There won't be a next time.

di Red1701
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nightmares come true. ***
Capitolo 2: *** Heart on fire. ***
Capitolo 3: *** If you... ***
Capitolo 4: *** How to save a life ***
Capitolo 5: *** It's just a spark,but it's enough. ***
Capitolo 6: *** You and I will be safe and sound ***
Capitolo 7: *** I’m following the map that leads to you. ***
Capitolo 8: *** Take all the courage that you left. ***
Capitolo 9: *** And if you're still bleeding,you're the lucky ones. ***
Capitolo 10: *** Give me a good reason why i can do a change. ***
Capitolo 11: *** I will do it for you. ***
Capitolo 12: *** Another point of vew. ~Naruto~ ***
Capitolo 13: *** Stay with me. ***
Capitolo 14: *** Cause you're all I need ***
Capitolo 15: *** Sometimes words have two meanings ***
Capitolo 16: *** Brand new eyes. ***
Capitolo 17: *** Lay my head under the water. ***
Capitolo 18: *** You're going back to the start. ***
Capitolo 19: *** Are you coming to the tree? ***
Capitolo 20: *** Watch me burn. ***
Capitolo 21: *** When you feel weak,you feel like you wanna just give up. ***
Capitolo 22: *** A while lasts forever without you ***
Capitolo 23: *** No more sorrow ***
Capitolo 24: *** 'Til I collapse. ***
Capitolo 25: *** Think about the heroes saving life in the dark. ***
Capitolo 26: *** I know that it's long gone. ***
Capitolo 27: *** When the daylight comes i’ll have to go. ***
Capitolo 28: *** Never knew that it could mean so much. ***
Capitolo 29: *** I won't let you down. ***
Capitolo 30: *** Loving can mend your soul. ***



Capitolo 1
*** Nightmares come true. ***



Nightmares come true.



 
Erano passati circa due mesi dalla fine della guerra.
Due mesi che volarono talmente in fretta da non accorgermene fino al momento in cui un paziente morì e dovetti segnare quella data sul referto di morte.
Ora la cosa che mi teneva più occupata erano i miei turni all'ospedale di Konoha che grazie a volontari provenienti da tutti i villaggi, fu ricostruito molto in fretta come quasi tutto il villaggio che era stato distrutto per colpa del deca-code. 
Naruto stava bene,l'avevo visitato per primo in modo da poter essere più tranquilla mentre lavoravo, ma di certo non c'era stato giorno fino ad ora in cui non fossi terribilmente triste o stanca di tutto.
Appena finito il mio turno mi recai nell'unico luogo che mi faceva stare meglio.
Vista da fuori, villa Uchiha era così maestosa e terrificante che nessuno, dopo la strage di Itachi, entrò più. 
Cominciai ad entrare in quella casa appena giunta al villaggio la notizia che il fratello maggiore morì per mano del suo otouto. Ora che non c'era più nessuno Uchiha vivo, non avevo paura di incontrare qualcuno durante le mie visite notturne che da piccola si limitavano all'albero del giardino di fronte all'entrata. 
Dopo i primi momenti di incertezza nell'entrare in quella casa maestosa, mi recai al piano superiore ed aprii la prima porta a destra, che dopo innumerevoli racconti da piccoli da parte di Naruto sapevo fosse la sua camera.
 
Pensai che sdraiarmi su quel letto stringendo a me quel cuscino la sensazione di vuoto all'interno del mio cuore sarebbe svanita, così cominciai in tutti i modi di immaginarmi che Sasuke fosse tornato a casa, ma non facevo altro che scoppiare a piangere e non la smettevo fino a quando non mi addormentavo.
Lui era tornato per aiutarli a sconfiggerre Madara e Obito, per proteggere il villaggio con l'idea assurda che sarebbe diventato il nuovo Hokage. Il team 7 per un pò ritorno in azione e lui mi salvò ancora una volta come successe durante una missione quando eravamo ancora piccoli poi finita la guerra, mentre tutti festeggiavano lui sparì
nuovamente ricreando quella sensazione di vuoto che per un pò io e Naruto eravamo riusciti a colmare. 
Eravamo ridotti male; ferite profonde, ossa rotte e chakra a zero ma non so come, lui riuscì comunque a scappare senza farsi sentire e quando cercai disperatamente i suoi occhi per potergli chiedere se l'idea di diventare Hogake era un motivo per cui ora sarebbe rimasto per sempre non lo trovai, rispondendomi automaticamente che quella era solo una scusa per cercare di convincere gli altri a fidarsi di lui durante quegli scontri.
non sarebbe mai tornato a casa per nessun motivo al mondo.

Saltai il cancello - tanto suonare e aspettare che qualcuno aprisse era inutile- e percorsi tutto il giardino di fronte alla villa entrando come fossi di casa e recandomi in camera sua. 
Mi sdrai sul letto e chiudendo gli occhi mi ritrovai faccia a faccia con il suo volto che compariva dicendomi sempre la stessa frase del giorno in cui se n'era andato la prima volta, molti anni fa.
Ricomincia di nuovo a piangere e quel cuscino implorò ancora una volta di smetterla di riempirlo di lacrime, ma il suo volto e la sua voce producevano su di me solo quell'effetto. 
Mi riaddormentai piangendo e feci lo stesso incubo di sempre; vedevo Sasuke morire davanti ai miei occhi dietro ad una roccia a cui si era appoggiato, sfinito e sanguinante.Lo cercavo dappertutto urlando il suo nome con tutto il fiato che avevo senza emettere realmente alcu suono, finché non sentivo quei colpi di tosse provenire da dietro quella roccia e lì lo trovavo sempre. Morto. Facevo lo stesso incubo dalla notte in cui era finita la guerra, ma stavolta c'era qualcosa di diverso.  Stavolta riuscii ad urlare il suo nome disperatamente alla ricerca di qualcuno che potesse aiutarmi a salvarlo, ma sembrava che nessuno riuscisse a vederci. 
"Sasuke!" urlai in lacrime a notte fonda. 
Cercai di riprendere fiato mentre le lacrime usciva ancora ininterrottamente e sentii qualcosa di diverso, ma non gli prestai attenzione. 
Mi riaddormentai per poi rifare lo steso incubo, e mentre urlavo, sembrava che non riuscissi a svegliarmi più da tutto quello. 
 
"Sakura, svegliati."
Qualcuno mi svegliò da quell'incubo dimostrandomi che non ero morta come mi aspettavo.
Mi voltai verso la fonte da cui proveniva la voce che sentii, ma nonostante il buio pesto avrei potuto riconoscere quella voce anche senza bisogno di vederlo in faccia. 
Era li davanti a me, ed io ero nel letto in cui avevo appena finito di urlare il suo nome. 
"Sasuke..." fu l'unica cosa che riuscii a balbettare. 
"Cosa ci fai qui?" chiese
"Era l'unico modo in questi anni per poter rimanere viva aspettando un tuo ritorno"
Per la prima volta in vita mia riuscii a dirlo a qualcuno, e quel qualcuno era lui. 
Nessuno sapeva cosa facevo la sera subito dopo il lavoro o anche subito dopo essere uscita con gli amici quando ero una ragazzina, neanche Naruto. 
Lui come al solito non proferì parola. Il suo solito comportamento e la sua solita capacità di intrattenere un discorso con qualcuno erano rimasti gli stessi; di certo non mi aspettavo un cambiamento visto come se n'era andato.
Nel buio non riuscii a capire cosa stava facendo, avevo bisogno di una luce e volevo e dovevo guardarlo in faccia, ma la cosa più tecnologica ancora viva in quella casa era forse il citofono, le lampadine erano morte molti anni prima. 
"Dove sei stato?"
Non sapevo se davvero volevo sapere la risposta, ma fu l'unica cosa che riuscii a domandargli. 
Era una domanda che sapeva tanto di famiglia, di preoccupazione e abitudine: era decisamente una domanda inappropriata da fare a lui. Ma non ottenni risposte, solamente un tonfo pauroso sul pavimento della camera. 
"Sakura, non voglio andare all'ospedale" chiese con un filo di voce spezzata da un colpo di tosse.
Il mio incubo si stava avverando,ma stavolta sarei riuscita a salvarlo e farlo restare nel mondo dei vivi.
Farlo restare da me.

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Capitolo 2
*** Heart on fire. ***


Heart on fire.






Ero in preda al panico e quella frase bastò per farmi capire che gli era successo qualcosa che forse, per la mia salute mentale, era meglio non vedessi. Lui però ora era qui davanti a me, chiedendomi aiuto e implorandomi di non portarlo all'ospedale.
Corsi al piano inferiore per prendere delle candele che portai li mesi fa e vagai per alcuni minuti alla ricerca di fiammiferi che sembravano essere scomparsi nell'ombra, perciò ritornai al piano superiore con solo le candele mentre lui era ancora li, che tossiva quello che probabilmente era sangue.
"Sasuke, riesci ad accederle?"
"N-no.Non riesco neanche più a camminare, o a sentire la potenza del mio chakra.
"Dimmi i segni che devo fare!"
"Pecora,scimmia,caval..." mi sussurrò stremato. L'ultimo lo pronunciò talmente piano che ormai credevo non ci fosse più nulla da fare.
Riuscii ad accedere quelle dannate cose e le posizionai vicino al letto e un pò sparse per la stanza.
Presi Sasuke per il busto e lo tirai sul letto facendo attenzione a non muoverlo troppo bruscamente creandogli ulteriore dolore, gli appoggiai la testa sul cuscino e mi allontanai da lui un instante in modo da poter capire la sua condozione generale.
Non sembrava più nemmeno lui: l'occhio sinistro sanguinava come quella volta in cui cercò di uccidermi, il braccio destro aveva assunto una forma particolarmente innaturale e con il braccio sinistro si teneva la parte destra del petto in cui aveva probabilmente qualche costola rotta. La coscia gli sanguinava copiosamente da uno squarcio profondo e molto doloroso.
"Cosa diavolo ti è successo?!"
"Mi hanno attaccato subito dopo la fine della guerra, non avevo più chakra per combattere.
"Chi?"
"Erano spadaccini molto bravi, forse erano nukenin delle nebbia"
Pronunciò quella frase con una voce così agonizzante che mi precipitai a curargli la ferita nella gamba, quella che ritenevo la più grave.
Più gli passavo chakra più quella ferita sanguinava e lui stava peggio.
Mi venne un attacco di panico così potente da non lasciarmi neanche più l'aria, ma ero una dei migliori ninja medici e dovevo far finta di nulla, deglutire e continuare sperando in un qualche cambiamento che non arrivava.
"Non riesco, devo portarti all'ospedale!" sbottai
"No, io ho bi-bisogno di te..."
"Ma tu hai bisogno di qualcuno migliore di me!"
"Tu sei la migliore, Sakura."
Sasuke Uchiha mi aveva davveto detto quelle cose? Mi aveva sempre considerato una ragazzina inutile e debole, e ora mi stava ritenendo la migliore?
La situazione doveva essere davvero pessima.
"Senti Uchiha, se non mi dai retta ti lascio sul quel letto a morire, ok? Ti prometto che farò di tutto e non ti lascerò solo neanche un momento, ma ti prego fatti portare in ospedale."
"O-o-okay..."
Avevo convinto il ragazzo più cocciuto del mondo promettendogli solamente che sarei rimasta con lui, e pensai che probabilmente se lo avessi fatto tempo fa non ci saremmo trovati in quella situazione.
"Hai ragione, avrei dovuto ascoltarti prima" mi confermò mentre lo prendevo in braccio.
Riusciva anche a leggermi dentro adesso?
"Ma come hai..." chiesi sconcertata
"L'hai pensato ad alta voce" mi dichiarò
Lasciai perdere tutto ed a tutta velocità mi diressi in ospedale sperando che Tsunade-sama facesse ancora il turno di notte.
Spalancai le porte con un calcio e cominciai ad urlare il nome della mia maestra in modo che potesse correre per darmi una mano.
"Sakura perché urli?" mi chiese sbucando fuori da una stanza con la testa
"Nn-n-n-non so cosa gli sia successo" risposi farfugliando immobile davanti a lei, con quello che era il ragazzo che amavo tra le braccia.
Non aggiunse nulla: prese la barella, ci sistemai Sasuke sopra e chiamando i medici più bravi corse verso la sala operatoria.
"Tu non puoi entrare Sakura, sei troppo coinvolta" disse sbarrandomi la strada con il suo corpo
"Gli ho promesso che non l'avrei mai lasciato qualsiasi cosa succeda. Non posso lasciarlo ora!"
"Sakura devo operarlo al più presto, e tu non saresti d'aiuto così come sei ora"
"La prego, se non fosse stata per quella promessa non sarei mai riuscita a portarlo all'ospedale"
"Mi dispiace, non puoi" disse infine poggiandomi una mano sulla spalla
Andai verso la sua barella per dirgli parole che non avrei mai dovuto dirgli visto cosa gli avevo promesso a casa.
"Sasuke-kun, sarò qui quando uscirai. Tieni duro ti prego" lo implorai con gli occhi sommersi di lacrime
"Avevi promesso..."
"Lo so, ma Tsunade-sama non me lo permette" ammisi con un groppo in gola e uno al cuore
"Posso esprimere il mio ultimo desiderio? " chiese
Calde lacrime cominciarono a scendere sulle mie guance.
"Non ti azzardare neanche, tu non stai morendo!" gli urlai contro piangendo
"Abbassati per favore, noiosa"
Mi abbassai per capire cosa volesse prima di lasciarlo andare.
Forse definitivamente.
"Parla con Kakashi-sensi"
Con le poche forze rimaste si sollevò leggermente, prese il mio viso tra le mani e mi diede un bacio così intenso e così carico di sentimenti che sembrò durare una vita intera.
"Sarò qui quando aprirai gli occhi, questa è una promessa che intendo mantenere anche a costo della mia vita, Sasuke-kun"
"Smettila di darmi l'appellativo kun, noiosa" mi disse con un mezzo sorriso distrutto dal dolore fisico che stava provando
Furono le ultime parole che sentii pronunciare da quel ragazzo che amavo più della mia stessa vita.

Corsi dietro a Tsunade giusto in tempo prima di vederla scomparire dietro alla porta della sala operatoria.
"La prego"
"Farò tutto il possibile ed anche oltre"
Le mollai il braccio e la lasciai entrare in quella stanza.


Il mio cuore era in fiamme.

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Capitolo 3
*** If you... ***



If you...





Kakashi-sensei. 
Sasuke mi aveva detto che dovevo parlare con lui, ma non ne sapevo il motivo.
Uscii di corsa dall'ospedale e prima che potessi chiudere la porta che collegava il secondo piano alle scale, sentii un grido lancinante.
"Sakuraaaaaaaaaa!" 
La sua voce era un agglomerato di brutte emozioni che mi distrusse ancor più di quanto non lo ero già.
Cominciai a saltare sui tetti fino a casa del sensei, ma di lui nemmeno l'ombra.
Lo cercai da Ichiraku, al campo di addestramento, al palazzo dell'Hokage, nella foresta dei ciliegi e in quella della morte senza nessun risultato.
Scesi da quei tetti pensando che magari l'avrei trovato in giro per le vie e cominciai a correre anche lì, a testa bassa, per non far capire alle persone del villaggio che c'era qualcosa che non andava.
"Ehy, stai attento cavolo" sbottai quando caddi per terra dopo aver sbattuto contro qualcuno
Alzai la testa e vidi la mia testa quadra preferita: Naruto.
"Sakura-chan, tutto bene?"ì
"Non ho tempo scusami, sai dov'è Kakashi?"
"L'ho appena incontrato, stava andando verso il cimitero a trovare Rin e Obito. Tu cosa hai?"
Non ce la feci più e scoppiai a piangere ancora seduta per terra. Lui si abbassò e mi abbracciò in silenzio.
"S-s-sasuke..." riuscii solamente a pronunciare
"Lo so, lui se n'è andato di nuovo" sospirò 
"N-n-no è all'ospedale. Sta morendo Naruto, sta morendo davvero"
Mi guardò negli occhi e capì che quello che stavo dicendo era vero.
"Devo andare da Kakashi-sensei, Naruto"
"I-i-io andrò in ospedale"
Prendemmo le strade per le nostre mete che si trovavano l'una al lato opposto dell'altra, entrambi con gli occhi vitrei e pieno di dolore.

"Ti stavo aspettando Sakura"
Il maestro era seduto davanti alla tomba dei suoi amici dandomi le spalle. Lui sapeva cosa di provava a perdere i propri compagni e di sicuro il suo dolore era più grande del mio. Anche se sapeva nasconderlo decisamente meglio.
"Cosa sa di Sasuke?" gli chiesi mentre mi sedevo vicino a lui nello spazio di fronte a quelle tombe.
"Così ti ha trovato. Ieri sera è venuto a cercarmi per chiedermi dove eri; aveva un disperato bisogno di te. Era conciato davvero male e ha cominciato a dirmi che si sentiva un completo idiota perché se n'era andato di nuovo nonostante avesse capito che ti amava. Adesso dov'è?"
"In ospedale anche se non si a quanto possa servire. Come faceva lei a sapere dove mi trovavo?"
"Una sera, dopo una missione stavo tornando a casa e ti vidi saltare sui tetti in modo molto furtivo così decisi di seguirti.Vedendo che ti dirigevi verso villa Uchiha mi avevi fatto preoccupare un po', così andai avanti a seguirti per quasi un mese e capii che dormivi lì"
"Stanotte è peggiorato notevolmente" fu l'unica frase che riuscii a pronunciare
Feci una pausa in cui cercai di riprendere il fiato: volevo dire a Kakashi ciò che provavo davvero in quel momento.
"Sensei, ho paura. Ho davvero tanta paura di perderlo" ammisi mentre le lacrime avevano ricominciato a rigarmi il viso
"Credi nell'amore Sakura? Credi davvero che amarlo, amare un Uchiha, sia ciò che vuoi?"
"Non ne sono mai stata più sicura"

"Allora abbi pazienza. Al contrario di quello che si pensa, l'amore è stato il punto di forza di quel clan per tutta la loro esistenza. Se credi in esso, anche Sasuke lo crederà più di quanto già lo faccia e tutto andrà per il verso giusto"
"Ne è davvero sicuro?"
"Mi sono mai sbagliato in questi anni?"
Aveva ragione, Kakashi non aveva mai sbagliato un colpo finora.
"Quel ragazzo ti ama veramente. Combatterà per te finché riuscirà, stai tranquilla"
"Grazie maestro"
"È il mio più grande piacere aiutarvi. Siete stati davvero ragazzi speciali e ci sarò sempre per voi"
Mi alzai dal mio posto e lascia Kakashi-sensei a parlare con Rin e Obito, mentre con l'aria di una che aveva appena vinto una delle innumerevoli battaglie che la vita ti pone di fronte corsi dov'era rimasto un pezzo della mia vita. 

Ritrovai Naruto nella sala d'aspetto fermo in quella posizione che aveva sicuramente assunto da quando era arrivato.
"Naruto"
Alzò la testa verso di me e lo trovai in lacrime.
"Non può essere davvero così stupido"
"Lo vorrei davvero, vorrei che fosse rimasto"
Mi abbracciò e piansimo insieme silenziosamente.
Il solito teme. Non poteva dirti direttamente che ti amava? No, doveva essere il solito imbecille solitario. Maledetto sia l'orgoglio che si ritrova"

Eravamo in quella stanza d'ospedale da ormai 7 ore durante le quali arrivarono Hinata (ormai fidanzata di Naruto); Ino, che cercava in tutti i modi possibili di tirarci su il morale; Shikamaru, Kiba, Choji e Ten-ten; i quali però non avevano ancora ripreso Sasuke in simpatia.
Erano passate 9 ore da quando si era presentato davanti a me e stavo cominciando a dare di matto. Quelle pareti lasciavano sempre meno spazio tra di loro, l'aria cominciò a mancarmi e l'attacco di panico che avevo soffocato ore prima stava tornando a galla.
Gli altri si erano tutti addormentati, così corsi verso il pianerottolo delle scale esterno di quel secondo piano da cui si vedeva tutto il villaggio.
L'aria, quella sera, sembrava più leggera e pulita del solito e fu una vera gioia poterla respirare.
Dopo aver scacciato la sensazione di claustrofobia, mi appoggiai al muro dietro alle mie spalle e lentamente scivolai a terra mettendomi le testa tra le ginocchia.
La porta al mio fianco si aprì e sbucò la testa bionda di Naruto .
"Sakura-chan, Tsunade è appena uscita"
Mi alzai di scatto, forse troppo velocemente visto che il paesaggio cominciò a girare vorticosamente, e mi fiondai dove i nostri amici si trovavano, portandomi in prima fila e stringendo forte la mano del biondo vicino a me.
"Allora?" incalzò Ino per prima
"Penso di non aver mai fatto una cosa così  difficile in tutta la mia carriera, ma siamo riusciti a salvarlo"
Un sospiro di sollievo si levò sopra le nostre teste prima che Tsunade potesse finire la frase.
"Non del tutto però" finì
"Cosa vuole dire non del tutto?" chiese Shikamaru
"Sasuke è malato. Durante il suo scontro un ninja deve avergli trasmesso questa malattia molto rara e molto potente se utilizzata su un giusto individuo. Normalmente si riuscirebbe a guarire subito"
"E perché con lui non è possibile?" continuò a domandare il Nara
"Perché per curare questa malattia abbiamo bisogno di cellule compatibili da poter gli trapiantare.Queste cellule però appartengono solo al clan Uchiha"
Non poteva essere vero, non ora che c'eravamo trovati.
"Non c'è proprio un altro modo?" sussurò Naruto pieno di dolore
"Mi dispiace..."
Tsunade si ritirò da dove era uscita precedentemente per sistemare le ultime cose e prepare Sasuke che ora doveva essere portato in una camera d'ospedale.
La stanza ricominciò a girare e io dovetti accovacciarmi per terra per non svenire.
Naruto si lasciò andare a terra vicino a me, mi prese fra le sue braccia e ci stringemmo più forte e più a lungo che avessimo mai fatto.
"Deve per forza esserci un altro modo" continuava a sussurrare più per se stesso che per me

Due infermieri portarono fuori dalla sala il moro, ma noi rimanemmo a terra.
Aveva ragione Naruto; doveva assolutamente esserci un altro modo perchè il maestro Kakashi non si era mai sbagliato.
E non poteva farlo proprio ora.




 

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Capitolo 4
*** How to save a life ***


How to save a life.




Sasuke si era svegliato e come promesso ero li vicino a lui.
"Sakura" mi chiamò con ancora la voce impastata dall'anestesia 
Non riuscii a rispondergli così gli strinsi il braccio quasi come se fosse un modo per non lasciarlo andare.
"Ehy teme, posso? chiese Naruto da dietro alla porta
Alzai la testa per salutarlo. Quando lo guardai negli occhi vid il riflesso dei miei: dolore, rabbia, tristezza.
"Ciao baka, scusa"
"Cosa? Sasuke Uchiha mi ha appena chiesto scusa? Stanotte nevicherà viola" disse cercando di smorzare la tensione mentre si dirigeva dal moro per costringerlo a farsi abbracciare.
"Sono stato davvero un idiota, perdonatemi. Sarei dovuto restare e affrontare i miei sentimenti, invece ha vinto quel maledettissimo orgoglio"
Ciò che aveva appena detto aveva abbattuto le mura di finta forza e coraggio che mi ero costruita in modo da non crollare davanti a lui, così dovetti correre fuori dalla stanza per non piangere davanti a tutti. Mi sedetti fuori dalla porta e sperai di poter diventare invisibile.
"Naruto cosa è successo? O cosa diavolo sta succedendo" gli sentii chiedere con un velo di preoccupazione nella voce
"Vado a chiamare Tsunade"
Il biondo uscì a cercare l'Hokage e appena la trovò, tornò indietro facendola entrare per prima.
"Credo che avrà bisogno di noi. Per quanto sia forte non riuscirà a proteggerei da solo stavolta"
"Non ci riesco, non sono abbastanza forte."
"Nessuno lo è; dobbiamo solo farci forza a vicenda. Noi siamo il team 7, no?"
Quanto avrei voluto che quelle parole significassero "lo saremo sempre e per sempre".
Entrai nascosta dietro a Naruto e ci dirigemmo vicino al suo letto, testimone di una delle notizie più devastanti di sempre.
"Ditemi che è uno scherzo o una punizione per favore. Ditemi che lo state facendo solo per punirmi" disse Sasuke  Tsunade scosse la testa aggiungendo un "mi dispiace" a denti stretti e si dileguò dagli altri in corridoio lasciandoci da soli.
Il moro strinse il pugno del braccio sano fino a farsi sanguinare il palmo della mano. Nessuno lo aveva mai visto piangere, e il fatto che ora lo stava facendo soprattutto davanti a me e a Naruto significava che davvero eravamo arrivati al punto di non ritorno.
"Voglio uscire da qui" cominciò a dire tirandosi via le flebo dal braccio
Lo calmai, gli rimisi gli aghi nei punti in cui dovevano state e gli dissi che da li non si poteva muovere. Ma lui non faceva altro che dimenarsi.
"Sasuke stai fermo porca miseria!" dissi alla fine con una voce che non sembrava neanche mia
"Non voglio passare i due mesi che mi restano in questo dannato letto!" sbottò
"Ora devi farlo, ok?"
"Tsk..."
Ecco che era tornato il solito Uchiha indisciplinato, psicopatico, instabile e apatico che io e Naruto conoscevamo bene.
"Ci sono fuori in corridoio gli altri che vorrebbero salutarti teme. So che non ti va ma io e Sakura-chan abbiamo un bisogno smisurato di aria fresca. Puoi evitare di fare il cafone per una decina di minuti?" chiese il biondo a cui inviai mentalmente tutti i grazie che potevo formulare in una volta sola
"Io non sono cafone, solo non mi piacciono le persone"
"Teme, per favore" lagnò il ragazzo
"Se devo"
Uscii da quella stanza solo grazie a Naruto che mi ci trascinò fuori a forza e mi portò nel giardino a piano terra dell'ospedale. Ci sedemmo sulle panchine di cemento in silenzio.
"Deve esserci un dannato modo" cominciò
Non avevo più il coraggio di guardarlo mentre si uccideva la mente con strani pensieri contorti e inutili, così pronunciai la peggior parola che secondo lui poteva esistere: arrendersi.
"Lascia stare Naruto"
"No che non lascio stare. Non voglio perderlo di nuovo"
"Ma ormai è inevitabile, tutti gli Uchiha sono morti. Come pensi di fare? L'unica possibilità che avrebbe avuto era Itachi, ma l'ha ucciso. Dio, sembra che il mondo sia contro di noi" 
"E tutta la forza che hai avuto finora dov'è finita?"
"È morta, come sta facendo il mio amore per lui"
"Smettila Sakura, smettila di dire stronzate e di comportarti come il vecchio teme. Cercare di diventare apatica sai a cosa servirebbe? Proprio a nulla! Servirebbe tanto a quanto è servita a lui: morire"
"Magari potessi farlo" sussurrai a denti stretti
"Eh no. Abbiamo superato Pain, una guerra ninja, la morte di persone a cui volevamo bene, numerose battaglie, la prova dei campanelli, Zabuza, l'Akatsuki e un altro milione di cose insieme. Non puoi volermi abbandonare anche tu!"
Non riuscivo più a continuare quel discorso poichè Naruto aveva dannatamente ragione. Così alzai la testa in cerca di un segnale dal cielo ma l'unica cosa che vidi furono le teste di Sasuke e degli altri guardare giù dalla finestra per capire il motivo delle nostre urla.

Era passato un mese dal mio discorso con Naruto e noi ci parlavamo solo se necessario.
Sasuke dopo un paio di settimane poté uscire dall'ospedale e noi ci trasferimmo con lui a villa Uchiha in modo da poterci essere nel caso in cui la malattia presentasse qualche sintomo.
I due ragazzi dormivano nella stanza di Fugaku e Mikoto in cui era comparso un secondo letto per il biondo, mentre io dormivo nella stanza degli ospiti. Le giornate trascorrevano monotonamente: Naruto e Sasuke si allenavano per tutto il giorno, andavano a fare la spesa e spesso rimanevano fuori per fare qualcosa di divertente, mentre io uscivo solo per i miei turni di lavoro all'ospedale e una volta arrivata a casa cucinavo per i due o mi sedevo sul divano a guardare i ragazzi in giardino. Un giorno, mentre cucinavo i suoi amati pomodori, aveva cercato di dirmi lui stesso che mi amava ma l'unica cosa che gli dissi fu che non doveva farlo per tirarmi su il morale momentaneamente.
Mancavano tre settimane alla "data di scadenza" e vedere i due giocare spensierati mi mandò fuori di testa.
"È possibile che siasempre io l'adulta? Vi ricordate almeno cosa succederà tra 21 giorni? Siete i soliti bambini!"
Gli urlai contro così e mi diressi in cantina a prendere le mie armi che non toccavo da molto tempo. Corsi verso il portone attraverso il giardino e quando Sasuke mi chiese dove stessi andando fermandomi per un braccio, non feci altro che liberarmi da quella presa e uscire di casa.
"È tutto troppo pesante per noi, figurati per lei" sentii dire da Naruto mentre me ne andavo verso la foresta della morte.

Lanciai i kunai nei cerchi che erano stati disegnati sui tronchi anni prima da qualcuno e li presi perfettamente nel centro. Passai agli shuriken che tirai dappertutto e cominciai a distruggere qualsiasi cosa fino a quando non crollai a piangere ai piedi di un albero.
"Perché? Cosa ho fatto di male? Non poteva per una volta andare tutto nel verso giusto?" rivolsi al cielo
Qualcosa si mosse sopra di me facendo cadere le foglie del ramo a terra.
Era un falco nero come la pece e vedendolo ripensai ad Itachi e lo maledii intensamente perché in fondo la colpa era anche un po' sua.
L'animale mi guardò intensamente e notai che aveva qualcosa di strano, qualcosa che mi fece correre velocemente verso casa.
"Ragazzi, ragazzi!" urlai nei pressi della villa
"Cosa è successo? Stai bene?" mi chiese Sasuke mentre scavalcavo il cancello
"Oltre agli Uchiha chi può usare lo sharingan e la tecnica mille falchi?" chiesi col fiatone al moro
"Nessuno, Itachi era l'unico al mondo" mi rispose preoccupato
"Naruto avevi ragione, scusa." gli dissi abbracciandolo forte e con le lacrime agli occhi
"Cosa stai dicendo?"
"Sasuke l'ho visto. Tu non morirai!" gli urlai correndogli in contro
Gli presi il viso e senza pensarci lo baciai più intensamente di quanto fece lui la prima volta.
Quando mi staccai io arrossii in modo molto ma molto evidente mentre lui mi fece uno di quei sorrisi così rari da riuscire a toglierti il fiato quando ne vedi uno.
"Io sarei ancora qua e in più non sto capendo assolutamente nulla" si intromise un Naruto molto felice e confuso
"Ero nella foresta della morte e ho visto un falco nero con gli occhi rossi. Aveva lo sharingan!"
"Ma Itachi è morto da un pezzo!" mi ricordò il biondo
"Sono sicura di ciò che ho visto. Se lui non fosse realmente morto?"
"È impossibile, l'ho ucciso io!"
"Vi fidate di me?"
"Conoscendolo avrà usato un qualche jutsu molto più potente dell'Edo-tensei in modo da poter tornare tornare in vita o fingersi apparentemente morto" ipotizzò il fratello
"Dobbiamo correre da Tsunade!"
"Teme, se tutto ciò è vero resterai con noi tanto di quel tempo da averne abbastanza e desiderare di non aver mai ritrovato tuo fratello!" aggiunse il biondo
"Baka sai quante ne prendi dopo?"
Saltammo sui tetti fino al palazzo dell'Hokage per raccontarle ciò che avevo appena scoperto e giunti a palazzo Sasuke si avvicinò al mio orecchio sussurrandomi un grazie che valeva tutta la sua vita.

Ce l'avevo fatta, quell'incubo non si sarebbe mai realizzato.
 

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Capitolo 5
*** It's just a spark,but it's enough. ***


It's just a spark, but it's enough.




"Hokage-sama!" urlammo vicino al suo ufficio, e senza bussare spalancammo la porta. 
"Ma sono questi i modi? Prima si bussa!" 
"Tsunade non abbiamo tempo, ce l'abbiamo fatta. Sakura ce l'ha fatta!" 
"A fare cosa Naruto?" 
"Sakura ha trovato un modo per curare Sasuke. Ha trovato Itachi!" 
"Oh ragazzi,la pressione vi sta dando alla testa" 
"Tsunade-sama, nei miei diciotto anni di vita non ho mai detto niente di così vero" intervenni 
La maestra mi lasciò spiegare cosa avevo visto alla foresta e ne restò stupita: l'Uchiha maggiore era davvero vivo. 
"Il punto ora è: avete trovato un falco di Itachi, ma come farete a trovare lui? " chiese la donna smorzando un pò la nostra felicità
"Andrò a cercarlo io stessa" annunciai convinta 
"Io verrò con te Sakura-chan!" si offrì Naruto 
"No, devo farlo io. Mi avete salvato la vita così tante volte che ora mi sento in dovere di farlo io" 
I due biondi mi stavano guardando con le bocche spalancate mentre Sasuke guardava fuori dalla vetrata dell'ufficio. 
" Ma teme, non dici nulla?" 
"Tsk, se vuole che lo faccia pure baka" 
Quelle parole mi ferirono profondamente. Ci eravamo baciati per ben due volte, Kakashi mi aveva detto che lui mi amava, lo avevo salvato da morte certa e ora era quello il suo ringraziamento? 
"Sakura non mi fido a mandarti da sola" continuò la maestra 
"Non si preoccupi. La guerra è finita da un po' e non ci sono più attività sospette. So cavarmela da sola e in più ho contribuito a sconfiggere Madara, non penso ci sia qualcosa di peggio. 
"Ok, partirai domani mattina e tu Naruto rimarrai qui con lui" 
"Uffa anche io voglio andare" 
"Fidati, sarai più utile qui!" 
Tsunade mi diede tutte le direttive per la giornata seguente e successivamente ci dirigemmo a casa. 
Durante il tragitto però, incontrammo tutti i nostri amici che vedendoci felici cominciarono a chiederci il perché e Naruto fu ben contento di rispondere ai loro quesiti. Stavo talmente morendo dal nervoso che mi aveva trasmesso Sasuke con le sue parole che non riuscii a non afferrarlo per un braccio e lo trascinai nel vicolo cieco che avevamo appena passato per chiedergli spiegazioni. 
"Mi spiegheresti che dannato problema hai?" 
Sasuke mi guardava senzaproferire parola. 
"Allora, Uchiha?" chiesi inviperita 
Lui cominciò ad avvicinarsi a me, ma io non volevo averlo vicino e così indietreggiai fino a quando dovetti fermarmi per colpa del muro dietro di me. 
Spavaldo come sempre si avvicinò e si fermò ad un passo da me, sempre senza togliere gli occhi dai miei. 
"Io non ho nessun problema" 
"E allora perché prima non hai parlato?" 
"Perché se tu vuoi essere così stupida ad andare da sola a cercare mio fratello io non posso di certo impedirtelo" 
" Pensavo che un pò ci tenessi a me ora" 
" Perché avresti pensato ciò?" 
Le lacrime erano lì, pronte a varcare le soglie e scendere ancora una volta. Ma questa volta dovevo combattere, ero stufa di dover soffrire e così
giocai l'unica carta che avevo a mia disposizione. 
"Sai, ho parlato con Kakashi e mi ha detto tutto" gli dissi con una nota di sicurezza 
Lui capì di cosa stavo parlando, lo si poteva notare benissimo visto quanto si era irrigidito dopo le mie parole.  
"Quando ci hai parlato?" 
"Punto primo: tu mi avevi detto di farlo. Punto secondo: nessuno ti vieta di pronunciare quelle parole ora" 
I nostri occhi erano ancora gli uni persi in quelli dell'altro e nessuno dei due voleva cedere. 
Lui per orgoglio non avrebbe mai abbassato lo sguardo e io per speranza di trovare una qualche luce in quelle due iridi così profonde non avrei mai voluto farlo ma ad un certo punto la cosa si fece troppo pesante e dovetti cedere.
"Naruto aveva ragione in parte, sai? Sei cresciuta tanto che ora riesci a parlarmi senza balbettare"
Fece per avvicinarsi ancora di più e cercai di allontanarlo con scarsi risultati, riuscendo solo a farlo dondolare all'indietro di circa un millimetro. 
"Smettila di fare il ragazzo egocentrico e bipolare e spiegami il tuo dannato problema. Prima mi baci, mi fai parlare con il sensei e ti fai baciare, poi non mi parli, fai il solitario e mi lasci andare in missione da sola senza obbiettare nulla!" 
"Quando tornerai ti dirò quello che vuoi sentirti dire." 
"Perché non me lo dici ora, invece?" 
"Perché io non illudo le persone" 
"Hai proprio un coraggio da vendere! Tu non illudi le persone? " 
"No, anche se a te sembra così" 
"Vai al diavolo, Uchiha!" sbottai 
"Ci sono già" 
Ero talmente infuriata con lui che dovetti tornare dagli altri per non piangere dal nervoso. 
"Sakura..." mi chiamò
Rimasi ad ascoltarlo senza girarmi, non sarei riuscita a non piangere se mi fossi girata. 
Si avvicinò a me e mi abbracciò. 
Normalmente un abbraccio non è una cosa brutta o strana, ma un abbraccio dato da Sasuke Uchiha era come vedere Naruto rifiutare del ramen. 
"Ora andiamo dagli altri, il baka avrà anche finito il suo racconto" 
Mi lasciò andare e tornammo dagli altri ignorandoci.
Ino aveva notato che c'era qualcosa che non andava, così cercò di spezzare la tensione. 
"Sakura se non fosse per te e i tuoi scatti di ira" mi disse ridendo 
"Eh si Ino-pig, è stata proprio una fortuna!" 
Mi abbracciò e le sussurrai un grazie di cui conosceva il vero significato. 
"Ce la puoi fare, io credo in te. Ah, si nota lontano un miglio che tra te e il moro è successo qualcosa, non che Naruto non abbia nascosto del vostro bacio eh, però si capiva lo stesso" mi sussurrò all'orecchio
La strinsi ancora più forte e quando la lasciai andare salutammo tutti gli altri e andammo finalmente a casa. 

Erano ormai le sette così mangiammo con calma e giunte le dieci io mi diressi al piano superiore per fare una doccia mentre i ragazzi chiacchieravano. 
Uscii dalla doccia, mi avvolsi in una salvietta molto grande e scesi un attimo in salotto. 
"Ragazzi vi fa nulla se io vado a dormire?" 
"Sakura-chan certo, vai pure" mi rispose balbettando
"Naruto, da quando balbetti?" 
"Bhe guarda come sei scesa, sono pur sempre un uomo" 
"Buonanotte ragazzi!" dissi scuotendo la testa
"Notte Sakura-chan" 

"Mm.." 
Stavo salendo le scale quando sentii un urlo di dolore di Naruto. 
"Teme, perchè l'hai fatto?" urlò 
Il moro non rispose, ma io sapevo il perché.
Uchiha Sasuke era geloso.


Qualcuno mi stava toccando una spalla.
"Com'è volata la notte" dissi a quello che credevo fosse Naruto 
"Shh, sono solo le due" 
"E allora cosa vuoi Uzumaki" 
Lui non rispose, mi lasciò un saccheto di raso in mano, mi diede un bacio in fronte e uscì dalla mia camera. 
Mi alzai per vedere cosa c'era dentro, incapace di resistere fino alla mattina.
Era una catenella con due ciondoli fatti per incastrarsi perfettamente: un fiore di ciliegio e un ventaglio rosso e bianco. 
Così era Sasuke.
Presi il fiore di ciliegio e lo misi sul laccio di cuoio sottile che avevo al collo mentre lasciai il ventaglio sulla sua catenella. 
Andai nella sua camera e poggiai il ciondolo dentro ad un biglietto sul suo comodino. 


Così avrai un pezzo di me mentre sarò via. 
Quando tutto sarà finito voglio sentire quelle parole. 
-S. 

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Capitolo 6
*** You and I will be safe and sound ***


You and I will be safe and sound.




L'indomani mi svegliai verso le sette e mi preparai con calma per fare una sorpresa ai due. 
Mi recai al bagno facendo meno rumore possibile, mi feci una bella doccia fresca, preparai tutto l'occorrente per il viaggio e dopo essermi vestita e indossato la catenella scesi in cucina per la sorpresa. 
Decisi di preparargli una bella colazione visto che sarebbe stata l'ultima fino al mio ritorno; nessuno dei due sapeva realmente cucinare. 
Caffè per Sasuke, latte per Naruto, the per me. Infilai nel forno la torta al cioccolato che avevo appena finito di preparare, ci misi anche i cornetti alla marmellata che piacevano tanto al moro -visto che erano l'unica cosa dolce che mangiava- e preparai la tavola. Alla torta mancavano ancora 10 minuti di cottura, così decisi di lavare già gli oggetti che avevo sporcato durante la preprarazione quando il mio sguardo si posò sul calendario attaccato al frigo. 
Nelle caselle di esso, un mese e quaranta giorni prima, avevamo cominciato a fare il conto alla rovescia per prepararci mentalmente alla "data di scadenza" ma invece che preparare la nostra mente non faceva altro che metterci addosso molto ansia. 
Avevo 20 giorni ancora; giorni in cui avrei dovuto fare molte cose, giorni in cui Sasuke avrebbe avuto il tempo di fare un resoconto della sua esistenza e giorni in cui Naruto avrebbe passato le pene dell'inferno. 
Il timer del forno mi fece riprendere dai pensieri, così spensi il forno e decisi che ormai era giunta l'ora di svegliare i due ragazzi. 
Aprii la porta della loro stanza e un sorriso non potè fare a meno che nascere sulle mie labbra. 
Naruto, nel letto appoggiato al muro, dormiva profondamente con la testa giù dal letto e le gambe distese verso l'alto appoggiate al muro, -come faceva a dormire così lo sapeva solo lui- e faceva rumore quanto la motosega di un boscaiolo canadese. 
Sasuke, nel letto matrimoniale al centro della stanza, dormiva supino con le braccia distese lungo ai fianchi, le gambe aperte e il lenzuolo scopriva metà del busto. 
"Buongiorno ragazzi" dissi dirigendomi verso la finestra e scostando le tende in modo da far entrare il sole 
"Hmm ancora dieci minuti Sakura-chan" implorò il biondo 
"Naruto, prova ad annusare l'aria" gli dissi sapendo che non appena avesse sentito il profumo di cioccolato si sarebbe alzato subito
"Ma questo è cioccolato? " mi chiese aprendo un occhio 
"Se ti alza giù in cucina c'è una sorpresa per voi" 
Il ragazzo si alzò immediatamente e si precipitò giù in cucina. 
"Sasuke-kun, buongiorno!" 
"'Giorno" 
Lui, con più calma del primo si alzò dal letto, e con addosso i pantaloncini del pigiama uscì dalla camera passandomi di fianco senza dirmi nulla. 
Le nostre mani si sfiorarono e un pò per la visione di lui a petto nudo così dannatamente bello, un pò per il contatto appena avvenuto, rimasi sulla soglia della porta imbambolata. 
"Oh Kami! Per caso oggi è il compleanno di qualcuno o stiamo aspettando una decina di persone a fare colazione con noi?" urlò Naruto dalla cucina 
Quel grido di gioia mi fece riprendere dal mio stato di shock precedente e scesi le scale dirigendomi dagli altri due. 
"Sakura-chan, se non fosse perché amo Hinata e se non fosse per il teme ti avrei già baciato"! 
"Naruto!" urlai scioccata 
"Ma scusa, era una cosa bella la mia! Hai preparato una colazione coi fiocchi e non è il compleanno di nessuno!Teme, se non la sposi tu lo faccio io!" 
Mi girai verso di lui e gli piantai un pugno potente sulla testa mentre Sasuke era già pronto ad attivare il chidori. 
"Uffa, io sono gentile e la gente mi picchia. Teme smettila con quello sguardo, tanto non mi fai paura" 
"Baka, vogliamo vedere invece quanto hai paura del mio chidori?" 
"Dai smettetela ragazzi. Sedetevi che vi do le tazze e da mangiare, non vorrete sprecare tutto ciò che ho preparato" 
I due si sedettero continuandosi a fulminare con lo sguardo mentre io preparavo il caffè e il latte nelle tazze per servirglieli. 
"Ecco a voi ragazzi!" dissi quando ormai gli avevo dato anche da mangiare. 
La colazione procedette silenziosamente fino a quando tutti e tre finimmo di mangiare. 
"Andate pure, qui ci penso io" annunciai 
"Ma neanche per sogno! Tu vai a finire di prepararti che io e il teme puliamo e mettiamo apposto" 
"Sei sicuro Naruto?"
Come risposta ottenni un enorme sorriso da parte sua, così mi diressi in camera, preparai le ultime cose e scesi nel salone pronta per partire. 
"Ragazzi io sono pronta, andiamo?" 
"Arriviamo Sakura-chan!" 
Mi raggiunsero e insieme ci recammo alle porte di Konoha dove Ino, Hinata, Shikamaru, Rock Lee, Kiba e Ten-ten ci stavano già aspettando.
"Bhe, allora ci vediamo presto" dissi a tutti i presenti 
"Stai attenta fronte spaziosa!" 
"Contaci Ino-pig!" 
Hinata e Ten-ten mi abbracciarono e i ragazzi mi salutarono. 
"Sakura-chan mi raccomando, guarda che lo voglio vivo il teme, almeno potrà stare con noi per sempre!" urlò Naruto abbracciandomi e scatenando risate da parte di tutti. Tutti tranne al moro a cui si dipinse un ghigno schifato. 
"Tornerò più in fretta che posso e riuscirò a trovare Itachi!" dissi strigendo tra le mani il ventaglio -nascosto accuratamente sotto la mia maglia rossa- regalatomi la sera prima. 
Guardai Sasuke alla ricerca del mio fiore ma lui quella collana non l'aveva ancora messa. 
Lo guardai negli occhi e lui fece lo stesso incatenando saldamente il suo sguardo al mio. 
"Bhe, io ora vado" annunciai ancora persa nel nero dei suoi occhi. 
"Tsk" 
L'unica parola o meglio, l'unico verso che ottenni da lui fu quello.
Mosse il braccio destro appena, giusto per far uscire dalla manica il mio ciondolo con fiore di ciliegio che gli diedi la sera prima e la mia espressione notevolmente triste scomparve lasciando il posto ad un sorriso destinato solo a lui. 

Salutai di nuovo tutti e mi addentrai per la foresta alla ricerca della nostra ancora di salvezza. 

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Capitolo 7
*** I’m following the map that leads to you. ***


 I’m following the map that leads to you. 




Continuai a camminare lungo il sentiero finché non raggiunsi il laghetto in fondo ad esso. Non avendo una meta precisa da raggiungere, decisi che era meglio sedersi e riflettere sul da farsi. Così tirai fuori la cartina dallo zaino e cominciai a cercare tutte le insenature presenti su essa e decisi di cominciare a cercare lì anche se era troppo facile poterlo trovare in una di esse. 
Erano dieci: sette si trovavano al livello del terreno, per cui non sarebbe stato difficile raggiungerle, mentre le altre tre si trovavano in punti abbastanza alti per cui non c'erano strade che potevano condurmi direttamente li. 
Mi rimisi lo zaino in spalla e con tutto il coraggio e la forza che potevo avere andai verso la grotta più vicina. 
Nulla, di Itachi non c'era traccia. 
Mi diressi verso la seconda che distava circa due ore di cammino dalla prima ma neanche lì lo trovai. 
Mi diressi quindi verso la terza che distava ben tre ore da quella in cui mi trovavo. 
Continuavo a guardare in alto nella speranza di poter scorgere un suo falco ma oltre ai soliti uccellini che abitavano gli alberi non c'era nessuna traccia. 
Saltai sui rami e decisi che quella era la visuale migliore per cercare di trovare un segno. Continuai imperterrita fino alla terza caverna e ancora nulla. 
Camminare in silenzio non faceva che farmi pensare. 
Pensare a come trovare il fratello. 
Pensare che dovevo salvare Sasuke. 
Pensare a tutto quello che era successo da quando ero piccola e l'avevo incontrato per la prima volta a scuola. 
Avevo perso i miei genitori nel momento in cui il deca code aveva indirizzato la palla di chakra verso il nostro villaggio radendolo quasi tutto al suolo. Obito, da prima il nostro nemico principale, passò dal nostro lato aiutandoci a sconfiggerre Kaguya e quindi anche Madara. Il maestro Kakashi aveva sofferto davvero molto dopo la morte del suo ex compagno di team. 
Ripensai al momento in cui andai da Sasuke con l'intenzione di ucciderlo per porre fine alle sue sofferenze.
Ripensai alla notte in cui se ne andò dopo che gli urlai quanto lo amavo e quanto lo avrei amato per sempre. 
Ripensai al primo incontro con Orochimaru. A lui che mordeva il moro sul collo imprimendogli il sigillo maledetto. 
Ripensai a quando i miei due compagni erano al suolo e mentre mi stavo occupando di loro, arrivarono i ninja del suono che volevano prenderlo. per proteggerli mi ero addirittura tagliata i mii lunghissimi capelli.
Ripensai a quando Sasuke si risvegliò e cercò di uccidere i tre ninja rivali e a quando vidi i suoi occhi e capii che c'era qualcosa che non andava in lui.
Ripensai a quando lo abbracciai e i segni sparirono lasciandolo in preda al panico e al dolore. 
Non mi resi conto che avevo cominciato a piangere e che mi ero fermata. Mi guardavo la mano allo stesso modo in cui lo fece lui quel giorno, ma io non avevo fatto nulla, non avevo usato nessuna tecnica, eppure quella mano faceva un male allucinante. 
Mi lasciai cadere a terra, singhiozzante, in attesa che quel calvario finisse. 

Ormai era notte e in quella caverna non c'era nessuno, così decisi di accamparmi li per dormire e ripartire il giorno dopo. 
Preparai tutto l'occorrente per la notte, mangiai quelle pastiglie dal gusto orribile che avrebbero dovuto sostituire il cibo e ripresi la cartina. Sbarrai le insenature già visitate e guardai quella mappa quasi come se fosse quella per il tesoro. 
Doveva esserci un posto in cui era finito. 
Ma più la guardavo più il mal di testa cresceva. 
Mi erano rimasti essenzialmente 15 giorni per trovare Itachi, convincerlo a tornare a Konoha e da Sasuke, e c'era bisogno di tre o quattro giorni perché la cura facesse effetto.
"Questa mappa deve essere utile, deve per forza portare a te" 
Mi sdraiai nel mio sacco a pelo e mi addormentai mentre la paura cresceva sempre più velocemente. 

 

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Capitolo 8
*** Take all the courage that you left. ***


Take all the courage that you left.​




Sasuke era nel suo letto e io lo guardavo dall'esterno della sua camera attraverso la vetrata che dava sul corridoi.
Urlava disperato e ne io ne nessun dottore potevamo fare nullapoichè ormai la fatidica data era giunta. Gridava dal dolore e imprecava contro il ragazzo di fianco a me. Non ce l'avevo fatta, Itachi era li ma non era servito a nulla. 
Il monitor dell'encefalogramma cominciò a riprodurre un suono monotono, piatto e il petto di Sasuke si bloccò. 
"No, no, no, no, no Sasukeeee!" 
Cominciai ad urlare come faceva lui attimi prima e cercai di raggiungere la porta della sua stanza per poter entrare e cercare di fare qualcosa ma due braccia mi bloccarono in una stretta che sapeva di rassegnazione. 
Urlai di nuovo, cercando di liberarmi.

Mi svegliai di soprassalto tra le lacrime nel mio sacco a pelo. 
Era stato solamente un incubo talmente vivido da sembrare quasi reale. 
Riguardai la cartina per ricordarmi dove si trovavano la grotta numero 5 e quella numero 6, che per fortuna erano vicine tra di loro, e partii alla loro ricerca. Nulla, anche in quelle due grotte non c'era nessuno segno di Itachi. 
Mi incamminai verso l'ultima grotta presente al livello del terreno. Sarebbe stata l'ultima speranza in terra, poi avrei dovuto cercare in aria. 

"Ciao ragazzina, hai bisogno di qualcosa? " mi disse un uomo mentre uscivo dall'ultima caverna 
"No grazie" 
"Dai, non puoi viaggiare da sola. Sei così una bella ragazza" disse avvicinandosi a me
"Senta mi stia lontano che ho da fare e non ho tempo da perdere con lei" 
Il suo sguardo non prometteva nulla di buono e più lui si avvicinava più io mi allontanavo. 
"Dammi pure del tu, io sono Kisho, del villaggio della pioggia. Ti va di venire con me? Dai, ce la spassiamo un po" 
Ormai era di fronte a me. Si avvicinò ancora di più e mi sfiorò la guancia. 
A quel contatto tremai dalla rabbia e dallo schifo che mi provocava quell'uomo. 
Gli tirai un pugno in pieno volto rompendogli il setto nasale dal quale cominciò ad uscire molto sangue. 
"Lasciami in pace" sussurrai a denti stretti cercando di trattenere la rabbia
"Ma come diavolo ti permetti?" 
Tirò fuori il kunai e io feci lo stesso; se voleva combattere bene, almeno si sarebbe levato dalle scatole il più velocemente possibile. 
Mi si scagliò contro ma riuscii tranquillamente a schivarlo con facilità, riprovò un altro paio di volte ma non mi sfiorò nemmeno. 
" Ninpou Jouro Senbon" urlò ad un certo punto
Una moltitudine di aghi avvelenati mi si scagliarono contro e ne presi solo un paio nella gamba sinistra. 
Conoscevo bene quella tecnica: ci avevo avuto a che fare quando ci scontrammo contro Aoi ma grazie alle pillole di Tsunade riuscimmo a sopravvivere tranquillamente. 
"Ora non hai più scampo" disse ridendo malignamente
"Mi spiace per te, ma dovrò deluderti" 
Misi la mano nella borsa che avevo sul fianco e tirai fuori quel flacconcino da cui estrassi una pillola che ingoiai al volo, e dopo essermi tolta gli aghi mi rimisi in posizione di difesa pronta a scattare. 
Per alcuni minuti combattemmo corpo a corpo senza usare nessun ninjutsu fino a quando stufa di perdere tutto quel tempo, decisi che era meglio finirla li. 
"Arte dell'acqua:frusta d'acqua!" pronunciò prima di riuscire a colpirlo
riuscì ad afferrarmi per una caviglia e mi tirò a terra facendomi sbattere contro la parete rocciosa davanti a lui. 
"Ora non puoi più scappare, ora sei tutta mia" 
L'ultima cosa che vidi furono i suoi occhi famelici puntare verso di me. 

Mi risvegliai dopo qualche ora notando l'ultimo spiraglio di luce entrare in quella buia caverna dove quel malato mentale mi aveva portato. 
Mi guardai intorno e cercai di scappare non facendo caso alle due catene che mi legavano i polsi.
"Ma dove diavolo mi ha portato" sbottai
Stavo perdendo tempo troppo prezioso per pensare con calma ad una soluzione per uscire di li. 
"Buongiorno bella addormentata " disse Kisho entrando dalla caverna
"Per quanto sono stata svenuta?" chiesi preoccupata
"Per tre lunghi giorni" 
"Lasciami andare!" gli urlai contro
"Un fiore così bello non lo lascerei andare per nulla al mondo" 
"Senti, mi vuoi dire dove caspita siamo e cosa vuoi da me?" 
"Come puoi ben vedere davanti a te siamo in una delle caverne sospese nella parete della montagna. Da te, mio bellissimo fiore, voglio solo il tuo corpo"
Da li si poteva vedere tutto il bosco e dovevamo essere almeno a cinque metri di altezza dal suolo. 
Si avvicinò a me,tirò le catene facendomi alzarmi da terra e cominciò a girarmi attorno. 
"Sei davvero proprio bella" sussurrò
Si mise di fronte a me e con un kunai fece uno squarcio nella mia maglia facendola cadere a terra. Fece la stessa cosa con la mia gonna.
Non sapevo più cosa fare; alle catene era stato applicato un jutsu che permetteva ad esse di assorbire tutto il chakra, non riuscivo a muovermi e cercare di dimenarmi era del tutto inutile, così optai per qualsiasi cosa avrebbe fatto un'altra ragazza: urlare. 
"Aiuto!" 
Continuavo a urlare sapendo che non sarebbe servito a nulla; magari avrebbe stordito Kisho che per un po mi avrebbe lasciato in pace dandomi tempo per pensare a come scappare. 
"Sasuke,ti prego!" 
Urlai il suo nome senza rendermene conto. Sapevo che non avrebbe potuto fare nulla e che non sarebbe mai arrivato, ma era sempre stato il mio punto di forza così non feci altro che continuare a chiamare il suo nome cercando uno spiraglio a cui aggrapparmi. Chiusi gli occhi e con il suo volto in mente non feci altro che continuare a ripetere la stessa parola: perdonami. 
"Lo sai che le ragazze non si dovrebbero toccare neanche con un fiore" disse una voce a me sconosciuta. 
"Amico, fatti gli affari tuoi" 
"Uno, non sono tuo amico. Due, lascia andare quella ragazza" 
"Neanche per idea" 
"L'hai voluto tu, ricorda" 
Alzai il viso cercando di capire chi fosse ma non vidi altro che una sagoma nera. La sua voce era qualcosa di meraviglioso, dava un senso di pace e autorità che avrebbe fatto sciogliere qualsiasi donna e avrebbe intimorito qualsiasi uomo. 
Combattè contro il ninja della pioggia e nel giro di pochi istanti lo mise al tappeto. 
"Ti ringrazio" dissi con una voce mista tra la gratitudine e la vergogna per come ero conciata.
"Perché stavi gridando quel nome?" chiese con freddezza l'uomo mentre mi liberava dalle catene sempre restando al buio
"È una storia troppo lunga e io sono in ritardo. Comunque non sarebbero neanche affari tuoi" dissi mentre mi massaggiavo i polsi doloranti
"In realtà protrebbero essere affari miei" 
"Ah si, e perché? " 
Il ragazzo aprì gli occhi e si mise nel punto in cui entrava un raggio di luce della luna rivelando il suo mistero. 

"Perché quello è il nome del mio otouto!"

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Capitolo 9
*** And if you're still bleeding,you're the lucky ones. ***


And if you're still bleeding, you're the lucky one.



 
Per un qualche regalo dei kami avevo davanti a me colui che stavo cercando da tempo con un anticipo di nove giorni. 
"Allora, come mai stavi urlando il nome di Sasuke?" chiese impassibile di fronte a me porgendomi il suo mantello bordeaux -come quello che indossava quando fu riportato in vita con l'Edo-tensei- per potermi coprire. 
"Ti stavo cercando" 
"Come facevi a sapere che ero vivo? E rispondi alla mia domanda per favore" 
"Ho visto un falco con lo sharingan giorni fa" 
"Ah, è vero. Sei la ragazza che piangeva nel posto dove io e Sasuke ci allenavamo da piccoli. Tu sei la sua compagna di team, giusto? Sakura se non ricordo male"  
Annuii con la testa. 
Anche se gli occhi e i capelli erano dello stesso colore di quelli di suo fratello, per come parlava e per come si comportava non sembrava neanche un Uchiha, o almeno non sembrava avesse mai potuto far parte della stessa famiglia di Sasuke. 
"Abbiamo bisogno di te Itachi..." dissi 
mentre delle minuscole lacrime facevano capolino dai miei occhi per l'ennesima volta
"C'è davvero qualcuno che ha bisogno di me?" 
"Io, Naruto, Kakashi ma soprattutto tuo fratello" 
"Cosa è successo?" 
A quella domanda mi si strinse il cuore in una presa realmente dolorosa che fece talmente male da coinvolgere i miei polmoni -che decisero di smettere di funzionare- e le mie gambe -che cedettero poco dopo-. 
Crollai a terra e mi presi il viso tra le mani cercandi di nascondere la mia debolezza davanti a lui. 
Si avvicinò piano piegandosi poi sulle ginocchia per arrivare alla mia altezza e mi tolse delicatamente le mani dal viso. 
Ora ne ero sicura: non era davvero un'Uchiha. 
"Sakura, cosa è successo? " 
Non avevo ancora alzato lo sguardo da terra perché non volevo guardarlo in faccia visto il dolore che stavo provando; non volevo aggiungerne altro oltre a quello che aveva sempre provato da quando aveva tredici anni. 
Mi alzò il mento con una mano e mi asciugò le lacrime. 
"Allora?" cercò di chiedermi stampandosi un lieve sorriso sul volto
"S-S-Sasuke è malato" 
Ora non potevo fare altro che pronunciare quelle due parole che odiavo. 
"Sta morendo" aggiunsi tutto d'un fiato guardandolo in quelle due infinite distese di pece 
Vidi la scintilla che non avrei mai voluto vedere per l'ennesima volta. 
L'avevo vista negli occhi di Tsunade quando ci comunicò la notizia, negli occhi di Naruto quando ci trovammo nella sala d'aspetto dell'ospedale, negli occhi di Kakashi nel momento in cui entrò nella stanza del suo pupillo e lui glielo disse così freddamente che al solo pensiero un brivido mi percorse la colonna vertebrale e negli occhi di Sasuke la prima volta che entrai nella sua stanza dopo essersi svegliato dall'operazione. 
I tratti del viso del ragazzo di fronte a me si fecero duri. 
"Perché stavi cercando me?" 
"Perché gli hanno iniettato un virus con un jutsu dopo la guerra e questo virus si è trasformato in una malattia che per essere curata ha bisogno di un trapianto di cellule sane provenienti da un componente della stessa famiglia. Gli restano solo nove giorni di possibilità per sopravvivere" aggiunsi poi tra i singhiozzi 
Chiuse gli occhi e su allontanò da me fino ad arrivare all'ingresso della caverna. 
"Non posso..." sussurrò 
"Cosa?" 
"Non posso farlo Sakura" 
"Perché? " 
Si girò dandomi le spalle. Ok, forse adesso assomigliava un po a Sasuke. 
"Perché non voglio tornare a Konoha" 
"Hai sempre fatto di tutto per il villaggio, e ora non vuoi tornare. Rimarrai nascosto i questa foresta fino al momento in cui morirai?" 
"Sakura, devi capire che" 
"No, non devo capire proprio un bel niente. Hai la possibilità di rifarti una vita e stare con tuo fratello e tu preferisci stare qui lasciandolo morire?Quando tornerò da lui cosa dovrò dirgli?Sai,Itachi è diventato egoista e non vuole aiutarti?" 
"Smettila, ho le mie buone ragioni per non voler tornare" 
"Si, e io ho le mie buone ragione per romperti tutte le ossa e costringerti con la forza a salvarlo. Lui lo sa che sei vivo, come pensi reagirà?"
"Deluderlo di nuovo sarà un rischio che dovrò affrontare ancora" 
"Itachi sei serio? Sei andato da lui appena sei stato riportato in vita e insieme avete fermato Kabuto e gli hai detto che gli avresti sempre voluto bene, è questa la dimostrazione della verità delle tue parole?" 
"Si" 
"Un giorno, quando Sasuke era ricoverato in ospedale, fece un incubo e cominciò ad urlare il tuo nome ed a piangere così lo svegliai per fargli capire che era solo un incubo. Mi si lanciò addosso e mi abbracciò piangendo. Non l'ho mai visto così perché non si è mai aperto con nessuno, men che meno con me visto che mi ha sempre considerato noiosa. Approfittai della situazione per chiedergli cosa era successo e lui mi raccontò tutta la sua vita prima dello sterminio degli Uchiha e quanto gli piaceva passare il tempo con il suo nii-san. Ero così gelosa del rapporto che aveva con te che dovetti uscire dalla stanza per non scoppiare a piangere davanti a lui. Farebbe di tutto per te, perché non riesci a fare lo stesso dannazione? " 
"Cosa provi per mio fratello?" 
Rimasi completamente spiazzata da quella domanda. 
Ero pronta a comtrobattere ad una sua ennesima scusa e quella domanda mi fece vacillare per alcuni secondi. Non sapevo se dovevo essere sincera o no, ma ormai non sapevo più cosa dire convincerlo. 
"Per lui provo un sentimento che si prova una volta sola nella vita. È talmente profondo che da una semplice cotta è diventato un amore profondo cresciuto con me" 
"Dopo tutto quello che è successo riesci ancora ad amarlo?" 
"Se n'è andato, ha tentato di uccidermi due volte e di uccidere persone a cui volevo bene, non ha mai dimostrato interesse nei miei confronti, mi ha fatto svenire e lasciata su una panchina di notte ma riesco e lo farò. SEMPRE" 
"Sakura" 
"Dimmi Itachi?" 
"Grazie" 
Furono le ultime parole che sentii prima che lui saltasse nel vuoto. 
Se n'era andato con la stessa parola con cui l'aveva fatto Sasuke anni prima. 
Ora potevo notare la somiglianza con Sasuke. 

Avevo appena perso l'unica occasione che mi era rimasta per salvare il moro e il mio futuro. 
Se era quello il vero rapporto che c'era tra i fratelli, allora come mai Sasuke mi aveva raccontato tutte quelle belle cose? 
Ora però non importava più. Ancora una volta mi ero dimostrata inutile non riuscendo a salvare quei ragazzi a cui dovevo tutto. 
"Sakura-sama" 
All'interno della grotta, proprio mentre ero nel pieno di una crisi di pianto isterica, arrivò Katsuyu. 
"Oh Katsuyu cosa ci fai qui? Io non ti ho evocato" 
"L'ha fatto Tsunade-sama dicendo che era importante. Vorrebbe stabilire un contatto con lei" 
"Certo, connettimi con lei" 
Si avvicinò a me e le poggiai la mano sulla sommità del capo per cercare di parlare con la maestra. 
"Sakura, per fortuna la regina ti ha trovato. Devo assolutamente parlarti" 
"Mi dica" 
"Come va la tua ricerca? Hai trovato Itachi?"
A quella domanda deglutii forzatamente in modo da poter cercare di far ripartire la salivazione che per un secondo si era fermata. Non sapevo dire le bugie ed ora dovevo dirne una bella grossa. 
"Ancora nulla, mi spiace " 
"Devi sbrigarti, Sasuke sta peggiorando" 
Ecco che di nuovo il mio mondo era andato in tanti piccoli pezzi di cristallo.
"Cosa significa? " chiesi allarmata

"Non lo so, ma sono due giorni che non fa altro che vomitare sangue e non riesce neanche più a mangiare. Naruto sta cercando di stare calmo, ma più ci prova più va in crisi. In più Sasuke continua a diventare sempre più debole e l'altro giorno per rabbia ha tirato un pugno al muro trovandosi un'intera mano rotta" 
"Cercherò di fare del mio meglio, Tsunade-sama. Ora devo andare" 
"A presto Sakura" 
Tolsi la mano dal capo della lumaca senza lasciare alla mia maestra un messaggio di conforto per i due ragazzi a casa. 
"Ora puoi andare Katsuyu, grazie " 
"Contenta di esserle stata utile Sakura-sama" 
La lumaca si dileguò all'istante lasciandomi sola. 

Stava peggiorando e io non sapevo più cosa fare. Dovevo ritrovare Itachi e metterlo fuori dai giochi giusto il tempo di portarlo al villaggio per salvare l'Uchiha minore.


Se sanguina ancora e riesce a tirare un pugno al muro è fortunato. 
Molti a questo punto si sentirebbero come se fossero morti, andati. 
Almeno è ancora vivo.

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Capitolo 10
*** Give me a good reason why i can do a change. ***



Give me a good reason why I can do a change.





Mi svegliai di soprassalto credendo di aver fatto l'ennesimo incubo ma,quando mi accorsi di avere addosso il mantello di Itachi,capii che era la realtà.
Una realtà peggiore di qualsiasi altro incubo.
Dovevo ripartire immediatamente per cercare quel dannato Uchiha che mi ero fatta scappare.
Era una persona completamente diversa da quella di cui mi avevano parlato Tsunade,Kakashi e Sasuke.Perfino Naruto mi aveva parlato bene di lui nonostante ci avesse parlato seriamente solo una volta.
Mi avevano detto che era un ragazzo altruista,gentile e innamorato del suo otouto,ma l'unico riscontro che ebbi con quegli aggettivi era leggermente con il secondo in quanto si era preoccupato per me e mi aveva salvato dal tizio della pioggia.
Perché non voleva tornare a casa?
C'era qualcuno che glielo impediva o dipendeva tutto solo dalla sua testa?
Avevo bisogno di parlare con qualcuno per cercare di trovare una soluzione; ormai mancavano otto giorni.
"Kuchiyose no jutsu"
"Sakura-sama,ha bisogno di me?"
"Si,cerca Kakashi,devo parlargli"
"Ma non posso stabilire un contatto con lui,non è un sennin"
"È vero,ma puoi comunicare con Pakkun,no?"
"Oh si certo,me ne ero dimenticata.Mi perdoni"
Katsuyu fece in fretta a trovare uno dei cani del sensei.
"Tsunade,non potevi farmi chiamare da un anbu?"
"Sono io,sensei"
"Stai bene Sakura?"
Su ciò che era avvenuto con il ninja della pioggia avrei sorvolato con tutti;sarebbe stato un segreto tra me e Itachi.
"Si,credo di si.Sasuke e Naruto?"
"Sasuke sta veramente male e Naruto sta dando i numeri.Manchi davvero tanto,a tutti e tre."
"Anche voi mi mancate molto".
"Perché mi hai fatto chiamare?"
"Abbiamo un problema"
"Non trovi Itachi?Lo sapevamo che sarebbe stata dura"
"Lui l'ho trovato."
"Allora quale è il problema? "
"Non vuole tornare.È scappato via dopo avergli raccontato di Sasuke.Ha detto che preferisce vivere col senso di colpa piuttosto che tornare."
"Questo è un problema.Devi ritrovarlo e tenerlo bloccato fino al mio arrivo,ci proverò io."
"No ,devo farlo io.Lo troverò e lo porterò a Konoha,anche con la forza se servisse."
"Sarebbe inutile.Itachi è il ninja più forte che abbia mai conosciuto,anche più forte di Madara."
"Allora morirò provandoci."
"Tornando ai ragionamenti sensati,mi sembra strano,non è un atteggiamento da lui.Hai cercato di capire il perché?"
"Non vuole dirmelo,ha detto che ha le sue buone ragioni."
"Devi trovarlo e cercare di convincerlo,ce la puoi fare Sakura;sei stata mia allieva e compagna di Naruto.Cerca di mettere insieme tutto ciò che hai imparato e che provi per quel ragazzo e vedrai che ci riuscirai."
Ringraziai i kami per avermi dato l'Hatake come maestro;c'era sempre quando "cadevo",c'era in ogni momento con un consiglio giusto.
"Sta arrivando Naruto,vuoi parlarci?"
Sentii la voce del biondo in sottofondo che chiamava il sensei allarmato; non lo avevo mai sentito così.
"No,non dica a nessuno ciò che le ho detto e che ha parlato con me,per favore."
"Stai tranquilla, qui me ne occupo io."
"Kakashi-sensei,serve il suo aiuto.Sasuke continua a vomitare sangue e il chakra della volpe che ho cercato di passargli non lo aiuta."
Naruto urlò quelle parole da lontano ma non abbastanza perché io non potessi sentirle.
"Vada pure..."
"L'hai sentito?"
Il mio cuore si spaccò per l'ennesima volta in micro frammenti di cristallo.
Non risposi alla domanda e mi limitai a salutarlo sciogliendo il contatto con Pakkun.Sapevo avesse capito la risposta alla domanda.

Tirai fuori dallo zaino i vestiti di cambio per diventare presentabile -visto che i miei non c'erano più-e indossai la divisa da jonin a cui strappai le maniche per il caldo.
Presi i lembi del mantello di Itachi per riporlo nello zaino e togliendolo,si incastrò a qualcosa sul collo;qualcosa che fino a quel momento mi ero dimenticata di avere.
Il ventaglio degli Uchiha.
Ecco cosa sarebbe servito a portare il fratello maggiore a casa.
Misi in mostra quel ciondolo portandolo sopra la maglia e,con lo zaino sulle spalle,andai di nuovo alla sua ricerca.
Ora sarebbe stato più facile:riuscivo a riconoscere il suo chakra e grazie a ciò, avrei potuto trovarlo anche ad un ampio raggio di distanza.

Camminai per ore alla ricerca del suo chakra ma non trovai nulla.
Ormai da quel punto nella foresta,si poteva benissimo vedere la cintura di Orione che illuminava tutto il cielo sopra la mia testa.
Dovevo accamparmi per la notte e approfittai di una radura che faceva da contorno ad un lago.

Mi sento sporca e sudata in un modo che mi diede il voltastomaco quindi optai per un bagno.
Mi spogliai dei miei vestiti rimanendo in intimo,mi avvolsi in un asciugamano che poggiai sul bordo del lago e mi immersi in quella distesa.
Sembrava di nuotare negli occhi di Sasuke visto il colore scuro della nptte che rifletteva quella distesa d'acqua.
"Se solo tu fossi qui...." pronunciai
Rimasi in piedi nel mezzo fino a quando le mie dita cominciarono a somigliare ad un frutto disidratato,poi decisi che era meglio uscire.
Mi stavo avvolgendo nell'asgiugamano quando sentii qualcuno dietro di me.
"Itachi?" chiesi mentre mi girai di fretta.
Dietro di me non c'era nulla e ora non sentivo neanche più una qualche presenza.

Dopo aver assunto quelle pastiglie sostitutive ai pasti,decisi di infilarmi nel mio sacco a pelo per dormire,questa dannata giornata d'inferno doveva finire.
"Buonanotte Naruto.....Buonanotte Sasuke,ti amo"
Furono le ultime parole che pronunciai alle stelle prima di addormentarmi.


Ehy guys,I'm back.
Dovevo aggiornare al più presto, non volevo lasciarvi troppo sulle spine!
Comunque vorrei sapere da molta altra gente cosa ne pensa di questa storia,non posso obbligarvi ma vi posso dire che mi farebbe un enorme piacere.
Pazientate miei/mie cari/e.
Aspettare darà i suoi buoni frutti.
(Spero sia vivamente così anche per l'ultimo capitolo del manga che non è ancora uscito e che mi sta facendo mangiare il fegato dall'ansia).

Grazie ancora a chi legge e a chi soprattutto recensisce.


Con affetto,
alla prossima,
Red-chan.


(p.s. qualcuno è andato al "Fumettopoli" a Milano questo week end? )

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Capitolo 11
*** I will do it for you. ***



I will do it for you.




Di solito smetti di credere alla luna quando sorge il sole?


"Buongiorno Naruto.Ciao Sasuke-kun"
Come da routine da quando ero partita, auguravo il buongiorno e la buonanotte ai due ragazzi.
Mi alzai da terra e,dopo aver messo via il sacco a pelo,mi recai al lago per lavarmi il viso.
Era la prima volta,da quando ero andata alla ricerca dell'Uchiha,che vedevo il mio riflesso:una maschera pallida,fredda e sofferente di ceramica nascondeva il mio vero volto.I miei occhi verdi,che di solito erano di quel colore che richiamava quello dei prati,ora tendevano più ad un verde cielo prima della tempesta.
Forse Itachi se n'era andato perché lo avevo terrorizzato.

Era colpa mia,quindi.

Affondai il mio volto nell'acqua per svariati minuti.
Non avevo più voglia di fare nulla;ancora una volta la colpa era mia.
La depressione prese il possesso di me.
Cominciai ad aver bisogno di aria,ma la voglia di stare sott'acqua aumentava sempre di più.
Aprii gli occhi e vidi una luce bianca espandersi intorno a me;stavo cedendo,finalmente sarebbe finito tutto.
Crollai in avanti immergendomi completamente in ciò avrebbe dovuto porre la parola FINE.
"Sasuke-kun..." dissi quando ormai,nel buio della profondità del lago,vidi una sagoma venire verso di me.
L'acqua cominciò ad innondare il mio corpo.
L'ultima cosa che sentii furono due braccia prendermi per i fianchi.

Due labbra erano poggiate sulle mie e cercavano di infondermi aria ed energia necessarie per farmi riprendere.
Erano calde,avvolgenti e sapevano di liquirizia. Non era male,ma non era quello del ragazzo che amavo.
"Sakura,Sakura!" urlava mentre mi premeva con forza il petto.
Sentivo tutto,ma i miei occhi non volevano aprirsi.
Così qualcuno mi aveva salvato impedendomi di porre fine al mio dolore.Il karma ce l'aveva con me evidentemente.
Continuò la manovra di salvataggio fino a quando qualcosa non bruciò dentro di me e tossii fuori l'acqua.
"Oh kami!Si può sapere cosa ti è saltato in mente?"
Non vedevo altro che macchie viola,nere e bianche dovute al sole che si rifletteva nei miei occhi e mi impediva la vista.
"Chi sei?" chiesi cercando di mettere a fuoco la figura sopra di me.
"Perché devi sempre rispondere alle mie domande con altre?"
"Comunque, a cosa diavolo stavi pensando?"
"A smettere di vivere.Non voglio vivere in un mondo senza di lui,Itachi"
Era tornato e,ancora una volta,mi aveva salvato.
Mi avvolse nel suo mantello preso dal mio zaino, mi prese in braccio e mi adagiò contro un albero dove un raggio di luce illuminava il mio collo.
La gola continuava a bruciare ad ogni respiro che facevo,sembrava quasi che qualcuno mi avesse scagliato contro il katon.
"Sakura davvero,perché l'hai fatto?"
"Perché tu non vuoi tornare al villaggio? "
"Sempre con questo vizio eh?"
"Se risponderai alla mia domanda,ti spiego tutto ciò che vuoi sapere!"
"Sai cosa significa per la tradizione degli Uchiha?" disse puntando l'indice nella direzione del mio ciondolo.
Io avrò avuto quel vizio,ma lui era proprio bravo a girare intorno a quella fondamentale domanda.
"Ha un significato? "
"Si,per noi quello ha due significati:o protezione,o voler passare tutta la vita con la ragazza a cui si è dato il ciondolo"
Si certo,come se l'Uchiha minore l'avesse fatto per uno dei due motivi.A lui importava solo di riavere a casa il suo nii-san.
Il mio sguardo doveva essere davvero strano visto che capì subito ciò a cui stavo pensando.
"Sasuke conosceva bene quella tradizione.Comprò questa collana quando aveva 6 anni dopo che nostra madre gli raccontò la storia del ciondolo che portava al collo.Mi ricordo che quando la comprò,si sedette nell'atrio di casa aspettando il mio arrivo fino all'alba dopo un incarico con gli anbu.Appena arrivai a casa,aprì la scatoletta tutto soddisfatto di se stesso e mi disse che anche lui avrebbe reso felice una ragazza tanto quanto era felice la mamma."
All'immagine di quel piccolo Sasuke,non potei che scoppiare a piangere.
Non piangevo per il significato della collana,piangevo perché io non l'avevo e mai l'avrei visto felice.
Mi tirò a se in un abbraccio che sapeva tanto di speranza,ma forse era soltanto la mia che faceva per due.
La speranza che Itachi tornasse a casa con me.
La speranza che saremmo riusciti a salvare il ragazzo che era un po come un filo conduttore tra me e il maggiore.
La speranza che quel ciondolo,ora,avesse ancora lo stesso significato per cui un piccolo bambino sconosciuto l'aveva comprato decenni prima.
"Ora mi dici perché hai tentato di ucciderti?Se non avessi percepito un brusco calo del tuo chakra,a quest'ora saresti sul fondo del lago."
Continuava ad accarezzarmi i capelli bagnati mentre mi stringeva a se cercando di scaldarmi.
"Avevi detto che prima avresti risposto tu alla mia domanda." dissi staccandomi dal suo petto caldo a cui mi ero accoccolata.Il contatto con lui aveva un potere calmante su di me e per questa cosa,in quel momento,ne ero davvero grata.
"Hai ragione..." affermò mentre mi ritirava a se.
"Non vorrei dirlo a nessuno perché io sono Itachi Uchiha,quello che non ha avuto un minimo di pietà davanti ai suoi famigliari,quello che ha un orgoglio grande come il mondo."
"Non sei l'unico in famiglia,sai?" dissi facendolo ridere per un istante.
"Non voglio tornare a casa perché ho paura,Sakura."
"Tu hai paura?E di cosa?Sei il miglior ninja della foglia,molto probabilmente sei anche il miglior ninja del mondo e..."
"Non ho paura di dover combattere, ho paura di me."
Lo guardai negli occhi neri cercando di capire cosa stesse dicendo.
Sembrava quasi mi stesse prendendo in giro,ma ero diventata brava a leggere gli stessi occhi neri che appartenevano ad un altro ragazzo;ero brava a tradurre i pensieri tormentati degli Uchiha.
"Ho paura che una volta tornato a casa la gente non mi accetti per quel che sono.Ho paura che nessuno vorrà parlare con me perché mi vedranno solo come un mostro e io,che in passato ho fatto tanto per quel villaggio,non voglio essere considerato qualcosa che non sono.
Uccidere la mia famiglia,se pur dura,fu abbastanza facile perché me ne sarei andato dal villaggio non dovendo più vedere nessuno,ma ora non so."
"Sono riusciti ad accettare di nuovo Sasuke e ora sanno la verità, nessuno ti creerà problemi."
"Ma lui non ha sterminato il suo clan."
"In compenso ha quasi distrutto tutta Konoha per vendetta.Tu avevi motivi molto più validi dei suoi."
"Inoltre,ho paura di non riuscire a salvarlo..." disse mentre i suoi occhi cominciarono a farsi lucidi.
Mi alzai dalle sue gambe e mi sedetti di fronte a lui poggiando la fronte sulla sua.
"E così non ci provi neanche?Anche io ho una paura sfrenata di non poterlo salvare,ma sono partita comunque per trovarti e provarci."
"Amare una persona significa mettere il suo bene davanti al proprio,Itachi"
"E se dovesse rifiutarmi o non volermi parlare per tutto ciò che gli ho fatto in passato?"
"Per tutta la vita si è maledetto per averti ucciso,e da quando ho cominciato a vivere in casa vostra,tutte le notti urla il tuo nome come un disperato.
Gli manchi da matti.
Quando ho trovato il tuo falco e sono corsa a casa per dirglielo ha sorriso,ha fatto un sorriso alla Naruto.L'unica volta che l'ho visto sorridere è stato quando ha tentato di uccidermi, e quella era più una smorfia di dolore e di odio per essere considerato tale."
"Ha tentato di ucciderti?"mi chiese con uno sguardo che sapeva di terrore e di mortificazione.
"Si,te l'ho detto anche due giorni fa.Ci provò quando anche io cercai di ucciderlo;l'unica differenza era che io volevo farlo per il suo bene,lui perché era preso da una forza omicida nata dopo l'uccisione di Danzo."
"Mi dispiace..."
"Non è colpa tua.Ognuno è l'artefice di ciò che decide di fare della sua vita."
Ci furono attimi eterni di silenzio in cui sperai vivamente che stesse pensando alle mie parole decidendo così di tornare a casa.
"E se fosse inutile?Se morisse davanti a noi?"
"Ci faremo forza insieme,nessuno cercherà più di uccidersi -o morire- e andremo avanti a ricordarlo come colui che era la nostra la luce."
"Come diavolo fai?"
"Penso sempre a come vi siete sentiti voi due e Naruto per tutta la vita e mi dico che posso farcela anche io a sopravvivere."
Si alzò dandomi le spalle come fece nella caverna. No,non poteva andarsene di nuovo.
"Itachi..." sussurrai prima di venire interrotta.
"Sakura-sama"
A quelle parole il ragazzo si girò con aria interrogativa guardando la lumaca gigantesta spuntata da parte a me.
Lo guardai implorandolo di non andarsene e di aspettare almeno finché non avessi parlato con Katsuyu.
"Dimmi Katsuyu!"
"Sta bene?"
"Sisi,ora dimmi.Come mai sei qui?"
"Tsunade-sama vorrebbe parlarle con estrema urgenza"
Sapevo che,pur non vedendo le immagini che avrei visto io poggiando la mano sulla sommità della regina,lui avrebbe comunque sentito tutto.
Dubitai per un momento lanciandogli un'ultima occhiata e quando annuì con la testa,decisi di accettare la conversazione.
"Tsunade-sama cosa c'è? "
"Dimmi che hai trovato Itachi!"
"Ci sto lavorando,perchè?"
"Ho sbagliato il calcolo dei giorni.A Sasuke non resta una settimana,gli restano 4 giorni.Quando è venuto da te,era conciato così da quattro giorni quindi la malattia era già in circolo.Devi tornare a casa ora Sakura,so che sei a tre giorni di viaggio dal villaggio e,almeno che tu abbia trovato il fratello e stavate decidendo quando ripartire,non riuscirai a tornare in tempo per salutarlo un'ultima volta."
"Grazie per la notizia. " risposi risultando più fredda e impassibile che potevo,non dovevo e non potevo vacillare ora.
"Ah,i due ragazzi stamattina hanno sentito qualcosa al cuore,come una morsa,e pensavano ti fosse successo qualcosa. Tutto ok?"
Ripensai al gesto di stamattina e non riuscii a credere quanto ero stata egoista.
"Tutto bene. "
"Naruto ha anche provato a contattari con Gamabunta ma non gli hai risposto.Come mai?"
"Non so.Saluti i ragazzi e il maestro da parte mia. Dica a Naruto di stare calmo che agitarsi servirà a poco,e a Kakashi che ho capito,lui sa a cosa mi riferisco."
Staccai la mano dalla testa e congedai la lumaca.
Guardai nella direzione di Itachi che si era nascosto dietro un albero causa imprevisti e,quando uscì dal suo nascondiglio,le gambe gli tremavano vistosamente tanto da crollargli.
"È colpa mia,sono un dannato mostro!" si disse mentre guardava le sue mani
Mi sedetti nella stessa posizione in cui eravamo prima,rimisi la fronte sulla sua e gli presi le mani tra le mie.
"Non sei un mostro.Tu hai solo paura di amare il tuo otouto come una volta."
"E così siete diventati ninja leggendari eh?"
"Anche Sasuke lo è,ha ereditato il serpente che rispondeva a Orochimaru."
"Perché hai lasciato un messaggio solo a Naruto e al sensei?"
"Perché tutto ciò che potrei dirgli in questo momento non servirebbe a nulla.Lui è più il tipo da credere ai fatti che alle parole.Come la volta nella foresta della morte durante l'esame, se non lo avessi abbracciato e quindi bloccato, il sigillo maledetto lo avrebbe ucciso."
Chiuse gli occhi e,quando li riaprì,un rosso cremesi e tre tomoe riempirono il nero di cui erano precedentemente colorati.


"Lo faresti anche tu per me" disse verso il cielo.


Ehy guys,I'm back.
Le cose potranno mai andare per il verso giusto?
In realtà non lo so neanche io,dovreste chiederlo alla mia mente.
Detto ciò grazie ai santissimi che recensiscono e che mi fanno fare i salti di gioia quando leggo le loro recensioni.
Non vi anticipo nulla per il prossimo capitolo perché non so neanche io bene come scriverlo,ma se dovesse uscire come lo sto pensando ora,mi uccidereste per spoiler!ahahahahahaha

Con affetto,
Red-chan.

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Capitolo 12
*** Another point of vew. ~Naruto~ ***



Another point of vew. 
Naruto.



 
Era passata solo un'ora e quella dannata stanza bianca mi stava facendo impazzire; non che ultimamente avessi avuto i nervi distesi certo,ma quel bianco era peggio dello scontro con Pain.
Il maestro Kakashi era seduto di fronte a me con il solito libro fra le mai e la sua calma apparente era una delle tante cose che mi dava fastidio.
Stavo per strapparglielo dalle mani e bruciarlo in qualche modo quando una Ino esausta uscì dalla porta infondo al corridoio.
"Sta meglio" disse mentre le correvo incontro.
"È sveglio?"
"Si,ma forse è meglio se non entri.Devi calmarti Naruto,altrimenti starai peggio."
"Grazie per il consiglio, ma non ho voglia di lasciarlo solo."
Mi diressi verso la porta numero 7,quel numero che ultimamente avevo iniziato ad odiare;una volta era il numero del nostro team,ora era solo lo stesso numero della stessa stanza d'ospedale in cui ricoveravano Sasuke tutte le volte che mettevamo piede in quel posto.
Sembrava quasi che facessero apposta,sembrava quasi che i medici volessero portarci ad odiarlo in un qualche modo per prepararci al dolore.

Avevo portato in ospedale il teme per la terza volta in due giorni;ogni secondo che passava stava peggio,ogni ora che passava nuovi sintomi si manifestavano,tutti allo stesso modo:vomitava quelli che a me parevano litri di sangue.

Aprii la porta e maledii ancora una volta la mia "testa quadra".
Ino aveva ragione,non sarei dovuto entrare.
Sdraiato nel letto,con la benda intorno alla fronte -che fermava l'emorragia dovuta ad una botta quando era svenuto per lo sforzo di resistere alla malattia- e una mano ingessata,mi ricordava molto lo Zetsu.
Sasuke era sempre stato cianotico,ma ora la sua pelle tendeva ad un viola-verde per nulla confortante.I suoi capelli avevano perso l'intensità del nero corvino che avevano sempre avuto.I suoi occhi erano stati contagiati da quell'odioso bianco,che rivestiva l'intero edificio,ed ora erano grigi,spenti.
Vedere così quello che era il mio migliore amico aumentava i miei nervi.Stava così e io non potevo farci nulla,potevo solo portarlo in ospedale quando vomitava così tanto sangue che non pensavo una persona avesse in corpo.
La mia rabbia era enorme,non stavo rispettando la promessa che avevo fatto a Sakura-chan prima che lei partisse e,per di più,ero totalmente inutile nei suoi confronti.
Bell'amico che sono,pensai.

"Baka,ricaccia indietro Kurama."
Anche la sua voce era diventata uno schifo.
"Sono stufo di stare qui,teme.Vorrei ci fosse Sakura-chan,anche se non sarebbe così contenta di essere qui." dissi sedendomi su quella grossa e vecchia poltrona alla sinistra del moro che ormai aveva preso la mia forma.
"Ti ricordo che sono io quello nel letto,stufo di questo posto."
Qualcuno bussò alla porta dalla quale poi entrarono una donna bionda seguita da un uomo dai capelli argentei.
"Baa-chan allora,hai parlato con Sakura-chan?"
"Si,Naruto."
"E cosa ti ha detto?"
Chiuse lentamente le palpebre,stava cercando di nascondere il dolore davanti a me,ma soprattutto davanti all'Uchiha.
"Tsunade-sama,può farlo anche qui davanti a me."
Sasuke parlò in modo freddo,pungente,colpendoci come il primo freddo dell'anno faceva tutte le volte che arrivava con l'inverno. Ti gelava le ossa,ti faceva perdere la sensazione di avere le dita delle mani se non le nascondevi nei guanti, ti congeleva il sangue fino a renderlo solido.
L'Hokage trasse un enorme respiro;era tanto stufa quanto me di quella dannata situazione. Si girò verso un Kakashi troppo immerso nella lettura di quel libro che ormai conosceva a memoria,alla ricerca di un cenno di supporto,ma il maestro non fece altro che sistemarsi meglio sul davanzale della finestra su cui era seduto.
Trasse l'ennesimo respiro e poi parlò.
"Mi ha risposto in un modo strano,probabilmente le è successo qualcosa ma non ha voluto dirmelo. Non so quando tornerà, l'unica cosa che ha fatto è stato lasciare un messaggio per voi due." disse indicando sia me che l'uomo alla finestra che,sentendosi tirato in causa,chiuse quel libro e ascoltò le parole di Tsunade.
"Mi ha detto di dirti di stare calmo,che agitarsi non servirà a nulla.Kakashi,mi ha riferito di dirti che ha capito,ma non mi ha detto di più. Ha detto che tu avresti compreso quelle parole."
"Devo andare,scusate"
Il maestro saltò fuori dalla finestra. Mi stava nascondendo qualcosa,dopo l'avrei sicuramente seguito cercando di scoprire che cosa mi stesse nascondendo.
Mi rigirai dalla parte opposta verso un Sasuke che,dopo aver salutato l'Hokage,non prometteva nulla di buono.
"Ma cosa diavolo stai facendo?!" urlai.
Si era alzato dal letto,moribondo,staccò le flebo e si tolse le bende dalla testa.
L'elettrocardiogramma riproduceva un suono continuo, di morte,dovuto al fatto che il teme si era staccato il rilevatore di battiti dal petto ed ora penzolavano giù dal letto.
Intanto,piccole macchie nere avevano preso possesso del suo volto e della metà del suo corpo.
"Sasuke cosa stai facendo? Piantala! "
Ignorando del tutto le mie parole,prese a litigare col gesso della sua mano cercando di toglierselo e,dopo esserci riuscito, prese a discutere "amorevolmente" con il muro della camera.
Avrei dovuto fare qualcosa, ma con sigillo attivo e senza l'aiuto della volpe non lo avrei spostato neanche di un millimetro.
"Kurama,dammi una mano, si ammazzerà." chiesi alla bestia dentro di me.
"Hmm,perché dovrei farlo?Ha cercato di farmi fuori,non gli devo nulla." "Ma devi qualcosa a me,quindi aiutami!"
Il chakra della volpe mi diede la forza necessaria per prendere le spalle di Sasuke,intento a fare a brandelli il muro,e sbatterlo di schiena contro la parete.
"Mollami baka" ringhiò "Smettila di fare il bambino,teme.Perchè ti stai comportando così?" dissi stringendo sempre di più la presa sulle sue spalle.
"Lasciami andare,non ho più motivo di stare qui."
"Smettila.Hai me,Kakashi-sensei e Sakura-chan.Cosa dovrei dirle quando tornerà e tu non sarai qui?"
"Tanto non tornerà;è ovvio che ci ha illusi,entrambi.Sakura si è arresa,come ha sempre fatto.Non capisco perché Tsunade l'abbia mandata da sola." Questo era troppo;era un paziente d'ospedale in fin di vita, doveva fare meno sforzi possibili e non subire nessun ulteriore danno,ma la rabbia che mi divorò l'anima in quel momento,mi diede la forza di tirargli un pugno.
In faccia.
Con la stessa forza che usava la rosa quando mi tirava i pugni in testa.

Il moro non si mosse,continuava a guardarmi fisso negli occhi;era un continuo scontro tra il suo grigio e il mio azzurro. Saremmo andati avanti così per ore se non fosse stato per Ino e Shikamaru.
"Perché state urlando?" chiese la bionda prima di spalancare la porta.
Vista la scena,i due vennero verso di noi e ci separarono:Shikamaru spinse Sasuke nel letto,Ino cercò di riportarmi sulla terra.
"Naruto,che diavolo è successo?" mi urlò la ragazza davanti al volto.
"Chiedilo al teme"
L'Uchiha lottava cercando di divincolarsi dalla presa dell'ombra dell'altro ragazzo che era riuscito ad ancorarlo al letto.
"Nara,togli la tua ombra da me" ringhiò ancora sotto il controllo del sigillo maledetto e con lo sharingan attivo.
"Smettila di muoverti.Se continui così finirai per stare male!" lo rimproverò.
"Ma piantala, io sto..."
Non fece tempo a finire la frase che tossì sangue,di nuovo.E quello fu ciò che fece passare tutta la mia rabbia di pochi secondi prima.
Ino corse ad aiutarlo rimettendogli tutto ciò che si era tolto e porgendogli un bicchiere d'acqua che rifiutò.
Mi risedetti sulla "mia" poltrona e Sasuke svenne per la stanchezza.Anche il sigillo scomparì.
"Cosa è successo? " chiese la Yamanaka mentre gli steccava nuovamente la mano.
Le raccontai tutto ciò che ci aveva raccontato Tsunade e la nostra sottospecie di discorso.
"Probabilmente è perché ha paura che Sakura l'abbia abbandonato. Anche se gli starebbe bene,visto ciò che le ha fatto passare."
"Hai ragione, però poteva evitare di rompere il muro.Che seccatura."
"Anche io ho paura,ma non dò di matto così" replicai
"La sua paura è diversa,lo riguarda in prima persona. In più è stato abbandonato da quasi tutti,forse non sentendo parole per lui da parte di Sakura,ha provato ancora quelle vecchie sensazioni di solitudine che,miste a tutta l'ansia,l'hanno fatto sbottare così. "
Da quando lno era diventata così brava con le persone?
Da quando riusciva a capire qualcuno nel profondo, così profondo da riuscire a comprendere anche Sasuke "il muro impenetrabile" Uchiha?
Per una volta aveva ragione su qualcosa che non aveva a che fare con fiori o vestiti.
Le nostre paure erano diverse,anche se avevano un denominatore comune.
Io non avrei sfogato la mia rabbia così, ma noi siamo diversi e dimostriamo le cose in modo completamente diverso,partendo dai sentimenti e arrivando a cose "inutili" come l'aver fame.
Io avrei avuto tanto da perdere se fossi stato al suo posto,ma lui rischiava di perdere ciò che aveva appena riconquistato con enorme fatica.Aveva riformato legami un tempo distrutti da lui stesso,aveva di nuovo una vita felice e sarebbe potuto diventare una persona migliore.
"Hai ragione,Ino." sospirai distrutto
Si pose di fronte a me e mi prese le mani tra le sue.
"Sakura ce la farà, è forte." disse mentre una lacrima le rigò la guancia
"Speriamo che stia bene e torni a casa presto,la mia "fronte spaziosa" mi manca da morire." aggiunse
Le sorrisi ringraziandola e,come risposta, mi abbracciò in silenzio.

Avrei potuto giurare di aver percepito una nota di gelosia provenire da un Shikamaru troppo silenzioso perfino per lui;probabilmente stava riflettendo sulle parole della sua compagna di squadra.


Ehy guys,I'm back.
Scusate l'attesa, ma la scuola mi ha portato via molto tempo e in più, una delle cose peggiori ha preso alloggio nella mia testa:il blocco dello scrittore.Ora però sembrerebbe tornato tutto apposto (spero).
Grazie a tutti a quelli che leggono solamente e anche a quelli che mi regalano un po del loro tempo recensendo questa mia creatura.

Al prossimo capitolo,
con affetto,
Red-chan.
 

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Capitolo 13
*** Stay with me. ***


Era già passato un giorno da quando Itachi aveva deciso di tornare a casa.Mi aveva preso in braccio per tutto il tempo perché ero troppo stanca per partire subito ma,se avessimo perso un altro giorno, non saremmo mai arrivati in tempo.
Avevamo perso solo un paio d'ore usate per dormire e mangiare quel necessario per poter resistere fino a quando saremmo arrivati al villaggio.
Ora eravamo al secondo giorno,ormai era pomeriggio inoltrato e stavamo correndo per la foresta guidati da un falco di Itachi che ci indicava la via giusta.
"È meglio fermarsi Sakura,dobbiamo recuperare le forze per resistere."
Ci fermammo ai piedi di una quercia scavata internamente in cui ci saremmo nascosti la notte.Non potevamo farci trovare; non tutti conoscevano la verità sulla storia degli Uchiha quindi alcuni credevano che lui fosse un nukenin,nonostante sapevano fosse morto.
Dopo aver acceso un fuoco e aver mangiato delle bacche e del cibo in scatola che mi era rimasto,mi sdraiai guardando le stelle in cielo come facevo sempre quando ero piccola ed eravamo in missione.
"Domani mattina verso le otto saremo a casa,sei pronto? "
Si voltò verso di me e aprì gli occhi neri;erano due giorni che teneva lo sharingan attivo per prevenire ipotetici attacchi.
"Non lo so.Ho ancora paura,quella dannata paura che è riuscita a nascondere la verità. "
"Ossia,hai ancora il terrore che non ti accettino? "
"No,la verità è che ho paura di non farcela.Sasuke è e sarà sempre il mio otouto.Lo proteggerò sempre, come feci quella notte.L'idea di non riuscirci,ora,mi pietrifica."
Come diavolo ci si può comportare così quando hai tutto il mondo contro?Come ci si può sacrificare per qualcuno così tanto da resistere e accettare di vivere in un posto che ti fa sentire così fuori posto?
Il mondo degli shinobi,in passato aveva davvero subito la perdita di un uomo al quale l'appellativo ninja e Hokage stava più a pennello che su qualsiasi altro,compresa me.
"Itachi,posso farti una domanda? "
"Certo Sakura, anch'io se ormai penso di averti raccontato tutto."
"Non proprio.Come fai ad essere qui?"
"Mi hai convinto tu,ricordi?" mi chiese con una faccia un po stupita.
"No intendo;come fai ad essere vivo?"
"Ho sempre pensato che sarebbe successo qualcosa a Sasuke e che avrei dovuto essere li per lui.Prima di morire, chiesi a Kisame di applicarmi un sigillo che nel caso di bisogno, mi avrebbe riportato in vita per darmi la possibilità di aiutarlo.Solo una persona oltre a me conosce questa tecnica che è considerata proibita.Quando ci siamo incontrati per la prima volta e mi hai raccontato i fatti, sapevo già che gli fosse successo qualcosa ma non pensavo di questo tipo.Il fatto poi che fosse a Konoha mi ha spiazzato e li,su due piedi,ho preferito andarmene fingendo che fosse tutto finto."
"Però ora sei qua e ringrazio la tua testa,Kisame e chiunque abbia inventato quella tecnica" gli dissi con le lacrime agli occhi.
"Sapevo che la Jigoku no jutsu un giorno sarebbe servita"
"Ora sarà meglio andare a dormire no,ragazzina?"
"Va bene,ma non chiamarmi in quel modo."
Odiavo tutti quelli che mi chiamavano così perché, quando usavano quel nomignolo, era per definirmi una persona debole.E lo odiavo.
Sapevo che avrebbe voluto chiedermi perché gli avessi risposto in quel modo così sgarbato,ma Itachi sapeva quando parlare e quando tacere;era un'altra cosa che apprezzavo molto di lui.
Andammo a dormire giusto quelle poche ore utili per riprendere l'energia anche se l'unica cosa che avrei voluto fare,era continuare a correre per arrivare prima.

Itachi mi aveva svegliato ancora a notte inoltrata, non potevamo perdere troppo tempo utile,Sasuke stava morendo e aveva bisogno di noi.
Correvamo velocemente, eravamo stanchi morti,ma la speranza ci spingeva a usare tutte le energie di cui eravamo forniti.
Ora eravamo ai confini con il deserto di Suna;mancavano quindi tre ore di cammino per raggiungere il bosco che delimitava Konoha e poi c'era ancora un'altra ora prima di arrivare alle porte del villaggio.
L'aria di casa riuscivo a sentirla fino dalla metà di quella distesa di sabbia che pur no avendo nulla di verde,mi dava la forza necessaria a continuare nonostante la stanchezza accumulata.
Ero completamente persa nei miei ricordi,talmente profondamente da non accorgermi che qualcuno chiamava il mio nome.
"Sakura,fermati cavolo! "
Mi girai verso la voce.
Il moro era a terra,con le mani sugli occhi e il falco che di solito volava sopra di lui non c'era più.
Cosa stava succedendo?
Corsi da lui e cercai delle ferite pensando che forse qualcuno lo aveva attaccato,ma non c'era traccia del suo sangue.
"Cosa è successo Itachi?"
Non rispose,continuava a tenersi le mani sugli occhi e tremare dal dolore.
"Itachi,rispondimi" chiesi disperata
"Gl-gli occhi.Fanno male"
"Togli le mani e fammi vedere"
Continuava a tenere le mani incollate al viso e non riuscivo a capire il perché.
"Per favore,leva le mani."
Non mi ascoltava;continuava a coprirsi la faccia e soffrire.
Terribilmente.
La mia pazienza era al limite:ero in ansia per il ritorno a casa ed ero terrorizzata dal moro che non faceva altro che non ascoltarmi mandondomi su tutte le furie.
"Uchiha, togli quelle mani o lo farò io,con la forza!"
Tolse finalmente le mano e mettendogli due dita sotto al mento,gli alzai il volto per poterlo guardare negli occhi.
"Lo sharingan è sparito,l'hai posto troppo sotto sforzo;è per quello che ti fanno male."
"Ma-ma..."
"Tranquillo, tanto questo posto lo conosco bene.Farò io da guida."
"N-no Sakura,vedo tutto sfocato. "
Aveva decisamente esagerato.
I suoi occhi neri come la pece avevano perso un tono di intensità, ora sembravano quasi un grigio scuro.
"Ora lascia fare a me,penso che farà un pò male,ma almeno smetterai di tremare dal dolore"
Impastai un pò di chakra tra le mani e gliele misi sul volto.Una luce verde illuminò il punto più doloroso del ragazzo e,come risposta che ciò stava funzionando,ottenni un urlo che soffocò subito; un pò era per orgoglio personale,un pò per non farsi scoprire dalle guardie di Suna che ogni tanto si aggiravano per il territorio per prevenire eventuali attacchi.
Dopo svariati minuti di enorme dolore da parte sua,smisi di curargli gli occhi altrimenti sarei rimasta senza chakra e un ragazzo cieco e una ragazza svenuta,insieme non avrebbero combinato nulla.
Presi una benda dallo zaino e,dopo averla cosparsa di una crema naturale utile ad alleviare il dolore,gliela misi sugli occhi fasciandogli bene la testa.
"Grazie,ora va molto meglio"
"Di nulla.Ora devi fidarti di me perché dovrai tenere gli occhi chiusi fino a quando non arriveremo, ok?"
Mi prese la mano.Era la prova che si fidava veramente di me.
Riprendemmo il nostro viaggio verso casa.

Per mano avevo una persona che sotto molti punti di vista era un estraneo,per cui anche io ero un'estranea ma grazie ad alcuni avvenimenti orribili,eravamo riusciti a fidarci l'uno dell'altro.
Lui non aveva più avuto il coraggio di fidarsi di qualcuno dopo lo sterminio della sua famiglia e il fatto che io fossi la prima dopo anni,mi dava una strana sensazione.Non era forte come quella che provai la sera in cui rividi Sasuke,completamente distrutto,chiedermi aiuto;ma era di un'intensità tale da darmi la forza di credere di poter fare tutto.
Era davvero una bella sensazione visto il livello del mio umore.
Mi fermai di colpo.
"Perché ti sei fermata? "
Eravamo arrivati ormai al confine con la foresta.Gli dissi di annusare l'aria e,come risposta, mi strinse la mano.Significava un "va tutto bene" e questo lo credevo anche io nonostante il pensiero che fosse troppo tardi albergava nella mia mente.
Strinsi la sua mano di rimando e ripartii.
L'odore degli alberi,dell'erba e di quel luogo in generale mi riempì le narici stordendomi quel momento necessario per capire realmente che ormai ero a casa.
Eravamo a casa.
L'ora di cammino successiva sembrò infinita,ma ora eravamo di fronte alla porta principale del villaggio. Quell'enorme portone di legno con il simbolo della foglia inciso sopra non mi sembrò mai così amico come in quel momento.

"Okaeri..." Una voce arrivò dalla figura appoggiata alla colonna.Una voce che mi era mancata veramente tanto nonostante l'avessi sentita alcuni giorni prima.
"Ciao Kakashi"
Avanzai verso di lui fino a trovarmelo di fronte.
"Sapevo saresti arrivata oggi.Okaeri,Itachi."
"Salve Kakashi-senpai."
Itachi era rigido, riuscivo a percepire l'ansia e la paura grazie al contatto tra le nostre mani,ma probabilmente anche il maestro riusciva a percepirle.
"Avremo tempo per parlare,ora andate in ospedale.Il numero della stanza lo sai già.Secondo piano,terapia intensiva. Non è ancora troppo tardi."
In quel momento una stretta al cuore mi fece mancare l'aria.
"Forse..." aggiunse poi mandandomi in crisi.
Con ancora l'Uchiha per mano partii velocemente verso l'ospedale e per nostra fortuna, visto che erano le sette del mattino, non trovammo nessuno per strada.
Il numero della stanza era il sette,ecco perché l'Hatake non me lo aveva detto esplicitamente.

Spalancai le porte d'ingresso sotto gli sguardi sconvolti delle infermiere;sicuramente non si aspettavano ne che fossi ancora viva ne che avessi davvero trovato l'Uchiha maggiore e che ora era li con me.
Le narici del ragazzo vennero investite dall'odore di quel posto.Sapeva di malattia,medicine,pulito,sangue e speranza.Io a quell'odore ormai ci ero abituata,lui sembrava un cane anti-droga in un negozio di profumi:completamente fuori posto.
Mi bloccò a metà rampa di quella scala che non sembrava aver fine.
"Ce l'abbiamo davvero fatta" sussurrò più a se stesso che a me.
"Siamo qua,mancano sei gradini e due corridoi che visto l'ora saranno vuoti."
Mi tirò a se e mi abbracciò ancora al buio;le bende gliele avreo tolte dopo con calma.
"Andiamo,avrà bisogno del suo nii-san"
Mi lasciò e,riprendendomi per mano,ricominciammo a correre.
Go......
Yo.....
San....
Ni...
Ichi..
Primo corridoio, svolta a sinistra.
Sala d'aspetto, e...
"Sakura-chan"
Quella voce aveva arrestato la mia corsa.
Voltai lo sguardo e lo vidi seduto per terra con le ginocchia al petto;era una posizione che scostava molto con la persona che era.
"Ciao Naruto."
"Itachi-san,ben tornato." rispose al suo saluto
Io non avevo ancora parlato perché sentivo che c'era qualcosa che non andava;gli occhi del biondo erano gonfi di quell'azzurro acqua che di solito gli riempiva le iridi,non tutti gli occhi.
Capì la domanda solo guardandomi.
"Baa-chan è dentro con lui,tutti i migliori medici sono dentro."
Si alzò venendomi incontro. La sua felpa era sporca di una sostanza viva,fresca,che odorava di metallo.
Mollai la mano dell'Uchiha e corsi alla stanza sette,spalancai la porta con rabbia e tutti i presenti si girarono verso di me. Lo spazio davanti al letto era libero,così riuscii a vederlo.

Cianotico,spento,immobile.

Mi lanciai verso quello spazio libero ma due braccia,le stesse braccia che mi salvarono giorni prima,mi fermarono.
Cercai di divincolarmi da quella presa tra le mie urla fatte di parole insensate e quel nome lasciato in mano all'aria statica di quella stanza.
Indietreggiavo fra le braccia del moro verso la porta d'uscita e usai quei pochi secondo rimasti per urlare il suo nome.
Si alzò di scatto aprendo gli occhi per poco prima di svenire di nuovo.
Urlavano aiuto,dolore e stupore.
"Sakura,Sakura smettila."
Itachi -che prima di entrare si era strappato le bende- mi strinse a se e io,distrutta,affondai il viso nel suo petto.
Naruto intanto aveva chiuso la porta.
"Mi dispiace..." disse un'infermiera appena uscita dalla stanza.

Avrei odiato il numero 7 fino alla fine dei miei giorni.


Ehy guys,I'm back.
Che dire,il blocco dello scrittore è svanito davvero.Questo capitolo l'ho scritto mettendoci davvero tutta me stessa e spero che il risultato vi piaccia quanto è piaciuto a me.
Ringrazio ancora tutti gli utenti che passano di qua,senza tutti voi non sarei niente.

Al prossimo capitolo,
con affetto,
Red-chan.

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Capitolo 14
*** Cause you're all I need ***


Mi lasciai andare a peso morto tra le braccia del moro che, prendendomi in braccio, mi depositò sul divanetto azzurro della sala d'aspetto.
Lui sì sedette sulla poltrona vicino mentre Naruto era ancora in piedi dove era prima.
Non riuscivo a piangere, ero troppo distrutta perfino per lasciare andare le lacrime.
"Non può essere successo" continua a ripetere Itachi fissando un punto non definito sul muro davanti a noi.Tutto quello che avevo fatto,pensato o passato non era servito a nulla.Avrei potto averla fatta finita prima, avrei potuto evitare di provare quel dolore che stavo provando,avrei potuto essere finalmente felice.Ma le cose non andavano assolutamente nel modo in cui avrei voluto andassero.
Naruto non dava segni di cedimento; in realtà non dava proprio un segno di vita, un pezzo di legno in confronto a lui era più espressivo.
Non potevo biasimarlo;io ero conciata come lui,l'unico che dava un "segno" era Itachi che continuava a ripetere quella frase torturandosi le mani.
Aspettai che qualcuno uscisse per potergli chiedere se avessi potuto vederlo l'ultima volta prima che fosse portato in obitorio,ma nessuno era ancora uscito a parte l'infermiera di prima.
Qualcosa non andava,erano dentro da troppo tempo, tempo che per me era inutile visto che ormai non c'era più nulla da fare.
"Ragazzi..."
Tsunade era uscita finalmente dalla stanza ed ora era li di fronte a noi.Era visibilmente spossata,stanca ed emotivamente distrutta.
"Posso entrare a vederlo?" chiesi cercando di risultare più apatica che mai.
"Sakura,ora non puoi.Comunque ben tornato Itachi"
Lui si limitò a fare un cenno con la testa.Era un gesto poco da lui ma tanto da Sasuke.
"Perché?!Voglio vederlo per l'ultima volta e tenere il sorriso che ora avrà sul volto impresso nella mia mente per quel che rimane della mia vita."
"Mi spiace,ora non puoi.Itachi,avrei bisogno di te un secondo" chiese al ragazzo che continuava ancora a ripetere quella dannata frase come se potesse cambiare qualcosa.
Si alzò e seguì la donna nel suo ufficio alla fine del corridoio opposto a quello che portava alla stanza.Non gli tolsi gli occhi di dosso fino a quando no sparì dietro a quella porta color ebano.
Volevo andare con lui,volevo sapere il motivo per cui non mi lasciava entrare da Sasuke.
"Cosa è successo? "
Naruto, ancora nella posizione di prima,mi ridestò dai miei pensieri con quella domanda.
Non capivo il vero significato di quella domanda,lui era stato li tutto il tempo quindi sapeva cosa era successo.Era un baka,ma non fino a quel punto.
"Cosa vuol dire?"
"Cosa è successo a voi due?"
"Nulla,siamo solo tornati a casa."
Stinse forte i pugni distesi lungo il corpo.
"No,è successo qualcos'altro. Tu sei uno straccio,sei magrissima e spenta;non solo per quello che è appena successo,ma anche per altri motivi.Ho sentito qualcosa al cuore alcuni giorni fa,so che ti è successo qualcosa. Itachi poi è tornato con una benda sugli occhi e mano per mano con te.Sono stupido ok,ma anche la mia stupidità ha un limite."
"Cosa stai cercando di dirmi?"
"Tra voi due c'è qualcosa oltre a Sasuke,no?"
Davvero in quel momento era geloso e pensava che avessi qualcosa con il fratello del ragazzo che amavo?Se avessi avuto un po di forza mi sarei alzata e gli avrei tirato uno di quei pugni che lo spaventavano a morte,ma ero stremata al punto da non riuscire a muovere nessuna delle due braccia di mia volontà.
"Davvero stai pensando ad una cosa del genere?" digrignai fra i denti
"Io sono sempre stato dietro a lui, l'ho aiutato e ci sono stato quando stava male;tu dov'eri? Ci hai messo così tanto tempo perché lo hai perso con lui eh?"
Scoppiai in una risata isterica che avrebbe spaventato anche Madara,o Kurama.
"Tu.Tu non sai nulla di quello che è successo,tu non c'eri.Ho fatto il possibile e ho portato a casa Itachi!" dissi puntandogli il dito contro e alzandomi di scatto.
"Se l'avessi fatto io saremmo tornati subito.IO lo avrei salvato." urlò
Diedi di matto;non solo mi stava accusando di aver qualcosa con Itachi,ma mi stava dicendo che ero inutile e,detto che lui che mi aveva sempre difeso,faceva un male boia.
"Bene,adesso anche tu?Non sai nulla,non c'eri e se non fosse stato per me non sarebbe qui.Il fatto che io non ti dica cosa è successo, non vuol dire che abbia perso tempo. Io non sono più inutile. "
"Sasuke però è morto,per colpa tua."
"Non è colpa mia, non è morto per colpa mia!"
Una forza sconosciuta si impossessò del mio corpo e grazie ad essa,mi scagliai su Naruto.
Entrambi eravamo forti nel combattimento corpo a corpo quindi saremmo andati avanti per un po.
Tirai fuori dalla tasca il kunai e cominciai ad usarlo nel modo più cattivo con cui l'avessi mai usato.
Lui faceva altrettanto.
Eravamo i migliori amici che tutti invidiavano per via dal nostro rapporto stretto,ora eravamo due persone che combattevano, a morte.

"Naruto-kun,Sakura!"
Una voce fuori campo giunse a me facendomi distrarre:Hinata,e con lei c'erano anche Ino,Shikamaru,Ten-ten,Choji e Rock-lee.
A quanto pare avevano saputo che ero tornata.
Ripresi la concentrazione giusto in tempo per evitare il kunai di Naruto che puntava al mio braccio.
"State indietro,dobbiamo risolvercela noi" urlò il biondo a qualcuno che cercava di avanzare per fermarci.

Combattevamo cercando di non nuocere a niente e nessuno;eravano noi gli unici che dovevano essere distrutti.

Un ombra fulminea mi passò di fianco e bloccò il mio avversario contro al muro.
"Da quando vi comportate così? "
Kakashi era arrivato a sistemare tutto,come sempre:con una mano teneva bloccato Naruto, con il resto del corpo era rivolto verso di me.
"Allora,cosa è successo? Tu non sei il tipo che fa a botte veramente, e non con lui soprattutto. " mi disse
I suoi occhi mi ponevano una sola domanda, quelli di Naruto erano pezzi di ghiaccio indecifrabili.
Tsunade uscì dal suo ufficio con un contenitore in mano e rientrò nella camera sette;dietro di lei Itachi che si fermò vicino a me guardandomi intensamente, aveva sentito tutto.
Crollai a terra,ma nessuno oltre al moro si avvicinò a me.
"Ecco perché Sasuke è morto!Loro due hanno perso tempo per stare soli.Non le è mai importato nulla,voleva solo il maggiore degli Uchiha!" annunciò ai presenti puntandomi contro il dito e spostandosi la mano di Kakashi dal petto.
"Naruto,per favore." Itachi stava cercando di farlo smettere,ma i suoi occhi non avevano significato per il biondo.
"Sai perché ci abbiamo messo tanto? Ho incontrato un tizio contro cui ho combattuto ed è riuscito a colpirmi facendomi svenire per due giorni,se non fosse arrivato Itachi mi avrebbe violentata quando mi sono svegliata.Non voglio neanche sapere cosa mi ha fatto mentre non ero cosciente.Poi,poi..." non gli avrei mai rivelato altro,non ne avevo il coraggio.Sarebbero stati secreti che avrei portato con me nella tomba senza mai raccontarli a qualcuno.
"Poi sono successe altre cose che hanno rallentato il nostro percorso.Se aver avuto qualcosa con Itachi significa averlo ringraziato e portato a casa allora si,hai ragione;ma tu intendi altre cose,cose che non sono vere.Io ho amato,amo e amerò sempre suo fratello,l'Uchiha minore,il nostro compagno di team nonché tuo migliore amico e tu lo sai bene,non riesco a capire come puoi dire una cosa del genere. Tu sei stato con lui e lo hai aiutato cpme ho fatto io ma lontanto da qui.Non pensavo che proprio tu avresti potuto dirmi parole peggiori.Lo stesso dolore che stai provando tu lo sto provando io quindi non hai nessun diritto di trattarmi così, non hai il diritto di fare lo stronzo perché lo hai perso.L'ho perso anche io,ho perso la persona che amo."
Non riuscii più a trattenere le lacrime.
Stavo perdendo il mio migliore amico e non avevo fatto nient'altro che fare tutto ni modi giusti.L'unico problema in tutto ciò:il ritardo.
Quel dannato ritardo che odiavo fin dai tempi del nostro primo incontro con Kakashi:arrivò tre ore dopo giustificandosi con una scusa stupida.Tre ore di ritardo la prima volta erano assurde,tre ore erano troppe per qualsiasi situazione.Io però avevo ritardato di al massimo un'ora e non aarebbe stato poi così snervante aspettare altri 60 minuti.
3600 secondi che hanno rovinato la mia vita.

"Itachi,ti dispiace venire?"Tsunade chiamò il ragazzo nella stanza del fratello.Perchè lui poteva entrare e io no?
"No,non voglio lasciarla sola." disse piegato sulle ginocchia vicino a me
"Vai,ci pensiamo noi a lei." fu Ino a parlare
"Ok.Scusami Sakura" disse lasciandomi inginocchiata a terra.
Ino, Hinata e Ten-ten mi aiutarono ad alzarmi e mi portarono nella stanza vicino all'ufficio della mia maestra che era l'ufficio mio e della mia migliore amica.
Naruto era sbiancato,non aveva mai avuto quel colorito.Boccheggiava cercando di dire qualcosa ma i sensi di colpa bloccavano qualsiasi sua parola o movimento.
Avevo vinto la battagli contro di lui,nel peggiore dei modi.

Mi sedetti sulla mia poltrona e ,con le ginocchia al petto, cercai di smettere di piangere.
"Sakura,perchè non vai a casa?" chiese gentilmente la corvina.
"No,voglio rimanere fino a quando non vedrò Sasuke."
"Ma Sakura,sei uno straccio!" intervenne la mora
"Non mi interessa,non mi muovo da qui"
Ino sospirò seccata dalla mia cocciutaggine,ma capiva come stavo.
"Ok frontr spaziosa.Ora cerca di dormire un po sul lettino,intanto noi aspettiamo che ti lascino entrare e qunado avrai il permesso,ti verrò a svegliare.Dopo però andrai a casa,intesi?!"
Anuii col capo e le ragazze mi lasciarono a dormire sul lettino adibito alle visite.
Non ci misi molto ad addormentarmi.

Tre colpi alla porta mi svegliarono.
"Arrivo Ino."
"Sono io,Sakura-chan."
La voce di un Naruto emotivamente distrutto ruppe il silenzio della stanza.
"So che probabilmente non mi vuoi vedere, ma voglio dirti che hai ragione:sono stanto un stronzo.Non ho ne il motivo ne una base veritiera per poterti insultare perché tutto ciò che ho detto era falso e soprattutto perché stai soffrendo;forse anche più di me.
Non parlavo,volevo solo sentire cosa aveva da dire dopo essersi comportarto come uno stronzo patentato senza motivo.
"Non credo davvero che tu abbia qualcosa con Itachi,la rabbia per averlo perso mi ha offuscato la vista.e mi ha fatto dare di matto.Per favore, perdonami."
Continuavo a stare zitta a dargli le spalle.
"Sakura-chan dammi dello stronzo, dimmi le cose peggiori che ti vengono in mente,picchiami come fai di solito ,ma fai qualcosa ti prego!" urlò con la voce rotta dalle lacrime che stavano cominciando a farsi spazio per uscire.
Mi sedetti sul letto guardando quel ragazzo che stava a due passi da me.
Ero ferita certo,ma non potevo e non volevo perdere anche lui.
"Tu,tu sei il campione mondiale dei baka!" gli urlai di rimando per poi buttarmi fra le su braccia.
"Non farlo mai più, capito?!"
Sussurrai quelle parole direttamente al suo cuore, così avrebbe capito subito quanto diamine mi avevo fatto male.
"Ora andiamo,gli dobbiamo un saluto degno. "
"Hai ottenuto il permesso?"
"No,ma ora non ci facciamo fermare da nessuno!"
Uscimmo dalla stanza percorrendo il corridoi come diretti ad un campo di battaglia facendoci forza a vicenda.Nessuo ci avrebbe fermato a dare l'ultimo saluto a colui che ci aveva fatto diventare ciò che eravamo.
"Noi entriamo, insieme!" comunicò il biondo pienamente convinto del suo pensiero.
"Ma non potete,Tsunade-sama non ha ancora detto nulla" disse Rock-lee
"È vero,ma NOI siamo stufi di aspettare!" dissi a mia volta.
Choji e Shikamaru provarono a fermarci utilizzando la stazza del primo e le tecniche del secondo quando Itachi uscì da quella porta.
"Itachi,cosa hai fatto?" chiesi spaventata notando l'enorme cerotto bianco posto sul lato sinistro del collo del ragazzo.
"Vuole vedervi." rispose solamente
Cosa aveva di così importante l'Hokage da doverci dire rimanendo la dentro?
I due ci lssciarono passare e,con la morte nel cuore e il coraggio di chi sa che deve dire addio,superammo la soglia della porta.


Ehy guys,I'm back.
Allora cosa ne dite? Vi prego però di non odiarmi per aver lasciato morire Sasuke, la sua morte ha un significato per me.(successivamente lo avrà anche per voi)
Grazie ai lettori silenziosi ed ai recensori che piuttosto che scrivere preferiscono tenere il loro parere per loro,anche se mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.
Grazie ancora a quelli che invece si fanno riempire, riempiendo me di felicità.

Al prossimo capitolo,
Con amore,
Red-chan.

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Capitolo 15
*** Sometimes words have two meanings ***


Non è facile dire addio,come non è facile dire ciao ad una persona che per anni è scappata e poi, su due piedi,torna senza scusarsi.
Tutti quelli che se n'erano andati prima o poi sono anche tornati.Torna chi se n'è andato per vendetta,chi per orgoglio, chi è scappato dalla realtà, chi aveva bisogno di diventare più forte lontano da qui,chi cercava di riparare agli sbagli proprio o altrui,chi non avresti più pensato di vedere e chi ti ha odiato dopo averti voluto bene.
Tornano tutti perché prima o poi si riesce a guarire dalla presunzione di essere migliore di qualcun'altro; perché si,la presunzione è una dannata malattia i cui batteri possono svilupparsi in qualsiasi momento ed in ognuno di noi.
La mia presunzione era basata sull'idea ostinata che sarei riuscita a portarlo a casa e farmi almeno voler bene da lui.
Era tanto mia quanto di Naruto.
Eravamo affetti dalla stessa malattia da cui,dopo anni,il biondo era riuscito a guarire nella notte di circa un mese fa.Lui fu fuori pericolo dal momento in cui Sasuke tornò a casa,ma una traccia della malattia era rimasta e aveva scatenato nuovi sintomi dopo aver scoperto che se ne sarebbe andato, di nuovo.
Io invece?
Io non ero e non sarei mai guarita dalla mia malattia.Lo avevo portato a casa,si,ma i suoi sentimenti verso me era come sempre inesistenti.
Avrei voluto per una volta essere importante, il suo punto d'appoggio,la sua medicina contro tutti i mali.
Lui non era l'incubatore di una sola malattia,era l'incubatore di quattro malattie che non ti lasciavano via di scampo.
La presunzione.
La vendetta.
L'orgoglio.
La freddezza.
La presunzione di voler essere meglio e più forte di Naruto a tutti i costi;come se in qualche modo avrebbe vinto una medaglia dimostrando cosa era.
La vendetta su su Itachi perché aveva sterminato il suo clan,poi quella su Danzo e sul villaggio dopo aver scoperto la verità che per anni gli era stata nascosta.
"La vendetta ti fa star bene,già solo l'idea mi carica" mi aveva detto un giorno dopo avergli chiesto perché avesse quel sogno così orribile per un bambino di 10 anni;ma quello che mi aveva detto era terribilmente falso perché sembra che ti faccia sentire bene,in realtà non fa altro che crearti rabbia e far uscire la parte peggiore di te.
C'era anche l'orgoglio fra i suoi mali ed esso coinvolgeva anche la sua freddezza.Non mostrava mai i suoi sentimenti, non chiedeva neanche un piccolo aiuto a qualcuno perché lui era Sasuke Uchiha e non aveva assolutamente bisogno di nessuno;probabilmente se qualche volta lo avesse fatto non sarebbe come e dove è ora.

Avrei sicuramente potuto fare di più,quella notte.Avrei potuto insistere per farlo rimanere con noi -ero riuscita a farlo vacillare- e se avessi usato parole diverse ce l'avrei fatta.Sarei potuta partire con lui evitandogli lo scontro mortale contro suo fratello, gli avrei fatto capire che anche con le parole si può risolvere qualcosa evitandogli così innumerevoli sensi di colpa nati dopo il racconto di Tobi.
Tutto ciò per me era una sconfitta su due fronti:quello personale e quello medico.
Non riuscire a salvare qualcuno, per un medico è la cosa peggiore che possa capitargli,ma la morte è una necessaria per tutti noi,comprenderla no.
Io non lo avevo accettato veramente,avevo solo preso atto di quello che era successo.Avevo già fatto abbastanza fatica ad accettare il fatto che lui aveva lasciato il villaggio anni prima,accettare anche ciò che era appena successo sarebbe stato da pazzi masochisti.

"Dimentica il mondo,dimentica tutti,ma non farlo con me" sarebbero state le mie ultime parole per lui.Parole che non avrebbe ascoltato perché non avrebbe mai seguito i miei consigli e perché erano effettivamente impossibili da seguire.
Come si fa a dimenticare qualcosa che ti ha dato così tanto da ricordare?
Come si può dimenticare qualcosa che ti ha rovinato la vita?
Non puoi,semplicemente fingi di farlo e lasci il lavoro sporco ai tuoi occhi,lasci a loro il compito di trasmette alle persone cosa provi veramente,poi sta ad esse il compito di riuscire a leggerti anche se sai che la maggior parte delle persone non riuscirà a farlo.
È come se stessi urlando,ma l'unica persona che può sentirti non lo fa.

C'è una possibilità o meglio,c'era una possibilità.
Possibilità che il tempo aveva bruciato in pochi minuti,pochi secondi e tutto era andato al diavolo con lui.Ancora una volta Sasuke aveva avuto ragione,lui al diavolo c'era andato e rimasto dopo la morte di Itachi,ora però il fratello era vivo e lui si sarebbe trasformato in un bellissimo angelo intrappolato per sempre all'inferno, cercando di poter andare al cielo a godersi la parte felice della sua esistenza che,da qualche parte, doveva pur esistere.
Lì avrebbe imparato cosa vuol dire fidarsi degli altri,aiutare ed essere aiutati,avrebbe imparato cosa volesse dire amare qualcuno. Avrebbe trovato la sua metà, l'altro capo del filo rosso a cui era legato e insieme avrebbero ricomposto i pezzi del vaso che conteneva la sua anima e il suo cuore.
A quel punto io,nel mio dolore,sarei stata felice di saperlo libero,finalmente vivo più di quanto lo era stato in passato.A quel punto sarei guarita da sola dalle mie malattie.

"C'è sempre il buio prima dell'alba" ma per arrivarci,all'alba,dovrò sopportare molte cose alla quale non sarò pronta,o forse lo sarò ma inconsapevolmente.
Dovrò affrontare i mostri usciti dalla gabbia per voler giocare coi miei ricordi,i fantasmi pronti a colpirmi alle spalle,sensi di colpa che dovrò scrollarmi di dosso prima che arrivino al mio cuore e altre bestie di cui perfino il decacoda avrebbe avuto paura.
Dovrò ingoiare parole mai dette di carta vetrata,dovrò prendere il treno per il mio futuro con un biglietto singolo di sola andata,dovrò essere egoista e usare qualcuno per farmi stare meglio e sarà di certo uno simile a te anch'io il un solo aspetto, perché uno COME te non esisterà mai più.

"Ti ho sempre dato fiori di ciliegio,tu non hai mai fatto altro che darmi guerrieri di piombo."


Mi sembra quasi di sentirti mentre mi dici ancora una volta quanto sono noiosa e ti ringrazio per averlo fatto di nuovo.
Mi era mancata la tua voce,anche se è ancora debole e incrinata dal dolore che hai appena finito di provare,posso chiaramente capire che è la tua.
Sento ancora anche il tuo profumo sai?!Mi punge le narici come al solito perché è troppo forte messo a confronto col profumo di ciliegia che emana la mia pelle,in realtà è più forte di qualsiasi altro dolore perché tu,per me,sarei sempre il più forte.

Vivrò di ricordi per il resto della mia vita,e sarò felice comunque.
Vivrò di persone che mi circondano e sanno cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Vivrò dei sorrisi mancati di Naruto e dei consigli mai detti di Kakashi.
Vivrò del nero della notte che mi ricorderà i tuoi occhi.
Vivrò della speranza di Itachi di essere accettato nel villaggio.
Vivrò di tutto questo quando accetterò il fatto che tu te ne sarai andato.

"Oh kami,teme sei vivo!"

Vivrò di tutte quelle cose quando sarà il momento; per ora,vivrò di te.

"Sakura-chan,è vivo.Sasuke è vivo!"

I batteri delle nostre malattie,finalmente,sono spariti.
Finalmente siamo guariti,insieme.



Ehy guys,I'm back.
Allora,cosa ne dite?Pensavate davvero che avrei lasciato Sasuke morto?Non gli torcerei mai un capello!
Grazie a quelli che supportano le mie follie e mi lasciano recensioni con cui salto di gioia.
Al prossimo capitolo, con amore,
Red-chan.

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Capitolo 16
*** Brand new eyes. ***


Ero rimasta immobile sulla soglia della porta pensando a come avrei dovuto affrontare la situazione che si era creata ma tutto quello che avevo appena elaborato,era andato in fumo a quella scena:Sakuse era vivo.
Non facevo altro che fissarlo cercando di capire se fosse frutto della mia mente o se fosse vero,ma la voce di Naruto confermava la mia seconda ipotesi.
In quella stanza c'eravamo solo noi due;due anime appena guarite e ritrovatesi,due occhi che si riflettono gli uni negli altri,il verde che si perdeva nel nero,e il nero che affondava nel verde.

Erano colori nuovi e pieni di vita.
Erano due paia di occhi nuovi di zecca.

"Sakura-chan,ci sei?"
Il biondo,alla sinistra,continuava a chiamarmi per risvegliarmi dallo stato di blocco in cui ero finita,ma la sua voce era ancora troppo lontana per farcela,solo la mano di Itachi sulla spalla riuscì a farmi riprendere.
"Ce l'abbiamo fatta.Ce l'hai fatta!" mi disse
Il mio sorriso e le lacrime che cominciarono ad uscirmi gli bastarono come risposta, equivalevano ad un "si" urlato talmente forte che avrebbe scosso il villaggio del fulmine.
Non mi importava quanto lui odiasse il contatto fisico -soprattutto gli abbracci-,avevo bisogno di sentire il suo corpo emanare calore e affermarmi che era vivo,così lasciai libere le gambe da ogni freno,corsi da lui e lo abbracciai come non avevo mai fatto.
Gli buttai le braccia al collo e affondai il viso in prossimità di quel dannato segno che una volta ero riuscita a bloccare.
Emana calore e sicurezza.

Lo stavo abbracciando,e lui non si era ancora irrigidito.
Lo stavo abbracciando,e lui non mi stava respingendo.

"Sei la solita noiosa" disse
Non mi avrebbe offeso o allontanato,niente mi avrebbe fatto sciogliere quell'abbraccio.
"Smettila di piangere" mi sussurrò all'orecchio
Scossi la testa;non stavo piangendo per la tristezza,lo stavo facendo per gioia ed essendo la prima volta in tutta la mia vita,non volevo smettere così presto.
Volevo solamente godermi quella sensazione più a lungo che potevo.
"Complimenti ragazzi,ce l'avete davvero fatta." Tsunade parlò con la voce rotta dall'emozione e con una nota di orgoglio verso i miei confronti.
Mi staccai da Sasuke e lo guardai nuovamente negli occhi.Erano quelli di chi ne aveva passate tante,e di chi le aveva superate tutte.
"Per fortuna ho voluto continuare a provare, altrimenti avremmo buttato all'aria l'unica occasione di salvarlo" disse la donna
"M-m-ma come è possibile, l'ho visto morire,ho sentito il monitor riprodurre quel dannato rumore!" chiesi fra le lacrime
"Mentre voi siete usciti e tu hai cominciato a parlare o meglio,a combattere contro Naruto,ho provato comunque a salvarlo prendendo una parte del tessuto epiteliare di Itachi e trapiantandoglielo subito.Gli altri medici hanno continuato con il massaggio cardiaco finché non abbiamo sentito il suono dell'elettroencefalogramma spezzarsi ad intervalli regolari. Ho voluto chiamarlo per primo perché era l'unico che non avrebbe dato di matto e,per le prime ore dopo essersi ripreso,aveva bisogno di tranquillità."
Era riuscita a rispondere a tutte le domande che mi frullavano in testa senza bisogno di parlare ed ageva ragione ad aver preso quella decisione:Naruto aveva urlato appena entrato e io gli ero corsa incontro abbracciandolo con tutta la forza che avevo e sicuramente gli avevo fatto male anche se,per orgoglio,non lo avrebbe mai ammesso.
"Ora..." chiesi incerta sul voler conoscere veramente la risposta.
"Stanotte rimane qui sotto controllo, domani mattina lo visiteremo e se tutto è apposto potrà uscire.Per un pò dovrà evitare allenamenti e litigi pericolosi con Naruto in modo che le cellule si ristabiliscano con calma evitando così di sottoporsi a stress che aumenterebbe il rischio di morte delle cellule buone, quindi il pericolo di ricaduta sarebbe alto.Per come sta ora però, si può dire che non è mai stato così bene."
Staga finalmente bene e,per gioia,mi portai una mano al petto e senza rendermene conto,strinsi fra le dita il ciondolo nascosto sotto la maglia a collo alto.

Mi doveva un discorso,ora.

"Ora vado fuori a chiamare Kakashi,anche lui sarà felice.Avete ancora due ore con lui per stare tutti insieme, dopo di che dovrete scegliere qualcuno che rimanga con lui per la notte e gli altri torneranno l'indomani alle dieci per sapere se potrà tornare a casa" e,detto questo,uscì.
Dopo un paio di minuti,da quella porta entrò il maestro che aveva sorriso notevolmente vedendo il suo pupillo completamente vivo.

I ragazzi cominciarono a parlare tra di loro e io non riuscivo a fare nient'altro che rimanere imbambolata a guardarlo sorridere alle stupidate del baka;era qualcosa di quasi impercettibile,ma c'era e questo era un enorme passo avanti per la persona che era.

"Ragazzi sono le sette,ora dobbiamo andare.Chi sta con lui?" gli occhi di Itachi e quelli di Naruto erano volate immediatamente verso di me facendomi arrossire
"Ah giusto,scegliete tra uno di voi due perché l'Hokage ha vietato a Sakura di rimanere. Devi assolutamente andare a casa a riposarti e a mangiare,sei pallida e dimagrita troppo in fretta e male."
Ma chi aveva bisogno di mangiare?
Chi aveva bisogno di dormire sapendo che doveva dirmi parole che per alcune ore credevo di non poter mai sentirmi dire?
Provai a ribellarmi alla decisione, ma un ordine dell'Hokage non si può non ascoltare, purtroppo.
"Se a Naruto non dispiace, vorrei andare a casa con Sakura giusto ler sistemarmi,sono anni che non vedo più quel posto." disse Itachi
"Scherzi?Sarebbe a me che dovresti chiedere se non gli dispiace passare una notte intera confinato su questo letto a sopportare il dobe!" disse Sasuke leggermente alterato dalla proposta del fratello
"Dai otouto,è solo per una notte,domani veniamo noi a salvarti,di nuovo!" scherzò il maggiore
"Uno:non chiamarmi più in quel modo,sono cresciuto ormai.Due:tsk!"
"Oooh povero il mio otouto,si sente un bimbo!" ribattè cominciando a ridere con Naruto che ormai si teneva stretto la pancia con le braccia dal troppo ridere.
Era così strano riuscire a trovare qualcuno che riusciva a prenderlo in giro,e ancora più strano era vedere il ragazzo in questione -lo stesso ragazzo dell'ego e dell'orgoglio smsirato- girarsi dall'altra parte mentre cercava di nascondere quel broncio che lo aveva fatto sembrare un bimbo di sei anni.

È proprio vero che quelli che chiamiamo uomini,a volte sono solo bambini alti.

Sorrisi a quel gesto e notando che lo stavo guardando,sorrise impercettibilmente anche lui.Erano mezzi sorrisi che sapevo vedere solo io,ne ero onorata.
"Ora andiamo che se Tsunade torna e ci trova non ci fa più mettere piede qua dentro"
Le parole di Kakashi spensero la mia gioia e,riluttante,mi avviai all'uscita quando una mano afferrò il mio polso tirandomi verso di se.
"Domani torno a casa,te lo prometto" sussurrò vicino.
Annuii e con in testa parole che volevano dire tutto e niente,uscii dalla stanza con un sorriso ebete stampato in volto.
In corridoio non c'era nemmeno l'ombra dei ragazzi,così ci incamminammo verso villa Uchiha dopo aver salutato il sensei che aveva preso la strada opposta per recarsi a casa sua.

"Okaeri,Itachi!" dissi una volta passata la soglia di casa.
Non sentendo nulla provenire dal ragazzo alle mie spalle,mi girai e lo vidi fissare un punto non definito del corridoio, tremante.
"Sei a casa,Sasuke è vivo,va tutto bene ed andrà sempre tutto bene" dissi prendendogli le mani tra le mie cercando di calmarlo.
Continuava a starsene nel suo mutismo,evidentemente il dolore causato dai ricordi lo aveva investito tutto d'un botto.
Allarmata da una sua probabile fuga che sapevo non avrebbe mai compiuto,usai le poche forze rimaste in me e lo trascinai in casa. Lo tirai fino al piano superiore, dentro a quella che era e sarebbe stata ancora la sua stanza.
Lo chiamai piano per paura di svegliarlo troppo brutalmente da quel qualcosa in cui era finito non appena si era trovato di fronte la porta principale di casa dove,dentro al ventaglio dipinto sopra,c'erano incisi quattro nomi.
Nomi di quelle persone che una volta componevano una famiglia, la sua famiglia.
"Scusa,è stato troppo" si lasciò sfuggire mentre si lasciava cadere di peso sul letto.
"Ti capisco, ora è meglio andare a dormire almeno la mattina arriverà prima" risposi
"Non dovresti mangiare?"
"Non ho molta fame,sono solo stanca.Se vuoi comunque qualcosa sarà rimasto in frigo,poi domani vado a fare la spesa"
"È tutto come e dov'era prima?" chiese
"È tutto come e dove dovrebbe essere.Sono nella stanza degli ospiti se ti serve qualcosa.Buonanotte Itachi"
"Grazie Sakura"
Me ne andai nella mia stanza e dopo aver buttato via i vestiti che avevo in dosso,mi lasciai andare a qualcosa che non facevo da tempo non sapedo che sarebbe stata l'ultima notte in cui avrei dormito, per un po di tempo.



Ehy guys,I'm back.
Dopo quasi due settimane sono tornata e oltre a sentirmi in colpa per averci messo così tanto a scriverlo,non sono nemmeno tanto convinta del risultato di questo capitolo,ma ormai è fatta,mi farò perdonare con i prossimi.
Grazie ancora a tutti quelli che passano e fanno felice una povera ragazza disperatamente innamorata di quello che scrive.
(Sono una persona strana,si)

Al prossimo capitolo,
con affetto,
Red-chan.

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Capitolo 17
*** Lay my head under the water. ***


La mattina seguente mi svegliai per colpa di un rumore che proveniva dal piano inferiore così mi alzai e sporsi la testa fuori dalla porta.Mi guardai intorno e vedendo quella della camera di Itachi ancora chiusa capii che non era colpa sua quindi,avvolgendomi in una coperta,mi diressi al piano inferiore.
Stavo scendendo le scale quando un rumore di ciotole che erano cadute a terra mi fece spaventare ancor di più ma,con un kunai in mano,continuai a scendere.Se io non ero,Itachi era ancora in camera sua,Sasuke era in ospedale e…

“Baka!” urlai mollando il pugnale a terra.
“Sakura-chan,mi hai spaventato!”urlò poggiandosi una mano sul petto
“Io?Ma ti pare?Sono le otto del mattino,Itachi dorme e tu dovresti essere in ospedale!”
“Eh,eh scusa ma Sasuke esce tra due ore e avendo i vestiti insanguinati ne aveva bisogno,mentre io ho una fame assurda!A proposito,come mai ti sei vestita con una coperta?”chiese portandosi la mano che rima stava sul petto dietro alla testa come faceva sempre quando era in imbarazzo.
“Non ho più vestiti;quelli vecchi sono rovinati così come la divisa da jonin,quindi non ho nulla da mettermi”
“Io non stavo dormendo,comunque buongiorno ad entrambi” disse Itachi sulla soglia della porta dietro di noi.
“Buongiorno Itachi-san” risposi “Ciao Itachi!Comunque Sakura puoi prendere i miei vestiti.Ora devo andare,ho promesso al teme di tornare in venti minuti altrimenti mi avrebbe picchiato.Voi venite?”
“Si,per le nove saremo li!” interruppe Itachi interrompendo il “si,anche subito” che stavo per dire.
Lo guardai cercando di capire cosa stesse pensando ma,essendo un’Uchiha,capirne i pensieri –nonostante fossi ben allenata per via del fratello- era ancora una cosa veramente difficile.

“A dopo allora!” urlò Naruto mentre usciva dalla porta correndo.
“Perché non possiamo andarci subito?”
“Perché devi riposarti,vestirti e mangiare!” rispose secco
“Ma non ho fame!” ribattei
“Sakura devi mangiare,altrimenti da Sasuke non ci andiamo”
“Ma non puoi ricattarmi”
Mi lasciò da sola in cucina lanciandomi un’occhiataccia che non ammetteva controbattute alla sua ultima osservazione così mi costrinsi a mangiare una brioches che era avanzata in dispensa –Sasuke non mangiava i dolci e Naruto odiava la marmellata di ciliegie- e mi diressi in bagno per prepararmi.
Feci una doccia e una volta indossato l’intimo e l’accappatoio,andai in camera del biondo a cercare qualcosa che mi andasse bene.
Anche un estraneo poteva capire quale delle due metà appartenesse a lui e quale al moro;il primo viveva in un putiferio più totale,il secondo non aveva una cosa fuori posto di neanche di un millimetro e sarebbe stato molto più facile se avessi dovuto cercare tra la roba di Sasuke.L’armadio di Naruto sembrava non avere ne un inizio ne una fine,le magliette erano messe dentro alla rinfusa,i pantaloni piegati in qualche modo e le felpe erano appese agli omini in un modo molto ma molto scomposto.

“Ah baka,appena torni ti costringo a calci in culo a mettere apposto questo coso!” sospirai alla ricerca di una maglietta che non mi facesse da vestito da sera.
“Qualche problema?” chiese la voce alle mie spalle
“Se non impara a mettere apposto lo uccido,quel baka!” dissi rivolgendomi alla persona alle mie spalle.
Itachi si stava strofinando una salvietta in testa per asciugarsi i capelli,probabilmente era appena uscito dalla doccia,e quando mi accorsi cosa indossava arrossii di colpo.
“Tu però i vestiti li hai,potresti metterli e non andare in giro in asciugamano!” dissi sentendo le guance andare a fuoco.
Indossava solo un asciugamano che gli copriva dai fianchi fino a sopra alle ginocchia,praticamente solo il giusto necessario,e io non ero diventata rossa per quello –avendo un team composto da soli ragazzi non era il primo che vedevo in asciugamano- bensì ero arrossita perché faceva strano vedere il fratello del ragazzo che amavo,anche lui affetto dal fascino degli Uchiha,solo con quel pezzo di stoffa addosso.Mi ricordava troppo il minore dei fratelli e con lui arrossivo anche solo quando si toglieva la maglietta madida di sudore dopo gli allenamenti quando avevamo dieci anni.
“Scusa,ma uscendo dalla doccia ti ho sentito imprecare contro qualcuno e tornando in camera mi sono fermato davanti alla porta per vedere se andava tutto bene.”
Mentre parlava continuavo a rovistare nell’armadio di Naruto per cercare di far scolorire le mie guance in fretta e ringraziai di cuore quella maglietta che stavo cercando e che sapevo che non aveva ancora buttato.Tirai fuori dal mucchio la t-shirt bianca con la spirale rossa degli anbu che l’Uzumaki indossava quando aveva 12 anni ed era un po’ meno muscoloso di adesso sapendo che era l’unica che tra la sua pila di maglie poteva andarmi bene.
“Trovata!” esclamai facendole vedere la luce della stanza dopo mesi che era rimasta nell’angolino buio dell’armadio.
“Sembra che trovare le cose introvabili sia la tua specialtà!” disse sorridendomi e avviandosi verso la sua camera.
Ritornai nella mia e,dopo aver indossato la maglia e un paio di leggins che non sapevo neanche di avere,mi sedetti sul letto pensando a come far passare velocemente quei trenta minuti che mancavano prima di andare in ospedale.
Mi guardai intorno alla ricerca dell’ispirazione,quando il mio sguardo andò a finire verso il cestino in cui c’erano i vestiti che la sera prima avevo buttato.

Sembrava quasi volessero urlarmi tutto ciò che era successo,quanto avessi sofferto,cosa avevo combinato con Naruto,le sue parole che avevo odiato,la faccia di Sasuke in quei pochi secondi in cui aprì gli occhi la prima volta che rimisi piede in ospedale,la scena nella grotta con l’uomo della pioggia,tutto quello che era succeso ma,soprattutto,sembrava volessero ricordarmi il buio in cui caddi prima di essere trascinata fuori dall’acqua da Itachi.
Senza rendermi contro mi presi la testa fra le mani cercando di bloccare tutte le immagini che continuavo a vedere;dovevo nascondere a tutti i costi quei ricordi,dovevo cercare di rimuoverli in modo da poter superare tutto e vivere la vita che avevo davanti nel migliore dei modi.

“Andatevene,andatevene per favore” sussurravo repentinamente mentre gli occhi impauriti di Sasuke e la sensazione che stessi annegando ancora continuavano a fare la loro comparsa.
“Andatevene!”urlai dopo aver sussurrato per un centinaia di volte quella frase e ottenendo risultati sempre più pessimi.
“Sakura!” il moro corse in camera preoccupato ma,alla scena di me che parlavo da sola tenendomi la testa fra le mani,sul suo volto comparve uno sguardo interrogativo.
“Tutto bene?” chiese portandosi vicino a me
“S-si,tutto bene” risposi
“Allora perché questa?”
chiese pulendomi una lacrima dal viso Ok,mi aveva beccato in pieno,Non mi ero accorta che mi ero fatta sfuggire una lacrima,ma in qualsiasi caso non sarei mai riuscita a nascondergli qualcosa,era un ragazzo troppo sveglio ed intelligente ed io ero praticamente un libro aperto per la maggior parte delle volte.
“Andiamo da Sasuke?” chiesi cercando di sviare il discorso
“Si,ma un giorno io e te parliamo,ok?”
Annuii convinta che glielo dovevo e cercando di ricompormi,ci avviammo verso l’ospedale passando per la via più breve:i tetti.


“Ciao otouto,non dovevi uscire alle dieci?” chiese Itachi una volta che arrivammo fuori dall’entrata dell’edificio.
“In teoria si,ma il dobe ha insistito e rotto le scatole così tanto che Tsunade mi ha lasciato andare prima che gli spaccasse la faccia!”
“Non ho insistito tanto!” interruppe il diretto interessato a sua difesa anche se la faccia di Sasuke diceva tutto il contrario.
“Quindi ora puoi venire a casa?”
Annui con la testa e cominciò a camminare verso la strada di casa.
“Ah-ah,prima dobbiamo andare a fare la spesa,a casa non c’è niente!” lo bloccò il maggiore
“Itachi-san,ti avevo detto che ci pensavo io!”
“Non mi sembra giusto,in quella casa ci viviamo tutti quanti così dovremmo andarci tutti insieme” continuò
“Se voule andarci lasciala andare” rispose Sasuke.
Non lo aveva detto con un tono di difesa dal fratello,l’avevo detto con lo stesso tono che usava per parlare a me ed a Naruto prima del suo ritorno a casa:freddo,apatico,rigido.
La notte scorsa gli era successo qualcosa,forse.
“Teme,potresti essere un po’ più carino,eh?!”
“Per qual motivo?Dovrà pure fare qualosa anche lei!”
Ok,gli era sicuramente successo qualcosa
“Ti sei alzato dalla parte del muro stamattina?” domandò Itachi
“No,è quello che penso.Dovrà essere utile anche lei in qualche modo!”
Adesso stava esagerando però.
“Cosa vorresti dire?” chiesi
“Che sei inutile,qualcosa però la saprai pur fare.”

Ancora una volta eravamo tornati al punto di partenza.
Ancora una volta stava sfogando la sua rabbia su di me come se fossi una bambola da pezza da poter rompere e riaggiustare a proprio piacimento anche se io sapevo che stavolta non avevo fatto nulla di male.L’avevo lasciato la sera prima che sembrava contento di rivedermi e l’avevo trovato la mattina dopo che piuttosto che vedere me avrebbe preferito patire il dolore che aveva patito per colpa della malattia.

“Sasuke,ma ti sembra il caso?” interruppe la voce di Itachi tra i miei pensieri.
Non fece altro che continuare a camminare verso casa sbattendosi altamente come aveva sempre fatto con tutto il resto.
“Sakura-chan…” sussurrò segnato dal dolore per me Naruto che era rimasto al mio fianco dalla prima parola acida dell’Uchiha minore.

“E’ la causa per cui annego e tutte le volte torno a galla” risposi

Itachi quella frase l’avevo capita fno in fondo e per fortuna,era l’unico che poteva farlo.

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Capitolo 18
*** You're going back to the start. ***


Me ne andai verso il negozio cercando di trattenere le lacrime a tutti i costi.Avevo rischiato la mia vita per lui e nel giro di una notte era tornato lo stronzo sociopatico che non era da tempo nonostante mi avesse promesso un discorso fatto di parole che non mi aveva mai detto,e quelle parole effettivamente non me le aveva mai dette –si era sempre limitato a darmi l’appellativo noiosa-ma entrambi sapevamo quale era davvero il discorso che doveva farmi.

“Buongiorno cara” mi salutò la donna alla cassa.
Nascondendo il viso tra i capelli per non mostrare il viso volto agli altri, continuai alla ricerca delle varie cose da comprare e dopo aver preso anche i suoi dannati pomodori,pagai e ritornai a casa.
Continuavo a sentire la sua voce che mi diceva le stesse cose che mi aveva detto Naruto quel giorno in ospedale e mi stavano dando veramente la nausea,mi stavano lentamente uccidendo.Mi sedetti su una panchina e alla vista del mio viso riflesso in una pozza d’acqua per terra,feci l’unica cosa che mi venne spontaneo fare:vomitai l’anima e,per qualche strano motivo,mi fece sentire meglio.Sembrava quasi di poter espellere da me la parte che soffriva.
“Shannaroo!” urlai prima di assestare un pugno alla panchina sulla quale mi ero seduta.

Quella panchina.

Ritornai a casa sentendomi apparentemente bene anche se,dentro di me,sapevo che quello che avevo fatto era totalmente sbagliato.
Tolsi i sandali e,assicurandomi che non fossero in casa,andai in cucina a sistemare la spesa.
“Hai preso tutto?” chiese Itachi facendomi sobbalzare.L’avevo visto pochi secondi prima in giardino a far qualcosa con gli altri due.
“Si…” risposi monotona
“Stai bene?” chiese poi poggiandomi una mano sulla spalla
Mi girai verso il ragazzo e mossi leggermente la testa come segno di affermazione continuando a fissare il pavimento.
“Se vuoi parlare….” Tentò
“No,è tutto apposto,ormai ci sono abituata” lo interruppi
Ringraziai la sua intelligenza che gli disse di andarsene e lasciarmi da sola,dovevo convincere tutti che andava tutto bene e se avessi passato qualche secondo di più di fronte a lui,il mio muro sarebbe di certo crollato e la mia maschera di porcellana si sarebbe certamente crepata.
Rimasi a fissare la scatola di riso che avevo fra le mani per quello che doveva essere stato troppo tempo perché una testa bionda irruppe nella stanza e dovetti riprendermi subito per sembrare un po’ normale.
“Sakura-chan gli altri hanno chiesto se a pranzo andavamo con loro da Ichiraku visto che vogliono salutare il teme.Ci andiamo vero?”
“Potete andare anche senza di me,ormai siete grandi abbastanza!” cercai di scherzare
“Daiiiii Sakura-chan,non voglio che tu stia a casa da sola!” cantilenò
“Ok,va bene” cedetti sapendo che non avrebbe smesso di chiedermelo fino a quando non avessi accettato.
“Te l’ho detto che ci sarei riuscito!” urlò ad un certo punto
“Ok Naruto,avevi ragione” disse Itachi annunciando così la sua sconfitta a quella che sembrava una scommessa fatta tra di loro prima di venire da me
“Ora vi mettete anche a scommettere su me?” chiesi
“Volevo testare personalmente quanto fosse testardo Naruto” ammise il moro

Ci dirigemmo da Ichiraku ascoltando l’Uzumaki che,per tutto il viaggio,era rimasto davanti a me con Sasuke e non faceva altro che ripetere quanto era buono quel ramen e quanto gli era mancata Hinata in questi due giorni in cui non l’aveva vista.
Itachi non faceva altro che guardarmi cercando di usare il potere degli Uchiha –la capacità di leggermi come se fossi un libro aperto- mentre il fratello minore non faceva altro che sbuffare ad ogni parola del suo vicino di viaggio.
Più lo guardavo e più mi rendevo conto quanto lo odiassi.

Lo odiavo perché avevo bisogno di lui ma lui non c’era.

“Ciao ragazzi!”salutò il biondo agitando la mano in aria e correndo in tutta velocità quei pochi metri che ci separavano da Ino,Hinata,Shikamaru,Choji,Tenten e Kiba.
“Fronte spaziosa,ma buongiorno!” disse Ino abbracciandomi una volta che arrivammo davanti al gruppo
“Ciao Ino-pig”
“Allora,vogliamo entrare?” chiese Choji che stava sicuramente morendo di fame
Seguimmo Naruto all’interno del locale e prendemmo posto al nostro solito tavolo al quale di solito rimanevano due sedie vuote;quelli che ora sarebbero diventati i posti dei fratelli,proprio vicino e di fronte a me.
“Allora,il cibo è buono ancora come una volta?” chiese Itachi vicino a me.
Quindi Sasuke ora si trovava di fronte a me,vicino a Naruto.
“Forse anche meglio!” parlò Ino che essendo seduta all’altro mio fianco non aveva fatto fatica a sentire la domanda.
“Quindi ramen per tutti?”
“E se io non avessi voglia di ramen,dobe?”
“Dai teme,per una volta molla i tuoi amati pomodori e mangia cibo come si deve” “Tsk…”
“Bhe,in realtà io non avrei molta fame” annunciai al “cameriere” improvvisato
Lo sguardo intimidatorio di Itachi però,mi fece desistere dal tentativo di non mangiare così dovetti mangiare una porzione media di quel piatto che di solito amavo ma di cui ora non ne avevo proprio voglia.
“Quando torni in ospedale Sakura?” chiese Tenten ad un certo punto
“Perché,che ci devi fare Sakura?” mi domandò Itachi
“Devi sapere Itachi,che fronte-spaziosa è il miglior ninja medico di Konoha seconda solo all’hokage” disse Ino come farebbe una mamma che si vanta della propria figlia
“Non sapevo fossi un ninja medico,complimenti” mi sorrise il moro e,per gentilezza, gli risposi anche io con un sorriso.
“E’ una cosa che mi stupisce”
“Perché dobe?”
“Perché è capace solo di essere inutile”
Ed ecco una folata di gelo polare che bloccò le parole di chiunque fosse seduto al nostro tavolo.
Nessuno aveva più il coraggio di parlare o difendermi perché si stava parlando di Sasuke Uchiha,la persona che metteva soggezione più di chiunque altro fosse mai esistito sulla faccia della terra.
“Vado un attimo in bagno” dissi alzandomi
“Vuoi che venga con te?” si propose la mia migliore amica
“No Ino,tranquilla.Ormai c’ho fatto l’abitudine.”
Aprii la porta del bagno in fondo alla sala e mi appoggiai con le mani al lavandino.
“Non devo cedere,sono forte” mi ripetevo e avrei davvero creduto a quelle parole se non mi fossi mai guardata allo specchio che avevo di fronte.
Non ero più io.La ragazza che una volta si rifletteva nello specchio aveva lasciato posto ad un'altra ragazza completamente diversa.
Quella di prima era solare,determinata,innamorata,ferita ma con due occhi verdi talmente luminosi da far invidia alle stelle mentre quella di adesso era ferita,magra all’inverosimile,bianca e con due occhi che sembravano non aver mai visto la luce.
Feci la stessa cosa che feci al parco:mi infilai due dita in gola e vomitai credendo che la sensazione che avevo provato alla mattina sarebbe tornata.Fu davvero così.
Mi sistemai un po’,sciacquai la bocca per evitare che qualcuno se ne accorgesse e,con la voce del mio migliore amico e dell’Uchiha maggiore di sottofondo che stavano insultando l’altro ragazzo,tornai in sala come se niente fosse.
Mi sedetti al mio posto sotto lo sguardo di Ino ed Hinata mentre Itachi,Naruto e Sasuke continuavano a parlare tra di loro attraverso la mimica facciale e non ci voleva molto a capire che i primi due stavano insultando il terzo mentre a lui non interessava assolutamente nulla di quelo che avevano da dire.
C’era un silenzio imbarazzante,nessuno sapevo come fare per levare la pressione di dosso a tutti gli altri così il silenzio continuava a esistere.
“Kaashi-sensei” dissi sollevata quando lo vidi entrare dalla porta del locale ed evidentemente ero stata l’unica a vederlo visto che gli altri non riuscivano a distogliere la propria attenzione da me pronti a tenermi in piedi nel caso in cui fossi crollata,ma la mia messa in scena per ora riusciva ad essere perfetta.
“Ciao a tutti.Sakura stavo proprio cercando te,l’Hokage vorrebbe parlarti.”
Ringraziai i kami per l’ennesima volta per avermi dato quell’uomo come sensei e ancora con l’attenzione di tutti addosso,mi alzai,salutai tutti e uscii senza aggiungere nient’altro.
“Come mai quel silenzio?”
Non risposi.
“Sakura?”
Zero assoluto.
“Dai,ormai ti conosco bene e capisco quando ti succede qualcosa di non bello”
“Allora capirà anche il perché…” mi lasciai scappare
“Sasuke,immagino.E immagino anche che tu non voglia parlarne.”
Si ok,quell’uomo capiva davvero tutto.

“Oh Sakura,Kakashi,entrate pure.”
“Buongiorno Tsunade-sama”
“Allora,come va con il ritorno di Itachi?” mi chiese
“Molto bene,ha avuto un po’ di problemi con i suoi fantasmi ieri sera ma per il resto se la cava alla grande” almeno qualcuno se la spassava bene.
Pregai con tutte le mie forze che non nominasse quel nome e che non mi chiedesse come stava,inutilmente.
“Molto bene.E con Sasuke?”

Colpita ed affondata.In pieno.

“Sasuke sta bene,sembra si sia ripreso totalmente anche se non è una novità;in fondo ce lo aspettavamo che avesse una ripresa di questo tipo” intervenne Kakashi
Qualcuno lo faccia santo,o Hokage,o capo del mondo o che gli dia il posto e i poteri dell’eremita delle sei vie per favore.
“Ok,ora potete pur andare,volevo solo degli aggiornamenti per tenere tutto controllato” ci congedò la donna.
Uscimmo dall’ufficio e ci dirigemmo verso l’uscita.
“Grazie…” dissi continuando a camminare ed a guardare per terra.
“Come ti ho detto prima,capisco quando ti succede qualcosa e non vuoi parlarne.Anche se quando è così le cose sono davvero serie perché di solito non ti fai problemi a confidarti con me e Naruto,quindi io ti consiglio di parlarne con qualcuno altrimenti starai peggio.Non dico ne ora ne con me,ma prima o poi parla con qualcuno,non tenerti dentro tutto per troppo tempo.”
Stavo per rispondergli che non era nulla di così brutto,ma lui si era già dileguato nell’istante in cui uscimmo dalla porta.
Non sarei mai voluta andare a casa per paura di vederlo,ma l’unico posto in cui mi sarei sentita a mio agio era proprio quell’edificio.

. Salii nella mia camera e mi guardai allo specchio,dovevo fare qualcosa;il mio corpo,la mia testa e la mia anima non erano più quelle di prima e se avessi voluto fingere ancora di star bene dovevo almeno provare a dimostrarlo partendo dalle mie condizioni fisiche che nell’ultimo periodo erano orribili.
Scesi al piano inferiore,uscii dalla porta principale e dopo aver attraversato un pezzo del giardino entrai nella sala allenamenti.Erano i ragazzi che avevano il monopolio di quel posto,ma visto che loro non c’erano ne approfittai. Legai i capelli,ormai lunghi fino a metà schiena,in una coda alta,arrotolai le maniche in modo da far diventare la t-shirt una canotta e cominciai a fare quel tipo di allenamenti che il maestro ci faceva fare per punizione;quelli davvero troppo tosti.Posizioni di difesa,di attacco,addominali,flessioni,resistenza e un sacco di altri esercizi che ti sfinivano fisicamente.
Ripetei tutta la sequenza per circa cinque volte –cosa che avevo visto fare solo a neji e rock-lee data la loro resistenza- e,non contenta uscii in giardino e mi sfidai contro una mia copia.
Cominciai a combattere contro me stessa non solo psicologicamente come fino a quel momento,e constatai che riuscivo a tenermi testa nel combattimento con il kunai.
Allora non ero poi così fuori allenamento.
“Kawarimi no Jutsu”
Al posto del mio corpo comparve un tronco di legno che disorientò l’avversario e ricomparvi in alto scagliandogli una poggia di shuriken dentro i quali mi nascosi per poi colpirlo nell’incavo del collo.Appena lo trapassai con il pugnale sparì in una nuvoletta di fumo.
“Usi ancora la psicologia come tua alleata per vincere vedo” aveva pronunciao una voce che non mi aspettavo e che non avrei voluto sentire.Il cielo era diventato buio ed io,per colpa della luce dei lampioni in giardino,non me ne accorsi lasciandomi così sorprendere dai ragazzi quando rientrarono a casa.
“L’unica volta in cui ti alleni non mi aspetti neanche Sakura-chan?”
“Scusami Naruto..” risposi tra i sospiri dovuti alla fatica
“Ah sarà per la prossimo volta,tranquilla.Ora ho una fame da lupi,ormai sono le otto!”
“Voi andate pure,io rimango qua ancora,tanto ho già mangiato” mentii
“Come vuoi.Teme vieni a darmi una mano a cucinare,altrimenti va a finire che brucio ancora qualcosa.”
Se ne andarono in cucina mentre io ritornai ad allenarmi.Aveva raione,usavo sempre la tessa strategia.
Ricreai allora una mia copia e ricominciai ad affrontarla studiando diverse strategie che non prevedevano la confusione dell’avversario.
Provai con diversi colpi dal basso,di lato,provai dal dietro ma nulla mi riusciva bene quanto la mia vecchia e solita strategia.Ero davvero noiosa.
“Perché non sfidi qualcuno che non sia te stessa?”
“Itachi,quando sei arrivato?” chiesi mentre la mia copia scompariva
“Ora,ero da Tsunade-sama a parlare di alcune cose.Comunque,ti va?”
“Cosa?” evidentemente avevo perso una sua richiesta
“Di combattere contro qualcuno di vero.Combattere contro di me”
Itachi Uchiha era evidentemente impazzito e io non me ne ero neanche accorta.
“Si certo,non prendermi in giro” dissi tra le mie risate isteriche
“Sono serissimo,io”
“Itachi,sei il ninja più forte della terra.Probabilmente sei il ninja più forte del mondo e tu vuoi combattere contro di me?”
“Anche se non credo alle tue parole,sappi che si può sempre migliorare comunque non è un vero e proprio combattimento,non dobbiamo ucciderci.”
“Ok,facciamolo.”
Ci posizionammo uno di fronte all’altro,facemmo il saluto che normalmente si faceva prima di un qualsiasi combattimento amichevole e prendemmo posizione.
“Quando vuoi” mi disse e io,come una scema,attaccai per prima cercando di sferrargli un pugno all spalla sinistra che bloccò come se fosse stato tirato da un bambino.
“Prima regola:se vuoi attaccare per prima,distrai l’avversario scomparendo a pochi centimetri da lui per poi sfruttare l’effetto sorpresa ricomparendo dietro e a meno che non sia io,dovrà metterci alcuni secondi -che tu potrai usare per attaccare- per capire cosa è successo” disse mentre mi rigirò il polso e fece quelle mosse che riuscii ad evitare solo perché guidata dalle sue parole.
“Katon:Gōkakyū no Jutsu” pronunciò prima di far uscire una palla di fuoco dalla bocca.
La stessa tecnica che avevo visto fare da Sasuke innumerevoli volte quando eravamo piccoli e sapevo come evitarla.
“Shannaroo” urlai colpendo la terra.Non feci abbastanza in fretta a sferrare quel colpo e Itachi dovette spegnere subito quel getto altrimenti mi avrebbe bruciato entrambe le gambe.
Mi spostai troppo di fretta e,un po’ per i troppo allenamenti in un solo giorno,un po per il fato che non avevo mangiato praticamente nulla,la figura di Itachi comincò a triplicarsi.
L’ultima cosa che vidi fu lui che scattava in avanti mentre Naruto, in sttofondo,urlava qualcosa di incomprensibile alle mie orecchie.



Ehy guys,I’m back.
Signori e signori;HO UN NUOVO COMPUTER e finalmente posso scrivere di più e aggiornare prima questa storia.
Vorrei tanto ringraziare tutti quelli che mi recensiscono e dirgli che li ringrazierò uno per uno solo nel momento in cui finirò di scrivere questa storia perché non voglio rischiare spoiler di nessun tipo.
Detto ciò grazie ancora per i salti di felicità che mi fate fare e grazie a quelli che credono in me e in questa storia continuando a leggerla.
Al prossimo capitolo,
con affetto
Redchan.

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Capitolo 19
*** Are you coming to the tree? ***


“Sakura-chan!Sakura-chan!”
Una voce in lontananza mi chiamava cercando di svegliarmi e,aggrappandomi ad essa,uscii dallo stato confusionario in cui mi trovavo.
Riaprii piano gli occhi e mi ritrovai davanti due facce conosciute e ben accette.
“Stai bene?” chiese Itachi mentre Naruto continuava a muovere la sua testa sopra alla mia mettendomi in ansia
“Non sapete che bisognerebbe lasciar spazio per prendere aria ad una persona che è appena svenuta?” dissi cercando di alzarmi quando un dolore lancinante mi invase il corpo e mi lasciai sfuggire un urlo dalla bocca.
“Sakura,non puoi alzarti,hai una spalla lussata!” mi avvisò Itachi con uno sguardo dolorante che gli invadeva il viso.
“E perché sembra che sei tu quello che soffre?” gli chiesi sorridedogli
Lui non rispose e si limitò a voltarsi ed a uscire in giardino lasciando soli me e Naruto nella stanza.
“Cosa ho detto?” chiesi al biondo sentendomi una stupida ed essendo certa di non aver detto nulla di male.
“Si sente in colpa perché è convinto che sia per colpa sua che tu ora ti trovi in queste condizioni.”
Rimasi senza parole.Davvero si sentiva in colpa per una cosa che non aveva neanche minimamente causato?Cosa avevo fatto di così importante da meritarmi tutta questa sua gentilezza?
“Ho cercato di dirgli che non è colpa sua,ma sai come sono fatti gli Uchiha,per fortuna che è anche la parte gentile e meno testarda!” scherzò
“Baka ti ho sentito!” disse Sasuke appena giunto nella stanza.
“Teme ho solo detto la verità.Ti conosco da una vita e non sei mai stato gentile come lo è tuo fratello.In realtà non sei proprio mai stato gentile.”
“Tsk…”
Ecco la sua solita risposta di cui si serviva quando doveva liquidare al volo i discorsi.

“Naruto,mi puoi dare una mano ad alzarmi che vorrei andare a cercare Itachi?”
“Non puoi muoverti in quelle condizioni!” parlò una voce che non avevo interpellato
“Allora?”
“Sakura,il teme ha ragi…”
“Voglio parlare con Itachi,mi sembra il minimo dovermi scusare con la parte buona della famiglia Uchiha.” dissi lanciando con gli occhi frecciatine in direzione del moro a cui non era piaciuta per nulla quella frase.
“Se non mi dai una mano faccio da sola” aggiunsi prima che Naruto,più intimorito da una mia reazione che da quella del ragazzo,mi aiutò lentamente ad alzarmi mentre trattenevo tra i denti urla di dolore che facevano a botte con le mie labbra per poter uscire e prendere vita,ma non volendo assolutamente dare qualche soddisfazione a Sasuke,in preda agli spasmi di dolore mi alzai e mi mossi verso le scale.
“E’ in giardino dietro all’acero rosso,quello grande.” parlò il fratello
Non lo ringraziai per orgoglio e mi diressi verso il giardino.

Lo vidi appoggiato con la schiena all’enorme tronco dell’albero che stava nell’angolo più remoto del giardino con le braccia appoggiate alle ginocchia e le mani che gli stringevano la testa quasi come se volesse evitare che scoppiasse.
“Lo sai vero che non è colpa tua?” chiesi mentre con molta calma mi sedevo per terra di fronte a lui.
Continuava a tenere la testa bassa non guardandomi negli occhi;proprio tutto il contrario di come affrontava le cose il fratello minore.
“Itachi,sono seria.La colpa se mai è mia che ho accettato di combattere ma non ho saputo difendermi a dovere.Mi servirà molto come allenamento.” dissi poggiandogli una mano sul ginocchio per cercare di attirare la sua attenzione e di farmi guardare negli occhi.
“Invece è colpa mia,ho insistito!” cercò di giustificarsi
“Itachi davvero, non avrei problemi ad insultarti sapendo di avere ragione!La spalla passerà in fretta,dopotutto essere un medico servirà a qualcosa!” dissi sorridendo
Finalmente decise di alzare lo sguardo verso di me e colsi l’occasione per cercare di fargli passare i sensi di colpa.
“Davvero,non è colpa tua” cercai di convincerlo nuovamente
“E’ inutile che ci provi Sakura,tanto lo so che lo fai per gentilezza”
Stavo cominciando ad esaurire la scorta di parole utili a convincerlo che non era sua la colpa e non l‘avevo convinto neanche un po’,così optai per qualcosa che veniva più dal mio cuore che dal mio cervello.
“Ascoltami bene Itachi,smettila di darti la colpa o di credere a stupidate create inutilmente dal tuo cervello.Sai con quanta gente ho dato di matto anche solo per una cosa molto più stupida di questa?Chiedi a Naruto,la sua testa ne sa qualcosa.So cosa hai passato perché me lo hai raccontato proprio tu;so che i sensi di colpa per tutto questo tempo ti hanno letteralmente ucciso quindi smettila di provarne per una cosa di cui non hai neanche colpa ok?Potrà sembrarti un ragionamento egoista,ma in questo momento ho bisogno di una persona che mi capisca e mi possa aiutare veramente perché sa cosa è successo e se anche questa persona non c’è con la testa,non ci metterò tanto a farmi rinchiudere in manicomio.”

“Scusa” disse solo
“Ora lo hai capito davvero?”
“Si,sono un idiota.” Rispose spostandomi una ciocca di capelli dal volto per guardarmi meglio in viso
“No,sei una persona,al contrario di qualcun altro.”

Capì perfettamente a chi mi riferivo,dopotutto non ci voleva un genio per capire su chi si basavano i miei pensieri;lui però lo sapeva fare meglio di chiunque altro.

Si alzò da terra e mettendosi il mio braccio sano intorno al collo mi prese in braccio lasciandomi di stucco.
“Itachi,so ancora camminare!” gli dissi cercando di farmi posare a terra
“Lo so,ma ho visto quanta fatica hai fatto ad abbassarti e ho percepito il livello di dolore che hai provato camminando fino a qui.Potrai convincermi che non sia colpa mia,ma non puoi impedirmi di darti una mano.”
Il suo ragionamento,come sempre,non faceva una piega.

Entrai in casa ancora in braccio all’Uchiha maggiore passando davanti a Naruto e al fratello che mi lanciò un’occhiata che Itachi tradusse al volo –si era capito che avesse letto negli occhi di Sasuke perché fece uno dei suoi sorrisi sghembi che di solito erano attribuiti al fatto che lui avesse ragione-e che io non capii per nulla;avevo letto una nota di gelosia,ma era impossibile che proprio lui fosse geloso di suo fratello.Era impossibile che proprio lui fosse geloso.
“Buonanotte a tutti!” dissi mentre Itachi mi portava su per le scale.In effetti aveva ragione,non sarei mai riuscita a fare le scale con il male che mi ritrovavo alla spalla;qualsiasi movimento anche minimo mi faceva venir voglia di urlare per sfogare tutto il dolore.

Mi lasciò dolcemente sul letto e dopo avermi lasciato un bacio sulla fronte,se ne andò nella sua camera a dormire.
Chissà per qual motivo è così dolce con me,pensai.

Tolsi lentamente la maglia e i leggins e mi misi sotto le coperte;non ci misi molto ad addormentarmi.


Una sensazione di freddo mi paralizzò tutto il corpo.
Non riuscivo a muovermi,l’unica cosa che riuscivo a fare era sentire l’acqua riempirmi la bocca e il naso scendendo fino ai polmoni lasciandomi una scia infuocata nella gola.
I miei occhi erano spalancati ma la vista era completamente annebbiata per colpa di ciò che mi circondava e,oltre al buio che si era creato sul fondale,non vedevo assolutamente nulla.
Cercavo in tutti modi di ritornare a galla ma sembrava che la forza di gravità avesse la meglio su di me e riusciva a tenermi ancorata al fondo e,sfuttando le poche energie rimaste cercavo di nuotare verso l’alto.
Dovevo tornare a galla perché ora che avevo trovato Itachi dovevo assolutamente correre a casa per salvare il ragazzo che amavo a cui avevo promesso che l’avrei salvato,dovevo salvare il ragazzo che ora era di fronte a me.
Mi guardava con uno dei suoi soliti sorrisi sghembi,quelli che tutte le volte mi ricordavano perché avevo iniziato ad amarlo anni prima e,dopo un paio di secondi,sul suo viso comparve un’espressione orribile.
Vedevo la luce lasciare i suoi occhi neri,vedevo la sua anima andarsene dal corpo e io non potevo fare nulla perché non riuscivo a muovermi,non riuscivo neanche a muovere la mano.
Provai ad urlare il suo nome diverse volte ma dalla mia gola non usciva nessun suono,entravo solo più acqua di prima.Urlai allora il nome di Itachi sperando che almeno lui riuscisse a sentirmi salmando il fratello che stava morendo davanti ai miei occhi.
“Avevi detto che mi avresti salvato.Me lo avevi giurato!” mi disse la figura di Sasuke.Era stata la sua ultima frase,per sempre.
“No,no,no Sasuke!” formulai nella mia mente cercando di urlare quelle parole
“Itachi!Itachi per favore,salva lui,non me!” urlavo sempre più forte nella mia mente
Sasuke ormai se n’era andato e il suo corpo stava sprofondando verso il fondale buio.
“Per favore Itachi!Salvalo!”


“Sakura!” Mi alzai di scatto cacciando fuori di me un urlo dovuto alla scena che avevo appena vissuto e al dolore che avevo appena provato;non avevo badato molto alla mia spalla durante la scena.
“Era solo un incubo,va tutto bene.” disse Itachi abbracciandomi
Mi lasciai prendere fra le sue braccia e piansi tutte le lacrime che avevano iniziato il loro corso alcuni secondi prima che mi svegliasse.
“Va tutto bene,Sasuke è vivo e anche tu lo sei”
Mentre con un braccio mi stringeva al suo petto,con l’altra mano mi accarezzava la testa per farmi calmare,ma io non riuscivo a cancellare quelle immagini dalla mia mente.
“Mi racconti cosa è successo?” chiese
“Perché sei qui e come hai fatto a sapere che stavo facendo un incubo?” chiesi ancora contro il suo petto.
“Ancora con questo vizio,eh?!Comunque sono qui perché hai cominciato ad urlare e mi sono preoccupato per te,in più sapendo che Naruto non si sveglierebbe neanche con la sirena di una bomba nucleare nelle orecchie e che Sasuke non si sarebbe mai sprecato,ho pensato che sarebbe stato meglio che ci fosse qualcuno quando ti saresti svegliata.Ora però calmati e smetti di piangre” mi disse allontanandomi da lui e asciugandomi le lacrime con i pollici.
“Ho sognato quel giorno in cui sai…” non riuscii a finire la frase per la troppa vergogna del mio gesto
“Tranquilla,ho capito.Ora torna a dormire e stai tranquilla che siamo tutti qua,l’idiota di mio fratello compreso.Buonanotte piccolina” disse dandomi ancora un bacio in fronte
“Buonanotte Itachi.Grazie”
Con un sorriso di soddisfazione sul volto il moro uscì dalla porta di camera mia e tornò nella sua a dormire.


Quella scena si ripetette per dieci notti di fila.


La mattina dell’undicesimo giorno non era diversa dal solito:controlli in ospedale per la spalla –non potevo ancora tornare a lavorare- spesa al negozio vicino a casa,colazione e quel gesto che accompagnava le mie giornate quasi quanto fa la sigaretta con il caffè:vomitavo i pasti o meglio,vomitavo qualsiasi cosa ingerivo che non era acqua.
Nessuno,per fortuna,se ne era ancora accorto.
Ero diventata molto magra e spenta;la colpa non era solo del fatto che rifiutassi qualsiasi cosa fosse commestibile,ma era anche di quel ragazzo che avrei tranquillamente potuto chiamare coinquilino perché continuava ad entrare ed a uscire da casa per posti in cui,quando lo cercavi,non lo trovavi mai.
Mi aveva promesso un discorso che tutto il mondo,soprattutto io,stava attendendo da anni ma per qualche motivo sconosciuto,non faceva altro che evitarmi e quando eravamo nello stesso posto doveva per forza lanciarmi una battuta offensiva davanti a tutti gli altri.
Probabilmente il suo orgoglio si sentiva bene nel farlo.
Io invece andavo sempre più a fondo ad ogni battuta:i miei incubi peggioravano e il numero di volte in cui mi recavo in bagno aumentava sempre di più.
Itachi intanto diventava sempre più gentile con me e con Naruto che passava tanto tempo fuori casa perché andava da Hinata,ci ritrovavamo soli sempre più spesso.
Non che non mi dispiacesse passare del tempo con lui,ma io avrei voluto stare con l’altro,di Uchiha.

“Sakura-chan,è pronto!”
Stranamente Naruto era a casa per cena e mi stava chiamando dal piano di sotto impaziente che scendessi perché evidentemente Itachi aveva preparato qualcosa di buono.
Scesi in cucina e trovai tutti e tre i ragazzi seduti al tavolo che aspettavano me per mangiare.
“Potevate iniziare anche senza di me!” dissi mentre prendevo posto
“No,Itachi ha preparato il tuo piatto preferito e sembrava giusto aspettarti!” disse Narut
Ok,se Itachi aveva staccato prima dal lavoro –dopo un paio di giorni dal nostro ritorno,Tsunade aveva dato a lui il ruolo di capo della polizia mentre a Sasuke quello di vice,come una volta-e mi avevo preparato i Tori Dango,significava che doveva dirmi qualcosa.

Peccato non riuscire a mangiarli davvero

“Allora,cosa devi dirmi?” chiesi al diretto interessato mentre prendevo le polpette di pollo cercando di scacciare la sensazione di vomito che cominciava già a crescere.
“Deve esserci per forza qualcosa?” rispose al suo posto Naruto portandosi una mano dietro alla testa imbarazzato.Li avevo scoperti.
“Quindi?” riprovai
“Daremo una festa per la guarigione di Sasuke e per te.Domani.” rispose Itachi
Visto la reazione del ragazzo seduto di fronte a me,non ero l’unica in quella sala a non sapere nulla.
“Scordatevelo” fu lui il primo a parlare
“Dai teme,sarà divertente!” cantilenò il biondo
“Itachi,ti stai rammollendo troppo a stare tanto tempo a contatto con il dobe!”
“Dai otouto,sarà una bella cosa!In più festeggiamo anche per Sakura che è riuscita brillantemente a salvarti la pelle,quindi è merito suo se siamo qua entrambi”
“No,è merito tuo sei siamo qua!” ribatté il fratello minore
“Oh Sasuke,piantala di fare lo stronzo!Smettila di non darle neanche un merito,dopotutto quello che ha fatto e passato dovresti almeno ringraziarla.”
“Non ho nulla da dirle per ringraziarla”
“Allora stai zitto che è meglio teme!”
“Tsk…”
“Io vado di sopra” dissi bloccando il loro battibecco
“Ma hai mangiato poco!” disse Naruto
“Tanto non ho più fame.”
Salii le scale in totale silenzio e una volta raggiunto il pianerottolo mi misi a correre verso il bagno.
Vi entrai,chiusi la porta a chiave e con il rumore dello scarico in sottofondo,mi misi due dita in gola e mi liberai della parte psicologicamente distrutta di me.Quella fisica era ancora bene attaccata alla mia spalla.
Rimasi in bagno per alcune ore finché fuori non divenne tutto buio e decisi quindi di andarmene a dormire.

“Smettila” una voce calda,roca e distruggente parlò dietro di me nel momento in cui mi trovai in mezzo al corridoio.
“Smettila di far cosa?” gli chiesi senza girarmi a guardarlo in viso
“Di fare quello che stai facendo”
Non ci potevo credere;lui,proprio la causa del perché facevo quelle cose,stava cercando di rimproverarmi.
“Non sono affari tuoi,Uchiha!” gli dissi tra i denti girandomi dalla sua parte.
Lo presi alla sprovvista chiamandolo per nome;riuscii a leggerglielo tranquillamente in quei due pozzi di olio in cui ero annegata anni prima e in cui continuavo a farlo tutte le volte che li incrociavo.
“Ti stai uccidendo”
“No,sto solo meglio.Nessuno può salvarmi a parte me stessa.” mentii

“Nessuno si salva da solo” rispose
“Tu l’hai sostenuto per anni.” dissi

Furono le ultime parole che pronunciai prima di ritornare verso camera mia.
Come avevo fatto ad andarmene in quel momento non lo sapevo neanche io.




Ehy guys,I’m back.
So che questo capitolo non è nulla di eccezionale,ma era necessario.
Il bello arriverà più avanti.
Ringrazio i miei fidati recensori e tutti quelli che vorranno entrare a far parte di questa categoria.Ahahaha
Ringrazio anche tutti quelli che leggono e rimangono nell’ombra.Anche a voi devo qualcosa.
Con affetto,
al prossimo capitolo,
Red-chan.

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Capitolo 20
*** Watch me burn. ***


Entrai nella mia camera e dopo aver chiuso a chiave la porta mi ci appoggiai contro e scivolando verso il pavimento, rilasciai quel fiume in piena che era nato dentro di me. Me ne ero andata da quella situazione dimostrando una forza apparente che davanti a lui non sapevo poter avere.
Mi presi la testa fra le mani incapace di capire da dove uscivano ancora quelle lacrime e, scuotendo la testa per mandare via tutto ciò che la riempiva, qualcosa proveniente dal mio collo fece rumore perciò abbassai lo sguardo e vidi quel ciondolo che portava con sé solo tristezza e tanto dolore.

Dio quanto avevo cominciato ad odiarlo.

Mi alzai e mi diressi verso l’enorme specchio sulla parete opposta alla porta e una volta davanti ad esso, capii che forse Sasuke aveva ragione: forse stavo tentando di uccidermi, di nuovo.
Mi ero ripromessa di non pensare più a compiere un gesto simile a quello che avevo tentato di fare in quel lago, ma stavo facendo esattamente l’opposto e stavolta non ci sarebbe stato Itachi a salvarmi perché se non se ne era accorto lui non avrebbe potuto farlo nessun altro.
Qualcun altro però l’aveva capito ma non avrebbe cercato in nessun modo di aiutarmi dato il suo comportamento molto “gentile” nei miei confronti e soprattutto dato che mi aveva già presa in giro una volta lasciandomi poi sola come un cane; che poi dire sola come un cane sarebbe stato sbagliato perché Akamaru non era mai da solo. Io ero sola, punto.

Ripensai alle parole dette mesi prima da Sasuke e flash riguardanti gli unici due baci che avevo e avrei scambiato con lui, mi passarono per la mente mandando gli ingranaggi del mio cervello in fumo, interrompendo qualsiasi segnale potesse emettere, rompendo tutti i legami che i miei neuroni avevano instaurato tra di loro.
La stessa cosa che lui aveva cercato di fare con noi per riuscire nella sua vendetta, i miei neuroni c’erano riusciti con una facilità disumana.


Urlai.


Nonostante fosse stata notte inoltrata e tutti e tre i ragazzi probabilmente stavano dormendo, urlai di rabbia –cosa che mi fece smettere di piangere- servendomi di tutta l’aria che avevo in corpo e mi strappai dal collo quella dannata catenina stringendola talmente forte nella mano sinistra che arrivai a fino a farmela sanguinare e feci aumentare il dolore alla spalla.

Qualcuno da fuori aveva cominciato a chiamarmi ed a sbattere un pugno contro la porta.

“Non di nuovo!” urlai lanciando la catenina contro lo specchio facendolo rompere in tanti piccoli pezzi taglienti.

Si era frantumato con la stessa velocità con cui si era rotto il mio quella mattina in cui sarei dovuta uscire dall’ospedale con al mio fianco la persona che amavo, non con il solito sociopatico che era diventato dopo la sua fuga verso Orochimaru.

Crollai di nuovo a terra su quei pezzi che mi tagliarono la pelle delle gambe lasciata nuda dalla stoffa dei pantaloncini che avevo indossato per fare allenamento al pomeriggio.

“Sakura apri questa porta!”

Sentivo quegli artigli infilzarsi nelle mie gambe e lacerarmi la carne. Faceva male, ma non lo stesso male che provavo al petto e che desideravo tanto smettere di provare.
Presi un pezzo tagliente nella mano già sanguinante e cominciai a farmelo girare fra le dita osservando ciò che praticamente faceva Sasuke tutti i giorni da circa cinque anni a questa parte.
Si divertiva davvero così tanto a farsi passare fra le dita i piccoli cocci che una volta componevano il mio cuore?

Qualcuno buttò giù la porta con un calcio talmente potente da farla uscire dai cardini.

“Sakura”

Mi voltai verso quello che una volta era lo spazio occupato dalla porta e ci trovai un Itachi quasi sconvolto e un Naruto che con una mano alla bocca, guardava con due occhi grandi come il mondo la mia mano che perdeva sangue.Forse troppo sangue.
E l’unica persona che avrei voluto vedere e che avrebbe dovuto salvarmi non c’era.

“Sakura-chan…” sussurrò Naruto venendo verso di me
“N-n-no Naruto,non ti avvicinare” dissi
“Perché?”
“Perché ti potresti far male,sei a piedi nudi e per terra ci sono i vetri” risposi abbassando lo sguardo
“Davvero stai pensando a una cosa del genere quando tu ci sei praticamente seduta sopra?”
“Io,io…si”

Lui non disse più nulla e, come se per terra non ci fosse assolutamente nulla se non il legno del pavimento, venne verso di me inginocchiandosi di fronte arrivando così alla mia altezza.
“Perché?” mi chiese con quelle due distese d’acqua piene di affetto
“Non lo so…” risposi abbassando di nuovo lo sguardo e concentrandomi sul pezzo di vetro che rigiravo ancora fra le dita nervosamente.
“Questo lo prendo io” mi disse fermandomi la mano e togliendomi delicatamente quell’arma con cui mi ero ferita anche la parte che non aveva iniziato a sanguinare per colpa del ciondolo.
Mi spostò i capelli dal volto, si alzò, girò dietro di me e allungò le braccia per prendermi in braccio e spostarmi dal casino che avevo combinato.

“Fermati” dissi quasi urlando cercando di spostare le sue mani
“Se continui a stare lì finirai per rimanere senza sangue Sakura-chan!” rispose portando le braccia al cielo. Segno che stava cominciando a non capire più nulla per colpa mia.
“Sono una bomba ad orologeria. Potrei scoppiare da un momento all’altro.” Ecco le lacrime tornare ed annebbiare i miei occhi

Lui non mi disse più nulla; si limitò ad abbassarsi, prendermi in braccio e portarmi nel salotto al piano inferiore e poggiarmi sul divano per poi recarsi in bagno a prendere la cassetta del pronto soccorso.

“Lo stai facendo ancora…” disse Itachi comparso sulla soglia delle scale di fronte a me nel salotto
“N-n-no….” cercai di risultare convincente
“E’ ancora colpa sua?” chiese
“No, non è colpa di Sasuke” mentii nuovamente
“Non ci credi neanche tu a quello che mi stai dicendo. Appena lo vedo gli faccio capire io…” minacciò
“No! Non puoi farlo Itachi!” dissi alzando la voce terrorizzata che potessero picchiarsi
“E’ mio fratello, posso fare quello che voglio con lui!”
“Ma non puoi farlo per me. Sono stufa di essere salvata dagli altri”
“IO SO SALVARMI DA SOLA!” continuai urlando

“C’è qualcuno che domani dovrebbe andare a lavorare”
Ecco il soggetto in questione comparire alle spalle del fratello maggiore con in volto la sua solita faccia contratta dalla seccatura mentre, sulla faccia dell’Uchiha più grande, era nato uno sguardo omicida tipico di solito del più piccolo dei due.
“Sasuke, torna a dormire e mettiti i tappi nelle orecchie se non vuoi essere disturbato!” rispose scocciato Itachi
“Ma che hai?” chiese lui notando il tono
“Ho che…” iniziò la frase prima di essere interrotto da me con un urlo del suo nome in modo autoritario
“Mi salvo anche da sola!” ribadii
“Ancora con questa frase, Sakura?” mi chiese Sasuke lanciandomi una delle sue solite occhiate di superiorità
Feci finta di non sentire quella frase che mi bruciò una parte del cuore che spezzandosi era rimasta leggermente più grande delle altre.

“Sei la solita, noiosa.” disse facendomi tornare alla mente la scena in cui mi disse quella frase prima di baciarmi ed entrare in sala operatoria. Mi dovetti prendere di nuovo la testa fra le mani per evitare lo scoppio che avevo annunciato prima a Naruto,che evidentemente doveva essersi perso nel bagno visto che non era ancora tornato.

Cominciai a stringermi le mani a pugno per evitare lo scoppio non creando così nuovi feriti e, l’unica che si ferì fui io che continuando a stringere forte i pugni, mi riaprii quelle poche ferite che si erano già chiuse perché piccole, causando così una fuoriuscita di sangue maggiore di quella che già era in corso.

“Vattene” disse freddo il fratello maggiore a quello ancora dietro alle sue spalle
“Tsk…”
Prima di tornarsene nella sua camera però, Sasuke rimase fermo a guardare la patetica scena che gli stavo offrendo. Una povera ragazza innamorata ma talmente disperata che per attirare l‘attenzione aveva dato vita ad un putiferio vero e proprio. Se davvero avesse scoperto anche perché stavo dando di matto in quel periodo, mi avrebbe ritenuto la solita bambina incapace di fare qualsiasi cosa come sosteneva da un po’ di tempo e sinceramente, ero stufa di tutta quella situazione. Ma qualcosa nei suoi occhi, quando mi guardò prima di chiuderli e girarsi per affrontare le scale, era cambiato: sembrava quasi triste, ma la scena sarebbe stata impossibile da vedere realmente.

“Finalmente l’ho trovata!” annunciò il biondo entrando nella stanza con la cassetta fra le mani e sedendosi di fronte a me sul divano.
“Fa così strano, di solito sei tu quella che cura me. E’ bello per una volta sentirsi utili” aggiunse mentre cercava la pinza con cui togliermi le schegge di vetro.
Sarebbe stato bello si, se mai mi fossi sentita utile quanto si sentiva lui.

Con calma e pazienza tolse le numerose schegge conficcate nella carne dei miei polpacci e anche quelle piccolissime che si erano conficcate nella mano, per poi cominciare a pulire le ferite col disinfettante.
“Hai perso troppo sangue per riuscire a pulirti bene con solo il disinfettante!” comunicò il mio “medico” improvvisato.
“Portala in bagno a lavarla con il soffione della vasca, così il sangue verrà via prima e poi potrai disinfettare tutto” propose il moro
“No Naruto, lascia stare, ci penso io”
“Non se ne parla neanche Sakura-chan” si impose il biondo e io lo lasciai fare

Mi riprese in braccio e fece ciò che gli aveva suggerito Itachi, mi disinfettò le ferite e con molta cura mi fasciò le gambe e la mano.

“Naruto…” lo chiamai mentre mi dava le spalle per rimettere nell’armadietto quello che ne era rimasto del kit di pronto soccorso.
“Dimmi Sakura!” disse sfoggiando un sorriso da 32 denti perché soddisfatto del lavoro che aveva appena compiuto
“Grazie. Per tutto”
“Di nulla. Ora però sarà meglio andare a dormire no?”
“Hai ragione, scusa ancora se ti ho svegliato. Poni le mie scuse anche ad Itachi”
“Lo farò!” disse mentre sempre prendendomi in braccio mi portò nel mio letto e mi rimboccò le coperte come io avevo fatto con lui un sacco di volte quando aveva la febbre ed io andavo da lui per farlo stare un pochino meglio.
“Buonanotte Naruto!”
“Notte Sakura-chan”



La mattina seguente mi svegliai per colpa della spalla che pulsava di dolore in modo atroce visto che mi ci ero appoggiata sopra durante la notte.
“Stupida spalla” dissi mentre mi alzavo dal letto e, con addosso i vestiti che avevo indossato per l’allenamento, scesi in cucina. Dovevo ancora scusarmi con Itachi personalmente.
“’Giorno” comunicai appena arrivata in cucina mentre mi stropicciavo ancora gli occhi impastati dal sonno, ma non ottenni nessuna risposta. Guardai così l’orario e capii perché nessuno mi avevo ancora risposto.
Alle 11 di mattina i fratelli erano alla centrale per lavorare mentre Naruto era al palazzo dell’Hokage per fare il suo stage prima di diventare anche lui il capo del villaggio. Tsunade per fortuna aveva pensato ad un’idea del genere, altrimenti il villaggio della foglia in mano al biondo completamente inesperto, sarebbe andato in rovina.
Pensai così di lavarmi per poi scendere e cominciare a preparare il pranzo quando, una volta uscita dalla doccia, mi accorsi che qualcuno stava bussando alla porta così, con solo l’asciugamano addosso e tutti i segni della sera prima in bella mostra, scesi di corsa per vedere chi era.

“Buongiorno fronte spaziosa!”
“Buongiorno a te Ino-pig! Come mai qui?”
“Stasera c’è una festa, ricordi?”

Che voi due siate maledetti.

“Dai che stanno arrivando anche gli altri con tutto ciò che serve per preparare. Itachi comunque mi ha dato il permesso, almeno uno dei due è gentile e non sociopatico.”
Pensai a quello che era successo ieri e abbassare la testa fu un gesto che feci istintivamente senza pensarci.
“Ma, Sakura, cosa ti è successo?” chiese preoccupata mandando via il suo sorriso fatto di felicità e lasciando spazio ad un espressione triste.
“Nulla Ino. Io vado a cambiarmi, tu fai come fossi a casa tua” dissi girandomi e salendo le scale.

Volevo un mondo di bene alla mia migliore amica ma in quel momento, anche il minimo pensiero riguardante ciò che era successo ore prima, mi mandava in crisi e mi faceva pensare a cose non tanto belle.
Come Sasuke.
Che di bello aveva tante cose, ma non in questo momento in cui avevo iniziato ad odiarlo con tutta me stessa.
Avrei voluto essere salvata da lui nonostante continuavo a sostenere che avessi potuto salvarmi anche da sola, avrei voluto che ci fosse stato lui al posto di Naruto, ma sapevo bene che lui non si sarebbe mai sprecato per qualcun altro che non era suo fratello o il suo migliore amico.
Lui non avrebbe mai interpretato la parte che per anni avevo occupato io nei suoi confronti, lui avrebbe continuato ad essere quel ragazzo tanto bello quanto bipolare.
Avrei voluto parlare con lui e chiedergli cosa era cambiato dalla notte alla mattina successiva.
Avrei voluto chiedergli quanto bello era starsene li in piedi di fronte a me a vedermi bruciare, ma sapevo che avrebbe chiuso l’argomento ancora prima di aprirlo con il suo solito “Tsk”.


“Lo odiavo così tanto perché io avevo bisogno di lui,ma lui non c’era.”





Ehy guys,I’m back.
Allora,cosa ne pensate?
So già che è un capitolo triste e presenta un brutto avvenimento,ma non preoccupatevi per Sakura.Preoccupatevi piuttosto per le idee partorite dalla mia testa.
Grazie ancora agli “aficionados” che ci sono,leggono e recensiscono.Siete parte della forza che mi spingere a scrivere.
Vorrei sapere anche da altri cosa ne pensano;anche 6 parole e 5 segni di punteggiatura da chi non mi ha mai scritto nulla mi renderebbero felice.
Al prossimo capitolo,
Con affetto,
Red-chan.

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Capitolo 21
*** When you feel weak,you feel like you wanna just give up. ***


Scesi le scale con addosso una vecchia tuta di Naruto che mi aveva prestato tempo prima e mi diressi verso gli altri che ormai erano già per casa Uchiha a mettere vari festoni, cibo e bevande che sarebbero serviti per la festa che si sarebbe svolta tra circa cinque ore in favore mio e di Sasuke.

“Fronte spaziosa, dove sono finiti tutti i tuoi vestiti? Ultimamente indossi solo tute di Naruto e le vecchie magliette di Itachi”
“Con la guerra tutte le mie cose sono andate distrutte e, da quando siamo tornati, non ho avuto tempo per andare a comprare nulla.”
“Per fortuna esiste la tua migliore amica che sa sempre tutto!” esclamò porgendomi due borse enormi piene di vestiti
“Ma come?” chiesi stupita
“Colui a cui rubi le maglie mi ha detto che ti sarebbe servito un guardaroba nuovo!”

Grazie per pensare sempre a tutto, Itachi.

Sistemammo tutto quello che avevano comprato verso le sei e, visto che la festa sarebbe iniziata alle otto perché era quello l’orario in cui Sasuke finiva di lavorare e volevano fargli una sorpresa –che poi lui già sapeva della festa quindi non era una vera e propria sorpresa- andarono tutti a casa propria tranne Ino che rimase da me con la scusa di dover dire qualcosa a Naruto appena sarebbe tornato anche lui dal lavoro.

“Ciao ragazze!” esclamò il biondo appena entrato in cucina
“Ciao Naruto. Tutto bene il lavoro?” chiese la bionda mentre io mi limitai a fare un cenno con il capo a mo’ di saluto. Provavo ancora una grande vergogna per ciò che avevo fatto la sera prima.
“Si, anche se Tsunade mi sta uccidendo. Tra non molto mi ritroverete seppellito sotto i fogli da leggere e firmare!” scherzò
“Comunque, io vado a fare la doccia visto che sono già le sei e trenta. Voi quando andate a prepararvi?” continuò
“Adesso, stavo giusto aspettando te che tornassi dal lavoro per darmi quel sacchetto che dovevi passare a prendere. Te lo sei ricordato, vero?” chiese la Yamanaka
“Ok che sono un baka o tutto quello che volete voi, ma le cose importanti ancora me le ricordo!” disse tirando fuori un sacchetto di carta dallo zaino in cui conteneva le cose che usava per il lavoro.
“Questo è da parte mia e di Itachi, Sakura-chan” disse porgendomi il sacchetto
“Perché?” chiesi
“Perché volevamo farti un regalo, spero ti piaccia. In realtà l’ha trovato lui per primo, poi io ho accettato subito l’idea perché pensavo fosse davvero fatto apposta per te, anche se non è che nessuno dei due ci capisca tanto in queste cose!” annunciò portandosi una mano dietro alla testa

Aprii un po’ intimorita quel sacchetto ed estrassi uno dei due oggetti contenuti.
Era un bellissimo vestito lungo di color bordeaux fatto di chiffon, con scollo a cuore, senza spallini e con uno spacco che partiva da metà coscia dalla parte sinistra. L’altro oggetto erano un paio di sandali neri con il tacco ed erano anch’essi bellissimi.
Non ci credevo che l’avessero scelti proprio i ragazzi.
“I-i-io non so cosa dire, sono bellissimi”
“Dimmi solo che adesso sali in camera tua con Ino e vi preparate che almeno per dieci alle otto dovrete essere pronte, ok?”
“Ma non è un po’ troppo formale come abito?”
“Ino ha scelto di vestirci TUTTI eleganti perché l’argomento su cui bisogna festeggiare è davvero importante, io penso abbia ragione. Ora muovetevi però!”
“Grazie per l’appoggio Naruto!” urlò Ino mentre mi trascinava su per le scale verso la mia camera.

“Non è poi così importante da dover far mettere tutti in ghingheri” dissi appena chiuse la porta
“Stai scherzando spero! Tu ti meriti tutto questo Sakura, forse Sasuke no, ma tu ti meriti davvero tutto questo. Fidati di me una volta tanto!” mi rispose mentre indossava il suo vestito.
Corto, azzurro come i suoi occhi, tanto aderente da mettere ben in evidenza tutte le curve e naturalmente tacco 15 nero.

“Come fai a starci su quei trampoli lo sai solo tu. Comunque, davvero non c’entri nulla con questa scelta?” domandai mentre mi chiudevo la lampo dietro al vestito.
“Io non sapevo nulla, stamattina Itachi mi ha detto che volevano farti questa sorpresa. Hanno davvero scelto tutto loro, e hanno fatto un bellissimo lavoro”
“Ino, grazie per darmi una mano e per ciò che mi hai detto. Anche se non credo di meritarmelo tanto quanto sostieni tu”
“Sakura, smettila di trattarti in questo modo.” disse prendendomi per le spalle ormai ossute.
“E da quanto le tue ossa si vedono così tanto?” continuò dubbiosa
“Sono sempre state così, solo che con le maglie larghe non si vedono” cercai di mentirle
“Probabile.” E con quella parola chiuse il discorso.
Si prese la briga di acconciarmi i capelli facendomi i boccoli e truccarmi quel poco da far risaltare il tutto più naturale possibile aggiungendo però un tocco di colore rosso intenso sulle mie labbra grazie ad uno dei suoi rossetti preferiti che tutte le volte in cui uscivamo cercava di farmi mettere.
Come promesso a Naruto, per dieci alle otto eravamo già nel salone pronte ad aspettare tutti gli altri.

“Qualcuno mi può fare il nodo alla cravatta che non ne sono capace?” chiese il biondo mentre scendeva dalle scale non avendo visto ancora nessuna delle due.
“Oh kami, Sakura-chan!” esclamò mandandomi in paranoia. Avevo cominciato a pensare che forse ero brutta con addosso quel vestito, che non sarei piaciuta a nessuno e che forse era meglio rinchiudersi in camera fino alla fine della festa.
“Sei, sei bellissima!” continuò spegnendo le mie tanto inutili quanto veloci paranoie.
Arrossii alla sua affermazione, era da tanto che qualcuno non mi faceva un complimento del genere.

Andai verso quel ragazzo fermo sulla soglia delle scale e presi le due estremità della sua cravatta già posta intorno al collo.
“Grazie, Naruto” gli dissi mentre finivo di sistemare il nodo in modo che non fosse ne troppo stretto ne troppo allentato.
“Ah, dannato teme!” mi disse semplicemente prima di spostarmi una ciocca di capelli dal volto e andando ad aprire la porta a cui qualcuno aveva bussato.
Aprì la porta d’ingresso da cui fecero capolino tutti i nostri amici: tutto il Team 8,il 9 e il 10,il Team Taka, i maestri Kakashi e Gai, Sai e il capitano Yamato.
“Itachi e Sasuke dovrebbero arrivare a momenti quindi preparatevi e spegnete le luci. Sappiamo bene tutti quanto il teme odi le feste soprattutto quelle a sorpresa in suo onore, ma per stasera sopporterà anche perché non è solo una festa per lui” disse il biondo davanti a tutti i presenti che presero posto in giro per la stanza e qualcuno spense la luce. Io mi appoggiai all’angolo più remoto della stanza per non dover incrociare quegli occhi che mi facevano stare così male.
Non passarono neanche cinque minuti che, da fuori, si sentì la voce di Itachi che per avvertirci del loro arrivo si era messo ad urlare.
“SORPRESA!” urlarono tutti mentre la luce si accendeva e diede vita al volto felice di Itachi e alla solita espressione inesistente del fratello.
“Tu e il dobe me la pagherete!” disse al fratello maggiore
“Ora cerca di essere almeno umano, non sono qui solo per te. E vai in camera tua a cambiarti, Ino ci ha imposto di vestirci bene e comprendo a pieno le sue ragioni” rispose
Così, dopo aver salutato i presenti con un lieve cenno di capo, si diresse verso le scale per andare a cambiarsi in camera sua e Kiba accese la musica facendo ballare tutti i presenti in sala, o almeno tutti tranne me che me ne stavo appoggiata ancora a quell’angolo piena di pensieri che non volevano andarsene.

“Allora non faccio scelte così pessime” disse una voce al mio fianco mentre il mio sguardo era perso verso il centro della stanza.
“Grazie,è davvero bellissimo,Itachi” dissi senza guardarlo
“Tu sei davvero bella” mi rispose prendendomi il braccio e facendomi girare verso di lui.
Indossava un paio di pantaloni neri,una camicia bianca e cravatta e giacca rigorosamente neri con i gemelli con il simbolo degli Uchiha inciso sopra.Era davvero bello,chissà quanto lo sarebbe stato il fratello minore,pesai.
“Più che una festa sembra un matrimonio,o un funerale” dissi cercando di sembrare una persona normale data l’assenza del mio cervello e dei miei pensieri.
“Dai la colpa ad Ino.O il merito se vuoi,visto che non ti ho e presumo che non ti avrei mai vista così bella” pronunciò guardando dritto nei miei occhi vitrei. Avrei dovuto chiedergli scusa per ciò che avevo fatto la notte prima ma l’idea di tirar fuori quell’argomento mi riempiva di vergogna.

Perché si ostinava ad essere sempre così gentile?

“Era ora teme!” urlò Naruto andando alle spalle di Itachi dove si trovavano le scale e dove era andato a finire il mio sguardo attirato proprio dalla voce del biondo.
Ecco lì, più bello di quanto era mai stato e di quanto l’avessi mai visto in vita mia.
Camicia bianca stretta che metteva in evidenza ogni muscolo del suo torace, cravatta nera sottile e pantaloni neri che gli cadevano a pennello.Sarebbe stato perfetto se almeno per una sera si fosse tolto dalla faccia la sua solita espressione fredda e avesse dato sfogo ai suoi sentimenti. Forse così era chiedere troppo,però.

“Oh Sasuke quanto sei bello!” urlò talmente forte Karin dall’altra parte della stanza che il volume della sua voce aveva superato quello della musica e trasse tutta l’attenzione su di se prima di lanciarsi tra le sue braccia. Lo sguardo di Ino ed Hinata corse direttamente a me per vedere se stavo bene. Dovevo farcela, almeno dovevo provare a resistere fino alla fine della serata.

Naruto, colta l’atmosfera strana che si era creata, fece un cenno a Kiba di abbassare la musica e prese in mano un calice di vino.
“Ragazzi, come sapete, siamo qua per festeggiare il fatto che questo dannato teme sia ancora con noi” annunciò tirando una gomitata nello stomaco al moro da parte a lui e facendo ridere tutti i presenti –io dimostravo ancora completa apatia- per poi continuare.
“E per festeggiare il coraggio di una delle ragazze che sono davvero fiero di conoscere perché ha dimostrato una forza forse pari alla mia sul punto di vista fisico, ma sicuramente maggiore dal punto di vista psicologico. Sakura, grazie per essere la mia migliore amica!” Tutti gli occhi ora erano puntati su di me, tutti tranne quelli che avrei voluto.
“A Sasuke e a Sakura!” annunciò Naruto portando in alto il bicchiere e proclamando un brindisi che tutti seguirono in favore di entrambi e che noi, i diretti interessati, avevamo evitato di farlo.
Per fortuna Kiba rimise subito la musica e gli occhi di tutti lasciarono le nostre figure e tornarono a guardare lo spazio vuoto al centro del salone adibito come pista di ballo.

Mi diressi verso il bancone degli alcolici dove mi presi una delle birre con gradazione alcolica maggiore presenti sul tavolo. Avevo sempre odiato ubriacarmi, ma avevo bisogno di un diversivo per smettere di pensare alla sera prima, ai miei incubi, alle parole di Sasuke nel corridoio e alla mattina al lago. Il fatto che ultimamente non mangiavo nulla, di sicuro avrebbe influito sull’assunzione più rapida dell’alcool nel mio corpo.
“Stai bene?” chiese la mia migliore amica che conosceva bene il mio odio per gli alcolici.
“Si” risposi prima di bermi metà bottiglia tutta d’un sorso.
“Sei sicura? Tu odi tutto ciò che contiene alcool!” ribatté
“Sto bene, tranquilla!” dissi cercando di chiudere li il discorso. Non volevo dirle ciò che mi era successo la sera prima e cosa avevo passato; lei come tutti gli altri –a parte Sasuke a cui non avevo e non avrei mi detto NULLA- sapevano che se non fosse stato per Itachi, quel tizio mi avrebbe stuprato e probabilmente pensavano tutti che dovevo ancora superare la cosa. Nessuno a parte quest’ultimo conosceva il mio gesto al lago e nessuno oltre ai miei coinquilini conosceva le mie notte insonni. E doveva rimanere tutto com’era.

Le luci nella stanza diventarono più soffuse, una musica lenta fuoriuscì dalle casse e tutte le coppie di diressero al centro della stanza. Naruto abbracciava Hinata, Shikamaru era stato costretto da Ino a ballare, TenTen aveva le braccia intorno al collo di Neji, Gai e Rocklee facevano finta di ballare con una ragazza e Karin cercava in tutti i modi di tirare il moro a ballare mentre tutti gli altri stavano intorno a guardare quella scena. Tutti compresa me che me ne stavo appoggiata a quel bancone sperando che la serata finisse molto presto.
Tracannai in un sorso anche il resto della birra e la stanza aveva cominciato a girare quel poco che bastava per farmi capire che il mio corpo stava per una volta facendo quello che gli avevo chiesto.

“Balli con me?” chiese Itachi porgendomi la mano
“Non mi va molto” cercai di liquidarlo
“Fammi questo piacere dai” cercò di convincermi con il suo solito sorriso dolce. Magari fosse stato ereditato anche dall’altro componente della famiglia. Decisi di accettare solo grazie a quel sorriso.
Mi prese per mano e, dopo aver raggiunto il centro della stanza, mise le sue mani sui miei fianchi e io portai le mie dietro al suo collo cominciando a ondeggiare come alghe trascinate dalla corrente.

“Scusa per ieri sera” dissi appoggiando la fronte sul suo petto
“Scusami tu per non aver ascoltato le tue parole e per aver voluto fare tutto di testa mia” rispose
“Perché sei sempre così gentile con me?” chiesi alzano la testa e guardandolo negli occhi
“Perché mi va di farlo.” rispose stringendomi verso di lui in un abbraccio chiudendo così il discorso e cominciando a girare.
Avevo la testa appoggiata al suo petto e potevo vedere tranquillamente le persone al di la della sua spalla e, tra tutti gli sguardi, incrociai proprio quello che non volevo.
Era diverso da solito, i suoi occhi neri come la pece presentavano una lucina carica di odio e di un’altra emozione che non riuscivo a decifrare, tanto meno riuscivo a capire a chi erano rivolte quelle emozioni che trasparivano da quelle distese infinite di petrolio.
Forse era solo colpa dell’alcol se vedevo quella luce strana, di sicuro era solo colpa dell’alcool.
Lo vidi levarsi di dosso la rossa con forza e dirigersi a pesanti falcate verso il giardino che stava all’ingresso della casa e tirare un pugno all’enorme acero secolare che faceva da padrone all’intero giardino.
Avrei voluto correre da lui e chiedergli cosa avesse ma probabilmente mi avrebbe liquidato dicendomi che stavo bene o mi avrebbe semplicemente ignorato come faceva da un po’ di tempo.

“Lascialo stare” mi sussurrò Itachi.
E io mi limitai ad ascoltare il fratello che di sicuro, di lui, ne capiva molto più di me.

La musica lenta finì molto presto e io scivolai via dalle braccia del mio cavaliere per recarmi al bancone delle bevande. Riuscivo a fare ancora troppi pensieri lucidi per i miei gusti.
Trovai una bottiglia di un qualche superalcolico e ne ingurgitai un sorso.
Era caldo, pungente e fastidioso. Quasi come se mi volesse bruciare tutto il corpo da dentro come aveva fatto con la gola nel momento in cui l’aveva attraversata. Decisi che sarebbe diventata solo di mia proprietà.

Non ci mise così tanto a farmi effetto e farmi cominciare a vedere copie dei presenti che non erano, di sicuro, state create con la tecnica della moltiplicazione. Mi dovetti togliere i tacchi per evitare di cadere e fare un’ulteriore figura da scema davanti agli occhi color pece che avrei voluto tanto facessero parte della mia vita.

“Sakura, grazie per la serata.” mi disse ad un certo punto Hinata e, evidentemente, era tardi ed era l’ora per tutti di tornarsene a casa.
Sbiascicai qualche parola che nel mio cervello risultava come un “ciao” ma che, pronunciato, aveva assunto tutt’altro suono.
“Io la accompagno a casa e poi torno subito ok?” mi dissero cinque Naruto prendendomi per le spalle e scrollandomi per un po’. Se si comportavano in quel modo era perché ero davvero ubriaca tanto da non capire che il biondo non stava usando la “Kage bushin no jutsu” per parlarmi.
Annuii con la testa e dovetti promettergli che non avrei combinato nulla e che l’avrei chiamato per qualsiasi cosa prima che se ne uscisse dal portone della villa.
Ma se lui mi aveva fatto promettere ciò voleva dire che ero sola in casa e che i due fratelli se n’erano andati senza dirmi nulla?Da Sasuke me lo sarei aspettato ma non da Itachi,così cominciai a chiamarlo senza ottenere risultati.

“Itachi,finalmente!” dissi una volta giunta in giardino e trovatolo seduto dietro alla pianta a cui il fratello minore aveva tirato un pugno.
Era seduto per terra con la schiena appoggiata a quell’enorme tronco,la testa rivolta verso l’alto e gli occhi chiusi.
“Sakura sei ubriaca!” disse sempre tenendo gli occhi chiusi.
Ci misi un po’ prima di riuscire ad abbassarmi e sedermi per terra come una persona normale.
“Non è vero!” esclamai puntandogli un dito contro.
“Si,come vuoi” sosprirò richiudendo gli occhi.
Anche da ubriaca riuscivo a capire che c’era qualcosa che non andava in lui.
“Cosa è successo?” gli chiesi cercando di essere seria
“Nulla,stavo pensando a quando alla mia famiglia. Sai,quando mancavano due giorni prima che tutte le foglie cadessero,io e mia madre ci sedevano qua sotto e non ci alzavamo fino a quando anche l’ultima foglia non fosse caduta.Mio padre ci prendeva per pazzi ma ogni tanto si sedeva anche lui mentre Sasuke non faceva altro che correre intorno sperando di farle cadere più in fretta per poter giocare con me. Mi mancano questi autunni, vorrei non aver mai fatto quello che ho fatto.” ammise con gli occhi lucidi e io mi sentii di troppo sotto a quell’albero insieme a lui.
“Se vuoi ti lascio solo” dissi cercando di far smettere di girare il giardino per riuscire ad alzarmi senza dovermi aggrappare ad appigli fatti di aria.
“No, tu,Naruto e Sasuke ora siete la mia famiglia”
Mi appoggiai alla sua spalla cercando di nascondere la felicità per ciò che mi aveva appena detto, era bello sapere di avere una “famiglia” dopo tutto ciò che era successo.

“Perché ti sei ridotta in questo modo?” mi chiese dopo attimi composti da silenzio e dal rumore dei nostri respiri.Naruto non era ancora tornato.
“Per annegare i miei pensieri”
“Dovresti smetterla di usare l’annegamento come metodo per tutto.”
“L’altra sera non ho cercato di annegarmi.” Era sicuramente merito dell’alcool se stavo dicendo quelle cose e Itachi ne stava approfittando per capire cosa nascondevo.
“No, però dovresti smetterla di nascondere i tuoi problemi e cominciare ad affrontarli”
“Sai una cosa?” dissi scostandomi dal suo petto e spostandomi con molta calma di fronte a lui non facendo caso ai rumori che provenivano dalla casa.
“Ne ho piene le scatole di tutto ciò. Sono stufa di fare sempre lo stesso incubo. Ogni tanto penso che forse sarebbe stato meglio se tu non mi avessi salvata e mi avessi lasciata ad annegare in quel lago.” Ammisi cominciando a sentire i miei occhi inumidirsi.
“Quando cominci a pensarlo?” Che gioco stava facendo poi, io non riuscivo proprio a capirne le regole.
Ma l’alcool non aiutava a nascondere i miei veri sentimenti e se avessi potuto trovare colui che aveva detto che annegare i propri pensieri nell’alcool piuttosto che affrontarli era meglio, l’avrei preso a pugni fino a che non avesse cominciato a scordare i suoi problemi causa la commozione celebrale.
“Quando Sasuke mi tratta come se non esistessi. Quando mi guarda e tutti i miei muri difensivi cadono in un colpo unico. Quando penso agli unici due baci che mi ha dato e alle parole che mi disse la prima notte in cui tornò da me. Quando mi ricordo della sua faccia, appena prima che partissi, quando mi disse che mi avrebbe detto quelle parole che aspettavo da una vita solo nel momento in cui sarei tornata con te. Quando penso alla storia che mi hai raccontato di quel ciondolo che non so neanche più che fine ha fatto. E….” dissi ad alta voce fino a renderla quasi un sussurro nel momento in cui pronunciai “e”.

Non ero ancora così sbronza da riuscire a raccontargli cosa facevo appena finito di mangiare.

“E?” aggiunse
Massì,tanto ormai il sasso era stato lanciato e non potevo ritrarre la mano proprio ora.
“ E quando dopo mangiato corro in bagno e vomito tutto credendo di stare meglio quando so che non è così,ma non riesco a non farlo!” dissi infine.

La testa girava ancora da maledetto e non ero capace di fare un pensiero sensato, ma avevo detto quelle parole con la stessa fluidità con cui l’acqua usciva da un rubinetto lasciato completamente aperto.

“Scusami…” disse togliendomi le mani che avevo portato al volto.
“Perché?” chiesi guardandolo negli occhi.
“Perché ti ho costretto a dirmi tutto ciò.”
Itachi era rimasto evidentemente scioccato dalle mie parole, di sicuro non si aspettava che fossi ridotta a pezzi in questo modo.
“Non mi hai costretto,mi hai solo lasciato parlare.”
“Come hai fatto a tenerti dentro tutto questo senza parlare con nessuno? Almeno a me potevi dirlo!” disse prendendo le mie mani fra le sue.
Sollevai le spalle. Non lo sapevo, a volte dentro di te hai più spazio di quello che credi. Più spazio ma meno forza.
Avrei preso a cazzotti qualsiasi persona avessi avuto davanti in quel momento perché non riuscivo a credere di essere stata debole ancora una volta, ma Itachi allungò le braccia per abbracciarmi e io non potei fermare il mio corpo da buttarmi fra le sue braccia scoppiando a piangere.
Rimanemmo in quella posizione fino a quando l’Uzumaki non tornò a casa e, anche in quel momento, non mi alzai dalle gambe del ragazzo che era diventato il mio salvagente personale.
Naruto ci raggiunse in giardino e, senza bisogno di parole, mi abbracciò nonostante fossi ancora aggrappata alla mia roccia.

“Noi tre ce la faremo. Potremmo essere in quattro e darci una forza maggiore, ma anche in tre riusciremo ad andare avanti.” disse il biondo





Ehy guys,I’m back.
Allora,che ne dite?
Non disperatevi se non ho dato molto spazio a Sasuke,nei prossimi capitoli sarà un po’ più presente. (o molto più presente,ma questo sarà una cosa che vedrete capitolo per capitolo).
Grazie infinite alle anime che tutte le volte recensiscono questa storia,non immaginate neanche che salti di gioia mi fate fare.
Detto questo ringrazio come al solito anche quelli che leggono solamente anche se vorrei tanto vedere il punto di vista di più gente.
Comunque vi saluto sempre con molto affetto,
al prossimo capitolo,
Red-chan.

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Capitolo 22
*** A while lasts forever without you ***


Sarei rimasta lì fino alla fine dei miei giorni se non fosse che,dopo alcuni minuti,l'alcool che avevo assunto stava cominciando a farsi spazio nel mio corpo per trovare una via d'uscita così,pensando di aver abbastanza equilibrio per poter correre in bagno,sciolsi l'abbraccio dai due ragazzi e mi alzai dalle gambe di Itachi o meglio,cercai di alzarmi.

"Sakura stai bene?" chiese Naruto seduto per terra.
Sbiascicai un "no" mentre l'alcool ritornava alla carica per poter uscire e,con una mano davanti alla bocca,cercai di correre verso le scale della terrazza su cui dava la porta finestra per poter entrare in casa e correre nel bagno di sopra.
Probabilmente ci sarei riuscita se non mi fossi inciampata in una persona che non avevo visto seduta in terrazza.Gli chiesi scusa e senza guardare chi fosse il colpevole che aveva ralentato la mia corsa e aveva fatto ricominciare a girare tutto lo spazio che mi circondava,riprovai a dare l'imput alle mie gambe di correre più velocemente che avessi mai fatto,ma il conato di vomito era sempre più prepotente e ,capendo che non sarei mai arrivata al bagno,andai in cucina giusto in tempo per arrivare al lavandino prima di sporcare il pavimento.

"Tsk" pronunciò l'unica persona al mondo capace di emettere quel suono.
"Sakura-chan!" urlò Naruto che era corso in casa per vedere se ero viva.Giunse vicino a me e mi tirò indietro i capelli mentre vomitavo il mondo.
"Sei sempre la solita" disse Sasuke prima di sparire da un posto indefinito dietro di me e salire le scale per andare al piano di sopra.Evidentemente avevo appena fatto l'ennesima figura da bambina di fronte a lui.
"Lascia stare il teme,deve sempre fare lo stronzo" mi consigliò il biondo mentre mi teneva ancora i capelli indietro nonostante avessi smesso di vomitare e aprì il rubinetto dell'acqua.
Mi alzai dal lavandino sentendo le urla di dolore del mio stomaco dovute alla nausea da alcool e anche alla fame ma,la sola idea di mangiare,non faceva altro che aumentare la mia nausea che provai a tenere a bada giusto il tempo di poter salire al bagno di sopra e potermi cambiare per non rovinare quel bellissimo vestito.

"Aiutami a raggiungere in bagno,per favore" dissi al ragazzo di fronte a me che ora aveva lasciato i miei capelli.
Si mise il mio braccio intorno alle sue spalle e portando una sua mano al mio fianco e una al polso del mio braccio,mi aiutò a salire quelle dannate scale con una lentezza e una pazienza infinita visto che non riuscivo a fare più di due gradini senza perdere l'equilibrio.
Raggiunsi il bagno infondo al corridoio e mi sedetti per terra vicino al water.Dopo due secondi ricominciai a vomitare e Naruto dovette tirarmi ancora indietro i capelli.
"Puoi anche lasciarmi sola" dissi in una pausa che durò giusto il tempo di pronunciare la frase.
"Ti pare che ti lascio qui tutta sola?Scordatelo!"
"Ma è tardi,e domani devi lavorare" ribattei
"Domattina inizio per le dieci e,essendo le due,ho comunque tempo per dormire un pò."
Avrei voluto cacciarlo fuori da quella stanza a calci dicendogli che doveva occuparsi prima di tutto del suo sogno di Hogake,ma l'idea di alzarmi per cadere subito,mi convinse a girare solo la testa nella sua posizione vicino a me.
"Baka..."
"Io ti aiuto e ti mi insulti?No,bell'amica che ho!" disse cercando di tirarmi su di morale.
"Lo sai che lo faccio perchè ti voglio bene.Ora esci di qui se non vuoi un pugno in testa" dissi soffocando l'ennesimo conato.
"Sakura-chan,non hai neanche la forza per alzarti e pensi davvero di riuscire a darmi un pugno?"
"Oggi probabilmente no,ma appena starò meglio ne prenderai uno per ogni minuto in più in cui stai con me piuttosto che essere a dormire"
"Ma dai Sakura" lagnò
"Esci" dissi prima di ritornare con la faccia nel water per l'ennesima volta
"Ah,impedisci ad Itachi di entrare,anche lui domani deve lavorare e se non ricordo male inizia il suo turno alle sette"
Sapendo il male che gli avrei fatto l'indomani se non avesse obbedito ai miei ordini,Naruto uscì dal bagno per andare a dormire e per dire all'Uchiha maggiore che non lo avrei voluto li per nessuno motivo al mondo.

Passarono alcuni minuti prima che qualcuno bussò alla porta e io mi stavo ancora liberando di quel veleno che avevo bevuto alcune ore prima.
"Come stai?"
"Non ti ha detto nulla Naruto?"
"Si,m ti ho portato il tuo pigiama,almeno sarai un pò più comoda e non rischi di rovinarti il vestito."
"Grazie mille Itachi,lascialo pure li sul lavandino che appena mi riprendo un pò lo indosso.Ora vai a dormire"
"Sei sicura di non voler qui nessuno?"
"Vattene Itachi!"
"Ok,buonanotte Sakura.Se hai bisogno di qualcosa urla."
Chiuse la porta prima di ribattere che non mi sarebbe servito nulla e,approfittando di quella pausa,appoggiai il braccio sul bordo del gabinetto e vi ci appoggiai sopra la mia testa che sembrava pesasse quaranta chili.Mi sarei dovuta alzare per indossare il pigiama,ma quando provai a fare leva sulle gambe,non feci altro che scatenare un altro conato molto più forte di quelli precedenti.
Il mio stomaco non faceva altro che arrotolarsi su se stesso e nella mia testa niente a cui riuscivo a pensare era sensato.
Cominciai a pensare che il mio corpo fosse stato presso d'assalto in una guerra civile che si teneva in quel territorio triste,vuoto e pieno di crepe che era il mio cuore.Più vomitavo,più stavo peggio.

Mi appoggiai di nuovo al mio braccio disteso sperando che quella orribile sensazione passasse ma ancora dopo due ore,non facevo altro che avere conati ormai vuoti visto che avevo già vomitato tutto quello che avevo in corpo.Avrei voluto addormentarmi ma soprattutto,avrei voluto non aver fatto l'enorme stronzata di bermi un intera bottiglia di alcool.
"Altro che Naruto,qui la vera stupida sono io" dissi chiudendo gli occhi per far smettere di girare la doccia vicino a me.
Ripresi a vomitare nel momento in cui la porta dietro di me si aprì piano.
"Vi avevo detto di andare a dormire" dissi pulendomi la bocca con un pezzo di carta.Cosa stavo rimettendo era ancora un mistero visto che pensavo di aver vomitato tutto il poco cibo che avevo assunto ultimamente.
La persona dietro di me non mi rispose nulla,si mosse verso di me per spostarmi indietro i capelli che continuavano a cadermi avanti.Sarebbe stato molto utile un laccio per capelli in questo momento.
Avrei voluto alzare la testa per vedere chi era quello stupido che si era alzato nonostante le mie minaccie e nonostante il fatto che domani mattina sarebbe dovuto andare a lavorare presto,ma il mio stomaco e la mia testa non mi permettevano di muovermi.
"Dovresti andare a dormire" dissi appoggiando la testa al mio braccio senza riuscire ancora a girarmi causa conato di vomito in agguato.
Il ragazzo non parlò ancora ma allungò un braccio per tirare l'acqua del gabinetto.
Riuscii ad intravvedere il braccio sopra alla mia testa e costatando il pallore della pelle,dedussi che si trattava quindi di Itachi;Naruto aveva di sicuro ascoltato le mie minacce.
"Itachi domani ti devi svegliare presto,vattene"
"Ma non smetti mai di parlare?" disse finalmente
La mia mente mi stava giocando davvero brutti scherzi.Dannato alcool,non avrei mai più bevuto in vita mia.
"Comunque domani io non lavoro e mi dispiace deluderti,ma non sono Itachi"
Allora non era l'alcool,il ragazzo dietro di me era proprio lui.
E avrei davvero davvero davvero voluto girarmi per potergli chiedere cosa volesse e se era venuto solo per vedere quanto ero patetica e quanto ero caduta in basso per colpa sua,ma nel momento in cui voltai la testa,venni investita dall'ennesimo conato che mi costrinse a piegarmi ancora sul water.
"Perchè?" chiesi una volta rimesso l'anima per l'ennesima volta.
Lui non parlò.Non che normalmente fosse mai stato di molte parole,ma poteva almeno rispondere alla mia dannata domanda per farmi capire il perchè si stava comportando in quel modo aumentando sempre di più il mio sospetto che lui soffrisse di bipolarismo.
Prese il mio braccio destro e con molta calma se lo portò dietro al collo e con molta delicatezza mi fece alzare e,dopo aver abbassato il coperchio,mi fece sedere nonostante i miei sforzi di pronunciare parole contrarie a quello che stava facendo non solo perchè ora si stava comportando come una persona normale e umana,ma anche per il fatto che se avesse fatto un movimento leggermente più veloce,avrei vomitato ancora e stavolta il vestito non si sarebbe salvato.
Si mise di fronte a me e portò le sue mani sulla mia schiena alla ricerca della lampo del vestito e io non potei fare altro che lasciarmi andare di peso in avanti andandomi ad appoggiare con la testa al suo petto.Riuscì subito a trovarla e l'abbassò facendo scivolare verso il basso la parte alta del mio vestito e,prima di sfilarmelo del tutto,mi fece appoggiare la schiena alla parete dietro di me e andò ad aprire il rubinetto della doccia.
Mi fece alzare facendo cadere a terra il vestito lasciandomi solo l'intimo addosso.
"Non riesco a stare in piedi da sola" sussurrai contro al suo petto cercando di aggrapparmi alle sue spalle per non crollare a terra da un momento all'altro.
Ero già abbastanza patetica di mio senza essere ancora caduta a terra.
Mi prese in braccio,mi portò dentro a quell'enorme doccia che c'era in quella stanza e si sedette a terra sotto al getto dell'acqua che aveva precedentemente aperto ponendosi dietro di me.
Mi fece scorrere addosso l'acqua tiepida che fuoriusciva dal soffione e rimanemmo così per interminabili minuti,fosse era passata addirittura un'ora.
Io mi portai le ginocchia al petto e misi la testa sopra di esse fissando un punto indefinito sul piatto della doccia.L'acqua scorreva sulla mia testa e sulla mia schiena quasi come se cercasse di lavarmi di tutto ciò che riempiva la mia mente,quasi come se cercasse di togliermi le immagini che riempivano i miei incubi vissuti di notte e anche quelli che vivevo durante il giorno.
Sapere di avere Sasuke vicino a me volutamente mi faceva stare bene,ma allo stesso tempo mi terrorizzava ancora;sapevo che prima o poi se ne sarebbe andato e avrebbe continuato a trattarmi come se io non l'avessi mai salvato,come se io non avessi mai passato tutto ciò che ho dovuto vivere per lui,come se fossi ancora immersa nelle acque di quel maledetto lago.
Le immagini mi passarono davanti agli occhi come se mi trovassi ancora la sotto e l'acqua che scendeva davanti ai miei occhi non aiutava di certo a ricordarmi che in realtà ero in una doccia e che il ragazzo di cui avevo pronunciato il nome appena prima di svenire,ora si trovava dietro di me e mi stava abbracciando.
"No,no,no,no...." cominciai a dire
"Sasuke,Itachi salvalo ti prego..." continuai vedendo di fronte a me solo il buoi della profondità
"Sakura,stai calma" disse il moro stringendomi di più al suo petto
Ma quella frase non aiutò e io gridai il suo nome convinta che nel mio corpo fosse rimasto il fiat necessario solo per pronunciare quel nome.
"Sakura,sono qui" disse spostando il mio peso della mia schiena sulla sua spalla in modo da potermi dire quella frase guardandomi negli occhi.Avevo cominciato a piangere e,in qualche modo,quel contatto avvenuto tra il mio verde e il suo nero mi riportò alla realtà.
Mi accorsi solo in quell'istante che lui aveva ancora il suo pigiama addosso.
"Ti stai bagnando tutti i vestiti così..." riuscii a dire.
"Non mi importa" rispose togliendosi la maglia ormai fradicia con la mano che non sosteneva la mia schiena.
"Dimmelo" disse
"Dirti cosa?"
"Cosa vedi per ridurti in questo stato"
Abbassai gli occhi sul piatto della doccia cercando di ignorare quella domanda a cui non volevo rispondere.

"Riesci a stare appoggiata senza scivolare di lato?Devo prendere l'asciugamano." continuò e io annuii cercando di risultare convincente.Lui mi guardò con l'espressione di chi aveva capito che quella che avevo detto non era la verità ma mi lasciò comunque a terra per uscire a prendere gli asciugamani.
Rientrò dopo alcuni secondi allungando il braccio per spegnere l'acqua per poi avvolgermi nel telo e riprendermi in braccio per farmi uscire dalla doccia.
Mi fece sedere nello stesso posto di prima e cominciò a sfregarmi addosso l'asciugamano in cui mi aveva avvolto fino ad asciugarmi.
La sensazione di nausea non era ancora finita,ma la doccia aveva aiutato a diminuirne i sintomi;sicuramente avevo smesso di avere quei conati di cui ne avevo davvero abbastanza.
Mi mise la maglia e io lo aiutai portando le braccia verso l'alto in modo da facilitargli l'impresa e poi mi fece indossare i pantaloncini proprio come fa una mamma quando deve vestire il figlio di appena pochi anni.Chissà quante volte Itachi l'aveva fatto con lui,e ora lui lo stava facendo con me.
Sparì per un istante e tornò nella stanza con indosso dei vestiti puliti e,dopo aver steso i teli bagnai si rivolse a me.
"Penso sia l'ora di andare a dormire"
Io annuii e mi alzai sentendomi tanto instabile sulle mie gambe,lui non ci mise tanto a capirlo e mi riprese di nuovo in braccio.
Da lucida probabilmente questo suo atteggiamento mi avrebbe mandato fuori di testa;da lucida lui sicuramente non avrebbe mai fatto tutto questo.
Mi portò nella mia camera,mi fece sdraiare nel mio letto sistemandomi poi il lenzuolo addosso e,prima di uscire dalla mia stanza,mi depositò un bacio sulla fronte.
"Rimani con me stanotte" dissi prendendogli la mano prima che lui riuscisse ad allontanarsi dal mio letto.
Il suo sguardo era incerto.
"Ti prego" insistetti
Senza mollare la mia mano,si sedette al fianco del mio letto,per terra,appoggiando la testa vicino al mio volto.





Ehy guys,I'm back.
Prima cosa:perdonatemi tantissimo per il mega ritardo con cui ho aggiornato questa storia,ma per cause di forza maggiore (compresa l'ispirazione) non sono riuscita ad aggiornare prima.
So che probabilmente in questo capitolo il nostro Sasuke è un pò OOC,ma io penso che non sia così una roccia come vuol far vedere,dopotutto ce lo ricordiamo tutti quando era bambino.Era la tenerezza e l'amore in persona;questi tratti,secondo me,gli sono sempre rimasti dentro e ha dovuto reprimerli solo per sopravvivenza.
Spero tanto vi sia piaciuto e ringrazio tutti i recensori e i lettori e vi invito a farmi sapere il vostro parere in modo da capire il punto di vista di questa storia da un'altra prospettiva che non sia la mia.
Al prossimo capitolo,
con affetto,
Red-chan.

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Capitolo 23
*** No more sorrow ***


Il mal di testa fu la prima cosa che avvertii la mattina seguente in cui mi svegliai.Sembrava quasi che qualcuno si stesse divertendo a trapanarmi il cervello.
La seconda cosa che avertii fu,invece,un senso di vuoto probabilmente dovuto al fatto che la mia mano,che avevo sporto dal letto la sera prima in modo per poter tenere quella di Sasuke,ora era vuota.
Ero pienamente sicura che quel poco che mi ricordavo della sera prima era vero,ero certa che Sasuke mi avesse aiutato e fosse rimasto con me dopo avermi portato a dormire,ma sapevo che gli altri due erano usciti presto alla mattina per andare al lavoro,quindi che senso aveva per Sasuke scappare ancora quando nessuno si sarebbe accorto che in realtà lui fosse con me?
Come spiegazione potevano esistere due possibilità:o mi ero immaginata tutto o bastava semplicemente il fatto che lui fosse Sasuke Uchiha e,con lui,non si poteva prevedere assolutamente nulla.

Mi alzai con i postumi più brutti della mia vita e scesi le scale per andare in cucina e prendere una pastiglia per il mal di testa ma,soprattutto,per sapere se il moro fosse a casa e potergli chiedere se aveva fatto qualcosa per me o semplicemente era tutto frutto della mia mente.
"Buongiorno bella addormentata" mi disse qualcuno dal divano,qualcuno che in teoria non doveva essere in casa.
"Cosa ci fai a casa Itachi?" chiesi bevendo il bicchiere d'acqua e mandando giù quella pastiglia schifosamente amara.
"Sai com'è,sono le cinque di pomeriggio e il mio turno è finito da un'ora in realtà!"
Alzai la testa verso l'orologio appeso alla parete e constatai che effettivamente aveva ragione.
"Non potevi venire a svegliarmi?Ho dormito per tutto il giorno!" dissi andandomi a sedere vicino a lui.
Stava leggendo dei rapporti della polizia che erano sparsi su tutto il tavolino e sul divano,evidentemente stava cercando qualcosa di utile e importante.Dovetti spostarne una quatità industriale prima di potermi sedere sul divano.
"Se ti avessi svegliato avresti avuto i postumi peggiore della storia delle sbornie" mi disse
"Non che sia messa meglio" aggiunsi
Appoggiai la testa allo schienale del divano e chiusi gli occhi.Avrei voluto chiedergli se sapeva o aveva visto qualcosa l'altra notte,ma la paura che fosse tutto un'illusione mi mandava talmente in paranoia da costringermi ad alzarmi e spalancare la porta finesta per far entrare più aria possibile e,dopo averne immagazzinata un pò,ritornai alla posizione che avevo assunto sul divano.
"Tadaima!" urlò una testa bionda appena comparsa dalla porta intento a togliersi i sandali.
"Okaeri,Naruto!" risposi richiudendo gli occhi.
"A ma allora sei ancora viva Sakura-chan!" urlò prima di schioccarmi un bacio in fronte.
Mi baciò nella stessa posizione in cui lo fece l'Uchiha la notte prima e ora,il bisogno di sapere,mi stava facendo impazzire e il mal di testa sicuramente non aiutava a rendermi completamente lucida.

"Perchè non dovrei esserlo?" chiesi non sapendo dove si trovasse il biondo in questo momento.
"Perchè durante la pausa pranzo da Teuchi ho incontrato il teme che stava camminando per la strada e gli ho chiesto come stavi e lui mi ha risposto che non ne sapeva assolutamente nulla.A proposito,dov'é?"
Scossi la testa incapace di rispondere alla sua domanda e cercando di scacciare il principio di lacrime che era nato alla frase "non ne sapeva assolutamente nulla" ;voleva dire che lui non era mai rimasto con me altrimenti avrebbe saputo come stavo.
Una porta che si chiudeva,però,fu la risposta alle nostre domande.
"Ehy teme"
Lui non rispose,si limitò a fare un gesto con la testa a mo' di saluto e nel momento in cui alzò lo sguardo io cercai di guardarlo negli occhi,ma lui distolse subito lo sguardo dai miei quasi come se si fosse scottato per colpa mia.
"Vado ad allenarmi" rispose semplicemente dirigendosi all'esterno per andare nel dojo degli Uchiha dall'altra parte del giardino.
Io aspettai alcuni minuti e rimanendo in ascolto dei rumori provenienti da quella stanza,decisi che era giunta l'ora di scoprire se la mia mente facesse parte di qualche associazione sadica o cose del genere.
"Devo capire una cosa" dissi alzandomi e uscendo di corsa

Osservai la sua ombra riflessa sulle pareti di carta di riso di fronte a me fino al momento in cui decisi che potevo farcela,così decisi di far scorrere la porta ed entrai.
Lui continuò ad allenarsi con la sua amata Kusanagi contro una sua copia e non si fermò neanche nel momento in cui cominciai a chiamarlo.
"Sasuke-kun" dissi a voce più alta per sovrastare il rumore provocato dallo scontro delle lame.
Lui si fermò dopo aver fatto sparire il suo avversario affondando la katana nell'incavo del suo collo.Si girò verso di me e rifoderò la sua arma.
"Grazie per ieri notte" dissi guardandolo in volto per scoprire una sua qualche reazione
"Per cosa?" chiese impassibile,troppo impassibile anche per lui.
"Lo sai"
"No,non so nulla" rispose
"Dai Sasuke,perchè continui a fingere?" chiesi
"Io non sto fingendo!" rispose
"So cosa hai fatto ieri sera,mi ricordo della doccia e del fatto che tu sei rimasto a dormire vicino a me!" dissi alzando un pò la voce.I miei nervi cominciavano a friggere.
"Tsk,sei la solita noiosa." rispose atono ricreando una sua copia e riprendendo ad allenarsi corpo a corpo.
Avrei voluto piangere,chiedergli il perchè si stava comportando così,perchè non ammetteva di essere umano,ma decisi che era meglio non dargli l'ennesima soddisfazione di vedermi piangere.

Saltai tra lui e la sua copia sfruttando lo spazio tra loro per fare ciò che mi sentivo di fare fregandomene altamente delle conseguenze.
"SHANNAROO!" urlai scagliando un potente pugno al pavimento che fece un buco enorme,tanto quanto un cratere lunare.
Lui mi guardò ancora una volta impassibile.
"SONO STUFA!Sono stufa dei tuoi dannati atteggiamenti del diavolo!" urlai ancora attirando Naruto e Itachi che aprirono la porta di scatto.
"Sono stufa della tua apatia,del tuo bipolarismo,del fatto che riesci a portarmi su e farmi schiantare al suolo con la stessa velocità di un battito di palpebre.Ne ho piene le scatole di te,che problema hai a dimostrare quello che hai fatto?Non voglio una di quelle dannate scene dei film romantici,mi bastava un "si" alla domanda che ti avevo posto.Mi andava bene anche un solo cenno con la testa come fai la maggior parte delle volte.Devi smetterla di comportarti da prima donna,al mondo non esisti solo tu con le tue dannate neccessità,la gente che ti sta intorno prova dei sentimenti in confronto a te,sai?Mi avevi dato il ciondolo degli Uchiha a che scopo;quello di portarti a casa Itachi anche a costo di prenderti gioco dei miei sentimenti?Bella persona che sei,davvero!" sfogai tutta la mia rabbia portando le braccia al cielo enfatizzando ogni parola che dicevo.
"Da oggi basta,tu per me non sarai più quello che sei stato fino ad un'ora fa.Trovati un'altra povera rimbambita che ti corra dietro come ho fatto io,tanto il villaggio ne è pieno."
Attraversai il giardino a corse non dandogli neanche la possibilità di replicare tanto sapevo che non l'avrebbe mai fatto.
Salii in camera,misi il solito completo comprato nuovamente da Ino sotto suggerimento di Itachi,e scesi nuovamente prendendo la direzione dell'uscita.Avevo bisogno di sfogare tutta la mia rabbia e stando in casa non avrei voluto farlo,con l'Uchiha maggiore presente,non avrei mai sfasciato il poco che era rimasto del ricordo del suo clan.

Chiusi il cancello che delimitava le mura della proprietà tanto forte da fargli emettere un rumore strano,ma non preoccupai neanche un pò come fosse ridotto;avrei anche potuto romperlo e non mi sarebbe dispiaciuto così tanto. Saltai sui tetti con in mente un punto ben preciso in cui recarmi.Un punto in cui ci stava un elemento che era sopravvissuto ad una guerra ed a un Pain.Un punto che aveva visto il primo sviluppo di quella che era diventata a tutti gli effetti una malattia .Un punto che non avrebbe visto un altro raggio di luce in tutta la sua esistenza per colpa mia e della mia vendetta.

Quella maledettissima panchina

Caricai il pugno facendo affluire tutto il mio chakra nella mia mano e feci il danno più grosso della mia vita.
"SHANNARO!"
Non ci mise più di due secondi a frantumarsi a metà e,nei punti che non si erano ancora sbriciolati del tutto,scagliai pugni su pugni cercando di annientare quella che era stata la testimone del vero inizio della mia rovina ma,ora,non le avrei più lasciato il potere di distruggermi proprio come neanche Sasuke aveva più quel potere su di me.
La rabbia che avevo da scaricare era ancora molta così pensai ad un altro luogo testimone di quella che era stata la mi infanzia passata a correr dietro al moro:il nostro campo di allenamento.Corsi fino al momento in cui la terra sotto ai miei piedi tremò e delle urla giunsero dalla piazza centrale del villagio per cui,cambiai direzione.
Molte persone correva dalla parte opposta dalla mia scappando da qualcosa di cui non sapevo l'identità ma che,sicuramente,stava creando paura e distruzione nel villaggio.

Un uomo alto e muscolo,con i capelli corti e neri e con una spada sulla schiena su trovava al centro della piazza e,componendo sigilli che non avevo mai visto si divertiva a distruggere il villaggio e ferire numerose persone tra cui anche civili.La maggior parte dei ninja che avevano provato ad avvicinarsi erano appena stati spazzati via con un cerchio di chakra che si espanse intorno all'uomo sconusciuto facendoli cadere tutti a terra e privi di conoscenza.
Era una versione più grossa e minacciosa di Zabuza,il ninja della nebbia che avevamo affrontato molti anni prima.Evidentemente il mio passato aveva intenzione di perseguitarmi.

"Chi diavolo sei!" urlai nella sua direzione.
Con molta calma si girò della mia parte mostrandomi il suo coprifronte e un sorriso tanto inquietante da far concorrenza a Kisame o a quella foto che Suigetsu mi aveva fatto vedere di suo fratello.
Era un ninja della nebbia;evidentemente tutti si assomigliavano in quel villaggio.
"Oh ma quale onore,uno dei sennin è proprio davanti agli occhi.E per di più anche quella che cercavo!"
"Cosa vuoi da me e chi sei!"
"Come sta il tuo Uchiha nella sua tomba?Sono andato al cimitero ma evidentemente lavete seppellito con tutto il resto del suo clan" mi disse con un ghigno sul volto.

Ninja della nebbia.Spada.Sasuke.Morte
Non ci misi più di due secondi a fare 2+2.
"Tu,tu sei il ninja che ha cercato di uccidere Sasuke appena finita la guerra"
"Esatto confettino,perspicace.Quindi se sai ciò vuol dire che almeno al villaggio è riuscito ad arrivare.Dimmi,dove l'avete seppellito?"
Un bambino che correva e chiamava la sua mamma passò nell'enorme spazio fra noi due e vidi lo spadaccino dirigersi verso di lui sfoderando la sua enorme spada,così cominciai a correre e lo presi in braccio due secondi prima che riuscisse a colpirlo ma,invece che colpire lui,colpì me con l'impugnatura altrettanto grande della sua spada e mi fece volare di parecchi metri in aria prima di schiantarmi al suolo con il volto verso l'altro per poter proteggere il bambino che avevo fra le braccia.
A terra aprii subito la gabbia che avevo costruito con me stessa e il bimbo scappò via mormorando un grazie con le lacrime di paura che scorrevano sulle sue guance.Stetti in quella posizione per distendere la schiena e sperare di non essermi rotta nessuna vertebra,ma il dolore che provavo era tanto da togliermi l'aria.
Sentivo i suoi passi avvicinarsi sempre di più e io cercvo in tutti i modi di riuscire almeno a girarmi di lato,ma il dolore mi paralizzava.
"Sakura-chan!" urlò quel qualcuno che non ero mai stata più contenta di vedere.
Naruto saltò fino a me e mi passò un pò del chakra di Kurama che servì come rigenerante e,dopo alcuni secondi,mi rialzai da terra più carica di prima.
"Grazie,Naruto"

Scrocchiai il collo guardando l'individuo sconosciuto che era di fronte a me e dopo averlo guardato con aria di sfida,spostai la mia attenzione alla figura alle sue spalle.
"Itachi!" cinguettai
"Evidentemente ai fatti male i tuoi calcoli!" continua riguardando il ninja.
"Cosa?E' impossibilie,Itachi Uchiha era morto!" urlò guardando il diretto interessato
"Tu non hai capito nulla di noi Uchiha" rispose lui

Impastai il chakra nel pugno e partii a tutta velocità scagliando prima un kunai per distrarlo e poi comparendogli di fronte prendendolo in pieno volto.
Venne spazzato contro il muro del palazzo degli Hokage e una notevole quantità di sague comiciò a scendere dal suo naso.
"Questo è per aver tentato di uccidere il mio compagno di squadra.E questo è per avermi dato del confettino!" dissi preparando un altro pugno e scagliandolo ora verso il terreno che comincò a tremare e proprio nel punto in cui si trovava l'uomo,cominciarono ad elevarsi pessi di pietra che poi gli caddero addosso sotterrandolo.
Le pietre però cominciarono a muoversi e da sotto ne uscì lo shinobi della nebbia completamente intatto e con la sua spada tra le mani.
"Stupida ragazzina" digrignò fra i denti prima di partire lanciato verso di me e io,non avendo la minima paura,cominciai a corregli incontro ma,a metà strada,una figura si intromise nel mio percorso bloccando la spada dell'avversario.
"Ecco proprio colui che cercavo!" disse ad un centimetro dal volto di Sasuke che,facendo fluire il chakra del fulmine all'interno della sua Kusanagi,riuscì a far indietreggiare l'uomo di un paio di metri.
"Spostati,questa battaglia l'ho iniziata e la finisco io!" affermai
"Se non sbaglio sta cercando me" ribattè
"Ce la posso fare da sola"
"Stai indietro,è troppo forte per una come te" disse senza girarsi mai dalla mia parte.
Questo era decisamente troppo.

Saltai sopra alla testa di Sasuke e,scomparendo a mezz'aria,ricomparii davanti al ninja della nebbia ferendolo con un kunai avvelenato.
Era uno di quei veleni che ero riuscita a creare basandomi su quelli iniettati nel corpo del moro da Orochimaru in modo che ne fosse immune.Era uno di quello che,appena fatta una ferita,ci metteva 15 secondi per infettare l'avversario e bloccargli tutti i moìuscoli acendolo irrigidiri e cadere al suolo.
"Sono ancora così inutile?" urlai girandomi verso l'Uchiha minore con l'odio negli occhi.
"Problemi in paradiso?" mi sussurrò una voce prima che la lama del mio kunai fosse inficcata nella mia schiena.
Tossi sangue e mi lascia andare a terra sulle mie ginocchia.Spostai la mia mano dietro alla ricerca della mia borsa e,quando mi accorsi di averla lasciata a casa,cominciai a sentire i nervi delle gambe tirarsi tanto da far male.
"Naruto vieni qui" urlai
Mentre i due fratelli si erano scagliati contro il ninja,Naruto corse da me e allungando la mano quel poco che riuscivo tirai fuori dalla sua borsa la provetta di antidoto che mettevo nelle sacce ad ognuno prima di partire per le missioni.La bevvi tutta d'un sorso e,in 10 secondi,i miei nervi tornarono nella oro posizione naturale.
"Come facevi a saperlo?"
"Ti metto una provetta di antidoto in tasca da anni tutte le volte in cui partiamo per le missioni,ma sapevo che tu non te ne eri mai accorto!" risposi
Lui rise e si portò una mano dietro alla testa e, dopo avermi aiutato ad alzarmi da terra,corremmo verso i fratelli per dargli una mano.
Itachi lanciava Katon che l'avversario respingeva senza problemi e Sasuke tentava di affondare la spada rivestita di fulmine in qualsiasi parte del suo corpo ma,tutte le volte in cui si trovava ad un passo dal colpirlo,lui riusciva a smaterializzarsi e ricompare da un'altra parte.
Il biondo si lanciò nella lotta mentre io stetti fuori per cercare di capire i suoi punti deboli che afferrai dopo pochi secondi:il corpo a corpo.
Escludendo lo scontro diretto in modo da evitare la sua lama,pensai ad una strategia che sapevo sarebbe funzionata alla grande.
"Prima regola:se vuoi attaccare per prima,distrai l’avversario scomparendo a pochi centimetri da lui per poi sfruttare l’effetto sorpresa ricomparendo dietro e a meno che non sia io,dovrà metterci alcuni secondi -che tu potrai usare per attaccare- per capire cosa è successo" erano parole di Itachi che mi rimbombavano nella mente mentre mi accingevo a fare ciò che mi aveva insegnato.Riuscii a colpirlo alla schiena mandandolo al tappetto ed evitando anche la spada di Sasuke e un rasengan di Naruto.
"L'allieva che supera la maestra" mi disse Itachi poggiandomi una mano sulla spalla
Mi girai verso di lui e sorrisi a quelle parole.Ero felice che almeno qualcuno mi riteneva brava.
"Complimenti Sakura-chan!" urlò il biondo
Sasuke si limitò a guardarmi in cagnesco perchè probabilmente avevo mandato a vuoto la sua occasione di colpirlo.Non esisti solo tu,pensai.
"Corro di sopra dall'Hokage a dirle che va tutto bene e di mandare gli anbu per portarlo via" disse Itachi prima di scomparire.

Stavo guardando e cercando di calcolare che danni avesse fatto quando mi accorsi,con la coda dell'occhio,che il tizio si stava rialzando dandoci la schiena evidentemente non avendone ancora prese abbastanza.
Naruto approfittò del momento di distrazione per scagliarsi alle sue spalle attivando un rasengan mentre correva ma,nel momento in cui si trovò ad pochi passi dal suo obbiettivo,questo sfoderò nuovamente la sua spada lo trafisse al livello del cuore.
"Ahahahaha,nessuno può battere Katsu!Ahaahahah" urlò lui con ancora il biondo infilato sulla sua lama.
"Un'altro ninja leggendario è appena stato abbattuto da una lama!Colui che ha sconfitto Madara ha appena fatto l'errore più grande che possa commette un ninja:non pensare!" continuò
Era impossibile,fino ad un momento prima era a terra o ora.

Naruto

Guardai la sua figura in quelle condizioni e il sangue che usciva da quelle ferite,e poi guardai la faccia inorridita di Sasuke.
Avrei voluto vedere qualcos'altro,ma il mal di occhi che mi colpì,mi costinse a chiuderli portando le mani sopra di essi urlando con tutto il fiato rimasto in gola.
Mi contorcevo dal male e smisi di farlo nel momento in cui il dolore svanì tutto d'un colpo.

Le facce fortemente spaesate di Itachi e di Sasuke che si era fermato nella corsa per sferrare il suo attacco,non me le sarei mai dimenticate per nessuna ragione al mondo.






Ehy guys,I'm back.
Allora?Curiosi eh?
Ahahaha a parte gli scherzi volevo ringraziare le uniche anime pie che mi hanno recensito lo scorso capitolo evorrei dirvi che sinceramente sono rimasta un pò delusa nel vedere un numero di recensioni così basso.Spero che almeno questo ne ottenga di più perchè davvero,io mi demoralizzo poi mi passano le voglie di scriveree nascono tante paranoie.
(Perdonate le paranoie del mio cervello)
Con affetto,
al prossimo capitolo,
Red-chan.

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Capitolo 24
*** 'Til I collapse. ***


Itachi si riprese dallo shock giusto in tempo per spostare Sasuke che,ancora immobile,avrebbe sicuramente perso la testa.Letteralmente.
"Katon:Goukakyuu no jutsu!" e Itachi sputò una palla di fuoco contro Katsu che lui evitò.
Naruto era ancora a terra incapace di muoversi per colpa di quella spada conficcatagli nel petto e se fosse rimasto ancora molto in quelle condizioni,il chakra di Kurama non sarebbe riuscito a curare la ferita e lui sarebbe...
No,non posso neanche pensarlo!
Scattai velocemente verso il biondo disteso dall'altra parte della piazza e dopo averlo messo su un fianco,spezzai l'estremità della punta e estrassi dal suo corpo la lama che gli era rimasta provocandogli un dolore atroce con conseguenza un urlo disumano.
"Scusami,dovevo" gli dissi mentre il chakra affluiva dalla mie mani alla sua ferita.
Lui aprì gli occhi piano,verso di me.
"Adesso dovrebbe arrivare Tsunade e ci penserà lei" continuai.
Dietro di me sentivo il rumore metallico dei kunai e le urla degli attacchi dei combattenti e io sarei dovuta essere li a dargli una mano,ma il mio ruolo di ninja medico ora era più importante.Il fatto però di non vedere i due fratelli e soprattutto il fatto di non saperli al sicuro mi mandava in ansia.
"Sakura-chan..."
"Naruto devi stare zitto,altrimenti farai sforzi e non riuscirò a chiuderti la ferita!" mentii cercando di evitare l'argomento che sapevo sarebbe uscito.
"Ma i..."
"Naruto!" l'urlo di una donna proveniente dal palazzo di fronte a me mi salvò.Finalmente l'Hokage era arrivata,e con lei Kakashi,e ora potevo lasciare il mio compagno in buone mani.
Stavo per urlare alla signorina di occuparsi del mio migliore amico,quando l'urlo di un nome mi paralizzò.
Il nome urlato era quello di Sasuke.

Mi girai lentamente e l'immagine che vidi mi impregnò il cervello.
Sasuke stava precipitando a terra da un'altezza pari alla sommità del monte degli Hokage,la maglietta era stracciata ed impregnata di sangue sulla schiena;si notava chiaramente che Katsu gli aveva provocato un gravissimo squarcio nella schiena.

Non potei evitare di urlare dal male provocato ancora una volta dai miei occhi.

"Sakura,cos'hai?" chiese il maestro Kakashi che si mise subito al mio fianco.
"Porti Naruto in ospedale" dissi riprendendomi dal dolore e guardandolo negli occhi.
Non gli diedi il tempo di dire nulla e corsi verso il moro,che non aveva ancora raggiunto il suolo,giusto in tempo per prenderlo e non farlo schiantare al suolo.Dopo di che lo poggiai a terra a pancia in giù.
"Porti via anche Sasuke!" urlai al maestro che aveva lasciato il biondo ad un anbu che sicuramente avrebbe raggiunto l'ospedale prima di lui.
"TU!" dissi indicando Katsu
"Oh,il confettino ha un talento nascosto a quanto pare!"
"Si,e anche una gran voglia di spezzarti l'osso del collo!" digrignai fra i denti
"Ahahahaha,mi spiace deluderti confettino!" disse tra le risate contraccambiando il mio sguardo omicida.
"Ti ho detto di non chiamarmi in quel modo!" ribadii
"Altrimenti,confettino?"
All'ennesimo riferimento la mia calma andò a farsi friggere e non ci vidi più dalla rabbia.
Partii a tutta velocità facendo scomparire i kunai che il ninja mi lanciava e,dopo alcuni passi cominciai a comporre i sigilli che avevo visto fare a Itachi.
"Katon:Goukakyuu no jutsu!" dissi copiando la tecnica nei minimi dettagli e riuscendo a prendere il mio avversario di striscio.Non era molto,ma era solo l'inizio.
Lui,grazie alla tecnica della sostituzione comparì alcuni metri più in là e io cambiai traiettoria dopo aver estratto il mio kunai dalla tasca e portandolo avanti in modo da colpirlo.
"Non mi prenderai mai!" urlò prendendomi in giro.
"Katon: Hōsenka no Jutsu" pronunciò Itachi vicino a me e una pioggia di fuoco si scagliò contro Katsu che venne colpito su metà del corpo ustionandolo su braccia e faccia.
"Kirigakure no Jutsu" disse l'uomo.
Uno spesso strato di nebbia cominciò a formarsi intorno a noi e mi ricordai di quella tecnica.L'avevamo incontrata la prima volta prima di essere stati attaccati da Zabuza e mi ricordavo bene come Kakashi-sensei era riuscito ad annullarla,così mi apprestai a fare la stessa cosa ma venni interrotta dall'arrivo del sensei che fece tutto lui risucchiando la nebbia con il suo kamui.
"Mi devi raccontare qualcosa,Sakura?" disse beffardo
Voltai lo sguardo dalla sua parte e gli sorrisi e poi feci lo stesso dall'altro lato perchè anche Itachi ci aveva raggiunti.
"Che ne dite di farla finita?Voglio vedere come sta Sasuke" propose il moro
"Lasciate fare a me" proposi scrocchiandomi il collo.
"Sakura,dovresti aver imparato che la vendetta non è una bella cosa" suggerì Itachi.
"In teoria si," affermai sistemandomi i guanti
"ma in realtà ti fa stare proprio bene" finii il discorso mentre mi lanciavo contro Katsu.

Corsi di fronte a lui ed evitai tranquillamente la sua spada che,nel frattempo,si era ricostituita.
Sparii proprio di fronte ai suoi occhi e ricomparii alle sue spalle,in aria,puntando il kunai contro la sua gola e riuscii a ferirlo quasi recidendo la carotide,ma volevo farlo soffrire come lui aveva fatto con Naruto e Sasuke.
Affondai un mio pugno nello stomaco,e poi un altro,un altro ancora,uno sotto al mento che lo fece sollevare alcuni centimetri da terra e,nello stesso punto,gli tirai un calcio lanciandolo parecchio in aria.
Non gli diedi neanche il tempo di cadere che,saltando in aria,gli tirai un altro calcio dall'alto verso il basso provocando un cratere nella piazza.
"Sakura smettila,ormai è quasi morto!" mi urlò il moro dall'altra parte della piazza rispetto a dov'ero.
"Hai ragione Itachi,è quasi morto!" risposi.Così era questo quello che Sasuke aveva provato per la maggior parte della sua vita.
"Questo è per Naruto." dissi prendendolo per il bavero della magli e alzandolo con una mano.
"E questo è per tutto ciò che mi hai fatto!"
Lui,vedendo che non stavo facendo nulla,alzò lo sguardo verso il mio e io ne approfittai per dargli il colpo finale.
Lo lanciai in aria e mi avviai verso Itachi e Kakashi.A metà percorso sentii un tonfo abbastanza rumoroso dietro alle mie spalle.
"Io l'avevo detto che non avevo bisogno di nessuno!" dissi alzando le braccia al cielo.
"Per una volta sono stata io a salvare loro e non sono mai stata così fiera di me stessa in vita mia." continuai
Avrei voluto continuare il mio discorso,ma ancora una volta fui costretta a cacciare un urlo e il dolore era talmente forte da farmi crollare a terra sulla mie ginocchia.
"Sakura,Sakura cos'hai!" disse il maestro scuotendomi per le spalle.
"E' normale che faccia male le prime volte,soprattutto visto quanto lo ha messo sotto sforzo!Io la prima volta che lo sviluppai non potei aprire gli occhi per due giorni,però ero davvero contento di aver sviluppato lo sharingan a 10 anni."

Dopo le parole di Itachi,l'unica cosa che sentii fu un fischio assordante.
Poi il vuoto.








Ehy guys,I'm back.
Allora,piaciuto il colpo di scena?
Se volete scoprire cosa è successo ai due bei giovani e agli occhi di Sakura non dovete fare altro che continuare a leggere.
(scusatemi se il capitolo è un pò più corto del solito)
Ringrazio con tutto il mio cuore i miei recensori aficionados e,mi raccomando,continuate eh!

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Capitolo 25
*** Think about the heroes saving life in the dark. ***


Mi svegliai in un posto in cui il silenzio e il buio regnavano sovrani e,essendo che qualcosa mi impediva di aprire gli occhi,stavo cominciando a preoccuparmi.
"Stai bene?" mi chiese il maestro Kakashi appena entrato nella stanza.
"Si,anche se non vedo nulla"
"Ino ti ha fasciato gli occhi e ha detto che avresti saputo da sola quando togliere la fasciatura,raccomandandomi di specificarti di non cercare di fare la forte e togliertela prima del previsto altrimenti potresti avere complicazioni."
"Dopo aver avuto sia Sasuke che Itachi sotto le mie cure per colpa dello sharingan so bene cosa devo fare e,soprattutto,devo dare pienamente ragione a Ino.Comunque,dove sono?" chiesi alzandomi da quello che doveva essere un lettino.
"Nel tuo ufficio,Itachi ha detto che saresti stata meglio se ti fossi svegliata senza un spiraglio di luce che ti desse fastidio."
"E Naruto?Dov'è?Come sta?"urlai quasi.
"E' nella stanza numero 7 del reparto terapia intensiva;sta bene,dopo che tu gli hai estratto la katana dal petto,Tsunade l'ha portato subito in ospedale e operato d'urgenza anche se Kurama aveva già fatto metà del lavoro fortunatamente.Probabilmente lo dimettono tra un paio d'ore."
Tirai un sospiro di sollievo sapendo di essere stata utile per lui ricambiando almeno per una volta tutti i favori che gli dovevo.
"Voglio vederlo."
"Ma non credi che..."
"Non intendevo vederlo,le bende probabilmente le toglierò stasera a casa,voglio solo parlare con lui." chiesi
Kakashi si mise una mia mano sulla sua spalla e mi portò al piano superiore dove si trovava Naruto.Durante il viaggio pensai che davvero qualcuno ce l'avesse con me;non potevano metterlo in un'altra camera con tutte quelle che esistevano?Perchè dovevano metterlo proprio nella stanza che per ore era stata la fonte delle mie e delle paure di qualcun altro?
"Comunque anche se Sasuke se la caverà." disse il maestro interrompendo i miei pensieri.
"Ah,sono contenta per Itachi."
"In realtà lui è quello che sta peggio.Con te e Naruto fuori gioco e con suo fratello in sala operatoria da quando l'ho portato via io dalla piazza,quindi circa due ore fa,non sta facendo altro che impazzire."
Per un attimo,alla notizia che Sasuke era in sala operatoria da due ore,il mio cuore ebbe un sussulto e tutti i miei muscoli si contrassero fino a farmi quasi male.Quei maledetti volevano farmi metabolizzare davvero la notizia e impormi che di lui mi importava ancora qualcosa,anche se ce la stavo mettendo tutta per far finta di nulla.
Kakashi-sensei se ne accorse subito.
"Ce la farà.Il colpo di Katsu gli ha sfiorato l'ottava e la nona vertebra e gli ha provocato un profondo squarcio al livello del polmoni,ma per fortuna l'hai preso altrimenti difficilmente si troverebbe in quella sala operatoria.Ora devi stare calma che si aggiusterà tutto nel migliore dei modi,Sasuke starà bene e tornerà ad essere il solito e a poter fare le solite cose."
"Bene,anche se a me interessa poco." dissi decisa
"Come vuoi,comunque siamo arrivati da Naruto.Io intanto vado a cercare Itachi "

Bussai alla sua porta e aprii senza aspettare una sua risposta,tanto non avrei potuto vedere nulla e molto probabilmente stava dormendo.
"Sakura-chan!" urlò correndo verso di me e stritolandomi in un abbraccio
"Baka,tu dovresti essere nel letto!" gli dissi cercando di prenderlo in testa con un pugno che schivò tranquillamente.Sia dannata questa stupida benda!
"Ahahaha Sakura-chan,dovresti metterla più volte la benda almeno riesco ad evitare i tuoi pugni" disse ridendo
"Vedi te appena la tolgo stasera!" dissi agitando in aria il pugno.Naruto intanto si era seduto sul suo letto.
"Come stai?Anche se sento che Kurama ti ha già rimesso totalmente in sesto." dissi andandomi a sedere sul letto vicino a lui.
"Sto benissimo,grazie ancora per avermi salvato.Tu?"
"Io cosa?"
"Tu come stai?Sia psicologicamente che fisicamente intendo." "Il dolore alla spalla e i graffi del vetro sono passati grazie al chakra di Kurama che mi hai passato oggi pomeriggio,gli occhi stanno bene anche se terrò questa benda fino a stasera se non fino a domani mattina.Ino ha detto che la situazione potrebbe peggiorare se dovessi toglierla prima."
"Per il resto?"
Cosa avrei dovuto rispondergli?Che stavo davvero bene e che Sasuke non era più nella mia testa e nel mio cuore?Che il mio cuore non era più in mille pezzi?
Non mi andava per nulla di mentire ancora al mio migliore amico.

"Sakura,Naruto!" urlò Itachi spalancando la porta.
"Ehy Itachi!" risposi girando la testa dalla parte da cui proveniva la sua voce.
"State entrambi bene?"
"Si,Sasuke?" chiese il biondo
"Lo stanno portando qui,è appena uscito dalla sala operatoria.Per fortuna è andato tutto bene." disse con un sorriso a 32 denti il moro.Si vedeva proprio che voleva un bene immenso al fratello che se a volta lo avrebbe picchiato per fargli capire certe cose.
Due infermiere fecero capolino sulla soglia della porta e spinsero il letto con sopra adagiato il moro che,ancora sotto effetto dell'anestesia,se la dormiva bellamente sdraiato su un fianco in modo da non schiacciare i punti che aveva sulla schiena.Avrei voluto vedere il sorriso che sicuramente era dipinto sul suo volto grazie all'anestesia,ma forse era meglio così.Faceva sicuramente meno male al cuore.
Sistemarono il suo letto vicino a quello di Naruto ed uscirono dalla nostra stanza dando il cambio a Kakashi che era appena tornato.
"Allora?" chiese il maestro sistemandosi probabilmente sul davanzale della finestra su cui era solito sedersi.
"Allora cosa?" chiese il biondo
"Penso che Sakura abbia qualcosa da raccontarci" continuò l'argenteo
Sentivo tutti gli occhi presenti in quella stanza puntati su di me.
"Penso che una spiegazione vi sia d'obbligo" presi a parlare mentre il flashback di quel giorno si fece vivo nella mia testa.
"Io e Obito avevamo appena salvato Sasuke dalla realtà parallela in cui l'aveva cacciato Kaguya e,come ben sapete,mi prese al volo prima di finire svenuta a terra non riuscendo così a riportarlo indietro.Mentre voi eravate a salvare il mondo e a preoccuparvi del nemico,Obito mi ha tenuto vicino a lui un paio di minuti prima di parlare con te e con lei." dissi cercando di indicare il biondo e il maestro che non vedevo ma riuscivo a percepire.
"Mi ha detto che gli ricordavo tanto Rin e che Sasuke gli ricordava tanto Kakashi e,sapendo bene che sarebbe morto mi ha voluto lasciare un regalo in modo da fare ciò che il maestro gli aveva promesso da piccoli;ossia salvare Rin.Solo che adesso i ruoli erano invertiti.Sasuke avrebbe avuto modo di salvarmi visto gli occhi che aveva,ma essendo che io non avevo molto oltre alla mia forza e che lui sapeva che un giorno sarebbe stato il mio turno di salvarlo,mi diede la specialità innata degli Uchiha."
"Ma se poi gli occhi li ha lasciati al maestro e i tuoi erano del solito verde acceso,come ha fatto?"chiese Naruto.
"E' una tecnica segreta che stava progettando da anni.Pensava che in questo modo sarebbe riuscito a riportare in vita Rin,ma ha pensato che sarebbe stata più utile a me.E' un patto di sangue o meglio,si può applicare una volta trasferito un pò i sangue Uchiha all'interno di un altro corpo.Essendo un medico non ho fatto fatica ad estrarre il sangue di Obito e,dopo averlo unito al mio,mi ha applicato un sigillo che si sarebbe attivato solo nel caso in cui Sasuke,o chiunque fosse importante per me, fosse stato in grave pericolo e mi avrebbe dato la possibilità di sviluppare lo sharingan.In teoria doveva fermarsi comunque a due tomoe,il fatto che entrambi i miei compagni di squadra fossero stati in pericolo ha fatto si che si sviluppasse il terzo tomoe."
Mi alzai dal letto dando le spalle ai presenti e tirai su i capelli mostrando il sigillo di Obito.
"Il fiore di ciliegio rosso dentro a quel cerchietto nero sarebbe il sigillo.Il disegno all'interno varia a seconda della persona a cui viene applicata la tecnica e non penso che ci voglia una spiegazione del perchè il mio simbolo sia quello.E' posto in prossimità della seconda vertebra in quanto è quella da cui partono i comandi relativi agli occhi e ai nervi ottici."
Ero ancora girata di schiena quando sentii un altro paio di occhi puntati su di me,ma visto che nessuno diceva nulla,pensai che forse era solo una mia impressione.
"Sono stupito da quanto sia cambiato Obito solo vedendo voi tre.Dopo aver quasi distrutto il mondo,gli è bastato vedere voi tre tornare al lavoro come un tempo e ha cambiato idea,anche se un pò lo capisco.Sembrate la reincarnazione del team Minato solo molto più forti.Sono davvero orgoglioso di voi,e del mio migliore amico."
"Oh sensei,non la faceva così tenero!" se ne uscì il biondo
"Comunque tutto torna,durante la mia permanenza nell'Alba avevo sentito dallo Zetsu che stava facendo delle ricerche riguardanti la possibilità di "trapiantare" lo sharingan attraverso il sangue a persone che non provenivano dal nostro clan.Sarebbero stati individui definiti come ibridi,ma era comunque una cosa interessante." disse Itachi
"Sappi che le prime volte farà male e non so se riuscirai a gestirlo da sola,ma ti darò una mano.Dopotutto l'esperienza insegna,mi spiace solo non esserci stato per lui." continuò indicando con un cenno del capo il fratello sdraiato a letto dietro di lui.
"Guarda il lato positivo Sakura-chan,in qualsiasi caso fai parte della famiglia Uchiha come hai sempre desiderato da piccola" esordì il baka,perchè in quel momento non c'era altro modo di definirlo se non Baka.
Approfittai della sua vicinanza per stampargli uno dei miei soliti pugni sulla sua testa mentre Itachi rideva e almeno Kakashi cercava di trattenersi con pessimi risultati.
"Eheh,mi sa che questa me la sono cercata"
"Ehy teme,sei sveglio!" continuò urlando poi.
"Il tuo senso dell'ovvietà mi stupisce tutte le volte." rispose il moro,completamente apatico e con la voce di chi era già da un pò che era sveglio dopo l'anestesia.Forse la sensazione che provavo non era poi così sbagliata.
"Otouto,come stai?Ah,non puoi girarti altrimenti rischi di riaprirti i punti"
"Sto bene"
"Devi ringraziare Sakura-chan per averti salvato il culo ancora una volta!" disse l'Uzumaki.
"Tsk,perchè quella benda?" chiesi uccidendo qualsiasi velo di curiosità che possa girarsi dietro ad una frase del genere.
"Sakura ha sviluppato lo sharingan grazie essenzialmente a voi due idioti che vi siete quasi fatti battere da un nukenin della nebbia ma,soprattutto grazie ad Obito."
"Tsk,adesso lo avranno anche cani e porci"
Mi alzai dal letto di Naruto e,percependo la posizione di ogni individuo dentro alla stanza,andai fino al letto di Sasuke e gli diedi una spinta fino a farlo girare con la schiena sul letto provocandogli una fitta di dolore che cercò di nascondere.Probabilmente in volto era riuscito a nascondere tutto,ma il suo chakra mi avevo mostrato chiaramente quanto gli avessi fatto male.
"Sono l'unica,e se non fosse stato per me saresti nel primo posto in cui Katsu ti ha cercato,Uchiha." dissi prima di andarmene e sbattere la porta.

"Lascialo stare,deve sbollire l'orgoglio!"
"Ah,che vada pur al diavolo.Io ho chiuso." risposi ad Itachi alzando la voce quel tanto perchè riuscisse a sentirmi anche il diretto interessato dentro alla stanza
"Sakura..."
"No,Sakura un corno.Da oggi il capitolo Sasuke è chiuso,costi quel che costi."
"Vieni dentro almeno a salutare Naruto e poi andiamo a casa,giuro."
"Non aspetti che lo dimettano?"
"No,tanto lo dimetteranno tra un paio d'ore grazie al chakra di Kurama e intanto ne approfittano per fare un controllo a Naruto."
Entrai mano a mano con Itachi per riuscire ad entrare nella stanza senza combinare danni dovuti alla mia momentanea cecità e salutai il biondo.
"Ci vediamo a casa.Ciao otouto,ciao Naruto."
"A dopo ragazzi!"
"Tsk.."
"Ciao Naruto.Uchiha"
Uscii da quella dannata stanza a testa alta.

"Finalmente siamo a casa,hai fame?" mi chiese dopo avermi lasciato vicino al divano su cui mi sedetti.
"No,però mi alzo per farmi un tè!" risposi
"Non ti azzardare neanche a muoverti dal divano ok?Per una volta faccio io anche perchè voglio vederti a versarti l'acqua calda nel bicchiere dopo." scherzò il moro
"Stavo appunto pensando di togliermi la benda e poi farmi il tè!"
"Aspetta ancora un'oretta.Il tempo che faccia più buio e poi potrai togliertela tranquillamente con il 70% in meno del dolore che avresti se lo facessi ora."
"Ok,hai vinto."
Itachi mise il bollitore dell'acqua calda sul fornello e,dopo che cominciò a fischiare ne mise un pò nella mia tazza con le foglie di tè verde e pò nella sua che,dall'odore,doveva essere un caffè forte.Molto forte.
Si sedette sul mio stesso divano di fronte a me e mi porse la tazza con il liquido fumante che più amavo al mondo.
"Allora piccolina,com'è avere lo sharingan?" chiese sorseggiando il suo caffè
"Ti fa sentire forte anche se fa un male atroce!" risposi
"Tu hai avuto la fortuna di averlo sviluppato adesso.Quando io e Sasuke lo sviluppammo eravamo molto più piccoli e il dolore sembrava amplificato a mille.La prima volta fu un'esperienza orribile!"
"Mi dispiace solo non esserci stata.Per te intendo,ti dovrei tanti di quei favori da riempirci un libro!"
"Come stai?" chiese
"Bene,gli occhi non fanno male!" dissi sorridendo con la tazza fra le mani
"Non intendevo gli occhi" rispose
"Sto bene!" per fortuna non riusciva a vedermi gli occhi altrimenti avrebbe capito che gli stavo mentendo

"Sakura,so che stai mentendo.Stai bene?"
"No,no che non sto bene.Sono distrutta,rotta,sto perdendo pezzi di me stessa negli angoli bui della mia vita.Sono un completo disastro che non starà mai bene.Dicono che sia il cuore a spezzarsi,ma io sento dolore in ogni parte,fibra,muscolo del mio corpo.Pensavo mi amasse,e forse è proprio questo quello che fa più male..."
"Non distruggi la persona che ami,sai..." continuò al mio posto
"Non starò mai bene..." continuai sentendo le bende inumidirsi
Itachi poggiò la mia e la sua tazza sul tavolino e,con estrema delicatezza,cominciò a sciogliere la benda che riparava i miei occhi.
Io lo lasciai fare.
La tolse completamente appoggiandola sul tavolino vicino alle tazze e decisi che finalmente potevo riaprire gli occhi che ormai nuotavano nel mare di lacrime che aveva cominciato a straripare sulle mie guance.
"Tu starai bene" disse prendendomi il volto fra le mani e asciugandomi le lacrime con i pollici.
Io in risposta scossi la testa.
Avvicinò il suo viso al mio e poggiò la sua fronte alla mia facendo sfiorare i nostri nasi.
"Lo sai che ti voglio bene,vero piccolina?" disse sorridendo
Annuii con la testa continuando a piangere.
"Non mi lasciare,so di sembrare noiosa ma ti prego..."

Un applauso riecheggiò nella stanza.

"Complimenti,passi proprio da uno all'altro eh?Naruto allora non aveva tutti i torti;l'unica cosa che ti interessa è proprio far parte della famiglia Uchiha,non importa come!" alzò la voce colui che in teoria doveva essere ancora in ospedale.
"Stai zitto Otouto." disse il fratello maggiore staccandosi dalla mia fronte e voltando il viso verso il retro del divano dove c'era il corridoi che proveniva dalla porta.
"Non darmi ordini quando l'unica cosa che fai e ignorarmi.Quella più importante per te si è capito che è lei.Perchè non vi baciate?"
"Otouto stai tirando la corda"
"Ahahaahah ma vi siete visti?Tu parti per portarmi a casa mio fratello dicendomi che sei innamorata di me e poi ti innamori di lui?!"
"Io non sono innamorata di Itachi,sono solo stufa di essere presa per il culo!"
"No,tu sei solo una ragazza a cui interessano gli "affari"" disse marcando bene l'ultima parola
"Ehy teme!" disse Naruto con un tono di rabbia nella voce
"Sasuke,dovresti smettere di sputare sentenze,soprattutto su Sakura!" Itachi intanto si era alzato ed ora era di fronte al fratello
"Altrimenti che fai,difendi la tua ragazza?"
"No,difendo una ragazza che hai preso fin troppo per il culo" sputò al fratello ormai ad un palmo di naso
"Non ti avvicinare Itachi!"
"Altrimenti?" rispose avvicinandosi
"Ehy,ehy,ehy state calmi!Questa casa è sopravvissuta ad una guerra,non reggerebbe a voi due" disse il biondo mettendosi in mezzo e cercando di spingere il più piccolo contro il muro opposto.
Io mi alzai e presi il braccio del maggiore tra le mie mani e lo cercai di tirarlo indietro mentre continuavo a sussurrargli di stare calmo.
"Oh brava,continua così.Magari lui è così idiota che ti bacia."
"Senti Uchiha!"dissi girandomi e avvicinandomi al suo dannatissimo volto.
"Punto uno:scendi dal piedistallo.
Punto due:ho fatto tutto quello che volevi e non è servito a nulla.
Punto tre:io ti amo ma adesso ne ho davvero piene le palle di te.
Punto quattro:sei talmente infantile da ridurti a mettere in atto questa scena per attirare un pò di attenzioni su di te.
Punto cinque:dammi ancora una volta della poco di buono e ti ritroverai a mangiare ogni singola scheggia di legno di questo posto."
Si liberò facilmente dalle braccia del suo migliore amico e si precipitò di fronte a me sostenendo il mio sguardo pieno d'odio.


Mi strinse fra le sue braccia,forte,e mi baciò la fronte.
Stavolta o mi bacia o mi ammazza,pensai.








Ehy guys,I'm back.
Dirvi che per scrivere questo capitolo ho dovuto fare appello a tutta la mia fantasia risulta ancora riduttivo.
Molto riduttivo.
Avete scoperto perchè Sakura ha lo sharingan e penso che non sia poi un'idea così bacata,almeno a me così sembra.
Ringrazio infinitamente tutti quelli che nonostante mi fossi condannata al rogo mi hanno sostenuta e tirata giù da quel palo prima di prendere fuoco.
Recensite,recensite,recensite che mi piacerebbe molto sapere il vostro parere.
Con affetto,
al prossimo capitolo,
Red-chan.

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Capitolo 26
*** I know that it's long gone. ***


I know that it's long gone.


Sasuke mi baciò la fronte e io rimasi impietrita,non poteva davvero essere successo.
E così infatti era;quella scena continuava a ripetersi così capii subito che qualcuno mi aveva rinchiuso in un'illusione,qualcuno che sicuramente non era il ragazzo a cui avevo urlato in faccia alcuni momenti prima altrimenti mi sarei vista il suo braccio nel petto,ancora una volta.
"Disperdi!" dissi componendo il sigillo con le mani ma,essendo un genjutsu attuato da un Uchiha del calibro di Itachi,ci sarebbero stati solo due modi per romperlo,e uno contemplava la sua morte e,piuttosto,sarei rimasta in quel circolo fino alla fine dei miei giorni.
Mi ricordai di quando io e Sasuke eravamo stati rinchiusi nell'illusione di Orochimaru da cui riuscimmo a scappare solo perchè lui si piantò un kunai nella gamba,ma non avendo a disposizione nessun tipo di arma,anche quella scappatoia era inutile.
Continuai comunque a cercare un modo per uscire da lì.
Sasuke mi abbracciava e mi dava un bacio sulla fronte continuamente,ogni minuto ricevevo un suo dannatissimo bacio che bruciava più dell'acido che mi era finito sul braccio in guerra,bruciava più di lasciare la mano sul fornello.
Aveva cominciato a fare talmente male che cominciai ad allontanare Sasuke da me inutilmente e cominciai ad urlargli di starmi lontano mentre stringevo così forte i pugni da arrivare a farmi sanguinare.
"Sakura-chan!" mi chiamò Naruto poggiando una mano sulla mia spalla.Avevo capito che ero stata intrappolata in un'illusione così mi appoggiò la sua mano interrompendo il mio flusso di chakra con il suo annullando così l'illusione.
"Grazie." dissi guardandomi le mani piene di sangue.
Alzai il volto e notai che in casa non c'era nessun altro oltre a noi.
"Dove sono finiti?" chiesi preoccupata
"Sono fuori e se le stanno dando di santa ragione,per fortuna si volevano bene!Io ho cercato di tenere lontano il teme,ma da solo era un pò complicato tenere calmi due Uchiha." rispose
Mi girai verso la porta finestra e cominciai a correre verso l'uscita che dava sull'enorme giardino della villa.
I due fratelli stavano combattendo con l'odio reciproco negli occhi e questa cosa mi stava spaventando a morte;sapendo il bene che si volevano mi risultava difficile credere davvero che non fosse questa un'illusione,ma l'intensità degli insulti e delle parole che l'uno diceva all'altro era talmente spaventosa da farmi credere che fosse ero,che soprattutto dovevo fare qualcosa per fermarli.
Non mi fermai neanche quando feci un balzo finendo così in mezzo ai due che,dopo essersi allontanati,stavano partendo all'attacco per scontrarsi nuovamente.
"Fermi!" urlai allargando le braccia con i palmi delle mani rivolti verso loro.
"Vattene!" mi rispose Sasuke
"No,dovete smetterla!Tutti e due!" dissi guardando in faccia sia l'uno che l'altro.
"Tu!" urlai puntando il dito rivolto verso il fratello minore.
"Devi smetterla di risolvere qualsiasi cosa in questo modo.Sono stufa di dover essere sempre io quella che vi fa litigare e che deve anche calmarvi,come se con te e Naruto non l'avessi già fatto abbastanza.Dovresti fare un esame di coscienza sai?Metterti davanti allo specchio e guardare cosa sei diventato!"
"Lo specchio che tu hai rotto in mille pezzi?"
"No,uno specchio intero per riuscire a vedere tutto l'insieme.Ti ho amato per anni e molto probabilmente infondo ti amo ancora,ma sono stufa di farmi prendere per il culo.Hai fatto più danni in questi mesi in cui sei tornato che in tutti gli anni che sei stato via sai?!Hai spezzato il legame che ti univa a Naruto,hai spezzato il mio cuore e hai ucciso tuo fratello perchè secondo te le parole non volevano dire niente.Perchè secondo te le parole non vogliono dire niente,altrimenti quelle che mi hai detto quel giorno non le avresti mai dette,non mi avresti mai detto che mi amavi!"
"Dovresti crescere e mettere da parte quel tuo dannatissimo orgoglio.Perchè non dici agli altri cosa hai fatto l'altra notte?"
"Oh sta zitta!" mi urlò di rimando con uno sguardo terrificante.Ma non per me
"Non lo dici perchè potrebbero dire "ehy complimenti,finalmente ti sei svegliato e le hai dato una mano" e tu sei terrorizzato che qualcuno ti possa considerare umano vero?Mi hai aiutato,mi hai cacciato sotto la doccia con te per farmi riprendere e ci siamo addormentati insieme e tu mi spieghi che problema ci sia ad ammetterlo o a dirlo almeno a tuo fratello e al tuo migliore amico?" dissi alzando le braccia al cielo disperata.
Per lo meno adesso stava zitto.
"E tu!" mi girai verso Itachi indicandolo a sua volta.
"Devi smetterla,non hai ancora imparato che non parlare con Sasuke porta solo a combattere?E te l'ho già detto,io so salvarmi da sola!"
"Ancora con questa frase" dissero all'unisono per poi guardarsi
"Almeno su una cosa siete d'accordo.Su un concetto che per anni avete sostenuto e vi ha abbattuti."
"Tu ti sei portato il fardello dello sterminio del clan sulla schiena per anni arrivando a farti uccidere,e tu hai reciso tutti i legami che avevi qui a Konoha perchè dovevi vendicare mezzo mondo totalmente solo." continuai.
"Adesso basta,smettetela di ridurvi in questo modo che questa casa dovrebbe essere rispettata anche se sembra che vogliate proprio farla a pezzi.Io vado a dormire"
"Sakura...." pronunciò il minore
"No,Sakura un corno.Io con te ho davvero chiuso."
"Non puoi bloccare il tuo amore da un giorno o l'altro."
"Non posso,ma posso provarci."
"Vuol dire che non mi hai mai amato allora!" disse con un ghigno malefico dipinto sulle sue labbra
"Certo,diamo ancora la colpa a me giusto perchè non me ne hai mai data.Il tuo amore mi ha quasi ucciso,letteralmente!"
"Un cuore infranto non ha mai ucciso nessuno!" lagnò
"Un cuore infranto no,ma tu non hai idea di quello che mi è successo per portarti a casa il tuo amato fratellone!"
"O poverina,ha dovuto camminare!" scherzò
"Chiedi a Itachi di farti guardare i suoi ricordi prima di dire stronzate!" dissi mentre il suo sguardo cambiava da spavaldo a leggermente preoccupato.
"Mi hanno quasi stuprato per colpa tua,sai?Un tizio mi ha tenuto legata per tre giorni nei quali ero svenuta e non voglio neanche immaginare cosa mi abbia fatto,ma sono sicura che se non fosse arrivato lui avrebbe fatto ciò che voleva.E..."
A quella lettera mi fermai come feci la sera della festa mentre stavo parlando con Itachi.Mi girai verso di lui e lo guardai cercando qualcosa che mi potesse dare la forza per dire a loro due cosa avevo fatto ampliando sia la sua conoscenza che quella del biondo che,dietro di me,se ne stava in piedi a osservare la scena.
Itachi annuì con la testa.
Strinsi gli occhi e i denti cercando di parlare senza sprofondare in qualche angolo buio in agguato pronto a risucchiarmi.
"Mi sono quasi uccisa..."
"Cosa?" chiese Naruto shockato alle mie spalle mentre Sasuke strinse i denti impercettibilmente.
"Si,prima di tornare a casa Itachi se n'era andato dicendomi di non voler tornare al villaggio e pensai che fosse colpa mia,la notizia che Sasuke stava peggiorando mi distrusse lasciandomi senza più speranze.Sono andata ad un laghetto dove senza pensarci ho cacciato la testa sott'acqua e liberato tutto l'aria che avevo nei polmoni.Sono arrivata al punto di avere le allucinazioni e di non sentire e vedere più nulla,ma lui è arrivato in tempo per tirarmi fuori prima che morissi."
"E' grazie a lui se ora siamo qua,entrambi."
Mi girai e presi a camminare lentamente fino alla porta finestra dove mi fermai e mi girai a guardarli tutti e tre.
Dovevo averli shockati abbastanza.

Salii le scale facendo passi così pesanti che neanche un uomo diretto al patibolo faceva e mi diressi in camera mia.Chiusi la porta alle mie spalle e mi ci appoggiai contro con la fronte.
Mi ero appena liberata di un fardello enorme per solo due persone e in teoria sarei dovuta stare meglio,ma mi sentivo solo un schifo assurdo perchè finalmente avevo metabolizzato cosa era davvero successo e che ormai il capitolo Sasuke Uchiha si era appena concluso ponendo la parola fine seguita da puntini di sospensione.

Mi spogliai e misi la maglia del pigiama che consisteva in una vecchia maglietta di Itachi abbastanza grande da coprirmi anche metà coscia,visto il caldo che faceva era anche abbastanza per coprirmi.
Mi stavo raccogliendo i capelli in un treccia quando,da sotto la porta,qualcuno fece scivolare un bigliettino che presi e lessi.

Vieni da me,per favore.
-I.

Perchè non poteva semplicemente parlarmi?Forse probabilmente l'aveva fatto solo per lasciarmi sola e farmi decidere senza obbligarmi a parlare con lui nel caso in cui non avessi voluto.
Uscii dalla mia camera e mi diressi verso la sua porta di fronte e,prima di entrare bussai.
"Sono io" risposi alla sua domanda,lui mi disse di entrare.
Mi girai per chiudermi la porta alle spalle e incontrai lo sguardo di Sasuke che era appena salito dal piano inferiore.Per un attimo il suo sguardo cercò il mio e mentre lo ricambiavo,riuscii a leggere la domanda che mi stava ponendo.Chiusi la porta non interrompendo mai il contatto con quelle pozze nere.

"Cosa vuoi dirmi?" chiesi al moro seduto sul suo letto appoggiato al muro.
Inizialmente non rispose,si limitò a battere con la mano il posto sul letto vicino a lui e io andai a sedermi.
"Allora?" chiesi guardandolo di profilo perchè continuava ad osservare il muro di fronte a lui.
"Scusa se per essere stato un idiota,ancora"
"Tu non sei un'idiota Itachi!"
"Si,perchè non mi sono fidato di te e ho fatto ancora di testa mia"
"Io so salvarmi da sola..."
"Sakura...."
"Che c'è?L'avete sostenuto per anni perchè non posso sostenerlo anche io?"
"Perchè hai visto che fine abbiamo fatto,entrambi!"
Lui si girò verso di me e io incatenai il mio sguardo al suo.I suoi occhi erano neri,ma non profondi come quelli di Sasuke,era quel nero che ti dava il senso di pieno e non di solitudine come quelli del fratello minore.
"Sakura,tu starai bene..."
Scossi la testa.Da sola non sarei mai stata bene.
Lui non aggiunse più nulla e si avvicinò pericolosamente al mio volto mantenendo il contatto con i miei occhi per alcuni istanti,poi annullò le distanze posando le sue labbra sulle mie.
Labbra così diverse da quelle di Sasuke che sapevano di menta.
Labbra che,diversamente dalla prima volta in cui le sentii al lago,sapevano molto più di liquirizia e molto meno d'acqua.

"Itachi..." sussurrai staccandomi un paio di millimetri e portandomi una mano sulle labbra.
"Scusami,io,io non cosa cosa mi è preso" cercò di giustificarsi.
Mi alzai dal letto diretta verso la porta accelerando il passo trovandomi quasi a correre nel corridoio dopo aver quasi sbattuto la porta della camera di Itachi.
Entrai in camera di spalle guardando in corridoio se qualcuno era uscito dalla sua camera,quando andai a sbattere contro qualcosa o meglio,qualcuno.
Lo fissai negli occhi per interminabili minuti sentendomi peggio di quanto mi fossi mai sentita in tutta la mia vita.
Avevo appena baciato suo fratello e causato quasi una guerra tra i due.
Lo avevo abbandonato in giardino coprendolo di tutte quelle parole che non ero mai riuscita a dirgli.
Gli avevo riempito la testa della mia voce che gli ricordava che non lo avrei mai più amato.

Ma lui era lì,davanti a me ora.


Ero pienamente sicura che le mie gambe sarebbero cedute,ma dovevo far finta che di lui non me ne importasse molto.
"Cosa vuoi?" chiesi cercando di essere dura e nascondendo i sensi di colpa
"Devo parlarti!"
"Ora?Cos'è,ti mancano le attenzioni?" dissi assottigliando lo sguardo e cercando di convincerlo.
"Sakura ascoltami!" disse prendendomi per le spalle e guardandomi negli occhi.
I suoi occhi avevano la stessa luce di quando gli avevo comunicato che avevo trovato un modo per curarlo tempo prima mentre i miei cercavano di diventare illeggibili.
"Perchè sei qui?" chiesi con il senso di colpa che ormai prendeva il possesso del mio corpo.
"Perchè se non ci provo ora,mi arrenderò per tutta la vita" disse
Il mio cuore a quelle parole perse parecchi battiti.

Se solo me lo avesse detto prima.
Cercò di tirarmi a se e sarebbe stata la cosa più bella del mondo.
"Sasuke..." lo chiamai alla distanza di una spanna dal suo volto.Lui alzò gli occhi dalla mia bocca sui miei.

"Ho appena baciato Itachi..."

Due secondi dopo di fronte a me c'era solo il paesaggio di Konoha che vedevo dalla finestra e,di Sasuke,neanche più l'ombra.







Ehy guys,I'm back.
Sakura finalmente ha dato di matto e a quanto pare Sasuke si è svegliato,troppo tardi come al solito.
Grazie mille a tutti (soprattutto alle tre fantastiche donne che mi lasciano sempre un loro parere) per passare di qui e ribadisco che mi piacere avere anche altri pareri.
Al prossimo capitolo,
con affetto,
Red-chan.

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Capitolo 27
*** When the daylight comes i’ll have to go. ***


When the daylight comes i’ll have to go.



"Sakura-chan,dimmi che il teme è qui con te!" irruppe Naruto nella mia camera la mattina dopo.
Ero andata a dormire dopo aver pianto e dopo aver cercato con tutta me stessa di non farmi del male o di non correre da nessuno dei due ragazzi per raccontargli quanto ero stata stupida.
"No Naruto." risposi ancora girata dalla parte opposta.
"Oh kami,allora se n'è andato davvero!" urlò lui.
"Lo so."
"Come lo sai?!Sakura,cosa vuol dire che lo sai!"
"E' colpa mia" risposi cercando di non far capire a Naruto che qualcosa non andava.
"Cosa è successo?" chiese sedendosi sul bordo del letto.
"Itachi mi ha baciato" sussurrai
"E perchè se ne sarebbe dovuto andare e non ha fatto come l'ultima volta ossia darsele di santa ragione?"
"E poi,ITACHI TI HA BACIATA?" urlò scandalizzato.
Io mi girai verso di lui e mi misi seduta sul letto.
"Gli ho detto di essere stata io a baciarlo..."
"Perchè hai fatto una cosa del genere?" chiese più dispiaciuto che arrabbiato.
"Non volevo fargli odiare suo fratello più di quanto avesse fatto in passato" risposi scacciando le lacrime.
"Tu hai sacrificato tutto quello che hai fatto per non fargli odiare suo fratello?"
Annuii con la testa.
"Scusa se te lo dico,ma l'appellativo baka in questo momento andrebbe a te Sakura-chan"
"Ora muoviti e vestiti,dobbiamo andare a riprenderci il teme!" continuò.
"Non tornerà mai a casa,soprattutto con me"
"Mi trasferisco oggi nel mio vecchio appartamento" dissi al biondo che mi guardò con gli occhi fuori dalle orbite.
Trovai quella soluzione la migliore per far tornare a casa Sasuke e per non creargli problemi con il suo Nii-san o con l'Hogake che,visto le vicende che erano successe anni prima,non avrebbe preso di buon occhio la notizia che se n'era andato di nuovo.Come minimo avrebbe rotto la sua scrivania per la duecentesima volta.
"Tu non puoi andartene da questa casa Sakura-chan,senza te siamo persi."
"No,senza me state meglio."
Mi alzai dal letto e andai in bagno a prepararmi lasciando Naruto basito nella mia camera.
Mi vestii e decisi di andare da Ino e Shikamaru per chiedergli se avessero potuto darmi loro una mano,preferivo che Naruto e Itachi spendessero il loro tempo a ritrovare Sasuke che,nel caso fosse tornato,lo avrebbe fatto solo per loro due e sarebbe stato contento di non trovarmi a casa.
"Sei sicura?" mi chiese il biondo sulla soglia del portone.
"Si,non dire nulla ad Itachi fino a quando me ne sarò andata."

Una volta giunta a casa Nara chiesi una mano ai due e,con parecchie lamentele da parte di Shikamaru che non aveva assolutamente voglia,tornammo a villa Uchiha per fare i bagagli.
"Perchè te ne stai andando?" mi chiese Ino mentre impacchettavamo tutte le cose della mia camera.
"E' meglio così"
"Sakura?Sai che con me non riesci a fingere,cosa è successo con Sasuke?"
"Niente..."
Lei mi guardò con un sopracciglio alzato,voleva che continuassi e mi sfogassi.
"Ho combinato un casino" dissi senza guardarla negli occhi e continuando a mettere le cose in uno scatolone meccanicamente.
"Hai cercato di baciarlo?" chiese scherzando.
"No,l'ha fatto lui" sussurrai.
Lei si bloccò e cacciò un urlo che fece correre Shikamaru in camera con in mano un kunai.
"COM'E' STATO?" chiese portandosi le mani in volto.
"Voi ragazze...Che seccatura!Ah,ho trovato questa sotto la libreria." disse il moro facendo penzolare il ciondolo dalla sua mano sinistra.Ino si mosse verso il fidanzato e,dopo avergli strappato la collanina dalle mani,lo spinse fuori dalla camera in modo da lasciarci sole.
"Non mi ha baciato..." continuai.
"E perchè?"
"Perchè è scappato prima"
"Appena vedo quell'Uchiha gli faccio una testa grande quanto Choji!" sbraitò con un pugno alzato in aria.
"Ha ragione lui"
"Fronte spaziosa,stai perdendo i colpi?" chiese.
"No,gli ho detto quello che era successo poche ore prima in camera di Itachi"
Ino si fermò e mi guardò con gli occhi sgranati.Mi prese le spalle e mi fece sedere sul letto mentre tenevo ancora fra le mani la scatola contenente il vestito della festa;l'ultima persona che l'aveva toccato era proprio lui.
"Mi ha baciato,Itachi mi ha baciato e quando sono tornata in camera mia Sasuke era lì e ha provato a baciarmi,ho dovuto dirgli cosa era successo." raccontai con un nodo in gola.
"E perchè se ne sarebbe andato?"
"Perchè gli ho detto di essere stata io..."
"Sai di essere una stupida?"
Annuii con le lacrime agli occhi e lei mi abbracciò sussurrandomi che sarebbe andato tutto bene,e avrebbe rischiato la sua vita per far si che sarebbe andato tutto bene.

"Sei sicura che non ti serva nulla?" mi chiese una volta aver raggiunto e sistemato tutto le cose degli scatoloni nel mio vecchio appartamento.
"Vi ho già portato via troppo tempo,andate pure!"
"Ma Sakura!"
"Ino vattene prima che si addormenti sulla soglia della porta" dissi indicando Shikamaru.
"Tieni,te l'avrei data in qualsiasi caso." disse porgendomi una cornice abbastanza grande da coprire una buona parte della parete del salotto;insieme c'era anche il vecchio regalo di Sasuke.
La ringraziai e se ne andò con il suo bello addormentato,io continuavo a guardare la foto nella cornice.

"Sakura-chan,muoviti che dobbiamo cercare il teme!" disse Naruto comparso sulla soglia della porta.
"Baka!Non sai bussare?"
"In realtà la porta era aperta!" disse portandosi una mano dietro alla testa.
"Comunque è meglio che vada tu!" riposi.
"Certo che sei proprio una testa calda come lui! Ieri sera non hai fatto altro che dirgli che le parole sono importanti e che dovrebbe imparare a parlare,ma tu non stai facendo altro che fare la sua stessa cosa solo che,piuttosto di fare del male ad altri tu lo fai a te stessa!"
Guardai Naruto con il tipico sguardo di chi non ci sta capendo nulla e lui se ne accorse.
"Siete le persone più importanti della mia vita e non riesco a vedervi farvi del male.Tu verrai con me volente o nolente e parlerai con lui e lo porteremo o porterai a casa tu.Non importa quanto ci metterai,io ci ho messo tre anni,ma lo porterai a casa:promettimelo!"
"No-non posso"
"Si che puoi,ce l'ho fatta io nel periodo peggiore ora tocca a te!"
"Ma l'ho tradito..."
"Vorrei ricordarti che se non fosse per me lui ti avrebbe ucciso,quindi ti deve ancora troppe cose da farsi perdonare"
"Ne sei sicuro?"
"Tanto quanto il fatto che diventerò Hokage."
"Ah bhe,allora stiamo freschi!" risposi accennando un sorriso.
"Ehy Sakura-chan." disse mettendo il muso.Io sparii nella mia camera e tornai nel salone con una cosa in mano.
Misi la collanina col ventaglio che Shikamaru aveva trovato quella mattina e spinsi fuori Naruto da casa chiudendomi la porta alle spalle.
"Io vado a chiamare Kakashi sensei,tu chiama Itachi che abbiamo una persona da ritrovare.Ancora una volta."
Corsi fino all'abitazione del sensei ma non mi rispose così optai per l'unico altro luogo in cui sapevo poteva essere:il cimitero.
"Sensei..." lo chiamai.
"Sasuke se n'è andato" mi rispose lui.
"Come fa a saperlo?" chiesi stupita.
"L'ho visto ieri notte lasciare il villaggio"
"E perchè non l'ha fermato?"
"Perchè ormai siete grandi abbastanza per riuscire a risolvere e cose senza il mio aiuto."
"Quindi ora non verrà con me,Naruto e Itachi a cercarlo."
Fece segno di no con la testa e tornò ad osservare la tomba da Rin.
"Mantieni la promessa ad Obito,almeno tu."
Annuii e corsi all'entrata del villaggio dove dovevamo incontrarci.
"Pronti?" chiesi ai due.
Naruto non rispose e cominciò a correre verso l'uscita del villaggio e,seguendolo,percorremmo tutto il bosco limitrofo a Konoha,tutte le caverne,qualsiasi covo ancora integro dell'Akatsuki,ma di Sasuke neanche l'ombra.
Tornammo al villaggio e cercammo per tutti i campi allenamento,cercammo anche nel luogo in cui si allenava con Itachi da piccolo,ma niente.


Passarono esattamente due settimane da quel giorno,e di Sasuke nemmeno l'ombra.


I giorni passarono e non trovammo neanche un segno del passaggio di Sasuke,da nessuna parte.
L'Hokage ormai si era accorta della sua mancanza e un giorno,in piedo orario di visite,aveva fatto chiamare me e Itachi nel suo ufficio con Naruto e Kakashi e ci chiese spiegazioni e dovemmo raccontargli tutto,proprio tutto.Lei decise che avrebbe sorvolato nonostante non fosse molto felice della sua fuga e ci aiutò nella ricerca mandando anche il team 8,9,10 in ricerca ogni tanto,giusto nei momenti in cui io ero troppo impegnata nel mio lavoro in ospedale e Itachi era pieno fino alla punta dei capelli di scartoffie da controllare e firmare che avevano bisogno di lui e non potevano essere controllate da Neji.

Era sabato,il mio giorno libero,e in quella casa così vuota senza più nessuno a farmi compagnia mi sentii così sola da crollare sul pavimento e piangere,consapevole che tutto ciò che avevo fatto era solamente colpa mia.
Lui era nascosto in qualche parte del mondo in cui io probabilmente non esistevo,in cui probabilmente aveva costruito un fantoccio con le mie fattezze e aveva cominciato a infliggermi quei colpi mortali che non era riuscito ad infliggermi anni prima e se l'avesse fatto sulla vera me non avrei avuto nulla in contrario,non avrei neanche provato a difendermi consapevole di ciò che avevo fatto.
Si,Naruto aveva ragione a dirmi che aveva un sacco di cose d farsi perdonare,ma il modo in cui l'avevo trattato io toccava l'apice della stronzaggine,tocca l'apice di qualsiasi limite esistente.
Il mio sguardo cadde sulla foto incorniciata sulla parete del salotto in cui eravamo ritratti tutti e quattro alla festa in onore mio e del moro;il regalo di Ino.
Non sapevo ancora quando Ino avesse scattato quella foto,ma sta di fatto che c'eravamo tutti e quattro,vicini,e Naruto e Itachi ridevano e li guardavo come se venissero da un'altro mondo mentre Sasuke guardava me,con quell'accenno di sorriso che qualsiasi altra persona non avrebbe mai notato,qualsiasi altra persona che non ero io o il nostro migliore amico.
Qualcuno bussò alla porta e mi fece svegliare da quello stato catatonico in cui ero finita.
"Sakura-chan apri la porta!" urlò l'unico al mondo che mi che mi dava quell'appellativo.
"Vattene Naruto,non è il momento!" urlai io di rimando,non volevo farmi vedere ancora piangere,gli avevo promesso che non avrei pianto altrimenti sarei dovuta tornare a villa Uchiha obbligata da lui.
"Dovresti aprire questa porta!"
"Non insistere,è il mio giorno libero!"
"Dai Sakura-chan!" urlò disperato
"Vattene baka!"
"Allora se non mi vuoi aprire te lo urlo da qua fuori:un squadra anbu ha trovato Sasuke!"
Non ci misi più di tre secondi ad alzarmi da terra e ritrovarmi davanti alla porta che spalancai un pò troppo forte facendo spaventare il biondo.
"Dove."
"Un laghetto tra Konoha e Suna." rispose con una mano sul cuore per cercare di calmarsi.

Era quel laghetto,il mio dannato laghetto in cui avevo toccato il fondo e grazie al fratello ero risalita.
Quel laghetto che racchiudeva il suo nome urlato dalle mie labbra.
Quel laghetto che conosceva tutto il mio amore per lui.

"Io vado" dissi prendendo lo zaino con dentro il necessario per partire (era pronto da due settimane) e chiudendomi la porta alle spalle.
"Ma devi passare da Tsunade-sama a farti dare la mappa per arrivarci."
"No,so dov'è!"
Lui mi guardò non capendo come facessi a conoscere quel posto.
"E' QUEL laghetto,Naruto"
Si portò una mano dietro alla testa imbarazzato e mi fece uno di quei sorrisi a trentadue denti che faceva quando aveva ragione.
"Sakura-chan,me l'hai promesso!" mi ricordò mentre correvo verso l'uscita del villaggio.
Tornai indietro con un balzo e gli lasciai un bacio sulla guancia.
"Lo so,ora tocca a me." gli dissi prima di ripartire.
"Pensaci tu a Kakashi e a Tunade-sama!" urlai.
"Stai tranquilla,parlo anche con Itachi."
Alzai la mano a mo' di saluto e aumentai la velocità verso quel laghetto.
Conoscevo bene quella strada,talmente bene da riuscire a farla senza bisogno di mappe e della mia abilità innata che poi tanto innata non era.
Era un continuo tuffo nel passato;rivedevo gli occhi di Itachi prenda all'ansia,rivedevo la me di quel giorno terrorizzata,risentivo le parole di Tsunade e man mano mi avvicinavo alla meta la sensazione dell'acqua che mi bruciava la gola aumentava e dovetti fermarmi un paio di volte per non finire ingannata in quell'illusione che mi stavo creando da sola.
Raggiunsi quel dannato luogo e rividi tutta la scena di quel giorno,e cominciò a mancarmi l'aria nonostante fossi in un luogo aperto.

"Sasuke" lo chiamai.
Era seduto su una roccia e mi diede la schiena fino a quando non pronunciai il suo nome e lui si girò guardandomi come se mi odiasse con tutto se stesso,come mi aveva guardato nel paese del ferro.Lo chiamai nonostante i miei occhi non riuscivano a staccarsi da quella distesa d'acqua maledetta.
L'aria continuava a mancare e più guardavo la superficie scura più pensavo di morire;ero quasi sicura che stessi morendo,provavo un dolore talmente acuto che non avevo mai provato in tutta la mia vita.
Crollai sulle mie ginocchia e lui sbuffò.
"Non attacca con me,vattene." disse
Mi posai la mano sul petto e cominciai a fare respiri profondi,provavo un caldo assurdo nonostante stessi tremando e la mia fronte si imperlò di gocce di sudore dovute ai brividi.
Ero nel pieno di un vero e proprio attacco di panico;il primo attacco di panico della mia vita.
"Smettila di comportarti come una bambina"
Riuscii a staccare lo sguardo dall'acqua e lo posai nelle distese nere e profonde che erano i suoi occhi.
"Sto,male" riuscii a dire tra i respiri mentre un dolore al petto cresceva.
"Tsk" emise girandosi dalla parte opposta alla mia.

"Sasuke,aiutami."






Ehy guys,I'm back.
Lo so,probabilmente mi odierete per ciò che ho scritto ma è un bene,fidatevi.
Grazie alle fantastiche donne che ci sono sempre e a quelle che sono passate da lettrici fantasmi a lettrici vive;esiste un bellissimo girone del Paradiso per quelle come voi.
Bhe,che dire,
al prossimo capitolo,
un grosso abbraccio,
Red-chan.

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Capitolo 28
*** Never knew that it could mean so much. ***


Never knew that it could mean so much.



Sasuke continuò a rimanere girato verso il fiume dandomi le spalle,mentre io non riuscivo a fare nient'altro che guardargli la schiena sperando che capisse davvero in che stato mi trovavo.
"No,no" cominciai a dire
"Itachi,salva Sasuke.Non pensare a me,salva tuo fratello!" farfugliai mentre il senso di nausea dovuto al panico aumentava.
"Salva lui!" urlai con ancora quelle dannate immagini in testa.
Sasuke si girò e cominciò a guardarsi in giro per cercare di capire a chi stavo parlando.
"Qui non c'è nessuno!" sentenziò
"Scusami se non ce l'ho fatta." dissi incurante della sua domanda e credendo di essere ancora in fondo al lago.
"A fare cosa?" chiese
"Scusatemi,avrei dovuto salvare entrambi mentre non sto facendo alto che arrendermi come al solito.Perdonatemi."
Il moro si avvicinò al mio corpo tremante e sudato e io avrei dovuto guardarlo negli occhi per capire che era lì con me e non nel suo letto d'ospedale,ma non riuscivo a fare altro che tentare di non annegare.
Mi prese in braccio e cercai di scappargli dalle braccia urlando ad Itachi di mollarmi lì e di tornare a casa per salvare il fratello minore mentre il bordo del lago si faceva sempre più vicino.
Più mi dimenavo più lui stringeva la presa su di me cercando di non farmi cadere dalle sue braccia e il lago era sempre più vicino;vicino tanto quanto ero al limite oltre al quale avrei dato i numeri del tutto.
Fece un primo passo in acqua e mi girai a guardarlo spalancando gli occhi terrorizzata.
"No,no,no,no!" urlai
"Affronta le tue paure,Sakura" disse quando ormai l'acqua gli aveva raggiunto i fianchi.
"Vai a salvare Sasuke!"
"Sono qua" rispose pacato mentre con calma mi lasciò andare.
La vista del mio corpo immerso fino a metà mi fece cominciare a tremare più di quanto non stavo già facendo.
"Sakura calmati"
"No,gli avevo promesso che ti avrei portato a casa,gli avevo promesso che sarei riuscita a salvarlo"
"Ma io sono qui"
Itachi non se ne voleva andare e non sapevo cosa fare,fino al momento in cui riuscii a pensare ad un modo per farlo finalmente ripartire per Konoha.
"Saluta tutti da parte mia" dissi guardando quegli occhi neri come la pece prima di lasciarmi andare a fondo.

"Kami,ma cosa ti è saltato in mente!" sbottò il moro dopo che mi riportò a galla.
"Devi andartene da qui" risposi ancora immersa nella mia illusione.
"Smettila di comportarti da bambina Sakura!" urlò
"Parli quasi come lui,forse non siete diversi dopotutto."
Lui sbuffò sonoramente e alzò gli occhi al cielo.Itachi non si era mai comportato in questo modo.
"Cosa devo fare per farti capire che sono ancora qui?" aggiunse.
Guardai con gli occhi da cerbiatto impaurito la figura davanti a me e cominciai ad indietreggiare per scappare.
"Scusa se non sono abbastanza..." sussurrai e avrei voluto continuare la frase;
ma Sasuke mi attirò a se per i fianchi e mi baciò.
Non sapevano di liquirizia come quelle di Itachi,sapevano di menta,di rimpianti,di rabbia e di salvezza.
Soprattutto di salvezza.
Chiusi gli occhi per la paura e,quando li riaprii,mi ritrovai davanti il ragazzo che pochi secondi prima credevo fosse nel suo letto d'ospedale.
"Sasuke" dissi portandomi una mano sulle labbra.
Mi guardò in attesa in un qualche segnale che non sapevo come comunicargli,in realtà non capivo neanche che tipo di segnale dovessi dagli ma sapevo che stava cercando qualcosa dentro di me.Mi fissava intensamente con quei suoi bellissimi occhi cercando di scavare in profondità nel mio verde,come se stesse cercando quel tesoro che si passa la propria vita a cercare.
"Chi sono?" mi chiese prima di stringere i pugni lungo ai fianchi come faceva quando qualcuno gli poneva domande scomode e lui cercava in tutti i modi un modo per far appello a tutti i Kami per cercare di non far riemergere il suo lato da psicopatico che aveva represso dopo la guerra.
Lo guardai non capendo la natura della sua domanda;avevo capito che era lui dal momento in cui avevo aperto gli occhi e avevo pronunciato il suo nome,non pensavo avesse bisogno di un ulteriore conferma.
"Sasuke" sussurrai incatenando i nostri sguardi.
"Finalmente" rispose stringendomi in un abbraccio.

"Scusami per la scenata" dissi ancora tra le sue braccia completamente stordita dai suoi ultimi gesti.
Non rispose,mi lasciò andare e per un attimo pensai di aver detto qualcosa che avesse rovinato tutto ancora una volta,ma lui mi prese per mano e mi porto fuori dal lago alla roccia sulla quale era seduto lui prima e dove ora batteva il sole.
"Ti saresti ammalata se fossimo rimasti ancora là dentro" si giustificò mentre mi prese per i fianchi e mi sollevò per farmi sedere sulla roccia.Lui poi si sedette di fianco a me.
"E' questo?" chiese dopo alcuni attimi di silenzio lancinante.
"Cosa?"
"Il lago?"
Annuii soltanto senza girare mai il volto verso di lui,continuavo a guardare un punto fisso per paura che un suo sguardo potesse distruggermi e illudermi.
"E' anche il motivo per cui quella sera in doccia avevi cominciato a non ragionare pù?"
Sasuke Uchiha che pone domande e parla più della sottoscritta?Che ne avevano fatto del mio Sasuke,quello vero?
"Si,penso che il binomio tu-acqua che mi scorreva addosso in quel modo,mi abbia reso più fragile di quanto non lo fossi prima"
"Quindi i tuoi incubi sono tutta colpa mia"
Avrei voluto ribattere che no,non lo erano,e probabilmente lo avrei fatto solo per la paura che se gli avessi detto di si lui se ne sarebbe andato.
"Non era una domanda,era una constatazione" affermò poi
"Non erano solo colpa tua" aggiunsi giusto per rimediare a qualsiasi cosa avessi fatto.
"Senti Sakura,so che sono solo colpa mia.Come è colpa mia quello che è successo con quel tizio,in questo dannato lago,la tua spalla lussata,il tuo sharingan e tutto quello che ti ho fatto da quando sono tornato qui a Konoha" disse girandosi poi dalla parte opposta dandomi la schiena.
I miei occhi avevano cominciato a riempirsi di lacrime perchè sembrava proprio ciò che volevo evitare.
Sembravano un addio che non ero per nessun motivo al mondo pronta ad affrontare,sembrava di essere ancora a quella notte davanti a quella panchina complice dei miei momenti più bui,sotto quella luna consapevole di quello che sarebbe successo e che ad ogni nuovo ciclo lunare era presente a ricordarmi quanto facessi schifo con le persone,quanto facessi schifo con Sasuke.
"E se ti stai aspettando che ti chieda scusa allora puoi anche aspettare il giorno in cui Kakashi sarà in orario ad un appuntamento o il giorno in cui quel baka rifiuterà una ciotola di ramen perchè non riesco e non riuscirò mai a farlo." aggiunse bloccando tutte le mie paranoie.
Sapevo che quello era il suo strano modo di chiedermi scusa perchè ne ero consapevole che non avrebbe mai pronunciato quella parola perchè avrebbe significato troppe cose per cui lui non era pronto a scusarmi,non per ora almeno.
"Non mi sarei mai aspettata che tu lo facessi" dissi come per rassicurarlo e lui intrecciò le sue dita con le mie sopra quella roccia ed entrambi ci girammo a guardarci negli occhi come mai avevamo fatto.
"Lo so" rispose semplicemente.

"Perchè hai baciato Itachi?"
"Non l'ho fatto" ammisi
Sgranò per un attimo gli occhi prima che una scintilla di rabbia passò sul suo volto.
"Perchè diavolo me lo avresti detto allora?" disse duro,glaciale,mollando la mia mano e scendendo dalla roccia dandomi le spalle.
"Non è che devi arrabbiarti tutte le volte" sbottai sorpresa da quel veloce cambio di personalità.Se fossimo stati in ospedale lo avrei fatto trasferire velocemente in un reparto di psichiatria visto che i sintomi che presentava erano quelli della schizofrenia,ma tra i duenon c'era nessuno che sarebbe mai potuto uscire da un reparto psichiatrico.
Io soffrivo di depressione e istinti suicidi,lui di schizofrenia e doppia personalità.In fondo eravamo davvero ben assortiti;nessuno dei due poteva salvarsi da solo e nessuno dei due avrebbe potuto abbandonare l'altro altrimenti ci avrebbe davvero internati.
Il suo sguardo in cagnesco mi fece ribollire il sangue,e dovetti fare appello a tutti gli enti più in alto per non comportarmi come se avessi davanti Naruto perchè lui non era come il biondo e il mio inconscio lo sapeva,forse in quel momento solamente non se lo ricordava.
"Itachi mi ha baciato,e quella sera mi sentivo talmente uno schifo per quello che era successo che averti visto nella mia camera mia ha mandata nel pallone più totale."
"Lo sai di essere stupida vero?" chiese girandosi verso di me.
E davvero avrei avuto l'istinto di alzarmi e picchiarlo per quello che mi aveva appena detto se non fosse stato per quel mezzo sorriso che mi mandò il cervello nel più totale pallone.Sasuke aveva sorriso,e lo avevo fatto a me.
D'istinto mi alzai e accorciai le distanze fra di noi buttandomi fra le sue braccia e mi prese al volo come se fosse la cosa più normale che avesse mai fatto nella sua vita.
Alzò il sopracciglio sinistro con quello sguardo da io sono Sasuke il minaccioso Uchiha che funzionava su quasi tutti.Io naturalmente non facevo parte di quella stupida categoria che vedeva quel ragazzo come una minaccia e un assassino di cui avere paura;io lo vedevo come una creatura che dalla vita non aveva avuto ancora nulla e si stava guadagnando tutto trovandosi sempre in salita e mai in discesa,o almeno in piano.
"Lo so,è per questo motivo che l'ho fatto" dissi sorridendo e dandogli un bacio che lui non cercò di evitare.
Gli stavo dimostrando tutto il mio amore e sembrava quasi che lui stesse facendo la stessa cosa.Era un bacio che dopo alcuni secondi si fece più potente,quasi vorace.
"Sei la mia stupida" disse dopo essersi staccato per permettere ad entrambi di riprende fiato.
Nel mio stomaco tutte le farfalle che negli anni si erano create avevano finalmente preso il volo libere e tutti i miei organi stavano ballando felici mentre il cuore e il cervello facevano scoppiare i fuochi d'artificio e brindavano per avercela finalmente fatta dopo secoli.
Sarei andata avanti ore,giorni,anni a baciarlo come stavo facendo;sospesa in aria fra le sue braccia con le mie mani che stringendo quei fili d'ebano che erano i suoi capelli e col cuore che stava cercando una via di fuga dal mio corpo per far capire a tutti quanto fosse felice.

A mio malgrado però,dopo alcuni minuti mi rimise al suolo e allentò un pò la presa dai miei fianchi.
Portò la mano vicino al colletto della maglietta e tirò fuori da lì sotto il ciondolo che avevo posto in modo che stesse vicino al mio cuore.
"Vedo che indossi ancora la mia collana.Non ci avevi rotto un vetro?"
"Si,ma Shikamaru l'ha trovata mentre mi aiutava con Ino a sistemare le mie cose e me l'ha ridata."
"Itachi ti ha già detto cosa significa per me?"
Annuii arrossendo come un pomodoro per la vergogna.Sapevo una cosa di lui così intima che il fatto che non e l'avesse raccontata proprio lui mi metteva quasi in imbarazzo,.
"Si,ma mi piacerebbe che me lo raccontassi tu" aggiunsi per poi spalancare gli occhi e mettermi le mani sulla bocca.Da quando ero diventata così impulsiva anche con lui al punto di non provare più tutta quella soggezione che provavo prima che lui se ne andasse?
Lui sorrise quel poco che bastava per rompere quella linea continua disegnata dalla sua bocca.
"Allora?" chiese lui anche se quella che gli aveva chiesto qualcosa ero stata io.
"Allora cosa?" chiesi confusa



"Mi sposi?"






Ehy guys,finally I'm back.
Perdonatemi tanto,davvero tanto per il ritardo ma tra vari impegni,scuola e la solita amica creatività che era andata a farsi benedire (giusto per essere gentile) non sono riuscita a scrivere nulla,fin'ora.
Comunque,TAN TAN TAAAAAN.
Piaciuto il colpo di scena?
So che ad alcuni sembrerebbe che il personaggio di Sasuke non rispecchi al massimo l'originale,ma mi piace credere che in fondo il suo lato dolce che aveva da bambino non sia mai morto del tutto e che l'unica capace di riportarlo in vita sia appunto Sakura.
Spero di riuscire ad aggiornare il prossimo capitolo più in fretta,
con amore,
Red-chan.

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Capitolo 29
*** I won't let you down. ***


I won't let you down.



Guardai Sasuke come se avessi avuto davanti Juugo nei suoi momenti di ira in cui il sigillo maledetto aveva la meglio su di lui.Non poteva davvero avermelo chiesto,non dopo tutto quello che era appena successo.
"Sei serio?"
Alzò un sopracciglio e mi guardò come se fossi stupida.
"Ti pare che stia scherzando?" rispose
"M-ma tu..."
"Lo so.So di essermene andato per settimane e di essere stato uno stronzo sociopatico.So di aver sbagliato e che probabilmente non mi perdonerai mai per come mi sono comportato,ma so anche che voglio te e solo te nella mia vita.L'ho capito grazie ad Itachi e quando ho letto il terrore nei tuoi occhi,prima.Sei tu,io..."
Lo guardai con le lacrime agli occhi e lui distolse lo sguardo alla fine della frase.Mi stava nascondendo qualcosa per puro e semplice orgoglio;quella dannata bestia che l'aveva sempre deviato,ma che ora non l'avrebbe più fatto.
"Io cosa,Sasuke?" chiesi avvicinandomi.Il moro mi diede le spalle incominciando a camminare verso la riva del lago.
"Sasuke" lo chiamai.Si fermò a pochi centimetri dalla riva non degnandosi ne di rispondermi di voltarsi verso di me.
"No lascia stare.Fai finta che non ti abbia mai detto nulla." rispose abbassando il capo.
Lo raggiunsi e lo abbracciai da dietro;poggiai il mio petto alla sua schiena stringendo forte le braccia intorno a suoi fianchi proprio come avevo fatto anni prima per fermarlo dall'uccidere tutto il team del suono nella foresta della morte.
Lui,contrariamente a quanto pensassi,non si mosse e rimase intrappolato inerme tra le mie braccia.
"Non faccio finta di niente" dissi contro la sua schiena.
"Tanto lo so...." continuò.
"Tanto non sai assolutamente nulla" lo interruppi prima che i sensi di colpa lo assalissero per l'ennesima volta.Lo lasciai andare solo per pormi davanti a quel blocco di marmo che era diventato,entrando con i piedi nell'acqua e cercando di catturare con il mio sguardo il suo vitreo,perso chissà dove.
"Ascoltami,io...." iniziai con un tono più preoccupato di quanto lo ero.
"Grazie,Sakura." disse semplicemente prima di baciarmi sulla fronte e dirigersi verso il bosco.
Aveva pensato ancora una volta in negativo.Possibile che non pensasse neanche per un minuto che probabilmente si meritava più felicità lui di qualsiasi altra persona esistente al mondo?Possibile che decidesse per una buona volta di ascoltarmi piuttosto che fare di testa sua?
"Ehy Uchiha!" urlai che ormai era vicino al confine netto con il bosco.Provai a metterci tutta la cattiveria del mondo in quelle due parole.
Lui si fermò e si girò incredulo sgranando gli occhi.
"Devi smetterla di interpretare il ruolo del sociopatico!" urlai di nuovo con fare minaccioso.Sapevo che non mi aveva mai vista così e sapevo anche di averlo spiazzato,almeno ci speravo.
"Devi smettere di pensare con il tuo diavolo di orgoglio.Vuoi ridurti la vita un inferno per l'ennesima volta?"
"Torna a casa Sakura" rispose solamente
"Torna a casa un cazzo!"
"Per favore,non voglio che ti succeda qualcosa ancora per colpa mia"
"Devi piantarla di fare l'idiota.Naruto ha proprio ragione."
"Come credi..." continuò riprendendo il suo cammino verso un posto lontano da dove mi trovavo io.
"Si!" urlai mentre gli occhi mi si riempivano di lacrime.
"Tsk" emise atono.
"Si!"
"Si cosa?Smettila Sakura"
"Ti voglio sposare dannato d'un Uchiha!" risposi ormai in lacrime.
Sasuke si girò lentamente e prese a camminare stavolta verso di me.Ci separavano giusto una decina di metri infiniti.
"Sei seria?"
"Ti pare che stia scherzando?" scimmiottai la sua vecchia risposta.
Fece uno dei quei suoi rari e bellissimi sorrisi e aumentò la velocità del suo passo.Presi a camminare anche io,veloce,sempre più veloce fino a trovarmi a correre e,ad un paio di metri da lui,mi lanciai contro la sua figura.Mi strinse forte per i fianchi e mi fece fare un paio di giri senza farmi poggiare i piedi a terra.
"Ti amo Sas'ke" dissi nell'incavo del suo collo.
"Lo so,noiosa" ripose nel mio orecchio.
"Teme"
"Non chiamarmi come fa il baka!" mi ammonì.
"Invece lo faccio visto che avresti dovuto dirmi 'Ti amo',non ribadirmi quanto sono noiosa" mi difesi fra le risate.
Provò a mettermi a terra ma nel momento in cui appoggiai un piede,mi diedi una spinta abbastanza forte per fargli capire di prendermi come prima ma ci misi troppa forza facendogli così perdere l'equilibrio e scaraventando entrambi a terra,per fortuna ancora fra le sue braccia.
"Ti amo,Sakura" disse guardandomi negli occhi.Io affondai nuovamente il viso nel suo collo e lo strinsi forte a me.
"E ricordatelo bene perchè odio ripetere certe cose"
"Si,signor Marmo" risposi alzandomi da terra e porgendogli una mano per rialzarsi.
"Scusa se non ne faccio mai una giusta" si giustificò una volta in piedi.
"Smettila di giustificarti,davvero"
"Torniamo a Konoha" suggerì stringendomi la mano e cominciando a correre.

Avremmo avuto un pò di cose da raccontare al nostro ritorno.


Raggiungemmo il confine col villaggio che ormai il sole era calato.Mano nella mano con lui arrivammo alla fine del bosco e,avendolo al mio fianco,non avevo più paura di nulla tranne dell'idea che Sasuke potesse ad un certo punto ripensare a ciò che era successo e andarsene;quello mi terrorizzava molto.
"A cosa stai pensando?" chiese interrompendo i miei pensieri
"N-nulla"
"Guarda che non sei mai riuscita a mentirmi."
Sbuffai consapevole della verità delle sue parole e alzai gli occhi al cielo.
"Sakura?"
"Niente,lascia stare." dissi mollandogli la mano ma lui la riprese subito incrociando le sue dita alle mie.Alzò un sopracciglio sorpreso.
"Pensavo non volessi entrare e farti vedere con me" dissi sollevando le nostre mani.
Si parò davanti a me e incatenò il suo sguardo al mio.Avevano una luce diversa dal solito.
"Smettila di pensare a queste cose.Io non me ne vado,Sakura!" affermò.
Gli sorrisi e mi avvicinai per poggiare le mie labbra sulle sue.
"Sono noiosa,lo so" annunciai alzando di nuovo gli occhi al cielo.
"Non alzare gli occhi al cielo" mi intimò stringendomi a lui fino a farmi quasi male.Feci una smorfia di dolore e lui allentò la presa.
"Scusa,è una cosa che faceva Itachi mentre era negli Akatsuki.E' una cosa che per anni mi ha mandato in bestia e lo fa tutt'ora"
"Ok,ora andiamo altrimenti Naruto e Itachi manderanno una squadra Anbu a cercarmi se ritardiamo ancora"

"Okaeri,ragazzi" salutò il maestro Kakashi appoggiato ad una delle due colonne portanti all'ingresso.
"Kakashi"
"Salve maestro"
"Vi dovreste sbrigare a tornare a casa.Senza di voi stanno uno schifo e soprattutto senza una donna quella casa è diventata un disastro" annunciò abbozzando un sorriso da sotto la maschera.Sbuffai pensando a quanto avrei dovuto lavorare una volta a casa;detto in quel modo da Kakashi sembrava che là dentro fosse passato Pain.
Riprendemmo il nostro cammino e nel momento in cui l'Hatake si trovò Sasuke di fronte,lo fermò poggiandogli una mano sulla spalla e gli disse qualcosa nell'orecchio.Lui annuì e riprese a camminare trascinandomi al suo fianco verso casa.
Camminammo in completo silenzio per un paio di minuti immersi in quelle strade deserte di Konoha.
"So che vuoi sapere cosa mi ha detto Kakashi" se ne uscì ad un certo punto.
"Si,ma tanto non me lo dirai mai."
"Sembra quasi tu mi conosca bene"
"Forse troppo.Ora azzera il tuo livello di chakra però che voglio fargli una sorpresa" dissi ad una decina di metri dal cancello principale.
"Finalmente siamo a casa."aggiunsi

"Itachi io vado!E' passato troppo tempo da quando Sakura-chan è partita!" sentimmo dal cortile interno della villa.
Naruto stava dando di matto con Itachi e noi eravamo fuori,sorridenti,ad aspettare il momento giusto per entrare."
"Naruto stai calmo,dalle ancora un pò di tempo"
"La fai facile tu a stare calmo.Quella è la mia migliore amica e l'ho sempre protetta da quel teme di tuo fratello!Se le ha fatto qualcosa lo uccido" sbraitò.
"Se dovesse averle fatto qualcosa di male sarei il primo ad uccidere Sasuke."
La situazione stava diventando strana e pesante,così decisi di entrare in casa.Avevo cominciato a pensare che Sasuke avrebbe meditato su quelle parole a tal punto di tornare indietro perchè sentire che il proprio fratello e migliore amico l'avrebbero ucciso per una ragazza,non sarebbe stato bello per nessuno.
"Ma nessuno ucciderà nessuno" decretai appoggiando allo stipite della porta del salotto.
"SAKURA-CHAN!" urlò il biondo tuffandosi verso di me per abbracciarmi.
"Ciao Naruto" risposi contraccambiando l'abbraccio.
"Allora,il teme?"
Mi girai per indicarlo,ma dietro di me non c'era nessuno.Il mio sorriso si spense subito e tutte le mie paure tornarono a galla.
"N-non lo so"
L'Uzumaki spalancò gli occhi e si catapultò al di fuori della casa.
"Ci sei riuscita?" chiese Itachi
"Si,era dietro di me.Te lo giuro!" risposi mentre le lacrime riempivano i miei occhi per l'ennesima volta.
"Ti credo"
"Vieni in giardino a prendere un pò d'aria" aggiunse.
L'Uchiha mi condusse verso l'esterno e lì rimasi senza parole.
L'albero di ciliegio e l'acero erano coperti di piccole lucine bianche e le loro foglie creavano un tappetto di innumerevoli sfumature che passavano dal rosa chiaro al rosso sangue.Era la rappresentazione migliore che potesse esistere di me e Sasuke.E lui era lì,fra le due piante,con l'angolo sinistro delle labbra leggermente incurvato verso l'alto,teso come mai l'avevo visto in tutta la mia vita.
Itachi mi lasciò andare e sparì mentre io continuavo a camminare verso quel dannato teme di un Uchiha.
"Sasuke" sussurrai ad un paio di metri da lui.
"Ora taci a fai parlare me che queste cose non le ripeterò una seconda volta."
"Se la donna migliore che abbia mai incontrato.Sei la kunoichi più forte e determinata che conosca e una compagna di team degna di questo appellativo.Ti sei sempre preoccupata per me nonostante tutto e sei stata l'unica capace di farmi vacillare sulle mie decisioni.Mi hai perdonato tutto,anche quando ho tentato di ucciderti e ringrazio i Kami tutti i giorni perchè Naruto e Kakashi siano arrivati in tempo per salvarti."
Percepii i loro chakra dietro di me.
"Ha ragione il dobe quando mi da del teme perchè lo sono davvero,perchè per orgoglio non sono riuscito ad essere con te quando ne avevi bisogno e non mi perdonerò mai per averti quasi lasciato morire."
Si inginocchiò di fronte a me e tirò fuori una scatolina nera della tasca dei pantaloni.
"So di avertelo già chiesto ed ho anche già ottenuto una risposta,ma pensò che almeno un gesto carino da parte mia te lo meriti nonostante stia facendo una fatica immane.Quindi,vuoi sposarmi?"
Copiose lacrime cominciarono a scendere dalla gioia e non riuscivo a non sorridere come una cretina di fronte al Sasuke sonounpezzodimarmo Uchiha inginocchiato per me con un anello in mano.
Annuii e mi chinai a baciarlo tra gli applausi di Itachi,Naruto e Kakashi-sensei alle nostre spalle.
"Ti amo Sasuke"
"Noiosa" rispose mettendomi l'anello al dito.
"Benvenuta in famiglia,Sakura" interruppe Itachi baciandomi una guancia.
"Grazie per avermelo fatto capire,Nii-san."

"Ti dovevo la felicità di tutta la vita,otouto." rispose dandogli un buffetto in fronte.








Ehy guys,I'm back.
Finalmente dopo secoli passati senza scrivere nulla sono riuscita a farlo e come alcuni avranno certamente capito questo è effettivamente il penultimo capitolo di questa mia storia.
Il perchè è molto semplice;voglio dare un degno lieto fine sia a Sasuke che a Sakura.Non perchè Kishimoto non glielo abbia dato,ma perchè ha lasciato in sospeso e sottinteso molte cose che un pò tutti avremmo voluto sapere.
Mi scuso per gli errori del capitolo precedente ma l'ho postato senza rileggerlo,quindi ringrazio le donne fantastiche che l'hanno recensito facendomi notare gli errori.
Ora,mi sembra doveroso spiegarvi i titoli dei vari capitoli.
A parte alcuni i cui nomi non derivano da nulla,la maggior parte sono frasi di canzoni ascoltate mentre scrivevo i vari capitoli e mi hanno aiutato un sacco per immedesimarmi al meglio nel personaggio di Sakura riuscendo così a descrivere tutte le sensazioni e tutti i sentimenti da lei provati.Qua sotto vi lascio la lista.
Capitolo2:"Heart on fire" by Passenger.
Capitolo3:"If you say so" by Lea Michele.
Capitolo4:"How to save a life" by The Fray.
Capitolo5:"Last hope" by Paramore.
Capitolo6:"Safe and sound" by Taylor Swift ft. The civil wars.
Capitolo7:"Maps" by Maroon 5.
Capitolo8:"I will wait" by Mumford and sons.
Capitolo9:"Youth" by Daughter.
Capitolo10:"Budapest" by George Ezra.
Capitolo11:"Gone,gone,gone" by Phillip Phillips.
Capitolo13:"My heart" by Paramore.
Capitolo14:"Stay with me" by Sam Smith.
Capitolo15:"Stairway to heaven" by Led Zeppelin.
Capitolo17:"Under the water" by The pretty reckless.
Capitolo18:"The scientist" by Coldplay.
Capitolo19:"The hanging tree" by Jennifer Lawrence.
Capitolo20:"Love the way you lie" by Rihanna ft. Eminem.
Capitolo21:"Till I collapse" by Eminem.
Capitolo22:"Take me home" by Us the duo.
Capitolo23:"No more sorrow" by Linkin Park.
Capitolo24:"Till I collapse" by Eminem.
Capitolo25:"Believe" by Yellowcard.
Capitolo26:"Who knew" by Pink.
Capitolo27:"Daylight" by Maroon 5.
Capitolo28:"Love me like you do" by Ellie Goulding.
Capitolo29:"No matter where you are" by Us the duo.

Ringrazio ancora tutte le persone che recensiscono e leggono questa storia.
Al prossimo e ultimo capitolo,
Red-chan.

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Capitolo 30
*** Loving can mend your soul. ***


Loving can mend your soul.



“Sasuke,devi per forza fare rapporto adesso all’Hokage?Sei tornato ieri notte,non puoi aspettare oggi pomeriggio?” chiesi mettendomi seduta sul letto.
“Ordini dell’Hokage” rispose lui semplicemente mentre si allacciava il copri fronte e si sistemava la sua divisa da Anbu.
Raccolsi la sua maglia blu dal pavimento e la indossai,poi attraversai la nostra camera e lo raggiunsi abbracciandolo da dietro.In un primo momento si irrigidì perché troppo concentrato a sistemarsi la divisa per sentirmi arrivare da dietro,poi si lasciò andare e lo strinsi a me più forte depositandogli un bacio sulla spalla.
“Torna presto” gli sussurrai con la guancia appoggiata alla sua schiena.
Lui si girò verso di me e mi diede un bacio sulla fronte.
“Il dobe non mi terrà in quel ufficio tanto a lungo;sono le sei del mattino e sai bene quanto sia rintronato a quel'ora.”
“Devo dirgli di lasciare più tempo agli Anbu appena tornano dalle missioni,in più tu sei il capitano e dovresti avere più libertà degli altri!” replicai io.
“Se convinci anche Itachi e Shikamaru hai vinto.Se non fosse per loro due Naruto inizierebbe a lavorare alle dieci e manderebbe noi in missione alle otto”
“Cercherò di convincerli.” dissi alzando un pugno in aria.
“A dopo quasi signora Uchiha.” mi salutò abbozzando un sorriso dolce.
“A dopo signor Uchiha.” risposi baciandolo e tornando a sedermi sul letto.
Lui uscì in fretta dalla finestra dirigendosi verso l’ufficio dell’Hokage e io mi rimisi a letto e mi girai verso la sua parte notando le fotografie poste sul suo comodino.
In sei mesi erano cambiate un sacco di cose:io ero tornata a vivere a villa Uchiha con Sasuke e Itachi,Naruto aveva comprato una villetta adiacente alla nostra per stare più vicini –così aveva detto- con cui si era trasferito insieme alla sua neo-sposa Hinata ed era anche diventato Hokage,Shikamaru e Ino ora vivevano assieme e pur abitando dalla parte opposta a dove abitavo io,ogni qualvolta lui la faceva sclerare si sentivano le urla,ma si amavano un sacco.Itachi lavorava ancora come capo alla centrale di polizia mentre Sasuke aveva deciso di farsi reclutare dagli Anbu diventandone il capo,perché diceva che era un lavoro che rispecchiava il suo modo di essere perfettamente e Naruto lo aveva obbligato a fare la metà delle missioni che avrebbe dovuto fare dicendo che se osava passare più di due settimane lontano da casa lo avrebbe rinchiuso in cella e distrutto la chiave.
Io ero primario dell’ospedale e ogni tanto andavo a dare una mano agli Anbu in missione;Naruto mi aveva costretto a farne parte perché così avrei salvato la pelle a molti di loro e soprattutto controllato che Sasuke non se ne andasse.
“Mancano solo un giorno.” sospirai felice prima di riaddormentarmi.


“Fronte spaziosa muovi il culo!”
Una Ino alquanto adirata fece irruzione in casa mia il giorno dopo alle sei del mattino.
Sasuke era stato “rapito” il pomeriggio prima da Naruto,Itachi e gli altri ragazzi per tenerlo a casa del biondo fino al giorno dopo perché a detta loro e delle ragazze “non potete vedervi fino a quando non inizierà il matrimonio”,così io mi ero ritrovata senza fidanzato per un giorno intero con in giro per casa una pazza bionda che sistemava gli ultimi particolari in giardino sostenuta da due altre pazze – Hinata e Tenten- che facevano da mediatrici tra quella folle e i miei nervi che cominciavano a dar di matto.
“Ino sono le sei del mattino!” dissi tirandomi le coperte sopra la testa.
“Mi ci vorrà una mattina intera a sistemarti quella faccia.” annunciò tirandomi via le coperte di dosso.
“Ino!” sbottai urlando completamente esasperata.
“Visto?Ora ti sei alzata!” rispose lei.
La guardai in cagnesco per un attimo e poi sospirai;dovevo immaginarmi che sarebbe stata così dal momento in cui aveva deciso di prendere in mano le redini della preparazione del mio matrimonio e organizzare lei tutto ciò che riguardava il catering,i fiori –per questo giocava in casa-,le decorazioni in giardino,il mio vestito,le partecipazioni e tutto ciò che si doveva decidere per un matrimonio.
“Ora vai a farti una doccia in fretta e poi vai nella stanza degli ospiti da Hinata che è pronta a preparati.”
“Ah Sakura,MUOVITI” urlò prima di sparire dalla mia camera.
Mi infilai sotto la doccia e mi lavai più in fretta che potevo,uscii mettendomi l’accappatoio e mi frizionai i capelli con un asciugamano guardandomi allo specchio.
Avevo capito perché Ino mi aveva svegliato così presto;erano due settimane che non dormivo bene per colpa del lavoro e di Sasuke che era in missione e,essendo Anbu,non potevo comunicare con lui perché non sapevo ne dove era e avrei rischiato di mandargli all’aria tutta la missione,quindi l’ansia nel non sapere se andava tutto bene mi uccideva da dentro e mi faceva dormir male.Ora,con tutto quel sonno arretrato,avevo occhiaie più profonde di quelle di Itachi e sia mai che al mio matrimonio la mia migliore amica mi avrebbe mandato con anche un solo dettaglio fuori posto.
“Buongiorno Sakura!” esclamò Hinata una volta comparsa nella camera degli ospiti,o anche quella che era la mia vecchia camera.Itachi era andato a vivere nell’altra ala della casa che era indipendente dalla parte in cui stavamo io e Sasuke,quindi avevamo messo un futon matrimoniale nella camera dove stavano lui e il biondo facendo diventare le altre due stanze delle semplici camere per ospiti.
“Buongiorno Hina!” salutai io abbracciandola.
“Come stai?” mi chiese mentre mi sedevo davanti allo specchio della scrivania voluto dalla bionda.
“A parte i nervi a fior di pelle e lo stomaco che fa a cazzotti con se stesso bene direi” risposi.
“E’ normale,anche io mi sentivo così” cercò di confortarmi iniziando a spazzolarmi i capelli ormai lunghi fino a metà schiena.
“Si,ma tu sapevi che Naruto ti amava.Se Sasuke do-dov…” farfugliai con un principio di pianto in agguato.
Durante il periodo in cui lui era stato in missione avevo cominciato a pensare al nostro futuro e,qualche volta,mi passava per la testa l’idea che un giorno o l’altro mi sarei svegliata senza più lui al mio fianco.Non ero completamente sicura che il moro mi amasse davvero;dopotutto parlavamo di Sasuke Uchiha,il ragazzo più imprevedibile e apatico dell’universo,perciò non sapevo con certezza se provava davvero qualcosa per me visto che non lo dimostrava praticamente mai.
“Ehy Sakura,non se ne andrà,non lo farà di nuovo.”
“Ma non ne sono certa.” risposi abbassando lo sguardo.
“Non ci vorrà tanto a Naruto ad andare a riprenderlo nel caso” sorrise. Per fortuna c’era anche lei che non mi prendeva in giro o spartiva ordini come quel generale dell’esercito che era la mia migliore amica,per fortuna c’era lei in questi momenti.
“Grazie Hina”
“Di nulla.Ora però iniziamo che sono stufa di sentire Ino sbraiatare.”
Ridemmo entrambe poi cominciò ad asciugarmi i capelli e ad avvolgere tutte le ciocche in enormi bigodini.
“Ino,vieni a truccare Sakura!” urlò dopo affacciandosi alle scale.
Ino arrivò correndo e mi truccò facendo risaltare gli occhi con eyeliner,mascara nero,ombretto color nude che sfumava dal chiaro allo scuro verso l’esterno e mettendomi il rossetto rosso scuro che avevo scelto stranamente appoggiata dalla mia “truccatrice” che non aveva avuto nulla in contrario a quel colore.
“Ino sono arrivati i tuoi,Shikamaru e Choji con i fiori.In più il catering arriverà a momenti e serviresti tu per dirigere tutti.Hai finito?” sbucò Tenten alla porta.
“Arrivo subito.Hinata finisci di farle i capelli e poi falla vestire almeno possiamo andare anche noi a vestirci.Fai più veloce che puoi visto che sono già le nove e trenta” e detto ciò sparì dietro alla porta.
La corvina mi tolse tutti i bigodini acconciando così i lunghi capelli in onde morbide che riprese con il ferro e mi fece una treccia orizzontale a metà testa a cui aggiunse piccole rose bianche fresche,lasciando però la frangia libera davanti alla fronte.
“Vuoi una mano a vestirti?” mi chiese.
“No no,vai pure a prepararti.”
“Sicura?”
“Una sposa senza le sue damigelle non è nulla.” le sorrisi.
Lei contraccambiò il sorriso e corse a prepararsi chiudendosi la porta alle spalle.
Mi alzai dalla sedia e andai verso quell’enorme custodia appesa all’armadio.La aprii con calma e feci vedere la luce del sole al mio vestito.
L’avevo preso con le ragazze un mese prima e dovetti nasconderlo a casa di Ino per far si che Naruto non lo scoprisse e andasse a riferire tutto al suo migliore amico che più di una volta aveva tentato di ipnotizzarmi con lo Sharingan per capire cosa avevo scelto.E il perché non aveva mai voluto rivelarmelo,per fortuna però due settimane dopo era partito e io non avrei rischiato di cadere nell’ennesima illusione senza accorgermene.
Mi levai l’accappatoio,aprii la cerniera dietro e lo tolsi dalla stampella abbassandolo a terra ed entrandoci coi piedi.Pian piano lo tirai su fino al seno chiudendomi la cerniera fino a dove riuscivo,avrei fatto finire il lavoro ad Ino.
Misi le scarpe decolletè bianche,gli orecchini con la perla regalatemi dai miei genitori e la collana d’argento che mi aveva regalato la mia maestra.
Andai davanti allo specchio e,dopo aver sistemato delle ciocche di capelli davanti alle spalle,mi guardai bene.
Nel mio vestito bianco con corpetto corto tutto ricamato con scollatura a cuore e quella lunghissima gonna di tulle a infiniti strati,sembravo davvero una sposa.
Era tutto quello che avevo sempre sognato da piccola ed ora ero qui,pronta a legarmi per tutta la vita a quel bambino di cui ero innamorata a dieci anni,a quel ragazzino che avevo inseguito per quattro anni,a quel ragazzo a cui avevo salvato la vita e che aveva ricambiato il favore a sua volta.
Eppure ero totalmente terrorizzata.

“Posso?” chiese qualcuno bussando alla porta.Io mi girai e incrociai due pozzi neri.
“Itachi” lo salutai abbozzando un sorriso.Non che non fossi felice di dovermi sposare con Sasuke,solo che l’insicurezza e la paura in quel momento stavano avendo la meglio.
“Oh kami,Sakura sei bellissima” esclamò avvicinandosi.
“Grazie”
“Che succede?” chiese di fronte a me.
“Ho paura Itachi.”
“Di cosa?”
“Che prima o poi se ne vada,che io non sia abbastanza.Ho paura di essere felice perché quando lo sono puntualmente succede qualcosa che mi fa crollare.” Le lacrime spingevano per uscire e cominciai a farmi aria sotto agli occhi ed a guardare in alto per non farle uscire.
“Andrà tutto bene,te lo prometto”
“Tu potrai pure promettermelo,ma tu non sei Sasuke.”
“Prima di tutto non piangere altrimenti Ino mi uccide perché crede sia stata colpa mia,soprattutto perché ho quasi dovuto pregarla in ginocchio per venire qui.Secondo,non sarò Sasuke,ma sono sicuro che non ti lascerà mai,davvero” mi assicurò stringendomi appena a se.
“Grazie Itachi” dissi stringendolo a mia volta prima di guardarmi per l’ultima volta nello specchio.
“Pronta?” chiese
“Assolutamente no.” risposi sorridendo.Mi prese sotto braccio e uscimmo dalla camera.

“Ragazze siete bellissime!” esclamai vedendo le mie damigelle nei loro vestiti rossi.
“Fronte spaziosa tu sei davvero bella!” esclamò di rimando Ino abbracciandomi.
“Pronta Sakura?” chiese Tenten.
Annuii e insieme scendemmo tutti al piano inferiore.
Ino aveva messo delle tende bianche sulla finestra della sala lasciando spalancati i vetri e utilizzando quindi solo le tende come divisorio tra l’interno e il luogo dove si sarebbe svolta la cerimonia:il giardino.
“Contate 30 secondi da quando siamo uscite tutte e poi partite,ok?”
Itachi rispose al mio posto perché in quel momento i nervi stavano prendendo il sopravvento sulla situazione rendendomi incapace anche di respirare.
“Va tutto bene Sakura,Sasuke è lì fuori e sono certo che non se ne andrà.”
“Tu non mi lasci andare vero?Intendo,non è che ad un certo punto in mezzo all’entrata mi molli da sola vero?” chiesi allarmata.
“Perché dovrei farlo?” domandò con uno sguardo confuso.
“Non lo so,ma non farlo altrimenti cadrei o peggio ancora,scapperei a gambe levate.”
Strinse forte il mio braccio a se e poi mi guardò negli occhi.
“Picchierei lui se dovesse andarsene,e farei lo stesso anche con te.”
“Ora andiamo,i 30 secondi sono già finiti da un pezzo.” continuò.


Torturando il bouquet di rose rosse fra le mani e incollandomi al fianco dell'Uchiha maggiore,passammo le tende bianche e ci rivelammo a tutti i presenti su cui io non prestai attenzione per nulla;il ragazzo di fronte a me era riuscito a stregarmi in un secondo.
Fasciato nel suo bellissimo smocking nero su misura,Sasuke mi stava aspettando all'altare.
Aveva la cravatta rossa come le rose del mio bouquette e come i vestiti delle ragazze,i capelli neri tirati leggermente indietro e si stava torturando le mani ma,quando sentì la musica partire,i suoi occhi ossidiana si incatenarono ai miei e le sue mani si fermarono,così come il mio cuore.
Mi stava guardando con una luce negli occhi che non gli avevo mai visto e con un nervosismo che era riuscito a contagiare Naruto che,negli abiti da Hokage,stava aspettando di poter ufficializzare l'unione dei suoi due migliori amici a cui non avrebbe mai lasciato l'onore di farlo a nessun altro.
Vidi il biondo sussurrargli qualcosa solo perchè era entrato nel mio raggio di contemplazione verso il ragazzo che stava ad un paio di metri da me,raggio che escludeva completamente tutto ciò che stava intorno a noi facendomi dimenticare anche di essere osservata da un centinaio di persone e accompagna dal mio futuro cognato.
Non smisi di guardarlo neanche per un secondo,neanche quando Itachi si posizionò di fronte a me ormai sull'altare lasciandomi un bacio sulla fronte prima di andare a sedersi vicino a Kakashi sensei in prima fila.
Non smisi di guardarlo neanche quando Ino mi tolse le rose dalle mani.
"Ehy" lo salutai nervosa
"Ehy" rispose lui altrettanto nervoso.
"Amici miei..." iniziò l'Uzumaki subito dopo attirando l'attenzione di tutti su di se,tranne la nostra che era incentrata ancora l'uno sull'altro.
"Vuoi tu,Uchiha Sasuke,prendere la qui presente Haruno Sakura come tua legittima sposa ed amarla nella buona e nella cattiva sorte,in salute e malattia finché entrambi vivrete?" chiese il biondo.
"Si,assolutamente" rispose Sasuke con un tono di voce diverso dal solito,quasi empatico.
"E vuoi tu,Haruno Sakura,prendere il qui presente Uchiha Sasuke come tuo legittimo sposo ed amarlo nella buona e nella cattiva sorte,in salute e malattia finché entrambi vivrete?"
Tutte le attenzioni si concentrarono su di me e io mi innervosii tanto da cominciare a pensare che sarei svenuta da un momento all'altro.
Avrei dovuto rispondere "SI" subito,urlando e piangendo di gioia;ma perchè allora non riuscivo neanche a pronunciare un monosillabo insensato?Anche Hinata che di solito sveniva in situazioni così delicate era riuscita a rispondere subito con gioia,perchè io non ci riuscivo?
"Sakura-chan,dovresti rispondere." mi richiamò Naruto.
Lo guardai per un secondo con il terrore negli occhi e lui ricambiò il mio sguardo con uno completamente confuso,passai a guardare Itachi che mi stava espressamente chiedendo cosa diavolo stessi facendo,incrociai lo sguardo del mio sensei che deviai subito per la paura,andai a cercare Ino che stava cominciando a perdere fumo dalle orecchie e poi tornai a guardare il ragazzo che avevo di fronte.
Lo amavo e ne ero completamente sicura;ma ero davvero pronta a passare la vita con qualcuno per cui soffrivo di "thantophobia" ?
Ero pronta a vedere il mio cuore andare in frantumi per l'ennesima volta quando se ne sarebbe andato?
Ero pronta a superare una situazione del genere in futuro?
Ma soprattutto,ero pronta a vivere una vita con la paura che non tornasse per qualche motivo dalle sue missioni come Anbu?
"Non lasciarmi.Avevi detto che non lo avresti fatto." sussurrò lui con una punta di paura nella voce.
"Quelli che ci amano non ci lasciano mai davvero" sussurrai a mia volta,e lessi il terrore sul suo volto fatto di ceramica.
"Lo voglio" risposi convinta e non più terrorizzata dal futuro.
Ci scambiammo gli anelli e Naruto annunciò che finalmente eravamo marito e moglie.
"Ti amo ,Sakura." disse prima di prendermi il volto davanti a tutti e baciarmi in un modo tanto dolce che non sembrava neanche fatto da lui.


Sasuke me lo aveva promesso,sarebbe rimasto e mi avrebbe amato qualsiasi situazione ci sarebbe capitata dinnanzi.
Mi aveva appena confessato che mi amava,stavolta seriamente.






Signori e signori,siamo giunti alla fine di tutto.E mi vieni quasi da piangere.
Dopo quasi un anno questa storia è giunta al termine e probabilmente qualcuno avrebbe voluto un altro finale,ma io ho trovato giusto finirlo in questo modo perchè dopo tanti dolori,traumi e battaglie,entrambi i protagonisti avevano bisogno di un pò di pace.
A metà capitolo mi era passata per la mente la malsana idea di far scappare Sakura,ma poi mi sono ricordata che occupo già un girone dell'inferno per ciò che gli ho fatto patire per 29 capitoli,quindi non mi sembrava il caso di occupare anche un altro girone perciò ho optato per il classico lieto fine.
Ora però,vorrei passare ai ringraziamenti.
Ringrazio tutti quelli che ci sono stati dal primissimo capitolo -scritto veramente male in confronto agli ultimi- e che hanno continuato a leggere questa storia.
Ringrazio quelli che hanno sempre -o quasi-recensito i capitoli e che non ho mai ringraziato abbastanza per aver condiviso il loro punto di vista con me.
Ringrazio quelli che hanno letto solo un paio di capitoli e che dopo se ne sono andati perchè non di loro gradimento.
Ringrazio i lettori silenziosi che comunque ci sono sempre stati.
Ringrazio le persone e le situazioni che mi hanno dato l'ispirazione per scrivere.
Ringrazio le canzoni che hanno accompagnato i momenti di stesura di ogni capitolo.
Ringrazio il mio computer per non avermi mai giocato odiosi scherzi.
Ringrazio i miei blocchi che comunque mi hanno aiutato anche a crescere a livello umano e di scrittrice.
Ringrazio Masashi Kishimoto per aver creato tutto il manga "Naruto" e soprattutto personaggi come Itachi. -RIPORTALO IN VITA TI PREGO!-

Alla prossima storia,
Red-chan.

E ringrazio te,che hai letto fino a quest ultimo punto.

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