Monster Hunter-Trinità (Saggezza)

di FABRIZX
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Lancia nel Sole ***
Capitolo 2: *** La spada dell'isola ***
Capitolo 3: *** Le lame del Nuovo Mondo ***



Capitolo 1
*** La Lancia nel Sole ***


-La lancia nel Sole-

 

Cherche rovistò attentamente fra le fronde dello striminzito arbusto rossastro, cercando di distinguere qualche pianta familiare. Dopo qualche secondo, non sembrando trovare granchè, la ragazza si interruppe per guardarsi intorno, e sospirò. Faceva caldo, e non poco.
D'altronde, non si era aspettata nulla di diverso dal sole battente delle Piane Sabbiose...
Situata al confine tra deserto e savana, l'arida zona di caccia era un paesaggio aspro, contraddistinto da vegtazione secca e dura a morire, roccia levigata e argilla piena di spaccature, oltre che enormi distese di sabbia nella parte più bassa e grotte riparate, scavate da quello che un tempo doveva essere stato un grande fiume o mare, forse lo stesso che aveva lasciato l'enorme lago che si scorgeva oltre le colline della zona, e che contribuiva a mitigarne un minimo il clima inflessibile, torrido di giorno, e gelido la notte. Nonostante questo, le Piane erano un luogo ben conosciuto e frequentato per la selvaggia bellezza del paesaggio... e per le opportunità che offrivano ai cacciatori come Cherche.

Quasi tutte le missioni assegnate dalla Gilda ai Cacciatori si svolgevano in zone di caccia come quelle, contrassegnate per le loro particolarità ambientali, e costantemente esplorate e pattugliate, sia da chi studiava la natura dell'ambiente, sia dai Cacciatori come lei, che dovevano confrontarsi con le creature più pericolose del luogo, o per proteggere centri abitati e viaggiatori, o per guadagnarsi da vivere.
Ed era proprio a questo che stava pensando Cherche, mentre rovistava tra i cespugli rinsecchiti dell'Area 2, un piccolo spiazzo erboso sopraelevato di fronte all'entrata di una caverna. Tra poco sarebbe dovuta addentrarsi nella grotta per cercare l'obiettivo della sua missione, ma aveva abbastanza tempo a disposizione, e voleva vedere quali materiali interessanti avrebbe potuto procurarsi lungo la strada.
E poi era la sua prima missione nelle Piane Sabbiose, e non aveva alcuna intenzione di rinunciare alla possibilità di esplorare quel luogo affascinante. Dopotutto, lei era diventata una Cacciatrice proprio per vedere il mondo e vivere grandi avventure... o perlomeno, quello era uno dei motivi, ma adesso non aveva voglia di pensarci. D'un tratto, la ragazza spalancò gli occhi verdeazzurri e sorrise: finalmente qualcosa di interessante!
Qualche ciuffetto di erba fuoco dalle foglie rossastre, abbarbicato sotto i rami del cespuglio. Era una pianta dalle curiose proprietà incendiarie, che prendeva fuoco molto più in fretta e intensamente di altre, e andava colta e conservata adeguatamente. Cominciò a raccoglierne un po', e a sistemarla in una tasca apposita della borsa, avendo cura di non rovinarne le foglie nel processo. Cherche annuì soddisfatta, spostando all'indietro la ciocca di capelli castani ricci che cadeva da sotto l'elmetto, l'unica che non era legata in una coda col resto, e l'unica che puntualmente sembrava si divertisse ad infastidirla. Una sorta di rombo echeggiò in lontananza, come di un masso in bilico che cadesse, ma Cherche non ci fece caso.
Borbottò un po' tra sè, altra cosa che faceva spesso, in aggiunta al sognare ad occhi aperti, ma riacquistò subito l'espressione allegra e concentrata: lei era una cacciatrice temprata per grandi battaglie, non sarebbe certo stata una ciocca ribelle a fermarla!
Richiuse la borsa e si alzò, abbracciando la zona con lo sguardo. C'era un venticello stranamente confortevole, il cielo era limpido, con qualche insetto che svolazzava pigro e un paio di Felyne che scorrazzavano cercando pietre rare o piante di felvina, per cui andavano pazzi. Cherche si perse per un attimo a contemplarne i musetti e lo sguardo attento che però non riusciva ad essere serio... le facevano venire una terribile voglia di coccolarli, ma aveva imparato che i Felyne vagabondi potevano essere suscettibili e pericolosi , perfino quanto il Gran Jaggi di cui la ragazza portava le spoglie come armatura, se erano tanti. Però erano comunque adorabili...
Stava divagando veramente troppo, si rese conto.
Rimani concentrata! Come avresti ucciso quel Gran Jaggi se ti fossi distratta così? Andiamo, Cherche, sii seria!
A dirselo un po' le veniva da ridere, ma era abbastanza vero. La sfida con il grosso Wyvern Rapace che comandava i piccoli ma feroci Jaggi era stato il primo vero grande scontro della sua carriera di Cacciatrice: il mostro era forte, veloce, e determinato a trasformare nella propria cena quella che evidentemente aveva preso per una sprovveduta sedicenne in armatura di cotta, con un'arma troppo grossa per lei. E invece, dopo un duello serrato in cui la ragazza aveva dovuto dar fondo alla resistenza del suo scudo, e all'addestramento con la Lancia-fucile, il mostro era crollato a terra, e il branco si era disperso, lasciando Cherche ad affilare la lama, asciugarsi il sudore e leccarsi le ferite, per poi estrarre dal mostro tutto quello che poteva e consegnarlo all'artigiano wyvern del porto di Tanzia che lo aveva trasformato in una corazza leggera ed elegante, con un elmetto che proteggeva la testa ma lasciava una buona visuale. Era stato piuttosto incuriosito dal fatto che una ragazza così giovane e alla sua prima vittoria su un mostro grande, oltretutto venuta dal Vecchio Mondo, portasse come arma la Lancia-fucile Scoppio Lagiacrus, ma su quello Cherche si era limitata a bofonchiare senza rispondergli, per poi profondersi in ringraziamenti per la nuova armatura, e cercare per tutta Tanzia uno specchio, o almeno un punto del molo in cui il riflesso fosse limpido per poter rimirare il risultato. E poi via alla taverna della Gilda, a farsi assegnare una nuova missione con cui avrebbe fatto il suo ingresso nelle leggende dei Cacciatori... sì, insomma, un giorno.
Per adesso, si erano limitati ad assegnarle una semplice missione di raccolta di materie prime non comuni, consigliandole anche di stare attenta, cosa che l'aveva lasciata piuttosto piccata, ma era quello che passava il convento: il suo obiettivo era semplicemente trovare delle ossa cristallo, e consegnarle al campo base entro una certa ora, e per farlo avrebbe dovuto cercarle da qualche parte tra le grotte delle Piane Sabbiose.
Si trattava secondo l'addetta della Gilda di ossa lucenti, probabilmente fossili, ricercate da collezionisti e studiosi che aiutavano la Gilda, motivo per quale i Cacciatori alle prime armi venivano spesso mandati a rastrellarne qualcuna in giro, proprio come Cherche adesso.
La ragazza diede un'ultima occhiata nei dintorni, per vedere se non ci fosse qualcos'altro di interessante da raccogliere prima di cominciare ad esplorare i canyon e le caverne poco più avanti. Un lieve ronzio catturò la sua attenzione, e girandosi verso il rumore la ragazza vide un insetto tuono svolazzare intorno a un fiore per poi posarvisi e cominciare a cercare un punto per succhiarne il nettare. Sapeva che gli estratti elettrici di insetto tuono erano utilissimi per la creazione di alcuni strumenti di caccia, e magari catturarne qualcuno poteva esserle utile, alla peggio per fare esercizio.
Stava meditando se mettere mano al retino o meno, quando avvertì una sorta di vibrazione, come un formicolio sotto i piedi, che però cresceva rapidamente di intensità. Incuriosita, fece un passo indietro, e osservò i due Felyne lì vicino, per vedere come reagivano. Notò che entrambi si erano voltati circospetti e miagolavano preoccupati, mentre davanti all'ingresso della caverna alcuni sassolini cominciavano a tremare vistosamente, e si alzavano piccoli sbuffi di sabbia.
Mentre i Felyne indietreggiavano di parecchio, Cherche ebbe la tentazione di allontanarsi velocemente dall'Area 2 e trovare un altro ingresso alla grotta per proseguire la ricerca delle ossa cristallo, ma la curiosità e una certa dose di orgoglio la trattennero: doveva scoprire che cosa causasse quello strano...
BROOOM!!!!
Con una sorta di schianto secco, qualcosa esplose da sotto il terreno argilloso, proiettando in aria una pioggia di sabbia e sassi, e in un paio di rapidi movimenti una grossa sagoma massiccia e bitorzoluta si liberò dalla fossa che si era aperta improvvisamente di fronte alla caverna, sgrullandosi come un Felyne bagnato, e sgocciolando quello che sembrava essere fango.
Cherche fece un passo indietro, fermandosi come paralizzata, e aprì e chiuse la bocca a vuoto un paio di volte: un mostro grande si ergeva proprio davanti all'ingresso dell'Area 7, tagliandole la strada.
Le dava e le spalle, e voltava la grossa testa a destra e a sinistra, osservando velocemente i dintorni, come se fosse nervoso. La mano di Cherche corse all'arma, ma ancora non la impugnò... stava trattenendo il fiato, e aveva faticato a non gridare nel momento in cui il mostro era sbucato fuori di colpo dal nulla. Tentò di indietreggiare ancora, e in quel momento un insetto, forse lo stesso insetto tuono di prima, le sfrecciò accanto all'orecchio di colpo, cogliendola di sorpresa.
Stavolta, coi nervi a fior di pelle, Cherche non riuscì a trattenersi, e le scappò un misto tra un gemito e un urlo, prima che si rendesse conto che non era stato nulla di grave. Imprecò mentalmente con sè stessa, e sperò ardentemente di aver avuto fortuna e di essere passata inosservata.
Non ebbe fortuna.
Sentendo il grido, il grosso mostro di colore tra il marrone e l'arancio sbuffò, voltò la testa ancora più velocemente del solito, e infine si girò del tutto, fronteggiando la ragazza. Durante tutto il movimento, continuò ad emettere un ringhio basso e nervoso, come se fosse già irritato da qualcosa, e non appena fu voltato esattamente verso Cherche, cominciò a raspare con la zampa sinistra, dando l'impressione di trattenersi a stento. Stava in piedi sulle zampe posteriori, mentre le anteriori erano poco più che moncherini. La testa aveva una sorta di enorme corona ossea, che nascondeva quasi del tutto i piccoli occhi di un arancio ardente. La coda era abbastanza lunga, e si ingrossava lievemente verso la punta. Uno strato di fango copriva buona parte del corpo, lucido, marrone grigiastro e bagnato, nonostante l'aridità dei dintorni.
Il mostro abbassò lievemente la testa, come se stesse per caricare. Cherche seppe di non avere scelta. Doveva affrontarlo, se non altro per riuscire a lasciare l'Area 2 in sicurezza. Avrebbe parato o evitato il suo attacco, e lo avrebbe respinto con qualche sparo, mentre raggiungeva l'ingresso dell'Area 7. Da lì in poi se fosse riapparso ci avrebbe pensato, e almeno avrebbe avuto il tempo di organizzarsi. Il mostro ringhiò più forte. Cherche immaginò che avrebbe ruggito per minacciarla e poi attaccato, e decise di sfruttare il momento. Più veloce che poteva, staccò la Scoppio Lagiacrus dal sostegno che la assicurava alla schiena, fece scattare il meccanismo che chiudeva e approntava l'arma, mentre il suo avversario spalancava le fauci...
E poi un boato assordante la investì come un cazzotto, facendole quasi lasciare l'arma per lo shock. Il mostro aveva ruggito, ma più che un semplice grido, era come se fosse scoppiata una bomba d'aria dritto davanti a lei, che non riuscì a fare altro che premersi le mani sulle orecchie, aspettando che passasse. Qualche metro indietro, i due Felyne erano rotolati a terra con espressione sofferente, e sembravano incapaci di muoversi, premendosi anche loro le zampe sulle orecchie.
E poi, d'improvviso com'era iniziato, finì.
Cherche scosse la testa, stupefatta... non avrebbe nemmeno mai creduto che una cosa simile fosse possibile: la sola onda d'urto del ruggito era stata sufficiente a bloccarla? Sperò solo che non fosse in grado di ruggire in quel modo mentre si muoveva, e finalmente riuscì ad impgnare saldamente l'arma e mettersi in guardia. Il mostro raspò con una zampa...e finalmente attaccò, caricando letteralmente a testa bassa, con la grossa cresta ossea radente al terreno sabbioso.
Alla vista del bestione che si tuffava a capofitto contro di lei Cherche ebbe la tentazione di buttarsi di lato senza pensare, ma sapeva che ormai era troppo tardi, e che lo scudo della Lancia-fucile era robusto. Doveva solo tenere duro, e il bestione avrebbe avuto il fatto suo. Dopotutto, lei era una Cacciatrice.
Raggiuntala, il mostro alzò di colpo il testone, di fatto sferrando un tremendo uppercut con la fronte contro lo scudo, che resse rintoccando. Cherche non avvertì dolore, ma sentì una fortissima spinta contro il braccio, e fece qualche passo indietro, seguita dall'avversario, che caracollò in avanti per l'inerzia del colpo, leggermente sbilanciato. La ragazza colse l'occasione, e affondò verso la testa del mostro, mirando alla mascella. L'arma colpì, facendo qualche scintilla per l'impatto, e alcuni vividi fulmini azzurri scaturirono crepitando dalla punta, infrangendosi con scoppi e lampi sulla pelle della creatura. La ragazza sorrise, vedendo il mostro che spalancava sorpreso i piccoli occhi arancioni, e spostava leggermente la testa: la Lancia-fucile di Cherche era infusa con il potere del Tuono.
“Vuoi giocare a chi fa il botto più forte? Sono qui apposta!” lo provocò, più per dare coraggio a sè stessa.
Poi attaccò ancora, un altro affondo contro la testa abbassata del mostro, che lasciò una scalfittura rossastra nella pelle dura, mentre altre saette lampeggiavano dalla punta della sua arma e una pioggia di scintille si liberava dal punto colpito. Il mostro arretrò velocemente di un paio di passi, ringhiando e sgrullando la testa, e Cherche incalzò, soddisfatta: non faceva più tanto il gradasso, adesso!
Avanzò rapida, con l'intenzione di affondare contro le zampe del grosso Wyvern bipede, per poi usare la combo di schianto a terra e scarica multipla, una delle mosse per cui amava quell'arma.
Prese la mira, e pregustò l'istante in cui avrebbe svuotato l'intero caricatore contro il bestione... che senza nemmeno fissarla con particolare attenzione cominciò a sgrullarsi furiosamente, lanciando in aria grosse palle del fango che ne ricopriva il corpo. Cherche volse vagamente lo sguardo in alto, perplessa: che razza di momento era quello, per una mossa del genere?
E poi una delle enormi sfere di argilla semiliquida la prese in pieno.
Cherche cadde in ginocchio sputazzando terriccio, stupefatta, mentre la sensazione di essere bloccata da qualcosa si affacciava nella sua mente. Fece leva con l'arma e le braccia per rimettersi in piedi, ma muoversi era sempre più difficile... con orrore, si accorse di essere rimasta intrappolata in una sorta di grossa palla di fango che andava seccandosi ad una velocità improbabile, forse per qualche sostanza secreta dalla pelle del mostro, con cui rinsaldava la sua corazza argillosa.
Tentò di allontanarsi più velocemente che poteva, scoprendo di avere le gambe relativamente libere, ma il peso del fango la sbilanciò, facendola cadere in avanti, mentre il mostro girava rapidamente su sè stesso, per assestare una violenta codata. Cherche la vide arrivare per un pelo, e tentò di alzare lo scudo. Ci riuscì solo in parte, e pur non venendo colpita direttamente dalla cosa assorbì buona parte dell'urto in pieno petto e fu scaraventata all'indietro, rotolando per terra. Le girava un po' la testa, e il braccio dello scudo faceva piuttosto male, ma la palla di fango era stata disintegrata dall'attacco, e ora Cherche era lercia, ma libera. Cominciò ad alzarsi, con un gemito, mentre il mostro veniva verso di lei a passi rapidi, ma senza correre, come sicuro che non avrebbe opposto molta resistenza, o almeno così parve a Cherche. E la cosa la fece infuriare: non gli avrebbe permesso di sopravvalutarla. Mise tutta la forza che aveva nelle gambe, e fu in piedi un secondo prima che il Wyvern del deserto la raggiungesse, e con uno scatto della testa simile a quello del Gran Jaggi tentasse di morderla... e premette il grilletto dell'arma, esplodendo una piccola carica dalla punta, in piena fronte del mostro. Ci fu un botto secco, che riecheggiò nel vento, scintille e schegge della pelle del mostro che si staccavano dalla dura corazza, lasciando un buco non impressionante, ma decisamente visibile. Il mostro ruggì di dolore, e Cherche sogghignò, preparandosi al prossimo colpo: questa volta la canna era pronta, sarebbe stato un tiro caricato... Ma l'animale fece un passo indietro e abbattè violentemente la testa al suolo. Il movimento staccò altro fango dalla sua schiena e dall'interno della cresta a forma di corona, come una tazza di tè sbattuta violentemente che traboccasse il suo contenuto, e anche questa nuova ondata finì in buona parte addosso a Cherche, che per tentare di evitarla perse l'equilibrio, e sparò il colpo caricato a vuoto. Di nuovo, ebbe l'orribile sensazione della crosta di fango che si induriva su di lei, e questa volta il mostro rincarò la dose, girando su se stesso e agitando la coda per scagliare altra argilla sulla ragazza in difficoltà. Spinta a terra, faticando a ripulirsi la faccia piena di fango, senza poter usare l'arma, per la prima volta in quella breve lotta Cherche ebbe davvero paura: In quanti modi poteva usare quel maledetto fango? Che diavolo avrebbe dovuto fare contro un avversario del genere? Doveva finire così, per una distrazione, quando la sua avventura era appena iniziata? Ma più ancora che paura, provava vergogna. Se fosse finita così, avrebbe disonorato sè stessa, la Gilda...
Avrebbe disonorato suo padre.
Tentando di impedire alle lacrime di sgorgare, fece un disperato tentativo di alzarsi... e il Wyvern ruggì di nuovo, in quel modo assordante, spedendola a terra a cercare invano di coprirsi le orecchie, con il fiatone. Poi fece due o tre passi indietro e abbassò la testa, pronto a caricare la Cacciatrice inerme. Il mostro si lanciò in avanti...
E l'urlo di guerra di una donna si levò sotto il cielo delle Piane Sabbiose.
Al suono della voce alle sue spalle, Cherche tentò di voltarsi mentre era ancora a terra, e la vide, scolpita in controluce dal bagliore del sole: una figura alta e scura con indosso un cappello a tesa larga e vesti rossastre svolazzanti, che correva giù a tutta velocità dal pendio per l'Area 1, ormai quasi arrivata a Cherche, brandendo un enorme Martello da caccia con punte azzurro biancastre che sembravano di gelido ghiaccio. Il manico sembrava mandare un bagliore luminoso, segno che il colpo era caricato al massimo della potenza.
La figura caricava in una direzione leggermente incidente quella del mostro, per evitare uno scontro frontale con la bestia all'attacco, che oltretutto correva decisamente più veloce, visto il peso dell'arma.
Tuttavia, il mostro partiva da più lontano, e la Cacciatrice col Martello superò Cherche che iniziava a rialzarsi mentre il mostro le era quasi addosso e lasciò andare il colpo mentre correva, seguendolo con la rotazione del corpo.
Il risultato fu devastante.
Cherche aveva solo sentito parlare dell'attacco caricato in corsa del Martello, che richiedeva estrema forza e precisione per eseguirlo correttamente e trasformava il Cacciatore in una sorta di tornado micidiale, ma non l'aveva mai visto dal vivo, e ne rimase affascinata. La Cacciatrice roteava su se stessa mentre scorreva in avanti sulla sabbia come una tromba d'aria, spinta dalla rotazione del Martello, a cui incredibilmente restava saldamente aggrappata. Il mostro fu colpito in piena testa non una, ma quattro o cinque o volte, e interruppe incespicando la carica. A quel punto, la Cacciatrice concluse l'attacco con una mossa spettacolare: fece perno con un piede al momento giusto, accompagnando il Martello col resto del corpo. L'inerzia e una torsione del busto ben eseguita fecero il resto, e la donna sferrò un uppercut devastante contro la mandibola della bestia, che risuonò come un tuono. In un trionfo di terra e fango il mostro fu rovesciato a terra, scalciante e ringhiante, mentre uno strato di ghiaccio cominciava a formarsi su alcuni dei punti colpiti.
Cherche era appena riuscita a rialzarsi, e faceva fatica a credere a quello che aveva appena visto. Mille domande ed emozioni turbinavano in lei. Aprì e chiuse la bocca un paio di volte, avvicinandosi alla donna mentre quella si voltava verso di lei. Aveva la pelle scura, color nocciola, capelli di un rosso scuro ma lucido, e fece un sorrisetto condiscendente. “Grazie...” cominciò a dire la ragazza. “Di nulla. Stai ferma, per favore” rispose lei. Cherche, perplessa, rimase dov'era... e senza preavviso la donna la colpì col lato glaciale del Martello. Non ci mise praticamente alcuna forza, ma fu abbastanza da spedirla di nuovo a rotolare per mezzo metro. A bocca aperta, sentendosi tradita ed offesa, scattò in piedi per inveire contro la nuova arrivata, ma dalla rapidità con cui riuscì a farlo, si accorse che in qualche modo il colpo l'aveva liberata quasi completamente dalla crosta di fango, lasciando ai suoi piedi una poltiglia di argilla e di schegge di ghiaccio. Dubbiosa, non disse nulla e rimase ad osservare la donna, che si era posizionata tra lei e il mostro in procinto di rialzarsi.
La donna sbattè il martello a terra, con atteggiamento provocatorio, e si rivolse al mostro: “Ehi! È con me che ce l'hai, ricordi? Avevamo una conversazione da concludere!”
Accompagnava ogni frase con un colpo a terra dell'arma, e anche se il mostro non poteva capire le sue parole, il tono e il gesto erano inequivocabili. Cherche vide la Cacciatrice iniziare a coprirsi le orecchie e la imitò all'istante. Ne fu grata, perchè il ruggito che seguì parve quasi più rumoroso dei due precedenti. La donna dalla pelle scura sorrise: “Proprio questo intendevo. Tu, chiudi gli occhi.”
D'istinto, Cherche obbedì, senza capire cosa stesse facendo e perchè, e in quell'istante, mentre fissava il mostro rabbioso negli occhi, la Cacciatrice si lanciò quasi con nonchalance una bomba-lampo alle spalle... dove lei non avrebbe visto il bagliore accecante, ma il mostrò sì.
La bomba esplose con uno schiocco sonoro appena il mostro tentò di muoversi, e il flash accecò del tutto la creatura, che urlò di dolore e cominciò ad agitarsi sul posto, disperatamente.
Cherche aprì gli occhi, e in quell'attimo di respiro, finalmente riuscì ad osservare per bene la sua salvatrice.
Il cappello a tesa larga aveva una sorta di aculeo che sporgeva da dietro, e un rinforzo in metallo sul davanti. I capelli erano lunghi fino a poco sopra le spalle, divisi in ciocche appuntite. Aveva un viso molto attraente, dai tratti lievemente esotici, e con affilati occhi verde scuro.
Un corpetto piuttosto corto, sormontato da una specie di mantella di pelle maculata, copriva la parte superiore del torso, lasciando scoperto il ventre della donna. Indossava pantaloncini corti, un cinturone con due enormi coltelli dall'impugnatura bizzarra riposti in fondine di cuoio, e stivali di pelle maculata, con frange e speroni... un armatura che Cherche non aveva mai visto.
La donna anticipò la sua curiosità, che evidentemente le si leggeva negli occhi: “Armatura Gran Wroggi. Molto adatta a cacciare in ambienti caldi. E ora, che diavolo ci fai tu qui?”
La voce era calda, vivace, ma suonava premurosa e irritata ad un tempo. Cherche si impappinò per un attimo nel risponderle, mentre davanti a loro il mostro mulinava codate a vuoto, ancora accecato: “Io... ehm, insomma... una missione di raccolta... mi hanno mandato a cercare delle ossa cristallo... dovevo... e poi mi ha attaccato e... insomma, grazie tantissimo!”
La ragazza si fermò quasi col fiatone, mentre la donna dalla pelle scura, che si era chinata ad affilare al volo la sua arma, la fissava di sottecchi. Si rialzò e strinse i pugni con aria visibilmente inferocita, mentre impugnava il martello e fissava il Wyvern, che cominciava a riprendere la vista. Assunse una posizione di guardia e sputò per terra, prima di sbottare: “Io ammazzo qualcuno! Se becco il testa di Gargwa che ha autorizzato una missione per reclute con un Barroth nella zona di caccia io...”
Si interruppe, masticando un'imprecazione, che tuttavia Cherche udì benissimo, rimanendo scioccata.
Non si aspettava espressioni simili da un Cacciatore... meno che mai da una donna. Non perse neanche tempo a chiederle come aveva capito che era una recluta Cacciatrice. Non voleva farsi umiliare.
“Comunque...”, proseguì la donna, che ormai aveva occhi solo per il Barroth (dunque era quello il nome della creatura): “Hai una mappa, giusto? Puoi trovare valanghe di ossa cristallo nell'area 11, e tornare al campo base da una scorciatoia. Il Barroth non ti seguirà, quindi vai e lascialo a me.”
Cherche rimase per un attimo a bocca aperta, prima di ribattere: “Vuoi affrontarlo da sola? Ma è fortissimo, e la tua armatura copre anche meno rispetto alla mia... e poi non posso lasciarti qui dopo che mi hai salvato!”
La donna si volto per un attimo, con gli occhi che mandavano fiamme: “Se ti metti in mezzo e ti fai ammazzare, cosa ti ho salvato a fare? È il sesto Barroth che caccio. Puoi lasciarlo a me. E ora VAI!”
Troppo stupita e turbata per replicare, Cherche annuì un paio di volte e corse verso l'entrata della caverna, senza voltarsi, fermandosi solo quando un nuovo ruggito assordante del Barroth la inchiodò per un attimo sul posto, prima che il mostro si lanciasse contro la donna. Raggiunse l'ingresso della grotta, sotto l'ombra dell'arco di roccia... e si fermò ancora.

 

 

Sul limitare della radura, il duello tra la Cacciatrice scura e il Barroth continuava. La donna evitava le cariche del Wyvern Brutale lanciandosi di lato all'ultimo momento, per poi riposizionarsi e sferrare un attacco caricato al momento giusto, alle volte raggiungendo il bersaglio, altre mancandolo di misura e ritirandosi il più in fretta possibile. Alcuni colpi staccavano mucchi di fango dalla pelle del mostro, o lasciavano accumuli di cristalli di ghiaccio, che sembravano far soffrire parecchio il bestione, ma la pura forza e velocità del Barroth stavano facendo sudare la donna. Vero, ne aveva cacciati altri cinque, ma non erano state proprio le sue cacce più facili.
Evitò un morso del mostro scartando di lato, ma fu raggiunta di striscio dalla coda e spinta a terra, qualche metro più avanti. Si rialzò praticamente all'istante, e caricò il Martello, mentre il Barroth le veniva contro, preparandosi a colpire il suolo con una testata e ricoprirla di fango.
Alzò l'arma sopra la testa mentre il mostro inarcava il collo all'indietro, e i due attacchi calarono l'uno contro l'altro, in uno scontro di pura potenza, in cui la donna sapeva di rischiare grosso...
Un grido, uno scoppio echeggiante, e qualcosa di rapido e ardente colpì da molto vicino la testa del Barroth mentre attaccava, staccando schegge e parte della carne sottostante, in una nuvoletta di fumo e sangue. Il mostro scosse la testa e si voltò leggermente... e un altra esplosione ancora più forte lo investì in piena faccia.
Il bestione ruggì di dolore rinculando leggermente all'indietro, mentre la Cacciatrice sgranava gli occhi sorpresa... ma non perse l'occasione, e si sbilanciò più che poteva in avanti, calando il colpo caricato al massimo.
Il Martello glaciale si abbattè al suolo rilasciando una devastante onda d'urto, che lanciò in aria sassi e polvere per due metri in tutte le direzioni, ricoprendo il suolo con un lieve strato di ghiaccio e investendo la fronte del Barroth, su cui apparvero grosse crepe giallastre. Quasi tutto il fango contenuto nella corona si rovesciò a terra, e di nuovo, con un ruggito sofferente, il mostro inciampò all'indietro e cadde al suolo, scalciando disperatamente.
La donna dai capelli rossi riprese l'equilibrio e si voltò, cercando la fonte di quell'attacco... e senza troppa sorpresa, si trovò davanti Cherche, seduta per terra suo malgrado a causa dell'onda d'urto del Martello, che l'aveva presa del tutto di sorpresa.
Aveva un'espressione bizzarra, a metà tra l'esaltato e l'imbronciato, e mentre la donna la fissava sbattendo le palpebre, si rialzò in fretta e proruppe: “Beh, mi sembrava giusto ricambiare il favore... comunque io mi chiamo Cherche!”
L'altra scosse la testa e sorrise: “Rihanna. Hai fatto un bell'assist mentre io ti ho salvato la pelle... ma va benissimo così, grazie. Ora vai a completare la tua missione o no?”
“Se non ti ho ricambiato il favore in pieno, allora finirò di farlo. Io sono una Cacciatrice!” fu testarda la ragazza. Non era affatto offesa dal tono dell'altra. Dopotutto, non era un incontro di gala.
Rihanna estrasse un ampollina dalla cintura, e si chinò velocemente a raccogliere il fango caduto dalla corona del Barroth, attirandosi un altro sguardo di Cherche, e ancora una volta la anticipò: “Il fango fertile di Barroth ha parecchi usi interessanti. Comunque sì, sei una Cacciatrice... con un incarico da svolgere.”
“Il dovere dei Cacciatori è aiutare chi è in difficoltà!” replicò Cherche. Gli occhi le brillavano, e le guance si erano fatte rosse mentre lo diceva.
Rihanna lo notò, e non rispose subito. Il Barroth si era rialzato, per ruggire quasi subito, con un boato incredibile. Stavolta, sia lei che Cherche si coprirono le orecchie in anticipo. Poi, mentre il mostro raspava per caricare, Rihanna commentò: “Il nostro dovere è anche attenerci alle regole della missione... comunque, hai ragione. Beh, se è questo che vuoi, così sia. Per oggi, siamo una squadra.”
Cherche sgranò gli occhi, quasi commossa, e annuì decisa. Si mise in guardia dietro lo scudo, quando Rihanna parlò di nuovo, stavolta in tono più aspro: “A una condizione... prendo io il comando. Esegui ogni ordine senza discutere. Le domande le farai al porto. Intesi?”
Senza esitare, Cherche annuì. Non avrebbe mancato. Dopotutto, questa era la via per diventare una Cacciatrice.
Il Barroth caricò, dritto verso la ragazza, sfiorando il suolo con la cresta.
Rihanna si lanciò leggermente a sinistra, gridando: “Blocca il colpo, poi schiva verso sinistra!”
Cherche eseguì, tenendo alto lo scudo. La capocciata del Barroth la spinse violentemente indietro di un paio di metri, ma non la ferì. Affondò verso l'alto un paio di volte, rapidamente, senza ferire granchè il mostro, ma investendolo entrambe le volte coi fulmini generati dall'arma. Quando il Barroth alzò la testa per calarla violentemente al suolo, Cherche scartò a sinistra, schivando di misura l'attacco.
Il Wyvern bipede si voltò con rapidità verso di lei... e fu investito in pieno dall'attacco rotante di Rihanna, che aveva completamente ignorato per concentrarsi sulla Cacciatrice più giovane.
Il tornado di martellate glaciali si abbattè senza pietà sulla corazza, congelandone alcune parti e crepandone altre, finchè l'uppercut finale non spedì il mostro ad abbattersi su un fianco. Mentre tentava di rialzarsi, Cherche si lanciò alla carica e affondò contro la testa del Barroth, in un nuovo fuoco d'artificio di elettricità. Stava per prepararsi alla scarica multipla, quando Rihanna gridò: “È immune al Tuono! Attacca col Fuoco di Wyvern, ora che puoi!”
Che cosa? Immune al Tuono? Maledizione... ma che razza di bestia è?
Cherche esitò solo per un istante, come se avesse ricevuto uno schiaffo. Il potere che lei considerava l'orgoglio della sua arma valeva meno di un moscerino per la bestia che l'aveva attaccata.
In un altro momento, si sarebbe sentita smarrita... ma ora, nel fumo della battaglia, e con lo strano calore della voce di Rihanna nelle orecchie, non poteva permettersi alcuna esitazione: solo una cosa contava.
Spianò l'arma contro la testa del mostro disteso al suolo, e con un movimento agile tolse una sicura, premendo al massimo il grilletto della Scoppio Lagiacrus, che cominciò a scaldarsi e vibrare, covando una fiamma bluastra, come se bevesse il soffio di un drago. La testa del Barroth si agitò, e uno dei suoi piccoli occhi giallo-arancio fissò terrorizzato la fiamma rombante che montava davanti a lui... e dopo secondi che sembrarono ore, il colpo partì.
Un esplosione di fuoco azzurro, bianco e arancio detonò dalla punta della Lancia-Fucile, investendo il cranio del Wyvern Brutale in un boato assordante, e ustionandone meta del muso. Il contraccolpo della palla di fuoco lanciò sabbia e sassolini in ogni direzione, e spedì Cherche a slittare all'indietro per tre o quattro metri, prima di riuscire a fermarsi, con le suole della corazza fumanti e una sensazione di forte calore ai piedi. Un grosso pezzo della corona del Barroth si staccò e volò via, conficcandosi nella sabbia a breve distanza, mentre il mostro si rotolava gemendo e ruggendo.
Cherche lanciò un urlo di vittoria, alzando l'arma al cielo.
Era euforica, e si sentiva invincibile. Quello era il vero potere di una Lancia-Fucile
“Gran bel colpo!!” concesse Rihanna: “Ma non è ancora finita!”
Incredibilmente, il Barroth si stava rialzando.
Cherche gemette per la frustrazione: “Cos... per quanto ne ha ancora??”
Alla sua sinistra, Rihanna ridacchiò: “Considera che te l'ho anche ammorbidito un po'...”
“Appunto...” sospirò la ragazza, con un accenno di fiatone.
Il Barroth pestò per terra, ringhiando e sbuffando. L'occhio sinistro era ferito, e la pelle di mezza testa crepata e annerita, ma era ancora feroce e pericoloso. Cherche fece per lanciarsi all'attacco, ma Rihanna la prevenne, correndo in avanti: “Schivalo e indietreggia! Portiamolo verso l'Area 1!”
Cherche annuì, e si mise in posizione difensiva, facendo qualche passo all'indietro.
Rihanna schivò una craniata a terra, e colpì le zampe del Barroth, lasciandovi punte di ghiaccio a testimonianza. Il mostro incespicò e agitò a vuoto la coda, per poi puntare Cherche e ruggire, sbuffando da quel che restava della corona, e alla fine caricò. La ragazza scartò leggeremente a destra e la testata del mostro colpì lo scudo di striscio, sbilanciandola.
Rihanna gridò ancora: “Scarica multipla, adesso!”
Senza neanche pensarci, Cherche eseguì,riprendendo l'equilibrio e abbattendo l'arma a terra, ferendo la coda del Barroth mentre le passava sopra, per poi dare un violento strattone all'indietro e premere il grilletto, svuotando tutto il caricatore tra le placche della coda. Il Barroth barcollò in avanti, e si allontanò in fretta, dando le spalle a Cherche. Poi, mentre la ragazza correva verso il mostro per colpire ancora, quello abbattè la testa al suolo e cominciò, con una velocità difficile da credere, ad usarla come una pala, scavando una galleria nella quale si tuffò come se fosse poco più vischiosa dell'acqua.
In pochi secondi, era sparito.
E adesso che accidenti...?
Un tocco sulla spalla la riscosse. Rihanna era già accanto a lei, e le indicava qualcosa davanti a loro.
Piccoli smottamenti e sbuffi nel terreno comparivano in rapida successione lungo la salita verso l'Area 1.
La donna dalla pelle scura sorrise lievemente: “Ottimo. Non tornerà subito a riempirsi di fango fresco nella pozza dell'Area 3, ed è andato dritto in bocca a Cha-Cha. Prendi fiato, e affila l'arma, ci siamo quasi.”
“In bocca a chi?” chiese la ragazza, perplessa, mettendosi ad affilare.
“Il mio assistente, diciamo così...” ridacchiò Rihanna: “Anche se a sentir lui è il contrario. Sei pronta?”
Cherche respirò profondamente. Quella giornata non l'avrebbe scordata: “Sì, ce la faccio.”
“Bene. Facciamola finita.” sibilò Rihanna, sistemandosi il cappello, e si avviò velocemente lungo la salita. Da lontano, ma non troppo, si udì echeggiare il grido del Barroth.

 

Nell'Area 1, sullo stretto altopiano battuto dal vento, il mostro caricò per l'ennesima volta, mentre Cha-Cha evitava il colpo con la sua usuale corsa sghemba. Il piccolo Shakalaka fissò l'avversario da sotto la maschera, sentendo come del fumo nelle orecchie. Stavolta l'aveva fatto davvero arrabbiare! Cominciò ad urlare invettive contro il mostro, tirandogli sassolini per avere la sua attenzione.
Il Barroth si fermò per un attimo, a fissare perplesso l'esserino che strepitava. Tra i tanti intrusi di quella giornata, questo di sicuro era il meno minaccioso, e sarebbe stato schiacciato in un attimo. Ringhiò quasi con pigrizia... e la prima bomba incendiaria lo colpì al muso.
“Oga!! Te la sei cercata, laka!! Preparati ad una fine racca-cha-pricciante!!” strillò lo Shakalaka, preparando un'altra arma. Il ruggito del Barroth lo inchiodò sul posto, e Cha-Cha indietreggiò, preoccupato. Il Wyvern Brutale preparò un attacco...
E una bomba lampo esplose nell'aria, accecandolo, mentre ancora una volta il grido di Rihanna si levava sotto il cielo delle Piane.
La Cacciatrice si lanciò in avanti e concluse la corsa con un montante al ventre del Barroth, e poi cominciò a scartare tra le gambe del mostro, che menava codate e colpi di testa. Cherche raggiunse l'area pochi secondi dopo, tentando di andare all'attaco. La coda del Barroth le passò sopra la testa poi colpì lo scudo con violenza, respingendola. Cherhce fu costretta a ripiegare e rimase a fissare la danza marziale di Rihanna, che sembrava conoscere i pensieri del suo avversario, schivando sempre per poco più di un soffio le sue mosse, e assestando qualche colpo alle gambe di tanto in tanto, più per fiaccarlo che per abbatterlo, mentre la strana creaturina umanoide, con una maschera che ricordava molto una griglia da barbeque, la incitava nel buffo dialetto Shakalaka: “Caccia-caccia finalmente arrivata! Degna assistente di Cha-Cha riduce mostro in shaka-cenere, cha!”
Avrebbe voluto saper combattere così... era così che lottava un vero Cacciatore? Era così che lottava suo padre?
Rihanna si gettò all'indietro e rotolò a terra, evitando una codata per un pelo. Con un certo fiatone, gridò: “Cha-Cha! Se non ti dispiace, è il momento!”
“Non me lo faccio-cha ripetere! Trappola scossa-laka!” rispose Cha-Cha, trotterellando più veloce che poteva verso un grosso sasso vicino, da dietro quale estrasse uno strano congegno cilindrico che evidentemente Rihanna gli aveva lasciato lì in precedenza, e lo piantò per terra, girandone la capsula superiore. L'aggeggio crepitò e scintillò, avvitandosi al suolo ed illuminandosi, mentre Cha-Cha si sbracciava lanciando grida acute per attirare l'attenzione della Cacciatrice.
Rihanna non si fece attendere: “Cherche, dietro la trappola, e fatti sentire!”
“Subitò!” annuì la ragazza, e corse verso l'aggeggio piantato da Cha-Cha, quale che fosse il suo funzionamento, stando attenta a non calpestarlo. Lo Shakalaka le rivolse uno sguardo curioso, ma non fece commenti, e si mise invece a ballare una strana danza tribale, mormorando qualcosa.
Cherche sbattè le palpebre. E quello cosa doveva essere?
Intanto Rihanna aveva messo qualche metro tra sè e il Barroth, per poi cominciare a correre verso la trappola. Ma il mostro, scuotendo la testa, la ignorò e cominciò a zoppicare via con la chiara intenzione di andarsene. Rihanna si fermò a pochi metri dalla trappola imprecando: “Non ne ho altre, per la miseria! O lo catturo con questa, o la missione è fallita!”
Strinse i pugni, con frustrazione tangibile, cercando di schiarire la mente... e dietro di lei si scatenò il caos. Con un urlo che pareva le avrebbe giocato le corde vocali, Cherche sparò in aria tre volte con la Lancia-Fucile, ottenendo per un secondo l'attenzione del Barroth... quel poco che bastava perchè Cha-Cha, che si era lanciato in avanti di corsa, gli lanciasse un'altra bomba incendiaria in piena faccia.
Di nuovo furente, il Barroth ruggì, ma ancora esitava ad attaccare.
Tuttavia, a Rihanna bastò: non avrebbe sprecato l'occasione offertale dai suoi compagni. Piantò i piedi a terra, e gridò, fissando il Barroth: “Cherche, Cha-Cha, riparatevi dietro di me... E TU!! Che ne dici, hai il coraggio di farla finita, ADESSO??”
E nel dirlo, lanciò via il Martello, e avanzò a braccia aperte verso il mostro, ghignante e disarmata.
Era troppo. Il Wyvern non avrebbe mai tollerato un affronto simile sul suo territorio.
Per l'ultima volta, lanciò il suo boato assordante, e si lanciò in carica.
Rihanna girò i tacchi con la velocità del lampo, e corse con tutta la forza che aveva, il Barroth che le era quasi addosso, e la trappola sempre più vicina. Dieci metri, sei, quattro, tre metri...
La Cacciatrice si tuffò in avanti quasi disperatamente, volando sopra la trappola e rotolando a terra, regalandosi qualche livido di poco conto mentre atterrava sul terreno aspro e sassoso, con Cherche e Cha-Cha che trattenevano il respiro a breve distanza.
Dietro di lei, il Barroth pestò la trappola.
Con uno scoppio, una scarica paralizzante che neanche la pelle quasi completamente isolante del Barroth poteva evitare del tutto si liberò dal congegno e intrappolò il mostro ferito.
In un attimo, Rihanna fu di nuovo in piedi, tenendo in mano due piccoli oggetti sferici: bombe soporifere ad alto potenziale tranquillante.
Mentre il Barroth si contorceva cercando di staccarsi dal marchingegno, la donna le lanciò entrambe contro la sua testa, contro cui esplosero in uno sbuffo di vapori azzurro-argentei, avvolgendo completamente il mostro.
Alla fine, con un ruggito che divenne un rantolo, il Barroth crollò a terra, perso in un sonno profondo.
Il grido di vittoria che esplose da Rihanna, Cherche e Cha-Cha sembrava l'ovazione alla fine di uno spettacolo ben riuscito. Cherche si sedette a terra, sentendosi improvvisamente leggera e felice, nonostante fosse rossa e dolorante... e proprio in quell'istante, Cha-Cha concluse la sua seconda danza tribale.
Con un suono come di acqua zampillante, una luminosa aura verde avvolse per pochi istanti lo Shakalaka e le Cacciatrici, e quando si fu dissolta, entrambe si sentirono rinvigorite, senza più i piccoli lividi o ferite superficiali. Cherche cominciò a tastarsi, non credendo a quello che il proprio corpo le stava dicendo, ma apparentemente l'esserino verde con la maschera aveva dei poteri davvero fuori dal comune. Cercò Rihanna con lo sguardo, non sapendo bene che cosa dirle.
La Cacciatrice era in piedi in una strana posa di vittoria, con le gambe leggermente divaricate, il pugno sinistro levato al cielo, e il volto rivolto verso il basso alla sua destra, gli occhi socchiusi e un sorriso soddisfatto, come se stesse accogliendo un applauso. Sospirò e si ricompose, voltandosi verso una perplessa Cherche mentre si avvicinava al mostro caduto: “Avevo bisogno di sfogarmi... e ricordo un cantante che faceva così. Far... Fre... no, non mi viene. Comunque, gran bella idea, e bella cattura. Hai del potenziale, ragazza.”
Il sorriso di Cherche era parecchio largo, mentre un fiotto d'orgoglio la scaldava alle parole della Cacciatrice: “Ti ringrazio tantissimo... non avevo idea di come si catturasse un mostro. Questo conta come pari, allora?”
Lo sguardo verde di Rihanna la inchiodò: “La tua pelle vale più della mia reputazione, quindi... no. Ma non è un debito che insisterò nel farmi pagare. A proposito, se vuoi che quel potenziale diventi una Cacciatrice, dovresti concentrarti di più sul non farti ammazzare.”
Cherche arrossì, ma tutto sommato se l'era aspettato. Tuttavia, stranamente non si sentiva umiliata o offesa come le altre volte che qualcuno le aveva dato della novellina. C'era qualcosa nel tono di Rihanna che non solo non la disturbava, ma le faceva venir voglia di ascoltarla ancora... o forse era nel suo sguardo, e nel suo modo di cacciare. Sarebbe stato bello passare ancora del tempo con quella strana donna.
“Suppongo che adesso abbiamo delle ossa cristallo da ritirare, giusto?” chiese la Cacciatrice dalla pelle scura. Cherche la guardò per qualche istante senza dire nulla: “Davvero vuoi aiutarmi anche con questo? Non hai la missione da chiudere?”
Rihanna ribattè: “La strada più veloce per l'Area 10 da qui passa per il Campo Base. Posso avvertire i Felyne di guardia perchè mandino qualcuno a portare via il Barroth. Probabilmente lo libereranno molto lontano da qui, o lo consegneranno ai ricercatori. A quel punto, posso anche accompagnarti, così non devo aspettarti al porto sperando che tu non faccia altri brutti incontri.”
Ora Cherche era davvero stupita: “Aspetta, perchè dovresti aspettarmi al porto?”
Rihanna sorrise: “Per la cena, no? Ho la serata libera, e piuttosto che passarla a litigare con le addette alle missioni gradirei mangiare e bere qualcosa. Mangiare e bere parecchio. Meglio avere qualcuno che mi aiuti a non avanzare nulla.”
In un attimo, Cherche era balzata in piedi. Dalla scintilla nel suo sguardo, era evidente che le sembrava troppo bello per essere vero: “E allora... a caccia di ossa! Davvero, non so come ringraziarti... se stasera offro io?”
Ancora una volta Rihanna sogghignò: “Secondo te, tra noi due chi ha più bisogno di risparmiare?”
E di nuovo, Cherche arrossì. Ma nemmeno stavolta si sentì offesa.

 

 

 

La taverna della Gilda al porto di Tanzia crepitava del suono di risate, boccali sbattuti sui tavoli, posate, e quant'altro, mentre il cuoco Felyne trafficava con un pentolone che sembrava produrre ogni sorta di delizie ad un ritmo assolutamente folle. Il rosso del tramonto sul mare illuminava il locale a cielo aperto, ed era dello stesso colore del vino e del sugo della carne.
“Se me lo avessero chiesto prima di oggi...” stava dicendo Rihanna, con un sorrisetto: “...avrei risposto che un Barroth è svariate volte più letale di un Bnahabra. O di un piccone. Ho sbagliato valutazione, o sei tu che hai deciso di contraddirmi?”
Cherchè alzò le spalle, mandando giù la zuppa calda e saporita che stava gustando, prima di ribattere concitata: “Non è colpa mia se quei cosi sbucano sempre al momento sbagliato e non mi lasciano lavorare! E poi se permetti fa abbastanza schifo vederselo addosso di colpo, è normale reagire male...”
Rihanna, che fino a poco prima sorseggiava dal boccale con l'eleganza di una nobildonna, afferrò un cosciotto di volatile e strappò un morso degno di un Gran Jaggi, guardandola di sottecchi.
Cherche sbattè un paio di volte le palpebre, non sapendo bene cosa pensare di lei. Di nuovo.
Seduto accanto a loro su uno sgabello rialzato, Cha-Cha era completamente immerso nel mangiare, e lo faceva così in fretta che non si capiva come il cibo oltrepassasse la maschera..
Alla fine, Rihanna replicò: “Reagire male è un conto. Lanciarmi il piccone addosso non è il miglior modo per chiedermi aiuto.”
La ragazza bofonchiò qualcosa sottovoce prima di rispondere: “Non l'ho fatto apposta, dai! Mi è partito, se poi proprio in quel momento ha deciso di rompersi e rimbalzare...”
La donna dai capelli rossi ridacchiò: “Ah, è così che è andata? Per un momento ho pensato che volessi tirarlo al Bnahabra... ma avessi una mira davvero scarsa.”
“Ehi!” si inalberò Cherche, sistemandosi i capelli ricci: “Questa è cattiveria gratuita! Avrai una mira perfetta tu, allora...”
Lo sguardo di Rihanna percorse velocemente la taverna, ai lati e alle spalle della ragazza. D'un tratto, senza alcun preavviso, lanciò il coltello che aveva accanto al piatto, conficcandolo nel boccale alzato di un Cacciatore a qualche tavolo di distanza. Cherche sbiancò, mentre il tipo, un omone barbuto con una folta zazzera bionda guardava decisamente basito il boccale, per poi darsi ad una sonora risata: “Fammi indovinare, Rihanna: si parlava di mira?”
“Ripago anche quello, tranquillo.” rise la donna.
“Lascia stare...” sghignazzò il Cacciatore: “Offro io, oggi è stata un'ottima caccia. E poi mi mette di buonumore... è la quinta volta che succede e ancora non mi sono annoiato. Però il coltello non te lo riporto.”
“Nessun problema. Non che mi servisse, in fondo.” replicò lei, strappando a morsi un altro pezzo di carne. Mentre l'altro ricominciava a ridere, la donna riportò la sua attenzione su Cherche, che aveva seguito la scena a bocca aperta.
“Qualcosa da ridire?” la sfidò.
“Io...” iniziò la ragazza. Poi si fermò per qualche secondo, e proseguì a voce più bassa: “Stavo pensando che mi piacerebbe moltissimo se cacciassimo ancora insieme. Ho così tanto da imparare, e pochi hanno il tempo o la voglia di insegnare. Altri cacciatori mi hanno parlato come se mi considerassero una zavorra...”
Rihanna si era fatta più seria: “Succede spesso all'inizio. Si supera, se la prendi con lo spirito giusto. E magari se hai qualcuno vicino... ah, e ovviamente se resti viva.”
“Sei una professionista nell'incoraggiare, insomma...” fu sarcastica Cherche.
L'altra incassò con un sogghigno: “Sono una professionista in generale.”
“Oh, ecco la grande Cacciatrice, con troppi impegni per dedicarsi ai comuni mortali...”
“Salvare un solo sedere ogni giorno è già abbastanza complesso, alle volte. Puoi biasimare chi non vuole badare al secondo? Dovresti dargli un valido motivo per farlo...”
Nonostante l'apparente durezza delle parole, Rihanna sorrideva. E non era un sorriso beffardo, ma amichevole, e incuriosito. Cherche sorrise a sua volta: “Il piacere della mia compagnia?”
Stavolta la donna rise di gusto, cosa che fece leggermente imbronciare Cherche. Alla fine rispose: “Bel colpo, te lo concedo... E in effetti essere la Cacciatrice ufficiale di un villaggio come Moga significa che non si ha sempre molta compagnia.”
Cherche era sorpresa: “Sei la Cacciatrice di un villaggio? Davvero? Wow... è una bella responsabilità”
Qualcosa, nel suo sguardo, lasciava capire che per la ragazza c'era anche altro, e Rihanna lo vide.
Tuttavia, in quel momento preferì non insistere: “Ora che ci penso, Cha-Cha è una bella mano, ma con un'altra Cacciatrice a Moga, le cose potrebbero filare ancora meglio, vista la quantità di lavoro che c'è da fare. E assistere il Cacciatore di un villaggio è il miglior modo per addestrarsi alla caccia, per chi è alle prime armi. Sistemando due cose dovrei avere dello spazio in casa... Che ne dici, la vita su un'isola ti attira?”
“Co... mi stai proponendo di venire a Moga con te, a casa tua per addestrarmi a cacciare?”
Dal tono, pareva che Cherche avesse visto un fantasma.
L'altra la fissò: “Credi che ti sottovaluti? Oppure ti dispiace l'idea di fermarti in un posto per parecchio tempo? Posso capirti, in entrambi i casi...”
“No, no, è che...” iniziò Cherche: “Insomma... non avrei mai osato chiedertelo. È la cosa più bella che potessi propormi, per cui se dicevi sul serio accetto volentieri!”
Rihanna mandò giù un bel sorso di birra, prima di replicare: “Ero serissima. Benvenuta a bordo, allora!”
“Evviva, laka! Con altro caccia-caccia ad assistermi, imprese di Cha-Cha gireranno cha-quattro angoli del mondo, oga!!” esultò lo Shakalaka, smettendo per un attimo di mangiare.
Cherche era quasi commossa: “Non so come ringraziarti, di nuovo...”
Ancora una volta, ci fu un lampo verde nello sguardo di Rihanna: “Se accetti, le condizioni sono le stesse di oggi. È il mio villaggio, e casa mia... e se vuoi imparare da me, sarà stando alle mie regole. Siamo intesi?”
La voce di Rihanna era ancora dolce e amichevole, ma il tono e lo sguardo erano inequivocabili, e non lasciavano dubbi su quale sarebbe stato il loro rapporto. La donna che aveva davanti era calorosa e altruista, ma altrettanto evidentemente non avrebbe ammesso repliche in quello che considerava il suo spazio, e in caccia le avrebbe dato ordini, non consigli. In quel momento, Cherche capì di essere ad una svolta della sua vita... e scelse di andare fino in fondo.
Scattò in piedi e fece un saluto militare: “Agli ordini, signora! Considerami arruolata!”
Rihanna rise ancora, sorseggiando la sua birra (ma non finiva mai, quel boccale?), per poi sospirare: “Riposo, soldato. Domattina si parte per Moga.”
Cherche annuì, decisa.
Tra poche ore, cominciava una nuova vita.

Continua nel prossimo capitolo...

 

FABRIZX

 

 

 

Ce ne è voluto, ma alla fine ce l'ho fatta. Speriamo di continuare in tempi umani, e soprattutto speriamo che vi piaccia. Questa serie, un omaggio alla mia avventura di Monster Hunter e ai personaggi (miei e non solo, che l'hanno popolata) sarà più corta delle altre in corso, ma spero non meno intensa. Continuate a seguire, e sotto con le recensioni.

 

Dedicato ai miei compagni di caccia, tra cui Cherche, BlueWrath, XGurra, Soichiro, e svariati altri.

Happy Hunting!

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Capitolo 2
*** La spada dell'isola ***


- La spada dell'isola-

 

“Moga!” risuonò chiara la voce di Rihanna, nel primo pomeriggio, mentre il mercantile salpato da Tanzia fendeva il mare gorgogliante, sotto un cielo calmo e sereno.
D'un tratto, Cherche si riscosse come da un sogno e si guardò intorno, scrutando il ponte della nave. Seduto sul parapetto, Neko fissava la giovane Cacciatrice con aria perplessa, lisciandosi il pelo arruffato. Il ciarliero Felyne era il fidato compagno del capitano, e amava raccontare le propri imprese, vere e presunte, più di ogni altra cosa... anche più di grattini e attenzioni del genere, come aveva scoperto con un certo disappunto la ragazza, dopo un tentativo troppo energico di vezzeggiarlo. Le dita le avevano fatto male per una decina buona di minuti, dopo.
Tuttavia, Neko non l'aveva respinta ulteriormente in seguito, e lei era sempre stata attenta a cogliere tutti i segnali mandati dal Felyne, che si era rivelato piuttosto incuriosito da lei.
Cherche cercò con lo sguardo Rihanna, trovandola in piedi a prua a fianco del capitano. Comprese che l'esclamazione di poco prima doveva essere rivolta a lei, e si alzò in piedi avanzando in quella direzione.
Poco lontano, una serie di moli, terrazzamenti e piccoli edifici in legno sembrava quasi galleggiare pigramente lungo la costa, ma già da quella distanza era possibile vedere un certo movimento lungo le passerelle. Cherche assaporò quella visione: aveva finalmente raggiunto il villaggio di Moga, dove Rihanna era Cacciatrice ufficiale da qualche tempo... e dove lei avrebbe vissuto da ora in avanti, per addestrarsi come Cacciatrice.
Non c'era parte di lei che non fosse esaltata a quell'idea, al punto che aveva dormito a malapena la sera precedente, rigirandosi costantemente nella cuccetta della nave, mentre poco distante Rihanna dormiva della grossa col cappellone dell'armatura calato sul viso. Un certo punto, a Cherche era parso che muovesse le labbra, come canticchiando qualcosa in sogno.
Vedendola così, aveva pensato, le era quasi difficile credere che poche ore prima la stessa donna avesse caricato Martello in resta contro un Barroth per salvarle le vita in una caccia indimenticabile.
Eppure, a guardarla ora mentre scrutava l'orizzonte con un piede poggiato sul parapetto, il gomito sul ginocchio a reggerle il mento, gli occhi verdi pieni del riflesso del sole sul mare... no, non c'era alcun dubbio. In un certo qual modo, perfino il buffo tentativo di Cha-Cha di replicare la posa della Cacciatrice aggiungeva qualcosa di esaltante a quella visione.
“Che te ne pare?” chiese la donna, rivolgendole uno sguardo amichevole e interrompendo i suoi pensieri.
Cherche fissò ancora una volta lo sguardo sul villaggio: “A prima vista non sembra molto... stabile.” commentò, osservando lo stato di alcuni moli e di un paio di edifici sgangherati vicino al molo principale. Rihanna fece un sorriso misto a un sospiro prima di rispondere: “Non lo è. O meglio, non lo è adesso. Gli abitanti di Moga sanno trattare il legno in modo da renderlo impermeabile, e i moli sono fatti per assecondare le onde senza spezzarsi. In quanto agli edifici... diciamo che non badano troppo all'estetica. No, il problema qui sono i terremoti.”
“Capitano spesso?” le chiese Cherche, lo sguardo incuriosito e un po' turbato. Non era proprio sicura di poter prendere un terremoto con tutta calma... e non era certo degno di una Cacciatrice reagire in maniera poco consona alle situazioni.
“Magari...” rispose sconsolata l'altra: “Sono cominciati due settimane prima che arrivassi io. Due scosse. La prima ha solo spaccato qualche asse. La seconda è stata... brutta. È arrivata durante un temporale, mentre la flotta da pesca tentava di rientrare in tutta fretta. Un miracolo che non ci siano stati morti, ma due pescatori si sono rotti qualche osso e finora siamo riusciti a ricostruire solo un peschereccio su tre, per non parlare del resto. Quasi nessuna casa ha tutte e quattro le pareti, al momento. E in tutto questo erano senza Cacciatore. A quel punto la Gilda ha mandato me.”
La donna si voltò, mentre la ragazza la fissava con crescente interesse: “Come mai non avevano un Cacciatore? E perchè hanno mandato te proprio dopo le scosse?” domandò.
“L'attuale Capovillaggio è un ex Cacciatore, ma è in pensione da un pezzo. Finora Moga se l'era cavata vivendo di pesca e commercio, senza troppo bisogno di caccia. Il terremoto ha dato un duro colpo alla loro economia. Inoltre, la Gilda è convinta che la causa delle scosse non sia geologica, diciamo.” spiegò Rihanna.
Stavolta, la ragazza la fissava ad occhi sgranati: “Aspetta... stai mica dicendo...?”
Lasciò la domanda in sospeso, temendo l'implicazione. Rihanna comprese e sospirò prima di rispondere: “Che potrebbero essere causate da un mostro? Probabile.”
Cherche abbassò lo sguardo, e fece un respiro profondo. Paura, curiosità e orgoglio lottavano dentro di lei, sotto gli occhi attenti di Rihanna. La donna dalla pelle scura riprese: “Quanto a me, diciamo che è stata una fortunata coincidenza. Moga aveva comunque bisogno di un Cacciatore, io di un incarico, e il mio maestro mi ha segnalato alla Gilda dopo qualche caccia ben riuscita. Già che c'ero, mi hanno chiesto di vedere se riuscivo a scoprire qualcosa. O meglio, quello me lo hanno chiesto dopo il mio arrivo, quando ormai l'avevo scoperto da sola. La Gilda fa di questi scherzetti, alle volte.”
Beccheggiando, il mercantile raggiunse finalmente il molo prescelto per l'attracco, e cominciò un gran movimento di marinai, gomene lanciate e ordini gridati con uno strano misto di calma e concitazione.
“Capisco...” annuì Cherche, dopo aver riflettutto per qualche secondo: “E... come vanno le indagini?”
“Per ora, non vanno da nessuna parte...” fu la replica sconsolata della Cacciatrice dai capelli rossi, che però subito dopo sorrise: “In compenso la ricostruzione va molto meglio. La flotta da pesca andrà pure a rilento, ma le fattorie sono ripartite quasi tutte poco dopo la mia. Il capitano qui, è diventato il nostro nuovo collegamento commerciale con Tanzia da quando ho cominciato a scambiare risorse rare con lui. Ha un angolo della stiva riservato per me, a quanto pare. Tutto questo con una sola Cacciatrice che si divide tra i boschi di Moga e gli incarichi della Gilda nella regione di Tanzia. Con una mano in più, potremmo fare progressi enormi...”
Rihanna si morse il labbro pensosa, mentre Cherche la osservava intensamente, con un misto di curiosità e ammirazione. Qualcosa nel tono dell'altra l'aveva colpita, riflettè, mentre varie domande si formavano nella sua mente... forse il modo in cui parlava del villaggio, come se ci vivesse da sempre invece di esserci stata mandata da poco tempo come aveva appena raccontato. E in effetti, osservò Cherche, ad una rapida occhiata nessuno in tutto il villaggio, tranne una pescivendola piuttosto grassa che agitava tranci di tonno in un molo poco più avanti, aveva lo stesso colore di pelle o tipo di lineamenti della donna, e da quel poco che sentiva, nessuno aveva lo stesso curioso accento... di colpo, la ragazza si rese conto di essersi immaginata Moga in modo molto diverso, fino a poco tempo prima.
“Rihanna... ma tu da dove vieni esattamente?” chiese timidamente non appena incontrò lo sguardo della Cacciatrice, non del tutto sicura che la domanda non fosse scortese.
L'altra la fissò per un'istante, prima di replicare con un sorrisetto: “Più lontano di quanto pensavi. Forza, siamo attraccati!”
E, mettendosi il Martello in spalla, si avviò verso la passerella per sbarcare, seguita da Cha-Cha.
In tutta fretta, Cherche si precipitò a raccogliere la Lancia-Fucile, senza perdere l'occasione per arruffare al volo il pelo di Neko mentre salutava lui e il capitano. Il Felyne rimase dov'era, con lo sguardo che lasciava intendere come fosse indeciso se soffiarle o fare le fusa. Mentre lei già si affrettava a scendere dalla nave, optò per uno strano misto di entrambe le cose.
La ragazza, nel frattempo, scese la passerella di corsa tentando di attirare l'attenzione di Rihanna, che percorreva il molo a grandi passi: “Ehi, non mi puoi mollare così! E... aspetta, hai detto “la mia fattoria”, prima? E poi...”
“Alt! Metti in pausa la voliera, per favore!” la interruppe la Cacciatrice dalla pelle scura, sistemandosi il cappello, e accarezzandosi una ciocca di capelli rossi, mentre si arrestava con una mano alzata, voltandosi verso la ragazza.
Per darsi un contegno, e forse anche per rispondere a tono, Cherche frenò di colpo e tentò di mettersi sull'attenti, con una velocità lievemente eccessiva.
Il risultato, dato lo sbilanciamento dell'arma sulla schiena, fu che la ragazza si ritrovò a barcollare pericolosamente avanti e indietro sulle assi del molo, agitando comicamente le braccia nel tentativo di ritrovare l'equilibrio perduto.
La cosa durò poco più di cinque secondi, ma a Cherche, con più o meno mezzo villaggio di Moga che la guardava, parve di essere andata avanti per un quarto d'ora.
L'espressione di Rihanna, che riusciva a stento a non ridere e per nulla a non sogghignare, non aiutava granchè.
Piuttosto rossa in faccia, e sbuffando notevolmente, la ragazza si rimise in sesto, sistemandosi l'elmetto con aria piccata.
Con un altro sospiro, Rihanna commentò: “Lezione numero uno: il tempismo. Avresti potuto farmi il terzo grado durante il viaggio, e l'hai passato a dare il tormento a Neko...”
“Ehi, ma io...!” cominciò a inalberarsi Cherche, ma Rihanna la interruppe di nuovo: “Ah! Alle mie regole, ricordi? Ho un po' di cose da mostrarti e un paio di persone che dovresti conoscere. Magari avrai qualcuna delle risposte che cerchi, nel mentre. Del resto parleremo a cena. Che ne dici?”
Cherche la fissò, stringendo leggermente gli occhi verdeazzurri, ma riuscì a tenerle il broncio solo per pochi secondi, prima di rispondere con un sorriso: “Agli ordini! Sarò onorata di questo piacere, signora!”
Rihanna ridacchiò, prima di farle strada verso la prima persona da presentarle. Considerò che forse doveva avvertirla dello stato di alcune assi del molo centrale...
“Ehi! Ma allora è una congiura!” si lamentò poco dopo una voce femminile alle sue spalle.
Stavolta, Rihanna non potè fare a meno di ridere.
Appunto.

 

“Arrivederci, allora! E mi raccomando, ragazze, da adesso mi aspetto il doppio delle risorse, e il doppio di storie da raccontare!!” concluse Junior, agitando il pugno muscoloso davanti al viso con la sua solita foga. Il figlio del capovillaggio stava, tanto per cambiare, in piedi sul tetto di una struttura a metà tra un gazebo e un piccolo magazzino, che usava per condurre gli affari. A terra, Cherche fissava con un sopracciglio alzato e l'aria perplessa il curioso ma divertente personaggio, mentre Rihanna stava a braccia conserte, la testa lievemente inclinata e il viso atteggiato in un sorriso condiscendente, che divenne un ghigno quando rispose: “Tu comincia a raddoppiare la paga, allora. Va bene anche se ci offri una birra, ma non potrai cavartela sempre così...”
Junior scoppiò a ridere in un modo che ricordava parecchio i latrati di un Gran Jaggi, prima di replicare: “Ah, Rihanna... ogni rosa ha le sue spine, ma lei ha proprio spade. Non vi rubo altro tempo, non sia mai!”
Parodiando un inchino, le salutò per andare a parlare con suo padre. Rihanna si voltò verso Cherche, che sorrideva in maniera strana. “Dimmi pure.” la apostrofò.
La ragazza si guardò intorno per qualche secondo: “No, nulla di particolare, solo... è fantastico qui! Insomma, sono tutti molto simpatici, ma c'è anche qualcosa di più. Sono così... uniti. Si conoscono tutti, lavorano insieme e mi hanno accolto senza nessun problema. Con te poi, sembrava li conoscessi da una vita, invece di essere arrivata da poco più di un mese. Mi sono sentita a casa... ed era da un po' che non mi capitava.”
Sembrava quasi che dirlo le avesse richiesto un certo sforzo. Rihanna restò in silenzio per un po', prima di posarle una mano sulla spalla sorridendo: “Capisco. È più o meno quello che ho provato io, poco dopo essere arrivata qui. E per questo che mi sta così a cuore questo posto. A proposito di casa... devo ancora fartela vedere, in effetti.”
A questo punto, Cherche spalancò gli occhi, rendendosi conto di essersi completamente dimenticata della cosa. Si chiese come avesse fatto a non pensarci per l'intera giornata, visto quanto l'aveva eccitata l'idea solo la sera prima: “Oh! Sì, giusto, non vedo l'ora! E... dove sarebbe?”
La donna dai capelli rossi fece un cenno con la mano: “Siamo davanti alla porta, in effetti.”
Cherche si voltò rapidamente... e si fermò, non sapendo bene cosa pensare. Di fronte a lei c'era una capanna di legno col tetto in paglia, dall'aria malmessa più o meno quanto le altre, con una piccola tettoia ricoperta di paglia sporgente sopra un ingresso chiuso da due drappi di tessuto rosso con una decorazione gialla. Se non fosse stato per la sua posizione privilegiata, a ridosso della capanna del capovillaggio, non avrebbe mai distinto l'abitazione della Cacciatrice dalle altre. Ma non era quello a preoccupare davvero la ragazza.
“Non è un po' piccola per tutte e due?” domandò cercando di essere il più delicata possibile.
“Dipende dalla tua idea di comodo. Comunque, fuori è un po' anonima, ma dentro è un'altra cosa, fidati. Prego, a te l'onore.” rispose Rihanna, facendole cenno di entrare per prima.
Dopo un bel respiro, Cherche varcò finalmente la soglia della sua nuova casa.
 

“Se hai finito l'ispezione, possiamo anche mangiare...” fece notare Rihanna finendo di apparecchiare il tavolino per la cena. Cherche smise per un attimo di rimirare l'elmo che aveva in mano e si voltò: “Arrivo, scusa, è solo che non mi aspettavo qualcosa del genere... mi è venuto naturale guardare in ogni angolo.” rispose in fretta. Dentro, la casa era di certo “un'altra cosa”, e Cherche non sapeva dire cosa l'avesse colpita di più, se il fatto che una parete mancasse del tutto aprendo la casa sul porto, o il fatto che lo spazio tra le assi del pavimento fosse così largo da lasciare vedere perfettamente il fondale basso del mare subito sotto, se la ruota di mulino sulla parete esterna o le svariate rastrelliere all'interno, su cui poggiavano fiocine, maschere Shakalaka e, su quella che Cherche trovava più affascinante, quattro affilatissime Spade Lunghe.
“Non preoccuparti, anche io ho fatto tre giri di tutto quando l'ho vista per la prima volta. E non c'era neanche la mia roba dentro. Penso che bastino il pavimento e le pareti a fare quell'effetto.” convenne la donna: “Però ora ho fame, quindi rimanda l'esplorazione a dopo, ok?”
“Oga! Caccia-caccia non sarà cuoca Felyne, ma cha-qualcosa ai fornelli lo sa fare eccome-laka!
Cha-Cha ha shaku-olina in bocca-cha! Altra assistente non fa aspettare-laka!” intervenne rumorosamente lo Shakalaka, strappando una risata di gusto a Cherche che posò l'elmo e si precipitò a tavola senza ulteriori indugi, curiosa di sapere se l'esperimento di Rihanna col pesce fosse riuscito.
Lo era. Quando si complimentò, lei sorrise e fece un cenno di ringraziamento: “Non sarà il massimo per gli spifferi, o per la privacy, ma con quel buco che abbiamo per parete puoi pescare stando seduta sul letto. Dopo un po' non puoi farne a meno, sai?”
Cherche sperò che non fosse del tutto seria, ma l'espressione della donna diceva il contrario.
“No, dai!” ribattè la ragazza: “Poi quando tiri su il pesce finisce a sguazzare sulle lenzuola... bleah!” concluse scuotendo la testa con aria schifata. La donna dalla pelle scura rise: “Schizzinosa, la ragazza? E ti dirò di più... indovina a chi tocca il bucato da ora in avanti? Oltre ovviamente a scrostare le assi del pavimento, lucidare le armature e tenere in ordine la dispensa...”
Cherche sbiancò: “Non starai mica dicendo sul serio?”
“Quasi.” rispose l'altra: “Le mie armi le curo io, e le mie armature te le lascerò sistemare quando saprai fare più attenzione alla tua. Ti sei accorta che hai ancora del fango di Barroth nelle giunture?”
Inorridita, Cherche non tentò nemmeno una risposta, e cominciò freneticamente ad ispezionare e grattare ogni punto della corazza che riusciva a raggiungere. Rihanna non commentò, probabilmente considerando che la reazione della ragazza fosse già abbastanza.
Più avanti, mentre Rihanna già si toglieva e metteva da parte l'armatura Cherche si decise a porre la domanda che le ronzava in testa da un po': “Ehi, non vorrei essere scortese, ma... io dove dovrei dormire?”
La donna annuì un paio di volte: “Giusta domanda, visto che non ho potuto preparare nulla. Nei prossimi giorni penseremo ad una soluzione definitiva. Nel frattempo, il letto è grande abbastanza per entrambe, se riesco a non allargarmi troppo. Alla peggio ti sveglieresti sul pavimento le prime due volte. Altrimenti... forse ho un altro materasso e qualche coperta, posso sistemarti qualcosa in quell'angolo lì. E poi c'è la terza opzione, ma spero per te che non si presenti.”
Il sorriso obliquo con cui accompagnò la conclusione non fu esattamente rassicurante per Cherche: “E... sarebbe?”
“Fuori dalla porta. Ma solo nel caso dovessi fare qualche grossa idiozia.” fu la secca risposta.
La ragazza sbattè le palpebre un paio di volte, ma non replicò. Ormai aveva capito l'antifona, e non aveva intenzione di lamentarsene.
Alla fine, non sapendo nemmeno bene perché, optò per il materasso di riserva, e il giaciglio fu preparato alla svelta. Mentre Cherche si apprestava ad andare a dormire, Rihanna si sistemò sul letto con un grosso libro in mano e apostrofò la giovane Cacciatrice: “Su quello scaffale c'è un'altra lampada e qualcuno dei miei libri. Se vuoi fai pure, ma non fare troppo tardi. Domani si caccia.”
Cherche ringraziò con gli occhi che brillavano, ma rimase dov'era. Con tutto quello che era successo negli ultimi due giorni, non era sicura di riuscire a concentrarsi, mentre era certa di voler riposare il più possibile. Chiuse gli occhi, e in poco tempo si addormentò sognando di mostri, avventure, e di una voce profonda e rassicurante che sapeva di nostalgia. In sottofondo, Rihanna leggeva con Cha-Cha seduto accanto, canticchiando a mezza voce su una musica che a Cherche sembrò vagamente di ricordare:

Bnahabra, oh what's the name?
Bnahabra, well that's insane,
Bnahabra, what's with the game...?

 

 

 

Poco dopo l'alba, le due Cacciatrici erano già in piedi, intente a preparare l'equipaggiamento per la spedizione nei boschi di Moga. Rihanna indossava un'armatura diversa da quella della volta precedente: color sabbia, integrale, e dall'aria solida, con imponenti coprispalle, maniche rinforzate, gambali segmentati, e un enorme placca corazzata sul petto. Stava frugando nella cassa, scegliendo tra svariati oggetti, molti dei quali Cherche non aveva mai visto prima, come per esempio una fiaschetta di liquido arancione e una simile ma color rosso sangue, mentre nel frattempo la informava sugli obbiettivi della giornata: “Come Cacciatrici del villaggio, i nostri compiti consistono nell'esplorare i boschi dell'isola per recuperare materie prime che normalmente gli abitanti non riuscirebbero a procurarsi da soli. C'è una lista specifica di materiali richiesti dal villaggio, ce li compra direttamente Junior al nostro ritorno da ogni uscita. Il resto possiamo tenerlo per noi come ulteriore pagamento, e per creare e curare l'attrezzatura. Non so quanto tu sappia di combinazioni di materiali, ma modestamente è uno dei miei punti forti. Per quanto riguarda armi e armature, anche il nostro villaggio ha un fabbro wyverniano, per cui basta portare a lui le risorse necessarie...”
“A proposito delle armi...” la interruppe Cherche, osservando la rastrelliera delle Spade Lunghe: “Come mai ne hai così tante? Ne ho viste parecchie anche nella cassa dell'equipaggiamento, per non parlare delle armature... non è più difficile imparare ad usarle a fondo? E poi...”
Rihanna sorrise e alzò una mano per interromperla, poi indicò con un cenno la Scoppio Lagiacrus: “Chi è stato a regalarti quell'arma?”
La ragazza trasalì, e lo sguardo le tremò per un attimo: “Per... perché me lo chiedi?”
Gli occhi verdi di Rihanna si erano fatti duri: “Perchè è evidentemente l'unica arma che hai, oltre che quella con cui hai iniziato a cacciare, visto che non sapevi che il Barroth fosse del tutto immune al Tuono. E perdonami se te lo dico, non sei assolutamente al livello di essertela procurata da sola. Al momento, non lo sono nemmeno io. Inoltre, sei anche evidentemente affezionata a quell'arma.”
Rossa in faccia, Cherche ribattè infastidita: “E che cosa ci sarebbe di male in questo?”
“Nulla... e tutto.” fu la risposta della donna: “Quasi tutti i Cacciatori si specializzano in un solo tipo di arma o poco più. Nulla ti impedisce di farlo, usare sempre lo stesso esemplare finirà per farti ammazzare. Per esempio, come avrai capito guardandoti intorno, io amo le Spade Lunghe, e le uso di più e meglio di ogni altra arma, ma contro il Barroth ho preferito usare il Martello, perchè tra le mie armi era la più adatta ad affrontarlo. Avrei potuto usare una Spada Lunga di elemento Ghiaccio, ne ho una in fondo, ma avevo bisogno di sfondare la cresta per cui serviva un'arma meno affilata ma con più impatto. L'essenza della caccia sta nel conoscere i mostri che cacciamo, e adattare le nostre armi e armature alle circostanze. L'armatura che indossi, per esempio... Gran Jaggi. È stata anche la mia prima armatura, e non è neanche male, per una Cacciatrice della tua esperienza. Contro il Barroth ti ha protetto adeguatamente... ma contro un mostro che usi il Fuoco, è quasi come essere coperti d'olio. Lo stesso vale per la tua arma. Ti senti a tuo agio con la Lancia-fucile? Perfetto. È l'unico tipo di arma con cui vuoi cacciare, per qualsiasi motivo? Ottimo. Ma scordati di andare avanti per sempre con quella.
Per quanto mi riguarda, dovresti avere almeno una buona arma per ogni elemento e status su cui contare, ma ci arriveremo per gradi. Ora, già che ci siamo... Cherche? Che succede?”
Rihanna si interruppe. Cherche si era seduta al tavolo, stringendo furiosamente il manico della sua arma. Aveva le labbra contratte e gli occhi lucidi. La donna distolse lo sguardo e respirò profondamente, per poi posare l'elmo massicio e rinforzato che era sul punto di indossare e sedersi di fronte a Cherche. Attese un po' prima di parlare: “Prenditi tutto il tempo che vuoi, ma sfogati. Non puoi di certo uscire a caccia in questo stato. E se vuoi cacciare con me, per prima cosa devi fidarti.”
Dopo qualche altro istante, finalmente la ragazza riuscì a parlare: “Era di mio padre. Come puoi vedere da qui...”
Mostrò l'arma a Rihanna. Sul manico e dietro lo scudo, il nome “Jean” era inciso in una calligrafia elegante a lettere dorate. Rihanna la osservò con attenzione, in silenzio, aspettando che Cherche riprendesse a parlare. Non ci volle molto.

“Era il Cacciatore del villaggio del Vecchio Mondo in cui sono nata. Il nostro artigiano ha aggiunto il nome come ringraziamento. Papà gli aveva salvato la vita nella caccia con cui si è procurato l'arma. Da bambina, quando ho detto che sarei voluta diventare una Cacciatrice come lui, ha deciso che l'avrebbe tenuta da parte per quando io avessi iniziato a cacciare, e ha cominciato ad insegnarmi le basi. Non riuscivo nemmeno a sollevarla, per cui non potendomi esercitare, non ho imparato proprio tutto quello che mi ha spiegato, ma prima o poi il momento sarebbe venuto. Dopo ogni caccia, mi raccontava tutto, e io mi addormentavo così... Mi presentava i suoi compagni e mi faceva stare a cena con loro. Il miglior amico di mio padre e il mio preferito era un certo Zakoma... mi trattava sempre come una principessa, ed era un genio. Sembrava sapesse tutto di qualunque mostro. Non avevo neanche un briciolo di paura quando partivano in missione, a differenza di mamma. Io sapevo che era invincibile. E con Zakoma ad assisterlo, erano preparati per qualsiasi cosa al mondo...”
Un'altra pausa, un altro respiro profondo. Anche stavolta, Rihanna attese, ma questa volta qualcosa la turbava.
Un famoso Cacciatore del Vecchio Mondo, di nome Jean... possibile che sia...?
La donna dalla pelle scura fissò lo sguardo in quello di Cherche, con un'espressione indecifrabile.
L'altra riprese: “Poi, quando avevo sette anni, papà partì per una missione più lunga del solito. Parlava di strani comportamenti dei mostri, di qualcosa di spaventoso ma inspiegabile. Chiamò Zakoma, e partirono armati fino ai denti, dicendo che al loro ritorno mi avrebbero spiegato tutto.
Io ero piena di dubbi, ma non avevo comunque paura. Ero sicura che ce l'avrebbero fatta. E infatti tornarono, stanchi e feriti ma vincitori, dicendo che avevano scoperto qualcosa di incredibile, che dovevano riferire alla Gilda prima di sera, poi a cena mi avrebbero raccontato. A quel punto, un Cavaliere della Gilda ci entrò in casa parlando di un'emergenza. Un Lagiacrus, lo stesso mostro marino con cui era fatta quest'arma, ma questo era molto più potente del solito... e diverso, in qualche modo. Aveva affondato due navi e veniva verso la costa. La Gilda aveva mandato i cacciatori più vicini ad intercettarlo, tre squadre da quattro in rapida successione. Metà della terza squadra era tornata gravemente ferita, nessun segno delle altre. Era troppo rischioso mandare chiunque non fosse al di sopra di un certo livello... così i due unici candidati erano loro due. Mia madre si oppose. Nessuno dei due era nel pieno delle forze, la Gilda doveva arrangiarsi con altri uomini, disse. Ricordo perfettamente la scena. Mio padre aveva uno sguardo che non avevo mai visto. Lui e Zakoma si fissarono in silenzio, e poi ci salutarono e partirono, insieme al Cavaliere. L'unica cosa che mi disse mio padre fu che stavolta sulla nuova Lancia-fucile avrebbe fatto incidere il mio nome.
Poi uscì... e per la prima volta io avevo paura.”
Per la terza volta, Cherche si fermò. Respirava in maniera irregolare, e una lacrima aveva cominciato a scenderle lungo una guancia. Rihanna fece per avvicinarsi e dire qualcosa, ma la ragazza la bloccò alzando la mano: “Per due giorni, abbiamo sentito solo voci contraddittorie. Il terzo, la gente si è radunata di colpo in piazza. Dicevano che l'emergenza era passata ma era successo qualcosa di grave, anche se non si capiva nulla. Io e mia madre siamo uscite di casa per trovare qualcuno che sapesse cosa era successo... in piazza, la gente aveva fermato un carro della Gilda che tornava dalla costa. C'erano un altro Cavaliere della Gilda, un medico... e Zakoma, mezzo svenuto e coperto di sangue, con cicatrici ovunque. Ci spiegarono che il Lagiacrus era scomparso in seguito allo scontro, senza lasciare traccia. Del Cavaliere venuto a chiamare mio padre era stato trovato solo un pezzo sfondato di armatura. In quanto a mio padre...”
La ragazza si fermò a deglutire, gli occhi verdeazzurri che tremavano sempre di più: “Il medico ci disse che Zakoma era stato trovato in quello stato sulla costa, mentre cercava di portare a riva quello... quello che ne restava.”
Cherche stava stringendo i pugni fino a farsi sanguinare i palmi, se non fosse stato per l'armatura: “Non abbiamo neanche potuto... e poi... poi Zakoma è rimasto a curarsi al villaggio, ma non riusciva a raccontarmi cosa fosse successo. Diceva che doveva fare altre ricerche, e quasi nient'altro... appena ha recuperato un po' di forze è partito urgentemente. A quel punto, mamma non è più riuscita a restare lì. Faceva la mercante, e una volta era itinerante per cui è partita portandomi in giro con sé, fino ad arrivare a Loc Lac, l'anno scorso. Per nove anni ho cercato di convincerla a lasciarmi diventare una Cacciatrice, e lei ha tentato in ogni modo di farmi desistere, ma si è dovuta arrendere. Io... non potevo non farlo, capisci? Io devo... io non lo devo deludere... devo continuare quella strada, o non potrei sopportarlo. Da quando vivo da Cacciatrice riesco a dimenticare, riesco a credere che prima o poi... e invece non sono neanche in grado... col Barroth sono quasi morta, e la mia arma... e...”
La Lancia-fucile era caduta a terra, e Cherche ora stava piangendo, la faccia affondata nei palmi, scossa ogni tanto da qualche singhiozzo. Rihanna la osservava, scossa. Aveva davvero già sentito raccontare quella storia, ma c'erano tanti dettagli che ignorava... primo fra tutti, il fatto che Jean avesse una figlia, e che quella figlia fosse da poco diventata una Cacciatrice.
Eppure, forse non era nemmeno così sorpresa... le parve che questo spiegasse molte cose della strana ragazza che aveva di fronte, e in pochi istanti fu più sicura che mai di alcune sue valutazioni recenti.
Cherche continuava a singhiozzare, in un misto di frustrazione, vergogna e amarezza, quando avvertì la stretta di un guanto corazzato sulla spalla. Si voltò verso Rihanna, pronta ad affrontarla anche se non riusciva a fermare le lacrime, ma vide che il suo sguardo era decisamente diverso dal solito. La donna le fece cenno di alzarsi. Cherche lo fece, tirando su col naso e sussurrando: “Lasciami qui per la caccia di oggi. Hai ragione, non sono in grado e non voglio essere...”
Si fermò di colpo, sgranando gli occhi, presa di sorpresa dall'abbraccio senza preavviso di Rihanna.
“Scusa...” sussurrò la donna: “Forse avrei dovuto dire qualcosa, prima, ma volevo essere il più chiara possibile.”
Sul momento, la ragazza dalla chioma castana non riuscì a rispondere. Non era proprio a suo agio nel contatto fisico con persone che conosceva da poco, ma stavolta si sentiva stranamente commossa e confortata. Certo, c'era qualcosa di bizzarro in quella scena, tra cui il fatto che Rihanna, oltre ad avere dieci anni più di lei fosse notevolmente più alta, e con indosso un'armatura parecchio massiccia che rendeva il tutto piuttosto rigido, ma in quel momento non le importava poi troppo. Ricambiò l'abbraccio, smettendo di piangere poco dopo. Solo a quel punto, Rihanna la lasciò andare e le scompigliò i capelli con un sorriso, prima di porgerle l'elmetto.
“Tu ti sei fidata... ora tocca a me. Sei la seconda Cacciatrice di Moga, e non andrò fuori lasciandoti dietro. Per quanto riguarda le tue capacità... a sei anni stavi al tavolo coi Cacciatori migliori del Vecchio Mondo. A quell'età io giocavo con le bambole. A forma di Wyvern, ma sempre bambole. Ah, sì, e cercavo di convincere tutti che non ero stonata, e che sarei diventata una grande cantante... con ben miseri risultati. Per cui non stare troppo ad angosciarti”
Cherche sorrise, quasi suo malgrado: “Tu stonata? Nah, non ci credo. Però avrei voluto vedere la scena...e una di quelle bambole.”
“Fidati, di sicuro non avresti voluto sentire...” sorrise Rihanna, per poi notare lo sguardo di Cherche: “Ah, anticipo le domande che mi stavi per fare. Questa è un armatura Barroth. Ottima per la difesa e la guardia. Per quanto riguarda l'arma, è una Spada Wroggi. Può avvelenare i mostri attraverso il meccanismo della lama. È una delle Spade Lunghe che preferisco in assoluto. Ci sarebbero un paio di cose da spiegarti, ma la caccia sarà la lezione migliore. Detto questo... possiamo partire, o aspettiamo che il villaggio si ricostruisca da solo?”
Con un'unica mossa decisa, Cherche raccolse l'arma e se la assicurò alla schiena. Una nuova luce brillava nei suoi occhi, quando rispose: “Sissignora! Sono una Cacciatrice del villaggio di Moga... e sono pronta a dimostrarlo in caccia!”

 

 

Continua nel prossimo capitolo!
Dedicato ai miei compagni di caccia.

 

 

Doveva esssere un po' più lungo, ma mi sono reso conto che narrativamente era meglio spezzare. Cercherò di far seguire il prossimo a breve, visto che ci sto già lavorando.
Nel frattempo, buona lettura, ed Happy Hunting!

FABRIZX

 

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Capitolo 3
*** Le lame del Nuovo Mondo ***


-Le lame del Nuovo Mondo-

 

 

L'Arzuros crollò a terra con un grugnito echeggiante, sollevando spruzzi macchiati di rosso dal fiumiciattolo dell'Area 3. Un paio di Melynx fuggirono dalla zona lanciando acuti miagolii che si mischiarono al ruggito del mostro morente. Un ultimo rantolo, uno spasmo della zampe, e poi il mostro non si mosse più e la stretta radura fu quieta. Rihanna riprese fiato e roteò su sé stessa, rimettendo la Spada Lunga nel fodero con un movimento fluido ed elegante. Il bagliore rosso emanato dalla lama riverberò mentre veniva riposta sibilando, sotto lo sguardo basito di Cherche.
Poche ore prima Rihanna aveva affermato di amare le Spade Lunghe e di usarle di più e meglio di qualsiasi altra arma, ma Cherche non si era ancora resa conto di quanto questo fosse vero. Contro il Barroth aveva pensato che il suo uso del Martello fosse stato impeccabile, ma vederla combattere con la Spada Wroggi era un'altra cosa. L'arma era affilata, elegante e letale, proprio come lei, e la precisione marziale delle sue mosse era un'incrocio fra un duello e un'esibizione teatrale... con parecchi litri di sangue in più.
“Wow... meno male che non era una missione di cattura.” commentò pensosa Rihanna, osservando la carcassa della Belva Zannuta: “Che io abbia un problema di moderazione con gli Arzuros lo so da un pezzo, ma anche tu ci hai dato giù pesante, Cherche...”
La ragazza finì di rinfoderare la Lancia-fucile, piuttosto perplessa: “Stavo facendo del mio meglio... c'è qualcosa di male?”
“Nah. Dopotutto non si butta via nulla...” sogghignò Rihanna, estraendo il coltellaccio e cominciando a scuoiare la preda alla ricerca di materiali utili da riportare al fabbro.
“L'Arzuros è stato il primo mostro che ho dovuto catturare da quando sono diventata una Cacciatrice. Quando mi hanno detto di non sottovalutarlo, ho risposto che non c'era pericolo. Alla fine ne ho ammazzati due in una giornata prima di prenderne uno vivo. Peggior figura della mia carriera...” raccontò ridacchiando la donna mentre iniziava ad incidere la robusta mitena del mostro.
Cherche si unì in fretta a lei, e insieme rivoltarono la carcassa, ispezionandola minuziosamente.
In effetti, non era sicura di sapere che effetto le facesse quella procedura.
Certo, trovare materiali nuovi o rari era sempre esaltante e ancora di più lo era far forgiare le spoglie delle prede per poi indossarle in battaglia, pensò osservando la sua corazza. Ricordò la ferocia del Gran Jaggi e la sua vittoria, e come ogni volta che indossava quell'armatura, si sentiva altrettanto forte, feroce e tenace.
D'altro canto, frugare tra le interiora di Wyvern, Neopteron e Belve Zannute non era né un lavoro pulito, né comodo, né veloce e finiva sempre per farti infilare le mani (o peggio) in posti dove non avresti mai voluto metterle. Cherche stava quasi per considerare che in fondo stavolta non le era andata così male, quando Rihanna aprì un grosso taglio nello stomaco dell'Arzuros, infilò uno stivale nel mezzo per fare perno e poi spinse violentemente con entrambe le mani, spalancando gli intestini del mostro e riaprendo buona parte delle ferite inferte in precedenza. Un grumo di sangue rimasto intrappolato all'interno colò fuori tutto insieme, accompagnato da un tanfo misto di pesce, escrementi e cibo semidigerito.
Cherche non riuscì a non indietreggiare turandosi il naso con aria decisamente schifata, mentre la Cacciatrice scura si inginocchiava infilando le braccia nel mucchio fino quasi alla spalla. Notando l'espressione della ragazza, Rihanna sorrise: “E ti è andata anche bene. Sai... questo aveva evacuato poco prima che lo incontrassimo. Altrimenti sarebbe venuto fuori ben di peggio.”
L'espressione orripilata di Cherche servì solo ad allargare il sorriso dell'altra, che apparentemente aveva trovato qualcosa di interessante. Aiutandosi col coltello, la donna rimosse un grosso lembo di pelle già mezzo strappato, scoprendo alcune delle grosse ossa della Belva Zannuta in rilievo tra i muscoli.
Soddisfatta, Rihanna si alzò in piedi, tenendone ancora una volta uno appoggiato sulla carcassa, ed estrasse la Spada Wroggi, ancora lampeggiante della luce scarlatta di poco prima.
Stavolta, Cherche non si trattene: “Ehi, quando hai finito di fare... qualunque cosa tu stia facendo, mi spiegheresti cos'è quella luce intorno alla lama, e perché cambiava colore in quel modo?”
“Contaci...” sogghignò Rihanna, per poi roteare la lunga lama e calarla con tutta la forza sulla gabbia toracica del mostro morto. Schegge, sangue, e perfino qualche scintilla schizzarono via insieme con uno sfrigolio, e Rihanna agitò un'ultima volta la Spada Wroggi per ripulirla dai rimasugli. L'aura rossa che avvolgeva la lama divenne gialla poco prima che la donna la rinfoderasse e tirasse fuori dal corpo del mostro un paio di grosse ossa lucide e spesse.
Rivolgendosi a Cherche, Rihanna spiegò: “Questi vengono chiamati “ossi Jumbo”, per la loro dimensione e consistenza. Buon materiale per armature di base, e non sempre si riesce a recuperarli in buone condizioni, per cui è una bella sorpresa esserci riuscite con tutto il danno che gli abbiamo fatto. Per quanto riguarda la lama... mai sentito parlare dello Spirito?”
Cherche scosse la testa, incuriosita: “Lo Spirito di cosa?”
L'altra sorrise: “In un certo senso, il tuo. La Spada Lunga è un'arma forgiata per incanalare l'energia interiore di chi la usa... qualcosa a metà tra scienza e magia, a dirla tutta. Man mano che colpisce, la lama accumula la mia energia, che può essere rilasciata con una tecnica detta Combo Spirito...”
“Intendi il momento in cui la tua Spada a cominciato a brillare mentre colpivi?” chiese Cherche.
Rihanna annuì: “La lama vibra quando è carica. A quel punto, basta concentrarsi e compiere i movimenti giusti per liberare l'energia all'esterno della lama. Se la combo viene completata col Cerchio dello Spirito...”
“Che è quella sorta di attacco rotante di attacco rotante che hai usato poco fa?” volle sapere la ragazza.
“Esattamente. Come avrai notato, quando va a segno la lama riluce di bianco, poi di giallo, e infine rosso se riesci a completare la tecnica tre volte prima che la lama si scarichi. Ogni volta, la lama libera più energia e diventa più affilata e più potente, fino al livello massimo. In un certo senso, è come se la tua volontà di combattere ricoprisse la spada e diventasse parte dell'arma... non è proprio la cosa più semplice da spiegare.” concluse Rihanna.
“Nemmeno da capire...” commentò Cherche: “Ma è comunque affascinante. Pensi che un giorno potresti insegnarmelo?”
L'altra ridacchiò: “Questa e molte altre cose. Prima di pensare alla Spada Lunga, però, impara a maneggiare come si deve una Lancia-Fucile.”
“Ehi!” replicò Cherche prontamente: “Io so già...”
“Come usare quell'arma? Sì, è la stessa cosa che hai detto a quel Barroth l'altro giorno. Com'è che era andata a finire?” contrattaccò Rihanna.
Cherche tentò di guardarla in cagnesco, ma la donna incalzava: “Ah, e non provare a dirmi che è stato tutto perchè non conoscevi il mostro che stavi affrontando. Avresti potuto guadagnare tempo per studiarlo, conoscendo tutte le potenzialità di quell'arma. Per esempio, mi mostreresti una serie di spari caricati e ricariche rapide, di fila?”
L'espressione della ragazza aveva già detto tutto prima ancora che lei parlasse: “Eeehm... di cosa, scusa?” quasi sussurrò mentre abbassava lo sguardo e Rihanna sospirava a braccia incrociate.
“Puoi darmi per un secondo quell'arma, per favore?” chiese la donna dopo qualche secondo, protendendo un braccio verso Cherche.
“Co...? Non saprei, ma... perchè?” esitò Cherche. Provava una strana sensazione. Eccetto lei, suo padre e il fabbro che l'aveva forgiata, nessun altro aveva mai impugnato quell'arma, e si sentiva quasi come se...
“È come se ti avessi chiesto di darmi un pezzo del tuo braccio, vero?” intervenne Rihanna con un sorrisetto, facendo trasalire Cherche. Adesso mi legge anche nel pensiero?
La donna proseguì imperterrita: “Bene, significa che la tua situazione non è poi così disperata. È esattamente il modo in cui dovresti percepire la tua arma. Il punto è che dovresti anche usarla come se fosse fusa al tuo corpo. E ora, se non ti dispiace, dammi per qualche secondo quel pezzo del tuo braccio, e ti mostrerò come usarlo in modo appropriato.”
Non sapendo bene come replicare, Cherche le porse la Scoppio Lagiacrus, sentendosi stranamente nuda senza.
“Anche lo scudo, altrimenti la dimostrazione non ha senso.” precisò Rihanna. “E non preoccuparti, Cha-Cha è di vedetta, non ci arriverà addosso nulla di sorpresa.”
Cherche le passò anche quello, voltandosi per un attimo a fissare Cha-Cha, in posa su un masso vicino con la strana maschera rosa che aveva quel giorno. Rihanna l'aveva chiamata “maschera verdura”, ma non le aveva spiegato in cosa fosse diversa dalla “maschera griglia” della volta scorsa.
Adesso, però, non era il momento di pensarci: Rihanna aveva impugnato l'arma, e la stava bilanciando soddisfatta. Lo scudo era saldo sul braccio destro e la mano sinistra della Cacciatrice era stretta sul grilletto.
“Ma allora... sei mancina?” chiese perplessa Cherche, osservando la compagna.
“Tre giorni, Cherche. Tre. L'hai notato adesso. ” sospirò Rihanna.
Una vampata di rossore avvolse le guance della ragazza, ma per l'ennesima volta la Cacciatrice dagli occhi verdi troncò la replica: “Non ti azzardare nemmeno. E per favore, presta l'attenzione che non hai prestato finora, e non sarà difficile la metà di quello che sembra.”
Rihanna si mise in guardia, appoggiando la Lancia-fucile allo scudo: “Il Fuoco di Wyvern non è l'unica mossa che quest'arma può caricare. Puoi aumentare la potenza dello sparo riscaldando maggiormente la carica nella canna. Il calore oltre la carica massima viene sfogato all'esterno, e impedisce che l'arma si surriscaldi subito. Basta premere il grilletto in questo modo...”
Nelle mani di Rihanna, l'arma incominciò a vibrare, mentre l'estremità si arroventava e cominciava a brillare.
“Aspetta di sentire lo scatto della carica massima. Il suono non si sente granchè, ma puoi avvertire il movimento... ecco! E a quel punto...”

 

 

 

 

 

Si lascia andare!!
Lo schianto secco dello sparo caricato di Cherche coprì le grida stridule del Qurupeco in carica, colpendolo al petto subito prima che riuscisse a beccare la ragazza, e il Wyvern Uccello gracchiò furente mentre interrompeva l'attacco. Cherche si sentì attraversare da un fiotto di adrenalina, ma non lasciò che l'esaltazione la distraesse: fluidamente, imprimendo forza al movimento a partire dalla spalla, roteò nel polso la Scoppio Lagiacrus e fece scattare due volte il meccanismo di ricarica.
La Lancia-fucile si aprì espellendo il bossolo del colpo appena sparato, e una singola carica scattò nel caricatore principale prima che il movimento si concludesse richiudendo l'arma. Un'istante dopo, Cherche stava già caricando lo sparo successivo, e il Qurupeco aveva appena finito di riprendersi dal colpo.
In quei pochi attimi, Cherche avvertì una nuova scarica di orgoglio: ce l'aveva fatta! Esattamente come le aveva detto Rihanna era riuscita a padroneggiare la nuova tecnica in poco più di mezza giornata, e pur avendo passato l'intero pomeriggio precedente a non far altro che allenarsi, le sembrava un miracolo essere già in grado di usarla efficacemente in caccia, oltretutto contro un mostro che non aveva mai combattuto.
L'arma scattò: la carica era al massimo.
Hai visto, papà? Un passo alla volta... e ti raggiungerò!
A pochi metri di distanza, Rihanna aveva sfruttato l'apertura offertale dal mostro per affilare al volo la Spada Lunga, e ora correva verso la compagna, l'arma nel fodero e la mantella dell'armatura Wroggi che svolazzava come un corto paio d'ali: “Attenta adesso, non sta attaccando!” le gridò.
Cherche non rispose, osservando nervosamente il Qurupeco, con l'arma che sibilava furente tra le mani, pronta a colpire. Il mostro fece un mezzo passo avanti, e Cherche lasciò andare il grilletto...
A quel punto, il Qurupeco sbattè furiosamente le ali e si tuffò in volo all'indietro, investendo Cherche con uno spostamento d'aria molto più potente di quanto si sarebbe aspettata. La Cacciatrice incespicò malamente all'indietro mentre l'arma sparava del tutto fuori bersaglio e atterrò con una violenta sederata a terra.
Prima i ruggiti, adesso il vento... quanti modi hanno per buttarmi gambe all'aria?
Stavolta, però, era decisamente più preparata e riuscì a rialzarsi subito, evitando l'acido debilitante sputato dal Qurupeco. Rihanna fece altrettanto con una veloce capriola di lato, e si rialzò fronteggiando il mostro. Tuttavia, ancora non estrasse la spada.
A pensarci bene, in effetti, Cherche non aveva ben chiaro perchè quel giorno avesse scelto proprio quell'equipaggiamento. Certo, le aveva spiegato che l'armatura Wroggi resisteva al Fuoco del Qurupeco e al veleno, ma la corazza del Barroth era ancora più resistente, e a quanto pareva il Wyvern Rapace non era velenoso. Ma soprattutto non era debole al Tuono, e mentre Cherche aveva solo la Scoppio Lagiacrus, Rihanna avrebbe potuto portare di nuovo il Martello Nucleo Ghiacciato usato contro il Barroth... possibile che proprio Rihanna avesse commesso leggerezze del genere?

 

Poi, d'un tratto, il Qurupeco cominciò a danzare sul posto, sbatacchiando le pietre focaie delle ali e starnazzò istericamente. Cherche cominciò a correre verso il mostro, sperando di fare in tempo.
Rihanna ha detto che quelle strane “canzoni” lo potenziano se non viene fermato prima di completarle. Attaccandolo insieme, sarà un gioco da ragazzi!
“NO!” la fermò Rihanna tendendole un braccio davanti mentre correva: “Lascia che canti...”
Cherche frenò di colpo, non credendo alle proprie orecchie, e fissò la Cacciatrice.
Uno strano sorriso attraversava il volto della donna, e per un attimo una scintilla cremisi come i suoi capelli sembrò splendere negli occhi verdi.
Prima che Cherche potesse parlare, il Qurupeco gonfiò la sacca rossa sulla gola, aspirò col becco a tromba e cantò.
Ma stavolta, non fu la strana melodia nasale a risuonare nella piana acquitrinosa dell'Area 5, bensì un ruggito selvaggio, feroce, disperato, che gelò il sangue nelle vene di Cherche.
Non è possibile...
Si volse verso Rihanna, gli occhi verdeazzurri spalancati, le dita serrate intorno alla Lancia-Fucile: “Rihanna... già non so perchè l'hai lasciato finire, ma... io l'ho già sentito una volta quel ruggito. E so di quale mostro dovrebbe essere. Che cosa diavolo sta succedendo?”
La donna fece per rispondere, ma il Qurupeco smise di ruggire, e sbatacchiò ancora le pietre focaie, per poi lanciarsi in avanti e farle cozzare tra loro con una fiammata esplosiva. Rihanna evitò con una scivolata mentre Cherche parava con lo scudo. La ragazza si preparò a colpire da dietro la guardia, ma d'un tratto qualcosa colpì il becco del Qurupeco, esplodendo in una nuvola marroncina e maleodorante: Rihanna aveva scagliato due bombe-letame contro il Wyvern Uccello.
Disgustato, il mostro agitò violentemente la testa e si ritrasse di parecchi metri urlando e scalciando, mentre Cherche ripiegava sempre più perplessa: e ora perchè lo stava cacciando dall'area?
Quasi a risponderle, Rihanna fischiò un richiamo al loro compagno Shakalaka e l'urlo di Cha-Cha lacerò l'aria: “Arriva-laka! Shaka-maschera verdura finalmente cha-percepisce lei!”
Pallida e col sudore che le imperlava il viso, Cherche sussurrò: “Lei... cosa? Rihanna, mi vuoi spiegare che sta succedendo? Prima lo lasci attaccare, poi lo cacci via... non sto capendo più nulla.”
Il Qurupeco proseguì la sua fuga isterica, alzandosi in volo a scatti e allontanandosi il più velocemente possibile dall'area, e a quel punto Rihanna fissò intensamente la ragazza: “Certo che conosci quel ruggito. Non c'è Cacciatore che non l'abbia sentito. Vedi... il Qurupeco può imitare i richiami di altri mostri per chiamarli in suo aiuto quando si sente in pericolo. Non è mai stato lui la nostra vera preda. Era solo per farti esercitare senza troppi pericoli in attesa che la richiamasse, risparmiandomi la fatica di tenderle un agguato. Una volta fatto il suo dovere, non serviva più averlo fra le scatole.”
La ragazza rimase a bocca aperta per qualche secondo... e un ruggito quasi identico a quello prima, ma più rabbioso e potente, risuonò nel cielo sopra di loro.
Ancora più pallida di prima, Cherche si rivolse alla Cacciatrice: “Rihanna, la mia armatura non resiste al Fuoco, e mi è sembrato che...”
Gli occhi della donna si serrarono in quelli della ragazza: “È debole al Tuono. Tu pensa a combattere. Io penserò a tenerti in vita.”
Cherche stava per chiedere ancora una volta di che accidenti di mostro si trattasse... quando qualcosa oscurò il sole, nel rombo funesto di un battito d'ali.
“TOGLITI DA LÌ!” gridò Rihanna, che aveva già cominciato a correre. Cherche non se lo fece ripetere due volte, e scattò dietro alla compagna voltandosi solo un istante dopo aver preso velocità.
Fu allora che vide la Rathian calare dal cielo.
Alla fine, svariati metri più in là, si costrinse a fermarsi a fianco della compagna, anche se avrebbe voluto correre ben oltre, finchè le restava del fiato. Il sudore le stava inondando la fronte e il sangue fluiva come se qualcuno avesse tolto il tappo. “La Regina della Terra”, come veniva chiamata la femmina di Wyvern Volante, atterrò con violenza tra gli spruzzi e la sabbia, e volse gli occhi fiammeggianti verso le Cacciatrici per studiarle. Oltre sedici metri di predatrice perfetta, temuta in ogni angolo del mondo per qualsiasi parte del corpo dalle fauci alla coda. Oltre sedici metri di fuoco e sangue...
E Rihanna rideva.
“Milady... mi spiace disturbarvi, ma credo di dover fare shopping.” sibilò con gli occhi che brillavano.
“Oh, mio... TU... SEI... PAZZA!!” le gridò contro Cherche, mettendosi in guardia col fiato ansante.
“Forse... o forse lo è lei, dopo la fine che hanno fatto le prime due.” ridacchiò l'altra.
Co... sta dicendo che ha ucciso due Rathian da sola?? sarà pure più esperta di me, ma insomma...
Rihanna si leccò le labbra, praticamente senza smettere di ridere, e lanciò un'occhiata alla compagna.
Qualcosa nello sguardo dell'altra avvolse Cherche come una fiamma, e di colpo l'adrenalina si impadronì della ragazza, che si sentì piena di una nuova energia. Cha-Cha si schierò battagliero a fianco del duo, agitando il suo bastone tribale.
“Beh, se per essere una Cacciatrice come te devo essere fuori di testa...” ringhiò Cherche con una voce diversa: “...non sarò certo io ad obiettare!”
“Così, Cherche...” sibilò di nuovo Rihanna: “Così mi piaci. Il riscaldamento è finito, ragazza. La vera caccia comincia adesso!”
La Rathian ruggì un esplosione di furia, con tutto il fiato che aveva in corpo, mentre raspava rabbiosamente il terreno, e Rihanna estrasse finalmente la Catena Letale.
La straordinaria Spada Lunga, dotata di una lama a catena simile a una motosega, reagì alla presa della Cacciatrice, e i denti cominciarono a girare minacciosamente ringhiando e crepitando, percorsi da scintille di elettricità, pronti a cantare una canzone di morte.
Un istante di silenzio vibrò nella piana...
Poi, nello stesso istante la Rathian partì alla carica, mentre Cha-Cha e le due Cacciatrici si lanciavano all'attacco con un unico, lacerante grido di battaglia!

 

 

 

 

 



La coda della Rathian roteò contro lo scudo di Cherche, che sostenne il colpo e affondò verso l'alto. Stavolta, si rese conto, i fulmini dell'arma ferivano effettivamente la grossa Wyvern Volante, invece di fare qualche modesta scintilla come contro il Barroth, e tuttavia sembrava non bastare mai. La ragazza non sapeva neanche più da quanto tempo combattesse, o come facesse ad essere ancora viva. Schivare, colpire, eseguire gli ordini... non c'era altro nella sua mente, e le codate si susseguivano alle palle di fuoco, mentre tutto era fumo e polvere...
La Rathian sussultò ruggendo di dolore, colpita dallo sparo caricato da Cherche poco prima di riuscire a morderla. Arretrando, fece un passo verso Rihanna, che colse l'occasione per un Cerchio dello Spirito contro i tendini del mostro. La lama fece un rumore terrificante mentre lacerava la carne in uno scoppio confuso di scariche elettriche e sangue, e la luce che avvolgeva la Catena Letale passò dal bianco al giallo. La Rathian scartò di lato, e con una spinta possente delle ali, si alzò da terra.
Circa tre metri di altezza.
Rihanna cominciò a dirigersi verso la coda, ancora vicina al suolo.
Quattro metri.
La Cacciatrice scura armeggiò nella borsa, estraendo qualcosa.
La Rathian si alzò a cinque metri.
“LEVATI SUBITO DI LÌ!!” urlò a Cherche.
L'altra si mosse qualche secondo troppo tardi.
La Regina della terra piombò in avanti come un fulmine, artigliando con una forza immane, come un falco artiglierebbe al volo un uccellino. D'istinto, Cherche tentò di alzare lo scudo, e con la forza della disperazione riuscì a proteggersi all'ultimo istante. Invece che potenzialmente letale, fu solo come aver ricevuto una decina di cazzotti a diverse parti del corpo... contemporaneamente.
Dopo un volo di sei metri, atterrò quasi di faccia sull'argilla dell'acquitrino.

 

 

Cherche sputò una poltiglia di saliva e sangue, mentre tentava di rialzarsi. Almeno, pensò, sembrava che i denti fossero intatti. Alzò lo sguardo, per quel che riusciva: la Rathian era ancora in aria, pronta a colpire di nuovo la preda mancata per un pelo... quando un lampo abbagliante esplose dal nulla, e tutto divenne null'altro che bianco accecante.
Con un gemito di sofferenza, la Wyvern Volante scalciò disperatamente in aria, gli occhi serrati e doloranti per la provvidenziale bomba-lampo di Rihanna, e si abbattè al suolo in un'esplosione di polvere...
In un impeto di forza, Cherche si lanciò in piedi e corse verso la testa del mostro, mentre Rihanna si accaniva con la Catena Letale contro le zampe posteriori e l'ala sinistra. Completò un Cerchio dello Spirito proprio mentre Cherche arrivava di fronte alla testa, e le volteggiò accanto roteando la lama ormai splendente di luce rossa, mentre lo sperone dell'ala della Rathian si spezzava in decine di schegge. Cherche puntò alla testa, e caricò il Fuoco di Wyvern, che esplose ruggendo contro le fauci del mostro... ma la Regina non cadde.
Seguendo Rihanna, Cherche si portò tra le zampe del mostro, dove era più facile evitare lo sbarramento di attacchi. Sentendosi al sicuro, cominciò a colpire a raffica con affondi e spari, certa che il bersaglio stesse per crollare. Non sentì il grido di Rihanna quando la Rathian si puntellò per alzarsi sulle zampe posteriori. Capì che qualcosa non andava solo quando la donna si lanciò di peso a sinistra, spingendo via Cherche... e la Rathian fece un salto mortale all'indietro colpendola in pieno con la coda piena di aculei velenosi.
 

Cherche urlò una volta, e il suo grido si perse nell'aria mentre la Wyvern ripeteva due volte il salto, a vuoto, come per tenerle a distanza.
Il secondo grido fu più un gemito, ma stavolta a coprirlo fu un'altro suono.
Quello di una risata.
Cherche si voltò, a bocca aperta. A poca distanza Rihanna si stava rialzando, premendosi una mano sullo stomaco. Un liquido scuro impregnava la mantella dell'armatura e la manica con cui aveva ripulito la lunga abrasione sul ventre. Alla vista di tutto quel veleno di Rathian Cherche inorridì, sentendosi gelare il sangue...
Poi, sempre più velocemente, il liquido sembrò sparire, come risucchiato all'interno dell'armatura, che in pochi secondi tornò del colore normale. Rihanna sogghignò, dandosi dei colpetti alla tempia da sola, come per riprendere l'orientamento.
“Cosa dia...” cominciò la ragazza. La Rathian intanto era di nuovo atterrata, e raspava il terreno come se stesse per caricare.
“Bel tentativo, Altezza.” cominciò Rihanna fissando il mostro. Estrasse la Catena Letale, e il ronzio della lama meccanica risuonò insieme al ringhio della Regina: “Ma la pelle lavorata di Gran Wroggi ha una tale capacità di assorbimento del veleno da riuscire addirittura ad estrarlo dal sangue, se applicata subito alla ferita... per cui, puoi anche scordarti di avvelenarmi. Se mi vuoi, vieni a prendermi!”
Cherche rimase attonita per qualche istante, cercando di decidere se credere o meno a quello che aveva appena visto.
Davvero un'armatura può fare cose del genere? Oltretutto, una che sembra anche meno robusta della mia... per la miseria, ma quante altre cose non so?
Di fronte a loro, la Rathian fece un paio di passi indietro. Sbavava visibilmente, ed emetteva un basso ringhio costante.
Si puntellò sulle zampe, come se volesse sputare una palla di fuoco, ma Rihanna non si mosse.
Cherche fece per gridare un avvertimento, e la grossa Wyvern... non sputò fuoco.
O meglio, provò a farlo... ma le uscì solo una vampa di pochi istanti, poco più che uno starnuto, seguita da un suono basso e raschiante e poi da un respiro affannoso.
“Non riesce a sputare fuoco!” gridò Cherche, sollevata: “Vuol dire che è in fin di vita?”
“Magari...” la contraddisse Rihanna: “Non tirerà le cuoia con facilità... però è stanca. Possiamo gestirla, ora. Punta alla testa, tienila su di te!”
La Rathian tentò un'altra palla di fuoco. Non le andò meglio della precedente.
“Co...? Sei sicura?” gemette Cherche, che invece era certa che avrebbe voluto fare qualsiasi altra cosa.
Rihanna fu implacabile: “Era un ordine, non una proposta amichevole. Limitati a parare e schivare, se vuoi, ma fa' come ti ho detto!”
Senza aspettare risposta si lanciò contro la Rathian, mentre Cherche faceva un respiro profondo, costringendosi a fare quel che doveva. In quell'istante, Cha-Cha concluse una delle sue strane danze...
e una sensazione strana percorse i muscoli della ragazza, facendola sentire di colpo più forte. Non molto, in effetti, ma forse proprio quel tanto che bastava.
Cha-Cha... che razza di poteri ha quel piccoletto? Di sicuro, è molto più di quello che sembra.
E senza smettere di meravigliarsene, andò alla carica.

 

Sorprendemente, la cosa parve funzionare: Cherche scartava a breve distanza dalla testa del mostro, con lo scudo alzato. Ogni volta che i morsi furiosi della belva minacciavano di riuscire a superare la guardia di Cherche, Rihanna le assestava un fendente alle zampe della Rathian. A quel punto, la Wyvern Volante, tentava di girare su se stessa per fronteggiare l'altra avversaria, ma Cherche affondava contro il collo e la testa, costringendola a voltarsi di nuovo.
Cominciò quasi a pensare che avrebbero potuto sconfiggerla così, quando la Rathian si alzò in volo di colpo, sollevandosi di circa due metri, facendola incespicare all'indietro di parecchi metri con lo spostamento d'aria.
“Attenta al vento! Arretra subito!” gridò immediatamente Rihanna.
Cherche riprese l'equilibrio e quasi si tuffò il più lontano possibile, mentre la donna faceva lo stesso con una capriola. La Rathian riatterrò di colpo, con tutto il suo peso, sollevando una coltre di polvere, fango e spruzzi, ma ormai le due erano fuori portata dell'onda d'urto.
Cherche era ancora voltata quando la Rathian la caricò a testa bassa.
La sentì arrivare appena in tempo per tentare una parata, accucciandosi praticamente sotto lo scudo.
Funzionò a metà.
Stremata, la Rathian inciampò poco dopo l'impatto e lo sperone del mento si infilò tra lo scudo e il terreno, strappando la ragazza dal suolo. Non venne colpita dal mostro, ma fece comunque un volo terrificante, riuscendo in qualche modo ad atterrare sullo scudo e farsi male soltanto al braccio, mentre la Wyvern si schiantava nell'acqua bassa, scivolando per tre metri buoni e lasciandosi dietro svariati solchi.
Si rialzò quasi contemporaneamente a Cherche, e schioccò la mascella, gli occhi ardenti iniettati di sangue. Un crepitio di scintille, e le fauci del mostro si riempirono di fiamme mentre tutti i suoi muscoli si tendevano. Fece per ruggire, e Cherche si mise le mani sulle orecchie...
E Rihanna colpì: con un solo fendente della Catena Letale, sfolgorante di luce rossa, la Cacciatrice raggiunse la coda della Rathian e ne tagliò di netto la grossa punta.
Fu un urlo di agonia a lasciare la Regina della terra, mentre la radura si riempiva dell'eco di scariche elettriche e del tonfo della bestia che cadeva al suolo. Il sangue piovve a terra insieme a fango e scintille, mentre Cha-Cha strillava a pieni polmoni per l'esaltazione.
“Ora!! Fuoco di Wyvern alla testa!” gridò Rihanna prima di roteare ancora la Spada Lunga e cominciare una Combo Spirito contro le zampe della Rathian.
Cherche non se lo fece ripetere due volte, e ancora una volta Rihanna completò il suo attacco e pochi istanti dopo la Scoppio Lagiacrus esplose furiosa sulle fauci del mostro.
Questa volta, il colpo spezzò le protuberanze che sporgevano dalle orecchie del mostro e scavò un solco tra le scaglie della sua fronte. Per un attimo, gli occhi arancioni della Rathian incontrarono quelli verdeazzurri di Cherche, e fu come se un vulcano avesse appena eruttato dentro un lago di montagna.
Una sensazione indescrivibile la fece tremare da capo a piedi, e Cherche indietreggiò, abbassando leggermente l'arma.
Con uno scatto disperato, la Rathian fu in piedi e ruggì con tutta la furia che aveva. Colte di sopresa, le Cacciatrici non poterono fare altro che coprirsi le orecchie, del tutto immobilizzate. Le fiamme rombavano furiose tra i denti della Regina.
Poi, con un solo colpo d'ala la Rathian fu in aria, e stavolta salì, un battito alla volta sempre di più, finché a circa venti metri dal suolo si diede una spinta ancora più potente e volò via senza voltarsi, ringhiando d'ira e di frustrazione.
Cherche si lasciò cadere ginocchia a terra, con la testa che girava.
Si sentiva come se tutta la paura che stranamente non aveva provato durante la lotta contro la Rathian le stesse venendo addosso contemporaneamente. A malapena sentì Rihanna che le chiedeva come stava.
“Credo di stare per vomitare.” riuscì a bofonchiare.
“Immaginavo, dal colore della tua faccia.” ridacchiò l'altra: “Beh, mi sembra il momento migliore per scaricarsi, per cui vai pure. O hai qualche tipo di orgoglio che te lo impedisca?”
A quanto pareva, non ne aveva.
Una volta finito, Cha-Cha le diede una pacca sulla spalla: “Oga! Altra assistente non si angoscia-cha... normale quando shaka-mostro enorme cha-cerca di cucinare tue interiora-laka in shaka-frittura!”
Benché terrea, la ragazza fece un gran sorriso: “Grazie, Cha-Cha... sei molto gentile.”
“Anzi, complimenti...” considerò Rihanna mentre scavava col coltellaccio nella punta recisa della grossa coda: “So di gente che al primo incontro inaspettato con una Rathian ha fatto ben di peggio che vomitare. Prima che quella fuggisse. E a proposito... cos'è successo prima che si rialzasse? Ti ho visto abbassare l'arma...”
La ragazza abbassò lo sguardo, abbattuta: “Mi dispiace... non lo spiegare. Si è voltata verso di me, e mi è sembrato che mi guardasse dritto negli occhi... e ho come perso il controllo per un attimo. Scusami.”
Rihanna sospirò: “Nulla di cui scusarti. So di che parli, e non ti è solo sembrato. Ti ha guardato davvero, e lo sguardo di un Rath non è qualcosa che si sostiene facilmente. Lei lo sapeva, e ne ha approfittato per fuggire. Non preoccuparti, ho apprezzato molto la tua caccia di oggi.”
Cherche riuscì ad arrossire. Le parve strano visto che non le sembrava di avere più molto sangue in corpo. Si unì alla compagna nel dissezionare la coda, la cui sola punta era comunque ben più lunga di quanto fosse alta Rihanna: “Davvero? Io... grazie, non pensavo di aver fatto così...”
Rihanna la interruppe, con uno strano sorriso: “Non parlo di come hai combattuto. Mentirei se non ti dicessi che ci abbiamo messo così tanto perché ero concentrata sul coprirti invece che sul combattere. Ora come ora, da sola ci avrei messo di meno, e forse sarebbe già morta. Ma non è questo il punto, parlo di come hai gestito la paura: l'hai trattenuta per lottare, ma ne avevi moltissima, tant'è che ti ha fatto quell'effetto appena l'hai lasciata andare.
Quando ti ho conosciuto, contro il Barroth, hai fatto un paio di cose azzardate ma ben riuscite e un paio terribilmente stupide. Lo stesso ieri contro l'Arzuros. Non riuscivo a interpretarlo davvero contro mostri di quel calibro... poteva essere coraggio o incoscienza pura. Per molti Cacciatori, distinguerle è la prima lezione, e la più difficile.
È per questo che ho scelto di affrontare subito una Rathian: volevo che avessi davvero paura.
E ora so quello che volevo sapere.”
Ancora una volta, e di certo non per l'ultima, Cherche era esterrefatta.
Tutta questa caccia... era una prova per me? Il Qurupeco per farmi prendere confidenza, la Rathian soltanto per capire questo... con tutte le responsabilità che ha, è arrivata a tanto solo per addestrarmi? Lo prende incredibilmente sul serio... ma perché?
Non osò chiederlo, come non osava fare la domanda che le premeva di più, ma la donna dagli occhi verdi sembrava aver capito perfettamente cosa voleva sapere.
“Cherche... ovviamente hai molta strada da fare. C'è parecchio che non conosci della caccia, forse non immagini quanto. Sarai anche imbranata e inesperta e un po' carente con l'osservazione, ma di certo non sei né incosciente né senza talento.
Il tuo è coraggio vero. Quella lezione non devo insegnartela, ce l'hai nel sangue. E tu sei una Cacciatrice.
Un po' rimediata, per il momento, ma comunque una Cacciatrice.”
Rihanna ridacchiò, ma Cherche non ci fece caso. Deglutì, abbastanza commossa, prima di rispondere: “Io... beh, ti ringrazio davvero. Per tutto quanto. Ma... ora che facciamo?”
La donna alzò lo sguardo, spostando una ciocca rossa dagli occhi: “Cha-Cha!” chiamò secca.
“Tu ascolta, caccia-caccia! Mostro grande in Area 8! Grande nido in cha-cima di scogliera-laka!” esclamò lo Shakalaka.
“L'altro?” domandò ancora Rihanna.
“Area 10, oga! Riva di grande mare-laka!” rispose Cha-Cha, dopo qualche istante.
“Il Qurupeco...” concluse Rihanna: “Le Rathian non vanno praticamente mai in riva al mare, mentre a lui piace pescare. Bene, se la Rathian è andata diretta al nido, vuol dire che ci siamo quasi. Forza, Cherche, stiamo andando a prenderla.”
La ragazza deglutì, prima di annuire, seppure di malavoglia: “Immagino che a questo punto non abbia senso lasciare la caccia a metà... piuttosto, come fa Cha-Cha a sapere dov'è andata? ”
Rihanna si stava sistemando il cappello: “Le maschere degli Shakalaka sono forgiate secondo arti segrete che donano varie abilità al portatore. La maschera verdura permette di percepire la posizione dei mostri grandi entro un'ampia distanza. Abbastanza da coprire tutta la zona di caccia, per quanto ci riguarda. E Cha-Cha ha studiato le mappe con me per potermi riferire la provenienza delle tracce. Comunque, come stai adesso?”
Cherche ci pensò su: “In effetti, mi sento già un po' meglio...”
“Ottimo...” sogghignò l'altra: “...visto che ho un lavoro per te. Fai attenzione, serve concentrazione per piazzare una trappola in mezzo alle zampe di una Rathian che dorme.”
La ragazza aveva perso due o tre toni di colore: “Io dovrei fare cosa??
L'altra la guardò fisso negli occhi per qualche istante, e poi scoppiò a ridere, una delle sue risate gioiose, che riportavano il buonumore a chiunque fosse nei paraggi, e Cherche fu trascinata a sua volta.
Pensò con piacere che stava cominciando ad abituarsi alla sua nuova mentore.
Risero entrambe di gusto, finché Rihanna non si fermò di colpo, un sorriso lievissimo e lo sguardo verde scuro splendente di un bagliore metallico: “Ho riso per la faccia che hai fatto. Per il resto, sono serissima.”
Cherche deglutì, mentre Rihanna le passava al volo la trappola e una bomba soporifera e cominciava ad affilare la Spada Lunga.
“Sbrigati!” la incalzò poco dopo, incamminandosi: “Non resterà a dormire in eterno, e abbiamo parecchio da fare a casa...”
Con un sospiro, la ragazza si guardò intorno. Il sole era caldo sull'Area 5, e il vento fresco odorava di mare e di sangue. La giornata era lunga, la caccia non era finita, ed era di nuovo tempo di andare. Si avviò dietro a Rihanna, seguendo l'ondeggiare della mantella e l'ondeggiare delle ciocche cremisi.

 

No... mi sa che non mi abituerò MAI a lei.

 

 

 

 

 

 

 

Continua nel prossimo capitolo! Dedicato ai miei compagni di caccia!
FABRIZX

 

Alla fine, mi troverò con più capitoli un po' più corti di quelli che avevo pensato all'inizio, ma spero che questo si traduca in una lettura più agevole e in aggiornamenti più rapidi.
In teoria, ne abbiamo ancora tre che ci aspettano.
Spero di metterci un tempo ragionevole.
Nel frattempo, sotto con le recensioni, e grazie di avermi seguito!
Alla prossima!

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