesso, eh?>>.

<< T-Temprato?>> domandò il ragazzo dal braccio fasciato, mettendosi seduto e in guardia:<< Cosa ci fai qui? E con quei... vestiti...>>.

<< Lavora per me adesso, stai tranquillo.>> spiegò il Condottiero Imperiale:<< Piuttosto... ottimo lavoro. Acaidar è salva...>>. Hiro lo guardò un attimo, piuttosto perplesso: era ancora un po' confuso, essendosi appena ripreso... ma poi il suo sguardo calò sul Lago Centrale, che era tornato pieno d'acqua. Allora ricordò tutto.

<< Cos'è successo? Ricordo... di aver battuto la testa... e poi...?>>.

<< Te lo spiego io, caro amico.>> gli rispose qualcuno alle sue spalle. Dai Cavalieri del Governo Imperiale lì intorno sbucò fuori Will, il suo amico musicista, che li raggiunse alla svelta.

<< Se siamo ancora vivi, lo dobbiamo a Will.>> sorrise Artic:<< E' venuto in nostro soccorso, e ha fatto una cosa strana...>>.

<< Non è strana.>> si oppose il Sommo Imperiale della Sinfonia, un po' contrariato:<< Semplicemente vi ho fatti sprofondare nelle ombre liberate dal mio Emblema Ombra grande e vi ho portati qui: le ombre navigano veloci sull'acqua.>>.

<< Hai... un potere del genere?>> rimase a bocca aperta Hiro:<< Puoi inghiottire la gente nelle ombre?>>.

<< Sì, anche se non è un'abilità adatta ai combattimenti...>>.

<< Quando eri svenuto, Will ci ha raccontato che gli Emblemi Acqua speciali che avevano assorbito l'acqua stavano iniziando a rompersi, quando è arrivato al fondale del lago, rilasciando il liquido.>> aggiunse Artic:<< Probabilmente il meccanismo creato dagli antichi era troppo vecchio per durare, dopo più di settant'anni di inattività: sicuramente anche l'acqua che è stata intrappolata nelle cisterne delle “ chiavi” è stata liberata. Per questo il Lago Centrale si è riempito di nuovo.>>.

<< Davvero? Che razza di sfortuna. Comunque... ora che mi ci fate pensare...>> mormorò il ragazzo dal braccio ad Emblemi, pieno di domande:<< … come mai non sei arrivato prima? E perché siete così malconci?>>.

<< Per arrivare al nascondiglio dell'Emblema delle Stelle indisturbato e per eliminarmi, Ryuzo ha condotto verso Goldgate un esercito di Araldi, e ci ha fatto combattere con i suoi Sommi Draghi.>> chiuse gli occhi Kenryu, spiegando ad Hiro gli avvenimenti di cui era all'oscuro:<< Per fortuna, dopo che Artic si è diretto da voi, i Cavalieri alla ricerca delle “ chiavi” per accedere all'Emblema sono tornati in città a fare rapporto, e con il loro aiuto abbiamo sgominato in fretta i nemici rimasti, consentendo anche a Will di venire in vostro soccorso>>.

<< Per fortuna, non abbiamo subito perdite ingenti: le uniche note negative è che Necro e la sua ragazza sono fuggiti nella confusione, e Tempestoso è rimasto ferito gravemente.>> concluse Temprato.

<< UN MOMENTO!>> esclamò Eria, scattando subito in piedi all'udire il nome di Tempestoso:<< Che cosa c'entra Tempestoso? Non era in prigione?>>.

<< Ehm... vedi, Eria...>> cercò di spiegarle Will, piuttosto incerto:<< … devi sapere che... anche Tempestoso ha combattuto dalla nostra parte come Cavaliere... e...>>.

<< COSAAAAA?>> domandò rabbiosamente la ragazza della Danza delle Due Rondini, facendo sobbalzare l'ex-Sommo Drago dell'Acqua: metteva parecchia paura, con l'espressione che aveva assunto:<< Lui... quel maledetto... sarebbe uno dei...?>>.

<< Beh, sì...>>.

<< GRRR... DOV'E'?>> ringhiò lei, tirando fuori i pugnali:<< Non ho dimenticato di quella volta che ha lasciato Hiro a morire per la malattia... avevo giurato che l'avrei ucciso...>>.

<< Non ho idea di quali dissapori abbiate con quell'uomo...>> la guardò male Kenryu:<< … ma so solo che ha affrontato il nemico insieme a noi. Perciò, dato che per il momento si è dimostrato un buon sottoposto...>> il suo sguardo divenne tagliente, colmo di una notevole luce assassina:<< … per toccarlo, dovrete prima vedervela con me... chiaro?>>. Un brivido di terrore sembrò scuotere la Cacciatrice di Missioni, totalmente annichilita da esso.

<< M-Ma...V-Va bene... Ho capito.>> rinunciò la ragazza, rinfoderando con un tremito i pugnali, sebbene non le fosse parso vero di poter saldare i conti con l'ex-Sommo Drago del Fulmine. Nel vedere quella scena, Artic si piegò su Hiro, dicendogli in un orecchio:<< Certo che Kenryu a volte è proprio spaventoso...>>.

<< Puoi dirlo forte... nessuno era mai riuscito a spaventare Eria in un modo del genere.>> annuì il ragazzo dal braccio ad Emblemi, rispondendo sottovoce. A quel punto, la Cacciatrice di Missioni si mise a riflettere intensamente.

<< Beh?>> domandò Will all'amica:<< Che c'è, Eria? Qualcosa non va?>>.

<< Mmmhmmmh... stavo solo pensando... che non ce lo vedo proprio Tempestoso come un Cavaliere che sorride alla gente e le dice “ va tutto bene, ci sono io a proteggervi”.>> spiegò Eria, gesticolando la cosa ed allargandosi con le dita addirittura un ampio sorriso. Per un attimo, i presenti la osservarono con fare sorpreso... ma il secondo successivo scoppiarono in un'allegra risata.

<< AHAHAHAH!>> fece in particolar modo il musicista, quasi piegato in due dagli sghignazzamenti:<< Questa... DEVO ANNOTARMELA! Scriverò una melodia di sicuro successo sull'argomento! AHAHAH! La chiamerò “ la ballata dell'Imperiale del Lampo”, AHAHAHAH!>>.  

<< Forza, gente!>> esultò lo spadaccino con le katane, seguito dai Cavalieri del Governo Imperiale che erano insieme a loro:<< Ora che Acaidar è salva, FESTA GRANDE! AHAHAH- AHIO!>> nell'agitarsi, alcune delle sue ferite gli avevano fatto male.

<< Pensa prima a riprenderti un po' dalle ferite.>> lo ammonì Temprato, scuotendo il capo:<< Combattere prima con Fiammeggiante e poi con Ryuzo... è già tanto che tu riesca a stare ancora in piedi, sconsiderato.>>.

<< Sconsiderato A CHI?>> gli chiese Artic, avvicinando il muso al suo, irritato:<< Guarda che potrei pensare di affettare anche te, come Fiammeggiante...>>.

<< In quelle condizioni, anche una nonnetta potrebbe farti fuori.>> replicò con freddezza il Sommo Imperiale del Metallo.

<< Neanche tu sei messo troppo bene, vuoi provare?>>.

<< Quando vuoi...>>. I due si lanciarono sguardi pieni di sfida, mentre una moltitudine di espressioni allibite facevano da spettatrici tutt'intorno.

<< Ma tu guarda cosa mi tocca vedere...>> distolse lo sguardo il Condottiero Imperiale:<< Senti Will... suona qualcosa, prima che coinvolgano perfino me.>>.

<< Agli ordini, “ capo”.>> annuì allegramente Will, accostando il bastone-flauto alla bocca e suonando: il Condottiero Imperiale sembrava visibilmente più rilassato. Nel mentre di quelle discussioni, Eria si sedette di nuovo vicino ad Hiro, con un'aria piuttosto incuriosita.

<< C'è un'ultima cosa che non mi torna in tutto questo.>> cominciò a chiedergli la ragazza, toccando il suo braccio ad Emblemi.<< Se avevi un frammento di Emblema delle Stelle nel tuo braccio, come mai non l'hai... utilizzato subito contro Ryuzo?>>.

<< A dire il vero... non lo so con precisione.>> le rispose negativamente lui:<< Forse, siccome è utile solo vicino all'Emblema stesso, ha avuto bisogno di un po' di tempo per reagire alla sua presenza... ma questa è solo un'ipotesi...>>.

<< Ah...>> capì la Cacciatrice di Missioni, chiedendo poi ancora:<< Ma come facevi ad averlo?>>.

<< E' un... dono di mio padre. È stato anche merito suo se abbiamo vinto. Poi ti racconterò meglio...>> quindi guardò uno per uno i suoi amici, sospirando con un sorriso:<< Oggi... credo che abbiamo fatto tutti del nostro meglio, senza eccezioni.>>.

<< E' vero... è solo grazie allo sforzo di tutti se alla fine abbiamo sconfitto tutti i Sommi Draghi.>>.

<< Acaidar... è davvero un posto meraviglioso, con gente meravigliosa.>> allargò il sorriso Hiro, ricordando non solo coloro che avevano lottato oggi... ma anche le persone che aveva incontrato sul suo cammino: Ryam, Lawrence, Joseph, Gil, Jenna, Flint... e molti altri ancora:<< Vale la pena lottare per esso.>>.

<< Lo credo anch'io.>> annuì la ragazza, cingendosi le ginocchia con le braccia:<< Senti... e adesso... che faremo?>>.

<< Beh...>> alzò lo sguardo al cielo il ragazzo, la risposta già pronta:<< … anche se abbiamo sconfitto i Sommi Draghi, molti mostri e banditi infestano ancora la regione, indisturbati. Che ne dici... riprendiamo da dove avevamo interrotto?>> nel dire questo, tese una mano in alto, davanti a sé, rivolgendo alla compagna lo sguardo.

<< Mmh...>> si finse pensierosa Eria, alzando infine anche lei una mano ed unendola a quella del suo innamorato, sfoggiando a sua volta un sorriso:<< Ma certo... continuiamo a fare i Cacciatori di Missioni!>>.

<< Allora è deciso.>> disse il suo compagno, deciso:<< Riprenderemo a girare Acaidar meglio di prima, in cerca di nuove missioni!>>.

<< Sì, ma prima...>> chiuse gli occhi la ragazza, con aria sognante:<< … pensiamo a sposarci, che ne dici?>>.

<< Eh? SPOSARCI? Tu corri troppo, ragazza...>>.

<< Perché, ti dispiace?>>.

<< Non siamo ancora nemmeno fidanzati, nel caso non l'avessi notato...>>.

<< E allora? Sposiamoci, su!>>.

<< Prima dovremo fidanzarci.>>.

<< Ti piace perdere tempo, eh?>>.

<< Sei sempre la solita bambina...>>.

<< NON E' VERO!>>.

Fu così che il complotto dei Sommi Draghi incontrò il suo epilogo: una volta ristabiliti, i nostri eroi si separarono nuovamente, intenzionati a ripartire da dove si erano fermati e ricominciare a vivere come prima... o quasi.

Artic tornò a casa sua, per trovare i suoi parenti e rendere omaggio alla tomba di suo padre Flint. Secondo alcune voci, si diresse poi di nuovo verso Whitegate per stare con Eline, di cui ormai si era perdutamente innamorato.

Will invece rimase al servizio di Kenryu, e lo stesso si poté dire di Tempestoso e Temprato: la loro principale missione divenne quella di catturare i pochi membri della banda di Ryuzo rimasti in libertà, tra cui Necro e Kemy. Ora che Temprato aveva ottenuto la sua vendetta su Insano, la sua personalità divenne via via più aperta, pensando al bene degli altri, mentre Tempestoso continuò a cercare nuove battaglie per se stesso.

Per concludere, Hiro ed Eria raggiunsero di nuovo Graygate, e lì pare che in pochi mesi convolarono a giuste nozze: si diceva che ebbero anche un figlio. Ben presto tornarono in azione come Cacciatori di Missioni, ed Hiro ottenne una nuova spada ed un nuovo Emblema: in particolare, sembra che a quest'ultimo venne dato un soprannome, in memoria della notizia della sua vittoria sul Sommo Drago Supremo diffusasi ovunque.

Hiro, il Cacciatore di Draghi.

FINE 

-Studio Tetro-

Io:<< Coff coff, rieccoci con lo Studio Tetro... e in compagnia.>>.

Gajil (di Fairy Tail):<< 'sera.>>.

Morde (di una rece):<< Salve.>>.

Honoryou e Keila:<< Ovviamente ci siamo anche noi ^^ >>.

Gajil:<< Intervisti di nuovo me?>>.

Beline (di una rece):<< No, Gajil-fesso -.- >>-

Gajil:<< Vuoi botte, donna?>>.

Io:<< Provaci, ho le pene dell'inferno in serbo per te <___< >>.

Morde:<< Ehehehe... io invece ho già in mente qualcosa...>>.

Io (pensa):“ Ho un brutto presentimento...”.

Beline:<< Comunque, si intervista l'autore u.u >>.

Keila:<< Perché? Owo >>.

Beline:<< E' l'ultima puntata dello Studio Tetro... e lui ne ha il diritto.>>.

Honoryou e Keila (depressi, pensando):“ Saremo disoccupati T.T ”.

Beline:<< A te la parola, tesoro ♥ >>.

Io:<< Gracias :33 Dunque... ci sono decine di cose che vorrei dire, ma sono così tante che non so da quale iniziare...>>.

Gajil:<< Inizia dall'inizio, no?>>. Mazzata da parte di Beline.

Beline:<< Tiè...>> gli prende la mazza e l'addenta.

Gajil (mastica):<< Buone le mazze di ferro...>>.

Beline:<< D8 NOOOOOOOOO! LA MAZZA DI ELI!>>.

Keila:<< Ahia... mi sa che Eli la ucciderà...>>.

Beline (si arruffa i capelli):<< AGH!>>.

Honoryou:<< … meglio continuare, caro autore...>>.

Io:<< Bene... dunque, dicevo? Ah ecco... spero intanto che vi sia piaciuto questo finale. Inoltre, mi dichiarò orgoglioso di aver scritto un racconto in questa sezione: mi sono impegnato come un matto per riuscire a finirla, e durante il percorso ho incontrato dei recensori davvero fantastici, mi sento molto vicino al mio personaggio Hiro, devo dire xD 

<< E' stata una cosa fantastica, mi sono divertito moltissimo a narrarvi queste avventure (anche se devo dire che con gli ultimi capitoli pensavo di essere caduto in basso), e devo dire che voglio molto bene a tutti coloro che mi hanno seguito finora: poi, sbizzarrirmi con lo Studio è stato fantastico :) Mi mancherà scrivere altre storie Fantasy...>>.

V (appare dal nulla):<< Peccato che oramai sia finito... siete stati valenti compagni di venuta... e mi rincresce con rispetto che lo Studio, alfine, stia per chiudere...>>.

Gajil (seccato):<< Ma come diavolo parla questo spettro?>>.

Io:<< Chissà, magari un giorno organizzerò una nuova storia in questa sezione :) ma per ora tornerò a quella Yu-Gi-Oh! Intanto, è il momento di una bella fila di ringraziamenti... >> srotola un papiro chilometrico.

Honoryou:<< -___- Forse... è meglio se... tagli...>>.

Morde:<< Se no si ci annoia...>>.

Io:<< Uhm... probabilmente avete ragione. Allora passiamo solo a ringraziare per i seguenti motivi le seguenti persone, per il momento. Vediamo se li ricordo tutti...

-ReddoDoragon, Alexandra Reeve, MyShadow, Blatt Meister, giuggy 3, belfire99, GravityZero, eli8600, Black_RoseWitch, yugi00, playstation, Kayleah e Marcbrex, che hanno recensito questa storia;

-Belfire99, Black_RoseWitch, Blatt Meister, Bleach_03, EmilyMcRieve, giuggy 3, Kayleah, playstation, Miss Mistery, ReddoDoragon e yugi00, che hanno messo la storia tra le preferite la storia;

-Black_Dragoon, EmilyMcRieve e Skye Targaryen, che hanno messo la storia tra le ricordate;

-Aki_Chan_97, Alexandra Reeve, Aspis95, Astarter, eli8600, Kayleah, Tyri_Kouko e _Rachel Elizabeth Dare_ , che l'hanno messa tra le seguite.

<< Ora, tutte queste persone che ho elencato... è sopratutto grazie a loro, se sono andato avanti: nei momenti difficili, in cui non riuscivo ad andare avanti, mi sono appoggiato al fatto di avere qualcuno che leggeva, in genere. Ovviamente, però, anche tutti gli altri lettori hanno merito... quindi vi ringraziò a tutti quanti, siete stati importantissimi per me.>>.

Keila (piange commossa):<< T.T >>.

Honoryou (le da una pacca sulla schiena):<< Coraggio u.u >>.

Gajil:<< Tsk...>>.

Morde:<< … mah...>>.

Io:<< Gli Studi Tetri e i disegni (seppur non tutti bellissimi), li ho messi sopratutto per voi che seguivate, cari lettori ^^ Speravo di ricompensare in qualche modo la vostra attenzione dando una spinta alla vostra immaginazione... o con delle piccole risate. E cercate di credermi quando vi dico che questa è la pura verità.

V:<< Parole nobili, syr Cyber... complimenti, mi ha quasi commosso, dietro la maschera...>>.

Morde (pensa):“ Syr?”.

Io:<< Ora, questo è l'ultimo Studio Tetro... quindi rinnovo i miei ringraziamenti, a tutti i lettori a coloro della sezione. Ormai è tempo di andare... quindi vi saluto, e spero che...>>.

Morde:<< YAAAAAAAAAAAAAAAAARRGHH!>>.

Io:<< 0___0 >>.

Ryuzo (spettro):<< CHE? O___o >>.

Io:<< CHE CA*** FAI, MORDE?>>.

Morde:<< Volevo da tempo lo spettro di un cattivo finale u.u >>.

Ryuzo:<< Ehi -__- perché sono qui?>>.

Io:<< RIMETTILO A POSTO!>>.

Morde:<< NO!>>.

Gajil (in smocking):<< Direi che onorerò la chiusura di Saga of the Emblems con la mia canzone migliore... “ The Best Friend”.>>.

Honoryou:<< Che?>>.

Keila:<< Il migliore amico?>>.

Io:<< Rimetti a posto Ryuzo, Morde!>>.

Gajil (suona una chitarra, canta in inglese):<< Colorful, colorful... Shooby doo bop! Tremble with love, steel gray metallic!>>.

Honoryou e Keila (shockati):<< 0O0''''''''''''''' >>.

Morde:<< Ma nemmeno sotto... Che...?>>.

Gajil:<< Doo doo doo... Shalala...>>.

Morde (si tappa le orecchie):<< CHE COS'E' QUESTO FRASTUONO INFERNALE? UCCIDETELO!>>.

Gajil:<< SHOOBY DOO BOP! SHALALA...>>.

Morde:<< ARRRRGH! VA BENE!>> fa sparire Ryuzo:<< MALEDETTI... ARGH!>> se ne va via.

Io (gli occhi brillanti):<< GRANDE GAJIL *-* >>.

Gajil:<< Bite into it, hard! Sweet honey...>>.

V:<< Bella canzone...>>.

Honoryou:<< LE MIE ORECCHIE!>>.

Keila:<< OHI OHI!>>.

Beline:<< A me piace ** >>.

Gajil:<< Shooby doo...>> gli arriva una scarica di energia cremisi in testa:<< CHI...?>>.

Vector (di Yu-Gi-Oh! Zexal, sbuca fuori dal nulla):<< EHI, TIZIO: VENGO A COMBINAR CASINI E SENTO QUESTA LAGN...>> gli arriva la chitarra in faccia.

Gajil:<< Te lo stai cercando, tizio?>>.

Vector (lo aggredisce):<< TI UCCIDO!>>. Se le danno di santa ragione in mezzo a tutti gli altri.

Io, Beline, Honoryou e Keila:<< -______________________- >>.

Io:<< Honoryou... cacciali...>>.

Honoryou (si trasforma):<< Subito...>> li agguanta con i tentacoli e li separa.

Vector (si agita come una furia):<< LASCIAMI! DEVO FARGLI LA FESTA!>>.

Gajil:<< TI SCARDINO CON I MIEI POTERI DA DRAGON SLAYER, DEMONIACCIO ALATO!>>.

Keila:<< u.u E va beh... >> abbraccia Honoryou:<< Lo Studio è finito... ma noi rimaniamo sempre in attesa di tornare :') >>.

Honoryou:<< :') Vero... prima o poi torneremo, statene sicuri.>>.

Io:<< E così, signore e signori... si conclude anche lo Studio Tetro, l'ultima puntata. Forse tornerò anch'io in questa sezione, prima o poi...>>.

Keila:<< Ricordate... vi voglio tanto, tanto bene :''') >>.

Honoryou:<< Anche se siamo separati, l'anima sarà sempre insieme (cit. di non-so-chi).>>.

Io:<< E' tutto... a quanto prima.>> inchino.

Keila (saluta con la mano):<< Ciao :) >>.

Honoryou:<< Ciao :) >>.

V (prima di sparire):<< Ciao...>>.

Beline (mentre va):<< Ciao :D >>.

Gajil e Vector (mentre cercando di ammazzarsi):<< Ciao...>>.

Io:<< … e buona giornata a tutti ;) >>.

P.S. per coloro che seguono la storia della sezione 5D's “ Psycho Reborn”: riprenderà tra un paio di settimane, probabilmente, ma forse anche meno.

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