It wasn't easy to let die

di misteryOo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Primo. Slash ***
Capitolo 2: *** Capitolo Secondo. Axl ***
Capitolo 3: *** Capitolo Terzo. Izzy e Axl ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quarto. Izzy e Axl (2) ***
Capitolo 5: *** Capitolo Quinto ***



Capitolo 1
*** Capitolo Primo. Slash ***


Note dell'autrice: Buongiorno, dunque che dire, ieri sera non riuscivo a prendere sonno e così mi sono ritrovata a scrivere l'inizio di questa storia (lo dico fin da subito, non so cosa ne potrà uscire). Ditemi cosa ne pensate se via va, buona lettura 

 

Disclaimer: Non scrivo a scopo di lucro. I Guns N' Roses non mi appartengono e i fatti narrati sono tutti frutto della mia fantasia.

 

 

PARTE PRIMA. LA MORTE

 

CAPITOLO 1. SLASH

 

Quando Saul Hudson capisce che peso Carolina gli ha accollato…

 

 

La Morte era qualcosa d'improvviso ed imprevedibile. Un giorno si era vivi e l'altro si era spariti per sempre dalla faccia della terra. La Morte creava un attaccamento morboso alla vita, per chi rimaneva qui. La Morte incuteva paura ed era un chiaro segnale dell'instabilità delle condizioni in cui si viveva. Chi restava cominciava a ripromettersi di non buttare nel cesso quel che gli rimaneva da vivere, a lui che era ancora possibile farlo. Ma la Morte arrivava così, senza preavviso. E per quanto l'uomo avesse provato a vincerla, lei riusciva sempre a sgattaiolare in casa, nella notte, per portarci via definitivamente. 

Che poi la Morte era una vera bastarda. Con una sola anima strappata alla vita ne faceva soffrire altre mille.

 

Quella mattina, la Morte, dopo averne combinata un'altra delle sue, utilizzando una donna come mezzo per comunicare la sua impresa telefonò a casa di Saul Hudson. L'uomo, stordito dall'incessante squillare che proveniva dal salotto si costrinse ad alzarsi dal letto ed andare a rispondere. Si trascinò fino all'apparecchio e poi, in modo svogliato, sollevò la cornetta.

-Pronto?- disse con voce ancora addormentata.

-S…Saul?- Slash smise di respirare. Riconobbe immediatamente quella voce che pronunciava il suo nome, rotta dai singhiozzi, e per un attimo esitò a continuare la telefonata, spaventato da quale motivo avesse spinto la moglie di Adler a chiamarlo.

-C…Ciao Carolina, che piacere sentirti- rispose Slash, provando a sembrare calmo.

-Saul, io…oddio come posso dirtelo?!- Carolina piangeva ora. Hudson non volle crederci.

-Steven, lui è….- una lunga pausa.

-…morto-

 

 

Stroncato da un infarto durante al notte. Questa era stata la gloriosa fine di Steven "Pop-Corn" Adler.

 Slash si era domandato perché proprio a lui. Era come se con quella telefonata Carolina  non avesse solo voluto avvertirlo della scomparsa dell'amico. La donna, implicitamente, gli aveva ceduto un peso che per lei era troppo grande da sostenere. Ora sarebbe toccato al chitarrista avvertirli. Non sapeva nemmeno più quale fosse il numero di telefono di Axl. Non li vedeva né sentiva da anni. Ma la Morte, ancora una volta, stava influenzando gli avvenimenti di chi, come Slash, era rimasto vivo.

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Capitolo 2
*** Capitolo Secondo. Axl ***


Note dell'autrice:  Eccomi qui col secondo capitolo. Leggete e poi ditemi che ne pensate, se vi va. 

                                Buona lettura.

 

 

PARTE PRIMA. LA MORTE

 

CAPITOLO 2. AXL

 

Quando William comprende che la morte di Steven è solo uno dei tanti motivi per cui piangere...

 

 

Axl, durante la mattinata ricevette la telefonata di Slash . In un primo momento non era riuscito a capire chi stesse parlando dall'altro lato della cornetta. Poi i ricordi erano tornati tutti insieme, come un colpo allo stomaco, e il cantate aveva risolto il mistero dell'identità del suo interlocutore.

 

Saul non era mai stato bravo ad esprimere ed esternare le sue emozioni quindi, dare la notizia della morte di uno dei suoi più cari amici gli risultò complicato. Aveva paura che Axl gli avrebbe sbattuto il telefono in faccia. Ma non fu così. L'unica reazione che Rose ebbe fu quella di rimanere muto ed immobile, completamente paralizzato da quella voce che un tempo gli era stata amica e che ora gli annunciava tale disgrazia. Slash cercò di farlo parlare più volte, ma lui non rispondeva. Axl, dopo un lungo lasso di tempo però prese coraggio e si decise a domandargli dove e quando si sarebbe svolto il funerale, attese la risposta e poi mise giù il telefono senza nemmeno salutarlo. Si sedette in poltrona e cominciò a piangere, distrutto da quella somma di catastrofici eventi.

 ***

 

Axl sarebbe dovuto partire immediatamente per raggiungere Cleveland in tempo, ma mettersi in viaggio era l'ultima cosa che desiderava fare. Si sentiva distrutto, vuoto, ed incredulo. Non voleva andarci al funerale, ci sarebbero stati tutti. Non voleva rivederli, sapeva di non poter reggere il colpo.

 

 Izzy, Slash, Axl e Duff  tutti insime riuniti dopo anni, Steven semplicemente morto. Morto, morto ed ancora morto. Rose ripeteva questa parola nella sua testa, cercando di darle un senso. Ma dopo un po' si accorse che così facendo il vocabolo perdeva del tutto il suo significato, diventando un inutile ammasso di lettere. 

 

Trasalì poi, quando il telefono squillò distogliendolo dai suoi pensieri. Andò a rispondere, preparandosi alla peggio delle sorprese. 

-Ciao William- Axl si tranquillizzò, una sola persona aveva quel calmo e rassicurante tono di voce.

-Ciao Jeffrey- rispose il cantante, felice nel sentire Izzy.

-Ho saputo, Slash mi ha telefonato. Sono in città, ti passo a prendere e andiamo insieme?- gli domandò il chitarrista, e Rose non dovette nemmeno sforzarsi per capire che l'amico si riferiva al funerale di Steven, acconsentì e basta, capendo che parlare con Stradlin sarebbe stata l'unica cosa che in qualche modo, in quel momento, l'avrebbe fatto sentire meglio.

 

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Capitolo 3
*** Capitolo Terzo. Izzy e Axl ***


PARTE PRIMA. LA MORTE

 

CAPITOLO 3. IZZY E AXL

 

 

Quando Izzy ed Axl diventano la coppia simmetrica di Duff e Slash...

 

 

Non si erano scambiati una parola. 

 

Non si vedevano da dodici anni e non si erano detti nemmeno "ciao". 

 

Axl era salito in auto, e aveva giustificato quel loro comportamento con  il fatto che "era solo l'imbarazzo iniziale", uno dei due avrebbe dovuto rompere il ghiaccio prima o poi. 

 

Erano stati amici per una vita e ora serviva che uno dei due "rompesse il ghiaccio", patetici. 

 

E più il tempo passava, più Rose si dava mentalmente dello stupido per aver accettato la proposta di Izzy di viaggiare insieme. Cosa credeva di fare?! Risolvere anni di controversie con un semplice "mi dispiace". Era sparito per anni abbandonando Izzy come un cane. E ora credeva di poter mettere le cose al loro posto così facilmente? Per farsi perdonare realmente avrebbe dovuto aggiungere parole su parole a quel "mi dispiace", rivelando verità che erano rimaste da sempre nascoste a tutti.

 

"Ehi Izzy! Quanto tempo! Come stai? Io male. Vorrei dirti che mi dispiace, mi dispiace per tutto. Mi sei mancato da morire. Vorrei abbracciarti e piangere, sono sicuro che sapresti come consolarmi, l'hai sempre saputo fare. Ti amavo e non sono mai riuscito a dimostrartelo. Non voglio il tuo perdono Jeffrey, vorrei solo trovare il coraggio per dirti come sono andate realmente le cose"

 

***

 

Izzy continuava a guidare tenendo lo sguardo fisso sulla strada.  Poi però, causa il caldo, allungò la mano per accendere l'aria condizionata, e nel medesimo momento anche Axl fece lo stesso. Si ritrovarono quindi a sfiorarsi per un breve istante le mani. Alzarono gli sguardi incontrandosi.

-Mi manchi Jeffrey- disse il cantante continuando a fissarlo.

-Anche tu Axl, non immagini quanto- e detto questo se ne stettero zitti fino a destinazione.

 

***

 

Izzy parcheggiò l'auto nel cortile della chiesa, per fortuna erano arrivati in anticipo. Da lontano si vedevano centinaia di persone riunite in un corteo, che si avviavano verso Carolina. Axl ampliò un po' di più la sua visuale, e finalmente li scorse. 

Slash e Duff erano seduti qualche parcheggio più in la, appoggiati ad un albero. La testa del moro sulla spalla del biondo. Duff fumava, ed Axl, nonostante non potesse distinguere chiaramente i loro volti, giurò che i due stessero piangendo.

-Guardali lì- disse il cantante sedendosi vicino ad Izzy. Il moro alzò in modo svogliato il viso e li notò.

-Pensi che siano venuti insieme?- domandò Axl.

-La verità William è che la morte di Adler sta facendo comodo a tutti noi- sentenziò Jeff invece di rispondere al cantante.

-La stiamo utilizzando come pretesto per rincontrarci. Ci definirei approfittatori, non credi?-

Axl annuì, e poi, quasi fosse la copia simmetrica di Slash, appoggiò la testa sulla spalla di Izzy, e lo guardò fumare la sua sigaretta in silenzio.

 

 

 

 

 

Note dell'autrice: Allora, eccoci qui con il terzo capitolo. Volevo solo ringraziare ClownPrinceOfTheCrime, Jacksonina_4ever e _just_a_reader_ per le loro recensioni :) Ci si vede al prossimo capitolo.

Baci, Bice.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo Quarto. Izzy e Axl (2) ***


NOTE DELL'AUTRICE: Allora, intanto chiedo umilmente perdono per l'indescrivibile ritardo. L' estate mi rende pigra e l'ispirazione ha deciso di andarsene in vacanza. Quindi ci ho messo un po' a partorire questo capitol(ett)o (che oltre tutto non mi piace nemmeno), ecco tutto. Poi volevo ringraziare chi commenta la mia storia e chi l'ha messa fra le seguite/preferite, spero che gradiate anche questo capitolo. 

Buona Lettura.

 

 

 

 

PARTE PRIMA. LA MORTE

 

CAPITOLO 4. IZZY E AXL

 

 

Quando Izzy ed Axl si rendono conto di essere semplicemente tessere di un puzzle

 

 

 

Aveva incominciato a piovere. 

Quel giorno di Novembre, al funerale di Steven Adler, pioveva. Axl e Izzy stavano seduti in macchina. La cerimonia con seguente sepoltura era stata rinviata di qualche ora, nella speranza che l'acquazzone cessasse. Sembrava proprio che qualcosa o qualcuno stesse concedendo ai due uomini più tempo da trascorrere assieme. 

-Pensi che smetterà di piovere?- Axl aveva tentato un banale e scontato approccio con Izzy. Ma Stradlin non era per niente stupido, e conosceva Axl meglio di chiunque altro.

Difatti, senza rispondergli girò il capo nella sua direzione e lo guardò negli occhi. -Cosa devi dirmi?- domandò schietto. Ma questa volta fu Axl a non rispondere. Con delicatezza sfiorò il volto dell'amico, ne tracciò il profilo come se cercasse di capire se fosse reale o meno. Non riusciva ancora a credere a quello che stava finalmente per fare. Con un'insicurezza che non era da lui gli si avvicinò quel tanto che bastava per poter respirare il suo profumo di tabacco, e lo baciò.

 

***

 

-Pensi che dovremmo andare da loro?- chiese Duff all'amico Slash, il quale lo ignorò totalmente. -Oh, sto parlando con te!- disse il biondo ossigenato schioccando le dita davanti al naso del chitarrista, per richiamare la sua attenzione. -Ci saluteremo dopo, non intendo muovere un muscolo, se hanno qualcosa da dirci si alzano e vengono qua, ma tanto non credo che lo faranno- affermò Slash sorridendo ed indicando la macchina di Izzy. -Sono troppo impegnati- sghignazzo concludendo la frase. Duff rimase a bocca aperta vedendo Axl che stampava sulla bocca di Isbell un lieve bacio. Ma poi sorrise come aveva fatto Hudson, perché dopo anni realizzò ciò che aveva sospettato per una vita intera. 

Si ricordò di quando si  svegliava alla mattina in uno dei tanti hotel durante uno degli innumerevoli tour e sistematicamente trovava Axl ed Izzy nello stesso letto, abbracciati. Ed ogni volta che ciò accadeva, Duff non poteva fare a meno di osservarli. Analizzare e scrutare il modo con cui Jeff stringeva a se il rosso, in un morsa talmente protettiva che risultava quasi commovente. Aveva sempre pensato, anzi, tutti avevano sempre pensato che fra i due ci fosse ben più che una forte amicizia. E in quel giorno di Novembre i pezzi del puzzle che erano stati incongruenti per più di vent'anni si unirono così, difronte a Slash e Duff, con un semplice e disinvolto bacio.

 

Izzy, che di quei pezzi ne faceva parte, si sentì, per la prima volta nell'arco della sua vita completo veramente.

 

***

 

"Ti prego non farmi domande. Quando le mie labbra si staccheranno dalle tue non guardarmi negli occhi, non riuscirei a sostenere il tuo sguardo. Spero che non te la prenderai. Mi dispiace, ma dovevo farlo. Ho passato anni a riflettere su noi due Jeffrey, e sono giunto alla conclusione che senza te è dura vivere. Quindici anni fa, prima che i Guns si sciogliessero, io mi temevo. Avevo paura di me stesso, e del sentimento che provavo nei tuoi confronti. Ne ero terrorizzato per il semplice motivo che non riuscivo ad etichettare questo mio sentimento. Non poteva essere amicizia, né amore fraterno. Era qualcosa che andava -è che va- ben oltre, come una forma evoluta dell'appartenersi. 

Per notti intere mi sono domandato come sarebbe stato sfiorare la tua sottile bocca, giocare con la tua lingua, mordere il tuo delicato labbro inferiore.  

Ed ora che ti ho baciato posso affermare che è stato proprio come l'avevo sempre immaginato nelle mie fantasie: indescrivibile. 

Io ti amo Jeffrey, e ti assicuro che questo sarà per sempre. Oltre i pregiudizi e la società. Perché finalmente l'ho capito, ed ora che possiedo questa consapevolezza sento di poter essere in pace con me stesso. E anche se non riuscirò mai a dirti tutto ciò, ti voglio ringraziare, ringraziare per tutto Izzy, sul serio."

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo Quinto ***


PARTE SECONDA. LA VITA

 

CAPITOLO 5. STEVEN

 

Quando Steven comprende che la sua morte non ha portato solo dolore…

 

 

La chiesa era così piena che si faticava a respirare. I Guns erano ancora all’entrata. Duff appena aveva incontrato lo sguardo di Izzy e di Axl si era fiondato a salutarli. Si erano abbracciati forte, si erano scambiati qualche pacca sulla spalla e poi anche qualche sorriso. Ma non quei sorrisi pieni di gioia. Sui loro volti si era dipinta una smorfia di rabbia, mista al dolore e alla disperazione. Slash non si era avvicinato, non riusciva ancora a credere che fossero tutti lì, insieme. Attese che i tre tornassero indietro, poi guardò Izzy negli occhi e lo abbracciò forte. Quando si furono staccati Saul si mise a fissare Axl. Nessuno dei due si azzardava ad aprire bocca, ma le parole non servirono a nulla perché due minuti dopo si fiondarono uno nelle braccia dell’altro. Slash si lasciò abbracciare e nascose il viso nell’incavo della spalla di William, e poi finalmente pianse. Pianse ricordandosi che Steven, il suo amico di una vita, ora giaceva morto in una bara. Pianse perché non riusciva a capire quale fosse stato il motivo che l’aveva spinto ad allontanarsi così tanto da Axl e dai Guns N Roses in generale. Pianse perché si era tenuto dentro troppe cose per troppo tempo. Pianse, e per una volta nella sua vita non nascose il suo dolore alla gente.

***

 

Quando la funzione cominciò entrarono tutti e quattro in chiesa. Appena la gente li riconobbe si spostò di lato e li lasciò passare. Attraversarono la navata a testa alta, guardando la bara di Steven. Poi si misero in fila indiana e lo salutarono uno alla volta. Per Duff, che fino a quel momento non aveva davvero realizzato cosa fosse successo fu dura trattenere le lacrime. Slash si limitò a dirgli -Ci si vede alla prossima cazzone-. Axl accarezzò la bara e sussurrò un “ciao”. Izzy si fece il segno della croce e poi con un cenno della mano diede l’arrivederci a Steven. Quando ebbero salutato il loro batterista si andarono a sedere vicino a Carolina, e l’abbracciarono forte. Steven gli stava osservando, e fu contento di vedere che la sua morte non aveva portato solo dolore e tristezza, aveva anche riunito ciò che per anni era stato diviso. Sorrise un’ ultima volta, salutò i suoi amici e sua moglie e poi scomparse. Slash si voltò verso Duff e in un sussurro gli disse questo. -Duff, sono sicuro che ora Steven ci sta guardando e sorride- Mckagan annuì, e poi fissò il soffitto della chiesa, sapeva che il loro amico non se ne sarebbe mai andato veramente.

 

 

 

Note dell'autrice: Eccomi qui, dopo una vita sono riuscita finalmente a partorire queste quattro righe in croce. Allora, probabilmente questo sarà uno degli ultimi capitoli, diciamo che scriverò ancora un capitolo e poi l’epilogo ecco :). Vabbeh spero che vi sia piaciuto e vi prego non odiatemi a morte per questo mostruoso ritardo ma insomma era estate! :D

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