SPELL ICE: Demonic Advent

di Atatakakakunakatta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Mage 01: New Generation ***
Capitolo 3: *** Mage 02: Sun, Sky , Wind and you ***
Capitolo 4: *** Mage 03: together ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


SPELL  ICE: THE DEMONIC ADVENT

 

“lascia che le cose vadano come devono andare, ma intervieni se non vanno come vuoi”

E sì;

Juvia conosceva bene il significato di queste parole, in fondo erano le stesse parole che, anni addietro, le permettevano di andare  avanti, di sperare che Gray-sama, il suo Gray-sama si accorgesse di lei.

SI impegnava ogni giorno, cercando di essergli sempre accanto, sempre presente, cercava di essere la spalla su cui potesse piangere e una compagna di risate, qualcuno con cui condividere tutto perché si, lei lo amava profondamente già dal loro primo incontro, in fondo..acqua e ghiaccio non sono fatti apposta per stare assieme?

“lascia che le cose vadano come devono andare, ma intervieni se non vanno come vuoi”… chi avrebbe mai detto che, un giorno, Juvia avrebbe pensato a queste parole come ad un incantesimo di felicità?

Ebbene sì,in fine, la maga dell’acqua era riuscita ad ottenere l’amore del suo adorato Gray-sama…e non solo.

 

 

7:30 di mattina; dalla finestra leggermente aperta della camera da letto entra un fresco venticello estivo che fa danzare nell’aria la leggera tenda  turchese, tirata per metà così da far rinfrescare la stanza invasa dall’afa della notte

Dalla stessa finestra filtra una forte luce che illumina il volto della donna addormentata sul grande letto matrimoniale, quasi completamente disfatto.

Juvia, ancora assonnata cerca inutilmente un riparo da quella forte luce che disturba il suo sonno mettendo la testa sotto il grande cuscino, e, beandosi di quella fresca sensazione riuscì a rilassarsi ancora un po’ prima che la sveglia posta sopra il comodino vimini cominciasse a suonare insistentemente, facendo svanire così il suo sogno di una giornata passata a poltrire.

Si mette seduta, sbadigliando rumorosamente e strofinandosi gli occhi ancora semichiusi per poi dare un’occhio alla sveglia che ormai aveva smesso di suonare; 7:36

-è meglio che juvia si sbrighi- sussurrò tra se e se sorridendo lievemente per poi girarsi verso l’altro lato del letto, meno disfatto del lato in cui lei aveva dormito.

Allungò una mano e accarezzò quella parte di materasso con aria triste, sospirando

-chissà quando tornerà Gray-sama…- disse prima di sospirare un ultima volta ed alzarsi, diretta in bagno.

Pochi minuti dopo, lavata e vestita, si avviò in cucina; una grande stanza con pareti bianche e blu alternate, i mobili della cucina erano bianchi e quasi uguali a quelli che possiede lucy del suo appartamento dato che, dopo il matrimonio Juvia e Gray avevano lasciato il dormitorio della gilda e  si erano trasferiti in un appartamento di quello stesso palazzo .

In mezzo alla stanza c’era un grande tavolo, anch’esso bianco con 5 sedie azzurre e, più avanti vi era l’area del salotto, con un grande divano nero e due poltrone dello stesso colore decorate con cuscini bianchi ,poste davanti la grande Tv installata sul muro.

Il loro appartamento si trova all’ultimo piano del palazzo dove vivono appunto anche Natsu e Lucy , tuttavia è leggermente più grande di tutti gli altri alloggi, se l’erano potuti permettere grazie ai risparmi che Juvia, speranzosa in un futuro luminoso assieme al suo amore aveva messo da parte.

La donna, ancora mezza addormentata cominciò a cucinare con un sorriso sulle labbra, certo, era stancante doversi alzare ogni mattina così presto, tuttavia lei lo faceva volentieri, questo perchè, quella parte della giornata era probabilmente la sua preferita, dato che poteva vedere i loro visi ancora addormentati ed intontiti dalla notte che, per come la vedeva lei gli aveva separati fin troppo dalla sua vista; vi starete chiedendo di chi parlo e?

-yaaaaaan! Buongiorno mamma…- disse una voce impastata dal sonno alle spalle di Juvia dopo aver sonoramente sbadigliato

-Storm-sama!- disse lei girandosi sorridente ritrovandosi davanti un ragazzo sui 18 anni dai capelli corvini e gli occhi del colore del ghiaccio; al lobo portava un grosso orecchino a forma di croce

-mamma, ti ho detto di finirla con quel –sama , ti prego, è imbarazzante- disse tra il seccato e il divertito il ragazzo mentre si grattava la testa.

-eeeee? Non capisco, a Gray-sama non ha mai dato fastidio…- sospirò confusa la maga girando una frittella che si stava per bruciare

-questo perché papà è un sadico- rise il ragazzo sistemandosi il cappuccio nero della maglia senza maniche che stava indossando

-Storm-sama, non parlate male di Gray-sama!- piagnucolò Juvia con le lacrime agli occhi

-sì sì, come vuoi- sorrise –comuque vuoi che vada io a svegliare RinRIn e Sylvia?-

-mi fareste un grande favore Storm-sama! Juvia vi sta preparando una colazione da leccarsi i baffi, vedrete!- disse contenta  girandosi e tornando a cucinare

-agli ordini- sospirò il ragazzo infilandosi nel corridoio che dava l’accesso alle 3 camere da letto; la prima che incrociò era quella dei suoi genitori ed era la più grande, anche se quasi tutto lo spazio era occupato dall’immenso letto e dall’armadio che si fermò un secondo ad osservare

-che poi…- pensò- che ci farà papà con un armadio…i vestiti li ha per optional…-.- bha…- sospirando tornò a percorrere il corridoio incrociando un'altra stanza, sulla porta era appeso il poster di un qualche cantante famoso ma che lui sinceramente non aveva mai sentito nominare, busso’ piano, convinto che , chi era all’interno fosse già sveglio, ed infatti

-avanti- disse una voce dolce ed acuta, insolitamente allegra per l’ora che era.

Storm aprì la porta ritrovandosi dentro una stanza dalle pareti rosa antico, incredibilmente ordinata, se non fosse stato per alcuni poster attaccati qua e là per la parete; a sinistra della porta vi era una scrivania di legno e, dietro di essa un grande armadio sempre di legno posto davanti al letto dalle coperte rosa  sulle quali era seduta a gambe incrociate una ragazza sui 16 anni intenta a rileggere degli appunti. Era vestita con dei pantaloncini di jeans, una canotta bianca e un jilet sempre di jeans, ai piedi convers nere; i capelli, legati con una coda bassa laterale sono di un blu intenso mentre i suoi occhi, intenti a scrutare quei fogli strappati e sgualciti sono neri come la notte.

-è ora di colazione principessa- sorride il ragazzo poggiandosi allo stipite della porta a braccia incrociate

-a, nii-san! È già ora?- chiese sorpresa la ragazza scattando in piedi

-già, la mamma si è alzata subito sta volta, forse sente nostalgia di papà- sorride

-già, ormai è un po’ che è andato in missione, sicuramente si sarà fermato con zio Natsu da qualche parte e se le stanno dando di santa ragione- sorrise lei rassegnata

-è probabile, ma anche Elza-nee-san era con loro-

-ragione in più, non credi? – rise lei uscendo dalla stanza con uno zainetto in spalla – ti conviene sbrigarti ad andare a svegliare Rin, sai com’è fatto-

-eeee? mi fai andare da solo? Provi così tanto odio per il tuo Nii-san?- disse lui sbigottito mentre lei rideva entrando in cucina – SEI SADICA QUANTO PAPA’ LO SAI?!- gridò scherzoso Storm rassegnandosi al proprio destino ed incamminandosi verso l’ultima stanza della casa.

Sulla porta c’era un cartello con scritto” vietato entrare”, era il tocco d’arte imposto da RIn per la loro camera, si, la loro, Storm e Rin dividevano infatti la stanza praticamente da sempre, cosa che con andava molto giù a quest’ultimo non tanto perché odiava suo fratello, anzi, lui era il suo “ modello di ispirazione” dopo suo padre, era qualcuno che ammirava e che voleva superare a tutti i costi..ma i continui insuccessi lo avevano portato ad avere un atteggiamento un po’ scorbutico nei suoi confronti.

Rassegnato, il maggiore aprì la porta, rivelando al mondo il segreto peggiore di quello del vaso di pandora che custodiva quella stanza agli occhi del mondo; sembrava dividersi in due universi paralleli; al centro della stanza, a dividerla perfettamente a metà c’era uno di quei nastri gialli della polizia attaccato su pavimento muro e soffitto (non chiedete come ha fatto, è un mistero anche per Storm), naturalmente è un altro tocco artistico imposto da Rin.

La parte sinistra della stanza, quella di Storm era quasi illuminata da una luce angelica che filtrava da una finestra posta accanto al letto dalle lenzuola bianche e blu. La scrivania, accanto alla porta era ordinatissima, così come il suo armadio nero, all angolo della stanza che contrastava con la parete bianca; accanto al letto vi era uno stereo , uno skateboard ed un pallone da calcio appeso con una retina all’attaccapanni, come ho detto, tanto ordinato da sembrare il paradiso, la parte di Rin…invece….bhe…cominciamo dicendo che le pareti, al contrario di quelle del fratello erano state dipinte di rosso, la scrivania era intasata di libri, riviste,cianfrusaglie varie, veramente di tutto, al muro c’era attaccata una chitarra elettrica rossa e bianca con qualche corda rotta, a terra, il parquet che caratterizzava l’intera dimora era sovrastato da strati su strati di…cose…cibo…tipi morti…in un angolo c’era una mummia…i resti di mosè…il sacro graal…. Insomma se si cercava si poteva trovare di tutto; un'altra cosa caratteristica era la presenza di piante…si piante che dominavano la sua parte di stanza, dal soffitto calava infatti attaccata al muro una pianta di edera mentre altri vegetali dispersi di qua e di là campavano nutrendosi dei topi che vivevano in quella parte di stanza…dico così perché la sua vera fissa erano le piante carnivore…non fate domande, sappiate che ce n’erano parecchie lì dentro ed ognuna aveva un nome….shhhhhhhhhh…

All angolo della stanza c’era ciò che probabilmente una volta era un letto, forse aveva le coperte nere..o forse bianche…? Nemmeno Storm se lo ricorda dato che sono sempre ricoperte da tonnellate di vestiti ; l’armadio in compenso è vuoto ormai  i topi ci hanno fatto la cova

Da sotto i vestiti/cadaveri/topi/coperte si poteva notare sbucare la testa dai capelli Blu e crespi di RIn.

-guarda te quest’idiota..- sorrise divertito Storm mentre ascoltava il suo adorato fratellino bofonchiare nel sonno –svegliati RInRin- gridò vicino il suo orecchio, ma niente – HeYYYYYY è ora di colazione idiotaaa!- ancora niente, ma lo sapeva, era tutto inutile, svegliarlo era pressocchè impossibile, così, calmo si diresse verso la sua scrivania, e prese la bottiglietta d’acqua che c’era appoggiata per poi versala completamente sulla testa de fratello

Ancora nulla.

-a mali estremi….- sospirò già esausto, si accovacciò accanto a lui e, avvicinando la sua mano alla testa bagnata del ragazzo e gli congelò le tempie, rimase qualche secondo a fissarlo, fino a quando la faccia del ragazzo non divenne rossissima e scattò fuori dal letto allarmato gridando come un forsennato

-s-sei impazzito Nii-San!?- gridò scuotendo la testa per far cadere il ghiaccio

-non ti svegliavi…- rispose calmo Storm

-FOTTITI!- gridò ancora il più piccolo.

RInRIn è il gemello di Sylvia, esattamente come lei, infatti ha capelli blu, corti e crespi e occhi nerissimi, ma, al contrario della sorella che ha una carnagione lattea la sua pelle è olivastra, carattere ripreso probabilmente da Silver, suo nonno; dietro il collo, il tatuaggio di una croce e ai lobi vari orecchini.

-su vestiti e vieni di là, fra poco dobbiamo andare-

-non capisco proprio perché siamo costretti ad andare a scuola! Siamo maghi! Dovremmo stare alla Gilda!- sospirò irritato RIn

-andremo alla Gilda di pomeriggio, il patto che abbiamo fatto con Makarow è chiaro, non vuole altri stupidi per la gilda e se non prendiamo il diploma ci caccia- sorride divertito il più grande

-sai che non è così! È solo la mamma che ha insistito per farci andare quando ha saputo che anche lucy mandava i suoi figli a scuola-

-tutti i ragazzi normali ci vanno-

-si ma noi siamo-

-in ritardo- disse Sylvia sulla porta d’ingresso osservando i fratelli

-sylvi-nee- dice Rin osservando stupito la gemella

- avanti Rin, sbrigati, dobbiamo andare-

-ufff….- sospirò il più piccolo

-aaa, non fare così Rin ,in fondo andare a scuola ha i suoi lati positivi- ride Sylvi

-sarebbe?- chiede lui diffidente

-cof cof Rosmary cof cof- disse fingendo di tossire la sorella mentre il volto di Rin diventava porpora

-m? che hai RIn?- chiede sorpreso Storm dando prova della sua non svampitaggine ma quasi

-scommetto che ora non vedi l’ora di andare è?- ride sadica la sorella

-aaaaaa! E va benee! – gridò ancora rosso il ragazzo  chiudendosi alle spalle la porta del bagno

-ma..che è successo?- chiede di nuovo Storm confuso mentre la sorella minore lo guardava accigliata per poi poggiargli una mano sulla spalla

-sei proprio uguale a papà su certe cose Nii-san- sospira rassegnata

-e?...-

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Capitolo 2
*** Mage 01: New Generation ***


-finalmente sei arrivato! Ci metti più tempo a vestirti tu che sylvia- sospira Storm girandosi verso il fratello più piccolo appena entrato in cucina.

-non rompere..- sbuffa Rin leggermente rosso in viso

-Rin-sama! Bunogiorno! Avete dormito bene?- chiede Juvia felice di vedere tutti i suoi figli riuniti mentre poggia sul tavolo un piatto stracolmo di frittelle, waffle e leccornie varie

-m-mamma! Basta con questo –sama….- grida imbarazzato sedendosi al suo posto, accanto alla gemella

-aaa, lasciatela fare, a lei fa piacere chiamarci così lo sapete..- dice Sylvia con aria sconfitta agguantando una frittella dal piatto.

-Sylvia-sama è così carina questa mettina- sorride soddisfatta della resa dei figli Juvia – se Gray-sama vi potesse vedere- dice mentre dei cuoricini prendono il posto dei suoi occhi

-a proposto di papà, Mira-nee non ti ha fatto sapere nulla? Non l’hanno contattata?- chiede storm sorseggiando un caffè

-no, niente, sapete come è vostro padre, una volta che è in missione con Natsu-san perde la testa-

-probabilmente l’avrà persa sul serio considerando che Elza-nee-san è con loro..- sbuffa Rin dondolandosi  sulla sedia

-awwww, il nostro RinRin è preoccupato per papà- dice scherzosamente Storm guardando il fratello

-Rin-sama ha sempre adorato Gray-sama- afferma commossa Juvia sprizzando cuoricini da ogni poro – ma mai quanto Storm-sama!-

-ma se litigano ogni volta che si vedono- dice dubbiosa Sylvi guardando il fratello maggiore di sottecchi

-questo perché hanno lo stesso carattere- sorride la donna soddisfatta

-eeeeeee, davvero?- chiese Storm con aria scherzosa, deciso a non credere alle parole della madre alla quale mostrava un falso sorriso di accondiscendenza mentre emanava un aura gelida attorno a

se che fece sobbalzare Rin per lo spavento

-piantala con quel sorrisetto sadico Nii-san, mi stai facendo venire i brividi!- grida il più piccolo turbato dall’aurea omicida che sprigiona il fratello

-Rin-sama, non dovete rivolgervi così a Storm-sama…- affermò delusa Juvia

-già RinRin, non devi parlarmi così, sono il tuo Onii-chan in fondo- disse con tono beffardo il mago del ghiacco

-PIANTATELA TUTTI E DUE! MAMMA, BASTA CON QUEL –SAMA! E TU NII-SAN SMETTILA CON QUESTO RIN RIN! E POI NON TI ATTEGGIARE! IO TI ODIO E UN GIORNO TI SUPERERO’! STAI IN GUARDIA!!- grida imbarazzato Rin salendo con un piede sul tavolo ed indicando il fratello con la mano destra in segno di sfida mentre lui lo guardava dal basso all alto con aria di sufficienza e con il solito sorrisino sul volto

-eppure da piccolo ti piaceva tanto quando ti chiamavo così; andavi in giro per la casa gridando onii-chan onii-chan…eri così carino- scherza il più grande guardando il fratello che diventata sempre più rosso in volto

-nii-san, dagli tregua altrimenti rischia di non arrivare a fine giornata- dice ridendo Sylvia mentre si alza dal tavolo attirando l’attenzione dei fratelli che, infilandosi in bocca tutto quello che rimaneva nel loro piatto si alzarono veloci dando una rapida occhiata all’orario.

-aaaa, è tardissimo!- si lamenta Rin afferrando il suo zaino da terra

-e indovina di chi è la colpa…-

-su ragazzi, non cominciate voi due…- sussurra Storm esausto

-Storm-sama, come mai oggi andate a scuola con Rin-sama e Sylvia-sama? In genere partite sempre prima…- chiese Juvia vedendoli mentre raccoglievano le loro cose da terra prima di partire

-già, in effetti come mai sei qui..?- chiede Rin  all’improvviso accorgendosi della inusuale presenza del fratello a cui non aveva dato molto peso fino a quel momento

-a causa di un guasto in palestra hanno annullato le attività del club, quindi ho pensato di venire a scuola con voi una volta ogni tanto- sorride Storm mettendosi la borsa a tracolla sulla spalla destra, in effetti a causa dei suoi continui impegni con il club di basket e con la gilda  era solito trascorrere ben poco tempo a casa, in particolare la mattina, dopo aver fatto colazione partiva subito per poter partecipare agli allenamenti .

-aa, quindi è così..- sorrise Sylvia ammiccando maliziosamente per poi sussurrare tra sé e sé – conosco qualcuno che sarà molto felice di questa situazione-

-m? hai detto qualcosa Sylvi?- chiesero in coro i due fullbuster guardando la sorella

-a, no no, niente….ehm…su, andiamo- disse nel panico ridendo nervosamente.

Dopo aver salutato la madre, promettendogli di recarsi in gilda una volta finite le lezioni i tre cominciarono a scendere le scale di corsa, saltando di volta in volta anche intere rampe, era ogni volta una corsa contro il tempo anche perché si trovavano all’ultimo piano e arrivare in fondo era una vera seccatura.

Arrivati in strada, già animata da persone e bancarelle del mercato cominciarono a camminare con passo spedito, lamentandosi per l’ora tarda, accanendosi su Rin che accusava in silenzio ma con un’evidente espressione seccata in viso.

Dopo aver superato la piazza, poco distante da casa loro Sylvia si fermò e, guardando avanti cominciò a gridare

-LUNAAAA! NASHHH!- agitando le braccia così da attirare l’attenzione della ragazza e del ragazzo che camminavano poco avanti a loro.

Quando i due si girarono Sylvia cominciò a corrergli incontro e, una volta arrivata vicino a loro si buttò praticamente addosso alla ragazza e l’abbracciò forte

-Sylvi! Hey ciao!- la salutò la ragazza dai capelli rosa staccandosi dall’abbraccio dell amica – come mai così in ritardo?- chiese Nash, il ragazzo biondo accanto a lei mentre osservava Sylvia.

-bhe…ecco..- disse la blu rassegnata guardando con la coda dell’occhio alle sue spalle

-mh?- chiese la rosa allungando lo sguardo dove stava guardando l’amica, notando due figure, una, Rin che stava correndo verso la gemella mentre, più indietro scorse l’altra figura che si avvicinava con passo calmo e rilassato, sfoggiando un leggero sorriso sulle labbra.

Alla sua vista, la ragazza divenne porpora in viso e, dalla sua testa cominciarono ad uscire nuvolette di fumo

-Sy-Sylvi….q-quello è…p-perché…- balbetto nervosa e sempre più rossa

-sapevo che ti avrebbe fatto piacere- sorrise sadica la blu guardando il fratello più grande avvicinarsi mentre il gemello, già arrivato si stava praticamente picchiando con Nash, come loro solito.

-buongiorno Luna, giorno Nash!- sorrise storm raggiungendoli ;quest’ultimo, impegnato nella lotta con il suo migliore amico/rivale si interruppe, lasciando l’altro in una nuvola di fumo per poter salutare il suo amato sempai

-buongiorno Storm!- dice sorridendo

-hey! Ti ritiri?! Vigliacco?!- grida Rin lanciando in testa a Nash un sasso raccolto da terra, riaprendo la lotta

-a…ah…ah…ah- rise nervoso Storm osservandoli – certo che avete preso tutto dai nostri padri voi due è?- aggiunse Sylvia rassegnata.

-a..b-b-buongiorno…S-S-S-Storm…s-sempai…- disse timidamente e rossissima la ragazza dai capelli rosa

- luna, non c’è bisogno di chiamarmi sempai, aa, mi sembra di parlare con mia madre- rise lui continuando a buttare un occhio sui due rivali impegnati nella “rissa”

-p-però…sei più grande di me…q-quindi..- disse osservando imbarazzata il terreno

-di un solo anno, e poi siamo cresciuti insieme, tutte queste formalità non sono necessarie- sorrise lui

-io invece penso che questi stupidi fiammiferi umani dovrebbero venerarci di più, in fondo siamo molto superiori a loro!- disse Rin rivolgendosi a Nash seduto a terra

- Oh! Oh! Sbaglio o sta parlando quello che non è mai nemmeno riuscito a toccare il fratello in un allenamento?!- ghignò sadico il biondo

-tu maledetto fiammifero!- disse prima di ricominciare la zuffa

-ragazzi, vedete di darvi una controllata- sospirò sylvia –anzi, sfogatevi ora, almeno a scuola non potrete usare la magia e combinare danni-

-sylvia ha ragione…dovete stare attenti a scuola, lì non ci è permesso usarla, lo sapete, quindi prestate attenzione idioti- sospirò Storm prima di superare i due suddetti individi e continuare per la sua strada seguito da luna e Sylvia

-d-devi scusare quell’idiota di mio fratello…non cambierà mai..- disse tra l’imbarazzata e la furiosa luna, guardando alle sue spalle con intento omicida

-credimi, ne sappiamo qualcosa di fratelli idioti- sospira sylvia

-la colpa non è loro, è di quegli idioti dei nostri padri- afferma Storm ricordando che fin da piccoli avevano assistito alle loro risse mentre Juvia e Lucy, le loro madri guardavano allibite.

Nash e Luna sono infatti figli di Lucy e Natsu, quest’ultima, la più grande dei due è una maga del fuoco, proprio come il padre, i suoi capelli sono lunghi, lisci, tendenti, come quelli del padre al rosa, tuttavia i suoi occhi sono castani, come quelli della madre da cui il fratello minore Nash ha preso il colore dei capelli.

Capelli corti e crespi come quelli del padre; i suoi occhi sono castani, anche se uno è visibilmente più chiaro dell’altro; utilizza la magia del vuoto, è infatti in grado di annullare per un breve tempo la magia avversaria, in più è un utilizzatore di armi magiche , come la madre; potremmo dire che il suo rapporto con Rin è un po’ come il rapporto che c’è e sempre ci sarà tra Natsu  e Gray, infatti fin da piccoli amavano lottare tra loro per determinare chi fosse il più forte.

-comunque…sempai…ecco, come mai non sei al club..?- chiese Luna osservando il suo amato sempai con la coda dell’occhio

-a bhe… vedi..sono successe cose…mmm…comunque è bello ogni tanto andare a scuola tutti insieme non credi? Non lo facciamo da anni- sorrise il più grande poggiando una mano sulla testa rosa della ragazza che avvampò mentre il fumo continuava ad uscire dalla sua testa; Storm rise divertito alla vista dei cerchi di fumo che si creavano dal capo della ragazza, aveva sempre amato metterla in imbarazzo e vederlo uscire come da un treno in corsa, in effetti era una sua caratteristica, ogni volta che era in imbarazzo cominciava ad emanare vapore, fin da piccola, in particolare quando era con lui.

-non mi svenire Luna- sogghignò sadica Sylvia che osservava la scena da dietro ben conscia dei sentimenti che la maga del fuoco aveva sempre provato per il fratello.

Lei, imbarazzatissima la guardò di sottecchi, arrabbiata per quel commento semi sarcastico da cui chiunque avrebbe potuto capire cosa provava per il mago, ma che, trattandosi appunto di lui,con la sua mentalità da ritardato cronico in fatto di cuore  non sarebbe stato compreso.

-s-sylviiii!- gridò arrabbiata mentre il fumo continuava ad uscire.

-comunque, voi avete avuto notizie di vostro padre?- chiese d’un tratto Storm serio.

-no…in effetti la mamma è parecchio preoccupata..- disse Nash che, con Rin avevano ormai raggiunto il gruppo dopo aver concluso la lotta in parità

-già, dice che dato c’è Elza con loro non dovrebbero avere problemi, ma il panico che ha addosso la tradisce… - sospira Luna  guardando il cielo

-chissà…magari dovrei partire alla loro ricerca…- sussurrò Storm mentre gli altri fissarono i loro sguardi su di lui – il problema è che in questo periodo la Gilda è stracolma di richieste e dubito che qualcuno  sia disposto a venire assieme a me…-

-probabilmente perché li metti in agitazione- esclamò sicura la blu

-e? chi? Io?- chiese il maggiore indicandosi sbigottito

-se vai tu vengo anche io!- gridarono in coro Nash e Rin

-non lo so…forse conviene aspettare ancora un po’…e anche se fosse partirò da solo-

-ma nii-san..!- la voce di Rin fu interrotta da quella della gemella

-non potreste andare nemmeno se nii-san volesse! Idioti!- disse stizzita

-cosa?- chiese sorpreso Nash

-la missione che hanno accettato è una missione di livello S, Mira-nee non vi darà mai il permesso di andare con lui- sospirò la maga dell’acqua – e anche se lo facesse gli sareste solo d’intralcio- aggiunse Luna – solo i maghi di classe S possono accettare missioni di quel livello, se doveste andare morireste sul serio e mettereste in pericolo anche la vita di Storm-senpai!-

-si..però…non è giusto…- sospirarono i ragazzi consapevoli che sarebbe stato impossibile convincere Mirajane a lasciarli andare e che, in fondo ciò che stava dicendo era giusto -che poi, di preciso, sapete di che missione si tratta?-

-no, non ne abbiamo idea, per questo vi sto dicendo di calmarvi, anche tu Nii-san, accantona l’idea di partire per ora…-

-si tratta solo di un evenienza…non intendo muovermi prima di avere conferme…sarà meglio che chieda informazioni al Master appena arriverò alla Gilda, magari lui sa qualcosa…- sospirò preoccupato; in effetti, ormai Gray, Natsu ed Erza mancavano da alcuni mesi, non che la cosa fosse strana, alcune missione di classe S potevano durare anche anni, tuttavia, trattandosi di loro era strano non sentire voci in giro secondo cui un tipo abbia appiccato fuoco ad un villaggio, o che qualcuno abbia congelato il mare…oppure che un mostro abbia sterminato un esercito con uno spadino…cose così insomma…

Calò il silenzio tra i ragazzi, nessuno di loro osava parlare..o pensare a cosa possa essere successo, semplicemente proseguirono il loro cammino fino alla scuola, dove si divisero per andare nelle rispettive classi; Storm, il più grande frequenta l’ultimo anno nella sezione B, Luna, seconda per nascita è al quarto anno della A mentre Rin, Sylvia e Nash frequentano assieme il terzo della E.

Mentre si dirigevano ognuno nelle proprie classi Luna, la cui classe si trova all’ultimo piano del grande edificio affacciandosi dalla finestra nota Storm al piano inferiore, intento a cercare la sua classe per quell’ora.

La ragazza, rapita, lo seguì con lo sguardo mentre entrava nell aula; era davvero innamorata di lui, averlo visto quella mattina le aveva rasserenato la giornata! In genere incontrarlo per i corridoi era un impresa,  sempre accerchiato da persone, in particolare ragazze che lei odiava dalla prima all’ultima; per poterlo incontrare senza difficoltà era spesso costretta ad andare ad assistere agli allenamenti mattutini di basket, non che la cosa gli dispiacesse, anzi.

Prese un respiro profondo e, girandosi verso il corridoio decise di sbrigarsi ad entrare in classe.

Le ore passarono con una lentezza esasperante; in particolar modo la maga del fuoco che non faceva altro che guardare fuori dalla finestra accanto a cui era posto il suo banco con la speranza di intravedere anche solo per un istante il mago del ghiaccio.

Nel frattempo Sylvia, Nash e Rin stavano seguendo una delle tante lezioni che, anche se non l’avrebbero mai ammesso , per lo meno Sylvia trovavano inutili, in fondo erano maghi; che se ne facevano della formula del moto rettilineo uniforme? O della geometria analitica? Potevano usare la magia, perché complicarsi la vita?

Questo era il pensiero che annebbiava la testa di Nash che, beatamente sornecchiava con la testa spiaccicata sul banco; Sylvia, tentava , senza darlo a vedere di resistere alla sonnolenza che quel sonnifero ambulante del loro professore seminava dietro di sé e di non fare la fine del mago del vuoto verso il quale ogni professore ha ormai perso le speranze.

Rin, al contrario delle aspettative ascoltava ogni singola parola come se fosse oro colato, cercava di assimilare e di appuntarsi il più possibile, in effetti, nonostante le sue lamentele e il fatto che sia un idiota è tra i più bravi della  classe, questo perché, ossessionato dall’obbiettivo di superare i punteggi di suo fratello maggiore si impegna come un pazzo in ogni cosa, anche se effettivamente non gli piace per niente; è fatto così, e , per alcuni versi in qeusto è simile in tutto e per tutto a sua madre.

Mentre prendeva appunti sentì il telefono vibrare nella tasca dei pantaloni, lo tirò fuori e lesse l’SMS, era da parte di Luna: “ appuntamento a pranzo sotto la quercia del cortile” probabilmente aveva mandato lo stesso messaggio anche agli altri, cosa inutile in quanto , quell’incontro era ormai un rito, un abitudine che avevano preso fin da quando avevano cominciato a frequentare l’istituto; ogni volta, a pranzo si incontravano sotto la grande quercia che dava sul giardino, che piovesse o nevicasse, erano sempre lì, sempre alla stessa ora, era il loro posto in qeul tugurio che chiamavano scuola, un piccolo paradiso personale riservato alla nuova generazione di maghi i fairy tail.

Difatti, quando Luna scese nel cortile li trovò  già tutti lì, a rilassarsi all ombra della quercia.

Al suo arrivo fu accolta da Sylvia che sbracciava per avere la sua attenzione, le si sedette vicino per poi stiracchiarsi , lasciandosi sfuggire assieme ad uno sbadiglio una piccola fiammella che si dissolse nell aria.

-dura e?- sospirò la maga dell’acqua rivolta all’amica

-ore ed ore senza vedere il mio Storm- piagnucolò – certo che è dura-

-credimi, io lo vedo 24 h su 24 , dopo un po’ lo vorresti legare, sbattere in un baule di ferro e darlo in pasto a gajeel- disse serio Rin mettendosi in bocca una pagliuzza

-che, volete avvelenare mio padre?-  tutti si girarono in direzione della voce che avevano udito, trovandovi Gale Redfox che li osservava appoggiato al muretto che delimita il giardino dal complesso scolastico

-Gale!- grida Nash  saltando in piedi mentre Rin lo guardava con diffidenza stendendosi a terra

-sempre qui a combinare guai voi è?- chiese il ragazzo dai capelli verdi rivolgendosi a Silvie che lo guardava con aria scherzosa – prima o poi potreste mettervi nei casini sul serio -

-non aspetti altro e mangiaferro?-  disse la blu con aria di sfida

-in quel caso potrai sempre chiedere aiuto ad un vero mago Sylvie, queste mezze cartucce non valgono molto- esordì con fare malizioso il ragazzo osservando la maga dell’acqua che sembrava indifferente alle sue parole

- un vero mago? Dove? Non lo vedo mica-

-wow, aggressiva oggi- sorrise lui piegandosi un poco verso di lei

-provaci ancora con mia sorella e giuro che ti ficco tutti quegli orecchini in un posto in cui non batte il sole- disse Rin guardando con aria scontrosa Gale

-wow, iperprotettivo come sempre Rin, ma non ti stufi ogni tanto di fare il cane da guardia?-

-sarò fatto come un cane Gale, ma sei tu che hai il guinzaglio!-  lo schernisce lui con sguardo truce

-solo io la vedo male?- chiede indifferente Luna guardando la scena

-e che succede se continuo RinRin? In effetti il tuo nome sarebbe l’ideale per un cane, ti si addice perfettamente-

-chiamami così di nuovo e giuro che ti ammazzo!- continuarono i due avvicinandosi sempre di più

-a cuccia RinRin, o solo il tuo adorato fratellone può chiamarti così?! Ahahaha provo compassione per i tuoi poveri genitori, come può il grande Gray Fullbuster avere un figlio tanto inutile? Per non parlare del povero Storm, chissà che vergogna prova al sapere che condividete lo stesso sangue, pfff, a proposito, so che stai ancora cercando di superarlo, povero idiota - ghignò il verde mentre Nash, arrabbiato dietro di lui cercava di farlo smettere di parlare.

-ora basta !- gridò Rin alzando il pugno con l’intenzione di sferrarlo in faccia al ragazzo, ma si fermò sentendo una fortissima aurea omicida alle loro spalle che lo fece trasalire , così come fecero tutti gli altri, solo in seguito si accorse di una mano che bloccava saldamente il suo polso.

Non gli serviva girarsi per sapere chi fosse, conosceva molto bene quella sensazione di gelo anche se, in vita sua l’aveva provata ben poche volte e non ci teneva a farne il bis.

Il volto di Gale divenne paonazzo mentre alzava lo sguardo ed incrociava quello di uno Storm furioso ma che, come se nulla fosse, manteneva almeno in facciata il suo falso sorriso irto di odio represso, in genere era un ragazzo mite, è vero, a tratti anche abbastanza svampito, tuttavia ha la brutta abitudine di mantenere costantemente sul volto un sorriso di circostanza che impedisce agli altri di capire il suo stato d’animo o i suoi pensieri, bhe, questa volta non è poprio così, infatti, Gale riesce a sentire forte e chiaro l’intento omicida che sta riversando nei suoi confronti il corvino

-ora finitela entrambi per favore- disse il mago del ghiaccio lasciando la presa sul fratello e infilandosi tra le due teste calde

-Storm, hey, è un po’ che non ci si vede- cercò di dire il verde sudando freddo

-vedo che appena tornato dalla missione ti dai già da fare Gale- esclamò mentre il sorriso sul suo volto si attenuava

-che ci vuoi fare, ad essere tra i migliori ci si stanca parecchio, devo pur sfogare lo stress-

-questo implica l’usare la magia a scuola?- chiede gentilemnte inclinando la testa Storm

-magia?- chiedono in coro Nash Luna e Rin

-non ve ne siete accorti?- chiese Sylvia spostando lo sguardo alle spalle del verde seguita dagli altri.

Alle spalle del ragazzo era infatti apparsa una corta spada di ferro che teneva ben stretta in mano

-mmm, suvvia, si stava scherzando- disse facendo dissolvere la spada e sorridendo come se non fosse successo niente

-tu maledetto! Volevi attaccarmi con qeulla a tradimento!- gridò Rin sconvolto

-RIn- disse piano Storm

-ma, nii-sa-

-zitto Rin!! con te faremo i conti più tardi- gridò furioso il ragazzo guardando malissimo il fratello che, scandalizzato dall’averlo sentito urlare per la prima volta in vita sua obbedì all’ordine senza fare storie.

La cosa, in effetti aveva scandalizzato un po’ tutti, in particolare Luna che, sempre più colpita dallo scoprire continuamente nuovi lati di lui lo osservava ammaliata.

-oooo, è così commovente vedere che voi fratellini vi proteggete a vicenda-

-non infierire più di quanto tu non abbia già fatto Gale-

-eppure io non ho fatto nulla di male. È il nanerottolo che si arrabbia per un nonnulla- dice facendo spallucce mentre Rin, ancora mortificato dallo sguardo severo che il fratello gli aveva lanciato se ne stava nascosto nella sua ombra, sentendosi colpevole di un potenziale disastro, sapeva infatti che, se Gale e lui avessero combattuto, non solo avrebbe perso, ne era consapevole, ma avrebbe coivolto anche gli altri studenti ignari di tutto.

-in realtà credo che abbia fatto bene- esordì Storm tornando a sorridere, stupendo il fratellino che gli rivolse uno sguardo stranito

-che?-

-sai, non mi piace molto l’idea di averti come cognato, poi i miei nipotini nascerebbero stupidi, quindi stai lontano da mia sorella ok?- chiese cortesemente rafforzando l’idea che tutti nutrivano sul suo confuso stato mentale ed emozionale.

-cos….la fama deve averti dato alla testa amico-

-piuttosto perché non ti metti a studiare al posto di provocare risse in cortile? Sei stato assente per la missione e domani abbiamo un test, siamo all ultimo anno, non dimenticarlo- dice sorridendo il mago del ghiaccio

-pfff, test? Proprio tu lo dici? Aaa, Storm…. Dev’essere difficile essere sempre il numero uno e? –

-cosa stai dicendo?- chiese con un espressione confusa

-hai il massimo dei voti di tutto l’istituto in ogni materia e la cosa non ti risulta nemmeno difficile a quanto pare e, in effetti, la cosa non mi fa ne caldo né freddo, tuttavia, alla Gilda, sei considerato il più forte mago dai tempi d’oro di Natsu e Gray, e la cosa non mi và molto giù- dice serio – ottenere il titolo di mago di classe S a 8 anni deve averti montato la testa, e deve averlo fatto anche con quelli della gilda, ma io ti farò scendere dal tuo trono Storm, l’ultima volta hai vinto per pura fortuna!-

Il ragazzo, intanto, lo ascoltava quasi indifferente, sfoggiando il suo solito sorriso, ma, all’udire l’ultima parte del discorso il suo viso si fece serio e il suo corpo tornò ad emanare qiell’aura gelida

-allora vuoi che ti uccida direttamente stavolta?- disse con voce roca e profonda che mise i brividi ai presenti e che non lasciò intoccato Gale che cominciò a sudare freddo.

-se fossi in te Gale io non lo provocherei troppo- disse una voce proveniente dalle spalle di Storm

-Reiki-sempai- lo chiamò Sylvia stupita

-Reiki, in effetti pensavo che fosse strano vedere il ghiacciolo senza di te in giro-  disse Gale rivolgendosi al ragazzo dai capelli e occhi rossi mentre questi si spostava alcune ciocche che gli coprivano il tatuaggio sotto l’occhio destro

-sai com’è- sospirò il rosso

-il primo e il terzo più forti della gilda..pff, siete solo dei buffoni-

-reiki…che ci fai qui? Credevo non fossi venuto- chiede Storm ignorando le parole del verde

-non è importante adesso- esclamò sorridendo poggiando una mano sulla spalla di Gale – se il nostro Gale si comporta così c’è un solo motivo- disse sorridendo

-hai trovato qualche indizio per ritrovare tuo padre durante la missione?- chiese d’un tratto Storm mentre il sorriso svaniva dal suo volto.

Il verde abbassò lo sguardo e strinse i pugni così forte da farli sanguinare

-e a voi che ve ne frega- biascicò amaramente

-Gajeel è un importante membro della famiglia di Fairy tail- disse Luna ricordando i racconti di suo padre sulle loro avventure e del giorno in cui, 2 anni prima era scomparso nel nulla, lasciando soli Livi e Gale, suo figlio.

-famiglia? Pfff…parlate così solo perché non sapete che si prova…Storm, Gray e Juvia sono ancora assieme, e stanno entrambi bene, è così anche per Natsu e Lucy no Luna? E Reiki, mi pare che Erza e Gerald siano sempre assieme alla gilda….voi almeno sapete che i vostri genitori sono vivi e stanno bene…io …io…- disse continuando a stringere i pugni mentre Reiki e Storm sospirarono scambiandosi uno sguardo d’intesa

-Gale…- tentò di dire il figlio di Titania, ma fu interrotto bruscamente dal suono della campanella.

Il verde si allontanò così senza proferire parola, per poi girarsi verso Storm puntandogli un dito contro

-io ti batterò! E realizzerò il sogno di mio padre! Diventerò a tutti i costi il mago più forte che si sia mai visto, vedrai!- disse prima di uscire dal giardino seguito dagli sguardi tristi degli altri maghi

-gli manca proprio e?- chiese Luna avvicinandosi a Storm

-era molto legato a suo padre- sussurrò quest’ultimo guardando l’amico che si allontanava

-e pensare che una volta non era affatto così..- si lamentò Nash ricordando i tempi in cui lui , Rin e Gale si allenavano assieme.

-già…- sospirò Rin con lo sguardo perso nel vuoto per poi percepire un aria gelida che si concentrava su di lui, alzò lo sguardo ed incrociò quello del fratello

-sai che cosa hai rischiato …vero?- sussurrò calmo e serio il più grande

-di farci espellere tutti…- ammise l’ltro

-non è solo questo…-

-avresti potuto coinvolgere altri..- disse serio Reiki poggiandogli una mano sulla spalla

-che…di certo non sarei stato io a fargli del male, non potrei nemmeno volendo…- Storm rimase in silenzio, sospirando, capendo la difficoltà del fratellino

-in fondo…io…non posso nemmeno usarla la magia…- ammise triste mentre la sorella gli si avvicinò e gli strinse forte la mano.

Rin, nonostante fin dalla nascita possedesse abilità fisiche oltre la norma non era mai riuscito ad usare la magia, non era portato ne per la magia dell’acqua, come la sorella ne tanto meno per qeulla del ghiaccio in cui Storm era considerato tra i migliori, la cosa gli aveva sempre pesato parecchio, in fondo è il figlio di Gray Fullbuster, il principe del ghiaccio, sua madre è un eccellente maga dell’acqua che faceva parte degli elements Four….suo fratello…insomma, era circondato da magi di prima classe ed in mezzo a tante eccellenze si era sempre sentito di troppo, inutile.

Storm sospirò pesantemente prima di parlare con aria di sufficienza e delusione nei confronti del fratello

-ora rientrate in classe- disse prima dargli la schiena e rientrare .

Rin sconsolato e infuriato non sapeva bene che fare, abbassò lo sguardo, pensando a ciò che era appena successo

-non prendertela, sai com’è fatto, fra 5 minuti non si ricorderà nemmeno di questo incidente, l’importante è che siamo arrivati in tempo e abbiamo evitato un disastro- sorrise Reiki consapevole dello stato d’animo del ragazzo e conoscendo molto bene Storm.

-Reiki-sempai ha ragione Rin- disse Sylvia soridendo amorevolmente al fratello

-perché ha dovuto fare una scenata del genere anche se non ho fatto nulla?!- sussurrò il ragazzo stringendo i pugni – esagera sempre…tanto…io….-

-probabilmente non voleva che ti facessi male Rin- disse il rosso sorridendo

-cosa? Lui? Ma per favore…so bene che in fondo mi odia…- ammise il blu amareggiato

-che diavolo dici Rin?- chiese Luna sconvolta

-già, come ti viene in mente?!- si arrabbiò Sylvi

-mi tratta sempre con sufficienza…non mi vuole mai intorno…probabilmente si è iscritto al club di basket così da poter andarsene prima la mattina e non vedermi più del necessario…sono solo un peso…non riesco nemmeno ad usare la magia, non riesco manco a far comparire un cubetto di ghiaccio…deve vergognarsi terribilemnte di avere un fratello inutile e buono a nulla come me…- sospirò pesantemente mentre i suoi occhi pizzicavano

-non è affatto così Rin, lui ti vuole molto bene- lo consolò Reiki – semplicemente non riesce a dimostrarlo, insomma, lo conosci, vive in un mondo tutto suo..-

Il ragazzo guardò il suo Sempai con lo sguardo di qualcuno che ormai ci ha perso le speranze

-già..come no…sarà meglio rientrare- disse prima di dirigersi verso la sua classe seguito da uan Sylvie preoccupata e da Nash che francamente non sapeva come comportarsi quando succedevano certe cose.

Rimasero lì solo Luna e Raiki che fissavano i loro amici rientrare mentre il vento li accarezzava dolcemente

-davvero credi che Rin non abbia alcun potere..?- chiese pensierosa la ragazza osservando il suddetto ragazzo allontanarsi

-mmm, chissà…purtroppo questo è un argomento di cui Storm non vuole parlare- sospirò il rosso poggiando la schiena sulla corteccia

-che sappia qualcosa?-

-e chi può dirlo…lo conosci, è fatto a modo suo, è per qeusto che ti piace no?- luna arrossì violentemente per poi cominciare a tirare pugni a caso sul ragazzo

-c-comunque- disse rossa dopo averlo picchiato un po’ – c-cambiando discorso, tu hai qualche notizia?-

-m?- chiese confuso Raiki

-sui nostri genitori- disse seria la ragazza guardandolo di sottecchi

-no, ma non ti preoccupare, con mia madre non corrono pericoli-

-parli come se Elsa-nee fosse la più forte- esclamò irritata Luna –mio padre e Gray sono al suo stesso livello sai?!-

-si si, ma loro sono due idioti- luna non replicò, era vero in fondo

-stai tranquilla, scommetto che torneranno in giornata- disse avviandosi verso la scuola per poi fermarsi udendo la domanda di Luna

-lo hai visto con la chiaroveggenza?- sorrise

-naaa, è solo una mia sensazione- guardò il cielo per poi tornare a guardare la ragazza alle sue spalle- su rientra altrimenti finirai sul serio nei guai. Io tenterò di calmare il ghiacciolo-

-non chiamarlo così!- gridò Luna arrabbiata

-come volete futua signora Fullbuster- scherzò lui facendola arrossire prima di scomparire all interno dell edificio.

 

ANGOLO DELL AUTRICE:

hey ciao! Questa è la mia prima ff in questa sezione, spero che vi piaccia, perdonate eventuali e sicuri errori di scrittura ma ho una  tastiera risalente al Neolitico quindi…

ahahaha comunque che ve en pare? Vi piace la storia? Un giorno mentre cazzeggiavo su internet ho visto il disegno di Storm, poi ho visto quelli di Rin e così via, mi sono sembrati carinissimi e mi è apparsa in mente la storia! BOOOOM!

Che dire, mmmm spero vi piaccia e che recensiate, mmmmm bhe, vi saluto, grazie della lettura :D

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Capitolo 3
*** Mage 02: Sun, Sky , Wind and you ***


Dall’ora di pranzo Rin non aveva più profanato parola, se ne stava in silenzio ed osservava il pavimento con sguardo perso, ciò che era successo poco prima lo aveva messo a disagio, aveva fatto in modo che le idee che gli ronzavano in testa sui sentimenti di suo fratello si rafforzassero.

Lui lo aveva sempre ammirato, fin da piccolo lo guardava con occhi ricolmi di ammirazione, il suo adorato fratellone era un vero genio, il più giovane nella storia ad essere diventato un mago di classe S, lo adorava, se non è dir poco, tuttavia la luce che emanava era troppo forte per lui, la bramava ma non riusciva nemmeno a guardarla, per questo è sempre rimasto nella sua ombra, per paura di fallire, per paura che il mondo gli potesse fare troppo male, il fatto di non poter usare la magia era un fardello enorme, soprattutto comparato alla sua famiglia, aveva paura di essere lasciato indietro, di perdere suo fratello.

Il suo sogno era superarlo proprio per paura di perderlo, aveva pensato che, battendolo lo avrebbero tutti riconsiderato e non lo avrebbero gettato via come si fa con l’immondizia, non si sarebbero stufati di lui, ma era più facile a dirsi che a farsi; per quanto ci provasse, non era in grado di uscire dall’ombra del fratello, non era in grado di risplendere di luce propria come faceva lui, per Rin  Storm era come il sole, caldo, sicuro che illumina il tuo cammino ma che nello stesso momento può accecarti tanto è brillante, un sole solitario, distante da tutti, e per questo, a volte, diveniva di ghiaccio, in fondo sono pochi quelli che riescono a stare al passo di un genio e lui, ne era consapevole, non ne sarebbe mai stato in grado, tutto quello che voleva era bearsi di quel tepore ancora per un po’, somigliargli anche solo di poco, essere come lui, camminare al suo fianco, essere anche solo una piccola, minuscola stella che brilla accanto a quel sole maestoso, gli sarebbe bastato questo per essere felice…

-hei Rin! Ma mi stai ascoltando?- gridò Sylvia ridestando il gemello dai suoi pensieri

-e?- chiese lui sbigottito ritornando nel mondo reale ed accorgendosi di essere sulla strada per la Gilda assieme agli altri

-si può sapere che hai? È da prima che sei strano- dice la blu imbronciandosi

-Sylvi ha ragione, non dovresti sforzare il tuo cervellino in pensieri oltremodo profondi, potrebbe esplodere Rin- rise sadica Luna osservandolo di sottecchi

-da che pulpito ciuf ciuf girl, sbaglio o è la tua testaccia che ogni tanto perde vapore? Quel tuo cervellino da primate ormai dovrebbe essere ben lessato- sogghigna Rin guardando il cagnesco la rosa che ricambia lo sguardo sorridendo

-piantatela- supplica Sylvi esausta – di qeusto passo mi farete invecchiare prima del tempo-

-è lei che ha cominciato!- grida Rin indicando la maga del fuoco

-cooosa?! Ripetilo se hai il- gridò Luna prima di essere interrotta dal fratello

-e Storm-sempai?-  chiese guardandosi intorno non vedendolo

Il viso di Rin si fece d un tratto cupo

-è vero, aveva detto che potevamo andare alla gilda tutti insieme!- dice Luna delusa

-probabilmento lo ha dimenticato, sapete com’è- sospirò la blu – se non avesse la testa attaccata al collo la perderebbe di certo-

-in effetti…- ammette Luna rassegnata

-probabilmente sarà andato con Reiki- sospirò Rin un poco sollevato dal non dover incontrare il fratello dopo quello che era successo

-Rin, ti fai troppi problemi, se ne sarà già dimenticato, e poi non è successo nulla di grave in fondo-

-già, nessuno ha visto Gale usare la magia, quindi siamo salvi- ride Nash dando una spallata amichevole a Rin che annuisce triste – comunque se gli altri studenti avessero visto e scoperto che dei maghi frequentano la scuola…aaaaaa, non ci voglio pensare, sarebbe stato un macello, per fortuna che il sempai  è intervenuto-sospira il mago del vuoto

-su fratellino, fra poco scommetto che non sarai più depresso- sorrise Sylvi indicando la gilda qualche metro davanti a loro – rosemary ti aspetta – rise facendo diventare il fratello rosso come un pomodoro

-n-nee-san!- gridò lui imbarazzato

-waaa, incredibile- esclamò Luna con aria di sufficienza – ancora le vai dietro? Dovresti muoverti a dichiararti –

-detto da te…- disse Rin guardandola con un sorriso sadico a cui la maga del fuoco rispose con un calcio nello stinco.

-vi prego basta…- sospirò Sylvi di nuovo.

 

All’interno la gilda era allegra come al solito, i membri di Fairy Tail stavano facendo festa, bevevano, scherzavano come ogni giorno, al bancone Mirajane salutò i ragazzi non appena li vide entrare mentre era intenta a servire un boccale a Luxus seduto accanto a Nova, loro figlia, una ragazza dai capelli lunghi e biondi legati a coda di cavallo con due grandi occhi azzurri, lei, tra i membri della nuova generazione è la più grande(ha 20 anni), una specie  di sorella maggiore per i ragazzi della gilda che la salutano con un sorriso ricambiato da un leggero cenno con il mento

RIn e gli altri si avvicinarono al bancone dove, sedute vi erano come loro solito Juvia e Lucy intente a chiacchierare

-siamo arrivati- disse Nash rivolto alla madre che si girò verso di lui sorridendo

-Rin-sama, Sylvia-sama, come è andata oggi?- chiese Juvia abbracciando i suoi adorati figli che rassegnati se ne stavano immobili subendo le manifestazione esagerate d’affetto della madre

-tutto bene..- sospirò Rin quando fù libero dalla sua morsa

-Juvia-san, per caso Storm è già arrivato?- chiese Luna guardandosi intorno e non vedendo il suo amato

-storm-sama? È arrivato prima con Reiki-kun - sospirò pensierosa per poi guardare i figli – è successo qualcosa? Aveva un aria strana….non avete litigato con vostro fratello, vero?  Questa mattina eravate rimasti d’accordo di venire insieme-

-e? a no no, non è successo nulla- si affrettò a rispondere Luna nel panico – probabilemnte se lo sarà dimenticato, sai com’è- rise nervosa la ragazza mentre notava Rin farsi più cupo – comunque ..d-dov’è ora?-

-mmm, probabilmente è al solito posto- disse sorridendo la maga dell’acqua osservando il soffitto

-eeeeeeeeeeeeeeeeeed ecco che Luna si dilegua..- scherzò Sylvia osservando l’amica con la coda dell occhio

-e? m –ma no…s-sylvia smettila…- disse rossa spostando lo sguardo verso il pavimento

-potreste piantarla con queste scenate da femminucce?- disse cinico Rin sospirando

-oooo, guarda, c’è Rosemary!- esclamò Sylvia indicando alle spalle del fratello che, agitatissimo e porpora in viso si girò cercando con lo sguardo il volto della ragazza tanto adorata, non vedendola  e capendo la provocazione della sorella si rigirò con in volto un espressione tra l’imbarazzato e il disperato

-neeeeee-saaaan!- gridò arrabbiato mentre la sorella lo osservava di sottecchi sospirando

-rin….capisco che il solo parlare di Rosemary ti metta in agitazione..però…non credi sia il caso di tenerti almeno gli abiti addosso?- esclamò Luna incrociando le braccia ed osservando con sguardo cupo il ragazzo che, senza neanche accorgersene si era liberato nella t-shirt che indossava mostrando così il suo fisico scolpito e la sua carnagione olivastra interrotta solo da un tatuaggio nero a forma di croce dietro il collo e dal simbolo in blu della gilda sul fianco destro.

-e? ma quando…- chiese il ragazzo osservandosi stupito

-hanno ragione quando dicono che la mela non casca molto distate dall’albero…-sospirò Nash alludendo alla trasmissione a quanto pare ereditaria di quest’”abitudine” di padre in figlio

-Luna ha ragione…devi smetterla di spogliarti quando sei nervoso…- sospirò la sorella del suddetto spogliarellista ormai arresasi a questa situazione

-la colpa è vostra!- gridò il blu – se non mi aveste agitato con queste farse su rosemary…!- ma il non mago si interrupe subito sentendo una voce famigliare che lo salutava

-ciao Rin- sentendolo, il suo viso divenne porpora e le parole gli si fermarono in gola; girandosi lentamente, nel panico potè ammirare la ragazza che lo osservava leggermente stupita alle sue spalle.

Aveva lunghi capelli rossi, legati in una treccia laterale da un nastro dorato.

Gli occhi, del medesimo colore dei capelli, stavano scrutando incuriositi il ragazzo che la osservava come un cerbiatto osserva i fari i un auto.

-ragazzi..- aggiunse cancellado dal suo viso ogni cenno di emozione

-ciao Rosemary- la salutarono tutti, eccetto Rin, troppo imbarazzato per poter fare una qualunque cosa,Vedete, per quanto  possa assomigliare a Juvia nel carattere…bhe…diciamo che sul lato sentimentale ha in un certo senso preso da lei….ma in un modo un tantino differente , è infatti timido/nervoso cronico quando si trattava di parlare, guardare, salutare o respirare la stessa aria della persona che gli piace e , da 10 anni a questa parte la persona da lui amata è stata una e una sola, Rosemary Fernandez, sorella di Reiki, conseguentemente figlia minore di jellal e…e di elsa….poi non venitemi a dire che rin non è masochista

-è un po’ che non ci vediamo!- sorrise Sylvi prendendo per mano la rossa che le riservò un leggero sorriso

-la missione è stata più lunga del previsto-

-in effetti è andata parecchio per le lunghe, abbiamo saputo qualcosa da Gale questa mattina…- sospirò Luna

-ma come mai non sei venuta a scuola anche tu?- chiese Nash ripensando al fatto che nonostante fossero nella stessa squadra Gale era venuto comunque a lezione

-mio fratello ha insistito affinchè mi riposassi- dice la rossa impassibile

-aaa, ecco perché Reiki sempai è arrivato tardi questa mattina…- sussurrò luna

-a proposito, sapete dove possa essere?-

-probabilmente è al piano di sopra con mio fratello- disse Sylvia guadagnandosi un occhiata omicida da parte di Luna

-S-Storm sama è..è qui..?- chiese rossa Rosemary mentre la sua espressione immutabile lasciava spazio ad un sorriso dolcissimo e a degli occhi lucidi e strasognanti

-NEEEEESAAAAANNN!!!!!!!!- gridò Rin risorgendo da sotto il tavolo in cui si era sepolto ben consapevole dei sentimenti che la ragazza provava per il fratello (il che costituiva una ragione in più per odiarlo)

-Rin…n-non è che potresti accompagnarmi da lui? Io..ecco, mi vergognerei ad andare da sola…- sussurrò la baby titania osservando imbarazzata il pavimento mentre il ragazzo bruciava di odio per il fratello

-ti ci porto io!- sbottò Luna gelosa –ti ci porto io , tanto devo parlare di una cosa con Storm- sorrise  per poi prendere per mano la rossa e trascinarla via da un Rin in fiamme.

 

POV STORM

 

-certo che solo tu puoi rifugiarti in un posto del genere- sospira Reiki sedendosi sulle tegole rossastre che ricoprono l’intero tetto della Gilda

Risi

-è un posto tranquillo, e poi guarda che vista!- dissi indicando il cielo blu che si staglia sopra di noi

-ma fammi il piacere, da quando sei così poetico?- sorrise lui poggiandosi sulle mani ed inarcando la schiena all’indietro – e poi scommetto che non ti riferisci solo al cielo-

-mi sopravvaluti Reiki- sorrisi io incrociando le braccia dietro la testa

-dimmi la verità, da quanto tempo l’hai materializzata?- sospira lui osservandomi come si osserva un libro aperto

-waaa, non ti sfugge niente-

-storm….-

-mmm, da questa mattina più o meno- dico io dubbioso

-storm..- dice lui irritato

-ok, ok , più o meno da ieri sera- dico imbronciato, non riesco mai a fargli mangiare la foglia

-e fino a dove riesci ad estenderla?-

-mmm, fin’ora solo sull’area di Fiore-

-stai scherzando…?!- chiede lui allarmato

-ti sembra qualcosa su cui scherzare?- rido io godendomi il fresco venticello che mi arruffa i capelli

-stai esagerando, se continui a portarti al limite in questo modo il tuo corpo non riuscirà a tenere il passo- sospira lui osservandomi preoccupato

-non preoccuparti, anche se all’inizio era sfiancante ora riesco a gestirlo, se continuo di questo passo entro la fine del mese potrei riuscire a espanderla sui paesi confinanti, l’unica difficoltà in fondo è stabilizzarla-

-e dimmi, se n’è accorto nessuno?-

-no, non che io sappia-

-e tuo padre?-

-bhe, lui sa cosa sto cercando di fare, ma quando l’ha vista lui riuscivo a malapena a coprire la mia stanza-

-mmmmm….certo che…è qualcosa di incredibile…-reiki tornò ad osservare il cielo azzurro -se dovessi riuscire in questa cosa...episodi come quelli di Ul…o come quelli di Zeref…mpf toglieresti il lavoro a tutte le Gilde di Fiore- scherzò lui ma non riuscì a finire la frase che la porta del terrazzo sottostante al nostro lato di tetto si spalancò.

-Storm sempai! Reiki sempai!- gridò Luna sporgendosi leggermente dal terrazzo per cercare di vederci mentre il vento le scompigliava i capelli color dei fiori di ciliegio.

-luna!- sorrisi io mettendomi seduto per poterla guardare, è così carina, ogni volta che mi vede diventa rossa come un pomodoro e i suoi occhi, i suoi bellissimi occhi nocciola cominciano a brillare come le stelle, a volte penso di potermici perdere dentro.

Sorrido non appena la vedo, il suo viso mi mette allegria, è sempre così vivace e dolce.

-e già, guarda un po’ che bella vista- mi prese in giro Reiki facendomi arrossire e guadagnandosi una gomitata nel fianco che lo fa tossire.

-nii-sama?- questa voce la conosco, anche se è un po’ che non la sento…

-Rosemary!- saluta Reiki  mentre la sorellina è intenta a salire sul tetto assieme a Luna – che ci fai qui?-

-Storm-sama!- grida lei non appena mi vede, ignorando il fratello che per la disperazione quasi si mette a piangere

-hey, Ros-chan, ti trovo bene, come è andata la missione?- chiedo io sfoggiando il mio solito sorriso

La vedo inginocchiarsi accanto a me mentre mi guarda con le gote rossissime

-bene, p-però..ho sentito terribilemnte la tua mancanza Storm-sama- dice guardandomi negli occhi

-alla faccia dell’imbarazzo -.- - sento sussurrare Luna che la guarda spiazzata

-ti prego Ros-chan,  non è necessario aggiungere il –sama . lo fa già mia madre e posso garantirti che basta e avanza- sorrido io

-ma- cerca di dire lei prima che Reiki si pari tra di noi

-Ros-chan! Il suffisso –sama andrebbe dato a qualcuno di importante, non al primo segaiolo che incontri- dice sorridendo accarezzando la testa della sorellina

-ohi, ohi- dico io offeso

-s-storm- sama non è- cerca di ribattere lei

-si , si, Storm-sama è il più meglio il più figo il più buono e bla bla bla- dice scocciato il fratello guardandomi con la coda dell occhio e trasmettendomi odio funesto

-Reiki-sempai, cerca di contenere gli ormoni di tua sorella per favore.- dice secca Luna osservando la scena impassibile e scocciata al contempo.

-l-luna-nee…- si imbarazza lei scagliandosi contro la rosa che la guardò con sufficienza

-si,si, come vuoi tu- disse con tono lascivo la rosa

-e-ecco. S-storm-sama- disse rivolgendosi di nuovo a me imbarazzata –n-non pensare male, è solo che io- non fece in tempo a finire la frase che il fratello le tappò a sorpresa la bocca

-tu un bel niente- disse sorridendo sadico – e giusto per intenderci Storm, tu toccala e io ti riduco a un frappè – sorrise 

Lo osservai sbigottito, sa benissimo che non lo farei mai

-senti un po’ tu- cercai di dire ma una spada si materializzò in verticale con la punta che mi sfiorava il mento

-NII-SAMA!- si lamentò la rossa liberandosi dalla presa del fratello

-tranquilla Ros-chan, è in quel periodo del mese- scherzai io spostando con un dito la spada che si dissolse nel nulla

-anche se fosse….nii-san come puoi trattare Storm sempai così?- chiede la rossa arrabbiata mentre il fratello mi osserva.

-giuro ti sto odiando- sibila lui furioso, incapace di sopportare il fatto che la sorella fosse arrabbiata con lui

-amici del cuor ricordi?- lo canzono io sorridendo

-ti ammazzo nel sonno…-

-con amici come te i nemici ci rinunciano <3-

-ohi ohi ma fate sul serio ….? -.- - chiese Luna esausta, sentendola Raiki si caricò la sorella in spalla

-sarà meglio che ti porti dentro prima che tu sia ancora più in balia dei feromoni di quel ghiacciolo pervertito- disse mentre la sorella cominciò a dimenarsi

-g-….ghiacciolo pervertito…? Wow questa è nuova…- dissi io incredulo mentre li vidi rientrare lasciando così me e luna da soli sul tetto

-wow…allora anche reiki può fare certe cose…- dice lei stupita

-già, per certi versi somiglia un po’ a RinRin, toccagli la sorella e sono dolori hahahah- risi vedendola sedersi accanto a me con le ginocchia che le sfiorano il mento

-già…- sussurrò piano sistemandosi i capelli leggermente mossi dal vento dietro l’orecchio, rivelando alla mia vista la pelle lattea del suo collo.

La fissai un po’, in silenzio, caspita quanto è cresciuta, non sembra nemmeno più la stessa Luna con cui giocavo da piccolo

-senti…Strom- disse lei timidamente

-mmm?-

-sei…sei ancora arrabbiato con Rin?- chiese guardandomi di sottecchi

Sospirai

-anche volendo non potrei mai tenergli il broncio- sorrisi

-lo immaginavo- sorrise –so che non sono affari che mi riguardano ma…a mio parere dovresti diglielo, è molto preoccupato per quello che è successo…-

-non preoccuparti, gli passerà-

-ma..- si girò preoccupata verso di me mentre il vento cominciò a soffiare forte

-se dovessi correre ad aiutarlo ogni volta che è in difficoltà…non diventerebbe mai forte…- sorrisi guardando il cielo

 

LUNA POV

 

Arrossì come mai prima d’ora

Eravamo soli sul tetto, parlavamo, e, quando mi girai pensai che il mio cuore non avrebbe retto; era lì, accanto a me, seduto con il ginocchio destro alzato, sul quale teneva appoggiato il gomito destro mentre il resto del braccio era abbandonato alle spire del vento, il braccio sinistro poggiato sulle tegole faceva da appoggio al resto nel corpo, leggermente piegato all’indietro, a sostenere la testa completamente rilassata, a penzoloni mentre i suoi occhi scrutavano il cielo con quegli occhi così azzurri da potersi confondere con l azzurro degli astri, beandosi del vento primaverile che gli faceva ondeggiare i capelli corvini.

Quanto cazzo era bello!

Non potei trattenere una nuvoletta di fumo che si espanse da sopra la mia testa destando la sua attenzione, mi guardò, sorridendo con il suo solito sorriso di circostanza

-che hai Luna? Sei tutta rossa…- disse abbamdonando il suo sorriso e mettendo su un espressione quasi preoccupata – hai anche gli occhi lucidi…- sospirò

-e? a, no-nn-no non è nulla…!- cercai di dire io imbarazzatissima abbassando lo sguardo quando sentìì qualcosa premere sulla mia fronte, alzai lo sguardo e lo vidi, a um mm da me, con la sua fronte appoggiata sulla mia e gli occhi chiusi, il suo naso che sfiorava il mio, potevo sentire l’odore dei suoi capelli che mi solleticavano il vis mentre sentivo, sbattendo le palpebre le mie ciglia scontrarsi con le sue, non potei fare a meno di arrossire, in particolar modo quandosentii il suo respiro su di me.

-wow, scotti davvero- disse rieprendo piano gli occhi– forse è meglio che rientriam- si fermò all’improvviso e cominciò a guardarmi negli occhi.

Le nuvolette di fumo continuavano ad uscire in maniera compulsiva da ormai tutto il mio corpo, mi mancava l’aria, non riuscivo a respirare nemmeno socchiudendo le labbra, eppure, non volevo muovermi, non ne avevo alcuna intenzione,  sarei voluta rimanere lì per sempre, a specchiarmi nei suoi occhi limpidi come la rugiada.

-s-storm-sem- cercai di sussurrare ma fui bloccata da Storm che dolcemente, pocciando la mano sinistra sul mio viso mi accarezzò le labbra con il polpastrello del pollice, facendomi avvampare.

-l-luna…- sussurrò lui avvicinandosi piano mentre io continuavo ad arrossire a dismisura

-S-strorm…sempai….- sussurrai io socchiudendo gli occhi

-Luna….io…- sussurrò mentre il vento soffiava su di noi

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Capitolo 4
*** Mage 03: together ***


-s-storm…s-sempai..-

-luna…io..- sussurrò Storm avvicinandosi sempre di più al mio volto porpora mentre , presa dal momento chiudo speranzosa gli occhi, pronta a sentire il tocco leggero delle sue labbra sulle mie.

Waaaaaaaaaaa non mi sembra vero, sta succedendo sul serio?! I-il mio Storm, i-insomma, non è un sogno vero?! C-ci stiamo per baciare?! Ci stiamo per...hey ma perché ci mette così tanto?!

-ecco fatto-

-?-  apro gli occhi sbigottita e lo vedo che si allontana dal mio viso, sorridendo normalmente, come se non fosse successo nulla –e?- chiedo confusa

-ti stava colando della saliva dal lato della bocca e te l’ho asciugata- sorrise….c-cosa?! S-s-saliva?! Arrossisco violentemente portandomi le mani a coprirmi la bocca–comunque Luna va bene solo perché sono io, ma una ragazza non dovrebbe mai sbavare così, altrimenti non troverai mai un fidanzato- sorrise scompigliandomi i capelli……..eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee’!?!??!???!?!???!?

Cerco di dire qualcosa ma vengo interrotta da una violenta esplosione che fa tremare l’intero edificio

-c-cosa è stato?- chiedo spaventata riprendendomi dall’imbarazzo totale in cui ero sprofondata

Vedo Storm sospirare

-e me lo chiedi?-sorride – dovresti riconoscere questo genere di esplosioni ormai-

-……non mi dire che…-

-se la Gilda trema…ci può essere un solo motivo…- dice rassegnato alzandosi in piedi e tendendomi la mano per aiutarmi a rimettermi in piedi

-sono tornati e?- sorrido alzandomi e seguendolo all’interno dell’edificio

 

 

 

-cosa Hai detto stupido ghiacciolo!?-

-cosa? Sei troppo stupido per capirlo idiota di un fiammifero ambulante? Il tuo cervello ha finito per sciogliersi alla fine?!-

-coooosa?! Come osi! Aaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!!!!- grida papà sferrando un pugno in faccia a un Gray infuriato che contraccambia il trattamento all’istante dando il via , dopo tempo a una delle solite risse che caratterizzavano da sempre la gilda più forte di Fiore.

-e sì, sono proprio tornati..- dico io entrando nel grande atrio dove ormai tutti erano impegnati nel combattimento

-sempre i soliti- dice Storm sospirando indirizzandosi verso il bancone dove mia madre, Juvia-san, Sylvia, Nash e Rin stanno osservando sbigottiti la scena

- a Nii-san!- lo saluta Sylvi sorridendo mentre noto, dietro di lei un Rin un po’ titubante che, non appena vede il fratello abbassa lo sguardo

-Storm-sama! Hai visto?! Gray-sama è tornato!- dice Juvia sprizzando cuoricini da tutti i pori

-si si, ho notato- sorride lui –ma ditemi, qual è il motivo della rissa?- chiede mentre evita una bottiglia che gli viene lanciata dalla risma di gente intenta a lottare fra loro

-mistero- dice Nash alzando le spalle

-quegli idioti non cambiano mai- sospira stanca la mamma bevendo un sorso di birra  mentre vedo Mira-san avvicinarsi a noi da dietro il bancone sorridendo

-in fondo è divertente-

-sai è da quando sono entrata alla gilda che mi chiedo da dove vengano i soldi per riparare i danni che fanno questi bambinoni idioti per “divertirsi”- chiede mia madre scettica mentre l’albina comincia a ridere di gusto osservando elfman che colpisce Loki uscito chissà quando dal portale delle stelle

-tranquilla lucy-san – sospirò Storm- tutto questo finirà tra 3  ,   2  ,  1……-

Nel momento in cui finì di pronunciale il numero 1 apparvero sul soffitto una moltitudine di spade che, cadendo in picchiata si infilzarono nei vestiti dei maghi impegnati nella rissa per poi conficcarsi a terra, immobilizzandoli

-cos’è tutta questa confusione?!- gridò una figura in piedi davanti al portone d’ingresso

-elza!- gridò mia madre mettendosi in piedi e correndo verso di lei

-lucy!- disse contenta la rossa afferrandola e spiaccicandole la faccia sulla sua armatura in un ipotetico abbraccio che però sembrava più un tentato omicidio

-elzaaaa! Maledettaaaaaa! Lasciaci andareeee!!!!!- gridò papà dimenandosi a terra

-vedo che sei già carico di energie Natsu oji-san!- dice Storm avvicinandosi a mio padre ed accovacciandosi accanto a lui

-Storm-chan!- sorride papà guardandolo con adorazione, in effetti…nonostante Storm sia il figlio di Gray-san non è mai stato preso di mira dai tentativi omicidi di papà che invece riservava spesso e volentieri all amico, anzi, papà ha sempre adorato Storm sempai, lo considera come un figlio a detta sua, probabilmente a unirli è l’odio per il mago del ghiaccio….bhe, non proprio odio…diciamo più che altro che a Storm-sempai piaceva stuzzicare la gente, è la sua passione se così si può dire…ed il padre è sempre stato la sua preda preferita in un certo senso….aaaaaa non so davvero come spiegarlo, è impossibile capire cosa passi per la testa di quel ragazzo , credetemi lo so bene!

-Storm…- dice Gray-san osservando il figlio per poi sorridere – saluti qel fiammifero idiota e non saluti tuo padre?- esclama quasi offeso

-Yo kusou Ji Ji (dannato vecchio)-dice impassibile Storm muovendo meccanicamente la mano da destra a sinistre quasi fosse un robot

-hei….- mugugna Gray-san irritato dal saluto freddo del figlio in confronto a quello riservato a mio padre –tu piccolo moccioso…!- grida congelando le spade che lo bloccavano e rimettendosi in piedi con il sottofondo delle grida di papà che gli intima di liberare anche lui.

-GRAY-SAMAA!- gridò Juvia-san saltando al collo del marito che, sorpreso barcolla di qualche passo

-Juvia….-

-MI SEI MANCATO COSI’ TANTO GRAY-SAMAAAAAA!- piagnucola allagando il pavimento mentre elza si preoccupa di far scomparire tutte le spade che bloccavano gli altri a terra per impedirgli di affogare

-si, anche voi mi siete mancati- la rassicura gray-san accarezzandole dolcemente la testa

-papà!- gridarono in coro sylvia e Rin correndo  verso di lui che, una volta staccatosi da Juvia-san gli riservò un dolce abbraccio che mise in tremendo imbarazzo Rin, la sua faccia è diventata porpora!

Rido alla scena, è raro vederlo così, poi, sospirando, mi giro, godendomi la scena del ricongiungimento strappalacrime della mia famiglia….no ok, solo Nash  e papà sono in lacrime mentre si abbracciano a vicenda mentre la mamma ed Happy li osservano sospirando…tale padre tale figlio.

Anche erza-san si riunì con Raiki e Rosmary, e certo, anche con jellal che le scompigliò dolcemente i capelli facendola arrossire vistosamente.

Finalmente la gilda è di nuovo riunita....se non fosse per….

Alzo lo sguardo verso il piano superiore che dà sull’atrio e, alla ringhiera vedo Lavy-san che sorride osservando la scena e, accanto a lei Gale con un espressione cupa in volto.

Per lui questa scena deve essere terribile…

Abbasso lo sguardo, mi sento un po’ in colpa…non so bene perché….forse..perchè posso capire il dolore che prova sapendo che suo padre non valcherà mai quella soglia…in fondo..per quanti difetti abbai mio padre, se non lo dovessi più rivedere..sarebbe terribile…

Sospiro spostando lo sguardo alla mia sinistra dove Juvia-san stava di nuovo abbracciando sia Gray-san che i gemelli, e, accanto a loro Storm che, assorto nei suoi pensieri come al solito, osservava anche lui Gale con un espressione quasi colpevole in volto, forse, anche lui…anche lui ha pensato alla stessa cosa che ho pensato io…a volte lo dimentico.. ma sotto quella maschera da svampito cronico, vi è uno dei maghi più forti ed astuti di Fiore.

 

-….una-

-……luna…..-

-Luna! Mi senti?-  sobbalzo per lo spavento facendo uscire qualche goccia d’acqua dal bicchiere che ho in mano

-si può sapere che hai? È da prima che sei distratta…- dice Sylvia guardandomi preoccupata

-a no, non è nulla…- sussurro mentre bevo un sorso con non chalance

-starà pensando a delle cose sconce e perverse su nostro fratello- mi stuzzica Rin seduto davanti a me guardandomi di sottecchi, probabilmente vuole creare un pretesto per darmele di santa ragione, forse per sfogarsi della litigata con Storm…aaaaa, anche se lo so…vorrei tanto essere una di quelle persone su cui questi mezzucci non funzionano..purtroppo però sono figlia di mio padre…

-cos’hai detto ceppo di insalata che non sei altro?!- grido io rossa mettendomi in piedi ed agitando il pugno

-smettetela voi due se non volete incorrere nella collera di Titania- dice una voce alle mie spalle

-Nova-nee-san!- dico sorridendole mentre la bionda si siede accanto a Rin poggiando sgarbatamente sul tavolo un boccale di birra che schizza un po’ ovunque

-Nova-nee, come mai in Gilda? Pensavo fossi con tuo padre in missione- chiede Sylvi pulendo il tavolo dal liquido ambrato

-pff, ci è andato da solo perché sei troppo scarsa?- dice Rin sempre con la solita voglia di prendere a pugni qualcosa ma viene zittito e messo KO da un pugno di Nova che gli sferra in faccia senza nemmeno degnarlo di un occhiata

-in realtà abbiamo annullato la missione- dice bevendo poi un sorso

-e come mai? – chiedo io curiosa

-a quanto pare presto ci saranno i campionati di magia o come si chiamano e mio padre è stato chiamato come rappresentante della gilda alle riunioni organizzative-

- a giusto ne avevo sentito parlare, ai loro tempi parteciparono anche i nostri genitori – sorride la blu osservando il tavolo accanto dove mio padre Gray Elza e company stavano festeggiando il loro ritorno brindando a tutto spiano

- se non sbaglio quest’anno tocca alla nostra generazione partecipare…- dice rin rialzandosi a fatica da terra

-ancora non è certo, le regole potrebbero cambiare, ma è probabile che sia così- sospira seccata Nova tornando a bere

-aaaa! Non vedo l’ora, sono tutta un fuoco! – dico alzandomi in piedi e stringendo i pugni – voglio a tutti  i costi partecipare!-

-come mai tutto questo entusiasmo?- chiede la mia amica maga dell’acqua guardandomi

-e me lo chiedi?- grido fissandola. –aa i cmpionati di magia, non eleggono solo  la migliore gilda ma è anche un ottimo modo per mostrarsi, pensa se dovesse notarmi un talent scout o un qualche menager di una qualche agenzia di modelle! Diventerei famosa in poco tempo, avrei vagonate di soldi, vestiti da urlo, potrei viaggiare ed avrei vagonate di uomini ai miei piedi!- dico sognante immaginandomi la scena perfetta in bianco e nero in cui io, vestita con un impermeabile e degli occhiali scuri sto per salire su un aereo circondata da guardie del corpo che bloccano i miei fan in due file parallele, il vento mi scompiglia i capelli e il rumore delle pale è talmente forte che quasi copre completamente le grida dei fan, poi, una voce, una su un milione che grida il mio nome, mi giro e, in fondo alla stradina lasciata libera dalle guardie del corpo c’è il mio Storm, anche lui vestito con un impermeabile ed un cappello che corre verso di me per poi prendermi le mani nelle sue dicendo guardandomi negli occhi

-tu sei solo mia, non voglio condividerti con nessun’altro, solo ora l’ho capito, perdonami per tutto questo tempo in cui non ti ho notata, era tutta una recita che facevo per nascondere l’amore che provo per te, sono un debole, lo so, ma ti prego, perdonami Luna-sama, ti scongiuro vieni via con me-

-ma Storm-sempai- dico imbarazzata abbassando lo sguardo – ti ho aspettato tanto…ed ora.., ora che ho realizzato il mio sogno non posso…non….- mi giro titubante mentre una guardia del corpo blocca il mio Storm-sama costringendolo ad indietreggiare mentre lui grida disperato il mio nome

-Luna-sama! Perdonami! Perdonami! Sono cambiato, lo giuro, ti amo, darei Rin in adozione pur di vederti sorridere! (? -.- )- a quelle parole corro verso di lui e lo prendo per mano strappandolo alla guardia del corpo

- o Storm-sama, non ho bisogno di un sogno del genere quando ho te <3- esclamo  in lacrime

-ti amo Luna-sama- dice lui avvicinando il suo viso al mio e baciandomi appassionatamente  per poi scappare verso il tramonto e vivere per sempre felici e contenti <3 <3 <3

Finisco di raccontare la storia (non mi ero resa conto che la stavo raccontando ad alta voce) sprizzando cuoricini a destra e a manca mentre cerchi perfetti di vapore si stanno espandendo sopra la mia testa.

-giuro, mi sembri mia madre- dice disgustata Sylvi guardandomi male mentre io continuo d abbracciare me stessa girandomi da destra a sinistra

-hey! Sei pregata di non pensare cose oscene con MIO fratello in mezzo! E poi perché mai dovrebbe darmi in adozione!?- grida Rin arrabbiato nero…toccagli tutto ma non suo fratello.

-aaaaa, la gioventù…- sospira impassibile Nova-nee poggiando il viso su una mano

-hey non rompere, è il mio sogno perfetto, questo implica che tu sia fuori dai piedi nanerottolo! E poi Storm-sempai non è tuo! Lui appartiene al mondo!- dico prima arrabbiata poi sognante ri-immaginando la scena del tramonto

-giuro fatti curare- dice lui disgustato rimettendosi seduto

-m? e perché? C’è qualcuno che sta male?-  sgrano gli occhi porpora in viso vedendo Storm-sempai apparire improvvisamente dietro Nova

-yo- lo saluta lei alzando una mano

-a, no, non è nulla nii-san- ride nervosa Sylvia cercando di salvarmi da una morte ricolma di imbarazzo.

-Luna-nee fa sogni indecenti su di te- dice Rin con sguardo impassibile poggiando la testa sulle braccia incrociate sopra il tavolo

…io lo ammazzo….anzi prima mi suicido poi torno a perseguitarlo, deve soffrire quel maledetto

Sgrano gli occhi ed impallidisco, irrigidendo tutto il corpo senza riuscire a proferire parola tento di sembrare il più normale possibile

-e?- chiede il Sempai confuso spostando lo sguardo da me a Rin che a quanto pare quando c’era di mezzo il mettermi nei casini se ne fregava delle sue scaramucce familiari

-no , niente Nii-san, Rin vuole solo scherzare ah ah ah –ride nervosamente Sylvi cercando di pararmi il culo

-g-già- dico io nervosa rimettendomi a sedere –sta solo scherzando…- dio quanto sono grata alla svampitezza surreale di questo ragazzo!

-a….ok- dice confuso sedendosi accanto alla bionda che, per cambiare argomento si rivolge a Sylvia

-hey Sil, mia madre mi ha detto che ti hanno chiesto di fare da madrina assieme a lei al nuovo parco acquatico che hanno aperto in città-

-a..sì, bhe….- dice lei imbarazzata torturandosi le mani – è una cosuccia da nulla, mi hanno chiamata solo perché sono una maga dell’acqua…-

-non dire così, è una cosa importante, vuol dire che sei una delle migliori se ti hanno chiesto di pubblicizzare un parco del genere- sorride Storm in bilico sui gomiti poggiati sul tavolo

-già, una delle migliori maghe dell’acqua che sponsorizza un parco acquatico, questo gli incrementerà di molto le vendite- esclama la bionda facendo girare il liquido nel boccale

-ma no…la mamma è molto più brava di me- dice lei sorridendo

-non fare la modesta Sil!- rido io abbracciandola

-già, si sa che i Fullbuster sono i migliori! Sei proprio la mia sorellina!- dice Storm scompigliandole i capelli e facendola arrossire…dio quanto vorrei essere lei!

-hey hey- dice seccato Rin – ci sarei anch’io…-

-aa- esclama Storm guardandolo sorridendo – ma tu sei stato adottato RinRin-

-SIAMO GEMELLI DEFICIENTE!- grida Rin irritato dando vita a una delle tante stupide scenette con il fratello che stavano a significare che era tutto a posto, tutto normale.

-RinRin- dice calmo il maggiore indicandolo con un dito – rimettiti i vestiti- lo dice con un tono quasi petulante, il tono di chi lo dice ogni giorno svariate volte…in effetti Rin aveva buttato chissà dove e chissà quando i suoi vestiti a farsi benedire, ormai anche noi ci avevamo fatto l’abitudine, lui si guardò addosso sbigottito con l’espressione di chi non se lo aspettava per poi osservare sospirando il fratello 

-non voglio sentirmelo dire da te nii-san..- dice rassegnato grattandosi la testa facendo spostare i nostri sguardi sul mio adorato sempai che…che….nn-n-n-n-n- nudo! È-è-è-è- è nudo anche lui!  Mi copro gli occhi con le mani ( anche se praticamente sono inutili dato che tengo le dita praticamente spalancate, non posso perdermi questo spettacolo!) arrossisco vistosamente mentre sento Sylvia sospirare anche lei rassegnata

-s-s-s-s-smettetela di spogliarvi voi due!- grido io imbarazzata lanciando il bicchiere che era davanti a me in faccia a Rin

-hey!- grida lui arrabbiato con un segno rosso in faccia

- zitto e rimettetevi qualcosa addosso!- dico io sospirando

-ecco, lo farei..se sapessi dove sono finiti i miei vestiti..- sospira Storm grattandosi imbarazzato una guancia con un dito, non finisce la frase che qualcuno gli lascia cadere la sua felpa in testa assieme al resto dei suoi indumenti mentre lancia un fagotto di vestiti a Rin.

Storm si toglie subito i vestiti dalla testa e poi alza lo sguardo verso il cielo per vedere chi gli ha riportato i suoi stramaledetti abiti

-raiki, grazie!- dice sorridendo come un bambino guadagnandosi un pat pat sulla testa da parte del rosso che, accompagnato da Rosemary (maledetta! Non osare sederti vicino al mio Storm-sempai!) e da mio fratello  si accomodò al tavolo

-te l’avevo detto che sarebbero tornati in giornata no?- mi disse spostando poi lo sguardo sulla tavolata affianco mentre gli sorrido contenta.

-hey, ma devo stare seduto proprio vicino a questo pervertito?!- grida Nash mentre si spintona con RIn

-che c’è, cerchi rogna?!- grida il blu dandogli un cazzotto che lo fa finire a terra guadagnando l’attenzione degli adulti all’altro tavolo

-vai così Rin! Grida ridendo Gray-san salendo in piedi sul tavolo

-cheee!? Nash alzati e fai vedere a quel pervertito nudista la furia di un drago!- lo controbatte papà salendo anche lui sul tavolo guadagnandosi uno spintone da parte di Gray-san che non è  altro che l’inizio dell’ennesima rissa fra rivali, natsu e gray, nash e rin, fuoco e ghiaccio…alla fine dei conti penso che sarebbero finiti a litigare così anche se i loro elementi fossero stati compatibili.

E così ci ritroviamo con due tornadi di polvere frutto della rissa padre-figlio ed il doppio dei problemi. Sospiro poggiando la testa sulla mano, rassegnata, in fondo è questo il bello di Fairy Tail no? Non ci si annoia mai…

 

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