Beauty and the beast

di EchelonDeathbat
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: The curse ***
Capitolo 2: *** The most beautiful girl in town ***
Capitolo 3: *** The beast ***
Capitolo 4: *** I'm not afraid of you! ***
Capitolo 5: *** True that he's no Prince Charming but there's something in him that I simply didn't see ***
Capitolo 6: *** But then she's never looked at me that way before ***
Capitolo 7: *** You're the real monster ***



Capitolo 1
*** Prologo: The curse ***


“We're together now. Everything's gonna be fine. You'll see” Belle in Beauty and the Beast

 

Prologo: The curse

 

C'era una volta un giovane principe che aveva tutto ciò che potesse volere. Viveva solo con i suoi servitori nel suo enorme castello.

Con il passare degli anni, il principe divenne sempre più avaro ed egoista, non si accontentava di tutto quello che aveva, trattava tutti con superiorità e si vantava per la sua bellezza.

Così la sera della vigilia di Natale, una vecchia signora bussò alla porta del suo castello, chiedendogli se potesse ospitarla per quella notte dato che c'era molto freddo e lei non aveva un rifugio.

Il principe le rise in faccia dicendo: -Non ho certo tempo di dare aiuto agli altri, io! Torna da dove sei venuta, brutta megera! La tua faccia mi disgusta!-

Richiuse il portone e tornò a sedersi sulla sua poltrona accanto al camino.

Dopo pochi minuti il portone si spalancò ed entrò nel salone la vecchia che in un attimo si trasformò in un angelo bianco.

Il principe fu ammaliato dalla sua bellezza.

-Per essere stato egoista e per non aver voluto aiutare il prossimo, io maledico te ed il tuo castello! Voi tutti non sarete più umani, e tu, mio bel principe, diventerai un'orrenda bestia! L'incantesimo verrà spezzato solo grazie al vero Amore e dovrà accadere prima che cada l'ultimo petalo di questa rosa, altrimenti tu resterai una bestia per sempre!- urlando queste parole, l'angelo trasformò il principe in una creatura orribile, con enormi zanne. Il castello da bel limpido divenne nero e spaventoso. I servitori vennero trasformati in oggetti: chi in una tazzina, chi in un candelabro, chi in un orologio, chi in una scopa.

Così l'angelo se ne andò, lasciando che il principe ruggisse per la sua disgrazia.

Furono anni duri per gli abitanti di quel triste ed orribile castello. Il principe non ebbe più rapporti con il mondo esterno, ed i suoi servitori si fecero più cupi e si chiusero in loro stessi. Solo alcuni avevano ancora la speranza, sostenevano che un giorno una giovane fanciulla li avrebbe liberati dalla maledizione. Il principe diceva che erano solo dei poveri illusi, sapeva che nessuna fanciulla l'avrebbe mai amato. “Chi mai sarebbe in grado di amare una bestia?” continuava a pensare.

 

NdA: So già che questa "storia" non la leggerà nessuno xD comunque spero che a chi la leggerà questo prologo non sia dispiaciuto, lo so, per adesso non è niente di nuovo, ma ci saranno delle sorprese (spero >.<) Bene, vi saluto, alla prossima!!

The ring guardian

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Capitolo 2
*** The most beautiful girl in town ***


Capitolo 1: The most beautiful girl in town

 

Belle si svegliò presto come tutti i giorni, doveva preparare la colazione per lei, i suoi fratelli più piccoli e per suo padre.

Viveva in un piccolo villaggio popolato da gente provinciale e con la mente molto chiusa. A volte pensava che non sarebbe mai appartenuta veramente a quel luogo, perché a differenza di tutti gli altri, a Belle piaceva molto viaggiare con la fantasia. Leggeva molti libri che parlavano di avventure memorabili, di eroi ed eroine che non si fermavano di fronte a niente. Anche lei avrebbe voluto essere come loro e vivere una grande avventura.

I suoi fratelli più piccoli si chiamavano Killian, Archie e Ingrid.

I due maschietti erano davvero delle piccole pesti. Soprattutto Killian, il maggiore, lui era davvero un diavoletto.

Ingrid invece era una graziosa bambina dai lunghi capelli biondi, era molto legata Belle, da grande voleva diventare bella come lei.

Il padre dei quattro fratelli si chiamava Leroy, ed era un burbero vecchietto che dopo la morte dell'amata moglie s'intristì parecchio. Per fortuna c'erano i suoi quattro figli che gli tenevano compagnia. Era molto orgoglioso di tutti loro, soprattutto di Belle, che dopo la morte della madre, divenne lei la donna di casa e sbrigava tutte le faccende.

Dopo aver preparato la colazione per tutti, Belle uscì di casa per andare a fare la spesa e per restituire al bibliotecario l'ultimo libro che aveva letto: “Il Giro del Mondo in Ottanta Giorni”.

La gente del paesino la osservava sempre mentre passava, perché Belle aveva sempre la testa tra le nuvole ed era sempre solare e sorridente, a differenza di tutti loro che erano sempre indaffarati e che quindi non avevano certo tempo per ridere e sorridere.

Appena arrivata dal bibliotecario, lo salutò cordialmente: -Buongiorno signor Henry! Le consegno il libro che ho preso!-

-Ma Belle, “Il Giro del Mondo in Ottanta Giorni” l'hai preso solo ieri, l'hai già finito di leggere?- domandò l'anziano signore stupito.

-Ovviamente! Non ce l'ho fatta a non leggerlo tutto d'un fiato! È un'avventura troppo entusiasmante!- rispose la ragazza, mentre cercava un altro libro da leggere.

-Vuoi leggere un altro libro, Belle?-

-Sì, signor Henry, ma non so quale scegliere, sembrano tutti così belli dai titoli...ah! Ho trovato! Prendo questo!- esclamò contenta mentre prese in mano un libro per mostrarlo al signor Henry.

Il bibliotecario ne lesse il titolo per poi dire: -Ma Belle, hai già letto tantissime volte “Il Mago di Oz”!-

-Lo so, ma è il mio preferito!-

-Allora facciamo così: visto che ti piace tanto, te lo regalo!- esclamò il signor Henry.

-Oh no signore, non potrei mai accettare...-

-Sciocchezze, Belle, certo che puoi accettare! Te lo regalo con piacere!- le sorrise il bibliotecario.

-Oh grazie infinite signore!- rispose Belle con un piccolo abbraccio.

Dopo di che uscì dalla piccola biblioteca per andare a fare la spesa.

Il fabbro, il fornaio e tutti gli altri la osservarono sconcertati. Infatti Belle stava passeggiando allegramente leggendo senza sosta il libro, non accorgendosi minimamente di quello che le accadeva intorno.

Ad un certo punto si sentì uno sparo e una povera anatra cadde morta sul terreno. Un uomo bassotto e grassoccio corse a prenderla per metterla dentro ad una sacca insieme alle altre povere bestioline.

-Sei il più grande cacciatore del mondo, Jared!- esclamò correndo verso un uomo che impugnava un fucile.

-Lo so, Sidney! Non c'è bisogno che tu me lo dica sempre!- si vantò quest'ultimo mentre si passava la mano tra i suoi lunghi capelli.

Jared era l'uomo del villaggio più amato, da tutti veniva considerato un eroe. Tutte le ragazze sognavano di sposarsi un giorno con lui. Ma lui voleva come sua compagna di vita l'unica ragazza del paesino che non lo degnava neanche di uno sguardo: Belle.

Appena la vide passare, afferrò il povero Sidney, il suo leccapiedi, per il colletto ed esclamò: -Eccola! La più bella ragazza del paese! Lei un giorno sarà mia moglie, Sidney!-

Proprio in quel momento, Belle gli passò accanto, ma non si accorse della sua presenza dato che stava continuando a leggere il suo amato libro.

-Puoi ben dirlo, Jared! Ma sembra che adesso non sia molto interessata a te-.

-Ah chiudi il becco, idiota! Certo che è interessata a me! Come non potrebbe?! Tutte le donne sono attratte da me! Solo che lei preferisce non darlo a vedere perché è timida!- esclamò scocciato.

Belle stava pagando il contadino dal quale aveva preso un bel po' di verdura, quando Jared le si presentò davanti in tutto il suo splendore.

-Buongiorno Belle! Come andiamo? E' una magnifica giornata oggi! Ti andrebbe di fare un giro con me?-

Belle non amava particolarmente la compagnia di Jared, perché era un uomo molto egoista ed anche un po' ignorante. E si vantava anche un po' troppo secondo lei.

-Ehm...mi dispiace, Jared, ma devo tornare a casa. Devo far da mangiare a mio padre ed ai miei fratelli! Sarà per un'altra volta!- esclamò mentre si allontanava con gran fretta per tornare a casa.

Intanto tutte le ragazzine del villaggio si attaccarono come delle cozze a Jared continuando a squittire: -Ma non pensare a lei, Jared! Quella Belle non ti merita neanche un po'!-

-Belle, un giorno sarai mia. Costi quel che costi!- grugnì.

NdA: Non ho avuto molto tempo per rileggere il capitolo perché sono stata molto impegnata dato che domani ho un esame T.T quindi se ci sono degli errori perdonatemi >.< i nomi Killian, Archie, Ingrid, Leroy e Henry li ho presi da una delle mie serie tv preferite: Once Upon a Time. Jared invece è il nome del cantante dei 30 Seconds to Mars, ed è anche un attore molto bravo, vi consiglio i suoi film *w* ringrazio chi mi ha fatto sapere cosa ne pensava del prologo di questa ff con un messaggio privato <3 alla prossima!! Attendo qualche recensione ^^

The ring guardian

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Capitolo 3
*** The beast ***


Capitolo 2: The beast

 

Dopo alcuni giorni, la piccola Ingrid entrò nel bosco vicino a casa sua, voleva raccogliere delle more. Belle era fuori per andare a fare la spesa, mentre Killian ed Archie erano intenti a fare la lotta come a loro solito. Invece loro padre stava leggendo concentrato il giornale.

Così la piccola decise che avrebbe fatto un giretto da sola.

Conosceva bene i posti dove andare a prendere le more, erano il suo frutto preferito.

Ma senza rendersene conto, si ritrovò all'improvviso in una parte del bosco a lei sconosciuta. Si era allontanata troppo.

Cominciò a piangere a dirotto gridando: -Belle! Papà! Aiuto!- ma nessuno le rispose.

 

Intanto, Belle era dal fornaio per comprare un po' di pane. Mentre era intenta a dare i soldi all'anziano signore, Jared le si avvicinò in modo strafottente e le disse: -Belle! Ti andrebbe di fare una passeggiata con me? Ti dovrei chiedere una cosa importante!-

Belle non aveva chiaramente molta voglia e molto tempo per passeggiare con Jared, ma le dispiaceva essere scortese con le persone, quindi quella volta gli disse di sì.

Iniziarono a passeggiare per le vie del piccolo paese, mentre tutte le ragazzine si fermavano a fissarli. Guardavano con aria di sfida la povera Belle che non poteva fare a meno che abbassare lo sguardo un po' imbarazzata per la situazione.

-Belle, ti dovrei dire una cosa e credo che ne sarai assolutamente entusiasta!- iniziò a dire Jared.

La ragazza annuì senza prestare troppa attenzione alle parole dell'uomo.

-Ti sarai resa conto che io per te provo non una semplice simpatia. Ecco, io ti amo, Belle. E voglio che tu diventi mia moglie!- esclamò tutto d'un fiato.

Nel sentire queste parole, Belle s'irrigidì all'istante. Non sapeva cosa dire. Non pensava di piacere a Jared a tal punto da chiederle di sposarlo.

-Non so cosa dire, Jared!-

-Dì di sì! Immagina la scena: tu che lavori in casa e ti occupi dei bambini, tutti maschi ovviamente, ed io alla sera che torno a casa dopo la caccia e tu che mi massaggi i piedi-.

La ragazza inorridì al solo pensarci. No, non poteva certo sposare un uomo come Jared. Era sicuramente il più bell'uomo che avesse mai visto, ma era anche il più rozzo.

Cercò d'allontanarsi da lui per andare a casa, così gli disse: -Mi spiace, Jared. Ma davvero, io non ti merito!- e corse via.

-Come osi rifiutare la mia offerta, ragazzina! Sai chi sono io?!- le gridò contro tutto arrabbiato.

“Certo che lo so! Appunto per questo non ho intenzione di sposarti!” pensò Belle mentre correva a casa.

Appena tornò alla sua piccola fattoria, Killian e Archie le corsero incontro preoccupati.

-Belle! Belle! Finalmente sei qui!- gridarono disperati.

-Hey! Ma che succede qui? Perché siete così agitati?- domandò la ragazza non capendoci proprio niente.

-E' successa una cosa terribile! Ingrid non è tornata a casa, temiamo che si sia persa nel bosco! Papà è andato a cercarla, ma è da ore che non tornano!- esclamò Killian.

 

Intanto che i due fratellini spiegavano a Belle la situazione, Leroy si trovava nella foresta nella disperata ricerca della figliola.

-Ingrid! Ingrid! Dove sei?!- continuava ad urlare.

Ad un certo punto vide un enorme castello sinistro in fondo al sentiero. Decise d'entrarci, così da chiedere agli abitanti se per caso avessero visto passare di lì una bambina dai capelli lunghi e quasi bianchi che aveva una particolare dote nel perdersi in un bosco facendo spaventare tutti.

Entrò senza esitare nel castello aprendo il grande portone con sopra dei diavoli che incutevano tanto timore.

Appena fu dentro al castello, Leroy vide subito con grande sorpresa la sua Ingrid, che stava giocando con un orologio a pendolo e un porta candele...che, un momento...sì, stavano proprio parlando!

-Oh mio dio! Ingrid! Allontanati subito da loro!- esclamò il padre prendendo in braccio la piccola.

-Papà! Non sono cattivi! Sono simpatici! E fai piano, mi hanno detto che il loro padrone non vuole umani nel suo castello! Se ci scopre finiamo nel pasticci!- bisbigliò piano.

-Ma cosa vai farneticando? Coraggio, Ingrid torniamo a casa! Questo posto è stregato! Ti aspetta una bella punizione!-

-Chi osa entrare nel mio castello?!- una voce profonda e dura tuonò queste parole.

Leroy e Ingrid sussultarono.

Con un po' di coraggio, il padre rispose: -Mia figlia si è persa e si è rifugiata qui. Chiedo perdono per il disturbo, adesso andiamo via immediatamente!-

-Non se ne parla proprio, miei sciagurati! Voi d'ora in poi starete qui...per sempre!- tuonò la voce terribile.

Dopo di che dall'ombra uscì un essere mostruoso, una bestia. Ingrid urlò spaventata.

-Papà! Ho paura!- continuava a strillare cercando rifugio tra le braccia del genitore.

-Vi assicuro, “s-signore”, che non volevamo fare nulla di male. Ha la mia parola!-

-La parola di un uomo? Non ha valore per me!- dicendo così, la bestia s'avvicinò con passo felpato ai due.

-Tomo! Porta i due “ospiti” nelle loro “camere”-. Disse facendo un ghigno e mostrando le zanne affilate.

Ingrid si mise a piangere disperatamente.

Tomo, l'orologio a pendolo, li accompagnò con lo sguardo triste nelle celle.

-Mi dispiace, Ingrid. Tu e tuo padre non meritate questo. Non so proprio come fare per aiutarvi-.

-Tiraci fuori di qui!- tuonò Leroy sia arrabbiato che spaventato.

-Non posso! Non posso disobbedire al mio padrone!- esclamò Tomo esasperato. E così se ne andò lasciandoli soli.

 

NdA: Chiedo perdono per non aver aggiornato ieri, sono andata sul lago di Garda nel weekend e credevo di fare in tempo >.< spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo, in caso contrario, lanciatemi pure addosso dei pomodori XD volevo dirvi che Tomo è il nome di un altro membro dei 30 Seconds to Mars ed io lo amo tantissimo :3 ringrazio di cuore chi ha recensito il capitolo scorso <3 alla prossima ^^

The ring guardian

 

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Capitolo 4
*** I'm not afraid of you! ***


Capitolo 3: I'm not afraid of you!

 

Belle non ci pensò due volte a prendere il suo cavallo grigio per andare a cercare suo padre e la sua sorellina nel bosco vicino alla loro fattoria.

-Mi raccomando, non mettetevi nei pasticci anche voi mentre sono via!- esclamò Belle prima di partire.

-Certo, Belle. Non preoccuparti!- esclamò Killian.

La ragazza si fidò di lui. Killian era sempre stato il più ribelle dei suoi fratelli, ma ora sapeva che nell'assenza di suo padre e di sua sorella maggiore, la fattoria era nelle sue mani. I tempi dei giochi erano finiti, e lui lo sapeva bene.

Così Belle s'addentrò nel bosco. Cercò senza sosta per diverse ore suo padre ed Ingrid, ma senza nessun successo.

Ad un certo punto, si ritrovò di fronte ad un enorme castello dall'aria spettrale.

“Che si siano rifugiati qui dentro?” pensò tra sé e sé.

Così decide d'entrare nel castello per domandare ai proprietari se per caso avessero ospitato o soltanto se avessero visto passare un uomo adulto e cicciotto con una bambina piccola dai capelli lunghi e biondi.

Lasciò il suo cavallo all'entrata e non esitò a bussare all'enorme portone. Quando capì che nessuno le avrebbe aperto, decise d'entrare comunque.

-E' permesso?- domandò timidamente. Quel posto le faceva una paura matta. Era tutto buio e non si vedeva niente.

Ad un certo punto, una voce profonda e tetra parlò nell'oscurità e fece sussultare la povera Belle. -Si direbbe che voi umani avete davvero voglia di morire in questi giorni-.

-C-chi s-sei?- domandò la ragazza impaurita più che mai.

-Le domande le faccio io, sciocca ragazzina! Dimmi, perché sei venuta qui?- tuonò la terribile voce.

-I-io n-non volevo d-disturbare. Sto solo cercando mio padre e mia sorella. Si sono persi nel bosco, e pensavo che m-magari si fossero rifugiati qui-. Rispose all'oscurità.

-Hai pensato bene, ragazza. Un uomo e una bambina si sono trovati qui un po' di ore fa. Li ho imprigionati nelle mie segrete, dove resteranno fino alla fine dei loro giorni!- disse la voce.

-Oh no, ti prego lasciali andare! Ti supplico! Mio padre deve badare anche agli altri miei fratelli e alla sua fattoria, mentre mia sorella è molto piccola e non merita questo destino!- lo implorò Belle con le lacrime agli occhi.

-Mi dispiace, ma chiunque s'azzardi ad entrare in questo castello e chiunque mi veda, è costretto a restare qui per sempre!-

Belle ci pensò un'attimo per poi sussurrare: -Prendi me al loro posto-.

-Come?-

-Lasciali andare, ed io resterò qui in questo castello per sempre. Te lo giuro, non scapperò-. Esclamò lei.

Per molti minuti tutto quello che Belle riuscì a sentire fu il suono del silenzio. Poi la voce nell'oscurità disse: -D'accordo. Loro vanno, tu resti. Sarai di mia proprietà per sempre. Abbiamo un accordo?-

-Sì. Ora, per favore, libera mio padre e mia sorella-. Mormorò.

Dopo un po' di tempo, Belle sentì dei passi avvicinarsi e delle voci.

-Belle! Ma che ti è saltato in testa?- domandò suo padre con in mano una torcia mentre comparve di fronte a lei.

-Non potevo permettere che v'intrappolassero qui!- esclamò esasperata.

-Oh figlia mia, non sai quale destino ti attende. Questo castello non è popolato da persone, qui vi abitano oggetti, e sono tutti comandati da un'orrenda bestia!- rispose Leroy.

-Non m'importa papà, tutto andrà bene finché tu e i miei fratelli starete bene!-

-E' tutta colpa mia!- piagnucolò Ingrid che era in braccio al padre.

-No, tesoro, non è colpa tua. È successo e basta-. La rassicurò Belle.

-Ora andatevene. SUBITO!- tuonò la voce.

-Riusciremo a salvarti, Belle! Troveremo un modo-. Le sussurrò suo padre.

Così Leroy e Ingrid se ne andarono con le lacrime agli occhi, mentre Belle scoppiò in un pianto straziante cadendo a terra.

Alzò piano gli occhi ricoperti di lacrime e notò di fronte a lei delle zampe che si avvicinavano. Spaventata, continuò ad alzare lo sguardo, fino ad incontrare gli occhi fieri e terribili della bestia.

Gridò mettendosi subito una mano alla bocca.

-Sì, lo so. Ti faccio paura, vero, ragazzina?-

Belle non seppe rispondere, rimase pietrificata.

-Come ti chiami, ragazza?- domandò bruscamente la bestia.

-B-Belle-. Balbettò.

-Bene, Belle, benvenuta nella mia dimora. Tomo!- chiamò l'orologio.

-Sì, padrone!- Tomo arrivò in un'istante e si mise sull'attenti.

“Allora quello che diceva mio padre è vero, questo castello è davvero abitato da oggetti, oltre che da una bestia!” pensò Belle stupita più che spaventata in quel momento.

-Accompagna la ragazza nelle segrete-. Ordinò la bestia con un tono brusco.

-Subito, padrone!- rispose all'istante Tomo.

Così Belle venne accompagnata dall'orologio a pendolo nelle segrete dove poco prima erano imprigionati suo padre e sua sorella.

-Mi dispiace, il mio padrone è un po' burbero, però non è un uomo cattivo, te lo assicuro-. Cercò di giustificarsi. Belle pensò che quell'orologio non era cattivo, eseguiva solo gli ordini del suo padrone. Era la bestia ad essere crudele e senza cuore.

-Cercherò di farti spostare in una stanza, ne parlerò con il mio padrone. Sono certo che non ti farà stare qui per sempre-. La rassicurò.

-Ti ringrazio-. Gli sorrise.

 

Era in quella cella da non so quante ore. Era infreddolita e affamata. “Chissà come staranno mio padre e i miei fratelli in questo momento”. Continuava a pensare.

Ad un certo punto, udì dei passi felpati che si avvicinavano alla sua cella. Dopo poco tempo davanti ai suoi occhi comparve la bestia.

-Hai intenzione di farmi restare qui fino alla fine dei miei giorni?- gli domandò Belle in modo calmo.

-Davvero non saprei...- mormorò la bestia avvicinandosi di un po', di conseguenza Belle indietreggiò.

-Ti faccio così tanta paura, ragazzina?-

-No, non ho paura di te-. Rispose sicura.

-Bene, perché ti ci dovrai abituare a questo brutto muso-. Dicendo così aprì la cella con una chiave.

-Puoi dormire in una delle stanze degli ospiti, se ti va-.

Belle apprezzò quel piccolo gesto di cortesia.

-Grazie, signore-.

Non ricevette risposta, perché la bestia si girò dall'altra parte per accompagnarla a quella che sarebbe diventata la sua nuova camera.

 

NdA: Eccovi il terzo capitolo, spero vi piaccia :) ringrazio kaja per il suo sostegno e per i suoi consigli, spero di non deluderti ^^ alla prossima!!

The ring guardian

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Capitolo 5
*** True that he's no Prince Charming but there's something in him that I simply didn't see ***


Capitolo 4: True that he's no Prince Charming but there's something in him that I simply did't see

 

Appena dentro la sua camera, Belle si distese con poca grazia sul letto grande e morbido sospirando rumorosamente.

-Mi dispiace che tu ti sia cacciata in questo brutto pasticcio, mia cara?-

-Chi ha parlato?- domandò la ragazza un po' spaventata. Non era ancora abituata al fatto che gli oggetti potessero parlare.

-Sono il tuo armadio, cara. Il mio nome è Rosie-. Rispose cortesemente.

-Oh. Piacere, Rosie. Io sono Belle-.

-Lo so, nel castello non si parla che di te-.

La ragazza abbassò lo sguardo pensierosa. Dopo un po' chiese : -Rosie, ma come mai voi parlate? E perché il vostro padrone è una...bestia?- l'ultima parola la sussurrò soltanto.

-Molto tempo fa, Belle, siamo stati colpiti da una tremenda maledizione. Il nostro principe non si è dimostrato gentile e generoso, così è stato maledetto e tramutato in bestia, e noi, suoi servi, siamo stati trasformati in oggetti-.

-Quindi un tempo, tutti voi eravate delle persone normali?-

-Precisamente-.

-Ma ci deve essere un modo per spezzare la maledizione!- esclamò Belle.

-Bhe...un modo ci sarebbe, ma ormai tutti noi abbiamo perso le speranze-. Rispose Rosie sconsolata.

-Come mai? Qual è il modo?- Belle era troppo curiosa.

-C'è una rosa nelle stanze segrete dove solo il padrone e il suo servo più federe, Tomo, possono andare. Quella rosa non è come tutte le altre, è magica! Se il padrone dimostrerà di poter essere amato da qualcuno prima che l'ultimo petalo cada, allora noi tutti torneremo come un tempo, altrimenti resteremo così per sempre. Ma, aimè, ormai non ci resta molto tempo, d'altra parte, chi mai potrebbe amare una bestia come lui?.

Proprio in quel momento, la bestia picchiò forte contro la porta della stanza di Belle, ruggendo: -Ragazza! Muoviti! Cenerai con me stasera! Sbrigati, prima che mi arrabbi!-

Nel sentire quelle parole, Belle pensò amareggiata: “Già, chi mai potrebbe amare una bestia del genere?”

 

Durante la cena, Belle non fece altro che guardare il suo piatto senza mangiare, mentre di fronte a lei, la bestia mangiava in modo animalesco.

-Cosa fai? Non mangi?- grugnì.

-Non...non ho molta fame, signore-. Rispose senza alzare gli occhi dal piatto dove si trovava una bella coscia di pollo con patate.

-Capisco, allora dai a me il piatto. Io invece ho una fame da lupi!- esclamò prendendo bruscamente il piatto per poi ingoiare la coscia in un sol boccone.

-Posso tornare in camera mia, signore?- domandò alzandosi dall'enorme sedia.

-Mmm...certo. Domani ti dovrai alzare presto perché dovrai fare le pulizie-.

-P-pulizie?- domandò non capendo.

-Perché credi che ti abbia accettata nel mio castello? Hai visto com'è sporco? Dovrai pulire il castello da cima a fondo. Ma non potrai mai per nessuna ragione al mondo entrare nell'area nord, mi sono spiegato?!-

Belle comprese che era nell'area nord dove si trovava la rosa magica.

-Sì, lo prometto-. Mentì.

Così tornò nella sua camera, dove l'accolse Rosie.

Si sdraiò sul letto, ma non riuscì a prendere subito sonno, continuava a pensare alla sua famiglia.

 

Il giorno dopo, Belle si svegliò di buon ora per fare le pulizie. Aveva una voglia matta d’entrare nell’area nord del castello.

Per molto tempo però non poté avventurarsi perché la bestia era sempre nelle vicinanze.

Ma in ogni caso non si annoiò a fare le pulizie, anzi, si divertì in compagnia degli oggetti che la circondavano.

Conobbe il porta candele Lumiere che da umano doveva essere proprio un Don Giovanni, dato che correva dietro a tutte le femmine del castello.

Erano tutti comunque molto simpatici, solo Tomo era quello più teso. Aveva sempre paura che il suo padrone si arrabbiasse per il troppo baccano. Da quando c'era Belle, il silenzio non esisteva più e Tomo aveva paura che il padrone desse di matto.

-Oh andiamo, mio vecchio rompiscatole! Smettila di essere sempre così noioso! È una bella giornata oggi! E c'è Belle che è tanto carina!- esclamò Lumiere.

-Ma il padrone si potrebbe arrabbiare se continuiamo a fare tutto questo pasticcio!- si arrabbiò Tomo.

-E rilassati per una buona volta, Tomo!- gli sussurrò Sofie, una piccola scopa, strusciandosi contro di lui.

-Ah! Lasciatemi stare, voi! Non capite assolutamente niente!- borbottò l'orologio allontanandosi bruscamente dalla scopa.

Belle rideva nel vedere tutto ciò. Erano tutti così buffi!

 

Più tardi la bestia andò in cortile e Belle notò che quello era il momento perfetto per andare nell'area nord del castello.

-Il padrone starà fuori per un bel po', Belle. Vuole rincorrere gli scoiattoli e gli uccellini. È la sua passione, a volte se li mangia anche-. Le disse Sofie.

“Che cosa orribile!” pensò Belle.

Così non ci pensò su due volte e s'avventurò finalmente nell'area nord del castello.

Percorse le enormi scale piene zeppe di polvere con velocità e un po' di timore, per poi arrivare ad un lunghissimo corridoio completamente buio.

In fondo al corridoio c'era una porta.

“E' quella. È la stanza della bestia!” pensò nervosa Belle.

Piano e con cautela, si avvicinò all'enorme porta. Quando le fu di fronte, ci pensò su due volte prima di aprirla. “Sono arrivata fin qui, ormai è tardi per tornare indietro!” pensò più decisa.

Aprì la porta cercando di non fare alcun rumore ed entrò.

La stanza era gigantesca, Belle aveva l'impressione che un tempo doveva essere la stanza più bella dell'intero castello, ma ora era tutta rovinata. A parte la polvere che ricopriva tutto, c'erano moltissimi mobili rotti e lasciati lì, a marcire.

Ad un certo punto, notò un quadro, il solo che c'era nella stanza. Si avvicinò ad esso per osservarlo meglio: rappresentava un giovane bellissimo dagli occhi color nocciola. Purtroppo però il quadro era graffiato e quindi danneggiato.

Belle intuì che quel giovane probabilmente doveva essere la bestia prima di essere stata trasformata.

Dette ancora un'occhiata in giro, poi ad un certo punto si fermò. Finalmente vide la rosa magica. Si trovava dentro ad un'urna di vetro e si capiva che era magica perché si reggeva in aria da sola. Belle notò che ormai pochi petali dovevano ancora cadere.

-E'...E' così strano tutto questo...- mormorò tra sé e sé meravigliata. Si trovata in un castello popolato da oggetti animati governati da un'orrenda bestia ed ora era di fronte ad una rosa magica!

“Sembra di essere dentro ad uno dei tanti libri di avventura che ho letto”. Pensò.

-Che cosa ci fai qui?- tuonò una voce dietro di lei.

Si era soffermata troppo, ed ora la bestia l'aveva scoperta.

- S-scusami...io...io n-non volevo...io...-

-Ti avevo ordinato esplicitamente di non entrare per nessuna ragione al mondo nell'area nord, e tu cosa fai?! Neanche un giorno che sei qui e già mi disobbedisci?! Sciocca ragazzina!- ruggì la bestia.

-I-io...- cercò di parlare Belle, ma le parole continuavano a morirle in bocca per la troppa paura.

-Non voglio sentire spiegazioni! Tornerai immediatamente nei sotterranei e resterai lì a marcire fino alla fine dei tuoi giorni!- urlò.

-NO! Ti prego!- cominciò a piangere lei.

La bestia tentò di prenderla per il braccio con la sua enorme zampa, ma Belle fu più veloce e riuscì a sfuggirgli.

-Hey! Torna qui ragazzina!- le tuonò contro la bestia.

Belle continuò a correre giù per le scale senza fermarsi, la bestia dietro di lei che la seguiva.

Arrivò nelle scuderie e prese il suo cavallo.

-Fermati!- continuava ad urlare la bestia.

Riuscì a seminare la bestia ed allontanarsi finalmente dal castello in groppa al suo destriero.

-Torna indietro!- ruggì ancora.

 

Ci volle davvero poco tempo perché Belle si perdesse nel bosco. L'oscurità era totale ed aveva davvero paura. Ad un certo punto si sentirono dei passi felpati che si avvicinavano sempre di più.

“Spero tanto che sia la bestia”. Pensò la ragazza, in quel momento provava talmente tanto terrore che le avrebbe fatto piacere rivedere un viso conosciuto, persino quello dell'orrenda creatura.

-Chi va là?!- strillò agitata più che mai.

Si sentì un lungo ululato, dopo di che pian piano apparvero tanti lupi che insieme formavano un branco.

Belle deglutì spaventata. Quei lupi avevano l'aria di essere parecchio affamati.

Uno attaccò il cavallo, così la ragazza cadde a terra urlando: -Aiuto!-

Un altro lupo stava per attaccarla, così d'istinto chiuse gli occhi.

Ma quando li riaprì il lupo giaceva a terra, morto. Di fianco a lei c'era la fiera bestia che la guardava, aveva l'espressione preoccupata.

-Attento!- gli gridò Belle indicando dietro le sue spalle.

Così la bestia attaccò ed uccise anche un altro lupo. Gli altri rimanenti del branco se ne andarono di corsa spaventati a morte dalla bestia.

I due tornarono al castello.

 

-Ai! Che male! Stai attenta!- ruggì la bestia. Belle gli stava passando una pezza sulla zampa, un lupo era riuscito a ferirlo.

-Non agitarti! Se fai così è peggio!- s'infuriò lei.

-Se tu non te ne fossi andata, tutto questo non sarebbe successo!-

-Se voi non mi aveste tratta così, io non me ne sarei andata!-

La bestia grugnì rassegnata, quella ragazza era davvero cocciuta.

-Ad ogni modo, grazie per avermi salvata-. Mormorò Belle dopo pochi minuti.

La bestia si voltò per guardarla bene negli occhi castani, dopo di che sussurrò: -Prego-.

Belle notò qualcosa di diverso in lui, non le sembrava più pericoloso e non aveva più paura di lui. Forse perché l'aveva salvata.

-Posso farti una domanda?- domandò con cautela Belle.

-Sì-. Rispose poco sicuro.

-Qual è il tuo nome?-

-Shannon-.

 

NdA: Perdonate il ritardo T.T sono tornata a casa ieri dalla montagna e credevo di fare in tempo ad aggiornare, ma ho avuto dei problemi. Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto un pochino, se volete potete dirmi cosa ne pensate con una recensione :) abbiamo scoperto il nome della bestia: Shannon, che è anche il nome del batterista dei 30 Seconds to Mars, nonché fratello maggiore di Jared ^^  in questa storia poi Belle deve fare le pulizie al castello, una sorta di Cenerentola insomma >.< questo non succede nel film della Disney, ma l'ho ripreso dalla serie tv Once Upon a Time :D vi saluto, alla prossima!!

The ring guardian

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Capitolo 6
*** But then she's never looked at me that way before ***


Capitolo 5: But then she's never looked at me that way before

 

I mesi trascorsero alla svelta e ormai si stava avvicinando il periodo di Natale, e per questo Belle era davvero euforica.

Nell'ultimo periodo, i rapporti con la bestia erano molto migliorati, ora andavano più d'accordo e avevano fatto, se si può dire, amicizia.

Shannon le aveva anche mostrato una parte del castello che Belle non aveva mai visto prima: la biblioteca. Era davvero enorme, molto più grande di quella del bibliotecario Henry.

-Tutti i libri presenti qui sono tuoi. A me non piace leggere, per questo puoi fare di essi tutto quello che vuoi-.

Belle capì che era un suo modo per farle un regalo, così gli sorrise esclamando tutta contenta: -Grazie infinite, signore! Lo apprezzo davvero tanto!-

Così la ragazza passava la maggior parte delle ore a leggere i numerosi libri, e qualche volta si metteva a leggere ad alta voce così che Shannon potesse ascoltarla.

 

-Ma io non capisco, come mai Giulietta si è uccisa alla fine?- domandò lui perplesso mentre Belle chiudeva il libro.

-Perché Romeo era il suo vero amore, senza di lui non poteva vivere. Quello di Giulietta è considerato un grandissimo gesto di coraggio-.

-Sarà, ma non è una cosa che fa per me-. Borbottò lui.

Belle risse silenziosamente.

Intanto, Tomo e gli altri oggetti li spiavano curiosi.

-Secondo me, sarà lei a salvarci! Lei si innamorerà del padrone!- esclamò Lumiere sicuro di sé.

-Bha, secondo me non c'è più speranza, vecchio mio-. Rispose Tomo sconsolato.

-Oh smettila di fare sempre i guastafeste, tu! Dobbiamo avere speranza!- lo rimproverò Patty, la teiera.

-E' da molto che purtroppo non ho molta speranza-. Le rispose l'orologio.

-Ti capisco, ma vedrai che Belle ci salverà tutti!- esclamò Lumiere facendo un gran sorriso.

-Ho una grandissima idea!- gridò ad un certo punto Patty.

-Per tutte le donzelle, non tenermi sulle spine, che idea hai avuto?- domandò curioso più che mai il porta candele.

-Perché non organizziamo una grande festa? Con luci, decorazioni, musica e balli? Il padrone e la ragazza balleranno e staranno insieme per tanto tempo, così lei si innamorerà di lui! Ovviamente dovremo dare delle lezioni di buone maniere al padrone-.

-Mi sembra una buona idea. Più tardi chiederò al padrone cosa ne pensa!- disse Tomo.

 

-Non lo so, Tomo! Forse non è una buona idea-. Gli disse Shannon appena l'orologio gli raccontò dell'idea che aveva avuto la teiera.

-Secondo me, padrone, questa sarebbe una buona idea per far colpo sulla ragazza-.

-Non funzionerà mai!- grugnì.

-Non dite così! Sono sicuro che la ragazza si innamorerà di voi!-

-Ma l'hai vista, Tomo?! Lei è così bella, mentre io sono...questo!- gridò indicando la sua immagine riflessa su uno specchio rotto.

-Padrone, Belle non è come le altre ragazze, sono sicuro che se la tratterete bene, lei si innamorerà di voi! E poi che cos'avete da perdere?-

Shannon ci pensò un po' su. Tomo aveva ragione, cos'aveva da perdere ormai?

-D'accordo, Tomo. Facciamo questa festa-. Disse alla fine.

-Non ve ne pentirete, padrone!- esclamò contento l'orologio.

 

Così più tardi, Shannon andò a bussare la porta della camera di Belle.

-B-Belle, hai un momento?-

La ragazza stava sistemando e pulendo la propria stanza. -Entra pure!- esclamò.

La bestia entrò un po' titubante e prima d'iniziare a parlare, si soffermò ad osservare Belle. Aveva i capelli spettinati, con un ciuffo che continuava a caderle sugli occhi castani. Indossava un vestito semplice e povero, che però le stava divinamente. Intanto che puliva canticchiava allegramente. Era bellissima.

-Ehm...Belle...volevo chiederti una cosa...-

Nel sentire queste parole, la ragazza si voltò per guardarlo. Aveva qualcosa di diverso rispetto al solito, sembrava più timido.

-Dimmi pure-. Disse mostrando un gran sorriso.

-Ecco...mi chiedevo se...mi chiedevo se ti piacerebbe...che io organizzassi una festa in tuo onore-.

-Oh. Certo, mi piacerebbe molto!- ripose. L'aveva presa alla sprovvista, non si aspettava una cosa simile.

-Ma non ho un vestito elegante adatto ad una festa-. Mormorò dopo.

-Per questo non ti devi preoccupare, nel castello ci sono tanti armadi, troverai senz'altro un vestito adatto a te-.

-Allora perfetto! Grazie-. Disse mostrando uno dei suoi magnifici sorrisi.

 

Così tutti gli abitanti del castello erano in agitazione per la festa che si sarebbe tenuta precisamente la vigilia di Natale.

-Che bello il Natale, è il momento più bello dell'anno, non trovi?- domandò Belle a Shannon mentre facevano una passeggiata in cortile.

La notte prima aveva nevicato ed ora tutto era ricoperto da tanta, soffice neve bianca.

-E' da tanto tempo che non festeggio il Natale, non mi piace come festa-. Rispose brusco.

-Oh mi dispiace-.

-Tutti fingono di essere più buoni, ma in realtà non è così. È solo una menzogna, niente di più-.

-Quello che dici è molto triste. Il Natale vuol dire solidarietà e amare il prossimo, è un giorno magico-.

-Su questo non ci piove, in fondo io sono diventato così proprio il giorno di Natale!- grugnì.

Belle non seppe più come rispondere, che cosa avrebbe dovuto dire? Poi ad un certo punto esclamò con un grand sorriso: -Ti farò cambiare idea sul Natale! Ti mostrerò che è il giorno più bello dell'anno! Ci riuscirò a farti fare un sorriso!-

Ora era la bestia che non seppe proprio come rispondere.

 

-Passano sempre più tempo insieme! Se continueranno così, riusciranno a spezzare la maledizione!- esclamò contento Lumiere.

-Oh lo spero tanto!- rispose Patty facendo dei piccoli saltelli.

-Non illudetevi troppo!- disse Tomo.

-Ancora con questo pessimismo?- lo rimproverò il candelabro. -Guarda, vecchio pallone gonfiato, non ti sembrano forse innamorati?- gli bisbigliò mentre gli faceva vedere dalla finestra la bella e la bestia mentre facevano una lotta a palle di neve.

Tomo dovette ricredersi, in effetti, non aveva mai visto così contento il suo padrone.

-Ok, forse avete ragione voi due-. Mormorò dopo averli osservati bene. -Ma allora non c'è assolutamente tempo da perdere! Coraggio, tutti al lavoro! Dobbiamo organizzare una festa!- ordinò poi con convinzione.

Lumiere e Patty si scambiarono uno sguardo d'intesa: missione riuscita.

 

Così nei due giorni successivi tutti erano indaffaratissimi per l'organizzazione della festa, Tomo li faceva lavorare duro, era lui il capo.

Belle era felice perché si cominciava a sentire il Natale nell'aria.

Il giorno prima della festa, Shannon le aveva fatto avere un magnifico vestito color oro che avrebbe dovuto indossare durante la festa.

-E' un regalo fantastico! Com'è stato gentile!- esclamò entusiasta. -Ma adesso anch'io dovrò fargli un regalo-. Mormorò poi pensando.

-Cara, credo che sia tu il più bel regalo per il padrone. Non lo vedevo così felice da anni, questo vestito è il suo modo per dire “grazie”-. Le rispose Sofie.

 

Finalmente arrivò la sera della vigilia e così iniziò la festa.

Il castello era perfetto, tutti i suoi abitanti avevano fatto un ottimo lavoro nel pulirlo da cima a fondo.

-Vedrai padrone, stasera sarà la sera! La ragazza si innamorerà di voi e così insieme spezzerete l'incantesimo!- gridò felice Lumiere.

-Non essere troppo fiducioso-. Gli rispose un po' cupo Shannon.

-Oh coraggio, padrone! Dovete mettercela tutta! Siete già sulla buona strada, vedrete che...-

-Ehm ehm...la signorina attende-. Esclamò Tomo entrando all'improvviso nella stanza.

-Buona fortuna padrone!- gli bisbigliarono piano i due mentre Shannon s'avvicinava a Belle, che era splendida più che mai con indosso quel vestito oro.

Appena furono uno di fronte all'altra, i due fecero un leggero inchino e Belle arrossì leggermente.

Tomo fece partire subito la musica, così Shannon prese delicatamente la mano di Belle per poterla accompagnare sulla pista da ballo.

Le strinse piano la vita con una zampa, ma lei non ebbe paura, anzi, gli sorrise dolcemente.

Iniziarono a ballare continuando a guardarsi negli occhi.

Avevano entrambi gli occhi castani, solo che quelli di Belle esprimevano vivacità e tanta voglia di vivere, mentre quelli di Shannon erano più tristi e cupi.

Nel vedere tutta quella tristezza nel suo sguardo, Belle gli sorrise ed appoggiò la testa sul suo petto.

Lumiere, Tomo e tutti gli altri si scambiarono sguardi complici e contenti, era quasi fatta!

Così tutti iniziarono a ballare. Tomo ballò con Patty, mentre Lumiere (da buon DonGiovanni quale era) ballò con tutte le femmine presenti nel castello.

Dopo un po' di tempo, Belle e Shannon smisero di ballare e uscirono sul grande balcone per prendere una boccata d'aria.

Si sedettero su una panchina uno accanto all'altra. Entrambi erano molto imbarazzati. Lui sapeva che quello era il momento giusto.

-Belle...ehm, volevo chiederti...- mormorò prendendole con gentilezza una mano. Le parole però gli morirono in bocca.

-Sì?- domandò lei curiosa.

-Ecco...se ti trovi bene qui, con me-.

-Sì, Shannon, qui sto bene-. Poi chinò il capo e chiuse gli occhi tristemente.

Lui sorrise alle sue parole, ma vedendo che tutto ad un tratto Belle s'incupì, domandò preoccupato: -Belle, va tutto bene?-

-Sì, è solo che mi manca la mia famiglia e mi chiedo come stiano mio padre e i miei fratelli-.

-Oh-. Aveva quasi dimenticato che Belle aveva una famiglia. Si era sempre comportato in modo egoistico con lei, solo in quel momento se ne rese conto, era il momento di rimediare e di rischiare.

-Belle, se vuoi, puoi tornare dalla tua famiglia per salutarli-.

-Davvero posso?- domandò con lo sguardo che le si illuminava.

-Sì-.

-Non hai paura che io non possa più tornare?-

-Certo che ce l'ho, ma non voglio che tu sia triste e non voglio che tu stia più qui perché sei obbligata, se tornerai qui sarà perché ci vuoi restare tu-.

Nel sentire le sue parole, Belle lo abbracciò forte. Lui, sorpreso, ricambiò piano l'abbraccio.

-Tornerò da te allora, è una promessa!-

Shannon le accarezzò piano una guancia con la zampa.

-Lo spero tanto, Belle-.

 

NdA: Eccovi il quinto capitolo ^^ spero vi piaccia :) spero di ricevere delle recensioni, anche quelle negative vanno bene!! Vi avviso che con il prossimo capitolo questa storia (se si può chiamare così) si concluderà ;) alla prossima!!!

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Capitolo 7
*** You're the real monster ***


Capitolo 6: You're the real monster

 

Così Belle cavalcava veloce il suo destriero per tornare finalmente a casa.

Le ci volle poco per vedere di nuovo casa sua. Appena arrivò scese da cavallo e corse alla porta.

-Aprite! Sono Belle!- gridava mentre bussava forte.

Fu Ingrid ad aprire la porta sorpresa. Aveva gli occhi gonfi per il pianto.

-Ingrid! Tesoro, sono a casa! Andrà tutto bene!- esclamò la sorella maggiore abbracciando la piccola.

-B-Belle...- continuava a balbettare.

-Belle! Sei tornata!- strillarono Killian e Archie saltandole addosso.

-Oh Dio, ti ringrazio!- urlò suo padre abbracciandola stretta.

-Belle, per fortuna stai bene-. La ragazza non riusciva a vedere niente perché suo padre le occupava la visuale, ma avrebbe riconosciuto quella voce suadente ovunque: Jared.

-C-che...che cosa ci fai qui, Jared?- domandò titubante.

-Jared era molto preoccupato per te, come tutti noi! Proprio adesso stavamo architettando un piano per salvarti dall'orrenda bestia-.

-Non è un'orrenda bestia, padre. L'ho conosciuto, è buono in realtà!-

-Signore, è stata troppo in compagnia di quel mostro ed ora non sa più ragionare con la mente lucida. Io propongo di attenerci al nostro piano e di andare ad uccidere quell'abominio una volta per tutte!- esclamò solennemente Jared.

-NO! Non ve lo permetterò! Mi dovete credere, è buono! Non mi ha mai fatto del male, non mi ha mai toccata!- protestò Belle.

-Figlia mia, non posso permettere che quel mostro che voleva portarti via da me per sempre, la passi franca. Mi vendicherò!-

-Padre, no! Ti prego, devi credermi!-

-Io e tuo padre abbiamo già deciso, Belle!- s'intromise Jared.

-Tu non centri niente in tutta questa storia, Jared! Stanne fuori!-

-Belle, come ti ho già detto, Jared si è molto preoccupato per te, ti ama sul serio! Insieme uccideremo la bestia e poi tutto tornerà esattamente come prima!- esclamò Leroy prendendo Belle per il braccio e trascinandola in quella che una volta era la sua camera.

-Padre, ti prego, non farlo! Ti supplico, ascoltami!- continuava ad urlare dimenandosi.

-Ho rischiato di perderti, Belle. Non permetterò a quella bestia di sopravvivere, te l'ho detto!- disse in tono grave.

-Padre, io lo amo!- ammise finalmente.

-Ti ha fatto proprio il lavaggio del cervello, figlia mia-. Mormorò accarezzandole la guancia. Poi andò via chiudendo a chiave la porta della stanza.

Belle scoppiò a piangere come mai prima d'allora. Non era stata così male nemmeno quando era morta la sua adorata madre.

Perdere Shannon avrebbe significato perdere l'amore della sua vita, solo in quel momento se n'era resa conto.

Sentì i due cavalli partire al galoppo e il suo cuore perse dei battiti.

-Belle...- sentì dei bisbigli provenire dall'altra parte della porta.

Smise di piangere e tirò su col naso.

-S-sì?-

-Non piangere, sorellona. Ti aiuteremo ad uscire da qui e salvare colui che ami-. Era Ingrid a parlare.

-Non preoccuparti, Belle! Andrà tutto bene!- la rassicurò Killian.

-Ho trovato la chiave!- questo invece era Archie che saliva velocemente le scale.

-Adesso ti libero, Belle!- e dicendo così aprì la porta senza esitare.

Belle uscì immediatamente gridando: -Grazie piccoli miei! Ora muoviamoci, abbiamo molte persone da salvare! Spero solo non sia troppo tardi!-

E così, i quattro fratelli presero l'ultimo cavallo rimasto, Tremotino (veniva chiamato così perché era un vero fifone) e partirono senza esitazione.

 

Shannon era nella sua enorme stanza che passeggiava nervosamente, quando Lumiere e Tomo entrarono senza bussare.

-Padrone! Abbiamo un problema grosso! Grossissimo!- strillò Tomo più agitato che mai.

-Non mi importa-. Mormorò Shannon osservando la rosa magica: mancava solo un petalo e sarebbero rimasti così per sempre.

-E' finita-. Concluse alla fine.

-Ma padrone, il padre di Belle e un tizio che non abbiamo mai visto stanno cercando di distruggere il portone, vogliono ucciderti!- esclamò preoccupato Lumiere.

-Fateli entrare-. Rispose deciso Shannon.

Così i due obbedirono ed andarono ad aprire al portone, tremando per la paura.

-S-salve! Cosa volete?- domandò Tomo con una vocina che non gli apparteneva.

-Siamo qui per la bestia! Diteci dov'è senza fare storie!- disse Jared deciso.

-Mi dispiace, Lumiere, ma dobbiamo uccidere il vostro padrone! Lui ha fatto del male a mia figlia!- esclamò Leroy.

-Ti sbagli! Lui non ha fatto del male a Belle!- gridò Tomo prendendo un po' di coraggio. Nessuno si doveva permettere di dire queste cose del suo padrone.

-Lasciateci passare, microbi!- grugnì Jared senza dare importanza alle parole dell'orologio. Prese Tomo tra le mani e lo lanciò con forza a terra.

-Lascialo stare! Non sei venuto qui per lui!- ruggì Shannon mostrando il suo orribile muso.

Jared si soffermò a guardarlo. Non aveva mai visto prima d'allora un essere così abominevole.

-Così, tu sei la famosa bestia-. Esordì.

-Proprio così. Se proprio vuoi battermi, accomodati!- esclamò Shannon guardando Jared dritto negli occhi.

Il ragazzo non ci pensò su due volte, si scaraventò contro Shannon con la sua spada.

Anche Leroy partì alla carica verso la bestia, in due sarebbe stato più facile ucciderlo.

 

Belle e i suoi fratelli arrivarono al castello. Appena scese da cavallo, la ragazza cominciò a correre verso l'entrata, si sentivano già i colpi di spada e i ruggiti.

-Fai attenzione, Belle!- strillò Ingrid.

Ti salverò, te lo giuro!” continuava a pensare la ragazza mentre correva.

Appena entrò nel castello, venne accolta da Patty che le gridò: -Sono nella stanza del padrone, Belle! Fa presto!-

Così con grande velocità corse per le scale dell'area nord per poi entrare nella grande camera di Shannon.

 

Jared ricevette una zampata dritta in faccia che lo vece cadere bruscamente a terra. Leroy cercò di aiutarlo, ma Shannon gli diede uno spintone che lo vece allontanare per qualche metro.

Jared aveva del sangue che gli usciva dalla bocca e continuava a tossire.

-Davvero credevi che una come Belle potesse davvero innamorarsi di una bestia come te? Rassegnati, io sposerò quella ragazza, mentre tu morirai!- sputò fuori insieme al sangue.

Shannon ruggì deciso a colpire l'altro, ma sentì qualcuno gridare: -FERMO!-

E così mollò la presa su Jared. Si voltò ed alzò il muso. I suoi occhi incrociarono quelli di Belle che era ferma paralizzata dalla paura.

-Non avere paura, Belle, andrà tutt...-

-NO!- strillò la ragazza in preda al terrore.

Jared aveva appena conficcato la sua spada nella spalla di Shannon.

Belle finalmente ricominciò a prendere pieno possesso del suo corpo e corse verso i due.

-Sei tu la vera bestia, Jared! Sei un mostro!- gli gridò contro con una rabbia mai provata prima. Gli prese dalle mani la spada e gliela puntò contro.

-B-Belle, cosa fai? D-dai, smettila di sche-scherzare!- esclamò allungando le braccia per proteggersi.

-Me la pagherai per tutto, Jared!- strillò lei con le lacrime agli occhi.

-B-Belle...non fare n-niente, va t-tutto bene...- mormorò piano Shannon.

La ragazza si voltò verso di lui, era ridotto molto male.

Belle lasciò cadere a terra la spada e corse verso di lui. Gli prese dolcemente una zampa tra le mani e gli accarezzò il muso.

-S-sei tornata-. Mormorò sorridendo.

-Ma certo che sono tornata! Non potevo certo lasciarti qui!- rispose sorridendogli.

Con la zampa libera, Shannon accarezzò piano il viso di lei.

-Almeno ho potuto vederti un'ultima volta-. Disse infine.

-No, non dire così! Starai bene, te lo prometto! Non puoi arrenderti adesso!- esclamò Belle.

Ma Shannon chiuse piano gli occhi e smise di respirare.

Belle si mise le mani davanti alla bocca e scoppiò in un pianto struggente.

-Non puoi! Non puoi farmi questo! No!-

Gli accarezzò piano la testa. Anche se agli occhi di tutti appariva come un'orrenda bestia, per Belle lui era la creatura più bella del mondo, nemmeno Jared sarebbe stato così bello.

-Io ti amo-. Mormorò tra le lacrime. Poi, senza pensarci troppo, gli diede un bacio vicino alla bocca.

Proprio in quel momento l'ultimo petalo della rosa adde al suolo.

Una luce avvolse Shannon e Jared e li fece volare in alto.

Una voce cominciò a parlare, una voce che Shannon ricordava fin troppo bene, era la voce dell'angelo che lo aveva maledetto: -Principe, tu sei riuscito a farti amare, per questo la tua maledizione sarà spezzata e tornerai come prima-.

E così, Shannon fu avvolto da una luce ancor più brillante e lucente.

Belle guardava tutto ciò meravigliata.

Quando Shannon tornò a terra, la ragazza corse verso di lui preoccupata. Ma non vide più l'orrenda bestia di cui si era innamorata, al suo posto ora c'era un uomo affascinante con una leggera barba. Belle lo riconobbe dal colore degli occhi e lo abbracciò senza pensarci.

La voce dell'angelo continuò: -Ma tu? Tu sei molto bello, davvero, lo sei, ma dentro non sei altro che una bestia! Così, d'ora in poi tutti ti vedranno per come sei davvero! Rimarrai in questa forma finché non troverai il vero amore!- e così, come Shannon prima di lui, anche Jared fu trasformato in bestia.

Pian piano tutti gli oggetti riacquistarono il loro aspetto originale. Tomo era un uomo alto e distinto, così come Lumiere. Invece Patty e Rosie erano due donne belle paffute.

-Mi hai salvato-. Mormorò Shannon guardando negli occhi Belle.

-Avevi qualche dubbio?-

-No-. E così la baciò. Tutti si commossero, anche Leroy, che finalmente si era ripreso.

 

A Shannon non importava più di essere il principe ora che stava insieme a Belle, così i due si trovarono una casetta nel villaggio dove lei era sempre abitata. La vita era sempre provinciale, ma a Belle ormai non interessava più, la sua avventura l'aveva vissuta e l'avrebbe continuata a vivere insieme a Shannon.

Tomo, Lumiere e gli alti trovarono lavoro al villaggio, quindi anche loro andarono ad abitare lì.

E Jared, mi chiederete? Bhe, vivrà nel castello aspettando che l'amore della sua vita lo salvi. Verrà salvato da qualcuno? Mi spiace, ma questa storia non ne parla.

 

The End

 

NdA: Vi chiedo scusa se il capitolo ha degli errori, ma non ho avuto molto tempo per correggere, spero mi perdoniate. E spero mi scuserete anche per il fatto che non ho messo le immagini, non ho ancora capito bene come si fa, ma spero di imparare in futuro. Ringrazio chi ha perso tempo per leggere questa "storia" ^^ spero di riceve qualche recensione, a presto!!

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