~Who protects you

di LeiLaDa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** It started like that ***
Capitolo 2: *** Pene d'amor perduto ***
Capitolo 3: *** The Decision ***



Capitolo 1
*** It started like that ***


Ed eccomi con la mia nuova long-fic, concentrata su Draco Malfoy, per la gioia di molti XD
La ff non è scritta con alcun scopo di lucro.
Accetto volentieri pareri e critiche costruttive, grazie a chi leggerà e soprattutto commenterà.. enjoy!



Who protects you
Capitolo I - It started like that



Salvare un matrimonio. E’ quello che in genere si fa dopo anni, o almeno si spera; ci si augura che vada tutto bene, perché si è sposati con chi si ama. Purtroppo, c’è gente che subisce adulterio già ad un mese dal matrimonio, gente che è affranta perché proprio marito è sempre fuori casa, e anche nelle rare occasioni in cui è presente, sembra faccia l’impossibile per non parlare con propria moglie e per evitare ogni genere di contatto intimo. “Certa gente”, come la chiamo io, si chiama Narcissa Malfoy.
La più piccola delle Black, Narcissa, era una donna alquanto affascinante; ritratto della purezza e della castità prematrimoniale, appariva una fragile bambola di porcellana che, stretta nella mano con troppa pressione, pareva rompersi da un momento all’altro. I capelli biondi lisci, spesso semilegati, risaltavano la sua pelle forse troppo diafana; aveva gli occhi dell’azzurro più chiaro che ci fosse e i lineamenti graziosi. Nel complesso era una bella donna, anche se non accattivante come sua sorella Bellatrix.
Narcissa aveva sposato solo da qualche mese Lucius Malfoy, giovane rampollo di una nobile casata, anche più ricca di quella dei Black. Lucius era un uomo freddo e distaccato, che aveva appreso un’etichetta durissima dai suoi genitori; proprio per questo, era diventato così educato e abile nel nascondere ogni sorta di emozioni.
Bisogna dire, che il matrimonio di Lucius e Narcissa non era di certo dei migliori. Lui era sempre troppo occupato dalla sua carriera al Ministero da non badare a sua moglie, che era costretta a vivere rinchiusa a Malfoy manor; anche se lui avesse trovato il tempo per stare con Cissy, non l’avrebbe fatto ugualmente. La donna non suscitava il suo interesse, sebbene fosse di notevole bellezza e grazia; e questo la turbava e avviliva terribilmente. Malfoy d’altro canto, non sembrava tanto dispiaciuto; sfogava le sue voglie fra lusso e amanti, apparentemente incurante dei dispiaceri della consorte.
Ma, per fortuna della Black, le cose sembravano cambiare gradualmente da mesi or sono: Narcissa era finalmente rimasta incinta, dopo anni di tentativi falliti da parte del marito, che sembrava ormai rassegnato a non avere eredi. Appresa la felice notizia, non solo Lucius aveva dato uno sfarzosissimo ricevimento in onore della dolce attesa di sua moglie, ma era più presente al maniero, più gentile e premuroso con la consorte; probabilmente perché, pensava Narcissa, non voleva che il bambino subisse danni durante la gravidanza. Ma poco importava ormai, perché le attenzioni del marito era quanto la giovane Black aveva di più caro. E i mesi passavano rapidamente, per fortuna di lucius, che sembrava desiderare un moccioso nella culla di casa Malfoy; sicuramente non per riempirlo di amore paterno, ma per avere la sicurezza di una discendenza, cosa fondamentale per un uomo di alto rango come lui. Inoltre, era sicuro che sarebbe stato un maschio, e questo un po’ spaventava Cissy, lietissima di dare un erede maschio a suo marito ma intimorita di non riuscirci, dando alla luce una femmina. Malfoy non l’avrebbe accettata e avrebbe rincominciato a trattare Narcissa come prima della gravidanza. E queste paure si facevano sempre più strada nella donna mentre, al nono mese, trascorreva uno di quei rari momenti con Lucius.
Era una domenica mattina e la signora Malfoy passeggiava nel giardino della lussuosissima villa in cui viveva; la primavera era da poco arrivata, portando con sé venticelli tiepidi e piacevoli e regalando un’aria di serenità alla donna.
-Moglie-
La voce pacata le giunse all’orecchio e apprese provenire da dietro di sé. Si voltò e fece un cenno del capo a suo marito.
-Copritevi, non vorrete danneggiare voi e il vostro bambino-
-Avete ragione marito, perdonatemi- rispose indispettita narcissa, lasciando che Lucius la coprisse con la sua giacca.
Lo guardò: sembrava stanco, o forse solo fremente di avere il suo rampollo.
-Come state?- esordì lucius con tono distaccato, iniziando a camminare accanto alla moglie.
-Non tanto bene, devo dirvi… credo che nascerà presto- sospirò la black accarezzandosi la pancia -Vi vedo stanco..-
Malfoy ghignò mentalmente all’affermazione della consorte sull’imminente nascita, poi rispose diplomaticamente: -il lavoro mi consuma, ma vi ripeto di non preoccuparvi. Pensate solo alla salute-
Narcissa annuì, stringendo appena il braccio del marito.
-Avete pensato a che nome dare al bambino?-
Sarebbe stato sciocco da parte di Cissy anche solo suggerire un nome, era suo marito a prendere tutte le decisioni, lei lo aveva imparato a proprie spese.
-Sì, ho deciso. Lo chiameremo Draco- rispose con tono fermo lucius.
-Draco?- fece una smorfia la Malfoy. L’uomo si fermò di scatto, fulminandola con lo sguardo per l’aver osato.
-Qualcosa in contrario, moglie?- disse gelido. Cissy si ricompose e assunse un’aria seria, fissandolo.
-No, marito.. è originale, quantomeno-
-Perfetto, allora è deciso- decise distaccato Malfoy -quando arriva vostra sorella?-
-Dovrebbe arrivare a momenti, si cong.. ah!-
La black si aggrappò al marito, scossa dal dolore di una contrazione; sbarrò gli occhi e si accasciò sul verde prato del giardino.
-Narcissa!-

***

Quella fu solo la prima delle contrazioni che ebbe Narcissa nelle ore seguenti. Bellatrix era arrivata da poco a Malfoy Manor, per stare con sua sorella nel periodo del parto; Rodolphus aveva accompagnato la moglie, e ora stava fuori dalla stanza in cui c’era Cissy. Con lui c’erano ovviamente lucius e altri parenti e amici intimi, tutti dall’aria tesa; aspettavano senza poter far nulla, e questo aveva sempre infastidito Malfoy: il senso di impotenza. L’unica cosa che gli era concesso vedere erano le donne che entravano e uscivano dalla fatidica stanza con panni e bacinelle d’acqua calda; sentiva con chiarezza straziante le urla della moglie e gli incoraggiamenti dell’ostetrica. Eppure lo confortava il fatto che presto avrebbe avuto un erede, su quello era sicuro; non contemplava il fatto che Cissy avrebbe potuto perdere il bambino, o che suo figlio sarebbe potuto essere in realtà una figlia. Appoggiato al divanetto del salotto, si bombardava con strazianti domande, tamburellando agitatamente il piede sul pavimento di marmo nero: non sembrava in sé. Rodolphus lo guardava. Non poteva dire di condividere il suo nervosismo, perché lui un figlio non l’aveva e probabilmente mai l’avrebbe avuto; in quel momento, però, era in vena di domande esistenziali, cosa assolutamente non da lui. Si chiedeva che razza di padre sarebbe stato, anche se con bellatrix come consorte la discendenza era esclusa, a meno che non vi fosse stato un fortuito errore. La porta si aprì e con una luce negli occhi i presenti alzarono disperatamente il capo: falso allarme, solo una serva incaricata di prendere altri panni. Lucius sospirò e tornò a contemplare il pavimento.
-Rilassatevi- la voce pacata di Rodh era come un verbo -non vi riconosco-
Malfoy continuava esasperatamente a tamburellare il piede sul pavimento, prendendo profondi respiri.
-Mi risulta difficile, se non l’avete notato- rispose lucius con una nota di acidità che decise di concedersi, nonostante non fosse da “Signori” comportarsi così. Lestrange lo perdonò solamente data la situazione in cui si trovava.
Poi, a squarciare il silenzio creatosi, si udì un urlo particolarmente forte e acuto proveniente dalla sala adiacente, dove stavano tutte le donne. Frasi di congratulazioni verso Narcissa si sentirono attutite dal muro, e finalmente la porta si aprì; questa volta non per lasciar passare una serva frettolosa, ma per mostrare la figura dell’ostetrica tenere in mano un fagotto.
-Complimenti, signor Malfoy. E’ un bellissimo bambino-
Lucius tirò un profondo respiro di sollievo e prese il bambino in braccio; non se lo adagiò amorevolmente al petto, ma lo tenne in alto dinanzi a sé, reggendolo da sotto le ascelle.
-Draco- sussurrò orgoglioso. Era un bambino splendido: biondo come il grano, gli occhi grigi di suo padre e l’espressione di sua madre; i lineamenti regali li aveva ereditati da entrambi i genitori. Guardò un attimo Rodolphus, e ricambiò il cenno con il capo che l'uomo gli stava facendo, poi si diresse nella sala in cui c’era Narcissa: era tutta sudata e sembrava tremendamente spossata, tuttavia aveva sulle labbra un sorriso, troppo simile ad un ghigno. Accanto a lei c’era bellatrix, l’aria fiera e il corpo perfetto di sempre. Lucius sorrise appena alle due donne, avvicinandosi al letto della moglie, dandole il bambino; non un bacio né un segno d’amore, solo un lieve ghigno di soddisfazione e ringraziamento. Finalmente Malfoy aveva ciò che desiderava, una discendenza degna di lui. Finalmente, era completo.

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Capitolo 2
*** Pene d'amor perduto ***


Cap. II – Pene d’amor perduto




Ci fu uno sfarzosissimo ricevimento a Malfoy Manor, in onore di Draco. Tutti premevano per vedere lo splendido bambino dormire sereno tra le braccia attente della madre, che come il marito, era impegnata a ricevere i complimenti degli ospiti sulla recente e fruttuosa nascita. Lucius si raccomandava costantemente con la moglie perché stesse attenta al bambino, che non gli facesse mai mancare nulla; era esasperante a volte, pensava Narcissa, così indaffarato a pensare al bene di suo figlio (bensì non lo degnasse nemmeno di un bacio) eppure così assente, sempre impegnato al Ministero.
Ma, purtroppo per la signora Malfoy, nei programmi di
suo marito non c’era solo la carriera: infatti l’uomo aveva rincominciato a frequentare costose amanti e, soprattutto, era impegnato con la sua “carriera” da mangiamorte, e questo era più di quando Cissy potesse sopportare. Un marito sempre assente, menefreghista verso la moglie e distaccato con il figlio era l’ultima cosa che desiderava. Tuttavia, con amore e devozione, continuava a curare l’ormai non  troppo piccolo Draco e il Maniero.
Passarono gli anni, e il più giovane dei Malfoy crebbe forte e intelligente. Era un bambino acutissimo, oltre che di straordinaria
bellezza; nonostante la tenera età di cinque anni, articolava frasi degne di studiosi. Questo, oltre a rendere i suoi genitori fieri di lui, li rendeva sospettosi: un bambino che a quell’ età parlava come un nobile adulto e che come primo interesse aveva la lettura non era certo normale. Nonostante Draco mostrasse tali caratteristiche sbalorditive, Lucius non sembrava particolarmente scosso da ciò.
-E’ un Malfoy, cara moglie, cosa pretendete? Mi sembra ovvio che sia così acuto- ripeteva sempre suo padre, serbando il minimo stupore
che provava su ciò per sé. Draco venne istruito a dovere riguardo alle buone maniere da tenere, passando gli “esami” di suo padre, severissimo nel giudicare il suo comportamento.

All’età di cinque anni, i signori Malfoy ricevettero visite da parte dei genitori di Narcissa, in visita a Londra con la scusa di poter vedere il loro splendido nipotino. Vennero accolti dai padroni di casa e, dopo i convenevoli, i quattro sedettero nel salotto per un tè.
Druella e Cygnus erano sempre state due persone severe e disciplinate, e avevano tramandato queste caratteristiche anche alle loro figlie, tramite una rigidissima etichetta.
-Allora, caro Lucius, quando potremo vedere nostro nipote?- chiese con la sua solita aria altezzosa.
-Narcissa dovrebbe portarlo qui a momenti, suocera- rispose Malfoy con un cenno del capo e un sorriso di cortesia.
Detto fatto, la porta del lussuoso salone si aprì lentamente, lasciando vedere la figura della padrona di casa che teneva per mano il Piccolo Draco. Il bambino era ormai vestito come un ometto, con abito nero elegante, i capelli semilunghi pettinati all’indietro e un’aria tipica dei Malfoy. I coniugi black fissarono estasiati il loro piccolo nipotino, mentre questo sgambettava verso loro.
-Signora nonna, signor nonno-
li salutò con la sua vocina infantile, ma con classe ed educazione. Poi scoccò un bacio sulle guance di entrambi.
-Sei proprio cresciuto, Draco, fatti guardare- disse Cygnus orgoglioso, mentre i coniugi Malfoy guardavano loro figlio con aria soddisfatta.
-Sì, eccellenza- annuì il bambino -ogni giorno di più- I due black sorrisero appena al nipote, mentre Lucius prendeva la parola.
-Draco, ora lasciaci- disse con tono serio -Parlano i grandi-.
Il bimbo annuì, fece un piccolo inchino ed uscì dalla stanza.

***

Draco Malfoy sedeva in poltrona, accarezzando la sua gattina Cleo; aveva deciso lui di chiamarla così, dopo che i suoi Zii gli avevano regalato uno splendido libro sull’Egitto. Leggendo della bellissima Regina Cleopatra, Draco aveva deciso di chiamare così la sua gatta, abbreviando il nome in “Cleo”. Narcissa diceva che era un nome da pesce rosso, ma al giovane Malfoy piaceva, e quindi si limitava a sorridere e ad alzare le spalle.
Druella e Cygnus erano al Manor solo da un paio di giorni, ma l’indomani sarebbero partiti.
-Cleo!-
esclamò allarmato Draco, quando la gatta stranamente lo graffiò e scappò via. Forse aveva udito qualcosa, o probabilmente aveva solo voglia di sgranchirsi un po’ le zampe.
-Torna subito qui!-
Ignorando l’etichetta, che in quel momento non gli venne nemmeno in mente, Malfoy iniziò a correre dietro alla gatta; questa svoltò innumerevoli volte nei corridoi, infilandosi poi in una stanza buia. Draco, d’istinto, la seguiva. Solo allora il giovane si accorse di essersi trovato in una stanza poco usata del Maniero; cercò con gli occhi Cleo, intravedendo la sua coda nera dietro uno scaffale coperto da un telo.
Ti ho trovata, pensò ghignando lui.
Si infilò dietro al mobile impolverato, che era leggermente staccato dal muro e lui ci passava benissimo. Riuscì finalmente ad acchiappare la gattina, ma in quel momento la porta si aprì.
-Moglie, cosa vi prende!
Riconobbe la voce irata del padre, ma decise di non farsi trovare lì; così rimase in silenzio, sporgendo un po’ fuori la testa in modo da poter osservare la scena: Narcissa era appena entrata in quella stanza sbuffando, e suo marito l’aveva seguita a ruota. Lui era arrabbiato, mentre lei infastidita; l’aveva afferrata per un braccio e bloccata al muro.
-Lasciatemi!- si lamentò Cissy divincolandosi.
-Prima mi direte se vi ha dato di volta il cervello!-
-Siete solo un ipocrita circondato da puttane!- esclamò Narcissa, irritata, fuori controllo e probabilmente in punto di piangere.
Lucius non tollerava tutto ciò, le diede uno schiaffo sul viso, e il rumore di quell’impatto risuonò per tutta la stanza.
-Non permetto che mi si parli così- sibilò nero alla moglie, mentre lei si portava una mano alla guancia, ormai diventata tutta rossa.
Draco strinse i pugni da dietro l’armadio e digrignò i denti: era tremendo da vedere.
-Siete cambiato- sussurrò Narcissa guardando schifata il marito -ad hogwarts eravate un così bravo ragazzo- -Forse siete voi che non mi avete mai conosciuto abbastanza. Non permettetevi più- le disse gelido Malfoy, senza nessuna pietà. Si voltò e fece per uscire, ma la donna lo fermò, trattenendolo per il braccio.
-Lucius, vi prego- sussurrò solamente, avvicinando il proprio viso a quello del marito e accarezzandogli delicatamente la guancia -tornate a frequentare il mio letto-
La proposta era indecente detta da chi ha appena ricevuto uno schiaffo, ma Cissy era talmente innamorata di quell’uomo e si sentiva così sola che avrebbe fatto di tutto. Malfoy rimase impassibile, le labbra a pochi centimetri dalle sue.
Che cosa fate, madre, pensava Draco scandalizzato. Allentò un attimo la presa su Cleo, che aveva in braccio, e la gatta scivolò via da dietro l’armadio. I coniugi Malfoy girarono la testa verso la micia, guardandola, ma decisero che era solamente un animale indisciplinato e non si curarono di
-Ricomponetevi e tornate di là-
Detto questo, Lucius si staccò dalla moglie e uscì sbattendo la porta.



Ringrazio chi ha letto e commentato, e grazie a lunastortalupin per aver messo la ff tra i preferiti, mi piacerebbe sapere cosa ne pensi anche tu ^^.

Black Lagoon Fan: Anche a me piace moltissimo bellatrix, vedrai che prestissimo diventerà presente in questa ff, probabilmente già dal prossimo capitolo. Ti ringrazio per i complimenti e spero che continuerai a leggere e recensire ^^

Destino: Grazie mille anche a te, sai quanto ci tenga al tuo parere. Spero che ti piaccia questo Capitolo, ciauu!

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Capitolo 3
*** The Decision ***


Cap. III – The Decision




Passarono gli anni e quel ricordo fu solo l’ombra di un pessimo pomeriggio. Draco era cresciuto a dismisura, sempre più intelligente e affascinante; aveva iniziato i suoi studi a Hogwarts, cosa che era ritenuta ormai impossibile da chi conosceva Lucius. Infatti, Malfoy sr. era sempre stato restio ad istruire proprio figlio in quella scuola, proprio a causa del suo preside, il babbanofilo, difensore delle cause perse, Albus Silente.
Tuttavia, narcissa era stata molto abile e persuasiva nel convincere il marito a mandare Draco a hogwarts; il giovane Malfoy desiderava uscire da quella prigione che era diventata il Manor, e avrebbe fatto qualunque cosa, anche andare in una scuola piena di sangue-sporco.
La situazione in famiglia era quella che era, Draco aveva imparato a sue spese a fidarsi non più del dovuto di suo padre, mentre nutriva un grande affetto e rispetto verso l’accondiscendente Narcissa.
Quell’anno Malfoy jr. era al terzo anno di Hogwarts, aveva fatto diverse conoscenze nel campo dei Purosangue, come blaise zabini e Theodore nott, ma anche nel campo dei sangue-sporco: purtroppo, si era imbattuto in Harry Potter, Ronald Weasley e Hermione Granger. Era bastato evitare con cura la loro ignoranza, e le vacanze di natale erano arrivate. Draco, da bravo figlio amorevole, aveva fatto ritorno al Manor; tutti gli anni, festeggiavano il natale in famiglia. Rodh e Bella venivano a casa Malfoy per festeggiare con loro.
Malfoy jr. fu costretto a fare gli onori di casa, poiché, “stranamente”, Lucius era in missione per conto di Lord Voldemort. Inutile dire che narcissa non approvava affatto l’ “attività” del marito, ma lei era sempre stata accondiscendente e lucius sempre prepotente.
-Signora zia, sono felice che siate qui. Mi siete mancata.- salutò garbatamente Draco quando arrivò Bellatrix, dandole due baci sulle guance.
La donna era sempre stata affascinante: fisico magro e curve provocanti, lineamenti regali e i capelli del più scuro del nero erano raccolti in un’acconciatura, da cui ricadeva solo un ricciolo. La sua parola era legge per molti, soprattutto per Draco, che era costretto a farsi manipolare come un burattino dalla zia; lei era molto severa e vendicativa, per nulla accondiscendente né gentile. Nessuno la contestava poiché pochi erano superiori a lei, solo suo marito Rodolphus sembrava riuscire sempre ad essere nelle sue grazie, comportandosi con superiorità e ricevendo il rispetto della moglie.
Bellatrix squadrò suo nipote con fare altezzoso: era molto che non lo vedeva, lui era cresciuto, anche se non secondo gli standard di sua zia; lei lo avrebbe educato con più severità.
-Ti assicuro che non c’è alcun bisogno che tu finga con me, caro nipote- rispose lei ricambiando con freddezza il saluto. Si riferiva a come Draco l’aveva accolta. -Ad ogni modo, sono felice anch’io di essere qui- Gli mostrò con quanta falsezza aveva detto quella frase, quasi a rimproverarlo.
Malfoy arricciò il naso indispettito: qualunque cosa dicesse a sua zia, sebbene fosse una frase di cortesia, lei trovava sempre una pecca.
-vostro marito dov’è?- chiese poi Draco cambiando argomento.
-Arriverà in ritardo, come tuo padre d’altronde- rispose Bellatrix, sapendo dove colpiva. Malfoy si lasciò sfuggire un sospiro sull’ “argomento Lucius”, che fu prontamente intercettato dalla zia; lo guardò con severità.
-Dovresti controllarti,- lo rimproverò, questa volta con tono non serio -specialmente perché sono una cognata fedele e non sai cosa potrei fare-
Draco la guardò negli occhi: sapeva che Bellatrix ammirava il modo di fare di suo nipote, sebbene lo rimproverasse.
-Non credo che mi danneggereste, signora Zia-
La lestrange ghignò mentalmente per l’audacia del nipote, ricambiando il suo sguardo.
-Avverti tua madre che sono arrivata- disse con tono freddo.
E così lo congedò.

***

Lucius guardò quella pelle diafana, poi la baciò con grazia. Alzò lentamente lo sguardo verso la donna, distogliendolo invece dalla sua mano.
-Mia cara Cognata-
La voce di Malfoy era pacata e controllata, mentre guardava Bellatrix; dietro di lei v’era Rodolphus, che guardava con attenzione le mosse del cognato: Lestrange aveva imparato a non fidarsi troppo degli altri uomini, con una moglie come Bella.
-E’ un grande piacere avervi qui- disse ad entrambi lucius.
-Lo è anche per noi- ribatté freddo Rodh.
I tre erano in un piccolo salotto della Villa, arredato prevalentemente con colori estivi; oltre che salutarsi, avevano importanti questioni di cui discutere.
-Ho sentito che quel babbanofilo di Silente ha in mente “grandi” riforme per Hogwarts… sei ancora convinto di voler far andare Draco in quel porcile di mezzosangue?- prese la parola Bellatrix, rivolgendosi a Malfoy con tono quasi accusatorio.
Lucius arricciò le labbra e versò da bere ai presenti.
-Sapete bene che io ero il primo a non voler mandare mio figlio lì, Cognata-
-Allora non mandatecelo- Rodolphus andò dritto al punto.
Malfoy alzò di scatto lo sguardo verso Lestrange, con espressione interrogativa; a chiarire i dubbi di lucius fu Bella. Si avvicinò con passo deciso al padrone di casa e lo guardò dritto negli occhi, con espressione seria.
-Voi siete sempre fuori casa- sussurrò con convinzione la donna -e sappiamo tutti che Narcissa non è in grado di istruire Draco…- fece una pausa per cercare le parole giuste, poi aggiunse con eloquenza -…come conviene secondo i NOSTRI criteri.-
Lucius fissò la cognata con espressione cadaverica, poi spostò il suo sguardo su Rodolphus, anche lui serissimo. Malfoy sapeva bene dove i Lestrange volevano andare a parare, ma preferiva fossero loro ad esporre la richiesta.
-Lasciate che portiamo vostro figlio al Maniero Lestrange.
Come dice mia moglie, voi siete molto indaffarato fra il ministero e il Signore Oscuro; gli impartiremo un’educazione esemplare, e non potrà che trarre giovamento dai mesi che passerà con noi. Narcissa è troppo accondiscendente, con noi Draco imparerebbe quanto necessario per essere al servizio del Lord senza dover andare ad Hogwarts, posto ormai inefficiente per l’istruzione di un Malfoy… non è quello che avete sempre desiderato, Lucius? Che vostro figlio entri a far parte dei mangiamorte, come tutti noi- disse Rodolphus, mostrando evidente convinzione in ciò che diceva.
Malfoy spostava gli occhi da Bella a Rodh, pensando a ciò che dicevano; non avevano certo torto, Draco con loro avrebbe imparato l’educazione che Cissy non era in grado di impartirgli, e anche la Magia Nera. L’orgoglio di istruire proprio figlio era una cosa che tratteneva lucius dall’accettare immediatamente, assieme al fatto che avrebbero potuto metterglielo contro, ma poi ciò che i Lestrange avevano detto prevalse.
-E sia- acconsentì serio -mi fido ciecamente di voi-
Bellatrix gli mise una mano sulla spalla e disse: -Non avete che da guadagnarci da questa decisione- Poi ghignò spudoratamente -A voi l’onore di dirlo a mia sorella-
Detto questo, Rodh e Bella lo lasciarono solo.

***

Era la sera di Natale. I lestrange e i malfoy, elegantissimi per l’occasione, avevano appena terminato l’abbondante cena; non che a persone come loro interessasse lo spirito Natalizio, ma era comunque un modo per ricevere costosissimi regali.
Sedettero in un salotto adiacente alla sala da pranzo, accomodandosi e versandosi da bere. Draco era annoiato dalla serata, avrebbe preferito passarla con Zabini e Nott, di sicuro; eppure sentiva che c’era qualcosa di strano nell’aria. Narcissa sorrideva, aveva sempre amato quel giorno dell’anno.
Lucius, Rodh e Bella si erano messi d’accordo: avrebbero annunciato la decisione presa ora, soprattutto perché Cissy era di buon umore, anche se non si poteva dire la stessa cosa di Draco.
-Dobbiamo fare un annuncio-
A quella frase del padrone di casa, Narcissa e suo figlio rimasero sorpresi. Draco guardò i suoi zii: loro non erano né turbati né ansiosi, e questo non annunciava certo nulla di buono.
-Cosa succede, marito?-
-Un attimo di pazienza, Moglie- rispose lucius -Abbiamo deciso..- iniziò l’uomo.
Si capiva benissimo chi intendesse parlando al plurale. Malfoy jr si raddrizzò sulla poltrona, assumendo un’espressione turbata almeno quanto quella della madre.
-..che Draco si trasferirà per qualche mese al maniero Lestrange, per completare la sua istruzione. Infatti, questo non è più compito dei professori di hogwarts; lascio l’incarico ai miei cari cognati-
I lestrange ghignarono e fecero un cenno con il capo. Draco si sentì sprofondare, Narcissa era sconvolta: allentò la presa sul bicchiere di vino che aveva in mano, e questo si frantumò in mille pezzi all’impatto con il pavimento.
-C-che cosa?- farfugliò incredula la donna. In pratica, le stavano portando via il suo bambino. Bellatrix e Rodolphus guardarono interrogativi malfoy.
-Non gliel’avevate detto?- chiese la Lestrange.
-Padre non è giusto!-
Draco era scattato in piedi, attirando l’attenzione di tutti. Lucius lo fulminò con lo sguardo, non solo per l’arroganza, ma anche per l’affronto verso gli zii. Anche narcissa finalmente intervenne: -Perché non mi avete detto nulla!- esclamò sconvolta, rivolta al marito ma guardando anche la sorella.
-Non avreste avuto voce in capitolo ugualmente, Moglie. E tu siedi, Draco- ordinò alterato Malfoy.
-Almeno ditemi perché!- continuò Cissy.
-Voi chiedete perché, sorella? Non siete in grado di impartire a vostro figlio l’educazione che conviene ad un futuro Mangiamorte!- esclamò Bellatrix, alzandosi in piedi.
-Che cosa dite! Mangiamorte?- sgranò gli occhi Draco.
-Adesso SILENZIO!-
Lucius azzittì tutti.
-La cosa è già stata decisa da chi di dovere- disse Malfoy, sottolineando il fatto che Narcissa e suo figlio non avevano nemmeno il diritto di parlare -Draco, domani partirai con i tuoi zii, e non voglio sentire altro-
Il ragazzino scattò in piedi, guardando il padre con espressione nera, e uscì a grandi passi dal salone, seguito da una sconvolta Narcissa.
Malfoy sr si portò una mano sul viso e si massaggiò le tempie.
-Perdonateli…- si scusò con i Lestrange. In effetti, l’affronto era stato grande per loro, ma Draco avrebbe pagato anche questo, una volta stabilito nella dimora degli zii. Anche rodolphus si alzò e guardò lucius, dicendo con voce glaciale: -E’ proprio per QUESTO che vostro figlio deve venire con noi-
Malfoy fissò suo cognato e poi sua cognata, si convinse che la decisione presa era stata la migliore, anche se avrebbe fatto male a qualcuno. Annuì sospirando e si abbandonò sulla poltrona, esausto.



Ed eccovi Bellatrix ^^ Grazie ancora a chi ha letto e commentato e a chi continuerà a farlo.

Destino: Grazie mille dario, mi fa davvero piacere che apprezzi ^^

Black Lagoon Fan: waao grazie.. uu bellino gatto *___* mi fa piacere che ti piaccia, adesso bellatrix si “occuperà” di draco, com’è intuibile, quindi ci sarà costantemente. Ciau e grazie della recensione XD

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