Liceali

di Katniss_Tris_Potter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo incontro ***
Capitolo 2: *** Nuovo ragazzo ***



Capitolo 1
*** Primo incontro ***


POV HOPE
La sveglia di Hope suonò alle 7:30 di mattina e questo per lei voleva dire solo una cosa: era in ritardo per il primo giorno di scuola. Nel momento in cui se ne rese conto si alzò violentemente dal letto, buttando per terra sia le lenzuola sia le coperte, poi corse verso l’armadio per prendere i vestiti che, per fortuna, aveva già preparato: una maglietta a maniche corte rosa (il suo colore preferito), un paio di jeans e delle scarpe da ginnastica. Poi andò in bagno e vestirsi e lavarsi in fretta e furia. Pettinò e legò i lunghi capelli biondi e andò in cucina per fare colazione. I suoi genitori non c’erano: andavano a lavoro molto presto. Così lei andava sempre a scuola con la sua migliore amica Sam che però era una ritardataria, soprattutto quando si trattava di scuola, così prese solo qualche biscotto, la cartella e corse a casa sua per svegliarla, era sicura che stesse ancora dormendo. Ma poco importava, infatti abitavano nello stesso parco e Sam ci metteva solo cinque minuti a prepararsi.
Avrebbero fatto in tempo.
POV SAM
Sam stava facendo un sogno meraviglioso,  era lì, nella foresta, con un vampiro proprio di fronte a lei.
Lui aveva un cadavere insanguinato tra le braccia, ma dopo che la vide lo lasciò e iniziò ad avvicinarsi a lei.
Dopo neppure un altro minuto dovette aprire gli occhi, ma solo allora si rese conto che in realtà stava sognando. Era semplicemente nella sua stanza con la sua amica in piedi vicino a lei e con il cellulare che stava suonando una canzone.
“Sparati Hope stavo facendo un sogno meraviglioso” detto questo si girò e si tirò le coperte fin sopra la testa.
“Penserai ai vampiri più tardi, comunque, sai, è incredibile che nonostante tu abbia sedici anni solamente la musica riesca a svegliarti, non aprivi gli occhi neppure mentre urlavo. In ogni caso, devi alzarti, siamo in ritardo”
Si vedeva che Hope era agitata per il suo tic all’occhio sinistro e questo per Sam voleva solamente dire che era ora di muoversi. Malvolentieri si alzò dal letto e andò a prendere i vestiti.
“Hope, sono sempre in ritardo, non capisco perché ti ostini a venire con me, considerando anche che non sono una gran studentessa, ho rischiato due volte l’espulsione solo l’anno scorso. E non capisco neppure perché hai le chiavi di casa mia considerando che mi svegli anche in vacanza” l’agitazione di Hope per il ritardo la costrinse a rispondere seriamente, anche perché era almeno la centesima volta che lo spiegava.
“Vengo con te perché i miei genitori lavorano e non vogliono che io vada da sola, ora muoviti!”
“Se continuo a parlare con te come faccio a vestirmi?” Sam assunse un sorriso idiota, ma Hope si trattenne dal prenderla a pugni.
“Potresti anche parlare e vestirti contemporaneamente!”
Sam rimase zitta: non le andava di discutere, anche perché sarebbero andati avanti all’infinito, così prese il leggins, gli stivali, una maglia a maniche corte blu e andò a vestirsi. Infine si pettinò i capelli rossi, lasciandoli sciolti e finalmente si avviarono a scuola.
Impiegarono un quarto d’ora per arrivare, salirono le scale dirette in classe molto in fretta, ma fortunatamente il professore non era ancora lì. Iniziarono  a salutare e ad abbracciare tutti i ragazzi finché non notarono già seduta ad un banco una ragazza con un cespuglio di capelli neri e ricci che poteva appartenere solo alla loro amica Anna, che naturalmente aveva anche conservato loro anche un paio di sedie, giusto davanti a lei e, dopo vari minuti di lamentele di Sam per il fatto che erano al primo banco posarono tutte le loro cose e decisero di andare a salutare un’altra loro amica, anche lei aveva sedici anni, quindi anche lei era al terzo anno, ma a differenza delle altre tre frequentanti lo scientifico, lei era al linguistico.
POV HOPE
Ad Hope non andava per niente di infrangere le regole, ma era così entusiasta di rivedere dopo tanto tempo Rachele, una delle sue migliori amiche, che alla fine acconsentì. Ma prima che riuscissero a mettere piede fuori dalla porta eccola lì, probabilmente dopo aver avuto la loro stessa idea. Tutte erano entusiaste anche se Hope odiava il fatto che lei si vestisse costantemente di nero.
Infatti indossava un pantalone nero, una maglia nera a maniche lunghe, nonostante il caldo, e, come se questo non bastasse, anche i capelli a caschetto erano di quel colore.
Dopo essersi abbracciate, malgrado Sam, le ragazze si misero fuori dalla classe di Rachele a chiacchierare un po’.
Però all’improvviso Hope smise di parlare e tutte iniziarono a seguire il suo sguardo e si accorsero che guardava un ragazzo che andava proprio verso la loro classe.
“Terra chiama Hope”
Sam stava schioccando le dita davanti la sua faccia, ma Hope non si era neppure resa conto di essersi incantata.
“Ehm… scusa, mi ero distratta. Ma quello è nuovo vero?”
Annaa, che era l’esperta di tutti i ragazzi della scuola, subito si fece avanti e iniziò a parlare di quel ragazzo.
“Si, si chiama Marco, si è trasferito qui dalla 3C scientifico, il perché non si sa purtroppo. Comunque, è il ragazzo più figo del terzo liceo e insieme a quell’altro, Davide, è il più figo di tutta la scuola” Sam si mise in mezzo
“Aspetta un secondo, se non sbaglio Davide è il classico donnaiolo, quindi a rigor di logica l’amico di un donnaiolo…”
“No, al contrario, è il genere di ragazzo che tutte sognano. Ed è in classe con noi!”
L’ultima frase la disse un po’ troppo ad alta voce, probabilmente tutta la classe, o almeno una buona parte, la sentì, ma tanto erano abituati alle figuracce. Soprattutto Rachele che, mentre tutte loro erano un po’ imbarazzate, rimaneva ferma, come se niente fosse.
“Ragazze, noi la nostra figura di merda la abbiamo fatta, il vostro professore comunque sta arrivando quindi io sloggio. Bye bye”
Detto questo se ne andò via e le altre tornarono in classe ed andarono a sedersi ai loro posti che erano proprio davanti a QUEL ragazzo. Eccetto per Anna che invece gli era seduta accanto. Subito lei iniziò a fare conversazione con lui, invece Hope si sentiva ancora imbarazzata per essersi incantata qualche minuto prima, così rimase zitta finché non fu Sam a parlare.
“Allora - disse sussurrando – ti piace quello nuovo è?”
Hope rispose meccanicamente. “Cosa? No! Come puoi pensare una cosa del genere? Neppure lo conosco!”
Sam sorrise, quel sorriso che, di nuovo, fece venire ad Hopela voglia di prenderla a schiaffi.
“Si, ti piace"
Lei sbuffò. “Ma va va”
Neppure un minuto dopo il professore entrò e le ragazze furono costrette a zittirsi ed Hope neppure si accorse che spesso si girava ad osservare la sua amica che parlava con Marco.
Sam dopo una decina di minuti iniziò a ridere e nonostante si mise una mano davanti la bocca Sam la sentì.
“Perché ridi?” Sam riacquistò un po’ di calma
“Hope, toglimi una curiosità, oltre il tic all’occhio hai anche un disturbo che ti fa costantemente guardare dietro?” lei roteò gli occhi.
“Sam, io non ho, ne ho mai avuto, nessun tic da nessuna parte” la sua amica sorrise.
“Però non neghi di avere un disturbo, mi sembra anche che abbia un nome scientifico – Sam iniziò a schioccare le dita con aria pensierosa – ci sono! Il disturbo si chiama Marco!” Hope arrossì
“Ancora con questa storia?”
“Hope, non è successo neppure dieci minuti fa, comunque visto che non ti piace non ti importa che Anna lo sta… rimorchiando” Hope si girò immediatamente e guardo Anna con aria furiosa. Che naturalmente la notò”
“Hei, tutto bene? Perché hai quella faccia da indemoniata? Di solito quella è l’espressione di Sam”
Che intanto se la stava ridendo.
“No, ma che dici? È la mia solita faccia. SAM SMETTILA DÌ RIDERE!” Hope disse l’ultima frase urlando, così Sam si mise a ridere apertamente, la classe iniziò a fissare Hope e il professore si avvicinò a lei.
“Hope, qualche problema?”
“No, mi scusi” lei non veniva rimproverata quasi mai.
“Va bene, che non si ripeta. Sam, tu invece? La smetti di ridere? Ti va di iniziare bene l’anno?”
Lei smise di ridere ma mantenne un sorriso stampato sulla faccia.
“Adesso è colpa mia?” il professore si limitò a fissarla e lei smise di ridere sbuffando. Poi si girò e lei si rivolse ad Sam.
“Siamo a due figure di merda nell’arco di una giornata! Batti il cinque!”
Lei lo batté solo per non essere tormentata da Sam, poi tentò di concentrarsi sulla lezione.

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Capitolo 2
*** Nuovo ragazzo ***


POV SAM           
“Basta Hope non ne posso più! In quale universo si studia il primo giorno di scuola?” 
Lei sospirò
“Nel mio universo, comunque spiegami perché stai sempre a lamentarti. In fondo abbiamo quasi finito”
Sam fece un respiro profondo.
“Ti prego, leviamo quel quasi dalla frase! Ti prego!”
Hope sorrise.
“Beh… no. Dai ci manca solo ripetere un po’ di scienze, ho la sensazione che domani il professore ci farà fare una revisione e voglio fare bella figura”
Sam roteò gli occhi.
“Basta che ci muoviamo. Tra poco comincia il diario del vampiro e Elena e Damon ora stanno insieme e se mi farai perdere il seguito giuro che ti farò molto, ma molto male!”
Hope sorrise. Ma prima che potessero ricominciare a studiare squillò il telefono e Sam, da brava padrona di casa a cui non andava di studiare andò a rispondere.
“Pronto?”
“Hei Sam, sono Anna e c’è anche Rachele qui con me”
“Un secondo solo che vi metto in vivavoce, qui c’è Hope. Inoltre stiamo studiando quindi vi prego tenetemi al telefono più a lungo che potete”
Lei si avvicinò , diede una gomitata nello stomaco a Sam e salutò le altre. Anna non la fece neppure finire però che iniziò a parlare emozionata.
“Raga, davvero? Studiare il primo giorno di scuola? Comunque mi è successa una cosa incredibile!”
Hope già aveva capito. Ma sperava di sbagliarsi. Anna continuò.
“Avete presente Marco? Quello nuovo?”
Sam fece un sorrisetto malizioso
“Oh, Marco. Si io me lo ricordo. Hope tu invece?”
Stavolta fu Hope a ricevere una gomitata da parte di Sam che stava anche per ricominciare a ridere. Poi rispose svogliatamente.
“Si, lo ricordo anche io e allora?”
“Beh… ieri dopo scuola abbiamo scoperto che facciamo i primi minuti di strada insieme, così, parlando parlando ha iniziato a dirmi che mi trova carina e beh, insomma non possiamo negare che anche lui lo sia, ed è anche dolce, simpatico”
Hope cominciò ad irritarsi. Conosceva quel tono nella voce di Anna.
“Okay abbiamo capito, vi siete messi insieme. Auguri!”
Detto ciò Hope si allontanò da Anna con la scusa di andare a fare i compiti. Sam invece rima se alla cornetta e ascoltò la sua amica che confermava la supposizione di Hope.
“Anna ma che problemi hai? Tu ti rendi conto del fatto che vi conoscete a malapena da dieci ore?”
“Si, non è una cosa dolcissima? Nonché romantica e strepitosa!”
“Oh cacchio ma perché le ragazze sono così stupide? Anzi non stupide peggio! Si fanno imbambolare dalle più piccole cose, come un semplice bel faccino. Ecco perché ci sono così tante troie al mondo”
Rachele, che non aveva ancora detto niente, si mise in mezzo.
“Sam, tu sai vero di essere una ragazza”
Lei alzò gli occhi al cielo e assunse una voce sarcastica.
“Oh cavolo, deve essermi sfuggito. Lo so di essere una ragazza ma non sono come le altre. Io sono l’eccezione che conferma la regola e se mai un ragazzo mi facesse diventare stupida e/o mi convincesse a mettermi con lui dopo un giorno vi autorizzo, anzi no vi obbligo a spararmi” rimasero al telefono altri dieci minuti poi attaccarono e Sam tornò da Hope che era china sui libri.
“Sai, stasera, tra circa due ore, quei due escono con due amici di Marco e Anna ha invitato anche noi. Io vado, tu?
“Ehm… no, non credo. Non ho molta voglia di uscire. Inoltre proprio stamattina tu stessa hai detto che insieme a quell’altro, Davide, Marco è uno dei più fighi della scuola. Quindi sicuramente inviterà lui, oppure un altro dei suoi amici ricconi che vanno a letto ogni sera con una persona diversa. Saranno dei pervertiti peggio di me”
Sam sbuffò e fu costretta a trattenere una risata. “primo, non devi andare a letto con nessuno, secondo, sappiamo entrambe che non è vero. Se devi inventarne una almeno inventa una scusa credibile. Sappiamo entrambe che se non vuoi venire è solo perché anche tu hai una cottarella per Marco. Strano è? La tua prima cotta, con il ragazzo della tua migliore amica”
“Quando lo ho conosciuto non era fidanzato!” Hope si rese conto di aver pronunciato quelle parole dopo un po’ e soprattutto grazie al sorrisetto che Sam aveva stampato sulla faccia, ma rimase calma e continuò tranquillamente, come se in realtà non lo avesse detto.
“E comunque, non ho una cotta per nessuno”
Sam sapeva di averla in pugno.
“Allora non avrai problemi a dimostrarmelo venendo. Vero?”
“Ma io non voglio solo perché non voglio”
“Come vuoi, vorrà dire che non vedremo le fantastiche figuracce di Rachele, le sue battute idiote, le sue frasi per mettere tutti in ridicolo. Hai sempre adorato queste cose di lei”
Hope alzò gli occhi al cielo per qualche secondo, ma poi fissò Sam.
“Sei una grandissima stronza. Comunque vengo solamente per Rachele, chiariamo subito questa storia. Contenta adesso?” Sam sorrise.
“Si, e anche molto. Vieni qui tra un paio d’ore allora. Anna viene a prendermi”
POV HOPE
Mancavano solo venti minuti all’arrivo di Sam e lei era ancora incollata all’armadio. Da quando era tornata era riuscita a farsi una doccia e a sistemarsi i capelli in un’ora. Ma  negli ultimi quaranta minuti ancora non aveva deciso cosa mettere. Aveva già osservato tutti i vestiti che aveva buttandoli uno ad uno sul letto quando all’improvviso sentì il campanello bussare. Capì subito che Sam era già pronta e questo la fece solo entrare di più in crisi.
“Sam? ma perché sei venuta a casa mia, l’appuntamento era da te” Hope la trascinò nel caos della sua camera da letto.
“Hope, due cose. Primo, sai vero di essere in biancheria intima? Secondo, ma qui è esploso un centro commerciale o cosa?”
“Sam sono in crisi! Non so cosa mettermi! Tu sei vestita sportiva, ma tu ti vesti sempre così, se mi vesto come te poi la gente pensa che ti copio e poi potremmo essere le uniche due vestite in questo modo. Oppure potrei vestirmi elegante ma se poi sono l’unica con il vestito che figura ci faccio?”
Sam era infatti vestita con dei semplicissimi pantaloncini bianchi, una maglia scollata rossa e le sue converse. Non aveva neppure una borsa, il cellulare lo aveva in una tasca e i soldi nell’altra.
Hope nel frattempo stava continuando con quel monologo e Sam per fermarla le mise una mano davanti la bocca.
“Hope, rilassati. Sono qui per aiutarti. Inoltre dobbiamo solo prendere una pizza e farci un giro. Mettiti un pantaloncino oppure al massimo la gonna”
“Si, ma se poi siamo le uniche vestite in quel modi? Che figura ci facciamo?”
“Dovresti sapere che a me non interessa il parere degli altri. Comunque, insieme a Marco verrà anche Davide, che sicuramente si porterà dietro una delle sue troiette che sicuramente sarà vestita con un abitino e i tacchi. Quindi se vuoi puoi mette uno di quei cosi e sembrare loro, mettere un pantaloncino e sembrare me oppure mettere la gonna rosa che ti piace tanto e sembrare semplicemente te” Hope fece un respiro profondo.
“Si, hai ragione, allora metto la gonna rosa e la canotta bianca”
Dopo essersi preparate aspettarono insieme l’arrivo di Anna. Ma nel momento in cui arrivò all’interno della macchina e avvinghiata a Marco che aveva preso la patente andando in America per l’estate, Sam capì che non avrebbe mai retto a quella scena senza vomitare. Quindi decise di prendere la moto. Hope sarebbe voluta andare con Sam ma nel momento in cui vide Rachele nella macchina con uno sguardo che implorava aiuto decise di far prevalere il suo lato altruistico e si sedette vicino a lei.
Sam invece, non avendo un lato altruistico proseguì con il suo piano e mise il casco seguendoli sulla sua due - ruote.  

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