Demon and Angel

di Fonissa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Collision ***
Capitolo 2: *** Best friends ***
Capitolo 3: *** Gifts ***
Capitolo 4: *** Secret language ***
Capitolo 5: *** Speeches ***
Capitolo 6: *** First clash and memories. ***



Capitolo 1
*** Collision ***


"Dai Bianca! Sbrigati!" Urlò Nico correndo fuori mentre Bianca lo inseguiva.
"Nico aspettami!" Rispose la più grande, prendendolo per una mano appena lo raggiunse. Nonostante Nico fosse solo un bambino di 5 anni, aveva un'energia inesauribile e un perenne sorriso stampato sul volto.
"Quante volte ti ho detto di non allontanarti troppo da me?" Lo rimproverò Bianca, aggiustandosi i vestiti con la mano libera.
"Scusami sorellona..." disse il più piccolo, leggermente intristito.
Bianca guardò il fratello sorridendo e poi si incamminarono insieme verso il parco vicino casa. Maria, la loro madre, gli aveva dato il permesso di uscire, a patto che rientrassero presto.
Non appena furono giunti a destinazione, Bianca lasciò libero Nico di fare qualunque cosa volesse.
"Ma non farti male!"gli raccomandò. Il bambino annuì e corse via.
Ma mentre correva, inciampò finendo in un cespuglio.
"Ti sei fatto male?" Chiese una voce vicino a lui.
"No, sto bene..." rispose Nico, alzandosi in piedi.
La fonte della voce era una bambina di un anno in meno di lui, dai capelli ricci e neri e grandi occhi azzurri.
"Come ti chiami?" Chiese la bambina sorridente.
"Io sono Nico! Nico Di Angelo! E tu?"
"Mi chiamo Cassandra Demoniack"
"Demoniack? Che cognome strano..."
"Mh.. si. I miei bis-nonni venivano da uno strano posto... non ricordo quale. Poi si sono trasferiti in Italia"
"Oh, capisco"
In quel momento videro una ragazzina di 10 anni venire verso di loro.
"Cassandra! Vedi? Ti ho trovato!"
"Annalisa! Nico, ti presento mia sorella... lei é Annalisa!"
Annalisa aveva lunghi capelli lisci e biondi, ma gli stessi occhi di Cassandra.
"Piacere!" Sorrise Nico.
In quel momento Bianca apparve dietro il bambino.
"Nico, all'improvviso non ti ho visto più! Stai be..."
Si fermò a guardare le due sorelle di fronte a lei.
"Bianca! Bianca! Loro sono Cassandra e Annalisa Demoniack" esclamò Nico.
"Oh ehm, piacere di conoscervi!" Rispose Bianca sorridenso.
In quel momento, nessuno dei quattro sapeva che quello era solo l'inizio di un'amicizia più che speciale.
***
Quella mattina Nico stava andando a trovare sua sorella Hazel al Campo Giove, come era solito fare quasi ogni giorno da quando era finita la guerra contro Gea.
Appena mise arrivò al Campo romano, la figlia di Plutone gli andò incontro.
"Ciao Nico!"
"Ehy!"
Iniziarono a passeggiare mentre parlavano del giorno prima, visto che non si erano potuti vedere.
"É arrivata una nuova semidea nella nostra legione, una figlia di Apollo. Abbiamo fatto amicizia"
"Davvero?" Esclamò Nico, sinceramente contento che la sorella abbia trovato una nuova amica.
"Si! Anche se credo che non sia simpatica proprio a tutti... forse perché ogni tanto le vengono delle strane idee. Beh, a dir la verità, lei é un pò strana. Pensa che la prima cosa di cui abbiamo parlato sono stati i nostri capelli. Sono simili, ma i suoi sono neri"
Improvvisamente Nico si fermò, incapace di camminare ancora.
"Capelli ricci... e neri?"
"Ehm, si -rispose Hazel guardando preoccupata il fratello- Infatti a prima vista non si direbbe che é figlia di Apollo,ma grandi occhi azzurri..."
Nico perse un battito. Fece un grosso respiro per calmarsi.
"Come si chiama?" Disse seriamente, guardando la sorella negli occhi.
"Cassandra. Cassandra Demoniack"
*SPAZIO AUTRICE*
Allora, questa é un'idea un pò strana che mi é venuta in un momento di noia durante l'ora di matematica.
Inizio col dire che no, Nico e Cassandra NON staranno insieme.
Insomma, ormai tutti sappiamo quella piccola confessione ne "la casa di Ade".
Detto questo, spero che la storia vi piaccia :)
Sciao sciao
-Animalia
P.S.=La storia era già su wattpad da un pò di tempo ;)

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Capitolo 2
*** Best friends ***


Nei giorni che seguirono, Annalisa, Cassandra, Bianca e Nico giocarono sempre insieme, in quel parco, diventando sempre più amici. I fratelli Di Angelo avevano scoperto che Annalisa e Cassandra vivevano con la loro zia, Emma, che vendeva gioielli creati da lei.
Quel giorno, su grande insistenza delle sorelle, Emma aveva chiuso per qualche ora il negozio e aveva accompagnato Annalisa e Cassandra al parco. Appena lo raggiunsero, le due bambine andarono dietro il cespuglio, che era diventato il loro luogo d'incontro.
Bianca e Nico erano già li, ad aspettarli. Appena li videro, Annalisa e Bianca si abbracciarono mentre Cassandra saltò addosso a Nico, facendolo cadere a terra. Tutti e quattro i bambini scoppiarono a ridere.
"Sono questi i vostri amici di cui mi avete parlato?" chiese Emma, che aveva raggiunto i bambini.
"Si!" esclamò Cassandra avvolgendo le braccia intorno al collo di Nico. Emma sorrise e si allontanò lasciando i bambini giocare.
All'improvviso Cassandra iniziò a guardare Nico per qualche secondo, come se lo stesse studiando.
"Ti voglio trovare un soprannome" esordì all'improvviso.
"Perchè?" chiese il bambino incuriosito.
"Perché mi piace!"
"Ehm...okay. Allora come vuoi chiamarmi?"
"Angel"
"Angel?!"
"Si! Richiama il tuo cognome... e poi tu sei il mio angelo"
Nico arrossì, facendo ridacchiare Bianca e Annalisa.
"Allora io ti chiamerò Demon! Assomiglia al tuo cognome... e poi tu sei un piccolo demone!"

***
Nico sbiancò, incapace di muoversi. Nella sua mente si accavallavano i ricordi degli anni trascorsi con Cassandra. Voleva rincontrarla subito. Stava per chiedere a Hazel dove si trovasse, ma invece altre parole uscirono dalla sua bocca:
"Hazel, per favore. Prendi De... Cassandra. Prendi Cassandra e venite nella mia cabina al Campo Mezzosangue"
La figlia di Plutone sgranò gli occhi stupita dalla reazione del fratello.
"Perchè...?"
"Ti prego, ti spiegherò tutto dopo" e detto questo, il figlio di Ade iniziò a correre verso il campo greco.
Giunto alla sua cabina, iniziò a rovistare dapperttutto, quando finalmente lo trovò. Un bracciale d'argento con la scritta 'Demon'. Lo aveva fatto Emma apposta per loro. Infatti, Cassandra ne indossava uno con su scritto 'Angel'. A loro piaceva molto indossare il soprannome l'uno dell'altro.
Non poteva, non voleva ritrovare Cassandra senza quello che era sempre stato il simbolo della loro amicizia. Lo indossò al polso sinistro e in quel momento bussarono alla porta.
"Avanti!" urlò Nico, dopo aver preso un profondo respiro.
Entrò Hazel, seguita da una ragazza di tredici anni, con i capelli ricci e neri e grandi occhi azzurri. Aveva la maglia del Campo Giove annodata di lato a mostrare l'ombellico e dei pantaloncini di jeans. Al braccio sinistro spiccava un braccialetto d'argento.
"Demon..." Nico pronunciò quella parola a voce così bassa che sembrava quasi un sussurro.

Cassandra era rimasta immobile, senza batter ciglio. Lo aveva riconosciuto. Anche se era cresciuto ed era più pallido di quando era piccolo. Lei lo avrebbe riconosciuto anche travestito da clown.
"Angel..." fu l'unica cosa che disse, prima di correre incontro al ragazzo abbracciandolo. Anche se Nico non amava molto il contatto fisico in generale, non potè fare a meno di ricambiare l'abbraccio. Fu così che a Cassandra venne la brillante idea di saltargli addosso, avvolgendogli le gambe intorno alla vita. Per fortuna, Nico riuscì a prenderla. La ragazza rise, per poi lasciar andare il figlio di Ade.
"Ma bravo! Di solito riuscivi a prendermi solo il 20% delle volte..." disse Cassandra.
"E l'altro 80% cadevamo a terra" aggiunse Nico.
Hazel era rimasta per tutto il tempo in disparte, non capendo bene cosa stesse succedendo. Spostò più volte lo guardo da Cassandra a Nico, e finalmente si decise a chiedere spiegazioni.
"Voi due... vi conoscete?!"
I due ridacchiarono.
"Lei è la mia migliore amica" spiegò Nico.
"È una lunga storia, un giorno te la racconteremo" aggiunse Cassandra in risposta alla faccia shokkata di Hazel.
A quest'ultima le ce vollero qualche secondo per riuscire a focalizzare tutto, ma poi non potè fare a meno di fare un largo sorriso vedendo il fratello così legato a un'altra persona.
"Da quanto tempo vi conoscete?" Chiese
"Io avevo quattro anni, lui cinque" rispose la figlia di Apollo.
"Aspetta, questo vuol dire che..."
"Si, anche lei viene da un'altra epoca. Lunga storia anche questa" disse Nico. Hazel annuì, ancora più confusa di prima.
"Approposito -iniziò il ragazzo- Demon, che fine ha fatto Annalisa?"
Cassandra si accigliò.
"Ora ha diciannove anni. È al Campo Giove... ma è cambiata. È acida, prepotente... quasi cattiva"
Nico sgranò gli occhi
"Cosa è successo?!"
La ragazza con i grandi occhi blu sospiró. Non le andava di raccontare di quei giorni, ma non voleva nemmeno tenere nascosto qualcosa a Nico.
"Beh ecco, qualche giorno dopo che ve ne siete andati dall' Hotel..."
Nico ebbe un brivido a sentir pronunciare quel posto.
"...Annalisa ha sognato -Cassandra si avvicinò a Nico- ha sognato la morte di..." non riuscì a finire la frase, ma gli altri due capirono. Era la morte di Bianca.
"Dopo quei sogni, si chiuse in camera sua per un mese intero, forse qualche giorno in più. Quando ne è uscita era trasformata"
Hazel abbassò lo sguardo. Nico studiava Cassandra, ma lei sembrava determinata a non far uscire nemmeno una lacrima o un qualche segno che mostrasse un pò di dolore o tristezza. Non era cambiata per niente.
Il figlio di Ade, senza dire niente, si avvicinò a un cassetto e ne tirò fuori una collanina. Era una 
semplice collana d'argento, ma c'era scritto un nome in bella calligrafia. 'Annalisa'. Nico la porse a Cassandra.
"Qualche giorno dopo a... tu sai cosa... mi è apparsa questa in tasca. Portala a tua sorella" disse.
Cassandra prese la collanina e sorrise all'amico, al suo migliore amico. Finalmente erano di nuovo insieme.



*ANGOLO AUTRICE*
Su questo capitolo non ho niente da dire, se non che sto amando sempre di più l'amicizia di quei due... eppure l'ho creata io XD

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Capitolo 3
*** Gifts ***


Annalisa stava guardando fuori dalla finestra della sua cameretta con sguardo annoiato. Cassandra giocava sul suo letto facendo scontrare delle macchinine.
"E i rumori?" le chiese Annalisa.
"I rumori?" domandò la bambina con sguardo curioso.
"Quelli che fa con la bocca quando giochi con le macchinine"
"Mh... non mi va adesso. Sto aspettando papà"
Il loro padre veniva a trovarle ogni tanto da quando Anna, la loro madre, era morta a causa del secondo parto. Ultimamente però non si faceva vedere da circa tre mesi.
'Forse papà é stato impegnato...' pensò Annalisa. 
"Che peccato però, oggi non possiamo andare al parco con Angel e Bianca..." disse Cassandra triste.
"Non vuoi mica che papà non ci trovi quando arriverrà? Ci andremo domani" le rispose la più grande, spostandole una ciocca di capelli ricci dietro l'orecchio. Entrambe avevano ereditato gli occhi azzurri del padre, ma Cassandra aveva preso i suoi capelli da Anna. 
"Cassandra! Annalisa! É arrivato!" Era la voce di Emma che le chiamava.
Le due sorelle si guardarono sorridendosi per poi scendere di corsa lungo le scale.
Trovarono in salotto un uomo che non sembrava poter avere già due figlie tanto che sembrava giovane. Aveva i capelli biondi che sembravano dorati e grandi occhi blu.
"Papà!" urlarono le bambine andando incontro all'uomo, che le abbracciò sorridendo.
"Ehy piccole!" disse, per poi lasciarle andare.
"Vi ho portato dei regali!"
L'uomo prese due pacchi che erano poggiati vicino alla porta, dandoli alle bambine, che li scartarono in fretta e furia.
I loro occhi si illuminarono quando ne videro il contenuto.
"Wow!" esclamò Cassandra prendendo subito in mano la piccola chitarra che si ritrovó davanti agli occhi.
"É fantastico! " urlò Annalisa accarezzando piano il flauto traverso che era uscito dalla scatola.
"Grazie mille!" dissero entrambe in coro guardando il padre.
"C'è un'altra sorpresa -annunciò Emma, guadagnandosi l'attenzione di tutti i presenti- se vostro padre è d'accordo andremo tutti insieme a casa di Nico e Bianca. Sai, i bambini con cui hanno fatti amicizia circa due mesi fa" aggiunse poi rivolto all'uomo.
"Si! Dai papà!" esclamò Annalisa abbracciando il padre con occhi luccicanti.
"Cosa ne pensi, Apollo?" chiese Emma.
"Perché no?" rispose l'uomo.
***

"Nico, che ne dici di far fare a Cassandra il giro del Campo Mezzosangue? Lei non lo conosce!" disse Hazel dopo un pò per alleggerire la situazione.
"Si dai Angel!" esclamò Cassandra. Nico sospirò.
"Va bene"
Uscirono e come prima cose si diressero verso l'Arena dove si allenavano, ma durante il tragitto si imbatterono in Percy che stava appena ritornando dagli allenamenti.
"Ehy Percy!" disse Hazel correndogli incontro.
"Ehy ragazzi!" sorrise Percy salutandoli.
Cassandra aveva assunto una strana espressione, come se stesse ricordando qualcosa. Nico iniziò a pregare tutti gli dei esistenti che non si stesse ricordando 'quella cosa'.
All'improvviso Cassandra sgranò gli occhi, indicando il figlio di Poseidone con l'indice destro.
"ORA RICORDO! Io ti ho già visto! All'Hotel Lotus, poco prima che ce ne andassimo. Quando ho capito che Angel..." Cassandra si interruppe, tappandosi la bocca con le mani da sola guardando Nico, che era diventato leggermente rosso. 
'Quando ho capito che Angel è gay. Non ci voleva molto a capirlo, parlava di questo ragazzo in continuazione.'
Era questo che stava per dire, ma il suo buon senso, o almeno quel poco che ne rimaneva, l'aveva fermata in tempo.
Hazel guardava preoccupata il fratello, temendo che si fosse arrabbiato. Ma invece, l'unica cosa che fece Nico fu alzare gli occhi al cielo.
"È possibile che non sai tenere la bocca chiusa?" la rimproverò.
Nel frattempo Percy stava guardando confuso Cassandra.
"Lei è la migliore amica di Nico" spiegó Hazel.
"La migliore amica?" chiese Percy, che era ancora più confuso.
"Lunga storia" esclamarono Nico e Cassandra insieme.
Una cosa di sicuro non era cambiata: quando quei due stavano insieme, ne succedevano di tutti i colori.


*ANGOLO AUTRICE*
Ed eccomi di nuovo! Che dire, Cassandra si sta rivelando per quel che è: il contrario di Nico. A proposito, ho letto in una recensione che Nico dovrebbe essere più cupo... beh, questa è una cosa che si inizierà ad affrontare dal prossimo capitolo in poi: come sappiamo, Nico da piccolo era un bambino molto vivace e allegro, ed è così che l'ha conosciuto Cassandra. Ora dovranno affrontare questo cambiamento del ragazzo
Beh, ci si vede allora!
Sciao sciao
-Animalia

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Capitolo 4
*** Secret language ***


Apollo non era molto sicuro di quel che stava facendo. Sapeva di essersi già spinto troppo oltre andando a trovare le due bambine con regolarità (più o meno...), ma ora stava per andare a casa di altre persone.
Ma guardando i sorrisi delle sorelle, si convinse. 
Aveva avuto molte donne, ma Anna era stata speciale. Prima di morire, suonava il piano in un locale tutt'altro che confortevole. Si guadagnava da vivere facendo quel che amava. 
Purtroppo se ne andò via, durante il secondo parto, ed era stato un duro colpo per Apollo. Quel giorno stesso, guardando Cassandra che allora era una neonata, si promise di cercare di far felici le figlie di Anna, le sue figlie.
Arrivarono di fronte alla porta della famiglia Di Angelo solo pochi minuti dopo. Infondo, non abitavano molto lontani.
Emma bussò, e venne ad aprire un'elegante donna con capelli mossi e neri e grandi occhi castani.
"Salve Signora Di Angelo" salutó Annalisa, mentre Cassandra sorrideva.
"Salve piccole -ricambió Maria Di Angelo- e salve anche a te,Emma" aggiunse poi.
"Salve Maria! Ti presento il padre di Annalisa e Cassandra" disse Emma, indicando l'uomo affianco a se.
"Piacere di conoscerla. Potrei gentilmente sapere il suo nome?" chiese Maria.
"Il piacere é mio. Mi chiamo Apollo, e se vuole può darmi del tu" rispose il dio, a cui non erano mai piaciute le formalità.
Maria sgranò gli occhi.
"A-apollo? Come nella mitologia greca?" chiese, con la voce leggermente più sottile.
"E come in quella romana!" disse il biondo, che ormai era abituato a domande del genere.
"Signora Di Angelo, possiamo vedere Ange...ehm, Nico e Bianca?" interferì all'improvviso Cassandra.
"Oh certo, entrate pure"
Maria lo fece accomodare in salotto, dove Apollo vide una scena che non avrebbe mai dimenticato: un uomo alto e pallido, dai capelli neri e gli occhi dello stesso colore stava tranquillamente parlando a una bambina seduta sulle sue ginocchia, mentre un altro bambino era seduto a terra osservandoli.
"Bianca!" esclamò Annalisa. La bambina scese dalle ginocchia dell'uomo andando ad abbracciare la migliore amica. 
Cassandra invece non aveva nemmeno fatto in tempo a dire 'Angel' che si era già fiondata su Nico.
"Ciao Demon!" disse quest'ultimo.
Fu allora che l'uomo dai capelli neri e Apollo si guardarono.
Entrambi sgranarono gli occhi rimanendo a bocca aperta, incapaci di proferire parola.
"...Ade?!" Apollo fu il primo a parlare.
"...Apollo?!" disse poi il dio degli inferi.
"Mh...non so proprio il perché, ma ho la strana sensazione che voi due vi conosciate" disse Maria sarcastica.
"Già, lo penso anch'io" concordò Emma.
***
"Quindi, voi due siete migliori amici?" chiese Jason, un'oretta dopo.
Hazel e Percy avevano insistito che Cassandra conoscesse gli altri, e visto che la figlia di Apollo ne sembrava entusiasta, Nico non poté far a meno di accettare. E così eccoli lì, seduti sull'erba al Campo Mezzosangue.
"Esatto!" esclamò Cassandra avvolgendo un braccio intorno alle spalle di Nico, a cui non sembrava dar fastidio, cosa che soprese tutti. Si sapeva che al figlio di Ade non piacevano particolarmente i 'contatti fisici', specialmente in pubblico. Ma questo Cassandra non poteva saperlo, visto che si erano lasciati che Nico era ancora un vivace bambino ossessionato da Mitomagia.
"Da quanto tempo vi conoscete?" chiese Reyna, osservando Cassandra da capo a piedi.
"Saranno circa... si, circa 9 anni e mezzo" rispose Nico, dopo averci pensato per qualche secondo.
"In realtà sarebbere molti di più..." aggiunse la ragazza dagli occhi blu, sorridendo.
"É strano. Siete così...diversi!" esclamò Leo guardando i due.
E in effetti era vero. Nico e Cassandra erano l'una il contrario dell'altra. Il primo era cupo e pallido, mentre la seconda sorrideva di continuo, emanando allegria da tutti i pori. Era anche più alta di un paio di centimetri, nonostante fosse di un anno più piccola.
La figlia di Apollo inizió a guardare Nico, tamburellando le dita.
Da quando c'era tutta questa differenza? Prima che si separassero, erano entrambi due bambini vivaci che non stavano mai fermi. Ma qualcosa era cambiato, e Cassandra avrebbe scoperto cosa, a ogni costo.
Proprio mentre pensava a questo, una ragazza dai lunghi capelli biondi si avvicinò al gruppo con passo deciso. Sembrava leggermente arrabbiata.
"Cassandra! Ti sembra il caso di sparire così all'improvviso senza dire niente?" disse Annalisa.
"Buongiorno anche a te, Hitler" rispose Cassandra, senza la minima preoccupazione.
"Non chiamarmi così!" la rimproverò la maggiore.
"Oh scusa. Preferisci Mussolini?" 
A quel punto tutto il gruppo, che prima era rimasto confuso, scoppiò in una fragorosa risata.
Annalisa era furente di rabbia, ma cercò di calmarsi prima di rispondere, per non farsi sentire da tutto il campo.
"Senti, fa quel che vuoi. Ma la prossima volta avverti... idiota" e detto questo, se ne andò in pochi secondi, così come era arrivata.
"E quella era mia sorella. Non é una delizia?" disse Cassandra sarcastica.
"Non ci credo che possa essere diventata così" disse Nico, che ricordava Annalisa come una versione un pò più seria di Cassandra.
"Credici. Angel, sono cambiate un pò di cose mi sa" disse Cassandra, e non si riferiva solo ad Annalisa.
"Come lo hai chiamato?" chiese Frank, guardandoli curioso.
Cassandra sorrise. Lei amava i loro soprannomi.
"Angel. L'ho chiamato così" disse.
"É il soprannome che mi ha dato lei. Deriva dal mio cognome e..." iniziò a spiegare Nico, per poi interrompersi. 
'Sei il mio angelo' gli aveva detto Cassandra quando gli aveva assegnato il soprannome. 
Arrossì leggermente, ricordando quelle parole. 
La ragazza dai ricci neri, capito quello che stava pensando il migliore amico, ghignò.
"Invece il mio soprannome é Demon" disse.
"Angel e Demon... mi piacciono!" esclamò Piper.
Cassandra annuì abbracciando Nico, che borbottò qualcosa, ma non si spostò. Da quel che ricordava, i suoi abbracci non gli avevano mai dato fastidio e non se la sentiva per niente di respingerla.
"Certo che é una bella coincidenza che vi siate rincontrati!" disse Percy, sorridendo a entrambi.
Nico annuì, evitando di guardare il ragazzo negli occhi, cosa che non sfuggì a Cassandra. Fece correre lo sguardo da Nico alla mano di Percy, che era ben stretta a quella di Annabeth.
'Forse... si, è possibile' pensò la figlia di Apollo, per poi stringere le labbra e guardare Nico.
Il figlio di Ade capì subito cosa volesse dire quello sguardo: era il classico sguardo 'dobbiamo parlare' di Cassandra.
Nico annui leggermente, per poi fare un cinque con le mani senza farsi vedere, approfittando del fatto che Cassandra gli stava ancora vicino.
Era una sorta di loro linguaggio segreto, inventato durante gli anni.
La ragazza sospiró. Doveva aspettare ancora cinque minuti prima di parlare con Nico. Giocherellò col bracciale d'argenti, che per qualche secondo rifletté la luce del sole.
"Cos'é quello?" chiese Annabeth indicando il bracciale.
Cassandra mostrò il polso, incoraggiando Nico a fare lo stesso. Questo, anche se leggermente a malincuore, eseguì.
"Ce li aveva fatti mia zia solo per noi..." disse Cassandra, con una nota di malinconia nella voce.
"Sono carini" disse la figlia di Atena, sincera. Hazel, Piper e Reyna concordarono.
"Dei bracciali con i vostri soprannomi? Non ti facevo così sentimentale, Di Angelo" disse Leo. Nico lo guardó di traverso, per poi ritirare bruscamente il polso.
Cassandra guardò da capo a piedi il figlio di Efesto. Non era ne molto alto, ne molto muscoloso. Aveva capelli ricci in disordine, un sorriso furbo e la maglietta macchiata di olio. Tamburellava le dita in quello che sembrava un codice, come se non potesse stare fermo.
Guardó se stessa. Aveva provato a portarsi i capelli, anch'essi ricci, sul lato destro con delle mollettine, con scarsi risultati. La maglietta del Campo Giove era legata sopra l'ombellico e i pantaloncini erano semplici e di jeans. Le scarpe da ginnastica nere erano sporche e rovinate. 
Le era sempre importato più di essere comoda che di avere bei vestiti, ma in quel momento, chissà per quale motivo, avrebbe voluto almeno avere delle scarpe dove non ci fossero buchi.
Nico si accorse che Cassandra si era fatta pensierosa, e strinse la mano a pugno guardandola. Cassandra capì il messaggio.
'I cinque minuti sono passati'
Cassandra guardò in su.
"Si sta facendo un pó tardi. Forse é meglio che ritorni, non mi va di sopportare di nuovo Annalisa. Angel mi accompagni?"
Nico scrolló le spalle, con fare indifferente. Una montatura ben archidettata.
"Va bene" disse. 
Alla fine salutarono gli altri. Hazel aveva chiesto a Frank e Reyna, senza farsi notare, di tornare qualche minuto dopo al Campo Giove, in modo che Nico e Cassandra potessero stare un pò da soli, cosa che non avevano ancora fatto.
I due acconsentirono, e Nico e Cassandra si avviarono, impazienti di parlare.

*ANGOLO AUTRICE*
Ma salve! Okay, ho fatto un pò di ritardo, ma mi sono fatta perdonare col capitolo lungo u.u
Apollo e Ade si erano incontrati, e Emma e Maria se la ridevano XD

Cassandra ha conosciuto gli altri... e si è accorta del cambiamento di Nico. Pronti per il loro discorso?
Al prossimo capitolo allora!

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Capitolo 5
*** Speeches ***


Apollo si sarebbe aspettato di tutto, ma non di incontrare Ade nel mondo mortale.
"Ma...cosa ci fai qui?" chiese Ade, ancora sconvolto.
"Io...ehm... aspetta! Potrei chiederti la stessa cosa!" 
Nel frattempo Maria e Emma, sedute su un divanetto, ridacchiavano tra di loro guardando le due divinità.
"Io sono qui per...per..." iniziò Ade, non sapendo che scusa inventare.
"Per i tuoi figli" disse Maria severa. Lei sapeva che il dio degli inferi non poteva farsi scoprire, ma sapeva anche che l'altra divinità era li per lo stesso motivo.
"Oh beh... io sono qui per le mie figlie" rispose infatti Apollo. 
"Vi conoscete?" li interruppe Annalisa.
"Si, diciamo di si" rispose il dio del sole. 
"Lavorate insieme?" chiese Bianca, con sguardo curioso.
"Ehm, si, più o meno..." disse Ade.
Le due divinità non sapevano proprio che fare. Erano entrambi li, nel salotto di casa Di Angelo, con i loro figli che li guardavano con sguardo curioso.
Emma e Maria dovettero aver capito la situazione, perché si misero all'opera per distrarre i bambini.
"Bianca, non volevi fare una richiesta ad Annalisa?" disse Maria.
Gli occhi di Bianca si illuminarono.
"Si certo -disse- Annalisa, ti ricordi quella pettinatura che avevi qualche giorno fa? Quella che avevi fatto da sola? Potresti farla anche a me?"
"Certo che mi ricordo... e certo che posso fartela!" esclamò Annalisa, entusista. Quella pettinatura era il suo orgoglio. Le due bambine si misero sedute a terra, armeggiando con elastici e pinzette.
"Cassandra, non avevi portato dei giochi?" disse Emma.
"Ma certo! Me ne ero dimenticata..." rispose Cassandra, cacciando dalla tasca delle macchinine di legno dipinte da lei.
"Wow!" esclamò Nico quando le vide. Erano dipinte magnificamente, ognuna di un colore che poi prendeva varie sfumature. Così iniziarono a giocare sul pavimento.
Ade e Apollo, guardando quella scena, decisero di comune accordo che nessuno avrebbe detto niente dell'altro.
***
Appena si furono allontanati dagli altri, Nico fu il primo a parlare.
"Cosa volevi dirmi?" chiese seriamente, a bassa voce. Cassandra sospirò. Non era abituata ai discorsi seri, soprattutto con Nico.
"Angel... ehm..." Non sapeva come dirlo.
"Ti piace Percy" disse alla fine, scegliendo la via più semplice e abbassando ancor di più la voce.
Nico rimase sorpreso. Quella non era una domanda, ma un'affermazione. Ma d'altronde, sapeva che non poteva nascondere niente a Cassandra. Prese un gran respiro.
"É così evidente?" sussurró alla fine.
"Per me si... c'é qualcun altro che lo sa?" 

Con molta riluttanza, il figlio di Ade raccontò ciò che era succeso al palazzo di Diocleziano, facendo molta attenzione a non farsi sentire.
"...però ho detto che era una cotta, e che mi era passata" disse alla fine.
"Ma invece non é così..." aggiunse la ragazza. 
Nico abbassó lo sguardo, annuendo piano.
"Non l'ho mai dimenticato da quando lo abbiamo visto all'Hotel..." disse.
Cassandra non sapeva che fare. Non aveva mai visto il suo miglior amico così abbattuto. Voleva chiedere anche di Bianca, ma decise che non era il momento giusto.
Camminarono senza dire nulla per qualche minuto. Quel silenzio era assordante, così la figlia di Apollo decise di romperlo.
"E invece, degli altri... come sono? A me sembrano simpatici" disse, con un sorriso di incoraggiamento.
"Beh... Hazel é fantastica, le voglio molto bene. Frank, il suo fidanzato, mi sembra un tipo apposto..."
"E Leo?" lo interruppe Cassandra. A dire il vero, non sapeva nemmeno lei perché lo aveva chiesto. 
Nico la guardò curioso. Un pensiero lo colpì, ma decise subito di scartarlo.
"Valdez? È un idiota piromane buono solo ad aggiustare oggetti e a fare battute inaproppiate"
Cassandra rise. 
"Andiamo, a me non è sembrato proprio un idiota totale..."
"Lo hai osservato per bene?" chiese Nico, provocandola. 
"Che intendi dire?" 
"Dico solo che hai sempre avuto problemi a riconoscere di avere una cotta..."
"Pff... senti chi parla. Ora sarei io quella che ha bisogno di consigli d'amore?" 
Nico le scoccò un'occhiataccia, ma l'unico effetto che ebbe fu quello di farla ridere.
"Demon, seriamente... ti piace Leo?" chiese Nico.
"Piacere è una parola grossa, l'ho appena visto... ma mi sembra interessante" rispose Cassandra.
Nico sorrise appena. In pochi istanti erano passati da un'atmosfera triste e pasante a una più allegra.
"Ah Angel..." disse all'improvviso la ragazza dagli occhi blu, fermandosi davanti a lui.
"Cosa?" chiese l'altro, curioso.
"Farò di tutto per farti mettere con Percy!"

*ANGOLO AUTRICE*
ed ecco il quinto capitolo! :D
Allora, Nico è stato scoperto da Cassandra... e quest'ultima sembra intenzionata a far mettere insieme Nico e Percy.
Ma nel frattempo, la nostra figlia di Apollo sembra essersi presa una piccola cottarella.. eheheh
Alla prossima! :D

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Capitolo 6
*** First clash and memories. ***


Non ci volle molto per far capire al tutto il vicinato l'amicizia che regnava in quel gruppo. Annalisa, Bianca, Cassadra e Nico camminavano sempre insieme, ovunque andassero. Nessuno poteva fare a meno degli altri, ormai erano una squadra. Annalisa, che era la più grande, si era ritrovata ad assumersi il ruolo di responsabile, e camminava in testa, girandosi indietro ogni tanto per controllare gli altri. Bianca le camminava mezzo passo indietro. Era una specie di navigatore. Sapeva sempre dove andare e faceva in modo che non si perdessero. Cassandra camminava dietro di loro. Lei era la più piccola, ma era quella che inventava i modi migliori per divertirsi. E alla fine c'era Nico, che camminava affianco alla migliore amica. Lui era l'unico maschio in quel gruppo e si era mentalmente preso l'impegno di proteggere le altre.
Anche se, in quel pomeriggio di quasi fine estate, non andò esattamente così.
Erano nel loro solito parco, giocando a rincorrersi, quando tre bambini, due maschi e una femmina, iniziarono ad andare verso di loro.
"Quella é Telia, viene in classe con me -inizió a spiegare Annalisa agli altri tre, sussurrando- quello deve essere suo fratello di un anno in più, Giulio. L'altro invece non lo conosco... sarà amico di Giulio"
"Telia é una tua amica?" chiese Bianca.
Annalisa assottiglió lo sguardo e strinse le labbra.
"No" rispose seccamente.
"Ciao, Annalisa. A quanto vedo ti sei fatta un bel gruppo" disse Telia, quando fu a circa due metri di distanza, squadrando i tre più piccoli dalla testa ai piedi. Aveva lunghi capelli castani e occhi piccoli e dello stesso colore.
"Io si. Te invece giri ancora con tuo fratello?" ribbattè Annalisa, facendo arrabbiare Telia.
"Per tua informazione, sono stata costretta dai miei genitori. Ma tu non puoi sapere come é avere dei genitori"
Cassandra stava per scattare contro la mora, ma Nico le bloccò il braccio.
"Che vorreste fare voi?" domandó sarcastico Giulio piazzandosi di fronte agli altri due bambino. A quanto pareva, aveva notato i loro movimenti.
"Questo" Cassandra fu veloce. Gli diede una ginocchiata nel basso ventre, saltando indietro quando Giulio si piegó in due.
L'altro , che aveva visto tutta la scena, corse verso Nico, che era rimasto li impietrito. Quando stava per raggiungerlo, Bianca si piazzó davanti, a braccia aperte. Chiuse gli occhi, aspettando di essere colpita, ma pochi secondi dopo sentì un rumore. Aprì gli occhi, e vide l'amichetto di Giulio a terra, la faccia contro il pavimento. Ai suoi piedi c'era una piccola crepa. Probabilmente era stata quella a farlo inciampare.
Telia, quando vide i due a terra, non seppe esattamente cosa fare. Inizió ad avanzare verso Annalisa, velocemente. Ma questa, con riflessi pronti, si spostó di lato, facendo lo sgambetto a Telia che cadde.
Nico si guardó intorno: Cassandra era dietro di lui e aveva appena dato una ginocchiata in quel punto a Giulio. L'altro era disteso a terra di fronte a Bianca, che si era piazzata di fronte a lui. Annalisa era riuscita a far cadere Telia.
Solo allora il bambino si accorse di quel che era successo.
Telia si alzó, cercando invano di aggiustarsi il vestito. Poco dopo, si alzarono anche gli altri due.
"Siete dei mostri! -esclamò Giulio- lo diremo a tutti!" e con questo, corsero via.
***
"Che intendi?" chiese Nico, guardando Cassandra.
"Che sto mentalmente organizzando il vostro matrimonio. La torta la preferisci a ciocciolato o a vaniglia?"
"Farai qualcosa che mi metterà in imbarazzo?"
"Ovviamente" e detto questo, riprese a camminare come se niente fosse.
Nico la raggiunse, mettendosi al suo fianco.
"E in quanto a te e Leo..."
"Mi dica, signora Jackson" lo interruppe Cassandra. Nico le lanciò una delle sue peggiori occhiate, e guardò dall'altra parte restando in silenzio. Solo pochi minuti gli venne in mente che era proprio questo che lei voleva: che lui non toccasse l'argomento Leo.
"A furbizia mi batti ancora" ammise, sospirando.
La figlia di Apollo ghignó.

Annalisa, essendo maggiorenne, aveva presi un piccola appartamento a nuova Roma con i soldi che le aveva dato il padre. Cassandra respirò profondamente, prima di entrare.
Annalisa era in cucina e stava studiando degli spartiti. In mano reggeva il flauto traverso.
"Che vuoi ora?" chiese bruscamente, senza alzare gli occhi dai fogli.
Nico restò qualche passo indietro, mentre Cassandra si avvicinò alla sorella.
"Solo darti questa" e cacciò la collanina che un tempo era appartenuta a Bianca.
Annalisa si alzò piano, prendendo la collana con mano tremante, delicatamente. La guardó per qualche minuto, mentre le lacrime iniziavano a bagnarle le guance.
All'improvviso cadde a terra in ginocchio, la collana stretta in pugno.
"Bianca..." sussurrò.
Cassandra l'abbracció. Resterono così per molto tempo, e Nico si sentì un egoista. Doveva saperlo, lui non era stato l'unico a soffrire per la morte di sua sorella, eppure non ci aveva mai pensato.
"Sto bene -disse Annalisa dopo un pò, rialzandosi e asciugandosi le lacrime- voglio solo...stare un pò da sola..."
Gli altri due annuirono e uscirono dalla casa, senza dire una parola.
Il sole stava tramontando.
"Ci vediamo domani?" chiese Cassandra.
"Certo" rispose Nico, e fece per andarsene. Ma la ragazza dai capelli ricci gli afferrò la maglietta, trattenendolo.
"Angel... domani ci vediamo?"
Nico restò spiazzato per qualche secondo, ma poì capì. Non si vedevano da circa quattro anni, e all'improvviso si erano reincontrati. Per quel che ne sapevano, poteva anche essere un sogno che sarebbe finito in quell'istante.
"Si Demon, domani ci vediamo"
E con questo, finalmentente si lasciarono.

*ANGOLO AUTRICE*
Ma buonsalve :D allora, che ne dite di questo capitolo?
Il flashback naturalmente parla di quando i quattro iniziarono a manifestare la loro discendenza semidivina, mentre l'altra parte, beh, il finale l'ho amato ♥
Alla prossima!
Sciao sciao

-Animalia

 

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