Lontano da casa

di _E r i s_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prima Parte ***
Capitolo 2: *** Seconda Parte ***



Capitolo 1
*** Prima Parte ***


Note dell'Autrice: Allora, vorrei informarvi che questa è una tradizione (più o meno, visto che non sono molto brava con l'inglese), ma non posso creare un altro account per mancanza di un'altra email. Però, escluso questo particolare e la mia particolare scarsezza in inglese, spero che possiate gradire questa Shot! ^^



Lontano da casa

Juvia tira fuori il labbro inferiore, le guance sono arrossate e ha una sottile frangetta a coprire gli occhi languidi. Lui la guarda inalterato, scocciato semmai.
Scuote lentamente la testa, inarcando severo le sopracciglia. Non gli importa di tutti quei bronci. Non ha deciso lui di essere così.
"No-Comincia Gray, osservando deciso la ragazza-Vado da solo."
È la volta di Juvia a scuotere la testa. "Juvia viene con Te."
Gray sbuffa. È così testarda. Poteva rimanere con Cana e gli altri e provare a cambiare vita, e invece l'ha seguito.
Entrambi sanno che Juvia avrebbe preferito rimanere con i suoi amici e non seguirlo in un viaggio di formazione o qualunque altra cosa sia, cui durata la sanno solo gli dei.
Ma non l'ha fatto.
Ora, lo guarda dritto negli occhi, torturandosi le mani.
"Gray-sama ha bisogno di Juvia." Dice lentamente e a bassa voce, con convinzione.
"E non lascia la squadra di Gray-sama. Non ora." E non è la verità? Juvia gli sorride, tenendo le sue mani al caldo tra le proprie.
E il suo sguardo annuncia la resa per Gray.
Lui sospira, lasciando ad un leggero sorriso il diritto di increspargli le labbra, prima di ritornare alla maschera impassibile che da sempre indossa.
"Va bene. Ma questo viaggio è per la formazione." Commenta il mago del ghiaccio.
Poi, rimarca. "Solo per la formazione."
Quella formazione che si era imposto dalla morte di suo padre. Quella che lo avrebbe aiutato ad uccidere una volta e per tutte End.
"Juvia ha capito."
Gray getta lo zaino pesante a terra, aspettando che la maga dell'acqua prenda le sue cose per il viaggio.
Partire con qualcuno, piuttosto che solo, poteva anche essere rassicurante, infondo.
Quando Juvia ha finito di sistemare le proprie cose, si mette lo zaino in spalla, e-senza preavviso-intreccia le sue dita a quelle del ragazzo, che inevitabilmente arrossisce, senza, però, lasciarla andare.
Attraversano la gilda senza proferire parola, uscendo dal retro.
Decidono di andare al Nord. Una volta, tanto tempo fa, Ur aveva raccontato a Gray di quanti mostri lì vivessero, mostri grandi come case e più pericolosi di ogni altra cosa.
Diceva che avevano artigli tanto affilati da tagliare il metallo a metà, quasi fosse burro.
Vivevano nella Catena Montuosa che divide i Paesi di Seven e Iceberg, e poco lontano da Fiore, in una zona disabitata a causa del freddo.
Gray non ci credeva quando era piccolo. Il solo pensiero di altri come Deliora era agghiacciante.
Così, per misurare la propria forza da devil slayer, quale posto più azzeccato di un paese abitato da demoni?
E' perfetto per Lui.

Juvia urla, notando un animale selvatico di fronte a loro e lanciandogli un getto d'acqua bollente.
Esso non sembra risentire del danno, ma la distrazione gli costa cara, poiché inconsciamente si ritrova chiuso all'interno di una gabbia di ghiaccio.
Dopo essersi accertati che non ci siano altre bestiole selvatiche-con grande sollievo di Juvia-, i due si dirigono nella città più vicina per i rifornimenti.
La maga trema dal freddo vicino a lui, stringendosi nei suoi panni invernali. Gray aggrotta le sopracciglia, notando del fumo uscire dalle orecchie della giovane. Letteralmente.
"Stai usando la tua magia per stare al caldo?" Chiede dubbioso il mago, stupendosi di quante tonalità di rosso stanno diventando le guance della ragazza-cui vapore provocato cessa-.
Sospira, Gray, con il rimorso che attacca lo stomaco. Se ne sarebbe dovuto accorgere prima; non tutti sono resistenti al freddo come lui.
"Avresti dovuto dirlo-lascia cadere lo zaino a terra s si leva la giacca, posandola sulle spalle di Juvia-, dannazione..."
Juvia rimane in silenzio e, come da copione, arrossisce per il gesto.
"Troviamo un posto dove passare la notte."
È già passato un mese da quando sono partiti, e Gray può sentire il tempo scivolare via tra le dita.

La città è piccola, e l'architettura è molto diversa da quella che conoscevano, a Fiore.
Gli abitanti sono amichevoli, anche se cauti con gli sconosciuti. Anche la lingua é diversa, ma Juvia sorprendentemente ha mostrato una svariata conoscenza di essa.
Tuttavia, Gray è sorpreso quando Juvia parla tranquillamente con i commercianti del luogo.
Con una manciata di monete d'oro in tasca, nuove informazioni memorizzate e gli occhi spalancati, Gray guarda la sua compagna con confusione.
"Come?" La ragazza inclinala testa di lato, spostando delicatamente una cioccia di capelli turchini dietro l'orecchio, senza fermarsi a guardare il compagno.
"Nell'orfanotrofio-Comincia a bassa voce-c'era un custode, da queste parti. Juvia ci ha pensato, ma non ricorda molto." Il commreciante con cui sta parlando si volta verso di lei, con una domanda sulla punta della lingua.
Gray increspa le labbra in una linea sottile, non comprendendo ciò che l'uomo ha appena chiesto a Juvia.
"Uh, sentite-Comincia il ragazzo, attirando l'attenzione della ragazza e del commerciante-Non ricordo nulla di quando ero bambino, tanto meno la lingua, quindi..."
Juvia sorride candidamente. Sta per dire qualcosa, ma viene interrotta da due vecchie al lato della strada che sghignazzano.
Juvia arrossisce fino all'attaccatura dei capelli, rendendosi conto di aver nuovamente intrecciato la sua mano a quella di Gray.
D'altro canto, lui non comprende la situazione e si volta verso la nakama con uno sguardo interrogativo.
"Che hanno detto?"
"L-loro hanno chiesto...se Gray-sama è il fidanzato di Juvia!" Esclama sul punto di esplodere, ancor più rossa di prima. Si porta entrambe le mani sulle guance, lasciando un interdetto Gray a mormorare tra sé e sé.
"Oh..." Pronuncia solamente, per poi sospirare. In quel paese dovevano essere tutti pazzi, è l'unica scusa. "Bene, andiamo..."

"Mio padre, è stato lui a dirmi di distruggere End." Sussurra Gray nel buio della loro tenda. "Prima di morire." Ancora una volta.
Juvia cinge il collo del ragazzo con le esili braccia, mentre intreccia le loro gambe. Ma Gray non si lamenta. È una notte gelida, e ogni fonte può essere di calda accoglienza, quindi la lascia fare-conoscendo la sua poca sopportazione per il freddo-, anzi, la asseconda.
Però, quando lei fa per appoggiare la testa poco sotto il collo del ragazzo, lui si sposta per trovare una posizione più comoda, leggermente imbarazzato.
"Perché?" Mormora poco dopo la ragazza, riferendosi alla promessa fatta a Silver.
"Non lo so." Risponde lui. Si sentono sei grugniti e strani rumori da fuori la tenda, ma, a detta di Gray, non sono niente di preoccupante.
"Ma anche io sarei arrabbiato se un maledetto libro controllasse in quel modo la mia vita."
La tenda viene scossa dal forte vento, e Gray comincia a chiedersi se il loro rifugio ce la farà a passare quella notte ventosa.
Juvia si stringe ancor di più a lui, mentre egli avvolge i loro corpi con delle pesanti coperte.
C'è silenzio, oltre a tutti quei suoni naturali provenienti dall'esterno. Gray pensa che Juvia stia dormendo, visto la mancanza di risposta.
Una mano sullo stomaco e l'altra a giocare con i fili scuciti della coperta. Improvvisamente, la maga dell'acqua starnutisce, il naso rosso premuto contro il petto del ragazzo.
"Juvia vuole aiutare..." Mormora.
Gray sorride al tono serio della ragazza, impastato dal raffreddore e dal sonno.
"Già lo stai facendo."

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Capitolo 2
*** Seconda Parte ***


Note dell'Autrice: Ciao! ^^ Questa è la seconda parte della storia-ma no, non si era capito-. Vi prego si scusarmi per gli errori, ma scrivo con il telefono e con il t9-e poi sono esattamente l'1:41-.
Buona lettura! ^^



A volte, combattono quando l'ambiente circostante è libero da bestie e mostri e la giornata è soleggiata. Anche se l'ambiente è duro, danno del loro meglio.
Juvia si muove abilmente tra gli strati di neve, lanciando ondate di acqua bollente. Gray risponde creando delle lance di ghiaccio e dei 'muri' che blocchino il flusso di acqua.
Egli fa del suo meglio per ottenere la possibiltà di uno scontro ravvicinato.
C'è un momento fugace in cui riesce a congelare il suo braccio sinistro, ma lei oscilla la sua altra mano e crea un potente getto di acqua bollente che lo spinge all'indietro.
Gray atterra nel terreno ricoperto di neve con un tonfo.
In un batter d'occhio, il volto di Juvia è a pochi centimetri dal suo, con un'espressione che sembra essere contorta e sofferente.
Gray stringe gli occhi per scacciare le vertigini della caduta e lentamente mette a fuoco la maga vicino a lui, e imbarazzato sposta lo sguardo.
"Gray-sama!-esclama lei-Juvia è così dispiaciuta!"
Il moro ci mette qualche secondo a capire che la ragazza ha gli occhi pieni di lacrime. Allora, tenta di indossare il suo sorriso più rassicurante, un po' tromolante da un lato.
Le prende il volto dalla sua posizione a testa in giù.
"Sono okay, Juvia, cribbio-esclama imprecando-Vedi? Sto bene, non piangere! Sarebbe successo, prima o poi! Infondo, è normale. Ci stiamo allenando."

Dopo quella settimana confinato in una caverna buia a causa del forte temporale, Gray è sicuro di essere impazzito. Ha deciso. Non c'è altra soluzione.
Infondo, era totalmente isolato dal mondo con solo Juvia come compagna.
Tutto stava andando come era sempre andato. Parlavano, non avevano nient'altro da fare.
Hanno parlato di cosa avrebbero fatto domani, della loro casa, dei loro amici, e di cosa potrebbe succedere se Fairy Tail si riformasse.
Hanno menzionato spesso Zeref, End e suo padre, ma anche Acnologia e Juvia gli è rimasta così tanto vicina come ultimamente fa.
E l'unica cosa che in quel momento sa, è che Juvia è sulle sue ginocchia, le braccia strette intorno al suo collo, e si baciano. Ha un buon sapore ed è fottutamente calda, tanto da scacciare tutto quel gelo che li circondava. Non sa come sono arrivati a questo.
La sente mugolare qualcosa di molto simile al suo nome, e il suo cervello, finora rimasto spento, si attiva.
Di cosa stavano parlando, prima? Di Silver e del futuro e del modo in cui lei lo ama, giusto?
E cosa ha risposto lui? Qualcosa come...come...cazzo, cazzo, cazzo.
Impreca, prima di notare la mano affusolata di lei che lentamente tira verso il basso il suo vestito, quello stupido e ingombrante vestito.
Gray mantiene il fiato sospeso e lentamente si abbassa a baciarle la gola.
Lei ridacchia sentendo il ragazzo lasciare timidamente una scia di baci sul suo collo. Gli carezza dolcemente una guancia, tenendo la sua mente lontana dal 'compito più importante'.
"Vuoi continuare, Gray-sama?" Chiede. Lui si stupisce. Batte più volte le palpebre e boccheggia alla vista del sorriso malizioso della maga.
Da dentro, si possono sentire le gocce di pioggia cadere e infrangersi contro il terreno.
"Si" Geme. "Continuiamo." Gray siggila l'affare con un bacio, mentre Juvia ride

Sono più o meno passati tre quarti di un anno, dall'inizio del viaggio di formazione.
Per tanto tempo, hanno cercato di sedare quella malinconia che provavano quando pensavano ad i loro amici. Ma ora è inevitabile non farsi prendere da essa.
Il silenzio è pesante, e più forte è la voglia di vedere Natsu, Lucy, Gajeel, Erza, Wendy, Cana e tutti gli altri.
Passeggiano insieme lungo uno dei lati più pericolosi della montagna.
Sono alla ricerca di un mostro che ha spaventato il villaggio dove generalmente si rifornivano
Questo compito non li preoccupa veramente. Erano stati molto a contatto con la natura, le vere sfide si mostrano di rado qua e là.
"A Juvia manca la gilda." Mormora improvvisamente la turchina, guardando altrove.
"Lo so." Anche a lui.
Ci sono momenti come questo in cui Gray si chiede quale sia veramente la cosa giusta da fare. È tutto così confuso. Ma il suo istinto prevale. Ancor prima di fermarsi a pensare alle conseguenze del fare qualcosa, lui l'ha già fatta.
Il mago la stringe lentamente a sé, baciandola e lasciandola piacevolmente colpita.
"Aspetta ancora un po', un paio di mesi-le sorride con calma-vedrai che, allora, saremo lì."
Quelle parole devono fare meraviglie, perché Juvia sorride e annuisce con entusiasmo, dopo esse.
Con un'audicia ritrovata-non che prima non l'avesse-, Juvia circonda il collo dell'alchimista con le esili braccia, trascinandoselo dietro, mentre affretta il passo.

All'inizio di un nuovo giorno, camminano lungo il sentiero per la stazione ferroviaria più vicina. Il freddo delle montagne è ormai alle loro spalle e sentono la magia fluire nella vene.
Durante tutto il tragitto, Juvia sorride come fosse pazza. Anzi, non che non lo sia, anzi, sa di esserlo, ma Gray crede che ci sia qualcos'altro dietro quel sorrisetto, così, chiede.
Non avrebbe dovuto.
"Juvia non vede l'ora di parlare con gli altri!"
Un semplice sguardo alle loro mani intrecciate e Gray capisce a cosa si riferisce, e quasi gli vien voglia si urlare dalla disperazione.
Borbotta qualcosa e arrossisce fino all'attaccatura dei capelli. I suoi amici lo avrebbero deriso a vita.
Qualunque cosa accadrà-battute volgari fischi di approvazione-accadrà, decide. Punto.
E così come se ne erano andati, i due innamorati tornano nella loro casa.

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