An Angel from the Sky

di Vahly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Charming Eve ***
Capitolo 2: *** La telefonata ***
Capitolo 3: *** A Diagon Alley parte 1 ***
Capitolo 4: *** A Diagon Alley perte 2° ***
Capitolo 5: *** La bellezza di una rosa ***
Capitolo 6: *** Rivelazione ***
Capitolo 7: *** Amore proibito ***
Capitolo 8: *** Appuntamenti e chiarificazioni (?) ***
Capitolo 9: *** Non mi lasciare ***
Capitolo 10: *** Sincerità ***
Capitolo 11: *** Sweety il pulcino ***
Capitolo 12: *** Adam ***
Capitolo 13: *** Inviti ***
Capitolo 14: *** Love is real? Or is only attraction? ***
Capitolo 15: *** Love is real? Or is only an illusion? ***
Capitolo 16: *** Appuntamento al chiaro di Luna ***
Capitolo 17: *** Regali ***
Capitolo 18: *** Hogsmeade ***
Capitolo 19: *** Natale a Privet Drive ***
Capitolo 20: *** Natale a Malfoy Manor 1° parte ***
Capitolo 21: *** Natale a Malfoy Manor 2° parte ***
Capitolo 22: *** Ancora un po' di vacanze (intermezzo) ***
Capitolo 23: *** Ritorno ad Hogwarts (intermezzo) ***
Capitolo 24: *** Lo strano comportamento di Draco ***



Capitolo 1
*** Charming Eve ***


01 Charming Eve

An angel from the sky

Chap 1 – Charming Eve

 

 

 

Il sole splendeva alto nel cielo, e gli uccellini cantavano allegramente in quelle ultime giornate estive. Il caldo non era più soffocante, ed una brezza leggera accarezzava il volto di Harry, che sorridendo pigramente pensò fra se e se “wow, che bella giornata! Sembra perfetta per un appuntamento… Chissà chi sarà questa volta, speriamo che Hermione abbia scelto bene, perché quella Liz della settimana scorsa era davvero insopportabile… Judy era un po’ meglio, peccato che non si potrebbe definire propriamente una ragazza…” cominciò a ridere, e continuò “chissà come abbia fatto Herm a non accorgersene! Sono amiche da un anno, e non le è mai capitato una volta di andare al bagno o cambiarsi insieme? Comunque è proprio uno spreco… Anche come maschio è decisamente niente male, almeno senza trucco e parrucca ^^ … Oddio, ma che sto pensando? Concentriamoci su questa… come si chiamava?” e cominciò a dire ad alta voce

– Eva? No… Hailie? No, non è nemmeno questo… Elisa… Elena… Ernesta… Oddio non me lo ricordo… che figura ci faccio se non mi ricordo come…”

Ma una voce femminile, interrompendolo, disse

– come mi chiamo? Evelyn, piacere! Per gli amici Eve… e anche per chi ha difficoltà a ricordare il mio nome!

– eheh… che figura… io sono Harry, piacere…

Rispose il ragazzo, visibilmente imbarazzato, ma allo stesso tempo sereno, “Ma da quant’è che è qui? Non l’ho nemmeno vista arrivare… Comunque Herm questa volta ha fatto le cose per bene… devo complimentarmi con lei appena la vedo”.

– Ti vedo sorridente! Devo dedurne che ti sembro meglio delle precedenti?

– Come!?

– Dai Harry rilassati… Hermione mi ha detto tutto!

– Tu-tu-tutto cosa?

– Bè, che non hai una ragazza e che è tutta l’estate che ti costringe ad andare agli appuntamenti combinati che  ti organizza, e che purtroppo finora non ti è piaciuta nessuna delle amiche che ti ha fatto conoscere… Dice che sei di gusti difficili, ed è per questo che stavolta ha chiamato me… Modestia a parte, credo di essere un po’ meglio delle ragazze con cui ti ha fatto uscire finora.

In effetti tutti i torti non li aveva. Eve era davvero una bella ragazza, con due grandi occhi da cerbiatta grigio-verdi, ed i capelli biondo oro che le ricadevano morbidamente sulle spalle fino a sfiorare il seno, il suo corpo era praticamente perfetto, i movimenti agili e aggraziati.

E poi, – aggiunse la ragazza sorridendo maliziosamente – adoro i ragazzi difficili!

Harry arrosì leggermente, poi le chiese – Visto che ci siamo dati appuntamento in un bar, che ne dici di un gelato? Offro io!

– Volentieri, ma ti avverto che anch’io sono difficile… Non ti basterà questo per conquistarmi

Ma è un primo passo, no? – rispose Harry, stupendo anche se stesso.

Stare con Eve gli faceva un effetto strano… In un certo senso le sembrava di averla già vista… Come se avesse desiderato essere solo con lei da anni, ed ora finalmente ne aveva l’opportunità…

Dieci minuti dopo erano seduti su una panchina lì vicino a godersi due maxi coni gelato con panna. Trascorsero un’oretta buona parlando del più e del meno: di com’era bello il tempo quel pomeriggio, di com’erano buoni i gelati di quel bar, di come sono scomodi i pantaloni a vita bassa che ora tanto andavano ( e che Harry quel giorno indossava ^^ )… Harry avrebbe voluto andare un po’ più sul personale, e soprattutto voleva sapere una cosa che si era scordato di chiedere ad Herm: se quella ragazza era una maga o no. Insomma, che avrebbe fatto se avesse cominciato a parlare di quiddich per poi scoprire che Eve era una babbana? Il problema era come introdurre l’argomento… Problema che si risolse quando Eve gli disse

– … e poi da piccola odiavo tanto andare a scuola che una mattina feci finta di farmi male, e per rendere tutto più credibile mi sono tagliata una gamba con il taglierino! Sapessi che male… mia madre era disperata, non sapeva più che fare! Ovviamente non ci ho più riprovato, ma ho ancora la cicatrice, guarda! – E, facendo cenno di guardare sul polpaccio destro, si abbassò leggermente lo scaldamuscoli destro

– Wow, deve essere stato molto doloroso… mi dispiace… Ah, a proposito, ma tu che scuola frequenti ora?

 Ma come, Hermione non te l’ha detto? Fino all’anno scorso frequentavo un istituto professionale, ero al 3 superiore… Ma dall’anno prossimo passo ad Hogwarts!

Ad Harry si illuminarono gli occhi – Ma è stupendo! Cioè, io volevo… non nel senso.. che…

Eve sorrise – Ma lo sai che sei buffo a volte!? Comunque è stato proprio lì che io ed Hermione ci siamo conosciute… Sai, anche se sono più grande, sarà il mio primo anno lì, e così alla fine dello scorso anno scolastico sono venuta a dare un’ occhiata, ed Hermione è stata così gentile da mostrarmi il posto, e si è offerta di aiutarmi a fare compere

– Wow!!! Allora verrai con noi!

– No, a dire la verità avevo già deciso di andare con un'altra persona… Mi dispiace, ma non potevo proprio rifiutare…

– non ti preoccupare, non fa niente… ma con chi ci vai? È qualcuno di Hogwarts? Lo conosco?

Ma, probabilmente lo conosci… ma lasciamo perdere, tu piuttosto, ci vai tutti gli anni con Hermione e quel tuo amico… come si chiama… Ronald, vero?

– Sì, ci andiamo insieme, sarebbe stato bello se ci fossi stata anche tu… insomma, più si è e più ci si diverte, no? Ma come mai cominci solo ora? Non sei stata avvisata prima?

– Sì, mi avevano avvertita, ma mia madre era contraria, non voleva che io frequentassi altri… hai capito no? Brutta gente, dice lei. Hanno la vita facile e si credono chissà chi. Così mi ha proibito anche solo di parlare di magia e roba simile… Se lo facevo venivo punita duramente, ancora mi spaventa l’idea di essere picchiata solo per aver chiesto di andare lì… La cosa era sempre più frequente, finché un giorno non sono più riuscita a controllare i miei poteri ed ho dato fuoco alla cucina. Allora mia madre si è convinta che forse era il caso che io imparassi ad usarli. Sai, lei è una brava persona, ma i pochi …maghi che ha conosciuto non erano esattamente un pezzo di pane, e non voleva che io finissi male

– Mi dispiace, ma ti assicuro che non siamo tutti così…

Silenzio

E così hai anche perso tre anni… Ma tuo padre cosa diceva?

Il volto della ragazza si rabbuiò, ed abbassando lo sguardo dopo un po’ rispose
, lui non vive più con noi da molto tempo…

Harry si sentì in colpa per la sua domanda, e ancora più impacciato di prima, per quanto ciò potesse essere possibile, le disse – Mi dispiace… io… non sapevo che lui fosse…

– No, non è morto. È solo che se ne è andato con un'altra donna… Anzi, è ritornato da sua moglie per l’esattezza. Sai, quando si è messo con mia madre era già sposato e con un figlio… E mia madre non sapeva nulla! Per lei fu uno shock scoprirlo. Ma lui scelse l’altra, e disse per sempre addio a mia madre. È anche per questo che lei odia tutti quelli… come lui

Il sole oramai stava tramontando, colorando il cielo delle sue sfumature rosate e calde. Harry avrebbe voluto rimanere ancora con Eve, ma sapeva che non era possibile. Doveva cucinare, sistemare a casa e riordinare il casino che sicuramente l’amato Dudley aveva fatto. Quel pomeriggio, infatti, sarebbe andato a casa loro il nuovo amico ( seeeee … altro che amico amico!!! ) del caro cuginetto, e per quanto i Dursley fossero contenti di non avere Harry tra i piedi, gli avevano imposto il coprifuoco alle sette. Ed erano le sei e mezza passate.

Guardando l’orologio, uno sconsolato Harry disse flebilmente

– È proprio ora che io vada… Mi spiace, Eve.

– Non ti preoccupare, tanto cominciava a farsi tardi anche per me. Credi che potremmo rivederci ancora?

– Mi piacerebbe molto!

– Bene, allora… – disse la ragazza avvicinandosi ad Harry, diventato di una bella tonalità bordeaux – grazie per la bella giornata!

E socchiudendo gli occhi, avvicinò il volto a quello di Harry, che non fece alcun cenno di ritirarsi, e lo baciò.

– Ci vediamo, mio bel cavaliere

C-c-certo!!!

Eve non poté fare a meno di ridere per la goffaggine del ragazzo, cosa che nonostante tutto non lo fece sentire troppo in imbarazzo. Lei gli sorrise dolcemente, per poi allontanarsi, sparendo dalla vista di Harry.

 

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Vahly: Ho finito il primo capitolo!!! In realtà “Un raggio di sole” doveva essere solo il titolo di questo chap, ma siccome non sapevo come chiamare la fan fiction, l’ho usato come titolo generale ( alla fine però ho visto una fan fic con lo stesso titolo e l'ho cambiato...)

Eve: Mica scema però…

Harry: Ma che c’entra questa Eve con me? E poi a te non piacciono le Harry-Draco

Vahly: Certo (sorrisetto) … Ma lei mi servirà, soprattutto più avanti… Comunque non ti preoccupare per DracoEhehe

Ringrazio chiunque sia arrivato a leggere fino a qui… abbiate pazienza ma Eve la dovevo introdurre… So che qualcuno si chiederà “e mo che c’entra questa?” ed io rispondo “non vi preoccupate, c’entra, c’entra…” Spero che il suo personaggio piaccia ( soprattutto perché l’ho inventato io… )

 

 

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Allora… questa ficcina l'ho cominciata un po' di tempo fa (qualche mese, neanche tanto)… E' stata la prima che ho scritto e ci sono affezionata ^^ Spero che vi piaccia…

Non l'ho ancora terminata (ma sto al decimo capitolo >__<) e gli aggiornamenti nn saranno molto frequenti…  anche perchè oltre a dovergli dare una sistemata ho altre 3 e sottolineo t-r-e fan fiction in attivo quando in realtà a momenti non ho nemmino il tempo di respirare .

Ho lasciato il pezzo sopra in cui chiacchieravo con gli altri personaggi a proposito del titolo perché mi sembrava una precisazione che valeva la pena di fare, più che altro per il fatto che il titolo iniziale, “Un raggio di sole”, era riferito a Draco, mentre quello attuale, “An angel from the sky” (Un angelo dal cielo… che dite è troppo banale?) è riferito ad Harry

Comunque… commentate!!!

Il prossimo capitolo è un po’ cortino, ma poi mano mano si allungano

p.s.  pulce nell’orecchio: ma chi è in realtà Eve? Vediamo se indovinate… (dai non è difficile!)

 

Un baciottone a tutti

 

 

 

 

Ci si vede al prossimo capitolooooooooooooooo!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** La telefonata ***


02 La telefonata

An angel from the sky

Chap 2 – La telefonata (e bis)

 

 

 

 

Harry, tornato a casa, dovette rimettere a posto almeno una trentina di videogames del suo cuginetto preferito, cucinare, apparecchiare la tavola e sparecchiare, lavare i piatti e spazzare.

– Se vuoi andarti a divertire allora poi devi pure dare una mano in casa, piccolo ingrato – gli aveva detto zia Petunia. Come se gli fosse dispiaciuto non averlo in casa per un intero pomeriggio… Quel bastardo di Dudley, ad esempio, non aspettava altro, eppure riuscivano ugualmente a farglielo pesare. Ah, se solo avesse potuto usare la magia fuori da Hogwarts… “ma manca poco al mio compleanno… fra un po’ sarò maggiorenne… e allora vedrete!!!” pensò fra sé e sé Harry. Quella famiglia di str***i riusciva a tirare fuori la parte peggiore del ragazzo. In effetti, Harry molto vendicativo non lo era mai stato, eppure se solo avesse potuto mettere le mani addosso a Dudley… Ma non poteva. E, continuando a spazzare e a pulire la cucina dalle schifezze che buttava qua e là Dudley ( come facesse a ridurre il pavimento in quello stato, per Harry era sempre strato un’incognita ), cominciò a pensare a quello che era successo quel pomeriggio, ed al bacio della bella Eve. Certo, la ragazza non era niente male, ma a parte l’emozione per l’iniziativa improvvisa della ragazza, e un leggero ( ma leggero de che… ) imbarazzo, Harry non aveva provato nulla. Niente squillo di campane, né rullo di tamburi. Niente. Non che si aspettasse chissà  che, ma era come se… come se non fosse stata lei la persona che voleva baciare. Non sapeva come spiegarlo, soprattutto a sé stesso, ma sentiva che in realtà non era lei che voleva. Come se per tutto il pomeriggio si fosse illuso che lei fosse qualcun altro, e proprio quel bacio lo avesse riportato bruscamente alla realtà. Decise di non pensarci troppo, in fondo non voleva nemmeno uscire con lei… Era andata fin troppo bene, soprattutto rispetto a quella volta che, ignaro, si era ritrovato ad uscire con un transComunque era bene che Herm la piantasse con questi appuntamenti al buio…

In quel momento squillò il telefono. Oddio, che faccio? Rispondo? Se è per me è meglio che mi sbrighi, ma se è per zio Vernon e scoprono che ho risposto al telefono?

Senza pensarci una seconda volta, Harry alzò la cornetta ( Mondial casa ti aspetta :-P … ), mentre gli zii erano in salotto a guardare la tv ( o a far finta, visto che tutti e due erano praticamente addormentati ) e il suo dolce cuginetto era nella sua camera a provare un nuovo picchiaduro che gli aveva prestato il suo “amichetto” …

– Pronto?

– Pronto Harry? Sono io, Hermione!

Herm!!! Quante volte ti fo detto che non devi chiamarmi a casa… Ma vuoi farmi uccidere forse?

, ai tuoi zii non dispiacerebbe avere una scusa per… … … Vabbè, scusa Harry ^^. Comunque, com’è andata oggi con Eve?

– Benissimo… pensa che ci siamo pure baciati!!!

– Wow… complimenti Harry! Finalmente ce l’hai fatta a darti una mossa!

– Ehm… Veramente è stata lei a prendere l’iniziativa…

– Madonna santa, Harry, sei proprio incorreggibile!

– Grazie Herm. Comunque mi hanno stufato i tuoi appuntamenti… Ora è successo qualcosa con Eve, per cui ritieniti soddisfatta e lasciami in pace! Perché non pensi a trovartene uno tu, di ragazzo, invece di preoccuparti per gli altri?

… … …

Herm? Ci sei? Sei ancora in linea?

– Sì ci sono Harry!!! Comunque volevo proporti anche un’altra ragazza, ma visto che non serve più…

– B-A-S-T-A!!! Herm, ma la vuoi piantare di assillarmi con queste disperate alla ricerca di un ca---  

Harry! Non essere volgare!

– Scusa…

– Perdonato. Ah, io e Ron la settimana prossima andiamo a comprare i libri per scuola e quello che ci può servire… Tu ti unisci a noi vero? Sai, all’ultimo momento ha deciso di venire anche Eve… E forse questa volta ci saranno anche i gemelli

Ma sul serio?

– Sei così contento di rivedere i gemelli? ^^

– Scema hai capito a chi mi riferisco

Ehe… Allora la biondina ha fatto colpo

– In un certo senso… Si può dire di sì

– Ah ma lo sai chi ho incontrato due giorni fa? Niente meno che Draco Malfoy… In una zona babbana!!! Chissà che ci faceva lì… E poi l’ho rivisto anche oggi… Ero andata a Diagon Alley a dare un occhiata “preventiva” ad alcune cose e l’ho visto… che litigava con suo padre! E piangeva!!! Almeno così mi è sembrato… Ma ti rendi conto?

– Cacchio, da prima pagina!

– E dai piantala… io quando l’ho visto così ci sono rimasta secca!!!

E ci credo… Ma perché dobbiamo parlare di Malfoy, ora?

– Sì in effetti… Vabbè, allora ci vediamo giovedì.

Salutata Hermione il ragazzo riprese a spazzare. Non sapeva perché, ma non riusciva a togliersi l’idea di Malfoy in lacrime dalla testa. Forse avrebbe dovuto sentirsi soddisfatto, ma non ci riusciva. Certamente quel cretino se lo meritava, dopo anni passati a sfottere… e probabilmente stava litigato per una stupidaggine… Ma Harry non era affatto felice di quello che l’amica gli aveva detto. Anzi, gli faceva male al cuore.

 

 

Casa di Hermione

 

Hermyyyy!!! Al telefono per te!!!

– Sì mamma, scendo subito!!!

Tloc tloc tloc tloc ( Rumore di zoccoli sul pavimento )

Herm – Sì? Pronto?

Hermione? Sono io, Ron

– RON!!! #-) Ciaooo!!!Come va?

– Abbastanza bene, grazie… Tu?

B-b-b-benissimo ( “soprattutto ora…”), grazie!!! Allora, che mi dici?

– Ma niente in particolare… Volevo solo sentirti… È un secolo che non ci vediamo

– Già…

, tu non hai niente da raccontarmi? Che so, come hai passato questi ultimi giorni di vacanza, se ti sei divertita abbastanza a torturare quel poveraccio di Harry che deve sorbirsi tutte le tue amiche zitelle

– Ehi, bada a come parli!!! Sono una zitella anch’io!!! E comunque, sappi che questa volta è andata benissimo, Si sono pure baciati!

– Wow… Senti, ma allora perché non ne organizzi qualcuno anche a me di incontro?

– … … … … …

Herm, sei ancora in linea?

– Sì, sì… Stavo solo pensando a chi potrei far uscire con te… Mi spiace, non conosco nessuna ragazza disperata a quel punto ^^

– Scema… Vabbè, ci si vede giovedì

– D’accordo allora… Ciao

– Ciao…

 

“Stupido! Stupido Ron!!! Sei un idiota!!! Ma perché non capisci!!! Idiota”

Nonostante i suoi pensieri negativi, grazie a quella telefonata Hermione ora era davvero al settimo cielo. 

 

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Ciaoooo!!! Ecco a voi il secondo chappy >________________< !!!

In realtà è molto breve e non succede niente di chè (più che altro serve a quel tardo di Harry – scherzo cucciolotto – per riflettere un po’ su quel che prova… ma visto che come ho già detto è un po’ tardo può essere che i due ci mettano un po’ per darsi una smossa… ma può anche essere di no ahahaha non ve lo dico…) , comunque spero che vi piaccia ^^

Thanks a piropiro ed a Rowan_MayFair:  sono contenta che vi sia piaciuta ^^ come vi pare qst chappy ino ino ino? Harry Draco ci mettono un po’(neanche troppo a dirla tutta)… ma piano piano ci si arriva…

Pulce nell’orecchio n2: che ne pensate della seconda telefonata? Ehehe

Un bacione a tutti!!!

Vahly          

 

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Capitolo 3
*** A Diagon Alley parte 1 ***


03 A Diagon Alley

 

An angel from the sky

Chap 3 – A Diagon Alley 1° parte

 

 

 

 

Come deciso Harry, Ron ed Hermione si ritrovarono giovedì  pomeriggio per prendere il necessario per il loro rientro a scuola. Ron gli aveva proposto di fare un salto da lui per poi andare con la polvere volante, ma il ragazzo pensò che forse era meglio usare metodi più tradizionali (le gambe, ad esempio… ), per evitare di trovarsi nuovamente a Notturn Alley. I gemelli arrivarono più un meno un quarto dopo di loro fratello, e per ultima arrivò Eve. Sempre bellissima e perfetta, con un po’ di fiatone per aver corso chiese scusa per il ritardo.

– Non preoccuparti – la rassicurò Hermione, ma la ragazza sembrava davvero agitata. Harry le chiese che cosa fosse successo, ma lei si limitò a rispondere con un “niente”.

Harry – sicura?

Ma sì te l’ho detto… Ho solo avuto una discussione con mia madre… Alle 5 devo andarmene… Mi spiace ragazzi!

– Alle 5? Ma sono le 4 adesso!!!

– Lo so… Te l’ho detto Harry mi dispiace, ma ho un altro impegno…

– Non fa niente – tagliò corto Hermione – adesso però è meglio che ci sbrighiamo, sennò Eve non farà in tempo a comprare nulla!

– Già Herm ha ragione – le fece eco George – andiamo truppaaaa!!!

Eve soffocò una risata, mentre Fred fece un commento poco carino sul bel colorito rosso acceso che aveva assunto Harry da quando la ragazza era lì.

Comprarono parecchi libri, ed Harry aiutò Eve con la scelta della bacchetta. Poi con Ron ed i gemelli andarono a comprare una bella scorta di caramelle millegusti + uno e cioccorane, mentre Hermione la aiutò a trovare i libri che le servivano. Ogni tanto i gemelli facevano qualche battuta fuori luogo a cui Eve era, in effetti, l’unica a ridere, e questo le fece guadagnare la loro simpatia. E, con grande dispiacere di Harry ( e grande rabbia di Hermione ) Eve passò molto più tempo a scherzare con loro due e Ron che con Harry. Si divertì molto, soprattutto quando i gemelli cominciarono a fare scherzi ai passanti, facendoli scivolare per terra o cadere in pozzanghere create apposta per loro, o quando George trasformò il viso di una signora grassa e pure abbastanza bruttina nel muso di un maiale. La donna si accorse dell’incantesimo solo quando cominciò a grugnire… poverina era disperata… Cominciò a piangere ed emettere strani versi, ma il ragazzo non sembrava avere intenzione di riportarla al suo aspetto naturale.

– GEORGE!!! Ma la vuoi piantare!!! – Gli urlò Ron

E perché? In fondo ora non è più carina?

, tutti i torti non li ha – disse Eve con le lacrime agli occhi – Ma forse è meglio se la fai tornare come prima!

E va bene… Se proprio ci tieni…

– Ah, allora A LEI dai retta, eh? – disse, lamentandosi, Ron

– Poi me lo insegni questo incantesimo, George? Appena fatti i 18, vorrei sperimentarlo sul mio cuginetto preferito… – si intromise Harry

– Certo, guarda è facilissimo, provaci con quel tizio laggiù! Alzi la bacchetta e reciti a bassa voce…

– GEORGE!!! HARRY!!! MA SIETE IMPAZZITI? – li fermò Ron, e puntando il dito contro Harry continuò – LUI NON PUO' !!! È ANCORA MINORENNE!!! MA SIETE DIVENTATI SCEMI?

Dai, Ron… Non sarà mica la fine del mondo, no? Come si fa ad imparare ad usare la magia se non ci si esercita un po’? – gli disse Eve strusciandoglisi un po’ addosso (un po’ troppo nd Herm), spalleggiata da George che subito disse al fratello

Eve ha ragione, Ron… Dai, anche se Harry prova un incantesimuccio così piccolo e semplice, non credo che qualcuno gli venga a dire qualcosa…

– Forse in fondo Ron ha ragione – sorrise Harry – sarà per la prossima volta. Tanto manca poco…

Dopodiché, mentre si avviavano verso un negozio di libri usati, i gemelli spiegarono un po’ a modo loro alla ragazza i motivi per cui non si può usare la magia fuori scuola, ed Harry cercò di far rimanere soli Ron ed Herm. Inutilmente. Hermione non riusciva a spiccicare parola, o perlomeno non per dire frasi di senso compiuto, e Ron sembrava non voler capire. In effetti anche Harry faceva ancora fatica a crederci: se non glielo avesse detto Hermione, forse neanche lui ci avrebbe fatto molto caso. Ricordava ancora quando, tre mesi prima, gli aveva chiesto come mai ultimamente non parlava più molto con Ron, e ricordava soprattutto che la risposta lo aveva scioccato. L’amica gli aveva fatto promettere che non lo avrebbe detto a nessuno, e quindi pensava di essere l’unico a saperlo, finché non incrociarono Ginny, che, dopo aver salutato calorosamente il suo amato Harry, dando un occhiata a Ron ed Herm mentre sceglievano alcuni libri di testo, disse a bassa voce al resto del gruppo:

Misà che è meglio che spariamo per un po’… Tanto ci troveranno, ma nel frattempo…

I gemelli ed Eve la guardarono un po’ stranamente, ma Harry capì subito quello che intendeva, e velocemente le rispose:

– Sì, credo anch’io. Guardate, lì di fronte c’è un negozio di animali… Guardate che bel gatto!!! Ehi, ma quel gufo è stupendo!!! Andiamo a dare un’occhiatina!

E, trascinando letteralmente Eve mentre Ginny spingeva i gemelli, uscì fuori dal negozio. 

 

 

 

Ron ed Hermione si sentirono all’improvviso… come dire… soli. Nel negozio di libri il commesso era andato a cercare un volume particolarmente raro nel retrobottega, e quasi tutti i clienti erano usciti. Fu allora che notarono che i loro amici non si trovavano più vicino all’ingresso. Herm capì al volo, ma Ron, non essendo a conoscenza dei veri sentimenti dell’amica, e soprattutto non essendo minimamente interessato a lei, perlomeno non in quel senso, non avrebbe mai sospettato che i ragazzi lo avessero fatto apposta. Già meditava vendetta quando Hermione, dopo essersi data una veloce aggiustata ai capelli, gli chiese

– Sai che fine hanno fatto gli altri?

– No, non ne ho proprio idea… che dici, andiamo a cercarli?

– NO!!! … … … ..

 … … …

 … … …

 cioè, non possiamo… dobbiamo aspettare il commesso… il libro… che… e poi…

– Sì hai ragione, il libro… me ne ero scordato, scusa – Figurati. Comunque Harry se ne sarà andato a fare un giro con Eve… non sono rimasti soli un attimo finora

– Già… certo che non lo facevo mica così impacciato… Il mitico Harry Potter che ha difficoltà con le donne!

Che ci vuoi fare, è un tipo sensibile, LUI.

– Ehi, che vorresti

– Piuttosto, non è ora che te la trovi pure tu una ragazza? Non c’è nessuna che ti piace?

Il cuore di Hermione cominciò a battere più forte: finalmente glielo aveva chiesto. Certo, forse non nel più chiaro dei modi, ma se non altro era riuscita a fargli la domanda che le ronzava in testa da mesi: a Ron interessava qualcuna? E se fosse stato così? E se quella ragazza non fosse stata lei? E se le avesse detto il nome di quella persona, come avrebbe reagito? E se non avesse voluto dirglielo? Che avrebbe fatto? Già si stava pentendo delle sue parole quando Ron le rispose

, lo so che modestamente per me farebbero la fila… Ma al momento non c’è nessuna che mi interessi in particolar modo… Ragion per cui, per non far soffrire le mie numerosissime ammiratrici, preferisco restare single e farle sognare ancora un po’ ^^

Herm non sapeva se essere rattristata o felice per quella notizia. Certo, questo voleva dire che non gli interessava nessun’altra, ma voleva dire anche che non gli interessava nemmeno lei. Certo, aveva più probabilità così che se lui fosse già innamorato di qualcuna, e magari pure ricambiato, ma…

 E tu, Herm? Che mi dici? Ti dai tanto da fare per gli altri, ma guarda che pure tu non sei fidanzata. Ma, vedendo il bel colorito purpureo della ragazza, capì che gli nascondeva qualcosa.

– Dai… Non dirmelo! C’è qualcuno che ti piace?

– A… a-a-a me? Ma figurati? Io… bella questa…

– Su, Herm! A me puoi dirlo! Giuro che sarò una tomba!

Ma ti ho già detto che non…

– Guarda che non sono mica scemo (noooo!!!), se ti potessi vedere in faccia capiresti che è palese… ma perché non vuoi dirmelo?

Piantala Ron! Ho detto di no!

– Ah, allora lo ammetti!!!

– No, io… non…

Vabbè, facciamo così: se tu mi dici chi è io vedo se lui…

Ron ho detto di NO!!!

– OK, OK, ho capito – disse lui con un’aria un po’ offesa

ma poi non venire a chiedere il mio aiuto!

Ma chi, io? Figurati…

Nel frattempo il commesso era tornato, ma senza risultati. dopo aver pagato il libro, Ron ed Hermione uscirono dal negozio ed intravidero il gruppetto di amici assieme a Ginny

 

 

 

Harry vide Ron ed Herm avvicinarsi. Un po’ deluso per non essere riuscito a concludere nulla con Eve, che anzi era stata tutto il tempo appiccicata ai gemelli, in particolar modo a George, cominciò a pensare ad una scusa per la loro sparizione improvvisa, ma Eve lo precedette.

– Ciao! Scusate se vi abbiamo abbandonato, ma abbiamo visto la sorella di Ron e siamo venuti a salutarla

– Oh, non c’è problema – le rispose un’ancora imbarazzatissima Hermione, che venne subito dopo tirata per un braccio da Harry mentre Ron andava a salutare Ginny

– Allora, Herm? Com’è andata?

– Uno schifo Harry… in realtà ho fatto già un passo avanti, gli ho chiesto se c’è qualcuna che gli piace, ma… mi ha detto di no… In compenso però ha capito che c’è qualcuno che piace a me! Tu piuttosto… Come procede con Eve?

– Non procede, non mi si è filata un secondo… Invece Ginny mi è stata appiccicata tutto il tempo… A volte ho l’impressione di piacerle

– Cribbio Harry sei un genio

– Cribbio? Ma come parli? Vabbè, comunque mi spiace per lei ma… e poi non potrei mai mettermi con la sorella del mio migliore amico

Perché no? È carina, simpatica…

– Sì, ma è troppo complicato… E poi sinceramente Ginny non esercita tutta questa grande attrattiva su di me

– Allora datti una mossa almeno con Eve!!!

Ma sai, in realtà la trovo carina, tutto qui. Mi ha dato fastidio, certo, il fatto che non mi si è inculata di pezza per tutto il tempo, ma non perché mi piaccia… Semplicemente per il fatto che è una preda che mi è sfuggita… Non so come spiegarlo… È un’offesa al mio fascino

– In pratica non te ne frega niente ma ti ci rode che anche lei sappia resistere al tuo fascino, come moooolte altre mie amiche, dico bene?

– In pratica…

– Allora lascia perdere, nessuno ti obbliga

Fu allora che con la coda dell’occhio vide Eve trascinare Ron da una parte, e parlargli. Aveva l’aria un po’ imbarazzata, ma sembrava felice, ed alla fine Ron le sorrise e, prima di andare via, le diede una pacca su una spalla e disse qualcosa che doveva averla resa parecchio felice, visto che si mise a ridere come mai prima d’ora.

– E così non ti interessava nessuna, eh? – disse Hermione guardando verso quei due

– Calmati – le rispose Harrysono sicuro che non è come sembra

– Ah no è? E allora come dovrebbe essere? – continuò la ragazza, che tratteneva a stento le lacrime – come? Perché… perché non me lo ha detto… cioè nemmeno io gli ho detto chi mi piace ma nel mio caso… è diverso… io… dov’è il bagno? …devo andare un attimo in bagno… scusami Harry!

E detto ciò scappò via, lasciando Harry da solo, e spiazzato.

 

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Vahly: TA-DAAN!!! Eccomi qui

Scusate se non ho risposto ai vostri commenti (giuro che al prossimo chappy lo faccio!), comunque grazie a chiunque abbia letto e/o commentato…

Allora che ne dite? La trama si infittisce… anche se per il momento solo sul piano sentimentale. Ma ci saranno delle sorprese, ve lo assicuro!

E lo so che voi vorreste vedere Harry e Draco faccia a faccia, ma dovete aspettare un pochino >__<

Per chi mi ha chiesto se Ron è tonto o cosa, rispondo semplicemente “Anche quello…” ma non dico altro ahahah!!!

Dovete leggere per sapere!!!

Ancora grazie a chiunque sia arrivato fin qui.

Il chap non è finito in realtà, ma per motivi tecnico-stilistici ( non è vero niente, questa è solo una scusa nd Harry ) l’ho diviso in due parti…

 

A chi su “Manga.it” sta aspettando il seguito delle mie ficcy (e tu ancora speri ancora che qualcuno le legga? NdDraco) vi assicuro che ci sto lavorando su, anche se mi rendo conto che a volte la mia lentezza è snervante… In realtà sono in una specie di crisi artistica (è impossibile, viene solo agli artisti… N2dDraco Uffa ma allora tu ce l’hai con me!!! NdMe…) e i chappy non mi vengono bene, questa ficcy la posto + velocemente per il semplice fatto che un po’ di capitoli li ho già scritti (l’ho iniziata il 22 ottobre 2004 ^^ ora sapete anche la sua data di nascita!!!) (ah che soddisfazione… NdDraco) (Guarda che se non la smetti non ti farò mai entrare nella mia ficcy!!! NdMe) (Per quel che mi importa… Nd Draco) (Cattivooooo!!! NdMe)

 

Ok ok la pianto sennò scrivo più di note che di chappy

 

Un kiss a tutti!!!

 

CIAOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!

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Capitolo 4
*** A Diagon Alley perte 2° ***


04 a Diagon Alley 2

An angel from the sky

Chap 4 – A Diagon Alley 2° parte

 

 

 

Hermione era sola in bagno a piangere, quando Ginny la raggiunse

– Ehi, che hai fatto?

Perché sei venuta?

– In realtà me l’ha chiesto Harry… Sai lui qui non ci può entrare

Hai ragione – disse Herm, accennando finalmente ad un sorriso

– È per quell’insensibile di mio fratello?

Hermione annuì. Le lacrime le stavano annebbiando la vista, e si sentiva il cuore a pezzi. Avrebbe solo voluto andarsene, per non dover vedere di nuovo Ron con quella… quella…

– Dai, calmati Herm! Potresti aver frainteso la cosa… in fondo stavano solo parlando e…

– SOLO PARLANDO? Ma li hai visti? Comunque non avrei dovuto portare qui Eve! E poi a lei non piaceva Harry?

Vedendo la faccia rabbuiata di Ginny decise di non toccare più l’argomento, in effetti anche lei aveva sbagliato… Aveva cercato di trovare una ragazza ad Harry senza tener conto dei sentimenti dell’amica… Si sentiva un verme. E probabilmente Ginny se ne accorse, perché flebilmente le disse

– Non preoccuparti Herm… tanto io con Harry già avevo perso le speranze… Non ho mai combattuto per averlo, ed ora ecco i risultati, mi considera come se fossi sua sorella minore.

 – Ma non puoi arrenderti così… Devi lottare per far vincere i tuoi sentimenti, devi dimostrare ad Harry quanto tieni a lui, solo così forse… forse… – poi si accese una strana luce nei suoi occhi, e stringendo i pugni aggiunse – sì, è così che si fa!!! Ahaha!!! Trema mondo, io lotterò per i miei sentimenti, ti sbagli di grosso se pensi che lascerò a quella sciacquetta il MIO Ron!!!

– Herm, ho capito che vuoi che il mondo ti senta, ma non mi sembra il caso di urlare così…

Ed aveva ragione. Perché proprio in quel momento erano arrivati Harry e Ron. Stavano per bussare alla porta del bagno delle ragazze, ma si erano fermati. Giusto in tempo per sentire l’ultima frase di Hermione.

– Oh ca**o – sospirò Harry – vabbè, in fondo era pure ora che tu lo sapessi

– Come!!! Tu sapevi tutto… e non mi hai detto niente!!!

– Calma Ron… lo sapevo da poco, e poi si vedeva da un kilometro che le piacevi… Se te sei tonto non è mica colpa mia

ma che…

Ron si interruppe di nuovo quando Herm ricominciò a parlare

Perché… Che cos’ha quella più di me? Non mi ritiene abbastanza per lui?

E se lo avesse fatto per farti ingelosire? Chiese innocentemente Jinny con un sorriso

– No lo conosco… Non è il tipo… e poi… sniff… se io gli fossi piaciuta, me lo avrebbe fatto capire… non hai visto come si è sbrigato con quella?

Ron si sentì in colpa, Herm aveva frainteso tutto. Certo, non aveva mai provato un particolare interesse per lei, ma nemmeno per Eve… E questo perché non provava un particolare interesse per le ragazze in generale. Per paura di non essere accettato lo aveva sempre tenuto nascosto, ma forse era giunto il momento di rendere i suoi amici partecipi della sua vita sentimentale. Mise una mano sulla spalla di Harry e con tono serio disse

– Le affido a te. Io me la squaglio.

– Ehi dove…

– SCUSA!!! – Urlò Ron, ormai già sulle scale.

Harry inspirò profondamente, poi si decise, finalmente, ad aprire quella dannata porta.

 

TOC TOC

… (silenzio)

 

TOC TOC

… (silenzio)

 

TOC TOC TOC TOC!!!

Ginny – Sì chi è?

Harry – Sono io!!! Harry!!! Posso entrare ragazze?

Herm – Ha-Ha-Harry!!! Che cavolo ci fai qui!!!! Questo è il bagno delle ragazze!!!

Harry – quello che ci faceva anche Ron!!! Eravamo venuti a vedere come stavi, ma la tua dichiarazione improvvisa lo ha fatto scappare…

Herm – Oh mio… ma allora ha sentito!

Harry – dalla sua reazione direi di sì. È scappato a gambe levate…

Herm – E non ha detto nulla? Cioè se… insomma… o magari ti ha fatto capire che…

Harry – Se ogni tanto finissi le tue frasi quando parli di lui sarebbe una bella cosa… Comunque non so se la cosa è ricambiata, ma a sto punto tanto vale che glielo chiedi direttamente, no?

Ginny, con aria preoccupata – Ma quando siete arrivati? Insomma, che altro avete sentito?

Harry – Non ti preoccupare, qualunque cosa compromettente tu abbia detto prima, non sono arrivato in tempo per sentirla… Siamo arrivati qui al “Trema mondo” …

Hermione si lasciò cadere a terra, sospirando, mentre Harry da dietro la porta, dove era rimasto tutto il tempo, aggiunse – Io salgo ragazze. Ci vediamo su.

 

 

Dopo cinque minuti le due ragazze erano risalite in negozio; Hermione era visibilmente scossa, Ginny invece, per quanto dispiaciuta per l’amica, si sentiva sollevata dal fatto che Harry non aveva scoperto di piacerle. Quando il ragazzo aveva detto loro di aver sentito Hermione parlare, era sbiancata. Letteralmente. Se solo fossero arrivati cinque minuti prima, Harry avrebbe sentito tutto… e lei si sentiva ancora terrorizzata dall’idea di poterlo perdere per un motivo del genere. Aveva sopportato il dolore di un amore non ricambiato per anni, solo per potergli stare accanto… ed anche ora reprimere i suoi sentimenti le era difficile, ma in fondo anche potergli essere amica la rendeva felice. Ma se Harry avesse saputo… E se l’avesse allontanata da lui… No, non voleva, avrebbe fatto di tutto per poter ancora ricevere i suoi sguardi, i suoi sorrisi. E, nonostante le parole di Hermione, non se la sentiva di lottare per un ragazzo che di sicuro non l’avrebbe mai amata, non come lei lo amava. Ma andava bene anche così. Sarebbe stata sempre al suo fianco, in ogni istante, lo avrebbe aiutato quando sarebbe stato in difficoltà, avrebbe riso con lui, pianto con lui, perché questo era tutto ciò che la faceva andare avanti, tutto ciò che ancora permetteva al suo cuore di battere, di vivere. Ma Hermione… lei aveva delle speranze: era bella, intelligente, ed aveva un feeling con Ron che non aveva mai visto tra un ragazzo ed una ragazza. Doveva far sì che almeno lei, potesse stare con la persona che amava.

Stava già pensando ad elaborati piani di contrattacco quando vide una cosa che sconvolse sia lei che Hermione: fuori dal negozio, Eve e George si stavano baciando appassionatamente, mentre Fred Ron ed Harry stavano aspettando le amiche all’interno per non disturbarli. Ginny si voltò verso l’amica, notando la sua espressione a dir poco stupita, poi lanciò un’occhiata ad Harry e Fred, facendo loro segno di lasciarla sola con Ron. Un po’ scocciato, Fred si avvicinò alla ragazza, mentre Harry scambiava un paio di parole con Ron, per poi raggiungere gli altri due.

Che gli hai detto? – chiese Ginny incuriosita

– Di andarci delicato con lei, è molto sensibile… E di prendere precauzioni se le cose dovessero andare bene – le rispose lui sorridendo.

 

 

Ron ed Herm erano finalmente soli. Entrambi imbarazzati, si guardarono per almeno dieci minuti, prima che Ron decidesse di parlare

Senti, Herm… mi dispiace. Sul serio, non volevo sentire quello che stavi dicendo. È solo che ero sceso giù a vedere come stavi e… È stato solo un incidente, te lo giuro. Comunque io…

– Tu mi piaci Ron! – lo interruppe la ragazza aggrappandosi a tutto il suo coraggio – mi piaci sul serio, da mesi. Lo so che sembra impossibile, e so anche che tu mi vedi solo come un’amica, ma… vedi, io… io… non ce la faccio proprio a continuare a parlarti e stare vicino a te come se nulla fosse, come se non provassi niente. E l’ho capito oggi, perché vedi, se ti vedessi stare con qualcun'altra, starei troppo male. Non pretendo che tu ti metta con me, ti chiedo solo di pensarci, in fondo andiamo d’accordo, e a parte in quest ultimo periodo ci capiamo al volo e abbiamo le stesse idee su tutto… più o meno… non so che cosa provi tu, ma forse… forse c’è una possibilità, non credi?

Herm ormai stava piangendo a dirotto, e Ron, spiazzato dalle parole della ragazza e spaventato da ciò che lei avrebbe fatto se avesse saputo la verità sulle sue tendenze sessuali, non sapeva veramente cosa fare.

– Senti Herm, io non voglio farti soffrire ma tu per me sei solo un’amica, nient’altro. Sai, quando ti ho sentita parlare con Ginny, sono rimasto veramente stupito da ciò che hai dtto, perché non me lo aspettavo… con questo non voglio dire che tu non mi piaccia, anzi… è che i sentimenti che provo per te non sono quelli che provi tu. Mi dispiace, vorrei solo che potessimo rimanere amici.

– Già, me l’aspettavo.

– Scusami Herm. Però vorrei tanto che potessimo rimanere amici, sai ci tengo a te. Hermione annuì, e dopo un paio di secondi disse:

Però credo di aver bisogno di un po’ di tempo

– Tutto il tempo di cui hai bisogno. Comunque io ci sarò sempre, ricordalo.

– Sì.

E tanto per la cronaca, quando stavo parlando con Eve, lei mi stava chiedendo di George, se era fidanzato, e se poteva essere interessato a lei.

– Sì, l’ho capito quando li ho visti di fuori…

Dai asciugati quelle lacrime. Non vale la pena di piangere per me – le disse porgendole un fazzoletto. Inaspettatamente, questo la fece scoppiare a piangere ancora più di prima

– Scusa Ron… io… io…

– Calma!!! Ti prego Herm

Le ci volle parecchio per smettere di piangere, e quando finalmente le lacrime smisero di scendere, uscì fuori dal negozio con Ron. Harry la prese da parte per chiederle come fosse andata, ma lei non voleva parlarne, e gli disse solo che non aveva concluso nulla. Harry la strinse a se, sussurrandole

– Troverai qualcun altro, ne sono sicuro.

 Ginny non stava più nella pelle dalla curiosità di sapere cos’era successo, così come Fred, mentre George ed Eve erano occupati a sbaciucchiarsi, incuranti di ciò che gli accadeva intorno. Quando videro la faccia di Herm, però, capirono che forse era meglio aspettare per informarsi. Il sole stava tramontando, ed i ragazzi decisero di avviarsi verso casa, quando ad un certo punto si voltarono per aver sentito Eve urlare

– Oh mio Dio!!!

Che hai fatto? – le chiese Harry, con il tono scocciato di chi si era visto soffiare la ragazza dal fratello del suo migliore amico

Che ore sono Harry?

– Quasi le sette… Perché, avevi da… –

ma non finì la frase, che venne continuata dalla bella biondina

– da fare. Sì… dovevo andare via due ore fa.

 

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Ciao!!!

Prima di tutto uno spoiler: PER LA GIOIA DI TUTTI, NEL PROSSIMO CAPITOLO ENTRA IN GIOCO DRACO ^^

Poi volevo ringraziare chi legge e chi commenta (compresi quelli che non ho menzionato nel chappy scorso per cui rispondo a tutti qui):

 

goten _ Thanks ^^

 

Sere _ Thanks anche a te, per chi è Eve… ti basta leggere il prossimo chappy, mentre per cosa si sono detti lei e Ron, beh hai visto no? Non ti piace Eve? Ti assicuro che non sei l’unica… Ma tienila d’occhio perché… ( :-P non te lo dirò mai devi leggere! ) Sul quando arriva Draco l’ho scritto poche righe fa >__<   contenta?

Rowan_MayFair _ Scusa ma come vedi niente Ron/Eve… con me non bisogna mai prendere nulla per scontato ^^ per lui ho altri progetti ( Cosa? È una sfida, vediamo chi azzecca per primo… e più che altro se qualcuno lo capisce, perché non è una coppia molto… usata, diciamo… io penso che quando scoprite mi linciate )

 

Shadow Lady Grazie-azie-azie!!! Sono contenta che la mia ficcy ti piaccia, spero di non deluderti, continua a seguirmi!

 

 

 

UN MEGABACIONE A TUTTI!!!!!!!!

CI SI RIVEDE AL PROSSIMO CHAPPY (o al limite, se vi va nelle altre mie ficcy)

CIAO!!!

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** La bellezza di una rosa ***


05 la bellezza di una rosa

An angel from the sky

Chap 5 – La bellezza di una rosa

 

 

 

Eve corse via pensando ripetutamente “Speriamo che non se ne sia andato!”. Certo le rodeva non poco il fatto di aver dovuto mollare così il suo George e il resto della compagnia, ma quel giorno non poteva proprio permettersi di ritardare. Se lui se ne fosse già andato, non sapeva che avrebbe fatto. Aspettava da mesi di incontrarlo, ed ora che ne aveva finalmente l’opportunità… Si sentiva proprio un’idiota, ma ora non poteva far altro che correre verso Notturn Alley, davanti al negozio in cui avevano appuntamento. Quando finalmente si trovò lì, stremata dalla corsa, si lasciò cadere sul marciapiede, cercando con lo sguardo il ragazzo con cui aveva appuntamento. Ed era ancora lì seduta quando lo vide: bellissimo, con degli splendidi capelli biondi e due occhi grigi che avrebbero incantato chiunque. Aspettò che lui si voltasse per alzarsi ed avvicinarsi. Si guardarono per una decina di secondi prima che lei timidamente chiese

D-D-Draco? Sei Draco vero?

Il ragazzo annuì, poi le disse un po’ acidamente

– Sono due ore che aspetto.

– Lo so scusami

Vabbè – le sorrise lui – ti perdono solo se rimani da noi anche a cena, stasera.

Lei era stupita. Tutti le avevano parlato di Draco come un ragazzo cattivo e scontroso, ma a lei non dava proprio quest’impressione.

Va bene – rispose timidamente la ragazza – Ti ringrazio.

Era davvero felice: per la prima volta aveva incontrato il suo fratellastro, e lui non solo l’aveva aspettata per più di due ore, ma stava anche cercando di recuperare il tempo che avevano perso quel pomeriggio. Lui era davvero un bel ragazzo, e la somiglianza con Eve era davvero incredibile… Ma non si trattava solo di una somiglianza fisica, del colore degli occhi, dei capelli… C’era qualcosa di più intimo, come un qualcosa nell’atteggiamento, nel modo di fare e di proporsi.

Passarono tutto il pomeriggio in giro per negozi, ed Eve si divertì moltissimo. Anche Draco, sebbene non lo desse a vedere, era felice di conoscere finalmente sua sorella, di avere finalmente un parente che lo capisse. Le insegnò un paio di trucchetti magici e le mostrò i negozi dove abitualmente si riforniva di materiale per le lezioni. Il resto della giornata trascorse velocemente, ed i due ragazzi decisero di fare un salto a Diagon Alley dove Draco doveva prendere un libro, prima di rincasare.

 

 

I fratelli Weasley era già tornata alla tana da un po’ oramai, mentre Harry ed Hermione avevano deciso di rimanere un po’ in giro per farsi due chiacchiere. Herm gli aveva raccontato di quello che era successo con Ron, mentre Harry non riusciva ancora a credere che si era lasciato soffiare Eve da George. Herm gli stava consigliando di fare un pensierino su Jinny, in fondo con la crescita era diventata una ragazza niente male, quando intravidero in lontananza due ragazzi biondi. Camminavano allegri e spensierati, e la ragazza in particolare la ragazza sembrava davvero felice. Almeno fino a che non si voltò verso di loro, riconoscendoli. Anche Harry capì chi erano, e guardando la ragazza che nel frattempo si era avvicinata abbastanza da rendere visibile la sua espressione terrorizzata, sussurrò

EveEve e Malfoy! – così a bassa voce che sembrò quasi che avesse paura di dirlo.

Eve si avvicinò ad Harry e gli disse

– Non è come pensi, io…

– Tu cosa? – la interruppe Harry – ci hai piantati per uscire con Malfoy, scusami tanto se ci rimango un attimino di merda

– Ehi vacci piano – urlò il biondino allontanando Eve dal ragazzo – che problemi ti crea se esco con Eve? Che c’è ti rode a non essere l’unico con cui si vede o ti senti talmente inferiore da non poter neanche sopportare l’idea di avermi come rivale?

– Forse sei tu che ti senti inferiore, visto che te la prendi tanto – rispose Harry

E, tanto per la cronaca lei ora sta con George Weasley. Battuto dal figlio di un babbanofilo! AHAHAHA!!! – Rincarò Herm.

Draco guardò un po’ storto Eve, ma poi rispose solo

– È un problema suo con chi si mette, e comunque non stavo parlando con te, mezzosangue sottuttoio.

Herm si sentì un po’ offesa, ma non ci fece più di tanto caso. Oramai si era abituata alle offese di quel bastardo; invece Harry sembrava molto più nervoso del solito. Alla fine la lite si ridusse solo ad essere una Harry versus Draco, mentre Herm ed Eve se ne stavano in disparte a guardare allibita, chiedendosi come potessero dare spettacolo così sfacciatamente, senza preoccuparsi minimamente della gente che passando si voltava ad osservarli

– Sfregiato!

– Spocchioso figlio di papà!!!

– Almeno, io ne ho uno!

Draco si rese immediatamente conto di quello che aveva detto, e mentre Harry gli tirava un pugno veramente ben assestato, non fece in tempo a reagire.

Harry!!! – lo fermò Eve, parandosi proprio in mezzo ai due – Calmati!!!

– No, ha ragione – rispose al posto suo Draco, stupendo tutti – stavolta ho esagerato. Scusami Potter.

Harry ci rimase di sasso. Draco che chiedeva scusa? La rabbia non era ancora completamente svanita, ma la sorpresa era tale da fargli quasi scordare i motivi per cui stavano litigando. Senza contare che Draco così remissivo gli faceva veramente tenerezza, e che da quando l’aveva visto si sentiva il cuore in gola. Non gli ci volle molto per capire che cosa stava provando, ma terrorizzato da questi sentimenti cercò di scacciare l’immagine di Draco dalla sua testa e si concentrò su Eve, che fino a dieci secondi prima gli stava reggendo i polsi per evitare che il moretto potesse sferrare altri colpi.

– Potevi anche dircelo con CHI avevi appuntamento, no?

– Non mi sembra che siano affari che vi riguardino – gli disse Draco che sembrava essersi ripreso

– NON STO PARLANDO CON TE!

Ma ha ragione, Harry! Ora mi hai rotto, io esco con chi mi pare e se a te non sta bene, aria. Andiamo Draco!!!

I due se ne andarono mentre Harry malediceva il suo comportamento impulsivo ed Hermione tentava di capire il comportamento dell’amica.

 

 

Eve guardò il livido sul labbro di Draco, dal quale usciva ancora un po’ di sangue, e sospirando gli disse  

– Mi dispiace, è colpa mia. Se avessi detto loro la verità ora

– No, lascia stare. Sono io che devo rimproverarmi. Quando c’è Harry non riesco mai a controllarmi. È solo che lui… mi manda in confusione. Se è nei paraggi non capisco più niente, e non riesco a dire una frase di senso compiuto. Lo so che oramai mi odierà, ed ha ragione, ma non lo faccio a posta, è che litigare mi riesce più facile che avere una conversazione costruttiva, e quindi non mi sono mai sforzato più di tanto per fare dei discorsi seri con lui.

– Ne parli come se ti piacesse

Se… se cosa? Tu sei pazza Eve!!!

– Sì, io sarò pure pazza ma tu allora perché hai cambiato colore?

– Ma che cacchio dici!!! Io? Tu dovresti andare da uno psicologo!

– Guarda che a me non crea nessun problema se tu sei gay. Basta saperlo, così se posso faccio in modo di farvi rimanere un po’ soli e…

Ma la vuoi piantare? A me non piace quel cretino di uno sfregiato!

E allora perché te la prendi tanto?

Perché non voglio che tu pensi che a me possa piacere

Ma raccontamene un’altra. Piuttosto dì che hai paura che lui non ricambi perché non sei in grado di mostrare quello che provi veramente. Io credo che se ti mostri un po’ più gentile, lui potrebbe anche…

– STOP! Non voglio nemmeno sentire un discorso del genere, chiaro?

– Se non ti fai avanti tu, me lo prendo io

– Ma tu non stai con pel di carota?

E che c’entra? Nessuno mi vieta di stare con un paio di persone contemporaneamente. Certo, se tu non vuoi che Harry soffra, dovrai fare qualcosa.

 Ma fa pure quel che ti pare. Se lui poi ci sta male io non è che non ci dormo la notte.

– Ah davvero? Credo che da domani potrei iniziare l’avanzata di attacco…

– Te l’ho detto, non mi frega un ca**o di quello che fai

– Ah, a proposito… Mi avevano detto che tu odiavi i babbani e chi li aiuta e/o difende… E quindi credevo che te la saresti presa quando avessi saputo che… insomma, io e Georgestiamo

 – Ma figurati, a me non creano nessun problema ne i babbani ne chiunque altro, devo solo fingere di detestarli per tenere alto il buon… buono di che poi… dicevo, per tenere alto il buon nome della famiglia… Sai com’è, quando tuo padre sosteneva Voldemort non è che puoi avere amici Harry Potter o babbanofili come i Weasley, o mezzosangue come la Granger. Cerco solo di essere coerente con il parentame.

E questo non ti fa soffrire?

– A volte… Ma che ci vuoi fare, così è la vita no? Non è che io mi diverta molto con Tyger e Goyle, ma mi sforzo. E, ora che ci penso, forse è meglio che tu non ti faccia vedere troppo con me se non vuoi rovinarti la reputazione.

– Sai che mi frega della reputazione? Finalmente ho una famiglia vera, e voglio tenermela stretta… Soprattutto i fratelli.

Draco le sorrise. Era felice. 

 

 

– Certo che stavolta non ti sei proprio regolato! – disse Herm a Harry

Perché? Se l’è meritato!

– Indubbiamente, ma io non mi riferivo a Malfoy, ma ad Eve.

Che ho fatto?

Ma come? Non te ne rendi conto? L’hai trattata di merda!

 – Sì è vero… forse hai ragione, è solo che quando l’ho vista con Draco io… non ci ho visto più.

Draco? Wow lo chiami pure per nome ora?

Vabbè Malfoy, comunque che cambia?

– Ti ci rode per Eve o per Malfoy?

 Che vorresti dire?

– Niente… è solo che ogni volta che lo vedi diventi stranamente più nervoso!

– Ma piantala. Lo sai che non lo reggo no?

 – Scherzavo… comunque sarà meglio che domani ti scusi con Eve.

– Domani?

– Sì! Ah è vero a te ancora non l’avevo detto, ci vediamo per farci un giro, e sarà meglio che tu colga l’occasione.

– Sì hai ragione.

 

 

Harry  si sentiva davvero strano. Vedere Draco chiedergli scusa gli aveva fatto un effetto che non si sarebbe mai aspettato. Senza contare che non poteva fare a meno di pensare alle parole che Hermione gli aveva detto tempo fa

“…Draco Malfoy… In una zona babbana!!! Chissà che ci faceva lì… E poi l’ho rivisto anche oggi… Ero andata a Diagon Alley a dare un occhiata “preventiva” ad alcune cose e l’ho visto… che litigava con suo padre! E piangeva!!! Almeno così mi è sembrato…”

Era come una pugnalata in pieno petto. Vederlo così… gli faceva male. E lo spaventava. Perché pian piano si stava rendendo conto che ciò che provava non era una semplice simpatia, perché sapeva che seguendo i suoi sentimenti lo avrebbero fatto solo soffrire, perché sapeva che Draco non lo sopportava, e perché… perché aveva paura che i suoi amici non avrebbero accettato un amico omosessuale.

Ma sapeva anche che non avrebbe potuto nascondere i suoi sentimenti a lungo, prima o poi avrebbe dovuto parlarne anche con loro. Chissà se un giorno Draco… No, era impossibile, eppure non riusciva a non sperarci. Anche se lo prendeva per i fondelli da anni, non riusciva proprio a detestarlo. Anzi. Più il tempo passava, e più gli sembrava bellissimo e perfetto, con il suo orgoglio, la sua forza di volontà, il suo coraggio… Ed anche quando si sentiva giù, quando appariva triste o scoraggiato, riusciva comunque ad essere stupendo. Era bello e fragile come una rosa appena sbocciata; ed Harry non riusciva a non pensarci. Se solo avesse potuto sapere cosa pensava di lui Draco… Se avesse solo sperato di avere una qualunque minima possibilità, probabilmente si sarebbe fatto avanti. Ma con tutte le ragazze che gli giravano intorno, figurarsi se… Naaaa!!! Era anche inutile pensarci, era uno stupido anche solo a sperare di poter piacere a Draco… Anche se a volte… a volte aveva come l’impressione che quell’attrazione fosse reciproca. Ma pensarci troppo lo faceva solo star male, quindi tentò di distrarsi e pensare ad altro, anche se la cosa gli risultava piuttosto difficile.

Lui ed Herm si presero un cono gelato megagalattico, tanto che Harry non ricordava di averne mai mangiato uno tanto grande, poi decisero di fare un salto al parco giochi lì vicino. Si divertirono come bambini andando sull’altalena, lo scivolo, il cavalluccio… Fino a quando intravidero TA-DAAAAN!!!

Eve? – disse Harry – Ma allora è un vizio!

visto che ora Malfoy non c’è vai a farle le tue scuse, forza!

Ma mentre Harry stava raccattando quel minimo di coraggio che poteva essergli rimasto dopo una giornata del genere (rendersi conto di essersi innamorati del proprio nemico da sempre, non è poi un’impresa da poco), la ragazza li guardò e si avvicinò a loro.

Eve – cominciò a dire Harry – Mi dis

– No Harry lascia perdere in fondo è colpa mia – lo interruppe la ragazza, parlando più freddamente del necessario – è strano, è già la seconda volta che ci incontriamo per caso… Sarà il destino ^^ … Comunque è meglio così perché se non vi avessi incontrati ti avrei chiamata, Herm: vedi, a proposito di domani…

– Non vieni piu? – chiese preoccupata la moretta

– Ma no, figurati, ^^ mpf… il fatto è che domani vi vorrei parlare di una cosa, e per questo vorrei che ci fosse anche DracoDisse, finalmente sorridendo

– EEEEH!? Ma sei pazza?

Dai Herm, in fondo che ti cambia?

– Tanto è inutile… – si intromise Harry – Lui non accetterà mai, quindi anche se tenti di convincerci…

– Ti sbagli Harry. Ahahaha!!! In effetti quando gliel’ho detto a momenti mi strozzava, ma poi ha detto che sicuramente voi non lo avreste mai accettato per cui era tutta fatica sprecata. È interessante notare che nonostante non vi potete vedere, ragionate allo stesso modo… comunque è inutile che fate a scarica barile, domani viene con noi punto e basta!

– Ti prego non farci questo – la implorò Harry con una voce quasi tremante

Herm?

E va bene Eve… Se riesci a portarlo senza che ti uccida prima… Spero solo per te che la cosa che devi dirci sia importante, perché Harry non è l’unico a vederlo di buon occhio… Non sarà una buona giornata per nessuno.

– Grazie Herm. Ti giuro che per me è una cosa che conta davvero molto

– Non vorrai mica lasciare George per Malfoy? – chiese ad un certo punto Harry.

Entrambe le ragazze si giarono stupite, rimanendo in silenzio per alcuni secondi; fino a che Eve non scoppiò a ridere. Quando sì calmò, rassicurò Harry dicendo

– Lasciare George per… No, ti assicuro che non potrei mai!!! Ahahaha… e tu davvero credevi che… Ahahaha!!! Ma non sarà mica per questo che ti sei arrabbiato così tanto quando ci hai visti?  

in effetti…

– Ma te sei scemo!!! Io e Draco… Questa è davvero bella!!!

Quando riuscì a smettere di ridere, la ragazza salutò i due e si avviò a casa. Anche per Harry ed Herm era ora di andare, oramai era quasi buio ed i suoi caaaari zietti di Harry si preoccupavano molto per lui, e quindi preferivano non saperlo in giro la notte… per il suo bene ovviamente. Mica non si fidavano ( nooo ) …

Harry avrebbe preferito di gran lunga rimanere in giro con Herm, ma entrambi avevano, chi per un motivo chi per l’altro, famiglie molto apprensive. Ed in effetti Herm si beccò una sgridata.

Harry, invece, fece una scoperta che lo avrebbe ripagato di tutti gli anni che aveva vissuto con quella famiglia del cavolo.

Era appena tornato a casa ed erano le 9 passate, i suoi zii erano già a letto ed Harry già pensava a quale punizione lo avrebbe atteso il giorno dopo per aver fatto così tardi, quando sentì una voce

– Come no? Ma lo avevamo deciso da due settimane…

Harry, sporgendo la testa in modo da non farsi vedere, notò che il suo amato cuginetto era al telefono.

“Certo – pensò – non è carino ascoltare le telefonate altrui, ma visto che si tratta di Dudley…” e si mise ad origliare

– Non ce la fai proprio a liberarti? Ti prego amore…

AMORE!? Harry era a dir poco disgustato… chi mai avrebbe potuto mettersi con un ragazzo così… così… Non trovava nemmeno una parola abbastanza orrida per descriverlo. Sapeva solo che la poveretta con cui si era messo doveva essere proprio disperata.

– Ah e così sarebbe colpa MIA? Certo, è vero che ho rimandato il nostro appuntamento, ma come facevo a sapere che TU prendevi altri impegni? E poi perché non puoi disdire con

– certo ma…

– No, amore, non ce l’ho con te… È solo che stare senza di te così a lungo mi fa stare male.

Ecco, Harry era decisamente al limite. Ancora un'altra frase così smielata e vomitava lì dove si trovava. Non solo le smancerie gli davano la nausea, ma se poi era DUDLEY a dirle… Certamente anche Harry oltre che a molto stomaco, aveva anche una buona dose di sadismo naturale per rimanere ancora lì.

E se ci vedessimo prima o dopo? In fondo non ci farebbe caso nessuno se tu andassi via tipo… una mezz’oretta prima degli altri, no? E poi se non ci vediamo domani, non potremo farlo per parecchio… io ho la scuola, lo sai, e tu…

– Non ce la fai proprio?

– D’accordo… Ti capisco. Sappi però che mi manchi… Non vedo l’ora di rivederti.

– Sì, ti amo

– Buonanotte anche a te.

Quando riagganciò, Harry decise di fare il bastardo e, con un colpo di tosse, si fece notare. Contrariamente a quanto si aspettava, però, il cugino non reagì e disse con voce tremante

Che cosa vuoi? Che ti copra per stasera? OK, dirò ai miei che sei tornato alle sette, tanto a quell’ora erano già a letto.

Harry si stupì dal comportamento così anomalo di quel verme, e con aria sarcastica gli disse

– Ehi, ma hai così tanta paura che dica agli zii che tu hai la ragazza?

Dudley sussultò, poi si girò e disse

Piantala. Non sono affari che ti riguardano se non sbaglio. Ora vedi di farti un pacco di cavoli tuoi e vattene in camera tua, se non vuoi che svegli mio padre e gli spifferi tutto.

Harry vide chiaramente le lacrime sul volto del cugino. Decise di lasciarlo stare, e dopo avergli dato la buonanotte, salì in camera sua e si addormentò.

 

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Valechan – sette pagine… cavoli stavolta mi sono fatta proprio prendere la mano

Eve – Meno male che lo capisci… Per colpa tua mezzo litigato con il mio Harry

Draco – E mi ha anche picchiato, il mio Harry ( e non di mia sorella )

Harry – E mio cugino è fidanzato

Eve e Draco – COSAAAA!?!?

Ginny – Oddio che schifo… piuttosto meglio essere single…

Valechan – Don’t worry Ginny, che fra un po’ tocca pure a te!

Ginny – Cosa?

Valechan – Fidanzarti

Ginny – Mi metto col mio Harry?

Eve e Draco – No!!! Harry è mio!!!

HermioneVabbè, fra i tre litiganti il terzo gode e Harry me lo prendo io

Ginny – Bastarda!!! Solo perché Ron ti ha dato picche, non puoi soffiarmelo così

Valechan – STOP!!! Harry decido io con chi si mette, Ginny, Herm, guardate che se non la piantate vi faccio mettere insieme!!!

Ginny – Ok sto buona… Ma me lo dici con chi mi metto?

Valechan – Te lo scordi. Sappi solo che avete molto in comune… Vi lascio con questo dubbio, che sarà risolto fra un (bel) po’ di tempo, e vi saluto.

Thanks a chi legge e a chi commenta

 

 

 

Sere Ciao! Come vedi è arrivato sia il nuovo chappy che DracuccioCosa farà Eve non te lo dico, devi leggere!

 

Goten Thanks! Cosa accade… leggi e saprai!!!

 

 

Bye bye ci si vede nel prossimo chappy, “Rivelazione”.

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Capitolo 6
*** Rivelazione ***


06 - rivelazione

An angel from the sky

Chap 6 – Rivelazione

 

 

 

 

Quel pomeriggio faceva particolarmente caldo, ed Harry non capiva se stava sudando per la temperatura o per l’agitazione. Di certo, al solo pensiero che Draco sarebbe uscito con loro, il suo cuore batteva più velocemente, ma un profondo senso di vuoto e di tristezza si impadroniva di lui quando anche solo lo sfiorava il pensiero che il bel biondino non solo non lo sopportava, ma per lui era probabilmente ( anzi di sicuro ) un grosso fastidio dover passare il pomeriggio con loro.

Preso dai suoi pensieri, non si accorse che cominciava a farsi tardi e continuò a contemplare l’armadio, nel tentativo di scegliere qualcosa che lo rendesse attraente ma che non fosse troppo sfacciato, fino a quando non si rese conto del suo comportamento.

“Dio mio, non è possibile che io stia così per… per Malfoy!!! Che caspita sto facendo? Devo avere qualcosa che non va!” disse fra sé e sé, prendendo una t-shirt blu scuro particolarmente aderente ed un paio di jeans a vita bassa che gli aveva regalato Hermione tempo prima per il suo compleanno.

Quando arrivò Hermione, Ron, Ginny, Fred e George erano già lì. Aspettarono una decina di minuti prima che Eve e Draco li raggiungessero. Quest’ultimo aveva un’aria particolarmente scocciata, che, se possibile, assunse un’espressione ancora più infastidita quando Fred gli disse

– Guarda che non sei l’unico ad essere urtato dalla tua presenza qui.

Il biondino non rispose, preferì allontanarsi e fare un giro nei paraggi.

Ginny allora chiese timidamente – Come mai lui è qui? Insomma…

– Perché l’ho chiesto io – le rispose prontamente Eve senza darle il tempo di terminare la frase – c’è una cosa di cui devo parlarvi che riguarda anche Draco, per questo ho chiesto ad Hermione se era possibile far venire anche lui. Ma comunque si comporterà bene, non vi preoccupate

– Hai intenzione di tenerlo per il guinzaglio? – chiese Harry – Guarda che lo conosciamo da anni, sappiamo bene com’è fatto… E quando ci si mette, sa essere veramente stronzo di brutto

– Guarda che lui non è così – disse la biondina voltandosi

E com’è allora? – continuò il moretto

– Guarda che… – ma Eve non fece in tempo a terminare la frase che George, decisamente più pallido del solito chiese

Ma cos’è che devi dirci? Voi due non starete mica… non starete mica insieme?

Eve sorrise maliziosamente, per poi dire – E chi lo sa? – ma poi, quando vide l’espressione preoccupata del suo ragazzo, disse con più dolcezza – Non ti preoccupare, non si tratta di questo. Volevo solo “testare” la vostra compatibilità caratteriale: insomma, dite di non sopportarvi a vicenda, ma… avete mai provata a passare un po’ di tempo assieme? Io credo che potreste anche diventare amici. Poi fra un po’ vi farò sapere ciò di cui dovevo parlarvi.

Chiamò Draco che, visibilmente seccato, li raggiunse. A quanto pareva però non aveva voglia di fare battutine o prendere per i fondelli, stette in silenzio quasi tutto il tempo e, contrariamente a quanto si aspettavano Harry e company, si sforzò di essere gentile con tutti. Sembrava quasi che la presenza di Eve lo rendesse più sereno, o più semplicemente quando non era a scuola si sentisse più libero. Ma nonostante tutto, a parte Harry, lo guardavano tutti malamente e continuavano a mostrarsi freddi e distanti. Lui probabilmente lo percepì, perché se prima aveva c’era stato qualche timido tentativo di dialogo, ora il bel ragazzo biondo si era richiuso in sé stesso e l’unica con cui comunicava era Eve. Harry si sentì dispiaciuto per questo, ed un paio di volte aveva provato a rivolgergli la parola, ma il ragazzo non sembrava più molto ben disposto nei confronti del gruppetto e quindi anche di Harry, così si limitò a rispondere con un sì o un no alle affermazioni del ragazzo, che man mano che il tempo passava, si sentiva sempre più attratto da Draco, che quel giorno era davvero sexy con la sua canottiera nera a collo alto ed i jeans scoloriti. Harry non poté fare a meno di notare l’incredibile somiglianza tra Eve e l’attuale oggetto dei suoi desideri, e finalmente capì perché si sentiva tanto attratto dalla ragazza, perché aveva l’impressione di non volere lei ma di subirne ugualmente il fascino: in lei rivedeva Draco, rivedeva i suoi capelli biondi, i suoi occhi grigi e profondi in cui avrebbe potuto perdersi, in lei rivedeva i gesti, le espressioni, la malinconia profonda celata da quell’atteggiamento di superiorità del ragazzo che a lungo, forse anche inconsapevolmente, aveva ammirato da lontano e che ora finalmente era accanto a lui.

Dopo più di un’ora di attesa, Eve finalmente si decise a rivelare a tutti ciò che la legava a Draco.

– Ragazzi, ho una cosa da dirvi – fu quasi costretta ad urlare per richiamare l’attenzione del gruppo, risvegliando Harry dai suoi pensieri.

Quando ebbe l’attenzione del gruppo, cercò di farsi coraggio e mentre Draco continuava a gesticolare, come se volesse dirle “ti prego non farlo”, lei si passò una mano tra i capelli e cominciò a dire

– Vedete, oggi ho chiesto di far venire anche Draco perché ci terrei molto che potessimo essere tutti amici, e questo perché fra me e Draco c’è un legame molto stretto. Infatti, come io stessa da poco ho scoperto, noi… noi siamo… e va bene, la verità è che siamo fratellastri e quindi dovrete abituarvi alla sua presenza!

Harry ci rimase di sasso, così come quasi tutti gli altri. Solo George era visibilmente sollevato dalla rivelazione della sua ragazza, che temeva fosse legata a Draco in un altro senso. La prima a parlare fu Hermione, circa dieci minuti dopo

in effetti c’era una certa somiglianza fisica, solo che… insomma, tu non sei babbana, almeno da parte di madre?

– Sì, è così. Infatti abbiamo solo il padre in comune.

– Ora basta Eve. Hai detto anche troppo – intervenne il fratellastro – spero che tu sia contenta ora. Dato che come hai visto, non c’è compatibilità, credo che sia meglio che io me ne vada. Ciao a tutti.

Ma mentre si stava avviando, fu bloccato da Ginny che gli si parò davanti.

– Aspetta! Neanche io mi sono divertita a passare il pomeriggio con te, ma almeno fallo per Eve!

– Ma per favore, piantala. Non vedi l’ora che io me ne vada, per cui fai un favore a tutti e due e levati dalle palle.

– Cosa c’è, – chiese sarcastico Fred – ti rode che sappiamo che hai una sorella mezzosangue? Dopotutto odi i babbani, è strano perfino che tu le rivolga la parola!

– Basta! Adesso piantatela tutti! – urlò Eve – scusatemi, ma credo di avervi sopravvalutato! Come fate ad essere così… così odiosi! Dopotutto vi avevo chiesto solo di passare un pomeriggio tutti assieme, non mi sembrava di pretendere troppo!

 – Ma non è per te – le disse il suo ragazzo – è solo che… sinceramente, anche se siete parenti non credo che potrei mai  sopportare Malf… ehm, Draco. Anzi, mi chiedo come fai tu a reggerlo.

Anche Ron e Fred gli diedero ragione, mentre Herm e Ginny cercarono di raffreddare l’atmosfera. L’unico a non aprire bocca fu Harry, a cui però non sarebbe dispiaciuto affatto passare un po’ di tempo con Draco. Anche quest ultimo non riuscì a dire molto, sebbene fosse il diretto interessato. Ma quando cominciarono ad insultarlo, mandò tutti a quel paese, sorella compresa, e se ne andò.

“Perché… – cominciò a pensare – in fondo non gli ho fatto nulla di male, almeno oggi potevano sforzarsi un po’… Ma cosa credono che per me sia stato piacevole, passare il pomeriggio con gente che mi odia? Ma ho sopportato, l’ho fatto per mia sorella… non è vero, in realtà l’ho fatto anche… soprattutto per vedere Harry, ma… cosa gli costava far finte di niente, potevano benissimo ignorarmi… come hanno sempre fatto tutti del resto… sarebbe stato meglio per tutti. Ma, ora che ci penso, Harry non ha detto una sola parola contro di me… certo, non mi ha difeso, ma nemmeno potrei pretendere una cosa del genere dopo tutti questi anni in cui l’ho trattato a quel modo. Ma perché penso così tanto a lui? Non riesco a togliermelo dalla testa… il suo volto, i suoi gesti, la sua voce… No, non posso innamorarmi proprio di lui. Con tutte le persone che conosco, perché proprio di Harry? Considerando come mi sono sempre comportato con lui, di sicuro mi odia… e poi, lui…lui… è Harry Potter, porca miseria!!! Perché non mi entra in testa? Come vorrei riuscire a dimenticarlo… Ma è così difficile…”

I suoi occhi cominciarono a riempirsi di lacrime, così decise di fermarsi in un angolo nascosto della stradina che stava percorrendo per riprendersi un attimo. Neanche a farlo apposta, inciampò cadendo addosso a qualcuno alle sue spalle

Ha-Harry? Che cosa ci fai qui?

– Ehm… Veramente… – rispose imbarazzato il moretto – volevo riportarti indietro… Sai, tua sorella non ha preso bene il tuo disertamento, per cui io…

– Fatti gli affari tuoi e torna dagli altri

– NO! Tu eri con noi e con noi devi rimanere! Perché continui a fare così? Ti ha infastidito qualcosa? Parlane! Non puoi pretendere che gli altri ti trattino gentilmente e da amico quando tu per primo non sei disposto a far nulla perché questo accada!

– Ma piantala di fare il moralista! Lo so che mi odi, come tutti gli altri del resto, e che sei felice del fatto che io me ne sia andato! Allora perché mi hai seguito fin qui? Perché non te ne ritorni dagli altri?

– Ti ho seguito perché come ti ho già detto ti riporterò indietro, e non me ne andrò finché non verrai con me! E, per quanto può valere, io non ti odio. Quello sei tu.

Ma figurati…

Harry gli avrebbe spaccato qualcosa in testa… Ma perché doveva essere così maledettamente testardo? Lo tirò per un braccio, cosa che non servì a molto, se non a fargli notare le lacrime che scorrevano sul viso di Draco. Quella scena gli fece tornare in mente suo cugino. Semplicemente disgustoso. Ma Draco… lui era diverso. Vederlo così lo faceva star male.

Ma tu… stai piangendo?

– Chi, io? Ma tu sei scemo!

– Allora perché non ti giri?

Perché non mi va! Ora vattene per favore!

Sconvolgente. Draco che chiedeva una cosa per favore

– No! Non me ne vado, te l’ho già detto! Vuoi dirmi perché piangi?

– Non sono affari tuoi!

Piantala di fare la vittima! Non lo capisci che così danneggi solo te stesso? Vieni con noi, magari non siamo proprio la tua compagnia ideale, ma almeno non starai qui da solo a piangerti addosso…

– Io non mi sto piangendo addosso

– Ah no? E allora dimmi che cos’hai!

– Niente! Ti ho detto che non ho niente!

E, con quest’ultima frase, scoppiò a piangere come un bambino. Si sentiva un deficiente, ma nel profondo del suo cuore aveva bisogno di sfogarsi, finalmente, dopo aver represso per anni i suoi sentimenti, le sue sofferenze… Harry gli mise una mano sulla spalla e più dolcemente gli chiese

Che cosa ti è successo? Puoi parlarmene tranquillamente… Ti prometto di che qualunque cosa si tratti, non ne farò parola con nessuno… Non la userò contro di te e non ti prenderò per il culo come sei solito fare tu.

(come sempre Harry hai molto tatto nd Herm)

Quest’ultima frase dovette uratare molto Draco, che infatti non reagì molto bene.

– TI HO DETTO DI ANDARTENE! – urlò il biondino.

A quel punto Harry sbottò e, dopo averlo costretto a girarsi, prendendolo per il colletto della maglietta, cominciò a gridargli

– Senti, brutto idiota! Adesso mi hai veramente stufato! Uno ti chiede le cose gentilmente e guarda te come lo tratti! Adesso con le buone o con le cattive mi spieghi che cazzo hai fatto, e poi muovi il culo e te ne torni con me dagli altri!

– Vuoi sapere cosa ho fatto? Mi sono rotto le palle di stare con persone che non mi possono vedere, mi sono rotto della vostra ipocrisia e della vostra falsità! Dite che io sono insopportabile, ma voi vi siete mai visti? Mi sono stufato di essere perennemente circondato da gente che vorrebbe stare con chiunque tranne che con me, perché non è solo con voi che è così ma praticamente con tutti, e mi da fastidio quando quella stessa gente mi dice “ma dai, resta con noi” solo per far sembrare che sia esclusivamente responsabilità mia, se non mi sento a mio agio. Mi urta la gente che fa la moralista, e quando chiedo di stare da solo non mi sembra di pretendere troppo per cui non vedo perché tu non possa mollarmi qua, visto che tanto la tua particina da bravo ragazzo l’hai recitata, e nessuno ti biasimerà mai per aver mollato uno stronzo come me!

Harry non sapeva cosa fare. Le parole di Draco lo avevano spiazzato. Certo, il bel biondino un angioletto non lo era mai stato, ma in quel frangente aveva perfettamente ragione. Perfino lui aveva odiato i suoi amici in alcuni momenti, perché si era accorto del comportamento con Draco che, in effetti, non era molto corretto nei confronti di quest’ultimo. Draco, dopo aver tirato fuori tutto (o quasi: di certo non avrebbe mai detto ad Harry che la causa principale della sua sofferenza era il suo amore per lui), si inginocchiò sul marciapiede senza nemmeno pensare a chi o avrebbe visto o all’impressione che avrebbe fatto ad Harry mostrandosi così debole. Avrebbe soltanto voluto che il mondo attorno a lui sparisse, lasciandolo solo con Harry. Cosa ovviamente impossibile, ma… Accadde comunque qualcosa che lo scosse profondamente, facendogli quasi credere di avere qualche speranza con il ragazzo che amava: Harry, impulsivamente, si inginocchiò davanti a lui e lo strinse fra le sue braccia. All’inizio fu molto incerto, sicuro che Draco lo avrebbe respinto, ma quando quest’ultimo dopo un attimo di esitazione portò le sue braccia sulla schiena di Harry, aggrappandosi alla sua maglietta, il moretto lo strinse più forte a se nel tentativo di trasmettergli tutti i suoi sentimenti, di infondergli coraggio. E per un po’ fu davvero come se il mondo attorno a loro fosse svanito. Draco riusciva a sentire battere il cuore del ragazzo che amava… era così veloce, che il biondino si chiedeva se Harry fosse emozionato tanto quanto lui. Ed in effetti, era così: essere tanto vicino a Draco era meraviglioso, se fosse stato possibile avrebbe voluto fermare il tempo e rimanere stretto a lui per l’eternità. Non sapeva se il suo amore fosse ricambiato, ma anche così era abbastanza per ora, restargli accanto era sufficiente a renderlo felice. Ma, chissà, forse anche il ragazzo che ora teneva stretto fra le sue braccia provava i suoi stessi sentimenti, forse anche lui desiderava quel contatto tanto quanto Harry… ah, se solo fosse stato così… ma forse, avrebbe anche… anche potuto… tentare…

Senza quasi rendersene conto, come in un trance, mentre scioglievano quell’abbraccio, i volti dei due ragazzi si avvicinarono sempre di più, fino a che le loro labbra riuscirono a sfiorarsi e a baciarsi. All’inizio fu un bacio casto ed abbastanza innocente, poi sempre più approfondito. Si baciarono per almeno cinque minuti, probabilmente i più belli della loro vita ( per Harry sicuramente ), fino a che Draco non gemette di dolore: il livido che gli aveva procurato Harry con il suo pugno era ancora lì, e faceva anche piuttosto male. Forse normalmente sarebbe stata una cosa da nulla, ma in questo caso fu come lo schiocco delle dita del prestigiatore che riporta alla realtà la persona ipnotizzata.

Fine del trance, fine della magia.

I due si staccarono, e, visibilmente imbarazzati, si guardarono senza riuscire a dire nulla. Entrambi avevano desiderato a lungo quel momento, ma la paura di non essere ricambiati, la paura che si fosse trattato solo di un attimo di debolezza dell’altro, riuscì a bloccarli.

Probabilmente Draco stava per dire qualcosa, ma non riuscì nemmeno a cominciare la frase perché sentì una voce chiamarli. Era Hermione.  

 

 

Harryyyyyy!!! Dracoooo!!! Ci sieteee?!? Ehi, ragazzi!!!

– Siamo qui Herm! – rispose Harry sbucando fuori da un vicoletto

– Oh, Harry! C’è anche Draco lì con te?

S-sì, certo!

Harry era ancora imbarazzato e non sapeva come comportarsi. E si sentì anche abbastanza felice del fatto che il dolore al labbro di Draco li avesse interrotti prima dell’arrivo dell’amica. Probabilmente aveva esitato troppo nel rispondere, perché Herm, già abbastanza preoccupata dal fatto che i due erano spariti da una quarantina di minuti, notò che c’era qualcosa che non andava.

– È tutto a posto Harry? Hai una faccia…

– Sì, Herm non ti preoccupare

– Sicuro?

Harry non sapeva proprio che inventarsi, quando sbucò fuori anche Draco. Con un occhio nero. La ragazza li guardò stupita

– Avete fatto a botte?

Harry stava per rispondere, ma Draco lo precedette

, sai com’è, il tuo amico è piuttosto… come dire, irruente. Comunque sia non è nulla, voleva solo convincermi a tornare, e non riuscendo a trovare motivazioni valide…

– Ma piantala – lo interruppe Harry – sei tu che qualunque cosa ti si dica trovi sempre il modo di controbattere!

I loro sguardi si incrociarono, e questo fu sufficiente ad azzittirli entrambi.

Probabilmente Herm non si accorse di nulla, tanto che continuò come se niente fosse

ragazzi, comunque credo sia meglio tornare. Per il tuo occhio, vedremo di fare qualcosa. Ma gli altri si staranno preoccupando – e, lanciando un’ occhiata a dir poco fulminante al povero infortunato, disse – anche per te, Draco.

Il ragazzo si sentì abbastanza rallegrato dal fatto che qualcuno si stesse preoccupando per la sua assenza, peccato che la sua mente fosse altrove. Finché, non appena Hermione fu a distanza di sicurezza, la voce dolce e suadente di Harry lo riportò alla realtà.

Ma che hai fatto a quell’occhio? – chiese preoccupato

Abbiamo fatto a botte non te lo ricordi già più? – Sorrise malizioso Draco

– Dico sul serio… te non sei normale

Che ci vuoi fare, nessuno è perfetto! E poi dovevamo passare il tempo in qualche modo, no? E quale occupazione più convincente?

– Che c’è, avevi paura che spifferassi ad Hermione che ti ho beccato a piagnucolare come una femminuccia? – Rimbeccò Harry senza cattiveria, tanto che Draco quasi si sentì in debito verso di lui per non averne fatto parola con l’amica, e soprattutto di non averglielo fatto pesare.

Ma non rispose, e tra i due piombò un lungo e pesante silenzio, finché Herm non chiamò Harry. Fu allora che Draco si decise a dire qualcosa di carino, lasciando da parte il suo maledetto (ma pieno di fascino) orgoglio. Mentre Harry stava per raggiungere Hermione, il bel biondino lo bloccò per un braccio, costringendolo a girarsi, ed abbassando lo sguardo gli disse, quasi in un sussurro

Potter

mh?

– … grazie. Scusami, e grazie.

Harry non rispose, ma un sorriso radioso gli illuminò il viso, tanto che a Draco sembrò quasi di rimanerne abbagliato. E mentre il ragazzo si allontanò per raggiungere l’amica, guardandolo allontanarsi Draco decise che non gli importava di nulla, ma voleva avvicinarsi a lui. Voleva sentire ancora la sua voce parlargli dolcemente, vedere quella luce intensa e magica nei suoi occhi, sentire il suo corpo caldo stringerlo forte, voleva perdersi tra le sue braccia e tra le sue labbra. Perché mai come in quel momento aveva sentito di amare qualcuno, e sentiva che Harry avrebbe potuto riempire la sua vita, lo avrebbe potuto far stare bene. Per nessun altro, ne donna ne uomo, aveva mai provato quei sentimenti. E non li avrebbe lasciati morire così. A qualunque costo.

 

 

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Ciao a tutti!!! Scusate se non risp alle recensioni, ma sono appena tornata dalla consegna delle pagelle.

Thanks a goten e Kath per aver commentato!

Siau!!!!

 

 

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Capitolo 7
*** Amore proibito ***


07 - amore proibito

An angel from the sky

Chap 7 – Amore proibito

 

 

 

 

Un raggio di Sole

Chap 7 – Amore proibito

 

Dopo quell’ occasione, Harry e Draco non si erano più visti. Erano passate due settimane, ed entrambi soffrivano per la lontananza dell’altro. Ovviamente non l’avrebbero ammesso a nessuno, nemmeno a loro stessi. Ma dopo quanto era successo, un penetrante senso di vuoto si impadronì dei due ragazzi, come se una parte di loro stessi si fosse distaccata dal loro corpo, dalla loro anima; e dopo averla finalmente ritrovata fossero stati costretti a separarsene nuovamente.

Nel frattempo la scuola era cominciata da un paio di giorni, ma il giovane Malfoy ancora non si faceva vedere, come del resto sua sorella.

Finché, una settimana dopo l’inizio delle lezioni, Harry lo intravide. Gli sembrò che il cuore potesse uscirgli fuori dal petto per quanto batteva forte, e tutto intorno a lui diventava vago ed insignificante, mentre dall’interno di un aula ormai vuota guardava Draco camminare per i corridoi della scuola deserta. Lo sguardo del serpeverde incrociò il suo solo per un attimo, prima di dirigersi altrove, ed Harry si sentì morire dentro. Ma nel suo cuore sentiva che c’era qualcosa che non andava, qualcosa che traspariva da quei meravigliosi occhi grigi velati da una profonda malinconia. Draco non aveva mai avuto uno sguardo tanto insicuro, un atteggiamento tanto esitante. Dopo aver superato l’aula tentennò un attimo, poi, fermandosi, si voltò a guardare Harry, con gli occhi di chi avrebbe potuto scoppiare a piangere da un momento all’altro. Fece per dire qualcosa, ma si bloccò subito. Stava per andarsene quando il grifondoro lo chiamò, pentendosi subito dopo. Che cosa avrebbe detto, che cosa avrebbe fatto? Già la sua mente era tormentata da dubbi e paure, in cerca di qualcosa di sensato da dire, ma non fece in tempo ad aprire bocca, perché Draco, avvicinandosi, a bassa voce gli chiese

– Com’è sono spariti tutti? Che fine ha fatto il resto della scuola?

– Oggi non c’è nessuno, sono andati tutti in gita a vattellapesca… Ma tu sei rientrato solo oggi?

– Sì, sono venuto insieme ad Eve. Sai, c’erano parecchi affari burocratici da sbrigare per farla rimanere da noi, ed ho aspettato che potesse cominciare la scuola anche lei per riprendere le lezioni…

– …

– …

– …

E tu come mai non sei in gita con loro?

– Non ero dell’umore adatto.

– Ah… E come mai?

– No, niente, questioni private…

– Capisco…

E tu, non ne sapevi niente della gita?

– No.

– Ah.

– …

E così… inizi da domani, vero?

– Sì

– …

– Siete andati molto avanti con le lezioni finora?

– No.

– Meno male.

– Già.

Silenzio.

– Senti, a proposito di quello che è successo tre settimane fa – cominciò il serpeverde, imbarazzatissimo – Ecco, insomma…

– È stato un incidente.

– Già, un incidente

– Sì.

– … … … Ma … … … Se è stato solo un incidente, perché ho così tanta voglia di rifarlo? – Chiese Draco al limite dell’esasperazione. Non aveva pensato ad altro, da quel giorno.

Harry sorrise, anche se non lo dava a vedere si sentiva confuso e spaventato, ed aveva il cuore in gola per l’emozione, mentre tentava di trovare il coraggio di rivelargli i suoi sentimenti

– Non lo so, devi avere qualcosa che non va – Rispose alla fine, mentre avvicinava il suo volto a quello di Draco.

Le loro labbra si incontrarono nuovamente, e quel bacio riuscì ad esprimere tutto ciò che provavano l’uno per l’altro. Finché Draco, spaventato, respinse Harry. Lo guardò un attimo, sconvolto, per poi correre verso l’uscita.

– DRACO!!! Draco, aspetta!!!

Ma chiamarlo sembrava essere inutile. Harry non ci pensò due volte e lo rincorse per i corridoi. Non ci mise molto a raggiungerlo, e appena fu ad una distanza abbastanza breve, lo afferrò per un braccio, strattonandolo con forza. Draco si fermò, reggendosi il braccio

Ha-harry… Io… Mi dispiace non

– Non volevi? – lo interrusse Harry.

Draco annuì.

Aveva un’aria così dolce quando si sentiva imbarazzato… Non sembrava affatto lo stesso Draco di sempre, quello che per anni non aveva fatto altro che prenderlo in giro… La tentazione di saltargli addosso era veramente fortissima, ma Harry tentò di trattenersi e, apparendo forse un po’ impacciato, tentò di “sondare un po’ il terreno”: il bacio di poco prima e quello dell’ ultima volta, avevano significato qualcosa per Draco? O era stato solo un attimo di debolezza?

, in realtà è anche colpa mia… – tentò di continuare Harrycioè io… io non

Cosa?

– Non so che cosa mi stia succedendo, ma vedi

– Non serve che cerchi delle scuse, non fa niente, davvero.

Gli occhi di Draco cominciavano a farsi lucidi, ma Harry non sapeva proprio cosa fare. Avrebbe tanto voluto gridargli “Ti amo”, ma non ci riusciva. Tentò di avanzare verso il bel biondino, ma non si sa neanche come, inciampò, facendo cadere anche Draco. Quest’ultimo, disteso sotto di lui, tentò di scansarsi per potersi rialzare ma questo ebbe solo l’effetto di farli avvicinare ancora di più. Harry mise le mani sulla parete, vicinissima ai due, mentre Draco poggiò i gomiti a terra per tenersi più alzato. Il loro respiro si mischiava, confondendosi, ed ogni incertezza svaniva lasciando posto solo ai sentimenti che provavano l’uno per l’altro. I loro volti si avvicinarono sempre di più, fino che le loro labbra arrivarono a sfiorarsi, unendoli nuovamente in un bacio che ben presto perse quel poco che aveva di casto. Harry con una mano cominciò ad accarezzargli i capelli ed il collo, facendola scendere fino al torace, ai muscoli scolpiti del ragazzo che, ora ne era veramente sicuro, amava. Draco portò un braccio dietro la nuca di Harry, aggrappandosi al collo del moretto come a volerlo trascinare a se. Si baciarono fino a farsi mancare il fiato, finché Draco non si staccò, cercando di allontanare Harry.

– Ha… Harry… ma che… oddio, che cosa stiamo facendo?

– Non lo so – rispose il ragazzo, scansandosi – posso solo dirti che… per quanto può valere… a me non è dispiaciuto affatto.

Draco rimase un attimino interdetto, le parole di Harry gli facevano quasi sperare che anche lui… provasse qualcosa, ma… Cosa avrebbe dovuto dire? Cosa avrebbe dovuto fare?

Harry, io… ti sembrerà stupido ma…

Silenzio.

Ma?

– No, niente, era solo che… niente, lascia perdere

– Non ti preoccupare, di qualunque cosa si tratti, giuro che puoi dirmela.

– Non è così facile, perché vedi io… io… credo di essermi innamorato di te. – riuscì a concludere.

Il cuore di Harry cominciò a battere sempre più forte, fino quasi a scoppiargli, mentre Draco, sempre più imbarazzato, non sapeva più cosa fare.

E cosa ci sarebbe di stupido in questo? – chiese infine il moretto, con un sorriso dolcissimo

, più che stupido direi assurdo. So benissimo che non mi sopporti, che sei gentile con me solo perché… tu sei così, sempre ad aiutare tutti… cerchi sempre di essere giusto e onesto perché questo fa parte del tuo carattere ed io… io mi sono sempre comportato malissimo con te per cui è già tanto che tu non mi abbia riso in faccia l’altra volta, quando mi hai trovato… per cui è stupido continuare a pensarti perché i miei sentimenti non saranno mai ricambiati, eppure… eppure non riesco a fare altrimenti…

Harry lo fissò, stupito. Anzi, più che stupito, sconvolto. Ma era davvero Draco Malfoy quel ragazzo davanti a lui, così fragile, così… così… meraviglioso? La dichiarazione del ragazzo lo aveva indubbiamente spiazzato, non credeva che Draco provasse questo, soprattutto nei suoi confronti… e scoprire di essere ricambiato, lo faceva sentire così felice! Quanto aveva sognato quel momento, ed ora finalmente lo stava vivendo, i suoi desideri più nascosti (a chi avrebbe potuto parlarne?) si stavano finalmente avverando…

Non sapeva cosa dire o cosa fare, ma si rese conto ce non poteva continuare a stare in silenzio. Soprattutto per Draco, che oramai tratteneva a stento le lacrime. Ma fu proprio il biondino a riprendere la parola, dopo cinque minuti buoni di silenzio

Senti, Harry… mi dispiace, davvero. Io… non avrei voluto dirtelo, è solo che non ce la facevo più a tenermi tutto dentro. Scusa. Lo so che probabilmente ti darà fastidio avere un “corteggiatore” – e su quest’ultima parola, pensando al rapporto non esattamente pacifico che aveva sempre avuto con il ragazzo, non riuscì a trattenere una risata – come dire… maschio. Insomma, se per te è possibile, fai finta di non aver sentito null -- – ma non riuscì a terminare la frase, perché il bel moretto, nonostante il suo povero cuore cominciava a dare segni di cedimento, gli saltò letteralmente al collo.

Ha-Harry, ma cosa … !?

– Come diavolo posso fare finta di nulla, secondo te… come posso scordare le parole… con cui il ragazzo che amo mi ha detto che mi ricambiava? Come faccio a scordare tutto?

Harry? Tu… tu… – Draco si sentì il cuore scoppiare, gli sembrava tutto un sogno… eppure, Harry

– Ti amo Draco!

Riuscì alla fine a dire Harry, stringendosi ancora di più al collo del biondino.

 

 

 

Rimasero così, abbracciati in silenzio, per almeno 10 minuti. Finché Draco non si rese conto che si trovavano nel corridoio della scuola, e che forse non era il caso di farsi vedere così

Harry – cominciò a dire mentre si liberava dalla stretta del moretto – i-io… oddio, ancora non riesco a crederci… non so che dire

– allora non dire niente [tipica frase da film nd Valechan] – rispose lui cominciando ad avvicinare il suo volto a quello del ragazzo che amava. E che lo amava.

– No, Harry, aspetta… potrebbe vederci qualcuno e… insomma, non mi pare il caso. Scusa.

Harry sembrò alquanto dispiaciuto, e Draco si sentì quasi in colpa. Ma in effetti, se fosse arrivato davvero qualcuno, non sarebbe stato il massimo farsi trovare mentre… il volto del biondino diventò di un bellissimo color rosso peperone mentre già immaginava la scena.

– Hai ragione – rispose il moretto – è solo che… non sai come mi sento felice.

Anch’io, Harry – rispose il biondino accarezzandogli i capelli – però… senti, preferirei che tu non ne parlassi… insomma… troppo in giro.

– Intendi dire con Ron ed Hermione?

– Soprattutto.

Harry non capiva: perché? Gli era successa la cosa più bella che avesse mai sognato, ed i suoi migliori amici non avrebbero dovuto saperlo? Per quale motivo? Insomma, se Draco lo amava… SE lo amava. No, non poteva già avere dei dubbi, ma sentiva il bisogno di chiederglielo. Dopo tutti gli anni passati a trattarlo come un pezzo di merda, possibile che ora lo amasse? E se era davvero così, perché non dirlo? Perché nasconderlo?

 

Perché?

 

Perché?

 

Perché? – quella parola uscì dalle sue labbra così, senza che Harry potesse far nulla per fermarla.

Draco lo guardò, spiazzato.

Perché? – ripetè Harry, questa volta volontariamente

Se è vero quello che mi hai detto… se è vero che mi ami, perché nasconderlo? Perché, anche ai miei migliori amici?

Lo sguardo di Draco si fece più serio, ora sembrava di nuovo l’odioso Malfoy che Harry aveva sempre conosciuto.

– Non ci arrivi da solo? – chiese alla fine, con quel tono duro e cinico che lo aveva sempre contraddistinto

– Non te lo avrei chiesto – ribatté Harry, sostenendo il suo sguardo.

– Tu… credi che io lo faccia per me? Credi che te lo chieda tanto per sfizio? O pensi che ti abbia mentito sui miei sentimenti? –

Colpito. E affondato.

– Io… io non lo so – disse Harry titubante, temendo la risposta.

– Allora, vediamo se così mi capisci… Io sono un serpeverde, figlio di un mangiamorte, e tu lo sai benissimo, amico (se così si può dire) di figli di mangiamorte. Tu, grifondoro, amico di un Weasley, che mio padre si toglierebbe volentieri dalle palle potendo, e soprattutto Harry Potter. Credi che la cosa potrebbe funzionare?

Harry lo fissò con un’aria che definire da ebete è poco.

– Non vedo tutte queste difficoltà. Cioè, hai ragione, ma almeno ai miei amici… Insomma… Solo loro…

Ma perché non capisci? Vabè, allora mettiamola così: per il momento vediamo come va, poi più avanti se ne riparla

– D’accordo… faremo come vuoi tu.

– Grazie

 Harry non capiva… grazie?

E di che?

– Per esserti fidato di me – disse Draco, prima di dargli un lungo bacio.

– Non eri tu quello che diceva “qualcuno poteva vederci”? – Rimbeccò Harry imitando la voce del suo draghetto

– Che vadano a farsi fottere gli altri… Per te correrei qualunque rischio. Ti amo

Anch’io – rispose Harry accarezzandogli una guancia.

Era così dolce… il suo Draco… gli sembrava quasi impossibile sentirlo pronunciare quelle parole… per lui. Era tutto così bello e magico… Draco lo amava! Draco lo amava! Stava già esultando, quando sentì un rumore provenire da un’aula lì vicino.

Ma non erano tutti in gita? – chiese Draco, notevolmente scocciato da quell’interruzione

Praticamente… Che io sappia, l’unica che non ci andava era Ginny, che doveva andare ad un appuntamento…

– Con chi?

– Sinceramente non lo so… Ma se fosse uno della scuola, avremmo già due probabili inquilini.

– Andiamo a dargli lo sfratto? – chiese il biondino. Una strana luce brillava nei suoi occhi.

Che cosa vuoi fare, Draco?

– Niente tesoro, solo vedere chi è!

Tesoro? Il viso di Harry divenne paonazzo. Questa proprio non se l’aspettava.

Che c’è? – gli chiese Draco, notando il suo imbarazzo

– Puoi ripetere?

– Ti ho chiesto che c’è.

– No, prima… Come mi hai chiamato?

– Tesoro… ti da fastidio forse?

– No, solo che…

Cosa?

– Niente, solo non mi aspettavo che tu fossi così, insomma… Ti ho sempre visto freddo e distaccato e…

– Ok, ti da fastidio. Scusa non lo faccio più – Rispose alzando le mani.

– Guarda che non è un problema!

Senti Harry, lasciamo perdere, ok? Andiamo?

Concluse, tendendogli la mano

Va bene – rispose Harry, un po’ deluso.

Probabilmente Draco lo aveva frainteso… A lui non dava alcun fastidio come lo aveva chiamato, anzi… Solo che lo aveva stupito il carattere che stava mostrando Draco… solo a lui…

 

 

Si avviarono nell’aula, mano nella mano (kekkariiiiniii…), separandosi solo al momento di aprire la porta, dove trovarono…

Ginny !?

Ha-Harry!!! Che ci fai qui?

– Veramente, questo dovrei chiederlo io a te

– Sì, hai ragione… Ma… Chi c’è lì dietro di te?

Harry si voltò verso Draco, che li salutò ed uscì dall’aula, lasciandoli soli.

– Poteva anche rimanere, per quel che mi riguarda – gli disse Ginny – come mai era con te?

– È appena tornato, e ci siamo messi a fare una chiacchierata [e che chiacchierata… nd Valechan]

– Ora siete amici?

, andiamo un po’ più d’accordo di prima

– Non che ci voglia poi molto

– Già – arrossì – ma tu… perché piangi?

– Lui… lui… – arieccola che ricomincia a frignare… – lui… mi ha dato buca!

Ma lui chi?

Colin! Colin Canon!

 

 

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Valechan – Evvai!!! Finalmente ce l’avete fatta a dichiararvi!!! Dopo sette capitoli…

Draco – Già… Ora ho il mio tesoruccio tutto per me…

Harry – Certo amore

Valechan – OK OKDevo ammettere che questo chap è un po’ troppo smielato, ma siete così cariiiiini!!! E poi Draco in imbarazzo è così ciccioso!!! Mi viene voglia di farlo soffrire un pochino…

Harry – Ehi tu!!! Non me lo toccare, capitolo!?

Valechan – Tanto non saranno tutte rose e fiori tra di voi… sta tranquillo!

Draco – Nulla può allontanarmi dal mio tesoruccio

Harry – Certo che no, il nostro amore è eterno!

Valechan – Se continuano così mi verrà il diabete…

Ginny – Senti un po’ bella, perché con tanta gente in giro per il mondo mi devi far uscire proprio con Canon? Aaaaaarg!!!

Valechan – Almeno mettete su un Harry Potter fan club ^^

Ginny – Io ti ucciiiidooo!!!

Valechan – Help!!!

Harry e Draco – …

Valechan – Draco! Harry! Aiuto!

Harry e Draco – …

Valechan – Smettetela di pomiciare e aiutatemi!!! Questa mi ammazza!!!

Harry e Draco – …

Valechan – Ve la faro pagare… State tranquilli!!! Qualcuno mi aiuti!!!

Ginny – Io non ci conterei… Perché prima del prossimo chap sarai già morta!!!

Valechan – Save me!!! S.O.S. !!! C’è qualcuno? Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!

Schizzi di sangue dappertutto.

Adieu… Se resuscito mi rileggerete… ehehehehehehehehehehe… oddio sto sclerando… questa è la fine… … … …

 

 

Note dell’autrice

Sì, è decisamente da seghe mentali… ma perché caspita devo essere così tragica, io? Boh, ancora non l’ho capito, ma se ci riesco faccio un fischio (giusto per modo di dire, visto che non so fischiare…).

Tra l’altro spero di non essere andata troppo di fretta, ma calcolate che quando ho scritto questo chappy ero ancora alle prime armi (perché adesso sei una grande esperta… NdDraco_con_okkioni_kattivi)

Ma sentite, qualcuno sa dirmi come cavolo si fa a mettere che una fan fiction è terminata? Perché io nel mio account non trovo niente, nessun pulsante, nessuna scritta, n-i-e-n-t-e!!! e non ce la faccio più a vedere sulle mie one-shot “terminata? -  no” !!! HELP!!!!!!!!

Spero che Colin non vi faccia troppo schifo (anche perché se mi vomitate per questo, quando scoprite con chi ho messo Ron mi uccidete… Tra parentesi, ma i miei indizi qui non li nota nessuno?), ma comunque non è importante per la storia.

Ringrazio Sere per la recensione, scusa se non ti ho commentato ma ancora devo leggere ^^ … La pagella è andata bene, anche se sono un po’ calata, ma comunque non ho nemmeno un’insufficienza e i professori erano tutti felici e contenti, per cui non mi posso proprio lamentare… Se ho aggiornato parecchie cose è perché non mi collego spessissimo, e una volta tanto che lo faccio aggiorno tutto quello che posso… Per l’altra Harry-Draco c’è da aspettare un pochino (ma non posterò fra un secolo, tranquilla), io vado molto a ispirazione e questo periodo non sono molto in vena… non per quella ficcy… ma conoscendomi sono capacissima di scrivere tutto il nuovo capitolo domani, così di punto in bianco.

Siau-siau a tutti e continuate a commentare!!!!

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Capitolo 8
*** Appuntamenti e chiarificazioni (?) ***


Un raggio di Sole

An angel from the sky

Chap 8 – Appuntamenti e chiarificazioni

 

 

 

Ginny si era già calmata, ed era a letto, quando Ron ed Hermione tornarono. Draco aveva salutato Harry poco prima del loro arrivo ed era tornato anche lui al suo dormitorio, a mettere in ordine le sue cose.  

Continuava a pensare a quello che era successo, cosa che non riusciva a nascondere molto bene, visto il sorrisetto da ebete che aveva stampato in faccia.

Heilà, vedo che siamo allegri stasera!

Esclamò una voce alle sue spalle

– Chi cazz--- Eve!!! Ma che ci fai qui?

– Sono venuta a vedere come procedeva… ma a giudicare dal tuo sorrisetto, mettere in ordine, al momento non è esattamente in cima alla lista delle tue priorità. Sai, passando ho visto Harry in giro, ed aveva la tua stessa espressione idiota… devo dedurne che ce l’avete fatta, finalmente ^___^

Draco arrossì violentemente

Che-che cosa vuoi dire con questo?

, la prima volta che vi ho visti insieme ho capito che c’era qualcosa, ma siete così timidoni, voooi *__*… ma ero sicura che prima o poi ce l’avreste fatta a dichiararvi. È così, vero? Vi siete messi insieme, giusto?

E va bene, sì. Contenta ora?

Disse Draco tentando di fingere un’aria scocciata che però non gli riusciva affatto bene: era così felice che nulla avrebbe potuto rovinargli l’umore.

– Però, senti Eve – continuò il biondino – avevo chiesto ad Harry di non dirlo a nessuno, per cui… non spargere la voce, ok?

– In altre parole, mi stai dicendo di tenere la bocca chiusa con TUTTI?

– Esatto.

– Uffa… una notizia del genere avrebbe fatto il giro della scuola in un lampo!

– È appunto questo il problema.

– Certo che sei proprio palloso, eh! Vabè, farò come vuoi ma… in cambio devi raccontarmi esattamente come sono andate le cose.

Draco sbuffò. Era imbarazzante da raccontare ma… In fondo, tagliando qualcosina qua e là, avrebbe anche potuto dirle più o meno com’era andata…

 

 

 

Per Harry era stato uno shock scoprire che Ginny ci stava provando con nientepopòdimeno che Colin Canon. Non che la cosa lo toccasse più di tanto, in fondo per lui esisteva solo il suo bel draghetto, ma sinceramente sperava in qualcuno di un po’ meglio per l’amica. Senza offesa per Canon, ovviamente, ma l’aveva sempre trovato un tantino… petulante, ecco.

E aveva sempre creduto che Ginny avesse gusti migliori in fatto di ragazzi. In fondo, crescendo, stava diventando davvero bella ed aggraziata, e di certo si sarebbe potuta permettere di meglio. Ma in fondo l’amore è cieco, lui e Draco ne erano la prova inconfutabile… già, lui e Draco… Il solo pensiero che Draco ricambiasse i suoi sentimenti ancora gli faceva battere il cuore così forte da sembragli esplodere, e non riusciva a credere a quello che era successo tra di loro… si sentiva così felice… Era ancora perso tra i suoi pensieri quando Hermione e Ron lo chiamarono. Harry era nel dormitorio dei ragazzi, e non capiva bene cosa ci facesse l’amica lì, tantopiù che non riusciva a pensare a niente al di fuori del suo *ragazzo* (come era bella quell' espressione se associata a Draco), ma per non destare sospetti diede loro corda.

Harry – Ciao ragazzi ^^ com’è andata la gita?

Herm – Bene… ma è stato un peccato che tu non ci fossi, ti saresti divertito

“Mi sono divertito molto più stando qui”pensò il moretto, ma evitò di dirlo agli amici

Ron – Che cos’hai fatto mentre eravamo via?

Harry – ma niente di chè… un po’ di questo, un po’ di quello, ho messo a posto ed ho parlato un po’ con Ginny

Ron – Ma mia sorella non doveva uscire con un ragazzo, oggi?

Harry – Sì ma gli ha dato buca…

Herm – Ragazzo? Ginny? E perché io non ne Sapevo nulla?

Ron – Non saprei dirti, Hermneanch’io ne so molto, comunque, non mi ha voluto neanche dire chi---

HarryColin. – disse tranquillamente interrompendo l’amico

RonCANOOON? CON MIA SORELLA? MA È PAZZA!!!!!

Harry – Che ci vuoi fare, la vita è strana a volte…

Herm – Ma non è possibile, a lei piace… Harry e Ron si voltarono di scatto, ma Hermione riuscì a fermarsi in tempo – Un altro ragazzo – concluse in fretta.

Ron – Un altro ragazzo?

Herm – non posso dirti nulla, mi spiace, gliel’ho promesso…

Ron continuò a guardarla con uno sguardo inquisitore, mentre Harry in fondo la capiva e decise di non forzare troppo Herm. Dopotutto, non era anche il suo un amore clandestino?

Harry – Ok, Hermione. Se non puoi dircelo non fa niente. Comunque di a Ginny che se ha bisogno, può anche parlarcene.

Herm – Grazie Harry. Forse ora è il caso che io vada in camera mia. Comincio ad avere sonno.

Ron – ‘Notte, Herm

Harry – ‘Notte.

 

 

 

La mattina dopo Harry fu felicemente sorpreso nel notare gli sguardi languidi che gli lanciava il suo ragazzo, che probabilmente aveva passato la notte a pensare come lui, almeno a giudicare dalle vistose occhiaie, che comunque non riuscivano a nascondere la sua immensa bellezza. Avrebbe tanto voluto parlargli, stringerlo nuovamente a se, baciarlo con la stessa passione del giorno prima… ma sapeva bene che non era possibile, e così attese la fine delle lezioni. Ron ed Hermione avevano notato qualcosa di strano nell’amico, ma lui era riuscito ad evitare tutte le loro domande, rispondendo sempre che era semplicemente assonnato e che non era affatto strano, ma era solo una loro impressione.

Dovevano essere veramente ciechi per non accorgersi della luce che brillò negli occhi di Harry quando Draco gli passò affianco, infilando, senza farsi notare, qualcosa nella tasca del moretto, mentre gli sussurrava

– A più tardi…

Harry sorrise, senza rispondere. Ma Draco aveva capito dal suo sguardo che il moretto non sarebbe mancato per tutto l’oro del mondo… (oddio, si fa per dire… dipende da quanto oro ndHarry)

Il ragazzo abbandonò momentaneamente i suoi amici con la scusa di dover andare al bagno, dove effettivamente si rinchiuse. Una volta lontano da sguardi indiscreti, si frugò nella tasca. Dove trovò due bigliettini.

“Chi avrà messo l’altro?” si chiese, pensando che fosse alquanto strano che non si fosse accorto di nulla, e soprattutto che gli scocciava alquanto che qualcuno gli chiedesse qualcosa in quel modo. Anche Draco lo aveva fatto, ma a lui si poteva perdonare tutto.

 

Aprì il primo foglietto, un pezzo di pergamena su cui era scritto, con una raffinata ed elegante calligrafia

 

“Non vedo l’ora di poterti avere di nuovo accanto a me senza dover far finta di nulla… ti aspetto alle cinque nell’aula affianco a quella della Cooman. Ti amo.”

 

Harry sorrise. Di sicuro quello era di Draco. “Anch’io non vedo l’ora” si disse fra sé e sé.

Poi aprì l’altro. Era decisamente più spiegazzato e disordinato, come se fosse stato scritto molto in fretta ed accartocciato più volte prima di essere recapitato al destinatario.

La scrittura tondeggiante risultò ad Harry piuttosto familiare, ma non fu in grado di riconoscerla.

 

“Ho bisogno di parlarti, alle quattro e mezza davanti alla foresta proibita. Ti prego, non mancare. Ti aspetto.”

 

“Merda!” pensò Harry. “Ho mezz’ora per andare da chiunque-sia-il-mittente, parlargli ed andare da Draco. Perfetto. Quasi quasi non ci vado per niente… Si, ma se poi è importante? Mannaggia a me e al mio dannato senso di responsabilità…”

Continuò a meditare per parecchio sull’idea di non andare al primo appuntamento, ma poi decise che avrebbe almeno potuto vedere di chi si trattava. Al limite, avrebbe sempre potuto andarsene.

Si recò al luogo dell’appuntamento intorno alle quattro e venti, ma trovò già qualcuno ad aspettarlo.

 

Ginny?

Bimbom! Risposta esatta!!! (spudoratamente copiato da Yu degli spettri. Scusate, ma mi piaceva tantissimo…)

Ma, tu…

– Sì, ce l’ho messo io il biglietto. Anzi, per la precisione ho chiesto ad Hermione di farlo per me.

Ma perché?

– Avevo bisogno di parlarti…

– Si, questo l’avevo capito

Ma come siamo nervosetti oggi… che c’è, hai di meglio da fare?

“Sì”, pensò Harry, ma si trattenne dal dirlo.

– Scusa Ginny. Cosa volevi dirmi?

– Ecco, io… prima di tutto volevo ringraziarti per ieri. Sei stato davvero molto carino con me, ed avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno. E poi… avevo bisogno di sapere una cosa… da te…

Cosa?

– Ecco, io… io ti interesso?

Harry non sapeva assolutamente cosa risponderle. Quella domanda l’aveva colto assolutamente impreparato. Poi ripensò a quello che gli aveva detto Hermione la sera prima. E gli si illuminò la mente.

– Vedi, Ginny, io ti ho sempre vista come un’amica, e non credo che…

Harry, io non ti sto chiedendo se ti sei perdutamente innamorato di me, non arriverei mai a sperare tanto, volevo solo sapere se ti sentissi anche minimamente attratto da me. Perché vedi, tu mi piaci, e molto anche. Ma mi sono resa conto che non posso vivere in eterno di questo sentimento unilaterale, per cui, volevo solo sapere se ho qualche possibilità o è meglio che io rinunci definitivamente. Sai, oggi Colin mi ha chiesto di dargli un’altra occasione, ma io non so che fare. Per cui, a seconda della tua risposta, deciderò se provare di nuovo con lui o meno.

Harry abbassò lo sguardo, non poteva certo dirle che stava con Draco e comunque le ragazze in genere non erano più esattamente una priorità nella sua vita, ma d’altra parte non poteva certo dirle che non c’era nessun altro o si sarebbe fatta strane idee… decise di provare a farle capire, con molto tatto, che era innamorato di un’altra persona, ma di far sembrare che la cosa si fermasse lì.

Ci mise più di un quarto d’ora per convincerla che fosse la verità, e parlando perse la cognizione del tempo. Nemmeno lui seppe quale strano collegamento di idee gli ricordò di Draco mentre lei gli parlava di come avesse convinto Hermione a infilargli il biglietto in tasca, e così fece per congedarsi quando lei lo baciò. Si sentì un idiota a non essersi scansato subito, ma colto completamente alla sprovvista, rimase immobile per un paio di secondi prima di staccarsi da lei.

Ginny… tu… io…

– Tranquillo, ho capito. È il mio bacio di addio.

Dato con un tempismo perfetto.

Harry si voltò, attirato dal fruscio delle foglie dietro di loro, e vide un bellissimo serpeverde osservarli ad occhi sbarrati

“Merda… merda… e adesso come glielo spiego?”

Ma non ebbe il tempo di aprire bocca, perché lui fuggì via.

Ed Harry gli corse dietro, incurante di una Ginny che li guardava imbambolata, senza capire che cosa stesse succedendo.

– SCUSA GINNY! CI VEDIAMO DOMANIIII!!!

Fu tutto ciò che il moretto le gridò prima di dileguarsi, mentre continuava a ripetersi mentalmente

“Perdonami Draco…”

 

 

 

Riuscì a raggiungere Draco abbastanza presto, ma nonostante fosse riuscito a bloccarlo, il bel serpeverde continuava a dimenarsi. Senza accorgersene erano entrati nella foresta proibita, ed in tutta sincerità non sapevano se e come ne sarebbero usciti. Ma al momento non era importante.

Draco, io… non è come pensi

– Ah no? – Chiese il serpeverde con gli occhi velati dalle lacrime – Sai, era più di mezz’ora che ti aspettavo. Cominciavo a preoccuparmi, e così ti sono venuto a cercare. Se proprio dovevi tradirmi, potevi farlo quando non avevamo alcun appuntamento, non trovi? A meno che non te ne importi talmente poco che anche se ti scopro non fa niente…

La sua voce oramai era colma d’ira e rancore… e lui che si era sinceramente preoccupato per Harry! Quanto era stato stupido!

Draco, io non volevo baciarla, te lo giuro… Mi ha colto alla sprovvista, è solo che non me lo aspettavo…

Draco gli diede uno schiaffo con tutte le forze che aveva in corpo

Ed io dovrei bermi questa stronzata? Immagino che fosse troppo faticoso per te, scansarti, vero?

– Ascoltami, ti prego… dammi la possibilità di spiegarti… Mi spiace per aver tardato, ma Ginny mi aveva chiesto di vederci alle quattro e mezza e credevo che in mezz’ora ce l’avrei fatta, non sapevo di cosa dovesse parlarmi… poi mi ha parlato dei suoi sentimenti e mi ha baciato… io non sapevo come reagire e… cosa fare… non me lo sarei mai aspettato e

– Non te lo saresti mai aspettato? Ma dico, sei CIECO!? Si vede benissimo che la Weasley ti sbava dietro praticamente da quando ti ha conosciuto! Come diavolo hai fatto a non accorgertene?

Ma sei pazzo? Lei è solo un’amica, ed io sono sicuro che anche lei provasse la stessa cosa… di sicuro sarà una sbandata momentanea.

– Sei proprio un idiota, Potter.

Quella frase ferì profondamente Harry. Non per l’offesa, che anzi, era piuttosto bassa anche per il livello di Draco, ma per il fatto che il biondino avesse ripreso a chiamarlo per cognome. Lo stava perdendo. Dopo un solo giorno che aveva scoperto di essere ricambiato… lo stava perdendo…

 

 

 

 

 

OK, lo ammetto, sono stata una bastarda a farli litigare dopo un giorno che stanno assieme. In realtà volevo solo far parlare Harry con Ginny, il perché sia accaduto quel casino dopo sinceramente un po’ sfugge anche a me.

Però vi supplico: COMMENTATE!!! Mi basta anche un commentuccino-ino-ino, ma date un segno di vita, uno qualunque!!!!!!

Intanto ringrazio ROBY per aver commentato: non ti preoccupare per la lunghezza del commento, ed anzi ti ringrazio per averlo lasciato anche se stavi uscendo… per Ron sì, è un maschio, ma non è nessuno dei due (anche se sinceramente non so se considerarlo un fatto positivo o meno…). Vedrai, vedrai

 

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Capitolo 9
*** Non mi lasciare ***


09 - non mi lasciare

An angel from the sky

Chap 9 – Non mi lasciare

 

 

 

Draco non diede ad Harry nemmeno il tempo di controbattere, e se ne andò. Stavolta però il moretto non lo seguì, ma cadde in ginocchio e cominciò a piangere silenziosamente. E cominciò a pregare con tutto se stesso che Draco non volesse lasciarlo.

 

 

Il biondino entrò in camera sbattendo la porta. I suoi compagni di stanza si voltarono un attimo per vedere cosa fosse successo, ma non diedero troppo peso alla cosa, tornando subito alle loro occupazioni. Quanto a lui, invece, stava troppo male dentro per dar loro un qualsiasi tipo di spiegazioni, per cui si sentì sollevato dal fatto che nessuno sembrasse interessarsi a lui. Stava male non tanto per quello che aveva fatto Harry, ora che aveva smaltito la rabbia (ma non la gelosia) si rendeva conto che il ragazzo aveva ragione; ma piuttosto per come lo aveva trattato, per averlo insultato senza dargli la possibilità di replicare, per averlo schiaffeggiato e per non avergli nemmeno chiesto scusa…

Doveva cercarlo. Doveva fargli capire che lo amava ancora, che non avrebbe permesso che una sciocchezza simile li dividesse, che aveva capito di aver sbagliato…che non poteva più stare senza di lui…

 

 

Harry si rialzò a fatica, mentre tentava di fermare le lacrime che scendevano copiose sulle sue gote arrossate. Si asciugò il volto con una manica e si diresse verso il castello, sperando di non perdersi.

Doveva trovare Draco e spiegargli come stavano le cose. A tutti i costi.

 

 

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Ginny non riusciva a spiegarsi l’improvvisa fuga di Harry. Per seguire Mafoy, per giunta.

Non che cambiasse poi molto il motivo, ma l’aveva piantata in asso senza neanche una spiegazione subito dopo che lei aveva trovato il coraggio per…

E poi che cosa gli importava se Malfoy li aveva visti? Si però… anche quella volta che il serpeverde era uscito con loro, se ne era andato dopo aver litigato con lei. Certo, anche con il resto del gruppo, ma con lei in primis.

Ginny cominciò a chieders seriamente se il biondino non fosse innamorato di lei.

 

 

E quando lo incontrò per i corridoi, sembrò avere la conferma della sua idea.

Lo vide un po’ titubante, mentre si avvicinava a lei

Weasley? Non hai visto Har—ehm, Potter?

– No, perché me lo chiedi?

– Niente, è solo che ho bisogno di parlargli… Quando lo vedi puoi dirglielo per favore?

– Certo… Ginny si stava per voltare quando Draco attirò nuovamente la sua attenzione

Weasley

– Sì?

– Senti, prima… quello che ho visto, insomma… io non mi sarei dovuto trovare lì. Mi spiace avervi disturbati.

Distur--- ah, il bacio! Niente, figurati… è solo che volevo togliermi questa soddisfazione prima di… niente, lascia perdere.

Draco riflettè un paio di secondi prima di chiederle

Ma lui, lo sa?

– Certo. Anche perché è innamorato di un’altra persona.

Ma no?

, non dovrei dirtelo, ma è innamorato di lei da molto tempo, e non riuscirebbe a pensare a nessun altro… almeno così mi ha detto. E così mi ha dato picche. Per cui non preoccuparti, non hai interrotto niente.

Draco colse l’espressione di malcelata tristezza della ragazza, sapeva fin troppo bene cosa voleva dire soffrire di un amore non corrisposto (o presunto tale), e non riusciva proprio ad avercela con lei come poco prima. Gli poggiò una mano sulla spalla, e stava per dirle qualcosa quando vide Harry avanzare velocemente verso di loro. Afferrò il biondino per il braccio, urlando

Tu vieni con me. Scusa Ginny.

MaHarr--- – tentò di controbattere il biondino

HO DETTO TU VIENI CON ME! PUNTO. NON SI DISCUTE, È CHIARO?

Draco non seppe rispondere, Harry era davvero infuriato. Salutò Ginny con la mano e seguì il suo ragazzo. Sempre che avesse ancora voluto esserlo.

 

 

 

Si rifugiarono nella prima aula vuota che incontrarono, che Harry si premunì di sigillare con un incantesimo.

– Allora? Ma sei scemo? Che bisogno c’era di urlare davanti a lei?

– Allora? Allora? Sono io che dovrei dire allora!

Draco si rese conto che Harry aveva ragione, e abbassando lo sguardo gli chiese flebilmente

– Scusa…

Harry non sembrò lasciarsi impietosire. Dentro di lui avrebbe tanto voluto saltargli addosso e dimostrargli la differenza fra un bacio con lui ed uno con Ginny, ma prima voleva mettere le cosa in chiaro.

– Mi ami? – chiese improvvisamente il moretto.

– Cos?

– Mi ami?

Ma certo Harry, che domande

– Allora perché non ti fidi di me? Perchè ti basi sulle apparenze, senza neanche ascoltarmi? Perché mi hai… trattato in quel modo senza sentire le mie ragioni?

Harry aveva gli occhi lucidi. Ma non poteva piangere. Non ora.

– Mi spiace, Harry, non so cosa mi sia preso… io… credo che si sia trattato solo di un attimo di gelosia… perdonami ti prego – rispose sommessamente il serpeverde, mentre accarezzava la guancia ancora un po’ arrossata del moretto

– Posso anche farlo. Ma…– si interruppe, come per dare più enfasi alla frase – ma una cosa del genere non dovrà mai più ripetersi, o non rimarrò con te a lungo.

Ovviamente non avrebbe mai mollato Draco, qualunque cosa avesse fatto. Ma lui, questo, non poteva saperlo.

– Non accadrà mai più – rispose il ragazzo gettandogli le braccia al collo – mai più… te lo giuro… Resta con me, ti prego… non mi lasciare per una sciocchezza simile… non mi lasciare, amore…

Harry gli accarezzò i capelli dolcemente mentre riprendeva fiato. In fondo anche lui aveva sbagliato, ed ora era il suo turno di chiedere perdono.

Anch’io devo chiederti scusa, Draco. – cominciò un titubante Harry, mentre Draco lo guardava incuriosito – ti prometto che la prossima volta che qualcuno tenterà di baciarmi mi scanserò per tempo.

Draco si allontanò un po’ da lui e gli sorrise, prima di avvicinarsi nuovamente a lui e baciarlo. Decisamente meglio di quanto avesse fatto Ginny.

– Da questo non ti sei scansato però – sorrise malizioso il biondino

– Ti amo Dracopensavo che lo avessi capito, che non potrei mai tradirti… tantomeno con la sorella del mio migliore amico… e dopo un giorno che stiamo insieme. E pensavo che avessi capito anche che per me è praticamente impossibile resistere ai tuoi baci

Ma come siamo dolci

– Fastidio?

Ma figurati… e poi non credo che fra un po’ avrai ancora voglia di parlare – Continuò avvicinandosi maggiormente alle labbra del biondino

– Ah sì? Allora vediamo che sai fare… – rispose Harry attirando a se Draco e baciandolo di nuovo.

 

Era passata più di mezz’ora quando decisero che potevano anche ricominciare a parlare.

– Hai aspettato molto, oggi, prima di venirmi a cercare? – chiese un po’ incerto il moretto

– Abbastanza – rispose il biondino con aria un po’ scocciata – sai che non amo che mi si faccia attendere

Ma come siamo permalosetti

– Te ne accorgi solo ora? E poi anche questo fa parte del mio incommensurabile fascino.

– Basta che lo dici tu

– Oh, no… lo pensano tutti… sei l’unico che ancora non se n’è accorto

– Allora farò un sondaggio domani mattina

– Del tipo “cosa ne pensate del mio ragazzo”?

, se solo tu fossi d’accordo nel divulgare la notizia

Draco si fece pensieroso

– Ah, a proposito… Eve l’ha capito, insomma, che noi… e così a questo punto pensavo che se tu volessi parlarne ai tuoi amici… non a troppi, ovviamente, ma a questo punto…

Harry lo guardò un po’ di traverso

E così tua sorella sì ma i miei amici no, eh?

– L’ha capito da sola, cosa potevo fare?

– Ok, ok, va bene… Tanto per me potremo dirlo anche a tutta la scuola

– Un giorno lo faremo… te lo prometto amore

“Già… te lo prometto, Harry. Un giorno potremo vivere i nostri sentimenti alla luce del sole. Un giorno…”

 

 

 

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Ginny – Rifiutata così… e poi mi ignora pure… non ci posso credere… e poi cosa vuol dire “la differenza fra un bacio con lui ed uno con Ginny” ? eh?

Vahly – Ehm…

Harry – E perché noi siamo così smielati?

Vahly – Ehm…

Draco – E perché devo essere io a chiedere scusa ad Harry? È lui ad aver baciato quella, io ho solo reagito…

Vahly – Ehm…

Tutti gli altri personaggi – E noi dove siamo finiti? Sono tre capitoli che appaiono solo Draco e Harry Harry e Draco

Vahly – Minchia! Mi fate parlare?

Tutti – Scusa ma…

Voldychan – E io quando arrivo?

Lucius – E io?

Ady – E io?

Valhly – Zitto tu! Che mi rovini la sorpresa!!!

Ady – scusa…

Vahly – Un salutone a tutti! Ciao!!!

 

 

Note dell’autrice

 

 

Ciao a tutti!!! Scusate se non rispondo alle recensioni (lo faccio la prossima volta anche per questa, promesso), ma ho appena fatto la prima tinta della mia vita e… invece di biondo chiarissimo sono venuta di un patetico arancio smorto… e devo smaltire lo choc…

, come vedete comunque i due piccioncini si sono riappacificati (oddio, sto chappy mi sembra venuto un filino patetico…)

Vi aspetto nel prossimo capitolo, che mi sono divertita un botto a scriverlo e spero che voi vi divertiate altrettanto a leggerlo ^^

 

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Capitolo 10
*** Sincerità ***


10 - sincerità

An angel from the sky

Chap 10 – Sincerità

 

 

 

Quella mattina Harry si era svegliato davvero bene. La sera precedente aveva fatto pace con il *suo* Draco ed avevano trascorso tutta la serata assieme.

Si sentiva davvero felice.

Si alzò dal letto con molto anticipo e dopo essersi vestito, uscì dal dormitorio per farsi una passaggiata: in fondo mancava ancora una mezz’oretta all’inizio delle lezioni e non aveva per niente sonno.

Percorse i lunghi corridoi che l’avrebbero condotto nell’aula dove a breve sarebbe stato costretto a rinchiudersi per sorbirsi una noiosissima lezione di storia della magia assieme ai tassorosso.

L’unica nota positiva era che se non altro non avrebbe dovuto fingere di battibeccare con Draco: sarebbe stato veramente diffide trattenersi dal saltargli addosso davanti a tutti.

 

Passarono una ventina di minuti prima che arrivassero Ron ed Hermione, che con un po’ di fiatone gli si avvicinarono.

Ron – Eccoti! Ma che fine avevi fatto? Non riuscivamo a trovarti…

Harry – Mi sono fatto un giro prima delle lezioni, oggi mi sono svegliato presto e così ho pensato di sgranchirmi un po’ i muscoli delle gambe ^__^

HermMh… E cos’è quel sorrisetto? Sai, è da un paio di giorni che sei un po’ troppo su di giri… si può sapere che cosa ti è successo?

Harry – Ma niente… Dopo ricordatemi che devo parlarvi di una cosa.

Herm – Ovverosia?

Harry – Dopo, d’accordo? Ora è meglio che entriamo: sta arrivando il professore.

 

 

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Eve si sedette davanti a Silente. Era nervosa, ma era una cosa comprensibile.

Da quello che sarebbe stato deciso ora, sarebbe dipeso il suo futuro ad Hogwarts.

Silente cominciò a parlarle della scuola, delle regole e di tutto ciò che avrebbe comportato il frequentarla ed essere una strega. In fondo lei aveva sempre vissuto come una babbana, e non sapeva nulla della comunità magica. Lo ascoltò interessata, almeno all’inizio, ma poi i suoi pensieri si rivolsero a quello strano cappello posato su uno scaffale di cui poco prima il preside gli aveva parlato.

Allora sarebbe stato lui, a scegliere?

Sarebbe stato lui a decidere per lei?

Per quale motivo si affidava tutto ad uno stupido cappello? Che ne poteva sapere lui di cosa sarebbe stato meglio per lei?

E poi… dove sarebbe stata messa? A serpeverde come suo fratello? O a grifondoro, con tutti i suoi amici?

Forse sarebbe stato meglio capitare in un’altra casa… forse sarebbe stato meglio capitare a tassorosso o corvonero… Per non sentirsi in colpa verso nessuno…

Silente sembrò capire i suoi pensieri, ed interruppe il suo lungo discorso, chiedendo alla ragazza se fosse pronta per essere smistata.

Eve annuì col capo, ed il preside gli mise il cappello in testa.

Eve si sentì sempre più agitata.

Aveva paura.

 

 

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Qualche ora dopo

 

Era appena terminata Cura delle creature magiche [si chiama così, vero? ndMe], e tutti gli studenti si avviarono verso la sala grande, dove di lì a poco si sarebbe pranzato.

Harry, Ron ed Hermione camminavano lentamente dietro gli altri, in fondo non avevano alcuna fretta di arrivare.

Herm – Allora, Harry, cos’è quella cosa che dovevi dirci?

Harry… vedete, la vita è strana a volte e… accadono cosa che non ci aspetteremmo possano succedere…

Si bloccò.

Ron – Forza Harry

Harry – Be, ecco

Di nuovo silenzio.

Herm – Ah! Ho capito! Ginny te lo ha detto!

Harry arrossì di colpo

Herm – Allora ho ragione?

Ron – Ragione? Detto? A che vi riferite?

Harry, Ginny mi ha detto che le piaccio, ma io… non

Herm – Ah, mi spiace… ma posso sempre organizzarti qualche altro appuntamento!

Harry – NO! E poi, il fatto è che io… cioè quello che mi ha detto Ginny in parte c’entra, ma non è di quello che volevo parlarvi…

Ron – Uh, guarda! Parli del diavolo e spuntano le corna!

Harry ed Hermione si voltarono, vedendo la sorella minore di Ron avvicinarsi a loro.

Harry –“perfetto…”

Ginny – Buongiorno raga! Dicevi, Harry?

HarryI-i-io? Niente…

Herm – Stavamo giusto parlando di te…

Ginny – Immagino…

Disse quasi in un sussurro.

Sia lei che Harry avevano cambiato colore, soprattutto la giovane  grifondoro.

Aveva capito che Harry aveva detto loro della sera prima, e avrebbe voluto sprofondare sottoterra.

Anche perché ripensando a quello che era successo, un dubbio le stava accarezzando la mente.

Ron – Veramente io non ho ben capito la situazione… Cioè, so che a te piace Harry (altro violento arrossimento da parte dei due) ma glielo hai detto solo dopo essere uscita con Colin… che a questo punto mi chiedo cosa c’entri lui in tutto ciò (leggi come: che ci esci a fare con quello scorfano se poi ti piace ‘sto-gran-pezzo-di-figo?), ed Harry balbetta da quando ha iniziato a parlare… ma dubito fortemente che sia per quello che è successo ieri… cioè, ha ricevuto talmente tante dichiarazioni che non penso sia per lui difficile dire no… senza offesa… allora probabilmente tu, Ginny, usi Canon come rimpiazzo, e tu, Harry, sei innamorato di qualcuno che non vuoi dirci… ma queste sono solo congetture…

Harry e Ginny si sarebbero volentieri scavati la fossa da soli, mentre Hermione lo fissava allibita: non solo per l’intelligenza (almeno per quanto riguardava Ginny: non sapeva ancora nulla di Harry, poverina…) dimostrata dal ragazzo, ma anche – e soprattutto – per il suo modo di parlare. Dopo lo stupore, arrivò la forte paura che il rossino (oddio… com’è brutto chiamarlo così…) stesse male.

Fu Ginny a spezzare la tensione, quando impallidendo chiese – HaHarry?

HarryMh?

Ginny – Ti prego dimmi che mi sbaglio…

Harry – Dipende da cosa ti riferisci…

Ginny – Una patetica scenata di gelosia…

Harry annuì con la testa.

Ron – Spiegazione?

Silenzio.

Sembrava che nessuno dei due volesse parlare.

Poi Ginny scoppiò a ridere.

Herm – Io comincio a non capirci niente…

Ron – Idem…

 

Ad incasinare ancora di più la situazione ci si mise Eve che, intravisto il gruppetto ed il loro *leggerooo* imbarazzo, aveva facilmente intuito l’argomento del discorso.

Si girò verso il ragazzo al suo fianco, sussurrandogli – Misà che stanno parlando di te…

Poi guardò ancora la scena – O forse ci stanno solo provando… non è molto coraggioso il tuo ragazzo, sai?

Draco cambiò colore.

Eve, senza aspettare una sua replica, disse solo – Vado a dargli una mano…

 

Ma quello che videro i grifondoro fu solo un’allegra Eve che si avvicinava a loro con Malfoy attaccata al braccio che cercava di trattenerla.

Herm – Ciao Eve! Allora, è un sacco che non ci si ved---

Ma la biondina non se la filò per niente, e con un sorriso a ottantaquattro denti e mezzo (quello del giudizio stava spuntando) porse una mano ad Harry.

Eve – Congratulazioni Harry!!!

Harry cambiò colore, mentre Draco sussurrò un debole – Ho tentato di fermarla…

Ginny continuava a ridere tanto da avere le lacrime e Ron e Hermione li fissavano con gli occhi fuori dalle orbite.

Una scena ridicola.

In quel momento arrivarono anche Fred e George, e mentre quest’ultimo dava un relativamente casto bacio alla sua ragazza, il gemello chiese – Che succede?

RonHarry ha la ragazza.

George si staccò da EveHarry ha la ragazza? HARRY!!! Complimenti! E perché non ce l’hai detto?

Ginny scoppiò ancora di più a ridere.

Eve – E tu perché ridi?

Ginny – Perché… ahahah!!! È troppo… ahahaha… troppo divertente… ahahahah!!! Oddio!!! Ahahahahahahahahahahah!!!

Ron – Io non capisco.

Fred, George ed Hermione – Nemmeno io.

Eve – Dai, Harry, coraggio. Non ti mangiamo mica!

Harry – … è una concreta possibilità…

Ginny – Non ti preoccupare… saremo troppo occupati a ridere… o piangere, a seconda…

Fred – Ehm… ragazzi… intanto che ne dite di levarci dal corridoio, intanto?

Eve – Sì, forse è meglio… Prima ho intravisto un’aula libera…

Poi, girandosi verso il suo ragazzo – Ah, ho una buona notizia… Soprattutto per te…

George – Sì amore?

Eve (con un sorrisone un po’ meno finto del precedente) – SONO GRIFONDORO!!!

GeorgeWoooow!!! Ma è meraviglioso!!!

Eve – SÌÌÌÌÌÌÌÌ!!!

Fu l’unica cosa che disse prima di baciarlo.

Tutti sorrisero allegri, soprattutto Harry e Draco, sollevati dal fatto che si fossero scordati del discorsetto di prima.

 

 

Dopo cinque minuti si infilarono in un’aula totalmente deserta (tra parentesi, quella della sera prima…).

Quando furono tutti seduti, chi sulle sedie chi sul banco, ripresero la discussione.

Ron – Allora?

Harry – Allora… ma perché date tanta importanza a questa cosa? Insomma non sono l’unico che…

Herm – Sei l’unico che non ha molta voglia di parlarne e se permetti la cosa mi incuriosisce alquanto.    

Harry si sentiva davvero in imbarazzo, come mai in vita sua. Avrebbe voluto scappare via a gambe levate.

Alzò gli occhi per guardare Draco, che ricambiò lo sguardo.

Fu solo un attimo, ma qualcuno se ne accorse.

RonMalfoy, forse è meglio che tu…

Ginny (ancora ridacchiando) – Non credo che sia quello il problema… non nel senso che intendete voi, almeno.

Harry la fulminò con lo sguardo.

Ginny – Ok, ok, scusa Harry ^____^

Herm – Va bene, allora… non capisco dove sia il problema, ma se non riesci a dircelo, tenteremo di indovinare noi

Eve – Credo che mi divertirò molto…

Herm – sempre che tu non voglia che siano Eve o Ginny a dircelo

Harry – I…io…

Ron – È del nostro anno?

Harry annuì.

Fred – È carina?

Harry – Gusti…

Eve – Qualcuno potrebbe offendersi…

Draco – Forse è meglio che io vada…

Ma non fece in tempo a terminare la frase che incontrò lo sguardo supplicante di Harry.

Tentennò un attimo, tanto bastò ad Eve per tirarlo per un braccio – No, tu rimani qui e ti siedi.

Draco – Ma certo mamma.

Fred – La conosciamo?

Harry annuì di nuovo.

Ron – È… qualcuna con cui sei già uscito?

Ginny – Io credo che dovreste cambiare modo di porgere la domanda…

Eve – GINNY!!!

GinnyEddai… scusa

Eve – non vorrai levarci il divertimento!!!

Ginny – Sei proprio perfida

Eve – Lo so…

RonHarry… cosa vogliono dire?

Harry – Ecco… io… e… è… perché vedi…

Ron – D’accordo, andiamo per gradi… allora la mia domanda?

Harry – No, non siamo mai usciti insieme… nel senso comunemente inteso del termine…

Draco – E questa persona ti piace da molto?

Harry sbarrò gli occhi. Non si aspettava che il suo ragazzo parlasse.

Harry – Parecchio…

HermioneCho?

Harry – No… Cho non mi piaceva sul serio… era solo una cottarella

Draco sorrise. Ma nessuno se ne accorse.

George – Dai che piano piano riusciamo a farlo parlare…

Ron – È di questa casa?

Harry scosse la testa.

Ron, più titubante – Corvonero?

Harry scosse nuovamente la testa

Ron, con la voce debolissima – Tassorosso

HarrySerpeverde

Ron – EH!?

Harry – Dai che hai capito!!!

Herm – Ora si spiegano molte cose… Ma tra i serpeverde non c’è nessuna che mi sembra che tu…

Ginny – Ha molto seno?

Harry – Ti prego Ginny

Eve – Perché non rispondi?

Harry – Non direi…

RonSenti, a me non viene in mente nessuno…

Ginny – BINGO!!!

Ron – Eh?

Eve – L’aggettivo…

Ron – Io non capisco…

Herm – La bullstrode? O la Parkinson? Ti prego, dimmi di no…

HarryN-no… nessuna delle due.

Disse, sempre più imbarazzato

Eve – Io mi sto divertendo, ma penso che fra un po’ Harry ci muore qui… (e non solo lui…)

Ginny – Forse è meglio farla breve…

Fred – Ma ci hai mai parlato? Civilmente, intendo.

Harry – Non proprio…

Ginny – Ok, facciamola breve. È in questa stanza?

Tutti si girarono sconvolti nella sua direzione mentre Harry e Draco assumevano una simpatica colorazione violacea.

Ron – È… una ragazza… vero?

Harry – I…io… è che non sapevo come dirvelo… scusatemi…

Hermione impallidì improvvisamente. Ora capiva il perché della reticenza dell’amico.

Herm – E tu Ginny la trovavi una cosa divertente?

Ginny, è la prima volta che mi capita di essere scaricata per un ragazzo…

Ron – Sono queste le soddisfazioni nella vita eh?

Ginny – Mi pare il minimo ^///^

EveMisà che qui ci stiamo dimenticando di qualcuno

Ridacchiò accennando ad Harry e Draco imbarazzatissimi

Ron – Allora questo vuol dire che ci ritroveremo Malfoy sempre in mezzo ai piedi?

Harry, ecco… se voi…

Ron – Guarda che per me non è un problema, se il furetto riesce a comportarsi civilmente…

Draco – Certo Weasel, se riceverò lo stesso trattamento

Nessuno dei due ragazzi parlò con cattiveria, ed anzi sembravano due vecchi amici che si ritrovano dopo anni.

In realtà il rosso era un tantino sconvolto, più per il fatto che stesse con Malfoy che per le sue preferenze sessuali (cosa che non gli dava per niente fastidio, dopotutto anche lui…), ma tentò di non farlo pesare ad Harry.

Lui e l’amico, pensò, erano molto più simili di quanto egli stesso avesse mai creduto.

Hermione invece era DECISAMENTE shockata e non ne faceva mistero.

Herm – Ma, tu… voi… insomma…

Harry – Per te invece è un problema, vero?

Sospirò rassegnato

HermN-noooooo… È solo che ci devo fare l’abitudine… datemi un po’ di tempo…

Harry – Tutto il tempo che vuoi, ma… credi che riuscirai ad accettarlo?

La ragazza annuì con la testa.

Harry, sospirando, lanciò uno sguardo indagatore ai gemelli.

George – Non ti preoccupare Harry non ti allontaneremo per questo ^___^

Fred – A me non cambia nulla, se sei felice non vedo perché non dovreste stare insieme…

George – Wow come sei profondo fratellino

Eve – Prendi esempio tesoro

George – Vedrò…

Harry – Grazie ragazzi

Fred – E di che? In fondo ti capisco!

Eve – Che cosa vuol dire?

Fred – Che sono gay anch’io

Eve Herm Harry e Draco (che finalmente parlava) – COSAAA!?

Fred perché pensavi di avere l’esclusiva?

HarryN-n-no m-m-ma i-io… E perché non ce l’hai mai detto?

Fred – Voi non me lo avete mai chiesto.

George – Vero, vero. E poi non è l’unico… E già che siamo in vena di confessioni…

Ron divenne paonazzo e tossicchiò un paio di volte

HarryRon?

Chiese con aria inquisitoria

Ron – Ehm… ecco io… e va bene sono gay anch’io.

Hermione per poco non svenne

Harry – Ma perché? Insomma, io un po’ a fatica ma ve l’ho detto

Ron – Scusate ma avevo paura che non lo accettaste

Harry – Ma… ma siamo i tuoi migliori amici!!!

Ron – Hai ragione. Scusatemi.

Hermione aveva le lacrime agli occhi – Idiota!!! Avresti anche potuto dircelo!!!

Eve un tantino turbataGeorge tu non sei gay vero?

Il suo ragazzo soffocò una risata – a dire il vero…

Ma quando a biondina lo fulminò con lo sguardo, si interruppe per dire solo – Scusa ^^ scherzavo!

Prima di darle un bacio.

Ma sono tutti gay qui?” pensò la povera Hermione

DracoDai troverai qualcuno meglio di Weasly

Le disse avvicinandosi

Herm (stupita, da quando Malfoy era così gentile?) – Lo spero… 

George divise Harry e Ron che ancora battibeccavano mentre Harry diceva qualcosa sull’importanza della sincerità.

Fred – E dai Harry se fai così adesso che combinerai quando ti dirà con chi sta?

Ron – FRED!!!!

Harry – Perché stai con qualcuno e NON ME LO HAI DETTO?

HermAh è così allora! Migliori amici de ‘sto cavolo se poi non ci dici una cosa tanto importante!

Ron – Scusa… Comunque “sta” è una parola grossa… Diciamo che sto uscendo con una persona…

Eve – Sarebbe a dire?

Ron – Ehm… per il momento mi avvalgo della facoltà di non rispondere…

Harry – Facoltà che TU adesso NON hai.

Ron li guardò.

Cosa doveva fare?

 

 

 

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Holàààààààààààààààààààààààààà!!!!

Finito anche questo!!!

, in realtà la storia non va molto avanti e forse è un po’ pesante tutto basato sul dialogo, ma si chiariscono un po’ di cose… Alla faccia di Harry che voleva dirlo a tutti e che qui si vergogna come un ladro, e di Draco che nel capitolo scorso faceva tanto lo mieloso (Oh caro un giorno lo diremo a tutti…) AHAHAH

E poi io mi sono divertita un sacco a scriverlo!!!

Ma non è carino Harry in difficoltà?

Il prossimo chappy continuerò la discussione ma non mi ci dilungherò troppo…

Scusate se non rispondo alle recensioni (quali? Oramai non arriva quasi più niente… forza, fatevi sentire!!!)

 

 

Ciriciao, Gente!!!

 

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Capitolo 11
*** Sweety il pulcino ***


11 - sweety il pulcino

An angel from the sky

Chap 11 – Sweety il pulcino

 

 

 

Fred – E dai Harry se fai così adesso che combinerai quando ti dirà con chi sta?

Ron – FRED!!!!

Harry – Perché stai con qualcuno e NON ME LO HAI DETTO?

HermAh è così allora! Migliori amici de ‘sto cavolo se poi non ci dici una cosa tanto importante!

Ron – Scusa… Comunque “sta” è una parola grossa… Diciamo che sto uscendo con una persona…

Eve – Sarebbe a dire?

Ron – Ehm… per il momento mi avvalgo della facoltà di non rispondere…

Harry – Facoltà che TU adesso NON hai.

Ron li guardò.

Cosa doveva fare?

 

 

 

Rimase in silenzio per un po’ prima di dire solo, un po’ nervosamente

Oliver Baston.

Fred gli lanciò un occhiataccia, ma lui non ci fece troppo caso.

Harry era semplicemente sconvolto.

Harry – E… insomma, come fate a vedervi… a uscire insieme…

Ron sospirò – , a volte esco di nascosto, oppure ci vediamo a Hogsmeade

Hermione stava boccheggiando, lottando contro se stessa per non lasciarsi andare ad una crisi isterica.

Il ragazzo di cui era innamorata da anni era gay, come il fratello ed il suo migliore amico.

In quella stanza l’unico a cui piacevano le ragazze era fidanzato con qualcuno che era stata lei stessa a presentargli.

Cominciò a sperare che fosse tutto un incubo.

Già, solo un incubo.

Doveva essere così.

Solo un incubo.

Barcollò leggermente, ma riuscì a posare una mano sulla parete per reggersi.

Era totalmente sconvolta.

Ok, Harry era stato un brutto colpo, certo, ma ci poteva anche stare…

Fred senza offesa non le faceva ne caldo ne freddo.

Ma Ron

Ron

Cazzo, RON!

Gli moriva dietro praticamente dal secondo anno, e adesso ti veniva a dire che gli piacciono i maschi!

Certo, se anche si fosse messo con un’altrA avrebbe sofferto, ma per lo meno avrebbe avuto una minima speranza… ma stava con un altrO! Questo non le lasciava possibilità…

– Tutto a posto? – chiese una voce alle sue spalle

No che non è tutto a posto

pensò la moretta, girandosi verso una preoccupata Ginny, ma le uscì solo un flebile

M-m-ma certo!

Harry la guardò un po’ preoccupato, poi rivolse il suo sguardo a Ron

– Non me lo aspettavo, sai?

Sorrise al suo migliore amico

Neanch’io fu l’immediata risposta

Ginny – Senza contare Draco! insomma un Malfoy gay! Ma voi ve lo sareste mai aspettato?

Draco – Perché la cosa ti crea problemi? Sibilò acido

Ginny – Ma no, figurati… certo che se lo sapesse tuo padre

Draco – Non credo che la cosa ti riguardi

EveD.R.A.C.O !!! Ma la pianti di fare il ragazzino viziato una buona volta?

Draco – Ma è quello che sono no?

Evesi e io sono Babbo Natale

Harry – Ah, guarda ti volevo giusto chiedere la nuova Speed-Firebolt 2006!

Eve – Ahahaha

Harry – Ron?

Ron – ?

Harry – Ma da quant’è che tu e Baston… vi siete messi insieme?

Ron arrossì vistosamente

Harry – Forza! Dai che sono curioso!

Ron – Da quest’estate…

GinnyMh… ma sei sicuro?

Ron arrossì di nuovo – Più o meno…

Herm, tanto che siamo in vena di sincerità… Tu Fred?

Fred – Non posso dirvi niente per il momento, mi spiace.

Herm, delusa – E suuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu… Non è giusto perfino Harry e Malfoy

HarryDraco!

Il biondino arrossì

Hermsi insomma perfino Harry e Draco sono usciti allo scoperto… E conoscendo Malf--- Draco, il che è tutto dire…

Fred – Ho detto di NO! Enne O! NO!

Herm – Ok, ok… se proprio non vuoi

Fred – Esatto non voglio! Ed ora se volete scusarmi

Rispose un po’ alterato, prima di uscire

Draco – Sì anch’io avrei da fare…

Herm – Quindi di sicuro anche Harry vorrà uscire.

Harry – Esatto Hermy

Eve – Allora anche io e George ce la battiamo

Ginny, notando l’aria sconvolta di Hermione – Mi accompagni in bagno per favore?

Hermione annuì con la testa.

 

 

Il gruppo si divise.

 

 

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Draco era già parecchio avanti quando Harry lo raggiunse

Che fai scappi?

– Io? Ma figurati… I Malfoy non scappano mai, dovresti saperlo…

– Sì ma visto che mi sei sembrato, come dire, un tantino imbarazzato…

Draco ridacchiò

Ma senti chi parla! E poi non eri TU quello che ci teneva tanto a dirlo a tutti? Ora dovresti essere contento…

Ma come siamo acidelli oggi… Che ti è preso?

– Niente. Credevo che oramai avessi imparato a conoscermi. Dovresti saperlo come sono fatto, e anche che se non litighiamo non mi diverto, per cui

Le sue labbra si mossero in un ghigno

Che cosa ti è successo, Draco?

– Lascia stare, guarda, che è meglio.

– È no caro tu adesso ti fermi e mi spieghi!

Ordinò il moretto tirandolo per un braccio

– Lasciami…

Sibilò il serpeverde

– sennò?

Draco non gli rispose, ma avvicinò il viso a quello dell’amato per baciarlo in un modo tutt’altro che casto.

Si staccò quasi subito, per dare uno strattone al braccio e liberarsi dalla stretta

– Ci si vede, Potter

Sussurrò prima di andarsene velocemente.

 

 

Harry rimase bloccato lì dove si trovava, non riusciva a capire cosa fosse successo al suo ragazzo… Possibile che per lui fosse una cosa tanto grave che si sapesse in giro della loro relazione? E poi in fondo lui per primo l’aveva detto ad Eve, per cui cos’aveva da lamentarsi!? Decise di tornare indietro a vedere come stava Hermione, che sembrava essere un tantino sconvolta dalle rivelazioni di quella sera.

Draco, dal canto suo, se ne tornò in camera sbattendo rumorosamente la porta.

Merda! – sussurrò – Certo che sono proprio un imbecille… Dopotutto non è stata colpa sua…

Si mise l’anima in pace, non era il caso di andarlo a cercare ora, avrebbero senz’altro finito per litigare. Si sedette sul letto, e cominciò a sfogliare il libro di trasfigurazione, materia dove era rimasto decisamente indietro, ma senza alcun risultato: non capiva una parola di quello che c’era scritto, un po’ perché la materia gli risultava un po’ ostica, un po’ perché la sua mente era presa da altro.

Cercò di allontanare quella maledetta sensazione di senso di colpa dal suo cervello, ma quest’ultimo sembrava non volerne sapere affatto.

Dopotutto si era comportato maluccio con Harry, e sarebbe potuto anche andare a chiarire… Ma perché poi? Aveva tutto il diritto di essere nevrastenico quando sapeva perfettamente che il ragazzo che amava era in pericolo, e che più persone avessero saputo di loro due e più la sottile soglia che lo separava dalla morte ( o qualunque altra cosa lo attendesse ) si assottigliava. Se solo gli avesse dato retta

No, non sarebbe cambiato nulla.

Ed in fondo anche lui era colpevole per averlo detto ad Eve.

Era sua sorella, certo, ma se si fosse fatta sfuggire qualcosa con loro padre?

 

Dalla serie “parli del diavolo e spuntano le corna”, una figura spuntò timidamente dalla porta.

– Non si bussa?

Eddai, fratellone… quanto siamo nervosetti oggi

La biondina entrò cautamente nella camera

– Prima ho visto te ed Harry parlare. Lo so, ora comincerai la tiritera sul tuo diritto alla privacy ecc. ecc. ecc., ma… volevo chiederti se è tutto a posto.

Draco sorrise lievemente.

– Ma certo che è tutto a posto.

– Non è vero.

Ma

Piantala di fingere con me. Vuoi dirmi che ti è preso? Mi sembra che Harry ci sia rimasto male. E dopo la litigata di ieri non credo che---

E tu come fai a saperlo?

– Ho i miei informatori. Ora spiega.

Draco sospirò, e raccontò ad Eve cosa fosse successo quell’estate prima del suo arrivo, facendole giurare di non farne parola con nessuno. Parlò a lungo, mentre la biondina ascoltava attentamente ogni sua singola parola.

– Capisco – disse alla fine – Ed hai intenzione di parlarne ad Hary?

– NO! Almeno, non per ora… Avrà già i suoi problemi a cui pensare, senza l’aggiunta di questo.

– Ah, capisco… infatti la cosa non lo riguarda per niente…

– Al momento è una cosa di cui posso occuparmi io.

E quando non ne sarai più in grado?

– Allora ci penserò. Fino al momento, non farti nemmeno passare per l’anticamera del cervello di parlarne con qualcuno.

– Ok, ok…

Eve fece un’espressione un po’ delusa. Come poteva non dirlo ad Harry? Salutò il fratello ed uscì dalla stanza. Quei due dovevano parlare.

 

 

Passarono si e no dieci minuti prima che la porta della stanza di Draco si aprisse un'altra volta

Se sei di nuovo tu Eve, non sono in vena, quindi…

– Non sono Eve.

Draco si voltò di scatto nel sentire quella voce

Harry!

– No, sono il suo gemello!

Scherzò il grifondoro.

Draco non gli diede il tempo di dire altro, chiudendogli subito la bocca con la propria

– Scusa per prima – mormorò semplicemente quando si staccarono

Ma, forse se me lo chiedi in ginocchio… – ridacchiò il moretto

– Allora puoi pure uscire perché non lo farò mai

– Allora se la metti così

Fece per aprire la porta quando Draco gli urlò

– Ehi aspetta!

Harry si bloccò, ma senza voltarsi

– Posso avere la grazia di sapere che cosa avevi prima, signor Malfoy?

– Niente, è solo che sono un po’ preoccupato

Harry si voltò

E per quale motivo, se è lecito?

– No, non lo è.

– Ma piantala

No guarda non sto scherzando… C’è un problema di cui ora non ti posso parlare

E mi riguarda?

– Più o meno…

– Più più o più meno?

– Dio come sei contorto!

– Rispondi.

– Più più.

– Allora voglio saperlo.

– Non sei ancora pronto… Mi spiace, ma per il momento non posso ancora dirtelo. Ti prometto che quando sarà tempo lo saprai.

– E sarai tu a decidere quando potrò sapere questo immane segreto che dovrebbe sconvolgermi la vita?

– Dipende.

– Sii più preciso.

– Non è una cosa che dipende solo da me… Senti, è già tanto che te ne abbia accennato.

Però ad Eve lo hai detto.

Draco sbiancò

– Che cosa ti ha

– Niente, mi ha solo chiesto di parlarti perché sei a conoscenza di qualcosa che mi riguarda.

– Nemmeno lei sa la versione completa.

Ossia?

– Le ho detto solo quello che riguarda me.

Quindi anche tu c’entri qualcosa

E non solo io. Ma ora lasciamo perdere…

Sussurrò alla fine al suo orecchio, mentre lo trascinava sul letto tentando un contatto

– Eh no bello, devi prima farti perdonare per come mi hai trattato poco fa…

Un lampo balenò negli occhi del biondino

– Spero che sia di tuo gradimento

Disse ad Harry mentre faceva apparire un microfono e cominciava a cantare.

Ad un tratto si fermò

– Ehi!!! Che hai da ridere!

– Niente… mpf… Solo che… hai mai visto la tv babbana?

– CERTO CHE NO! Che razza di domande!

, dovresti vederla perché… c’è una pubblicità, per lo screensaver per telefonino… di “Sweety il pulcino”… Ti somiglia tantissimo!

Draco fece una faccia buffissima, come a dire che non ci capiva niente, e questo fece ridere ancora di più Harry

– Allora!!! La vuoi smettere?

– Scusa… ma…

Prima che riuscisse a terminare la frase, gli arrivò una cuscinata in faccia

– Ah è così allora?

Chiese in aria di sfida prima di rispondere all’attacco.

In cinque minuti la stanza fu talmente incasinata che al serpeverde quasi non prese un colpo nel rendersi conto del macello che avevano provocato.

– Forse è il caso di mettere un po’ in ordine – Sbuffò il biondino

Ma noooooooo…– rispose Harry mentre gli accarezzava dolcemente i capelli

E poi possibile che non ti venga in mente niente di meglio da fare?

Draco lo spinse delicatamente sul letto, ora totalmente disfatto

– Veramente io un’idea ce l’avrei…

Gli sussurrò all’orecchio.

Peccato che proprio in quel momento, qualcuno bussò alla porta.

 

 

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Erano passate un paio d’ore da quella famosa conversazione, e Fred era ancora decisamente incazzato.

Totalmente preso nei suoi pensieri, non si accorse di andare addosso a qualcuno.

– Ehi, stai più attento!!!

– Ah, io? – sbottò il malcapitato.

– RON!?

– In persona! Ora, se non ti spiace

– Sì che mi spiace. Dov’è che stai andando tanto di fretta? Dal tuo amato “Oliver” ?

– Non fare tanto la vittima, sei tu che mi hai costretto! Fosse stato per me…

– Fosse stato per te Harry ed Hermione non avrebbero mai saputo nulla!

E allora? A te che ti frega?

– A me niente, ma a loro forse sì!

– Glielo avrei detto… glielo dirò

– Certo, come no

E tu che ne sai?

– Andiamo Ron… con che faccia saresti andato lì, anzi con che faccia andrai lì da Harry a dirgli “Ehi, lo sai con chi è che esco? Con…”

– P-I-A-N-T-A-L-A!

E perché dovrei?

Che c’è, ti da fastidio che abbia usato Oliver?

– Direi!

– Oh, mi scusi tanto vostra altezza! , mi spiace informarla che non ha motivo di lamentarsi.

– Ah no!?

– NO! Tu mi hai messo nei casini e tu me ne tirerai fuori! E la prossima volta che vedi Oliver, probabilmente molto presto, digli che davanti ad Harry dovrà fingere di essere il mio ragazzo!

E se non lo facessi?

– Ah, ti conviene farlo, se non vuoi che parli a nostra madre di tutte le volte che hai spaventato Ginny!

– Sei un---

– Lo so!

E anche---

E tu pure!

I due si guardarono in cagnesco, per poi voltarsi le spalle.

E scoppiare a ridere in due secondi.

– Allora glielo chiedi tu ad Oliver?

Chiese Ron sghignazzando

– Ok, ok… Ma tu parla con Harry, d’accordo?

– Sì, lo farò al più presto

– Ci vediamo allora!

– Ciao!

 

 

 

Note dell’autrice

 

 

Allora… credo che sia chiaro a tutti che Oliver NON è il ragazzo di Ron. Mi spiace, me dovrete aspettare ancora un pochino (ma non troppo, non vi preoccupate), nel frattempo vi prometto che tenterò di postare il più presto possibile, anche se a causa dei numerosi impegni scolastici e non, probabilmente i capitoli fino alla fine della scuola arriveranno col contagocce. Mi spiace, ma non posso farci nulla. Posso provare ad accorciare i capitoli per postare più spesso, ma non so quanto questo potrà essere possibile perché riepilogando mentalmente la trama, mi sono resa conto che questa è piuttosto contorta (come la mia mente malata) e se i capitoli si accorciana ne verranno fuori tantissimi…

Per la questione-Ron, ho avuto la piccola (piccola) tentazione di dirvelo in questo chappy (che tra l’altro avevo già scritto da qualche settimana se non di più, calcolate che la pubblicità di Sweety a cui si riferisce Harry è la prima ad essere uscita ^^), ma poi sono rinsavita. Senza contare che mi diverto troooooppooooooo a tenervi sulle spine! Hahahaha!!!

 

Allora, allora… Mi sono resa conto che è, se non sbaglio, dal capitolo 8 che non rispondevo alle vostre recensioni… Sorry sorry, rimedio subito, a partire dai commenti all’8:

 

ROBY come hai visto, a Ron non è venuto un infarto ^^ casomai lo farà venire lui ad Harry (ho già in mente la scena…). Mi sono divertita parecchio (in senso positivo) a leggere i tuoi tentativi di indovinare chi sia il ragazzo di Harry… Bene, bene, questo vuol dire che ci stai ragionando su! Ho quasi paura che tu lo capisca prima che sia io a dirvelo… Allora, ricapitolando… Tiger, Goyle, Pitonmmmmh… non ti dico ne sì ne no, perché anche se dovesse essere uno di loro non darò mai volontariamente anticipazioni sull’evoluzione della storia, e soprattutto su una cosa che mi sta divertendo così tanto! Ti do solo un consiglio: rileggi tutto dal primo capitolo e poi ripensaci con calma (sempre che tu abbia del tempo da perdere)… Comunque sì, in effetti sono praticamente tutti gay… ma non ti preoccupare, presto arriverà qualcuno che non lo è affatto.

 

Sabryyy Grazie!!!

 

Pulcerica Ho fatto finire il cap 8 in quel modo perché sono decisamente sadica, non ci posso fare niente. Ma come vedi si è risolto tutto…

 

Lay Grazie, sono contenta che ti sia divertita, perché anch’io mi sono divertita tantissimo a mettere Harryuccio in imbarazzo (povero cucciolo)… Scusa per Ron, ma lo saprai, non preoccuparti.

 

Lalia Thank ^^ mi fa piacere che il dialogo sia piaciuto, temevo potese risultare un po’ troppo slunghino e così l’ho tagliato (in un punto un po’ bastardo, devo ammetterlo…). Per Ron ve lo dirò a suo tempo…

 

Sammy Malfoy E io me la ridevo con loro, nel vero senso della parola… dovevo sembrare un deficiente mentre sghignazzavo di fronte al computer… Il prossimo è arrivato: come ti sembra?

 

 

 

 

 

Un’ ultima cosa, prima di salutarvi:

 

Quel pulcino è semplicemente me-ra-vi-glio-so!!!

Sweety ti amooooo!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 12
*** Adam ***


An angel from the sky

An angel from the sky

Chap 12 – Adam

 

 

 

Harry e Draco fecero appena in tempo a ricomporsi, che nella stanza entrò Pansy. La ragazza guardò con un ghignetto Harry, poi si rivolse a Draco.

Heilà… Vedo che hai compagnia… Ho interrotto qualcosa, per caso?

Piantala Pansy. Che cosa volevi?

, solo avvisarti di venire in sala grande… c’è qualcosa che forse dovresti vedere.

Ovverosia?

– Ehi, ehi, non vorrai mica che ti rovini così la sorpresa per caso?

– Lo sai che non amo i giochetti

– Sono sicura che questa cosa ti piacerà… in tutti i sensi…

Draco rivolse velocemente lo sguardo ad Harry

– Non credo proprio.

Uuuh, capisco… siamo diventati improvvisamente dei bravi ragazzi, eh?

Ridacchiò la ragazza

Se ti piace tanto, perché non ci provi tu?

– Non credo sia il mio tipo… non è a me che piacciono i bei ragazzi mori. Io preferisco i biondi, credevo lo sapessi

Harry si accorse del significato di quella frase, e tossicchiò

– Il tuo ragazzo è piuttosto geloso, è?

Draco ed Harry arrossirono all’unisono

– LUI NON È IL MIO…

– Oh sì che lo è. Non sono mica stupida, Dracuccio caro

– E piantala di chiamarmi in quel modo ridicolo

– Allora vieni?

– Un minuto e salgo. Tu comincia ad andare avanti.

Pansy ridacchiò

– Sì, ma voi sbrigatevi. Non vorrei che vi attardaste troppo a causa di… ehm… certe distrazioni

Disse con il tono di chi la sa lunga, riferendosi a ciò che probabilmente aveva interrotto prima

Pansy… vuoi andare sì o no?

– Ok, ok, ho capito…

Disse sconsolata, prima di lasciare la stanza.

 

 

 

– Che c’è, viene ad avvisarti ogni volta che c’è nei paragi una possibile preda?

Domandò Harry visibilmente contrariato

– No… solo se c’è qualcuno di particolarmente interessante

– Capisco. Forse allora dovresti scendere da solo

Mhhhmisà tanto che qui c’è qualcuno piuttosto geloso

Ridacchiò Draco prima di catturare le sue labbra

– Sì, di tua nonna

Rispose Harry dopo essersi staccato velocemente

Eddai… Non serve mica che ti incazzi per una cosa del genere. Lo sai che c’è solo una persona che mi interessa…

Disse Draco con due occhioni da cucciolo a cui Harry sapeva che non sarebbe riuscito a resistere a lungo.

– Allora dimostramelo. Non andare.

Rispose Harry con un tono decisamente più addolcito. Draco si sedette sul letto e trascinò Harry con se, facendo finire il moro proprio seduto sopra di lui

– Se ci tieni tanto

Sussurrò sul collo del grifondoro, andandolo poi a baciare lentamente. Harry si voltò senza staccarsi da Draco, andando ad accarezzargli i capelli con una mano mentre con l’altra gli sfiorava la schiena

– Ecco, ora va meglio… E la prossima volta che Pansy se ne esce con cose del genere, gradirei che mettessi le cose in chiaro da subito

– Va bene, amore

Harry arrossì leggermente, e sentì qualcosa avvampargli dentro. Ancora non riusciva a credere di stare insieme a Draco, e sentirsi chiamare amore da lui…

Sì staccò leggermente da Draco, per poi chinare le sue labbra su di lui e baciarlo.

– DRACUUUUUUCCIOOOO!!!!!!!!!!!!

Urlò una voce femminile fuori dalla stanza

Harry, penso proprio che dovremmo…

– Va bene. Ma solo per questa volta.

– Grazie

Harry gli diede un velocissimo bacio a stampo

– Lo sai che ti amo… Dracuccio caro

Ridacchiò prima di alzarsi dalle sue ginocchia

– Ti amo anch’io ma… chiamami ancora a quel modo e non camperai a lungo

Mhhh… vogliamo scommettere?

– Non ti conviene… sai che sono abbastanza potente per farti fuori. Pensa alla fama che mi darebbe riuscire ad uccidere il ragazzo che nemmeno Voldemort è riuscito a sconfiggere…

Gli disse con aria di sfida

– Già… e poi passeresti il resto dei tuoi giorni a rimpiangere il tuo grande amore perduto

Mmmh… può essere. Ma si può sempre provare

– Sì, d’accordo. Ne riparleremo… Ora andiamo o la tua amica chiamerà qualcuno a cercarci.

– Andiamo…

Draco andò ad aprire la porta, con Harry a pochi passi di distaza, a cui venne in mente un cosa

Draco

Il ragazzo si bloccò

– Sì?

– Da quando lo chiami per nome?

Draco gli rivolse un sorriso triste, ma non rispose. Fece un’alzatina di spalle ed uscì, seguito dal suo ragazzo.

 

 

 

Quando uscirono dalla stanza, trovarono Pansy ad attenderli.

Ce l’abbiamo fatta, finalmente. Era ora…

Harry la guardò in cagnesco

Ho capito ho capito sto zitta

– Brava, l’hai capita finalmente

Le disse in tono comprensivo Draco

– Allora cosa c’è di tanto interessante da vedere?

Le chiese Harry, per nulla incuriosito.

– Un nuovo arrivato… un tipo davvero molto particolare. Soprattutto considerato che sarebbe già il secondo quest’anno, ad iniziare ad anno scolastico avviato

Draco la guardò scocciato

– Hai qualcosa da ridire su Eve

– No, si figuri… sua maestà… solo che ci sono parecchie curiose coincidenze

E quali sarebbero?

Pansy li guardò maliziosa

, non è cosa di tutti i giorni avere due nuovi arrivati che fanno impazzire il sesso o posto e…

Ma non fece a tempo a finire la frase che incrociarono Hermione

– Ehi, ragazzi! Ero venuta a chiamarvi! Venite, su!

– Oh, Herm… aspetta! Ma qualcuno mi vuole spiegare cosa… c’è… di…

Nemmeno Harry non riuscì a concludere la frase. Erano arrivati, e davanti a loro videro una folla di ragazzine del primo e del secondo anno (ma qua e la si potevano riconoscere anche visi di ragazze più grandi) che cercavano di attirare l’attenzione di un bellissimo ragazzo con la divisa serpeverde. Non erano vicinissimi, ma Harry sentì come una fitta nel fissarlo, seguita da un legger dolore alla cicatrice. Il ragazzo sollevò i bellissimi occhi verde smeraldo, due vere gemme incastonate su quella carnagione abbronzata che ne faceva risaltare il colore così vivido e splendente, e fece per avvicinarsi al bimbo sopravvissuto. Era veramente un ragazzo che attirava l’attenzione: alto ma non troppo, avanzava lento ma deciso. La muscolatura sottile ma evidente sembrava segnata da molti allenamenti, forse a quidditch, e i capelli neri e lucenti, lunghi fino alle scapole e legati in una coda bassa, ondeggiavano ad ogni movimento.

Raggiunse Harry e gli sorrise.

Con la mano sinistra scansò la frangetta dagli occhi mentre porgeva la destra al giovane grifondoro

– Tu devi essere il famoso Harry Potter, vero?

– Esatto – Rispose stringendogli la mano – Piacere.

– Piacere mio… Harry. Io sono Adam.

 

 

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Ciao a tutti! Scusate se il capitolo è un po’ cortino… Vi prometto che il prossimo sarà un po’ più lungo. Adam è comunque un personaggio importante, mi piacerebbe sapere che cosa ne pensate di lui…

Scusate anche se non rispondo alle recensioni… Oramai ci avrete fatto l’abitudine, comunque lo faccio la prossima volta. Promesso. Continuate a leggere e a commentare!

Thanks a tutti voi

Kiss kiss kiss

Vahly

 

 

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Capitolo 13
*** Inviti ***


13 - inviti

An angel from the sky

Chap 13 – Inviti

 

 

 

Con la mano sinistra scansò la frangetta dagli occhi mentre porgeva la destra al giovane grifondoro

– Tu devi essere il famoso Harry Potter, vero?

– Esatto – Rispose stringendogli la mano – Piacere.

– Piacere mio… Harry. Io sono Adam.

 

Harry ebbe una strana sensazione, come se la sua vicinanza gli infondesse qualcosa di negativo ma di puro allo stesso tempo. Gli sembrò di aver provato qualcosa del genere anche con qualcun altro, ma non riusciva proprio a ricordare di chi si trattasse

Tentò di scacciare quei pensieri dalla testa, mentre si accorse che Draco fissava Adam con un’aria piuttosto stupita… ma non solo. Gli diede una gomitata su un fianco (che gli fece anche piuttosto male) proprio nel momento in cui il nuovo arrivato si stava girando per salutare Pansy ed Hermione.

– A quanto vedo questa scuola è proprio piena di belle ragazze…

Affermò con un odioso tono da borioso dongiovanni (almeno questo pensò Harry), mentre le due ragazze si scioglievano letteralmente, soprattutto Hermione, che si presentò per prima seguita da Pansy che gli porse la mano un tantino svogliata. Il ragazzo sembrò comunque più interessato alla moretta grifondoro, tanto da chiedergli se cortesemente aveva voglia di mostrargli la scuola.

Ed Hermione non se fece ripetere due volte.

Salutò tutti e si congedò, seguita da Adam.

 

Pansy era sconcertata dal fatto che Adam pur potendo scegliere fra moltissime ragazze provasse interesse per quell’odiosa sottuttoio. Ma dopotutto il mondo è bello perché è vario. Tant’è vero che il suo caaaarooo Draco aveva preferito quel fesso grifondoro a lei, una bellissima ragazza di buona famiglia che conosceva fin da quando erano piccoli. La cosa naturalmente gli rodeva non poco, ma avrebbe imparato ad accettarla. Dopotutto, era dal primo anno che Draco mostrava un certo interesse per il moretto, che a sua volta sembrava ricercarne costantemente le attenzioni, in un modo o nell’altro. E per quanto probabilmente all’epoca, ancora nessuno dei due se ne rendeva conto, lei sapeva che prima o poi sarebbero finiti insieme. Era solo questione di tempo.

 

Si girò verso il biondo serpeverde e gli chiese maliziosa

– Tu hai qualcosa da raccontarmi…

Accennando poi con il capo ad Harry

E tu hai da farti gli affari tuoi!

Le disse quest’ultimo con aria incazzosa senza attendere che il suo ragazzo avesse il tempo di fiatare.

– Wow, il coraggioso grifondoro che tira fuori le unghie! Da quant’è che state assieme?

Cazzi nostri, Pansy – le disse Draco che non sopportava più questa discussione – se vuoi scusarci, adesso… vieni Harry?

Il moretto annuì non troppo convinto e lo seguì. Passando, incontrarono un Colin piuttosto contrariato che borbottava qualcosa sul fatto che si chiedeva come Ginny potesse trovare attraente quel nuovo arrivato, ma non ci fecero troppo caso. Stavano per entrare nella stanza di Draco che Harry venne raggiunto da una civetta che gli si posò su una spalla con una missiva tra le zampe

“strano – pensò – non mi sembra di riconoscerla. Chissà chi è stato ad avermi scritto…”

Preso dalla curiosità slegò il messaggio, legato fin troppo strettamente sulla zampina del povero animale, lo srotolò e lesse.

 

 

““Ciao Harry, siamo i tuoi zii. Niente domande su come abbiamo fatto a mandarti questa lettera in un modo tanto anormale: non sapevamo come contattarti e siamo stati costretti a rivolgerci a quel maledetto vecchiaccio rimbambito del tuo preside. Dudley desidera capire come sono gli esseri anormali come te, e per questo tu e i tuoi amici – quel tizio con i capelli rossi e la ragazzina con i capelli crespi – verrete qui a natale. Su questo ovviamente non si discute. Vi verrà a prendere Vernon con l’auto, ma gradirei che spiegassi loro come si comportano le persone civili, prima che possano mettere piede dentro casa. Ovviamente non potranno fare quei giochetti strani e anormali. Non serve che rispondi (anzi non lo fare, che è meglio: non voglio altri gufi dentro casa) do per sicuro che veniate tutti e tre. Zia petunia””

 

 

Il moretto si chiese come mai la zia avesse dato ascolto ad una richiesta tanto assurda. Poi si rese conto che era un desiderio di Dudley, e giustamente a Dudley non si può dire di no. Peccato, avrebbe voluto trascorrere quelle vacanze assieme a Draco… Uh, già, si stava quasi scordando di lui. Il biondino si era delicatamente chinato sulla spalla di Harry nell’intento di leggere qualcosa, ma aveva ottenuto scarsi risultati.

Era tentato di chiedere al suo ragazzo di chi si trattasse, ma il moretto lo precedette

– Non ti dirò niente fino a che non mi avrai spiegato perché guardavi a quel modo Adam.

Ma io non loguardavo in NESSUN MODO!

Mentì il biondino

– Ah sì? – domandò Harry voltandosi per poterlo guardare negli occhi – allora che cos’era quella faccia da ebete?

Andiamo, Harry… ero solo incuriosito dal nuovo arrivato!

E speri che io me la beva?

– Senti, perché non continuiamo questa conversazione in camera mia?

E se a me non andasse?

Ma Draco non lo ascoltò quasi, e lo trascinò dentro per un braccio. Dopodiché lo strinse a se per la vita, poggiandogli il mento sull’incavo del collo.

E va bene, Harry, per un attimo mi sono sentito attratto da lui, va bene? Mi dispiace, non so che altro dirti.

Harry tentennò un attimo, poi si lasciò andare a quell’abbraccio e gli passò un braccio attorno al collo, mentre con l’altro gli accarezzò lentamente i capelli

– Che palle, non riesco mai a tenerti il broncio, lo sai? È che ti amo troppo. E sono anche geloso. Per cui guai a te se provi ancora a fissarlo a quel modo.

– Va bene. Scusami…

Passarono qualche minuto così, standosene semplicemente abbracciati appoggiati alla porta, godendo l’uno della presenza dell’altro. E si scaldarono a vicenda in quella fredda notte d’inverno, mentre i loro cuori battevano all’unisono.

 

 

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Ciao a tutti!!!

Bene, prima di tutto una precisazione: Adam NON È GAY. Non si metterà ne con Harry ne con Draco. già si fanno troppe seghe mentali quei due, non mi va di complicargli la vita ulteriormente.  In effetti è già la seconda volta che battibeccano per gelosia l’uno verso l’altro… sto diventando monotona.

Questo chap è proprio mini-mini; ma preferisco postarlo così perché in questo modo riesco a mandarlo prima, e poi perché le ultime tre righe mi piacciono talmente tanto (evviva la modestia!) che non mi va di aggiungere altro.

Inoltre, prima di rispondere alle recensioni, volevo dirvi una cosa, riguardante una recensione che mi è arrivata. Precisamente, questa:

 

Recensione di Minako-chan, fatta il 15/06/2005 - 07:14PM sul capitolo 1: Charming Eve - Anonima


Ciao, non ho letto la tua storia dato che non mi piacciono le Yaoi (nulla di personale ^///^), ma secondo me dovresti cambiare il rating, dato che Erika ha avvisato che Con le Yaoi bisognerebbe partire da PG13... Solo questo, cmq provvederò a leggere le altre tue fic... Scusatemi, ma sono allergica alle H/D

 

Volevo innanzitutto cogliere l’occasione per scusarmi se non mantengo sempre lo stesso raiting, il fatto è che quando sono di fretta lascio quello già impostato (mi pare sia G, se non sbaglio) e non lo cambio. Non sapevo che ci fosse una fascia da cui partire per le yaoi, volevo quindi scusarmi anche per il fatto di averle spesso inserite nella fascia più bassa, compresa questa fan fic. Cercherò di fare più attenzione.

Vorrei inoltre ringraziare Minako-chan, se mai dovesse leggere questo capitolo, per avermelo fatto notare.

 

Nella speranza di non aver causato permanenti danni mentali a nessuno per la mia sbadataggine (Oddio, mo qualcuno mi cita per danni… e io dove li pesco i soldi per l’avvocato?!) passo ora ai vostri commenti.

 

Mistress Lay _ No, non vedrai Harry con un altro, non qui almeno. A meno che io non cambi idea, ma per il momento non sono previsti tradimenti da parte sua. E qui  mi fermo… mi scuserai se non rispondo alle altre domande, ma non posso certo dirti come va avanti, no? Ti faccio comunque i complimenti per l’acutezza di alcune di esse… Come vedi il capitolo è arrivato e anche abbastanza in fretta, anche se non succede moltissimo (ma su quel poco io ci rifletterei su). Ho letto la tua fic (oddio, ho cominciato a leggerla sarebbe più appropriato…): visto il commento? Ribadisco: ti pregooo… H/D!!! NO H/T!!! Per favoooreee!!! Puoi anche farlo mettere con Tom, ma poi fallo rinsavire!!!

 

__ROBY__ _ Non è Draco a morire di gelosia, come vedi. Sono contenta che ti piaccia, come personaggio piace anche a me (almeno per come l’ho pianificato) e forse anche più di Eve ^^ E felici e contenti lo rimarranno ancora per un po’… ma chi ti dice che siano proprio tutti e due felici e contenti?

 

farncy91 _ Grazie! Un bacione anche a te.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 14
*** Love is real? Or is only attraction? ***


14 - Love is real? Or is only attraction?

An angel from the sky

Chap 14 – Love is real? Or is only attraction?

 

 

 

Hermione aveva già mostrato ad Adam praticamente ogni angolo del castello, quando il ragazzo le mostrò le sue vere intenzioni.

Hermione… Cominciò

– Sì?

– Volevo chiederti se stai con qualcuno.

La ragazza lo fissò sorpresa, poi scosse la testa

– No.

E c’è qualcuno che ti piace?

– Sì, ma non credo di avere speranze.

Ridacchiò, stupendosi di se stessa. Si chiedeva come potesse essere così aperta con qualcuno che aveva appena conosciuto.

– Mi spiace – disse il ragazzo

– Ti va di uscire con me?

“Wow. Evviva le persone piene di tatto!” pensò Herm.

Ma non rispose.

– Ti va di uscire con me?

Ripetè il ragazzo

– No

Rispose semplicemente la ragazza

Perché

Ma che sfacciato!”

– Perché anche se non ho speranze, sono comunque innamorata di un altro. E perché ci conosciamo da nemmeno un’ora.

– Appunto. Vorrei conosceri meglio.

E per quale motivo?

– Perché tu mi piaci.

Hermione arrossì violentemente.

Certo si sentiva attratta da lui, era un bel ragazzo con due granbegli occhi ed un gran bel culo. Senza contare che il ragazzo che le piaceva era gay. Ma allora perché rifiutava? Ma no… no, non poteva prendere seriamente in considerazione le parole del ragazzo… non voleva, soprattutto.

– Come faccio a piacerti? Ci conosciamo da pochissimo…

– Non ho detto che ti amo alla follia. Ho detto che mi piaci. Che mi interessi, se preferisci. Sei intelligente, simpatica, e mi attrai fisicamente. Che cosa c’è di male in questo?

La ragazza non seppe ribattere.

– Anche tu, se vogliamo metterla su questo piano, mi interessi… ma emotivamente parlando, non provo nulla per te.

– Quello arriva col tempo, se deve arrivare. L’importante è provare. In fondo, che ti costa uscire con me una volta?

Hermione ci rifletté su un attimo

E va bene. Ma hai una sola chance...

 

 

 

Eve era distesa sul suo letto a leggere un complicato testo di trasfigurazione su cui avrebbe dovuto scrivere un tema di almeno tre pergamene, ma di cui non aveva capito assolutamente nulla, quando entrò qualcuno nella sua stanza.

Il ragazzo tossicchiò fortemente, forse leggermente scocciato dal fatto che la ragazza non se lo filasse per niente.

Quando vide che Eve non sembrava affatto disposta a dargli attenzione, le sfilò il libro di mano e lo buttò a terra

– Amore! – esclamò la biondina – Ciao… scusami, ma stavo studiando… Anzi, per la precisione dovrei anche continuare a farlo.

Disse mentre si chinava a raccogliere il volumetto.

– Che palle che sei… Che vuoi che sia se una volta non fai i compiti?

– Mi si abbassa la media, ecco che succede.

– Tanto già vai bene!

– Appunto.

George non seppe controbattere.

– Allora passerai tutta la sera su quest’affare?

– Sì.

Affermò decisa

– Posso rimanere?

Pigolò il ragazzo con aria sconsolata

– Dipende…

Affermò sensualmente la ragazza, baciandolo velocemente e poi spintonandolo fuori dal letto.

– Solo se non mi distrai.

Concluse poi, decisa.

George era un po’ deluso, ma decise di non rispondere e si sedette a cavalcioni su una sedia poggiando le braccia sullo schienale, in silenzio. Erano un po’ di giorni che non faceva altro che studiare, e non si vedevano praticamente mai; all’inizio aveva creduto che la ragazza si fosse semplicemente stancata di lui, e aveva tentato di riconquistarla, ma con scarsi risultati. poi un giorno aveva per caso trovato l’agendina dove si segnava i voti, ed era rimasto stupefatto: erano perfino più alti di quelli di Hermione, aveva il massimo praticamente in tutto. Tranne un compito in classe, dove aveva preso un’insufficienza. E riflettendo sul comportamento che aveva di solito Hermione, capì che in effetti era strano che non ci passasse tutto il giorno (e tutta la notte), su quei maledetti libri. Per fortuna ogni tanto riusciva ancora a rubarle una mezz’oretta per stare da soli, anche se oramai si era convinto che Eve avesse votato la sua vita allo studio fino a che non fosse riuscita a far tornare la media come prima.

– Smettila di fissarmi! Mi distrai!

Lo distolse dai suoi pensieri la voce cristallina della ragazza.

George arrossì lievemente, rendendosi conto che era da quando si era seduto che non le staccava gli occhi di dosso.

– Scusa. Lo sai che sei veramente bellissima?

Si giustificò il ragazzo.

– Ok, ho capito…

Mormorò Eve alzandosi dal letto

– Non hai proprio voglia di farmi studiare, eh?

– No, infatti – ridacchiò il ragazzo divertito – è tanto che non stiamo un po’ insieme…

Eve decise di lasciar perdere, tanto oramai non sarebbe più riuscita a finire, e posò delicatamente il libro sul letto, infilando un segnalibro alla pagina del paragrafo che non aveva capito. Poi si avvicinò ancheggiando a George, facendogli togliere le braccia dallo schienale e sistemandosi fra lui e la sedia

Hai ragione amore, scusami

Gli sussurrò in un orecchio prima di posare le sue labbra su quelle del ragazzo.

Delicatamente gli sfiorò i capelli rossi mentre con l’altro braccio si stringeva alla sua schiena, fremendo leggermente quando sentì il suo tocco sul proprio collo e da lì scendere fino all’orlo dei pantaloni. Continuò a stuzzicare le labbra del rosso fino a che lui non la lasciò entrare, rispondendo dolcemente al suo bacio. Era da tanto che non riuscivano a stare così vicini, ed entrambi (anche se Eve probabilmente non l’avrebbe mai ammesso) cominciavano a sentirne il bisogno. Si coccolarono per tutta la serata, ed Eve riuscì ampiamente a farsi perdonare, ed alla fine si scordò completamente del compito lasciato in sospeso.

 

 

 

Hermione ancora non riusciva a credere di aver accettato l’invito ad uscire di Adam. Si erano dati appuntamento per la sera dopo, ma lei non si sentiva ancora sicura.

Non era ancora pronta.

Dopo la batosta subito con la scoperta dell’omosessualità di Ron, non sapeva se poteva dirsi in grado di sostenere una relazione con qualcuno.

E non sapeva se sarebbe ancora riuscita a fidarsi.

Forse si stava facendo troppi problemi.

Ron era un suo amico. Semplicemente questo. E non le doveva nulla. Non era tenuto a spiegare il suo comportamento. E lei ci era stata veramente male, sì, ma non poteva imputargliene alcuna responsabilità. Anche se c’erano state volte in cui ci aveva creduto davvero; in cui aveva pensato che un giorno, anche lontano forse, sarebbe potuto nascere qualcosa. Che non sarebbe più stato un sentimento unilaterale.

Poi l’aveva saputo.

E le era crollato il mondo addosso.

Ma era tutta colpa sua. Era sempre stata una ragazza realista e con i piedi per terra: come aveva potuto lasciarsi andare così ai suoi sogni?

Ancora non lo sapeva.

Non riusciva a capirlo, maledizione…

Ed ora era arrivato Adam.

Era un bel ragazzo, di sicuro.

Se ne era accorta si e no tutta Hogwarts, dopotutto.

E le stava chiedendo di uscire.

Non sarebbe dovuto necessariamente nascere qualcosa, ma intanto le aveva chiesto di uscire.

Ma se lei non provava nulla, come diceva… allora cos’era stato quel fremito che aveva sentito al momento che il ragazzo le aveva fatto quella proposta?

Vuol dire che Adam era forse riuscito a soppiantare l’amore che provava per Ron così velocemente? Come era possibile che un sentimento che durava da anni potesse essere dimenticato per semplice attrazione fisica?

o firse lei non aveva mai amato veramente Ron?

Era tutta una sua autoconvinzione?

Il bisogno di avere qualcuno accanto si era spinto fino a farle credere di provare qualcosa che in realtà non esisteva?

Se era così, allora, cos’era l’amore?

L’egoistica realizzazione di un desiderio, che rende felici esclusivamente se stessi?

Poteva essere felice anche solo credendo di esserlo, allora?

Anche solo stando con un ragazzo per cui non provava altro che attrazione?

Anche stando con qualcuno che non amava?

 

E lei, era veramente in grado di amare?

 

 

 

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Evviva le seghe mentali!!!

Allora, lo so che mi odierete per non aver lasciato spazio ai nostri piccioncini preferiti, ma in effetti era parecchio che non davo voce agli altri personaggi… Che poverini cominciavano a sentirsi soli e abbandonati, soprattutto Hermione con le sue manie di grandezza e protagonismo, che mi ha occupato praticamente tutto il capitolo. Devo ammettere però che Eve un filino mi mancava, sono contenta che sia ancora viva: dopo tutto questo tempo che non si faceva viva, cominciavo a preoccuparmi.

Però, visto che ultimamente sto aggiornando abbastanza velocemente, voi me lo fate il favore di commentare? Sennò mi tocca lasciare i capitoli fermi più tempo in attesa che qualcuno si decida, prima di postare i nuovi (ahahaha… sorriso bastardo…) …

Vabè, vabè… tanto poi lo sapete che non lo faccio, appena finisco qualcosa non riesco a resistere alla tentazione di postarlo… però fate finta che questa sia una minaccia seria, ok?

Ultima cosa: io con tutta la buona volontà, la volta scorsa ho selezionato il raiting pg13… allora perché non me lo ha cambiato?! Perchèèèèèèèèèèèèèèè?????????? …

Ora ci riprovo, speriamo di riuscirci…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 15
*** Love is real? Or is only an illusion? ***


15 - Love is real? Or is only an illusion?

An angel from the sky

Chap 15 – Love is real? Or is an illusion?

 

 

 

Harry aveva appena aperto gli occhi. Stava per alzarsi dal letto quando sentì un peso sopra di se. Ancora intontito dal sonno, inforcò gli occhiali per vedere meglio, e scorse il braccio di un bellissimo ragazzo biondo steso al suo fianco.

Subito il suo sguardo si addolcì, e mentre il sonno lentamente svaniva, i ricordi della notte precedente si facevano velocemente strada nella sua testa.

Era stato tutto semplicemente meraviglioso… e magico.

Ed era stato bellissimo sentirsi dentro il ragazzo che amava, sentirlo sospirare il suo nome. Sentire il calore del suo corpo, vedere il suo petto alzarsi ed abbassarsi irregolare mentre il respiro si faceva affannoso… E sentirsi amato.

Per la prima volta, sentirsi così amato da non riuscire quasi a crederci.

E per la prima volta, amare qualcuno così tanto da sentirsi scoppiare il cuore.

Lo guardò per istanti che sembravano eterni, ma contemporaneamente troppo brevi per lui, per loro. Non riusciva a staccare lo sguardo da quell’angelo meraviglioso, mentre lentamente accarezzava la sua guancia ancora leggermente arrossata.

Sapeva che gli teneva nascosto qualcosa, ed avrebbe tanto voluto che si confidasse con lui. Voleva che Draco gli dicesse che cosa era successo quell’estate, che cosa lo preoccupava… senza contare che aveva detto che era qualcosa che lo riguardava. Perché non voleva dirgli che cos’era?

Ma per il momento andava bene così.

Forse era un egoista, ma gli bastava averlo accanto, per ora. La sua presenza lo faceva stare così bene… e lo faceva sentire incredibilmente vivo.

Come mai aveva anche solo osato sperare.

Gli stava ancora accarezzando il viso quando Draco si svegliò, sorridendo.

– Buongiorno amore.

– Buongiorno a te… è tanto che sei sveglio?

Gli chiese sorridendo, mentre posò la sua mano su quella di Harry, senza però bloccarla

– No, non molto.

– Abbastanza per metterti questi, però – ribattè sfiorando gli occhiali del ragazzo con le dita – potevi svegliarmi…

– Lo sai che sei veramente bellissimo quando dormi?

– Oh, no… io sono bellissimo sempre!

– Adesso non ti montare la testa. Diciamo che normalmente sei… accettabile.

Mhhh… allora penso che farei meglio a mollarti, così potrai dedicarti alla ricerca di qualcuno meglio

– Non ci provare neanche

Rispose Harry prima di posare le proprie labbra sulle sue

 

Draco?

– Sì? – , ieri sera non te l’ho detto, ma… grazie. È stato meraviglioso, e tu… ecco… non so come dirtelo. Sei fantastico.

, modestia a parte, sono il migliore

Rispose Draco con il suo solito ghignetto compiaciuto, mentre in realtà si sentiva avvampare dentro

– Ti amo

Disse semplicemente Harry, stringendogli delicatamente le braccia al collo

– Ti amo anch’io.

 

 

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Ron si era svegliato da poco.

Harry non è tornato in camera stanotte” constatò guardando il letto dell’amico, e sperando che nessuno se ne accorgesse. Quando sarebbe tornato, gli avrebbe fatto un paio di domandine…

Si vestì velocemente, e scese in sala grande, sebbene mancassero ancora una ventina di minuti prima che gli altri si svegliassero.

 

Scendendo, incrociò Hermione. Sembrava un fantasma.

– Buongiorno Hermy! Cos’è questa faccia?

– Niente

Mentì la ragazza

– Non è vero…

– Sì che lo è!

– Avanti, spara. Che hai fatto?

– Adam mi ha chiesto di uscire.

Cedette infine la ragazza.

E che hai da lamentarti? È l’idolo di tutte le ragazze della scuola… dovresti esserne felice!

– E non hai pensato che forse a me non interessa?

– Non mi sembrava così, da come lo guardavi ieri…

– Certo, perché è un bel ragazzo. È un BELLISSIMO ragazzo. Ma non è questo il punto.

– Allora qual è?

– Io non sono innamorata di lui!

– Ti ha chiesto di uscire, non di andarci a letto insieme… o sbaglio?

Aha.

E allora fai un tentativo. E se va male tanti saluti e grazie. Certo, non avrei mai sospettato che ti chiedesse di uscirci… magari è solo perché gli sei simpatica. O vuole conoscere qualcuno del posto. O

– Ha detto che gli piaccio.

, di certo non deve avere gran bei gusti in fatto di ragazze.

– Ma piantala… e se poi con la scusa di uscire insieme e basta poi ci prova? Insomma, io…

– In quel caso ci penso io a spaccargli la faccia!!!

Ron, scusa se te lo dico, ma non credo saresti in grado nemmeno di fargli un graffio…

E che ne sai? Non hai mica fatto a botte con lui! … perché non lo hai fatto, vero?

Chiese il rosso con un’aria un po’ idiota

– Certo che no!!!

Gli rispose Hermione spazientita

Ma ti conosco. Andiamo, Ron… sarai agile, quello che ti pare… ma sul piano della forza fisica sei un disastro!

Ah-ah-ah! Grazie tante, Hermy

– Prego. Ah, senti… è un po’ che te lo volevo chiedere… ma tra te e Oliver

Ron ebbe un’improvviso moto di sensi di colpa

– Tutto bene, grazie 

Si affrettò a rispondere

– Certo… allora perché non ce ne parli mai?

E che cosa dovrei dirvi?

– Com’è iniziata… come continua… insomma, qualcosa.

Va bene, ho capito. Ve ne parlerò… Contenta?

– Sì.

– Adesso andiamo a fare colazione, però. Ho una fame…

 

 

Harry era già seduto al tavolo quando arrivarono.

Ron lo guardò con un sorrisetto tipico di chi la sa lunga, per poi chiedere

– Allora… com’è andata stanotte?

Harry avvampò, mentre Hermione, incuriosita chiese al rosso

– Perché, cos’è successo?

– Niente!!!

Esclamò Harry

– Sì, sì certo… Si da il caso, Hermione, che qui ci sia qualcuno che ha passato la notte fuori dal dormitorio…

Harry arrossì, se possibile, ancora di più

– Vi dico che non è successo niente!

Eddai, Harry! Non ti fidi più di noi?

Hermy, è inutile che fai quella faccetta-da-povero-cucciolotto-sperduto. Non attacca.

La ragazza sgranò ancora di più gli occhioni luccicanti.

– Lo avete fatto?

– HERM!!!! MA CHE DOMANDE FAI?!

Sbottò il moretto

Decisamente

Concluse Ron

– Chi stava sopra?

– RON! TI CI METTI PURE TU?

– Non urlare, o ci sentono tutti! Ricordati che non sei più nel dormitorio del tuo amoruccio, dove non c’è nessuno

Lo rimproverò Hermione

Comunque secondo me era Draco l’attivo – intervenne Ron – Figurati se un Malfoy si fa sottomettere così facilmente…

E invece ti sbagli.

Disse Harry alla fine

Ahahahah fregato!!!!!!!!!!!!!!!! Visto che alla fine ce lo hai detto? Ahahahahahahahahahah!!!

E tra te e Oliver?

E chi ti dice che noi ---

– Andiamo, Ron… Lui è più grande, ed ha più esperienza. È ovvio che il vostro è un rapporto che va ben oltre il platonico.

Ed invece non abbiamo mai fatto niente, NOI.

– Sì, sì, come no…

Ma Harry si interruppe quando vide Hermione che guardava con insistenza al tavolo dei serpeverde.

Che c’è, Hermione? Qualcuno che ti interessa?

– Adam le ha chiesto di uscire

Rispose Ron al suo posto.

La ragazza era imbambolata, e difficilmente avrebbe spiaccicato parola

Mh, capisco… E lei che ha risposto? Quel tipo non mi piace molto.

– Neanche a me se è per questo, ma che vuoi che succeda. Anche se in effetti è un serpeverde

– Non è questo il problema, Ron. Anche Draco è un serpeverde.

E non mi sembra sia stato esattamente il tuo migliore amico fino ad un mese fa.

– Fatto sta che in fondo è una brava persona. Ma è meglio lasciar perdere il discorso prima che finiamo a litigare. Piuttosto, quell’Adam… non credi che possa nascondere qualcosa? E se facesse del male ad Herm?

Ad HOGWARTS? Che vuoi che le

Ma non finì, memore di tutti i guai che erano successi all’interno del castello fin dal loro arrivo, nonostante questo dovesse essere impenetrabile

E se picchiasse Hermione?

Disse inorridito Ron

O se la rapisse?

O derubasse?

E se la uccidesse?

O la stuprasse?

– EHI!!!!!!

Sbottò alla fine la diretta interessata

Ma la volete piantare?

– Scusa…

Mormorarono all’unisono

– Ad ogni modo questa sera usciremo insieme. E non mi accadrà nulla. Dopodiché gli dirò che mi è molto simpatico, ma che per me è solo un amico.

Disse Hermione non troppo convinta delle sue ultime parole.

Sarebbe uscita con lui.

Ed avrebbe dimostrato a se stesso che l’amore non è solo un’illusione.

 

 

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Wholààààààààààààààà!!! Ta-dan! Eccomi qua!

Lo so, i nostri piccioncini hanno avuto poco spazio… ma se non altro si sono divertiti.

Visto che non è una nc-17 non ho inserito la lemon, spero che così vi vada bene lo stesso.

 

__ROBY__ _ Grazie. Nemmeno io me l’aspettavo che Eve fosse una secchiona, sul serio. Ma mi serviva un modo per giustificare la sua assenza da questa fic, e riflettendo un attimo sul personaggio mi sono resa conto che dovrebbe andare abbastanza bene a scuola, e dovrebbe anche essere abbastanza orgogliosa da non permettere che altri vadano meglio di lei… ma ora basta, sto parlando troppo ^^ Harry e Draco non hanno avuto moltissimo spazio, però, però… a me sono piaciuti (evviva la modestia…) ed Harry è così dolce…

 

mistica _ Thanks. Ron ancora non ve l’ho detto, ma Fred credevo che si fosse capito… mh… tanto presto scriverò anche un bel pezzetto su di lui, per cui sarà tutto più chiaro. Però sono contenta che ti ci stai scervellando… perché significa che ti interessa e che sono abbastanza brava a far venire i dubbi alla gente ^^ Sì, lo so, non sono normale ahahahaha… non ti dico niente sulle vacanze dai Dursley, vedrai da te fra qualche chappo. Adam non ha molto tatto, ma a me non dispiace come personaggio. Anche se ho notato che fra lui ed Eve, non è che abbiano riscosso poi molto successo ç__ç poveri ciccini miei incompresi…

 

 

Grazie anche a chi legge solo.

Un bacione

 

 

Vahly.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 16
*** Appuntamento al chiaro di Luna ***


16 - Appuntamento al chiaro di Luna

An angel from the sky

Chap 16 – Appuntamento al chiaro di luna (la verità viene sempre a galla)

 

 

 

Hermione non si era mai sentita così agitata. Nemmeno agli esami per il G.U.F.O., probabilmente.

Continuava a guardare l’ora da sotto il mantello dell’invisibilità che le aveva prstato Harry, in attesa che Adam arrivasse.

“Idiota”, si ritrovò a pensare “fra due giorni c’è la gita a Hogsmeade. Non poteva chiedermi di vederci lì?”

Ma non ebbe il tempo di pensare ad altro, perché vide il ragazzo in lontananza.

Si nascose, giusto il tempo di ficcare il mantello nella borsa, e poi si fece vedere.

– Ciao Hermione. È tanto che aspetti?

– Abbastanza

Rispose lei in un tono decsamente non troppo dolce.

– Scusami. È che il nostro prefetto non voleva decidersi a levarsi dall’ingresso, e ho dovuto aspettare per poter passare inosservato.

– Va bene…

Rispose la ragazza, stavolta un po’ più convinta.

Cosa facciamo?

– Non so, potremmo fare un giretto per il castello, no? Dev’essere bello il castello visto di notte, illuminato dai candidi raggi lunari…

– Come sei poetico

Notò Hermione, sinceramente sorpresa. Non era poi così male, dopotutto. E sembrava essere anche intelligente, oltre che carino.

Chissà se Ron… no, non doveva pensare a lui.

Sorrise al suo accompagnatore, poi voltandosi in direzione dell’ingresso gli chiese

– Allora andiamo?

 

 

 

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Harry anche quella sera era andato nella camera di Draco. Ron gli aveva promesso che lo avrebbe coperto in caso che qualcuno se ne fosse accorto; e lui ovviamente aveva colto l’occasione al volo. Tantopiù che il biondino non sembrava esserne affatto dispiaciuto, anzi… Gli aveva detto che lo avrebbe raggiunto lì, ed Harry lo attendeva comodamente seduto sul suo letto. Era tutto intento a guardarsi intorno, come a ricercare i particolari che denotassero l’abituale presenza del suo ragazzo in quel luogo, quando gli cadde l’occhio su un foglio accartocciato ai piedi di un cestino, come se Draco l’avesse gettato da lì e poi non si fosse preso la briga di raccoglierlo.

Harry si sentì insolitamente incuriosito dalla cosa, ed anche se sentiva che non avrebbe dovuto farlo, decise ugualmente di avvicinarsi e raccoglierlo.

Dispiegò delicatamente la pergamena, quasi come se avesse avuto paura di romperla, e prese a leggerne il contenuto.

 

Draco, mi sono giunte strane voci a proposito del tuo comportamento quest’anno, assieme a dettagliati resoconti della vita sociale e, non meno importante, amorosa di tua sorella.

So bene che per lei è un ambiente nuovo, e che non può conoscere le consuete distinzioni tra persone che vale la pena frequentare e persone inferiori per cui non ne vale la pena, ma confidavo nel fatto che tu le indicassi la giusta via da seguire. A quanto vedo, invece, è avvenuto il contrario, e ti sei lasciato coinvolgere dalle sue sciocche idee di uguaglianza tra maghi e non.

Ho inoltre saputo da fonti attendibili che hai alquanto fraternizzato con Potter.

Voglio che ti sia chiaro che non voglio assolutamente che tu ti avvicini a lui se non per motivi inerenti alla nostra causa.

Inoltre, da quanto ho sentito, queste voci sono giunte anche al nostro Oscuro Signore, e da ciò che mi è stato riferito, devo dedurne che la cosa non gli ha fatto per nulla piacere.

Spero solo che tu abbia una spiegazione plausibile al tuo comportamento, che sarà in ogni modo giustamente punito.

Credo inoltre che ti sia chiaro che dovrai trovare il modo di fare a più presto ciò di cui abbiamo parlato. Sarebbe alquanto spiacevole, a mio avviso, se qualcuno ritenesse che tu stia dalla parte sbagliata, e per te sarebbe altrettanto spiacevole se le il peso delle tue mancanze dovesse ricadere su tua sorella.

Gradiremmo, ad ogni modo, la tua presenza al castello per le vacanze di Natale.

Riferisci ad Eve che verremo a prendervi alla stazione alla stessa ora degli altri anni.

 

La lettera non era firmata, ma Harry capì al volo chi fosse il mittente. E si sentì salire una rabbia che difficilmente avrebbe potuto controllare se Draco fosse arrivato in quell’esatto momento.

Certo, lui era in torto per aver guardato una cosa non sua, ma Draco… perché non gliene aveva parlato? E poi, cosa significava “Credo inoltre che ti sia chiaro che dovrai trovare il modo di fare a più presto ciò di cui abbiamo parlato”? Che diavolo doveva fare, Draco?

Da una parte, però, cominciava anche a sentirsi profondamente preoccupato. Soprattutto per quel “Spero solo che tu abbia una spiegazione plausibile al tuo comportamento, che sarà in ogni modo giustamente punito”… che cosa gli avrebbero fatto? Lo avrebbero rivisto a Natale… mancava poco, oramai.

E lui, come uno stupido, aveva anche pensato di chiedergli di andare con lui, Ron ed Hermiocazzo! Non aveva avvisato i suoi amici… ed ora?  Ma ci avrebbe pensato più tardi.

Ora doveva chiarire con Draco la faccenda della lettera.

Passarono una decina di minuti prima che il biondino arrivasse, un po’ stanco e con il fiatone.

– Ciao Harry… – sorrise radioso – scusamipuff puff… se ho fatto tardi, solo… che… qualcuno si è divertito a bloccare l’ingresso… ai sotterranei… ed io non… sapevo… come passare… ho fatto una corsa… per arrivare in fretta…

– Che cosa dovevi fare, stasera, prima di venire qui?

Chiese Harry un filino irritato, sforzandosi di mantenere la calma.

– Niente di che, solo che la McGrannit e Piton pensano che i miei voti nelle loro materie siano calati, ed hanno voluto chiedermi se c’è un motivo per questo…

E c’è?

Draco guardò Harry.

Notò l’espressione del moretto, e si chiese che cosa gli fosse successo. Sembrava che qualcosa lo infastidisse, ma non riusciva a capire cosa potesse essergli successo.

Si sedette accanto a lui, ma quando fece per poggiare la propria mano sulla sua, il ragazzo la scansò. Draco fu più ferito di quanto non si aspettasse da quel semplice gesto. Guardò Harry negli occhi e gli rispose

– No. Non c’è alcun motivo per cui io debba andare male in questo periodo. Non sei d’accordo?

– Sì, credo di sì

Disse distrattamente Harry, mentre pensava ad un modo per affrontare l’argomento lettera.

Si alzò dal letto lentamente, guardando in direzione opposta a Draco, che, allarmato, gli chiese

Dove vai?

Harry si girò, tentando di sorridere, ma la sua espressione non risultò affatto allegra.

Anzi.

– Da nessuna parte. Ho solo bisogno di sgranchirmi le gambe, è più di mezz’ora che sono seduto.

– È perché sono arrivato in ritardo?

Chiese alla fine Draco, spazientito e preoccupato allo stesso tempo.

– Come?

– Sei arrabbiato perché sono arrivato in ritardo? Perché altrimenti non riesco proprio a capire cosa io ti abbia potuto aver fatto.

Dentro di Harry c’era un aspro combattimento tra la voglia di sbattergli in faccia quella maledetta lettera e chiedergli che cosa stesse succedendo, e il voler aspettare che fosse lui a parlargliene.

Se lo farà” sussurrò una vocina maligna dentro di lui. ma decise di non dargli peso.

– Niente, scusa. Giornataccia. – disse infine il grifondoro – Non volevo prendermela con te, mi spiace.

Dava ancora le spalle a Draco, e non si era accorto che quest’ultimo si era avvicinato, fino ad abbracciarlo da dietro.

– Ti va di parlarne?

– Non ora

Disse, mentre un brivido lo scuoteva leggermente al tocco delle braccia del biondo strette attorno alla sua vita.

– Senti, Draco

– Eh?

– Ti va di venire con me, Ron ed Hermione a Natale? Dai miei zii… non saranno tipi molto accoglienti, però…

– Non posso. Mi dispiace, sul serio… non sai quanto mi peserà non vederti, ma devo proprio tornare a casa.

– E se dici ai tuoi che resti ad Hogwarts?

– Non posso, Harry. Ti prego, non insistere.

Il moro si sciolse da quell’abbraccio, e si voltò a guardare Draco

– Per favore, non mi sembra di chiederti poi molto. Non puoi inventare una scusa?

Il suo tono di voce si era fatto molto più serio, così come il suo sguardo.

Draco distolse lo sguardo, senza rispondere, come se pensasse.

Alla fine alzò gli occhi argentei su quelli verdi di Harry, e disse a bassa voce

 – È il primo Natale che trascorro con Eve. Ci sarà anche sua madre… non posso mancare.

Harry a questo punto non ci vide più.

– CERTO, EVE. È LEI LA RAGIONE, ALLORA?

Draco se la prese non poco per la sua reazione

Che c’è, ora non sarai geloso anche di mia sorella, spero!

– NON È PER LEI. MA CAZZO, CHE MINCHIA STIAMO INSIEME A FARE SE NEMMENO PARLIAMO?

Ma di che cazzo parli?

– DOVRESTI ESSERE TU A DIRMELO. PORCA MISERIA, NON PRETENDO CHE TU MI RACCONTI VITA MORTE E MIRACOLI DI QUELLO CHE FAI, MA ALMENO…

Si interruppe.

Cosa, Harry!? Perché ti assicuro che non ti sto seguendo.

– E quando mai lo fai.

– Ora smettila. Sono stanco di questa conversazione. Per cui se non vuoi spiegarmi che cazzo ti ha preso, è meglio che lasciamo perdere e che torni quando ti sei calmato.

– Bene! – esclamò Harry, incazzato nero – Anzi, forse è meglio che ci vediamo quando hai deciso di spiegarmi qualcosa.

E detto questo si diresse verso la porta, ed uscì sbattendola.

Draco era insieme incazzato e preoccupato.

Non capiva cosa gli avesse preso, e dubitava che fosse di un umore così pessimo solo per una giornata storta. Doveva esserci qualcos’altro.

Harry, dal canto suo, non era riuscito ad allontanarsi. Era ancora lì, davanti alla porta, dandosi mentalmente del coglione.

Dì lì a tre giorni Draco avrebbe preso il treno e tanti saluti. Sentì un forte dolore al petto, ed un forte senso di rimorso. Alla fine, neanche trenta secondi dopo essere uscito, riaprì la porta ed entrò. Vide chiaramente

Draco, seduto sul letto alzarsi di scatto con gli occhi sbarrati. Non se lo aspettava, probabilmente.

Aprì la bocca per dire qualcosa, ma Harry non gliene diede il tempo.

Gli si gettò letteralmente addosso, stringendolo a se così forte che per poco non riuscì a soffocarlo.

Stronzo. Mi stai facendo preoccupare tantissimo, lo sai?

Draco sentì immediatamente la rabbia svanire.

– Ah, io, è? E il signorino, con gli scatti improvvisi di rabbia?

– È colpa tua. Perché non vuoi raccontarmi che cosa sta succedendo?

Gli chiese con un tono diverso da prima.

Non era più arrabbiato, quasi… supplichevole, anche se in modo meno disperato

Harry, io non capisco che cosa tu voglia dire…

Il ragazzo si sciolse dall’abbraccio e si chinò a prendere qualcosa appallottolato a terra

– Io… lo so che non avrei dovuto farlo, ma… ero qui che ti aspettavo quando… ho visto questa. – disse a bassa voce, dispiegando una lettera – prima che tornassi, l’ho rimessa esattamente dov’era prima. Io… non volevo arrabbiarmi, solo che avrei voluto che tu me ne avessi parlato. E poi, ci sono delle cose che… non lo so, mi hanno fatto preoccupare.

Draco sbarrò gli occhi e gliela tolse di mano

– Sono un idiota. – ridacchiò – un vero idiota. È già, non dovrei lasciare le mie cose in giro. Ah, quante volte i miei si sono incazzati per questo mio brutto vizio

Poi si girò verso Harry. Non sapeva cosa avrebbe dovuto dirgli, c’erano delle cose che doveva evitare anche solo di accennare, o lui avrebbe cercato di andare più a fondo.

Ma forse si meritava una spiegazione, dopotutto.

Gli sorrise.

Harry sorrise di rimando, incoraggiante, poi gli prese una mano fino a farlo sedere sul letto, per poi metterglisi affianco.

Harryesordì Draco – mi piacerebbe molto poterti raccontare ogni singolo dettaglio della mia vita. Purtroppo questo non è possibile.

Harry aprì la bocca per parlare, ma Draco lo bloccò

Fammi finire, aspetta. Dicevo, per quanto vorrei dirti tutto, questo non è possibile. Proverò però a dirti quello che posso, per cui per favore, se ci sono cose che non ti dico, non insistere ulteriormente. Allora, da dove vuoi cominciare?

Harry prese un attimo la lettera, scorrendo velocemente le righe con lo sguardo.

Poi si fermò.

– “Credo inoltre che ti sia chiaro che dovrai trovare il modo di fare a più presto ciò di cui abbiamo parlato”… che cosa significa? Cosa devi fare? E poi… cosa vuol dire “e per te sarebbe altrettanto spiacevole se le il peso delle tue mancanze dovesse ricadere su tua sorella”? Qui dice anche che il tuo comportamento sarà punito… in che modo? Che rischi corri? 

Draco trasse un sospiro.

– Va bene. Allora… , è una faccenda un po’ complicata. E tu non mi stai rendendo la vita facile, ovviamente. “Da dove vuoi cominciare” in genere implica UN punto d’inizio. Partirò da quest’estate. Forse ti sarai chiesto come mai mio padre abbia deciso tutto d’un tratto di accogliere con noi la mia cara e dolce sorellina. Non che mi dispiaccia, ovviamente. Ma come mai non lo ha fatto prima? Per quanto mio padre odi i babbani e i mezzosangue, tiene comunque a lei. Dopotutto ha il suo sangue nelle vene. Ebbene – e qui tremò leggermente – quest’estate mia madre è morta.

A Harry venne in mente il fatto che Harmione diceva di averlo visto piangere. Inoltre in quel periodo sembrava particolarmente… fragile. Si sentì stringere il cuore… doveva aver sofferto motissimo, in quel periodo. E chissà quanto ancora soffriva… e lui non solo non aveva fatto nulla per aiutarlo, ma lo stava anche costringendo a rievocare quei dolorosi ricordi.

Draco, mi spiace, io…

– Non lo sapevi. Non l’ho detto a nessuno, non volevo gli sguardi di pietà della gente, è già dura così. Comunque non è stato un incidente. Aveva disobbedito a Voldemort, che voleva affidarmi un compito. Lei si era opposta fermamente più volte, ed alla fine il “Signore Oscuro” – lo pronunciò con una punta di evidente disprezzo – decise di sbarazzarsi di lei. In quei giorni non parlai con nessuno, nemmeno con mio padre, stavo troppo male. Fatto sta che lui partì poco dopo, e tornò dopo una settimana con una sorpresa: Eve. Per quanto potesse essere grande il mio dolore, lei sembrò riportare la luce nella mia vita, e cominciavo a sentirmi meglio. Presto però mi fu chiaro il vero motivo di quell’allegra rimpatriata familiare. Voldemort aveva bisogno di noi… di lei.

Gli occhi di Draco erano lucidi, e si vedeva che tratteneva a stento le lacrime.

Harry si sentì in colpa per avergli chiesto spiegazioni a tutti i costi, forse ancora non era pronto per questo.

Gli passò un braccio intorno alla vita, e con l’altra mano gli accarezzò dolcemente il volto.

Draco, se non te la senti

– No – scosse la testa – non importa. , io non potevo permettere che lei venisse coinvolta in qualcosa che nemmeno conosceva. Io ero pronto a diventare un mangiamorte da quando avevo sei anni… è da quando ero nella culla che mio padre mi ripete che questo sarà il mio destino, e da quando ero piccolo mi addestra per questo. Ma lei no. Lei sapeva a malapena cos’era la magia, non potevo permettere che fosse coinvolta in un qualcosa più grande di lei per degli ideali in cui nemmeno credeva… per colpa di un padre che non aveva mai conosciuto prima. Dopo la morte di mia madre, avevo capito che cosa si prova a vivere senza un genitore… – poi si voltò verso Harry – o senza entrambi. Anche se a me è rimasto sempre mio padre, e forse non potrò mai capirlo fino in fondo. Mi presentai da voldemort da solo, chiedendogli di non coinvolgere mia sorella. Lui non fu contento del fatto che “pretendessi di dirgli cosa fare e cosa non fare”, ma alla fine riuscii a convincerlo. Se fossi riuscito a portare a termine il mio compito, non avrebbe toccato mia sorella. Ovviamente non credevo che avrebbe mantenuto la sua parola, ma non avevo altra scelta. Accettai. Tuttora mi chiedo se ho fatto bene…

Distolse lo sguardo da Harry, e si coprì il volto con le mani.

Il moretto gli accarezzò la schiena, lentamente, poi lo strinse a se.

Draco, cosa ti ha chiesto?

Domandò il moretto, leggermente spaventato.

– Dovevo… consegnarti a lui.

Harry lo strinse più forte, continuando ad accarezzarlo lentamente.

– Naturalmente a quel punto non potevo più rifiutarmi. Ma dentro di me non sapevo cosa fare. Non volevo abbandonare mia sorella, ma… anche l’idea… di essere la causa della tua morte… o di farti unire a lui…

Harry stava malissimo a vederlo così.

Draco singhiozzava, ed anche se aveva il volto coperto, era evidente che piangeva.

Harry tentò di rassicurarlo

– Ehi, sono scampato a lui tante di quelle volte… anche se tu mi portassi da Voldemort, probabilmente troverei un modo per cavarmela.

– Non è detto… però… che voglia ucciderti… lui ha bisogno della tua forza… dei tuoi poteri… è probabile anche che voglia… farti unire ai suoi mangiamorte.

MA IO NON LO FARÒ MAI! Draco, non devi preoccuparti, non mi unirei MAI a lui!

– Oh, ti assicuro che ha metodi di persuasione molto convincenti…

– Ho già provato la sua crociatus e non---

– Non mi riferisco a quello.

E a cosa, allora?

– Ti ricordi che ti avevo detto che c’erano cose sulle quali è meglio sorvolare? Bene, questa è una di quelle.

Harry per un attimo fu sul punto di insistere, ma poi decise di lasciar perdere

– D’accordo.

– Grazie. Con questo credo di avere risposto alla tua prima domanda. Il coinvolgimento di mia sorella… , è la risposta alla seconda. Se non porterò a termine ciò che mi è stato assegnato, il Lord coinvolgerà anche lei. E mio padre è dello stesso parere. Ovviamente ne sua madre ne lei sanno… cioè sapevano niente. È questo ciò che ho detto ad Eve l’altra volta. Che se non ti consegno al mostro cattivo, spunta fuori l’uomo nero che la porta via.

Ridacchiò

E lei, da brava idiota, non si è per nulla preoccupata della sua incolumità. È evidente che non conosce Voldemort… Piuttosto, ha insistito perché io ti parlassi. Per quanto riguarda la mia… punizione… non devi preoccuparti, non mi faranno fuori. Hanno ancora bisogno di me.

Draco era ancora scosso, ma non poté fare a meno di congratularsi con se stesso.

Era riuscito ad esporre i fatti principali senza incappare in dettagli che avrebbero potuto portare problemi. Poi il fatto che proprio Quei dettagli fossero importanti quanto, se non più, del resto, ora aveva poca importanza.

Harry era già fin troppo preoccupato così.

– Mi dispiace.

Gli sussurrò il moro

– Non pensavo che fosse per questo che non volevi dirmi nulla. Cioè, ho immaginato che fosse qualcosa del genere, ma… Non devi preoccuparti; io me la caverò. …dopotutto, me la sono sempre cavata… e se fosse necessario, mi consegnerò io stesso all’oscuro. Tanto per dargli qualche bella mazzata e liberarti di lui. Ce la faremo, amore. E un giorno ci rideremo su. Draco annuì debolmente.

Va bene, Harry… ce la faremo. Voglio crederci.

 

 

 

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Adam ed Hermione avevano girato pressappoco tutto il castello. Avevano parlato di parecchie cose, anche se tutte futili ed insignificanti. Hermione si sentiva leggermente in imbarazzo a stare sola con lui, ma d’altra parte era da quando era arrivato che la pervadeva una generale sensazione di benessere.

Oramai si era fatto tardi, ed Adam le disse che forse era meglio andare.

Hermione aveva debolmente annuito con la testa, ed i due si diressero verso l’ingresso.

Hermione?

La chiamò una volta arrivati

– Sì?

– Grazie. Sono stato veramente bene questa sera. E tu mi piaci moltissimo, per cui volevo chiederti se tu…

Usciremo ancora insieme Si sorprese a dire lei.

Anche per me è stata una bella serata, Adam.

All’improvviso il ragazzo si chinò su di lei, e le sfiorò le labbra.

Ma Hermione non riuscì (o forse non volle) scansarsi. Arrossì ugualmente di brutto.

– Lo sai che sei veramente carina quando ti senti in imbarazzo?

Ridacchiò lui

– Idiota!

– Grazie. Lo prendo come un complimento… Allora ci vediamo, ci conto! Buonanotte principessa!!!

E detto ciò si voltò per dirigersi verso la loro sala comune.

Hermione si sentiva le labbra bollenti.

Ma, e se ne chiedeva il motivo, non era affatto arrabbiata con lui.

 

 

 

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Ciao a tutti!!!

Vi è piaciuto il capitolo? In realtà volevo descrivere maggiormente l’appuntamento di Adam ed Hermy, ma poi ho cominciato a parlare di Draco… non so nemmeno io, perché, ma mi è uscito così. Le spiegazioni dovevano avvenire più avanti, ma ho deciso che in fondo è meglio così: Draco nasconde ad Harry ancora molte cose, che verranno fuori più o meno casualmente durante la vicenda, e se portavo ancora avanti il “momento della quasi-verità” chissà quando affittavo. Inoltre si avvicinano le vacanze di Natale, Harry doveva assolutamente sapere tutto prima di esse, e non mi andava di farvi aspettare troppo per il rimpatrio familiare… ehehehe

Ovviamente ciò che Draco ha raccontato non è tutto ciò che c’è da sapere, ma è invece una versione molto “acqua e sapone” della realtà dei fatti. Non credevate mica che io fossi così banale, eh? “Oddiiiiiooo… la mia sorellina rischia di morire se non uccido il mio fidanzaaatooopiaaangooo!!!”… cioè, anche questo è vero, ma volevo farvi sapere che c’è dell’altro che non viene detto. È importante che Harry scopra il resto da solo, per la sua decisione finale. No, finale è troppo… diciamo allora “per la sua decisione mediana”. Non suona altrettanto bene ma è più realistico, alla fine ancora troppo mi ci manca. Spero che non vi stancherete nel frattempo. ^^

Allora, allora… Adie come vi pare? Sempre più sborone? Un filino meglio?

Io mi sto letteralmente innamorando di lui. se fosse reale gli salterei addosso.

Sarà che mi piacciono i ragazzi un filiiiino stronzi… non troppo ovviamente. Ma viva il masochismo.

Dopotutto, se è vero che fa tutto il figo, sembra che sia abbastanza chiaro che è realmente interessato ad Hermione. Lei è ancora confusa, ma piano piano

Ah, sto meditando di far lasciare Eve e George.

Lei si lamenta perché si vede sempre meno, e lui poverino non ne può più di una ragazza con cui non conclude niente.

Scherzi a parte, non so… voi come la vedreste se trovo a Eve qualcun altro?

Naturalmente è solo un idea, nulla di definito.

Non so chi, devo ancora decidere, dopotutto è solo un’idea.

Aaaaaaaaaah!!!!!!!!!!!!!!!!! Checcasiiino!!!

Devo anche far fare qualche apparizione a Ginny, poverina è stata esclusa, e Ron è praticamente sparito… Fred e Oliver si vedranno a Hogsmeade, nel prossimo capitolo o in quello successivo, ma ci sono un sacco di cose che devo scrivere e non so dove infilaaarleee!!! (ti do un consiglio io? NdAdam Adie fai schifo!!!NdMe)

Vabè, troppi spoiler…

 

Un ultimo indizio per chi ce l’avesse con il mio povero Adie per l’episodio in cui il nostro biondino lo fissa come un povero pesce lesso: Draco si è sentito attratto da lui per lo stesso motivo per cui Harry ha subito il fascino di Eve.

 

Scervellatevi pure se volete, ma è una cosa che verrà chiarita fra molto (molto) tempo, e forse non dovevo nemmeno dirvelo.

No, non dovevo proprio scrivere nulla di tutto ciò che ho scritto dopo il “ciao a tutti”… ma fa niente.

Così se non avete nulla di fare potete passare un po’ di tempo a scervellarvi e ad allenare la mente, cosa che non fa mai male.

 

Ringrazio chi (ancora) legge e commenta ^^

Thanks a lot

 

lily2000 _  Sì, Herm è moooolto confusa… Il mistero sarà svelato fra mh… tre capitoli se non sbaglio. Decina in più, decina meno. No, scherzo, lo vedrai presto ^^

 

mistica _  Grazie! Sì, Draco ed Harry sono dulzi dulzi e a me piace tanto così ^///^ I love questi ragazzi!!! Fred… ma su non si capisce? Ad Hogsmeade ti risulterà abbastanza chiaro comunque… quindi aspetta il prox cap (o il successivo, dipende da come mi viene)

 

Michelle Malfoy _  Grazie! Ma come, mi ti ingelosisci per così poco? Su, Draco è fedele non ti preoccupare (leggi l’indizio sopra, di più non dirò)… , anche se sono tornata, non ho avuto molte occasioni di collegarmi, indipercui non ho potuto postare… Però questo capitolo anche se è arrivato dopo parecchio tempo, è un po’ più lungo ^^ … e spero che sia valso l’attesa (almeno si comincia a svelare qualcosa, finalmente). Anche secondo me Draco è solo di Harry e viceversa, ma ho voluto provare, e sinceramente il risultato non mi dispiace affatto. Comunque thanks per aver letto praticamente tutto quello che ho postato finora (ce ne vuole di coraggio…) Danke danke!!!

 

__ROBY__ _  Ciao! Oddio, sinceramente non ho pensato ad una cosa del genere!!! Cioè, sicuramente qualcosa ci sarà stato, ma da lì a farmi i filmini e a decidere chi sia stato la parte attiva… ce ne passa… un conto è riflettere su certe cose per Harry e Draco (decisamente più piacevole), un altro conto… però non so se nel loro caso ci siano delle parti fisse. Indubbiamente “la fiamma di Ron” è un tipo a cui piace predominare. Tuttavia Ron quando ci si mette è un tipo piuttosto deciso e… non lo so, dovrò decidere. Lo sai che ti ho odiata per avermi scritto una cosa del genere? (scherzo, lo so che è colpa mia che mi invento certi pairing…)

 

Mistress Lay _  Ehi! Non puoi mica evitare così le mie domande, sa? Dillo che lo hai fatto a posta a sviare il discorso sulla mia ficcy per non rispondere! Draco si mette con Harry, vero, vero? È? Essuuuuuuuuuuuu… In realtà anche se ho salvato il capitolo della tua fic, ancora non l’ho letta ^^’’’’’’’’ …

Allora, Haerm è confusa, non sa nemmeno lei di chi è innamorata. Ma credo che in questo cap sia abbastanza palese quali (sotto sotto) siano i suoi reali sentimenti. Ah, sì hai centrato in pieno su Ron. Ahahaha ora però non mi vomitare, ok?

 

 

Vi saluto

Baci baci ^*^

 

 

 

 

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Capitolo 17
*** Regali ***


17 - regali

An angel from the sky

Chap 17 – Regali

 

 

 

Harry si era già vestito ed era pronto per tornare nel suo dormitorio quando Draco si svegliò.
Il biondino gli si avvicinò di soppiatto e abbracciandolo da dietro gli disse
– Che c’è, volevi andartene senza dirmi nulla?
Harry sorrise
– Più o meno. Diciamo che avevo pensato di fare un salto nelle cucine… Ma mi hai rovinato la sorpresa.
Gli rispose voltandosi e baciandolo dolcemente.
– Non ho tutta questa fame, sai?
Disse Draco dopo essersi staccato.
Lo attirò sul letto, facendolo distendere
– È tardi… credo che le lezioni saranno già iniziate.
– No, manca ancora una mezz’oretta
Lo rassicurò
Harry
– Perfetto… Allora puoi restare un altro po’?
– Sì, ma tu intanto vai a prepararti, che sennò rischi di fare tardi…
Draco lo guardò malamente, ma poi fece come gli era stato detto.
Anche se, dopo pochi secondi essere entrato nel bagno, fece capolino da dietro la porta
– Non è che ti va di fare una doccia con me?
Chiese sensualmente al moretto. Ma quando quest’ultimo, come risposta, gli tirò una cuscinata in pieno viso, decise di lasciar perdere.



– Fatto tardi di nuovo, eh?
Chiese Ron malizioso al suo migliore amico non appena raggiunse il suo posto.
Capita, sai 
– Certo, però ci stai prendendo un po’ troppo gusto. Sai che Neville per poco non si accorgeva che mancavi?
E tu mi hai coperto, vero?
– Sì, ma è l’ultima volta.
Rosicone.
– Io sarei che cosa?
– Un rosicone. Dato che non puoi combinare niente con Oliver, ci stai rosicando da matti. Ammettilo!
Ron lo guardò divertito.
– Basta che lo dici tu…
Ma in quel momento arrivò la professoressa, e non poterono continuare la loro conversazione.
La giornata passò abbastanza in fretta e le lezioni terminarono in un battibaleno.
Quasi tutti i professori tentarono di rendere la loro materia abbastanza leggera dato che era l’ultimo giorno di lezione prima delle vacanze di Natale: il giorno dopo ci sarebbe stata la gita ad Hogsmeade e poi via, tutti a casa, a festeggiare con le loro famiglie.
Quell’anno anche Harry sarebbe tornato a casa, e cosa che gli sembrava più stana di tutte, con Ron ed Hermione. I ragazzi avevano ottenuto dai loro genitori il premesso di passare il periodo natalizio con lui, ed il moretto ne era felicissimo.
Se solo Draco fosse andato con loro, poi, sarebbe stato tutto p.e.r.f.e.t.t.o … ma anche così non poteva che sentirsi contento.
Sarebbero stati dei giorni memorabili, ne era sicuro. Anche con la famiglia Dursley in mezzo ai piedi.



Sala Grande, ora di cena.

– Allora viene anche Adam?
Chiese incredulo Ron
– Ma non era solo un amico?
Gli fece eco Harry.
Hermione distolse lo sguado, imbarazzata.
– Beh, più… più o meno…
Ron ridacchiò.
Certo, avrebbe anche potuto dirglielo prima. Ma gli faceva davvero piacere che l’amica avesse trovato qualcuno con cui stare.
– Allora siamo: noi tre, Adam, Ginny con ColinOliver che verrà più tardi, Fred, George ed Eve
Riepilogò il rosso
Draco non viene?
– Non lo so Herm, glielo devo chiedere… Ma allora c’è anche Oliver? Wow, non pensavo che lo avresti veramente fatto venire…
Ron lo guardò fintamente offeso
– Perché no?
Sembravi così restio…
Hermione all’improvviso si voltò
a guardare qualcuno.
– Ah, è solo Adam Disse Harry con fare annoiato
– Già… “È solo un amico”…
Ribatté Ron scimmiottando l’amica
– Oh, piantatela voi due
Disse distrattamente la ragazza salutandolo con una mano
– Ora che ci penso, Ron… è un secolo che non parlo con tua sorella. Ma come va fra lei e Colin?
– Così così… lui è cotto, ma non sembra che a lei importi più di tanto.
– Poverino… Però con tutti i ragazzi che ci sono a scuola, poteva anche mettersi con qualcun altro. A te non da fastidio questa cosa, Ron? Sei sempre stato geloso di tutti i suoi ragazzi…
– Io NON sono
geloso! E poi non mi da fastidio per il semplice fatto che lui è un idiota totale, e so che in genere tiene le mani addosso. In più Ginny si lamenta sempre del fatto che non la attira fisicamente… in pratica è uno dei pochi con cui posso stare tranquillo.
– Ah, ora capisco…
Ridacchiò Harry, prima che anche la sua attenzione fosse attirata da qualcun altro.
Era arrivato Draco.



Anche quella sera, come al solito, Harry si recò dal suo ragazzo.

– Allora, domani vieni ad Hogsmeade con noi? Il ragazzo lo guardò divertito
– Ma come Potter, vuoi davvero che l’odioso Malfoy disturbi anche l’ultimo giorno che passerai qui ad Hogwarts?
Harry lo abbracciò
– Sì, sarebbe divertente un’ultima litigata…
Gli sussurrò prima di baciarlo
– E poi come glielo spieghi ai tuoi compagni?
Chiese il biondo, staccandosi leggermente
– La McGrannit potrebbe perderci il sonno, se intuisse qualcosa…
Harry lo guardò con gli occhioni da cucciolotto più supplichevoli che riuscisse a fare
– E su… Solo stavolta…
Draco ridacchiò
– No!
Se vieni domani posso darti il mio regalo…
– È un ricatto?
– Esattamente…
Disse Harry con un tono di voce più basso, spingendolo sul letto per poi sederglisi sopra
– In realtà ce l’ho anche ora, l’ho preso nel caso di un tuo eventuale rifiuto… ma sappi che ci rimarrei molto, molto male se tu domani non venissi…
Draco lo guardò malizioso
– Non ti basta farmi venire stasera?
Harry a quel punto ebbe un’idea.
Si alzò e guardandolo gli disse con tono di sfida
– No. E se non vuoi venire da solo, ti conviene accettare.
– Oh, non te ne andrai, tanto.
– Scommetti?
Draco si alzò e lo baciò con passione. Quando Harry cominciò a ricambiare, il biondo si staccò
– Ma come, non stavi andando?
– Fra un minuto…
Rispose il moro ricominciando a baciarlo.
Alla fine il grifone si staccò, e frugandosi in tasca, tirò fuori un pacchetto.
Visto che domani non vuoi venire e non so se farò in tempo a dartelo… Buon Natale, Draco.
Disse abbassando la testa imbarazzato. Draco gli diede un fugace bacio a fior di labbra e si alzò a prendere due pacchi.
Uno più grande, a vederlo sembrava molto morbido, l’altro più piccolo.
– E questi sono da parte mia. In realtà all’inizio avevo preso quello più piccolo, ma poi ho visto questo…
Disse porgendogli quello più grande
– Li apriamo insieme?
Propose il moretto. Draco annuì. Ma Harry, dopo aver rotto appena la carta, si fermò a fissare il suo ragazzo.
Che, dopo pochi secondi, tirando fuori una catenina in oro bianco, con un ciondolo che raffigurava un serpente sempre in oro bianco con un grifone in oro giallo intrecciati, gli sorrise estasiato.
– È bellissima Harry! Grazie!
– Allora ti piace?
Ma certo che mi piace! Ed anche se fosse stata solo una mina per la matita*, mi sarebbe piaciuta lo stesso per il solo fatto che me l’hai regalata tu… Allora, non me la metti al collo?
Harry gli si avvicinò e, prendendo la catenina in mano, gliela passò dietro al collo e la allacciò, per poi dargli un bacio sul collo appena al di sopra di essa
– E tu? Non apri il tuo? Anzi, i tuoi?
Harry fece cenno di sì con la testa.
Aprì il primo pacco, e ne tirò fuori un maglione.
Grigio verde.
Guardò perplesso Draco, alzando un sopracciglio
– Ti rendi conto del fatto che io non indosserò MAI un maglione con i colori serpeverde, amore?
Draco lo guardò innocentemente, intrecciando le dita delle mani
– Ma sono il colore dei miei occhi immersi nei tuoi, TESORO
– Non ci pensare proprio. Quanto ci hai messo a pensare una cazzata simile, luce dei miei occhi?
Perché, non ti piace?
Chiese fintamente deluso il biondino.
Sapeva perfettamente che Harry non l’avrebbe mai messo… e dentro di sé si stava divertendo da matti
– Ma certo che mi piace, oh mio caro bene… sono solo perplesso sulla scelta dei colori…
Draco sogghignò internamente
– Ma vedi, se tu non prometti di metterlo almeno una volta nella tua vita, io non ti darò il secondo regalo…
– Va bene se lo metto solo in privato?
– No…
Harry sbuffò
– Durante le vacanze dai Dursley?
– Più un volta dove qualche mago possa vederti
– Ricattatore
– Lo so
– Allora, questo secondo regalo arriva?
– Allora è un sì?
– Uffa… se proprio ci tieni…
Draco gli passò un secondo pacchetto
– In realtà non so se è una cosa troppo impegnativa, spero solo che ti piaccia…
Harry scartò il pacchetto con impazienza.
– È… STUPENDO!!!
Esclamò, vedendo il bellissimo anellino in platino, con un minuscolo smeraldo verde incastonato dentro
– In pan-dan (si scrive così?) col maglione, tesoro caro…
Harry si avvicinò a lui e lo baciò
– Con la differenza che questo lo terrò al dito ogni singolo giorno della mia vita… Allora, non me lo metti al dito?
Concluse, imitando le parole del compagno
– Con piacere…
Gli rispose il suo ragazzo, infilandogli l’anello.
Ed Harry promise a sé stesso che non se lo sarebbe mai sfilato… e così fece.
Non lo tolse nemmeno durante la notte, quando fece l’amore con il suo Draco, né la mattina dopo, sotto la doccia…
E non lo avrebbe tolto nemmeno in futuro, per nessun motivo al mondo…   



* L’idea della mina l’ho presa da Card Captor Sakura. Che le Clamp non me ne vogliano…


<><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><>

Continua
.

Scusate se vi rispondo, ma vado proprio di fretta… ringrazio comunque tutti coloro che leggono, e –soprattutto – chi commenta.

Un bacione!

Vahly

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Capitolo 18
*** Hogsmeade ***


18 - Hogsmeade

An angel from the sky

Chap 18 – Hogsmeade

 

 

 

Quella mattina Harry si sentiva leggermente triste. Sapeva che sarebbe stato l’ultimo giorno in cui avrebbe potuto vedere Draco nel giro di parecchi giorni, e dopo – sebbene con lui ci sarebbero stati Ron ed Hermione – sarebbe dovuto tornare dagli odiati Dursley.

E la cosa, ovviamente, non lo rendeva affatto felice.

Così già da quando si era alzato il suo umore era decisamente pessimo.

Che hai fatto Harry?

Gli chiese un po’ preoccupata Hermione poco prima di partire per Hogsmeade

– No, nulla…

Cominciò lui, ma fu interrotto da un paio di voci conosciute alle sue spalle.

– Ciao Ron! E Adam… 

Salutò voltandosi di scatto.

– Buongiorno Harry.

Rispose cordialmente il moro serpeverde per poi avvicinarsi ad Hermione e dargli un leggero bacio sulla guancia e sussurrargli all’orecchio

E buongiorno anche a te…

La ragazza arrossì un poco, ma si riprese subito e sorridendogli gli rispose con un semplice

– Ciao.

Ron si sentì un po’ innervosito a quella vista: non si fidava di Adam.

Non sapeva il perché, ma c’era qualcosa in lui di… strano, ecco. Non sapeva spiegarselo, ma era come se nascondesse qualcosa.

Ma forse il suo astio derivava solo dal fatto che era un serpeverde. Nemmeno Malfoy gli andava poi così a genio, a dirla proprio tutta… ma lui su quell’argomento era proprio l’ultimo a poter parlare. Ah, quando Harry l’avesse scoperto 

– Ecco che arrivano gli altri!

Esclamò Harry distraendolo dai suoi pensieri, mentre indicava Eve, Fred e George che si avvicinavano, seguiti da Ginny e Colin mano nella mano

– Che schifo

Mormorò Ron rivolto all’amico mentre guardava questi ultimi due

– Oh, dai… sono cosìccariiiiniii insieme…

Ron fece una smorfia, ma la gomitata che Harry gli appioppò su un fianco lo fece smettere.

– Ciao ragazzi!!!

Li salutò Herm allegramente staccandosi da Adam che la stava abbracciando. Dopo i vari convenevoli, si avviarono verso l’ingresso, dove li attendeva la McGrannit per controllare fossero tutti prima che andassero.

 

 

 

***Ad Hogsmeade…***

 

 

 

– Allora Oliver viene?

Chiese Harry in un tono casuale

– Certo… ma ci attende già lì…

Rispose Ron un po’ in imbarazzo.

Mentire al suo amico si faceva sempre più pesante… solo che non aveva il coraggio di rivelargli la verità.

– Capisco… Immagino che vorrete stare un po’ da soli, no?

– NO!!! – si lasciò sfuggire il rosso, per poi proseguire arrampicandosi sugli specchi – Cioè, non ce n’è bisogno. insomma… più siamo e più ci divertiamo, no? E poi anche voi non vedete Oliver da una vita… sarebbe un’ottima occasione per stare un po’ insieme a farci quattro chiacchiere…

Harry lo guardò perplesso.

“Fa che la beva… fa che la beva…” pensò Ron.

– Sicuro?

Chiese poi il moretto

– Sì

Harry fece un’alzatina di spalle, per poi mormorare

– Come vuoi…

Intanto Eve e George, Adam ed Hermione e Colin e Ginny non facevano altro che comportarsi da tipiche coppiette felici-e-appena-fidanzate.

Quando Harry Ron e Fred se ne resero conto, si sentirono vagameeenteee a disagio lì in mezzo.

– Ragazzi, fra un po’ vomito…

Disse Fred agli altri due

– Io non sono così con Draco, vero?

Chiese Harry in tono supplichevole

– Vuoi la verità?

– No, Ron, forse è meglio che io non lo sappia…

– Ehi, c’è Baston

Disse Ginny alle spalle di Ron facendolo sussultare

– Oh, bene… dov’è?

Rispose lui, un po’ troppo freddamente forse, per risultare convincente.

– Lì

Indicò Fred osservando fisso davanti a lui.

Ron agitò la mano per farsi vedere, ma sembrava che il “suo” ragazzo li avesse già visti.

Quando arrivò si salutarono sorridenti, ma non sembravano aver sentito troppo l’uno la mancanza dell’altro.

Poi Oliver fece il giro di tutti i ragazzi salutandoli uno ad uno.

– Tutto bene con Baston?

Chiese Hermione preoccupata prendendosi Ron da una parte.

Ma certo. Perché?

– Mi siete sembrati, ecco, non so… un po’… freddi, forse. Vuoi restare un po’ solo con lui?

“Ancora questa storia?” pensò un po’ in difficoltà Ron che però rispose solo

– No, non preoccuparti Herm, è tutto a posto…

Fred, approfittando della situazione, si intromise tra i due

– Indago un attimo?

Ron capì al volo

– Oh, va bene, se per te non è un problema

Fred gli strizzò l’occhio

– Ci parlo un attimo e te lo riporto tutto intero.

Allontanandosi, chiese ad Oliver se gli poteva dire un attimo una cosa ed il ragazzo annuì, così i due si ritirarono dietro l’angolo.

– Grazie per l’interessamento, ragazzi… anche se a me sembra sia tutto a posto, comunque

Disse Ron tranquillo, mentre dentro di sé si sentiva sempre più nervoso. Ora, oltre a dover stare attento a come si comportava con Baston, doveva pure accertarsi del fatto che nessuno andasse a curiosare per sapere cosa si stavano dicendo suo fratello ed il suo ipotetico ragazzo… e George, l’unico che sapeva della cosa, era talmente preso dalla sua ragazza che non vedeva nient’altro… non gli sarebbe stato poi molto d’aiuto, probabilmente…   

Intanto, Fred e Oliver si erano rintanati dietro una casa, mettendo un incantesimo di protezione in modo che nessuno li avesse visti o sentiti

– Allora, mi spieghi cos’è questa storia?

Chiese Oliver

– Te l’ho detto… è solo per oggi. Ron non ha il coraggio di dire ad Harry con chi sta veramente e così abbiamo dovuto trovare un’alternativa valida.

E perché io?

– Beh… forse perché sono stato io ad uscirmene con Harry dicendo che anche Ron stava con un ragazzo.

– Sei sempre il solito…

Sbuffò l’ex studente alzando gli occhi al cielo.

Fred gli si avvicinò lentamente.

Ma ti piace anche questo di me, non è così?

Chiese sensualmente prima di catturare le labbra di Oliver.

– Diciamo di sì

Ridacchiò Oliver staccandosi un attimo, per poi riprendere a baciarlo con più passione di prima. I due si separarono dopo cinque minuti buoni

– Mi sei mancato, Ol

Anche tu…

– Ora forse è meglio andare, prima che vengano a cercarci…

– Sì, lo credo anch’io.

Quando i due furono tornati, Hermione chiese subito com’era andata a Fred, che inventò una scusa come

– È solo che si imbarazza facilmente con troppa gente… anche se non sembra è molto timido, sai…

Notando Ron che rideva divertito, gli bisbigliò in un orecchio

E tu non ti ci avvicinare troppo o sei morto.

Ron non sapeva se sentirsi divertito o spaventato da quelle minacce… il tono che aveva usato era decisamente molto, molto serio… ma la situazione stava presentando un lato comico che il rosso non si sarebbe mai nemmeno lontanamente immaginato…

 

 

Il gruppo fece un giro per Hogsmeade godendosi l’atmosfera natalizia che si stava diffondendo in tutti i negozi, e quasi nessuno fece più caso a Ron e Oliver. Un paio di volte Fred approfittò della distrazione degli amici per appartarsi un po’ con il suo ragazzo, e Ron si dovette impegnare per non far notare a nessuno la cosa, ma non ci furono troppe difficoltà. Eve e George, e Adam ed Hermione erano talmente presi l’uno dall’altra che non avrebbero fatto caso a niente, a dirla tutta, mentre Harry, Ginny, Colin e – alternativamente – Fred e Ron si divertivano a girare per i negozi, in molti dei quali c’erano addobbi e festoni, luminosi alberi di Natale e pupazzi giganti raffiguranti Babbo Natale animati grazie alla magia.

Dopo aver sostato a lungo a Mielandia e da Zonko, si erano riposati un po’ ai tre manici di scopa dove avevano incontrato Draco con Pansy Parkinson e la Bullstrode, Zabini, Tigher e Goyle. Ad Harry era pesato non poco ignorarlo e fare finta di nulla, ma non poteva fare altrimenti e non gli andava affatto di inscenare un finto litigio pur di parlargli, non il giorno prima della partenza.

Così lo stette a guardare da lontano, sperando che i suoi compagni serpeverde non ci avrebbero fatto caso.

Ma qualcuno lo notò.

– Ehi, guarda chi c’è…

Ridacchiò Pansy dando una gomitata ad Harry

– Potter e la sua banda di amichetti…

Rispose acidamente il biondo serpeverde mentre il suo cuore aveva un sobbalzo… Possibile che non avesse notato la presenza di Harry?

Oliver, ignaro della loro relazione, sibilò

Perché, la cosa vi crea qualche problema?

– Oh, no, non preoccuparti caro ex-giocatore di quidditch fallito…

Replicò Pansy.

Ma che cavolo ha in mente?” si chiesero sia Harry che Draco guardandola per storto.

Che cosa vuoi dire? Guarda che sono un giocatore professionista… informati prima di parlare!

– Certo che sono informata… e da quanto mi risulta non ti muovi dalla panchina. O forse sbaglio?

Se sono in panchina è solo perché ho avuto un infortunio. E ti conviene smetterla se non---

– Ehi, lasciala stare!

Si intromise Draco

“Bene, esattamente come speravo” pensò la serpeverde

– Sennò che fai?

Ribatté Oliver

– Te la vedrai con me… e loro

Disse calmo Draco facendo un cenno con la testa rivolto a Tigher e Goyle

– Beh, noi siamo comunque in maggioranza, Malfoy

Si inserì Harry.

Non gli andava certo di mettersi contro Draco, ma a quel punto doveva cercare di risolvere la cosa in un modo o nell’altro… e come farlo se non c’era in mezzo anche lui? o forse stava sbagliando completamente… Magari era meglio lasciar perdere ed andare tutti via. O no? La sua testa era in totale confusione… e lo fu ancora maggiormente quando Pansy tirò a Oliver ed Harry una torta in faccia ciascuno.

Ma… ma ma ma… sei impazzita?

Chiese Harry stravolto

Che c’è, Potter? Ora balbetti pure?

Harry avrebbe voluto rispondere, ma non fece in tempo, perché Ron prontamente lanciò loro addosso una burrobirra. Ben presto si scatenò un qualcosa di molto simile ad una rissa. E, quasi senza che Harry o Draco se ne rendessero conto, qualcuno li afferrò per la collottola e li sbattè fuori.

Ma che…?

Si chiese Harry spiazzato.

Pansy

Sibilò Draco assottigliando gli occhi.

Poi Harry si voltò, e scoppiò a ridere.

Che hai da ridere, Potter?

– Dovresti guardarti… Sei buffissimo!

Draco lo guardò un po’ scocciato, borbottando

– Guarda che tu non sei meglio, con tutti i capelli sporchi di panna montata.

E tu hai il collo sporco di cioccolata…

Mormorò suadente Harry prima di posare le labbra su quella chiazza di dolce sul collo pallido del suo ragazzo e leccare via il cioccolato.

Draco dapprima socchiuse gli occhi, sciogliendosi sotto il tocco del moro, poi la sua mente tornò lucida per un breve istante, ma sufficiente a farlo ragionare. Si staccò velocemente da lui, per poi ringhiargli contro un deciso

MA SEI PAZZO? SIAMO IN MEZZO ALLA STRADA!!!

Harry sfoderò due occhioni da cucciolo a cui Draco non sapeva resistere

– Scusa, ma… eri così… ehm… invitante… e poi io adoro la cioccolata.

Ed è solo per la cioccolata?

Gli sussurrò in un orecchio

– Beh, è sottointeso che adoro anche te, amore…

Draco sorrise.

E si appuntò mentalmente il fatto che la cioccolata ispirasse Harry in quel senso… gli sarebbe tornato utile dopo le vacanze.

Poi afferrò Harry per il braccio e lo trascinò nel primo vicolo nascosto che incontrarono, per poi posare le proprie labbra su quelle del grifondoro.

Anche qui siamo in mezzo alla strada…

Tentò di protestare il moretto, risultando però molto poco convincente.

– Non posso pensare che non ti vedrò per tutto il periodo delle vacanze… Mi mancherai moltissimo…

Confessò il ragazzo. Harry lo abbracciò.

Anche tu mi mancherai. Ti amo, Draco…

Anch’io ti amo, Harry.

Perché non passi a trovarmi? Avrai pure l’occasione di sgattaiolare fuori del castello una volta tanto.

– Può essere, ma io non ne sarei poi così sicuro. E sarebbe rischioso per te… se fossi tenuto sotto controllo potrebbero arrivare a te… e non mi va che ti succeda qualcosa a causa mia…

Disse dolcemente e preoccupato allo stesso tempo Draco, prima di baciare nuovamente Harry.

I due restarono in quel vicolo a lungo, solo a baciarsi e a parlare, promettendosi di scriversi e di incontrarsi da qualche parte, prima che ad Harry sorgesse un dubbio

Ma Pansy… l’avrà mica fatto apposta a scatenare la rissa per farci stare soli?

– Probabilmente… quella ragazza quando ci si mette mi fa quasi paura.

Però non mi è spiaciuta molto la sua idea, sai?

– Già, nemmeno a me…

Rispose sornione Draco.

Mentre parlava giocherellava con i ciuffi ribelli del moro, che non dava segno di alcun fastidio per quelle attenzioni.

– Forse sarebbe ora di tornare… credo…

Mormorò tristemente Harry

– Già…

Rispose poco convinto il suo ragazzo.

Nessuno dei due aveva affatto voglia di lasciare l’altro, ma dopo un ultimo bacio si separarono.

 

 

Quando Harry trovò i suoi compagni era quasi ora di tornare al castello.

Dov’eri finito?

Gli chiese malizioso Ron.

E voi? Sono ore che vi cerco…

Ron ridacchiò

– Sì, in effetti ci hanno cacciati perché davamo fastidio agli altri clienti… E quando ci hanno buttati fuori ho notato che mancavano due persone… tu, ed un certo biondino…

 Harry fece spallucce

– Mah, mi chiedo come mai… 

– Certo che Pansy è più sveglia di quanto pensassi

Harry annuì.

Non ebbero tempo di dirsi nient’altro prima di tornare: Oliver non sapeva nulla in fondo, e Harry pesnò che forse non era il caso di dirglielo, così tentarono di essere il più discreti possibile.

 

 

Più tardi Ron ed Hermione raccontarono al loro amico i dettagli di quando si erano accorti che mancava, e la loro fatica nel ditrarre il “ragazzo di Ron”, cosa che sembrava quasi dar fastidio a Fred… chissà perché, poi… Ginny aveva deciso di mollare Colin e di prendersi una pausa di riflessione che si prospettava essere molto, molto lunga, e Adam ed Hermione andavano parecchio d’accordo… e non solo. Eve e George avevano avuto qualche battibecco, ma nulla di troppo importante.

– Mi sono perso parecchie cose, insomma…

Disse Harry, anche se non era poi così dispiaciuto

– Già. E tu, allora?

Chiese Hermione curiosa

– Ho salutato Draco.

– Immagino…

Harry non rispose, limitandosi a sorriderle.

Il giorno dopo sarebbero partiti.

E sarebbe stato un Natale stupendo, se lo sentiva.

 

 

Peccato che non conosceva ancora le sorprese che lo aspettavano

 

 

Note dell’autrice

 

“Peccato che non conosceva ancora le sorprese che lo aspettavano…”

Eh sì, perché finalmente nel prossimo capitolo Harry scoprirà con chi sta Ron… povero cucciolo (Harry, intendo)…

Scusate se in questo capitolo non posso rispondere. Ringrazio comunque tutti coloro che leggono ed i pochi che commentano.

Lasciatemi una recensione, anche due righe, per farmi sapere cosa ne pensate, ok?

Un bacione a tutti, e buon Natale

 

- Vahly -

 

 

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Capitolo 19
*** Natale a Privet Drive ***


An angel from the sky
Chap 19 – Natale a Privet Drive




Quello fu il primo Natale, dacché aveva cominciato a frequentare Hogwarts, che Harry si accingeva a trascorrere in famiglia, se tale si sarebbe potuta chiamare quella con cui era costretto a passare ancora tutte le estati.
Si alzò abbastanza allegro in realtà, perché con i suoi due migliori amici al suo fianco sicuramente sarebbero stati dei giorni più piacevoli del previsto. Diede un’ultima controllata alle sue valige e poi svegliò Ron, che molto probabilmente lo odiò per non avergli consentito di dormire ancora per 5 minuti.
Hermione era già pronta quando i due ragazzi scesero con le loro valigie in mano. Sorrise loro, e poi fece cenno con la testa ad Harry di andare, perché le carrozze stavano per partire e non li avrebbero certo aspettarli.
All’uscita, Harry riuscì ad intravedere Draco, ma non poté fare altro che sillabargli un silenzioso “Ti amo” mentre nessuno lo vedeva: c’era decisamente troppa gente in giro anche solo per poter pensare di tentare una qualunque altra manovra di avvicinamento.
Hermione capì al volo che Harry avrebbe voluto parlargli, ma non le venne in mente alcun modo per riuscire a farli stare da soli (e la cosa la infastidì parecchio, visto che Pansy c’era riuscita).
Così si rassegnò a lasciar perdere, e mentre i suoi amici prendevano posto andò a salutare velocemente Adam, che fu assolutamente felicissimo di vederla e le promise di scriverle in quei pochi giorni che non si sarebbero potuti vedere.
Lei fu molto felice di questo, e l’atteggiamento sempre così premuroso e attento nei suoi confronti di quel ragazzo la facevano letteralmente sciogliere, soprattutto negli ultimi tempi.
– Andiamo!
La richiamò Ron, un po’ nauseato come al solito di fronte alle stucchevoli scene che era costretto a sorbirsi da quando i suoi migliori amici avevano trovato le loro dolci metà
– Arrivo!
La ragazza diede un ultimo bacio ad Adam, un’altra carezza e poi i due si separarono.
– Ce l’hai fatta!
Sbuffò il rosso una volta che lei fu entrata nella carrozza.
Hermione sibilò un acido
– Rosicone!
Ma poi non disse più nulla al proposito.
Il treno era abbastanza vuoto, o comunque non c’era il pienone che Harry si sarebbe aspettato. Fu quindi relativamente facile per il trio trovare uno scompartimento libero, dove poco dopo giunsero anche i loro compagni Luna e Neville, e ben presto arrivò anche Ginny, che si lamentava di quanto Colin fosse appiccicoso.
– Fred e George?
Le chiese Ron incuriosito. Doveva parlare un attimo con il fratello, ma ancora non ce n’era stata l’occasione
– Oh, George sta pomiciando con Eve, credo. Comunque era quello che faceva fino a cinque minuti fa. E Fred… Non lo so.
Ron sembrò piuttosto deluso dalla risposta.
Hermione interpretò la cosa come un’insofferenza alle coppiette felici (peraltro piuttosto comprensibile dato che aveva dovuto salutare Oliver solo il giorno prima, nuovamente, e chissà quando l’avrebbe potuto rivedere), ma non sapeva quanto in realtà si sbagliasse…
I ragazzi giunsero nella stazione solo a sera inoltrata, ed Harry fu piacevolmente sorpreso nel constatare che gli zii erano perfino andati a prenderli.
Perfino Dudley c’era.
Il cugino di Harry scoccò al gruppetto una fugace occhiata, per poi distogliere immediatamente lo sguardo, poi il gruppetto salì nella povera macchina dello zio Vernon, che faceva fatica a contenerli tutti, e partì.
Una volta arrivati Ron ed Harry si sistemarono nella stanza dove dormiva quest ultimo, mentre Hermione fu sistemata nel sottoscala da sola.
Ovviamente il fatto che ci fossero gli amici di Harry non lo esonerò dall’apparecchiare, preparare il pranzo e sistemare la propria camera che Dudley aveva enormemente incasinato.
Il fatto però di non essere da solo lo rendeva abbastanza allegro da poter sopportare questo ed altro.
Dopo pranzo al moretto toccò sparecchiare e lavare i piatti, ed Hermione decise di aiutarlo.
– Dov’è Ron?
Chiese la ragazza all’amico, non avendo più visto il rosso da appena finito di mangiare
– Boh… sarà andato a sistemare le sue cose in camera!
Rispose Harry, incerto.
– Mh… sarà…
Lei non sembrava molto convinta. Ron le era sembrato un po’ strano… nervoso, quasi. Ma forse dipendeva dal fatto che anche se era a casa di Harry, quello era comunque un ambiente estraneo e nuovo.
Decise che doveva essere così, e non ci pensò più.
E dopo un quarto d’ora circa Ron tornò da loro, un po’ affaticato – Uff, quei bagagli mi stanno ammazzando…
Disse poco convinto, mentre Hermione gli scoccava un’occhiatina un po’ scettica. Lui arrossì leggermente, ma non disse altro.

Nel pomeriggio lui ed Harry giocarono a scacchi magici, che Ron si era portato dietro da casa, mentre Hermione ripassava Rune e Storia della magia.
– Scacco matto!
Esultò ad un certo punto Harry
– Oh, no!? Di nuovo?
Mormorò sconsolato Ron
– Che cosa fate?
Chiese una voce acida e strafottente alle loro spalle.
Harry si voltò con aria scocciata
– Che cosa vuoi, Dudley?
– Oh, niente. Solo vedere come vi divertite voi anormali…
Ron lo guardò malamente, ma lui sembrò non farci troppo caso
– Non credo siano affari tuoi.
Dudley sbuffò
– Che c’è, Big D? qualcosa non va?
Lo prese in giro Harry
– Sì. Mi da fastidio la vostra presenza… la tua presenza. E se proprio devo sopportarvi gradirei sapere che cosa state combinando… mia madre non sarebbe affatto felice di sapere che gli hai portato qualcosa di quei tizi strani qui a casa, sai?
Harry si sentì la rabbia crescergli dentro, ma si sforzò di non litigare
– Giochiamo a scacchi, contento? Ma è inutile che io te lo dica, non credo nemmeno che tu sappia come si faccia…
Dudley sogghignò
– Certo che lo so, idiota. E sono anche più bravo di te.
– Non credo proprio!
– Scommettiamo?
– Scommettiamo. Ron, per favore, lascia il posto alla nostra grande Di, per favore…
L’amico, che li stava osservando entrambi in silenzio, si alzò, senza smettere di rivolgere il proprio sguardo ora all’uno ora all’altro.
In quel momento entrò anche Hermione
– Che cosa sta succedendo?
Chiese a Ron, notando la strana vicinanza tra i due cugini
– Nulla di ché. Dudley ha praticamente sfidato Harry a scacchi.
– Dudley?
Chiese Hermione sospettosa
– Sì, gli ha detto che era più bravo di lui…
– No, non era quello ciò a cui mi riferivo… Da quando lo chiami “Dudley”?
– Perché, come dovrei chiamarlo?
– Il cugino di Harry… o qualcosa del genere! Non l’hai mai chiamato… Dudley!
– Ti è venuto in mente che non lo chiamavo Dudley perche non lo chiamavo affatto? Comunque non capisco che importanza abbia questa cosa…
Hermione non seppe cosa rispondere, ma la cosa, non sapeva perché, le puzzava… e molto, anche.
I due giocarono a lungo, ed in effetti alla fine Dudley… vinse! Con grande stupore di Harry, naturalmente, che non credeva avesse un cervello abbastanza grande da farci entrare tutte le mosse che i vari pezzi potevano fare.
Il cugino sogghignò, soddisfatto
– Visto? Non sei nemmeno capace di battermi… è inutile che fai tanto il grande solo per le tue stranezze. Quando c’è da far funzionare il cervello, non ti serve a nulla far muovere una bacchetta.
Harry lo fissò stralunato. Dudley era assolutamente l’ultima persona che avrebbe potuto parlare di intelligenza, e sicuramente non si sarebbe aspettato di sentirlo parlare così. Guardò l’amico, che si limitò a fare spallucce come a dire “Non puoi farci niente. Ti ha fregato”. La cosa gli dette un po’ fastidio, ma non disse nulla. E non ne ebbe nemmeno il tempo, perché sua zia lo stava chiamando. Un po’ scocciato, si trascinò in giardino strascicando un
– Che c’è?
– Strappa quelle erbacce, e dai una sistemata al giardino – le disse in tono perentorio – e… Poi vieni dentro. Devo parlarti. Da solo.
Harry la guardò perplesso.
Quando mai avevano avuto compagnia mentre gli parlava? Non credeva fosse nulla di che, naturalmente. Ma non gli sembrava che ci fosse bisogno di sottolineare una cosa che dopotutto avrebbe fatto comunque.
Ci mise più di mezzora solo a strappare le erbacce davanti la casa, e si chiese se gli zii non stessero aspettando di proposito il suo ritorno prima di dare una pulita, solo per il gusto di farlo lavorare di più.
Sentì chiaramente Hermione cercare di intavolare una conversazione civile con sua zia, e da quel poco che sentì, il sapere che la ragazza aveva, a differenza dell’amico, origini… normali, come le definivano loro, tranquillizzò un po’ la donna e la spinse a seppellire momentaneamente l’ascia di guerra.
La cosa lo sconvolse un pochino, ma forse – solo forse – anche sua zia in fondo aveva un cuore.
Sorrise fra sé e sé all’idea che un giorno un suo parente avrebbe potuto accettare i maghi, e di conseguenza lui. si era sempre imposto di odiarli, ma in fondo sentiva la mancanza di qualcuno che lo appoggiasse e gli stesse vicino come un genitore. Qualcuno che fosse legato a lui da qualche parentela, qualcuno che lo conosceva da sempre e lo accettasse per quello che era. Certo, c’era stato Sirius, ma ora che l’aveva perso si sentiva ancora più solo.
E nonostante i suoi amici, l’ordine, e la famiglia Weasley, che lo aveva sempre accettato come un figlio, non poteva nascondere a sé stesso quanto l’odio che i Dursley provavano nei suoi confronti riuscisse ancora a ferirlo.
Ma i suoi pensieri furono distratti da un rumore.
Qualcuno, dietro l’angolo della casa.
E poi, delle voci.
– Sei pazzo… Se ci vedessero?
– Cosa ti importa? E poi… chi potrebbe venire qui?
– Harry. Sta sistemando il prato e…
Ma la voce si interruppe.
Harry era combattuto fra la curiosità di andare a vedere di chi si trattava e la paura di scoprire qualcosa che non doveva vedere. Ma dopotutto Hermione stava uscendo con Adam, e Ron si era dichiarato gay. Possibile che ora…?
Alla fine non resistette, e cercando di fare il meno rumore possibile si avvicinò. E, ciò che vide, lo disgustò profondamente.
Ron, il suo migliore amico, e suo cugino Dudley. Avvinghiati. L’uno all’altro. Che (“Blea!”) si baciavano. Ed anche piuttosto appassionatamente, a giudicare da ciò che sembrava.
Harry li fissò con uno sguardo allucinato per pochi secondi, prima che Ron si staccasse biascicando un
– Harry, posso spiegarti tutto…
Ma il ragazzo non lo ascoltava. Scosse la testa, e disse solo, a bassa voce:
– Scusatemi, ma devo vomitare…
Prima di voltarsi e correre verso il bagno.



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NOTE DELL’AUTRICE


Come noterete la formattazione è un po’ cambiata… o, per meglio dire, è praticamente inesistente. Questo perché non ho né il tempo materiale né lo spazio sul mio pc per scaricare i programmi indicati dalla webmistress per l’htlm, così ho provato a farmelo a mano. Spero sia leggibile, per lo meno.
Dato che il 21 mi iniziano gli esami di maturità, e non so quando finiranno gli orali, gli aggiornamenti saranno ancora più centellinati del solito.
Mi scuso con chi ancora segue questa fic, ma capirete che devo dare la precedenza allo studio se voglio uscire con un voto decente… Per cui auguratemi buona fortuna, e commentate! Scusate se non rispondo ai commenti, ma sono piuttosto incasinata.
Un bacione a tutti, spero di farmi viva il più presto possibile.

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Capitolo 20
*** Natale a Malfoy Manor 1° parte ***


An angel from the sky
Chap 20 – Natale a Malfoy Manor 1° parte


Draco scese dalla carrozza, ed assieme ad Eve camminò verso il castello. Suo padre non era andato a prenderlo, cosa che in effetti si aspettava.
I due ragazzi camminarono in silenzio, ognuno assorto nelle proprie preoccupazioni e nei propri pensieri: sebbene non lo volessero dare a vedere, erano entrambi di pessimo umore e turbati da quello che sarebbe potuto accadere.
Draco non ne aveva voluto parlare con Harry, perché pensava fosse troppo presto, tuttavia cominciava a chiedersi se forse non sarebbe stato più giusto farlo… Quando arrivarono davanti al portone d’ingresso, Eve chiese a Draco:
– Tutto a posto?
Lui annuì, poco convinto, ma non disse nulla. Si limitò a bussare, e ad attendere che un elfo domestico aprisse la porta.
Ben presto furono entrambi fatti entrare, e lasciati cappotti e bagagli al piccolo Kreaky, uno degli elfi di famiglia, si recarono nel salone, dove trovarono Lucius ad accoglierli.
– Dov’è mia madre?
Chiese Eve, un po’ titubante, dopo aver abbracciato il padre.
– Oh, lei non credo verrà. Mi ha mandato una lettera in cui mi ha spiegato che ha davvero troppi impegni, e non le è possibile venire fin qui. Ho provato convincerla, ma non è servito a nulla...
– Oh… A me non ha detto niente…
Mormorò la ragazza, un po’ delusa.
– Ma non preoccuparti, la rivedrai presto.
Rispose l’uomo.
In quel momento, Draco ebbe una brutta sensazione, come un brivido che gli scorreva lungo la schiena, ma tentò di non farci caso. Non troppo, almeno. I due fratelli si recarono poi nelle rispettive camere, per cambiarsi e prepararsi per il pranzo. Ma Draco cercò di fare il più velocemente possibile, per poi andare a cercare il padre, che trovò nel suo studio.
Il ragazzo bussò, nonostante la porta fosse aperta, per avvisare il padre della sua presenza. Quest’ultimo, con aria di sufficienza, senza nemmeno alzare lo sguardo dalle carte che stava leggendo, biascicò
– Ti avevo notato, Draco, ma mi aspettavo che tu parlassi. A cosa devo tanto attaccamento nei miei confronti?
– Perché la madre di Eve non è qui con noi?
Chiese Draco senza esitazioni.
Lucius finalmente alzò lo sguardo, per rivolgerlo al figlio.
– Non credo tu sia nella condizione di lamentarti di qualcosa, figliuolo.
Draco gli rivolse uno sguardo rabbioso.
– Allora ammetti che è colpa tua se non è venuta!
– Io ti avevo avvertito, Draco. E poi è ancora viva, se è questo che ti preoccupa.
– Lo spero bene.
– Piuttosto, non ho ricevuto alcuna tua lettera di conferma per l’esecuzione del compito che ti avevo assegnato… ne deduco che tu non sia riuscito a portarlo a termine. O sbaglio, forse?
– Potter è difficile da avvicinare, ed inoltre non si fida di me.
– Ma di Eve sì.
– Non possiamo coinvolgerla.
Lucius gli rivolse uno sguardo di puro disprezzo.
– Decido io cosa può e cosa non può essere fatto. È chiaro?
Batté un pugno sul tavolo, e Draco abbassò lo sguardo, serrando i pugni nel tentativo di trattenersi. Non poteva andargli contro, per il bene della sorella… Non voleva che fosse lei a farne le spese.
– Chiarissimo, padre.
Lucius sorrise compiaciuto.
– Bene. Ora, capisco che cercare di agire su Potter può risultarti difficile, e per questo non sarai punito. Ma il pacchetto deve essere consegnato e Potter “reindirizzato” verso la strada giusta, o tu, tua sorella e quella stupida babbana di sua madre ne farete le spese. Non sei solo tu a subire le conseguenze delle tue azioni… ed anzi, potrei scegliere di punire te per ultimo, così da permetterti di goderti tutti i tuoi sensi di colpa mentre osservi la loro sofferenza. Questo ti è chiaro?
Draco annuì.
– Certo padre.
Nessuno si accorse di una ragazza che da dietro la porta aveva udito tutto, e che ora si stava allontanando velocemente in direzione delle camere.


Eve si buttò sul letto, cercando di trattenere le lacrime. Non aveva senso piangere ora. Doveva capire con esattezza che cosa stesse succedendo.
“Brutto bastardo…” pensò fra sé e sé. Che cosa aveva fatto a sua madre? Dov’era in quel momento?
Poi si fermò a riflettere sulle ultime cose dette da Lucius Malfoy. Dunque, non si trattava solo di mettere Harry alle strette, in modo che fosse facilmente attaccabile… Lucius aveva detto a Draco di consegnare qualcosa. Ma cosa? Pensandoci, ricordò che un paio di volte l’aveva sorpreso ad osservare pensieroso uno strano pacchetto, che aveva prontamente occultato non appena lei gli si era avvicinata. Doveva trattarsi di quello… ed era improbabile che lo avesse lasciato ad Hogwarts, con il rischio che fosse trovato. No, doveva averlo portato con sé…
Lasciò la sua camera, controllando l’ora.
Aveva mezz’ora prima della cena, sperava solo di farcela.
Entrò di soppiatto nella stanza del fratello, ed aprì le sue borse, solo in parte disfatte. Niente. Poi guardò nell’armadio, e nel comò. Che si fosse sbagliata? Possibile, cero, ma se conosceva anche solo un poco Draco, aveva ragione lei, bastava solo guardare un po’ più a fondo. Poi il suo sguardo tornò sull’armadio, e sull’unica cosa che non fosse appesa ad una stampella, ma semplicemente piegata alla base. La sua divisa scolastica.
Si avvicinò lentamente, quasi come se avesse paura di qualcosa, e la aprì lentamente. E così, notò che all’interno c’era nascosto qualcosa…
Sembrava una scatola, impacchettata alla meno peggio con della carta da pacchi, e fissata con del semplice nastro adesivo.
Eve sospirò, indecisa sul da farsi.
Poi sorrise tristemente: tanto valeva andare fino in fondo. Infilò il pacchetto sotto il suo maglioncino di lana rosso, e fece per uscire.
Ma ebbe una sorpresa: alle sue spalle, ghignante, c’era Lucius Malfoy.
– Bene bene… sapevo che eri una ragazza intelligente. E anche se Draco non sembra essere in grado di fare una commissione tanto semplice, immagino che tu avrai a disposizione molti più mezzi per entrare nelle grazie di Potter…
Alla ragazza si gelò il sangue nelle vene.
– Che… che cosa vuoi dire?
– Credi forse che io non mi sia accorto del fatto che prima stavi origliando? Sei una grifondoro, e di sicuro non troverai difficoltà ad avvicinare Potter… e a consegnargli quello.
Sibilò l’uomo, facendo un cenno con la testa per indicare il pacchetto nascosto.
– Che… che cos’è? Domandò la ragazza, un po’ impaurita.
– Niente che possa ucciderlo, tranquillo. Noi lo vogliamo vivo…
– Dov’è mia madre? Che cosa le hai fatto?
– Non preoccuparti, lei sta bene. e continuerà a starci, se fai quello che ti ho chiesto.
Eve scosse la testa.
– Non… non posso…
– E perché, di grazia?
Eve si sforzò mentalmente. Doveva trovare una scusa, doveva trovare una scusa…
– Harry Potter sa che sono la sorella di Draco, il ragazzo che odia. È gentile con me, ma non si fida.
– Non ho bisogno che si fidi di te. Infilalo nella sua borsa senza che se ne accorga, il resto verrà da sé. Per Draco la cosa era complicata, perché sarebbe sembrato sospetto se si fosse avvicinato a Potter semplicemente per una chiacchierata. Ma tu, con i tuoi begli occhioni, non dovresti faticare ad avvicinarlo e a rigirartelo a dovere.
– Se fosse stato tanto stupido, Voldemort lo avrebbe già fatto fuori da un pezzo.
Lucius assottigliò gli occhi.
– Non. Pronunciare. Quel. Nome!
– Perché, hai forse paura di quel mago fallito? Da solo non sarebbe in grado di fare nulla!
Ribatté coraggiosamente Eve, rendendosi subito conto dell’enorme errore che aveva appena fatto.
Il padre le diede uno schiaffo, poi le disse piano:
– Azzardati ancora a dire una cosa del genere, ed uno schiaffo non ti sembrerà niente!
La ragazza distolse lo sguardo dall’uomo, cercando di trattenere le lacrime di rabbia che tentavano prepotentemente di affacciarsi dai suoi occhi. Lucius, dopo un po’, si voltò e tornò nel suo studio. La ragazza si lasciò cadere a terra, e stringendosi le ginocchia al petto, cominciò a singhiozzare, pregando mentalmente che Draco non tornasse su e la potesse sentire.


A cena furono tutti molto silenziosi, e la tensione era così forte da sembrare sia a Draco che a Eve quasi insopportabile.
Per quanto i due ragazzi si sforzassero di sembrare rilassati, davvero non ci riuscivano, e la cosa appariva molto evidente. Infine Lucius, con un sorriso falso che non esprimeva alcuna gioia, annunciò a Draco che l’Oscuro signore desiderava vederlo. Il ragazzo rabbrividì al pensiero, ricordando l’ultima volta che l’aveva incontrato. Ciononostante, si sforzò di apparire rilassato, e sorridendo a sua volta rispose che era un onore per lui incontrarlo e che l’avrebbe senz’altro fatto. La cena terminò in silenzio, ed alla fine i due ragazzi e Lucius si congedarono, così il biondino poté recarsi nella sua camera.
Non appena entrò, batté un pugno sul muro maledicendo il padre e quello stronzo del suo padrone. Voldemore non l’aveva costretto a prendere il marchio solo in quanto Draco era ancora uno studente di Hogwarts, e aveva accolto la sua richiesta di poter prima terminare gli studi, ma pretendeva ugualmente che il ragazzo fosse ai suoi ordini. Il serpeverde aveva sempre finto di essere a sua disposizione, ma quando l’Oscuro Signore gli aveva davvero dato degli incarichi da assolvere, allora si era trovato in seria difficoltà. Draco aveva sempre finto di non riuscire, per un motivo o per l’altro, ma ovviamente questo alla fine aveva attirato le sue ire: se all’inizio aveva cominciato a considerarlo un inetto, ora sospettava che fosse un traditore e che non volesse riuscire a terminare le sue missioni. Per questo, aveva cominciato a punirlo, per fargli capire chi era a comandare, ed era passato dalle crociatus agli strumenti di tortura babbani, fino ad arrivare perfino a violentarlo per fargli capire che era “soltanto suo”. Questo era successo solo due volte, ma Draco ne era stato malissimo, si era sentito sporco ed impotente, perché non era neppure riuscito a ribellarsi. Si odiava per essersi lasciato profanare così, ed odiava suo padre per aver messo al primo posto Voldemort piuttosto che la sua famiglia, le persone che più gli erano vicine.
Ma la cosa più terribile era successa prima dell’inizio della scuola: Voldemort aveva compreso che Narcissa Malfoy spalleggiava Draco piuttosto che spingerlo ad eseguire le sue volontà, e così le aveva detto di costringere Draco al suo volere e di non aiutarlo più a trovare scappatoie per non obbedirgli, o ne avrebbero entrambi pagato le conseguenze. Narcissa si era mostrata pentita di fronte a lui, ma in realtà aveva continuato ad aiutare il figlio, di nascosto da Lucius. Così, un pomeriggio come gli altri, Voldemort aveva convocato entrambi al suo cospetto. Il ragazzo non voleva andare, in quanto sentiva che qualcosa non andava, ma la madre decise di andare per non attirare ancora di più le ire dell’Oscuro. Draco l’aveva seguita, ma le cose erano andate molto peggio di quanto entrambi non avessero temuto: dopo averli sottoposti entrambi alla punizione che meritavano, a base di crociatus e altri incantesimi come il sectusempra, aveva ordinato a Draco di uccidere la donna, che evidentemente doveva avere un’influenza negativa su di lui. Il ragazzo si era naturalmente rifiutato, ed aveva tentato di fuggire con la madre, ma era stato inutile. Voldemort gli scagliò un imperius, e dopo molte resistenze da parte del biondo era riuscito ad avere il completo controllo su di lui e lo costrinse ad ucciderla.
Draco non ricordava niente dell’accaduto, solo una luce verde ed il momento in cui si era “risvegliato” con il corpo esanime della madre fra le braccia. Voldemort gli aveva allora consegnato un diario, dicendogli di far si che arrivasse a Potter, o la stessa sorte sarebbe toccata a lui ed a suo padre. Draco in quel momento odiava non solo sé stesso e Voldemort, per quello che era accaduto, ma anche Lucius, che aveva spinto l’intera famiglia tra le grinfie di Voldemort, eppure non voleva perdere l’ultimo parente che gli era rimasto…
Non aveva mangiato per giorni, ed aveva tentato perfino di lasciarsi morire, ma ogni volta che stava per precipitare, per qualche motivo Lucius era lì a sorreggerlo. Con i suoi modi bruschi e che non lasciavano trasparire la benché minima traccia di affetto, in verità, ma l’aveva sempre salvato. Draco sospettava che fosse molto addolorato per la morte della moglie, ma non ne parlarono mai.
Lucius venne a conoscenza del diario tempo dopo, e quando seppe che Draco non aveva ancora svolto il suo compito, si era infuriato a morte con lui: sapeva quali sarebbero state le conseguenze del suo gesto, e tentò di costringerlo a svolgere almeno quell’incarico.
Eppure Draco era sicuro che se avesse voluto, Voldemort avrebbe potuto mille altri modi per far sì che Potter lo ricevesse… allora perché lui? Che fosse una specie di test, una prova? Possibile, ma lui non poteva farlo… se avesse finito col cedere quella volta, sarebbe stato costretto ad obbedire ad ogni suo ordine. Inoltre, per qualche motivo non voleva fare del male a Potter… non poteva nuocergli…
Dopo un po’ di tempo, spuntarono fuori Eve e sua madre. Draco non poteva negare di averle odiate entrambe all’inizio… era appena morta sua madre, ed aveva scoperto che il padre aveva un’amante. Come avrebbe potuto amarle? Ma in breve vi si era affezionato, e così Voldemort, che aveva saputo della cosa, decise di sfruttare anche questo suo punto debole, minacciando di fare del male alla sorella, la persona che in quel momento più gli era vicina. Non solo: una volta consegnato il diario a Potter, avrebbe dovuto convincerlo a passare dalla loro parte, o lui avrebbe fatto sì che Eve ne pagasse le conseguenze. Draco non poteva sopportarlo, ma… cosa poteva fare? Oramai aveva capito di amare Harry, e non voleva perderlo. Ma non voleva neppure che la sorella soffrisse per questo. Anche dopo che aveva saputo la verità su Eve, e su un altro ragazzo…
Draco ridacchiò fra sé e sé… chissà che cosa voleva il signore oscuro da lui questa volta… di certo, anche se non si fidava di lui, lui era riuscito ugualmente a sapere molte cose di cui gli altri mangiamorte ignoravano l’esistenza. Chissà perché… in realtà un sospetto ce l’aveva, così come aveva intuito il motivo per cui voleva a tutti costi che entrasse nelle sue file, e nonostante tutti i fallimenti l’avesse punito ma mai ucciso. Ancora non ne era sicuro, eppure… Ma le sue erano solo supposizioni, e non poteva parlarne con nessuno.
Chissà se Harry avesse saputo tutto ciò che gli era successo in quell’ultimo periodo, che cosa avrebbe detto. Di certo il suo istinto protettivo avrebbe avuto la meglio: era un grifondoro, dopotutto, no? Ma non poteva lasciarsi andare con lui, e raccontargli tutto questo. Sarebbe di certo partito in quarta per proteggere sia Draco che Eve, e il biondo questo non poteva permetterlo.



NOTE DELL’AUTRICE


Non so perché, ma ho l’impressione che questo capitolo sia la fiera delle banalità. Voi che ne pensate? Credo che molte cose si fossero già intuite…
Ringrazio tutti coloro che leggono, ed i pochi che ancora commentano.
Fatevi sentire!
Bacioni,
-Vahly-



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Capitolo 21
*** Natale a Malfoy Manor 2° parte ***


An angel from the sky
Chap 21 – Natale a Malfoy Manor 2° parte


Lucius Malfoy era solo nella stanza, le braccia dietro la schiena, lo sguardo fisso fuori dalla finestra.
Draco si era recato dal signore oscuro, e lui non poteva fare a meno di chiedersi che cosa avrebbe fatto quel mostro a suo figlio.
Era parecchio tempo che se lo chiedeva, oramai, se stesse facendo la cosa giusta, o se la sua fosse solo paura di cambiare vita sfidando il destino…
Ma non poteva ribellarsi a lui, neppure per suo figlio. Lui li avrebbe uccisi, ne era certo… e Lucius non poteva permettere che facesse del male a Draco…
Ridacchiò, pensando all’assurdità di tutta quella storia.
E all’ingenuità che nonostante tutto avevano mostrato sia Draco che Eve.
Il biondo aveva risposto alla sua ultima lettera, in cui gli aveva chiesto di spiegare il suo rapporto con Potter, dicendogli che aveva semplicemente tentato di avvicinarlo per portare a termine il suo compito, ma era evidente che non poteva essere davvero così.
Draco non aveva mai avuto molti amici, ma dentro di sé aveva sempre sentito il bisogno di avere qualcuno accanto… lo aveva ampiamente dimostrato con la sorella, e Lucius si era sentito un vero idiota a non essersi accorto prima del bisogno di affetto che aveva suo figlio. Potter era un grifondoro, sempre pronto ad aiutare gli altri e a comportarsi da eroe, e Draco aveva sempre avuto una certa ossessione per lui… era inevitabile che prima o poi i due ragazzi seppellissero l’ascia di guerra.
Ma non potevano.
E lui non poteva permettere che i due fossero amici: erano su due fronti opposti in quella guerra, volenti o nolenti, e presto si sarebbero trovati a combattere uno contro l’altro.
E suo figlio, a quel punto, che cosa avrebbe fatto?
E Potter?
Sarebbero stati capaci di uccidersi a vicenda, di dimenticare la tregua e ciò che ne era conseguito?
Ed Eve?
La ragazza era una grifondoro… tutto ciò che dovevano fare lui e Draco era tenerla fori da tutto ciò, ma stavano fallendo miseramente, e la ragazza non sarebbe mai stata in grado di farcela da sola se fosse stata coinvolta, non dopo essere vissuta come una babbana per anni…



Draco guardava fisso davanti a sé, senza paura.
Sapeva che Voldemort l’avrebbe punito, ma non voleva anche dargli la soddisfazione di fargli capire che in realtà era terrorizzato da ciò che avrebbe potuto fargli. – Allora, te lo chiedo di nuovo, ma questa volta esigo una risposta soddisfacente… perché non hai portato a termine il compito che ti avevo assegnato? Domandò Voldemort, spazientito.
– Mi pare di aver già risposto. È impossibile avvicinare Potter senza essere intercettato da uno dei suoi amichetti.
L’oscuro signore alzò la bacchetta, con aria minacciosa.
– Piccolo insolente… Mi pare che tu ci sia riuscito, o sbaglio?
– Ho tentato. I miei erano puri e semplici tentativi… ma non hanno funzionato.
Voldemort ghignò.
– Legimens…
Disse, quasi pigramente.
Draco respinse l’intrusione nella sua mente con tutte le sue forze.
– Che cosa mi nascondi?
Domandò con un ghigno Voldemort.
– Nulla. Solo non mi piace che si frughi nel mio cervello senza il mio consenso…
Voldemort scoppiò a ridere.
– Crucio!
Esclamò divertito.
Il biondo percepì un dolore incredibilmente intenso, insopportabile, ma si sforzò di non urlare, di non mostrare ciò che provava…
– Sei pronto a rispondere ora?
– Non ho altro da dire…
Voldemort gli scagliò un’altra crociatus, ed un’altra, e un’altra ancora.
– Allora… sei più disponibile a parlare?
– Se continui a fare la stessa domanda, continuerai ad avere la stessa risposta…
Tentò Draco, che ora non riusciva più ad ostentare la stessa sicurezza di prima, ma era deciso a non lasciarsi andare.
Faceva fatica a tenersi in piedi, e sentiva male dappertutto.
Era a pezzi, ma non doveva cedere… non poteva…
Voldemort, con un ghigno disumano, alzò la bacchetta un’ultima volta, per scagliare l’ennesima crociatus.
E il ragazzo, non appena ne fu colpito, svenne.



Eve era nella sua stanza, quando sentì dei rumori provenire dal corridoio.
Uscì, incuriosita, dato che suo padre aveva annunciato che avrebbe passato il pomeriggio nello studio e Draco era andato via qualche ora prima ma sarebbe dovuto rincasare per l’ora di cena, e quando vide il fratello, scuro in volto, quasi gli prese un colpo. Non sembrava neppure più lui.
– Draco?
– Eve…
Mormorò il biondo, senza dire altro, prima di cadere privo di sensi.
Eve tentò di aiutarlo, ma non appena arrivò quasi a toccarlo, percepì una chiara sensazione di freddo, e prima che lei potesse fare nulla, il biondo svanì.
La ragazza si sentiva strana e confusa, ed all’improvviso cominciò a farle male la testa, come mai le era accaduto prima.



Il sole era già tramontato da un po’ quando Draco, tremante e stremato, rimise piede dentro casa.
Non passò neppure a salutare il padre, o la sorella, si fece subito strada verso la propria stanza e si buttò sul letto, per riposarsi un po’.
Non voleva rivivere quello che gli era accaduto, ma le immagini continuavano ad affollargli la mente senza che lui potesse far nulla per contrastarle, una dietro l’altra, senza pietà.
Si raggomitolò su sé stesso, con le braccia avvolte attorno alle proprie ginocchia, ripetendosi mentalmente che andava tutto bene. Voldemort non aveva scoperto nulla di lui ed Harry né di Eve e di ciò che faceva a scuola… sapeva che prima o poi il suo rapporto con il grifondoro avrebbe messo in pericolo entrambi, ma non poteva e non voleva lasciare Harry, non ne aveva la forza. Se solo fosse stato in grado di uccidere quel maledetto bastardo…
– Non sono in grado di fare neppure questo…
Mormorò fra sé e sé. Voleva solo che tutto questo finisse… non ne poteva più di essere torturato da lui, di andare dal Lord Oscuro sapendo già in partenza cosa gli sarebbe accaduto.
Non voleva che lo violentasse ancora per stabilire il dominio, non voleva più sentire le sue mani su di lui.
Ogni volta si sentiva sporco, ed inutile, ed impotente nei confronti di tutto ciò che gli stava accadendo.
Perché non era in grado di porvi un freno, di dire basta?
Anche farsi ammazzare, a quel punto, sarebbe stato meglio…
Provò a muoversi, ma rinunciò.
Sentiva male dappertutto, il bastardo non ci era di certo andato piano con lui. Maledetto Voldemort e le sue manie di grandezza…
Chissà, forse se avesse chiesto a Silente, avrebbe protetto sia lui che Eve…
Chissà cosa avrebbe detto la sorella se avesse saputo di tutto quello che gli stava succedendo, se avesse saputo che lui neppure trovava la forza di ribellarsi?
Lo avrebbe compatito, o disprezzato? Avrebbe provato ribrezzo nei suoi confronti?
Ed Harry?
Lo avrebbe continuato a volere lo stesso se avesse saputo che si faceva sottomettere così facilmente, mentre il grifondoro lo aveva combattuto per anni rischiando la sua stessa vita?
Forse sì, forse avrebbe cercato di farlo stare meglio, ma chissà dentro di sé che cosa avrebbe pensato.
Ma era inutile rimuginarci sopra.
E quel maledetto pacco che doveva consegnargli…
– ‘Fanculo Voldemort, perché non ti paghi un fattorino?
Disse con rabbia, alzandosi.
Non era davvero un problema per quel mostro trovare un altro modo, voleva solo testare la fedeltà di draco e questo il biondo lo sapeva.
Ma non poteva permettere che Harry sapesse… non poteva farglielo vedere.
Forse non era giusto nei confronti del moro, però… non poteva farlo.
– Harry… mi sto davvero mettendo nei casini, sai?
Ridacchiò, scostando la divisa scolastica da dove l’aveva lasciata.
E vide con orrore che il pacco non c’era più.





NOTE DELL’AUTRICE



Capitolo un po’ micro, sorry… non è venuto esattamente come volevo ma alla finbe ho deciso di postarlo comunque. Voi che ne pensate? Si vede un po’ di psicologia di Lucius, ed è quasi tutto un capitolo di pensieri – pensieri – pensieri. E il Draco che ha visto Eve? Il pacco misterioso (no, non siamo ad affari tuoi)? Ci rileggiamo nel prossimo capitolo!

Un bacione a tutti/e
Vahly




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Capitolo 22
*** Ancora un po' di vacanze (intermezzo) ***


An angel from the sky

Chap 22 – Ancora un po’ di vacanze (intermezzo)




Harry era disteso sul suo letto, nel silenzio più assoluto.
Aveva lasciato la sua stanza a Ron e ad Hermione, tenendo per sé il sottoscala, dove era comunque abituato a dormire fin da piccolo, ragion per cui la cosa non gli aveva creato alcun problema…
Sua zia Petunia aveva gridato allo scandalo, quando Harry le aveva comunicato che i due (un ragazzo ed una ragazza, oh, che orrore!) avrebbero dormito assieme. D’altra parte non avrebbe mai permesso che Hermione dormisse in quella sottospecie di stanza, ed era stato irremovibile sulle sue posizioni.
Era già andato a letto da un po’, forse un’ora e mezza, eppure non riusciva ancora a dormire, a causa dei mille pensieri che gli vorticavano in testa.
Aveva scoperto che Ron stava con suo cugino. Ron, il suo migliore amico. La cosa gli sembrava assurda… ma Oliver, allora? Lo stava forse tradendo? No, non era il tipo… ma… beh, non sembrava neppure il tipo da farsi suo cugino. O forse era suo cugino a farsi lui? decise di non volerlo sapere… Ma, se non lo stava tradendo, allora era tutta una montatura… possibile?
Non glielo aveva chiesto, ed un po’ si stava pentendo di questo: avevano evitato il discorso per tutta la serata, e soprattutto Harry aveva fatto di tutto per evitare qualunque discussione con l’amico.
Non che ce l’avesse davvero con lui: cominciava a capire lo stato d’animo di Ron, e perché avesse tentato di tenerglielo nascosto, ma restava comunque il fatto che non l’aveva certo scoperto nel migliore dei modi e la cosa l’aveva leggermente sconvolto.
Ma un’altra cosa strana era stato il comportamento di sua zia.
Quando il ragazzo si era finalmente degnato di recarsi da lei per sapere di cosa voleva parlare, (la storia di Ron glielo stava quasi per far passare di mente), la donna aveva chiuso la porta con aria cospiratoria, e si era guardata un po’ attorno, poi aveva cominciato a parlare a bassa voce, come se temesse che qualcuno avesse potuto origliare.
Gli aveva detto che Ron era cambiato, e non sembrava più lui. Aveva la testa fra le nuvole, era sempre allegro e non si arrabbiava nemmeno più… tutti chiari sintomi da innamoramento, e così sia lei che Vernon all’inizio avevano pensato che si trattasse di una ragazza; ma evidentemente non era così: non usciva con nessuno oltre i suoi amici, ed anche a scuola non sembrava che ci fosse qualcuna che gli piacesse particolarmente, di questo ne erano sicuri perché un suo insegnante era un vecchio amico di Vernon, e così quest’ultimo gli aveva chiesto se poteva tener d’occhio il figlio e fargli sapere qualcosa. Ma non era riuscito a scoprir nulla. Poi, qualche settimana prima delle vacanze di Natale, c’era stato il fatto che aveva shockato i suoi genitori: aveva chiesto alla madre cosa sapeva di Hogwarts, e della magia in generale. La donna era rimasta molto colpita da ciò, e aveva cercato di fargli capire che questo suo interesse era solo un fatto negativo, perché si trattava di fatti e persone anormali, diversi… non c’era nulla di buono in loro, soprattutto per questo: il mondo ha bisogno di basi e regole, e il non rispettarle significava escludersi da esso. Così, chi se ne andava in giro vestito in modi così strani, a cavallo di una scopa e con un ramoscello di legno in mano non poteva certo essere preso in considerazione da gente per bene come loro… Ma Dudley si era risentito molto di questo, e non contento dell’opinione dei genitori, aveva continuato non solo ad insistere con le sue domande, arrabbiandosi sempre più ad ogni risposta non ricevuta, ma aveva anche cominciato a reclamare il suo diritto a sapere che cosa succedeva fuori di quella casa, ed alla fine aveva chiesto di vedere di persona che cosa sapeva fare il cugino, che cosa poteva fare un mago. Vernon si era infuriato a morte per questo, e Petunia per poco non era svenuta. Che cosa stava accadendo a loro figlio?
Alla fine si risolsero ad accontentarlo comunque, dopo lunghe e travagliate discussioni con lui e tra di loro, nella speranza che soddisfatta la curiosità, il figlio tornasse a rigare dritto e non si ponesse più di queste domande.
Da lì era partito l’invito per Harry ed i suoi amici.
Il moro avrebbe dovuto mostrare a Dudley tutto ciò che poteva del suo mondo, senza però farlo appassionare alle sue arti strane e maligne, e far sì che il povero e innocente ragazzo potesse smettere di farsi domande e lasciare da parte certi argomenti.
“Sembra facile!” pensò Harry fra sé e sé, steso sotto le coperte del suo letto nel sottoscala.
Da ciò che aveva intuito l’interesse del cugino non era per il mondo magico in generale, oh no. Era per il mondo di Ron, e finché sarebbero rimasti assieme, il ragazzo non avrebbe certo smesso di essere incuriosito da tutto ciò che riguardava il suo fidanzato e che purtroppo gli era totalmente estraneo… Alla fine delle vacanze, probabilmente, zia Petunia avrebbe avuto una brutta sorpresa, ed un’amara delusione.


Il giorno dopo, si sveglio stanco ed assonnato. Quella notte aveva dormito pochissimo, e di certo l’idea di ritrovarsi faccia a faccia con l’odiato cugino sapendo cosa c’era tra lui ed il suo migliore amico non lo faceva star meglio.
Tuttavia, cercò di sopportare la cosa come poteva, e tentò, invece di ignorarlo come al solito, di essere cordiale con Dudley.
Il pomeriggio trascorse abbastanza sereno, ed alla fine parlò un po’ con Ron che gli spiegò come stavano le cose: lui e Dudley si erano conosciuti quell’estate, quando Ron aveva provato a chiamare Harry. Sapeva che non doveva farlo, ma voleva riprovarci, almeno una volta, a parlare con lui con quello strano apparecchio chiamato “telefono”.
Aveva risposto Dudley, che era solo in casa: i suoi erano usciti, ed avevano provato a portarlo con loro, ma lui era troppo preso dal suo nuovo Megadeath III per dar retta ai genitori; mentre Harry era uscito con una delle varie ragazze che gli aveva proposto Hermione. Ron all’inizio era convinto che il ragazzo avrebbe senz’altro detto la cosa ai suoi genitori, e si era preoccupato per Harry… ma non fu così. Dudley lo sorprese molto quando gli chiese di parlargli un po’ del mondo magico, e della loro scuola, Hogwarts. Ron cominciò a parlargli del suo mondo soprattutto per tenerlo buono, ma poi si rese conto che il cugino di Harry gli stava simpatico, ed alla fine, quando vide che i suoi genitori stavano tornando ed avrebbero voluto sapere con chi era al telefono, prima di riattaccare riuscì ad estorcergli la promessa che l’avrebbe chiamato nuovamente la settimana successiva, quando non ci sarebbe stato nessuno in casa. Ron gli aveva chiesto di farlo parlare anche con Harry, ma il biondo gli aveva risposto che non era possibile perché Vernon o Petunia erano quasi sempre a casa e di certo lo avrebbero scoperto se fosse stato al telefono.
La cosa dette molto fastidio a Ron, che la settimana successiva non chiamò. Ma quando aveva riprovato, e gli rispose nuovamente Dudley, si era sentito un po’ in colpa per non averlo fatto: dopotutto glielo aveva promesso, e non gli sarebbe costato poi molto alzare la cornetta per farsi sentire… Da quel momento cominciarono a telefonarsi sempre più spesso, e diventarono amici, fino a che Dudley non aveva proposto di incontrarsi. Ron gli aveva detto che era un pazzo, e che non si poteva fare, ma dopo numerose insistenze dell’altro il rosso cedette. Fu quel giorno che si misero assieme, ed anche se poco dopo Ron sarebbe partito per Hogwarts, continuarono a tenersi in contatto.
Harry rimase sconvolto dal venire a sapere come tutto ciò era successo senza che lui si potesse accorgere di nulla, e di come il cugino potesse essere considerato “simpatico”… lui non l’aveva mai trovato simpatico, e neppure piacevole.
Ma, dopotutto, questa doveva essere la stessa cosa che gli amici avevano pensato di Draco, per cui decise di accettare la loro relazione, anche se il suo subconscio gli urlava di non farlo…
Ma la cosa che stupì entrambi fu quanto bene la prese, invece, Hermione.
Spiegarono tutto alla ragazza, e lei non batté ciglio.
– Ah, è così? Congratulazioni allora. Certo, fra i due preferivo Oliver… però… è una tua scelta, no?
Si era limitata a dire.
Già, Oliver.
Ron spiegò ad entrambi anche questo: non avendo il coraggio di rivelare ad Harry CHI fosse il suo ragazzo, aveva finto che fosse Oliver, quando quest’ultimo stava invece con suo fratello.
Si scusò per aver mentito loro, e promise ad entrambi che non sarebbe più successo.

Il resto delle vacanze trascorse tranquillo, con Ron ed Hermione che coprivano Dudley e Ron ogni qualvolta sparivano assieme, ed Harry che ogni tanto spiegava al cugino qualcosa del mondo magico per far contenta la zia.
Non che a Dudley interessasse davvero sapere quelle cose da Harry, ma in qualche modo dovevano pur mantenere le apparenze.

Harry sentiva sempre più la mancanza di Draco, e pensò molte volte di scrivergli, ma rinunciò sempre. Se il padre avesse intercettato la sua lettera, il biondino avrebbe passato dei guai a causa sua, e questo di certo non era ciò che voleva il moro.
Si chiese come mai non si era mai fatto sentire durante le vacanze, ma poi decise che probabilmente ciò era dovuto al fatto che sarebbe stato rischioso, per cui si rassegnò al fatto di dover attendere per vederlo e sentirlo ancora qualche giorno…



In realtà anche Draco aveva gli stessi pensieri, ma non era il motivo che pensava Harry a spingerlo a non scrivere.
Dopo l’ultimo incontro con Voldemort si era sentito una persona orribile, ed anche se tutto ciò che era avvenuto non era stata affatto una sua scelta, si sentiva come se avesse tradito Harry.
In parte l’aveva già fatto, tenendogli nascoste tante cose di lui, ma ora si sentiva davvero una persona orribile…
Inoltre la ricerca del diario, che a quanto parte sembrava essere sparito nel nulla, l’aveva messo non poco in crisi. Se lui avesse saputo che l’aveva perduto, cosa sarebbe accaduto?
Non che si potesse andare più a fondo di così, comunque…
Alla fine si era risolto a chiedere al padre se l’avesse visto, e quest’ultimo gli aveva risposto di sì e di non cercarlo, perché ora era in “mani più consone”. Draco aveva tentato di ottenere ulteriori spiegazioni, ma non era riuscito ad ottenerle, e si era arreso.
D’altra parte anche Eve in quel periodo sembrava preoccupata, ed anche se aveva preferito non dire nulla a Draco della visione che aveva avuto mentre lui non c’era, continuava a chiedersi che cosa fosse accaduto. E che cosa fosse successo a Draco, che non aveva in alcun modo voluto parlarle di quel pomeriggio… inoltre c’era sempre il problema di ciò che il padre le aveva chiesto di fare.
Come doveva comportarsi?
Decise di rimandare tutti i pensieri a quando sarebbe tornata ad Hogwarts… anche se mancava poco, oramai…


***continua***


NOTE DELL’AUTRICE

Un po’ di spiegazioni, prima di riprendere con l’azione…
Lo so che questo capitolo non è proprio il massimo, ma sono secoli che non aggiornavo e così alla fine ho deciso di postarlo comunque. Fatemi sapere che cosa ne pensate.
Ringrazio tutti coloro che leggono e commentano ^___^

Bacioni

Vahly.



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Capitolo 23
*** Ritorno ad Hogwarts (intermezzo) ***


An angel from the sky

An angel from the sky

Chap 23 – Ritorno ad Hogwarts (intermezzo)

 

 

 

Le vacanze erano trascorse velocemente, ed Harry e i suoi amici si accingevano a tornare ad Hogwarts.
Harry si sentiva felicissimo all’idea di poter rivedere Draco, ma d’altra parte gli dispiaceva un po’ per Ron, che per molto tempo non avrebbe rivisto il suo ragazzo.
Il rosso non aveva modo di sentirlo, infatti, se non per posta… ma se gli avesse mandato un gufo i suoi genitori si sarebbero sicuramente infuriati con Harry, in quanto lo avrebbero considerato responsabile di chissà quale cattiva influenza sul cugino, e avrebbero probabilmente voluto sapere da quest’ultimo di chi era la lettera e che rapporto c’era tra di loro… no, troppi casini, non poteva farlo, per quanto avrebbe voluto.
Si recarono al binario 9 e ¾ accompagnati dalla famiglia Weasley: Arthur era andato a prenderli a Privet Drive con l’auto del ministero, e con questa erano arrivati alla stazione. Molly chiese loro com’era stato il soggiorno, ed i ragazzi le parlarono più o meno di come avevano trascorso quei giorni di vacanza.

Dopo esser scesi dall’auto ed essere arrivati al binario 9 e ¾, il primo pensiero che attraversò la mente di Harry fu Draco. Chissà dov’era, se era già arrivato o ancora no… si guardò un po’ intorno, ma non lo vide, e per non dare troppo nell’occhio decise di rimandare la sua ricerca a quando fosse salito sul treno.
Notò con divertimento che anche George guardava qua e là, probabilmente nel tentativo di scorgere Eve,la sua ragazza. Fred lo prese un po’ in giro per questo, infastidendo il fratello che ribatté un po’ acido; ma non appena il treno arrivò con uno sbuffo di vapore, entrambi smisero di battibeccare e si avvicinarono al limite della banchina.


*** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** ***


Draco ed Eve arrivarono appena in tempo, rischiando di perdere il treno per pochi secondi. Le porte si stavano già aprendo quando i due fratelli avevano appena attraversato la colonna, e Draco imprecò a bassa voce.
- Tranquillo, dai… ce l’abbiamo fatta.
Lo rassicurò Eve.
Il ragazzo non rispose: era troppo nervoso e rischiava di dire qualcosa che non pensava. In effetti la ragazza si era attardata per chissà quale motivo in camera sua, ed aveva impiegato ore a prepararsi.
Draco non le aveva fatto troppe storie, ma lei sapeva che in quei giorni era di cattivo umore e che l’aver rischiato di perdere il treno per Hogwarts non l’avrebbe di certo reso più allegro.
Tentando di risollevargli il morale gli indicò un ragazzo che si accingeva a salire sul treno, assieme ai suoi amici.
- Guarda, c’è Harry!
Esclamò allegramente, convinta che il fratello sarebbe stato felicissimo di rivederlo.
Ma quest’ultimo, contro le sue aspettative, si limitò a distogliere lo sguardo e a mormorare.
- Sì, l’ho visto. Andiamo.
Per poi dirigersi nella direzione opposta a quella del fidanzato.
Eve rimase un po’ stupita da quel comportamento, ma preferiva non chiedere nulla: dopotutto anche lei gli teneva nascoste delle cose ultimamente, e non gli pareva giusto costringerlo a rivelare qualcosa che non voleva quando lei per prima non faceva lo stesso con lui.
Salirono sull’ultima carrozza, godendosi un po’ la tranquillità del loro scompartimento. Molti studenti erano rimasti ad Hogwarts per le vacanze quell’anno, e per questo il treno era relativamente vuoto, così potevano stare tranquilli senza altri studenti a infastidirli.

Trascorsero solo pochi minuti di viaggio, quando Eve alzandosi in piedi annunciò:
- Io vado a cercare George e gli altri.
Non vedendo alcuna reazione dal fratello, se non un’alzatina di spalle, gli domandò:
- Vuoi venire con me?
- No, Eve, tranquilla, vai pure. Magari dopo ti raggiungo, ok?
Rispose
.
La ragazza annuì, e si diresse verso il vagone dove aveva visto salire Harry e i suoi amici. Non aveva visto George, ma probabilmente era salito con loro.
Le ci volle un po’ per trovarli, ma quando trovò lo scompartimento dove c’erano Harry e Ron quasi saltò dalla gioia.
Entrò timidamente, e li salutò con una mano.
- Ciao Eve!
Le diedero allegramente il benvenuto Ron ed Hermione, mentre Harry che stava parlando con Ginny si voltava a guardarla.
- Ciao, - le sorrise, - tuo fratello?
La ragazza fece un cenno della testa rivolto ai vagoni precedenti.
- È sull’ultima carrozza. Se vuoi raggiungerlo, non c’è nessun altro nello scompartimento.
Gli disse, per poi informarsi su dov’era George.
Harry nel frattempo salutò gli altri, dicendo a Ginny che avrebbero finito dopo il discorso, e si avviò per andare dal ragazzo.


Quando fu arrivato, bussò prima di entrare.
Draco guardava fuori dal finestrino, immerso nei suoi pensieri, e la prima cosa che pensò quando sentì bussare fu che Eve era tornata. Quanto tempo era stata via? Gli era sembrato pochissimo.
Ma poi capì che non poteva essere lei, non avrebbe bussato…
- Avanti…
Biascicò stancamente.
Harry entrò, chiedendosi come mai l’altro fosse così abbattuto.
- Ciao! Com’è quel tono triste?
Draco gli sorrise, cercando di rilassarsi. Era felice di vederlo, più di quanto non avrebbe pensato, ma… in qualche modo si sentiva nervoso e colpevole, ed aveva quasi paura che Harry capisse che c’era qualcosa che non andava.
No, si disse, comportati normalmente. Stai calmo.
- Ciao, - rispose il biondo alzandosi per andarlo a salutare, - sono solo un po’ stanco, non preoccuparti. Sono contento di rivederti…
Aggiunse
, dandogli un breve bacio a stampo.
Harry lo guardò perplesso. Avrebbe detto che a vederlo non si sarebbe detto, ma preferì aspettare.
Lo abbracciò, e mormorò:
- Anch’io, Draco…
Per poi dargli un bacio un po’ più approfondito. 
Draco cercò di non pensare a quello che era successo, e per un po’ sembrò riuscirci. Riuscì ad andarsi andare e a concentrarsi solo su Harry, sul fatto che erano di nuovo insieme… finalmente. Strinse il moro a sé, ricambiando appieno il suo bacio, e scoprendo quanto questo riuscisse a farlo sentire meglio.
Quando si separarono, il grifondoro gli mormorò che lo amava, e Draco rispose sorridendo e baciandolo ancora, mentre lo trascinava sui sedili del treno.
Dopo quasi venti minuti si staccarono definitivamente, ed Harry si informò su come l’altro avesse trascorso le vacanze.
Draco fece un’alzatina di spalle e ribatté con apparente noncuranza:
- Nulla di che… siamo restati al Malfoy Manor con mio padre. La amdre di Eve non è potuta venire. Non ho molto da raccontare… tu?
Harry ridacchiò.
- Io ho scoperto qual è il vero ragazzo di Ron…
Il biondo lo fissò senza capire.
- Oliver è una copertura, - spiegò Potter brevemente, - in realtà sta con mio cugino Dudley.
Draco alzò un sopracciglio.
- E così se resteranno assieme diventerete una specie di parenti? Wow…
- Oh mio Dio, a questo non ci avevo pensato…
Disse Harry semi-sconvolto.
- Ma se era una copertura non sarà un problema che io lo sappia?
- Boh. Probabilmente. Ma dovevo pur sfogarmi con qualcuno, no? Tu non hai idea di quanto questa cosa mi abbia shockato
Draco non poté trattenere le risate.
- Me lo immagino. Avrei voluto vederti…
- In effetti ho anche avuto un po’ di problemi di nausea, nel vederli assieme. Cioè, so che dovrei essere felice per lui e tutto il resto.. ma mi sembra così strano!
Diede un breve bacio a stampo a Draco e continuò.
- Per il resto non è andata male. Ci siamo divertiti, e tutto sommato la convivenza con i miei zii non è stata nemmeno così difficile, credevo peggio. Anche se mi sei mancato molto, mi sarebbe piaciuto se fossi potuto venire con me…
Concluse poi guardandolo languido.
Draco gli sorrise, e lo abbracciò dolcemente. Anche a lui era mancato Harry, ed aveva sentito la sua mancanza in un modo incredibile. A volte gli sembrava quasi gli mancasse il respiro, ed era incredibile. Era la prima volta che provava un sentimento del genere per qualcuno, e soprattutto per qualcuno che non fosse della sua famiglia. Ed essere di nuovo con lui gli sembrava meraviglioso. Poter sentire di nuovo il suono della sua voce, guardarlo negli occhi… percepire la sua presenza, che lo faceva sentire al sicuro, protetto… non sapeva se sarebbe riuscito ad andare avanti senza di lui, soprattutto in quel momento.
- Ti amo, Harry…
Mormorò convinto, con il volto poggiato sul suo torace.
- Lo so.
Ribatté il moro con un lieve ghigno.
Draco lo strinse maggiormente a sé.
- E mi pare il minimo, visto quanto è evidente la cosa…
Harry gli prese il volto fra le mani, costringendolo ad alzarlo un po’, e lo baciò ancora.

*** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** ***

Quando rientrò nel proprio scompartimento, Eve trovò Harry e Draco addormentati, accoccolati l’uno fra le braccia dell’altro. Trovò che la scena fosse davvero tenera, e quasi non ebbe il coraggio di svegliarli.
Quasi.
Erano praticamente arrivati, e dovevano cominciare ad indossare le loro divise, senza contare che se qualcuno li avesse beccati avrebbero passato parecchi guai. Certo, era praticamente impossibile che altri entrassero lì, ma la prudenza non era mai troppa. Soprattutto considerando il fatto che c’era Colin Canon che aveva litigato con Ginny e girovagava come un pazzo alla sua disperata ricerca…
Si avvicinò a suo fratello, e lo scosse leggermente. Questi mugugnò, ed Eve lo chiamò piano per spingerlo a svegliarsi.
- Che ore sono…? Siamo già arrivati?
Domandò
ancora leggermente intontito il biondo.
Eve scosse la testa.
- No, tranquillo. Ma è ora che vi cambiate… piccioncini.
Ridacchiò la ragazza. Draco arrossì imbarazzato, poi svegliò anche Harry.
Eve uscì per dar loro modo di cambiarsi tranquillamente, rintanandosi in uno scompartimento vuoto per fare lo stesso, poi tornò davanti lo scompartimento dove c’erano Harry e Draco che quando ebbero finito riaprirono la porta facendole cenno di entrare.
- Allora, Harry… com’è andata dai Dursley?
Domandò allegramente la ragazza.
Harry le disse che si erano divertiti, e le raccontò brevemente di come aveva trasorso quei giorni, tralasciando di Ron e Dudley.
La ragazza notò che anche mentre parlava, il moro non avesse mai distolto l’attenzione da Draco, continuando ad accarezzargli il braccio, o giocherellando con le dita dell’altro mentre gli teneva la mano. Tutte cose sicuramente inconsce, indubbiamente… ma era sicura che avesse fatto piacere a Draco, e che se il suo umore era migliorato, il merito era soprattutto del suo ragazzo.
Non sapeva che cosa turbasse il fratello, ma era sicura che Harry in un modo o nell’altro sarebbe riuscito ad aiutarlo.
Sicuramente. 




***continua***

NOTE DELL’AUTRICE

Ohayo gente! Scusatemi se posto molto di rado, se il capitolo è corto e noioso, e se non so quando posterò di nuovo. E anche se continuo a postare one-shot invece che continuare le long-fic. L’ispirazione è quella che è, e il tempo anche, e credo che molti di voi sappiano che sia molto più semplice scrivere una one-shot che una long-fic, che bene o male dovrebbe svilupparsi in modo da dare un senso generale a tutta la vicenda… Lo so, è fastidioso, ma ogni tanto mi blocco, e faccio una fatica tremenda a continuare a postare nuovi capitoli, perché a lungo andare mi sembrano tutti uguali, banali e tediosi.
Ciononostante, capisco anche che devo darmi dei tempi, e cercherò di rispettarli. Lo so che l’ho detto molte volte… comunque ho deciso per il momento di impegnarmi a continuare ad aggiornare, se non proprio regolarmente almeno con una certa costanza, almeno questa fanfiction e “Vacanze babbane”, che sono quelle che mi risultano più facili. Per il resto, non preoccupatevi, continuerò anche le altre. Datemi tempo ^^
Un bacione a tutti coloro che continuano a seguirmi nonostante tutto (p.s. per Micelle Malfoy… ma a che ora ti colleghi? Su msn non ti becco mai…), e scusatemi se non rispondo più alle vostre recensioni: le leggo tutte e mi fanno moltissimo piacere, ma il tempo è quello che è e per ora non ce la faccio proprio a rispondervi… prima o poi lo farò, è una promessa!
Kisses, Vahly.

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Capitolo 24
*** Lo strano comportamento di Draco ***


Note dell'autrice.
Mi scuso per il ritardo, ma è stato un periodo impegnativo. Temo continuerà ad esserlo, ma farò del mio meglio per aggiornare le mie fanfiction... nei limiti del possibile.
Il prossimo capitolo che prevedo di postare è per la fanfiction "Improvviamente, tu", ed ho iniziato a scrivere il successivo di "HP e il segreto del velo", nel caso qualcuno dei lettori di "An angel" le seguisse. Per le altre ci vorrà un po' più di tempo, ma per la fine di maggio/inizi di giugno, prevedo di aggiornare di almeno un capitolo tutte le fanfic su cui ho scritto nella presentazione che verranno aggiornate ad aprile.
Nel frattempo dovrei riuscire a postare la fanfiction che ho scritto per il fic-exchange: "Breathing Water"...
Scusatemi ancora per la lentezza... ringrazio moltissimo tutti coloro che nonostante tutto continuano a seguirmi.



An angel from the sky
Capitolo 24: lo strano comportamento di Draco




Durante il giorno successivo Draco ed Harry quasi non riuscirono a vedersi, un po’ a causa dell’enorme mole di lavoro che i professori gli assegnavano, un po’ perché Draco stesso sembrava essere più schivo del solito.
La cosa turbò un po’ Harry, che si rese conto del fatto che sicuramente c’era qualcosa che non andava, e capì che l’impressione che aveva avuto sul treno era stata quella giusta.
Così cercò di avvicinarlo quella sera stessa, ma senza risultati. Era sempre con Tigher, o Goyle, o con qualche altro compagno di casa che non doveva assolutamente vederli parlare in modo pacifico.
Neppure il giorno dopo i suoi tentativi ebbero successi, né quello dopo ancora.


La sera del terzo giorno, il moro riuscì ad agguantare il suo ragazzo mentre stava scendendo in sala comune dopo la cena, e tentò di costringerlo a spiegargli tutto, sebbene con scarsi risultati.
Non sembrava di buon umore quando lo trascinò sotto il suo mantello dell’invisibilità, stringendogli le braccia in vita.
- Harry?
Domandò stupito il biondo.
- E chi altri sennò?
Draco sospirò.
- Scusami, ma ho un sacco di compiti in arretrato, e…
Tentò di svicolare. Inutilmente.
- Per domani non abbiamo nulla! E nemmeno voi avete compiti!
Protestò Harry.
- Hai ragione, ma… per dopodomani ci sono un sacco di cose da fare, e non credo di… di riuscire…
- Dai, per favore… se resti con me un po’, stasera, domani ti aiuto.
- Capirai, allora sì che sono a posto.
Mormorò ironico il serpeverde.
Harry sorrise, mentre lo trascinava su per le scale, verso la stanza delle necessità. Se non altro, non aveva perso del tutto il suo umorismo.


Il biondo lo seguì in silenzio, quasi come fosse costretto. Il grifondoro si sentì vagamente a disagio per questo, ma non demorse, e gli si affiancò prendendolo per mano. Draco si irrigidì un istante, ed Harry non lo avrebbe neppure notato se non fosse stato così sull’attenti, ma a causa del comportamento che il compagno aveva avuto nei giorni precedenti stava attento al minimo dettaglio, e neppure questo gli sfuggì. Sebbene il biondino si fosse rilassato subito dopo, la mente di Harry registrò quella piccola stranezza e la sommò a tutte le altre.
Non gli disse nulla finchè non furono entrati.
Lasciò che Draco varcasse la soglia per primo, e la stanza delle necessità li fornì di un salotto abbastanza intimo, ma non eccessivamente, con un comodo divano dove poter parlare ed n caminetto con il fuoco acceso.
Quantomeno, si disse Harry, Draco non era poi così a disagio.
- Allora, di cosa volevi parlarmi?
Domandò il biondino, una volta che anche Harry fu entrato, guardandolo con un’espressione indecifrabile, come se volesse nascondere i suoi veri sentimenti.
Il moro lo guardò perplesso.
- E chi ti dice che io voglia parlarti di qualcosa? Magari voglio solo stare un po’ con te… sono due giorni che praticamente non ci vediamo.
- Ti si legge in faccia. Cosa c’è?
Domandò con troppa enfasi.
Il moro sbuffò, stizzito.
- Cosa c’è? Dovrei essere io a chiedertelo, veramente.
Draco non rispose, ed il moro ne approfittò per attirarlo in un bacio.
Malfoy questa volta non oppose resistenza, e strinse le braccia attorno al collo di Harry, mentre il moretto gli afferrava la vita.
Il suo ragazzo gli era mancato tanto, troppo, e nonostante non fosse riuscito ad avvicinarlo – né aveva trovato il coraggio di lasciarsi avvicinare – ora che era lì, fra le sue braccia, tutto gli pareva un po’ più semplice. Presto tutto si sarebbe risolto…
Ci volle poco perché finissero entrambi sul divano bianco che la stanza aveva creato per loro, ed Harry si posizionò sopra il suo ragazzo, che ora era semidisteso sotto di lui. Il moro tentò di approfondire il loro contatto, cominciando ad accarezzargli la schiena e baciandogli il collo, ma Draco all’improvviso si irrigidì, e tentò di divincolarsi.
- Harry…
Mormorò.
Non voleva farlo… voleva stare con lui, voleva poter fare l’amore con il suo ragazzo. Ma qualcosa lo bloccava.
Il moro lo guardò sorpreso.
Era la prima volta che l’altro si tirava indietro, e lui non sapeva come interpretare questo fatto.
- Qualcosa non va?
Gli chiese preoccupato.
Il biondo scosse la testa. Doveva rimediare, ma come?
- No… non è questo. Solo… sono stanco, e non mi va oggi. Tutto qui.
“Pessima scusa” pensò fra sé e sé, ma oramai era fatta. Perché aveva quel blocco? Perché non riusciva a stare con lui, né a parlargli?
Pensava di essere in grado di gestire meglio le sue emozioni… ma si sbagliava.
Harry sospirò. Cosa doveva fare?


Si sentì un po’ insicuro, ma decise che la cosa migliore sarebbe stata tranquillizzare l’altro e rassicurarlo.
- Ok. Non è un problema.
Disse dolcemente.
Draco abbassò lo sguardo.
Per un attimo sembrò incerto sul da farsi, poi sollevò lo sguardo per un momento, e mormorò:
- Grazie. Ora, se non ti dispiace… Devo andare. Scusami.
Detto ciò, si alzò velocemente ed uscì altrettanto in fretta, lasciando da solo un basito Harry a chiedersi cosa potesse fare per capire cosa avesse il ragazzo che amava.
Che cosa poteva essergli successo per farlo comportare in quel modo? Il moro davvero non riusciva a spiegarselo… e gli faceva tremendamente male sapere che Draco non si fidava abbastanza di lui per parlargliene.
Non riusciva a credere che fosse davvero “troppo stanco”… ed anche se fosse stato così, che bisogno c’era di scappare a quel modo?
Potevano comunque rimanere insieme, una volta tanto.
Sbuffando, si rimise il mantello dell’invisibilità.
Doveva trovare un modo per far capire a Draco che, di qualunque cosa si trattasse, poteva parlargliene… anche se di certo non stava a lui convincerlo. Se non si fidava di lui, che cosa stavano assieme a fare? La fiducia non è forse alla base di ogni relazione?
Odiava sapere che il biondo aveva dei segreti anche nei suoi confronti… e soprattutto odiava vederlo soffrire, perché era più che evidente quanto stesse male.
Ma non sapeva cosa fare.
Forse avrebbe potuto provare a parlare con Eve… sì, di sicuro lei doveva sapere qualcosa.
Anche se non era sicurissimo che gli avrebbe detto tutto, doveva fare un tentativo.
Si sentì talmente preso da questo pensiero che quasi non si ricordò che ora fosse… no, non poteva parlarle ora. Erano di sicuro andati tutti a dormire, e lui non poteva accedere al dormitorio femminile.
Avrebbe dovuto, suo malgrado, attendere l’indomani mattina.


Draco raggiunse in fretta il dormitorio serpeverde, e si fiondò sul letto, maledicendo sé stesso per il comportamento di poco prima. Come poteva essere stato così stupido? Se c’era qualche possibilità che Harry non avesse notato che c’era qualcosa che non andava, ora era di sicuro andata in frantumi.
“Maledizione”, borbottò fra sé e sé, mentre cercava di trattenere le lacrime.
Non poteva essere così debole… non poteva perdere anche lui.
Doveva andare a parlargli, e scusarsi per il suo comportamento…
Fece per alzarsi, ma gli mancò il coraggio.
Cosa gli avrebbe raccontato per giustificarsi? Cosa avrebbe potuto dire?
Tirò un pugno contro il cuscino, e si rassegnò a rimandare i discorsi al giorno dopo.
Forse la notte gli avrebbe portato consiglio, o per lo meno lo sperava ardentemente.


*** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** ***



- E così sei preoccupato per mio fratello.
Mororò fra sé e sé la ragazza, mentre si scansava una ciocca di capelli biondi dalla fronte, prima di rispondergli.
Harry annuì tristemente.
- Esatto.
- Beh, nemmeno io so cosa gli sia successo esattamente. Ma è così da qualche giorno, già da quando eravamo al Malfoy Manor…
- Dunque, secondo te è stata colpa di tuo padre? Può aver fatto o detto qualcosa…
- No, non credo, - scosse la testa Eve, mentre parlava, - insomma, qualunque cosa gli abbia detto… si sarebbe confidato con te, no?
Harry abbassò lo sguardo, mesto.
Non aveva dimenticato della lettera ricevuta da Draco, del fatto che il biondino non gli avesse detto tutto… né si era scordato del fatto che diverse volte aveva avuto la sensazione che gli stesse nascondendo qualcosa.
- Non è detto, - mormorò infine, - magari è qualcosa che non vuole che io sappia.
Eve si sforzò di sorridergli.
- Sono sicura che, di qualunque problema si tratti, riuscirete a risolverlo.
Lo abbracciò, cercando di trasmettergli una sicurezza che neppure lei aveva. Poi, con un sospiro, si separò da lui.
- Ora scusami, ma ho un appuntamento. Devo proprio andare.
Disse sbrigativa.
Harry rimase un po’ interdetto da quel cambiamento di atteggiamento, ma non ribattè nulla.
- Va bene. A dopo?
Lei annuì.
- Sì. Ci vediamo dopo.
Harry uscì dalla stanza della ragazza, e lei si sedette sul proprio letto, mormorando fra sé e sé:
- Perdonami, Harry…



***continua***


Grazie ancora a tutti quelli che leggono e commentano... fatemi sapere cosa ne pensate :)


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