Tears

di 50shadesofLOTS_Always
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


La luna illuminava i cieli di quella notte fredda,consumando le cortecce di betulle che caratterizzavano le fitte foreste di Camelot. Morgana aprí gli occhi di scatto,incontrando la calda luce di un fuoco. La nuda terra risultò fredda al contatto con la sua guancia dalla pelle nivea. Restò immobile,distesa sulla pietra della caverna in cui si trovava. Con entrambi i palmi delle mani,si spinse sulle braccia tirandosi su a sedere. La testa le doleva morbosamente e una fitta lancinante la colse al fianco. Tastò il punto dolorante e vide del sangue. Anche l'abito scuro si era macchiato. Non capiva,ma poi ricordò: Merlino l'aveva infilzata con una spada forgiata col fuoco di un drago. Si chiese come potesse essere ancora viva << Morgana >> tuonò la voce di una donna. Morgana si voltò di scatto e scorse tre figure incappucciate. Tre donne. Le Disir. Le fissò con un timore reverenziale e chinò lievemente il capo. Erano pur sempre le piú alte Sacerdotesse dell'Antica Religione << Morgana Pendragon. La Dea Madre ci ha ordinato di riportarti in vita ed affidarti un compito di fondamentale importanza - lei attese in silenzio - Dovrai fare in modo che la magia torni a regnare su queste terre... >> << E come faccio? >> chiese alzandosi goffamente in piedi << Dovrai uccidere la Regina Ginevra >> sentenziò la piú anziana delle Disir.

*****

Il sole sorse da dietro le lontane Montagne Bianche,perennemente innevate che circondavano Camelot in un'estesissima piana verdeggiante. I raggi solari filtrarono attraverso le fini vetrate di alabastro della camera della Regina, ancora avvolta nel sonno. Si strinse nelle coperte calde che però non la potevano isolare dal freddo che albergava nel suo cuore,da un anno a questa parte. Un anno,dodici mesi che non condivideva più il letto col suo amato marito,Artú. Nonostante le fosse concesso di vederlo solo nei sogni, aveva quasi dimenticato cosa volesse dire amare. Non si era più risposata ed aveva respinto gentilmente le proposte di Sir Leon,che dopo alcuni tentativi si era limitato allo starle accanto. D'altronde,era quello il suo dovere. Ma quello era stato comunque un anno di prosperità per il regno,che aveva affrontato la morte del giovane Re,come un valido motivo per continuare a vivere e credere nei valori. Ginevra allungó una mano verso l'altra parte libera del letto. La sua pelle tastó le fredde lenzuola. Continuava a dormire da un solo lato,perché nel profondo sperava che una notte,Artú sarebbe tornato a condividere con lei quell'unico nido d'amore privato,dove avevano trascorso tante notti o più semplicemente rimasti svegli a far progetti di vita. Da quando era morto,si sentiva sempre piú sola anche perché Merlino se n'era andato. Anche lui non aveva sopportato l'idea di tornare a Camelot senza il suo migliore amico. Il giovane mago ora abitava in un umile casetta,al di là della Valle dei Re Caduti,di cui adesso avrebbe fatto parte anche Artú. Ginevra aprí gli occhi osservando per l'ennesima volta,il posto vuoto accanto a sé. Sospirò col cuore in gola prima di alzarsi per un'altra dura giornata da Regina,con la sola consolazione che alla sera avrebbe rivisto il suo amore nei sogni. Quelli almeno non avrebbe potuto toglierli nessuno.

Angolo Autrice: Salve Lettori! Ho deciso di scrivere questa ff perché amo alla follia la Arwen *-* Premetto però che mi sono affezionata da poco a questa serie e che dato che ho perso le prime due stagioni,mi mancano un sacco di cose... ^^ Perciò se in qualche capitolo ci saranno delle ambiguità,fatemelo sapere che porrò rimedio XD ( Tranquilli,mi metterò a guardare le puntate perse ;) ).

Per chi mi segue già da un pò,noterà che ho eliminato la ff "Un amore più forte del Destino" per il semplice fatto che non mi piaceva,ma che rimedierò con questa storia. 

Al prossimo capitolo!

50shadesOfLOTS_Always ❤

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Merlino osservò come quella mattina il sole fosse brillante,come avesse vita propria. Decise di uscire fuori dalla casetta di legno,che gli aveva offerto riparo nelle notti piovose in cui si era disperato per l'amico perduto. Gli mancava tanto quella testa di fagiolo dagli occhi azzurri. Avrebbe dato qualsiasi cosa per riavere il suo Re. Purtroppo nemmeno i suoi immensi poteri di mago potevano superare il sottile confine fra vita e morte per restituirgli Artú. Inspirò lentamente l'aria fresca,impregnata dell'umidità del terreno,e guardò verso la direzione di Camelot. Non poté vedere il castello,ma sapeva che a quest'ora Ginevra era già in piedi. E Gaius con lei. Gli mancava tanto quel vecchio medico dai capelli bianchi,costantemente arruffati. Gli mancava anche Gwen,ma non era sicuro che tornando a palazzo sarebbe riuscito a sopportare l'assenza del biondo. Mentre stava tornando in casa,le sue orecchie catturarono un suono lontano,proveniente dall'alto,che gradualmente si fece più vicino. Alzò i suoi occhi cerulei verso il cielo e notò l'enorme figura di Kilgahra,che sbatteva dolcemente le enormi ali. Con un lieve tonfo,che Merlino trovò leggero per la stazza della creatura,il Drago atterrò davanti a lui in tutta la sua maestosa imponenza << Kilgahra,é un piacere vederti >> esordí Merlino con un sorriso. Il drago lo osservò e sembro accennare ad un sorriso,che permise al mago di vedere i grossi denti aguzzi,grandi quasi quanto la sua testa << Anche per me é piacevole,ma le circostanze non lo sono altrettanto >> commentò cupa la creatura alata << Che succede? >> domandò il mago dai capelli corvini << Morgana... É stata riportata in vita dalle Disir... >>. Al suono di quelle parole,Merlino sentí un brivido inquietante percorrergli tutta la spina dorsale e seppe con certezza che non era stato il freddo << Quando? >> << Stanotte. Ma non é questo l'importante... - lo interruppe il Drago - Dobbiamo fermarla,ma l'unico che può farlo é Artu. Questa é la sua guerra >> << Ma Artú é morto... >> ammise Merlino con un tono di amarezza << Ricordi la profezia? "Quando Avalon ne avrà bisogno,Artú rinascerà"... >> citò Kilgahra << E come faccio a riportarlo in vita?! >> chiese il Mago sempre più nervoso. Ci aveva provato una volta,ma senza risultati << La pazienza é l'arma migliore,giovane mago... Raggiungi il Lago di Avalon ed aspettalo >> disse prima di spiccare il volo dopo un solo battito d'ali,lasciando Merlino sconvolto ma felice. 

*****

Per raggiungere Avalon,Merlino aveva impiegato quasi tutta la giornata. E tutte le sue forze. Benché fosse ancora giovane,i piedi gli dolevano per il lungo cammino. Si ritenne però fortunato a non aver incontrato qualche brigante un pò troppo audace ed avaro. Non che non si sapesse difendere,ma non voleva uccidere più nessuno. Non dopo aver ucciso Morgana. Ricordava ancora quegli smeraldi perdere la scintilla della vita,che ogni notte lo perseguitavano in incubi. Orribili incubi che gli facevano passare intere notti in bianco. L'aveva amata una volta,quando ancora Uther era vivo e lei non aveva incontrato l'oscurità. Quando ancora il suo tenero cuore era intatto dalla malvagità. Aveva amato Morgana anche dopo,ma l'aveva respinta. Aveva respinto quell'amore perché sapeva che era sbagliato. Eppure quando Kilgahra gli aveva annunciato il ritorno della donna,una parte profonda e nascosta nel cuore di Merlino era tornata a vibrare gioiosamente. Si sentiva confuso dalle tante,forti e contrastanti emozioni che provava in quel momento. Il dilagare di pensieri venne interrotto repentinamente alla vista di un bagliore nel bel mezzo delle acque del lago. Una luce bianca,positiva. Cosí luminosa che Merlino fu costretto a socchiudere gli occhi per non esserne accecato. Dopo pochi istante,il bagliore si affievolí lentamente lasciando il posto ad una figura di un giovane uomo in piedi sulla sponda del lago. Sorrise quando vide il volto di Artú << Merlino! >> esclamò quello raggiante << Artú! >> esultò l'altro. Camminarono uno verso l'altro e si abbracciarono affettuosamente come fratelli. Artú lo fissò << Che ci facciamo qua? >> chiese perplesso il giovane re. Merlino lo squadrò << Voi non ricordate? >> << Beh... Ricordo la battaglia e tu che mi dici dei tuoi poteri... - disse facendo spallucce - Che altro dovrei ricordare? >>. Il mago si prese del tempo ed iniziò a narrare tutto ciò che era accaduto: la sua morte,l'anno trascorso e l'annuncio di Kilgahra. << Quindi é per questo che sono tornato in vita? >> chiese Artú ancora stupefatto per il racconto dell'amico << Esatto >> rispose Merlino con un lieve sorriso. Era contento di riavere con sé il proprio migliore amico << E Ginevra? >> domandò ancora il biondo << Non lo so... Non la vedo da molto,ma ogni tanto Gaius viene a trovarmi e mi ha detto che é molto triste per la tua assenza... >>. Artú si sentí male. Il solo pensiero di aver causato del dolore alla sua regina,gli aveva fatto contorcere le interiora. << Ma non si é risposata vero? >>. Merlino sorrise sotto i baffi nel vedere un lampo di gelosia balenare negli occhi cristallini del Re << No >> lo rassicurò anche se voleva mentirgli,solo per il gusto di vederne la reazione << Dobbiamo tornare a Camelot. Subito >> disse sbrigativo Artú mentre il mago si limitò a seguirlo.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Merlino gli camminava a fianco mentre tornavano a Camelot,dopo giorni. Erano passati esattamente dieci giorni da quella battaglia che aveva portato alla morte di Morgana e di Mordred. Aveva portato tante morti,tanta sofferenza. E Artú lo sapeva. L'armatura non gli era mai pesata cosí tanto sulla spalla e quella cotta di maglia,non gli era mai stata cosí ingombrante come in quel momento. Sentiva che gli stavano venendo delle vesciche ai piedi,indolenziti per il lungo cammino che avevano consumato ancor di piú gli stivali. Nonostante la precedente delusione nei confronti dell'amico mago,adesso ne era contento. Si sentiva piú al sicuro di prima. Inoltre,aveva ancora il suo migliore amico. E questo valeva anche per Merlino,che notando la stanchezza nell'andatura del re,utilizzó i suoi poteri per visualizzare le porte della cittadella. La sua vista si spostò fra quegli alberi che sembravano cosí lontani,fino ad incontrare la piccola strada sterrata,che portava alla città che all'insaputa della "finta-morte" del loro re,durata un intero anno,seppur nel dolore aveva ripreso le attività con entusiasmo. Con la voglia di ricominciare,dopo la guerra. Anche lui era sfinito e gli faceva male la testa << Sire, manca poco... Resistete >> lo incitò << Facile per te! Tu non indossi un'armatura! >> brontolò il biondo << Siete sempre il solito... >> commentò ironico il mago. Artú si fermo un attimo e lo squadrò << Che vuoi dire?! >> chiese stizzito. Merlino inarcò un sopracciglio << Intendo proprio questo >> rispose criptico lasciando il Re decisamente perplesso. Ripresero il cammino e dopo qualche minuto il popolo accolse il proprio sovrano con calore. I due cavalieri,che sorvegliavano le porte della città,si precipitarono a palazzo reale per avvertire la regina Ginevra,ma Artú li richiamò con un gesto della mano. Merlino si avvicinò a loro ed espose il desiderio del re,troppo stanco perfino per parlare << Il re vorrebbe fare una sorpresa alla propria regina >> disse con un lieve sorriso. I due uomini si guardarono reciprocamente,leggermente confusi,ma non opposero resistenza rimettendosi al loro posto. Merlino ed Artú camminarono per la cittadella,che seppur fosse già in festa,non diede nell'occhio e permise loro di arrivare quasi inosservati a palazzo. Artú,non appena varcò le mura più interne del castello,si sentí a casa. Il dolore che ancora avvertiva al fianco ed al petto si era già affievolito,anche se non del tutto,nel sentire di nuovo l'odore afrodisiaco del pane appena sfornato proveniente dalle cucine,e la leggera ed antica umidità della pietra del castello. Si fece accompagnare da Merlino fino al di fuori delle sue stanze << Da' la notizia a tutti,ma dii anche che non voglio essere disturbato fino a domani... Desidero stare con Ginevra... >> mormorò con voce pesante per la spossatezza << Come desiderate,Artú... >> rispose il giovane mago,che si ritrovò la mano del re sulla spalla << Merlino... - si interruppe un attimo,come per scegliere le parole - Grazie >> disse soltanto. L'uomo dai capelli corvini sorrise soddisfatto: aveva collezionato moltissimi ringraziamenti dall'amico e la cosa gli apparve sorprendente << Dovere nei confronti di un amico... - fece per andarsene,ma si bloccò sollevando un dito - Potrei avere due giorni liberi? >> domandò. Artú inarcò un sopracciglio biondo,rivolgendogli un'espressione buffa quanto seria << Sei un mascalzone,ma... Permesso accordato... >> disse infine prima di posare una mano sulla porta. Le torce erano accese visto che il sole stava ormai calando all'orizzonte. In pochi minuti,la notte avrebbe occupato il posto della luce. Artú rimase immobile davanti a quella porta,come se temesse di commettere un errore. Prese un bel respiro quando rimase solo e spinse il battente di legno,che cigolò per i cardini di ferro. Non appena entrò,la vide seduta alla scrivania,ricavata da del pregiato ebano scuro. Indossava un semplice,ma prezioso abito blu notte con le maniche a tre quarti e lo scollo squadrato mentre i capelli ricci le ricadevano morbidamente sulle spalle. Era concentrata nel firmare delle scartoffie di protocolli militari. Le sue dita sottili reggevano una piuma bianca usata come pennino. Quando Artú chiuse la porta alle sue spalle con un leggero tonfo,Ginevra sollevò lo sguardo. Il suo cuore perse un battito nel rivederlo di nuovo in piedi e di fronte a sé. Era vivo e per un attimo si ritrovò a pensare di essere morta,impazzita o semplicemente di avere un'allucinazione. Poteva vedere la sua stanchezza nel corpo che però svaniva nell'amore a lei rivolto,che rendeva brillanti le iridi azzurre del re << Artú... >> mormorò con un fil di voce,abbandonando la penna sul tavolo. Le labbra del giovane uomo si incresparono in un sorriso sornione. Il suo nomignolo aveva un suono speciale sulla bocca di Ginevra,che assumeva un forma invitante quando si soffermava sull'ultima lettera accentata. Gli si avvicinò velocemente prima che i loro corpi si incontrassero in un tenero abbraccio,in cui trasparí la disperazione ed il profondo sollievo nel rivedersi. La strinse a sé forte,come poche volte aveva fatto e lasciò che le mani di Gwen scivolasseor sulle sue spalle. Un tocco che aveva bramato di sentire di nuovo. Le accarezzò i capelli bruni ed inspirò profondamente il profumo della sua pelle. Ginevra si strinse piú che mai in quell'abbraccio cosí intenso,che le lacrime ricominciarono a rigarle le guance rosee << Artú... >> sussurrò di nuovo,incredula di riaverlo con sé << Ginevra... >> disse a bassa voce e le incornicio il viso con le mani. La osservò in quegli occhioni color del cioccolato,lucidi per il velo di lacrime << Mi sei mancato cosí tanto... >> singhiozzò la regina,ormai incapace di trattenersi ancora << Sono qui adesso >> la consolò nonostante anche il suo voltò fosse rigato da delle lacrime << Oh,Artú... >> sussurrò con voce tremante mentre asciugava il volto del marito,che posò le proprie labbra sulle sua. Un bacio bramato nel tempo. Un bacio lento,adorante per assaporare l'amore dell'altro. Un amore accresciuto dalla distanza e dal tempo,meccanismi che non concendono tregue né patti. Le dita di Gwen si infilarono nei capelli dorati di Artú,che le avvolge le braccia intorno al corpo e baciandola come quella volta nella tenda. Con passione.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Il sole splendeva sulla gloriosa Camelot,giá in movimento ed in piene attività. Anche il palazzo era ormai sveglio ed attivo da ore. Eppure qualcuno ancora dormiva nel proprio letto,oltre ai due regnanti. Merlino si agitava suo materasso,aggrovigliandosi fra le coperte. Un terribile incubo teneva la sua mente nel sonno turbato. La fronte era imperlata di sudore,sulla pelle quasi nivea del giovane Mago che non accennava a calmarsi.

Un paio di occhi verdi lo guardavano intensamente. Delle labbra rosse quanto il sangue,pronunciavano il suo nome nascosto. Quello che gli avevano dato i Druidi. Emrys,continuava a ripetere Morgana nel sogno di Merlino,la cui mente era schiava di quella voce. Una voce melliflua,calda e sensuale che aveva imparato ad amare col tempo. Emrys,continuava a chiamarlo mentre con un gesto secco,affondava un pugnale in una mela rossa. Un frutto succoso da cui sgorgò del sangue che andò ben presto ad unirsi con la macchia di liquido vermiglio, proveniente dalla ferita di Ginevra. La regina giaceva a terra,scossa dagli ultimi spasmi dettati dall'agonia prima della morte. Artú la chimava,disperato e la stringeva a sé. Stringeva un corpo ormai freddo mentre Merlino sentiva di dover fare qualcosa. Di tentare a salvare Gwen. Ma Morgana lo aveva immobilizzato. Non ebbe in tempo di realizzare come,perché le sue labbra rosse erano finalmente vicine alle sua. Merlino aveva agognato quelle labbra,ma ella non gli diede tale onore che lo uccise brutalmente, conficcandogli la Spada di Artú,Excalibur,nel fianco. 

Il risveglio divenne brusco per il giovane mago,che scattò a sedere sul letto,ancora ansante per lo spavento. Rivedere Morgana lo aveva shockato nel profondo. Gaius apparve sulla soglia della sua piccola stanza. Lo fissò preoccupato << Tutto bene? >> gli chiese avvicinandosi un poco all'umile giaciglio << Non lo so... >> affermò Merlino titubante.

*****

Un flebile raggio di sole attraversò la grande finestra di alabastro, disturbando il sonno di Artú che aprí le palpebre. I suoi occhi si posarono immediatamente sulla figura angelica di Ginevra,che dormiva su un fianco,stesa accanto a lui. Le lunghe ciglia erano incurvate all'insú ed unite all'espressione serena sul suo volto,la facevano sembrare una bambina. Allungó una mano esitante verso la sua guancia e la accarezzò dolcemente. Gli era mancata la sensazione della sua pelle sotto i polpastrelli. Mentre era intento ad osservarla,come una rara creatura,Ginevra aprí gli occhi. Le iridi color cioccolato si illuminarono alla vista di Artú << Dimmi che non sto' sognando... >> mormorò con voce flebile,ancora impastata dal torpore notturno << Sono qui... Veramente... >> ribadí il giovane Re. Una fitta improvvisa lo colse al fianco. Si era dimenticato di cambiare le bende che coprivano la ferita di guerra. Ginevra gli si fece vicino,la fronte corrugata in una muta espressione di turbamento << Cos'hai? >> << La ferita al fianco... - biascicó Artù,cercando di reprimere il dolore -  Ogni tanto torna a farsi sentire... >>. Strinse i denti fino a che il dolore non iniziò a scemare gradualmente << Devo medicarti di nuovo la ferita >> borbottò Gwen,scostando le coperte per alzarsi. Artú la afferrò teneramente il polso con un sorriso sornione << Sei tu la mia cura... >> le disse con tono suadente,facendo breccia nel cuore della Regina << Sei sempre il solito ruffiano... >> rispose in una finta accusa. Si chinò su di lui stampandogli un leggero bacio sulle labbra per poi allontanarsi e prendere il necessario per un impacco curativo.

Ginevra sistemò le bende prima di abbassare di nuovo il lembo della maglia,non senza soffermarsi sul fianco dell'amato. La punta delle sue dita sfiorò la calda pelle di Artú,che spostò lo sguardo dalle dita di Gwen al suo volto,contornato da una cascata di riccioli. Sorrise con un pizzico di malizia << Sai,ho detto a Merlino che oggi saremmo stati da soli per un pò... >> lasciò quella frase in sospeso ed rise mentalmente nel vedere le guance di Ginevra prendere colore all'improvviso. Adorava quella timida reazione di lei,ad ogni sua parola sussurrata con voce suadente. La accolse fra le sue braccia << Anziché starcene a letto,perché non ne approfittiamo per farci un giro per la cittadella? >> propose Gwen poggiando giocosamente un dito sulla punta del naso di Artú,che la guardò non pienamente convinto << Perché invece non ne approfittiamo per rincarare la dose di amore per me? Sai credo di aver un grandissimo bisogno di affetto... >> sussurrò lasciando dei baci sul collo della regina,che sotto di lui,rideva come una fanciulla alle prese col primo amore. Ed in effetti era cosí.

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