That butler-The case of the Duchess

di Naim1104
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prefazione-Ricevimento ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1-La lettera ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 - Mio fratello ***



Capitolo 1
*** Prefazione-Ricevimento ***


IL RICEVIMENTO

La sera era serena a Londra.
La villa splendeva, decorata per il ricevimento.
Eleganti ospiti conversavano e danzavano.
Elizabeth girava curiosa, quando rimase colpita da una dama al centro del salone. Quest'ultima vestiva un lungo abito indaco, decorato da fili d'oro. Il busto e la gonna erano divisi. Il primo era decorato da una rosa cucita sulla stola che le copriva le spalle. La gonna, ampia, era composta da strati di tessuto cuciti su un fianco e lasciati cadere morbidi su quello opposto e, al fondo, lasciava scoperta una sottogonna di pizzo bianco.
I capelli castani, erano raccolti in una treccia attorcigliata alla nuca, che lasciava sciolto sulla spalla un lungo boccolo.
"Waah, che abito adorabile!" annunciò Lizzy, attirando l'attenzione della donna, che si voltò. Aveva occhi verdi estremamente intelligenti e astuti,che sembravano celare una tristezza inconsolabile.
Sorrise.
"Sono lusingata, Lady...?"
"Elizabeth Middleford"
"E' un onore conoscervi, Lady Middleford, sono Nancy Forshworth. Spero troviate piacevole il ricevimento organizzato dalla mia famiglia. Sono anni che non ne organizziamo"
Le due iniziarono a parlare.
Nancy continuava a sorridere alle parole di Lizzy, un sorriso cortese.
A sua volta, la ragazzina era estasiata dalla nobile che aveva di fronte.
Era totalmente immersa nella conversazione, quando:
"Ciel!" esordì, correndo verso i due appena arrivati, seguita a breve distanza dalla sua compagna.
"Lady Forshworth, lui è Ciel Phantomhive. Ciel, lei è Lady Nancy Forshworth." li presentò.
"Lieto di fare la vostra conoscenza, Lady Forshworth.-cominciò lui-Lui è Sebastian, il mio maggiordomo" indicò l'uomo al suo fianco, il quale fece un lieve inchino.
"Sono io che sono lieta di conoscervi, Conte - rispose Nancy - vi stavamo aspettando. Vi prego di seguirmi."
Poi si rivolse a Elizabeth: "E' stato un vero piacere parlare con voi, Lady Middleford. Spero che questa esperienza si ripeta presto.”
La donna se ne andò, seguita da Ciel e Sebastian.
Li condusse al piano superiore della villa, fermandosi di fronte alla porta dello studio.
Una volta fatti accomodare, ella si sedette dietro la grande scrivania, lasciando gli altri due stupiti.
"Lady Forshworth - disse Ciel - ero convinto di dover parlare con il presidente della Forshworth Company, il Duca vostro padre."
Il sorriso sulle labbra della dama si allargò colmo di soddisfazione, nell'udire quelle parole.
"La vostra convinzione è esatta, Conte. Ma c'è un errore. Il presidente della Forshworth Company, in realtà, non è mio padre, ma la sottoscritta. La Duchessa Nancy Forshworth."
Spiegò loro che in realtà il padre era il volto del presidente, perché lei, in quanto donna, non sarebbe stata accettata come tale.
In seguito discussero delle rispettive compagnie, di come trarre vantaggi l'uno dall'altra, ma la Duchessa lasciava intendere ci dovesse essere qualcos'altro di cui parlare. Quando sembrò arrivare all'argomento lasciato in sospeso, troncò la conversazione.
"Si è fatto tardi Conte. – disse - Questo non è più luogo per discutere. Verrò a farvi visita presto, per terminare ciò che abbiamo iniziato stasera. Il mio capo maggiordomo vi scorterà di sotto, dove potrete finalmente godervi il ricevimento."
Ciò detto, chiamò la servitù.
"Mi perdoni, Lady Forshworth, - intervenne Ciel - ma per discutere di affari non era necessario un party."
"Conosco l'avversione del Conte per le feste e la condivido, - ribatté quella - ma credetemi, quando vi dico che organizzare questa serata è stata cosa indispensabile."

La sera passò e il party si concluse senza problemi.
Rimasta sola nella sua stanza, Nancy rifletteva sull'evento appena terminato.
"Alla fine non si è nemmeno presentato. – sospirò - E io che avevo organizzato tutto questo per lui. Tsk, pazienza."



NOTA DELL’AUTRICE
Salve ^^
Questa è la prima long che scrivo, spero uscirà fuori qualcosa di passabile.
Capisco che come prefazione faccia un po’ pena, ma prometto che il primo capitolo sarà più interessante. Credo. Spero. … Aehm ^^
Diciamo che mi piacerebbe mettere un po’ di suspense. *Diciamo che non ne sei capace*
Un grazie ha chi ha letto la mia ultima one-shot, siete stati un sacco! ^^
Tornando a questa, dovrei aggiornare ogni settimana e non dovrebbe essere lunghissima.
Grazie in anticipo a chi passerà di qua!
*si inchina*
Naim

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Capitolo 2
*** Capitolo 1-La lettera ***


LA LETTERA

"Bocchan, è ora di svegliarsi"
Sebastian entrò nella stanza di Ciel. Come ogni mattina lo aiutó a prepararsi, poi lo condusse nella sala da pranzo, dove lo attendeva la colazione.
"Comunque, Bocchan -esordì a un certo punto il maggiordomo- avete visite."
Il ragazzino era stupito. Sarebbero dovuti ripartire per la magione in mattinata, non si aspettava certo visite.
Come a dare risposta ai suoi pensieri, Sebastian continuò: "La duchessa Forshworth è l'ospite. La sta aspettando in giardino, in compagnia di padron Soma."
"Mh -finì di bere- Ma cosa ci fa qua? Ci siamo visti solo ieri!"
"Aveva detto che sarebbe venuta."
"Lo so, ma non pensavo così presto! Be', visto che è qua..."

Nel frattempo, nel giardino, Nancy attendeva il conte parlando con il principe Soma.
Passarono pochi minuti, quando Ciel si presentò.
"Conte!" lo salutò sorridente la donna.
"Lady Forshworth, non vi aspettavo." rispose il padrone di casa.
"Ma come, vi avevo detto che sarei passata..."
"Si, ma non così presto. E poi, sto per tornare alla mia residenza principale."
"Capisco... In tal caso: -si girò verso Soma- principe, spero di rivedervi presto. -poi si voltò nuovamente verso il Conte- Io non perderei ulteriore tempo. Possiamo parlare tranquilli?"
Sebastian li condusse in una delle sale della villa e servì loro del tè, mentre Nancy si accingeva a spiegare il motivo della sua visita improvvisa.
"Allora... Grazie Signor maggiordomo... Verrò subito al dunque. Ho bisogno del vostro aiuto, Conte." iniziò a sorseggiare il tè che le era stato servito, in attesa di una reazione da parte del suo interlocutore.
Reazione che non tardò ad arrivare. Ciel era incredulo.
"Prego?" chiese
"Sì, Conte, ho bisogno di voi. Vedete, è da un mese a questa parte che ho un grave problema: qualcuno cerca di uccidermi. Non so chi possa essere, ma non mi fido di nessuno. Nè del mio futuro marito, nè della servitù. Non ne conosco nemmeno il motivo, in realtà. Purtroppo, anche mio padre é rimasto ferito da uno di questi attentati ed ora si trova nella nostra villa fuori città, seguito da un medico di fiducia."
"E non temete che, siccome é stato solo ferito, possano cercare di eliminarlo? Avete detto che non vi fidate di nessuno."
"Vero, ma mio padre è solo una vittima innocente, perchè l'obiettivo del colpo sparato su di lui, be', ero io. Eravamo insieme quel giorno. Yard non è riuscita a fare molto. Anche il ricevimento di ieri sera era un tentativo di trarre in trappola questa persona, ma ha fallito. Per questo chiedo il vostro aiuto."
"E perdonatemi, per quale motivo dovrei farlo? In fondo non c'entro nulla, anzi, per quanto ne sapete voi, potrei essere io stesso il mandante di tutti quegli attentati."
Un sorriso malevolo apparve sul volto del giovane Lord, come se attendesse la resa della ragazza davanti a sé.
Resa che non arrivò. Anzi, la cosa scatenò in lei una lieve risata, prima di proseguire.
"Sapevo che avreste potuto rispondere a questo modo, Conte. -rispose-Perciò ho pensato di prepararmi. Ecco, tenete."
Così dicendo, appoggiò una lettera sul vassoio che Sebastian stava porgendole, per poi portarla al suo padrone.
Ciel rimase nuovamente stupito.
Era una lettera di Sua Maestà.
'Al mio piccolo Lord.
-citava-
Ti presento la ragazza con la quale, sicuramente, starai parlando ora. Si tratta della figlia di un lontano cugino del mio defunto marito Albert.
In questo ultimo periodo ha subito molti attentati alla sua persona e mi ha chiesto aiuto.
Confido nelle tue capacità per proteggerla e liberarla da questi assassini.
Victoria'
Una volta letta, la passò al suo maggiordomo, il quale lesse a sua volta.
"Sembra non abbiate molta scelta, Bocchan" sussurrò.
"Già. -Ciel tornò a rivolgersi a Nancy- Lady Forshworth, qua c'è scritto che siete una parente del defunto re Albert."
"Sì, -rispose quella- ma il nostro legame di parentela non è mai stato fatto trapelare nella società. Per questo motivo non sono sicura nemmeno sul movente degli attentati. Allora, Conte, posso contare sul vostro aiuto?"
Un sorriso di soddisfazione comparve sul volto della giovane.
"Non ho scelta. Sebastian, prepara la carrozza, torniamo alla magione. E prenditi cura della nostra ospite." ciò detto si alzò e se ne andò, lasciando Sebastian e la duchessa soli.
"Signor maggiordomo, può accompagnarmi in giardino? Vorrei fare due passi mentre attendo." chiese lei.
"Certamente, Duchessa. Prego, da questa parte."
Con un lieve inchino la condusse verso l'esterno. Quando furono fuori, lei si voltò verso la casa.
"Certo che lo ricorda davvero..."disse più a sè stessa che all'uomo al suo fianco.
"Somiglia a chi, Duchessa?"
Come risvegliata da quelle parole, si voltò verso il suo interlocutore e gli sorrise tristemente.
"No, nulla. -disse- Solo, il Conte somiglia molto al fratellino che non ho."


NOTE DELL'AUTRICE
Salve di nuovo, Minna-San ^^
Ecco il secondo capitolo. Uhm, che dire, che dire? Si è scoperto il 'discorso lasciato in sospeso' della duchessa nella prefazione e il motivo del ricevimento.
La lettera della regina e il legame di parentela li ho messi perchè mi serviva una scusa per far accettare a Ciel questo incarico.
Se il capitolo lascia dei dubbi in sospeso, tranquilli, nulla è lasciato al caso!
Be', credo di aver finit-
*un momento, Naim.*
Dimmi, Destro.
*non stai dimenticando qualcosa?*
Cos-? Ah già!
Un grazie mille ad Aurora Infinity, QueenGiulietta e _montblanc_ per avere inserito la storia tra le seguite. Non ve ne pentirete! Spero.
E mille grazie a NevhariaDGB (scritto giusto, vero Nevh? XD) per aver recensito e avuto già il coraggio di metterla tra i preferiti. Non ti deluderò *^*
E grazie tante a chi ha semplicemente letto!
*schiocca baci all'etere per tutte queste persone*
E già che ci siamo, ringraziamo anche il lato Destro del mio cervello(rinominato Destro) per avermi ricordato i ringraziamenti ^^
Alla prossima settimana, se riesco a scrivere lo sviluppo in tempo (cosa assurda, so già la fine e non so la parte centrale O.O)
Naim

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 - Mio fratello ***


Il viaggio verso la magione procedette lento e silenzioso. 
Nancy osservava la sua ultima speranza di liberarsi da quell'impiccio che l'assillava.
Ciel, per tutta risposta, guardava distrattamente fuori dal finestrino della carrozza la pianura inglese che si estendeva in lontananza.
Poco dopo decise di rompere il silenzio:
<< Lady Forshworth, non vi sarete fatta seguire, spero. >>
Lei lo guardò stranita qualche secondo, prima di rispondere.
<< No, Conte, Ho riferito alla servitù che sarei andata alla residenza dove si trova mio padre e non ho viaggiato con la mia carrozza. >>
<< Capisco... >>
Il silenzio ricadde inesorabile all'interno dell'abitacolo.
Per fortuna non mancò molto all'arrivo.
Tirando un sospiro di sollievo, scesero dalla carrozza e Sebastian li accompagnò all'interno della grande villa, dove la servitù della famiglia Phantomhive attendeva.
<< Duchessa -chiamò il maggiordomo- Se volete seguirmi, sarei lieto di mostrarvi la stanza dove alloggerete. >>
Si avviarono verso la camera. Quando entrarono, Nancy ne rimase entusiasta. La grande finestra dava sul giardino e illuminava tutto il locale. Il letto era molto ampio e l'arredamento dava al tutto un aspetto fine ed elegante.
Sebastian riprese a parlare:
<< Spero che la  stanza sia di vostro gradimento. MeyRin, la nostra domestica, si prenderà cura di voi durante la vostra permanenza. >>
Dalla soglia, dove attendeva, MeyRin annuì energica e sorrise. 
Terminate le presentazioni, il maggiordomo si congedò con un lieve inchino. Uscendo si avvicinò alla giovane domestica, facendola vistosamente arrossire, per poi sussurrarle un serio "Mi raccomando".
 
 
 
 
Si sentì bussare alla porta.
Il giovane Conte alzò lo sguardo da alcuni fogli sparsi sulla scrivania e ordinò di entrare.
Sebastian si avvicinò tenendo in mano alcuni documenti.
<< Bocchan -disse- i documenti riguardanti la famiglia Forshworth. >>
Li porse a Ciel poi continuò.
<< Il Duca è davvero un parente del defunto Re Albert. Ma sono certo che più che altro potrebbe interessarvi ciò che accadde sette anni fa. >>
<< Sette anni fa? -Ciel gli lanciò un'occhiata interrogativa, mentre sfogliava le pagine del fascicolo- Sebastian spiegati meglio! Perché dovrebbe...? >>
Alcune frasi catturarono la sua attenzione, lasciandolo atterrito.
<< Anche qui... Scomparso? >>
 
 
 
 
Giunta l'ora del tè, Nancy venne accompagnata da Sebastian in giardino, dove Ciel già attendeva.
Sedette di fronte al piccolo padrone di casa, sorridendogli e guardandolo. Era così diverso, eppure lo ricordava così tanto!
Il ragazzo, dal canto suo, iniziava ad innervosirsi. Quello sguardo non lo lasciava un momento ogni volta che si vedevano. Sembrava lo studiasse, cercasse in lui qualcosa. Qualcuno.
Il silenzio che si venne a creare, veniva spezzato solamente dal tè versato nelle tazzine dal maggiordomo del casato.
Dopo alcuni interminabili istanti, finalmente la donna spostò la sua attenzione dal Conte al tè.
<< Ditemi, Conte. -disse poi, sempre fissando la tazza- Avete altre curiosità da soddisfare? >>
La domanda inaspettata spiazzò completamente sia il piccolo Lord che l'uomo in piedi dietro di lui.
Nancy, con un sorriso vittorioso, li guardò e continuò senza attendere risposta.
<< Come immaginavo. E ditemi, sono interessanti le scoperte che avete fatto sulla mia vita? >>
Ciel prese parola:
<< Lady Forshworth, dovrò pur documentarmi per potervi aiutare. >>
<< Lo capisco. Ma gradirei che certe cose le chiedeste direttamente a  me, senza curiosare di nascosto. Specialmente se riguardano mio fratello. >>
Abbassò nuovamente lo sguardo. Sembrava assorta in qualche ricordo.
 
 
 
 
Era un pomeriggio sereno, una di quelle rare giornate invernali soleggiate.
Le strade di Londra erano piene di vita e due fratelli ammiravano incantati una vetrina, quando la madre li richiamò per tornare alla carrozza.
La giovane Nancy prese per mano il bambino vicino a lei al richiamo, ma Richard non voleva saperne di allontanarsi dal vetro.
<< Uffa Richy! Se non ti sbrighi ti lascio qui! >> gli disse contrariata, lasciandolo.
<< Ma sorella -rispose il piccolo- guarda che belli questi giocattoli! Mi piacerebbe se nostro padre ce ne portasse di simili. >>
Le guance tonde di Richard si allargarono per mostrare un sorriso. Quel piccolo Duca trovava sempre un motivo per essere contento.
Nancy amava quel bambino. Certo, aveva provato invidia alla sua nascita, quando venne a sapere che nonostante l'intelligenza e l'impegno che aveva dimostrato, non sarebbe stata lei a guidare l'impero Forshworth, ma era sinceramente felice di avere un fratello meraviglioso come Richard.
<< Glieli chiederai quando saremo a casa. ora andiamo o nostra madre si arrabbierà. Guarda che non ti aspetto, eh! >> gli rispose, iniziando a correre per raggiungere la carrozza ferma sull'altro lato della strada.
Il piccolo finalmente si staccò dalla vetrina del negozio e seguì a breve distanza la sorella.
Fu un attimo.
Nancy aveva già raggiunto il loro mezzo e, voltandosi per cercare il fratello, lo vide ancora fermo dove era prima, ad attendere che una carrozza nera passasse, prima di attraversare. Continuava a sorridere.
Il mezzo di passaggio coprì la visuale della bambina per pochi istanti. Quando si spostò, il fratello era sparito nel nulla.
Quegli occhioni colore verde brillante, così intelligenti e dolci; quel viso allegro. Non li avrebbe più visti. 
Non avrebbe più potuto abbracciarlo o tenerlo per mano.
Non lo avrebbe più sentito ridere.
<< RICHARD!!! >> urlò, con tutto il fiato che aveva in gola.
La madre, allarmata, scese di corsa dalla carrozza dove attendeva, per ritrovarsi a scoppiare in un pianto disperato.
 
 
 
 
La Duchessa sbattè più volte le palpebre prima di alzare lo sguardo e parlare.
<< Sapete, Conte, abbiamo cercato mio fratello per mesi senza risultato. Quando Yard ci comunicò il suo ritrovamento... Beh, era troppo tardi. Dissero inoltre che probabilmente era stato tenuto prigioniero per lungo tempo prima di essere ucciso. Mia madre non fu più la stessa dopo quel giorno e venne a mancare un anno dopo. Siamo solo io e mio padre... >>
Prese fiato, sopprimendo un sospiro. Per la prima volta da quando si erano conosciuti, quella donna fiera si mostrava fragile.
<< Se Richard fosse ancora qui avrebbe la vostra età. Voi... non ne conosco il motivo, ma voi me lo ricordate molto. >>  
 
 
 
 
ANGOLO AUTRICE
Salve a tutti!
Finalmente sono riuscita a completare questo capitolo dopo… * guarda data ultimo aggiornamento * quasi un anno?!?!? O_o
Ok, non sono fatta per rispettare le scadenze. Ma è stato un anno tanto –troppo- pieno di eventi e ho avuto poco tempo/ispirazione per continuare questa storia.
Oltretutto non mi convinceva (e nemmeno adesso mi convince molto) sul piano stilistico.
Devo ringraziare tantissimo la mia beta che, armata di santa pazienza, si e messa a leggere questo capitolo dandomi un sacco di suggerimenti e aiutandomi veramente tanto.
Ringrazio anche chi ha avuto la pazienza di aspettare (quasi un anno, non ci credo, scusatemi tantissimo!).
Grazie anche a chi ha recensito, messo tra le preferite/seguite/ricordate, o semplicemente letto i primi due capitoli
Spero veramente di non deludere le aspettative.
Al prossimo capitolo, spero non così tardi. xD
Naim

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