Sei attimi

di Akemichan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 39 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 94 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 81 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 132 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 216 ***
Capitolo 6: *** Bonus ***



Capitolo 1
*** Capitolo 39 ***


Capitolo 39

 
I tacchi dei suoi sandali affondavano nella terra alzando leggere nubi di polvere. I tesori conservati nella sacca che teneva in mano tintinnavano al ritmo della sua corsa forsennata. Il suo corpo si era mosso quasi involontariamente, quando si era accorta dello sforzo che quel combattimento stava richiedendo a Rufy.
Arrivò giusto in tempo: lui traballò e poi crollò di schianto come un peso morto addosso a lei, le braccia mollemente adagiate lungo i fianchi e il mento contro la sua spalla. Il sangue usciva ancora dai tagli profondi sparsi per tutto il corpo e gocciolava lentamente lungo la sua pelle, fino a bagnare il terreno di piccole macchie scure.
Nami alzò un braccio per appoggiarglielo sulla schiena, in modo da essere sicura che non crollasse sotto il suo stesso peso, dato che non sembrava avere la forza per tenersi aggrappato a lei. Quel contatto così ravvicinato non le dava fastidio, né era disgustata all'idea di macchiarsi con il sangue. Al contrario, era stata Nami stessa a decidere di correre verso Rufy, nel momento in cui aveva compreso che lui aveva bisogno di lei.
La sua mente tornò in un attimo al combattimento, mentre tutti gli uomini di Kuro venivano fatti a pezzi dal loro stesso capitano, Rufy, ancora in piedi al centro di quel gruppo, era incurante dei tagli che di tanto in tanto, quasi come per magia, si aprivano sul suo corpo. Era arrabbiato oltre ogni misura, poiché considerava oltraggioso che un capitano osasse comportarsi in quella maniera nei confronti della sua ciurma.
Nami non la riteneva una cosa così strana: erano pirati. Pensava di averne una conoscenza abbastanza approfondita da sapere che scene del genere erano la norma. Eppure, anche Rufy era un pirata, ma era talmente diverso da tutti quelli che aveva incontrato che la destabilizzava. Che arrivava persino a farle credere che, tutto sommato, essere un pirata potesse anche essere piacevole. Durava un attimo, finché Arlong e quello che le aveva fatto non tornavano a tormentarla, ricordandole che la realtà era decisamente un'altra.
Poi lo sentì, chiaro, il respiro di Rufy. Quando si era poco cerimoniosamente gettato su di lei, aveva il fiato corto, accelerato per lo sforzo e la sofferenza. Poi si era abbassato fino quasi a scomparire mentre lui si rilassava al termine del combattimento. Adesso era tornato regolare, udibile, con il petto stretto contro di lei che si alzava e abbassava ritmicamente. Il suo fiato le solleticava il collo e le muoveva i capelli, perché Rufy aveva ancora la testa mollemente appoggiata sulla sua spalla e non faceva cenno di volersi muovere.
Allora Nami sorrise, quasi senza accorgersene, per quel senso di familiarità che aveva perso da anni, e capì perché aveva corso tanto solo per impedirgli di cadere a terra.
«Sei stato bravissimo.»
Per un po', ancora per un po', si sarebbe cullata nell'illusione che un'avventura pirata del genere sotto un capitano del genere potesse durare per sempre.

 
***
 
Akemichan parla senza coerenza:
Oh, è una vita che non scrivevo su di loro, mi sento arrugginita XD L'idea di questa raccolta è partita da parecchio tempo, quando con la mia amica Sonia (che è tipo il top delle fan Runami) ha fatto una raccolta di tutti i momenti Runami del manga, facendomi morire di feels, oltre al fatto di recuperare anche momenti piccoli, che magari passano inosservati rispetto a quelli principali, ma che sono altrettanto importanti nel rapporto fra Rufy e Nami. Così ho prima fatto un image set su tumblr e poi ho deciso di scrivere delle brevi flashfic per descrivere il momento, aproffittando della challenge.
Questo, in particolare, è uno dei miei momenti preferiti, tra l'altro è il momento in cui ho deciso di shipparli, per cui spero decisamente di avergli reso giustizia. Ho sempre trovato adorabile il fatto che Nami si sia preoccupata di andarlo ad afferrare prima che cadesse a terra e qui ho cercato di mostrare l'evoluzione che sta avvenendo dentro di lei riguardo ai pirati, grazie ovviamente a Rufy.
Spero che vi sia piaciuta :)
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 94 ***


Capitolo 94

 

Era tutto finito. Tutti i suoi sforzi svaniti nel nulla. Otto lunghi anni a inseguire un'illusione. E ora avrebbe dovuto assistere, impotente, alla morte di tutte le persone che amava, l'intero villaggio che aveva cercato di proteggere sarebbe stato spazzato via, lasciandola completamente da sola.
Il dolore per la spalla che si era pugnalata per cancellare il tatuaggio non era nulla rispetto a ciò che stava provando. Il sangue le colava per il braccio, così come le lacrime lungo le guance, ma lei non faceva alcun cenno per tentare di fermare l'emorragia, si limitava a digrignare i denti e ad affondare le unghie nella terra.
Non era fisicamente sola, però. Rufy, che le aveva fermato la mano prima che si ferisse ancora, era in piedi dietro di lei. Non faceva una mossa, né parlava. Semplicemente, aspettava.
Nami sentì la rabbia montarle. Era tutta colpa sua. Perché non se n'era andato quando lei gliel'aveva chiesto? Perché doveva essere sempre così testardo? Perché aveva sempre la capacità di sovvertire il suo mondo? Premette maggiormente le mani nella terra, per prenderla nel palmi, e poi la gettò all'indietro, contro di lui.
«Vattene via! Non sai niente di me, non sai niente...»
«È vero, non so niente.»
Il fatto che Rufy non avesse reagito in alcun modo alle sue grida e al suo atteggiamento le tolse le energie per continuare. Emise un singhiozzo più profondo e si portò la mano ancora sporca alla bocca, per cercare di trattenersi e di calmarsi.
C'era stato un momento della sua vita, tanto lontano da sembrare non avvenuto realmente, in cui aveva coltivato il sogno di disegnare la cartina del mondo. Si era impegnata per riuscirci, ma l'arrivo di Arlong le aveva tolto ogni possibilità. Aveva altro a cui pensare, cose più importanti di cui preoccuparsi. Il suo sogno era diventato meno importante, meno necessario. Ci sarebbe stato tempo più avanti per tornare a preoccuparsene.
Adesso si rendeva conto che, forse, non avrebbe mai più avuto la possibilità di realizzarlo.
Eppure, dietro di lei c'era Rufy. L'uomo che credeva in un sogno impossibile, l'uomo che era convinto di diventare davvero il Re dei Pirati nonostante non avesse nemmeno le più elementari nozioni di navigazioni e che probabilmente sarebbe morto in due giorni nella Rotta Maggiore senza di lei a guidarlo. Eppure la sua fede non vacillava mai, né aveva paura di fronte alla morte. Era disposto, sempre, a morire mentre tentava di realizzare il suo sogno.
Non le aveva detto nulla, nemmeno una parola per consolarla o convincerla. Semplicemente, stava aspettando. Aspettando che lei decidesse che cosa fare. E Nami capì esattamente quello che voleva da lei. Voleva sapere che cosa sarebbe stata disposta a fare per realizzare il suo sogno. Qualcosa di cui lei stessa non aveva consapevolezza, prima di quel momento.
«Rufy... aiutami.»

 
***
 
Akemichan parla senza coerenza:
Innanzitutto, volevo ringraziare tutte le persone che mi hanno lasciato un commento allo scorso capitolo. Non mi aspettavo un successo simile per questa mia piccola raccolta, per cui davvero grazie mille! Sono stata molto contenta dei vostri commenti e di vedere tutti l'amore per questa coppia. Ovviamente ringrazio anche chi l'abbia letta e apprezzata senza dirlo.
Venendo a questa seconda flash, scommetto che state pensando tutti "ma come, Akemi, non ci avevi detto che avresti parlato di piccoli momenti? E invece ci schiaffi lì Arlong Park come se nulla fosse!" Verissimo. Il fatto che Arlong Park è veramente pieno di scene meravigliose fra Rufy e Nami, per cui ho deciso di inserirne un paio in questa raccolta, scegliendo comunque quelle più piccole, quelle che magari passano più in sordina.
In questo capitolo è facilissimo ricordarsi di Nami che chiede aiuto a Rufy, di lui che le dà il cappello e di lei che si commuove, un po' meno di questo particolare atteggiamento di Rufy, che io personalmente ho sempre adorato. Rufy non fa assolutamente nulla per convincere Nami, nonostante sia voluto venire a prenderla contro la sua volontà. Aspetta che sia lei a decidere. La conosce e la capisce così bene che semplicemente sa che lei, prima o poi, lo farà. Aspetta che sia pronta, senza insistere, ma allo stesso tempo rimanendo accanto a lei, pronto per quel momento. L'ho sempre trovato un momento bellissimo per indicare quando Rufy capisca Nami e allo stesso tempo la rispetti, per cui non potevo non inserirlo qui.
Che dire, spero che vi piaccia questa piccola flash e questa riflessione sul loro rapporto :)

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Capitolo 3
*** Capitolo 81 ***


Capitolo 81

 
Non riusciva a crederci.
Era stata prigioniera per così tanto tempo che essere finalmente libera dalla presenza di Arlong nella sua vita le provocava un miscuglio di sensazioni che non riusciva a gestire tutte assieme. Quando aveva pensato a quel momento, in passato, e l'aveva fatto spesso, la sua reazione era chiara nella sua mente. Ci sarebbe stato il ghigno di soddisfazione al momento di consegnare tutti i cento milioni ad Arlong, quindi avrebbe voltato le spalle a quella base pirata con la schiena ben dritta, per tornare al suo villaggio. Ad aspettarla ci sarebbe stata Nojiko, con tutto il resto degli abitanti, e si sarebbero abbracciati e avrebbero pianto e avrebbero festeggiato, finalmente liberi.
Solo che le cose non erano andate esattamente come aveva progettato: il tradimento di Arlong, il furto dei suoi risparmi, la scoperta che Genzo e gli altri sapevano del suo sacrificio da anni. E, soprattutto, la presenza di Rufy e del resto della ciurma: compagni, come non ne aveva voluti per anni e come non pensava ne avrebbe mai avuti.
Aveva attraversato la disperazione più totale, con la consapevolezza che stava per perdere tutto, tutto quello che aveva e tutto quello per cui aveva combattuto per anni. Poi era arrivato Rufy e, con gli altri, l'aveva riportata sulla strada corretta. E ora era libera.
C'era sollievo, felicità, commozione, tutto mescolato assieme. Per lei era difficile riuscire a parlare per esprimersi, perché non sapeva se sarebbe scoppiata a piangere o a ridere una volta aperta la bocca. Si limitò quindi ad ascoltare quello che le altre persone le dicevano, anche se le arrivavano alle orecchie come suoni ovattati. Ciò che le importava era capirne il senso dal tono, perché in fondo condividevano tutti le stesse sensazioni.
Nojiko e Genzo si tenevano un po' più a distanza. Erano le persone a lei più vicine e proprio per questo lasciavano che fossero gli altri a ringraziarla per quegli otto anni di sacrificio. Erano completamente bagnati, ma sembravano stare bene. Lei si limitò a far loro un cenno del capo, anche perché le era difficile raggiungerli con tutte le persone che cercavano di parlarle e di abbracciarla commosse.
Poi un movimento attirò la sua attenzione. Era arrivato Nezumi. Quell'orribile marine che invece di proteggere faceva accordi con Arlong e che le aveva rubato i soldi, sparando a Nijoko, oltre a rovinare il campo di mandarini di Bellmere. Da quella distanza non riusciva a capire bene che cosa stava succedendo, ma un suo intervento non era necessario, perché Zoro lo aveva già afferrato da dietro e gli altri lo avevano circondato. Probabilmente non sapevano nemmeno quello che Nezumi le aveva fatto, ma erano tutti troppo soddisfatti per permetterli di rovinare il loro momento.
Solo allora Nami si lasciò indietro gli abitanti del suo villaggio e si avvicinò ai suoi compagni. Sul suo volto si aprì lentamente un sorriso, finalmente, perché era la reazione più importante in quel momento. Si levò il cappello dalla testa: ringraziava Rufy per averglielo dato, ma non ne aveva più bisogno. Stava bene, adesso. Quando glielo rimise sulla testa, da dietro, come tacito ringraziamento per ciò che aveva fatto per lei, il sorriso che si era formato sul volto di Nami era completo.
Un sorriso di gioia vera, assieme a lui e ai suoi compagni. A casa.
 
***
 
Akemichan parla senza coerenza:
Prometto che dal prossimo capitolo mollo Arlong Park e parliamo di altre saghe XD E' solo che ho adorato davvero anche quest'altra piccola scena. Non vediamo mai Nami ringraziare Rufy faccia a faccia, ma questa è effettivamente la cosa più vicina ad un ringraziamento che abbiamo. E' un piccolo momento, ma il sorriso che ha Nami quando gli restituisce il cappello, da dietro, è tipo la cosa più bella ever. Spesso ho sentito tanti motivi per cui Rufy non sarebbe l'uomo ideale per Nami, ma quel sorriso... Il fatto che Rufy la faccia sempre sorridere per me è la ragione per cui invece, assolutamente, lo è.
Ce ne sono tanti di sorrisi che Nami rivolge a Rufy nel corso del manga, ma ho scelto questo perché, be', Arlong Park ma anche perché adoro la sceba in sé, la naturalezza con cui Nami rimette il cappello sulla testa di Rufy in un silenzioso "grazie, non mi serve più, adesso sto bene". Niente, lo trovo adorabile.
Grazie ancora per tutti i commenti che mi avete lasciato, è bello vedere tutto l'amore che ancora c'è per questa coppia e che in qualche modo riesco a rendere bene. Grazie davvero!

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Capitolo 4
*** Capitolo 132 ***


 
Capitolo 132

 
Era in cabina, seduto sulla sedia accanto al letto di Nami, quando Zoro era venuto ad annunciargli che avevano finalmente individuato un'isola all'orizzonte.
“Hai sentito, Nami? Un'isola! Finalmente troveremo in dottore e potrai guarire!”
Questo era stato il suo primo pensiero e l'aveva gridato con tutta la forza dei suoi polmoni, per essere sicuro che Nami capisse e sentisse. Non era abituato ad avere a che fare con una persona malata, per cui non sapeva esattamente come comportarsi. Certo, la febbre provocava alta temperatura e stanchezza e incapacità di alzarsi da letto, erano tutte cose che conosceva, ma ciò che lo spaventava era il pensiero di non poter far nulla per lei.
Prendere a calci qualcuno, be', quella era la sua specialità. Poteva proteggerla dagli avversari, come proteggeva tutta la ciurma. Combattere la febbre era tutto un altro paio di maniche. Anche trovare un dottore non appariva così facile, perché erano nel bel mezzo della Rotta Maggiore, con Alabasta troppo lontana e nessuna idea di quando sarebbe apparsa un'isola all'orizzonte. E soprattutto erano senza navigatore!
In effetti, quella era la cosa che spaventava maggiormente Rufy: non solo non era abituato ad una persona malata, non era abituato ad una Nami malata, lei che era sempre piena d'energia e pronta a comandare a destra e a manca. Non lo trovava semplicemente naturale e avrebbe fatto di tutto per farla guarire.
Il fatto che fossero arrivati finalmente ad un'isola lo rassicurava. Avrebbero trovato un dottore, ne era certo. Lui avrebbe trovato un dottore per lei. Il sentire di poter essere in grado di fare almeno qualcosa, per quanto piccola, lo rassicurava. Era ancora in grado di proteggerla.
Il sollievo che la notizia di Zoro gli aveva portato aveva portato alla luce un altro aspetto della sua personalità, che la preoccupazione per Nami aveva nascosto: il senso dell'avventura. L'isola in cui sarebbero approdati avrebbe rappresentato sì la ricerca di un dottore, ma era comunque una nuova isola da poter esplorare.
Sentiva l'eccitazione che gli attraversava ogni singolo muscolo, nervo e vena. Le gambe iniziarono a muoversi sul posto sempre più veloci, mentre la bocca gli si apriva in un sorriso impaziente e gli occhi gli brillavano. Era stato chiuso in quella stanza per ore, quindi non sapeva nemmeno come fosse fatta. Era impaziente di vederla e di visitarla e di vivere un'altra avventura.
Però il suo sguardo non si spostava minimamente dal letto in cui Nami era sdraiata, dalle pesanti coperte che la ricoprivano fin quasi a nasconderle completamente il viso sudato e arrossato per l'alta temperatura data dalla febbre. Non importava quanto desiderasse uscire da quella stanza per sedersi sulla polena in attesa dell'approdo, in quel momento Nami aveva bisogno di lui.
Per quanto poco potesse fare la sua presenza, non l'avrebbe lasciata da sola.

 
***
 
Akemichan parla senza coerenza:
Spostiamoci da Arlong Park e andiamo a Drum, in un'altra delle mie scene preferite. Ho sentito dire che le persone criticano questa scena e non la trovano affatto Runami, perché Rufy è più interessato all'isola che a Nami e arriva a lasciarla sola per questo motivo. Inutile dire che non solo non sono minimamente d'accordo con questa affermazione, ma ritengo anche che non sia per nulla una rappresentazione veritiera di ciò che accade in questa scena.
Vero, Rufy lascia la stanza per andare a vedere l'isola, alla fine, ed è felicissimo della neve e di tutto al punto da commuoversi, ma il suo primo pensiero, la prima cosa che dice e pensa quando Zoro gli dice che sono arrivati, non è per l'avventura o altro, è per Nami. Lei è il suo primo pensiero, tant'è che - come ho cercato di mettere giù in questa flash - benché abbia una voglia matta di andare a vedere l'isola, non si schioda dal capezzale di Nami finché non è Zoro, in un certo senso, ad autorizzarlo (di fatto, al momento Rufy non può fare nulla per Nami, quindi può benissimo permettersi di prendersi un paio di momenti per andare a vedere l'isola, e sono davvero pochi minuti, prima che Rufy torni in modalità 'dobbiamo trovare un dottore per Nami'). E' il suo primo pensiero, il suo voler resistere alla tentazione dell'isola perché stare con Nami era più importante che rende questa scena così bella.
Io spero di averla resa al meglio, perché davvero la adoro. Grazie a tutti quelli che hanno letto!

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Capitolo 5
*** Capitolo 216 ***


Capitolo 216
 
 
Rufy non poteva dire di essere troppo sorpreso dalla decisione di Bibi. Certo, fino all'ultimo aveva sperato di essersi sbagliato e che, tutto sommato, lei potesse concedersi di lasciare il suo paese per unirsi a loro. In fondo l'avevano salvato, no? Non avevano più bisogno che rimanesse ad occuparsi della situazione.
Però il discorso di Bibi era stato piuttosto chiaro e, di nuovo, Rufy non poté far altro che annuire e comprenderla. Se era ciò che desiderava davvero, lui l'avrebbe appoggiata. Libertà significava anche quello. E, certo, non avrebbe mai smesso di considerarla una sua compagna, anche se avrebbero percorso due strade differenti e forse si sarebbero rivisti dopo anni, se non mai più.
Ciò che per lui era estremamente doloroso era doversene andare senza una parola.
«La marina sta ascoltando. Se le rispondessimo, la metteremo nei guai» gli aveva detto Nami e Rufy sapeva che aveva ragione. Anzi, la ringraziava per avergli tappato la bocca prima che avesse potuto dire qualcosa di troppo e danneggiare Bibi.
Non sapeva esattamente dire di chi fosse stata l'idea di salutarla alzando il braccio e mostrando il simbolo a “x” che si erano disegnati sul braccio per impedire che Mr Two li imbrogliasse con il suo potere. Era stata una decisione di tutti, tutti erano d'accordo che bisognava trovare un modo per rispondere a Bibi senza usare la voce. Quella era stata la decisione migliore.
Non avevano bisogno di gridare, né la marina avrebbe potuto capire il significato di quel gesto. Era una cosa riservata unicamente a loro della ciurma, quindi anche a Bibi. In un certo senso, se la “x” era servita in precedenza a farli riconoscere come compagni, non era affatto strano che la utilizzassero per la promessa silenziosa che sarebbe sempre stata una loro compagna.
Fu solo quando abbassò il braccio e fece un passo avanti, continuando a voltare la schiena a Bibi e alle coste di Alabasta che si sarebbero definitivamente lasciati indietro, che la realtà lo colpì in pieno. Per quanto potesse capirla, per quanto potesse accettare la sua decisione, Bibi gli sarebbe mancata. Moltissimo.
E poi sentì qualcosa sulla sua schiena e si irrigidì. Ma era Nami che, senza dire una parola, aveva perfettamente capito come doveva sentirsi. Bibi sarebbe mancata anche a lei. Così gli aveva posto la mano sulla schiena, con una carezza silenziosa e appena accennata. In quel gesto all'apparenza semplice c'era tutto un mondo, un'intera forma di comunicazione fra di loro, fatta di silenzi, affetto e comprensione.
Rufy aveva fatto tanto per lei, quindi Nami gli sarebbe stata accanto ogni volta che fosse stato possibile, ogni volta che avrebbe avuto bisogno del suo appoggio. E Rufy lo capì perfettamente da quella carezza, da quel semplice gesto.
Nami era ancora al suo fianco, e ci sarebbe rimasta per sempre.

***

Akemichan parla senza coerenza:
Di questo momento non me n'ero accorta, mai, finché non è stata Sonia a farmelo notare nella sua raccolta di momenti Runami e non ho potuto fare a meno di innamorarmente. Non è un momento così ecclatante - anzi, così come nella mia storia, anche nel canon l'attenzione è tutta focalizzata sull'addio a Bibi - eppure proprio per questo motivo, a mio parere, ancora più bello. Rufy e Nami sono arrivati ad un punto del loro rapporto per cui non hanno più bisogno di sorprenderci con scene piene di pathos (e non che non ce ne siano, in futuro, eh), ma quello che contraddistingue il loro rapporto è proprio questa complicità, questa vicinanza, questo affetto che Nami esprime con un gesto semplicissimo come quello di porre la mano sulla sua schiena per consolarlo. E' un tipo di relazione come quelle che piacciono a me, di due persone che si comprendono ormai senza parlare.
Spero davvero, in questo caso, di avervi fatto scoprire un momento nuovo e, come al solito, grazie a tutti quelli che l'hanno letta (:

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Capitolo 6
*** Bonus ***


Bonus

 
Nonostante si fosse fermamente opposta all'idea di fare una festa con tanto di falò perfettamente visibile da lontano e, quindi, dai loro nemici, Nami non era riuscita a trattenersi e ora si stava divertendo quanto e più degli altri. Ballava attorno al falò senza alcun pudore, con il suo bicchiere pieno di alcol, ignorando che i suoi movimenti rovesciavano il liquido ovunque. Non riusciva nemmeno a trovare strano il fatto che un branco di lupi si fosse messo a ballare assieme a loro invece di cercare di sbranarli.
“Dai, Robin, unisciti a noi!” Ebbene sì, aveva anche provato a coinvolgere Robin in tutta quella pazzia, nonostante lei fosse stata al momento l'unica voce della ragione, limitandosi a restare seduta sul suo tronco a guardarli. In realtà, pareva davvero divertita dall'intera faccenda, semplicemente preferiva evitare di farne parte.
Poi Rufy portò la follia di quel party a livelli estremi, quando decise che ne aveva abbastanza di ballare senza alcuna musica. Quindi spalancò la sua bocca sporca di cibo e bagnata di alcol e iniziò ad improvvisare una canzone che riguardava isole, climi e posizioni, ovviamente senza alcun senso compiuto, una rima o una parvenza di musicalità.
Non potevano nemmeno dire che era ubriaco, perché Rufy non era mai sembrato un gran bravo cantante anche quand'era sobrio. Era semplicemente completamente fuori di testa in qualunque cosa facesse. Era uno dei motivi per cui li faceva impazzire, anche se non potevano far altro che adorarlo. Al termine della canzone, quindi, applaudirono più o meno seriamente, con Rufy che chinava la schiena a ringraziarli.
“Ehi, Rufy” propose Usop, che aveva serie difficoltà a trattenersi. “Perché non dedichi una canzone a Nami?”
“Non è necessario!” protestò immediatamente lei.
“Perché no?” disse invece Robin, con un sorriso interessato sul viso.
“Non ti ci mettere anche tu!”
Rufy passò lo sguardo su di loro e decise che il suo pubblico era maggiormente a favore della canzone, quindi piegò leggermente la testa di lato per pensare a quello da dire. Non conosceva delle serenate, né una canzone che potesse andare bene per Nami, quindi non gli restava che improvvisare.
“Naaaa-mi... Tu aaaa-mi il maaaa-re” iniziò, con la sua voce acuta. “Naaaa-mi... Tu naaaa-vighi il maaa-re... Naaa-mi... Ti arrabbi spesso...” Aveva ancora meno senso della canzone precedente, ma almeno Rufy stava effettivamente pensando a lei mentre cantava. “Naaa-mi... Aaaa-mi i maaa-daaa-riniiii...”
Usop era piegato a metà dalle risate, mentre Chopper applaudiva tenendo il ritmo della serenata. Robin si limitava a guardare la scena con il suo sorriso soddisfatto. Zoro e Sanji erano troppo impegnati a litigare fra di loro per notare ciò che stava avvenendo di fronte a loro: se ne sarebbero pentiti successivamente.
“Naaa-mi... Sei la migliore...” continuò Rufy. “E mi piaaa-ci un saaa-cco...”
Se prima Nami non sapeva esattamente come reagire a quella canzone, se imbarazzarsi, ridere o essere seccata, quell'ultima strofa la fece decidere immediatamente, perché il suo corpo reagì da solo, finendo a colpirlo con un pugno in pieno volto, che praticamente gli infossò il volto sotto il suo colpo.
“Basta gridare, cretino! Ci troveranno!” Ma teneva lo sguardo basso, per nascondere il grosso sorriso che le si era aperto sul volto.

***

Akemichan parla senza coerenza:
Sì, scusatemi, vi ho fregato XD In realtà questo momento non è mai successo XD Il fatto è che con il prompt 'serenata' della tabella non c'era possibilità di avere una vera scena, quindi ho dovuto ripiegare su una specie di missing moment (avevo un po' in mente questa fanart - di cui non so l'autore, purtroppo - anche se è più focalizzata su Robin). Infatti, questa flash prende comunque ispirazione da qualcosa che è davvero successo a Skypea, con Nami che prima non era per niente felice di fare festa e poi ha finito per essere una di quelle che si è divertita di più. Perché è così che succede sempre tra Rufy e Nami: lei non è mai convinta, ma alla fine si fa trascinare da lui - e ha ragione. E poi ho voluto sottolinare un'altra cosa fondamentale del loro rapporto: lui la fa ridere. E sappiamo bene quanto Nami ne abbia bisogno.
Siamo infine giunti alla fine di questa raccolta e devo dire che mi dispiace. Sono stata felice di scrivere queste flash, per quanto semplici siano, e che sia stata così apprezzata l'idea di dedicare spazio a piccoli momenti tra questi due. Anzi, mi dispiace non aver potuto dar spazio ad altri piccoli momenti che costellano i manga e formano la loro relazione, perché sono davvero tanti  ciascuno di loro meriterebbe una storia a sé. Anzi, se avete voglia di fare una ripassata, vi consiglio di dare uno sguardo a questo topic che è servito da ispirazione a me: non ve ne pentirete!
Non mi aspettavo che questa raccolta avrebbe avuto così tanto successo, davvero, mi avete commosso. Ringrazio tutti quelli che l'hanno letta e quelli che hanno trovato un momento per lasciarmi un commento. Ringraziamenti particolari vanno a Ice_Pd, Kuruccha, Solydea che mi hanno lasciato un commento ad ogni capitolo: siete carinissimi <3
La settimana prossima c'è la Settimana Rufy/Nami su tumblr, quindi conto di pubblicare qualche altra flash nei vari giorni, vi invaderò XD Per il resto, mi trovate su twitter, su facebook, su tumblr e se avete voglia di recente ho anche aperto un account ask. A presto e grazie ancora di tutto, spero che questa ultima flash, per quanto poco canon, vi sia piaciuta comunque!

 

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