Until I Met You

di magic_kiwibird
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Until I Met You - Part 1 ***
Capitolo 2: *** What Comes Around - Prologue ***
Capitolo 3: *** What Comes Around - Chapter 1 ***
Capitolo 4: *** What Comes Around - Chapter 2 ***
Capitolo 5: *** What Comes Around - Chapter 3 ***
Capitolo 6: *** What Comes Around - Chapter 4 ***
Capitolo 7: *** What Comes Around - Chapter 5 ***
Capitolo 8: *** What Comes Around - Chapter 6 ***
Capitolo 9: *** What Comes Around - Chapter 7 ***
Capitolo 10: *** What Comes Around - Chapter 8 ***
Capitolo 11: *** What Comes Around - Chapter 9 ***
Capitolo 12: *** What Comes Around - Chapter 1O ***
Capitolo 13: *** What Comes Around - Chapter 11 ***
Capitolo 14: *** What Comes Around - Chapter 12 ***
Capitolo 15: *** What Comes Around - Chapter 13 ***
Capitolo 16: *** What Comes Around - Chapter 14 ***
Capitolo 17: *** What Comes Around - Chapter 15 ***
Capitolo 18: *** What Comes Around - Chapter 16 ***
Capitolo 19: *** What Comes Around - Chapter 17 ***
Capitolo 20: *** What Comes Around - Chapter 18 ***
Capitolo 21: *** What Comes Around - Chapter 19 ***
Capitolo 22: *** What Comes Around - Chapter 2O ***
Capitolo 23: *** What Comes Around - Chapter 21 ***
Capitolo 24: *** What Comes Around - Chapter 22 ***
Capitolo 25: *** What Comes Around - Chapter 23 ***
Capitolo 26: *** What Comes Around - Chapter 24 ***
Capitolo 27: *** What Comes Around - Chapter 25 ***
Capitolo 28: *** What Comes Around - Chapter 26 ***
Capitolo 29: *** What Comes Around - Chapter 27 ***
Capitolo 30: *** What Comes Around - Chapter 28 ***
Capitolo 31: *** What Comes Around - Chapter 29 ***



Capitolo 1
*** Until I Met You - Part 1 ***


 
Until I Met You – Part 1
 
Louis’ POV
Misi le mani sui fianchi, in uno sbuffo. “Vuoi stare un po’ fermo, PER FAVORE?” nessuno di loro mi diede la minima attenzione. “Finn, mettilo giù. Dov’è tuo fratello? HUGH! Toby, no! Finn, non incoraggiarlo!”
 
Adesso sapevo come si sentiva Liam con il resto di noi. Mi feci nota di mostrargli un po’ di apprezzamento più tardi.
 
“Zio Louis! Guarda cosa so fare!” si rivelò finalmente Hugh. Corse lungo il corridoio, sbattendo il secchio di latta che aveva in testa con un cucchiaio di legno.
 
Stupidi undicenni.
 
“Avete visto Rorie?” chiesi al gruppo di bambini, provando ad afferrare la maglietta di Hugh per farlo rallentare. “Rorie! VICTORIA!”
 
“Si, papà?” la sua testa uscì fuori dalla porta della cucina.
 
Smisi di rivolgermi a lei. “Puoi per favore prendere Toby per un momento?”
 
Annuì entusiasta e afferrò suo fratello di cinque anni. “Zio Lou, hai bisogno di aiuto lì?” chiamò Diana dalla cucina. Le due ragazze stavano cuocendo i biscotti.
 
“No!” urlai. “Sto bene, grazie!” afferrando uno dei gemelli per il colletto della maglietta, lo misi in spalla. “Gotcha! Adesso chi sei?” Hugh si tolse il secchio dalla testa e adesso i due erano completamente identici.
 
“Finn, ovviamente” rise il ragazzino.
 
“O sono io Finn?” chiese l’altro e corse in fondo al corridoio.
 
Che frustrazione. Il forno si lasciò sfuggire un rumoroso ding e la voce di Diana riecheggiò. “I biscotti sono pronti!”
 
Ciò fermò immediatamente il caos mentre tutti i bambini correvano in cucina. Feci un conteggio. Bene. Rorie e Toby erano seduti alla fine del tavolo, la mia bambina di nove anni stava soffiando su uno dei dolci per il fratello.
 
Finn e Hugh stavano litigando per il biscotto più grande. “Non fatemi chiamare vostro padre” minacciai inutilmente. Qualche volta, sentivo che trascorrevano troppo tempo attorno a me. I due gemelli di Niall erano qui.
 
Diana mi consegnò un tovagliolo con uno dei dolci. Era un tesoro, la più grande di Niall. “Grazie, amore” le annuii mentre si sedeva. Non conobbi mai una tredicenne più educata.
 
Niall e Isis erano in viaggio, in escursione presumo.
 
Lasciavano spesso i loro bambini con me. Non so dire il perché. Tutti noi sappiamo che NON sono responsabile.
 
“Hey, zio Louis.. ugh, i gemelli sono ANCORA QUI?”
 
Ed ecco Beth.
 
“Che bello rivederti!” risposero i gemelli felicemente e contemporaneamente.
 
Beth, la figlia di Liam, che era un anno più piccola di Diana, entrava frequentemente in casa senza preavviso. Non mi dispiaceva, fino a quando mi faceva sapere che sarebbe venuta.
 
Diana e Beth si scambiarono un abbraccio. Erano buone amiche. Quest’ultima si rivolse a me. “Spero che non ti dispiaccia, ma ho detto a zio Zayn che eravate tutti qui e sta portando Alliah”
 
“Adesso avrò SETTE di voi a cui badare?” mi lamentai con umorismo.
 
Hugh e Finn condivisero una risata solo fin quando ci fu un bussare alla porta. Mi alzai e mi aspettai di vedere Zayn, ma invece trovai Harry.
 
“Cosa ci fai TU qui?” chiesi, scompigliandogli i capelli con affetto. “Non dovresti essere negli States?”
 
Harry scoppiò in un gran sorriso. “Alla fine, mia moglie ed io siamo tornati per le vacanze. La sua famiglia andava di nuovo fuori. Così abbiamo deciso che ci sarebbe piaciuto avere un appuntamento e io mi stavo chiedendo se potresti dare un occhio a Darcy..”
 
“Qualcos’altro?” feci spallucce e la vidi saltare fuori dalla macchina. Lei e Rorie avevano la stessa età e andavano brillantemente d’accordo.
 
“Harry! Posso stare anche io?” urlò qualcun altro.
 
Harry si voltò verso la macchina. “Non dovresti chiederlo a me. Chiedi a tuo zio” Joseph si avviò al fianco di sua sorella e le prese la mano educatamente, poi guardò me. “Ti dispiace? Volevo trascorrere un po’ di tempo con Diana, stiamo lavorando per un progetto scolastico”
 
“Bhè almeno puoi badare a te stesso da solo” gli feci segno di entrare e entrambi scattarono in cucina. “Quindi, Harry, appuntamento?” agitai le sopracciglia.
 
Harry si morse il labbro. “Si, non siamo molto sicuri di ciò che faremo-“
 
“O chi”
 
Mi diede una pacca ma fece una bella risata. “No, sai che a lei non piace. Probabilmente vedremo un film. Verrò a prenderli per le nove”
 
“Nove? Come credi di fare qualcosa di divertente prima delle nove?” lo presi in giro.
 
Ruotando gli occhi, Harry soffiò un bacio a Darcy che sorrise. “Ciao papino!”
 
“Divertitevi” gli diedi una pacca sulla guancia e feci cenno quando partì.
 
Otto bambini in totale.. Quanto poteva essere difficile?
 
Proprio quando ero sul punto di chiudere la porta d’ingresso, Zayn la spinse. Condusse sua figlia all’entrata. “Hey” mi salutò con una stretta di mano. “Vas Happenin?”
 
Facciamo nove bambini.
 
“Sembro un babysitter oggi” ruotai la testa quando un grido acuto provenì dalla cucina. Non capii se era uno dei gemelli o una delle ragazze. Forse era Toby..
 
“Hai bisogno di aiuto, amico?” Zayn sbirciò alle mie spalle.
 
Ero sul punto di chiedere appoggio, ma adesso che aveva messo in dubbio la mia capacità di gestire la situazione, sapevo di essere PIENAMENTE capace di farlo. “No, no, no!” mi strinsi le mani. “Ce la faccio! Vieni qui Alliah! Zio Louis ha dei biscotti in cucina!”
 
Diede un abbraccio a suo padre, ma riuscì a raggiungerlo solo fino allo stomaco. “Ci vediamo intorno alle sette, va bene?” Zayn si inginocchiò, stringendo le sue spalle gentilmente. “Ti voglio bene”
 
“Ti voglio bene anch’io” gli diede un altro abbraccio, questa volta avvolgendogli le braccia attorno al collo. Zayn sorrise.
 
“Prenditi ben cura di lei, Louis” avvertì ironicamente. “Ci vediamo”
 
“Nessuna preoccupazione” ammiccai. “Vai a casa e divertiti con tua moglie per me! Non che voglia vivere tramite te o cosa, ma la mia dolce metà è fuori per delle commissioni e..” la mia spiegazione sbiadì mentre lui continuò a fissarmi con uno sguardo divertito. “Va bene, ciao!”
 
Il mio amico mi diede una pacca sulla spalla e camminò sul marciapiede innevato verso la macchina.
 
Tornando indietro nella trappola mortale che era la cucina, trovai la cioccolata spalmata su ognuno dei loro visi. Non rimase nessun biscotto. “Sembra che abbiate ucciso qualcuno qui!” esclamai, facendo cenno alla confusione.
 
“Scusa, zio Louis” suonò il coro generale.
 
“Adesso come faccio a tenere occupati voi pesti?” iniziai a camminare, strusciando leggermente i miei calzini sul pavimento piastrellato.
 
Joseph iniziò a strofinare la cioccolata via dal viso paffuto di sua sorella, ma si fermò per farmi una domanda. “Perché non ci racconti una storia?”. Siccome aveva vissuto metà della sua vita negli Stati Uniti, Joseph fece un mix dei due accenti.
 
“Sempre il bravo ragazzo!” alzai l’indice in aria e saltai su una sedia, accovacciandomi in modo da essere al livello con la maggior parte degli occhi. “Vada per la storia!”
 
“È L’ORA DELLA STORIA!” urlarono i gemelli.
 
“Adesso, la domanda è: quale racconto?”
 
Rorie batté le mani. “Perché non racconti quella di come hai conosciuto la mamma? L’ho sempre amata”
 
“Ok. Dunque, fu solo dopo che scappai dalla band che-“
 
“Sei scappato dalla band?” chiese Beth.
 
Aggrottai la fronte. “NON interrompetemiiii. Ma si, l’ho fatto”
 
“Perché?” chiese Toby con il suo acuto, ancora con la voce da bambino.
 
“Bhè, perché dovevamo entrare in questa gara di canto dopo che il nostro indice d’ascolto era iniziato a calare” spiegai.
 
Diana poggiò i gomiti sul tavolo. “E il vostro indice di ascolto era calato perché..?”
 
“A causa di tutto il dramma che TUO padre ed io abbiamo fatto con la stampa dopo che lui e tua madre sono andati a vivere insieme” puntai Beth.
 
“Oh si, Harry me l’ha detto” Joseph fece scorrere le sue dita tra i capelli. Era l’unico biondo del gruppo. “Brutta roba”
 
“Ha! Ma non possiamo tagliare Harry fuori da QUELLA storia” scossi la testa. “Non ha esattamente aiutato la situazione.. essendo stato in terapia e tutto”
 
“Il mio papino è andato in terapia?” chiese Darcy.
 
Beth annuì. “E questo quando si sono conosciuti i miei genitori. Perché non ascoltiamo QUELLA storia?”
 
“Perché Joseph chiama zio Harry ‘Harry’ e non ‘papà’?” chiese Alliah, ignorando la domanda di Beth.
 
Diana increspò le labbra. “Alliah, Harry non è il padre di Joseph”
 
“Allora chi è?”
 
“Volete sentire la storia o NO?”. Mi sentii come se stessi discutendo con dei bambini.. bhè, credo una SPECIE.
 
Tutti i ragazzini mi guardarono in attesa.
 
“Okay, dal momento che abbiamo tutte queste domande” mi sfregai il mento. “Perché non iniziamo da un po’ più prima? Vediamo, avevo appena deciso di liberarmi del mio stagista quando-”
 
“Hai avuto uno stagista?” Rorie inclinò la testa da un lato in un gesto di curiosità.
 
Tirai fuori i piedi e li lasciai cadere sulla sedia. “Non arriverò mai a raccontare la storia”
 
“Resiti” Finn si grattò la testa. “Non ci hai mai detto-“
 
“Perché zio Harry era in terapia” Hugh finì per suo fratello.
 
Emisi un pesante sospiro. “Bhè c’era la ragazza, Sophie, che piaceva davvero a lui ma lei finì per uscire con Niall-“
 
“SOPHIE È NOSTRA MAMMA?” urlarono insieme i gemelli in esasperazione.
 
“No, idioti!” Beth sembrò completamente seccata. “È la mamma di Joseph e Darcy!”
 
“Bene!” lanciai in alto le mani. “Inizierò dal VERO inizio”
 
 
 
 
 
 
 







Bene, salve a tutti ragazzi! Benvenuti in questa storia, nient’altro che una FEDELE TRADUZIONE DELL'ORIGINALE.
Qui ho il permesso dell’autrice e se trovo questa traduzione su qualche altro sito o su qualche altro profilo prendendosene il merito senza il permesso di NESSUNO, verrà spammato e ne pagherà le conseguenze!
Tornando alla storia, è la prima che traduco e che pubblico e spero di star iniziando con il piede giusto. Se c’è qualcosa che non vi è chiaro, potete contattarmi su
Facebook, Twitter o semplicemente su questo sito.
Allora, cosa ne pensate? Farebbe davvero piacere se esprimeste un vostro parere con una recensione, sul serio, non mangio nessuno!
Comunque, ho intenzione di tradurre anche le ‘note dell’autrice’ perché magari potrebbero contenere materiale prezioso e alcuni chiarimenti. Partendo da questa prima parte, l’autrice ha fatto una sorta di specchietto sui personaggi.
 
Louis, Zayn, Harry, Liam, Niall.
Sophie:???
Cassie:???
Eris:???
Isis: in viaggio.
Anna:???
Joseph: 13, figliastro di Harry.
Darcy: 9, figlia di Harry.
Alliah: 7, figlia di Zayn.
Beth: 12, figlia di Liam.
Diana: 13, figlia di Niall.
Finn e Hugh: 11, figli gemelli di Niall.
Rorie: 9, figlia di Louis.
Toby: 5, figlio di Louis.
 
*Si nota che questo è un racconto cornice che si svolge circa 16 anni prima dell’inizio effettivo della storia.
 

“È L’ORA DELLA STORIA!”
“Adesso la domanda è: quale racconto?”
 
Ecco, tornando a noi, volevo fare un piccolo appunto sul N.B. che ha voluto specificare l’autrice. Se vi fa ingelosire il fatto che i ragazzi siano già sposati e abbiano già dei figli e che quindi non abbiate modo di soddisfare i vostri ormoni, vi prego di lasciarci nella nostra innocenza.
Inoltre, premetto di star leggendo e traducendo passo per passo e che quindi non ho la più pallida idea di come si possa svolgere nei prossimi capitoli, ma so dirvi che contiene 5 ‘mini-storie’, una per ogni componente della band, e presenta la bellezza di 333 capitoli. Per ora la storia sembra davvero simpatica e non mi sembra che si meriti un rating rosso con delle avvertenze in particolare, ma se con l’avanzare della traduzione mi dovessi accorgere che le cose cambino, farò in modo di aggiornarne le informazioni.
 
Detto questo, spero vi sia piaciuto, alla prossima e pregate per me!!!
-Bye, californjaqueen

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Capitolo 2
*** What Comes Around - Prologue ***


 
What Comes Around - Prologue
 
Louis’ POV
Le due ragazze ci guardarono, una con soggezione e l’altra in modo scettico. Volevano la nostra storia? Va bene! Chi meglio di ME poteva raccontarla? Vediamo..
 
Era una mattina abbastanza nuvolosa-
 
(Niall interruppe la mia storia. “No, credo che fosse solo leggermente nuvolosa”)
 
(Liam annuì. “Si, era solo leggermente nuvolosa”)
 
Era una mattina LEGGERMENTE nuvolosa quando fummo chiamati in ufficio per vedere il manager.
 
“Cosa possiamo fare per te?” chiese Niall, piuttosto eccitato, ma lo sguardo sul viso di Simon fece vacillare il suo sorriso.
 
“Bene ragazzi, ho delle brutte notizie. Avete mai sentito il nome Gladdis Alester?”
 
Zayn ed io alzammo le mani. “È la ragazza che lavora per una di quelle riviste, giusto?”
 
“In effetti si” continuò. “E non è una di quelle solite idiote che girano per fare fotografie come i dilettanti. Le sue storie costruiscono o distruggono intere carriere.”
 
“Bhè, cosa c’entra con noi?” chiese Zayn.
 
Simon sospirò, mettendosi le dita sulle tempie. “Scrive un articolo una volta ogni mese. Se trova una storia di qualcuno, potrebbe finire per andare in entrambi i modi. Lei o vi adora alla follia, o vi odia completamente. Non una via di mezzo. Gli appunti di Alester sono così ricercati che ne fa milioni all’anno. È come un gioco per lei. Quando pubblica una storia, lascia un indizio dicendoci chi sarà il prossimo. L’ultimo numero, quando l’ho letto, ha dato questo indizio: L’esito della prossima storia potrebbe avere due strade”
 
“Due strade” rise Niall. “One Direction. L’ho capita”
 
“Questo non è uno SCHERZO!” tuonò Simon. “Farà un articolo su di voi! La vostra intera carriera potrebbe rischiare. Un singolo errore e più nessun’esibizione, nessuna fama, nessun fan-“
 
“Ci stai facendo sembrare superficiali” interruppe Harry.
 
“E più nessuna musica” finì Simon.
 
Eravamo tutti seduti lì in un silenzio imbarazzante per quel che sembrò un’eternità ma probabilmente fu meno di un minuto. Zayn ruppe il silenzio. “Bhè, cosa facciamo?”
 
“Dovrete stare calmi per le prossime quattro settimane. Una volta passata la scadenza, Gladdis andrà avanti”
 
“Ma il nostro tour negli Stati Uniti?” riuscii a sentire le mie sopracciglia curvarsi.
 
“Non ho ancora intenzione di cancellarlo. Lei di solito non inizia a scrivere fino alle due settimane prima della scadenza. Quando partite domani, ho bisogno che manteniate le teste basse, okay?” tutti noi annuimmo, eccetto Niall che stava fissando fuori dalla finestra.
 
La mattina successiva ci segnò per sempre. Eravamo seduti in aeroporto in cappuccio e occhiali da sole, cercando di sembrare il più lontani possibile dal nostro solito stile. Era quasi preparato. A circa metà volo una ragazza notò un tweet di Liam.
 
Dovevano essersi presentate centinaia di fan quando atterrammo. E non a causa di un pasticcio di troppo, ma eravamo un po’ in ritardo.
 
(Harry ruotò gli occhi. “Se tu chiami un’ora ‘un po’’”)
 
Dopo un paio di settimane finimmo finalmente a Los Angeles. Avevamo appena finito il nostro concerto quando ricevemmo una chiamata da Simon. “Ragazzi!” disse-
 
(Zayn intervenne per la prima volta. “In realtà, urlò”)
 
“Ragazzi!” URLÓ attraverso il microfono. “Cosa vi avevo detto?”
 
“Di non attirare l’attenzione su di noi?” chiese Harry innocentemente. Il resto dei ragazzi rise.
 
“Esattamente! E tutto ciò che avete fatto è QUELLO. E indovinate un po’ cosa ho appena scoperto? Evidentemente, secondo l’ultimo post di Gladdis sul suo blog, ha trovato una buona storia. COSA PENSATE CHE SIGNIFICHI?” nessuno disse niente per un minuto, così Simon continuò. “Non voglio che usiate i telefoni. Niente più Twitter, niente più Facebook, niente più feste. Restate nella stanza d’hotel per la prossima settimana e mezza! Niente ‘se’ ‘e’ o ‘ma’!” con ciò, attaccò il telefono. Naturalmente, non lo ascoltammo.
 
Comunque, la mattina seguente, invece di partire per la prossima città, come avevamo originariamente pianificato un paio di mesi prima, Simon venne a conoscenza della nostra piccola avventura in un club e si portò via i nostri telefoni. Si fissò sullo spedirci in qualche piccola città a caso dove sarebbe stato difficile trovarci.
 
Finimmo in un hotel poco stravagante non lontano dalla spiaggia e ci vennero dati ordini rigorosi per stare lì. Simon assunse anche un paio di bodyguard per vigilare alla porta. Ma, naturalmente, ci annoiammo.
 
Usando il nostro crescente senso di creatività, passammo inosservati e andammo in un ristorante. Facemmo un pasto piuttosto tranquillo fin quando individuammo un furgoncino in sosta fuori. Nel momento in cui vedemmo quello che sembrò un flash, iniziammo a correre.
 
(Liam intervenne. “Pagammo prima il conto, naturalmente”)
 
Sfilando sulla via del ritorno, camminammo lungo la strada per un po’ fin quando iniziò a piovere. Questo circa nel momento in cui vedemmo una macchina dietro di noi. Correndo, provammo a seminare i due furgoncini in un quartiere.
 
Credo che abbiamo fatto un paio di svolte sbagliate-
 
(Zayn arruffò i miei capelli affettuosamente. “Eri un leader brillante Louis”)
 
..e ci perdemmo nei vicoli. Pensammo di esserci liberati di loro, ma quando vedemmo un faretto attraverso la pioggia in fondo alla strada, dovemmo correre. L’unico posto dove andare era in fondo alla strada dove si ruppe la fonte di luce. Naturalmente, non fu una buona idea perché si scoprì che non era una strada continua.
 
C’era un muro alla fine, ma sarebbe stato impossibile superarlo a causa della pioggia. Zayn individuò qualche cespuglio nelle vicinanze ma Liam non era abbastanza uomo per stare di notte tra le foglie bagnate, quindi la nostra unica opzione era scavalcare il recinto, o bussare alla porta di qualcuno e chiedere di poter usare il telefono.
 
Così, vedendo che i fari si stavano avvicinando, bussammo alla porta più vicina e finimmo.. bhè, qui.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Liam non era abbastanza uomo per stare di notte tra le foglie bagnate..”
 
ATTENZIONE! Questo è il prologo della prima ‘mini-storia’ con protagonisti – come avrete potuto vedere nel banner – Harry e sua moglie Sophie (rappresentata da: Vanessa Hudgens)! Io penso che sia bellissima, non trovate?*-*

Allora, cosa ne pensate? Farebbe davvero piacere se esprimeste un vostro parere con una recensione, sul serio, non mangio nessuno!
Ringrazio infinitamente:
xhimmelx, Out_Ofocus, Gulliver_, I follow my dreams e Cloau_efp per aver recensito lo scorso capitolo;
alyna13 e ilnostropiccolosegreto per aver aggiunto questa storia tra le preferite;
Anna Tommo e Miss_Albert per averla aggiunta tra le seguite;
e le 3OO persone che l'hanno letta.
 
Spero vi sia piaciuto, alla prossima!
-Bye californjaqueen

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Capitolo 3
*** What Comes Around - Chapter 1 ***


 
What Comes Around – Chapter 1
 
Sophie’s POV
“Buona sera California! Sono così contenta che vi siate di nuovo sintonizzati sul nostro canale notiziario. Continueremo con qualche annuncio meteo piuttosto scioccante che voi tutti potreste voler ascoltare. Ted?”
 
“Grazie Cheryl. Bene, siamo in attesa di un temporale piuttosto brutto stasera nella parte meridionale dello stato. Dovrebbe iniziare intorno alle 6 e finire per domani mattina e credo che vorreste anche qualche assicurazione alluvionale. Ha-ha-ha. La parte settentrionale dello stato non dovrebbe esserne influenzata, eccetto forse per qualche forte vento in tarda notte proveniente da est-“
 
Click!
 
“Jo!” urlai, colpendo il braccio della ragazza seduta accanto a me, tutta di buon umore naturalmente. “Che diamine?!”
 
“Cosa?” chiese sarcasticamente, prendendo un’altra manciata di popcorn. “Il meteo mi infastidisce”
 
“Ma quel temporale ha intenzione di venire QUI!” le presi il telecomando, ma era già passata su un canale con un annuncio pubblicitario. “Josephine” ringhiai minacciosamente.
 
“Scusa ragazza” rise, masticando pensierosa. “Ma non chiamarmi così”
 
“Josephine! Josephine!” urlai sarcasticamente, prendendo una manciata di popcorn e lanciandoglieli. Lei si vendicò immediatamente e finimmo per urtare la ciotola. “Adesso guarda cosa hai fatto”
 
“Oh zitta” spinse gentilmente il mio braccio. Jo ed io eravamo amiche dall’asilo, il che era strano perché eravamo così opposte. Lei amava il rosa, io amavo il blu e così via, ma eravamo ancora migliori amiche.
 
I nostri genitori si conoscevano da tanto tempo, bloccandoci insieme in diverse occasioni, come adesso per esempio. Loro erano tutti andati in gita da qualche parte in Sud America per l’estate, piantando me e Jo a casa mia con mia nonna.
 
Lei afferrò di nuovo il telecomando e continuò a fare zapping tra i canali fin quando trovò qualcosa di interessante.
 
Non stavo prestando molta attenzione, avevo la testa immersa nel fascicolo dei DVD. Era la serata film e dovevamo ancora sceglierne uno. Jo urlò improvvisamente.
 
“Cosa?” buttai giù i dischi, preoccupata che si fosse fatta male.
 
Intrecciò le dita nei suoi cappelli dorati che erano raccolti in una coda di cavallo. “Omiodio, i One Direction!”
 
“Sul serio?” scossi la testa e afferrai di nuovo il libro. “Di che ridicola band famosa ti sei ossessionata?”
 
“Oh andiamo” strillò. “Sono cinque realizzazioni hot, anglo-irlandesi, MAGNIFICENZA! E ammettilo, piacciono anche a te. Voglio dire, se ci pensi, hanno la nostra stessa età”
 
Ridacchiai e ruotai gli occhi. “No non ce l’hanno, tu hai diciotto anni, io diciassette e il più piccolo di loro quanti, diciannove?”
 
“Diciotto!” sbottò Jo, accigliandosi comicamente alla mia ignoranza in materia.
 
“E QUINDI?” risi, completamente divertita. “Pensi che un giorno li incontrerai e tutti loro si innamoreranno miracolosamente di te e.. combatteranno fino alla morte?” dissi scherzosamente.
 
Gli occhi di Jo divennero grandi, potrei dire che stava per mettersi sulla difensiva. “Soph, è probabile che non li INCONTRERÓ. Naturalmente, se succedesse, sarebbe solo per tipo un secondo e richiederebbe giorni- no, SETTIMANE di stalking intenso su Twitter”
 
“Come se già non lo facessi” contestai umoristicamente. Jo aprì la bocca per dare ciò che sarebbe stata una replica pungente, quando un’ombra spense la luce del corridoio.
 
“Ragazze, volete che vi prepari qualcosa prima che vada a dormire?” mia nonna infilò la testa nella stanza.
 
Dando uno sguardo duro a Jo, scossi la testa. “No grazie nonna”
 
“Siete sicure? Posso farvi dei biscotti” sorrise dolcemente.
 
Prima che potessi rispondere, Jo si sedette, essendosi rotolata sul pavimento solo pochi secondi prima. “Oh sarebbe fantastico!”
 
“Okay, tonerò con loro” uscì e andò al piano di sotto.
 
“Jo!” la rimproverai, corrugando il naso. “Mia nonna non è la TUA serva personale!”. Lei fece spallucce, facendomi un sorriso. Dal momento in cui mia nonna tornò al piano di sopra, avevamo preso un film e l’avevamo messo, naturalmente, solo dopo che lo speciale sui One Direction fosse finito.
 
“I biscotti sono di sotto, lasciateli raffreddare per altri cinque minuti” ci informò.
 
“Grazie nonna!” mi alzai e le diedi il bacio della buonanotte.
 
“Dormi bene tesoro” lei quasi se ne andò, ma si voltò un secondo, ridendo gentilmente. “A entrambe”
 
“Grazie, signora Neil” sorrise Jo. “Tanto amore”
 
“Notte, nonna” la guardai camminare verso la stanza degli ospiti e chiudere la porta.
 
Continuammo a guardare il film fino alle undici. Da allora, potemmo sentire la pioggia sovrastare gli interlocutori. Diedi una rapida occhiata fuori dalla finestra e vidi quanto fosse terribile la pioggia. Stava scendendo a strati e sembrava che qualcuno stesse costantemente trascinando fuori i bidoni della spazzatura e facesse ‘shh’ in un megafono.
 
“La pioggia sembra terribile” Jo si alzò dal divano e si stiracchiò. “Odierei essere bloccata LÀ FUORI. Adesso, andiamo a mangiare quei biscotti!”
 
Corremmo di sotto fino in cucina, trovando la teglia, a raffreddarsi, sui fornelli. Jo ci si precipitò, e stava per affondare i denti in un biscotto quando qualcuno bussò alla porta.
 
Guardai l’orologio. “Quale idiota andrebbe in giro a vendere roba a quest’ora assurda? Per non parlare con questo tempo”
 
“Non si sa mai chi potrebbe essere” Jo andò a rispondere alla porta. “Voglio dire, per quanto ne sappiamo potrebbe essere-“
 
“Si lo so” la mia voce la fermò prima che avesse potuto aprirla. “Potrebbero essere le tue piccole celebrità per cui ti sei presa una cotta” risi dolcemente quando un altro bussare forte e frenetico fece tornare Jo alla porta.
 
“Loro non sono solo celebrità per cui mi sono presa una cotta” mi sorrise. “Sono fantastici, talentuosi e-“
 
“E cosa?” chiesi, prendendola in giro. Le avevo voltato le spalle per prendere un biscotto quando mi accorsi che aveva smesso di parlare, e non era da lei. “Cosa?”
 
“E sono proprio qui”
 
 
 
 
 
 
 
 
Eccomi qui, con un nuovo capitolo: l’inizio effettivo della prima ‘mini-storia’. Io trovo questo capitolo davvero carino e simpatico! Jo, secondo me, è troppo ahahahah! Diciamo che ha lo spirito.. Directioneriano(?)
 

Qui è Jo come la immagina l’autrice.
Grazie, Amanda Sayfried, per la tua bellezza!
 
E qui..


..ecco i ragazzi sotto la pioggia in cerca di qualche porta alla quale bussare!
 
Chi di voi se lo aspettava? Io no, anche se potrebbe sembrare scontato ahahah!

Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn.
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd:???
Gracie:???
Gladdis Alester: giornalista famosa.
 
Bhè, in realtà, non so nemmeno io chi sia tutta ‘sta gente descritta dai punti interrogativi, ma credo che lo scopriremo molto presto!
Allora, cosa ne pensate? Farebbe davvero piacere se esprimeste un vostro parere con una recensione, sul serio, non mangio nessuno!
Ringrazio inifinitamente:
himmelx, Old_Mermories_of_us, Gulliver_ e I follow my dreams per aver recensito lo scorso capitolo;
Amarillys e Gulliver_per aver aggiunto questa storia tra le preferite;
chinama per averla aggiunta tra le seguite;
e le 39O persone che l’hanno letta.
 
Spero vi sia piaciuto, e se qualcosa non vi è chiaro potete contattarmi su
Facebook, Twitter o semplicemente su questo sito, alla prossima!
-Bye californjaqueen

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Capitolo 4
*** What Comes Around - Chapter 2 ***


 
What Comes Around – Chapter 2
 
Sophie’s POV
“Scusami?” chiesi di nuovo, girando intorno. Stava scherzando. Ovviamente. Loro non potevano essere.. Loro erano persone internazionalmente famose, a meno che Jo stesse mentendo o si fosse sbagliata riguardo fatti su di loro. Cioè, c’era più probabilità che esplodesse il sole.
 
Ed ecco, cinque figure in piedi alla mia porta in T-shirt e pantaloni della tuta.
 
“Pardon” sorrise l’unico con i capelli davvero scuri. “Siamo in un piccolo guaio. Possiamo entrare?”
 
Prima che potessi dire qualcosa, rispose Jo, la sua voce era un grido appena percepibile. “Si! Si! Si!”
 
Le cinque figure entrarono nel mio salotto e ci fissammo. Un altro fece un passo avanti. “Mi spiace essere scortese, se non sapete chi siamo, questi sono Zayn, Louis-“
 
“Harry, Niall e tu sei Liam” finì Jo, cercando visibilmente di dominare le sue emozioni. “Si, vi conosco ragazzi. One Direction. Omiodio”
 
Ero un po’ sospettosa però, e non ero disposta a lasciare che gente sconosciuta entrasse in casa mia, anche cinque PRESUNTE star internazionali. Per quel che ne sapevo sarebbero potuti essere attori serial killer veramente fotogenici. Incrociai le braccia al petto. “Aspettate, chi ha detto che potevate-“
 
Un fascio bianco luminoso che assomigliava a un faro filtrò attraverso la vetrata anteriore accanto alla porta. Louis balzò e tirò le tende insieme. “Scusa. Possiamo parlare da qualche altra.. parte?”
 
Jo mi guardò speranzosa e annuii leggermente. Era davvero difficile per lei contenere le sue emozioni, mentre io dall’altro lato, ero indifferente. “Bene” sospirai, sapendo che non sarebbe stato nobile spingerli a calci sotto la pioggia, non importava chi fossero. “Da questa parte”. Tutti i ragazzi erano affannati e mi chiesi perché.
 
Li portai per il salone mentre Jo ci presentava. “Bhè, io sono Jo, diminutivo di Josephine, e lei è-“
 
“Sophie” finii per lei. Casa mia era un pezzo di proprietà piuttosto grande per il quartiere. Portai i ragazzi nell’unica camera da letto al primo piano, che avevamo trasformato in un ufficio. “Qui. Prendete posto”
 
I ragazzi fecero il gioco delle sedie musicali per decidere chi si sarebbe seduto dove. L’ufficio aveva due divani e due sedie sparse per la stanza. Ripassai i nomi dei membri della band nella mia testa quando finalmente si sedettero. Jo si era abbastanza prolungata su di loro perché abbinassi i nomi correttamente, bhè, speravo.
 
Niall, il biondo con il viso da bambino e gli occhi blu, si sedette accanto a Liam, che aveva i capelli castano chiaro e graziosi occhi castani. Louis, il ragazzo dagli occhi blu e i capelli color bronzo, era seduto accanto a Zayn, il ragazzo più scuro con i capelli neri. E Harry, il ragazzo con i capelli ricci e gli occhi verdi, seduto da solo. Io li soprannominai dunque (dall’ordine precedentemente menzionato) Biondo, Capellino, Capello, Capelletto, e Capellone.
 
Jo si sedette sulla sedia accanto a Capellone- volevo dire, Harry.
 
Aspettai un momento per lasciarli sistemare. “Ahem.. ragazzi, volete qualcosa da bere o mangiare?” Mi sentii davvero a disagio, ma credo di non essere stata scortese..
 
Il momento in cui dissi ‘mangiare’, Niall si alzò in piedi. “Ho sentito odore di biscotti!”
 
“Okay, vado a prenderli” mi allontanai dal muro al quale mi ero appoggiata.
 
“Vengo con te” si offrì Harry. Guardai Jo e lei mi sorrise incoraggiante, così lasciai che mi seguisse.
 

 
Niall’s POV
Guardai Sophie lasciare la stanza con Harry. Non sapendo cos’altro fare, tornai a Jo, che stava ridacchiando incontrollabilmente. “Quindi” guardò ognuno di noi. “Guaio, huh? In che tipo di guaio-?”
 
“Cosa?” sentii la voce di Sophie dal salone, che catturò tutta la nostra attenzione. “Cosa stai- no. Non lo sei. Stai FLIRTANDO con me?” Sophie scoppiò nella stanza. “Non ho bisogno né voglio il tuo aiuto per andare in cucina quindi stai qui!”. Uno sguardo di disgusto o forse disprezzo inondò i suoi lineamenti. “La mia faccia è QUI, Harold!”
 
Con ciò, sbattè la porta e riuscii a sentire la sua camminata lungo il salone.
 
“Il mio nome non è Harold” borbottò lui.
 
Tutti noi lo guardammo in attesa. Dopo un momento di silenzio, Louis si schiarì la gola. “Ti va di spiegare, Harry?”
 
Lui si accigliò, fissando le mani piegate in grembo e guardandole come un cucciolo rimproverato. “Non particolarmente”
 
Sophie tornò in stanza con la teglia di biscotti che non esitai a prendere. Mmm, erano deliziosi. Sophie si accigliò. “Ecco il vostro fottuto spuntino. Adesso potete per favore andarvene da casa mia?”
 
“Noi.. non possiamo” disse Liam a bassa voce.
 
Il labbro di Sophie si contrasse. “Perché?”. Per qualche ragione, dubitai che facesse così di solito. Era una ragazza carina e sembrava dolce. Forse qualcosa la stava facendo arrabbiare.
 
“Ci stanno inseguendo e non abbiamo un telefono” provai a finire la frase con un sorriso sfacciato. Guardai il sorriso di Jo ampliarsi. Perché alle ragazze piaceva così tanto il mio accento? Mi venne da ridere.
 
“Bhè qui, usate il mio” Sophie mi gettò il suo telefono con forza. “Così potete sbrigarvi e USCIRE DA CASA MIA”
 
I ragazzi ed io la guardammo mentre lasciava, di nuovo, la stanza sbuffando.
 
“Lei di solito.. non fa così” Jo provò a riderci sopra. “Ma, penso che le sareste piaciuti di più se le aveste spiegato perché siete qui. Datemi un secondo”. Passarono cinque minuti buoni, ma finalmente portò Sophie indietro, assicurandosi che lei ed Harry fossero separati.
 
Sophie sembrava essersi calmata, cosa che mi diede sollievo. Sospirò pesantemente. “Bene. Sentiamo cos’avete da dire”
 
“Grande!” sorrise Louis una volta pronti. “Questo potrebbe richiedere un po’, quindi accomodati”
 
 
 
 
 
 
 
 

Un altro capitolo fresco fresco, il primo in cui appaiono le ragazze e i ragazzi insieme, e secondo me – da parte di Sophie – non è stata una cosa positiva. MA È PAZZA! Ci sarà un motivo per cui si è comportata così o è solo il suo carattere impulsivo? Nessuno lo sa, forse lo scopriremo più in là! Huh, ho fatto rima ahahaha!
Lista dei personaggi:

Harry, Niall, Louis, Liam Zayn.
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd:???
Gracie:???
Gladdis Alester: giornalista famosa.
 

“Scusami?”
 

“Ed ecco, cinque figure in piedi alla mia porta in T-shirt e pantaloni della tuta”
 
Per favore fatemi sapere cosa ne pensate. Se non siete creative, una piccola ‘x’ o un ‘lo amo’ è sufficiente, pleeeeeease!
Ripeto, se volete alcuni chiarimenti, non esitate a chiedere!
Ringrazio infinitamente:
Gulliver_, xhimmelx, I follow my dreams e Ver TomlinsonKaulitz  per aver recensito lo scorso capitolo;
itstimetobegintodream per aver aggiunto questa storia tra le preferite;
Ver TomlinsonKaulitz per averla giunta tra le seguite;
e le 45O persone che l’hanno letta.
 
Spero vi sia piaciuto, alla prossima!
-Bye californjaqueen

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Capitolo 5
*** What Comes Around - Chapter 3 ***


 
What Comes Around – Chapter 3
 
Sophie’s POV
Dopo aver finito, Louis prese un enorme respiro, poi continuò. “Non ci aspettavamo che ci rispondesse una fan alla porta, quindi era un po’ strano quando-“
 
“Due belle ragazze ci hanno invitati a entrare in casa loro!” Zayn finì per Louis, facendo praticamente sciogliere Jo.
 
Forse era solo il fatto che sentivo una gran confusione nella loro storia o che sapevo che sarebbe diventato un grosso problema, ma mi sentii davvero a disagio per tutta questa situazione. Questo avrebbe potuto davvero metterci in difficoltà e probabilmente finire per chiedere qualche tipo di sforzo da parte mia.
 
Erano degli sconosciuti. Come potevo fidarmi di loro?
 
Niall stette a telefono per gli ultimi minuti, probabilmente con il loro agente o qualcosa del genere.
 
Lo porse verso di me e, completamente seccata, lo strappai dalla sua mano, ma subito mi sentii in colpa. Accidenti. Perché ero in un tale stato?
 
I miei occhi viaggiarono inavvertitamente ad Harry che era ancora imbronciato.
 
“Bene ragazzi, Simon è arrabbiato con noi, ma credo che abbiamo fatto un buon lavoro. Gladdis ha appena postato qualcosa di abbastanza brutto sul suo blog”. Niall ridacchiò mentre lo diceva. “Qualcosa sull’essere frustrata”
 
“Storia toccante” ci misi tutto il sarcasmo possibile. Dovevano andarsene prima che avrebbero svegliato mia nonna. “Adesso potete andarvene da casa mia?”
 
“Non essere dura” Jo si avvicinò a me con un grande, falso sorriso e afferrò le mie spalle da dietro.
 
“Um, visto che stiamo parlando di andarcene..” un forte tuono interruppe Liam. “conoscete qualche posto dove possiamo passare la notte?”
 
“Certo che si!” Jo rispose prima che lo facessi io, di nuovo. “C’è una dependance sul retro. Non c’è una cucina ma c’è un bagno e due camere da letto e un divano-“
 
“E questa è casa mia” derisi il suo tono. I ragazzi erano seduti lì goffamente mentre Jo mi fissava, finché Louis ed Harry cominciarono a colpirsi l’un l’altro e poi iniziarono una vera guerra. Vedendo come erano occupati, Jo mi rivolse diversi sguardi imploranti.
 
Oh non la faccia da..
 
“Bene” dissi, incapace di resistere ai suoi occhi tristi, e mi alzai. “La dependance è da questa parte”
 
Era circa mezzanotte ed ero stanca e NON in vena. Ci incamminammo attraverso il giardino e nella piccola casa separata. La passerella era protetta da una copertura in legno colpita da una distesa di pioggia.
 
“Potete risolvere la sistemazione per la notte tra di voi, ma ci SONO alcune regole”. Mi assicurai che ognuno di loro mi stesse sentendo prima di continuare. “Regola numero uno: dovete essere silenziosi. Regola numero due: state qui. Ripeto, state QUI fin quando vengo a prendervi domani mattina. Il che mi porta alla regola numero tre: mia nonna non deve sapere che vi ho permesso di restare. Capito?”
 
Tutti loro risposero con un ‘si’ o qualcosa del genere.
 
“Il vostro curriculum non vi aiuta affatto” strinsi gli occhi, sentendomi più come se avessi urlato a qualcuno che aver permesso a cinque ragazzi di restare per la notte.
 
Dio, avrei potuto mettermi nei guai per questo.
 
“E se infrangete UNA regola, giuro che chiamerò la stampa”
 
Le mie minacce non sembrarono sconcertare nessuno, poiché avevano iniziato di nuovo a perdere tempo.
 
Sospirando e realizzando che i miei tentativi di controllarli erano inutili, i miei occhi si spostarono per trovare Harry- “SMETTILA, HARRY!” rimasi senza fiato, incrociando le braccia al petto. Scossa, mi rivolsi al resto di loro. “Sono stanca quindi.. buonanotte”. Sbattei la porta della dependance e camminai nel giardino. Stava solo piovigginando adesso. A metà strada, sentii il rumore di una porta che cigolava, solo leggermente più forte del picchiettio dell’acqua.
 
“Sophie?”
 
Lì per lì, il cuore mi salì in gola. Harry ci avrebbe provato di nuovo? Aspetta, no. Harry non era quello con l’accento irlandese.
 
Mi voltai e vidi la testa di Niall spuntare fuori, il raggio di luce illuminava il percorso di ghiaia e le felci accanto.
 
“Cosa?” chiesi, un po’ più ostile del previsto.
 
“Non che ti conosca bene o cosa, ma stai bene?” uscì fuori fino a che si trovò a un paio di passi da me. Presi la corda che teneva la veste intorno alla mia vita e cominciai ad avvolgermela intorno al dito. Perché era così interessato a me? Mi rese un po’ frustrata, ma toccò un buon argomento.
 
Perché ero così aggressiva? Non che se lo meritassero, salvo Harry. In quel momento non avevo voglia di interrogare la mia coscienza, così risposi con un semplice “si, sto bene”
 
Mi voltai e iniziai ad avviarmi in casa quando avanzò, mettendomi una mano sulla spalla e fermandomi.
 
“Sophie, quella è la più grande bugia che una ragazza possa mai dire” Niall mi guardò con occhi indagatori.
 
“Mollami” ordinai, e la sua mano cadde dal mio braccio. Andai dritto fino in camera mia senza aspettare che Jo tornasse prima che scivolassi nel sonno.
 
La mattina seguente mi svegliai e trovai Jo dormire sul letto dall’altra parte della stanza. Aveva un leggero sorriso sul viso e non sapevo perché fin quando ricordai quel piccolo segreto tenuto nella dependance sul retro.
 
Saltai fuori dal letto e in un paio di pantaloncini e una camicia chiara a maniche corte. Non mi importava quanto avesse piovuto il giorno prima in California, faceva caldo durante l’estate.
 
Ero ancora un bel po’ stanca, ma quando vidi che l’orologio segnava le 7:OO di mattina, corsi nel cortile quanto più silenziosamente mi permise il mio ritmo frettoloso. I miei piedi nudi pungevano a contatto con la ghiaia. C’era ancora odore di pioggia quando raggiunsi la porta e la aprii, dopo essermi data la forza per quello che avrei potuto trovare.
 
Fortunatamente, non c’era niente di TROPPO grave. Nella stanza di fronte, Zayn era svenuto sul divano ed era a torso nudo, cosa che mi infastidì. Tuttavia, capii subito che, rispetto agli altri ragazzi, non era poi così male.
 
Camminai verso di lui e gli gettai un cuscino che era finito per terra sul petto. “Sveglia”
 
Lui sbuffò, ma non rispose. Provai a svegliarlo un paio di volte, ma invano. Sapevo dove avevo sbagliato e forse svegliare prima gli altri ragazzi mi avrebbe dato una possibilità per averli fuori di casa prima che mia nonna se ne accorgesse.
 
Andando verso la prima camera, passai il bagno che era adiacente ad essa e, di nuovo, mi preparai. Lì, trovai a dormire Liam e Niall. Liam era avvolto da molte coperte e Niall si era addormentato su una sedia in un angolo della stanza, completamente vestito.
 
Andai verso quest’ultimo, non volendo nemmeno immaginare cosa avrei potuto eventualmente vedere se avessi svegliato prima Liam. A dispetto di aver potuto ‘scartare uno sgradevole regalo’, “Niall” sussurrai. Non rispose. “Niall” dissi di nuovo, questa volta un po’ più forte. Non rispose. Ero sul punto di scuoterlo quando si spostò.
 
Mi spaventò a morte così mi allontanai e pensai di poter provare a svegliare Louis. Lui non mi dispiaceva molto. Andando alla dependance e sapendo di non poter svegliare nessuno di quei ragazzi per niente al mondo, aprii la porta della camera successiva, dimenticandomi di predispormi ‘al peggio’.
 
La prima cosa che individuai era Louis con le coperte avvolte attorno a lui e poi Harry-
 
“Una coscia!” urlai mentre indietreggiai, le mani mi coprirono gli occhi. “Quella era una coscia!” chiusi la porta dietro di me e i brividi mi raggiunsero la schiena. Vedere un ragazzo come Harry più che mezzo nudo non sarebbe importato alla maggior parte delle ragazze, ma mi infastidì. Mi INFASTIDÌ.
 
Camminai a passo svelto fuori dalla dependance decidendo che sarei tornata più tardi, forse intorno.. diciamo il pomeriggio per calciarli fuori e farla finita per sempre. L’immagine di Harry si intrufolò di nuovo nella mia mente, facendomi inorridire mentre tornavo nella mia stanza.
 
Dimenandomi sul letto, a pancia sotto, sospirai. Forse era tutto un sogno.
 
Sentii qualcuno picchiettarmi la spalla. Sollevando la testa, trovai Jo sveglia e vestita, in piedi di fronte a me. Dovevo essermi addormentata di nuovo. Guardai l’orologio: 1O:OO. Scattai su.
 
Oh no. “Jo!” urlai mentre mi guardai vestita. “Da quanto tempo sei sveglia?”
 
“Oh, da solo cinque minuti. Eri vestita così ho pensato che facessi solo finta-“
 
Non era un sogno.
 
“Dobbiamo andare, subito!” la tirai lungo il corridoio e verso le scale dove incontrai mia nonna, un sorriso piuttosto curioso.
 
“Buongiorno tesoro!” filò. “Quei ragazzi di sotto sono davvero carini, sono vostri amici?”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ed eccomi di nuovo qui a rompervi le palle, con questo capitolo un po’ più lungo degli altri ahahha ci ho messo molto a tradurlo e pensavo di non poter aggiornare in tempo, ma alla fine ce l’ho fatta!!
Comunque, ritroviamo Sophie con lo stesso caratterino scorbutico del capitolo scorso. Mi è dispiaciuto davvero tanto quando ha ‘trattato male’ Niall, povero cucciolo!!
Ve lo aspettavate che la nonna avrebbe scoperto tutto? Quale reazione pensavate avrebbe avuto, altrimenti?
Lista personaggi:
 
Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn.
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd:???
Gracie:???
Gladdis Alester:???
 

“SMETTILA, HARRY!”
 
Conversazione dell’autrice e di una sua amica:
Amica: Qual è il ruolo della nonna di Sophie? Non fa molto.
Autrice: Lei è lì per la presenza di un adulto.. e cose sevili. COME LA SOPRAVVIVENZA.

 
Ok quest’ultima parte non so davvero cosa c’entri ma, come avevo specificato all’inizio, avrei tradotto qualsiasi cosa (importante o meno) scritta dall’autrice originale. So, ecco qua!
Volevo anche informarvi dei miei tempi di aggiornamento:
-AGGIORNO TRE VOLTE A SETTIMANA (LUNEDÌ, MERCOLEDÌ e VENERDÌ), ma ovviamente, se non dovessi farcela, mi rifarò con il MARTEDÌ e il GIOVEDÌ.
-NON AGGIORNO IL SABATO E LA DOMENICA. Mi godrò un po’ di relax e inizierò a tradurre, ma ovviamente sarò sempre qui per chiarimenti e roba varia.
 
Ringrazio infinitamente:
Gulliver_, xhimmelx, extraoordiharry e Ver TomlinsonKaulitz per aver recensito lo scorso capitolo;
Candy_Heart per aver aggiunto questa storia tra le preferite;
e le 4OO persone che l'hanno letta.
Spero vi sia piaciuto, aspetto una vostra opinioncina, alla prossima!
-Bye califonjaqueen

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Capitolo 6
*** What Comes Around - Chapter 4 ***


 
 
What Comes Around – Chapter 4
 
Sophie’s POV
Ragazzi…? Di sotto…? Buon Dio.
 
Volai lungo le scale senza farle domande, lasciando Jo a spiegare. Sperando che non dicesse niente di stupido. Sentii odore di qualcosa, toast? Correndo in cucina, trovai Louis, Liam, Zayn e Niall seduti attorno al tavolo.
 
Rimasi a bocca aperta. “Voi- voi..”
 
Tutti e quattro mi fissarono con uno sguardo di panico, eccetto Niall. “Buongiorno Sophie!” gridò lui sfacciatamente.
 
Potei sentire il mio viso diventare rosso. “Non solo avete infranto la regola due, ma anche la tre!” urlai, non tenendo conto che mia nonna ora sapeva tutto. “Cosa diavolo stavate pensando?!”
 
Il sorriso di Niall sbiadì lentamente. Aspetta.. uno.. due.. tre.. quattro..
 
“Dov’è Harry?” chiesi, le mie mani si trasformarono in un pugno. Mi sentivo come se stessi allevando dei gatti.
 
Rispose Louis. “Ancora nella dependance”
 
Liam si alzò. “Scusa Sophie, avevamo fame, così siamo venuti qui e abbiamo fatto qualche toast e oatmeal*. Non sapevamo che tua nonna fosse sveglia, ma abbiamo preparato qualcosa anche per lei”
 
Bhè, ciò spiegò il perché li trovasse carini.
 
“Cosa le avete detto?” ero esasperata.
 
Si guardarono l’un l’altro, mi rispose Zayn. “La verità”. Riuscii a sentire Jo e mia nonna scendere le scale.
 
“Non preoccuparti Sophie” mi sorrise lei col suo dolce modo materno. “Ci siamo impegnati tutti. Staranno qui per la prossima settimana e mezza”. Stavo per vomitare. “Finché stanno lontani da te e Jo-Jo” sorrise in modo più ampio e ammiccò.
 
Mia nonna mi ha fatto spaventare sicuro qualche volta.
 
“Ma- ma” balbettai. “Io..”
 
“Non preoccuparti cara” disse di nuovo e tornò su per le scale.
 
Qualcuno tossì e si alzò. Mi voltai e vidi Niall camminare all’indietro verso la porta sul retro. “Penso che andrò a prendere Harry”
 
“Lui può restare dov’è” mormorai seccamente, realizzando che avrei dovuto trascorrere la successiva settimana e mezza con lui come un’ospite.
 
“Quel commento ha qualcosa a che fare con questa matti-?” Louis quasi finì la domanda prima che gli altri due urlarono per farlo stare zitto.
 
“Cosa?” chiesi senza mezzi termini, sentendo il mio viso scaldarsi.
 
“Bhè, Niall ha detto-“
 
“Louis, zitto” Liam diede uno schiaffo sulla nocca del suo amico.
 
“Ow, perché l’hai fatto?”
 
“No, lascialo finire. Cos’ha detto Niall?” parlai con un’inquietante dolcezza nella mia voce, anche per le mie orecchie.
 
“Um..” Louis guardò dalla porta a me. “Penso che andrò anch’io da Harry” si sparò verso la porta ed io afferrai la parte posteriore della sua maglietta. Lui, naturalmente, era più forte di me, ma si fermò comunque. “Oi! Okay, okay! Tutto ciò che ha detto Nialler era che ti ha sentito venire in camera nostra e uscirne dicendo qualcosa riguardo una coscia! Che presumo fosse di Harry. Adesso puoi lasciare la mia maglietta, si?” una volta finito, fece un enorme sorriso. Lo lasciai.
 
Si sparò fuori dalla stanza e verso la dependance più veloce di un batter d’occhi. Tornai lentamente a Liam e Zayn. “Stava dicendo la verità?”
 
Zayn aveva la sua mano contro la bocca, chiaramente soffocando una risata e annuendo. Liam sollevò un sopracciglio, ma sorrise leggermente.
 
Jo iniziò a ridacchiare dietro di me. “Oh, così è quello ciò che ti stava preoccupando”
 
Adesso sentii la mia faccia come se stesse andando a fuoco. “Cosa?”
 
“Hai un aspetto terribile-“
 
“Buongiorno a tutti!” urlò Harry, seguendo Niall e Louis mentre entravano in cucina dalla porta sul retro.
 
“E che buon giorno sia” sospirò Jo e si sedette al tavolo che disponeva otto posti. I miei occhi si strinsero a lui. Almeno ebbe la decenza di mettersi dei pantaloni, non posso dire lo stesso con una maglietta però.
 
Venne mia nonna e annunciò che stava andando al negozio di alimentari e che dovevamo stare buoni. Noi salutammo e continuammo a mangiare. Effettivamente mi sorprese trovare i ragazzi piacevoli. Forse l’unica ragione per cui li avevo in antipatia era perché ero spaventata.
 
Okay. Bhè, ovvio che non erano serial killer. Forse potevo rilassarmi un po’.
 
Sentendo un nodo allo stomaco, mi sedetti anch’io. “Quindi, voi ragazzi starete qui per la settimana?”
 
“Settimana e mezza” mi corresse Louis. Lo sparai con uno sguardo piuttosto cattivo.
 
No. Dovevano andarsene. Non potevo avere a che fare con questo.
 
“Una settimana e mezza. Cosa diranno le vostre famiglie, le vostre fidanzate, e voi siete in tour giusto?”. In realtà fui davvero sorpresa di essermi ricordata almeno la metà delle lezioni di Jo sull’argomento.
 
Liam parlò attorno un morso di pane tostato. “Bhè, solo Louis ha una ragazza, e Jo gli ha dato in prestito il suo telefono per messaggiarla l’altra notte”
 
“E a lei non importa che stai a casa mia?” chiesi, volendo trovare ancora una scusa per sbarazzarmi di loro.
 
“Affatto!” rispose Louis. “Bhè, forse un po’. Ma ha capito che è per salvare la nostra carriera”
 
“Per quanto riguarda la nostra roba, Simon la sta mandando qui” Zayn mise giù il suo pezzo di toast.
 
“E il tour è stato messo in attesa” finì Niall. “Tutti i biglietti saranno validi per un’altra performance o rimborsati”
 
“Riguardo Simon” continuai, ancora appesa a un briciolo di speranza per evitare quello che sarebbe potuto finire con me in un sacco di guai. “Perché qui e non in qualche altro hotel o località segreta?”
 
“Nessuno sa dov’è QUI, baby” commentò Harry. Le mie viscere sfrigolarono al nomignolo.
 
Niall probabilmente vide il mio sguardo e continuò. “Non andrebbero mai a pensare di guardare in una casa normale”
 
Iniziarono a parlare su chi conosce cosa e stetti lì silenziosamente. Guardando ognuno dei loro visi, improvvisamente mi resi conto ero stata irrazionalmente importante per loro. Okay, forse non era necessario amare la loro musica, o cosa facevano durante il tempo libero, o che probabilmente avevano un Dio di complessi per tutta l’attenzione femminile, ma non erano persone cattive, giusto? Forse dovevo dargli una chance, voglio dire, eccetto Harry, cosa mi avevano fatto?
 
ERA più probabile che mi facesse finire nei guai la mia paura irrazionale per tutto le cose irritabili che mi erano state fatte.
 
Ero sul punto di scusarmi quando notai Harry.
 
“Smettila, Harold!” urlai, tutta l’attenzione adesso su di me.
 
Il viso di Harry arrossì e poi si trasformò in una brillante tonalità di rosso, i suoi occhi sfrecciarono alle sue mani. “Il mio nome non è Harold”
 
Gli altri ragazzi scoppiarono a ridere, cosa che mi fece arrossire e poi aggrottare la fronte. Dovevo fare molto per piacergli.
 
Mi alzai e mi allontanai.
 
 
 
*oatmeal: biscotti ai fiocchi d’avena.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
I’m heeeeere!
Abbiamo scoperto il motivo per cui a Sophie non sta tanto a genio il fatto che i ragazzi stiano da lei per un’intera settimana e mezza: è spaventata. Ma da cosa? Lo scopriremo più in là? Chi lo sa. Intanto sappiamo che ci sta provando a farseli piacere, eccetto Harry (HAHAAHHAHA), e chissà se alla fine cederà alle sue paure!
Lista personaggi:

Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn.
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd:???
Gracie:???
Gladdis Alester: giornalista famosa.
 

“Buongiorno a tutti!”
 
Pensiero dell’autrice:
Forse dovrei farmi una vita…hahahaha si certo. Amo troppo i One Direction per fare qualcosa di simile.
 
Ringrazio infinitamente:
Gulliver_, xhimmelx, Ver TomlinsonKaulitz e NiallDest per aver recensito lo scorso capitolo;
NiallDest per aver aggiunto questa storia tra le preferite;
Parker_lost_boy_Croft per averla aggiunta tra le ricordate;
e le 6OO persone che l’hanno letta.
 
Mi piacerebbe molto un vostro parere, non è semplicemente per ricevere più recensioni, ma è bello ricevere complimenti per qualcosa che faccio almeno qualche volta..
 
Spero vi sia piaciuto, alla prossima!
-Bye californjaqueen

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Capitolo 7
*** What Comes Around - Chapter 5 ***


 
What Comes Around – Chapter 5
 
Harry’s POV
“Sophie” piagnucolò Jo e le andò dietro. “Oh andiamo”
 
Riuscii appena a sentire la conversazione dal mio posto alla fine del tavolo. “Cosa vuoi?” chiese Sophie, arrabbiata ovviamente.
 
Mi sentii male. Lei ci aveva permesso di restare e adesso era irritata perché non riuscivo a fermare i miei occhi vaganti. Accidenti, Harry, mi rimproverai, masticando pensieroso.
 
Non trovando niente di meglio per saziare la mia attenzione, continuai ad ascoltare la loro conversazione- o forse era una discussione.
 
“Non puoi solo.. essere carina?” suggerì Jo gentilmente.
 
“Essere carina?” urlò Sophie, rendendolo facile da origliare. “Perché?”
 
“Perché si, okay?” Jo sembrava infastidita. “Mi piace davvero molto questa band e tu stai rovinando tutto! Qual è il problema?”
 
Sophie fece il broncio. “Non voglio parlarne”
 
Jo sospirò, il suo tono cambiò dall’aggravato al comprensivo. “Oh basta guardare il tuo telefono. Per favore, cerca di essere almeno PIACEVOLE”
 
La sua amica emise un gemito. “Bene, ma se uno di loro-“
 
“Si, si, si” Jo sembrò più felice. “Chiamerai la stampa. Adesso torniamo di là e riproviamoci”
 
Tornarono indietro ed io ero divertito. Come facevano due amiche ad essere così diverse? Non potetti fare a meno di guardare Sophie. Era molto semplice da osservare. Dovetti chiedermi perché mi odiava così tanto. Tutto ciò che feci fu dirle che era bella.. si certo. Questo è quello che non successe.
 
Stavo mentendo a me stesso. Sapevo esattamente perché mi odiava, almeno credo.
 
Forse aveva un ragazzo e ciò che dissi la fece scatenare.
 
Non era così influente però..
 
Ci fu un silenzio impacciato per un paio di minuti, riempito solo dal tintinnare delle posate e dal masticare.
 
“Quindi” riuscii a vedere la tortura sul volto di Sophie, maggiormente sul suo sorriso forzato, mentre provava a rendere disinvolta la conversazione. “Scrivete voi la vostra musica?”
 
“Si, bhè una specie” risposi e tenni gli occhi allenati sulle mani, che stavano sul tavolo. “Collaboriamo con altre persone”
 
“Peccato” rispose Sophie, con tono crudele. La vidi guardare la porta sul retro.
 
“Parlando di musica” sorrise Jo. “Voi ragazzi siete fantastici!”
 
“Grazie!” Liam si morse il labbro orgogliosamente. Con ciò, iniziammo tutti a parlare di nuovo.
 
A metà conversazione, Louis si sporse e sussurrò “Harry, smettila di fissarla”
 
Sentii il mio viso riscaldarsi, lo guardai. “Io NON la sto fissando”
 
Mi sparò uno sguardo. “Certo che no, amico”
 
Il momento in cui guardai di nuovo dov’era seduta Sophie, lei non c’era più. Visto? Louis? Non potevo starla fissando altrimenti avrei notato che se ne fosse andata, pensai con orgoglio, sistemandomi sulla sedia e sorridendo a me stesso.
 
Momentaneamente annoiato, guardai viso per viso, e trovai Louis ancora curioso a guardarmi, un sopracciglio alzato e un sorriso sul viso.
 
Una volta che notò che lo stavo guardando, mimò “La stavi fissando”
 
“NO!” mi girai e misi il broncio, continuando a mangiare. Puntai al fatto che stesse semplicemente sbagliando.
 
Finendo e mettendo i piatti nel lavello, andammo alla dependance dove trovammo Sophie portare diverse borse.
 
“Lascia che ti aiuti” mi offrii e le presi due borsoni, ma naturalmente, solo dopo che ebbe combattuto con le unghie e con i denti per portarli lei dicendo che stava bene. Vero, fin quando li fece cadere.
 
“Oi! La mia chitarra!” Niall corse verso il cancello posteriore e tirò lo strumento da una pila di borse, che presumo fossero cadute. Era questa la ragione per cui Sophie se n’era andata? Sorrisi al pensiero che NON doveva odiarci dopo tutto e aiutai a portare la carovana di cianfrusaglie.
 
Niall e Louis pensarono che sarebbero stati più utili intrattenendoci cantando e suonando la chitarra comicamente. Onestamente, era molto spassoso, ma Sophie non sembrò pensarla allo stesso modo.
 
Sembrava semplicemente avere quell’aria da ‘il vostro comportamento infantile è così indegno’.
 
Mi rese frustrato, fin quando la vidi dare un’occhiata nella loro direzione e trattenere un sorriso. Stava solo provando ad essere migliore di noi!
 
Zayn mi sbottò fuori dai miei pensieri quando mi gettò uno dei uno dei bagagli più piccoli. Almeno lo afferrai, ma scivolò dalle mie dita e cadde a terra. “HARRY!” trillò Zayn comicamente, gettandomi il suo berretto. “COME HAI POTUTO FARLO CADERE?”
 
“FAR CADERE COSA?” urlò Louis.
 
Niall colpì volutamente una corda acida sulla sua chitarra. “DROP THE BASS*!”
 
Cacciai la lingua di fuori a Zayn e issai la borsa in spalla, ignorando gli altri miei amici che pensarono di fare beatbox**.
 
Avviandomi alla dependance, vidi Liam in una delle stanze, cercando qualcosa tra i suoi vestiti. Catturò la mia attenzione per un secondo, ma andò rapidamente alla deriva come sentii dei passi avvicinarsi.
 
Sophie mi superò velocemente, il suo sguardo guizzò dalla mia parte.
 
Ci fissammo negli occhi per un momento e poi i suoi si restrinsero. Uscì fuori e scossi la testa.
 
“Sophie” chiamò Louis dalla seconda camera da letto non appena finimmo di portare tutta la roba dentro. “Ti dispiace se andiamo a fare un tuffo in piscina?”
 
Era seduta sul divano con Jo, a guardare il suo telefono. “Cosa? Oh, si!” sembrò uscire da uno stato di trance. “Ma dovete indossare i vestiti per TUTTO IL TEMPO”
 
Fu allora che la etichettai come una tipa super responsabile.
 
“Si signora!” Niall corse fuori dalla sua stanza, già in costume da bagno, e saltò sul divano tra le due ragazze. “Venite anche voi?” chiese, mettendo le braccia attorno alle loro spalle.
 
Sophie si alzò, apparentemente infastidita. “No” lanciò un’altra occhiata al suo telefono e si sedette su uno degli sgabelli da bar contro il muro.
 
“Oh andiamo Sophie” Niall sorrise sfacciatamente, ignorando lo sguardo terrorizzato sul suo viso. “Sarà divertente”
 
Osservai la scena svolgersi su una sedia dall’altra parte della stanza e ghignai per quanto cambiò Sophie in quei dieci secondi. Era passata dall’avere il controllo su tutto all’essere completamente pietrificata. Mi chiesi il perché.
 
“Credo che lo farò io” si alzò Jo. “Torno subito”
 
Mentre Jo se ne andava, la mia mente evocò involontariamente un’immagine di Sophie in costume da bagno. No, no. Non pensarci.. scossi la testa per scacciarla via.
 
Dopo un’ora o giù di lì di giochi in piscina, Sophie entrò dentro, fissando ancora il suo telefono.
 
“È la tua migliore amica, giusto?” chiesi a Jo, spostandomi i capelli bagnati dalla fronte. “Cosa sta facendo? Non per ficcare il naso o cosa, ma la vedo sempre con il suo telefono..”
 
Jo si sedette a bordo piscina, immergendo i piedi. “Sophie non dirà a nessuno che siete qui. Non è quel tipo di persona. Davvero non so cosa le stia succedendo ultimamente. Non me lo dirà”
 
 
 
*Drop the bass: far cadere i bassi (tradotto alla lettera). È più figo in inglese, lasciatevelo dire!
**Beatbox: capacità di riprodurre suoni di strumenti musicali con la bocca, per chi non lo sapesse.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Un altro capitolo nuovo di zecca, il primo Harry’s POV, sono così emozionata di sapere cosa ne pensate*-*
Comunque volevo dirvi che non so se riuscirò ad aggiornare per venerdì, perchè domani ho l’interrogazione di storia e – invece di tradurre – devo studiare per prendere almeno un miserabile 6!
Lista personaggi:
 
Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn
Sophie: personaggio femminile.
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd:???
Gracie:???
Gladdis Alester: giornalista famosa.
 

“Ti dispiace se andiamo a fare un tuffo in piscina?”
  
 
Ringrazio infinitamente:
Gulliver_, xhimmelx, Ver TomlinsonKaulitz, NiallDest e SexyLovato per aver recensito lo scorso capitolo;
GiuliaeNancy e HappyGreat per aver aggiunto questa storia tra le seguite;
e le 700 persone che l’hanno letta.
 
Spero vi sia piaciuto, alla prossima!
-Bye californjaqueen

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Capitolo 8
*** What Comes Around - Chapter 6 ***


 
What Comes Around – Chapter 6
 
Harry’s POV
Iniziai a sentirmi un po’ ansioso. Riuscii ancora a vedere Sophie con il suo telefono dalla finestra della cucina. Alla fine, lo posò e si allontanò.
 
“Coosa c’è Hazza?” Liam nuotò verso di me e mi arruffò i capelli.
 
“Uh, niente. Sto solo pensando al nostro tour” camminai verso il bordo, l’acqua faceva resistenza dalla vita in giù. Liam scosse la testa affettuosamente quando continuai. “Torno dopo. Erm.. vado alla toilette”
 
Prendendo il mio asciugamano da una sedia vicina, mi avviai verso la dependance, pensando di vestirmi. “Devo fare pipì!” mi sorpassò un Niall urlante. Grande. Avevo lasciato la mia roba lì dentro.
 
Mi voltai e mi avviai verso la casa principale. Avevo bisogno di parlare con Sophie, ma c’erano un paio di problemi a riguardo. Il più ovvio era che lei mi odiava. Poi naturalmente, se i ragazzi lo avessero saputo, avrebbero riso a crepapelle. Avrebbero pensato che mi importasse di lei- cosa non facevo, o ero spaventato che lo avrebbe detto ai paparazzi.
 
Non volevo avere a che fare con nessuna presa in giro al momento, anche dai miei amici.
 
L’ultimo problema, cosa che imparai quella mattina dopo che Niall ci ebbe svegliato, era che era schizzinosa. Questo di solito non era un problema. Qualsiasi ragazza mi avesse visto senza maglietta si sarebbe sciolta sul posto.
 
Avevo un presentimento che se Sophie avesse visto anche solo le mie clavicole si sarebbe probabilmente sconvolta. Avevo bisogno di renderle la situazione favorevole quanto più possibile perché potessi ottenere ciò che volevo.
 
La nostra carriera musicale era in gioco e lei doveva rispondere ad alcune domande.
 
Decidendo di spostare appena l’asciugamano attorno alla mia vita, entrai in casa.
 
“Sophie?” chiamai.
 
A metà strada attraverso la cucina, sentii il suono di un pianoforte. La signora Neil non poteva essere già tornata, quindi doveva essere Sophie. Seguii il suono su per le scale e lungo il corridoio. Infondo c’era una porta chiusa, ma era da lì che proveniva la musica.
 
La melodia era leggera e felice, quasi come essere solleticati.
 
Mi avvicinai alla porta e l’aprii appena.
 
La stanza doveva essere di Sophie. C’erano due letti e i muri erano dipinti di una chiara sfumatura di viola. C’era un pianoforte dalla parte opposta della porta, quindi lei mi dava la schiena. Stava suonando sofficemente canticchiando lungo tutta la melodia.
 
“Wow, non sapevo sapessi suonare il piano”. Non avevo idea del perché lo dissi, ma lo feci ed era ormai evidente che la mia presenta non era ben accetta.
 
Le mani di Sophie colpirono lo strumento con tale forza che, in quello che sembrò un secondo, si alzò dalla panchina, per venire in piedi di fronte a me, urlando. Quelle ultime note acide mi risuonarono nelle orecchie per tutto il tempo.
 
Una volta ferma, aggrottò la fronte. Le sue iridi di colore marrone scuro, quasi nero, perforarono i miei occhi. Sembrava che potesse vedere proprio nel posto dove tenevo nascosti i miei segreti. “Hai sentito cosa ho detto?” sembrò essere furiosa. “Cosa ci fai nella mia stanza?”
 
Non avevo idea di come rispondere. Perché diavolo ero andato nella sua stanza? Volevo solo parlarle, avrei dovuto aspettare che avesse finito e poi bussare.
 
Dio, sembravo un idiota.
 
Fu solo a quel punto che realizzai che mi aveva spinto contro il muro, facendomi cadere su un cosa che di solito mi avrebbe salvato. “Sai, tutta questa cosa dell’intrappolare contro il muro.. non dovrebbe essere il contrario? Io lì, tu qui..”
 
L’ultima cosa che vidi furono i suoi occhi restringersi chiaramente. Con ciò, sentii un dolore molto forte sulla parte destra del mio viso, che andava dall’occhio alla mascella. Prima che potessi dire qualcos’altro, fui spinto fuori dalla camera e mi venne sbattuta la porta in faccia.
 
Doveva avermi tirato uno schiaffo.
 
Mi voltai, un po’ abbattuto, e decisi di tornare alla piscina. Ciò quando notai Liam contro il muro a un paio di passi di distanza.
 
“Un interessante visita alla toilette, Harry” ridacchiò mentre la musica del pianoforte iniziò di nuovo, più forte di prima. “L’ha gestita bene”
 
Tornati alla piscina, anche dopo diverse suppliche a Liam per fargli tenere la bocca chiusa, raccontò al resto dei ragazzi la mia ‘piccola avventura’, per la quale risero sommessamente.
 
“Come hai fatto a sapere che ero lì?” gli chiesi nel corso della giornata.
 
Lui sorrise. “Vi ho sentiti urlare. Sono entrato dentro e, bhè amico, tu non sei esattamente bravo a stare zitto”
 
“Non capisco perché mi odia” scorsi le mani tra i miei spessi ricci.
 
I ragazzi ed io tornammo alla dependance mentre aspettavamo Jo e Sophie tornare con il pranzo.
 
“Cosa Harry?” rise Louis. “È strano per le ragazze perdere la testa per te?”. Non risposi, conoscendo una delle trappole di Louis.
 
“Perché PROVI a parlarle comunque?” chiese Niall, strimpellando tranquillamente accordi sulla chitarra.
 
Posai i gomiti sulle ginocchia. “Non lo so”
 
Zayn sorrise perfidamente. “È solo che non vuoi che ti odi”
 
Ero sul punto di starlo per prendere in giro quando sentii la voce di Jo. “Ecco il cibo!”. Con ciò, Niall si sparò correndo fuori la dependance e in cucina. Le ragazze avevano portato sei sandwich.
 
“Sei?” chiese Niall corrugando la fronte.
 
“Non ho molta fame” Sophie prese una mela dal bancone e si diresse verso le scale. Solo prima che si voltasse sul pianerottolo, riuscii a vederla guardare miseramente il suo telefono, metterlo via, e continuare a camminare.
 
Non sapevo cosa stava succedendo, ma onestamente iniziai a sentirmi dispiaciuto per lei.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
L’ultima volta vi avevo detto che non sarei riuscita ad aggiornare, ma invece CE L'HO FATTA,awww!
A me piace molto questo capitolo, I don’t know why, ma spero che piaccia anche a voi, si?*-*
Vi prego, una recensione piccola per sapere cosa ne pensate di tutta la storia fino ad adesso, PLEASE, PLEASE, PLEASE!
Lista personaggi:
 
Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn.
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd:???
Gracie:???
Gladdis Alester: giornalista famosa.

 
Capisco che questa non è esattamente la situazione per farlo ma..

“Devo fare pipì!”
 

“Wow, non sapevo sapessi suonare il piano”
 
Ringrazio infinitamente:
Ver TomlinsonKaulitz, xhimmelx, NiallDest e Gulliver_ per aver recensito lo scorso capitolo;
io e te styles per aver aggiunto questa storia tra le preferite;
e le 9OO persone che l’hanno letta.
 
Spero vi sia piaciuto, alla prossima!
-Bye californjaqueen

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Capitolo 9
*** What Comes Around - Chapter 7 ***


 
What Comes Around – Chapter 7
 
Sophie’s POV
Nel momento in cui riebbi la mia stanza, buttai la mela mangiucchiata nella spazzatura e cercai di ignorare la sensazione terribile allo stomaco. Perché DIAVOLO sarebbe venuto quel ragazzo in camera mia? Perché era così STUPIDO?
 
Dando un ultimo sguardo al telefono, lo lanciai dall’altra parte della stanza. Si era rovinato tutto.
 
Mi sedetti al piano e iniziai di nuovo a suonare. La musica mi aiutava a sgomberare la mia mente. Lasciai vagare le mie dita tra i tasti, non molto attenta a cosa stavo suonando. Non so per quanto tempo stetti al pianoforte, ma quando alzai lo sguardo, era buio fuori.
          
Mi alzai e aprii la porta, sentivo delle risate. Nella camera da letto in fondo al corridoio, vidi mia nonna, addormentata, con la TV accesa su qualche gioco a premi. A quanto pare qualcuno aveva vinto mille dollari. Strisciai di sotto, il mio stomaco brontolava. Qualcuno, molto probabilmente Jo, aveva cucinato la pasta e l’aveva lasciata fuori sul bancone. Ne misi un po’ in un piatto e mangiai rapidamente. Quando ebbi fatto, posai il piatto nella lavastoviglie e decisi di tornare di sopra al mio strumento preferito e meccanismo di difesa.
 
A metà strada, sentii il telefono vibrare nella tasca.
 
Lo tirai fuori e aprii il messaggio.
 
Jo: hey, perché non vieni fuori? Stiamo arrostendo i marshmallow.
 
Sospirai. Quello non era esattamente il messaggio che stavo aspettando.
 
Sul punto di continuare a salire le scale, increspai le labbra. Forse avevo bisogno di un po’ di conforto, e se Jo aveva ragione, trascorrere del tempo con i ragazzi dei One Direction non mi avrebbe fatto male. Ciondolando un po’, andai sul retro verso il fuoco accanto alla dependance.
 
Loro sei erano seduti lì, presumibilmente con i loro marshmallow, parlando rumorosamente.
 
Tirai la sedia accanto a Jo.
 
“Guarda chi ha deciso di unirsi a noi!” urlò Niall giocosamente. Provai a sorridere, ma fallii.
 
La mia amica mi guardò con la preoccupazione scritta in faccia. “Stai bene, Sophie?”
 
“Si, sto bene”
 
“Bugia!” disse Niall attraverso una tosse.
 
Era seduto proprio accanto a me quindi gli diedi uno spintone umoristico. “Zitto”. Mentre lo dicevo come se fossi sconvolta, lui mi sorrise.
 
“Allora!” urlò Louis. “Che ne dite di un gioco?”
 
Dieci minuti dopo, stavamo tutti provando a vedere chi riusciva a dire determinate frasi più velocemente, ma ci prendevamo costantemente una pausa perché ridevamo così tanto.
 
Credo che ‘Taglio un foglio, un foglio taglio, su un foglio tagliato mi siedo’ sia un semplice modo per convincere qualcuno a dire sette volte ‘merda’.
 
Poi, facemmo una gara per vedere chi si ficcava più marshmallow in bocca. Vinse Niall, ma tutti noi lo accusammo scherzosamente per averli inghiottiti interi.
 
“Non l’ho fatto!” rise. “Giuro!”
 
“Nessuno può incastrarsi sette enormi marshmallow in bocca!” lo stuzzicò Louis con voce stridula.
 
“Va bene, okay” Niall incrociò le braccia al petto. “Forse ne ho ingoiati uno o due”
 
“Ancora!” ribatté Jo. “Non vedo come sia possibile”
 
“Dunque, Sophie” alzai lo sguardo al mio nome per trovare Harry che mi fissava dall’altra parte del fuoco. Avevo volutamente scelto quel posto per stare lontana da lui. “Non siamo poi così male, siamo noi stessi” dichiarò.
 
Guardai viso per viso. “No, solo alcuni di voi”. Tutti iniziarono a ridere alla mia risposta.. tutti eccetto Harry. Fece solo un sorriso affrettato.
 
“Oh non essere ridicola!” Zayn arricciò il naso. “Tu ci adori tutti”
 
“Certo” ruotai gli occhi e raggiunsi riflessivamente il mio telefono.
 
La voce di Harry mi fermò. “Dal momento che non ho potuto chiedertelo prima, mi stavo chiedendo, cos’hai fatto oggi con il tuo telefono”
 
Guardando lui, il mio telefono, e di nuovo lui, affondai più in profondità nella sedia. “Niente che ti riguarda”. Dopo aver tirato quell’affare maledetto dalla tasca, lo controllai ancora una volta. Niente.
 
Notandolo, Harry si alzò. “Dobbiamo parlare, ADESSO” mi tirò dalla mia sedia, facendomi quasi inciampare, e mi trascinò in disparte mentre il resto dei ragazzi e Jo iniziarono a cantare ‘Don’t Stop Believing’.
 
Una volta arrivati all’altro lato della piscina, guardai Harry in attesa.
 
Lontana dal fuoco, potei sentire il freddo delle notti della California iniziare ad arrivare, ma lo sguardo di Harry me ne fece immediatamente dimenticare. Era intenso e mi causò dei brividi sulla pelle.
 
Non reagire, Sophie, mi dissi. Questo avrebbe voluto dire lasciarlo vincere.
 
Ma non importa quanto ci avessi provato, internamente, sentivo qualcosa indistinta. Era come se ci fosse un piccolo sole dentro di me da qualche parte e lo sguardo di Harry lo avesse fatto vacillare un po’.
 
Incrociando le braccia al petto, tenni il mento alto.
 
Quel ragazzo aveva intenzione di FARMI LA PREDICA? Ero infuriata per questo, ma anche terrificata. Perché? Cosa avrebbe potuto farmi? Stava a casa MIA dopo tutto.
 
Si prese un momento prima di iniziare a parlare. “Senti, Sophie, sono davvero dispiaciuto per oggi. Sono solo.. erm.. sono solo preoccupato per la nostra band. Gli altri ragazzi non lo capiscono, eccetto forse per Liam, ma sto solo cercando di proteggere gli One Direction, okay?”
 
“E ti aspetti che.. ti perdoni?” sollevai un sopracciglio, non disposta a lasciar battere le mie emozioni da quel ragazzo. “Mi dispiace, hai violato diversi diritti di privacy così come hai affrontato più volte il fatto che io non sia a mio agio con te!”
 
Harry iniziò a giocherellare con un braccialetto di corda che aveva al polso sinistro. “Ho detto che mi dispiace”
 
“Oh ti dispiace” ribattei, arrabbiata che lui AVESSE provato a farmi la predica. “Ti dispiace! Bella roba! Cosa devo farci io?”
 
Non so cosa fosse stato per lui, ma anche le sue SCUSE mi fecero infuriare.
 
Sembrava sul punto di dire qualcosa, ma non venne fuori alcuna parola.
 
“Grande, adesso se non ti dispiace, me ne vado!” urlai e andai di soppiatto alla mia macchina attraverso il cancello laterale.
 
Sbattei la portiera dietro di me e sentii qualcuno sussurrare “Ben fatto, Harry”
 

 
Niall’s POV
I miei occhi tornarono ad Harry non appena persi di vista Sophie.
 
“Ben fatto, Harry” disse Lou. “Bel modo di trattare chi ci ospita”
 
Guardai indietro verso il cancello e poi Jo che sembrava come scioccata. Sentendomi completamente orribile per averla sconvolta, decisi di dover fare qualcosa.
 
“Torno dopo” mi alzai e uscii allo stesso modo di Sophie, ma con un po’ meno drammaticità. Mi sentivo in torto e volevo assicurarmi che lei stesse bene. La strada era buia e non avevo idea di dove fosse andata fin quando individuai una luce fioca di una macchina in lontananza lungo la facciata anteriore della casa.
 
Scorrendo le dita tra i capelli, mi avvicinai al veicolo. Ero sul punto di bussare al finestrino dopo aver visto Sophie, ma poi notai qualcosa di strano. Era rannicchiata sui sedili posteriori, guardando il suo telefono.
 
Dalla luce, potei vedere entrambi gli auricolari e sentire a malapena la musica da dov’ero io. Riuscii anche a vedere delle lacrime sulle sue guance. Le sue spalle stava tremando leggermente. Stava piangendo?
 
Colpendo leggermente il finestrino, provai a sorridere. Spense la musica, i suoi occhi erano rossi quando alzò lo sguardo a me, la voce soffocata e spaccata. “Cosa?”
 
“Occupata?” aprii la portiera della macchina lentamente, guardando le sue reazioni con attenzione. Non protestò così continuai. Sophie si spostò dalla posizione fetale, asciugandosi gli occhi con il palmo della mano.
 
“Credo di no” rispose, provando ovviamente a trattenere le lacrime. Lasciai la portiera aperta per far passare aria fresca. Forse le avrebbe fatto calmare i nervi.
 
Mi sedetti accanto a lei. “Pensavo che avevi intenzioni di andartene” colpii pigramente la parte posteriore del sedile anteriore.
 
“Ho dimenticato le chiavi dentro” rilasciò un respiro profondo, voltandosi.
 
Rimanemmo seduti in silenzio per un po’. “Allora.. vuoi parlare?” guardai Sophie, che aveva poggiato la testa contro il finestrino. Mi chiesi se ciò aveva a che fare con il fatto che fosse così irascibile.
 
“Non molto” riprendemmo il silenzio, ma non un silenzio imbarazzante. Tirai fuori una busta di marshmallow dalla giacca e l’allungai verso di lei, offrendogliene uno.
 
Lei mi guardò, con un sorriso addolorato sul viso. “TU stai offrendo a ME del cibo?”
 
“Si!” risi. “Bhè, sembra che tu SAPPIA qualcosa su di noi!”
 
“Solo perché c’è Jo” il suo sorriso sbiadì. Silenzio. Tornai a guardare indietro dove si vedeva la luce del fuoco oltre la recinzione. La sentii prendere un altro respiro profondo.
 
“Sai” guardai di nuovo lei. “Harry è uno dei miei migliori amici, e lui non intende.. bhè, non capisce.. non conosce.. limiti”
 
“L’ho notato” borbottò.
 
“C’è un motivo, oltre il fatto dei confini, per cui sei arrabbiata con lui?”
 
“Non proprio” tirò fuori il telefono per dargli un’occhiata.
 
Aspettai un momento prima di chiedere “Quindi, chi è lui?”
 
“Non c’è nessun ‘lui’” schernì.
 
“Si che c’è”
 
“Come lo sai?” chiese, guardando di nuovo il suo telefono.
 
Guardai da lei al dispositivo e di nuovo lei. “Me l’hai appena detto”. Sarebbe potuto essere imprudente, ma le presi il telefono.
 
“Hey! Ridammelo!” urlò.
 
L’auto sbandò quando si lanciò verso di me, per raggiungere il telefono.
 
“Scoprirò cosa ti preoccupa! Anche se mi ucciderà!” alzai l’altro mio braccio per tenerla a bada. Premetti un bottone sul telefono e si aprì la schermata dei messaggi. L’unico altro nome che comparve oltre ‘Jo’ fu ‘Todd’.
 
“Oh! IO ti ucciderò” si dimenò addosso a me per impedirmi di muovermi e mi afferrò il braccio, portandolo verso di lei. Fortunatamente, ero più forte e in grado di tenerle il telefono lontano.
 
“Ooo, chi è Todd?” risi, l’auto sbandò di nuovo quando si lanciò per il telefono nella mia mano. Aprii la conversazione.. l’unica conversazione personale. Il solo messaggio che c’era diceva ‘Hey, com’è andata l’estate?’
 
Era tranquillo.
 
“Ridammelo!” gridò, lacrime fresche le rigarono il viso. “Dammelo ADESSO!”
 
Sorpreso dal suo scoppio improvviso, lo consegnai senza ulteriori lotte. Dopo aver messo le mani sul telefono, lo gettò dalla parte anteriore della macchina.
 
Le avvolsi istintivamente le braccia attorno nel momento in cui iniziò a singhiozzare. Seppellì il viso nella mia spalla. “Buon Dio, Sophie, qual è il problema?”
 
“Non è giusto! Ho una cotta per lui da sempre e non riesce nemmeno ad aver il tempo di rispondermi..” fu tutto ciò che uscì fuori prima che il suo respiro accelerasse al punto da non poter più farla parlare. Mi spostai, vedendo che era ancora seduta sulle mie ginocchia, in modo che le gambe fossero appese fuori dalla macchina, e iniziai ad accarezzarle i capelli.
 
Non che la conoscessi bene, ma mi sentii male per una ragazza che stava soffre- okay forse non quanto sarebbe potuto esserlo Liam, ma lo ero.
 
Non dissi niente, sapendo che qualsiasi cosa le AVESSI detto non l’avrebbe aiutata. Quindi, stavamo semplicemente seduti lì mentre lei piangeva.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
I'M BACK! Con un capitolo tutto per voi*-* sono contentissima che la storia stia piacendo sempre a più persone, davvero,awww!
Ragazze, comunque io sono troppo in ansia per questo concorso, mi sto mangiando tutte le unghie per l’agitazione, AAAAAAAH! Anche voi partecipate? Penso di si, che cavolo!, però ho letto su Twitter che non tutte hanno intenzione di farlo perché già sanno di perdere in partenza!
Però posso dirvi una cosa? È bello almeno solo provarci, non scoraggiatevi già prima di provarci, è brutto il rimorso di non averci provato..
 
Passando al capitolo – anche se vorrei dilungarmi di più sul punto di prima – qui, troviamo una Sophie distrutta, a pezzi quasi, dalla cotta insopportabilmente non corrisposta (forse) per Todd. Abbiamo scoperto chi è TODD!!
Quant’è dolce Niall a preoccuparsi per lei e confortarla, troppo sweet <3
Lista personaggi:
 
Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn.
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd:???
Gracie:???
Gladdis Alester: giornalista famosa.
 
  
“Dunque, Sophie, non siamo poi così male, siamo noi stessi”
 

“No, solo alcuni di voi”
 
Ringrazio infinitamente:
ChiquitaBanana, Gulliver_, xhimmelx, Ver TomlinsonKaulitz, didi_cioro, alessiacroce e Carol56 per aver recensito lo scorso capitolo;
Iloveyour_forever per aver aggiunto questa storia tra le preferite;
Gwen_Olly_SweetHug per averla aggiunta tra le seguite;
e le 1.11O persone per averla letta.
 
Spero vi sia piaciuto, alla prossima!
-Bye californjaqueen

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Capitolo 10
*** What Comes Around - Chapter 8 ***


 
What Comes Around – Chapter 8
 
Harry’s POV
Dopo che Niall se ne fu andato, tornammo a cantare canzoni, bhè, tranne io. Io non ero in vena.
 
Forse mi sentivo male per ciò che successe con Sophie. Perché non aveva semplicemente accettato le mie scuse? Perché era così DIFFICILE?
 
Improvvisamente, sentimmo qualcosa dall’altro lato della recinzione. Sembrava una conversazione ovattata. Poi ci fu una risata rumorosa che portò un po’ di silenzio. Dopo un minuto, ci fu un’altro chiacchierio e ancora silenzio seguito da un mix di risatine e urla.
 
“Cosa succede a Niall?” Louis alzò le sopracciglia allusivamente. Subito respinsi l’idea, la mia mente arricciò il suo ipotetico naso. Giustificai la reazione immaginandoli insieme e poi concludendo che Niall doveva essere una persona così.. stronza.
 
Improvvisamente, Sophie e Niall tornarono attraverso il cancello, il secondo con il braccio attorno al primo. Entrarono in casa e guardai come fu accesa luce dopo luce fin quando si illuminò la camera di Sophie. Poi, dopo un paio di secondi, la luce si spense.
 
Sgranai gli occhi, guardando la finestra, supponendo il peggio. Mente sporca, Harry. No, stavano probabilmente solo parlando.. nel buio. “Um, penso che andrò a vedere se va tutto bene”
 
“Vengo con te” Jo mi seguì in casa e su per le scale, probabilmente con una rassomigliante espressione preoccupata sul viso. Con mio sollievo, incontrammo Niall a metà corridoio.
 
“Ciao” sorrise e annuì.
 
“Tutto bene?” chiesi, guardando oltre le sue spalle alla porta della camera da letto di Sophie.
 
“Um, dovresti chiederlo a Sophie, ma si” Niall fece il suo ritorno di sotto. Jo si scrollò le spalle e continuò a camminare verso la porta di Sophie. Le sentii conversare a bassa voce ma non riuscii a distinguere le parole.
 
Su cos’ero così preoccupato? Non che Niall avesse.. vero?
 
Sophie era una ragazza attraente, ma non sembrava il tipo. Forse mi ero solo fatto prendere dal panico o ero preoccupato di Niall. Aveva senso. Era mio amico e non volevo che finesse nei guai.
 
Guardai la porta della camera da letto con curiosità, chiedendomi cosa fosse mai successo.
 

 
Sophie’s POV
La mattina seguente realizzai di essere sola in camera. Jo si era probabilmente già svegliata per passare il tempo con i suoi nuovi migliori amici. Ridacchiai per la sua piccola ossessione, sentendomi un po’ meglio di ieri ma ancora non all’altezza.
 
Mi alzai e mi vestii lentamente, finendo per indossare un vestitino color crema che avevo ricevuto per il mio compleanno. Andando allo specchio per pettinarmi i capelli, mi ritrovai due borse sotto gli occhi.
 
I ricordi della notte prima mi inondarono, facendo accigliare momentaneamente il mio piccolo sole interiore.
 
La mia mano volò al mio comodino, ma non avendo trovato niente, mi voltai.
 
Dov’era il mio telefono?
 
Spazzolando velocemente i capelli e facendo un chignon, corsi al piano di sotto pensando che poteva essere ancora in macchina. Avrei giurato di averlo preso prima di entrare-
 
“Sophie!”
 
Guardai in cucina prima di avere la possibilità di correre fuori dalla porta d’ingresso. I cinque ragazzi più Jo erano seduti al tavolo a mangiare. “Si?” chiesi, un po’ seccata con me stessa per non essere stata in grado di sgattaiolare via. Non volevo che qualcuno mi vedesse in quello stato. Specialmente Harry. Poteva essere visto come un punto debole.
 
“Wow, nemmeno buongiorno” Jo ruotò gli occhi. Ero sul punto di tornare alla porta quando notai il sorrisetto sul viso di Niall.
 
“Stai cercando il tuo telefono?” Niall lo sollevò da sotto il tavolo. Bhè, almeno non lo aveva Louis. “Ecco a te” me lo gettò e io quasi lo mancai. Ero sul punto di rimproverarlo quando realizzai che aveva la testa nella sua colazione e che qualsiasi reazione sarebbe stata inutile.
 
“Ti dispiace se usiamo il tuo computer?” chiese Louis attorno ad un boccone.
 
“No, credo di no” risposi con nonchalance, controllando il mio telefono. Ancora niente.. Perché PENSAVO ancora che mi avrebbe risposto?
 
La sua risposta spostò la mia attenzione dal mio piccolo mondo deprimente. “Grande, perché l’abbiamo già fatto”
 
“Louis!” lo rimproverai.
 
“Sembra che Alester abbia perso la testa, quindi è un po’ turbata” spiegò Zayn. “Almeno questo è ciò che dice il suo blog”
 
“Oh, bello” posai il mio telefono. Avevo bisogno di non pensare a Todd. Ma come? Venni a una veloce conclusione. “Jo, abbiamo bisogno di uscire di casa oggi”
 
“Sarebbe meglio ‘TU VUOI uscire di casa oggi’” sogghignò. “Perché non portiamo i ragazzi da qualche parte?”
 
“Si, tipo dove? Loro sono stelle internazionali” schernii. “Qualsiasi posto che conosciamo sarà molto probabilmente affollato dai loro fan”
 
“Bhè, se indossassimo dei travestimenti e ci dividessimo, la gente non ci riconoscerebbe così facilmente” offrì Harry.
 
“Suona divertente!” si alzò Jo. “Perché voi ragazzi non scovate materiale extra, come papillon, giarrettiere, e jeans estremamente colorati, poi vi scambiate i vestiti?”
 
“Cosa?” chiesero tutti e cinque nello stesso momento.
 
Jo continuò. “Se, per esempio, Liam indossasse i vestiti di Zayn, nessuno sospetterebbe che in realtà è Liam”
 
“Okay” sorrise Louis, tornando ad Harry. “Cosa facciamo?” giocò affettuosamente con i capelli del suo amico. “Questi spiccheranno in mezzo alla folla”
 
Dal momento in cui i ragazzi si scambiarono i vestiti, io dissi a mia nonna il piano e venne giù con una moltitudini di cappelli da scegliere per Capellone.
 
“Non indosso questi cappelli” lì cennò via.
 
“O indossi un cappello, o ti rasiamo la testa” lo minacciai. Prese in un secondo un cappello blu con la visiera e si diresse verso la camera di fronte.
 
“Questo è il piano” Jo ci fermò alla porta d’ingresso. “Perché voi ragazzi non vi dividete in gruppi ed io e Sophie vi porteremo dove volete per il resto della giornata?”
 
“Suona bene” rispose Niall, muovendosi a disagio in una delle camicie a scacchi di Harry che era troppo grande per lui.
 
Non mi piaceva il piano. Volevo trascorrere la giornata con JO, non con una coppia di ragazzi che mi avrebbe probabilmente presa per un’autista.
 
Ci vollero dieci minuti buoni, ma alla fine furono in grado dividersi da soli in gruppi da grandi ragazzi cui erano. Niall, Liam e Zayn finirono in un gruppo, lasciando Louis ed Harry nell’altro.
 
Guardai Jo, sperando di prendere Niall, Liam e Zayn. Almeno LORO non mi facevano sentire a disagio. Ma no, avevo totalmente dimenticato l’enorme cotta di Jo-Jo per Zayn così fui bloccata con Louis ed Harry l’eccitato Styles.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sono tornata, scusate se non ho aggiornato oggi pomeriggio e per la traduzione scadente ma ero molto impegnata e in più questo concorso con RTL 102.5 mi mette troppa ansia e si prende troppo tempo. No, non ho ancora vinto – anche se penso che, a questo punto, non succederà. So di essere stata stessa io a dirvi di non arrendervi e dette da me, queste parole, puó sembrare che lo stia facendo io; invece no, ci proverò fino in fondo, forever and ever.
 
Passando al capitolo, Harry da geloso è così carino,aww! Anche io vorrei un ragazzo così, fate la fila dietro di me, please u.u
Inoltre abbiamo scoperto che Jo ha una cotta per Zayn, eh! Azz.. :’) che cucciola*^*
Lista personaggi:
 
Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn.
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd:???
Gracie:???
Gladdis Alester: giornalista famosa.

 

“Um, dovresti chiederlo a Sophie..”
 
Ringrazio infinitamente:
Ver TomlinsonKaulitz, xhimmelx, didi_cioro, Jessire, Gulliver_, Carol56 e chinama per aver recensito lo scorso capitolo;
Nicole998, njallsvodka e thedreamgirl che hanno aggiunto questa storia tra le preferite;
Lola xx per averla aggiunta tra le ricordate;
Elsa00 e Carol56 per averla aggiunta tra le seguite;
e le 1.3OO persone che l’hanno letta.
 
Siete fantastici, spero vi sia piaciuto, guys, alla prossima!
-Bye califonjaqueen

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Capitolo 11
*** What Comes Around - Chapter 9 ***


 
What Comes Around – Chapter 9
 
Sophie’s POV
Guardai Jo e i suoi tre compagni partire con il suo Van* grigio.
 
Afferrai la mia borsetta e sussurrai, “Andiamo”. Mi voltai e urtai contro qualcosa di solido. Alzai lo sguardo per trovare Harry.
 
“Scusa” dicemmo contemporaneamente. La mia reazione fu breve mentre la sua voce attirò automaticamente la parola.
 
Louis mise une delle sue braccia attorno ad ognuno di noi. “Bhè, guardate chi sta andando d’accordo”. Il mio viso si accese all’istante e allontanai il ragazzo velocemente.
 
Il mio telefono vibrò. Lo tirai fuori con la velocità di un fulmine.
 
Jo: fai attenzione, ci sono dei furgoni della stampa agli incroci.
 
Dang. Non era il messaggio che volevo, ma fui grata per l’avvertimento. Sparai l’adrenalina che mi pompava nelle vene.
 
Questo avrebbe dovuto ALLONTANARMI dal pensare a Todd.
 
-Grazie. Preso nota.
 
Camminammo verso la mia bianca Honda CRV.
 
“Guido io” si offrì Harry.
 
Voltandomi, alzai una mano al suo petto, senza toccarlo ma fermandolo efficacemente. “Mia la macchina, io alla guida”
 
Mi camminò attorno e salì in macchina. “No, posso-“
 
Sogghignai quando entrai e vidi lo sguardo sul suo viso. “Hai dimenticato che il volante in America è dall’ALTRA parte?”. Riuscii a sentire Harry borbottare qualcosa sotto il suo respiro.
 
Louis salì dietro e scoppiò in una risata a squarciagola.
 
“Allora dove andiamo?” chiesi seccamente, pagata dal fatto che, non solo Harry si fosse seduto davanti affianco a me, ma che andasse immediatamente diritto ad incasinarmi la radio.
 
Rispose Louis. “Al molo!”
 
“Al molo?” guardai indietro a lui in modo scettico.
 
“Si, poi possiamo fermarci da qualche parte sulla Nazionale per il pranzo” Louis pestò delicatamente a pugni la parte posteriore del sedile di Harry, un enorme sorriso sul suo volto.
 
“Bene” avviai la macchina. Non importava quanto mi sforzassi, non riuscivo ad essere troppo amara con Louis. Era così innocente.
 
Guidammo fuori dal tracciato di abitazioni e potemmo vedere i furgoni di cui aveva parlato Jo. Una persona uscì da uno dei furgoni neri e mi fece cenno. Mi fermai lentamente e guardai i due ragazzi entrare in azione, nascondendo i loro volti.
 
Sussurrai attraverso un rapido sorriso tirato, “Lasciate parlare me ma, se avete qualcosa da dire, PER FAVORE cercate di camuffare l’accento”
 
“Ciao!” urlò la donna e si avvicinò al finestrino di Harry. Notai che indossava una macchina fotografica al collo, il dito in bilico sul pulsante di scatto. “Non sono di qui. Ti dispiacerebbe dirmi la strada più veloce per il PCH?” consegnò la mappa ad Harry, che ebbe la saggezza di mettersi gli occhiali da sole. La donna sbirciò nella parte posteriore della vettura e guardai anch’io istintivamente. Louis aveva messo una delle felpe di Zayn e si agitò. Aveva la faccia contro il finestrino, fingendo di dormire.
 
“Um.. è” riuscii già a sentire l’accento nella voce di Harry. Non riusciva nemmeno a fingere di avere un accento DIVERSO? Dovevo salvargli il culo, di nuovo.
 
“Scusi” interruppi e iniziai ad alludere alla mappa. “Lui è mio cugino dall’est. Non lo sa. Qui, basta girare a destra, poi proseguire fino a quest’incrocio, e poi seguire la strada a sinistra”
 
“Grazie!” guardò Harry con sospetto. “Buona giornata a te e tuo cugino!”
 
“Felice di averti aiutata” salutai mentre partii.
 
“Non avresti dovuto fermarti” Louis alzò lo sguardo, tirando il cappuccio via dal viso.
 
Lo guardai dallo specchietto. “Cosa volevi che facessi?”
 
“Continuare a guidare” Harry si sistemò una ciocca di capelli uscita fuori dal suo cappello. Il pensiero spuntò nella mia mente prima che avessi potuto censurarlo: grande, probabilmente dovrei brucialo adesso.
 
Mi rimproverai rapidamente prima di rispondere.
 
“Sarebbe stato scortese” sparai verso di lui.
 
“E da quando non sei scortese?” potetti dire che Harry stava scherzando, ma mi arrabbiai comunque.
 
“Vuoi scendere dalla macchina?” mi fermai al rosso, tornando a lui con risposta altrettanto sarcastica. “Perché possiamo provvedere”
 
Provò a giocare con un sorriso insolente. “E lasciarti sola con Lou? Non la penso così”
 
Guidammo per il resto della strada in silenzio- bhè, quanto più silenzio poteva offrire la radio, in ultima analisi il mio ego era ferito.
 
Trovai facilmente parcheggio in una struttura e camminammo lungo la spiaggia. Louis ed Harry iniziarono a gettarsi sabbia a vicenda prima che ebbi una chance di fermarli. “Harry!” li tirai oltre. “Non insabbiare la giacca di Niall”
 
Iniziai a spazzolare via la sabbia prima di notare che doveva essere inappropriato.
 
“Erm.. scusa” mi allontanai, increspando le labbra e sentendo il mio sole interno aumentare di dieci volte in dimensione e intensità. Le mie guance dovevano essere tornate scarlatte perché Harry fece una risata soffocata, scuotendo la testa. “Louis, fammi un favore e pulisciti. Andiamo”
 
Dopo esserci allontanati dalla sabbia e essere arrivati alla fine del molo, decidemmo di guardare i pescatori. Mi sedetti su una delle panchine di pietra e i due ragazzi si sedettero alla mia destra, rivolti dall’altra parte. Riuscii a sentire il braccio di Harry strofinare il mio, ma fu la giacca di Niall a causarmi un piccolo formicolio al petto.
 
Perché non poteva esserci Niall in quel gruppo?
 
Era l’unico con cui mi sentissi a mio agio.
 
Guardai come la luce del sole brillava sull’oceano come un migliaio di diamanti frantumati. Improvvisamente, Harry si spostò e mi sentii irrigidire. Era la giacca- solo la giacca.
 
Un uomo prese un enorme pesce argentato dopo due minuti che eravamo lì. Mi congratulai con lui insieme ad alcune altre persone, incluso Louis. Tornai a sedermi e guardai l’altro nostro compagno.
 
“SMETTILA, HARRY” sbottai e lui si voltò, inondandosi di rosso la parte superiore delle sue guance. Tirai la scollatura del mio vestito su per sicurezza.
 
Dopo aver inseguito per un po’ il suo amico intorno all’estremità della struttura in cemento, Louis si sedette accanto a me. “Si mangia, si?”
 
“Dio, sembri Niall” risi e lo spinsi affettuosamente. “Okay”
 
A metà strada sulla via del ritorno alla spiaggia, i ragazzi iniziarono a fare skip, o forse era camminare, ma sembrava più uno skip.
 
Mi voltai a guardarli. “Ragazzi, stiamo cercando di essere DISCRETI”
 
“Scusa” sorrisero entrambi e mi raggiunsero.
 
“Cosa volete per pranzo?” mi fermai sul marciapiede per lasciar passare un’auto.
 
“Tacos!” Louis fuggì dall’altra parte della strada, trascinando me ed Harry dietro di lui.
 
Ad un certo punto, si lasciò andare accarezzando un grande cane bianco che una donna stava trascinando dietro di lei. La nostra piccola camminata si fermò quando si scambiarono il comune dialogo del ‘il tuo cane è adorabile’. Anche Harry si piegò per accarezzarlo e la donna sorrise. “Anche la tua ragazza può farlo, se vuole”
 
La guardammo subito a bocca aperta, la mia risposta venne prima. “Oh! Non sono la sua.. voglio dire, non stiamo-“
 
“Insieme” finì lui, ridendo e accarezzando l’animale sulla testa. Completamente imbarazzata, mi nascosi dietro un velo di capelli, non in grado di guardare nessuno di loro negli occhi. Alla fine, la donna continuò ad andare avanti e noi trovammo un posto per mangiare.
 
Entrammo nel ristorante e mangiammo con calma. Onestamente non riuscii a digerire la maggior parte del pasto dopo l’incidente del cane e diedi il resto ad Harry che fu più che felice di finirlo per me. Quando finimmo, Louis ordinò un paio di drink ed Harry ed io restammo seduti, guardandolo diventare lentamente brillo.
 
Dopo un po’, guardai l’ora sul mio telefono. “Abbiamo tempo per fare qualcos’altro. Idee?”
 
“Potremmo andare a vedere un film” Louis si sgolò l’ultimo dei suoi drink.
 
Chiesi per il contro. “Quale?” domandai, sapendo che non mi sarebbe piaciuto.
 
Lui fece spallucce. “Non so, andiamo e ne scegliamo uno lì”
 
“Ecco, pago io” Harry prese il suo portafogli quando la cameriera poggiò il blocchetto di pelle nera sul tavolo, mostrando in modo evidente la sua scollatura. Osservai inavvertitamente che Harry non stava guardando.
 
“No, faccio io” feci cadere la mia borsetta in grembo, frugando per i soldi.
 
Harry alzò la mano. “Ce li ho”
 
“No-“
 
“Bimba, i cantanti internazionali fanno i milioni” pagò e tornò a me. Il suo pagare per il nostro cibo mi sconvolse. Avrei potuto farlo io. Avevo abbastanza soldi, ma no. Adesso mi sentii come se gli dovessi qualcosa. Non avrei dovuto, lui stava soggiornando a casa mia, ma lo feci comunque.
 
Il fatto che mi avesse chiamato ‘bimba’ non aiutò il suo caso.
 
Ce ne andammo e guidammo per il cinema più vicino.
 
“Scegli un film” guardai Louis. Non avevo intenzione di far scegliere ad Harry.
 
“Dobbiamo guardare di nuovo Hunger Games” puntò la locandina.
 
“Prendo i biglietti” Harry andò a mettersi in fila. Io in realtà non volevo guardare quel film. Piangevo. Ogni. Singola. Fottuta. Volta.
 
Nel frattempo, lasciai usare a Louis il mio telefono per messaggiare qualcuno, probabilmente la sua ragazza. Dopo che ebbe fatto, si appoggiò sulla mia spalla, ridendo.
 
“Cosa?” provai a suonare carina.
 
“Harry ha fatto colpo!” rise. Guardai la suddetta persona, che avevo preso i biglietti e che ora stava flirtando con una ragazza. Come ci era riuscito in così poco tempo?
 
Spinsi Louis dalla mia spalla. “Niente più alcol per te”
 
Aspettai un momento prima di tornare a Capellone e la sua nuova conquista. Avevo intenzione di lasciarlo continuare a flirtare con lei fin quando la sentii dire, “Sai, hai una faccia conosciuta”
 
Dovevo pensare in fretta. Se realizzava di star parlando con Harry, lo avrebbe detto alle sue amiche, ciò stava a significare che la parola che i One Direction erano qui sarebbe uscita fuori. Cosa avrei dovuto fare? Anche se non mi piacevano particolarmente, erano appassionati alla loro musica, e l’avrei rispettato. Mi avvicinai ad Harry, dandomi la carica per quello che stavo per fare.
 
Aggrottando la fronte, mi ricordai quello che avevo pensato prima. SAPEVO che mi sarei dovuta mettere in gioco..
 
 
 
*Van: auto-furgoncino con molti posti. Ce ne sono di diversi tipi, ma sono tipo quello alla Scooby-Doo *^*
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Concorso finito, pause finite, adesso si torna alla carica! Anche se ho perso sono comunque felice per tutte le vincitrici, per i ragazzi e per l’Italia. Ovviamente avrei voluto esserci anche io, ma chi non vorrebbe? Sophie, forse AHAHAHAH!
Bhè ecco il capitolo che tanto aspettavate, perdonatemi davvero tanto se non l’ho pubblicato venerdì ma ero completamente giù di morale per concludere la traduzione e postarlo qui, quindi ho voluto farlo lo stesso oggi (anche se non nei miei piani iniziali) perché non mi sembrava giusto farvi perdere un capitolo del genere per cose mie!
Inizialmente mi sono detta: “Che lo pubblico a fare adesso, saranno tutte uscite, figurati se si mettono a leggere il capitolo!”; però poi mi sono risposta da sola: “Lo leggeranno quando tornano ahaha”
E DOVETE FARLO, ALTRIMENTI VI DECAPITO! Vabbè, se avete letto questa parte avete per forza dovuto leggere anche il capitolo ahahha
Ok, la smetto. Lista personaggi:
 
Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn.
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd: cotta di Sophie.
Gracie:???
Gladdis Alester: giornalista famosa.
 

“Bimba, i cantanti internazionali fanno i milioni”
 

“Harry ha fatto colpo!”
 
È davvero la giacca di Niall, Sophie? È DAVVERO LA GIACCA?
Inoltre, se notate lo sfondo del banner è proprio il molo.
Ringrazio infinitamente:
martina_montanaro2, Ver TomlinsonKaulitz, xhimmelx, didi_cioro, alessiacroce e Gulliver_ per aver recensito lo scorso capitolo;
Arianna19951D, martina_montanaro2 e MySoulIsPure per aver aggiunto questa storia tra le preferite;
onedirection_fanfiction per averla aggiunta tra le seguite;
e le 1.6OO persone che l’hanno letta.
 
Vi adoro troppo, non c’è niente da fare, alla prossima!
-Bye californjaqueen

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Capitolo 12
*** What Comes Around - Chapter 1O ***


 
What Comes Around – Chapter 1O
 
Sophie’s POV
Riuscii a vedere Harry tirarsi indietro alla domanda e lui sembrò piuttosto sollevato quando mi vide avvicinarmi. “Hey, tesoro, chi è lei?” chiesi, mettendomi un sorriso vincente sul volto, si augurava. Il nome sembrava come una gomma in bocca.
 
“Oh, Sophie!” i suoi occhi guizzarono alle mie spalle, chiedendo il permesso di toccarmi. Annuii delicatamente e mise un suo braccio attorno alle mie spalle in modo amichevole. “Lei è Angela”
 
“Piacere di conoscerti!” ci scambiammo entrambe, le sue parole un po’ più forzate delle mie- cosa sorprendente perché le mie erano MOLTO forzate.
 
“Come vi conoscete voi due?” il sorriso di Angela era così falso che fu quasi divertente.
 
Guardai Harry. “Oh, lui è, ahem, lui è il mio.. ragazzo” cercai di non vomitare mentre lo dicevo. Per effetto, presi il suo braccio e lo abbracciai, piegarmi contro di lui. Dovetti dire a me stessa di non indietreggiare o contorcermi più volte. Sentii il viso di Harry avvicinarsi al lato della mia testa, pressando il naso tra i miei capelli. COSA stava facendo? NON avevo detto che poteva fare così.
 
“Si” strinse la presa, il suo tono leggermente rincuorato. “E lei è la mia ragazza”
 
Con ciò, Angela sbuffò e si allontanò. Appena fu fuori dalla portata d’orecchio spinsi via Harry con una buona quantità di forza. “Perché me l’hai fatto dire?” volevo lavarmi la bocca con il sapone.
 
“Io non ti ho fatto dire niente!” fece una pausa e poi sorrise arrogantemente. “Ragazzo huh?”
 
Tirai uno schiaffo al suo braccio. “Non farmelo fare di nuovo!”. Potetti dire che la mia reazione fece solo alimentare il fuoco, ma non avrei potuto farne a meno. Louis venne da noi, soffocando una risata.
 
Entrammo dentro, trovandoci in una sala quasi vuota. Bhè, ERAVAMO un po’ in anticipo e il film era uscito da poco. Guardai i posti a sedere con niente di meno che timore. “Scegliete dove volete sedervi”
 
Louis puntò la fila in cima. “Lì”
 
Sospirando, ma non in disaccordo, camminammo fino in fondo e mi sedetti affianco a Louis. Harry ci seguì e si sedette all’altro mio lato. Sentendomi a disagio, mi alzai e mi sedetti a un paio di posti più in là rispetto a loro, ma più vicino a Lou.
 
Tirai fuori il mio telefono per un’ultima occhiata e lo spensi. Stupido Todd. Perché non mi avrebbe dovuto rispondere?!
 
NO! No. Mi stavo divertendo. Avrei dovuto essere rilassata e allontanarmi da ciò. Sospirando, chiusi gli occhi per un momento.
 
Come potevo essere DAVVERO rilassata con Capellone che era costantemente un tale fastidio?
 
Una volta recuperato il suo posto in tasca, alzai lo sguardo e notai che Harry si era spostato quindi era seduto tra me e Louis, ma cosa più importante, PROPRIO accanto a me. “Hai già visto questo film prima?” si tolse gli occhiali da sole e il cappello mentre Louis scalò di un paio di posti che lo separavano dal suo amico.
 
“Si” riposi a monosillabo.
 
“Ti è piaciuto?” continuò a chiedere sporgendosi di un paio di centimetri più vicino.
 
Imitai la sua azione, nella direzione opposta.
 
Sapevo che stava cercando di rendere pacata la conversazione, ma non ero in vena- specialmente da ciò che successe fuori. Rabbrividii al pensiero del suo braccio attorno a me. Ugh. Arricciai il naso. “È stato bello”
 
Cominciarono le pubblicità e la sala iniziò a riempirsi. Mi sistemai, mettendo quanta più distanza tra me ed Harry potevano permettere il sedile e i braccioli. Non volevo spostarmi di nuovo, sapendo che sarei sembrata maleducata. Chiusi gli occhi per un secondo e respirai profondamente. Sentii odore di popcorn, qualche tipo di caramella aspra, e qualcosa di strano. Solo alla terza parte del film realizzai che era la colonia di Harry. Era lievemente dolce e mi chiesi se si fosse messo un profumo da donna.
 
Ridacchiai al pensiero, ma poi mi fermai quando realizzai di starlo odorando.
 
SOPHIE! Rimproverai me stessa, provando ad ignorare il ragazzo seduto accanto a me.
 
Alla fine, iniziò la scena dove la ragazza muore e sentii i miei occhi inumidirsi.
 
Stupida Katniss con la sua stupida canzone. Provai a contenere le mie emozioni. È solo un film. È solo un film. Non fino al momento in cui muore veramente che capii quello che stavo facendo. Ovviamente, a qualche punto della scena, iniziai ad appoggiarmi contro il braccio di Harry.
 
Una delle mie mani stava nella piega del suo gomito e riuscii a sentire il suo pollice strusciare delicatamente avanti e indietro sul dorso della mia mano. Ero sul punto di strapparla via, ma poi mi ricordai qualcosa. Questa era la giacca che Niall aveva indossato la notte prima. Improvvisamente, non sembrò TROPPO male.
 
Non mi mossi per il resto del film, sperando che forse Harry non avesse pensato niente sul fatto che ero appoggiata a lui. O almeno non avesse notato se avevo fatto dei movimenti improvvisi.
 
Verso la fine del film, quando iniziò una scena davvero intensa, strinsi accidentalmente la presa sul braccio di Harry. Dovevo pensare a come iniziare ad allontanarmi. Non potevo essere colta appoggiata a lui.
 
Allentai lentamente la presa. Ero sul punto di muovere la mano, ma poi realizzai che c’era un altro problema: la sua era ancora sulla mia.
 
Pensai ad una sola soluzione. Dovevo ‘strappare il cerotto’.
 
Spostai rapidamente la gamba così da far cadere la mia borsa per terra. Fece un rumore notevole e, per mia gioia, Harry si chinò per raccoglierla. Ciò significava che non sarei stata l’unica ad allontanarsi. Mi porse la borsa, lo ringraziai a bassa voce, e mi appoggiati sullo schienale. Il mio piccolo sole interiore fece una piccola danza e sorrisi.
 
Missione compiuta.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Scusate davvero tanto, questo capitolo è in ritardissimo e per di più è anche corto, però.. È DAVVERO LA DOLCEZZA, AWW!
Shippo troppo i Pharry, sono il contrasto e la simpatia fatte persone! Li amo*^*
Lista personaggi:
 
Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn.
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd: cotta di Sophie.
Gracie:???
Gladdis Alester: giornalista famosa.
 

Riassume abbastanza.
 

“Lui è il mio.. ragazzo”
 
Pensiero dell’autrice originale:
Se volete sapere di più sulla storia o su di me perché sono eccezionale, visitate il mio canale Youtube! (Magic-kiwibird)
*cliccate l’immagine*
 
Ringrazio infinitamente:
didi-cioro, Gulliver_, Carol56 e Blackentropic per aver recensito lo scorso capitolo;
lallala99 per aver aggiunto questa storia tra le preferite;
lallala99 e Vale_00 per averla aggiunta tra le seguite;
e le 2.OOO persone che l’hanno letta.
 
Vi amo sempre di più, alla prossima!
 
-Bye califonjaqueen

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Capitolo 13
*** What Comes Around - Chapter 11 ***


 
What Comes Around – Chapter 11
 
Harry’s POV
Quando finì il film, gettai uno sguardo con la coda dell’occhio a Sophie. Sembrava indifferente a ciò che era accaduto mentre guardava il suo telefono. Non l’avrebbe mai ammesso?
 
Ci alzammo per andarcene e mi misi il cappello.
 
Parlare sarebbe stata l’opzione migliore in questo caso. Avevo bisogno di capire cosa stava succedendo tra di noi.
 
Mi odiava? O era solo arrabbiata? Si era appoggiata al mio braccio. Le persone che ti odiano fanno così?
 
Una volta usciti fuori, Sophie disse che era ora di tornare a casa. Non mi rivolse uno sguardo e trascorse l’intera passeggiata alla macchina incollata al fianco di Louis. Il momento in cui lui entrò in macchina, decisi che fosse abbastanza tardi.
 
“Sophie, possiamo parlare?” le presi il braccio prima che potesse salire sul sedile del guidatore.
 
“Le mani, Harry”. Non appena la lasciai andare, continuò. “Dipende. Di cosa dovremmo parlare?”
 
Non sapevo realmente cosa volevo dirle, così optai per l’improvvisare. “Di noi. Voglio parlare di noi”. Dopo avermi fatto uno sguardo indecifrabile che sfiorava il disgusto, provai a spiegarmi ulteriormente. “Su ciò che è appena successo”
 
La sua fronte si aggrottò. “Non è successo niente”. Aprì la portiera della macchina. “E se pensi che sia successo qualcosa, dimenticalo”
 
Sbattè la barriera metallica, arginando qualsiasi ulteriore risposta che avrei potuto- non che ne AVESSI una. Non era successo niente? Okay, bene. Se è così che voleva giocare a questo gioco..
 
Sentii il ghigno sul mio viso. Sarebbe stato divertente.
 
Guidammo verso casa sua senza che nessuno parlasse.
 
Non appena scendemmo, io e Louis iniziammo a inseguirci attorno la casa.
 
“Voi siete gay” Sophie ruotò gli occhi ma riuscii a vedere un piccolo sorriso.
 
Louis corse verso di lei e sussurrò rumorosamente. “Non lo sono! Inoltre, Harry non è gay! Lui AMA te!”
 
“Cosa?” Sophie ed io urlammo insieme.
 
Spalancai la bocca. “Non è vero!”
 
“Si lo è! Si lo è!”. Era cosìììì ubriaco.. e cosìììì morto.
 
Gli corsi dietro e lui accelerò.
 
“Harry ama Sophie! Harry ama Sophie!”
 
Prima di capire cosa stessi facendo, lo spinsi nella piscina. Fui scioccato per un momento, fin quando mi tirò con lui e iniziammo a schizzarci, ridendo istericamente.
 
Sophie uscì fuori. “Dubito che Niall e Zayn saranno felici di questo”
 
Abbassai lo sguardo e ricordai di star indossando i vestiti di Niall. Diammine.
 
Louis ed io uscimmo fuori e lei ci porse un asciugamano ciascuno. Stavamo ancora ridendo, e anche Sophie aveva un sorriso sul viso.
 
“Voi SIETE gay” ripeté, ridacchiando mentre tornava dentro. La seguimmo e prendemmo posto in cucina, provando a non bagnare il pavimento. Louis si sedette al tavolo di fronte a me.
 
Guardando Sophie far scorrere il dito sul suo telefono, decisi di riprendere il nostro piccolo sport. Facendo scivolare l’asciugamano dalla mie spalle, notai i suoi occhi guizzare in fretta verso di me.
 
Le sue labbra si pressarono in una linea e il suo sguardo sullo schermo luminoso divenne sempre più intenso. Stava sicuramente cercando di mantenersi.
 
Tirai lentamente giù la zip della giacca di Niall e la posai delicatamente sulla spalliera della sedia. Prendendo l’orlo della maglietta, la sollevai a poco a poco sopra la testa. Una volta completamente libero, la poggiai sul tavolo.
 
“COSA stai facendo?” chiese Sophie, i suoi occhi ormai quasi il doppio della loro solita grandezza. Stava sicuramente cercando molto difficilmente di non guardare.
 
“Mi sono tolto la maglietta così non avrò freddo” spiegai, prendendo il mio dolce tempo, guardando il suo sforzo.
 
Lei arrossì, mordendosi il labbro. “Rimettitela”
 
“Oppure possiamo, come dire, aggiungerla alla lista delle cose che non sono appena successe” feci l’occhiolino che ovviamente la rese furiosa.
 
Louis, a questo punto, svenne con la faccia sulla superficie di legno della tavola.
 
“Hey ragazzi! Siamo a casa!” Jo scoppiò dalla porta d’ingresso, svegliandolo.
 
Sophie sussultò quando mi alzai e andai da lei per avere un bicchiere d’acqua. Qual ERA il suo problema? Oltre a quanto appena successo naturalmente.. Jo si sedette accanto a Louis. “Come hai passato la giornata, Lou?”
 
“È andata bene” sorrise inconsapevolmente. Liam occhiò gli asciugamani attorno a noi e l’assenza della mia maglietta, ma non commentò. Sorseggiando lentamente la mia acqua, pregai Louis silenziosamente perché tenesse la bocca chiusa. Fortunatamente, fu così.
 
“Sono alla dependance se qualcuno ha bisogno di me” Niall si urlò alle spalle mentre usciva. Bene, una persona in meno che avrebbe fatto domande. Era uno dei miei migliori amici, ma non avevo molta voglia di essere intervistato al momento.
 
Dubito che a nessuno dei miei amici, salvo un Louis intossicato, sarebbe piaciuto il piccolo gioco che stavo facendo con Sophie. Avrebbero detto qualcosa sul trattare correttamente chi ci ospita.
 
“Devo fare una telefonata” Liam lo seguì fuori, dando a Zayn un affettuoso schiaffetto sulla guancia.
 
Jo, Louis e Zayn, che diedero uno schiaffo sul culo a Liam come vendetta, stavano avendo un’intensa discussione sulla pesca, la conversazione uscita fuori dal pesce che vedemmo recuperato dal pescatore alla fine del molo. Guardai con un certo divertimento, ma la mia pelle formicolava ancora dalla paura che qualcuno avesse potuto dire qualcosa riguardo il cinema- o chiedere perché Sophie sembrasse una completa carcassa mentale. Immagino che non avesse aiutato il fatto che non avessi ancora rimesso la maglietta.
 
Non che fossi interessato a come mi avesse trattato Sophie o che ciò che stavo provando fosse un argomento scandaloso, ma non volevo che i ragazzi scoprissero che mi importava.
 
L’unica cosa che mi perplessava era PERCHÉ mi importasse. Ero probabilmente solo spaventato che avrei potuto sentirmi imbarazzato se Louis avesse urlato un’altra volta ‘Harry ama Sophie’, il che era completamente errato.
 
Presi un momento per assicurarmi che ero probabilmente infastidito perché non potevo lasciarla vincere. Sedeva tutta alta e potente sul suo trono della purezza e mi disse che ero l’unico con un dio di complessi. La guardai, cadendo a pezzi.
 
Sospirando, mi alzai per posare il bicchiere nel lavello.
 
Mentre lo sciacquavo, sentii Sophie dietro di me. “Ow. Jo, cosa stai facendo? Lasciami stare”
 
Zayn e Louis stavano ancora parlando e dissi a me stesso che era perché lei era più vicina, ma sembrava che stessi ascoltando la voce di Sophie più di quella degli altri. Basta Harry, sei un idiota. Nessuno avrebbe scoperto niente.
 
Improvvisamente, il parlare si fermò tutto insieme e fui tirato lateralmente.
 
“Louis!” provai a spingerlo, ma anche Zayn mi afferrò.
 
“È per il tuo bene, Harry” urlò Louis sopra le mie proteste. Come ci era riuscito? Maledizione, era distrutto.
 
“Jo! Cosa sta succedendo?” urlò Sophie.
 
Zayn aprì la porta di una piccola dispensa che era vicina alla porta che conduceva al garage. Jo spiegò. “Voi due starete qui fin quando non avrete risolto i vostri problemi. Capito? Siamo stanchi di questi battibecchi”
 
“Non stiamo LITIGANDO!” rispose Sophie seccamente, ancora alle prese. A quel punto, ci rinunciai.
 
“Tu dici” arricciò Jo il naso. “Adesso nella dispensa”
 
“Ma-!” la sua obbiezione fu troncata come Sophie ed io venimmo spinti contro a vicenda nella dispensa. L’ultima cosa che vidi chiaramente tra il caos fu Jo che trascinava una sedia. Immaginai l’avrebbe messa davanti la porta.
 
“FAMMI USCIRE IN QUESTO ISTANTE!” urlò Sophie.
 
“Oh andiamo, ragazzi!” provai a sovrastarla. “Non potreste almeno metterci in una dispensa più grande?” aggiunsi dopo che Sophie si scatenò con un linguaggio roseo. Improvvisamente, qualcosa mi colpì la faccia. “Ow! Cosa STAI facendo?”
 
“Sto cercando di uscire da qui e allontanarmi da TE!” urlò, colpendomi di nuovo. Penso che stesse cercando di forzare la porta d’uscita.
 
Provai a ragionare con lei. “Sophie, vuoi calmarti?”
 
“Perché dovrei calmarmi? Sono bloccata in una dispensa con te tra tutte le persone!” si dimenò di nuovo e sentii qualche colpo allo stomaco. Dovevo immaginare che me a torso nudo non avrebbe aiutato la mia situazione.
 
Il dolore aumentò vertiginosamente alla gamba. “Hey! Quello è il mio piede!” mi colpì di nuovo. “Tu- la- SMETTERAI?” provai ad allungare la mano.
 
“Levami le mani di dosso, Styles!”
 
“Scusa- Hey!” raggiunsi la mia guancia dove lei mi aveva tirato uno schiaffo. “Perché l’hai fatto?”
 
“Non mi toccare mai più di nuovo!” urlò.
 
“Ti ho solo afferrato le spalle. Cosa cazzo dici?”
 
Sophie la smise di agitarsi, ma suonò MOLTO irritata. “Sai molto bene che quelle NON erano le mie spalle”
 
Improvvisamente, la porta si aprì con Niall in piedi dall’altro lato, chiaramente scioccato. Sophie si gettò da lui senza un secondo di esitazione. “Tu bellissimo, bellissimo uomo!” lo abbracciò. “GRAZIE”. Nessuno ebbe il cuore o il fegato di dire a Niall cos’era successo, quindi si trasformò praticamente nell’ ‘evento innominabile’ della settimana- o forse del secondo, o del terzo a seconda di come la si guarda.
 
Dopo cena, prendemmo tutti posto attorno al falò.
 
Da allora, tornammo a metterci i nostri vestiti, e fui felice. Mi sedetti accanto a Liam e Jo ma riuscii a vedere Sophie vicino a Niall attraverso le fiamme.
 
Erano seduti per terra invece che sulle sedie pieghevoli come il resto di noi. Le loro schiene davano le spalle alla dependance e stavano conversando tra di loro.
 
Louis iniziò a cantare qualcosa con Zayn, Liam, e Jo si unì, e riuscii a sentire la mia bocca muoversi lievemente per le parole, ma poi smisi. Non avevo voglia di cantare proprio adesso. Guardai Sophie e Niall condividere una busta di patatine e lei appoggiò la testa sulla spalla di lui. Stava ridendo per qualcosa e lui sorrise.
 
Increspai le labbra e spostai immediatamente lo sguardo. Louis aveva ragione?
 
No, dissi a me stesso. Non l’aveva. Conclusi i versi con qualcun altro ed ero determinato a non preoccuparmene.
 
Più tardi, Niall tirò fuori la sua chitarra e iniziammo a cantare di nuovo. Liam e Louis si alzarono e iniziarono a ballare. Bhè, non era sul serio ballare. Legarono le braccia e misero le mani libere sui fianchi e, cantando, iniziarono a saltare.
 
Ancora determinato ad ignorare la ‘coppia felice’, mi alzai e mi unii a loro.
 
Zayn e Jo si alzarono non un secondo più tardi e lui iniziò a farla girare attorno lentamente.
 
Niall cantò con il resto di noi, intonando delle canzoni. Anche Sophie si unì.
 
Diedi un’occhiata a dov’era seduta lei, ma quando la vidi coccolarsi a Niall distolsi lo sguardo.
 
Lei non mi piaceva, questo lo sapevo. C’erano ragazze più belle e carine che avrebbero detto di si a qualsiasi cosa avessi chiesto. Avrei potuto far sciogliere qualsiasi ragazza. Allora perché faceva così male?
 

 
Sophie’s POV
Poggiai la testa contro la spalla di Niall quando finì la canzone e lui abbassò lo sguardo a me con quei graziosi occhi blu. Potetti vedere il suo viso diventare di una chiara sfumatura di rosso.
 
Rabbrividii, non sapendo esattamente perché. “Hai freddo?” Niall si levò la sua giacca e la avvolse attorno alle mie spalle.
 
“Grazie”. Tirai le ginocchia al petto e tornai ad appoggiarmi contro di lui. Chiudendo gli occhi, feci un respiro profondo e corrugai il naso all’odore dolce. “Hmm, odori come Harry”
 
Niall mi guardò, perplesso. “Cosa?”
 
“Questa è la giacca che ha indossato Harry” spiegai frenetica per non sembrare una completa idiota.
 
“Oh, come fai a sapere come odorava?” mi prese in giro. Il mio battito cominciò a martellarmi nelle tempie.
 
Non sapevo come rispondere. Jo mi salvò. “Perché si può sentire l’odore dall’altra parte della stanza”
 
“Hey!” rise Harry. “Non dall’altra parte della stanza”
 
Nel mio petto si diffuse un brutto presentimento. Avrebbe detto qualcosa su ciò che era successo nella sala del cinema?
 
Quando non lo fece, mi lasciai calmare e mi riunii alla conversazione quando Liam iniziò a parlare sul voler fare un tour in Spagna prossimamente.
 
Ogni tanto, la mia attenzione si spostava ad Harry. Dopo la cosa della dispensa che era successa quella mattina- che era sulla lista delle cose NON successe, mi trovai costantemente a guardarlo.
 
Una volta ogni tre, vedevo i suoi occhi slittare velocemente da qualche altra parte. Ad un certo punto, i nostri occhi si fissarono e mimai scherzosamente “Smettila, Harry”. Anche se non aveva fatto niente, riuscii a vedere il suo volto arrossire.
 
Risi tra me e me. Prendi questo, Styles. Cercava di far meglio di me con la cosa dello stare a torso nudo? Inutile dire che non avevo intenzione di lasciargli farla franca.
 
Godendo della mia piccola vittoria sulla nostra guerra, dovetti chiudere gli occhi per un secondo, ma credo che me ne sarei andata.
 
“Sophie” disse la voce di Niall.
 
“Hmm?” i miei occhi si aprirono.
 
“Un po’ stanca?” sorrise, spostandosi la chitarra dal grembo.
 
Strofinai il mio occhio destro con il palmo della mano. “Un po’”
 
“Andiamo, Sophie” Jo si avvicinò. “Ti porto a letto”
 
Entrammo in casa insieme e l’istante in cui la porta si chiuse dietro di noi mi afferrò le spalle e mi voltò. “Tu e Nialler?”
 
“Cosa?” chiesi, ancora non interamente sveglia.
 
Lo disse di nuovo. “Tu e Niall, cosa sta succedendo?”
 
“Non lo so” iniziai a camminare lentamente su per le scale. Jo mi seguì rapidamente.
 
“Non lo sai? Non lo SAI?” acquietò uno strillo. “Come non lo sai? Vi stavate completamente coccolando là dietro!”
 
A causa di mia nonna che si era addormentata, non risposi fin quando entrammo in camera mia.
 
“Non lo so okay?” guardai Jo negli occhi, sorridendo come un’idiota. “Te lo direi se lo sapessi”
 
Si sedette sull’orlo del mio letto mentre uscivo dal mio pigiama. “Ti ho detto che sono fantastici. Sai cosa dicono! Ciò che accade si saprà*-!”
 
Ruotando gli occhi, la spinsi fuori dalla stanza, mi feci la doccia, mi cambiai, e mi addormentai pensando che, forse, non fu poi così male veder presentarsi alla mia porta gli One Direction.
 
 

*Ciò che accade si saprà: in inglese è ‘What comes around goes around’, il titolo di questa mini-storia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Eccomi come al solito qualche giorno in ritardo, ma ho notato che la storia non sta avendo più così tante visite, recensioni e quant’altro. Non vi piace? Se è così ditemelo, perché la smetto di pubblicare e tradurre, anche se è una cosa che sto facendo davvero con il cuore, ma vedo che praticamente nessuno sta apprezzando il mio sforzo.
Non voglio sembrare antipatica o esigente, ma vorrei solo che esprimeste di più un vostro apprezzamento, perché finora ce ne sono stati ben pochi.
Detto questo, torniamo alla storia: questo capitolo è molto più lungo rispetto a quello precedente e forse anche di tutti gli altri, ed io lo adoro in una maniera particolare!
È troppo simpatico e i Pharry mi fanno morire ogni capitolo di più! Come già ho detto io sto traducendo passo passo, quindi ne so quanto voi ahahah
Ho parlato un po’ con l’autrice dicendole che la storia mi piace moltissimo e chiedendole di darmi un’anticipazione. Puntualmente la sua risposta è stata quella di avere le labbra sigillate, quindi non dovremmo far altro che aspettare e leggere per conto nostro c:
Lista personaggi:
 
Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn.
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd: cotta di Sophie.
Gracie:???
Gladdis Alester: giornalista famosa.
 

Il suo sorriso.. “Odori come Harry”
 
Ringrazio infinitamente:
didi_cioro,
 Ver TomlinsonKaulitzCarol56 e Gulliver_ per aver recensito lo scorso capitolo;
maristella_armstrong per aver aggiunto questa storia tra le seguite;
e TUTTE le persone che l’hanno letta.
 
Se c’è qualcosa che non vi è chiaro, potete contattarmi su Facebook, Twitter
o semplicemente su questo sito.
Spero che almeno in questo capitolo, le lettrici silenziose, si facciano avanti ed esprimano un loro parere, buono o cattivo non importa, basta che lo facciate. È davvero importante per me e per l’autrice, sul serio, non mangio nessuno!
 
-Bye, califonjaqueen

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Capitolo 14
*** What Comes Around - Chapter 12 ***


 
What Comes Around – Chapter 12
 
Sophie’s POV
La mattina successiva ero davvero eccitata all’idea di svegliarmi. Doveva essere una giornata calda così misi qualche short e una maglietta chiara. Spazzolai i capelli, li alzai con un fermaglio, e andai di sotto.
 
Mia nonna mi fermò per dirmi che sarebbe andata all’appuntamento con il dottore più tardi e che dovevo stare a casa fin quando sarebbe tornata.
 
“Okay, nonna” sorrisi educatamente. “Hai bisogno di me per fare qualcosa?”
 
“No cara” sorrise e continuò a camminare verso la sua camera. Andai di sotto e trovai Jo seduta al tavolo della cucina con Zayn e Louis.
 
“Buongiorno, Sophie!” Jo si alzò e mi diede un rumoroso bacio sulla guancia.
 
“Giorno” tirai fuori una tazza e ci versai dei cereali. Sarei dovuta andare di nuovo a fare la spesa al più presto. Avere cinque ragazzi in casa si stava facendo sentire per quanto riguardava il cibo. Il mio umore si smorzò quando notai che Niall non c’era. “Dove sono gli altri?”
 
“Ancora dormendo” rispose Zayn, poi iniziò ad agitare le sopracciglia a Louis e Jo. Gli spettava qualcosa.. Jo iniziò a ridere e poi Louis iniziò a tamburellare qualche battuta che tutti noi conoscevamo sul tavolo.
 
Guardai verso la dependance.
 
“Ti manca qualcuno?” mi prese in giro Louis, su piccolo scherzo anche di Zayn.
 
Non potevo dire che stesse parlando di Niall o che si stesse prendendo il gioco di me ed Harry. Quindi, feci spallucce e iniziai a mangiare, determinata ad ignorarli. Perché da queste parti erano tutti infantili?
 
Dal momento in cui finii, si unirono a noi Harry e Liam.
 
Dov’era Niall?
 
Liam fece colazione per entrambi e finirono velocemente di mangiare. Ben presto, stavano tutti ridendo per qualcosa. Tenni gli occhi sulla casa sul retro per tutto il tempo. Dovevano essere passati solo dieci minuti, ma stavo morendo dentro. Dovetti chiederlo. “Dov’è Niall?”
 
“Oh finalmente!” Jo sbattè entrambe le mani sul tavolo comicamente. “Pensavo non l’avresti mai chiesto”
 
“Cosa?” ero così confusa.
 
Louis sospirò e tirò fuori il portafogli. Zayn mise la mano in tasca ed entrambi le porsero una mazzetta di denaro.
 
“Avete fatto.. una scommessa?” ero esasperata, sebbene non potessi essere davvero arrabbiata.
 
“Si” sorrise Zayn. “Avevo detto che non l’avresti chiesto”
 
Jo nascose i soldi nel suo borsellino. “Sapevo l’avresti fatto”
 
Mi leccai le labbra secche, frustata sul fatto che non avessero ancora risposto alla mia domanda. “Va bene, lui dov’è?”
 
“Ad accordare la sua chitarra” Jo indicò la dependance. “Non voleva svegliarti”
 
“Quindi non me l’hai detto prima perché..?”
 
“Voleva vincere” Louis rise e mentre stavo per andarmene gli diedi un piccolo spintone.
 
Camminai verso la dependance, l’ombra della copertura lignea mi restituiva qualche raggio del sole già caldo. Si diffondeva una brezza piuttosto fresca attorno a me, e raccolsi le ciocche di capelli. Presi un respiro profondo e aprii la porta. “Niall?”
 
“Sophie!”. Stava strimpellando le corde sulla chitarra. “Non ti ho vista di là”
 
Mi sedetti accanto a lui sul divano, incastrandomi nello spazio tra il collo della chitarra e il divano. Posai le mie mani disinvoltamente sulla sua spalla, notando solo dopo che la dependance odorava in modo diverso. Lo misi da parte nella mia mente e sorrisi. “Cosa stai suonando?”
 
“Niente, sto inventando” iniziò a far scorrere le dita lungo le corde della chitarra. “Ho sentito che suoni il pianoforte”
 
“Si, solo un po’. Ma non sono bravissima o cosa” scrollai le spalle, mentendo. Suonavo da dieci anni. Volevo solo vedere come avrebbe risposto. So cosa implicava, ma volevo vedere se avrebbe abboccato. Forse ero solo abituata ai giochi mentali che stavamo facendo io ed Harry.
 
“Non è quello che ha detto Harry” rispose Niall con nonchalance.
 
Bhè, fu un po’ deludente. Non sapevo cosa mi aspettavo che dicesse, ma non era quello.
 
“Cosa HA detto?”. Harry avevo detto qualcosa sul mio talento musicale? Il calore del mio sole interno si versò in faccia.
 
Niall aprì la bocca per rispondere quando qualcuno entrò nella dependance tutt’un tratto. “Cosa facciamo oggi?” chiese Liam una volta che presero posto. Jo e Liam si sedettero sulle sedie, io ero accanto a Niall sul divano, e Louis si piazzò accanto a Zayn ed Harry si sedette su di loro.
 
“Io devo stare a casa fino alle tre” commentai. “Ma Jo-Jo può portarvi da qualche parte”
 
“Bene, io starò qui con te” si offrì Niall. Improvvisamente, riconobbi lo strano odore nella dependance. Con un’inquietante vendetta, mi si formò un groppo in gola come realizzai che odorava.. di Harry. CHE DIAVOLO?
 
Adesso completamente arruffata, non riuscivo più a respirare correttamente. Lo aveva fatto di proposito? Stava cercando di riavermi?
 
Una risata mi fece tornare alla conversazione e per mio orrore, Harry annuì. “Resterò anch’io”
 
Grande. Davvero. Fottutamente. Grandioso.
 
Louis si spostò, spedendo Harry sul pavimento. “Dovremmo andare a vedere Hunger Games!”
 
“L’abbiamo appena visto, idiota” Harry si alzò, fregandosi il braccio e spintonando il suo amico affezionatamente.
 
Louis si accigliò, ignorando il contraccolpo di Harry. “L’abbiamo visto?”
 
“Oh giusto, tu eri ubriaco” risi cercando di coprire il flusso di colore che mi sentivo correre sulle guance. Harry adesso avrebbe detto qualcosa riguardo ciò che era successo al cinema? Fortunatamente, non lo fece. Perché ero ancora preoccupata? Non lo aveva fatto prima, e probabilmente non lo avrebbe fatto adesso, giusto?
 
Jo acconsentì di portarli a vedere il film e se ne andarono nel giro di un’ora. Harry, Niall ed io ci sedemmo nel salotto. Inutile dire che ero più felice per essermene andata dalla dependance e per aver lasciato quello stupido odore alle spalle.
 
Ero accanto a Niall e, perché Harry sembrava incazzarsi ogni volta che lo facevo, mi stringevo più vicino a lui. Riuscii a vedere Harry fare indifferentemente zapping tra i canali, ma non appena lo facevo, si fermava sempre.
 
“Voi americani avete gli annunci pubblicitari più strani” Harry si schiarì la gola goffamente. Il mio sole interno splendé più luminoso.
 
Presto, sembrò rilassarsi. Non l’avrebbe fatto.. non dopo aver spruzzato per l’intera dependance il suo profumo da donna.
 
Guardai Niall e trovai la sua camicia abbottonata fino in cima. “Niall, perché porti la camici così? Ti fa sembrare hot quando sbottoni il colletto” aprii il primo bottone. “Harry, digli che sembra hot quando sbottona il colletto”
 
Harry mi guardò. “Solo per accontentarti. Niall, sei hot quando hai la camicia sbottonata”
 
Niall ed Harry risero, però quella di Harry sembrava un po’ più forte.
 
Là. Ha! Prendi questo, Styles. Trovo che la vendetta sia meglio servita con un po’ di ometto irlandese.
 
Eravamo seduti lì, a guardare la TV finché si fecero le tre e tornò mia nonna. Messaggiai Jo dicendole che eravamo liberi e lei mie disse di incontrarli al Central Park. Prima di partire, Harry prestò a Niall qualche vestito e quest’ultimo volle uno snack così rovistammo per la cucina.
 
Ciò mi fece realizzare che non avevamo quasi più cibo in casa.
 
“Vi lascio con Jo” diedi a Niall l’ultima scatola di Oreo. “Devo andare a fare la spesa”
 
“Sai, penso che resterò qua” Harry si avviò verso la porta sul retro. “Per recuperare un po’ di sonno”
 
“Bene!” Niall fece un sorriso sfacciato. “Ci vediamo tra un po’, Harry!”
 
Lo feci scendere e prima che me ne andassi mi consegnò una mazzetta di soldi. “Per cosa sono?”
 
“Bhè, ho tipo mangiato tutto il tuo cibo quindi..” mi toccò la punta del naso. “Ci vediamo più tardi!”
 
Guidai via strofinandomi il naso. Cosa diavolo?
 
Allontanarmi dal caos sembrava essere una buona cosa. Mi faceva pensare a cosa avrei potuto sentire. Jo aveva ragione, cosa stava succedendo tra me e Niall? Il momento in cui pensai il suo nome, riuscii a sentire il mio viso scaldarsi. Inavvertitamente, lo misi a paragone a come mi sentivo quando pensavo ad Harry. Una brutta sensazione mi invase il petto.
 
Pensava di essere così celebre- così alto e potente. Probabilmente era convinto di poter ottenere qualsiasi ragazza nelle sue manine luride.
 
Un brivido corse attraverso il mio corpo, seguito da un intenso sentimento di rabbia.
 
Bene, sono contenta di averlo capito.
 
Dopo un’intensa ora di shopping, tornai a casa con sacchetti su sacchetti su sacchetti su sacchetti di spesa. Iniziai a scaricarle quando Harry aprì la porta d’ingresso.
 
“Hai bisogno di aiuto?”
 
“No” aggrottai la fronte, provando a raccogliere quanti più sacchetti possibile. Iniziai a salire il marciapiede ma inciampai. Assicurandosi che non cadessi a terra, successe qualcosa di molto peggio, Harry mi afferrò.
 
“Stai bene?” suonò scioccato quando mi aiutò a rialzarmi, le sue braccia erano avvolte attorno alla mia vita. I sacchetti che avevo ancora in mano resero il mio peso instabile. La maggior parte del cibo finì per strada o sul marciapiede.
 
Harry mi tirò sui miei piedi e il mio viso finì naturalmente a un centimetro di distanza dal suo. Il suo respiro veloce e sorpreso era sulle mie labbra, facendo fremere tutto il mio corpo. Ancora una volta, come inalai, sentii l’odore dolce, il profumo quasi da donna.
 
Mi arrivò al cervello in un paio di secondi per elaborarlo e in quei secondi, la mia mente si intorbidì. Il mio sole interno iniziò a pulsare una luce insistente, causandomi un ritorno alla realtà. Il momento in cui riacquistai la ragione, il mio viso si riscaldò e urlai, “Le mani, Harry!”
 
Si allontanò bruscamente ed educatamente, ma prese metà di ciò che avevo in mano. Portammo i sacchetti dentro e li svuotammo senza dire una parola. Mi assicurai anche che ci fossero un paio di metri di distanza tra di noi perché Dio vietava di toccarci. Jo portò il resto dei ragazzi a casa.
 
Questo fu più che un sollievo per l’imbarazzante atmosfera che avvolse casa mia.
 
“SOPHIE!” esclamò Niall, abbracciandomi. “Indovina un po’? Ho dato da mangiare alle papere e loro mi hanno attaccato!”
 
Risi lievemente. “Bhè almeno hai addosso i vestiti di Harry”
 
Harry alzò lo sguardo, che stava sgranocchiando una mela in cucina. “Cosa?”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
I’M BAAAACK FOR YOUU! Scusate di nuovo se ho aggiornato con un giorno di ritardo e per di più a quest’ora, ma ultimamente sono un po’ nervosa.. Venerdì mi devo operare al ginocchio e sto un po’ in ansia.. speriamo bene!
Comunque questo capitolo, penso solo di passaggio, è molto importante i sentimenti di Sophie, sta iniziando a cercare davvero di capire cosa realmente le sta accadendo, tra lei e Niall e lei ed Harry! Ragà, non c’è niente da fare ma io shippo troppo i Pharry.. Niall è carino e tutto però Harry sembra davvero preso, forse perché abbiamo letto alcuni suoi POV e non sappiamo cosa in realtà pensa il nostro biondino c:
Lista personaggi:
 
Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn.
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd: cotta di Sophie.
Gracie:???
Gladdis Alester: giornalista famosa.
 

“Lui dov’è?”
“Ad accordare la sua chitarra”
 

Presi un respiro profondo ed aprii la porta. “Niall?”
 
Ringrazio infinitamente:
Gulliver_, alessiacroce e Carol56 (che amo davvero tanto per avermi tirata su di morale) per aver recensito lo scorso capitolo;
Zannina92 per aver aggiunto questa storia tra le seguite;
e TUTTE le persone che l’hanno letta.
 
Ps. Se non dovessi aggiornare puntuale, perdonatemi davvero tanto t.t
Spero vi sia piaciuto, aspetto una vostra recensione, alla prossima!
-Bye califonjaqueen

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Capitolo 15
*** What Comes Around - Chapter 13 ***


 
What Comes Around – Chapter 13
 
Harry’s POV
“Chi vuole andare a farsi una nuotata?” Zayn si precipitò fuori dalla stanza e affrontò Liam e Niall.
 
“Di nuovo?” chiese Sophie stanca, suonando completamente disinteressata.
 
“Si, di solito fa troppo freddo a casa per andare a nuotare tutti i giorni” spiegò Liam, buttando in acqua Zayn. “Oppure non abbiamo l’occasione perché siamo troppo impegnati”
 
“Dovresti venire in questo periodo” Niall diede una gomitata giocosa a Sophie.
 
Distolsi lo sguardo, provando a ignorarli e sentendo la sensazione di nausea nello stomaco.
 
“Bene” riuscii a sentire il sorriso nella sua risposta.
 
Dieci minuti più tardi, eravamo tutti in piscina parlando a turno di Marco Polo- eccetto Sophie e Niall che stavano seduti sulle gradinate a ridere di qualcosa. Mi turbò un po’. Come poteva andare e rubarsi uno dei miei migliori amici? Volevo farle provare ciò che provavo io. Ma come?
 
Uscimmo dalla piscina e ci sedemmo attorno al fuoco quando mi venne un’idea in mente.
 
Le fiamme danzavano di fronte a me, riscaldando parte del mio corpo rivolta verso di esse. La notte non era fredda, ma l’amichevole scoppiettare era sempre il benvenuto. Niall era occupato a discutere con Zayn su come era stato ingiusto uno dei tranelli di Marco Polo.
 
Ciò quando arrivò il mio turno. Mi schiarii la gola.
 
“Perché non facciamo un gioco?” suggerii. “Tipo obbligo o verità?”
 
“Suona divertente!” urlò Lou.
 
Sophie socchiuse gli occhi. “Le regole: niente a che fare con lo spogliarsi, strisciarsi addosso, o cose del genere”
 
“Aww. Cos’hai tu con le tue regole? Va bene!” Louis saltò su. “Inizio io”
 
Oh signore.
 
“Zayn, obbligo o verità?”
 
Tirò le labbra di lato. “Verità”
 
“Quante ragazze hai baciato in vita tua?”
 
Smisi di ascoltare quando rispose, sperando per il meglio. In cosa mi ero cacciato?
 
Gli occhi di Zayn oscillarono tra il gruppo, soffermandosi su ognuno dei nostri volti. “Harry, obbligo o verità?”
 
“Io.. um..” presi un momento e decisi di andare sul sicuro. “Verità”
 
Louis mi derise. “Cos’avete che non vi volete umiliare?”
 
“Va bene, obbligo!” alzai le mani e mi tolsi la scarpa, lanciandola nella sua direzione, assicurandomi di mancarlo.
 
Zayn indossò un sorriso letale, ma l’obbligo non fu così male di quanto pensassi. “Ti obbligo a saltare in piscina indossando solo i tuoi-“
 
“NESSUNO SPOGLIARELLO!” intervenne Sophie con voce stridula.
 
“Va bene” Zayn ruotò gli occhi umoristicamente. “Ti obbligo a saltare in piscina COMPLETAMENTE VESTITO”
 
Lo feci senza esitazione. Trattenendo il respiro, lasciai che l’acqua mi avvolgesse. Non importava quanto cazzo avesse fatto caldo durante il giorno, l’acqua sembrava ghiaccio. Non rimasi sott’acqua per più di tre secondi prima di zampettare fuori. Tremando abbondantemente e affrettandomi verso il fuoco, mi sedetti vicino alle fiamme calde. Okay.. turno mio.
 
Dovevo essere astuto. Sophie doveva sapere esattamente come mi sentivo io. Voleva corrompere il mio amico con il suo fare da brava ragazza? Ebbene aveva bisogno di essere preparata per il contraccolpo. Guardai da Niall, a Sophie, a Zayn, a Jo. “Jo, obbligo o verità?” chiesi con un ghigno.
 
Lei si morse il labbro, percependo la mia sfida. La sua risposta fu “Obbligo”
 
Perfetto.
 
Mi morsi l’interno delle labbra, rilasciandoli con uno schiocco sonoro. “Ti obbligo.. a baciarmi”
 
Spalancò la bocca e si scambiò uno sguardo con Zayn. “Cosa Jo? Hai paura?”. Sophie, contraria a ciò che volevo io, la prese in giro, alzando un sopracciglio.
 
“No!” disse sulla difensiva e prima che me ne accorgessi, si chinò sul bracciolo della sedia pieghevole e sigillò le nostre labbra.
 
Da quando mi tuffai in piscina, l’acqua gocciolava dal mio viso e finiva sul suo.
 
Sicuramente non era la prima volta che baciava qualcuno- forse non era la decima volta.
 
Non stavo davvero prestando attenzione a Jo, ma invece guardai oltre le sue spalle verso la sua amica. Sophie stava parlando con Niall di qualcosa e iniziò a ridacchiare. Bhè, non stava andando secondo i piani. Non stava prestando attenzione a tutto ciò. Perché lo stavo ancora facendo allora, se non si arrabbiava con me a causa della sua amica?
 
Jo mi spinse via come la mia lingua tentò naturalmente di entrare nella sua bocca. “Solo per chiarirlo, a me piace ancora Zayn”
 
“Cos’avete voi due?” chiese scherzosamente Louis, guardando Sophie e Jo. “Milioni di ragazze in tutto il mondo darebbero tutto per baciare Harry Styles e nessuna di voi lo vuole fare!”
 
Risero tutti.. eccetto me.
 
Andai a letto più tardi quella notta chiedendomi cosa diavolo c’era di sbagliato con tutti qui.
 
Perché Sophie mi odiava? La odiavo anche io? Cos’era quello stupido gioco che stavamo facendo? Perché stavamo correndo in CERCHIO? Quello non ero io. Non ero malvagio o ingegnoso o cose del genere- allora perché stavo istigando ciò?
 
Ugh. Troppe domande. Mi faceva male la testa.
 
Fissavo il soffitto oscurato, sentendo il respiro di Louis. Comunque. Mi addormentai sapendo che avevo appena fatto cadere i pezzi dove dovevano.
 
Non riuscivo a credere che fosse solo Giovedì. Mi sentii come se avessi trascorso quella settimana e mezza per cinque volte.
 
Perché non potevamo semplicemente tornare in strada? Allontanarci da questo pasticcio, questa tragedia? Riuscii a sentire la voce di Louis. “Bhè amico, È colpa tua”
 
“Non è tutta colpa mia” sospirai a me stesso. “Tutti voi eravate d’accordo di andare. Io ero appena venuto a conoscenza della festa”
 
Vestendomi, mi feci strada verso la cucina, trovando la faccia di Niall già a divorare una ciotola di oatmeal.
 
“Ciao!” lo salutai così come a Liam, Jo e Sophie.
 
Non appena mi feci notare, Sophie si alzò e se ne andò di sopra.
 
“Cosa l’ha morsa a culo?” guardai Liam per una spiegazione, ma lui rialzò solo le sopracciglia.
 
Jo rispose dopo un po’. “Um.. bhè, non è stata molto felice che tu mi abbia baciato ieri sera”. VITTORIA! “Voglio dire, non le stai simpatico e tutto, non approva quando bacio gente.. oh come ha detto? ‘Per sfizio’ penso. Ha detto qualcosa sul ‘espandere i miei interessi’.
 
Diamine. Bhè, la rabbia era ciò per cui avevo sperato, forse anche un po’ di gelosia. Ero riuscito a farla arrabbiare con me, ma allo stesso tempo lei già lo era. Poi, non mi sentivo tutto così vittorioso. Mi sentivo più come se io e Jo fossimo stati rimproverati.
 
“Oh” fu tutto ciò uscì fuori. Non apprezzo le persone a cui sto antipatico per nessun motivo- vabbè. Lei faceva finta di avere una ragione. MA, finii di mangiare e decisi che, entro la fine della settimana e mezza, Sophie Neil non mi avrebbe odiato. “Torno subito” mi alzai e Niall mi fece uno sguardo interrogativo. “Devo usare la toilette”
 
Liam rialzò un sopracciglio. “Come l’altra volta, vero?”
 
Zayn e Louis, che si erano aggiunti a noi un paio di secondi prima, ridacchiarono.
 
“Zitti” me ne andai e mi feci strada verso le scale e la camera di Sophie.
 
Non avrei fatto lo stesso errore due volte.
 
“Sophie?” bussai leggermente. “Possiamo parlare?”
 
Nessuna risposta.. ancora nessuna risposta.. “No,” la sua risposta fu brusca, impassibile, e conclusiva.
 
“Per favore, piccola? Solo un secondo” aspettai fuori, provando a determinare il miglior modo di approcciare la cosa. Sapevo che il nomignolo non mi avrebbe aiutato ad ottenere il suo lato buono, ma farla arrabbiare abbastanza perché aprisse la porta e mi urlasse contro poteva essere un inizio.
 
“Ho detto di no!” la sua risposta irritata e smorzata uscì fuori da dietro la porta. “Lasciami sola, Styles”
 
Tirai le labbra di lato. “Oh andiamo-“
 
Qualcosa di solido colpì la porta, facendomi saltare. Sophie aprì leggermente la porta e individuai un libro ai suoi piedi. “Adesso vattene prima che ti tiri il libro ADOSSO invece che solo nella tua direzione”
 
Mi sbattè la porta in- no, era più che in faccia. Strofinandomi il naso dolorante, ero sul punto di andarmene quando sentii il piano iniziare a suonare.
 
Curioso, iniziai ad ascoltare.
 
Era un pezzo molto triste e sentii il mio cuore dolere dentro nel profondo. Perché si chiudeva sempre nella sua stanza? Era davvero COSÌ incazzata con ME? Abbastanza da allontanarsi anche dalla sua amica? O amici, dipende da come la si guarda.
 
Va bene. A Sophie piaceva la musica. Forse potevo arrivare a lei attraverso la sua passione invece che attraverso i nostri piccoli moderati match.
 
Mi allontanai con un leggero sorriso sul viso. Se il peggio veniva al peggio, la dinamica della nostra relazione NON POTEVA peggiorare, in sostanza quindi non avevo niente da perdere.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
QUESTO CAPITOLO È FANTASTICO! Lo amo e per di più è ‘puntuale’.. rispetto all’altro ahahah. Bhè devo dirvi che non potrò aggiornare fino alla prossima settimana, ma almeno vi lascio con un capitolo con i fiocchi,aww!
Che dire? Non ci sono parole per me, e per voi?
Lista personaggi:
 
Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn.
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd: cotta di Sophie.
Gracie:???
Gladdis Alester: giornalista famosa.
 
(Prendetevi un momento e ammirate)

“Chi vuole andare a farsi una nuotata?”
 
Ringrazio infinitamente:
Ver TomlinsonKaulitz e Gulliver_ per aver recensito lo scorso capitolo;
theTORNgirl per aver aggiunto questa storia tra le preferite;
CarapherneliaAi e thankyouzayn per averla aggiunta tra le seguite;
e TUTTE le persone che l’hanno letta.
 
Ce se vede la prossima settimana, babies, ditemi ‘In bocca al lupo’, alla prossima!
-Bye califonjaqueen

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Capitolo 16
*** What Comes Around - Chapter 14 ***


 
What Comes Around – Chapter 14
 
Sophie’s POV
Il giorno seguente fu un giorno felice per i ragazzi dei 1D. Simon decise di restituirgli i loro telefoni, ma solo dopo aver disabilitato Twitter, Tumblr, Instagram, Vine e Facebook. Louis dovrebbe aver speso un giorno intero a messaggiare con la sua ragazza. Sorrisi mentre lo guardavo. Che bravo ragazzo.
 
Harry sembrava un po’ giù di corda, ma ciò non mi preoccupò. Avevo anche iniziato a tollerarlo essendo nella stessa stanza. Inoltre, anche da quando Niall ed io ci stavamo avvicinando, avevo smesso di controllare costantemente il telefono. Credo che non sentissi più la voglia di farlo.
 
“Quali sono i piani per oggi?” chiese Jo quando ci sedemmo nella dependance, la quale, dopo un’intensa quantità di circolazione d’aria, era finalmente pulita dall’ ‘odore di Harry’.
 
“Pensavo che potevamo passare il tempo qui oggi” sbadigliai, poggiando la testa sulla spalla di Niall e chiudendo gli occhi. Il maglioncino grigio che indossavo mi teneva caldo, ma mi stava facendo addormentare. “Se per voi va bene, ragazzi”
 
“Si certo” fu la risposta generale. I capelli soffici di Niall mi sfiorarono le tempie quando riposò la sua testa sulla mia, aggiungendo alla risposta, “Se è ciò che vuoi”
 
La maggior parte dei ragazzi si accontentarono dei loro telefoni, mandando messaggi a famiglia e amici. Fu tutto bello e pacifico fino all’ora di pranzo.
 
Louis si era messo in testa che ci fosse qualcosa tra me ed Harry e raccontò vagamente a tutti il ricordo di essere stato spinto nella piscina. Zayn lo guardò, ridacchiando. “Bhè, questo spiega perché i miei vestiti erano bagnati. Quindi credo che Louis abbia ragione!”. Gli sparai uno sguardo, che a quanto pare era la cosa sbagliata da fare.
 
Prima che me ne accorgessi, fui inchiodata contro il divano, dal ventre in giù, con Zayn pendere sulla mia schiena. “SCENDI!” urlai, o provai a farlo. Quando tutti iniziarono a ridere, non potetti fare a meno di unirmi a loro, abbandonando la mia forza. “Zayn muovi il tuo grosso culo da qualche altra parte!” provai a spingerlo, ma non riuscii a muovermi di un millimetro.
 
Il momento in cui smisi di lottare, lui si alzò.
 
“Bhè forse al mio ‘grosso culo’ piace stare seduto su di te” mi colpì nello stomaco e corse per la stanza, fermandosi solo per scuotermi il suo culo.
 
“Zayn Malik io so dove abiti” gli feci la linguaccia.
 
“Hey! Guarda chi conosce i nostri cognomi ora!” mi prese in giro Louis.
 
Sollevai un sopracciglio. “Signor Tomlinson non credo di NON poter venire qui per farti qualcosa di brutto mentre stai dormendo”
 
Lui dimenò le sue sopracciglia. “Sono abbastanza sicuro che Harry sarà scoperto, certe curve da donna ti terranno lontana”
 
La stanza calò nel silenzio fin quando tutti noi scoppiammo in una risata simultanea, eccetto Harry che disse qualcosa sul non essere ‘come una donna’.
 
Sembrava che Zayn avesse iniziato un trend perché, non dieci minuti più tardi, fui inchiodata sul divano da Louis. A quanto pare, ruotare gli occhi e non ridere alla sua battuta lo convinse a giacere su di me. Il mio petto era premuto sul divano in una maniera molto scomoda e lui si sdraiò con disinvoltura su di me in modo da essere schiena e schiena.
 
“Sul serio?” urlai con qualche difficoltà mentre anche la mia faccia stava per essere schiacciata contro la superficie di pelle del divano, però non lo dissi con umore cattivo. “Jo, per favore aiuto”
 
“Mi dispiace, non posso fare niente” sbuffò. “Lui è più grande di me, dopo tutto”
 
“Niall?” gemetti, facendogli uno sguardo supplichevole.
 
“Oh andiamo ragazzi, lasciate stare Sophie” cercò di tenere un’espressione seria ma non ci riuscì.
 
Louis saltò giù dal divano e finalmente riuscii di nuovo a respirare.
 
“SAI quanto pesi?” mi sedetti in posizione eretta. “Avresti potuto uccidermi!”
 
“Ucciderti con il mio.. aspetto mozzafiato?” si flesse umoristicamente.
 
“Continua a ripetertelo” sorrisi e riuscii a sentire il mio telefono vibrarmi in tasca.
 
Lo tirai fuori lentamente, distratta dalla conversazione e per poco non cadevo quando lo lessi.
 
Todd: la mia estate sta andando bene.
 
“Sophie?” la voce di Niall giunse alle mie orecchie non appena lo shock svanì, che ebbi per un paio di secondi.
 
Alzai lo sguardo e lo vidi guardare rapidamente me e il mio telefono.
 
Risposi alla svelta al messaggio.
 
-È meraviglioso. Cos’hai fatto?
 
“Si?” lo rimisi in tasca, affrontando la domanda di Niall.
 
“Tutto bene?” chiese, i suoi occhi blu si rivelarono preoccupati e confusi.
 
Andai a sedermi accanto a lui, coccolandomici, attenta all’evidente disagio di Harry dall’altra parte della stanza. “Si, tutto alla grande” riuscii a sentire le ondate di calore all’interno del mio petto, ma c’era anche un senso di formicolio in fondo al collo. Todd mi aveva realmente risposto!
 
Avevo una cotta per lui dalla seconda media e niente aveva mai attenuato quel sentimento.. fino ad allora. Guardando Niall mentre rispondeva a qualcosa che aveva detto Zayn, mi resi conto che il senso di formicolio era aumentato in intensità.
 
Lentamente, poggiai la testa sulla sua spalla. Veloce in risposta, il suo braccio mi avvolse in modo rassicurante ed io sorrisi. A questo punto, notai qualcosa con la coda dell’occhio.
 
Mi voltai e vidi gli occhi di Harry barcollare velocemente verso Louis.
 
Quale ERA il suo problema? Il nostro combattere non poteva essere messo da parte per un MOMENTO?
 
La mia attenzione girovagò per la stanza e vidi Jo seduta accanto a Liam e Zayn. Era completamente infatuata di quest’ultimo.
 
Alzai lo sguardo a Niall.
 
Era così che sembravamo alle altre persone?
 
Lo ignorai, dissi a me stessa che non importava.
 
Mangiammo bene con dei sandwich fatti in casa e poi i ragazzi iniziarono a fare il riscaldamento vocale. Era piuttosto spassoso, vederli PROVARE a rimanere sul compito. Iniziavano a cantare una canzone e poi qualcuno la scompigliava e finivano la strofa del brano con il freestyle.
 
Quando alla fine portarono avanti un intero brano, Harry provò l’urto di petto con Louis ma finirono entrambi sul pavimento.
 
“Non capisco come voi ragazzi riusciate a non far niente” aiutai Louis ad alzarsi, non esattamente entusiasta al pensiero di toccare Harry.
 
Jo diede una mano ad Harry, vedendo che io non avevo intenzione di farlo. “Questa è una di quelle domande che nessuno può farci”
 
Dopo ciò, provarono a cantare un’altra canzone, ma fallirono di nuovo dopo che Liam colpì accidentalmente una nota acuta. Cantarono il resto della canzone in Reggae*.
 
Mi avvicinai a Niall che mise giù la chitarra per un secondo per prendere un sorso d’acqua. “Hai talento” sussurrai quando baciai leggermente la sua guancia. Si diffuse del rossore a macchia d’olio dal punto toccato dalle mie labbra.
 
In quel momento sentii la voce di Harry, “Torno subito, qualcuno vuole altra acqua?”
 
“Io, per favore!” Niall alzò la mano.
 
Harry gli scagliò una bottiglia d’acqua vuota scherzosamente. “Va bene, sua maestà”
 
Niall arricciò ironicamente il naso. “Oi, tu hai offerto-“
 
“Whoa! Whoa! WHOA” Louis lo zittì, indicando Harry in modo accusatorio ma scherzoso. “Se c’è qualcuno di reale qui, quello sono IO”. Zayn, cogliendo l’occasione, afferrò i pantaloni verde acceso del suo amico e li tirò giù attorno alle caviglie. “I MIEI PANTALONI!” strillò Louis comicamente e corse per la stanza, senza preoccuparsi di tirarli su.
 
Dopo che tornò Harry, smisero di praticare la loro routine e optammo per sederci ad ascoltarli cantare canzoni a caso. Passarono un paio di minuti e Louis ricevette un messaggio. Era da Eleanor, la sua ragazza. “Dice che manchiamo molto alle fan” ci inserì, la sua espressione svelò la tristezza.
 
“Ci sto male” Zayn scorse la sua mano tra i suoi capelli scuri, lasciando un respiro profondo.
 
“Chissà cosa pensano” Harry guardò il suo telefono dopo aver preso un sorso d’acqua. Onestamente non so cosa stesse guardando a meno che non stesse messaggiando con qualcuno, forse era il suo prossimo giocattolo.
 
Non so perché dissi ciò, ma mi sembrava che se lo meritasse. “Perché? Pensi di mancare così tanto a tutte le tue piccole Harry-fan girl?”
 
Lui mi guardò e vidi il suo labbro contrarsi, ma non disse niente.
 
Dannazione.
 
Avevo parlato troppo presto.
 
“Sophie, perché mi odi?” chiese spregevolmente.
 
Liam, notando il tono serio di quella che sarebbe dovuta essere una conversazione privata, iniziò goffamente una storia di un tempo in cui voleva andare in una caffetteria  per distogliere l’attenzione da noi. Grazie a dio per lui. Il resto della gente, incluso Niall che si era alzato dal suo posto accanto a me per andare da un Zayn preoccupato, smisero educatamente di fissarci, però Harry iniziò la conversazione in una maniera un po’ più forte.
 
“Dove vuoi che inizi? Che ne dici dei tuoi dio di complessi?” dissi sarcasticamente. “O come pensi che qualsiasi ragazza ti ami solo perché tu sei Harry Styles, la star internazionale? Bhè ho una notizia flash per te: non sarò mai una di quelle ragazze. Quindi o ci convivi, o vai avanti”
 
“Non la penso affatto così! Ma ciò non importa, tu non devi odiarmi. Cosa ti ho mai fatto?” alzò un po’ la sua voce, ma mi assicurai di tenermi al mio livello. Mi faceva sentire come se avessi il sopravvento.
 
“Quante volte ho finito per urlarti contro? Adesso prendi ognuna di queste volte e rispondi stesso tu alle tue domande” feci un sorriso falso.
 
“Bhè almeno smettila di illudere Niall” la sua voce divenne un po’ più forte.
 
“Illuderlo?” sbuffai. “Da quando lo starei facendo?”
 
“Per esempio, proprio adesso” i suoi occhi vacillarono al suo amico dall’altra parte della stanza, che aveva preso un posto stretto tra Liam e Zayn.
 
“Non lo sto illudendo!” cambiai il mio tono alla fine così da non sembrare sulla difensiva.
 
Harry occhiò il mio telefono. “Allora perché non vuoi, come dire, parlargli di Todd?”
 
Ciò che davvero mi infastidì fu il fatto che non importava quanto forte o animata stesse diventando la conversazione, lui parlava sempre con la stessa voce bassa e lenta.
 
“Come- cosa?” mi ero completamente persa su come sapesse di Todd. Sapevo di non aver mai detto niente. Lo aveva fatto Niall?
 
Il suo volto rimase ancora, tranne per i suoi occhi che si restrinsero, come se fosse in una profonda riflessione. “Ho visto la tua reazione quando ti ha mandato un messaggio, e non hai detto niente a Niall”
 
Guardai verso Niall, poi ad Harry. “Mi piace Niall. Hai problemi a riguardo?”
 
Tornò a sedersi sulla sua sedia e distolse lo sguardo.
 
Chiusi i miei occhi per un momento, incapace di valutare i miei sentimenti. “Lo prenderò come un no”
 
Mi appoggiai allo schienale, aprii gli occhi, e decisi di ascoltare Liam finire la sua storia. Gettai lo sguardo una o due volte ad Harry, che sembrava ancora in una profonda riflessione. Perché era così INFURIATO?
 
Onestamente mi chiesi perché gli importava di come mi sentissi.
 
Qualcosa su quel pensiero mi fece innervosire, ma non riuscii a metterci dito.
 
Solo il giorno prima, ero sicura che quel ragazzo mi odiasse.. ma non potevo essere sicura di niente.
 
 
 
*Reggae: genere musicale giamaicano capeggiato da Bob Marley.
  
 
 
 
 
 
 
 
 
Hey babes, proprio sabato sono uscita dall’ospedale, l’operazione è andata tutto bene ringraziando il cielo e adesso devo stare solo a riposo, quindi colgo l’occasione di tradurre capitoli a raffica c:
Questo l’ho iniziato e finito ieri e, secondo me, è davvero molto bello, la litigata finale tra Sophie ed Harry significa molto. Sinceramente io non la capisco proprio, e poi chissà Harry come faceva a sapere di Todd(?) – che finalmente si è deciso a rispondere!
Lista personaggi:
 
Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn.
Sophie: protagonista femminile
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd: cotta di Sophie.
Gracie:???
Gladdis Alester: giornalista famosa.
 

Il giorno seguente fu un giorno felice per i ragazzi dei 1D.
 
Ringrazio infinitamente:
Ver TomlinsonKaulitz, xhimmelx, XVI_IX_XIII, Carol56 e Gulliver_ per aver recensito lo scorso capitolo;
WikiJoe per averla aggiunta tra le seguite;
e TUTTE le persone che l’hanno letta.
 
Che ne dite di una piccolissima recensioncina, eh? PLEASE, dai una e basta, PLEASE, oggi sono particolarmente contenta*O*
Spero vi sia piaciuto, alla prossima!
-Bye califonjaqueen

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Capitolo 17
*** What Comes Around - Chapter 15 ***


 
What Comes Around – Chapter 15
 
Harry’s POV
Più tardi quella notte, guardai Sophie dare a tutti la buonanotte e dare un bacio sulla guancia a Niall. Trasalii. Come poteva approfittarsi del mio amico in quel modo?
 
Forse mi sbagliavo. Forse Niall le piaceva davvero.. ma allora perché era così agitata per Todd?
 
Mi sentivo in conflitto. Non volevo che mi odiasse, ma ero ancora sospettoso sui suoi motivi.
 
Sentii il foglio di carta stropicciato nella mia tasca come mi alzai per seguirla. Sai cosa? Non ero li per farmi dei nemici. Potevo solo provarci, no?
 
Mi assicurai che la mia assenza non si facesse sentire, la fermai fuori, il mio battito mi martellava in gola. “Sophie?”
 
Mi guardò in attesa. “Cosa?”
 
“Puoi essere civile almeno una volta?” chiesi e immediatamente me ne pentii. Pensavo di aver capito cosa la facesse scatenare.
 
Scorse le dita tra i suoi capelli, ovviamente irritata. “Io? Sono l’unica a non essere civile? TU SEI l’unico che mi infastidisce. Cosa diavolo vuoi, Styles?”
 
Chiudendo gli occhi, presi un momento per schiarirmi le idee. Quando li riaprii, improvvisamente, guardai Sophie per quella che sembrò essere la prima volta. I suoi tratti del viso erano parzialmente oscurati dall’ombra ma il resto era illuminato dalla luna. Mi leccai le labbra secche e sospirai, incapace di guardarla ancora.
 
“Io..”
 
“Dimmi” richiese gentilmente, non con cattiveria.
 
“Tratta bene Niall, okay?” chiusi di nuovo gli occhi e continuai anche se faceva male. Penso che non volevo che avesse ragione lei. “Mi dispiace per prima”
 
Sophie alzò lo sguardo a me. “Um.. grazie, Harry”. Si voltò per andarsene, ma mi sentii come se dovessi dire qualcos’altro, per finire ciò per cui ero uscito fuori.
 
Fuoriuscì dalla mia bocca prima che potessi fermarlo. “Sophie! Aspetta! Questo non è.. quello che avevo intenzione di dirti”
 
Curvò un sopracciglio, sembrando stanca, sembrando in attesa.
 
“Volevo darti questo” infilai la mano nel taschino della camicia e tirai fuori un pezzo di carta.
 
“Cos’è?”. Era sul punto di aprirlo quando risposi.
 
“Una canzone per te”
 
“Una cosa?” si fermò, aggrottando la fronte e alzando lentamente gli occhi per incontrare i miei.
 
Potrei dire di aver fatto un errore e cercai di livellarlo. “Bhè, so che ti piace la musica e-“
 
“E?” il suo tono stava diventando sempre più vicino all’ostile.
 
“E così ho immaginato che lo avresti apprezzato-“
 
“Allora? Dovrebbe piacermi e dovrei perdonarti per tutta la merda che mi hai fatto? Se è così allora ti sbagli!” accartocciò la carta e se la infilò in tasca. “Perché non puoi semplicemente lasciarmi in pace?”
 
Con ciò, se ne andò con un’espressione illeggibile ed io tornai nella dependance. Nessuno mi notò quando tornai a sedermi, eccetto Niall che aveva uno sguardo interrogativo sul volto.
 
Distolsi lo sguardo, sentendomi leggermente colpevole. Non riuscii a capire perché.
 
Appoggiandomi indietro sul cuscino del divano, mossi la mano. Colpii qualcosa di duro. Guardai per vedere cos’era, scoprii che era il telefono di Sophie. A quanto pare, l’aveva dimenticato lì. Mentre Louis iniziò a parlare su una cosa o un’altra, iniziai discretamente a scorrere attraverso i suoi contatti.
 
Capitai su ‘Phenomeniall’ e risi, ricordando quando lui rubò il telefono di Sophie un paio di giorni prima. Doveva essere ciò che ci fece. Trovai anche il nome di ‘Todd’. Niall mi aveva parlato un po’ di lui, almeno ciò che sentì da Sophie.
 
Così questo era il ragazzo che le aveva fatto passare tanti guai.. e fatta aprire indirettamente con Niall.
 
Lentamente, presi il mio telefono e digitai il numero. Forse avrei dovuto parlare con questo ragazzo.
 

 
Sophie’s POV
La mattina seguente mi sparai fuori dal letto senza esitazione. Scivolai in una gonna a stampa floreale e una maglia nera. Lasciai cadere i miei capelli nella loro naturale forma riccia e andai di sotto. Fui la prima persona in piedi e in giro. Credo di non essermi accorta che Jo stesse ancora dormendo.
 
Mangiai un semplice mix di frutta e decisi di andare nella dependance.
 
Immaginai che finché sarei stata fuori dalle camere, sarebbe stato tutto okay.
 
Entrando, scoprii perché non avevo notato Jo prima. Era appoggiata contro Zayn, entrambi addormentati sul divano. Dovetti mettere a tacere una risata come lei si spostò. Erano così carini. Lui aveva il braccio attorno a lei ed erano entrambi rannicchiati sotto una coperta leggera.
 
Mi sedetti, con il cuore dolente guardando dall’altra parte della stanza Jo-Jo e Zayn. Volevo davvero che Niall si svegliasse.
 
Qualcosa mi fece alzare e camminare verso la prima stanza. Aprii lentamente la porta e riuscii a sentire il mio viso scaldarsi. Liam stava dormendo in boxer, la cima della coperta sotto il ventre. Niall non aveva la maglietta e stava dormendo sul suo lato. Iniziai a deplorare il fatto di essere andata nella dependance.
 
Voltandomi per andarmene, sentii il sangue abbandonare il mio viso come spostai il mio peso e il pavimento fece un forte creek. Sentii una voce.
 
“Sophie?”. Mi voltai, vidi Liam guardarmi con occhi stanchi. “Cosa stai facendo in piedi così presto?”. La mia bocca si aprì per rispondere ma non uscì niente. La sua fronte si corrugò per un secondo, e poi sorrise. “Ti sei alzata per vedere Nialler. Non è vero?”
 
“Io..”. Non volevo sembrare sulla difensiva, ma lo feci comunque. “Non è vero”
 
“Ma l’hai fatto!” sparò e iniziò a inseguirmi per la stanza, urlando scherzosamente. “Sophie e Niall! Sophie e Niall!”
 
Non capivo come riuscì a correre dopo che si era appena svegliato. Mi stupì fin quando inciampai e caddi sul letto e su Niall. A quanto pare, il trambusto di Liam lo aveva svegliato, e lui mi sogghignò quando rotolai verso di lui.
 
“Ti ho presa!” mi baciò la cima della testa e strillai involontariamente.
 
“Cosa sta succedendo qui?” riuscii a sentire una voce roca dall’altra parte della stanza. Al momento di alzare lo sguardo, trovai Harry. I suoi capelli erano disordinati ed ebbe la cortesia di mettersi una maglietta, ma i suoi pantaloni della tuta erano appesi in modo precario sui suoi fianchi. Onestamente, sembrava.. eccitante.
 
Realizzando cos’avevo appena pensato, volli schiaffeggiarmi e finire per ricongiungere il mondo attorno a me, però il volto mi sembrava andasse a fuoco. Liam ad un certo punto se ne andò, lasciandomi sola con Niall, che era senza maglietta.
 
Mi presi un secondo per immaginare ciò che poteva aver pensato Harry. Tentai di alzarmi, ma la presa di Niall mi tenne lì.
 
“Oh, non mi permetto di interrompere niente” disse Harry scherzando, ma suonò un po’ duro.
 
Ci rinunciai e gli sparai uno sguardo. “Non c’era niente da interrompere”
 
“Non c’era?” chiese Niall sfacciatamente.
 
“Bhè credo che vi lascerò da soli”. Prima che potessi elaborare il tono, Harry sbattè la porta. Riuscii ancora a sentire Liam urlare ‘Niall e Sophie’.
 
Guardai la porta con confusione. Cos’era successo? Improvvisamente, sentii le labbra di Niall sfiorarmi la guancia e divenni consapevole di essere ancora premuta contro di lui.
 
Misi il mio indice sulla sua bocca, spingendolo via gentilmente.
 
“Niente da interrompere” ripetei teneramente, sentendomi strana perché il mio sole interno non aveva niente da aggiungere all’argomento.
 
“Non ti piaccio, Sophie?” chiese Niall con tristi occhi ironici.
 
Scorsi le dita tra i suoi capelli, pettinandoli all’indietro. “Certo che mi piaci”. Mi sentii un po’ in imbarazzo a dirlo, ma era la verità. “Non ho ancora dato il mio primo bacio- e voglio conservarlo per qualcuno di speciale”
 
“Non si scappa da una circostanza” rise Niall e mi baciò la tempia destra, lasciandomi andare.
 
Mi alzai e lasciai la stanza, chiudendo la porta dietro di me.
 
Voltandomi, trovai Liam seduto su una sedia. Stava ridacchiando. Strinsi gli occhi, ma finii per sorridere. “Cosa state facendo?” Jo chiese a Liam quando si stiracchiò.
 
“Niente” Liam mi ammiccò.
 
“Oh, buongiorno Sophie” sbadigliò, notandomi. “Ti sei alzata presto”
 
“Perché me lo dicono tutti?” mi domandai a voce alta.
 
Louis uscì fuori dal bagno un paio di secondi più tardi. “Dov’è Harry?”
 
“È andato in cucina a fare colazione” Liam guardò dietro di me la porta della camera da letto. “Penso che avesse qualcosa da fare con-“
 
“Non è compito di Louis?” chiesi acidamente, lanciandogli un cuscino in faccia.
 
“Cosa?” chiese Louis attorno allo spazzolino da denti, spuntando con la testa di nuovo fuori dalla toilette.
 
Gli sorrisi. “Farti i fatti di tutti”
 
“Oh, okay!” farfugliò l’ultima parola come il dentifricio uscì fuori dalla sua bocca.
 
“Bene Liam, procedi” sorrise Jo e si sedette con i gomiti sulle ginocchia, posando il suo mento sulle mani. Gli rivolsi uno sguardo e lui scosse la testa.
 
“Non penso che a Niall o Sophie piacerà. Nemmeno ad Hazza”
 
“Ohhhhhhh” ridacchiò Jo. “Sophie!”
 
“No!” urlai, sapendo esattamente cosa suggeriva il suo tono, ma lei continuò a ridacchiare. Sentii delle braccia attorno alla vita e guardai oltre le mie spalle per vedere dei capelli biondi. Mi appoggiai leggermente con la schiena. “Sei vestito, giusto?”
 
“Solo per te” sussurrò, poi continuò un po’ più forte. “Adesso chi vuole la colazione?”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ho pubblicato il capitolo ieri, ma non avevo voglia di aspettare domani per pubblicare quest’altro. Non ho praticamente niente da fare, ma non sto dicendo che pubblicherò un capitolo al giorno fino alla conclusione delle feste di Natale ahahah.. magari *^*
Questo capitolo è molto.. strano? Cioè: Harry e Sophie, la canzone, Harry e Todd, Niall e Sophie, il pensiero di Sophie su Harry.. Ohw! Non ci sto capendo più niente ahahah, so.. voi cosa ne pensate?
Lista personaggi:
 
Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn.
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd: cotta di Sophie.
Gracie:???
Gladdis Alester: giornalista famosa.
 

“Oh, non mi permetto di interrompere niente”
 

“Non c’era niente da interrompere”
 
Ringrazio infinitamente:
xhimmelx, XVI_IX_XIII e Gulliver_ per aver recensito lo scorso capitolo;
e TUTTE le persone che l’hanno letta.
 
Mi piacerebbe davvero che questa storia arrivi fra le più popolari, ma evidentemente non succederà mai :c
Fatemi sapere cosa ne pensate, alla prossima!

-Bye californjaqueen

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Capitolo 18
*** What Comes Around - Chapter 16 ***


 
What Comes Around – Chapter 16
 
Sophie’s POV
Quando Niall ed io entrammo in cucina, vidi Harry mettere giù il suo cucchiaio e smettere di mangiare i suoi cereali. “Giorno Niall” si schiarì la gola.
 
Niall si precipitò via dal mio fianco e afferrò Harry, arruffandogli i capelli affezionatamente. “Giorno!”
 
Il resto dei ragazzi più Jo tranne Zayn si unirono a noi un paio di secondi dopo e si scambiarono i saluti. Salii un minuto di sopra per dare il buongiorno a mia nonna e tornai di sotto per trovare Zayn al posto di Harry.
 
Il mio sole interno protestò fin quando dovetti chiedere per calmarlo. “Dov’è Harry?”
 
“Um, penso che sia andato.. da quella parte” Zayn indicò la porta sul retro.
 
Per qualche ragione, mi sentii in colpa. O forse ero solo interessata. Mi sentii come se mi stesse evitando. Naturalmente, ripensandoci, era ciò che volevo?
 
Guardando Niall e assicurandomi che fosse occupato con il suo cibo, e lo era, mi avviai alla dependance. “Harry?” sussurrai.
 
“Hmm?” ficcò la testa fuori dal bagno.
 
Ero sul punto di chiedergli perché se ne fosse andato così presto quando sentii il suono di una vibrazione. La mia attenzione si tese al lato del tavolo dove vidi il mio telefono. “Il mio telefono!”
 
“Cosa?” a quanto pare non era ciò che pensava volessi dire.
 
“Non importa” scossi la testa e lui tornò nella toilette. Presi il mio telefono e notai che non c’era nessun nuovo messaggio. Invece, il telefono che gli era accanto lampeggiò. Per curiosità, lo afferrai.
 
1 nuovo messaggio.
 
Il telefono non mi era familiare, ma aprii comunque il menu dei messaggi. Il primo nome della lista delle conversazioni mi spaventò: Todd.
 
Scioccata, iniziai a leggere la conversazione.
 
-Ciao, sono un amico di Sophie. Sei Todd?
 
-Todd: Oh, un amico di Sophie huh? Si, sono Todd. Chi sei?
 
-Harry Styles.
 
Smisi di leggere. Harry l’aveva fatto davvero? E come aveva avuto il numero di Todd? Guardai il mio telefono e collegai. In qualche modo se l’era preso. Continuai a leggere.
 
-Todd: Oh hey! Sei uno di quei ragazzi di cui si è ossessionata la mia ragazza. Come faccio a sapere che sei davvero tu?
 
-Bhè, darò alla tua ragazza un pass per il backstage per il nostro prossimo concerto in California. Allora, che tipo di relazione hai con Sophie esattamente?
 
-Todd: Perché?
 
-Te l’ho detto, sono un suo amico.
 
-Todd: Bhè, non la chiamerei ‘relazione’.
 
-Cos’è allora?
 
-Todd: Non lo so. È una sorta di irritazione.
 
-Oh..
 
Misi giù il telefono come se stesse bruciando.
 
“Cosa stai facendo?”
 
Mi voltai per trovare Harry in piedi nel corridoio.
 
“Io..um..”
 
I suoi occhi si spostarono dal suo telefono a me prima di dire pacatamente. “Non avresti dovuto vederlo”. Prendendolo, mi avvicinai timidamente e gli porsi il telefono.
 
“Mi dispiace. Non avrei dovuto curiosare”. Gli diedi la schiena e riuscii a sentire il mio petto comprimersi come quando sei sul punto di piangere. Le mie mani volarono al mio viso, per nasconderlo. “Perché l’hai fatto?” chiesi silenziosamente, senza malizia.
 
Si prese un momento per rispondere. “All’inizio, stavo cercando di allontanarti da Niall, ma poi volevo sapere.. erm, per curiosità, sai”. Lo vidi aspettare la mia reazione, e volevo sputargli in faccia proprio come ogni altra volta che aveva provato a rompermi le palle, ma non riuscii a farlo. Provai ad elaborare che ciò che aveva fatto fosse difficile. Aveva messaggiato con Todd per profitto personale o per interesse di Niall, ma.. aveva fatto qualcosa di molto ovvio per me.
 
Prendendo una decisione, respirai in fretta e alzai lo sguardo a lui. “Grazie Harry”. Con ciò, corsi del tutto fuori fino in camera mia, sorpassando una Jo abbastanza scioccata e un Niall confuso. Lanciandomi sul letto, a pancia sotto, iniziai a piangere, il mio piccolo sole splendente era completamente scomparso.
 
Perché stavo piangendo?
 
Mi piaceva Niall, non c’erano dubbi su questo- allora perché avrebbe dovuto influenzarmi ciò che diceva Todd?
 
“Inspira Sophie” mi dissi. “Non puoi piacere a tutti i ragazzi”
 
Dopo un paio di minuti, mi misi a sedere e qualcosa catturò i miei occhi. Lentamente, raggiunsi il cestino e trovai il pezzo di carta spiegazzato che Harry mi aveva dato la notte prima. Lo aprii cautamente e mi morsi il labbro quando lessi le parole scarabocchiate nella sua attenta calligrafia.
 
C’era una sola strofa:
 
I wanna be your superhero,
take you to worlds you’ve never seen.
I wanna fly of into the sunset
Holding you close to me.
I wanna be your superhero,
Keeping you out of all harms way.
Invincible to the greatest level
Showing up to save the day.
 
Sentii un piccolo raggio di luce fare capolino dentro di me.
 
“Sophie?” la porta si aprì e infilai il foglio sotto il mio cuscino, la luce svanì. Gli occhi chiari e blu di Niall spuntarono lentamente attraverso la porta.
 
“Si?” mi spostai, assicurandomi di sedermi in cima al nascondiglio.
 
Lui entrò e si sedette accanto a me. “Harry ha detto che sarei dovuto venire qui”
 
“Capellone ha detto cosa?” provai ad alleggerire il mio umore, ma fallii. Spiegai cos’era successo.
 
“Visto? Harry non è poi così male”. Niall avvolse il braccio attorno a me ed io mi appoggiai sul suo petto, mettendo la testa nell’incavo del suo collo, il suo respiro caldo viaggiava sul mio collo, appena sotto l’orecchio.
 
Sospirai, assaporando la nostra intimità senza intimo. “Qualche volta. Le altre volte è peggio. Non riesco a credere che Todd mi consideri irritante”
 
Lo sentii baciarmi la testa. “Non importa, tu sarai sempre fantastica per me, piccola”
 
Sorrisi, trovando un po’ strano il fatto che non mi avesse dato fastidio il nome che pronunciò. “Grazie, Niall”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
BUON NATALE PASSATO A TUTTI! Sono un po’ in ritardo ma, fa niente C:
Allora, voglio chiarire un attimo una cosa: mi ha contattato l’autrice originale dicendomi che ha riscontrato dei problemi con persone che volevano pubblicare questa storia su altri siti senza il suo permesso. NON SONO LA PORTAVOCE DI QUESTA STORIA, DI QUEST’AUTORE, O DEI BENI DELL’AUTORE. Ci teneva che lo specificassi, grazie mille per l’attenzione.
Tornando al capitolo.. Sophie si sta tranquillizzando finalmente! Il suo primo ‘Grazie’ rivolto ad Harry. E la canzone? Wow! Non l’ho tradotta perché era inconcepibile tradurre una cosa del genere ma se volete, ecco la traduzione.
 
Voglio essere il tuo supereroe,
portarti su mondi che non hai mai visto.
Voglio volare verso il tramonto,
stringendoti vicino a me.
Voglio essere il tuo supereroe,
tenendoti fuori da tutti i tormenti.
Invincibile al massimo livello
presentandomi per salvare il tempo.
 
Lista personaggi:
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd: cotta di Sophie.
Gracie:???
Gladdis Alester: giornalista famosa.

 

“Harry?”
 

“Hmm?”
 
Ringrazio infinitamente:
Gulliver_, Straightandfast, jaksonrauhl, alessiacroce e Ver TomlinsonKaulitz per aver recensito lo scorso capitolo;
AlessiaGralik1D per aver aggiunto la storia tra le ricordate;
e TUTTE le persone che l’hanno letta.
 
Alla prossima, e buone feste! Fatemi sapere cosa ne pensate mlmlml
-Bye califonjaqueen

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Capitolo 19
*** What Comes Around - Chapter 17 ***


 
What Comes Around – Chapter 17

 
Sophie’s POV
Più tardi nel pomeriggio, i ragazzi decisero di voler andare in spiaggia e accendere un falò.
 
“Okay” provai a ragionare con Louis, l’ideatore. “Mentre in questo quartiere io vivo intorno ad un gruppo di persone anziane, lì in spiaggia ci saranno ragazze più piccole che potrebbero probabilmente conoscervi”
 
“Oh andiamo” pregò. “Sarà buio e se non erompiamo in una canzone-“
 
“Cosa che probabilmente farete” feci la predica. Sembrava strano, fare la predica a qualcuno più grande di me, ma.. “Dubito che succederà qualcosa di buono-“
 
“MA SOPHIE!” i ragazzi piagnucolarono simultaneamente, Niall tirandomi gentilmente una ciocca di capelli.
 
Pensando un minuto, sospirai. “Bene, ma non date la colpa a me se vi rovinate la carriera”. Onestamente mi sentii male per loro e responsabile per qualsiasi cosa sarebbe successa. Avrei voluto dire ‘te l’avevo detto’, ma quando li conobbi fu solo un pensiero, quindi non c’era nessuno a cui dirlo.
 
Alle sei, facemmo i bagagli per la spiaggia.
 
“Ci vediamo più tardi, nonna!” dissi dal piano di sotto. “Torneremo per le dieci!”
 
“Undici!” Jo contrastò da dietro una pila di torre di asciugamani che aveva in braccio.
 
“Okay” sentii la voce di mia nonna ridere. “Divertitevi!”
 
Salimmo tutti in macchina di Jo e ci allontanammo dal quartiere. I furgoni dei paparazzi non erano più schematizzati ma ne vedevamo uno ogni tanto durante il viaggio.
 
“Uomo, la signorina Gladdis vuole davvero quella storia, non è vero?” chiese Jo mentre svoltavamo.
 
“Si” Zayn nascose il volto quando sorpassammo un uomo con una macchina fotografica. “E non penso che voglia consegnarci un sacchetto di muffin. Probabilmente è fuori per trovare qualcosa da buttarci in faccia”
 
La frase mi fece automaticamente pensare ad Harry. Ero seduta dietro con Niall, che stava urlando a Zayn oltre la spalla di Louis con i pieni sulle mie gambe e la schiena contro la portiera.
 
I miei occhi si allontanarono da lui e finirono sulla nuca di Harry. Stava fissando fuori dalla finestra, il pollice premuto contro le sue labbra. Il momento in cui me ne accorsi, le vidi contrarsi in un ghigno.
 
Sapeva che lo stavo guardando! I miei occhi guizzarono rapidamente via. “Jo?” chiamai, appoggiando la schiena al sedile per apparire indifferente. “Puoi accedere la radio?”
 
“Sicuro” cennò in risposta e l’accese su qualche moderno canale pop.
 
Iniziarono tutti a cantare e nel momento in cui trovammo un posto d’auto libero, partecipai anch’io. Qualche volta, il loro complessivo buon umore era contagioso.
 
Mettemmo su una catasta di legna così come sette sedie, coperte e molti snack. Mentre Liam andava a preparare il fuoco, Niall ed io ci sedemmo sulle sedie. Jo e Zayn si diedero da fare con il cibo da scartare, il che mi sorprese perché pensavo seriamente che fosse il compito preferito di Niall.
 
Nel frattempo, Harry e Louis si inseguirono a vicenda, entrambi inciampando e strillando ad ogni passo. Ero un po’ arrabbiata perché non aiutassero, ma quando Louis cadde e fece lo sgambetto ad Harry, tutti noi iniziammo a ridere.
 
Pulendosi, Harry si sedette, sembrando piuttosto sconsolato.
 
Guardammo il tramonto intorno alle 8. Ero seduta con Niall su una delle coperta, la mia testa sulle sue gambe. Il fuoco ardeva un po’ a un paio di metri di distanza.
 
Zayn accese la radio e iniziò a canticchiare insieme alla melodia e Louis e Jo si unirono un po’ dopo. Liam stava leggendo un libricino ed Harry sembrava che si stesse per addormentare.
 
Fu buio quando Niall tirò fuori la sua chitarra e iniziò a strimpellare delle note del brano corrente. Mi spostai su una sedia, ascoltando e dovetti rabbrividire perché qualcuno mi posò una giacca sulle spalle.
 
Non avevo notato che i miei occhi si fossero chiusi.
 
Ero sul punto di ringraziare Niall quando notai qualcosa di strano riguardo la giacca. Aveva un odore dolce.. come Harry.
 
Si sedette sulla sedia accanto, i suoi occhi fissi sulle fiamme.
 
Bhè, c’erano due spiegazioni: Niall si era messo la giacca di Harry e me l’aveva messa attorno, o..
 
Il mio sole interno si illuminò un po’.
 
Ovviamente i miei occhi si spostarono a Niall. Stava ancora suonando la chitarra e, per la prima volta, mi chiesi se le intenzioni di Harry non fossero del tutto cattive.
 

 
Harry’s POV
Ogni paio di minuti, riuscivo a sentire i miei occhi spostarsi involontariamente verso Sophie.
 
Accidenti. Avrebbe probabilmente trovato qualche ragione per odiarmi per averle dato la mia giacca. Comunque perché l’avevo fatto? Stai cercando di essere carino, dovetti ricordare a me stesso.
 
Alle volte lo rendeva solo così difficile.
 
In più, stava con Niall. Bhè, aveva una cotta per Niall. Non è come se stessero insieme. La mia prima priorità non era rendere felice lei, ma lui.
 
Sophie mi odiava, penso. Ero un po’ incerto perché in macchina potrei giurare che mi stava fissando.
 
I miei pensieri furono interrotti dalla stessa persona che li stava tormentando. “Possiamo parlare?”
 
“Hmm?” distolsi lo sguardo dal fuoco e vidi Sophie guardarmi con occhi interrogativi. “Dici”
 
“Fammelo chiedere diversamente” si alzò, evitando il contatto visivo diretto e facendo cascare la mia giacca dalle sue spalle. “Possiamo andare a fare una passeggiata?”
 
Mi alzai rapidamente e iniziammo a scendere verso il bagnasciuga. Riuscii a sentire il mio cuore martellare nel petto e il mio viso era insolitamente caldo. Di cosa voleva parlare? Avremmo finalmente discusso di argomenti intoccabili?
 
Ci fermammo vicino all’acqua, dove il nostro falò aveva solo la dimensione di una lucciola.
 
Sophie mi aveva portato lì, immaginai che avrebbe parlato prima lei. Rimanemmo in piedi lì per un paio di minuti prima che dicesse qualcosa.
 
La sua voce era soffice. “Harry?”
 
“Si?” mi leccai le labbra. Sapevano di sale.
 
Sophie rimase a ben due piedi di distanza, guardando l’acqua come se stesse pensando a cosa dire. Le sue labbra si separarono molte volte, come se fosse sul punto di continuare, ma poi si increspavano. Il silenzio si trascinò per un minuto prima che si mordesse il labbro e chiedesse, “Ti stai divertendo qui? In California, intendo”
 
Non era esattamente la domanda che pensavo mi avrebbe fatto. Infatti, fu davvero strano e quasi completamente fuori contesto.
 
“Suppongo..” fui onesto. C’erano sempre momenti di divertimento, ma di solito il combattimento tra di noi lo ammortizzava. Tuttavia, non avevo intenzione di dirglielo. Sapevo che menzionare il nostro gioco avrebbe spinto i suoi pulsanti, che stavano lavorando contro il mio ordine del giorno.
 
Sbattè le palpebre un paio di volte, fissando la distesa di oscurità dov’era l’oceano. Una forte raffica di vento ci sferzò momentaneamente, facendomi urtare i ricci sulla fronte e prolungando il silenzio. Il freddo mi mordicchiò il naso ed io guardai lei, realizzando che stava ancora indossando la mia giacca.
 
“Mi dispiace davvero, Harry, per tutto quello che ho fatto” Sophie ancora non mi guardava. “Voglio dire, so che non andiamo d’accordo, ma se fossi al tuo posto, so che non mi sentirei alla grande in questo momento. Stai attraversando un periodo di stress con la band ed io non sto aiutando”
 
“È tutto okay” mentii, incrociando le braccia al petto per tenermi caldo.
 
“No, non lo è” finalmente si voltò verso di me, stringendosi la giacca. “Le mie azioni sono state.. poco civili. Devo scusarmi”
 
Onestamente non sapevo cosa provare al momento. LEI stava dicendo a ME di essere dispiaciuta. La mia mente, in una frazione di secondo, raffigurò la fine di quella scena. Eravamo sulla spiaggia, due vecchi avversari fermi, per superare la cosa. Riuscii ad IMMAGINARE il suo arrossire, il mio sorriso, forse noi che ci saremmo abbracciati. Il mio cuore esultò al pensiero.
 
Ero sul punto di perdonarla completamente e anche di scusarmi quando lei continuò.
 
“Almeno per il bene di Niall. Non penso che vorrebbe che noi due litigassimo. Siamo apposto?”
 
Una canzone iniziò a suonare inavvertitamente nella mia testa: “Cos I see you with him, slow dancing, tearing me apart cos you don’t see. Whenever you kiss him, I’m breaking. Oh how I wish-“
 
“Grazie” mi schiarii la gola, interrompendo la canzone e sopprimendo le mie emozioni. “E si, siamo apposto”
 
“Dovremmo tornare” fece una risata sospirata, probabilmente raccogliendo i sentimenti estremamente contrastanti che mi sentivo in quel momento. “Prima che si dimentichino di noi”
 
Tornando al falò, Niall e Louis erano venuti su con almeno dieci diversi snack che pensarono fossero meglio arrostiti. Onestamente sembravano bulbi gelatinosi- che praticamente rispecchiavano come mi sentivo dentro.
 
“Io non lo mangio” Liam respinse una delle loro creazioni.
 
“LIAM!” piagnucolò Louis.
 
“Louis!” ribatté Liam, imitando il suo tono scherzosamente. “Non lo mangio”
 
Iniziai a fissare di nuovo il fuoco ma non riuscii ad aiutare i miei occhi vaganti.
 
“Smettila, Harry” Sophie aggrottò la fronte, ma sembrò indifferente. Ugh. Avevo guardato solo il suo VOLTO.
 
“Scusa” risposi automaticamente, meccanicamente. Non riuscivo a guardarla senza sentirmi completamente morto dentro.
 
Lou mi spinse uno dei suoi intrugli vomitanti in faccia. “Harry, MANGIALO”
 
“Io preferirei di no..” occhiai quello che sembrò essere un hot dog coperto di marshmallow.
 
“Oh andiamo, sii un buono sportivo” rise Zayn.
 
“Non fa male provare” Jo sollevò un sopracciglio con un sorriso malizioso.
 
Presi la.. cosa dalla mano di Louis e la ispezionai. Perché no? Alzai lo sguardo, sperando in un supporto morale, per trovare Sophie seduta sulla sabbia vicino alla sedia sulla quale era seduto Niall, ma lei non lo stava toccando.
 
Il momento in cui notò che la stavo guardando, si spostò e si appoggiò contro le sue gambe. Lui iniziò distrattamente ad accarezzarle i capelli.
 
Con quell’immagine nella mia mente, mi diedi forza, chiudendo gli occhi, ficcai il cibo in bocca.
 
“OMIODIO Harry!” urlò Sophie e iniziò a darmi colpetti sulla schiena quando soffocai e sputai l’intruglio via dalla mia bocca nel fuoco.
 
Tra gli spasmi che scossero tutto il mio corpo mentre cercavo di trattenere la sensazione di vomito, finalmente mi risollevai. “Cosa diavolo ERA quello?”
 
“Non vuoi davvero saperlo amico” rise Niall istericamente, Louis si unì.
 
Decisi di dare a uno di loro un bello spintone più tardi.
 
Tossendo un po’ in più, mi alzai in piedi e fui felice di vedere la preoccupazione negli occhi di Sophie. L’abisso nero nel mio petto si illuminò di poco come mi aiutò a tornare a sedermi. Forse.. forse le sue scuse non erano del tutto per Niall.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
1OO+ recensioni, OMIODIO! Grazie mille a tutte, siete fantastiche, vi amo!
Ho richiesto di cambiare il nick perché l’ho cambiato anche su twitter, questo non mi piace più, quindi se doveste trovare un nick diverso da questo non vi scandalizzate ahahah. Se non doveste più trovarmi tra i risultati digitando su 'Cerca' il mio nick attuale, vi consiglio di inserire la storia tra preferite/ricordate/seguite c:
Questo capitolo io lo adoro! È fantastico, Dio! Sophie è così carina, wow! Ed Harry è troppo profondo *^* Mi piace tutto, sono troppo carini, aaw!
Okay, sto dicendo ‘aww’ e ‘wow’ troppe volte u.u
C'è anche I Wish, la loro canzone di UAN!!!
Lista personaggi:
 
Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn.
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd: cotta di Sophie.
Gracie:???
Gladdis Alester: giornalista famosa.
 

Più tardi nel pomeriggio, i ragazzi decisero di voler andare in spiaggia..
 

La sua voce era soffice. “Harry?”
“Si?” mi leccai le labbra.
 
Note dell’autrice originale:
Quando ho iniziato a scrivere la storia, prima di tutte le modifiche, Sophie era molto più cattiva di quello che è adesso. Se pensate che sia irritabile, allora sono sicura che avreste odiato il suo carattere originario.
 
Ringrazio infinitamente:
Straightandfast, Ver TomlinsonKaulitz, Carol56 e Gulliver_ per aver recensito lo scorso capitolo;
e TUTTE le persone che hanno letto la storia.
 
Mi farebbe piacere – come al solito – sapere un vostro pensiero, vi prego! Alla prossima c:
-Bye califonjaqueen

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Capitolo 20
*** What Comes Around - Chapter 18 ***


 
What Comes Around – Chapter 18
 
Sophie’s POV
Sulla strada del ritorno, dovemmo fermarci a fare gas. Stava per finire. Aspettai in macchina con i ragazzi mentre Jo entrò dentro per pagare.
 
“Quel van sembra familiare” Liam strizzò gli occhi alla macchina parcheggiata all’ombra.
 
“Aspettate qui, PER FAVORE” scivolai fuori, fingendo di dover buttare una bottiglia d’acqua in un cestino vicino ad essa. Dentro, vidi una donna manipolare una macchina fotografica. “Grande”
 
Era abbastanza vicina ad uno sguardo randagio che ci avrebbe fatto sprofondare. Dovevamo andarcene da lì, ma il van non aveva molto gas per partire.
 
Corsi e saltai in macchina.
 
Ci volle una sola parola per far smettere di cazzeggiare i ragazzi. “Paparazzi”
 
“Ci hanno trovati di nuovo?” chiese Harry, il panico nei suoi occhi.
 
“Non penso che sappiano che siete qui” guardai un’altra volta. “Ma dobbiamo andarcene prima che lo facciano”
 
Tirai fuori il telefono, chiamai Jo. “Pronto?”
 
Sapendo che il nemico fosse così vicino, sentii il bisogno di sussurrare. “Jo, sono Sophie”
 
Lei sbuffò. “Saresti potuta entrare e PARLARMI. Dio, sei davvero così pigra-?”
 
“No! Ascolta, abbiamo un piccolo problema. C’è un van fuori e una ragazza con una macchina fotografica. Porto i ragazzi a casa, ma ho bisogno che tu la distragga”
 
Ci fu un momento di silenzio. “Distrarla?”
 
“Si” risposi rapidamente, guardando la donna uscire fuori dalla macchina e avvicinarsi alla pompa di gas più vicina. I miei soci si calmarono, restringendosi sul posto.
 
Jo sospirò, prendendosi un momento per rispondere. “Facendo cosa?”
 
Il mio battito cardiaco accelerava mentre la donna fuori. “Non lo so, pensa a qualcosa. Sei brava ad essere odiosa”
 
La mia amica rise. “Faccio finta di non aver sentito l’ultima parte. Perché li riporti TU a casa?”
 
“Forse perché è casa MIA e conosco il quartiere?” sospirai. “Fallo e basta, ci vediamo lì” la mia voce era affaticata, il livello di stress in uno spazio chiuso stava raddoppiando.
 
“Va bene”
 
Guardai Jo uscire dal negozio e avvicinarsi al van.
 
Perché ero così ansiosa? Questo non era un mio problema.. poi di nuovo, non potevo abbandonarli in pasto ai lupi. I paparazzi avevano l’abitudine di portare le persone in alto e poi buttarle giù. Non avevo intenzione di fargli continuare questo ciclo senza un po’ di scompiglio.
 
“Seguitemi e per l’amor di tutto ciò che è musica STATE CALMI” sussurrai e aprii la portiera dell’auto. “Andiamo. Non correte”
 
“Perché no?” chiese Niall mentre ci dirigevamo verso qualche cespuglio.
 
“Perché correre attira l’attenzione” mi sussurrai alle spalle.
 
Raggiugemmo i cespugli e stavamo per essere completamente nascosti quando Louis inciampò. “Louis!” sussultammo tutti. Improvvisamente, riuscimmo a sentire delle voci.
 
“Hey, chi va là?” il van ruggì per accendersi e riuscii a sentirli affrettarsi verso di noi.
 
“Okay, adesso possiamo correre”. Mentre il cuore pompava e il sangue ruggiva nelle orecchie, li condussi verso casa mia cercando di fare giri astratti ma, non importava quanto fosse difficile la rotta, il van era dietro di noi.
 
“Sophie! Fa- qualcosa-” ansimò Harry, provando a tenere il passo. Stava proprio dietro di me, ma potevo dire che stava facendo difficoltà a respirare. Bene allora. Ero quella che stava portando la SUA giacca.
 
“Ci sto- lavorando!” dissi tra i respiri. Fu allora che notai il ponte che collegava le due parti del quartiere attraversato da un ruscello. Le macchine non potevano passare. “Lì!”. Feci una brusca svolta, seguita dai ragazzi.
 
Una volta a metà strada, ci fermammo per riprendere fiato.
 
“Buon lavoro” Niall mise la sua mano sulla mia spalla, il suo respiro ancora corto.
 
“Eccoli lì!”
 
Merda. Avevo dimenticato che potevano USCIRE dalla macchina.
 
Prima di riuscire a pensare cosa fare, Zayn scoppiò in una risata forzata. “Dio Sophie, fai pena quasi quanto Louis come leader”
 
Iniziammo di nuovo a correre, ma sapevo di non riuscir a durare molto più a lungo. Improvvisamente mi pentii di non aver fatto educazione fisica al quarto E quinto anno.
 
“Fermiamoci” dovetti piegarmi per parlare, i miei polmoni pungevano mentre respiravo.
 
“I cespugli” indicò Zayn, la parola appena un sussurro.
 
Niall si gettò dietro di loro senza esitazione, Zayn poi seguì Louis. “Io lì non ci vado!” Liam iniziò a indietreggiare, il suo viso rosso dallo sforzo fisico.
 
“Liam, VAI!” gli diedi un grosso spintone e inciampò dietro il fogliame e atterò su Zayn, che emise un rumoroso grugnito.
 
Una volta sicura che loro quattro fossero al sicuro, mi voltai per vedere il fascio di una torcia emergere dal ponte.
 
“Nasconditi!” la voce di Harry fu un’ottava più forte del normale e l’ultima cosa che vidi prima di chiudere gli occhi fu Harry afferrarmi la vita e buttarsi giù negli arbusti.
 
Era tutto buio fin quando un fascio di luce vagò tra i cespugli.
 
Trattenemmo il respiro quando il soffice picchiettio dei piedi sull’erba si fece più vicino. Il mio petto sembrava già come se avesse intenzione di esplodere- o forse implodere. Tuttavia, non osai fare un rumore, movimento, anche respirare, o aprire gli occhi, fin quando fui completamente sicura che se ne fossero andati.
 
Rilasciai il fiato, prendendone un altro più grande.
 
Improvvisamente, sentii il terreno muoversi sotto di me- aspetta, quell’odore.. oh merda. Questo non è il terreno.
 
“Ora puoi scendermi da dosso” mi prese in giro Harry esattamente quando notai dove mi trovassi. Doveva essere caduto all’indietro tra i cespugli perché stavo giacendo su di lui, i bottoni della sua camicia mi stavano scavando lo stomaco.
 
Il calore del mio piccolo sole bruciava intensamente per tutto il corpo, più caldo di quanto lo fosse mai stato prima, ma la maggior parte del calore era concentrato sul mio viso.
 
Sentendo il mio corpo rabbrividire, lo spintonai via, mi strofinai via la terra e incespicai nel cortile.
 
“Dai” aspettai che uscissero e continuammo il percorso verso la nostra direzione. Né io né Harry dicemmo una parola agli altri su ciò che era successo, il che era una bella cosa perché io NON ne avevo idea in ogni caso.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
BUON 2O15 A TUTTI! Visto? Come regalo di Capodanno vi ho portato un altro capitolo, anche se abbastanza corto, sorratemi per questo :c
Sono molto contenta delle visualizzazioni che sta avendo questa storia 1O15 solo al primo capitolo! Per non parlare poi delle recensioni, aww, siete fantastiche!
In questo capitolo, Harry e Sophie sono bellissimi, Cristo, quando si decidono a sbaciucchiarsi?! T.T
Lista personaggi:
 
Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn.
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd: cotta di Sophie.
Gracie:???
Gladdis Alester: giornalista famosa.
 

Correte ragazzi.. correte :)
 
Ringrazio infinitamente:
Ver TomlinsonKaulitz, GiuliaeNancy, Straightandfast, xhimmelx, Carol56alessiacroce e Gulliver_ per aver recensito lo scorso capitolo;
e TUTTE le persone che hanno letto la storia.
 
Mi ha fatto piacere fare qualcosa per voi il primo dell’anno, in bocca al lupo per tutto! Alla prossima!
-Bye califonjaqueen

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Capitolo 21
*** What Comes Around - Chapter 19 ***


 
What Comes Around – Chapter 19
 
Sophie’s POV
Quando FINALMENTE arrivammo a casa, era tardi, ma non avevo idea esattamente di che ora fosse. “Buonanotte ragazzi”. Volevo allontanarmi da Harry il più presto possibile e mai parlare di nuovo di ciò che era successo, ma non prima che Niall mi fermasse.
 
Mi diede un bacio sulla guancia e un piccolo abbraccio, le mani posate sulle scapole. Sentii il suo naso accoccolarsi nell’incavo del mio collo e notai che adesso potevo vedere oltre le sue spalle.
 
A un paio di metri, Harry stava sussurrando a Louis. Non riuscii a scorgere niente eccetto che probabilmente stessero parlando di me. Il mio cuore affondò, ma come Niall mi lasciò andare, respinsi quella sensazione.
 
“Buonanotte ragazze!” Liam salutò e uscì dalla porta sul retro senza aggiungere altro.
 
Zayn mi mise un braccio attorno alle spalle e mi arruffò i capelli, poi si avvicinò a Jo per abbracciarla. Ci soffiò un bacio oltre le sue spalle. “Notte”
 
Louis trascinò via Niall dietro di lui ed Harry li seguì con quella tranquillità. “Sogni d’oro”
 
Non appena la porta venne chiusa dietro Harry, Jo mi guardò con un sorriso piuttosto scoraggiante. “Ci stai girando intorno”
 
“Cosa?”
 
Iniziammo a salire le scale. “Ti piacciono, non è vero?” dichiarò.
 
“Si.. sono grandiosi” ammisi a bassa voce.
 
“Te l’avevo detto” aprì la porta della mia camera da letto. Ci preparammo per andare a letto e ascoltai il respiro di Jo mentre si addormentava. Qual era il problema di Harry? Era stato un incidente. Non volevo.. era colpa sua! Era stato l’unico ad afferrarmi. Pensavo l’avessimo superato, pensavo avessimo chiuso quell’argomento! Niente altri giochetti..
 
Il mio viso si accaldò quando ricordai i bottoni della sua camicia premuti contro di me, il suo respiro sul lato del mio volto, e la sensazione delle sue braccia attorno a me- No. Basta.
 
Riuscivo ancor a sentire un piccolo ramo nella mia gamba. Si sarebbe fatto il livido. Sospirando, mi girai sul fianco e chiusi gli occhi. Non avrei dovuto permettergli di infastidirmi. AVEVAMO parlato fuori. Sembrava ragionevole che non mi avrebbe più dato fastidio. Voglio dire, cos’ALTRO avrebbe potuto EVENTUALMENTE fare?
 
Seppellendo la faccia nel cuscino, sentii le lacrime pizzicarmi gli occhi. Cos’altro avrebbe potuto.. eventualmente fare? Sembrava che non riuscissi più a gestire la cosa. Doveva cambiare qualcosa e forse.. quel qualcosa ero io.
 
La mattina seguente, mi svegliai grazie qualcosa di inaspettato.
 
“Sophie” una voce profonda e un po’ roca si avvicinò a me, mordendo attraverso i miei sogni.
 
Venni tirata fuori da un picnic in un campo dietro l’oscurità delle mie palpebre. “Hmm?”
 
I miei occhi vacillarono ad aprirsi per vedere Harry in piedi davanti a me. Le sue mani sulle mie spalle.
 
“Le mani, Harry!” rimasi senza fiato, sorpresa e pienamente vigile ora.
 
“Scusa!” indietreggiò evitando di guardare nella mia direzione. “Tua nonna voleva che ti dicessi che va a trovare sua sorella oggi”
 
“Oh” mi strofinai il viso, con il palmo della mano destra. Alzai lo sguardo ad Harry. Fui sorpresa da lui, ma non avevo idea del perché. Aveva davvero fatto qualcosa di sbagliato? Bhè, ero arrabbiata. Quindi ci doveva essere qualcosa. Increspai le labbra. “Non poteva aspettare?”
 
“Voleva che te lo dicessi adesso” si appoggiò contro il muro, le mani intrecciate dietro di lui e lo sguardo rivolto al pavimento. Sembrava che stesse sfuggendo dalle mie due frasi alle quali avevo sempre fatto ricorso riguardo le mani e gli occhi.
 
La mia fantastica zia viveva a un paio d’ore da qui, quindi capii perché se ne fosse andata così presto. Lei avrebbe dovuto chiedergli di dirmelo e non avrei dovuto sparare il messaggero. Tuttavia, non volevo ancora farlo sentire come se fosse completamente fuori dai guai. “Okay, me l’hai detto, adesso esci” gli gettai un cuscino umoristicamente e mi tirai le coperte fin sopra la testa.
 
Merda, aspetta. Avrei dovuto farmi degli amici. “Harry-“
 
Solo quando fui sul punto di scusarmi, un’altra voce mi interruppe. “Sophie!”
 
Prima che me ne accorgessi, qualcuno fu sopra di me. Per difendermi, sradicai le coperte sopra la testa. Delle dita si conficcarono leggermente nei miei fianchi, le lacrime mi rigavano appena le guance. Una volta smesso di ridere, tirai giù le coperte per rivelare i graziosi occhi blu di Niall, mezzi chiusi a causa di un sorriso.
 
Gli diedi uno spintone sul petto e adesso giacevamo fianco a fianco.
 
“Vi lascio da soli allora” Harry si schiarì la gola, ovviamente essendo stato a guardare. Riuscii a vederlo trattenere una risata quando se ne andò.
 
“Devi smetterla di farlo” spazzolai i capelli dal viso di Niall. Lui non lo aveva ancora fatto e gli pendevano sulla fronte.
 
“Smetterla di fare cosa?” si spostò più vicino a me, strofinando il naso sulla pelle proprio sotto il mio orecchio. Un rapido brivido scorse lungo la mia schiena.
 
Per la prima volta, notai che cosa stava indossando- o meglio cosa no. “Mettiti una maglietta!” lo spinsi via, impaurita dall’irrigidimento del mio basso ventre.
 
Ruotando gli occhi, ridendo, e mettendosi in piedi, Niall raccolse la giacca di Harry che avevo gettato sulla sedia della mia scrivania.
 
“Così va meglio?” scrollò la sabbia e mi fece un sorriso divertito, mordendosi la fine della lingua. “Comunque cos’hai?”
 
“Cosa?” chiesi, alzandomi.
 
“Sei così.. schizzinosa” ridacchiò, afferrando gentilmente il mio braccio e tirandomi più vicino.
 
“Bhè mi dispiace” toccai il suo naso con il mio. “Non è colpa mia”
 
“Si, lo è” inclinò la parte inferiore del suo viso più vicino al mio, toccando quasi le nostre labbra. I miei pensieri vennero offuscati. Eravamo così vicini- improvvisamente si allontanò. “Scusa, sto che stai aspettando”
 
Ero senza parole. Indietreggiando, mi prese la mano e uscimmo dalla mia stanza. Lo stavo guardando quando girai l’angolo verso il corridoio, così urtai qualcosa.
 
“Scusa” sussurrò Harry. “Volevo solo dirvi che la colazione è pronta”
 
Era così vicino alla porta, mi chiesi se stesse guardando..
 
Erano tutti pronti per mangiare mentre io presi solo una mela. “Giorno cara” Jo mi sgomitò leggermente e ammiccò. Le sorrisi in risposta.
 
“Allora, ragazzi” Liam mise giù la forchetta. “Simon mi ha mandato un messaggio e mi ha detto che oggi dobbiamo lavorare sui vocali”
 
“Lo facciamo nella dependance?” chiese Zayn attorno ad un boccone pieno di cibo. Non si era rasato ultimamente così la barba si era accumulata sulla parte inferiore della mascella.
 
“Credo di sì” Liam fece spallucce, tornando a mangiare.
 
“Hey! Ho un’idea!” Louis tirò fuori la sua sedia, mettendocisi in piedi e poi accovacciandosi in modo che i gomiti poggiassero sulle ginocchia. “Perché non facciamo uno spettacolo alle ragazze?”
 
“Un cosa per chi?” sentii la mia fronte corrugarsi e le mie labbra socchiudersi leggermente.
 
Niall annuì, ma non smise di mangiare. “Penso che suoni bene!”
 
Louis tornò a sedersi. “Come su un palco e tutto!”
 
“Stai correndo troppo, Lou” Harry scosse la testa umoristicamente, facendo scorrere le sue dita tra i suoi ricci disordinati. “Non per fare il guastafeste ma non abbiamo nemmeno un palco, per non parlare di ‘tutto’ il resto”
 
“Bhè cosa possiamo fare per aiutarvi?” chiese Jo, un po’ troppo entusiasta.
 
Zayn la indicò con la sua forchetta. “No, non potete aiutarci-“
 
“Perché vogliamo che sia una sorpresa” finì Louis, incrociando le braccia al petto.
 
Sogghignai. “Certo, una sorpresa. Già sappiamo tutto, genio”
 
“Bene bene” Louis sorrise ampiamente, facendo uno schiocco con le labbra. “Quanto più sorpresa possa essere”
 
“Grandioso!” urlò Jo, sbattendo le mani. “È un appuntamento!”
 
“Appuntamento?” dicemmo noi sei simultaneamente.
 
“Sophie ed io trascorriamo il giorno al centro commerciale e quando torniamo, fate la vostra performance! Perfetto!” Jo si alzò. “Sophie, vestiti, andiamo a fare SHOPPING!”
 
“Aspetta..” non la stavo seguendo.
 
Lei mie prese le spalle e me le scosse gentilmente. “Tu e Niall potete finalmente avere il vostro primo appuntamento!”
 
“Appuntamento?” chiesi di nuovo, mordendomi l’interno delle labbra e sentendo la fronte corrugarsi.
 
“Si, Sophie” Niall sorrise maliziosamente. “Un appuntamento!”
 
“Muovetevi, abbiamo del lavoro da fare” Louis indicò rapidamente ognuno di noi molte volte ma spinse noi al piano di sopra.
 
Entro l’ora ci eravamo lavate, vestite, e uscite di casa, e al centro commerciale. Qualcosa mi stava stringendo lo stomaco e lo stava arrotolando. Perché Jo lo aveva chiamato appuntamento?
 
Forse era ciò che successe quella mattina a rendermi nervosa.
 
Ero sul punto di chiederglielo, ma poi qualcuno catturò i miei occhi.
 
“Hey! Io ti conosco!” una ragazza si precipitò verso di noi. “Tu sei l’amica di Todd!”
 
“Non ci definirei amici” risposi seccamente.
 
“Dov’è finita la mia educazione?” sorrise e tese la mano soffice, con le unghie lucidate. A fine di non essere scortese, l’afferrai. “Io sono Gracie, la ragazza di Todd”. Ragazza? Da quando..?
 
Mi venne in mente la parola troia, ma sembrava una brava ragazza- così decisi di assecondarla.
 
“Piacere” misi su un sorriso vincente. “Lei è la mia amica, Jo”
 
Si scambiarono brevi saluti.
 
Sapevo che c’era una ragione per la quale si avvicinò, come belle ragazze a caso fidanzate che mi erano capitate non mi si avvicinavano solo per parlare del tempo. Non sapevo che sarebbe spuntata lei. “Allora, Todd mi ha detto che conosci Harry Styles?”
 
“Um..” richiamai alla mente la conversazione sul telefono di Harry. “Si siamo.. amici”
 
Una voce familiare scivolò alle mie orecchie. “Gracie?”
 
Lei alzò la mano per attirare l’attenzione della persona, la maglia sorgeva sopra il girovita dei suoi pantaloni, esponendo una quantità sgradevole di pelle. “Oh! Todd! Da questa parte!”
 
La mia giornata era peggiorata solo otto volte.
 
“Sophie” lui annuì come un saluto, i suoi occhi castani non svelarono alcuna emozione.
 
Guardai altrove, provando ad evitare il contatto visivo. Ci fu un momento di imbarazzante silenzio. “Quindi..” rise Gracie leggermente. “Ho sentito qualcosa riguardante dei biglietti per il backstage..?”
 
Respinsi la mia scelta originaria di darle una chance.
 
Troia.
 
“Non li ho io” risposi senza mezzi termini, scrollando le spalle, sperando che i miei occhi non tradissero alcun sentimento che mi ribolliva dentro e minacciava di esplodere.
 
“Non fa niente” il sorriso falso sul suo volto disse tutt’altro. Probabilmente pensava che non conoscessi Harry.
 
Non le avrei permesso di insultarmi. Non ero una bugiarda. Le AVREI provato che si sbagliava. “Ma posso fartelo dare da lui”
 
“In persona?” chiese, Todd avvolse il suo braccio attorno alla sua graziosa vita.
 
“Si” tenni il mento alto.
 
“O qualsiasi membro dei One Direction preferisci!” Jo scelse il momento sbagliato per intervenire.
 
Gli occhi di Gracie si illuminarono come le luci di un albero di Natale. “Come Niall?”
 
Jo inclinò la testa di lato come se stessimo vincendo la conversazione quando ci stava solo scavando una fossa più profonda. “Naturalmente! Infatti, lei può fartelo dare da TUTTI gli One Direction”
 
“Jo zitta!” sussurrai, dandole una gomitata. La mia amica ruotò gli occhi, ma chiuse la bocca.
 
“Forse possiamo passare il tempo tutti insieme qualche volta” Gracie ammiccò. “Tipo domani”
 
“Certo” Jo incrociò le braccia al petto, provando ancora a difendermi o qualcosa del genere. La guardai a bocca aperta. Ci stavamo scavando noi stesse una fottuta tomba di porca merda.
 
“Meraviglioso!” Gracie mi abbracciò- senza la mia approvazione. “Ci vediamo!  Ti manderò un messaggio!” si allontanò ed entrò in un negozio nelle vicinanze. Todd aprì la bocca per dire qualcosa, ma io mi misi a ridere spensieratamente e lo superai, mentre Jo mi seguì. Per sicurezza, mi assicurai che la mia spalla colpisse la sua e lui incespicò.
 
Jo mi trascinò in un negozio una volta svoltato l’angolo. “Ragazza! Tu non l’hai semplicemente fatto!” mi diede il cinque.
 
“Oh ma l’ho fatto” strillai, completamente orgogliosa di me.
 
Mi abbracciò. “Prendi questa Todd! Quindi immagino che tu l’abbia superata allora?”
 
“Andata” ruotai gli occhi, realizzando che ero appena arrivata a questa conclusione.
 
Non avevo bisogno di lui. Avevo qualcosa di meglio adesso.
 
Dopo che ci staccammo, la tenni per il braccio, mentre mi accigliai. “Adesso Jo, cosa ABBIAMO intenzione di fare per quella riunione di domani?”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
So che volete ammazzarmi per il mio imperdonabile ritardo e vi do via libera. Sono stata molto impegnata, avrei tanto voluto essere più presente! Però continuerò ad amarvi per sempre c:
Allooooooora, questo capitolo è una sorpresa, abbiamo scoperto chi è Gracie, abbiamo incontrato Todd, Sophie e Niall si stavano quasi baciando..! Bhè che dire? Fantastico! Chiedo scusa per eventuali errori o frasi rese mali in italiano, I’m really sorry.
Lista personaggi:
 
Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn.
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd: cotta di Sophie.
Gracie:???
Gladdis Alester: giornalista famosa.
 

Qualcun'altro ha appena smesso di respirare?
 

“Devi smetterla di farlo.. mettiti una maglietta”
 
Ringrazio infinitamente:
Straightandfast, Ver TomlinsonKaulitz, XVI_IX_XIII, PizzaforNialler, xhimmelx, carotina_01, jacksonrauhl, Carol56 e Gulliver_ per aver recensito lo scorso capitolo;
TUTTE coloro che hanno aggiunto questa storia tra le preferite/ricordate/seguite (ormai ho perso il conto);
e TUTTE le persone che l’hanno letta.
 
Siete fantastiche, davvero! Alla prossima!!
-Bye califonjaqueen

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Capitolo 22
*** What Comes Around - Chapter 2O ***



 
What Comes Around – Chapter 2O
 
Sophie’s POV
Quando tornammo a casa, erano circa le sette in punto.
 
“Non posso credere che abbiamo trascorso tutto il giorno a guardare le vetrine” armeggiai nella mia borsetta per cercare le chiavi, sentendomi nient’altro che stanca.
 
Jo alzò le moltitudini borse. “TU hai trascorso la giornata a guardare le vetrine. Sai, lo trovo divertente che tu sia super ricca e non compra NIENTE”
 
“Questo perché so dove investire i miei soldi” risposi umoristicamente e aprii in fretta la porta.
 
“Ciao ragazze” Niall aprì la porta sul retro appena entrammo. “LOUIS! SONO TORNATE!”. Il suo amico saltò in cucina e fece una piccola danza come Jo mise giù il suo bottino.
 
Un volta completamente a mani vuote, Louis tirò fuori due bende da una tasca della sua giacca. “Non sono esattamente sicuro al cento per cento di essere alla base di questo”. Arricciai il naso quando Niall mi legò la stoffa sugli occhi.
 
“Troppo stretta?” chiese silenziosamente. Sentii una delle sue dita viaggiare attraverso i miei capelli, trovando un fermo e avvolgendomelo attorno lentamente.
 
Scossi la testa, ma alzai le braccia per cercare di sentire dove stessi andando.
 
“Sei in buone mani” sentii le mani di Niall viaggiare dai miei capelli e correre leggermente lungo la mia schiena per afferrarmi gentilmente le spalle.
 
Mi guidò per il giardino e nella dependance fin quando fui seduta. Annusai qualcosa di dolce, ma non riuscii a identificarlo. Non era l’odore di Harry-dolce, ma qualcosa di diverso.
 
Niall rimosse la benda con mani delicate e ansimai. Erano stati spostati tutti i mobili della dependance tranne uno dei divani e il tavolo da caffè. Un paio di tavoli erano stati spostati e messi contro le pareti. Erano coperti con candele di tutte le taglie e colori. Una fioca luce gialla inondò la stanza. “Cos’è questo?” chiesi, guardandomi attorno con soggezione.
 
“Non è solo il tuo primo appuntamento con Niall” Louis bussò alla porta della seconda camera da letto. “È il tuo concerto personale degli One Direction!”
 
Con ciò, udii la musica partire e i ragazzi correre fuori, saltando uno sull’altro per schierarsi.
 
Cominciò Liam, dopo aver riacquistato il suo equilibrio:
 
You know I’ve always got your back girl 
so let me be the one you come running to,
running to, r-r-running. 
I’ll say this just matter of fact girl,
you just call my name
I’ll be coming through, coming through,
I’m c-coming…
 
Harry iniziò a cantare la strofa seguente, era strano perché sembrava distante. Poi si fecero strada per il ritornello. Trovai Niall a fissarmi per tutto il ritornello, e poi iniziò a cantare.
 
Yes, I like the way you smile with your eyes
Other guys see it but don’t realize that it's m-my loving
There's something about your laugh that makes me wanna have to
There's nothing funny so we laugh at n-n-nothing…
 
Lo guardai negli occhi per il resto della canzone e la cosa bella era che anche gli altri stavano guardando me.
 
Iniziarono a cantare ‘One Thing’ , e un’altra volta, gli occhi di Niall furono sempre su di me.
 
Improvvisamente, la musica cambiò e riuscii immediatamente a riconoscere la canzone. Era una delle canzoni che suonava Jo ripetutamente.
 
He takes your hand, I die a little.
I watch your eyes, and I’m in riddles,
Why can’t you look at me like that?
When you walk by, I try to say it,
but then I freeze and never do it.
my tongue gets tied,
the words get trapped.
 
Riuscii a sentirmi uno sguardo bruciarmi la pelle, ma non era quello di Niall. Iniziò a cantare Harry, i suoi occhi verdi puntati su di me. Decisi di guardare il viso di Niall intensamente, ignorando il suo amico- ma non completamente. Non ci riuscivo.. il mio battito iniziò a pulsarmi nelle tempie, il mio sole interno fumante ad una temperatura quasi insopportabile.
 
I hear the beat of my heart getting louder
whenever I’m near you-
But I see you, with him, slow dancing.
Tearing me apart cos you don’t see…
 
Mentre cantava Niall, notai che non mi guardava affatto. Ciò mi fece sentire a disagio.
 
Guardai la candela più vicina a me tremolare, cercando di non prestare attenzione. Avevo preso una lezione di psicologia l’anno prima, e l’insegnante aveva menzionato qualcosa. Credo che avesse detto che riguardo una situazione ipotetica, probabilmente l’interlocutore guarda chi al quale fa riferimento. E essendo una serenata? Perché non chiamarla situazione ipotetica numero uno?
 
He looks at you, the way that I would.
Does all the things, I know that I could.
If only time could just turn back…
 
Sentii un nodo allo stomaco stringere e decisi di guardare di nuovo Niall. I suoi occhi erano chiusi mentre cantavano il ritornello. Quando li aprì, non mi guardava ANCORA.
 
With my hands on your waist
while we dance in the moonlight,
I wish it was me that you’ll call later on
cos you wanna say good night.
Cos I see you with him,
slow dancing, tearing me apart cos you don’t see…
 
Improvvisamente mi dispiacque VERAMENTE per aver accettato ciò. Queste canzoni, le parole, i fatti psichici. Non poteva. Harry non poteva.. poteva? No, non mi sarei permessa di pensare ciò. Era impossibile- ma i fatti..
 
Guardando Jo, la trovai a sorridere. Doveva essersi divertita più di ogni altra cosa. Aveva avuto il suo concerto privato. Provai a sorridere per lei.
 
NON FUNZIONA.
 
Fissa solo la candela Sophie, mi dissi, fissa solo la candela..
 
Un paio di canzoni dopo, era finalmente finita.
 
“Meraviglioso! Davvero meraviglioso!” Jo si alzò ed applaudì, soffocando urla e poi lanciandosi a Zayn, che la prese e la fece girare più volte.
 
Provai a sorridere, completamente disturbata dai miei pensieri. No, questo era il mio ‘appuntamento’ con Niall. Avrei dovuto pensare a noi, NON ad Harry. “Bel lavoro ragazzi”
 
“Non ti è piaciuto?” chiese Louis, raccogliendo il mio stato d’animo triste e suonando un po’ sconsolato.
 
“Oh no!” mi alzai, facendo uno sforzo migliore a raggiungere un atteggiamento felice. “L’ho amato!”
 
“Bene!” Louis si avvicinò e mi abbracciò, sollevandomi e facendomi girare.
 
Iniziai realmente a ridere. “Mettimi giù, Lewis”
 
“Oi! Si pronuncia ‘Louis’ con la ‘i’”
 
“Certo LEWIS” lo chiamai così perché lo infastidiva.
 
Mettendomi giù, lanciò su le mani e corse per la stanza, scavalcando il tavolo da caffè. “IIIIIIIIIII”
 
Senza preavviso, le braccia di qualcuno mi avvolsero la vita e mi trascinarono all’indietro. Nel momento in cui presi a ridere, fui inghiottita dalle braccia di Niall.
 
“Ti sei divertita, si?” appoggiò la testa in avanti, nell'incavo del mio collo.
 
Sorrisi, chiudendo gli occhi. “Naturalmente”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Salve gente! Come state? Vedo che questa storia vi sta appassionando sempre di più, sono felicissima, aww! So, in questo capitolo ci sono alcune canzoni dei ragazze, le avete riconosciute? Everything about you e I wish. Piaciuta la sorpresa?
Sophie e Niall si stanno avvicinando sempre più, ma cosa succederà ad Harry? Ne so quanto voi, però mi sta sorgendo il dubbio. Lo scopriremo solo leggendo!
Lista personaggi:
 
Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn.
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd: cotta di Sophie.
Gracie: ragazza di Todd.
Gladdis Alester: giornalista famosa.
 

Iniziò a cantare Harry, i suoi occhi verdi puntati su di me.
 
Ringrazio infinitamente:
Gulliver_, Straightandfast, xhimmelx, Carol56, carotina_01 per aver recensito lo scorso capitolo;
e TUTTE le persone che hanno letto questa storia.
 
Bhè, che dire? Ci si vede alla prossima, un bacio! Fatemi sapere cosa ne pensate, eh!
-Bye califonjaqueen

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Capitolo 23
*** What Comes Around - Chapter 21 ***


 
What Comes Around – Chapter 21
 
Harry’s POV
Dopo aver visto Sophie tra le braccia di Niall, andai in camera mia.
 
Mi sentivo così STUPIDO.
 
Buttandomi sul letto, a faccia in giù, sospirai. Cosa stavo facendo? Lei USCIVA con NIALL. Dio, Harry! Hai praticamente cantato quelle canzoni a lei! Potrei mai guardarla di nuovo negli occhi? Lei.. lei pensava che io-?
 
Jo entrò e si sedette sul bordo del letto, incrociando le gambe sotto di sé. “Tutto okay, Harry?”
 
La mia risposta fu meccanica. “Certo”
 
“È patetico. Perché non mi dici cosa non va?” si lasciò cadere di pancia, posandosi il mento sulle mani, aspettando la mia risposta con occhi grandi e curiosi.
 
Risi leggermente, spostandomi in modo da essere steso di schiena con le mani dietro la testa. “Dirlo a TE?”
 
Jo cambiò di nuovo posizione, stavolta sdraiandosi accanto a me, le mani intrecciate sulla pancia. Ci separavano pochi centimetri, ma non sentii alcuna tensione nell’aria eccetto quella di essere interrogato. “Si perché no?”
 
Ancora ridacchiando, scossi la testa. “E perché dovrei farlo?”
 
Lei mi sorrise maliziosamente con grandi occhi impassibili.
 
“Perché non mi dici cosa PENSI non vada?”. Decisi che girare attorno al soggetto mi avrebbe fatto guadagnare un po’ di tempo. Mi spostai in modo da essere sdraiato su un fianco di fronte a lei, appoggiando la tempia contro il pugno.
 
“Hmmmm” prese un momento per rispondere, alzando lentamente la mano per toccare il mento. “Ogni volta che Sophie è affettuosa con Niall tu diventi volubile. Ciò spiegherebbe perché te ne vai quando lei lo abbraccia e perché sei sempre così agitato vicino a lei”
 
Potrei dire che stesse osservando le mie espressioni facciali per una risposta.
 
Prese un respiro prima di continuare. “Perché tu sei sempre agitato, potrei immaginare che ci siano due conclusioni. O sei solo molto protettivo nei confronti di Niall o ti piace Sophie. Penso che lei ti piaccia. L’unica cosa che NON RIESCO a capire è PERCHÉ vorresti lei quando ci sono milioni di ragazze che muoiono per il tuo amore mentre lei non può sopportarti”
 
Chiusi la bocca, non consapevole di averla aperta. Dovetti sembrare confuso perché ridacchiò. “Ho ragione?”
 
Dovevo pensare un po’ prima di rispondere. Era la migliore amica di Sophie. Le avrebbe probabilmente detto la mia risposta. Potevo solo mentire. Ma io non sono così. Anche se non avessi detto niente, la risposta sarebbe stata ovvia comunque.
 
“A dire la verità” presi un respiro, provando ancora a guadagnare tempo. “Davvero non lo so”
 
Sophie era infuriata con me. Non c’erano dubbi su questo. Mi aveva strappato ogni occasione che aveva e anche insistito per farmi sentire meglio. Già, aveva dimostrato più e più volte che condivideva la mia passione per la musica. Non aveva nemmeno paura di dirmi qualcosa in faccia o di fare la cosa giusta in ogni situazione.
 
Avevo provato ad esserle amico.. ci avevo provato così dannatamente tanto.
 
Jo sembrò un po’ delusa, ma mi piaceva la risposta e non mentivo.
 
“Fai come vuoi” ruotò gli occhi con un sorrisetto e si alzò per andarsene.
 
Sedendomi e oscillando i piedi fuori il bordo del letto in modo che potessi afferrare il margine del materasso, mi morsi il labbro. “Jo?”
 
“Hmm?” si fermò all’entrata, una mano posata sullo stipite, l’altra sulla maniglia.
 
Mi picchiettai i pollici un paio di volte prima di finire. “Grazie.. per esserti preoccupata”
 
Annuendo rapidamente, uscì ed io rimasi a pensare alla nostra conversazione.
 
Tornando a sdraiarmi, scorsi le dita tra i capelli, fermandomi una volta che i miei palmi pressassero sugli occhi. Ugh. Avevo mal di testa. Scaturirono  delle risate dall’altra parte della stanza ed io mi tolsi le scarpe e gettai la maglietta sul pavimento accanto ad esse.
 
Ad ogni modo, avrei affrontato ciò più tardi.
 
Spegnendo la luce, chiusi gli occhi, un’immagine di Sophie infuocata dietro le mie palpebre. Dio. Maledizione.
 
Quella notte mi addormentai rimuginandoci sopra, provando a contenere il fatto che, quattro ore dopo, Niall e Sophie stessero ancora parlando in sala. Finalmente il rumore si interruppe dopo aver occupato non solo il mio cuscino, ma anche quello di Louis. Lui dov’era?
 
La mattina presto, però non troppo presto, fui svegliato da qualcosa, ma scelsi di non aprire gli occhi.
 
“Shhhh” sibilò Louis. “Zitti o ci sentirà!”
 
In un primo momento provai a scacciare il rumore, ma poi mi venne in mente qualcosa: perché Louis non voleva che lo sentissi?
 
Decisi di ignorare e riprendere sonno.
 
“Niall! No, vieni qui!” riuscii a sentire Louis sussurrare. “Liam adesso!”
 
Il mondo divenne improvvisamente cinquanta gradi più freddo.
 
I miei occhi si aprirono di scatto e Liam, Louis e Niall balzarono sul letto e iniziarono a saltarci sopra.
 
“SVEGLIA HARRY!”
 
“HARRY!”
 
“ALZATI!”
 
Ero fradicio di acqua ghiacciata e, mio malgrado, iniziai a ridere insieme a loro, scuotendo l’acqua dai miei capelli. Era una giornata calda, quindi non è che mi arrabbiai.
 
Louis iniziò una canzone e tutti noi ci unimmo. Se c’era qualcuno che poteva sollevarmi, quelli erano loro. “Dov’è Zayn?” chiesi, prendendo l’asciugamano che offrì Liam.
 
Rispose Niall, raccogliendo un cubetto di ghiaccio e lanciandomelo, mancando l’obbiettivo. “Ancora a dormire”
 
“Ovviamente” ruotò gli occhi Liam affettuosamente.
 
Guardai il letto bagnato, scalciando i miei calzini inzuppati. “Sophie sarà furiosa. Lo asciugherete voi”
 
“Maledizione” Louis scosse la testa. “Non pensarci”
 
Dopo aver raccattato i cubetti di ghiaccio dal pavimento, portammo il materasso fuori e lo poggiammo contro il muro della dependance.
 
“Cosa avete FATTO?” riconobbi la voce di Sophie ancor prima che la vedessi. Il suo tono non era accusatorio, più curioso.
 
Indicammo tutti contemporaneamente Lou.
 
“Abbiamo tipo.. versato del ghiaccio addosso ad Harry per.. svegliarlo” sorrise sfacciatamente, grattandosi la nuca.
 
Con mia grande sorpresa, lei scoppiò a ridere. “E voi non siete venuti a prendermi perché..?”
 
“Scusaci Sophie” Niall balzò verso di lei e l’abbracciò. Fu a quel punto che Jo ficcò la testa fuori.
 
Indietreggiai e udii Jo schiarirsi la gola. “Ho ragione” canticchiò leggermente. “Forse dovresti dirglielo” sussurrò, scivolando di nuovo dentro.
 
Il telefono di Sophie vibrò. Lo tirò fuori esitante e sbottò. “Ugh. Me l’ero completamente dimenticata. Avete qualche piano per oggi?”. L’ultima parte suonò tesa, come se fosse nervosa.
 
“Naturalmente” rispose Louis sarcasticamente, guardandosi attorno e facendo cenno all’aria vuota attorno a lui. “Guarda tutti i piani che abbiamo in tutti quei calendari”
 
“Perché?” Liam posò il secchio pieno di ghiaccio, ignorando la risposta del nostro amico.
 
“Bhè” Sophie guardò il suo telefono. “Um.. ho tipo promesso indirettamente ad un’amica di un mio amico che avrebbe potuto incontrare voi ragazzi”
 
“Cosa?” chiesi senza mezzi termini, realizzando per la prima volta che non aveva protestato per la assenza della mia maglietta.
 
Mi fece un mezzo sorriso goffo. “Bhè, tecnicamente, è stata un’idea di Jo. Ma Harry ha promesso di dare a questa ragazza un pass per il backstage ed io ho in un certo senso detto che gliel’avrebbe potuto dare lui in persona”
 
Oh si. Ragazza di Todd. Col senno di poi probabilmente non avrei dovuto farlo.
 
“Bhè cosa c’entra il resto di noi?” Liam curvò un sopracciglio, facendo la domanda che era nella mente di tutti.
 
Jo tornò fuori e Sophie la indicò. “Ancora una volta, ringraziate Jo”
 
Lei sogghignò. “Perché mi state ringraziando? Solo per essere la più grandiosa persona vivente?”
 
Respingendo il suo commento, Sophie inclinò la testa di lato, aggrottando la fronte. “Ti va di spiegare perché adesso devo convincere tutti gli One Direction a dare a Gracie un pass per il backstage in persona?”
 
Jo prese un respiro profondo e rise. “Oh.. hah.. quello”
 
Dopo la spiegazione di Jo, annuii, gettandomi a capofitto e non sapendo esattamene perché. “Finché non si mette la band in pericolo, io ci sto”
 
Niall e Louis concordarono brevemente.
 
“Ma vedete, questo è il punto!”. Sophie aveva l’abitudine di gesticolare e lei quasi mi colpì, non avrei saputo dire se l’avesse fatto per sbaglio. “Non so se voi ragazzi sarete al sicuro lì-“
 
“Dov’è ‘lì’?” chiese Jo per noi.
 
Sophie smise di camminare e agganciò i pollici nella cintura dei pantaloni del suo pigiama viola a righe verdi. “Gracie ha detto qualcosa riguardo un piccolo ristorante a circa quindici minuti da qui. Ma, non so se si riferiva a voi ragazzi o no”
 
“Lo fai sembrare come se stessimo scappando dai poliziotti” ridacchiò Louis.
 
“È una cosa SERIA!” si lamentò Sophie, ovviamente in difficoltà mentre iniziava di nuovo a gesticolare. “Siete già stati quasi catturati una volta. Non voglio farlo di nuovo”
 
Misi la mano sulla sua spalla per farla smettere di camminare. “Sophie, i nostri fan sono di tutto rispetto. Se noi, come dire, le diciamo cosa sta succedendo dubito che direbbe qualcosa.. Cosa? Nessun commento sprezzante per me?”
 
Sapevo che la stavo istigando, ma sapevo che farla arrabbiare fosse il modo più facile per farla uscire da quello stato d’animo, che stava angosciando anche me.
 
I suoi occhi si mossero di scatto verso la mia mano che era ancora sulla sua spalla. “Non sono in vena”. Sapevo cosa sarebbe successo, così ritirai la mia mano e iniziai a giocherellare con il braccialetto sul mio polso sinistro.
 
“Oh andiamo” Niall si avvicinò a lei e la girò lentamente finché la sua schiena fosse contro il suo petto. “Ti dobbiamo un favore. Ci stai permettendo di fracassare casa tua dopo tutto”
 
Iniziammo a prepararci per uscire alle dodici, ma finimmo per salire in macchina, travestirci e prendere il biglietto per il backstage in mano, all’una.
 
“Penserà che sto mentendo”. Sophie si sedette davanti con Jo, guardando com’era preoccupata di andare pranzo.
 
Zayn aprì degli occhiali da sole e se li mise, concludendo il suo look con una posa ironica da ‘ragazzo figo’. “Allora, aspettate fin quando le proviamo che si sbaglia”
 
Tirammo fino al ristorante e parcheggiammo in fretta. Il rumore di sottofondo del tintinnio delle posate e il chiacchiericcio inattivo rese difficile concentrarsi. Una volta dentro, Sophie indicò un tavolo dall’altra parte della stanza. Gracie non ci aveva ancora notati.
 
“Ooo! Ho un’idea”. Louis iniziò a sussurrare qualcosa a Sophie e, dallo sguardo sul suo viso, fu pronta per partecipare a qualsiasi piano avesse inventato il nostro amico.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sono tornata, di punto in bianco, perciò mi faccio pic
cola piccola.. so che mi odierete fino alla fine dei miei giorni per avervi fatto aspettare così tantissimo troppissimo tempo e, fossi in voi, ucciderei anche io malikssmilex per l’ansia arrecatami!
Spero con tutto il cuore che la vostra passione per Harry e Sophie (Pharry) non si sia affievolita o annullata del tutto, perché loro (come io e l’autrice, la quale probabilmente anche lei vorrebbe spezzarmi le ossa) ci tengono molto a voi!
Che ne pensate di questo capitolo? L’avevo iniziato tempo fa, ma non l’avevo mai concluso per causa di forze maggiori, ma tra ieri e l’altro ieri ho continuato ad interessarmi di questi ragazzacci perché senza di loro mi sentivo persa! Un po’ come si sentono i nostri due protagonisti: incompleti (in my opinion). Fatemi sapere tramite una piccolissima recensioncina le vostre idee e come secondo voi si stia svolgendo la storia, anche se siamo solo all’inizio u.u
Lista personaggi:
 
Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn.
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd: cotta di Sophie.
Gracie: ragazza di Todd.
Gladdis Alester: giornalista famosa.
 

“Dov’è Zayn?”
“Ancora a dormire”
“Ovviamente”
 
Ringrazio infinitamente:
Gulliver_, xhimmelx, Carol56, carotina_01, larryshvgs e Ranchan2805 per aver recensito lo scorso capitolo;
le persone che hanno messo questa storia tra le preferite/seguite/ricordate (che adesso non ricordo più chi non abbia ancora ringraziato; perdonatemi!);
e TUTTE quelle che l’hanno letta.
 
Ci rivediamo presto, almeno spero t.t, anche io sono ansiosa di sapere il continuo muahuahuah, byeee!
-malikssmilex

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Capitolo 24
*** What Comes Around - Chapter 22 ***


 
What Comes Around – Chapter 22
 
Sophie’s POV
Jo ed io camminammo verso il tavolo e ci sedemmo. “Hey Gracie” sorrisi educatamente, guardando rapidamente la porta dalla quale i ragazzi erano appena usciti.
 
“Oh! Che MERAVIGLIA rivedervi!” ridacchiò in quel modo che ti fa venir voglia di prendere a schiaffi qualcuno. Dopo un momento o due di imbarazzante silenzio, continuò. “Allora.. dove sono i ragazzi?”
 
Risi nervosamente, o almeno sperai di sembrare nervosa. “Vedi, c’è qualcosa che devo dirti”
 
Il sorriso a denti stretti di Gracie fece contrarre i muscoli del mio braccio, volendo sbattere quello stupido sorrisetto via dalla sua faccia. “Cara se hai mentito non me la prenderò con te-“
 
“No” interruppe Jo. “Loro sono solo un po’ in ritardo”
 
“Oh” per un secondo, la maschera di superiorità di Gracie si spaccò. Sembrava Jo quando era sul punto di avere un attacco da fangirl.
 
Annuii. “Si, ma c’è anche qualcos’altro. Devi mantenere questo segreto”
 
“E perché?” si riavviò i suoi capelli biondi. Per la prima volta notai cosa stava indossando. Stava CERCANDO di SFOGGIARSI? Mi veniva da ridere. Aveva un vestito senza maniche, nero, corto e di pizzo. Perché non si era presentata nuda? Per tutto il tessuto che aveva attorno al corpo avrebbe potuto farlo.
 
“I ragazzi hanno alcuni problemi con la stampa” spiegai, valutando le sue reazioni. “Per farla breve, nessuno deve sapere che sono qui”
 
Gracie annuì, mordendosi il labbro con uno sguardo sinceramente preoccupato sul volto. “Okay. E ciò riguarda me perché?” il suo tono non era sarcastico, ma indagatore.
 
“Perché se qualcuno lo scopre” mi chinai in avanti, guardandomi attorno lentamente come per assicurarmi che nessuno potesse udirmi per un effetto drammatico. “potrebbero non esserci più gli One Direction”
 
“Vuoi dire, potrebbero non esibirsi più?” sembrò veramente spaventata. Quella fu la mia prima impressione, ma non ebbi tempo per trovare prove contraddicenti prima dell’affermazione di Jo.
 
“Peggio”. Jo giocava pigramente con il suo telefono come se non avesse alcun interesse per l’argomento. O era andata fuori di testa e non gliene importava più, o sapeva bluffare come nessun altro.
 
Gracie guardò da me a Jo alla porta, e poi di nuovo me. “Quindi starebbero davvero venendo qui?”
 
Forse Harry aveva ragione. Le ‘Directioners’ si preoccupavano sul serio.
 
“Va bene, fin quando non dici niente” alzai le spalle, appoggiandomi allo schienale e incrociando le braccia al petto.
 
Diedi uno sguardo indifferente al mio orologio. Più di cinque minuti.
 
Gracie si mosse a disagio e sembrò del tutto sollevata una volta arrivato il cameriere. Era probabilmente una buona distrazione per lei dallo scomodo silenzio. “Cosa volete da bere, ragazze?” chiese con un sorriso enorme ma falso spalmato sul volto. Sembrava essere felice di essere li tanto quanto noi, salvo Gracie.
 
“Acqua” dicemmo tutte allo stesso momento e iniziammo a ridere leggermente. Era una risata nervosa, quella che si fa quando si è così a disagio che tutto sembra divertente.
 
Il cameriere batté la penna contro il piccolo blocco di carta con impazienza. “State ancora aspettando il resto della vostra compagnia?”
 
Gracie mi guardò. “Si” annuii, alzando la mano per formulare il numero con le dita. “Cinque minuti”
 
Fece rumore schioccando la lingua. “Tornerò con le bevande più tardi”
 
Guardai Jo e provò a nascondere un sorriso complice. Gracie iniziò a tamburellare le dita sul tavolo. “Sapete, potete dirmi se non verranno”
 
“Verranno” era così difficile non ridere. Sembrava così presuntuosa, come se sapesse che stessi mentendo. Poverina. Probabilmente non voleva aumentare le speranze. Le stava per venire un infarto. Dovetti soffocare un sorriso.
 
Alla fine, vidi qualcuno entrare dalla porta d’ingresso.
 
Mi alzai in piedi e feci cenno. Gracie aveva un leggero ghigno, come se cercasse di difendere le sue preziose emozioni, quando uno dei ragazzi venne verso di noi. Non riuscii ancora a capire chi fosse. Per favore fa che non sia Harry.. per favore fa che non sia Harry..
 
Era l’ULTIMA cosa di cui avevo bisogno da aggiungere al disagio già stabilito e accumulato a questo tavolo.
 
Mi alzai per vedere meglio sulle teste degli altri commensali. “Eccoti qui!”
 
Grazie a Dio.
 
“Hey Niall!” sussurrai, uscendo di corsa dalla voglia di abbracciarlo. Tornando a sedermi, vidi un enorme sguardo gratificante sul viso di Gracie. “Lei è Gracie”
 
Lei si alzò, quasi rovesciando la sedia, senza parole. Il nervosismo era completamente leggibile sul suo viso, così come la sorpresa e altre venti emozioni che non riuscivo a comprendere. Lo scherzo di Lou aveva funzionato. Era totalmente valso la pena il disagio.
 
“Piacere di conoscerti!” l’abbracciò rapidamente. “Scusami per il ritardo, Sophie”
 
“Nessun problema” finalmente lasciai scatenare il mio sorriso. “Dove sono tutti gli altri?”
 
Strisciò sopra il sedile di pelle per sedersi accanto a me e poi indicò la porta. “Saranno qui. Proprio adesso”
 
Con la rumorosa risata che seguì, potei dire che stessero arrivando.
 
Harry entrò per primo e si sedette accanto a Gracie. “Tu devi essere la ragazza molto speciale che avrà il pass per il backstage. È valido per il nostro prossimo tour negli States”
 
Dopo alcuni saluti, durante i quali Gracie era ancora senza parole, mangiammo un piatto italiano piuttosto buono.
 
Al termine, Gracie si era scaldata abbastanza per parlare di nuovo e fu piuttosto triste di doversene andare. Pagando ognuno il nostro conto, ci salutammo e uscimmo dal ristorante.
 
Prendi questo. TROIA.
 
Quando tornammo in macchina, ringraziai abbondantemente ciascuno di loro. “Avete visto la sua faccia?” rise Jo. “Inestimabile”
 
Quando ci ritirammo, andarono tutti a nuotare, ma solo dopo avermi spinta in piscina.
 
Fu tutto molto divertente, quindi non mi dispiacque, ma rifiutai di andarci in seguito. Rimasi seduta, guardando loro e finendo per ridere un bel po’. Quando mia nonna tornò con alcune pizze, i ragazzi e Jo uscirono fuori dalla piscina ed io fui sul punto di seguirli dentro quando finii di nuovo nell’acqua. Harry mi aveva urtata accidentalmente.
 
“Sophie! Mi dispiace!” urlò, ovviamente scioccato, lasciandosi cadere in ginocchio a bordo piscina quando venni in superficie.
 
Tossendo, nuotai fino al bordo. “Questa è la seconda volta oggi, Styles”
 
Si chinò in avanti, allungando la mano e aiutandomi ad uscire fuori dall’acqua. “Divertente, questo non accade in un sacco di film scadenti per bambini? Tu che finisci in piscina, io che cerco di aiutarti ad uscire, tu che mi ci tiri dentro e-“
 
Dopo essermi rimessa in piedi, gli diedi il calcio più forte che potevo e cadde in acqua. “E COSA?”. Non so perché reagii in quel modo, ma qualcosa nel suo tono suggestivo.. mi fece esplodere. Dannazione, Sophie! Avresti dovuto stare FISSA su questa relazione! Non rovinarla di più!
 
La paura mi punse le vene mentre aspettavo la sua reazione, portandomi la mano alla bocca e mordendomi leggermente la punta del dito medio.
 
Tossì un paio di volte, ma poi alzò lo sguardo maliziosamente. “E cosa? Bhè perché non lo scopriamo?”. Prima che potessi fare qualcosa, PENSARE qualcosa, saltò e mi tirò dentro.
 
Quella volta non fu COSÌ sgradevole.
 
Mi prese in modo che la testa non fosse mai sommersa.
 
Quando finalmente l’adrenalina si abbassò al punto da riuscire ad aprire gli occhi, mi trovai tra le sue braccia, la mia fronte premuta contro la sua. I ricci bagnati di Harry mi solleticarono il viso, le goccioline d’acqua che scendevano da essi e scivolavano lungo il mio volto. I suoi occhi verdi erano fissi sui miei e per la prima volta notai quanto fossero belli- MERDA.
 
Il mio sole interno mandò un’intenso impulso di calore per tutto il mio corpo.
 
La nostra vicinanza era sufficiente per permetterci facilmente di baciarci. Rabbrividii al pensiero e lo spinsi via. “Devi smetterla di farlo” uscii dalla piscina e presi un asciugamano da una sedia, provando a sgomberare la mia mentre come un foglio di carta bianco.
 
Non stetti abbastanza a lungo per vedere la sua reazione.
 
Andai dentro e tutti mi guardarono.
 
Niall fece la domanda ovvia. “Perché sei bagnata fradicia?”
 
“Perché non chiedi al capitan idiota lì” indicai Harry in modo accusatorio che era appena entrato, ricadendo sul mio meccanismo di difesa. Non potetti farne a meno.. ero solo così imbarazzata e FURIOSA.
 
Jo e Louis iniziarono a ridere, quest’ultimo dicendo “È una coincidenza che siete ENTRAMBI bagnati?”
 
Lo sparai con lo sguardo.
 
Harry ed io ci sedemmo sui lati opposti del tavolo, ma riuscivo ancora a sentire la rabbia bruciare dentro di me. Non mi era ancora passata? Ma tecnicamente fu colpa sua. Non avevo CHIESTO di essere tirata in piscina. Non avevo CHIESTO che lui mi dicesse quelle cose. Una piccola voce nel retro della mia testa aggiunse ‘né avevi chiesto di provare quelle sensazioni’.
 
Non presi il tempo di considerare quali sensazioni stava insinuando il mio subconscio.
 
Forse ero solo troppo spaventata.
 
Ormai in uno stato d’animo marcio, non avevo voglia di parlare e scattai involontariamente con Niall quando mi fece una domanda.
 
“Mi dispiace, scusatemi” mi alzai e andai in camera mia. Fantastico, adesso mi sentivo male.
 
Stupido Harry Styles.
 

 
Harry’s POV
A causa del piano geniale di Louis, dovemmo prendere provvedimenti particolari per dormire. Dato che il materasso era ancora fuori ad asciugare, Louis finì per dormire sull’altro divano della dependance ed io convinsi infine Jo di convincere Sophie a farmi dormire sulla poltrona nell’ufficio al piano terra.
 
Era un po’ piccola per me, i miei piedi appesi fuori dal poggiapiedi, ma era meglio del pavimento. Riuscivo a sentire il russare della nonna di Sophie dal piano di sopra. Come facevano le ragazze a dormire con quello per tutta la notte?
 
Lanciandomi di lato, vidi i minuti sull’orologio digitale contrassegnare lentamente.
 
Perché l’avevo tirata nella piscina? Sapevo che odiava quelle specie di cose. Io.. fu solo una risposta naturale credo. La cacciai al momento. Perché facevo cose come quelle però? Perché mi sentivo come se avessi bisogno di farle?
 
Frustrato con lei e me stesso, caddi in un sonno agitato afflitto da strani sogni sull’oceano, oscurità, e un lunghissimo corridoio con una costante melodia triste di sottofondo.
 
Il materasso era ancora bagnato quando mi svegliai la mattina seguente. Lo avevo controllato prima di andare nella dependance per fare una doccia e vestirmi.
 
“Giorno, Harry” mi salutò Liam quando entrai. “Simon ha detto che oggi è l’ultimo giorno che saremo bloccati qui”
 
“Non direi bloccati” venne Niall con una ciotola di fragole. Era stato in casa? Perché non l’avevo visto?
 
Liam prese uno dei frutti e Niall schiaffeggiò la sua mano giocosamente. “L’ultimo giorno che staremo QUI. Sai cosa? Forse dovremmo fare qualcosa di carino per Sophie, si?”
 
“Suona bene” acconsentì Zayn, prendendo una fragola dalla ciotola. Niall aggrottò comicamente le ciglia al nostro amico e se ne portò una alla bocca, mimando ‘mia’.
 
Louis alzò un sopracciglio, ignorando lo scambio ma saltando nella conversazione. “Adesso la domanda è ‘cosa’..?”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
 
Ho voluto farvi DUE regali oggi, si? A pranzo ho pubblicato un capitolo e stasera eccone un altro, l’ho tradotto in un solo pomeriggio solo per voi! Apprezzatemi muahuahuau. Ho fatto una fatica, mammamia!
Però.. però.. però.. non è fantastico? Ohcielo! Gracie è una stronza u.u Harry e Sophie? Cazzo, ma quando si decide a lasciarsi andare e a non pensare troppo?! Fossi in lei, mi sarei già fiondata su tutti e cinque..
Bhè, fatemi sapere se per voi è lo stesso ahahuahu ma penso di si!
Lista personaggi:
 
Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn.
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd: cotta di Sophie.
Gracie: ragazza di Todd.
Gladdis Alester: giornalista famosa.
 

Come l’autrice s’immagina Gracie. A nessuno piace un’esibizionista.
 
 
Ringrazio infinitamente:
Gulliver_, xhimmelx, Straightandfast per aver recensito lo scorso capitolo;
TUTTI coloro che hanno aggiunto la storia tra le preferite/seguite/ricordate;
e TUTTE le persone che l’hanno letta.
 
Ci vediamo.. bo, quando? Spero al più presto, stanotte non credo ahuauah!
-Bye malikssmilex

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Capitolo 25
*** What Comes Around - Chapter 23 ***


 
What Comes Around – Chapter 23
 
Sophie’s POV
Mi svegliai con una terribile sensazione alla stomaco- come se qualcosa stesse per andare orribilmente storto, ma si sbiadì quando udii un forte fragore provenire da sotto. No. Qualcosa ANDAVA storto ADESSO.
 
Un po’ curiosa e disperata per scoprire cosa fosse successo, mi alzai e mi vestii rapidamente, decidendo di lasciar continuare a far dormire Jo.
 
Andando di sotto e in cucina, la mia bocca cadde a terra a ciò che vidi. “Come..?”. Farina e impasto ricoprirono quasi ogni superficie possibile, salvo il soffitto- oh aspetta, lasciamo perdere. Un cartone di uova giaceva fracassato sul pavimento e il latte era schizzato su tutto il tavolo. I cinque ragazzi in piedi di fronte a me erano ricoperti di un mix di quegli ingredienti.
 
Niall alzò un piatto, contenente un singolo pancake, e fece un piccolo sorriso. “Colazione?”
 
Dalle espressioni sui loro volti, dovetti essere sembrata inorridita. La mia voce era calma poiché rimasi scioccata per ogni cosa. “Cos’è successo?”
 
Louis si mise a lavoro per spiegare che Liam era inciampato e rotto la maggior parte delle uova, Harry scivolato nel caos e lasciato cadere la farina (che esplose), il mixer si era rotto, e i pochi ingredienti che riuscirono a salvare stavano nei pancake che si erano bruciati, eccetto uno.
 
Non c’erano parole, nessuna parola per spiegare come mi sentivo. Confusa? No. Stizzita? Non proprio. Frustrata? Non saprei dirlo. Tutto quello che sapevo era che sembrava che tutte emozioni mi erano state risucchiate, lasciando solo una sensazione di formicolio alle mani, al petto e alla nuca.
 
“Ci dispiace?” presentò Liam dopo che non ebbi dato risposta.
 
Dopo aver chiuso gli occhi e preso un respiro, presi il piatto da Niall e lo poggiai sul tavolo. Provando a contenermi, andai a cercare il materiale per pulire e lo misi giù. “Potete aiutare o andarvene”. Presi la scopa e iniziai a spazzare il pavimento.
 
Non ci volle un secondo perché Niall prendesse lo straccio e si mettesse a lavoro per ripulire il latte. Liam e Zayn cercarono di far rinascere il mixer mentre Louis spolverò i ripiani. Harry, nel frattempo, mi dava la schiena mentre raccoglieva i gusci d’uovo.
 
Il mio piccolo sole mise il broncio, battendo gli occhi furiosamente.
 
Ogni volta che mi muovevo, lui si spostava, assicurandosi che non potessi guardarlo in faccia. Sembrava che le sue azioni fossero intenzionali, ma non gli avrei permesso di vincolarmi, non importa ciò che pensava la stupida luce dentro di me. Oh fantastico, adesso gli stavo cedendo pensieri e sentimenti. Dovrei solo rinchiudermi in un manicomio adesso.
 
Ripulimmo la cucina nel giro di un’ora, ma ancora non ero contenta. Anche se devo ammettere che il loro unico pancake era probabilmente la colazione più decente che avessi avuto in inganno.
 
Una volta finito, tirai fuori il mio telefono, ma solo per controllare l’orario.
 
“Sophie, ci dispiace” Niall mi afferrò la mano dal suo posto dall’altra parte del tavolo. Si chinò in avanti e posò la fronte sulla superficie di legno in modo che non potessi vedere i suoi occhi. “Non era nostra intenzione”
 
Mi entrò in testa un detto: la strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni.
 
Sospirando, sorrisi. Non volevo rovinarmi la giornata. Stavano cercando di essere carini. Avrei potuto provarci anch’io.
 
Avevano dato del loro meglio e pensato a me. Avrei dovuto ringraziarli. Lo feci in silenzio e la tensione nella stanza si sbiadì lentamente. La cucina era pulita, avevo fatto una buona colazione, e nessuno si era fatto male. Nessun danno, nessun fallo.
 
Per la maggior parte della mattinata, i ragazzi trascorsero il tempo nella dependance a parlare con Simon. Ciò mi diede il tempo di rilassarmi, anche se non lo feci sul serio. Di nuovo, stavo aspettando.. aspettando qualcosa che probabilmente non sarebbe mai successo. Ciò metterebbe chiunque a disagio. Quando uscirono per il pranzo, prepararono dei buoni sandwich SALUTARI.
 
“Quindi ve ne andate oggi?” Jo sembrò triste, che non era di suo.
 
“Si, ma possiamo sempre usare Skype” Niall finì il suo cibo.
 
“Certo” sospirò Jo, appoggiando il mento sul tavolo e guardando ognuno di loro a turno come se non potesse credere che in realtà fossero ancora lì.
 
Finimmo velocemente e optammo di trascorrere il resto della giornata in piscina. Non sentendo ripetere gli eventi della scorsa notte, stetti ben lontana da Harry.
 
Passarono un paio di ore e il mio umore non era cambiato, non importava chi mi chiedesse cos’avessi.
 
Sentii il mio telefono iniziare a suonare e mi fiondai fuori dalla piscina.
 
“Pronto?”
 
“Ciao Sophie, sono la nonna, vuoi che prenda qualcosa?”
 
Non era quello che speravo, ma quando mai?
 
Pensai un momento, guardando i miei amici schizzarsi a vicenda. “Bhè, penso che avremmo bisogno di uova, farina e latte”
 
“Okay cara” sembrò felice. “Ti voglio bene”
 
Non volendo rimanere a lungo a telefono per paura di dimenticarmi qualcosa, risposi subito. “Ti voglio bene anch’io, ciao!”
 
Sospirai, e mi sedetti su una delle sedie.
 
“Sophie, riprenditi!” Louis saltò fuori dall’acqua e iniziò a camminare verso di me.
 
Allarme rosso.
 
“No, no. Stai- Louis!” mi alzai per indietreggiare, ma corse all’ultimo secondo e mi prese, facendomi ruotare.
 
“Ti ho detto di non-“ un crack e degli spruzzi simultanei mi interruppero. Mi mise giù lentamente. Oh no.. chinandomi, raccolsi il telefono, o ciò che ne era rimasto.
 
Non solo era atterrato in una pozzanghera, lo schermo era completamente distrutto.
 
Quello fu il momento più silenzioso della settimana trascorsa.
 
Posando il mio telefono su un tavolo vicino, tutti uscirono dall’acqua per guardare. “Posso.. procurartene uno nuovo..” Louis provò a sorridere.
 
“Va tutto bene” gemetti e cominciai a massaggiarmi la testa.
 
Harry si morse il labbro, scambiando uno sguardo con il suo amico. “No davvero Sophie, non è un grosso problema. Possiamo.. darci dentro o altro”
 
“Va tutto BENE” scattai, sentendo le lacrime pungermi gli occhi, e poi ricordai le buone maniere. “Ma grazie lo stesso”
 
Il petto si strinse. Perché oggi?
 
L’umore sembrò trasferirsi a tutto il gruppo quando mi sedetti e poggiai la testa sulla mano. “C’è qualcos’altro che non va?”. Dopo un momento, Niall si sedette accanto a me. Avvolse il braccio attorno alla mia vita e sfiorò le sue labbra contro la mia spalla. “Oltre tutto questo, intendo”
 
“Potete semplicemente lasciarmi da sola?” rifiutai il suo tocco e tutti si allontanarono, tornando in piscina, ma senza iniziare a ridere nel modo in cui facevano di solito. Mi alzai ed entrai in casa, determinata a non fare di questo giorno un completo disastro.
 

 
Niall’s POV
Non seppi esattamente dire cosa morse a culo Sophie. Tra tutti gli stati d’animo non era MAI stata così.. Si va bene, le avevamo incasinato la cucina e rotto il telefono, ma non riuscivo a capire perché fosse così turbata.
 
Avevamo pulito la cucina e dopo lei sembrò star bene, ma poi le abbiamo rotto il telefono e lei non ci aveva nemmeno permesso di PROVARE ad aiutare. Era ancora preoccupata per Todd? O era qualcos’altro? In ogni caso, era più che realmente incazzata con noi per averlo rotto.
 
“Mi sento terribile”. Louis galleggiava a pancia in su sull’acqua, le braccia e le gambe divaricate per tenersi in superficie.
 
“Non c’è bisogno di tenere il broncio per questo, si?” Zayn, che si sedette con Liam e Jo sulle sdraio, provò a consolarlo. “Quel che è fatto è fatto”
 
Louis scosse la testa. “Ma lei sembra così arrabbiata”. Wow, aveva anche messo LOUIS giù di corda.
 
“Non c’è bisogno di fare così, amico” Liam gli diede un colpetto al piede destro, spedendo Louis sott’acqua. “Abbiamo provato ad aiutarla”
 
Una volta riemerso, ebbe di nuovo il suo sorriso sfacciato. “Credo di si. Ma dobbiamo ancora fare qualcosa di CARINO”
 
“Qualcosa di carino?” chiese Jo, non seguendo.
 
Decisi di prendere l’iniziativa. “Si, cosa le piace fare? Stiamo cercando di farle un regalo di ringraziamento”
 
Le ci volle un minuto, ma il volto di Jo si illuminò. “Disneyland! Sophie ama Disneyland!”
 
“Sei sicura?” chiesi, non volendo renderle la giornata peggiore di quella che probabilmente già era.
 
“Naturalmente! Non ci è mai andata!” sorrise Jo, probabilmente sentendosi realizzata. “Sono solo le quattro. Possiamo ancora andarci, giusto? Morirebbe dalla gioia se ci andassimo”
 
“Diavolo, forse avremmo dovuto affittare Disneyland per stasera per compensare quello che abbiamo fatto” Harry, che stava sdraiato a pancia in giù su un materassino, riposò la mano sulla superficie dell’acqua.
 
“Non è cattiva come idea” scrollò le spalle Liam.
 
Harry si alzò immediatamente. “Aspettate! Io stavo solo, come dire, parlando a cazzo. Sapete QUANTO costerebbe? Specialmente all’ultimo minuto come adesso?”
 
Louis si morse il labbro, facendo un sorriso complice ad Harry. “Baby, superstar internazionali che fanno i milioni”. Suonò come se stesse quotando qualcosa e dallo sguardo sul viso di Harry probabilmente era così, ma ero all’oscuro.
 
Scambiai uno sguardo con Jo, che strillò. “Ne siamo cinque. Potremmo mettere i soldi insieme facilmente e non essendoci nessun altro sarebbe più facile. Non dovremmo travestirci. E se Sophie morisse solo andando lì-“
 
Jo finì per me. “Poi essendo le uniche persone non ucciderebbe bambino dopo bambino”
 
Quarantacinque minuti più tardi, dopo un paio di chiamate ad amici di alto rango e un assegno bancario con molti zero, eravamo in piedi accanto all’entrata del Luogo Più Felice della Terra.
 
“Cos’avete voi con il bendarmi?” chiese Sophie acidamente. “Non posso almeno sapere- DISNEYLAND!” fece un urlo stridulo come le rimossi la bandana dagli occhi.
 
Jo cantò silenziosamente ad Harry che era seduto davanti accanto a lei. “Ve l’avevo detto”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sono tornata con un capitolone nuovo di zecca! Quanto sono stanca!, l’ho appena finito e stasera devo andare a letto presto, per giunta t.t
Questo capitolo è molto, molto, molto strano.. com’è l’umore di Sophie, d’altronde. Non che di solito fosse eccezionale, ma sicuramente meglio di questo! Non capisco esattamente perché si sentisse così, o forse si c: bhè, posso immaginarlo! Ah l’amour, l’amour!
Un POV di Niall poi, wow ahuahua
Cosa ne pensate voi? Vorrei tanto saperlo, sapete? Secondo voi cos’è che turba così tanto Sophie? Dai, è una domanda semplice, dovreste arrivarci tutte! Vediamo.
Lista personaggi:
 
Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn.
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd: cotta di Sophie.
Gracie: ragazza di Todd.
Gladdis Alester: giornalista famosa.
 

Qualcuno dall’aria colpevole?
 
Ringrazio infinitamente:
Carol56, xhimmelx, Straightandfast, Gulliver_ e alessiacroce per aver recensito lo scorso capitolo;
TUTTI coloro i quali hanno messo questa storia tra le preferite/seguite/ricordate;
e TUTTI quelli che l’hanno letta.
 
Ci si vede, gente! Auguratemi buona fortuna per la mia seconda operazione (non so se fare questa faccina -.- o quest’altra t.t)! Che sfiga, raga!
Ah, ho richiesto di nuovo il cambio del nick ahuahuau
-Bye malikssmilex (ancora per poco!)

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Capitolo 26
*** What Comes Around - Chapter 24 ***


 
What Comes Around – Chapter 24
 
Sophie’s POV
“Grazie, grazie, grazie!”. Non potei farne a meno ma strillai quando ci avvicinammo all’entrata, le mie dita intrecciate a quelle di Niall. Più tardi realizzai che anch’io le stavo impugnando e fui sorpresa che non avesse detto  niente- o arrestato la circolazione nella sua mano.
 
O entrambi.
 
L’assenza di suoni mi si addossò improvvisamente. Dove erano tutte le altre persone?
 
Harry, apparentemente in grado di leggermi nel pensiero, si schiarì la gola. “Abbiamo tipo.. noleggiato il parco per il resto della giornata”
 
La mia bocca si spalancò. Avevano fatto questo.. per me?
 
“Basti pensarlo come il nostro ‘ci dispiace’ e ‘grazie’” Liam porse il biglietto ad ognuno di noi.
 
“Come avete FATTO?” Chiesi, non ingrata, ma in soggezione.
 
Niall mi baciò la fronte. “Oh, ci sono MOLTE cose che si possono fare con i soldi e dei buoni amici”
 
Decisi di non fare domande e superai eccitata i tornelli, correndo nel parco con Niall e Jo alle calcagna. Non riuscivo a scacciar via il sorriso stupido dal mio viso.
 
“Prima dove?” chiese Niall, stringendo una mappa. Il resto dei ragazzi e Jo erano a una bancarella vicina, acquistando un paio di pretzels.
 
Togliendogliela gentilmente di mano, la ripiegai e gli picchiettai il naso con l’angolo. “Perché non provi a indovinare?”
 
“Indovinelli, mi piace” sfarfallò comicamente.
 
Risi e lui avvolse il suo braccio attorno alla mia vita, tirandomi in avanti. La forza del movimento fece sì che gli avvolgessi istintivamente le braccia al collo. I nostri volti erano a solo un centimetro di distanza. Guardai i suoi occhi attentamente, provando a leggere le sue emozioni.
 
A cosa stava giocando? Si sporse in avanti, solo un tantino, e le nostre labbra si sfiorarono. Non era un bacio, ma riuscii a sentire i miei pensieri annebbiarsi e il mio cuore degenerare. L’unica cosa che riuscii a comprendere interamente fu il fatto che il mio sole interno diventasse estremamente freddo ma continuasse ancora a splendere. Improvvisamente, lui sorrise. “Pirati dei Caraibi?”
 
“Perché no?” chiesi, completamente senza fiato e alquanto delusa quando si ritrasse.
 
“Da questa parte!” esclamò, correndo attorno ad un’aiuola.
 
“DALL’ALTRA PARTE NIALL!” Jo urlò alle spalle, ricevendo il resto dal cassiere. Lui cambiò freneticamente rotta quando Zayn iniziò a correre dietro di lui.
 
Ero sul punto di seguirlo quando sentii lo sguardo di qualcuno soffermarsi sulla mia nuca, ruotando la testa, discretamente. La fronte di Harry era aggrottata e i suoi occhi viaggiarono rapidamente da Niall a me. Improvvisamente, i nostri occhi si incontrarono ed io distolsi lo sguardo.
 
La musica esplose dagli speakers sulla Strada Principale e scossi la testa, afferrando Liam, che stava passando di lì, e facendolo ballare a ritmo.
 
Fortunatamente, ondeggiò senza resistenza e Louis si unì a noi, prendendo le mie mani. Finimmo per fare il Charleston. Onestamente, mi dimenticai completamente di Harry e quel piccolo strano sguardo che condividemmo.
 
Il resto della giornata fu perfetto. Cenammo al French Corner, che era fantastico per diversi aspetti. Non solo il cibo era buono, ma lo furono anche la musica e la conversazione. Potrei dire che i ragazzi stessero facendo uno sforzo per tenermi felice e lo apprezzai di più.
 
Alle nove e mezza, ci sedemmo sulla panchina per vedere i fuochi d’artificio, bhè, Louis, Jo, Niall ed io. Zayn, Harry e Liam si sedettero per terra.
 
“Quindi devo pensare che ti stai divertendo?” Niall mi mise il braccio attorno ed io annuii, sorridendo ancora. Quando iniziarono i fuochi, lo sentii sussurrare. “Che ne dici di quel bacio adesso?”
 
Non volevo distogliere lo sguardo, ma lo guardai per un secondo. “Che ne dici di NO?” chiesi scherzosamente, ma era quello che intendevo, toccandogli il naso.
 
“Bhè possiamo provare” rise e continuammo a guardare l’esplosione dei colori vivaci. Fui improvvisamente a conoscenza di qualcuno che si appoggiava sulle mie gambe. I ricci scuri di Harry mi solleticarono le ginocchia e volli spingerlo via, ma non lo feci.
 
I fuochi erano proprio sopra di noi, mentre sedevamo solo un paio di recinti lontano dal castello di Cenerentola, e sembrava come se stessero esplodendo milioni di piccole gemme nel cielo. I miei occhi caddero un attimo sul castello, sentii un sorriso contrarsi sulle mie labbra.
 
Mi sentii come una principessa.. E per la prima volta quel giorno, mi sentii estremamente contenta di essere lì.
 

 
Harry’s POV
Quando finirono i fuochi, continuammo a camminare finché il parco stava per chiudere. Simon aveva detto che ci sarebbero venuti a prendere all’una quindi avevamo una grande quantità di tempo per tornare indietro.
 
Effettivamente fu molto divertente, guardare Sophie. Per la prima volta da quando la conobbi, sembrava completamente aver abbassato la guardia- no, non la guardia. Sembrò aver completamente abbandonato la facciata maligna. Non avevo mai visto qualcuno di così puramente.. felice.
 
Dopo che Niall comprò a Sophie un peluche, che lei adorava, facemmo la Strada Principale verso l’uscita.
 
Camminai con Sophie e Niall alla fine del gruppo quando Louis e Jo iniziarono a correre, le mani legate. Zayn e Niall si unirono, quest’ultimo afferrando il braccio di Liam e trascinandolo via. Sophie li guardava, sembrando divertita.
 
Presto, ci avvicinammo al tunnel dell’uscita, perdendoli di vista, e restammo a piedi da soli.
 
“Grazie molte Harry, l’ho apprezzato davvero” Sophie mi guardò, le luci della strada scintillarono nei suoi occhi. Fui inizialmente sorpreso. Sembrava avermi sul serio ringraziato, senza obblighi.
 
Annuii, provando a guardare altrove. “Naturalmente..”. Lei sorrise e realizzai che c’ERANO una serie di cose allegate a quella situazione, erano strettamente legate al mio cuore. Adesso capii perché stetti al suo gioco.
 
Strizzando gli occhi, cercai Niall e, non vedendolo, tornai di nuovo a lei. “Sophie, c’è qualcosa che devo dirti”
 
Lei si strinse il peluche più vicino al petto quando gettò lo sguardo dalla mia parte, però i suoi occhi rimasero puntati sulla strada da percorrere. “Hmm?”
 
Feci un respiro. “Sono contento che siamo stati a casa tua. Questa settimana e mezza è stata fantastica”
 
“Si.. puoi dirlo forte” rise, il suo viso divenne leggermente rosa.
 
“C’è qualcos’altro..”. Non giocavo al suo gioco perché mi piaceva.. ma perché mi piaceva LEI e prima di quel giorno e la settimana precedente quando vidi lei e Niall..
 
“Bhè, va avanti-“
 
La baciai.
 
Fu breve, ma tenero. Prendendo delicatamente il suo viso tra le mani, la allontanai, ma tenni il mio viso vicino al suo. Prima che potesse reagire, provai a spiegarmi. “Mi piaci Sophie. Mi piaci davvero TANTO. E volevo solo dire che spero che tu sia felice perché ogni volta che ti vedo con Niall fa male e la parte peggiore è che so che non posso farci niente. Desidero solo che tu sappia quanto significhi per me”
 
L’espressione di Sophie fu illeggibile. Era lì, in piedi, senza muovere un muscolo.
 
Prese un momento per rispondere, il respiro teso, i suoi occhi fissi sui miei. “Perché l’hai fatto?”
 
“Io.. ho dovuto prima.. che lo facesse Niall” cercai i suoi occhi, sperando di trovare qualcosa- niente. Il suo viso era ancora tra le mie mani e uno dei miei pollici sfiorarono leggermente il suo zigomo.
 
Improvvisamente, lei mi spinse via, i suoi modi erano completamente cambiati. “Sai cosa? Questo dimostra semplicemente che non solo hai un ego enorme, ma pensi che puoi conquistarmi facendomi dispiacere per te. PERCHÉ dovrei dispiacermi per te? Se tu facessi come me, perché mi baceresti dopo che ti ho detto che provo qualcosa per il TUO AMICO? Anche se non provassi niente per lui, non mi piaceresti comunque. E, se per qualche piccola possibilità, tu mi piacessi, perché dovrei finire come ogni altra ragazza che hai fregato? Hmm? Non voglio essere solo la prossima piccola triste ragazza che finisce sulla tua, quasi letteralmente parlando, FOTTUTA LISTA. Capisci?”
 
Non sapevo cosa dire. Stavamo lì in piedi in silenzio per un po’ prima che lei scappasse attraverso il canale d’uscita.
 
Riuscii a sentire qualcuno schiarirsi la voce e mi voltai verso la stazione ferroviaria.
 
“Ben fatto, Harry” Niall si alzò e si allontanò dalla panchina sulla quale era seduto. Non riuscii a capire se fosse arrabbiato o sconvolto, ma ciò che disse dopo fu l’affermazione più terribile che potessi sentire. “Sai, quello era il primo bacio di Sophie”
 

 
Niall’s POV
Quando tornammo a casa di Sophie, corse in camera sua senza una parola.
 
“Sophie!” chiamai, e poi guardai Harry, DAVVERO frustrato. Non ne sapeva NIENTE.
 
“Cos’è questa storia?” Louis guardo il punto in cui Sophie era scomparsa. Il suo tono non era allegro. “E cosa ha fatto Harry?”
 
“Niente” Harry urlò, apparentemente in difficoltà. “Non ho fatto NIENTE!”
 
Nessuno di noi due aveva detto niente quindi nessuno lo sapeva.
 
“Oh stai zitto, Harry!” aggrottai la fronte. Perché era LUI quello turbato?
 
“Cavolo!” Jo si schiaffeggiò la fronte e tutti noi la guardammo. “Mi sono ricordata perché Sophie è così arrabbiata”
 
“Bhè?” chiesi, impaziente e seccato. Cos’altro diavolo poteva esserci di sbagliato?
 
“Oggi è il suo compleanno..” Jo sospirò, scorrendosi le dita tra i capelli. Stavamo lì impalati, a bocca aperta. Fissai Harry, che aveva lo sguardo più sorpreso. “Fa diciott’anni oggi..” continuò Jo. “e non ha ricevuto nessuna chiamata dai suoi genitori. Lei non lo fa mai, ma penso che sperasse..”
 
Ci fu un bussare alla porta.
 
Jo l’aprì dopo un po’, l’intera stanza avvolta dal silenzio. “Sono venuto a prendervi, ragazzi” uno delle nostre guardie del corpo in piedi sulla soglia.
 
“Adesso?” entrambi io ed Harry sbottammo simultaneamente.
 
Dovemmo salutare rapidamente Jo e ringraziare la signora Neil per averci permesso di restare. L’uomo raccolse i nostri bagagli e iniziò a caricarli sulla macchina. Avevo bisogno di salutare Sophie però..
 
Di nascosto, corsi su per le scale e in fondo al corridoio, fermandomi alla sua porta.
 
“Sophie?” bussai gentilmente.
 
“Vai via!” sentii il suo respiro pesante. Conoscevo quel suono, stava piangendo.
 
“Oh Sophie, andiamo” mi poggiai alla sua porta disperatamente. “Lasciami solo-“
 
“Eccoti” l’uomo mi prese la spalla e iniziò a camminare lungo il corridoio. “I tempi sono ristretti. Andiamo”
 
“Aspetta no, devo-“ arrivammo sulle scale e mi spinse in macchina. “Salutarla..”
 
Riuscii solo a vedere le luci di casa sua scomparire quando girammo l’angolo. Quella settimana e mezza fu un breve lasso di tempo, ma sembrava come se fossi stato tirato via da qualcosa di importante- come se non avessi detto ciò che doveva essere detto o come se qualcosa fosse in sospeso.
 
Quella sensazione, però, fu premuta in fondo nella mia mente quando il mio petto sembrò implodere.
 
Lei non aveva VOLUTO nemmeno salutarci?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Mi dispiace davvero molto, per avervi lasciate così in sospeso, ma non odiatemi. Ora come ora, non mi va nemmeno di fare il sunto di questo capitolo, che tra l’altro è molto corto. Però.. IL BACIO! E non dico altro c:
Lista personaggi:
 
Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn.
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd: cotta di Sophie.
Gracie: ragazza di Todd.
Gladdis Alester: giornalista famosa.
 

 

“Basti pensarlo come il nostro ‘ci dispiace’ e ‘grazie’”
 

Questo è l’animale di peluche. Amo troppo Eeyore.
 
Ringrazio infinitamente:
xhimmelx, Straightandfast, Carol56, carotina_01, Ranchan2805, alessiacroce e Gulliver_ per aver recensito lo scorso capitolo;
TUTTI coloro i quali hanno inserito questa storia tra preferite/seguite/ricordate (ormai ho perso il conto);
e TUTTE le persone che l’hanno letta.
 
Ci vediamo presto, o almeno spero, bye!
-magic_kiwibird

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Capitolo 27
*** What Comes Around - Chapter 25 ***



 
Ho pubblicato il capitolo precedente solo qualche ora fa. Per chi non l’avesse letto, lo invito a farlo.
 
What Comes Around – Chapter 25
 
Sophie’s POV
“Sophie, devi smetterla ADESSO”
 
“Mi lascerai semplicemente in pace?” urlai, andando in bagno di sopra e sbattendo la porta in faccia a Jo.
 
Era tutto così surreale. I ragazzi se ne erano andati da solo una settimana, ma onestamente sembrava un’eternità. Raggomitolandomi nella vasca da bagno, lasciai che subentrasse il vuoto, abbracciandomi il mio Eeyore vicino al cuore. Era l’unica cosa che avevo di loro e l’unica cosa che teneva acceso il mio sole interno.
 
Stavo male. Durante la settimana precedente, ero irritabile e scontrosa. Jo non lo meritava. Non era colpa sua se Harry.. o Niall..
 
Tirandomi le ginocchia al petto, sentii Jo bussare di nuovo. “Quest’è! Sto chiamando l’UNICA persona che ho tra le chiamate rapide. Stiamo a vedere”
 
Sentii la voce dell’interlocutore. “Pronto?”
 
“ZAYN!”
 
Lui emise una risata incredula. “Jo- Jo? Vas happenin’?”
 
Lei ridacchiò prima di continuare. “Si, hey, mi stavo chiedendo se tu e i ragazzi siete impegnati”
 
Zayn emise uno schiocco con la bocca. “Veramente no, perché?”
 
Jo canticchiò una breve melodia, ovviamente pensando. “Possiamo vederci su Skype?”
 
“Sicuro. Stai in linea..”
 
Entro cinque minuti stava di nuovo bussando alla porta. “ESCI FUORI, SOPHIE! ADESSO!” suonò arrabbiata. Non era da lei. Dovevo vedere cosa stava succedendo. Alzandomi, aprii la porta. Mi gettò un laptop sul petto con una certa potenza. Dovetti risistemarmi prima di realizzare ciò che stavo guardando. “Sophie!” urlarono felici i ragazzi degli One Direction. Il mio piccolo sole danzò, intrecciandosi in piccoli cerchi, facendo il segno dell’infinito.
 
Non riuscii a fare a meno di sorridere, sentendo lacrime di gioia pizzicarmi gli occhi. “Hey ragazzi, come state?”
 
“Bene!” Liam annuì vigorosamente, lanciando una palla da tennis in aria e riprendendola. “Abbiamo appena finito il tour!”
 
“Tu?” chiese Niall, scippando la palla all’aria la seconda volta che Liam la lanciò e ignorando le proteste del suo amico. Scorsi le dita tra i capelli, non credendo di star parlando con loro. Come? Erano sempre così occupati.
 
Non riuscii a fare a meno di sorridere come un’idiota. “Sto bene!”
 
“BUGIE!” mi urlò Jo e entrando in camera, prendendo il laptop e facendomela seguire. “È stata in depressione tutta la settimana” alzò un sopracciglio e mi guardò in attesa.
 
“Ti manchiamo?” chiese Louis, spingendo fuori beffardamente il labbro inferiore. Allargai il sorriso.
 
Ignorando il suo commento, convinsi Jo a farmi posto così dividemmo equamente la telecamera. “Com’è andato il resto del tour?”
 
Mentre Louis raccontava ogni volta che aveva quasi ammazzato qualcuno con disagio- o semplicemente quasi ucciso, guardai viso per viso sullo screen. Aspetta.. uno.. due.. tre.. quattro..
 
“Dov’è Harry?” lo interruppi accidentalmente, il mio sole interno si oscurò.
 
“Oh, è proprio-“ Niall guardò alla sua sinistra, aggrottando la fronte. “Bhè, lui era proprio qui”
 
Zayn guardò oltre la testa di Louis qualcosa fuori dallo schermo. “Um, penso che si sia.. ammalato”
 
“Sembrava star bene quando ho parlato con lui” Jo alzò le sopracciglia, scambiando uno sguardo con me.
 
Gli occhi di Liam si spalancarono e annuì, come se provasse a rendere la sua risposta credibile. “No, lui è un malato TERMINALE”
 
“Terminale?” chiesi, piuttosto interessata anche se non convincente.
 
“Da adesso” aggiunse Niall scrollando le spalle.
 
“O forse non vuole semplicemente parlare con- Oof!” Zayn diede una gomitata a Louis nello stomaco a metà frase per fermarlo.
 
Per mia sorpresa, risi. Tuttavia, internamente, mi sentivo come se mi avessero accoltellato. “Se non vuole parlare con me, va bene”
 
Come poteva avermi baciata e poi non volermi parlare? Sbattei le palpebre un paio di volte, provando a non pensare a lui. Comunque. Se Styles voleva continuare a fare lo stronzetto, allora mi andava bene. Non mi importava. Infatti, lo avrei PREFERITO lontano.
 
“Bene, perché non mi piace mentire” Liam sorrise sfacciatamente, riportandomi nella conversazione.
 
“Quindi siete tornati a casa, huh?” provai a continuare la discussione piacevolmente, però qualcosa rendeva il mio stomaco inquieto.
 
“Già, e contenti di essere fuori da quel bordello e di essere tornati” iniziò Zayn manipolandosi i capelli, che adesso aveva una meches bionda al centro.
 
“Parlando di pasticcio, Gladdis se n’è andata?” intervenne Jo, raccogliendo una busta di patatine e offrendomene qualcuna. Rifiutai educatamente.
 
Louis annuì. “Ufficialmente da circa cinque giorni. Ha postato un altro indizio sul suo blog”
 
Più andava avanti la conversazione, più il mio stomaco mi si arrotolava. Non avevo più voglia di parlare. Fu la parte più triste, non sapevo esattamente perché.
 
“Devo.. andare” feci scivolare il computer sul grembo di Jo e andai giù in cucina dove presi un bicchiere d’acqua. Cosa c’era di sbagliato in me?
 
Il mio telefono vibrò.
 
Gracie: Hey ragazza, che fai?
 
-Per l’ultima volta, i 1D non sono più qui.
 
Avevo preso un telefono nuovo tre giorni prima e Gracie non aveva mai smesso di messaggiarmi. Adesso so come si sentono i ragazzi quando hanno delle fidanzate misere.
 
Solo il suo messaggio mi rese più infelice. Era un promemoria di persone- no, AMICI che avevo perso a causa di qualcosa di stupido quanto un oceano. Ci separava un OCEANO. Così piccolo eppure così grande.
 
Strinsi forte Eeyore. Non lo aveva mai lasciato. Il mio peluche era esattamente come Gracie, solo un promemoria. No, aspetta, era diverso. Me l’aveva dato Niall.
 
Sorseggiai lentamente l’acqua, guardando fuori qualche bambini sulle loro biciclette. Sospirando, mi sedetti su una delle sedie. La mia testa sprofondò sul tavolo e notai qualcosa di bianco sulla sedia accanto a me.
 
Mettendo il pollice sullo schienale della sedia, la sostanza venne fuori facilmente e la portai vicino al mio viso per ispezionarla. Farina.
 
Feci un sorriso, sorriso triste e mi alzai per levarmi la farina dalle dita.
 
Quando mi sedetti di nuovo, raccolsi attentamente i miei pensieri.
 
Sentii Jo ridere di sopra e decisi di ignorarla.
 
Provare a stare lontana dai pensieri sui ragazzi fu difficile, ma dovetti farlo. Quasi tutto ciò che guardavo mi faceva ricordare loro. Nemmeno Eeyore aiutava. Chiusi gli occhi, provando ancora. Le luci di Disneyland flasharono nella mia memoria, gli occhi di Harry splendevano-
 
No.
 
Rabbrividii, ricordando il bacio.
 
Mi sentii male per aver esagerato. Avevo piantato in asso i ragazzi quando loro stavano provando ad essere carini. Avrei dovuto salutarli. Avrei dovuto dirgli GRAZIE. Non se lo meritavano, tranne Harry. Ogni volta che pensavo a quello stupido bacio, sentivo la rabbia divamparmi dentro.
 
Come AVEVA POTUTO?
 
Contrassi il labbro e il senso di colpa mi bollì nel petto. Mi aveva baciata, poi Niall aveva provato a salutarmi, ed io lo avevo solo strofinato via.. come stavo facendo in quel momento.
 
Merda. Non essere ipocrita, Sophie.
 
Corsi di sopra e trovai Jo ancora su Skype.
 
“Oh bene, sei tornata!” mi sorrise, facendomi spazio.
 
“Si, avevo bisogno solo di un po’ d’acqua” mi sedetti accanto a lei.
 
Louis stava indossando un casco che lo faceva sembrare un astronauta e stava facendo uno strano rumore. Niall stava toccando i capelli di Zayn, che fece irritare quest’ultimo. Presto, stavano tutti lottando tra di loro.
 
Mi fecero ridere e per quanto riguardava il vivere quel momento, lo stavo facendo abbastanza bene.
 
Anche se ero arrabbiata con lui, involontariamente, mi chiesi perché Harry stesse evitando di parlare con me. Pensava davvero che ci sarei rimasta COSÌ male?
 
Okay, lo ero, ma volevo ancora parlare con lui, giusto? Il mio sole interno aumentò la luminosità.
 
Giusto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ho voluto farvi un regalo, mi sembra anche giusto, dopo tutte le assenze che ho fatto no? Adesso i ragazzi non li abbiamo più tra i piedi ma.. mi dispiace, cavolo! Sophie forse, FORSE, sta iniziando a ragionare u.u
Lista personaggi:
 
Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn.
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd: cotta di Sophie.
Gracie: ragazza di Todd.
Gladdis Alester: giornalista famosa.
 
Stavolta niente foto :(
 
Non ha senso ringraziarvi infinitamente, se ho postato il capitolo precedente solo poco fa ahahah, però grazie!
Non penso di sorprendervi di nuovo con un altro capitolo, non ce la farò mai a tradurne un altro così velocemente ahaha, perciò.. ci vediamo!
-magic_kiwibird

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Capitolo 28
*** What Comes Around - Chapter 26 ***




Ho pubblicato il capitolo precedente solo qualche ora fa. Per chi non l'avesse letto, lo invito a farlo. 
Basta sorprese, per oggi!
 
What Comes Around – Chapter 26
 
Sophie’s POV
Erano passate due settimane e la mia vita era diventata così insopportabile che era difficile svegliarmi la mattina e avere lo stimolo di alzarmi dal letto. Jo stava facendo del suo meglio, ma non mi sentivo.. felice.
 
L’unica volta che sorridevo era parlando con i ragazzi.
 
Stupido, lo so, ma quando ci si sente come se manchi qualcosa- come se la luce sia andata via dal proprio sole interno, è difficile recuperarlo.
 
Qualche volta, solo con uno di loro, altre con tutti, meno che Harry. Non mi aveva più parlato. Lentamente, la mia rabbia per lui svanì e iniziò realmente a MANCARMI. Perché non mi stava parlando? Ero anche finita per messaggiarlo un paio di volte. Mai una risposta.
 
Quel giorno, Jo avrebbe aiutato suo zio a pitturare casa per un paio di ore e mia nonna sarebbe uscita con un paio di sue amiche. Avevo casa tutta per me. Il momento in cui se ne andarono, aprii il telefono e messaggiai Niall, non volendo particolarmente accendere il mio laptop se non ne valeva la pena.
 
-Hey, sei su Skype?
 
Phenomeniall: Già, può essere, ma solo per un po’. Abbiamo un’intervista fra poco.
 
In un paio di minuti, fui entrata e felice di vedere il suo volto sorridente. Dopo aver scambiato i saluti, mi mostrò una canzone alla quale si stava esercitando sulla chitarra.
 
“Stai andando meglio” risi e continuai scherzosamente. “L’ultima volta che sentii quella canzone sembrava come se stessi appena imparando a suonare”
 
“Bhè come va quel pezzo al quale TU stavi lavorando?” mise la chitarra in disparte, girandola in modo che giacesse sul divano e fu libero di poggiare i gomiti sulle ginocchia e agganciare la mano sul suo labbro.
 
“Intendi questo?” poggiai il laptop sul piano e iniziai a suonare. Le mie mani scorrevano sui tasti come acqua e, eccetto per un errore nel quale mancai una nota, suonai perfettamente.
 
“Wow” arrossì, sorridendo ampiamente. “Credo che vada bene. Suoni molto bene”
 
“Quando mai no?” lo presi in giro. “Te lo dissi la volta scorsa e te lo dirò ancora..”
 
Ci fu una pausa e lui aggrottò la fronte. “Sophie, dobbiamo parlare”
 
Uh oh, quella non era mai una bella cosa.
 
“Di cosa?” chiesi, abbastanza interessata perché lui rise.
 
“No! No, no, no. Non quello. Dobbiamo parlare di noi” fece cenno con le mani, i suoi occhi passarono rapidamente dal peluche che avevo in grembo al mio viso. “Cosa siamo esattamente?”
 
“Cosa vuoi dire?” ero confusa e strinsi forte Eeyore, come se potesse mettermi in salvo da qualsiasi cosa Niall dovesse dire. O forse era perché il peluche fosse l’unica cosa morbida alla mia portata.
 
Il suo viso si fece di una sfumatura più scura di rosso. “Come dire, qual è il nostro rapporto?”
 
La domanda fece perdere un battito al mio cuore. “Perché l’improvviso interesse?” volevo acquistare tempo. Il mio stomaco si arrovellò. Dove stava andando a parare? La cosa che mi fece irritare fu: sapevo esattamente dove.
 
Volevo questo?
 
“Umm” si morse il labbro improvvisamente. “Bhè, qualcuno mi ha chiesto l’altro giorno se fossi single e..”
 
Riuscii a finire la domanda nella mia testa. “Non sai come rispondere”
 
“Già” annuì, evitando ancora l’argomento. Mi morsi il labbro, non volendo collegare i puntini, ma l’avevo già fatto.
 
“A cosa pensi?” chiesi, non volendo fare la mia decisione. C’erano troppi sentimenti attaccati. Era troppo confusionario.
 
Ci fu un secondo di imbarazzante silenzio e poi lui sorrise. “Sophie, vuoi.. um..”
 
“Si. Certo”. Sentii un’inondazione di calore sulle guance e mi morsi il labbro inferiore più forte per tener dentro tutte le emozioni. Cosa stavo facendo? Cos’avevo fatto? Lo VOLEVO DAVVERO?
 
Improvvisamente, Louis irruppe attraverso una porta nello sfondo. “NIALLER HA UNA RAGAZZA!”. Questo, ovviamente, uccise il momento così come tutto il dolore passato, semi-sorpresa, e la pura sensazione che stavo provando.
 
“Stavi ascoltando?” sparò Niall e persi di vista entrambi. Sentii Louis ridere mentre si rincorrevano a vicenda.
 
Niall mi rendeva felice. Non c’erano dubbi, ma perché avevo un brutto presentimento? BASTA! Quell’istante. Doveva essere una bella cosa. AVREBBE dovuto.
 
Louis passò davanti alla telecamera con Niall alle calcagna. “Niall e Sophie! Niall e Sophie!”
 
Suonava familiare.. Sentii Louis fare un grido acuto ed entrambi corsero passando di nuovo davanti la telecamera. Con lo schermo vuoto, osservai che erano in qualche specie di studio o magazzino. Cosa stavano facendo lì? Filmando qualcosa? Iniziai a ridacchiare quando entrò qualcun altro nella visuale.
 
“Cosa sta succedendo-?” gli occhi di Harry atterrarono sullo schermo del computer. “Oh”
 
“Niall ha una nuova fidanzata!” Louis si nascose dietro Harry per un secondo e poi schizzò fuori la porta dalla quale era entrato lui.
 
“Cosa?” Harry guardò da Niall al computer. Feci un cenno, provando a piazzarmi un sorriso sul volto. Quella fu la prima volta che lo vidi da..
 
Sentii il cuore saltarmi in gola e la mia bocca divenne istantaneamente secca.
 
Niall tornò al computer, ignorando la domanda di Harry e strappandomi via da qualsiasi diavolo di posto buio fosse appena andata la mia mente. “Scusa”
 
“Credo che vi lascerò da soli.. come.. sempre” Harry si voltò per andarsene.
 
“Oh no, perché non vieni a salutare” Niall gli fece cenno di avvicinarsi ed Harry rifiutò, ma finì per essere trascinato.
 
Si sedette sul pavimento accanto al suo amico ma senza guardare lo schermo. Niall ed io parlammo per un paio di minuti su cose a caso, tutto il tempo Harry sembrò distaccato. Alla fine, lo feci. “Niall, posso parlare velocemente con Harry da sola?”. Entrambi sembrarono spaventati e spiegai. “Abbiamo bisogno di risolvere alcune.. cose”
 
Niall aprì la bocca, aggrottando la fronte. Avevo paura che dicesse di no, ma poi annuì. “Erm, alcune cose”. Uscì rapidamente, lasciando Harry, che sembrava un po’ arrabbiato, e me da soli.
 
Sospirai, frustrata del fatto che volesse evitarmi. Era l’unico che MI aveva baciata! “Guardami per favore”. I suoi occhi si mossero di scatto verso lo schermo solo un secondo. “Gli occhi Harry” lo presi in giro, provando a rendere lo stato d’animo più leggero, ma non reagì. Poggiai la testa sulle mani, completamente frustrata. Perché LUI era arrabbiato con ME? “Diammine Harry! Avevo intenzione di provarci e scusarmi, ma niente. Fai tornare Niall” questo attirò la sua attenzione.
 
“Aspetta, TU volevi scusarti?” mi guardò per la prima volta, gli occhi verdi bruciavano con qualcosa che non riuscii ad identificare. Increspai le labbra quando il suo commento fu seguito dal silenzio. Non avevo intenzione di cedere. Per quanto il mio comportamento e linguaggio fossero stati duri, voleva ancora venirmi incontro. Alzai un sopracciglio, spingendolo a scusarsi. Dopo un po’ scosse la testa. “Sophie, mi dispiace. Non avrei dovuto-“
 
“Si, non avresti dovuto” lo interruppi, ma poi presi un respiro, controllando il mio temperamento. “Dispiace anche a me. Ciò che ho detto è stato fuori luogo”. Le parole avevano il sapore di una soap, ma dovevano essere dette. Menzionai qualche cosa inappropriata e mi sentii davvero male. Per quanto non mi piacessero dirle, sentii le spalle più leggere.
 
Se gli piacevo, allora aveva a che fare con il fatto che il sentimento non fosse mutato- perché NON LO ERA, ma non c’era bisogno di parole dirette.
 
“Un tantino” rise leggermente, l’umore tra noi si trasformò come spesso aveva fatto, anche se questa volta in meglio e con meno tensione. “Ma avevamo entrambi un po’.. di colpa credo”
 
Sorrisi, l’atmosfera disagiata si ruppe completamente. “Grande, bhè sono contenta che tu l’abbia riconosciuto” il mio piccolo sole si illuminò di vittoria.
 
Niall tornò in quel momento. “Avete fatto?”
 
“Più o meno si” annuii, però mi sentii come se ci fosse molto di più in quella conversazione di quanto non sembri. Non era ancora INTERAMENTE fatta.
 
“Ragazzi!” sentii la voce di Liam dalla stanza accanto. “È ora!”
 
Mi alzai dalla panca del piano e mi sedetti sul letto, prendendo Eeyore e il mio computer con me. “Sembra che abbiate da fare”
 
“Tanti saluti a Jo, ti contatterò quando abbiamo fatto” Niall afferrò la sua giacca. “Ciao, Sophie!”
 
Fui sul punto di chiudere la finestra quando Harry aggiunse il suo saluto.
 
“Parliamo più tardi, Harry” gli feci un mezzo sorriso e chiusi il laptop. Mi feci andare all’indietro e sentii qualcosa di crespo sotto il cuscino. Poggiando il mio computer di lato, lo raggiunsi sotto e tirai fuori un pezzo di carta.
 
Presi un momento per riconoscerlo. La canzone di Harry. Era stata sotto il mio cuscino tutto il tempo. Poggiando di lato Eeyore, lo sollevai, raddrizzando le rughe più grandi.
 
Sentii il mio petto stringersi un po’, ma poi esaminai la conversazione che avevamo appena avuto. Bhè Sophie, hai fatto pace con Harry e adesso hai un nuovo fidanzato..
 
Sarebbe dovuto essere tutto okay, giusto? Ma allora perché mi sentivo così terribile?
 
“Tu COSA?” urlò Jo, alzando lo sguardo dallo sbucciare la brutta vernice verde acqua brillante dalle sue mani. Era schizzata anche sui suoi vestiti. Guardando la sua maglietta, pensai che fosse familiare. Aspetta, era la MIA? Comunque sia.
 
“Te l’ho detto” mi sedetti di nuovo sul letto, desiderando che i miei occhi non si spostassero sul mio nuovo nascondiglio per la canzone di Harry. Se Jo l’avesse scoperto.. “Sto con Niall”
 
Lei urlò di nuovo e mi prese in un abbraccio. “Non posso crederci!”
 
“Bhè nemmeno io” mormorai. Non lo colse mentre continuava a parlare addosso a me.
 
“Ridimmi cos’è successo” saltò sul suo letto, a pancia in giù, tenendosi la testa tra le mani.
 
Per probabilmente la quinta volta, le raccontai la storia. “E allora ho solo detto di si” scrollai le spalle.
 
“SOLO DETTO DI SI?” strillò Jo. “Sai quante ragazze vorrebbero essere te? Solo tipo otto miliardi!”
 
“Ci sono solo sette milioni di persone al mondo, Jo” risi, scuotendo la testa al suo enorme entusiasmo sull’argomento.
 
“Ancora!” strillò. “Nientedimeno tu e Niall”
 
Il telefono vibrò e lo aprii.
 
Phenomeniall: fatto con l’intervista.
 
-Com’è andata?
 
Phenomeniall: guardala.
 
Mi mandò il link. “Jo, accendi il tuo laptop” le ordinai e lei ruotò gli occhi.
 
“Si madame”
 
Guardammo l’intervista due volte.
 
-bellissima.
 
Phenomeniall: sapevo ti sarebbe piaciuta!
 
“Ha detto che è preso!” Jo colpì la mia spalla molteplici volte. “SEI UNA RAGAZZA FORTUNATA!” riuscii a sentire il rossore strisciarmi in viso. “Se le persone sapessero che sei tu probabilmente uscirebbero per ucciderti proprio adesso”
 
“Jo!” la rimproverai.
 
“Sto scherzando, Dio” rise Jo. “So solo che lo vorrei”
 
“JO!”
 
Entrambe iniziammo a ridere. “Sto SOLO scherzando!”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Non so esattamente cosa mi sia preso, tre aggiornamenti in.. quante ore? Otto forse? Ho deciso di tradurre a raffica (ovviamente quando posso) e pubblicare altrettanto a raffica, senza badare a recensioni e compagnia bella. Devo tradurre ancora più di 300 capitolo e devo darmi una mossa u.u
Bhè? La nostra Sophie si è fidanzata! E ha fatto pace con Harry! E io vorrei ammazzarla! Oh Dio, di certo non perché preferisco Harry a Niall, ma perché si vede che non è con Niall che vuole stare!
Inoooltre.. la nostra cara e adorabile autrice ha voluto specificare una cosetta abbastanza importante:
 
Ogni mia storia ha un motivo (simbolo ricorrente) o due. Immaginate che Eeyore/peluche sia Niall e la canzone sia il simbolo di Harry. Quindi:
“Presi un momento per riconoscerlo. La canzone di Harry. Era stata sotto il mio cuscino tutto il tempo. Poggiando di lato Eeyore, lo sollevai, raddrizzando le rughe più grandi.”
Potrebbe forse simboleggiare il fatto che Sophie abbia messo da parte Niall pensando ad Harry e appianando le ‘rughe’ del loro rapporto?!?!
 
Detto questo, lista personaggi:
 
Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn.
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd: cotta di Sophie.
Gracie: ragazza di Todd.
Gladdis Alester: giornalista famosa.
 
Stavolta vado davvero a dormire. Alle ragazze a cui ho promesso di passare dalle loro storie, me lo facciano presente perché l’ho già dimenticato. Penso di passare domani mattina, okay? Okay. Per stasera niente più regali a sorpresa ahahah!
-magic_kiwibird

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Capitolo 29
*** What Comes Around - Chapter 27 ***


 
What Comes Around – Chapter 27
 
Sophie’s POV
Passò un mese e mezzo ed io, non so perché, ma tenevo la canzone di Harry dedicata a me tutto il tempo. O in tasca o nella borsa. La parte spaventosa era, stavo iniziando a lasciare il peluche che mi aveva dato Niall in giro per la casa. Lo avevo.. dimenticato. Tuttavia, ogni volta che non avevo la canzone, sentivo che mi mancava qualcosa. Presumo che era solo perché mi ricordasse i ragazzi o che era una delle cose più belle che chiunque mi avesse dato. Non parlavo con Harry da quando ci scusammo e stavo male.
 
Anche il mio sole interno aveva perso la sua lucentezza.
 
L’unico con cui mi tenevo in contatto era Niall.
 
Naturalmente, non mancavano di grandi storie, ma non era lo stesso. Non per menzionare il fatto che più il tempo passava, più Niall sembrava distante.
 
Non ridevamo molto e le nostre conversazione erano più corte.
 
Un giorno, chiesi “Nialler, è tutto okay?”
 
Di solito arrossiva per il nomignolo quando lo usavo, ma quella volta, borbottò solamente un “Si”
 
Sospirando, sentivo che la sua mente era altrove. “Niall, cosa c’è?” questa volta, ero seriamente preoccupata.
 
Si morse l’interno del labbro prima di chiedere “Sophie, tu sai che ti voglio bene giusto?”
 
“Umm.. credo..” questa non era mai stata una buona cosa. Quelle tre parole che potevano significare così tanto.. ma lui le disse così a caso.
 
La mano coprì il suo viso come se stesse pensando ardentemente qualcosa. “Non funziona”
 
Sapevo cosa stava succedendo.
 
“Sophie” potei almeno giurare di aver sentito la sua voce spaccarsi. “NOI non funzioniamo. Io-“
 
“Per favore non farmi uno di quei discorsi di merda” mi sentii le lacrime iniziare a formarsi negli occhi. “Dillo”
 
Chiuse gli occhi e si voltò altrove. “La troppa distanza-“
 
“Dillo!” sentii la prima lacrima sulla guancia.
 
“O ti prego non piangere” sussurrò. “Sophie..”
 
“DILLO” sibilai tra i denti poiché quello era l’unico modo in cui riuscivo a parlare. “Stiamo rompendo”
 
Lui annuì e poi aprì gli occhi. Erano rossi. “Mi dispiace tanto”
 
Chiusi il laptop sbattendolo. Perché?
 
Non riuscii a fermare i singhiozzi che produceva il mio corpo. Avevo bisogno di sedermi perché sentii chiudersi la porta di ingresso, segnalando il ritorno o di mia nonna da casa della sua amica o Jo dal negozio del noleggio film. Provai a calmare il respiro.
 
Perché ero così sconvolta?
 
Sapevo cosa stava per succedere.
 
Non riuscii a compormi.
 
Improvvisamente, per puro turbamento emotivo, presi il telefono e chiamai l’ultima persona che pensavo avrei mai chiamato.
 
“Pronto?”
 
“Harry?” potei facilmente sentire le lacrime nella mia voce. “Sono Sophie..”
 

 
Harry’s POV
“Non rispondere” la ragazza stringeva i miei capelli tra le dita.
 
Le baciai il collo. “Scusa, piccola, devo. Se è l’amministrazione?” allontanandomi, presi il telefono. “Pronto?”
 
“Harry? Sono Sophie..” sentii la sua voce rotta. Stava piangendo.
 
“Sophie? Stai bene?” chiesi dopo aver vinto la sorpresa. Perché stava chiamando ME invece che Niall?
 
Si schiarì la gola, ovviamente provando a mantenere una certa compostezza. “Umm, non molto.. stai facendo qualcosa?”
 
Guardai verso la ragazza che adesso stava poggiata contro il muro con le braccia conserte, lanciandomi uno sguardo acido.
 
“Niente di importante” andai in un’altra stanza, lasciando la mia amica a se stessa. Sophie era spostata e aveva la precedenza.
 
“Per favore non fare domande”  la sua voce era incrinata e fece un respiro, una risata nervosa provando a coprirla. Stava ancora provando a vincere quello stupido gioco del nostro? Non vedevo il motivo di apparire forte se in realtà era dissestata. Forse era la sua prossima mossa e stava provando a raggirarmi o qualcosa del genere. Continuò dopo un po’. “Puoi.. parlare?”
 
Mi leccai le labbra secche e decisi di darle il beneficio del dubbio. “Certo, di cosa?”
 
Ci fu un rumore tranquillo, sordo- il tipo che si fa quando si prova a smettere di piangere. Sophie fece un piccolo singhiozzo prima di chiedere. “Non so.. la tua giornata? Parla della tua giornata”
 
“Umm..” ero bloccato. Non volevo dire a Sophie che avevo appena fatto sesso con una ragazza. Non importava quanta merda avevamo passato, consideravo ancora Sophie un’amica e lei era ferita. Dovevo aiutarla, ma quale ragazza parlerebbe di quando è stata ferita?
 
Lasciai un respiro, provando a pensare.
 
“Bhè stamattina ho mangiato i cereali e ho lanciato il cucchiaio addosso a Liam” lei rise un po’, facendomi continuare. Dopotutto, stavamo parlando di me e non c’è argomento migliore del ‘Signor Dio di complessi’ se non lui. “Siamo andati al ristorante perché avevamo un incontro con l’amministrazione nel pomeriggio..”
 
Da quando ci salutammo, la conversazione durò un totale di un’ora e ventitré minuti.
 
Tornando nell’altra stanza, scoprii che la ragazza se n’era andata.
 
Sospirando, un po’ deluso ma non troppo, controllai l’ora. Louis ed io avremmo incontrato Niall, Liam e Zayn da Nando’s tra venti minuti. Oh parlando di Louis-
 
“Harry!” entrò correndo e mi afferrò. “Guarda cos’ho trovato!” mi agitò una girandola colorata in faccia.
 
“Dove hai trovato QUELLA?” la presi e spinsi uno degli spigoli, causando una rotazione.
 
Louis la guardò, accigliandosi comicamente. “Sai, davvero non ricordo. A proposito, con chi stavi parlando?”
 
“Nessuno” fissai la girandola e Louis me la strappò di mano. “Oi! Ridammela!”
 
Ignorandomi, iniziò a soffiarci sopra. “Era Sophie?”
 
“Come-?” mi lanciò uno sguardo e scorsi le mani tra i capelli. Potei giurare che sapesse già la risposta e voleva solo che lo ammettessi per suo divertimento. Bene. Avevo già tirato su di morale una persona. “Si”
 
“Sembri diverso con lei, amico” mi arruffò i capelli, il suo tono sorprendentemente serio. Però recuperò il suo atteggiamento umoristico naturale nella frase successiva. “È ora di andare, si?”
 
Trovammo Liam e Zayn velocemente, ma, un quarto d’ora dopo, Niall non era ancora arrivato. “Qualcuno ha visto Niall?” chiesi dopo un po’.
 
“Ha detto che non sarebbe venuto” Zayn scrollò le spalle. “Non ha fame o qualcosa del genere”
 
“Niall non ha fame?” esclamò Louis. “Cos’è successo?”
 
Zayn picchiettò lo screen del suo telefono pigramente con il suo indice. “Non l’ha detto”
 
Louis poi si voltò e tirò il tovagliolo dalla mano di Liam e glielo gettò. “Liam? Niall TI ha detto qualcosa?”
 
Liam, sparando uno sguardo al suo amico, raccolse il tovagliolo e lo poggiò sul tavolo in quello che doveva aver pensato essere un posto migliore. “Niente”
 
Louis guardò me. Sapevo già cosa stava per succedere perciò il mio viso si scaldò mentre mi chiedeva “Sophie ti ha detto niente? Voglio dire, sei STATO a telefono con lei per un’eternità”
 
I miei occhi si restrinsero, ma lasciai che la risposta scivolasse via senza ribattere. “Non molto, lei alla fine non ha detto granché. Però SUONAVA agitata”
 
“Sophie? Da quando parli con lei?” chiese Liam, inclinando la testa di lato. Il suo tono non era beffardo, semplicemente curioso.
 
Ingoiai un nodo alla gola. “È stata la prima volta”
 
“Oh?” Liam si accigliò. “Pensavo che eravate più che arrabbiati a vicenda”
 
Risi, scuotendo la testa. “È.. complicato”
 
“Stavo messaggiando con Jo un po’ di tempo fa e mi ha detto che Sophie era stata chiusa in bagno tutto il giorno” Zayn controllò di nuovo il suo telefono. “Pensate che abbia a che fare con Niall? Vedendo come si comporta strano”
 
“Pensate che loro, come dire, abbiano rotto?” mi chiesi ad alta voce. “Voglio dire, se l’avessero fatto-“
 
“Perché ti importerebbe, Harry?” chiese Louis, non scortesemente. “Non hai appena scopato quella ragazza? Qual era il suo nome?”
 
Guardai le mie mani, imbarazzato. “Stai zitto, Lou”
 
“Louis ha ragione” Zayn sollevò un sopracciglio. “Che te ne importa se hanno rotto?”
 
Per qualche motivo, il loro estremo interesse per quell’argomento mi seccava. Forse era perché di solito non erano così ficcanaso riguardo i miei sentimenti. OHMIODIO. Niall aveva detto qualcosa su Disneyland? Sapevano del bacio? Ciò colmava la curiosità di qualcuno.
 
“Niall è mio amico” increspai le labbra, decidendo di giocare la carta ignara e vedere dove mi avrebbe portato. “Così lo è Sophie”
 
“Oh, certo, tu e Sophie siete AMICI” Louis fece le virgolette drammatiche all’aria.
 
“Cosa vuoi dire?” sapevo di suonare abbastanza offeso per lui da continuare. Maledizione.
 
“BHÈ” Louis trascinò fuori la parola e sentii il petto restringersi. Oh Dio, probabilmente sapeva del bacio. “Quando stavate parlando ti ho visto sorridere”
 
Improvvisamente, capii dove aveva trovato la girandola. “Eri nascosto nel ripostiglio, non è vero?”
 
“Forse..” Louis la tirò fuori sembrando di marmo. La presi e la lanciai, voltandomi quando colpì qualche ragazzo sulla nuca. C’era un ripostiglio nel mio appartamento dove avevamo lasciato un sacco di cose a caso; doveva essere stato lì dentro. “O forse sei semplicemente terribile nell’avere delle conversazioni private”
 
“Harry!” urlò Zayn, agendo ironicamente scioccato. “Stavi flirtando con la ragazza di Niall?”
 
“Pensavo fossimo d’accordo che avessero rotto” mormorai, nascondendo il viso tra le mani.
 
Liam alzò un sopracciglio. “Non eravamo d’accordo su niente, Harry”
 
“NON LO AVETE NEGATO!” Zayn accusò, ridendo.
 
Scossi la testa rapidamente. “No, non stavo flirtando con lei”
 
“Certo, Harry” Louis mi diede un soffice pugno sulla spalla. “Valla a raccontare a te stesso”
 
“Harry ha una piccola cotta!” mi prese in giro Zayn, ma poi mi guardò con occhi seri. “Ma se hanno appena rotto, non è un po’ brutto nei confronti di Niall?”
 
“Non è così!” suonai probabilmente sulla difensiva, ma era vero. Non lo avrei mai fatto.. a NESSUNO di loro.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Rieccomi qui, dolcezze. Ho avuto un po’ di tempo stamattina per tradurre ed eccovi postato il capitolo. Niall e Sophie si sono lasciati e.. dulcis in fundo.. chiama Harry! L’ultima parte l’ho adorata, è stata divertentissima da tradurre!
Lista personaggi:
 
Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn.
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd: cotta di Sophie.
Gracie: ragazza di Todd.
Gladdis Alester: giornalista famosa.
 

Qualcuno è triste. Mi chiedo perché.
 

“Puoi.. parlare?”
“Di cosa?”
“Non so..”
 
Sono felicissima, non so perché, trallallerotrallallà! Vabbè adesso sparisco, ci si vede gente! Bye!
-magic_kiwibird

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Capitolo 30
*** What Comes Around - Chapter 28 ***


 
What Comes Around – Chapter 28
 
Niall’s POV
Il momento in cui lo schermo divenne nero seppellii la faccia nelle mani e iniziai silenziosamente a piangere. Mi sentivo così terribile-
 
Terribile per aver mentito.
 
Terribile perché lei non capiva.
 
Terribile perché non riuscii a dirglielo.
 
Chiusi la finestra e l’articolo flashò sullo schermo prima che potessi chiuderlo. Il titolo ardeva dietro i miei occhi. TROVATA LA FIDANZATA DI NIALL HORAN. Come volevasi dimostrare, Gladdis non si era arresa, invece aveva trovato Sophie.
 
L’intero articolo era fondamentalmente sul suo essere una puttana. Sapevo che a Sophie non sarebbe piaciuto, ma nessun altro aveva indizi su chi fosse lei. Se quella donna si faceva i milioni in un anno, milioni di persone avrebbero dovuto comprare i suoi scritti, che significava che milioni di persone avrebbero letto cose false e cattive su Sophie..
 
Non riuscivo a credere che qualcuno potesse essere così dannatamente malvagio. Non riuscivo a credere che fossi io la causa di ciò. Avevo provato a tenerla al sicuro.
 
Se Sophie l’avesse letto..
 
Messaggiai Zayn:
 
-Non vengo a pranzo. Scusate, non ho fame.
 
Oh Signore. Lei era così abbattuta. Cos’avevo fatto?
 
Bhè, cosa pensavo sarebbe successo? Avrei rotto con lei e sarebbe andato tutto bene? No, ma pensavo sarebbe stato meglio che esporla all’odio dei media o anche dei nostri fan più energici.
 
Gli altri ragazzi non avevano mai avuto questo problema quindi non avrei potuto chiedergli consiglio. Avevo pensato solo la cosa più veloce di tenerla lontana dall’attenzione negativa della stampa, il meglio. Come se non avesse bisogno più di stronzate. Rompere con lei era solo la cosa più immediata, semplice  e il modo più indolore per aiutarla- naturalmente in rassegna.
 
Inoltre, eravamo stati a casa sua solo per una settimana o quasi. La conoscevo davvero? Avrei davvero potuto interessarmi di qualcuno in così poco tempo?
 
Conoscevo la risposta. Si, la conoscevo. E si, mi importava.
 
Fissai lo schermo del computer, ricordando il suo viso solo prima che..
 
“Mi dispiace Sophie” sussurrai di nuovo. Forse potevamo ancora essere amici e un giorno glielo avrei detto.
 
Un giorno.
 

 
Sophie’s POV
“Sophie” Jo bussò di nuovo alla porta del bagno. “Per favore apri”
 
Non avrei aperto la porta. No. Per niente al mondo, nemmeno per il mondo stesso.
 
“ANDIAMO!” urlò Jo. “Devo fare pipì!”
 
Ad occhi chiusi, arrestai di nuovo il mondo e involontariamente abbracciai il vuoto dell’aria al mio fianco dove di solito c’era il peluche che mi aveva dato Niall. L’avevo buttato da qualche parte nella dependance per sbarazzarmene. Mi ricordava lui e.. Delle lacrime fresche iniziarono a rigarmi il volto.
 
Il mio sole interno, con mia grande sorpresa, adesso era la cosa più grande che avessi mai visto. Consumava la pienezza del mio essere, rendendomi insensibile, facendomi ignorare facilmente il mondo. Forse era un meccanismo di difesa.
 
“Bene” sospirò, la sua voce colpì il bordo della mia coscienza. “Era una bugia. Sophie, parlami. Cos’è successo? Dimmi solo cos’è successo! È ancora per gli One Direction?”
 
Scegliendo di ignorarla, provai a calmare il respiro.
 
“Ugh. Sei infantile. Devi davvero chiuderti in bagno ogni volta che succede qualcosa di brutto? Bhè senza offesa” la sentii allontanarsi.
 
Ero stata in bagno per ore, la porta chiusa a chiave. Non riuscii a stabilire un tempo esatto perché non avevo accesso a un orologio ma ripeto, nemmeno mi importava.
 
Jo strillò da qualche parte di sotto, la sua voce un po’ distorta dal momento che fece eco per il corridoio. “Non mi stai dando altra scelta”. Di solito, perché sono responsabile, mi sarei preoccupata, ma adesso mi importava meno. Riuscii a sentire parte della sua conversazione.
 
“Mamma..? Hey, baci e abbracci, hai un minuto..? Mi stavo chiedendo se zia Viola ha ancora quell’altra casa”
 
Scacciando concretamente il resto del dialogo, mi persi nella mia tragedia. Sapevo che era stupido. Niall ed io ci conosceva a malapena. Non avrebbe dovuto avere un impatto così grande su di me.
 
Improvvisamente un rumore strano mi fluttuò nelle orecchie. Chiusure lampo? C’era anche l’aprire dei cassetti. Qualcuno stava facendo le valigie?
 
“Sophie!” Jo martellò di nuovo sulla porta. “Andiamo! Ho una sorpresa per te!”
 
“Cosa?” chiesi, davvero curiosa.
 
Il tono di Jo suggerì che si sentisse vittoriosa, probabilmente perché avevo risposto. “Andiamo da una parte! Entriamo in macchina!”
 
Lentamente, mi tirai su e uscii dalla vasca, aprendo la porta con la stessa velocità. Obbedii solo perché sapevo di aver bisogno di non pensare a Niall. Uscire mi avrebbe fatto bene. Tipo gli stessi concetto per dimenticare Todd e cera per ciò che ne venne fuori: non potevo cedergli meno di una merda.
 
Guidò Jo, facendomi chiudere gli occhi finché ci fermammo. Ci volle un tempo infinito e c’erano un sacco di macchine e movimento. La gente stava urlando. Dov’eravamo?
 
Pronunciai la mia domanda, suonando irritabile anche a me stessa. “Pensavo che saremmo andate a prendere un gelato o cosa. Avrei davvero bisogno di un gelato”
 
“Apri gli occhi!” suonò davvero eccitata. Super eccitata. Anche per Jo.
 
“Cosa..?” sussurrai, osservando ciò che mi circondava. “Cosa ci facciamo qui?”
 
Avevamo parcheggiato fuori da un aeroporto. Cosa stava facendo?
 
“Ti ho comprato una cosa” mi spinse fuori dalla macchina e tirò la valigia verso di me.
 
“Jo-?” rimasi senza fiato quando mi consegnò un biglietto. Dopo averlo analizzato per un paio di secondi, alzai lo sguardo. “Perché dice Londra?”
 
“Ovviamente perché andrai a Blagoveshchensk. Duh, è perché ANDRAI a Londra” mi colpì il braccio affettuosamente. “Dai Sophie, pensavo fossi più intelligente di così”
 
Sporsi il biglietto verso la luce, non credendoci. Avevo sempre voluto andare a Londra! Un pensiero mi frenò. “I miei genitori? E mia nonna?”
 
“Non preoccuparti, amore! Ho già parlato con loro. Erano così eccitati che volessi viaggiare che hanno anche pagato l’intero viaggio. Andrai in Inghilterra, Sophie” mi consegnò un altro pezzo di carta. “Questo è l’indirizzo di casa di mia zia. Ti permette di stare lì gratuitamente perché deve a mia madre un favore e mia madre lo deve alla tua. Penso che ti piacerà lì”
 
Strillai, saltando su e giù dall’eccitazione. “Ho sempre voluto andare- aspetta, tu non vieni?”
 
Scosse la testa. “È il tuo viaggio, Sophie, non il mio”
 
“Non posso andare senza di te” camminai verso la macchina, ma lei mi spinse verso la porta d’entrata.
 
“Starò con mio zio. Avrò un lavoro a RAFFICA con la verniciatura. Ha un INTERO secondo piano e avremmo già dovuto iniziare. Divertiti Sophie” Jo sorrise brillantemente mentre mi abbracciava.
 
Non esitai a ricambiarla. Che modo di schiarirmi la mente! Londra. Wow. La mia presa su di lei si serrò. “Mi mancherai”
 
“Chiamami- o Skyppami. Non chiamare. Troppa distanza” stava sicuramente provando a nascondere un enorme sorriso. Prima, pensavo che stesse solo cercando di essere felice per me, ma una strana sensazione si insinuò nella mia mente. C’era qualcosa che non sapevo?
 
“Sei la migliore” l’abbracciai di nuovo e poi mi avviai dentro e verso la zona del check-in. Mentre aspettavo il volo, la mia mentre iniziò a rimuginarci sopra. Jo sembrava troppo entusiasta. C’era qualcosa..
 
Mi strinsi nelle spalle. Sarei andata in un posto fantastico e dovevo essere eccitata, non nervosa. Qualunque cosa fosse avrebbe mantenuto il suo segreto. Non riuscivo a credere a quanto fosse cambiata la mia giornata in un’ora sola. Cos’avrei fatto per prima quando sarei arrivata? Avrei dovuto visitare la città? Avrei dovuto fare un tour-? I miei pensieri vennero interrotti da una vibrazione e tirai fuori il telefono.
 
Jo: Hey Zayn, ho una sorpresa per te. Puoi andare a prenderla tra circa 10 ore.
 
Mi arrivò un secondo messaggio prima che potessi anche elaborare il primo.
 
Jo: Scusa Soph! Sbagliato persona!
 
Mi chiesi cosa mai sarebbe potuta essere quella sorpresa. Perché avrebbe mandato qualcosa a Zayn? Comunque sia. Erano problemi suoi. Tutto ciò che sapevo era che SAREI. ANDATA. A. LONDRA.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Buona sera, gente! Sono tornata, nonostante avessi aggiornato solo stamattina, mi sento davvero moooolto buona u.u
Allora, adesso abbiamo visto il punto di vista di Niall: non è vero che non le voleva più bene, ma voleva solo proteggerla, anche se non ci è riuscito molto. Jo ha fatto un bellissimo regalo a Soph e, inoltre, penso che presto scopriremo il fantastico personaggio di zia Viola, si?*--*
Lista personaggi:
 
Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn.
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
Zia Viola:???
John:???
Todd: cotta di Sophie.
Gracie: ragazza di Todd.
Gladdis Alester: giornalista famosa.
 
 
Allora, io vi lascerei, vado a tradurre il prossimo anche se non penso di pubblicarlo in serata, bye!
-magic_kiwibird

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Capitolo 31
*** What Comes Around - Chapter 29 ***


 
What Comes Around – Chapter 29
 
Sophie’s POV
Ero a metà strada per Londra quando mi svegliai dal mio sonnellino e realizzai ciò che aveva fatto Jo. Ricordavo qualcosa inconsciamente e iniziai a svegliarmi. Non aveva fatto ciò per tirarmi su di morale perché sapeva che mi piaceva imparare la storia inglese..
 
Lo capii solo dopo che ricordai che gli One Direction avessero l’accento BRITANNICO per una ragione. No! Era CONTROPRODUTTIVO! Mi ero presupposta di DIMENTICARLI!
 
Il momento in cui uscii dall’aereo, la chiamai.
 
“JO!” sibilai, aggirando una donna con il più grande bagaglio a mano che avessi mai visto. Per tirarmi fuori dal caos andai verso la sala d’aspetto e mi sedetti su uno degli scomodi sedili in pelle.
 
Sbadigliò la sua risposta. “Sei già arrivata?”
 
“Si, ma non è quello il punto!” provai duramente a non urlare.
 
Jo si prese un momento per rispondere, emettendo uno stanco gemito. “Qual è il punto allora? Sono le 3:00 di notte qui”
 
“Oh, si” feci una pausa, provando a ricordare ciò che dovevo dire. “Jo, perché mi HAI comprato quel biglietto?”
 
“Bhè.. haha, a quanto pare.. l’hai appena capito. Non è vero” era più un’affermazione che una domanda. “Si, gli One Direction sono di lì. Pensavo che lo sapessi ma forse ho dimenticato.. di dirtelo..?”
 
Mi scorsi le dita tra i capelli. “Pensavi che mi sarei imbattuta in loro o cosa e tutto sarebbe andato bene?”
 
“Sophie, cosa c’è di sbagliato in te?” sospirò, non chiedendolo sgarbatamente. Adesso mi ero alzata e mi stavo dirigendo al ritiro bagagli. Con la mia fortuna, probabilmente la mia valigia si era persa. Ugh.
 
“Jo! Ho rotto con Niall- o lui ha rotto con me! Devo tornare a casa!” iniziai a imprecare, ma smisi quando le persone accanto a me sulle scale mobili iniziarono a fissarmi.
 
“Ohmiodio” emise. “Tesoro! Perché non me l’hai detto?”
 
“Cosa avrei dovuto dire? Oh lui ha rotto con me e adesso sono una CARCASSA di emozioni?” schernii, tenendo la mia voce ad un sussurro. “Si perché volevo proprio parlarne. Ho bisogno di andare a casa SUBITO!”
 
“I tuoi genitori non permetteranno a me o te di comprare un biglietto per le prossime due settimane. Mi dispiace Sophie, sei bloccata lì per almeno così a lungo, o fin quando trovi qualcun altro che paghi per te. Mi volevano INCORAGGIARE a farti uscire di casa o altro. Ho pensato che questo avrebbe potuto interessarti”
 
Raccogliendo la mia borsa, iniziai a incamminarmi verso l’uscita. “Questa è colpa tua. Trova un modo per sistemare la cosa e farmi tornare a casa e- Oh no”
 
“Cosa?”
 
“Devo andare” riattaccai, il cuore mi batteva freneticamente nel petto. Iniziai a farmi strada attraverso la folla che cercava disperatamente di allontanarsi da-
 
“Sophie?”
 
“Zayn!” provai a sorridere mentre giravo lentamente sui miei tacchi.
 
“VAS HAPPENIN’?” corse verso di me e mi afferrò in un abbraccio. Mettendomi giù, sorrise ampiamente. “Jo mi aveva detto di avere una sorpresa, ma non pensavo..”
 
“Si, ha sorpreso anche me” mi strofinai la nuca goffamente, dicendolo attraverso i denti. “Puoi darmi un passaggio?”
 
Lui annuì, afferrando la mia valigia. “Certamente!” Hmm. Che gentiluomo. Non riuscii a far a meno di schiarire un po’ il mio atteggiamento, ricordandomi che quelle persone erano, difatti, miei amici.
 
Uscimmo fuori e gli diedi l’indirizzo per il posto in cui dovevo stare. Jo era stata abbastanza intelligente da scrivermi le direzioni dall’aeroporto. Dopo un’ora per raggiungerlo, insinuandoci in strade, e poi un lungo viaggio attraverso alcune salite, colline abbandonate, trovammo la casa.
 
“Ecco a te!” Zayn tirò la mia valigia fuori dal bagagliaio e lo mise giù sul marciapiede. “Posso fare qualcos’altro?”
 
Volevo chiedergli se voleva entrare in casa con me, solo perché stare nella casa raccapricciante di un estraneo in mezzo al nulla mi stava facendo leggermente uscire fuori di testa, ma non volevo prendergli altro tempo. Entrare in una casa estranea da sola non era esattamente in cima alla mia ‘lista di cose da fare’, ma dovevo farlo. “Penso di stare apposto. Grazie”
 
Zayn annuì, aggiustandosi il colletto del suo maglione. “Fammi uno squillo se hai bisogno di qualcosa, okay? O a Liam, è il più vicino, ma è uguale. Comunque, non penso che i ragazzi abbiano qualche problema a dare una mano”. No, io penso che potrei citarne uno che ne abbia.
 
“Grazie per il passaggio” sorrisi mentre entrava in macchina e mi restituì l’espressione.
 
Era sul punto di alzare il finestrino, ma si fermò. “Oh, Sophie, penso che farebbe piacere ai ragazzi vederti di nuovo, ma siamo piuttosto occupati nei prossimi giorni”
 
“Va bene. Credo che ci vedremo in giro. Divertitevi” annuii, davvero felice di sentirlo. momento del recupero e del controllo dei danni. Forse erano troppo occupati per fermarsi e io potevo dimenticarmi di loro dopotutto. Lo salutai quando partì.
 
Zayn ed io non eravamo buoni amici in particolare, ma anche se LUI se n’era andato, mi sentii come se si fosse portato con sé un piccolo pezzo del mio sole.
 
Sospirando, mi avviai alla porta d’ingresso e trovai un biglietto. Lo lessi a voce alta, “Cara Sophie, mia nipote Jo ha stipulato degli accordi per te per stare qui finché non decidi di tornare a casa o non trovo un'altra persona che vuole affittare la casa. Sarò di ritorno in settimana per assicurarmi che ti sia sistemata. La chiave è sotto lo zerbino. Se hai bisogno di qualcosa, chiamami” memorizzai il numero sul telefono e trovai rapidamente la chiave.
 
Dopo aver ispezionato la casa, scoprii che mi piaceva più di quando pensassi.
 
C’erano solo due camere da letto e un bagno, la terza camera da letto al piano superiore.
 
La sala da pranzo e la cucina erano al primo piano. La casa aveva quel ‘mondo antico’ grazie ai pavimenti in legno e le pareti in pietra. Era accogliente, ma mi ricordava anche quelle case che generalmente venivano usate negli film di paura, paranormali.
 
Decisi sarei stata più a mio agio nella stanza al piano di sotto, così disfeci la valigia rapidamente e scelsi di rilassarmi per il resto della giornata. Il mattino seguente, scoprii il frigo rifornito, un garage sul retro, e una piscina. La macchina non era troppo malandata, e trovai le chiavi dentro con un bigliettino: ti è permesso guidare la macchina fintanto che rimanga nelle sue condizioni originali.
 
Fantastico! Non ero intrappolata in questa casa spettrale.
 
Decisi che sarei uscita più tardi per un giretto. Quando arrivò quel momento, mi trovai a guidare attraverso le campagne, per la prima volta da un paio di settimane mi sentivo serena. Tornai verso le 3 e pranzai. Questa fu la mia vita per il paio di giorni successivi, ininterrotta e rilassata, sbarazzandomi del fuso orario.
 
Tuttavia, sul finire del secondo giorno, decisi di trovare qualcosa di interessante. Tirai fuori un mucchio di camicie che Jo aveva gettato nella mia borsa per rivelare un animale di peluche. Il respirò mi si fermò in gola. Jo aveva messo questo per me? Velocemente, lo afferrai e lo spinsi nel cassetto sotto i miei jeans.
 
Avrei dovuto dimenticarmene.. e lo feci finché un paio di giorni dopo sentii il mio telefono spegnersi.
 
Harry: Lou vuole sapere se verrai a cena con noi stasera.
 
Sante torte di granchio. Il cuore mi rotolò in gola. Dovrei andare? Potrei semplicemente declinare e farla finita con loro per sempre. Mi morsi il labbro, pensando intensamente. Era solo una cena.. giusto? Forse potrei andare e decidere se sia la cosa giusta per me continuare la nostra amicizia.
 
Il mio sole interno si illuminò momentaneamente, acconsentendo entusiasticamente.
 
-Certo, LOUIS vuole saperlo. Credo di si. Quando, dove?
 
Harry: verrò a prenderti alle 7.
 
-TU mi vieni a prendere?
 
Harry: o io o Lou.
 
Sorrisi leggermente, il mio piccolo sole ammiccò felicemente.
 
-Va bene. Ci vediamo alle 7.









Sono tornata finalmente ed è finita la scuola! Non posso crederci, sono distrutta! Non vedevo l'ora e per festeggiare ho voluto pubblicare un nuovo capitolo, non è carino? Okaay, ci ho messo un po' ad aggiornare ma per fortuna ce l'ho fatta!
Volevo intanto chiarire una situazione: nel prologo di questa storia ho scritto che NESSUN ALTRO può pubblicare all'infuori di EFP questa storia. Nemmeno io posso pubblicarla su Wattpad o altri siti. È stato dato a ME il permesso di tradurla e pubblicarla solo QUI. Quindi se per caso è venuta la capata ad altra gente di commettere quest'errore siete in tempo a uscirne fuori, altrimenti ve la vedrete direttamente con l'autrice originale. Questo giusto per chiarire. E non credo sia molto giusto rubare le mie traduzioni, pubblicarle altrove e poi venirmelo a dire. Mi fa piacere che la storia vi piaccia e che vogliate far in modo che possa leggerla anche altra gente, ma purtroppo non è consentito.
Okay, ho fatto.
Lista personaggi:


Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn
Sophie: protagonista femminile.
Jo: migliore amica di Sophie.
Signora Neil: nonna di Sophie.
ZiaViola: zia di Jo che ha una casa vicino Londra.
John:???
Todd: cotta di Sophie. 
Gracie: ragazza di Todd.
Gladdis Alester: giornalista famosa.

 

Zayn all'aeroporto..

 
Vi ringrazio infinitamente per seguirmi e supportare me e Sophie&Harry, alla prossima!
-magic_kiwibird

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