Shiloh, INDISCUSSO Re della Sfiga

di Jack_Zero
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Shiloh, il Re della Sfiga ***
Capitolo 2: *** Shiloh, non hai proprio fortuna ***



Capitolo 1
*** Shiloh, il Re della Sfiga ***


«No, ma… siamo seri? Davvero è così che ci rappresentano?» Shiloh chiuse Twilight e lanciò il libro dall’altra parte della stanza, giusto contro la finestra che, inutile dirlo, si sbriciolò sotto la potenza del tiro del giovane vampiro. *Niente male come Battitore. Niente male davvero!*
«Quello non è un vampiro! È un emo con la dentiera!  È.. è una palla da discoteca!» esclamò, ripensando a come sbrilluccicava Edward BelliCapelli Cullen sotto al sole. «Ora… non è che noi, al sole, ci squagliamo tipo ghiaccioli a Ferragosto, ma non ci mettiamo nemmeno a luccicare come magnifici e preziosi e sfolgoranti diamanti. Proprio no. Siamo vampiri, per la miseria, non  Magnus Bane!»
Sbuffando e imprecando contro i lustrini, Shiloh si avvicinò alla finestra distrutta e, con suo immenso orrore, si accorse di aver colpito in testa una ragazza. Fece per saltare dalla finestra, ma si bloccò: «Ma chi diavolo è quella? E che ci fa sotto casa mia alle due di notte?».
Probabilmente era una qualche sottospecie di stalker professionista, ma Shiloh era un bravo vampiretto di buon cuore e scese quindi ad aiutare la sciagurata ragazza.
«Uh… devo averla presa abbastanza forte, questa poveretta.» Dandole un’occhiata più da vicino, il nostro sfigatello si accorse di conoscerla. Fece per voltarsi e scappare *fuggi, sciocco*, quando una mano lo afferrò per la caviglia trascinandolo inesorabilmente verso la fine della sua vita sociale.
Il povero vampiro aveva infatti colpito Jessie la Stalker *idiota, lo sapevi che avevi una stalker sotto casa e sei andato pure a controllare… ma vuoi un applauso?* , una ragazza che, da quando ne aveva memoria, era sempre stata innamorata *ehm ehm… ossessionata* di lui. E Shiloh, indiscusso Re degli Sfigati, doveva assecondarla, pena il rischio che lei spifferasse a mari e monti la sua vera natura vampirosa e non-sbrilluccicosa.
«TU! Dove credevi di andare, mio adorato pipistrellino?» la voce incredibilmente acuta ed assurdamente fastidiosa della ragazza trapanò i delicati timpani di Shiloh. Tra le mani stringeva la copia di Twilight che il ragazzo aveva sciaguratamente lanciato dalla finestra. «Mi hai fatto un regalo, dolcissimo sacchetto di sangue per trasfusioni d’emergenza! Ma sei stato  c a r i n i s s i m o! Come sapevi che questo è il mio libro preferito?».
Shiloh assunse un’espressione così seccata che avrebbe benissimo potuto ottenere i  complimenti del Capitano Levi Rivaille *HEICHOU! HEICHOU LEVI!* : «Non ti ho fatto nessun regalo, pazza maniaca da rinchiudere a Briarcliff. Ho solo gettato quel… quel coso dalla finestra. E, di grazia… che ci facevi TU sotto casa mia, posso saperlo?»
Gli occhi di Jessie assunsero la forma di due cuori giganti: «Ma come, mio amato sanguisughino… non ti fa piacere che la tua ragazza sia venuta a trovarti?».
Nella mente di Shiloh passarono a raffica mille e uno modi diversi per chiudere la bocca alla ragazza, molti dei quali vietati ai minori di 85 anni, quindi eviteremo di riportarli. Si passò una mano fra i capelli rossicci e, mostrando le zanne, biascicò: «Se solo potessi ti ridurrei a un colino, ma sono bravo e non un assassino».
Gli occhi *cuori giganti* di Jessie aumentarono del 32,67% il loro volume: «Mi hai scritto una poesia? Ma quanto sei dolce, mio piccolo agglomerato di emoglobina?»
Shiloh, mentre rifletteva sui vari modi in cui un vampiro poteva suicidarsi, giunse ad una drastica conclusione. Afferrò il libro che la ragazza stringeva a sé *manco fosse la Pietra Filosofale* e, sotto i suo occhi, lo strappò esattamente a metà, un sorriso sadico dipinto sul bel viso.
Jessie guardò ammutolita il vampiro. Tentò di parlare, ma le frasi erano sconnesse e prive di qualsivoglia senso: «Tu… libro… kaboom… Edward… lupo… Pikachu … cosa..». Probabilmente avrebbe continuato ancora per molto se Shiloh, nell’allontanarsi, non fosse inciampato nei lacci delle sue scarpe, cadendo rovinosamente a terra.
Al che la ragazza riprese conoscenza e, sparando saette dagli occhi *con sommo orgoglio di Zeus, Re dell’Olimpo*,  si avvicinò al vampiro steso sul prato.
Il poverino non aveva mai provato tanta paura nemmeno quando un pazzoide, improvvisatosi  cacciatore di vampiri, non aveva tentato di infilzarlo con un paletto di legno, inseguendolo per tutta la città.
Eccola. Shiloh tentò di farsi prima piccolo piccolo e poi di mostrare i canini lucenti, ma nessuna delle due varianti di autodifesa vampiresca sembrò intimidire l’agguerrita Twilighter.
Jessie sovrastò il vampiro. Le saette diventarono raggi laser in grado di trapassare pure il piombo. Aprì la bocca e il ragazzo iniziò a recitare tutte le preghiere di sua conoscenza *non molte, dato che i vampiri sono creature demoniache e non sono le benvenute nel magico regno felice del Paradiso*.
La smorfia rabbiosa di Jessie divenne un sorriso raggiante: «Non importa, mia dolcissima zuppetta di sangue. Ne ho fatto una versione teatrale! Ovviamente io sarò la meravigliosa, bellissima e sorrido-sempre-ciao Bella Swan. E indovina indovinello… a chi pensi spetterà la parte dello stupefacente, fantasmagorico e luccicante Edward?».
Shiloh chiuse gli occhi, sperando e pregando che un meteorite cadesse in quel momento prendendolo in pieno. O che almeno qualcun altro, in un impeto di rabbia e follia, lanciasse un libro dalla finestra colpendo quella dissennata che si trovava davanti.
«Ma a te, mia zuccherosissima bistecchina al sangue!»
 
Probabilmente è inutile dirvi che, da quel giorno, nessuno ebbe più uno straccio di notizia di Shiloh, vampiro a tempo perso, sfigato a tempo pieno.
 
FINE
 
 
 
 
«Mi sono salvato. Nessuno guarda mai oltre la parola “FINE” e nemmeno Jessie lo farà.»
«Eccoti, ghiacciolino sanguinolento. Ti ho portato il copione!»

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Capitolo 2
*** Shiloh, non hai proprio fortuna ***


«Quante volte devo ripetertelo? Non lo farò mai! M A I!» Shiloh lanciò via la parrucca e-i-tuoi-capelli-saranno-più-belli che Jessie gli aveva portato.
«Ma così non sembri Edward SonoFigoESbrilluccico Cullen, mio amato cubetto di emoglobina surgelata. Vedi? Io mi sono truccata bene per assomigliare alla bellissima, altissima, purissima e levissima Isaaaabellaaaa.».
Shiloh, che iniziava a capire come dovevano sentirsi le sue prede quando se lo trovavano davanti, iniziò a guardarsi intorno disperato, alla vana di ricerca di una qualunque ancora di salvezza. Il poveretto, ormai spalle al muro, tentò di improvvisarsi Chuck Norris, ma riuscì solamente a dare un paio di testate alla parete di mattoni, perdendo anche un dente.
«GUARDA! Guarda che cos’hai fatto! Ora come potrò mangiare? Eh?! EH?!»
Jessie guardò il vampiro con espressione vacua, poi il suo sguardò si spostò sul dente ai suoi piedi. I suo occhi riassunsero *per la gioia di voi lettori, lo so che dentro di voi fate il tifo per codesta maniaca* la forma di due spettacolari cuori giganti.
Shiloh capì immediatamente cosa stava per succedere e tentò in tutti i modi in tutti i luoghi in tutti i laghi di spostarsi dalla traiettoria della ragazza. Inutile dire che i suoi sensi erano alquanto scombussolati dalla testata contro il muro e dallo shock di essere l’unico vampiro al mondo con un solo canino.
*Guarda il lato positivo, Shiloh, non ti ho scritto luccicante, no?*
*«Vedi di stare zitta tu, guarda che diavolo mi stai facendo passare. Non mi paghi abbastanza per tutto ciò.»*
Jessie, con un perfetto placcaggio da giocatrice di football americano, si scagliò verso il dente del vampiro, decisa a trasformarlo in un qualche strano oggettino voodoo, così da poter controllare a distanza il suo prediletto fagottino di globuli rossi.
*«Davvero. Lo ripeto. Tu non mi paghi abbastanza, umana.»*
Nel vedersi arrivare addosso quella pazza furiosa, il nostro Shiloh desiderò ardentemente essere una sottiletta Kraft, ma, non potendo trasformarsi in un quadratino di formaggio fuso, optò per il piano B, ovvero spostarsi velocemente dalla traiettoria della ragazza-kamikaze, disposta anche a schiantarsi contro la solida parete di mattoni pur di racimolare qualche souvenir proveniente dal suo amato.
Inoltre, per depistare Jessie, il vampiro si lanciò in strada, afferrò per le spalle il primo povero sfigato che gli capitò sotto tiro e, dopo avergli messo in testa la parrucca alla BelliCapelliCullen, lo lanciò verso la ragazza, ancora intenta a rimirare il prezioso dente che stringeva fra le mani mentre, con voce da posseduta, ripeteva insistentemente “Il mio tessssoro, è mio, solo mio, il mio TESSSORO!”.
Era talmente felice d’aver finalmente tra le mani qualcosa di Shiloh *già, avrei gradito che quel qualcosa rimanesse nella mia bocca, in realtà* da non accorgersi dello scambio vampiro-umano.
Quando si rese conto del trabocchetto tiratogli dal suo adorato succhiasangue  era ormai troppo tardi: con tutta probabilità Shiloh stava già comprando un biglietto di sola andata per il Messico.
 
*«Messico. Sono un dannatissimo vampiro e tu mi mandi in Messico?»*
*Ma Shiloh… è lì dove scappano tutti i ricercati!*
*«Per tutte le sacche ematiche del mondo! Io non sono un criminale! Sono una vittima della tua anormalità!»*
*Io anormale… tu sei un vampiro con un solo dente…*
*«Ma è colpa tua!»*
*… che non sa difendersi da una ragazzina.*
*«Basta. Io mi licenzio.»*

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