Nel silenzio

di FinalBunny
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nami point of view ***
Capitolo 2: *** Zoro point of view ***
Capitolo 3: *** Insieme ***



Capitolo 1
*** Nami point of view ***


nami pov

 

Il silenzio è importante.
Quando l’unico modo che hai per comunicare è il litigio, cominci a riflettere sull’importanza di uno sguardo o di un gesto fatto in silenzio.
Cerchi di catturare ogni dettaglio da un movimento del corpo, da una parola che dice in un momento, per carpirne i reali pensieri.

Non è facile per me, ma comincio a pensare che lui non sia fatto di pensieri, ma di azioni concrete.
Lo vedo quando combatte, quando non si risparmia dando tutto se stesso ed oltre per proteggerci, e tante volte per proteggere solo me.
L’unica cosa che so, è che mi piace sentirlo in mio potere in qualche modo.

Amo pensare di poter in qualche modo “comandare” quest’uomo dal cuore di bambino, e dalla forza di un uomo.
Quando cerca di fare resistenza, quando dice no, so che alla fine la spunterò sempre io, e questo mi soddisfa, mi inorgoglisce.
Perché è l’unico che riesce a tenermi testa, l’unico che non si fa mai incantare dalle moine che faccio sempre quando voglio qualcosa.

E’cosi facile con Sanji, il suo temperamento lo porta ad essere sempre il Mister Prince delle donne, ma io non cerco un cavalier servente, seppure sembrasse il contrario.
Eppure sarebbe cosi conveniente avere un uomo forte tutto per me, che mi dica sempre sì così facilmente, gentile e dolce come lo è Sanji.
Sarebbe cosi normale lasciarsi amare.

Eccomi qui, mentre raccolgo i miei mandarini la sera, prima che diventino troppo maturi.
Il loro profumo mi rilassa, sono gli unici che possono sentire i miei pensieri e farmi compagnia a quest’ora.
Un pezzo della mia famiglia, nella mia nuova famiglia.

Io amo tutti i miei compagni dal profondo del cuore, ma lui…
Lui è quello che mi confonde, che mi innervosisce, che mi fa andare letteralmente fuori di testa.
Mi piacerebbe riuscire a stare tranquilla, a far finta di non vederlo quando sia allena, con quegli occhi cosi concentrati, cosi determinati nel seguire il suo sogno.

Amo tutta la forza fisica e mentale che trasmette solo guardandolo da lontano, amo quel suo essere animalesco in battaglia, quell’onore che deve difendere ad ogni costo, quella voglia di migliorarsi per quel conto in sospeso che prima o poi affronterà.

Si sta alzando il vento, fra poco pioverà. Avrei dovuto innaffiare i mandarini ma a questo punto non ce ne sarà più bisogno e mi metto seduta.
Le nuvole grigie stanno avanzando piano piano oscurando il cielo. Il mare comincerà ad agitarsi, ma non ci sarà una tempesta.
Siamo saldamente ancorati, non c’è bisogno che svegli gli altri per le vele, se dovesse arrivare una tempesta lo farò, ma so che non accadrà.
Le mie certezze le ho solo sul tempo, che dovrebbe essere la cosa su cui un essere umano dovrebbe essere più incerto in assoluto.

Mi alzo, sarà meglio rientrare in cabina da Robin e cercare di dormire, ma mentre scendo le scale e apro la porta, faccio un balzo indietro per lo spavento.

 

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Capitolo 2
*** Zoro point of view ***


zoro pov

Dannazione, odio quando non riesco a dormire.
Quest’amaca sta diventando terribilmente scomoda, e stanotte il russare di tutti gli altri mi sembra assordante.
Quello stupido cuoco non fa altro che mugolare con un sorriso ebete in faccia e la bava alla bocca, Rufy ha una gamba che dall’alto dell’amaca tocca terra, Usopp dondola le braccia nel sonno scatenando giochi di ombre nella stanza, mentre Chopper è l’unico composto, ma che russa peggio di tutti gli altri.

Decido di concentrarmi cercando di estraniarmi da tutto, con un cuscino sopra la testa, ed ecco che nel buio mi appare una strega dai capelli arancioni. Ci sono abituato.
Ogni notte viene a farmi compagnia, o meglio tormentarmi nei miei pensieri, anche quando sono solo.
Flash della giornata passata che mi appaiono scomposti, uno sull’altro, ma tutti con lei presente. Non mi lascia in pace né di giorno né di notte, prima o poi impazzirò davvero.

Con le sue richieste di aiuto petulanti, con il suo fare da “il capo sono io”, con quei suoi modi irritanti da principessa del castello, mi annebbia la mente come nessuno e odio tutto questo.
E poi mi ritrovo sempre a non dire mai di no, a provare a resisterle, ma per qualche strana alchimia, non ci riesco mai davvero.

Probabilmente perché non voglio. Perchè mi piace. Perché adoro provocarla.
E’ l’unico modo in cui sfogo tutta la rabbia e frustrazione che ho per non riuscire ad essere come vorrei con lei.

E quando lei mi risponde arrabbiata mi sento soddisfatto, sento che una minima parte del mio orgoglio rimane intatta e in piedi a difendermi dalle sue diaboliche spire. 

E’ una spina nel fianco.
Mi mangia l’anima il desiderio che sento quando mi passa accanto senza guardarmi, lasciandomi solo il suo profumo alle spalle.
La stanza sta diventando troppo calda, o forse sono io.

Mi rendo conto che il russare è arrivato al limite di sopportazione delle mie orecchie.
O sono le urla nascoste dentro la mia testa,che alcune volte non è collegata alle mie azioni.

Mi alzo, mi tolgo la maglia bianca, metto i pantaloni e la pancera, prendo i pesi senza preoccuparmi di fare piano, non sentirebbero neanche i colpi di un cannone.
Apro la porta per uscire a prendere un po’ d’aria, percorro il piccolo corridoio dirigendomi verso la fine di esso.
Qualcuno apre quella porta prima di me.

Nel buio i miei pensieri si sono materializzati, e ora stanno davanti i miei occhi.

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Capitolo 3
*** Insieme ***


cap3

In questo capitolo i loro pensieri si intrecciano in tempo reale, quelli di Zoro saranno in verde, quelli di Nami in arancio, mentre i dialoghi fra loro rimarranno invariati.

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“C-Che ci fai in piedi Zoro?! Mi hai fatto paura! Per poco non mi facevi cadere i mandarini che ho raccolto”
Che razza di tono mi è uscito, fra il nervoso e lo spavento, colpa del balzo che ha avuto il mio cuore sul petto! Datti un contegno, non può essere gioia quella che stai provando Nami!”

“Raccogli mandarini a quest’ora?”
 Eccola qui, una ragazzina con i capelli scarmigliati dal vento,e il profumo di mandarini che l’avvolge, meglio andare fuori e far finta che il mio sangue non ribolla.

“Va a dormire navigatrice, ci penso io a fare la guardia”

 “Chi ti ha detto che stavo facendo la guardia, devo mettere al sicuro questi mandarini prima che domani diventino marmellata!!”
Spavaldo e antipatico come al solito ,me ne ruba uno dal cestino che ho sul petto.

“Mi sarà utile per darmi energia mentre mi alleno!”

Esce subito fuori dalla porta con il mio frutto rubato, e nell’altra degli enormi pesi, mi stupisco sempre di più della sua forza…
Poso nel corridoio il cestino e lo inseguo.
“Chi ti ha dato il permesso, brutto ladro!”

“Ma senti chi parla!!!Ora non mi seccare devo allenarmi, va a dormire”

Lo sai quanto ti costerà quel mandarino se solo osi mangiarlo?? Aggiungerò altri centomila berry al tuo debito! ”
E ne aggiungerò altri, ed altri ancora, per tutta la vita, cosi da non farti scappare mai da me.

“Che cosa??! Sei proprio una strega! E va bene, berry in più, berry in meno, dimentichi che con tutte le volte che ti ho salvato, il mio debito dovrebbe essere cancellato!”

“Senti bellimbusto da strapazzo, è tuo dovere salvarmi, è tuo dovere come è il dovere di tutti in questa nave!”

“Già già...se lo rivuoi vieni a prendertelo”
Ha posato il mandarino per terra in mezzo al ponte. E’ una dichiarazione di guerra!
Le prime gocce di pioggia bagnano il ponte della nave.

“Maledizione, proprio ora che volevo fare i miei esercizi…”

Alza gli occhi al cielo, è un attimo, io scatto in avanti e mi lancio verso quel mandarino, ma lui fulmineo mi precede di un soffio, e ci scontriamo come due bambini idioti, mi finisce addosso con tutto il suo peso. Ma con un braccio mi ha riparato la schiena ,cingendomi.
E’ un attimo in cui siamo occhi negli occhi, riesco a sentire il suo petto contro il mio, cosi ampio da sentirmi piccolissima sotto il suo corpo.
Lo voglio.
Lo voglio come non ho mai voluto nessuno.
I brividi che è capace di darmi mi fanno immaginare cose al limite del proibito.
Si rialza, sembra imbarazzato, mi tende una mano per rialzarmi. La pioggia comincia a cadere forte.


Per un attimo ho creduto che la cicatrice sul petto si fosse riaperta, ma non ero io…
Era il calore del suo corpo ad infiammarmi…mi chiedo se si accorga della sensualità che riesce a trasmettermi ad ogni gesto, maledizione!

“Basta giocare mocciosetta, rialzati e vai a dormire”

 “Non prendo ordini da te idiota!”
Con uno schiaffo sulla sua mano tesa, mi rialzo da sola, ho le ginocchia arrossate per l’urto,che male accidenti!
Comincia a piovere forte,entrambi alziamo gli occhi.

 Guardatela…gli occhi al cielo, adesso li ha chiusi mentre socchiude la bocca, nel modo più naturale e seducente che abbia mai visto.
Mi metto seduto per terra,con la schiena appoggiata all’albero maestro, questa pioggia rinfranca le membra, il suo rumore mi mette in pace col mondo.

 “Lo senti? Adoro questo profumo….i miei mandarini sono felici, lo sento”

 Lo dice con la gioia di una bimba,mentre decide di sedersi accanto a me.

 “Il profumo della terra bagnata? Si, lo conosco”
Che diavolo stiamo facendo? Siamo due idioti che nel cuore della notte, sotto la pioggia, parlano di terra, profumo, sensazioni….e mi piace da morire…

“Dovresti metterti una maglietta.”
“Che importanza ha? Si bagnerebbe comunque, e poi da quando ti preoccupi per me?”
“Sei un idiota lo sai?”

 Anche se non ci guardiamo, sento che stiamo sorridendo entrambi.
Nel silenzio e nel buio,seduti fianco a fianco.
Chi sei Zoro? Uno sconosciuto che diventa un amico di cui fidarsi ciecamente,un padre che ti protegge da tutto, un fratello con cui litigare ma che adori, l’amante con cui potrei toccare il cielo con un dito, l’uomo che farà di me una donna completa…lo specchio di me stessa e di tutto quello che non ho mai avuto,o che non sarò mai.
Mi sento sospesa in un limbo fatto di confini invisibili, come se sapessimo entrambi che non possiamo passare un certo punto.
Mi volto a guardarti dritto negli occhi.
Guardami Zoro,voglio che tu mi veda per come sono, puoi capirmi ancora come quella notte di tanto tempo fa?
Ora che sai il mio passato, ora che sono libera…ora che sono pronta ad amare qualcuno?

Conosco quello sguardo, interrogativo, carico di domande e pensieri. So soltanto che quello che provo per lei è cosi grande da averne paura. O forse troppo rispetto. Non sono bravo con le parole.

 Mi guardi anche tu per un attimo, ma poi distogli lo sguardo e guardi davanti a te l’orizzonte.
Con una mano guidi la mia testa affinchè si poggi sulla tua spalla e ti stia più vicino.
Sento solo il tuo respiro e la pioggia.

Il silenzio è importante. Nel silenzio ti sento più forte.
E quello che sento per te  posso gridarlo sottovoce dentro me.
Adesso mi basta prendere un sospiro fatto di coraggio ed  esitazione e dirti…

Zoro…”

NOTE DELL'AUTRICE

Ciao a tutti! Spero che la storia vi sia piaciuta, ringrazio già in anticipo chi vorrà scrivermi una recensione^^
Quando Nami verso la fine dice "...puoi capirmi ancora come quella notte di tempo fa?" si riferiva a quello che era successo nell'altra mia fic, "Fuga".
Grazie ancora ciao!

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