Viaggio in Brasile… e poi?

di Nono23
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pensieri e decisioni ***
Capitolo 2: *** Buon compleanno Holly-Dichiarazione ***
Capitolo 3: *** Dimostrazioni, pettegolezzi e shopping ***



Capitolo 1
*** Pensieri e decisioni ***


Era nella vasca da bagno, immerso fino al collo. Stava pensando a un’infinità di cose. Tra quel turbinio di pensieri si soffermò in particolare su quello riguardante Lei.
“Cosa starà facendo adesso? È felice? Mi pensa ancora?... Perché mai mi dovrebbe pensare? Forse dovevo dichiararmi a lei prima di partire? Ma che cavolate dico? Basta pensare a lei! Probabilmente non mi ama più come una volta… siamo sicuri che mi abbia mai amato? Beh… altrimenti come si spiegano le sue continue attenzioni per me e le battute dei miei compagni di squadra? …Forza, basta attanagliarsi con questi pensieri e andiamo a dormire. Domani c’è un’amichevole contro una squadra italiana di cui non ricordo nemmeno il nome… mi sembra fosse –Milan-…credo.”
Con questi pensieri si recò a letto e si addormentò in un sonno senza sogni.
A casa Gatsby la situazione non era molto diversa…
“Holly, perché l’hai fatto? Perché sei andato in Brasile? Volevi realizzare il tuo sogno… certo… chi sono io per impedirtelo? Nessuno… mi piacerebbe sapere se tu mi pensi qualche volta da quando sei lì… Magari hai trovato la fidanzata? Oh no… so che sono un’enorme egoista, ma non voglio che tu ti fidanzi con qualche bella brasiliana. Non voglio! Oh Holly, perché non ti sei mai accorto di me? Eppure l’avevano capito tutti… nonostante io mollassi un pugno tutte le volte che Bruce faceva una delle sue maliziose battutine, in cuor mio speravo che capissi che io ti amavo e ti amo ancora adesso…! Ah…. Basta è meglio andare a letto! Domani neanche la sveglia alle 06.30 mi risparmierà!”
Si addormentò di colpo con una lacrima che le rigava quel volto così latteo, da sembrar porcellana.
Il giorno dopo Patty si destò puntuale e si preparò. Era più triste del solito e la sua migliore amica, Evelyn, lo capì subito. Le si avvicinò e con dolcezza le disse:
<< Ciao Patty, come va?>>
<< Ciao Eve. Bene grazie. Te? >> domandò abbozzando un leggero sorriso amaro…
<< Non male, grazie. … Ascoltami non c’è proprio nulla che mi devi dire? Ti vedo molto giù, soprattutto in questo periodo da quando è partito…>>
Non rispose subito, poi si voltò verso l’amica con il volto in lacrime:
<< Eve… mi manco così tanto… sigh… non sai cosa darei per vederlo ancora una volta con quel suo sorriso… sigh…>>
<< Non preoccuparti. Tranquilla, sfogati pure quanto vuoi.>> le disse in tono affettuoso e comprensivo mentre le accarezzava la testa.
Arrivate al campo, per l’allenamento mattutino, tutti notarono gli occhi rossi e gonfi della prima manager, segni evidenti che aveva pianto,  ma non proferirono parola a riguardo. Neppure il solito intrattenitore comico Bruce.
Intanto le ragazze preparavano gli asciugamani, l’acqua e i limoni con miele per la squadra, quando Evelyn, notando lo sguardo comunque molto triste dell’amica le suggerì:
<< Senti Patty, se non ricordo male tra circa tre settimane sarà il compleanno di Holly. Perché non vai a trovarlo in Brasile? Sono sicura che sarà felicissimo della tua sorpresa, sai? E poi ho sentito che il mio caro Bruce lo sente per telefono qualche volta e gli sembra d’aver capito che ti ama e odia il fatto di non poterti vedere e … dichiararsi… ecco!>>
Patty era rimasta completamente spiazzata dalla proposta dell’amica:
<< E-Evelyn, che cosa stai dicendo? Sei sicura di quello che dici? Non mi stai prendendo in giro, vero? Anche perché sarà meglio per te e per il tuo carissimo Bruce, lo sai questo, vero? E comunque dove li trovo tutti i soldi in tre settimane?>>
<< Ehi! Una domanda alla volta! Comunque sono sicura di quello che ha detto il mio “tesoruccio” e quindi non potrai dar sfogo ai tuoi “istinti omicidi”! E poi potresti trovare un lavoro part-time? Che ne pensi?>>
<< Non so cosa dire! È fantastico, ma riuscirò a trovare abbastanza soldi per andarlo a trovare e tornare indietro…?>>  (era sottinteso “nel più lontano futuro, spero”).
<< Non preoccuparti! Tutti ti daranno una mano in qualche modo!>>
<< Oh grazie! Ma… ma non voglio arrecare disturbo a nessuno e non voglio aiuti finanziari da parte di alcuno! Non saprei come restituirli dopo…>>
<< Dopo che sarai tornata in Giappone a Fujisawa penserai a come ripagarci, magari ci puoi offrire una cena!>> disse in tono scherzoso.
Patty, commossa dalla generosità di tutti, che le avevano raggiunte captando il centro del discorso, le si strinsero attorno per abbracciarla calorosamente e incitandola:
<< Forza manager!>>
<< Metticela tutta, mi raccomando!>>
<< Vai e fai ribaltare tutte le brasiliane che si avvicinano a Holly!>>
Al che tutti si misero a ridere e non mancò un mezzo scappellotto da parte di Patty anche lievemente imbarazzata e felice di avere degli amici così!
Lo stesso pomeriggio cercò subito un lavoro e venne ingaggiata come cameriera per tutta la giornata sei giorni su sette. Guadagnò abbastanza da potersi permettere entrambi i viaggi senza aiuti finanziari da parte di nessuno. Ne era da una parte felice perché era un problema in meno.
Non perse tempo e si precipitò sabato pomeriggio (il giorno prima del compleanno di Holly) all’aeroporto per prendere il primo aereo diretto per il Brasile. Non aveva mai preso l’aereo, ed era molto emozionata anche perché il suo primo viaggio lo dedicò al suo primo vero amore: Oliver Hutton!
Quel pomeriggio, in Brasile…
<< Forza Capitano! Sono libero!>>
<< A te, Pepe!>>
<< Preparati Holly! Eccola!>>
Saltò due avversari, ne scartò altrettanti con dei dribbling fantastici e corse palla al piede fino all’area di rigore dove si apprestò a fare il suo mitico “Driveshoot” . Era gol.
<< Gooooooooool! Eeeeeeeeeeeeeeeeeeehhhhhhhhhh!!!!!>>
Il San Paolo conduceva la partita per 4 a 1 e tre dei gol erano merito di Holly. Subito andarono a festeggiarlo con pacche sulla schiena. Avevano vinto un’altra amichevole grazie a lui: la nuova stella del calcio nipponico.
Erano appena usciti dagli spogliatoi e si stavano per avviare ciascuno verso casa propria, quando Holly venne fermato da Roberto e gli chiese se potevano parlare:
<< Holly, ascoltami bene.>> il suo tono era serio all’inizio << Sono molto, davvero molto orgoglioso dei tuoi risultati ottenuti fino ad ora qui in Brasile. Complimenti!>> poi, diveniva man mano più comprensivo e in un certo senso anche un po’ triste << Ma sono convinto che tu non sei felice come vorresti. Ho letto nei tuoi occhi un senso di malinconia e tristezza dopo ogni vittoria e guardi gli spalti come in cerca di qualcosa,…o meglio…qualcuno…>>
Aveva colpito nel segno. Infatti, se prima gli occhi di Oliver erano felici d’aver reso orgoglioso il suo allenatore, ora erano bassi e spenti… malinconici, ecco.
<< M-ma Roberto, che dici? Ti ho davvero dato quell’impressione? T-ti sbagli…!>> era un tono poco credibile e Holly se ne accorse dallo sguardo di Roberto che era inutile mentirgli, così, raccolto tutto il coraggio di una finale di Campionato Nazionale, disse tutto d’un fiato:
<< Mi manca… Mi manca da morire… il suo tifo sfegatato sugli spalti, il suo essere un po’ maschiaccio, mi manca quando mi medicava le ferite e perfino quando mi porgeva l’asciugamano… ma più di tutto mi manca lei con quel suo sorriso…>>
L’allenatore lo guardò di nuovo con aria comprensiva e paterna in un certo senso e disse:
<< Capisco… ora si spiegano molte cose… non preoccuparti, però, sono sicuro che la rivedrai presto, credimi.>>
Il campioncino sospirò, si congedò e se ne andò a casa. Mangiò giusto per recuperare le forze, ma in realtà non aveva molta fame. Pensava a lei. Dopo un bagno caldo, andò a dormire cercando di distrarsi pensando alla partita di domani. Se non altro si addormentò, ma il suo cuore era colmo di tristezza che mascherava come meglio poteva dietro a quel sorriso che rivolgeva a tutti. Qualcuno però non c’è cascato…

Angolo dell’autrice:
Ehilà, ragazzi/e! Come va? Questa volta ho pensato di proporvi una Fanfiction su Holly/Patty che scrissi tempo addietro (Estate 2014). Avevo sentito voci sul fatto che nel manga Patricia era andata davvero in Brasile per trovare il suo amato, ma sinceramente non credevo fosse vero. Perciò buttai giù quest’idea. Una specie di rivisitazione di quel momento. Ho notato che nel tempo il mio modo di scrivere è cambiato moltissimo, talvolta faccio fatica a riconoscerlo. Perciò, per i lettori silenziosi delle mie altre storie, chiederei venia in caso di errori e se si dovessero trovare spaesati da questo punto di vista. Col tempo credo di essere migliorata molto a scrivere, ma anche prima non ero malaccio, eh! Vi chiederei cortesemente di lasciare una vostra recensione giusto per sapere se confermate le mie parole e sapere che ne pensate della storia soprastante. Insomma, cosa sarebbe successo se Patty fosse andato a trovarlo per il compleanno con l’aiuto di Roberto? Beh, ecco qui cosa ne ho tirato fuori! Vi lascio ai commenti, carissimi lettori, che so essere in molti, anche se silenziosi. Ci vedremo presto, spero. Ciao ciao! Nono23  

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Capitolo 2
*** Buon compleanno Holly-Dichiarazione ***


Era sull’aereo da circa quattro ore ed era visibilmente emozionata. Sarebbe arrivata in Brasile in mattinata tarda. Voleva fargli una sorpresa per il suo compleanno! Aveva avvisato Roberto del suo arrivo e pregato di non dirlo a Holly per nessun motivo a questo mondo. Lui sapeva tutto e sarebbe venuto a prenderla per portarla allo stadio per il secondo tempo dell’amichevole che si sarebbe svolta in quella calda giornata di luglio.
Era appena atterrata e riconobbe l’allenatore del campione nipponico ad aspettarla fuori dalla sua auto. Si salutarono e si abbracciarono amichevolmente, poi sfrecciarono lungo la strada per la loro destinazione. Le aveva riservato un posto speciale accanto al suo, in panchina,  per poter fare il tifo al suo amato.
Segnarono 5 gol e vinsero. Stava tornando dal suo allenatore per poi andare negli spogliatoi a cambiarsi, quando notò una figura minuta ma alta più o meno come lui, sembrava una sua coetanea, nascondersi dietro a Roberto, il quale aveva un sorriso insolito, ma felice.  Cercò di far finta di nulla ma la curiosità era troppa. Fortunatamente Roberto lo fermò dopo che tutti erano andati negli spogliatoi e gli disse:
<< Holly, c’è un piccolo regalo per te!>>
<< Regalo? Per me? Perché?>>
Rise di gusto davanti alla faccia interrogativa del suo pupillo e si spostò. Apparve un sorriso smagliante davanti a sé. Era lei. Colei che pensava continuamente, colei che lo tormentava da tempo indeterminato, colei che amava più di ogni altra cosa e solo ora se rendeva conto. La sua voce lo investì a tal punto da balbettare per l’emozione:
<< Ciao Holly! Sono felicissima di rivederti!>>
<< P-Pa-Patty? Sei proprio tu?>>
<< Sì Holly, sono proprio io!>>
<< Patty! Sono colmo dalla gioia! Non mi aspettavo di rivederti! Che fantastica sorpresa! ......Perché “sorpresa”?>>
Risero davanti alla faccia perplessa di Oliver e poi dissero in coro:
<< Non cambierai mai! É il tuo compleanno! >>
<< Il mio compleanno? … Il mio compleanno!!!>> e rise insieme a loro. Poi aggiunse << É il miglior compleanno di sempre! Grazie Patty! Grazie Roberto!>> e li strinse in un forte abbraccio non tenendo in conto del colorito rosso di Patty.
<< Holly ora vai a cambiarti. Noi ti aspettiamo qua. Poi potrete andare a mangiare qualcosa ad un ristorante: sono sicuro che vi dovrete dire molte cose!>> disse con un sorriso soddisfatto sulle labbra e sottolineando e il verbo dire con un occhiolino a Holly.
<< Sì corro. Aspettatemi, ci metterò un attimo!>> e corse come un razzo per gli spogliatoi. Aveva sempre quell’aria innocente che da bambino lo aveva caratterizzato.
<< Aspetta un attimo, Roberto! Hai detto “dovrete”? Tu non vieni?>> chiese Patty intimorita come se dovesse andare dal dentista la prima volta.
<< Eh no! Ho un impegno urgente! E poi così potrete stare un po’ da soli e …>> lasciò la frase in sospeso e facendo un sorriso molto malizioso a una ragazzina nipponica con i capelli a caschetto, che stava diventando di tutte le sfumature possibili e immaginabili del rosso. Rise vedendo la sua espressione.
Holly non ci mise molto a cambiarsi anche perché tutti i suoi compagni se n’erano già andati a casa e quindi ritornò da loro con un sorriso vero stavolta.
<< Oh accidenti! Com’è tardi! Mi sono ricordato di un impegno più che urgente e devo andare! Mi raccomando ragazzi! Divertitevi! Patty lasciamelo integro perché ci serve nelle partite, mentre tu Holly non parlare solo di calcio con “Miss-mi-manca-tutto-di-lei…”!!!!>> e si avviò correndo verso l’automobile che aveva parcheggiato fuori dal campo di calcio lasciando sprofondare Holly e Patty in un imbarazzo totale!!!
“Mi devo ricordare di metterlo in imbarazzo la prossima volta…” pensarono entrambi i ragazzi.
Dopo qualche minuto di silenzio nei quali ripresero il loro colorito naturale , Patty ruppe il ghiaccio e chiese con il cuore in gola:
<< È vero che ti sono mancata come dice Roberto…?>>
<< S-Sì>> mormorò a voce bassissima quasi impercettibile se non dalla ragazzina davanti a lei, la quale era felice di udire quell’affermazione.
<< D-dove mi porteresti a mangiare? C’è qualche bel locale in zona? Io… dovrei…>>
La frase fu interrotta dalla voce del giocatore che finì per lei.
<< Parlarmi? Ebbene anche io devo. Vieni con me! Ti porto in un ristorantino che ho scoperto qualche tempo fa. Prima però posso farti una domanda? Dove alloggerai durante la tua permanenza?>>
La ragazza si sbatté una mano in faccia in segno che se l’era completamente dimenticata.
<< Oh no…. Me ne sono scordata… Accidenti a me e quel vizio di non programmare mai le cose per bene…>>
<< Beh ecco, non è molto grande ma ci si può vivere tranquillamente in due. Se vuoi puoi stare da me…>>
<< Oh ma io non vorrei disturbare…>> anche se sapeva benissimo di non disturbare…
<< Non disturbi affatto. E poi un po’ di compagnia non ha mai fatto male a nessuno, non trovi?>> aveva due occhi innocenti e da bambino che alla fine accettò e lo ringraziò. Non avrebbe mai pensato a quello.
Arrivarono a casa Hutton in poco tempo e Patty appoggiò la sua unica valigia in una stanza per gli ospiti.
<< È molto bella casa tua!!!>>
<< Non è nulla di che! Ora però andiamo a metter qualcosa sotto i denti!>> e così dicendo uscirono e si recarono al ristorante al quale avevano accennato prima.
Dopo quasi un quarto d’ora di cammino, dove si raccontarono un po’ le rispettive vite dall’altra parte del mondo, si fermarono davanti a un localino dall’aspetto intimo e romantico dal nome “Cattleya” cioè “orchidea brasiliana”. Il cameriere gli venne incontro e li fece accomodare ad un tavolo piuttosto appartato. Dopo aver ordinato, scese un silenzio imbarazzante in cui entrambi pensavano la stessa cosa: “ Ti prego rompi questo silenzio… parla di qualunque cosa pur di non restare in questo dannatissimo silenzio”. Fortunatamente arrivarono le portate poco prima ordinate e Holly le chiese gentilmente:
<< Allora Patty, com’è? Ti piace?>>
<< Sì molto! Grazie.>>
Altro momentaneo silenzio, interrotto però da Patricia questa volta:
<< Holly, ricordi che ti dovevo parlare?>>
<< Sì.>> rispose serio ma con gli occhi pieni di speranza.
<< Ecco… vedi… io… non posso più aspettare, te lo devo dire… perché questo viaggio l’ho fatto apposta per vedere te e il tuo sorriso, per dirti che ti voglio bene. Io ti amo Oliver Hutton!>> aveva detto tutto d’un fiato, chiudendo di scatto gli occhi per paura della reazione del Capitano che era rimasto parecchio sorpreso dalla dichiarazione imminente della ragazza. Si riprese dopo qualche istante e capendo che le parole non erano molto efficaci in quel momento passò direttamente all’azione! Gli veniva molto meglio!
Si alzò, le si avvicinò e le prese il viso tra le mani, premendo poi le proprie labbra contro le sue che reagirono quasi subito a quel dolce, meraviglioso e primo bacio. Aprì gli occhi di scatto e si staccarono. Holly, allora, prese il coraggio a due mani e si dichiarò:
<< Anche io ti amo, Patricia Gatsby!>>
Tornò al suo posto perché avvistò il cameriere con la portata del dolce che mangiarono imboccandosi a vicenda (che teneriiiiiii!!!!!).
Il campione nipponico  si offrì di pagare il conto dopo varie e insistenti frasi da parte della neo-fidanzata.

  Note dell'autrice:

Ciao a tutti/e! Grazie mille puppy per la recensione. dedico a te e a chiunque si decida a recensire questa storia! Grazie di cuore! Ecco a voi il secondo capitolo fresco fresco! Che ne pensate? vi piace? No? Fatemelo sapere, vi pregoooo!!!
Al prossimo e ultimo capitolo!
Nono23.

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Capitolo 3
*** Dimostrazioni, pettegolezzi e shopping ***


Passeggiarono mano nella mano per un po’ e Holly pensò bene di farle visitare il parco che percorreva ogni mattina col suo migliore amico al seguito:
<< Questo è il parco in cui corro ogni mattina! È più grande rispetto a quello di Fujisawa ma non è altrettanto bello…>>
<< Hai ragione! A Fujisawa è decisamente più piccolo ma ci sono più alberi di ciliegio e quando fioriscono lo rendono davvero incantevole!>> detto questo gli rubò un altro leggero bacio, che lui, prontamente, ricambiò.
In quel momento un gruppetto di tre ragazzi non più grandi di loro passavano di lì e subito notarono la bellezza di Patty.
Allora il leader del gruppo le si avvicinò e le posò una mano sul fondoschiena. Lei avvampò dalla vergogna che subito si trasformò in rabbia. Come si permetteva di toccarglielo? Holly si girò subito e gli disse furioso:
<< Ehi, tu! Non provare MAI e ripeto MAI più a rifare quel gesto alla mia ragazza!>>
<< Oh che paura! Me la sto facendo sotto! Aiuto! Ehi levati moscerino! Questa bellezza è mia!>>
Oliver non era tipo da venire alle mani facilmente, preferiva le parole. Ma in quella situazione non ci vedette più dalla rabbia per la sfacciataggine usata da quel tipo e assestò un gancio da vero professionista. Patty era così contenta per la reazione del suo adorato Capitano: teneva tantissimo a lei e alla sua “incolumità”! Si era messa in disparte ma gli altri due tipi gli afferrarono le braccia e lei urlò per la paura:
<< Aaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!! Hollyyyyyyyyyyy!!!! Aiutamiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!>>
La sua risposta non si fece attendere e assestati altri due pugni in faccia a quei tipi, riuscì a stordirli e le afferrò il polso delicatamente mentre correvano a perdifiato lontano il più possibile da quel luogo.
Si erano fermati non lontani dall’abitazione di Oliver, che aveva rallentato la corsa per riprendere fiato. Poco dopo chiese dolcemente a Patty:
<< Come stai? Tutto bene?>>
<< S-sì! Ti ringrazio infinitamente! Ehm… m-mi ha fatto piacere l-la tua reazione , O-Oliver!>> mormorò l’ultima frase un po’ in imbarazzo ma subito gli sorrise e lo baciò con passione per ringraziarlo ancor di più per il suo gesto.
Tornarono a casa stretti l’uno all’altra, quando un imbarazzo prese il sopravvento su entrambi che si mollarono di colpo.
<< Ah… ehm… i-io vado a cambiarmi… i-il bagno è i-in fondo la seconda porta a d-destra…>>
<< O-okay, g-grazie Holly. B-buonanotte!>>
<< Buonanotte anche a te!>> a Holly piacevano poco quei momenti così imbarazzanti, quindi sorrise come solo lui sapeva fare e baciò Patty sulle labbra dolcemente. Lei ricambiò e andò in bagno a cambiarsi.
La mattina seguente…
Holly si era alzato molto presto e aveva deciso di preparare la colazione per entrambe. Nonostante fossero molti i pregiudizi che si potevano avere, Oliver Hutton era un bravissimo cuoco.
Patty si era alzata quasi mezzora dopo, svegliata dal profumo che proveniva dalla cucina. Decise, quindi, di vestirsi e prepararsi per poi raggiungere quell’odorino che l’aveva solleticata già dal risveglio.
Rimase sorpresa nel vedere tutte le prelibatezze cucinate dal fidanzato. Per un secondo le lampò davanti l’immagine di lei e Oliver sposati e felici con un figlio sul seggiolone e lei che lo imboccava. Improvvisamente divenne rossa e Oliver la salutò:
<< Ciao Patty, tutto bene? Sei rossa! Hai la febbre?>>
<< No, no! Non preoccuparti! Sto bene, grazie! Tu, invece?>>
<< Sto benone, grazie. Vieni? Ho cucinato qualcosa per colazione, ma non è nulla di che! Spero comunque che ti piaccia!>>
Durante la colazione…
<< Meno male che avevi cucinato qualcosina e che non era nulla di che! Caspita! Hai cucinato per l’intera Nazionale giapponese e come se fossi il cuoco di un ristorante a cinque stelle!>>
<< Ah… ehm… G-Grazie!>> e si grattò la nuca lievemente imbarazzato per tutti i complimenti ricevuti. Certo, era abituato essendo uno dei migliori giocatori al mondo, ma detti da lei, la ragazza con la quale  era fidanzato e che amava anche più della sua stessa vita, beh… ecco… gli faceva un altro effetto!
<< Senti, oggi è sabato e quindi ho gli allenamenti solo di mattina. Poi ho il pomeriggio libero. Beh, ecco mi chiedevo se volessi vedere un po’ la città… Ci sono vari negozi, gelaterie e centri commerciali…>>
<< Oh, mi piacerebbe!  Ti ringrazio!>> e gli saltò addosso, abbracciandolo e baciandolo con passione. Il tutto ricambiato, naturalmente.
<< Ehm, mi rendo conto di essere un po’ sfacciato, ma… ehm… vorresti venire al campo con me? Beh ecco mi manca la mia prima manager che mi porge l’asciugamano con il suo splendido sorriso e poi nella nostra squadra non c’è…>>
<< Mmmh… in effetti mi mancava farti da manager… ma andrà bene anche agli altri della squadra?>>
<< Ci parlo io con loro! E poi sono il Capitano! Decido io e sai che Roberto non ti sa dire di no!>> detto questo si abbracciarono e si avviarono al campo per parlarne con tutti.
Naturalmente alcuni erano restii alla decisione del loro Capitano, altri guardarono Patty con la bava alla bocca al che Oliver chiarì:
<< Lei è mia. Non ti azzardare a farle la corte perché sono il suo ragazzo, sono stato abbastanza chiaro?>> aveva affermato con tono deciso come se dovesse incoraggiare la propria squadra a vincere la partita, ma con uno sguardo che diceva “ Prova a toccarla e sei finito!”. Tutti annuirono leggermente impauriti dal ragazzo e imbarazzati per la figura fatta.
Patty ringraziò Roberto per averle permesso di fare la Prima manager della squadra del suo amato. Quindi le chiese in tono malizioso, anche se dalla sua faccia sapeva già la risposta:
<< Allora?>>
<< A-allora cosa?>> fece la  finta tonta anche se sapeva bene a cosa alludeva.
<< Non fare la finta tonta con me! È successo qualcosa ieri sera e adesso devi dirmelo assolutamente!>>
<< Roberto! Non ti facevo così curioso e pettegolo! Comunque… beh… ecco… stiamo assieme!>> aveva detto rossa in viso.
<< YU-UH! Ce l’avete fatta finalmente! Benissimo! Vedrai che partita oggi!... solo questo? Non mi dici nient’altro?>>
<< Mmmh che impiccione che sei! Comunque ti racconto una cosa se mi prometti di non ridere né tantomeno andarla a spifferare a tutto il mondo…>>
<< Promesso!>> “ e qui le cose si fanno interessanti! Hihihih!!!”
Patty gli raccontò tutta la vicenda di ieri e intanto la partita conduceva per 6 goal a 0. Dopo che finì il primo tempo, Holly ritornò alla panchina per l’asciugamano e la bottiglietta di acqua che gentilmente le porse la sua prima manager preferita. Roberto li chiamò entrambi un attimo in disparte e annunciò:
<< Patty sei miracolosa! Era un tempo infinito che non vedevo Oliver sorridere così e fare tanti goal!>> Holly sprofondò dalla vergogna e ripensò ancora una volta che alla prima occasione lo avrebbe dovuto mettere nella stessa situazione mentre Patty era felice del complimento ricevuto.
<< Sei favoloso oggi, Holly. Ah a proposito, congratulazioni ragazzi! Oliver quanto ancora volevi far aspettare questa santa fanciulla?>> qui entrambi avvamparono dalla vergogna, poi il Capitano disse:
<< Patty, ti ringrazio per tutto quello che hai fatto, fai e spero farai per me. In questa partita, la prima dopo che ci siamo messi insieme, voglio dedicarti l’ultimo goal che farò. So che non è molto, però spero che lo accetterai comunque!>> detto questo la baciò leggermente e concluse:
<< Io vado in campo, ci vediamo dopo, tesoro!>> detto questo scappò e tornò a giocare più felice e motivato di prima. La partita si concluse 10 a 0 e su passaggio alto di Pepe, uno dei pochi che aveva accettato la manager e non le sbavava dietro, Holly saltò e fece una rovesciata da urlo e disse:
<< Questo è dedicato a te, Patty!>>
Naturalmente era visibilmente emozionata e non poté fare a meno di urlare per la gioia! La sua piccola e dolce Anego era ritornata per qualche istante!
Tutti festeggiarono il Capitano negli spogliatoi, ma fu il primo a defilarsi, salutare il loro allenatore e prendere per mano Patty portandola a casa dove si fecero una veloce doccia e si cambiarono per poi uscire a fare un giro in centro.
Andarono in un bar dove presero un panino a testa e Patty disse:
<< Grazie per avermi dedicato il tuo ultimo gol! È stato anche il più bello tra i dieci che hai fatto!>>
<< Ah, prego! L'ho fatto volentieri e poi questo ed altro per te!>>
<< Comunque non mi avevi detto che il tuo caro allenatore fosse così interessato al gossip!>>
<< Eh? Non lo sapeva neppure io.>> e risero di gusto.
Poi pagarono e si presero per mano. Andarono in giro per tutto il centro e a volte alcuni fermavano Oliver per farsi fare un autografo e una foto. Le accettava tutte poi, stufo, decise di comprare un cappellino e degli occhiali scuri per non farsi riconoscere. E in effetti andava decisamente meglio.
Decisero di fermarsi in una gelateria e presero dei gelati buonissimi -i migliori-. Se c’era una cosa che aveva imparato negli anni sulle ragazze è che amano lo shopping. Così le propose:
<< Patty, ti va di fare shopping? C’è un centro commerciale qui vicino…>>
<< Ehi da quando ti interessi di shopping?>>
<< Ma veramente pensavo ti piacesse fare shopping…>>
<< Certo che mi piace! Ti ringrazio molto! E poi ho a disposizione un consigliere speciale!>>
<< E chi sarebbe costui?>>
 << Ma tu naturalmente!>>
Risero parecchio, poi andarono al centro commerciale dove Patty sfilò solo per Holly, il quale per giudicare alzava il pollice in segno di okay oppure scuoteva la testa in senso si negazione. Si divertirono molto e Patricia per ricambiarlo lo baciò molto dolcemente.
Andarono a casa dove stavolta Patty cucinò prelibatezze da leccarsi i baffi. Mangiarono rievocando tutti i momenti belli e buffi della giornata appena trascorsa. Poi, come una perfetta catena di montaggio, una lavava i piatti, l’altro li asciugava e li riponeva al loro posto.
Andarono sul divano e accesero il televisore per vedere un bel film. Optarono per “Che bella giornata!” di Checco Zalone. Risero a crepapelle l’una tra le braccia dell’altro dove si addormentarono felici e sereni.

Fine.
Angolo dell’autrice:
Ehilà, ragazzi/e! Come va?
Siamo arrivati alla fine di questa storia a capitoli. È la prima che posto e penso di inserirne un’altra a breve sempre sulla coppia più classica di tutto il Fandom di Captain Tsubasa. Ringrazio di cuore puppy per le sue recensioni, senza le quali mi sarei disperata. Naturalmente, ribadisco, la storia è dedicata a lei in primis, poi a tutte quelle che si decideranno a lasciare un commentino piccolino, se vogliono. A voi la scelta, ragazze/i! Bene vi lascio con quest’arcano e vi saluto, dandovi appuntamento alla prossima FF. Ciao caio!
Nono23.

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