Natural Born Killers

di FaithLess_EFP
(/viewuser.php?uid=441173)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bad as a girl can be ***
Capitolo 2: *** Are you ready to behave? ***



Capitolo 1
*** Bad as a girl can be ***


Ho sempre amato il film "Natural Born Killers" ed ho deciso di omaggiarlo insieme alla mia serie preferita.
I personaggi mi sembravano perfetti e l'idea di poter scrivere di Faith come una sorta di Mallory Knox mi ha appassionato da subito. La domanda è: chi sarà il suo Michey??.. chi mi conosce forse sa già la risposta.. :D
Probabilmente riuscirò a rovinare entrambi questi capolavori, ma la voglia era troppa.

Vi prego tantissimo per chi legge di lasciare delle recenzioni perchè scrivere è una passione, ma i vostri commenti sono importantissimi per trovare la strada giusta e per invogliare noi che scriviamo a continuare. Per cui vi chiedo davvero di non leggere soltanto, ma anche di recensire! E' importante, non credo lo sia solo per me, penso valga per tutti coloro che provano a scrivere qualcosa anche solo per divertimento.
Il primo capitolo è una sorta di prologo per cui non vi preoccupate se non capite come si è arrivati a questo punto: i capitoli avanti vi spiegheranno tutto!
Buona lettura e buona recenzione! ;)

Bad as a girl can be

 

 

Don't wanna be born bad,

most fun I've never had.

You know its such a sin

I'll never be the same again.

I'm naturally born to be,

bad as a girl can be.

You know its such a sin

I'll never be the same again.

 

Juliette And The Licks- Born Bad

 

Sally stava passando distrattamente la pezzola umida sul bancone. Quel turno di notte sembrava non finire mai. Le vene varicose le facevano male e quei tre clienti del cazzo rimasti le iniziavano ad andare al culo. Il vecchio merdoso erano ore che fissava il bancone in silezio sullo sgabello consumato. Alzava lo sguardo solo per chiedere un'altra birra e merda, Sally sperava che almeno il pulcioso avesse i soldi per saldare il conto. Il resto al diavolo. Due cose erano importanti: che pagasse e che non vomitasse sul bancone.

Il poliziotto al tavolo invece era un bel giovanotto, probabilmente aveva finito il turno e non aveva nessuna pollastrella da scaldare. Peccato che per Sally gli anni fossero passati inesorabilmente. Dieci o quindicini anni fa sarebbe tornata a casa col bellimbusto e merda lo avrebbe fatto implorare basta. Oh, hai suoi tempi ci dava dentro davvero bene. Ora i chili di troppi erano più di dieci e quelle gambe non erano più tanto ben tornite, ma nonostante questo non era proprio da buttare. Niente bellimbusti però per Sally, solo qualche camionista ogni tanto.

Il più strano di tutti era il tipo in giacca e cravatta; era nel locale da una mezz'ora aveva ordinato uova e bacon e una spremuta doppia di arancia. Niente di ché, un normale uomo, forse in affari, forse con famiglia. Era strana solo la circostanza. Che diavolo ci faceva in piena notte in quel posto di merda?

Sally non ebbe mai il tempo di trovare una risposta.

La porta si spalancò. Una ragazza mora, chioma fluente, viso attraente si fece spazio nel locale. Il frusciare dei pantaloni di pelle la accompagnava verso il bancone. Era senza maglietta ed indossava solo un reggiseno nero, nella pancia era vesibile una grande cicatrice. Sally man mano che la ragazza si avvicinava poteva vedere chiaramente qualche crosticina e qualche segno di una cucitura mal fatta. La ragazza piegò la testa da una parte e la guardò con sguardo assente. Un rumore di altri passi provienì dall'ingresso. La ragazza regalò a Sally un sorriso squilibrato.

"Che cazzo di mortorio.. il cartello dice alette di pollo fritte: le migliori della costa, spero non mi deludiate."

La voce dell'uomo era roca. Indossava una lunga giacca di pelle logora. I suoi capelli erano platinati ed era decisamente pallido. Nei suoi occhi vi era l'argento vivo, Sally ne era convinta, le sue labbra erano rosse, sembravano sporche di qualcosa di rosso scuro.

"Certo signore, alette di pollo in arrivo. Una sola porzione? Salsa piccante?"

"Salsa piccante. Affogale di salsa piaccate mia cara. Fanne due di porzioni."

"Io non lo voglio il pollo. Voglio le patatine fritte."

La voce della ragazza era distante ed estraniata come una vecchia cantilena.

"Non avevo alcuna di intenzione di farti avere una porzione di pollo, honey. Sono entrambe per me."

Sally si affrettò a mettere due porzioni di pollo nella friggitrice. Le ciabatte le sbattevano rumorosamente nel pavimento scandendo il ritmo lento del suo lavoro.

"Gradisce delle salse con le patatine?"

"Gradisco? Hahahhaha Gradire. Bella parola. Non lo so, te le gradisci? Oh ma direi di sì, te mangi le salse, le patatine e tutta la friggitrice, guarda che cazzo di culo.."

Sally stava per risponderle a tono. Non era certo la prima fighetta che pensava di parlarle come ad un cane. Nel momento in cui apri le labbra fu costretta subito a serrarla. Un dolore acuto le attraverso il corpo.

Sally ci mise qualche secondo per capire.

La ragazza era saltata sul bancone aveva tirato fuori un grande coltello e le aveva letteralmente aperto il torace. Il suo sangue schizzava copioso sul viso emaciato della ragazza, la quale non si ritrasse nemmeno per attimo. Scavalcò il bancone e le fù adosso.

Sally era in terra, con quella belva bellissima seduta sopra di lei che infieriva con il coltello sul suo stanco viso.

Una vita fatta di stracci, caffè, uova e bacon le scorse davanti. Il ricordo di parecchie notti brave e non un nome di una persona cara le venne in mente prima che il cuore si fermasse.

Il poliziotto saltò in piedi con la pistola puntata. Non vedendo la ragazza nascosta dietro il bancone la puntò verso l'ossigenato che le respose con un gran sorriso. Un impercettibile movimento e bang. Jake sparò senza esitare, era un bravo poliziotto ed aveva un'ottima mira. Il proiettile si conficcò sulla spalla destra del tipo forando la giacca di pelle logora.

"Merda, se continui così bambola in una settiamana questa giacca sarà un colabrodo.."

Jake osservò la scena esterrefatto. L'uomo non aveva fatto una grinza eppure gli aveva sparato. Un bel colpo anche. Ci mise qualche momento più di Sally per capire che quella notte si stava consumando la sua ultima corsa. Il morso con cui quell'essere lo strinse gli offuscò la mente. La pistola stretta nella sua mano non era mai stata così pesante e per la prima volta gli sembrò nient'altro che un pezzo ferro. Gelido e pesante ferro. L'ultima cosa che percepì fu la lingua umida della belva che gli leccava il collo prima di affondare i canini. Un suono gutturale. Poi il suo viso scivolò sulla giacca di pelle. Odore di marcio, di benzina e poi odore di detersivo economico ed il freddo del pavimento, più niente.

Il vecchio terrorizzato aveva assistito a tutta la scena. Gli tremavano le gambe. Quelle vecchie e schifose gambe.

"Scusa tanto ma ho già cenato. Sai, il tuo sangue credo mi sarebbe indigesto. Troppo stagionato".

L'uomo gli fu davanti in un attimo, sbattè il suo viso forte sul bancone. Il vecchio Ed non fece alcuna resistenza quando il volto gli si fracassò sul bancone umido. Una, due, tre, una quarta non fu necessaria.

"Che diavolo, ragazzi siete impazziti, oh mio dio... aiutoooo aiutooo"

L'uomo in giacca e cravatta corse a più non posso verso la porta d'ingresso. Se qualcuno avesse potuto vederlo dal piazzale di rifornimento avrebbe trovato la sua corsa scomposta, le lacrime condensate agli angoli degli occhi e la cravatta che gli sbatteva freneticamente sul viso, decisamente comiche. Sembrava uscito da uno di quei film demenziali o da uno di quei video divertenti. Magari un giorno quella corsa ripresa dalle telecamere di sorveglianza sarebbe finita proprio su uno di quei programmi per famiglie con le risate finte sotto ma quella notte nel piazzale c'era un silenzio irreale.

L'uomo spalancò con una spallata la porta cercando disperatamente aiuto. Gli bastarono però pochi metri per impietrirlo. Solo pochi metri per inciampare sul cadavere di un uomo. Si fermò, si guardò intorno per pochi istanti. I pochi istanti che furono i più lunghi della sua intera vita. Il piazzale era deserto. Apparte il cadavere dell'uomo su cui aveva inciampato, vi erano poco più in là, dinanzi ad una macchina con i vetri rotti e gli sportelli spalancati altri quattro cadaveri. Una famiglia. I cadaveri erano disposti a mo' di mucchio. Come gusci di gamberi vuoti appena finiti di spolpare. I suoi occhi scivolarono tra i volti, una donna, un uomo e due bambini. Due fottuti bambini riversi sul cadavere dei propri genitori. Si inginocchiò ed iniziò a piangere ed a singhiozzare come non faceva da quando era bambino.

Quel giorno l'inferno era piombato su una anonima stazione di servizio e nessuno avrebbe potuto salvarli.

Non oppose resistenza quando una mano gelida lo sollevò da terra e nemmeno quando la bestia bevve dal suo collo. La sua mente era regredita a quella di un bambino e nei suoi ultimi istanti riuscì solo a pensare quanta spremuta d'arancia aveva lasciato nel bicchiere e quanto gli fosse piaciuta. La miglior spremuta della sua vita.

Il vampiro gettò il cadere dell'uomo accanto a quello della famiglia e si mosse verso l'interno.

"Bloody hell, volevo le alette di pollo. Merda, ora saranno bruciate. Che diavolo, non potevi aspettare dieci minuti."

Girò dietro il bancone, Faith era sdraiata accanto al cadavere dilaniato di Sally. Era cosparsa di sangue, i suoi seni ne erano completamente ricoperti. In ginocchio lei fissava il suo operato.

Lui si sedette li vicino, con una mano carezzo quella splendida pelle mandida dal sangue. I suoi seni stretti nelle mani di lui, poi il collo. La lingua di Spike le leccò il sangue dalla pancia fino al collo, si fermò un istante, un sospiro e poi con il volto ancora da demone cerco di affondare i suoi canini. Faith gli assestò un pugno in pieno volto e lui si ritrasse con un ringhio gutturale.

"Sta a cuccia bello!"

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Are you ready to behave? ***


Are you ready to behave?

Oh, look around you,

All around you,

Riding on a copper wave

Do you like

The world around you?

Are you ready to behave?

 

Patti Smith- Rock N Roll Nigger

 

La pioggia scendeva lenta e fitta bagnando le casse di legno luride accatastate malamente nel retro del locale. Faith aveva nel naso l'odore acre del vomito stantio e della pioggia merdosa che da ore cadeva sulla sua pelle.

Il sangue continuava ad uscerle dal punto in cui era stata accoltellata. Inutilmente continuava a tenersi con le mani le budella.

Era una cacciatrice, sarebbe guarita prima dei comuni mortali, ma perdio, mortale purtroppo lo era anche lei.

Cercava di nascondersi tra le casse come meglio le riusciva. Le gambe erano intorpidite ed i piedi le facevano male. Aveva corso, camminato, arrancato ed infine praticamente strisciato, per chilometri.

Aveva fatto un sogno una volta. Lo ricordava bene. Il sogno era ambiguo. Vi era una scelta: un sonno profondo o il tormento. No, quella notte non avrebbe dormito.

Intanto la pioggia continuava a cadere sempre più forte e per quanto avrebbe voluto non dormire le sue possibilità si assottigliavano così come le sue palpebre si facevano man mano più pesanti.

"But only the words"

una voce roca si fece strada tra la pioggia.

"Of one who kneels".

Una bottiglia di vetro si infranse sul muro appena poco distante la testa di Faith.

"The record shows, I've stuffed a bloke".

Un imbecille ubriaco era l'ultima cosa con cui lei quella sera di merda volesse avere a che fare.

"And did it my waaayyy".

Un figura nera si faceva largo barcollando nel vicolo. In mano aveva una bottiglia di vetro che senza alcuna sorpresa sarebbe potuto essere whisky o pessimo rum. L'unica speranza era quella di passare inosservata.

"Merda.. sono rimasto a secco.. maledizione.. me ne prenderò un'altra e poi me la riprenderò, bloody hell.. loro non sanno niente.. Dru.. tu.. noi.. Maledizioneee".

L'urlo sbiascicato precedette solo di alcuni attimi il lancio della seconda bottiglia. Questa volta si infranse frogorosamente sulla cassa di fianco a Faith costringendola ad un sussulto.

"hugr... a quanto pare tra le casse c'è un topolino... che sta saguinando! Serve aiuto?".

Gli anfibi consumati strisciarono lentamente tra i rifiuti. Sempre più vicino. Sempre più vicino. Una strana sensazione di freddo la avvolse. Tutti i peli le si drizzarono e la sua pelle si fece tirata.

"Posso aiutarti... Cerchiamo di non versare questo sangue invano".

L'uomo stava per balzare sulle casse come un leone sulla preda quando si bloccò.

"Bloody hell, questo odore. Honey, sei la cacciatrice. No, un attimo. Questo odore è più... selvatico..."

Faith concentrò tutte le forze che le rimanevano e con uno scatto si alzò e lanciò la cassa nella direzione dell'uomo. Lo prese di striscio ed il fragore del legno marcio si spense sul muro di fronte. Ora lei era in piedi barcollante quasi quanto lui.

Erano uno dinanzi a l'altra. Lei vide per la prima volta il volto di quell'uomo in giacca di pelle. I suo capelli erano gialli. Merda, erano esattamente gialli.

Lei non potè non cogliere l'ilarità del momento. Era sopravvissuta alla lotta contro B e stava per morire in un vicolo di merda tra il vomito ed i topi e per giunta per mano di un vampiro sfigato, alcolizzato e nostalgico degli anni d'oro del punk.

"Wow piccola, qualcuno ti ha fatto un buco. Se mi concentro riesco a sentire il ritrarsi del tuo intestino a contatto con la pioggia. Sei una bambolina bella rotta cazzo. Non preoccuparti le tue pene finiranno presto. Oh, molto presto!"

Affrontarlo non era una buona cosa. Per quanto lui fosse ridotto male era sicuramente messo molto meglio di lei. Con quel cazzo di buco in piena pancia. Lo sfigato però aveva detto qualcosa di molto interessante. Dru. Forse sapeva chi era quell'idiota davanti a lei.

"Spike. So chi sei."

"Non lo metto in dubbio. La mia fama mi precede, è un duro fardello... eh sì, lo ammetto, rovina molto l'effetto sorprea! Perciò sai che non ti resta molto?!"

"Non è come pensi, non sono più una cacciatrice. Sono dalla tua parte."

"Dalla mia parte? Hahahah.. e.. sentiamo... quale cazzo sarebbe la mia parte?"

"Tu vuoi la cacciatrice morta e Angel e tutta l'allegra banda. Tu vuoi uccidere, anche io."

"Li ucciderò quando avrò voglia, avrò la mia vendetta. Ma adesso io voglio uccidere e sono certo che tu vorrai morire."

In quell'istante la porta sul retro del locale si aprì. Una coppia visibilmente ubriaca barcollò verso di loro. I due scemi chiacchieravano, ridevano e camminavano maldestramente tenendosi l'un l'altra.

Ho solo questa possibilità pensò Faith. Li guardò un attimo e sentì l'odio crescere dentro di lei. Questi bastardi sono felici, insieme e felici. Li ho tenuti salvi notte dopo notte, loro e tutta l'altra allegra e canticchiante merda di questo mondo. Adesso dovrei morire per salvarli. Al diavolo.

Come una belva staccò un pezzo di legno dalla cassa infranta e si avventò sulla coppia. Sgozzò lui con un solo gesto ficcandogli il legno appuntito dritto nella giugulare. La donna prese a gridare come un'ossessa. Quelle urla isteriche di paura sembrava dovessero perforarle la testa fino a spaccarle il cranio. I nervi le si tesero fin quasi a spezzarsi e di nuovo di scatto reagì. Prese quel fragile cranio tra le sue forti mani. Sentì i capelli soffici della donna scivolarle tra le dite. Profumava di shampoo economico. Le ci volle un attimo. Un solo gesto e la donna ricadde a terra con il collo spezzato nel bagno di sangue di quello che certamente doveva essere la scopata della sera. Faith cadde in ginocchio. Tutto il dolore della ferita la travolse.

Sempre più nitidamente sentiva il suono scandito di un battere le mani a rallentatore.

"Wow... la cacciatrice ha fatto la cattiva."

Faith si sporse verso il corpo morto della donna, lo prese come un sacco e lo tirò verso Spike. Il corpo cadde a qualche passo da lui e scivolò scomposto fin quasi sui suoi anfibi. Prese anche il corpo dell'uomo ed allo stesso modo lo tirò ai piedi del vampiro. Una striscia ampia di sangue si tracciò sull'asfalto, il corpo dell'uomo si schiacciò in malo modo contro il cadavere della donna.

"Buon appetito. Spero la cena sia di tuo gradimento. Mi pare che avessero parecchio alcool in corpo."

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3137290