Perché in due è più facile sfuggire alla noia

di miseichan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non capisco ***
Capitolo 2: *** A mali estremi ***
Capitolo 3: *** Eclissi di sole ***
Capitolo 4: *** Frasi sexy ***
Capitolo 5: *** Cari ragazzi ***
Capitolo 6: *** Confessioni a metà ***
Capitolo 7: *** Pronomi possessivi ***
Capitolo 8: *** Connessione telepatica ***
Capitolo 9: *** Per la scienza ***
Capitolo 10: *** Hamish ***



Capitolo 1
*** Non capisco ***




Non capisco

 

 

 

Sherlock si annodò la sciarpa guardandosi allo specchio. 
John apparve alle sue spalle e gli lanciò uno sguardo preoccupato attraverso il vetro. 
“Sii carino con mia sorella.” 
Sherlock roteò gli occhi. 
“Okay?” aggiunse in un sussurro. 
“Sarò me stesso.” fece spallucce Sherlock.
Lo sguardo di John, da preoccupato, divenne terrorizzato. 
“No!” guaì “No, menti! Ho detto sii carino, ricordi?”
Capì di aver commesso un errore nell’istante in cui smise di parlare. 
“Non intendevo dire...” 
“Un gioco di ruolo?”
John chiuse la bocca. 
“Interessante. Può essere davvero interessante.”
Si guardò i vestiti eleganti e scosse velocemente il capo: “Ci vuole un travestimento.”
Corse in camera di John. 
Quando rispuntò in salotto indossava un paio di jeans. Jeans. 
Si guardò. “No. Ancora non basta.”
Al suo ritorno la camicia era scomparsa, sostituita da una t-shirt. 
“Perché c’è scritto Non Capisco su questa maglietta?”
John si coprì la bocca con la mano. 
“E cosa c’è scritto dietro, John?”
Continuo a non capire.
Sherlock sospirò: “Mi sto travestendo! Non c’è niente da capire, John!”

 

 

§

 


Drabble partecipante al Drabble Day...
... anzi, al Drabble Weekend, del gruppo ‘We are JohnLOCKed’ di fb.

Per il prompt e l’idea, ringraziate la dolcissima Ranerottola. <3



 

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Capitolo 2
*** A mali estremi ***




A mali estremi

 

 

John aveva provato di tutto. 

“Com’è l’anatra?”

 

“Troppo secca.”
Per rendere Sherlock un essere umano quantomeno sopportabile, ecco. 
Durante le cene con Mycroft, però, niente sembrava funzionare. 
Né l’assestargli un calcio sullo stinco. 

 

“E’ un piacere avervi qui.”

 

“Spero non ti aspetti che il piacere sia ricambiato.”
Né il calpestargli sentitamente un piede.

 

“Il vino...”

 

“... doveva palesemente decantare ancora.”
Né l’appoggiargli una mano sulla coscia.
Fu quando stava per arrendersi che decise di tentare un’ultima cosa. 
Un’ultima disperata manovra.
Del resto, a mali estremi...

 

“Com’è il roast-beef?”

 

La mano sulla coscia non aveva funzionato.
Così riprovò, posandola leggermente più in alto. 
All’altezza del cavallo, se proprio vogliamo essere precisi. 
“Sorprendentemente apprezzabile.” 
... estremi rimedi. 

 

 

§

 

 

Drabble partecipante al Drabble Day...
... anzi, al Drabble Weekend, del gruppo ‘We are JohnLOCKed’ di fb.

Per il prompt e l’idea, ringraziate screaming_underneath. <3

 

§§

 

 

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Capitolo 3
*** Eclissi di sole ***




Eclissi di sole

 

 

 

Sherlock guardò il cielo e non capì. 
C’era il sole. 
Non aveva senso, pensò. 

 

“Fulsere quondam...

 

 

Camminava per quel viale sconosciuto e ricordava.
La voce lenta e cadenzata del professore di latino, quei versi tanto odiati.

 

...candidi tibi soles.”

 

 

Affondò le mani nelle tasche e si strinse nel cappotto. 
Fece per dire qualcosa, la forza dell’abitudine. 
Solo che stavolta non c’era nessuno ad ascoltarlo.
No, non avrebbe dovuto esserci il sole.

 

 

“Brillarono un giorno per te splendidi giorni di sole.”

 

 

Non adesso che non era più con John. 

 

 

§

 

 

Drabble partecipante al Drabble Day...
... anzi, al Drabble Weekend, del gruppo ‘We are JohnLOCKed’ di fb.

Per il prompt e l’idea, ringraziate Maya. <3

 

 

§§

 

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Capitolo 4
*** Frasi sexy ***





Frasi sexy

 

 

 

“Sherlock, è il tuo turno.”
John poggiò la tazza sul tavolo e si accomodò in poltrona. 
“Sherlock...” riprovò mentre apriva il giornale. 
“Sì.”
“Tocca a te cambiare il piccolo.”
“Il stava per ‘sì, l’ho già fatto’.” 
John assottigliò lo sguardo e chiuse il giornale.
“Non è vero.” mormorò “Ero in cucina e tu non ti sei mosso da qui.”
“... ti sarai distratto, John.”
Aveva indugiato, realizzò John con incredulità. Sherlock non indugiava. 
Si alzò per controllare velocemente il bambino. 
“E’ stato cambiato.” balbettò basito al suo ritorno. 
“Te lo avevo detto.”
“Oh, non ci provare.” ribatté seccamente “Tu non lo hai cambiato. Lo so.”
Sherlock serrò le labbra e John incrociò le braccia. 
“La prima volta ho avuto un po’ di difficoltà con il pannolino.” 
“Sei il grande Sherlock Holmes,” sibilò “avrai trovato una soluzione.”
“... ho chiamato Mycroft.”
John schiuse le labbra, attonito. 
“Si occupa lui della faccenda, ora.” continuò Sherlock “Certo, non in prima persona.”
“Perché non me lo hai detto?”
Sherlock gli si avvicinò con sguardo colpevole e non rispose.
“Posso approfittarne anch’io?”
“Tu...” batté le palpebre “Ovviamente.”
“Dillo.” sospirò di sollievo John “Dimmi che non dovrò più cambiare un pannolino.”
“Non dovrai più cambiare un pannolino.” sorrise Sherlock. 
John sorrise a sua volta e lo trascinò in camera da letto.
“La frase più sexy che abbia mai sentito.”

 

 

§

 

 

 

Il drabble weekend è finito.
Le drabble invece no.

Per il prompt, questa volta, ringraziate la magnifica serelily <3
Cara, spero di non aver travisato troppo l’idea.

Oh! Se avete idee, desideri o prompt, basta che lo diciate! *-*
Accetto di tutto u.u 

 

 

 

§§

 

 

 

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Capitolo 5
*** Cari ragazzi ***




Cari ragazzi

 

 

“Oh, Sherlock!”
La signora Hudson squittì e fece il gesto di coprirsi gli occhi. 
“Ti sembra questo il modo di mangiare una torta?”
Sherlock scrollò le spalle e accavallò le gambe. 
“E’ squisita, signora Hudson.” le sorrise “Ottima come sempre.”
“Oh, caro, ti ringrazio.” arrossì lei “Non senti freddo... così?”
“Ho dimenticato il lenzuolo nell’altra stanza.”
“Ma caro... e se John dovesse tornare? Non puoi farti trovare nudo, non si...”
“Dovrai spiegarmi, prima o poi, perché mai tieni una bomboletta di panna spray nascosta sotto il letto, Sher...”
John mise a fuoco la terza persona nella stanza e impallidì di colpo. 
La signora Hudson si limitò a sollevare discretamente un sopracciglio.
La panna cadde a terra e le mani nuovamente libere corsero a coprire i genitali. 
“C’è l’ispettore Lestrade alla porta.” mormorò placida la signora Hudson.
“Oh.” sorrise Sherlock “Gli dica che non è il momento, lo chiamerò io fra una mezz’oretta.”
John assottigliò lo sguardo: “Sherlock!”
“Va bene, gli dica un’ora.” rettificò “Oh, signora Hudson! Ha ancora quel cioccolato liquido in dispensa?”
“Certamente, ve lo porto subito!” gorgogliò lei “Che cari ragazzi!”
John sospirò: “Avevi detto di aver chiuso a chiave.”
“E togliere tutto il divertimento alla signora Hudson?”

 

 

 

§

 

 

Mi state riempendo di magnifici esilaranti prompt. ^^
Spero solo di non sfociare mai nell’idiozia, qualora dovesse accadere non fatevi scrupoli a farmelo notare. 

Chiunque volesse aggiungere idee alla lista è più che il benvenuto!

 

Per il prompt, questa volta, ringraziate l’inimitabile Neryssa.
Se non ci fosse bisognerebbe inventarla!

 

§§ 




 

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Capitolo 6
*** Confessioni a metà ***





Confessioni a metà

 

 

Sherlock balbettava.
Mycroft nascose un sorriso divertito dietro la pagina economica.

“Se qualche sera resterò fuori fino a tardi...” Sherlock si bloccò e serrò le labbra. 
Se qualche sera resterò fuori fino a tardi, continuò mentalmente Mycroft, è perché c’è uno studente di medicina che mi fa gli occhi dolci.
“... ecco, mi è stato offerto di...”
Mycroft sogghignò pensando al modo in cui avrebbe potuto concludere la frase. 
Abbassò il giornale e lanciò un’occhiata ai genitori: espressioni assenti, tese ed irritate. 
Improvvisamente l’intera situazione smise di essere divertente. 
“Sherlock parteciperà a un progetto importante.” intervenne “Gli porterà via parecchio tempo, ma penserò io a tutto.”
Mycroft aspettò che le spalle del fratello si rilassassero, quindi riaprì il giornale.
Ci pensava lui a Sherlock.

 

 

§

 

 

Grazie a Serelily <3

 

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Capitolo 7
*** Pronomi possessivi ***


 

 

Pronomi possessivi

 

 

“Non toccare il mio zaino.”
Sherlock era geloso di tutto. 
“Quella è la mia penna.”
John lo aveva capito e si era adeguato.
Passava le giornate seduto sulla sedia, nell’angolo più lontano del banco, così da lasciargli tutto lo spazio di cui aveva bisogno. 
“Smetti di leggere i miei appunti.”
Sherlock amava i pronomi possessivi. 
Ci giocava con la lingua e li affibbiava a ogni cosa. 
“Stai respirando la mia aria.” 
Non lo aveva ancora detto, ma John era convinto che lo avesse pensato. 

 

 

Il suono della campanella lo fece trasalire. 
John uscì dall’aula per ultimo, lentamente; aveva una brutta sensazione. 
Una stretta al cuore. 
Come se qualcosa non stesse andando per il verso giusto. 
Fu allora che li vide: raggruppati in cortile sotto la grande quercia. 
Tre contro uno. 
L’uno lo riconobbe subito e la stretta al cuore divenne insopportabile. 
Successivamente non avrebbe saputo rispondere a quelle domande: quando si era buttato nella mischia? perché aveva colpito così forte? 
Sapeva solo una cosa e di quella era sicuro. 
John non era geloso, ma nessuno poteva toccare il suo Sherlock. 

 

§

 

Drabble doppia, doppia dedica.
Serelily che voleva Sherlock geloso e Ems che li voleva tra i banchi di scuola. 

Ragazze, spero vivamente di non aver scritto baggianate. 




 

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Capitolo 8
*** Connessione telepatica ***




Connessione telepatica

 

 

 

Miao.
John aprì un occhio e saltò a sedere in mezzo al letto. 
“Sherlock!” chiamò. E Sherlock si materializzò sull’uscio.
“Cos’è?”
“Un gatto, John.”
“Lo vedo.” si stropicciò gli occhi “Perché è qui?”
Sherlock si strinse nelle spalle.
“Qui nell’appartamento, Sherlock!”
“Oh.” si avvicinò di un passo “E’ un gatto speciale.”
John fissò il persiano e attese ulteriori spiegazioni.
“Credo sia connesso a me.”
Continuò ad attendere.
“Sulla scena del crimine.” borbottò “Ha graffiato Anderson.”
“Mmm.”
“Poi è comparso Mycroft. E ha cercato di graffiare anche lui!”
John scoccò un’occhiata al felino.
“Capisci, John? E’ un animale incredibilmente intelligente.”
“Credevo ti piacessero più i cani.”
“Non è una questione di piacere.” si accalorò Sherlock.
John inarcò un sopracciglio.
“E’ come se pensasse quello che penso io! Fa esattamente quello che io...”
Il gatto spiccò un salto in direzione di John e s’infilò sotto il lenzuolo. 
Sherlock sgranò gli occhi e, gesticolando verso di lui, rimarcò:
“Connessione telepatica.”

 

§


 

Perdonate il ritardo, ma le vacanze mi hanno assorbita. 
E la mancanza di una connessione internet decente non ha di certo aiutato. 
In ogni caso, il caldo aiuta l'ispirazione: ho partorito anche un'altra pazzia "Non facciamo i difficili", ma come ho detto è una pazzia u.u
(http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2728227&i=1)
Il caldo e la mancanza di baci, che volete farci. 
Detto ciò, a risentirci il prima possibile! 

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Capitolo 9
*** Per la scienza ***


 



Per la scienza

 

 

 

“Sherlock!” 
John si chiuse la porta alle spalle, lo sguardo allibito puntato sul televisore.
“Cosa diavolo stai guardando? E’ un...” abbassò la voce “porno?”
“Stupidi programmi di download pirata,” bofonchiò Sherlock. 
“E’ illegale scaricare film da internet. E perché un porno?”
“Non fare domande idiota, John. Ovvio che non volessi scaricare un porno.”
“Oh, e cosa...”
“Uno stupidissimo film di James Bond per farti una sorpresa,” disse Sherlock a mezza voce.
“Oh! Era un pensiero davvero dolce e... si è appena capovolta la scena?”
“No,” rispose Sherlock, il capo inclinato. “Loro, invece, sì.”
“Non è umanamente possibile. Quello lassù è un... piede?”
“Suppongo di sì,” Sherlock s’inginocchiò sul tappeto. “Scientificamente parlando, credi che...”
“No. Non senza stirarsi un muscolo.”
“Ma loro...” Sherlock congiunse le dita davanti alla bocca e John sentì un brivido percorrergli la schiena ancor prima che continuasse, “Dovremmo provare.”
“Cosa?”
“Per la scienza, John. Dobbiamo vedere se è fattibile.”
“Starai scherzando.”
“Ero disposto a vedere un film di James Bond, John. Per te.”
John sospirò e si massaggiò gli occhi. 
“Per la scienza, John.”
E John seppe di non avere possibilità. 

 

***

 

 

Mycroft prese il fascicolo che Anthea gli stava porgendo. 
Scorse il solito resoconto senza davvero prestare attenzione. 
Fu all’ultimo momento che lo sguardo gli cadde su qualcosa di interessante: 
alle 18.39 la cronologia di Sherlock riportava un accesso a un sito gay porno;
e alle 19.02 risaltava il download di un film dal titolo equivocamente dubbio.
Mycroft inarcò un sopracciglio e scosse la testa.
Quella sera, decise, non si sarebbe per nessun motivo azzardato a metter piede al 221 b
di Baker Street. 

 

 

 

§


 

Fa freddo e il neurone ne risente (temo sia congelato): se avete prompt, desideri o quant'altro, non stateci a pensare e scrivetemeli subito! 

Uh, e prima che mi dimentichi: ho cominciato a tradurre una storia magnifica di earlgreytea68 *^*
Comincia con un Mycroft diciottenne e uno Sherlock undicenne... e si evolve in tanto, puccioso, assolutamente eccezionale Johnlock e Mystrade. 
La amerete, fidatevi (se traducendo riuscirò a renderle minimamente giustizia, ovviamente). 
Se volete farci un salto, la trovate qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2882282&i=1






 

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Capitolo 10
*** Hamish ***





Hamish

 

 

Fanfiction.
Molly gli aveva spiegato che cos’erano all’incirca un mese prima; apparentemente, in tanti (troppi) si dilettavano a scriverne su di loro.
Johnlock, le chiamavano. 

Ogni settimana, mentre bevevano un tè, Molly gli raccontava quelle che le erano più piaciute.
John, educatamente, annuiva e sorrideva. 

“L’ultima che ho letto, poi, è stata una rivelazione! Così dolce, John! Siete nel salotto, avete appena risolto un caso, e Sherlock sta leggendo il tuo blog. Tu gli mordicchi il collo e cerchi di convincerlo ad andare a letto; lui dice che il letto è occupato da Hamish, il vostro cane. Allora tu scoppi a ridere e scuotendo la testa lo trascini sul divano, dicendo che non è un problema e che lo raggiungerete dopo e...”
John smise di sorridere. 

 

~

 

“Sei tornato prima,” commentò Sherlock senza sollevare lo sguardo dal microscopio. 
John assottigliò lo sguardo e continuò a guardarsi freneticamente attorno. Diamine. 
“Credi che Mycroft abbia messo di nuovo delle telecamere?”
“Dove?”
“Qui, Sherlock! In casa nostra! Credi che tuo fratello ci stia spiando di nuovo?”
Avrebbe avuto senso, pensò John, disperato. Ciò che senso non ne aveva era l’idea di Mycroft che dopo averli spiati scriveva fanfiction su di loro. 
“John?” lo chiamò Sherlock, grattandosi sovrappensiero nel punto in cui erano ancora visibili i segni dei suoi morsi. “Cosa ne pensi dei cani?”
E il cervello di John smise di funzionare. Ora niente aveva più senso. 
“Cani?”
“Stavo pensando... potremmo prenderne uno.”
“Oh.”
Oh
“Sì,” sorrise John, lasciandosi cadere in poltrona. “Perché no?”

 

 

§




 

La sessione estiva è il male. 
Ricordatelo tutti e pregate per me. 





 

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